TECNICHE ANTICHE DI PREPARAZIONE DEL PIANO DI FONDAZIONE

Bruno Carpani ENEA – Unità Tecnica Ingegneria Sismica - UTSISM

Centro Ricerche Brasimone – Camugnano (BO)

Giornata di studio ENEA

TUEOR ERGO ERO

Protezione delle strutture d’interesse storico e artistico dai rischi naturali: alcuni casi di studio nel mondo

Roma, 7 maggio 2015

PRIMA DI POSARE LA PRIMA PIETRA

Graecae magnificentiae vera admiratio exstat templum ephesiae dianae cxx annis factum a tota asia. in solo id palustri fecere, ne terrae motus sentiret aut hiatus timeret, rursus ne in lubrico atque instabili fundamenta

tantae molis locarentur, calcatis ea substravere carbonibus, dein velleribus lanae. Plinio il Vecchio, Naturalis Historia, 36,95

Il Tempio di Artemide a Efeso, una delle Sette Meraviglie del mondo antico (VI sec. BC)

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PRIMA DI POSARE LA PRIMA PIETRA

TECNICHE ANTICHE DI PREPARAZIONE DEL PIANO DI FONDAZIONE

(Ohnesorg 2007)

Questo lavoro, svolto nell’ambito delle attività di ricerca sulle tecnologie antisismiche nell’antichità, presenta una paronamica su una tipologia di pratiche

costruttive antiche non ancora studiata in maniera organica

Non spiega, Plinio il Vecchio, per quale ragione il tempio di Diana Efesia non avrebbe dovuto temere i terremoti grazie

al fatto di essere stato costruito su terreno paludoso, né quale funzione avessero gli strati di carbone e di pelli

collocati sotto alle fondazioni. (Calvi, 2010)

Sumer – il Tempio Ovale a Khafājah (2750 – 2600 BC)

Ricostruzione (a sinistra) e vista dell’anello di fondazione

Sezione trasversale con l’enorme sottofondazione di sabbia pura ; a destra

un dettaglio del letto di sabbia b sotto le fondazioni a (Delougaz, 1940)

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TECNICHE ANTICHE DI PREPARAZIONE DEL PIANO DI FONDAZIONE

“Grande Sala Ipostila”a Karnak: due delle undici colonne crollate nel 1899 (Legrain 1900)

Egitto – Sand-box foundations (Josephson 2005)

Tempio di Amenhotep a Luxor

Piattaforma di fondazione in pietra appoggiata su uno spesso strato di sabbia

delimitato da muri di contenimento

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Media Età del Bronzo in Anatolia

Palazzo di Beycesultan (prima metà del II millennio B.C, Lloyd 1965)

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Architettura caratterizzata dall’ampio uso di strutture

lignee di rinforzo

Palazzo di Acemhöyük (tutti alberi tagliati il 1774 BC, Özgüç 1966)

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Casbah di Algieri

Utilizzo di elementi lignei di thuya utilizzati dopo il distruttivo terremoto del 1716

(Abdessemed-Foufa 2005, foto P. Clemente)

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Architettura vernacolare: la casa Shikili nella provincia di Gilān, Iran

Al di sotto della griglia di fondazione è presente un basamento dello spessore 120-150 cm costituito da

cenere, carbone e ghiaia di fiume (Nazidizaji et al. 2014)

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Le Grandi Mura di Troia

Le sezioni mostrano lo strato di terra lasciato

deliberatamente (secondo Blegen, 1958)

tra le fondazioni e il bedrock

Metà del II millennio BC

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Ilion, Tempio di Athena: sezione delle fondazioni e vista dei resti (Dörpfeld 1902)

Tempio di Athena a Ilion (insediamento di Troia III sec. BC)

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Athenaion di Paestum: strati di sabbia posti tra le

fondazioni e il bedrock (Pescatore e Viggiani 1991,

Mertens 1993)

Templi di Paestum e Metapontum

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Tempio di Apollo a Bassae (V sec. BC)

Bassae: sezione longitudinale e (in basso a dx) trasversale delle fondazioni (Cooper, 1992)

Il Tempio di Hera a Samos VI sec. BC

Vista e sezione trasversale delle fondazioni del secondo diptero (Kienast 1991)

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Graecae magnificentiae vera admiratio exstat templum ephesiae dianae cxx annis factum a tota asia. in solo id palustri fecere, ne terrae motus sentiret aut hiatus timeret, rursus ne in lubrico atque instabili fundamenta

tantae molis locarentur, calcatis ea substravere carbonibus, dein velleribus lanae. Plinio il Vecchio, Naturalis Historia, 36,95

Non spiega, Plinio il Vecchio, per quale ragione il tempio di Diana Efesia non avrebbe dovuto temere i terremoti grazie al fatto di essere stato costruito su terreno paludoso, né quale funzione avessero gli strati di

carbone e di pelli collocati sotto alle fondazioni. (Calvi, 2010)

Il Tempio di Artemide a Efeso – VI sec. BC

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(Ohnesorg 2007)

Vista attuale del sito (Bammer 1984)

Artemision: vista dei primi scavi con I resti della piattaforma di fondazione (Hogarth 1908)

Sezione delle fondazioni della cella con in evidenza strati di carbone e argilla (Bammer 1984)

Sezione con lo strato d’argilla sotto la piattaforma di fondazione (Hogarth 1908)

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Vista recente degli scavi (Ohnesorg 2007)

Colonie greche sulle coste nord del Mar Nero - IV sec. BC

Fondazioni realizzate con strati alternati di loess e carbone misto a cenere

Resti di strutture fondali a Olbia (da sinistra): Tempio di Zeus, Grande Stoa e un edificio pubblico (Wasowicz 1975, Belin de Ballu 1972)

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Progetti in corso: analisi sismica

dell’Artemision

(Ambraseys 1983, Bruckner et al. 2001)

Grazie per l’attenzione

bruno.carpani@enea.it

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