stars 'n' stripes

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T T T U U U T T T T T T O O O I I I L L L M M M E E E R R R C C C A A A T T T O O O S S S Q Q Q U U U A A A D D D R R R A A A P P P E E E R R R S S S Q Q Q U U U A A A D D D R R R A A A il periodico online per gli amanti della palla a spicchi d’oltre oceano Made in Italy: Alessandro Gentile La Rubrica - Up & Down Tip Off - Ready, Set, Go T T u u t t t t i i a a c c a a c c c c i i a a d d e e l l M M a a m m b b a a

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per gli amanti della palla a spicchi d'oltre oceano

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il periodico online per gli amanti della palla a spicchi d’oltre oceano

Made in Italy: Alessandro Gentile

La Rubrica - Up & Down

Tip Off - Ready, Set, Go

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Stars ‘N’ Stripesideato da: Domenico Pezzella

scritto da:

Alessandro delli Paoli

Bennedetto Giardina

Raffaele Valentino

Nicolò Fiumi

Domenico Landolfo

Stefano Panza

Vincenzo Di Guida

Guglielmo Bifulco

Stefano Livi

Lorenzo de Santis

info, contatti e collaborazioni:

[email protected]

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TIP OFF

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Si riparte con un’unica domanda: allafine saranno davvero i Miami Heat a vin-cere il titolo? Se per caso nel periodo diconcomitanza di regular season Nba, vitrovate su suolo della Florida, ma spon-da South Beach, o se per caso vi ritrova-ste a navigare in siti riguardanti la fran-chigia di Pat Riley, la risposta non haalternative. Addirittura ci sono addetti ailavori che già pregustano il trionfoaspettando solo ed esclusivamente quelperiodo di fine giugno quando si vedran-no in uno scatto fotografico LebronJames e Dwayne Wade con in mano ilLarry O’Brien Trophey e quello di Mvpdelel finali e con Spoelstra (??) alle lorospalle felice e sorridente. Insommaquando con un successo, schiacciante odi misura che sia, gli Heat ritornerannosul tetto del basket professionistico astelle e strisce, dopo esservi scesi mala-mente nel 2007 quando da detentricifurono capaci di scrivere un nuovorecord: cacciati al primo turno e con uno‘sweep’. Ma c’è anche chi al di fuori dellaFlorida, al di fuori del mini regno diSouth Beach (noi come Lebron almomento della scelta di questa estateadottiamo la tattica di nominare unadelle spiagge più famose del luogo e poiil nome della città di Miami ndr) pensache poi una sceneggiatura cosi semplicee cosi scontata non sia proprio da pro-duttori americani. Specie se poi si parladi Hollywood (!!) . Mancherebbe lasuspance, mancherebbe quel pizzico dipepe, mancherebbero quei colpi di scenache di volta in volta hanno sempre carat-terizzato il campionato Nba; per infor-mazioni basta chiedere allo stesso ‘TheChosen One’. Già perché lo stesso KingJames è stato costretto dai colpi discena, dalla suspnce e dal pepe di cuisopra, a decidere di cambiare aria. Adecidere di adottare la strada più corta,facile e all’apparenza priva di ostacoliverso quell’anello che lo cancellerebbedalla lista degli ‘sfigati’ Nba o più nobil-mente definiti come Hall of Famer senzatitolo Nba. Gli stessi elementi di uncopione, dunque, che lo hanno messo alcentro di due diverse posizioni nemme-no si stesse parlando di un dilemma giu-risprudenziale per il quale a battagliareper la posizione vi siano la classica ‘dot-trina’ e la classica ‘giurisprudenza’. Glistessi elementi che gli sono valsi il titolodi codardo e traditore da parte del presi-dente dei Cleveland Cavaliers, DanGilbert, in preda alla furia e alla delusio-ne post decisione. Gia la decisione.Giusta o sbagliata? Meglio essere fedeli achi ti ha osannato per sette anni ergen-doti a modello da seguire e restare abocca asciutta (d’altronde non è che KarlMalone o John Stockton siano dei perso-

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DDOMENICOOMENICO PPEZZELLAEZZELLA

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naggi da ricordare con disprezzo anchese senza un anello d’oro e diamanti aldito) oppure fregarsene di tutto e di tuttie pensare alla gloria? ‘Ai posteri l’arduasentenza…’ avrebbe chiosato AlessandroManzoni. La verità è che ci si ritrova alleporte di una nuova stagione con nuoviinterrogativi; diversi nella sostanza, mauguali dal punto di vista dei tempi dellarisposta. Tutto a tempo debito. Tutto afine giugno. Cosi è stato per l’estate piùattesa degli ultimi 10 anni di freeagency, cosi sarà per scoprire chi tra‘dottrina’ e giurisprudenza’ avrà avutoragione. E intanto gli altri? Stanno aguardare? Assolutamente no. Anzi nonditelo al 24 in maglia gialloviola. Di sicu-ro il ‘Black Mamba’ sarà quello piùattratto da tutta questa situazione.Quello più inferocito, dal punto di vistaagonistico e del gioco, dal sapere cheormai tutti danno gli Heat con il titolotra le mani e James che si prende la suameritata gloria. D’altronde è dal 2007, oforse anche prima, che tutta la Nbaaspetta di vedere Kobe contro Lebron,con l’unica differenza che il figlio diJeally Bean è stato il solo a rispettare leattese. E chi pensa che lo sceneggiatoresupremo degli ‘Dei del Basket ’ nonrimetta proprio nelle mani di Bryant edei suoi Lakers gran parte dei colpi discena per rendere memorabile più diquanto non lo sia già, una stagione chedeve ancora iniziare, beh allora ha prati-camente sbagliato strada. Tutto questo,però, almeno fino a che non si parli diplayoff o di Finals, dal momento che aiLakers non dispiacerebbe di passare unpo’ di tempo in meno sotto i riflettori permeglio elaborare il come rovinare unafesta che tutti già pregustano, infilandoal secondo dito della mano destra o sini-stra che sia, il sesto anello come MichaelJordan. Insomma tante parole per solidue argomenti che da soli già varrebberoqualsiasi tipo di sacrificio per seguireuna stagione da non perdere in tutte lesue sfaccettature. Se poi agli argomentiprincipali ci vogliamo aggiungere da unaparte, quella ad Est, una serie di conten-denti (si parte dai vice campioni Nba deiCeltics, passando per la quasi immutatatruppa di coach Van Gundy degli orlan-do Magic fino ad arrivare ad una serie dioutsider del calibro di Chicago e Atlanta) che non stenderanno certo il tappetorosso agli Heat per il solo fatto di avereJames-Wade-Bosh, la sfida del ritorno aCleveland di Lebron James, quella delprimo duello tra Heat e Lakers ed unaWestern Conference sempre più di altis-simo livello, allora il quadro è completoe quella 2010/2011 rischia davvero diessere una delle più emozionanti stagio-ni sin dal primo ‘tip off’.

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FOCUS

Se andate in cerca di conferme della attuale crisi economico-finanziaria in atto in tutto il mondo e, particolarmente, negliStati Uniti, provate a fare un salto a Atlanta, Georgia, eapprofondite un attimo la situazione degli Hawks. Oppure, sepreferite risparmiare (d’altronde… c’è crisi), soffermatevi unattimo su queste pagine e analizzate con noi cosa sta passan-do la franchigia che fu di Dominique Wilkins e oggi deve farei conti con delle ristrettezze finanziarie ogni anno sempremaggiori, affrontate per la verità con metodi piuttosto con-trastanti nel loro complesso. Ma andiamo con ordine.Partendo con l’esonero di coach Woodson. Giustamente rite-nuto da molti vittima di se stesso. Nel senso che le cinquestagioni di continui miglioramenti dal 2006 in poi (26, 30, 37,47, 53 vittorie) hanno lentamente alzato l’asticella delle aspet-tative, arrivate al massimo nell’ultima stagione. Aspettativeche male si sono sposate con il massacro subito dagliOrlando Magic negli ultimi playoffs. Hawks letteralmente inbalia di Dwight Howard e compagnia e che hanno dato l’im-pressione di una squadra arrivata al suo punto massimo, dif-ficilmente riproducibile, tantomeno migliorabile. E cosìWoodson si è trovato dopo una stagione da 53 vittorie sulmarciapiede. A ragione o meno la dirigenza ha preferito pun-

tare suqualcunaltro. Eq u aarriva ilp r i m op u n t ocontro-v e r s odell’off-s e a s o n

Georgiana. Ci si attendeva una sterzata decisa nelle strategiedi squadra, magari ingaggiando un allenatore di viste oppo-ste rispetto a quelle di Woodson, sostanzialmente un fautoredegli isolamenti per Joe Johnson, Josh Smith, Al Horford eJamal Crawford. E, invece, a sorpresa, è arrivata la promo-zione dell’assistant coach Larry Drew, gradito ai giocatoricerto, ma di vedute praticamente speculari rispetto all’excoach di Stanford Universtiy. E se vi dicessimo che Drew èl’allenatore con la paga più bassa di tutta la NBA?

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Probabilmente pensereste quello che abbiamo pensato noi.Scarseggiano i quattrini, si provano a fare le nozze coi fichisecchi. Drew piace ai giocatori, gioca un sistema che dà con-tinuità al lavoro di Woodson, tanto vale provare a ottenererisultati similari a quelli degli ultimi due anni, risparmiandoperò un po’ di dollari. E il capitolo successivo della nostrastoria sembra confermare questa teoria. Verso metà giugno,infatti, si sparge la voce che Atlanta Spirit, il gruppo chedetiene la proprietà degli Hawks oltre che della PhilipsArena, campo su cui gli Hawks giocano le partite casalinghe,

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Fonte foto: http://blog.oregonlive.comFonte foto: http://cdn0.sbnation.comFonte foto: http://blogs.bet.com

e della squadra di hockey NHL degli Atlanta Trashers avreb-be messo in vendita le loro proprietà, mettendosi nelle manidel Raine Group, una banca di investimento di New York,per gestire la questione. A margine emerge che gli Hawkshanno perso la spaventosa cifra di 20 milioni di dollari nel-l’ultima stagione NBA e la stessa Philips Arena ha generatoperdite per 10 milioni. Peggio di loro fanno i Trashers, sottodi 30 milioni negli ultimi 12 mesi. Nella capitale dellaGeorgia, infatti, il problema del pubblico a palazzo è un’an-nosa questione che sembra non prevedere una soluzione dinessun tipo. Tenendo presente l’arco temporale 2005-2010 gliHawks, in termini di spettatori per partita, si sono classificatifra le squadre NBA: 29° nel 2005 e nel 2006, 26° nel 2007, 20°nel 2008 e nel 2009 e 18° lo scorso anno, dato inconcepibileper una squadra di quel livello. Tra le partecipanti alla postseason solo Charlotte e Milwaukee, avversaria di Atlanta alprimo turno, hanno fatto registrare dati peggiori, ma si parlacomunque di squadre con ruoli marginali ai playoffs. Questoè un trend che va avanti ormai da parecchi anni, e probabil-mente la volontà di cedere la proprietà del pacchetto da partedei proprietari è figlia anche della consapevolezza che nem-meno il raggiungimento di risultati sportivi riesca a portare apalazzo pubblico in maniera continuativa, limitando così leperdite. E qui ci colleghiamo alla mossa più incomprensibiledi tutte quelle effettuate quest’estate dal management diAtlanta. Il rinnovo di Joe Johnson, unrestricted free agent,per sei anni a una cifra complessiva di 123 milioni di dollarigarantiti è da un lato unanimemente riconosciuta come lapeggior mossa di tutto il mercato estivo fra le 30 squadreNBA, dall’altro una potenziale follia finanziaria, stanti le con-siderazione fatte poco sopra. Johnson è un ottimo giocatore,ma non una star a livelli di LeBron James, Kobe Bryant,Dwyane Wade, quelli che in sostanza dovrebbero comandarecerti tipi di somme, non è molto vecchio ma nemmeno ungiovanotto, e fra due o tre anni sarà molto probabilmente

una zavorra salariale pesantissima per la franchigia.Nell’opera di rinnovamento di una squadra che, come detto,ha dato l’impressione di aver raggiunto il suo punto massi-mo, avrebbe avuto molto più senso firmarlo e poi scambiarloin un sign and trade, magari spalmando la stessa cifra su dueo tre giocatori, riuscendo così a risparmiare denari. Quelloche sembrava inizialmente l’obiettivo primario della dirigen-za, prima di questa scelta potenzialmente suicida. E la situa-zione all’orizzonte propone un’altra questione molto spinosa,con il contratto di Al Horford, lui sì giocatore cardine dellafranchigia per il futuro, in scadenza nel 2011/2012 e che chie-derà cifre decisamente superiori rispetto a quelle attuali,fatto che, al momento, non esclude la possibilità di vederecambiar maglia all’ex Gators nei prossimi 12/18 mesi. E sìche quello dei lunghi, tornando per un attimo a parlare delcampo, è il grande problema degli Hawks che sotto canestroscarseggiano di centimetri e chili. Josh Smith è un 4 atipico elo stesso Horford non è certo un centro di stazza imponente.Dietro di loro Pachulia fa tanto lavoro sporco, e poco altro,mentre dal mercato sono arrivati il gregario Josh Powell eEthan Thomas, inattivo da due anni, che difficilmente spo-steranno gli equilibri. Altro argomento molto trattato quest’e-state è stato il rinnovo contrattuale di Jamal Crawford, chevedrà il suo contratto da 10 milioni di dollari scadere quest’e-state. Abbastanza scontato immaginare che gli Hawks finoraabbiano fatto melina, con una serie di mosse che hanno fattointuire come per il miglior sesto uomo delle stagione 2010 igiorni in Georgia possano essere sempre più contati. Intanto,nonostante le ripetute dichiarazioni d’amore di Crawford ladirigenza non ha mosso un passo in sua direzione, lasciandola situazione senza alcuna risposta piuttosto che in stand by.Poi al draft, con la scelta al primo giro, è arrivato JordanCrawford da Xavier che non si limita ad essere omonimo del-l’ex Bulls e Warriors, ma anche in campo è una specie di suoclone. Come già mostrato nelle prime ottime partite di pre-

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season, il giovane Crawford è un uomo che entra dalla pan-china per cambiare il ritmo tirando più o meno qualsiasicosa gli passi per le mani (15 tiri in 29 minuti all’esordio, 30punti alla sua terza partita) ridando energia ai compagni.Praticamente quello che ha fatto molto bene nell’ultima sta-gione Jamal. Con la sostanziale differenza di 9 milioni di dol-lari e 8 anni in più. Logico sottolineare come il rookie sia unadelle speranze per il futuro della squadra, assieme a JeffTeague, che nei piani di coach Drew quest’anno dovrebbeprendersi i gradi di titolare, riducendo progressivamente iminuti di Bibby in campo, che potrebbe così dedicarsi aapparizioni più brevi ma di maggiore qualità. In sostanza,quindi, Atlanta presenterà una squadra ancora molto simile aquella della passata stagione. Johnson e Smith saranno i

perni dell’attacco, Horford il riferimento a centro area, men-tre Marvin Williams dovrà riscattare una stagione deludente.Ragionevole immaginare gli Hawks nuovamente alla postseason, probabilmente al di là del primo turno, difficilmenteoltre il secondo. Sperando che il pubblico si ricordi che incittà gioca una squadra NBA da playoff, che il mercato nonfluttui ulteriormente verso il basso e che Joe Johnson giustifi-chi i suoi 123 milioni per più anni possibili.

Pochi gli spettatori allaPochi gli spettatori allaPhilips Arena nonostante Philips Arena nonostante le ultime stagioni vincenti le ultime stagioni vincenti

ed il bel giooco di Johnson&Co.ed il bel giooco di Johnson&Co.

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OCCHI PUNTATI SU...

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Ciò che maggiormente rende unico e attraente un mondo come l’NBA,pieno di miti veri o presunti tali, è la presenza di personaggi controversi,che in alcune situazioni incarnano la figura degli eroi di turno, in altresituazioni si ergono a ruoli di anonimato se non addirittura di capriespiatori. Lamar Odom è certamente un giocatore appartenente a questacategoria: amato da molti, sottovalutato da molti altri. La verità, spesso, èrelativa, e difficilmente si riesce a raggiungere l’unanimità di giudizio suelementi cosi discontinui, tanto dal punto di vista tecnico, quanto soprat-tutto dal punto di vista emotivo. Oggigiorno, tuttavia, dopo anni di criti-che e dubbi, le idee sembrano essersi schiarite, soprattutto alla luce deglieventi storici, che, come ben sanno gli studiosi annalisti, vengono scrittiesclusivamente dai vincitori. Non bastassero gli ultimi 3 campionati NBAdisputati da Lamar Odom a fungere da prova schiacciante, questa estatesono arrivate ulteriori conferme su una verità sul suo conto, che di relati-vo inizia ad avere ben poco. Andiamo con i fatti più recenti, dunque.All’indomani degli innumerevoli due di picche che le varie superstar NBAreduci da Pechino 2008 hanno mostrato verso la nazionale Americana perla recente spedizione mondiale in Turchia, Bryan Colangelo, team mana-ger di team USA, ha pensato bene di assemblare per la causa una armatache potesse contare sull’estro di Kevin Durant, sull’esplosività di giovaniquali Derrick Rose e Russell Westbrook e soprattutto sulla sapienza tatti-ca, la versatilità, l’esperienza e l’abitudine all’elevata pressione di elementicome Chauncey Billups e Lamar Odom. L’ala dei Lakers ha assunto unruolo delicatissimo, ritrovandosi a giocare in un contesto per lui nuovo,dovendo agire in un ruolo, quello di pivot, assolutamente desueto perquelle che sono le sue abitudini e le sue stesse caratteristiche tecniche:

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Fonte foto: facebook.comFonte foto: facebook.comFonte foto: facebook.com

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nonostante gli innumerevoli dubbi della vigilia, il numero settedei Lakers non ha per nulla deluso, mostrando una solidità eduna consapevolezza delle mansioni da svolgere assolutamenteinaspettate. L’idea dello staff statunitense era quella di sfruttarela sua capacità di andare a rimbalzo e riavviare l’azione grazieal suo aggraziato e dolcemente temibile ball handling made inNew York: con il senno di poi la scelta si è rivelata indovinata etotalmente complementare a quelle che erano le esigenze dellasquadra.In poche parole Lamar Odom, ala grande o piccola a secondadelle necessità, quindi estremamente atipica, quasi trentunen-ne, figlio dei playground leggendari di NY, ha per l’ennesimavolta confermato l’ identità cestistica che oramai da almeno 3anni ha iniziato ad incarnare in quel dei Los Angeles Lakerspluricampioni di Phil Jackson e Kobe Bryant, dopo aver messoda parte le velleità di inizio carriera di essere una clone versioneanni 2000 del Magic Johnson che fu negli anni 80. Un ‘identitàassolutamente atipica dicevamo, un ruolo che al peggior osser-vatore di basket potrebbe sembrare appena marginale, ma chein realtà va ben al di là di quello che possono esprimere le stati-stiche e persino i cosidetti intangibles: l’importanza che il figliodella grande Mela riveste nel contesto gialloviola è legata allasua capacità di agire da playmaker mascherato, da specialistadifensivo sull’uomo, in particolar modo su giocatori molto diffi-cili da marcare anche solo per questioni di cm ed attitudine alavorare lontano dal canestro (vedi ad esempio Rashard Lewis,rebus irrisolvibile per i Cleveland Cavs oramai defunti di LBJ).Lamar non è solo questo, poiché è anche in grado di agire comespecialista a rimbalzo (ai mondiali è stato il migliore della pro-pria squadra in questa voce statistica), come realizzatore sia inentrata, esclusivamente dal lato sinistro del campo, che in arre-sto e tiro dalla media distanza e oltre l’arco dei 3 punti: è pro-prio questa versatilità sul fronte offensivo la prerogativa cherende Lamarvelous assolutamente indispensabile alla causalosangelina: se tutti riconoscono l’importanza che rivestono nel

sistema della Triple Post Offense le letture degli attacchi e l’im-prevedibilità di Kobe, e la capacità di dare via la palla di PauGasol, nessuno può negare quanto la sola presenza di Odom incampo possa giovare all’armonia dell’attacco dei Lakers; Lamar,infatti, con la sua capacità di agire anche dal perimetro, preclu-de alle difese l’opzione di chiudersi a riccio in area, e quindi diintasare gli spazi per i movimenti nel pitturato di Gasol (oeventualmente Bynum), e soprattutto per le sortite in area diKobe Bryant. Per quanto il rendimento dell’ ala newyorchesesia stato spesso altalenante nell’arco di stagioni intere e spessoanche nell’arco di una stessa partita, le sue tipiche caratteristi-che costringono la squadra avversaria ad esporsi maggiormentealle altre bocche di fuoco di Phil Jackson. Nelle giornate di gra-zia poi, quando le muse ispiratrici trovano in lui un ottimointerlocutore, non mancano le cosidette prestazioni “monstre”,ossia quello che non ti aspetteresti mai dal tuo specialista dallapanchina: ventelli, doppie cifre in rimbalzi o addirittura di assi-sts, stimmate dell’allaround che noti ancor prima di vedere ilreferto del match, un impatto sull’avversario spesso ai limitidella penetrazione sotto pelle, come ad esempio è avvenutonelle ultime finali della Western Conference ad Amar’èStoudemire, a tratti è stato letteralmente violentato in postbasso dal 2,07 ex Clippers ed Heat.Purtroppo la costanza non è mai stato il punto di forza diLamar, e questo gli ha impedito di scrivere pagine da protago-nista principale nella storia della lega. Nei primi anni postShaq, quando era stato chiamato alla causa losangelina comespalla di Kobe, ha dimostrato una volta per tutte di non avere lasolidità e la continuità psicologica per essere un punto di riferi-mento per i propri compagni, ma con l’arrivo di Pau Gasol,coach Zen, per l’ennesima volta vincitore delle sfide propostegli,è riuscito a collocarlo come variabile impazzita dal pino, fino arenderlo, in modo diverso, ma pur sempre palese ed indiscutibi-le, come un elemento imprescindibile per i 16 volte campioniNBA.

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Hollywood e Kardashian:l’uomo giusto al momento giusto...oppure no

A volte nella vita, per rendere al 100%, devi avere la fortu-na di capitare nel luogo adatto al tuo carattere ed alla tuapersonalità. Se risulta difficile immaginare, ad esempio,un Larry Bird sorridere alla volta delle star a bordo campodello Staples Center (ai suoi tempi c’era il Forum diInglewood, ma la sostanza è la stessa) nella città degliangeli, di contro viene più facile immaginare quanto untipo estroverso come Lamar possa essere contento di farparte di un mondo apparentemente marchiato sotto tutti ipunti di vista con le 5 stelle, come quello di Hollywood.Nonostante la vita dell’ala newyorchese sia tempestata dibrutte storie, vedi la difficile infanzia o la scomparsa pre-matura della figlia, il sorriso e l’energia sembrano nonmancare mai sul volto del 31enne sesto uomo dei Lakers.Diverse apparizioni in video musicali ( con il rapper BustaRhymes, tra gli altri), il discusso matrimonio con la show-girl Khloe Kardashian, ripreso in diretta televisiva contanto di compagni di squadra al cospetto, sono fulgidiesempi di quanto Lamar sia riuscito a trovare finalmenteuna propria dimensione a Los Angeles, in campo comenella vita. L’uomo giusto nel posto giusto, verrebbe da dire.

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Carlos Austin Boozer Jr., nato in una base militaredella Baviera , ma cresciuto in Alaska, dove si allenavaal freddo dei campi outdoor della Juneau-DouglasHigh School, (ha sempre dichiarato che la sua durezzamentale e fisica deriva proprio da quelle sessioni diallenamento con il padre), e` atteso all'ennesimo cam-bio di casacca della sua carriera. Stiamo infatti parlan-

IL PERSONAGGIO...

BBBBoooooooozzzzeeeerrrr,,,, qqqquuuuaaaannnnddddooooaaaallll ‘‘‘‘ cccc .... .... .... oooonnnnttttoooo ’’’’

nnnnoooonnnn ssss iiii ccccoooommmmaaaannnnddddaaaaQuestioni d’affari, tradimenti o semplice voglia di

cambiare aria ed ambiente?

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DIDI

LLORENZOORENZO DEDE SSANTISANTIS

do di un giocatore con uno status riconosciuto di topplayer (2 volte All star, ed ultima medaglia d'oro ai giochiOlimpici di Pechino 2008) ma anche di un uomo d'affariaffermato, con una societa`immobiliare, la C BoozMultifamily LLC, venuta alla ribalta per una causa, poiarchiviata, con il cantante Prince. Tutti sanno che spessogli uomini d'affari devono lasciare da parte il cuore perscegliere con la testa la migliore delle opzioni possibili, eil gigante di Juneau ha sempre cercato di seguire questaregola.Ma partiamo con ordine: dopo aver trascinato il suo liceoa due titoli statali consecutivi, Boozer decide di approda-re alla corte di Mike Krzyzewski alla Duke University,vincendo tra l'altro un titolo NCAA nel 2001 (con JasonWilliams e Shane Battier), e diventando uno dei pochigiocatori nella storia dell'Universita` a segnare almeno600 punti in una singola stagione. Dopo due anni di College, ecco che Carlos si dichiara aldraft del 2002, ma viene snobbato al primo giro, tantoche lo scelgono i Cavs con la numero 35. Questo nonbasta ad intaccare le sicurezze del giocatore, chegia` nel suo primo anno tra i pro mette insiemebuoni numeri (10.0 punti e 7.5 rimbalzi), esplo-dendo definitivamente nel suo secondo anno, conLeBron James accanto , dove arrivera` acifre di tutto rispetto (doppiadoppia di media da 15 e 11)che gli permetteranno di farsiun nome nella lega. Ed e` qui che iniziano le vicessitu-dini contrattuali per il giocatore.Come e` noto, i giocatori scelt i alsecondo turno hanno solamente 2 anni dicontratto garantiti, dopo di che o accettanoun ulteriore anno di contratto a cifre darookie (695,000 dollari) o diventanorestricted free agent, con la possibilita`della squadra che detiene il contratto delgiocatore di pareggiare eventuali offerteprovenienti da altre franchigie. I Cavs si accordano con il giocatore perun nuovo contratto di 6 anni per 39milioni di dollari, che Boozer si impe-gna a firmare dopo essere uscito dalsuo contratto da rookie, diventanto appunto restrictedfree agent. Mai e` stato ben chiarito se il giocatore avesse dato o nola parola alla franchigia dell'Ohio (lui assicura di no, l'exproprietario dei Cavaliers afferma a piu` riprese di avermal riposto la sua fiducia in Boozer), fatto sta che arriva-no gli Utah Jazz con 70 milioni di dollari in 6 anni perassicurarsi i servigi del ala forte ex Duke, offerta cheCleveland non puo` pareggiare, e C-Booz accetta, trasfe-rendosi a Salt Lake City con tanti saluti al contratto gia`pronto per rimanere accanto a LeBron James.Dopo un'estate sulle copertine per questo “tradimento” ilgiocatore dimostra sul campo di meritarsi quel contrat-tone, con medie da 17 punti e 9 rimbalzi, ma anche uninfortunio che lo tiene fuori dal campo nella parte finaledella stagione, in cui suoi Jazz non riescono ad arrivareai playoff. Nel draft del 2005, arriva pero` con la seconda chiamata

un certo Deron Williams, e il feeling con Boozer non fache aumentare con il tempo, tanto che in un paio d'anni idue vengono paragonati allo storico duo Stockton-Malone e i Jazz ritornano prepotentemente sulla scenadella Western Conference gia` nel 2006-2007 quando eli-minano i Rockets prima, i Warriors poi, e arrivano allafinale di conference per la prima volta dal 1998, infran-gendosi pero` contro lo scoglio dei San Antonio Spurs,poi campioni NBA. Boozer chiude la stagione con 20.9 punti e 11.7 rimbalzia gara, migliorando ulteriormente nei playoff. Sembra l'i-nizio di una nuova era a Salt Lake City, ma in realta` inumerosi problemi fisici del ala-centro portano la stam-pa e anche parte della franchigia a interrogarsi sull'affi-dabilita`di un giocatore che in 5 anni salta qualcosacome 134 partite, e nel febbraio del 2009 sembrava pro-prio che il suo destino fosse lontano dalla franchigiadello Utah. Ma, spiazzando un po` tutti, allo scadere della deadli-ne per decidere se rimanere per il sesto anno di con-tratto o diventare free agent, Boozer dichiara la suavolonta` di restare, e la dirigenza fa lo stesso. Dopo un anno di nuovo ai suoi livelli, senza infor-tuni particolari, e una nuova eliminazione ai

playoff per mano dei Lakers con un brusco4-0 in semifinale di conferen-ce, Carlos diventa unrestric-

ted free agent in questa caldis-sima estate appena passata, e uno

dei giocatori piu` appetibili sulmercato, tanto che i Chicago Bulls

mettono sul piatto addirittura 80 milio-ni di dollari per 5 anni, cifra che un

uomo d'affari come lui non puo` certorifiutare, con buona pace di Jerry Sloan edei Jazz. Firmato Boozer, I Bulls si affrettano arifirmare il promettente Joakim Noah per5 anni e 60 milioni di dollari, e formarecosi` una delle line-up sulla carta piu`pericolose dell'intero panorama NBA,con il francese capace di rovistare tra la“spazzatura” della partita, e il piu`talentuoso numero 5 a sfruttare il suo

jumper morbidissimo dai 5 metri. Primi allenamenti agliordini del nuovo allenatore Thibodeau, e purtroppoanche primo infortunio per il ragazzo di Juneau, che sirompe il quinto metacarpo della mano destra in un inci-dente domestico, che lo costringe subito a 8 settimane distop, che influiranno pesantemente sull'inizio di stagionedei Bulls, con i tifosi, che per la verita` sognavanoLeBron James o il natio di Chicago Wade (tra l’altrocome dargli torto?) che si dovranno accontentare dellacoppia Noah-Gibson per il debutto previsto il 27 ottobrein quel di Oklahoma City. Siamo pero` sicuri che oltre adessere un uomo d'affari eccezionale, Carlos Boozer siaanche un grande giocatore, tutto da dimostrare se potra`riportare i Bulls sulla cresta dell'onda, ma, se sapra`rimanere lontano dagli infortuni che hanno costellato lasua carriera, le doppie doppie sono assicurate allo UnitedCenter, almeno per qualche anno, poi si sa, gli affarisono affari e la testa deve venire prima del cuore.

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IL PERSONAGGIO - 2

Sono passati quasi 6 mesi dall'elimi-nazione ai playoffs per mano deiCeltics, e da quel giorno i ClevelandCavaliers si sono ridimensionati inmaniera esponenziale. Lebron James,il trascinatore delle ultime stagioni,ha preferito cercare l'anello a Miami,Zydrunas Ilgauskas, un pezzo di storiadella franchigia dell'Ohio, ha deciso diseguirlo, Shaquille O'Neal e DelonteWest hanno fatto le valigie per Bostone dal mercato non è arrivato nessunelemento del loro livello. Resta dun-que una squadra che punta su quelloche è rimasto del nucleo dello scorsoanno, ma quello che salta all'occhio èl'assenza di un vero go-to-guy, unocapace di alzare il livello della squa-dra. Improponibile una “promozione”di Mo Williams in quel ruolo, visto

AAnnttaawwnn JJaammiissoonn::

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DOPO GOLDEN STATE, DOPO GOLDEN STATE, DOPO I WASHINGTONDOPO I WASHINGTONWIZARDS, L’EX WARRIORS SIWIZARDS, L’EX WARRIORS SIRITROVA A FARE DI NUOVORITROVA A FARE DI NUOVODA PRIMA DONNA. DA PRIMA DONNA. QUESTA RIUSCIRA’ MEGLIOQUESTA RIUSCIRA’ MEGLIODELLE ULTIME DUE IMPRESE?DELLE ULTIME DUE IMPRESE?

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RRAFFAELEAFFAELE GGIARDINAIARDINA

che l'ex playmaker di Milwaukee in questi dueanni ha dimostrato di non trovarsi a proprioagio nemmeno nel ruolo di secondo violino,resta come unico candidato Antawn Jamison,nella speranza che possa tornare ai livelli diWashington per portare i Cavs ai playoffs.Arrivato a Cleveland nello scorso febbraio, lacarriera di Jamison sembrava essere in unaparabola discendente, reduce da alcuni infortu-ni e da una stagione disastrosa ai Wizards, ter-minata col secondo peggior record stagionale.Ora al trentraquattrenne ex Washington toc-cherà indossare ancora una volta i panni del-l'uomo squadra, cosa già successa nella capitalenei periodi di assenza forzata da parte diArenas, ma non sarà certo un compito facile.Con una squadra che verosimilmente potrà lot-tare solo per un piazzamento ai playoffs, e conuno scalpitante JJ Hickson pronto a levargli ilposto, per Jamison non sarà facile riprendere agiocare a ritmi elevati, anche se il nuovo coachByron Scott vuole puntare sulla sua esperienzae sulla sua versatilità offensiva. Non è da esclu-dere un impiego di Jamison da ala piccola perqualche spezzone di gara in questa stagione,considerando anche l'assenza di un buon termi-nale offensivo nel ruolo che fu di James. Lostesso Jamison, però, non sembra particolar-mente entusiasta di questa opzione:«Si tratta veramente di mettere tutto me stessonella difesa sugli esterni avversari, vuol direessere ancora capaci di potersi muovere benecontro alcuni degli attaccanti più veloci dellalega».Difficile dare torto al 2 volte All Star, vista lasua scarsa vena difensiva, ma è anche vero chelui e Hickson sono 2 dei giocatori più talentuosidei Cavs, e in qualche modo bisognerà farliconvivere. Sarà questo uno dei momenti in cuiJamison dovrà fare la differenza e dimostrare lasua leadership per poter permettere ai Cavaliersdi giocare al meglio delle loro possibilità.Dovesse riuscire a dividersi i minuti conHickson senza comprometterne il rendimentosul parquet, Cleveland potrebbe diventare unvera e propria mina vagante per la prossimastagione, potendo sfruttare sia l'atletismo diHickson che il gioco interno-esterno diJamison, altrimenti, lo scenario non sarebbecerto dei più rosei. Se la convivenza tra i duenon dovesse funzionare, allora per i Cavs sicreerebbero i presupposti per una stagione fal-limentare. A pochi giorni dall'inizio della sta-gione, comunque, l'unica certezza è che l'agodella bilancia di questa squadra sarà appuntol'ex giocatore di Washington, pronto a rimetter-si in discussione dopo un periodo problemati-co. Dove arriveranno i Cavs di Jamison? Questolo dirà solo il tempo, c'è da scommettere che aCleveland metterebbero la firma per arrivaretranquillamente ai playoffs, senza dover rim-piangere troppo il recente passato.

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IL PROFILO

Quando venne scelto con la 9a scelta assoluta, nell’oramailontano draft del 2004, nessuno pensava che AndreIguodala from Arizona sarebbe diventato “questo” giocato-re. All’uscita dal college la sua qualità principale era lacapacità innata di saltare e la maggior parte dei suoi puntiarrivavano grazie a poderose schiacciate o grazie a qualcherimbalzo offensivo, mentre il suo tiro da lontano scarseg-giava (27% al college da oltre l’arco). Probabilmente ben

consigliato dallo staff dei Sixers, dopo essere stato scelto simise subito al lavoro per migliorare il suo gioco sotto tuttigli aspetti. I risultati furono sotto gli occhi di tutti con unapresenza fissa in quintetto nell’anno da rookie, chiuso con9 punti, 5.7 rimbalzi e soprattutto il 33% dall’arco dei trepunti. Miglioramenti sostanziali per A.I 2 (l’A.I originaleera infatti Iverson) che venne inserito nel primo quintettoRookie dell’anno. Da qui in poi le sue statistiche sono state

Iguodala: o stellaadesso o meteora

per sempre

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DIDI

RRAFFAELEAFFAELE VVALENTINOALENTINO

stagione infatti i Sixers hanno chiuso con un record di 27W e 55L, ilpeggior record dal 1998. La Princeton offense usata da coach EddieJordan non ha funzionato, probabilmente a causa dei giocatori cheerano inadatti al sistema. Iguodala ha confermato le cifre delle passa-te annate, 17.1 punti, 6.5 rimbalzi e 5.7 assist, ma non ha dimostratolo stesso carattere che lo ha contraddistinto negli anni passati. CoachJordan è stato licenziato dopo l’ultima partita e al suo posto è arrivatoDoug Collins, mentre dal draft con la scelta numero 2 è arrivato EvanTurner, guardia tiratrice con molta classe. Ma il leader di questiSixers resta sempre lui, Iguodala. Se saprà elevare il suo gioco al livel-lo raggiunto 2 anni fa, non avrei dubbi a pronosticare i Sixers neiPlayoff o almeno a lottare per entrarci. Nel frattempo quest’estateIguodala è stato selezionato per giocare i mondiali in Turchia con lanazionale statunitense, vincendoli meritatamente. Andre ha chiuso ilmondiale con 5.7 punti, 4,6 rimbalzi in 17’ minuti di media, giocandoprevalentemente da 3-4, sfruttando le sue doti atletiche contro i lun-ghi stanziali europei.Questa sarà la stagione della verità per lui, per dimostrare di nonessere solo un buon giocatore ma di essere un atleta che può davverofare la differenza.

un crescendo fino alla stagione2008/2009. Dopo aver firmato ilsuo primo contratto importante(80 milioni di dollari per 6 anni),chiuse quella stagione con 18.8punti, 5.7 rimbalzi e 5.3 assist por-tando i suoi Sixers a un passo dal-l’eliminare gli Orlando Magic (poifinalisti, perdenti, contro i Lakers).In quei playoff Iguodala innalzò ilsuo gioco fino a un livello mai piùraggiunto, in 44 minuti a partita lestatistiche parlano di 21.5 punti,6.3 rimbalzi e 6.7 assist. Ma le sta-tistiche non dicono tutto diquell’Iguodala, infatti la sua lea-dership, il suo carattere trascinaro-no letteralmente quei Sixers, alpunto che ci si aspettava unariconferma l’anno successivo.Questa non è arrivata. Nell’ultima

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L’ANALISI

Sia che lo si odi per il suo gioco di attacco totale o che assoluta-mente lo si disconosca dall’albo degli allenatori, non si puònegare che Don Nelson in tutta la sua carriera, ha sempre datovita a franchigie a tratti disunite e disfunzionali, ma ha garanti-to divertimento e prestazioni accattivanti, scoprendo nuovitalenti, modificandone le caratteristiche di altri, prendendoqualche abbaglio, ma soprattutto creando sempre qualcosa dinuovo ed estroso. Alti e bassi negli ultimi anni qui nella baia,tirando le somme, però, nonostante qualche gioia inaspettata,“il gran numero di partite pessime e di risultati insoddisfacenti

ha superato tutto quanto di bene c’era nel gruppo, nella squa-dra, nel gioco” ,come ha recentemente ammesso (in stato dipoca sobrietà tra l’altro) dalla sua nuova vacanza. Nellie haincarnato l’essenza dei Warriors che conoscono la pallacane-stro. Non di certo il passato dei fasti di Barry, dell’anello e dellestrisce vincenti, ma a volte non conta solo vincere, quanto crea-re la magia. E se si pensa che, Don, “il più vincente allenatoredella storia Nba”, “colui che ha creato il 4 mobile con licenza ditiro”, “l’ideatore della run&gun” e della trap difensiva sul castel-lo della zona adesso non allenerà, a qualcuno dei nostalgici

Hawaii e riposo per l’deatore della

Run&Gun: Don Nelson

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DDOMENICOOMENICO LLANDOLFOANDOLFO

vincente, e c’è da dire che non è che lui avesse Steve Nash. Vediamo gran-di top player come Nowitski, Al Harrington, che ora spaccano e sono dellestelle, ma che senza la mano santa del coach ex GS non sarebbero ora chegiocatori da riciclarsi nelle cadetterie europee. L’era Cohan è da dimenti-care per i gialloblù, mai così perdenti, e che, se escludiamo solo i Clippers,sono stati gli ultimi della lista. Se era lui il problema, adesso le cosedovrebbero cambiare radicalmente per la franchigia? Smart non è unmago che può risolvere dall’oggi al domani l’impostazione di una squadrache ha voglia di correre e non si ferma a difendere. Fin dal training camp,ha parlato di rimbalzo e difesa, ma ha predicato nel deserto, perché in unroster imbottito di grandi tiratori, specie da tre punti, è difficile averequell’uomo rude e greve che stia immobile nel centro, pronto a raddoppia-re. Eh si, una volta che hai adoperato le scelte di Don, sei costretto tuomalgrado a rispettarne il pensiero e a pagarne magari le conseguenze. Inrotta di collisione, a difesa del “vate”, Stephen Curry e Monta Ellis, i duepupilli della squadra. “Con Smart non ci sarà differenza, siamo gli stessi diNellie, e lui per primo è stato al suo fianco per 3 anni e mezzo. Lui rimaneil nostro punto di riferimento, e continuerà a esserlo”. Tutti, o almenochiunque abbia mai visto una gara diretta da Nelson non possono cheessersene subito innamorati. Velocità, dinamismo, puro estro, e tanti unovs uno. Chi non ricorda la clamorosa sconfitta di Dallas, testa di serienumero 1, nel playoff 2007, con le braccia al cielo di Baron Davis. Chi nonricorda i clinic privati con cui il coach prendeva letteralmente per mano isuoi rookie e li “posizionava” sul campo? Se guardi ai risultati, o cerchil’essenzialità del basket, di sicuro non sari un suo fan, ma sta di fatto chementre ora starà sotto una palma a bere qualche drink alcolico in queldelle isole Hawaii, nessuno dei coach in circolazione, sia che abbia adisposizione i big three, sia che si tratti di coach Zen Jackson dai tantianelli in bacheca. Ha cambiato la pallacanestro, e lascerà un vuoto nonindifferente a livello di cultura del gioco. Ci mancherà, ma statene certi…fra un po’ lo rivedremo in circolazione a prendere per mano le ceneri diqualche squadraccia e riportarla a livelli più che accettabili.

verrà di sicuro tanta nostalgia. Lotestimonia il grande affetto che ave-vano per lui tutti i suoi giocatori, nonsempre dei top player, ma alcuni chedi anni in america se ne sono fatti.Per lui, da parte di tutti, c’era lafusione tra l ’Ego Smodato diNietzsche e la Ansie Patologiche diFreud. Come dice Radmanovic inintervista, e conferma il promettenteTolliver, “era immensa la curamaniacale di Nellie nel pregara.Rimaneva mezz’ora nello spogliatoiocon tutta la squadra, preparava qual-cosa sempre di diverso, sempre dispeciale, e tutti noi dovevamo libera-re la mente e riassimilare tutto dacapo. Qualcosa di unico, che compe-te solo a un grandissimo coach”. Si faun gran parlare del “seven seconds orless” dei Knicks, e di come sia inap-plicabile a squadre vincenti, forse chenessuno come Don Nelson sia riusci-to a farlo egregiamente e a essere un

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LO STUDIO...

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La chiamano “l’antica arte perduta”. Il tiro dalla media distanza è cono-sciuto anche come il fondamentale che non s’insegna più. Di grande effi-cacia e di rara bellezza tecnica e stilistica, questa conclusione è nel baga-glio tecnico di tanti grandi, grandissimi giocatori. Se Michael Jordan nonavesse aggiunto questo fondamentale al suo gioco, forse non sarebbediventato il più grande di tutti. La classifica dei migliori 25 della Lega èstata stilata in base ad alcuni criteri che vale la pena di enunciare. Primadi tutto criteri numerici, come percentuale dal campo e volume di tironella zona (tra i 3 e i 6 metri dal canestro) che rappresenta la mid zone. Inumeri non dicono tutta la verità ma raramente mentono. Al contempo ilfreddo calcolo statistico non rende conto dell’essenza del gioco, dellacapacità di quel giocatore di essere decisivo con quel movimento quandopiù conta in una partita, e del lavoro che c’è dietro per arrivare a costruir-si quel tiro. Ho optato per una sintesi di questi criteri. In graduatoria pos-siamo identificare tre fasce di appartenenza: 1) i lunghi tiratori; 2) i tira-tori in uscita dai blocchi (che costruiscono il loro tiro grazie al decisivocontributo in termini di assist da parte dei compagni); 3) i giocatori daarresto e tiro (per lo più playmaker come Nash, Williams e Rose). Il midrange shooter lo si deve amare, altrimenti mai si potrà percepire lamagnificenza che si cela dietro un tiro dalla media. Via alla danze.

2255 –– LLAAMMAARRCCUUSS AALLDDRRIIDDGGEE-- PPFF –– PPOORRTTLLAANNDD TTRRAAIILLBBLLAAZZEERRSS

Non è più l’Nba dei vostri padri, e neanche quella di chi è cresciuto conl’ultimo Magic e il primo Jordan. Karl Malone ha fatto scuola e così, l’arteperduta per un lungo non è quella del tiro dalla media, ma il gioco in post

DIDI

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Fonte foto: facebook.com

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basso, e Aldridge non fa eccezione in questo. Il tiro dalla mediaè il numero principale nel repertorio del prodotto di Texas, chelo esegue più di due volte a partita (2.1). E’una conclusione cheAldridge non costruisce quasi mai da solo, infatti, il 75% deicanestri proviene da assist smazzati dai vari Brandon Roy eAndre Miller.

2244 –– LLUUOOLL DDEENNGG –– FF –– CCHHIICCAAGGOO BBUULLLLSS

L’ala dei Bulls è il giocatore che prende più tiri al limite dellazona considerata nel medio raggio. Con un piede abbondantedentro l’arco Deng è una sentenza, cosa che non accade con ipiedi dietro l’arco del tiro da tre punti. L’ex Duke viaggia con il46% per 2.6 tentativi di media a partita. Classico tiratore di stri-scia, se mette i primi due, alla difesa conviene comporre ilnumero del 911.

2233 –– JJOOEE JJOOHHNNSSOONN –– GGFF –– AATTLLAANNTTAA HHAAWWKKSS

Arriva la prima guardia nella nostra classifica. Johnson giocato-re dal talento ammorbante, in questa speciale classifica si poneagli antipodi rispetto a Aldridge. Solo il 31% dei suoi canestriproviene da assist. Questo dipende molto dal gioco offensivo diAtlanta, che predilige gli isolamenti, e per la capacità diJohnson di attaccare l’uomo dal palleggio, creare separazionecon il contatto, e compiere quel piccolo e decisivo passo di arre-tramento, che gli consente di effettuare il tiro con grande flui-dità. Può prendere un mid range shoot da qualsiasi posizione,risultando un rebus insolubile per il difensore.

2222 –– DDAAVVIIDD LLEEEE –– PPFF –– GGOOLLDDEENN SSTTAATTEE WWAARRRRIIOORRSS

Negli anni passati ai Knicks, e in particolare gli ultimi due allacorte di Mike D’Antoni, il prodotto di Florida è diventato un’in-terprete di valore assoluto nel pick and pop. Anche per questol’81% delle sue realizzazioni provengono da assist. Tira con il43% in queste situazioni, numeri che salgono vertiginosamentequando può prendere una conclusione dal gomito o dall’angolosinistro.

2211 –– CCAARRLLOOSS BBOOOOZZEERR –– PPFF –– UUTTAAHH JJAAZZZZ

L’ex Jazz anno dopo anno ha aumentato il suo raggio di tiro,fino a diventare uno dei migliori lunghi tiratori dalla media.Con una meccanica di tiro particolare e una parabola altissima,il suo tiro è quasi impossibile da stoppare. In queste stagioni ilbuon Carlos avrebbe dovuto devolvere una parte del suo salarioa Deron Williams, che nel 86.3% delle volte gli ha fornito unassist.

2200 –– TTIIMM DDUUNNCCAANN-- PPFF –– SSAANN AANNTTOONNIIOO SSPPUURRSS

Cosa possiamo dire? Basta vedere una sola partita del grandeTim per rendersi conto della tecnica, dell’intelligenza e deltiming, che l’uomo delle Isole Vergini usa in questo specificofondamentale. Nella passata stagione il 43% del suo attacco si èsviluppato con tiri dalla media. Il gomito è il suo regno, il tabel-lone il suo migliore amico. Noi possiamo solo guardare estasiatie sperare che non smetta mai.

1199 –– SSTTEEPPHHEENN CCUURRRRYY –– GG –– GGOOLLDDEENN SSTTAATTEE WWAARRRRIIOORRSS

Nel sistema run and gun dei Warriors strutturato su tiro da trepunti e contropiede (per lo più conclusi da Monta Ellis), Curry

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rischiava di perdere qualcosina delle sua capacità balistichedalla media. Rischio scongiurato. Il figlio dei Dell tira il 44%(23% da assist), una percentuale che sale sino al 76% quandopuò eseguire il palleggio arresto e tiro.

1188 –– CCAARROONN BBUUTTLLEERR –– GGFF –– DDAALLLLAASS MMAAVVEERRIICCKKSS

Butler potrebbe essere tranquillamente nella top ten di questaclassifica. Parliamo di un giocatore che segna almeno 3 volte apartita dalla media, che ha una percentuale di trasformazionedel 43% (63% da assist), che sale al 54% se il tiro è preso intransizione. L’ex Wizards deve però migliorare la selection ditiro in particolare nei decisivi quarti periodi.

1177 –– RRAAYY AALLLLEENN –– GG –– BBOOSSTTOONN CCEELLTTIICCSS

Più efficace nel tiro da tre punti che in quella della media, macome lasciare fuori He Got Game? Meccanica di tiro celestiale,la migliore al mondo. Capacità di leggere cosa fa la difesa e difar impazzire il difensore dietro ai blocchi, e quel 45% su 1.2tentativi che non guasta mai.

1166 –– DDEERRRRIICCKK RROOSSEE –– PPGG –– CCHHIICCAAGGOO BBUULLLLSS

Derrick Rose in prospettiva è il giocatore destinato a scalare piùposizioni in questa classifica nei prossimi anni. La comboguarddei Bulls prende ben 6.9 conclusioni a partita dalla media, conun percentuale del 44% (solo il 34% da assist). Rose ha la capa-cità di arrestarsi su una monetina a velocità supersonica e sca-gliare il tiro in sospensione, ma deve migliorare (in fretta) unaselezione di tiro ancora troppo istintiva.

1155 –– DDEERROONN WWIILLLLIIAAMMSS –– PPGG –– UUTTAAHH JJAAZZZZ

Oltre che fornire di assist il suo ex compagno Carlos Boozer,ogni tanto Deron si mette anche in proprio. In uscita dai bloc-chi, con il palleggio e arresto e tiro, magari con quel crossoverspaccagambe, l’ex Illinois costruisce il 64% del proprio attacconella zona intermedia. Deron è capace di chiudere una transi-zione da lui stesso condotta con un efficace jump shoot sparatopoco prima del cerchio della lunetta. Da quella posizione èquasi infallibile.

1144 –– AAMMAARREE SSTTOOUUDDEEMMIIRREE ––PPFF –– NNEEWW YYOORRKK KKNNIICCKKSS

Una volta sbranava i ferri con ferocia. Lo fa ancora tranquilli,ma nella permanenza in Arizona il nuovo alfiere dei New YorkKnicks ha sviluppato un affidabilissimo tiro dalla media, in par-ticolare dopo che il famoso infortunio al ginocchio ne ha dipoco limitato l’esplosività. Con il 68% di collaborazione del soli-to sospetto Steve Nash, Stat è uno dei lunghi più pericolosi inquesto fondamentale, che grazie all’immane atletismo è scaglia-to ad altezze proibitive per gli altri esseri umani.

1133 –– LLEEBBRROONN JJAAMMEESS –– GG –– MMIIAAMMII HHEEAATT

The Choose One è migliorato in maniera esponenziale in questofondamentale, arrivando a prendere 5.4 conclusioni a partitacon una percentuale di trasformazione del 40%, e con solo il15.7% proveniente da assistenze. Come tutti i grandi realizzato-ri giunti nella fase di piena maturità, LeBron ha aggiunto al suoimmenso bagaglio offensivo un tiro dalla media che lo rendevirtualmente immarcabile.

1122 –– CCHHRRIISS PPAAUULL –– PPGG –– NNEEWW OORRLLEEAANNSS HHOORRNNEETTSS

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L’abilità di giocare il pick and roll e la paura delle difese di con-cedere un lay-up facile al Tyson Chandler di turno, ha portatoChris Paul ha usare con molta più frequenza il tiro dalla media.Gli avversari passano dietro il blocco, e Paul gli spara in facciail jumper. Semplice, sicuro ed efficace. Dimenticavo, fa tutto dasolo (8.2 % da assist), d’altronde il pallone in mano lo ha sem-pre lui.

1111 –– PPAAUULL PPIIEERRCCEE –– FF –– BBOOSSTTOONN CCEELLTTIICCSS

Dal vertice della lunetta, dalla linea di fondo, con l’uno controuno e il giro dorsale sul perno. Con The Truth non è questionedi percentuali (38.2), ma di saper vincere le partite. Quando ilpunteggio è in bilico, quando serve il buzzer beater, ci pensaPierce con il suo jump shoot. Il difensore può solo pregare chesbagli. Preghiere quasi mai esaudite.

1100 –– BBRRAANNDDOONN RROOYY –– FF –– PPOORRTTLLAANNDD TTRRAAIILLBBLLAAZZEERRSS

Pulizia dei movimenti, equilibrio, killer instinct. L’identikit diBrandon Roy. L’ala dei Blazers, giocatore di inarrivabile classeprende almeno cinque tiri a partita nella zona intermedia, con-vertendoli con il 43% (35% da assist). Il pezzo forte del reperto-rio è l’esitazione in palleggio e il micidiale rilascio da qualsiasizona dell’area.

99 –– DDWWAAYYNNEE WWAADDEE –– GG –– MMIIAAMMII HHEEAATT

Come il primo Jordan attaccava il ferro in maniera ossessiva eindifendibile. Come il secondo Jordan ha sviluppato un jumpshoot dalla media di rara efficacia. Il suo tiro è così rispettato etemuto, che gli avversari saltano quasi sempre sulla finta, per-mettendo a Flash (5.6 tentativi a partita con il 41%) di dare vitaal cosiddetto movimento Wade: finta di tiro in sospensione, ilmarcatore cade nella trappola e finisce per commetter fallo. Avolte oltre ai due liberi ce ne per tre. Intossicante

88 –– KKEEVVIINN GGAARRNNEETTTT –– PPFF –– BBOOSSTTOONN CCEELLTTIICCSS

Nessuna sorpresa, Garnett merita di stare nell’olimpo dei tirato-ri dalla media. The Revolution ne mette 2.2 a partita con il 46%(93% da assist), e riesce a fare ancora molto male alle difesegirando attorno all’area, oppure mettendosi in proprio con ilsuo tiro cadendo all’indietro. KG è un giocatore che ha traccia-to una strada da seguire per tutte le power forward della Nbamoderna.

77-- CCHHRRIISS BBOOSSHH –– PPFF –– MMIIAAMMII HHEEAATT

Ecco uno che ha seguito il solco tracciato da Garnett. Bosh aToronto costruiva gran parte del suo attacco sul tiro dallamedia (43%, il 63% da assist). Adesso che è a Miami, con lapossibilità di sfruttare i pick and roll di Wade e Lebron, scom-mettiamo che questa percentuale sia destinata a salire e dimolto.

66 –– KKEEVVIINN DDUURRAANNTT –– GGFF –– OOKKLLAAHHOOMMAA CCIITTYY TTHHUUNNDDEERR

Il gioco nel mezzo è parte del suo impressionante arsenaleoffensive. Il 21enne capocannoniere della Nba 2009/2010, tira il37% con almeno due tentativi mandati a bersaglio a partita. Dalpalleggio o in uscita dai blocchi, è poesia allo stato puro. Un2.08 che si muove con una fluidità irreale. Con KD siamo allesoglie dell’eccellenza, forse anche oltre.

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2222 9999SSSSTTTTAAAARRRRSSSS ‘‘‘‘NNNN’’’’ SSSSTTTTRRRRIIIIPPPPEEEESSSS

55 -- SSTTEEVVEE NNAASSHH -- GG -- PPHHOOEENNIIXX SSUUNNSS

Il due volte Mvp può segnare dalla media in tanti modi, ma ilpreferito resta il palleggio arresto e tiro in uscita dal pick androll. Il play canadese rappresenta il top nel suo ruolo in questaspeciale categoria. Tira con il 43% (solo 8.8 da assist), e lo fadal pick and roll, in arresto e tiro dal contropiede, e con quelparticolare tiro fuori equilibrio, che per Nash è un vero e pro-prio marchio di fabbrica. E’ uno dei migliori tiratori della suagenerazione. Semplicemente divino.

44-- CCAARRMMEELLOO AANNTTHHOONNYY-- FF-- DDEENNVVEERR NNUUGGGGEETTSS

Melo è cucito dal sarto per giocare nella fascia media delcampo. In isolamento, spalle a canestro, attaccando dal palleg-gio, Anthony può segnare in tantissimi modi. Ne manda a ber-saglio 2.9 a partita (dietro solo a Butler e Rose). Con il suopotente fisico può creare separazione dal difensore e sparargliin faccia il tiro come se niente fosse. L’unica pecca? La selezio-ne di tiro.

33 –– KKOOBBEE BBRRYYAANNTT –– GG –– LLOOSS AANNGGEELLEESS LLAAKKEERRSS

Il morso del Mamba fa malissimo dalla media distanza.Crossover, dietro al blocco, in fadeaways, in giro sul piedeperno, Kobe non può essere fermato. Bryant e la sua leggenda-ria capacità di segnare sempre e comunque in faccia all’avversa-rio, sono una delle cose più belle del basket mondiale. Il passoda pantera, il gioco di gambe, la potenza nella parte superioredel corpo che gli consente di far partire il tiro dopo averlo finta-to due, tre volte, la sensibilità nei polpastrelli. Tutto questo èKobe. Tira con il 41%? Numeri, solo numeri che non possonorendere l’idea dell’immensità di Kobe.

22-- RRIICCHHAARRDD HHAAMMIILLTTOONN –– GG –– DDEETTRROOIITT PPIISSTTOONNSS

L’estasi allo stato puro. Nel suo ruolo il più grande di tutti,forse il migliore nella storia della Nba. “Giocatori del generenon esistono più”, come disse Reggie Miller, il giorno della suaultima partita di playoff, giocata proprio contro i Pistons diHamilton, in un epico duello tra due giocatori usciti fuori daun’altra epoca. Tra i 3 e i 6 metri dal canestro nessuno è al livel-lo di Rip. Con il palleggio arresto e tiro in uscita dai blocchi,oppure con il suo mitico curl, l’uomo con la maschera (43%,79.2 da assist con 3 tentativi di media a partita) fa rivivere l’an-tica arte perduta nella sua forma più meravigliosa. La verità stanel mezzo e Rip ne è il detentore.

11 –– DDIIRRKK NNOOWWIITTZZKKII –– PPFF –– DDAALLLLAASS MMAAVVEERRIICCKKSS

Sul gradino più alto del podio c’è il tedesco di Wurzburg.Quando Dirk prende palla in post alto, si gira sul perno e fa par-tire il tiro in fadeaways, il difensore può solo ascoltare il frusciodella retina. Una macchina da canestri che produce il 75% delsuo attacco nella zona intermedia. Nowitzki e Hamilton sonofuori categoria, ma lo scatto decisivo verso il primo posto ilbiondo tedesco lo deve al fatto che non si era mia visto, e forsemai si rivedrà, un 2.13 tirare in quel modo dalla media.Wunderbar. WunderDirk.Menzione d’onore: E’ agli sgoccioli di una carriera funestatadagli infortuni, ma tutti i nomi presenti in questa classificadevono moltissimo a Grant Hill. Negli anni di Detroit Hill personfica il mid range shooter, congli altri distante anni luce. Occhio al futuro: La scuola l’ha fattada sua maestà Chris Paul. Attenzione a Darren Collinson, pros-simamente su queste pagine.

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SSSSTTTTAAAARRRRSSSS ‘‘‘‘NNNN’’’’ SSSSTTTTRRRRIIIIPPPPEEEESSSS

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DDDDoooowwwwnnnn&&&&

3333 0000

LA RUBRICA

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3333 1111SSSSTTTTAAAARRRRSSSS ‘‘‘‘NNNN’’’’ SSSSTTTTRRRRIIIIPPPPEEEESSSS

DIDI

SSTEFANOTEFANO PPANZAANZA

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DDee MMaarrccuuss CCoouussiinnss:: Nientemale il primo approccio inNBA di questo centronescelto dai Kings con laquinta chiamata assoluta.Sensazionale il suo esordioin pre-season controPhoenix, match vinto daSacramento per 109-95 conCousins autore di una dop-pia doppia da 16 punti ealtrettanti rimbalzi in 30minuti d’impiego. Non maleper un giocatore all’esordio.Cousins ha poi proseguitoalla grande: mai sotto i 14punti nelle prime cinque

gare disputate, solcando il parquet per almeno 28 minutia gara. In doppia cifra nei rimbalzi anche contro GoldenState e Lakers. Che a Sacramento abbiano pescato iljolly?

OOrrllaannddoo MMaaggiicc:: 4-0 nelle prime quattro uscite di pre-sea-son. Nessuna delle quattro vittorie ha avuto storia, com-

presa quella clamorosa contro gli Hornets del nostroBelinelli: 135-81 nella nuova Arena di Orlando. Da segna-lare un Dwight Howard già in forma, un Vince Cartertirato a lucido ed una panchina a tratti impressionante.Nella vittoria contro New Orleans, ad esempio, Andersone Redick hanno siglato 23 punti a testa alzandosi dallapanchina, mentre Gortat ne ha aggiunti 15. Da verificaresoltanto l’inserimento di Quentin Richardon, che ancorafatica un po’ più degli altri. Comunque Miami, per il pri-mato ad est, deve stare in campana..

WWeesslleeyy MMaatttthheewwss:: In molti ritenevano che in estate fossestato pagato più del dovuto. 33 milioni in 5 anni per ungiocatore che solo un anno fa non era neanche stato scel-to al draft possono effettivamente apparire un po’ troppi.Ma dopo la buona stagione in maglia Jazz, Matthews haconvinto la dirigenza dei Blazers a puntare su di lui e perora i fatti sembrano darle ragione. Escludendo la garacontro i Nuggets, in cui Matthews ha disputato solo 8minuti realizzando 5 punti, nelle altre tre, controClippers e due volte Jazz, ha chiuso con 19 punti dimedia in 29 minuti. Era uno dei free agent di secondo oterzo piano, ma potrebbe spostare gli equilibri più dimolti altri.

3333 2222 SSSSTTTTAAAARRRRSSSS ‘‘‘‘NNNN’’’’ SSSSTTTTRRRRIIIIPPPPEEEESSSS

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BBaarrggnnaannii && GGaalllliinnaarrii:: Sonoentrambi attesi da unagrandissima stagione alivello personale. L’ex trevi-giano dovrebbe essere laprima punta dei Raptors, ilGallo ha tutti i numeri peressere la seconda bocca dafuoco di New York. Le pri-missime uscite stagionali,però, non hanno fatto intra-vedere nulla di buono. IlMago ha esordito con 3punti contro Phoenix primadi siglarne 4 ai Celt ics.Incoraggia i l costantemiglioramento nelle succes-

sive tre uscite, rispettivamente con 11, 14 e 15 punti, male percentuali al tiro sono da brividi: si parte da un 1/9all’esordio fino al 5/16 della quinta gara, ancora contro iCeltics. In tutto, nelle prime cinque apparizioni, Bargnani hatirato con 16/64 dal campo, pari ad un terrificante 25%.Non se la passa molto meglio Gallinari che, eccezionfatta per il positivo esordio contro Milano (24 punti), nonè andato oltre un 5/21 nelle due successive apparizioni

contro Minnesota e Boston, per 18 punti totali. Da loro ciattendiamo molto di più.LLooss AAnnggeelleess LLaakkeerrss:: D’accordo, la pre-season ha ovvia-mente un valore relativo. Tuttavia i campioni in caricarappresentavano certamente la maggiore attrazionedell ’NBA Europe Live, ma nelle due uscite controBarcellona e Minnesota l’imbarcata è stata pesante. Passila débacle di Londra contro i T’Wolves, con un Bryant amezzo servizio, ma la sconfitta con il Barcellona rappre-sentava simbolicamente una sorta di spareggio per un’i-potetica Coppa Intercontinentale, e i Lakers hanno incas-sato una batosta che magari dimenticheranno presto, main Spagna sicuramente ricorderanno a lungo. Per granparte dell’ultimo quarto coach Jackson ha anche utilizza-to il quintetto migliore, segno che voleva vincere quellasfida. Andrà meglio sul suolo americano, ne siamo certi.

CChhaarrlloottttee BBoobbccaattss:: 0-4 la partenza della squadra di coachBrown. L’impressione è che, con la cessione di Felton, lasquadra fatichi a creare gioco. Negli ultimi anni l’attacco non è certamente stato ilpunto forte dei Bobcats ma, se si escludono i 93 puntirealizzati contro i Thunder, finora Charlotte non ha maivarcato quota 78 nelle altre tre sfide. Chiaro che quattrosconfitte in pre-season non siano molto indicative, maqualche segnale di allarme è comunque stato lanciato.

3333 3333SSSSTTTTAAAARRRRSSSS ‘‘‘‘NNNN’’’’ SSSSTTTTRRRRIIIIPPPPEEEESSSS

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3333 4444 SSSSTTTTAAAARRRRSSSS ‘‘‘‘NNNN’’’’ SSSSTTTTRRRRIIIIPPPPEEEESSSS

TROUGH THE MEMORIES

Doveva essere la notte di DaniloGallinari, e lo è stata. Anche se AmareStoudemire si è preso una bella fettadello show, con 32 punti e quellaschiacciata squassante su StefanoMancinelli, l’azione che più ha fattocapire quanto ancora la NBA sia lon-tana. Doveva essere la notte di DaniloGallinari e lo è stata, così come è statala sua settimana: scattata con le ini-ziative collaterali alla partita, nelleprecedenti giornate milanesi, termina-ta con la partita, nel quale il Gallo si ècalato con la sua proverbiale ‘fintatimidezza’. Niente show, niente pro-clami, niente ricerca del numero adeffetto, solo tanta emozione nelmomento in cui si è trovato al centrodel Forum con il microfono in mano e12mila sguardi su di sé. E tanta con-cretezza in campo, per quanto possi-

GGaalllliinnaarrii,,DD’’AAnnttoonnii eellaa MMiillaannooddii ooggggii

L’EVENTO NELL’EVENTO. L’EVENTO NELL’EVENTO. LA VENUTA IN ITALIA DEI KNICKSLA VENUTA IN ITALIA DEI KNICKSPER IL PROGRAMMA NBA EUROPEPER IL PROGRAMMA NBA EUROPELIVE TOURS, SI È TRAFORMATO INLIVE TOURS, SI È TRAFORMATO INUN VERO E PROPRIO VIAGGIO NEIUN VERO E PROPRIO VIAGGIO NEIRICORDI DEL BASKET MILANESERICORDI DEL BASKET MILANESE

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3333 5555SSSSTTTTAAAARRRRSSSS ‘‘‘‘NNNN’’’’ SSSSTTTTRRRRIIIIPPPPEEEESSSS

DIDI

MMICHELEICHELE TTALAMAZZIALAMAZZI

bile in un evento del genere e con i suoi NewYork Knicks alla prima uscita stagionale. Maquando, come nella logica delle cose, Milanoha provato a rientrare in partita sul rilassa-mento degli arancioblù, la spallata l’ha dataDanilo con due triple delle sue.“Gallo e Mike, bentornati a casa”. Così recitavalo striscione preparato dalla curva milanese,posto sul terzo anello ma ben visibile. Già, nonc’era solo il ritorno di Gallinari, ma anchequello del ‘baffo’, al secolo Mike D’Antoni. Cherispetto alla sua ala piccola ha contribuito cer-tamente di più alla storia dell’Olimpia. E difat-ti, pure per lui, è arrivato il boato del pubblico;ma siccome il ricordo del Gallo è più fresco, ilpalcoscenico e gli applausi più convinti se li èpresi lui, il ragazzo di Graffignana passato inun amen sul tragitto Casalpusterlengo-Pavia-Milano e poi volato nella Grande Mela, e cheora trova sparsi per il Forum migliaia diposter, centinaia di ragazzi con la maglianumero 8, oltre alla prima autobiografia, a soli22 anni, scritta a quattro mani con FlavioTranquillo.Spazio ai ricordi, alla festa per il ritorno deidue ‘milanesi’, ma il giusto, però: perché in findei conti era sempre una partita di una squa-dra NBA in Italia, a tre anni di distanza dallevacanze romane dei Toronto Raptors. Il pubblico milanese, a distanza di 11 annidagli Spurs di Tim Duncan impegnati nelMcDonald’s Open, ha potuto ammirare tutta lapotenza e la classe di Stoudemire, la rapiditàdi Ray Felton e l’agilità di Mozgov, l’atletismosmisurato di Anthony Randolph e le triple diWilson Chandler. Milano è stata perfetta ‘spar-ring partner’, orgogliosa quanto basta per gio-carsela due quarti e poco più, esibendo lamano dolcissima del suo ex NBA, Pecherov, eper non mollare nemmeno quando i buoierano già scappati da un pezzo; è finita 125-113, ma in fin dei conti nessuno ci ha fattotroppo caso.La mano dell’NBA non si è vista solo sul par-quet, ma un po’ in tutto: al Forum si sono vistele panchine disposte su due file, all’americana,si sono visti time-out ricchi di intrattenimento,si sono viste schiere di giornalisti americaniattraversare l’oceano per seguire la prima sta-gionale dei Knicks (tra cui il commentatoreufficiale della squadra, Walt ‘Clyde’ Frazier,una leggenda dell’NBA), si sono viste due iconenewyorkesi in tribuna (la guardia John Starkse Chris Mullin, che nella Big Apple ha fatto ilcollege a St. John’s e sembra tra i papabilicome prossimo GM dei Knicks), si è vistoD’Antoni riunire per 15-20 i membri del suostaff prima di mettersi a colloquio con la suasquadra durante i time-out. Usi e costumi a stelle e strisce, mescolatesi peruna sera con quelli tipicamente italiani, per unappuntamento unico nel suo genere. Un eventodi cui il pubblico italiano ha dimostrato diavere fame: chissà, che la prossima volta arriviprima di tre anni…

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3333 6666 SSSSTTTTAAAARRRRSSSS ‘‘‘‘NNNN’’’’ SSSSTTTTRRRRIIIIPPPPEEEESSSS

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3333 7777SSSSTTTTAAAARRRRSSSS ‘‘‘‘NNNN’’’’ SSSSTTTTRRRRIIIIPPPPEEEESSSS

VVVVIIIIAAAAGGGGGGGGIIIIOOOO AAAATTTTTTTTRRRRAAAAVVVVEEEERRRRSSSSOOOO IIII LLLL MMMMEEEERRRRCCCCAAAATTTTOOOO DDDDIIIITTTTUUUUTTTTTTTTEEEE EEEE 33330000 LLLLEEEE

FFFFRRRRAAAANNNNCCCCHHHHIIIIGGGGIIII EEEE DDDDEEEELLLL CCCCAAAAMMMMPPPPIIIIOOOONNNNAAAATTTTOOOO AAAASSSSTTTTEEEELLLLLLLLEEEE EEEE SSSSTTTTRRRRIIIISSSSCCCCEEEE

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3333 8888 SSSSTTTTAAAARRRRSSSS ‘‘‘‘NNNN’’’’ SSSSTTTTRRRRIIIIPPPPEEEESSSS

ATLANTIC DIVISIONATLANTIC DIVISION

CCCCOOOOAAAACCCCHHHH AAAARRRRRRRRIIIIVVVVIIII PPPPAAAARRRRTTTTEEEENNNNZZZZEEEE SSSSOOOOTTTTTTTTOOOO CCCCOOOONNNNTTTTRRRRAAAATTTTTTTTOOOO

A.JOHNSOND.Favors, D.James, J.Farmar,

T.Outlaw J.Petro, S.May, A.Morrow,S.Graham, Overton, E.Gill,

Tony Battie, KeyonDooling

Devin Harris, Kris Humphries, Courtney Lee, BrookLopez, Quinton Ross, Ben Uzoh, Terrence Williams,

Brian Zoubek

CCCCOOOOAAAACCCCHHHH AAAARRRRRRRRIIIIVVVVIIII PPPPAAAARRRRTTTTEEEENNNNZZZZEEEE SSSSOOOOTTTTTTTTOOOO CCCCOOOONNNNTTTTRRRRAAAATTTTTTTTOOOO

D’ANTONIA.Rautins, L.Fields,

J.Jordan, R.Felton, Ewing Jr.T.Mozgov, R.Mason

K.Azubuike, A.Randolph, A. Stoudemire, R.Turiaf,

S.Williams

C.Duhon, Al Harrington,E.House, S.Rodriguez

David Lee

Wilson Chandler, Eddy Curry, ToneyDouglas, Danilo Gallinari, Anthony

Randolph, Bill Walker.

CCCCOOOOAAAACCCCHHHH AAAARRRRRRRRIIIIVVVVIIII PPPPAAAARRRRTTTTEEEENNNNZZZZEEEE SSSSOOOOTTTTTTTTOOOO CCCCOOOONNNNTTTTRRRRAAAATTTTTTTTOOOO

D.COLLINSE.Turner, T.Battie, S.Hawes A.Nocioni,

D.Songaila, C.Brackins, J.Florence, T.Plaisted, C.Quinn

S.Dalembert,W.Green, J.Smith

Elton Brand, Jrue Holiday, Andre Iguodala, JasonKapono, Jodie Meeks, Marreese Speights, Lou

Williams, Thaddeus Young

CCCCOOOOAAAACCCCHHHH AAAARRRRRRRRIIIIVVVVIIII PPPPAAAARRRRTTTTEEEENNNNZZZZEEEE SSSSOOOOTTTTTTTTOOOO CCCCOOOONNNNTTTTRRRRAAAATTTTTTTTOOOO

TRIANOE.Davis, S.Alabi,

L.Kleiza, D.Andersen,L.Barbosa, D.Jones, R.Dupree

A.Wright, C.Bosh,H.Turkoglu

Marcus Banks, Andrea Bargnani, Marco Belinelli, JoseCalderon, Demar Derozan, Reggie Evans,Jarret Jack,

Amir Johnson (re-signed), Sonny Weems

CCCCOOOOAAAACCCCHHHH AAAARRRRRRRRIIIIVVVVIIII PPPPAAAARRRRTTTTEEEENNNNZZZZEEEE SSSSOOOOTTTTTTTTOOOO CCCCOOOONNNNTTTTRRRRAAAATTTTTTTTOOOO

RIVERSA.Bradley L.Harangody, J.O'Neal, S.O'Neal, Von Wafer, D.West

Tony Allen, Shelden Williams

Ray Allen, Nate Robinson, Kevin Garnett, J.O’Neal,Kendrick Perkins, Paul Pierce, M.Daniels, RajonRondo, B.Scalabrine, S.O’Neal, Von Wafer

Gli allenatori, i nuovi arrivi, le partenze e l’organico della trenta franchigie del campionato più affascinante del mondo

I roster della nuova NbaNba Team by Team... Nba Team by Team...

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3333 9999SSSSTTTTAAAARRRRSSSS ‘‘‘‘NNNN’’’’ SSSSTTTTRRRRIIIIPPPPEEEESSSS

SOUTHEAST DIVISIONSOUTHEAST DIVISION

CCCCOOOOAAAACCCCHHHH AAAARRRRRRRRIIIIVVVVIIII PPPPAAAARRRRTTTTEEEENNNNZZZZEEEE SSSSOOOOTTTTTTTT0000 CCCCOOOONNNNTTTTRRRRAAAATTTTTTTTOOOO

BROWNS.Livingston, D.Mcguire,M.Carroll, E.Dampier,

E.Najera, K.Brown, M.Rogers

Raymond Felton, TheoRatliff, Alexis Ajinca,Tyson Chandler

D.J. Augustin, Derrick Brown, Sherron Collins, Boris Diaw,Desagana Diop, Gerald Henderson, Stephen Jackson, Nazr

Mohamed, Tyrus Thomas, Gerald Wallace

CCCCOOOOAAAACCCCHHHH AAAARRRRRRRRIIIIVVVVIIII PPPPAAAARRRRTTTTEEEENNNNZZZZEEEE SSSSOOOOTTTTTTTTOOOO CCCCOOOONNNNTTTTRRRRAAAATTTTTTTTOOOO

SPOELSTRAD.Pittman, J.Varnado, D.Butler,

P.Beverely, L.James, E.House, J.Howard, Z.Ilgauskas,

M.Miller, C.Bosh.

J.O’Neal,Q.Richardson,

M.Beaseley, D.Cook.

Dwayne Wade (re-signed), Joel Anthony (re-signed), Carlos Arroyo (re-signed), Udonis Haslem (re-signed),James Jones (re-signed), Jamal Magloire (re-signed),

Shavlik Randolph (re-signed), Mario Chalmers, Kenny Hasbrouck

CCCCOOOOAAAACCCCHHHH AAAARRRRRRRRIIIIVVVVIIII PPPPAAAARRRRTTTTEEEENNNNZZZZEEEE SSSSOOOOTTTTTTTTOOOO CCCCOOOONNNNTTTTRRRRAAAATTTTTTTTOOOO

VAN GUNDYDaniel Orton, StanleyRobinson, Chris Duhon,Q.Richardson, M.Allen

M.BarnesJJ Redick (re-signed), Jason Williams (re-signed), Ryan

Anderson, Brandon Bass, Vince Carter, Marcin Gortat, DwightHoward, Rashard Lewis, Jameer Nelson,Mickael Pietrus

CCCCOOOOAAAACCCCHHHH AAAARRRRRRRRIIIIVVVVIIII PPPPAAAARRRRTTTTEEEENNNNZZZZEEEE SSSSOOOOTTTTTTTTOOOO CCCCOOOONNNNTTTTRRRRAAAATTTTTTTTOOOO

SAUNDERSJohn Wall, Kevin Seraphin,

Trevor Booker, Hamady N’Diaye, Hilton Amstrong, Kirk Hinrich

Randy Foye, ShaunLivingston, Mike

Miller

Gilbert Arenas (suspended), Josh Howard (re-signed),Andray Blatche,Yi Jianlian,Javale Mcgee, Al

Thornton, Nick Young

CCCCOOOOAAAACCCCHHHH AAAARRRRRRRRIIIIVVVVIIII PPPPAAAARRRRTTTTEEEENNNNZZZZEEEE SSSSOOOOTTTTTTTTOOOO CCCCOOOONNNNTTTTRRRRAAAATTTTTTTTOOOO

L.DREW J.Crawford, J.Powell, P.Sy Josh Childress

Jason Collins (re-signed), Joe Johnson (re-signed), MikeBibby, Jamal Crawford, Maurice Evans, Al Horford,Zaza Pachulia, Josh Smith, Jeff Teague, Marvin Williams

Nba Team by Team... Nba Team by Team...

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CENTRAL DIVISIONCENTRAL DIVISION

4444 0000 SSSSTTTTAAAARRRRSSSS ‘‘‘‘NNNN’’’’ SSSSTTTTRRRRIIIIPPPPEEEESSSS

CCCCOOOOAAAACCCCHHHH AAAARRRRRRRRIIIIVVVVIIII PPPPAAAARRRRTTTTEEEENNNNZZZZEEEE SSSSOOOOTTTTTTTTOOOO CCCCOOOONNNNTTTTRRRRAAAATTTTTTTTOOOO

SCOTTC.Eyenga, J.Graham,R.Hollins, R. Session,S.Samuels, J.Williams

L.James, Z.Ilgauskas, S. O’Neal, S.Telfair, Delonte West.

Daniel Gibson, Daniel Green, J.J. Hickson,AntawnJamison, Jamario Moon, Anthony Parker, Leon Powe,

Anderson Varejao, Mo Williams

CCCCOOOOAAAACCCCHHHH AAAARRRRRRRRIIIIVVVVIIII PPPPAAAARRRRTTTTEEEENNNNZZZZEEEE SSSSOOOOTTTTTTTTOOOO CCCCOOOONNNNTTTTRRRRAAAATTTTTTTTOOOO

KUESTER Greg Monroe, TerricoWhite, T.McGrady -

W.Conroy (re-signed), Ben Wallace (re-signed), Austin Daye, Ben Gordon, R.Hamilton, J.Jerebko, Jason Maxiell, Tayshun Prince, Rodney Stuckey,

Dajuan Summers, C.Villanueva, Chris Wilcox

CCCCOOOOAAAACCCCHHHH AAAARRRRRRRRIIIIVVVVIIII PPPPAAAARRRRTTTTEEEENNNNZZZZEEEE SSSSOOOOTTTTTTTTOOOO CCCCOOOONNNNTTTTRRRRAAAATTTTTTTTOOOO

O’BRIENP.George,L.Stephenson,M.Rolle

-M.Dunleavy, TJ Ford, Jeff Foster, Danny Granger,

T.Hansbrough, Roy Hibbert, Dahntay D.Jones, SolomonJones, Troy Murphy, AJ Price, Brandon Rush

CCCCOOOOAAAACCCCHHHH AAAARRRRRRRRIIIIVVVVIIII PPPPAAAARRRRTTTTEEEENNNNZZZZEEEE SSSSOOOOTTTTTTTTOOOO CCCCOOOONNNNTTTTRRRRAAAATTTTTTTTOOOO

SKILESL.Sanders, D.Hobson,K.Gallon, D.Gooden,K.Dooling , C.Maggette, J.Brockman,E.Boykins

R.Ivey, L.Ridnour, K.Thomas, C.Bell , D.Gadzuric, D.Jackson

John Salmons (re-signed), Andrew Bogut, CarlosDelfino, Chris Douglas-Roberts, Ersan Ilyasova,

Brandon Jennings, Luc Mbah a Moute, Michael Redd

CCCCOOOOAAAACCCCHHHH AAAARRRRRRRRIIIIVVVVIIII PPPPAAAARRRRTTTTEEEENNNNZZZZEEEE SSSSOOOOTTTTTTTTOOOO CCCCOOOONNNNTTTTRRRRAAAATTTTTTTTOOOO

THIBODEAUOmer Asik, L.Korver, RonnieBrewer, Kurt Thomas, Keith

Bogans, Carlos Boozer, C.J. Watson.

Kirk Hinrich, HakimWarrick, Acie Law, BradMiller, Jannero Pargo

Luol Deng, Taj Gibson, James Johnson,Joakim Noah, Derrick Rose

Nba Team by Team... Nba Team by Team...

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4444 1111SSSSTTTTAAAARRRRSSSS ‘‘‘‘NNNN’’’’ SSSSTTTTRRRRIIIIPPPPEEEESSSS

NORTHWEST DIVISIONNORTHWEST DIVISION

CCCCOOOOAAAACCCCHHHH AAAARRRRRRRRIIIIVVVVIIII PPPPAAAARRRRTTTTEEEENNNNZZZZEEEE SSSSOOOOTTTTTTTTOOOO CCCCOOOONNNNTTTTRRRRAAAATTTTTTTTOOOO

RAMBISW.Johnson, L.Hayward, P. Prestes,N.Pekovic, L.Ridnour, M.Beaseley,S.Telfair, Martell Webster

Ryan Hollins, AlJefferson,

Ramon Session

Darko Milicic (re-signed), Corey Brewer, WayneEllington, Jonny Flynn, Kosta Koufos, Kevin Love,

Greg Stiemsma, Anthony Tolliver

CCCCOOOOAAAACCCCHHHH AAAARRRRRRRRIIIIVVVVIIII PPPPAAAARRRRTTTTEEEENNNNZZZZEEEE SSSSOOOOTTTTTTTTOOOO CCCCOOOONNNNTTTTRRRRAAAATTTTTTTTOOOO

BROOKSC.Aldrich, T.Pleiss,

L.Williams, R.Redi, R.Ivey,D.Cook, M.Peterson

Kyle Weaver Nick Collison, Kevin Durant, Jeff Green, James harden,Serge Ibaka, Nenad Krstic, Eric Maynor, Byron Mullens,

Thabo Sefolosha, Russel Westbrook, DJ White

CCCCOOOOAAAACCCCHHHH AAAARRRRRRRRIIIIVVVVIIII PPPPAAAARRRRTTTTEEEENNNNZZZZEEEE SSSSOOOOTTTTTTTTOOOO CCCCOOOONNNNTTTTRRRRAAAATTTTTTTTOOOO

MCMILLANLuke Babbitt, ElliotWilliams, A.Johnson,Wes Matthews

Juwan Howard,Martell Webster,Ryan Gomes

Lamarcus Aldridge, Nicolas Batum,Jerryd Bayless, MarcusCamby, Dante Cunningham, Rudy Fernandez, Andre Miller,

Greg Oden, Joel Prizbylla, Brandon Roy

CCCCOOOOAAAACCCCHHHH AAAARRRRRRRRIIIIVVVVIIII PPPPAAAARRRRTTTTEEEENNNNZZZZEEEE SSSSOOOOTTTTTTTTOOOO CCCCOOOONNNNTTTTRRRRAAAATTTTTTTTOOOO

SLOAN Eric Maynor, Goran Suton, F.Elson

Wes Matthews, KyleKorver, CarlosBoozer

Sundiata Gaines, Othyus Jeffers, AndreiKirilenko, CJ Miles, Paul Millsap, Mehmet Okur,

Ronnie Price, Deron Williams

CCCCOOOOAAAACCCCHHHH AAAARRRRRRRRIIIIVVVVIIII PPPPAAAARRRRTTTTEEEENNNNZZZZEEEE SSSSOOOOTTTTTTTTOOOO CCCCOOOONNNNTTTTRRRRAAAATTTTTTTT0000

KARLA.Harrington,

S.Williams, C.Karl,B.Butch

J.Graham, L.Kleiza,J.Petro.

A.Carter (re-signed), C.Andersen, A.Afflalo, C.Anthony,Renaldo Balkman, C.Billups, Nene, C.Karl, Ty Lawson, Kenyon Martin, J.R. Smith

Nba Team by Team... Nba Team by Team...

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4444 2222 SSSSTTTTAAAARRRRSSSS ‘‘‘‘NNNN’’’’ SSSSTTTTRRRRIIIIPPPPEEEESSSS

SOUTHWEST DIVISIONSOUTHWEST DIVISION

CCCCOOOOAAAACCCCHHHH AAAARRRRRRRRIIIIVVVVIIII PPPPAAAARRRRTTTTEEEENNNNZZZZEEEE SSSSOOOOTTTTTTTTOOOO CCCCOOOONNNNTTTTRRRRAAAATTTTTTTTOOOO

ADELMAN Patrick Patterson,Brad Miller David Andersen

T.Ariza, S.Battier, K.Lowry (re-signed), L.Scola (re-signed), A.Brooks, C.Budinger,M.Harris, C.Hayes, J.Hill, J.Jeffries, A.Johnson, K.Martin, Yao Ming, Jermaine Taylor

CCCCOOOOAAAACCCCHHHH AAAARRRRRRRRIIIIVVVVIIII PPPPAAAARRRRTTTTEEEENNNNZZZZEEEE SSSSOOOOTTTTTTTTOOOO CCCCOOOONNNNTTTTRRRRAAAATTTTTTTTOOOO

HOLLINSXavier Henry, GreivisVasquez, Tony Allen,

Acie LawRonnie Brewer

Rudy Gay (re-signed), darrel Arthur, Demarre Carroll,Mike Coley, Marc Gasol, Hamed Haddadi, OJ Mayo,Zach Randolph, Hasheem Thabeet, Sam Young

CCCCOOOOAAAACCCCHHHH AAAARRRRRRRRIIIIVVVVIIII PPPPAAAARRRRTTTTEEEENNNNZZZZEEEE SSSSOOOOTTTTTTTTOOOO CCCCOOOONNNNTTTTRRRRAAAATTTTTTTTOOOO

WILLIAMSQ.Pondexter, J.Pargo, P.Mensah-Bonsu,M.Shakur

MorrisPeterson,CraigBrackins

Aaron Gray (re-signed), Darren Collison,Emeka Okafor, Chris Paul, James Posey, Darius Songaila, Peja

Stojakovic,Marcus Thornton, David West, Julian Wright

CCCCOOOOAAAACCCCHHHH AAAARRRRRRRRIIIIVVVVIIII PPPPAAAARRRRTTTTEEEENNNNZZZZEEEE SSSSOOOOTTTTTTTTOOOO CCCCOOOONNNNTTTTRRRRAAAATTTTTTTTOOOO

POPOVICJames Anderson, RyanRichards, Tiago Splitter,Gary Neal, K.Penney

Ian Mahinmi, RogerMason, Keith Bogans

Matt Bonner (re-signed), Richard Jefferson (re-signed),Dejuan Blair, Tim Duncan, Alonzo Gee, Manu Ginobili,George Hill, Curtis Jerrels, Antonio Mcdyess, Tony Parker

CCCCOOOOAAAACCCCHHHH AAAARRRRRRRRIIIIVVVVIIII PPPPAAAARRRRTTTTEEEENNNNZZZZEEEE SSSSOOOOTTTTTTTTOOOO CCCCOOOONNNNTTTTRRRRAAAATTTTTTTTOOOO

CARLISLE Dominique Jones, IanMahinmi, Alexis Ajinca,Tyson Chandler, S.Novak

Matt Carroll, EricDampier, Eduardo

Najera

Dirk Nowitzki (re-signed), Brendan Haywood (re-signed),J.J. Barea, Rodrigue Beaubois, Caron Butler, Jason Kidd,Jason Terry, Shawn Marion, D.Stevenson, T.Thomas

Nba Team by Team... Nba Team by Team...

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PACIFIC DIVISIONPACIFIC DIVISION

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DEL NEGROAl Farouq Aminu, E.Bledsoe,

W.Warren, R.Foye, R.Gomes, J.Collins,J.Voskul, M.Blakely, S.Dennis

Steve Blake, DrewGooden, TravisOutlaw

Rasual Butler (re-signed), Craig Smith (re-signed), Brian Cook, Baron Davis, Eric Gordon,Blake Griffin, Deandre Jordan, Chris Kaman

CCCCOOOOAAAACCCCHHHH AAAARRRRRRRRIIIIVVVVIIII PPPPAAAARRRRTTTTEEEENNNNZZZZEEEE SSSSOOOOTTTTTTTTOOOO CCCCOOOONNNNTTTTRRRRAAAATTTTTTTTOOOO

JACKSONS.Blake, D.Ebanks,

D.Caracter, M.Barnes, T.Ratliff, T.Johnson, A.Naymick

Jordan Farmar, Josh Powell

Kobe Bryant, Pau Gasol, Lamar Odom, ShannonBrown (re-signed), Derek Fisher (re-signed), RonArtest, Andrew Bynum, Sasha Vujacic, Luke Walton

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GENTRYG.Lawal, D. Collins,J.Childress, H.

Turkoglu, H.Warrick

Amare Stoudemire,Leandro Barbosa,Dwayne Jones

Earl Clark, Gran Dragic, Jared Dudley, Channing Frye(re-signed), Grant Hill, Robin Lopez, Steve Nash, Jason Richardson

CCCCOOOOAAAACCCCHHHH AAAARRRRRRRRIIIIVVVVIIII PPPPAAAARRRRTTTTEEEENNNNZZZZEEEE SSSSOOOOTTTTTTTTOOOO CCCCOOOONNNNTTTTRRRRAAAATTTTTTTTOOOO

WESTPHALD.Cousins, H.Whiteside,P.Jeter, D.Sloan, A.Wright,S.Dalembert, D.Jackson

D.Mcguire, S. May,S.Hawes, A.Nocioni,J.Brockman

Omri Casspi,Tyreke Evans, Francisco Garcia,Donte Green, Carl Landry, Jason Thompson,

Beno Udrih

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NELSONJ.Lin, E.Udoh, D.Lee,D.Gadzuric, C.Bell,R.Carney

R.Bell, K. Azubuike, C. Maggette, A. Morrow, A.Randolph,

R.Turiaf, C.J. Watson, J.Pargo

Andris Biedrins, Stephen Curry, Monta Ellis,Vladimir Radmanovic, Reggie Williams, Brandan

Wright, Dorell Wright

Nba Team by Team... Nba Team by Team...

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CCAARRLLIISSLLEE AALL TTAAPPPPEETTOO

Che la consistenza difensiva dei Maveriscks potesse provoca-re svenimenti a tutti coach che si sono seduti sulla panchinatexana, sin dai tempi di Don Nelson, ci può stare come battu-ta.Peccato però che coach Rick Carlisle sia effettivamente anda-to per le terre. Le cause, però, non sono certo da ricercarenella tenuta difensiva del suo team. L'ex coach dei Pacers,nel corso della preaseason, ha accusato uno svenimento,molto probabilmente a causa di una alimentazione appros-siativa come proprio lo stesso Carlisle ha illustrato: «Mi sonosvegliato presto, ho fatto colazione, ho portato mia figlia ascuola, sono venuto in palestra, abbiamo lavorato, mi sonomangiato un paio di barrette energetiche, bevuto un paio dibibite, fatto una riunione con il mio staff ed ero pronto perallenarmi - ha detto Carlisle - All'improvviso mi sono sentitostordito e sono svenuto e prima di rendermene conto ero suuna lettiga e mi stavano portando in ospedale».

CCAAMMPPIIOONNEE DDII PPLLAAYYSSTTAATTIIOONN

Avete presente quando, tra amici, ci si prende in giro accu-sandosi di eccellere al gioco del basket ma solo nella playsta-tion o console simili?Un qualcosa del genere è capitato a JR Smith.La guardia dei Denver Nuggets, che non brilla certo permodestia, se l'è presa con i programmatori del videogiocoNBA 2K11, accusandoli di aver attribuito un valore globale algiocatore virtuale piuttosto basso.Lo sfogo, come da tradizione, arriva su Twitter: "Ehi, mihanno dato solo 70 wow, indovinate chi non giocherà a 2k11quest'anno. Avrei avuto un valore più alto in Madden (video-gioco di football, ndr.). Non voglio mancare di rispetto a nes-suno, ma so che hanno valutato più di me gente che non puòneanche marcare le mie scarpe". In attesa di farci una partitaal videgioco, attendiamo con ansia l'inizio della regular sea-son per verificare quanti giocatori siano in grado di tenertesta al fenomeno (non da baraccone, per carità) JR Smith.

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AALESSANDROLESSANDRO DELLIDELLI PPAOLIAOLILA RUBRICA

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BBaayylleessss ssuullllaa ssttrraaddaa ddii ‘‘BBeellii’’Manca pochissimo all'opening game della stagione2010/2011 ma nella Nba è ancora il mercato a tenere banco.Con una mossa a sorpesa i New Orleans Hornets hannoacquisito Jerryd Bayless dai Portland Trailblazers cedendoin cambio una prima scelta futura. Bayless play-guardia con molti punti nelle mani sarà unavversario nel ruolo di guardia in più per il nostro MarcoBelinelli.

Mike Miller sarà fuori per infortunio fino a gennaio, e iMiami Heat hanno deciso di cautelarsi firmando JerryStackhouse. Il super veterano ha firmato un contrattoannuale ed è pronto a giocarsi le sue chance da titolo insie-me a Wade, James e Bosh.

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DIDI

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II BBuullllss aalllluunnggaa iill ccoonnttrraattttoo ddii NNooaahhI Chicago Bulls hanno raggiunto l'accordo conJoakim Noah per il rinnovo del contratto, in sca-denza quest'estate, dando un'ennesima dimostra-zione di fiducia nel loro centro, dopo aver rifiutatodi inserirlo nella possibile trade per CarmeloAnthony. Per Noah, nona scelta del draft 2007, è pronta un'e-stensione da 60 milioni di dollari per i prossimi 5anni, nonostante a giugno l'entourage del giocatoreavesse sparato una richiesta vicina ai 70 milioni.Sembra che per convincere Noah a firmare sianostati inseriti diversi incentivi nel contratto, ma lostesso giocatore aveva intenzione di abbassare lerichieste visto il rischio concreto di un lockoutnella prossima stagione.

NBA NEWS

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4444 7777SSSSTTTTAAAARRRRSSSS ‘‘‘‘NNNN’’’’ SSSSTTTTRRRRIIIIPPPPEEEESSSS

SStteevvee FFrraanncciiss nneeii gguuaaii ccoonn llaa ggiiuussttiizziiaaSteve Francis è stato arrestato per ubriachezza molesta.L'ex guardia di Houston, Orlando e New York, si trovavaall'Aereoporto Internazionale di Los Angeles, quando visi-bilmente alticcio e incapace di prendersi cura di sè, èstato fermato dalle autorità aereoportuali, mentre eraintento ad insultare al check-in il personale dell'UnitedAirlines. L'arresto è avvenuto alle 11.30 di giovedì. Il trevolte All Star (seconda scelta al draft del 1999 da parte deiVancouver Grizziels) è fermo dalla stagione 2007-2008disputata per modo di dire (solo 10 partite) con i Rockets.L'anno dopo i texani lo cedettero ai Memphis Grizziels(ironia della sorte la franchigia che lo scelse al draft, poitrasferitasi a Memphis, con la quale si rifiutò di giocare,chiedendo e ottenendo la cessione ai Rockets), ma nondisputò neanche una partita, causa problemi di tendiniteal ginocchio, che ne avevano già limitato la grande esplo-sità, e per i noti problemi caratteriali. L'arresto per ubria-chezza molesta, segna un'altra triste tappa nell'incredibileparabola discendente del 32enne Francis.

sezione A CURA DELLA REDAZIONEsezione A CURA DELLA REDAZIONE

DIDI

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La lente di ingrandimento di Starsdi Stars N Stripes sulla LegaA

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C’era un’estate casertana, un torneo di basket semprepresente. Sul campo un Nando Gentile che di li a pocoavrebbe affrontato la lunga e vincente avventura alPanathinaikos, sempre pronto quando c’era da calcare icampetti dell’infanzia, veniva distrattamente seguito dalpiu’ piccolo dei suoi figli. Quel bimbo che poca vogliaaveva di stare li a guardare e sembrava poco avvezzoall’amore (sportivo) del padre mai avrebbe fatto pensaredi diventare il prospetto piu’ interessante del basket ita-liano. Poco piu’ di una decina di anni dopo: Palamaggiòdi Castelmorrone, un palcoscenico che il ragazzino inquestione conosce bene…Si gioca Pepsi Caserta –Benetton Treviso, Repesa decide che è il luogo ed ilmomento adatto per lanciare in quintetto quel talento ilcui nome è già conosciuto. Treviso disputa una partitadifficile che si chiuderà alla fine con una sconfitta netta,ma l’erede di Nando ne esce ingigantito: 23 punti, bombea ripetizione e tanta personalità. Il pubblico casertanocon un po’ di nostalgia e perché no speranza lo acclama elo applaude a ripetizione dall’inizio alla fine. Sino adallora l’ormai futuro campioncino aveva inanellato buoneprestazioni in altrettante presenze, ma quella sera nellaReggia del basket aveva definitivamente dimostrato diaver doti fuori dal comune. Alessandro Gentile infattioggi piu’ che mai non è solo il figlio di Nando, ma un gio-catore che si sta facendo spazio in maniera prorompente

nel panorama cestistico nostrano ed europeo. L’exploit diCaserta nello scorso campionato, unito ad un’altra superprestazione in quel di Biella e a tante altre buonissimepresenze sia in campionato che in Eurocup, hannomostrato un giocatore si con ancora margini di migliora-mento enormi e con molti dettagli tecnico – tattici daevolvere, ma al contempo un talento cristallino, unamano straordinaria, una comprensione del gioco ed unapersonalità da far strabuzzare gli occhi quando si guardala sua carta di identità. Maddalonese doc l’ultimo deitalenti in casa Gentile (Stefano proprio quest’anno stascalando la sua tappa piu’ importante in Legadue conCasal Monferrato) nasce in fatti in terra calatina il 12novembre del 1992. Il suo nome non è nuovo agli addettiai lavori piu’ informati, non solo per il cognome, ma per-ché il giovanotto sono anni che nelle nazionali e nei cam-pionati giovanili fa sfracelli a mani basse. Negli ultimicampionati europei di categoria è stato il miglior realiz-zatore dei suoi pari età senza alcun problema, confer-mandosi un gradino piu’ su tra i piu’ “grandicelli” met-tendone a segno quasi 24 a partita, sobbarcandosi leader-ship e responsabilità in qualsiasi gara. In questo campio-nato appena iniziato con una Benetton dal nuovo corso ea detta di tutti tra le formazioni piu’ temibili e qualitativeche ci sia Jasmin Repesa ha puntato e sta puntando mol-tissimo su un giocatore che di questo passo non può non

DIDI

NNICOLAICOLA AARGENZIANORGENZIANO

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ormai non essere immaginato anche in chiave superiore.Il tecnico croato di coraggio ne ha sempre avuto (fu lui alanciare un giovanissimo Belinelli) e la personalità perpuntellare il ragazzo non gli manca. L’ex coach Fortitudoe Virtus Roma infatti non ha esitato lo scorso campiona-to ad alzare la voce quando “Gentilino” in poche occasio-ni aveva calato intensità e concentrazione in palestra.Difetti dell’età piu’ che comprensibili, ma che a certilivelli fanno la differenza, Repesa lo sa bene ed ha subitoraddrizzato la situazione alzando si la voce, ma ancheresponsabilizzando ancor di piu’ un giocatore giovaneancora non affermato. Particolare non indifferente in unpanorama come il nostro in cui se un talento in erbamostra delle imperfezioni è spesso messo da parte con ilpensiero (incomprensibile) che guardare gli altri giocareti faccia impararare, o maturare…. L’esordio nella sta-gione in corso è stato positivo sia in Europa (11 punticon partenza in quintetto nella vittoria di Nicosia) che incampionato (6 punti ed il 100% dal campo in 13 minuti),Alessandro pare esser salito un gradino ancor piu’ susoprattutto fisicamente, riuscendo ad indirizzare forza eagilità sino a qualche mese fa “imprigionati” in un corpoda predestinato, ma ancora a metà tra quello del ragazzi-no e quello del giocatore vero. Ancor piu’ asciutto, ma

con una forza muscolare invariata ed ancor piu’ esplosi-va, oggi il talento Gentile è in grado di mettere in mostraquella rapidità e quella dinamicità indispensabili per fareil salto di qualità tra i “grandi”. I club dell’Europa checonta già sul loro taccuino conoscono bene il nome delgiovane figlio d’arte, ma il taccuino piu’ importante adoggi è quello di Simone Pianigiani. Con il colpo grossodella qualificazione acquisita agli europei in Lituaniacon una nazionale in piena rifondazione, con tanti giova-ni chiamati al salto di qualità, in un panorama europeoin cui tutte le nazionali non tarpano le ali ai talenti fattiin casa sarebbe così peregrina l’idea di includere almenonei 12 anche questo ragazzone di quasi 2 metri con manoeducatissima ed in piena evoluzione fisica?

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IIIILLLL LLLLIIIIBBBBRRRROOOO SSSSUUUULLLLLLLLAAAA SSSSTTTTOOOORRRRIIIIAAAA RRRREEEECCCCEEEENNNNTTTTEEEEDDDDEEEELLLLLLLLAAAA JJJJUUUUVVVVEEEECCCCAAAASSSSEEEERRRRTTTTAAAAIIIINNNN VVVVEEEENNNNDDDDIIIITTTTAAAAAAAANNNNCCCCHHHHEEEE OOOONNNN LLLLIIIINNNNEEEESSSSCCCCRRRRIIIIVVVVEEEENNNNDDDDOOOO AAAA

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