stagione 2014/ 2015 teatro eliseo roma

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 TEATRO ELISEO – IL CARTELLONE Stagione teatrale 2014 / 2015 9 |12 ottobre 2014 Romaeuropa Festival RICCI/FORTE  presentano DARLING con ANNA GUALDO, GIUSEPPE SARTORI, FABIO GOMIERO, GABRIEL DA COSTA drammaturgia ricci/for te regia Stefano Ricci una produzione Romaeuropa Festival e Snaporazvere in in coproduzion e con CSS Teatro stabile di innovazione del FVG e Festival delle Colline Torinesi con la collaborazione di Biennale Venezia 15 ottobre 2014 Romaeuropa Festival  BENJAMIN BRITTEN, JAMIE MC DERMOTT, CONOR MITCHELL, MARK RAVENHILL CABARET SONG Ispirato a Benjamin Britten - Conor Mitchell e alle nuove canzone di Mark Ravenhill. voce Jamie McDermott - pianofort e Stephen Higgs- musica Conor Mitchell, Ben jamin Britten - parole Mark Ravenhill, WH Auden 16 ottobre Romaeuropa Festival  THE IRREPRESSIBLES NUDE: VISCERA 18 | 19 Ottobre 2014 Romaeuropa Festival  FREDERICK GRAVEL USUALLY BEAUTY FAILS Concezione, direzione e coreografia: Frédérick Gravel  Con Stéphane Boucher, Philippe Brault, Kimberley de Jong, Francis Ducharme, Frédérick Gravel, Brianna Lombardo, Frédéric Tavernini,Jamie Wright Compositori Stéphane Boucher, Philippe Brault 21 ottobre | 9 novembre 2014 GIULIANA LOJODICE LA PROFESSIONE DELLA SIGNORA WARREN di George Bernard Shaw Regia: GIANCARLO SEPE Produzione: Teatro Eliseo in collaborazione con Francesco Bellomo  12 | 16 NOVEBRE 2014 Romaeuropa Festival  GIORGIO BARBERIO CORSETTI GOSPODIN  Tratto da “Gennant Gospodin” di Philipp Löhle Messa in scena di GIORGIO BARBERIO CORSETTI Con CLAUDIO SANTAMARIA Traduzione di Alessandra Griffoni a cura del Goethe Institute Una produzione Fattore K./Romaeuropa Festival/L'UOVO Teatro Stabile Di Innovazione  18 | 30 novembre 2014 Romaeuropa Festival  EMMA DANTE OPERETTA BURLESCA di EMMA DANTE interpreti DAVIDE CELONA, MARCELLA COLAIANNI, FRANCESCO GUIDA, CARMINE MARINGOLA Produzione/distribuzion e Amuni/Fanny Bouquerel

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Presentata la nuova stagione 2014/ 2015 del Teatro Eliseo e del Piccolo Eliseo Patroni Griffi di Roma, a metà tra leggerezza intelligente e grandi classici.

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  • 5/24/2018 Stagione 2014/ 2015 Teatro Eliseo Roma

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    TEATRO ELISEO IL CARTELLONEStagione teatrale 2014 / 2015

    9 |12 ottobre 2014 Romaeuropa FestivalRICCI/FORTEpresentanoDARLINGcon ANNA GUALDO, GIUSEPPE SARTORI, FABIO GOMIERO, GABRIEL DA COSTA

    drammaturgia ricci/forteregia Stefano Ricciuna produzione Romaeuropa Festival e Snaporazverein in coproduzione con CSS Teatrostabile di innovazione del FVG e Festival delle Colline Torinesi con la collaborazione diBiennale Venezia

    15 ottobre 2014 Romaeuropa FestivalBENJAMIN BRITTEN, JAMIE MC DERMOTT, CONOR MITCHELL, MARK RAVENHILLCABARET SONG

    Ispirato a Benjamin Britten - Conor Mitchell e alle nuove canzone di Mark Ravenhill.voce Jamie McDermott - pianoforte Stephen Higgs- musica Conor Mitchell, Benjamin

    Britten - parole Mark Ravenhill, WH Auden

    16 ottobre Romaeuropa FestivalTHE IRREPRESSIBLESNUDE: VISCERA

    18 | 19 Ottobre 2014 Romaeuropa FestivalFREDERICK GRAVELUSUALLY BEAUTY FAILS

    Concezione, direzione e coreografia: Frdrick GravelCon Stphane Boucher, Philippe Brault, Kimberley de Jong, Francis Ducharme,

    Frdrick Gravel, Brianna Lombardo, Frdric Tavernini,Jamie WrightCompositori Stphane Boucher, Philippe Brault

    21 ottobre | 9 novembre 2014GIULIANA LOJODICELA PROFESSIONE DELLA SIGNORA WARREN

    di George Bernard ShawRegia: GIANCARLO SEPEProduzione: Teatro Eliseo in collaborazione con Francesco Bellomo

    12 | 16 NOVEBRE 2014 Romaeuropa Festival

    GIORGIO BARBERIO CORSETTIGOSPODINTratto da Gennant Gospodin di Philipp LhleMessa in scena di GIORGIO BARBERIO CORSETTICon CLAUDIO SANTAMARIATraduzione di Alessandra Griffoni a cura del Goethe InstituteUna produzione Fattore K./RomaeuropaFestival/L'UOVO Teatro Stabile Di Innovazione

    18 | 30 novembre 2014 Romaeuropa FestivalEMMA DANTEOPERETTA BURLESCA

    di EMMA DANTEinterpreti DAVIDE CELONA, MARCELLA COLAIANNI, FRANCESCO GUIDA, CARMINEMARINGOLAProduzione/distribuzione Amuni/Fanny Bouquerel

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    2 dicembre | 14 dicembre 2014FORSE UN ALTRO

    di MICHELE ZATTAcon VINCENZO FERRERA, CRESCENZA GUARNIERI, MARTINO DUANE, GIOVANNICARTARegiaMARCO LUCCHESI

    Produzione: Teatro Eliseo

    16 dicembre 2014 | 11 gennaio 2015BEATA IGNORANZA(titolo provvisorio)Scritto e diretto da MASSIMILIANO BRUNOProduzione: Isola Trovata

    13 | 25 gennaio 2015IL GIARDINO DEI CILIEGIdi Anton !echovregia LUCA DE FUSCOconGAIA APREA, PAOLO CRESTA, CLAUDIA DI PALMA, SERENA MARZIALE,ALESSANDRA PACIFICO, GIACINTO PALMARINI, ALFONSO POSTIGLIONE,FEDERICA SANDRINI, GABRIELE SAURIO, SABRINA SCUCCIMARRA, PAOLOSERRA, ENZO TURRIN.Produzione Teatro Stabile di Napoli | Teatro Stabile di Verona - residenza artistica a Napoli

    27 gennaio | 8 febbraio 2015LELLA COSTAPAOLO CALABRESINUDA PROPRIETAdi LIDIA RAVERA

    trattodal romanzo Piangi puredi Lidia Ravera, edito da BompianiconClaudia Gusmano e Marco PalvettiregiaEMANUELA GIORDANOProduzione: La Contemporanea in coproduzione con MISMAONDA

    10 febbraio | 1 marzo2015Teatro Stabile di Catania e Doppiaeffe ProductionpresentanoERANO TUTTI MIEI FIGLIdi Arthur Millertraduzione Masolino DAmico

    regia GIUSEPPE DI PASQUALEcon: MARIANO RIGILLO, ANNA TERESA ROSSINIRUBEN RIGILLO, SILVIA SIRAVOFILIPPO BRAZZAVENTRE, BARBARA GALLO, ENZO GAMBINO,ANNALISA CANFORA, GIORGIO MUSUMECI

    3 | 8 marzo 2015LEO GULLOTTAPRIMA DEL SILENZIO

    di Giuseppe Patroni Grifficon Eugenio Franceschini

    con le apparizioni di Sergio Mascherpa, Andrea Giulianoe con lapparizione speciale di PAOLA GASSMANregia FABIO GROSSIProduzione: Teatro Eliseo in collaborazione con Fuxia contesti dimmagine

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    10 | 22 marzo 2015ADRIANA ASTIGIORGIO FERRARAGIOVANNI CRIPPADANZA MACABRA

    di August Strindbergtraduzione e adattamento Roberto Alonge

    regia LUCA RONCONIProduzione:Spoleto57 Festival dei 2Mondi - Teatro Metastasio Stabile della Toscana,in collaborazione con Mittelfest 2014

    24 marzo | 3 Aprile 2015PINO CARUSOIL BERRETTO A SONAGLIdi Luigi Pirandelloadattamento di Francesco Bellomo, Moreno Burattini, Pino CarusoRegia di FRANCESCO BELLOMOCon PINO CARUSO, EMANUELA MUNI, ALESSIO DI CLEMENTE, FRANCO

    MIRABELLA, MATILDE PIANA, VALENTINA GRISTINA, e la partecipazione di ANNAMALVICAProduzione: Francesco Bellomo

    7 aprile | 19 aprile 2015VALENTINA SPERL - ROBERTO VALERIOANTONINO IUORIO - NICOLA RIGNANESELIMPRESARIO DELLE SMIRNEdi Carlo Goldonicon Massimo Grige Federica Bern, Alessandro Federico, Chiara Degani, Peter Weyel

    adattamento e regia ROBERTO VALERIOProduzione Associazione Teatrale Pistoiese in collaborazione con Valzer srl

    28 aprile | 10 maggio 2015CARLO CECCHILA DODICESIMA NOTTE

    di William ShakespearetraduzionePatrizia CavalliregiaCARLO CECCHImusiche di scenaNICOLA PIOVANIcon CARLO CECCHI,TOMMASO RAGNO, ANTONIA TRUPPO, EUGENIA COSTANTINI,

    DARIO IUBATTI, BARBARA RONCHI, REMO STELLA, LORIS FABIANI, FEDERICOBRUGNONE, ANDREA BELLESSO, RINO MARINO, GIULIANO SCARPINATOProduzione MARCHE TEATRO Teatro Stabile Pubblico in collaborazione con EstateTeatrale Veronese

    12 maggio | 24 maggio 2015MASSIMO VENTURIELLO - TOSCAIL GRANDE DITTATORE

    Adattamento teatrale dal film di Charlie Chaplindi Massimo Venturiellomusiche originaliGermano MazzocchettiregiaMASSIMO VENTURIELLO

    Produzione: Officina Teatrale

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    TEATRO ELISEOStagione teatrale 2014 / 2015

    9 |12 ottobre 2014 Romaeuropa Festival

    RICCI/FORTEpresentanoDARLINGcon Anna Gualdo, Giuseppe Sartori, Fabio Gomiero, Gabriel Da Costadrammaturgia ricci/fortemovimenti Marco Angelillielementi scenici Francesco Ghisudirezione tecnica Davide Confettoassistente regia Liliana Laeraregia Stefano Ricciuna produzione Romaeuropa Festival e Snaporazvereinin coproduzione con CSS Teatro stabile di innovazione del FVG e Festival delle CollineTorinesi con la collaborazione di Biennale Venezia

    La dicotomia fra Natura e Cultura, fra irrazionalit e ordine costituito il nucleo della nuovacreazione di ricci/forte. Partendo da una suggestione eschilea, il duo romano mette inscena la crisi dell'utopia democratica, espressione forse mai realmente compiuta dellogos occidentale. Il disfacimento progressivo della democrazia cos come la conosciamolascia dietro di se relitti e fantasmi. Il grande container al centro della scena di Darling unmonolite contemporaneo che incarna il luogo di arrivo della crisi, vissuto da profughiche abitano la costruzione di un nuovo Stato e di una nuova Legge, dopo lo tsunami chetutto travolge. Con una forma estetica rude e violenta, ma mai compiaciuta, il testo dellacompagnia ricci/forte trasporta il riferimento colto allOrestiade sul piano di una scrittura popche, in modo irruento, porta sulla scena i simboli della deriva delluomocontemporaneo, nella malinconica speranza che diventi costruttore di una nuova polissulle macerie del passato.

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    TEATRO ELISEOStagione teatrale 2014 / 2015

    15 ottobre 2014 Romaeuropa Festival

    BENJAMIN BRITTEN, JAMIE MC DERMOTT, CONOR MITCHELL, MARK RAVENHILL

    CABARET SONGIspirato a Benjamin Britten - Conor Mitchell e alle nuove canzone di Mark Ravenhill.voce Jamie McDermott pianoforte Stephen Higgs musica Conor Mitchell, Benjamin Brittenparole Mark Ravenhill, WH Auden

    Considerato il pi importante compositore inglese del XX secolo, Benjamin Britten,precocissimo talento musicale, collabor a partire dal 1935 con il poeta W. H. Auden e futra i fondatori del Festival di Aldeburgh. Giunto alla fama internazionale con l'opera PeterGrimes, Benjamin Britten - attivo anche come pianista e direttore d'orchestra aperto agliinflussi pi eterogenei - da Strawinskij a Berg, dalla musica antica inglese all'operaromantica italiana - si rivelato soprattutto come compositore di teatro, attento a esprimereil contenuto drammatico e la psicologia dei personaggi attraverso la vocalit. Il ciclo di

    canzoni Cabaret Songs, che il compositore inglese dedic al grande amore della sua vita,viene reinterpretato dal musicista inglese Conor Mitchell e da Jamie McDermott -carismatica voce della band indie The Irrepressibles, presente con due spettacolifolgoranti in alcune delle edizioni passate di Romaeuropa - a partire dalla riscrittura dei testidi Mark Ravenhill.

    16 ottobre 2014 Romaeuropa Festival

    THE IRREPRESSIBLES

    NUDE: Viscera

    Dopo lo straordinario successo ottenuto con lalbum Nude e, a Roma, con la tappa romanadel tour a Romaeuropa Festival 2011, tornano gli Irrepressibles con un nuovo live caricodi energia rock. Viscera il primo di tre EP tratti da Nude, l'ultimo album della band. Sulpalco 5 elementi e un miscuglio esplosivo di glam, burlesque, dark, new romantic e rockdecadente che cita PJ Harvey, Lou Reed e Jeff Buckley.

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    TEATRO ELISEOStagione teatrale 2014 / 2015

    18 | 19 Ottobre Romaeuropa Festival

    FREDERICK GRAVEL

    USUALLY BEAUTY FAILSConcezione, direzione e coreografia: Frdrick GravelCon Stphane Boucher, Philippe Brault, Kimberley de Jong, Francis Ducharme,Frdrick Gravel, Brianna Lombardo, Frdric Tavernini,Jamie WrightCompositori Stphane Boucher, Philippe Brault

    Assistente Artistica Ivana MilicevicDirettore Prove Anne LebeauLuci Alexandre Pilon-GuayDirettore Tecnico e di palco Alexandre Pilon-GuaySuono Louis CarpentierProduttore Esecutivo Marie-Andre Gougeon per Daniel Lveill danse

    Co produzione Danse Danse in collaborazione con Place des Arts (Montral),Rencontres chorgraphiques internationales de Seine-Saint-Denis(France), Movingin November (Helsinki), Dpartement de danse de lUniversit du Qubec Montral, Socit de la Place des Arts(Montreal), Circuit-Est centre chorgraphique(Montreal), Centre Segal (Montreal)Con il sostegno di Conseil des arts et des lettres du Qubec

    Tre musicisti attaccati alla corrente elettrica, sei danzatori pronti ad esplodere, lenergia delpop per intensificare il beat, lenergia del desiderio per aumentare la fiamma. FrederickGravel accende i corpi e fa esplodere il palco per raccontare lamore, la bellezza, lerelazioni umane. Lautore del Quebec presenta in prima nazionale Usually Beauty Fails,

    spettacolo dall'energia esplosiva e dalla forte componente musicale. Rock, grunge e popsono i generi che costruiscono il tappeto sonoro in cui l'autore danza, recita e suonainsieme ai propri musicisti e danzatori, affrontando in modo ironico e dissacrante il temadella bellezza.

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    TEATRO ELISEOStagione teatrale 2014 / 2015

    21 ottobre | 9 novembre 2014

    GIULIANA LOJODICE

    LA PROFESSIONE DELLA SIGNORA WARRENdi George Bernard Shawcast in via di definizioneRegia: GIANCARLO SEPEproduzione: Teatro Eliseo in collaborazione con Francesco Bellomo

    Da inserirsi nel contesto letterario-sociale di avanguardia del suo tempo, questa opera, digrande valore per la sua teatralit intrinseca, che si manifesta nella vivacit inesauribile deldialogo, per l'acutezza dei sentimenti posti in gioco, per la tensione etica e il coraggio dirottura morale in circostanze altrove possibilmente scabrose, va soprattutto vista come unvasto processo all'intera societ del tempo (che si protrae tenacemente in quello attuale).

    Qui la sede del suo inesausto interesse oltre che, ovviamente, nella sua capacit dicomunicarsi come azione teatrale. Le protagoniste sono in realt due: la signora Warren esua figlia Vivie; quest'ultima, dopo aver conseguito brillantemente un alto certificato di studiin matematica, a Cambridge, si sta prendendo la meritata vacanza, con tutta la comoditche i mezzi della ricca madre le consentono, in un cottage del Surrey. Questa madre chel'ha tenuta sempre lontana da s, che l'ha allevata negli agi di una grande ricchezza, Viviein fondo non la conosce affatto. Raramente infatti la donna ha visitato la figlia nei collegi dilusso dove era alloggiata, adducendo le fatiche di una vita di alta societ. Ma ora la signoraWarren viene a congratularsi con la figlia e ha l'imprudenza di portare con s due uomini,Pread (un artista un po' innocente, un po' colpevolmente sprovveduto) e Croft, suo socionei loschi affari, vizioso quanto aristocratico. La signora Warren infatti una prostituta, chein seguito divenuta tenutaria di numerose case chiuse in tutta Europa. Pochi per

    conoscono il tipo del suo commercio e, giudicando in base al livello economico, l'accolgononelle aristocratiche loro case. Naturalmente ha la sua dolorosa storia: giovanissima, bella,poverissima, tradita, sfruttata, derubata di ogni innocenza, desiderosa infine di vendicarsicontro una societ che l'ha umiliata e di tenere lontana la figlia da ogni possibile fallimento.L'errore della signora Warren stato di credere che con la ricchezza avrebbe sanato tutto,soprattutto l'avvenire della figlia, avendone in cambio riconoscenza. Questo naturalmentenon avviene"

    Prime considerazioni del regista:

    Ecco una delle commedie sgradevoli del grande George Bernard Shaw.E la prima volta che affronto questautore, che ho sempre apprezzato e ammirato ma maiveramente studiato. In questo caso posso dire che la lettura de La Professione dellaSignora Warrenmi ha aperto uno squarcio su un mondo che George Bernard Shaw harappresentato con attitudini borghesi e ipocrisie varie, tutte legate prevalentemente alsesso e alla voglia di sesso dei quattro protagonisti maschili: c chi vuole conquistare ladonna per interessi personali e non per amore, c chi crede di essere il padre della donnada cui attratto, c addirittura un prete che ha amato la protagonista in tempi remoti ecc.Possiamo dire che sono tutti dei puttanieri e le due donne, chi per un verso chi per unaltro, sono vittime di una societ maschilista.

    Giancarlo Sepe

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    TEATRO ELISEOStagione teatrale 2014 / 2015

    12 | 16 NOVEBRE Romaeuropa Festival

    GIORGIO BARBERIO CORSETTIGOSPODINTratto da Gennant Gospodin di Philipp LhleMessa in scena di GIORGIO BARBERIO CORSETTICon CLAUDIO SANTAMARIATraduzione di Alessandra Griffoni a cura del Goethe InstituteUna produzione Fattore K. / Romaeuropa Festival / L'UOVO Teatro Stabile DiInnovazione

    La nuova regia di Giorgio Barberio Corsetti, da un testo di Philippe Lhle - giovanedrammaturgo tedesco associato del Maxim Gorki Theater di Berlino - esplora le

    contraddizioni della nostra societ votata al consumo. Attraverso il ritratto di Gospodin, ilprotagonista, anti-eroe tragicomico ribelle al capitalismo contemporaneo che cerca di viveresenza soldi trovando finalmente la sua libert solo in prigione, viene tracciata unaradiografia pungente e allo stesso tempo malinconica di un mondo in decadenza. Lascrittura graffiante, acuta e ironica, che il regista fa esplodere in ogni parte, restituisceuna visione spietata di un'umanit che inevitabilmente dipende dal denaro e dal consumo.Una galleria di personaggi comici strampalati, miserabili ed idealisti, che raccontano ilnostro mondo con grande poesia e feroce malinconia.

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    TEATRO ELISEOStagione teatrale 2014 / 2015

    18 | 30 novembre 2014 Romaeuropa Festival

    EMMA DANTEOPERETTA BURLESCAdi Emma Danteinterpreti Davide Celona, Marcella Colaianni, Francesco Guida, Carmine MaringolaScene e costumi, Emma DanteDisegno Luci, Marcello dAgostinoProduzione/distribuzione Amuni/Fanny Bouquerel

    La nuova creazione di Emma Dante racconta la storia di Pietro, un ragazzo della provinciameridionale, nato femmina ai piedi del Vesuvio, che parla in falsetto e ha un corposbagliato. Pietro si innamora ma la storia d'amore ha un finale tutt'altro che lieto. La storia

    di Pietro la storia di una disfatta privata che rispecchia la disfatta di una societ ormai alcapolinea. Ma, come sempre nel teatro di Emma Dante, il legame con l'attualit non maididascalico e diretto. Emma Dante riafferma ancora una volta il proprio interesse esteticoverso spazi metaforici e senza temporalit definita, lontano da qualsiasi realismonaturalistico, seppur contemporaneo. In questi luoghi senza tempo, l'autrice palermitana dvita a personaggi dalle molteplici sfaccettature e racconta la tragicit dell'Occidenteattraverso storie di vita spezzata da amori impossibili, sullo sfondo di una Napoli colorata ebarocca, nostalgica e fuori dal tempo. Ormai apprezzatissima anche dal grande pubblico ereduce dai successi del suo primo film Via Castellana Bandiera in concorso allultimaMostra del Cinema di Venezia, Emma Dante torna a Romaeuropa dopo il successostraordinario di Le sorelle Macaluso in scena al Palladium nel febbraio 2014.

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    TEATRO ELISEOStagione teatrale 2014 / 2015

    2 | 14 dicembre 2014

    FORSE UN ALTRO

    di MICHELE ZATTAcon VINCENZO FERRERA, CRESCENZA GUARNIERI, MARTINO DUANE, GIOVANNICARTARegia MARCO LUCCHESIScenografo: Carlo De Marinoproduzione: Teatro Eliseo

    Gettandosi dalla finestra per un amore non corrisposto, il trentenne Mike Raft siritrova nel limbo, conteso tra la Vita e la Morte. Sar il Destino, signore del limbo, astabilire la sfida che sancir il decesso o la rinascita di Mike. Grazie anche all'aiuto

    della Verit, della Giustizia e soprattutto dell'Amore, Mike otterr una secondapossibilit. Potr dichiararsi a Lisbeth, la sua vicina di pianerottolo, che Mike nonaveva mai notato ma che ora gli appare come la donna della sua vita. Il problema che dovr tornare a vivere nelle fattezze sgraziate del ciccione che ha travoltoquando si lanciato dalla finestra. Riuscir a coronare il suo sogno nelle suenuove sembianze? Riuscir a convincere Lisbeth che anche se ora un altro, sempre Mike? E, infine, riuscir a superare l'ultimo ostacolo che il Destino ha inserbo per lui?

    !!facciamo che io ero!..

    E con questa strampalata coniugazione del verbo essere che i bambini di tutto il mondo

    iniziano i loro serissimi giochi evocativi: facciamo che io ero quello e tu quellaltro... Unaspecie daccordo complice che riguarda loro stessi non meno di chi li osserva con defilata eamorevole cura.Ed questo semplice ed antico accorgimento che guider la realizzazione di Forse unaltro, un copione che racconta lo sbigottimento umano nei confronti degli stereotipifondamentali della coscienza terrena, ferma alle iconografie di quando ancora si potevaparlare di Vita e di Morte, di Giustizia e Verit, di Amore e di Passione e di Destino, senzaincorrere nella censura di una societ ormai proiettata verso unEterna Giovinezza non pimito, sogno o refolo di scaramantica follia.Una Commedia di generi, visto che il racconto si snoda tra il sarcasmo dei protagonistiterreni, le grottesche sembianze dei protagonisti semi/celesti e le melodie da Musical deglianni 60, senza tralasciare lamara ironia rivolta ai contemporanei e la spassosa comicit di

    alcuni travestimenti alla The Rocky Horror Picture Show.Cos come il protagonista di CANCROREGINA, indimenticabile racconto di TommasoLandolfi, giustifica lo spericolato comportamento che lo porter a seguire un pazzo, di notte,verso la luna, a bordo dellastronave che d il titolo alla storia, rivelandoci che soffre disbalordimenti,anche i nostri protagonisti si lasceranno sbalordire e condurre dalle carterimescolate dallAmore in favore della Vita, in una favola post/moderna che racconteremocon pragmatica fanciulleria, in un allestimento che chieder in prestito alla convenzioneteatralei propri trucchi scenici e la fascinazione della macchineria svelata.

    Marco Lucchesi

    Come nasce Forse un altroChe senso ha la vita?Per cosa vale la pena vivere?Quanto conta lamore?

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    Come scrive Oscar Wilde, siamo tutti nella fogna ma alcuni di noi guardano alle stelle. Cosho provato anchio ad innalzare lo sguardo.

    E adottando tale prospettiva ho provato ad immaginare un incrocio tra un morality play distampo nordeuropeo con una commedia sentimentale moderna, il tutto espresso con unostile a met tra Woody Allen (loriginale ovviamente inarrivabile) e le commediecinematografiche americane del passato.

    Le opere alle quali mi sono ispirato sono Elckerlijc (Luomo comune) del fiammingo Pietervan Diest, opera morale del 1470, con i suoi successivi adattamenti, dallinglese Everyman,quasi coevo alla versione olandese, fino allo Jedermann di Hugo von Hofmannsthal(del1911), che viene rappresentato senza soluzione di continuit al Festival di Salisburgo dal1920.La caratteristica di queste opere allegoriche quella di personificare concetti astratti qualiDio, la morte, la fede e farli interagire con personaggi in carne e ossa.Non mi sono spinto a personificare Dio, ma tra i protagonisti si possono annoverare ilDestino, la Morte, la Verit, la Giustizia e lAmore, personaggi che si prestano naturalmentead affrontare tematiche universali.Perch la mia intenzione era per lappunto quella di creare una commedia che dietro allostile ironico celasse lambizione di una storia in grado di esprimersi sul senso della nostra

    esistenza.Bel compito per uno studente di legge che non aveva mai scritto nulla in vita sua"Con lincoscienza dei ventanni e con la foga delle mie origini tedesche scrissi la primaversione in poco pi di una settimana.Poi mi fermai. Non riuscivo a trovare un finale.Mi verr in mente, pensai, occorre staccareun p e verr da s.Forse un altrofin cos nel classico cassetto. Passarono settimane. Poi mesi. Poi anni.Mi laureai in legge, feci la guida turistica, il pubblicitario, diventai avvocato, poi consulenteRai e sceneggiatore.Divenni coautore e responsabile creativo di Un posto al sole, headwriterdi Agrodolce, misposai, misi su famiglia e mi affermai in Rai.Il giovane studente di legge fissato con le allegorie di origine fiamminga si era perso neltempo.Ma poi, un giorno, riaprii quel cassetto.Forse un altro stava ancora l.Lo rilessi.Era passato talmente tanto tempo che mi sembrava scritto da un altro.I dialoghi erano ingenui e retorici. I personaggi erano troppi. E non aveva un finale.Necessitava di essere riscritto da uno sceneggiatore con almeno 20 anni di esperienza.E cos mi venne il sospetto: che Forse un altro avesse atteso tutti questi anni affinch fossifinalmente pronto a completarlo.Mi rimisi allopera. Riscrissi tutto cercando di preservare limpianto originario.Come previsto 25 anni prima, il finale si impose quasi da s: avevo staccato a sufficienza.

    Poi iniziai a farlo leggere.E capii che tutto quel tempo forse non era trascorso invano.Forse un altro ha saputo farsi apprezzare dalle persone che renderanno possibile la suamessa in scena, primo fra tutti Marco Lucchesi, che una sera lha adocchiato sulla miascrivania, mi ha chiesto di poterlo leggere e ora ne curer la regia.Ma un grosso contributo lhanno fornito anche Lorenzo Salveti, direttore dellAccademiaNazionale, Giovanni Minoli e, ovviamente, Massimo Monaci, che ha deciso di dare fiduciaad un autore esordiente per il teatro.Di una cosa sono certo.Che Forse un altro costituisce una commedia molto innovativa e inusuale per il panoramateatrale italiano.Quale sar il suo riscontro presso il pubblico ovviamente non posso dirlo.

    Ma da un copione capace di resistere 25 anni nel buio di un cassetto mi aspetto di tutto.

    Michele Zatta

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    TEATRO ELISEOStagione teatrale 2014 / 2015

    16 dicembre 2014 | 11 gennaio 2015

    BEATA IGNORANZA(titolo provvisorio)Scritto e diretto da MASSIMILIANO BRUNOCast in via di definizione

    produzione: Isola Trovata

    Se sono sempre stato in un certo modo, se la famiglia dove sono cresciuto ha sempreconservato le stesse dinamiche, se il mio quartiere sempre lo stesso e il mio paeserimane immobile nel pensiero e nei modi, qualsiasi cosa accada a disordinare il mio mondo

    mi cambier per sempre.

    Perch cambiare in fondo il mio desiderio pi recondito, migliorare la mia pi grandeaspirazione e il mio lavoro per tutta la vita stato: remare contro il mio cambiamento erendere impossibile la mia realizzazione. Un giorno un grande furgone bianco passa sullastatale, improvvisamente sbanda e urta una vecchia Opel guidata da un cingalese cheprocede a tutta velocit. Lo schianto impressionante e il botto si sente fino al mare. Apoche decine di metri c il Bar Tre Pini. Seduti l davanti i soliti perditempo. Due vecchi cheparlano di calcio, un gruppetto di rumeni alticci, una puttana ambiziosa, il perdente delVideo Poker e lavvocato che sta sempre col cellulare in mano.

    Quel furgone cappottato sulla statale sta trasportando dei flaconi che contengono sostanzecolorate che provengono da un laboratorio. Quei flaconi si frantumano, quei fluidi simescolano e producono un etereo vapore azzurro che arriva alle narici di quei tizi davanti albar. Un dottore, col corpo sfracellato dallimpatto, ha appena la forza di dire a un ragazzinofermatosi con lo scooter che sar un disastro perch quelle sostanze sperimentali possonoessere molto dannose per gli esseri umani. Poi muore.

    Dal giorno successivo quei perditempo davanti al bar cambiano radicalmente. Le lorocapacit intellettive aumentano del 1000%, la loro memoria visiva diventa impressionante,la loro capacit di comprendere assoluta. In un solo colpo una manciata di cialtronidiventa un gruppo di geni. E cos che i vecchi che discutevano di rigori e fuorigioco siritrovano a parlare di Schopenauer e Kierkegaard, i rumeni si organizzano per conquistarepoliticamente la piccola cittadina del litorale e il barista si limita semplicemente a non farepi creduto a nessuno.

    I nostri tre protagonisti invece colgono loccasione di questa specie di miracolo peraffrontare i proprio fantasmi. La puttana decide di diventare una spietata imprenditrice nelcampo sessuale, lo scommettitore comincia a sfruttare le sua capacit intellettive persbancare Casin e Ricevitorie per scommesse usando semplicemente le proprie abilitmentali e lavvocato, che problemi economici non ne ha, si impegna nella riconquista di suamoglie che lo ha lasciato dopo lennesimo tradimento.

    Una improbabile armata Brancaleone che si prodiga in un senso di rivincita sociale epersonale, miracolata da un evento del quale nemmeno a conoscenza. Un viaggio versolossessione, il rancore e lamore che avr un epilogo sorprendente e marcio. Le vicende diognuno, apparentemente separate, diventeranno ununica assurda storia.

    Come nei miei spettacoli precedenti Zero, Gli ultimi saranno ultimi eAgostino (Tutti controTutti)lintenzione quella di raccontare il mondo dei poveri diavoli, di coloro che non ce lafanno e sgomitano per non affogare. La scelta quella della commedia caustica, dove si

    ride amaro e si riflette sulla cattiveria di una certa umanit. Intorno lindifferenza di chinon vuole vedere"Massimiliano Bruno

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    TEATRO ELISEOStagione teatrale 2014 / 2015

    13 | 25 gennaio 2015

    IL GIARDINO DEI CILIEGIdi Anton !echovregiaLUCA DE FUSCO

    conGAIA APREA(Ljuba), PAOLO CRESTA(Ja!a), CLAUDIO DI PALMA(Lopachin)SERENA MARZIALE(Dunja!a), ALESSANDRA PACIFICO(Anja)GIACINTO PALMARINI(Trofimov), ALFONSO POSTIGLIONE(Pi!"ike Vagabondo)FEDERICA SANDRINI(Varja), GABRIELE SAURIO(Epichodov), SABRINASCUCCIMARRA(#arlotta), PAOLO SERRA(Gaev), ENZO TURRIN(Firs)

    sceneMaurizio Bal | costumiMaurizio Millenotti| luciGigi SaccomandimusicheRan Bagno | coreografieNoa Wertheim

    produzione Teatro Stabile di Napoli | Teatro Stabile di Veronaresidenza artistica a Napoli

    debutto 8 e 9 giugno 2014, Napoli, Teatro Mercadante

    Dopo Antonio e Cleopatra di Shakespeare Luca De Fusco affronta un altro grandeclassico del teatro, questa volta della drammaturgia del 900, qual Il giardino dei ciliegidi

    Anton!echov. Terminato nellottobre del 1903 Il giardino dei ciliegi lultimo testo delloscrittore russo che morir di tisi, a soli 44 anni, sei mesi dopo la prima rappresentazione delgennaio 1904 al Teatro dArte di Mosca diretta da Kostantin Stanislavskij e VladimirDan#enko.La commedia racconta la vicenda dellaristocratica russa Ljubov' Andreevna Ranevskaja,detta Ljuba, di rientro nella tenuta di famiglia dopo cinque anni trascorsi a Parigi. Messa al

    corrente della grave situazione debitoria che attanaglia il suo patrimonio la donna costretta a mettere allasta la casa con il bellissimo giardino di ciliegi. Nuovo proprietariodella tenuta diventa Lopachin, ricco commerciante figlio di un vecchio servo della casata.

    Prodotto da Teatro Stabile di Napoli e Teatro Stabile di Verona lallestimento di Luca DeFusco propone un approccio mediterraneo al capolavoro cechoviano, individuando uncollegamento tra la societ russa e quella napoletana e meridionale in generale di fronte airivolgimenti imposti dallera industriale di inizio Novecento. Sia la societ russa afferma ilregista che quella del nostro meridione hanno avuto grandi difficolt ad entrare nellalogica della rivoluzione industriale e la trama stessa del Giardino riflette questo fenomeno.Inoltre i collegamenti tra Russia e Napoli non sono soltanto sociologici ma anche estetici eriguardano le affinit tra un teatro estroverso, comunicativo, caldo, come quello russo,

    riscontrabili nel teatro napoletano. Non a caso le tradizioni recitative russa e napoletanavengono spesso accomunate tra le massime eccellenze attoriali.Con questo spettacolo continua ancora il regista non solo si prosegue insieme aMaurizio Bal e Gigi Saccomandi nella linea di teatro/cinema intrapresa con Antigone e

    Antonio e Cleopatra, ma si rafforza la collaborazione con la Vertigo Dance Company chevede per la terza volta il musicista Ran Bagno autore delle musiche, e il coinvolgimentoanche di Noa Wertheim, leader della formazione israeliana, che firma le coreografie.Il linguaggio scenico dichiara infine De Fusco registra una svolta: dopo due spettacolibasati sul nero assoluto, sulle trasparenze video e su una registrazione molto astratta, conIl giardino dei ciliegi si passa a uno spettacolo bianco in modo quasi assoluto, con unarecitazione pi morbida e sinuosa e una presenza del linguaggio video che riserver allospettatore una vera e propria sorpresa.

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    27 gennaio | 8 febbraio 2015

    LELLA COSTAPAOLO CALABRESI

    NUDA PROPRIETA

    di LIDIA RAVERAtrattodal romanzo Piangi puredi Lidia Ravera, edito da BompianiconClaudia Gusmano e Marco PalvettiregiaEMANUELA GIORDANOscene Francesco Ghisumusiche Antonio Di Pofiprogetto luci e abiti di scena Emanuela Giordanoaiuto regista Laura Rovetti

    produzione: La Contemporanea in coproduzione con MISMAONDA una produzionerealizzata da Fioravante Cozzaglio, Gianluca Russino, Giorgio Andriani, Cristina Pichezzi,

    Adriana Cond

    Nuda propriet afferma Emanuela Giordano - una commedia ma racconta la pauradelle emozioni, del tempo che passa, del ritrovarsi soli. L'ironia, il gioco, la provocazione cifanno da scudo, ci proteggono dalla malinconia, ci aiutano a vivere. Ma la commedia restacommedia e far incontrare in scena, per la prima volta insieme, Lella Costa e PaoloCalabresi un atto di fiducia nell'intelligenza della leggerezza. Il pericolo di rovinare conl'enfasi, con il mel la bella partitura scenica scongiurata. E anche la coppia dei ragazzi,formata da Claudia Gusmano e Marco Palvetti scaccia la facile tentazione degli stereotipi.La commedia di Lidia Ravera, tratta dal suo romanzo Piangi pure, vincitore tra gli altri delpremio Stresa Narrativa 2013, esce dal "genere", dal gi visto. Non ci sono moine, soluzionifacili, si ride perch non si pu farne a meno e la vita l a sorprendere solo per offrirequalche piccola speranza.

    Il legame tra il testo teatrale e il romanzo molto forte. A questo proposito Lidia Raveraspiega che: stata lei, Iris in persona, ad avvisarmi che nel romanzo era contenuta unacommedia, un duello in dieci quadri, fra un uomo e una donna, che poteva essere estrattodal libro e messo in scena, con qualche accorta trasformazione narrativa e un p senso delteatro. Ci siamo rivolte a Emanuela Giordano che di senso del teatro ne ha parecchio ( ilsuo senso preferito, ma non mette in ombra gli altri cinque), ed Emanuela Giordano haincominciato a ronzare attorno al testo e a divertirsi. Ci siamo rivolte, io e Iris, anche a LellaCosta, perch ci aveva colpite l'evidenza dell'affinit fra Iris e lei, Lella, spiritosa eserissima, impegnata e leggera, allegra bench intelligente, libera dentro, senza tempoeppure capace di percepirne tutta la potenza. Lella Costa ha risposto subito ed entratadentro Iris con la grazia dei talenti naturali. Quando si sentita sufficientemente posseduta,ha trovato il suo Carlo. Paolo Calabresi, perfetto nei tempi nel timbro nei sotto testi nei

    silenzi nel ritmo" un essere maschile superiore, di quelli che sogni di incontrare ad unafesta e farli innamorare. Uno di quelli che non smetti mai di sognare."Le scene di Francesco Ghisu non sono descrittive, in linea con la scrittura e la regia: lacasa della protagonista non piena di ninnoli, soprammobili, cose inutili. Non unaCasa/contenitore di vecchi ricordi. uno spazio nudo e poroso. Quello che deve traspiraredeve essere ben visibile, senza orpelli intorno. E anche le musiche di Antonio di Pofi sonocoerenti con questo progetto essenziale, che mischiando comicit e pensiero profondo, siesprime con una nitidezza che non ha mai bisogno di sottolineature e compiacimenti."Lidia Ravera, ancora una volta, dopo Sorelle e dopo Le invisibili, mi offre - conclude laregista - la rara occasione di maneggiare materiale incandescente. Non credo che sia uncaso che Lella Costa, abbia, per la prima volta, accettato la sfida di una commedia, questaincandescenza, evidentemente, ha appassionato tutti. Unultima parola va alla produzione.Sfidare gli stereotipi, osare temi non semplici, credere nella qualit che non deve per forzaessere sinonimo di tedio mi sembra oggi un atto di coraggio.

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    10 febbraio | 1 marzo2015

    Teatro Stabile di Catania e Doppiaeffe Production s.r.l.presentano

    ERANO TUTTI MIEI FIGLI

    diArthur Millertraduzione Masolino DAmicoregia GIUSEPPE DIPASQUALEcon:MARIANO RIGILLO, ANNA TERESA ROSSINIRUBEN RIGILLO, SILVIA SIRAVOFILIPPO BRAZZAVENTRE, BARBARA GALLO, ENZO GAMBINO,ANNALISA CANFORA, GIORGIO MUSUMECI

    scene Antonio Fiorentinocostumi Silvia Polidoriluci Franco Buzzanca

    Produzione: TEATRO STABILE DI CATANIADOPPIAEFFE PRODUCTION S.R.L. COMPAGNIA DI PROSA

    Teatro civile e di denuncia. Un nucleo familiare, privato di un figlio disperso in guerra da treanni, grazie allintervento della giovane fidanzata scopre come il padre, industriale, peraccrescere i propri profitti, abbia venduto parti daereo difettose allaeronautica militare.Lautore defin questo suo primo successo unopera destinata a un teatro dellavvenire. Mirendo conto - scrisse - di quanto sia vaga questa espressione, ma non riesco troppo bene adefinire ci che intendo. Forse significa un teatro, unopera destinata a diventar parte della

    vita dei suoi spettatori. Unopera seriamente destinata alla gente comune importante siaper la sua vita domestica che per il suo lavoro quotidiano e insieme unesperienza cheallarga la consapevolezza dei legami che ci collegano al passato e allavvenire, e che sicelano nella vita.

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    3 | 8 marzo 2015

    LEO GULLOTTA

    PRIMA DEL SILENZIOdi Giuseppe Patroni Griffi

    con Eugenio Franceschiniregia FABIO GROSSIcon le apparizioni di Sergio Mascherpa, Andrea Giulianoe con lapparizione speciale di PAOLA GASSMANmusiche Germano Mazzocchettivideo Luca Scarzellaluci Umile Vainieririsoluzione scenica Luca Filacidisegno audio Franco Patimoregista assistente Mimmo VerdescaProduzione: Teatro Eliseo in collaborazione con Fuxia contesti dimmagine

    Non si pu di certo negare che tra le parole di Patroni Griffi, le sensazioni, i concetti, isentimenti, le provocazioni, sanno come esaltarsi e completarsi, e che il pensiero ditrasporle fluido e gratificante. Scritto negli anni 70, il testo risulta ancor vivo per tematichee concetto. La storia racconta le scelte, pur anche rivoluzionare per la casta che lo hainglobato per tutta la sua vita precedente, di un uomo , del quale non ci viene fornito ilnome. Probabilmente questo o poco importa alla risoluzione della vicenda, a miodiscernimento lautore, ad arte e tramite lespediente, ha voluto rendere universale lafaccenda. Quello che leggo, con gli occhi di un uomo che vive il XXI secolo, Era questa digrande modernit, dove la comunicazione, attraverso apparati di nuova costruzione, molto pi facile ed immediata, fa s che intraveda e consideri, attraverso il protagonista undisagio sociale legato soprattutto alla comunicazione della parola scritta, della Poesia.

    Fantastica la scena finale dellopera, dove il nostro LUI, circondato da pagine di libri, afferrala parola che gli svolazza attorno, in una ideale caduta libera, declamandone la realt, inessa contenuta. Ma per arrivare a questa, il travaglio assume le fattezze di un incubo, conlapparizione dei fantasmi della sua vita: la famiglia, affrontata attraverso il personaggio deLA MOGLIE , come unentit vorace e ricattatoria: la casta, rappresentata dal personaggiode IL FIGLIO , con i suoi orpelli e contributi piccolo borghesi; il dovere, materializzatosiattraverso il personaggio del CAMERIERE, attraverso il senso di colpa, costringe e castra.Lunica vicenda che realizza e tranquillizza il protagonista quella che vive, nel suocontemporaneo, con IL RAGAZZO. Questa , pur anche vampireggiante, linfa pura evivificante durante lincubo che egli vive. Ma anchessa terminer, come conclude la vita diun uomo, il quale abbandonato dai suoi stimoli si richiude nella sfera della parola, comeultima spiaggia di un inevitabile tramonto che chiuder un percorso permeato dalla Poesia

    con la Poesia stessa.Il Nostro spettacolo si svolger attraverso la presenza in scena del protagonista e del suoco-protagonista, mentre gli autori del percorso sensoriale del Nostro LUI, assumerannoessenza digitale: appartenendo la Nostra rappresentazione ad unera atta al virtuale, anchelincubo assume la forma dun etere affollato di ricordi , passioni, depressioni e angosce.Tutti i Nostri, vestiranno lessenzialit del ruolo: un Uomo, durante la considerazione dellasua vita, abbandona orpelli, inventati per giustificare realt distorte. Un raccontotecnologico per una sensazione assoluta.Ma la Poesia avr sempre e comunque la sua centralit vivificante.

    Fabio Grossi

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    10 | 22 marzo 2015

    DANZA MACABRADIAUGUST STRINDBERG

    regia diLUCA RONCONI

    conADRIANA ASTIGIORGIO FERRARAGIOVANNI CRIPPA

    traduzione e adattamento Roberto Alonge

    scenografia Marco Rossicostumi Maurizio Galanteluci A.J.Weissbardsuono Hubert Weskempfer

    ProduzioneSpoleto57 Festival dei 2MondiTeatro Metastasio Stabile della Toscanain collaborazione con Mittelfest 2014

    Danza macabradi Strindberg un testo illustre, interpretato da sempre dalla critica come

    un exemplum della vita coniugale vissuta quale inferno domestico, in cui si confrontano e siscontrano, da un lato, la natura satanica della moglie, Alice, e, dallaltro lato, il caratterevampiresco del marito, il Capitano, che cerca di succhiare la vita del secondo uomo, Kurt,psicologicamente fragile e remissivo.In realt si tratta di uninterpretazione di maniera, depistata dalla forte sensibilit misoginadellautore svedese. Una lettura pi attenta del dramma consente invece di prendere attoche, pi semplicemente, siamo di fronte allinferno domestico di una coppia per nienteinfernale. La vicenda inizia e finisce su toni e timbri di misurata cordialit coniugale. solocon larrivo del terzo, di Kurt, che cominciano le tensioni. Il Capitano e Alice sono come unacoppia di attori, tranquilli quando non c pubblico, e subito eccitati dalla presenza di unospettatore. Larrivo di Kurt loccasione perch entrambi i coniugi si animino e siesibiscano, calandosi ciascuno di essi nel proprio personaggio: il vampiro per il Capitano, e

    la femmina diabolica per Alice, che seduce il timido Kurt. La fuga finale di Kurt riporta lacoppia al punto di partenza, alla calma routine esistenziale.Per Ronconi siamo cio di fronte alla rappresentazione di una storia infernale ma risibile,che fa pensare curiosamente al vaudeville di Courteline, Les Boulingrin, andato in scenanel 1898, pochi anni prima della stesura di Danza macabra (1900), in cui i coniugiBoulingrin si scatenano allarrivo di un ospite in visita, su cui proiettano farsescamente letensioni della coppia borghese.

    Roberto Alonge

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    24 marzo | 3 aprile 2015

    PINO CARUSO

    IL BERRETTO A SONAGLIdi Luigi Pirandelloadattamento di Francesco Bellomo, Moreno Burattini, Pino CarusoRegia di FRANCESCO BELLOMOCon PINO CARUSO, EMANUELA MUNI, ALESSIO DI CLEMENTE, FRANCOMIRABELLA, MATILDE PIANA, VALENTINA GRISTINA, e la partecipazione di ANNAMALVICAProduzione: Francesco Bellomo

    Il berretto a sonagli prende spunto da due novelle: Certi obblighi e La verit; inentrambi i casi si narra di un marito che, nonostante sia a conoscenza delladulterio dellamoglie, lo accetta con rassegnazione, ponendo come unica condizione la salvaguardia

    dellonorabilit. La societ costringe gli individui ad apparire rispettabili, obbedendo aprecisi codici di comportamento; in realt tutto permesso purch si salvino le apparenze.La vicenda trascende, nel suo giuoco beffardo, la realt dellambiente, ma non si sarebbepotuta realizzare al di fuori di quella. Ciampa, scrivano in una cittadina allinterno dellaSicilia, inserito in una societ piccolo-borghese, condizionata dai galantuomini, ma nonesclusa da un rapporto attivo, anche se subalterno, con la classe superiore. La moralesessuale pur sempre sofisticata, ma acquisisce, nel caso di Ciampa, il decoroconvenzionale e ipocrita del codice borghese del perbenismo, un codice sul quale labeffarda rivalsa del subalterno gioca una sua partita arguta e teorizza il sistema pratico,socio-morale delle tre corde: la seria, la civile e la pazza.Il personaggio di Ciampa proposto da Pino Caruso il distillato di questa contaminatiopirandelliana e si muove con pacatezza e lucidit nellarco dei sentimenti di dolore, furore,

    piet e ironia che permeano il suo essere ora uomo, ora pupo, ora personaggio.Una recitazione sommessa che cova la sua esplosione, un personaggio ragionante eppuretempestato di offese laceranti.Si voluto creare un apparentamento tra Ciampa e il professor Toti di Pensaci Giacominoper una certa similitudine tra i due protagonisti, ma principalmente per le situazioni. Lospirito che anima Toti, pieno di rassegnazione pur di mantenere gli affetti, risultadominante, seppure in maniera diversa, anche in questa sorta di triangolo tra Ciampa, lamoglie Nina e il Cavalier Fiorica.Il recupero di alcune delle scene tagliate dal copione originale consente di identificaremeglio e la tematica dellopera e i caratteri dei personaggi, in particolare di Beatrice.Ci si riferisce al primo atto, (quadro I) dove la protagonista afferma che ogni notte ha latentazione di ammazzare il marito, al quadro III in cui Fif accusa la sorella di unambiguitsessuale, che sarebbe a suo dire il problema per cui il marito cerca altre donne, o ancora alquadro V con la battuta di Span sul pane francese o allatto secondo (quadro I) con lascena dello scorpione nella biancheria, indicatore del tradimento nella casa.Per dare maggiore impatto emotivo, stata aggiunta allinizio dello spettacolo la scenadellarresto del Cavalier Fiorica e di Nina, moglie del Ciampa. Una sorta di flashforward,resa possibile dal personaggio della Saracena che in questa versione una cartomante.Lambientazione, collocata nellimmediato dopoguerra, permette di recuperare certesituazioni tipiche del mondo siciliano ed particolare agrigentino di quel tempo.La colonna sonora di Mario D'Alessandro ci riporta a quelle sonorit forti e terragne chehanno caratterizzato la produzione cinematografica dei film di ispirazione siciliana deglianni 50. La scenografia di Carmelo Giammello ispirata alla casa di una mia zia, che

    copriva le pareti con i teli neri e tutti i mobili e le finestre con dei drappi, metafora di undesiderio di non contaminazione e conseguentemente di una mancanza di rapportotangibile con le cose e le persone.

    Francesco Bellomo

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    7 | 19 aprile 2015

    VALENTINA SPERL - ROBERTO VALERIOANTONINO IUORIO - NICOLA RIGNANESE

    LIMPRESARIO DELLE SMIRNE

    di Carlo Goldonicon Massimo Grige Federica Bern, Alessandro Federico, Chiara Degani, Peter Weyeladattamento e regia ROBERTO VALERIOscene Giorgio Gori costumi Lucia Mariani luci Emiliano Pona

    Produzione Associazione Teatrale Pistoiesein collaborazione con Valzer srl

    Composta nel 1759, lopera una splendida e divertente commedia che presenta unimpietoso ritratto dellambiente degli artisti di teatro, ambiente che Goldoni conosce afondo: pu a ragione parlarne per fondamento, come egli stesso dichiara nella prefazione

    dellopera.La vicenda, ruota attorno ad un gruppo di attori, uomini e donne, tutti pettegoli, invadenti,boriosi e intriganti che, disperati e affamati, vivono per un breve attimo lillusione dellaricchezza nella speranza di riuscire a partire per una favolosa tourne in Oriente con Al,ricco mercante delle Smirne intenzionato a formare una compagnia dOpera, e tornarecarichi doro e di celebrit.

    Facili prede di mediatori intriganti, di impresari furbi e rapaci, i poveri artisti scoprono a lorospese che le regole del Teatro sono eterne e che la loro vicenda scritta 250 anni fa ha unsapore grottesco di attualit. Distratti dalle loro piccole beghe e rivalit, occupati a farsi laguerra per far carriera, invidiosi di una posizione nella gerarchia di palcoscenico, di un

    costume pi o meno sfarzoso, di un privilegio in pi e soprattutto di avere una paga lunopi alta dellaltro, non si accorgono di essere delle piccole sciocche marionette i cui filivengono manovrati da chi il potere veramente ce lha, per la sua posizione o per il suodenaro.

    Limpresario delle Smirne un grande affresco, una cantata corale affidata allinsiemedella compagnia che lo rappresenta: ogni personaggio, dal Turco al servitore, si rivelaincisivo, necessario in un divertissement densemble che restituisce il clima lezioso elibertino dellepoca; ma che allo stesso tempo offre loccasione per porsi alcune domande disconcertante attualit: che importanza ha lArte e in modo specifico lArte teatrale nellasociet contemporanea? E che ruolo riveste allinterno di suddetta Arte, lattore? In quale

    modo possibile riuscire a realizzare spettacoli di grande valore artistico senza adeguaterisorse finanziarie?Roberto Valerio

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    28 aprile | 10 maggio 2015

    CARLO CECCHI

    LA DODICESIMA NOTTEdi William Shakespeare

    traduzionePatrizia CavalliregiaCARLO CECCHImusiche di scenaNICOLA PIOVANIscene Sergio Tramonticostumi Nan Cecchidisegno luci Paolo Manticon: CARLO CECCHI,TOMMASO RAGNO, ANTONIA TRUPPO, EUGENIACOSTANTINI, DARIO IUBATTI, BARBARA RONCHI, REMO STELLA, LORIS FABIANI,FEDERICO BRUGNONE, ANDREA BELLESSO, RINO MARINO, GIULIANOSCARPINATOmusicisti Luigi Lombardi dAquino tastiere e direzione musicale, Ivan Gambini strumentia percussione, (un musicista in via di definizione)

    Assistente alla regia Dario Iubatti.direttore tecnico dellallestimento Roberto Bivona - sarta Marianna Peruzzo -amministratore di compagnia Francesca Leone - direttore di produzione Marta MoricoProduzione MARCHE TEATRO Teatro Stabile Pubblico in collaborazione con EstateTeatrale Veronese

    Illiria. Il Duca e la Contessa hanno due tenaci fissazioni: il Duca si fissato sulla Contessaperch lei non ne vuole sapere; la Contessa si fissata sul fratello morto, al quale vuolerestare fedele per sette anni. Con questi due begli esemplari di nevrosi narcisistica, tuttoresterebbe nellimmobilit e addio commedia.Ma il Destino e Shakespeare fanno scoppiare una tempesta: una nave fa naufragio, dalquale si salva una ragazzetta di nome Viola. Nel naufragio ha perduto un fratello. La

    ragazzetta si trova sperduta in Illiria; ma piena di risorse (vecchiotte, a dir la verit:Plauto, gli Italiani, gi Shakespeare in commedie precedenti) e decide di travestirsi daragazzo e di diventare il paggio del Duca. Il Duca lo prende in grande simpatia (il paggio-ragazza si innamora tambur battente di lui) e decide di farlo diventare il suo messaggerodamore con la Contessa.La Contessa si innamora subito del paggio e le cose si metterebbero male perch il paggio una femmina e al tempo di Shakespeare i matrimoni gay, o almeno i pacs, non eranoprevisti. Ma il Destino e Shakespeare hanno risparmiato il fratello del paggio-ragazza, ilquale, essendo suo gemello, tale e quale alla sorella-fratello.Cos questo fratello scampato al naufragio e inseguito anche lui da un innamorato, sisistema volentieri con la Contessa, che lo prende per il paggio-ragazza di cui si erainvaghita. Si sposano presto presto. Il Duca esplode di gelosia, ma poi chiarito lequivoco sicalma e si prende il paggio-ragazza come futura sposa.Questo il plot principale. Ma ce n un altro, forse pi importante. un plot comico e sisvolge alla corte della Contessa: lo zio ubriacone e lastuta dama di compagnia; unmaggiordomo e un cretino di campagna che spasimano ambedue per la Contessa e, nonpoteva mancare, il fool. Malgrado la sua funzione comica, questo plot ha uno svolgimentopi amaro: la follia che percorre la commedia, come in un carnevale dove tutti sonotrascinati in un ballo volteggiante, trova il suo capro espiatorio nel pi folle dei personaggi: ilmaggiordomo, un attore comico che aspirava a recitare una parte nobile, quella del ConteConsorte.Lamore il tema della commedia; la musica, che come dice il Duca nei primi versi ilcibo dellamore ha una funzione determinante. Non come commento ma come azione.

    La scena reinventer un espace de jeu che permetta, senza nessuna pretesa realistica oillustrativa, il susseguirsi rapido e leggero di questa strana malinconica commedia, perfettafino al punto di permettersi a volte di rasentare la farsa.

    Carlo Cecchi

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    12 maggio | 24 maggio 2015

    MASSIMO VENTURIELLO - TOSCA

    IL GRANDE DITTATOREAdattamento teatrale dal film di Charlie Chaplindi Massimo Venturiello

    musiche originaliGermano MazzocchettiregiaMASSIMO VENTURIELLOProduzione: Officina Teatrale

    Il grande dittatore, il grande film di Charlie Chaplin da lui stesso scritto, interpretato ediretto, risale al 1940, durante la seconda guerra mondiale. E il suo primo film sonoro, laprima volta in cui egli mette in gioco, oltre alla sua straordinaria mimica, anche la parola. Eimmediatamente un successo planetario.Chaplin ridiede al mondo, avvolto dalla follia e dal crimine, il coraggio, grazie alla risata.Sono passati pi di settantanni, il mondo cambiato, noi siamo profondamente diversieppure la nostra realt presenta strane e inquietanti analogie. Il crollo di Wall Street del1929, con la conseguente crisi mondiale delle banche, linflazione, la disoccupazione, ladepressione, la crisi. Il messaggio di Chaplin assolutamente attuale e lo sar nei secolicome tutte le grandi opere darte in cui si mette a nudo lessenza umana.Non unidea dettata dalla presunzione, decidere di confrontarsi con un progetto di siffattaportata. Ci che mi tranquillizza proprio il Teatro, quello vero, che non insegue paragoni,ma solo la sua peculiare comunicazione che lo distingue da qualsiasi altra forma artistica.C quindi da tremare di fronte al genio di Chaplin allo stesso modo con cui c da tremaredi fronte al genio di Shakespeare; lapproccio creativo di uno spettacolo teatrale, a mioavviso, deve essere lo stesso.Forse la domanda pi spinosa il modo in cui interpretare un ruolo, anzi due, che sonodiventati unicona del talento e della mimica chapliniana. La risposta non cos scontata,sono evidenti i rischi per qualsiasi attore che si trova di fronte a un compito simile. Ma

    anche in questa naturale preoccupazione il Teatro mi viene in aiuto. Ho sempre credutoche il compito di un attore sia quello di ascoltare ci che accade intorno a s sulla scena;sono le parole dei tuoi interlocutori a dare vita alle tue, sono le azioni altrui che determinanole tue, soprattutto ci che accade in scena il risultato di chi in scena e ci cheinventeremo e abiteremo sar unaltra cosa dal film. Ci che invece preme di non perdere lironia, il sarcasmo e lirresistibile comicit.Come gi per La Strada, per Gastone, per Il Borghese Gentiluomo, la protagonistafemminile sar Tosca nei panni di Anna, la donna ebrea che si innamora del barbiere e cheesprime tutta la dolcezza e al contempo la grinta di un popolo che seppur martoriato, hasempre trovato la forza di ribellarsi e di andare avanti.E necessario infine ricordare che la musica sar laltro grande protagonista di questospettacolo. Il maestro Germano Mazzocchetti, ancora una volta, ci accompagner in

    questa impresa creando una partitura originale particolarmente impegnativa. Da una parteci sar il suono degli ebrei, dallaltro quello dei tedeschi. In questo, la presenza di Toscarappresenter un valore aggiunto, un privilegio.

    Massimo Venturiello

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    PATRONI GRIFFI IL CARTELLONEStagione teatrale 2014 / 2015

    22 ottobre | 2 novembre 2014SIMONE MONTEDOROSTORIE DAMORE CON PENA DI MORTE

    Scritto e diretto da MARCO COSTAProduzione Fmf Cinematografica

    5 novembre 2014 Romaeuropa FestivalDNA 2014 DANZA NAZIONALE AUTORIALE AL PICCOLO ELISEO PATRONI GRIFFI-CLAUDIA CATARZISUL PUNTO/2

    -ARNO SCHUITEMAKERTHE FIFTEEN PROJECT

    -ITAMAR SERUSSIFERRUM

    7 novembre 2014 Romaeuropa FestivalDNA 2014 DANZA NAZIONALE AUTORIALE AL PICCOLO ELISEO PATRONI GRIFFI-MANFREDI PEREGOIMPROVISATIONS ABSTRACT VIEW N.10

    -DANIELE NINARELLOROCK ROSE WOW

    12 | 23 novembre 2014AMERIKAdi Franz KafkaTraduzione e adattamento Fausto Malcovatie Maurizio ScaparroRegia MAURIZIO SCAPARROcon UGO MARIA MOROSI, GIOVANNI ANZALDO, CARLA FERRARO, GIOVANNISERRATORE, FULVIO BARIGELLI, MATTEO MAURIELLOProduzione: Compagnia Gli Ipocriti

    26 novembre | 14 dicembre 2014ALESSANDRO MARIOVI PRESENTO JOHN DOE

    Con Claudia TosoniRegia di FRANCESCO BELLOMOSoggetto di Roberto RecchioniSceneggiatura DI Mauro Graiani - Francesco Bellomo

    17 dicembre 2014 | 4 gennaio 2015ELDA ALVIGINIINUTILMENTEFIGA

    diElda Alvigini, Natascia Di Vitoe Marco Melloni

    Produzione: Teatro Eliseo

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    14 gennaio | 1 febbraio 2015IAIA FORTEHANNO TUTTI RAGIONE

    di PAOLO SORRENTINORegia IAIA FORTECanzoni di P. Catalano e P. Di CapriEseguite da Fabrizio RomanoProduzione: Pierfrancesco Pisani Offrome , in collaborazione con NidodiragnoProduzione e Distribuzione e Infinito s.r.l

    4 | 15 febbraio 2015BERLUSCONI E MARQUEZ

    scritto e diretto da FRANCESCA GARCEAProduzione: Teatro dei Contrari

    18 febbraio | 1 marzo 2015FAUSTO PARAVIDINOI VICINI

    Scritto e diretto da FAUSTO PARAVIDINOcon FAUSTO PARAVIDINO, IRIS FUSETTI, DAVIDE LORINO, MONICA SAMASSA,SARA PUTIGNANOProduzione: Teatro Stabile di Bolzano

    4 | 15 marzo 2015RAFFAELLA AZIMUNA DONNA NUOVA

    tratto dai testi di Franca Rame e Dario Foconsulenza drammaturgica: Margherita RubinoRegia di FERDINANDO CERIANI

    Produzione:Compagnia Italiana/Fondazione Teatro della Pergola

    18 marzo | 29 marzo 2015PINO INSEGNO e ALESSIA NAVARROFRANKIE E JOHNNY

    paura d'amareTratto da "Frankie and Johnny in the Clair de Lune" di Terrence McNally.diTerrence McNallyregia ALESSANDRO PRETEProduzione: Ass.ne Culturale Attori Animati

    8 | 26 aprile 2015UMBERTO ORSINI e GIOVANNA MARINILA BALLATA DEL CARCERE DI READING

    da Oscar Wilderegia ELIO DE CAPITANImusiche composte ed eseguite dal vivo da Giovanna MariniProduzione: Compagnia Umberto Orsini

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    PICCOLO ELISEO PATRONI GRIFFIStagione teatrale 2014 / 2015

    22 ottobre | 2 novembre 2014

    SIMONE MONTEDORO

    STORIE DAMORE CON PENA DI MORTEScritto e diretto da MARCO COSTA

    Produzione Fmf Cinematografica

    Giovani, carini e infervorati. Artico Fontana, un brillante copyrighter sex addicted e il suomigliore amico Sanni Giacchino, noto chef che conduce una fortunata trasmissionetelevisiva di cucina, vanno a cena con Mia Montini e Frida Mattioli, rispettivamente unaredattrice dello spettacolo con velleit di saggista ed unattrice di fiction bipolare epsicofarmizzata. Da quella sera tutto cambia.Un anno dopo Sanni e Frida, innamorati e conviventi, sono sullorlo di una crisi di nervi,mentre Artico e Mia, rincontratisi per caso ad un evento mondano, instaurano unavertiginosa relazione sessuale condita di cinismo che li porter verso la catastrofe.Le vicende tragicomiche e iperreali delle due coppie turbolente generano un affrescodisperato e esilarante dellimpossibilit di amarsi nellepoca del selfie, offrendo una spietatariflessione sulle dinamiche sentimentali delle nuove generazioni, sulla loro social solitudine,sui meccanismi della persuasione, sulla decadenza morale e la mancanza di coscienza. Ilsesso dappertutto. La caccia aperta.

    NOTE DI REGIARoma una citt percorsa da un desiderio feroce. Una citt che non conosce lamoderazione, che non lascia scampo. E bigotta o sfacciata, anarchica o benpensante,violenta come un randagio affamato o mansueta come un cucciolo intimorito, capace dioffrirsi come una donna lasciva spalmata su un divano o di freddarti come il rimprovero diun alto prelato intransigente.La storia dei Romani anche la storia della loro sessualit, e le continue metamorfosi delle

    abitudini erotiche di questo popolo variegato (cui si deve linvenzione del preservativo), nelcui sangue sono immersi millenni di storia che riguarda lOccidente, raccontano ilmutamento sociale in atto nel nuovo millennio digitale.Limpatto di Internet, dei social o pi in generale delle nuove tecnologie ha rivoluzionato ilnostro modo di vedere e sentire. Soprattutto il sesso. Le statistiche a riguardo sonoimpietose o esaltanti, a seconda dei punti di vista. Le intercettazioni telefoniche entrate diprepotenza nella prassi giudiziaria dellultimo decennio, hanno sollevato il coperchio su unasessualit ormai vissuta in maniera mercenaria e sfacciata, come moneta di scambio,campo di battaglia, soprattutto in ambienti istituzionali, prestigiosi o addirittura religiosi. Ilsesso onnipervasivo. Il sesso una lingua comune, un modo di relazionarsi, unaperformance da riprendere e condividere in faccia al mondo.Mai come oggi la libido tiranneggia le strategie comunicative dei grandi marchi e influenza

    le direzioni di una certa politica. Questa la Roma contemporanea, specchio neanchetroppo appannato della Roma Antica, un caleidoscopio di carne rosa imbevuto di poesia,che oscilla tra desiderio e inibizione. Le storie damore con pena di morte sono oggi laregola pi che leccezione. Dal ti amo al riceverai presto notizie dai miei avvocati il passo breve. Anche pi breve del passaggio dal Mi piace su una foto al me la dai? in unmessaggio privato. La guerra dei sessi non mai stata cos aspra e aperta. Oggi non vincechi fugge, ma chi visualizza ad una certa ora e col cavolo che risponde. Laccoppiamento avita monogamico ormai una favola deliziosamente insensata eppure continuiamo aprovarci, a correre il rischio nascondendo i nostri istinti pi bassi. Guardatevi intorno,guardate le coppie dei vostri amici. Quanti condannati a morte vedete tra loro? Forse vero, come diceva un cinico, che lamore solamente il castigo per non essere riusciti arimanere soli.

    Marco Costa

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    DNA 2014 DANZA NAZIONALE AUTORIALE AL PICCOLO ELISEO PATRONI GRIFFIRomaEuropa Festival

    5 novembre Romaeuropa Festival

    CLAUDIA CATARZI

    SUL PUNTO/2

    Inizia la sua carriera con l'Ensemble di Micha Van Hoecke. Poi entra a far parte dellacompagnia Dorky Park di Costanza Macras dove rimane fino al 2006. Nello stesso anno invitata al Festival Internazionale per Giovani Coreografi di Caracas, in Venezuela. Lavoraquindi con la Compagnia Virgilio Sieni e la Aldes di Roberto Castello. Dal 2008 collaborastabilmente come interprete e autrice con la Company Blu di Alessandro Certini e Charlotte

    Zerbey. Danza inoltre in vari progetti di Michal Mualem (Sasha Waltz & Guests) tra Italia,Germania e Israele. Nel 2008 ospite della Batsheva Dance Company di Ohad Naharin.Nel 2009 partecipa a Choreoroam, un progetto di ricerca di Yasmeen Godder a Tel Aviv. E'poi invitata a Inteatro Festival Academy di Polverigi dove presenta Recording e, semprenello stesso anno, crea il solo Arriv senza colore, coprodotto da Sosta Palmizi. Insieme aMariano Nieddu finalista al Premio Equilibrio 2010 con lo spettacolo Un giorno. Dal 2010inizia a lavorare stabilmente con la compagnia di Ambra Senatore e partecipa alla nuovacreazione in programma al Thtre de la Ville. Nel 2011 crea il solo Qui, ora con il sostegnodi Contemporanea Festival/Teatro Metatstasio Stabile della Toscana e Inteatro di Polverigi,vincitore dei premi Emergenze!/Fabbrica Europa 2013 Firenze, Corto in Danza Cagliari,della menzione speciale della giuria MASDANZA/XVIII Edition of InternationalContemporary Dance Festival of the Canary Islands, e con il quale ottiene due residenze al

    Centro coreografico de la Gomera isole Canarie e al Mercat de Les Flors Barcellona.Recentemente ha lavorato per il cortometraggio The Towers di Peter Greenaway e hapreso parte al Installationen Objekte Performances/ZKM Museum, Karlsruhe, progetto diSasha Waltz. Il primo studio Sul Punto ha debuttato all'interno del Romaeuropa Festival2013 vincendo il premio della giuria Appunti coreografici e il premio del pubblico. Lavoroinvitato inoltre a Young Choreographer Session/Karksrhue.

    ARNO SCHUITEMAKER

    THE FIFTEEN PROJECTideato e coreografato da Arno Schuitemaker (in collaborazione con i danzatori)

    con Manel Salas Palau, Mitchell Lee Van Rooijmusica Wim Sellesluci Ellen Knopscostumi Judith Abelsun ringraziamento a Guy Cools

    Il coreografo olandese da sempre interessato a questioni filosofiche ed esistenziali, autore di performance in cui lapproccio sensoriale prioritario. In The Fifteen Project |DUET - che nasce dalla sua fascinazione per la scienza dei neuroni specchio e dallideache attraverso i neuroni si possano scambiare azioni, emozioni ed esperienze - due uominiagiscono, intensamente concentrati nella loro fisicit sottile e ironica. Quasi senza sforzo

    passano dallordinario allo straordinario, esplorano e ricercano il contatto, sinterfacciano epongono unimplicita questione al pubblico: come relazionarsi con laltro?

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    ITAMAR SERUSSI

    FERRUM

    coreografia di Itamar Serussicon Genevieve Osborne, Milena Twiehausmusica Richard van Kruysdijkdisegno luci Ate Jan van Kampenstage design Florian Verheijen

    costumi Jorine van Beekproduzione Danshuis Station Zuid

    Il coreografo israeliano, olandese dadozione, Itamar Serussi con Ferrum presenta un duoin 5 parti ispirato al poema Seventh Dance dellisraeliano Hezy Leskly (1952 1994)pittore, coreografo e critico di danza che con i suoi quattro volumi (The Finger 1986,

    Addition and Subtraction 1988, The Mice and Lea Goldberg 1992, Dear Perverts 1994) hasegnato la poesia israeliana dellultima decade. In Seventh Dance, Hezy descrive con leparole lazione del danzatore nello spazio, Itamar Serussi lo rielabora in un gioco raffinatodi puro movimento.

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    PICCOLO ELISEO PATRONI GRIFFIStagione teatrale 2014 / 2015

    7 novembre 2014 Romaeuropa Festival

    DNA 2014 DANZA NAZIONALE AUTORIALE AL PICCOLO ELISEO PATRONI GRIFFI(RomaEuropa Festival)

    MANFREDI PEREGOIMPROVISATIONS ABSTRACT VIEW N.10Nasce a Parma nel 1981, pratica diversi sport ed arti marziali sino allincontro con la danzacontemporanea. Nel 2006 consegue la Laurea in Progettazione per lo Spettacolo pressoLAccademia di Belle arti di Bologna con una tesi sullimprovvisazione nella danza.Nel 2002 borsista presso lAccademia Isola Danza della Biennale di Venezia diretta daCarolyn Carlson. Dal 2003 ad oggi inizia a lavorare per diverse compagnie di danza eteatro-danza in Italia, Svizzera e Germania. In questi anni approfondisce lo studio delFloorwork e della Contact Improvvisation, questanno ricomincia lo studio marziale conuna nuova disciplina la Capoeira.Lobiettivo della classe quello di sviluppare movimento e sequenze che prevedono il

    dinamico passaggio del corpo tra il pavimento e lo stare in piedi.DANIELE NINARELLO

    ROCK ROSE WOWConcept e coreografia Daniele NinarelloPerformance Annamaria Ajmone, Marta Cippina e Daniele NinarelloDrammaturgia Carlotta ScioldoMusiche Mauro CasappaSet Paolo Matteo PatruccoDisegno luci Cristian PerriaProduzione Associazione Culturale CodedUomo.Coproduzione Fondazione Fabbrica Europa per le arti contemporanee, Lavanderia a

    Vapore-Centro di eccellenza per la danza di Collegno (Torino), BallettodellEsperia/Palcoscenico Danza (Torino), Festival Interplay/Mosaico Danza (Torino),Electa Creative Arts (Teramo), Tanztendenz Mnchen (D).Con il supporto del progetto DE.MO./MOVINUP II sessione 2012 con il sostegno di CDC-Les Hivernales (F).Progetto vincitore del bando "Teatri del Tempo Presente 2013" promosso dalla FondazionePiemonte dal Vivo/Circuito Regionale dello Spettacolo e MiBAC-Ministero per i Beni e le

    Attivit Culturali.

    Rock Rose WoW tenta di scolpire il profilo di tre distinti corpi che insistono verso il proprioego facendo tutto ci che possono e riconoscendosi in un meccanismo che si ripetesenza evolversi. In mostra silenziose rivoluzioni dietro le quali si celano, come sostegnoinvisibile, le pieghe grottesche dellanimo umano. Il gioco ora leggero e fugace, ora crudoe feroce. Analizzando da diverse prospettive il tema della corsa alla realizzazione del s edella costruzione della propria immagine, riflettiamo sulle molteplici personalit che siformano in noi, tutte differenti, e sulle infinite potenzialit sigillate e perse nel tempo. Iltentativo di indagare questo territorio per tradurre sulla scena la paura che si trasforma incoraggio, dove il corpo si duplica, triplica per raccontare tracce di una caduta innocenza,celate dietro la necessit di essere importanti, per essere riconosciuti qui ed ora, lasciandoaffiorare il timore di non esistere negli occhi di chi osserva. Linsistere dei corpi e il loroperdersi nei molteplici tentativi che sembrano non arrivare a compiersi, evocano contratturediaframmatiche e la difficolt di portare a termine un respiro. Rock Rose un fiore che innatura tende ad aprire e chiudere la sua corolla molto velocemente evocando sensazioni

    dinstabilit e perdita di controllo, tipiche degli stati di panico. Luso di Rock Rose permettedi convertire la paura in coraggio e il panico in capacit di razionalizzare le situazioni.

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    PICCOLO ELISEO PATRONI GRIFFIStagione teatrale 2014 / 2015

    12 | 23 novembre 2014

    AMERIKAdi Franz Kafkataduzione e adattamento di FAUSTO MALCOVATI e MAURIZIO SCAPARRO

    regia MAURIZIO SCAPARROconUGO MARIA MOROSIGIOVANNI ANZALDOCARLA FERRAROeGIOVANNI SERRATOREFULVIO BARIGELLIMATTEO MAURIELLO

    musiche ispirate alla cultura yiddish della vecchia Europa e al jazz nero di Scott Joplinadattate da ALESSANDRO PANATTERIeseguite dal vivo da ALESSANDRO PANATTERI,piano- ANDY BARTOLUCCI, batteria-SIMONE SALZA, clarinetto

    scene EMANUELE LUZZATI riprese da FRANCESCO BOTTAIcostumi LORENZO CUTULImovimenti coreografici CARLA FERRAROregista assistente FERDINANDO CERIANIorganizzazione generale MELINA BALSAMO

    produzione Compagnia Gli Ipocritiin collaborazione con Fondazione Teatro della Pergola di Firenze

    Karl Rossmann, giovane ebreo europeo, viene inviato in America come un pacco postaleper sfuggire ad uno scandalo che lo vede coinvolto con una domestica. Deve raggiungerelo zio Jacob, un autentico zio dAmerica che deve trovargli un lavoro e una sistemazione.Ed cos che iniziano le tribolazioni del giovane uomo-cavallo (Ross Man) inunAmerica che rivela gi, nella visione fantastica ma sorprendentemente profetica diKafka, i sui mali, le sue contraddizioni ma anche la sua dirompente vitalit. Al ritmodella musica jazz di Scott Joplin, lo spettacolo ripercorre, nelladattamento di FaustoMalcovati e con la regia di Maurizio Scaparro, la storia dellemigrante Rossmann, del suoviaggio, della sua vita errante in cerca di un benessere (il sogno americano?) che sembrasempre a portata di mano ma che rimane inafferrabile.Lo spettacolo viene proposto, dopo la prima fortunata edizione del 2000, in occasione del

    semestre di Presidenza Italiana dellUnione Europea.

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    PICCOLO ELISEO PATRONI GRIFFIStagione teatrale 2014 / 2015

    26 novembre | 14 dicembre 2014

    ALESSANDRO MARIO

    VI PRESENTO JOHN DOEConClaudia Tosoni

    Regia diFRANCESCO BELLOMOSoggetto di Roberto RecchioniSceneggiatura di Mauro Graiani- Francesco Bellomo

    JOHN DOE lavora per la Trapassati Inc, unazienda che si occupa di gestire il decesso deimortali. Allinterno della struttura riveste un ruolo importante: lavora alle dirette dipendenzedella morte. Dopo aver scoperto che alcuni componenti delle alte sfere , daccordo con deipotenti della Terra, vogliono cambiare lordine naturale delle morti, provocando una Guerrabatteriologica, decide di andare sulla Terra per far luce sulle vicende. Nel viaggio accompagnato da Tempo, la sua assistente segretamente innamorata di lui. Ricorrendoallo stratagemma dello scambio di persona, si presenta in qualit di consulente aziendalealla famiglia di Tom Morday.Una multinazionale ha incaricato Kevin , nipote di Tom, di fare da tramite per lacquisto ( daeffettuarsi senza troppa pubblicit ) della societ farmaceutica di famiglia che giaddentro alle sperimentazioni genetiche. Se gli obiettivi dichiarati sono quelli di trovare curead alcuni gravi malattie, quelli reconditi ( e neanche troppo ) sono di creare nuovi virus ebatteri per uneventuale guerra batteriologica.Il vecchio Tom si sempre opposto a qualsiasi cessione di quote proprio per evitare dilegare il suo nome e il suo lavoro alle folli idee di sterminio dei Signori della Guerra.John comincia ad indagare".

    A complicare la vicenda ci pensa Fato , facendo innamorare John di Cathleen, la figlia diTom.Nel frattempo a causa dellassenza di John il ciclo della vita e della morte si interrompe e

    tutte le morti vengono bloccate. John Doe si trova dinanzi unatroce dilemma, ripristinarelordine naturale delle cose, tornando ad occupare il suo ruolo oppure cedere alle emozionie al sentimento".Una commedia surreale, divertente e romantica, piena di sorprese, ispirata ad uno deipersonaggi cult del fumetto .

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    17 dicembre 2014 | 4 gennaio 2015

    ELDA ALVIGINI

    INUTILMENTEFIGAdiElda Alvigini, Natascia Di Vitoe Marco Melloni

    scenografiaPaki MeduriProduzione: Teatro Eliseo

    Inutilmentefiga racconta la condizione di molte donne di oggi, intorno ai quarantanni,quasi sempre figlie di ex sessantottini, laureate, belle, con un buon lavoro, spesso separatecon figli. Sono donne intelligenti e sensibili! almeno cos si vedono loro! e non capiscono,ma proprio non capiscono, perch non hanno un uomo!Oggi le donne sono spesso realizzate socialmente, colte, intelligenti e godono di unagrande libert, almeno apparente, di cui non sanno bene cosa farsene per, visto che praticamente loro proibito godersi appieno la vita, senza rinunce, frustrazioni antiche, senzadover subire rapporti affettivi ricattatori, come quello con la madre-totem, o senza riuscire a

    liberarsi da una idealizzazione del padre, che le rende praticamente inavvicinabili perqualsiasi altro uomo, o dovendo sottostare a una societ imbevuta di cattolicesimo ereligione, per i quali la donna neanche esiste!Ecco, noi siamo cresciute in un ambiente di sinistra colto, ateo e militante, siamo figliedel68 e delle sue convinzioni, troppo spesso sbagliate e comunque strane, buffe eincomprensibili per chi, come noi, in quegli anni nasceva.

    Attraverso i diversi argomenti affrontati nel testo, allo spettatore non sar difficile capire checerta cultura sessantottina e di sinistra ci ha rovinato la vita!Il telefono cellulare il co-protagonista e deus ex machina dello spettacolo; infatti, farannoda contrappunto al monologo le telefonate della madre e dellamica della protagonista,nonch lattesa angosciante di una risposta a un sms inviato allinizio dellarappresentazione.

    Gli argomenti trattati vanno dai rapporti affettivi familiari (educazione, traumi infantili, edipivari) al problema del rapporto con gli uomini, con le amiche, con la societ, con la politica oquel che ne resta.

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    14 gennaio | 1 febbraio 2015

    IAIA FORTE

    HANNO TUTTI RAGIONE

    di PAOLO SORRENTINORegia IAIA FORTE

    Canzoni di P. Catalano e P. Di CapriEseguite da Fabrizio RomanoElementi scenici Katia Totolo Marina Schindler

    Assistente alla Regia Carlotta CorradiDisegno Luci Paolo MeglioFoto di Scena Rocco Talucci

    Amministrazione Valeria PariProduzione: Pierfrancesco Pisani Offrome , in collaborazione con NidodiragnoProduzione e Distribuzione e Infinito s.r.l

    Iaia Forte, pluripremiata attrice italiana, torna a lavorare con Paolo Sorrentino dopo lostraordinario successo internazionale de "La Grande Bellezza".Nello spettacolo "Hanno Tutti Ragione", adattamento dellomonimo romanzo di PaoloSorrentino, Iaia Forte Tony Pagoda, cantante napoletano all'apice della carriera nellaNew York degli anni '50, mentre aspetta di tenere il concerto pi importante della suacarriera: si esibir al Radio City Music Hall davanti a Frank Sinatra. Lo spettacolo haconquistato nel 2013 il pubblico italiano, stato acclamato dalla critica, ottenendo il tuttoesaurito in molti dei teatri dove stato presentato.

    Note di RegiaLidea di mettere in scena il protagonista del romanzo di Paolo Sorrentino mi venuta per

    innamoramento. Avevo letto in pubblico due capitoli del libro in occasione del premioLetterario di Fiesole, e il piacere di incarnare Tony Pagoda e di dare suono alla bellissimalingua del libro stato tale, che mi ha fatto desiderare di farne uno spettacolo.Questo cantante cocainomane, disperato e vitale, una creatura cos oltre i generi che puessere, a mio avviso, incarnato anche da una donna. Mi piace immaginare che il ghignogradasso di Pagoda nasconda unanima femminile, una sperdutezza, un anelito ad unarmonia perduta. E poi, semplicemente, il teatro , per fortuna, un luogo dove ilnaturalismo pu essere bandito, ed i limiti della realt espandersi.Lo spettacolo concepito come un concerto, in cui i pensieri del cantante nascononellemozione di esibirsi davanti a Frank Sinatra, al Radio City Music Hall. In una sorta diallucinazione del sentire provocatagli dall alcool e dalla cocaina, Pagoda, mentre canta, attraversato da barlumi di memoria, illuminazioni di s, struggenze damore, sarcasticheconsiderazioni partorite tra le note delle canzoni, dove la musica che accompagna laperformance dialoga con le parole stesse usate come una partitura.

    Iaia Forte

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    4 | 15 febbraio 2015

    BERLUSCONI E MARQUEZANGELO CURCI, ROBERTO BELLI, EMANUELA DESSI

    Scritto e diretto daFRANCESCA GARCEAProduzione: Teatro dei Contrari

    L'accostamento della grande letteratura latinoamericana con l'universo della politicaberlusconiana.Questo sar l'esperimento di questa pieces che vedr lo spettatore immergersi nelleatmosfere folli ed esagerate degli uomini di quella parte del mondo spesso lontana dallelogiche del reale e pi legata al magico.G.G.Marquez e' tra gli autori che meglio hanno descritto questo stato di cose e che quindimi ha aiutato a meglio raccontare l'universo del politico pi controverso della storia italiana

    e sotto molti aspetti il pi interessante dal punto di vista artistico.Macondo, il villaggio dipinto da Marquez nel suo romanzo fiume che gli valse il nobel nel1968 'Cent'anni di solitudine', rappresenta a mio avviso l'emblema della concezione delmondo di Berlusconi.Probabilmente a sua insaputa.Perch nel 2011 non c'era Berlusconi che parlava alla popolazione di Lampedusa ma era

    Aureliano Buendia che parlava a Macondo.La mia idea che Marquez e Berlusconi non raccontano la realt ma il suo rovescio eMacondo questo: il mondo visto da unangolatura diversa dove, tra i complicati intrecci deipersonaggi, si schiara evidente la solitudine come ineluttabile condizione dellesistenzaumana.

    Francesca Garcea

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    18 febbraio | 1 marzo 2015

    FAUSTO PARAVIDINO

    I VICINI

    Scritto e diretto da FAUSTO PARAVIDINOcon FAUSTO PARAVIDINO, IRIS FUSETTI, DAVIDE LORINO, MONICA SAMASSA,SARA PUTIGNANOProduzione: Teatro Stabile di Bolzano

    I vicini il nuovo testo di Fausto Paravidino che, ancora una volta, stato presentato inscena in prima mondiale a Bolzano, in una produzione del Teatro Stabile.Diretto e interpretato dallo stesso autore, affiancato in scena da Iris Fusetti, Davide Lorino,Monica Samassa e Sara Putignano, I vicini uno spettacolo sulle nostre paure. Sullenostre paure immaginarie, sulle nostre paure reali. Sulle nostre paure reali che spessosono le nostre paure immaginarie. In unatmosfera rarefatta e sospesa, due giovani coppiesi incontrano e si scontrano tra le mura domestiche.Lui sente dei rumori provenire dal pianerottolo. Cercando di non farsi sentire va aguardare dallo spioncino. I rumori cessano. Ritorna al suo posto. Quando Greta torna acasa glielo dice, mentre lei non cera lui ha visto i vicini. Comerano? Lui non sa dire,vedere non capire, per ne ha paura. Perch? E chi lo sa, se sapessimo esattamente dicosa abbiamo paura, probabilmente paura non ne avremmo. Lui ha paura dei vicini.Perch? Non lo sa. E Greta? Greta no. Greta non ha nessuna paura dei vicini. Anzi, nonvede lora di farne la conoscenza, lei ha paura della vecchia. Che vecchia? La vecchia chevede di notte. La vicina. La vicina che cera prima che arrivassero i nuovi vicini. La vicinache cera prima di morire. E un sogno? No. un fantasma?Se non viva e non un sogno si suppone che sia un fantasma. Lui, come la maggior

    parte delle persone che non li vedono, non crede ai fantasmi, Greta, come la maggior partedelle persone che li vedono, s, un po ci crede. I vicini, ovvero Chiara e suo marito, nonsembrano affatto pericolosi. Una sera si incontrano persino, tutti e quattro. Quella serasuccedono cose strane, per non spiacevoli, bene. Solo che la notte la vecchia ricompare.Lei ha sempre pi paura, lui ne ha sempre meno, ormai lui va daccordo coi vicini, sivedono di nuovo. I vicini sono molto cambiati. In peggio. Perch? Una pice su noi stessi,sugli altri, su noi stessi e gli altri, sui vicini lontani, sulla guerra, su quello che reale, suquello che immaginato, su quello che reale perch immaginato. Un po come certifantasmi, un po come certo teatro.Casa, famiglia, coppia, intrecciate nelle tensioni della nostra realt quotidiana, sono i temiattorno ai quali si dipana la commedia umana di questo giovane e allo stesso tempostraordinariamente maturo uomo di teatro. Paravidino, con la sua vena inesauribile di

    autore raffinato e interprete sensibile, riesce a farci ridere e piangere di noi stessi in un ritoliberatorio che ci riporta al senso originario del teatro stesso. Le scene sono di Laura Benzi,i costumi di Sandra Cardini, le luci di Lorenzo Carlucci e le musiche di Enrico Melozzi.Un legame lungo e duraturo unisce lautore apprezzato in Italia e allestero con il TeatroStabile di Bolzano: questo legame nato nel 2000 grazie alla messa in scena di Due fratelli,testo che si aggiudic il Premio Tondelli, si dipanato nel corso di un decennio fino adapprodare nel 2009 a La malattia della famiglia M, fortunata produzione che ha vistoParavidino nei panni di autore, regista e attore. Sempre per la sua regia, lo stessospettacolo ha debuttato nel 2011 alla Comedie Franaise di Parigi, una delle istituzioni piprestigiose dEuropa.

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    4 |15 marzo 2015

    RAFFAELLA AZIM

    UNA DONNA NUOVA

    tratto dai testi di Franca Ramee Dario Foconsulenza drammaturgica: Margherita RubinoRegia di FERDINANDO CERIANIScene e costumi: Marta Crisolini MalatestaLuci: Carlo Pediani

    Assistente alla regia: Alice GuidiProduzione:Compagnia Italiana/Fondazione Teatro della Pergola

    Una Donna nuovaraccoglie e tesse insieme alcuni frammenti tratti dai tanti scritti di FrancaRame e Dario Fo sulla Donna. E un viaggio, sempre in bilico tra comico e grottesco, tradivertimento e riflessione, nel mondo della donna, la donna che lavora, la donna madre, ladonna sposa, la donna nella famiglia, la donna in questa societ. La donna che Dio hacreato solo come complemento a quello che si vuole che sia stato il vero frutto dellacreazione, Adamo, luomo.

    Una galleria di ritratti graffianti, comici, dissacranti a cui d voce, corpo e anima RaffaellaAzim in uno spettacolo incalzante, fatto di suoni, musiche, suggestioni che ci condurrannonel mondo teatrale di Franca e Dario, un teatro teatrale di un ardore dialettico che sembranon conoscere cedimenti.

    Molire scriveva che quando si va a teatro e si vede una tragedia, si piange, si piange, poisi va a casa e si dimentica tutto. Mentre invece per ridere ci vuole intelligenza, acutezza. Tisi spalanca nella risata, oltre che la bocca, anche il cervello e, nel cervello, ti sinfilano i

    chiodi della ragione!.Ecco, con questi chiodi che vorremmo contribuire anche noi ad incidere i contorni delvolto della donna nuova che Franca Rame ci ha insegnato a riconoscere.

    Ferdinando Ceriani

  • 5/24/2018 Stagione 2014/ 2015 Teatro Eliseo Roma

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    PICCOLO ELISEO PATRONI GRIFFIStagione teatrale 2014 / 2015

    18 marzo | 29 marzo 2015

    PINO INSEGNO e ALESSIA NAVARRO

    FRANKIE E JOHNNYpaura d'amare

    Tratto da "Frankie and Johnny in the Clair de Lune" di Terrence McNally.regia ALESSANDRO PRETEProduzione: Ass.ne Culturale Attori Animati

    Johnny, appena uscito di prigione, prova a ricostruirsi una vita riciclandosi come cuoconella tavola calda in cui Frankie, disillusa e solitaria, lavora come cameriera.Tra i due nasce una tenera simpatia che scivola rapidamente verso un sentimento piprofondo.Luomo, sincero, le manifesta la volont di costruire una famiglia e di crescere insieme moltifigli.Ma il desiderio damore di lui si scontrer con la ritrosia di Frankie, spaventata dalle suestesse emozioni.Frankie intimorita dallidea di lasciarsi trasportare da un amore cos grande, forse perpaura di ricevere delusioni, e pone fra loro un muro quasi invalicabile.Johnny tenter in ogni modo possibile di convincerla a farsi trasportare liberamente dalleemozioni, in un percorso drammaturgico dove sia il pubblico che i nostri protagonisti siuniranno tra lacrime e sorrisi.La storia dei due protagonisti non solo un profondo atto damore ma anche il riflesso didue esistenze sperdute nella solitudine alienante della metropoli, dove gli spazi dellanimasi sbriciolano.Frankie e Johnny cercano un compendio emotivo alla propria identit spaesata,frammentaria e decentrata. In una citt che illude, tradisce e poi mette ai margini, lunica viadi salvezza, per non perdersi definitivamente, una scintilla di passione.

  • 5/24/2018 Stagione 2014/ 2015 Teatro Eliseo Roma

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    PICCOLO ELISEO PATRONI GRIFFIStagione teatrale 2014 / 2015

    8 aprile | 26 aprile 2015

    UMBERTO ORSINI eGIOVANNA MARINI

    LA BALLATA DEL CARCERE DI READINGda Oscar Wilde

    regia ELIO DE CAPITANImusiche composte ed eseguite dal vivo da Giovanna MariniProduzione: Compagnia Umberto Orsini

    Orsini, Marini De Capitani: tre artefici per uno spettacolo con una strana genesi. L'ideanasce dall'incontro di Umberto Orsini e Giovanna Marini in un altro spettacolo, Urlo di PippoDelbono dove Orsini ha portato la sapienza dei suoi frammenti di Wilde e Shakespeare eGiovanna la sua antica esperienza del canto degli umili al confronto con la composizionedel mondo disperato nel circo umano di Delbono e dei suoi fedeli compagni di viaggio.Nel progetto stato poi coinvolto Elio De Capitani che aspettava solo un'ultima spinta peraffrontare qualcosa a cui pensava da tempo, "il dilemma, o meglio il paradosso di Wilde".

    Seguendo la lezione di Franco Buffoni, De Capitani fa piazza pulita dei molti Wilde miticiper cercare quello reale, capace di prefigurare il secolo a venire anticipando l'arte comerecita sociale e la vita come performance artistica.Secondo il regista, The ballad of Reading gaol si presta a una messinscena "perch in uncerto senso lo : una messinscena complessa, ritualmente complicata, dove una voltaancora l'attrazione fisica si sublima in canto e il canto sublima la sofferenza in bellezza". Alcentro di tutto, Wilde: la sua condizione di prigioniero e il corpo di un ragazzo, un giovanesoldato, condannato alla forca per l'assassinio della sua amante, un Woyzeck inglese conla giubba rossa dei dragoni di sua maest. Wilde lo ha solo visto nell'ora d'aria e trova unanuova vena che unisce i suoni, i colori, i pensieri e gli incubi e i corpi inappagati della galeracon una certa luce di un amore trasfigurato.Giovanna Marini ha scritto cinque ballate, componendo una musica che va dalla ballata

    irlandese fino a Schubert, passando anche per i Beatles. Umberto Orsini far Wilde, teso acogliere solo il lato artistico-estetico, la bellezza dei versi. De Capitani immagina e studiauna scrittura che sia "strategia di dislocazione sapiente delle forme e dei materiali dacombinare con le parole cantate di Giovanna, con la sua musica altrettanto ostinata eprecisa".

  • 5/24/2018 Stagione 2014/ 2015 Teatro Eliseo Roma

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    ABBONAMENTI 2014 - 2015

    CAMPAGNA ABBONAMENTIFino al 2 agosto e dal 25 agosto al 19 ottobre. Rinnovi entro il 13 settembre 2014

    In un momento di recessione e contenimento delle spese da parte dei singoli e dellefamiglie, il Teatro Eliseo continua a incoraggiare e premiare coloro che desiderano investire

    nellintrattenimento intelligente e nellarricchimento culturale che unintera stagione teatralepu offrire.

    Per questo abbiamo studiato formule che accrescano la convenienza gi garantita di basedallabbonamento e abbiamo ampliato la rosa di proposte al fine di soddisfare sempre pirichieste ed esigenze.

    VARIET

    Per chi desidera la sicurezza della data e della poltrona, sono disponibili gli abbonamenti agiorno e posto fisso PLATINO e ORO (Teatro Eliseo + Piccolo Eliseo).Per chi preferisce cucirsi addosso la propria stagione, gli abbonamenti liberi VERDE,SMERALDO e la CARTA PREPAGATA BLU permettono di scegliere solo gli spettacoli acui si interessati nellambito di uno solo o di entrambi i cartelloni.Inoltre, da questanno possibile opzionare in abbonamento anche gli spettacoli delRomaeuropa Festival.

    CONVENIENZA

    Sono molti i modi di godere della cultura risparmiando, allEliseo. Soprattutto abbonandosientro lestate:

    A giugno riduzione fino al 13% per tutti sulla