storia della pirateria - david cordingly

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STORIA DELLA PIRATERIA - David Cordingly I pirati, commettendo attività illecite, si riunivano in basi. La base dei pirati più famosa fu un'isola a forma di tartaruga detta appunto la Tortuga, che si trova nei pressi dell'isola di Hispaniola. I capitani più leggendari e passati alla storia furono Edward Teach, noto come Barbanera; aveva fama di essere uno dei pirati più feroci, e alla sua immagine e alle sue imprese (reali e leggendarie) si deve in gran parte lo stereotipo del "pirata cattivo" nella cultura. Francis Drake è sicuramente il più noto in quanto con la flotta Britannica ebbe la meglio sulla Invincibile Armada Spagnola. Bartholomew Roberts, Gallese, viene citato da Long John Silver nel celebre romanzo L'isola del tesoro. Più recentemente ha ispirato il personaggio di Orso Barholomew nel manga One Piece. In quest'ultimo troviamo fra i personaggi anche Roronoa Zoro, che deve il suo nome al leggendario bucaniere francese Francesco Nau, detto l'Olonese, uno dei principali protagonisti delle vicende di Tortuga, isola del Mar dei Caraibi legata indissolubilmente alla storia della Pirateria in quanto terra di approdo dei Fratelli della Costa e covo ideale per qualsiasi bucaniere. L'isola è stata ben rappresentata nelle avventure del pirata Jack Sparrow, protagonista della saga Disney "Pirati dei Caraibi". È più leggenda che realtà il fatto che i pirati nascondessero tesori in isole disabitate, anche se non si può escludere che ciò sia avvenuto saltuariamente, in attesa di poterli smerciare senza rischio. Attualmente, i tesori dei pirati più ricercati del mondo sono il tesoro degli Incas e il tesoro sepolto nell'Isola del Cocco INTRODUZIONE Il libro presenta una visione ben diversa dall’immaginario del pirata romantico e avventuroso che piace tanto. I marinai che opponevano resistenza ad un attacco venivano massacrati e lasciati in mare, il bottino tipico non era di dobloni ma di tabacco, attrezzi, ricambi della nave.. I pirati portavano davvero fasce e fazzoletti intorna al capo ed era armati con coltelli e pistole. La pirateria dipendeva dall'uso della

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STORIA DELLA PIRATERIA - David Cordingly

I pirati, commettendo attività illecite, si riunivano in basi. La base dei pirati più famosa fu un'isola a forma di tartaruga detta appunto la Tortuga, che si trova nei pressi dell'isola di Hispaniola.I capitani più leggendari e passati alla storia furono Edward Teach, noto come Barbanera; aveva fama di essere uno dei pirati più feroci, e alla sua immagine e alle sue imprese (reali e leggendarie) si deve in gran parte lo stereotipo del "pirata cattivo" nella cultura. Francis Drake è sicuramente il più noto in quanto con la flotta Britannica ebbe la meglio sulla Invincibile Armada Spagnola.Bartholomew Roberts, Gallese, viene citato da Long John Silver nel celebre romanzo L'isola del tesoro. Più recentemente ha ispirato il personaggio di Orso Barholomew nel manga One Piece. In quest'ultimo troviamo fra i personaggi anche Roronoa Zoro, che deve il suo nome al leggendario bucaniere francese Francesco Nau, detto l'Olonese, uno dei principali protagonisti delle vicende di Tortuga, isola del Mar dei Caraibi legata indissolubilmente alla storia della Pirateria in quanto terra di approdo dei Fratelli della Costa e covo ideale per qualsiasi bucaniere. L'isola è stata ben rappresentata nelle avventure del pirata Jack Sparrow, protagonista della saga Disney "Pirati dei Caraibi".È più leggenda che realtà il fatto che i pirati nascondessero tesori in isole disabitate, anche se non si può escludere che ciò sia avvenuto saltuariamente, in attesa di poterli smerciare senza rischio. Attualmente, i tesori dei pirati più ricercati del mondo sono il tesoro degli Incas e il tesoro sepolto nell'Isola del Cocco

INTRODUZIONEIl libro presenta una visione ben diversa dall’immaginario del pirata romantico e avventuroso che piace tanto. I marinai che opponevano resistenza ad un attacco venivano massacrati e lasciati in mare, il bottino tipico non era di dobloni ma di tabacco, attrezzi, ricambi della nave.. I pirati portavano davvero fasce e fazzoletti intorna al capo ed era armati con coltelli e pistole. La pirateria dipendeva dall'uso della forza ed erano accompagnati da violenza, tortura e morte. La pirateria è l'attività illegale di quei marinai - denominati pirati - che, abbandonando per scelta o per costrizione la precedente vita sui mercantili, abbordano, depredano o affondano le altre navi in alto mare, nei porti, sui fiumi e nelle insenature.Il sostantivo deriva dal latino, che a sua volta deriva dal greco (piratís) dal verbo (piráomæ) che significa “fare un tentativo, provare un assalto”. Il pirata infatti è colui che ruba e saccheggia il mare, che commette crimini e omicidi. Il corsaro invece ha un autorizzazione attraverso un documento (lettera di corsa) conferito dal sovrano, per consentire ad un mercante di vendicarsi attaccando l'imbarcazione che l'aveva derubato o distrutto. Il corsaro era autorizzato dalla legge e non poteva essere accusato di pirateria (anche se spesso erano pirati legalizzati).

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La differenza più evidente fra pirati e corsari era che questi ultimi, se catturati, soggiacevano alle norme previste dal diritto bellico marittimo, venendo imprigionati, al pari di un qualsiasi prigioniero di guerra, mentre i pirati catturati erano sommariamente giustiziati, in genere per impiccagione alla varea (estremità, parte terminale) del pennone di un fuso maggiore, al fine di fornire una tangibile prova della potenza della giustizia umana e fungere al contempo da salutare ammonimento per chi fosse tentato d'intraprendere una simile attività.I bucanieri in origine erano cacciatori francesi e vivevano di bovini e suini, cucinavano col guoco essiccando (da qui l'origine del nome) ed erano uomini rozzi e salvaggi che vestivano con pelli e avevano coltelli. Successivamente nell'isola di Tortuga sferrarono attacchi a navi mercantili o galeoni spagnoli che tornavano in patria carichi di tesori. L'assalto più famoso è quello di Panama nel 1761, condotto da Henry Morgan.

CAPITOLO 1La mancanza di prove concrete non ha smentito il fascino misterioso di queste figure. I classici letterari restano sempre a PETER PAN e L'ISOLA DEL TESORO di Stevenson (gambe di legno: carpentieri a bordo nave dovevano preparare la gamba dopo lo scontro, pappagalli erano colorati, imparavano a parlare e semplici da accudire sulla nave, oggetti come souvenir, usati anche come regali per corrompere ufficiali).I pirati erano marinai, navigatori professionisti, abilità nel compiere lunghe traversate, linguaggio pieno di espressioni tecniche. Pelle color nocciola, cicatrici ferite che si procuravano durante le tempeste o maneggiando gli attrezzi. I pirati erano molto giovani, in buona salute, forti. Erano tendenzialmente inglesi o francesi, ma tutti gli equipaggi erano multietnici.

CAPITOLO 2I principali porti in cui veniva custodito il tesoro, uno di questi era Nombre de Dios, a Panama. Francis Drake, camuffato da mercante spagnolo, aveva ispezionato il porto, ma durante l'attacco, Drake fu colpito alla coscia. La ciurma trovò il magazzino vuoto. Drake preparò un altra imboscata per una nave carica di tesori proveniente dal Perù, ma uno dei suoi uomin isi ubriacò attaccando in anticipo. Drake non era un pirata, ma commise numerosi atti, lui quando attaccava una nave o una città spagnola, lo faceva in nome della regina Elisabetta. (era un corsaro)

CAPITOLO 3Henry Morgan era considerato dagli spagnoli un pirati perchè compì scorrerie e atti di pirateria, ma tecnicamente lui era un corsaro, poichè aveva l'autorizzazione del governatore della Giamaica. L'unica definizione certa è che era un bucaniere, ovvero un cacciatore di fortuna che vagava nei Caraibi a caccia di tesori: tra questi c'erano soldati, marinai, schiavi fuggiti.. Nasce nel Galles e quando muore ci fu un funerale di Stato.

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CAPITOLO 4Nonostante indossassero giacche da uomo e pantaloni lunghi, tra i pirati c'erano anche le donne. Calico Jack fu un pirata dilettante che assaltava pescherecci e piccoli mercantili con una nave piccola, ma la sua fama era legata a due donne. Mary Read fu cresciuta come un maschio, la ragazza si stancò di lavorare come valletto di una dama francese e s'imbarcò su una nave da guerra, si arruola nell'esercito, si sposò con un soldato fiammingo che morì poco dopo. Si travestì da uomo e si imbarcò su una nave diretta nelle Indie Occidentali. L'imbarcazione fu catturata dai pirati e il suo destino si unì a quello di un'altra donna: Anne Bonny cresciuta come un maschio con il padre, incontra Calico Jack in una taverna, la corteggia e diventa pirata. Anne Bonne mostrava interesse per Mary Read che rivelò la sua vera identità. Furono entrambe colpevolizzate di pirateria, ma incinte una morì in prigione e dell'altra non si seppe più nulla. La vita militare nella marina militare e nei mercantili era pericolosa, a volte impensabile per una donna che doveva porsi a sforzi fisici, ambiente umido e puzzolente. Molte viaggiavano come passeggeri, altri di nascosto. Ma sempre più donne si sono rivelate in grado di governare una nave. Soprattutto in Cina non stupisce, poichè vantava la tradizione di donne salite al potere.

CAPITOLO 5Ogni nave pirata deve essere preparata ad affrontare i forti venti e tempeste: nei Caraibi soprattutto ci sono molti uragani. Un capitano esperto poteva determinare la latitudine con calcoli e attraverso il sole, ma fino al 1760 con l'introduzione del cronometro marino e le tavole lunare non esisteva un metodo preciso per calcolare la longitudine. Esistevano le carte ma spesso erano inesatte. I viaggi dei pirati seguivano l'andamento stagionale: gli inverni impedivano alle navi di muoversi. Luoghi preferiti (Costa d'oro, Costa d'avorio, Costa degli schiavi)Abitudine dei pirati di bere: primo perchè era facile trovare a bordo di una nave del vino, poi perchè aiutava a combattere il freddo, e l'alcol faceva dimenticare le difficoltà a bordo, i marinai bevevano inoltre per festeggiare, conoscersi..Musica era importante, trovare legname e acqua era difficile, gli uomini a terra cacciavano, dovevano tenere la nave pulita dalle alghe. Le comunità pirata era organizzata come una democrazia: I pirati prendevano le loro decisioni in maniera collettiva, il capitano eletto dalla magioranza (dall'ultimo mozzo al timoniere), la ciurma decideva la destinazione e quali villaggi depradare, venivano elaborati degli articoli che regolavano la distribuzione del bottino, vita a bordo, punizioni. Il capitano aveva potere assoluto solo in battaglia.

Ognuno ha il diritto di voto, a provviste fresche e alla razione di liquore;

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Nessuno deve giocare a carte o a dadi per denaro; Le candele devono essere spente alle otto; Tenere sempre le proprie armi pronte e pulite; Ognuno deve lavare la propria biancheria; Donne e fanciulle non possono salire a bordo; Chi diserta in battaglia viene punito con la morte o con l'abbandono

in mare aperto.

CAPITOLO 6I pirati veri erano interessati al tesoro e alle ricchezze, ma avevano anche bisogno di cibo e di bevande, nonchè ricambi per le imbarcazioni (le riparazioni dovevano essere effettuate in mare). C'erano navi a vela o imbarcazioni aperte, quelle rubate ai pescatori ed erano di due tipi o ricavati da tronchi d'albero (canoa larga e pesante con remi) e la versione più piccola della canoa. Il metodo per cogliere le vittime alla sprovvista era utilizzare bandiere false. I pirati avevano bandiere proprie, rosse o nere, teschi e altri simboli, ma quando volevano nascondere la propria identità issavano la bandiera di una nazione. Il vissillo nero con un teschio bianco e due tibie incrociate è stato il simbolo dei pirati nel mondo occidentale; ma le bandiere dei pirati hanno varietà di immagini tra cui cuori sanguinanti, palle di cannone infuocate, coltellacci, spade, scheletri, clessidre..Il nero indicava la morte, il rosso la battaglia. Il Jolly Roger è la bandiera nera con al centro uno scheletro bianco con una freccia che trafigge un cuore sanguinante in una mano e la clessidra nell'altra. (Vecchio Roger – soprannome diavolo). I pirati attaccavano con bombe a mano, palle vuote di ferro o legno riempite con polvere da sparo, e non volevano resistenza dai mercantili, ma una resa immediata.

CAPITOLO 7John Gow fu un pirata accusato di omicidio e pirateria, condannato a morte e preso d'ispirazione per molte opere tra cui un pamphlet di Daniel Defoe e il romanzo Il Pirata di Walter Scott. La violenza era spesso usata anche per sapere dove avevano nascosto il tesoro l'equipaggio e per incutere quindi terrore. I pirati credevano che se si fosse sparsa la voce sulle atrocità commesse, le vittime si sarebbero arrese in fretta. La legatura all'albero era la tortura preferita, le donne erano maltrattate, fatte esplodere, uomini frustrati, punizioni anche per lo stesso equipaggio se non rispettava le regole. Robinson Crusoe tratta di sfide fisiche e mentale affrontate da un giovane fuggito per mare che si ritrova su una spiaggia deserta; altri romanzi come I viaggi di Gulliver e la Ballata del vecchio marinaio.

CAPITOLO 8Le zone infestate dai pirati erano: il Mar dei Caraibi, le Bahamas (per intercettare navi spagnole) Cuba (assaltare navi provenienti dall'Europa, Africa e Giamaica) e Madagascar (rotta dei mercantili che

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commerciavano con l'India), la zona dello stretto di Gibilterra, il Mar Rosso, il Golfo Persico, e tutta l'area tra le Filippine e l'Indonesia, dove spadroneggiavano i pirati filippini. Il Mar Cinese Meridionale ospitava la più numerosa comunità di pirati e la più temuta per le atrocità di cui si rendevano responsabili.

CAPITOLO 9Una nave pirata doveva essere veloce, affidabile e ben armata. I pirati utilizzavano delle imbarcazioni chiamate sloop, note per essere veloci. I corsari usavano le galee, imbarcazioni manovrate da schiavi. Una nave grande era rapida, adatta alle tempeste e aveva molto spazio per le armi; ma il vascello piccolo era più facile da pulire e da nascondersi nelle insenature. Pochi film sui pirati si sono attenuti ai fatti, molti si sono basati su opere di fantasia o hanno modificato personaggi realmente esistiti.

CAPITOLO 10 Vi sono pochi casi che seppellirono il bottino in quando preferivano spendere il frutto dei loro saccheggi in giochi d'azzardo, alcolici e prostitute. Francis Drake ordinò di seppellire il bottino, ma non ha mai attirato attenzione. Il pirata che ha dato origine alle leggende dei tesori nascosti è il capitano Kidd. Nasce in Scozia era un ottimo marinaio ma di temperamento violento. Chiamato dall'Inghilterra, diventa un corsaro poichè è incaricato di combattere contro i pirati francesi. La sua nave, l'Adventure Galley è sconfitta, l'equipaggio muore e Kidd diventa un pirata. Assalto e depreda grandi quantità di oro, il più grande tesoro. Pensava quindi di ingannare gli inglesi dicendo che apparteneva a navi francesi, ma in realtà si scoprì che era della Compagnia Inglese delle Indie. Riesce a seppellire il tesoro, prima di essere impiccato nel 1695.

CAPITOLO 11Il fenomeno della pirateria è antico e le prime scorrerie via mare si verificarono già in epoca greca e romana. Il fenomeno era diffuso in tutta Europa, ma è nel XVII secolo che nasce la pirateria moderna nei mari delle Antille, sia perché là i pirati riescono a godere di una serie di appoggi e favori sulla terraferma, sia perché le numerose isole presenti sono ricche di cibo e i fondali bassi impediscono inseguimenti da parte delle già lente navi da guerra. Tra le cause dello sviluppo della moderna pirateria vi fu l'azione della Francia e dell'Inghilterra che, per contrastare la Spagna nel Mare dei Caraibi, finanziarono vascelli corsari che saccheggiassero i mercantili spagnoli (frutto delle rivalità mercantili dei governi del Vecchio Continente per il predominio dei mari del nuovo mondo) Successivamente, sia per il venir meno degli appoggi governativi, sia per una acquisita abitudine allo stile di vita libero ed indipendente, quelli che prima erano Corsari (pagati ufficialmente da Francia-Inghilterra) si trasformano negli indipendenti Pirati.L'attività piratesca raggiunse il suo apice nel 1720.

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Per rendere i mari più sicuri si organizzò allora una sistematica "caccia ai pirati" da parte di navi corsare, autorizzate dai governi per combattere i pirati. (Royal Navy) Infatti, i pirati furono in grado di porre una pesante minaccia sullo sviluppo capitalistico dei commerci tra Inghilterra e colonie. Con la pace di Utrecht, la fine della guerra di successione spagnola ed il nuovo equilibrio tra potenze che si venne a creare a partire dal 1714, le marinerie militari di Francia, Spagna e Inghilterra furono molto ridotte e da quel momento fino al 1730 vi fu anche un certa diminuzione dei commerci internazionali. La disoccupazione che colpì i marinai, la drastica diminuzione dei salari che ad essa si accompagnò, ed il contemporaneo peggioramento delle condizioni di vita a bordo dei vascelli, spinse un gran numero di marinai verso la pirateria che prometteva loro guadagni più facili e condizioni di vita più umane.Nel 1717 e 1718 Re Giorgio I d'Inghilterra offrì il perdono ai pirati nella speranza di indurli ad abbandonare la pirateria, ma il provvedimento si dimostrò di nessuna efficacia. Le autorità londinesi erano più preoccupate nelle guerre in Europa che alla pirateria, ma introdussero delle legislazioni: istituendo ricompense per la loro cattura, aumentando le pattuglie navali.. I pirati catturati erano processati e esecuzionati lungo il Tamigi.

CAPITOLO 12 La pirateria è un fenomeno ancora attuale. I pirati d'oggi hanno armi sofisticate, ma usano le stesse tecniche di abbordaggio. Attaccano navi mercantili disarmate e inoffensive; in alcuni casi uccidono i marinai e s'impossessano del carico, altre volte prendono in ostaggio l'equipaggio e chiedono un riscatto. I più pericolosi sono gli indonesiani, che nel 2000 si sono meritati il nome di "feroci pirati" per aver depredato 86 mercanti. Mentre il problema si presenta saltuariamente anche sulle coste del Mediterraneo e del Sud America, la pirateria nei Caraibi e in America del Nord è stata debellata dalla Guardia costiera degli Stati Uniti. La pirateria si annida nel Golfo di Aden e Corno d'Africa.

L'Olonnaise, che torturava e strappava la lingua dei suoi prigionieri. Ma anche figure ben più eccentriche e bizzarre di quanto l’immaginario collettivo possa aver rappresentato, ad esempio uno dei rari pirati della storia astemio, Bartholomew Roberts o Stede Bonnet, gentiluomo inglese che decise un giorno di diventare pirata perché annoiato dalla sua vita. Tutte queste figure, sono comunque accomunate da un indubbio fascino, sono uomini liberi, uomini che hanno combattuto contro il mondo nel quale vivevano. Figure tragiche, perché molti di loro hanno perso questa battaglia, non senza però combattere, come Edward Teach detto Barbanera, che prima di cadere in battaglia venne colpito da cinque colpi di arma da fuoco e ben venti ferite da arma da taglio.

Il libro chiude con la fine della pirateria nei Carabi e con la descrizione dei processi contro essi. Alcuni si pentirono di fronte ai confessori, altri, continuarono a mostrarsi impenitenti, insultarono i religiosi che venivano per strappar loro una confessione e furono impiccati come feccia, ma liberi.

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Viene descritto il processo al capitano William Kidd, corsaro sfortunato divenuto pirata perché trascinato degli eventi, vittima di un processo farsa perché vi erano in ballo controversie diplomatiche, unico pirata del quale si prove concrete che abbia seppellito il proprio tesoro, tesoro che non è stato mai completamente rinvenuto.