speciale napoli 2011

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2011 A.D. Anno VIII dell’età Aureliana a cura di Liberato FERRARA Luigi LIGUORI prefazione e contributi di Umberto CHIARIELLO statistiche di Alfanso FASANO hanno colloborato Michele PILLA Lorenzo ANSALDI le foto sono di Pietro MOSCA

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BILANCIO 2011

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2011 A.D.Anno VIII dell’età Aureliana

a cura di Liberato FERRARALuigi LIGUORI

prefazione e contributi diUmberto CHIARIELLO

statistiche diAlfanso FASANO

hanno colloboratoMichele PILLALorenzo ANSALDI

le foto sonodi Pietro MOSCA

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IndicePrefazione pag 3

1. Anno Straordinario? pag 52. Le cose da ricordare pag 83. La cavalcata in Champions pag 124. I tre tenori: Cavani pag 315. ... Hamsik pag 346. ... Lavezzi pag 377. Il pagellone pag 408. L’Alfabeto del 2011 pag 459. Dal Madrigal al Madrigal pag 4910. Tutto il 2011 partita per partita pag 5211. Statistiche pag 71

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Il bilancio del 2011 è il più importan-te e positivo che il Napoli abbia rag-giunto da oltre 20 anni a questa partee pure è un anno che va visto in con-tro-luce, poiché lascia dietro qualcherimpianto. E' vero che il Napoli è tor-nato nell'élite del calcio italiano, comeda piano presidenziale annunciato 8anni fa col famoso proclama dei 5+5anni, 5 di ascesa e 5 di consolida-mento, manco De Laurentiis fossestato Lenin nell'annunciare i piani plu-riennali della NEP, ed ha centrato duetraguardi storici: terzo in campionatocome non accadeva dall'epoca diMaradona (neanche Ranieri, Lippi eBoskov ci sono arrivati) e qualificazio-ne diretta in Champions League,competizione in chi non aveva maipartecipato (l'ultima apparizione nellaregina delle competizioni europee erastata nella vecchia Coppa deiCampioni nel lontano 90-91, l'annodell'eliminazione di Mosca e dellebizze di Maradona); superamento delgirone di Champions e qualificazioneagli ottavi di finale con una vera e pro-pria impresa (eliminata una corazzatacome il Manchester City nel gironedella morte comprendente anche unagrande potenza europea come ilBayern Monaco, 4 volte Campioned'Europa), eguagliando il piazzamen-to dell'epoca di Bigon-padre, ma conun'importanza ed una difficoltà netta-mente maggiore.Se però guardiamo al mero riscontronumerico, il Napoli è solo quinto nellaclassifica dell'anno solare, dietro nonsolo a Milan ed Inter, ma ancheall'Udinese che ci stacca di ben 14

punti (75 a 61) e perfino alla Lazio,seppure di una sola lunghezza, men-tre la disastrosa Juventus della pas-sata stagione, grazie al brillante iniziodi quest'anno targato-Conte, ciappaia, e la Roma è dietro di sole 3lunghezze. I rimpianti si acuiscono sesi considera che il Napoli di Mazzarrisull'abbrivio della passata stagione siè letteralmente piantato (5 punti sugliultimi 15 disponibili) mentre era addi-rittura in corsa per lo scudetto, causaanche le bizze del tecnico livorneseattratto dalle sirene bianconere. Equest'anno il rammarico è forte se siconsidera che il Napoli si è congeda-to sì con una goleada propiziatoriaper il 2012 contro il Genoa, però conun sesto posto in classifica a ben 8punti dalla zona-Champions rappre-sentata dalla solita Udinese e 10 dallavetta della coppia Juve-Milan, scaval-cato anche dall'Inter disastrosa diquest'avvio di stagione. Nessuno mitoglie dalla testa che proprioMazzarri, il grande artefice di questesplendide stagioni del Napoli (indi-pendentemente dai moduli di giocosui quali siamo in disaccordo), abbiatappato l'esplosione in campionatodella squadra azzurra sacrificando ilcampionato sull'altare dellaChampions, partendo dalla madre ditutte le fesserìe, vale a dire lo speri-colato e sconsiderato turn-over diVerona che ha fermato la primapotenziale fuga in campionato degliazzurri all'indomani della tripletta diCavani che aveva steso il Milan alSan Paolo dopo l'iniziale vantaggio diAquilani.

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Prefazione di Umberto Chiariello

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La società ha comunque mostrato dicrederci in questa stagione investen-do una cifra importante (11 milioni dieuro) per un giocatore molto impor-tante: il ventiduenne vice-Palloned'Oro sudamericano Edu Vargas,miglior giocatore cileno dell'anno,Scarpa d'Oro del suo continente emach-winner nelle finali vincenti diCoppa Sudamericana per la suaUniversitad del Chile (l'equivalentedella Europa League europea). Oracon il ritrovato Pandev, i tre tenori edil velocista cileno il Napoli ha final-mente un reparto d'attacco di gran-dissimo spessore.I rientri di Donadel e Britos soprattut-to, ed un ultimo sforzo a centrocam-po, permetteranno al Napoli di esserecompetitivo anche per l'anno prossi-mo senza venir meno alle regole delfair-play finanziario, che vede ilNapoli in prima linea tra le societàeuropee più virtuose sul piano deiconti. Giocando con le parole, il bilan-cio del 2011, che vede anche Cavanisugli scudi per il numero di gol fattiche lo pone ai vertici della storiaazzurra di sempre (di lui si è dettoingiustamente che non sarebbe statocapace di ripetere la passata stagio-ne, ma ha già realizzato gli stessi golin campionato, ben 11, ma per suasfortuna 2 gli sono stati ingiustamen-te annullati, e 4 gol in Champions), èaltamente positivo soprattutto.. nel

bilancio, quello contabile. Da talpunto di vista, il Napoli di DeLaurentiis è in continua ascesa, e daotto anni a questa parte ha fatto regi-strare un costante incremento deiricavi fino ad arrivare alla soglia dei140 milioni di euro, seppur questavolta con qualche plusvalenza attivaa cui non aveva mai fatto finora ricor-so, e mantenendosi sempre nell'areavirtuosa degli utili, permettendosi dipagare perfino 6,5 milioni di euro ditasse. Non sempre gli utili sono statielevati, ma ultimamente si aggiranosui 10 milioni di euro, pur a fronte diinvestimenti importanti (il Napoli oraha un parco giocatori che è costatooltre 100 milioni di euro partendo dazero e valendo molto di più) e di untetto-ingaggio che lievita costante-mente in maniera sapiente.Insomma, nel salutare il 2011 trovia-mo molte più luci che ombre. Ora cisarà da affrontare un 2012 affasci-nante per la sfida degli ottavi diChampions con un intenso profumodi Londra ed una rincorsa in campio-nato che può addirittura diventareesaltante, se solo Vargas confermeràle promesse e Mazzarri mostreràfinalmente una duttilità tattica finorasconosciuta. Allora sì, ci sarà dadivertirsi. Buon anno a tutti.

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L’anno Domini 2011, ottavo delle etàAureliana, è stato da molti definito come“anno straordinario”. Non che sia statauna anno negativo, ci mancherebbe. Ma iltermine straordinario ci sembra decisa-mente inappropriato. Straordinario derivadal latino extraordinarius, ed è compostodai termini extra e ordinem. Alla letterasignifica che è fuori dall’ordinario, delconsueto. Ne consegue che definirestraordinario un anno in cui il Napoli,come direbbe Mourinho, ha vinto “zerotituli”, sta ad indicare che solitamente ilNapoli vince moltissimo, o per opposto,non essendo pensato per ottenere risultatimigliori, l’essere riusciti ad arrivare terziin campionato, essere eliminati ai rigoriai quarti di finale in Coppa Italia, uscire isedicesimi di finale in Europa League,aver superato il girone di Champions, edessere a dicembre sostanzialmente fuoridal discorso scudetto è il massimo risulta-to possibile.Appare evidente che non è vera nessunadelle due ipotesi fatte, e di conseguenzadefinire straordinaria un anno del genereè sbagliato.Non c’è stato assolutamente nulla distraordinario nel 2011 del Napoli. Cipiace vederlo come un anno in chiaroscu-ro. Un anno che ha permesso alla squadrauna crescita notevole, probabilmentesuperiore a quella che era nei programmie nelle previsioni della stessa società. E diquesto va dato atto a tutti i protagonisti,dal presidente al magazziniere in secon-da. Ma, per come si erano sviluppate lecose è stato un anno anche dalle grandioccasioni perdute. Sia nei primi sei mesi,che, soprattutto, nell’ultima metà dell’an-no.

Sono stati dodici mesi di esaltanti conqui-ste, e di grandi occasioni perse. Via ildente, via il dolore, partiamo subito dalleoccasioni perdute. Così poi non se neparla più. Per una particolare congiunturadel calcio italiano, il 2011 è stato un annosenza padrone. Prima di calciopoli laJuve era padrona assoluta. Perché avevala squadra più forte, e perché aveva tuttein mano le leve del potere. Dal 2006 al2010 è stata l’era dell’Inter, culminatacon la vittoria in Chmpions. Ma l’eradell’Inter si è chiusa quella notte alBernabeu. E da allora non c’è stato nes-sun altro ciclo, ciclo che al momento delresto ancora non si intravede. In questesituazioni particolari può accadere ditutto. Ed una squadra come il Napoliavrebbe potuto vincere.Lo scorso anno lo scudetto non eraimpossibile. Il Napoli ci è andato moltovicino, forse più vicino di quanto non cifossimo resi conto in quel momento. Hafallito, malamente, la partita di Milanocol il Milan, all’epoca dei fatti vero spa-reggio scudetto. E poi ha fallito la garainterna con l’Udinese. Lo scudetto ilNapoli però poteva vincerlo a gennaio, insede di mercato di riparazione. Il Milanprese Van Bommel. Che si è rilevatodecisivo in quei sei mesi. Il Napoli avreb-be dovuto prendere un centrocampista diqualità ed una punta di riserva. PreseMascara. Dal saldo del rendimento di VanBommel e Mascara c’è la differenza incampionato tra Milan e Napoli. E’ inutileire che il Napoli poi ha fatto 5 punti nelleultime cinque partite: a quel punto il preteaveva letto il Vangelo…Lo scorso anno si poteva e doveva faremolto di più in Europa League. Solo che

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Cap 1 Un anno Straordinario?

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al Madrigal, un nome che ricorre,Mazzarri non mandò in campo i titolaris-simi, non tutti almeno. E proprio l’assen-za di Cavani fu decisiva. Il Villarreal, chenel doppio scontro per altro si era dimo-strato inferiore al Napoli è arrivato finoalla semifinale. Lo scorso anno il Napoliin Europa League avrebbe potuto faremolto di più: se l’ha vinta il Porto, chenon è il Barcellona, e nemmeno lo Shalke04, il Napoli poteva provarci.Non era semplice sia ben chiaro ne’ per loscudetto ne’ per l’Europa League. Ma sipoteva provarci fino alla fine. Nulla da dire invece sulla Coppa Italia.Forse questa era la competizione piùsemplice da vincere. Ma il Napoli purgiocando in casa, e sostanzialmentedominando la partita, uscì ai rigori.Capita, per di più contro una squadra cheera sì in fase calante, ma che il mese pre-cedente era diventata pur sempre campio-ne del mondo per Club.Il più grande rammarico legato al 2011resta il campionato in corso, nel quale ilNapoli ha sin qui dilapidato un patrimo-nio di punti. Un campionato, ne eravamoe ne siamo ancora oggi fermamente con-vinti, il cui il Napoli è di gran lunga lasquadra migliore. Come ha dimostratoumiliando il Milan al San Paolo, e controla stessa Juve, laddove solo un crollo fisi-co nell’ultimo quarto d’ora, ma ce neerano tutti i motivi, ha impedito di dareuna sonora lezione ai bianconeri. IlNapoli ha perso alcuni punti per “colpa”della Champions, non c’è dubbio. Ma inmolti casi sono state fatale alcune sceltedell’allenatore. Sin qui almeno 7/8 sonostati letteralmente gettati al vento, prati-camente mezzo scudetto.E con questo, anche se no pare poco,abbiamo chiuso con i rimpianti. Per for-tuna le cose belle sono anche di più. La

crescita della squadra, come personalità ecome peso tecnico, in questi dodici mesiè stata enorme. Dovuta a vari fattori. Ilprincipale, bene dirlo, è la maturazionedei giocatori più importanti. Oggi ilNapoli è sempre una squadra giovane, mai giovani del Napoli oggi vantano tutticirca 150 presenze in A. Forse proprio in questo 2011, grazieprima al’Europa League, e poi allaChampions, ma anche ad amichevolicome quella del Camp Nou, c’è stato ilsalto di qualità, non definitivo, ma piùimportante di tutti. Il Napoli che ha sban-cato San Siro contro l’Inter lo ha fatto peril cattivo momento degli avversari, maanche perché orai i giocatori sono ingrado di reggere benissimo certe pressio-ni. Nel 2010 il Napoli questa partita l’a-vrebbe persa a prescindere, vinto piùdalla tensione che dagli avversari.Esiste un momento chiave in questa evo-luzione: un momento datato 14 settem-bre. Giorno del debutto in Champions, suuno dei campi più difficili del mondo. Sulcampo del Manchester City da agosto lasquadra di Mancini ha vinto tutte le parti-te, sia in Premier, che in Champsion, chenelle varie coppe che si giocano inInghilterra. C’è una sola splendida ecce-zione: quella contro il Napoli. Quella seratutto il mondo, con la sola eccezione diquella manciata di milioni di tifosi azzur-ri, era certo di assistere ad un massacro.Non solo il Napoli non perse, ma merita-va di vincere alla grande. Quella sera èscattata una molla nei giocatori: quellasera hanno capito che nulla era impossi-bile. Purtroppo, effetto collaterale indesi-derato, gli stessi azzurri hanno persa granparte di quell’umiltà che era stata la forzatrainante negli anni precedenti Alcunitonfi in campionato sono figli di quellaserata: quando scendi in campo sentendo-

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ti infinitamente superiore agli avversari,certo che in un modo o nell’altro la parti-ta la vinci, molto spesso, nel campionatoitaliano quasi sempre finisce che quellapartita la perdi. Ma questo fa parte delprocessori crescita della squadra. Undazio da pagare. In Champions il Napoliha dato il meglio: sembra quasi banaledirlo, ma è bene guardare il tutto anche daun’ottica diversa. Il Napoli in Championsè riuscito a vincere quelle partite chedoveva vincere per forza.. Di nuovo conil City, stavolta al San Paolo. E se a metàsettembre si trattava forse di una squadrain fase di allestimento, quando la squadradi Mancini è arrivata al San Paolo era lapadrona della Premier, ed una decina digiorni prima aveva vinto 6-1 all’OldTrafford, e non è il caso di spiegare cosasignifica. Il Napoli quella sera non avevaalternative, e non è mai semplice vincerequando non hai alternative. Ed alla fine ilNapoli ha vinto, meritando sul campomolto più del 2-1 finale.Sotto molto punti

di vista era ancora più difficile di pochigiorni fa al Madrigal. Anche in questocaso per il Napoli c’era un solo risultato adisposizione. Con un’aggravante. Tuttosommato, considerando le attese, lapotenzialità delle squadre, e la differenzache passa tra il bilancio del Napoli (auto-finanziato), e quel pozzo senza fine che èil portafoglio dello sceicco Mansour, coni citizen Hamsik e compagni non aveva-no nulla da perdere. Stavolta era diverso:il Napoli aveva moltissimo da perdere. Enonostante tutto, nonostante gli spagnolici avessero messo il massimo dell’impe-gno, come giusto, ed un pizzico di agoni-smo di troppo (stendiamo un velo pietososulle motivazioni di questo impegno),alla fine la vittoria è arrivata.Dal City of Manchester al Madrigal ilprocesso di maturazione della squadra haavuto un’impennata questa sì straordina-ria.

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Il gol più bello Sono stati tanti i gol messi a segnoquest'anno dagli azzurri. E poichéogni scarafone è bella a mammasoja, sono tutti bellissimi. Alcuni losono in assoluto. Viene in mente latripletta di Cavani al Milan: tre golstraordinari, tutti di prima intenzione.Il terzo soprattutto con un indice didifficoltà spaventoso. Cavani di golstupendi ne ha segnati tantisismi.Cme i due, molto simili tra loro, che adistanza di pochi giorni mise a segnoal San Paolo prima contro il Cagliari,poi contro la Lazio. Entrambe le voltecon pallonetti precisi dal limite dell'a-ria di rigore.Bellissimo, per quanto inutile, il golmesso a segno da Cavani poche set-timane fa a Catania. Il taglio sul primopalo del resto è la specialità delladitta. Un gol molto simile lo mise asegno a Roma contro la Roma, suassist di Paolo Cannavaro: fu il goldel definitivo 2-0 per il Napoli.Bellissimo, e non solo importantissi-mo, il secondo gol al ManchesterCity, a capo di una azione fantasticatra Lavezzi e Dossena.Fantastico, senza ombra di dubbio, ilgol Lavezzi contro l'Udinese, unagirata al volo col pallone che arriva dadietro. Pazzesca come esecuzioneche non ha lasciato scampo al portie-re friulano. Incredibile per la potenzadello stacco il gol di Maggio nellastessa partita. Gol bellissimi, per quanto ininfluenti, lihanno segnati Gargano e Zuniga nel-l'ultima uscita dell'anno, contro ilGenoa. Insomma di gol belli o bellis-

simi se ne sono stati tanti.Il più bello in assoluto è stato forsesegnato in amichevole, per di piùannullato: la sforbiciata di Cavani alCamp Nou resta un gesto incredibile.Ma non fa testa: perché era un'ami-chevole, e perché è stato annullatoDovendo sceglierne solo un gol lascelta va per il gol, ovviamente diCavani, messo a segno aManchester nella prima giornata diChampions League. Un gol se voglia-mo storico, alla resa dei conti decisi-vo per la qualificazione, ma stupen-do, e simbolo del gioco del Napoli. Ungol in contropiede, simbolo vincentedel Napoli. Un contropiede straordi-nario, con gli azzurri, quella sera inmaglia grigia, capaci di catapultarsi inmassa della metà campo avversario.Lo scatto di Maggio palla al piede èstato impressionante. Come impres-sionante la corsa di Cavani che loaffianca, gli detta il passaggio, e,senza neanche guardare il palloneche arriva, ha calciato di prima inten-zione senza lasciare scampo al por-tiere avversario. Quella sera l'Europaha scoperto il Napoli, quella sera ilNapoli ha scoperto di poter giocare inEuropa alla pari quasi con tutti.

La partita più emozionante Facile dire che la partita più emozio-nate sia stata una tra quelle con ilManchester City o con il Villarreal. Lascelta però ricade sulla gara del SanPaolo contro la Lazio, vinta dal Napoli4-3, una gara che sembrava maledet-ta, che il Napoli aveva perso nelprimo tempo, agguantata per i capelli

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Cap 2 Le cose da ricordare

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nella ripresa, recuperando due gol.Ripersa, apparentemente, dopo unosfortunato autogol di Aronica. Poi inun crescendo rossiniano riacciuffataed infine vinta grazie a Cavani, auto-re di una delle tante triplette stagiona-li. E dire che il Napoli di partite all'ultimomomento ne ha vinte o pareggiatetantissime. In Italia e in Europa. Loscorso anno in Europa League (maeravamo nell'anno solare 2009)l'Utrecht per due volte fu castigata dalNapoli a tempo scaduto, entrambe levolte da Cavani. Il gol al san Paolo fuquello che sancì il superamento delturno, proprio a danno degli olandesi.Nel 2010 i gol in zona Napoli sonostati un po' in meno. Ma quello diCavani (siamo ripetitivi, ovvio, ma lacolpa non è nostra, è che Cavani hafatto gol in serie) a Novara al terzominuto di recupero è ancora nellamemoria di tutti. Insomma, quando ilNapoli è in campo le partite finosconosolo al 95esimo: le emozioni nonmancano mai, fino alla fine. La garacon la Lazio però è stata una garaspeciale, sotto tutti i punti di vista.

Il giocatore dell'annoStavolta preferiamo andare controcorrente. Sarebbe troppo facile direCavani per i gol che ha fatto, Hamsikper la qualità del suo gioco, Lavezziper la sua allegria in campo. Ma pernoi il giocatore dell'anno ha il numero1 sulla maglia, e si chiama Morgan deSanctis. Un anno straordinario sottotutti i punti di vista. Per la continuità: èil giocatore che ha giocato di più. Inpratica delle 49 gare ufficiali giocatedal Napoli ha saltato solo quella diCoppa Italia col Bologna. Per il resto

non ha perso un minuto, recuperi esupplementari di Coppa contro l'Intercompreso. Una continuità ed unaqualità che non hanno molti riscontriin Italia. Vero che Buffon nell'ultimoperiodo dell'anno ha ripreso a giocareda par suo, ma se analizziamo quelloche è accaduto in questi dodici mesinon possiamo che dire che DeSanctis è stato in assoluto il migliorportiere italiano. Alcune parate sonostate semplicemente pazzesche. Nericordiamo una incredibile contro laFiorentina, in questo campionato. Ilcolpo di testa di Natali era una verasassata, di quelle contro cui per unportiere non c'è nulla da fare. I miglio-ri arrivano a toccare il pallone, manon a deviarlo. De Sanctis in quellaoccasione dimostrato colpo d'occhio,riflessi, esplosività e forza nella brac-cia fuori dal comune.Straordinaria, anche per la sua impor-tanza, una parata su Balotelli neiminuti finali della gara del San Paolo.L'ex interista stava già esultando,quando poi si p reso conto che il por-tierone azzurro aveva parato anchequel tiro. Due parate pazzesche danno ancorala stura della stagione di Morgan. Laprima, a Monaco contro il Bayern. Eraandato a saltare nell'area avversaria,per provare a pareggiare la gara cheil Napoli stava perdendo col il Bayern.Era fuori dai pali quando da centro-campo Gomez calciò a rete, non for-tissimo, ma con precisione. Il pallonenella sua corsa scavalcò De Sanctische però non si arrese. E con unascatto da centometrista, riuscì ad evi-tare il gol. Non la sconfitta, certo, mafu un gesto incredibile. Come incredi-bile è stata, sempre in Champions,

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sempre a tempo scaduto, e sempreininfluente ai fini del risultato a VilaReal. Un tiro violentissimo, scagliatoda non più di dieci metri, che sembra-va destinato al fondo della rete. Il por-tierone azzurro ci arrivò, e con la soli-ta incredibile forza che ha nelle brac-cia, riuscì anche a metterlo in angolo.Il miglior modo per ricordare la stagio-ne di De Sanctis è parlare del primogol subito in casa contro la Roma.Una papera, certo. Però quando in unanno commetti un solo errore vuolproprio dire che hai fatto una stagioneincredibile. Grande Morgan.

La più grande delusioneIn un anno sicuramente positivo, nonsolo certamente mancate le delusio-ni. In fin dei conti il Napoli non havinto nulla nel 2011. Perdendo parec-chie occasioni. Una grande delusionefu certamente quella provata a VilaReal, a febbraio, con l'uscita da unaEuropa League che, visto poi come èandata, forse si poteva anche vince-re, o quanto meno provare ad esserecompetitivi fino alla fine. Delusioneingigantita dalla considerazione che ilNapoli si era dimostrato molto supe-riore agli avversari, e che il Napolisoprattutto nella gara di ritorno rinun-ciò a mandare in campo la sua miglio-re formazione. Una delusione fu anche l'uscita dallaCoppa Italia. Stavolta senza molti rim-pianti. Se non per una gara dominatacontro l'Inter, in cui fu annullato un gola Cavani che grida vendetta. Il Napoliandò fuori ai rigori, per un errore diLavezzi. Ma quello dei rigori è stato iltallone di Achille degli azzurri que-st'anno. In campionato è stato un cal-vario, tra Cavani e Hamsik.

Grandi delusioni anche dalle duesfide contro il Chievo. Sconfitte sottomolti punti di vista incomprensibili,arrivate a capo di gare giocate malis-simo dagli azzurri. Una grande delu-sione è arrivata quest'anno in garecontro squadre di basso livello, comeCatania e Parma.Una delusione cocente senza ombradi dubbio è stata provata con la scon-fitta interna contro l'Udinese, chetolse il Napoli dalla corsa scudetto.Ma la delusione più grande è legataalla sconfitta di San Siro contro ilMilan nello scontro diretto dell'annoscorso. Non tanto per la sconfitta, eneanche per il risultato finale. Fu un3-0 maturato nei minuti finali, frutto diun calcio di rigore gentile omaggio diRocchi che spianò la strada al Milanche non riusciva a trovare la via delgol. La delusione in quella partita fudovuta soprattutto al modo in cui ilNapoli affrontò la partita. Un Napoliremissivo, che dimostrò in quella cir-costanza di non essere anche prontoper grandi traguardi.

La partita più importanteScelta facile, anche se non sonomancate le opzioni. Almeno tre parti-te sono quelle che hanno marchiatoquesto anno solare, in particolarmodo gli ultimi mesi. Una è quella di San Siro contro l'Inter.Abbiamo appena finito di dire che afebbraio a San Siro contro il Milan ilNapoli dimostrò di non essere prontoper grandi obiettivi. Per mancanza dipersonalità. Contro l'Inter, al di là delmomento difficile dei nerazzurri, ilNapoli giocò con grandissima perso-nalità, come mai aveva fatto fino aquel momento in Italia. Il processo di

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crescita della squadra aveva fatto unulteriore passo avanti fondamentale.Perché puoi essere forte quanto vuoi.Ma se nelle partite chiave vieni menodal punto di vista della personalitànon si vincerà mai nulla. Abbiamo scritto che fu la prima voltain Italia che il Napoli aveva dato unastraordinaria prova di maturità. Ilprimo segnale in tale materia è statoperò in Europa. La gara con ilManchester City poteva essere unmacello per tanti motivi. Per l'oggetti-va forza dell'avversario, per lo stadioche incute timore, perché si trattavadel debutto assoluto in Champions.Ebbene in quella circostanza la soffe-renza è durata poco. Poi il Napoli hapreso in mano la partita, e avrebbemeritato di vincere. Una grandissimaprova di maturità. Come una grandeprova di maturità sempre inChampions è stata data nella gara delMadrigal. Non la partita più bella del-

l'anno, ma certamente la più difficileper tanti motivi. Dopo un primo tempodi sofferenza il Napoli prese la partitain mano. Fino alla vittoria.Ma è chiaro che la madre di tutte lepartite non può essere quella con ilManchester City al San Paolo. Unagara difficile sotto tutti i punti di vista.Perché il City in quel momento erauna delle squadre migliori al mondo,forse la migliore in assoluto. Unasquadra capace nella Premier di vin-cere 10 delle prime 11 partite. Unasquadra che dieci giorni prima avevarifilato 6 gol ai cugini dello United,all'Old Trafford. Per di più il Napoliaveva sostanzialmente un solo risul-tato a disposizione: il pareggio avreb-be dato semaforo verde ai rivali.Sappiamo tutti come è andata a fini-re. Questa è stata, sotto tutti i punti divista, per la difficoltà e l'importanza,la migliore partita del Napoli del 2011.

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La grande cavalcata in Chapins èsenza dubbio il capitolo più emozi-nante di questo 2011 del Napoli. Permantenere intatte, o quanto menoper provare a farlo, quelle emozioni,abbiamo preferito non riassumeretutto ex post. Meglio lasciare intattele emozioni esattamente come sonostate vissute al momento. La conacadel giornalista non a cose finite, mamentre le cose stavano accadendo.Ecco quindi la’attesa ed il raccontodei momenti salineti. Le sei partite,certamente, ma anche i due sorteg-gi.

24 agostoPoche ore e sapremo. Sapremo conchi il Napoli giocherà il girone diChampions. E possiamo iniziare afarci un'idea di quello che potràessere il cammino di Hamsik e com-pagni in questa prima avventuranella massima manifestazione euro-pea. Se la sorte sarà benigna, il Napolipotrà sperare di fare un po' di stradanella manifestazione: superare ilprimo turno, non di più ovvio. Perchése è vero come è certamente veroche il Barcellona è unico nel suogenere, è anche vero che sonomolte le squadre in questo momentofuori portata per gli azzurri. Non c'ènulla di cui vergognarsi nell'ammet-tere una cosa del genere. Se la sortedovesse essere maligna il Napolicorre il rischio di trovarsi a metàdicembre fuori da tutto, anchedall'Europa League, cui accede laterza classificata del girone a 4.

Non sarà tanto importante chi ilNapoli pescherà della prima fascia:sono tutte più forti. Fondamentalesarà vedere chi capiterà della secon-da e della terza fascia. Ecco, sedalla terza fascia dovesse uscire ilManchester City ci sarebbe di cheimprecare. Un girone con CskaMosca, o Benfica, o lo stessoVillareal che lo scorso anno ci buttòfuori senza impressionaredall'Europa League prese dallaseconda fascia, semmai con ilBasilea preso dalla terza è un gironein cui il Napoli può dire la sua.A parziale consolazione possiamodire che tutte le altre starano incro-ciando le dita: perché per tutti sareb-be una vera jattura beccare il Napolidalla quarta fascia, quando potrestibeccare Din. Zagabria, Apoel, SturmGraz, Genk, Otelul Galati o VictoriaPlzen. Ma questi sono problemidegli altri di cui non è proprio il casodi farci carico.Prepariamoci a questo pomeriggio digrande passione. Dopo tutto per anniabbiamo seguito con curiosità masenza pathos la cerimonia del sor-teggio di Montecarlo. Questa voltaabbiamo un motivo serio per seguireil tutto. In fin dei conti già questo è unbel passo avanti. Con una accortezza: noi possiamodivertirci a pensare alla Champions,a fare pronostici, disegnare scenari.Allenatore e giocatori devono pensa-re solo alla partita con il Genoa: scio-pero permettendo per adesso è lasola cosa che veramente conta.Guai, sin da adesso a farci distrarre

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Cap 3 La cavalcata in Champions

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dalla Champions. Il dazio del novi-ziato non si paga solo nelle sfideeuropee. Queste tornei, esaltantisotto tutti i punti di vista, drenanoenergie nervose in quantità indu-striale. E non solo quando si gioca.Per il Napoli questo sorteggio saràun test importante: una squadra ègrande solo quando riesce a con-centrarsi di volta in volta sul prossi-mo impegno. Non sarà facile, sin dadomani.

25 agostoPaul Breitner avrà qualche problemaa tornare in Baviera. In qualità diambasciatore della città di Monacodi Baviera è stato lui a abbinare levarie squadre nei gironi diChampions. A Monaco quest'anno sigioca la finale, ed il Bayern vorrebbeesserci. Il Bayern per prestigio e gio-catori non può temere nessuno, siaben chiaro. Però tutte le squadredella prima e della seconda fasciaavevano due spauracchi: ilManchester City nella terza fascia,ed il Napoli nella quarta: prenderneanche una sola di queste era unamaledizione. Paul Breitner è statocapace di inserire tutte e due lesquadre nel girone del suo Bayern.Più il Villareal, che forse non era lasquadra più forte della secondafascia, ma non è certamente unasquadra debole.Nel girone A ci sono rappresentantidi Premier, Liga, Bundesliga e SerieA: il meglio che c'è in Europa.L'abbiamo presa alla larga, ancheperché in questo momento i tifosibavaresi hanno più diritto di inveiredi tutti. In fin dei conti il Napoli sape-va che nella migliore delle ipotesi

avrebbe avuto a che fare con unasquadra fuori portata, con molte pos-sibilità di avere almeno un'altraavversaria tosta. Abbiamo fattobingo, ma ci sta. Diciamocelo: peggio di così nonpoteva andare ad un Napoli che nonera stato fortunato alla sua primaavventura in Coppa dei Campioni,prendendo il Real Madrid, stavolta èandata anche peggio.Se col Villareal la partita è apertissi-ma (lo scorso anno sono passati glispagnoli, ma il Napoli dominò, spe-cie al ritorno), con il Manchester Citysulla carta non c'è partita. Basta pen-sare ai giocatori che Mancini non uti-lizza mai per capire di cosa stiamoparlando. Il Bayern è fuori portata, a condizio-ne che possa mettere in campo isuoi fenomeni, Ribery e Roben. Maspesso l'olandese è out per infortu-nio, e poi con il Bayern abbiamo unricordo bellissimo, la semifinale diCoppa Uefa del 1989.Diciamo che peggio di così non pote-va andare a questo Napoli. L'unicaconsolazione è non aver preso ilBarcellona, ma a questo punto c'èpoco da stare allegri. Per come sisono messe le cose, è bene dirlo, laqualificazione agli ottavi sarebbe unmiracolo, ed anche il terzo posto nelgirone, che dà diritto a partecipareall'Europa League, appare un tra-guardo non semplicissimo da coglie-re. Di positivo c'è che il Napoli potrà gio-care senza pressioni addosso: per-ché qualsiasi risultato arriverà saràsempre un risultato ben accettato, edin nessun caso si potrà parlare di fal-limento. Per una squadra che quan-

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do ha pressione addosso tende asciogliersi non è male… Per il resto a Paul Breitner stanottefischieranno le orecchie: a lui nonsaranno rivolti pensieri gentili, potetestarne certi, e non solo da Napoli.

13 settembre Dal Guido Biondi al City ofManchester Stadium il passo è tut-t'altro che breve. Per compierlo ilNapoli ha impiegato 5 anni, 4 mesi e7 giorni. Il Guido Biondi è il miticostadio di Lanciano. Lo stadio in cui ilNapoli ha iniziato prima e chiuso poiil suo girovagare nell'inferno della C. E' giusto oggi ricordare il campo diLanciano, oggi nel giorno in cuiidealmente si chiude il primo ciclodel Napoli di De Laurentiise peraprirne un altro. Quando il patronazzurro si presentò parlò di unNapoli che nei suoi disegni era desti-nato a giocare in Champions. Parlòdi cinque anni, ne ha impiegati duein più, ma di questo nessuno può far-gliene una colpa. Il passo dal Biondial City of Manchester è enorme, ilNapoli ha impiegato il giusto tempoper farlo. Ed è stato giusto festeggia-re. Ma le feste sono finite. Dalle20.45, esattamente dopo che si saràspento l'eco di quella musichetta chestavolta, mutuando una vecchia can-zone, come la campana del villaggio,suona per noi, si fa sul serio.La fine di un ciclo inevitabilmentecomporta l'apertura di un ciclo suc-cessivo. De Laurentiis va compreso:lui non è uomo di calcio, e nonriesce, nonostante gli sforzi, adentrare nella mentalità dei tifosi. Neigiorni scorsi ha dichiarato:"Godiamoci la festa di Manchester".

Non ci siamo: la festa c'è stata, bel-lissima, fantastica, meritatissima. Edè durata abbastanza. Diciamo dalfischio finale della gara contro l'Inter,quella che sancì il terzo posto mate-matico, fino al giorno del sorteggio.Da quel momento la festa è finita, esi fa di nuovo sul serio. Il che nonvuol dire che se il Napoli dovessetornare sconfitto dall'Inghilterra saràun dramma. Il processo di crescitache ha portato gli azzurri dal Biondial City of Manchester deve continua-re. La Champions è una bruttabestia, va vissuta poco alla volta,bisogna annusarla, sentirne il sapo-re. Solo così tra qualche tempo sipotrà essere competitivi. Ma l'ideache si possa andare stasera pergodersi una festa non ci sembra ilpunto di partenza ideale. Diciamoche quest'estate ci siamo già godutila festa del Gamper, ed è bastata.Stasera si fa sul serio, terribilmentesul serio. Senza alibi di sorta. Lorosono fortissimi, ma il Napoli lo èaltrettanto. E se gli azzurri mancanodalla Coppa dei Campioni da 21anni, il Manchester manca da 40anni. Si gioca undici contro undici, esi parte dallo 0-0. Si può anche per-dere, quasi sicuramente si perderà:nel qual caso non ci saranno dram-mi, ma non sarà certo una festa dagodere, ma una sconfitta da cui trar-re insegnamenti.

14 settembre Diciamoci la verità: avremmo firmatocol sangue alla vigilia per un pareg-gio al City of Manchester. Alla finequasi quasi c'è il rimpianto per quel-lo che poteva essere e che non èstato: maledizione, si poteva vince-

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re. La grande novità rispetto al passato,il salto di qualità che tutti auspicava-mo è stato questo: gli azzurri nonsono spariti nel giorno della grandepartita. In passato il Napoli avevamolte volte giocato bene, con l'av-vento di Mazzarri ha imparato anchea vincere in trasferta. Ma sempre nelmomento della verità veniva meno.Un tracollo mentale, più che tecnico.Stavolta no. Il Napoli, contro la capo-lista della Premier, nel giorno deldebutto in Champions ha giocatocon gli attributi.Ad analizzare "numericamente" lapartita il pari ci sta tutto. Due traver-se per il City, una traversa perLavezzi, ed un salvataggio sullalinea su conclusione a botta sicura diHamsik. Ma il calcio non lo si analiz-za solo attraverso i numeri. Il calcio èanche sensazione. E specie nellaripresa il Napoli ha sempre dato l'im-pressione di poter fare gol. Nonavesse trovato il gol su punizionecon Kolarov (mi sia concesso: chesia stramaledetto, in un anno epassa al City neanche una giocatada ricordare, e caccia la "scienza"proprio contro il Napoli!) il City nonsembrava in grado di fare male. Altro motivo di rammarico: le azionipericolose dei padroni di casa sonosempre arrivate dopo errori degliazzurri. L'esperienza non si comprasulle bancarelle, certe cose sonoinevitabili, ma danno fastidio.Ma adesso è inutile star qui a ram-maricarsi dopo una prestazionestraordinaria. Prima ancora del risul-tato, che conta tantissimo ci interes-sava vedere la come la squadrasapeva stare in campo. E sotto que-

sto punto di vista l'esame è statosuperato alla grandissima. Il Napoliche esce imbattuto da Manchesternon solo dimostra di avere la possi-bilità concreta di andare avanti inChampions (il Bayer che vince inSpagna fa paura), ma pone unaserissima candidatura anche per loscudetto. Ieri sera è stato fatto unpasso gigantesco in avanti per lamaturazione della squadra.Ora bisogna farne un altro. Bisognaimmediatamente dimenticare la garacol City, e concentrarsi sulla partitacon il Milan. Che da adesso è daconsiderare quella più importante.Anche se siamo solo alla secondagiornata, se il Napoli batte i rossone-ri li mette a cinque punti in classifica,scusate se è poco.Il processo di crescita è fatto di pic-cole tappe. Prima bisogna esserecompetitivi, poi essere competitivinelle gare che contano. L'ultimostep, il più difficile, è essere compe-titivi sempre, avendo la forza di pas-sare da un impegno all'altro senzaguardare mai dietro, senza distrarsimai.

26 settembre Se nel pomeriggio qualcuno fossepassato davanti al San Paolo avreb-be la fortuna di ascoltare un ineditoper queste parti. E' stata provata la"musichetta", l'inno che i tifosi di cal-cio amano sentire più di tutti. Ma noncontava nulla. La "prima" ufficiale èquella di stasera. E stasera, statecerti, tutta Napoli starà in ascolti. Chiallo stadio, che davanti alla televisio-ne. Ma ci saranno tutti. Quando lostacchetto che emoziona sarà finito,e tutto sarà pronto per la partita,

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idealmente si sarà chiuso il primociclo dell'era De Laurentiis. Quandoarrivò dalle nostre parti disse cheavrebbe impiegato cinque anni perportare il Napoli a questi livelli. Ne haimpiegati 2 in più. Ieri sono stati setteanni esatti dalla prima ufficiale delNapoli di De Laurentiis. Contro ilCittadella furono 60mila i napoletaniche accorsero per scoprire unasquadra nuova, una società che nonconosceva, anche un pianeta, quellodella serie C, fin lìmisterioso.Curioso che a distanza disette anni esatti saranno ancora unavolta in 60mila i tifosi presenti. Unqualcosa che non si riesce a spiega-re facilmente. Come dire che l'amoreper questa squadra non cambia, sesi gioca in C col Cittadella, o inChampions contro il Villarreal. Di quel Napoli dopo l'addio diGianello non è rimasto più nessuno:oggi quello con maggiore militanza èGrava, che però arrivò nel gennaiosuccessivo. Sono rimasti, il presi-dente, Peppe Santoro, i due magaz-zinieri. E forse nessuno più. Tuttocambiato nel Napoli, ma nulla sem-bra essere cambiato intorno. Qualcuno dirà: ma è giusto alla vigi-lia di una gara per molti versi storicaparlare di cose che sembrano mortee sepolte? Non è giusto, è doveroso.Quando si parla del Napoli, giusta-mente, si fanno le lodi della società,dei giocatori, dell'allenatore. E' inne-gabile che hanno fatto bene ciascu-no la propria parte, quando sonostati chiamati a farla. Certo, c'è statoqualche incidente di percorso, ma faparte del gioco. Spesso si dice: seNapoli è in Champions è merito loro.Vero, ma solo in parte. Napoli ed i

napoletani sono sempre stati daChampions. Se per una tifoseria nonc'è differenza tra Cittadella eVillarreal qualcosa vorrà pur dire. Avolte abbiamo la sensazione chesarebbe più giusto dire che questasocietà, questo allenatore, questicalciatori non sarebbero mai arrivatiin Champions se non fosse per inapoletani. Vogliamo dire: bravissi-mo De Laurentiis ad ottenere grandirisultati. Nel calcio vincere non è maifacile per nessuno. Farlo poi tenen-do i conti in regola è un titolo di meri-to straordinario. Ma se stasera lui èin Champions lo deve a Napoli e ainapoletani. Fosse stato il presidentedel Perugia (che fallì insieme alNapoli) in Champions non ci sarebbearrivato. Probabilmente Napolisarebbe arrivata in Champions, vistele potenzialità, anche con un altropresidente. Non vogliamo dire che ilpatron se ne deve andare, e chechiunque al posto suo potrebbe faremeglio, vogliamo solo ristabilire unaverità che nessuno sembra volerricordare mai.Stasera è una di quelle serate daraccontare e poi da ricordare, nonc'è dubbio. Non vorremo però chequalcuno ricordasse ai tifosi, capitaspesso, di Lanciano o cose delgenere. I tifosi del Napoli non c'en-trano nulla con tutto ciò. Loro, i tifosi,sono sempre stati in Champions.Anche quando l'avversario parlavaveneto, e si chiamava Cittadella.

27 settembreCe sont les meilleures équipesSie sind die allerbestenMannschaftenThe main event!

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(Chorus)Die MeisterDie BestenLes grandes ÉquipesThe Champions!Une grande réunionEine große sportliche VeranstaltungThe main event!Ils sont les meilleursSie sind die BestenThese are the champions!(Chorus x2)Die MeisterDie BestenLes grandes ÉquipesThe Champions!Die MeisterDie BestenLes grandes ÉquipesThe Champions!Champions League è l'inno ufficialedella UEFA Champions League, Ilpezzo, la cui esecuzione è compresanella cerimonia di apertura di ognipartita della competizione e nei pro-grammi televisivi a essa dedicativenne composto da Tony Britten nel1992 ed è basato sull'inno di incoro-nazione Zadok the Priest di GeorgFriedrich Händel. È suonato dalCoro dell'Accademia di St. Martin inthe Fields e dalla RoyalPhilharmonic Orchestra. Il testo ècostituito da frasi e parole in inglese,tedesco e francese, le tre lingue uffi-ciali della UEFA. L'inno completo,che dura circa tre minuti e compren-de due brevi strofe e il coro, non èstato mai messo in commercio uffi-cialmente.Sono anni che tutti la sentiamo primadelle gare di Champions. La sentiva-no con un pizzico di invidia, da tifosidel Napoli ci sentivamo una sorta di

imbucati, presenti a quella festasenza regolare invito. Da staseranon è più così. E c'è da dire un'altracosa: sono anni che questa musicadi sente in giro per l'Europa: non eramai capitato però di sentire uno sta-dio cantarla in coro. Come se fosseun inno nazionale. E' accaduto alSan Paolo. Al signor Tony Britten ,ormai quasi novantenne, sarà venu-ta la pelle d'oca. E la pelle d'oca è venuta di certo atutti i presenti al San Paolo. Può unasigla essere più rilevante dello spet-tacolo che ha anticipato? Mai, ma inquesto caso la risposta è sì. Lo spet-tacolo prima ancora che in campo èstato sugli spalti. Poi in campo èandato tutto sin troppo bene. La par-tita dei sogni, chiusa sul 2-0 nel girodi una ventina di minuti.Le notizie sono due, che arrivano daFuorigrotta. La prima è il segreto diPulcinella, la conoscono tutti: non c'ènessuno come il tifoso del Napoli. Laseconda è sorprendente ma nontroppo: questo Napoli è fortissimoanche in Europa. La qualificazione alsecondo turno passando attraverso ilgirone della morte resta difficile, diffi-cilissima, ma da stasera non èimpossibile.

17 ottobrePer quanto ancora giovane MarekHamsik non è certamente un pivelli-no. Uno che ha giocato, da capitano,un mondiale, non può emozionarsiper una partita qualsiasi. E quandouno come Hamsik dice che una par-tita come quella di stasera contro ilBayern è il coronamento di un sognoche culla da quando ha iniziato agiocare a calcio, è chiaro che non si

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tratta di una partita qualsiasi. Alpunto che, anche se non si può giu-stificare, si riesce anche a capirecome e perché il Napoli sabato serasi stato così distratto contro il Parma.Non è una partita come tutte le altre.In un certo senso rappresenta il ver-tice di una piramide che il Napoli hainiziato a scalare tempo fa. Nonvogliamo tornare alla preistoria, allagara con il Cittadella, o alla trasfertadi Lanciano. Restiamo in Europa Unpercorso che il Napoli ha re-iniziatocol il Panionios, poi col Benfica, e fula prima squadra di una certa tradi-zione che gli azzurri hanno incontra-to sul loro cammino. Poi il Liverpool,in Europa League. Quest'anno ognivolta è un tuffo al cuore. ColManchester City la prima assoluta inChampions; col Villarreal la primastoria al San Paolo, con il pubblico acantare in coro l'inno dellaChampions, cosa mai accaduta inprecedenza in nessuno stadio euro-peo. Ora la gara con una grande sto-rica del calcio mondiale, affrontatanel momento della sua massimasplendore, affrontata diciamo ancheda pari a pari. Forse le parole in con-ferenza stampa di Schweinsteiger eHeynckes sono state un po' di circo-stanza, ma quando hanno parlato diuna gara temibile, contro la miglioresquadra italiana hanno detto quelloche pensavano davvero, anche per-ché i tedeschi non sono certo solitiesseri franchi di cerimonia. Dire cheil Bayern ha paura del Napoli nonsarebbe esatto, ma dire che ha mas-simo rispetto per la squadra diMazzarri è certamente vero. E lacosa non può che inorgoglire tutti.Godiamoci questa sera di festa, per-

ché comunque andrà a finire unafesta dovrà essere. Tenendo anchepresente che in nessun caso saràuna gara decisiva ai fini della qualifi-cazione al turno successivo. IlNapoli non deve sentirsi sottoesame. Il suo esame di laurea l'hasostenuto con successo aManchester. Questa è la festa di lau-rea. Una festa da vivere con orgoglioe senza paura di nulla. Mai comestavolta il Napoli non ha nulla da per-dere. Ha già vinto arrivando a questapartita e giocandola quasi alla apri.Tutto quello che verrà sarà in più.Oltre che bene accetto. Perché, siaben chiaro, questo è quello che sidice e si scrive alla vigilia di una garadel genere. Poi dopo conterà soprat-tutto la partita. Ma di questo ci occu-peremo domani.

18 ottobre - Il Napoli supera un altroesame, terribile. Coi denti e con leunghie gli azzurri portano a casa unpunto pesantissimo contro quellache in questo momento è probabil-mente la squadra più in formad'Europa. Una prova di maturità,tanto più che la gara era iniziata nelmodo peggiore. Il Napoli ha saputosoffrire, il risultato sta stretto ai bava-resi, anche se al Napoli è stato nega-to un rigore, ed un altro molto dubbioè stato dato agli ospiti. Ma al di là ditutto c'è da riconoscere che il Napoliha avuto la dimostrazione che puressendo forse la migliore squadraitaliana, a certi livelli non può regge-re il confronto. La superiorità delBayern è stata schiacciante: tecnica,tattica ed anche fisica. Il solo Maggioha dimostrato di potersela giocarebene o male alla pari. Tutti gli altri

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una spanna dietro. In certi momentisi è avuta la sensazione che i tede-schi fossero in 15 o 16 in campo.Erano ovunque, in superiorità nume-rica in tutte le zone del campo. Inalcuni momento la superiorità è stataquasi imbarazzante, ogni azionesembrava potesse portare al gol. IlNapoli è come scomparso, ma inquesto momento ha fatto il suo pic-colo capolavoro.Perché ha stretto i denti, sbuffato,sofferto, ma non ha ceduto.Qualcuno potrà dire che hanno delu-so i giocatori più attesi, i tre tenori. Inverità è non hanno avuto una solapalla giocabile. E' venuto meno Inler, ma non è ilcaso di gettargli la croce addosso,anche perché si è trovato a giostrarein un settore popolato da mostri.Quando calavano in massa nellametà campo azzurra ricordavano glieserciti dei loro antenati barbari chefecero scempio dell'impero romano,lasciando al passaggio solo rovine.Non essere affondati in queste con-dizioni è un titolo di merito. Il discor-so qualificazione tutto sommato èancora aperto, il Napoli al momentoè secondo.

18 ottobre La madre di tutte le battaglie di Umberto Chiariello

Scenari difficili per il Napoli inChampions. Vedo troppo entusia-smo in giro. In effetti il secondoposto dopo il girone d'andata è unrisultato eccellente che va al di là deipronostici iniziali. I pareggi contro lepiù ricche e nobili d'Europa - il

Manchester dai 100 milioni di dollarid'investimento e lo schiacciasassiBayern che sta frantumando laBundesliga - più la vittoria-rivincitasul Villareal sono risultati di tuttorispetto. Eppure il cammino futurodel Napoli nel girone è tutt'altro cheagevole e non induce all'ottimismo,pur sperando che ancora una voltagli azzurri ribaltino i pronostici. Laprossima giornata vedrà il Napoli interra bavarese orfano del Capitano:dopo aver visto la squadra diRummenigge al San Paolo di trespanne superiore al Napoli (ed è unmerito del Napoli non aver perso), hopaura che all'Allianz Arena per ilNapoli si profili una pesante sconfit-ta. Dico di più: se la prossima giorna-ta si chiude con Bayern-Napoli 2-0ed il Villareal che strappa un punto incasa propria al City (che caspita,mica vorrà chiudere a zero punti ilgirone!), faccio i salti di gioia. Nonsono matto! La classifica, a quelpunto vedrebbe Napoli e Cityappaiate al secondo posto con 5punti cadauna ma col Napoli cheavrebbe una miglior differenza reti diun gol, dato che in casa non ne hapreso alcuno dagli spagnoli mentregli inglesi sì. Il confronto diretto suc-cessivo al San Paolo non vedrebbe inapoletani obbligati a vincere, datoche un pareggio rimanderebbe lapratica-qualificazione all'ultimoturno, con gli azzurri in Spagna con-tro una squadra che non avrebbealtro da chiedere al torneo, neanchel'accesso all'Europa League, ed ilManchester in casa propria contro itemibili tedeschi. E' questa la cosache mi preoccupa di più: affidarsi alladifferenza reti per passare il turno.

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Se pure è vero che il Napoli partireb-be al terzo turno da un gol di vantag-gio, nell'ultima partita tutto può acca-dere. Insomma, per dirla tutta, nondico che temo il "biscotto" in quel diManchester, data la provata serietàdei tedeschi, ma sicuramente preve-do che i tedeschi andranno in terrad'Inghilterra senza motivazioni(avendo già superato il turno comeprimi del girone) e con qualche riser-va in campo. Situazione tropporischiosa per noi che dobbiamo nonsolo vincere ma vincere bene in terradi Spagna. Per risolvere il problema,battiamo il Manchester e non se neparli più. Perfida Albione!

1 novembre Quando il 25 agosto furono sorteg-giati i gironi, dopo aver maledettotutto ciò che era possibile maledire,in tanti hanno segnato sul calendariola data del 2 novembre. In un sorteg-gio che peggiore era impossibileimmaginare, una cosa positiva c'era.Monaco è una delle città più belled'Europa, l'Allianz Arena uno stadiostupendo, avere la possibilità diandare da quelle parti avendo qual-che giorno di festa, profittando delponte di Ognisanti, semmai arrivan-do in Baviera per la codadell'Oktober Fest era in ogni casouna prospettiva gratificante. E sareb-be stato perfetto se il Napoli fossestato, sia pure virtualmente, ancorain corsa per il qualificazione.Quella che sembrava solo una tra-sferta di piacere, da godere da turistie basta, è improvvisamente diventa-ta una gara importante. Il Napoli nonsolo è in corsa per la qualificazione.Ma arriva a questa gara imbattuto, al

secondo posto in classifica. Con laconsapevolezza di poter eventual-mente rimediare anche in caso unasconfitta, avendo poi la gara decisivain casa con il City.E' ovvio che quello che valeva duemesi fa oggi non conta nulla. Se afine agosto era considerato onorevo-le un terzo posto in questo girone diChampions terribile, oggi sarebbevissuto se non proprio con me unatragedia certamente come unadisgrazia. Perché nel frattempo ilNapoli si è convinto di poter farestrada in Europa, ed ha sacrificatosull'altare di una difficile ma nonimpossibile qualificazione agli ottavidi finale della massima competizioneeuropea almeno tre partite di cam-pionato. Scelta a dire poco opinabile,ma che comunque sta a testimoniarequale sia la priorità della società.In due mesi non solo il Napoli hacambiato un po' le sue prospettive,ma ha visto crescere in manieraesponenziale la sua credibilità. IlBayer non ha certamente paura degliazzurri, ma nutre grande rispetto peruna squadra capace di non perdereal City of Manchester, e di fermare lamarcia dei bavaresi, giocando nonall'italiana, E' un tasto questo sulquale a Monaco insistono molto eche deve inorgoglire Mazzarri, i gio-catori, e tutto l'ambiente napoletano. Stasera sarà durissima, perché incasa il Bayer va avanti con la mediadi 4 gol a partite. In ogni caso ilNapoli ha già vinto la sua prima bat-taglia internazionale. Oggi è consi-derato da tutti un avversario degnodi rispetto. Comunque andrà a finirestasera, il sogno Champions nonfinirà qui. Ed i tifosi, una marea, pre-

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senti all'Allianz, tra napoletani diNapoli e napoletani del resto delmondo, potranno essere orgogliosidi questa squadra. Perché all'Allianzsono andati da tifosi, e non da turisti.

2 novembreAlla fine possiamo anche dirci soddi-sfatti. Il Napoli ha perso, ma perdereall'Allianz era da mettere in conto.Per altro, visto il risultato di Villarreal,non è che con il pareggio cambiassemolto. Il pericolo vero, dopo mezz'o-ra, era l'imbarcata. Invece con unpizzico di fortuna il Napoli è tornatoin partita. Ed alla fine il Bayern haanche avuto paura di non farcela. Edil Bayern in genere in casa rifila 4 gola tutti. Insomma i quasi diecimilanapoletani che sono arrivatiall'Allianz se non soddisfatti, per lomeno tornano a casa non umiliati. Enon è poco.Poi possiamo dire tante altre cose. Acominciare da Fernandez. Si puòparlare male di un difensore che alsuo debutto mette a segno due gol aMonaco? Difficile farlo, ma in fin deiconti il suo avversario diretto, attesoche giocando a zona non ci sonoavversari diretti, di gol ne ha fatti tre.E ne poteva fare anche qualcuno inpiù. Diciamo che l'argentino, che dimestiere fa il difensore, come difen-sore non ha convinto per nulla.Possiamo anche parlare della posi-zione defilata di Cavani. Potevaavere senso mettere Lavezzi centra-le, per mettere in difficoltà i centralitedeschi. Ma tenere Cavani pratica-mente a fare il mediano per tutta lapartita non ha molto senso. AncheMazzarri non ha convinto del tutto,ad essere sinceri.

Ma sono tutti discorsi che a questopunto lasciano il tempo che trovano.Il Napoli si giocherà la qualificazionecon il Manchester. A Monaco haperso con onore, e forse di più nonera lecito attendersi. Resta solo dachiedersi: ma valeva davvero lapena fare quel turnover massicciocol Catania?Questa è l'altra faccia della meda-glia. Anche uscendo a testa alta lasensazione è che il Napoli non èancora pronto per certe manifesta-zioni. Al di là del risultato finale, ilBayern è parso, nelle due partite,nettamente superiore al Napoli.Quindi resta il dubbio che aver privi-legiato la Champions rispetto alcampionato non sembra essere unacosa molto intelligente. Perchéabbiamo avuto la dimostrazione cheil Napoli a certi livelli internazionalinon è ancora competitivo. In Italia ildiscorso è diverso. Ma i punti persisin qui potrebbero alla fine costarecarissimo.Ma non pensiamoci, adesso. Peraltro non si può fare nulla per cam-biare la situazione. Adesso pensia-mo alla Juve. E' una gara che non sipuò perdere. Anzi, che si deve asso-lutamente vincere.

3 novembre Da Monaco a testa altadi Umberto Chiariello

Il Napoli perde la sua decima partitadi Coppa dei Campioni o ChampionsLeague che dir si voglia dopo unastriscia positiva di 8 partite consecu-tive (perse la prima a Madrid ed haperso l'ultima a Monaco di Baviera,contro due delle più grandi squadre

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europee). Ma il Presidente è soddi-sfatto: "una sconfitta che vale unavittoria", ha tuonato. In effetti è così.Anche il commovente popolo azzur-ro, corso in diecimila all'AllianzArena (che boato ai gol azzurri!) haripiegato le bandiere e sta tornandoa casa soddisfatto. Per come si eramessa, è un gran bel risultato. Perun periodo della gara sembrava divedere un remake del film Rocky IV.Ricordate il pugile italo-americanosballottato sul ring alle prese con ilterribile colosso Ivan Drago? Cosìnel primo tempo sembrava accades-se nell'area azzurra, manco fosse ilring del film di Stallone: momenti diautentico terrore vissuti dai tifosinapoletani che vedevanoSuperMario Gomez torturare sottouna gragnola di colpi il povero DeSanctis (tre reti e due gol sfiorati nelgiro di mezz'ora). Ma proprio il fragi-le Federico Fernandez, che nonaveva saputo opporsi al gigantetedesco nella sua area, suonava lacarica in area avversaria con unadoppietta di testa su palle inattive diInler e Lavezzi che sorprendeva ilsupponente Neuer, mai chinatosidue volte a prendere la palla in fondoal sacco sul terreno amico. Nel fina-le il Napoli ha fatto davvero paura aitedeschi, e gli ultimi quindici minutisono stati vibranti assai, fino al sal-vataggio di De Sanctis dal 4-2 cheha sancito la fine della gara. Ora ilNapoli può tornare dalla Baviera conla consapevolezza che ha fatto bellafigura e che può ancora giocarsi laqualificazione con il Manchester City,seppure di questi tempi lo squadroneinglese ha un'andatura mostruosaed ha maramaldeggiato pure in casa

del malconcio Villareal col solitoSuperMario degli ultimi tempi (sta-volta parliamo del nostroSuperMario, l'italiano Balotelli). IlNapoli è ovviamente consapevoleche deve compiere un autenticomiracolo al San Paolo il 22 novem-bre per battere i citizens di Mancini,attuali padroni della Premier League.Il Napoli è consapevole pure del fattoche la sconfitta dal sapor di vittoria èquel che ci vuole per affrontare con ilmorale giusto la partitissima del SanPaolo di domenica sera quando saràdi scena l'imbattuta Juventus. Nonsiate perplessi se parliamo di sconfit-ta dal sapore buono. E' già successonella Storia, ci sono precedenti illu-stri. Pensate che sono nella leggen-da come i Leoni di Higbury gli azzur-ri di Pozzo che persero 3-2 inInghilterra all'indomani dell'essersilaureati Campioni del Mondo inFrancia nel '38. Giocarono una parti-ta memorabile con un uomo in menoper quasi tutto il tempo e segnaronocol grande Silvio Piola un incredibilegol in rovesciata (in realtà fu uncolpo di pugno!) che portò gli italianisul 3-2 alla soglia del pareggio.Quella sconfitta fu salutata perfinodalla spocchiosa stampa inglesecome una grande prova degli azzur-ri che avevano dimostrato così divalere il titolo. Ecco, stasera il Napoliha mostrato all'Europa ed a se stes-sa che vale la Champions, e quindiora la considerazione di sé aumente-rà, con tutti i benefici conseguenti.Nessuno aveva impegnato il Bayernfino allo stremo in casa sua, nean-che il formidabile City, come ilNapoli. In fin dei conti il risultato èquel che conta meno: pareggio o

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sconfitta non fa differenza, perchébisogna comunque battere i blues sesi vuole andare avanti. Mi premedare a Mazzarri quel che è diMazzarri, al di là delle considerazio-ni tattiche e dei suoi cambiamentiinnovativi di serata (l'analisi la trova-te a parte nelle pagelle). Ancora unavolta il livornese ha saputo plasmaree mostrare alla grande platea euro-pea una squadra di carattere. Nonnascondiamolo, ad un certo puntodel primo tempo il Napoli potevaprendere un'imbarcata, alla fine èuscito a testa alta, ad impresa sfiora-ta, tra gli applausi convinti di sosteni-tori ed avversari. Con il morale alto ilNapoli può rituffarsi nel campionatocome l'ammazza-grandi che finora èstato. Rimandi a casa per la primavolta in questo campionato AntonioConte ed i suoi bianconeri sconfitti esarà allora uscito dalla settimanadegli esami con la coscienza di séche nessun traguardo è precluso,come nei voti di noi napoletani chenon vogliamo così precocementeinterrompere un sogno. Per quel chemi riguarda, di un triangolino tricolo-re.

21 novembreE' la madre di tutte le partite. In palionon c'è solo la qualificazione agliottavi di finali di Champions, con tuttii soldi che comporta. Il Napoli stase-ra si gioca una fetta di credibilità. Sinqui ha basato la sua stagione dicia-mocelo francamente, sulla speranzadi passare il turno. Questione disoldi, di immagine (che poi è la stes-sa cosa), di prestigio. Per superareun turno oggettivamente quasi proi-

bitivo ha sacrificato sin qui, a dirpoco, 6/8 punti in campionato.Passando il turno tutto avrebbe unsenso. Altrimenti resterebbe solo ilrammarico per aver lasciato per stra-da tanti punti in campionato. Uncampionato che nonostante tuttosembra voler aspettare il Napoli, mache inevitabilmente inizia a delineareuna classifica che vista così è brutti-na. C'è già una frattura tra le primeed il gruppo del Napoli, anche se sitratta di una frattura ancora sanabile.Ma non sarà facile. Ma adesso non ha molto senso par-lare di campionato. C'è laChampions, ed è su questa sfida chebisogna concentrare tutte le energie.Ora non è che ci siano tante alterna-tive: per passare il turno bisogna vin-cere. Cosa non semplice, ma nel cal-cio i pronostici vengono fatti peressere smentiti. Ed in passato non dirado il Napoli, di sera, al san Paolo,a stravolto pronostici che lo vedeva-no soccombente. Mancini, giusto perparlare dell'allenatore che staserasarà contro il Napoli, nel marzo del2008 venne con la sua Inter daimbattuto, ed uscì sconfitto. E' capi-tato altre volte. Il San Paolo ha lacapacità, a volte, di trasformare gliazzurri, e, semmai, anche di incutereun po' di soggezione negli avversari.Oddio, non è che quelli del Citysiano facilmente impressiona, perònon si sa mai. Il ruggito del sanPaolo sa essere impressionante, estasera lo sarà più che mai. Contro il Villarreal il ruggito paralizzògli avversari, che dopo 20 minutierano già sotto in maniera irreparabi-le. Il Bayern se ne fece un baffo, lad-dove in partenza fu il Napoli a subire

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la pressione. Il City, purtroppo, èmolto più simile ai bavaresi che aglispagnoli. Ma in Champions sin quinon hanno mai convinto del tutto,tranne forse nell'ultima circostanzain Spagna. In Champions il Napoli hasempre fatto meglio degli inglesi. Edun motivo c'è: anche il City non èabituato a giocare certe gare, e lapressione ambientale è fortissima,forse per loro più che per il Napoli,perché loro questa Champions pos-sono anche pensare di vincerla. E latensione che trasmette la musichettaè pazzesca. Certo, poi come squa-dra sono una spanna, forse anchequalcosa in più, sopra il Napoli,anche se all'andata non si vide la dif-ferenza. Speriamo che sia cosìanche stasera. Se gli azzurri se lagiocheranno alla pari in campo, il goldella vittoria arriverà dagli spalti.

22 novembreLa ragione dice che non è ancorastato fatto nulla. Che c'è ancora unapartita da giocare, e da vincere a tuttii costi a Villarreal, contro una squa-dra che sin qui non ha fatto neancheun punto in Champions, e che presu-mibilmente non ha nessuna intenzio-ne di chiudere senza mettere nulla inclassifica. Ma ogni giorno ha la suapena. Per adesso è festa grande.Avevamo detto. Ci vuole la partitaperfetta, e qualche errore da parteloro. Ci sono stati entrambi. Il Napoliha giocato al massimo delel sue,notevoli, possibilità. Il City, comespesso capita anche in Premier qual-cosa dietro lascia sempre. Diciamoanche, ragionando a freddo, senzale palpitazioni del momento, che legrandi occasioni da rete sono state

soprattutto degli azzurri.Probabilmente il risultato sta anchestretto agli azzurri, che nella ripresahanno avuto molte occasioni, in pri-mis col palo di Hamsik, ma anchecon Maggio, solo davanti al portiereavversario. C'è anche da dire che ilCity ha tenuto il pallone quasi sem-pre, spesso e volentieri nella metàcampo azzurra. E le azioni avevasempre il crisma della pericolosità.Diciamo che gli ultimi 30 minuti si èvissuto in apnea, Ma va benissimocosì, per amor di Dio, ci manchereb-be pure che si pretendesse di vince-re, contro la padrona della Premier,non contro una squadretta, percapirci, senza neanche soffrire.E' stata la notte del Matador, ritorna-to quello dello scorso anno; la nottedi un Lavezzi straordinario, che sifaticava a tenere anche facendo falli.E' stata la notte di Hamsik, che hafatto vedere di che pasta è fatto. Maè stata anche la notte di un mostruo-so Paolo Cannavaro, per una seraalmeno degno del fratello versioneGermania 2006. La notte di un gran-dissimo Campagnaro. La notte di unDe Sanctis fantastico, quando èstato chiamato in causa. Ma è statala notte magica di tutta la squadra, ditutta una citta' che ha saputo strin-gersi intorno alla squadra, sostener-la nei momenti difficili spingerlaquando era necessario.Adesso però, cari azzurri, passatevila mano sul cuore. Ci avete regalatouna notte straordinaria, ve ne sare-mo grati in eterno. Ma adesso, corte-semente, vogliate degnarvi di gioca-re anche in campionato. Non se nepuò più di sabato sera un po' anoni-mi, contro squadre che valgono la

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decima parte del City. C'è una classi-fica da recuperare, perché noi laChampions vogliamo vederla ancheil prossimo anno, perché è bellissimosentire il pubblico del San Paolo checanta a squarciagola la sigletta dellaChampions. Il problema che se sipensa solo alla Champions di que-st'anno si corre il rischio di non par-tecipare a quella della prossima sta-gione. E non è simpatico. Per altronon cambiamo idea: questo scudettosi può vincere.

23 novembreLa storia siamo noidi Umberto Chiariello

Credo che manco il MarescialloBadoglio abbia fatto più proclami dinoi. Avevamo detto pomposamente,sul nostro sito: qui si fa la storia.Ebbene, ora possiamo dirlo, con unurlo liberatorio: la storia siamo noi.Miracolo al San Paolo, la corazzataPotiomkin (per la telecronaca man-cava la voce greve di PaoloVillaggio) avanzava sotto una salvadi fischi assordanti dell'incontenibileSan Paolo, ma il fortino azzurro resi-steva, resisteva davanti a "saracine-sca" De Sancits, all'indomitoCapitano che le prendeva tutte, maproprio tutte. Alla fine il triplice fischioliberatorio dello sloveno Skomina,ottimo arbitro della vibrante contesa,ha sancito un responso pazzesco. IlNapoli ha vinto nel segno delMatador. Fatemi cantare: bye byeMancini, un passo ancor, e poi persempre ti perderò/ Come una fiaba,la coppa passa/C'era una volta poinon c'è più… parole e musica dei tretenori tornati vivi per l'occasione,

eccome. Il Pocho è stato devastante,Cavani lo spietato eversore, Hamsikl'ispirato incursore. Tutto come ai beitempi di settembre che furono. Sonocanterino per la gioia, caro Napoli:Come prima, più di prima, tiamerò/Per la vita, la mia vita, tidarò/Sembra un sogno rivederti (inChampions)… Eh sì, per le impreseoccorrono ditirambi, peana e fescen-nini, alziamo al cielo cori e canti,celebriamo come si conviene gli eroiche al cielo ascesero e diederoimperitura gloria alla nostra storia.Già, la Storia magistra vitae: la storiasiamo noi. Senza gli scacchi e taroc-chi di De Gregori, senza Minoli inpanchina, possiamo cantare: la sto-ria siamo noi/ nessuno si senta offe-so/siamo noi questo prato di calciosotto il cielo/la storia siamo noi,attenzione, nessuno si senta esclu-so/la storia siamo noi/siamo noi que-ste onde nel mare/questo rumoreche rompe il silenzio (gol diCavani)/questo silenzio così duro damasticare…(gol di Balotelli)/Però lastoria non si ferma davvero davanti aun portone (quello di Hart)/la storiaentra dentro le stanze, le brucia/lastoria dà torto e dà ragione…/Quelliche hanno letto milioni di libri e quel-li che non sanno nemmenoparlare/ed è per questo che la storiadà i brividi/perché nessuno la puòfermare/La storia siamo noi, siamonoi padri e figli, siamo noi, bella ciao,che partiamo/La storia non hanascondigli, la storia non passa lamano/La storia siamo noi, siamo noiquesto campo di calcio (licenze poe-tiche varie ed assortite di chi scri-ve)…Lasciatemi cantare (no, non ho

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attaccato la pessima canzone diTotto Cotugno, per carità). E' cheuna sera di queste segna per la vita,bene mio figlio che ha vissuto unaserata così importante, lui che nonha conosciuto Maradona come me,bello sentire 60.000 fratelli napoleta-ni abbracciati che cantano 'oi vita, 'oivita mia, 'oi core, e chistu core, sistato 'o primmo ammore, 'o primmo el'ultimo sarai per me… alla fine diuna tenzone al cardiopalma dove ilpiù forte se ne va scornato e sconfit-to ed ancora una volta Davide batteGolia, ed i protagonisti da spalti sonotutti lì, catarticamente avvinghiati,fermi a cantare, a sventolare drappiazzurri, in una fiumana di braccia,volti, cappelli, sciarpe, luci, una festaverso l'Europa e vista da tuttaEuropa, altro che attenzione, Napoliè pericolosa!. No, semmai Napoli èuna carta sporca, e nessuno se neimporta, ma ognuno aspetta 'a cior-ta. Però Napoli è mille colori, Napoliè mille paure, è 'a voce de' creatureche saglie chianu chianu e tu sai chenun si sulo. La verità è che Napule 'asape tutti o' munno. Lo dice un figliodi Napoli come Pino Daniele, c'è dacrederci. Come ora c'è da crederenel miracolo del Madrigal, e nellaresa dei conti con il Conte biancone-ro, mister parrucchino. Strappalipure, i capelli, o leccese sabaudizza-to, a noi basta la teca con un solocapello, quello del Dio del calcio atener sveglia la memoria (colpita oraa lutto, condoglianze vivissime). Lospiritato Mazzarri vuol entrare nellaleggenda. Sappia che prima dellaconquista di Spagna deve scacciarei sabaudi pronti ancora una volta ascendere per depredare. Abbiamo

sconfitto la perfida Albione, nulla èprecluso. Cantate gente, cantate,cantate con Ninuzzo nostro: Napoli,Napoli, Napoli/Forza Napoli, Napoli,Napoli, oh, oh/Napoli, Napoli,Napoli/La mia Napoli, Napoli, 'a ban-diera tutta azzurra/ca rassumiglia 'ocielo e 'o mare 'e sta città/ForzaNapoli/Rint'all'uocchi'e ste guaglio-ne/Ca se scordano 'e problemi/E simettono a canta'…

6 dicembreE venne il giorno. Il Napoli arrivaall'ultima sfida del girone diChampions nell'invidiabile situazionedi essere arbitro del suo destino,senza dover chiedere favori a chic-chessia. Se stasera dovesse vincereal Madrigal è negli ottavi diChampions, un traguardo che perqualcuno è fine a se stesso, ma èpur sempre un traguardo carico digloria (e di euro, che di questi tempinon bastano mai). Un traguardo sulquale nessuno avrebbe scommessoun centesimo il 26 agosto, dopo ilsorteggio che mise il Napoli nel giro-ne della morte. Girone che adesso èstato senza dubbio alcuno dellamorte per il Villarreal (quarta forzadel campionato che esprime lanazionale campione del mondo),avversario degli azzurri stasera, giàfuori da tutto. E magari sarà dellamorte per il Manchester City dellosceicco Mansur, uno che in tre anniha speso un miliardo di euro peracquisti, una buona parte dei qualistaziona perennemente in panchina,o come nel caso di Tevez in tribuna..A girare in queste ore per Napoli c'èun solo argomento che tiene banconelle discussioni: i soldi che lo sceic-

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co di cui sopra avrebbe promessoagli spagnoli per incentivarli a ferma-re gli azzurri. Voce emersa nei giorniscorsi dal popolino, cui ha fatto damegafono lo stesso De Laurentiis.Chi vi scrive ama vedere complottiovunque, ma francamente stavoltanon ci crede. Gli inglesi hanno unaconcezione dello sport che è moltodiversa da quella di noi latini. Cipiace ancora credere che certe cosenon le fanno. Per altro mentre èsemplice convincere qualcuno asuon di soldi a perdere, ben diversoè il contrario. Se il Villarreal sin qui,avendo il massimo delle motivazioni,anche economiche, non ha fatto unpunto in Champions forse vuol direche è inferiore alle avversarie,Napoli compreso. Se il Villarreal fati-ca da morire anche nella Liga vuoldire che, complice anche una serieimpressionante di infortuni non è inun grande momento. Sia ben chiaro:nessuno regalerà nulla. InChampions le motivazioni individualisono sempre altissime. Il Villarrealfarà la sua partita, proverà a fermareil Napoli, esattamente come ilBayern Monaco proverà a non ren-dere la vita facile al Manchester City.Con qualche motivazione in più deibavaresi, perché giocano davanti aipropri tifosi, ma con una squadra cheè molto inferiore al Bayern. La cosa più probabile (toccate ferroe i maschietti anche altro) è che alla fine in unmodo o nell'altro vinceranno siaNapoli cheCity. E per noi andràbenissimo.Vorrebbe dire dare unsenso al sacrificio fatto sin qui incampionato. Non saranno i dieci

punti di cui parla Mazzarri, ma è ditutta evidenza che il sogno di andareavanti nella massima competizioneeuropea è sin qui costato carissimo.Una squadra che prende 4 punti allacapolista della Premier non può per-dere a Verona e Catania, o in casacol Parma.Se stasera si vince tutto ok.Altrimenti sarà un fallimento. Ma oranon è il tempo della paura, ma quel-lo del coraggio. Ieri ho scritto chenon è questa la partita dell'anno.Perché la speranza è che poi in pri-mavera ce ne siano altre più impor-tanti. E soprattutto perché nel calciomoderno la cosa fondamentale ègarantirsi la partecipazione allaChampions dell'anno successivo.Confermo tutto, ci mancherebbe.Non è questa la partitya dell'anno.Però nel frattempo stacco tutti i tele-foni, spengo il computer, mi isolo dalmondo. Ci sentiamo a mezzanotte... Adelante ragazzi, vamos a ganar.

7 dicembreSarà più forte il City, come ha dettoMancini, ma il verdetto del Madrigalnon lascia adito a discussione: ilNapoli va agli ottavi di Champions, ilCity va in Europa League.Non sapremo mai se davvero losceicco aveva promesso ricchi premie cotillon: ci aspettavamo tutti unVillarreal giustamente motivato,voglioso di fare la partita. Il nervosi-smo finale degli spagnoli però èsospetto. Ma è festa, inutile stare acercare il pelo nell'uovo.Non è stato un bel Napoli, ma forseè stato un grande Napoli. Primotempo quasi insignificante. Colsenno del poi possiamo dire che gli

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azzurri hanno preso le misure agliavversari, hanno verificato la lorofrenesia a centrocampo, ma anchele lacune in difesa. Poi nella ripresapoco alla volta è stata occupata mili-tarmente la metà campo avversaria.Il gol era nell'aria, prima o poi dove-va arrivare. E così è stato. Con rad-doppio quasi immediato, a chiudereogni discorso, e successivo controllodella palla. Se fosse stato tutto volu-to potremmo parlare di un grandissi-mo Napoli, che ha controllato allagrande la situazione. Resta il dubbioche il primo tempo sia stato sempli-cemente giocato male, quanto menocon azzurri frenati dall'emozione edalla necessità di vincere a tutti icosti. E adesso tiriamo il fiato per un paiodì ore, non di più. Perché tra tre gior-ni sci sarà una gara sotto alcunipunti di vista anche più complicata diquesta del Madrigal. Perché ilNovara no può permettersi il lusso diperdere punti. Ed il Napoli ha il dove-re di fare anche in Italia ciò che hafatto in Europa. Domani sapremo ilprossimo avversario. Con un pizzicodi fortuna potrebbe arrivare da que-ste parti l'Apoel Nicosia, ma sono inlizza anche Barcellona e RealMadrid.Diciamo che il Napoli in Championsha già fatto più del proprio dovere.Perché passare il turno era il sognodi tutti. Ma dopo il sorteggio sembra-va quasi un'utopia. Ma l'utopia altronon è che il sogno dei visionari, ed ivisionari sono quelli che inventano ilfuturo. Quindi è bene continuare asognare. Della serata di ieri sera resta unagrande gioia. Guai però se fosse

pensato come un punto di arrivo.Questo è un punto di partenza perfare una squadra sempre più forte.Ora ci sono i soldi per fare mercato.Un'occasione da non perdere.

15 dicembreCi siamo, l'attesa sta per finire.Poche ore e sapremo quale avversa-rio il Napoli avrà per gli ottavi di fina-le. Un tifoso azzurro ha scritto aBabbo Natale un bigliettino (non erapropriamente una lettera) nel qualechiedeva in regalo l'Apoel. Nonsarebbe male, ad essere sinceri.Anche il mio buon amico Paolo DelGenio non la pensa così:"Troppo pericoloso, tutti sarebberoconvinti che è fatta, e si correrebbe ilrischio di andare incontro ad unadelusione pazzesca in caso di elimi-nazione. Meglio una squadra piùforte, semmai non le spagnole: inquesto caso non ci sarebbero con-troindicazioni".Umberto Chiariello, chi leggeMondonapoli tutti i giorni lo sa bene,da tempo sogna il Benfica. Ha unavisione catartica del sorteggio."Vincendo in casa del Villarrealabbiamo vendicato l'eliminazionedella scorsa primavera. Il Benfica cibuttò fuori nel 2008, è ora di vendi-care quello sgarbo".Personalmente la penso come l'ano-nimo tifoso che ha scritto a BabboNatale: non mi spiacerebbe l'Apoel,a me piace vincere facile, tanto perprendere le altre squadre c'è sempretempo.Per schematizzare in ogni caso ilsorteggio di mezzogiorno, usiamo lametafora del semaforo stradale. Abbiamo diviso le sei squadre che

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possono essere abbinate al Napoli)in tre fasce di difficoltà, abbinandoleai colori del semaforo.Semaforo Rosso. La prima fascia,come ovvio, inseriamo le due spa-gnole. Barcellona e Real Madrid.Sarebbe un sorteggio proibitivo oquasi Il Barcellona è la squadra piùforte di tutte. Capace di vincere con-tro tutti, in qualsiasi condizione. Daquando Guardiola ha preso il basto-ne del comando è stata eliminatauna sola volta, dall'Inter di Mourinho,diciamo anche con un pizzico difortuna, e con un paio di svarioniarbitrali all'andata a San Siro. Pocosotto il Real Madrid, anche se il fattodi giocare, eventualmente, il ritornoal Bernabue, riducedrasticamente le possibilità di com-petereSemaforo giallo Nella secondafascia ci mettiamo le due inglesi. IlChelsea in questo momentoè in leggera ripresa in campionato, esi annuncia anche un mercato digennaio come al solito moltoricco. Sulla carta è superiore alNapoli, anche se non si tratta di undoppio confronto impossibile comequello con le due spagnole. Ma ser-virebbe davvero una grande impre-sa, modello City, per capirci.L'Arsenal è inferiore al Chelsea, maha grande esperienza in Champions,e questo, come ben sappiamo,soprattutto in questa manifestazione,conta moltissimo. Potendo sarebbeun accoppiamento da evitare. Semaforo verde. Sull'Apoel Nicosianon ci sono dubbi: il Napoli è netta-mente superiore.Ed anche la considerazione che l'im-pegno potrebbe essere sottovalutato

lascia il tempo che trova. Averel'Apoel vorrebbe dire avere quela for-tuna che non abbiamo avuto ad ago-sto, quando il Napoli finì nel gironedella morte. E poi c'è il Benfica. Ilcalcio portoghese è in fase di rilan-cio, ma pensare che i lusitani possa-no essere considerati superiori alNapoli. Nella peggiore delle ipotesisarebbe uno scontro all pari. Anzi,con gli azzurri avanti almeno di unaspanna.

A16 dicembreIl sogno era l'Apoel, l'incubo ilBarcellona. Il Chelsea si pone ametà strada: impegno sulla cartadurissimo, ma meno impossibile diMessi e compagni, e dello stessoReal Madrid. Il Napoli se la gioca,esattamente come se l'è giocata conil Manchester City. Si gioca prima alsan Paolo, ma questo si sapeva giàprima.Il Chelsea dopo la rivoluzione estiva,con l'addio a Ancelotti ha avuto unavvio molto stentato, sia in campio-nato che in Champions, ma è in cre-scita. Con un pizzico di fortuna havinto il suo girone di Champions, edin campionato sabato ha battuto ilCity, anche se il distacco dalla testadella classifica resta abissale.La rinascita del Chelsea è coincisacon quella di Drogba, che resta il suogiocatore più importante, senzadimenticare i vari Terry e Lampard,anche se la carta di identità nondepone a loro vantaggio. Abramovicin estate ha probabilmente sbagliatola campagna acquisti. Ha investitosoprattutto sull'allenatore, AndréVillas Boas, strappato a peso d'oro alPorto. Ma non si è pensato di ringio-

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vanire una squadra che forse comin-cia ad essere anzianotta, specie neisuoi giocatori più importanti. Ma sitratta pur sempre di una signorasquadra, come ha dimostrato nonpiù tardi di sabato scorso infliggendoal City la prima sconfitta stagionalein Premier. Poteva andare meglio, non c'è dub-bio, ma forse dal punto di vista psico-logico è il sorteggio migliore. IlChelsea è una grandissima squadra,forse un po' in decadenza: parliamoadesso, ovvio. Tra due mesi epassa, il 21 febbraio, quando le duesquadre si troveranno per la primavolta di fronte può darsi che tutto siacambiato. Sicuramente meno fortedel City. Anche se ha molta più con-

suetudine con la Champions, e que-sto non è un fattore secondario. IlNapoli se la può giocare, se giocacome ha fatto nel girone di qualifica-zione. Di certo gli stimoli saranno amille, non c'è il pericolo di snobbaregli avversari come sarebbe potutoaccadere con l'Apoel. Al tempo stes-so un'uscita contro il Chelsea nonpotrebbe certo essere vista come unfallimento. Dal punto di vista psicolo-gico è l'avversario ideale. E forse loè anche dal punto di vista tattico.Perché è una squadra che soffre inmaniera terribile la velocità degliattaccanti avversari, e questo comesappiamo bene è il pregio miglioredel Napoli.

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Cavà Cavà Cavà... tira la bomba.Cambiano i tempi, cambiano gli inter-preti. Ma la sostanza, spesso, quellano. Cambiano i paesi ma non il conti-nente. Dal Brasile all'Uruguay, siamosempre in Sudamerica, che conNapoli sembra avere un certo feeling.Una volta, neanche troppo tempo fa,era Antonio Careca, a cui i supporterazzurri dedicarono un coro che èancora un must. Adesso il bomber sichiama Edinson e fa gola a mezzaEuropa. Si muovono persino gli sceic-chi, per averlo. Niente da fare.Edinson, che di cognome fa Cavani,è diventato el Matador dopo che daragazzo, nella sua Uruguay, erasoprannominato El Botija, terminecon cui si indica un bambino, per viadei lineamenti infantili e del fisico fra-gile ed esile. Difficile pensare che simuoverà da Napoli. Facile capire per-ché, basta guardare il suo score.Nella prima stagione e mezzo aPalermo fece appena 7 gol in 40 par-tite. Nel 2008-09 furono 14 in 35,media che mantenne nella successi-va annata (13 reti in 34 gare). ANapoli, grazie anche a un'intuizionebrillante di Walter Mazzarri, che lo hareso centravanti puro, la scorsa sta-gione ha realizzato 26 reti in 35 pre-senze. Il Matador è stato il migliorbomber del 2011: con 28 centri in 33partite, sarà premiato a Milano duran-te gli Oscar della serie A il 23 gennaioe complessivamente nel Napoli hamesso a segno 46 reti in 65 presenzetra campionato e Coppe. Matador,cecchino infallibile sotto porta, maanche grande altruista e uomo-squa-

dra. Uno che non lesina il suo impe-gno e non si risparmia in campo.Cavani è l'unico attaccante che puoitrovare tranquillamente in difesa e acentrocampo. E risulta decisivoanche lì.La premessa quasi obbligata fa capi-re quanto questo calciatore sia indi-spensabile in una squadra. Se poi cimettiamo che con la maglia azzurra èarrivato a 35 reti totali, in un anno emezzo, il quadro è quasi completo.Quasi, perché c'è da aggiungereun'altra piccola chicca: Cavani è unospecialista delle marcature multiple.Doppiette, triplette, Edinson Cavani èriuscito, in più di un'occasione, a scri-vere più di una volta il suo nome neltabellino dei marcatori, risultandodecisivo in parecchie occasioni. E hacominciato sin da subito, da quel 26agosto 2010, quando indossò per laprima volta la maglia azzurra numero7. Avversari erano gli svedesidell'Elfsborg, preliminari di EuropaLeague: una bella doppietta che fu unbiglietto da visita che lasciava presa-gire un futuro roseo in azzurro.Trascorse un mese, 26 settembre,quando Edi mise a segno una dop-pietta anche in campionato, contro ilCesena. Una gara nata male (azzurriin svantaggio 1-0) ma finita alla gran-de (1-4, una rimonta strepitosa). Maper il Matador non era ancora abba-stanza. E così, scelse ancora unavolta la vetrina dell'Europa League,questa volta, in Olanda, contro il piùblasonato Utrecht. Stavolta la gara fudecisamente più difficile, ma il buonCavani si superò con la sua prima tri-

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Cap 4 I tre tenori: Cavani

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pletta. La sfida terminò 3-3 ed Edi ful'uomo partita.Quelle tre reti vennero bissate il 9gennaio 2011, nella meravigliosagara contro la Juventus al San Paolo.Un 3-0 epico, di quelle che si ricorde-ranno per anni e anni. «Coi biancone-ri provo più gioia», disse nel dopopar-tita di Champions contro ilManchester City. La spiegazionerende ancor più felici i tifosi azzurri.Dovendo scegliere una delle suemarcature multiple, el Matador predi-lige la tripletta contro la Juventus: «Èla più bella, quella che sento di più,perché in questa città contro i bianco-neri è sempre una partita particola-re». Edi ha capito tutto della vita.Ci prende gusto, Cavani, che inseri-sce anche la Sampdoria tra le triplet-te: 4-0 e tutti a casa. Ancora in cam-pionato, ancora una doppietta: il 20marzo è il Cagliari a capitolare al SanPaolo, 2-1. Ancora emozioni, ancoradecisivo il 3 aprile contro la Lazio:una gara da cardiopalma, coi bianco-celesti in vantaggio 2-0 e poi rimonta-ti fino al risultato definitivo di 4-3.Edinson conclude la sfida con tre gol,l'ultima tripletta della stagione 2010-11, stagione che lo ha visto vice-capocannoniere alle spalle del sem-preverde Totò Di Natale. Una primastagione da Oscar, per il Matador.La prima doppietta della sua vita, inassoluto, la realizzò con la maglia delPalermo contro il Lecce, il 15 marzo2009. Nella stagione 2009-2010, il 16maggio, proprio all’Atalanta mise asegno la sua unica doppietta di quel-l’anno. E proprio i bergamaschi sonola squadra a cui Edinson ha segnatopiù gol da quando è in Italia, ben cin-que.

Tornando in maglia azzurra, la stagio-ne 2011-12 è quella più difficile. Inuna città come Napoli ripetere l'ex-ploit dell'annata precedente non èfacile. Nessuno credeva che Cavanipotesse ripetersi con un ruolino dimarcia così convincente. E infatti, ainizio stagione, patisce proprio lapressione. Qualcuno dice addiritturache non è il centravanti che serve alNapoli. Ma è proprio dalle critiche chei campioni riescono a trarre il massi-mo. E così, contro il Milan, Edinsondecide di rivestire i panni da Matador.Il 18 settembre 2011 al San Paoloarrivano i rossoneri, che si portanosubito in vantaggio con Aquilani. Unagioia effimera, perché Cavani nemette a segno tre uno dopo l'altro,uno più bello dell'altro. Di fatto, diven-ta il primo calciatore italiano a portar-si a casa il pallone, come si usa inInghilterra. Una soddisfazione chemette a tacere, almeno per un po', icosiddetti “scienziati” o “sapientoni”.Deve però attendere il 22 novembreper zittire veramente tutti: nella sfidadentro-o-fuori contro il ManchesterCity non si può proprio sbagliare. Edilo sa e si carica la squadra sulle spal-le. Agli inglesi del Citizen Cavani rifilala sua prima doppietta in ChampionsLeague. Due gol che valgono oro: difatto, la qualificazione è arrivata pro-prio grazie al kappaò inflitto alla squa-dra di Mancini. La doppietta inflitta aicitizen, forse quella più importantenella recente storia azzurra, avvaloraancor di più la legge dei grandi nume-ri. Una legge che lo rende leggenda.Perché nonostante tutto l'impegnoprofuso, a un attaccante si chiedono igol. E lui sa come farli.Ma c'è spazio, in un 2011 decisamen-

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te ricco di soddisfazioni professionali,per altre due marcature multiple.Un'altra bella iniezione di autostima eun altro duro colpo ai suoi detrattori.La penultima doppietta l'assesta alLecce, il 3 dicembre, in una garaquasi senza storia che si chiude sul4-2 per gli azzurri. La seconda è alGenoa, sempre al San Paolo, il 21dicembre, nel 6-1 che chiude l'annosolare nel migliore dei modi, dopo labrutta sconfitta casalinga contro laRoma. Due reti meravigliose, duecolpi d'effetto che lasciano presagireun 2012 ancor più ricco per ilMatador. Uno che non si lascia scalfi-re da critiche gratuite, anche perchéaffida a Dio la sua esistenza e, con laFede, riesce a superare anche i(pochi) momenti bui che di tanto intanto gli capitano. Ma lui non ci facaso. Anche perché non si è mai con-siderato un attaccante in crisi. Più diuna volta Walter Mazzarri ha afferma-to: “Cavani è un giocatore completo,si muove sempre per la squadra.Quando non segna è perché dà unamano al pacchetto arretrato”.

Verissimo. Difensore aggiunto, cen-trocampista d'impostazione, uomo difascia: Edinson è questo e moltoaltro. A Palermo giocava largo adestra, a Napoli ha imparato a esserecinico sottoporta. Non c'è portiere chesappia resistergli. Non c'è modo in cuinon la mette in rete. Nei tabellini uffi-ciali non figura forse il suo più bel golin carriera: la rovesciata strepitosa incasa del Barcellona, annullata per undubbio fuorigioco. Una rete che biso-gna mostrare ai più piccoli, per inse-gnargli come si fa. Questo è Cavani.Ci sono attaccanti che non hannobisogno di parlare coi numeri. Edi èuno di loro, e comunque i numeri ce liha. Numeri, come detto, da leggenda.Ed è a una sola rete dalla top 10 degliattaccanti azzurri. Davanti a lui c'èAmadeo Amadei, a quota 47.«Preferisco essere giudicato solo peril mio impegno, non per i gol che saròcapace di segnare», disse ad agostodel 2010, quando si tenne la sua pre-sentazione. Certi attaccanti, puravendoli, non hanno bisogno deinumeri per essere giudicati.

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Non è stato un anno facile per MarekHamsik. Non lo è stato in campo dovepur avendo un rendimento molto alto,non è forse stato all'altezza della suafama, e delle precedenti annate. Nonlo è stato fuori dal campo, per via delsuo presunto trasferimento al Milan:non ha fatto piacere ai tifosi delNapoli vedere che il giocatore che sindal primo giorno era stato eletto idolodella tifoseria aveva scelto come pro-curatore il terrore di tifosi e dirigenti,quel Mino Raiola che ha fatto ammat-tire prima Moratti, poi i dirigenti delBarcellona. Uno squalo che si vedepoco, pochissimo, quasi nulla, duran-te tutto l'anno, e che viene fuori d'e-state con in mente una sola grandeoperazione, che sistematicamenteporta a termine. E la missione che siera dato Raiola per la scorsa estateera appunto il trasferimento diHamsik al Milan. L'operazione chenon è riuscita perché sono venutimeno gli elementi chiave. In primis ilgiocatore, diciamolo subito. Perché adifferenza da quanto fatto, per fare unnome, nelle ultime due estati daIbraimovic, Hamsik è stato correttissi-mo. Se è più che probabile che aves-se dato il suo gradimento di massimaper un trasferimento al Milan, non hamai messo in difficoltà il Napoli pun-tando i piedi, o facendo piazzate allaIbraimovic. Hamsik è stato al postosuo, il massimo che è uscito dalle suelabbra è stato: "Il Milan è una grandesquadra". Raiola si aspettava moltapiù collaborazione da parte del calcia-tore.

A Raiola è mancata la sponda delMilan. Quando riuscì a portareIbraimovic al Barcellona, dall'altraparte trovò una società che feceun'offerta indecente per lo svedese.L'offerta che il Milan si presume abbiafatto per il Napoli era certamenteindecente, ma in direzione opposta.Al Milan erano convinti di poter farel'affare della vita. E non era così. Madove Raiola ha trovato un vero e pro-prio muro è stato in De Laurentiis,che semplicemente non gli ha con-cesso udienza, non ha voluto nem-meno starlo a sentire. Esattamente lostesso comportamento tenuto quan-do Ernesto Bronzetti si fece avantiper avviare una trattativa per portareCavani al Real Madrid. De Laurentiislo ha mandato indietro con danni: "SePerez vuole parlare con me ha il mionumero di telefono. Con altri non trat-to".E' chiaro che la strana estate diMarek è rimasta a lungo nella mentedei tifosi. Il Milan ci ha messo del suo,sia ben chiaro. Il comportamentotenuto in questa storia da Galliani èstato palesemente scorretto. Perregolamento non si può contattare uncalciatore (o un suo procuratore, inpratica è la stessa cosa, anche se nelsecondo caso i controlli sono impos-sibili) senza l'autorizzazione dellasocietà che detiene il contratto. IlMilan, esattamente come fece loscorso anno con Ibraimovic, ma quic'era la volontà del Barcellona dicedere) ha certamente trattato conRaiola. Per di più non ha mai smenti-

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Cap 5 I tre tenori: Hamsik

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to seccamente la trattativa, tenendosisul vago, nonostante il muro digomma eretto da D Laurentiis, e non-ostante non avesse mai presentatoun'offerta vera e propria. Non si per-deva occasione per fare allusioniall'arrivo di Marek in rossonero. Ed aNapoli, quando Hamsik ha messoinsieme un paio di partite non all'al-tezza della sua fama, ha malignatoimmediatamente si trattasse di unamanovra del giocatore e del suo pro-curatore a futura memoria. Avràanche gradito il corteggiamento delMilan, ma la professionalità e l'attac-camento alla maglia di Hamsik non èmai da mettere in discussione. Ecerte sue esultanze il modo in cuicarica i tifosi nei momenti caldi dellapartita, sono sintomatici di un giocato-re che a Napoli sta bene. Il che nonvuol dire che resterà a Napoli vitanatural durante. E' un professionistae ha il dovere di valutare le varie pos-sibilità che la carriera gli propone. Dicerto il suo non è stato un atteggia-mento ostile verso il Napoli. Lo sa lostesso De Laurentiis che continua atesserne le prove. In questa ottica ilrinnovo del contratto che è di questigiorni altro non è che la dimostrazio-ne di tutto ciò. Anche in questo caso:la cessione è sempre possibile, ma ilgiocatore coi fatti non sta ostacolandoin nessun modo il Napoli. Ma torniamo a Hamsik. In fin dei contiil suo comporta mete fuori dal campo,come sempre, è stato correttissimo.In campo, in apparenza, ha datoqualcosa in meno, specie nel secon-do semestre. In apparenza. Perchéalla resa dei conti ha segnato 5 reti incampionato, e due in Champions. Ilche per un centrocampista non è

poco. A furia di dire che Hamsik è ilterzo elemento del tridente spesso sidimentica il suo grande lavoro in fasedi non possesso palla. Non a casoMazzarri nei limiti del possibile non famai a meno di lui, e spesso ha dettoche Hamsik è sempre sottovalutatonelle pagelle del dopo partita. Marekè il giocatore del Napoli che recuperail maggior numero di palloni, alla fac-cia di chi dice che non sa fare la fasedifensiva.Se proprio vogliamo cercare il pelopossiamo dire che Hamsik è tra i cal-ciatori del Napoli quello che peggioregge il ritmo delle due partite a setti-mane. Non a caso è stato tra tuttiquelli che ha fatto il maggior turnover.Ma nonostante ciò ha lasciato sem-pre il suo marchio. Due gol inChampions, entrambi al Villarreal (cuiaveva fatto gol anche a febbraio inEuropa League, deve avere un debo-le per questa squadra) di grandeimportanza. Il primo, quello del sanPaolo, incanalò in discesa immedia-tamente una partita che tanto sempli-ce non doveva essere, non fossealtro che per un problema psicologi-co, avendo il Napoli l'obbligo di vince-re contro una squadra che si sarebbededicata essenzialmente alla difesa.Il secondo al Madrigal ha chiuso defi-nitivamente la partita, e con esso ildiscorso qualificazione.Il 2011 è stato per Marek un annonero dagli undici metri: non è più ilrigorista principale degli azzurri, ora èCavani, e lui ha fatto capire che forseè un bene. Quelli che ha calciato que-st'anno li ha sbagliati tutti, tranne unoa Bologna, nel finale dello scorsocampionato. E dire che uno come lui,che calcia benissimo sia di destro che

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di sinistro, che solitamente è moltofreddo, dal dischetto dovrebbe esse-re implacabile. Ora la grande scommessa potrebbefarne un centrocampista a tutti glieffetti. Senza limitarlo negli inseri-menti offensivi, che restano pur sem-pre il pezzo forte della ditta, e nonavrebbe senso impedirglieli. Un ruoloal centro della manovra potrebbe

essere questo il suo futuro più omeno immediato. Ne ha il tempera-mento, e le qualità tecniche. Forsenon ne ha ancora il carisma (il giova-notto è un fenomeno, ma non saràmai un leader) e bisogna che migliorila capacità aerobica. Ma le possibilitàci sono tutte. Certo, con uno schemadiverso. Perché ha bisogno di averedue mediani al suo fianco.

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Che mondo sarebbe senza il Pocho?A Napoli sono in molti a chiederselo,specie dopo che qualcuno ha insi-nuato il dubbio che questo potrebbeessere l'ultimo anno di Lavezzi inazzurro. I segnali in materia potreb-bero essere evidenti: in primis l'acqui-sto di un big (almeno in rospettiva)come Vargas che va a ricoprire lostesso ruolo del numero 22 azzurro.Poi c'è quella storia della clausolarescissoria, per la quale lo stessoLavezzi potrebbe lasciare Napoli pra-ticamente senza consultare la societàazzurra, previo il pagamento di 32milioni di euro. Che sono una bellacifra, non c'è che dire. Ma che potreb-bero anche essere poca cosa, visto ilvalore del calciatore, e la passioneche per lui nutre Mancini, uno che haalle spalle il portafoglio senza limiti diuno sceicco.In realtà appare difficile pensare cheil Pocho possa lasciare Napoli.Perché in fin dei conti questa è la cittàche sembra fatta su misura per unocome lui. Una città che lo ama inmaniera viscerale, e che è dispostaad accettare praticamente senza bat-tere ciglio certi eccessi che, specie ingioventù, lo hanno contraddistinto.Del resto tutti gli argentini che sonostati a Napoli si sono trovati benissi-mo. Per non parlare sempre e solo diMaradona, pensiamo a Pesaola,Sivori, tutti giocatori che a Napolihanno lasciato una parte del lorocuore. Il Petisso addirittura ci è rma-sto per tutta la vita: ma il Petisso è piùnapoletano di tanti nati da questeparti.

Lavezzi è perfetto per il pubbliconapoletano, e Napoli è la città idealeper il Pocho. Poi le vie del mercatosono infinite. Potrebbe arrivare al gio-catore l'offerta indecente cui non sipuò dire di no. Ma al momento lacosa sembra improbabile. I tempi deimal di pancia del calciatore nei con-fronti della società sono passati, edanche il rapporto tumultuoso ai tempidi Marino con il procuratore Mazzonisono ormai buoni, tanto è vero che ilNapoli si affida alla sua mediazioneper gli affari sudamericani.Il 2011 di Lavezzi stato come quellodel Napoli: buono ma non straordina-rio. Ha fatto grandisisme partite, risul-tando spesso decisivo negli assistfatti a Cavani (che non a caso hasegnato come mai in carriera). IlPocho in più di una occasione si èdimostrato l'unico grimaldello ingrado di scardinare le difese avversa-rie con il suoi dribbling, e le sue acce-lerazioni. Resta il solito limite sottorete: Lavezzi continua a segnare colcontagocce, poco per una puntaesterna di una squadra che ha pro-getti ambiziosi sia in Italia che inEuropa. In più che un piccolo partico-lare: è stato da più parti notato che ilNapoli ha fatto le sue migliori partite(in verità diciamo i migliori spezzoni dipartita) in assenza del Pocho. Capitòa Manchester, nella ripresa, quandofu sostituito da Dzemaili, è capitatonel primo tempo (la ripresa non fatesto) contro il Genoa, quandoLavezzi non ha giocato per infortunio,ed è stato sostituito da Pandev. Unmotivo per cui in assenza di Lavezzi il

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Cap 6 I tre tenori: Lavezzi

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Napoli gioca meglio c'è. L'argentino èun giocatore straordinario, ma è anar-chico, uno difficilmente inquadrabilein un contesto tattico. Lui amaimprovvisare. In sua assenza diciamoche la squadra è sicuramente piùordinata. In più c'è la sensazione checon Lavezzi in campo, la squadra siapiù pigra. Preferisca dare la palla alPocho, ben sapendo che in un modoo nell'altro qualcosa verrà fuori. E'capitato tantissime volte. In suaassenza invece gioco forza sono tuttipiù responsabilizzati, cominciare daHamsik che entra più nel vivo delgioco. Sia ben chiaro: il Napoli ha giocato avolte malissimo senza Lavezzi, anzi,nella maggior parte delle volte in cuil'argentino è stato assente il gioconon c'è stato. E teniamo conto anchedi una cosa: Lavezzi ha appena 26anni, solo adesso sta per entrare nelpieno della maturità. Mettiamo purenel conto che con il passare deglianni è inevitabile che perderà parzial-mente il suo spunto bruciante, ma neguadagnerà in maturità tattica, saràun giocatore più completo, probabil-mente anche più efficace sotto porta.L'aspetto singolare di un NapoliLavezzi-dipendente però esisteRicorda, fatte le debite proporzioni,quello che accadeva 20 anni fa aCaserta nel basket. A Caserta c'eraun giocatore straordinario, Oscar, conmedia impressionanti di tiro e di punti.Appena Oscar andò via Casertavinse lo scudetto.Il calcio non è il basket, l'influenza diun singolo giocatore è nettamenteinferiore. La speranza di vedere peròun futuro un Napoli che usi Lavezzicome una straordinaria risorsa, e non

come l'unica arma a disposizione èforte. Speriamo nel 2012 che è appe-na iniziato.Sul 2011 di Lavezzi c'è ben poco dadire, oltre quello che si è già scritto. Inalcune partite è stato devastante.L'azione simbolo è quella che ha por-tato al rigore della sicurezza inChampions contro il Villarreal.Quando ha rubato il tempo al difenso-re spagnolo, costringendolo al fallo,quasi senza che lo stesso difensorese ne rendesse conto. In quell'azinec'è tutto Lavezzi, la velocità, la tecni-ca, la furbizia. C'è l'essenza di un gio-catore che in campo è praticamenteimmarcabile, quando gli si lascia lapossibilità di prendere velocità. C'èanche il rovescio della medaglia, loabbiamo detto. Sotto rete è pocofreddo. Gli capita di fare gol straordi-nari quando non gli si lascia il tempodi pensare, quando deve solo agire diistinto. Il gol contro l'Udinese al SanPaolo è un gol pazzesco, difficilissimodal punto di vista tecnico, fatto peraltro ad uno dei migliori portieri almondo, Handanovic. Quando il gol èfacile, quando il Pocho ha il tempo dipensare a ciò che deve fare, vengo-no fuori i suoi limiti. Prendiamo adesempio un'altra gara contro ilVillarreal, stavolta quella di EuropaLeague al Madrigal, la gara che costòun'ingiusta eliminazione agli azzurri.In quella serata (mancava Cavani e lacosa si notò) in un paio di circostanzeLavezzi si trovò lanciato da soloverso la porta avversaria, ma si perseal momento della conclusione.Giustamente si dirà: se fosse anchefreddo sotto porta avrebbe poco onulla da invidiare a Messi, laddove ladifferenza c'è indubbiamente. Ma un

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giocatore con la sua tecnica non esi-ste che poi si perda in un bicchiered'acqua. Vediamo se darà frutti lanuova collaborazione con Lucarelli,che da qualche tempo ha questaparte gli sta dando ripetizioni privateper diventare spietato sotto rete. Sedovesse riuscire questo miracolo ilNapoli avrebbe a disposizione una

vera e propria arma letale.In fin dei conti a Lavezzi riescono legiocate più difficili, sembra impossibi-le che sbagli quelle che sono piùsemplici. Ecco perché c’è da pensareche il limire sia essenzialmente psico-logico. Chissà, forse bastarà sbloc-carsi una volta e poi non si fermeràpiù.

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DE LAURENTIIS 9Parlano i risultati sul campo di gioco(che sono quelli che a noi interessa-no) e sui libri contabili. Poco da dire.De Laurentiis ha fatto errori vari anco-ra oggi non sembra aver capito tutti imeccanismi del calcio. Ma parlano irisultati, quindi c'è poco da dire, per ilmomento ha ragione lui. Sin qui hamantenuto tutte le premesse fatte aitifosi (arriveremo ad essere competiti-vi in Europa) e a se stesso (massimoautofinaziamento). Quindi poco dadire. Certo, ha vissuto un’estate piùda clown che da dirigente calcistico,ma il personaggio è questo. E dopoanni di Naldi e Corbelli, non possiamocerto lamentarci.

DE SANCTIS 9La perfezione nel calcio non esiste,ma Morgan l'ha sfiorata. Il più conti-nuo di tutti, il più decisivo tra gli azzur-ri. Certo, i titoli dei giornali e i peanadei tifosi sono solitamente tutti per gliattaccanti. E nel caso specifico per itre tenori. Ma se si va alla sostanzadelle cose, se si considera che un golevitato ha lo stesso valore di un golfatto, si vede subito che De Sanctisha fatto meglio di tutti gli altri azzurri.E non era facile. Se in campionato èstato grande, in Champions è statoaddirittura strepitoso. Ed il rigoreparato a Gomez è solo uno dei tanti"gol" fatti dal portiere azzurro. Con laparatona su Balotelli al San Paolo neiminuti finale come ciliegina su unatorta straordinaria.

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Giusto una virgola sotto De Sanctis.Un anno positivo per il Napoli, senzadubbio indimenticabile per lui, cheoltre ad aver segnato in manieraimpressionante, ha trovato anche iltempo di laurearsi campione del SudAmerica con il suo Uruguay. La pauraera che dopo la stagione scorsapotesse spezzarsi l'incantesimo. Nonè così. Perché tra mille difficoltà, tracui vari infortuni seccanti, il Matadorha sin qui segnato, da settembre, già9 reti in campionato e 4 inChampions, scusate se è poco.Cavani sta dimostrando sul campoche lo scorso anno non fu un'eccezio-ne. Segna con regolarità nonostantetutto. Nonostante non abbia fatto unsolo giorno di vacanza, prima per laCopa America, poi per un infortuniomuscolare. Diciamo che le feste difine anno per lui sono stati i primi gior-ni di riposo dopo un anno in apnea.

MAZZARRI 8Non di più. Ha fatto benissimo alcunecose, molto male altre. In ogni casostiamo parlando di una valutazionealtissima, da cui si evince che i titoli dimerito sono di gran lunga superioriagli errori. E per errori ci riferiamosolo a quanto combinato sul terrenodi gioco. Certi suoi atteggiamentimeriterebbero giudizi ben più negati-vi. Il voto alto è giustificato essenzial-mente dai risultati raggiunti inChampions. Il Napoli era capitato nelgirone della morte. Nessuno avrebbescommesso un centesimo sul pas-saggio del turno, ed anche l'approdoall'Europa League sembrava poter

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Cap 7 Il pagellone del 2011

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essere una mezza chimera. I più,diciamocela tutta, dopo il sorteggioavevano previsto per gli azzurri più omeno il cammino fatto dal Villarreal.E' stato invece un trionfo. Grandemerito all'allenatore, innanzitutto. InItalia è andata meno bene. E non solonel secondo semestre. Anche lo scor-so anno è stata gettata al vento la sto-rica occasione di vincere lo scudetto.Quest'anno poi è stato un mezzodisastro. Lo è stato perché il Napoliproprio contro le squadre migliori hadimostrato di essere forse il più forte.Ma certe scelte dell'allenatore lohanno penalizzato. Il che non rendeinsufficiente la sua annata, ci man-cherebbe, ma non la rende neancheesaltante.

HAMSIK 8E' il centrocampista che segna di piùin serie A da cinque anni a questaparte. Ed anche in queste secondosemestre, pur non facendo sfaceli, hasegnato 5 gol in campionato, e due inChampions. In più è sistematicamen-te il giocatore del Napoli che recupe-ra più palloni. A vederlo sembra unoche scompare dal gioco, salvo poiripresentarsi al momento opportunosotto rete. Quello che nessuno siaspetta è il lavoro oscuro. Talmenteoscuro che nessuno sembra farcicaso. Tranne Mazzarri, che nonfarebbe mai a meno di lui, e che èarrivato a dire che pur avendo semprevoti alti, è il più sottovalutato almomento delle pagelle dei giornali.Se vogliamo trovare un difetto a que-sto giocatore è che, forse per proble-mi organici, è quello che maggior-mente soffre il doppio impegno setti-manale.

LAVEZZI 8Segnasse anche qualche gol in piùsarebbe da pallone d'oro. Purtroppoormai il Pocho lo conosciamo datempo. E' così, prendere o lasciare, enoi lo prendiamo volentieri. SegnaPocho (scusate il vergognoso gioco diparole) ma fa segnare moltissimo. Espesso dà l'impressione di essere diessere l'unico in grado di scardinarele difese avversarie. Quando partepalla al piede semplicemente non sitiene. Ed ha sempre la straordinariacapacità di anticipare di un soffio gliavversari, mandandoli fuori tempo.Anche quando la palla sembra persalui ha quello scatto di reni che fregal'altro. Il rigore preso contro ilVillarreal al San Paolo è esemplifica-tivo.

MAGGIO 7,5Si chiamasse Maggiao sarebbe giàinseguito da tutte le migliori squadredel mondo. Si chiama Maggio, epochi sembrano essersi accorti cheormai lui se non il migliore, è tra imigliore esterni destri del mondo.Ormai sa attaccare e difendere con lastessa capacità. Se in passato talvol-ta ha lasciato a desiderare nella fasedi non possesso palla, adesso anchequi è migliorato tantissimo, tanto èvero che Prandelli (che per lui nonstravedeva ai tempi della Fiorentina)ormai ne ha fatto un punto fermo dellanazionale azzurra. In alcuni momentodà l'impressione di una forza fisicadevastante. Contro il Bayern Monaco,una squadra fisica che più fisica nonsi può, è stato l'unico a mettere in dif-ficoltà da questo punto di vista i suoiavversari. Non a caso che da una sua

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discesa è nato il gol del pareggio alSan Paolo. Ma il gol di Cavani aManchester è stata la sua perla sta-gionale. Una discesa palla al piede di50 metri, tagliando in due la difesaavversaria. Più passa il tempo più cirendiamo conto che questo ragazzo ècome il vino: invecchiando diventasempre più buono.

CANNAVARO 7,5Confessiamo il nostro peccato: fino aqualche tempo fa eravamo convintiche se questo ragazzo avesse avutoun altro cognome difficilmente sareb-be arrivato in A. Col 2011 abbiamocambiato radicalmente idea: al puntoche pensiamo che se non si chiamas-se Cannavaro oggi sarebbe titolareinamovibile in nazionale. Dopo tuttose gioca Bonucci… Il 2011 di Paolo èstato un anno strabiliante.Probabilmente quello della pienamaturità. I paragoni col fratello sonosempre imbarazzanti, sia ben chiaro.Ma ormai farli non è più impossibile.In fase difensiva è stato perfetto oquasi. Perfetto come può essere undifensore dei giorni nostri: ormai nellescuole calcio non si insegna più latecnica difensiva, ed i risultati sonoevidenti. Si dice spesso che nel calciodi 20 anni fa uno come PaoloCannavaro avrebbe faticato a trovarespazio in A. Domandiamoci invecedove sarebbe arrivato Paolo se aves-se avuto i maestri che ha avuto il fra-tello…

BIGON 7Voto difficile, questo. Come direttoresportivo, diciamocelo francamente,non ha fatto nulla di straordinario.Cavani e Inler li ha presi direttamente

De Laurentiis. Tutte le operazionisecondarie portate a termine da"Riccardino" non sono state certoesaltanti. I vari Sosa, Yebda,Mascara, ma anche Santana, Fideleffhanno in larga parte deluso le attese.Bigon qualcosa di meglio l'ha fatto inuscita. Ma diciamo che come diretto-re sportivo è tra coloro che sonosospesi, diciamo non più di 5. Ma èstato splendido nel tenere i rapportitra i due grandi litiganti, De Laurentiise Mazzarri. E non deve essere statosemplice, visti i caratterini dei due. Ilsette è la media aritmetica di un 5come diesse, e di un 9 come diploma-tico.

CAMPAGNARO 7Il 2011 sarà probabilmente da luiricordato come quello della consacra-zione. Si è guadagnato sul campoquella convocazione in nazionaleargentina che avrebbe meritato datempo. Anzi, poiché era eleggibileanche per l'Italia, forse anchePrandelli avrebbe fatto bene a chia-marlo. E' un giocatore di rendimento,solo a volte capace di prestazionistraordinarie, ma mai sotto la suffi-cienza. Nel secondo semestre haavuto un inizio scoppiettante, metten-do a segno anche un paio di gol. Poiè calato un attimo.

ARONICA 6,5Quante volte vi è capitato di sentiredire, o proprio dire "Una squadra nonsarà mai grande finché avrà Aronicain campo". Che non sia un fenomenoè fuori discussione. Però alla fine inun modo o nell'altro, in un ruolo o inun altro, lui è sempre in campo.Quest'anno sembrava destinato a

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non dover mai giocare. Il Napoliaveva preso Britos per il suo ruolo,poi c'era Fernandes in un modo o nel-l'altro da lanciare per cui di spazio perSasà ce ne sarebbe dovuto esserepoco o nulla. Tanto è vero che si èfatto anche il tentativo di cederlo, aluglio. Alla fine ha giocato sempre oquasi. Di questa squadra è un titola-rissimo. E poiché Mazzarri non èmasochista, c'è da credere cheAronica sia per o meno superiore aglialtri. Lui ci ha messo sempre del suo.A volte fa irritare, per i suoi falli spes-so inutili. A volte lo prenderesti aschiaffi, come contro il Manchesterquando da un suo strafalcione in fasedi rilancio venne fuori il gol che pote-va costare carissimo. Non farà maiparte della squadra dei sogni di nes-suno, però al tirar delle somme il suorendimento è sufficiente, più che suf-ficiente.

ZUNIGA 6,5Nel suo piccolo Zuniga ha un primato:è stato il primo a scalfire quello cheper Mazzarri era l'intoccabile clan deititolarissimi. Capito che sulla fasciadestra non c'era trippa per gatti hafatto di necessità virtù, traslocandoarmi e bagagli sulla sinistra. E quipoco alla volta ha recuperato suDossena. Oggi per quel ruolo non c'ènessun titolarissimo, ma due che par-tono alla pari, o quasi. Per MazzarriZuniga è una sorta di coltellino sviz-zero, buono per tutti gli usi: lo ha uti-lizzato esterno, sia a tre che a quat-tro, sia a destra che a sinistra. Lo hautilizzato a centrocampo, e qualchevolta perfino da trequartista. Alla fineha anche segnato qualche gol. Unofantastico al Genoa, uno di quei gol

che si definivano alla Del Piero. Altridue semplici semplici: il primo decisi-vo per la vittoria contro il Catania, unagara che si stava mettendo male,dopo il rigore sbagliato da Cavani.L'altro addirittura storico, il gol dell'1-1all'Inter, quello della matematicaChampions League.

DOSSENA 6,5Da titolarissimo che era, poco allavolta ha perso il posto: ormai nellegare più importanti, quelle dellaChampions, il titolare è Zuniga. Forseanche perché più duttile tatticamente,più utile in certe partite, in cui non c'èsolo da spingere, ma anche da copri-re. Ma non c'è stato un calo di rendi-mento dell'ex Liverpool, quanto piut-tosto una grande crescita del colom-biano. Dossena il suo lo ha semprefatto, suoi i cross più pericolosi. Suol'assist per il definitivo 2-1 contro ilCity. Suo anche un gol di straordina-ria importanza. Il Napoli era sotto 2-0in casa contro la Lazio, quando pro-prio Dossena con un gol riaprì la par-tita, dando il via alla mezz'ora piùemozionante del 2011, ed in fin deiconti aprendo la strada per una vitto-ria che è stata decisiva per il terzoposto.

GARGANO 6,5Dobbiamo distinguere tra il Garganodel primo semestre, largamente sottola sufficienza, e quello che da settem-bre in poi ha messo insieme una serieimpressionante di grandi partite. Da4,5 la prima metà dell'anno. Almenoda 8 la seconda. Diciamo la verità: èil giocatore che più di tutti si è avvan-taggiato dell'arrivo di Inler, che lo haliberato da incombenze di regia.

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Gargano lo conosciamo bene: sedeve pensare è una frana, ma sedeve correre, ringhiere e mordere lecaviglie non ha rivali al mondo. Gli èbastata la partita di Manchester permettere in chiaro le cose. In estatedoveva andare via, ora è uno dei tito-larissimi in una squadra che giocheràgli ottavi di Champions.

INLER 6,5Mezzo voto in più, forse anche qual-cosa in più rispetto a quanto fattovedere sin qui con la maglia delNapoli, per il gol del Madrigal. Un golche da solo vale per la società il prez-zo dell'investimento fatto in estate.Ma è innegabile che sin qui lo svizze-ro non sia mai stato all'altezza dellasua fama. Non che abbia giocatomale, non sempre almeno. Spesso hafatto anche discrete partite. Sta difatto che sin qui non ha mai fatto quel-lo per cui era stato preso in estate,con grande rimpianto di non aver fattol'operazione a gennaio. Lui avrebbedovuto mettersi la squadra sulle spal-le, dirigere l'orchestra, dettare i tempi,ripulire i palloni che arrivano dalladifesa, dando qualità alle giocate delNapoli. Tutte cose che Inler sa fare, eche talvolta ha fatto anche in azzurro.Non è in discussione la qualità dellesue giocate, quanto la continuità diesse. Chiaro che anche per lui c'è daconsiderare che è entrato in un mec-canismo nuovo, ha bisogno di tempoper inserirsi. Insomma, qualche alibice l'ha. Non di meno ci si aspettavaqualcosa in più.

PANDEV 6,5Era solo questione di tempo. E' anco-ra giovane, non può essere già un

calciatore finito. Fatto sta che nelleprime uscite è stato imbarazzante, poipoco alla volta è cresciuta la condizio-ne, ed ecco che è tornato il veroPandev, quello del Triplete con l'Inter.Fiore all'occhiello di questa primaparte di stagione la doppietta allaJuventus. Ma anche il gol al Genoa èstato un piccolo capolavoro. La sen-sazione è che il Napoli ha trovato unnuovo grande giocatore. Vediamo seavrà la continuità.

PAZIENZA 6,5Di lui si dice sempre: non è un fuori-classe, ma è di quelli che non ti lasciamai a piedi. Tradotto: non farà maipartite da otto, ma sarà una spanna aldi sopra della sufficienza. Il 6,5 sem-bra un voto fatto su misura per lui.Resta un mistero il divorzio di fineanno. Forse il procuratore aveva alza-to troppo le pretese, fatto sta che vistoquello che ha reso sin qui Donadel,Pazienza sarebbe stato molto più cheutile al Napoli. E visto quanto "non" hagiocato alla Juve, per Michele sareb-be stato molto meglio restare inazzurro. Non sarebbe stato più titola-rissimo. Ma avrebbe giocato quasisempre.

DZEMAILI 6Come Inler, più di Inler. Lo svizzero èun buonissimo calciatore, lo ha dimo-strato al Torino e al Parma. Era lecitoattendersi qualcosa in più, anche sepure lui nelle ultime gare ha datoqualche segnale di ripresa. In questocaso ci sentiamo di dire che il proble-ma è tattico. Era stato preso per farecoppia con Inler, ma per il gioco cheha in mente Mazzarri due così insie-me non possono giocare mai: più faci-

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le che metta in campo due corridoriche due facitori di gioco. CosìDzemaili si è ritrovato quasi immedia-tamente fuori dalla squadra titolare.Ma ad esempio a Manchester ha fattoun grandissimo spezzone di partita alposto di Lavezzi. Insomma spazio perlui ce ne può essere anche in un ruolodiverso da quello che era stato pen-sato per lui.

GRAVA 6Voto più di simpatia che altro. In findei conti Gianluca non ha quasi maigiocato in questo anno solare.L'averlo rivisto in campo, debuttare inChampions al Madrigal nella notte deltrionfo (parziale) è stata una grandesoddisfazione per tutti. Grava è l'ulti-mo sopravvissuto tra i ragazzi della C.

YEBDA 6La sensazione è che il franco- algeri-no avrebbe potuto dare molto di più.Sotto sotto c'è anche il rimpianto perun giocatore che poteva essereriscattato per una cifra tutto sommataabbastanza irrisoria. Alla fine lo scor-so campionato ha anche giocatoabbastanza: nel momento di crisi diGargano è stato Yebda il titolare. Maprobabilmente era troppo lento per ilmodello di centrocampista che ha inmente Mazzarri. Non era un regista, enon era un podista. Un buon giocato-re, forte fisicamente, ma non di quelliche piacciono al mister degli azzurri.

MASCARA 5,5Lo vogliamo dire brutalmente: un gio-catore ne' carne ne' pesce. Non uncattivo giocatore, ma non un giocato-re da grande squadra. E dire che le

poche volte che ha giocato ha anchesegnato abbastanza. Ma nell'insiemenon ha mai dato l'impressione diessere un giocatore da Napoli, nean-che una valida alternativa per gliattaccanti azzurri. Un conto èCatania, un conto è giocare in unasquadra da Champions.

CRIBARI 5,5Ha giocato poco, era di passaggio inazzurro, e non ha lasciato tracce.Qualche errore di troppo inizialmente,ma anche qualche prestazione positi-va. Ci sta che non venisse conferma-to dopo l'arrivo di Britos e Fernades,certo quest'anno alla fine sarebbestato lo stesso utile: di certo non èpeggiore di Fideleff.

SOSA 5Classico giocatore sudamericano di30 anni fa. Dal tocco delizioso, e dal-l'incedere lentissimo. In gioventù siparlava di lui come un fenomeno. Maun conto è giocare in Argentina, altroin Europa. Ha fallito prima inGermania, poi a Napoli, dove puretutti gli argentini si sentono come acasa loro. E' stato giusto non confer-marlo, anche se continua ad essereconvocato per la sua nazionale.

FIDELEFF 5Fisico da mazziere fascista degli annidi piombo, piede da metalmeccanico.Francamente riesce difficile capire inbase a quali referenze sia potuto arri-vare al Napoli. Disastroso a Veronacontro il Chievo, se possibile è anda-to peggio in casa contro la Fiorentina.Dopo il campo lo ha visto molto rara-mente. Il voto è largamente generoso.

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A come AUTOSTOPIn un'estate che dal punto di vista delridicolo non si è fatta mancare nulla, unadelle scene cult è senza dubbio quella diDe Laurentiis che fugge dal salone dovesi stava sorteggiando il calendario, e perseminare i giornalisti ferma un ragazzoin motorino e scappa via, rigorosamentesenza casco, con lui.

****B come BUCCHIHa risolto il contratto con il Napoli ed haappeso le scarpette al chiodo. Con luifiniscono gli effetti della più disastrosacampagna acquisti mai fatta da unasocietà di calcio. Nell'estate del 2006Marino portò a Napoli, tutti insieme,Bucchi, De Zerbi e Dalla Bona, strapa-gandoli per il loro valore effettivo, e elar-gendo un contratto folle per la B, per dipiù praticamente a tempo indeterminato.Finalmente si è voltato pagina.

****C come CHAMPIONSLa seconda ed ultima apparizione degliazzurri risale al 1990. Il Napoli uscì discena a Mosca, ai rigori. La partita ricor-data per le bizze di Maradona che nonvolle partire con la squadra, salvo poiarrivare da solo in Russia, nel cuore dellanotte. Quella sera, lo diciamo col sennodel poi, è iniziato il periodo più cupodella storia azzurra. Mercoledì 14, pocomeno di 21 anni dopo, si volta pagina. AVila Real, il 7 novembre è iniziata un'al-tra epoca che tutti ci auguriamno possaessere luminosa, semmai con una codapiù tranquilla del dopo partita delMadrigal, che di certo non è stato il mas-simo della vita.

****D come DE MAGISTRISSindaco, di sinistra ed interista, diNapoli, contro il quale apertamente DeLaurentiis si schierò in campagna eletto-rale, oggi è il migliore amico del presi-dente azzurro e del cardinale Sepe.Speriamo che insieme possano davverofare qualcosa di utile alla città, ed allasquadra della città.

****E come EUROE’ il motore del mondo. Per il patronazzurro la stella cometa che guida il suocammino. Per adesso è riuscito, casounico in Italia (l'Udinese non fa testoperché il contesto è diverso) a coniugarei risultati sportivi con i bilanci positivi.Più che Aurelio potremmo chiamarloEurelio.

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F come FIFAIn un anno in cui De Laurentiis non si èfatto mancare nulla, non poteva mancareun attacco diretto alla Fifa (ed anche allaUefa) rea di sfruttare i giocatori che luipaga per le nazionali.

****G come GUARDIOLAMazzarri ha "confessato" che il tecnicodel Barcellona studia i movimenti delladifesa del Napoli. Non a caso pare che iltecnico del Barcellona si sia convertitoalla difesa a tre. Per il resto non ci sonomolti punti in comune tra i due. Mazzarricontinua a schierare i tre difensori purianche quando ha di fronte squadre conuna sola punta. Guardiola spesso non

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Cap 8 L’alfabeto del 2011

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schiera nessun difensore di ruolo, anchecontro squadre che mettono in campo iltridente. Del resto per il Barcellona ladifesa è un optional.

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H come HAMSIKIl Milan lo voleva disperatamente, anchese non ha mai osato pronunciare il suonome. Galliani aveva scatenato Raiolasulle piste di De Laurentiis, ma il volu-minoso procuratore campano-olandese èstato respinto con perdite. La stampa delnord (e qualche giornalista napoletano) èrimasta sconvolto dall'esito.

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I come INSIGNEForse, diciamo senza forse, il migliorprodotto del settore giovanile del Napoli.Lo citiamo a mo' di esempio per tutto ilvivaio. Il presidente azzurro sogna unascugnizzeria modello cantera delBarcellona. Ma perché poi andare a pren-dere Chavez nella serie B argentina, perpoi mandare il frattese Insigne aPescara? Possibile che dopo 7 anni ilvivaio azzurro (non siamo ancora allascugnizzeria, ma sette anni sono tanti)non sia stato in grado di produrre undifensore più forte di Fideleff?

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L come LUCARELLIDopo un anno in infermeria il Napoli gliha rinnovato il contratto. Per Mazzarri èmigliore di Trezeguet, ed utilissimo allacausa azzurra in certe partite. Dobbiamopresumere in certe partite facili, per laChampions non è stato neanche inseritonella lista degli iscritti. E dopo l’arrivo diVargas abbiamo come il sospetto cheanche a gennaio il buon Cristiano resteràfuori dall’elenco consegnato agli uomini

di Platini.****

M come MESSIAurelio dixit: “Un cretino. Uno come luinon può accettare di andare a fare bruttefigure in una nazionale scalcinata comequella argentina”. A Barcellona nonhanno gradito molto, e fu necessaria unatelefonata pacificatoria. A Buenos Airesstaranno ancora facendo i salti di gioia…

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N come NAPOLETANIIl progetto era quello di fare una squadracon tutti napoletani. Sette anni fa lo sidisse chiaramente. Era un bugia, ancheperché coi fatti si è sempre visto che nonera così. Oggi finalmente la verità: il pre-sidente azzurro di napoletani non nevuole proprio, per principio. Basta dirlo.

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O come ORO DI NAPOLIA livello di merchandising la societàazzurra è seconda a pochi. Ha una settan-tina di sponsor con licenza del Napoli.Dalla Macron alla Farmacia Maddaloni,passando per pantofole e cartoni per lepizze da asporto. Nella capitale del pez-zotto, dove si rischia di comprare anchefarmaci contraffatti, i tifosi sui gadgetazzurri non transigono: li pretendonorigorosamente doc.

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P come PORTIERIC'è stata una vera e propria rivoluzionenel settore. E' restato il solo De Sanctis.Via Iezzo, che a Napoli era arrivato inserie C, lasciando la A di Cagliari. ViaGianello, l'ultimo dei reduci di Paestum,l'unico della rosa dello scorso anno che… si era allenato con il mitico pallone di

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Montesanto. Scelte logiche della società:ma forse Iezzo merita qualcosa in piùdella proposta di mille euro al mese perallenare i portieri del settore giovanile.

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Q come QUINTO POSTOE’ l'obiettivo (falso) dichiarato da DeLaurentiis per questa stagione. Nessunallarme, lo scorso anno l'obiettivo eraarrivare tra le prime dieci.

****R come RAIOLAUno come lui che ha portato Moratti sul-l'orlo di una crisi di nervi, avrà pensatodi potersi cucinare, mangiare e digerireDe Laurentiis in un batter di ciglia. Larisposta del patron azzurro, invitato avendere Hamsik, gli deve essere risultatacosì indigesta che da quel momento ilprocuratore più odiato dai tifosi è sparitodalla circolazione: qualcuno pensa si stiacurando l'ulcera causata da quello che gliappariva un boccone facile facile.

****S come SCUGNIZZERIANeologismo coniato per indicare unqualcosa che al momento non c'è, il set-tore giovanile azzurro. De Laurentiis èstato affascinato dalla Cantera delBarcellona, ed ha deciso che quella delNapoli si chiamerà appunto scugnizze-ria. Per ora il dato è che il Napoli nell'e-ra De Laurentiis è sempre stata la socie-tà che ha speso meno per il propriovivaio.

****T come TIFOSIQuelli del Napoli sono unici al mondo.Basti pensare che in diecimila sono vola-ti a Barcellona per seguire gli azzurri in

una partita amichevole, per tacere dei30mila al San Paolo per un allenamentoa porte aperte, ed i 60mila che hannoassistito all'amichevole contro ilPalermo. Nel 2011 il cassiere del SanPaolo tra una cosa e l'altra ha contatooltre 30 milioni di incasso.

****U come USSIPer chi non lo sapesse USSI è l'acronimodi Unione Stampa Sportiva Italiana. Irapporti con i cronisti non sono mai statifantastici. Il Napoli detiene il record delmondo in materia di silenzio stampa.Quest'anno si è alzato il livello. Si è pas-sati alle offese dirette ai giornalisti, alnegare gli accrediti agli inviati rei di scri-vere cose non piacevoli, fino all'esilaran-te divieto ai fotografi di assistere agliallenamenti.

****V come VINCEREDopo sette anni di programmazionesarebbe l'ora di iniziare a mettere qualco-sa sotto i denti. L'ultima Coppa alzata daun capitano azzurra è … il TrofeoMoretti. Va bene la programmazione, vabene la crescita progressiva. Ma adessoc'è da iniziare a riempire la bacheca.

****Z come ZARATHUŠTRAProfeta e mistico iraniano, per la tradi-zione mazdeista riveste un ruolo centralenella salvezza dell'umanità, è stato lui apronunciare per primo l'inno dell'AhunaVairya che fece fuggire i demòni dallaterra dove prima si aggiravano libera-mente. Cambiate un po' i nomi e le circo-stanze, ed ecco il ruolo che De Laurentiissi è dato nel mondo del calcio.

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Subito dopo la vittoria del Napoli alMadrigal Mazzarri ha presentato ledimissioni da allenatore del Napoli. Chefosse un atto premeditato da tempo, enon piuttosto una risposta emotiva dopouna partita che per lui deve essere statastressante come nessuna altra gara daquando è allenatore di calcio, non lo sap-piamo. Sta di fatto che si era dimesso. Aldi là di ogni smentita di rito, per altroneanche decisissima, visto che non sientra nel merito della cosa, ma si stigma-tizza la tempistica, le cose sono andatecosì. Può essere stato lo sfogo delmomento, o qualcosa altro non lo sappia-mo. Ma sul dato delle dimissioni presen-tate, e poi ritirate su consiglio di Bigon eFassone non abbiamo alcun dubbio. Lasocietà fa bene a smentire una notizia chenon è gradita: chi fa il giornalista non haquesto compito. Se ha una notizia la dà,appena ne è in possesso: senza curarsidell'ultimo risultato della squadra. Facciamo un passo indietro, e torniamoalla gara del Madrigal. Una gara che peril Napoli oltre ad essere terribilmenteimportante si era fatta strada facendosempre più complicata, con gli spagnoliche oltre all'impegno dovuto, ci stavanomettendo forse qualcosa in più sottoforma di agonismo spinto. Mazzarri havissuto una serata sull'orlo di una crisi dinervi, litigando tutto il tempo con il quar-to uomo, fino allo scatto contro un gioca-tore del Villarreal che gli costò l'espulsio-ne. Ci sta che in simili condizioni a finegara possa avere avuto un crollo emotivo.Altro particolare non secondario: dopo lapartita il tecnico del Napoli non si presen-tò in sala stampa per la conferenza stam-pa della Uefa. Al suo posto il diesse

Bigon, che disse che il tecnico non avreb-be parlato in seguito ad un calo di pres-sione. Non sono illazioni, ma fatti. Però èstrano che un allenatore che ha appenacontribuito ad una impresa di portataquasi storica non si presenti in conferen-za stampa. Un calo di pressione non è unaccidente tale da impedirti, dopo pochiminuti, dopo esserti ripreso, di parlarecon la stampa. Diverso è il caso di unallenatore in preda, più o meno, ad unacrisi nervosa: in questo caso potrebbeessere stato "consigliato" a non parlare.Per altro, guarda caso, il giorno dopo nonc'è allenamento. A memoria di cronistanon è mai successo che una squadra chedeve scendere in campo regolarmente ladomenica per una partita di campionatonon si alleni di giovedì. In genere si fa undefatigante per chi ha giocato, mentreallenamento normale per il resto dellarosa: il giorno dopo la partita con ilVillarreal il Napoli non si è allenato…Facciamo chiarezza anche su un altroequivoco: i rapporti tra De Laurentiis eMazzarri sono tutt'altro che ottimali. Iltecnico voleva andare via in estate, è statotrattenuto quasi con la forza. Avevaannunciato mesi prima una conferenzastampa per chiarire tante cose: siamoancora in attesa. Ad oggi sembra comple-tamente fuori da quelli che sono i pianidella società: lo stesso Mazzarri ha candi-damente ammesso che non conosceVargas, il giocatore sul quale la società èpronta ad investire tanti milioni di euro, efrancamente non è normale una cosa delgenere. Nell'ambiente in tanti sono pron-ti a scommettere che il prossimo annonon sarà Mazzarri ad allenare gli azzurri.E non dovrebbe essere il solo a lasciare il

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Cap 9 Dal Madrigal al Madrigal

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Napoli. Anche Bigon e Fassone sono datiin partenza. Non a caso del mercato delNapoli in Sud America si sta interessandoMiceli, e non Bigon.Tutto è cominciato al Madrigal, il 24 feb-braio. Quella sera il Napoli, immeritata-mente ad essere sinceri, perse controRossi e compagni ed in virtù di quellasconfitta fu eliminato dall'EuropaLeague. De Laurentiis ci rimase malissi-mo, e accusò il tecnico di aver snobbatola partita: sotto accusa soprattutto la deci-sione di lasciare fuori Cavani.E' stato quello, a giudizio della maggio-ranza degli osservatoriil momento in cui si è rotto qualcosa tra

il tecnico livornese ed il presidente azzur-ro. Da quel giorno i rapporti non sono piùstati gli stessi. Mazzarri ha il suo caratte-re, non c'è dubbio. Dovunque è stato hafatto benissimo come allenatore, ma dopoun poco ha dovuto cambiare aria, spessolasciando perplessi i suoi dirigenti. E'stato così a Livorno, a Reggio Calabria,alla Sampdoria. Non è un mistero cheMazzarri la scorsa primavera aveva deci-so di lasciare Napoli. Lo diceva chiara-mente: pur avendo un contratto per altridue anni diceva che avrebbe deciso afine stagione. A ben rifletterci è ben stra-no che in costanza di un contratto ancoralungo un allenatore possa dire cose delgenere. Dando per scontato per altro chela controparte, ossia De Laurentiis,avrebbe accettato senza fiatare la suadecisione: il che, conoscendo il presiden-te del Napoli, era parso strano. Perché ilnumero uno azzurro ha sempre detto cheper lui, nel calcio come nel cinema, i con-tratti sono sacri: e ci prova a venir menolui lo porta in tribunale, fino a prenderglila casa. Dietro alla volontà di Mazzarri, si disse,c'è la Juve. Probabile, ma non sicuro. In

fin dei conti la Juve ben prima che finis-se la querelle tra Mazzarri ed il Napoliscelse Antonio Conte. Il campionato eraappena finito, si sarebbe potuto tranquil-lamente aspettare ancora qualche giorno,bloccare Conte, ma tenere aperta la portaa Mazzarri. Non fu così. Sicuramente la società bianconera chia-mò Mazzarri, provò a capre le sue inten-zioni. Ma non ci dovette essere nulla didefinitivo. Però Mazzarri insisteva perandare via. Al di là del rapporto che si eraincrinato con il presidente, probabilmen-te aveva paura di non riuscire a ripeterequei risultati ottenuti. In passato avevasempre fatto così, ovunque era stato. ALivorno come a Reggio Calabria e aGenova con la Sampdoria. Mazzarriaveva paura per un motivo preciso: dopoaver ottenuto sul campo il terzo posto,sapeva benissimo che la gente avrebbepreso come fallimentare qualsiasi stagio-ne con un risultato inferiore. E rifletteva,a voce alta, altissima: "La vera differenzala fa il monte ingaggi. Finché il Napoli neavrà uno che è un terzo di quello dellerivai, non potrà mai vincere nulla". E si sache De Laurentiis da questo punto divista non ci sente. Come non ha nessunaintenzione di prendere un campioneaffermato, che costa molto di cartellino emoltissimo di ingaggio. Da questo puntodi vista il Napoli è come una provincialedi lusso, prende solo belle speranze, gio-catori di prospettiva, ma con un futurotutto da costruire. Quello che distinguegli azzurri dall'Udinese, per far il nomedella migliore provinciale del lotto, è cheil Napoli non si priva facilmente dei suoicampioni. De Laurentiis è ambizioso, setrova un fuoriclasse non lo cede a menodi una offerta indecente. Lui Sanchez per40 milioni non lo avrebbe mai ceduto, percaprici.

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Ma a Mazzarri questo ormai potevaanche non stare più bene. Perché si sa cheper vincere un campionato serve unasquadra forte, con giocatori esperti: conla politica di De Laurentiis si fanno bellefigure, si tiene un bilancio sempre in atti-vo: ma poi a fine anno al massimo si arri-va a sfiorare l'impresa.Questo almeno è quello che noi immagi-niamo sia passato nella mente del tecnicodel Napoli. Perché la conferenza stampadi fine anno (anno calcistico,e non solare)anticipa sin da marzo per chiarire tuttonon c'è mai stato. Come non c'è mai statonessun incontro chiarificato con il presi-dente che semplicemente, almeno uffi-cialmente, si è rifiutato di sciogliere ilcontratto, obbligando Mazzarri a restarein azzurro. Contando sul fatto che al di làdei pessimi rapporti personali il tecnicoin ogni caso avrebbe fatto (come haoggettivamente fatto, non c'è dubbio) ilsuo dovere.Dal Madrigal al Madrigal, dal giornodella prima rottura, al giorno che avrebbepotuto essere quello del definitivo distac-co. Andare via dopo aver condotto ilNapoli indenne attraverso il girone dellamorte sarebbe stata un'uscita di scenafantastica per Mazzarri, non di certo peròla soluzione ideale dei problemi delNapoli. Gli hanno fatto cambiare ideasubito, per adesso, almeno. Il seguito alleprossime puntate. Un po' quello cheaccadde con Reja. Anche il tecnico friula-no ebbe alla fine un rapporto conflittualecon il presidente. Si racconta che più diuna volta avesse presentato le dimissioni,sempre poi rientrate grazie ai buoni ufficidi Marino. Vedremo se con Mazzarri saràlo stesso.Un capitolo a parte merita la storia delledimissioni di Mazzarri, una storia singo-lare, sotto molti punti di vista imbaraz-

zante. Forse è la prima volta che capitache a far rumore più di una notizia data èstato il modo in cui essa è stata smentita. E' giusto farne un resoconto (questo è aprova di smentita: essendo chi scrive ilprotagonista principale della vicenda, idati sono sicuri). Il tutto nasce la sera dilunedì 21 dicembre. Ero venuto a cono-scenza delle dimissioni prima presentatee poi ritirate di Mazzarri. Dopo qualcheverifica, rendo pubblica la notizia: capitache mentre sto scrivendo per il mio gior-nale, mi chiama Radio Club 91. Si discu-te di Mazzarri, di qualche suo errore (ilgiorno prima il Napoli aveva perso con laRoma in casa). In questo contesto parlodella situazione antipatica che si è creatavisti i rapporti non proprio idilliaci traallenatore e Mazzarri. Dico che in questamodo si rischia di rovinare: l'importante èla chiarezza, perché ci sta che dopo trecampionati si possa cambiare allenatore,ma poiché non è possibile farlo adessoperché il Napoli si sta giocando granditraguardi, si deve chiarire il futuro. Aquesto punto do la notizia: "Mazzarri staattraversando un momento difficile dalpunto di vista emotivo. Al punto chedopo la partita con il Villarreal ha avutonegli spogliatoi un crollo emotivo e si èdimesso, dimissioni ovviamente subitorientrate".Assolutamente nulla di scandalistico.Faccio una aggiunta: faccio il giornalista,seppure tifoso del Napoli non lavoro peril Napoli, ma per chi ha la bontà di pagar-mi. Se non ho detto nulla in più è perchénon sapevo nulla di più di come sonoandate le cose. Naturalmente metto anchein conto che il giorno dopo ci sarà lasmentita del Napoli, con tutto quel che neconsegue. Ma è fisiologica una cosa delgenere. Accade un fatto strano. La smentita non

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arriva dal Napoli ma da altri colleghi, enon il giorno dopo, ma dopo pochissimiminuti, nel corso di un trasmissione tele-visiva. Il che a rifletterci bene è anomalo.E' chiaro che i colleghi non sanno nulladel fatto: in gergo giornalistico si chiamabuco, di prendono e si danno, non c'è pro-blema. L'avessero saputo l'avrebberodetto prima, è il loro lavoro: mica sonopagati dal Napoli. Ma se è possibile inlinea teorica che sappiano e abbiamo pre-ferito non dire nulla, è assolutamentecerto che non possono sapere che la cosanon è accaduta. Non erano nello spoglia-toi del Madrigal, e se la cosa non fosseaccaduta nessuno avrebbe detto nulla.Non c'è nessun giocatore/dirigente delNapoli che confida: "Anche staseraMazzarri non si è dimesso".E questa è la prima colossale anomalia.Non l'unica. Perché c'è di peggio. Chi hasmentito la notizia si è sentito in doveredi smentire anche un qualcosa che nonavevo mai detto: che le dimissioni erano

arrivate dopo un litigio tra Mazzarri e DeLaurentiis che non aveva preso bene l'e-spulsione del tecnico. Per smentire lanotizia hanno dato un particolare in più: ela cosa, lo ammetterete, è davvero singo-lare.Come singolare è stata la precisazione diFassone (ma essendo Fassone un dirigen-te del Napoli ha il diritto, anzi il dovere dinegare, e se cade in errore, di provare amettere una pezza a colore). Dopo la par-tita col Genoa (anche in questo caso iltecnico azzurro aveva eluso la sala stam-pa a fine gara) a precisa domanda di ungiornalista Rai ha replicato. "Mazzarrinon è venuto a parlare coi giornalisti per-ché doveva partire per la Toscana.Stavolta non c'era altro motivo". Se nededuce che l'altra volta che il tecnico nonè andato in sala stampa, al Madrigal, unmotivo c'era. Certo, poi ha ribadito chenon si era dimesso, ma la frittata era statafatta.

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INTER-NAPOLI 3-1

INTER: Castellazzi, Maicon, Lucio,Cordoba, Chivu, Zanetti, Cambiasso,Thiago Motta (41' st Muntari), Stankovic (34'st Mariga), Pandev (38' st Biabiany), Milito.A disp. Orlandoni, Materazzi, Santon,Ranocchia. All. Leonardo

NAPOLI: De Sanctis, Campagnaro,Cannavaro, Aronica, Maggio, Gargano (13'st Yebda), Pazienza (31' st Sosa), Dossena(21' st Zuniga), Hamsik, Lavezzi, Cavani. Adisp. Iezzo, Grava, Santacroce, Dumitru.All. Mazzarri

ARBITRO: Rocchi di Firenze

MARCATORI: 3' pt Thiago Motta (I), 25' ptPazienza (N), 37' pt Cambiasso (I), 10' stThiago Motta (I)

NOTE: ammoniti Chivu, Aronica, Zanetti,Campagnaro, MaiconMILANO - Partita che apre l'anno 2011, conil nuovo corso targato Leonardo. I nerazzur-ri reduci dal Triplete , vanno subito in golcon T.Motta. Il Napoli risponde subito dopocon Pazienza e mantiene bene il campo perquasi tutto il primo tempo, ma la superioritàin questo match dell'Inter viene fuori alladistanza.

****9 gennaio

NAPOLI- JUVENTUS 3-0

NAPOLI: De Sanctis, Grava, Cannavaro,Campagnaro, Maggio, Gargano, Pazienza,Dossena (23' st Aronica), Hamsik (33' stYebda), Lavezzi, Cavani (40' st Sosa). Adisp. Iezzo, Cribari, Zuniga, Dumitru. All.Mazzarri

JUVENTUS: Storari, Grygera, Bonucci,

Chiellini, Traorè (1' st Grosso), Krasic,Marchisio, Aquilani, Pepe (21' st Motta),Amauri (7' st Del Piero), Toni. A disp.Manninger, Legrottaglie, Giannetti,Giandomenico. All. Del Neri

ARBITRO: Morganti di Ascoli

MARCATORE: 20' pt Cavani, 27' pt Cavani,9' st Cavani

NOTE: ammoniti Traorè, Dossena, Hamsik,Maggio, Pepe.NAPOLI- Gara perfetta degli azzurri nelmatch dell'anno per i tifosi. Juve in cadutalibera dopo un buon inizio di torneo, eschiantata da una grande Matador cheporta a casa il pallone dopo la tripletta, 3 goldi testa. Assente il grande ex Quagliarella,che alla vigilia si infortuna gravemente.Apoteosi al S.Paolo.

****15 gennaio

NAPOLI- FIORENTINA 0-0

NAPOLI: De Sanctis, Grava (27' ptAronica), Cannavaro, Campagnaro,Maggio, Gargano, Pazienza (41' stDumitru), Dossena, Sosa (10' st Yebda),Lavezzi, Cavani. A disp. Iezzo, Cribari,Zuniga, Vitale. All. Mazzarri

FIORENTINA: Boruc, De Silvestri,Gamberini, Kroldrup, Pasqual, Donadel,D'Agostino, Montolivo (23' st Marchionni),Santana, Ljajic (39' st Bolatti), Gilardino (33'st Babacar). A disp. Seculin, Comotto,Camporese, Zanetti. All. Mihajlovic

ARBITRO: Banti di Livorno

NOTE: ammonito CampagnaroNAPOLI - Stavolta molte ombre al S.Paolo.I viola, ben messi in campo danno filo datorcere agli azzurri, che privi di Hamsik,squalificato, non riescono ad essere incisivi.

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Cap 10 - Tutto il 2011 partita per partita

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Solo un azione di Dumitru fa gridare al gol.Donadel e Santana, ora in azzurro, mettonoi brividi con due quasi-gol. Punto guadagna-to...

****18 gennaio (Coppa Italia)

NAPOLI-BOLOGNA 2-1

NAPOLI: Iezzo, Santacroce, Cribari,Aronica, Zuniga, Blasi, Yebda, Vitale (25' stMaggio), Hamsik, Sosa (21' st Cavani),Lavezzi (36' st Lucarelli). A disp. Gianello,Cannavaro, Campagnaro, Gargano. All.Mazzarri

BOLOGNA: Lupatelli, Portanova, Esposito,Cherubin, Buscè, Radovanovic (38' stMutarelli), Krhin, Casarini, Cruz, Gimenez(27' st Gavilan), Meggiorini (21' st Pisanu).A disp. Lombardi, Rubin, Ekdal, Ramirez.All. Malesani

ARBITRO: Romeo di Verona

MARCATORE: 9' pt Yebda (N), 24' ptLavezzi (N), 12' st Meggiorini rig. (B)

NOTE: ammoniti Lavezzi, Esposito, Cribari,MutarelliNAPOLI- Ottavi di Coppa Italia e squadreimbottite di riserve. Primo gol di Yebda conla maglia del Napoli e raddoppio di Lavezzi,un gol da fuoriclasse assoluto. Bologna cheprova a reagire, ma nulla può contro gliazzurri. Prima da titolare per Gennaro Iezzoin questa stagione, un atto dovuto per unabandiera.

****23 gennaio

BARI-NAPOLI 0-2

BARI: Gillet, Raggi, Belmonte, Glik, Parisi,A.Masiello, Pulzetti (1' st Almiron), Gazzi,Alvarez, Rudolf (33' st Rivas), Kutuzov (1' stOkaka). A disp. Padelli, Crimi, Rossi,Castillo. All. Ventura

NAPOLI: De Sanctis, Campagnaro,Cannavaro, Aronica, Maggio, Gargano (37'

st Sosa), Pazienza, Zuniga, Hamsik (18' stYebda), Lavezzi (45' st Dumitru), Cavani. Adisp. Iezzo, Santacroce, Cribari, Dossena.All. Mazzarri

ARBITRO: Mazzoleni di Bergamo

MARCATORE: 39' pt Lavezzi, 42' st Cavani

NOTE: ammoniti Raggi, Campagnaro.Espulso al 22' st Parisi (B) per doppiaammonizione.BARI- Vittoria esterna e meritata, marchiodi fabbrica degli uomini di Mazzarri speciali-sti fuori casa. Pugliesi con un piede emezzo in cadetteria , non pussono nullacontro il Lavezzi-show. Gol di tacco stupen-do. Gargano, prova incolore per lui, sostitui-to manda a quel paese Mazzarri che lo zitti-sce subito.

****26 gennaio (Coppa Italia)

NAPOLI-INTER 4-5 d.c. r.

NAPOLI: De Sanctis, Campagnaro,Cannavaro, Aronica, Maggio, Gargano,Pazienza (7' sts Yebda), Dossena (25' stZuniga), Hamsik, Lavezzi, Cavani. A disp.Gianello, Santacroce, Cribari, Sosa,Lucarelli. All. Mazzarri

INTER: Castellazzi, Maicon, Cordoba (37'st Lucio), Ranocchia, Chivu, Zanetti,Cambiasso, Thiago Motta, Stankovic (18' stMariga), Pandev, Eto'o. A disp. Orlandoni,Materazzi, Santon, Obi, Coutinho. All.Leonardo

ARBITRO: Valeri di Roma

NOTE: ammoniti Cannavaro, Thiago Motta,Cavani, Lucio. Rigori: Cavani goal, Eto'ogoal, Hamsik goal, Cambiasso goal,Lavezzi fuori, Pandev goal, Zuniga goal,Thiago Motta goal, Yebda goal, Chivu goal.NAPOLI- Quarti di finale di Coppa Italia. UnNapoli padrine del campo, mette sotto l'Interdi Leonardo. Valeri nega un rigore agliazzurri, annulla un gol e non espelleCordoba. Ai rigori l'esperienza dei nerazzur-ri si rivela l'arma in più. Sbaglia Lavezzi il

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rigore decisivo. Cucchiaio di Yebda dagli 11metri.

****30 gennaio

NAPOLI- SAMDORIA 4-0

NAPOLI: De Sanctis, Santacroce,Cannavaro, Campagnaro (24' st Cribari),Zuniga, Gargano, Yebda, Dossena, Hamsik(13' st Sosa), Lavezzi, Cavani (18' stLucarelli). A disp. Iezzo, Aronica, Maggio,Pazienza. All. Mazzarri

SAMPDORIA: Curci, Zauri (5' st Dessena),Volta, Accardi, Ziegler, Mannini, Tissone(24' st Poli), Palombo, Guberti, Maccarone,Macheda (11' st Biabiany). A disp. DaCosta, Koman, Laczko, Krsticic. All. DiCarlo

ARBITRO: Rocchi di Firenze

MARCATORE: 16' pt Cavani, 45' pt Cavanirig., 3' st Hamsik, 12' st Cavani

NOTE: ammoniti Yebda, Tissone, Volta,Accardi, Lavezzi, Poli, ZieglerNAPOLI- I blucerchiati senza Pazzini, cedu-to all'Inter, e con Cassano fuori rosa vengo-no messi sotto da un Napoli straripante.Cavani mette a segno l'ennesima tripletta inuna domenica soleggiata, servito daMarekiaro, autore di una grande prestazio-ne e di un gol. Gli azzurri scalano posizioniin classifica.

****2 febbraio

CHIEVO-NAPOLI 2-0

CHIEVO: Sorrentino, Sardo, Mandelli,Andreolli (33' st Cesar), Mantovani,Fernandes, Rigoni, Jokic, Bogliacino (14' stCostant), Moscardelli (41' st Granoche),Pellissier. A disp. Squizzi, Pulzetti, Thereau,Guana. All. Pioli

NAPOLI: De Sanctis, Campagnaro,Cannavaro, Aronica, Maggio, Gargano (14'st Sosa), Pazienza, Dossena, Hamsik (36'

st Dumitru), Zuniga (1' st Lucarelli), Cavani.A disp. Iezzo, Santacroce, Cribari, Blasi. All.Mazzarri

ARBITRO: Orsato di Schio

MARCATORE: 20' pt Moscardelli, 5' stSardo

NOTE: ammoniti Rigoni, Sardo, Pazienza,Cavani, CannavaroVERONA - Ancora la bestia nera sul cam-mino del Napoli. I clivensi mandano in tilt gliazzurri mandandoli al tappeto. Brutta pre-stazione dei partenopei, poche azioni daevidenziare e vittoria meritatissima per gliuomini di Pioli. Solito gol di Moscardelli e diun napoletano: Sardo. Brutta sconfitta.

****6 febbraio

NAPOLI-CESENA 2-0

NAPOLI: De Sanctis, Santacroce, Cribari,Aronica, Maggio, Gargano, Yebda, Zuniga(40' st Dossena), Hamsik (29' st Mascara),Lavezzi (45' st Sosa), Cavani. A disp. Iezzo,Campagnaro, Cannavaro, Lucarelli. All.Mazzarri

CESENA: Antonioli, Dellafiore, Pellegrino,Von Bergen, Santon, Caserta (8' stSammarco), Colucci, Parolo (36' stRosina)), Giaccherini (26' st Budan),Jimenez, Bogdani. A disp. Calderoni,Felipe, Ceccarelli, Appiah. All. Ficcadenti

ARBITRO: Celi di Campobasso

MARCATORE: 13' pt Cavani, 46' st Sosa

NOTE: ammoniti Maggio, Santacroce,JimenezNAPOLI- Vittoria d'orgoglio e senza storia.Il Napoli chiude subito la pratica con un'a-zione stupenda: passaggiofiltrante diHamsik per il taglio di Maggio e gol diCavani, applausi. C'è anche il tempo per l'e-sordio di Mascara, prelevato dal Catania,che manda in gol il "Principito" Sosa.Cesena inesistente.

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12 febbraio

ROMA-NAPOLI 0-2

ROMA: Julio Sergio, Rosi, Cassetti, Juan,Riise, Simplicio (32' st Greco), De Rossi,Perrotta, Taddei (1' st Menez), Borriello,Vucinic (32' st Totti). A disp. Doni, Castellini,Loria, Brighi, Menez. All. Ranieri

NAPOLI: De Sanctis, Campagnaro,Cannavaro, Aronica, Maggio, Gargano,Pazienza, Dossena (13' st Zuniga), Hamsik(28' st Yebda), Lavezzi, Cavani (40' stMascara). A disp. Iezzo, Santacroce,Cribari, Sosa. All. Mazzarri

ARBITRO: Bergonzi di Genova

MARCATORE: 4' st Cavani rig., 38' stCavani

NOTE: ammoniti Lavezzi, Rosi, Dossena,Aronica, Juan, De Rossi, Perrotta,Campagnaro, Cassetti.ROMA- La migliore prestazione esterna.Padroni di casa dominati in lungo e in largo,gran partita del trio difensivo azzurro cheannienta il tridente di Ranieri:Menez,Vucinic e Borriello. Assist di CapitanCannavaro per il 2° gol. Hamsik si procura ilrigore e fa espellere Juan. Prova-tv perLavezzi, sputo su Rosi.

****17 febbraio (Europa League)

NAPOLI-VILLARREAL 0-0

NAPOLI: De Sanctis, Campagnaro, Cribari,Aronica, Maggio, Gargano (33' st Sosa),Yebda (23' st Pazienza), Dossena, Mascara(16' st Hamsik), Lavezzi, Cavani. A disp.Iezzo, Victor Ruiz, Santacroce, Zuniga. All.Mazzarri

VILLARREAL: Diego Lopez, Mario Gaspar,Gonzalo, Musacchio, Capdevila, BorjaValero, Senna (16' st Marchena), BrunoSoriano, Cazorla (43' st Català), Nilmar,Rossi (33' st Ruben). A disp. Marino, Cani,Cicinho, Gullon. All. Garrido

ARBITRO: Clattemburg (Inghilterra)

NOTE: ammoniti Capdevila, Gonzalo,Marchena, Cribari. Espulso Aronica al 49' stper doppia ammonizione.

NAPOLI - Unica squadra italiana rimasta inEuropa League il Napoli, che non è testa diserie viene sorteggiata con gli spagnoli delVillarreal, quarta forza del campionato spa-gnolo. Gara dominata dagli azzurri, cheperò non riescono a finalizzare in nessunaoccasione. Confermate le difficoltà di anda-re in rete al San Paolo nelle gare europee.Gli azzurri nelle 4 precedenti occasioni ave-vano segnato appena 2 reti, con Lavezzi eCavani.

****20 febbraio

NAPOLI-CATANIA 1-0

NAPOLI: De Sanctis, Santacroce,Cannavaro, Aronica, Maggio, Pazienza (31'st Gargano), Yebda, Zuniga (34' stDossena), Hamsik, Sosa (16' st Mascara),Cavani. A disp. Iezzo, Cribari, Victor Ruiz,Lucarelli. All. Mazzarri

CATANIA: Andujar, Potenza, Silvestre,Spolli, Marchese, Schelotto (19' st MaxiLopez), Ledesma, Lodi, Martinho (43' ptMorimoto), Gomez (27' st Ricchiuti),Bergessio. A disp. Kosicky, Augustyn,Alvarez, Carboni. All. Simeone

ARBITRO: Gava di Conegliano

MARCATORE: 25' pt Zuniga

NOTE: ammoniti Yebda, Andujar, Hamsik,Santacroce, Bergessio, Spolli. Al 10' ptCavani ha colpito il palo su rigore.NAPOLI- Ci vuole il primo gol in Serie A diZuniga per abbattere il muro catanese. Gliuomini di Simeone vengono a fare le barri-cate e nei primi minuti sfiorano addirittura ilvantaggio con Schelotto. Ci si mette anchela sfortuna con il rigore sbagliato da Cavani.Andujar non può nulla solo sul colombiano.

****24 febbraio (Europa League)

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VILLARREAL-NAPOLI 2-1

VILLARREAL: Diego Lopez, Gaspar,Gonzalo, Musacchio, Capdevila, Cazorla(33' st Català), Bruno Soriano, Borja Valero,Cani (36' st Gullon), Nilmar, Rossi (44' stRuben). A disp. Juan Carlos, Cicinho, Kiko,Mubarak. All. Garrido

NAPOLI: De Sanctis, Campagnaro, Cribari(38' st Mascara), Ruiz, Zuniga, Gargano,Yebda (19' st Pazienza), Dossena, Hamsik,Sosa (8' st Cavani), Lavezzi. A disp. Iezzo,Santacroce, Cannavaro, Maggio. All.Mazzarri

ARBITRO: Cakir (Turchia)

MARCATORE: 18' pt Hamsik (N), 43' ptNilmar (V), 47' pt Rossi) (V)

NOTE: ammoniti Musacchio, Yebda, Ruiz,Cazorla, Campagnaro, Capdevila, Nilmar,Hamsik.VILA REAL- Unica squadra italiana inEuropa, perde con sfortuna e per il turn-over di Mazzarri. Una partita dominata èpersa in una maniera incredibile. Gridanoancora vendetta i gol mancati da Lavezzi eil palo di Cavani a portiere battuto. Il Napoliesce così dall'Europa League. Quanti rim-pianti, un peccato...

****28 febbraio

MILAN-NAPOLI 3-0

MILAN: Abbiati, Abate (36' st Oddo), Nesta,Thiago Silva, Jankulovski (27' stEmanuelson), Gattuso, Van Bommel,Flamini, Robinho (18' st Boateng), Pato,Ibrahimovic. A disp. Amelia, Yepes, Seedorf,Cassano. All. Allegri

NAPOLI: De Sanctis, Campagnaro,Cannavaro, Aronica, Maggio (33' st Sosa),Gargano (39' st Yebda), Pazienza,Dossena, Hamsik, Mascara (20' st Zuniga),Cavani. A disp. Iezzo, Santacroce, VictorRuiz, Lucarelli. All. Mazzarri

ARBITRO: Rocchi di Firenze

MARCATORE: 4' st Ibrahimovic rig., 32' stBoateng, 35' st Pato

NOTE: ammoniti Pato, Aronica, Gargano,BoatengMILANO- Partita-Scudetto con il Napoli asoli 3 punti. Senza Lavezzi, il primo tempo èpovero di emozioni e finisce 0-0. Nellaseconda frazione va in scena il RocchiShow. L'arbitro concede rigore per un manidi Aronica. Da quel momento in poi il Milanva in gol per altre due volte e va a +6. Patoin evidenza.

****6 marzo

NAPOLI-BRESCIA 0-0

NAPOLI: De Sanctis, Campagnaro,Cannavaro, Aronica (38' st Yebda), Maggio,Gargano, Pazienza (29' st Lucarelli),Dossena (14' st Mascara), Hamsik, Zuniga,Cavani. A disp. Iezzo, Santacroce, VictorRuiz, Sosa. All. Mazzarri

BRESCIA: Arcari, Zebina, Mareco, Zoboli,Zambelli (21' pt Accardi), Kone (38' st Eder),Vass, Hetemaj, Berardi, Diamanti (32' stLanzafame), Caracciolo. A disp. Sereni,Bega, Baiocco, Possanzini. All. Iachini

ARBITRO: Mazzoleni di Bergamo

NOTE: ammoniti Hatemaj, Dossena,Mareco, Diamanti, Aronica, Accardi,Mareco, Mascara, Cannavaro.NAPOLI- Brutto Napoli che deve far i conticon un Mazzoleni in giornata negativa.Nega ben due rigori al Napoli ed espelleMazzarri per proteste. Le rondinelle nel fina-le vanno addirittura vicini al colpaccio conCaracciolo che si divora due gol. Gli azzurrivedono allonanarsi il sogno Scudetto.Giornata-No.

****13 marzo

PARMA-NAPOLI 1-3

PARMA: Mirante, Zaccardo, Paci, Lucarelli,Valiani, Dzemaili, Galloppa, Modesto,

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Candreva (24' st Giovinco), Palladino,Bojinov (15' st Crespo). A disp. Pavarini,Felstcher, Morrone, Pisano, Filipe Oliveira.All. Marino

NAPOLI: De Sanctis, Santacroce (40' stCribari), Cannavaro, Victor Ruiz, Maggio,Pazienza, Yebda (33' st Gargano), Zuniga,Hamsik (47' st Mascara), Lavezzi, Cavani. Adisp. Iezzo, Vitale, Sosa, Lucarelli. All.Mazzarri

ARBITRO: Morganti di Ascoli

MARCATORE: 29' pt Palladino (P), 7' stHamsik (N), 12' st Lavezzi (N), 43' stMaggio (N)

NOTE: ammoniti Modesto, Lucarelli,Maggio, Cannavaro, Valiani. Espulso al 14'st Galloppa (P) per gioco violento.PARMA- Riprende la marcia azzurra alTardini. Primo tempo dominato dal Parma invantaggio per 1-0. Nella ripresa sale in cat-tedra Lavezzi, ritornato dopo la squalifica, ela partita cambia. Pareggia Hamsik, in leg-gero off-side, e chiude Maggio. Stavoltasono i dirigenti gialloblù a lamentarsi dell'ar-bitro.

****20 marzo

NAPOLI-CAGLIARI 2-1

NAPOLI: De Sanctis, Santacroce,Cannavaro, Victor Ruiz, Zuniga, Pazienza,Yebda, Dossena (37' st Aronica), Hamsik(34' st Mascara), Lavezzi, Cavani. A disp.Iezzo, Cribari, Sosa, Blasi, Mascara,Lucarelli. All. Mazzarri

CAGLIARI: Agazzi, Perico, Canini, Ariaudo,Agostini, Nainggolan (26' st Lazzari), Conti,Biondini, Missiroli (34' st Ragatzu), Cossu,Acquafresca. A disp. Pelizzoli,Magliocchetti, Dametto, Laner, Capellini.All. Donadoni

ARBITRO: Damato di Barletta

MARCATORE: 4' st Cavani rig. (N), 12' stAcquafresca (C), 16' st Cavani (N)

NOTE: ammoniti Conti, Ariaudo, LavezziNAPOLI- Un altro tabù sfatato contro isardi, altra bestia nera. Un doppio Cavanistende la truppa dell'ex Donadoni. Partitadifficile e il Cagliari senza problemi di classi-fica, vende cara la pelle. I gol del Matadornon fanno più notizia. Bellissimo il pallonet-to che ragala i 3 punti. Un vero Fenomeno!

****3 aprile

NAPOLI- LAZIO 4-3

NAPOLI: De Sanctis, Campagnaro,Cannavaro, Aronica, Maggio, Pazienza (13'st Mascara), Yebda (41' st Lucarelli),Dossena (32' st Gargano), Hamsik, Lavezzi,Cavani. A disp. Iezzo, Santacroce, Ruiz,Sosa. All. Mazzarri

LAZIO: Muslera, Lichtsteiner, Biava, Dias,Garrido, Brocchi, Bresciano (38' stStendardo), Gonzalez, Mauri, Sculli, Zarate(39' st Floccari). A disp. Berni, Scaloni,Hernanes, Foggia, Kozak. All. Reja

ARBITRO: Banti di Livorno

MARCATORE: 29' pt Mauri (L), 12' st Dias(L), 15' st Dossena (N), 17' st Cavani (N),23' st Aronica aut. (Lazio), 37' st Cavani rig.(N), 43' st Cavani (N)

NOTE: ammoniti Dias, Dossena,Campagnaro, Cavani, Sculli. Espulso al 35'st Biava (L) per fallo da ultimo uomo ed al44' st il tecnico laziale Reja.NAPOLI- Match non adatto ai deboli dicuore. Ad ora di pranzo va in scena la parti-ta più bella. L'ex Reja va in vantaggio perben due volte, ma Cavani (altra tripletta) esoci non ci stanno e iniziano una rimontaallucinante. Lazio avvelenata per la sconfit-ta e un gol-fantasma di Brocchi non conces-so. Delirio!

****10 aprile

BOLOGNA-NAPOLI 0-2

BOLOGNA: Viviano, Moras, Portanova,

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Cherubin, Buscè, Perez, Mudingayi, Morleo(12' st Rubin), Ekdal (1' st Meggiorini),Paponi (32' st Della Rocca), Di Vaio. A disp.Lupatelli, Britos, Mutarelli, Ramirez. All.Malesani

NAPOLI: De Sanctis, Campagnaro,Cannavaro, Ruiz, Maggio, Pazienza,Yebda, Dossena, Mascara (15' st Zuniga),Hamsik (32' st Gargano), Lavezzi (42' stLucarelli). A disp. Iezzo, Santacroce,Aronica, Sosa. All. Mazzarri

ARBITRO: Orsato di Schio

MARCATORE: 30' pt Mascara, 47' ptHamsik

NOTE: ammoniti Morleo, Campagnaro,Ruiz, Mascara, Ekdal, Lavezzi, Viviano,Perez.BOLOGNA- Azzurri che intravedono unospiraglio per la corsa Scudetto sono discena al Dall'Ara. Scortato da quasi 15000tifosi napoletani, vincono in scioltezza con-tro un Bologna senza più motivazioni e conproblemi societari. Il Matador, squalificato,esulta dalla tribuna per i gol dei compagni.

****17 aprile

NAPOLI-UDINESE 1-2

NAPOLI: De Sanctis, Campagnaro,Cannavaro, Ruiz, Maggio, Yebda (22' stMascara), Pazienza (18' st Gargano),Dossena (30' st Lucarelli), Hamsik, Lavezzi,Cavani. A disp. Iezzo, Aronica, Santacroce,Zuniga. All. Mazzarri

UDINESE: Handanovic, Benatia, Zapata,Domizzi, Pasquale (32' st Coda), Isla (36' ptCuadrado), Pinzi, Inler, Asamoah, Armero(48' st Angella), Denis. A disp. Belardi,Battocchio, Vydra, Corradi. All. Guidolin

ARBITRO: Tagliavento di Terni

MARCATORI: 10' st Inler (U), 17' st Denis(U), 49' st Mascara (N)

NOTE: espulso Domizzi al 42' st per doppiaammonizione. Ammoniti Asamoah,

Pazienza, Lavezzi, Handanovic,Cannavaro. Al 44' st Handanovic ha paratoun rigore a Cavani.NAPOLI- Passo falso dei partenopei chedevono dire addio ai sogni Tricolori.Udinese senza attacco vince a Napoli conun'ottima prestazione. Euro-gol di Inler chenon esulta, da quel momento i tifosi e gliaddetti ai lavori capiscono che sarà un cal-ciatore azzurro in estate. Rincorsa stoppata,Scudetto "Adieu".

****24 aprile

PALERMO-NAPOLI 2-1

PALERMO: Sirigu, Cassani, Munoz, Bovo,Balzaretti, Migliaccio, Bacinovic (34' stAcquah), Nocerino, Pastore, Ilicic (26' stKasami), Hernandez. A disp. Benussi,Carrozzieri, Garcia, Darnian, Kurtic. All.Rossi

NAPOLI: De Sanctis, Campagnaro, Cribari,Ruiz, Maggio (1' st Zuniga), Gargano,Pazienza (11' st Yebda), Dossena,Mascara, Hamsik (20' st Lucarelli), Cavani.A disp. Iezzo, Aronica, Santacroce, Sosa.All. Mazzarri

ARBITRO: Damato di Barletta

MARCATORE: 3' pt Cavani rig. (N), 38' ptBalzaretti (P), 4t' pt Bovo rig. (P)

NOTE: ammoniti Cassani, Balzaretti,Pazienza, Nocerino, Mascara.PALERMO- Vittoria rosanero contro unNapoli ormai con la testa alla conquistadelle posizioni Champions. Azzurri in van-taggio si fanno rimontare e battere dalPalermo. Prova sottotono e priva di grandiemozioni. Lucarelli, decisivo nelle altre par-tite in cui è subentrato, non riesce a pareg-giare nel finale di gara.

****30 aprile

NAPOLI-GENOA 1-0

NAPOLI: De Sanctis, Campagnaro (49' st

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Santacroce), Cannavaro, Aronica, Maggio,Gargano, Pazienza (16' st Yebda),Dossena, Hamsik (41' st Mascara), Lavezzi,Cavani. A disp. Iezzo, Ruiz, Zuniga,Lucarelli. All. Mazzarri

GENOA: Eduardo, Mesto (28' st Polenta),Moretti, Kaladze, Criscito, Konko (21' stDestro), Rafinha, Kucka, Antonelli, FloroFlores, Paloschi (33' st Jelenic). A disp.Scarpi, Carlini, Doninelli, Boselli. All.Ballardini

ARBITRO: Gava di Conegliano Veneto

MARCATORE: 38' st Hamsik

NOTE: ammoniti Rafinha, Gargano,MascaraNAPOLI - Tre punti fondamentali per lazona Champions, il Genoa lotta, ma mettepoco in difficoltà gli amici del Napoli.Gemellaggio storico tra i due sodalizi. Ungol dello slovacco con la maglia numero 17,mette in Napoli al sicuro da possibili rimon-te di Udinese e Lazio. Partita del"Vogliamoci Bene".

****8 maggio

LECCE-NAPOLI 2-1

LECCE: Rosati, Tomovic, Gustavo,Fabiano, Mesbah, Olivera, Vives (25' stGiuliatto), Giacomazzi, Munari (35' stChevanton), Corvia, Di Michele (47' stCoppola). A disp. Benassi, Donati, Brivio,Jeda. All. De Canio

NAPOLI: De Sanctis, Campagnaro,Cannavaro, Aronica, Maggio, Yebda (15' stMascara), Gargano, Dossena (15' stZuniga), Hamsik (40' st Pazienza), Lavezzi,Cavani. A disp. Iezzo, Ruiz, Santacroce,Sosa. All. Mazzarri

ARBITRO: Valeri di Roma

MARCATORE: 4' st Corvia rig. (L), 22' stMascara (N), 44' st Chevanton (L)

NOTE: ammoniti Maggio, Giacomazzi,

Mascara, Chevanton. Al 10' st espulsoCorvia (L) ed al 29' st espulso Cavani (N),entrambi per doppia ammonizione.LECCE - Salentini allenati da De Canio, acaccia di punti per la matematica salvezza.Pareggio tra le due squadre che sembranoaccontentarsi del punto. Entra Chevanton esi inventa un gol eccezionale, che fa esulta-re i tifosi di casa. Mascara nel finale sfiora ilgol del pari. Festa rimandata in casa azzur-ra.

****15 maggio

NAPOLI-INTER 1-1

NAPOLI: De Sanctis, Campagnaro,Cannavaro, Aronica, Maggio, Gargano,Pazienza, Dossena (38' st Vitale), Zuniga(25' st Yebda), Hamsik (34' st Sosa),Lavezzi. A disp. Iezzo, Santacroce, Ruiz,Lucarelli. All. Mazzarri

INTER: Julio Cesar, Maicon, Ranocchia (32'st Samuel), Materazzi, Nagatomo, Zanetti,Thiago Motta, Cambiasso (30' st Mariga),Kharja, Milito, Eto' o (15' st Pazzini). A disp.Castellazzi, Chivu, Coutinho, Pandev. All.Leonardo

ARBITRO: De Marco di Chiavari

MARCATORE: 15' pt Eto'o (I), 46' pt Zuniga(N)NAPOLI- Un punto ciascuno e la festa alS.Paolo può cominciare. Al triplice fischio diuna partita difficile nel secondo tempo per ilNapoli, scoppia la felicità di una città intera.Solito gavettone a Mazzarri, il PresidenteDe Laurentiis portato in trionfo dai calciato-ri. Vent'anni dopo ecco la ChampionsLeague!

****22 maggio

JUVENTUS-NAPOLI 2-2

JUVENTUS: Buffon, Salihamidzic, Barzagli,Bonucci, Chiellini, Krasic (30' st De Ceglie),Marchisio, Aquilani, Pepe (1' st Boniperti),

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Del Piero, Toni (26' st Matri). A disp. Storari,Martinez, Sorensen, Giandomenico. All. DelNeri

NAPOLI: De Sanctis, Santacroce, Cribari,Ruiz, Maggio, Gragano, Maiello (22' stHamsik), Zuniga, Sosa (8' st Lavezzi),Mascara, Lucarelli (41' st Aronica). A disp.Gianello, Grava, Cannavaro, Dossena. All.Mazzarri

ARBITRO: Rizzoli di Bologna

MARCATORE: 22' pt Maggio (N), 2' stChiellini (J), 25' st Lucarelli (N), 39' st Matri(J)

NOTE: ammoniti Chiellini, Ruiz, Marchisio,Mascara, GarganoTORINO - A Torino Mazzarri da spazio alNapoli 2, contro una Juve che con una vitto-ria potrebbe centrare l'Europa League.Ottime prestazioni di Mascara, Maiello,Lucarelli (gol) e Sosa (assist). Pareggio chenon fa felice i bianconeri, che concludonoun altra annata negativa senza l'Europa.

****10 settembre

CESENA-NAPOLI 1-3

CESENA: Ravaglia, Comotto, Van Bergen,Benalouane, Lauro, Parolo (36' stMartinez), Guana, Colucci (13' st Rossi),Eder (24' st Bogdani), Mutu, Candreva. Adisp. Calderoni, Ricci, Meza Colli,Ceccarelli. All. Gianpaolo

NAPOLI: De Sanctis, Campagnaro,Cannavaro, Aronica (21' st Pandev),Maggio, Inler, Dzemaili, Dossena, Santana(16' st Hamsik), Lavezzi (38' st Fernandez),Cavani. A disp. Rosati, Zuniga, Chavez,Mascara. All. Mazzarri

ARBITRO: Bergonzi di Genova

MARCATORI: 4' pt Lavezzi, 24' pt Guana,22' st Campagnaro, 42' st Hamsik

NOTE: ammoniti Santana, Candreva,Lavezzi, Cannavaro, Lauro. Espulso al 10'Benalouane per doppia ammonizione.

CESENA - La partita che da il via al campio-nato 2011/2012 alla squadra azzurra. Unastadio quello del Manuzzi pieno di napoleta-ni che incitano la squadra. Il Napoli esordi-sce su un terreno di gioco nuovo di zecca,appena diventato sintetico di ultima genera-zione. Grazie a Lavezzi, al 4', il Napolipassa subito in vantaggio, dopo una rimes-sa lunghissima di Campagnaro che beffatutta la retroguardia del Cesena alle presecon una linea del fuorigioco che sul fallolaterale non esiste. Il pareggio di Guanaarriva 20' dopo su un contropiede ben gesti-to dai ragazzi di Gianpaolo. A fissare il risul-tato ci pensano prima Campanaro sugli svi-luppi di un calcio d'angolo e poi Hamsik conun tiro terrificante che si insacca all'incrocio.

****14 settembre

MANCHESTER CITY-NAPOLI 1-1

(Champions League)

MANCHESTER CITY: Hart, Zabaleta,Lescott, Kompany, Kolarov (31' Clichy),Yaya Tourè, Barry, Silva, Aguero, Nasri (31'st Johnson), Dzeko (36' st Tevez). A disp.Pantilimon, Richards, Savic, Kolo Tourè. All.Mancini

NAPOLI: De Sanctis, Campagnaro,Cannavaro, Aronica, Maggio, Inler,Gargano, Zuniga, Hamsik (44' st Santana),Lavezzi (13' st Dzemaili), Cavani (38' stPandev). A disp. Rosati, Fernandez,Fideleff, Dossena. All. Mazzarri

ARBITRO: Eriksson (Svezia)

MARCATORE: 24' st Cavani, 30' st Kolarov

NOTE: ammoniti Maggio, Zabaleta,Cannavaro, Aronica, Inler.MANCHESTER - La prima partita delNapoli, dopo 21 anni, in ChampionsLeague. La squadra azzurra inserita in ungirone di ferro va a Manchester per affronta-re la squadra di Mancini, dello sceicco, e dei394 milioni spesi per rinforzare la rosa. Lasquadra di Mazzarri attende e si difende intutto il primo tempo cercando di non subire

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gol e ripartendo con grande velocità, col-pendo una traversa con Lavezzi. E' proprioin una ripartenza, nel secondo tempo dopouna palla rubata a centrocampo, che ilNapoli si invola con Maggio serve Cavani eil matador insacca facendo passare la pallasotto le gambe di Hart. Il City va più voltevicino al pareggio, è nei minuti finali peròche riesce a raggiungere gli azzurri con unapunizione di Kolarov, dal limite dell'aria chenon lascia scampo a De Sanctis. E' questala partita della svolta, qui il Napoli capisceche può giocarsela in un girone di ferro.

****18 settembre

NAPOLI-MILAN 3-1

NAPOLI: De Sanctis, Campagnaro,Cannavaro, Aronica, Maggio, Inler,Gargano, Dossena (33' st Zuniga), Hamsik(20' st Dzemaili), Lavezzi (37' st Pandev),Cavani. A disp. Rosati, Fernandez,Santana, Mascara. All. Mazzarri

MILAN: Abbiati, Abate, Nesta, ThiagoSilva, Bonera (21' st Antonini), Van Bommel(21' st Emanuelson), Nocerino, Seedorf,Aquilani (32' El Shaarawy), Cassano, Pato.A disp. Amelia, Taiwo, Yepes, Valoti. All.Allegri

ARBITRO: Tagliavento di Terni

RETI 12' pt Aquilani, 14' pt Cavani, 36' ptCavani, 6' st Cavani

Note: ammoniti Nocerino, Aronica, Nesta,Gargano, Cavani, Antonini, PatoNAPOLI- Dopo la fatica di Champions alNapoli tocca affrontare i campioni d'Italia,cosa che De Laurentiis non voleva e perquesto si infuriò alla presentazione deicalendari in Lega. Il Milan con tante assen-ze, vedi Ibrahimovic e Ambrosini, parte fortee riesce a passare in vantaggio a 12' dall'i-nizio del match. Il Napoli però dimostra dinon aver paura e di stare molto meglio sulpiano fisico; raggiunge dopo 2' il Milan conun gol di Cavani, al volo dopo una spizzatadi testa che passa sotto le gambe di Abbiati.Il Napoli si convince di potercela fare e

Cavani mette a segno una tripletta; il secon-do gol arriva dopo una ripartenza diGargano che velocissimo arriva nell'aria delMilan dopo 60 metri palla al piede, serveCavani che batte il portiere milanista. Ilterzo gol che sancisce la sconfitta del Milanarriva dopo un cross deviato in aria dalladifesa sul quale Cavani si avventa al voloanticipando tutti.

****21 settembre

CHIEVO-NAPOLI 1-0

CHIEVO: Sorrentino, Sardo, Morero, Cesar,Jokic, Rigoni, Bradley, Hetemaj, Cruzado(14' st Sammarco), Paloschi (39' stMandelli), Thereau (14' st Moscardelli). Adisp. Puggioni, Frey, Vacek, Grandolfo. All.Di Carlo

NAPOLI: De Sanctis, Fernandez, Aronica,Fideleff, Maggio (13' st Inler), Gargano,Dzemaili, Zuniga, Santana (13' st Cavani),Mascara (26' st Hamsik), Pandev. A disp.Rosati, Grava, Cannavaro, Chavez. All.Mazzarri

ARBITRO: Damato di Barletta

MARCATORE: 27' st Moscardelli

NOTE: ammoniti Fideleff, Inler, Sorrentino,RigoniVERONA - Primo turno infrasettimanale diquesto campionato e primo turn-over scelle-rato di Mazzarri, che cambia ben 7 calciato-ri, lasciando in panchina Cavani ed Hamsike a casa Lavezzi. Così facendo il tecnicolivornese concede la partita al Chievo,bestia nera del Napoli, che segna dopo ungravissimo errore dell'esordiente Fideleffche da solo in area prova a spazzare macolpisce malamente la palla. Il solitoMoscardelli, giustiziere del Napoli, si ritrovaun pallone servito al centro area e con ilsinistro scarica alla spalle di un De Sanctisincolpevole.

****24 settembre

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NAPOLI-FIORENTINA 0-0

NAPOLI: De Sanctis, Campagnaro,Cannavaro, Fideleff (9' st Aronica), Zuniga,Inler, Gargano, Dossena (27' st Pandev),Hamsik, Lavezzi (37' st Santana), Cavani. Adisp. Rosati, Fernandez, Chavez, Mascara.All. Mazzarri

FIORENTINA: Boruc, Cassani, Gamberini,Natali, Pasqual, Behrami, Montolivo (42' stLazzari), Munari (34' st Kharja), Cerci,Jovetic, Vargas (23' st Romulo). A disp.Neto, Nastasic, De Silvestri, Silva. All.Mihajlovic

ARBITRO: Valeri di Roma

NOTE: prima del match osservato un minu-to di raccoglimento in memoria delle vittimeitaliane in Afghanistan. Ammoniti Inler,Vargas, Hamsik, Behrami, Montolivo.NAPOLI- Tutti capiscono che il Napoli è unagrande squadra e quindi va imbrigliata,Mihailovic è il primo di tanti che costruiran-no la partita cercando di non far giocare ilNapoli. Blocca le fasce e il gioco del Napolisembra ingolfato, la squadra azzurra leprova tutte con il solito Lavezzi ma i viole sidifendono in 10 dietro la linea della palla,non ci sono spazi. Sul finire è la Fiorentinaa tentare di fare il colpaccio, non si vedran-no gol.

****27 settembre

NAPOLI-VILLARREAL 2-0

(Champions League)

NAPOLI: De Sanctis, Campagnaro,Cannavaro, Aronica, Zuniga, Inler,Gargano, Dossena, Hamsik (33' stMascara), Lavezzi (43' st Santana), Cavani(27' st Pandev). A disp. Rosati, Grava,Fideleff, Fernandez. All. Mazzarri

VILLARREAL: Diego Lopez, Zapata,Musacchio, Gonzalo Rodriguez (33' ptCamunas), Català, De Guzman (39' stPerez), Senna (38' st Mubarak), BrunoSoriano, Cani, Rossi, Nilmar. A disp. Cesar,

Oriol, Marchena, Gaspar. All. Garrido

ARBITRO: De Bleeckere (Belgio)

MARCATORI: 15' pt Hamsik, 17' pt Cavanirig.

NOTE: ammoniti Aronica, Cannavaro,Gonzalo, Rossi, Cani.NAPOLI- La Champions torna al SanPaolo, con la rivincita dello scorso anno diEuropa League. I sottomarini gialli, conGiuseppe Rossi, vengono a Napoli contante speranze. Gli azzurri però nei primi 20'spengono tutte queste speranze, bruciandogli avversari con un uno due terrificante.Prima Hamsik, su imbucata di Lavezzi, nonsbaglia da solo davanti al portiere e poiCavani, su calcio di rigore procurato dalpocho. Il Napoli sale a 4 punti alle spalle delBayern Monaco.

****1 ottobre

INTER-NAPOLI 0-3

INTER: Julio Cesar, Maicon, Lucio, Samuel,Chivu (43' st Nagatomo), Zanetti,Cambiasso, Cambiasso, Obi, Forlan (23' stZarate), Alvarez (16' st Stankovic), Pazzini.A disp. Castellazzi, Muntari, Castaignos,Coutinho. All. Ranieri

NAPOLI: De Sanctis, Campagnaro,Cannavaro, Aronica (42' st Fernandez),Maggio, Inler, Gargano, Zuniga, Hamsik,Pandev (6' st Mascara), Lavezzi (34' stChavez). A disp. Rosati, Fideleff, Dossena,Santana. All. Mazzarri

ARBITRO Rocchi di Firenze

MARCATORE: 43' pt Campagnaro, 11' stMaggio, 30' st Hamsik

NOTE: ammoniti Obi, Zuniga, Chivu,Zanetti, Julio Cesar. Espulso al 41' Obi perdoppia ammonizione. Espulso l'allenatoredell'Inter Ranieri per proteste alla fine delprimo tempoMILANO - L'Inter si presenta con un nuovoallenatore dopo l'esonero di Gasperini:

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Ranieri. Il Napoli però si dimostrerà superio-re, nonostante sia orfano di Cavani. Sul fini-re del primo Maggio con una delle sue soli-te galoppate supero Obi che lo stende fuoriarea; l'arbitro Rocchi, però, assegna un cal-cio di rigore ed espelle Obi per doppiaammonizione. Il rigore lo batte Hamsik cheviene neutralizzato da Julio Cesar, sullarespinta però Campagnaro insacca. Nellaripresa a raddoppiare ci pensa Maggio,dopo un passaggio i Mascara a scavalcarela difesa, corre come un centometrista ebrucia Nagatomo e supera il portiere con unpallonetto. La pietra sulla partita la metteMarek Hamsik che si trova da solo avanti alportiere e lo spiazza. Sarà queste l'ultimavittoria del Napoli nel campionato in trasfer-ta in questo 2011.

****15 ottobre

NAPOLI-PARMA 1-2

NAPOLI: De Sanctis, Campagnaro,Cannavaro, Aronica (21' st Mascara),Maggio, Gargano, Inler (40' st Lucarelli),Dossena (29' st Zuniga), Hamsik, Lavezzi,Cavani. A disp. Rosati, Fernandez,Dzemaili, Santana. All. Mazzarri

PARMA: Mirante, Zaccardo, Paletta,Lucarelli, Gobbi, Biabiany (21' st Valiani),Morrone, Jadid (38' st Blasi), Modesto (42'st Santacroce), Giovinco, Floccari. A disp.Pavarini, Valdes, Galloppa, Pellè. All.Colomba

ARBITRO: Mazzoleni di Bergamo

MARCATORI: 12' st Gobbi, 31' st Mascara,37' st Modesto

NOTE: ammoniti Biabiany, LavezziNAPOLI - Il campionato torna dopo lasosta per le nazionali. Arriva la prima scon-fitta in casa, in un primo tempo con pochis-sime se non con zero emozioni, il secondotempo cambia il volto della partita. La squa-dra di mister Colomba passa in vantaggiocon Gobbi che penetra nella difesa azzurracome il coltello caldo nel burro. Il Napoli

riesce a rimettere in piedi la partita conMascara e tenda di vincerla, inserendoanche Lucarelli ma scoprendosi in difesa.Quando gli azzurri tentano l'assalto vengo-no colpiti in contropiede da Modesto.

****18 ottobre

NAPOLI-BAYERN MONACO 1-1

(Champions League)

NAPOLI: De Sanctis, Campagnaro,Cannavaro, Aronica, Maggio, Gargano,Inler (44' st Santana), Zuniga, Hamsik (45'st Mascara), Lavezzi, Cavani (36' stDzemaili). A disp. Rosati, Fideleff,Fernandez, Dossena. All. Mazzarri

BAYERN MONACO: Neuer, Boateng, VanBuyten, Badstuber, Lahm, Tymoschuk,Schweinsteiger, Muller, Kross, Ribery (44' stAlaba), Gomez (48' st Luis Gustavo). A disp.Butt, Olic, Rafinha, Contento, Pranjic. All.Heynckes

ARBITRO: Benquerenca (Portogallo)

MARCATORE: 2' pt Kroos (B), 39' ptBadstuber aut. (N)

NOTE: ammoniti Badstuber,Schweinsteiger, Cannavaro, Maggio,Zuniga, Ribery, Lavezzi, Muller, Kroos. Al 3'st De Sanctis ha parato un rigore a Gomez.Spettatori 60.074 per un incasso di2.541.504 euroNAPOLI - Gli azzurri affrontano la squadrapiù forte nel girone, imbattuti e non subiva-no reti dalla prima di campionato. La squa-dra tedesca in questo inizio di stagioneaveva sbloccato le partite sempre nei minu-ti iniziali dando il via a numerose goleada.Pronti e via e sbloccano la partita a Napolial 2' con Kroos. Dominano il primo tempoavendo sempre loro la palla e marcando aduomo su Inler, l'unica possibilità del Napolisono i lanci di Aronica, unico uomo lasciatolibero ad impostare. Al 40' però succedequello che tutto il San Paolo, con record diincassi, attendeva, si smarca Inler che lan-

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cia Maggio, il quale supera Lham e mette alcentro, Badstuber interviene in modo scoor-dinato e insacca nella sua porta battendoNeuer. Il Napoli poi si difenderà in tutto ilsecondo tempo e la partita finisce in paritàanche grazie ad un super De Sanctis chepara un rigore a Gomes.

****23 ottobre

CAGLIARI-NAPOLI 0-0

CAGLIARI: Agazzi, Pisano (43' st Perico),Canini, Astori (21' pt Ariaudo), Agostini,Biondini, Conti, Naingollan, Cossu, ThiagoRibeiro (33' st Ibarbo), Nenè. A disp.Avramov, Rui Sampaio, Ekdal, Larrivey. All.Ficcadenti

NAPOLI: De Sanctis, Campagnaro,Fernandez, Aronica, Zuniga, Dzemaili,Gargano (27' st Inler), Dossena, Santana(23' st Maggio), Lavezzi (10' st Hamsik),Cavani. A disp. Rosati, Fideleff, Cannavaro,Mascara. All. Mazzarri

ARBITRO: Banti di Livorno

NOTE: prima del match osservato un minu-to di raccoglimento per la morte di MarcoSimoncelli. Ammoniti Lavezzi, Nenè, Conti,Cossu, MaggioCAGLIARI- La partita in terra sarda si giocadopo l'incidente in Moto Gp che ha vistocoinvolto Simoncelli e sancito la sua morte.In questa occasione è stato osservato unminuto di silenzio per il giovane pilota italia-no. Una partita con pochi sprazzi e moltomonotona. Nessun gol ma tanti legni, le uni-che vere emozioni di una partita equilibrata.Nessun gol nel finale come era inveceaccaduto negli incontri precedenti.

****26 ottobre

NAPOLI-UDINESE 2-0

NAPOLI: De Sanctis, Campagnaro,Cannavaro, Aronica, Maggio, Dzemaili (35'st Zuniga), Inler, Dossena (43' st Mascara),Hamsik (29' st Santana), Lavezzi, Cavani. A

disp. Rosati, Fideleff, Fernandez, Lucarelli.All. Mazzarri

UDINESE: Handanovic, Basta (40' st Abdi),Benatia, Danilo, Ferronetti, Badu, Pinzi,Asamoah (19' st Neuton), Armero, Torje (1'st Fabbrini), Floro Flores. A disp. Padelli,Domizzi, Ekstrand, Doubai. All. Guidolin

ARBITRO: De Marco di Chiavari

MARCATORI: 20' pt Lavezzi, 43' pt Maggio

NOTE: ammoniti Asamoah, Torje, Pinzi,Floro FloresNAPOLI -Altro turno infrasettimanale in cuiil Napoli affronta la prima del campionato inquel momento. L'Udinese arriva a Napoli,però, senza l'acciaccato Di Natale, migliorrealizzatore, al suo posto Floro Flores. Gliazzurri scendono in campo con tanta deter-minazione e convinti dei propri mezzi, aventi minuti dall'inizio Lavezzi al volo, dopoun passaggio di Cavani, segna ad un annodi distanza dall'ultimo gol in casa realizzatocontro il Milan. Il Napoli chiude la partita giànel primo tempo con Maggio che realizza il2 a 0.****29 ottobre

CATANIA-NAPOLI 2-1

CATANIA: Andujar, Bellusci, Legrottaglie,Spolli, Izco (33' Delvecchio), Almiron, Lodi,Ricchiuti (15' st Barrientos), Marchese,Bergessio, Gomez (31' st Catellani). A disp.Campagnolo, Potenza, Lanzafame, MaxiLopez. All. Montella

NAPOLI: De Sanctis, Fernandez,Cannavaro, Fideleff (14' st Maggio), Zuniga,Santana, Inler, Dossena (23' st Hamsik),Mascara (4' st Dzemaili), Lavezzi, Cavani. Adisp. Rosati, Grava, Aronica, Lucarelli. All.Mazzarri

ARBITRO: Celi di Campobasso

MARCATORE: 1' pt Cavani, 25' ptMarchese, 3' st Bergessio

NOTE: al 43' st espulso Santana per doppia

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ammonizione. Ammoniti Cannavaro,Bellusci.CATANIA - La squadra azzurra si presentaa Catania con una formazione rimaneggia-ta, a causa di qualche infortunio e del turn-over imposto da Mazzarri. Il Napoli si pre-senta con un solo centrocampista di ruolo:Inler, con Santana improvvisato mediano. IlNapoli pronti e via passa in vantaggio alprimo minuto con Cavani che anticipa sulprimo palo dopo un bel cross di Dossena. IlNapoli però inizia a soffrire soprattutto acentrocampo con Santana che nel giro dipochi minuti si fa cacciare per doppiaammonizione. Il Catania inizia a dominarela partita e costringere il Napoli nella propriametà di campo, i rossoblu raggiungo primail Napoli sull'1 a 1 con Marchese e poi nelsecondo tempo passa definitivamente invantaggio con Bergessio che solo in areapiccola anticipa tutti di testa.****2 novembre

BAYERN MONACO-NAPOLI 3-2

(Champions League)

BAYERN MONACO: Neuer, Boateng, VanBuyten, Badstuber, Lahm, Luiz Gustavo,Schweinsteiger (8' st Tymoschuk), Muller,Kroos, Ribery (35' st Alaba), Gomez. A disp.Butt, Petersen, Rafinha, Pranjic, Olic. All.Heynckes

NAPOLI: De Sanctis, Campagnaro,Fernandez, Aronica (43' pt Dossena),Maggio, Inler, Dzemaili (39' st Pandev),Zuniga, Hamsik, Lavezzi, Cavani. A disp.Rosati, Grava, Fideleff, Santana, Mascara.All. Mazzarri

ARBITRO: Kuipers (Olanda)

MARCATORI: 17' pt Gomez, 23' pt Gomez,42' pt Gomez, 45' pt Fernandez, 34' stFernandez

NOTE: al 25' st espulso Zuniga per doppiaammonizione ed al 33' st espulsoBadstuber per doppia ammonizione.Ammoniti Dzemaili, Fernandez, Cavani,Boateng

MONACO - Il Napoli torna a giocare inChampions e lo fa Allianz Arena. Per laprima partita di ritorno del girone A. Lasquadra di Mazzarri era orfana del solocapitano Cannavaro, a causa di una squali-fica. Il Bayern trita tutto prende il sopravven-to anche su un Napoli che nella partita gio-cata al San Paolo gli aveva tenuto testaalmeno sul risultato. Gomez si vendica delrigore parato segnando una tripletta tuttanel primo tempo e facendo scappare subitola squadra bavarese sul 3 a 0. Il Napoli conil cuore cerca di rimettere in piedi la partitacon una doppietta di Fernandez. Il primo golallo scadere del primo tempo e l'altro al 34'del secondo tempo, entrambi di testa.Bayern tremo per tutti i dieci minuti finali,ma il Napoli non riuscirà a pareggiare. ****19 novembre

NAPOLI-LAZIO 0-0

NAPOLI: De Sanctis, Campagnaro,Cannavaro, Aronica, Maggio, Inler, Dzemaili(13' st Gargano), Dossena (29' st Pandev),Hamsik, Lavezzi, Cavani. A disp. Rosati,Fernandez, Zuniga, Mascara, Chavez. All.Mazzarri

LAZIO: Marchetti, Konko (6' st Scaloni),Diakite, Stankevicius, Radu, Brocchi,Ledesma, Lulic, Sculli (38' st Gonzalez),Hernanes (6' st Matuzalem), Cissè. A disp.Carrizo, Stendardo, Cana, Rocchi. All. Reja

ARBITRO: Rizzoli di Bologna

NOTE: ammoniti Cissè, Radu,StankeviciousNAPOLI - Partita molto dura per il Napolidopo la fatica in coppa. La squadra di Rejasi presenta molto in forma. La partita stentaa decollare anzì non decolla, pochissime leazioni e le emozioni. La squadra laziale sidifende e cerca di imbrigliare il Napoli.L'unico gol della partita di Cavani vieneannullato, ingiustamente, per un fuori giocodi Maggio, che ha messo il cross al centro,inesistente. Maggio era in posizione regola-re di almeno tre metri****

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22 novembre

NAPOLI-MANCHESTER 2-1

(Champions League)

NAPOLI: De Sanctis, Campagnaro,Cannavaro, Aronica, Maggio, Gargano,Inler (14' st Dzemaili), Dossena (44' stFernandez), Hamsik, Lavezzi, Cavani (38'st Pandev). A disp. Rosati, Grava, Santana,Mascara. All. Mazzarri

MANCHESTER CITY: Hart, Zabaleta (41' stJohnson), Kompany, Lescott, Kolarov, Silva,de Jong (26' st Nasri), Tourè, Milner,Balotelli, Dzeko (37' st Aguero). A disp.Pantilimon, Savic, Barry, Clichy. All. Mancini

ARBITRO: Skomina (Slovenia)

MARCATORE: 17' pt Cavani, 33' ptBalotelli, 4' st Cavani

NOTE: ammoniti Balotelli, Silva, KolarovNAPOLI - La partita delle partite, l'unicache potesse permettere al Napoli di qualifi-carsi per gli ottavi di finale. Il City aveva unpunto di vantaggio e il Napoli poteva solovincere contro una formazione stellare.Questa è stata però la notte dei desideri.Cavani al 17' porta in vantaggio il Napoli,sugli sviluppi di un calcio d'angolo battutoda Lavezzi e anticipando tutti sul primopalo. Un errore, poi, di Aronica che rinviamale permette al City di pareggiare conBalotelli, che dopo il tiro di Silva si trova soloavanti alla porta spalancata. Da qui in poi ilNapoli domina e nel secondo tempo Cavanicon il suo secondo gol fa crollare il SanPaolo al 4'. La squadra di Mancini tenta intutti i modi di pareggiare, inserendo Agueroe Nasry, ma un super De Sanctis spegneogni speranza allo sceicco e soci. Un matchin cui tutti hanno combattuto e vinto da verigladiatori, i soldi contro il cuore.

****26 novembre

ATALANTA-NAPOLI 1-1

ATALANTA: Consigli, Masiello, Lucchini,

Manfredini, Peluso, Schelotto, Cigarini (40'st Bonaventura), Carmona, Padoin,Moralez (37' st Marilungo), Denis (47' stGabbiadini). A disp. Frezzolini, Bellini,Raimondi, Minotti. All. Colantuono

NAPOLI: De Sanctis, Fernandez (23' stMaggio), Cannavaro, Campagnaro, Zuniga,Gargano, Dzemaili (29' st Santana),Dossena, Hamsik, Pandev (18' st Lavezzi),Cavani. A disp. Rosati, Aronica, Grava,Fideleff. All. Mazzarri

ARBITRO: Orsato di Schio

MARCATORE: 19' st Denis, 49' st Cavani

NOTE: ammoniti Dzemaili, Schelotto,Zuniga, Fernandez, Cigarini, ConsigliBERGAMO - : A Bergamo scendono incampo gli ex Denis e Cigarini, due deimigliori in campo. Il Napoli regala il solitoprimo tempo agli avversari, giocando conpoca intensità e sbagliando tantissimi pas-saggi. La squadra azzurra imbottita di riser-ve, senza Lavezzi per il pericolo squalifica,Maggio ed Inler. L'Atalenta passa al 20' delprimo tempo con Denis, sempre più capo-cannoniere, che beffa i suoi ex compagni.Mazzarri decide di lanciare in campo i titola-rissimi ma non serve a nulla, almeno finoall'ultimo secondo di recupero quando suuna palla vagante calciata da Santana inarea, Cavani si avventa sul pallone e insac-ca alle spalle di Consigli. Dopo partita in cuitutti temono la squalifica di Lavezzi , per lapartita Napoli-Juventus, per un cartellinomai sventolato dall'arbitro ma che un tecni-co aveva fatto apparire in televisione.

****29 novembre

NAPOLI-JUVENTUS 3-3

NAPOLI: De Sanctis, Campagnaro,Cannavaro, Aronica (31' st Fernandez),Maggio, Gargano, Inler, Zuniga (42' stDossena), Hamsik, Lavezzi, Pandev (26' stSantana). A disp. Rosati, Fideleff, Dzemaili,Mascara. All. Mazzarri

JUVENTUS: Buffon, Lichtsteiner, Barzagli,

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Bonucci, Chiellini, Pepe (41' st Pazienza),Pirlo, Estigarribia, Vidal, Vucinic (46' st DelPiero), Matri (45' st Quagliarella). A disp.Storari, De Ceglie, Krasic, Giaccherini. All.Conte

ARBITRO: Tagliavento di Terni

MARCATORE: 22' pt Hamsik, 40' ptPandev, 3' st Matri, 24' st Pandev, 27' stEstigarribia, 34' st Pepe

NOTE: al 16' pt Hamsik ha sbagliato unrigore. Ammoniti Maggio, Pandev, Bonucci,Matri, Hamik, Lichtsteiner, VidalNAPOLI - Recupero di campionato per ilrinvio della partita a causa di un nubifragio.Quella tra gli azzurri e i bianconeri è statauna partita al cardiopalma e ricca di colpi discena. Il Napoli in campo senza Cavani acausa di una botta rimediata nella partitacon l'Atalanta in uno scontro con Cigarini,presenta Pandev titolare. Il Napoli può pas-sare in vantaggio con Hamsik su calcio dirigore; il primo segnato ma fatto ripetere daTagliavento, giustamente a termini di rego-lamento ma mai più applicato nelle altrepartite; il secondo sbagliato tirando altosulla traverso. Lo slovacco si rifà dopo pocobattendo di testa Buffon e sul finire delprimo tempo il Napoli raddoppia con unritrovato Pandev. Nel secondo tempo laJuve accorcia subito le distanze con Matri. Ilmacedone Pandev prova a richiudere lapartita con un euro gol che fa sperare il SanPaolo ormai sicuro della vittoria sul 3 a 1.Dal terzo gol in poi però il Napoli inizia adaccusare la stanchezza di tutte le partiteravvicinate che ha dovuto affrontare in quelperiodo. Estigarribia prima e Pepe poi rega-lano un punto insperato alla Juventus.****3 dicembre

NAPOLI-LECCE 4-2

NAPOLI: De Sanctis, Fernandez, Aronica,Fideleff (30' st Grava), Maggio, Dzemaili,Inler (21' st Hamsik), Dossena, Pandev (15'st Gargano), Lavezzi, Cavani. A disp.Rosati, Campagnaro, Zuniga, Santana. All.Mazzarri

LECCE: Benassi, Oddo, Ferrario, Tomovic,Esposito (1' st Obodo), Mesbah, Cuadrado,Strasser, Grossmuller (1' st Corvia), Muriel,Pasquato (26' st Bertolacci). A disp. JulioSergio, Giandonato, Brivio, Di Michele. All.Di Francesco

ARBITRO: Romeo di Verona

MARCATORI: 26' pt Lavezzi, 33' pt Cavani,41' pt Dzemaili, 9' st Muriel, 39' st Cavani,48' st Corvia

NOTE: ammoniti Fideleff, Strasser,Ferrario. Al 41' st espulso il tecnico delLecce Di FrancescoNAPOLI- La squadra pugliese si presenta aNapoli da ultima in classifica e con ormai ilsuo tecnico Di Francesco già esonerato. IlNapoli chiude la pratica già nel primo tempocon i gol di : Lavezzi, Cavani e il primo golcon la maglia del Napoli di Dzemaili, con untiro da fuori area. Il Lecce prova a battere uncolpo nella ripresa con Muriel, un calciatoredi sicuro talento di proprietà dell'Udinese.Gli azzurri chiudono definitivamente ognisperanza di rimonta con il secondo gol diCavani. Solo nel finale Corvia fissa il risulta-to sul 4 a 2. Una partita in cui c'è stata pocastoria, un Napoli dominante.****7 dicembre

VILLARREAL-NAPOLI 0-2

(Champions League)

VILLARREAL: Diego Lopez, Angel, Zapata(30' st Gonzalo Rodriguez), Musacchio,Oriol, De Guzman, Senna (28' st Joselu),Bruno Soriano, Perez, Nilmar (19' stCamunas), Ruben. A disp. Cesar,Marchena, Gaspar, Gullon. All. Garrido

NAPOLI: De Sanctis, Campagnaro,Cannavaro, Aronica, Maggio, Gargano,Inler, Zuniga (46' st Grava), Hamsik (34' stDzemaili), Lavezzi, Cavani (37' st Pandev).A disp. Rosati, Fernandez, Dossena,Santana. All. Mazzarri

ARBITRO: Moen (Norvegia)

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MARCATORE: 20' st Inler, 32' Hamsik

NOTE: ammoniti De Guzman, Zapata,Perez, Angel, Campagnaro. Espulso al 10'st Mazzarri.VILA REAL - Ultima partita del girone inChampions contro un Villareal a zero puntie ultimo in classifica. Il City spera in un col-paccio degli spagnoli mentre i napoletaniipotizzano che sia solo una formalità la vit-toria. I sottomarini gialli cominciano la parti-ta con tanta intensità e spaventando ilNapoli in più occasioni, non ne voglionosapere di mollare. Il primo tempo scappaveloce, non arrivano buone notizie daManchester che nel frattempo sta battendoil Bayern. Il Napoli non riesce a sbloccare lapartita, fino ad un momento topico: l'espul-sione di Mazzarri che da la carica ai suoicalciatori. Il Napoli riesce a sbloccare la par-tita con il primo in azzuro di Inler, un colpoda fuori aria con il suo destro magico chenon lascia alcuna speranza al portiere delVillareal. Il Napoli poi mette il match al sicu-ro con Marek Hamsik che raccoglie unapalla vagante nell'area e deposita in rete. E'l'apoteosi per tutti i napoletani, gli azzurri siqualificano per la fase successiva dellaChampions League.****11 dicembre

NOVARA-NAPOLI 1-1

NOVARA: Ujkani, Morganella, Dellafiore,Centurioni, Ludi (9' st Labrin), Gemiti,Marianini, Radovanovic (33' st Porcari),Rigoni, Mazzarani (40' st Morimoto),Rubino. A disp. Fontana, Pesce, Granoche,Jeda. All. Tesser

NAPOLI: De Sanctis, Campagnaro,Cannavaro, Aronica (30' st Zuniga), Maggio,Hamsik, Dzemaili, Dossena (35' st Inler),Pandev, Lavezzi, Cavani (22' st Mascara). Adisp. Rosati, Fideleff, Fernandez, Gargano.All. Mazzarri

ARBITRO: De Marco di Chiavari

MARCATORE: 25' st Radovanovic, 39' stDzemaili

NOTE: ammoniti Rigoni, Dellafiore,CenturioniNOVARA - Il Napoli continua a stentarefuori casa e con le piccole. Tesser disegnala sua squadra per bloccare il Napoli, cheormai viene considerata una grande del cal-cio italiano. E' il Novara che sblocca la par-tita con un tiro dai 35 metri di Radovanovic,al 29' Del secondo tempo, su calcio di puni-zione in cui la barriera azzurra si apre e nonlascia scampo a De Sanctis. Il Napoli riescead agguantare il pareggio con Dzemaili. Masaranno altri due punti persi per la rincorsaal terzo posto.****18 dicembre

NAPOLI-ROMA 1-3

NAPOLI: De Sanctis, Campagnaro (28' stDossena), Cannavaro, Aronica, Maggio,Inler, Gargano (21' st Mascara), Zuniga,Hamsik, Lavezzi (11' st Pandev), Cavani. Adisp. Rosati, Fernandez, Dzemaili,Santana. All. Mazzarri

ROMA: Stekelenburg, Rosi, Juan, Heinze,Taddei, Simplicio, De Rossi, Greco (35' stPerrotta), Lamela (26' st Bojan), Totti (43' stViviani), Osvaldo. A disp. Curci, Cicinho,Josè Angel, Borriello. All. Luis Enrique

ARBITRO: Celi di Campobasso

MARCATORE: 3' pt Lamela, 14' st Osvaldo,37' st Hamsik, 45' st Simplicio

NOTE: ammoniti Rosi, TottiNAPOLI- L'episodio determinate che portasubito la partita dal lato dei giallorossi è ilprimo errore di Morgan De Sanctis, che"accompagna" in rete un cross, tutto som-mato innocuo, di Erik Lamela. Il primotempo è spettacolare, ma non registra altrigol, quindi si chiude con il punteggio di 1-0per la Roma. La ripresa si apre con il rad-doppio di Osvaldo, che complica ogni possi-bile velleità di rimonta da parte del Napoli.Gli azzurri ci provano e vanno in rete conHamsik (oltre a una rete giustamente annul-lata a Pandev), prima che Simplicio, proprioal 90' minuto, punisce un Napoli sbilanciato

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e chiude la partita.****21 dicembre

NAPOLI-GENOA 6-1

NAPOLI: De Sanctis, Campagnaro,Cannavaro (21' st Fernandez) Aronica,Maggio, Inler, Gargano (14' st Dzemaili),Zuniga, Hamsik, Pandev (32' st Lucarelli),Cavani. A disp. Rosati, Dossena, Santana,Mascara. All.Mazzarri

GENOA: Frey, Mesto, Granqvist, Dainelli,Kaladze (13' st Marchiori), Rossi, Veloso,Seymour (5' st Merkel), Jorquera, Pratto,Caracciololo (40' pt Jankovic). A disp.Lupatelli, Ze Eduardo, Constant, Sampirisi.All. Malesani

ARBITRO: Valeri di Roma

MARCATORE: 12' pt Cavani, 17' ptHamsik, 24' pt Cavani, 27' Jorquera, 46' ptPandev, 4' st Gargano, 35' st Zuniga

NOTE: ammoniti Granqvist, AronicaNAPOLI - Il recupero della prima giornata dicampionato saltato a causa dello scioperodei calciatori. Una partita con punteggio ten-nistico che testimonia la supremazia delNapoli e le non abili mosse tattiche diMalesani, che stravolge i suoi schemi abi-tuali facendo andare in tilt tutta la sua dife-sa. Il Napoli passa subito in vantaggio conCavani, Hamsik e ancora Cavani. Il Genoaprova a riportarsi sotto con il gol diJorquera. Da qui in poi inizia la girandoladei gol con Pandev, Gargano e Zuniga. IlNapoli chiude l'anno con i botti.

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A B C D E F G H I L M N O P Q R S TDe Sanctis 24 2160 0 0 0 23 22 1980 0 0 0 24 46 4140 0 0 0 47Iezzo 1 90 0 0 0 1 0 0 0 0 0 0 1 90 0 0 0 1Campagnaro 20 1808 3 0 0 0 19 1722 3 0 2 0 39 3530 6 0 2 0Aronica 19 1474 4 1 0 0 20 1618 4 0 0 0 39 3092 8 1 0 0Cannavaro 20 1830 3 0 0 0 18 1596 5 0 0 0 38 3426 8 0 0 0Grava 2 117 0 0 0 0 2 16 0 0 0 0 4 133 0 0 0 0Cribari 8 559 2 0 0 0 0 0 0 0 0 0 8 559 2 0 0 0Santacroce 8 626 2 0 0 0 0 0 0 0 0 0 8 626 2 0 0 0Ruiz 7 630 2 0 0 0 0 0 0 0 0 0 7 630 2 0 0 0Fernandez 0 0 0 0 0 0 11 576 2 0 2 0 11 576 2 0 2 0Fideleff 0 0 0 0 0 0 4 278 2 0 0 0 4 278 2 0 0 0Maggio 21 1883 3 0 2 0 20 2473 4 0 2 0 41 4356 7 0 4 0Gargano 23 1730 1 0 0 0 17 1339 1 0 1 0 40 3069 2 0 1 0Pazienza 20 1435 2 0 1 0 0 0 0 0 0 0 20 1435 2 0 1 0Dossena 20 1527 3 0 1 0 16 1142 0 0 0 0 36 2669 3 0 1 0Zuniga 19 1235 0 0 2 0 18 1287 3 1 1 0 37 2522 3 1 3 0Yebda 23 1109 2 0 1 0 0 0 0 0 0 0 23 1109 2 0 1 0Sosa 14 414 0 0 1 0 0 0 0 0 0 0 14 414 0 0 1 0Vitale 2 77 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 2 77 0 0 0 0Blasi 1 90 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 1 90 0 0 0 0Inler 0 0 0 0 0 0 21 1620 3 0 1 0 21 1620 3 0 1 0Dzemaili 0 0 0 0 0 0 16 926 2 0 2 0 16 926 2 0 2 0Santana 0 0 0 0 0 0 11 292 1 1 0 0 11 292 1 1 0 0Lucarelli 9 230 0 0 1 0 2 18 0 0 0 0 11 248 0 0 1 0Chavez 0 0 0 0 0 0 1 11 0 0 0 0 1 11 0 0 0 0Cavani 22 1838 2 1 16 0 20 1680 2 0 13 0 42 3518 4 1 29 0Lavezzi 19 1765 5 0 3 0 20 1602 3 0 4 0 39 3367 8 0 7 0Hamsik 24 1880 2 0 5 0 22 1610 2 0 7 0 46 3490 4 0 12 0Mascara 16 555 5 0 3 0 9 245 1 0 1 0 25 800 6 0 4 0Pandev 0 0 0 0 0 0 17 646 1 0 3 0 17 646 1 0 3 0Maiello 1 67 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 1 67 0 0 0 0Dumitru 3 14 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 3 14 0 0 0 0

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Legenda:A) presenze gen/giu; B) minuti giocati gen/giu; C) ammonizioni gen/giu; D) espulsionigen/giu; E) gol segnati gen/giu; F) gol subiti gen/giu.

G) presenze lug/dic; H) minuti giocati lug/dic; I) ammonizioni lug/dic; L) espulsioni lug/dic;M) gol segnati lug/dic; N) gol subiti lug/dic.

O) presenze 2011; P) minuti giocati 2011; Q) ammonizioni 2011; R) espulsioni 2011; S) gol segnati 2011; T) gol subiti 2011.

STATISTICHE

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Dati di squadra tot gen.giu lug/dicPartite giocate 47 25 22Partite vinte 21 12 9Partite pareggiate 14 6 8Partite perse 12 7 5Gol Fatti 75 36 39Gol subiti 47 23 24Media gol fatti 1,60 1,48 1,77Media gol subiti 1 0,92 1,09Ammonizioni 80 41 39Espulsioni 4 2 2

7722

Rigori a favore 9Rigori realizzati 6 Cavani 6Rigori sbagliati 3 Cavani 2 Hamsik 1

Rigori contro 5Rigori realizzati 4Rigori sbagliati 1 De Sanctis 1 parata