spec. orientamento liceo cossatese e vallestrona la ragnatela · 2016-11-08 · la ragnatela liceo...
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LA RAGNATELA Liceo Cossatese e Vallestrona
Roberta
I l percorso di Orienta-
mento è complesso, ma
Internet vi offre molte
risorse.
Il sito planyourfuture.eu vi
può dare una mano: è un
progetto di orientamento
dove sono presenti infografi-
che informative su vari temi,
videointerviste di chi è già
nel mondo del lavoro e rac-
conta il suo percorso, e sche-
de didattiche scaricabili. Fra
le infografiche più interes-
santi e utili c’è quella sull’o-
rientamento universitario,
“Come scegliere l’università
in 8 mosse” che vi proponia-
mo.
1) Analizza le tue capacità e
ambizioni personali
Valutare con oggettività le proprie capacità e i propri limiti per-
mette di escludere a priori molte opzioni. Il primo passo è quel-
lo di sperimentare alcuni test attitudinali e di autovalutazione
che ti possono aiutare nel percorso di scelta. Il sito AlmaOrièn-
tati.it è un'importante occasione per documentarsi e sperimen-
tare le proprie attitudini di base perché contiene diversi test.
2) Informati sul funzionamento dell’università
Ci sono differenze nei corsi di laurea triennale, magistrale, a
ciclo unico e specializzazioni, e diverse sono le rispettive durate.
Ci sono però altri percorsi post diploma da prendere in conside-
razione, come le accademie di formazione artistica e musicale,
le scuole superiori per mediatori linguistici e gli istituti tecnici
superiori.
3) Informati sul mondo del lavoro
Viene illustrato il mercato del lavoro in Italia, quanti ingressi vi
sono annualmente, quante uscite e quante disoccupazioni, le
professioni più richieste (al primo posto c’è il cameriere) e le
assunzioni regione per regione (per prima c’è la Valle d’Aosta e
all’ultimo la Lombardia).
4) Crea una lista dei corsi di laurea che ti interessano
E’ utile fare una lista dei corsi di laurea, valutare di ciascuna
alternativa sia i pro che i contro e il percorso formativo: durata,
esami ed eventuali tirocini in Italia e all’estero.
Per iniziare, bisogna capire in quale di queste aree sei più inte-
ressato: area sanitaria, area scientifica, area sociale e umanisti-
ca. Per approfondire viene consigliato di consultare il sito You-
Laurea.it che ti permette di verificare in quali atenei italiani
vengono organizzati i corsi e il sito Universitaly.it, che permette
di ricercare informazioni su atenei con criteri geografici oppure
per corso di laurea.
5) Ricerca le informazioni
Recuperare informazioni
direttamente da chi sta fre-
quentando un determinato
percorso di studi non è più
una missione impossibile:
Forum degli studenti, gruppi
sui social network, siti delle
associazioni studentesche,
consentono di recuperare
contributi e testimonianze
importanti.
Altra importante fonte di
informazioni sono gli Open
Day appositamente dedicati
alle matricole universitarie
che consentono di entrare
nelle sedi universitarie, se-
guire lezioni e seminari, par-
lare con docenti e studenti,
simulare le prove d'ingresso
e raccogliere informazioni.
6) Informati sulle modalità di accesso: Gioca d’anticipo e pro-
getta un piano B
Avere le idee chiare sul percorso di studi da intraprendere per-
mette di arrivare preparati alle procedure di accesso al mondo
universitario. Alcuni atenei pongono un limite al numero di
nuovi studenti che si possono pre-iscrivere, mentre altri corsi
prevedono un test di verifica delle competenze minime all’in-
gresso.
Inoltre ci sono i corsi di laurea a numero chiuso, determinato a
livello nazionale per i quali il Ministero indice dei test di Ammis-
sione. I consigli sono due: studiare e allenarsi il più possibile per
il test e pensare a una seconda alternativa in caso di esito nega-
tivo della prova.
7) Guarda al futuro: Dalla scelta dell’università dipende parte
del futuro.
Bisogna capire i possibili sbocchi professionali e capire se una
volta finito il percorso di studi avremo la possibilità di entrare
nel mercato del lavoro e dopo quanto tempo. Il sito Almalaurea
ti permette di selezionare il tipo di corso, gli anni dalla laurea,
l’Ateneo, i Dipartimenti e le classi di laurea e verificarne l’anda-
mento storico dell’occupazione degli studenti dopo i diversi
percorsi.
8) Valuta i costi: Se fatti bene i conti a volte tornano
Studiare costa e le spese sono molte: dall’iscrizione ai libri di
testo, dai trasporti all’eventuale soggiorno in una città diversa
dalla propria. E’ necessario “fare due conti”: insieme alla fami-
glia e capire il budget a disposizione.
Spec. Orientamento
Speciale Orientamento Lei e lui a letto. Lei: "Mi sta tornando una certa voglia...". Lui: " Domattina cerchiamo un dermatologo!".
La Ragnatela
2
A ntonio Silvio Calò, professore di Storia e Filosofia al liceo di Trevi-so, ha auto pubblicato il proprio
libro “Consigli per l’orientamento universi-tario”. Questo personaggio ha dunque il merito di averci fornito con la sua stessa storia un ponte tra i due argomenti princi-pali di questo numero, ovvero il self publi-shing e l’orientamento post-scolastico. Il signor Calò è un personaggio eclettico la cui figura si collega anche con quello che è stato il filo conduttore di tutto il numero precedente: l’immigrazione. Anto-nio, infatti, oltre ad aver pubblicato in modo autonomo su Amazon il suo libro sull’orientamento post – scolastico, di cui tra poco analizzeremo i punti focali, ha scelto di ospitare sei profughi in casa sua. Il professore, insieme a sua moglie e al loro quarto figlio, dice di non sentirsi un eroe o un salvatore nell’aver offerto ospi-talità a quei ragazzi, tutti con meno di trent’anni e provenienti da Nigeria, Ghana e Namibia. Il suo gesto, a suo dire, è sta-ta una risposta ad un’istanza della sua coscienza civile (e cri-stiana) che non gli ha permesso di restare indifferente. Forse sono stati anche il suo senso civico particolarmente spiccato, questa moralità altissima e questo altruismo che ci hanno sensibilizzato nei confronti di questo personaggio vera-mente particolare. Ma ad interessarci particolarmente, in questo momento, è “l’Antonio scrittore ed orientatore”. Il professore è infatti anche un orientatore, figura professio-nale assente nel nostro territorio ma che, a suo dire, ha una particolare rilevanza nella scelta del percorso, universitario o meno, che ciascuno di noi deciderà di intraprendere. Nel suo libro, che egli definisce “racconto” di un’esperienza di ormai quindici anni, costituita da analisi, domande, risposte e soprattutto colloqui tra lui e i molti ragazzi che ha assistito nella loro scelta, Antonio parla di orientamento post diploma abbracciando tutte le opportunità possibili: questo è il tema che mi ha maggiormente affascinata e colpita del suo lavoro. Per la prima volta, infatti, ho sentito dire ad un professore che la scelta giusta per un liceale non è necessariamente l’univer-sità. Il professore descrive e analizza diverse opportunità, e non manca mai di rimarcare come sia utile, se non indispensabile, che i ragazzi le valutino tutte e, possibilmente, le provino an-che. E soprattutto, come spesso dimentichiamo, sottolinea
che quella post diploma è una scelta che può potenzialmente influenzare tutto il nostro futuro lavorativo e non solo. Circa questi due argomenti, Antonio pro-pone due paragoni molto semplici ma, a mio parere, molto chiari. 1) Ognuno di noi possiede delle potenziali-tà specifiche, e ha bisogno di trovare il settore in cui applicarle perché esse diano i loro frutti. Così come ogni pianta ha le sue caratteristiche e necessità di un terre-no idoneo per crescere al meglio. 2) Il ragionamento corretto da fare è che alla fine delle scuole superiore tutti gli studenti possano avere davanti a sé tutte queste opzioni: andare a lavorare, per un certo periodo o in modo definitivo; andare a fare un periodo di volontariato; passare un periodo medio-lungo all’estero per imparare bene una lingua e confron-tarsi con una realtà nuova e differente da quella usuale; scegliere subito il percorso universitario;
frequentare dei corsi singoli all’università. E, ovviamente, tendendo presente che nessuna delle scelte esclude le altre, anzi, più esperienze facciamo, più la decisione che prenderemo alla fine sarà veramente una scelta. Allo stesso modo, quando andiamo in un ristorante che cono-sciamo, scegliamo quasi sempre il solito piatto, per essere sicuri che ci piaccia. Ma abbiamo questa certezza solo perché abbiamo assaggiato molte volte quel piatto e altrettante volte ne abbiamo assaggiati di diversi, per poter arrivare ad una decisione consapevole. Spero che questi due esempi siano stati chiari per voi quanto lo sono stati per me, quando ho letto queste parole. L’analisi che fa Antonio delle diverse opportunità è chiara, concreta e approfondita; motivo per cui consiglio a tutti di leggere il suo libro, un centinaio di pagine davvero illuminanti. Nelle prossime pagine, comunque, forniremo un sunto dei punti principali analizzati dal professore di cui voglio citare ancora una frase: “Non importa quanto tempo richiederà com-piere la nostra scelta, perché sarà più importante scegliere bene e intraprendere il nostro percorso convinti e con la giu-sta determinazione, che non trovarsi nei tanti non-luoghi della vita, dove il tempo passa senza senso”.
N el suo libro, il professore individua sette tappe fonda-
mentali da conseguire per portare avanti un serio
percorso di orientamento. Per noi, sprovvisti di un
orientatore, queste tappe diventano sei e sono:
1 Un’informazione generale del mondo universitario da parte
dell’istituto di appartenenza
2 Per gli studenti dell’ultimo anno la possibilità di andare a
visitare direttamente le Università
3 Per gli studenti del triennio, promuovere una serie di incontri
con ex studenti che si sono realizzati nelle diverse professioni
o che stanno compiendo un percorso universitario.
Riguardo questo terzo punto, nelle scorse settimane la scuola
si è messa in contatto con molti ex alunni per creare una rete
La castità è una forma di avarizia.
Speciale Orientamento 3
La Ragnatela
di aiuto per tutti gli attuali maturandi
o, più genericamente, gli studenti
del triennio che necessitano di aiuto
per l’orientamento. Nelle pagine
seguenti trovate il risultato di quel
lavoro.
4 Per gli studenti orientati verso un
futuro nelle professioni, organizzare
un ciclo di incontri con un consulen-
te del lavoro per iniziare a prendere
dimestichezza con il mondo lavora-
tivo, imparare a strutturare un CV
(curriculum vitae) ecc
5 Per gli studenti del terzo anno e
del quarto anno si consiglia un ap-
proccio alla discipline adatto a far
emergere passioni e interessi, a
conoscersi e ad avviare un serio
confronto con il mondo universitario
visto come luogo di formazione
personale
6 Sempre per gli studenti del terzo e
quarto anno s’invitano le scuole di
appartenenza ad organizzare du-
rante le estati degli stage presso
istituzioni, enti, aziende private e
pubbliche.
In invito raccolto dalla Riforma visto
che ora tutti gli studenti devono
svolgere almeno 200 ore di alter-
nanza scuola-lavoro.
“ Poche idee e ben confuse”. Que-sta è la riposta più frequente tra gli studenti liceali del triennio alla
domanda “Hai già un’idea su che facol-tà frequentare all’università?” Esclusi i pochi prescelti che sanno già che faran-no medicina, veterinaria piuttosto che giurisprudenza, per moltissimi ragazzi la scelta dell’università è una delle que-stioni più insidiose da affrontare. Un quinto dei giovani che si iscrive all’uni-versità si ritira dopo il primo anno o cambia indirizzo a causa di un orienta-mento poco efficace e approssimativo. Dunque cosa si può fare per cercare di comprendere meglio il complesso siste-ma universitario e chiarire i tanti dubbi?
Il Ministero dell’istruzione italiano pro-pone un test d’orientamento gratuito da svolgere online (http://www.istruzione.it/orientamento/), gestito dal servizio di orientamento Alma Laurea. Si tratta di un percorso in quattro tappe con l’obiettivo di: individuare i punti di forza, verificare le conoscenze su alcune caratteristiche del sistema universitario, fornire corsi di laurea in base alla materie che più piacciono ed infine valutare le aspirazioni lavorative.
Dopo aver inserito i dati personali, selezionato le caratteristi-che che più ti si addicono, graduato le materie preferite e ri-sposto ad alcune domande, viene elaborato un dettagliato e completo profilo personale.
I risultati del test, che rimangono consultabili online, permetto-no di ricevere moltissime informazioni sull’argomento, però presentano il difetto di essere dispersivi e poco focalizzati. Non fornisce una risposta specifica e immediata, ma molti dati che non chiariscono al meglio le idee.
Il test è breve, richiede 15 minuti di tempo e alla fine, ognuno viene identificato con un animaletto, che presenta le proprie caratteristiche e gli aspetti personali (io sono una formica ambiziosa).
Un altro test interessante è quello propo-sto dall’Università “La Sapienza” di Ro-
ma all’indirizzo http://www.conosci-te-
stesso.it/index.asp Il sistema è simili a quello precedente. C’è da fare una registrazione e poi biso-gna rispondere a oltre 200 domande (calcolate una mezz’ora).
Il vantaggio è che i risultati, che vi arrive-ranno immediatamente all’indirizzo che avrete indicato, sono abbastanza facili da leggere.
Una pagina, con un grafico di facile com-prensione, indica il vostro orientamento professionale.
Un’altra, del tutto simile, indica invece il vostro orientamento rispetto agli studi.
Un ultimo grafico illustra le caratteristiche della vostra personalità che però sono anche illustrate in mo-do più dettagliato in una scheda a parte.
E’ interessante perché permette di farsi una prima idea sia sulle proprie attitudini, sia sui propri punti forti e sui propri punti deboli.
Sul web questo tipo di attività sono molto diffuse (occhio che alcune sono a pagamento) ma sono un aiuto indicativo. La scelta deve essere effettuata, a mio parere, responsabilmente e in modo personale, scegliendo ciò che più piace e soddisfa i propri interessi.
Dunque, buona fortuna a tutti per la decisione, in particolare ai ragazzi di quinta, che dopo aver superato il traguardo della maturità, vedranno realizzarsi la loro scelta universitaria.
Francesca
Alice
Speciale Orientamento Il mio dottore mi ha detto di smettere di bere, fumare e fare sesso. Allora anche se a malincuore, ho cambiato dottore.
La Ragnatela
4
E “loro” i prof.
quando e come
hanno scelto di
diventare quello che
sono? Quattro domande
e tante risposte, molte
interessanti perché qual-
cuno, più di altri, ha
raccontato un pezzo
della propria storia.
Ecco le domande
1) Quando ha scelto
cosa voleva fare “da
grande”?
2) Cosa o chi l’ha aiu-
tata maggiormente a
decidere la sua stra-
da?
3) Se potesse tornare
indietro rifarebbe
questa scelta?
4) Un consiglio per i
nostri maturandi?
prof.ssa FEDERICI
1) La scelta del corso
universitario da seguire l'ho fatta durante l'ultimo anno delle
superiori, negli anni precedenti mi era molto chiaro quali percor-
si non mi interessassero ma ero ancora molto confusa su quale
indirizzo scientifico mi piacesse davvero. Mi sono iscritta a bio-
logia con la convinzione di dedicarmi alla ricerca e poi invece
sono diventata un'insegnante.
2) I miei genitori mi hanno sempre sostenuta ma non sono mai
intervenuti ad influenzare le mie scelte. Entrambi erano convinti
che dovessi seguire le mie predisposizioni per poter fare un lavo-
ro che mi piacesse.
3) Dopo tanti anni di lavoro e diversi cambiamenti posso dire
che ho fatto le scelte giuste e rifarei tutto da capo.
Sicuramente, visto con gli occhi di un adulto, eviterei alcuni
errori di percorso e migliorerei la metodologia di studio.
4) Dalla mia esperienza posso dire che tante ore di studio conti-
nuato sono meno proficue di blocchi di qualche ora inframmez-
zati da attività sportive anche all'aria aperta.
L'importate e' credere in quello che si fa e non mollare fino al
raggiungimento dell'obiettivo.
prof.ssa.VAGLIO
1) Quando ho scelto filosofia non avevo ben chiaro cosa fare da
grande, ho seguito la mia passione.
2) Hai miei tempi non vi era un orientamento nelle scuole, per-
tanto mi ha aiutato il fatto di aver già fatto filosofia e di essermi
appassionata a quella materia.
3) Penso che rifarei quella scelta, ma dedicandomi interamente
alla ricerca, cosa consigliatami dai professori della mia facoltà,
ma che non ho potuto effettuare per motivi familiari.
4) Nelle vostre scelte, non ragionate "sul mercato" , ma sulle
vostre passioni!
prof BERTOLINI
1. Ho scelto " cosa volevo fare da grande" all'inizio del quinto
anno delle scuole medie superiori.
2. Mi ha aiutato a sceglie-
re la mia strada esclusiva-
mente la passione per lo
sport e la speranza di po-
ter contribuire alla crescita
dei miei futuri alunni
tramite i sani principi
sportivi.
3. Rifarei questa scelta a
condizione di poter ritro-
vare gli alunni che hanno
frequentato il Liceo Cos-
sato prima, e l'I.I.S. Cos-
satese e Valle Strona poi:
il rapporto umano instau-
rato in tutti questi anni
con loro. E’ una cosa che
porterò per sempre nel
mio cuore.
4. Un consiglio "post
diploma" è quello di non
ascoltare i consigli di
insegnanti, genitori, adulti
in genere, ma di dar retta
al proprio animo, alle
proprie passioni, indipen-
dentemente alle future
prospettive di lavoro.
prof.ssa BENANCHIETTI
1) Al termine del liceo
2) Mi ha fatto avvicinare un’amica cara, che mi ha suggerito
cosa scegliere e capire il mondo culturale-
3) Da un certo punto di vista, sceglierei di dedicarmi al restauro
di opere d’arte. Da un altro invece, rifarei la medesima scelta
senza dubbi in quanto mi è piaciuta molto
prof.ssa POZZALI
1-2) Mi ha sempre interessato la professione insegnante come
del resto moltissime altre professioni (archeologo, medico, astro
fisico....) ed alla fine quella più realizzabile mi è sembrata quella
di insegnante.
3) Se tornassi in dietro mi piacerebbe iscrivermi alla facoltà di
medicina.
4) Poiché il mercato del lavoro richiede per lo più competenze
ingegneristiche e gestionali consiglierei di orientarsi in questa
direzione, ma se proprio queste scelte non rientrano nelle vostre
corde, scegliete la facoltà che vi più vi piace perché alla fine è
importante studiare con passione, perché solo così si possono
ottenere i risultati migliori.
prof.ssa NEGRI
1) Nella vita o sei tu che scegli o sono gli altri che scelgono per
te, nella mia spesso gli altri hanno scelto per me. Sia alle supe-
riori sia successivamente ho lasciato che gli altri scegliessero per
me adattandomi ad ogni tipo di situazione. Avrei desiderato
insegnare e fare la maestra, mia mamma lo era, ma lei mi impedì
di farlo, perché lei viveva questa situazione con molto affanno.
Ero l’ultima di tre figlie e io dovevo diventare geometra e porta-
re avanti le attività di famiglia. Ho studiato geometri e, anche se
non mi piaceva quello che studiavo, sono arrivata alla fine del
percorso e mi sono diplomata con la lode. Finito il percorso
Cosa fa l'albero maestro su un veliero? Spiega le vele agli altri.
Speciale Orientamento 5
La Ragnatela
volevo iscrivermi a lettere e filo-
sofia: io volevo insegnare! Dopo
la maturità ho compiuto la prima
scelta “personale” e non sono
andata al lavoro sicuro nella ditta
della mia famiglia. Così ho inizia-
to a fare dei concorsi e ho vinto
quello di geometra di cantiere: il
mio ufficio era Milano e dovevo
andare a lavorare al Sud. Una
volta sposata mi sono iscritta
all’università per conseguire il
diploma di laurea in erboristeria,
ma anche qui non avevo scelto io
(mio marito ha una farmacia).
Avevo già figli e non volevo più
girare l’Italia e dopo dei problemi
di famiglia ho rivalutato l’impor-
tanza dei valori di tutte le cose
che avevo davanti agli occhi.
Avevo deciso di diventare mam-
ma a tempo pieno però è stata
una scelta sofferta: non volevo
fare solo la mamma, volevo anche
lavorare! Ho fatto anche l’anima-
trice e la catechista, era il mio
modo di stare a contatto con i
giovani, ma la mia vita non dove-
va essere solo casa-chiesa-
famiglia. In quel periodo avevo
fatto dei corsi di teologia e per
curiosità a 40 anni mi ero iscritta
a questa facoltà, così ho incomin-
ciato ha dare esami e ho preso la
laurea, inoltre ho preso specializ-
zazioni in didattica e psicopedagogia. Provando a lavorare in
alcune scuole ho scoperto che volevo davvero fare questo lavo-
ro, io volevo fare l’insegnante ed a 50 anni che ho scelto cosa
volevo fare della mia vita. Lo dico con molto orgoglio perché a
50 anni una donna si sente invecchiare e io stavo invece inizian-
do a vivere.
2) Mi ha condizionato molto la determinazione e il fatto di aver
lasciato scegliere gli altri, avrei dovuto seguire il mio sogno fin
da subito!
3) Non lo so, perché quando io ero giovane non avrei mai pensa-
to di fare questo lavoro perché ero molto lontana dalla fede. La
scelta che ho fatto la devo alla vera conversione che ho avuto.
4) Il mio consiglio è di non dimenticare mai i propri sogni e di
perseguirli a tutti i costi, con le fatiche e con l’impegno tutto si
può realizzare. Vi auguro che siate voi a scegliere e che non vi
lasciate spaventare dal fatto di dover studiare ancora dopo la
quinta, può capitare di non volere andare avanti ma è soltanto
grazie alla conoscenza che vedremo realizzati i nostri sogni.
Scegliete subito, non prendetevi l’anno sabbatico, iniziare a
lavorare, si, può essere un aiuto ma si può lavorare e studiare.
Non aspettate e non lasciate che il tempo porti via i vostri sogni.
DS Tiziana TAMBURELLI
1) Sapevo cosa non volevo fare: non avrei mai fatto la commer-
cialista, per questioni familiari. Mio padre a causa di un com-
mercialista incompetente fu vittima di un brutto episodio con il
fisco e vedendolo molto abbattuto ho un po’ odiato questa cate-
goria.
2) Avendo frequentato l’università Bocconi avevo in mente di
proseguire con l’economia aziendale, volevo diventare manager
ma in quel periodo i miei si ammalarono e dovetti seguirli e stare
accanto a loro, portammo addirittura mio padre in Francia in un
studio oncologico. In quel periodo
dovetti anche occuparmi dell’attività
di mio padre, ma riuscii ugualmente
a laurearmi perché non mollai mai
gli studi universitari. Questa situa-
zione però condizionò la mia entrata
nel mondo del lavoro, in quanto
persi i contatti con la mia Universi-
tà. La perdita di mio padre inoltre
mi privò del mio fondamentale pun-
to di riferimento e mi lasciò comple-
tamente svuotata, senza progetti o
ambizioni. Sapevo solo che non
volevo fare l’insegnante a nessun
costo, tuttavia all’inizio accettai una
supplenza di qualche ora all’alber-
ghiero di Varallo, per guadagnare
qualcosina, dato che lo studio pro-
fessionale presso cui avevo iniziato
un tirocinio non mi pagava. Fu in
quel periodo che, incoraggiata dalla
segreteria della scuola, mi iscrissi,
più per compiacimento che per con-
vinzione, al concorso per fare il
docente. Dopo qualche mese, realiz-
zai il mio sogno e trovai lavoro co-
me controller in un’azienda. In quel
momento, però, il mio lavoro non
era molto conosciuto e diffuso nel
Biellese, poiché le aziende, di tipo
padronale, non credevano molto
nella sua utilità e, infatti, ottenni
poche soddisfazioni.
Dopo due anni in azienda, quando
iniziai a capire che difficilmente
avrei avuto un futuro se fossi rimasta nell’azienda che mi aveva
assunto, con grande stupore, ricevetti la lettera di immissione in
ruolo.
All’epoca dovevo sposarmi, il mio ragazzo e mia madre insiste-
vano affinchè scegliessi la scuola, secondo loro una professione
più adatta ad una donna, e così feci anche se, allora, fu una deci-
sione sofferta. In seguito, mi accorsi di essere stata baciata
dalla fortuna, avevo fatto di tutto per non fare l’insegnante e
invece mi accorsi che era il lavoro più bello che avessi potuto
fare.
A 46 anni, con i figli grandi, ho poi deciso di rimettermi in gio-
co e affrontare il concorso da preside.
3 ) Per quanto riguarda la professione docente sicuramente la
rifarei, con tutte le ansie che hanno patito i miei ex colleghi, in
particolare per quanto riguarda la partecipazione al concorso!
Non so se rifarei la scelta del DS perché la qualità della mia vita
è notevolmente peggiorata
4) Non è facile dare consigli, sicuramente seguite il cuore e le
vostre attitudini. Provate a fare ciò che vi piace fare e non rinun-
ciate ai vostri sogni. Il lavoro è un aspetto fondamentale nella
vita di un individuo e a volte può essere più importante del ma-
trimonio. Sicuramente, all’inizio , bisogna accontentarsi e adat-
tarsi a fare tutto, ma se si avrà pazienza, prima o poi si otterran-
no soddisfazioni. Con il tempo, poi, speriamo che migliori anche
la situazione economica del nostro paese!
Se fossi, se avessi e se potessi erano tre fessi che giravano per il mondo.
Speciale Orientamento 6
Aosta
Psicologia: Perazzo Carola, Pillon Valeria
Lingue e Turismo: Rizzo Sara, Esposito Sara, Brocca Federica
Milano
Scienze dei beni culturali: Polla Federica
Scienze linguistiche: Barberis Organista Carolina, Rosso Ro-berta, De Bei Federica
Accademia delle belle arti: Bordignon Simona
Scuola di cinema: Bucciella Marta
Fisioterapia: Ravetto Annachiara
Giurisprudenza: Boggio Sola Sabrina, Salono Giulia
Ingenieria Informatica: Selaris Mirko
IULM: Pozzati Pietro, Gioia Elisa, Babbo Valentina
Menagement per arte, comunicazione e coltura: Piga Elisa
Scienze linguistiche e letterature straniere: Vercellotti Anna
Scienze umanistiche/dell’educazione: Bocca Ozino Hele-na,Marvulli Federica, Montà Chiara Clara
Biella
Amministrazione Aziendale: Amico Matteo, Di Giusto Beatrice, Stabile
Tiffany Alison
Scienze Naturali: Bazzano Greta
Castellanza
Business: Nardone Livia
Torino Business: Rondi Giacomo, Schiavinato Francesco
CTF: Sette Edoardo
Design e comunicazione: Giesen Sofia, Paracchini
Matteo, Valli Vanessa, Vaudano Laura,
Educazione professionale: Meucci Francesca
Fisica: Azeglio Simone, Rapisarda Luca
ICOM: Mattotea Elisabetta
Igiene dentale: Boggian Serena
Ingegneria: De Rocco Elisabetta, Ianni Marta, De
Pietra Martina, Manacorda Patrik, Comoli Gaia
Sofia, Del Vecchio Filippo, Pizzato Chiara, Aita
Susanna, Nasi Jacopo, Morani Michele
Lettere: Gronda Bertolino Eleonora
Matematica: Cerutti Giacomo, Sola Elisabetta,
Tonanzi Eugenio
Lingue: Rizzo Sara, Ovio Rachele, Garbaccio Sere-
na
Medicina: Pesce Andrea Francesca, Poletti Marco,
Ronarolo Margherita, Nicola Chiara
Politecnico: Corona Serena, Detratti Davide, Guala
Matteo, El Mostachrik Sanaa, Malesevic Gorana,
Diego Gibello Foglio, Giesen Sofia
Scienze dell’educazione e della formazione: Montà
Chiara Clara , Meucci Francesca
Scienze Naturali: Bortolot Mariana, Gianadda Se-
rena, Rosso Andrea, Bazzano Greta
Scienze Politiche: Carollo Carlo, Brocca Pietro
Scienze e tecnologie agrarie: Merlo Elisa
Storia: Strobino Matteo
Novara:
Accademia delle belle arti: Delma-stro Corinne
Biotecnologie: Coda Canun Ales-sia
CTF: Bovo Martina
Farmacia e Infermieristica: Pace Cristina, Panuccio Elena, Mazzole-
ni Federica, Esposito Arianna
Fisioterapia: Secco Luca , Ferrero Valentina, Buccella Vittoria
Ostetricia: Fangazio Margherita
Scienze del Farmaco: Berteletti Mattia
Padova
Medicina e chirurgia: Prolin Elisa
Pavia
Psicologia: Mazzon Teresa
Venezia
Ca’ Foscari: Di Biase Claudia,
Marchioni Cecilia
Lingue: Mazza Martina
Vercelli
Filosia e comunicazio-
ne: Carà Veronica,
Vanzo Gaia
Colombia
Ciencias exactas: Comoglio Lorenzo
Londra
Fisica e Filosofia: Azzoni Susanna
Genetica: Pistono Alice
Pechino
Lingua e cultura Asia e Arica: Retegno Martina
Pisa
Medicina: Costenaro
Mattia
Scienze Biologiche:
Piccaluga Riccardo
I l progetto di Orientamento per le terze quarte e quinte pre-
vedeva la creazione di una rete di ex studenti.
L’invito è stato rivolto a tutti gli ex studenti degli ultimi tre
anni iscritti allo spazio Facebook de “Laragnatela” e oltre 100
hanno risposto dando la propria disponibilità ad essere contat-
tati per fornire consigli sulla Facoltà frequentata e sugli aspetti
positivi e negativi della sede scelta.
Tutti sono disponibili ad essere contattati via facebook. Chi ha
indicato un altro mezzo (email o telefonino) è segnato con un
asterisco. Chiedendo al responsabile per l’orientamento si
avranno le informazioni per il contatto.
Ecco qui di fianco chi sono, dove sono e le facoltà che fre-
quentano. Il loro elenco sarà reso disponibile anche nel sito.
La maggior parte delle persone crede di pensare, mentre in realtà organizza semplicemente i propri pregiudizi.
Speciale Orientamento 7
La Ragnatela
L ’anno scolastico sta giungendo al termine, e si avvicinano le vacanze estive. Finiti gli impegni
scolastici, in questo periodo ci possiamo dedicare a ciò che più ci piace, ma il tempo a disposi-zione è veramente tanto, perciò perché non riservarne una pic-cola parte a qualcosa di più serio, come il nostro futuro?
Ci siamo informati per voi sulle iniziative delle Università del nostro territorio per questo periodo. Oltre a giornate in sede e saloni di orientamento (offerti da tutte), alcune università offrono la possibilità di fare veri e propri stage, campus estivi in cui per tempi più o meno lunghi ci si accosta alla realtà della facoltà che interessa.
Ecco quali sono.
Università Commerciale L. Bocconi Milano: offre agli studenti che frequentano il quarto anno di Scuola Superiore la possibilità di prendere parte a una sessione di selezione antici-pata che consiste in due giorni di orientamento (lezioni in aula, attività di gruppo) con i docenti Bocconi.
Il requisito richiesto per i candidati che intendono partecipare è di aver conseguito al termine del 3° o 4° anno di scuola superiore una media complessiva almeno pari a 8/10 (considerando i voti finali di 6 materie: italiano, storia, mate-matica, inglese e 2 materie a scelta). Le domande di parteci-pazione saranno aperte dal 16 marzo al 19 maggio 2016. Maggiori informazioni disponibili scrivendo su: http://info.unibocconi.it/mail/index.php
Università degli studi di Pavia: offre anch’essa a studenti del penultimo anno delle scuole superiori la possibilità di vive-re direttamente un’esperienza in Università. Per aderire, la scuola deve sottoscrivere una “lettera di adesione”, disponibile sul sito. La Scuola dovrà preventivamente verificare la disponi-bilità di posti presso la struttura universitaria prescelta (visto che gli stage hanno posti limitati), dopodiché dovrà concorda-
re con i docenti referenti delle Facoltà/Dipartimenti che ospita-no gli studenti i contenuti dei singoli progetti di tirocinio for-mativo. Gli studenti che parteci-pano agli stage hanno inoltre la possibilità di accedere alle men-se universitarie, potendo così usufruire di pasti a prezzo age-volato. Tutte le info su: http://c o r . u n i p v . e u / s i t e / h o m e /o r i en t amen to - a l l a - s c e l t a /propos te-per -g l i - s tuden t i /articolo410001631.html
Università degli Studi di To-rino: per ogni indirizzo, questa Università offre differenti iniziati-ve. In particolare, sono disponi-bili campus estivi per i seguenti indirizzi: scuola di agraria e me-dicina veterinaria (da richiedere
entro il 30 aprile), medicina, biotecnologie scienze giuridiche-politiche-economico/sociali, scienza e tecnologia del farmaco, fisica, matematica, scienze naturali e scienze biologiche. Per le informazioni e i contatti relativi a ciascun indirizzo, consiglio di guardare sul sito: http://www.unito.it/didattica/orientamento/porte-aperte-e-catalogo-attivita-di-orientamento
Ma molte università italiane propongono un’offerta simile, che
viene presentata nei siti con nomi più o meno fantasiosi: a
Padova li chiamano “Summer week” (http://www.unipd.it/
summer-week), a Trento “Orienta Estate” (http://
orienta.unitn.it/come-scegliere/4/eventi-di-orientamento)
mentre a Venezia “Orientarsi sotto il sole”. Bella e strutturata
in modo intelligente la proposta di Trieste (http://
www2.units.it/sportellolavoro/moduli_formativi/)
Se si è interessati basta partire dai siti orientamento della
università, magari dando anche un colpo di telefono per otte-
nere precisazioni. A voi l’iniziativa.
Alberto
Senza occhiali Arisa è proprio carina. Poi appena li trovo vi dico meglio.
Speciale Orientamento 8
La Ragnatela
Il salone dell’Orientamento di Biella è stato interessante,
ma qualche volta gli operatori sembravano essere lì più per
distribuire opuscoli e materiali che per fornire informazioni.
Interrogati su aspetti specifici dei corsi e del funzionamen-
to degli atenei restavano un po’ perplessi e rimandavano a
siti e open day.
Ma, a parte gli open day che sono inevitabilmente imposta-
ti per convincere i futuri iscritti, i servizi di orientamento
delle Università funzionano davvero? Sono a disposizione
dello studente dubbioso e incerto? Abbiamo provato a fin-
gerci uno studente pieno di dubbi, abbiamo telefonato ai
centralini dei servizi di orientamento di alcune Università
dell’Italia Nord—Occidentale e chiesto se potevamo essere
aiutati nel dipanare i nostri dubbi attraverso il colloquio
con un esperto (psicologo o
counsellor).
Ecco com’è andata.
STATALE MILANO
Telefono contattato: 800188128
Risponde una persona che capisce al volo la richiesta e
fornisce informazioni puntali: il servizio c’è ed
è disponibile. L’U- niversità consente
un colloquio gratuito con uno psicologo, da
prenotare al numero 0250312113.
MILANO BICOCCA
Telefono contattato: 0264486448
Una voce giovane e gentile ci risponde che l’Università
dispone del servizio. E’ possibile richie-
dere un colloquio con uno psicologo inviando
una email all’indirizzo
UNIVERSITA’ DELLA VALLE D’AOSTA
Telefono contattato: 0165066700
Chi risponde non capisce bene la ri-
chiesta e non si dimostra particolarmente
informato. Alla fine propone un colloquio con
del personale dell’Università per spiegare i
corsi di studio presenti nell’Ateneo. Non è quello che ave-
vamo chiesto.
UN. DEL PIEMONTE ORIENTALE
Telefono 0161261527
Offre colloqui di orientamento e consulenza
per il bilancio delle competenze. Organizza
inoltre incontri a tu per tu con gli studenti universitari. Si
possono avere maggiori informazioni attra-
verso mail
([email protected]), telefono
UNIVERSITA’ DEGLI STUDI PAVIA
Telefono 0382984697
Offre servizi di consulenza individuale o
per piccoli gruppi con psicologi ed esper-
ti dell'orientamento. Si può prenotare un
colloquio telefonando al o via e-mail:
UNIVERSITA’ DEGLI STUDI GENOVA
Telefono 010202099690
Si possono prenotare colloqui individuali di
orientamento per approfondire tutti gli aspet-
ti che riguardano la scelta del corso di studio.
Per prenotare ci si può recare in sede, oppu-
re telefonare o mandare una mail
UNIVERSITA’ COMMERCIALE BOCCONI
(privata)
Telefono 0258365820
Offre incontri in sede con studenti tutor presso l'ufficio di
orientamento dell'Univer- sità. Si può pre-
notare telefonando.
POLITECNICO TORINO
Telefono 0110906254
Ha un ufficio dedicato all'orientamento. Oltre a recarsi in
sede, lo si può contattare via mail ([email protected]), o
skype (orientapolito), fissando l'appuntamento via mail.
CITTA’ STUDI BIELLA
Telefono 0158551052
La Ragnatela
"Mi rifiuto" disse il netturbino.
Speciale Orientamento 9
S empre più studenti italiani decidono di frequentare un’uni-
versità inglese, soprattutto nelle facoltà economiche: ma è
davvero conveniente? Bisogna sicuramente dire che le
università in Inghilterra presentano una qualità dei servizi otti-
ma, gli studenti vengono seguiti e anche incentivati a prendere
parte ad attività extracurricolari. Ovviamente bisogna avere un
livello di inglese molto buono: per entrare all’Università di Bath
ad esempio è necessario un punteggio nella certificazione IELTS
di almeno 6.5, con un punteggio non inferiore al 6 in ciascuna
delle parti del test; oppure almeno 62 punti nel PTE Academic;
un'altra alternativa è avere un livello C o un punteggio superiore
ai 175 punti nei test CPE e CAE. La qualità della preparazione
con cui gli studenti vengono formati è alta, ma anche le Univer-
sità italiane, ad esempio Bologna per l’economia, sono buone.
La pecca delle università anglosassoni è sicuramente il costo:
non solo per la retta universitaria, che arriva fino a £10.000, ma
anche per il costo della vita, che è molto elevato.
Bisogna dire però che molte sono dotate di un campus, dove
ovviamente gli studenti possono risiedere durante il periodo
delle lezioni. Inoltre, vengono concesse borse di studio e agevo-
lazioni, anche se, al contrario dell’Italia, tengono conto soprat-
tutto della bravura degli studenti, anche stranieri, facendoli ad
esempio partecipare a stage lavorativi per inserirli nel mondo del
lavoro. Nelle università italiane la maggioranza delle agevolazio-
ni riguardano l’esonero dalle tasse e gli alloggi.
Nel calcolo dei pro e dei contro va messo anche il fatto che,
comunque, le università britanniche hanno molto prestigio in
tutto il mondo per le grandi opportunità di sviluppo sociale, per-
sonale e culturale che offrono.
L e ricerche degli ultimi anni parlano chiaro, studiare
all’estero conviene. Gli Universitari che hanno fre-
quentato, grazie al progetto Erasmus, un periodo di
studi accademici all’estero non solo imparano meglio una
lingua, ma trovano lavoro prima e di un livello migliore di
quelli che sono rimasti sempre in Italia. Questo perché
andarsene aiuta il giovane a sviluppare abilità e competen-
ze oggi molto richieste nel mondo del lavoro: crescono
abilità nel risolvere i problemi, fiducia in sé stessi, determi-
nazione nel prendere decisioni.
Del resto era noto che viaggiare non allarga solo le cono-
scenze, ma apre la mente. E allora perché non arrischiare
un passo un po’ più coraggioso e puntare a fare tutto un
percorso universitario all’estero?
Visto che per le leggi dell’Unione Europea un giovane può
frequentare l’Università dove vuole, alle condizioni poste
dal paese ospitante per i propri studenti, ci siamo chiesti
quanto fosse praticabile, sia come costi, sia come difficoltà
con la lingua, una scelta di questo tipo.
Lo ammettiamo, abbiamo sparato al bersaglio grosso,
così abbiamo inviato lettere alle migliori università d’Euro-
pa, che magari hanno dei criteri un pelino più selettivi delle
altre. Ad esempio quella di St Andrews chiede 20.000 €
l’anno (più o meno): forse il fatto di essere stata frequenta-
ta da personaggi del calibro del Principe di Galles la rende
un po’ esclusiva. Però abbiamo anche visto che puntando
su obiettivi meno esagerati la strada diventa più percorribi-
le, spesso davvero interessante.
Abbiamo cercato di proporre il confronto con un ateneo
simile in Italia, per avere un termine di paragone su prezzi
e offerta formativa. Ecco cosa abbiamo trovato.
* L’articolo era stato scritto prima della Brexit. Per almeno due anni le garanzie per gli stu-
denti stranieri non cambieranno, ma poi non si sa cosa accadrà.
La Ragnatela
Ho visto una macchina con più di dieci persone dentro! Erano parenti stretti.
Speciale Orientamento 10
Alice
L uglio 2015: l 'estate a d d o s s o ( c o m e i l tormentone di turno cantava), il certificato di
maturità tra le mani e, finalmente, potei cercare casa a Londra.
Che le agenzie immobiliari nelle grandi città siano impietose è un dato di fatto, per cui all'epoca fui più che sollevata di potermi affidare ai campus universitari. Diverse strutture, ubicazioni, servizi, ma una tanto grande quanto allarmante costante, i prezzi. Certo, non c'era da aspettarsi uno standard biellese (per cui 300 euro al mese per un monolocale sono già una mezza ladrata), ma chi si sarebbe aspettato che una cameretta con bagno e cucina condivisi mi costasse più del doppio?
Sconsolata, accettai il mio dest ino , sceg l iendo una residenza abbastanza distante dal centro per risparmiare. Ed ecco dietro l'angolo la sorpresa numero 2: i trasporti. Altro che il mito dei "Londoners taking the tube everyday", una corsa in metro esige la bellezza di 2 sterline e 40 (circa 3 €). Per non parlare del caffè (2-4€), i ristoranti, i prodotti di bellezza, le rette scolastiche astronomiche!
Come sopravvivere in un luogo del genere, dove ti senti le tasche bucate ancor prima di mostrare il passaporto in dogana?
Ebbene, dopo alcuni mesi, nonostante l'affitto continui a spennarmi, sono riuscita ad elaborare alcuni trucchetti o, per restare in tema, "tips" fondamentali alla sopravvivenza.
1. L'università non si paga
Per lo meno, non ora. Le 9000 sterline tanto temute, in realtà, non le spende quasi nessuno. La tendenza comune è quella di richiedere uno student loan, garantito dal Governo per ogni studente, che dovrà essere ripagato solo in futuro. Niente inganni, le condizioni sono ottime: innanzitutto essere impiegato (i disoccupati non devono restituire nulla) e guadagnare una discreta somma, 1500 € al mese circa, da cui viene sottratto un 5% come pagamento. Dopo 30 anni il debito si estingue in automatico. Un sistema molto rischioso per lo Stato che, a lungo termine, si è rivelato capace di soddisfare entrambe le parti.
2. La sanità è gratuita
Nonostante in Italia siamo abituati a ritenerlo tale, il nostro sistema sanitario non è mai completamente gratis. Tra ticket e ricette, un'analisi del sangue approfondita può costare anche 50€. Qui, il giorno in cui fui visitata dall'infermiera della scuola, ottenni analisi del sangue e delle urine all'istante, gratis. In quanto studente non ho mai pagato un farmaco o una visita, anche specialistica. Naturalmente, questo non è a beneficio di tutti, solo di discoccupati, lavoratori sotto un certo reddito, studenti, bambini, donne in gravidanza, anziani e... a dire il vero tutti, tranne uomini e donne di mezza età benestanti. Di fatto, il welfare funziona, quindi fate scorta di tachipirina perchè spenderete 1 sterlina per 50 capsule.
3. Discount come non ne avete mai visti
Non solo alcune catene come Lidl offrono buoni prodotti a prezzi "italiani", ma il giorno in cui ho scoperto Poundland la mia vita è cambiata. Tutto, lí dentro, costa 1 sterlina, dai piatti in ceramica, alle posate in acciaio inox, agli alimentari, ai prodotti per la casa. Insomma, il paradiso delle signore (e non solo).
4. Camminare è il miglior risparmio All'inizio, oltraggiata dagli esorbitanti prezzi dei mezzi pubblici, decisi che sarei andata a scuola a piedi ogni giorno. Nei primi tempi quei 35 minuti a viaggio mi sembravano eterni. Ad oggi, invece, ho esplorato ogni viuzza dei due quartieri che mi collegano a Bloomsbury, imparato ad amare quell'oretta di aria fresca quotidiana e risparmiato su tutto, persino la palestra. Ormai camminare è una forma mentis, se un luogo dista meno di un'ora non c'è motivo di prendere il bus. E, credetemi, mi sento molto più in forma ora rispetto a quando, per pigrizia, ogni mattina coprivo quei 2 km tra casa mia ed il Liceo a bordo della mia macchina sgangherata.
Ma è davvero così dura sbarcare il lunario in terra inglese?
Il nostro inviato dall’estero si è subito offerto di portare
una testimonianza in diretta; ecco allora la voce di chi in
Inghilterra ci studia davvero e, come ogni comune
mortale, ha dovuto affrontare il problema quotidiano di far
quadrare i conti.
E’ con piacere che sul giornalino ridiamo spazio ad un
pezzo di Alice Pistono.
Dall'America abbiamo importato Halloween. Noi esportiamo cervelli e loro ci rimandano indietro le zucche vuote.
Speciale Orientamento 11
La Ragnatela
L e università spagnole sono molto buone e per chi decide di studiare in
Spagna la scelta è vasta. La più antica università spagnola è quella di Salamanca (XIII secolo). Il sistema universitario spagno-lo è molto simile al nostro vec-chio ordinamento: dopo quat-tro o cinque anni di università si ottiene un Licenciado, per poi passare ad un Master e ad un dottorato. La competizione per entrare nelle università spagnole è alta, ciò è dovuto al loro prestigio e all’alto numero di do-mande di iscrizioni che rendono pochi i posti disponibili. I candidati devono passare prima l’esame di Prueba General de Bachillerato (PGB). L' accettazione da parte di un’università dipende soprattut-to dal risultato ottenuto in questo esame, così come dal punteggio medio ottenuto nel corso dei due anni di studio per il diploma di maturità. I cittadini dell'UE hanno diritto a concorrere per i posti nelle università spagnole a parità di condizioni dei cittadini spagnoli. In generale, le qualifiche che vengono accettate come requisiti di ingresso nel paese di origine dello studente vengono accettate in Spagna. Il costo di una prima immatricolazione in un'università pubblica spagnola oscilla tra i 450 e i 1500 euro per corso. Il prezzo varia in funzione dell'istituzione scelta, del grado
di sperimentazione della car-riera e del livello di studio (laurea o post-laurea). All’uni-versità di Salamanca i prezzi si calcolano in crediti ETCS e dipendono dalla facoltà in cui si desidera iscriversi: ad ogni esame (del valore di un credi-to) corrisponde un determi-nato prezzo, che aumenta di anno in anno. La lingua utilizzata in classe è
lo spagnolo. Gli studenti devono avere un livello adeguato per poter seguire le lezioni. Viene consigliato un livello minimo B1. Sono previste borse di studio sia per studenti spagnoli che stranieri che facilitano la possibilità di studiare a persone di diverse nazionalità. Sul sito della Università c’è una sezione dedicata ad aiutare gli studenti a trovare alloggio in varie residenze universita-rie e case famiglia. Studiare in Spagna sta divenendo sempre più popolare, grazie alle opportunità culturali e sociali che offrono le città spagnole: molti atenei si trovano in città famose per la loro cultura, con una popolazione internazionale, il divertimento e un clima mediterraneo stupendo.
Roberta
S tudiare in Francia per un
ragazzo italiano non solo è
possibile, ma largamente
consigliato. E’ proprio il
ministero francese, infatti, che of-
fre opportunità e agevolazioni per
qualunque studente straniero che
voglia iscriversi ad un’università
pubblica francese.
Si può presentare domanda ad un
massimo di tre università statali entro gennaio dell’anno
precedente, la risposta arriva solitamente entro aprile e
bisogna iscriversi ad una entro giugno. I costi dell’iscrizio-
ne sono del tutto uguali a quelli per uno studente france-
se, circa 200 euro mensili, mentre quelli per i test d’ingres-
so in lingua francese sono di 68 euro circa. Gli studenti
stranieri possono beneficiare anche di borse di studio e
facilitazioni, alle seguenti condizioni: che lo studente sia
iscritto al primo ciclo universitario in
Francia, che non abbia già borse di
studio dal paese d’origine, che sia
residente in Francia da almeno due
mesi e che abbia le stesse condizioni
economiche e sociali degli altri stu-
denti francesi.
Come esempio di università statale
abbiamo deciso di prendere una
qualsiasi università di Lione, città
celebre in tutto il mondo per ospitare migliaia di studenti
di ogni nazionalità. Questa università permette di seguire
in inglese corsi di laurea umanistici come scienze politiche,
giurisprudenza e gestione dei beni culturali anche per stu-
denti stranieri, e agevola i ragazzi a trovare gli alloggi, i cui
costi si aggirano sempre tra i 200 e i 600 euro mensili.
Quindi, la domanda che viene
spontanea è: perché no? Anna
Oggi a scuola ben 6 ragazze mi hanno chiesto di uscire! Ero entrato nel bagno delle donne.
Speciale Orientamento 12
La Ragnatela
Aurora
Anna
S tudiare in Germania fornisce sicuramente una delle prepa-
razioni migliori del mondo, soprattutto nelle materie scien-
tifiche. Una delle più prestigiose università della Germania
è la Ludwig-Maximilian di Monaco, che prenderemo come e-
sempio indicativo. Uno studente straniero che voglia frequentare
un corso in qualsiasi facoltà deve avere un livello molto alto di
tedesco, poiché la maggior parte dei corsi sono stati pensati in
lingua tedesca: le certificazioni richieste sono il DSH II
(Deutsche Sprachprüfung für den Hochschulzugang), il Große
Deutsche Sprachdiplom (GDS) o il Zertifikat C2 del Goethe
Institut oppure il Test Deutsch als Fremdsprache
(TEST DAF) con un punteggio di 4 in tutte e 4 le
parti. Comunque stanno diventando sempre più
diffusi anche corsi in inglese. Per quanto riguarda
i costi, variano in base alla regione in cui si vuole
studiare, ma comunque sono relativamente bassi,
considerando che solo le regioni della Bassa Sas-
sonia, Amburgo e Baviera hanno mantenuto le
tasse di circa €500. Inoltre, sono previste agevola-
zioni ad esempio sui trasporti. Un problema però
è rappresentato dagli altri costi che vivere all'este-
ro può dare, soprattutto per quanto riguarda gli
alloggi: i prezzi sono infatti molto alti (arrivano
fino a €650 al mese) e solo il 13% degli studenti
vive nelle "case per studenti" che costano tra i
€200 e i €350 al mese. Confrontando le risposte
dell'università tedesca con quelle dell'Università
di Padova, si può notare come, nonostante Padova sia una delle
più care in Italia, sia in realtà più economica come città di studi
rispetto a Monaco e come sia più facile trovare alloggio, anche
grazie al Bando ESU che assegna alloggi in base al merito e al
reddito. Gli alloggi privati si trovano facilmente e costano in
media €170 al mese. Inoltre, anche in Italia ci sono borse di
studio, in base al reddito. Bisogna dire però che, secondo studi
internazionali, le Università tedesche, ad esempio nella facoltà di
fisica, sono migliori rispetto a quelle italiane.
U na destinazione a cui pochi pensano per andare a fre-quentare un’università all’estero è la Scozia, ma tra i suoi paesaggi incantati e i famosi pub, questa nazione
offre anche un eccellente servizio universitario.
Le università scozzesi, infatti, preparano molto bene gli studenti, che devono ovviamente avere una conoscenza ottima dell’ingle-se per poter seguire i corsi (per chi vuole ambientarsi con la lingua, si possono frequentare dei corsi estivi pre-università): di solito è richiesto un punteggio IELTS tra il 6.5 e l’ 8.5. Una caratteristica delle università scozzesi è quella di preparare lo studente al mondo del lavoro, proponendo attività e stage e spro-nando gli studenti a trovare dei lavoretti per essere più indipen-denti. La cosa più invitante però è il fatto che, grazie ad un’agen-zia chiamata SAAS (Students Awards Agency Scotland), in Scozia i cittadini dell’Unione Europea non pagano la retta uni-versitaria. Questa particolarità, combinata al fatto che il costo della vita è più basso rispetto all’Inghilterra, è sicuramente un punto a favore della Scozia.
Bisogna anche dire, però, che le università migliori e con più fama sono a pagamento (ad esempio la St. Andrews ha una retta di circa £16.500, ma presenta molte borse di studio, anche per studenti stranieri); nonostante ciò anche molte altre Università meno esclusive sono ritenute valide.
Considerando che in Italia si viene preparati bene, ma che si deve pagare una retta di migliaia di euro per tutto il percorso di studi (ovviamente supportato da borse di studio per gli studenti più meritevoli e agevolazioni sugli alloggi), non bisogna scarta-re, anche solo per il periodo universitario, l’ipotesi della lontana Scozia.