sommario - l43unicam.weebly.com · 4 capitolo 1 - un patrimonio da salvare con l’aiuto delle...

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1 Sommario Introduzione ....................................................................................................................................3 Capitolo 1 - Un patrimonio da salvare con l’aiuto delle scienze: le tecniche fisiche ................................................................................................................................... 4 1.1 Operare nel settore dei beni culturali: analisi, diagnosi, restauro. ............... 4 1.2 L’aiuto della scienza per le analisi e le diagnosi dei beni culturali ..............5 1.2.1 Il ruolo della chimica e della fisica: un’interfaccia molto ampia. ....... 6 1.3 L’indagine di tipo fisico ............................................................................................ 6 1.3.1 Analisi invasive e non invasive ........................................................................... 6 1.3.2. L’approccio in un indagine fisica ...................................................................... 7 Capitolo 2 - Una panoramica sulle tecniche fisiche ................................................... 9 2.1 Tecniche spettroscopiche puntuali ......................................................................... 9 2.1.1 La tecnica XRF ....................................................................................................... 9 La tecnica PIXE .......................................................................................................... 12 2.1.2 La spettroscopia in riflettanza ......................................................................... 14 FORS ad angolo fisso ................................................................................................ 15 FORS con sfera integratrice ................................................................................... 16 2.2 Tecniche di elaborazione di immagine multispettrale ...................................... 17 2.2.1 La riflettografia infrarossa ................................................................................. 17 I dispositivi di registrazione dell’immagine ....................................................... 18 2.2.2 La Fluorescenza UV ........................................................................................... 21 2.2.3 La tricromia in falso colore ............................................................................... 23 2.3 Tecniche ottiche per la forma.................................................................................. 25 2.3.1 Tecniche in luce incoerente .............................................................................. 26 2.3.1.a Il laser scanner a tempo di volo (TOF) ................................................. 26 2.3.1.b Topografia di superfici a proiezione di linee ....................................... 28 2.3.2 Tecniche in luce coerente ................................................................................. 30 2.3.2.a L’olografia conoscopica .............................................................................. 31 2.2.3.b Lo scanner laser a misura di fase ............................................................ 33 2.4 Tecniche microscopiche ........................................................................................... 34 2.4.1 La microscopia elettronica a scansione. SEM .............................................. 34 2.4.1.a L’analisi SEM-EDS ...................................................................................... 36 2.4.1.b L’analisi SEM-VP ........................................................................................ 36 2.4.1.c L’analisi SEM con ED-XRF ...................................................................... 38

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Sommario Introduzione 3

Capitolo 1 - Un patrimonio da salvare con lrsquoaiuto delle scienze le tecniche

fisiche 4

11 Operare nel settore dei beni culturali analisi diagnosi restauro 4

12 Lrsquoaiuto della scienza per le analisi e le diagnosi dei beni culturali 5

121 Il ruolo della chimica e della fisica unrsquointerfaccia molto ampia 6

13 Lrsquoindagine di tipo fisico 6

131 Analisi invasive e non invasive 6

132 Lrsquoapproccio in un indagine fisica 7

Capitolo 2 - Una panoramica sulle tecniche fisiche 9

21 Tecniche spettroscopiche puntuali 9

211 La tecnica XRF 9

La tecnica PIXE 12

212 La spettroscopia in riflettanza 14

FORS ad angolo fisso 15

FORS con sfera integratrice 16

22 Tecniche di elaborazione di immagine multispettrale 17

221 La riflettografia infrarossa 17

I dispositivi di registrazione dellrsquoimmagine 18

222 La Fluorescenza UV 21

223 La tricromia in falso colore 23

23 Tecniche ottiche per la forma 25

231 Tecniche in luce incoerente 26

231a Il laser scanner a tempo di volo (TOF) 26

231b Topografia di superfici a proiezione di linee 28

232 Tecniche in luce coerente 30

232a Lrsquoolografia conoscopica 31

223b Lo scanner laser a misura di fase 33

24 Tecniche microscopiche 34

241 La microscopia elettronica a scansione SEM 34

241a Lrsquoanalisi SEM-EDS 36

241b Lrsquoanalisi SEM-VP 36

241c Lrsquoanalisi SEM con ED-XRF 38

2

242 Il microscopio ottico a luce polarizzata trasmessa 39

Capitolo 3 - Le apparecchiature dellrsquoAteneo disponibili nel campo dei beni

culturali 42

31 I raggi X la tecnica XRF 42

311 La produzione di raggi X 42

La ldquoradiazione biancardquo (breemstrahlung) 43

La radiazione caratteristica la fluorescenza dellrsquoatomo 44

312 La sezione drsquourto di assorbimento 47

313 Il sistema XRF in uso nel dipartimento di Fisica di Camerino 48

Alcune caratteristiche del rivelatoreXR-100CR 49

Le curve di efficienza e di trasmissione 49

32 I raggi ultravioletti Lrsquoosservazione in fluorescenza UV 52

321 Il fenomeno della fluorescenza UV nelle molecole 52

33 La radiazione infrarossa La riflettografia IR 53

331 Lrsquointerazione della radiazione infrarossa con i mezzi torbidi 54

332 Una trattazione matematica del fenomeno 55

333 La fotocamera CCD CHROMA C3 1600E 58

Alcune caratteristiche del CCD 59

I filtri a disposizione 60

34 La tecnica FT-IR 62

341 Eccitazioni vibrazionali delle molecole 62

342 I modi di vibrazione e i gruppi funzionali I fingerprint 64

343 Lrsquouso dellrsquointerferometria La FT-IR 66

Lrsquointerferogramma 66

La trasformata di Fourier 68

I 3 vantaggi della tecnica FT-IR 69

Conclusioni 70

Bibliografia 71

Ringraziamenti 73

3

Introduzione ldquohellipla bellezza salveragrave il mondohelliprdquo

Feumldor Michajlovic Dostoevskij

La vera conoscenza di un oggetto qualsiasi esso sia passa in prima istanza per

la comprensione della sua storia e il suo significato per lrsquouomo In secondo luogo

passeragrave per la conoscenza della sua struttura materiale dal contorno tangibile e

visibile alle sue architetture interne fino ai suoi costituenti ultimi

Nel settore dei beni culturali da decenni ormai si egrave capito che la sempre piugrave

approfondita conoscenza della parte materiale di un opera drsquoarte egrave di fondamentale

importanza non solo quando si debba intervenire per risanarla ma anche quando si

cerchino indizi nascosti che ne chiariscano la genesi e il modus operandi dellrsquoautore

Nel primo capitolo di questo elaborato si egrave cercato di capire sulla base di come

al giorno drsquooggi viene intesa la salvaguardia dei beni culturali percheacute lrsquoapporto

dellrsquoindagine chimicondashfisica e lrsquouso delle moderne tecnologie correlate egrave cosigrave

importante

Nel secondo capitolo si egrave cercato di suddividere le decine di tecniche

incontrate in questa ricerca in ldquograndi famiglierdquo a seconda del metodo utilizzato e

del risultato fornito

In tecniche spettroscopiche puntuali si sono volute raccogliere tutte quelle analisi che

mirano ad una conoscenza elementale di piccole e selezionate porzioni di un

manufatto o rendendo noti gli elementi chimici che in quella parte sono presenti o

facendoci capire piugrave precisamente quale tipo di sostanza egrave responsabile del colore

in quella porzione i risultati saranno visualizzati in maniera spettrografica

In tecniche di elaborazione di immagine multi spettrale sono raccolte quelle procedure che

danno informazioni sullrsquo immagine dellrsquointera opera o su grandi parti di essa

usando le varie interazioni tra lo spettro elettromagnetico e la materia

In tecniche ottiche per la forma sono elencate metodologie in grado di restituire

particolari della struttura dellrsquoopera non rilevabili dallrsquoocchio umano o sue

elaborazioni numeriche

Infine in tecniche microscopiche sono state inserite le metodologie atte a visualizzare

la forma e la struttura di piccolissime porzioni di materia

Nel terzo capitolo si sono voluti approfondire i principi fisici e le

caratteristiche tecniche delle apparecchiature presenti nel nostro ateneo utilizzate

nella analisi e nella diagnostica dei beni culturali Lrsquoanalisi della Fluorescenza X in

dispersione di energia la Riflettografia nellrsquoinfrarosso la Fluorescenza da UV e la

Spettroscopia in trasmissione rappresentano fondamentali e indispensabili

strumenti per la diagnostica ed il recupero di un opera drsquoarte

4

Capitolo 1 - Un patrimonio da salvare con

lrsquoaiuto delle scienze le tecniche fisiche

Si daragrave in questo capitolo un approfondimento alle motivazioni che portano oramai

tutti gli operatori nel settore dei beni culturali sia che si apprestino ad effettuare su

un manufatto solo una analisi conoscitiva tecnico-storiografica o un intervento di

restauro vero e proprio a servirsi di metodologie tecnico-scientifiche come

arricchimento se non talvolta proprio come fondamento per i loro studi

11 Operare nel settore dei beni culturali analisi

diagnosi restauro

Dalla preistoria con i disegni rupestri ai giorni nostri con lrsquoarte contemporanea

lrsquouomo ha sempre prodotto opere drsquoarte utilizzando determinati materiali e

tecniche specifiche che unrsquoopera sia giunta fino a noi ldquointattardquo cioegrave soltanto

invecchiata col passare del tempo senza aver subito danni di varia natura dalle

condizioni ambientali esterne egrave impossibile Cosigrave come egrave molto difficile che lrsquoopera

non abbia subito interventi da parte dellrsquouomo che a sua volta ha utilizzato altri

materiali ed altre tecniche per trasformarla o per conservarla

Parlando di restauro dallrsquoantichitagrave dove si attribuiva a questa prassi un ruolo

puramente estetico mirando a restituire bellezza ad unrsquoopera deteriorata al giorno

drsquooggi in cui ha un piugrave ampio significato di tutela del patrimonio culturale e storico

tutte le procedure che mirano alla salvaguardia di un bene culturale rispettano

rigorosi principi Il primo egrave quello della reversibilitagrave dellrsquointervento utilizzando

materiali facilmente asportabili Il secondo egrave quello della riconoscibilitagrave

dellrsquointervento evitando di ldquosostituirsi allrsquoautorerdquo in un mero esercizio di

impercettibile completamento del mancante A livello internazionale fu la stesura

nel 1931 della Carta di Atene a definire per la prima volta criteri generali da adottare

in questo settore In seguito seguirono diverse carte nazionali delle quali lrsquoultima in

Italia Carta della conservazione e del restauro degli oggetti drsquoarte e di cultura del 1987 integra

completa e praticamente sostituisce le precedenti

Non si puograve non citare Cesare Brandi1 esperto e teorico del restauro autore nel

1963 della ldquoTeoria del restaurordquo testo fondamentale nel dibattito sui problemi della

conservazione e del restauro delle opere drsquoarte Egli introdusse una duplice

valutazione dellrsquoopera drsquoarte come prodotto delle attivitagrave umane

Da un lato essa egrave un atto che rimanda ad un certo tempo e luogo quelli

della sua materiale realizzazione e si rivela alla coscienza situandosi in

1 Cesare Brandi Siena 1906 Vignano 1988 storico dellrsquoarte fondatore e direttore dal 1938 al 1961 del Regio Istituto Centrale per il Restauro ora Istituto Centrale per il Restauro

5

un luogo e in uno spazio determinati Ersquo quella che Brandi chiama

istanza storica

Allo stesso tempo perograve assume una valenza specifica corrispondente al

fatto basilare dellrsquoartisticitagrave per cui lrsquoopera drsquoarte egrave opera drsquoarte istanza

estetica Da qui deriva la prima definizione di restauro inteso comerdquohellipil momento

metodologico del riconoscimento dellrsquoopera nella sua consistenza fisica e nella sua

duplice polaritagrave estetica e storicardquo

Il famoso assioma ldquohellipsi restaura solo la materia dellrsquoopera drsquoartehelliprdquo implica

lrsquoindiscutibile coinvolgimento della conoscenza scientifica e tecnica intorno ai

materiali costitutivi dellrsquoopera drsquoarte al loro comportamento nel tempo e la

selezione e determinazione dei processi tecnici e dei materiali da utilizzare

Ersquo in questo contesto di attenzione estrema che nellrsquoiniziare unrsquoopera di

restauro ha luogo la diagnosi dellrsquoopera come una delle prime indispensabili fasi

Fare una diagnosi significa riconoscere e valutare i problemi che un manufatto

presenta attraverso tutti i possibili e piugrave adeguati mezzi di indagine che ognuno

nella loro specificitagrave forniscono informazioni utili a chi poi materialmente

interverragrave

Parlando di analisi di un oggetto artistico si intendono tutte quelle procedure

atte a ldquocapirla nella sua essenza piugrave profondardquo sia dal punto di vista storico-

artistico che da quello tecnico-materico non necessariamente come fase

preparatoria ad un intervento di restauro Conoscere i materiali utilizzati la tecnica

con cui sono stati adoperati le successive fasi durante la realizzazione sono

elementi essenziali in un ottica conoscitiva approfondita

Per quanto detto sopra le scienze fisico-chimiche e le loro applicazioni

tecnologiche data la loro peculiare missione nello studio della materia nel senso

piugrave generale del termine trovano nellrsquoanalisi e nella diagnosi applicate ai beni

culturali un amplissimo spazio e un ruolo sempre piugrave determinante

12 Lrsquoaiuto della scienza per le analisi e le diagnosi

dei beni culturali

La grandezza la fondamentale importanza lrsquoinsostituibile apporto che la scienza e

le sue applicazioni tecnologiche rappresentano per lrsquoumanitagrave sta nel fatto che egrave in

grado (quasi sempre) di dare delle risposte precise a domande altrettanto

precise

Da quando gli storici dellrsquoarte i restauratori e in generale tutto il mondo

umanistico hanno intravisto con lrsquoaiuto dellrsquoindagine chimico-fisica la possibilitagrave di

conoscere ancora meglio e in maggiore profonditagrave lrsquoopera drsquoarte lrsquoaiuto chiesto da

costoro alla comunitagrave scientifica egrave stato sempre piugrave determinante

6

121 Il ruolo della chimica e della fisica unrsquointerfaccia

molto ampia

Nei beni culturali la chimica egrave di fondamentale importanza quando si ha a che fare

con lo studio delle superfici intese come zona di separazione tra la parte interna e

esterna dellrsquoopera e nellrsquointervento che si effettueragrave su di esse Lrsquoapplicazione di un

solvente che pulisce un materiale lapideo un disinfettante che elimina una muffa da

un arazzo lrsquoapplicazione di un liquido colorante che discrimina i diversi strati di

una sezione di un dipinto ottenere un precipitato al fondo di una provetta sono

esempi da annoverare senza dubbio nellrsquoambito chimico

Lrsquouso di un microscopio per studiare un campione cristallino una analisi

spettroscopica in trasmissione di una sezione di piugrave strati di un dipinto

lrsquoosservazione in fluorescenza UV di una resina applicata su un colore sono

indagini di tipo chimico o fisico Dipende dal titolo di studio di chi le fa Dipende

dal nome del dipartimento dove sono istallate le apparecchiature

Forse per certe procedure non ha senso cercare di fare una distinzione tra

indagine chimica e fisica dato che siamo in quella interfaccia di mescolanza tra

principi fondamentali spesso studiati e scoperti da fisici e applicazioni usate

prevalentemente da chimici (orbitali atomici livelli energetici molecolari fasci

elettronici indagatori nei microscopihellip)

Tutte le volte che si usa un onda elettromagnetica a qualsiasi parte dello

spettro appartenga come mezzo indagatore nei confronti di un campione si sta

effettuando unrsquoindagine di tipo fisico Ancora di tipo fisico saragrave se a posto delle

onde elettromagnetiche si usano delle particelle che penetrano e interagiscono con

la materia Anche lrsquouso delle onde sonore o meccaniche sono di aiuto (georadar)

13 Lrsquoindagine di tipo fisico

Dunque pur persistendo questa non chiara distinzione fra lrsquoambito chimico e fisico

se consideriamo in particolare le analisi che non richiedono prelievi di nessuna entitagrave

dallrsquooggetto in esame non distruttive per loro natura specificatamente adatte nel

campo dei beni culturali non possiamo che definirle fisiche

Si cercheragrave di chiarire meglio nel prossimo paragrafo i concetti di analisi non

invasiva e invasiva

131 Analisi invasive e non invasive

Le tecniche di indagine analitiche e diagnostiche applicabili alle opere drsquoarte

vengono di solito distinte in due grandi classi invasive e non invasive

Le tecniche invasive sono quelle che richiedono il prelievo di un campione

cioegrave lrsquoasportazione di quantitagrave minime di materia dellrsquoopera da sottoporre ai vari

esami A sua volta questo insieme si suddivide in altre due categorie analisi

distruttive e non distruttive Come esempi di analisi distruttive (lrsquoultima ratio) si

7

possono elencare le tecniche di datazione (14C Spettrometria di massa ultrasensibile

AMS Termoluminescenza) oppure la tecnica TXRF Total X-Ray Fluorescence analysis che

richiede la polverizzazione di un campione (107divide1015g) e la deposizione su un

supporto riflettente del film ottenuto sul quale si fanno poi misure di fluorescenza

X Per le analisi non distruttive citiamo le tecniche microscopiche(SEM a luce

polarizzata in trasmissionehellip ) la FTIR in trasmissione cioegrave tutte quelle in cui si asporta

una piccolissima parte di manufatto e si analizzano i vari strati che la compongono

Anche per tecniche non invasive giagrave citate come le piugrave propriamente

ldquofisicherdquo egrave possibile fare una ulteriore suddivisione le tecniche ottiche le tecniche

atomiche e le tecniche nucleari Per tecniche ottiche si intendono quelle che

utilizzano le proprietagrave ottiche della radiazione elettromagnetica nellrsquointerazione

con la materia la trasparenza la riflessione la diffusione lrsquoassorbimento e

lrsquoeccitazione-assorbimento dei livelli energetici molecolari Ad esempio la

radiografia la riflettografia infrarossa lrsquoosservazione in fluorescenza UV le tecniche ottiche per

la forma Le tecniche atomiche sono basate sullrsquoesame delle radiazioni X emesse

dagli atomi come conseguenza di una transizione di un elettrone in un livello

energetico interno (elettrone espulso da un urto con raggio X o protone o

elettrone) da uno piugrave esterno Ersquo la categoria di tecniche che ha a che fare con la

fluorescenza X XRF(X Ray Fluorescence) PIXE(Proton Induced X-ray Emission) Le

tecniche nucleari sono basate a loro volta su lrsquoesame delle radiazioni emesse dai

nuclei per effetto delle cosigrave dette reazioni nucleari ottenute con il bombardamento

del campione con ioni accelerati ( PIGE Proton Induced Gamma Emission) La

caratteristica di non distruttivitagrave delle analisi atomiche nucleari qui considerate

dipende dal fatto che le transizioni elettroniche per gli atomi e nucleari per i

nuclei riguardano livelli della struttura interna dellrsquoatomo che dunque non

interferiscono con i legami molecolari del composto Si riescono quindi ad ottenere

radiazioni di energia sufficientemente elevata da essere captare efficacemente dal

rivelatore in combinazione con unrsquointensitagrave inviata sul campione priva di effetti

distruttivi

132 Lrsquoapproccio in un indagine fisica

Si puograve parlare di un approccio metodologico costante ogni qualvolta ci si appresta

ad effettuare una di quelle che abbiamo definito indagini fisiche

Oltre allrsquoovvia presenza dellrsquooggetto in esame ci saragrave sempre una sonda e ci saragrave

sempre un rivelatore

Per sonda si intende lrsquoonda elettromagnetica o la particella inviata sullrsquooggetto

e che provoca nellrsquooggetto lrsquointerazione fisica voluta Ersquo una sonda lrsquoirraggiamento X

che incide sul campione oppure una particella che lo penetra Ersquo ancora sonda il

laser che proiettato su una forma la evidenzia o il flash di una lampada di Wood

che irraggia un dipinto

8

Per rivelatore si intende il dispositivo che evidenzia e misura il risultato

dellrsquointerazione fisica in gioco Ersquo un rivelatore il fotodiodo di silicio che misura

lrsquoenergia di un fotone o la pellicola fotografica che si impressiona creando

unrsquoimmagine Ersquo ancora rivelatore il sensore CCD di una telecamera o la retina

dellrsquoocchio usando un microscopio

Ersquo dunque con questo sistema metodologico che ldquola fisicardquo affronta una ricerca

In una analisi allora deciso quello si cerca egrave essenziale sapere quale egrave il fenomeno

fisico che lo rivela scegliere il tipo di sonda che lo genera e il rivelatore che

raccoglie i prodotti del fenomeno

9

Capitolo 2 - Una panoramica sulle tecniche

fisiche

21 Tecniche spettroscopiche puntuali

Ogniqualvolta la visualizzazione grafica di un fenomeno fisico o il risultato di una

analisi sono dati in un piano cartesiano dove sullrsquoasse orizzontale egrave riportata una

grandezza fisica in indagine e sullrsquoasse verticale egrave riportata la sua intensitagrave

possiamo parlare di una analisi spettroscopica Si egrave voluto precisare aggiungendo

ldquopuntualirdquo dato che la zona di interesse dellrsquoindagine riguarda una piccolissima

parte del manufatto dellrsquoordine di 10-1mm2 per le analisi XRF a pochi mm2 per la

spettroscopia in riflettenza

211 La tecnica XRF

La tecnica XRF della quale in questo capitolo si vuole dare solo una presentazione

generale essendo approfondita nel prossimo consente di individuare gli elementi

chimici costitutivi di un campione grazie allrsquoanalisi della radiazione X da esso emessa (la

cosiddetta fluorescenza X caratteristica) in seguito ad eccitazione atomica con

opportuna energia

Figura 1 Disegno semplificativo del fenomeno della fluorescenza X

In generale si sa infatti che le energie degli elettroni nei diversi livelli atomici sono

caratteristiche di ciascuna specie atomica dunque anche le differenze tra di esse le

energie dei fotoni X emessi sono caratteristiche della specie atomica da cui

provengono Dunque la rivelazione e la classificazione delle energie X permette

di identificare (e se occorre quantificare) i differenti elementi del campione bersaglio del fascio Con lrsquoacronimo XRF che sta per X- Ray Fluorescence si

indica lrsquoinsieme di quelle tecniche analitiche che sfruttano questo fenomeno fisico

Da rimarcare che con le tecniche XRF si fanno analisi elementali cioegrave i risultati di

queste analisi forniscono la presenza o meno di elementi chimici saragrave lrsquooperatore che

10

ne dedurragrave il tipo di composti presenti conoscendone la struttura chimica Le

analisi XRF sono assolutamente non distruttive non richiedono alcun tipo di

preparazione del campione possono operare ldquoin siturdquo e non alterano in nessun modo

il materiale analizzato

La risposta radiativa del campione illuminato dal fascio di raggi X puograve essere

rivelata secondo due differenti modalitagrave

a dispersione di lunghezza drsquoonda WD-XRF (Wave Dispersive-XRF)

a dispersione di energia ED-XRF ( Energy Dispersive-XRF)

Nel primo caso si ha una maggiore sensibilitagrave ma non egrave possibile costruire

apparecchi portatili Infatti per separare le lunghezze drsquoonda della radiazione

emessa egrave necessario ricorrere ad un monocromatore accoppiato poi ad un rivelatore

posizionabile con precisione ad angoli variabili e lrsquoeccellente risoluzione in

lunghezza drsquoonda ottenibile con questo sistema dipende dalla distanza fra il

sistema di monocromatizzazione e il rivelatore Ersquo chiaro dunque che solo in un

laboratorio ad hoc si puograve affrontare una misura nella modalitagrave WD-XRF

Nel secondo caso invece la radiazione di fluorescenza viene raccolta ad

angolo fisso da un rivelatore a stato solido raffreddato termoelettricamente che

permette di rilevare in funzione dellrsquoenergia gli elementi presenti nel campione

Questa disposizione sperimentale unita allrsquoutilizzo di tubi radiogeni di piccole

dimensioni per generare il fascio incidente e ad una elettronica compatta per il

trattamento del segnale (amplificatore convertitore analogico-digitale analizzatore

multicanale computer portatile) ha il pregio di possedere una buona trasportabilitagrave Da

tutto ciograve e dalla relativa economicitagrave del sistema le analisi ED-XRF sono di gran

lunga le piugrave usate fra le analisi non distruttive nelle applicazioni archeometriche in

particolare quelle che riguardano i beni culturali

Figura 2 Schema esemplificativo dellapparecchiatura per analisi EDXRF[2]

Nello schema lrsquo ADC(Analogical to Digital Converter) egrave il dispositivo che effettua

la conversione del segnale da analogico a digitale e lrsquo MCA (Multi Channel

Analyzer) egrave il cosiddetto analizzatore multicanale necessario per classificare in

energia gli impulsi trattati attraverso lrsquoamplificatore e trasmetterli al PC

Nel settore dei beni culturali la fluorescenza X trova il suo principale campo di applicazione nello studio dei pigmenti usati nei dipinti su tela su tavola o

negli affreschi nella composizione delle ceramiche e la colorazione dei vetri Per

11

molti problemi egrave sufficiente un analisi qualitativa per esempio nellrsquoidentificazione

di un pigmento per altri egrave necessario un analisi semiquantitativa cioegrave la

valutazione della concentrazione relativa di un elemento determina il colore di un

pigmento Infine alcuni problemi possono essere risolti solo tramite un analisi

quantitativa come nei manufatti metallici antichi (privi di ossidazione) in cui egrave

necessario conoscere la concentrazione dei diversi metalli preziosi sia per

attribuire il titolo (se di moneta si tratta) sia per uno studio delle antiche tecniche

di fusione

Nelle immagini che seguono un esempio di esame ED-XRF fatto su un dipinto

di Raffaello in una zona di color rosso Lrsquoevidente presenza di Hg indica con

certezza che quel rosso egrave Cinabro ( a base di Solfuro di Mercurio HgS) e i due picchi

del Pb potrebbero voler indicare il Rosso di Piombo (Pb3O4) o semplicemente potrebbe

indicare il fondo di preparazione costituito da biacca(carbonato basico del Piombo)

Figura 3 Incoronazione della Vergine Raffaello1504Olio su tavola 170x117 m Pinacoteca di Brera Milano A destra spettro ED-XRF della zona evidenziata

12

La tecnica PIXE

Si puograve indurre fluorescenza X in un materiale anche bombardandolo con particelle

cariche Con lrsquoacronimo PIXE che sta per Proton Induced X-ray Emission si indica

quella tecnica che per provocare la fluorescenza X fa uso di protoni accelerati con

un energia tipica 1divide4 MeV

Figura 4Possibili tecniche IBA In alto in rosso la tecnica PIXE

Questo tipo di procedura fa parte della famiglia delle analisi che va sotto il nome di

IBA Ion Beam Analysis (figura sopra) in cui bombardando il campione con delle

particelle cariche se ne puograve capire la composizione studiano le emissioni radiative

caratteristiche e i prodotti di interazioni nucleari Tutte queste tecniche dunque

sono basate sullrsquoinduzione di una trasmutazione atomica o nucleare che da luogo ad

emissione di energia sotto forma di raggi X raggi elettroni particelle α e cosigrave via

Citiamo anche le tecniche PIGE (Proton Induced Gamma-ray Emission)

genericamente le NRA (Nuclear Reaction Analysis) RBS (Rutherford Back

Scattering)

Tornando alla tecnica PIXE rispetto allrsquouso dei raggi X offre il vantaggio di

poter

focalizzare meglio il fascio (da pochi mm2 a pochi μm2) migliorando la

risoluzione spaziale

variare lo spessore dello strato di campione esaminato agendo

sullrsquoenergia del fascio

Rispetto poi al modo di indurre raggi X ottenuti con lrsquouso di elettroni la PIXE offre

il grande vantaggio di non avere una cosigrave grande radiazione di fondo

(breemstrahlung)

Nelle figure sotto egrave mostrato il diverso comportamento dinamico tra elettroni (20

keV) e protoni (2 MeV) dotati quindi approssimativamente della stessa velocitagrave in

una matrice di Rame e spettri X di apatite2 ottenuti con gli stessi protoni ed

2 Apatite Minerale Fosfato di Fluoro e Calcio in cristalli generalmente incolori

13

elettroni Come si vede usando elettroni vengono coperte e cancellate le righe di

raggi X caratteristici relative a elementi di minore concentrazione che sono

evidenti invece nello spettro prodotto dai protoni

Figura 5Traiettorie(calcolate)di elettroni a 2o keV e Protoni 2 MeV in Rame e spettri X di apatite ottenuti con queste particelle

In generale possiamo parlare di un miglioramento delle prestazioni rispetto

agli esami XRF tradizionali di 5-10 volte

I settori di utilizzo della tecnica PIXE sono pressocheacute gli stessi di quelli ED-

XRF ma data la straordinaria capacitagrave di focalizzazione egrave particolarmente adatta a

manoscritti nellrsquoesaminare la composizione degli inchiostri o nello studio delle

saldature in oggetti metallici

Figura 6 Traccia luminosa (da eccitazione dei livelli elettronici piugrave esterni degli atomi di Na) di circa 8 cm formata in aria da protoni di alcuni MeV ottenuta con una esposizione fotografica convenientemente lunga A destra esame di manoscritti di Galileo

14

212 La spettroscopia in riflettanza

La spettroscopia in riflettanza o spettrofotometria egrave la tecnica di indagine ottica

basata sulla misura del fattore di riflettanza spettrale 119877(120582) di una superficie

colorata spesso un dipinto in funzione della lunghezza drsquoonda della radiazione

incidente Il parametro riflettanza spettrale 119877(120582) egrave definito generalmente come il

rapporto tra lrsquointensitagrave della radiazione riflessa dalla superficie in modo non speculare (per

diffusione) e lrsquointensitagrave della radiazione incidente alle diverse lunghezze drsquoonda

Nel calcolo di 119877(120582) il fatto che si faccia il rapporto tra IRD(120582)e I0(120582) egrave a

garanzia del fatto che le misure su un dato pigmento non dipendano dalla sorgente

usata(comunque sempre un porsquo diversa da laboratorio a laboratorio) Per non

ldquoescludere poi nessuna delle 120582 dalla misurardquo come intensitagrave incidente si considereragrave

uno spettro di riferimento standard il cosiddetto spettro del bianco registrato su una

sostanza3 la cui superficie sia (idealmente) totalmente riflettente quindi fornisca

come risposta esclusivamente lo spettro di emissione della sorgente Si tiene conto

anche del disturbo dellrsquoemissione del corpo nero D(120582)

119877(120582) =119868119877119863 120582 minusD(120582)

1198680 120582 minusD(120582)times 100 (21)

Figura 7Intensitagrave incidente diffusa e riflessa specularmente su una superficie pittorica

Una misura spettrofotometrica egrave di solito rappresentata da una curva che descrive

lrsquoandamento di 119877(120582) in funzione di 120582 e si estende in genere dalla regione dellrsquoinfrarosso

allrsquoultravioletto in modo da migliorare la caratterizzazione la cosiddetta firma

spettrale del materiale in esame

Le applicazioni della spettrometria sono quelle legate al riconoscimento delle

sostanze quali pigmenti organici o inorganici prodotti di degrado su materiali

lapidei(tipicamente solfati ossalati e nitrati) agenti coloranti nei vetri

Nella figura che segue si mostrano gli spettrogrammi di tre colori nella tonalitagrave

del verde- blu Il verde di Malachite (carbonato basico del Rame)blu oltremare (silicato

3 Una sostanza che ha queste caratteristiche egrave il Solfato di Bario BaSO4 che nel visibile ha una riflettenza vicina al 100

15

di Na e Al con inclusioni di solfuri e solfati) e verde di Atacamite (cloruro basico di

Rame)

Figura 8 Spettri in riflettanza di Malachite blu oltremare e Atacamite

Possiamo distinguere due metodi di misura

la spettroscopia per immagini

la spettroscopia a contatto Nel primo caso si riprende un dipinto a diverse lunghezze drsquoonda Impiegando una

fotocamera fornita di una serie di filtri intercambiabili di banda passante di circa

10nm e disponendo di un numero adeguato di filtri egrave possibile ottenere una serie di

immagini alle corrispondenti lunghezze drsquoonda sufficientemente numerose cosigrave da

avere in pratica la curva di riflettanza spettrale su un intero dipinto

Nella spettroscopia a contatto si puograve inviare sul punto di misura 1-2 mm2 o

una radiazione monocromatica proveniente ad esempio da un reticolo di

diffrazione facendo poi variare con continuitagrave 120582 o lrsquointero spettro della radiazione

bianca raccogliendo poi lrsquointensitagrave diffusa che saragrave scomposta ed elaborata dallo

spettrometro

Nella procedura ldquoa contattordquo un ruolo determinante hanno le fibre ottiche

come mezzo preferenziale per far viaggiare la radiazione dato il loro bassissimo

coefficiente di assorbimento Si parleragrave allora di FORS (Fibre Optics Reflectance

Spectroscopy) Di seguito verranno descritti due modi di applicazione di questa

tecnologia

FORS ad angolo fisso

Con FORS ad angolo fisso si intende quella tecnica in cui la radiazione di riflettanza

del campione egrave raccolta ad una direzione fissata a priori dalla geometria di

costruzione della sonda (probe) La sonda puograve contenere sia la fibra di raccolta della

radiazione diffusa sia la fibra che porta la radiazione primaria

Figura 9 Vari tipi di sonde per FORS Nellordine 0deg0deg - 2x45deg0deg - 3x45deg0deg

16

Ad esempio per chiarire il loro modo drsquouso nella sonda con geometria 2x45deg0deg le

due fibre esterne portano lrsquoilluminazione mentre quella centrale (a 0deg) raccoglie la

luce diffusa evitando la riflettanza speculare

Con queste sonde si ha anche la possibilitagrave di raccogliere la radiazione riflessa

specularmente sonda 0deg0deg ottenendo una riflettanza diversa da quella definita

sopra che non tiene conto solo della parte di radiazione assorbita

Si usa questo tipo di sonda quando si ritiene che la superficie non presenti

irregolaritagrave tali da far supporre differenti intensitagrave diffuse a seconda dellrsquoangolo

FORS con sfera integratrice

Quando si vuole considerare tutta la radiazione diffusa ad ogni angolo attorno al punto

irraggiato si fa uso della sfera integratrice Con questo nome si indica una specie

di ldquocapsulardquo da appoggiare sul punto di misura che oltre a irraggiare egrave in grado

grazie alla geometria costruttiva delle pareti speculari interne di convogliare tutta

la radiazione diffusa al punto di misura

La figura che segue mostra il principio costruttivo di una sfera integratrice

Figura 10 Principio costruttivo di una sfera integratrice

17

22 Tecniche di elaborazione di immagine

multispettrale

Tutte queste tecniche offrono una serie di eccezionali possibilitagrave egrave come se si

riuscisse ad ampliare la capacitagrave di visione dellrsquoocchio umano Si egrave cosigrave in grado

di poter vedere sotto la superficie pittorica per osservare il disegno preparatorio di

un quadro oppure vedere le prime stesure di colore Risalteranno chiaramente gli

interventi di restauro succedutisi nel corso degli anni Si potranno riconoscere i

diversi pigmenti osservando lo ldquospostamento cromaticordquo che la selezione di

determinate lunghezze drsquoonda causa allrsquoimmagine

Ersquo utile riproporre allrsquoinizio di questo paragrafo lo spettro elettromagnetico

nelle sue varie parti

Figura 11Spettro elettromagnetico[4]

221 La riflettografia infrarossa

La riflettografia infrarossa della quale in questo capitolo si vuole dare solo una

presentazione generale essendo approfondita nel prossimo egrave quella tecnica

analitica ottica non distruttiva usata per lrsquoanalisi delle di superfici dipinte che

rende possibile la visualizzazione degli strati sottostanti al film pittorico

permeabile alla radiazione nel vicino infrarosso (08120583119898 le 120582 le 3120583119898)

Tale radiazione riesce generalmente ad attraversare i materiali che costituiscono il film pittorico e viene riflessa e diffusa dagli strati ad esso

sottostanti Dallrsquoacquisizione della radiazione riflessa si puograve ricostruire la cosiddetta

immagine riflettografica ( o riflettogramma ) del dipinto della quale uno dei

particolari piugrave importanti egrave il disegno preparatorio Esso risulteragrave piugrave visibile se

eseguito con materiali che assorbono lrsquoinfrarosso ( punta metallica carboncino

grafite) depositati su una base preparatoria che invece lo riflette fortemente (per

esempio gesso con colla animale)

18

Figura 12Comportamento schematico della radiazione incidente su uno strato pittorico

Un sistema per riflettografia egrave generalmente composto da una o piugrave sorgenti di

radiazione IR (lampade alogene) e da un dispositivo per registrare immagini

nellrsquoinfrarosso Il riflettogramma dellrsquooggetto egrave solitamente visualizzato mediante

un monitor e registrato in forma di immagine digitale mediante un calcolatore

Per quanto riguarda le sorgenti si porragrave particolare attenzione alla disposizione

delle lampade in modo tale da minimizzare le riflessioni speculari della superficie (spesso

lucida ) del dipinto e allo stesso tempo far si che questa sia illuminata nel modo piugrave

uniforme possibile

I dispositivi di registrazione dellrsquoimmagine

Un paragrafo a parte meritano i diversi dispositivi che nel corso dellrsquoevoluzione di

questa tecnica si sono succeduti

Fotocamera con pellicola Fu ovviamente il primo sistema in attesa dello

sviluppo dellrsquoelettronica Si adoperavano pellicole particolarmente sensibili

nellrsquoinfrarosso montate su fotocamere con filtri e obbiettivi speciali

Telecamera con tubo Vidicon Ersquo un tubo di ripresa di immagini simile a

quelli utilizzati per le riprese televisive (prima dei sensori a stato solido ) ma ha il

massimo di sensibilitagrave proprio tra 07μm e 2μm Esso sfrutta le proprietagrave

fotoconduttive (cioegrave di aumentare la conducibilitagrave elettrica se irraggiati da fotoni )

che certi materiali hanno Lrsquoimmagine egrave trasformata in segnale televisivo grazie al

fatto che il ldquopennello elettronicordquo incontra maggiore o minore resistenza elettrica a

seconda dellrsquointensitagrave dellrsquoimmagine stessa Ersquo il materiale fotosensibile (Solfuro di

Piombo PbS) che crea questa modulazione di corrente che verragrave poi trasformata in

segnale televisivo La risoluzione spaziale di solito egrave scarsa rispetto ai sistemi venuti

in seguito (circa 300times300 pixel) presenta problemi di distorsione di immagine e

richiede un irraggiamento forte dei dipinti causando un non gradito riscaldamento

data la poca sensibilitagrave

19

Figura 13 Schema di un tubo Vidicon

Fotocamera con CCD Ancora un sistema di ripresa a standard televisivo che

sfrutta un sensore CCD (Charge Coupled Device ) simile a quelli montati sulle

telecamere di uso comune Questo sensore allo stato solido contiene un grande

numero di sottoelementi fotosensibili chiamati fotositi disposti in una matrice La

risoluzione spaziale del riflettogramma che si otterragrave dipende dal numero dei

fotositi che il sensore contiene Hanno il pregio rispetto al Vidicon della

robustezza e delle dimensioni ridotte di praticamente assente distorsione ottica e

una risposta in funzione dellrsquointensitagrave di illuminazione lineare per la quasi totalitagrave

della loro dinamica

Spesso perograve la loro sensibilitagrave spettrale limitata a circa 13μm ne consente un uso

efficace solo in particolari casi e cioegrave in quelle zone dei dipinti dove sono presenti

pigmenti per esempio le lacche che risultano trasparenti giagrave a lunghezze drsquoonda

cosigrave corte

Scanner Lrsquoultima frontiera per lrsquoacquisizione dellrsquoimmagine riflettografica egrave

costituita dagli scanner Si intende per scanner un dispositivo costituito da due

traslazioni meccaniche di precisione montate ortogonalmente in modo da poter

esplorare punto per punto una superficie pittorica Su uno dei due carrelli di

traslazione egrave montata la cosiddetta testa ottica che si compone della parte di ripresa

cioegrave un singolo fotodiodo o in alcuni casi un array lineare di fotodiodi (risposta

spettrale maggiore del CCD ) della parte di illuminazione (lampade alogene ) e di un

dispositivo per lrsquoautofocus I pregi di questo sistema sono maggiore sensibilitagrave

spettrale del CCD assenza di distorsioni ottiche e elevata definizione

Unici difetti possono essere considerati la poca praticitagrave data la mole della

macchina e lrsquoattentissimo rimontaggio richiesto la lentezza del processo

Per quanto riguarda i campi di applicazione oltre alla presenza di un disegno

preparatorio il riflettogramma di un opera egrave in grado di svelare la presenza di

stesure pittoriche nascoste da ulteriori strati di colore ( applicati per vari motivi )

la presenza di impronte digitali (se evidenziate da tracce di polvere contenente

carbone) o manifestare lrsquoandamento delle pennellate Questo metodo di indagine

puograve essere applicato indifferentemente a dipinti su tavola o su tela a disegni e

20

talvolta ad affreschi fornendo preziose informazioni a storici dellrsquoarte e

restauratori

Nelle immagini che seguono lo stesso particolare di un dipinto ripreso in

riflettografia IR con tre strumenti diversi Il miglioramento della visibilitagrave del

disegno preparatorio (che questa volta svela un pentimento del pittore) egrave evidente

Figura 14 Marcello Fogolino SFrancesco riceve le stimmate Pinacoteca civica di Vicenza Immagine nel

visibile

Figura 15Confronto dello stesso particolare evidenziato nella foto sopra tra fotocamera con rivelatore al silicio tubo Vidicon(PbS) e fotocamera con rivelatore di Tellurio di Cadmio e Mercurio(MCT)

21

222 La Fluorescenza UV

La tecnica basata sullrsquoosservazione della fluorescenza da luce ultravioletta

approfondita anche nel prossimo capitolo trova largo impiego come metodo di

indagine diagnostica nel campo dei beni culturali Si sfrutta il fatto che quando un

opera generalmente un dipinto o manoscritti viene irraggiata con radiazione di

lunghezza drsquoonda compresa nella regione dellrsquoultravioletto (400nmge120582ge2-3nm) tale

radiazione viene in parte riflessa e in parte assorbita dagli strati superficiali

dellrsquoopera

Parte dellrsquoenergia assorbita viene quindi emessa nuovamente per fluorescenza

sotto forma di radiazione visibile che verragrave registrata con tecniche opportune

Lrsquoapparato per eseguire una analisi di un dipinto in fluorescenza UV egrave costituito da

una o due sorgenti di luce UV (lampade di Wood) e da un sistema di acquisizione delle

immagini fotocamera o telecamera CCD anche se egrave sempre possibile una semplice

indagine a occhio nudo contemporanea allrsquoirraggiamento

Le lampade sono poste in modo da formare un angolo di 45deg rispetto al dipinto in

modo da minimizzare la riflessione speculare e la fotocamera o il sensore CCD

frontalmente allrsquoopera

Lrsquouso di una macchina fotografica con pellicole ad alta sensibilitagrave (nel

visibile) prevede una volta eliminata la parte della radiazione Uva riflessa con ldquofiltri

barrierardquo tempi di acquisizione (e quindi di esposizione dellrsquoopera e degli

operatori) lunghi dellrsquoordine dei qualche minuto con conseguente problema della

cosiddetta deriva cromatica della pellicola e necessitagrave del completo oscuramento

dellrsquoambiente di misura

Lrsquouso della telecamera con CCD offre numerosi vantaggi Data la maggiore

sensibilitagrave rispetto alla pellicola i tempi di acquisizione si riducono moltissimo

potendo infatti usare la sorgente UV in modalitagrave flash (circa 20ms) con

conseguente minore grado di irraggiamento dellrsquoopera Grazie a dei filtri

lrsquoimmagine finale saragrave il risultato della sovrapposizione di varie acquisizioni

ognuna centrata in una zona spettrale fino a coprire tutto lo spettro visibile Ciograve

permetteragrave una migliore caratterizzazione dei materiali lungo tutto lo spettro

Notevoli poi i vantaggi legati allrsquouso del formato digitale oltre ad una piugrave

pratica conservazione dei dati crsquoegrave la possibilitagrave di ripeter la stessa acquisizione piugrave

volte al fine di migliorare il rapporto segnale rumore e diminuire lrsquoerrore da

fluttuazione di scarica della lampada Inoltre si puograve via software eliminare lrsquoeffetto

della luce ambiente potendo acquisire la stessa immagine con e senza flash UV

Per le applicazioni pratiche la fluorescenza UV egrave adattissima per la

visualizzazione delle vernici trasparenti messe a protezione dello strato pittorico

vero e proprio essendo sostanze resinose molto sensibili alla fluorescenza UV Ersquo

utile poi per differenziare e localizzare materiali che apparirebbero

indistinguibili nello spettro visibile (quelli della stessa classe cromatica ma di

diversa composizione chimica ) per lrsquoidentificazione dei materiali in base al

colore caratteristico della fluorescenza e per individuare ritocchi ridipinture e

22

parti rifatte grazie alla mai perfettamente uguale composizione chimica di

successivi interventi

Nelle immagini che seguono egrave evidente come i restauri fatti zone piugrave scure

seguendo linee dritte sono dovuti ad un cedimento dello strato pittorico proprio in

prossimitagrave dei punti di contatto tra le tavole della struttura del quadro Il colore

scuro rispetto alle zone non restaurate testimonia la mancanza o la diversitagrave della

vernice protettrice

Figura 16Dipinto in luce visibile senza e con fluorescenza UV

23

223 La tricromia in falso colore

Questa tecnica di analisi consente di differenziare zone di stesure pittoriche

che ad occhio nudo hanno la stessa resa cromatica e dunque appaiono

indistinguibili facendo ldquodiventare visibilerdquo anche la radiazione del vicino infrarosso

la quale egrave poi in grado di generare falsi colori diversi nelle zone prima viste come

uguali

Si puograve sfruttare allora il fatto che pigmenti aventi diversa natura chimica

appariranno nellrsquoimmagine a falsi colori ben differenziati se hanno un diverso comportamento spettrale (diversa riflettanza) nellrsquoinfrarosso

Nella pratica si agisce acquisendo lrsquoimmagine in esame escludendo la

componente di luce BLU e aggiungendo la componente nel vicino infrarosso

alle due componenti fondamentali rosso e verde

Figura 17Schema di principio della tecnica in falso colore

Dobbiamo perograve comunque ricreare una immagine adatta alla visione umana

la quale in luce diurna si basa sullrsquoassorbimento di radiazione visibile da parte dei

cosiddetti CONI presenti sulla retina Di questi ne esistono di tre tipi ognuno

specializzato nellrsquoassorbire una parte dello spettro i colori rossi i colori verdi e i

colori blu

Figura 18 Curve di assorbimento spettrale relative ai tre tipi di coni presenti nella retina

Dunque una volta ottenute le immagini nelle tre bande vicino IR rosso e verde

si procederagrave alla loro riconversione rispettivamente nel rosso verde e blu e

ricomposizione ottenendo una immagine dai colori falsati( da cui falso colore )

Questo vale naturalmente indipendentemente dalla tecnica usata per

acquisirle Anche nella tricromia in falso colore infatti come nella riflettografia IR

si possono usare (con i loro pregi e difetti di cui sopra al paragrafo 221) vari modi

24

per acquisire lrsquoimmagine la pellicola fotografica il tubo vidicon e la telecamera

CCD attualmente quella piugrave usata

Nella prossima figura egrave visualizzato il procedimento con cui due verdi

apparentemente uguali appaiono in falso colore blu (il verde rame) e magenta (il verde

di cobalto) dato che il primo assorbe lrsquoinfrarosso mentre lrsquoaltro lo riflette

Figura 19Esempio (per una pellicola) di restituzione in falso colore di due verdi apparentemente uguali

Un altro esempio notevole egrave dato dai due blu azzurrite e lapislazzuli restituiti in falso

colore il primo appare con un colore molto scuro mentre il secondo che non

assorbe lrsquoinfrarosso appare con una fortissima componente rossa

La realizzazione digitale (CCD) di immagini in falso colore egrave ottenuta con

piugrave acquisizioni della stessa immagine a diverse bande spettrali anteponendo

allrsquoottica di ripresa i filtri passa banda per registrare le tre componenti Le tre

immagini cosigrave ottenute vengono restituite nella classica terna RGB (Red-Green-

Blue) in un monitor a colori dove in tempo reale si osserveragrave lrsquoimmagine in falso

colore

Questa tecnica egrave utilizzata dal restauratore o dallo storico dellrsquoarte per

individuare sul dipinto zone che hanno subito restauri postumi ma dei quali

non avendone la documentazione non egrave possibile sapere dove e come si egrave intervenuto Per

essi di solito si egrave raggiunto un grado di accordo cromatico fra la zona restaurata e

zona originale tale da rendere invisibile ldquola riparazionerdquo effettuata empiricamente

dunque quasi sempre con pigmenti chimicamente diversi dallrsquooriginale

Nelle immagini seguenti[19] risulta evidente la differente risposta cromatica di

alcuni pigmenti In particolare la veste di S Pietro che nel visibile risulta azzurra

nel falso colore vira in magenta (risposta tipica dellrsquoazzurro oltremare) e il cinabro

che costituisce la parte rossa del manto (visibile) diventa giallo in falso colore Una

simile inversione avviene anche per il pigmento usato per la veste del personaggio in

25

secondo piano (lacca rossa) ma data la risposta cromatica diversa nellrsquoinfrarosso

diventa in falso colore un giallo piugrave intenso

Figura 20 Lorenzo Monaco Incoronazione della Vergine (particolare)Immagine nel visibile e in tricromia in falso colore

23 Tecniche ottiche per la forma

La conoscenza e la forma di un oggetto artistico sia esso un reperto archeologico

un monumento un dipinto o un affresco e dunque dalle piugrave svariate forme e

dimensioni rappresenta un elemento importante per il suo studio e la sua

conservazione La caratterizzazione della forma costituisce infatti un prezioso

contributo a studi di tipo storico-artistico alla determinazione dello stato di

conservazione dellrsquoopera e al progetto e realizzazione di interventi di restauro

Oltre a ciograve mediante la misura della forma di un oggetto ripetuta in tempi

successivi egrave possibile ottenere informazioni sulle sue deformazioni ed eliminarne le

cause (condizioni microclimatiche stress meccanici hellip)

Si possono suddividere essenzialmente le procedure per lrsquoacquisizione della

forma in due categorie quelle che adoperano la luce anche laser ma senza utilizzarne la

coerenza4 le tecniche in luce incoerente e altre invece che sfruttano proprio le

proprietagrave di coerenza della luce laser che chiameremo tecniche in luce coerente

4 Coerenza Sono coerenti due o piugrave onde di ugual frequenza in cui la differenza di fase fra esse egrave costante

26

231 Tecniche in luce incoerente

Sono diverse le tecniche di questo tipo che vengono usate nellrsquoambito dei beni

culturali Citiamo la fotogrammetria (basata sul principio della triangolazione ottica5)

che acquisendo una coppia stereoscopica di immagini dellrsquooggetto egrave in grado di

restituire un modello 3D La proiezione di luce strutturata che consiste nel

proiettare sullrsquooggetto dei codici luminosi di vario tipo (fitti reticoli figure di

interferenzahellip) e risalire alla forma dellrsquooggetto interpretando la loro deformazione

usando algoritmi basati sulla triangolazione La profilometria laser che

ricostruisce la forma il piugrave delle volte di statue analizzando le linee di contorno

che una lamina di luce laser mette in evidenza sullrsquooggetto Lo scanner laser a tempo

di volo usato soprattutto per il rilievo 3D su grandi scale spaziali riesce nella

mappatura tridimensionale rilevando le coordinate angolari e il tempo di

percorrenza di impulsi laser

231a Il laser scanner a tempo di volo (TOF)

Ersquo praticamente un sistema radar (onda inviata riflessa e captata) che impiega una

sorgente laser impulsata Il principio su cui si fonda la misura della distanza egrave il

seguente conoscendo il tempo t impiegato dallrsquoimpulso laser a percorrere la

distanza sorgente-punto di misura-rivelatore (posto vicino alla sorgente laser) detto

tempo di volo TOF (Time Of Flight) egrave possibile risalire alla distanza grazie alla

formula 119863 = 119888

119899times 119905 2 dove c egrave la velocitagrave della luce e n egrave lrsquoindice di rifrazione

dellrsquoaria

Figura 21Principio di funzionamento di un laser scanner TOF

Facendo poi corrispondere ad ogni misura di distanza le coordinate angolari

azimutale e zenitale si ha per ogni punto di scansione la tripletta di coordinate che

identifica un punto nello spazio

5 Triangolazione ottica Usata per risolvere completamente un triangolo avendo a disposizione due angoli e il lato tra essi compreso

27

Figura 22Immagine schematica di un laser scanner TOF

La precisione del sistema dipende da vari fattori come la capacitagrave di selezionare la

stessa posizione relativa allrsquoimpulso trasmesso e ricevuto dallrsquoaccuratezza della

conoscenza dei tempi di ritardo propri del sistema e dalla precisione del sistema

che effettua le misure dei tempi

Si egrave comunque raggiunta una altissima precisione considerando che con i

moderni strumenti si ottengono errori di pochi millimetri su distanze di

centinaia di metri con un passo di scansione angolare di pochi millesimi di

grado

Naturalmente si ha quasi sempre bisogno di effettuare piugrave scansioni della

stessa struttura per rilevare i punti che rimarrebbero in ombra con una sola

scansione

Questo strumento trova il suo campo di applicazione nella ricostruzione di

grandi ambienti interni come chiese o antiche dimore nella ricostruzione di

facciate di cattedrali o in grandi siti archeologici

Nellrsquo immagine che segue si puograve osservare il risultato ottenuto effettuando la

ricombinazione di 6 posizioni di scansione della sfinge

28

Figura 23 Immagine ottenuta da un laser scanner ricombinando 6 scansioni

231b Topografia di superfici a proiezione di linee

Questo tipo di analisi rientra nella categoria delle tecniche che sfruttano la

proiezione di luce strutturata cioegrave di codici luminosi che sono in grado di

evidenziare variazioni di livello su una superficie grazie a linee di luce

opportunamente organizzate

In quella a proiezione di linee si proietta (come fosse una diapositiva

costituita da un vetrino con deposizione metallica) il codice piugrave semplice un reticolo

di righe bianche e nere parallele Lrsquoimmagine dellrsquooggetto con le linee proiettate egrave

ripresa con una telecamera digitale il cui asse ottico forma con quello del

proiettore un certo angolo In questa immagine le linee del reticolo risultano

distorte dalla forma della superficie diventando ondulate Lrsquoentitagrave delle

distorsioni fissata la geometria del sistema egrave direttamente proporzionale alla

quota del punto considerato Infine dallrsquoanalisi dellrsquoimmagine del reticolo si risale

alla mappa topografica digitale della superficie

29

Figura 24 Schema di funzionamento(a) e principio geometrico(b)[18]

Nella figura precedente (b) si vede come la posizione delle linee cambia in

proporzione allrsquoaltezza (h) della superficie rispetto ad un ideale piano mediano di

riferimento S Conoscendo α (la fase) per ogni punto della linea proiettata si

risale alla quota (h) di quel punto

Il software di estrazione della fase opera sulla immagine ldquoliberatardquo dal

contrasto dello sfondo tramite unrsquooperazione di pulitura che sfrutta unrsquoimmagine

identica ma senza il reticolo proiettato (figura sotto)

Figura 25 Procedura per lottenimento della mappa topografica[18]

Variando la posizione mutua di proiettore telecamera e oggetto si ottengono

diverse risoluzioni spaziali e differenti estensioni della superficie di misura per

esempio aumentando lrsquoinclinazione del proiettore si raggiungono risoluzioni in

quota piugrave elevate (maggiore dinamica per α) allontanandolo dallrsquooggetto si

possono analizzare opere di grandi dimensioni a scapito perograve della risoluzione

spaziale

Nel campo della conservazione dei beni culturali questo sistema trova impiego nei

dipinti quando si vogliono verificare con precisione la deformazione il distacco o il

rigonfiamento dello strato pittorico a causa di deformazioni della struttura lignea

30

per quelli su tavola o della trama del tessuto per quelli su tela ciograve succede ad

esempio quando si procede al rifodero o alla sostituzione del telaio Si sono svolte

con successo indagini con questa tecnica anche nel caso di iscrizioni su tavola o su

parete

Nelle immagini che seguono ([17]Fontana Pampaloni amp Pezzati) croce di

Sarzana lo studio della mappa topografica egrave presentato prima con una risoluzione

in quota di 01mm per la sommitagrave della croce poi con una di 002mm per il

particolare del cartiglio6

Figura 26Croce di SarzanaMaestro GuglielmoDuomo di Sarzana Anno 1138 Tempera a uovo su legno di castagno Misure 3times210 m e mappa topografica della parte evidenziata

232 Tecniche in luce coerente

Lrsquouso di queste tecniche piugrave complesso delle precedenti egrave orientato piugrave che alla

misurazione della forma vera e propria dellrsquooggetto al rilevamento delle sue

microdeformazioni Citiamo lrsquointerferometria olografica (ologrammi su pellicola)

che si basa sulla ripresa di una immagine dellrsquooggetto effettuata con luce laser in

condizioni di interferenza lrsquointerferometria a spekle7 basata sigli stessi principi di

quella olografica ma lrsquoacquisizione dellrsquoimmagine avviene tramite una telecamera

Lrsquoolografia conoscopica che usa una telecamera nella quale tra obbiettivo e

sensore CCD ha un cristallo che separa in due parti la luce proveniente

6 CartiglioDisegno di un rotolo di carta in parte srotolato sul quale li leggono iscrizioni 7 Speckle (macchiolina) Viene chiamata cosigrave la figura punteggiata che si ottiene quando unrsquoonda coerente viene fatta passare attraverso un mazzo disordinato

31

dallrsquooggetto creando una figura di interferenza dalla quale si ricava la distanza di

ogni punto dellrsquooggetto in esame

Annoveriamo tra le tecniche in luce coerente anche una variante del sistema a

tempo di volo che sfrutta lo sfasamento tra lrsquoimpulso laser generato e registrato

ottenendo una maggiore precisione

232a Lrsquoolografia conoscopica

Con questa tecnica egrave possibile misurare con estrema precisione la distanza tra la

sonda ottica usata e per cosigrave dire ogni ldquosingolo puntordquo della superficie (non si

usa infatti quasi mai per ricostruire lrsquointero corpo dellrsquooggetto) in esame

Il principio di funzionamento egrave il seguente un laser a diodi produce un raggio

che egrave riflesso totalmente da un beam-splitter a 90deg verso il campione Parte dellrsquo onda

luminosa riflessa viene captata dallrsquoobbiettivo attraversa lo splitter (ora con

proprietagrave di trasparenza) e incontra il modulo conoscopico Questo elemento

costituito da un cristallo monoassiale8 birifrangente9 posto tra due lamine

polarizzatrici separa i raggi luminosi che vi incidono in due componenti raggio

ordinario e raggio straordinario

Questi dopo aver percorso praticamente lo stesso cammino ottico

interferiscono dando luogo a frange circolari sulla superficie del sensore CCD La

fittezza delle linee della frangia dipende dal cammino ottico dei raggi

dallrsquooggetto scansionato al sensore ecco che allora misurandola si risale alla

distanza di ogni punto dalla sonda

Figura 27Funzionamento di una sonda conosco pica[16]

8 Monoassiale Con un solo asse ottico 9 Birifrangente Con due indici di rifrangenza ortogonali fra loro

32

Elaborando dunque il segnale restituito dal CCD si risale al ldquoperiodordquo di ogni

singola frangia fatto poi corrispondere ad una distanza Poicheacute la lettura del CCD

puograve essere ripetuta con una frequenza di alcune migliaia di Hz alla stesa velocitagrave egrave

anche possibile acquisire le misure

La distanza dellrsquoobbiettivo dallrsquooggetto da esaminare puograve variare da poche

decine di mm a poche decine di centimetri a seconda delle esigenze cambiando

lrsquoobbiettivo di ripresa

Si raggiungono prestazioni eccellenti Con una distanza di lavoro di 40mm per

esempio si raggiunge una risoluzione di circa 6μm in quota e 30μm nelle

direzioni trasversali con una dinamica di profonditagrave di plusmn4mm

Una caratteristica importante di questo strumento egrave quella di poter lavorare

con un angolo di incidenza minimo di circa 5deg ciograve consente di indagare tratti di

superficie con unrsquoinclinazione fino a plusmn85deg col risultato di riuscire a fare misure

allrsquointerno di fori di diametro inferiore a 1mm con un rapporto profonditagravediametro

fino a 251

Un altro grande vantaggio dellrsquoolografia conoscopica egrave quello di superare i

vincoli pratici di stabilitagrave e sensibilitagrave alla temperatura e alle vibrazioni meccaniche

di cui soffrono gli strumenti interferometrici laser di tipo convenzionale dato

lrsquounica sorgente di luce coerente che viene separata solamente dentro il cristallo

birifrangente

Il sistema trova numerose applicazioni nel campo del restauro e della

conservazione ogniqualvolta si debbano analizzare con grande dettaglio oggetti o

parte di essi microdeformazioni su dipinti microscopiche incisioni su pietra o

rilievi su tavole usate per la litografiaecc ecc

Nelle immagini seguenti unrsquoindagine in olografia conoscopica effettuata su un

quadro di Raffaello La Madonna del cardellino Da notare i due solchi verticali nella

parte centrale del riquadro

Figura 28Madonna del cardellino Raffaello 1506 Galleria degli Uffizi e particolare (restituito in luce radente) dopo unrsquo olografia conoscopica

33

223b Lo scanner laser a misura di fase

Questa tecnica apparentemente del tutto simile a quella dello scanner laser TOF

visto nel paragrafo 231a sfrutta il fatto che un impulso laser modulato in ampiezza cambia la sua fase da quando egrave stato emesso a quando egrave rivelato dopo

la riflessione Conoscendo questo sfasamento si puograve risalire alla distanza

percorsa

Solitamente si sceglie per il laser (onda portante) una lunghezza drsquoonda di 1divide

2μm vicino infrarosso data la buona penetrabilitagrave in aria di questo tipo di onda

elettromagnetica mentre la modulazione ( in realtagrave vedremo che di modulazioni ne

occorreranno di diversi tipi) egrave fatta con lunghezze drsquoonda dellrsquoordine del metro

(onde radio)

Figura 29Schema di principio di uno scanner laser a sfasamento di modulazione di ampiezza

Matematicamente la variazione di fase Δ120601 durante tutto il tragitto 2119871 egrave data da

Δ120601 = 119899119896119898 2119871

Dove n egrave lrsquoindice di rifrazione dellrsquoaria da determinare in sede di misura a seconda delle

condizioni di temperatura pressione e umiditagrave relativa e 119896119898 egrave il vettore drsquoonda

corrispondente alla pulsazione di modulazione 120596119898 Con pochi passaggi si ottiene la

distanza cercata

119871 = Δ120601119888 2119899 120596119898

con c velocitagrave della luce

Bisogneragrave tener conto del fatto che il sensore discriminatore di fase (comparatore)

non percepisce quando 120601 ha subito delle rotazioni intere di angolo giro Per questa ragione in

realtagrave la modulazione egrave fatta con diverse frequenze (sottomultipli di un oscillatore interno

allo scanner) per ognuna delle quali si acquisisce una delle cifre della misura finale di ogni

singolo punto Questo egrave chiamato Metodo per decadi Se per esempio un punto egrave

distante dallo scanner 756342m avrograve bisogno di 6 (numero con 6 cifre) frequenze

di modulazione

34

24 Tecniche microscopiche

Lrsquoapplicazione della microscopia ottica ed elettronica nel campo dei Beni Culturali

fornisce un contributo scientifico di estremo interesse Ersquo infatti applicata per

indagini diagnostiche finalizzate al restauro passando per lrsquoanalisi del materiale

artistico di varia natura analizzando il suo stato di conservazione e anche

permettendo lrsquoindividuazione delle tecniche usate nella realizzazione dellrsquoopera

Infatti lrsquoutilizzo del microscopio ottico o elettronico a scansione permette lrsquoanalisi

approfondita relativa sia alla morfologia della superficie che alla composizione

chimica elementare di campioni di vario tipo ad elevati ingrandimenti fornendo

importanti informazioni in fase di restauro

241 La microscopia elettronica a scansione SEM

Il microscopio elettronico a scansione SEM (Scanning Electron Microscope)

fornisce informazioni sullrsquoaspetto sulla natura e sulle proprietagrave delle superfici e

degli strati sottostanti di campioni con risoluzione media di 2divide5 nm Il principio

di formazione delle immagini le quali saranno riprodotte con un effetto

tridimensionale egrave sequenziale Un fascio di elettroni (sonda) viene focheggiato

sulla superficie del preparato e fatto scorrere su esso secondo linee parallele

ravvicinate come avviene per un pennello elettronico di un tubo televisivo

Figura 30Schema di un microscopio elettronico a scansione[15]

Il diametro della sonda quando incontra la superficie del campione egrave di circa

2nm Lrsquointerazione del fascio accelerato da una differenza di potenziale che va da

poche centinaia di volt a diverse decine di kV con gli atomi del preparato da luogo a

diversi tipi di ldquoprodottirdquo ([15]Valdregrave) con ognuno dei quali si creeragrave un segnale tra

cui i piugrave importanti nelle applicazioni per i beni culturali sono

Elettroni secondari (SE) convenzionalmente definiti come gli elettroni

uscenti dal preparato con energia le50eV Provengono da una profonditagrave di

pochi nm sono prodotti dal fascio primario interagendo anelasticamente con

35

gli elettroni di valenza del campione Il segnale SE egrave il piugrave frequentemente usato

utilizzato principalmente per informazioni sulla topografia delle superfici

Lrsquoimmagine fornita appare in rilievo come se lrsquoosservatore fosse al livello del

diaframma D (vedi figura) e guardasse il campione illuminato da una

ipotetica sorgente posta in corrispondenza del rivelatore

(scintillatorefototubo)

Elettroni retrodiffusi (BSE) Back-Scattered Electrons Elettroni con energie

ge50eV che provengono dal preparato in seguito ad interazioni elastiche

principalmente con nuclei Il segnale BSE fornisce informazioni legate al

numero atomico medio della zona di provenienza (il numero di eventi di

scattering elastico cresce al crescere del numero atomico Gli elementi piugrave

pesanti saranno evidenziati da un segnale piugrave luminoso sullo schermo) alla topografia

e alla struttura cristallina del materiale attraversato

Raggi X Sono quelli della radiazione caratteristica o di bremsstrahlung

Provengono da strati piugrave profondi del campione da una sfera di raggio di

qualche μm al di sotto della sonda Il segnale X viene usato per il

riconoscere e quantificare gli elementi chimici

Elettroni Auger Ersquo un processo di autoionizzazione in cui in luogo di

radiazione X proveniente da una ricombinazione crsquoegrave unrsquoespulsione di un

elettrone

Figura 31Rappresentazione schematica nel caso di un fascio con incidenza normaledelle profonditagrave da

cui provengono i segnali SEBSEAuger(A) e raggi X[15]

Normalmente un microscopio SEM lavora con un alto vuoto al suo interno circa

10minus3Pa questo per evitare lrsquointerazione tra particelle sonda o da misurare con

lrsquoaria Un altro requisito questa volta dei campioni egrave che essi siano elettricamente

conduttivi in caso contrario si provvederagrave alla metallizzazione procedimento

tramite il quale si deposita un sottilissimo strato 1divide40 nm di metallo come ad

esempio oro carbone platino ecc

Sviluppi di questa tecnologia portano nuove e piugrave ampie possibilitagrave

nellrsquoanalizzare reperti dalla natura piugrave varia opportunitagrave utilissime nel campo dei

beni culturali

36

241a Lrsquoanalisi SEM-EDS

Parlando di analisi SEM-EDS citata anche come microanalisi EDS si fa riferimento

allrsquouso della microscopia SEM abbinata allrsquoanalisi dei raggi X caratteristici della

zona analizzata del campione che vengono prodotti per fluorescenza Lrsquoanalisi egrave

fatta in dispersione di energia da cui lrsquoacronimo Energy Dispersive Spectroscopy (of X ray)

Il rivelatore normalmente egrave a stato solido Si drogato con Li che ha bisogno di

essere raffreddato da azoto liquido o piugrave recentemente Si drogato con HgI2 per il

quale egrave sufficiente un raffreddamento termoelettrico

Nelle figure qui sotto ([13]Pasquariello Pinzari amp De Mico 2007) un esempio

di indagine SEM-EDS su una vecchia stampa fotografica della quale si voleva

verificare tra le altre cose la composizione chimica del cosiddetto sottostrato

(presenza o meno del Bario) cioegrave la parte compresa tra il supporto primario

(cartoncino) e lo strato immagine vero e proprio (alogenuro drsquoargento in gelatina)

Figura 32Esempio di analisi SEM-EDS su una foto drsquoepoca

241b Lrsquoanalisi SEM-VP

Lrsquoesigenza di esaminare campioni che non possono essere inglobati chimicamente o

metallizzati data la loro specificitagrave o talmente delicati da non poter sopportare lo

stress meccanico dovuto alla bassissima pressione di lavoro del SEM ha portato

allo sviluppo dei SEM-VP Variable Pressure cioegrave a pressione variabile I materiali

biologici per esempio costituiti da tessuti molli (cellule) e acqua perderebbero la

loro struttura ldquoevaporandordquose sottoposti a bassissime pressioni Questiper essere

osservati hanno bisogno di solito di una stabilizzazione chimica di disidratazione

o di un surgelamento prima di entrare nel SEM

37

Con la tecnica SEM-VP si puograve praticamente introdurre nella camera porta

campioni il preparato tale e quale grazie ad una pressione presente in quella parte

del microscopio di 5 o 6 ordini di grandezza superiore (10divide750 Pascal) rispetto alla

zona del cannone elettronico e della colonna (10minus3 divide 10minus4 Pascal)

Nei settore dei beni archeologico-culturali dunque in cui egrave assolutamente

proibito modificare il reperto il fatto che si possa evitare la metallizzazione egrave

fondamentale

Nelle immagini seguenti ([14]Pinzari amp Montanari 2007) si egrave riportato un

esempio di studio possibile con il microscopio SEM-VP la catalogazione di una

infestazione fungina sul dorso della copertina di libri Le misure sono state fatte con

una pressione in camera di 150Pa una tensione del fascio di 20kV ed utilizzando il

rivelatore VPSE Variable Pressure Secondary Electrons Lrsquoingrandimento della foto egrave

9800times (dati riscontrabili anche in basso nella foto SEM-VP)

Figura 33Efflorescenze sul dorso dei volumi e prelievo del micelio per mezzo del nastro adesivo

Figura 34Immagine SEM-VP del nastro adesivo utilizzato per campionare le efflorescenze fungine

38

241c Lrsquoanalisi SEM con ED-XRF

Si ha la possibilitagrave di ampliare la profonditagrave di analisi della fluorescenza X

montando sul microscopio SEM una apparecchiatura per Fluorescenza X in Dispersione

di Energia ED-XRF composta da tubo generatore di raggi X e rivelatore allo stato

solido In questo modo si aumenta la profonditagrave di indagine in quanto la capacitagrave

di penetrazione del fascio di raggi X allrsquointerno del campione puograve essere superiore

rispetto a quella scelta per formare lrsquoimmagine del pennello di elettroni

Figura 35Assemblaggio dellapparato SEM con ED-XRF[11]

Usato allrsquointerno del SEM inoltre lrsquoXRF garantisce migliori prestazioni

rispetto al suo utilizzo in aria questo per motivi legati sia alla migliore e piugrave rigida

geometria sorgente-campione-detector sia allrsquoalto vuoto realizzato allrsquointerno della

camera porta campione che evita cosigrave lrsquoassorbimento da parte dellrsquoaria dei raggi X a

bassa energia

Le immagini che seguono ([11]Ferro 2007) riguardano lo studio della

composizione chimica di una scoria metallica rinvenuta nel sito archeologico di Petra

in Giordania da notare il confronto delle due analisi spettrali EDS e ED-XRF

sovrapposte ottenute allrsquointerno del SEM Si possono ottenere con questo secondo

sistema sensibilitagrave nel rilevare gli elementi dalle 10 alle 1000 volte maggiori

Figura 36 Scoria metallica dal sito di Petra IIIdeg secolo aC

39

Figura 37 Confronto tra gli spettri in energia tra microanalisi EDS (avanti) e ED-XRF (dietro) in SEM

242 Il microscopio ottico a luce polarizzata trasmessa

Ogni qualvolta si ha la necessitagrave di esaminare un materiale che al suo interno

presenti componenti anisotrope10 il microscopio ottico a luce polarizzata permette

di individuarle Si sfrutteragrave il fatto che un campione di materiale anisotropo

possedendo due indici di rifrazione ortogonali fra loro saragrave in grado di

suddividere un fascio di luce polarizzata che lo attraversa in due nuove

componenti polarizzate oscillanti secondo la direzione degli suoi indici di

rifrazione

Il microscopio polarizzatore essenzialmente si compone di una sorgente

luminosa un filtro polarizzatore un tavolo porta campione (rotante) e un altro filtro

polarizzatore (detto analizzatore )

10 Anisotropo Si dice di un materiale che ha la capacitagrave di modificare lo stato di polarizzazione della luce che lo attraversa Chiamato anche birifrangente

40

Figura 38 Configurazione di un microscopio a luce polarizzata

Schematicamente possiamo riassumere cosigrave il percorso del raggio luminoso il filtro

polarizzatore seleziona una direzione di vibrazione per il campo E della sorgente

luminosa Il campione birifrangente ldquoscomponerdquo le direzioni di vibrazione di E in

ordinaria e straordinaria che dunque perdono la relazione di fase allrsquouscita del

campione possedendo una differenza di cammino ottico Δ119897 = Δ119899119889 con

Δ119899 = 119899119904 minus 119899119900 e d spessore del campione Quando il filtro analizzatore le

ricompone si nota una variazione dellrsquointensitagrave luminosa rispetto a quella iniziale

dovuta proprio a Δ119897

Posizionando dunque i due polarizzatori incrociati fra loro ( egrave questa infatti

una analisi ortoscopica e non ci sarebbe nessuna trasmissione di luce se non si

inserisse il materiale birifrangente) e facendo ruotare il campione attorno allrsquoasse

ottico del sistema lrsquointensitagrave dellrsquoimmagine vista varia periodicamente risultando nulla

quando le sue direzioni principali di vibrazione coincidono con quelle del

polarizzatore e dellrsquoanalizzatore (posizione di estinzione) mentre risulteragrave

massima nelle posizioni a 45deg (posizioni diagonali) Si possono cosigrave dedurre

importanti informazioni sullrsquoorganizzazione cristallina del campione in esame

Figura 39Cristallo birifrangente posto tra due polarzzatori incrociati

41

Nella prossima figura si egrave indicato con s e o i piani di oscillazione straordinari e

ordinari con P e A i piani del polarizzatore e dellrsquo analizzatore

Figura 40 Orientazione del cristallo birifrangente e relativa variazione dellintensitagrave trasmessa

Il campione egrave preparato in sezione sottile tramite taglio e abrasione fino a rendere

il campione subtrasparente (in genere 30μm di spessore) e consentire la trasmissione

della luce

Nel campo dei beni culturali questo strumento egrave ampiamente usato per analisi

petrografiche e mineralogiche di materiali lapidei naturali e artificiali In

particolare egrave possibile classificare le pietre naturali identificare le tipologie di

inerte e definire il rapporto inertelegante presente in malte intonaci e stucchi

noncheacute effettuare determinazioni sulle finiture cromatiche sul degrado e sulle

tecniche esecutive

Figura 41 Immagine al microscopio polarizzatore di un frammento di materiale lapideo riconosciuto come trachite dei Colli Euganei

42

Capitolo 3 - Le apparecchiature dellrsquoAteneo

disponibili nel campo dei beni culturali

In questo capitolo approfondiremo alcune tecniche analitiche descritte brevemente

nel capitolo 2 La scelta egrave ricaduta su alcune delle tecniche che allrsquo interno di questo

Ateneo vengono utilizzate anche per la ricerca nel campo dei beni culturali

31 I raggi X la tecnica XRF

311 La produzione di raggi X

Si definiscono convenzionalmente raggi X quella parte di radiazioni dello spettro

elettromagnetico con energia compresa tra 012 keV e 120 keV I raggi X sono il

risultato dellrsquointerazione in un tubo nel quale egrave stato realizzato un alto vuoto (

10minus6 minus 10minus7 Torr) tra materia lrsquoanodo (tipicamente come anodi vengono usati il

Tungsteno Molibdeno Rame Argentohelliphellip ) ed elettroni prodotti da un filamento

incandescente il catodo e accelerati da una opportuna differenza di potenziale con

conseguente perdita di energia da parte di questi ultimi

Figura 42Schema di principio di un generatore a raggi X[6]

I processi attraverso i quali lrsquoelettrone nellrsquourto con lrsquoanodo perde energia si

possono riassumere nei seguenti punti ([2]Castellano Martini amp Sibilia 2002)

I Lrsquoelettrone eccita lrsquoatomo ldquospostandordquo un elettrone esterno

(perdita di energia di qualche eV) Lrsquoatomo torna poi allo stato

fondamentale con emissione di radiazione nel visibile(quellrsquoorbitale

esterno si puograve chiamare ldquootticordquo)

II Lrsquoelettrone ionizza lrsquoatomo rimuovendo un elettrone esterno

(perdita di energia fino a centinaia di eV)

III Lrsquoelettrone collide con il nucleo atomico in questo caso lrsquoelettrone

orbita parzialmente intorno al nucleo e perde energia per

43

decelerazione Questrsquoultimo fenomeno egrave alla base della bremsstrahlug

parola tedesca che significa radiazione di frenamento

IV Lrsquoelettrone collide con un elettrone interno dellrsquoanodo(shell K L

Mhellip) con conseguente espulsione di questrsquoultimo(con una energia

cinetica Ec) Se WK(LM) indica lrsquoenergia di legame dellrsquoelettrone alla

shell KLMhellip lrsquoenergia richiesta per il processo egrave Ec+WK(LMhellip) Un

elettrone piugrave esterno va a sostituire quello espulso con emissione

di radiazione X la quale egrave caratteristica della sostanza colpita

La radiazione X egrave prodotta essenzialmente dai processi fisici riportati al punto III e

IV Esaminiamoli con maggior dettaglio

La ldquoradiazione biancardquo (breemstrahlung)

Una particolare attenzione merita la radiazione X prodotta dal fenomeno riportato

sopra al punto III Dunque accade che lrsquoelettrone decelera o in genere subisce una

variazione anche puramente direzionale dellrsquoaccelerazione da questa perdita di

energia scaturisce un fotone X che viene emesso a partire dalla regione dellrsquourto Il

processo di breemstrahlung egrave il piugrave importante almeno in termini di estensione dello

spettro che produce In esso lrsquoemissione di raggi X avviene con

continuitagrave(radiazione bianca) esistendo tuttavia una lunghezza drsquoonda limite

120582m al di sotto della quale non vi egrave emissione

Figura 43 Spettri continui di raggi X per alcuni valori della tensione applicata[6]

Il principio di conservazione dellrsquoenergia vieta infatti che vengano emessi fotoni con

energie maggiori di quella massima degli elettroni EM accelerati contro lrsquoanodo

data da

44

119864119872 = 119890119881 (31)

Essendo e la carica dellrsquoelettrone e V la differenza di potenziale tra il filamento

emettitore di elettroni e lrsquoanodo Questa lunghezza drsquoonda minima corrisponde ad

un processo di frenamento in cui lrsquoelettrone incidente perde tutta la sua energia in

un unico urto producendo un fotone con 120582m pari a

λm =ℎ119888

119890119881 (32)

Naturalmente questo implica che vi sia una frequenza massima ammissibile 120584M

data dallrsquoequazione

120584119872 =119864119872

ℎ (33)

Rispetto alla figura 2 una grafico che avesse in ascissa lrsquoenergia ( o la frequenza )

verrebbe ribaltato rispetto ad un asse verticale evidenziando una EM (o una 120584119872)

saragrave questa la visualizzazione piugrave frequente degli spettri X negli usi delle varie

procedure sperimentali

La radiazione caratteristica la fluorescenza dellrsquoatomo

Il processo brevemente descritto sopra al punto III egrave alla base della produzione

della radiazione X caratteristica Oltre allo spettro continuo sono presenti infatti

righe monocromatiche caratteristiche alcune delle quali particolarmente intense

Mentre lo spettro continuo egrave molto simile per tutte le sostanze con il detto limite

inferiore 120582119898 e un solo massimo di intensitagrave a circa 120582 =15120582119898 le righe

caratteristiche variano da sostanza a sostanza costituente lrsquoanodo Dunque

bombardando una sostanza con elettroni veloci alcuni atomi si ionizzano

espellendo un elettrone di una shell interna Supponiamo una mancanza di un

elettrone nella shell K in seguito a questo un elettrone di una shell piugrave alta L Mhellip

faragrave una transizione radiativa per riempire il livello libero Naturalmente questa

transizione determina un posto vuoto nel guscio L Mhellip ma questo verragrave occupato

successivamente da un elettrone ancora piugrave esterno nellrsquoatomo emettendo unrsquo altra

riga dello spettro caratteristico Le righe originate dal livello vuoto nella shell K

sono chiamate righe 119870120572 119870120573 119870120574helliphellipe corrispondono alle transizioni LrarrK MrarrK

NrarrK hellipLa transizione Kα da origine alla riga ad energia piugrave alta negli spettri X

Fu il fisico H Moseley che tra il 1913 e 1914 stabiligrave nei suoi primi esperimenti per le

linee 119870120572 che

La radice quadrata della frequenza delle linee 119922120630 egrave direttamente proporzionale

al ndegatomico Z

120584119870119894

2 = 119862119894(119885 minus 120590119870) 119894 = 120572 120573 120574 hellip (34)

Dove Ci egrave una costante indipende da Z e 120590119870 rende conto dello schermaggio

dellrsquoelettrone K rimasto

45

1 lt 120590119870 lt 2

La stessa regola egrave estendibile alle righe della serie L dovendo perograve sostituire una

costante 120590119871 di schermaggio maggiore

74 lt 120590119871 lt 94

Figura 44 Il diagramma di Moseley di 120642120784

su Z per le linee Kα[1]

La (44) fu subito generalizzata da Moseley considerando la formula di Bohr per i

livelli energetici di atomi ad un elettrone che si muovono perograve in un potenziale

colombiano di carica 119885 minus 120590

120584119898119899 = 119877 infin 119885 minus 120590 2 1

1198982 minus1

1198992 119898 lt 119899 (35)

dove m n sono i numeri quantici principali delle shell di arrivo e partenza

rispettivamente e R infin egrave la costante di Rydberg avendo usando lrsquoapprossimazione

di massa nucleare infinita

119877 infin =119898

4120587ℏ3

1198902

4120587ℇ0

2

(36)

In realtagrave non esiste una sola linea Kα Kβo Lα Lβhellip

Lrsquointerazione spin-orbita separa i livelli energetici delle shell (tranne la shell K)

Nella shell L gli elettroni con ℓ = 0 hanno lrsquoenergia di legame piugrave grande quelli

con ℓ = 1 e 119895 = 1 2 piugrave bassa e quelli con ℓ = 1 e 119895 = 3 2 ancora piugrave bassa

Questi tre livelli sono chiamati LI LII e LIII La separazione in energia egrave grande

abbastanza da poter essere agevolmente evidenziata negli spettri essendo

46

proporzionale a 119885 minus 120590119870 4come mostra la formula di struttura fine per

lrsquointerazione spin-orbita

ℓ 119904119890 119895 = ℓ + 1 2

Δ119864 =1198981198882 119885minus120590119870 120572 4

41198993ℓ ℓ+1 2 times (37)

minusℓ minus 1 119904119890 119895 = ℓ minus 1 2

Con

120572 =1198902

4120587휀0ℏ119888 (38)

costante di struttura fine

Potremo dunque osservare fra le altre le righe Kα1 e Kα2 che corrispondono alle

transizioni LIII rarrK e LII rarrK rispettivamente Il seguente schema mostra i due

gruppi (K e L) di transizioni principali

Figura 45Schema (non in scala) delle principali transizioni X permesse[1]

Le transizioni saranno regolate dalle regole di selezione Δℓ = plusmn1 Δj = 0 plusmn1

Per esempio le righe Kα1 e Kα2 del Tungsteno hanno

1205821198701205721 = 0214Å 1198641198701205721 = 579119896119890119881

1205821198701205722 = 0209Å 1198641198701205722 = 593119896119890119881

Ersquo molto utile per gli usi pratici in cui il materiale egrave coinvolto mostrare uno spettro

di un tubo a raggi X con anodo di Tungsteno

47

Figura 46Spettro dei raggi X prodotti da un tubo RX con anodo di Tungsteno a 80 kV[2]

Si notano oltre la radiazione continua di bremstrahlung e i due picchi Kα1 e Kα2 anche i due picchi Lα e Lβ che sono molto meno energetici di quelli K ma anche

molto piugrave probabili

312 La sezione drsquourto di assorbimento

Una volta che si ha a disposizione una sorgente di raggi X essi possono essere usati

per ionizzare lrsquoatomo attraverso lrsquoeffetto fotoelettrico Ovvero i raggi X stessi

possono essere usati a posto degli elettroni per produrre a loro volta radiazione X

dalla sostanza irraggiata I fotoni di adeguata energia dunque possono determinare

eccitazione o dare luogo alla rimozione di elettroni ove abbiano energie sufficienti a

vincere lrsquoenergia di legame della shell La sezione drsquourto 120590 di questo processo egrave

espressa in buona approssimazione dalla formula della sezione drsquourto per atomi

idrogenoidi

120590 =16 2120587

312057281198855

1198981198882

ℏ120596

7 2

11988602 (39)

1205720 = 0529177Å (raggio di Bohr)

anche se lrsquoapprossimazione di dipolo con la quale egrave stata ldquocostruitardquo egrave sempre

meno congrua allrsquoaumentare dellrsquoenergia dei fotoni La sezione drsquourto diminuisce

dolcemente allrsquoaumentare della frequenza de fotoni come ℏ120596 minus7 2 fino a che non

si raggiunge un energia sufficiente per espellere un elettrone dalle shell piugrave interne

A questo punto la sezione drsquourto ha un brusco aumento siamo in presenza del

cosiddetto ldquoabsorption edgesrdquo (soglie di assorbimento) Simili picchi si

incontrano ogni qual volta si raggiungono energie sufficienti a strappare elettroni in

shell via via piugrave profonde

48

Figura 47Andamento del coefficiente di assorbimento di massa del piombo in funzione di 120640 e E

La figura 6 mostra il coefficiente di assorbimento di massa che ha lrsquoandamento del

tutto analogo a 120590 Dunque la scelta di opportuni valori della tensione del tubo a

raggi X determina le energie del fascio dei fotoni prodotti incidenti su un materiale

e quindi la possibilitagrave che si verifichino i processi di assorbimento in esame Queste

considerazioni fanno parte delle attivitagrave preparatorie e delle impostazioni

preliminari allrsquoanalisi ED-XRF

313 Il sistema XRF in uso nel dipartimento di Fisica di

Camerino

Nel laboratorio XAS (X-ray Absorption Spectroscopy) del dipartimento di fisica

dellrsquouniversitagrave di Camerino opera un apparato per analisi ED-XRF il cui nucleo egrave

il sistema rivelatore (XR-100CR) amplificatore e alimentatore (PC2CR)

convertitore analogico-digitale+scheda multicanale(MCA 8000A) prodotto

dalla AMPTEK INC [5]

49

Figura 48Schema dei collegamenti dellapparato rivelatore-analizzatore[5]

Alcune caratteristiche del rivelatoreXR-100CR

Tipo di sensore Si-PIN(Fotodiodo di silicio a tre strati drogati P e N

separati da uno stato ad alta resistivitagrave quasi Intrinseco)

Dimensioni del sensore 24mmtimes28mm(7mm2)

Spessore del Silicio 300μm

Risoluzione in energia FWHM11 220eV

(misurata sulla riga a 59 keV del 55Fe)

Finestra del rivelatore Berillio spessore 25μm

La risoluzione in energia egrave il grado di precisione del picco delle righe rivelate piugrave ha un valore basso e piugrave la riga saragrave stretta e dunque piugrave discriminata in energia dalle altre

Le curve di efficienza e di trasmissione

Ersquo interessantissimo analizzare il comportamento dei componenti principali del

rivelatore cioegrave il sensore vero e proprio Si-PIN e la finestra di Berillio al variare

dellrsquoenergia dei fotoni In generale infatti il comportamento di un sensore o di un

materiale a basso assorbimento di raggi X varia a seconda dellrsquoenergia delle

radiazioni elettromagnetiche con cui interagiscono dando luogo a fenomeni di

filtraggio

11 FWHM Full Width Half Maximum egrave la larghezza della riga a metagrave della sua altezza Piugrave questo parametro egrave piccolo migliore saragrave la risoluzione

50

Figura 49Trasmissione di raggi X attraverso la finestra di Berillio[5]

Ersquo necessario isolare sotto vuoto il sensore dato che lo si fa lavorare a bassa

temperatura (ndash30 ndash40 degC) Si sceglie il Berillio come finestra dato che egrave il materiale

che minimizza lrsquoassorbimento di raggi X Come si vede sopra 6keV lrsquoefficacia del

conteggio si avvicina al 100

Vediamo ora la curva di trasmissione (percentuale dei fotoni che interagiscono

fotoelettricamente sul totale) del sensore SiPIN

Figura 50Efficienza del rivelamento del sensore di Si [5]

Il grafico seguente tenendo conto di entrambi gli andamenti di cui sopra mostra

lrsquoefficienza intrinseca di rivelazione a ldquopiena energiardquo cioegrave ldquola probabilitagrave che

un fotone X entrato nel sensore depositi tutta la sua energia per effetto

fotoelettricordquo

Curva del

rivelatore del

laboratorio di

Camerino

51

Figura 51Efficienza intrinseca () di rivelazione a piena energia[5]

In sostanza la finestra di Berillio e il sensore Si-PIN consentono la rivelazione di

elementi la cui energia di emissione caratteristica sia compresa tra 1-2keV e 50-

60keV circa a basse energie lrsquoimpedimento egrave la finestra di Berillio a quelle alte egrave il

rivelatore (scritte in inglese ai bordi del grafico) Nella figura sopra sono mostrati i

riferimenti delle linee Kα di diversi elementi mancano tutti gli altri tipi di righe che

ovviamente consentono di individuare atomi diversi da quelli menzionati dal

grafico o che il grafico mette in una zona di scarsissima efficienza Risulta chiaro

allora che lrsquoassorbimento della finestra di Berillio alle basse energie unitamente alla

bassa ldquoresa di fluorescenzardquo degli elementi leggeri fa si che la tecnica XRF non trovi

applicazione per elementi a basso numero atomico (Zle10)

52

32 I raggi ultravioletti Lrsquoosservazione in

fluorescenza UV

In generale la fluorescenza egrave la proprietagrave di alcune sostanze solide liquide e

aeriformi per la quale allorchegrave sono colpite da una radiazione riemettono quasi

istantaneamente (ritardo di 10minus8s) altre radiazioni la cui lunghezza drsquoonda

dipende da quella della radiazione eccitante e dalla natura della sostanza Ersquo

sinonimo di luminescenza

Ci occuperemo in questa parte il fenomeno della fluorescenza indotta da raggi

UV approfondendone la genesi fisica

321 Il fenomeno della fluorescenza UV nelle molecole

Lo stato energetico di una molecola egrave descritto da tre parametri quantici il grado di

eccitazione elettronico il grado di eccitazione vibrazionale e il grado di eccitazione

rotazionale Quello energeticamente piugrave importante egrave quello elettronico (poi quello

vibrazionale) e una molecola puograve o meno coinvolgerlo nelle transizioni da uno

stato energetico allrsquoaltro Ci possono essere cioegrave transizioni puramente rotazionali

transizioni roto-vibrazionali (in cui cambia lo stato vibrazionale) e infine

transizioni tra stati elettronici diversi

La fluorescenza UV egrave un fenomeno di questo tipo in cui la molecola assorbe

radiazione ultravioletta questo provoca una eccitazione elettronica e il processo di diseccitazione avviene in maniera tale che la radiazione emessa egrave di

minore energia ricadendo nel visibile Ersquo utile ora illustrare una proprietagrave che le molecole hanno e che chiarisce meglio il

fenomeno fisico il principio di Franck-Condon

Questo principio afferma che il processo con cui gli elettroni passano da uno

stato energetico allrsquoaltro egrave talmente rapido rispetto al moto dei nuclei che

possiamo considerare questi ultimi (e quindi la loro distanza relativa che saragrave

indicata con R) come fermi nelle eccitazioni-diseccitazioni elettroniche

La conseguenza pratica di questo principio egrave che nei grafici in cui si evidenziano

questi processi la freccia che va da uno stato quantico allrsquoaltro possiamo

disegnarla verticale

Dunque il processo della fluorescenza UV si sviluppa cosigrave dapprima

rispettando il principio di Franck-Condon una transizione di assorbimento fa

passare la molecola da uno stato elettronico ad uno stato vibrazionale di un altro

stato elettronico di energia superiore A questo punto la molecola puograve perdere

energia vibrazionale interagendo con molecole vicine (decadimento termico) e

raggiungere lo stato vibrazionale piugrave basso 119959prime = 120782 dello stato elettronico

53

eccitato Come risultato la radiazione emessa durante la diseccitazione finale

ha una frequenza piugrave bassa e ricadragrave nel visibile

Figura 52 Fenomeno della fluorescenza[1]

33 La radiazione infrarossa La riflettografia IR

Lrsquointerazione energia-materia di strati pittorici con la radiazione del vicino infrarosso cioegrave la banda dello spettro che va dallrsquoestremo visibile rosso fino a una

lunghezza drsquoonda di circa 3μm puograve dar luogo a fenomeni ottici ben diversi da quelli

osservabili in luce visibile

Figura 53Lo spettro della radiazione infrarossa

54

Lrsquoassorbimento la diffusione interna (scattering) e la riflettanza12 possono

assumere valori molto diversi con una conseguente dello strato pittorico a vista

In generale ad un aumento della lunghezza drsquoonda(fino a 120582 cong 22120583119898 )

corrisponde una diminuzione del fenomeno di scattering cioegrave una diminuzione del

potere coprente e quindi un aumento della trasparenza dello strato pittorico

331 Lrsquointerazione della radiazione infrarossa con i mezzi

torbidi

Parliamo di mezzo torbido quando piccole ( 10minus3 divide 1 μm) particelle sono

disperse in una matrice (il mezzo che ldquoospitardquo le particelle) trasparente e omogenea

che puograve essere gassosa liquida o solida Esempi di questo tipo di sistemi sono la

nebbia il fumo le pitture i colloidi liquidi e le soluzioni solide(come i vetri

colorati)

Il comportamento della radiazione infrarossa con questi sistemi egrave

intrinsecamente lo stesso di quello della luce visibile Esso egrave governato da

interazioni come la riflessione la rifrazione la dispersione la diffusione e nel caso di

specifiche sostanze colorate assorbimento (di determinate lunghezze drsquoonda)

La diffusione e lrsquoassorbimento sono fattori determinanti per la

trasmittanza13 di questi sistemi Per esempio il potere coprente di uno strato di

pittura bianca (non considerando lo spessore) egrave dovuto essenzialmente alla

diffusione mentre in uno strato di pittura blu di Prussia14 il fattore dominante egrave

lrsquoassorbimento specifico

La diffusione puograve essere descritta quantitativamente dagli specifici

coefficienti di diffusione delle particelle disperse attraverso la teoria di Kubelka-Munk

Questi coefficienti dipendono dalla lunghezza drsquoonda della radiazione incidente

dalla geometria delle particelle (forma e diametro) e dalla differenza degli indici di

rifrazione del pigmento(particelle) e mezzo(matrice)

In generale per uno strato di pittura bianca (volendo focalizzare il discorso

solo sulla diffusione) possiamo dire che diventa piugrave trasparente

al crescere della lunghezza drsquoonda della radiazione incidente

al diminuire dello spessore dello strato

al diminuire del numero di particelle nello strato(concentrazione

pigmentovolume)

al diminuire della differenza degli indici di rifrazione tra pigmento e

mezzo(legante)

Concludiamo questo paragrafo col dire che nella maggior parte dei casi il massimo

della trasmittanza di un pigmento egrave nel vicino infrarosso tra 18μm e 22μm

12 Riflettanza Il rapporto tra la radiazione retro diffusa e quella inviata 13Trasmittanza Per una superficie investita da una radiazione acustica o ottica il rapporto tra lrsquointensitagrave della radiazione trasmessa entro il corpo e lrsquointensitagrave della radiazione incidente 14blu di Prussia Ferrocianuro ferrico Fe4[Fe(CN)6]3 scoperto casualmente a Berlino nel 1704 Anche chiamato blu di Berlino

55

superando poi questa soglia per le matrici (di origine organica) comincia a

diventare prevalente lrsquoassorbimento della radiazione facendo diventare lo strato

pittorico meno trasparente e il contrasto15 diminuisce

332 Una trattazione matematica del fenomeno

In riflettografia infrarossa si fa spesso riferimento ad una trattazione matematica[2]

(dovuta a Kubelka e Munk) che pur semplificando molto la situazione rispetto alla

realtagrave ha il pregio di essere intuitiva e di identificare la grandezze fondamentali in

gioco Essa ci porteragrave ad esprimere matematicamente la riflettanza di uno strato

pittorico solamente in funzione di coefficienti caratteristici dello strato stesso e

non piugrave in funzione della profonditagrave di penetrazione nello strato pittorico

Nellrsquoambito di questa teoria un dipinto egrave schematicamente descritto come uno

strato di colore (si pensa al colore come un pigmento disperso in un leganteil mezzo)

che ricopre una preparazione di fondo (costituita quasi sempre da una mescola di

gesso e colla animale o da biacca16 ) e sul quale egrave stato tracciato il disegno preparatorio

(fatto con carboncino grafite o punta metallica )

Le proprietagrave ottiche delle parti in questione e del sistema vengono considerate

in questo modo

Il legante viene considerato perfettamente trasparente

Il pigmento egrave considerato in grado di diffondere la radiazione che incide

normalmente

Si considera solo la diffusione che allrsquointerno dello strato si propaga ortogonalmente

ad esso in avanti o allrsquoindietro

La riflessione speculare non viene considerata

La lunghezza drsquoonda della radiazione egrave molto maggiore del diametro medio dei granuli di

pigmento

La radiazione proveniente dalla sorgente IR giunge sulla superficie del dipinto e

penetra in parte al di sotto di essa

Supponiamo che la radiazione non assorbita si propaghi lungo lrsquoasse x e

parte di essa venga diffusa ma solo nella direzione opposta si considera cioegrave

solo la retrodiffusione

Con 119868 119909 si indica il flusso di radiazione proveniente dalla sorgente

Con 119869 119909 si indica il flusso di radiazione retrodiffusa verso il rivelatore

Sia K il coefficiente di assorbimento della radiazione nello strato

Sia S il coefficiente di diffusione della radiazione nello strato

Accade che attraversando lo spessore 119889119909 lrsquointensitagrave 119868 119909 varia a causa

dellrsquoassorbimento della diffusione si considereragrave dunque per 119868 119909 anche il

contributo di 119869 119909 Un ragionamento analogo vale anche per il flusso 119869 119909

15 Contrasto In rifletto grafia per lrsquoindividuazione di linee scure su fondo bianco egrave definito come il rapporto tra la riflettenza della sostanza scura e la riflettanza del fondo bianco 16 Biacca Anche detta ldquobianco di piombordquo egrave un carbonato basico del piombo2PbCO3ndashPb(OH)2

56

In formule

119889119868 119909 = 119870 + 119878 119868 119909 119889119909 minus 119878 119869 119909 119889119909

(316)

119889 119869 119909 = minus(119870 + 119878)119869 119909 119889119909 + 119878 119868 119909 119889119909

Le equazioni cosigrave ricavate costituiscono il sistema di Kubelka-Munk in forma

differenziale

Figura 54Propagazione della radiazione diretta e retrodiffusa secondo lo schema di Kubelka-Munk

In riflettografia si definisce in linea di principio per ogni livello di profonditagrave della

superficie pittorica la riflettanza 119877 119909 come

119877 119909 =119869 119909

119868 119909 (317)

Derivando rispetto a x la (316) e sostituendo nel risultato ottenuto le (315) si ha

per 119877 119909 lrsquoequazione differenziale

119889119877 119909

119889119909= 1198781198772 119909 minus 2(119870 + 119878)119877 119909 + 119878 (318)

Ponendo 119883 = 119909 minus 1199090 1198770 = 119877 1199090 119886 =119870+119878

119878 119887 = 1198862 minus 1 si ha la soluzione

cercata per la riflettanza

119877(119883) =1+ 1198770 119887 coth 119887119878119883 minus119886

119886+119887 coth 119887119878119883 minus1198770 (319)

57

Mettiamoci ora nelle condizione di sapere come diventa 119877(119883) se si ha a che fare con

grandi spessori basta calcolarne il limite per 119883 rarr infin sapendo che coth 119909 =119890119909+119890minus119909

119890119909minus119890minus119909 si ha

119877infin = lim119883rarrinfin 119877(119883) =1+1198770(119887minus119886)

119886+119887minus1198770=

119870

119878+ 1 minus

119870

119878

2

+ 2119870

119878 (320)

Si vede chiaramente cosigrave che 119877infin dipende solamente dal rapporto 119870 119878 che egrave proprio

di ogni pigmento

Lrsquoandamento di 119877infin egrave quello visualizzato qui sotto

Figura 55 Andamento di 119929infin in funzione di KS

Naturalmente fare il limite per 119883 rarr infin ha solamente un senso matematico Nella

realtagrave si puograve misurare la riflettanza dei pigmenti con uno spettrofotometro e si

riscontra che giagrave con spessori di qualche millimetro crsquoegrave una buonissima

corrispondenza con lrsquoandamento di 119877infin

Dunque la trattazione di Kubelka-Munk che afferma con la (320) che per

119883 rarr infin la riflettanza non dipende piugrave dallo spessore dello strato ha un effettivo

riscontro con la realtagrave dove nella maggior parte dei casi si opera su spessori di 12

mm

Dalla (320) con pochi passaggi matematici ci si ricava 119870 119878 in funzione di 119877infin 119870

119878=

119877infin minus1 2

2119877infin (321)

Possiamo ora introdurre una nuova grandezza fondamentale in riflettografia il

contrasto

119862 =119877119887 119909

119877119908 119909 (322)

dove 119877119887 119909 e 119877119908 119909 sono rispettivamente la riflettanza di una linea ldquonerardquo del

disegno preparatorio e quella della superficie ldquobiancardquo del fondo e x rappresenta lo

spessore di pigmento soprastante Da come egrave definito ci si auspica sempre che C

abbia un valore prossimo a 0

Dal contrasto in linea di principio puograve essere ricavato lo spessore di

oscuramento 119883119889 = 119909119889 minus 1199090 definito come il minimo spessore di un dato pigmento in

grado di rendere completamente invisibile a una determinata strumentazione il disegno

58

preparatorio sottostante Esso puograve essere interpretato anche come un indice della

qualitagrave di un apparato per riflettografia

Vediamo ora come sia possibile ricavarsi Xd

Sia Cl il contrasto limite ossia il minimo contrasto rilevabile da un determinato

sensore dalla definizione di C Cl =119877119887 119883119889

119877119908 119883119889

Tenendo presente la (319) ponendo in essa 119910 = 119887 coth(119887119878119883119889) e sostituendo in Cl

si ottiene

1199102 ClR0w minus R0b + 119910 1 minus Cl R0bR0w minus 1 +

+Cl(a minus R0b)(1 minus aR0w ) + (a minus R0w )(aR0b minus 1) = 0 (323)

che egrave unrsquoequazione di secondo grado in y

Dunque conoscendo la riflettanza del fondo R0w la riflettanza del materiale usato per

il disegno preparatorio R0b la 119877infin del colore che ricopre il fondo e il suo coefficiente di diffusione

si puograve ricavare la y da cui trovare poi Xd con la formula

119883119889 =coth minus1 119910 119887

119887119878 (324)

333 La fotocamera CCD CHROMA C3 1600E

La facoltagrave di scienze dellrsquouniversitagrave di Camerino ha a disposizione per le

acquisizioni di immagini nel campo dei beni culturali una fotocamera digitale [10]

con sensore a stato solido CCD (Carge Coupled Device) CHROMA C3 1600E

prodotta dalla DTA

Figura 56 Fotocamera digitale CCD CHROMA C3 1600E

Cuore di questa apparecchiatura egrave il sensore per immagini CCD KAF1602(E)

prodotto dalla Kodak[9]

Figura 57Sensore per immagini CCD Kodak KAF-1602(E)

59

Alcune caratteristiche del CCD

Numero di pixel 1536(H)x1024(V)

(Circa 16MPixel di definizione)

Dimensioni del pixel 9x9 μm2

Dimensioni sensore 138x92 mm2

(corrisponde ad un rapporto 32)

FWC 105elettr

(Full Well Capacity Parametro indicante il massimo numero di elettroni

immagazzinabili in ogni pixel Ersquo da questa caratteristica che dipende sia

lrsquointensitagrave del segnale che del rumore Ersquo comunque auspicabile avere un

FWC piugrave alto possibile anche ge500000 cosigrave da poter lavorare anche su

immagini in cui ci sono zone illuminate diversamente evitando che su

quelle illuminate fortemente si crei sovraesposizione)

DC (misurata a 25degC) 20 elettr(pixel∙secondo)

(Dark Current Ersquo il numero di elettroni generato termicamente in ogni

pixel anche se non egrave esposto a radiazione ldquohellipcorrente di buiohelliprdquo Puograve essere

sottratta via software e bisogna tenerne conto soprattutto nelle acquisizioni

a lunga esposizione Con il raffreddamento termoelettrico di tipo Peltier17

puograve essere ridotta di molto)

Figura 58 Andamento della Dark Current a seconda della temperatura del CCD

QE 40 50 60

(Quantum Efficiency Misurata a tre diverse lunghezze drsquoonda 450nm

550nm 650nm Ersquo uno dei parametri piugrave importanti per valutare la qualitagrave di

un sensore Definito come il numero di elettroni di segnale creati per ogni

fotone incidente)

17 Peltier Jean Charles Athanase Fisico francese (Ham[Somme]1785-Parigi1845) Nel 1834 sccoprigrave lrsquoeffetto termoelettrico che da lui prese il nome

60

DR 74dB

(Dinamic Range Dipende dal rapporto tra la quantitagrave massima di elettroni

utilizzabili e il noise floor 119899119890~ cioegrave massimo numero di elettroni del rumore

di fondo per pixel Piugrave precisamente 119863119877 = 20 log10 119865119882119862 119899119890~ con

119899119890~ =15 elettroni)

La risposta spettrale del sensore quella che prima si egrave solo accennata in maniera

frazionata come QE egrave senza dubbio il parametro fondamentale In riflettografia

infrarossa per esempio si auspica che questo parametro sia alto attorno a 1ndash2 μm

Figura 59 Risposta spettrale QE del sensore KAF-1602 (E)

I filtri a disposizione

Ci sono 7 filtri a disposizione [10] per i vari tipi di acquisizioni di immagini

Tre filtri passa banda nel visibile RGB

Figura 60 Curve di trasmittanza dei tre filtri RGB

In realtagrave la curva di trasmissione dei filtri Blu e Verde aumenta nella regione

dellrsquoinfrarosso per questo motivo si egrave dotati di un filtro IR-Cut (taglia infrarosso)

da porre di fronte allrsquoobbiettivo

Filtro passa banda nellrsquoinfrarosso

Presenta due ldquopicchirdquo attorno a 500nm pari a circa 1-2 di trasmittanza

61

Figura 61 Curve di trasmittanza nel visibile e nel vicino infrarosso del filtro passa banda IR

Filtro passa banda nellrsquoultravioletto

Centrato sui 340 nm e con una ampiezza di banda al 50 della sua trasmittanza

massima FWHM pari a 85 nm

Filtro passa alto nellrsquoinfrarosso

Ha la lunghezza drsquoonda di cut-off (50 della sua trasmittanza max tmax) a 780 nm

A 680nm si ha 001 tmax a 850 nm si ha 95 tmax a 900 si ha 99 tmax

Figura 62 Ricostruzione dai dati dello spettro in trasmittanza dei due filtri passa banda UV e passa alto IR (Il tmax egrave arbitrario e sono stati posti uguali per praticitagrave di descrizione)

Filtro taglia Infrarossi

E lrsquounico filtro che egrave posto fuori dalla fotocamera essendo montato sullrsquoobbiettivo e

ha un diametro di 50mm (gli altri 25mm)

A parte dunque lrsquoultimo filtro IR-cut gli altri sono posizionati su una ruota

porta filtri posta allrsquointerno del corpo macchina e azionabile via software

62

Figura 63 Immagine indicativa di una ruota porta filtri per fotocamere CHROMA

Con questa apparecchiatura egrave possibile effettuare oltre la riflettografia infrarossa

anche lrsquoesame in tricromia in falso colore usando il filtri passa banda IR verde e

rosso

34 La tecnica FT-IR

Con lrsquoacronimo FT-IR che sta per Fourier Transform-Infra Red (spectroscopy) si

indica quella tecnica che permette il riconoscimento delle sostanze che

compongono un campione attraverso un esame spettroscopico eseguito in luce

infrarossa In questo caso perograve il risultato finale che consiste in un spettro di

assorbimento della radiazione nel dominio delle frequenze (cioegrave dove sullrsquoascissa

del grafico ci sono le frequenze) saragrave frutto di una trasformata di Fourier di un

altro grafico chiamato interferogramma nel dominio dei tempi

341 Eccitazioni vibrazionali delle molecole

Come mai egrave proprio la radiazione infrarossa la piugrave adatta a stimolare transizioni di

tipo vibrazionale nei nuclei di una molecola

Si puograve rispondere a questa domanda anche con delle considerazioni legate alla fisica

classica se consideriamo che gli elettroni sono legati alla molecola con una forza F con la stessa

forza i nuclei saranno legati tra loro a formare la molecola Approssimando questa forza a

una di tipo armonico (massa-molla) possiamo dire che la pulsazione del moto

elettronico egrave 120596119890 = 119896 119898 mentre la pulsazione del moto nucleare egrave 120596119873 = 119896 119872

con m massa dellrsquoelettrone M massa del nucleo e k costante elastica della F

Il rapporto tra lrsquo energia vibrazionale e quella elettronica saragrave allora dato da

119864119907

119864119890=

ℏ120596119873

ℏ120596119890cong

119898

119872 (322)

Essendo 119898

119872 compreso nel range 10minus3 divide 10minus5 possiamo affermare che le energie di

eccitazione vibrazionali sono qualche centinaio di volte piugrave piccole di quelle

63

elettroniche Essendo questrsquoultime dellrsquoordine di qualche eV lo spettro di

assorbimento-emissione vibrazionale cadragrave nel vicino e medio infrarosso

Figura 64 Collocazione spettrale delle vibrazioni molecolari

Si possono esprimere le frequenze 120642 in cm-1 (omettendo di moltiplicare per c

velocitagrave della luce) dato che se 119888 = 120582120584 allora 120584 = 119888120582

Si egrave giagrave parlato nel paragrafo 2 di questo capitolo dei livelli energetici

vibrazionali

Figura 65Schema energetico di una molecola biatomica e livelli vibrazionali[12]

Le transizioni di cui ci occupiamo qui naturalmente non coinvolgono livelli

elettronici ma solo passaggi da uno stato roto-vibrazionale ad una altro Infatti

oltre alle energie elettroniche e vibrazionali esistono pure le energie rotazionali che

sono dellrsquoordine 10minus3 divide 10minus5 volte piugrave piccole di quelle elettroniche e 10minus3 2 divide

10minus5 2 volte piugrave piccole di quelle vibrazionali cioegrave circa 10minus3eV

Per comprendere meglio quello che succede consideriamo le molecole

biatomiche per queste se sono nello stato Λ = 0(Λ numero quantico del momento

angolare elettronico lungo lrsquoasse molecolare senza spin) vale la regola di selezione

Δ119869 = plusmn1 dove J egrave il numero quantico rotazionale collegato con il momento

angolare totale lungo lrsquoasse molecolare

Le transizioni permesse passando da 119907 = 0 a 119907 = 1sono riportate nello schema qui

sotto

64

Figura 66Livelli energetici di una molecola biatomica e transizioni permesse da v=0 a v=1[1]

Con R si indicano tutte le transizioni con Δ119869 = +1 con P quelle con Δ119869 = minus1

chiamate poi branche R e P e il numero tra parentesi egrave il J iniziale

A titolo di esempio riportiamo lo spettro di assorbimento della molecola HCl

Figura 67Spettro di assorbimento di HCl [1]

Da notare la mancanza del gap centrale data la proibizione di Δ119869 = 0

Tutti gli esami spettroscopici in assorbimento avranno questo aspetto

342 I modi di vibrazione e i gruppi funzionali I

fingerprint

Le molecole possono presentare diversi modi di vibrazione ciascuno responsabile

di un particolare assorbimento in una determinata regione dello spettro

Si distinguono vibrazioni ldquostetchingrdquo o di valenza (variazione della distanza di

legame)

Figura 68 Esempio di modi di vibrazione di valenza[12]

e vibrazioni ldquobendingrdquo o di deformazione (variazione dellrsquoangolo di legame)

65

Figura 69Esempio di modi di vibrazione di deformazione[12]

Come si vede dalle immagini possiamo pensare la vibrazione dellrsquointera molecola come

combinazione di vibrazioni di ogni coppia di atomi o comunque di ogni sua singola parte piugrave

semplice In chimica questi ldquopezzi di molecolardquo sono detti gruppi funzionali cioegrave

gruppi di atomi che mostrano particolari e costanti proprietagrave chimico fisiche Saragrave grazie alla

peculiaritagrave della lunghezza drsquoonda assorbita da queste parti che si potragrave riconoscere

la molecola presente nel campione

Solitamente 120642119959119938119949 gt 120642119941119942119943 dunque troveremo i gap di assorbimento delle

vibrazioni di valenza nella parte sinistra dello spettro (4000-1500 cm-1) dove ci

sono i valori dei numeri drsquoonda piugrave alti zona dei gruppi funzionali mentre la zona

dello spettro a minore energia egrave occupata dalle vibrazioni di deformazione da quelle di valenza a

piugrave bassa energia e da quelle di combinazione(i due tipi insieme) saragrave soprattutto questa

combinazione di tipi di eccitazioni vibrazionali nella parte destra dello spettro

(1500-700 cm-1) che costituiragrave lrsquoimpronta digitale the fingerprint della molecola

Molecole diverse ma con lo stesso tipo di gruppi funzionali (per quelle organiche)

saranno riconosciute grazie a questa zona

Figura 70 Spettrogrammi IR di due CHETONI simili ciclo-esanone(sopra)e ciclo-pentone(sotto)

riconoscibili dalle diversitagrave nella zona fingerprint[12]

66

343 Lrsquouso dellrsquointerferometria La FT-IR

Le misure di tipo spettroscopico nellrsquoinfrarosso (considerando solo le tecniche a

doppio raggio che permettono il confronto tra il raggio di riferimento e quello del

campione fornendo cosigrave lo spettrogramma della trasmittanza ) si possono fare

essenzialmente in due modi in modo dispersivo con la selezione continua di lunghezza

drsquoonda o con il metodo interferometrico

Per gli spettrometri di tipo dispersivo egrave difficile conciliare risoluzione spettrale ed

efficienza di misurazione questi sistemi si basano infatti su reticoli a riflessione mossi

molto lentamente da meccaniche di precisione per selezionare lunghezza drsquoonda

dopo lunghezza drsquoonda e generare cosigrave uno spettro infrarosso continuo

Figura 71 Schema di funzionamento di uno spettrometro a dispersione[7]

In sintesi questo tipo di spettrometri funzionano cosigrave si formano due raggi uno dei

quali passando per il campione contiene le informazioni cercate lrsquoaltro fa da

riferimento Il chopper consente alternativamente lrsquoarrivo dellrsquouno o dellrsquoaltro sul

reticolo che monocromatizza il segnale letto successivamente dal sensore Saragrave il

software che una volta acquisiti i segnali ne faragrave il rapporto egrave saragrave in grado di creare

lo spettrogramma

Chiaramente il reticolo lavorando in condizioni di alta risoluzione selezioneragrave

una banda di frequenze molto stretta lrsquointensitagrave del segnale saragrave minore

causando cosigrave un deterioramento del rapporto segnale-rumore Un grande miglioramento delle condizioni di lavoro e della qualitagrave dei risultati

nella spettroscopia IR egrave avvenuto quando grazie ai moderni calcolatori si egrave riusciti

a convertire un interferogramma in uno spettrogramma usando gli algoritmi

della trasformata di Fourier

Lrsquointerferogramma

Definiamolo prima nel caso di una singola frequenza

Ersquo chiamato interferogramma il segnale complessivo in funzione del tempo di due

onde alla stessa intensitagrave e lunghezza drsquoonda che interferiscono quando su una

67

delle due si crea un continuo sfasamento rispetto allrsquoaltra per esempio grazie ad

uno specchio mobile che ne allunga o ne accorcia il cammino ottico

Figura 72 Schema di principio di un spettrografo con spettro e interferogramma nel caso di una singola

frequenza[8]

Nella figura sopra per questioni di chiarezza lrsquointerferogramma egrave nel dominio delle

distanze (proporzionalitagrave diretta tra tempo e spazio percorso dallo specchio

mobile) B(120584) e I(120575) intensitagrave luminosa rispettivamente dalla sorgente e sul

rivelatore ( 120584 numero drsquoonda e 120575 spostamento dello specchio) Per I(120575) vale la

seguente formula

119868(120575) = 119861(120584) cos 2120587120575

120582 (323)

che poi inserendo per ragioni di comoditagrave matematica il numero drsquoonda 120584 = 1 120582

diventa

119868(120575) = 119861(120584) cos 2120587120584120575 (324)

Nel caso di due frequenze la situazione cambia in questo modo

Figura 73Spettri e interferogrammi di due frequenze diverse separate e poi sovrapposte[8]

Ogni frequenza compare nellrsquointerferogramma come una funzione coseno

Considerando allora una sorgente continua nellrsquoinfrarosso matematicamente

faremo un integrale per trovare lrsquoandamento di 119868(120575) cioegrave

119868(120575) = 119861(120584)infin

0cos 2120587120584120575 119889120584 (325)

Un tipico interferogramma di una sorgente incandescente per infrarosso egrave il

seguente

68

Figura 74 Inteferogramma di una tipica sorgente incandescente[8]

Notare come quando 120575 = 0 essendo tutte le funzioni coseno delle frequenze

presenti in fase 119868(120575) ha un grande picco il centerburst questa egrave una caratteristica di

tutti gli interferogrammi Allontanandosi da questa posizione la moltitudine delle

funzioni coseno cominciano a rinforzarsi o annullarsi vicendevolmente causando

una rapida diminuzione dellrsquointensitagrave in una serie di oscillazioni

La trasformata di Fourier

Lrsquointerferogramma egrave descritto matematicamente dallrsquoequazione (325) e saragrave

proprio il suo andamento intensitagrave su tempo ad essere fisicamente misurato

dal sensore dello spettrografo Comunque in spettroscopia si egrave interessati allo

spettro cioegrave a conoscere lrsquointensitagrave in funzione del numero drsquoonda Ma

conoscendo la forma matematica dellrsquointerferogramma 119816(120517) come funzione di

120517 egrave possibile calcolare il corrispondente spettro usando una tecnica

matematica conosciuta come Trasformata di Fourier Il suo uso porta alla

conoscenza dello spettro attraversolrsquointegrale

119861(120584) = 119868(120575) cos 2120587120584120575 119889120575+infin

minusinfin (326)

Ecco dunque come si agisce con la tecnica FT-IR quando si vuole ottenere lo

spettrogramma di un campione viene fatta una prima acquisizione dello

spettrogramma della sorgente chiamato anche spettrogramma di fondo(in questo

si noteranno anche gli eventuali assorbimenti dei gas presenti lungo il cammino

ottico del raggio) ed in seguito del campione Il computer penseragrave ad eseguire il loro

rapporto fornendo lo spettro in trasmittanza

69

Figura 75 Schema a blocchi della generazione di uno spettro con la tecnica FT-IR[8]

Di seguito egrave riportata la figura schematica di uno spettrometro per analisi FT-IR

Figura 76 Schema di funzionamento di uno spettrometro FT-IR[7]

I 3 vantaggi della tecnica FT-IR

Si associano a questa tecnica tre vantaggi o miglioramenti rispetto alla

spettroscopia dispersiva

Vantaggio Jaquinot o di banda passante lrsquoenergia in arrivo al rivelatore egrave

maggiore di conseguenza anche il rapporto segnaledisturbo egrave piugrave elevato

Vantaggio Felgett o di multiplex lrsquoacquisizione dei dati egrave molto piugrave rapida

(pochi secondi) Questo consente di effettuare in rapida sequenza una serie

di spettri(10-20) e di presentare alla fine la loro media diminuendo cosigrave

lrsquoerrore

Vantaggio di Connes una calibrazione delle frequenze molto stabile ed

accurata (001-01 cm-1) grazie ad un laser interno che agisce da riferimento

per ogni scansione

70

Conclusioni

In questa dissertazione si egrave voluto discutere il contributo della Fisica nel campo

delle indagini analitiche e diagnostiche nel settore dei beni culturali attraverso una

panoramica delle varie tecniche di diagnosi e recupero di unrsquoopera drsquoarte con una

particolare attenzione alla strumentazione e quindi alle tecniche che sono di fatto

operanti con successo nellrsquoambito del nostro Ateneo

Queste metodologie delle quali molte e importanti di carattere non invasivo

sono di fondamentale importanza qualora si desideri eseguire una diagnosi su

unrsquoopera per la quale lo scopo primario di intervento egrave la sua conservazione nel

tempo Se dunque nel corso di una indagine di un bene culturale si richieda la

assoluta non invasivitagrave la fisica mette a disposizione tutte le sue conoscenze nel

campo delle interazioni radiazioni-materia o particelle-materia assicurando

insieme alla salvaguardia del manufatto le risposte cercate

Anche se un bene culturale come tutte le cose non puograve che deperire nel corso

degli anni in un inarrestabile anche se lento invecchiamento i metodi per porvi

riparo e le analisi scientifiche di tipo fisico saranno senza dubbio in grado di

migliorarsi rispetto ad ora in quantitagrave qualitagrave ed efficacia

Il progresso della ricerca fisica applicata e delle tecnologie collegate fanno

sicuramente ben sperare in una conservazione duratura della Bellezza tangibile a

sicuro vantaggio delle generazioni future

71

Bibliografia [1]Bransden B amp Joachain C (1980) PHYISICS OF ATOMS AND MOLECULES

Harlow Prentice Hall

[2]Castellano A Martini M amp Sibilia E (2002) Elementi di archeometria Milano

Egea

[3]Creagh D amp Bradley D (2000) Radiation in Art and Archeometry Amsterdam

Elsevier

[4]Halliday D amp Resnick R (1984) Fondamenti di Fisica Milano Ambrosiana

[5]AMPTEK Data sheet XR-100CR

[6]Colapietro M amp Colella R Raggi X (Enciclopedia delle scienze fisiche) Roma

Istituto Enciclopedico Treccani

[7]PSchultz C (2001) Precision Infrared Spectroscopic Imaging(The future of FT-IR

Spectroscopy) ADVANSTAR Pubblication

[8]WDPerkins Fourier Transform-Infrared Spectroscopy Lexington VA Frank

ASettle Jr

[9]vari (2005) KAF-1602E Full-Frame CCD Image Sensor Performance Specification

Rochester New York Eastman Kodak Company

[10]DTA (2006) Principali caratteristiche della ruota porta filtri interna

[11]Ferro D (2007) La microscopia elettronica a scansione per la storiaper larteper la

conservazione Roma Istituto Centrale per la Patologia del Libro

[12]Luisi R Metodi fisici in chimica organica Bari

[13]Pasquariello G Pinzari F amp De Mico A (2007) Analisi del biodeterioramento dei

documenti fotografici mediante SEM-EDSalcuni casi studio Roma Istituto centrale per la

Patologia del Libro

[14]Pinzari F amp Montanari M (2007) Il SEM-VP nella diagnostica di alterazioni

fungine non piugrave vitali o di difficile caratterizzazione Roma Istituto Centrale per la

Patologia del Libro

[15]Valdregrave U Microscopia elettronica e ionica Roma Istituto Enciclopedico Treccani

[16]Boscaino G Giunta M amp Vaiana R Tessitura superficiale di manti stradali

indicatori derivati da profilometrica con metodo non-contact Palermo

72

[17]Fontana R Pampaloni E amp Pezzati L Tecniche ottiche per la forma (Elementi di

archeometria) Milano Egea

[18]GruppoBeniCulturali Diagnostica ottica per la conservazione CNR-INOA

[19]Enciclopedia-Delle-Scienze-Fisiche(vol IV p624) Limmagine in falso colore

Roma Istituto Enciclopedico Treccani

73

Ringraziamenti

Ringrazio Dio Padre onnipotente creatore di tutte le cose della materia e delle leggi

che la governano dellrsquouomo e della sua intelligenza che le sa scoprire

Ringrazio poi il prof Andrea Di Cicco per la sua disponibilitagrave e il dott Marco

Minicucci per il suo instancabile guidarmi con entusiasmo alla scoperta di un

mondo per me fino a poco tempo fa sconosciuto la prof Graziella Roselli per le

nozioni che mi ha fornito il dott Andrea Cittadini per le informazioni tecniche il

prof che ha fatto da lettore e tutti i docenti di Fisica che nel corso di questi

anni mi hanno preparato nello studio

Ringrazio ancora Alessandro e Antonella per il loro incoraggiamento schietto e

sincero Roberto per lo scanner e la sua generositagrave Claudio per il supporto

informatico

Ringrazio tutti gli amici che mi sono stati vicino in questi mesi e che anche solo con

un gesto o una parola mi sono stati di aiuto

Ringrazio la mia famiglia

Antonio

2

242 Il microscopio ottico a luce polarizzata trasmessa 39

Capitolo 3 - Le apparecchiature dellrsquoAteneo disponibili nel campo dei beni

culturali 42

31 I raggi X la tecnica XRF 42

311 La produzione di raggi X 42

La ldquoradiazione biancardquo (breemstrahlung) 43

La radiazione caratteristica la fluorescenza dellrsquoatomo 44

312 La sezione drsquourto di assorbimento 47

313 Il sistema XRF in uso nel dipartimento di Fisica di Camerino 48

Alcune caratteristiche del rivelatoreXR-100CR 49

Le curve di efficienza e di trasmissione 49

32 I raggi ultravioletti Lrsquoosservazione in fluorescenza UV 52

321 Il fenomeno della fluorescenza UV nelle molecole 52

33 La radiazione infrarossa La riflettografia IR 53

331 Lrsquointerazione della radiazione infrarossa con i mezzi torbidi 54

332 Una trattazione matematica del fenomeno 55

333 La fotocamera CCD CHROMA C3 1600E 58

Alcune caratteristiche del CCD 59

I filtri a disposizione 60

34 La tecnica FT-IR 62

341 Eccitazioni vibrazionali delle molecole 62

342 I modi di vibrazione e i gruppi funzionali I fingerprint 64

343 Lrsquouso dellrsquointerferometria La FT-IR 66

Lrsquointerferogramma 66

La trasformata di Fourier 68

I 3 vantaggi della tecnica FT-IR 69

Conclusioni 70

Bibliografia 71

Ringraziamenti 73

3

Introduzione ldquohellipla bellezza salveragrave il mondohelliprdquo

Feumldor Michajlovic Dostoevskij

La vera conoscenza di un oggetto qualsiasi esso sia passa in prima istanza per

la comprensione della sua storia e il suo significato per lrsquouomo In secondo luogo

passeragrave per la conoscenza della sua struttura materiale dal contorno tangibile e

visibile alle sue architetture interne fino ai suoi costituenti ultimi

Nel settore dei beni culturali da decenni ormai si egrave capito che la sempre piugrave

approfondita conoscenza della parte materiale di un opera drsquoarte egrave di fondamentale

importanza non solo quando si debba intervenire per risanarla ma anche quando si

cerchino indizi nascosti che ne chiariscano la genesi e il modus operandi dellrsquoautore

Nel primo capitolo di questo elaborato si egrave cercato di capire sulla base di come

al giorno drsquooggi viene intesa la salvaguardia dei beni culturali percheacute lrsquoapporto

dellrsquoindagine chimicondashfisica e lrsquouso delle moderne tecnologie correlate egrave cosigrave

importante

Nel secondo capitolo si egrave cercato di suddividere le decine di tecniche

incontrate in questa ricerca in ldquograndi famiglierdquo a seconda del metodo utilizzato e

del risultato fornito

In tecniche spettroscopiche puntuali si sono volute raccogliere tutte quelle analisi che

mirano ad una conoscenza elementale di piccole e selezionate porzioni di un

manufatto o rendendo noti gli elementi chimici che in quella parte sono presenti o

facendoci capire piugrave precisamente quale tipo di sostanza egrave responsabile del colore

in quella porzione i risultati saranno visualizzati in maniera spettrografica

In tecniche di elaborazione di immagine multi spettrale sono raccolte quelle procedure che

danno informazioni sullrsquo immagine dellrsquointera opera o su grandi parti di essa

usando le varie interazioni tra lo spettro elettromagnetico e la materia

In tecniche ottiche per la forma sono elencate metodologie in grado di restituire

particolari della struttura dellrsquoopera non rilevabili dallrsquoocchio umano o sue

elaborazioni numeriche

Infine in tecniche microscopiche sono state inserite le metodologie atte a visualizzare

la forma e la struttura di piccolissime porzioni di materia

Nel terzo capitolo si sono voluti approfondire i principi fisici e le

caratteristiche tecniche delle apparecchiature presenti nel nostro ateneo utilizzate

nella analisi e nella diagnostica dei beni culturali Lrsquoanalisi della Fluorescenza X in

dispersione di energia la Riflettografia nellrsquoinfrarosso la Fluorescenza da UV e la

Spettroscopia in trasmissione rappresentano fondamentali e indispensabili

strumenti per la diagnostica ed il recupero di un opera drsquoarte

4

Capitolo 1 - Un patrimonio da salvare con

lrsquoaiuto delle scienze le tecniche fisiche

Si daragrave in questo capitolo un approfondimento alle motivazioni che portano oramai

tutti gli operatori nel settore dei beni culturali sia che si apprestino ad effettuare su

un manufatto solo una analisi conoscitiva tecnico-storiografica o un intervento di

restauro vero e proprio a servirsi di metodologie tecnico-scientifiche come

arricchimento se non talvolta proprio come fondamento per i loro studi

11 Operare nel settore dei beni culturali analisi

diagnosi restauro

Dalla preistoria con i disegni rupestri ai giorni nostri con lrsquoarte contemporanea

lrsquouomo ha sempre prodotto opere drsquoarte utilizzando determinati materiali e

tecniche specifiche che unrsquoopera sia giunta fino a noi ldquointattardquo cioegrave soltanto

invecchiata col passare del tempo senza aver subito danni di varia natura dalle

condizioni ambientali esterne egrave impossibile Cosigrave come egrave molto difficile che lrsquoopera

non abbia subito interventi da parte dellrsquouomo che a sua volta ha utilizzato altri

materiali ed altre tecniche per trasformarla o per conservarla

Parlando di restauro dallrsquoantichitagrave dove si attribuiva a questa prassi un ruolo

puramente estetico mirando a restituire bellezza ad unrsquoopera deteriorata al giorno

drsquooggi in cui ha un piugrave ampio significato di tutela del patrimonio culturale e storico

tutte le procedure che mirano alla salvaguardia di un bene culturale rispettano

rigorosi principi Il primo egrave quello della reversibilitagrave dellrsquointervento utilizzando

materiali facilmente asportabili Il secondo egrave quello della riconoscibilitagrave

dellrsquointervento evitando di ldquosostituirsi allrsquoautorerdquo in un mero esercizio di

impercettibile completamento del mancante A livello internazionale fu la stesura

nel 1931 della Carta di Atene a definire per la prima volta criteri generali da adottare

in questo settore In seguito seguirono diverse carte nazionali delle quali lrsquoultima in

Italia Carta della conservazione e del restauro degli oggetti drsquoarte e di cultura del 1987 integra

completa e praticamente sostituisce le precedenti

Non si puograve non citare Cesare Brandi1 esperto e teorico del restauro autore nel

1963 della ldquoTeoria del restaurordquo testo fondamentale nel dibattito sui problemi della

conservazione e del restauro delle opere drsquoarte Egli introdusse una duplice

valutazione dellrsquoopera drsquoarte come prodotto delle attivitagrave umane

Da un lato essa egrave un atto che rimanda ad un certo tempo e luogo quelli

della sua materiale realizzazione e si rivela alla coscienza situandosi in

1 Cesare Brandi Siena 1906 Vignano 1988 storico dellrsquoarte fondatore e direttore dal 1938 al 1961 del Regio Istituto Centrale per il Restauro ora Istituto Centrale per il Restauro

5

un luogo e in uno spazio determinati Ersquo quella che Brandi chiama

istanza storica

Allo stesso tempo perograve assume una valenza specifica corrispondente al

fatto basilare dellrsquoartisticitagrave per cui lrsquoopera drsquoarte egrave opera drsquoarte istanza

estetica Da qui deriva la prima definizione di restauro inteso comerdquohellipil momento

metodologico del riconoscimento dellrsquoopera nella sua consistenza fisica e nella sua

duplice polaritagrave estetica e storicardquo

Il famoso assioma ldquohellipsi restaura solo la materia dellrsquoopera drsquoartehelliprdquo implica

lrsquoindiscutibile coinvolgimento della conoscenza scientifica e tecnica intorno ai

materiali costitutivi dellrsquoopera drsquoarte al loro comportamento nel tempo e la

selezione e determinazione dei processi tecnici e dei materiali da utilizzare

Ersquo in questo contesto di attenzione estrema che nellrsquoiniziare unrsquoopera di

restauro ha luogo la diagnosi dellrsquoopera come una delle prime indispensabili fasi

Fare una diagnosi significa riconoscere e valutare i problemi che un manufatto

presenta attraverso tutti i possibili e piugrave adeguati mezzi di indagine che ognuno

nella loro specificitagrave forniscono informazioni utili a chi poi materialmente

interverragrave

Parlando di analisi di un oggetto artistico si intendono tutte quelle procedure

atte a ldquocapirla nella sua essenza piugrave profondardquo sia dal punto di vista storico-

artistico che da quello tecnico-materico non necessariamente come fase

preparatoria ad un intervento di restauro Conoscere i materiali utilizzati la tecnica

con cui sono stati adoperati le successive fasi durante la realizzazione sono

elementi essenziali in un ottica conoscitiva approfondita

Per quanto detto sopra le scienze fisico-chimiche e le loro applicazioni

tecnologiche data la loro peculiare missione nello studio della materia nel senso

piugrave generale del termine trovano nellrsquoanalisi e nella diagnosi applicate ai beni

culturali un amplissimo spazio e un ruolo sempre piugrave determinante

12 Lrsquoaiuto della scienza per le analisi e le diagnosi

dei beni culturali

La grandezza la fondamentale importanza lrsquoinsostituibile apporto che la scienza e

le sue applicazioni tecnologiche rappresentano per lrsquoumanitagrave sta nel fatto che egrave in

grado (quasi sempre) di dare delle risposte precise a domande altrettanto

precise

Da quando gli storici dellrsquoarte i restauratori e in generale tutto il mondo

umanistico hanno intravisto con lrsquoaiuto dellrsquoindagine chimico-fisica la possibilitagrave di

conoscere ancora meglio e in maggiore profonditagrave lrsquoopera drsquoarte lrsquoaiuto chiesto da

costoro alla comunitagrave scientifica egrave stato sempre piugrave determinante

6

121 Il ruolo della chimica e della fisica unrsquointerfaccia

molto ampia

Nei beni culturali la chimica egrave di fondamentale importanza quando si ha a che fare

con lo studio delle superfici intese come zona di separazione tra la parte interna e

esterna dellrsquoopera e nellrsquointervento che si effettueragrave su di esse Lrsquoapplicazione di un

solvente che pulisce un materiale lapideo un disinfettante che elimina una muffa da

un arazzo lrsquoapplicazione di un liquido colorante che discrimina i diversi strati di

una sezione di un dipinto ottenere un precipitato al fondo di una provetta sono

esempi da annoverare senza dubbio nellrsquoambito chimico

Lrsquouso di un microscopio per studiare un campione cristallino una analisi

spettroscopica in trasmissione di una sezione di piugrave strati di un dipinto

lrsquoosservazione in fluorescenza UV di una resina applicata su un colore sono

indagini di tipo chimico o fisico Dipende dal titolo di studio di chi le fa Dipende

dal nome del dipartimento dove sono istallate le apparecchiature

Forse per certe procedure non ha senso cercare di fare una distinzione tra

indagine chimica e fisica dato che siamo in quella interfaccia di mescolanza tra

principi fondamentali spesso studiati e scoperti da fisici e applicazioni usate

prevalentemente da chimici (orbitali atomici livelli energetici molecolari fasci

elettronici indagatori nei microscopihellip)

Tutte le volte che si usa un onda elettromagnetica a qualsiasi parte dello

spettro appartenga come mezzo indagatore nei confronti di un campione si sta

effettuando unrsquoindagine di tipo fisico Ancora di tipo fisico saragrave se a posto delle

onde elettromagnetiche si usano delle particelle che penetrano e interagiscono con

la materia Anche lrsquouso delle onde sonore o meccaniche sono di aiuto (georadar)

13 Lrsquoindagine di tipo fisico

Dunque pur persistendo questa non chiara distinzione fra lrsquoambito chimico e fisico

se consideriamo in particolare le analisi che non richiedono prelievi di nessuna entitagrave

dallrsquooggetto in esame non distruttive per loro natura specificatamente adatte nel

campo dei beni culturali non possiamo che definirle fisiche

Si cercheragrave di chiarire meglio nel prossimo paragrafo i concetti di analisi non

invasiva e invasiva

131 Analisi invasive e non invasive

Le tecniche di indagine analitiche e diagnostiche applicabili alle opere drsquoarte

vengono di solito distinte in due grandi classi invasive e non invasive

Le tecniche invasive sono quelle che richiedono il prelievo di un campione

cioegrave lrsquoasportazione di quantitagrave minime di materia dellrsquoopera da sottoporre ai vari

esami A sua volta questo insieme si suddivide in altre due categorie analisi

distruttive e non distruttive Come esempi di analisi distruttive (lrsquoultima ratio) si

7

possono elencare le tecniche di datazione (14C Spettrometria di massa ultrasensibile

AMS Termoluminescenza) oppure la tecnica TXRF Total X-Ray Fluorescence analysis che

richiede la polverizzazione di un campione (107divide1015g) e la deposizione su un

supporto riflettente del film ottenuto sul quale si fanno poi misure di fluorescenza

X Per le analisi non distruttive citiamo le tecniche microscopiche(SEM a luce

polarizzata in trasmissionehellip ) la FTIR in trasmissione cioegrave tutte quelle in cui si asporta

una piccolissima parte di manufatto e si analizzano i vari strati che la compongono

Anche per tecniche non invasive giagrave citate come le piugrave propriamente

ldquofisicherdquo egrave possibile fare una ulteriore suddivisione le tecniche ottiche le tecniche

atomiche e le tecniche nucleari Per tecniche ottiche si intendono quelle che

utilizzano le proprietagrave ottiche della radiazione elettromagnetica nellrsquointerazione

con la materia la trasparenza la riflessione la diffusione lrsquoassorbimento e

lrsquoeccitazione-assorbimento dei livelli energetici molecolari Ad esempio la

radiografia la riflettografia infrarossa lrsquoosservazione in fluorescenza UV le tecniche ottiche per

la forma Le tecniche atomiche sono basate sullrsquoesame delle radiazioni X emesse

dagli atomi come conseguenza di una transizione di un elettrone in un livello

energetico interno (elettrone espulso da un urto con raggio X o protone o

elettrone) da uno piugrave esterno Ersquo la categoria di tecniche che ha a che fare con la

fluorescenza X XRF(X Ray Fluorescence) PIXE(Proton Induced X-ray Emission) Le

tecniche nucleari sono basate a loro volta su lrsquoesame delle radiazioni emesse dai

nuclei per effetto delle cosigrave dette reazioni nucleari ottenute con il bombardamento

del campione con ioni accelerati ( PIGE Proton Induced Gamma Emission) La

caratteristica di non distruttivitagrave delle analisi atomiche nucleari qui considerate

dipende dal fatto che le transizioni elettroniche per gli atomi e nucleari per i

nuclei riguardano livelli della struttura interna dellrsquoatomo che dunque non

interferiscono con i legami molecolari del composto Si riescono quindi ad ottenere

radiazioni di energia sufficientemente elevata da essere captare efficacemente dal

rivelatore in combinazione con unrsquointensitagrave inviata sul campione priva di effetti

distruttivi

132 Lrsquoapproccio in un indagine fisica

Si puograve parlare di un approccio metodologico costante ogni qualvolta ci si appresta

ad effettuare una di quelle che abbiamo definito indagini fisiche

Oltre allrsquoovvia presenza dellrsquooggetto in esame ci saragrave sempre una sonda e ci saragrave

sempre un rivelatore

Per sonda si intende lrsquoonda elettromagnetica o la particella inviata sullrsquooggetto

e che provoca nellrsquooggetto lrsquointerazione fisica voluta Ersquo una sonda lrsquoirraggiamento X

che incide sul campione oppure una particella che lo penetra Ersquo ancora sonda il

laser che proiettato su una forma la evidenzia o il flash di una lampada di Wood

che irraggia un dipinto

8

Per rivelatore si intende il dispositivo che evidenzia e misura il risultato

dellrsquointerazione fisica in gioco Ersquo un rivelatore il fotodiodo di silicio che misura

lrsquoenergia di un fotone o la pellicola fotografica che si impressiona creando

unrsquoimmagine Ersquo ancora rivelatore il sensore CCD di una telecamera o la retina

dellrsquoocchio usando un microscopio

Ersquo dunque con questo sistema metodologico che ldquola fisicardquo affronta una ricerca

In una analisi allora deciso quello si cerca egrave essenziale sapere quale egrave il fenomeno

fisico che lo rivela scegliere il tipo di sonda che lo genera e il rivelatore che

raccoglie i prodotti del fenomeno

9

Capitolo 2 - Una panoramica sulle tecniche

fisiche

21 Tecniche spettroscopiche puntuali

Ogniqualvolta la visualizzazione grafica di un fenomeno fisico o il risultato di una

analisi sono dati in un piano cartesiano dove sullrsquoasse orizzontale egrave riportata una

grandezza fisica in indagine e sullrsquoasse verticale egrave riportata la sua intensitagrave

possiamo parlare di una analisi spettroscopica Si egrave voluto precisare aggiungendo

ldquopuntualirdquo dato che la zona di interesse dellrsquoindagine riguarda una piccolissima

parte del manufatto dellrsquoordine di 10-1mm2 per le analisi XRF a pochi mm2 per la

spettroscopia in riflettenza

211 La tecnica XRF

La tecnica XRF della quale in questo capitolo si vuole dare solo una presentazione

generale essendo approfondita nel prossimo consente di individuare gli elementi

chimici costitutivi di un campione grazie allrsquoanalisi della radiazione X da esso emessa (la

cosiddetta fluorescenza X caratteristica) in seguito ad eccitazione atomica con

opportuna energia

Figura 1 Disegno semplificativo del fenomeno della fluorescenza X

In generale si sa infatti che le energie degli elettroni nei diversi livelli atomici sono

caratteristiche di ciascuna specie atomica dunque anche le differenze tra di esse le

energie dei fotoni X emessi sono caratteristiche della specie atomica da cui

provengono Dunque la rivelazione e la classificazione delle energie X permette

di identificare (e se occorre quantificare) i differenti elementi del campione bersaglio del fascio Con lrsquoacronimo XRF che sta per X- Ray Fluorescence si

indica lrsquoinsieme di quelle tecniche analitiche che sfruttano questo fenomeno fisico

Da rimarcare che con le tecniche XRF si fanno analisi elementali cioegrave i risultati di

queste analisi forniscono la presenza o meno di elementi chimici saragrave lrsquooperatore che

10

ne dedurragrave il tipo di composti presenti conoscendone la struttura chimica Le

analisi XRF sono assolutamente non distruttive non richiedono alcun tipo di

preparazione del campione possono operare ldquoin siturdquo e non alterano in nessun modo

il materiale analizzato

La risposta radiativa del campione illuminato dal fascio di raggi X puograve essere

rivelata secondo due differenti modalitagrave

a dispersione di lunghezza drsquoonda WD-XRF (Wave Dispersive-XRF)

a dispersione di energia ED-XRF ( Energy Dispersive-XRF)

Nel primo caso si ha una maggiore sensibilitagrave ma non egrave possibile costruire

apparecchi portatili Infatti per separare le lunghezze drsquoonda della radiazione

emessa egrave necessario ricorrere ad un monocromatore accoppiato poi ad un rivelatore

posizionabile con precisione ad angoli variabili e lrsquoeccellente risoluzione in

lunghezza drsquoonda ottenibile con questo sistema dipende dalla distanza fra il

sistema di monocromatizzazione e il rivelatore Ersquo chiaro dunque che solo in un

laboratorio ad hoc si puograve affrontare una misura nella modalitagrave WD-XRF

Nel secondo caso invece la radiazione di fluorescenza viene raccolta ad

angolo fisso da un rivelatore a stato solido raffreddato termoelettricamente che

permette di rilevare in funzione dellrsquoenergia gli elementi presenti nel campione

Questa disposizione sperimentale unita allrsquoutilizzo di tubi radiogeni di piccole

dimensioni per generare il fascio incidente e ad una elettronica compatta per il

trattamento del segnale (amplificatore convertitore analogico-digitale analizzatore

multicanale computer portatile) ha il pregio di possedere una buona trasportabilitagrave Da

tutto ciograve e dalla relativa economicitagrave del sistema le analisi ED-XRF sono di gran

lunga le piugrave usate fra le analisi non distruttive nelle applicazioni archeometriche in

particolare quelle che riguardano i beni culturali

Figura 2 Schema esemplificativo dellapparecchiatura per analisi EDXRF[2]

Nello schema lrsquo ADC(Analogical to Digital Converter) egrave il dispositivo che effettua

la conversione del segnale da analogico a digitale e lrsquo MCA (Multi Channel

Analyzer) egrave il cosiddetto analizzatore multicanale necessario per classificare in

energia gli impulsi trattati attraverso lrsquoamplificatore e trasmetterli al PC

Nel settore dei beni culturali la fluorescenza X trova il suo principale campo di applicazione nello studio dei pigmenti usati nei dipinti su tela su tavola o

negli affreschi nella composizione delle ceramiche e la colorazione dei vetri Per

11

molti problemi egrave sufficiente un analisi qualitativa per esempio nellrsquoidentificazione

di un pigmento per altri egrave necessario un analisi semiquantitativa cioegrave la

valutazione della concentrazione relativa di un elemento determina il colore di un

pigmento Infine alcuni problemi possono essere risolti solo tramite un analisi

quantitativa come nei manufatti metallici antichi (privi di ossidazione) in cui egrave

necessario conoscere la concentrazione dei diversi metalli preziosi sia per

attribuire il titolo (se di moneta si tratta) sia per uno studio delle antiche tecniche

di fusione

Nelle immagini che seguono un esempio di esame ED-XRF fatto su un dipinto

di Raffaello in una zona di color rosso Lrsquoevidente presenza di Hg indica con

certezza che quel rosso egrave Cinabro ( a base di Solfuro di Mercurio HgS) e i due picchi

del Pb potrebbero voler indicare il Rosso di Piombo (Pb3O4) o semplicemente potrebbe

indicare il fondo di preparazione costituito da biacca(carbonato basico del Piombo)

Figura 3 Incoronazione della Vergine Raffaello1504Olio su tavola 170x117 m Pinacoteca di Brera Milano A destra spettro ED-XRF della zona evidenziata

12

La tecnica PIXE

Si puograve indurre fluorescenza X in un materiale anche bombardandolo con particelle

cariche Con lrsquoacronimo PIXE che sta per Proton Induced X-ray Emission si indica

quella tecnica che per provocare la fluorescenza X fa uso di protoni accelerati con

un energia tipica 1divide4 MeV

Figura 4Possibili tecniche IBA In alto in rosso la tecnica PIXE

Questo tipo di procedura fa parte della famiglia delle analisi che va sotto il nome di

IBA Ion Beam Analysis (figura sopra) in cui bombardando il campione con delle

particelle cariche se ne puograve capire la composizione studiano le emissioni radiative

caratteristiche e i prodotti di interazioni nucleari Tutte queste tecniche dunque

sono basate sullrsquoinduzione di una trasmutazione atomica o nucleare che da luogo ad

emissione di energia sotto forma di raggi X raggi elettroni particelle α e cosigrave via

Citiamo anche le tecniche PIGE (Proton Induced Gamma-ray Emission)

genericamente le NRA (Nuclear Reaction Analysis) RBS (Rutherford Back

Scattering)

Tornando alla tecnica PIXE rispetto allrsquouso dei raggi X offre il vantaggio di

poter

focalizzare meglio il fascio (da pochi mm2 a pochi μm2) migliorando la

risoluzione spaziale

variare lo spessore dello strato di campione esaminato agendo

sullrsquoenergia del fascio

Rispetto poi al modo di indurre raggi X ottenuti con lrsquouso di elettroni la PIXE offre

il grande vantaggio di non avere una cosigrave grande radiazione di fondo

(breemstrahlung)

Nelle figure sotto egrave mostrato il diverso comportamento dinamico tra elettroni (20

keV) e protoni (2 MeV) dotati quindi approssimativamente della stessa velocitagrave in

una matrice di Rame e spettri X di apatite2 ottenuti con gli stessi protoni ed

2 Apatite Minerale Fosfato di Fluoro e Calcio in cristalli generalmente incolori

13

elettroni Come si vede usando elettroni vengono coperte e cancellate le righe di

raggi X caratteristici relative a elementi di minore concentrazione che sono

evidenti invece nello spettro prodotto dai protoni

Figura 5Traiettorie(calcolate)di elettroni a 2o keV e Protoni 2 MeV in Rame e spettri X di apatite ottenuti con queste particelle

In generale possiamo parlare di un miglioramento delle prestazioni rispetto

agli esami XRF tradizionali di 5-10 volte

I settori di utilizzo della tecnica PIXE sono pressocheacute gli stessi di quelli ED-

XRF ma data la straordinaria capacitagrave di focalizzazione egrave particolarmente adatta a

manoscritti nellrsquoesaminare la composizione degli inchiostri o nello studio delle

saldature in oggetti metallici

Figura 6 Traccia luminosa (da eccitazione dei livelli elettronici piugrave esterni degli atomi di Na) di circa 8 cm formata in aria da protoni di alcuni MeV ottenuta con una esposizione fotografica convenientemente lunga A destra esame di manoscritti di Galileo

14

212 La spettroscopia in riflettanza

La spettroscopia in riflettanza o spettrofotometria egrave la tecnica di indagine ottica

basata sulla misura del fattore di riflettanza spettrale 119877(120582) di una superficie

colorata spesso un dipinto in funzione della lunghezza drsquoonda della radiazione

incidente Il parametro riflettanza spettrale 119877(120582) egrave definito generalmente come il

rapporto tra lrsquointensitagrave della radiazione riflessa dalla superficie in modo non speculare (per

diffusione) e lrsquointensitagrave della radiazione incidente alle diverse lunghezze drsquoonda

Nel calcolo di 119877(120582) il fatto che si faccia il rapporto tra IRD(120582)e I0(120582) egrave a

garanzia del fatto che le misure su un dato pigmento non dipendano dalla sorgente

usata(comunque sempre un porsquo diversa da laboratorio a laboratorio) Per non

ldquoescludere poi nessuna delle 120582 dalla misurardquo come intensitagrave incidente si considereragrave

uno spettro di riferimento standard il cosiddetto spettro del bianco registrato su una

sostanza3 la cui superficie sia (idealmente) totalmente riflettente quindi fornisca

come risposta esclusivamente lo spettro di emissione della sorgente Si tiene conto

anche del disturbo dellrsquoemissione del corpo nero D(120582)

119877(120582) =119868119877119863 120582 minusD(120582)

1198680 120582 minusD(120582)times 100 (21)

Figura 7Intensitagrave incidente diffusa e riflessa specularmente su una superficie pittorica

Una misura spettrofotometrica egrave di solito rappresentata da una curva che descrive

lrsquoandamento di 119877(120582) in funzione di 120582 e si estende in genere dalla regione dellrsquoinfrarosso

allrsquoultravioletto in modo da migliorare la caratterizzazione la cosiddetta firma

spettrale del materiale in esame

Le applicazioni della spettrometria sono quelle legate al riconoscimento delle

sostanze quali pigmenti organici o inorganici prodotti di degrado su materiali

lapidei(tipicamente solfati ossalati e nitrati) agenti coloranti nei vetri

Nella figura che segue si mostrano gli spettrogrammi di tre colori nella tonalitagrave

del verde- blu Il verde di Malachite (carbonato basico del Rame)blu oltremare (silicato

3 Una sostanza che ha queste caratteristiche egrave il Solfato di Bario BaSO4 che nel visibile ha una riflettenza vicina al 100

15

di Na e Al con inclusioni di solfuri e solfati) e verde di Atacamite (cloruro basico di

Rame)

Figura 8 Spettri in riflettanza di Malachite blu oltremare e Atacamite

Possiamo distinguere due metodi di misura

la spettroscopia per immagini

la spettroscopia a contatto Nel primo caso si riprende un dipinto a diverse lunghezze drsquoonda Impiegando una

fotocamera fornita di una serie di filtri intercambiabili di banda passante di circa

10nm e disponendo di un numero adeguato di filtri egrave possibile ottenere una serie di

immagini alle corrispondenti lunghezze drsquoonda sufficientemente numerose cosigrave da

avere in pratica la curva di riflettanza spettrale su un intero dipinto

Nella spettroscopia a contatto si puograve inviare sul punto di misura 1-2 mm2 o

una radiazione monocromatica proveniente ad esempio da un reticolo di

diffrazione facendo poi variare con continuitagrave 120582 o lrsquointero spettro della radiazione

bianca raccogliendo poi lrsquointensitagrave diffusa che saragrave scomposta ed elaborata dallo

spettrometro

Nella procedura ldquoa contattordquo un ruolo determinante hanno le fibre ottiche

come mezzo preferenziale per far viaggiare la radiazione dato il loro bassissimo

coefficiente di assorbimento Si parleragrave allora di FORS (Fibre Optics Reflectance

Spectroscopy) Di seguito verranno descritti due modi di applicazione di questa

tecnologia

FORS ad angolo fisso

Con FORS ad angolo fisso si intende quella tecnica in cui la radiazione di riflettanza

del campione egrave raccolta ad una direzione fissata a priori dalla geometria di

costruzione della sonda (probe) La sonda puograve contenere sia la fibra di raccolta della

radiazione diffusa sia la fibra che porta la radiazione primaria

Figura 9 Vari tipi di sonde per FORS Nellordine 0deg0deg - 2x45deg0deg - 3x45deg0deg

16

Ad esempio per chiarire il loro modo drsquouso nella sonda con geometria 2x45deg0deg le

due fibre esterne portano lrsquoilluminazione mentre quella centrale (a 0deg) raccoglie la

luce diffusa evitando la riflettanza speculare

Con queste sonde si ha anche la possibilitagrave di raccogliere la radiazione riflessa

specularmente sonda 0deg0deg ottenendo una riflettanza diversa da quella definita

sopra che non tiene conto solo della parte di radiazione assorbita

Si usa questo tipo di sonda quando si ritiene che la superficie non presenti

irregolaritagrave tali da far supporre differenti intensitagrave diffuse a seconda dellrsquoangolo

FORS con sfera integratrice

Quando si vuole considerare tutta la radiazione diffusa ad ogni angolo attorno al punto

irraggiato si fa uso della sfera integratrice Con questo nome si indica una specie

di ldquocapsulardquo da appoggiare sul punto di misura che oltre a irraggiare egrave in grado

grazie alla geometria costruttiva delle pareti speculari interne di convogliare tutta

la radiazione diffusa al punto di misura

La figura che segue mostra il principio costruttivo di una sfera integratrice

Figura 10 Principio costruttivo di una sfera integratrice

17

22 Tecniche di elaborazione di immagine

multispettrale

Tutte queste tecniche offrono una serie di eccezionali possibilitagrave egrave come se si

riuscisse ad ampliare la capacitagrave di visione dellrsquoocchio umano Si egrave cosigrave in grado

di poter vedere sotto la superficie pittorica per osservare il disegno preparatorio di

un quadro oppure vedere le prime stesure di colore Risalteranno chiaramente gli

interventi di restauro succedutisi nel corso degli anni Si potranno riconoscere i

diversi pigmenti osservando lo ldquospostamento cromaticordquo che la selezione di

determinate lunghezze drsquoonda causa allrsquoimmagine

Ersquo utile riproporre allrsquoinizio di questo paragrafo lo spettro elettromagnetico

nelle sue varie parti

Figura 11Spettro elettromagnetico[4]

221 La riflettografia infrarossa

La riflettografia infrarossa della quale in questo capitolo si vuole dare solo una

presentazione generale essendo approfondita nel prossimo egrave quella tecnica

analitica ottica non distruttiva usata per lrsquoanalisi delle di superfici dipinte che

rende possibile la visualizzazione degli strati sottostanti al film pittorico

permeabile alla radiazione nel vicino infrarosso (08120583119898 le 120582 le 3120583119898)

Tale radiazione riesce generalmente ad attraversare i materiali che costituiscono il film pittorico e viene riflessa e diffusa dagli strati ad esso

sottostanti Dallrsquoacquisizione della radiazione riflessa si puograve ricostruire la cosiddetta

immagine riflettografica ( o riflettogramma ) del dipinto della quale uno dei

particolari piugrave importanti egrave il disegno preparatorio Esso risulteragrave piugrave visibile se

eseguito con materiali che assorbono lrsquoinfrarosso ( punta metallica carboncino

grafite) depositati su una base preparatoria che invece lo riflette fortemente (per

esempio gesso con colla animale)

18

Figura 12Comportamento schematico della radiazione incidente su uno strato pittorico

Un sistema per riflettografia egrave generalmente composto da una o piugrave sorgenti di

radiazione IR (lampade alogene) e da un dispositivo per registrare immagini

nellrsquoinfrarosso Il riflettogramma dellrsquooggetto egrave solitamente visualizzato mediante

un monitor e registrato in forma di immagine digitale mediante un calcolatore

Per quanto riguarda le sorgenti si porragrave particolare attenzione alla disposizione

delle lampade in modo tale da minimizzare le riflessioni speculari della superficie (spesso

lucida ) del dipinto e allo stesso tempo far si che questa sia illuminata nel modo piugrave

uniforme possibile

I dispositivi di registrazione dellrsquoimmagine

Un paragrafo a parte meritano i diversi dispositivi che nel corso dellrsquoevoluzione di

questa tecnica si sono succeduti

Fotocamera con pellicola Fu ovviamente il primo sistema in attesa dello

sviluppo dellrsquoelettronica Si adoperavano pellicole particolarmente sensibili

nellrsquoinfrarosso montate su fotocamere con filtri e obbiettivi speciali

Telecamera con tubo Vidicon Ersquo un tubo di ripresa di immagini simile a

quelli utilizzati per le riprese televisive (prima dei sensori a stato solido ) ma ha il

massimo di sensibilitagrave proprio tra 07μm e 2μm Esso sfrutta le proprietagrave

fotoconduttive (cioegrave di aumentare la conducibilitagrave elettrica se irraggiati da fotoni )

che certi materiali hanno Lrsquoimmagine egrave trasformata in segnale televisivo grazie al

fatto che il ldquopennello elettronicordquo incontra maggiore o minore resistenza elettrica a

seconda dellrsquointensitagrave dellrsquoimmagine stessa Ersquo il materiale fotosensibile (Solfuro di

Piombo PbS) che crea questa modulazione di corrente che verragrave poi trasformata in

segnale televisivo La risoluzione spaziale di solito egrave scarsa rispetto ai sistemi venuti

in seguito (circa 300times300 pixel) presenta problemi di distorsione di immagine e

richiede un irraggiamento forte dei dipinti causando un non gradito riscaldamento

data la poca sensibilitagrave

19

Figura 13 Schema di un tubo Vidicon

Fotocamera con CCD Ancora un sistema di ripresa a standard televisivo che

sfrutta un sensore CCD (Charge Coupled Device ) simile a quelli montati sulle

telecamere di uso comune Questo sensore allo stato solido contiene un grande

numero di sottoelementi fotosensibili chiamati fotositi disposti in una matrice La

risoluzione spaziale del riflettogramma che si otterragrave dipende dal numero dei

fotositi che il sensore contiene Hanno il pregio rispetto al Vidicon della

robustezza e delle dimensioni ridotte di praticamente assente distorsione ottica e

una risposta in funzione dellrsquointensitagrave di illuminazione lineare per la quasi totalitagrave

della loro dinamica

Spesso perograve la loro sensibilitagrave spettrale limitata a circa 13μm ne consente un uso

efficace solo in particolari casi e cioegrave in quelle zone dei dipinti dove sono presenti

pigmenti per esempio le lacche che risultano trasparenti giagrave a lunghezze drsquoonda

cosigrave corte

Scanner Lrsquoultima frontiera per lrsquoacquisizione dellrsquoimmagine riflettografica egrave

costituita dagli scanner Si intende per scanner un dispositivo costituito da due

traslazioni meccaniche di precisione montate ortogonalmente in modo da poter

esplorare punto per punto una superficie pittorica Su uno dei due carrelli di

traslazione egrave montata la cosiddetta testa ottica che si compone della parte di ripresa

cioegrave un singolo fotodiodo o in alcuni casi un array lineare di fotodiodi (risposta

spettrale maggiore del CCD ) della parte di illuminazione (lampade alogene ) e di un

dispositivo per lrsquoautofocus I pregi di questo sistema sono maggiore sensibilitagrave

spettrale del CCD assenza di distorsioni ottiche e elevata definizione

Unici difetti possono essere considerati la poca praticitagrave data la mole della

macchina e lrsquoattentissimo rimontaggio richiesto la lentezza del processo

Per quanto riguarda i campi di applicazione oltre alla presenza di un disegno

preparatorio il riflettogramma di un opera egrave in grado di svelare la presenza di

stesure pittoriche nascoste da ulteriori strati di colore ( applicati per vari motivi )

la presenza di impronte digitali (se evidenziate da tracce di polvere contenente

carbone) o manifestare lrsquoandamento delle pennellate Questo metodo di indagine

puograve essere applicato indifferentemente a dipinti su tavola o su tela a disegni e

20

talvolta ad affreschi fornendo preziose informazioni a storici dellrsquoarte e

restauratori

Nelle immagini che seguono lo stesso particolare di un dipinto ripreso in

riflettografia IR con tre strumenti diversi Il miglioramento della visibilitagrave del

disegno preparatorio (che questa volta svela un pentimento del pittore) egrave evidente

Figura 14 Marcello Fogolino SFrancesco riceve le stimmate Pinacoteca civica di Vicenza Immagine nel

visibile

Figura 15Confronto dello stesso particolare evidenziato nella foto sopra tra fotocamera con rivelatore al silicio tubo Vidicon(PbS) e fotocamera con rivelatore di Tellurio di Cadmio e Mercurio(MCT)

21

222 La Fluorescenza UV

La tecnica basata sullrsquoosservazione della fluorescenza da luce ultravioletta

approfondita anche nel prossimo capitolo trova largo impiego come metodo di

indagine diagnostica nel campo dei beni culturali Si sfrutta il fatto che quando un

opera generalmente un dipinto o manoscritti viene irraggiata con radiazione di

lunghezza drsquoonda compresa nella regione dellrsquoultravioletto (400nmge120582ge2-3nm) tale

radiazione viene in parte riflessa e in parte assorbita dagli strati superficiali

dellrsquoopera

Parte dellrsquoenergia assorbita viene quindi emessa nuovamente per fluorescenza

sotto forma di radiazione visibile che verragrave registrata con tecniche opportune

Lrsquoapparato per eseguire una analisi di un dipinto in fluorescenza UV egrave costituito da

una o due sorgenti di luce UV (lampade di Wood) e da un sistema di acquisizione delle

immagini fotocamera o telecamera CCD anche se egrave sempre possibile una semplice

indagine a occhio nudo contemporanea allrsquoirraggiamento

Le lampade sono poste in modo da formare un angolo di 45deg rispetto al dipinto in

modo da minimizzare la riflessione speculare e la fotocamera o il sensore CCD

frontalmente allrsquoopera

Lrsquouso di una macchina fotografica con pellicole ad alta sensibilitagrave (nel

visibile) prevede una volta eliminata la parte della radiazione Uva riflessa con ldquofiltri

barrierardquo tempi di acquisizione (e quindi di esposizione dellrsquoopera e degli

operatori) lunghi dellrsquoordine dei qualche minuto con conseguente problema della

cosiddetta deriva cromatica della pellicola e necessitagrave del completo oscuramento

dellrsquoambiente di misura

Lrsquouso della telecamera con CCD offre numerosi vantaggi Data la maggiore

sensibilitagrave rispetto alla pellicola i tempi di acquisizione si riducono moltissimo

potendo infatti usare la sorgente UV in modalitagrave flash (circa 20ms) con

conseguente minore grado di irraggiamento dellrsquoopera Grazie a dei filtri

lrsquoimmagine finale saragrave il risultato della sovrapposizione di varie acquisizioni

ognuna centrata in una zona spettrale fino a coprire tutto lo spettro visibile Ciograve

permetteragrave una migliore caratterizzazione dei materiali lungo tutto lo spettro

Notevoli poi i vantaggi legati allrsquouso del formato digitale oltre ad una piugrave

pratica conservazione dei dati crsquoegrave la possibilitagrave di ripeter la stessa acquisizione piugrave

volte al fine di migliorare il rapporto segnale rumore e diminuire lrsquoerrore da

fluttuazione di scarica della lampada Inoltre si puograve via software eliminare lrsquoeffetto

della luce ambiente potendo acquisire la stessa immagine con e senza flash UV

Per le applicazioni pratiche la fluorescenza UV egrave adattissima per la

visualizzazione delle vernici trasparenti messe a protezione dello strato pittorico

vero e proprio essendo sostanze resinose molto sensibili alla fluorescenza UV Ersquo

utile poi per differenziare e localizzare materiali che apparirebbero

indistinguibili nello spettro visibile (quelli della stessa classe cromatica ma di

diversa composizione chimica ) per lrsquoidentificazione dei materiali in base al

colore caratteristico della fluorescenza e per individuare ritocchi ridipinture e

22

parti rifatte grazie alla mai perfettamente uguale composizione chimica di

successivi interventi

Nelle immagini che seguono egrave evidente come i restauri fatti zone piugrave scure

seguendo linee dritte sono dovuti ad un cedimento dello strato pittorico proprio in

prossimitagrave dei punti di contatto tra le tavole della struttura del quadro Il colore

scuro rispetto alle zone non restaurate testimonia la mancanza o la diversitagrave della

vernice protettrice

Figura 16Dipinto in luce visibile senza e con fluorescenza UV

23

223 La tricromia in falso colore

Questa tecnica di analisi consente di differenziare zone di stesure pittoriche

che ad occhio nudo hanno la stessa resa cromatica e dunque appaiono

indistinguibili facendo ldquodiventare visibilerdquo anche la radiazione del vicino infrarosso

la quale egrave poi in grado di generare falsi colori diversi nelle zone prima viste come

uguali

Si puograve sfruttare allora il fatto che pigmenti aventi diversa natura chimica

appariranno nellrsquoimmagine a falsi colori ben differenziati se hanno un diverso comportamento spettrale (diversa riflettanza) nellrsquoinfrarosso

Nella pratica si agisce acquisendo lrsquoimmagine in esame escludendo la

componente di luce BLU e aggiungendo la componente nel vicino infrarosso

alle due componenti fondamentali rosso e verde

Figura 17Schema di principio della tecnica in falso colore

Dobbiamo perograve comunque ricreare una immagine adatta alla visione umana

la quale in luce diurna si basa sullrsquoassorbimento di radiazione visibile da parte dei

cosiddetti CONI presenti sulla retina Di questi ne esistono di tre tipi ognuno

specializzato nellrsquoassorbire una parte dello spettro i colori rossi i colori verdi e i

colori blu

Figura 18 Curve di assorbimento spettrale relative ai tre tipi di coni presenti nella retina

Dunque una volta ottenute le immagini nelle tre bande vicino IR rosso e verde

si procederagrave alla loro riconversione rispettivamente nel rosso verde e blu e

ricomposizione ottenendo una immagine dai colori falsati( da cui falso colore )

Questo vale naturalmente indipendentemente dalla tecnica usata per

acquisirle Anche nella tricromia in falso colore infatti come nella riflettografia IR

si possono usare (con i loro pregi e difetti di cui sopra al paragrafo 221) vari modi

24

per acquisire lrsquoimmagine la pellicola fotografica il tubo vidicon e la telecamera

CCD attualmente quella piugrave usata

Nella prossima figura egrave visualizzato il procedimento con cui due verdi

apparentemente uguali appaiono in falso colore blu (il verde rame) e magenta (il verde

di cobalto) dato che il primo assorbe lrsquoinfrarosso mentre lrsquoaltro lo riflette

Figura 19Esempio (per una pellicola) di restituzione in falso colore di due verdi apparentemente uguali

Un altro esempio notevole egrave dato dai due blu azzurrite e lapislazzuli restituiti in falso

colore il primo appare con un colore molto scuro mentre il secondo che non

assorbe lrsquoinfrarosso appare con una fortissima componente rossa

La realizzazione digitale (CCD) di immagini in falso colore egrave ottenuta con

piugrave acquisizioni della stessa immagine a diverse bande spettrali anteponendo

allrsquoottica di ripresa i filtri passa banda per registrare le tre componenti Le tre

immagini cosigrave ottenute vengono restituite nella classica terna RGB (Red-Green-

Blue) in un monitor a colori dove in tempo reale si osserveragrave lrsquoimmagine in falso

colore

Questa tecnica egrave utilizzata dal restauratore o dallo storico dellrsquoarte per

individuare sul dipinto zone che hanno subito restauri postumi ma dei quali

non avendone la documentazione non egrave possibile sapere dove e come si egrave intervenuto Per

essi di solito si egrave raggiunto un grado di accordo cromatico fra la zona restaurata e

zona originale tale da rendere invisibile ldquola riparazionerdquo effettuata empiricamente

dunque quasi sempre con pigmenti chimicamente diversi dallrsquooriginale

Nelle immagini seguenti[19] risulta evidente la differente risposta cromatica di

alcuni pigmenti In particolare la veste di S Pietro che nel visibile risulta azzurra

nel falso colore vira in magenta (risposta tipica dellrsquoazzurro oltremare) e il cinabro

che costituisce la parte rossa del manto (visibile) diventa giallo in falso colore Una

simile inversione avviene anche per il pigmento usato per la veste del personaggio in

25

secondo piano (lacca rossa) ma data la risposta cromatica diversa nellrsquoinfrarosso

diventa in falso colore un giallo piugrave intenso

Figura 20 Lorenzo Monaco Incoronazione della Vergine (particolare)Immagine nel visibile e in tricromia in falso colore

23 Tecniche ottiche per la forma

La conoscenza e la forma di un oggetto artistico sia esso un reperto archeologico

un monumento un dipinto o un affresco e dunque dalle piugrave svariate forme e

dimensioni rappresenta un elemento importante per il suo studio e la sua

conservazione La caratterizzazione della forma costituisce infatti un prezioso

contributo a studi di tipo storico-artistico alla determinazione dello stato di

conservazione dellrsquoopera e al progetto e realizzazione di interventi di restauro

Oltre a ciograve mediante la misura della forma di un oggetto ripetuta in tempi

successivi egrave possibile ottenere informazioni sulle sue deformazioni ed eliminarne le

cause (condizioni microclimatiche stress meccanici hellip)

Si possono suddividere essenzialmente le procedure per lrsquoacquisizione della

forma in due categorie quelle che adoperano la luce anche laser ma senza utilizzarne la

coerenza4 le tecniche in luce incoerente e altre invece che sfruttano proprio le

proprietagrave di coerenza della luce laser che chiameremo tecniche in luce coerente

4 Coerenza Sono coerenti due o piugrave onde di ugual frequenza in cui la differenza di fase fra esse egrave costante

26

231 Tecniche in luce incoerente

Sono diverse le tecniche di questo tipo che vengono usate nellrsquoambito dei beni

culturali Citiamo la fotogrammetria (basata sul principio della triangolazione ottica5)

che acquisendo una coppia stereoscopica di immagini dellrsquooggetto egrave in grado di

restituire un modello 3D La proiezione di luce strutturata che consiste nel

proiettare sullrsquooggetto dei codici luminosi di vario tipo (fitti reticoli figure di

interferenzahellip) e risalire alla forma dellrsquooggetto interpretando la loro deformazione

usando algoritmi basati sulla triangolazione La profilometria laser che

ricostruisce la forma il piugrave delle volte di statue analizzando le linee di contorno

che una lamina di luce laser mette in evidenza sullrsquooggetto Lo scanner laser a tempo

di volo usato soprattutto per il rilievo 3D su grandi scale spaziali riesce nella

mappatura tridimensionale rilevando le coordinate angolari e il tempo di

percorrenza di impulsi laser

231a Il laser scanner a tempo di volo (TOF)

Ersquo praticamente un sistema radar (onda inviata riflessa e captata) che impiega una

sorgente laser impulsata Il principio su cui si fonda la misura della distanza egrave il

seguente conoscendo il tempo t impiegato dallrsquoimpulso laser a percorrere la

distanza sorgente-punto di misura-rivelatore (posto vicino alla sorgente laser) detto

tempo di volo TOF (Time Of Flight) egrave possibile risalire alla distanza grazie alla

formula 119863 = 119888

119899times 119905 2 dove c egrave la velocitagrave della luce e n egrave lrsquoindice di rifrazione

dellrsquoaria

Figura 21Principio di funzionamento di un laser scanner TOF

Facendo poi corrispondere ad ogni misura di distanza le coordinate angolari

azimutale e zenitale si ha per ogni punto di scansione la tripletta di coordinate che

identifica un punto nello spazio

5 Triangolazione ottica Usata per risolvere completamente un triangolo avendo a disposizione due angoli e il lato tra essi compreso

27

Figura 22Immagine schematica di un laser scanner TOF

La precisione del sistema dipende da vari fattori come la capacitagrave di selezionare la

stessa posizione relativa allrsquoimpulso trasmesso e ricevuto dallrsquoaccuratezza della

conoscenza dei tempi di ritardo propri del sistema e dalla precisione del sistema

che effettua le misure dei tempi

Si egrave comunque raggiunta una altissima precisione considerando che con i

moderni strumenti si ottengono errori di pochi millimetri su distanze di

centinaia di metri con un passo di scansione angolare di pochi millesimi di

grado

Naturalmente si ha quasi sempre bisogno di effettuare piugrave scansioni della

stessa struttura per rilevare i punti che rimarrebbero in ombra con una sola

scansione

Questo strumento trova il suo campo di applicazione nella ricostruzione di

grandi ambienti interni come chiese o antiche dimore nella ricostruzione di

facciate di cattedrali o in grandi siti archeologici

Nellrsquo immagine che segue si puograve osservare il risultato ottenuto effettuando la

ricombinazione di 6 posizioni di scansione della sfinge

28

Figura 23 Immagine ottenuta da un laser scanner ricombinando 6 scansioni

231b Topografia di superfici a proiezione di linee

Questo tipo di analisi rientra nella categoria delle tecniche che sfruttano la

proiezione di luce strutturata cioegrave di codici luminosi che sono in grado di

evidenziare variazioni di livello su una superficie grazie a linee di luce

opportunamente organizzate

In quella a proiezione di linee si proietta (come fosse una diapositiva

costituita da un vetrino con deposizione metallica) il codice piugrave semplice un reticolo

di righe bianche e nere parallele Lrsquoimmagine dellrsquooggetto con le linee proiettate egrave

ripresa con una telecamera digitale il cui asse ottico forma con quello del

proiettore un certo angolo In questa immagine le linee del reticolo risultano

distorte dalla forma della superficie diventando ondulate Lrsquoentitagrave delle

distorsioni fissata la geometria del sistema egrave direttamente proporzionale alla

quota del punto considerato Infine dallrsquoanalisi dellrsquoimmagine del reticolo si risale

alla mappa topografica digitale della superficie

29

Figura 24 Schema di funzionamento(a) e principio geometrico(b)[18]

Nella figura precedente (b) si vede come la posizione delle linee cambia in

proporzione allrsquoaltezza (h) della superficie rispetto ad un ideale piano mediano di

riferimento S Conoscendo α (la fase) per ogni punto della linea proiettata si

risale alla quota (h) di quel punto

Il software di estrazione della fase opera sulla immagine ldquoliberatardquo dal

contrasto dello sfondo tramite unrsquooperazione di pulitura che sfrutta unrsquoimmagine

identica ma senza il reticolo proiettato (figura sotto)

Figura 25 Procedura per lottenimento della mappa topografica[18]

Variando la posizione mutua di proiettore telecamera e oggetto si ottengono

diverse risoluzioni spaziali e differenti estensioni della superficie di misura per

esempio aumentando lrsquoinclinazione del proiettore si raggiungono risoluzioni in

quota piugrave elevate (maggiore dinamica per α) allontanandolo dallrsquooggetto si

possono analizzare opere di grandi dimensioni a scapito perograve della risoluzione

spaziale

Nel campo della conservazione dei beni culturali questo sistema trova impiego nei

dipinti quando si vogliono verificare con precisione la deformazione il distacco o il

rigonfiamento dello strato pittorico a causa di deformazioni della struttura lignea

30

per quelli su tavola o della trama del tessuto per quelli su tela ciograve succede ad

esempio quando si procede al rifodero o alla sostituzione del telaio Si sono svolte

con successo indagini con questa tecnica anche nel caso di iscrizioni su tavola o su

parete

Nelle immagini che seguono ([17]Fontana Pampaloni amp Pezzati) croce di

Sarzana lo studio della mappa topografica egrave presentato prima con una risoluzione

in quota di 01mm per la sommitagrave della croce poi con una di 002mm per il

particolare del cartiglio6

Figura 26Croce di SarzanaMaestro GuglielmoDuomo di Sarzana Anno 1138 Tempera a uovo su legno di castagno Misure 3times210 m e mappa topografica della parte evidenziata

232 Tecniche in luce coerente

Lrsquouso di queste tecniche piugrave complesso delle precedenti egrave orientato piugrave che alla

misurazione della forma vera e propria dellrsquooggetto al rilevamento delle sue

microdeformazioni Citiamo lrsquointerferometria olografica (ologrammi su pellicola)

che si basa sulla ripresa di una immagine dellrsquooggetto effettuata con luce laser in

condizioni di interferenza lrsquointerferometria a spekle7 basata sigli stessi principi di

quella olografica ma lrsquoacquisizione dellrsquoimmagine avviene tramite una telecamera

Lrsquoolografia conoscopica che usa una telecamera nella quale tra obbiettivo e

sensore CCD ha un cristallo che separa in due parti la luce proveniente

6 CartiglioDisegno di un rotolo di carta in parte srotolato sul quale li leggono iscrizioni 7 Speckle (macchiolina) Viene chiamata cosigrave la figura punteggiata che si ottiene quando unrsquoonda coerente viene fatta passare attraverso un mazzo disordinato

31

dallrsquooggetto creando una figura di interferenza dalla quale si ricava la distanza di

ogni punto dellrsquooggetto in esame

Annoveriamo tra le tecniche in luce coerente anche una variante del sistema a

tempo di volo che sfrutta lo sfasamento tra lrsquoimpulso laser generato e registrato

ottenendo una maggiore precisione

232a Lrsquoolografia conoscopica

Con questa tecnica egrave possibile misurare con estrema precisione la distanza tra la

sonda ottica usata e per cosigrave dire ogni ldquosingolo puntordquo della superficie (non si

usa infatti quasi mai per ricostruire lrsquointero corpo dellrsquooggetto) in esame

Il principio di funzionamento egrave il seguente un laser a diodi produce un raggio

che egrave riflesso totalmente da un beam-splitter a 90deg verso il campione Parte dellrsquo onda

luminosa riflessa viene captata dallrsquoobbiettivo attraversa lo splitter (ora con

proprietagrave di trasparenza) e incontra il modulo conoscopico Questo elemento

costituito da un cristallo monoassiale8 birifrangente9 posto tra due lamine

polarizzatrici separa i raggi luminosi che vi incidono in due componenti raggio

ordinario e raggio straordinario

Questi dopo aver percorso praticamente lo stesso cammino ottico

interferiscono dando luogo a frange circolari sulla superficie del sensore CCD La

fittezza delle linee della frangia dipende dal cammino ottico dei raggi

dallrsquooggetto scansionato al sensore ecco che allora misurandola si risale alla

distanza di ogni punto dalla sonda

Figura 27Funzionamento di una sonda conosco pica[16]

8 Monoassiale Con un solo asse ottico 9 Birifrangente Con due indici di rifrangenza ortogonali fra loro

32

Elaborando dunque il segnale restituito dal CCD si risale al ldquoperiodordquo di ogni

singola frangia fatto poi corrispondere ad una distanza Poicheacute la lettura del CCD

puograve essere ripetuta con una frequenza di alcune migliaia di Hz alla stesa velocitagrave egrave

anche possibile acquisire le misure

La distanza dellrsquoobbiettivo dallrsquooggetto da esaminare puograve variare da poche

decine di mm a poche decine di centimetri a seconda delle esigenze cambiando

lrsquoobbiettivo di ripresa

Si raggiungono prestazioni eccellenti Con una distanza di lavoro di 40mm per

esempio si raggiunge una risoluzione di circa 6μm in quota e 30μm nelle

direzioni trasversali con una dinamica di profonditagrave di plusmn4mm

Una caratteristica importante di questo strumento egrave quella di poter lavorare

con un angolo di incidenza minimo di circa 5deg ciograve consente di indagare tratti di

superficie con unrsquoinclinazione fino a plusmn85deg col risultato di riuscire a fare misure

allrsquointerno di fori di diametro inferiore a 1mm con un rapporto profonditagravediametro

fino a 251

Un altro grande vantaggio dellrsquoolografia conoscopica egrave quello di superare i

vincoli pratici di stabilitagrave e sensibilitagrave alla temperatura e alle vibrazioni meccaniche

di cui soffrono gli strumenti interferometrici laser di tipo convenzionale dato

lrsquounica sorgente di luce coerente che viene separata solamente dentro il cristallo

birifrangente

Il sistema trova numerose applicazioni nel campo del restauro e della

conservazione ogniqualvolta si debbano analizzare con grande dettaglio oggetti o

parte di essi microdeformazioni su dipinti microscopiche incisioni su pietra o

rilievi su tavole usate per la litografiaecc ecc

Nelle immagini seguenti unrsquoindagine in olografia conoscopica effettuata su un

quadro di Raffaello La Madonna del cardellino Da notare i due solchi verticali nella

parte centrale del riquadro

Figura 28Madonna del cardellino Raffaello 1506 Galleria degli Uffizi e particolare (restituito in luce radente) dopo unrsquo olografia conoscopica

33

223b Lo scanner laser a misura di fase

Questa tecnica apparentemente del tutto simile a quella dello scanner laser TOF

visto nel paragrafo 231a sfrutta il fatto che un impulso laser modulato in ampiezza cambia la sua fase da quando egrave stato emesso a quando egrave rivelato dopo

la riflessione Conoscendo questo sfasamento si puograve risalire alla distanza

percorsa

Solitamente si sceglie per il laser (onda portante) una lunghezza drsquoonda di 1divide

2μm vicino infrarosso data la buona penetrabilitagrave in aria di questo tipo di onda

elettromagnetica mentre la modulazione ( in realtagrave vedremo che di modulazioni ne

occorreranno di diversi tipi) egrave fatta con lunghezze drsquoonda dellrsquoordine del metro

(onde radio)

Figura 29Schema di principio di uno scanner laser a sfasamento di modulazione di ampiezza

Matematicamente la variazione di fase Δ120601 durante tutto il tragitto 2119871 egrave data da

Δ120601 = 119899119896119898 2119871

Dove n egrave lrsquoindice di rifrazione dellrsquoaria da determinare in sede di misura a seconda delle

condizioni di temperatura pressione e umiditagrave relativa e 119896119898 egrave il vettore drsquoonda

corrispondente alla pulsazione di modulazione 120596119898 Con pochi passaggi si ottiene la

distanza cercata

119871 = Δ120601119888 2119899 120596119898

con c velocitagrave della luce

Bisogneragrave tener conto del fatto che il sensore discriminatore di fase (comparatore)

non percepisce quando 120601 ha subito delle rotazioni intere di angolo giro Per questa ragione in

realtagrave la modulazione egrave fatta con diverse frequenze (sottomultipli di un oscillatore interno

allo scanner) per ognuna delle quali si acquisisce una delle cifre della misura finale di ogni

singolo punto Questo egrave chiamato Metodo per decadi Se per esempio un punto egrave

distante dallo scanner 756342m avrograve bisogno di 6 (numero con 6 cifre) frequenze

di modulazione

34

24 Tecniche microscopiche

Lrsquoapplicazione della microscopia ottica ed elettronica nel campo dei Beni Culturali

fornisce un contributo scientifico di estremo interesse Ersquo infatti applicata per

indagini diagnostiche finalizzate al restauro passando per lrsquoanalisi del materiale

artistico di varia natura analizzando il suo stato di conservazione e anche

permettendo lrsquoindividuazione delle tecniche usate nella realizzazione dellrsquoopera

Infatti lrsquoutilizzo del microscopio ottico o elettronico a scansione permette lrsquoanalisi

approfondita relativa sia alla morfologia della superficie che alla composizione

chimica elementare di campioni di vario tipo ad elevati ingrandimenti fornendo

importanti informazioni in fase di restauro

241 La microscopia elettronica a scansione SEM

Il microscopio elettronico a scansione SEM (Scanning Electron Microscope)

fornisce informazioni sullrsquoaspetto sulla natura e sulle proprietagrave delle superfici e

degli strati sottostanti di campioni con risoluzione media di 2divide5 nm Il principio

di formazione delle immagini le quali saranno riprodotte con un effetto

tridimensionale egrave sequenziale Un fascio di elettroni (sonda) viene focheggiato

sulla superficie del preparato e fatto scorrere su esso secondo linee parallele

ravvicinate come avviene per un pennello elettronico di un tubo televisivo

Figura 30Schema di un microscopio elettronico a scansione[15]

Il diametro della sonda quando incontra la superficie del campione egrave di circa

2nm Lrsquointerazione del fascio accelerato da una differenza di potenziale che va da

poche centinaia di volt a diverse decine di kV con gli atomi del preparato da luogo a

diversi tipi di ldquoprodottirdquo ([15]Valdregrave) con ognuno dei quali si creeragrave un segnale tra

cui i piugrave importanti nelle applicazioni per i beni culturali sono

Elettroni secondari (SE) convenzionalmente definiti come gli elettroni

uscenti dal preparato con energia le50eV Provengono da una profonditagrave di

pochi nm sono prodotti dal fascio primario interagendo anelasticamente con

35

gli elettroni di valenza del campione Il segnale SE egrave il piugrave frequentemente usato

utilizzato principalmente per informazioni sulla topografia delle superfici

Lrsquoimmagine fornita appare in rilievo come se lrsquoosservatore fosse al livello del

diaframma D (vedi figura) e guardasse il campione illuminato da una

ipotetica sorgente posta in corrispondenza del rivelatore

(scintillatorefototubo)

Elettroni retrodiffusi (BSE) Back-Scattered Electrons Elettroni con energie

ge50eV che provengono dal preparato in seguito ad interazioni elastiche

principalmente con nuclei Il segnale BSE fornisce informazioni legate al

numero atomico medio della zona di provenienza (il numero di eventi di

scattering elastico cresce al crescere del numero atomico Gli elementi piugrave

pesanti saranno evidenziati da un segnale piugrave luminoso sullo schermo) alla topografia

e alla struttura cristallina del materiale attraversato

Raggi X Sono quelli della radiazione caratteristica o di bremsstrahlung

Provengono da strati piugrave profondi del campione da una sfera di raggio di

qualche μm al di sotto della sonda Il segnale X viene usato per il

riconoscere e quantificare gli elementi chimici

Elettroni Auger Ersquo un processo di autoionizzazione in cui in luogo di

radiazione X proveniente da una ricombinazione crsquoegrave unrsquoespulsione di un

elettrone

Figura 31Rappresentazione schematica nel caso di un fascio con incidenza normaledelle profonditagrave da

cui provengono i segnali SEBSEAuger(A) e raggi X[15]

Normalmente un microscopio SEM lavora con un alto vuoto al suo interno circa

10minus3Pa questo per evitare lrsquointerazione tra particelle sonda o da misurare con

lrsquoaria Un altro requisito questa volta dei campioni egrave che essi siano elettricamente

conduttivi in caso contrario si provvederagrave alla metallizzazione procedimento

tramite il quale si deposita un sottilissimo strato 1divide40 nm di metallo come ad

esempio oro carbone platino ecc

Sviluppi di questa tecnologia portano nuove e piugrave ampie possibilitagrave

nellrsquoanalizzare reperti dalla natura piugrave varia opportunitagrave utilissime nel campo dei

beni culturali

36

241a Lrsquoanalisi SEM-EDS

Parlando di analisi SEM-EDS citata anche come microanalisi EDS si fa riferimento

allrsquouso della microscopia SEM abbinata allrsquoanalisi dei raggi X caratteristici della

zona analizzata del campione che vengono prodotti per fluorescenza Lrsquoanalisi egrave

fatta in dispersione di energia da cui lrsquoacronimo Energy Dispersive Spectroscopy (of X ray)

Il rivelatore normalmente egrave a stato solido Si drogato con Li che ha bisogno di

essere raffreddato da azoto liquido o piugrave recentemente Si drogato con HgI2 per il

quale egrave sufficiente un raffreddamento termoelettrico

Nelle figure qui sotto ([13]Pasquariello Pinzari amp De Mico 2007) un esempio

di indagine SEM-EDS su una vecchia stampa fotografica della quale si voleva

verificare tra le altre cose la composizione chimica del cosiddetto sottostrato

(presenza o meno del Bario) cioegrave la parte compresa tra il supporto primario

(cartoncino) e lo strato immagine vero e proprio (alogenuro drsquoargento in gelatina)

Figura 32Esempio di analisi SEM-EDS su una foto drsquoepoca

241b Lrsquoanalisi SEM-VP

Lrsquoesigenza di esaminare campioni che non possono essere inglobati chimicamente o

metallizzati data la loro specificitagrave o talmente delicati da non poter sopportare lo

stress meccanico dovuto alla bassissima pressione di lavoro del SEM ha portato

allo sviluppo dei SEM-VP Variable Pressure cioegrave a pressione variabile I materiali

biologici per esempio costituiti da tessuti molli (cellule) e acqua perderebbero la

loro struttura ldquoevaporandordquose sottoposti a bassissime pressioni Questiper essere

osservati hanno bisogno di solito di una stabilizzazione chimica di disidratazione

o di un surgelamento prima di entrare nel SEM

37

Con la tecnica SEM-VP si puograve praticamente introdurre nella camera porta

campioni il preparato tale e quale grazie ad una pressione presente in quella parte

del microscopio di 5 o 6 ordini di grandezza superiore (10divide750 Pascal) rispetto alla

zona del cannone elettronico e della colonna (10minus3 divide 10minus4 Pascal)

Nei settore dei beni archeologico-culturali dunque in cui egrave assolutamente

proibito modificare il reperto il fatto che si possa evitare la metallizzazione egrave

fondamentale

Nelle immagini seguenti ([14]Pinzari amp Montanari 2007) si egrave riportato un

esempio di studio possibile con il microscopio SEM-VP la catalogazione di una

infestazione fungina sul dorso della copertina di libri Le misure sono state fatte con

una pressione in camera di 150Pa una tensione del fascio di 20kV ed utilizzando il

rivelatore VPSE Variable Pressure Secondary Electrons Lrsquoingrandimento della foto egrave

9800times (dati riscontrabili anche in basso nella foto SEM-VP)

Figura 33Efflorescenze sul dorso dei volumi e prelievo del micelio per mezzo del nastro adesivo

Figura 34Immagine SEM-VP del nastro adesivo utilizzato per campionare le efflorescenze fungine

38

241c Lrsquoanalisi SEM con ED-XRF

Si ha la possibilitagrave di ampliare la profonditagrave di analisi della fluorescenza X

montando sul microscopio SEM una apparecchiatura per Fluorescenza X in Dispersione

di Energia ED-XRF composta da tubo generatore di raggi X e rivelatore allo stato

solido In questo modo si aumenta la profonditagrave di indagine in quanto la capacitagrave

di penetrazione del fascio di raggi X allrsquointerno del campione puograve essere superiore

rispetto a quella scelta per formare lrsquoimmagine del pennello di elettroni

Figura 35Assemblaggio dellapparato SEM con ED-XRF[11]

Usato allrsquointerno del SEM inoltre lrsquoXRF garantisce migliori prestazioni

rispetto al suo utilizzo in aria questo per motivi legati sia alla migliore e piugrave rigida

geometria sorgente-campione-detector sia allrsquoalto vuoto realizzato allrsquointerno della

camera porta campione che evita cosigrave lrsquoassorbimento da parte dellrsquoaria dei raggi X a

bassa energia

Le immagini che seguono ([11]Ferro 2007) riguardano lo studio della

composizione chimica di una scoria metallica rinvenuta nel sito archeologico di Petra

in Giordania da notare il confronto delle due analisi spettrali EDS e ED-XRF

sovrapposte ottenute allrsquointerno del SEM Si possono ottenere con questo secondo

sistema sensibilitagrave nel rilevare gli elementi dalle 10 alle 1000 volte maggiori

Figura 36 Scoria metallica dal sito di Petra IIIdeg secolo aC

39

Figura 37 Confronto tra gli spettri in energia tra microanalisi EDS (avanti) e ED-XRF (dietro) in SEM

242 Il microscopio ottico a luce polarizzata trasmessa

Ogni qualvolta si ha la necessitagrave di esaminare un materiale che al suo interno

presenti componenti anisotrope10 il microscopio ottico a luce polarizzata permette

di individuarle Si sfrutteragrave il fatto che un campione di materiale anisotropo

possedendo due indici di rifrazione ortogonali fra loro saragrave in grado di

suddividere un fascio di luce polarizzata che lo attraversa in due nuove

componenti polarizzate oscillanti secondo la direzione degli suoi indici di

rifrazione

Il microscopio polarizzatore essenzialmente si compone di una sorgente

luminosa un filtro polarizzatore un tavolo porta campione (rotante) e un altro filtro

polarizzatore (detto analizzatore )

10 Anisotropo Si dice di un materiale che ha la capacitagrave di modificare lo stato di polarizzazione della luce che lo attraversa Chiamato anche birifrangente

40

Figura 38 Configurazione di un microscopio a luce polarizzata

Schematicamente possiamo riassumere cosigrave il percorso del raggio luminoso il filtro

polarizzatore seleziona una direzione di vibrazione per il campo E della sorgente

luminosa Il campione birifrangente ldquoscomponerdquo le direzioni di vibrazione di E in

ordinaria e straordinaria che dunque perdono la relazione di fase allrsquouscita del

campione possedendo una differenza di cammino ottico Δ119897 = Δ119899119889 con

Δ119899 = 119899119904 minus 119899119900 e d spessore del campione Quando il filtro analizzatore le

ricompone si nota una variazione dellrsquointensitagrave luminosa rispetto a quella iniziale

dovuta proprio a Δ119897

Posizionando dunque i due polarizzatori incrociati fra loro ( egrave questa infatti

una analisi ortoscopica e non ci sarebbe nessuna trasmissione di luce se non si

inserisse il materiale birifrangente) e facendo ruotare il campione attorno allrsquoasse

ottico del sistema lrsquointensitagrave dellrsquoimmagine vista varia periodicamente risultando nulla

quando le sue direzioni principali di vibrazione coincidono con quelle del

polarizzatore e dellrsquoanalizzatore (posizione di estinzione) mentre risulteragrave

massima nelle posizioni a 45deg (posizioni diagonali) Si possono cosigrave dedurre

importanti informazioni sullrsquoorganizzazione cristallina del campione in esame

Figura 39Cristallo birifrangente posto tra due polarzzatori incrociati

41

Nella prossima figura si egrave indicato con s e o i piani di oscillazione straordinari e

ordinari con P e A i piani del polarizzatore e dellrsquo analizzatore

Figura 40 Orientazione del cristallo birifrangente e relativa variazione dellintensitagrave trasmessa

Il campione egrave preparato in sezione sottile tramite taglio e abrasione fino a rendere

il campione subtrasparente (in genere 30μm di spessore) e consentire la trasmissione

della luce

Nel campo dei beni culturali questo strumento egrave ampiamente usato per analisi

petrografiche e mineralogiche di materiali lapidei naturali e artificiali In

particolare egrave possibile classificare le pietre naturali identificare le tipologie di

inerte e definire il rapporto inertelegante presente in malte intonaci e stucchi

noncheacute effettuare determinazioni sulle finiture cromatiche sul degrado e sulle

tecniche esecutive

Figura 41 Immagine al microscopio polarizzatore di un frammento di materiale lapideo riconosciuto come trachite dei Colli Euganei

42

Capitolo 3 - Le apparecchiature dellrsquoAteneo

disponibili nel campo dei beni culturali

In questo capitolo approfondiremo alcune tecniche analitiche descritte brevemente

nel capitolo 2 La scelta egrave ricaduta su alcune delle tecniche che allrsquo interno di questo

Ateneo vengono utilizzate anche per la ricerca nel campo dei beni culturali

31 I raggi X la tecnica XRF

311 La produzione di raggi X

Si definiscono convenzionalmente raggi X quella parte di radiazioni dello spettro

elettromagnetico con energia compresa tra 012 keV e 120 keV I raggi X sono il

risultato dellrsquointerazione in un tubo nel quale egrave stato realizzato un alto vuoto (

10minus6 minus 10minus7 Torr) tra materia lrsquoanodo (tipicamente come anodi vengono usati il

Tungsteno Molibdeno Rame Argentohelliphellip ) ed elettroni prodotti da un filamento

incandescente il catodo e accelerati da una opportuna differenza di potenziale con

conseguente perdita di energia da parte di questi ultimi

Figura 42Schema di principio di un generatore a raggi X[6]

I processi attraverso i quali lrsquoelettrone nellrsquourto con lrsquoanodo perde energia si

possono riassumere nei seguenti punti ([2]Castellano Martini amp Sibilia 2002)

I Lrsquoelettrone eccita lrsquoatomo ldquospostandordquo un elettrone esterno

(perdita di energia di qualche eV) Lrsquoatomo torna poi allo stato

fondamentale con emissione di radiazione nel visibile(quellrsquoorbitale

esterno si puograve chiamare ldquootticordquo)

II Lrsquoelettrone ionizza lrsquoatomo rimuovendo un elettrone esterno

(perdita di energia fino a centinaia di eV)

III Lrsquoelettrone collide con il nucleo atomico in questo caso lrsquoelettrone

orbita parzialmente intorno al nucleo e perde energia per

43

decelerazione Questrsquoultimo fenomeno egrave alla base della bremsstrahlug

parola tedesca che significa radiazione di frenamento

IV Lrsquoelettrone collide con un elettrone interno dellrsquoanodo(shell K L

Mhellip) con conseguente espulsione di questrsquoultimo(con una energia

cinetica Ec) Se WK(LM) indica lrsquoenergia di legame dellrsquoelettrone alla

shell KLMhellip lrsquoenergia richiesta per il processo egrave Ec+WK(LMhellip) Un

elettrone piugrave esterno va a sostituire quello espulso con emissione

di radiazione X la quale egrave caratteristica della sostanza colpita

La radiazione X egrave prodotta essenzialmente dai processi fisici riportati al punto III e

IV Esaminiamoli con maggior dettaglio

La ldquoradiazione biancardquo (breemstrahlung)

Una particolare attenzione merita la radiazione X prodotta dal fenomeno riportato

sopra al punto III Dunque accade che lrsquoelettrone decelera o in genere subisce una

variazione anche puramente direzionale dellrsquoaccelerazione da questa perdita di

energia scaturisce un fotone X che viene emesso a partire dalla regione dellrsquourto Il

processo di breemstrahlung egrave il piugrave importante almeno in termini di estensione dello

spettro che produce In esso lrsquoemissione di raggi X avviene con

continuitagrave(radiazione bianca) esistendo tuttavia una lunghezza drsquoonda limite

120582m al di sotto della quale non vi egrave emissione

Figura 43 Spettri continui di raggi X per alcuni valori della tensione applicata[6]

Il principio di conservazione dellrsquoenergia vieta infatti che vengano emessi fotoni con

energie maggiori di quella massima degli elettroni EM accelerati contro lrsquoanodo

data da

44

119864119872 = 119890119881 (31)

Essendo e la carica dellrsquoelettrone e V la differenza di potenziale tra il filamento

emettitore di elettroni e lrsquoanodo Questa lunghezza drsquoonda minima corrisponde ad

un processo di frenamento in cui lrsquoelettrone incidente perde tutta la sua energia in

un unico urto producendo un fotone con 120582m pari a

λm =ℎ119888

119890119881 (32)

Naturalmente questo implica che vi sia una frequenza massima ammissibile 120584M

data dallrsquoequazione

120584119872 =119864119872

ℎ (33)

Rispetto alla figura 2 una grafico che avesse in ascissa lrsquoenergia ( o la frequenza )

verrebbe ribaltato rispetto ad un asse verticale evidenziando una EM (o una 120584119872)

saragrave questa la visualizzazione piugrave frequente degli spettri X negli usi delle varie

procedure sperimentali

La radiazione caratteristica la fluorescenza dellrsquoatomo

Il processo brevemente descritto sopra al punto III egrave alla base della produzione

della radiazione X caratteristica Oltre allo spettro continuo sono presenti infatti

righe monocromatiche caratteristiche alcune delle quali particolarmente intense

Mentre lo spettro continuo egrave molto simile per tutte le sostanze con il detto limite

inferiore 120582119898 e un solo massimo di intensitagrave a circa 120582 =15120582119898 le righe

caratteristiche variano da sostanza a sostanza costituente lrsquoanodo Dunque

bombardando una sostanza con elettroni veloci alcuni atomi si ionizzano

espellendo un elettrone di una shell interna Supponiamo una mancanza di un

elettrone nella shell K in seguito a questo un elettrone di una shell piugrave alta L Mhellip

faragrave una transizione radiativa per riempire il livello libero Naturalmente questa

transizione determina un posto vuoto nel guscio L Mhellip ma questo verragrave occupato

successivamente da un elettrone ancora piugrave esterno nellrsquoatomo emettendo unrsquo altra

riga dello spettro caratteristico Le righe originate dal livello vuoto nella shell K

sono chiamate righe 119870120572 119870120573 119870120574helliphellipe corrispondono alle transizioni LrarrK MrarrK

NrarrK hellipLa transizione Kα da origine alla riga ad energia piugrave alta negli spettri X

Fu il fisico H Moseley che tra il 1913 e 1914 stabiligrave nei suoi primi esperimenti per le

linee 119870120572 che

La radice quadrata della frequenza delle linee 119922120630 egrave direttamente proporzionale

al ndegatomico Z

120584119870119894

2 = 119862119894(119885 minus 120590119870) 119894 = 120572 120573 120574 hellip (34)

Dove Ci egrave una costante indipende da Z e 120590119870 rende conto dello schermaggio

dellrsquoelettrone K rimasto

45

1 lt 120590119870 lt 2

La stessa regola egrave estendibile alle righe della serie L dovendo perograve sostituire una

costante 120590119871 di schermaggio maggiore

74 lt 120590119871 lt 94

Figura 44 Il diagramma di Moseley di 120642120784

su Z per le linee Kα[1]

La (44) fu subito generalizzata da Moseley considerando la formula di Bohr per i

livelli energetici di atomi ad un elettrone che si muovono perograve in un potenziale

colombiano di carica 119885 minus 120590

120584119898119899 = 119877 infin 119885 minus 120590 2 1

1198982 minus1

1198992 119898 lt 119899 (35)

dove m n sono i numeri quantici principali delle shell di arrivo e partenza

rispettivamente e R infin egrave la costante di Rydberg avendo usando lrsquoapprossimazione

di massa nucleare infinita

119877 infin =119898

4120587ℏ3

1198902

4120587ℇ0

2

(36)

In realtagrave non esiste una sola linea Kα Kβo Lα Lβhellip

Lrsquointerazione spin-orbita separa i livelli energetici delle shell (tranne la shell K)

Nella shell L gli elettroni con ℓ = 0 hanno lrsquoenergia di legame piugrave grande quelli

con ℓ = 1 e 119895 = 1 2 piugrave bassa e quelli con ℓ = 1 e 119895 = 3 2 ancora piugrave bassa

Questi tre livelli sono chiamati LI LII e LIII La separazione in energia egrave grande

abbastanza da poter essere agevolmente evidenziata negli spettri essendo

46

proporzionale a 119885 minus 120590119870 4come mostra la formula di struttura fine per

lrsquointerazione spin-orbita

ℓ 119904119890 119895 = ℓ + 1 2

Δ119864 =1198981198882 119885minus120590119870 120572 4

41198993ℓ ℓ+1 2 times (37)

minusℓ minus 1 119904119890 119895 = ℓ minus 1 2

Con

120572 =1198902

4120587휀0ℏ119888 (38)

costante di struttura fine

Potremo dunque osservare fra le altre le righe Kα1 e Kα2 che corrispondono alle

transizioni LIII rarrK e LII rarrK rispettivamente Il seguente schema mostra i due

gruppi (K e L) di transizioni principali

Figura 45Schema (non in scala) delle principali transizioni X permesse[1]

Le transizioni saranno regolate dalle regole di selezione Δℓ = plusmn1 Δj = 0 plusmn1

Per esempio le righe Kα1 e Kα2 del Tungsteno hanno

1205821198701205721 = 0214Å 1198641198701205721 = 579119896119890119881

1205821198701205722 = 0209Å 1198641198701205722 = 593119896119890119881

Ersquo molto utile per gli usi pratici in cui il materiale egrave coinvolto mostrare uno spettro

di un tubo a raggi X con anodo di Tungsteno

47

Figura 46Spettro dei raggi X prodotti da un tubo RX con anodo di Tungsteno a 80 kV[2]

Si notano oltre la radiazione continua di bremstrahlung e i due picchi Kα1 e Kα2 anche i due picchi Lα e Lβ che sono molto meno energetici di quelli K ma anche

molto piugrave probabili

312 La sezione drsquourto di assorbimento

Una volta che si ha a disposizione una sorgente di raggi X essi possono essere usati

per ionizzare lrsquoatomo attraverso lrsquoeffetto fotoelettrico Ovvero i raggi X stessi

possono essere usati a posto degli elettroni per produrre a loro volta radiazione X

dalla sostanza irraggiata I fotoni di adeguata energia dunque possono determinare

eccitazione o dare luogo alla rimozione di elettroni ove abbiano energie sufficienti a

vincere lrsquoenergia di legame della shell La sezione drsquourto 120590 di questo processo egrave

espressa in buona approssimazione dalla formula della sezione drsquourto per atomi

idrogenoidi

120590 =16 2120587

312057281198855

1198981198882

ℏ120596

7 2

11988602 (39)

1205720 = 0529177Å (raggio di Bohr)

anche se lrsquoapprossimazione di dipolo con la quale egrave stata ldquocostruitardquo egrave sempre

meno congrua allrsquoaumentare dellrsquoenergia dei fotoni La sezione drsquourto diminuisce

dolcemente allrsquoaumentare della frequenza de fotoni come ℏ120596 minus7 2 fino a che non

si raggiunge un energia sufficiente per espellere un elettrone dalle shell piugrave interne

A questo punto la sezione drsquourto ha un brusco aumento siamo in presenza del

cosiddetto ldquoabsorption edgesrdquo (soglie di assorbimento) Simili picchi si

incontrano ogni qual volta si raggiungono energie sufficienti a strappare elettroni in

shell via via piugrave profonde

48

Figura 47Andamento del coefficiente di assorbimento di massa del piombo in funzione di 120640 e E

La figura 6 mostra il coefficiente di assorbimento di massa che ha lrsquoandamento del

tutto analogo a 120590 Dunque la scelta di opportuni valori della tensione del tubo a

raggi X determina le energie del fascio dei fotoni prodotti incidenti su un materiale

e quindi la possibilitagrave che si verifichino i processi di assorbimento in esame Queste

considerazioni fanno parte delle attivitagrave preparatorie e delle impostazioni

preliminari allrsquoanalisi ED-XRF

313 Il sistema XRF in uso nel dipartimento di Fisica di

Camerino

Nel laboratorio XAS (X-ray Absorption Spectroscopy) del dipartimento di fisica

dellrsquouniversitagrave di Camerino opera un apparato per analisi ED-XRF il cui nucleo egrave

il sistema rivelatore (XR-100CR) amplificatore e alimentatore (PC2CR)

convertitore analogico-digitale+scheda multicanale(MCA 8000A) prodotto

dalla AMPTEK INC [5]

49

Figura 48Schema dei collegamenti dellapparato rivelatore-analizzatore[5]

Alcune caratteristiche del rivelatoreXR-100CR

Tipo di sensore Si-PIN(Fotodiodo di silicio a tre strati drogati P e N

separati da uno stato ad alta resistivitagrave quasi Intrinseco)

Dimensioni del sensore 24mmtimes28mm(7mm2)

Spessore del Silicio 300μm

Risoluzione in energia FWHM11 220eV

(misurata sulla riga a 59 keV del 55Fe)

Finestra del rivelatore Berillio spessore 25μm

La risoluzione in energia egrave il grado di precisione del picco delle righe rivelate piugrave ha un valore basso e piugrave la riga saragrave stretta e dunque piugrave discriminata in energia dalle altre

Le curve di efficienza e di trasmissione

Ersquo interessantissimo analizzare il comportamento dei componenti principali del

rivelatore cioegrave il sensore vero e proprio Si-PIN e la finestra di Berillio al variare

dellrsquoenergia dei fotoni In generale infatti il comportamento di un sensore o di un

materiale a basso assorbimento di raggi X varia a seconda dellrsquoenergia delle

radiazioni elettromagnetiche con cui interagiscono dando luogo a fenomeni di

filtraggio

11 FWHM Full Width Half Maximum egrave la larghezza della riga a metagrave della sua altezza Piugrave questo parametro egrave piccolo migliore saragrave la risoluzione

50

Figura 49Trasmissione di raggi X attraverso la finestra di Berillio[5]

Ersquo necessario isolare sotto vuoto il sensore dato che lo si fa lavorare a bassa

temperatura (ndash30 ndash40 degC) Si sceglie il Berillio come finestra dato che egrave il materiale

che minimizza lrsquoassorbimento di raggi X Come si vede sopra 6keV lrsquoefficacia del

conteggio si avvicina al 100

Vediamo ora la curva di trasmissione (percentuale dei fotoni che interagiscono

fotoelettricamente sul totale) del sensore SiPIN

Figura 50Efficienza del rivelamento del sensore di Si [5]

Il grafico seguente tenendo conto di entrambi gli andamenti di cui sopra mostra

lrsquoefficienza intrinseca di rivelazione a ldquopiena energiardquo cioegrave ldquola probabilitagrave che

un fotone X entrato nel sensore depositi tutta la sua energia per effetto

fotoelettricordquo

Curva del

rivelatore del

laboratorio di

Camerino

51

Figura 51Efficienza intrinseca () di rivelazione a piena energia[5]

In sostanza la finestra di Berillio e il sensore Si-PIN consentono la rivelazione di

elementi la cui energia di emissione caratteristica sia compresa tra 1-2keV e 50-

60keV circa a basse energie lrsquoimpedimento egrave la finestra di Berillio a quelle alte egrave il

rivelatore (scritte in inglese ai bordi del grafico) Nella figura sopra sono mostrati i

riferimenti delle linee Kα di diversi elementi mancano tutti gli altri tipi di righe che

ovviamente consentono di individuare atomi diversi da quelli menzionati dal

grafico o che il grafico mette in una zona di scarsissima efficienza Risulta chiaro

allora che lrsquoassorbimento della finestra di Berillio alle basse energie unitamente alla

bassa ldquoresa di fluorescenzardquo degli elementi leggeri fa si che la tecnica XRF non trovi

applicazione per elementi a basso numero atomico (Zle10)

52

32 I raggi ultravioletti Lrsquoosservazione in

fluorescenza UV

In generale la fluorescenza egrave la proprietagrave di alcune sostanze solide liquide e

aeriformi per la quale allorchegrave sono colpite da una radiazione riemettono quasi

istantaneamente (ritardo di 10minus8s) altre radiazioni la cui lunghezza drsquoonda

dipende da quella della radiazione eccitante e dalla natura della sostanza Ersquo

sinonimo di luminescenza

Ci occuperemo in questa parte il fenomeno della fluorescenza indotta da raggi

UV approfondendone la genesi fisica

321 Il fenomeno della fluorescenza UV nelle molecole

Lo stato energetico di una molecola egrave descritto da tre parametri quantici il grado di

eccitazione elettronico il grado di eccitazione vibrazionale e il grado di eccitazione

rotazionale Quello energeticamente piugrave importante egrave quello elettronico (poi quello

vibrazionale) e una molecola puograve o meno coinvolgerlo nelle transizioni da uno

stato energetico allrsquoaltro Ci possono essere cioegrave transizioni puramente rotazionali

transizioni roto-vibrazionali (in cui cambia lo stato vibrazionale) e infine

transizioni tra stati elettronici diversi

La fluorescenza UV egrave un fenomeno di questo tipo in cui la molecola assorbe

radiazione ultravioletta questo provoca una eccitazione elettronica e il processo di diseccitazione avviene in maniera tale che la radiazione emessa egrave di

minore energia ricadendo nel visibile Ersquo utile ora illustrare una proprietagrave che le molecole hanno e che chiarisce meglio il

fenomeno fisico il principio di Franck-Condon

Questo principio afferma che il processo con cui gli elettroni passano da uno

stato energetico allrsquoaltro egrave talmente rapido rispetto al moto dei nuclei che

possiamo considerare questi ultimi (e quindi la loro distanza relativa che saragrave

indicata con R) come fermi nelle eccitazioni-diseccitazioni elettroniche

La conseguenza pratica di questo principio egrave che nei grafici in cui si evidenziano

questi processi la freccia che va da uno stato quantico allrsquoaltro possiamo

disegnarla verticale

Dunque il processo della fluorescenza UV si sviluppa cosigrave dapprima

rispettando il principio di Franck-Condon una transizione di assorbimento fa

passare la molecola da uno stato elettronico ad uno stato vibrazionale di un altro

stato elettronico di energia superiore A questo punto la molecola puograve perdere

energia vibrazionale interagendo con molecole vicine (decadimento termico) e

raggiungere lo stato vibrazionale piugrave basso 119959prime = 120782 dello stato elettronico

53

eccitato Come risultato la radiazione emessa durante la diseccitazione finale

ha una frequenza piugrave bassa e ricadragrave nel visibile

Figura 52 Fenomeno della fluorescenza[1]

33 La radiazione infrarossa La riflettografia IR

Lrsquointerazione energia-materia di strati pittorici con la radiazione del vicino infrarosso cioegrave la banda dello spettro che va dallrsquoestremo visibile rosso fino a una

lunghezza drsquoonda di circa 3μm puograve dar luogo a fenomeni ottici ben diversi da quelli

osservabili in luce visibile

Figura 53Lo spettro della radiazione infrarossa

54

Lrsquoassorbimento la diffusione interna (scattering) e la riflettanza12 possono

assumere valori molto diversi con una conseguente dello strato pittorico a vista

In generale ad un aumento della lunghezza drsquoonda(fino a 120582 cong 22120583119898 )

corrisponde una diminuzione del fenomeno di scattering cioegrave una diminuzione del

potere coprente e quindi un aumento della trasparenza dello strato pittorico

331 Lrsquointerazione della radiazione infrarossa con i mezzi

torbidi

Parliamo di mezzo torbido quando piccole ( 10minus3 divide 1 μm) particelle sono

disperse in una matrice (il mezzo che ldquoospitardquo le particelle) trasparente e omogenea

che puograve essere gassosa liquida o solida Esempi di questo tipo di sistemi sono la

nebbia il fumo le pitture i colloidi liquidi e le soluzioni solide(come i vetri

colorati)

Il comportamento della radiazione infrarossa con questi sistemi egrave

intrinsecamente lo stesso di quello della luce visibile Esso egrave governato da

interazioni come la riflessione la rifrazione la dispersione la diffusione e nel caso di

specifiche sostanze colorate assorbimento (di determinate lunghezze drsquoonda)

La diffusione e lrsquoassorbimento sono fattori determinanti per la

trasmittanza13 di questi sistemi Per esempio il potere coprente di uno strato di

pittura bianca (non considerando lo spessore) egrave dovuto essenzialmente alla

diffusione mentre in uno strato di pittura blu di Prussia14 il fattore dominante egrave

lrsquoassorbimento specifico

La diffusione puograve essere descritta quantitativamente dagli specifici

coefficienti di diffusione delle particelle disperse attraverso la teoria di Kubelka-Munk

Questi coefficienti dipendono dalla lunghezza drsquoonda della radiazione incidente

dalla geometria delle particelle (forma e diametro) e dalla differenza degli indici di

rifrazione del pigmento(particelle) e mezzo(matrice)

In generale per uno strato di pittura bianca (volendo focalizzare il discorso

solo sulla diffusione) possiamo dire che diventa piugrave trasparente

al crescere della lunghezza drsquoonda della radiazione incidente

al diminuire dello spessore dello strato

al diminuire del numero di particelle nello strato(concentrazione

pigmentovolume)

al diminuire della differenza degli indici di rifrazione tra pigmento e

mezzo(legante)

Concludiamo questo paragrafo col dire che nella maggior parte dei casi il massimo

della trasmittanza di un pigmento egrave nel vicino infrarosso tra 18μm e 22μm

12 Riflettanza Il rapporto tra la radiazione retro diffusa e quella inviata 13Trasmittanza Per una superficie investita da una radiazione acustica o ottica il rapporto tra lrsquointensitagrave della radiazione trasmessa entro il corpo e lrsquointensitagrave della radiazione incidente 14blu di Prussia Ferrocianuro ferrico Fe4[Fe(CN)6]3 scoperto casualmente a Berlino nel 1704 Anche chiamato blu di Berlino

55

superando poi questa soglia per le matrici (di origine organica) comincia a

diventare prevalente lrsquoassorbimento della radiazione facendo diventare lo strato

pittorico meno trasparente e il contrasto15 diminuisce

332 Una trattazione matematica del fenomeno

In riflettografia infrarossa si fa spesso riferimento ad una trattazione matematica[2]

(dovuta a Kubelka e Munk) che pur semplificando molto la situazione rispetto alla

realtagrave ha il pregio di essere intuitiva e di identificare la grandezze fondamentali in

gioco Essa ci porteragrave ad esprimere matematicamente la riflettanza di uno strato

pittorico solamente in funzione di coefficienti caratteristici dello strato stesso e

non piugrave in funzione della profonditagrave di penetrazione nello strato pittorico

Nellrsquoambito di questa teoria un dipinto egrave schematicamente descritto come uno

strato di colore (si pensa al colore come un pigmento disperso in un leganteil mezzo)

che ricopre una preparazione di fondo (costituita quasi sempre da una mescola di

gesso e colla animale o da biacca16 ) e sul quale egrave stato tracciato il disegno preparatorio

(fatto con carboncino grafite o punta metallica )

Le proprietagrave ottiche delle parti in questione e del sistema vengono considerate

in questo modo

Il legante viene considerato perfettamente trasparente

Il pigmento egrave considerato in grado di diffondere la radiazione che incide

normalmente

Si considera solo la diffusione che allrsquointerno dello strato si propaga ortogonalmente

ad esso in avanti o allrsquoindietro

La riflessione speculare non viene considerata

La lunghezza drsquoonda della radiazione egrave molto maggiore del diametro medio dei granuli di

pigmento

La radiazione proveniente dalla sorgente IR giunge sulla superficie del dipinto e

penetra in parte al di sotto di essa

Supponiamo che la radiazione non assorbita si propaghi lungo lrsquoasse x e

parte di essa venga diffusa ma solo nella direzione opposta si considera cioegrave

solo la retrodiffusione

Con 119868 119909 si indica il flusso di radiazione proveniente dalla sorgente

Con 119869 119909 si indica il flusso di radiazione retrodiffusa verso il rivelatore

Sia K il coefficiente di assorbimento della radiazione nello strato

Sia S il coefficiente di diffusione della radiazione nello strato

Accade che attraversando lo spessore 119889119909 lrsquointensitagrave 119868 119909 varia a causa

dellrsquoassorbimento della diffusione si considereragrave dunque per 119868 119909 anche il

contributo di 119869 119909 Un ragionamento analogo vale anche per il flusso 119869 119909

15 Contrasto In rifletto grafia per lrsquoindividuazione di linee scure su fondo bianco egrave definito come il rapporto tra la riflettenza della sostanza scura e la riflettanza del fondo bianco 16 Biacca Anche detta ldquobianco di piombordquo egrave un carbonato basico del piombo2PbCO3ndashPb(OH)2

56

In formule

119889119868 119909 = 119870 + 119878 119868 119909 119889119909 minus 119878 119869 119909 119889119909

(316)

119889 119869 119909 = minus(119870 + 119878)119869 119909 119889119909 + 119878 119868 119909 119889119909

Le equazioni cosigrave ricavate costituiscono il sistema di Kubelka-Munk in forma

differenziale

Figura 54Propagazione della radiazione diretta e retrodiffusa secondo lo schema di Kubelka-Munk

In riflettografia si definisce in linea di principio per ogni livello di profonditagrave della

superficie pittorica la riflettanza 119877 119909 come

119877 119909 =119869 119909

119868 119909 (317)

Derivando rispetto a x la (316) e sostituendo nel risultato ottenuto le (315) si ha

per 119877 119909 lrsquoequazione differenziale

119889119877 119909

119889119909= 1198781198772 119909 minus 2(119870 + 119878)119877 119909 + 119878 (318)

Ponendo 119883 = 119909 minus 1199090 1198770 = 119877 1199090 119886 =119870+119878

119878 119887 = 1198862 minus 1 si ha la soluzione

cercata per la riflettanza

119877(119883) =1+ 1198770 119887 coth 119887119878119883 minus119886

119886+119887 coth 119887119878119883 minus1198770 (319)

57

Mettiamoci ora nelle condizione di sapere come diventa 119877(119883) se si ha a che fare con

grandi spessori basta calcolarne il limite per 119883 rarr infin sapendo che coth 119909 =119890119909+119890minus119909

119890119909minus119890minus119909 si ha

119877infin = lim119883rarrinfin 119877(119883) =1+1198770(119887minus119886)

119886+119887minus1198770=

119870

119878+ 1 minus

119870

119878

2

+ 2119870

119878 (320)

Si vede chiaramente cosigrave che 119877infin dipende solamente dal rapporto 119870 119878 che egrave proprio

di ogni pigmento

Lrsquoandamento di 119877infin egrave quello visualizzato qui sotto

Figura 55 Andamento di 119929infin in funzione di KS

Naturalmente fare il limite per 119883 rarr infin ha solamente un senso matematico Nella

realtagrave si puograve misurare la riflettanza dei pigmenti con uno spettrofotometro e si

riscontra che giagrave con spessori di qualche millimetro crsquoegrave una buonissima

corrispondenza con lrsquoandamento di 119877infin

Dunque la trattazione di Kubelka-Munk che afferma con la (320) che per

119883 rarr infin la riflettanza non dipende piugrave dallo spessore dello strato ha un effettivo

riscontro con la realtagrave dove nella maggior parte dei casi si opera su spessori di 12

mm

Dalla (320) con pochi passaggi matematici ci si ricava 119870 119878 in funzione di 119877infin 119870

119878=

119877infin minus1 2

2119877infin (321)

Possiamo ora introdurre una nuova grandezza fondamentale in riflettografia il

contrasto

119862 =119877119887 119909

119877119908 119909 (322)

dove 119877119887 119909 e 119877119908 119909 sono rispettivamente la riflettanza di una linea ldquonerardquo del

disegno preparatorio e quella della superficie ldquobiancardquo del fondo e x rappresenta lo

spessore di pigmento soprastante Da come egrave definito ci si auspica sempre che C

abbia un valore prossimo a 0

Dal contrasto in linea di principio puograve essere ricavato lo spessore di

oscuramento 119883119889 = 119909119889 minus 1199090 definito come il minimo spessore di un dato pigmento in

grado di rendere completamente invisibile a una determinata strumentazione il disegno

58

preparatorio sottostante Esso puograve essere interpretato anche come un indice della

qualitagrave di un apparato per riflettografia

Vediamo ora come sia possibile ricavarsi Xd

Sia Cl il contrasto limite ossia il minimo contrasto rilevabile da un determinato

sensore dalla definizione di C Cl =119877119887 119883119889

119877119908 119883119889

Tenendo presente la (319) ponendo in essa 119910 = 119887 coth(119887119878119883119889) e sostituendo in Cl

si ottiene

1199102 ClR0w minus R0b + 119910 1 minus Cl R0bR0w minus 1 +

+Cl(a minus R0b)(1 minus aR0w ) + (a minus R0w )(aR0b minus 1) = 0 (323)

che egrave unrsquoequazione di secondo grado in y

Dunque conoscendo la riflettanza del fondo R0w la riflettanza del materiale usato per

il disegno preparatorio R0b la 119877infin del colore che ricopre il fondo e il suo coefficiente di diffusione

si puograve ricavare la y da cui trovare poi Xd con la formula

119883119889 =coth minus1 119910 119887

119887119878 (324)

333 La fotocamera CCD CHROMA C3 1600E

La facoltagrave di scienze dellrsquouniversitagrave di Camerino ha a disposizione per le

acquisizioni di immagini nel campo dei beni culturali una fotocamera digitale [10]

con sensore a stato solido CCD (Carge Coupled Device) CHROMA C3 1600E

prodotta dalla DTA

Figura 56 Fotocamera digitale CCD CHROMA C3 1600E

Cuore di questa apparecchiatura egrave il sensore per immagini CCD KAF1602(E)

prodotto dalla Kodak[9]

Figura 57Sensore per immagini CCD Kodak KAF-1602(E)

59

Alcune caratteristiche del CCD

Numero di pixel 1536(H)x1024(V)

(Circa 16MPixel di definizione)

Dimensioni del pixel 9x9 μm2

Dimensioni sensore 138x92 mm2

(corrisponde ad un rapporto 32)

FWC 105elettr

(Full Well Capacity Parametro indicante il massimo numero di elettroni

immagazzinabili in ogni pixel Ersquo da questa caratteristica che dipende sia

lrsquointensitagrave del segnale che del rumore Ersquo comunque auspicabile avere un

FWC piugrave alto possibile anche ge500000 cosigrave da poter lavorare anche su

immagini in cui ci sono zone illuminate diversamente evitando che su

quelle illuminate fortemente si crei sovraesposizione)

DC (misurata a 25degC) 20 elettr(pixel∙secondo)

(Dark Current Ersquo il numero di elettroni generato termicamente in ogni

pixel anche se non egrave esposto a radiazione ldquohellipcorrente di buiohelliprdquo Puograve essere

sottratta via software e bisogna tenerne conto soprattutto nelle acquisizioni

a lunga esposizione Con il raffreddamento termoelettrico di tipo Peltier17

puograve essere ridotta di molto)

Figura 58 Andamento della Dark Current a seconda della temperatura del CCD

QE 40 50 60

(Quantum Efficiency Misurata a tre diverse lunghezze drsquoonda 450nm

550nm 650nm Ersquo uno dei parametri piugrave importanti per valutare la qualitagrave di

un sensore Definito come il numero di elettroni di segnale creati per ogni

fotone incidente)

17 Peltier Jean Charles Athanase Fisico francese (Ham[Somme]1785-Parigi1845) Nel 1834 sccoprigrave lrsquoeffetto termoelettrico che da lui prese il nome

60

DR 74dB

(Dinamic Range Dipende dal rapporto tra la quantitagrave massima di elettroni

utilizzabili e il noise floor 119899119890~ cioegrave massimo numero di elettroni del rumore

di fondo per pixel Piugrave precisamente 119863119877 = 20 log10 119865119882119862 119899119890~ con

119899119890~ =15 elettroni)

La risposta spettrale del sensore quella che prima si egrave solo accennata in maniera

frazionata come QE egrave senza dubbio il parametro fondamentale In riflettografia

infrarossa per esempio si auspica che questo parametro sia alto attorno a 1ndash2 μm

Figura 59 Risposta spettrale QE del sensore KAF-1602 (E)

I filtri a disposizione

Ci sono 7 filtri a disposizione [10] per i vari tipi di acquisizioni di immagini

Tre filtri passa banda nel visibile RGB

Figura 60 Curve di trasmittanza dei tre filtri RGB

In realtagrave la curva di trasmissione dei filtri Blu e Verde aumenta nella regione

dellrsquoinfrarosso per questo motivo si egrave dotati di un filtro IR-Cut (taglia infrarosso)

da porre di fronte allrsquoobbiettivo

Filtro passa banda nellrsquoinfrarosso

Presenta due ldquopicchirdquo attorno a 500nm pari a circa 1-2 di trasmittanza

61

Figura 61 Curve di trasmittanza nel visibile e nel vicino infrarosso del filtro passa banda IR

Filtro passa banda nellrsquoultravioletto

Centrato sui 340 nm e con una ampiezza di banda al 50 della sua trasmittanza

massima FWHM pari a 85 nm

Filtro passa alto nellrsquoinfrarosso

Ha la lunghezza drsquoonda di cut-off (50 della sua trasmittanza max tmax) a 780 nm

A 680nm si ha 001 tmax a 850 nm si ha 95 tmax a 900 si ha 99 tmax

Figura 62 Ricostruzione dai dati dello spettro in trasmittanza dei due filtri passa banda UV e passa alto IR (Il tmax egrave arbitrario e sono stati posti uguali per praticitagrave di descrizione)

Filtro taglia Infrarossi

E lrsquounico filtro che egrave posto fuori dalla fotocamera essendo montato sullrsquoobbiettivo e

ha un diametro di 50mm (gli altri 25mm)

A parte dunque lrsquoultimo filtro IR-cut gli altri sono posizionati su una ruota

porta filtri posta allrsquointerno del corpo macchina e azionabile via software

62

Figura 63 Immagine indicativa di una ruota porta filtri per fotocamere CHROMA

Con questa apparecchiatura egrave possibile effettuare oltre la riflettografia infrarossa

anche lrsquoesame in tricromia in falso colore usando il filtri passa banda IR verde e

rosso

34 La tecnica FT-IR

Con lrsquoacronimo FT-IR che sta per Fourier Transform-Infra Red (spectroscopy) si

indica quella tecnica che permette il riconoscimento delle sostanze che

compongono un campione attraverso un esame spettroscopico eseguito in luce

infrarossa In questo caso perograve il risultato finale che consiste in un spettro di

assorbimento della radiazione nel dominio delle frequenze (cioegrave dove sullrsquoascissa

del grafico ci sono le frequenze) saragrave frutto di una trasformata di Fourier di un

altro grafico chiamato interferogramma nel dominio dei tempi

341 Eccitazioni vibrazionali delle molecole

Come mai egrave proprio la radiazione infrarossa la piugrave adatta a stimolare transizioni di

tipo vibrazionale nei nuclei di una molecola

Si puograve rispondere a questa domanda anche con delle considerazioni legate alla fisica

classica se consideriamo che gli elettroni sono legati alla molecola con una forza F con la stessa

forza i nuclei saranno legati tra loro a formare la molecola Approssimando questa forza a

una di tipo armonico (massa-molla) possiamo dire che la pulsazione del moto

elettronico egrave 120596119890 = 119896 119898 mentre la pulsazione del moto nucleare egrave 120596119873 = 119896 119872

con m massa dellrsquoelettrone M massa del nucleo e k costante elastica della F

Il rapporto tra lrsquo energia vibrazionale e quella elettronica saragrave allora dato da

119864119907

119864119890=

ℏ120596119873

ℏ120596119890cong

119898

119872 (322)

Essendo 119898

119872 compreso nel range 10minus3 divide 10minus5 possiamo affermare che le energie di

eccitazione vibrazionali sono qualche centinaio di volte piugrave piccole di quelle

63

elettroniche Essendo questrsquoultime dellrsquoordine di qualche eV lo spettro di

assorbimento-emissione vibrazionale cadragrave nel vicino e medio infrarosso

Figura 64 Collocazione spettrale delle vibrazioni molecolari

Si possono esprimere le frequenze 120642 in cm-1 (omettendo di moltiplicare per c

velocitagrave della luce) dato che se 119888 = 120582120584 allora 120584 = 119888120582

Si egrave giagrave parlato nel paragrafo 2 di questo capitolo dei livelli energetici

vibrazionali

Figura 65Schema energetico di una molecola biatomica e livelli vibrazionali[12]

Le transizioni di cui ci occupiamo qui naturalmente non coinvolgono livelli

elettronici ma solo passaggi da uno stato roto-vibrazionale ad una altro Infatti

oltre alle energie elettroniche e vibrazionali esistono pure le energie rotazionali che

sono dellrsquoordine 10minus3 divide 10minus5 volte piugrave piccole di quelle elettroniche e 10minus3 2 divide

10minus5 2 volte piugrave piccole di quelle vibrazionali cioegrave circa 10minus3eV

Per comprendere meglio quello che succede consideriamo le molecole

biatomiche per queste se sono nello stato Λ = 0(Λ numero quantico del momento

angolare elettronico lungo lrsquoasse molecolare senza spin) vale la regola di selezione

Δ119869 = plusmn1 dove J egrave il numero quantico rotazionale collegato con il momento

angolare totale lungo lrsquoasse molecolare

Le transizioni permesse passando da 119907 = 0 a 119907 = 1sono riportate nello schema qui

sotto

64

Figura 66Livelli energetici di una molecola biatomica e transizioni permesse da v=0 a v=1[1]

Con R si indicano tutte le transizioni con Δ119869 = +1 con P quelle con Δ119869 = minus1

chiamate poi branche R e P e il numero tra parentesi egrave il J iniziale

A titolo di esempio riportiamo lo spettro di assorbimento della molecola HCl

Figura 67Spettro di assorbimento di HCl [1]

Da notare la mancanza del gap centrale data la proibizione di Δ119869 = 0

Tutti gli esami spettroscopici in assorbimento avranno questo aspetto

342 I modi di vibrazione e i gruppi funzionali I

fingerprint

Le molecole possono presentare diversi modi di vibrazione ciascuno responsabile

di un particolare assorbimento in una determinata regione dello spettro

Si distinguono vibrazioni ldquostetchingrdquo o di valenza (variazione della distanza di

legame)

Figura 68 Esempio di modi di vibrazione di valenza[12]

e vibrazioni ldquobendingrdquo o di deformazione (variazione dellrsquoangolo di legame)

65

Figura 69Esempio di modi di vibrazione di deformazione[12]

Come si vede dalle immagini possiamo pensare la vibrazione dellrsquointera molecola come

combinazione di vibrazioni di ogni coppia di atomi o comunque di ogni sua singola parte piugrave

semplice In chimica questi ldquopezzi di molecolardquo sono detti gruppi funzionali cioegrave

gruppi di atomi che mostrano particolari e costanti proprietagrave chimico fisiche Saragrave grazie alla

peculiaritagrave della lunghezza drsquoonda assorbita da queste parti che si potragrave riconoscere

la molecola presente nel campione

Solitamente 120642119959119938119949 gt 120642119941119942119943 dunque troveremo i gap di assorbimento delle

vibrazioni di valenza nella parte sinistra dello spettro (4000-1500 cm-1) dove ci

sono i valori dei numeri drsquoonda piugrave alti zona dei gruppi funzionali mentre la zona

dello spettro a minore energia egrave occupata dalle vibrazioni di deformazione da quelle di valenza a

piugrave bassa energia e da quelle di combinazione(i due tipi insieme) saragrave soprattutto questa

combinazione di tipi di eccitazioni vibrazionali nella parte destra dello spettro

(1500-700 cm-1) che costituiragrave lrsquoimpronta digitale the fingerprint della molecola

Molecole diverse ma con lo stesso tipo di gruppi funzionali (per quelle organiche)

saranno riconosciute grazie a questa zona

Figura 70 Spettrogrammi IR di due CHETONI simili ciclo-esanone(sopra)e ciclo-pentone(sotto)

riconoscibili dalle diversitagrave nella zona fingerprint[12]

66

343 Lrsquouso dellrsquointerferometria La FT-IR

Le misure di tipo spettroscopico nellrsquoinfrarosso (considerando solo le tecniche a

doppio raggio che permettono il confronto tra il raggio di riferimento e quello del

campione fornendo cosigrave lo spettrogramma della trasmittanza ) si possono fare

essenzialmente in due modi in modo dispersivo con la selezione continua di lunghezza

drsquoonda o con il metodo interferometrico

Per gli spettrometri di tipo dispersivo egrave difficile conciliare risoluzione spettrale ed

efficienza di misurazione questi sistemi si basano infatti su reticoli a riflessione mossi

molto lentamente da meccaniche di precisione per selezionare lunghezza drsquoonda

dopo lunghezza drsquoonda e generare cosigrave uno spettro infrarosso continuo

Figura 71 Schema di funzionamento di uno spettrometro a dispersione[7]

In sintesi questo tipo di spettrometri funzionano cosigrave si formano due raggi uno dei

quali passando per il campione contiene le informazioni cercate lrsquoaltro fa da

riferimento Il chopper consente alternativamente lrsquoarrivo dellrsquouno o dellrsquoaltro sul

reticolo che monocromatizza il segnale letto successivamente dal sensore Saragrave il

software che una volta acquisiti i segnali ne faragrave il rapporto egrave saragrave in grado di creare

lo spettrogramma

Chiaramente il reticolo lavorando in condizioni di alta risoluzione selezioneragrave

una banda di frequenze molto stretta lrsquointensitagrave del segnale saragrave minore

causando cosigrave un deterioramento del rapporto segnale-rumore Un grande miglioramento delle condizioni di lavoro e della qualitagrave dei risultati

nella spettroscopia IR egrave avvenuto quando grazie ai moderni calcolatori si egrave riusciti

a convertire un interferogramma in uno spettrogramma usando gli algoritmi

della trasformata di Fourier

Lrsquointerferogramma

Definiamolo prima nel caso di una singola frequenza

Ersquo chiamato interferogramma il segnale complessivo in funzione del tempo di due

onde alla stessa intensitagrave e lunghezza drsquoonda che interferiscono quando su una

67

delle due si crea un continuo sfasamento rispetto allrsquoaltra per esempio grazie ad

uno specchio mobile che ne allunga o ne accorcia il cammino ottico

Figura 72 Schema di principio di un spettrografo con spettro e interferogramma nel caso di una singola

frequenza[8]

Nella figura sopra per questioni di chiarezza lrsquointerferogramma egrave nel dominio delle

distanze (proporzionalitagrave diretta tra tempo e spazio percorso dallo specchio

mobile) B(120584) e I(120575) intensitagrave luminosa rispettivamente dalla sorgente e sul

rivelatore ( 120584 numero drsquoonda e 120575 spostamento dello specchio) Per I(120575) vale la

seguente formula

119868(120575) = 119861(120584) cos 2120587120575

120582 (323)

che poi inserendo per ragioni di comoditagrave matematica il numero drsquoonda 120584 = 1 120582

diventa

119868(120575) = 119861(120584) cos 2120587120584120575 (324)

Nel caso di due frequenze la situazione cambia in questo modo

Figura 73Spettri e interferogrammi di due frequenze diverse separate e poi sovrapposte[8]

Ogni frequenza compare nellrsquointerferogramma come una funzione coseno

Considerando allora una sorgente continua nellrsquoinfrarosso matematicamente

faremo un integrale per trovare lrsquoandamento di 119868(120575) cioegrave

119868(120575) = 119861(120584)infin

0cos 2120587120584120575 119889120584 (325)

Un tipico interferogramma di una sorgente incandescente per infrarosso egrave il

seguente

68

Figura 74 Inteferogramma di una tipica sorgente incandescente[8]

Notare come quando 120575 = 0 essendo tutte le funzioni coseno delle frequenze

presenti in fase 119868(120575) ha un grande picco il centerburst questa egrave una caratteristica di

tutti gli interferogrammi Allontanandosi da questa posizione la moltitudine delle

funzioni coseno cominciano a rinforzarsi o annullarsi vicendevolmente causando

una rapida diminuzione dellrsquointensitagrave in una serie di oscillazioni

La trasformata di Fourier

Lrsquointerferogramma egrave descritto matematicamente dallrsquoequazione (325) e saragrave

proprio il suo andamento intensitagrave su tempo ad essere fisicamente misurato

dal sensore dello spettrografo Comunque in spettroscopia si egrave interessati allo

spettro cioegrave a conoscere lrsquointensitagrave in funzione del numero drsquoonda Ma

conoscendo la forma matematica dellrsquointerferogramma 119816(120517) come funzione di

120517 egrave possibile calcolare il corrispondente spettro usando una tecnica

matematica conosciuta come Trasformata di Fourier Il suo uso porta alla

conoscenza dello spettro attraversolrsquointegrale

119861(120584) = 119868(120575) cos 2120587120584120575 119889120575+infin

minusinfin (326)

Ecco dunque come si agisce con la tecnica FT-IR quando si vuole ottenere lo

spettrogramma di un campione viene fatta una prima acquisizione dello

spettrogramma della sorgente chiamato anche spettrogramma di fondo(in questo

si noteranno anche gli eventuali assorbimenti dei gas presenti lungo il cammino

ottico del raggio) ed in seguito del campione Il computer penseragrave ad eseguire il loro

rapporto fornendo lo spettro in trasmittanza

69

Figura 75 Schema a blocchi della generazione di uno spettro con la tecnica FT-IR[8]

Di seguito egrave riportata la figura schematica di uno spettrometro per analisi FT-IR

Figura 76 Schema di funzionamento di uno spettrometro FT-IR[7]

I 3 vantaggi della tecnica FT-IR

Si associano a questa tecnica tre vantaggi o miglioramenti rispetto alla

spettroscopia dispersiva

Vantaggio Jaquinot o di banda passante lrsquoenergia in arrivo al rivelatore egrave

maggiore di conseguenza anche il rapporto segnaledisturbo egrave piugrave elevato

Vantaggio Felgett o di multiplex lrsquoacquisizione dei dati egrave molto piugrave rapida

(pochi secondi) Questo consente di effettuare in rapida sequenza una serie

di spettri(10-20) e di presentare alla fine la loro media diminuendo cosigrave

lrsquoerrore

Vantaggio di Connes una calibrazione delle frequenze molto stabile ed

accurata (001-01 cm-1) grazie ad un laser interno che agisce da riferimento

per ogni scansione

70

Conclusioni

In questa dissertazione si egrave voluto discutere il contributo della Fisica nel campo

delle indagini analitiche e diagnostiche nel settore dei beni culturali attraverso una

panoramica delle varie tecniche di diagnosi e recupero di unrsquoopera drsquoarte con una

particolare attenzione alla strumentazione e quindi alle tecniche che sono di fatto

operanti con successo nellrsquoambito del nostro Ateneo

Queste metodologie delle quali molte e importanti di carattere non invasivo

sono di fondamentale importanza qualora si desideri eseguire una diagnosi su

unrsquoopera per la quale lo scopo primario di intervento egrave la sua conservazione nel

tempo Se dunque nel corso di una indagine di un bene culturale si richieda la

assoluta non invasivitagrave la fisica mette a disposizione tutte le sue conoscenze nel

campo delle interazioni radiazioni-materia o particelle-materia assicurando

insieme alla salvaguardia del manufatto le risposte cercate

Anche se un bene culturale come tutte le cose non puograve che deperire nel corso

degli anni in un inarrestabile anche se lento invecchiamento i metodi per porvi

riparo e le analisi scientifiche di tipo fisico saranno senza dubbio in grado di

migliorarsi rispetto ad ora in quantitagrave qualitagrave ed efficacia

Il progresso della ricerca fisica applicata e delle tecnologie collegate fanno

sicuramente ben sperare in una conservazione duratura della Bellezza tangibile a

sicuro vantaggio delle generazioni future

71

Bibliografia [1]Bransden B amp Joachain C (1980) PHYISICS OF ATOMS AND MOLECULES

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[2]Castellano A Martini M amp Sibilia E (2002) Elementi di archeometria Milano

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fungine non piugrave vitali o di difficile caratterizzazione Roma Istituto Centrale per la

Patologia del Libro

[15]Valdregrave U Microscopia elettronica e ionica Roma Istituto Enciclopedico Treccani

[16]Boscaino G Giunta M amp Vaiana R Tessitura superficiale di manti stradali

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72

[17]Fontana R Pampaloni E amp Pezzati L Tecniche ottiche per la forma (Elementi di

archeometria) Milano Egea

[18]GruppoBeniCulturali Diagnostica ottica per la conservazione CNR-INOA

[19]Enciclopedia-Delle-Scienze-Fisiche(vol IV p624) Limmagine in falso colore

Roma Istituto Enciclopedico Treccani

73

Ringraziamenti

Ringrazio Dio Padre onnipotente creatore di tutte le cose della materia e delle leggi

che la governano dellrsquouomo e della sua intelligenza che le sa scoprire

Ringrazio poi il prof Andrea Di Cicco per la sua disponibilitagrave e il dott Marco

Minicucci per il suo instancabile guidarmi con entusiasmo alla scoperta di un

mondo per me fino a poco tempo fa sconosciuto la prof Graziella Roselli per le

nozioni che mi ha fornito il dott Andrea Cittadini per le informazioni tecniche il

prof che ha fatto da lettore e tutti i docenti di Fisica che nel corso di questi

anni mi hanno preparato nello studio

Ringrazio ancora Alessandro e Antonella per il loro incoraggiamento schietto e

sincero Roberto per lo scanner e la sua generositagrave Claudio per il supporto

informatico

Ringrazio tutti gli amici che mi sono stati vicino in questi mesi e che anche solo con

un gesto o una parola mi sono stati di aiuto

Ringrazio la mia famiglia

Antonio

3

Introduzione ldquohellipla bellezza salveragrave il mondohelliprdquo

Feumldor Michajlovic Dostoevskij

La vera conoscenza di un oggetto qualsiasi esso sia passa in prima istanza per

la comprensione della sua storia e il suo significato per lrsquouomo In secondo luogo

passeragrave per la conoscenza della sua struttura materiale dal contorno tangibile e

visibile alle sue architetture interne fino ai suoi costituenti ultimi

Nel settore dei beni culturali da decenni ormai si egrave capito che la sempre piugrave

approfondita conoscenza della parte materiale di un opera drsquoarte egrave di fondamentale

importanza non solo quando si debba intervenire per risanarla ma anche quando si

cerchino indizi nascosti che ne chiariscano la genesi e il modus operandi dellrsquoautore

Nel primo capitolo di questo elaborato si egrave cercato di capire sulla base di come

al giorno drsquooggi viene intesa la salvaguardia dei beni culturali percheacute lrsquoapporto

dellrsquoindagine chimicondashfisica e lrsquouso delle moderne tecnologie correlate egrave cosigrave

importante

Nel secondo capitolo si egrave cercato di suddividere le decine di tecniche

incontrate in questa ricerca in ldquograndi famiglierdquo a seconda del metodo utilizzato e

del risultato fornito

In tecniche spettroscopiche puntuali si sono volute raccogliere tutte quelle analisi che

mirano ad una conoscenza elementale di piccole e selezionate porzioni di un

manufatto o rendendo noti gli elementi chimici che in quella parte sono presenti o

facendoci capire piugrave precisamente quale tipo di sostanza egrave responsabile del colore

in quella porzione i risultati saranno visualizzati in maniera spettrografica

In tecniche di elaborazione di immagine multi spettrale sono raccolte quelle procedure che

danno informazioni sullrsquo immagine dellrsquointera opera o su grandi parti di essa

usando le varie interazioni tra lo spettro elettromagnetico e la materia

In tecniche ottiche per la forma sono elencate metodologie in grado di restituire

particolari della struttura dellrsquoopera non rilevabili dallrsquoocchio umano o sue

elaborazioni numeriche

Infine in tecniche microscopiche sono state inserite le metodologie atte a visualizzare

la forma e la struttura di piccolissime porzioni di materia

Nel terzo capitolo si sono voluti approfondire i principi fisici e le

caratteristiche tecniche delle apparecchiature presenti nel nostro ateneo utilizzate

nella analisi e nella diagnostica dei beni culturali Lrsquoanalisi della Fluorescenza X in

dispersione di energia la Riflettografia nellrsquoinfrarosso la Fluorescenza da UV e la

Spettroscopia in trasmissione rappresentano fondamentali e indispensabili

strumenti per la diagnostica ed il recupero di un opera drsquoarte

4

Capitolo 1 - Un patrimonio da salvare con

lrsquoaiuto delle scienze le tecniche fisiche

Si daragrave in questo capitolo un approfondimento alle motivazioni che portano oramai

tutti gli operatori nel settore dei beni culturali sia che si apprestino ad effettuare su

un manufatto solo una analisi conoscitiva tecnico-storiografica o un intervento di

restauro vero e proprio a servirsi di metodologie tecnico-scientifiche come

arricchimento se non talvolta proprio come fondamento per i loro studi

11 Operare nel settore dei beni culturali analisi

diagnosi restauro

Dalla preistoria con i disegni rupestri ai giorni nostri con lrsquoarte contemporanea

lrsquouomo ha sempre prodotto opere drsquoarte utilizzando determinati materiali e

tecniche specifiche che unrsquoopera sia giunta fino a noi ldquointattardquo cioegrave soltanto

invecchiata col passare del tempo senza aver subito danni di varia natura dalle

condizioni ambientali esterne egrave impossibile Cosigrave come egrave molto difficile che lrsquoopera

non abbia subito interventi da parte dellrsquouomo che a sua volta ha utilizzato altri

materiali ed altre tecniche per trasformarla o per conservarla

Parlando di restauro dallrsquoantichitagrave dove si attribuiva a questa prassi un ruolo

puramente estetico mirando a restituire bellezza ad unrsquoopera deteriorata al giorno

drsquooggi in cui ha un piugrave ampio significato di tutela del patrimonio culturale e storico

tutte le procedure che mirano alla salvaguardia di un bene culturale rispettano

rigorosi principi Il primo egrave quello della reversibilitagrave dellrsquointervento utilizzando

materiali facilmente asportabili Il secondo egrave quello della riconoscibilitagrave

dellrsquointervento evitando di ldquosostituirsi allrsquoautorerdquo in un mero esercizio di

impercettibile completamento del mancante A livello internazionale fu la stesura

nel 1931 della Carta di Atene a definire per la prima volta criteri generali da adottare

in questo settore In seguito seguirono diverse carte nazionali delle quali lrsquoultima in

Italia Carta della conservazione e del restauro degli oggetti drsquoarte e di cultura del 1987 integra

completa e praticamente sostituisce le precedenti

Non si puograve non citare Cesare Brandi1 esperto e teorico del restauro autore nel

1963 della ldquoTeoria del restaurordquo testo fondamentale nel dibattito sui problemi della

conservazione e del restauro delle opere drsquoarte Egli introdusse una duplice

valutazione dellrsquoopera drsquoarte come prodotto delle attivitagrave umane

Da un lato essa egrave un atto che rimanda ad un certo tempo e luogo quelli

della sua materiale realizzazione e si rivela alla coscienza situandosi in

1 Cesare Brandi Siena 1906 Vignano 1988 storico dellrsquoarte fondatore e direttore dal 1938 al 1961 del Regio Istituto Centrale per il Restauro ora Istituto Centrale per il Restauro

5

un luogo e in uno spazio determinati Ersquo quella che Brandi chiama

istanza storica

Allo stesso tempo perograve assume una valenza specifica corrispondente al

fatto basilare dellrsquoartisticitagrave per cui lrsquoopera drsquoarte egrave opera drsquoarte istanza

estetica Da qui deriva la prima definizione di restauro inteso comerdquohellipil momento

metodologico del riconoscimento dellrsquoopera nella sua consistenza fisica e nella sua

duplice polaritagrave estetica e storicardquo

Il famoso assioma ldquohellipsi restaura solo la materia dellrsquoopera drsquoartehelliprdquo implica

lrsquoindiscutibile coinvolgimento della conoscenza scientifica e tecnica intorno ai

materiali costitutivi dellrsquoopera drsquoarte al loro comportamento nel tempo e la

selezione e determinazione dei processi tecnici e dei materiali da utilizzare

Ersquo in questo contesto di attenzione estrema che nellrsquoiniziare unrsquoopera di

restauro ha luogo la diagnosi dellrsquoopera come una delle prime indispensabili fasi

Fare una diagnosi significa riconoscere e valutare i problemi che un manufatto

presenta attraverso tutti i possibili e piugrave adeguati mezzi di indagine che ognuno

nella loro specificitagrave forniscono informazioni utili a chi poi materialmente

interverragrave

Parlando di analisi di un oggetto artistico si intendono tutte quelle procedure

atte a ldquocapirla nella sua essenza piugrave profondardquo sia dal punto di vista storico-

artistico che da quello tecnico-materico non necessariamente come fase

preparatoria ad un intervento di restauro Conoscere i materiali utilizzati la tecnica

con cui sono stati adoperati le successive fasi durante la realizzazione sono

elementi essenziali in un ottica conoscitiva approfondita

Per quanto detto sopra le scienze fisico-chimiche e le loro applicazioni

tecnologiche data la loro peculiare missione nello studio della materia nel senso

piugrave generale del termine trovano nellrsquoanalisi e nella diagnosi applicate ai beni

culturali un amplissimo spazio e un ruolo sempre piugrave determinante

12 Lrsquoaiuto della scienza per le analisi e le diagnosi

dei beni culturali

La grandezza la fondamentale importanza lrsquoinsostituibile apporto che la scienza e

le sue applicazioni tecnologiche rappresentano per lrsquoumanitagrave sta nel fatto che egrave in

grado (quasi sempre) di dare delle risposte precise a domande altrettanto

precise

Da quando gli storici dellrsquoarte i restauratori e in generale tutto il mondo

umanistico hanno intravisto con lrsquoaiuto dellrsquoindagine chimico-fisica la possibilitagrave di

conoscere ancora meglio e in maggiore profonditagrave lrsquoopera drsquoarte lrsquoaiuto chiesto da

costoro alla comunitagrave scientifica egrave stato sempre piugrave determinante

6

121 Il ruolo della chimica e della fisica unrsquointerfaccia

molto ampia

Nei beni culturali la chimica egrave di fondamentale importanza quando si ha a che fare

con lo studio delle superfici intese come zona di separazione tra la parte interna e

esterna dellrsquoopera e nellrsquointervento che si effettueragrave su di esse Lrsquoapplicazione di un

solvente che pulisce un materiale lapideo un disinfettante che elimina una muffa da

un arazzo lrsquoapplicazione di un liquido colorante che discrimina i diversi strati di

una sezione di un dipinto ottenere un precipitato al fondo di una provetta sono

esempi da annoverare senza dubbio nellrsquoambito chimico

Lrsquouso di un microscopio per studiare un campione cristallino una analisi

spettroscopica in trasmissione di una sezione di piugrave strati di un dipinto

lrsquoosservazione in fluorescenza UV di una resina applicata su un colore sono

indagini di tipo chimico o fisico Dipende dal titolo di studio di chi le fa Dipende

dal nome del dipartimento dove sono istallate le apparecchiature

Forse per certe procedure non ha senso cercare di fare una distinzione tra

indagine chimica e fisica dato che siamo in quella interfaccia di mescolanza tra

principi fondamentali spesso studiati e scoperti da fisici e applicazioni usate

prevalentemente da chimici (orbitali atomici livelli energetici molecolari fasci

elettronici indagatori nei microscopihellip)

Tutte le volte che si usa un onda elettromagnetica a qualsiasi parte dello

spettro appartenga come mezzo indagatore nei confronti di un campione si sta

effettuando unrsquoindagine di tipo fisico Ancora di tipo fisico saragrave se a posto delle

onde elettromagnetiche si usano delle particelle che penetrano e interagiscono con

la materia Anche lrsquouso delle onde sonore o meccaniche sono di aiuto (georadar)

13 Lrsquoindagine di tipo fisico

Dunque pur persistendo questa non chiara distinzione fra lrsquoambito chimico e fisico

se consideriamo in particolare le analisi che non richiedono prelievi di nessuna entitagrave

dallrsquooggetto in esame non distruttive per loro natura specificatamente adatte nel

campo dei beni culturali non possiamo che definirle fisiche

Si cercheragrave di chiarire meglio nel prossimo paragrafo i concetti di analisi non

invasiva e invasiva

131 Analisi invasive e non invasive

Le tecniche di indagine analitiche e diagnostiche applicabili alle opere drsquoarte

vengono di solito distinte in due grandi classi invasive e non invasive

Le tecniche invasive sono quelle che richiedono il prelievo di un campione

cioegrave lrsquoasportazione di quantitagrave minime di materia dellrsquoopera da sottoporre ai vari

esami A sua volta questo insieme si suddivide in altre due categorie analisi

distruttive e non distruttive Come esempi di analisi distruttive (lrsquoultima ratio) si

7

possono elencare le tecniche di datazione (14C Spettrometria di massa ultrasensibile

AMS Termoluminescenza) oppure la tecnica TXRF Total X-Ray Fluorescence analysis che

richiede la polverizzazione di un campione (107divide1015g) e la deposizione su un

supporto riflettente del film ottenuto sul quale si fanno poi misure di fluorescenza

X Per le analisi non distruttive citiamo le tecniche microscopiche(SEM a luce

polarizzata in trasmissionehellip ) la FTIR in trasmissione cioegrave tutte quelle in cui si asporta

una piccolissima parte di manufatto e si analizzano i vari strati che la compongono

Anche per tecniche non invasive giagrave citate come le piugrave propriamente

ldquofisicherdquo egrave possibile fare una ulteriore suddivisione le tecniche ottiche le tecniche

atomiche e le tecniche nucleari Per tecniche ottiche si intendono quelle che

utilizzano le proprietagrave ottiche della radiazione elettromagnetica nellrsquointerazione

con la materia la trasparenza la riflessione la diffusione lrsquoassorbimento e

lrsquoeccitazione-assorbimento dei livelli energetici molecolari Ad esempio la

radiografia la riflettografia infrarossa lrsquoosservazione in fluorescenza UV le tecniche ottiche per

la forma Le tecniche atomiche sono basate sullrsquoesame delle radiazioni X emesse

dagli atomi come conseguenza di una transizione di un elettrone in un livello

energetico interno (elettrone espulso da un urto con raggio X o protone o

elettrone) da uno piugrave esterno Ersquo la categoria di tecniche che ha a che fare con la

fluorescenza X XRF(X Ray Fluorescence) PIXE(Proton Induced X-ray Emission) Le

tecniche nucleari sono basate a loro volta su lrsquoesame delle radiazioni emesse dai

nuclei per effetto delle cosigrave dette reazioni nucleari ottenute con il bombardamento

del campione con ioni accelerati ( PIGE Proton Induced Gamma Emission) La

caratteristica di non distruttivitagrave delle analisi atomiche nucleari qui considerate

dipende dal fatto che le transizioni elettroniche per gli atomi e nucleari per i

nuclei riguardano livelli della struttura interna dellrsquoatomo che dunque non

interferiscono con i legami molecolari del composto Si riescono quindi ad ottenere

radiazioni di energia sufficientemente elevata da essere captare efficacemente dal

rivelatore in combinazione con unrsquointensitagrave inviata sul campione priva di effetti

distruttivi

132 Lrsquoapproccio in un indagine fisica

Si puograve parlare di un approccio metodologico costante ogni qualvolta ci si appresta

ad effettuare una di quelle che abbiamo definito indagini fisiche

Oltre allrsquoovvia presenza dellrsquooggetto in esame ci saragrave sempre una sonda e ci saragrave

sempre un rivelatore

Per sonda si intende lrsquoonda elettromagnetica o la particella inviata sullrsquooggetto

e che provoca nellrsquooggetto lrsquointerazione fisica voluta Ersquo una sonda lrsquoirraggiamento X

che incide sul campione oppure una particella che lo penetra Ersquo ancora sonda il

laser che proiettato su una forma la evidenzia o il flash di una lampada di Wood

che irraggia un dipinto

8

Per rivelatore si intende il dispositivo che evidenzia e misura il risultato

dellrsquointerazione fisica in gioco Ersquo un rivelatore il fotodiodo di silicio che misura

lrsquoenergia di un fotone o la pellicola fotografica che si impressiona creando

unrsquoimmagine Ersquo ancora rivelatore il sensore CCD di una telecamera o la retina

dellrsquoocchio usando un microscopio

Ersquo dunque con questo sistema metodologico che ldquola fisicardquo affronta una ricerca

In una analisi allora deciso quello si cerca egrave essenziale sapere quale egrave il fenomeno

fisico che lo rivela scegliere il tipo di sonda che lo genera e il rivelatore che

raccoglie i prodotti del fenomeno

9

Capitolo 2 - Una panoramica sulle tecniche

fisiche

21 Tecniche spettroscopiche puntuali

Ogniqualvolta la visualizzazione grafica di un fenomeno fisico o il risultato di una

analisi sono dati in un piano cartesiano dove sullrsquoasse orizzontale egrave riportata una

grandezza fisica in indagine e sullrsquoasse verticale egrave riportata la sua intensitagrave

possiamo parlare di una analisi spettroscopica Si egrave voluto precisare aggiungendo

ldquopuntualirdquo dato che la zona di interesse dellrsquoindagine riguarda una piccolissima

parte del manufatto dellrsquoordine di 10-1mm2 per le analisi XRF a pochi mm2 per la

spettroscopia in riflettenza

211 La tecnica XRF

La tecnica XRF della quale in questo capitolo si vuole dare solo una presentazione

generale essendo approfondita nel prossimo consente di individuare gli elementi

chimici costitutivi di un campione grazie allrsquoanalisi della radiazione X da esso emessa (la

cosiddetta fluorescenza X caratteristica) in seguito ad eccitazione atomica con

opportuna energia

Figura 1 Disegno semplificativo del fenomeno della fluorescenza X

In generale si sa infatti che le energie degli elettroni nei diversi livelli atomici sono

caratteristiche di ciascuna specie atomica dunque anche le differenze tra di esse le

energie dei fotoni X emessi sono caratteristiche della specie atomica da cui

provengono Dunque la rivelazione e la classificazione delle energie X permette

di identificare (e se occorre quantificare) i differenti elementi del campione bersaglio del fascio Con lrsquoacronimo XRF che sta per X- Ray Fluorescence si

indica lrsquoinsieme di quelle tecniche analitiche che sfruttano questo fenomeno fisico

Da rimarcare che con le tecniche XRF si fanno analisi elementali cioegrave i risultati di

queste analisi forniscono la presenza o meno di elementi chimici saragrave lrsquooperatore che

10

ne dedurragrave il tipo di composti presenti conoscendone la struttura chimica Le

analisi XRF sono assolutamente non distruttive non richiedono alcun tipo di

preparazione del campione possono operare ldquoin siturdquo e non alterano in nessun modo

il materiale analizzato

La risposta radiativa del campione illuminato dal fascio di raggi X puograve essere

rivelata secondo due differenti modalitagrave

a dispersione di lunghezza drsquoonda WD-XRF (Wave Dispersive-XRF)

a dispersione di energia ED-XRF ( Energy Dispersive-XRF)

Nel primo caso si ha una maggiore sensibilitagrave ma non egrave possibile costruire

apparecchi portatili Infatti per separare le lunghezze drsquoonda della radiazione

emessa egrave necessario ricorrere ad un monocromatore accoppiato poi ad un rivelatore

posizionabile con precisione ad angoli variabili e lrsquoeccellente risoluzione in

lunghezza drsquoonda ottenibile con questo sistema dipende dalla distanza fra il

sistema di monocromatizzazione e il rivelatore Ersquo chiaro dunque che solo in un

laboratorio ad hoc si puograve affrontare una misura nella modalitagrave WD-XRF

Nel secondo caso invece la radiazione di fluorescenza viene raccolta ad

angolo fisso da un rivelatore a stato solido raffreddato termoelettricamente che

permette di rilevare in funzione dellrsquoenergia gli elementi presenti nel campione

Questa disposizione sperimentale unita allrsquoutilizzo di tubi radiogeni di piccole

dimensioni per generare il fascio incidente e ad una elettronica compatta per il

trattamento del segnale (amplificatore convertitore analogico-digitale analizzatore

multicanale computer portatile) ha il pregio di possedere una buona trasportabilitagrave Da

tutto ciograve e dalla relativa economicitagrave del sistema le analisi ED-XRF sono di gran

lunga le piugrave usate fra le analisi non distruttive nelle applicazioni archeometriche in

particolare quelle che riguardano i beni culturali

Figura 2 Schema esemplificativo dellapparecchiatura per analisi EDXRF[2]

Nello schema lrsquo ADC(Analogical to Digital Converter) egrave il dispositivo che effettua

la conversione del segnale da analogico a digitale e lrsquo MCA (Multi Channel

Analyzer) egrave il cosiddetto analizzatore multicanale necessario per classificare in

energia gli impulsi trattati attraverso lrsquoamplificatore e trasmetterli al PC

Nel settore dei beni culturali la fluorescenza X trova il suo principale campo di applicazione nello studio dei pigmenti usati nei dipinti su tela su tavola o

negli affreschi nella composizione delle ceramiche e la colorazione dei vetri Per

11

molti problemi egrave sufficiente un analisi qualitativa per esempio nellrsquoidentificazione

di un pigmento per altri egrave necessario un analisi semiquantitativa cioegrave la

valutazione della concentrazione relativa di un elemento determina il colore di un

pigmento Infine alcuni problemi possono essere risolti solo tramite un analisi

quantitativa come nei manufatti metallici antichi (privi di ossidazione) in cui egrave

necessario conoscere la concentrazione dei diversi metalli preziosi sia per

attribuire il titolo (se di moneta si tratta) sia per uno studio delle antiche tecniche

di fusione

Nelle immagini che seguono un esempio di esame ED-XRF fatto su un dipinto

di Raffaello in una zona di color rosso Lrsquoevidente presenza di Hg indica con

certezza che quel rosso egrave Cinabro ( a base di Solfuro di Mercurio HgS) e i due picchi

del Pb potrebbero voler indicare il Rosso di Piombo (Pb3O4) o semplicemente potrebbe

indicare il fondo di preparazione costituito da biacca(carbonato basico del Piombo)

Figura 3 Incoronazione della Vergine Raffaello1504Olio su tavola 170x117 m Pinacoteca di Brera Milano A destra spettro ED-XRF della zona evidenziata

12

La tecnica PIXE

Si puograve indurre fluorescenza X in un materiale anche bombardandolo con particelle

cariche Con lrsquoacronimo PIXE che sta per Proton Induced X-ray Emission si indica

quella tecnica che per provocare la fluorescenza X fa uso di protoni accelerati con

un energia tipica 1divide4 MeV

Figura 4Possibili tecniche IBA In alto in rosso la tecnica PIXE

Questo tipo di procedura fa parte della famiglia delle analisi che va sotto il nome di

IBA Ion Beam Analysis (figura sopra) in cui bombardando il campione con delle

particelle cariche se ne puograve capire la composizione studiano le emissioni radiative

caratteristiche e i prodotti di interazioni nucleari Tutte queste tecniche dunque

sono basate sullrsquoinduzione di una trasmutazione atomica o nucleare che da luogo ad

emissione di energia sotto forma di raggi X raggi elettroni particelle α e cosigrave via

Citiamo anche le tecniche PIGE (Proton Induced Gamma-ray Emission)

genericamente le NRA (Nuclear Reaction Analysis) RBS (Rutherford Back

Scattering)

Tornando alla tecnica PIXE rispetto allrsquouso dei raggi X offre il vantaggio di

poter

focalizzare meglio il fascio (da pochi mm2 a pochi μm2) migliorando la

risoluzione spaziale

variare lo spessore dello strato di campione esaminato agendo

sullrsquoenergia del fascio

Rispetto poi al modo di indurre raggi X ottenuti con lrsquouso di elettroni la PIXE offre

il grande vantaggio di non avere una cosigrave grande radiazione di fondo

(breemstrahlung)

Nelle figure sotto egrave mostrato il diverso comportamento dinamico tra elettroni (20

keV) e protoni (2 MeV) dotati quindi approssimativamente della stessa velocitagrave in

una matrice di Rame e spettri X di apatite2 ottenuti con gli stessi protoni ed

2 Apatite Minerale Fosfato di Fluoro e Calcio in cristalli generalmente incolori

13

elettroni Come si vede usando elettroni vengono coperte e cancellate le righe di

raggi X caratteristici relative a elementi di minore concentrazione che sono

evidenti invece nello spettro prodotto dai protoni

Figura 5Traiettorie(calcolate)di elettroni a 2o keV e Protoni 2 MeV in Rame e spettri X di apatite ottenuti con queste particelle

In generale possiamo parlare di un miglioramento delle prestazioni rispetto

agli esami XRF tradizionali di 5-10 volte

I settori di utilizzo della tecnica PIXE sono pressocheacute gli stessi di quelli ED-

XRF ma data la straordinaria capacitagrave di focalizzazione egrave particolarmente adatta a

manoscritti nellrsquoesaminare la composizione degli inchiostri o nello studio delle

saldature in oggetti metallici

Figura 6 Traccia luminosa (da eccitazione dei livelli elettronici piugrave esterni degli atomi di Na) di circa 8 cm formata in aria da protoni di alcuni MeV ottenuta con una esposizione fotografica convenientemente lunga A destra esame di manoscritti di Galileo

14

212 La spettroscopia in riflettanza

La spettroscopia in riflettanza o spettrofotometria egrave la tecnica di indagine ottica

basata sulla misura del fattore di riflettanza spettrale 119877(120582) di una superficie

colorata spesso un dipinto in funzione della lunghezza drsquoonda della radiazione

incidente Il parametro riflettanza spettrale 119877(120582) egrave definito generalmente come il

rapporto tra lrsquointensitagrave della radiazione riflessa dalla superficie in modo non speculare (per

diffusione) e lrsquointensitagrave della radiazione incidente alle diverse lunghezze drsquoonda

Nel calcolo di 119877(120582) il fatto che si faccia il rapporto tra IRD(120582)e I0(120582) egrave a

garanzia del fatto che le misure su un dato pigmento non dipendano dalla sorgente

usata(comunque sempre un porsquo diversa da laboratorio a laboratorio) Per non

ldquoescludere poi nessuna delle 120582 dalla misurardquo come intensitagrave incidente si considereragrave

uno spettro di riferimento standard il cosiddetto spettro del bianco registrato su una

sostanza3 la cui superficie sia (idealmente) totalmente riflettente quindi fornisca

come risposta esclusivamente lo spettro di emissione della sorgente Si tiene conto

anche del disturbo dellrsquoemissione del corpo nero D(120582)

119877(120582) =119868119877119863 120582 minusD(120582)

1198680 120582 minusD(120582)times 100 (21)

Figura 7Intensitagrave incidente diffusa e riflessa specularmente su una superficie pittorica

Una misura spettrofotometrica egrave di solito rappresentata da una curva che descrive

lrsquoandamento di 119877(120582) in funzione di 120582 e si estende in genere dalla regione dellrsquoinfrarosso

allrsquoultravioletto in modo da migliorare la caratterizzazione la cosiddetta firma

spettrale del materiale in esame

Le applicazioni della spettrometria sono quelle legate al riconoscimento delle

sostanze quali pigmenti organici o inorganici prodotti di degrado su materiali

lapidei(tipicamente solfati ossalati e nitrati) agenti coloranti nei vetri

Nella figura che segue si mostrano gli spettrogrammi di tre colori nella tonalitagrave

del verde- blu Il verde di Malachite (carbonato basico del Rame)blu oltremare (silicato

3 Una sostanza che ha queste caratteristiche egrave il Solfato di Bario BaSO4 che nel visibile ha una riflettenza vicina al 100

15

di Na e Al con inclusioni di solfuri e solfati) e verde di Atacamite (cloruro basico di

Rame)

Figura 8 Spettri in riflettanza di Malachite blu oltremare e Atacamite

Possiamo distinguere due metodi di misura

la spettroscopia per immagini

la spettroscopia a contatto Nel primo caso si riprende un dipinto a diverse lunghezze drsquoonda Impiegando una

fotocamera fornita di una serie di filtri intercambiabili di banda passante di circa

10nm e disponendo di un numero adeguato di filtri egrave possibile ottenere una serie di

immagini alle corrispondenti lunghezze drsquoonda sufficientemente numerose cosigrave da

avere in pratica la curva di riflettanza spettrale su un intero dipinto

Nella spettroscopia a contatto si puograve inviare sul punto di misura 1-2 mm2 o

una radiazione monocromatica proveniente ad esempio da un reticolo di

diffrazione facendo poi variare con continuitagrave 120582 o lrsquointero spettro della radiazione

bianca raccogliendo poi lrsquointensitagrave diffusa che saragrave scomposta ed elaborata dallo

spettrometro

Nella procedura ldquoa contattordquo un ruolo determinante hanno le fibre ottiche

come mezzo preferenziale per far viaggiare la radiazione dato il loro bassissimo

coefficiente di assorbimento Si parleragrave allora di FORS (Fibre Optics Reflectance

Spectroscopy) Di seguito verranno descritti due modi di applicazione di questa

tecnologia

FORS ad angolo fisso

Con FORS ad angolo fisso si intende quella tecnica in cui la radiazione di riflettanza

del campione egrave raccolta ad una direzione fissata a priori dalla geometria di

costruzione della sonda (probe) La sonda puograve contenere sia la fibra di raccolta della

radiazione diffusa sia la fibra che porta la radiazione primaria

Figura 9 Vari tipi di sonde per FORS Nellordine 0deg0deg - 2x45deg0deg - 3x45deg0deg

16

Ad esempio per chiarire il loro modo drsquouso nella sonda con geometria 2x45deg0deg le

due fibre esterne portano lrsquoilluminazione mentre quella centrale (a 0deg) raccoglie la

luce diffusa evitando la riflettanza speculare

Con queste sonde si ha anche la possibilitagrave di raccogliere la radiazione riflessa

specularmente sonda 0deg0deg ottenendo una riflettanza diversa da quella definita

sopra che non tiene conto solo della parte di radiazione assorbita

Si usa questo tipo di sonda quando si ritiene che la superficie non presenti

irregolaritagrave tali da far supporre differenti intensitagrave diffuse a seconda dellrsquoangolo

FORS con sfera integratrice

Quando si vuole considerare tutta la radiazione diffusa ad ogni angolo attorno al punto

irraggiato si fa uso della sfera integratrice Con questo nome si indica una specie

di ldquocapsulardquo da appoggiare sul punto di misura che oltre a irraggiare egrave in grado

grazie alla geometria costruttiva delle pareti speculari interne di convogliare tutta

la radiazione diffusa al punto di misura

La figura che segue mostra il principio costruttivo di una sfera integratrice

Figura 10 Principio costruttivo di una sfera integratrice

17

22 Tecniche di elaborazione di immagine

multispettrale

Tutte queste tecniche offrono una serie di eccezionali possibilitagrave egrave come se si

riuscisse ad ampliare la capacitagrave di visione dellrsquoocchio umano Si egrave cosigrave in grado

di poter vedere sotto la superficie pittorica per osservare il disegno preparatorio di

un quadro oppure vedere le prime stesure di colore Risalteranno chiaramente gli

interventi di restauro succedutisi nel corso degli anni Si potranno riconoscere i

diversi pigmenti osservando lo ldquospostamento cromaticordquo che la selezione di

determinate lunghezze drsquoonda causa allrsquoimmagine

Ersquo utile riproporre allrsquoinizio di questo paragrafo lo spettro elettromagnetico

nelle sue varie parti

Figura 11Spettro elettromagnetico[4]

221 La riflettografia infrarossa

La riflettografia infrarossa della quale in questo capitolo si vuole dare solo una

presentazione generale essendo approfondita nel prossimo egrave quella tecnica

analitica ottica non distruttiva usata per lrsquoanalisi delle di superfici dipinte che

rende possibile la visualizzazione degli strati sottostanti al film pittorico

permeabile alla radiazione nel vicino infrarosso (08120583119898 le 120582 le 3120583119898)

Tale radiazione riesce generalmente ad attraversare i materiali che costituiscono il film pittorico e viene riflessa e diffusa dagli strati ad esso

sottostanti Dallrsquoacquisizione della radiazione riflessa si puograve ricostruire la cosiddetta

immagine riflettografica ( o riflettogramma ) del dipinto della quale uno dei

particolari piugrave importanti egrave il disegno preparatorio Esso risulteragrave piugrave visibile se

eseguito con materiali che assorbono lrsquoinfrarosso ( punta metallica carboncino

grafite) depositati su una base preparatoria che invece lo riflette fortemente (per

esempio gesso con colla animale)

18

Figura 12Comportamento schematico della radiazione incidente su uno strato pittorico

Un sistema per riflettografia egrave generalmente composto da una o piugrave sorgenti di

radiazione IR (lampade alogene) e da un dispositivo per registrare immagini

nellrsquoinfrarosso Il riflettogramma dellrsquooggetto egrave solitamente visualizzato mediante

un monitor e registrato in forma di immagine digitale mediante un calcolatore

Per quanto riguarda le sorgenti si porragrave particolare attenzione alla disposizione

delle lampade in modo tale da minimizzare le riflessioni speculari della superficie (spesso

lucida ) del dipinto e allo stesso tempo far si che questa sia illuminata nel modo piugrave

uniforme possibile

I dispositivi di registrazione dellrsquoimmagine

Un paragrafo a parte meritano i diversi dispositivi che nel corso dellrsquoevoluzione di

questa tecnica si sono succeduti

Fotocamera con pellicola Fu ovviamente il primo sistema in attesa dello

sviluppo dellrsquoelettronica Si adoperavano pellicole particolarmente sensibili

nellrsquoinfrarosso montate su fotocamere con filtri e obbiettivi speciali

Telecamera con tubo Vidicon Ersquo un tubo di ripresa di immagini simile a

quelli utilizzati per le riprese televisive (prima dei sensori a stato solido ) ma ha il

massimo di sensibilitagrave proprio tra 07μm e 2μm Esso sfrutta le proprietagrave

fotoconduttive (cioegrave di aumentare la conducibilitagrave elettrica se irraggiati da fotoni )

che certi materiali hanno Lrsquoimmagine egrave trasformata in segnale televisivo grazie al

fatto che il ldquopennello elettronicordquo incontra maggiore o minore resistenza elettrica a

seconda dellrsquointensitagrave dellrsquoimmagine stessa Ersquo il materiale fotosensibile (Solfuro di

Piombo PbS) che crea questa modulazione di corrente che verragrave poi trasformata in

segnale televisivo La risoluzione spaziale di solito egrave scarsa rispetto ai sistemi venuti

in seguito (circa 300times300 pixel) presenta problemi di distorsione di immagine e

richiede un irraggiamento forte dei dipinti causando un non gradito riscaldamento

data la poca sensibilitagrave

19

Figura 13 Schema di un tubo Vidicon

Fotocamera con CCD Ancora un sistema di ripresa a standard televisivo che

sfrutta un sensore CCD (Charge Coupled Device ) simile a quelli montati sulle

telecamere di uso comune Questo sensore allo stato solido contiene un grande

numero di sottoelementi fotosensibili chiamati fotositi disposti in una matrice La

risoluzione spaziale del riflettogramma che si otterragrave dipende dal numero dei

fotositi che il sensore contiene Hanno il pregio rispetto al Vidicon della

robustezza e delle dimensioni ridotte di praticamente assente distorsione ottica e

una risposta in funzione dellrsquointensitagrave di illuminazione lineare per la quasi totalitagrave

della loro dinamica

Spesso perograve la loro sensibilitagrave spettrale limitata a circa 13μm ne consente un uso

efficace solo in particolari casi e cioegrave in quelle zone dei dipinti dove sono presenti

pigmenti per esempio le lacche che risultano trasparenti giagrave a lunghezze drsquoonda

cosigrave corte

Scanner Lrsquoultima frontiera per lrsquoacquisizione dellrsquoimmagine riflettografica egrave

costituita dagli scanner Si intende per scanner un dispositivo costituito da due

traslazioni meccaniche di precisione montate ortogonalmente in modo da poter

esplorare punto per punto una superficie pittorica Su uno dei due carrelli di

traslazione egrave montata la cosiddetta testa ottica che si compone della parte di ripresa

cioegrave un singolo fotodiodo o in alcuni casi un array lineare di fotodiodi (risposta

spettrale maggiore del CCD ) della parte di illuminazione (lampade alogene ) e di un

dispositivo per lrsquoautofocus I pregi di questo sistema sono maggiore sensibilitagrave

spettrale del CCD assenza di distorsioni ottiche e elevata definizione

Unici difetti possono essere considerati la poca praticitagrave data la mole della

macchina e lrsquoattentissimo rimontaggio richiesto la lentezza del processo

Per quanto riguarda i campi di applicazione oltre alla presenza di un disegno

preparatorio il riflettogramma di un opera egrave in grado di svelare la presenza di

stesure pittoriche nascoste da ulteriori strati di colore ( applicati per vari motivi )

la presenza di impronte digitali (se evidenziate da tracce di polvere contenente

carbone) o manifestare lrsquoandamento delle pennellate Questo metodo di indagine

puograve essere applicato indifferentemente a dipinti su tavola o su tela a disegni e

20

talvolta ad affreschi fornendo preziose informazioni a storici dellrsquoarte e

restauratori

Nelle immagini che seguono lo stesso particolare di un dipinto ripreso in

riflettografia IR con tre strumenti diversi Il miglioramento della visibilitagrave del

disegno preparatorio (che questa volta svela un pentimento del pittore) egrave evidente

Figura 14 Marcello Fogolino SFrancesco riceve le stimmate Pinacoteca civica di Vicenza Immagine nel

visibile

Figura 15Confronto dello stesso particolare evidenziato nella foto sopra tra fotocamera con rivelatore al silicio tubo Vidicon(PbS) e fotocamera con rivelatore di Tellurio di Cadmio e Mercurio(MCT)

21

222 La Fluorescenza UV

La tecnica basata sullrsquoosservazione della fluorescenza da luce ultravioletta

approfondita anche nel prossimo capitolo trova largo impiego come metodo di

indagine diagnostica nel campo dei beni culturali Si sfrutta il fatto che quando un

opera generalmente un dipinto o manoscritti viene irraggiata con radiazione di

lunghezza drsquoonda compresa nella regione dellrsquoultravioletto (400nmge120582ge2-3nm) tale

radiazione viene in parte riflessa e in parte assorbita dagli strati superficiali

dellrsquoopera

Parte dellrsquoenergia assorbita viene quindi emessa nuovamente per fluorescenza

sotto forma di radiazione visibile che verragrave registrata con tecniche opportune

Lrsquoapparato per eseguire una analisi di un dipinto in fluorescenza UV egrave costituito da

una o due sorgenti di luce UV (lampade di Wood) e da un sistema di acquisizione delle

immagini fotocamera o telecamera CCD anche se egrave sempre possibile una semplice

indagine a occhio nudo contemporanea allrsquoirraggiamento

Le lampade sono poste in modo da formare un angolo di 45deg rispetto al dipinto in

modo da minimizzare la riflessione speculare e la fotocamera o il sensore CCD

frontalmente allrsquoopera

Lrsquouso di una macchina fotografica con pellicole ad alta sensibilitagrave (nel

visibile) prevede una volta eliminata la parte della radiazione Uva riflessa con ldquofiltri

barrierardquo tempi di acquisizione (e quindi di esposizione dellrsquoopera e degli

operatori) lunghi dellrsquoordine dei qualche minuto con conseguente problema della

cosiddetta deriva cromatica della pellicola e necessitagrave del completo oscuramento

dellrsquoambiente di misura

Lrsquouso della telecamera con CCD offre numerosi vantaggi Data la maggiore

sensibilitagrave rispetto alla pellicola i tempi di acquisizione si riducono moltissimo

potendo infatti usare la sorgente UV in modalitagrave flash (circa 20ms) con

conseguente minore grado di irraggiamento dellrsquoopera Grazie a dei filtri

lrsquoimmagine finale saragrave il risultato della sovrapposizione di varie acquisizioni

ognuna centrata in una zona spettrale fino a coprire tutto lo spettro visibile Ciograve

permetteragrave una migliore caratterizzazione dei materiali lungo tutto lo spettro

Notevoli poi i vantaggi legati allrsquouso del formato digitale oltre ad una piugrave

pratica conservazione dei dati crsquoegrave la possibilitagrave di ripeter la stessa acquisizione piugrave

volte al fine di migliorare il rapporto segnale rumore e diminuire lrsquoerrore da

fluttuazione di scarica della lampada Inoltre si puograve via software eliminare lrsquoeffetto

della luce ambiente potendo acquisire la stessa immagine con e senza flash UV

Per le applicazioni pratiche la fluorescenza UV egrave adattissima per la

visualizzazione delle vernici trasparenti messe a protezione dello strato pittorico

vero e proprio essendo sostanze resinose molto sensibili alla fluorescenza UV Ersquo

utile poi per differenziare e localizzare materiali che apparirebbero

indistinguibili nello spettro visibile (quelli della stessa classe cromatica ma di

diversa composizione chimica ) per lrsquoidentificazione dei materiali in base al

colore caratteristico della fluorescenza e per individuare ritocchi ridipinture e

22

parti rifatte grazie alla mai perfettamente uguale composizione chimica di

successivi interventi

Nelle immagini che seguono egrave evidente come i restauri fatti zone piugrave scure

seguendo linee dritte sono dovuti ad un cedimento dello strato pittorico proprio in

prossimitagrave dei punti di contatto tra le tavole della struttura del quadro Il colore

scuro rispetto alle zone non restaurate testimonia la mancanza o la diversitagrave della

vernice protettrice

Figura 16Dipinto in luce visibile senza e con fluorescenza UV

23

223 La tricromia in falso colore

Questa tecnica di analisi consente di differenziare zone di stesure pittoriche

che ad occhio nudo hanno la stessa resa cromatica e dunque appaiono

indistinguibili facendo ldquodiventare visibilerdquo anche la radiazione del vicino infrarosso

la quale egrave poi in grado di generare falsi colori diversi nelle zone prima viste come

uguali

Si puograve sfruttare allora il fatto che pigmenti aventi diversa natura chimica

appariranno nellrsquoimmagine a falsi colori ben differenziati se hanno un diverso comportamento spettrale (diversa riflettanza) nellrsquoinfrarosso

Nella pratica si agisce acquisendo lrsquoimmagine in esame escludendo la

componente di luce BLU e aggiungendo la componente nel vicino infrarosso

alle due componenti fondamentali rosso e verde

Figura 17Schema di principio della tecnica in falso colore

Dobbiamo perograve comunque ricreare una immagine adatta alla visione umana

la quale in luce diurna si basa sullrsquoassorbimento di radiazione visibile da parte dei

cosiddetti CONI presenti sulla retina Di questi ne esistono di tre tipi ognuno

specializzato nellrsquoassorbire una parte dello spettro i colori rossi i colori verdi e i

colori blu

Figura 18 Curve di assorbimento spettrale relative ai tre tipi di coni presenti nella retina

Dunque una volta ottenute le immagini nelle tre bande vicino IR rosso e verde

si procederagrave alla loro riconversione rispettivamente nel rosso verde e blu e

ricomposizione ottenendo una immagine dai colori falsati( da cui falso colore )

Questo vale naturalmente indipendentemente dalla tecnica usata per

acquisirle Anche nella tricromia in falso colore infatti come nella riflettografia IR

si possono usare (con i loro pregi e difetti di cui sopra al paragrafo 221) vari modi

24

per acquisire lrsquoimmagine la pellicola fotografica il tubo vidicon e la telecamera

CCD attualmente quella piugrave usata

Nella prossima figura egrave visualizzato il procedimento con cui due verdi

apparentemente uguali appaiono in falso colore blu (il verde rame) e magenta (il verde

di cobalto) dato che il primo assorbe lrsquoinfrarosso mentre lrsquoaltro lo riflette

Figura 19Esempio (per una pellicola) di restituzione in falso colore di due verdi apparentemente uguali

Un altro esempio notevole egrave dato dai due blu azzurrite e lapislazzuli restituiti in falso

colore il primo appare con un colore molto scuro mentre il secondo che non

assorbe lrsquoinfrarosso appare con una fortissima componente rossa

La realizzazione digitale (CCD) di immagini in falso colore egrave ottenuta con

piugrave acquisizioni della stessa immagine a diverse bande spettrali anteponendo

allrsquoottica di ripresa i filtri passa banda per registrare le tre componenti Le tre

immagini cosigrave ottenute vengono restituite nella classica terna RGB (Red-Green-

Blue) in un monitor a colori dove in tempo reale si osserveragrave lrsquoimmagine in falso

colore

Questa tecnica egrave utilizzata dal restauratore o dallo storico dellrsquoarte per

individuare sul dipinto zone che hanno subito restauri postumi ma dei quali

non avendone la documentazione non egrave possibile sapere dove e come si egrave intervenuto Per

essi di solito si egrave raggiunto un grado di accordo cromatico fra la zona restaurata e

zona originale tale da rendere invisibile ldquola riparazionerdquo effettuata empiricamente

dunque quasi sempre con pigmenti chimicamente diversi dallrsquooriginale

Nelle immagini seguenti[19] risulta evidente la differente risposta cromatica di

alcuni pigmenti In particolare la veste di S Pietro che nel visibile risulta azzurra

nel falso colore vira in magenta (risposta tipica dellrsquoazzurro oltremare) e il cinabro

che costituisce la parte rossa del manto (visibile) diventa giallo in falso colore Una

simile inversione avviene anche per il pigmento usato per la veste del personaggio in

25

secondo piano (lacca rossa) ma data la risposta cromatica diversa nellrsquoinfrarosso

diventa in falso colore un giallo piugrave intenso

Figura 20 Lorenzo Monaco Incoronazione della Vergine (particolare)Immagine nel visibile e in tricromia in falso colore

23 Tecniche ottiche per la forma

La conoscenza e la forma di un oggetto artistico sia esso un reperto archeologico

un monumento un dipinto o un affresco e dunque dalle piugrave svariate forme e

dimensioni rappresenta un elemento importante per il suo studio e la sua

conservazione La caratterizzazione della forma costituisce infatti un prezioso

contributo a studi di tipo storico-artistico alla determinazione dello stato di

conservazione dellrsquoopera e al progetto e realizzazione di interventi di restauro

Oltre a ciograve mediante la misura della forma di un oggetto ripetuta in tempi

successivi egrave possibile ottenere informazioni sulle sue deformazioni ed eliminarne le

cause (condizioni microclimatiche stress meccanici hellip)

Si possono suddividere essenzialmente le procedure per lrsquoacquisizione della

forma in due categorie quelle che adoperano la luce anche laser ma senza utilizzarne la

coerenza4 le tecniche in luce incoerente e altre invece che sfruttano proprio le

proprietagrave di coerenza della luce laser che chiameremo tecniche in luce coerente

4 Coerenza Sono coerenti due o piugrave onde di ugual frequenza in cui la differenza di fase fra esse egrave costante

26

231 Tecniche in luce incoerente

Sono diverse le tecniche di questo tipo che vengono usate nellrsquoambito dei beni

culturali Citiamo la fotogrammetria (basata sul principio della triangolazione ottica5)

che acquisendo una coppia stereoscopica di immagini dellrsquooggetto egrave in grado di

restituire un modello 3D La proiezione di luce strutturata che consiste nel

proiettare sullrsquooggetto dei codici luminosi di vario tipo (fitti reticoli figure di

interferenzahellip) e risalire alla forma dellrsquooggetto interpretando la loro deformazione

usando algoritmi basati sulla triangolazione La profilometria laser che

ricostruisce la forma il piugrave delle volte di statue analizzando le linee di contorno

che una lamina di luce laser mette in evidenza sullrsquooggetto Lo scanner laser a tempo

di volo usato soprattutto per il rilievo 3D su grandi scale spaziali riesce nella

mappatura tridimensionale rilevando le coordinate angolari e il tempo di

percorrenza di impulsi laser

231a Il laser scanner a tempo di volo (TOF)

Ersquo praticamente un sistema radar (onda inviata riflessa e captata) che impiega una

sorgente laser impulsata Il principio su cui si fonda la misura della distanza egrave il

seguente conoscendo il tempo t impiegato dallrsquoimpulso laser a percorrere la

distanza sorgente-punto di misura-rivelatore (posto vicino alla sorgente laser) detto

tempo di volo TOF (Time Of Flight) egrave possibile risalire alla distanza grazie alla

formula 119863 = 119888

119899times 119905 2 dove c egrave la velocitagrave della luce e n egrave lrsquoindice di rifrazione

dellrsquoaria

Figura 21Principio di funzionamento di un laser scanner TOF

Facendo poi corrispondere ad ogni misura di distanza le coordinate angolari

azimutale e zenitale si ha per ogni punto di scansione la tripletta di coordinate che

identifica un punto nello spazio

5 Triangolazione ottica Usata per risolvere completamente un triangolo avendo a disposizione due angoli e il lato tra essi compreso

27

Figura 22Immagine schematica di un laser scanner TOF

La precisione del sistema dipende da vari fattori come la capacitagrave di selezionare la

stessa posizione relativa allrsquoimpulso trasmesso e ricevuto dallrsquoaccuratezza della

conoscenza dei tempi di ritardo propri del sistema e dalla precisione del sistema

che effettua le misure dei tempi

Si egrave comunque raggiunta una altissima precisione considerando che con i

moderni strumenti si ottengono errori di pochi millimetri su distanze di

centinaia di metri con un passo di scansione angolare di pochi millesimi di

grado

Naturalmente si ha quasi sempre bisogno di effettuare piugrave scansioni della

stessa struttura per rilevare i punti che rimarrebbero in ombra con una sola

scansione

Questo strumento trova il suo campo di applicazione nella ricostruzione di

grandi ambienti interni come chiese o antiche dimore nella ricostruzione di

facciate di cattedrali o in grandi siti archeologici

Nellrsquo immagine che segue si puograve osservare il risultato ottenuto effettuando la

ricombinazione di 6 posizioni di scansione della sfinge

28

Figura 23 Immagine ottenuta da un laser scanner ricombinando 6 scansioni

231b Topografia di superfici a proiezione di linee

Questo tipo di analisi rientra nella categoria delle tecniche che sfruttano la

proiezione di luce strutturata cioegrave di codici luminosi che sono in grado di

evidenziare variazioni di livello su una superficie grazie a linee di luce

opportunamente organizzate

In quella a proiezione di linee si proietta (come fosse una diapositiva

costituita da un vetrino con deposizione metallica) il codice piugrave semplice un reticolo

di righe bianche e nere parallele Lrsquoimmagine dellrsquooggetto con le linee proiettate egrave

ripresa con una telecamera digitale il cui asse ottico forma con quello del

proiettore un certo angolo In questa immagine le linee del reticolo risultano

distorte dalla forma della superficie diventando ondulate Lrsquoentitagrave delle

distorsioni fissata la geometria del sistema egrave direttamente proporzionale alla

quota del punto considerato Infine dallrsquoanalisi dellrsquoimmagine del reticolo si risale

alla mappa topografica digitale della superficie

29

Figura 24 Schema di funzionamento(a) e principio geometrico(b)[18]

Nella figura precedente (b) si vede come la posizione delle linee cambia in

proporzione allrsquoaltezza (h) della superficie rispetto ad un ideale piano mediano di

riferimento S Conoscendo α (la fase) per ogni punto della linea proiettata si

risale alla quota (h) di quel punto

Il software di estrazione della fase opera sulla immagine ldquoliberatardquo dal

contrasto dello sfondo tramite unrsquooperazione di pulitura che sfrutta unrsquoimmagine

identica ma senza il reticolo proiettato (figura sotto)

Figura 25 Procedura per lottenimento della mappa topografica[18]

Variando la posizione mutua di proiettore telecamera e oggetto si ottengono

diverse risoluzioni spaziali e differenti estensioni della superficie di misura per

esempio aumentando lrsquoinclinazione del proiettore si raggiungono risoluzioni in

quota piugrave elevate (maggiore dinamica per α) allontanandolo dallrsquooggetto si

possono analizzare opere di grandi dimensioni a scapito perograve della risoluzione

spaziale

Nel campo della conservazione dei beni culturali questo sistema trova impiego nei

dipinti quando si vogliono verificare con precisione la deformazione il distacco o il

rigonfiamento dello strato pittorico a causa di deformazioni della struttura lignea

30

per quelli su tavola o della trama del tessuto per quelli su tela ciograve succede ad

esempio quando si procede al rifodero o alla sostituzione del telaio Si sono svolte

con successo indagini con questa tecnica anche nel caso di iscrizioni su tavola o su

parete

Nelle immagini che seguono ([17]Fontana Pampaloni amp Pezzati) croce di

Sarzana lo studio della mappa topografica egrave presentato prima con una risoluzione

in quota di 01mm per la sommitagrave della croce poi con una di 002mm per il

particolare del cartiglio6

Figura 26Croce di SarzanaMaestro GuglielmoDuomo di Sarzana Anno 1138 Tempera a uovo su legno di castagno Misure 3times210 m e mappa topografica della parte evidenziata

232 Tecniche in luce coerente

Lrsquouso di queste tecniche piugrave complesso delle precedenti egrave orientato piugrave che alla

misurazione della forma vera e propria dellrsquooggetto al rilevamento delle sue

microdeformazioni Citiamo lrsquointerferometria olografica (ologrammi su pellicola)

che si basa sulla ripresa di una immagine dellrsquooggetto effettuata con luce laser in

condizioni di interferenza lrsquointerferometria a spekle7 basata sigli stessi principi di

quella olografica ma lrsquoacquisizione dellrsquoimmagine avviene tramite una telecamera

Lrsquoolografia conoscopica che usa una telecamera nella quale tra obbiettivo e

sensore CCD ha un cristallo che separa in due parti la luce proveniente

6 CartiglioDisegno di un rotolo di carta in parte srotolato sul quale li leggono iscrizioni 7 Speckle (macchiolina) Viene chiamata cosigrave la figura punteggiata che si ottiene quando unrsquoonda coerente viene fatta passare attraverso un mazzo disordinato

31

dallrsquooggetto creando una figura di interferenza dalla quale si ricava la distanza di

ogni punto dellrsquooggetto in esame

Annoveriamo tra le tecniche in luce coerente anche una variante del sistema a

tempo di volo che sfrutta lo sfasamento tra lrsquoimpulso laser generato e registrato

ottenendo una maggiore precisione

232a Lrsquoolografia conoscopica

Con questa tecnica egrave possibile misurare con estrema precisione la distanza tra la

sonda ottica usata e per cosigrave dire ogni ldquosingolo puntordquo della superficie (non si

usa infatti quasi mai per ricostruire lrsquointero corpo dellrsquooggetto) in esame

Il principio di funzionamento egrave il seguente un laser a diodi produce un raggio

che egrave riflesso totalmente da un beam-splitter a 90deg verso il campione Parte dellrsquo onda

luminosa riflessa viene captata dallrsquoobbiettivo attraversa lo splitter (ora con

proprietagrave di trasparenza) e incontra il modulo conoscopico Questo elemento

costituito da un cristallo monoassiale8 birifrangente9 posto tra due lamine

polarizzatrici separa i raggi luminosi che vi incidono in due componenti raggio

ordinario e raggio straordinario

Questi dopo aver percorso praticamente lo stesso cammino ottico

interferiscono dando luogo a frange circolari sulla superficie del sensore CCD La

fittezza delle linee della frangia dipende dal cammino ottico dei raggi

dallrsquooggetto scansionato al sensore ecco che allora misurandola si risale alla

distanza di ogni punto dalla sonda

Figura 27Funzionamento di una sonda conosco pica[16]

8 Monoassiale Con un solo asse ottico 9 Birifrangente Con due indici di rifrangenza ortogonali fra loro

32

Elaborando dunque il segnale restituito dal CCD si risale al ldquoperiodordquo di ogni

singola frangia fatto poi corrispondere ad una distanza Poicheacute la lettura del CCD

puograve essere ripetuta con una frequenza di alcune migliaia di Hz alla stesa velocitagrave egrave

anche possibile acquisire le misure

La distanza dellrsquoobbiettivo dallrsquooggetto da esaminare puograve variare da poche

decine di mm a poche decine di centimetri a seconda delle esigenze cambiando

lrsquoobbiettivo di ripresa

Si raggiungono prestazioni eccellenti Con una distanza di lavoro di 40mm per

esempio si raggiunge una risoluzione di circa 6μm in quota e 30μm nelle

direzioni trasversali con una dinamica di profonditagrave di plusmn4mm

Una caratteristica importante di questo strumento egrave quella di poter lavorare

con un angolo di incidenza minimo di circa 5deg ciograve consente di indagare tratti di

superficie con unrsquoinclinazione fino a plusmn85deg col risultato di riuscire a fare misure

allrsquointerno di fori di diametro inferiore a 1mm con un rapporto profonditagravediametro

fino a 251

Un altro grande vantaggio dellrsquoolografia conoscopica egrave quello di superare i

vincoli pratici di stabilitagrave e sensibilitagrave alla temperatura e alle vibrazioni meccaniche

di cui soffrono gli strumenti interferometrici laser di tipo convenzionale dato

lrsquounica sorgente di luce coerente che viene separata solamente dentro il cristallo

birifrangente

Il sistema trova numerose applicazioni nel campo del restauro e della

conservazione ogniqualvolta si debbano analizzare con grande dettaglio oggetti o

parte di essi microdeformazioni su dipinti microscopiche incisioni su pietra o

rilievi su tavole usate per la litografiaecc ecc

Nelle immagini seguenti unrsquoindagine in olografia conoscopica effettuata su un

quadro di Raffaello La Madonna del cardellino Da notare i due solchi verticali nella

parte centrale del riquadro

Figura 28Madonna del cardellino Raffaello 1506 Galleria degli Uffizi e particolare (restituito in luce radente) dopo unrsquo olografia conoscopica

33

223b Lo scanner laser a misura di fase

Questa tecnica apparentemente del tutto simile a quella dello scanner laser TOF

visto nel paragrafo 231a sfrutta il fatto che un impulso laser modulato in ampiezza cambia la sua fase da quando egrave stato emesso a quando egrave rivelato dopo

la riflessione Conoscendo questo sfasamento si puograve risalire alla distanza

percorsa

Solitamente si sceglie per il laser (onda portante) una lunghezza drsquoonda di 1divide

2μm vicino infrarosso data la buona penetrabilitagrave in aria di questo tipo di onda

elettromagnetica mentre la modulazione ( in realtagrave vedremo che di modulazioni ne

occorreranno di diversi tipi) egrave fatta con lunghezze drsquoonda dellrsquoordine del metro

(onde radio)

Figura 29Schema di principio di uno scanner laser a sfasamento di modulazione di ampiezza

Matematicamente la variazione di fase Δ120601 durante tutto il tragitto 2119871 egrave data da

Δ120601 = 119899119896119898 2119871

Dove n egrave lrsquoindice di rifrazione dellrsquoaria da determinare in sede di misura a seconda delle

condizioni di temperatura pressione e umiditagrave relativa e 119896119898 egrave il vettore drsquoonda

corrispondente alla pulsazione di modulazione 120596119898 Con pochi passaggi si ottiene la

distanza cercata

119871 = Δ120601119888 2119899 120596119898

con c velocitagrave della luce

Bisogneragrave tener conto del fatto che il sensore discriminatore di fase (comparatore)

non percepisce quando 120601 ha subito delle rotazioni intere di angolo giro Per questa ragione in

realtagrave la modulazione egrave fatta con diverse frequenze (sottomultipli di un oscillatore interno

allo scanner) per ognuna delle quali si acquisisce una delle cifre della misura finale di ogni

singolo punto Questo egrave chiamato Metodo per decadi Se per esempio un punto egrave

distante dallo scanner 756342m avrograve bisogno di 6 (numero con 6 cifre) frequenze

di modulazione

34

24 Tecniche microscopiche

Lrsquoapplicazione della microscopia ottica ed elettronica nel campo dei Beni Culturali

fornisce un contributo scientifico di estremo interesse Ersquo infatti applicata per

indagini diagnostiche finalizzate al restauro passando per lrsquoanalisi del materiale

artistico di varia natura analizzando il suo stato di conservazione e anche

permettendo lrsquoindividuazione delle tecniche usate nella realizzazione dellrsquoopera

Infatti lrsquoutilizzo del microscopio ottico o elettronico a scansione permette lrsquoanalisi

approfondita relativa sia alla morfologia della superficie che alla composizione

chimica elementare di campioni di vario tipo ad elevati ingrandimenti fornendo

importanti informazioni in fase di restauro

241 La microscopia elettronica a scansione SEM

Il microscopio elettronico a scansione SEM (Scanning Electron Microscope)

fornisce informazioni sullrsquoaspetto sulla natura e sulle proprietagrave delle superfici e

degli strati sottostanti di campioni con risoluzione media di 2divide5 nm Il principio

di formazione delle immagini le quali saranno riprodotte con un effetto

tridimensionale egrave sequenziale Un fascio di elettroni (sonda) viene focheggiato

sulla superficie del preparato e fatto scorrere su esso secondo linee parallele

ravvicinate come avviene per un pennello elettronico di un tubo televisivo

Figura 30Schema di un microscopio elettronico a scansione[15]

Il diametro della sonda quando incontra la superficie del campione egrave di circa

2nm Lrsquointerazione del fascio accelerato da una differenza di potenziale che va da

poche centinaia di volt a diverse decine di kV con gli atomi del preparato da luogo a

diversi tipi di ldquoprodottirdquo ([15]Valdregrave) con ognuno dei quali si creeragrave un segnale tra

cui i piugrave importanti nelle applicazioni per i beni culturali sono

Elettroni secondari (SE) convenzionalmente definiti come gli elettroni

uscenti dal preparato con energia le50eV Provengono da una profonditagrave di

pochi nm sono prodotti dal fascio primario interagendo anelasticamente con

35

gli elettroni di valenza del campione Il segnale SE egrave il piugrave frequentemente usato

utilizzato principalmente per informazioni sulla topografia delle superfici

Lrsquoimmagine fornita appare in rilievo come se lrsquoosservatore fosse al livello del

diaframma D (vedi figura) e guardasse il campione illuminato da una

ipotetica sorgente posta in corrispondenza del rivelatore

(scintillatorefototubo)

Elettroni retrodiffusi (BSE) Back-Scattered Electrons Elettroni con energie

ge50eV che provengono dal preparato in seguito ad interazioni elastiche

principalmente con nuclei Il segnale BSE fornisce informazioni legate al

numero atomico medio della zona di provenienza (il numero di eventi di

scattering elastico cresce al crescere del numero atomico Gli elementi piugrave

pesanti saranno evidenziati da un segnale piugrave luminoso sullo schermo) alla topografia

e alla struttura cristallina del materiale attraversato

Raggi X Sono quelli della radiazione caratteristica o di bremsstrahlung

Provengono da strati piugrave profondi del campione da una sfera di raggio di

qualche μm al di sotto della sonda Il segnale X viene usato per il

riconoscere e quantificare gli elementi chimici

Elettroni Auger Ersquo un processo di autoionizzazione in cui in luogo di

radiazione X proveniente da una ricombinazione crsquoegrave unrsquoespulsione di un

elettrone

Figura 31Rappresentazione schematica nel caso di un fascio con incidenza normaledelle profonditagrave da

cui provengono i segnali SEBSEAuger(A) e raggi X[15]

Normalmente un microscopio SEM lavora con un alto vuoto al suo interno circa

10minus3Pa questo per evitare lrsquointerazione tra particelle sonda o da misurare con

lrsquoaria Un altro requisito questa volta dei campioni egrave che essi siano elettricamente

conduttivi in caso contrario si provvederagrave alla metallizzazione procedimento

tramite il quale si deposita un sottilissimo strato 1divide40 nm di metallo come ad

esempio oro carbone platino ecc

Sviluppi di questa tecnologia portano nuove e piugrave ampie possibilitagrave

nellrsquoanalizzare reperti dalla natura piugrave varia opportunitagrave utilissime nel campo dei

beni culturali

36

241a Lrsquoanalisi SEM-EDS

Parlando di analisi SEM-EDS citata anche come microanalisi EDS si fa riferimento

allrsquouso della microscopia SEM abbinata allrsquoanalisi dei raggi X caratteristici della

zona analizzata del campione che vengono prodotti per fluorescenza Lrsquoanalisi egrave

fatta in dispersione di energia da cui lrsquoacronimo Energy Dispersive Spectroscopy (of X ray)

Il rivelatore normalmente egrave a stato solido Si drogato con Li che ha bisogno di

essere raffreddato da azoto liquido o piugrave recentemente Si drogato con HgI2 per il

quale egrave sufficiente un raffreddamento termoelettrico

Nelle figure qui sotto ([13]Pasquariello Pinzari amp De Mico 2007) un esempio

di indagine SEM-EDS su una vecchia stampa fotografica della quale si voleva

verificare tra le altre cose la composizione chimica del cosiddetto sottostrato

(presenza o meno del Bario) cioegrave la parte compresa tra il supporto primario

(cartoncino) e lo strato immagine vero e proprio (alogenuro drsquoargento in gelatina)

Figura 32Esempio di analisi SEM-EDS su una foto drsquoepoca

241b Lrsquoanalisi SEM-VP

Lrsquoesigenza di esaminare campioni che non possono essere inglobati chimicamente o

metallizzati data la loro specificitagrave o talmente delicati da non poter sopportare lo

stress meccanico dovuto alla bassissima pressione di lavoro del SEM ha portato

allo sviluppo dei SEM-VP Variable Pressure cioegrave a pressione variabile I materiali

biologici per esempio costituiti da tessuti molli (cellule) e acqua perderebbero la

loro struttura ldquoevaporandordquose sottoposti a bassissime pressioni Questiper essere

osservati hanno bisogno di solito di una stabilizzazione chimica di disidratazione

o di un surgelamento prima di entrare nel SEM

37

Con la tecnica SEM-VP si puograve praticamente introdurre nella camera porta

campioni il preparato tale e quale grazie ad una pressione presente in quella parte

del microscopio di 5 o 6 ordini di grandezza superiore (10divide750 Pascal) rispetto alla

zona del cannone elettronico e della colonna (10minus3 divide 10minus4 Pascal)

Nei settore dei beni archeologico-culturali dunque in cui egrave assolutamente

proibito modificare il reperto il fatto che si possa evitare la metallizzazione egrave

fondamentale

Nelle immagini seguenti ([14]Pinzari amp Montanari 2007) si egrave riportato un

esempio di studio possibile con il microscopio SEM-VP la catalogazione di una

infestazione fungina sul dorso della copertina di libri Le misure sono state fatte con

una pressione in camera di 150Pa una tensione del fascio di 20kV ed utilizzando il

rivelatore VPSE Variable Pressure Secondary Electrons Lrsquoingrandimento della foto egrave

9800times (dati riscontrabili anche in basso nella foto SEM-VP)

Figura 33Efflorescenze sul dorso dei volumi e prelievo del micelio per mezzo del nastro adesivo

Figura 34Immagine SEM-VP del nastro adesivo utilizzato per campionare le efflorescenze fungine

38

241c Lrsquoanalisi SEM con ED-XRF

Si ha la possibilitagrave di ampliare la profonditagrave di analisi della fluorescenza X

montando sul microscopio SEM una apparecchiatura per Fluorescenza X in Dispersione

di Energia ED-XRF composta da tubo generatore di raggi X e rivelatore allo stato

solido In questo modo si aumenta la profonditagrave di indagine in quanto la capacitagrave

di penetrazione del fascio di raggi X allrsquointerno del campione puograve essere superiore

rispetto a quella scelta per formare lrsquoimmagine del pennello di elettroni

Figura 35Assemblaggio dellapparato SEM con ED-XRF[11]

Usato allrsquointerno del SEM inoltre lrsquoXRF garantisce migliori prestazioni

rispetto al suo utilizzo in aria questo per motivi legati sia alla migliore e piugrave rigida

geometria sorgente-campione-detector sia allrsquoalto vuoto realizzato allrsquointerno della

camera porta campione che evita cosigrave lrsquoassorbimento da parte dellrsquoaria dei raggi X a

bassa energia

Le immagini che seguono ([11]Ferro 2007) riguardano lo studio della

composizione chimica di una scoria metallica rinvenuta nel sito archeologico di Petra

in Giordania da notare il confronto delle due analisi spettrali EDS e ED-XRF

sovrapposte ottenute allrsquointerno del SEM Si possono ottenere con questo secondo

sistema sensibilitagrave nel rilevare gli elementi dalle 10 alle 1000 volte maggiori

Figura 36 Scoria metallica dal sito di Petra IIIdeg secolo aC

39

Figura 37 Confronto tra gli spettri in energia tra microanalisi EDS (avanti) e ED-XRF (dietro) in SEM

242 Il microscopio ottico a luce polarizzata trasmessa

Ogni qualvolta si ha la necessitagrave di esaminare un materiale che al suo interno

presenti componenti anisotrope10 il microscopio ottico a luce polarizzata permette

di individuarle Si sfrutteragrave il fatto che un campione di materiale anisotropo

possedendo due indici di rifrazione ortogonali fra loro saragrave in grado di

suddividere un fascio di luce polarizzata che lo attraversa in due nuove

componenti polarizzate oscillanti secondo la direzione degli suoi indici di

rifrazione

Il microscopio polarizzatore essenzialmente si compone di una sorgente

luminosa un filtro polarizzatore un tavolo porta campione (rotante) e un altro filtro

polarizzatore (detto analizzatore )

10 Anisotropo Si dice di un materiale che ha la capacitagrave di modificare lo stato di polarizzazione della luce che lo attraversa Chiamato anche birifrangente

40

Figura 38 Configurazione di un microscopio a luce polarizzata

Schematicamente possiamo riassumere cosigrave il percorso del raggio luminoso il filtro

polarizzatore seleziona una direzione di vibrazione per il campo E della sorgente

luminosa Il campione birifrangente ldquoscomponerdquo le direzioni di vibrazione di E in

ordinaria e straordinaria che dunque perdono la relazione di fase allrsquouscita del

campione possedendo una differenza di cammino ottico Δ119897 = Δ119899119889 con

Δ119899 = 119899119904 minus 119899119900 e d spessore del campione Quando il filtro analizzatore le

ricompone si nota una variazione dellrsquointensitagrave luminosa rispetto a quella iniziale

dovuta proprio a Δ119897

Posizionando dunque i due polarizzatori incrociati fra loro ( egrave questa infatti

una analisi ortoscopica e non ci sarebbe nessuna trasmissione di luce se non si

inserisse il materiale birifrangente) e facendo ruotare il campione attorno allrsquoasse

ottico del sistema lrsquointensitagrave dellrsquoimmagine vista varia periodicamente risultando nulla

quando le sue direzioni principali di vibrazione coincidono con quelle del

polarizzatore e dellrsquoanalizzatore (posizione di estinzione) mentre risulteragrave

massima nelle posizioni a 45deg (posizioni diagonali) Si possono cosigrave dedurre

importanti informazioni sullrsquoorganizzazione cristallina del campione in esame

Figura 39Cristallo birifrangente posto tra due polarzzatori incrociati

41

Nella prossima figura si egrave indicato con s e o i piani di oscillazione straordinari e

ordinari con P e A i piani del polarizzatore e dellrsquo analizzatore

Figura 40 Orientazione del cristallo birifrangente e relativa variazione dellintensitagrave trasmessa

Il campione egrave preparato in sezione sottile tramite taglio e abrasione fino a rendere

il campione subtrasparente (in genere 30μm di spessore) e consentire la trasmissione

della luce

Nel campo dei beni culturali questo strumento egrave ampiamente usato per analisi

petrografiche e mineralogiche di materiali lapidei naturali e artificiali In

particolare egrave possibile classificare le pietre naturali identificare le tipologie di

inerte e definire il rapporto inertelegante presente in malte intonaci e stucchi

noncheacute effettuare determinazioni sulle finiture cromatiche sul degrado e sulle

tecniche esecutive

Figura 41 Immagine al microscopio polarizzatore di un frammento di materiale lapideo riconosciuto come trachite dei Colli Euganei

42

Capitolo 3 - Le apparecchiature dellrsquoAteneo

disponibili nel campo dei beni culturali

In questo capitolo approfondiremo alcune tecniche analitiche descritte brevemente

nel capitolo 2 La scelta egrave ricaduta su alcune delle tecniche che allrsquo interno di questo

Ateneo vengono utilizzate anche per la ricerca nel campo dei beni culturali

31 I raggi X la tecnica XRF

311 La produzione di raggi X

Si definiscono convenzionalmente raggi X quella parte di radiazioni dello spettro

elettromagnetico con energia compresa tra 012 keV e 120 keV I raggi X sono il

risultato dellrsquointerazione in un tubo nel quale egrave stato realizzato un alto vuoto (

10minus6 minus 10minus7 Torr) tra materia lrsquoanodo (tipicamente come anodi vengono usati il

Tungsteno Molibdeno Rame Argentohelliphellip ) ed elettroni prodotti da un filamento

incandescente il catodo e accelerati da una opportuna differenza di potenziale con

conseguente perdita di energia da parte di questi ultimi

Figura 42Schema di principio di un generatore a raggi X[6]

I processi attraverso i quali lrsquoelettrone nellrsquourto con lrsquoanodo perde energia si

possono riassumere nei seguenti punti ([2]Castellano Martini amp Sibilia 2002)

I Lrsquoelettrone eccita lrsquoatomo ldquospostandordquo un elettrone esterno

(perdita di energia di qualche eV) Lrsquoatomo torna poi allo stato

fondamentale con emissione di radiazione nel visibile(quellrsquoorbitale

esterno si puograve chiamare ldquootticordquo)

II Lrsquoelettrone ionizza lrsquoatomo rimuovendo un elettrone esterno

(perdita di energia fino a centinaia di eV)

III Lrsquoelettrone collide con il nucleo atomico in questo caso lrsquoelettrone

orbita parzialmente intorno al nucleo e perde energia per

43

decelerazione Questrsquoultimo fenomeno egrave alla base della bremsstrahlug

parola tedesca che significa radiazione di frenamento

IV Lrsquoelettrone collide con un elettrone interno dellrsquoanodo(shell K L

Mhellip) con conseguente espulsione di questrsquoultimo(con una energia

cinetica Ec) Se WK(LM) indica lrsquoenergia di legame dellrsquoelettrone alla

shell KLMhellip lrsquoenergia richiesta per il processo egrave Ec+WK(LMhellip) Un

elettrone piugrave esterno va a sostituire quello espulso con emissione

di radiazione X la quale egrave caratteristica della sostanza colpita

La radiazione X egrave prodotta essenzialmente dai processi fisici riportati al punto III e

IV Esaminiamoli con maggior dettaglio

La ldquoradiazione biancardquo (breemstrahlung)

Una particolare attenzione merita la radiazione X prodotta dal fenomeno riportato

sopra al punto III Dunque accade che lrsquoelettrone decelera o in genere subisce una

variazione anche puramente direzionale dellrsquoaccelerazione da questa perdita di

energia scaturisce un fotone X che viene emesso a partire dalla regione dellrsquourto Il

processo di breemstrahlung egrave il piugrave importante almeno in termini di estensione dello

spettro che produce In esso lrsquoemissione di raggi X avviene con

continuitagrave(radiazione bianca) esistendo tuttavia una lunghezza drsquoonda limite

120582m al di sotto della quale non vi egrave emissione

Figura 43 Spettri continui di raggi X per alcuni valori della tensione applicata[6]

Il principio di conservazione dellrsquoenergia vieta infatti che vengano emessi fotoni con

energie maggiori di quella massima degli elettroni EM accelerati contro lrsquoanodo

data da

44

119864119872 = 119890119881 (31)

Essendo e la carica dellrsquoelettrone e V la differenza di potenziale tra il filamento

emettitore di elettroni e lrsquoanodo Questa lunghezza drsquoonda minima corrisponde ad

un processo di frenamento in cui lrsquoelettrone incidente perde tutta la sua energia in

un unico urto producendo un fotone con 120582m pari a

λm =ℎ119888

119890119881 (32)

Naturalmente questo implica che vi sia una frequenza massima ammissibile 120584M

data dallrsquoequazione

120584119872 =119864119872

ℎ (33)

Rispetto alla figura 2 una grafico che avesse in ascissa lrsquoenergia ( o la frequenza )

verrebbe ribaltato rispetto ad un asse verticale evidenziando una EM (o una 120584119872)

saragrave questa la visualizzazione piugrave frequente degli spettri X negli usi delle varie

procedure sperimentali

La radiazione caratteristica la fluorescenza dellrsquoatomo

Il processo brevemente descritto sopra al punto III egrave alla base della produzione

della radiazione X caratteristica Oltre allo spettro continuo sono presenti infatti

righe monocromatiche caratteristiche alcune delle quali particolarmente intense

Mentre lo spettro continuo egrave molto simile per tutte le sostanze con il detto limite

inferiore 120582119898 e un solo massimo di intensitagrave a circa 120582 =15120582119898 le righe

caratteristiche variano da sostanza a sostanza costituente lrsquoanodo Dunque

bombardando una sostanza con elettroni veloci alcuni atomi si ionizzano

espellendo un elettrone di una shell interna Supponiamo una mancanza di un

elettrone nella shell K in seguito a questo un elettrone di una shell piugrave alta L Mhellip

faragrave una transizione radiativa per riempire il livello libero Naturalmente questa

transizione determina un posto vuoto nel guscio L Mhellip ma questo verragrave occupato

successivamente da un elettrone ancora piugrave esterno nellrsquoatomo emettendo unrsquo altra

riga dello spettro caratteristico Le righe originate dal livello vuoto nella shell K

sono chiamate righe 119870120572 119870120573 119870120574helliphellipe corrispondono alle transizioni LrarrK MrarrK

NrarrK hellipLa transizione Kα da origine alla riga ad energia piugrave alta negli spettri X

Fu il fisico H Moseley che tra il 1913 e 1914 stabiligrave nei suoi primi esperimenti per le

linee 119870120572 che

La radice quadrata della frequenza delle linee 119922120630 egrave direttamente proporzionale

al ndegatomico Z

120584119870119894

2 = 119862119894(119885 minus 120590119870) 119894 = 120572 120573 120574 hellip (34)

Dove Ci egrave una costante indipende da Z e 120590119870 rende conto dello schermaggio

dellrsquoelettrone K rimasto

45

1 lt 120590119870 lt 2

La stessa regola egrave estendibile alle righe della serie L dovendo perograve sostituire una

costante 120590119871 di schermaggio maggiore

74 lt 120590119871 lt 94

Figura 44 Il diagramma di Moseley di 120642120784

su Z per le linee Kα[1]

La (44) fu subito generalizzata da Moseley considerando la formula di Bohr per i

livelli energetici di atomi ad un elettrone che si muovono perograve in un potenziale

colombiano di carica 119885 minus 120590

120584119898119899 = 119877 infin 119885 minus 120590 2 1

1198982 minus1

1198992 119898 lt 119899 (35)

dove m n sono i numeri quantici principali delle shell di arrivo e partenza

rispettivamente e R infin egrave la costante di Rydberg avendo usando lrsquoapprossimazione

di massa nucleare infinita

119877 infin =119898

4120587ℏ3

1198902

4120587ℇ0

2

(36)

In realtagrave non esiste una sola linea Kα Kβo Lα Lβhellip

Lrsquointerazione spin-orbita separa i livelli energetici delle shell (tranne la shell K)

Nella shell L gli elettroni con ℓ = 0 hanno lrsquoenergia di legame piugrave grande quelli

con ℓ = 1 e 119895 = 1 2 piugrave bassa e quelli con ℓ = 1 e 119895 = 3 2 ancora piugrave bassa

Questi tre livelli sono chiamati LI LII e LIII La separazione in energia egrave grande

abbastanza da poter essere agevolmente evidenziata negli spettri essendo

46

proporzionale a 119885 minus 120590119870 4come mostra la formula di struttura fine per

lrsquointerazione spin-orbita

ℓ 119904119890 119895 = ℓ + 1 2

Δ119864 =1198981198882 119885minus120590119870 120572 4

41198993ℓ ℓ+1 2 times (37)

minusℓ minus 1 119904119890 119895 = ℓ minus 1 2

Con

120572 =1198902

4120587휀0ℏ119888 (38)

costante di struttura fine

Potremo dunque osservare fra le altre le righe Kα1 e Kα2 che corrispondono alle

transizioni LIII rarrK e LII rarrK rispettivamente Il seguente schema mostra i due

gruppi (K e L) di transizioni principali

Figura 45Schema (non in scala) delle principali transizioni X permesse[1]

Le transizioni saranno regolate dalle regole di selezione Δℓ = plusmn1 Δj = 0 plusmn1

Per esempio le righe Kα1 e Kα2 del Tungsteno hanno

1205821198701205721 = 0214Å 1198641198701205721 = 579119896119890119881

1205821198701205722 = 0209Å 1198641198701205722 = 593119896119890119881

Ersquo molto utile per gli usi pratici in cui il materiale egrave coinvolto mostrare uno spettro

di un tubo a raggi X con anodo di Tungsteno

47

Figura 46Spettro dei raggi X prodotti da un tubo RX con anodo di Tungsteno a 80 kV[2]

Si notano oltre la radiazione continua di bremstrahlung e i due picchi Kα1 e Kα2 anche i due picchi Lα e Lβ che sono molto meno energetici di quelli K ma anche

molto piugrave probabili

312 La sezione drsquourto di assorbimento

Una volta che si ha a disposizione una sorgente di raggi X essi possono essere usati

per ionizzare lrsquoatomo attraverso lrsquoeffetto fotoelettrico Ovvero i raggi X stessi

possono essere usati a posto degli elettroni per produrre a loro volta radiazione X

dalla sostanza irraggiata I fotoni di adeguata energia dunque possono determinare

eccitazione o dare luogo alla rimozione di elettroni ove abbiano energie sufficienti a

vincere lrsquoenergia di legame della shell La sezione drsquourto 120590 di questo processo egrave

espressa in buona approssimazione dalla formula della sezione drsquourto per atomi

idrogenoidi

120590 =16 2120587

312057281198855

1198981198882

ℏ120596

7 2

11988602 (39)

1205720 = 0529177Å (raggio di Bohr)

anche se lrsquoapprossimazione di dipolo con la quale egrave stata ldquocostruitardquo egrave sempre

meno congrua allrsquoaumentare dellrsquoenergia dei fotoni La sezione drsquourto diminuisce

dolcemente allrsquoaumentare della frequenza de fotoni come ℏ120596 minus7 2 fino a che non

si raggiunge un energia sufficiente per espellere un elettrone dalle shell piugrave interne

A questo punto la sezione drsquourto ha un brusco aumento siamo in presenza del

cosiddetto ldquoabsorption edgesrdquo (soglie di assorbimento) Simili picchi si

incontrano ogni qual volta si raggiungono energie sufficienti a strappare elettroni in

shell via via piugrave profonde

48

Figura 47Andamento del coefficiente di assorbimento di massa del piombo in funzione di 120640 e E

La figura 6 mostra il coefficiente di assorbimento di massa che ha lrsquoandamento del

tutto analogo a 120590 Dunque la scelta di opportuni valori della tensione del tubo a

raggi X determina le energie del fascio dei fotoni prodotti incidenti su un materiale

e quindi la possibilitagrave che si verifichino i processi di assorbimento in esame Queste

considerazioni fanno parte delle attivitagrave preparatorie e delle impostazioni

preliminari allrsquoanalisi ED-XRF

313 Il sistema XRF in uso nel dipartimento di Fisica di

Camerino

Nel laboratorio XAS (X-ray Absorption Spectroscopy) del dipartimento di fisica

dellrsquouniversitagrave di Camerino opera un apparato per analisi ED-XRF il cui nucleo egrave

il sistema rivelatore (XR-100CR) amplificatore e alimentatore (PC2CR)

convertitore analogico-digitale+scheda multicanale(MCA 8000A) prodotto

dalla AMPTEK INC [5]

49

Figura 48Schema dei collegamenti dellapparato rivelatore-analizzatore[5]

Alcune caratteristiche del rivelatoreXR-100CR

Tipo di sensore Si-PIN(Fotodiodo di silicio a tre strati drogati P e N

separati da uno stato ad alta resistivitagrave quasi Intrinseco)

Dimensioni del sensore 24mmtimes28mm(7mm2)

Spessore del Silicio 300μm

Risoluzione in energia FWHM11 220eV

(misurata sulla riga a 59 keV del 55Fe)

Finestra del rivelatore Berillio spessore 25μm

La risoluzione in energia egrave il grado di precisione del picco delle righe rivelate piugrave ha un valore basso e piugrave la riga saragrave stretta e dunque piugrave discriminata in energia dalle altre

Le curve di efficienza e di trasmissione

Ersquo interessantissimo analizzare il comportamento dei componenti principali del

rivelatore cioegrave il sensore vero e proprio Si-PIN e la finestra di Berillio al variare

dellrsquoenergia dei fotoni In generale infatti il comportamento di un sensore o di un

materiale a basso assorbimento di raggi X varia a seconda dellrsquoenergia delle

radiazioni elettromagnetiche con cui interagiscono dando luogo a fenomeni di

filtraggio

11 FWHM Full Width Half Maximum egrave la larghezza della riga a metagrave della sua altezza Piugrave questo parametro egrave piccolo migliore saragrave la risoluzione

50

Figura 49Trasmissione di raggi X attraverso la finestra di Berillio[5]

Ersquo necessario isolare sotto vuoto il sensore dato che lo si fa lavorare a bassa

temperatura (ndash30 ndash40 degC) Si sceglie il Berillio come finestra dato che egrave il materiale

che minimizza lrsquoassorbimento di raggi X Come si vede sopra 6keV lrsquoefficacia del

conteggio si avvicina al 100

Vediamo ora la curva di trasmissione (percentuale dei fotoni che interagiscono

fotoelettricamente sul totale) del sensore SiPIN

Figura 50Efficienza del rivelamento del sensore di Si [5]

Il grafico seguente tenendo conto di entrambi gli andamenti di cui sopra mostra

lrsquoefficienza intrinseca di rivelazione a ldquopiena energiardquo cioegrave ldquola probabilitagrave che

un fotone X entrato nel sensore depositi tutta la sua energia per effetto

fotoelettricordquo

Curva del

rivelatore del

laboratorio di

Camerino

51

Figura 51Efficienza intrinseca () di rivelazione a piena energia[5]

In sostanza la finestra di Berillio e il sensore Si-PIN consentono la rivelazione di

elementi la cui energia di emissione caratteristica sia compresa tra 1-2keV e 50-

60keV circa a basse energie lrsquoimpedimento egrave la finestra di Berillio a quelle alte egrave il

rivelatore (scritte in inglese ai bordi del grafico) Nella figura sopra sono mostrati i

riferimenti delle linee Kα di diversi elementi mancano tutti gli altri tipi di righe che

ovviamente consentono di individuare atomi diversi da quelli menzionati dal

grafico o che il grafico mette in una zona di scarsissima efficienza Risulta chiaro

allora che lrsquoassorbimento della finestra di Berillio alle basse energie unitamente alla

bassa ldquoresa di fluorescenzardquo degli elementi leggeri fa si che la tecnica XRF non trovi

applicazione per elementi a basso numero atomico (Zle10)

52

32 I raggi ultravioletti Lrsquoosservazione in

fluorescenza UV

In generale la fluorescenza egrave la proprietagrave di alcune sostanze solide liquide e

aeriformi per la quale allorchegrave sono colpite da una radiazione riemettono quasi

istantaneamente (ritardo di 10minus8s) altre radiazioni la cui lunghezza drsquoonda

dipende da quella della radiazione eccitante e dalla natura della sostanza Ersquo

sinonimo di luminescenza

Ci occuperemo in questa parte il fenomeno della fluorescenza indotta da raggi

UV approfondendone la genesi fisica

321 Il fenomeno della fluorescenza UV nelle molecole

Lo stato energetico di una molecola egrave descritto da tre parametri quantici il grado di

eccitazione elettronico il grado di eccitazione vibrazionale e il grado di eccitazione

rotazionale Quello energeticamente piugrave importante egrave quello elettronico (poi quello

vibrazionale) e una molecola puograve o meno coinvolgerlo nelle transizioni da uno

stato energetico allrsquoaltro Ci possono essere cioegrave transizioni puramente rotazionali

transizioni roto-vibrazionali (in cui cambia lo stato vibrazionale) e infine

transizioni tra stati elettronici diversi

La fluorescenza UV egrave un fenomeno di questo tipo in cui la molecola assorbe

radiazione ultravioletta questo provoca una eccitazione elettronica e il processo di diseccitazione avviene in maniera tale che la radiazione emessa egrave di

minore energia ricadendo nel visibile Ersquo utile ora illustrare una proprietagrave che le molecole hanno e che chiarisce meglio il

fenomeno fisico il principio di Franck-Condon

Questo principio afferma che il processo con cui gli elettroni passano da uno

stato energetico allrsquoaltro egrave talmente rapido rispetto al moto dei nuclei che

possiamo considerare questi ultimi (e quindi la loro distanza relativa che saragrave

indicata con R) come fermi nelle eccitazioni-diseccitazioni elettroniche

La conseguenza pratica di questo principio egrave che nei grafici in cui si evidenziano

questi processi la freccia che va da uno stato quantico allrsquoaltro possiamo

disegnarla verticale

Dunque il processo della fluorescenza UV si sviluppa cosigrave dapprima

rispettando il principio di Franck-Condon una transizione di assorbimento fa

passare la molecola da uno stato elettronico ad uno stato vibrazionale di un altro

stato elettronico di energia superiore A questo punto la molecola puograve perdere

energia vibrazionale interagendo con molecole vicine (decadimento termico) e

raggiungere lo stato vibrazionale piugrave basso 119959prime = 120782 dello stato elettronico

53

eccitato Come risultato la radiazione emessa durante la diseccitazione finale

ha una frequenza piugrave bassa e ricadragrave nel visibile

Figura 52 Fenomeno della fluorescenza[1]

33 La radiazione infrarossa La riflettografia IR

Lrsquointerazione energia-materia di strati pittorici con la radiazione del vicino infrarosso cioegrave la banda dello spettro che va dallrsquoestremo visibile rosso fino a una

lunghezza drsquoonda di circa 3μm puograve dar luogo a fenomeni ottici ben diversi da quelli

osservabili in luce visibile

Figura 53Lo spettro della radiazione infrarossa

54

Lrsquoassorbimento la diffusione interna (scattering) e la riflettanza12 possono

assumere valori molto diversi con una conseguente dello strato pittorico a vista

In generale ad un aumento della lunghezza drsquoonda(fino a 120582 cong 22120583119898 )

corrisponde una diminuzione del fenomeno di scattering cioegrave una diminuzione del

potere coprente e quindi un aumento della trasparenza dello strato pittorico

331 Lrsquointerazione della radiazione infrarossa con i mezzi

torbidi

Parliamo di mezzo torbido quando piccole ( 10minus3 divide 1 μm) particelle sono

disperse in una matrice (il mezzo che ldquoospitardquo le particelle) trasparente e omogenea

che puograve essere gassosa liquida o solida Esempi di questo tipo di sistemi sono la

nebbia il fumo le pitture i colloidi liquidi e le soluzioni solide(come i vetri

colorati)

Il comportamento della radiazione infrarossa con questi sistemi egrave

intrinsecamente lo stesso di quello della luce visibile Esso egrave governato da

interazioni come la riflessione la rifrazione la dispersione la diffusione e nel caso di

specifiche sostanze colorate assorbimento (di determinate lunghezze drsquoonda)

La diffusione e lrsquoassorbimento sono fattori determinanti per la

trasmittanza13 di questi sistemi Per esempio il potere coprente di uno strato di

pittura bianca (non considerando lo spessore) egrave dovuto essenzialmente alla

diffusione mentre in uno strato di pittura blu di Prussia14 il fattore dominante egrave

lrsquoassorbimento specifico

La diffusione puograve essere descritta quantitativamente dagli specifici

coefficienti di diffusione delle particelle disperse attraverso la teoria di Kubelka-Munk

Questi coefficienti dipendono dalla lunghezza drsquoonda della radiazione incidente

dalla geometria delle particelle (forma e diametro) e dalla differenza degli indici di

rifrazione del pigmento(particelle) e mezzo(matrice)

In generale per uno strato di pittura bianca (volendo focalizzare il discorso

solo sulla diffusione) possiamo dire che diventa piugrave trasparente

al crescere della lunghezza drsquoonda della radiazione incidente

al diminuire dello spessore dello strato

al diminuire del numero di particelle nello strato(concentrazione

pigmentovolume)

al diminuire della differenza degli indici di rifrazione tra pigmento e

mezzo(legante)

Concludiamo questo paragrafo col dire che nella maggior parte dei casi il massimo

della trasmittanza di un pigmento egrave nel vicino infrarosso tra 18μm e 22μm

12 Riflettanza Il rapporto tra la radiazione retro diffusa e quella inviata 13Trasmittanza Per una superficie investita da una radiazione acustica o ottica il rapporto tra lrsquointensitagrave della radiazione trasmessa entro il corpo e lrsquointensitagrave della radiazione incidente 14blu di Prussia Ferrocianuro ferrico Fe4[Fe(CN)6]3 scoperto casualmente a Berlino nel 1704 Anche chiamato blu di Berlino

55

superando poi questa soglia per le matrici (di origine organica) comincia a

diventare prevalente lrsquoassorbimento della radiazione facendo diventare lo strato

pittorico meno trasparente e il contrasto15 diminuisce

332 Una trattazione matematica del fenomeno

In riflettografia infrarossa si fa spesso riferimento ad una trattazione matematica[2]

(dovuta a Kubelka e Munk) che pur semplificando molto la situazione rispetto alla

realtagrave ha il pregio di essere intuitiva e di identificare la grandezze fondamentali in

gioco Essa ci porteragrave ad esprimere matematicamente la riflettanza di uno strato

pittorico solamente in funzione di coefficienti caratteristici dello strato stesso e

non piugrave in funzione della profonditagrave di penetrazione nello strato pittorico

Nellrsquoambito di questa teoria un dipinto egrave schematicamente descritto come uno

strato di colore (si pensa al colore come un pigmento disperso in un leganteil mezzo)

che ricopre una preparazione di fondo (costituita quasi sempre da una mescola di

gesso e colla animale o da biacca16 ) e sul quale egrave stato tracciato il disegno preparatorio

(fatto con carboncino grafite o punta metallica )

Le proprietagrave ottiche delle parti in questione e del sistema vengono considerate

in questo modo

Il legante viene considerato perfettamente trasparente

Il pigmento egrave considerato in grado di diffondere la radiazione che incide

normalmente

Si considera solo la diffusione che allrsquointerno dello strato si propaga ortogonalmente

ad esso in avanti o allrsquoindietro

La riflessione speculare non viene considerata

La lunghezza drsquoonda della radiazione egrave molto maggiore del diametro medio dei granuli di

pigmento

La radiazione proveniente dalla sorgente IR giunge sulla superficie del dipinto e

penetra in parte al di sotto di essa

Supponiamo che la radiazione non assorbita si propaghi lungo lrsquoasse x e

parte di essa venga diffusa ma solo nella direzione opposta si considera cioegrave

solo la retrodiffusione

Con 119868 119909 si indica il flusso di radiazione proveniente dalla sorgente

Con 119869 119909 si indica il flusso di radiazione retrodiffusa verso il rivelatore

Sia K il coefficiente di assorbimento della radiazione nello strato

Sia S il coefficiente di diffusione della radiazione nello strato

Accade che attraversando lo spessore 119889119909 lrsquointensitagrave 119868 119909 varia a causa

dellrsquoassorbimento della diffusione si considereragrave dunque per 119868 119909 anche il

contributo di 119869 119909 Un ragionamento analogo vale anche per il flusso 119869 119909

15 Contrasto In rifletto grafia per lrsquoindividuazione di linee scure su fondo bianco egrave definito come il rapporto tra la riflettenza della sostanza scura e la riflettanza del fondo bianco 16 Biacca Anche detta ldquobianco di piombordquo egrave un carbonato basico del piombo2PbCO3ndashPb(OH)2

56

In formule

119889119868 119909 = 119870 + 119878 119868 119909 119889119909 minus 119878 119869 119909 119889119909

(316)

119889 119869 119909 = minus(119870 + 119878)119869 119909 119889119909 + 119878 119868 119909 119889119909

Le equazioni cosigrave ricavate costituiscono il sistema di Kubelka-Munk in forma

differenziale

Figura 54Propagazione della radiazione diretta e retrodiffusa secondo lo schema di Kubelka-Munk

In riflettografia si definisce in linea di principio per ogni livello di profonditagrave della

superficie pittorica la riflettanza 119877 119909 come

119877 119909 =119869 119909

119868 119909 (317)

Derivando rispetto a x la (316) e sostituendo nel risultato ottenuto le (315) si ha

per 119877 119909 lrsquoequazione differenziale

119889119877 119909

119889119909= 1198781198772 119909 minus 2(119870 + 119878)119877 119909 + 119878 (318)

Ponendo 119883 = 119909 minus 1199090 1198770 = 119877 1199090 119886 =119870+119878

119878 119887 = 1198862 minus 1 si ha la soluzione

cercata per la riflettanza

119877(119883) =1+ 1198770 119887 coth 119887119878119883 minus119886

119886+119887 coth 119887119878119883 minus1198770 (319)

57

Mettiamoci ora nelle condizione di sapere come diventa 119877(119883) se si ha a che fare con

grandi spessori basta calcolarne il limite per 119883 rarr infin sapendo che coth 119909 =119890119909+119890minus119909

119890119909minus119890minus119909 si ha

119877infin = lim119883rarrinfin 119877(119883) =1+1198770(119887minus119886)

119886+119887minus1198770=

119870

119878+ 1 minus

119870

119878

2

+ 2119870

119878 (320)

Si vede chiaramente cosigrave che 119877infin dipende solamente dal rapporto 119870 119878 che egrave proprio

di ogni pigmento

Lrsquoandamento di 119877infin egrave quello visualizzato qui sotto

Figura 55 Andamento di 119929infin in funzione di KS

Naturalmente fare il limite per 119883 rarr infin ha solamente un senso matematico Nella

realtagrave si puograve misurare la riflettanza dei pigmenti con uno spettrofotometro e si

riscontra che giagrave con spessori di qualche millimetro crsquoegrave una buonissima

corrispondenza con lrsquoandamento di 119877infin

Dunque la trattazione di Kubelka-Munk che afferma con la (320) che per

119883 rarr infin la riflettanza non dipende piugrave dallo spessore dello strato ha un effettivo

riscontro con la realtagrave dove nella maggior parte dei casi si opera su spessori di 12

mm

Dalla (320) con pochi passaggi matematici ci si ricava 119870 119878 in funzione di 119877infin 119870

119878=

119877infin minus1 2

2119877infin (321)

Possiamo ora introdurre una nuova grandezza fondamentale in riflettografia il

contrasto

119862 =119877119887 119909

119877119908 119909 (322)

dove 119877119887 119909 e 119877119908 119909 sono rispettivamente la riflettanza di una linea ldquonerardquo del

disegno preparatorio e quella della superficie ldquobiancardquo del fondo e x rappresenta lo

spessore di pigmento soprastante Da come egrave definito ci si auspica sempre che C

abbia un valore prossimo a 0

Dal contrasto in linea di principio puograve essere ricavato lo spessore di

oscuramento 119883119889 = 119909119889 minus 1199090 definito come il minimo spessore di un dato pigmento in

grado di rendere completamente invisibile a una determinata strumentazione il disegno

58

preparatorio sottostante Esso puograve essere interpretato anche come un indice della

qualitagrave di un apparato per riflettografia

Vediamo ora come sia possibile ricavarsi Xd

Sia Cl il contrasto limite ossia il minimo contrasto rilevabile da un determinato

sensore dalla definizione di C Cl =119877119887 119883119889

119877119908 119883119889

Tenendo presente la (319) ponendo in essa 119910 = 119887 coth(119887119878119883119889) e sostituendo in Cl

si ottiene

1199102 ClR0w minus R0b + 119910 1 minus Cl R0bR0w minus 1 +

+Cl(a minus R0b)(1 minus aR0w ) + (a minus R0w )(aR0b minus 1) = 0 (323)

che egrave unrsquoequazione di secondo grado in y

Dunque conoscendo la riflettanza del fondo R0w la riflettanza del materiale usato per

il disegno preparatorio R0b la 119877infin del colore che ricopre il fondo e il suo coefficiente di diffusione

si puograve ricavare la y da cui trovare poi Xd con la formula

119883119889 =coth minus1 119910 119887

119887119878 (324)

333 La fotocamera CCD CHROMA C3 1600E

La facoltagrave di scienze dellrsquouniversitagrave di Camerino ha a disposizione per le

acquisizioni di immagini nel campo dei beni culturali una fotocamera digitale [10]

con sensore a stato solido CCD (Carge Coupled Device) CHROMA C3 1600E

prodotta dalla DTA

Figura 56 Fotocamera digitale CCD CHROMA C3 1600E

Cuore di questa apparecchiatura egrave il sensore per immagini CCD KAF1602(E)

prodotto dalla Kodak[9]

Figura 57Sensore per immagini CCD Kodak KAF-1602(E)

59

Alcune caratteristiche del CCD

Numero di pixel 1536(H)x1024(V)

(Circa 16MPixel di definizione)

Dimensioni del pixel 9x9 μm2

Dimensioni sensore 138x92 mm2

(corrisponde ad un rapporto 32)

FWC 105elettr

(Full Well Capacity Parametro indicante il massimo numero di elettroni

immagazzinabili in ogni pixel Ersquo da questa caratteristica che dipende sia

lrsquointensitagrave del segnale che del rumore Ersquo comunque auspicabile avere un

FWC piugrave alto possibile anche ge500000 cosigrave da poter lavorare anche su

immagini in cui ci sono zone illuminate diversamente evitando che su

quelle illuminate fortemente si crei sovraesposizione)

DC (misurata a 25degC) 20 elettr(pixel∙secondo)

(Dark Current Ersquo il numero di elettroni generato termicamente in ogni

pixel anche se non egrave esposto a radiazione ldquohellipcorrente di buiohelliprdquo Puograve essere

sottratta via software e bisogna tenerne conto soprattutto nelle acquisizioni

a lunga esposizione Con il raffreddamento termoelettrico di tipo Peltier17

puograve essere ridotta di molto)

Figura 58 Andamento della Dark Current a seconda della temperatura del CCD

QE 40 50 60

(Quantum Efficiency Misurata a tre diverse lunghezze drsquoonda 450nm

550nm 650nm Ersquo uno dei parametri piugrave importanti per valutare la qualitagrave di

un sensore Definito come il numero di elettroni di segnale creati per ogni

fotone incidente)

17 Peltier Jean Charles Athanase Fisico francese (Ham[Somme]1785-Parigi1845) Nel 1834 sccoprigrave lrsquoeffetto termoelettrico che da lui prese il nome

60

DR 74dB

(Dinamic Range Dipende dal rapporto tra la quantitagrave massima di elettroni

utilizzabili e il noise floor 119899119890~ cioegrave massimo numero di elettroni del rumore

di fondo per pixel Piugrave precisamente 119863119877 = 20 log10 119865119882119862 119899119890~ con

119899119890~ =15 elettroni)

La risposta spettrale del sensore quella che prima si egrave solo accennata in maniera

frazionata come QE egrave senza dubbio il parametro fondamentale In riflettografia

infrarossa per esempio si auspica che questo parametro sia alto attorno a 1ndash2 μm

Figura 59 Risposta spettrale QE del sensore KAF-1602 (E)

I filtri a disposizione

Ci sono 7 filtri a disposizione [10] per i vari tipi di acquisizioni di immagini

Tre filtri passa banda nel visibile RGB

Figura 60 Curve di trasmittanza dei tre filtri RGB

In realtagrave la curva di trasmissione dei filtri Blu e Verde aumenta nella regione

dellrsquoinfrarosso per questo motivo si egrave dotati di un filtro IR-Cut (taglia infrarosso)

da porre di fronte allrsquoobbiettivo

Filtro passa banda nellrsquoinfrarosso

Presenta due ldquopicchirdquo attorno a 500nm pari a circa 1-2 di trasmittanza

61

Figura 61 Curve di trasmittanza nel visibile e nel vicino infrarosso del filtro passa banda IR

Filtro passa banda nellrsquoultravioletto

Centrato sui 340 nm e con una ampiezza di banda al 50 della sua trasmittanza

massima FWHM pari a 85 nm

Filtro passa alto nellrsquoinfrarosso

Ha la lunghezza drsquoonda di cut-off (50 della sua trasmittanza max tmax) a 780 nm

A 680nm si ha 001 tmax a 850 nm si ha 95 tmax a 900 si ha 99 tmax

Figura 62 Ricostruzione dai dati dello spettro in trasmittanza dei due filtri passa banda UV e passa alto IR (Il tmax egrave arbitrario e sono stati posti uguali per praticitagrave di descrizione)

Filtro taglia Infrarossi

E lrsquounico filtro che egrave posto fuori dalla fotocamera essendo montato sullrsquoobbiettivo e

ha un diametro di 50mm (gli altri 25mm)

A parte dunque lrsquoultimo filtro IR-cut gli altri sono posizionati su una ruota

porta filtri posta allrsquointerno del corpo macchina e azionabile via software

62

Figura 63 Immagine indicativa di una ruota porta filtri per fotocamere CHROMA

Con questa apparecchiatura egrave possibile effettuare oltre la riflettografia infrarossa

anche lrsquoesame in tricromia in falso colore usando il filtri passa banda IR verde e

rosso

34 La tecnica FT-IR

Con lrsquoacronimo FT-IR che sta per Fourier Transform-Infra Red (spectroscopy) si

indica quella tecnica che permette il riconoscimento delle sostanze che

compongono un campione attraverso un esame spettroscopico eseguito in luce

infrarossa In questo caso perograve il risultato finale che consiste in un spettro di

assorbimento della radiazione nel dominio delle frequenze (cioegrave dove sullrsquoascissa

del grafico ci sono le frequenze) saragrave frutto di una trasformata di Fourier di un

altro grafico chiamato interferogramma nel dominio dei tempi

341 Eccitazioni vibrazionali delle molecole

Come mai egrave proprio la radiazione infrarossa la piugrave adatta a stimolare transizioni di

tipo vibrazionale nei nuclei di una molecola

Si puograve rispondere a questa domanda anche con delle considerazioni legate alla fisica

classica se consideriamo che gli elettroni sono legati alla molecola con una forza F con la stessa

forza i nuclei saranno legati tra loro a formare la molecola Approssimando questa forza a

una di tipo armonico (massa-molla) possiamo dire che la pulsazione del moto

elettronico egrave 120596119890 = 119896 119898 mentre la pulsazione del moto nucleare egrave 120596119873 = 119896 119872

con m massa dellrsquoelettrone M massa del nucleo e k costante elastica della F

Il rapporto tra lrsquo energia vibrazionale e quella elettronica saragrave allora dato da

119864119907

119864119890=

ℏ120596119873

ℏ120596119890cong

119898

119872 (322)

Essendo 119898

119872 compreso nel range 10minus3 divide 10minus5 possiamo affermare che le energie di

eccitazione vibrazionali sono qualche centinaio di volte piugrave piccole di quelle

63

elettroniche Essendo questrsquoultime dellrsquoordine di qualche eV lo spettro di

assorbimento-emissione vibrazionale cadragrave nel vicino e medio infrarosso

Figura 64 Collocazione spettrale delle vibrazioni molecolari

Si possono esprimere le frequenze 120642 in cm-1 (omettendo di moltiplicare per c

velocitagrave della luce) dato che se 119888 = 120582120584 allora 120584 = 119888120582

Si egrave giagrave parlato nel paragrafo 2 di questo capitolo dei livelli energetici

vibrazionali

Figura 65Schema energetico di una molecola biatomica e livelli vibrazionali[12]

Le transizioni di cui ci occupiamo qui naturalmente non coinvolgono livelli

elettronici ma solo passaggi da uno stato roto-vibrazionale ad una altro Infatti

oltre alle energie elettroniche e vibrazionali esistono pure le energie rotazionali che

sono dellrsquoordine 10minus3 divide 10minus5 volte piugrave piccole di quelle elettroniche e 10minus3 2 divide

10minus5 2 volte piugrave piccole di quelle vibrazionali cioegrave circa 10minus3eV

Per comprendere meglio quello che succede consideriamo le molecole

biatomiche per queste se sono nello stato Λ = 0(Λ numero quantico del momento

angolare elettronico lungo lrsquoasse molecolare senza spin) vale la regola di selezione

Δ119869 = plusmn1 dove J egrave il numero quantico rotazionale collegato con il momento

angolare totale lungo lrsquoasse molecolare

Le transizioni permesse passando da 119907 = 0 a 119907 = 1sono riportate nello schema qui

sotto

64

Figura 66Livelli energetici di una molecola biatomica e transizioni permesse da v=0 a v=1[1]

Con R si indicano tutte le transizioni con Δ119869 = +1 con P quelle con Δ119869 = minus1

chiamate poi branche R e P e il numero tra parentesi egrave il J iniziale

A titolo di esempio riportiamo lo spettro di assorbimento della molecola HCl

Figura 67Spettro di assorbimento di HCl [1]

Da notare la mancanza del gap centrale data la proibizione di Δ119869 = 0

Tutti gli esami spettroscopici in assorbimento avranno questo aspetto

342 I modi di vibrazione e i gruppi funzionali I

fingerprint

Le molecole possono presentare diversi modi di vibrazione ciascuno responsabile

di un particolare assorbimento in una determinata regione dello spettro

Si distinguono vibrazioni ldquostetchingrdquo o di valenza (variazione della distanza di

legame)

Figura 68 Esempio di modi di vibrazione di valenza[12]

e vibrazioni ldquobendingrdquo o di deformazione (variazione dellrsquoangolo di legame)

65

Figura 69Esempio di modi di vibrazione di deformazione[12]

Come si vede dalle immagini possiamo pensare la vibrazione dellrsquointera molecola come

combinazione di vibrazioni di ogni coppia di atomi o comunque di ogni sua singola parte piugrave

semplice In chimica questi ldquopezzi di molecolardquo sono detti gruppi funzionali cioegrave

gruppi di atomi che mostrano particolari e costanti proprietagrave chimico fisiche Saragrave grazie alla

peculiaritagrave della lunghezza drsquoonda assorbita da queste parti che si potragrave riconoscere

la molecola presente nel campione

Solitamente 120642119959119938119949 gt 120642119941119942119943 dunque troveremo i gap di assorbimento delle

vibrazioni di valenza nella parte sinistra dello spettro (4000-1500 cm-1) dove ci

sono i valori dei numeri drsquoonda piugrave alti zona dei gruppi funzionali mentre la zona

dello spettro a minore energia egrave occupata dalle vibrazioni di deformazione da quelle di valenza a

piugrave bassa energia e da quelle di combinazione(i due tipi insieme) saragrave soprattutto questa

combinazione di tipi di eccitazioni vibrazionali nella parte destra dello spettro

(1500-700 cm-1) che costituiragrave lrsquoimpronta digitale the fingerprint della molecola

Molecole diverse ma con lo stesso tipo di gruppi funzionali (per quelle organiche)

saranno riconosciute grazie a questa zona

Figura 70 Spettrogrammi IR di due CHETONI simili ciclo-esanone(sopra)e ciclo-pentone(sotto)

riconoscibili dalle diversitagrave nella zona fingerprint[12]

66

343 Lrsquouso dellrsquointerferometria La FT-IR

Le misure di tipo spettroscopico nellrsquoinfrarosso (considerando solo le tecniche a

doppio raggio che permettono il confronto tra il raggio di riferimento e quello del

campione fornendo cosigrave lo spettrogramma della trasmittanza ) si possono fare

essenzialmente in due modi in modo dispersivo con la selezione continua di lunghezza

drsquoonda o con il metodo interferometrico

Per gli spettrometri di tipo dispersivo egrave difficile conciliare risoluzione spettrale ed

efficienza di misurazione questi sistemi si basano infatti su reticoli a riflessione mossi

molto lentamente da meccaniche di precisione per selezionare lunghezza drsquoonda

dopo lunghezza drsquoonda e generare cosigrave uno spettro infrarosso continuo

Figura 71 Schema di funzionamento di uno spettrometro a dispersione[7]

In sintesi questo tipo di spettrometri funzionano cosigrave si formano due raggi uno dei

quali passando per il campione contiene le informazioni cercate lrsquoaltro fa da

riferimento Il chopper consente alternativamente lrsquoarrivo dellrsquouno o dellrsquoaltro sul

reticolo che monocromatizza il segnale letto successivamente dal sensore Saragrave il

software che una volta acquisiti i segnali ne faragrave il rapporto egrave saragrave in grado di creare

lo spettrogramma

Chiaramente il reticolo lavorando in condizioni di alta risoluzione selezioneragrave

una banda di frequenze molto stretta lrsquointensitagrave del segnale saragrave minore

causando cosigrave un deterioramento del rapporto segnale-rumore Un grande miglioramento delle condizioni di lavoro e della qualitagrave dei risultati

nella spettroscopia IR egrave avvenuto quando grazie ai moderni calcolatori si egrave riusciti

a convertire un interferogramma in uno spettrogramma usando gli algoritmi

della trasformata di Fourier

Lrsquointerferogramma

Definiamolo prima nel caso di una singola frequenza

Ersquo chiamato interferogramma il segnale complessivo in funzione del tempo di due

onde alla stessa intensitagrave e lunghezza drsquoonda che interferiscono quando su una

67

delle due si crea un continuo sfasamento rispetto allrsquoaltra per esempio grazie ad

uno specchio mobile che ne allunga o ne accorcia il cammino ottico

Figura 72 Schema di principio di un spettrografo con spettro e interferogramma nel caso di una singola

frequenza[8]

Nella figura sopra per questioni di chiarezza lrsquointerferogramma egrave nel dominio delle

distanze (proporzionalitagrave diretta tra tempo e spazio percorso dallo specchio

mobile) B(120584) e I(120575) intensitagrave luminosa rispettivamente dalla sorgente e sul

rivelatore ( 120584 numero drsquoonda e 120575 spostamento dello specchio) Per I(120575) vale la

seguente formula

119868(120575) = 119861(120584) cos 2120587120575

120582 (323)

che poi inserendo per ragioni di comoditagrave matematica il numero drsquoonda 120584 = 1 120582

diventa

119868(120575) = 119861(120584) cos 2120587120584120575 (324)

Nel caso di due frequenze la situazione cambia in questo modo

Figura 73Spettri e interferogrammi di due frequenze diverse separate e poi sovrapposte[8]

Ogni frequenza compare nellrsquointerferogramma come una funzione coseno

Considerando allora una sorgente continua nellrsquoinfrarosso matematicamente

faremo un integrale per trovare lrsquoandamento di 119868(120575) cioegrave

119868(120575) = 119861(120584)infin

0cos 2120587120584120575 119889120584 (325)

Un tipico interferogramma di una sorgente incandescente per infrarosso egrave il

seguente

68

Figura 74 Inteferogramma di una tipica sorgente incandescente[8]

Notare come quando 120575 = 0 essendo tutte le funzioni coseno delle frequenze

presenti in fase 119868(120575) ha un grande picco il centerburst questa egrave una caratteristica di

tutti gli interferogrammi Allontanandosi da questa posizione la moltitudine delle

funzioni coseno cominciano a rinforzarsi o annullarsi vicendevolmente causando

una rapida diminuzione dellrsquointensitagrave in una serie di oscillazioni

La trasformata di Fourier

Lrsquointerferogramma egrave descritto matematicamente dallrsquoequazione (325) e saragrave

proprio il suo andamento intensitagrave su tempo ad essere fisicamente misurato

dal sensore dello spettrografo Comunque in spettroscopia si egrave interessati allo

spettro cioegrave a conoscere lrsquointensitagrave in funzione del numero drsquoonda Ma

conoscendo la forma matematica dellrsquointerferogramma 119816(120517) come funzione di

120517 egrave possibile calcolare il corrispondente spettro usando una tecnica

matematica conosciuta come Trasformata di Fourier Il suo uso porta alla

conoscenza dello spettro attraversolrsquointegrale

119861(120584) = 119868(120575) cos 2120587120584120575 119889120575+infin

minusinfin (326)

Ecco dunque come si agisce con la tecnica FT-IR quando si vuole ottenere lo

spettrogramma di un campione viene fatta una prima acquisizione dello

spettrogramma della sorgente chiamato anche spettrogramma di fondo(in questo

si noteranno anche gli eventuali assorbimenti dei gas presenti lungo il cammino

ottico del raggio) ed in seguito del campione Il computer penseragrave ad eseguire il loro

rapporto fornendo lo spettro in trasmittanza

69

Figura 75 Schema a blocchi della generazione di uno spettro con la tecnica FT-IR[8]

Di seguito egrave riportata la figura schematica di uno spettrometro per analisi FT-IR

Figura 76 Schema di funzionamento di uno spettrometro FT-IR[7]

I 3 vantaggi della tecnica FT-IR

Si associano a questa tecnica tre vantaggi o miglioramenti rispetto alla

spettroscopia dispersiva

Vantaggio Jaquinot o di banda passante lrsquoenergia in arrivo al rivelatore egrave

maggiore di conseguenza anche il rapporto segnaledisturbo egrave piugrave elevato

Vantaggio Felgett o di multiplex lrsquoacquisizione dei dati egrave molto piugrave rapida

(pochi secondi) Questo consente di effettuare in rapida sequenza una serie

di spettri(10-20) e di presentare alla fine la loro media diminuendo cosigrave

lrsquoerrore

Vantaggio di Connes una calibrazione delle frequenze molto stabile ed

accurata (001-01 cm-1) grazie ad un laser interno che agisce da riferimento

per ogni scansione

70

Conclusioni

In questa dissertazione si egrave voluto discutere il contributo della Fisica nel campo

delle indagini analitiche e diagnostiche nel settore dei beni culturali attraverso una

panoramica delle varie tecniche di diagnosi e recupero di unrsquoopera drsquoarte con una

particolare attenzione alla strumentazione e quindi alle tecniche che sono di fatto

operanti con successo nellrsquoambito del nostro Ateneo

Queste metodologie delle quali molte e importanti di carattere non invasivo

sono di fondamentale importanza qualora si desideri eseguire una diagnosi su

unrsquoopera per la quale lo scopo primario di intervento egrave la sua conservazione nel

tempo Se dunque nel corso di una indagine di un bene culturale si richieda la

assoluta non invasivitagrave la fisica mette a disposizione tutte le sue conoscenze nel

campo delle interazioni radiazioni-materia o particelle-materia assicurando

insieme alla salvaguardia del manufatto le risposte cercate

Anche se un bene culturale come tutte le cose non puograve che deperire nel corso

degli anni in un inarrestabile anche se lento invecchiamento i metodi per porvi

riparo e le analisi scientifiche di tipo fisico saranno senza dubbio in grado di

migliorarsi rispetto ad ora in quantitagrave qualitagrave ed efficacia

Il progresso della ricerca fisica applicata e delle tecnologie collegate fanno

sicuramente ben sperare in una conservazione duratura della Bellezza tangibile a

sicuro vantaggio delle generazioni future

71

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72

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[18]GruppoBeniCulturali Diagnostica ottica per la conservazione CNR-INOA

[19]Enciclopedia-Delle-Scienze-Fisiche(vol IV p624) Limmagine in falso colore

Roma Istituto Enciclopedico Treccani

73

Ringraziamenti

Ringrazio Dio Padre onnipotente creatore di tutte le cose della materia e delle leggi

che la governano dellrsquouomo e della sua intelligenza che le sa scoprire

Ringrazio poi il prof Andrea Di Cicco per la sua disponibilitagrave e il dott Marco

Minicucci per il suo instancabile guidarmi con entusiasmo alla scoperta di un

mondo per me fino a poco tempo fa sconosciuto la prof Graziella Roselli per le

nozioni che mi ha fornito il dott Andrea Cittadini per le informazioni tecniche il

prof che ha fatto da lettore e tutti i docenti di Fisica che nel corso di questi

anni mi hanno preparato nello studio

Ringrazio ancora Alessandro e Antonella per il loro incoraggiamento schietto e

sincero Roberto per lo scanner e la sua generositagrave Claudio per il supporto

informatico

Ringrazio tutti gli amici che mi sono stati vicino in questi mesi e che anche solo con

un gesto o una parola mi sono stati di aiuto

Ringrazio la mia famiglia

Antonio

4

Capitolo 1 - Un patrimonio da salvare con

lrsquoaiuto delle scienze le tecniche fisiche

Si daragrave in questo capitolo un approfondimento alle motivazioni che portano oramai

tutti gli operatori nel settore dei beni culturali sia che si apprestino ad effettuare su

un manufatto solo una analisi conoscitiva tecnico-storiografica o un intervento di

restauro vero e proprio a servirsi di metodologie tecnico-scientifiche come

arricchimento se non talvolta proprio come fondamento per i loro studi

11 Operare nel settore dei beni culturali analisi

diagnosi restauro

Dalla preistoria con i disegni rupestri ai giorni nostri con lrsquoarte contemporanea

lrsquouomo ha sempre prodotto opere drsquoarte utilizzando determinati materiali e

tecniche specifiche che unrsquoopera sia giunta fino a noi ldquointattardquo cioegrave soltanto

invecchiata col passare del tempo senza aver subito danni di varia natura dalle

condizioni ambientali esterne egrave impossibile Cosigrave come egrave molto difficile che lrsquoopera

non abbia subito interventi da parte dellrsquouomo che a sua volta ha utilizzato altri

materiali ed altre tecniche per trasformarla o per conservarla

Parlando di restauro dallrsquoantichitagrave dove si attribuiva a questa prassi un ruolo

puramente estetico mirando a restituire bellezza ad unrsquoopera deteriorata al giorno

drsquooggi in cui ha un piugrave ampio significato di tutela del patrimonio culturale e storico

tutte le procedure che mirano alla salvaguardia di un bene culturale rispettano

rigorosi principi Il primo egrave quello della reversibilitagrave dellrsquointervento utilizzando

materiali facilmente asportabili Il secondo egrave quello della riconoscibilitagrave

dellrsquointervento evitando di ldquosostituirsi allrsquoautorerdquo in un mero esercizio di

impercettibile completamento del mancante A livello internazionale fu la stesura

nel 1931 della Carta di Atene a definire per la prima volta criteri generali da adottare

in questo settore In seguito seguirono diverse carte nazionali delle quali lrsquoultima in

Italia Carta della conservazione e del restauro degli oggetti drsquoarte e di cultura del 1987 integra

completa e praticamente sostituisce le precedenti

Non si puograve non citare Cesare Brandi1 esperto e teorico del restauro autore nel

1963 della ldquoTeoria del restaurordquo testo fondamentale nel dibattito sui problemi della

conservazione e del restauro delle opere drsquoarte Egli introdusse una duplice

valutazione dellrsquoopera drsquoarte come prodotto delle attivitagrave umane

Da un lato essa egrave un atto che rimanda ad un certo tempo e luogo quelli

della sua materiale realizzazione e si rivela alla coscienza situandosi in

1 Cesare Brandi Siena 1906 Vignano 1988 storico dellrsquoarte fondatore e direttore dal 1938 al 1961 del Regio Istituto Centrale per il Restauro ora Istituto Centrale per il Restauro

5

un luogo e in uno spazio determinati Ersquo quella che Brandi chiama

istanza storica

Allo stesso tempo perograve assume una valenza specifica corrispondente al

fatto basilare dellrsquoartisticitagrave per cui lrsquoopera drsquoarte egrave opera drsquoarte istanza

estetica Da qui deriva la prima definizione di restauro inteso comerdquohellipil momento

metodologico del riconoscimento dellrsquoopera nella sua consistenza fisica e nella sua

duplice polaritagrave estetica e storicardquo

Il famoso assioma ldquohellipsi restaura solo la materia dellrsquoopera drsquoartehelliprdquo implica

lrsquoindiscutibile coinvolgimento della conoscenza scientifica e tecnica intorno ai

materiali costitutivi dellrsquoopera drsquoarte al loro comportamento nel tempo e la

selezione e determinazione dei processi tecnici e dei materiali da utilizzare

Ersquo in questo contesto di attenzione estrema che nellrsquoiniziare unrsquoopera di

restauro ha luogo la diagnosi dellrsquoopera come una delle prime indispensabili fasi

Fare una diagnosi significa riconoscere e valutare i problemi che un manufatto

presenta attraverso tutti i possibili e piugrave adeguati mezzi di indagine che ognuno

nella loro specificitagrave forniscono informazioni utili a chi poi materialmente

interverragrave

Parlando di analisi di un oggetto artistico si intendono tutte quelle procedure

atte a ldquocapirla nella sua essenza piugrave profondardquo sia dal punto di vista storico-

artistico che da quello tecnico-materico non necessariamente come fase

preparatoria ad un intervento di restauro Conoscere i materiali utilizzati la tecnica

con cui sono stati adoperati le successive fasi durante la realizzazione sono

elementi essenziali in un ottica conoscitiva approfondita

Per quanto detto sopra le scienze fisico-chimiche e le loro applicazioni

tecnologiche data la loro peculiare missione nello studio della materia nel senso

piugrave generale del termine trovano nellrsquoanalisi e nella diagnosi applicate ai beni

culturali un amplissimo spazio e un ruolo sempre piugrave determinante

12 Lrsquoaiuto della scienza per le analisi e le diagnosi

dei beni culturali

La grandezza la fondamentale importanza lrsquoinsostituibile apporto che la scienza e

le sue applicazioni tecnologiche rappresentano per lrsquoumanitagrave sta nel fatto che egrave in

grado (quasi sempre) di dare delle risposte precise a domande altrettanto

precise

Da quando gli storici dellrsquoarte i restauratori e in generale tutto il mondo

umanistico hanno intravisto con lrsquoaiuto dellrsquoindagine chimico-fisica la possibilitagrave di

conoscere ancora meglio e in maggiore profonditagrave lrsquoopera drsquoarte lrsquoaiuto chiesto da

costoro alla comunitagrave scientifica egrave stato sempre piugrave determinante

6

121 Il ruolo della chimica e della fisica unrsquointerfaccia

molto ampia

Nei beni culturali la chimica egrave di fondamentale importanza quando si ha a che fare

con lo studio delle superfici intese come zona di separazione tra la parte interna e

esterna dellrsquoopera e nellrsquointervento che si effettueragrave su di esse Lrsquoapplicazione di un

solvente che pulisce un materiale lapideo un disinfettante che elimina una muffa da

un arazzo lrsquoapplicazione di un liquido colorante che discrimina i diversi strati di

una sezione di un dipinto ottenere un precipitato al fondo di una provetta sono

esempi da annoverare senza dubbio nellrsquoambito chimico

Lrsquouso di un microscopio per studiare un campione cristallino una analisi

spettroscopica in trasmissione di una sezione di piugrave strati di un dipinto

lrsquoosservazione in fluorescenza UV di una resina applicata su un colore sono

indagini di tipo chimico o fisico Dipende dal titolo di studio di chi le fa Dipende

dal nome del dipartimento dove sono istallate le apparecchiature

Forse per certe procedure non ha senso cercare di fare una distinzione tra

indagine chimica e fisica dato che siamo in quella interfaccia di mescolanza tra

principi fondamentali spesso studiati e scoperti da fisici e applicazioni usate

prevalentemente da chimici (orbitali atomici livelli energetici molecolari fasci

elettronici indagatori nei microscopihellip)

Tutte le volte che si usa un onda elettromagnetica a qualsiasi parte dello

spettro appartenga come mezzo indagatore nei confronti di un campione si sta

effettuando unrsquoindagine di tipo fisico Ancora di tipo fisico saragrave se a posto delle

onde elettromagnetiche si usano delle particelle che penetrano e interagiscono con

la materia Anche lrsquouso delle onde sonore o meccaniche sono di aiuto (georadar)

13 Lrsquoindagine di tipo fisico

Dunque pur persistendo questa non chiara distinzione fra lrsquoambito chimico e fisico

se consideriamo in particolare le analisi che non richiedono prelievi di nessuna entitagrave

dallrsquooggetto in esame non distruttive per loro natura specificatamente adatte nel

campo dei beni culturali non possiamo che definirle fisiche

Si cercheragrave di chiarire meglio nel prossimo paragrafo i concetti di analisi non

invasiva e invasiva

131 Analisi invasive e non invasive

Le tecniche di indagine analitiche e diagnostiche applicabili alle opere drsquoarte

vengono di solito distinte in due grandi classi invasive e non invasive

Le tecniche invasive sono quelle che richiedono il prelievo di un campione

cioegrave lrsquoasportazione di quantitagrave minime di materia dellrsquoopera da sottoporre ai vari

esami A sua volta questo insieme si suddivide in altre due categorie analisi

distruttive e non distruttive Come esempi di analisi distruttive (lrsquoultima ratio) si

7

possono elencare le tecniche di datazione (14C Spettrometria di massa ultrasensibile

AMS Termoluminescenza) oppure la tecnica TXRF Total X-Ray Fluorescence analysis che

richiede la polverizzazione di un campione (107divide1015g) e la deposizione su un

supporto riflettente del film ottenuto sul quale si fanno poi misure di fluorescenza

X Per le analisi non distruttive citiamo le tecniche microscopiche(SEM a luce

polarizzata in trasmissionehellip ) la FTIR in trasmissione cioegrave tutte quelle in cui si asporta

una piccolissima parte di manufatto e si analizzano i vari strati che la compongono

Anche per tecniche non invasive giagrave citate come le piugrave propriamente

ldquofisicherdquo egrave possibile fare una ulteriore suddivisione le tecniche ottiche le tecniche

atomiche e le tecniche nucleari Per tecniche ottiche si intendono quelle che

utilizzano le proprietagrave ottiche della radiazione elettromagnetica nellrsquointerazione

con la materia la trasparenza la riflessione la diffusione lrsquoassorbimento e

lrsquoeccitazione-assorbimento dei livelli energetici molecolari Ad esempio la

radiografia la riflettografia infrarossa lrsquoosservazione in fluorescenza UV le tecniche ottiche per

la forma Le tecniche atomiche sono basate sullrsquoesame delle radiazioni X emesse

dagli atomi come conseguenza di una transizione di un elettrone in un livello

energetico interno (elettrone espulso da un urto con raggio X o protone o

elettrone) da uno piugrave esterno Ersquo la categoria di tecniche che ha a che fare con la

fluorescenza X XRF(X Ray Fluorescence) PIXE(Proton Induced X-ray Emission) Le

tecniche nucleari sono basate a loro volta su lrsquoesame delle radiazioni emesse dai

nuclei per effetto delle cosigrave dette reazioni nucleari ottenute con il bombardamento

del campione con ioni accelerati ( PIGE Proton Induced Gamma Emission) La

caratteristica di non distruttivitagrave delle analisi atomiche nucleari qui considerate

dipende dal fatto che le transizioni elettroniche per gli atomi e nucleari per i

nuclei riguardano livelli della struttura interna dellrsquoatomo che dunque non

interferiscono con i legami molecolari del composto Si riescono quindi ad ottenere

radiazioni di energia sufficientemente elevata da essere captare efficacemente dal

rivelatore in combinazione con unrsquointensitagrave inviata sul campione priva di effetti

distruttivi

132 Lrsquoapproccio in un indagine fisica

Si puograve parlare di un approccio metodologico costante ogni qualvolta ci si appresta

ad effettuare una di quelle che abbiamo definito indagini fisiche

Oltre allrsquoovvia presenza dellrsquooggetto in esame ci saragrave sempre una sonda e ci saragrave

sempre un rivelatore

Per sonda si intende lrsquoonda elettromagnetica o la particella inviata sullrsquooggetto

e che provoca nellrsquooggetto lrsquointerazione fisica voluta Ersquo una sonda lrsquoirraggiamento X

che incide sul campione oppure una particella che lo penetra Ersquo ancora sonda il

laser che proiettato su una forma la evidenzia o il flash di una lampada di Wood

che irraggia un dipinto

8

Per rivelatore si intende il dispositivo che evidenzia e misura il risultato

dellrsquointerazione fisica in gioco Ersquo un rivelatore il fotodiodo di silicio che misura

lrsquoenergia di un fotone o la pellicola fotografica che si impressiona creando

unrsquoimmagine Ersquo ancora rivelatore il sensore CCD di una telecamera o la retina

dellrsquoocchio usando un microscopio

Ersquo dunque con questo sistema metodologico che ldquola fisicardquo affronta una ricerca

In una analisi allora deciso quello si cerca egrave essenziale sapere quale egrave il fenomeno

fisico che lo rivela scegliere il tipo di sonda che lo genera e il rivelatore che

raccoglie i prodotti del fenomeno

9

Capitolo 2 - Una panoramica sulle tecniche

fisiche

21 Tecniche spettroscopiche puntuali

Ogniqualvolta la visualizzazione grafica di un fenomeno fisico o il risultato di una

analisi sono dati in un piano cartesiano dove sullrsquoasse orizzontale egrave riportata una

grandezza fisica in indagine e sullrsquoasse verticale egrave riportata la sua intensitagrave

possiamo parlare di una analisi spettroscopica Si egrave voluto precisare aggiungendo

ldquopuntualirdquo dato che la zona di interesse dellrsquoindagine riguarda una piccolissima

parte del manufatto dellrsquoordine di 10-1mm2 per le analisi XRF a pochi mm2 per la

spettroscopia in riflettenza

211 La tecnica XRF

La tecnica XRF della quale in questo capitolo si vuole dare solo una presentazione

generale essendo approfondita nel prossimo consente di individuare gli elementi

chimici costitutivi di un campione grazie allrsquoanalisi della radiazione X da esso emessa (la

cosiddetta fluorescenza X caratteristica) in seguito ad eccitazione atomica con

opportuna energia

Figura 1 Disegno semplificativo del fenomeno della fluorescenza X

In generale si sa infatti che le energie degli elettroni nei diversi livelli atomici sono

caratteristiche di ciascuna specie atomica dunque anche le differenze tra di esse le

energie dei fotoni X emessi sono caratteristiche della specie atomica da cui

provengono Dunque la rivelazione e la classificazione delle energie X permette

di identificare (e se occorre quantificare) i differenti elementi del campione bersaglio del fascio Con lrsquoacronimo XRF che sta per X- Ray Fluorescence si

indica lrsquoinsieme di quelle tecniche analitiche che sfruttano questo fenomeno fisico

Da rimarcare che con le tecniche XRF si fanno analisi elementali cioegrave i risultati di

queste analisi forniscono la presenza o meno di elementi chimici saragrave lrsquooperatore che

10

ne dedurragrave il tipo di composti presenti conoscendone la struttura chimica Le

analisi XRF sono assolutamente non distruttive non richiedono alcun tipo di

preparazione del campione possono operare ldquoin siturdquo e non alterano in nessun modo

il materiale analizzato

La risposta radiativa del campione illuminato dal fascio di raggi X puograve essere

rivelata secondo due differenti modalitagrave

a dispersione di lunghezza drsquoonda WD-XRF (Wave Dispersive-XRF)

a dispersione di energia ED-XRF ( Energy Dispersive-XRF)

Nel primo caso si ha una maggiore sensibilitagrave ma non egrave possibile costruire

apparecchi portatili Infatti per separare le lunghezze drsquoonda della radiazione

emessa egrave necessario ricorrere ad un monocromatore accoppiato poi ad un rivelatore

posizionabile con precisione ad angoli variabili e lrsquoeccellente risoluzione in

lunghezza drsquoonda ottenibile con questo sistema dipende dalla distanza fra il

sistema di monocromatizzazione e il rivelatore Ersquo chiaro dunque che solo in un

laboratorio ad hoc si puograve affrontare una misura nella modalitagrave WD-XRF

Nel secondo caso invece la radiazione di fluorescenza viene raccolta ad

angolo fisso da un rivelatore a stato solido raffreddato termoelettricamente che

permette di rilevare in funzione dellrsquoenergia gli elementi presenti nel campione

Questa disposizione sperimentale unita allrsquoutilizzo di tubi radiogeni di piccole

dimensioni per generare il fascio incidente e ad una elettronica compatta per il

trattamento del segnale (amplificatore convertitore analogico-digitale analizzatore

multicanale computer portatile) ha il pregio di possedere una buona trasportabilitagrave Da

tutto ciograve e dalla relativa economicitagrave del sistema le analisi ED-XRF sono di gran

lunga le piugrave usate fra le analisi non distruttive nelle applicazioni archeometriche in

particolare quelle che riguardano i beni culturali

Figura 2 Schema esemplificativo dellapparecchiatura per analisi EDXRF[2]

Nello schema lrsquo ADC(Analogical to Digital Converter) egrave il dispositivo che effettua

la conversione del segnale da analogico a digitale e lrsquo MCA (Multi Channel

Analyzer) egrave il cosiddetto analizzatore multicanale necessario per classificare in

energia gli impulsi trattati attraverso lrsquoamplificatore e trasmetterli al PC

Nel settore dei beni culturali la fluorescenza X trova il suo principale campo di applicazione nello studio dei pigmenti usati nei dipinti su tela su tavola o

negli affreschi nella composizione delle ceramiche e la colorazione dei vetri Per

11

molti problemi egrave sufficiente un analisi qualitativa per esempio nellrsquoidentificazione

di un pigmento per altri egrave necessario un analisi semiquantitativa cioegrave la

valutazione della concentrazione relativa di un elemento determina il colore di un

pigmento Infine alcuni problemi possono essere risolti solo tramite un analisi

quantitativa come nei manufatti metallici antichi (privi di ossidazione) in cui egrave

necessario conoscere la concentrazione dei diversi metalli preziosi sia per

attribuire il titolo (se di moneta si tratta) sia per uno studio delle antiche tecniche

di fusione

Nelle immagini che seguono un esempio di esame ED-XRF fatto su un dipinto

di Raffaello in una zona di color rosso Lrsquoevidente presenza di Hg indica con

certezza che quel rosso egrave Cinabro ( a base di Solfuro di Mercurio HgS) e i due picchi

del Pb potrebbero voler indicare il Rosso di Piombo (Pb3O4) o semplicemente potrebbe

indicare il fondo di preparazione costituito da biacca(carbonato basico del Piombo)

Figura 3 Incoronazione della Vergine Raffaello1504Olio su tavola 170x117 m Pinacoteca di Brera Milano A destra spettro ED-XRF della zona evidenziata

12

La tecnica PIXE

Si puograve indurre fluorescenza X in un materiale anche bombardandolo con particelle

cariche Con lrsquoacronimo PIXE che sta per Proton Induced X-ray Emission si indica

quella tecnica che per provocare la fluorescenza X fa uso di protoni accelerati con

un energia tipica 1divide4 MeV

Figura 4Possibili tecniche IBA In alto in rosso la tecnica PIXE

Questo tipo di procedura fa parte della famiglia delle analisi che va sotto il nome di

IBA Ion Beam Analysis (figura sopra) in cui bombardando il campione con delle

particelle cariche se ne puograve capire la composizione studiano le emissioni radiative

caratteristiche e i prodotti di interazioni nucleari Tutte queste tecniche dunque

sono basate sullrsquoinduzione di una trasmutazione atomica o nucleare che da luogo ad

emissione di energia sotto forma di raggi X raggi elettroni particelle α e cosigrave via

Citiamo anche le tecniche PIGE (Proton Induced Gamma-ray Emission)

genericamente le NRA (Nuclear Reaction Analysis) RBS (Rutherford Back

Scattering)

Tornando alla tecnica PIXE rispetto allrsquouso dei raggi X offre il vantaggio di

poter

focalizzare meglio il fascio (da pochi mm2 a pochi μm2) migliorando la

risoluzione spaziale

variare lo spessore dello strato di campione esaminato agendo

sullrsquoenergia del fascio

Rispetto poi al modo di indurre raggi X ottenuti con lrsquouso di elettroni la PIXE offre

il grande vantaggio di non avere una cosigrave grande radiazione di fondo

(breemstrahlung)

Nelle figure sotto egrave mostrato il diverso comportamento dinamico tra elettroni (20

keV) e protoni (2 MeV) dotati quindi approssimativamente della stessa velocitagrave in

una matrice di Rame e spettri X di apatite2 ottenuti con gli stessi protoni ed

2 Apatite Minerale Fosfato di Fluoro e Calcio in cristalli generalmente incolori

13

elettroni Come si vede usando elettroni vengono coperte e cancellate le righe di

raggi X caratteristici relative a elementi di minore concentrazione che sono

evidenti invece nello spettro prodotto dai protoni

Figura 5Traiettorie(calcolate)di elettroni a 2o keV e Protoni 2 MeV in Rame e spettri X di apatite ottenuti con queste particelle

In generale possiamo parlare di un miglioramento delle prestazioni rispetto

agli esami XRF tradizionali di 5-10 volte

I settori di utilizzo della tecnica PIXE sono pressocheacute gli stessi di quelli ED-

XRF ma data la straordinaria capacitagrave di focalizzazione egrave particolarmente adatta a

manoscritti nellrsquoesaminare la composizione degli inchiostri o nello studio delle

saldature in oggetti metallici

Figura 6 Traccia luminosa (da eccitazione dei livelli elettronici piugrave esterni degli atomi di Na) di circa 8 cm formata in aria da protoni di alcuni MeV ottenuta con una esposizione fotografica convenientemente lunga A destra esame di manoscritti di Galileo

14

212 La spettroscopia in riflettanza

La spettroscopia in riflettanza o spettrofotometria egrave la tecnica di indagine ottica

basata sulla misura del fattore di riflettanza spettrale 119877(120582) di una superficie

colorata spesso un dipinto in funzione della lunghezza drsquoonda della radiazione

incidente Il parametro riflettanza spettrale 119877(120582) egrave definito generalmente come il

rapporto tra lrsquointensitagrave della radiazione riflessa dalla superficie in modo non speculare (per

diffusione) e lrsquointensitagrave della radiazione incidente alle diverse lunghezze drsquoonda

Nel calcolo di 119877(120582) il fatto che si faccia il rapporto tra IRD(120582)e I0(120582) egrave a

garanzia del fatto che le misure su un dato pigmento non dipendano dalla sorgente

usata(comunque sempre un porsquo diversa da laboratorio a laboratorio) Per non

ldquoescludere poi nessuna delle 120582 dalla misurardquo come intensitagrave incidente si considereragrave

uno spettro di riferimento standard il cosiddetto spettro del bianco registrato su una

sostanza3 la cui superficie sia (idealmente) totalmente riflettente quindi fornisca

come risposta esclusivamente lo spettro di emissione della sorgente Si tiene conto

anche del disturbo dellrsquoemissione del corpo nero D(120582)

119877(120582) =119868119877119863 120582 minusD(120582)

1198680 120582 minusD(120582)times 100 (21)

Figura 7Intensitagrave incidente diffusa e riflessa specularmente su una superficie pittorica

Una misura spettrofotometrica egrave di solito rappresentata da una curva che descrive

lrsquoandamento di 119877(120582) in funzione di 120582 e si estende in genere dalla regione dellrsquoinfrarosso

allrsquoultravioletto in modo da migliorare la caratterizzazione la cosiddetta firma

spettrale del materiale in esame

Le applicazioni della spettrometria sono quelle legate al riconoscimento delle

sostanze quali pigmenti organici o inorganici prodotti di degrado su materiali

lapidei(tipicamente solfati ossalati e nitrati) agenti coloranti nei vetri

Nella figura che segue si mostrano gli spettrogrammi di tre colori nella tonalitagrave

del verde- blu Il verde di Malachite (carbonato basico del Rame)blu oltremare (silicato

3 Una sostanza che ha queste caratteristiche egrave il Solfato di Bario BaSO4 che nel visibile ha una riflettenza vicina al 100

15

di Na e Al con inclusioni di solfuri e solfati) e verde di Atacamite (cloruro basico di

Rame)

Figura 8 Spettri in riflettanza di Malachite blu oltremare e Atacamite

Possiamo distinguere due metodi di misura

la spettroscopia per immagini

la spettroscopia a contatto Nel primo caso si riprende un dipinto a diverse lunghezze drsquoonda Impiegando una

fotocamera fornita di una serie di filtri intercambiabili di banda passante di circa

10nm e disponendo di un numero adeguato di filtri egrave possibile ottenere una serie di

immagini alle corrispondenti lunghezze drsquoonda sufficientemente numerose cosigrave da

avere in pratica la curva di riflettanza spettrale su un intero dipinto

Nella spettroscopia a contatto si puograve inviare sul punto di misura 1-2 mm2 o

una radiazione monocromatica proveniente ad esempio da un reticolo di

diffrazione facendo poi variare con continuitagrave 120582 o lrsquointero spettro della radiazione

bianca raccogliendo poi lrsquointensitagrave diffusa che saragrave scomposta ed elaborata dallo

spettrometro

Nella procedura ldquoa contattordquo un ruolo determinante hanno le fibre ottiche

come mezzo preferenziale per far viaggiare la radiazione dato il loro bassissimo

coefficiente di assorbimento Si parleragrave allora di FORS (Fibre Optics Reflectance

Spectroscopy) Di seguito verranno descritti due modi di applicazione di questa

tecnologia

FORS ad angolo fisso

Con FORS ad angolo fisso si intende quella tecnica in cui la radiazione di riflettanza

del campione egrave raccolta ad una direzione fissata a priori dalla geometria di

costruzione della sonda (probe) La sonda puograve contenere sia la fibra di raccolta della

radiazione diffusa sia la fibra che porta la radiazione primaria

Figura 9 Vari tipi di sonde per FORS Nellordine 0deg0deg - 2x45deg0deg - 3x45deg0deg

16

Ad esempio per chiarire il loro modo drsquouso nella sonda con geometria 2x45deg0deg le

due fibre esterne portano lrsquoilluminazione mentre quella centrale (a 0deg) raccoglie la

luce diffusa evitando la riflettanza speculare

Con queste sonde si ha anche la possibilitagrave di raccogliere la radiazione riflessa

specularmente sonda 0deg0deg ottenendo una riflettanza diversa da quella definita

sopra che non tiene conto solo della parte di radiazione assorbita

Si usa questo tipo di sonda quando si ritiene che la superficie non presenti

irregolaritagrave tali da far supporre differenti intensitagrave diffuse a seconda dellrsquoangolo

FORS con sfera integratrice

Quando si vuole considerare tutta la radiazione diffusa ad ogni angolo attorno al punto

irraggiato si fa uso della sfera integratrice Con questo nome si indica una specie

di ldquocapsulardquo da appoggiare sul punto di misura che oltre a irraggiare egrave in grado

grazie alla geometria costruttiva delle pareti speculari interne di convogliare tutta

la radiazione diffusa al punto di misura

La figura che segue mostra il principio costruttivo di una sfera integratrice

Figura 10 Principio costruttivo di una sfera integratrice

17

22 Tecniche di elaborazione di immagine

multispettrale

Tutte queste tecniche offrono una serie di eccezionali possibilitagrave egrave come se si

riuscisse ad ampliare la capacitagrave di visione dellrsquoocchio umano Si egrave cosigrave in grado

di poter vedere sotto la superficie pittorica per osservare il disegno preparatorio di

un quadro oppure vedere le prime stesure di colore Risalteranno chiaramente gli

interventi di restauro succedutisi nel corso degli anni Si potranno riconoscere i

diversi pigmenti osservando lo ldquospostamento cromaticordquo che la selezione di

determinate lunghezze drsquoonda causa allrsquoimmagine

Ersquo utile riproporre allrsquoinizio di questo paragrafo lo spettro elettromagnetico

nelle sue varie parti

Figura 11Spettro elettromagnetico[4]

221 La riflettografia infrarossa

La riflettografia infrarossa della quale in questo capitolo si vuole dare solo una

presentazione generale essendo approfondita nel prossimo egrave quella tecnica

analitica ottica non distruttiva usata per lrsquoanalisi delle di superfici dipinte che

rende possibile la visualizzazione degli strati sottostanti al film pittorico

permeabile alla radiazione nel vicino infrarosso (08120583119898 le 120582 le 3120583119898)

Tale radiazione riesce generalmente ad attraversare i materiali che costituiscono il film pittorico e viene riflessa e diffusa dagli strati ad esso

sottostanti Dallrsquoacquisizione della radiazione riflessa si puograve ricostruire la cosiddetta

immagine riflettografica ( o riflettogramma ) del dipinto della quale uno dei

particolari piugrave importanti egrave il disegno preparatorio Esso risulteragrave piugrave visibile se

eseguito con materiali che assorbono lrsquoinfrarosso ( punta metallica carboncino

grafite) depositati su una base preparatoria che invece lo riflette fortemente (per

esempio gesso con colla animale)

18

Figura 12Comportamento schematico della radiazione incidente su uno strato pittorico

Un sistema per riflettografia egrave generalmente composto da una o piugrave sorgenti di

radiazione IR (lampade alogene) e da un dispositivo per registrare immagini

nellrsquoinfrarosso Il riflettogramma dellrsquooggetto egrave solitamente visualizzato mediante

un monitor e registrato in forma di immagine digitale mediante un calcolatore

Per quanto riguarda le sorgenti si porragrave particolare attenzione alla disposizione

delle lampade in modo tale da minimizzare le riflessioni speculari della superficie (spesso

lucida ) del dipinto e allo stesso tempo far si che questa sia illuminata nel modo piugrave

uniforme possibile

I dispositivi di registrazione dellrsquoimmagine

Un paragrafo a parte meritano i diversi dispositivi che nel corso dellrsquoevoluzione di

questa tecnica si sono succeduti

Fotocamera con pellicola Fu ovviamente il primo sistema in attesa dello

sviluppo dellrsquoelettronica Si adoperavano pellicole particolarmente sensibili

nellrsquoinfrarosso montate su fotocamere con filtri e obbiettivi speciali

Telecamera con tubo Vidicon Ersquo un tubo di ripresa di immagini simile a

quelli utilizzati per le riprese televisive (prima dei sensori a stato solido ) ma ha il

massimo di sensibilitagrave proprio tra 07μm e 2μm Esso sfrutta le proprietagrave

fotoconduttive (cioegrave di aumentare la conducibilitagrave elettrica se irraggiati da fotoni )

che certi materiali hanno Lrsquoimmagine egrave trasformata in segnale televisivo grazie al

fatto che il ldquopennello elettronicordquo incontra maggiore o minore resistenza elettrica a

seconda dellrsquointensitagrave dellrsquoimmagine stessa Ersquo il materiale fotosensibile (Solfuro di

Piombo PbS) che crea questa modulazione di corrente che verragrave poi trasformata in

segnale televisivo La risoluzione spaziale di solito egrave scarsa rispetto ai sistemi venuti

in seguito (circa 300times300 pixel) presenta problemi di distorsione di immagine e

richiede un irraggiamento forte dei dipinti causando un non gradito riscaldamento

data la poca sensibilitagrave

19

Figura 13 Schema di un tubo Vidicon

Fotocamera con CCD Ancora un sistema di ripresa a standard televisivo che

sfrutta un sensore CCD (Charge Coupled Device ) simile a quelli montati sulle

telecamere di uso comune Questo sensore allo stato solido contiene un grande

numero di sottoelementi fotosensibili chiamati fotositi disposti in una matrice La

risoluzione spaziale del riflettogramma che si otterragrave dipende dal numero dei

fotositi che il sensore contiene Hanno il pregio rispetto al Vidicon della

robustezza e delle dimensioni ridotte di praticamente assente distorsione ottica e

una risposta in funzione dellrsquointensitagrave di illuminazione lineare per la quasi totalitagrave

della loro dinamica

Spesso perograve la loro sensibilitagrave spettrale limitata a circa 13μm ne consente un uso

efficace solo in particolari casi e cioegrave in quelle zone dei dipinti dove sono presenti

pigmenti per esempio le lacche che risultano trasparenti giagrave a lunghezze drsquoonda

cosigrave corte

Scanner Lrsquoultima frontiera per lrsquoacquisizione dellrsquoimmagine riflettografica egrave

costituita dagli scanner Si intende per scanner un dispositivo costituito da due

traslazioni meccaniche di precisione montate ortogonalmente in modo da poter

esplorare punto per punto una superficie pittorica Su uno dei due carrelli di

traslazione egrave montata la cosiddetta testa ottica che si compone della parte di ripresa

cioegrave un singolo fotodiodo o in alcuni casi un array lineare di fotodiodi (risposta

spettrale maggiore del CCD ) della parte di illuminazione (lampade alogene ) e di un

dispositivo per lrsquoautofocus I pregi di questo sistema sono maggiore sensibilitagrave

spettrale del CCD assenza di distorsioni ottiche e elevata definizione

Unici difetti possono essere considerati la poca praticitagrave data la mole della

macchina e lrsquoattentissimo rimontaggio richiesto la lentezza del processo

Per quanto riguarda i campi di applicazione oltre alla presenza di un disegno

preparatorio il riflettogramma di un opera egrave in grado di svelare la presenza di

stesure pittoriche nascoste da ulteriori strati di colore ( applicati per vari motivi )

la presenza di impronte digitali (se evidenziate da tracce di polvere contenente

carbone) o manifestare lrsquoandamento delle pennellate Questo metodo di indagine

puograve essere applicato indifferentemente a dipinti su tavola o su tela a disegni e

20

talvolta ad affreschi fornendo preziose informazioni a storici dellrsquoarte e

restauratori

Nelle immagini che seguono lo stesso particolare di un dipinto ripreso in

riflettografia IR con tre strumenti diversi Il miglioramento della visibilitagrave del

disegno preparatorio (che questa volta svela un pentimento del pittore) egrave evidente

Figura 14 Marcello Fogolino SFrancesco riceve le stimmate Pinacoteca civica di Vicenza Immagine nel

visibile

Figura 15Confronto dello stesso particolare evidenziato nella foto sopra tra fotocamera con rivelatore al silicio tubo Vidicon(PbS) e fotocamera con rivelatore di Tellurio di Cadmio e Mercurio(MCT)

21

222 La Fluorescenza UV

La tecnica basata sullrsquoosservazione della fluorescenza da luce ultravioletta

approfondita anche nel prossimo capitolo trova largo impiego come metodo di

indagine diagnostica nel campo dei beni culturali Si sfrutta il fatto che quando un

opera generalmente un dipinto o manoscritti viene irraggiata con radiazione di

lunghezza drsquoonda compresa nella regione dellrsquoultravioletto (400nmge120582ge2-3nm) tale

radiazione viene in parte riflessa e in parte assorbita dagli strati superficiali

dellrsquoopera

Parte dellrsquoenergia assorbita viene quindi emessa nuovamente per fluorescenza

sotto forma di radiazione visibile che verragrave registrata con tecniche opportune

Lrsquoapparato per eseguire una analisi di un dipinto in fluorescenza UV egrave costituito da

una o due sorgenti di luce UV (lampade di Wood) e da un sistema di acquisizione delle

immagini fotocamera o telecamera CCD anche se egrave sempre possibile una semplice

indagine a occhio nudo contemporanea allrsquoirraggiamento

Le lampade sono poste in modo da formare un angolo di 45deg rispetto al dipinto in

modo da minimizzare la riflessione speculare e la fotocamera o il sensore CCD

frontalmente allrsquoopera

Lrsquouso di una macchina fotografica con pellicole ad alta sensibilitagrave (nel

visibile) prevede una volta eliminata la parte della radiazione Uva riflessa con ldquofiltri

barrierardquo tempi di acquisizione (e quindi di esposizione dellrsquoopera e degli

operatori) lunghi dellrsquoordine dei qualche minuto con conseguente problema della

cosiddetta deriva cromatica della pellicola e necessitagrave del completo oscuramento

dellrsquoambiente di misura

Lrsquouso della telecamera con CCD offre numerosi vantaggi Data la maggiore

sensibilitagrave rispetto alla pellicola i tempi di acquisizione si riducono moltissimo

potendo infatti usare la sorgente UV in modalitagrave flash (circa 20ms) con

conseguente minore grado di irraggiamento dellrsquoopera Grazie a dei filtri

lrsquoimmagine finale saragrave il risultato della sovrapposizione di varie acquisizioni

ognuna centrata in una zona spettrale fino a coprire tutto lo spettro visibile Ciograve

permetteragrave una migliore caratterizzazione dei materiali lungo tutto lo spettro

Notevoli poi i vantaggi legati allrsquouso del formato digitale oltre ad una piugrave

pratica conservazione dei dati crsquoegrave la possibilitagrave di ripeter la stessa acquisizione piugrave

volte al fine di migliorare il rapporto segnale rumore e diminuire lrsquoerrore da

fluttuazione di scarica della lampada Inoltre si puograve via software eliminare lrsquoeffetto

della luce ambiente potendo acquisire la stessa immagine con e senza flash UV

Per le applicazioni pratiche la fluorescenza UV egrave adattissima per la

visualizzazione delle vernici trasparenti messe a protezione dello strato pittorico

vero e proprio essendo sostanze resinose molto sensibili alla fluorescenza UV Ersquo

utile poi per differenziare e localizzare materiali che apparirebbero

indistinguibili nello spettro visibile (quelli della stessa classe cromatica ma di

diversa composizione chimica ) per lrsquoidentificazione dei materiali in base al

colore caratteristico della fluorescenza e per individuare ritocchi ridipinture e

22

parti rifatte grazie alla mai perfettamente uguale composizione chimica di

successivi interventi

Nelle immagini che seguono egrave evidente come i restauri fatti zone piugrave scure

seguendo linee dritte sono dovuti ad un cedimento dello strato pittorico proprio in

prossimitagrave dei punti di contatto tra le tavole della struttura del quadro Il colore

scuro rispetto alle zone non restaurate testimonia la mancanza o la diversitagrave della

vernice protettrice

Figura 16Dipinto in luce visibile senza e con fluorescenza UV

23

223 La tricromia in falso colore

Questa tecnica di analisi consente di differenziare zone di stesure pittoriche

che ad occhio nudo hanno la stessa resa cromatica e dunque appaiono

indistinguibili facendo ldquodiventare visibilerdquo anche la radiazione del vicino infrarosso

la quale egrave poi in grado di generare falsi colori diversi nelle zone prima viste come

uguali

Si puograve sfruttare allora il fatto che pigmenti aventi diversa natura chimica

appariranno nellrsquoimmagine a falsi colori ben differenziati se hanno un diverso comportamento spettrale (diversa riflettanza) nellrsquoinfrarosso

Nella pratica si agisce acquisendo lrsquoimmagine in esame escludendo la

componente di luce BLU e aggiungendo la componente nel vicino infrarosso

alle due componenti fondamentali rosso e verde

Figura 17Schema di principio della tecnica in falso colore

Dobbiamo perograve comunque ricreare una immagine adatta alla visione umana

la quale in luce diurna si basa sullrsquoassorbimento di radiazione visibile da parte dei

cosiddetti CONI presenti sulla retina Di questi ne esistono di tre tipi ognuno

specializzato nellrsquoassorbire una parte dello spettro i colori rossi i colori verdi e i

colori blu

Figura 18 Curve di assorbimento spettrale relative ai tre tipi di coni presenti nella retina

Dunque una volta ottenute le immagini nelle tre bande vicino IR rosso e verde

si procederagrave alla loro riconversione rispettivamente nel rosso verde e blu e

ricomposizione ottenendo una immagine dai colori falsati( da cui falso colore )

Questo vale naturalmente indipendentemente dalla tecnica usata per

acquisirle Anche nella tricromia in falso colore infatti come nella riflettografia IR

si possono usare (con i loro pregi e difetti di cui sopra al paragrafo 221) vari modi

24

per acquisire lrsquoimmagine la pellicola fotografica il tubo vidicon e la telecamera

CCD attualmente quella piugrave usata

Nella prossima figura egrave visualizzato il procedimento con cui due verdi

apparentemente uguali appaiono in falso colore blu (il verde rame) e magenta (il verde

di cobalto) dato che il primo assorbe lrsquoinfrarosso mentre lrsquoaltro lo riflette

Figura 19Esempio (per una pellicola) di restituzione in falso colore di due verdi apparentemente uguali

Un altro esempio notevole egrave dato dai due blu azzurrite e lapislazzuli restituiti in falso

colore il primo appare con un colore molto scuro mentre il secondo che non

assorbe lrsquoinfrarosso appare con una fortissima componente rossa

La realizzazione digitale (CCD) di immagini in falso colore egrave ottenuta con

piugrave acquisizioni della stessa immagine a diverse bande spettrali anteponendo

allrsquoottica di ripresa i filtri passa banda per registrare le tre componenti Le tre

immagini cosigrave ottenute vengono restituite nella classica terna RGB (Red-Green-

Blue) in un monitor a colori dove in tempo reale si osserveragrave lrsquoimmagine in falso

colore

Questa tecnica egrave utilizzata dal restauratore o dallo storico dellrsquoarte per

individuare sul dipinto zone che hanno subito restauri postumi ma dei quali

non avendone la documentazione non egrave possibile sapere dove e come si egrave intervenuto Per

essi di solito si egrave raggiunto un grado di accordo cromatico fra la zona restaurata e

zona originale tale da rendere invisibile ldquola riparazionerdquo effettuata empiricamente

dunque quasi sempre con pigmenti chimicamente diversi dallrsquooriginale

Nelle immagini seguenti[19] risulta evidente la differente risposta cromatica di

alcuni pigmenti In particolare la veste di S Pietro che nel visibile risulta azzurra

nel falso colore vira in magenta (risposta tipica dellrsquoazzurro oltremare) e il cinabro

che costituisce la parte rossa del manto (visibile) diventa giallo in falso colore Una

simile inversione avviene anche per il pigmento usato per la veste del personaggio in

25

secondo piano (lacca rossa) ma data la risposta cromatica diversa nellrsquoinfrarosso

diventa in falso colore un giallo piugrave intenso

Figura 20 Lorenzo Monaco Incoronazione della Vergine (particolare)Immagine nel visibile e in tricromia in falso colore

23 Tecniche ottiche per la forma

La conoscenza e la forma di un oggetto artistico sia esso un reperto archeologico

un monumento un dipinto o un affresco e dunque dalle piugrave svariate forme e

dimensioni rappresenta un elemento importante per il suo studio e la sua

conservazione La caratterizzazione della forma costituisce infatti un prezioso

contributo a studi di tipo storico-artistico alla determinazione dello stato di

conservazione dellrsquoopera e al progetto e realizzazione di interventi di restauro

Oltre a ciograve mediante la misura della forma di un oggetto ripetuta in tempi

successivi egrave possibile ottenere informazioni sulle sue deformazioni ed eliminarne le

cause (condizioni microclimatiche stress meccanici hellip)

Si possono suddividere essenzialmente le procedure per lrsquoacquisizione della

forma in due categorie quelle che adoperano la luce anche laser ma senza utilizzarne la

coerenza4 le tecniche in luce incoerente e altre invece che sfruttano proprio le

proprietagrave di coerenza della luce laser che chiameremo tecniche in luce coerente

4 Coerenza Sono coerenti due o piugrave onde di ugual frequenza in cui la differenza di fase fra esse egrave costante

26

231 Tecniche in luce incoerente

Sono diverse le tecniche di questo tipo che vengono usate nellrsquoambito dei beni

culturali Citiamo la fotogrammetria (basata sul principio della triangolazione ottica5)

che acquisendo una coppia stereoscopica di immagini dellrsquooggetto egrave in grado di

restituire un modello 3D La proiezione di luce strutturata che consiste nel

proiettare sullrsquooggetto dei codici luminosi di vario tipo (fitti reticoli figure di

interferenzahellip) e risalire alla forma dellrsquooggetto interpretando la loro deformazione

usando algoritmi basati sulla triangolazione La profilometria laser che

ricostruisce la forma il piugrave delle volte di statue analizzando le linee di contorno

che una lamina di luce laser mette in evidenza sullrsquooggetto Lo scanner laser a tempo

di volo usato soprattutto per il rilievo 3D su grandi scale spaziali riesce nella

mappatura tridimensionale rilevando le coordinate angolari e il tempo di

percorrenza di impulsi laser

231a Il laser scanner a tempo di volo (TOF)

Ersquo praticamente un sistema radar (onda inviata riflessa e captata) che impiega una

sorgente laser impulsata Il principio su cui si fonda la misura della distanza egrave il

seguente conoscendo il tempo t impiegato dallrsquoimpulso laser a percorrere la

distanza sorgente-punto di misura-rivelatore (posto vicino alla sorgente laser) detto

tempo di volo TOF (Time Of Flight) egrave possibile risalire alla distanza grazie alla

formula 119863 = 119888

119899times 119905 2 dove c egrave la velocitagrave della luce e n egrave lrsquoindice di rifrazione

dellrsquoaria

Figura 21Principio di funzionamento di un laser scanner TOF

Facendo poi corrispondere ad ogni misura di distanza le coordinate angolari

azimutale e zenitale si ha per ogni punto di scansione la tripletta di coordinate che

identifica un punto nello spazio

5 Triangolazione ottica Usata per risolvere completamente un triangolo avendo a disposizione due angoli e il lato tra essi compreso

27

Figura 22Immagine schematica di un laser scanner TOF

La precisione del sistema dipende da vari fattori come la capacitagrave di selezionare la

stessa posizione relativa allrsquoimpulso trasmesso e ricevuto dallrsquoaccuratezza della

conoscenza dei tempi di ritardo propri del sistema e dalla precisione del sistema

che effettua le misure dei tempi

Si egrave comunque raggiunta una altissima precisione considerando che con i

moderni strumenti si ottengono errori di pochi millimetri su distanze di

centinaia di metri con un passo di scansione angolare di pochi millesimi di

grado

Naturalmente si ha quasi sempre bisogno di effettuare piugrave scansioni della

stessa struttura per rilevare i punti che rimarrebbero in ombra con una sola

scansione

Questo strumento trova il suo campo di applicazione nella ricostruzione di

grandi ambienti interni come chiese o antiche dimore nella ricostruzione di

facciate di cattedrali o in grandi siti archeologici

Nellrsquo immagine che segue si puograve osservare il risultato ottenuto effettuando la

ricombinazione di 6 posizioni di scansione della sfinge

28

Figura 23 Immagine ottenuta da un laser scanner ricombinando 6 scansioni

231b Topografia di superfici a proiezione di linee

Questo tipo di analisi rientra nella categoria delle tecniche che sfruttano la

proiezione di luce strutturata cioegrave di codici luminosi che sono in grado di

evidenziare variazioni di livello su una superficie grazie a linee di luce

opportunamente organizzate

In quella a proiezione di linee si proietta (come fosse una diapositiva

costituita da un vetrino con deposizione metallica) il codice piugrave semplice un reticolo

di righe bianche e nere parallele Lrsquoimmagine dellrsquooggetto con le linee proiettate egrave

ripresa con una telecamera digitale il cui asse ottico forma con quello del

proiettore un certo angolo In questa immagine le linee del reticolo risultano

distorte dalla forma della superficie diventando ondulate Lrsquoentitagrave delle

distorsioni fissata la geometria del sistema egrave direttamente proporzionale alla

quota del punto considerato Infine dallrsquoanalisi dellrsquoimmagine del reticolo si risale

alla mappa topografica digitale della superficie

29

Figura 24 Schema di funzionamento(a) e principio geometrico(b)[18]

Nella figura precedente (b) si vede come la posizione delle linee cambia in

proporzione allrsquoaltezza (h) della superficie rispetto ad un ideale piano mediano di

riferimento S Conoscendo α (la fase) per ogni punto della linea proiettata si

risale alla quota (h) di quel punto

Il software di estrazione della fase opera sulla immagine ldquoliberatardquo dal

contrasto dello sfondo tramite unrsquooperazione di pulitura che sfrutta unrsquoimmagine

identica ma senza il reticolo proiettato (figura sotto)

Figura 25 Procedura per lottenimento della mappa topografica[18]

Variando la posizione mutua di proiettore telecamera e oggetto si ottengono

diverse risoluzioni spaziali e differenti estensioni della superficie di misura per

esempio aumentando lrsquoinclinazione del proiettore si raggiungono risoluzioni in

quota piugrave elevate (maggiore dinamica per α) allontanandolo dallrsquooggetto si

possono analizzare opere di grandi dimensioni a scapito perograve della risoluzione

spaziale

Nel campo della conservazione dei beni culturali questo sistema trova impiego nei

dipinti quando si vogliono verificare con precisione la deformazione il distacco o il

rigonfiamento dello strato pittorico a causa di deformazioni della struttura lignea

30

per quelli su tavola o della trama del tessuto per quelli su tela ciograve succede ad

esempio quando si procede al rifodero o alla sostituzione del telaio Si sono svolte

con successo indagini con questa tecnica anche nel caso di iscrizioni su tavola o su

parete

Nelle immagini che seguono ([17]Fontana Pampaloni amp Pezzati) croce di

Sarzana lo studio della mappa topografica egrave presentato prima con una risoluzione

in quota di 01mm per la sommitagrave della croce poi con una di 002mm per il

particolare del cartiglio6

Figura 26Croce di SarzanaMaestro GuglielmoDuomo di Sarzana Anno 1138 Tempera a uovo su legno di castagno Misure 3times210 m e mappa topografica della parte evidenziata

232 Tecniche in luce coerente

Lrsquouso di queste tecniche piugrave complesso delle precedenti egrave orientato piugrave che alla

misurazione della forma vera e propria dellrsquooggetto al rilevamento delle sue

microdeformazioni Citiamo lrsquointerferometria olografica (ologrammi su pellicola)

che si basa sulla ripresa di una immagine dellrsquooggetto effettuata con luce laser in

condizioni di interferenza lrsquointerferometria a spekle7 basata sigli stessi principi di

quella olografica ma lrsquoacquisizione dellrsquoimmagine avviene tramite una telecamera

Lrsquoolografia conoscopica che usa una telecamera nella quale tra obbiettivo e

sensore CCD ha un cristallo che separa in due parti la luce proveniente

6 CartiglioDisegno di un rotolo di carta in parte srotolato sul quale li leggono iscrizioni 7 Speckle (macchiolina) Viene chiamata cosigrave la figura punteggiata che si ottiene quando unrsquoonda coerente viene fatta passare attraverso un mazzo disordinato

31

dallrsquooggetto creando una figura di interferenza dalla quale si ricava la distanza di

ogni punto dellrsquooggetto in esame

Annoveriamo tra le tecniche in luce coerente anche una variante del sistema a

tempo di volo che sfrutta lo sfasamento tra lrsquoimpulso laser generato e registrato

ottenendo una maggiore precisione

232a Lrsquoolografia conoscopica

Con questa tecnica egrave possibile misurare con estrema precisione la distanza tra la

sonda ottica usata e per cosigrave dire ogni ldquosingolo puntordquo della superficie (non si

usa infatti quasi mai per ricostruire lrsquointero corpo dellrsquooggetto) in esame

Il principio di funzionamento egrave il seguente un laser a diodi produce un raggio

che egrave riflesso totalmente da un beam-splitter a 90deg verso il campione Parte dellrsquo onda

luminosa riflessa viene captata dallrsquoobbiettivo attraversa lo splitter (ora con

proprietagrave di trasparenza) e incontra il modulo conoscopico Questo elemento

costituito da un cristallo monoassiale8 birifrangente9 posto tra due lamine

polarizzatrici separa i raggi luminosi che vi incidono in due componenti raggio

ordinario e raggio straordinario

Questi dopo aver percorso praticamente lo stesso cammino ottico

interferiscono dando luogo a frange circolari sulla superficie del sensore CCD La

fittezza delle linee della frangia dipende dal cammino ottico dei raggi

dallrsquooggetto scansionato al sensore ecco che allora misurandola si risale alla

distanza di ogni punto dalla sonda

Figura 27Funzionamento di una sonda conosco pica[16]

8 Monoassiale Con un solo asse ottico 9 Birifrangente Con due indici di rifrangenza ortogonali fra loro

32

Elaborando dunque il segnale restituito dal CCD si risale al ldquoperiodordquo di ogni

singola frangia fatto poi corrispondere ad una distanza Poicheacute la lettura del CCD

puograve essere ripetuta con una frequenza di alcune migliaia di Hz alla stesa velocitagrave egrave

anche possibile acquisire le misure

La distanza dellrsquoobbiettivo dallrsquooggetto da esaminare puograve variare da poche

decine di mm a poche decine di centimetri a seconda delle esigenze cambiando

lrsquoobbiettivo di ripresa

Si raggiungono prestazioni eccellenti Con una distanza di lavoro di 40mm per

esempio si raggiunge una risoluzione di circa 6μm in quota e 30μm nelle

direzioni trasversali con una dinamica di profonditagrave di plusmn4mm

Una caratteristica importante di questo strumento egrave quella di poter lavorare

con un angolo di incidenza minimo di circa 5deg ciograve consente di indagare tratti di

superficie con unrsquoinclinazione fino a plusmn85deg col risultato di riuscire a fare misure

allrsquointerno di fori di diametro inferiore a 1mm con un rapporto profonditagravediametro

fino a 251

Un altro grande vantaggio dellrsquoolografia conoscopica egrave quello di superare i

vincoli pratici di stabilitagrave e sensibilitagrave alla temperatura e alle vibrazioni meccaniche

di cui soffrono gli strumenti interferometrici laser di tipo convenzionale dato

lrsquounica sorgente di luce coerente che viene separata solamente dentro il cristallo

birifrangente

Il sistema trova numerose applicazioni nel campo del restauro e della

conservazione ogniqualvolta si debbano analizzare con grande dettaglio oggetti o

parte di essi microdeformazioni su dipinti microscopiche incisioni su pietra o

rilievi su tavole usate per la litografiaecc ecc

Nelle immagini seguenti unrsquoindagine in olografia conoscopica effettuata su un

quadro di Raffaello La Madonna del cardellino Da notare i due solchi verticali nella

parte centrale del riquadro

Figura 28Madonna del cardellino Raffaello 1506 Galleria degli Uffizi e particolare (restituito in luce radente) dopo unrsquo olografia conoscopica

33

223b Lo scanner laser a misura di fase

Questa tecnica apparentemente del tutto simile a quella dello scanner laser TOF

visto nel paragrafo 231a sfrutta il fatto che un impulso laser modulato in ampiezza cambia la sua fase da quando egrave stato emesso a quando egrave rivelato dopo

la riflessione Conoscendo questo sfasamento si puograve risalire alla distanza

percorsa

Solitamente si sceglie per il laser (onda portante) una lunghezza drsquoonda di 1divide

2μm vicino infrarosso data la buona penetrabilitagrave in aria di questo tipo di onda

elettromagnetica mentre la modulazione ( in realtagrave vedremo che di modulazioni ne

occorreranno di diversi tipi) egrave fatta con lunghezze drsquoonda dellrsquoordine del metro

(onde radio)

Figura 29Schema di principio di uno scanner laser a sfasamento di modulazione di ampiezza

Matematicamente la variazione di fase Δ120601 durante tutto il tragitto 2119871 egrave data da

Δ120601 = 119899119896119898 2119871

Dove n egrave lrsquoindice di rifrazione dellrsquoaria da determinare in sede di misura a seconda delle

condizioni di temperatura pressione e umiditagrave relativa e 119896119898 egrave il vettore drsquoonda

corrispondente alla pulsazione di modulazione 120596119898 Con pochi passaggi si ottiene la

distanza cercata

119871 = Δ120601119888 2119899 120596119898

con c velocitagrave della luce

Bisogneragrave tener conto del fatto che il sensore discriminatore di fase (comparatore)

non percepisce quando 120601 ha subito delle rotazioni intere di angolo giro Per questa ragione in

realtagrave la modulazione egrave fatta con diverse frequenze (sottomultipli di un oscillatore interno

allo scanner) per ognuna delle quali si acquisisce una delle cifre della misura finale di ogni

singolo punto Questo egrave chiamato Metodo per decadi Se per esempio un punto egrave

distante dallo scanner 756342m avrograve bisogno di 6 (numero con 6 cifre) frequenze

di modulazione

34

24 Tecniche microscopiche

Lrsquoapplicazione della microscopia ottica ed elettronica nel campo dei Beni Culturali

fornisce un contributo scientifico di estremo interesse Ersquo infatti applicata per

indagini diagnostiche finalizzate al restauro passando per lrsquoanalisi del materiale

artistico di varia natura analizzando il suo stato di conservazione e anche

permettendo lrsquoindividuazione delle tecniche usate nella realizzazione dellrsquoopera

Infatti lrsquoutilizzo del microscopio ottico o elettronico a scansione permette lrsquoanalisi

approfondita relativa sia alla morfologia della superficie che alla composizione

chimica elementare di campioni di vario tipo ad elevati ingrandimenti fornendo

importanti informazioni in fase di restauro

241 La microscopia elettronica a scansione SEM

Il microscopio elettronico a scansione SEM (Scanning Electron Microscope)

fornisce informazioni sullrsquoaspetto sulla natura e sulle proprietagrave delle superfici e

degli strati sottostanti di campioni con risoluzione media di 2divide5 nm Il principio

di formazione delle immagini le quali saranno riprodotte con un effetto

tridimensionale egrave sequenziale Un fascio di elettroni (sonda) viene focheggiato

sulla superficie del preparato e fatto scorrere su esso secondo linee parallele

ravvicinate come avviene per un pennello elettronico di un tubo televisivo

Figura 30Schema di un microscopio elettronico a scansione[15]

Il diametro della sonda quando incontra la superficie del campione egrave di circa

2nm Lrsquointerazione del fascio accelerato da una differenza di potenziale che va da

poche centinaia di volt a diverse decine di kV con gli atomi del preparato da luogo a

diversi tipi di ldquoprodottirdquo ([15]Valdregrave) con ognuno dei quali si creeragrave un segnale tra

cui i piugrave importanti nelle applicazioni per i beni culturali sono

Elettroni secondari (SE) convenzionalmente definiti come gli elettroni

uscenti dal preparato con energia le50eV Provengono da una profonditagrave di

pochi nm sono prodotti dal fascio primario interagendo anelasticamente con

35

gli elettroni di valenza del campione Il segnale SE egrave il piugrave frequentemente usato

utilizzato principalmente per informazioni sulla topografia delle superfici

Lrsquoimmagine fornita appare in rilievo come se lrsquoosservatore fosse al livello del

diaframma D (vedi figura) e guardasse il campione illuminato da una

ipotetica sorgente posta in corrispondenza del rivelatore

(scintillatorefototubo)

Elettroni retrodiffusi (BSE) Back-Scattered Electrons Elettroni con energie

ge50eV che provengono dal preparato in seguito ad interazioni elastiche

principalmente con nuclei Il segnale BSE fornisce informazioni legate al

numero atomico medio della zona di provenienza (il numero di eventi di

scattering elastico cresce al crescere del numero atomico Gli elementi piugrave

pesanti saranno evidenziati da un segnale piugrave luminoso sullo schermo) alla topografia

e alla struttura cristallina del materiale attraversato

Raggi X Sono quelli della radiazione caratteristica o di bremsstrahlung

Provengono da strati piugrave profondi del campione da una sfera di raggio di

qualche μm al di sotto della sonda Il segnale X viene usato per il

riconoscere e quantificare gli elementi chimici

Elettroni Auger Ersquo un processo di autoionizzazione in cui in luogo di

radiazione X proveniente da una ricombinazione crsquoegrave unrsquoespulsione di un

elettrone

Figura 31Rappresentazione schematica nel caso di un fascio con incidenza normaledelle profonditagrave da

cui provengono i segnali SEBSEAuger(A) e raggi X[15]

Normalmente un microscopio SEM lavora con un alto vuoto al suo interno circa

10minus3Pa questo per evitare lrsquointerazione tra particelle sonda o da misurare con

lrsquoaria Un altro requisito questa volta dei campioni egrave che essi siano elettricamente

conduttivi in caso contrario si provvederagrave alla metallizzazione procedimento

tramite il quale si deposita un sottilissimo strato 1divide40 nm di metallo come ad

esempio oro carbone platino ecc

Sviluppi di questa tecnologia portano nuove e piugrave ampie possibilitagrave

nellrsquoanalizzare reperti dalla natura piugrave varia opportunitagrave utilissime nel campo dei

beni culturali

36

241a Lrsquoanalisi SEM-EDS

Parlando di analisi SEM-EDS citata anche come microanalisi EDS si fa riferimento

allrsquouso della microscopia SEM abbinata allrsquoanalisi dei raggi X caratteristici della

zona analizzata del campione che vengono prodotti per fluorescenza Lrsquoanalisi egrave

fatta in dispersione di energia da cui lrsquoacronimo Energy Dispersive Spectroscopy (of X ray)

Il rivelatore normalmente egrave a stato solido Si drogato con Li che ha bisogno di

essere raffreddato da azoto liquido o piugrave recentemente Si drogato con HgI2 per il

quale egrave sufficiente un raffreddamento termoelettrico

Nelle figure qui sotto ([13]Pasquariello Pinzari amp De Mico 2007) un esempio

di indagine SEM-EDS su una vecchia stampa fotografica della quale si voleva

verificare tra le altre cose la composizione chimica del cosiddetto sottostrato

(presenza o meno del Bario) cioegrave la parte compresa tra il supporto primario

(cartoncino) e lo strato immagine vero e proprio (alogenuro drsquoargento in gelatina)

Figura 32Esempio di analisi SEM-EDS su una foto drsquoepoca

241b Lrsquoanalisi SEM-VP

Lrsquoesigenza di esaminare campioni che non possono essere inglobati chimicamente o

metallizzati data la loro specificitagrave o talmente delicati da non poter sopportare lo

stress meccanico dovuto alla bassissima pressione di lavoro del SEM ha portato

allo sviluppo dei SEM-VP Variable Pressure cioegrave a pressione variabile I materiali

biologici per esempio costituiti da tessuti molli (cellule) e acqua perderebbero la

loro struttura ldquoevaporandordquose sottoposti a bassissime pressioni Questiper essere

osservati hanno bisogno di solito di una stabilizzazione chimica di disidratazione

o di un surgelamento prima di entrare nel SEM

37

Con la tecnica SEM-VP si puograve praticamente introdurre nella camera porta

campioni il preparato tale e quale grazie ad una pressione presente in quella parte

del microscopio di 5 o 6 ordini di grandezza superiore (10divide750 Pascal) rispetto alla

zona del cannone elettronico e della colonna (10minus3 divide 10minus4 Pascal)

Nei settore dei beni archeologico-culturali dunque in cui egrave assolutamente

proibito modificare il reperto il fatto che si possa evitare la metallizzazione egrave

fondamentale

Nelle immagini seguenti ([14]Pinzari amp Montanari 2007) si egrave riportato un

esempio di studio possibile con il microscopio SEM-VP la catalogazione di una

infestazione fungina sul dorso della copertina di libri Le misure sono state fatte con

una pressione in camera di 150Pa una tensione del fascio di 20kV ed utilizzando il

rivelatore VPSE Variable Pressure Secondary Electrons Lrsquoingrandimento della foto egrave

9800times (dati riscontrabili anche in basso nella foto SEM-VP)

Figura 33Efflorescenze sul dorso dei volumi e prelievo del micelio per mezzo del nastro adesivo

Figura 34Immagine SEM-VP del nastro adesivo utilizzato per campionare le efflorescenze fungine

38

241c Lrsquoanalisi SEM con ED-XRF

Si ha la possibilitagrave di ampliare la profonditagrave di analisi della fluorescenza X

montando sul microscopio SEM una apparecchiatura per Fluorescenza X in Dispersione

di Energia ED-XRF composta da tubo generatore di raggi X e rivelatore allo stato

solido In questo modo si aumenta la profonditagrave di indagine in quanto la capacitagrave

di penetrazione del fascio di raggi X allrsquointerno del campione puograve essere superiore

rispetto a quella scelta per formare lrsquoimmagine del pennello di elettroni

Figura 35Assemblaggio dellapparato SEM con ED-XRF[11]

Usato allrsquointerno del SEM inoltre lrsquoXRF garantisce migliori prestazioni

rispetto al suo utilizzo in aria questo per motivi legati sia alla migliore e piugrave rigida

geometria sorgente-campione-detector sia allrsquoalto vuoto realizzato allrsquointerno della

camera porta campione che evita cosigrave lrsquoassorbimento da parte dellrsquoaria dei raggi X a

bassa energia

Le immagini che seguono ([11]Ferro 2007) riguardano lo studio della

composizione chimica di una scoria metallica rinvenuta nel sito archeologico di Petra

in Giordania da notare il confronto delle due analisi spettrali EDS e ED-XRF

sovrapposte ottenute allrsquointerno del SEM Si possono ottenere con questo secondo

sistema sensibilitagrave nel rilevare gli elementi dalle 10 alle 1000 volte maggiori

Figura 36 Scoria metallica dal sito di Petra IIIdeg secolo aC

39

Figura 37 Confronto tra gli spettri in energia tra microanalisi EDS (avanti) e ED-XRF (dietro) in SEM

242 Il microscopio ottico a luce polarizzata trasmessa

Ogni qualvolta si ha la necessitagrave di esaminare un materiale che al suo interno

presenti componenti anisotrope10 il microscopio ottico a luce polarizzata permette

di individuarle Si sfrutteragrave il fatto che un campione di materiale anisotropo

possedendo due indici di rifrazione ortogonali fra loro saragrave in grado di

suddividere un fascio di luce polarizzata che lo attraversa in due nuove

componenti polarizzate oscillanti secondo la direzione degli suoi indici di

rifrazione

Il microscopio polarizzatore essenzialmente si compone di una sorgente

luminosa un filtro polarizzatore un tavolo porta campione (rotante) e un altro filtro

polarizzatore (detto analizzatore )

10 Anisotropo Si dice di un materiale che ha la capacitagrave di modificare lo stato di polarizzazione della luce che lo attraversa Chiamato anche birifrangente

40

Figura 38 Configurazione di un microscopio a luce polarizzata

Schematicamente possiamo riassumere cosigrave il percorso del raggio luminoso il filtro

polarizzatore seleziona una direzione di vibrazione per il campo E della sorgente

luminosa Il campione birifrangente ldquoscomponerdquo le direzioni di vibrazione di E in

ordinaria e straordinaria che dunque perdono la relazione di fase allrsquouscita del

campione possedendo una differenza di cammino ottico Δ119897 = Δ119899119889 con

Δ119899 = 119899119904 minus 119899119900 e d spessore del campione Quando il filtro analizzatore le

ricompone si nota una variazione dellrsquointensitagrave luminosa rispetto a quella iniziale

dovuta proprio a Δ119897

Posizionando dunque i due polarizzatori incrociati fra loro ( egrave questa infatti

una analisi ortoscopica e non ci sarebbe nessuna trasmissione di luce se non si

inserisse il materiale birifrangente) e facendo ruotare il campione attorno allrsquoasse

ottico del sistema lrsquointensitagrave dellrsquoimmagine vista varia periodicamente risultando nulla

quando le sue direzioni principali di vibrazione coincidono con quelle del

polarizzatore e dellrsquoanalizzatore (posizione di estinzione) mentre risulteragrave

massima nelle posizioni a 45deg (posizioni diagonali) Si possono cosigrave dedurre

importanti informazioni sullrsquoorganizzazione cristallina del campione in esame

Figura 39Cristallo birifrangente posto tra due polarzzatori incrociati

41

Nella prossima figura si egrave indicato con s e o i piani di oscillazione straordinari e

ordinari con P e A i piani del polarizzatore e dellrsquo analizzatore

Figura 40 Orientazione del cristallo birifrangente e relativa variazione dellintensitagrave trasmessa

Il campione egrave preparato in sezione sottile tramite taglio e abrasione fino a rendere

il campione subtrasparente (in genere 30μm di spessore) e consentire la trasmissione

della luce

Nel campo dei beni culturali questo strumento egrave ampiamente usato per analisi

petrografiche e mineralogiche di materiali lapidei naturali e artificiali In

particolare egrave possibile classificare le pietre naturali identificare le tipologie di

inerte e definire il rapporto inertelegante presente in malte intonaci e stucchi

noncheacute effettuare determinazioni sulle finiture cromatiche sul degrado e sulle

tecniche esecutive

Figura 41 Immagine al microscopio polarizzatore di un frammento di materiale lapideo riconosciuto come trachite dei Colli Euganei

42

Capitolo 3 - Le apparecchiature dellrsquoAteneo

disponibili nel campo dei beni culturali

In questo capitolo approfondiremo alcune tecniche analitiche descritte brevemente

nel capitolo 2 La scelta egrave ricaduta su alcune delle tecniche che allrsquo interno di questo

Ateneo vengono utilizzate anche per la ricerca nel campo dei beni culturali

31 I raggi X la tecnica XRF

311 La produzione di raggi X

Si definiscono convenzionalmente raggi X quella parte di radiazioni dello spettro

elettromagnetico con energia compresa tra 012 keV e 120 keV I raggi X sono il

risultato dellrsquointerazione in un tubo nel quale egrave stato realizzato un alto vuoto (

10minus6 minus 10minus7 Torr) tra materia lrsquoanodo (tipicamente come anodi vengono usati il

Tungsteno Molibdeno Rame Argentohelliphellip ) ed elettroni prodotti da un filamento

incandescente il catodo e accelerati da una opportuna differenza di potenziale con

conseguente perdita di energia da parte di questi ultimi

Figura 42Schema di principio di un generatore a raggi X[6]

I processi attraverso i quali lrsquoelettrone nellrsquourto con lrsquoanodo perde energia si

possono riassumere nei seguenti punti ([2]Castellano Martini amp Sibilia 2002)

I Lrsquoelettrone eccita lrsquoatomo ldquospostandordquo un elettrone esterno

(perdita di energia di qualche eV) Lrsquoatomo torna poi allo stato

fondamentale con emissione di radiazione nel visibile(quellrsquoorbitale

esterno si puograve chiamare ldquootticordquo)

II Lrsquoelettrone ionizza lrsquoatomo rimuovendo un elettrone esterno

(perdita di energia fino a centinaia di eV)

III Lrsquoelettrone collide con il nucleo atomico in questo caso lrsquoelettrone

orbita parzialmente intorno al nucleo e perde energia per

43

decelerazione Questrsquoultimo fenomeno egrave alla base della bremsstrahlug

parola tedesca che significa radiazione di frenamento

IV Lrsquoelettrone collide con un elettrone interno dellrsquoanodo(shell K L

Mhellip) con conseguente espulsione di questrsquoultimo(con una energia

cinetica Ec) Se WK(LM) indica lrsquoenergia di legame dellrsquoelettrone alla

shell KLMhellip lrsquoenergia richiesta per il processo egrave Ec+WK(LMhellip) Un

elettrone piugrave esterno va a sostituire quello espulso con emissione

di radiazione X la quale egrave caratteristica della sostanza colpita

La radiazione X egrave prodotta essenzialmente dai processi fisici riportati al punto III e

IV Esaminiamoli con maggior dettaglio

La ldquoradiazione biancardquo (breemstrahlung)

Una particolare attenzione merita la radiazione X prodotta dal fenomeno riportato

sopra al punto III Dunque accade che lrsquoelettrone decelera o in genere subisce una

variazione anche puramente direzionale dellrsquoaccelerazione da questa perdita di

energia scaturisce un fotone X che viene emesso a partire dalla regione dellrsquourto Il

processo di breemstrahlung egrave il piugrave importante almeno in termini di estensione dello

spettro che produce In esso lrsquoemissione di raggi X avviene con

continuitagrave(radiazione bianca) esistendo tuttavia una lunghezza drsquoonda limite

120582m al di sotto della quale non vi egrave emissione

Figura 43 Spettri continui di raggi X per alcuni valori della tensione applicata[6]

Il principio di conservazione dellrsquoenergia vieta infatti che vengano emessi fotoni con

energie maggiori di quella massima degli elettroni EM accelerati contro lrsquoanodo

data da

44

119864119872 = 119890119881 (31)

Essendo e la carica dellrsquoelettrone e V la differenza di potenziale tra il filamento

emettitore di elettroni e lrsquoanodo Questa lunghezza drsquoonda minima corrisponde ad

un processo di frenamento in cui lrsquoelettrone incidente perde tutta la sua energia in

un unico urto producendo un fotone con 120582m pari a

λm =ℎ119888

119890119881 (32)

Naturalmente questo implica che vi sia una frequenza massima ammissibile 120584M

data dallrsquoequazione

120584119872 =119864119872

ℎ (33)

Rispetto alla figura 2 una grafico che avesse in ascissa lrsquoenergia ( o la frequenza )

verrebbe ribaltato rispetto ad un asse verticale evidenziando una EM (o una 120584119872)

saragrave questa la visualizzazione piugrave frequente degli spettri X negli usi delle varie

procedure sperimentali

La radiazione caratteristica la fluorescenza dellrsquoatomo

Il processo brevemente descritto sopra al punto III egrave alla base della produzione

della radiazione X caratteristica Oltre allo spettro continuo sono presenti infatti

righe monocromatiche caratteristiche alcune delle quali particolarmente intense

Mentre lo spettro continuo egrave molto simile per tutte le sostanze con il detto limite

inferiore 120582119898 e un solo massimo di intensitagrave a circa 120582 =15120582119898 le righe

caratteristiche variano da sostanza a sostanza costituente lrsquoanodo Dunque

bombardando una sostanza con elettroni veloci alcuni atomi si ionizzano

espellendo un elettrone di una shell interna Supponiamo una mancanza di un

elettrone nella shell K in seguito a questo un elettrone di una shell piugrave alta L Mhellip

faragrave una transizione radiativa per riempire il livello libero Naturalmente questa

transizione determina un posto vuoto nel guscio L Mhellip ma questo verragrave occupato

successivamente da un elettrone ancora piugrave esterno nellrsquoatomo emettendo unrsquo altra

riga dello spettro caratteristico Le righe originate dal livello vuoto nella shell K

sono chiamate righe 119870120572 119870120573 119870120574helliphellipe corrispondono alle transizioni LrarrK MrarrK

NrarrK hellipLa transizione Kα da origine alla riga ad energia piugrave alta negli spettri X

Fu il fisico H Moseley che tra il 1913 e 1914 stabiligrave nei suoi primi esperimenti per le

linee 119870120572 che

La radice quadrata della frequenza delle linee 119922120630 egrave direttamente proporzionale

al ndegatomico Z

120584119870119894

2 = 119862119894(119885 minus 120590119870) 119894 = 120572 120573 120574 hellip (34)

Dove Ci egrave una costante indipende da Z e 120590119870 rende conto dello schermaggio

dellrsquoelettrone K rimasto

45

1 lt 120590119870 lt 2

La stessa regola egrave estendibile alle righe della serie L dovendo perograve sostituire una

costante 120590119871 di schermaggio maggiore

74 lt 120590119871 lt 94

Figura 44 Il diagramma di Moseley di 120642120784

su Z per le linee Kα[1]

La (44) fu subito generalizzata da Moseley considerando la formula di Bohr per i

livelli energetici di atomi ad un elettrone che si muovono perograve in un potenziale

colombiano di carica 119885 minus 120590

120584119898119899 = 119877 infin 119885 minus 120590 2 1

1198982 minus1

1198992 119898 lt 119899 (35)

dove m n sono i numeri quantici principali delle shell di arrivo e partenza

rispettivamente e R infin egrave la costante di Rydberg avendo usando lrsquoapprossimazione

di massa nucleare infinita

119877 infin =119898

4120587ℏ3

1198902

4120587ℇ0

2

(36)

In realtagrave non esiste una sola linea Kα Kβo Lα Lβhellip

Lrsquointerazione spin-orbita separa i livelli energetici delle shell (tranne la shell K)

Nella shell L gli elettroni con ℓ = 0 hanno lrsquoenergia di legame piugrave grande quelli

con ℓ = 1 e 119895 = 1 2 piugrave bassa e quelli con ℓ = 1 e 119895 = 3 2 ancora piugrave bassa

Questi tre livelli sono chiamati LI LII e LIII La separazione in energia egrave grande

abbastanza da poter essere agevolmente evidenziata negli spettri essendo

46

proporzionale a 119885 minus 120590119870 4come mostra la formula di struttura fine per

lrsquointerazione spin-orbita

ℓ 119904119890 119895 = ℓ + 1 2

Δ119864 =1198981198882 119885minus120590119870 120572 4

41198993ℓ ℓ+1 2 times (37)

minusℓ minus 1 119904119890 119895 = ℓ minus 1 2

Con

120572 =1198902

4120587휀0ℏ119888 (38)

costante di struttura fine

Potremo dunque osservare fra le altre le righe Kα1 e Kα2 che corrispondono alle

transizioni LIII rarrK e LII rarrK rispettivamente Il seguente schema mostra i due

gruppi (K e L) di transizioni principali

Figura 45Schema (non in scala) delle principali transizioni X permesse[1]

Le transizioni saranno regolate dalle regole di selezione Δℓ = plusmn1 Δj = 0 plusmn1

Per esempio le righe Kα1 e Kα2 del Tungsteno hanno

1205821198701205721 = 0214Å 1198641198701205721 = 579119896119890119881

1205821198701205722 = 0209Å 1198641198701205722 = 593119896119890119881

Ersquo molto utile per gli usi pratici in cui il materiale egrave coinvolto mostrare uno spettro

di un tubo a raggi X con anodo di Tungsteno

47

Figura 46Spettro dei raggi X prodotti da un tubo RX con anodo di Tungsteno a 80 kV[2]

Si notano oltre la radiazione continua di bremstrahlung e i due picchi Kα1 e Kα2 anche i due picchi Lα e Lβ che sono molto meno energetici di quelli K ma anche

molto piugrave probabili

312 La sezione drsquourto di assorbimento

Una volta che si ha a disposizione una sorgente di raggi X essi possono essere usati

per ionizzare lrsquoatomo attraverso lrsquoeffetto fotoelettrico Ovvero i raggi X stessi

possono essere usati a posto degli elettroni per produrre a loro volta radiazione X

dalla sostanza irraggiata I fotoni di adeguata energia dunque possono determinare

eccitazione o dare luogo alla rimozione di elettroni ove abbiano energie sufficienti a

vincere lrsquoenergia di legame della shell La sezione drsquourto 120590 di questo processo egrave

espressa in buona approssimazione dalla formula della sezione drsquourto per atomi

idrogenoidi

120590 =16 2120587

312057281198855

1198981198882

ℏ120596

7 2

11988602 (39)

1205720 = 0529177Å (raggio di Bohr)

anche se lrsquoapprossimazione di dipolo con la quale egrave stata ldquocostruitardquo egrave sempre

meno congrua allrsquoaumentare dellrsquoenergia dei fotoni La sezione drsquourto diminuisce

dolcemente allrsquoaumentare della frequenza de fotoni come ℏ120596 minus7 2 fino a che non

si raggiunge un energia sufficiente per espellere un elettrone dalle shell piugrave interne

A questo punto la sezione drsquourto ha un brusco aumento siamo in presenza del

cosiddetto ldquoabsorption edgesrdquo (soglie di assorbimento) Simili picchi si

incontrano ogni qual volta si raggiungono energie sufficienti a strappare elettroni in

shell via via piugrave profonde

48

Figura 47Andamento del coefficiente di assorbimento di massa del piombo in funzione di 120640 e E

La figura 6 mostra il coefficiente di assorbimento di massa che ha lrsquoandamento del

tutto analogo a 120590 Dunque la scelta di opportuni valori della tensione del tubo a

raggi X determina le energie del fascio dei fotoni prodotti incidenti su un materiale

e quindi la possibilitagrave che si verifichino i processi di assorbimento in esame Queste

considerazioni fanno parte delle attivitagrave preparatorie e delle impostazioni

preliminari allrsquoanalisi ED-XRF

313 Il sistema XRF in uso nel dipartimento di Fisica di

Camerino

Nel laboratorio XAS (X-ray Absorption Spectroscopy) del dipartimento di fisica

dellrsquouniversitagrave di Camerino opera un apparato per analisi ED-XRF il cui nucleo egrave

il sistema rivelatore (XR-100CR) amplificatore e alimentatore (PC2CR)

convertitore analogico-digitale+scheda multicanale(MCA 8000A) prodotto

dalla AMPTEK INC [5]

49

Figura 48Schema dei collegamenti dellapparato rivelatore-analizzatore[5]

Alcune caratteristiche del rivelatoreXR-100CR

Tipo di sensore Si-PIN(Fotodiodo di silicio a tre strati drogati P e N

separati da uno stato ad alta resistivitagrave quasi Intrinseco)

Dimensioni del sensore 24mmtimes28mm(7mm2)

Spessore del Silicio 300μm

Risoluzione in energia FWHM11 220eV

(misurata sulla riga a 59 keV del 55Fe)

Finestra del rivelatore Berillio spessore 25μm

La risoluzione in energia egrave il grado di precisione del picco delle righe rivelate piugrave ha un valore basso e piugrave la riga saragrave stretta e dunque piugrave discriminata in energia dalle altre

Le curve di efficienza e di trasmissione

Ersquo interessantissimo analizzare il comportamento dei componenti principali del

rivelatore cioegrave il sensore vero e proprio Si-PIN e la finestra di Berillio al variare

dellrsquoenergia dei fotoni In generale infatti il comportamento di un sensore o di un

materiale a basso assorbimento di raggi X varia a seconda dellrsquoenergia delle

radiazioni elettromagnetiche con cui interagiscono dando luogo a fenomeni di

filtraggio

11 FWHM Full Width Half Maximum egrave la larghezza della riga a metagrave della sua altezza Piugrave questo parametro egrave piccolo migliore saragrave la risoluzione

50

Figura 49Trasmissione di raggi X attraverso la finestra di Berillio[5]

Ersquo necessario isolare sotto vuoto il sensore dato che lo si fa lavorare a bassa

temperatura (ndash30 ndash40 degC) Si sceglie il Berillio come finestra dato che egrave il materiale

che minimizza lrsquoassorbimento di raggi X Come si vede sopra 6keV lrsquoefficacia del

conteggio si avvicina al 100

Vediamo ora la curva di trasmissione (percentuale dei fotoni che interagiscono

fotoelettricamente sul totale) del sensore SiPIN

Figura 50Efficienza del rivelamento del sensore di Si [5]

Il grafico seguente tenendo conto di entrambi gli andamenti di cui sopra mostra

lrsquoefficienza intrinseca di rivelazione a ldquopiena energiardquo cioegrave ldquola probabilitagrave che

un fotone X entrato nel sensore depositi tutta la sua energia per effetto

fotoelettricordquo

Curva del

rivelatore del

laboratorio di

Camerino

51

Figura 51Efficienza intrinseca () di rivelazione a piena energia[5]

In sostanza la finestra di Berillio e il sensore Si-PIN consentono la rivelazione di

elementi la cui energia di emissione caratteristica sia compresa tra 1-2keV e 50-

60keV circa a basse energie lrsquoimpedimento egrave la finestra di Berillio a quelle alte egrave il

rivelatore (scritte in inglese ai bordi del grafico) Nella figura sopra sono mostrati i

riferimenti delle linee Kα di diversi elementi mancano tutti gli altri tipi di righe che

ovviamente consentono di individuare atomi diversi da quelli menzionati dal

grafico o che il grafico mette in una zona di scarsissima efficienza Risulta chiaro

allora che lrsquoassorbimento della finestra di Berillio alle basse energie unitamente alla

bassa ldquoresa di fluorescenzardquo degli elementi leggeri fa si che la tecnica XRF non trovi

applicazione per elementi a basso numero atomico (Zle10)

52

32 I raggi ultravioletti Lrsquoosservazione in

fluorescenza UV

In generale la fluorescenza egrave la proprietagrave di alcune sostanze solide liquide e

aeriformi per la quale allorchegrave sono colpite da una radiazione riemettono quasi

istantaneamente (ritardo di 10minus8s) altre radiazioni la cui lunghezza drsquoonda

dipende da quella della radiazione eccitante e dalla natura della sostanza Ersquo

sinonimo di luminescenza

Ci occuperemo in questa parte il fenomeno della fluorescenza indotta da raggi

UV approfondendone la genesi fisica

321 Il fenomeno della fluorescenza UV nelle molecole

Lo stato energetico di una molecola egrave descritto da tre parametri quantici il grado di

eccitazione elettronico il grado di eccitazione vibrazionale e il grado di eccitazione

rotazionale Quello energeticamente piugrave importante egrave quello elettronico (poi quello

vibrazionale) e una molecola puograve o meno coinvolgerlo nelle transizioni da uno

stato energetico allrsquoaltro Ci possono essere cioegrave transizioni puramente rotazionali

transizioni roto-vibrazionali (in cui cambia lo stato vibrazionale) e infine

transizioni tra stati elettronici diversi

La fluorescenza UV egrave un fenomeno di questo tipo in cui la molecola assorbe

radiazione ultravioletta questo provoca una eccitazione elettronica e il processo di diseccitazione avviene in maniera tale che la radiazione emessa egrave di

minore energia ricadendo nel visibile Ersquo utile ora illustrare una proprietagrave che le molecole hanno e che chiarisce meglio il

fenomeno fisico il principio di Franck-Condon

Questo principio afferma che il processo con cui gli elettroni passano da uno

stato energetico allrsquoaltro egrave talmente rapido rispetto al moto dei nuclei che

possiamo considerare questi ultimi (e quindi la loro distanza relativa che saragrave

indicata con R) come fermi nelle eccitazioni-diseccitazioni elettroniche

La conseguenza pratica di questo principio egrave che nei grafici in cui si evidenziano

questi processi la freccia che va da uno stato quantico allrsquoaltro possiamo

disegnarla verticale

Dunque il processo della fluorescenza UV si sviluppa cosigrave dapprima

rispettando il principio di Franck-Condon una transizione di assorbimento fa

passare la molecola da uno stato elettronico ad uno stato vibrazionale di un altro

stato elettronico di energia superiore A questo punto la molecola puograve perdere

energia vibrazionale interagendo con molecole vicine (decadimento termico) e

raggiungere lo stato vibrazionale piugrave basso 119959prime = 120782 dello stato elettronico

53

eccitato Come risultato la radiazione emessa durante la diseccitazione finale

ha una frequenza piugrave bassa e ricadragrave nel visibile

Figura 52 Fenomeno della fluorescenza[1]

33 La radiazione infrarossa La riflettografia IR

Lrsquointerazione energia-materia di strati pittorici con la radiazione del vicino infrarosso cioegrave la banda dello spettro che va dallrsquoestremo visibile rosso fino a una

lunghezza drsquoonda di circa 3μm puograve dar luogo a fenomeni ottici ben diversi da quelli

osservabili in luce visibile

Figura 53Lo spettro della radiazione infrarossa

54

Lrsquoassorbimento la diffusione interna (scattering) e la riflettanza12 possono

assumere valori molto diversi con una conseguente dello strato pittorico a vista

In generale ad un aumento della lunghezza drsquoonda(fino a 120582 cong 22120583119898 )

corrisponde una diminuzione del fenomeno di scattering cioegrave una diminuzione del

potere coprente e quindi un aumento della trasparenza dello strato pittorico

331 Lrsquointerazione della radiazione infrarossa con i mezzi

torbidi

Parliamo di mezzo torbido quando piccole ( 10minus3 divide 1 μm) particelle sono

disperse in una matrice (il mezzo che ldquoospitardquo le particelle) trasparente e omogenea

che puograve essere gassosa liquida o solida Esempi di questo tipo di sistemi sono la

nebbia il fumo le pitture i colloidi liquidi e le soluzioni solide(come i vetri

colorati)

Il comportamento della radiazione infrarossa con questi sistemi egrave

intrinsecamente lo stesso di quello della luce visibile Esso egrave governato da

interazioni come la riflessione la rifrazione la dispersione la diffusione e nel caso di

specifiche sostanze colorate assorbimento (di determinate lunghezze drsquoonda)

La diffusione e lrsquoassorbimento sono fattori determinanti per la

trasmittanza13 di questi sistemi Per esempio il potere coprente di uno strato di

pittura bianca (non considerando lo spessore) egrave dovuto essenzialmente alla

diffusione mentre in uno strato di pittura blu di Prussia14 il fattore dominante egrave

lrsquoassorbimento specifico

La diffusione puograve essere descritta quantitativamente dagli specifici

coefficienti di diffusione delle particelle disperse attraverso la teoria di Kubelka-Munk

Questi coefficienti dipendono dalla lunghezza drsquoonda della radiazione incidente

dalla geometria delle particelle (forma e diametro) e dalla differenza degli indici di

rifrazione del pigmento(particelle) e mezzo(matrice)

In generale per uno strato di pittura bianca (volendo focalizzare il discorso

solo sulla diffusione) possiamo dire che diventa piugrave trasparente

al crescere della lunghezza drsquoonda della radiazione incidente

al diminuire dello spessore dello strato

al diminuire del numero di particelle nello strato(concentrazione

pigmentovolume)

al diminuire della differenza degli indici di rifrazione tra pigmento e

mezzo(legante)

Concludiamo questo paragrafo col dire che nella maggior parte dei casi il massimo

della trasmittanza di un pigmento egrave nel vicino infrarosso tra 18μm e 22μm

12 Riflettanza Il rapporto tra la radiazione retro diffusa e quella inviata 13Trasmittanza Per una superficie investita da una radiazione acustica o ottica il rapporto tra lrsquointensitagrave della radiazione trasmessa entro il corpo e lrsquointensitagrave della radiazione incidente 14blu di Prussia Ferrocianuro ferrico Fe4[Fe(CN)6]3 scoperto casualmente a Berlino nel 1704 Anche chiamato blu di Berlino

55

superando poi questa soglia per le matrici (di origine organica) comincia a

diventare prevalente lrsquoassorbimento della radiazione facendo diventare lo strato

pittorico meno trasparente e il contrasto15 diminuisce

332 Una trattazione matematica del fenomeno

In riflettografia infrarossa si fa spesso riferimento ad una trattazione matematica[2]

(dovuta a Kubelka e Munk) che pur semplificando molto la situazione rispetto alla

realtagrave ha il pregio di essere intuitiva e di identificare la grandezze fondamentali in

gioco Essa ci porteragrave ad esprimere matematicamente la riflettanza di uno strato

pittorico solamente in funzione di coefficienti caratteristici dello strato stesso e

non piugrave in funzione della profonditagrave di penetrazione nello strato pittorico

Nellrsquoambito di questa teoria un dipinto egrave schematicamente descritto come uno

strato di colore (si pensa al colore come un pigmento disperso in un leganteil mezzo)

che ricopre una preparazione di fondo (costituita quasi sempre da una mescola di

gesso e colla animale o da biacca16 ) e sul quale egrave stato tracciato il disegno preparatorio

(fatto con carboncino grafite o punta metallica )

Le proprietagrave ottiche delle parti in questione e del sistema vengono considerate

in questo modo

Il legante viene considerato perfettamente trasparente

Il pigmento egrave considerato in grado di diffondere la radiazione che incide

normalmente

Si considera solo la diffusione che allrsquointerno dello strato si propaga ortogonalmente

ad esso in avanti o allrsquoindietro

La riflessione speculare non viene considerata

La lunghezza drsquoonda della radiazione egrave molto maggiore del diametro medio dei granuli di

pigmento

La radiazione proveniente dalla sorgente IR giunge sulla superficie del dipinto e

penetra in parte al di sotto di essa

Supponiamo che la radiazione non assorbita si propaghi lungo lrsquoasse x e

parte di essa venga diffusa ma solo nella direzione opposta si considera cioegrave

solo la retrodiffusione

Con 119868 119909 si indica il flusso di radiazione proveniente dalla sorgente

Con 119869 119909 si indica il flusso di radiazione retrodiffusa verso il rivelatore

Sia K il coefficiente di assorbimento della radiazione nello strato

Sia S il coefficiente di diffusione della radiazione nello strato

Accade che attraversando lo spessore 119889119909 lrsquointensitagrave 119868 119909 varia a causa

dellrsquoassorbimento della diffusione si considereragrave dunque per 119868 119909 anche il

contributo di 119869 119909 Un ragionamento analogo vale anche per il flusso 119869 119909

15 Contrasto In rifletto grafia per lrsquoindividuazione di linee scure su fondo bianco egrave definito come il rapporto tra la riflettenza della sostanza scura e la riflettanza del fondo bianco 16 Biacca Anche detta ldquobianco di piombordquo egrave un carbonato basico del piombo2PbCO3ndashPb(OH)2

56

In formule

119889119868 119909 = 119870 + 119878 119868 119909 119889119909 minus 119878 119869 119909 119889119909

(316)

119889 119869 119909 = minus(119870 + 119878)119869 119909 119889119909 + 119878 119868 119909 119889119909

Le equazioni cosigrave ricavate costituiscono il sistema di Kubelka-Munk in forma

differenziale

Figura 54Propagazione della radiazione diretta e retrodiffusa secondo lo schema di Kubelka-Munk

In riflettografia si definisce in linea di principio per ogni livello di profonditagrave della

superficie pittorica la riflettanza 119877 119909 come

119877 119909 =119869 119909

119868 119909 (317)

Derivando rispetto a x la (316) e sostituendo nel risultato ottenuto le (315) si ha

per 119877 119909 lrsquoequazione differenziale

119889119877 119909

119889119909= 1198781198772 119909 minus 2(119870 + 119878)119877 119909 + 119878 (318)

Ponendo 119883 = 119909 minus 1199090 1198770 = 119877 1199090 119886 =119870+119878

119878 119887 = 1198862 minus 1 si ha la soluzione

cercata per la riflettanza

119877(119883) =1+ 1198770 119887 coth 119887119878119883 minus119886

119886+119887 coth 119887119878119883 minus1198770 (319)

57

Mettiamoci ora nelle condizione di sapere come diventa 119877(119883) se si ha a che fare con

grandi spessori basta calcolarne il limite per 119883 rarr infin sapendo che coth 119909 =119890119909+119890minus119909

119890119909minus119890minus119909 si ha

119877infin = lim119883rarrinfin 119877(119883) =1+1198770(119887minus119886)

119886+119887minus1198770=

119870

119878+ 1 minus

119870

119878

2

+ 2119870

119878 (320)

Si vede chiaramente cosigrave che 119877infin dipende solamente dal rapporto 119870 119878 che egrave proprio

di ogni pigmento

Lrsquoandamento di 119877infin egrave quello visualizzato qui sotto

Figura 55 Andamento di 119929infin in funzione di KS

Naturalmente fare il limite per 119883 rarr infin ha solamente un senso matematico Nella

realtagrave si puograve misurare la riflettanza dei pigmenti con uno spettrofotometro e si

riscontra che giagrave con spessori di qualche millimetro crsquoegrave una buonissima

corrispondenza con lrsquoandamento di 119877infin

Dunque la trattazione di Kubelka-Munk che afferma con la (320) che per

119883 rarr infin la riflettanza non dipende piugrave dallo spessore dello strato ha un effettivo

riscontro con la realtagrave dove nella maggior parte dei casi si opera su spessori di 12

mm

Dalla (320) con pochi passaggi matematici ci si ricava 119870 119878 in funzione di 119877infin 119870

119878=

119877infin minus1 2

2119877infin (321)

Possiamo ora introdurre una nuova grandezza fondamentale in riflettografia il

contrasto

119862 =119877119887 119909

119877119908 119909 (322)

dove 119877119887 119909 e 119877119908 119909 sono rispettivamente la riflettanza di una linea ldquonerardquo del

disegno preparatorio e quella della superficie ldquobiancardquo del fondo e x rappresenta lo

spessore di pigmento soprastante Da come egrave definito ci si auspica sempre che C

abbia un valore prossimo a 0

Dal contrasto in linea di principio puograve essere ricavato lo spessore di

oscuramento 119883119889 = 119909119889 minus 1199090 definito come il minimo spessore di un dato pigmento in

grado di rendere completamente invisibile a una determinata strumentazione il disegno

58

preparatorio sottostante Esso puograve essere interpretato anche come un indice della

qualitagrave di un apparato per riflettografia

Vediamo ora come sia possibile ricavarsi Xd

Sia Cl il contrasto limite ossia il minimo contrasto rilevabile da un determinato

sensore dalla definizione di C Cl =119877119887 119883119889

119877119908 119883119889

Tenendo presente la (319) ponendo in essa 119910 = 119887 coth(119887119878119883119889) e sostituendo in Cl

si ottiene

1199102 ClR0w minus R0b + 119910 1 minus Cl R0bR0w minus 1 +

+Cl(a minus R0b)(1 minus aR0w ) + (a minus R0w )(aR0b minus 1) = 0 (323)

che egrave unrsquoequazione di secondo grado in y

Dunque conoscendo la riflettanza del fondo R0w la riflettanza del materiale usato per

il disegno preparatorio R0b la 119877infin del colore che ricopre il fondo e il suo coefficiente di diffusione

si puograve ricavare la y da cui trovare poi Xd con la formula

119883119889 =coth minus1 119910 119887

119887119878 (324)

333 La fotocamera CCD CHROMA C3 1600E

La facoltagrave di scienze dellrsquouniversitagrave di Camerino ha a disposizione per le

acquisizioni di immagini nel campo dei beni culturali una fotocamera digitale [10]

con sensore a stato solido CCD (Carge Coupled Device) CHROMA C3 1600E

prodotta dalla DTA

Figura 56 Fotocamera digitale CCD CHROMA C3 1600E

Cuore di questa apparecchiatura egrave il sensore per immagini CCD KAF1602(E)

prodotto dalla Kodak[9]

Figura 57Sensore per immagini CCD Kodak KAF-1602(E)

59

Alcune caratteristiche del CCD

Numero di pixel 1536(H)x1024(V)

(Circa 16MPixel di definizione)

Dimensioni del pixel 9x9 μm2

Dimensioni sensore 138x92 mm2

(corrisponde ad un rapporto 32)

FWC 105elettr

(Full Well Capacity Parametro indicante il massimo numero di elettroni

immagazzinabili in ogni pixel Ersquo da questa caratteristica che dipende sia

lrsquointensitagrave del segnale che del rumore Ersquo comunque auspicabile avere un

FWC piugrave alto possibile anche ge500000 cosigrave da poter lavorare anche su

immagini in cui ci sono zone illuminate diversamente evitando che su

quelle illuminate fortemente si crei sovraesposizione)

DC (misurata a 25degC) 20 elettr(pixel∙secondo)

(Dark Current Ersquo il numero di elettroni generato termicamente in ogni

pixel anche se non egrave esposto a radiazione ldquohellipcorrente di buiohelliprdquo Puograve essere

sottratta via software e bisogna tenerne conto soprattutto nelle acquisizioni

a lunga esposizione Con il raffreddamento termoelettrico di tipo Peltier17

puograve essere ridotta di molto)

Figura 58 Andamento della Dark Current a seconda della temperatura del CCD

QE 40 50 60

(Quantum Efficiency Misurata a tre diverse lunghezze drsquoonda 450nm

550nm 650nm Ersquo uno dei parametri piugrave importanti per valutare la qualitagrave di

un sensore Definito come il numero di elettroni di segnale creati per ogni

fotone incidente)

17 Peltier Jean Charles Athanase Fisico francese (Ham[Somme]1785-Parigi1845) Nel 1834 sccoprigrave lrsquoeffetto termoelettrico che da lui prese il nome

60

DR 74dB

(Dinamic Range Dipende dal rapporto tra la quantitagrave massima di elettroni

utilizzabili e il noise floor 119899119890~ cioegrave massimo numero di elettroni del rumore

di fondo per pixel Piugrave precisamente 119863119877 = 20 log10 119865119882119862 119899119890~ con

119899119890~ =15 elettroni)

La risposta spettrale del sensore quella che prima si egrave solo accennata in maniera

frazionata come QE egrave senza dubbio il parametro fondamentale In riflettografia

infrarossa per esempio si auspica che questo parametro sia alto attorno a 1ndash2 μm

Figura 59 Risposta spettrale QE del sensore KAF-1602 (E)

I filtri a disposizione

Ci sono 7 filtri a disposizione [10] per i vari tipi di acquisizioni di immagini

Tre filtri passa banda nel visibile RGB

Figura 60 Curve di trasmittanza dei tre filtri RGB

In realtagrave la curva di trasmissione dei filtri Blu e Verde aumenta nella regione

dellrsquoinfrarosso per questo motivo si egrave dotati di un filtro IR-Cut (taglia infrarosso)

da porre di fronte allrsquoobbiettivo

Filtro passa banda nellrsquoinfrarosso

Presenta due ldquopicchirdquo attorno a 500nm pari a circa 1-2 di trasmittanza

61

Figura 61 Curve di trasmittanza nel visibile e nel vicino infrarosso del filtro passa banda IR

Filtro passa banda nellrsquoultravioletto

Centrato sui 340 nm e con una ampiezza di banda al 50 della sua trasmittanza

massima FWHM pari a 85 nm

Filtro passa alto nellrsquoinfrarosso

Ha la lunghezza drsquoonda di cut-off (50 della sua trasmittanza max tmax) a 780 nm

A 680nm si ha 001 tmax a 850 nm si ha 95 tmax a 900 si ha 99 tmax

Figura 62 Ricostruzione dai dati dello spettro in trasmittanza dei due filtri passa banda UV e passa alto IR (Il tmax egrave arbitrario e sono stati posti uguali per praticitagrave di descrizione)

Filtro taglia Infrarossi

E lrsquounico filtro che egrave posto fuori dalla fotocamera essendo montato sullrsquoobbiettivo e

ha un diametro di 50mm (gli altri 25mm)

A parte dunque lrsquoultimo filtro IR-cut gli altri sono posizionati su una ruota

porta filtri posta allrsquointerno del corpo macchina e azionabile via software

62

Figura 63 Immagine indicativa di una ruota porta filtri per fotocamere CHROMA

Con questa apparecchiatura egrave possibile effettuare oltre la riflettografia infrarossa

anche lrsquoesame in tricromia in falso colore usando il filtri passa banda IR verde e

rosso

34 La tecnica FT-IR

Con lrsquoacronimo FT-IR che sta per Fourier Transform-Infra Red (spectroscopy) si

indica quella tecnica che permette il riconoscimento delle sostanze che

compongono un campione attraverso un esame spettroscopico eseguito in luce

infrarossa In questo caso perograve il risultato finale che consiste in un spettro di

assorbimento della radiazione nel dominio delle frequenze (cioegrave dove sullrsquoascissa

del grafico ci sono le frequenze) saragrave frutto di una trasformata di Fourier di un

altro grafico chiamato interferogramma nel dominio dei tempi

341 Eccitazioni vibrazionali delle molecole

Come mai egrave proprio la radiazione infrarossa la piugrave adatta a stimolare transizioni di

tipo vibrazionale nei nuclei di una molecola

Si puograve rispondere a questa domanda anche con delle considerazioni legate alla fisica

classica se consideriamo che gli elettroni sono legati alla molecola con una forza F con la stessa

forza i nuclei saranno legati tra loro a formare la molecola Approssimando questa forza a

una di tipo armonico (massa-molla) possiamo dire che la pulsazione del moto

elettronico egrave 120596119890 = 119896 119898 mentre la pulsazione del moto nucleare egrave 120596119873 = 119896 119872

con m massa dellrsquoelettrone M massa del nucleo e k costante elastica della F

Il rapporto tra lrsquo energia vibrazionale e quella elettronica saragrave allora dato da

119864119907

119864119890=

ℏ120596119873

ℏ120596119890cong

119898

119872 (322)

Essendo 119898

119872 compreso nel range 10minus3 divide 10minus5 possiamo affermare che le energie di

eccitazione vibrazionali sono qualche centinaio di volte piugrave piccole di quelle

63

elettroniche Essendo questrsquoultime dellrsquoordine di qualche eV lo spettro di

assorbimento-emissione vibrazionale cadragrave nel vicino e medio infrarosso

Figura 64 Collocazione spettrale delle vibrazioni molecolari

Si possono esprimere le frequenze 120642 in cm-1 (omettendo di moltiplicare per c

velocitagrave della luce) dato che se 119888 = 120582120584 allora 120584 = 119888120582

Si egrave giagrave parlato nel paragrafo 2 di questo capitolo dei livelli energetici

vibrazionali

Figura 65Schema energetico di una molecola biatomica e livelli vibrazionali[12]

Le transizioni di cui ci occupiamo qui naturalmente non coinvolgono livelli

elettronici ma solo passaggi da uno stato roto-vibrazionale ad una altro Infatti

oltre alle energie elettroniche e vibrazionali esistono pure le energie rotazionali che

sono dellrsquoordine 10minus3 divide 10minus5 volte piugrave piccole di quelle elettroniche e 10minus3 2 divide

10minus5 2 volte piugrave piccole di quelle vibrazionali cioegrave circa 10minus3eV

Per comprendere meglio quello che succede consideriamo le molecole

biatomiche per queste se sono nello stato Λ = 0(Λ numero quantico del momento

angolare elettronico lungo lrsquoasse molecolare senza spin) vale la regola di selezione

Δ119869 = plusmn1 dove J egrave il numero quantico rotazionale collegato con il momento

angolare totale lungo lrsquoasse molecolare

Le transizioni permesse passando da 119907 = 0 a 119907 = 1sono riportate nello schema qui

sotto

64

Figura 66Livelli energetici di una molecola biatomica e transizioni permesse da v=0 a v=1[1]

Con R si indicano tutte le transizioni con Δ119869 = +1 con P quelle con Δ119869 = minus1

chiamate poi branche R e P e il numero tra parentesi egrave il J iniziale

A titolo di esempio riportiamo lo spettro di assorbimento della molecola HCl

Figura 67Spettro di assorbimento di HCl [1]

Da notare la mancanza del gap centrale data la proibizione di Δ119869 = 0

Tutti gli esami spettroscopici in assorbimento avranno questo aspetto

342 I modi di vibrazione e i gruppi funzionali I

fingerprint

Le molecole possono presentare diversi modi di vibrazione ciascuno responsabile

di un particolare assorbimento in una determinata regione dello spettro

Si distinguono vibrazioni ldquostetchingrdquo o di valenza (variazione della distanza di

legame)

Figura 68 Esempio di modi di vibrazione di valenza[12]

e vibrazioni ldquobendingrdquo o di deformazione (variazione dellrsquoangolo di legame)

65

Figura 69Esempio di modi di vibrazione di deformazione[12]

Come si vede dalle immagini possiamo pensare la vibrazione dellrsquointera molecola come

combinazione di vibrazioni di ogni coppia di atomi o comunque di ogni sua singola parte piugrave

semplice In chimica questi ldquopezzi di molecolardquo sono detti gruppi funzionali cioegrave

gruppi di atomi che mostrano particolari e costanti proprietagrave chimico fisiche Saragrave grazie alla

peculiaritagrave della lunghezza drsquoonda assorbita da queste parti che si potragrave riconoscere

la molecola presente nel campione

Solitamente 120642119959119938119949 gt 120642119941119942119943 dunque troveremo i gap di assorbimento delle

vibrazioni di valenza nella parte sinistra dello spettro (4000-1500 cm-1) dove ci

sono i valori dei numeri drsquoonda piugrave alti zona dei gruppi funzionali mentre la zona

dello spettro a minore energia egrave occupata dalle vibrazioni di deformazione da quelle di valenza a

piugrave bassa energia e da quelle di combinazione(i due tipi insieme) saragrave soprattutto questa

combinazione di tipi di eccitazioni vibrazionali nella parte destra dello spettro

(1500-700 cm-1) che costituiragrave lrsquoimpronta digitale the fingerprint della molecola

Molecole diverse ma con lo stesso tipo di gruppi funzionali (per quelle organiche)

saranno riconosciute grazie a questa zona

Figura 70 Spettrogrammi IR di due CHETONI simili ciclo-esanone(sopra)e ciclo-pentone(sotto)

riconoscibili dalle diversitagrave nella zona fingerprint[12]

66

343 Lrsquouso dellrsquointerferometria La FT-IR

Le misure di tipo spettroscopico nellrsquoinfrarosso (considerando solo le tecniche a

doppio raggio che permettono il confronto tra il raggio di riferimento e quello del

campione fornendo cosigrave lo spettrogramma della trasmittanza ) si possono fare

essenzialmente in due modi in modo dispersivo con la selezione continua di lunghezza

drsquoonda o con il metodo interferometrico

Per gli spettrometri di tipo dispersivo egrave difficile conciliare risoluzione spettrale ed

efficienza di misurazione questi sistemi si basano infatti su reticoli a riflessione mossi

molto lentamente da meccaniche di precisione per selezionare lunghezza drsquoonda

dopo lunghezza drsquoonda e generare cosigrave uno spettro infrarosso continuo

Figura 71 Schema di funzionamento di uno spettrometro a dispersione[7]

In sintesi questo tipo di spettrometri funzionano cosigrave si formano due raggi uno dei

quali passando per il campione contiene le informazioni cercate lrsquoaltro fa da

riferimento Il chopper consente alternativamente lrsquoarrivo dellrsquouno o dellrsquoaltro sul

reticolo che monocromatizza il segnale letto successivamente dal sensore Saragrave il

software che una volta acquisiti i segnali ne faragrave il rapporto egrave saragrave in grado di creare

lo spettrogramma

Chiaramente il reticolo lavorando in condizioni di alta risoluzione selezioneragrave

una banda di frequenze molto stretta lrsquointensitagrave del segnale saragrave minore

causando cosigrave un deterioramento del rapporto segnale-rumore Un grande miglioramento delle condizioni di lavoro e della qualitagrave dei risultati

nella spettroscopia IR egrave avvenuto quando grazie ai moderni calcolatori si egrave riusciti

a convertire un interferogramma in uno spettrogramma usando gli algoritmi

della trasformata di Fourier

Lrsquointerferogramma

Definiamolo prima nel caso di una singola frequenza

Ersquo chiamato interferogramma il segnale complessivo in funzione del tempo di due

onde alla stessa intensitagrave e lunghezza drsquoonda che interferiscono quando su una

67

delle due si crea un continuo sfasamento rispetto allrsquoaltra per esempio grazie ad

uno specchio mobile che ne allunga o ne accorcia il cammino ottico

Figura 72 Schema di principio di un spettrografo con spettro e interferogramma nel caso di una singola

frequenza[8]

Nella figura sopra per questioni di chiarezza lrsquointerferogramma egrave nel dominio delle

distanze (proporzionalitagrave diretta tra tempo e spazio percorso dallo specchio

mobile) B(120584) e I(120575) intensitagrave luminosa rispettivamente dalla sorgente e sul

rivelatore ( 120584 numero drsquoonda e 120575 spostamento dello specchio) Per I(120575) vale la

seguente formula

119868(120575) = 119861(120584) cos 2120587120575

120582 (323)

che poi inserendo per ragioni di comoditagrave matematica il numero drsquoonda 120584 = 1 120582

diventa

119868(120575) = 119861(120584) cos 2120587120584120575 (324)

Nel caso di due frequenze la situazione cambia in questo modo

Figura 73Spettri e interferogrammi di due frequenze diverse separate e poi sovrapposte[8]

Ogni frequenza compare nellrsquointerferogramma come una funzione coseno

Considerando allora una sorgente continua nellrsquoinfrarosso matematicamente

faremo un integrale per trovare lrsquoandamento di 119868(120575) cioegrave

119868(120575) = 119861(120584)infin

0cos 2120587120584120575 119889120584 (325)

Un tipico interferogramma di una sorgente incandescente per infrarosso egrave il

seguente

68

Figura 74 Inteferogramma di una tipica sorgente incandescente[8]

Notare come quando 120575 = 0 essendo tutte le funzioni coseno delle frequenze

presenti in fase 119868(120575) ha un grande picco il centerburst questa egrave una caratteristica di

tutti gli interferogrammi Allontanandosi da questa posizione la moltitudine delle

funzioni coseno cominciano a rinforzarsi o annullarsi vicendevolmente causando

una rapida diminuzione dellrsquointensitagrave in una serie di oscillazioni

La trasformata di Fourier

Lrsquointerferogramma egrave descritto matematicamente dallrsquoequazione (325) e saragrave

proprio il suo andamento intensitagrave su tempo ad essere fisicamente misurato

dal sensore dello spettrografo Comunque in spettroscopia si egrave interessati allo

spettro cioegrave a conoscere lrsquointensitagrave in funzione del numero drsquoonda Ma

conoscendo la forma matematica dellrsquointerferogramma 119816(120517) come funzione di

120517 egrave possibile calcolare il corrispondente spettro usando una tecnica

matematica conosciuta come Trasformata di Fourier Il suo uso porta alla

conoscenza dello spettro attraversolrsquointegrale

119861(120584) = 119868(120575) cos 2120587120584120575 119889120575+infin

minusinfin (326)

Ecco dunque come si agisce con la tecnica FT-IR quando si vuole ottenere lo

spettrogramma di un campione viene fatta una prima acquisizione dello

spettrogramma della sorgente chiamato anche spettrogramma di fondo(in questo

si noteranno anche gli eventuali assorbimenti dei gas presenti lungo il cammino

ottico del raggio) ed in seguito del campione Il computer penseragrave ad eseguire il loro

rapporto fornendo lo spettro in trasmittanza

69

Figura 75 Schema a blocchi della generazione di uno spettro con la tecnica FT-IR[8]

Di seguito egrave riportata la figura schematica di uno spettrometro per analisi FT-IR

Figura 76 Schema di funzionamento di uno spettrometro FT-IR[7]

I 3 vantaggi della tecnica FT-IR

Si associano a questa tecnica tre vantaggi o miglioramenti rispetto alla

spettroscopia dispersiva

Vantaggio Jaquinot o di banda passante lrsquoenergia in arrivo al rivelatore egrave

maggiore di conseguenza anche il rapporto segnaledisturbo egrave piugrave elevato

Vantaggio Felgett o di multiplex lrsquoacquisizione dei dati egrave molto piugrave rapida

(pochi secondi) Questo consente di effettuare in rapida sequenza una serie

di spettri(10-20) e di presentare alla fine la loro media diminuendo cosigrave

lrsquoerrore

Vantaggio di Connes una calibrazione delle frequenze molto stabile ed

accurata (001-01 cm-1) grazie ad un laser interno che agisce da riferimento

per ogni scansione

70

Conclusioni

In questa dissertazione si egrave voluto discutere il contributo della Fisica nel campo

delle indagini analitiche e diagnostiche nel settore dei beni culturali attraverso una

panoramica delle varie tecniche di diagnosi e recupero di unrsquoopera drsquoarte con una

particolare attenzione alla strumentazione e quindi alle tecniche che sono di fatto

operanti con successo nellrsquoambito del nostro Ateneo

Queste metodologie delle quali molte e importanti di carattere non invasivo

sono di fondamentale importanza qualora si desideri eseguire una diagnosi su

unrsquoopera per la quale lo scopo primario di intervento egrave la sua conservazione nel

tempo Se dunque nel corso di una indagine di un bene culturale si richieda la

assoluta non invasivitagrave la fisica mette a disposizione tutte le sue conoscenze nel

campo delle interazioni radiazioni-materia o particelle-materia assicurando

insieme alla salvaguardia del manufatto le risposte cercate

Anche se un bene culturale come tutte le cose non puograve che deperire nel corso

degli anni in un inarrestabile anche se lento invecchiamento i metodi per porvi

riparo e le analisi scientifiche di tipo fisico saranno senza dubbio in grado di

migliorarsi rispetto ad ora in quantitagrave qualitagrave ed efficacia

Il progresso della ricerca fisica applicata e delle tecnologie collegate fanno

sicuramente ben sperare in una conservazione duratura della Bellezza tangibile a

sicuro vantaggio delle generazioni future

71

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[19]Enciclopedia-Delle-Scienze-Fisiche(vol IV p624) Limmagine in falso colore

Roma Istituto Enciclopedico Treccani

73

Ringraziamenti

Ringrazio Dio Padre onnipotente creatore di tutte le cose della materia e delle leggi

che la governano dellrsquouomo e della sua intelligenza che le sa scoprire

Ringrazio poi il prof Andrea Di Cicco per la sua disponibilitagrave e il dott Marco

Minicucci per il suo instancabile guidarmi con entusiasmo alla scoperta di un

mondo per me fino a poco tempo fa sconosciuto la prof Graziella Roselli per le

nozioni che mi ha fornito il dott Andrea Cittadini per le informazioni tecniche il

prof che ha fatto da lettore e tutti i docenti di Fisica che nel corso di questi

anni mi hanno preparato nello studio

Ringrazio ancora Alessandro e Antonella per il loro incoraggiamento schietto e

sincero Roberto per lo scanner e la sua generositagrave Claudio per il supporto

informatico

Ringrazio tutti gli amici che mi sono stati vicino in questi mesi e che anche solo con

un gesto o una parola mi sono stati di aiuto

Ringrazio la mia famiglia

Antonio

5

un luogo e in uno spazio determinati Ersquo quella che Brandi chiama

istanza storica

Allo stesso tempo perograve assume una valenza specifica corrispondente al

fatto basilare dellrsquoartisticitagrave per cui lrsquoopera drsquoarte egrave opera drsquoarte istanza

estetica Da qui deriva la prima definizione di restauro inteso comerdquohellipil momento

metodologico del riconoscimento dellrsquoopera nella sua consistenza fisica e nella sua

duplice polaritagrave estetica e storicardquo

Il famoso assioma ldquohellipsi restaura solo la materia dellrsquoopera drsquoartehelliprdquo implica

lrsquoindiscutibile coinvolgimento della conoscenza scientifica e tecnica intorno ai

materiali costitutivi dellrsquoopera drsquoarte al loro comportamento nel tempo e la

selezione e determinazione dei processi tecnici e dei materiali da utilizzare

Ersquo in questo contesto di attenzione estrema che nellrsquoiniziare unrsquoopera di

restauro ha luogo la diagnosi dellrsquoopera come una delle prime indispensabili fasi

Fare una diagnosi significa riconoscere e valutare i problemi che un manufatto

presenta attraverso tutti i possibili e piugrave adeguati mezzi di indagine che ognuno

nella loro specificitagrave forniscono informazioni utili a chi poi materialmente

interverragrave

Parlando di analisi di un oggetto artistico si intendono tutte quelle procedure

atte a ldquocapirla nella sua essenza piugrave profondardquo sia dal punto di vista storico-

artistico che da quello tecnico-materico non necessariamente come fase

preparatoria ad un intervento di restauro Conoscere i materiali utilizzati la tecnica

con cui sono stati adoperati le successive fasi durante la realizzazione sono

elementi essenziali in un ottica conoscitiva approfondita

Per quanto detto sopra le scienze fisico-chimiche e le loro applicazioni

tecnologiche data la loro peculiare missione nello studio della materia nel senso

piugrave generale del termine trovano nellrsquoanalisi e nella diagnosi applicate ai beni

culturali un amplissimo spazio e un ruolo sempre piugrave determinante

12 Lrsquoaiuto della scienza per le analisi e le diagnosi

dei beni culturali

La grandezza la fondamentale importanza lrsquoinsostituibile apporto che la scienza e

le sue applicazioni tecnologiche rappresentano per lrsquoumanitagrave sta nel fatto che egrave in

grado (quasi sempre) di dare delle risposte precise a domande altrettanto

precise

Da quando gli storici dellrsquoarte i restauratori e in generale tutto il mondo

umanistico hanno intravisto con lrsquoaiuto dellrsquoindagine chimico-fisica la possibilitagrave di

conoscere ancora meglio e in maggiore profonditagrave lrsquoopera drsquoarte lrsquoaiuto chiesto da

costoro alla comunitagrave scientifica egrave stato sempre piugrave determinante

6

121 Il ruolo della chimica e della fisica unrsquointerfaccia

molto ampia

Nei beni culturali la chimica egrave di fondamentale importanza quando si ha a che fare

con lo studio delle superfici intese come zona di separazione tra la parte interna e

esterna dellrsquoopera e nellrsquointervento che si effettueragrave su di esse Lrsquoapplicazione di un

solvente che pulisce un materiale lapideo un disinfettante che elimina una muffa da

un arazzo lrsquoapplicazione di un liquido colorante che discrimina i diversi strati di

una sezione di un dipinto ottenere un precipitato al fondo di una provetta sono

esempi da annoverare senza dubbio nellrsquoambito chimico

Lrsquouso di un microscopio per studiare un campione cristallino una analisi

spettroscopica in trasmissione di una sezione di piugrave strati di un dipinto

lrsquoosservazione in fluorescenza UV di una resina applicata su un colore sono

indagini di tipo chimico o fisico Dipende dal titolo di studio di chi le fa Dipende

dal nome del dipartimento dove sono istallate le apparecchiature

Forse per certe procedure non ha senso cercare di fare una distinzione tra

indagine chimica e fisica dato che siamo in quella interfaccia di mescolanza tra

principi fondamentali spesso studiati e scoperti da fisici e applicazioni usate

prevalentemente da chimici (orbitali atomici livelli energetici molecolari fasci

elettronici indagatori nei microscopihellip)

Tutte le volte che si usa un onda elettromagnetica a qualsiasi parte dello

spettro appartenga come mezzo indagatore nei confronti di un campione si sta

effettuando unrsquoindagine di tipo fisico Ancora di tipo fisico saragrave se a posto delle

onde elettromagnetiche si usano delle particelle che penetrano e interagiscono con

la materia Anche lrsquouso delle onde sonore o meccaniche sono di aiuto (georadar)

13 Lrsquoindagine di tipo fisico

Dunque pur persistendo questa non chiara distinzione fra lrsquoambito chimico e fisico

se consideriamo in particolare le analisi che non richiedono prelievi di nessuna entitagrave

dallrsquooggetto in esame non distruttive per loro natura specificatamente adatte nel

campo dei beni culturali non possiamo che definirle fisiche

Si cercheragrave di chiarire meglio nel prossimo paragrafo i concetti di analisi non

invasiva e invasiva

131 Analisi invasive e non invasive

Le tecniche di indagine analitiche e diagnostiche applicabili alle opere drsquoarte

vengono di solito distinte in due grandi classi invasive e non invasive

Le tecniche invasive sono quelle che richiedono il prelievo di un campione

cioegrave lrsquoasportazione di quantitagrave minime di materia dellrsquoopera da sottoporre ai vari

esami A sua volta questo insieme si suddivide in altre due categorie analisi

distruttive e non distruttive Come esempi di analisi distruttive (lrsquoultima ratio) si

7

possono elencare le tecniche di datazione (14C Spettrometria di massa ultrasensibile

AMS Termoluminescenza) oppure la tecnica TXRF Total X-Ray Fluorescence analysis che

richiede la polverizzazione di un campione (107divide1015g) e la deposizione su un

supporto riflettente del film ottenuto sul quale si fanno poi misure di fluorescenza

X Per le analisi non distruttive citiamo le tecniche microscopiche(SEM a luce

polarizzata in trasmissionehellip ) la FTIR in trasmissione cioegrave tutte quelle in cui si asporta

una piccolissima parte di manufatto e si analizzano i vari strati che la compongono

Anche per tecniche non invasive giagrave citate come le piugrave propriamente

ldquofisicherdquo egrave possibile fare una ulteriore suddivisione le tecniche ottiche le tecniche

atomiche e le tecniche nucleari Per tecniche ottiche si intendono quelle che

utilizzano le proprietagrave ottiche della radiazione elettromagnetica nellrsquointerazione

con la materia la trasparenza la riflessione la diffusione lrsquoassorbimento e

lrsquoeccitazione-assorbimento dei livelli energetici molecolari Ad esempio la

radiografia la riflettografia infrarossa lrsquoosservazione in fluorescenza UV le tecniche ottiche per

la forma Le tecniche atomiche sono basate sullrsquoesame delle radiazioni X emesse

dagli atomi come conseguenza di una transizione di un elettrone in un livello

energetico interno (elettrone espulso da un urto con raggio X o protone o

elettrone) da uno piugrave esterno Ersquo la categoria di tecniche che ha a che fare con la

fluorescenza X XRF(X Ray Fluorescence) PIXE(Proton Induced X-ray Emission) Le

tecniche nucleari sono basate a loro volta su lrsquoesame delle radiazioni emesse dai

nuclei per effetto delle cosigrave dette reazioni nucleari ottenute con il bombardamento

del campione con ioni accelerati ( PIGE Proton Induced Gamma Emission) La

caratteristica di non distruttivitagrave delle analisi atomiche nucleari qui considerate

dipende dal fatto che le transizioni elettroniche per gli atomi e nucleari per i

nuclei riguardano livelli della struttura interna dellrsquoatomo che dunque non

interferiscono con i legami molecolari del composto Si riescono quindi ad ottenere

radiazioni di energia sufficientemente elevata da essere captare efficacemente dal

rivelatore in combinazione con unrsquointensitagrave inviata sul campione priva di effetti

distruttivi

132 Lrsquoapproccio in un indagine fisica

Si puograve parlare di un approccio metodologico costante ogni qualvolta ci si appresta

ad effettuare una di quelle che abbiamo definito indagini fisiche

Oltre allrsquoovvia presenza dellrsquooggetto in esame ci saragrave sempre una sonda e ci saragrave

sempre un rivelatore

Per sonda si intende lrsquoonda elettromagnetica o la particella inviata sullrsquooggetto

e che provoca nellrsquooggetto lrsquointerazione fisica voluta Ersquo una sonda lrsquoirraggiamento X

che incide sul campione oppure una particella che lo penetra Ersquo ancora sonda il

laser che proiettato su una forma la evidenzia o il flash di una lampada di Wood

che irraggia un dipinto

8

Per rivelatore si intende il dispositivo che evidenzia e misura il risultato

dellrsquointerazione fisica in gioco Ersquo un rivelatore il fotodiodo di silicio che misura

lrsquoenergia di un fotone o la pellicola fotografica che si impressiona creando

unrsquoimmagine Ersquo ancora rivelatore il sensore CCD di una telecamera o la retina

dellrsquoocchio usando un microscopio

Ersquo dunque con questo sistema metodologico che ldquola fisicardquo affronta una ricerca

In una analisi allora deciso quello si cerca egrave essenziale sapere quale egrave il fenomeno

fisico che lo rivela scegliere il tipo di sonda che lo genera e il rivelatore che

raccoglie i prodotti del fenomeno

9

Capitolo 2 - Una panoramica sulle tecniche

fisiche

21 Tecniche spettroscopiche puntuali

Ogniqualvolta la visualizzazione grafica di un fenomeno fisico o il risultato di una

analisi sono dati in un piano cartesiano dove sullrsquoasse orizzontale egrave riportata una

grandezza fisica in indagine e sullrsquoasse verticale egrave riportata la sua intensitagrave

possiamo parlare di una analisi spettroscopica Si egrave voluto precisare aggiungendo

ldquopuntualirdquo dato che la zona di interesse dellrsquoindagine riguarda una piccolissima

parte del manufatto dellrsquoordine di 10-1mm2 per le analisi XRF a pochi mm2 per la

spettroscopia in riflettenza

211 La tecnica XRF

La tecnica XRF della quale in questo capitolo si vuole dare solo una presentazione

generale essendo approfondita nel prossimo consente di individuare gli elementi

chimici costitutivi di un campione grazie allrsquoanalisi della radiazione X da esso emessa (la

cosiddetta fluorescenza X caratteristica) in seguito ad eccitazione atomica con

opportuna energia

Figura 1 Disegno semplificativo del fenomeno della fluorescenza X

In generale si sa infatti che le energie degli elettroni nei diversi livelli atomici sono

caratteristiche di ciascuna specie atomica dunque anche le differenze tra di esse le

energie dei fotoni X emessi sono caratteristiche della specie atomica da cui

provengono Dunque la rivelazione e la classificazione delle energie X permette

di identificare (e se occorre quantificare) i differenti elementi del campione bersaglio del fascio Con lrsquoacronimo XRF che sta per X- Ray Fluorescence si

indica lrsquoinsieme di quelle tecniche analitiche che sfruttano questo fenomeno fisico

Da rimarcare che con le tecniche XRF si fanno analisi elementali cioegrave i risultati di

queste analisi forniscono la presenza o meno di elementi chimici saragrave lrsquooperatore che

10

ne dedurragrave il tipo di composti presenti conoscendone la struttura chimica Le

analisi XRF sono assolutamente non distruttive non richiedono alcun tipo di

preparazione del campione possono operare ldquoin siturdquo e non alterano in nessun modo

il materiale analizzato

La risposta radiativa del campione illuminato dal fascio di raggi X puograve essere

rivelata secondo due differenti modalitagrave

a dispersione di lunghezza drsquoonda WD-XRF (Wave Dispersive-XRF)

a dispersione di energia ED-XRF ( Energy Dispersive-XRF)

Nel primo caso si ha una maggiore sensibilitagrave ma non egrave possibile costruire

apparecchi portatili Infatti per separare le lunghezze drsquoonda della radiazione

emessa egrave necessario ricorrere ad un monocromatore accoppiato poi ad un rivelatore

posizionabile con precisione ad angoli variabili e lrsquoeccellente risoluzione in

lunghezza drsquoonda ottenibile con questo sistema dipende dalla distanza fra il

sistema di monocromatizzazione e il rivelatore Ersquo chiaro dunque che solo in un

laboratorio ad hoc si puograve affrontare una misura nella modalitagrave WD-XRF

Nel secondo caso invece la radiazione di fluorescenza viene raccolta ad

angolo fisso da un rivelatore a stato solido raffreddato termoelettricamente che

permette di rilevare in funzione dellrsquoenergia gli elementi presenti nel campione

Questa disposizione sperimentale unita allrsquoutilizzo di tubi radiogeni di piccole

dimensioni per generare il fascio incidente e ad una elettronica compatta per il

trattamento del segnale (amplificatore convertitore analogico-digitale analizzatore

multicanale computer portatile) ha il pregio di possedere una buona trasportabilitagrave Da

tutto ciograve e dalla relativa economicitagrave del sistema le analisi ED-XRF sono di gran

lunga le piugrave usate fra le analisi non distruttive nelle applicazioni archeometriche in

particolare quelle che riguardano i beni culturali

Figura 2 Schema esemplificativo dellapparecchiatura per analisi EDXRF[2]

Nello schema lrsquo ADC(Analogical to Digital Converter) egrave il dispositivo che effettua

la conversione del segnale da analogico a digitale e lrsquo MCA (Multi Channel

Analyzer) egrave il cosiddetto analizzatore multicanale necessario per classificare in

energia gli impulsi trattati attraverso lrsquoamplificatore e trasmetterli al PC

Nel settore dei beni culturali la fluorescenza X trova il suo principale campo di applicazione nello studio dei pigmenti usati nei dipinti su tela su tavola o

negli affreschi nella composizione delle ceramiche e la colorazione dei vetri Per

11

molti problemi egrave sufficiente un analisi qualitativa per esempio nellrsquoidentificazione

di un pigmento per altri egrave necessario un analisi semiquantitativa cioegrave la

valutazione della concentrazione relativa di un elemento determina il colore di un

pigmento Infine alcuni problemi possono essere risolti solo tramite un analisi

quantitativa come nei manufatti metallici antichi (privi di ossidazione) in cui egrave

necessario conoscere la concentrazione dei diversi metalli preziosi sia per

attribuire il titolo (se di moneta si tratta) sia per uno studio delle antiche tecniche

di fusione

Nelle immagini che seguono un esempio di esame ED-XRF fatto su un dipinto

di Raffaello in una zona di color rosso Lrsquoevidente presenza di Hg indica con

certezza che quel rosso egrave Cinabro ( a base di Solfuro di Mercurio HgS) e i due picchi

del Pb potrebbero voler indicare il Rosso di Piombo (Pb3O4) o semplicemente potrebbe

indicare il fondo di preparazione costituito da biacca(carbonato basico del Piombo)

Figura 3 Incoronazione della Vergine Raffaello1504Olio su tavola 170x117 m Pinacoteca di Brera Milano A destra spettro ED-XRF della zona evidenziata

12

La tecnica PIXE

Si puograve indurre fluorescenza X in un materiale anche bombardandolo con particelle

cariche Con lrsquoacronimo PIXE che sta per Proton Induced X-ray Emission si indica

quella tecnica che per provocare la fluorescenza X fa uso di protoni accelerati con

un energia tipica 1divide4 MeV

Figura 4Possibili tecniche IBA In alto in rosso la tecnica PIXE

Questo tipo di procedura fa parte della famiglia delle analisi che va sotto il nome di

IBA Ion Beam Analysis (figura sopra) in cui bombardando il campione con delle

particelle cariche se ne puograve capire la composizione studiano le emissioni radiative

caratteristiche e i prodotti di interazioni nucleari Tutte queste tecniche dunque

sono basate sullrsquoinduzione di una trasmutazione atomica o nucleare che da luogo ad

emissione di energia sotto forma di raggi X raggi elettroni particelle α e cosigrave via

Citiamo anche le tecniche PIGE (Proton Induced Gamma-ray Emission)

genericamente le NRA (Nuclear Reaction Analysis) RBS (Rutherford Back

Scattering)

Tornando alla tecnica PIXE rispetto allrsquouso dei raggi X offre il vantaggio di

poter

focalizzare meglio il fascio (da pochi mm2 a pochi μm2) migliorando la

risoluzione spaziale

variare lo spessore dello strato di campione esaminato agendo

sullrsquoenergia del fascio

Rispetto poi al modo di indurre raggi X ottenuti con lrsquouso di elettroni la PIXE offre

il grande vantaggio di non avere una cosigrave grande radiazione di fondo

(breemstrahlung)

Nelle figure sotto egrave mostrato il diverso comportamento dinamico tra elettroni (20

keV) e protoni (2 MeV) dotati quindi approssimativamente della stessa velocitagrave in

una matrice di Rame e spettri X di apatite2 ottenuti con gli stessi protoni ed

2 Apatite Minerale Fosfato di Fluoro e Calcio in cristalli generalmente incolori

13

elettroni Come si vede usando elettroni vengono coperte e cancellate le righe di

raggi X caratteristici relative a elementi di minore concentrazione che sono

evidenti invece nello spettro prodotto dai protoni

Figura 5Traiettorie(calcolate)di elettroni a 2o keV e Protoni 2 MeV in Rame e spettri X di apatite ottenuti con queste particelle

In generale possiamo parlare di un miglioramento delle prestazioni rispetto

agli esami XRF tradizionali di 5-10 volte

I settori di utilizzo della tecnica PIXE sono pressocheacute gli stessi di quelli ED-

XRF ma data la straordinaria capacitagrave di focalizzazione egrave particolarmente adatta a

manoscritti nellrsquoesaminare la composizione degli inchiostri o nello studio delle

saldature in oggetti metallici

Figura 6 Traccia luminosa (da eccitazione dei livelli elettronici piugrave esterni degli atomi di Na) di circa 8 cm formata in aria da protoni di alcuni MeV ottenuta con una esposizione fotografica convenientemente lunga A destra esame di manoscritti di Galileo

14

212 La spettroscopia in riflettanza

La spettroscopia in riflettanza o spettrofotometria egrave la tecnica di indagine ottica

basata sulla misura del fattore di riflettanza spettrale 119877(120582) di una superficie

colorata spesso un dipinto in funzione della lunghezza drsquoonda della radiazione

incidente Il parametro riflettanza spettrale 119877(120582) egrave definito generalmente come il

rapporto tra lrsquointensitagrave della radiazione riflessa dalla superficie in modo non speculare (per

diffusione) e lrsquointensitagrave della radiazione incidente alle diverse lunghezze drsquoonda

Nel calcolo di 119877(120582) il fatto che si faccia il rapporto tra IRD(120582)e I0(120582) egrave a

garanzia del fatto che le misure su un dato pigmento non dipendano dalla sorgente

usata(comunque sempre un porsquo diversa da laboratorio a laboratorio) Per non

ldquoescludere poi nessuna delle 120582 dalla misurardquo come intensitagrave incidente si considereragrave

uno spettro di riferimento standard il cosiddetto spettro del bianco registrato su una

sostanza3 la cui superficie sia (idealmente) totalmente riflettente quindi fornisca

come risposta esclusivamente lo spettro di emissione della sorgente Si tiene conto

anche del disturbo dellrsquoemissione del corpo nero D(120582)

119877(120582) =119868119877119863 120582 minusD(120582)

1198680 120582 minusD(120582)times 100 (21)

Figura 7Intensitagrave incidente diffusa e riflessa specularmente su una superficie pittorica

Una misura spettrofotometrica egrave di solito rappresentata da una curva che descrive

lrsquoandamento di 119877(120582) in funzione di 120582 e si estende in genere dalla regione dellrsquoinfrarosso

allrsquoultravioletto in modo da migliorare la caratterizzazione la cosiddetta firma

spettrale del materiale in esame

Le applicazioni della spettrometria sono quelle legate al riconoscimento delle

sostanze quali pigmenti organici o inorganici prodotti di degrado su materiali

lapidei(tipicamente solfati ossalati e nitrati) agenti coloranti nei vetri

Nella figura che segue si mostrano gli spettrogrammi di tre colori nella tonalitagrave

del verde- blu Il verde di Malachite (carbonato basico del Rame)blu oltremare (silicato

3 Una sostanza che ha queste caratteristiche egrave il Solfato di Bario BaSO4 che nel visibile ha una riflettenza vicina al 100

15

di Na e Al con inclusioni di solfuri e solfati) e verde di Atacamite (cloruro basico di

Rame)

Figura 8 Spettri in riflettanza di Malachite blu oltremare e Atacamite

Possiamo distinguere due metodi di misura

la spettroscopia per immagini

la spettroscopia a contatto Nel primo caso si riprende un dipinto a diverse lunghezze drsquoonda Impiegando una

fotocamera fornita di una serie di filtri intercambiabili di banda passante di circa

10nm e disponendo di un numero adeguato di filtri egrave possibile ottenere una serie di

immagini alle corrispondenti lunghezze drsquoonda sufficientemente numerose cosigrave da

avere in pratica la curva di riflettanza spettrale su un intero dipinto

Nella spettroscopia a contatto si puograve inviare sul punto di misura 1-2 mm2 o

una radiazione monocromatica proveniente ad esempio da un reticolo di

diffrazione facendo poi variare con continuitagrave 120582 o lrsquointero spettro della radiazione

bianca raccogliendo poi lrsquointensitagrave diffusa che saragrave scomposta ed elaborata dallo

spettrometro

Nella procedura ldquoa contattordquo un ruolo determinante hanno le fibre ottiche

come mezzo preferenziale per far viaggiare la radiazione dato il loro bassissimo

coefficiente di assorbimento Si parleragrave allora di FORS (Fibre Optics Reflectance

Spectroscopy) Di seguito verranno descritti due modi di applicazione di questa

tecnologia

FORS ad angolo fisso

Con FORS ad angolo fisso si intende quella tecnica in cui la radiazione di riflettanza

del campione egrave raccolta ad una direzione fissata a priori dalla geometria di

costruzione della sonda (probe) La sonda puograve contenere sia la fibra di raccolta della

radiazione diffusa sia la fibra che porta la radiazione primaria

Figura 9 Vari tipi di sonde per FORS Nellordine 0deg0deg - 2x45deg0deg - 3x45deg0deg

16

Ad esempio per chiarire il loro modo drsquouso nella sonda con geometria 2x45deg0deg le

due fibre esterne portano lrsquoilluminazione mentre quella centrale (a 0deg) raccoglie la

luce diffusa evitando la riflettanza speculare

Con queste sonde si ha anche la possibilitagrave di raccogliere la radiazione riflessa

specularmente sonda 0deg0deg ottenendo una riflettanza diversa da quella definita

sopra che non tiene conto solo della parte di radiazione assorbita

Si usa questo tipo di sonda quando si ritiene che la superficie non presenti

irregolaritagrave tali da far supporre differenti intensitagrave diffuse a seconda dellrsquoangolo

FORS con sfera integratrice

Quando si vuole considerare tutta la radiazione diffusa ad ogni angolo attorno al punto

irraggiato si fa uso della sfera integratrice Con questo nome si indica una specie

di ldquocapsulardquo da appoggiare sul punto di misura che oltre a irraggiare egrave in grado

grazie alla geometria costruttiva delle pareti speculari interne di convogliare tutta

la radiazione diffusa al punto di misura

La figura che segue mostra il principio costruttivo di una sfera integratrice

Figura 10 Principio costruttivo di una sfera integratrice

17

22 Tecniche di elaborazione di immagine

multispettrale

Tutte queste tecniche offrono una serie di eccezionali possibilitagrave egrave come se si

riuscisse ad ampliare la capacitagrave di visione dellrsquoocchio umano Si egrave cosigrave in grado

di poter vedere sotto la superficie pittorica per osservare il disegno preparatorio di

un quadro oppure vedere le prime stesure di colore Risalteranno chiaramente gli

interventi di restauro succedutisi nel corso degli anni Si potranno riconoscere i

diversi pigmenti osservando lo ldquospostamento cromaticordquo che la selezione di

determinate lunghezze drsquoonda causa allrsquoimmagine

Ersquo utile riproporre allrsquoinizio di questo paragrafo lo spettro elettromagnetico

nelle sue varie parti

Figura 11Spettro elettromagnetico[4]

221 La riflettografia infrarossa

La riflettografia infrarossa della quale in questo capitolo si vuole dare solo una

presentazione generale essendo approfondita nel prossimo egrave quella tecnica

analitica ottica non distruttiva usata per lrsquoanalisi delle di superfici dipinte che

rende possibile la visualizzazione degli strati sottostanti al film pittorico

permeabile alla radiazione nel vicino infrarosso (08120583119898 le 120582 le 3120583119898)

Tale radiazione riesce generalmente ad attraversare i materiali che costituiscono il film pittorico e viene riflessa e diffusa dagli strati ad esso

sottostanti Dallrsquoacquisizione della radiazione riflessa si puograve ricostruire la cosiddetta

immagine riflettografica ( o riflettogramma ) del dipinto della quale uno dei

particolari piugrave importanti egrave il disegno preparatorio Esso risulteragrave piugrave visibile se

eseguito con materiali che assorbono lrsquoinfrarosso ( punta metallica carboncino

grafite) depositati su una base preparatoria che invece lo riflette fortemente (per

esempio gesso con colla animale)

18

Figura 12Comportamento schematico della radiazione incidente su uno strato pittorico

Un sistema per riflettografia egrave generalmente composto da una o piugrave sorgenti di

radiazione IR (lampade alogene) e da un dispositivo per registrare immagini

nellrsquoinfrarosso Il riflettogramma dellrsquooggetto egrave solitamente visualizzato mediante

un monitor e registrato in forma di immagine digitale mediante un calcolatore

Per quanto riguarda le sorgenti si porragrave particolare attenzione alla disposizione

delle lampade in modo tale da minimizzare le riflessioni speculari della superficie (spesso

lucida ) del dipinto e allo stesso tempo far si che questa sia illuminata nel modo piugrave

uniforme possibile

I dispositivi di registrazione dellrsquoimmagine

Un paragrafo a parte meritano i diversi dispositivi che nel corso dellrsquoevoluzione di

questa tecnica si sono succeduti

Fotocamera con pellicola Fu ovviamente il primo sistema in attesa dello

sviluppo dellrsquoelettronica Si adoperavano pellicole particolarmente sensibili

nellrsquoinfrarosso montate su fotocamere con filtri e obbiettivi speciali

Telecamera con tubo Vidicon Ersquo un tubo di ripresa di immagini simile a

quelli utilizzati per le riprese televisive (prima dei sensori a stato solido ) ma ha il

massimo di sensibilitagrave proprio tra 07μm e 2μm Esso sfrutta le proprietagrave

fotoconduttive (cioegrave di aumentare la conducibilitagrave elettrica se irraggiati da fotoni )

che certi materiali hanno Lrsquoimmagine egrave trasformata in segnale televisivo grazie al

fatto che il ldquopennello elettronicordquo incontra maggiore o minore resistenza elettrica a

seconda dellrsquointensitagrave dellrsquoimmagine stessa Ersquo il materiale fotosensibile (Solfuro di

Piombo PbS) che crea questa modulazione di corrente che verragrave poi trasformata in

segnale televisivo La risoluzione spaziale di solito egrave scarsa rispetto ai sistemi venuti

in seguito (circa 300times300 pixel) presenta problemi di distorsione di immagine e

richiede un irraggiamento forte dei dipinti causando un non gradito riscaldamento

data la poca sensibilitagrave

19

Figura 13 Schema di un tubo Vidicon

Fotocamera con CCD Ancora un sistema di ripresa a standard televisivo che

sfrutta un sensore CCD (Charge Coupled Device ) simile a quelli montati sulle

telecamere di uso comune Questo sensore allo stato solido contiene un grande

numero di sottoelementi fotosensibili chiamati fotositi disposti in una matrice La

risoluzione spaziale del riflettogramma che si otterragrave dipende dal numero dei

fotositi che il sensore contiene Hanno il pregio rispetto al Vidicon della

robustezza e delle dimensioni ridotte di praticamente assente distorsione ottica e

una risposta in funzione dellrsquointensitagrave di illuminazione lineare per la quasi totalitagrave

della loro dinamica

Spesso perograve la loro sensibilitagrave spettrale limitata a circa 13μm ne consente un uso

efficace solo in particolari casi e cioegrave in quelle zone dei dipinti dove sono presenti

pigmenti per esempio le lacche che risultano trasparenti giagrave a lunghezze drsquoonda

cosigrave corte

Scanner Lrsquoultima frontiera per lrsquoacquisizione dellrsquoimmagine riflettografica egrave

costituita dagli scanner Si intende per scanner un dispositivo costituito da due

traslazioni meccaniche di precisione montate ortogonalmente in modo da poter

esplorare punto per punto una superficie pittorica Su uno dei due carrelli di

traslazione egrave montata la cosiddetta testa ottica che si compone della parte di ripresa

cioegrave un singolo fotodiodo o in alcuni casi un array lineare di fotodiodi (risposta

spettrale maggiore del CCD ) della parte di illuminazione (lampade alogene ) e di un

dispositivo per lrsquoautofocus I pregi di questo sistema sono maggiore sensibilitagrave

spettrale del CCD assenza di distorsioni ottiche e elevata definizione

Unici difetti possono essere considerati la poca praticitagrave data la mole della

macchina e lrsquoattentissimo rimontaggio richiesto la lentezza del processo

Per quanto riguarda i campi di applicazione oltre alla presenza di un disegno

preparatorio il riflettogramma di un opera egrave in grado di svelare la presenza di

stesure pittoriche nascoste da ulteriori strati di colore ( applicati per vari motivi )

la presenza di impronte digitali (se evidenziate da tracce di polvere contenente

carbone) o manifestare lrsquoandamento delle pennellate Questo metodo di indagine

puograve essere applicato indifferentemente a dipinti su tavola o su tela a disegni e

20

talvolta ad affreschi fornendo preziose informazioni a storici dellrsquoarte e

restauratori

Nelle immagini che seguono lo stesso particolare di un dipinto ripreso in

riflettografia IR con tre strumenti diversi Il miglioramento della visibilitagrave del

disegno preparatorio (che questa volta svela un pentimento del pittore) egrave evidente

Figura 14 Marcello Fogolino SFrancesco riceve le stimmate Pinacoteca civica di Vicenza Immagine nel

visibile

Figura 15Confronto dello stesso particolare evidenziato nella foto sopra tra fotocamera con rivelatore al silicio tubo Vidicon(PbS) e fotocamera con rivelatore di Tellurio di Cadmio e Mercurio(MCT)

21

222 La Fluorescenza UV

La tecnica basata sullrsquoosservazione della fluorescenza da luce ultravioletta

approfondita anche nel prossimo capitolo trova largo impiego come metodo di

indagine diagnostica nel campo dei beni culturali Si sfrutta il fatto che quando un

opera generalmente un dipinto o manoscritti viene irraggiata con radiazione di

lunghezza drsquoonda compresa nella regione dellrsquoultravioletto (400nmge120582ge2-3nm) tale

radiazione viene in parte riflessa e in parte assorbita dagli strati superficiali

dellrsquoopera

Parte dellrsquoenergia assorbita viene quindi emessa nuovamente per fluorescenza

sotto forma di radiazione visibile che verragrave registrata con tecniche opportune

Lrsquoapparato per eseguire una analisi di un dipinto in fluorescenza UV egrave costituito da

una o due sorgenti di luce UV (lampade di Wood) e da un sistema di acquisizione delle

immagini fotocamera o telecamera CCD anche se egrave sempre possibile una semplice

indagine a occhio nudo contemporanea allrsquoirraggiamento

Le lampade sono poste in modo da formare un angolo di 45deg rispetto al dipinto in

modo da minimizzare la riflessione speculare e la fotocamera o il sensore CCD

frontalmente allrsquoopera

Lrsquouso di una macchina fotografica con pellicole ad alta sensibilitagrave (nel

visibile) prevede una volta eliminata la parte della radiazione Uva riflessa con ldquofiltri

barrierardquo tempi di acquisizione (e quindi di esposizione dellrsquoopera e degli

operatori) lunghi dellrsquoordine dei qualche minuto con conseguente problema della

cosiddetta deriva cromatica della pellicola e necessitagrave del completo oscuramento

dellrsquoambiente di misura

Lrsquouso della telecamera con CCD offre numerosi vantaggi Data la maggiore

sensibilitagrave rispetto alla pellicola i tempi di acquisizione si riducono moltissimo

potendo infatti usare la sorgente UV in modalitagrave flash (circa 20ms) con

conseguente minore grado di irraggiamento dellrsquoopera Grazie a dei filtri

lrsquoimmagine finale saragrave il risultato della sovrapposizione di varie acquisizioni

ognuna centrata in una zona spettrale fino a coprire tutto lo spettro visibile Ciograve

permetteragrave una migliore caratterizzazione dei materiali lungo tutto lo spettro

Notevoli poi i vantaggi legati allrsquouso del formato digitale oltre ad una piugrave

pratica conservazione dei dati crsquoegrave la possibilitagrave di ripeter la stessa acquisizione piugrave

volte al fine di migliorare il rapporto segnale rumore e diminuire lrsquoerrore da

fluttuazione di scarica della lampada Inoltre si puograve via software eliminare lrsquoeffetto

della luce ambiente potendo acquisire la stessa immagine con e senza flash UV

Per le applicazioni pratiche la fluorescenza UV egrave adattissima per la

visualizzazione delle vernici trasparenti messe a protezione dello strato pittorico

vero e proprio essendo sostanze resinose molto sensibili alla fluorescenza UV Ersquo

utile poi per differenziare e localizzare materiali che apparirebbero

indistinguibili nello spettro visibile (quelli della stessa classe cromatica ma di

diversa composizione chimica ) per lrsquoidentificazione dei materiali in base al

colore caratteristico della fluorescenza e per individuare ritocchi ridipinture e

22

parti rifatte grazie alla mai perfettamente uguale composizione chimica di

successivi interventi

Nelle immagini che seguono egrave evidente come i restauri fatti zone piugrave scure

seguendo linee dritte sono dovuti ad un cedimento dello strato pittorico proprio in

prossimitagrave dei punti di contatto tra le tavole della struttura del quadro Il colore

scuro rispetto alle zone non restaurate testimonia la mancanza o la diversitagrave della

vernice protettrice

Figura 16Dipinto in luce visibile senza e con fluorescenza UV

23

223 La tricromia in falso colore

Questa tecnica di analisi consente di differenziare zone di stesure pittoriche

che ad occhio nudo hanno la stessa resa cromatica e dunque appaiono

indistinguibili facendo ldquodiventare visibilerdquo anche la radiazione del vicino infrarosso

la quale egrave poi in grado di generare falsi colori diversi nelle zone prima viste come

uguali

Si puograve sfruttare allora il fatto che pigmenti aventi diversa natura chimica

appariranno nellrsquoimmagine a falsi colori ben differenziati se hanno un diverso comportamento spettrale (diversa riflettanza) nellrsquoinfrarosso

Nella pratica si agisce acquisendo lrsquoimmagine in esame escludendo la

componente di luce BLU e aggiungendo la componente nel vicino infrarosso

alle due componenti fondamentali rosso e verde

Figura 17Schema di principio della tecnica in falso colore

Dobbiamo perograve comunque ricreare una immagine adatta alla visione umana

la quale in luce diurna si basa sullrsquoassorbimento di radiazione visibile da parte dei

cosiddetti CONI presenti sulla retina Di questi ne esistono di tre tipi ognuno

specializzato nellrsquoassorbire una parte dello spettro i colori rossi i colori verdi e i

colori blu

Figura 18 Curve di assorbimento spettrale relative ai tre tipi di coni presenti nella retina

Dunque una volta ottenute le immagini nelle tre bande vicino IR rosso e verde

si procederagrave alla loro riconversione rispettivamente nel rosso verde e blu e

ricomposizione ottenendo una immagine dai colori falsati( da cui falso colore )

Questo vale naturalmente indipendentemente dalla tecnica usata per

acquisirle Anche nella tricromia in falso colore infatti come nella riflettografia IR

si possono usare (con i loro pregi e difetti di cui sopra al paragrafo 221) vari modi

24

per acquisire lrsquoimmagine la pellicola fotografica il tubo vidicon e la telecamera

CCD attualmente quella piugrave usata

Nella prossima figura egrave visualizzato il procedimento con cui due verdi

apparentemente uguali appaiono in falso colore blu (il verde rame) e magenta (il verde

di cobalto) dato che il primo assorbe lrsquoinfrarosso mentre lrsquoaltro lo riflette

Figura 19Esempio (per una pellicola) di restituzione in falso colore di due verdi apparentemente uguali

Un altro esempio notevole egrave dato dai due blu azzurrite e lapislazzuli restituiti in falso

colore il primo appare con un colore molto scuro mentre il secondo che non

assorbe lrsquoinfrarosso appare con una fortissima componente rossa

La realizzazione digitale (CCD) di immagini in falso colore egrave ottenuta con

piugrave acquisizioni della stessa immagine a diverse bande spettrali anteponendo

allrsquoottica di ripresa i filtri passa banda per registrare le tre componenti Le tre

immagini cosigrave ottenute vengono restituite nella classica terna RGB (Red-Green-

Blue) in un monitor a colori dove in tempo reale si osserveragrave lrsquoimmagine in falso

colore

Questa tecnica egrave utilizzata dal restauratore o dallo storico dellrsquoarte per

individuare sul dipinto zone che hanno subito restauri postumi ma dei quali

non avendone la documentazione non egrave possibile sapere dove e come si egrave intervenuto Per

essi di solito si egrave raggiunto un grado di accordo cromatico fra la zona restaurata e

zona originale tale da rendere invisibile ldquola riparazionerdquo effettuata empiricamente

dunque quasi sempre con pigmenti chimicamente diversi dallrsquooriginale

Nelle immagini seguenti[19] risulta evidente la differente risposta cromatica di

alcuni pigmenti In particolare la veste di S Pietro che nel visibile risulta azzurra

nel falso colore vira in magenta (risposta tipica dellrsquoazzurro oltremare) e il cinabro

che costituisce la parte rossa del manto (visibile) diventa giallo in falso colore Una

simile inversione avviene anche per il pigmento usato per la veste del personaggio in

25

secondo piano (lacca rossa) ma data la risposta cromatica diversa nellrsquoinfrarosso

diventa in falso colore un giallo piugrave intenso

Figura 20 Lorenzo Monaco Incoronazione della Vergine (particolare)Immagine nel visibile e in tricromia in falso colore

23 Tecniche ottiche per la forma

La conoscenza e la forma di un oggetto artistico sia esso un reperto archeologico

un monumento un dipinto o un affresco e dunque dalle piugrave svariate forme e

dimensioni rappresenta un elemento importante per il suo studio e la sua

conservazione La caratterizzazione della forma costituisce infatti un prezioso

contributo a studi di tipo storico-artistico alla determinazione dello stato di

conservazione dellrsquoopera e al progetto e realizzazione di interventi di restauro

Oltre a ciograve mediante la misura della forma di un oggetto ripetuta in tempi

successivi egrave possibile ottenere informazioni sulle sue deformazioni ed eliminarne le

cause (condizioni microclimatiche stress meccanici hellip)

Si possono suddividere essenzialmente le procedure per lrsquoacquisizione della

forma in due categorie quelle che adoperano la luce anche laser ma senza utilizzarne la

coerenza4 le tecniche in luce incoerente e altre invece che sfruttano proprio le

proprietagrave di coerenza della luce laser che chiameremo tecniche in luce coerente

4 Coerenza Sono coerenti due o piugrave onde di ugual frequenza in cui la differenza di fase fra esse egrave costante

26

231 Tecniche in luce incoerente

Sono diverse le tecniche di questo tipo che vengono usate nellrsquoambito dei beni

culturali Citiamo la fotogrammetria (basata sul principio della triangolazione ottica5)

che acquisendo una coppia stereoscopica di immagini dellrsquooggetto egrave in grado di

restituire un modello 3D La proiezione di luce strutturata che consiste nel

proiettare sullrsquooggetto dei codici luminosi di vario tipo (fitti reticoli figure di

interferenzahellip) e risalire alla forma dellrsquooggetto interpretando la loro deformazione

usando algoritmi basati sulla triangolazione La profilometria laser che

ricostruisce la forma il piugrave delle volte di statue analizzando le linee di contorno

che una lamina di luce laser mette in evidenza sullrsquooggetto Lo scanner laser a tempo

di volo usato soprattutto per il rilievo 3D su grandi scale spaziali riesce nella

mappatura tridimensionale rilevando le coordinate angolari e il tempo di

percorrenza di impulsi laser

231a Il laser scanner a tempo di volo (TOF)

Ersquo praticamente un sistema radar (onda inviata riflessa e captata) che impiega una

sorgente laser impulsata Il principio su cui si fonda la misura della distanza egrave il

seguente conoscendo il tempo t impiegato dallrsquoimpulso laser a percorrere la

distanza sorgente-punto di misura-rivelatore (posto vicino alla sorgente laser) detto

tempo di volo TOF (Time Of Flight) egrave possibile risalire alla distanza grazie alla

formula 119863 = 119888

119899times 119905 2 dove c egrave la velocitagrave della luce e n egrave lrsquoindice di rifrazione

dellrsquoaria

Figura 21Principio di funzionamento di un laser scanner TOF

Facendo poi corrispondere ad ogni misura di distanza le coordinate angolari

azimutale e zenitale si ha per ogni punto di scansione la tripletta di coordinate che

identifica un punto nello spazio

5 Triangolazione ottica Usata per risolvere completamente un triangolo avendo a disposizione due angoli e il lato tra essi compreso

27

Figura 22Immagine schematica di un laser scanner TOF

La precisione del sistema dipende da vari fattori come la capacitagrave di selezionare la

stessa posizione relativa allrsquoimpulso trasmesso e ricevuto dallrsquoaccuratezza della

conoscenza dei tempi di ritardo propri del sistema e dalla precisione del sistema

che effettua le misure dei tempi

Si egrave comunque raggiunta una altissima precisione considerando che con i

moderni strumenti si ottengono errori di pochi millimetri su distanze di

centinaia di metri con un passo di scansione angolare di pochi millesimi di

grado

Naturalmente si ha quasi sempre bisogno di effettuare piugrave scansioni della

stessa struttura per rilevare i punti che rimarrebbero in ombra con una sola

scansione

Questo strumento trova il suo campo di applicazione nella ricostruzione di

grandi ambienti interni come chiese o antiche dimore nella ricostruzione di

facciate di cattedrali o in grandi siti archeologici

Nellrsquo immagine che segue si puograve osservare il risultato ottenuto effettuando la

ricombinazione di 6 posizioni di scansione della sfinge

28

Figura 23 Immagine ottenuta da un laser scanner ricombinando 6 scansioni

231b Topografia di superfici a proiezione di linee

Questo tipo di analisi rientra nella categoria delle tecniche che sfruttano la

proiezione di luce strutturata cioegrave di codici luminosi che sono in grado di

evidenziare variazioni di livello su una superficie grazie a linee di luce

opportunamente organizzate

In quella a proiezione di linee si proietta (come fosse una diapositiva

costituita da un vetrino con deposizione metallica) il codice piugrave semplice un reticolo

di righe bianche e nere parallele Lrsquoimmagine dellrsquooggetto con le linee proiettate egrave

ripresa con una telecamera digitale il cui asse ottico forma con quello del

proiettore un certo angolo In questa immagine le linee del reticolo risultano

distorte dalla forma della superficie diventando ondulate Lrsquoentitagrave delle

distorsioni fissata la geometria del sistema egrave direttamente proporzionale alla

quota del punto considerato Infine dallrsquoanalisi dellrsquoimmagine del reticolo si risale

alla mappa topografica digitale della superficie

29

Figura 24 Schema di funzionamento(a) e principio geometrico(b)[18]

Nella figura precedente (b) si vede come la posizione delle linee cambia in

proporzione allrsquoaltezza (h) della superficie rispetto ad un ideale piano mediano di

riferimento S Conoscendo α (la fase) per ogni punto della linea proiettata si

risale alla quota (h) di quel punto

Il software di estrazione della fase opera sulla immagine ldquoliberatardquo dal

contrasto dello sfondo tramite unrsquooperazione di pulitura che sfrutta unrsquoimmagine

identica ma senza il reticolo proiettato (figura sotto)

Figura 25 Procedura per lottenimento della mappa topografica[18]

Variando la posizione mutua di proiettore telecamera e oggetto si ottengono

diverse risoluzioni spaziali e differenti estensioni della superficie di misura per

esempio aumentando lrsquoinclinazione del proiettore si raggiungono risoluzioni in

quota piugrave elevate (maggiore dinamica per α) allontanandolo dallrsquooggetto si

possono analizzare opere di grandi dimensioni a scapito perograve della risoluzione

spaziale

Nel campo della conservazione dei beni culturali questo sistema trova impiego nei

dipinti quando si vogliono verificare con precisione la deformazione il distacco o il

rigonfiamento dello strato pittorico a causa di deformazioni della struttura lignea

30

per quelli su tavola o della trama del tessuto per quelli su tela ciograve succede ad

esempio quando si procede al rifodero o alla sostituzione del telaio Si sono svolte

con successo indagini con questa tecnica anche nel caso di iscrizioni su tavola o su

parete

Nelle immagini che seguono ([17]Fontana Pampaloni amp Pezzati) croce di

Sarzana lo studio della mappa topografica egrave presentato prima con una risoluzione

in quota di 01mm per la sommitagrave della croce poi con una di 002mm per il

particolare del cartiglio6

Figura 26Croce di SarzanaMaestro GuglielmoDuomo di Sarzana Anno 1138 Tempera a uovo su legno di castagno Misure 3times210 m e mappa topografica della parte evidenziata

232 Tecniche in luce coerente

Lrsquouso di queste tecniche piugrave complesso delle precedenti egrave orientato piugrave che alla

misurazione della forma vera e propria dellrsquooggetto al rilevamento delle sue

microdeformazioni Citiamo lrsquointerferometria olografica (ologrammi su pellicola)

che si basa sulla ripresa di una immagine dellrsquooggetto effettuata con luce laser in

condizioni di interferenza lrsquointerferometria a spekle7 basata sigli stessi principi di

quella olografica ma lrsquoacquisizione dellrsquoimmagine avviene tramite una telecamera

Lrsquoolografia conoscopica che usa una telecamera nella quale tra obbiettivo e

sensore CCD ha un cristallo che separa in due parti la luce proveniente

6 CartiglioDisegno di un rotolo di carta in parte srotolato sul quale li leggono iscrizioni 7 Speckle (macchiolina) Viene chiamata cosigrave la figura punteggiata che si ottiene quando unrsquoonda coerente viene fatta passare attraverso un mazzo disordinato

31

dallrsquooggetto creando una figura di interferenza dalla quale si ricava la distanza di

ogni punto dellrsquooggetto in esame

Annoveriamo tra le tecniche in luce coerente anche una variante del sistema a

tempo di volo che sfrutta lo sfasamento tra lrsquoimpulso laser generato e registrato

ottenendo una maggiore precisione

232a Lrsquoolografia conoscopica

Con questa tecnica egrave possibile misurare con estrema precisione la distanza tra la

sonda ottica usata e per cosigrave dire ogni ldquosingolo puntordquo della superficie (non si

usa infatti quasi mai per ricostruire lrsquointero corpo dellrsquooggetto) in esame

Il principio di funzionamento egrave il seguente un laser a diodi produce un raggio

che egrave riflesso totalmente da un beam-splitter a 90deg verso il campione Parte dellrsquo onda

luminosa riflessa viene captata dallrsquoobbiettivo attraversa lo splitter (ora con

proprietagrave di trasparenza) e incontra il modulo conoscopico Questo elemento

costituito da un cristallo monoassiale8 birifrangente9 posto tra due lamine

polarizzatrici separa i raggi luminosi che vi incidono in due componenti raggio

ordinario e raggio straordinario

Questi dopo aver percorso praticamente lo stesso cammino ottico

interferiscono dando luogo a frange circolari sulla superficie del sensore CCD La

fittezza delle linee della frangia dipende dal cammino ottico dei raggi

dallrsquooggetto scansionato al sensore ecco che allora misurandola si risale alla

distanza di ogni punto dalla sonda

Figura 27Funzionamento di una sonda conosco pica[16]

8 Monoassiale Con un solo asse ottico 9 Birifrangente Con due indici di rifrangenza ortogonali fra loro

32

Elaborando dunque il segnale restituito dal CCD si risale al ldquoperiodordquo di ogni

singola frangia fatto poi corrispondere ad una distanza Poicheacute la lettura del CCD

puograve essere ripetuta con una frequenza di alcune migliaia di Hz alla stesa velocitagrave egrave

anche possibile acquisire le misure

La distanza dellrsquoobbiettivo dallrsquooggetto da esaminare puograve variare da poche

decine di mm a poche decine di centimetri a seconda delle esigenze cambiando

lrsquoobbiettivo di ripresa

Si raggiungono prestazioni eccellenti Con una distanza di lavoro di 40mm per

esempio si raggiunge una risoluzione di circa 6μm in quota e 30μm nelle

direzioni trasversali con una dinamica di profonditagrave di plusmn4mm

Una caratteristica importante di questo strumento egrave quella di poter lavorare

con un angolo di incidenza minimo di circa 5deg ciograve consente di indagare tratti di

superficie con unrsquoinclinazione fino a plusmn85deg col risultato di riuscire a fare misure

allrsquointerno di fori di diametro inferiore a 1mm con un rapporto profonditagravediametro

fino a 251

Un altro grande vantaggio dellrsquoolografia conoscopica egrave quello di superare i

vincoli pratici di stabilitagrave e sensibilitagrave alla temperatura e alle vibrazioni meccaniche

di cui soffrono gli strumenti interferometrici laser di tipo convenzionale dato

lrsquounica sorgente di luce coerente che viene separata solamente dentro il cristallo

birifrangente

Il sistema trova numerose applicazioni nel campo del restauro e della

conservazione ogniqualvolta si debbano analizzare con grande dettaglio oggetti o

parte di essi microdeformazioni su dipinti microscopiche incisioni su pietra o

rilievi su tavole usate per la litografiaecc ecc

Nelle immagini seguenti unrsquoindagine in olografia conoscopica effettuata su un

quadro di Raffaello La Madonna del cardellino Da notare i due solchi verticali nella

parte centrale del riquadro

Figura 28Madonna del cardellino Raffaello 1506 Galleria degli Uffizi e particolare (restituito in luce radente) dopo unrsquo olografia conoscopica

33

223b Lo scanner laser a misura di fase

Questa tecnica apparentemente del tutto simile a quella dello scanner laser TOF

visto nel paragrafo 231a sfrutta il fatto che un impulso laser modulato in ampiezza cambia la sua fase da quando egrave stato emesso a quando egrave rivelato dopo

la riflessione Conoscendo questo sfasamento si puograve risalire alla distanza

percorsa

Solitamente si sceglie per il laser (onda portante) una lunghezza drsquoonda di 1divide

2μm vicino infrarosso data la buona penetrabilitagrave in aria di questo tipo di onda

elettromagnetica mentre la modulazione ( in realtagrave vedremo che di modulazioni ne

occorreranno di diversi tipi) egrave fatta con lunghezze drsquoonda dellrsquoordine del metro

(onde radio)

Figura 29Schema di principio di uno scanner laser a sfasamento di modulazione di ampiezza

Matematicamente la variazione di fase Δ120601 durante tutto il tragitto 2119871 egrave data da

Δ120601 = 119899119896119898 2119871

Dove n egrave lrsquoindice di rifrazione dellrsquoaria da determinare in sede di misura a seconda delle

condizioni di temperatura pressione e umiditagrave relativa e 119896119898 egrave il vettore drsquoonda

corrispondente alla pulsazione di modulazione 120596119898 Con pochi passaggi si ottiene la

distanza cercata

119871 = Δ120601119888 2119899 120596119898

con c velocitagrave della luce

Bisogneragrave tener conto del fatto che il sensore discriminatore di fase (comparatore)

non percepisce quando 120601 ha subito delle rotazioni intere di angolo giro Per questa ragione in

realtagrave la modulazione egrave fatta con diverse frequenze (sottomultipli di un oscillatore interno

allo scanner) per ognuna delle quali si acquisisce una delle cifre della misura finale di ogni

singolo punto Questo egrave chiamato Metodo per decadi Se per esempio un punto egrave

distante dallo scanner 756342m avrograve bisogno di 6 (numero con 6 cifre) frequenze

di modulazione

34

24 Tecniche microscopiche

Lrsquoapplicazione della microscopia ottica ed elettronica nel campo dei Beni Culturali

fornisce un contributo scientifico di estremo interesse Ersquo infatti applicata per

indagini diagnostiche finalizzate al restauro passando per lrsquoanalisi del materiale

artistico di varia natura analizzando il suo stato di conservazione e anche

permettendo lrsquoindividuazione delle tecniche usate nella realizzazione dellrsquoopera

Infatti lrsquoutilizzo del microscopio ottico o elettronico a scansione permette lrsquoanalisi

approfondita relativa sia alla morfologia della superficie che alla composizione

chimica elementare di campioni di vario tipo ad elevati ingrandimenti fornendo

importanti informazioni in fase di restauro

241 La microscopia elettronica a scansione SEM

Il microscopio elettronico a scansione SEM (Scanning Electron Microscope)

fornisce informazioni sullrsquoaspetto sulla natura e sulle proprietagrave delle superfici e

degli strati sottostanti di campioni con risoluzione media di 2divide5 nm Il principio

di formazione delle immagini le quali saranno riprodotte con un effetto

tridimensionale egrave sequenziale Un fascio di elettroni (sonda) viene focheggiato

sulla superficie del preparato e fatto scorrere su esso secondo linee parallele

ravvicinate come avviene per un pennello elettronico di un tubo televisivo

Figura 30Schema di un microscopio elettronico a scansione[15]

Il diametro della sonda quando incontra la superficie del campione egrave di circa

2nm Lrsquointerazione del fascio accelerato da una differenza di potenziale che va da

poche centinaia di volt a diverse decine di kV con gli atomi del preparato da luogo a

diversi tipi di ldquoprodottirdquo ([15]Valdregrave) con ognuno dei quali si creeragrave un segnale tra

cui i piugrave importanti nelle applicazioni per i beni culturali sono

Elettroni secondari (SE) convenzionalmente definiti come gli elettroni

uscenti dal preparato con energia le50eV Provengono da una profonditagrave di

pochi nm sono prodotti dal fascio primario interagendo anelasticamente con

35

gli elettroni di valenza del campione Il segnale SE egrave il piugrave frequentemente usato

utilizzato principalmente per informazioni sulla topografia delle superfici

Lrsquoimmagine fornita appare in rilievo come se lrsquoosservatore fosse al livello del

diaframma D (vedi figura) e guardasse il campione illuminato da una

ipotetica sorgente posta in corrispondenza del rivelatore

(scintillatorefototubo)

Elettroni retrodiffusi (BSE) Back-Scattered Electrons Elettroni con energie

ge50eV che provengono dal preparato in seguito ad interazioni elastiche

principalmente con nuclei Il segnale BSE fornisce informazioni legate al

numero atomico medio della zona di provenienza (il numero di eventi di

scattering elastico cresce al crescere del numero atomico Gli elementi piugrave

pesanti saranno evidenziati da un segnale piugrave luminoso sullo schermo) alla topografia

e alla struttura cristallina del materiale attraversato

Raggi X Sono quelli della radiazione caratteristica o di bremsstrahlung

Provengono da strati piugrave profondi del campione da una sfera di raggio di

qualche μm al di sotto della sonda Il segnale X viene usato per il

riconoscere e quantificare gli elementi chimici

Elettroni Auger Ersquo un processo di autoionizzazione in cui in luogo di

radiazione X proveniente da una ricombinazione crsquoegrave unrsquoespulsione di un

elettrone

Figura 31Rappresentazione schematica nel caso di un fascio con incidenza normaledelle profonditagrave da

cui provengono i segnali SEBSEAuger(A) e raggi X[15]

Normalmente un microscopio SEM lavora con un alto vuoto al suo interno circa

10minus3Pa questo per evitare lrsquointerazione tra particelle sonda o da misurare con

lrsquoaria Un altro requisito questa volta dei campioni egrave che essi siano elettricamente

conduttivi in caso contrario si provvederagrave alla metallizzazione procedimento

tramite il quale si deposita un sottilissimo strato 1divide40 nm di metallo come ad

esempio oro carbone platino ecc

Sviluppi di questa tecnologia portano nuove e piugrave ampie possibilitagrave

nellrsquoanalizzare reperti dalla natura piugrave varia opportunitagrave utilissime nel campo dei

beni culturali

36

241a Lrsquoanalisi SEM-EDS

Parlando di analisi SEM-EDS citata anche come microanalisi EDS si fa riferimento

allrsquouso della microscopia SEM abbinata allrsquoanalisi dei raggi X caratteristici della

zona analizzata del campione che vengono prodotti per fluorescenza Lrsquoanalisi egrave

fatta in dispersione di energia da cui lrsquoacronimo Energy Dispersive Spectroscopy (of X ray)

Il rivelatore normalmente egrave a stato solido Si drogato con Li che ha bisogno di

essere raffreddato da azoto liquido o piugrave recentemente Si drogato con HgI2 per il

quale egrave sufficiente un raffreddamento termoelettrico

Nelle figure qui sotto ([13]Pasquariello Pinzari amp De Mico 2007) un esempio

di indagine SEM-EDS su una vecchia stampa fotografica della quale si voleva

verificare tra le altre cose la composizione chimica del cosiddetto sottostrato

(presenza o meno del Bario) cioegrave la parte compresa tra il supporto primario

(cartoncino) e lo strato immagine vero e proprio (alogenuro drsquoargento in gelatina)

Figura 32Esempio di analisi SEM-EDS su una foto drsquoepoca

241b Lrsquoanalisi SEM-VP

Lrsquoesigenza di esaminare campioni che non possono essere inglobati chimicamente o

metallizzati data la loro specificitagrave o talmente delicati da non poter sopportare lo

stress meccanico dovuto alla bassissima pressione di lavoro del SEM ha portato

allo sviluppo dei SEM-VP Variable Pressure cioegrave a pressione variabile I materiali

biologici per esempio costituiti da tessuti molli (cellule) e acqua perderebbero la

loro struttura ldquoevaporandordquose sottoposti a bassissime pressioni Questiper essere

osservati hanno bisogno di solito di una stabilizzazione chimica di disidratazione

o di un surgelamento prima di entrare nel SEM

37

Con la tecnica SEM-VP si puograve praticamente introdurre nella camera porta

campioni il preparato tale e quale grazie ad una pressione presente in quella parte

del microscopio di 5 o 6 ordini di grandezza superiore (10divide750 Pascal) rispetto alla

zona del cannone elettronico e della colonna (10minus3 divide 10minus4 Pascal)

Nei settore dei beni archeologico-culturali dunque in cui egrave assolutamente

proibito modificare il reperto il fatto che si possa evitare la metallizzazione egrave

fondamentale

Nelle immagini seguenti ([14]Pinzari amp Montanari 2007) si egrave riportato un

esempio di studio possibile con il microscopio SEM-VP la catalogazione di una

infestazione fungina sul dorso della copertina di libri Le misure sono state fatte con

una pressione in camera di 150Pa una tensione del fascio di 20kV ed utilizzando il

rivelatore VPSE Variable Pressure Secondary Electrons Lrsquoingrandimento della foto egrave

9800times (dati riscontrabili anche in basso nella foto SEM-VP)

Figura 33Efflorescenze sul dorso dei volumi e prelievo del micelio per mezzo del nastro adesivo

Figura 34Immagine SEM-VP del nastro adesivo utilizzato per campionare le efflorescenze fungine

38

241c Lrsquoanalisi SEM con ED-XRF

Si ha la possibilitagrave di ampliare la profonditagrave di analisi della fluorescenza X

montando sul microscopio SEM una apparecchiatura per Fluorescenza X in Dispersione

di Energia ED-XRF composta da tubo generatore di raggi X e rivelatore allo stato

solido In questo modo si aumenta la profonditagrave di indagine in quanto la capacitagrave

di penetrazione del fascio di raggi X allrsquointerno del campione puograve essere superiore

rispetto a quella scelta per formare lrsquoimmagine del pennello di elettroni

Figura 35Assemblaggio dellapparato SEM con ED-XRF[11]

Usato allrsquointerno del SEM inoltre lrsquoXRF garantisce migliori prestazioni

rispetto al suo utilizzo in aria questo per motivi legati sia alla migliore e piugrave rigida

geometria sorgente-campione-detector sia allrsquoalto vuoto realizzato allrsquointerno della

camera porta campione che evita cosigrave lrsquoassorbimento da parte dellrsquoaria dei raggi X a

bassa energia

Le immagini che seguono ([11]Ferro 2007) riguardano lo studio della

composizione chimica di una scoria metallica rinvenuta nel sito archeologico di Petra

in Giordania da notare il confronto delle due analisi spettrali EDS e ED-XRF

sovrapposte ottenute allrsquointerno del SEM Si possono ottenere con questo secondo

sistema sensibilitagrave nel rilevare gli elementi dalle 10 alle 1000 volte maggiori

Figura 36 Scoria metallica dal sito di Petra IIIdeg secolo aC

39

Figura 37 Confronto tra gli spettri in energia tra microanalisi EDS (avanti) e ED-XRF (dietro) in SEM

242 Il microscopio ottico a luce polarizzata trasmessa

Ogni qualvolta si ha la necessitagrave di esaminare un materiale che al suo interno

presenti componenti anisotrope10 il microscopio ottico a luce polarizzata permette

di individuarle Si sfrutteragrave il fatto che un campione di materiale anisotropo

possedendo due indici di rifrazione ortogonali fra loro saragrave in grado di

suddividere un fascio di luce polarizzata che lo attraversa in due nuove

componenti polarizzate oscillanti secondo la direzione degli suoi indici di

rifrazione

Il microscopio polarizzatore essenzialmente si compone di una sorgente

luminosa un filtro polarizzatore un tavolo porta campione (rotante) e un altro filtro

polarizzatore (detto analizzatore )

10 Anisotropo Si dice di un materiale che ha la capacitagrave di modificare lo stato di polarizzazione della luce che lo attraversa Chiamato anche birifrangente

40

Figura 38 Configurazione di un microscopio a luce polarizzata

Schematicamente possiamo riassumere cosigrave il percorso del raggio luminoso il filtro

polarizzatore seleziona una direzione di vibrazione per il campo E della sorgente

luminosa Il campione birifrangente ldquoscomponerdquo le direzioni di vibrazione di E in

ordinaria e straordinaria che dunque perdono la relazione di fase allrsquouscita del

campione possedendo una differenza di cammino ottico Δ119897 = Δ119899119889 con

Δ119899 = 119899119904 minus 119899119900 e d spessore del campione Quando il filtro analizzatore le

ricompone si nota una variazione dellrsquointensitagrave luminosa rispetto a quella iniziale

dovuta proprio a Δ119897

Posizionando dunque i due polarizzatori incrociati fra loro ( egrave questa infatti

una analisi ortoscopica e non ci sarebbe nessuna trasmissione di luce se non si

inserisse il materiale birifrangente) e facendo ruotare il campione attorno allrsquoasse

ottico del sistema lrsquointensitagrave dellrsquoimmagine vista varia periodicamente risultando nulla

quando le sue direzioni principali di vibrazione coincidono con quelle del

polarizzatore e dellrsquoanalizzatore (posizione di estinzione) mentre risulteragrave

massima nelle posizioni a 45deg (posizioni diagonali) Si possono cosigrave dedurre

importanti informazioni sullrsquoorganizzazione cristallina del campione in esame

Figura 39Cristallo birifrangente posto tra due polarzzatori incrociati

41

Nella prossima figura si egrave indicato con s e o i piani di oscillazione straordinari e

ordinari con P e A i piani del polarizzatore e dellrsquo analizzatore

Figura 40 Orientazione del cristallo birifrangente e relativa variazione dellintensitagrave trasmessa

Il campione egrave preparato in sezione sottile tramite taglio e abrasione fino a rendere

il campione subtrasparente (in genere 30μm di spessore) e consentire la trasmissione

della luce

Nel campo dei beni culturali questo strumento egrave ampiamente usato per analisi

petrografiche e mineralogiche di materiali lapidei naturali e artificiali In

particolare egrave possibile classificare le pietre naturali identificare le tipologie di

inerte e definire il rapporto inertelegante presente in malte intonaci e stucchi

noncheacute effettuare determinazioni sulle finiture cromatiche sul degrado e sulle

tecniche esecutive

Figura 41 Immagine al microscopio polarizzatore di un frammento di materiale lapideo riconosciuto come trachite dei Colli Euganei

42

Capitolo 3 - Le apparecchiature dellrsquoAteneo

disponibili nel campo dei beni culturali

In questo capitolo approfondiremo alcune tecniche analitiche descritte brevemente

nel capitolo 2 La scelta egrave ricaduta su alcune delle tecniche che allrsquo interno di questo

Ateneo vengono utilizzate anche per la ricerca nel campo dei beni culturali

31 I raggi X la tecnica XRF

311 La produzione di raggi X

Si definiscono convenzionalmente raggi X quella parte di radiazioni dello spettro

elettromagnetico con energia compresa tra 012 keV e 120 keV I raggi X sono il

risultato dellrsquointerazione in un tubo nel quale egrave stato realizzato un alto vuoto (

10minus6 minus 10minus7 Torr) tra materia lrsquoanodo (tipicamente come anodi vengono usati il

Tungsteno Molibdeno Rame Argentohelliphellip ) ed elettroni prodotti da un filamento

incandescente il catodo e accelerati da una opportuna differenza di potenziale con

conseguente perdita di energia da parte di questi ultimi

Figura 42Schema di principio di un generatore a raggi X[6]

I processi attraverso i quali lrsquoelettrone nellrsquourto con lrsquoanodo perde energia si

possono riassumere nei seguenti punti ([2]Castellano Martini amp Sibilia 2002)

I Lrsquoelettrone eccita lrsquoatomo ldquospostandordquo un elettrone esterno

(perdita di energia di qualche eV) Lrsquoatomo torna poi allo stato

fondamentale con emissione di radiazione nel visibile(quellrsquoorbitale

esterno si puograve chiamare ldquootticordquo)

II Lrsquoelettrone ionizza lrsquoatomo rimuovendo un elettrone esterno

(perdita di energia fino a centinaia di eV)

III Lrsquoelettrone collide con il nucleo atomico in questo caso lrsquoelettrone

orbita parzialmente intorno al nucleo e perde energia per

43

decelerazione Questrsquoultimo fenomeno egrave alla base della bremsstrahlug

parola tedesca che significa radiazione di frenamento

IV Lrsquoelettrone collide con un elettrone interno dellrsquoanodo(shell K L

Mhellip) con conseguente espulsione di questrsquoultimo(con una energia

cinetica Ec) Se WK(LM) indica lrsquoenergia di legame dellrsquoelettrone alla

shell KLMhellip lrsquoenergia richiesta per il processo egrave Ec+WK(LMhellip) Un

elettrone piugrave esterno va a sostituire quello espulso con emissione

di radiazione X la quale egrave caratteristica della sostanza colpita

La radiazione X egrave prodotta essenzialmente dai processi fisici riportati al punto III e

IV Esaminiamoli con maggior dettaglio

La ldquoradiazione biancardquo (breemstrahlung)

Una particolare attenzione merita la radiazione X prodotta dal fenomeno riportato

sopra al punto III Dunque accade che lrsquoelettrone decelera o in genere subisce una

variazione anche puramente direzionale dellrsquoaccelerazione da questa perdita di

energia scaturisce un fotone X che viene emesso a partire dalla regione dellrsquourto Il

processo di breemstrahlung egrave il piugrave importante almeno in termini di estensione dello

spettro che produce In esso lrsquoemissione di raggi X avviene con

continuitagrave(radiazione bianca) esistendo tuttavia una lunghezza drsquoonda limite

120582m al di sotto della quale non vi egrave emissione

Figura 43 Spettri continui di raggi X per alcuni valori della tensione applicata[6]

Il principio di conservazione dellrsquoenergia vieta infatti che vengano emessi fotoni con

energie maggiori di quella massima degli elettroni EM accelerati contro lrsquoanodo

data da

44

119864119872 = 119890119881 (31)

Essendo e la carica dellrsquoelettrone e V la differenza di potenziale tra il filamento

emettitore di elettroni e lrsquoanodo Questa lunghezza drsquoonda minima corrisponde ad

un processo di frenamento in cui lrsquoelettrone incidente perde tutta la sua energia in

un unico urto producendo un fotone con 120582m pari a

λm =ℎ119888

119890119881 (32)

Naturalmente questo implica che vi sia una frequenza massima ammissibile 120584M

data dallrsquoequazione

120584119872 =119864119872

ℎ (33)

Rispetto alla figura 2 una grafico che avesse in ascissa lrsquoenergia ( o la frequenza )

verrebbe ribaltato rispetto ad un asse verticale evidenziando una EM (o una 120584119872)

saragrave questa la visualizzazione piugrave frequente degli spettri X negli usi delle varie

procedure sperimentali

La radiazione caratteristica la fluorescenza dellrsquoatomo

Il processo brevemente descritto sopra al punto III egrave alla base della produzione

della radiazione X caratteristica Oltre allo spettro continuo sono presenti infatti

righe monocromatiche caratteristiche alcune delle quali particolarmente intense

Mentre lo spettro continuo egrave molto simile per tutte le sostanze con il detto limite

inferiore 120582119898 e un solo massimo di intensitagrave a circa 120582 =15120582119898 le righe

caratteristiche variano da sostanza a sostanza costituente lrsquoanodo Dunque

bombardando una sostanza con elettroni veloci alcuni atomi si ionizzano

espellendo un elettrone di una shell interna Supponiamo una mancanza di un

elettrone nella shell K in seguito a questo un elettrone di una shell piugrave alta L Mhellip

faragrave una transizione radiativa per riempire il livello libero Naturalmente questa

transizione determina un posto vuoto nel guscio L Mhellip ma questo verragrave occupato

successivamente da un elettrone ancora piugrave esterno nellrsquoatomo emettendo unrsquo altra

riga dello spettro caratteristico Le righe originate dal livello vuoto nella shell K

sono chiamate righe 119870120572 119870120573 119870120574helliphellipe corrispondono alle transizioni LrarrK MrarrK

NrarrK hellipLa transizione Kα da origine alla riga ad energia piugrave alta negli spettri X

Fu il fisico H Moseley che tra il 1913 e 1914 stabiligrave nei suoi primi esperimenti per le

linee 119870120572 che

La radice quadrata della frequenza delle linee 119922120630 egrave direttamente proporzionale

al ndegatomico Z

120584119870119894

2 = 119862119894(119885 minus 120590119870) 119894 = 120572 120573 120574 hellip (34)

Dove Ci egrave una costante indipende da Z e 120590119870 rende conto dello schermaggio

dellrsquoelettrone K rimasto

45

1 lt 120590119870 lt 2

La stessa regola egrave estendibile alle righe della serie L dovendo perograve sostituire una

costante 120590119871 di schermaggio maggiore

74 lt 120590119871 lt 94

Figura 44 Il diagramma di Moseley di 120642120784

su Z per le linee Kα[1]

La (44) fu subito generalizzata da Moseley considerando la formula di Bohr per i

livelli energetici di atomi ad un elettrone che si muovono perograve in un potenziale

colombiano di carica 119885 minus 120590

120584119898119899 = 119877 infin 119885 minus 120590 2 1

1198982 minus1

1198992 119898 lt 119899 (35)

dove m n sono i numeri quantici principali delle shell di arrivo e partenza

rispettivamente e R infin egrave la costante di Rydberg avendo usando lrsquoapprossimazione

di massa nucleare infinita

119877 infin =119898

4120587ℏ3

1198902

4120587ℇ0

2

(36)

In realtagrave non esiste una sola linea Kα Kβo Lα Lβhellip

Lrsquointerazione spin-orbita separa i livelli energetici delle shell (tranne la shell K)

Nella shell L gli elettroni con ℓ = 0 hanno lrsquoenergia di legame piugrave grande quelli

con ℓ = 1 e 119895 = 1 2 piugrave bassa e quelli con ℓ = 1 e 119895 = 3 2 ancora piugrave bassa

Questi tre livelli sono chiamati LI LII e LIII La separazione in energia egrave grande

abbastanza da poter essere agevolmente evidenziata negli spettri essendo

46

proporzionale a 119885 minus 120590119870 4come mostra la formula di struttura fine per

lrsquointerazione spin-orbita

ℓ 119904119890 119895 = ℓ + 1 2

Δ119864 =1198981198882 119885minus120590119870 120572 4

41198993ℓ ℓ+1 2 times (37)

minusℓ minus 1 119904119890 119895 = ℓ minus 1 2

Con

120572 =1198902

4120587휀0ℏ119888 (38)

costante di struttura fine

Potremo dunque osservare fra le altre le righe Kα1 e Kα2 che corrispondono alle

transizioni LIII rarrK e LII rarrK rispettivamente Il seguente schema mostra i due

gruppi (K e L) di transizioni principali

Figura 45Schema (non in scala) delle principali transizioni X permesse[1]

Le transizioni saranno regolate dalle regole di selezione Δℓ = plusmn1 Δj = 0 plusmn1

Per esempio le righe Kα1 e Kα2 del Tungsteno hanno

1205821198701205721 = 0214Å 1198641198701205721 = 579119896119890119881

1205821198701205722 = 0209Å 1198641198701205722 = 593119896119890119881

Ersquo molto utile per gli usi pratici in cui il materiale egrave coinvolto mostrare uno spettro

di un tubo a raggi X con anodo di Tungsteno

47

Figura 46Spettro dei raggi X prodotti da un tubo RX con anodo di Tungsteno a 80 kV[2]

Si notano oltre la radiazione continua di bremstrahlung e i due picchi Kα1 e Kα2 anche i due picchi Lα e Lβ che sono molto meno energetici di quelli K ma anche

molto piugrave probabili

312 La sezione drsquourto di assorbimento

Una volta che si ha a disposizione una sorgente di raggi X essi possono essere usati

per ionizzare lrsquoatomo attraverso lrsquoeffetto fotoelettrico Ovvero i raggi X stessi

possono essere usati a posto degli elettroni per produrre a loro volta radiazione X

dalla sostanza irraggiata I fotoni di adeguata energia dunque possono determinare

eccitazione o dare luogo alla rimozione di elettroni ove abbiano energie sufficienti a

vincere lrsquoenergia di legame della shell La sezione drsquourto 120590 di questo processo egrave

espressa in buona approssimazione dalla formula della sezione drsquourto per atomi

idrogenoidi

120590 =16 2120587

312057281198855

1198981198882

ℏ120596

7 2

11988602 (39)

1205720 = 0529177Å (raggio di Bohr)

anche se lrsquoapprossimazione di dipolo con la quale egrave stata ldquocostruitardquo egrave sempre

meno congrua allrsquoaumentare dellrsquoenergia dei fotoni La sezione drsquourto diminuisce

dolcemente allrsquoaumentare della frequenza de fotoni come ℏ120596 minus7 2 fino a che non

si raggiunge un energia sufficiente per espellere un elettrone dalle shell piugrave interne

A questo punto la sezione drsquourto ha un brusco aumento siamo in presenza del

cosiddetto ldquoabsorption edgesrdquo (soglie di assorbimento) Simili picchi si

incontrano ogni qual volta si raggiungono energie sufficienti a strappare elettroni in

shell via via piugrave profonde

48

Figura 47Andamento del coefficiente di assorbimento di massa del piombo in funzione di 120640 e E

La figura 6 mostra il coefficiente di assorbimento di massa che ha lrsquoandamento del

tutto analogo a 120590 Dunque la scelta di opportuni valori della tensione del tubo a

raggi X determina le energie del fascio dei fotoni prodotti incidenti su un materiale

e quindi la possibilitagrave che si verifichino i processi di assorbimento in esame Queste

considerazioni fanno parte delle attivitagrave preparatorie e delle impostazioni

preliminari allrsquoanalisi ED-XRF

313 Il sistema XRF in uso nel dipartimento di Fisica di

Camerino

Nel laboratorio XAS (X-ray Absorption Spectroscopy) del dipartimento di fisica

dellrsquouniversitagrave di Camerino opera un apparato per analisi ED-XRF il cui nucleo egrave

il sistema rivelatore (XR-100CR) amplificatore e alimentatore (PC2CR)

convertitore analogico-digitale+scheda multicanale(MCA 8000A) prodotto

dalla AMPTEK INC [5]

49

Figura 48Schema dei collegamenti dellapparato rivelatore-analizzatore[5]

Alcune caratteristiche del rivelatoreXR-100CR

Tipo di sensore Si-PIN(Fotodiodo di silicio a tre strati drogati P e N

separati da uno stato ad alta resistivitagrave quasi Intrinseco)

Dimensioni del sensore 24mmtimes28mm(7mm2)

Spessore del Silicio 300μm

Risoluzione in energia FWHM11 220eV

(misurata sulla riga a 59 keV del 55Fe)

Finestra del rivelatore Berillio spessore 25μm

La risoluzione in energia egrave il grado di precisione del picco delle righe rivelate piugrave ha un valore basso e piugrave la riga saragrave stretta e dunque piugrave discriminata in energia dalle altre

Le curve di efficienza e di trasmissione

Ersquo interessantissimo analizzare il comportamento dei componenti principali del

rivelatore cioegrave il sensore vero e proprio Si-PIN e la finestra di Berillio al variare

dellrsquoenergia dei fotoni In generale infatti il comportamento di un sensore o di un

materiale a basso assorbimento di raggi X varia a seconda dellrsquoenergia delle

radiazioni elettromagnetiche con cui interagiscono dando luogo a fenomeni di

filtraggio

11 FWHM Full Width Half Maximum egrave la larghezza della riga a metagrave della sua altezza Piugrave questo parametro egrave piccolo migliore saragrave la risoluzione

50

Figura 49Trasmissione di raggi X attraverso la finestra di Berillio[5]

Ersquo necessario isolare sotto vuoto il sensore dato che lo si fa lavorare a bassa

temperatura (ndash30 ndash40 degC) Si sceglie il Berillio come finestra dato che egrave il materiale

che minimizza lrsquoassorbimento di raggi X Come si vede sopra 6keV lrsquoefficacia del

conteggio si avvicina al 100

Vediamo ora la curva di trasmissione (percentuale dei fotoni che interagiscono

fotoelettricamente sul totale) del sensore SiPIN

Figura 50Efficienza del rivelamento del sensore di Si [5]

Il grafico seguente tenendo conto di entrambi gli andamenti di cui sopra mostra

lrsquoefficienza intrinseca di rivelazione a ldquopiena energiardquo cioegrave ldquola probabilitagrave che

un fotone X entrato nel sensore depositi tutta la sua energia per effetto

fotoelettricordquo

Curva del

rivelatore del

laboratorio di

Camerino

51

Figura 51Efficienza intrinseca () di rivelazione a piena energia[5]

In sostanza la finestra di Berillio e il sensore Si-PIN consentono la rivelazione di

elementi la cui energia di emissione caratteristica sia compresa tra 1-2keV e 50-

60keV circa a basse energie lrsquoimpedimento egrave la finestra di Berillio a quelle alte egrave il

rivelatore (scritte in inglese ai bordi del grafico) Nella figura sopra sono mostrati i

riferimenti delle linee Kα di diversi elementi mancano tutti gli altri tipi di righe che

ovviamente consentono di individuare atomi diversi da quelli menzionati dal

grafico o che il grafico mette in una zona di scarsissima efficienza Risulta chiaro

allora che lrsquoassorbimento della finestra di Berillio alle basse energie unitamente alla

bassa ldquoresa di fluorescenzardquo degli elementi leggeri fa si che la tecnica XRF non trovi

applicazione per elementi a basso numero atomico (Zle10)

52

32 I raggi ultravioletti Lrsquoosservazione in

fluorescenza UV

In generale la fluorescenza egrave la proprietagrave di alcune sostanze solide liquide e

aeriformi per la quale allorchegrave sono colpite da una radiazione riemettono quasi

istantaneamente (ritardo di 10minus8s) altre radiazioni la cui lunghezza drsquoonda

dipende da quella della radiazione eccitante e dalla natura della sostanza Ersquo

sinonimo di luminescenza

Ci occuperemo in questa parte il fenomeno della fluorescenza indotta da raggi

UV approfondendone la genesi fisica

321 Il fenomeno della fluorescenza UV nelle molecole

Lo stato energetico di una molecola egrave descritto da tre parametri quantici il grado di

eccitazione elettronico il grado di eccitazione vibrazionale e il grado di eccitazione

rotazionale Quello energeticamente piugrave importante egrave quello elettronico (poi quello

vibrazionale) e una molecola puograve o meno coinvolgerlo nelle transizioni da uno

stato energetico allrsquoaltro Ci possono essere cioegrave transizioni puramente rotazionali

transizioni roto-vibrazionali (in cui cambia lo stato vibrazionale) e infine

transizioni tra stati elettronici diversi

La fluorescenza UV egrave un fenomeno di questo tipo in cui la molecola assorbe

radiazione ultravioletta questo provoca una eccitazione elettronica e il processo di diseccitazione avviene in maniera tale che la radiazione emessa egrave di

minore energia ricadendo nel visibile Ersquo utile ora illustrare una proprietagrave che le molecole hanno e che chiarisce meglio il

fenomeno fisico il principio di Franck-Condon

Questo principio afferma che il processo con cui gli elettroni passano da uno

stato energetico allrsquoaltro egrave talmente rapido rispetto al moto dei nuclei che

possiamo considerare questi ultimi (e quindi la loro distanza relativa che saragrave

indicata con R) come fermi nelle eccitazioni-diseccitazioni elettroniche

La conseguenza pratica di questo principio egrave che nei grafici in cui si evidenziano

questi processi la freccia che va da uno stato quantico allrsquoaltro possiamo

disegnarla verticale

Dunque il processo della fluorescenza UV si sviluppa cosigrave dapprima

rispettando il principio di Franck-Condon una transizione di assorbimento fa

passare la molecola da uno stato elettronico ad uno stato vibrazionale di un altro

stato elettronico di energia superiore A questo punto la molecola puograve perdere

energia vibrazionale interagendo con molecole vicine (decadimento termico) e

raggiungere lo stato vibrazionale piugrave basso 119959prime = 120782 dello stato elettronico

53

eccitato Come risultato la radiazione emessa durante la diseccitazione finale

ha una frequenza piugrave bassa e ricadragrave nel visibile

Figura 52 Fenomeno della fluorescenza[1]

33 La radiazione infrarossa La riflettografia IR

Lrsquointerazione energia-materia di strati pittorici con la radiazione del vicino infrarosso cioegrave la banda dello spettro che va dallrsquoestremo visibile rosso fino a una

lunghezza drsquoonda di circa 3μm puograve dar luogo a fenomeni ottici ben diversi da quelli

osservabili in luce visibile

Figura 53Lo spettro della radiazione infrarossa

54

Lrsquoassorbimento la diffusione interna (scattering) e la riflettanza12 possono

assumere valori molto diversi con una conseguente dello strato pittorico a vista

In generale ad un aumento della lunghezza drsquoonda(fino a 120582 cong 22120583119898 )

corrisponde una diminuzione del fenomeno di scattering cioegrave una diminuzione del

potere coprente e quindi un aumento della trasparenza dello strato pittorico

331 Lrsquointerazione della radiazione infrarossa con i mezzi

torbidi

Parliamo di mezzo torbido quando piccole ( 10minus3 divide 1 μm) particelle sono

disperse in una matrice (il mezzo che ldquoospitardquo le particelle) trasparente e omogenea

che puograve essere gassosa liquida o solida Esempi di questo tipo di sistemi sono la

nebbia il fumo le pitture i colloidi liquidi e le soluzioni solide(come i vetri

colorati)

Il comportamento della radiazione infrarossa con questi sistemi egrave

intrinsecamente lo stesso di quello della luce visibile Esso egrave governato da

interazioni come la riflessione la rifrazione la dispersione la diffusione e nel caso di

specifiche sostanze colorate assorbimento (di determinate lunghezze drsquoonda)

La diffusione e lrsquoassorbimento sono fattori determinanti per la

trasmittanza13 di questi sistemi Per esempio il potere coprente di uno strato di

pittura bianca (non considerando lo spessore) egrave dovuto essenzialmente alla

diffusione mentre in uno strato di pittura blu di Prussia14 il fattore dominante egrave

lrsquoassorbimento specifico

La diffusione puograve essere descritta quantitativamente dagli specifici

coefficienti di diffusione delle particelle disperse attraverso la teoria di Kubelka-Munk

Questi coefficienti dipendono dalla lunghezza drsquoonda della radiazione incidente

dalla geometria delle particelle (forma e diametro) e dalla differenza degli indici di

rifrazione del pigmento(particelle) e mezzo(matrice)

In generale per uno strato di pittura bianca (volendo focalizzare il discorso

solo sulla diffusione) possiamo dire che diventa piugrave trasparente

al crescere della lunghezza drsquoonda della radiazione incidente

al diminuire dello spessore dello strato

al diminuire del numero di particelle nello strato(concentrazione

pigmentovolume)

al diminuire della differenza degli indici di rifrazione tra pigmento e

mezzo(legante)

Concludiamo questo paragrafo col dire che nella maggior parte dei casi il massimo

della trasmittanza di un pigmento egrave nel vicino infrarosso tra 18μm e 22μm

12 Riflettanza Il rapporto tra la radiazione retro diffusa e quella inviata 13Trasmittanza Per una superficie investita da una radiazione acustica o ottica il rapporto tra lrsquointensitagrave della radiazione trasmessa entro il corpo e lrsquointensitagrave della radiazione incidente 14blu di Prussia Ferrocianuro ferrico Fe4[Fe(CN)6]3 scoperto casualmente a Berlino nel 1704 Anche chiamato blu di Berlino

55

superando poi questa soglia per le matrici (di origine organica) comincia a

diventare prevalente lrsquoassorbimento della radiazione facendo diventare lo strato

pittorico meno trasparente e il contrasto15 diminuisce

332 Una trattazione matematica del fenomeno

In riflettografia infrarossa si fa spesso riferimento ad una trattazione matematica[2]

(dovuta a Kubelka e Munk) che pur semplificando molto la situazione rispetto alla

realtagrave ha il pregio di essere intuitiva e di identificare la grandezze fondamentali in

gioco Essa ci porteragrave ad esprimere matematicamente la riflettanza di uno strato

pittorico solamente in funzione di coefficienti caratteristici dello strato stesso e

non piugrave in funzione della profonditagrave di penetrazione nello strato pittorico

Nellrsquoambito di questa teoria un dipinto egrave schematicamente descritto come uno

strato di colore (si pensa al colore come un pigmento disperso in un leganteil mezzo)

che ricopre una preparazione di fondo (costituita quasi sempre da una mescola di

gesso e colla animale o da biacca16 ) e sul quale egrave stato tracciato il disegno preparatorio

(fatto con carboncino grafite o punta metallica )

Le proprietagrave ottiche delle parti in questione e del sistema vengono considerate

in questo modo

Il legante viene considerato perfettamente trasparente

Il pigmento egrave considerato in grado di diffondere la radiazione che incide

normalmente

Si considera solo la diffusione che allrsquointerno dello strato si propaga ortogonalmente

ad esso in avanti o allrsquoindietro

La riflessione speculare non viene considerata

La lunghezza drsquoonda della radiazione egrave molto maggiore del diametro medio dei granuli di

pigmento

La radiazione proveniente dalla sorgente IR giunge sulla superficie del dipinto e

penetra in parte al di sotto di essa

Supponiamo che la radiazione non assorbita si propaghi lungo lrsquoasse x e

parte di essa venga diffusa ma solo nella direzione opposta si considera cioegrave

solo la retrodiffusione

Con 119868 119909 si indica il flusso di radiazione proveniente dalla sorgente

Con 119869 119909 si indica il flusso di radiazione retrodiffusa verso il rivelatore

Sia K il coefficiente di assorbimento della radiazione nello strato

Sia S il coefficiente di diffusione della radiazione nello strato

Accade che attraversando lo spessore 119889119909 lrsquointensitagrave 119868 119909 varia a causa

dellrsquoassorbimento della diffusione si considereragrave dunque per 119868 119909 anche il

contributo di 119869 119909 Un ragionamento analogo vale anche per il flusso 119869 119909

15 Contrasto In rifletto grafia per lrsquoindividuazione di linee scure su fondo bianco egrave definito come il rapporto tra la riflettenza della sostanza scura e la riflettanza del fondo bianco 16 Biacca Anche detta ldquobianco di piombordquo egrave un carbonato basico del piombo2PbCO3ndashPb(OH)2

56

In formule

119889119868 119909 = 119870 + 119878 119868 119909 119889119909 minus 119878 119869 119909 119889119909

(316)

119889 119869 119909 = minus(119870 + 119878)119869 119909 119889119909 + 119878 119868 119909 119889119909

Le equazioni cosigrave ricavate costituiscono il sistema di Kubelka-Munk in forma

differenziale

Figura 54Propagazione della radiazione diretta e retrodiffusa secondo lo schema di Kubelka-Munk

In riflettografia si definisce in linea di principio per ogni livello di profonditagrave della

superficie pittorica la riflettanza 119877 119909 come

119877 119909 =119869 119909

119868 119909 (317)

Derivando rispetto a x la (316) e sostituendo nel risultato ottenuto le (315) si ha

per 119877 119909 lrsquoequazione differenziale

119889119877 119909

119889119909= 1198781198772 119909 minus 2(119870 + 119878)119877 119909 + 119878 (318)

Ponendo 119883 = 119909 minus 1199090 1198770 = 119877 1199090 119886 =119870+119878

119878 119887 = 1198862 minus 1 si ha la soluzione

cercata per la riflettanza

119877(119883) =1+ 1198770 119887 coth 119887119878119883 minus119886

119886+119887 coth 119887119878119883 minus1198770 (319)

57

Mettiamoci ora nelle condizione di sapere come diventa 119877(119883) se si ha a che fare con

grandi spessori basta calcolarne il limite per 119883 rarr infin sapendo che coth 119909 =119890119909+119890minus119909

119890119909minus119890minus119909 si ha

119877infin = lim119883rarrinfin 119877(119883) =1+1198770(119887minus119886)

119886+119887minus1198770=

119870

119878+ 1 minus

119870

119878

2

+ 2119870

119878 (320)

Si vede chiaramente cosigrave che 119877infin dipende solamente dal rapporto 119870 119878 che egrave proprio

di ogni pigmento

Lrsquoandamento di 119877infin egrave quello visualizzato qui sotto

Figura 55 Andamento di 119929infin in funzione di KS

Naturalmente fare il limite per 119883 rarr infin ha solamente un senso matematico Nella

realtagrave si puograve misurare la riflettanza dei pigmenti con uno spettrofotometro e si

riscontra che giagrave con spessori di qualche millimetro crsquoegrave una buonissima

corrispondenza con lrsquoandamento di 119877infin

Dunque la trattazione di Kubelka-Munk che afferma con la (320) che per

119883 rarr infin la riflettanza non dipende piugrave dallo spessore dello strato ha un effettivo

riscontro con la realtagrave dove nella maggior parte dei casi si opera su spessori di 12

mm

Dalla (320) con pochi passaggi matematici ci si ricava 119870 119878 in funzione di 119877infin 119870

119878=

119877infin minus1 2

2119877infin (321)

Possiamo ora introdurre una nuova grandezza fondamentale in riflettografia il

contrasto

119862 =119877119887 119909

119877119908 119909 (322)

dove 119877119887 119909 e 119877119908 119909 sono rispettivamente la riflettanza di una linea ldquonerardquo del

disegno preparatorio e quella della superficie ldquobiancardquo del fondo e x rappresenta lo

spessore di pigmento soprastante Da come egrave definito ci si auspica sempre che C

abbia un valore prossimo a 0

Dal contrasto in linea di principio puograve essere ricavato lo spessore di

oscuramento 119883119889 = 119909119889 minus 1199090 definito come il minimo spessore di un dato pigmento in

grado di rendere completamente invisibile a una determinata strumentazione il disegno

58

preparatorio sottostante Esso puograve essere interpretato anche come un indice della

qualitagrave di un apparato per riflettografia

Vediamo ora come sia possibile ricavarsi Xd

Sia Cl il contrasto limite ossia il minimo contrasto rilevabile da un determinato

sensore dalla definizione di C Cl =119877119887 119883119889

119877119908 119883119889

Tenendo presente la (319) ponendo in essa 119910 = 119887 coth(119887119878119883119889) e sostituendo in Cl

si ottiene

1199102 ClR0w minus R0b + 119910 1 minus Cl R0bR0w minus 1 +

+Cl(a minus R0b)(1 minus aR0w ) + (a minus R0w )(aR0b minus 1) = 0 (323)

che egrave unrsquoequazione di secondo grado in y

Dunque conoscendo la riflettanza del fondo R0w la riflettanza del materiale usato per

il disegno preparatorio R0b la 119877infin del colore che ricopre il fondo e il suo coefficiente di diffusione

si puograve ricavare la y da cui trovare poi Xd con la formula

119883119889 =coth minus1 119910 119887

119887119878 (324)

333 La fotocamera CCD CHROMA C3 1600E

La facoltagrave di scienze dellrsquouniversitagrave di Camerino ha a disposizione per le

acquisizioni di immagini nel campo dei beni culturali una fotocamera digitale [10]

con sensore a stato solido CCD (Carge Coupled Device) CHROMA C3 1600E

prodotta dalla DTA

Figura 56 Fotocamera digitale CCD CHROMA C3 1600E

Cuore di questa apparecchiatura egrave il sensore per immagini CCD KAF1602(E)

prodotto dalla Kodak[9]

Figura 57Sensore per immagini CCD Kodak KAF-1602(E)

59

Alcune caratteristiche del CCD

Numero di pixel 1536(H)x1024(V)

(Circa 16MPixel di definizione)

Dimensioni del pixel 9x9 μm2

Dimensioni sensore 138x92 mm2

(corrisponde ad un rapporto 32)

FWC 105elettr

(Full Well Capacity Parametro indicante il massimo numero di elettroni

immagazzinabili in ogni pixel Ersquo da questa caratteristica che dipende sia

lrsquointensitagrave del segnale che del rumore Ersquo comunque auspicabile avere un

FWC piugrave alto possibile anche ge500000 cosigrave da poter lavorare anche su

immagini in cui ci sono zone illuminate diversamente evitando che su

quelle illuminate fortemente si crei sovraesposizione)

DC (misurata a 25degC) 20 elettr(pixel∙secondo)

(Dark Current Ersquo il numero di elettroni generato termicamente in ogni

pixel anche se non egrave esposto a radiazione ldquohellipcorrente di buiohelliprdquo Puograve essere

sottratta via software e bisogna tenerne conto soprattutto nelle acquisizioni

a lunga esposizione Con il raffreddamento termoelettrico di tipo Peltier17

puograve essere ridotta di molto)

Figura 58 Andamento della Dark Current a seconda della temperatura del CCD

QE 40 50 60

(Quantum Efficiency Misurata a tre diverse lunghezze drsquoonda 450nm

550nm 650nm Ersquo uno dei parametri piugrave importanti per valutare la qualitagrave di

un sensore Definito come il numero di elettroni di segnale creati per ogni

fotone incidente)

17 Peltier Jean Charles Athanase Fisico francese (Ham[Somme]1785-Parigi1845) Nel 1834 sccoprigrave lrsquoeffetto termoelettrico che da lui prese il nome

60

DR 74dB

(Dinamic Range Dipende dal rapporto tra la quantitagrave massima di elettroni

utilizzabili e il noise floor 119899119890~ cioegrave massimo numero di elettroni del rumore

di fondo per pixel Piugrave precisamente 119863119877 = 20 log10 119865119882119862 119899119890~ con

119899119890~ =15 elettroni)

La risposta spettrale del sensore quella che prima si egrave solo accennata in maniera

frazionata come QE egrave senza dubbio il parametro fondamentale In riflettografia

infrarossa per esempio si auspica che questo parametro sia alto attorno a 1ndash2 μm

Figura 59 Risposta spettrale QE del sensore KAF-1602 (E)

I filtri a disposizione

Ci sono 7 filtri a disposizione [10] per i vari tipi di acquisizioni di immagini

Tre filtri passa banda nel visibile RGB

Figura 60 Curve di trasmittanza dei tre filtri RGB

In realtagrave la curva di trasmissione dei filtri Blu e Verde aumenta nella regione

dellrsquoinfrarosso per questo motivo si egrave dotati di un filtro IR-Cut (taglia infrarosso)

da porre di fronte allrsquoobbiettivo

Filtro passa banda nellrsquoinfrarosso

Presenta due ldquopicchirdquo attorno a 500nm pari a circa 1-2 di trasmittanza

61

Figura 61 Curve di trasmittanza nel visibile e nel vicino infrarosso del filtro passa banda IR

Filtro passa banda nellrsquoultravioletto

Centrato sui 340 nm e con una ampiezza di banda al 50 della sua trasmittanza

massima FWHM pari a 85 nm

Filtro passa alto nellrsquoinfrarosso

Ha la lunghezza drsquoonda di cut-off (50 della sua trasmittanza max tmax) a 780 nm

A 680nm si ha 001 tmax a 850 nm si ha 95 tmax a 900 si ha 99 tmax

Figura 62 Ricostruzione dai dati dello spettro in trasmittanza dei due filtri passa banda UV e passa alto IR (Il tmax egrave arbitrario e sono stati posti uguali per praticitagrave di descrizione)

Filtro taglia Infrarossi

E lrsquounico filtro che egrave posto fuori dalla fotocamera essendo montato sullrsquoobbiettivo e

ha un diametro di 50mm (gli altri 25mm)

A parte dunque lrsquoultimo filtro IR-cut gli altri sono posizionati su una ruota

porta filtri posta allrsquointerno del corpo macchina e azionabile via software

62

Figura 63 Immagine indicativa di una ruota porta filtri per fotocamere CHROMA

Con questa apparecchiatura egrave possibile effettuare oltre la riflettografia infrarossa

anche lrsquoesame in tricromia in falso colore usando il filtri passa banda IR verde e

rosso

34 La tecnica FT-IR

Con lrsquoacronimo FT-IR che sta per Fourier Transform-Infra Red (spectroscopy) si

indica quella tecnica che permette il riconoscimento delle sostanze che

compongono un campione attraverso un esame spettroscopico eseguito in luce

infrarossa In questo caso perograve il risultato finale che consiste in un spettro di

assorbimento della radiazione nel dominio delle frequenze (cioegrave dove sullrsquoascissa

del grafico ci sono le frequenze) saragrave frutto di una trasformata di Fourier di un

altro grafico chiamato interferogramma nel dominio dei tempi

341 Eccitazioni vibrazionali delle molecole

Come mai egrave proprio la radiazione infrarossa la piugrave adatta a stimolare transizioni di

tipo vibrazionale nei nuclei di una molecola

Si puograve rispondere a questa domanda anche con delle considerazioni legate alla fisica

classica se consideriamo che gli elettroni sono legati alla molecola con una forza F con la stessa

forza i nuclei saranno legati tra loro a formare la molecola Approssimando questa forza a

una di tipo armonico (massa-molla) possiamo dire che la pulsazione del moto

elettronico egrave 120596119890 = 119896 119898 mentre la pulsazione del moto nucleare egrave 120596119873 = 119896 119872

con m massa dellrsquoelettrone M massa del nucleo e k costante elastica della F

Il rapporto tra lrsquo energia vibrazionale e quella elettronica saragrave allora dato da

119864119907

119864119890=

ℏ120596119873

ℏ120596119890cong

119898

119872 (322)

Essendo 119898

119872 compreso nel range 10minus3 divide 10minus5 possiamo affermare che le energie di

eccitazione vibrazionali sono qualche centinaio di volte piugrave piccole di quelle

63

elettroniche Essendo questrsquoultime dellrsquoordine di qualche eV lo spettro di

assorbimento-emissione vibrazionale cadragrave nel vicino e medio infrarosso

Figura 64 Collocazione spettrale delle vibrazioni molecolari

Si possono esprimere le frequenze 120642 in cm-1 (omettendo di moltiplicare per c

velocitagrave della luce) dato che se 119888 = 120582120584 allora 120584 = 119888120582

Si egrave giagrave parlato nel paragrafo 2 di questo capitolo dei livelli energetici

vibrazionali

Figura 65Schema energetico di una molecola biatomica e livelli vibrazionali[12]

Le transizioni di cui ci occupiamo qui naturalmente non coinvolgono livelli

elettronici ma solo passaggi da uno stato roto-vibrazionale ad una altro Infatti

oltre alle energie elettroniche e vibrazionali esistono pure le energie rotazionali che

sono dellrsquoordine 10minus3 divide 10minus5 volte piugrave piccole di quelle elettroniche e 10minus3 2 divide

10minus5 2 volte piugrave piccole di quelle vibrazionali cioegrave circa 10minus3eV

Per comprendere meglio quello che succede consideriamo le molecole

biatomiche per queste se sono nello stato Λ = 0(Λ numero quantico del momento

angolare elettronico lungo lrsquoasse molecolare senza spin) vale la regola di selezione

Δ119869 = plusmn1 dove J egrave il numero quantico rotazionale collegato con il momento

angolare totale lungo lrsquoasse molecolare

Le transizioni permesse passando da 119907 = 0 a 119907 = 1sono riportate nello schema qui

sotto

64

Figura 66Livelli energetici di una molecola biatomica e transizioni permesse da v=0 a v=1[1]

Con R si indicano tutte le transizioni con Δ119869 = +1 con P quelle con Δ119869 = minus1

chiamate poi branche R e P e il numero tra parentesi egrave il J iniziale

A titolo di esempio riportiamo lo spettro di assorbimento della molecola HCl

Figura 67Spettro di assorbimento di HCl [1]

Da notare la mancanza del gap centrale data la proibizione di Δ119869 = 0

Tutti gli esami spettroscopici in assorbimento avranno questo aspetto

342 I modi di vibrazione e i gruppi funzionali I

fingerprint

Le molecole possono presentare diversi modi di vibrazione ciascuno responsabile

di un particolare assorbimento in una determinata regione dello spettro

Si distinguono vibrazioni ldquostetchingrdquo o di valenza (variazione della distanza di

legame)

Figura 68 Esempio di modi di vibrazione di valenza[12]

e vibrazioni ldquobendingrdquo o di deformazione (variazione dellrsquoangolo di legame)

65

Figura 69Esempio di modi di vibrazione di deformazione[12]

Come si vede dalle immagini possiamo pensare la vibrazione dellrsquointera molecola come

combinazione di vibrazioni di ogni coppia di atomi o comunque di ogni sua singola parte piugrave

semplice In chimica questi ldquopezzi di molecolardquo sono detti gruppi funzionali cioegrave

gruppi di atomi che mostrano particolari e costanti proprietagrave chimico fisiche Saragrave grazie alla

peculiaritagrave della lunghezza drsquoonda assorbita da queste parti che si potragrave riconoscere

la molecola presente nel campione

Solitamente 120642119959119938119949 gt 120642119941119942119943 dunque troveremo i gap di assorbimento delle

vibrazioni di valenza nella parte sinistra dello spettro (4000-1500 cm-1) dove ci

sono i valori dei numeri drsquoonda piugrave alti zona dei gruppi funzionali mentre la zona

dello spettro a minore energia egrave occupata dalle vibrazioni di deformazione da quelle di valenza a

piugrave bassa energia e da quelle di combinazione(i due tipi insieme) saragrave soprattutto questa

combinazione di tipi di eccitazioni vibrazionali nella parte destra dello spettro

(1500-700 cm-1) che costituiragrave lrsquoimpronta digitale the fingerprint della molecola

Molecole diverse ma con lo stesso tipo di gruppi funzionali (per quelle organiche)

saranno riconosciute grazie a questa zona

Figura 70 Spettrogrammi IR di due CHETONI simili ciclo-esanone(sopra)e ciclo-pentone(sotto)

riconoscibili dalle diversitagrave nella zona fingerprint[12]

66

343 Lrsquouso dellrsquointerferometria La FT-IR

Le misure di tipo spettroscopico nellrsquoinfrarosso (considerando solo le tecniche a

doppio raggio che permettono il confronto tra il raggio di riferimento e quello del

campione fornendo cosigrave lo spettrogramma della trasmittanza ) si possono fare

essenzialmente in due modi in modo dispersivo con la selezione continua di lunghezza

drsquoonda o con il metodo interferometrico

Per gli spettrometri di tipo dispersivo egrave difficile conciliare risoluzione spettrale ed

efficienza di misurazione questi sistemi si basano infatti su reticoli a riflessione mossi

molto lentamente da meccaniche di precisione per selezionare lunghezza drsquoonda

dopo lunghezza drsquoonda e generare cosigrave uno spettro infrarosso continuo

Figura 71 Schema di funzionamento di uno spettrometro a dispersione[7]

In sintesi questo tipo di spettrometri funzionano cosigrave si formano due raggi uno dei

quali passando per il campione contiene le informazioni cercate lrsquoaltro fa da

riferimento Il chopper consente alternativamente lrsquoarrivo dellrsquouno o dellrsquoaltro sul

reticolo che monocromatizza il segnale letto successivamente dal sensore Saragrave il

software che una volta acquisiti i segnali ne faragrave il rapporto egrave saragrave in grado di creare

lo spettrogramma

Chiaramente il reticolo lavorando in condizioni di alta risoluzione selezioneragrave

una banda di frequenze molto stretta lrsquointensitagrave del segnale saragrave minore

causando cosigrave un deterioramento del rapporto segnale-rumore Un grande miglioramento delle condizioni di lavoro e della qualitagrave dei risultati

nella spettroscopia IR egrave avvenuto quando grazie ai moderni calcolatori si egrave riusciti

a convertire un interferogramma in uno spettrogramma usando gli algoritmi

della trasformata di Fourier

Lrsquointerferogramma

Definiamolo prima nel caso di una singola frequenza

Ersquo chiamato interferogramma il segnale complessivo in funzione del tempo di due

onde alla stessa intensitagrave e lunghezza drsquoonda che interferiscono quando su una

67

delle due si crea un continuo sfasamento rispetto allrsquoaltra per esempio grazie ad

uno specchio mobile che ne allunga o ne accorcia il cammino ottico

Figura 72 Schema di principio di un spettrografo con spettro e interferogramma nel caso di una singola

frequenza[8]

Nella figura sopra per questioni di chiarezza lrsquointerferogramma egrave nel dominio delle

distanze (proporzionalitagrave diretta tra tempo e spazio percorso dallo specchio

mobile) B(120584) e I(120575) intensitagrave luminosa rispettivamente dalla sorgente e sul

rivelatore ( 120584 numero drsquoonda e 120575 spostamento dello specchio) Per I(120575) vale la

seguente formula

119868(120575) = 119861(120584) cos 2120587120575

120582 (323)

che poi inserendo per ragioni di comoditagrave matematica il numero drsquoonda 120584 = 1 120582

diventa

119868(120575) = 119861(120584) cos 2120587120584120575 (324)

Nel caso di due frequenze la situazione cambia in questo modo

Figura 73Spettri e interferogrammi di due frequenze diverse separate e poi sovrapposte[8]

Ogni frequenza compare nellrsquointerferogramma come una funzione coseno

Considerando allora una sorgente continua nellrsquoinfrarosso matematicamente

faremo un integrale per trovare lrsquoandamento di 119868(120575) cioegrave

119868(120575) = 119861(120584)infin

0cos 2120587120584120575 119889120584 (325)

Un tipico interferogramma di una sorgente incandescente per infrarosso egrave il

seguente

68

Figura 74 Inteferogramma di una tipica sorgente incandescente[8]

Notare come quando 120575 = 0 essendo tutte le funzioni coseno delle frequenze

presenti in fase 119868(120575) ha un grande picco il centerburst questa egrave una caratteristica di

tutti gli interferogrammi Allontanandosi da questa posizione la moltitudine delle

funzioni coseno cominciano a rinforzarsi o annullarsi vicendevolmente causando

una rapida diminuzione dellrsquointensitagrave in una serie di oscillazioni

La trasformata di Fourier

Lrsquointerferogramma egrave descritto matematicamente dallrsquoequazione (325) e saragrave

proprio il suo andamento intensitagrave su tempo ad essere fisicamente misurato

dal sensore dello spettrografo Comunque in spettroscopia si egrave interessati allo

spettro cioegrave a conoscere lrsquointensitagrave in funzione del numero drsquoonda Ma

conoscendo la forma matematica dellrsquointerferogramma 119816(120517) come funzione di

120517 egrave possibile calcolare il corrispondente spettro usando una tecnica

matematica conosciuta come Trasformata di Fourier Il suo uso porta alla

conoscenza dello spettro attraversolrsquointegrale

119861(120584) = 119868(120575) cos 2120587120584120575 119889120575+infin

minusinfin (326)

Ecco dunque come si agisce con la tecnica FT-IR quando si vuole ottenere lo

spettrogramma di un campione viene fatta una prima acquisizione dello

spettrogramma della sorgente chiamato anche spettrogramma di fondo(in questo

si noteranno anche gli eventuali assorbimenti dei gas presenti lungo il cammino

ottico del raggio) ed in seguito del campione Il computer penseragrave ad eseguire il loro

rapporto fornendo lo spettro in trasmittanza

69

Figura 75 Schema a blocchi della generazione di uno spettro con la tecnica FT-IR[8]

Di seguito egrave riportata la figura schematica di uno spettrometro per analisi FT-IR

Figura 76 Schema di funzionamento di uno spettrometro FT-IR[7]

I 3 vantaggi della tecnica FT-IR

Si associano a questa tecnica tre vantaggi o miglioramenti rispetto alla

spettroscopia dispersiva

Vantaggio Jaquinot o di banda passante lrsquoenergia in arrivo al rivelatore egrave

maggiore di conseguenza anche il rapporto segnaledisturbo egrave piugrave elevato

Vantaggio Felgett o di multiplex lrsquoacquisizione dei dati egrave molto piugrave rapida

(pochi secondi) Questo consente di effettuare in rapida sequenza una serie

di spettri(10-20) e di presentare alla fine la loro media diminuendo cosigrave

lrsquoerrore

Vantaggio di Connes una calibrazione delle frequenze molto stabile ed

accurata (001-01 cm-1) grazie ad un laser interno che agisce da riferimento

per ogni scansione

70

Conclusioni

In questa dissertazione si egrave voluto discutere il contributo della Fisica nel campo

delle indagini analitiche e diagnostiche nel settore dei beni culturali attraverso una

panoramica delle varie tecniche di diagnosi e recupero di unrsquoopera drsquoarte con una

particolare attenzione alla strumentazione e quindi alle tecniche che sono di fatto

operanti con successo nellrsquoambito del nostro Ateneo

Queste metodologie delle quali molte e importanti di carattere non invasivo

sono di fondamentale importanza qualora si desideri eseguire una diagnosi su

unrsquoopera per la quale lo scopo primario di intervento egrave la sua conservazione nel

tempo Se dunque nel corso di una indagine di un bene culturale si richieda la

assoluta non invasivitagrave la fisica mette a disposizione tutte le sue conoscenze nel

campo delle interazioni radiazioni-materia o particelle-materia assicurando

insieme alla salvaguardia del manufatto le risposte cercate

Anche se un bene culturale come tutte le cose non puograve che deperire nel corso

degli anni in un inarrestabile anche se lento invecchiamento i metodi per porvi

riparo e le analisi scientifiche di tipo fisico saranno senza dubbio in grado di

migliorarsi rispetto ad ora in quantitagrave qualitagrave ed efficacia

Il progresso della ricerca fisica applicata e delle tecnologie collegate fanno

sicuramente ben sperare in una conservazione duratura della Bellezza tangibile a

sicuro vantaggio delle generazioni future

71

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[19]Enciclopedia-Delle-Scienze-Fisiche(vol IV p624) Limmagine in falso colore

Roma Istituto Enciclopedico Treccani

73

Ringraziamenti

Ringrazio Dio Padre onnipotente creatore di tutte le cose della materia e delle leggi

che la governano dellrsquouomo e della sua intelligenza che le sa scoprire

Ringrazio poi il prof Andrea Di Cicco per la sua disponibilitagrave e il dott Marco

Minicucci per il suo instancabile guidarmi con entusiasmo alla scoperta di un

mondo per me fino a poco tempo fa sconosciuto la prof Graziella Roselli per le

nozioni che mi ha fornito il dott Andrea Cittadini per le informazioni tecniche il

prof che ha fatto da lettore e tutti i docenti di Fisica che nel corso di questi

anni mi hanno preparato nello studio

Ringrazio ancora Alessandro e Antonella per il loro incoraggiamento schietto e

sincero Roberto per lo scanner e la sua generositagrave Claudio per il supporto

informatico

Ringrazio tutti gli amici che mi sono stati vicino in questi mesi e che anche solo con

un gesto o una parola mi sono stati di aiuto

Ringrazio la mia famiglia

Antonio

6

121 Il ruolo della chimica e della fisica unrsquointerfaccia

molto ampia

Nei beni culturali la chimica egrave di fondamentale importanza quando si ha a che fare

con lo studio delle superfici intese come zona di separazione tra la parte interna e

esterna dellrsquoopera e nellrsquointervento che si effettueragrave su di esse Lrsquoapplicazione di un

solvente che pulisce un materiale lapideo un disinfettante che elimina una muffa da

un arazzo lrsquoapplicazione di un liquido colorante che discrimina i diversi strati di

una sezione di un dipinto ottenere un precipitato al fondo di una provetta sono

esempi da annoverare senza dubbio nellrsquoambito chimico

Lrsquouso di un microscopio per studiare un campione cristallino una analisi

spettroscopica in trasmissione di una sezione di piugrave strati di un dipinto

lrsquoosservazione in fluorescenza UV di una resina applicata su un colore sono

indagini di tipo chimico o fisico Dipende dal titolo di studio di chi le fa Dipende

dal nome del dipartimento dove sono istallate le apparecchiature

Forse per certe procedure non ha senso cercare di fare una distinzione tra

indagine chimica e fisica dato che siamo in quella interfaccia di mescolanza tra

principi fondamentali spesso studiati e scoperti da fisici e applicazioni usate

prevalentemente da chimici (orbitali atomici livelli energetici molecolari fasci

elettronici indagatori nei microscopihellip)

Tutte le volte che si usa un onda elettromagnetica a qualsiasi parte dello

spettro appartenga come mezzo indagatore nei confronti di un campione si sta

effettuando unrsquoindagine di tipo fisico Ancora di tipo fisico saragrave se a posto delle

onde elettromagnetiche si usano delle particelle che penetrano e interagiscono con

la materia Anche lrsquouso delle onde sonore o meccaniche sono di aiuto (georadar)

13 Lrsquoindagine di tipo fisico

Dunque pur persistendo questa non chiara distinzione fra lrsquoambito chimico e fisico

se consideriamo in particolare le analisi che non richiedono prelievi di nessuna entitagrave

dallrsquooggetto in esame non distruttive per loro natura specificatamente adatte nel

campo dei beni culturali non possiamo che definirle fisiche

Si cercheragrave di chiarire meglio nel prossimo paragrafo i concetti di analisi non

invasiva e invasiva

131 Analisi invasive e non invasive

Le tecniche di indagine analitiche e diagnostiche applicabili alle opere drsquoarte

vengono di solito distinte in due grandi classi invasive e non invasive

Le tecniche invasive sono quelle che richiedono il prelievo di un campione

cioegrave lrsquoasportazione di quantitagrave minime di materia dellrsquoopera da sottoporre ai vari

esami A sua volta questo insieme si suddivide in altre due categorie analisi

distruttive e non distruttive Come esempi di analisi distruttive (lrsquoultima ratio) si

7

possono elencare le tecniche di datazione (14C Spettrometria di massa ultrasensibile

AMS Termoluminescenza) oppure la tecnica TXRF Total X-Ray Fluorescence analysis che

richiede la polverizzazione di un campione (107divide1015g) e la deposizione su un

supporto riflettente del film ottenuto sul quale si fanno poi misure di fluorescenza

X Per le analisi non distruttive citiamo le tecniche microscopiche(SEM a luce

polarizzata in trasmissionehellip ) la FTIR in trasmissione cioegrave tutte quelle in cui si asporta

una piccolissima parte di manufatto e si analizzano i vari strati che la compongono

Anche per tecniche non invasive giagrave citate come le piugrave propriamente

ldquofisicherdquo egrave possibile fare una ulteriore suddivisione le tecniche ottiche le tecniche

atomiche e le tecniche nucleari Per tecniche ottiche si intendono quelle che

utilizzano le proprietagrave ottiche della radiazione elettromagnetica nellrsquointerazione

con la materia la trasparenza la riflessione la diffusione lrsquoassorbimento e

lrsquoeccitazione-assorbimento dei livelli energetici molecolari Ad esempio la

radiografia la riflettografia infrarossa lrsquoosservazione in fluorescenza UV le tecniche ottiche per

la forma Le tecniche atomiche sono basate sullrsquoesame delle radiazioni X emesse

dagli atomi come conseguenza di una transizione di un elettrone in un livello

energetico interno (elettrone espulso da un urto con raggio X o protone o

elettrone) da uno piugrave esterno Ersquo la categoria di tecniche che ha a che fare con la

fluorescenza X XRF(X Ray Fluorescence) PIXE(Proton Induced X-ray Emission) Le

tecniche nucleari sono basate a loro volta su lrsquoesame delle radiazioni emesse dai

nuclei per effetto delle cosigrave dette reazioni nucleari ottenute con il bombardamento

del campione con ioni accelerati ( PIGE Proton Induced Gamma Emission) La

caratteristica di non distruttivitagrave delle analisi atomiche nucleari qui considerate

dipende dal fatto che le transizioni elettroniche per gli atomi e nucleari per i

nuclei riguardano livelli della struttura interna dellrsquoatomo che dunque non

interferiscono con i legami molecolari del composto Si riescono quindi ad ottenere

radiazioni di energia sufficientemente elevata da essere captare efficacemente dal

rivelatore in combinazione con unrsquointensitagrave inviata sul campione priva di effetti

distruttivi

132 Lrsquoapproccio in un indagine fisica

Si puograve parlare di un approccio metodologico costante ogni qualvolta ci si appresta

ad effettuare una di quelle che abbiamo definito indagini fisiche

Oltre allrsquoovvia presenza dellrsquooggetto in esame ci saragrave sempre una sonda e ci saragrave

sempre un rivelatore

Per sonda si intende lrsquoonda elettromagnetica o la particella inviata sullrsquooggetto

e che provoca nellrsquooggetto lrsquointerazione fisica voluta Ersquo una sonda lrsquoirraggiamento X

che incide sul campione oppure una particella che lo penetra Ersquo ancora sonda il

laser che proiettato su una forma la evidenzia o il flash di una lampada di Wood

che irraggia un dipinto

8

Per rivelatore si intende il dispositivo che evidenzia e misura il risultato

dellrsquointerazione fisica in gioco Ersquo un rivelatore il fotodiodo di silicio che misura

lrsquoenergia di un fotone o la pellicola fotografica che si impressiona creando

unrsquoimmagine Ersquo ancora rivelatore il sensore CCD di una telecamera o la retina

dellrsquoocchio usando un microscopio

Ersquo dunque con questo sistema metodologico che ldquola fisicardquo affronta una ricerca

In una analisi allora deciso quello si cerca egrave essenziale sapere quale egrave il fenomeno

fisico che lo rivela scegliere il tipo di sonda che lo genera e il rivelatore che

raccoglie i prodotti del fenomeno

9

Capitolo 2 - Una panoramica sulle tecniche

fisiche

21 Tecniche spettroscopiche puntuali

Ogniqualvolta la visualizzazione grafica di un fenomeno fisico o il risultato di una

analisi sono dati in un piano cartesiano dove sullrsquoasse orizzontale egrave riportata una

grandezza fisica in indagine e sullrsquoasse verticale egrave riportata la sua intensitagrave

possiamo parlare di una analisi spettroscopica Si egrave voluto precisare aggiungendo

ldquopuntualirdquo dato che la zona di interesse dellrsquoindagine riguarda una piccolissima

parte del manufatto dellrsquoordine di 10-1mm2 per le analisi XRF a pochi mm2 per la

spettroscopia in riflettenza

211 La tecnica XRF

La tecnica XRF della quale in questo capitolo si vuole dare solo una presentazione

generale essendo approfondita nel prossimo consente di individuare gli elementi

chimici costitutivi di un campione grazie allrsquoanalisi della radiazione X da esso emessa (la

cosiddetta fluorescenza X caratteristica) in seguito ad eccitazione atomica con

opportuna energia

Figura 1 Disegno semplificativo del fenomeno della fluorescenza X

In generale si sa infatti che le energie degli elettroni nei diversi livelli atomici sono

caratteristiche di ciascuna specie atomica dunque anche le differenze tra di esse le

energie dei fotoni X emessi sono caratteristiche della specie atomica da cui

provengono Dunque la rivelazione e la classificazione delle energie X permette

di identificare (e se occorre quantificare) i differenti elementi del campione bersaglio del fascio Con lrsquoacronimo XRF che sta per X- Ray Fluorescence si

indica lrsquoinsieme di quelle tecniche analitiche che sfruttano questo fenomeno fisico

Da rimarcare che con le tecniche XRF si fanno analisi elementali cioegrave i risultati di

queste analisi forniscono la presenza o meno di elementi chimici saragrave lrsquooperatore che

10

ne dedurragrave il tipo di composti presenti conoscendone la struttura chimica Le

analisi XRF sono assolutamente non distruttive non richiedono alcun tipo di

preparazione del campione possono operare ldquoin siturdquo e non alterano in nessun modo

il materiale analizzato

La risposta radiativa del campione illuminato dal fascio di raggi X puograve essere

rivelata secondo due differenti modalitagrave

a dispersione di lunghezza drsquoonda WD-XRF (Wave Dispersive-XRF)

a dispersione di energia ED-XRF ( Energy Dispersive-XRF)

Nel primo caso si ha una maggiore sensibilitagrave ma non egrave possibile costruire

apparecchi portatili Infatti per separare le lunghezze drsquoonda della radiazione

emessa egrave necessario ricorrere ad un monocromatore accoppiato poi ad un rivelatore

posizionabile con precisione ad angoli variabili e lrsquoeccellente risoluzione in

lunghezza drsquoonda ottenibile con questo sistema dipende dalla distanza fra il

sistema di monocromatizzazione e il rivelatore Ersquo chiaro dunque che solo in un

laboratorio ad hoc si puograve affrontare una misura nella modalitagrave WD-XRF

Nel secondo caso invece la radiazione di fluorescenza viene raccolta ad

angolo fisso da un rivelatore a stato solido raffreddato termoelettricamente che

permette di rilevare in funzione dellrsquoenergia gli elementi presenti nel campione

Questa disposizione sperimentale unita allrsquoutilizzo di tubi radiogeni di piccole

dimensioni per generare il fascio incidente e ad una elettronica compatta per il

trattamento del segnale (amplificatore convertitore analogico-digitale analizzatore

multicanale computer portatile) ha il pregio di possedere una buona trasportabilitagrave Da

tutto ciograve e dalla relativa economicitagrave del sistema le analisi ED-XRF sono di gran

lunga le piugrave usate fra le analisi non distruttive nelle applicazioni archeometriche in

particolare quelle che riguardano i beni culturali

Figura 2 Schema esemplificativo dellapparecchiatura per analisi EDXRF[2]

Nello schema lrsquo ADC(Analogical to Digital Converter) egrave il dispositivo che effettua

la conversione del segnale da analogico a digitale e lrsquo MCA (Multi Channel

Analyzer) egrave il cosiddetto analizzatore multicanale necessario per classificare in

energia gli impulsi trattati attraverso lrsquoamplificatore e trasmetterli al PC

Nel settore dei beni culturali la fluorescenza X trova il suo principale campo di applicazione nello studio dei pigmenti usati nei dipinti su tela su tavola o

negli affreschi nella composizione delle ceramiche e la colorazione dei vetri Per

11

molti problemi egrave sufficiente un analisi qualitativa per esempio nellrsquoidentificazione

di un pigmento per altri egrave necessario un analisi semiquantitativa cioegrave la

valutazione della concentrazione relativa di un elemento determina il colore di un

pigmento Infine alcuni problemi possono essere risolti solo tramite un analisi

quantitativa come nei manufatti metallici antichi (privi di ossidazione) in cui egrave

necessario conoscere la concentrazione dei diversi metalli preziosi sia per

attribuire il titolo (se di moneta si tratta) sia per uno studio delle antiche tecniche

di fusione

Nelle immagini che seguono un esempio di esame ED-XRF fatto su un dipinto

di Raffaello in una zona di color rosso Lrsquoevidente presenza di Hg indica con

certezza che quel rosso egrave Cinabro ( a base di Solfuro di Mercurio HgS) e i due picchi

del Pb potrebbero voler indicare il Rosso di Piombo (Pb3O4) o semplicemente potrebbe

indicare il fondo di preparazione costituito da biacca(carbonato basico del Piombo)

Figura 3 Incoronazione della Vergine Raffaello1504Olio su tavola 170x117 m Pinacoteca di Brera Milano A destra spettro ED-XRF della zona evidenziata

12

La tecnica PIXE

Si puograve indurre fluorescenza X in un materiale anche bombardandolo con particelle

cariche Con lrsquoacronimo PIXE che sta per Proton Induced X-ray Emission si indica

quella tecnica che per provocare la fluorescenza X fa uso di protoni accelerati con

un energia tipica 1divide4 MeV

Figura 4Possibili tecniche IBA In alto in rosso la tecnica PIXE

Questo tipo di procedura fa parte della famiglia delle analisi che va sotto il nome di

IBA Ion Beam Analysis (figura sopra) in cui bombardando il campione con delle

particelle cariche se ne puograve capire la composizione studiano le emissioni radiative

caratteristiche e i prodotti di interazioni nucleari Tutte queste tecniche dunque

sono basate sullrsquoinduzione di una trasmutazione atomica o nucleare che da luogo ad

emissione di energia sotto forma di raggi X raggi elettroni particelle α e cosigrave via

Citiamo anche le tecniche PIGE (Proton Induced Gamma-ray Emission)

genericamente le NRA (Nuclear Reaction Analysis) RBS (Rutherford Back

Scattering)

Tornando alla tecnica PIXE rispetto allrsquouso dei raggi X offre il vantaggio di

poter

focalizzare meglio il fascio (da pochi mm2 a pochi μm2) migliorando la

risoluzione spaziale

variare lo spessore dello strato di campione esaminato agendo

sullrsquoenergia del fascio

Rispetto poi al modo di indurre raggi X ottenuti con lrsquouso di elettroni la PIXE offre

il grande vantaggio di non avere una cosigrave grande radiazione di fondo

(breemstrahlung)

Nelle figure sotto egrave mostrato il diverso comportamento dinamico tra elettroni (20

keV) e protoni (2 MeV) dotati quindi approssimativamente della stessa velocitagrave in

una matrice di Rame e spettri X di apatite2 ottenuti con gli stessi protoni ed

2 Apatite Minerale Fosfato di Fluoro e Calcio in cristalli generalmente incolori

13

elettroni Come si vede usando elettroni vengono coperte e cancellate le righe di

raggi X caratteristici relative a elementi di minore concentrazione che sono

evidenti invece nello spettro prodotto dai protoni

Figura 5Traiettorie(calcolate)di elettroni a 2o keV e Protoni 2 MeV in Rame e spettri X di apatite ottenuti con queste particelle

In generale possiamo parlare di un miglioramento delle prestazioni rispetto

agli esami XRF tradizionali di 5-10 volte

I settori di utilizzo della tecnica PIXE sono pressocheacute gli stessi di quelli ED-

XRF ma data la straordinaria capacitagrave di focalizzazione egrave particolarmente adatta a

manoscritti nellrsquoesaminare la composizione degli inchiostri o nello studio delle

saldature in oggetti metallici

Figura 6 Traccia luminosa (da eccitazione dei livelli elettronici piugrave esterni degli atomi di Na) di circa 8 cm formata in aria da protoni di alcuni MeV ottenuta con una esposizione fotografica convenientemente lunga A destra esame di manoscritti di Galileo

14

212 La spettroscopia in riflettanza

La spettroscopia in riflettanza o spettrofotometria egrave la tecnica di indagine ottica

basata sulla misura del fattore di riflettanza spettrale 119877(120582) di una superficie

colorata spesso un dipinto in funzione della lunghezza drsquoonda della radiazione

incidente Il parametro riflettanza spettrale 119877(120582) egrave definito generalmente come il

rapporto tra lrsquointensitagrave della radiazione riflessa dalla superficie in modo non speculare (per

diffusione) e lrsquointensitagrave della radiazione incidente alle diverse lunghezze drsquoonda

Nel calcolo di 119877(120582) il fatto che si faccia il rapporto tra IRD(120582)e I0(120582) egrave a

garanzia del fatto che le misure su un dato pigmento non dipendano dalla sorgente

usata(comunque sempre un porsquo diversa da laboratorio a laboratorio) Per non

ldquoescludere poi nessuna delle 120582 dalla misurardquo come intensitagrave incidente si considereragrave

uno spettro di riferimento standard il cosiddetto spettro del bianco registrato su una

sostanza3 la cui superficie sia (idealmente) totalmente riflettente quindi fornisca

come risposta esclusivamente lo spettro di emissione della sorgente Si tiene conto

anche del disturbo dellrsquoemissione del corpo nero D(120582)

119877(120582) =119868119877119863 120582 minusD(120582)

1198680 120582 minusD(120582)times 100 (21)

Figura 7Intensitagrave incidente diffusa e riflessa specularmente su una superficie pittorica

Una misura spettrofotometrica egrave di solito rappresentata da una curva che descrive

lrsquoandamento di 119877(120582) in funzione di 120582 e si estende in genere dalla regione dellrsquoinfrarosso

allrsquoultravioletto in modo da migliorare la caratterizzazione la cosiddetta firma

spettrale del materiale in esame

Le applicazioni della spettrometria sono quelle legate al riconoscimento delle

sostanze quali pigmenti organici o inorganici prodotti di degrado su materiali

lapidei(tipicamente solfati ossalati e nitrati) agenti coloranti nei vetri

Nella figura che segue si mostrano gli spettrogrammi di tre colori nella tonalitagrave

del verde- blu Il verde di Malachite (carbonato basico del Rame)blu oltremare (silicato

3 Una sostanza che ha queste caratteristiche egrave il Solfato di Bario BaSO4 che nel visibile ha una riflettenza vicina al 100

15

di Na e Al con inclusioni di solfuri e solfati) e verde di Atacamite (cloruro basico di

Rame)

Figura 8 Spettri in riflettanza di Malachite blu oltremare e Atacamite

Possiamo distinguere due metodi di misura

la spettroscopia per immagini

la spettroscopia a contatto Nel primo caso si riprende un dipinto a diverse lunghezze drsquoonda Impiegando una

fotocamera fornita di una serie di filtri intercambiabili di banda passante di circa

10nm e disponendo di un numero adeguato di filtri egrave possibile ottenere una serie di

immagini alle corrispondenti lunghezze drsquoonda sufficientemente numerose cosigrave da

avere in pratica la curva di riflettanza spettrale su un intero dipinto

Nella spettroscopia a contatto si puograve inviare sul punto di misura 1-2 mm2 o

una radiazione monocromatica proveniente ad esempio da un reticolo di

diffrazione facendo poi variare con continuitagrave 120582 o lrsquointero spettro della radiazione

bianca raccogliendo poi lrsquointensitagrave diffusa che saragrave scomposta ed elaborata dallo

spettrometro

Nella procedura ldquoa contattordquo un ruolo determinante hanno le fibre ottiche

come mezzo preferenziale per far viaggiare la radiazione dato il loro bassissimo

coefficiente di assorbimento Si parleragrave allora di FORS (Fibre Optics Reflectance

Spectroscopy) Di seguito verranno descritti due modi di applicazione di questa

tecnologia

FORS ad angolo fisso

Con FORS ad angolo fisso si intende quella tecnica in cui la radiazione di riflettanza

del campione egrave raccolta ad una direzione fissata a priori dalla geometria di

costruzione della sonda (probe) La sonda puograve contenere sia la fibra di raccolta della

radiazione diffusa sia la fibra che porta la radiazione primaria

Figura 9 Vari tipi di sonde per FORS Nellordine 0deg0deg - 2x45deg0deg - 3x45deg0deg

16

Ad esempio per chiarire il loro modo drsquouso nella sonda con geometria 2x45deg0deg le

due fibre esterne portano lrsquoilluminazione mentre quella centrale (a 0deg) raccoglie la

luce diffusa evitando la riflettanza speculare

Con queste sonde si ha anche la possibilitagrave di raccogliere la radiazione riflessa

specularmente sonda 0deg0deg ottenendo una riflettanza diversa da quella definita

sopra che non tiene conto solo della parte di radiazione assorbita

Si usa questo tipo di sonda quando si ritiene che la superficie non presenti

irregolaritagrave tali da far supporre differenti intensitagrave diffuse a seconda dellrsquoangolo

FORS con sfera integratrice

Quando si vuole considerare tutta la radiazione diffusa ad ogni angolo attorno al punto

irraggiato si fa uso della sfera integratrice Con questo nome si indica una specie

di ldquocapsulardquo da appoggiare sul punto di misura che oltre a irraggiare egrave in grado

grazie alla geometria costruttiva delle pareti speculari interne di convogliare tutta

la radiazione diffusa al punto di misura

La figura che segue mostra il principio costruttivo di una sfera integratrice

Figura 10 Principio costruttivo di una sfera integratrice

17

22 Tecniche di elaborazione di immagine

multispettrale

Tutte queste tecniche offrono una serie di eccezionali possibilitagrave egrave come se si

riuscisse ad ampliare la capacitagrave di visione dellrsquoocchio umano Si egrave cosigrave in grado

di poter vedere sotto la superficie pittorica per osservare il disegno preparatorio di

un quadro oppure vedere le prime stesure di colore Risalteranno chiaramente gli

interventi di restauro succedutisi nel corso degli anni Si potranno riconoscere i

diversi pigmenti osservando lo ldquospostamento cromaticordquo che la selezione di

determinate lunghezze drsquoonda causa allrsquoimmagine

Ersquo utile riproporre allrsquoinizio di questo paragrafo lo spettro elettromagnetico

nelle sue varie parti

Figura 11Spettro elettromagnetico[4]

221 La riflettografia infrarossa

La riflettografia infrarossa della quale in questo capitolo si vuole dare solo una

presentazione generale essendo approfondita nel prossimo egrave quella tecnica

analitica ottica non distruttiva usata per lrsquoanalisi delle di superfici dipinte che

rende possibile la visualizzazione degli strati sottostanti al film pittorico

permeabile alla radiazione nel vicino infrarosso (08120583119898 le 120582 le 3120583119898)

Tale radiazione riesce generalmente ad attraversare i materiali che costituiscono il film pittorico e viene riflessa e diffusa dagli strati ad esso

sottostanti Dallrsquoacquisizione della radiazione riflessa si puograve ricostruire la cosiddetta

immagine riflettografica ( o riflettogramma ) del dipinto della quale uno dei

particolari piugrave importanti egrave il disegno preparatorio Esso risulteragrave piugrave visibile se

eseguito con materiali che assorbono lrsquoinfrarosso ( punta metallica carboncino

grafite) depositati su una base preparatoria che invece lo riflette fortemente (per

esempio gesso con colla animale)

18

Figura 12Comportamento schematico della radiazione incidente su uno strato pittorico

Un sistema per riflettografia egrave generalmente composto da una o piugrave sorgenti di

radiazione IR (lampade alogene) e da un dispositivo per registrare immagini

nellrsquoinfrarosso Il riflettogramma dellrsquooggetto egrave solitamente visualizzato mediante

un monitor e registrato in forma di immagine digitale mediante un calcolatore

Per quanto riguarda le sorgenti si porragrave particolare attenzione alla disposizione

delle lampade in modo tale da minimizzare le riflessioni speculari della superficie (spesso

lucida ) del dipinto e allo stesso tempo far si che questa sia illuminata nel modo piugrave

uniforme possibile

I dispositivi di registrazione dellrsquoimmagine

Un paragrafo a parte meritano i diversi dispositivi che nel corso dellrsquoevoluzione di

questa tecnica si sono succeduti

Fotocamera con pellicola Fu ovviamente il primo sistema in attesa dello

sviluppo dellrsquoelettronica Si adoperavano pellicole particolarmente sensibili

nellrsquoinfrarosso montate su fotocamere con filtri e obbiettivi speciali

Telecamera con tubo Vidicon Ersquo un tubo di ripresa di immagini simile a

quelli utilizzati per le riprese televisive (prima dei sensori a stato solido ) ma ha il

massimo di sensibilitagrave proprio tra 07μm e 2μm Esso sfrutta le proprietagrave

fotoconduttive (cioegrave di aumentare la conducibilitagrave elettrica se irraggiati da fotoni )

che certi materiali hanno Lrsquoimmagine egrave trasformata in segnale televisivo grazie al

fatto che il ldquopennello elettronicordquo incontra maggiore o minore resistenza elettrica a

seconda dellrsquointensitagrave dellrsquoimmagine stessa Ersquo il materiale fotosensibile (Solfuro di

Piombo PbS) che crea questa modulazione di corrente che verragrave poi trasformata in

segnale televisivo La risoluzione spaziale di solito egrave scarsa rispetto ai sistemi venuti

in seguito (circa 300times300 pixel) presenta problemi di distorsione di immagine e

richiede un irraggiamento forte dei dipinti causando un non gradito riscaldamento

data la poca sensibilitagrave

19

Figura 13 Schema di un tubo Vidicon

Fotocamera con CCD Ancora un sistema di ripresa a standard televisivo che

sfrutta un sensore CCD (Charge Coupled Device ) simile a quelli montati sulle

telecamere di uso comune Questo sensore allo stato solido contiene un grande

numero di sottoelementi fotosensibili chiamati fotositi disposti in una matrice La

risoluzione spaziale del riflettogramma che si otterragrave dipende dal numero dei

fotositi che il sensore contiene Hanno il pregio rispetto al Vidicon della

robustezza e delle dimensioni ridotte di praticamente assente distorsione ottica e

una risposta in funzione dellrsquointensitagrave di illuminazione lineare per la quasi totalitagrave

della loro dinamica

Spesso perograve la loro sensibilitagrave spettrale limitata a circa 13μm ne consente un uso

efficace solo in particolari casi e cioegrave in quelle zone dei dipinti dove sono presenti

pigmenti per esempio le lacche che risultano trasparenti giagrave a lunghezze drsquoonda

cosigrave corte

Scanner Lrsquoultima frontiera per lrsquoacquisizione dellrsquoimmagine riflettografica egrave

costituita dagli scanner Si intende per scanner un dispositivo costituito da due

traslazioni meccaniche di precisione montate ortogonalmente in modo da poter

esplorare punto per punto una superficie pittorica Su uno dei due carrelli di

traslazione egrave montata la cosiddetta testa ottica che si compone della parte di ripresa

cioegrave un singolo fotodiodo o in alcuni casi un array lineare di fotodiodi (risposta

spettrale maggiore del CCD ) della parte di illuminazione (lampade alogene ) e di un

dispositivo per lrsquoautofocus I pregi di questo sistema sono maggiore sensibilitagrave

spettrale del CCD assenza di distorsioni ottiche e elevata definizione

Unici difetti possono essere considerati la poca praticitagrave data la mole della

macchina e lrsquoattentissimo rimontaggio richiesto la lentezza del processo

Per quanto riguarda i campi di applicazione oltre alla presenza di un disegno

preparatorio il riflettogramma di un opera egrave in grado di svelare la presenza di

stesure pittoriche nascoste da ulteriori strati di colore ( applicati per vari motivi )

la presenza di impronte digitali (se evidenziate da tracce di polvere contenente

carbone) o manifestare lrsquoandamento delle pennellate Questo metodo di indagine

puograve essere applicato indifferentemente a dipinti su tavola o su tela a disegni e

20

talvolta ad affreschi fornendo preziose informazioni a storici dellrsquoarte e

restauratori

Nelle immagini che seguono lo stesso particolare di un dipinto ripreso in

riflettografia IR con tre strumenti diversi Il miglioramento della visibilitagrave del

disegno preparatorio (che questa volta svela un pentimento del pittore) egrave evidente

Figura 14 Marcello Fogolino SFrancesco riceve le stimmate Pinacoteca civica di Vicenza Immagine nel

visibile

Figura 15Confronto dello stesso particolare evidenziato nella foto sopra tra fotocamera con rivelatore al silicio tubo Vidicon(PbS) e fotocamera con rivelatore di Tellurio di Cadmio e Mercurio(MCT)

21

222 La Fluorescenza UV

La tecnica basata sullrsquoosservazione della fluorescenza da luce ultravioletta

approfondita anche nel prossimo capitolo trova largo impiego come metodo di

indagine diagnostica nel campo dei beni culturali Si sfrutta il fatto che quando un

opera generalmente un dipinto o manoscritti viene irraggiata con radiazione di

lunghezza drsquoonda compresa nella regione dellrsquoultravioletto (400nmge120582ge2-3nm) tale

radiazione viene in parte riflessa e in parte assorbita dagli strati superficiali

dellrsquoopera

Parte dellrsquoenergia assorbita viene quindi emessa nuovamente per fluorescenza

sotto forma di radiazione visibile che verragrave registrata con tecniche opportune

Lrsquoapparato per eseguire una analisi di un dipinto in fluorescenza UV egrave costituito da

una o due sorgenti di luce UV (lampade di Wood) e da un sistema di acquisizione delle

immagini fotocamera o telecamera CCD anche se egrave sempre possibile una semplice

indagine a occhio nudo contemporanea allrsquoirraggiamento

Le lampade sono poste in modo da formare un angolo di 45deg rispetto al dipinto in

modo da minimizzare la riflessione speculare e la fotocamera o il sensore CCD

frontalmente allrsquoopera

Lrsquouso di una macchina fotografica con pellicole ad alta sensibilitagrave (nel

visibile) prevede una volta eliminata la parte della radiazione Uva riflessa con ldquofiltri

barrierardquo tempi di acquisizione (e quindi di esposizione dellrsquoopera e degli

operatori) lunghi dellrsquoordine dei qualche minuto con conseguente problema della

cosiddetta deriva cromatica della pellicola e necessitagrave del completo oscuramento

dellrsquoambiente di misura

Lrsquouso della telecamera con CCD offre numerosi vantaggi Data la maggiore

sensibilitagrave rispetto alla pellicola i tempi di acquisizione si riducono moltissimo

potendo infatti usare la sorgente UV in modalitagrave flash (circa 20ms) con

conseguente minore grado di irraggiamento dellrsquoopera Grazie a dei filtri

lrsquoimmagine finale saragrave il risultato della sovrapposizione di varie acquisizioni

ognuna centrata in una zona spettrale fino a coprire tutto lo spettro visibile Ciograve

permetteragrave una migliore caratterizzazione dei materiali lungo tutto lo spettro

Notevoli poi i vantaggi legati allrsquouso del formato digitale oltre ad una piugrave

pratica conservazione dei dati crsquoegrave la possibilitagrave di ripeter la stessa acquisizione piugrave

volte al fine di migliorare il rapporto segnale rumore e diminuire lrsquoerrore da

fluttuazione di scarica della lampada Inoltre si puograve via software eliminare lrsquoeffetto

della luce ambiente potendo acquisire la stessa immagine con e senza flash UV

Per le applicazioni pratiche la fluorescenza UV egrave adattissima per la

visualizzazione delle vernici trasparenti messe a protezione dello strato pittorico

vero e proprio essendo sostanze resinose molto sensibili alla fluorescenza UV Ersquo

utile poi per differenziare e localizzare materiali che apparirebbero

indistinguibili nello spettro visibile (quelli della stessa classe cromatica ma di

diversa composizione chimica ) per lrsquoidentificazione dei materiali in base al

colore caratteristico della fluorescenza e per individuare ritocchi ridipinture e

22

parti rifatte grazie alla mai perfettamente uguale composizione chimica di

successivi interventi

Nelle immagini che seguono egrave evidente come i restauri fatti zone piugrave scure

seguendo linee dritte sono dovuti ad un cedimento dello strato pittorico proprio in

prossimitagrave dei punti di contatto tra le tavole della struttura del quadro Il colore

scuro rispetto alle zone non restaurate testimonia la mancanza o la diversitagrave della

vernice protettrice

Figura 16Dipinto in luce visibile senza e con fluorescenza UV

23

223 La tricromia in falso colore

Questa tecnica di analisi consente di differenziare zone di stesure pittoriche

che ad occhio nudo hanno la stessa resa cromatica e dunque appaiono

indistinguibili facendo ldquodiventare visibilerdquo anche la radiazione del vicino infrarosso

la quale egrave poi in grado di generare falsi colori diversi nelle zone prima viste come

uguali

Si puograve sfruttare allora il fatto che pigmenti aventi diversa natura chimica

appariranno nellrsquoimmagine a falsi colori ben differenziati se hanno un diverso comportamento spettrale (diversa riflettanza) nellrsquoinfrarosso

Nella pratica si agisce acquisendo lrsquoimmagine in esame escludendo la

componente di luce BLU e aggiungendo la componente nel vicino infrarosso

alle due componenti fondamentali rosso e verde

Figura 17Schema di principio della tecnica in falso colore

Dobbiamo perograve comunque ricreare una immagine adatta alla visione umana

la quale in luce diurna si basa sullrsquoassorbimento di radiazione visibile da parte dei

cosiddetti CONI presenti sulla retina Di questi ne esistono di tre tipi ognuno

specializzato nellrsquoassorbire una parte dello spettro i colori rossi i colori verdi e i

colori blu

Figura 18 Curve di assorbimento spettrale relative ai tre tipi di coni presenti nella retina

Dunque una volta ottenute le immagini nelle tre bande vicino IR rosso e verde

si procederagrave alla loro riconversione rispettivamente nel rosso verde e blu e

ricomposizione ottenendo una immagine dai colori falsati( da cui falso colore )

Questo vale naturalmente indipendentemente dalla tecnica usata per

acquisirle Anche nella tricromia in falso colore infatti come nella riflettografia IR

si possono usare (con i loro pregi e difetti di cui sopra al paragrafo 221) vari modi

24

per acquisire lrsquoimmagine la pellicola fotografica il tubo vidicon e la telecamera

CCD attualmente quella piugrave usata

Nella prossima figura egrave visualizzato il procedimento con cui due verdi

apparentemente uguali appaiono in falso colore blu (il verde rame) e magenta (il verde

di cobalto) dato che il primo assorbe lrsquoinfrarosso mentre lrsquoaltro lo riflette

Figura 19Esempio (per una pellicola) di restituzione in falso colore di due verdi apparentemente uguali

Un altro esempio notevole egrave dato dai due blu azzurrite e lapislazzuli restituiti in falso

colore il primo appare con un colore molto scuro mentre il secondo che non

assorbe lrsquoinfrarosso appare con una fortissima componente rossa

La realizzazione digitale (CCD) di immagini in falso colore egrave ottenuta con

piugrave acquisizioni della stessa immagine a diverse bande spettrali anteponendo

allrsquoottica di ripresa i filtri passa banda per registrare le tre componenti Le tre

immagini cosigrave ottenute vengono restituite nella classica terna RGB (Red-Green-

Blue) in un monitor a colori dove in tempo reale si osserveragrave lrsquoimmagine in falso

colore

Questa tecnica egrave utilizzata dal restauratore o dallo storico dellrsquoarte per

individuare sul dipinto zone che hanno subito restauri postumi ma dei quali

non avendone la documentazione non egrave possibile sapere dove e come si egrave intervenuto Per

essi di solito si egrave raggiunto un grado di accordo cromatico fra la zona restaurata e

zona originale tale da rendere invisibile ldquola riparazionerdquo effettuata empiricamente

dunque quasi sempre con pigmenti chimicamente diversi dallrsquooriginale

Nelle immagini seguenti[19] risulta evidente la differente risposta cromatica di

alcuni pigmenti In particolare la veste di S Pietro che nel visibile risulta azzurra

nel falso colore vira in magenta (risposta tipica dellrsquoazzurro oltremare) e il cinabro

che costituisce la parte rossa del manto (visibile) diventa giallo in falso colore Una

simile inversione avviene anche per il pigmento usato per la veste del personaggio in

25

secondo piano (lacca rossa) ma data la risposta cromatica diversa nellrsquoinfrarosso

diventa in falso colore un giallo piugrave intenso

Figura 20 Lorenzo Monaco Incoronazione della Vergine (particolare)Immagine nel visibile e in tricromia in falso colore

23 Tecniche ottiche per la forma

La conoscenza e la forma di un oggetto artistico sia esso un reperto archeologico

un monumento un dipinto o un affresco e dunque dalle piugrave svariate forme e

dimensioni rappresenta un elemento importante per il suo studio e la sua

conservazione La caratterizzazione della forma costituisce infatti un prezioso

contributo a studi di tipo storico-artistico alla determinazione dello stato di

conservazione dellrsquoopera e al progetto e realizzazione di interventi di restauro

Oltre a ciograve mediante la misura della forma di un oggetto ripetuta in tempi

successivi egrave possibile ottenere informazioni sulle sue deformazioni ed eliminarne le

cause (condizioni microclimatiche stress meccanici hellip)

Si possono suddividere essenzialmente le procedure per lrsquoacquisizione della

forma in due categorie quelle che adoperano la luce anche laser ma senza utilizzarne la

coerenza4 le tecniche in luce incoerente e altre invece che sfruttano proprio le

proprietagrave di coerenza della luce laser che chiameremo tecniche in luce coerente

4 Coerenza Sono coerenti due o piugrave onde di ugual frequenza in cui la differenza di fase fra esse egrave costante

26

231 Tecniche in luce incoerente

Sono diverse le tecniche di questo tipo che vengono usate nellrsquoambito dei beni

culturali Citiamo la fotogrammetria (basata sul principio della triangolazione ottica5)

che acquisendo una coppia stereoscopica di immagini dellrsquooggetto egrave in grado di

restituire un modello 3D La proiezione di luce strutturata che consiste nel

proiettare sullrsquooggetto dei codici luminosi di vario tipo (fitti reticoli figure di

interferenzahellip) e risalire alla forma dellrsquooggetto interpretando la loro deformazione

usando algoritmi basati sulla triangolazione La profilometria laser che

ricostruisce la forma il piugrave delle volte di statue analizzando le linee di contorno

che una lamina di luce laser mette in evidenza sullrsquooggetto Lo scanner laser a tempo

di volo usato soprattutto per il rilievo 3D su grandi scale spaziali riesce nella

mappatura tridimensionale rilevando le coordinate angolari e il tempo di

percorrenza di impulsi laser

231a Il laser scanner a tempo di volo (TOF)

Ersquo praticamente un sistema radar (onda inviata riflessa e captata) che impiega una

sorgente laser impulsata Il principio su cui si fonda la misura della distanza egrave il

seguente conoscendo il tempo t impiegato dallrsquoimpulso laser a percorrere la

distanza sorgente-punto di misura-rivelatore (posto vicino alla sorgente laser) detto

tempo di volo TOF (Time Of Flight) egrave possibile risalire alla distanza grazie alla

formula 119863 = 119888

119899times 119905 2 dove c egrave la velocitagrave della luce e n egrave lrsquoindice di rifrazione

dellrsquoaria

Figura 21Principio di funzionamento di un laser scanner TOF

Facendo poi corrispondere ad ogni misura di distanza le coordinate angolari

azimutale e zenitale si ha per ogni punto di scansione la tripletta di coordinate che

identifica un punto nello spazio

5 Triangolazione ottica Usata per risolvere completamente un triangolo avendo a disposizione due angoli e il lato tra essi compreso

27

Figura 22Immagine schematica di un laser scanner TOF

La precisione del sistema dipende da vari fattori come la capacitagrave di selezionare la

stessa posizione relativa allrsquoimpulso trasmesso e ricevuto dallrsquoaccuratezza della

conoscenza dei tempi di ritardo propri del sistema e dalla precisione del sistema

che effettua le misure dei tempi

Si egrave comunque raggiunta una altissima precisione considerando che con i

moderni strumenti si ottengono errori di pochi millimetri su distanze di

centinaia di metri con un passo di scansione angolare di pochi millesimi di

grado

Naturalmente si ha quasi sempre bisogno di effettuare piugrave scansioni della

stessa struttura per rilevare i punti che rimarrebbero in ombra con una sola

scansione

Questo strumento trova il suo campo di applicazione nella ricostruzione di

grandi ambienti interni come chiese o antiche dimore nella ricostruzione di

facciate di cattedrali o in grandi siti archeologici

Nellrsquo immagine che segue si puograve osservare il risultato ottenuto effettuando la

ricombinazione di 6 posizioni di scansione della sfinge

28

Figura 23 Immagine ottenuta da un laser scanner ricombinando 6 scansioni

231b Topografia di superfici a proiezione di linee

Questo tipo di analisi rientra nella categoria delle tecniche che sfruttano la

proiezione di luce strutturata cioegrave di codici luminosi che sono in grado di

evidenziare variazioni di livello su una superficie grazie a linee di luce

opportunamente organizzate

In quella a proiezione di linee si proietta (come fosse una diapositiva

costituita da un vetrino con deposizione metallica) il codice piugrave semplice un reticolo

di righe bianche e nere parallele Lrsquoimmagine dellrsquooggetto con le linee proiettate egrave

ripresa con una telecamera digitale il cui asse ottico forma con quello del

proiettore un certo angolo In questa immagine le linee del reticolo risultano

distorte dalla forma della superficie diventando ondulate Lrsquoentitagrave delle

distorsioni fissata la geometria del sistema egrave direttamente proporzionale alla

quota del punto considerato Infine dallrsquoanalisi dellrsquoimmagine del reticolo si risale

alla mappa topografica digitale della superficie

29

Figura 24 Schema di funzionamento(a) e principio geometrico(b)[18]

Nella figura precedente (b) si vede come la posizione delle linee cambia in

proporzione allrsquoaltezza (h) della superficie rispetto ad un ideale piano mediano di

riferimento S Conoscendo α (la fase) per ogni punto della linea proiettata si

risale alla quota (h) di quel punto

Il software di estrazione della fase opera sulla immagine ldquoliberatardquo dal

contrasto dello sfondo tramite unrsquooperazione di pulitura che sfrutta unrsquoimmagine

identica ma senza il reticolo proiettato (figura sotto)

Figura 25 Procedura per lottenimento della mappa topografica[18]

Variando la posizione mutua di proiettore telecamera e oggetto si ottengono

diverse risoluzioni spaziali e differenti estensioni della superficie di misura per

esempio aumentando lrsquoinclinazione del proiettore si raggiungono risoluzioni in

quota piugrave elevate (maggiore dinamica per α) allontanandolo dallrsquooggetto si

possono analizzare opere di grandi dimensioni a scapito perograve della risoluzione

spaziale

Nel campo della conservazione dei beni culturali questo sistema trova impiego nei

dipinti quando si vogliono verificare con precisione la deformazione il distacco o il

rigonfiamento dello strato pittorico a causa di deformazioni della struttura lignea

30

per quelli su tavola o della trama del tessuto per quelli su tela ciograve succede ad

esempio quando si procede al rifodero o alla sostituzione del telaio Si sono svolte

con successo indagini con questa tecnica anche nel caso di iscrizioni su tavola o su

parete

Nelle immagini che seguono ([17]Fontana Pampaloni amp Pezzati) croce di

Sarzana lo studio della mappa topografica egrave presentato prima con una risoluzione

in quota di 01mm per la sommitagrave della croce poi con una di 002mm per il

particolare del cartiglio6

Figura 26Croce di SarzanaMaestro GuglielmoDuomo di Sarzana Anno 1138 Tempera a uovo su legno di castagno Misure 3times210 m e mappa topografica della parte evidenziata

232 Tecniche in luce coerente

Lrsquouso di queste tecniche piugrave complesso delle precedenti egrave orientato piugrave che alla

misurazione della forma vera e propria dellrsquooggetto al rilevamento delle sue

microdeformazioni Citiamo lrsquointerferometria olografica (ologrammi su pellicola)

che si basa sulla ripresa di una immagine dellrsquooggetto effettuata con luce laser in

condizioni di interferenza lrsquointerferometria a spekle7 basata sigli stessi principi di

quella olografica ma lrsquoacquisizione dellrsquoimmagine avviene tramite una telecamera

Lrsquoolografia conoscopica che usa una telecamera nella quale tra obbiettivo e

sensore CCD ha un cristallo che separa in due parti la luce proveniente

6 CartiglioDisegno di un rotolo di carta in parte srotolato sul quale li leggono iscrizioni 7 Speckle (macchiolina) Viene chiamata cosigrave la figura punteggiata che si ottiene quando unrsquoonda coerente viene fatta passare attraverso un mazzo disordinato

31

dallrsquooggetto creando una figura di interferenza dalla quale si ricava la distanza di

ogni punto dellrsquooggetto in esame

Annoveriamo tra le tecniche in luce coerente anche una variante del sistema a

tempo di volo che sfrutta lo sfasamento tra lrsquoimpulso laser generato e registrato

ottenendo una maggiore precisione

232a Lrsquoolografia conoscopica

Con questa tecnica egrave possibile misurare con estrema precisione la distanza tra la

sonda ottica usata e per cosigrave dire ogni ldquosingolo puntordquo della superficie (non si

usa infatti quasi mai per ricostruire lrsquointero corpo dellrsquooggetto) in esame

Il principio di funzionamento egrave il seguente un laser a diodi produce un raggio

che egrave riflesso totalmente da un beam-splitter a 90deg verso il campione Parte dellrsquo onda

luminosa riflessa viene captata dallrsquoobbiettivo attraversa lo splitter (ora con

proprietagrave di trasparenza) e incontra il modulo conoscopico Questo elemento

costituito da un cristallo monoassiale8 birifrangente9 posto tra due lamine

polarizzatrici separa i raggi luminosi che vi incidono in due componenti raggio

ordinario e raggio straordinario

Questi dopo aver percorso praticamente lo stesso cammino ottico

interferiscono dando luogo a frange circolari sulla superficie del sensore CCD La

fittezza delle linee della frangia dipende dal cammino ottico dei raggi

dallrsquooggetto scansionato al sensore ecco che allora misurandola si risale alla

distanza di ogni punto dalla sonda

Figura 27Funzionamento di una sonda conosco pica[16]

8 Monoassiale Con un solo asse ottico 9 Birifrangente Con due indici di rifrangenza ortogonali fra loro

32

Elaborando dunque il segnale restituito dal CCD si risale al ldquoperiodordquo di ogni

singola frangia fatto poi corrispondere ad una distanza Poicheacute la lettura del CCD

puograve essere ripetuta con una frequenza di alcune migliaia di Hz alla stesa velocitagrave egrave

anche possibile acquisire le misure

La distanza dellrsquoobbiettivo dallrsquooggetto da esaminare puograve variare da poche

decine di mm a poche decine di centimetri a seconda delle esigenze cambiando

lrsquoobbiettivo di ripresa

Si raggiungono prestazioni eccellenti Con una distanza di lavoro di 40mm per

esempio si raggiunge una risoluzione di circa 6μm in quota e 30μm nelle

direzioni trasversali con una dinamica di profonditagrave di plusmn4mm

Una caratteristica importante di questo strumento egrave quella di poter lavorare

con un angolo di incidenza minimo di circa 5deg ciograve consente di indagare tratti di

superficie con unrsquoinclinazione fino a plusmn85deg col risultato di riuscire a fare misure

allrsquointerno di fori di diametro inferiore a 1mm con un rapporto profonditagravediametro

fino a 251

Un altro grande vantaggio dellrsquoolografia conoscopica egrave quello di superare i

vincoli pratici di stabilitagrave e sensibilitagrave alla temperatura e alle vibrazioni meccaniche

di cui soffrono gli strumenti interferometrici laser di tipo convenzionale dato

lrsquounica sorgente di luce coerente che viene separata solamente dentro il cristallo

birifrangente

Il sistema trova numerose applicazioni nel campo del restauro e della

conservazione ogniqualvolta si debbano analizzare con grande dettaglio oggetti o

parte di essi microdeformazioni su dipinti microscopiche incisioni su pietra o

rilievi su tavole usate per la litografiaecc ecc

Nelle immagini seguenti unrsquoindagine in olografia conoscopica effettuata su un

quadro di Raffaello La Madonna del cardellino Da notare i due solchi verticali nella

parte centrale del riquadro

Figura 28Madonna del cardellino Raffaello 1506 Galleria degli Uffizi e particolare (restituito in luce radente) dopo unrsquo olografia conoscopica

33

223b Lo scanner laser a misura di fase

Questa tecnica apparentemente del tutto simile a quella dello scanner laser TOF

visto nel paragrafo 231a sfrutta il fatto che un impulso laser modulato in ampiezza cambia la sua fase da quando egrave stato emesso a quando egrave rivelato dopo

la riflessione Conoscendo questo sfasamento si puograve risalire alla distanza

percorsa

Solitamente si sceglie per il laser (onda portante) una lunghezza drsquoonda di 1divide

2μm vicino infrarosso data la buona penetrabilitagrave in aria di questo tipo di onda

elettromagnetica mentre la modulazione ( in realtagrave vedremo che di modulazioni ne

occorreranno di diversi tipi) egrave fatta con lunghezze drsquoonda dellrsquoordine del metro

(onde radio)

Figura 29Schema di principio di uno scanner laser a sfasamento di modulazione di ampiezza

Matematicamente la variazione di fase Δ120601 durante tutto il tragitto 2119871 egrave data da

Δ120601 = 119899119896119898 2119871

Dove n egrave lrsquoindice di rifrazione dellrsquoaria da determinare in sede di misura a seconda delle

condizioni di temperatura pressione e umiditagrave relativa e 119896119898 egrave il vettore drsquoonda

corrispondente alla pulsazione di modulazione 120596119898 Con pochi passaggi si ottiene la

distanza cercata

119871 = Δ120601119888 2119899 120596119898

con c velocitagrave della luce

Bisogneragrave tener conto del fatto che il sensore discriminatore di fase (comparatore)

non percepisce quando 120601 ha subito delle rotazioni intere di angolo giro Per questa ragione in

realtagrave la modulazione egrave fatta con diverse frequenze (sottomultipli di un oscillatore interno

allo scanner) per ognuna delle quali si acquisisce una delle cifre della misura finale di ogni

singolo punto Questo egrave chiamato Metodo per decadi Se per esempio un punto egrave

distante dallo scanner 756342m avrograve bisogno di 6 (numero con 6 cifre) frequenze

di modulazione

34

24 Tecniche microscopiche

Lrsquoapplicazione della microscopia ottica ed elettronica nel campo dei Beni Culturali

fornisce un contributo scientifico di estremo interesse Ersquo infatti applicata per

indagini diagnostiche finalizzate al restauro passando per lrsquoanalisi del materiale

artistico di varia natura analizzando il suo stato di conservazione e anche

permettendo lrsquoindividuazione delle tecniche usate nella realizzazione dellrsquoopera

Infatti lrsquoutilizzo del microscopio ottico o elettronico a scansione permette lrsquoanalisi

approfondita relativa sia alla morfologia della superficie che alla composizione

chimica elementare di campioni di vario tipo ad elevati ingrandimenti fornendo

importanti informazioni in fase di restauro

241 La microscopia elettronica a scansione SEM

Il microscopio elettronico a scansione SEM (Scanning Electron Microscope)

fornisce informazioni sullrsquoaspetto sulla natura e sulle proprietagrave delle superfici e

degli strati sottostanti di campioni con risoluzione media di 2divide5 nm Il principio

di formazione delle immagini le quali saranno riprodotte con un effetto

tridimensionale egrave sequenziale Un fascio di elettroni (sonda) viene focheggiato

sulla superficie del preparato e fatto scorrere su esso secondo linee parallele

ravvicinate come avviene per un pennello elettronico di un tubo televisivo

Figura 30Schema di un microscopio elettronico a scansione[15]

Il diametro della sonda quando incontra la superficie del campione egrave di circa

2nm Lrsquointerazione del fascio accelerato da una differenza di potenziale che va da

poche centinaia di volt a diverse decine di kV con gli atomi del preparato da luogo a

diversi tipi di ldquoprodottirdquo ([15]Valdregrave) con ognuno dei quali si creeragrave un segnale tra

cui i piugrave importanti nelle applicazioni per i beni culturali sono

Elettroni secondari (SE) convenzionalmente definiti come gli elettroni

uscenti dal preparato con energia le50eV Provengono da una profonditagrave di

pochi nm sono prodotti dal fascio primario interagendo anelasticamente con

35

gli elettroni di valenza del campione Il segnale SE egrave il piugrave frequentemente usato

utilizzato principalmente per informazioni sulla topografia delle superfici

Lrsquoimmagine fornita appare in rilievo come se lrsquoosservatore fosse al livello del

diaframma D (vedi figura) e guardasse il campione illuminato da una

ipotetica sorgente posta in corrispondenza del rivelatore

(scintillatorefototubo)

Elettroni retrodiffusi (BSE) Back-Scattered Electrons Elettroni con energie

ge50eV che provengono dal preparato in seguito ad interazioni elastiche

principalmente con nuclei Il segnale BSE fornisce informazioni legate al

numero atomico medio della zona di provenienza (il numero di eventi di

scattering elastico cresce al crescere del numero atomico Gli elementi piugrave

pesanti saranno evidenziati da un segnale piugrave luminoso sullo schermo) alla topografia

e alla struttura cristallina del materiale attraversato

Raggi X Sono quelli della radiazione caratteristica o di bremsstrahlung

Provengono da strati piugrave profondi del campione da una sfera di raggio di

qualche μm al di sotto della sonda Il segnale X viene usato per il

riconoscere e quantificare gli elementi chimici

Elettroni Auger Ersquo un processo di autoionizzazione in cui in luogo di

radiazione X proveniente da una ricombinazione crsquoegrave unrsquoespulsione di un

elettrone

Figura 31Rappresentazione schematica nel caso di un fascio con incidenza normaledelle profonditagrave da

cui provengono i segnali SEBSEAuger(A) e raggi X[15]

Normalmente un microscopio SEM lavora con un alto vuoto al suo interno circa

10minus3Pa questo per evitare lrsquointerazione tra particelle sonda o da misurare con

lrsquoaria Un altro requisito questa volta dei campioni egrave che essi siano elettricamente

conduttivi in caso contrario si provvederagrave alla metallizzazione procedimento

tramite il quale si deposita un sottilissimo strato 1divide40 nm di metallo come ad

esempio oro carbone platino ecc

Sviluppi di questa tecnologia portano nuove e piugrave ampie possibilitagrave

nellrsquoanalizzare reperti dalla natura piugrave varia opportunitagrave utilissime nel campo dei

beni culturali

36

241a Lrsquoanalisi SEM-EDS

Parlando di analisi SEM-EDS citata anche come microanalisi EDS si fa riferimento

allrsquouso della microscopia SEM abbinata allrsquoanalisi dei raggi X caratteristici della

zona analizzata del campione che vengono prodotti per fluorescenza Lrsquoanalisi egrave

fatta in dispersione di energia da cui lrsquoacronimo Energy Dispersive Spectroscopy (of X ray)

Il rivelatore normalmente egrave a stato solido Si drogato con Li che ha bisogno di

essere raffreddato da azoto liquido o piugrave recentemente Si drogato con HgI2 per il

quale egrave sufficiente un raffreddamento termoelettrico

Nelle figure qui sotto ([13]Pasquariello Pinzari amp De Mico 2007) un esempio

di indagine SEM-EDS su una vecchia stampa fotografica della quale si voleva

verificare tra le altre cose la composizione chimica del cosiddetto sottostrato

(presenza o meno del Bario) cioegrave la parte compresa tra il supporto primario

(cartoncino) e lo strato immagine vero e proprio (alogenuro drsquoargento in gelatina)

Figura 32Esempio di analisi SEM-EDS su una foto drsquoepoca

241b Lrsquoanalisi SEM-VP

Lrsquoesigenza di esaminare campioni che non possono essere inglobati chimicamente o

metallizzati data la loro specificitagrave o talmente delicati da non poter sopportare lo

stress meccanico dovuto alla bassissima pressione di lavoro del SEM ha portato

allo sviluppo dei SEM-VP Variable Pressure cioegrave a pressione variabile I materiali

biologici per esempio costituiti da tessuti molli (cellule) e acqua perderebbero la

loro struttura ldquoevaporandordquose sottoposti a bassissime pressioni Questiper essere

osservati hanno bisogno di solito di una stabilizzazione chimica di disidratazione

o di un surgelamento prima di entrare nel SEM

37

Con la tecnica SEM-VP si puograve praticamente introdurre nella camera porta

campioni il preparato tale e quale grazie ad una pressione presente in quella parte

del microscopio di 5 o 6 ordini di grandezza superiore (10divide750 Pascal) rispetto alla

zona del cannone elettronico e della colonna (10minus3 divide 10minus4 Pascal)

Nei settore dei beni archeologico-culturali dunque in cui egrave assolutamente

proibito modificare il reperto il fatto che si possa evitare la metallizzazione egrave

fondamentale

Nelle immagini seguenti ([14]Pinzari amp Montanari 2007) si egrave riportato un

esempio di studio possibile con il microscopio SEM-VP la catalogazione di una

infestazione fungina sul dorso della copertina di libri Le misure sono state fatte con

una pressione in camera di 150Pa una tensione del fascio di 20kV ed utilizzando il

rivelatore VPSE Variable Pressure Secondary Electrons Lrsquoingrandimento della foto egrave

9800times (dati riscontrabili anche in basso nella foto SEM-VP)

Figura 33Efflorescenze sul dorso dei volumi e prelievo del micelio per mezzo del nastro adesivo

Figura 34Immagine SEM-VP del nastro adesivo utilizzato per campionare le efflorescenze fungine

38

241c Lrsquoanalisi SEM con ED-XRF

Si ha la possibilitagrave di ampliare la profonditagrave di analisi della fluorescenza X

montando sul microscopio SEM una apparecchiatura per Fluorescenza X in Dispersione

di Energia ED-XRF composta da tubo generatore di raggi X e rivelatore allo stato

solido In questo modo si aumenta la profonditagrave di indagine in quanto la capacitagrave

di penetrazione del fascio di raggi X allrsquointerno del campione puograve essere superiore

rispetto a quella scelta per formare lrsquoimmagine del pennello di elettroni

Figura 35Assemblaggio dellapparato SEM con ED-XRF[11]

Usato allrsquointerno del SEM inoltre lrsquoXRF garantisce migliori prestazioni

rispetto al suo utilizzo in aria questo per motivi legati sia alla migliore e piugrave rigida

geometria sorgente-campione-detector sia allrsquoalto vuoto realizzato allrsquointerno della

camera porta campione che evita cosigrave lrsquoassorbimento da parte dellrsquoaria dei raggi X a

bassa energia

Le immagini che seguono ([11]Ferro 2007) riguardano lo studio della

composizione chimica di una scoria metallica rinvenuta nel sito archeologico di Petra

in Giordania da notare il confronto delle due analisi spettrali EDS e ED-XRF

sovrapposte ottenute allrsquointerno del SEM Si possono ottenere con questo secondo

sistema sensibilitagrave nel rilevare gli elementi dalle 10 alle 1000 volte maggiori

Figura 36 Scoria metallica dal sito di Petra IIIdeg secolo aC

39

Figura 37 Confronto tra gli spettri in energia tra microanalisi EDS (avanti) e ED-XRF (dietro) in SEM

242 Il microscopio ottico a luce polarizzata trasmessa

Ogni qualvolta si ha la necessitagrave di esaminare un materiale che al suo interno

presenti componenti anisotrope10 il microscopio ottico a luce polarizzata permette

di individuarle Si sfrutteragrave il fatto che un campione di materiale anisotropo

possedendo due indici di rifrazione ortogonali fra loro saragrave in grado di

suddividere un fascio di luce polarizzata che lo attraversa in due nuove

componenti polarizzate oscillanti secondo la direzione degli suoi indici di

rifrazione

Il microscopio polarizzatore essenzialmente si compone di una sorgente

luminosa un filtro polarizzatore un tavolo porta campione (rotante) e un altro filtro

polarizzatore (detto analizzatore )

10 Anisotropo Si dice di un materiale che ha la capacitagrave di modificare lo stato di polarizzazione della luce che lo attraversa Chiamato anche birifrangente

40

Figura 38 Configurazione di un microscopio a luce polarizzata

Schematicamente possiamo riassumere cosigrave il percorso del raggio luminoso il filtro

polarizzatore seleziona una direzione di vibrazione per il campo E della sorgente

luminosa Il campione birifrangente ldquoscomponerdquo le direzioni di vibrazione di E in

ordinaria e straordinaria che dunque perdono la relazione di fase allrsquouscita del

campione possedendo una differenza di cammino ottico Δ119897 = Δ119899119889 con

Δ119899 = 119899119904 minus 119899119900 e d spessore del campione Quando il filtro analizzatore le

ricompone si nota una variazione dellrsquointensitagrave luminosa rispetto a quella iniziale

dovuta proprio a Δ119897

Posizionando dunque i due polarizzatori incrociati fra loro ( egrave questa infatti

una analisi ortoscopica e non ci sarebbe nessuna trasmissione di luce se non si

inserisse il materiale birifrangente) e facendo ruotare il campione attorno allrsquoasse

ottico del sistema lrsquointensitagrave dellrsquoimmagine vista varia periodicamente risultando nulla

quando le sue direzioni principali di vibrazione coincidono con quelle del

polarizzatore e dellrsquoanalizzatore (posizione di estinzione) mentre risulteragrave

massima nelle posizioni a 45deg (posizioni diagonali) Si possono cosigrave dedurre

importanti informazioni sullrsquoorganizzazione cristallina del campione in esame

Figura 39Cristallo birifrangente posto tra due polarzzatori incrociati

41

Nella prossima figura si egrave indicato con s e o i piani di oscillazione straordinari e

ordinari con P e A i piani del polarizzatore e dellrsquo analizzatore

Figura 40 Orientazione del cristallo birifrangente e relativa variazione dellintensitagrave trasmessa

Il campione egrave preparato in sezione sottile tramite taglio e abrasione fino a rendere

il campione subtrasparente (in genere 30μm di spessore) e consentire la trasmissione

della luce

Nel campo dei beni culturali questo strumento egrave ampiamente usato per analisi

petrografiche e mineralogiche di materiali lapidei naturali e artificiali In

particolare egrave possibile classificare le pietre naturali identificare le tipologie di

inerte e definire il rapporto inertelegante presente in malte intonaci e stucchi

noncheacute effettuare determinazioni sulle finiture cromatiche sul degrado e sulle

tecniche esecutive

Figura 41 Immagine al microscopio polarizzatore di un frammento di materiale lapideo riconosciuto come trachite dei Colli Euganei

42

Capitolo 3 - Le apparecchiature dellrsquoAteneo

disponibili nel campo dei beni culturali

In questo capitolo approfondiremo alcune tecniche analitiche descritte brevemente

nel capitolo 2 La scelta egrave ricaduta su alcune delle tecniche che allrsquo interno di questo

Ateneo vengono utilizzate anche per la ricerca nel campo dei beni culturali

31 I raggi X la tecnica XRF

311 La produzione di raggi X

Si definiscono convenzionalmente raggi X quella parte di radiazioni dello spettro

elettromagnetico con energia compresa tra 012 keV e 120 keV I raggi X sono il

risultato dellrsquointerazione in un tubo nel quale egrave stato realizzato un alto vuoto (

10minus6 minus 10minus7 Torr) tra materia lrsquoanodo (tipicamente come anodi vengono usati il

Tungsteno Molibdeno Rame Argentohelliphellip ) ed elettroni prodotti da un filamento

incandescente il catodo e accelerati da una opportuna differenza di potenziale con

conseguente perdita di energia da parte di questi ultimi

Figura 42Schema di principio di un generatore a raggi X[6]

I processi attraverso i quali lrsquoelettrone nellrsquourto con lrsquoanodo perde energia si

possono riassumere nei seguenti punti ([2]Castellano Martini amp Sibilia 2002)

I Lrsquoelettrone eccita lrsquoatomo ldquospostandordquo un elettrone esterno

(perdita di energia di qualche eV) Lrsquoatomo torna poi allo stato

fondamentale con emissione di radiazione nel visibile(quellrsquoorbitale

esterno si puograve chiamare ldquootticordquo)

II Lrsquoelettrone ionizza lrsquoatomo rimuovendo un elettrone esterno

(perdita di energia fino a centinaia di eV)

III Lrsquoelettrone collide con il nucleo atomico in questo caso lrsquoelettrone

orbita parzialmente intorno al nucleo e perde energia per

43

decelerazione Questrsquoultimo fenomeno egrave alla base della bremsstrahlug

parola tedesca che significa radiazione di frenamento

IV Lrsquoelettrone collide con un elettrone interno dellrsquoanodo(shell K L

Mhellip) con conseguente espulsione di questrsquoultimo(con una energia

cinetica Ec) Se WK(LM) indica lrsquoenergia di legame dellrsquoelettrone alla

shell KLMhellip lrsquoenergia richiesta per il processo egrave Ec+WK(LMhellip) Un

elettrone piugrave esterno va a sostituire quello espulso con emissione

di radiazione X la quale egrave caratteristica della sostanza colpita

La radiazione X egrave prodotta essenzialmente dai processi fisici riportati al punto III e

IV Esaminiamoli con maggior dettaglio

La ldquoradiazione biancardquo (breemstrahlung)

Una particolare attenzione merita la radiazione X prodotta dal fenomeno riportato

sopra al punto III Dunque accade che lrsquoelettrone decelera o in genere subisce una

variazione anche puramente direzionale dellrsquoaccelerazione da questa perdita di

energia scaturisce un fotone X che viene emesso a partire dalla regione dellrsquourto Il

processo di breemstrahlung egrave il piugrave importante almeno in termini di estensione dello

spettro che produce In esso lrsquoemissione di raggi X avviene con

continuitagrave(radiazione bianca) esistendo tuttavia una lunghezza drsquoonda limite

120582m al di sotto della quale non vi egrave emissione

Figura 43 Spettri continui di raggi X per alcuni valori della tensione applicata[6]

Il principio di conservazione dellrsquoenergia vieta infatti che vengano emessi fotoni con

energie maggiori di quella massima degli elettroni EM accelerati contro lrsquoanodo

data da

44

119864119872 = 119890119881 (31)

Essendo e la carica dellrsquoelettrone e V la differenza di potenziale tra il filamento

emettitore di elettroni e lrsquoanodo Questa lunghezza drsquoonda minima corrisponde ad

un processo di frenamento in cui lrsquoelettrone incidente perde tutta la sua energia in

un unico urto producendo un fotone con 120582m pari a

λm =ℎ119888

119890119881 (32)

Naturalmente questo implica che vi sia una frequenza massima ammissibile 120584M

data dallrsquoequazione

120584119872 =119864119872

ℎ (33)

Rispetto alla figura 2 una grafico che avesse in ascissa lrsquoenergia ( o la frequenza )

verrebbe ribaltato rispetto ad un asse verticale evidenziando una EM (o una 120584119872)

saragrave questa la visualizzazione piugrave frequente degli spettri X negli usi delle varie

procedure sperimentali

La radiazione caratteristica la fluorescenza dellrsquoatomo

Il processo brevemente descritto sopra al punto III egrave alla base della produzione

della radiazione X caratteristica Oltre allo spettro continuo sono presenti infatti

righe monocromatiche caratteristiche alcune delle quali particolarmente intense

Mentre lo spettro continuo egrave molto simile per tutte le sostanze con il detto limite

inferiore 120582119898 e un solo massimo di intensitagrave a circa 120582 =15120582119898 le righe

caratteristiche variano da sostanza a sostanza costituente lrsquoanodo Dunque

bombardando una sostanza con elettroni veloci alcuni atomi si ionizzano

espellendo un elettrone di una shell interna Supponiamo una mancanza di un

elettrone nella shell K in seguito a questo un elettrone di una shell piugrave alta L Mhellip

faragrave una transizione radiativa per riempire il livello libero Naturalmente questa

transizione determina un posto vuoto nel guscio L Mhellip ma questo verragrave occupato

successivamente da un elettrone ancora piugrave esterno nellrsquoatomo emettendo unrsquo altra

riga dello spettro caratteristico Le righe originate dal livello vuoto nella shell K

sono chiamate righe 119870120572 119870120573 119870120574helliphellipe corrispondono alle transizioni LrarrK MrarrK

NrarrK hellipLa transizione Kα da origine alla riga ad energia piugrave alta negli spettri X

Fu il fisico H Moseley che tra il 1913 e 1914 stabiligrave nei suoi primi esperimenti per le

linee 119870120572 che

La radice quadrata della frequenza delle linee 119922120630 egrave direttamente proporzionale

al ndegatomico Z

120584119870119894

2 = 119862119894(119885 minus 120590119870) 119894 = 120572 120573 120574 hellip (34)

Dove Ci egrave una costante indipende da Z e 120590119870 rende conto dello schermaggio

dellrsquoelettrone K rimasto

45

1 lt 120590119870 lt 2

La stessa regola egrave estendibile alle righe della serie L dovendo perograve sostituire una

costante 120590119871 di schermaggio maggiore

74 lt 120590119871 lt 94

Figura 44 Il diagramma di Moseley di 120642120784

su Z per le linee Kα[1]

La (44) fu subito generalizzata da Moseley considerando la formula di Bohr per i

livelli energetici di atomi ad un elettrone che si muovono perograve in un potenziale

colombiano di carica 119885 minus 120590

120584119898119899 = 119877 infin 119885 minus 120590 2 1

1198982 minus1

1198992 119898 lt 119899 (35)

dove m n sono i numeri quantici principali delle shell di arrivo e partenza

rispettivamente e R infin egrave la costante di Rydberg avendo usando lrsquoapprossimazione

di massa nucleare infinita

119877 infin =119898

4120587ℏ3

1198902

4120587ℇ0

2

(36)

In realtagrave non esiste una sola linea Kα Kβo Lα Lβhellip

Lrsquointerazione spin-orbita separa i livelli energetici delle shell (tranne la shell K)

Nella shell L gli elettroni con ℓ = 0 hanno lrsquoenergia di legame piugrave grande quelli

con ℓ = 1 e 119895 = 1 2 piugrave bassa e quelli con ℓ = 1 e 119895 = 3 2 ancora piugrave bassa

Questi tre livelli sono chiamati LI LII e LIII La separazione in energia egrave grande

abbastanza da poter essere agevolmente evidenziata negli spettri essendo

46

proporzionale a 119885 minus 120590119870 4come mostra la formula di struttura fine per

lrsquointerazione spin-orbita

ℓ 119904119890 119895 = ℓ + 1 2

Δ119864 =1198981198882 119885minus120590119870 120572 4

41198993ℓ ℓ+1 2 times (37)

minusℓ minus 1 119904119890 119895 = ℓ minus 1 2

Con

120572 =1198902

4120587휀0ℏ119888 (38)

costante di struttura fine

Potremo dunque osservare fra le altre le righe Kα1 e Kα2 che corrispondono alle

transizioni LIII rarrK e LII rarrK rispettivamente Il seguente schema mostra i due

gruppi (K e L) di transizioni principali

Figura 45Schema (non in scala) delle principali transizioni X permesse[1]

Le transizioni saranno regolate dalle regole di selezione Δℓ = plusmn1 Δj = 0 plusmn1

Per esempio le righe Kα1 e Kα2 del Tungsteno hanno

1205821198701205721 = 0214Å 1198641198701205721 = 579119896119890119881

1205821198701205722 = 0209Å 1198641198701205722 = 593119896119890119881

Ersquo molto utile per gli usi pratici in cui il materiale egrave coinvolto mostrare uno spettro

di un tubo a raggi X con anodo di Tungsteno

47

Figura 46Spettro dei raggi X prodotti da un tubo RX con anodo di Tungsteno a 80 kV[2]

Si notano oltre la radiazione continua di bremstrahlung e i due picchi Kα1 e Kα2 anche i due picchi Lα e Lβ che sono molto meno energetici di quelli K ma anche

molto piugrave probabili

312 La sezione drsquourto di assorbimento

Una volta che si ha a disposizione una sorgente di raggi X essi possono essere usati

per ionizzare lrsquoatomo attraverso lrsquoeffetto fotoelettrico Ovvero i raggi X stessi

possono essere usati a posto degli elettroni per produrre a loro volta radiazione X

dalla sostanza irraggiata I fotoni di adeguata energia dunque possono determinare

eccitazione o dare luogo alla rimozione di elettroni ove abbiano energie sufficienti a

vincere lrsquoenergia di legame della shell La sezione drsquourto 120590 di questo processo egrave

espressa in buona approssimazione dalla formula della sezione drsquourto per atomi

idrogenoidi

120590 =16 2120587

312057281198855

1198981198882

ℏ120596

7 2

11988602 (39)

1205720 = 0529177Å (raggio di Bohr)

anche se lrsquoapprossimazione di dipolo con la quale egrave stata ldquocostruitardquo egrave sempre

meno congrua allrsquoaumentare dellrsquoenergia dei fotoni La sezione drsquourto diminuisce

dolcemente allrsquoaumentare della frequenza de fotoni come ℏ120596 minus7 2 fino a che non

si raggiunge un energia sufficiente per espellere un elettrone dalle shell piugrave interne

A questo punto la sezione drsquourto ha un brusco aumento siamo in presenza del

cosiddetto ldquoabsorption edgesrdquo (soglie di assorbimento) Simili picchi si

incontrano ogni qual volta si raggiungono energie sufficienti a strappare elettroni in

shell via via piugrave profonde

48

Figura 47Andamento del coefficiente di assorbimento di massa del piombo in funzione di 120640 e E

La figura 6 mostra il coefficiente di assorbimento di massa che ha lrsquoandamento del

tutto analogo a 120590 Dunque la scelta di opportuni valori della tensione del tubo a

raggi X determina le energie del fascio dei fotoni prodotti incidenti su un materiale

e quindi la possibilitagrave che si verifichino i processi di assorbimento in esame Queste

considerazioni fanno parte delle attivitagrave preparatorie e delle impostazioni

preliminari allrsquoanalisi ED-XRF

313 Il sistema XRF in uso nel dipartimento di Fisica di

Camerino

Nel laboratorio XAS (X-ray Absorption Spectroscopy) del dipartimento di fisica

dellrsquouniversitagrave di Camerino opera un apparato per analisi ED-XRF il cui nucleo egrave

il sistema rivelatore (XR-100CR) amplificatore e alimentatore (PC2CR)

convertitore analogico-digitale+scheda multicanale(MCA 8000A) prodotto

dalla AMPTEK INC [5]

49

Figura 48Schema dei collegamenti dellapparato rivelatore-analizzatore[5]

Alcune caratteristiche del rivelatoreXR-100CR

Tipo di sensore Si-PIN(Fotodiodo di silicio a tre strati drogati P e N

separati da uno stato ad alta resistivitagrave quasi Intrinseco)

Dimensioni del sensore 24mmtimes28mm(7mm2)

Spessore del Silicio 300μm

Risoluzione in energia FWHM11 220eV

(misurata sulla riga a 59 keV del 55Fe)

Finestra del rivelatore Berillio spessore 25μm

La risoluzione in energia egrave il grado di precisione del picco delle righe rivelate piugrave ha un valore basso e piugrave la riga saragrave stretta e dunque piugrave discriminata in energia dalle altre

Le curve di efficienza e di trasmissione

Ersquo interessantissimo analizzare il comportamento dei componenti principali del

rivelatore cioegrave il sensore vero e proprio Si-PIN e la finestra di Berillio al variare

dellrsquoenergia dei fotoni In generale infatti il comportamento di un sensore o di un

materiale a basso assorbimento di raggi X varia a seconda dellrsquoenergia delle

radiazioni elettromagnetiche con cui interagiscono dando luogo a fenomeni di

filtraggio

11 FWHM Full Width Half Maximum egrave la larghezza della riga a metagrave della sua altezza Piugrave questo parametro egrave piccolo migliore saragrave la risoluzione

50

Figura 49Trasmissione di raggi X attraverso la finestra di Berillio[5]

Ersquo necessario isolare sotto vuoto il sensore dato che lo si fa lavorare a bassa

temperatura (ndash30 ndash40 degC) Si sceglie il Berillio come finestra dato che egrave il materiale

che minimizza lrsquoassorbimento di raggi X Come si vede sopra 6keV lrsquoefficacia del

conteggio si avvicina al 100

Vediamo ora la curva di trasmissione (percentuale dei fotoni che interagiscono

fotoelettricamente sul totale) del sensore SiPIN

Figura 50Efficienza del rivelamento del sensore di Si [5]

Il grafico seguente tenendo conto di entrambi gli andamenti di cui sopra mostra

lrsquoefficienza intrinseca di rivelazione a ldquopiena energiardquo cioegrave ldquola probabilitagrave che

un fotone X entrato nel sensore depositi tutta la sua energia per effetto

fotoelettricordquo

Curva del

rivelatore del

laboratorio di

Camerino

51

Figura 51Efficienza intrinseca () di rivelazione a piena energia[5]

In sostanza la finestra di Berillio e il sensore Si-PIN consentono la rivelazione di

elementi la cui energia di emissione caratteristica sia compresa tra 1-2keV e 50-

60keV circa a basse energie lrsquoimpedimento egrave la finestra di Berillio a quelle alte egrave il

rivelatore (scritte in inglese ai bordi del grafico) Nella figura sopra sono mostrati i

riferimenti delle linee Kα di diversi elementi mancano tutti gli altri tipi di righe che

ovviamente consentono di individuare atomi diversi da quelli menzionati dal

grafico o che il grafico mette in una zona di scarsissima efficienza Risulta chiaro

allora che lrsquoassorbimento della finestra di Berillio alle basse energie unitamente alla

bassa ldquoresa di fluorescenzardquo degli elementi leggeri fa si che la tecnica XRF non trovi

applicazione per elementi a basso numero atomico (Zle10)

52

32 I raggi ultravioletti Lrsquoosservazione in

fluorescenza UV

In generale la fluorescenza egrave la proprietagrave di alcune sostanze solide liquide e

aeriformi per la quale allorchegrave sono colpite da una radiazione riemettono quasi

istantaneamente (ritardo di 10minus8s) altre radiazioni la cui lunghezza drsquoonda

dipende da quella della radiazione eccitante e dalla natura della sostanza Ersquo

sinonimo di luminescenza

Ci occuperemo in questa parte il fenomeno della fluorescenza indotta da raggi

UV approfondendone la genesi fisica

321 Il fenomeno della fluorescenza UV nelle molecole

Lo stato energetico di una molecola egrave descritto da tre parametri quantici il grado di

eccitazione elettronico il grado di eccitazione vibrazionale e il grado di eccitazione

rotazionale Quello energeticamente piugrave importante egrave quello elettronico (poi quello

vibrazionale) e una molecola puograve o meno coinvolgerlo nelle transizioni da uno

stato energetico allrsquoaltro Ci possono essere cioegrave transizioni puramente rotazionali

transizioni roto-vibrazionali (in cui cambia lo stato vibrazionale) e infine

transizioni tra stati elettronici diversi

La fluorescenza UV egrave un fenomeno di questo tipo in cui la molecola assorbe

radiazione ultravioletta questo provoca una eccitazione elettronica e il processo di diseccitazione avviene in maniera tale che la radiazione emessa egrave di

minore energia ricadendo nel visibile Ersquo utile ora illustrare una proprietagrave che le molecole hanno e che chiarisce meglio il

fenomeno fisico il principio di Franck-Condon

Questo principio afferma che il processo con cui gli elettroni passano da uno

stato energetico allrsquoaltro egrave talmente rapido rispetto al moto dei nuclei che

possiamo considerare questi ultimi (e quindi la loro distanza relativa che saragrave

indicata con R) come fermi nelle eccitazioni-diseccitazioni elettroniche

La conseguenza pratica di questo principio egrave che nei grafici in cui si evidenziano

questi processi la freccia che va da uno stato quantico allrsquoaltro possiamo

disegnarla verticale

Dunque il processo della fluorescenza UV si sviluppa cosigrave dapprima

rispettando il principio di Franck-Condon una transizione di assorbimento fa

passare la molecola da uno stato elettronico ad uno stato vibrazionale di un altro

stato elettronico di energia superiore A questo punto la molecola puograve perdere

energia vibrazionale interagendo con molecole vicine (decadimento termico) e

raggiungere lo stato vibrazionale piugrave basso 119959prime = 120782 dello stato elettronico

53

eccitato Come risultato la radiazione emessa durante la diseccitazione finale

ha una frequenza piugrave bassa e ricadragrave nel visibile

Figura 52 Fenomeno della fluorescenza[1]

33 La radiazione infrarossa La riflettografia IR

Lrsquointerazione energia-materia di strati pittorici con la radiazione del vicino infrarosso cioegrave la banda dello spettro che va dallrsquoestremo visibile rosso fino a una

lunghezza drsquoonda di circa 3μm puograve dar luogo a fenomeni ottici ben diversi da quelli

osservabili in luce visibile

Figura 53Lo spettro della radiazione infrarossa

54

Lrsquoassorbimento la diffusione interna (scattering) e la riflettanza12 possono

assumere valori molto diversi con una conseguente dello strato pittorico a vista

In generale ad un aumento della lunghezza drsquoonda(fino a 120582 cong 22120583119898 )

corrisponde una diminuzione del fenomeno di scattering cioegrave una diminuzione del

potere coprente e quindi un aumento della trasparenza dello strato pittorico

331 Lrsquointerazione della radiazione infrarossa con i mezzi

torbidi

Parliamo di mezzo torbido quando piccole ( 10minus3 divide 1 μm) particelle sono

disperse in una matrice (il mezzo che ldquoospitardquo le particelle) trasparente e omogenea

che puograve essere gassosa liquida o solida Esempi di questo tipo di sistemi sono la

nebbia il fumo le pitture i colloidi liquidi e le soluzioni solide(come i vetri

colorati)

Il comportamento della radiazione infrarossa con questi sistemi egrave

intrinsecamente lo stesso di quello della luce visibile Esso egrave governato da

interazioni come la riflessione la rifrazione la dispersione la diffusione e nel caso di

specifiche sostanze colorate assorbimento (di determinate lunghezze drsquoonda)

La diffusione e lrsquoassorbimento sono fattori determinanti per la

trasmittanza13 di questi sistemi Per esempio il potere coprente di uno strato di

pittura bianca (non considerando lo spessore) egrave dovuto essenzialmente alla

diffusione mentre in uno strato di pittura blu di Prussia14 il fattore dominante egrave

lrsquoassorbimento specifico

La diffusione puograve essere descritta quantitativamente dagli specifici

coefficienti di diffusione delle particelle disperse attraverso la teoria di Kubelka-Munk

Questi coefficienti dipendono dalla lunghezza drsquoonda della radiazione incidente

dalla geometria delle particelle (forma e diametro) e dalla differenza degli indici di

rifrazione del pigmento(particelle) e mezzo(matrice)

In generale per uno strato di pittura bianca (volendo focalizzare il discorso

solo sulla diffusione) possiamo dire che diventa piugrave trasparente

al crescere della lunghezza drsquoonda della radiazione incidente

al diminuire dello spessore dello strato

al diminuire del numero di particelle nello strato(concentrazione

pigmentovolume)

al diminuire della differenza degli indici di rifrazione tra pigmento e

mezzo(legante)

Concludiamo questo paragrafo col dire che nella maggior parte dei casi il massimo

della trasmittanza di un pigmento egrave nel vicino infrarosso tra 18μm e 22μm

12 Riflettanza Il rapporto tra la radiazione retro diffusa e quella inviata 13Trasmittanza Per una superficie investita da una radiazione acustica o ottica il rapporto tra lrsquointensitagrave della radiazione trasmessa entro il corpo e lrsquointensitagrave della radiazione incidente 14blu di Prussia Ferrocianuro ferrico Fe4[Fe(CN)6]3 scoperto casualmente a Berlino nel 1704 Anche chiamato blu di Berlino

55

superando poi questa soglia per le matrici (di origine organica) comincia a

diventare prevalente lrsquoassorbimento della radiazione facendo diventare lo strato

pittorico meno trasparente e il contrasto15 diminuisce

332 Una trattazione matematica del fenomeno

In riflettografia infrarossa si fa spesso riferimento ad una trattazione matematica[2]

(dovuta a Kubelka e Munk) che pur semplificando molto la situazione rispetto alla

realtagrave ha il pregio di essere intuitiva e di identificare la grandezze fondamentali in

gioco Essa ci porteragrave ad esprimere matematicamente la riflettanza di uno strato

pittorico solamente in funzione di coefficienti caratteristici dello strato stesso e

non piugrave in funzione della profonditagrave di penetrazione nello strato pittorico

Nellrsquoambito di questa teoria un dipinto egrave schematicamente descritto come uno

strato di colore (si pensa al colore come un pigmento disperso in un leganteil mezzo)

che ricopre una preparazione di fondo (costituita quasi sempre da una mescola di

gesso e colla animale o da biacca16 ) e sul quale egrave stato tracciato il disegno preparatorio

(fatto con carboncino grafite o punta metallica )

Le proprietagrave ottiche delle parti in questione e del sistema vengono considerate

in questo modo

Il legante viene considerato perfettamente trasparente

Il pigmento egrave considerato in grado di diffondere la radiazione che incide

normalmente

Si considera solo la diffusione che allrsquointerno dello strato si propaga ortogonalmente

ad esso in avanti o allrsquoindietro

La riflessione speculare non viene considerata

La lunghezza drsquoonda della radiazione egrave molto maggiore del diametro medio dei granuli di

pigmento

La radiazione proveniente dalla sorgente IR giunge sulla superficie del dipinto e

penetra in parte al di sotto di essa

Supponiamo che la radiazione non assorbita si propaghi lungo lrsquoasse x e

parte di essa venga diffusa ma solo nella direzione opposta si considera cioegrave

solo la retrodiffusione

Con 119868 119909 si indica il flusso di radiazione proveniente dalla sorgente

Con 119869 119909 si indica il flusso di radiazione retrodiffusa verso il rivelatore

Sia K il coefficiente di assorbimento della radiazione nello strato

Sia S il coefficiente di diffusione della radiazione nello strato

Accade che attraversando lo spessore 119889119909 lrsquointensitagrave 119868 119909 varia a causa

dellrsquoassorbimento della diffusione si considereragrave dunque per 119868 119909 anche il

contributo di 119869 119909 Un ragionamento analogo vale anche per il flusso 119869 119909

15 Contrasto In rifletto grafia per lrsquoindividuazione di linee scure su fondo bianco egrave definito come il rapporto tra la riflettenza della sostanza scura e la riflettanza del fondo bianco 16 Biacca Anche detta ldquobianco di piombordquo egrave un carbonato basico del piombo2PbCO3ndashPb(OH)2

56

In formule

119889119868 119909 = 119870 + 119878 119868 119909 119889119909 minus 119878 119869 119909 119889119909

(316)

119889 119869 119909 = minus(119870 + 119878)119869 119909 119889119909 + 119878 119868 119909 119889119909

Le equazioni cosigrave ricavate costituiscono il sistema di Kubelka-Munk in forma

differenziale

Figura 54Propagazione della radiazione diretta e retrodiffusa secondo lo schema di Kubelka-Munk

In riflettografia si definisce in linea di principio per ogni livello di profonditagrave della

superficie pittorica la riflettanza 119877 119909 come

119877 119909 =119869 119909

119868 119909 (317)

Derivando rispetto a x la (316) e sostituendo nel risultato ottenuto le (315) si ha

per 119877 119909 lrsquoequazione differenziale

119889119877 119909

119889119909= 1198781198772 119909 minus 2(119870 + 119878)119877 119909 + 119878 (318)

Ponendo 119883 = 119909 minus 1199090 1198770 = 119877 1199090 119886 =119870+119878

119878 119887 = 1198862 minus 1 si ha la soluzione

cercata per la riflettanza

119877(119883) =1+ 1198770 119887 coth 119887119878119883 minus119886

119886+119887 coth 119887119878119883 minus1198770 (319)

57

Mettiamoci ora nelle condizione di sapere come diventa 119877(119883) se si ha a che fare con

grandi spessori basta calcolarne il limite per 119883 rarr infin sapendo che coth 119909 =119890119909+119890minus119909

119890119909minus119890minus119909 si ha

119877infin = lim119883rarrinfin 119877(119883) =1+1198770(119887minus119886)

119886+119887minus1198770=

119870

119878+ 1 minus

119870

119878

2

+ 2119870

119878 (320)

Si vede chiaramente cosigrave che 119877infin dipende solamente dal rapporto 119870 119878 che egrave proprio

di ogni pigmento

Lrsquoandamento di 119877infin egrave quello visualizzato qui sotto

Figura 55 Andamento di 119929infin in funzione di KS

Naturalmente fare il limite per 119883 rarr infin ha solamente un senso matematico Nella

realtagrave si puograve misurare la riflettanza dei pigmenti con uno spettrofotometro e si

riscontra che giagrave con spessori di qualche millimetro crsquoegrave una buonissima

corrispondenza con lrsquoandamento di 119877infin

Dunque la trattazione di Kubelka-Munk che afferma con la (320) che per

119883 rarr infin la riflettanza non dipende piugrave dallo spessore dello strato ha un effettivo

riscontro con la realtagrave dove nella maggior parte dei casi si opera su spessori di 12

mm

Dalla (320) con pochi passaggi matematici ci si ricava 119870 119878 in funzione di 119877infin 119870

119878=

119877infin minus1 2

2119877infin (321)

Possiamo ora introdurre una nuova grandezza fondamentale in riflettografia il

contrasto

119862 =119877119887 119909

119877119908 119909 (322)

dove 119877119887 119909 e 119877119908 119909 sono rispettivamente la riflettanza di una linea ldquonerardquo del

disegno preparatorio e quella della superficie ldquobiancardquo del fondo e x rappresenta lo

spessore di pigmento soprastante Da come egrave definito ci si auspica sempre che C

abbia un valore prossimo a 0

Dal contrasto in linea di principio puograve essere ricavato lo spessore di

oscuramento 119883119889 = 119909119889 minus 1199090 definito come il minimo spessore di un dato pigmento in

grado di rendere completamente invisibile a una determinata strumentazione il disegno

58

preparatorio sottostante Esso puograve essere interpretato anche come un indice della

qualitagrave di un apparato per riflettografia

Vediamo ora come sia possibile ricavarsi Xd

Sia Cl il contrasto limite ossia il minimo contrasto rilevabile da un determinato

sensore dalla definizione di C Cl =119877119887 119883119889

119877119908 119883119889

Tenendo presente la (319) ponendo in essa 119910 = 119887 coth(119887119878119883119889) e sostituendo in Cl

si ottiene

1199102 ClR0w minus R0b + 119910 1 minus Cl R0bR0w minus 1 +

+Cl(a minus R0b)(1 minus aR0w ) + (a minus R0w )(aR0b minus 1) = 0 (323)

che egrave unrsquoequazione di secondo grado in y

Dunque conoscendo la riflettanza del fondo R0w la riflettanza del materiale usato per

il disegno preparatorio R0b la 119877infin del colore che ricopre il fondo e il suo coefficiente di diffusione

si puograve ricavare la y da cui trovare poi Xd con la formula

119883119889 =coth minus1 119910 119887

119887119878 (324)

333 La fotocamera CCD CHROMA C3 1600E

La facoltagrave di scienze dellrsquouniversitagrave di Camerino ha a disposizione per le

acquisizioni di immagini nel campo dei beni culturali una fotocamera digitale [10]

con sensore a stato solido CCD (Carge Coupled Device) CHROMA C3 1600E

prodotta dalla DTA

Figura 56 Fotocamera digitale CCD CHROMA C3 1600E

Cuore di questa apparecchiatura egrave il sensore per immagini CCD KAF1602(E)

prodotto dalla Kodak[9]

Figura 57Sensore per immagini CCD Kodak KAF-1602(E)

59

Alcune caratteristiche del CCD

Numero di pixel 1536(H)x1024(V)

(Circa 16MPixel di definizione)

Dimensioni del pixel 9x9 μm2

Dimensioni sensore 138x92 mm2

(corrisponde ad un rapporto 32)

FWC 105elettr

(Full Well Capacity Parametro indicante il massimo numero di elettroni

immagazzinabili in ogni pixel Ersquo da questa caratteristica che dipende sia

lrsquointensitagrave del segnale che del rumore Ersquo comunque auspicabile avere un

FWC piugrave alto possibile anche ge500000 cosigrave da poter lavorare anche su

immagini in cui ci sono zone illuminate diversamente evitando che su

quelle illuminate fortemente si crei sovraesposizione)

DC (misurata a 25degC) 20 elettr(pixel∙secondo)

(Dark Current Ersquo il numero di elettroni generato termicamente in ogni

pixel anche se non egrave esposto a radiazione ldquohellipcorrente di buiohelliprdquo Puograve essere

sottratta via software e bisogna tenerne conto soprattutto nelle acquisizioni

a lunga esposizione Con il raffreddamento termoelettrico di tipo Peltier17

puograve essere ridotta di molto)

Figura 58 Andamento della Dark Current a seconda della temperatura del CCD

QE 40 50 60

(Quantum Efficiency Misurata a tre diverse lunghezze drsquoonda 450nm

550nm 650nm Ersquo uno dei parametri piugrave importanti per valutare la qualitagrave di

un sensore Definito come il numero di elettroni di segnale creati per ogni

fotone incidente)

17 Peltier Jean Charles Athanase Fisico francese (Ham[Somme]1785-Parigi1845) Nel 1834 sccoprigrave lrsquoeffetto termoelettrico che da lui prese il nome

60

DR 74dB

(Dinamic Range Dipende dal rapporto tra la quantitagrave massima di elettroni

utilizzabili e il noise floor 119899119890~ cioegrave massimo numero di elettroni del rumore

di fondo per pixel Piugrave precisamente 119863119877 = 20 log10 119865119882119862 119899119890~ con

119899119890~ =15 elettroni)

La risposta spettrale del sensore quella che prima si egrave solo accennata in maniera

frazionata come QE egrave senza dubbio il parametro fondamentale In riflettografia

infrarossa per esempio si auspica che questo parametro sia alto attorno a 1ndash2 μm

Figura 59 Risposta spettrale QE del sensore KAF-1602 (E)

I filtri a disposizione

Ci sono 7 filtri a disposizione [10] per i vari tipi di acquisizioni di immagini

Tre filtri passa banda nel visibile RGB

Figura 60 Curve di trasmittanza dei tre filtri RGB

In realtagrave la curva di trasmissione dei filtri Blu e Verde aumenta nella regione

dellrsquoinfrarosso per questo motivo si egrave dotati di un filtro IR-Cut (taglia infrarosso)

da porre di fronte allrsquoobbiettivo

Filtro passa banda nellrsquoinfrarosso

Presenta due ldquopicchirdquo attorno a 500nm pari a circa 1-2 di trasmittanza

61

Figura 61 Curve di trasmittanza nel visibile e nel vicino infrarosso del filtro passa banda IR

Filtro passa banda nellrsquoultravioletto

Centrato sui 340 nm e con una ampiezza di banda al 50 della sua trasmittanza

massima FWHM pari a 85 nm

Filtro passa alto nellrsquoinfrarosso

Ha la lunghezza drsquoonda di cut-off (50 della sua trasmittanza max tmax) a 780 nm

A 680nm si ha 001 tmax a 850 nm si ha 95 tmax a 900 si ha 99 tmax

Figura 62 Ricostruzione dai dati dello spettro in trasmittanza dei due filtri passa banda UV e passa alto IR (Il tmax egrave arbitrario e sono stati posti uguali per praticitagrave di descrizione)

Filtro taglia Infrarossi

E lrsquounico filtro che egrave posto fuori dalla fotocamera essendo montato sullrsquoobbiettivo e

ha un diametro di 50mm (gli altri 25mm)

A parte dunque lrsquoultimo filtro IR-cut gli altri sono posizionati su una ruota

porta filtri posta allrsquointerno del corpo macchina e azionabile via software

62

Figura 63 Immagine indicativa di una ruota porta filtri per fotocamere CHROMA

Con questa apparecchiatura egrave possibile effettuare oltre la riflettografia infrarossa

anche lrsquoesame in tricromia in falso colore usando il filtri passa banda IR verde e

rosso

34 La tecnica FT-IR

Con lrsquoacronimo FT-IR che sta per Fourier Transform-Infra Red (spectroscopy) si

indica quella tecnica che permette il riconoscimento delle sostanze che

compongono un campione attraverso un esame spettroscopico eseguito in luce

infrarossa In questo caso perograve il risultato finale che consiste in un spettro di

assorbimento della radiazione nel dominio delle frequenze (cioegrave dove sullrsquoascissa

del grafico ci sono le frequenze) saragrave frutto di una trasformata di Fourier di un

altro grafico chiamato interferogramma nel dominio dei tempi

341 Eccitazioni vibrazionali delle molecole

Come mai egrave proprio la radiazione infrarossa la piugrave adatta a stimolare transizioni di

tipo vibrazionale nei nuclei di una molecola

Si puograve rispondere a questa domanda anche con delle considerazioni legate alla fisica

classica se consideriamo che gli elettroni sono legati alla molecola con una forza F con la stessa

forza i nuclei saranno legati tra loro a formare la molecola Approssimando questa forza a

una di tipo armonico (massa-molla) possiamo dire che la pulsazione del moto

elettronico egrave 120596119890 = 119896 119898 mentre la pulsazione del moto nucleare egrave 120596119873 = 119896 119872

con m massa dellrsquoelettrone M massa del nucleo e k costante elastica della F

Il rapporto tra lrsquo energia vibrazionale e quella elettronica saragrave allora dato da

119864119907

119864119890=

ℏ120596119873

ℏ120596119890cong

119898

119872 (322)

Essendo 119898

119872 compreso nel range 10minus3 divide 10minus5 possiamo affermare che le energie di

eccitazione vibrazionali sono qualche centinaio di volte piugrave piccole di quelle

63

elettroniche Essendo questrsquoultime dellrsquoordine di qualche eV lo spettro di

assorbimento-emissione vibrazionale cadragrave nel vicino e medio infrarosso

Figura 64 Collocazione spettrale delle vibrazioni molecolari

Si possono esprimere le frequenze 120642 in cm-1 (omettendo di moltiplicare per c

velocitagrave della luce) dato che se 119888 = 120582120584 allora 120584 = 119888120582

Si egrave giagrave parlato nel paragrafo 2 di questo capitolo dei livelli energetici

vibrazionali

Figura 65Schema energetico di una molecola biatomica e livelli vibrazionali[12]

Le transizioni di cui ci occupiamo qui naturalmente non coinvolgono livelli

elettronici ma solo passaggi da uno stato roto-vibrazionale ad una altro Infatti

oltre alle energie elettroniche e vibrazionali esistono pure le energie rotazionali che

sono dellrsquoordine 10minus3 divide 10minus5 volte piugrave piccole di quelle elettroniche e 10minus3 2 divide

10minus5 2 volte piugrave piccole di quelle vibrazionali cioegrave circa 10minus3eV

Per comprendere meglio quello che succede consideriamo le molecole

biatomiche per queste se sono nello stato Λ = 0(Λ numero quantico del momento

angolare elettronico lungo lrsquoasse molecolare senza spin) vale la regola di selezione

Δ119869 = plusmn1 dove J egrave il numero quantico rotazionale collegato con il momento

angolare totale lungo lrsquoasse molecolare

Le transizioni permesse passando da 119907 = 0 a 119907 = 1sono riportate nello schema qui

sotto

64

Figura 66Livelli energetici di una molecola biatomica e transizioni permesse da v=0 a v=1[1]

Con R si indicano tutte le transizioni con Δ119869 = +1 con P quelle con Δ119869 = minus1

chiamate poi branche R e P e il numero tra parentesi egrave il J iniziale

A titolo di esempio riportiamo lo spettro di assorbimento della molecola HCl

Figura 67Spettro di assorbimento di HCl [1]

Da notare la mancanza del gap centrale data la proibizione di Δ119869 = 0

Tutti gli esami spettroscopici in assorbimento avranno questo aspetto

342 I modi di vibrazione e i gruppi funzionali I

fingerprint

Le molecole possono presentare diversi modi di vibrazione ciascuno responsabile

di un particolare assorbimento in una determinata regione dello spettro

Si distinguono vibrazioni ldquostetchingrdquo o di valenza (variazione della distanza di

legame)

Figura 68 Esempio di modi di vibrazione di valenza[12]

e vibrazioni ldquobendingrdquo o di deformazione (variazione dellrsquoangolo di legame)

65

Figura 69Esempio di modi di vibrazione di deformazione[12]

Come si vede dalle immagini possiamo pensare la vibrazione dellrsquointera molecola come

combinazione di vibrazioni di ogni coppia di atomi o comunque di ogni sua singola parte piugrave

semplice In chimica questi ldquopezzi di molecolardquo sono detti gruppi funzionali cioegrave

gruppi di atomi che mostrano particolari e costanti proprietagrave chimico fisiche Saragrave grazie alla

peculiaritagrave della lunghezza drsquoonda assorbita da queste parti che si potragrave riconoscere

la molecola presente nel campione

Solitamente 120642119959119938119949 gt 120642119941119942119943 dunque troveremo i gap di assorbimento delle

vibrazioni di valenza nella parte sinistra dello spettro (4000-1500 cm-1) dove ci

sono i valori dei numeri drsquoonda piugrave alti zona dei gruppi funzionali mentre la zona

dello spettro a minore energia egrave occupata dalle vibrazioni di deformazione da quelle di valenza a

piugrave bassa energia e da quelle di combinazione(i due tipi insieme) saragrave soprattutto questa

combinazione di tipi di eccitazioni vibrazionali nella parte destra dello spettro

(1500-700 cm-1) che costituiragrave lrsquoimpronta digitale the fingerprint della molecola

Molecole diverse ma con lo stesso tipo di gruppi funzionali (per quelle organiche)

saranno riconosciute grazie a questa zona

Figura 70 Spettrogrammi IR di due CHETONI simili ciclo-esanone(sopra)e ciclo-pentone(sotto)

riconoscibili dalle diversitagrave nella zona fingerprint[12]

66

343 Lrsquouso dellrsquointerferometria La FT-IR

Le misure di tipo spettroscopico nellrsquoinfrarosso (considerando solo le tecniche a

doppio raggio che permettono il confronto tra il raggio di riferimento e quello del

campione fornendo cosigrave lo spettrogramma della trasmittanza ) si possono fare

essenzialmente in due modi in modo dispersivo con la selezione continua di lunghezza

drsquoonda o con il metodo interferometrico

Per gli spettrometri di tipo dispersivo egrave difficile conciliare risoluzione spettrale ed

efficienza di misurazione questi sistemi si basano infatti su reticoli a riflessione mossi

molto lentamente da meccaniche di precisione per selezionare lunghezza drsquoonda

dopo lunghezza drsquoonda e generare cosigrave uno spettro infrarosso continuo

Figura 71 Schema di funzionamento di uno spettrometro a dispersione[7]

In sintesi questo tipo di spettrometri funzionano cosigrave si formano due raggi uno dei

quali passando per il campione contiene le informazioni cercate lrsquoaltro fa da

riferimento Il chopper consente alternativamente lrsquoarrivo dellrsquouno o dellrsquoaltro sul

reticolo che monocromatizza il segnale letto successivamente dal sensore Saragrave il

software che una volta acquisiti i segnali ne faragrave il rapporto egrave saragrave in grado di creare

lo spettrogramma

Chiaramente il reticolo lavorando in condizioni di alta risoluzione selezioneragrave

una banda di frequenze molto stretta lrsquointensitagrave del segnale saragrave minore

causando cosigrave un deterioramento del rapporto segnale-rumore Un grande miglioramento delle condizioni di lavoro e della qualitagrave dei risultati

nella spettroscopia IR egrave avvenuto quando grazie ai moderni calcolatori si egrave riusciti

a convertire un interferogramma in uno spettrogramma usando gli algoritmi

della trasformata di Fourier

Lrsquointerferogramma

Definiamolo prima nel caso di una singola frequenza

Ersquo chiamato interferogramma il segnale complessivo in funzione del tempo di due

onde alla stessa intensitagrave e lunghezza drsquoonda che interferiscono quando su una

67

delle due si crea un continuo sfasamento rispetto allrsquoaltra per esempio grazie ad

uno specchio mobile che ne allunga o ne accorcia il cammino ottico

Figura 72 Schema di principio di un spettrografo con spettro e interferogramma nel caso di una singola

frequenza[8]

Nella figura sopra per questioni di chiarezza lrsquointerferogramma egrave nel dominio delle

distanze (proporzionalitagrave diretta tra tempo e spazio percorso dallo specchio

mobile) B(120584) e I(120575) intensitagrave luminosa rispettivamente dalla sorgente e sul

rivelatore ( 120584 numero drsquoonda e 120575 spostamento dello specchio) Per I(120575) vale la

seguente formula

119868(120575) = 119861(120584) cos 2120587120575

120582 (323)

che poi inserendo per ragioni di comoditagrave matematica il numero drsquoonda 120584 = 1 120582

diventa

119868(120575) = 119861(120584) cos 2120587120584120575 (324)

Nel caso di due frequenze la situazione cambia in questo modo

Figura 73Spettri e interferogrammi di due frequenze diverse separate e poi sovrapposte[8]

Ogni frequenza compare nellrsquointerferogramma come una funzione coseno

Considerando allora una sorgente continua nellrsquoinfrarosso matematicamente

faremo un integrale per trovare lrsquoandamento di 119868(120575) cioegrave

119868(120575) = 119861(120584)infin

0cos 2120587120584120575 119889120584 (325)

Un tipico interferogramma di una sorgente incandescente per infrarosso egrave il

seguente

68

Figura 74 Inteferogramma di una tipica sorgente incandescente[8]

Notare come quando 120575 = 0 essendo tutte le funzioni coseno delle frequenze

presenti in fase 119868(120575) ha un grande picco il centerburst questa egrave una caratteristica di

tutti gli interferogrammi Allontanandosi da questa posizione la moltitudine delle

funzioni coseno cominciano a rinforzarsi o annullarsi vicendevolmente causando

una rapida diminuzione dellrsquointensitagrave in una serie di oscillazioni

La trasformata di Fourier

Lrsquointerferogramma egrave descritto matematicamente dallrsquoequazione (325) e saragrave

proprio il suo andamento intensitagrave su tempo ad essere fisicamente misurato

dal sensore dello spettrografo Comunque in spettroscopia si egrave interessati allo

spettro cioegrave a conoscere lrsquointensitagrave in funzione del numero drsquoonda Ma

conoscendo la forma matematica dellrsquointerferogramma 119816(120517) come funzione di

120517 egrave possibile calcolare il corrispondente spettro usando una tecnica

matematica conosciuta come Trasformata di Fourier Il suo uso porta alla

conoscenza dello spettro attraversolrsquointegrale

119861(120584) = 119868(120575) cos 2120587120584120575 119889120575+infin

minusinfin (326)

Ecco dunque come si agisce con la tecnica FT-IR quando si vuole ottenere lo

spettrogramma di un campione viene fatta una prima acquisizione dello

spettrogramma della sorgente chiamato anche spettrogramma di fondo(in questo

si noteranno anche gli eventuali assorbimenti dei gas presenti lungo il cammino

ottico del raggio) ed in seguito del campione Il computer penseragrave ad eseguire il loro

rapporto fornendo lo spettro in trasmittanza

69

Figura 75 Schema a blocchi della generazione di uno spettro con la tecnica FT-IR[8]

Di seguito egrave riportata la figura schematica di uno spettrometro per analisi FT-IR

Figura 76 Schema di funzionamento di uno spettrometro FT-IR[7]

I 3 vantaggi della tecnica FT-IR

Si associano a questa tecnica tre vantaggi o miglioramenti rispetto alla

spettroscopia dispersiva

Vantaggio Jaquinot o di banda passante lrsquoenergia in arrivo al rivelatore egrave

maggiore di conseguenza anche il rapporto segnaledisturbo egrave piugrave elevato

Vantaggio Felgett o di multiplex lrsquoacquisizione dei dati egrave molto piugrave rapida

(pochi secondi) Questo consente di effettuare in rapida sequenza una serie

di spettri(10-20) e di presentare alla fine la loro media diminuendo cosigrave

lrsquoerrore

Vantaggio di Connes una calibrazione delle frequenze molto stabile ed

accurata (001-01 cm-1) grazie ad un laser interno che agisce da riferimento

per ogni scansione

70

Conclusioni

In questa dissertazione si egrave voluto discutere il contributo della Fisica nel campo

delle indagini analitiche e diagnostiche nel settore dei beni culturali attraverso una

panoramica delle varie tecniche di diagnosi e recupero di unrsquoopera drsquoarte con una

particolare attenzione alla strumentazione e quindi alle tecniche che sono di fatto

operanti con successo nellrsquoambito del nostro Ateneo

Queste metodologie delle quali molte e importanti di carattere non invasivo

sono di fondamentale importanza qualora si desideri eseguire una diagnosi su

unrsquoopera per la quale lo scopo primario di intervento egrave la sua conservazione nel

tempo Se dunque nel corso di una indagine di un bene culturale si richieda la

assoluta non invasivitagrave la fisica mette a disposizione tutte le sue conoscenze nel

campo delle interazioni radiazioni-materia o particelle-materia assicurando

insieme alla salvaguardia del manufatto le risposte cercate

Anche se un bene culturale come tutte le cose non puograve che deperire nel corso

degli anni in un inarrestabile anche se lento invecchiamento i metodi per porvi

riparo e le analisi scientifiche di tipo fisico saranno senza dubbio in grado di

migliorarsi rispetto ad ora in quantitagrave qualitagrave ed efficacia

Il progresso della ricerca fisica applicata e delle tecnologie collegate fanno

sicuramente ben sperare in una conservazione duratura della Bellezza tangibile a

sicuro vantaggio delle generazioni future

71

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indicatori derivati da profilometrica con metodo non-contact Palermo

72

[17]Fontana R Pampaloni E amp Pezzati L Tecniche ottiche per la forma (Elementi di

archeometria) Milano Egea

[18]GruppoBeniCulturali Diagnostica ottica per la conservazione CNR-INOA

[19]Enciclopedia-Delle-Scienze-Fisiche(vol IV p624) Limmagine in falso colore

Roma Istituto Enciclopedico Treccani

73

Ringraziamenti

Ringrazio Dio Padre onnipotente creatore di tutte le cose della materia e delle leggi

che la governano dellrsquouomo e della sua intelligenza che le sa scoprire

Ringrazio poi il prof Andrea Di Cicco per la sua disponibilitagrave e il dott Marco

Minicucci per il suo instancabile guidarmi con entusiasmo alla scoperta di un

mondo per me fino a poco tempo fa sconosciuto la prof Graziella Roselli per le

nozioni che mi ha fornito il dott Andrea Cittadini per le informazioni tecniche il

prof che ha fatto da lettore e tutti i docenti di Fisica che nel corso di questi

anni mi hanno preparato nello studio

Ringrazio ancora Alessandro e Antonella per il loro incoraggiamento schietto e

sincero Roberto per lo scanner e la sua generositagrave Claudio per il supporto

informatico

Ringrazio tutti gli amici che mi sono stati vicino in questi mesi e che anche solo con

un gesto o una parola mi sono stati di aiuto

Ringrazio la mia famiglia

Antonio

7

possono elencare le tecniche di datazione (14C Spettrometria di massa ultrasensibile

AMS Termoluminescenza) oppure la tecnica TXRF Total X-Ray Fluorescence analysis che

richiede la polverizzazione di un campione (107divide1015g) e la deposizione su un

supporto riflettente del film ottenuto sul quale si fanno poi misure di fluorescenza

X Per le analisi non distruttive citiamo le tecniche microscopiche(SEM a luce

polarizzata in trasmissionehellip ) la FTIR in trasmissione cioegrave tutte quelle in cui si asporta

una piccolissima parte di manufatto e si analizzano i vari strati che la compongono

Anche per tecniche non invasive giagrave citate come le piugrave propriamente

ldquofisicherdquo egrave possibile fare una ulteriore suddivisione le tecniche ottiche le tecniche

atomiche e le tecniche nucleari Per tecniche ottiche si intendono quelle che

utilizzano le proprietagrave ottiche della radiazione elettromagnetica nellrsquointerazione

con la materia la trasparenza la riflessione la diffusione lrsquoassorbimento e

lrsquoeccitazione-assorbimento dei livelli energetici molecolari Ad esempio la

radiografia la riflettografia infrarossa lrsquoosservazione in fluorescenza UV le tecniche ottiche per

la forma Le tecniche atomiche sono basate sullrsquoesame delle radiazioni X emesse

dagli atomi come conseguenza di una transizione di un elettrone in un livello

energetico interno (elettrone espulso da un urto con raggio X o protone o

elettrone) da uno piugrave esterno Ersquo la categoria di tecniche che ha a che fare con la

fluorescenza X XRF(X Ray Fluorescence) PIXE(Proton Induced X-ray Emission) Le

tecniche nucleari sono basate a loro volta su lrsquoesame delle radiazioni emesse dai

nuclei per effetto delle cosigrave dette reazioni nucleari ottenute con il bombardamento

del campione con ioni accelerati ( PIGE Proton Induced Gamma Emission) La

caratteristica di non distruttivitagrave delle analisi atomiche nucleari qui considerate

dipende dal fatto che le transizioni elettroniche per gli atomi e nucleari per i

nuclei riguardano livelli della struttura interna dellrsquoatomo che dunque non

interferiscono con i legami molecolari del composto Si riescono quindi ad ottenere

radiazioni di energia sufficientemente elevata da essere captare efficacemente dal

rivelatore in combinazione con unrsquointensitagrave inviata sul campione priva di effetti

distruttivi

132 Lrsquoapproccio in un indagine fisica

Si puograve parlare di un approccio metodologico costante ogni qualvolta ci si appresta

ad effettuare una di quelle che abbiamo definito indagini fisiche

Oltre allrsquoovvia presenza dellrsquooggetto in esame ci saragrave sempre una sonda e ci saragrave

sempre un rivelatore

Per sonda si intende lrsquoonda elettromagnetica o la particella inviata sullrsquooggetto

e che provoca nellrsquooggetto lrsquointerazione fisica voluta Ersquo una sonda lrsquoirraggiamento X

che incide sul campione oppure una particella che lo penetra Ersquo ancora sonda il

laser che proiettato su una forma la evidenzia o il flash di una lampada di Wood

che irraggia un dipinto

8

Per rivelatore si intende il dispositivo che evidenzia e misura il risultato

dellrsquointerazione fisica in gioco Ersquo un rivelatore il fotodiodo di silicio che misura

lrsquoenergia di un fotone o la pellicola fotografica che si impressiona creando

unrsquoimmagine Ersquo ancora rivelatore il sensore CCD di una telecamera o la retina

dellrsquoocchio usando un microscopio

Ersquo dunque con questo sistema metodologico che ldquola fisicardquo affronta una ricerca

In una analisi allora deciso quello si cerca egrave essenziale sapere quale egrave il fenomeno

fisico che lo rivela scegliere il tipo di sonda che lo genera e il rivelatore che

raccoglie i prodotti del fenomeno

9

Capitolo 2 - Una panoramica sulle tecniche

fisiche

21 Tecniche spettroscopiche puntuali

Ogniqualvolta la visualizzazione grafica di un fenomeno fisico o il risultato di una

analisi sono dati in un piano cartesiano dove sullrsquoasse orizzontale egrave riportata una

grandezza fisica in indagine e sullrsquoasse verticale egrave riportata la sua intensitagrave

possiamo parlare di una analisi spettroscopica Si egrave voluto precisare aggiungendo

ldquopuntualirdquo dato che la zona di interesse dellrsquoindagine riguarda una piccolissima

parte del manufatto dellrsquoordine di 10-1mm2 per le analisi XRF a pochi mm2 per la

spettroscopia in riflettenza

211 La tecnica XRF

La tecnica XRF della quale in questo capitolo si vuole dare solo una presentazione

generale essendo approfondita nel prossimo consente di individuare gli elementi

chimici costitutivi di un campione grazie allrsquoanalisi della radiazione X da esso emessa (la

cosiddetta fluorescenza X caratteristica) in seguito ad eccitazione atomica con

opportuna energia

Figura 1 Disegno semplificativo del fenomeno della fluorescenza X

In generale si sa infatti che le energie degli elettroni nei diversi livelli atomici sono

caratteristiche di ciascuna specie atomica dunque anche le differenze tra di esse le

energie dei fotoni X emessi sono caratteristiche della specie atomica da cui

provengono Dunque la rivelazione e la classificazione delle energie X permette

di identificare (e se occorre quantificare) i differenti elementi del campione bersaglio del fascio Con lrsquoacronimo XRF che sta per X- Ray Fluorescence si

indica lrsquoinsieme di quelle tecniche analitiche che sfruttano questo fenomeno fisico

Da rimarcare che con le tecniche XRF si fanno analisi elementali cioegrave i risultati di

queste analisi forniscono la presenza o meno di elementi chimici saragrave lrsquooperatore che

10

ne dedurragrave il tipo di composti presenti conoscendone la struttura chimica Le

analisi XRF sono assolutamente non distruttive non richiedono alcun tipo di

preparazione del campione possono operare ldquoin siturdquo e non alterano in nessun modo

il materiale analizzato

La risposta radiativa del campione illuminato dal fascio di raggi X puograve essere

rivelata secondo due differenti modalitagrave

a dispersione di lunghezza drsquoonda WD-XRF (Wave Dispersive-XRF)

a dispersione di energia ED-XRF ( Energy Dispersive-XRF)

Nel primo caso si ha una maggiore sensibilitagrave ma non egrave possibile costruire

apparecchi portatili Infatti per separare le lunghezze drsquoonda della radiazione

emessa egrave necessario ricorrere ad un monocromatore accoppiato poi ad un rivelatore

posizionabile con precisione ad angoli variabili e lrsquoeccellente risoluzione in

lunghezza drsquoonda ottenibile con questo sistema dipende dalla distanza fra il

sistema di monocromatizzazione e il rivelatore Ersquo chiaro dunque che solo in un

laboratorio ad hoc si puograve affrontare una misura nella modalitagrave WD-XRF

Nel secondo caso invece la radiazione di fluorescenza viene raccolta ad

angolo fisso da un rivelatore a stato solido raffreddato termoelettricamente che

permette di rilevare in funzione dellrsquoenergia gli elementi presenti nel campione

Questa disposizione sperimentale unita allrsquoutilizzo di tubi radiogeni di piccole

dimensioni per generare il fascio incidente e ad una elettronica compatta per il

trattamento del segnale (amplificatore convertitore analogico-digitale analizzatore

multicanale computer portatile) ha il pregio di possedere una buona trasportabilitagrave Da

tutto ciograve e dalla relativa economicitagrave del sistema le analisi ED-XRF sono di gran

lunga le piugrave usate fra le analisi non distruttive nelle applicazioni archeometriche in

particolare quelle che riguardano i beni culturali

Figura 2 Schema esemplificativo dellapparecchiatura per analisi EDXRF[2]

Nello schema lrsquo ADC(Analogical to Digital Converter) egrave il dispositivo che effettua

la conversione del segnale da analogico a digitale e lrsquo MCA (Multi Channel

Analyzer) egrave il cosiddetto analizzatore multicanale necessario per classificare in

energia gli impulsi trattati attraverso lrsquoamplificatore e trasmetterli al PC

Nel settore dei beni culturali la fluorescenza X trova il suo principale campo di applicazione nello studio dei pigmenti usati nei dipinti su tela su tavola o

negli affreschi nella composizione delle ceramiche e la colorazione dei vetri Per

11

molti problemi egrave sufficiente un analisi qualitativa per esempio nellrsquoidentificazione

di un pigmento per altri egrave necessario un analisi semiquantitativa cioegrave la

valutazione della concentrazione relativa di un elemento determina il colore di un

pigmento Infine alcuni problemi possono essere risolti solo tramite un analisi

quantitativa come nei manufatti metallici antichi (privi di ossidazione) in cui egrave

necessario conoscere la concentrazione dei diversi metalli preziosi sia per

attribuire il titolo (se di moneta si tratta) sia per uno studio delle antiche tecniche

di fusione

Nelle immagini che seguono un esempio di esame ED-XRF fatto su un dipinto

di Raffaello in una zona di color rosso Lrsquoevidente presenza di Hg indica con

certezza che quel rosso egrave Cinabro ( a base di Solfuro di Mercurio HgS) e i due picchi

del Pb potrebbero voler indicare il Rosso di Piombo (Pb3O4) o semplicemente potrebbe

indicare il fondo di preparazione costituito da biacca(carbonato basico del Piombo)

Figura 3 Incoronazione della Vergine Raffaello1504Olio su tavola 170x117 m Pinacoteca di Brera Milano A destra spettro ED-XRF della zona evidenziata

12

La tecnica PIXE

Si puograve indurre fluorescenza X in un materiale anche bombardandolo con particelle

cariche Con lrsquoacronimo PIXE che sta per Proton Induced X-ray Emission si indica

quella tecnica che per provocare la fluorescenza X fa uso di protoni accelerati con

un energia tipica 1divide4 MeV

Figura 4Possibili tecniche IBA In alto in rosso la tecnica PIXE

Questo tipo di procedura fa parte della famiglia delle analisi che va sotto il nome di

IBA Ion Beam Analysis (figura sopra) in cui bombardando il campione con delle

particelle cariche se ne puograve capire la composizione studiano le emissioni radiative

caratteristiche e i prodotti di interazioni nucleari Tutte queste tecniche dunque

sono basate sullrsquoinduzione di una trasmutazione atomica o nucleare che da luogo ad

emissione di energia sotto forma di raggi X raggi elettroni particelle α e cosigrave via

Citiamo anche le tecniche PIGE (Proton Induced Gamma-ray Emission)

genericamente le NRA (Nuclear Reaction Analysis) RBS (Rutherford Back

Scattering)

Tornando alla tecnica PIXE rispetto allrsquouso dei raggi X offre il vantaggio di

poter

focalizzare meglio il fascio (da pochi mm2 a pochi μm2) migliorando la

risoluzione spaziale

variare lo spessore dello strato di campione esaminato agendo

sullrsquoenergia del fascio

Rispetto poi al modo di indurre raggi X ottenuti con lrsquouso di elettroni la PIXE offre

il grande vantaggio di non avere una cosigrave grande radiazione di fondo

(breemstrahlung)

Nelle figure sotto egrave mostrato il diverso comportamento dinamico tra elettroni (20

keV) e protoni (2 MeV) dotati quindi approssimativamente della stessa velocitagrave in

una matrice di Rame e spettri X di apatite2 ottenuti con gli stessi protoni ed

2 Apatite Minerale Fosfato di Fluoro e Calcio in cristalli generalmente incolori

13

elettroni Come si vede usando elettroni vengono coperte e cancellate le righe di

raggi X caratteristici relative a elementi di minore concentrazione che sono

evidenti invece nello spettro prodotto dai protoni

Figura 5Traiettorie(calcolate)di elettroni a 2o keV e Protoni 2 MeV in Rame e spettri X di apatite ottenuti con queste particelle

In generale possiamo parlare di un miglioramento delle prestazioni rispetto

agli esami XRF tradizionali di 5-10 volte

I settori di utilizzo della tecnica PIXE sono pressocheacute gli stessi di quelli ED-

XRF ma data la straordinaria capacitagrave di focalizzazione egrave particolarmente adatta a

manoscritti nellrsquoesaminare la composizione degli inchiostri o nello studio delle

saldature in oggetti metallici

Figura 6 Traccia luminosa (da eccitazione dei livelli elettronici piugrave esterni degli atomi di Na) di circa 8 cm formata in aria da protoni di alcuni MeV ottenuta con una esposizione fotografica convenientemente lunga A destra esame di manoscritti di Galileo

14

212 La spettroscopia in riflettanza

La spettroscopia in riflettanza o spettrofotometria egrave la tecnica di indagine ottica

basata sulla misura del fattore di riflettanza spettrale 119877(120582) di una superficie

colorata spesso un dipinto in funzione della lunghezza drsquoonda della radiazione

incidente Il parametro riflettanza spettrale 119877(120582) egrave definito generalmente come il

rapporto tra lrsquointensitagrave della radiazione riflessa dalla superficie in modo non speculare (per

diffusione) e lrsquointensitagrave della radiazione incidente alle diverse lunghezze drsquoonda

Nel calcolo di 119877(120582) il fatto che si faccia il rapporto tra IRD(120582)e I0(120582) egrave a

garanzia del fatto che le misure su un dato pigmento non dipendano dalla sorgente

usata(comunque sempre un porsquo diversa da laboratorio a laboratorio) Per non

ldquoescludere poi nessuna delle 120582 dalla misurardquo come intensitagrave incidente si considereragrave

uno spettro di riferimento standard il cosiddetto spettro del bianco registrato su una

sostanza3 la cui superficie sia (idealmente) totalmente riflettente quindi fornisca

come risposta esclusivamente lo spettro di emissione della sorgente Si tiene conto

anche del disturbo dellrsquoemissione del corpo nero D(120582)

119877(120582) =119868119877119863 120582 minusD(120582)

1198680 120582 minusD(120582)times 100 (21)

Figura 7Intensitagrave incidente diffusa e riflessa specularmente su una superficie pittorica

Una misura spettrofotometrica egrave di solito rappresentata da una curva che descrive

lrsquoandamento di 119877(120582) in funzione di 120582 e si estende in genere dalla regione dellrsquoinfrarosso

allrsquoultravioletto in modo da migliorare la caratterizzazione la cosiddetta firma

spettrale del materiale in esame

Le applicazioni della spettrometria sono quelle legate al riconoscimento delle

sostanze quali pigmenti organici o inorganici prodotti di degrado su materiali

lapidei(tipicamente solfati ossalati e nitrati) agenti coloranti nei vetri

Nella figura che segue si mostrano gli spettrogrammi di tre colori nella tonalitagrave

del verde- blu Il verde di Malachite (carbonato basico del Rame)blu oltremare (silicato

3 Una sostanza che ha queste caratteristiche egrave il Solfato di Bario BaSO4 che nel visibile ha una riflettenza vicina al 100

15

di Na e Al con inclusioni di solfuri e solfati) e verde di Atacamite (cloruro basico di

Rame)

Figura 8 Spettri in riflettanza di Malachite blu oltremare e Atacamite

Possiamo distinguere due metodi di misura

la spettroscopia per immagini

la spettroscopia a contatto Nel primo caso si riprende un dipinto a diverse lunghezze drsquoonda Impiegando una

fotocamera fornita di una serie di filtri intercambiabili di banda passante di circa

10nm e disponendo di un numero adeguato di filtri egrave possibile ottenere una serie di

immagini alle corrispondenti lunghezze drsquoonda sufficientemente numerose cosigrave da

avere in pratica la curva di riflettanza spettrale su un intero dipinto

Nella spettroscopia a contatto si puograve inviare sul punto di misura 1-2 mm2 o

una radiazione monocromatica proveniente ad esempio da un reticolo di

diffrazione facendo poi variare con continuitagrave 120582 o lrsquointero spettro della radiazione

bianca raccogliendo poi lrsquointensitagrave diffusa che saragrave scomposta ed elaborata dallo

spettrometro

Nella procedura ldquoa contattordquo un ruolo determinante hanno le fibre ottiche

come mezzo preferenziale per far viaggiare la radiazione dato il loro bassissimo

coefficiente di assorbimento Si parleragrave allora di FORS (Fibre Optics Reflectance

Spectroscopy) Di seguito verranno descritti due modi di applicazione di questa

tecnologia

FORS ad angolo fisso

Con FORS ad angolo fisso si intende quella tecnica in cui la radiazione di riflettanza

del campione egrave raccolta ad una direzione fissata a priori dalla geometria di

costruzione della sonda (probe) La sonda puograve contenere sia la fibra di raccolta della

radiazione diffusa sia la fibra che porta la radiazione primaria

Figura 9 Vari tipi di sonde per FORS Nellordine 0deg0deg - 2x45deg0deg - 3x45deg0deg

16

Ad esempio per chiarire il loro modo drsquouso nella sonda con geometria 2x45deg0deg le

due fibre esterne portano lrsquoilluminazione mentre quella centrale (a 0deg) raccoglie la

luce diffusa evitando la riflettanza speculare

Con queste sonde si ha anche la possibilitagrave di raccogliere la radiazione riflessa

specularmente sonda 0deg0deg ottenendo una riflettanza diversa da quella definita

sopra che non tiene conto solo della parte di radiazione assorbita

Si usa questo tipo di sonda quando si ritiene che la superficie non presenti

irregolaritagrave tali da far supporre differenti intensitagrave diffuse a seconda dellrsquoangolo

FORS con sfera integratrice

Quando si vuole considerare tutta la radiazione diffusa ad ogni angolo attorno al punto

irraggiato si fa uso della sfera integratrice Con questo nome si indica una specie

di ldquocapsulardquo da appoggiare sul punto di misura che oltre a irraggiare egrave in grado

grazie alla geometria costruttiva delle pareti speculari interne di convogliare tutta

la radiazione diffusa al punto di misura

La figura che segue mostra il principio costruttivo di una sfera integratrice

Figura 10 Principio costruttivo di una sfera integratrice

17

22 Tecniche di elaborazione di immagine

multispettrale

Tutte queste tecniche offrono una serie di eccezionali possibilitagrave egrave come se si

riuscisse ad ampliare la capacitagrave di visione dellrsquoocchio umano Si egrave cosigrave in grado

di poter vedere sotto la superficie pittorica per osservare il disegno preparatorio di

un quadro oppure vedere le prime stesure di colore Risalteranno chiaramente gli

interventi di restauro succedutisi nel corso degli anni Si potranno riconoscere i

diversi pigmenti osservando lo ldquospostamento cromaticordquo che la selezione di

determinate lunghezze drsquoonda causa allrsquoimmagine

Ersquo utile riproporre allrsquoinizio di questo paragrafo lo spettro elettromagnetico

nelle sue varie parti

Figura 11Spettro elettromagnetico[4]

221 La riflettografia infrarossa

La riflettografia infrarossa della quale in questo capitolo si vuole dare solo una

presentazione generale essendo approfondita nel prossimo egrave quella tecnica

analitica ottica non distruttiva usata per lrsquoanalisi delle di superfici dipinte che

rende possibile la visualizzazione degli strati sottostanti al film pittorico

permeabile alla radiazione nel vicino infrarosso (08120583119898 le 120582 le 3120583119898)

Tale radiazione riesce generalmente ad attraversare i materiali che costituiscono il film pittorico e viene riflessa e diffusa dagli strati ad esso

sottostanti Dallrsquoacquisizione della radiazione riflessa si puograve ricostruire la cosiddetta

immagine riflettografica ( o riflettogramma ) del dipinto della quale uno dei

particolari piugrave importanti egrave il disegno preparatorio Esso risulteragrave piugrave visibile se

eseguito con materiali che assorbono lrsquoinfrarosso ( punta metallica carboncino

grafite) depositati su una base preparatoria che invece lo riflette fortemente (per

esempio gesso con colla animale)

18

Figura 12Comportamento schematico della radiazione incidente su uno strato pittorico

Un sistema per riflettografia egrave generalmente composto da una o piugrave sorgenti di

radiazione IR (lampade alogene) e da un dispositivo per registrare immagini

nellrsquoinfrarosso Il riflettogramma dellrsquooggetto egrave solitamente visualizzato mediante

un monitor e registrato in forma di immagine digitale mediante un calcolatore

Per quanto riguarda le sorgenti si porragrave particolare attenzione alla disposizione

delle lampade in modo tale da minimizzare le riflessioni speculari della superficie (spesso

lucida ) del dipinto e allo stesso tempo far si che questa sia illuminata nel modo piugrave

uniforme possibile

I dispositivi di registrazione dellrsquoimmagine

Un paragrafo a parte meritano i diversi dispositivi che nel corso dellrsquoevoluzione di

questa tecnica si sono succeduti

Fotocamera con pellicola Fu ovviamente il primo sistema in attesa dello

sviluppo dellrsquoelettronica Si adoperavano pellicole particolarmente sensibili

nellrsquoinfrarosso montate su fotocamere con filtri e obbiettivi speciali

Telecamera con tubo Vidicon Ersquo un tubo di ripresa di immagini simile a

quelli utilizzati per le riprese televisive (prima dei sensori a stato solido ) ma ha il

massimo di sensibilitagrave proprio tra 07μm e 2μm Esso sfrutta le proprietagrave

fotoconduttive (cioegrave di aumentare la conducibilitagrave elettrica se irraggiati da fotoni )

che certi materiali hanno Lrsquoimmagine egrave trasformata in segnale televisivo grazie al

fatto che il ldquopennello elettronicordquo incontra maggiore o minore resistenza elettrica a

seconda dellrsquointensitagrave dellrsquoimmagine stessa Ersquo il materiale fotosensibile (Solfuro di

Piombo PbS) che crea questa modulazione di corrente che verragrave poi trasformata in

segnale televisivo La risoluzione spaziale di solito egrave scarsa rispetto ai sistemi venuti

in seguito (circa 300times300 pixel) presenta problemi di distorsione di immagine e

richiede un irraggiamento forte dei dipinti causando un non gradito riscaldamento

data la poca sensibilitagrave

19

Figura 13 Schema di un tubo Vidicon

Fotocamera con CCD Ancora un sistema di ripresa a standard televisivo che

sfrutta un sensore CCD (Charge Coupled Device ) simile a quelli montati sulle

telecamere di uso comune Questo sensore allo stato solido contiene un grande

numero di sottoelementi fotosensibili chiamati fotositi disposti in una matrice La

risoluzione spaziale del riflettogramma che si otterragrave dipende dal numero dei

fotositi che il sensore contiene Hanno il pregio rispetto al Vidicon della

robustezza e delle dimensioni ridotte di praticamente assente distorsione ottica e

una risposta in funzione dellrsquointensitagrave di illuminazione lineare per la quasi totalitagrave

della loro dinamica

Spesso perograve la loro sensibilitagrave spettrale limitata a circa 13μm ne consente un uso

efficace solo in particolari casi e cioegrave in quelle zone dei dipinti dove sono presenti

pigmenti per esempio le lacche che risultano trasparenti giagrave a lunghezze drsquoonda

cosigrave corte

Scanner Lrsquoultima frontiera per lrsquoacquisizione dellrsquoimmagine riflettografica egrave

costituita dagli scanner Si intende per scanner un dispositivo costituito da due

traslazioni meccaniche di precisione montate ortogonalmente in modo da poter

esplorare punto per punto una superficie pittorica Su uno dei due carrelli di

traslazione egrave montata la cosiddetta testa ottica che si compone della parte di ripresa

cioegrave un singolo fotodiodo o in alcuni casi un array lineare di fotodiodi (risposta

spettrale maggiore del CCD ) della parte di illuminazione (lampade alogene ) e di un

dispositivo per lrsquoautofocus I pregi di questo sistema sono maggiore sensibilitagrave

spettrale del CCD assenza di distorsioni ottiche e elevata definizione

Unici difetti possono essere considerati la poca praticitagrave data la mole della

macchina e lrsquoattentissimo rimontaggio richiesto la lentezza del processo

Per quanto riguarda i campi di applicazione oltre alla presenza di un disegno

preparatorio il riflettogramma di un opera egrave in grado di svelare la presenza di

stesure pittoriche nascoste da ulteriori strati di colore ( applicati per vari motivi )

la presenza di impronte digitali (se evidenziate da tracce di polvere contenente

carbone) o manifestare lrsquoandamento delle pennellate Questo metodo di indagine

puograve essere applicato indifferentemente a dipinti su tavola o su tela a disegni e

20

talvolta ad affreschi fornendo preziose informazioni a storici dellrsquoarte e

restauratori

Nelle immagini che seguono lo stesso particolare di un dipinto ripreso in

riflettografia IR con tre strumenti diversi Il miglioramento della visibilitagrave del

disegno preparatorio (che questa volta svela un pentimento del pittore) egrave evidente

Figura 14 Marcello Fogolino SFrancesco riceve le stimmate Pinacoteca civica di Vicenza Immagine nel

visibile

Figura 15Confronto dello stesso particolare evidenziato nella foto sopra tra fotocamera con rivelatore al silicio tubo Vidicon(PbS) e fotocamera con rivelatore di Tellurio di Cadmio e Mercurio(MCT)

21

222 La Fluorescenza UV

La tecnica basata sullrsquoosservazione della fluorescenza da luce ultravioletta

approfondita anche nel prossimo capitolo trova largo impiego come metodo di

indagine diagnostica nel campo dei beni culturali Si sfrutta il fatto che quando un

opera generalmente un dipinto o manoscritti viene irraggiata con radiazione di

lunghezza drsquoonda compresa nella regione dellrsquoultravioletto (400nmge120582ge2-3nm) tale

radiazione viene in parte riflessa e in parte assorbita dagli strati superficiali

dellrsquoopera

Parte dellrsquoenergia assorbita viene quindi emessa nuovamente per fluorescenza

sotto forma di radiazione visibile che verragrave registrata con tecniche opportune

Lrsquoapparato per eseguire una analisi di un dipinto in fluorescenza UV egrave costituito da

una o due sorgenti di luce UV (lampade di Wood) e da un sistema di acquisizione delle

immagini fotocamera o telecamera CCD anche se egrave sempre possibile una semplice

indagine a occhio nudo contemporanea allrsquoirraggiamento

Le lampade sono poste in modo da formare un angolo di 45deg rispetto al dipinto in

modo da minimizzare la riflessione speculare e la fotocamera o il sensore CCD

frontalmente allrsquoopera

Lrsquouso di una macchina fotografica con pellicole ad alta sensibilitagrave (nel

visibile) prevede una volta eliminata la parte della radiazione Uva riflessa con ldquofiltri

barrierardquo tempi di acquisizione (e quindi di esposizione dellrsquoopera e degli

operatori) lunghi dellrsquoordine dei qualche minuto con conseguente problema della

cosiddetta deriva cromatica della pellicola e necessitagrave del completo oscuramento

dellrsquoambiente di misura

Lrsquouso della telecamera con CCD offre numerosi vantaggi Data la maggiore

sensibilitagrave rispetto alla pellicola i tempi di acquisizione si riducono moltissimo

potendo infatti usare la sorgente UV in modalitagrave flash (circa 20ms) con

conseguente minore grado di irraggiamento dellrsquoopera Grazie a dei filtri

lrsquoimmagine finale saragrave il risultato della sovrapposizione di varie acquisizioni

ognuna centrata in una zona spettrale fino a coprire tutto lo spettro visibile Ciograve

permetteragrave una migliore caratterizzazione dei materiali lungo tutto lo spettro

Notevoli poi i vantaggi legati allrsquouso del formato digitale oltre ad una piugrave

pratica conservazione dei dati crsquoegrave la possibilitagrave di ripeter la stessa acquisizione piugrave

volte al fine di migliorare il rapporto segnale rumore e diminuire lrsquoerrore da

fluttuazione di scarica della lampada Inoltre si puograve via software eliminare lrsquoeffetto

della luce ambiente potendo acquisire la stessa immagine con e senza flash UV

Per le applicazioni pratiche la fluorescenza UV egrave adattissima per la

visualizzazione delle vernici trasparenti messe a protezione dello strato pittorico

vero e proprio essendo sostanze resinose molto sensibili alla fluorescenza UV Ersquo

utile poi per differenziare e localizzare materiali che apparirebbero

indistinguibili nello spettro visibile (quelli della stessa classe cromatica ma di

diversa composizione chimica ) per lrsquoidentificazione dei materiali in base al

colore caratteristico della fluorescenza e per individuare ritocchi ridipinture e

22

parti rifatte grazie alla mai perfettamente uguale composizione chimica di

successivi interventi

Nelle immagini che seguono egrave evidente come i restauri fatti zone piugrave scure

seguendo linee dritte sono dovuti ad un cedimento dello strato pittorico proprio in

prossimitagrave dei punti di contatto tra le tavole della struttura del quadro Il colore

scuro rispetto alle zone non restaurate testimonia la mancanza o la diversitagrave della

vernice protettrice

Figura 16Dipinto in luce visibile senza e con fluorescenza UV

23

223 La tricromia in falso colore

Questa tecnica di analisi consente di differenziare zone di stesure pittoriche

che ad occhio nudo hanno la stessa resa cromatica e dunque appaiono

indistinguibili facendo ldquodiventare visibilerdquo anche la radiazione del vicino infrarosso

la quale egrave poi in grado di generare falsi colori diversi nelle zone prima viste come

uguali

Si puograve sfruttare allora il fatto che pigmenti aventi diversa natura chimica

appariranno nellrsquoimmagine a falsi colori ben differenziati se hanno un diverso comportamento spettrale (diversa riflettanza) nellrsquoinfrarosso

Nella pratica si agisce acquisendo lrsquoimmagine in esame escludendo la

componente di luce BLU e aggiungendo la componente nel vicino infrarosso

alle due componenti fondamentali rosso e verde

Figura 17Schema di principio della tecnica in falso colore

Dobbiamo perograve comunque ricreare una immagine adatta alla visione umana

la quale in luce diurna si basa sullrsquoassorbimento di radiazione visibile da parte dei

cosiddetti CONI presenti sulla retina Di questi ne esistono di tre tipi ognuno

specializzato nellrsquoassorbire una parte dello spettro i colori rossi i colori verdi e i

colori blu

Figura 18 Curve di assorbimento spettrale relative ai tre tipi di coni presenti nella retina

Dunque una volta ottenute le immagini nelle tre bande vicino IR rosso e verde

si procederagrave alla loro riconversione rispettivamente nel rosso verde e blu e

ricomposizione ottenendo una immagine dai colori falsati( da cui falso colore )

Questo vale naturalmente indipendentemente dalla tecnica usata per

acquisirle Anche nella tricromia in falso colore infatti come nella riflettografia IR

si possono usare (con i loro pregi e difetti di cui sopra al paragrafo 221) vari modi

24

per acquisire lrsquoimmagine la pellicola fotografica il tubo vidicon e la telecamera

CCD attualmente quella piugrave usata

Nella prossima figura egrave visualizzato il procedimento con cui due verdi

apparentemente uguali appaiono in falso colore blu (il verde rame) e magenta (il verde

di cobalto) dato che il primo assorbe lrsquoinfrarosso mentre lrsquoaltro lo riflette

Figura 19Esempio (per una pellicola) di restituzione in falso colore di due verdi apparentemente uguali

Un altro esempio notevole egrave dato dai due blu azzurrite e lapislazzuli restituiti in falso

colore il primo appare con un colore molto scuro mentre il secondo che non

assorbe lrsquoinfrarosso appare con una fortissima componente rossa

La realizzazione digitale (CCD) di immagini in falso colore egrave ottenuta con

piugrave acquisizioni della stessa immagine a diverse bande spettrali anteponendo

allrsquoottica di ripresa i filtri passa banda per registrare le tre componenti Le tre

immagini cosigrave ottenute vengono restituite nella classica terna RGB (Red-Green-

Blue) in un monitor a colori dove in tempo reale si osserveragrave lrsquoimmagine in falso

colore

Questa tecnica egrave utilizzata dal restauratore o dallo storico dellrsquoarte per

individuare sul dipinto zone che hanno subito restauri postumi ma dei quali

non avendone la documentazione non egrave possibile sapere dove e come si egrave intervenuto Per

essi di solito si egrave raggiunto un grado di accordo cromatico fra la zona restaurata e

zona originale tale da rendere invisibile ldquola riparazionerdquo effettuata empiricamente

dunque quasi sempre con pigmenti chimicamente diversi dallrsquooriginale

Nelle immagini seguenti[19] risulta evidente la differente risposta cromatica di

alcuni pigmenti In particolare la veste di S Pietro che nel visibile risulta azzurra

nel falso colore vira in magenta (risposta tipica dellrsquoazzurro oltremare) e il cinabro

che costituisce la parte rossa del manto (visibile) diventa giallo in falso colore Una

simile inversione avviene anche per il pigmento usato per la veste del personaggio in

25

secondo piano (lacca rossa) ma data la risposta cromatica diversa nellrsquoinfrarosso

diventa in falso colore un giallo piugrave intenso

Figura 20 Lorenzo Monaco Incoronazione della Vergine (particolare)Immagine nel visibile e in tricromia in falso colore

23 Tecniche ottiche per la forma

La conoscenza e la forma di un oggetto artistico sia esso un reperto archeologico

un monumento un dipinto o un affresco e dunque dalle piugrave svariate forme e

dimensioni rappresenta un elemento importante per il suo studio e la sua

conservazione La caratterizzazione della forma costituisce infatti un prezioso

contributo a studi di tipo storico-artistico alla determinazione dello stato di

conservazione dellrsquoopera e al progetto e realizzazione di interventi di restauro

Oltre a ciograve mediante la misura della forma di un oggetto ripetuta in tempi

successivi egrave possibile ottenere informazioni sulle sue deformazioni ed eliminarne le

cause (condizioni microclimatiche stress meccanici hellip)

Si possono suddividere essenzialmente le procedure per lrsquoacquisizione della

forma in due categorie quelle che adoperano la luce anche laser ma senza utilizzarne la

coerenza4 le tecniche in luce incoerente e altre invece che sfruttano proprio le

proprietagrave di coerenza della luce laser che chiameremo tecniche in luce coerente

4 Coerenza Sono coerenti due o piugrave onde di ugual frequenza in cui la differenza di fase fra esse egrave costante

26

231 Tecniche in luce incoerente

Sono diverse le tecniche di questo tipo che vengono usate nellrsquoambito dei beni

culturali Citiamo la fotogrammetria (basata sul principio della triangolazione ottica5)

che acquisendo una coppia stereoscopica di immagini dellrsquooggetto egrave in grado di

restituire un modello 3D La proiezione di luce strutturata che consiste nel

proiettare sullrsquooggetto dei codici luminosi di vario tipo (fitti reticoli figure di

interferenzahellip) e risalire alla forma dellrsquooggetto interpretando la loro deformazione

usando algoritmi basati sulla triangolazione La profilometria laser che

ricostruisce la forma il piugrave delle volte di statue analizzando le linee di contorno

che una lamina di luce laser mette in evidenza sullrsquooggetto Lo scanner laser a tempo

di volo usato soprattutto per il rilievo 3D su grandi scale spaziali riesce nella

mappatura tridimensionale rilevando le coordinate angolari e il tempo di

percorrenza di impulsi laser

231a Il laser scanner a tempo di volo (TOF)

Ersquo praticamente un sistema radar (onda inviata riflessa e captata) che impiega una

sorgente laser impulsata Il principio su cui si fonda la misura della distanza egrave il

seguente conoscendo il tempo t impiegato dallrsquoimpulso laser a percorrere la

distanza sorgente-punto di misura-rivelatore (posto vicino alla sorgente laser) detto

tempo di volo TOF (Time Of Flight) egrave possibile risalire alla distanza grazie alla

formula 119863 = 119888

119899times 119905 2 dove c egrave la velocitagrave della luce e n egrave lrsquoindice di rifrazione

dellrsquoaria

Figura 21Principio di funzionamento di un laser scanner TOF

Facendo poi corrispondere ad ogni misura di distanza le coordinate angolari

azimutale e zenitale si ha per ogni punto di scansione la tripletta di coordinate che

identifica un punto nello spazio

5 Triangolazione ottica Usata per risolvere completamente un triangolo avendo a disposizione due angoli e il lato tra essi compreso

27

Figura 22Immagine schematica di un laser scanner TOF

La precisione del sistema dipende da vari fattori come la capacitagrave di selezionare la

stessa posizione relativa allrsquoimpulso trasmesso e ricevuto dallrsquoaccuratezza della

conoscenza dei tempi di ritardo propri del sistema e dalla precisione del sistema

che effettua le misure dei tempi

Si egrave comunque raggiunta una altissima precisione considerando che con i

moderni strumenti si ottengono errori di pochi millimetri su distanze di

centinaia di metri con un passo di scansione angolare di pochi millesimi di

grado

Naturalmente si ha quasi sempre bisogno di effettuare piugrave scansioni della

stessa struttura per rilevare i punti che rimarrebbero in ombra con una sola

scansione

Questo strumento trova il suo campo di applicazione nella ricostruzione di

grandi ambienti interni come chiese o antiche dimore nella ricostruzione di

facciate di cattedrali o in grandi siti archeologici

Nellrsquo immagine che segue si puograve osservare il risultato ottenuto effettuando la

ricombinazione di 6 posizioni di scansione della sfinge

28

Figura 23 Immagine ottenuta da un laser scanner ricombinando 6 scansioni

231b Topografia di superfici a proiezione di linee

Questo tipo di analisi rientra nella categoria delle tecniche che sfruttano la

proiezione di luce strutturata cioegrave di codici luminosi che sono in grado di

evidenziare variazioni di livello su una superficie grazie a linee di luce

opportunamente organizzate

In quella a proiezione di linee si proietta (come fosse una diapositiva

costituita da un vetrino con deposizione metallica) il codice piugrave semplice un reticolo

di righe bianche e nere parallele Lrsquoimmagine dellrsquooggetto con le linee proiettate egrave

ripresa con una telecamera digitale il cui asse ottico forma con quello del

proiettore un certo angolo In questa immagine le linee del reticolo risultano

distorte dalla forma della superficie diventando ondulate Lrsquoentitagrave delle

distorsioni fissata la geometria del sistema egrave direttamente proporzionale alla

quota del punto considerato Infine dallrsquoanalisi dellrsquoimmagine del reticolo si risale

alla mappa topografica digitale della superficie

29

Figura 24 Schema di funzionamento(a) e principio geometrico(b)[18]

Nella figura precedente (b) si vede come la posizione delle linee cambia in

proporzione allrsquoaltezza (h) della superficie rispetto ad un ideale piano mediano di

riferimento S Conoscendo α (la fase) per ogni punto della linea proiettata si

risale alla quota (h) di quel punto

Il software di estrazione della fase opera sulla immagine ldquoliberatardquo dal

contrasto dello sfondo tramite unrsquooperazione di pulitura che sfrutta unrsquoimmagine

identica ma senza il reticolo proiettato (figura sotto)

Figura 25 Procedura per lottenimento della mappa topografica[18]

Variando la posizione mutua di proiettore telecamera e oggetto si ottengono

diverse risoluzioni spaziali e differenti estensioni della superficie di misura per

esempio aumentando lrsquoinclinazione del proiettore si raggiungono risoluzioni in

quota piugrave elevate (maggiore dinamica per α) allontanandolo dallrsquooggetto si

possono analizzare opere di grandi dimensioni a scapito perograve della risoluzione

spaziale

Nel campo della conservazione dei beni culturali questo sistema trova impiego nei

dipinti quando si vogliono verificare con precisione la deformazione il distacco o il

rigonfiamento dello strato pittorico a causa di deformazioni della struttura lignea

30

per quelli su tavola o della trama del tessuto per quelli su tela ciograve succede ad

esempio quando si procede al rifodero o alla sostituzione del telaio Si sono svolte

con successo indagini con questa tecnica anche nel caso di iscrizioni su tavola o su

parete

Nelle immagini che seguono ([17]Fontana Pampaloni amp Pezzati) croce di

Sarzana lo studio della mappa topografica egrave presentato prima con una risoluzione

in quota di 01mm per la sommitagrave della croce poi con una di 002mm per il

particolare del cartiglio6

Figura 26Croce di SarzanaMaestro GuglielmoDuomo di Sarzana Anno 1138 Tempera a uovo su legno di castagno Misure 3times210 m e mappa topografica della parte evidenziata

232 Tecniche in luce coerente

Lrsquouso di queste tecniche piugrave complesso delle precedenti egrave orientato piugrave che alla

misurazione della forma vera e propria dellrsquooggetto al rilevamento delle sue

microdeformazioni Citiamo lrsquointerferometria olografica (ologrammi su pellicola)

che si basa sulla ripresa di una immagine dellrsquooggetto effettuata con luce laser in

condizioni di interferenza lrsquointerferometria a spekle7 basata sigli stessi principi di

quella olografica ma lrsquoacquisizione dellrsquoimmagine avviene tramite una telecamera

Lrsquoolografia conoscopica che usa una telecamera nella quale tra obbiettivo e

sensore CCD ha un cristallo che separa in due parti la luce proveniente

6 CartiglioDisegno di un rotolo di carta in parte srotolato sul quale li leggono iscrizioni 7 Speckle (macchiolina) Viene chiamata cosigrave la figura punteggiata che si ottiene quando unrsquoonda coerente viene fatta passare attraverso un mazzo disordinato

31

dallrsquooggetto creando una figura di interferenza dalla quale si ricava la distanza di

ogni punto dellrsquooggetto in esame

Annoveriamo tra le tecniche in luce coerente anche una variante del sistema a

tempo di volo che sfrutta lo sfasamento tra lrsquoimpulso laser generato e registrato

ottenendo una maggiore precisione

232a Lrsquoolografia conoscopica

Con questa tecnica egrave possibile misurare con estrema precisione la distanza tra la

sonda ottica usata e per cosigrave dire ogni ldquosingolo puntordquo della superficie (non si

usa infatti quasi mai per ricostruire lrsquointero corpo dellrsquooggetto) in esame

Il principio di funzionamento egrave il seguente un laser a diodi produce un raggio

che egrave riflesso totalmente da un beam-splitter a 90deg verso il campione Parte dellrsquo onda

luminosa riflessa viene captata dallrsquoobbiettivo attraversa lo splitter (ora con

proprietagrave di trasparenza) e incontra il modulo conoscopico Questo elemento

costituito da un cristallo monoassiale8 birifrangente9 posto tra due lamine

polarizzatrici separa i raggi luminosi che vi incidono in due componenti raggio

ordinario e raggio straordinario

Questi dopo aver percorso praticamente lo stesso cammino ottico

interferiscono dando luogo a frange circolari sulla superficie del sensore CCD La

fittezza delle linee della frangia dipende dal cammino ottico dei raggi

dallrsquooggetto scansionato al sensore ecco che allora misurandola si risale alla

distanza di ogni punto dalla sonda

Figura 27Funzionamento di una sonda conosco pica[16]

8 Monoassiale Con un solo asse ottico 9 Birifrangente Con due indici di rifrangenza ortogonali fra loro

32

Elaborando dunque il segnale restituito dal CCD si risale al ldquoperiodordquo di ogni

singola frangia fatto poi corrispondere ad una distanza Poicheacute la lettura del CCD

puograve essere ripetuta con una frequenza di alcune migliaia di Hz alla stesa velocitagrave egrave

anche possibile acquisire le misure

La distanza dellrsquoobbiettivo dallrsquooggetto da esaminare puograve variare da poche

decine di mm a poche decine di centimetri a seconda delle esigenze cambiando

lrsquoobbiettivo di ripresa

Si raggiungono prestazioni eccellenti Con una distanza di lavoro di 40mm per

esempio si raggiunge una risoluzione di circa 6μm in quota e 30μm nelle

direzioni trasversali con una dinamica di profonditagrave di plusmn4mm

Una caratteristica importante di questo strumento egrave quella di poter lavorare

con un angolo di incidenza minimo di circa 5deg ciograve consente di indagare tratti di

superficie con unrsquoinclinazione fino a plusmn85deg col risultato di riuscire a fare misure

allrsquointerno di fori di diametro inferiore a 1mm con un rapporto profonditagravediametro

fino a 251

Un altro grande vantaggio dellrsquoolografia conoscopica egrave quello di superare i

vincoli pratici di stabilitagrave e sensibilitagrave alla temperatura e alle vibrazioni meccaniche

di cui soffrono gli strumenti interferometrici laser di tipo convenzionale dato

lrsquounica sorgente di luce coerente che viene separata solamente dentro il cristallo

birifrangente

Il sistema trova numerose applicazioni nel campo del restauro e della

conservazione ogniqualvolta si debbano analizzare con grande dettaglio oggetti o

parte di essi microdeformazioni su dipinti microscopiche incisioni su pietra o

rilievi su tavole usate per la litografiaecc ecc

Nelle immagini seguenti unrsquoindagine in olografia conoscopica effettuata su un

quadro di Raffaello La Madonna del cardellino Da notare i due solchi verticali nella

parte centrale del riquadro

Figura 28Madonna del cardellino Raffaello 1506 Galleria degli Uffizi e particolare (restituito in luce radente) dopo unrsquo olografia conoscopica

33

223b Lo scanner laser a misura di fase

Questa tecnica apparentemente del tutto simile a quella dello scanner laser TOF

visto nel paragrafo 231a sfrutta il fatto che un impulso laser modulato in ampiezza cambia la sua fase da quando egrave stato emesso a quando egrave rivelato dopo

la riflessione Conoscendo questo sfasamento si puograve risalire alla distanza

percorsa

Solitamente si sceglie per il laser (onda portante) una lunghezza drsquoonda di 1divide

2μm vicino infrarosso data la buona penetrabilitagrave in aria di questo tipo di onda

elettromagnetica mentre la modulazione ( in realtagrave vedremo che di modulazioni ne

occorreranno di diversi tipi) egrave fatta con lunghezze drsquoonda dellrsquoordine del metro

(onde radio)

Figura 29Schema di principio di uno scanner laser a sfasamento di modulazione di ampiezza

Matematicamente la variazione di fase Δ120601 durante tutto il tragitto 2119871 egrave data da

Δ120601 = 119899119896119898 2119871

Dove n egrave lrsquoindice di rifrazione dellrsquoaria da determinare in sede di misura a seconda delle

condizioni di temperatura pressione e umiditagrave relativa e 119896119898 egrave il vettore drsquoonda

corrispondente alla pulsazione di modulazione 120596119898 Con pochi passaggi si ottiene la

distanza cercata

119871 = Δ120601119888 2119899 120596119898

con c velocitagrave della luce

Bisogneragrave tener conto del fatto che il sensore discriminatore di fase (comparatore)

non percepisce quando 120601 ha subito delle rotazioni intere di angolo giro Per questa ragione in

realtagrave la modulazione egrave fatta con diverse frequenze (sottomultipli di un oscillatore interno

allo scanner) per ognuna delle quali si acquisisce una delle cifre della misura finale di ogni

singolo punto Questo egrave chiamato Metodo per decadi Se per esempio un punto egrave

distante dallo scanner 756342m avrograve bisogno di 6 (numero con 6 cifre) frequenze

di modulazione

34

24 Tecniche microscopiche

Lrsquoapplicazione della microscopia ottica ed elettronica nel campo dei Beni Culturali

fornisce un contributo scientifico di estremo interesse Ersquo infatti applicata per

indagini diagnostiche finalizzate al restauro passando per lrsquoanalisi del materiale

artistico di varia natura analizzando il suo stato di conservazione e anche

permettendo lrsquoindividuazione delle tecniche usate nella realizzazione dellrsquoopera

Infatti lrsquoutilizzo del microscopio ottico o elettronico a scansione permette lrsquoanalisi

approfondita relativa sia alla morfologia della superficie che alla composizione

chimica elementare di campioni di vario tipo ad elevati ingrandimenti fornendo

importanti informazioni in fase di restauro

241 La microscopia elettronica a scansione SEM

Il microscopio elettronico a scansione SEM (Scanning Electron Microscope)

fornisce informazioni sullrsquoaspetto sulla natura e sulle proprietagrave delle superfici e

degli strati sottostanti di campioni con risoluzione media di 2divide5 nm Il principio

di formazione delle immagini le quali saranno riprodotte con un effetto

tridimensionale egrave sequenziale Un fascio di elettroni (sonda) viene focheggiato

sulla superficie del preparato e fatto scorrere su esso secondo linee parallele

ravvicinate come avviene per un pennello elettronico di un tubo televisivo

Figura 30Schema di un microscopio elettronico a scansione[15]

Il diametro della sonda quando incontra la superficie del campione egrave di circa

2nm Lrsquointerazione del fascio accelerato da una differenza di potenziale che va da

poche centinaia di volt a diverse decine di kV con gli atomi del preparato da luogo a

diversi tipi di ldquoprodottirdquo ([15]Valdregrave) con ognuno dei quali si creeragrave un segnale tra

cui i piugrave importanti nelle applicazioni per i beni culturali sono

Elettroni secondari (SE) convenzionalmente definiti come gli elettroni

uscenti dal preparato con energia le50eV Provengono da una profonditagrave di

pochi nm sono prodotti dal fascio primario interagendo anelasticamente con

35

gli elettroni di valenza del campione Il segnale SE egrave il piugrave frequentemente usato

utilizzato principalmente per informazioni sulla topografia delle superfici

Lrsquoimmagine fornita appare in rilievo come se lrsquoosservatore fosse al livello del

diaframma D (vedi figura) e guardasse il campione illuminato da una

ipotetica sorgente posta in corrispondenza del rivelatore

(scintillatorefototubo)

Elettroni retrodiffusi (BSE) Back-Scattered Electrons Elettroni con energie

ge50eV che provengono dal preparato in seguito ad interazioni elastiche

principalmente con nuclei Il segnale BSE fornisce informazioni legate al

numero atomico medio della zona di provenienza (il numero di eventi di

scattering elastico cresce al crescere del numero atomico Gli elementi piugrave

pesanti saranno evidenziati da un segnale piugrave luminoso sullo schermo) alla topografia

e alla struttura cristallina del materiale attraversato

Raggi X Sono quelli della radiazione caratteristica o di bremsstrahlung

Provengono da strati piugrave profondi del campione da una sfera di raggio di

qualche μm al di sotto della sonda Il segnale X viene usato per il

riconoscere e quantificare gli elementi chimici

Elettroni Auger Ersquo un processo di autoionizzazione in cui in luogo di

radiazione X proveniente da una ricombinazione crsquoegrave unrsquoespulsione di un

elettrone

Figura 31Rappresentazione schematica nel caso di un fascio con incidenza normaledelle profonditagrave da

cui provengono i segnali SEBSEAuger(A) e raggi X[15]

Normalmente un microscopio SEM lavora con un alto vuoto al suo interno circa

10minus3Pa questo per evitare lrsquointerazione tra particelle sonda o da misurare con

lrsquoaria Un altro requisito questa volta dei campioni egrave che essi siano elettricamente

conduttivi in caso contrario si provvederagrave alla metallizzazione procedimento

tramite il quale si deposita un sottilissimo strato 1divide40 nm di metallo come ad

esempio oro carbone platino ecc

Sviluppi di questa tecnologia portano nuove e piugrave ampie possibilitagrave

nellrsquoanalizzare reperti dalla natura piugrave varia opportunitagrave utilissime nel campo dei

beni culturali

36

241a Lrsquoanalisi SEM-EDS

Parlando di analisi SEM-EDS citata anche come microanalisi EDS si fa riferimento

allrsquouso della microscopia SEM abbinata allrsquoanalisi dei raggi X caratteristici della

zona analizzata del campione che vengono prodotti per fluorescenza Lrsquoanalisi egrave

fatta in dispersione di energia da cui lrsquoacronimo Energy Dispersive Spectroscopy (of X ray)

Il rivelatore normalmente egrave a stato solido Si drogato con Li che ha bisogno di

essere raffreddato da azoto liquido o piugrave recentemente Si drogato con HgI2 per il

quale egrave sufficiente un raffreddamento termoelettrico

Nelle figure qui sotto ([13]Pasquariello Pinzari amp De Mico 2007) un esempio

di indagine SEM-EDS su una vecchia stampa fotografica della quale si voleva

verificare tra le altre cose la composizione chimica del cosiddetto sottostrato

(presenza o meno del Bario) cioegrave la parte compresa tra il supporto primario

(cartoncino) e lo strato immagine vero e proprio (alogenuro drsquoargento in gelatina)

Figura 32Esempio di analisi SEM-EDS su una foto drsquoepoca

241b Lrsquoanalisi SEM-VP

Lrsquoesigenza di esaminare campioni che non possono essere inglobati chimicamente o

metallizzati data la loro specificitagrave o talmente delicati da non poter sopportare lo

stress meccanico dovuto alla bassissima pressione di lavoro del SEM ha portato

allo sviluppo dei SEM-VP Variable Pressure cioegrave a pressione variabile I materiali

biologici per esempio costituiti da tessuti molli (cellule) e acqua perderebbero la

loro struttura ldquoevaporandordquose sottoposti a bassissime pressioni Questiper essere

osservati hanno bisogno di solito di una stabilizzazione chimica di disidratazione

o di un surgelamento prima di entrare nel SEM

37

Con la tecnica SEM-VP si puograve praticamente introdurre nella camera porta

campioni il preparato tale e quale grazie ad una pressione presente in quella parte

del microscopio di 5 o 6 ordini di grandezza superiore (10divide750 Pascal) rispetto alla

zona del cannone elettronico e della colonna (10minus3 divide 10minus4 Pascal)

Nei settore dei beni archeologico-culturali dunque in cui egrave assolutamente

proibito modificare il reperto il fatto che si possa evitare la metallizzazione egrave

fondamentale

Nelle immagini seguenti ([14]Pinzari amp Montanari 2007) si egrave riportato un

esempio di studio possibile con il microscopio SEM-VP la catalogazione di una

infestazione fungina sul dorso della copertina di libri Le misure sono state fatte con

una pressione in camera di 150Pa una tensione del fascio di 20kV ed utilizzando il

rivelatore VPSE Variable Pressure Secondary Electrons Lrsquoingrandimento della foto egrave

9800times (dati riscontrabili anche in basso nella foto SEM-VP)

Figura 33Efflorescenze sul dorso dei volumi e prelievo del micelio per mezzo del nastro adesivo

Figura 34Immagine SEM-VP del nastro adesivo utilizzato per campionare le efflorescenze fungine

38

241c Lrsquoanalisi SEM con ED-XRF

Si ha la possibilitagrave di ampliare la profonditagrave di analisi della fluorescenza X

montando sul microscopio SEM una apparecchiatura per Fluorescenza X in Dispersione

di Energia ED-XRF composta da tubo generatore di raggi X e rivelatore allo stato

solido In questo modo si aumenta la profonditagrave di indagine in quanto la capacitagrave

di penetrazione del fascio di raggi X allrsquointerno del campione puograve essere superiore

rispetto a quella scelta per formare lrsquoimmagine del pennello di elettroni

Figura 35Assemblaggio dellapparato SEM con ED-XRF[11]

Usato allrsquointerno del SEM inoltre lrsquoXRF garantisce migliori prestazioni

rispetto al suo utilizzo in aria questo per motivi legati sia alla migliore e piugrave rigida

geometria sorgente-campione-detector sia allrsquoalto vuoto realizzato allrsquointerno della

camera porta campione che evita cosigrave lrsquoassorbimento da parte dellrsquoaria dei raggi X a

bassa energia

Le immagini che seguono ([11]Ferro 2007) riguardano lo studio della

composizione chimica di una scoria metallica rinvenuta nel sito archeologico di Petra

in Giordania da notare il confronto delle due analisi spettrali EDS e ED-XRF

sovrapposte ottenute allrsquointerno del SEM Si possono ottenere con questo secondo

sistema sensibilitagrave nel rilevare gli elementi dalle 10 alle 1000 volte maggiori

Figura 36 Scoria metallica dal sito di Petra IIIdeg secolo aC

39

Figura 37 Confronto tra gli spettri in energia tra microanalisi EDS (avanti) e ED-XRF (dietro) in SEM

242 Il microscopio ottico a luce polarizzata trasmessa

Ogni qualvolta si ha la necessitagrave di esaminare un materiale che al suo interno

presenti componenti anisotrope10 il microscopio ottico a luce polarizzata permette

di individuarle Si sfrutteragrave il fatto che un campione di materiale anisotropo

possedendo due indici di rifrazione ortogonali fra loro saragrave in grado di

suddividere un fascio di luce polarizzata che lo attraversa in due nuove

componenti polarizzate oscillanti secondo la direzione degli suoi indici di

rifrazione

Il microscopio polarizzatore essenzialmente si compone di una sorgente

luminosa un filtro polarizzatore un tavolo porta campione (rotante) e un altro filtro

polarizzatore (detto analizzatore )

10 Anisotropo Si dice di un materiale che ha la capacitagrave di modificare lo stato di polarizzazione della luce che lo attraversa Chiamato anche birifrangente

40

Figura 38 Configurazione di un microscopio a luce polarizzata

Schematicamente possiamo riassumere cosigrave il percorso del raggio luminoso il filtro

polarizzatore seleziona una direzione di vibrazione per il campo E della sorgente

luminosa Il campione birifrangente ldquoscomponerdquo le direzioni di vibrazione di E in

ordinaria e straordinaria che dunque perdono la relazione di fase allrsquouscita del

campione possedendo una differenza di cammino ottico Δ119897 = Δ119899119889 con

Δ119899 = 119899119904 minus 119899119900 e d spessore del campione Quando il filtro analizzatore le

ricompone si nota una variazione dellrsquointensitagrave luminosa rispetto a quella iniziale

dovuta proprio a Δ119897

Posizionando dunque i due polarizzatori incrociati fra loro ( egrave questa infatti

una analisi ortoscopica e non ci sarebbe nessuna trasmissione di luce se non si

inserisse il materiale birifrangente) e facendo ruotare il campione attorno allrsquoasse

ottico del sistema lrsquointensitagrave dellrsquoimmagine vista varia periodicamente risultando nulla

quando le sue direzioni principali di vibrazione coincidono con quelle del

polarizzatore e dellrsquoanalizzatore (posizione di estinzione) mentre risulteragrave

massima nelle posizioni a 45deg (posizioni diagonali) Si possono cosigrave dedurre

importanti informazioni sullrsquoorganizzazione cristallina del campione in esame

Figura 39Cristallo birifrangente posto tra due polarzzatori incrociati

41

Nella prossima figura si egrave indicato con s e o i piani di oscillazione straordinari e

ordinari con P e A i piani del polarizzatore e dellrsquo analizzatore

Figura 40 Orientazione del cristallo birifrangente e relativa variazione dellintensitagrave trasmessa

Il campione egrave preparato in sezione sottile tramite taglio e abrasione fino a rendere

il campione subtrasparente (in genere 30μm di spessore) e consentire la trasmissione

della luce

Nel campo dei beni culturali questo strumento egrave ampiamente usato per analisi

petrografiche e mineralogiche di materiali lapidei naturali e artificiali In

particolare egrave possibile classificare le pietre naturali identificare le tipologie di

inerte e definire il rapporto inertelegante presente in malte intonaci e stucchi

noncheacute effettuare determinazioni sulle finiture cromatiche sul degrado e sulle

tecniche esecutive

Figura 41 Immagine al microscopio polarizzatore di un frammento di materiale lapideo riconosciuto come trachite dei Colli Euganei

42

Capitolo 3 - Le apparecchiature dellrsquoAteneo

disponibili nel campo dei beni culturali

In questo capitolo approfondiremo alcune tecniche analitiche descritte brevemente

nel capitolo 2 La scelta egrave ricaduta su alcune delle tecniche che allrsquo interno di questo

Ateneo vengono utilizzate anche per la ricerca nel campo dei beni culturali

31 I raggi X la tecnica XRF

311 La produzione di raggi X

Si definiscono convenzionalmente raggi X quella parte di radiazioni dello spettro

elettromagnetico con energia compresa tra 012 keV e 120 keV I raggi X sono il

risultato dellrsquointerazione in un tubo nel quale egrave stato realizzato un alto vuoto (

10minus6 minus 10minus7 Torr) tra materia lrsquoanodo (tipicamente come anodi vengono usati il

Tungsteno Molibdeno Rame Argentohelliphellip ) ed elettroni prodotti da un filamento

incandescente il catodo e accelerati da una opportuna differenza di potenziale con

conseguente perdita di energia da parte di questi ultimi

Figura 42Schema di principio di un generatore a raggi X[6]

I processi attraverso i quali lrsquoelettrone nellrsquourto con lrsquoanodo perde energia si

possono riassumere nei seguenti punti ([2]Castellano Martini amp Sibilia 2002)

I Lrsquoelettrone eccita lrsquoatomo ldquospostandordquo un elettrone esterno

(perdita di energia di qualche eV) Lrsquoatomo torna poi allo stato

fondamentale con emissione di radiazione nel visibile(quellrsquoorbitale

esterno si puograve chiamare ldquootticordquo)

II Lrsquoelettrone ionizza lrsquoatomo rimuovendo un elettrone esterno

(perdita di energia fino a centinaia di eV)

III Lrsquoelettrone collide con il nucleo atomico in questo caso lrsquoelettrone

orbita parzialmente intorno al nucleo e perde energia per

43

decelerazione Questrsquoultimo fenomeno egrave alla base della bremsstrahlug

parola tedesca che significa radiazione di frenamento

IV Lrsquoelettrone collide con un elettrone interno dellrsquoanodo(shell K L

Mhellip) con conseguente espulsione di questrsquoultimo(con una energia

cinetica Ec) Se WK(LM) indica lrsquoenergia di legame dellrsquoelettrone alla

shell KLMhellip lrsquoenergia richiesta per il processo egrave Ec+WK(LMhellip) Un

elettrone piugrave esterno va a sostituire quello espulso con emissione

di radiazione X la quale egrave caratteristica della sostanza colpita

La radiazione X egrave prodotta essenzialmente dai processi fisici riportati al punto III e

IV Esaminiamoli con maggior dettaglio

La ldquoradiazione biancardquo (breemstrahlung)

Una particolare attenzione merita la radiazione X prodotta dal fenomeno riportato

sopra al punto III Dunque accade che lrsquoelettrone decelera o in genere subisce una

variazione anche puramente direzionale dellrsquoaccelerazione da questa perdita di

energia scaturisce un fotone X che viene emesso a partire dalla regione dellrsquourto Il

processo di breemstrahlung egrave il piugrave importante almeno in termini di estensione dello

spettro che produce In esso lrsquoemissione di raggi X avviene con

continuitagrave(radiazione bianca) esistendo tuttavia una lunghezza drsquoonda limite

120582m al di sotto della quale non vi egrave emissione

Figura 43 Spettri continui di raggi X per alcuni valori della tensione applicata[6]

Il principio di conservazione dellrsquoenergia vieta infatti che vengano emessi fotoni con

energie maggiori di quella massima degli elettroni EM accelerati contro lrsquoanodo

data da

44

119864119872 = 119890119881 (31)

Essendo e la carica dellrsquoelettrone e V la differenza di potenziale tra il filamento

emettitore di elettroni e lrsquoanodo Questa lunghezza drsquoonda minima corrisponde ad

un processo di frenamento in cui lrsquoelettrone incidente perde tutta la sua energia in

un unico urto producendo un fotone con 120582m pari a

λm =ℎ119888

119890119881 (32)

Naturalmente questo implica che vi sia una frequenza massima ammissibile 120584M

data dallrsquoequazione

120584119872 =119864119872

ℎ (33)

Rispetto alla figura 2 una grafico che avesse in ascissa lrsquoenergia ( o la frequenza )

verrebbe ribaltato rispetto ad un asse verticale evidenziando una EM (o una 120584119872)

saragrave questa la visualizzazione piugrave frequente degli spettri X negli usi delle varie

procedure sperimentali

La radiazione caratteristica la fluorescenza dellrsquoatomo

Il processo brevemente descritto sopra al punto III egrave alla base della produzione

della radiazione X caratteristica Oltre allo spettro continuo sono presenti infatti

righe monocromatiche caratteristiche alcune delle quali particolarmente intense

Mentre lo spettro continuo egrave molto simile per tutte le sostanze con il detto limite

inferiore 120582119898 e un solo massimo di intensitagrave a circa 120582 =15120582119898 le righe

caratteristiche variano da sostanza a sostanza costituente lrsquoanodo Dunque

bombardando una sostanza con elettroni veloci alcuni atomi si ionizzano

espellendo un elettrone di una shell interna Supponiamo una mancanza di un

elettrone nella shell K in seguito a questo un elettrone di una shell piugrave alta L Mhellip

faragrave una transizione radiativa per riempire il livello libero Naturalmente questa

transizione determina un posto vuoto nel guscio L Mhellip ma questo verragrave occupato

successivamente da un elettrone ancora piugrave esterno nellrsquoatomo emettendo unrsquo altra

riga dello spettro caratteristico Le righe originate dal livello vuoto nella shell K

sono chiamate righe 119870120572 119870120573 119870120574helliphellipe corrispondono alle transizioni LrarrK MrarrK

NrarrK hellipLa transizione Kα da origine alla riga ad energia piugrave alta negli spettri X

Fu il fisico H Moseley che tra il 1913 e 1914 stabiligrave nei suoi primi esperimenti per le

linee 119870120572 che

La radice quadrata della frequenza delle linee 119922120630 egrave direttamente proporzionale

al ndegatomico Z

120584119870119894

2 = 119862119894(119885 minus 120590119870) 119894 = 120572 120573 120574 hellip (34)

Dove Ci egrave una costante indipende da Z e 120590119870 rende conto dello schermaggio

dellrsquoelettrone K rimasto

45

1 lt 120590119870 lt 2

La stessa regola egrave estendibile alle righe della serie L dovendo perograve sostituire una

costante 120590119871 di schermaggio maggiore

74 lt 120590119871 lt 94

Figura 44 Il diagramma di Moseley di 120642120784

su Z per le linee Kα[1]

La (44) fu subito generalizzata da Moseley considerando la formula di Bohr per i

livelli energetici di atomi ad un elettrone che si muovono perograve in un potenziale

colombiano di carica 119885 minus 120590

120584119898119899 = 119877 infin 119885 minus 120590 2 1

1198982 minus1

1198992 119898 lt 119899 (35)

dove m n sono i numeri quantici principali delle shell di arrivo e partenza

rispettivamente e R infin egrave la costante di Rydberg avendo usando lrsquoapprossimazione

di massa nucleare infinita

119877 infin =119898

4120587ℏ3

1198902

4120587ℇ0

2

(36)

In realtagrave non esiste una sola linea Kα Kβo Lα Lβhellip

Lrsquointerazione spin-orbita separa i livelli energetici delle shell (tranne la shell K)

Nella shell L gli elettroni con ℓ = 0 hanno lrsquoenergia di legame piugrave grande quelli

con ℓ = 1 e 119895 = 1 2 piugrave bassa e quelli con ℓ = 1 e 119895 = 3 2 ancora piugrave bassa

Questi tre livelli sono chiamati LI LII e LIII La separazione in energia egrave grande

abbastanza da poter essere agevolmente evidenziata negli spettri essendo

46

proporzionale a 119885 minus 120590119870 4come mostra la formula di struttura fine per

lrsquointerazione spin-orbita

ℓ 119904119890 119895 = ℓ + 1 2

Δ119864 =1198981198882 119885minus120590119870 120572 4

41198993ℓ ℓ+1 2 times (37)

minusℓ minus 1 119904119890 119895 = ℓ minus 1 2

Con

120572 =1198902

4120587휀0ℏ119888 (38)

costante di struttura fine

Potremo dunque osservare fra le altre le righe Kα1 e Kα2 che corrispondono alle

transizioni LIII rarrK e LII rarrK rispettivamente Il seguente schema mostra i due

gruppi (K e L) di transizioni principali

Figura 45Schema (non in scala) delle principali transizioni X permesse[1]

Le transizioni saranno regolate dalle regole di selezione Δℓ = plusmn1 Δj = 0 plusmn1

Per esempio le righe Kα1 e Kα2 del Tungsteno hanno

1205821198701205721 = 0214Å 1198641198701205721 = 579119896119890119881

1205821198701205722 = 0209Å 1198641198701205722 = 593119896119890119881

Ersquo molto utile per gli usi pratici in cui il materiale egrave coinvolto mostrare uno spettro

di un tubo a raggi X con anodo di Tungsteno

47

Figura 46Spettro dei raggi X prodotti da un tubo RX con anodo di Tungsteno a 80 kV[2]

Si notano oltre la radiazione continua di bremstrahlung e i due picchi Kα1 e Kα2 anche i due picchi Lα e Lβ che sono molto meno energetici di quelli K ma anche

molto piugrave probabili

312 La sezione drsquourto di assorbimento

Una volta che si ha a disposizione una sorgente di raggi X essi possono essere usati

per ionizzare lrsquoatomo attraverso lrsquoeffetto fotoelettrico Ovvero i raggi X stessi

possono essere usati a posto degli elettroni per produrre a loro volta radiazione X

dalla sostanza irraggiata I fotoni di adeguata energia dunque possono determinare

eccitazione o dare luogo alla rimozione di elettroni ove abbiano energie sufficienti a

vincere lrsquoenergia di legame della shell La sezione drsquourto 120590 di questo processo egrave

espressa in buona approssimazione dalla formula della sezione drsquourto per atomi

idrogenoidi

120590 =16 2120587

312057281198855

1198981198882

ℏ120596

7 2

11988602 (39)

1205720 = 0529177Å (raggio di Bohr)

anche se lrsquoapprossimazione di dipolo con la quale egrave stata ldquocostruitardquo egrave sempre

meno congrua allrsquoaumentare dellrsquoenergia dei fotoni La sezione drsquourto diminuisce

dolcemente allrsquoaumentare della frequenza de fotoni come ℏ120596 minus7 2 fino a che non

si raggiunge un energia sufficiente per espellere un elettrone dalle shell piugrave interne

A questo punto la sezione drsquourto ha un brusco aumento siamo in presenza del

cosiddetto ldquoabsorption edgesrdquo (soglie di assorbimento) Simili picchi si

incontrano ogni qual volta si raggiungono energie sufficienti a strappare elettroni in

shell via via piugrave profonde

48

Figura 47Andamento del coefficiente di assorbimento di massa del piombo in funzione di 120640 e E

La figura 6 mostra il coefficiente di assorbimento di massa che ha lrsquoandamento del

tutto analogo a 120590 Dunque la scelta di opportuni valori della tensione del tubo a

raggi X determina le energie del fascio dei fotoni prodotti incidenti su un materiale

e quindi la possibilitagrave che si verifichino i processi di assorbimento in esame Queste

considerazioni fanno parte delle attivitagrave preparatorie e delle impostazioni

preliminari allrsquoanalisi ED-XRF

313 Il sistema XRF in uso nel dipartimento di Fisica di

Camerino

Nel laboratorio XAS (X-ray Absorption Spectroscopy) del dipartimento di fisica

dellrsquouniversitagrave di Camerino opera un apparato per analisi ED-XRF il cui nucleo egrave

il sistema rivelatore (XR-100CR) amplificatore e alimentatore (PC2CR)

convertitore analogico-digitale+scheda multicanale(MCA 8000A) prodotto

dalla AMPTEK INC [5]

49

Figura 48Schema dei collegamenti dellapparato rivelatore-analizzatore[5]

Alcune caratteristiche del rivelatoreXR-100CR

Tipo di sensore Si-PIN(Fotodiodo di silicio a tre strati drogati P e N

separati da uno stato ad alta resistivitagrave quasi Intrinseco)

Dimensioni del sensore 24mmtimes28mm(7mm2)

Spessore del Silicio 300μm

Risoluzione in energia FWHM11 220eV

(misurata sulla riga a 59 keV del 55Fe)

Finestra del rivelatore Berillio spessore 25μm

La risoluzione in energia egrave il grado di precisione del picco delle righe rivelate piugrave ha un valore basso e piugrave la riga saragrave stretta e dunque piugrave discriminata in energia dalle altre

Le curve di efficienza e di trasmissione

Ersquo interessantissimo analizzare il comportamento dei componenti principali del

rivelatore cioegrave il sensore vero e proprio Si-PIN e la finestra di Berillio al variare

dellrsquoenergia dei fotoni In generale infatti il comportamento di un sensore o di un

materiale a basso assorbimento di raggi X varia a seconda dellrsquoenergia delle

radiazioni elettromagnetiche con cui interagiscono dando luogo a fenomeni di

filtraggio

11 FWHM Full Width Half Maximum egrave la larghezza della riga a metagrave della sua altezza Piugrave questo parametro egrave piccolo migliore saragrave la risoluzione

50

Figura 49Trasmissione di raggi X attraverso la finestra di Berillio[5]

Ersquo necessario isolare sotto vuoto il sensore dato che lo si fa lavorare a bassa

temperatura (ndash30 ndash40 degC) Si sceglie il Berillio come finestra dato che egrave il materiale

che minimizza lrsquoassorbimento di raggi X Come si vede sopra 6keV lrsquoefficacia del

conteggio si avvicina al 100

Vediamo ora la curva di trasmissione (percentuale dei fotoni che interagiscono

fotoelettricamente sul totale) del sensore SiPIN

Figura 50Efficienza del rivelamento del sensore di Si [5]

Il grafico seguente tenendo conto di entrambi gli andamenti di cui sopra mostra

lrsquoefficienza intrinseca di rivelazione a ldquopiena energiardquo cioegrave ldquola probabilitagrave che

un fotone X entrato nel sensore depositi tutta la sua energia per effetto

fotoelettricordquo

Curva del

rivelatore del

laboratorio di

Camerino

51

Figura 51Efficienza intrinseca () di rivelazione a piena energia[5]

In sostanza la finestra di Berillio e il sensore Si-PIN consentono la rivelazione di

elementi la cui energia di emissione caratteristica sia compresa tra 1-2keV e 50-

60keV circa a basse energie lrsquoimpedimento egrave la finestra di Berillio a quelle alte egrave il

rivelatore (scritte in inglese ai bordi del grafico) Nella figura sopra sono mostrati i

riferimenti delle linee Kα di diversi elementi mancano tutti gli altri tipi di righe che

ovviamente consentono di individuare atomi diversi da quelli menzionati dal

grafico o che il grafico mette in una zona di scarsissima efficienza Risulta chiaro

allora che lrsquoassorbimento della finestra di Berillio alle basse energie unitamente alla

bassa ldquoresa di fluorescenzardquo degli elementi leggeri fa si che la tecnica XRF non trovi

applicazione per elementi a basso numero atomico (Zle10)

52

32 I raggi ultravioletti Lrsquoosservazione in

fluorescenza UV

In generale la fluorescenza egrave la proprietagrave di alcune sostanze solide liquide e

aeriformi per la quale allorchegrave sono colpite da una radiazione riemettono quasi

istantaneamente (ritardo di 10minus8s) altre radiazioni la cui lunghezza drsquoonda

dipende da quella della radiazione eccitante e dalla natura della sostanza Ersquo

sinonimo di luminescenza

Ci occuperemo in questa parte il fenomeno della fluorescenza indotta da raggi

UV approfondendone la genesi fisica

321 Il fenomeno della fluorescenza UV nelle molecole

Lo stato energetico di una molecola egrave descritto da tre parametri quantici il grado di

eccitazione elettronico il grado di eccitazione vibrazionale e il grado di eccitazione

rotazionale Quello energeticamente piugrave importante egrave quello elettronico (poi quello

vibrazionale) e una molecola puograve o meno coinvolgerlo nelle transizioni da uno

stato energetico allrsquoaltro Ci possono essere cioegrave transizioni puramente rotazionali

transizioni roto-vibrazionali (in cui cambia lo stato vibrazionale) e infine

transizioni tra stati elettronici diversi

La fluorescenza UV egrave un fenomeno di questo tipo in cui la molecola assorbe

radiazione ultravioletta questo provoca una eccitazione elettronica e il processo di diseccitazione avviene in maniera tale che la radiazione emessa egrave di

minore energia ricadendo nel visibile Ersquo utile ora illustrare una proprietagrave che le molecole hanno e che chiarisce meglio il

fenomeno fisico il principio di Franck-Condon

Questo principio afferma che il processo con cui gli elettroni passano da uno

stato energetico allrsquoaltro egrave talmente rapido rispetto al moto dei nuclei che

possiamo considerare questi ultimi (e quindi la loro distanza relativa che saragrave

indicata con R) come fermi nelle eccitazioni-diseccitazioni elettroniche

La conseguenza pratica di questo principio egrave che nei grafici in cui si evidenziano

questi processi la freccia che va da uno stato quantico allrsquoaltro possiamo

disegnarla verticale

Dunque il processo della fluorescenza UV si sviluppa cosigrave dapprima

rispettando il principio di Franck-Condon una transizione di assorbimento fa

passare la molecola da uno stato elettronico ad uno stato vibrazionale di un altro

stato elettronico di energia superiore A questo punto la molecola puograve perdere

energia vibrazionale interagendo con molecole vicine (decadimento termico) e

raggiungere lo stato vibrazionale piugrave basso 119959prime = 120782 dello stato elettronico

53

eccitato Come risultato la radiazione emessa durante la diseccitazione finale

ha una frequenza piugrave bassa e ricadragrave nel visibile

Figura 52 Fenomeno della fluorescenza[1]

33 La radiazione infrarossa La riflettografia IR

Lrsquointerazione energia-materia di strati pittorici con la radiazione del vicino infrarosso cioegrave la banda dello spettro che va dallrsquoestremo visibile rosso fino a una

lunghezza drsquoonda di circa 3μm puograve dar luogo a fenomeni ottici ben diversi da quelli

osservabili in luce visibile

Figura 53Lo spettro della radiazione infrarossa

54

Lrsquoassorbimento la diffusione interna (scattering) e la riflettanza12 possono

assumere valori molto diversi con una conseguente dello strato pittorico a vista

In generale ad un aumento della lunghezza drsquoonda(fino a 120582 cong 22120583119898 )

corrisponde una diminuzione del fenomeno di scattering cioegrave una diminuzione del

potere coprente e quindi un aumento della trasparenza dello strato pittorico

331 Lrsquointerazione della radiazione infrarossa con i mezzi

torbidi

Parliamo di mezzo torbido quando piccole ( 10minus3 divide 1 μm) particelle sono

disperse in una matrice (il mezzo che ldquoospitardquo le particelle) trasparente e omogenea

che puograve essere gassosa liquida o solida Esempi di questo tipo di sistemi sono la

nebbia il fumo le pitture i colloidi liquidi e le soluzioni solide(come i vetri

colorati)

Il comportamento della radiazione infrarossa con questi sistemi egrave

intrinsecamente lo stesso di quello della luce visibile Esso egrave governato da

interazioni come la riflessione la rifrazione la dispersione la diffusione e nel caso di

specifiche sostanze colorate assorbimento (di determinate lunghezze drsquoonda)

La diffusione e lrsquoassorbimento sono fattori determinanti per la

trasmittanza13 di questi sistemi Per esempio il potere coprente di uno strato di

pittura bianca (non considerando lo spessore) egrave dovuto essenzialmente alla

diffusione mentre in uno strato di pittura blu di Prussia14 il fattore dominante egrave

lrsquoassorbimento specifico

La diffusione puograve essere descritta quantitativamente dagli specifici

coefficienti di diffusione delle particelle disperse attraverso la teoria di Kubelka-Munk

Questi coefficienti dipendono dalla lunghezza drsquoonda della radiazione incidente

dalla geometria delle particelle (forma e diametro) e dalla differenza degli indici di

rifrazione del pigmento(particelle) e mezzo(matrice)

In generale per uno strato di pittura bianca (volendo focalizzare il discorso

solo sulla diffusione) possiamo dire che diventa piugrave trasparente

al crescere della lunghezza drsquoonda della radiazione incidente

al diminuire dello spessore dello strato

al diminuire del numero di particelle nello strato(concentrazione

pigmentovolume)

al diminuire della differenza degli indici di rifrazione tra pigmento e

mezzo(legante)

Concludiamo questo paragrafo col dire che nella maggior parte dei casi il massimo

della trasmittanza di un pigmento egrave nel vicino infrarosso tra 18μm e 22μm

12 Riflettanza Il rapporto tra la radiazione retro diffusa e quella inviata 13Trasmittanza Per una superficie investita da una radiazione acustica o ottica il rapporto tra lrsquointensitagrave della radiazione trasmessa entro il corpo e lrsquointensitagrave della radiazione incidente 14blu di Prussia Ferrocianuro ferrico Fe4[Fe(CN)6]3 scoperto casualmente a Berlino nel 1704 Anche chiamato blu di Berlino

55

superando poi questa soglia per le matrici (di origine organica) comincia a

diventare prevalente lrsquoassorbimento della radiazione facendo diventare lo strato

pittorico meno trasparente e il contrasto15 diminuisce

332 Una trattazione matematica del fenomeno

In riflettografia infrarossa si fa spesso riferimento ad una trattazione matematica[2]

(dovuta a Kubelka e Munk) che pur semplificando molto la situazione rispetto alla

realtagrave ha il pregio di essere intuitiva e di identificare la grandezze fondamentali in

gioco Essa ci porteragrave ad esprimere matematicamente la riflettanza di uno strato

pittorico solamente in funzione di coefficienti caratteristici dello strato stesso e

non piugrave in funzione della profonditagrave di penetrazione nello strato pittorico

Nellrsquoambito di questa teoria un dipinto egrave schematicamente descritto come uno

strato di colore (si pensa al colore come un pigmento disperso in un leganteil mezzo)

che ricopre una preparazione di fondo (costituita quasi sempre da una mescola di

gesso e colla animale o da biacca16 ) e sul quale egrave stato tracciato il disegno preparatorio

(fatto con carboncino grafite o punta metallica )

Le proprietagrave ottiche delle parti in questione e del sistema vengono considerate

in questo modo

Il legante viene considerato perfettamente trasparente

Il pigmento egrave considerato in grado di diffondere la radiazione che incide

normalmente

Si considera solo la diffusione che allrsquointerno dello strato si propaga ortogonalmente

ad esso in avanti o allrsquoindietro

La riflessione speculare non viene considerata

La lunghezza drsquoonda della radiazione egrave molto maggiore del diametro medio dei granuli di

pigmento

La radiazione proveniente dalla sorgente IR giunge sulla superficie del dipinto e

penetra in parte al di sotto di essa

Supponiamo che la radiazione non assorbita si propaghi lungo lrsquoasse x e

parte di essa venga diffusa ma solo nella direzione opposta si considera cioegrave

solo la retrodiffusione

Con 119868 119909 si indica il flusso di radiazione proveniente dalla sorgente

Con 119869 119909 si indica il flusso di radiazione retrodiffusa verso il rivelatore

Sia K il coefficiente di assorbimento della radiazione nello strato

Sia S il coefficiente di diffusione della radiazione nello strato

Accade che attraversando lo spessore 119889119909 lrsquointensitagrave 119868 119909 varia a causa

dellrsquoassorbimento della diffusione si considereragrave dunque per 119868 119909 anche il

contributo di 119869 119909 Un ragionamento analogo vale anche per il flusso 119869 119909

15 Contrasto In rifletto grafia per lrsquoindividuazione di linee scure su fondo bianco egrave definito come il rapporto tra la riflettenza della sostanza scura e la riflettanza del fondo bianco 16 Biacca Anche detta ldquobianco di piombordquo egrave un carbonato basico del piombo2PbCO3ndashPb(OH)2

56

In formule

119889119868 119909 = 119870 + 119878 119868 119909 119889119909 minus 119878 119869 119909 119889119909

(316)

119889 119869 119909 = minus(119870 + 119878)119869 119909 119889119909 + 119878 119868 119909 119889119909

Le equazioni cosigrave ricavate costituiscono il sistema di Kubelka-Munk in forma

differenziale

Figura 54Propagazione della radiazione diretta e retrodiffusa secondo lo schema di Kubelka-Munk

In riflettografia si definisce in linea di principio per ogni livello di profonditagrave della

superficie pittorica la riflettanza 119877 119909 come

119877 119909 =119869 119909

119868 119909 (317)

Derivando rispetto a x la (316) e sostituendo nel risultato ottenuto le (315) si ha

per 119877 119909 lrsquoequazione differenziale

119889119877 119909

119889119909= 1198781198772 119909 minus 2(119870 + 119878)119877 119909 + 119878 (318)

Ponendo 119883 = 119909 minus 1199090 1198770 = 119877 1199090 119886 =119870+119878

119878 119887 = 1198862 minus 1 si ha la soluzione

cercata per la riflettanza

119877(119883) =1+ 1198770 119887 coth 119887119878119883 minus119886

119886+119887 coth 119887119878119883 minus1198770 (319)

57

Mettiamoci ora nelle condizione di sapere come diventa 119877(119883) se si ha a che fare con

grandi spessori basta calcolarne il limite per 119883 rarr infin sapendo che coth 119909 =119890119909+119890minus119909

119890119909minus119890minus119909 si ha

119877infin = lim119883rarrinfin 119877(119883) =1+1198770(119887minus119886)

119886+119887minus1198770=

119870

119878+ 1 minus

119870

119878

2

+ 2119870

119878 (320)

Si vede chiaramente cosigrave che 119877infin dipende solamente dal rapporto 119870 119878 che egrave proprio

di ogni pigmento

Lrsquoandamento di 119877infin egrave quello visualizzato qui sotto

Figura 55 Andamento di 119929infin in funzione di KS

Naturalmente fare il limite per 119883 rarr infin ha solamente un senso matematico Nella

realtagrave si puograve misurare la riflettanza dei pigmenti con uno spettrofotometro e si

riscontra che giagrave con spessori di qualche millimetro crsquoegrave una buonissima

corrispondenza con lrsquoandamento di 119877infin

Dunque la trattazione di Kubelka-Munk che afferma con la (320) che per

119883 rarr infin la riflettanza non dipende piugrave dallo spessore dello strato ha un effettivo

riscontro con la realtagrave dove nella maggior parte dei casi si opera su spessori di 12

mm

Dalla (320) con pochi passaggi matematici ci si ricava 119870 119878 in funzione di 119877infin 119870

119878=

119877infin minus1 2

2119877infin (321)

Possiamo ora introdurre una nuova grandezza fondamentale in riflettografia il

contrasto

119862 =119877119887 119909

119877119908 119909 (322)

dove 119877119887 119909 e 119877119908 119909 sono rispettivamente la riflettanza di una linea ldquonerardquo del

disegno preparatorio e quella della superficie ldquobiancardquo del fondo e x rappresenta lo

spessore di pigmento soprastante Da come egrave definito ci si auspica sempre che C

abbia un valore prossimo a 0

Dal contrasto in linea di principio puograve essere ricavato lo spessore di

oscuramento 119883119889 = 119909119889 minus 1199090 definito come il minimo spessore di un dato pigmento in

grado di rendere completamente invisibile a una determinata strumentazione il disegno

58

preparatorio sottostante Esso puograve essere interpretato anche come un indice della

qualitagrave di un apparato per riflettografia

Vediamo ora come sia possibile ricavarsi Xd

Sia Cl il contrasto limite ossia il minimo contrasto rilevabile da un determinato

sensore dalla definizione di C Cl =119877119887 119883119889

119877119908 119883119889

Tenendo presente la (319) ponendo in essa 119910 = 119887 coth(119887119878119883119889) e sostituendo in Cl

si ottiene

1199102 ClR0w minus R0b + 119910 1 minus Cl R0bR0w minus 1 +

+Cl(a minus R0b)(1 minus aR0w ) + (a minus R0w )(aR0b minus 1) = 0 (323)

che egrave unrsquoequazione di secondo grado in y

Dunque conoscendo la riflettanza del fondo R0w la riflettanza del materiale usato per

il disegno preparatorio R0b la 119877infin del colore che ricopre il fondo e il suo coefficiente di diffusione

si puograve ricavare la y da cui trovare poi Xd con la formula

119883119889 =coth minus1 119910 119887

119887119878 (324)

333 La fotocamera CCD CHROMA C3 1600E

La facoltagrave di scienze dellrsquouniversitagrave di Camerino ha a disposizione per le

acquisizioni di immagini nel campo dei beni culturali una fotocamera digitale [10]

con sensore a stato solido CCD (Carge Coupled Device) CHROMA C3 1600E

prodotta dalla DTA

Figura 56 Fotocamera digitale CCD CHROMA C3 1600E

Cuore di questa apparecchiatura egrave il sensore per immagini CCD KAF1602(E)

prodotto dalla Kodak[9]

Figura 57Sensore per immagini CCD Kodak KAF-1602(E)

59

Alcune caratteristiche del CCD

Numero di pixel 1536(H)x1024(V)

(Circa 16MPixel di definizione)

Dimensioni del pixel 9x9 μm2

Dimensioni sensore 138x92 mm2

(corrisponde ad un rapporto 32)

FWC 105elettr

(Full Well Capacity Parametro indicante il massimo numero di elettroni

immagazzinabili in ogni pixel Ersquo da questa caratteristica che dipende sia

lrsquointensitagrave del segnale che del rumore Ersquo comunque auspicabile avere un

FWC piugrave alto possibile anche ge500000 cosigrave da poter lavorare anche su

immagini in cui ci sono zone illuminate diversamente evitando che su

quelle illuminate fortemente si crei sovraesposizione)

DC (misurata a 25degC) 20 elettr(pixel∙secondo)

(Dark Current Ersquo il numero di elettroni generato termicamente in ogni

pixel anche se non egrave esposto a radiazione ldquohellipcorrente di buiohelliprdquo Puograve essere

sottratta via software e bisogna tenerne conto soprattutto nelle acquisizioni

a lunga esposizione Con il raffreddamento termoelettrico di tipo Peltier17

puograve essere ridotta di molto)

Figura 58 Andamento della Dark Current a seconda della temperatura del CCD

QE 40 50 60

(Quantum Efficiency Misurata a tre diverse lunghezze drsquoonda 450nm

550nm 650nm Ersquo uno dei parametri piugrave importanti per valutare la qualitagrave di

un sensore Definito come il numero di elettroni di segnale creati per ogni

fotone incidente)

17 Peltier Jean Charles Athanase Fisico francese (Ham[Somme]1785-Parigi1845) Nel 1834 sccoprigrave lrsquoeffetto termoelettrico che da lui prese il nome

60

DR 74dB

(Dinamic Range Dipende dal rapporto tra la quantitagrave massima di elettroni

utilizzabili e il noise floor 119899119890~ cioegrave massimo numero di elettroni del rumore

di fondo per pixel Piugrave precisamente 119863119877 = 20 log10 119865119882119862 119899119890~ con

119899119890~ =15 elettroni)

La risposta spettrale del sensore quella che prima si egrave solo accennata in maniera

frazionata come QE egrave senza dubbio il parametro fondamentale In riflettografia

infrarossa per esempio si auspica che questo parametro sia alto attorno a 1ndash2 μm

Figura 59 Risposta spettrale QE del sensore KAF-1602 (E)

I filtri a disposizione

Ci sono 7 filtri a disposizione [10] per i vari tipi di acquisizioni di immagini

Tre filtri passa banda nel visibile RGB

Figura 60 Curve di trasmittanza dei tre filtri RGB

In realtagrave la curva di trasmissione dei filtri Blu e Verde aumenta nella regione

dellrsquoinfrarosso per questo motivo si egrave dotati di un filtro IR-Cut (taglia infrarosso)

da porre di fronte allrsquoobbiettivo

Filtro passa banda nellrsquoinfrarosso

Presenta due ldquopicchirdquo attorno a 500nm pari a circa 1-2 di trasmittanza

61

Figura 61 Curve di trasmittanza nel visibile e nel vicino infrarosso del filtro passa banda IR

Filtro passa banda nellrsquoultravioletto

Centrato sui 340 nm e con una ampiezza di banda al 50 della sua trasmittanza

massima FWHM pari a 85 nm

Filtro passa alto nellrsquoinfrarosso

Ha la lunghezza drsquoonda di cut-off (50 della sua trasmittanza max tmax) a 780 nm

A 680nm si ha 001 tmax a 850 nm si ha 95 tmax a 900 si ha 99 tmax

Figura 62 Ricostruzione dai dati dello spettro in trasmittanza dei due filtri passa banda UV e passa alto IR (Il tmax egrave arbitrario e sono stati posti uguali per praticitagrave di descrizione)

Filtro taglia Infrarossi

E lrsquounico filtro che egrave posto fuori dalla fotocamera essendo montato sullrsquoobbiettivo e

ha un diametro di 50mm (gli altri 25mm)

A parte dunque lrsquoultimo filtro IR-cut gli altri sono posizionati su una ruota

porta filtri posta allrsquointerno del corpo macchina e azionabile via software

62

Figura 63 Immagine indicativa di una ruota porta filtri per fotocamere CHROMA

Con questa apparecchiatura egrave possibile effettuare oltre la riflettografia infrarossa

anche lrsquoesame in tricromia in falso colore usando il filtri passa banda IR verde e

rosso

34 La tecnica FT-IR

Con lrsquoacronimo FT-IR che sta per Fourier Transform-Infra Red (spectroscopy) si

indica quella tecnica che permette il riconoscimento delle sostanze che

compongono un campione attraverso un esame spettroscopico eseguito in luce

infrarossa In questo caso perograve il risultato finale che consiste in un spettro di

assorbimento della radiazione nel dominio delle frequenze (cioegrave dove sullrsquoascissa

del grafico ci sono le frequenze) saragrave frutto di una trasformata di Fourier di un

altro grafico chiamato interferogramma nel dominio dei tempi

341 Eccitazioni vibrazionali delle molecole

Come mai egrave proprio la radiazione infrarossa la piugrave adatta a stimolare transizioni di

tipo vibrazionale nei nuclei di una molecola

Si puograve rispondere a questa domanda anche con delle considerazioni legate alla fisica

classica se consideriamo che gli elettroni sono legati alla molecola con una forza F con la stessa

forza i nuclei saranno legati tra loro a formare la molecola Approssimando questa forza a

una di tipo armonico (massa-molla) possiamo dire che la pulsazione del moto

elettronico egrave 120596119890 = 119896 119898 mentre la pulsazione del moto nucleare egrave 120596119873 = 119896 119872

con m massa dellrsquoelettrone M massa del nucleo e k costante elastica della F

Il rapporto tra lrsquo energia vibrazionale e quella elettronica saragrave allora dato da

119864119907

119864119890=

ℏ120596119873

ℏ120596119890cong

119898

119872 (322)

Essendo 119898

119872 compreso nel range 10minus3 divide 10minus5 possiamo affermare che le energie di

eccitazione vibrazionali sono qualche centinaio di volte piugrave piccole di quelle

63

elettroniche Essendo questrsquoultime dellrsquoordine di qualche eV lo spettro di

assorbimento-emissione vibrazionale cadragrave nel vicino e medio infrarosso

Figura 64 Collocazione spettrale delle vibrazioni molecolari

Si possono esprimere le frequenze 120642 in cm-1 (omettendo di moltiplicare per c

velocitagrave della luce) dato che se 119888 = 120582120584 allora 120584 = 119888120582

Si egrave giagrave parlato nel paragrafo 2 di questo capitolo dei livelli energetici

vibrazionali

Figura 65Schema energetico di una molecola biatomica e livelli vibrazionali[12]

Le transizioni di cui ci occupiamo qui naturalmente non coinvolgono livelli

elettronici ma solo passaggi da uno stato roto-vibrazionale ad una altro Infatti

oltre alle energie elettroniche e vibrazionali esistono pure le energie rotazionali che

sono dellrsquoordine 10minus3 divide 10minus5 volte piugrave piccole di quelle elettroniche e 10minus3 2 divide

10minus5 2 volte piugrave piccole di quelle vibrazionali cioegrave circa 10minus3eV

Per comprendere meglio quello che succede consideriamo le molecole

biatomiche per queste se sono nello stato Λ = 0(Λ numero quantico del momento

angolare elettronico lungo lrsquoasse molecolare senza spin) vale la regola di selezione

Δ119869 = plusmn1 dove J egrave il numero quantico rotazionale collegato con il momento

angolare totale lungo lrsquoasse molecolare

Le transizioni permesse passando da 119907 = 0 a 119907 = 1sono riportate nello schema qui

sotto

64

Figura 66Livelli energetici di una molecola biatomica e transizioni permesse da v=0 a v=1[1]

Con R si indicano tutte le transizioni con Δ119869 = +1 con P quelle con Δ119869 = minus1

chiamate poi branche R e P e il numero tra parentesi egrave il J iniziale

A titolo di esempio riportiamo lo spettro di assorbimento della molecola HCl

Figura 67Spettro di assorbimento di HCl [1]

Da notare la mancanza del gap centrale data la proibizione di Δ119869 = 0

Tutti gli esami spettroscopici in assorbimento avranno questo aspetto

342 I modi di vibrazione e i gruppi funzionali I

fingerprint

Le molecole possono presentare diversi modi di vibrazione ciascuno responsabile

di un particolare assorbimento in una determinata regione dello spettro

Si distinguono vibrazioni ldquostetchingrdquo o di valenza (variazione della distanza di

legame)

Figura 68 Esempio di modi di vibrazione di valenza[12]

e vibrazioni ldquobendingrdquo o di deformazione (variazione dellrsquoangolo di legame)

65

Figura 69Esempio di modi di vibrazione di deformazione[12]

Come si vede dalle immagini possiamo pensare la vibrazione dellrsquointera molecola come

combinazione di vibrazioni di ogni coppia di atomi o comunque di ogni sua singola parte piugrave

semplice In chimica questi ldquopezzi di molecolardquo sono detti gruppi funzionali cioegrave

gruppi di atomi che mostrano particolari e costanti proprietagrave chimico fisiche Saragrave grazie alla

peculiaritagrave della lunghezza drsquoonda assorbita da queste parti che si potragrave riconoscere

la molecola presente nel campione

Solitamente 120642119959119938119949 gt 120642119941119942119943 dunque troveremo i gap di assorbimento delle

vibrazioni di valenza nella parte sinistra dello spettro (4000-1500 cm-1) dove ci

sono i valori dei numeri drsquoonda piugrave alti zona dei gruppi funzionali mentre la zona

dello spettro a minore energia egrave occupata dalle vibrazioni di deformazione da quelle di valenza a

piugrave bassa energia e da quelle di combinazione(i due tipi insieme) saragrave soprattutto questa

combinazione di tipi di eccitazioni vibrazionali nella parte destra dello spettro

(1500-700 cm-1) che costituiragrave lrsquoimpronta digitale the fingerprint della molecola

Molecole diverse ma con lo stesso tipo di gruppi funzionali (per quelle organiche)

saranno riconosciute grazie a questa zona

Figura 70 Spettrogrammi IR di due CHETONI simili ciclo-esanone(sopra)e ciclo-pentone(sotto)

riconoscibili dalle diversitagrave nella zona fingerprint[12]

66

343 Lrsquouso dellrsquointerferometria La FT-IR

Le misure di tipo spettroscopico nellrsquoinfrarosso (considerando solo le tecniche a

doppio raggio che permettono il confronto tra il raggio di riferimento e quello del

campione fornendo cosigrave lo spettrogramma della trasmittanza ) si possono fare

essenzialmente in due modi in modo dispersivo con la selezione continua di lunghezza

drsquoonda o con il metodo interferometrico

Per gli spettrometri di tipo dispersivo egrave difficile conciliare risoluzione spettrale ed

efficienza di misurazione questi sistemi si basano infatti su reticoli a riflessione mossi

molto lentamente da meccaniche di precisione per selezionare lunghezza drsquoonda

dopo lunghezza drsquoonda e generare cosigrave uno spettro infrarosso continuo

Figura 71 Schema di funzionamento di uno spettrometro a dispersione[7]

In sintesi questo tipo di spettrometri funzionano cosigrave si formano due raggi uno dei

quali passando per il campione contiene le informazioni cercate lrsquoaltro fa da

riferimento Il chopper consente alternativamente lrsquoarrivo dellrsquouno o dellrsquoaltro sul

reticolo che monocromatizza il segnale letto successivamente dal sensore Saragrave il

software che una volta acquisiti i segnali ne faragrave il rapporto egrave saragrave in grado di creare

lo spettrogramma

Chiaramente il reticolo lavorando in condizioni di alta risoluzione selezioneragrave

una banda di frequenze molto stretta lrsquointensitagrave del segnale saragrave minore

causando cosigrave un deterioramento del rapporto segnale-rumore Un grande miglioramento delle condizioni di lavoro e della qualitagrave dei risultati

nella spettroscopia IR egrave avvenuto quando grazie ai moderni calcolatori si egrave riusciti

a convertire un interferogramma in uno spettrogramma usando gli algoritmi

della trasformata di Fourier

Lrsquointerferogramma

Definiamolo prima nel caso di una singola frequenza

Ersquo chiamato interferogramma il segnale complessivo in funzione del tempo di due

onde alla stessa intensitagrave e lunghezza drsquoonda che interferiscono quando su una

67

delle due si crea un continuo sfasamento rispetto allrsquoaltra per esempio grazie ad

uno specchio mobile che ne allunga o ne accorcia il cammino ottico

Figura 72 Schema di principio di un spettrografo con spettro e interferogramma nel caso di una singola

frequenza[8]

Nella figura sopra per questioni di chiarezza lrsquointerferogramma egrave nel dominio delle

distanze (proporzionalitagrave diretta tra tempo e spazio percorso dallo specchio

mobile) B(120584) e I(120575) intensitagrave luminosa rispettivamente dalla sorgente e sul

rivelatore ( 120584 numero drsquoonda e 120575 spostamento dello specchio) Per I(120575) vale la

seguente formula

119868(120575) = 119861(120584) cos 2120587120575

120582 (323)

che poi inserendo per ragioni di comoditagrave matematica il numero drsquoonda 120584 = 1 120582

diventa

119868(120575) = 119861(120584) cos 2120587120584120575 (324)

Nel caso di due frequenze la situazione cambia in questo modo

Figura 73Spettri e interferogrammi di due frequenze diverse separate e poi sovrapposte[8]

Ogni frequenza compare nellrsquointerferogramma come una funzione coseno

Considerando allora una sorgente continua nellrsquoinfrarosso matematicamente

faremo un integrale per trovare lrsquoandamento di 119868(120575) cioegrave

119868(120575) = 119861(120584)infin

0cos 2120587120584120575 119889120584 (325)

Un tipico interferogramma di una sorgente incandescente per infrarosso egrave il

seguente

68

Figura 74 Inteferogramma di una tipica sorgente incandescente[8]

Notare come quando 120575 = 0 essendo tutte le funzioni coseno delle frequenze

presenti in fase 119868(120575) ha un grande picco il centerburst questa egrave una caratteristica di

tutti gli interferogrammi Allontanandosi da questa posizione la moltitudine delle

funzioni coseno cominciano a rinforzarsi o annullarsi vicendevolmente causando

una rapida diminuzione dellrsquointensitagrave in una serie di oscillazioni

La trasformata di Fourier

Lrsquointerferogramma egrave descritto matematicamente dallrsquoequazione (325) e saragrave

proprio il suo andamento intensitagrave su tempo ad essere fisicamente misurato

dal sensore dello spettrografo Comunque in spettroscopia si egrave interessati allo

spettro cioegrave a conoscere lrsquointensitagrave in funzione del numero drsquoonda Ma

conoscendo la forma matematica dellrsquointerferogramma 119816(120517) come funzione di

120517 egrave possibile calcolare il corrispondente spettro usando una tecnica

matematica conosciuta come Trasformata di Fourier Il suo uso porta alla

conoscenza dello spettro attraversolrsquointegrale

119861(120584) = 119868(120575) cos 2120587120584120575 119889120575+infin

minusinfin (326)

Ecco dunque come si agisce con la tecnica FT-IR quando si vuole ottenere lo

spettrogramma di un campione viene fatta una prima acquisizione dello

spettrogramma della sorgente chiamato anche spettrogramma di fondo(in questo

si noteranno anche gli eventuali assorbimenti dei gas presenti lungo il cammino

ottico del raggio) ed in seguito del campione Il computer penseragrave ad eseguire il loro

rapporto fornendo lo spettro in trasmittanza

69

Figura 75 Schema a blocchi della generazione di uno spettro con la tecnica FT-IR[8]

Di seguito egrave riportata la figura schematica di uno spettrometro per analisi FT-IR

Figura 76 Schema di funzionamento di uno spettrometro FT-IR[7]

I 3 vantaggi della tecnica FT-IR

Si associano a questa tecnica tre vantaggi o miglioramenti rispetto alla

spettroscopia dispersiva

Vantaggio Jaquinot o di banda passante lrsquoenergia in arrivo al rivelatore egrave

maggiore di conseguenza anche il rapporto segnaledisturbo egrave piugrave elevato

Vantaggio Felgett o di multiplex lrsquoacquisizione dei dati egrave molto piugrave rapida

(pochi secondi) Questo consente di effettuare in rapida sequenza una serie

di spettri(10-20) e di presentare alla fine la loro media diminuendo cosigrave

lrsquoerrore

Vantaggio di Connes una calibrazione delle frequenze molto stabile ed

accurata (001-01 cm-1) grazie ad un laser interno che agisce da riferimento

per ogni scansione

70

Conclusioni

In questa dissertazione si egrave voluto discutere il contributo della Fisica nel campo

delle indagini analitiche e diagnostiche nel settore dei beni culturali attraverso una

panoramica delle varie tecniche di diagnosi e recupero di unrsquoopera drsquoarte con una

particolare attenzione alla strumentazione e quindi alle tecniche che sono di fatto

operanti con successo nellrsquoambito del nostro Ateneo

Queste metodologie delle quali molte e importanti di carattere non invasivo

sono di fondamentale importanza qualora si desideri eseguire una diagnosi su

unrsquoopera per la quale lo scopo primario di intervento egrave la sua conservazione nel

tempo Se dunque nel corso di una indagine di un bene culturale si richieda la

assoluta non invasivitagrave la fisica mette a disposizione tutte le sue conoscenze nel

campo delle interazioni radiazioni-materia o particelle-materia assicurando

insieme alla salvaguardia del manufatto le risposte cercate

Anche se un bene culturale come tutte le cose non puograve che deperire nel corso

degli anni in un inarrestabile anche se lento invecchiamento i metodi per porvi

riparo e le analisi scientifiche di tipo fisico saranno senza dubbio in grado di

migliorarsi rispetto ad ora in quantitagrave qualitagrave ed efficacia

Il progresso della ricerca fisica applicata e delle tecnologie collegate fanno

sicuramente ben sperare in una conservazione duratura della Bellezza tangibile a

sicuro vantaggio delle generazioni future

71

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[19]Enciclopedia-Delle-Scienze-Fisiche(vol IV p624) Limmagine in falso colore

Roma Istituto Enciclopedico Treccani

73

Ringraziamenti

Ringrazio Dio Padre onnipotente creatore di tutte le cose della materia e delle leggi

che la governano dellrsquouomo e della sua intelligenza che le sa scoprire

Ringrazio poi il prof Andrea Di Cicco per la sua disponibilitagrave e il dott Marco

Minicucci per il suo instancabile guidarmi con entusiasmo alla scoperta di un

mondo per me fino a poco tempo fa sconosciuto la prof Graziella Roselli per le

nozioni che mi ha fornito il dott Andrea Cittadini per le informazioni tecniche il

prof che ha fatto da lettore e tutti i docenti di Fisica che nel corso di questi

anni mi hanno preparato nello studio

Ringrazio ancora Alessandro e Antonella per il loro incoraggiamento schietto e

sincero Roberto per lo scanner e la sua generositagrave Claudio per il supporto

informatico

Ringrazio tutti gli amici che mi sono stati vicino in questi mesi e che anche solo con

un gesto o una parola mi sono stati di aiuto

Ringrazio la mia famiglia

Antonio

8

Per rivelatore si intende il dispositivo che evidenzia e misura il risultato

dellrsquointerazione fisica in gioco Ersquo un rivelatore il fotodiodo di silicio che misura

lrsquoenergia di un fotone o la pellicola fotografica che si impressiona creando

unrsquoimmagine Ersquo ancora rivelatore il sensore CCD di una telecamera o la retina

dellrsquoocchio usando un microscopio

Ersquo dunque con questo sistema metodologico che ldquola fisicardquo affronta una ricerca

In una analisi allora deciso quello si cerca egrave essenziale sapere quale egrave il fenomeno

fisico che lo rivela scegliere il tipo di sonda che lo genera e il rivelatore che

raccoglie i prodotti del fenomeno

9

Capitolo 2 - Una panoramica sulle tecniche

fisiche

21 Tecniche spettroscopiche puntuali

Ogniqualvolta la visualizzazione grafica di un fenomeno fisico o il risultato di una

analisi sono dati in un piano cartesiano dove sullrsquoasse orizzontale egrave riportata una

grandezza fisica in indagine e sullrsquoasse verticale egrave riportata la sua intensitagrave

possiamo parlare di una analisi spettroscopica Si egrave voluto precisare aggiungendo

ldquopuntualirdquo dato che la zona di interesse dellrsquoindagine riguarda una piccolissima

parte del manufatto dellrsquoordine di 10-1mm2 per le analisi XRF a pochi mm2 per la

spettroscopia in riflettenza

211 La tecnica XRF

La tecnica XRF della quale in questo capitolo si vuole dare solo una presentazione

generale essendo approfondita nel prossimo consente di individuare gli elementi

chimici costitutivi di un campione grazie allrsquoanalisi della radiazione X da esso emessa (la

cosiddetta fluorescenza X caratteristica) in seguito ad eccitazione atomica con

opportuna energia

Figura 1 Disegno semplificativo del fenomeno della fluorescenza X

In generale si sa infatti che le energie degli elettroni nei diversi livelli atomici sono

caratteristiche di ciascuna specie atomica dunque anche le differenze tra di esse le

energie dei fotoni X emessi sono caratteristiche della specie atomica da cui

provengono Dunque la rivelazione e la classificazione delle energie X permette

di identificare (e se occorre quantificare) i differenti elementi del campione bersaglio del fascio Con lrsquoacronimo XRF che sta per X- Ray Fluorescence si

indica lrsquoinsieme di quelle tecniche analitiche che sfruttano questo fenomeno fisico

Da rimarcare che con le tecniche XRF si fanno analisi elementali cioegrave i risultati di

queste analisi forniscono la presenza o meno di elementi chimici saragrave lrsquooperatore che

10

ne dedurragrave il tipo di composti presenti conoscendone la struttura chimica Le

analisi XRF sono assolutamente non distruttive non richiedono alcun tipo di

preparazione del campione possono operare ldquoin siturdquo e non alterano in nessun modo

il materiale analizzato

La risposta radiativa del campione illuminato dal fascio di raggi X puograve essere

rivelata secondo due differenti modalitagrave

a dispersione di lunghezza drsquoonda WD-XRF (Wave Dispersive-XRF)

a dispersione di energia ED-XRF ( Energy Dispersive-XRF)

Nel primo caso si ha una maggiore sensibilitagrave ma non egrave possibile costruire

apparecchi portatili Infatti per separare le lunghezze drsquoonda della radiazione

emessa egrave necessario ricorrere ad un monocromatore accoppiato poi ad un rivelatore

posizionabile con precisione ad angoli variabili e lrsquoeccellente risoluzione in

lunghezza drsquoonda ottenibile con questo sistema dipende dalla distanza fra il

sistema di monocromatizzazione e il rivelatore Ersquo chiaro dunque che solo in un

laboratorio ad hoc si puograve affrontare una misura nella modalitagrave WD-XRF

Nel secondo caso invece la radiazione di fluorescenza viene raccolta ad

angolo fisso da un rivelatore a stato solido raffreddato termoelettricamente che

permette di rilevare in funzione dellrsquoenergia gli elementi presenti nel campione

Questa disposizione sperimentale unita allrsquoutilizzo di tubi radiogeni di piccole

dimensioni per generare il fascio incidente e ad una elettronica compatta per il

trattamento del segnale (amplificatore convertitore analogico-digitale analizzatore

multicanale computer portatile) ha il pregio di possedere una buona trasportabilitagrave Da

tutto ciograve e dalla relativa economicitagrave del sistema le analisi ED-XRF sono di gran

lunga le piugrave usate fra le analisi non distruttive nelle applicazioni archeometriche in

particolare quelle che riguardano i beni culturali

Figura 2 Schema esemplificativo dellapparecchiatura per analisi EDXRF[2]

Nello schema lrsquo ADC(Analogical to Digital Converter) egrave il dispositivo che effettua

la conversione del segnale da analogico a digitale e lrsquo MCA (Multi Channel

Analyzer) egrave il cosiddetto analizzatore multicanale necessario per classificare in

energia gli impulsi trattati attraverso lrsquoamplificatore e trasmetterli al PC

Nel settore dei beni culturali la fluorescenza X trova il suo principale campo di applicazione nello studio dei pigmenti usati nei dipinti su tela su tavola o

negli affreschi nella composizione delle ceramiche e la colorazione dei vetri Per

11

molti problemi egrave sufficiente un analisi qualitativa per esempio nellrsquoidentificazione

di un pigmento per altri egrave necessario un analisi semiquantitativa cioegrave la

valutazione della concentrazione relativa di un elemento determina il colore di un

pigmento Infine alcuni problemi possono essere risolti solo tramite un analisi

quantitativa come nei manufatti metallici antichi (privi di ossidazione) in cui egrave

necessario conoscere la concentrazione dei diversi metalli preziosi sia per

attribuire il titolo (se di moneta si tratta) sia per uno studio delle antiche tecniche

di fusione

Nelle immagini che seguono un esempio di esame ED-XRF fatto su un dipinto

di Raffaello in una zona di color rosso Lrsquoevidente presenza di Hg indica con

certezza che quel rosso egrave Cinabro ( a base di Solfuro di Mercurio HgS) e i due picchi

del Pb potrebbero voler indicare il Rosso di Piombo (Pb3O4) o semplicemente potrebbe

indicare il fondo di preparazione costituito da biacca(carbonato basico del Piombo)

Figura 3 Incoronazione della Vergine Raffaello1504Olio su tavola 170x117 m Pinacoteca di Brera Milano A destra spettro ED-XRF della zona evidenziata

12

La tecnica PIXE

Si puograve indurre fluorescenza X in un materiale anche bombardandolo con particelle

cariche Con lrsquoacronimo PIXE che sta per Proton Induced X-ray Emission si indica

quella tecnica che per provocare la fluorescenza X fa uso di protoni accelerati con

un energia tipica 1divide4 MeV

Figura 4Possibili tecniche IBA In alto in rosso la tecnica PIXE

Questo tipo di procedura fa parte della famiglia delle analisi che va sotto il nome di

IBA Ion Beam Analysis (figura sopra) in cui bombardando il campione con delle

particelle cariche se ne puograve capire la composizione studiano le emissioni radiative

caratteristiche e i prodotti di interazioni nucleari Tutte queste tecniche dunque

sono basate sullrsquoinduzione di una trasmutazione atomica o nucleare che da luogo ad

emissione di energia sotto forma di raggi X raggi elettroni particelle α e cosigrave via

Citiamo anche le tecniche PIGE (Proton Induced Gamma-ray Emission)

genericamente le NRA (Nuclear Reaction Analysis) RBS (Rutherford Back

Scattering)

Tornando alla tecnica PIXE rispetto allrsquouso dei raggi X offre il vantaggio di

poter

focalizzare meglio il fascio (da pochi mm2 a pochi μm2) migliorando la

risoluzione spaziale

variare lo spessore dello strato di campione esaminato agendo

sullrsquoenergia del fascio

Rispetto poi al modo di indurre raggi X ottenuti con lrsquouso di elettroni la PIXE offre

il grande vantaggio di non avere una cosigrave grande radiazione di fondo

(breemstrahlung)

Nelle figure sotto egrave mostrato il diverso comportamento dinamico tra elettroni (20

keV) e protoni (2 MeV) dotati quindi approssimativamente della stessa velocitagrave in

una matrice di Rame e spettri X di apatite2 ottenuti con gli stessi protoni ed

2 Apatite Minerale Fosfato di Fluoro e Calcio in cristalli generalmente incolori

13

elettroni Come si vede usando elettroni vengono coperte e cancellate le righe di

raggi X caratteristici relative a elementi di minore concentrazione che sono

evidenti invece nello spettro prodotto dai protoni

Figura 5Traiettorie(calcolate)di elettroni a 2o keV e Protoni 2 MeV in Rame e spettri X di apatite ottenuti con queste particelle

In generale possiamo parlare di un miglioramento delle prestazioni rispetto

agli esami XRF tradizionali di 5-10 volte

I settori di utilizzo della tecnica PIXE sono pressocheacute gli stessi di quelli ED-

XRF ma data la straordinaria capacitagrave di focalizzazione egrave particolarmente adatta a

manoscritti nellrsquoesaminare la composizione degli inchiostri o nello studio delle

saldature in oggetti metallici

Figura 6 Traccia luminosa (da eccitazione dei livelli elettronici piugrave esterni degli atomi di Na) di circa 8 cm formata in aria da protoni di alcuni MeV ottenuta con una esposizione fotografica convenientemente lunga A destra esame di manoscritti di Galileo

14

212 La spettroscopia in riflettanza

La spettroscopia in riflettanza o spettrofotometria egrave la tecnica di indagine ottica

basata sulla misura del fattore di riflettanza spettrale 119877(120582) di una superficie

colorata spesso un dipinto in funzione della lunghezza drsquoonda della radiazione

incidente Il parametro riflettanza spettrale 119877(120582) egrave definito generalmente come il

rapporto tra lrsquointensitagrave della radiazione riflessa dalla superficie in modo non speculare (per

diffusione) e lrsquointensitagrave della radiazione incidente alle diverse lunghezze drsquoonda

Nel calcolo di 119877(120582) il fatto che si faccia il rapporto tra IRD(120582)e I0(120582) egrave a

garanzia del fatto che le misure su un dato pigmento non dipendano dalla sorgente

usata(comunque sempre un porsquo diversa da laboratorio a laboratorio) Per non

ldquoescludere poi nessuna delle 120582 dalla misurardquo come intensitagrave incidente si considereragrave

uno spettro di riferimento standard il cosiddetto spettro del bianco registrato su una

sostanza3 la cui superficie sia (idealmente) totalmente riflettente quindi fornisca

come risposta esclusivamente lo spettro di emissione della sorgente Si tiene conto

anche del disturbo dellrsquoemissione del corpo nero D(120582)

119877(120582) =119868119877119863 120582 minusD(120582)

1198680 120582 minusD(120582)times 100 (21)

Figura 7Intensitagrave incidente diffusa e riflessa specularmente su una superficie pittorica

Una misura spettrofotometrica egrave di solito rappresentata da una curva che descrive

lrsquoandamento di 119877(120582) in funzione di 120582 e si estende in genere dalla regione dellrsquoinfrarosso

allrsquoultravioletto in modo da migliorare la caratterizzazione la cosiddetta firma

spettrale del materiale in esame

Le applicazioni della spettrometria sono quelle legate al riconoscimento delle

sostanze quali pigmenti organici o inorganici prodotti di degrado su materiali

lapidei(tipicamente solfati ossalati e nitrati) agenti coloranti nei vetri

Nella figura che segue si mostrano gli spettrogrammi di tre colori nella tonalitagrave

del verde- blu Il verde di Malachite (carbonato basico del Rame)blu oltremare (silicato

3 Una sostanza che ha queste caratteristiche egrave il Solfato di Bario BaSO4 che nel visibile ha una riflettenza vicina al 100

15

di Na e Al con inclusioni di solfuri e solfati) e verde di Atacamite (cloruro basico di

Rame)

Figura 8 Spettri in riflettanza di Malachite blu oltremare e Atacamite

Possiamo distinguere due metodi di misura

la spettroscopia per immagini

la spettroscopia a contatto Nel primo caso si riprende un dipinto a diverse lunghezze drsquoonda Impiegando una

fotocamera fornita di una serie di filtri intercambiabili di banda passante di circa

10nm e disponendo di un numero adeguato di filtri egrave possibile ottenere una serie di

immagini alle corrispondenti lunghezze drsquoonda sufficientemente numerose cosigrave da

avere in pratica la curva di riflettanza spettrale su un intero dipinto

Nella spettroscopia a contatto si puograve inviare sul punto di misura 1-2 mm2 o

una radiazione monocromatica proveniente ad esempio da un reticolo di

diffrazione facendo poi variare con continuitagrave 120582 o lrsquointero spettro della radiazione

bianca raccogliendo poi lrsquointensitagrave diffusa che saragrave scomposta ed elaborata dallo

spettrometro

Nella procedura ldquoa contattordquo un ruolo determinante hanno le fibre ottiche

come mezzo preferenziale per far viaggiare la radiazione dato il loro bassissimo

coefficiente di assorbimento Si parleragrave allora di FORS (Fibre Optics Reflectance

Spectroscopy) Di seguito verranno descritti due modi di applicazione di questa

tecnologia

FORS ad angolo fisso

Con FORS ad angolo fisso si intende quella tecnica in cui la radiazione di riflettanza

del campione egrave raccolta ad una direzione fissata a priori dalla geometria di

costruzione della sonda (probe) La sonda puograve contenere sia la fibra di raccolta della

radiazione diffusa sia la fibra che porta la radiazione primaria

Figura 9 Vari tipi di sonde per FORS Nellordine 0deg0deg - 2x45deg0deg - 3x45deg0deg

16

Ad esempio per chiarire il loro modo drsquouso nella sonda con geometria 2x45deg0deg le

due fibre esterne portano lrsquoilluminazione mentre quella centrale (a 0deg) raccoglie la

luce diffusa evitando la riflettanza speculare

Con queste sonde si ha anche la possibilitagrave di raccogliere la radiazione riflessa

specularmente sonda 0deg0deg ottenendo una riflettanza diversa da quella definita

sopra che non tiene conto solo della parte di radiazione assorbita

Si usa questo tipo di sonda quando si ritiene che la superficie non presenti

irregolaritagrave tali da far supporre differenti intensitagrave diffuse a seconda dellrsquoangolo

FORS con sfera integratrice

Quando si vuole considerare tutta la radiazione diffusa ad ogni angolo attorno al punto

irraggiato si fa uso della sfera integratrice Con questo nome si indica una specie

di ldquocapsulardquo da appoggiare sul punto di misura che oltre a irraggiare egrave in grado

grazie alla geometria costruttiva delle pareti speculari interne di convogliare tutta

la radiazione diffusa al punto di misura

La figura che segue mostra il principio costruttivo di una sfera integratrice

Figura 10 Principio costruttivo di una sfera integratrice

17

22 Tecniche di elaborazione di immagine

multispettrale

Tutte queste tecniche offrono una serie di eccezionali possibilitagrave egrave come se si

riuscisse ad ampliare la capacitagrave di visione dellrsquoocchio umano Si egrave cosigrave in grado

di poter vedere sotto la superficie pittorica per osservare il disegno preparatorio di

un quadro oppure vedere le prime stesure di colore Risalteranno chiaramente gli

interventi di restauro succedutisi nel corso degli anni Si potranno riconoscere i

diversi pigmenti osservando lo ldquospostamento cromaticordquo che la selezione di

determinate lunghezze drsquoonda causa allrsquoimmagine

Ersquo utile riproporre allrsquoinizio di questo paragrafo lo spettro elettromagnetico

nelle sue varie parti

Figura 11Spettro elettromagnetico[4]

221 La riflettografia infrarossa

La riflettografia infrarossa della quale in questo capitolo si vuole dare solo una

presentazione generale essendo approfondita nel prossimo egrave quella tecnica

analitica ottica non distruttiva usata per lrsquoanalisi delle di superfici dipinte che

rende possibile la visualizzazione degli strati sottostanti al film pittorico

permeabile alla radiazione nel vicino infrarosso (08120583119898 le 120582 le 3120583119898)

Tale radiazione riesce generalmente ad attraversare i materiali che costituiscono il film pittorico e viene riflessa e diffusa dagli strati ad esso

sottostanti Dallrsquoacquisizione della radiazione riflessa si puograve ricostruire la cosiddetta

immagine riflettografica ( o riflettogramma ) del dipinto della quale uno dei

particolari piugrave importanti egrave il disegno preparatorio Esso risulteragrave piugrave visibile se

eseguito con materiali che assorbono lrsquoinfrarosso ( punta metallica carboncino

grafite) depositati su una base preparatoria che invece lo riflette fortemente (per

esempio gesso con colla animale)

18

Figura 12Comportamento schematico della radiazione incidente su uno strato pittorico

Un sistema per riflettografia egrave generalmente composto da una o piugrave sorgenti di

radiazione IR (lampade alogene) e da un dispositivo per registrare immagini

nellrsquoinfrarosso Il riflettogramma dellrsquooggetto egrave solitamente visualizzato mediante

un monitor e registrato in forma di immagine digitale mediante un calcolatore

Per quanto riguarda le sorgenti si porragrave particolare attenzione alla disposizione

delle lampade in modo tale da minimizzare le riflessioni speculari della superficie (spesso

lucida ) del dipinto e allo stesso tempo far si che questa sia illuminata nel modo piugrave

uniforme possibile

I dispositivi di registrazione dellrsquoimmagine

Un paragrafo a parte meritano i diversi dispositivi che nel corso dellrsquoevoluzione di

questa tecnica si sono succeduti

Fotocamera con pellicola Fu ovviamente il primo sistema in attesa dello

sviluppo dellrsquoelettronica Si adoperavano pellicole particolarmente sensibili

nellrsquoinfrarosso montate su fotocamere con filtri e obbiettivi speciali

Telecamera con tubo Vidicon Ersquo un tubo di ripresa di immagini simile a

quelli utilizzati per le riprese televisive (prima dei sensori a stato solido ) ma ha il

massimo di sensibilitagrave proprio tra 07μm e 2μm Esso sfrutta le proprietagrave

fotoconduttive (cioegrave di aumentare la conducibilitagrave elettrica se irraggiati da fotoni )

che certi materiali hanno Lrsquoimmagine egrave trasformata in segnale televisivo grazie al

fatto che il ldquopennello elettronicordquo incontra maggiore o minore resistenza elettrica a

seconda dellrsquointensitagrave dellrsquoimmagine stessa Ersquo il materiale fotosensibile (Solfuro di

Piombo PbS) che crea questa modulazione di corrente che verragrave poi trasformata in

segnale televisivo La risoluzione spaziale di solito egrave scarsa rispetto ai sistemi venuti

in seguito (circa 300times300 pixel) presenta problemi di distorsione di immagine e

richiede un irraggiamento forte dei dipinti causando un non gradito riscaldamento

data la poca sensibilitagrave

19

Figura 13 Schema di un tubo Vidicon

Fotocamera con CCD Ancora un sistema di ripresa a standard televisivo che

sfrutta un sensore CCD (Charge Coupled Device ) simile a quelli montati sulle

telecamere di uso comune Questo sensore allo stato solido contiene un grande

numero di sottoelementi fotosensibili chiamati fotositi disposti in una matrice La

risoluzione spaziale del riflettogramma che si otterragrave dipende dal numero dei

fotositi che il sensore contiene Hanno il pregio rispetto al Vidicon della

robustezza e delle dimensioni ridotte di praticamente assente distorsione ottica e

una risposta in funzione dellrsquointensitagrave di illuminazione lineare per la quasi totalitagrave

della loro dinamica

Spesso perograve la loro sensibilitagrave spettrale limitata a circa 13μm ne consente un uso

efficace solo in particolari casi e cioegrave in quelle zone dei dipinti dove sono presenti

pigmenti per esempio le lacche che risultano trasparenti giagrave a lunghezze drsquoonda

cosigrave corte

Scanner Lrsquoultima frontiera per lrsquoacquisizione dellrsquoimmagine riflettografica egrave

costituita dagli scanner Si intende per scanner un dispositivo costituito da due

traslazioni meccaniche di precisione montate ortogonalmente in modo da poter

esplorare punto per punto una superficie pittorica Su uno dei due carrelli di

traslazione egrave montata la cosiddetta testa ottica che si compone della parte di ripresa

cioegrave un singolo fotodiodo o in alcuni casi un array lineare di fotodiodi (risposta

spettrale maggiore del CCD ) della parte di illuminazione (lampade alogene ) e di un

dispositivo per lrsquoautofocus I pregi di questo sistema sono maggiore sensibilitagrave

spettrale del CCD assenza di distorsioni ottiche e elevata definizione

Unici difetti possono essere considerati la poca praticitagrave data la mole della

macchina e lrsquoattentissimo rimontaggio richiesto la lentezza del processo

Per quanto riguarda i campi di applicazione oltre alla presenza di un disegno

preparatorio il riflettogramma di un opera egrave in grado di svelare la presenza di

stesure pittoriche nascoste da ulteriori strati di colore ( applicati per vari motivi )

la presenza di impronte digitali (se evidenziate da tracce di polvere contenente

carbone) o manifestare lrsquoandamento delle pennellate Questo metodo di indagine

puograve essere applicato indifferentemente a dipinti su tavola o su tela a disegni e

20

talvolta ad affreschi fornendo preziose informazioni a storici dellrsquoarte e

restauratori

Nelle immagini che seguono lo stesso particolare di un dipinto ripreso in

riflettografia IR con tre strumenti diversi Il miglioramento della visibilitagrave del

disegno preparatorio (che questa volta svela un pentimento del pittore) egrave evidente

Figura 14 Marcello Fogolino SFrancesco riceve le stimmate Pinacoteca civica di Vicenza Immagine nel

visibile

Figura 15Confronto dello stesso particolare evidenziato nella foto sopra tra fotocamera con rivelatore al silicio tubo Vidicon(PbS) e fotocamera con rivelatore di Tellurio di Cadmio e Mercurio(MCT)

21

222 La Fluorescenza UV

La tecnica basata sullrsquoosservazione della fluorescenza da luce ultravioletta

approfondita anche nel prossimo capitolo trova largo impiego come metodo di

indagine diagnostica nel campo dei beni culturali Si sfrutta il fatto che quando un

opera generalmente un dipinto o manoscritti viene irraggiata con radiazione di

lunghezza drsquoonda compresa nella regione dellrsquoultravioletto (400nmge120582ge2-3nm) tale

radiazione viene in parte riflessa e in parte assorbita dagli strati superficiali

dellrsquoopera

Parte dellrsquoenergia assorbita viene quindi emessa nuovamente per fluorescenza

sotto forma di radiazione visibile che verragrave registrata con tecniche opportune

Lrsquoapparato per eseguire una analisi di un dipinto in fluorescenza UV egrave costituito da

una o due sorgenti di luce UV (lampade di Wood) e da un sistema di acquisizione delle

immagini fotocamera o telecamera CCD anche se egrave sempre possibile una semplice

indagine a occhio nudo contemporanea allrsquoirraggiamento

Le lampade sono poste in modo da formare un angolo di 45deg rispetto al dipinto in

modo da minimizzare la riflessione speculare e la fotocamera o il sensore CCD

frontalmente allrsquoopera

Lrsquouso di una macchina fotografica con pellicole ad alta sensibilitagrave (nel

visibile) prevede una volta eliminata la parte della radiazione Uva riflessa con ldquofiltri

barrierardquo tempi di acquisizione (e quindi di esposizione dellrsquoopera e degli

operatori) lunghi dellrsquoordine dei qualche minuto con conseguente problema della

cosiddetta deriva cromatica della pellicola e necessitagrave del completo oscuramento

dellrsquoambiente di misura

Lrsquouso della telecamera con CCD offre numerosi vantaggi Data la maggiore

sensibilitagrave rispetto alla pellicola i tempi di acquisizione si riducono moltissimo

potendo infatti usare la sorgente UV in modalitagrave flash (circa 20ms) con

conseguente minore grado di irraggiamento dellrsquoopera Grazie a dei filtri

lrsquoimmagine finale saragrave il risultato della sovrapposizione di varie acquisizioni

ognuna centrata in una zona spettrale fino a coprire tutto lo spettro visibile Ciograve

permetteragrave una migliore caratterizzazione dei materiali lungo tutto lo spettro

Notevoli poi i vantaggi legati allrsquouso del formato digitale oltre ad una piugrave

pratica conservazione dei dati crsquoegrave la possibilitagrave di ripeter la stessa acquisizione piugrave

volte al fine di migliorare il rapporto segnale rumore e diminuire lrsquoerrore da

fluttuazione di scarica della lampada Inoltre si puograve via software eliminare lrsquoeffetto

della luce ambiente potendo acquisire la stessa immagine con e senza flash UV

Per le applicazioni pratiche la fluorescenza UV egrave adattissima per la

visualizzazione delle vernici trasparenti messe a protezione dello strato pittorico

vero e proprio essendo sostanze resinose molto sensibili alla fluorescenza UV Ersquo

utile poi per differenziare e localizzare materiali che apparirebbero

indistinguibili nello spettro visibile (quelli della stessa classe cromatica ma di

diversa composizione chimica ) per lrsquoidentificazione dei materiali in base al

colore caratteristico della fluorescenza e per individuare ritocchi ridipinture e

22

parti rifatte grazie alla mai perfettamente uguale composizione chimica di

successivi interventi

Nelle immagini che seguono egrave evidente come i restauri fatti zone piugrave scure

seguendo linee dritte sono dovuti ad un cedimento dello strato pittorico proprio in

prossimitagrave dei punti di contatto tra le tavole della struttura del quadro Il colore

scuro rispetto alle zone non restaurate testimonia la mancanza o la diversitagrave della

vernice protettrice

Figura 16Dipinto in luce visibile senza e con fluorescenza UV

23

223 La tricromia in falso colore

Questa tecnica di analisi consente di differenziare zone di stesure pittoriche

che ad occhio nudo hanno la stessa resa cromatica e dunque appaiono

indistinguibili facendo ldquodiventare visibilerdquo anche la radiazione del vicino infrarosso

la quale egrave poi in grado di generare falsi colori diversi nelle zone prima viste come

uguali

Si puograve sfruttare allora il fatto che pigmenti aventi diversa natura chimica

appariranno nellrsquoimmagine a falsi colori ben differenziati se hanno un diverso comportamento spettrale (diversa riflettanza) nellrsquoinfrarosso

Nella pratica si agisce acquisendo lrsquoimmagine in esame escludendo la

componente di luce BLU e aggiungendo la componente nel vicino infrarosso

alle due componenti fondamentali rosso e verde

Figura 17Schema di principio della tecnica in falso colore

Dobbiamo perograve comunque ricreare una immagine adatta alla visione umana

la quale in luce diurna si basa sullrsquoassorbimento di radiazione visibile da parte dei

cosiddetti CONI presenti sulla retina Di questi ne esistono di tre tipi ognuno

specializzato nellrsquoassorbire una parte dello spettro i colori rossi i colori verdi e i

colori blu

Figura 18 Curve di assorbimento spettrale relative ai tre tipi di coni presenti nella retina

Dunque una volta ottenute le immagini nelle tre bande vicino IR rosso e verde

si procederagrave alla loro riconversione rispettivamente nel rosso verde e blu e

ricomposizione ottenendo una immagine dai colori falsati( da cui falso colore )

Questo vale naturalmente indipendentemente dalla tecnica usata per

acquisirle Anche nella tricromia in falso colore infatti come nella riflettografia IR

si possono usare (con i loro pregi e difetti di cui sopra al paragrafo 221) vari modi

24

per acquisire lrsquoimmagine la pellicola fotografica il tubo vidicon e la telecamera

CCD attualmente quella piugrave usata

Nella prossima figura egrave visualizzato il procedimento con cui due verdi

apparentemente uguali appaiono in falso colore blu (il verde rame) e magenta (il verde

di cobalto) dato che il primo assorbe lrsquoinfrarosso mentre lrsquoaltro lo riflette

Figura 19Esempio (per una pellicola) di restituzione in falso colore di due verdi apparentemente uguali

Un altro esempio notevole egrave dato dai due blu azzurrite e lapislazzuli restituiti in falso

colore il primo appare con un colore molto scuro mentre il secondo che non

assorbe lrsquoinfrarosso appare con una fortissima componente rossa

La realizzazione digitale (CCD) di immagini in falso colore egrave ottenuta con

piugrave acquisizioni della stessa immagine a diverse bande spettrali anteponendo

allrsquoottica di ripresa i filtri passa banda per registrare le tre componenti Le tre

immagini cosigrave ottenute vengono restituite nella classica terna RGB (Red-Green-

Blue) in un monitor a colori dove in tempo reale si osserveragrave lrsquoimmagine in falso

colore

Questa tecnica egrave utilizzata dal restauratore o dallo storico dellrsquoarte per

individuare sul dipinto zone che hanno subito restauri postumi ma dei quali

non avendone la documentazione non egrave possibile sapere dove e come si egrave intervenuto Per

essi di solito si egrave raggiunto un grado di accordo cromatico fra la zona restaurata e

zona originale tale da rendere invisibile ldquola riparazionerdquo effettuata empiricamente

dunque quasi sempre con pigmenti chimicamente diversi dallrsquooriginale

Nelle immagini seguenti[19] risulta evidente la differente risposta cromatica di

alcuni pigmenti In particolare la veste di S Pietro che nel visibile risulta azzurra

nel falso colore vira in magenta (risposta tipica dellrsquoazzurro oltremare) e il cinabro

che costituisce la parte rossa del manto (visibile) diventa giallo in falso colore Una

simile inversione avviene anche per il pigmento usato per la veste del personaggio in

25

secondo piano (lacca rossa) ma data la risposta cromatica diversa nellrsquoinfrarosso

diventa in falso colore un giallo piugrave intenso

Figura 20 Lorenzo Monaco Incoronazione della Vergine (particolare)Immagine nel visibile e in tricromia in falso colore

23 Tecniche ottiche per la forma

La conoscenza e la forma di un oggetto artistico sia esso un reperto archeologico

un monumento un dipinto o un affresco e dunque dalle piugrave svariate forme e

dimensioni rappresenta un elemento importante per il suo studio e la sua

conservazione La caratterizzazione della forma costituisce infatti un prezioso

contributo a studi di tipo storico-artistico alla determinazione dello stato di

conservazione dellrsquoopera e al progetto e realizzazione di interventi di restauro

Oltre a ciograve mediante la misura della forma di un oggetto ripetuta in tempi

successivi egrave possibile ottenere informazioni sulle sue deformazioni ed eliminarne le

cause (condizioni microclimatiche stress meccanici hellip)

Si possono suddividere essenzialmente le procedure per lrsquoacquisizione della

forma in due categorie quelle che adoperano la luce anche laser ma senza utilizzarne la

coerenza4 le tecniche in luce incoerente e altre invece che sfruttano proprio le

proprietagrave di coerenza della luce laser che chiameremo tecniche in luce coerente

4 Coerenza Sono coerenti due o piugrave onde di ugual frequenza in cui la differenza di fase fra esse egrave costante

26

231 Tecniche in luce incoerente

Sono diverse le tecniche di questo tipo che vengono usate nellrsquoambito dei beni

culturali Citiamo la fotogrammetria (basata sul principio della triangolazione ottica5)

che acquisendo una coppia stereoscopica di immagini dellrsquooggetto egrave in grado di

restituire un modello 3D La proiezione di luce strutturata che consiste nel

proiettare sullrsquooggetto dei codici luminosi di vario tipo (fitti reticoli figure di

interferenzahellip) e risalire alla forma dellrsquooggetto interpretando la loro deformazione

usando algoritmi basati sulla triangolazione La profilometria laser che

ricostruisce la forma il piugrave delle volte di statue analizzando le linee di contorno

che una lamina di luce laser mette in evidenza sullrsquooggetto Lo scanner laser a tempo

di volo usato soprattutto per il rilievo 3D su grandi scale spaziali riesce nella

mappatura tridimensionale rilevando le coordinate angolari e il tempo di

percorrenza di impulsi laser

231a Il laser scanner a tempo di volo (TOF)

Ersquo praticamente un sistema radar (onda inviata riflessa e captata) che impiega una

sorgente laser impulsata Il principio su cui si fonda la misura della distanza egrave il

seguente conoscendo il tempo t impiegato dallrsquoimpulso laser a percorrere la

distanza sorgente-punto di misura-rivelatore (posto vicino alla sorgente laser) detto

tempo di volo TOF (Time Of Flight) egrave possibile risalire alla distanza grazie alla

formula 119863 = 119888

119899times 119905 2 dove c egrave la velocitagrave della luce e n egrave lrsquoindice di rifrazione

dellrsquoaria

Figura 21Principio di funzionamento di un laser scanner TOF

Facendo poi corrispondere ad ogni misura di distanza le coordinate angolari

azimutale e zenitale si ha per ogni punto di scansione la tripletta di coordinate che

identifica un punto nello spazio

5 Triangolazione ottica Usata per risolvere completamente un triangolo avendo a disposizione due angoli e il lato tra essi compreso

27

Figura 22Immagine schematica di un laser scanner TOF

La precisione del sistema dipende da vari fattori come la capacitagrave di selezionare la

stessa posizione relativa allrsquoimpulso trasmesso e ricevuto dallrsquoaccuratezza della

conoscenza dei tempi di ritardo propri del sistema e dalla precisione del sistema

che effettua le misure dei tempi

Si egrave comunque raggiunta una altissima precisione considerando che con i

moderni strumenti si ottengono errori di pochi millimetri su distanze di

centinaia di metri con un passo di scansione angolare di pochi millesimi di

grado

Naturalmente si ha quasi sempre bisogno di effettuare piugrave scansioni della

stessa struttura per rilevare i punti che rimarrebbero in ombra con una sola

scansione

Questo strumento trova il suo campo di applicazione nella ricostruzione di

grandi ambienti interni come chiese o antiche dimore nella ricostruzione di

facciate di cattedrali o in grandi siti archeologici

Nellrsquo immagine che segue si puograve osservare il risultato ottenuto effettuando la

ricombinazione di 6 posizioni di scansione della sfinge

28

Figura 23 Immagine ottenuta da un laser scanner ricombinando 6 scansioni

231b Topografia di superfici a proiezione di linee

Questo tipo di analisi rientra nella categoria delle tecniche che sfruttano la

proiezione di luce strutturata cioegrave di codici luminosi che sono in grado di

evidenziare variazioni di livello su una superficie grazie a linee di luce

opportunamente organizzate

In quella a proiezione di linee si proietta (come fosse una diapositiva

costituita da un vetrino con deposizione metallica) il codice piugrave semplice un reticolo

di righe bianche e nere parallele Lrsquoimmagine dellrsquooggetto con le linee proiettate egrave

ripresa con una telecamera digitale il cui asse ottico forma con quello del

proiettore un certo angolo In questa immagine le linee del reticolo risultano

distorte dalla forma della superficie diventando ondulate Lrsquoentitagrave delle

distorsioni fissata la geometria del sistema egrave direttamente proporzionale alla

quota del punto considerato Infine dallrsquoanalisi dellrsquoimmagine del reticolo si risale

alla mappa topografica digitale della superficie

29

Figura 24 Schema di funzionamento(a) e principio geometrico(b)[18]

Nella figura precedente (b) si vede come la posizione delle linee cambia in

proporzione allrsquoaltezza (h) della superficie rispetto ad un ideale piano mediano di

riferimento S Conoscendo α (la fase) per ogni punto della linea proiettata si

risale alla quota (h) di quel punto

Il software di estrazione della fase opera sulla immagine ldquoliberatardquo dal

contrasto dello sfondo tramite unrsquooperazione di pulitura che sfrutta unrsquoimmagine

identica ma senza il reticolo proiettato (figura sotto)

Figura 25 Procedura per lottenimento della mappa topografica[18]

Variando la posizione mutua di proiettore telecamera e oggetto si ottengono

diverse risoluzioni spaziali e differenti estensioni della superficie di misura per

esempio aumentando lrsquoinclinazione del proiettore si raggiungono risoluzioni in

quota piugrave elevate (maggiore dinamica per α) allontanandolo dallrsquooggetto si

possono analizzare opere di grandi dimensioni a scapito perograve della risoluzione

spaziale

Nel campo della conservazione dei beni culturali questo sistema trova impiego nei

dipinti quando si vogliono verificare con precisione la deformazione il distacco o il

rigonfiamento dello strato pittorico a causa di deformazioni della struttura lignea

30

per quelli su tavola o della trama del tessuto per quelli su tela ciograve succede ad

esempio quando si procede al rifodero o alla sostituzione del telaio Si sono svolte

con successo indagini con questa tecnica anche nel caso di iscrizioni su tavola o su

parete

Nelle immagini che seguono ([17]Fontana Pampaloni amp Pezzati) croce di

Sarzana lo studio della mappa topografica egrave presentato prima con una risoluzione

in quota di 01mm per la sommitagrave della croce poi con una di 002mm per il

particolare del cartiglio6

Figura 26Croce di SarzanaMaestro GuglielmoDuomo di Sarzana Anno 1138 Tempera a uovo su legno di castagno Misure 3times210 m e mappa topografica della parte evidenziata

232 Tecniche in luce coerente

Lrsquouso di queste tecniche piugrave complesso delle precedenti egrave orientato piugrave che alla

misurazione della forma vera e propria dellrsquooggetto al rilevamento delle sue

microdeformazioni Citiamo lrsquointerferometria olografica (ologrammi su pellicola)

che si basa sulla ripresa di una immagine dellrsquooggetto effettuata con luce laser in

condizioni di interferenza lrsquointerferometria a spekle7 basata sigli stessi principi di

quella olografica ma lrsquoacquisizione dellrsquoimmagine avviene tramite una telecamera

Lrsquoolografia conoscopica che usa una telecamera nella quale tra obbiettivo e

sensore CCD ha un cristallo che separa in due parti la luce proveniente

6 CartiglioDisegno di un rotolo di carta in parte srotolato sul quale li leggono iscrizioni 7 Speckle (macchiolina) Viene chiamata cosigrave la figura punteggiata che si ottiene quando unrsquoonda coerente viene fatta passare attraverso un mazzo disordinato

31

dallrsquooggetto creando una figura di interferenza dalla quale si ricava la distanza di

ogni punto dellrsquooggetto in esame

Annoveriamo tra le tecniche in luce coerente anche una variante del sistema a

tempo di volo che sfrutta lo sfasamento tra lrsquoimpulso laser generato e registrato

ottenendo una maggiore precisione

232a Lrsquoolografia conoscopica

Con questa tecnica egrave possibile misurare con estrema precisione la distanza tra la

sonda ottica usata e per cosigrave dire ogni ldquosingolo puntordquo della superficie (non si

usa infatti quasi mai per ricostruire lrsquointero corpo dellrsquooggetto) in esame

Il principio di funzionamento egrave il seguente un laser a diodi produce un raggio

che egrave riflesso totalmente da un beam-splitter a 90deg verso il campione Parte dellrsquo onda

luminosa riflessa viene captata dallrsquoobbiettivo attraversa lo splitter (ora con

proprietagrave di trasparenza) e incontra il modulo conoscopico Questo elemento

costituito da un cristallo monoassiale8 birifrangente9 posto tra due lamine

polarizzatrici separa i raggi luminosi che vi incidono in due componenti raggio

ordinario e raggio straordinario

Questi dopo aver percorso praticamente lo stesso cammino ottico

interferiscono dando luogo a frange circolari sulla superficie del sensore CCD La

fittezza delle linee della frangia dipende dal cammino ottico dei raggi

dallrsquooggetto scansionato al sensore ecco che allora misurandola si risale alla

distanza di ogni punto dalla sonda

Figura 27Funzionamento di una sonda conosco pica[16]

8 Monoassiale Con un solo asse ottico 9 Birifrangente Con due indici di rifrangenza ortogonali fra loro

32

Elaborando dunque il segnale restituito dal CCD si risale al ldquoperiodordquo di ogni

singola frangia fatto poi corrispondere ad una distanza Poicheacute la lettura del CCD

puograve essere ripetuta con una frequenza di alcune migliaia di Hz alla stesa velocitagrave egrave

anche possibile acquisire le misure

La distanza dellrsquoobbiettivo dallrsquooggetto da esaminare puograve variare da poche

decine di mm a poche decine di centimetri a seconda delle esigenze cambiando

lrsquoobbiettivo di ripresa

Si raggiungono prestazioni eccellenti Con una distanza di lavoro di 40mm per

esempio si raggiunge una risoluzione di circa 6μm in quota e 30μm nelle

direzioni trasversali con una dinamica di profonditagrave di plusmn4mm

Una caratteristica importante di questo strumento egrave quella di poter lavorare

con un angolo di incidenza minimo di circa 5deg ciograve consente di indagare tratti di

superficie con unrsquoinclinazione fino a plusmn85deg col risultato di riuscire a fare misure

allrsquointerno di fori di diametro inferiore a 1mm con un rapporto profonditagravediametro

fino a 251

Un altro grande vantaggio dellrsquoolografia conoscopica egrave quello di superare i

vincoli pratici di stabilitagrave e sensibilitagrave alla temperatura e alle vibrazioni meccaniche

di cui soffrono gli strumenti interferometrici laser di tipo convenzionale dato

lrsquounica sorgente di luce coerente che viene separata solamente dentro il cristallo

birifrangente

Il sistema trova numerose applicazioni nel campo del restauro e della

conservazione ogniqualvolta si debbano analizzare con grande dettaglio oggetti o

parte di essi microdeformazioni su dipinti microscopiche incisioni su pietra o

rilievi su tavole usate per la litografiaecc ecc

Nelle immagini seguenti unrsquoindagine in olografia conoscopica effettuata su un

quadro di Raffaello La Madonna del cardellino Da notare i due solchi verticali nella

parte centrale del riquadro

Figura 28Madonna del cardellino Raffaello 1506 Galleria degli Uffizi e particolare (restituito in luce radente) dopo unrsquo olografia conoscopica

33

223b Lo scanner laser a misura di fase

Questa tecnica apparentemente del tutto simile a quella dello scanner laser TOF

visto nel paragrafo 231a sfrutta il fatto che un impulso laser modulato in ampiezza cambia la sua fase da quando egrave stato emesso a quando egrave rivelato dopo

la riflessione Conoscendo questo sfasamento si puograve risalire alla distanza

percorsa

Solitamente si sceglie per il laser (onda portante) una lunghezza drsquoonda di 1divide

2μm vicino infrarosso data la buona penetrabilitagrave in aria di questo tipo di onda

elettromagnetica mentre la modulazione ( in realtagrave vedremo che di modulazioni ne

occorreranno di diversi tipi) egrave fatta con lunghezze drsquoonda dellrsquoordine del metro

(onde radio)

Figura 29Schema di principio di uno scanner laser a sfasamento di modulazione di ampiezza

Matematicamente la variazione di fase Δ120601 durante tutto il tragitto 2119871 egrave data da

Δ120601 = 119899119896119898 2119871

Dove n egrave lrsquoindice di rifrazione dellrsquoaria da determinare in sede di misura a seconda delle

condizioni di temperatura pressione e umiditagrave relativa e 119896119898 egrave il vettore drsquoonda

corrispondente alla pulsazione di modulazione 120596119898 Con pochi passaggi si ottiene la

distanza cercata

119871 = Δ120601119888 2119899 120596119898

con c velocitagrave della luce

Bisogneragrave tener conto del fatto che il sensore discriminatore di fase (comparatore)

non percepisce quando 120601 ha subito delle rotazioni intere di angolo giro Per questa ragione in

realtagrave la modulazione egrave fatta con diverse frequenze (sottomultipli di un oscillatore interno

allo scanner) per ognuna delle quali si acquisisce una delle cifre della misura finale di ogni

singolo punto Questo egrave chiamato Metodo per decadi Se per esempio un punto egrave

distante dallo scanner 756342m avrograve bisogno di 6 (numero con 6 cifre) frequenze

di modulazione

34

24 Tecniche microscopiche

Lrsquoapplicazione della microscopia ottica ed elettronica nel campo dei Beni Culturali

fornisce un contributo scientifico di estremo interesse Ersquo infatti applicata per

indagini diagnostiche finalizzate al restauro passando per lrsquoanalisi del materiale

artistico di varia natura analizzando il suo stato di conservazione e anche

permettendo lrsquoindividuazione delle tecniche usate nella realizzazione dellrsquoopera

Infatti lrsquoutilizzo del microscopio ottico o elettronico a scansione permette lrsquoanalisi

approfondita relativa sia alla morfologia della superficie che alla composizione

chimica elementare di campioni di vario tipo ad elevati ingrandimenti fornendo

importanti informazioni in fase di restauro

241 La microscopia elettronica a scansione SEM

Il microscopio elettronico a scansione SEM (Scanning Electron Microscope)

fornisce informazioni sullrsquoaspetto sulla natura e sulle proprietagrave delle superfici e

degli strati sottostanti di campioni con risoluzione media di 2divide5 nm Il principio

di formazione delle immagini le quali saranno riprodotte con un effetto

tridimensionale egrave sequenziale Un fascio di elettroni (sonda) viene focheggiato

sulla superficie del preparato e fatto scorrere su esso secondo linee parallele

ravvicinate come avviene per un pennello elettronico di un tubo televisivo

Figura 30Schema di un microscopio elettronico a scansione[15]

Il diametro della sonda quando incontra la superficie del campione egrave di circa

2nm Lrsquointerazione del fascio accelerato da una differenza di potenziale che va da

poche centinaia di volt a diverse decine di kV con gli atomi del preparato da luogo a

diversi tipi di ldquoprodottirdquo ([15]Valdregrave) con ognuno dei quali si creeragrave un segnale tra

cui i piugrave importanti nelle applicazioni per i beni culturali sono

Elettroni secondari (SE) convenzionalmente definiti come gli elettroni

uscenti dal preparato con energia le50eV Provengono da una profonditagrave di

pochi nm sono prodotti dal fascio primario interagendo anelasticamente con

35

gli elettroni di valenza del campione Il segnale SE egrave il piugrave frequentemente usato

utilizzato principalmente per informazioni sulla topografia delle superfici

Lrsquoimmagine fornita appare in rilievo come se lrsquoosservatore fosse al livello del

diaframma D (vedi figura) e guardasse il campione illuminato da una

ipotetica sorgente posta in corrispondenza del rivelatore

(scintillatorefototubo)

Elettroni retrodiffusi (BSE) Back-Scattered Electrons Elettroni con energie

ge50eV che provengono dal preparato in seguito ad interazioni elastiche

principalmente con nuclei Il segnale BSE fornisce informazioni legate al

numero atomico medio della zona di provenienza (il numero di eventi di

scattering elastico cresce al crescere del numero atomico Gli elementi piugrave

pesanti saranno evidenziati da un segnale piugrave luminoso sullo schermo) alla topografia

e alla struttura cristallina del materiale attraversato

Raggi X Sono quelli della radiazione caratteristica o di bremsstrahlung

Provengono da strati piugrave profondi del campione da una sfera di raggio di

qualche μm al di sotto della sonda Il segnale X viene usato per il

riconoscere e quantificare gli elementi chimici

Elettroni Auger Ersquo un processo di autoionizzazione in cui in luogo di

radiazione X proveniente da una ricombinazione crsquoegrave unrsquoespulsione di un

elettrone

Figura 31Rappresentazione schematica nel caso di un fascio con incidenza normaledelle profonditagrave da

cui provengono i segnali SEBSEAuger(A) e raggi X[15]

Normalmente un microscopio SEM lavora con un alto vuoto al suo interno circa

10minus3Pa questo per evitare lrsquointerazione tra particelle sonda o da misurare con

lrsquoaria Un altro requisito questa volta dei campioni egrave che essi siano elettricamente

conduttivi in caso contrario si provvederagrave alla metallizzazione procedimento

tramite il quale si deposita un sottilissimo strato 1divide40 nm di metallo come ad

esempio oro carbone platino ecc

Sviluppi di questa tecnologia portano nuove e piugrave ampie possibilitagrave

nellrsquoanalizzare reperti dalla natura piugrave varia opportunitagrave utilissime nel campo dei

beni culturali

36

241a Lrsquoanalisi SEM-EDS

Parlando di analisi SEM-EDS citata anche come microanalisi EDS si fa riferimento

allrsquouso della microscopia SEM abbinata allrsquoanalisi dei raggi X caratteristici della

zona analizzata del campione che vengono prodotti per fluorescenza Lrsquoanalisi egrave

fatta in dispersione di energia da cui lrsquoacronimo Energy Dispersive Spectroscopy (of X ray)

Il rivelatore normalmente egrave a stato solido Si drogato con Li che ha bisogno di

essere raffreddato da azoto liquido o piugrave recentemente Si drogato con HgI2 per il

quale egrave sufficiente un raffreddamento termoelettrico

Nelle figure qui sotto ([13]Pasquariello Pinzari amp De Mico 2007) un esempio

di indagine SEM-EDS su una vecchia stampa fotografica della quale si voleva

verificare tra le altre cose la composizione chimica del cosiddetto sottostrato

(presenza o meno del Bario) cioegrave la parte compresa tra il supporto primario

(cartoncino) e lo strato immagine vero e proprio (alogenuro drsquoargento in gelatina)

Figura 32Esempio di analisi SEM-EDS su una foto drsquoepoca

241b Lrsquoanalisi SEM-VP

Lrsquoesigenza di esaminare campioni che non possono essere inglobati chimicamente o

metallizzati data la loro specificitagrave o talmente delicati da non poter sopportare lo

stress meccanico dovuto alla bassissima pressione di lavoro del SEM ha portato

allo sviluppo dei SEM-VP Variable Pressure cioegrave a pressione variabile I materiali

biologici per esempio costituiti da tessuti molli (cellule) e acqua perderebbero la

loro struttura ldquoevaporandordquose sottoposti a bassissime pressioni Questiper essere

osservati hanno bisogno di solito di una stabilizzazione chimica di disidratazione

o di un surgelamento prima di entrare nel SEM

37

Con la tecnica SEM-VP si puograve praticamente introdurre nella camera porta

campioni il preparato tale e quale grazie ad una pressione presente in quella parte

del microscopio di 5 o 6 ordini di grandezza superiore (10divide750 Pascal) rispetto alla

zona del cannone elettronico e della colonna (10minus3 divide 10minus4 Pascal)

Nei settore dei beni archeologico-culturali dunque in cui egrave assolutamente

proibito modificare il reperto il fatto che si possa evitare la metallizzazione egrave

fondamentale

Nelle immagini seguenti ([14]Pinzari amp Montanari 2007) si egrave riportato un

esempio di studio possibile con il microscopio SEM-VP la catalogazione di una

infestazione fungina sul dorso della copertina di libri Le misure sono state fatte con

una pressione in camera di 150Pa una tensione del fascio di 20kV ed utilizzando il

rivelatore VPSE Variable Pressure Secondary Electrons Lrsquoingrandimento della foto egrave

9800times (dati riscontrabili anche in basso nella foto SEM-VP)

Figura 33Efflorescenze sul dorso dei volumi e prelievo del micelio per mezzo del nastro adesivo

Figura 34Immagine SEM-VP del nastro adesivo utilizzato per campionare le efflorescenze fungine

38

241c Lrsquoanalisi SEM con ED-XRF

Si ha la possibilitagrave di ampliare la profonditagrave di analisi della fluorescenza X

montando sul microscopio SEM una apparecchiatura per Fluorescenza X in Dispersione

di Energia ED-XRF composta da tubo generatore di raggi X e rivelatore allo stato

solido In questo modo si aumenta la profonditagrave di indagine in quanto la capacitagrave

di penetrazione del fascio di raggi X allrsquointerno del campione puograve essere superiore

rispetto a quella scelta per formare lrsquoimmagine del pennello di elettroni

Figura 35Assemblaggio dellapparato SEM con ED-XRF[11]

Usato allrsquointerno del SEM inoltre lrsquoXRF garantisce migliori prestazioni

rispetto al suo utilizzo in aria questo per motivi legati sia alla migliore e piugrave rigida

geometria sorgente-campione-detector sia allrsquoalto vuoto realizzato allrsquointerno della

camera porta campione che evita cosigrave lrsquoassorbimento da parte dellrsquoaria dei raggi X a

bassa energia

Le immagini che seguono ([11]Ferro 2007) riguardano lo studio della

composizione chimica di una scoria metallica rinvenuta nel sito archeologico di Petra

in Giordania da notare il confronto delle due analisi spettrali EDS e ED-XRF

sovrapposte ottenute allrsquointerno del SEM Si possono ottenere con questo secondo

sistema sensibilitagrave nel rilevare gli elementi dalle 10 alle 1000 volte maggiori

Figura 36 Scoria metallica dal sito di Petra IIIdeg secolo aC

39

Figura 37 Confronto tra gli spettri in energia tra microanalisi EDS (avanti) e ED-XRF (dietro) in SEM

242 Il microscopio ottico a luce polarizzata trasmessa

Ogni qualvolta si ha la necessitagrave di esaminare un materiale che al suo interno

presenti componenti anisotrope10 il microscopio ottico a luce polarizzata permette

di individuarle Si sfrutteragrave il fatto che un campione di materiale anisotropo

possedendo due indici di rifrazione ortogonali fra loro saragrave in grado di

suddividere un fascio di luce polarizzata che lo attraversa in due nuove

componenti polarizzate oscillanti secondo la direzione degli suoi indici di

rifrazione

Il microscopio polarizzatore essenzialmente si compone di una sorgente

luminosa un filtro polarizzatore un tavolo porta campione (rotante) e un altro filtro

polarizzatore (detto analizzatore )

10 Anisotropo Si dice di un materiale che ha la capacitagrave di modificare lo stato di polarizzazione della luce che lo attraversa Chiamato anche birifrangente

40

Figura 38 Configurazione di un microscopio a luce polarizzata

Schematicamente possiamo riassumere cosigrave il percorso del raggio luminoso il filtro

polarizzatore seleziona una direzione di vibrazione per il campo E della sorgente

luminosa Il campione birifrangente ldquoscomponerdquo le direzioni di vibrazione di E in

ordinaria e straordinaria che dunque perdono la relazione di fase allrsquouscita del

campione possedendo una differenza di cammino ottico Δ119897 = Δ119899119889 con

Δ119899 = 119899119904 minus 119899119900 e d spessore del campione Quando il filtro analizzatore le

ricompone si nota una variazione dellrsquointensitagrave luminosa rispetto a quella iniziale

dovuta proprio a Δ119897

Posizionando dunque i due polarizzatori incrociati fra loro ( egrave questa infatti

una analisi ortoscopica e non ci sarebbe nessuna trasmissione di luce se non si

inserisse il materiale birifrangente) e facendo ruotare il campione attorno allrsquoasse

ottico del sistema lrsquointensitagrave dellrsquoimmagine vista varia periodicamente risultando nulla

quando le sue direzioni principali di vibrazione coincidono con quelle del

polarizzatore e dellrsquoanalizzatore (posizione di estinzione) mentre risulteragrave

massima nelle posizioni a 45deg (posizioni diagonali) Si possono cosigrave dedurre

importanti informazioni sullrsquoorganizzazione cristallina del campione in esame

Figura 39Cristallo birifrangente posto tra due polarzzatori incrociati

41

Nella prossima figura si egrave indicato con s e o i piani di oscillazione straordinari e

ordinari con P e A i piani del polarizzatore e dellrsquo analizzatore

Figura 40 Orientazione del cristallo birifrangente e relativa variazione dellintensitagrave trasmessa

Il campione egrave preparato in sezione sottile tramite taglio e abrasione fino a rendere

il campione subtrasparente (in genere 30μm di spessore) e consentire la trasmissione

della luce

Nel campo dei beni culturali questo strumento egrave ampiamente usato per analisi

petrografiche e mineralogiche di materiali lapidei naturali e artificiali In

particolare egrave possibile classificare le pietre naturali identificare le tipologie di

inerte e definire il rapporto inertelegante presente in malte intonaci e stucchi

noncheacute effettuare determinazioni sulle finiture cromatiche sul degrado e sulle

tecniche esecutive

Figura 41 Immagine al microscopio polarizzatore di un frammento di materiale lapideo riconosciuto come trachite dei Colli Euganei

42

Capitolo 3 - Le apparecchiature dellrsquoAteneo

disponibili nel campo dei beni culturali

In questo capitolo approfondiremo alcune tecniche analitiche descritte brevemente

nel capitolo 2 La scelta egrave ricaduta su alcune delle tecniche che allrsquo interno di questo

Ateneo vengono utilizzate anche per la ricerca nel campo dei beni culturali

31 I raggi X la tecnica XRF

311 La produzione di raggi X

Si definiscono convenzionalmente raggi X quella parte di radiazioni dello spettro

elettromagnetico con energia compresa tra 012 keV e 120 keV I raggi X sono il

risultato dellrsquointerazione in un tubo nel quale egrave stato realizzato un alto vuoto (

10minus6 minus 10minus7 Torr) tra materia lrsquoanodo (tipicamente come anodi vengono usati il

Tungsteno Molibdeno Rame Argentohelliphellip ) ed elettroni prodotti da un filamento

incandescente il catodo e accelerati da una opportuna differenza di potenziale con

conseguente perdita di energia da parte di questi ultimi

Figura 42Schema di principio di un generatore a raggi X[6]

I processi attraverso i quali lrsquoelettrone nellrsquourto con lrsquoanodo perde energia si

possono riassumere nei seguenti punti ([2]Castellano Martini amp Sibilia 2002)

I Lrsquoelettrone eccita lrsquoatomo ldquospostandordquo un elettrone esterno

(perdita di energia di qualche eV) Lrsquoatomo torna poi allo stato

fondamentale con emissione di radiazione nel visibile(quellrsquoorbitale

esterno si puograve chiamare ldquootticordquo)

II Lrsquoelettrone ionizza lrsquoatomo rimuovendo un elettrone esterno

(perdita di energia fino a centinaia di eV)

III Lrsquoelettrone collide con il nucleo atomico in questo caso lrsquoelettrone

orbita parzialmente intorno al nucleo e perde energia per

43

decelerazione Questrsquoultimo fenomeno egrave alla base della bremsstrahlug

parola tedesca che significa radiazione di frenamento

IV Lrsquoelettrone collide con un elettrone interno dellrsquoanodo(shell K L

Mhellip) con conseguente espulsione di questrsquoultimo(con una energia

cinetica Ec) Se WK(LM) indica lrsquoenergia di legame dellrsquoelettrone alla

shell KLMhellip lrsquoenergia richiesta per il processo egrave Ec+WK(LMhellip) Un

elettrone piugrave esterno va a sostituire quello espulso con emissione

di radiazione X la quale egrave caratteristica della sostanza colpita

La radiazione X egrave prodotta essenzialmente dai processi fisici riportati al punto III e

IV Esaminiamoli con maggior dettaglio

La ldquoradiazione biancardquo (breemstrahlung)

Una particolare attenzione merita la radiazione X prodotta dal fenomeno riportato

sopra al punto III Dunque accade che lrsquoelettrone decelera o in genere subisce una

variazione anche puramente direzionale dellrsquoaccelerazione da questa perdita di

energia scaturisce un fotone X che viene emesso a partire dalla regione dellrsquourto Il

processo di breemstrahlung egrave il piugrave importante almeno in termini di estensione dello

spettro che produce In esso lrsquoemissione di raggi X avviene con

continuitagrave(radiazione bianca) esistendo tuttavia una lunghezza drsquoonda limite

120582m al di sotto della quale non vi egrave emissione

Figura 43 Spettri continui di raggi X per alcuni valori della tensione applicata[6]

Il principio di conservazione dellrsquoenergia vieta infatti che vengano emessi fotoni con

energie maggiori di quella massima degli elettroni EM accelerati contro lrsquoanodo

data da

44

119864119872 = 119890119881 (31)

Essendo e la carica dellrsquoelettrone e V la differenza di potenziale tra il filamento

emettitore di elettroni e lrsquoanodo Questa lunghezza drsquoonda minima corrisponde ad

un processo di frenamento in cui lrsquoelettrone incidente perde tutta la sua energia in

un unico urto producendo un fotone con 120582m pari a

λm =ℎ119888

119890119881 (32)

Naturalmente questo implica che vi sia una frequenza massima ammissibile 120584M

data dallrsquoequazione

120584119872 =119864119872

ℎ (33)

Rispetto alla figura 2 una grafico che avesse in ascissa lrsquoenergia ( o la frequenza )

verrebbe ribaltato rispetto ad un asse verticale evidenziando una EM (o una 120584119872)

saragrave questa la visualizzazione piugrave frequente degli spettri X negli usi delle varie

procedure sperimentali

La radiazione caratteristica la fluorescenza dellrsquoatomo

Il processo brevemente descritto sopra al punto III egrave alla base della produzione

della radiazione X caratteristica Oltre allo spettro continuo sono presenti infatti

righe monocromatiche caratteristiche alcune delle quali particolarmente intense

Mentre lo spettro continuo egrave molto simile per tutte le sostanze con il detto limite

inferiore 120582119898 e un solo massimo di intensitagrave a circa 120582 =15120582119898 le righe

caratteristiche variano da sostanza a sostanza costituente lrsquoanodo Dunque

bombardando una sostanza con elettroni veloci alcuni atomi si ionizzano

espellendo un elettrone di una shell interna Supponiamo una mancanza di un

elettrone nella shell K in seguito a questo un elettrone di una shell piugrave alta L Mhellip

faragrave una transizione radiativa per riempire il livello libero Naturalmente questa

transizione determina un posto vuoto nel guscio L Mhellip ma questo verragrave occupato

successivamente da un elettrone ancora piugrave esterno nellrsquoatomo emettendo unrsquo altra

riga dello spettro caratteristico Le righe originate dal livello vuoto nella shell K

sono chiamate righe 119870120572 119870120573 119870120574helliphellipe corrispondono alle transizioni LrarrK MrarrK

NrarrK hellipLa transizione Kα da origine alla riga ad energia piugrave alta negli spettri X

Fu il fisico H Moseley che tra il 1913 e 1914 stabiligrave nei suoi primi esperimenti per le

linee 119870120572 che

La radice quadrata della frequenza delle linee 119922120630 egrave direttamente proporzionale

al ndegatomico Z

120584119870119894

2 = 119862119894(119885 minus 120590119870) 119894 = 120572 120573 120574 hellip (34)

Dove Ci egrave una costante indipende da Z e 120590119870 rende conto dello schermaggio

dellrsquoelettrone K rimasto

45

1 lt 120590119870 lt 2

La stessa regola egrave estendibile alle righe della serie L dovendo perograve sostituire una

costante 120590119871 di schermaggio maggiore

74 lt 120590119871 lt 94

Figura 44 Il diagramma di Moseley di 120642120784

su Z per le linee Kα[1]

La (44) fu subito generalizzata da Moseley considerando la formula di Bohr per i

livelli energetici di atomi ad un elettrone che si muovono perograve in un potenziale

colombiano di carica 119885 minus 120590

120584119898119899 = 119877 infin 119885 minus 120590 2 1

1198982 minus1

1198992 119898 lt 119899 (35)

dove m n sono i numeri quantici principali delle shell di arrivo e partenza

rispettivamente e R infin egrave la costante di Rydberg avendo usando lrsquoapprossimazione

di massa nucleare infinita

119877 infin =119898

4120587ℏ3

1198902

4120587ℇ0

2

(36)

In realtagrave non esiste una sola linea Kα Kβo Lα Lβhellip

Lrsquointerazione spin-orbita separa i livelli energetici delle shell (tranne la shell K)

Nella shell L gli elettroni con ℓ = 0 hanno lrsquoenergia di legame piugrave grande quelli

con ℓ = 1 e 119895 = 1 2 piugrave bassa e quelli con ℓ = 1 e 119895 = 3 2 ancora piugrave bassa

Questi tre livelli sono chiamati LI LII e LIII La separazione in energia egrave grande

abbastanza da poter essere agevolmente evidenziata negli spettri essendo

46

proporzionale a 119885 minus 120590119870 4come mostra la formula di struttura fine per

lrsquointerazione spin-orbita

ℓ 119904119890 119895 = ℓ + 1 2

Δ119864 =1198981198882 119885minus120590119870 120572 4

41198993ℓ ℓ+1 2 times (37)

minusℓ minus 1 119904119890 119895 = ℓ minus 1 2

Con

120572 =1198902

4120587휀0ℏ119888 (38)

costante di struttura fine

Potremo dunque osservare fra le altre le righe Kα1 e Kα2 che corrispondono alle

transizioni LIII rarrK e LII rarrK rispettivamente Il seguente schema mostra i due

gruppi (K e L) di transizioni principali

Figura 45Schema (non in scala) delle principali transizioni X permesse[1]

Le transizioni saranno regolate dalle regole di selezione Δℓ = plusmn1 Δj = 0 plusmn1

Per esempio le righe Kα1 e Kα2 del Tungsteno hanno

1205821198701205721 = 0214Å 1198641198701205721 = 579119896119890119881

1205821198701205722 = 0209Å 1198641198701205722 = 593119896119890119881

Ersquo molto utile per gli usi pratici in cui il materiale egrave coinvolto mostrare uno spettro

di un tubo a raggi X con anodo di Tungsteno

47

Figura 46Spettro dei raggi X prodotti da un tubo RX con anodo di Tungsteno a 80 kV[2]

Si notano oltre la radiazione continua di bremstrahlung e i due picchi Kα1 e Kα2 anche i due picchi Lα e Lβ che sono molto meno energetici di quelli K ma anche

molto piugrave probabili

312 La sezione drsquourto di assorbimento

Una volta che si ha a disposizione una sorgente di raggi X essi possono essere usati

per ionizzare lrsquoatomo attraverso lrsquoeffetto fotoelettrico Ovvero i raggi X stessi

possono essere usati a posto degli elettroni per produrre a loro volta radiazione X

dalla sostanza irraggiata I fotoni di adeguata energia dunque possono determinare

eccitazione o dare luogo alla rimozione di elettroni ove abbiano energie sufficienti a

vincere lrsquoenergia di legame della shell La sezione drsquourto 120590 di questo processo egrave

espressa in buona approssimazione dalla formula della sezione drsquourto per atomi

idrogenoidi

120590 =16 2120587

312057281198855

1198981198882

ℏ120596

7 2

11988602 (39)

1205720 = 0529177Å (raggio di Bohr)

anche se lrsquoapprossimazione di dipolo con la quale egrave stata ldquocostruitardquo egrave sempre

meno congrua allrsquoaumentare dellrsquoenergia dei fotoni La sezione drsquourto diminuisce

dolcemente allrsquoaumentare della frequenza de fotoni come ℏ120596 minus7 2 fino a che non

si raggiunge un energia sufficiente per espellere un elettrone dalle shell piugrave interne

A questo punto la sezione drsquourto ha un brusco aumento siamo in presenza del

cosiddetto ldquoabsorption edgesrdquo (soglie di assorbimento) Simili picchi si

incontrano ogni qual volta si raggiungono energie sufficienti a strappare elettroni in

shell via via piugrave profonde

48

Figura 47Andamento del coefficiente di assorbimento di massa del piombo in funzione di 120640 e E

La figura 6 mostra il coefficiente di assorbimento di massa che ha lrsquoandamento del

tutto analogo a 120590 Dunque la scelta di opportuni valori della tensione del tubo a

raggi X determina le energie del fascio dei fotoni prodotti incidenti su un materiale

e quindi la possibilitagrave che si verifichino i processi di assorbimento in esame Queste

considerazioni fanno parte delle attivitagrave preparatorie e delle impostazioni

preliminari allrsquoanalisi ED-XRF

313 Il sistema XRF in uso nel dipartimento di Fisica di

Camerino

Nel laboratorio XAS (X-ray Absorption Spectroscopy) del dipartimento di fisica

dellrsquouniversitagrave di Camerino opera un apparato per analisi ED-XRF il cui nucleo egrave

il sistema rivelatore (XR-100CR) amplificatore e alimentatore (PC2CR)

convertitore analogico-digitale+scheda multicanale(MCA 8000A) prodotto

dalla AMPTEK INC [5]

49

Figura 48Schema dei collegamenti dellapparato rivelatore-analizzatore[5]

Alcune caratteristiche del rivelatoreXR-100CR

Tipo di sensore Si-PIN(Fotodiodo di silicio a tre strati drogati P e N

separati da uno stato ad alta resistivitagrave quasi Intrinseco)

Dimensioni del sensore 24mmtimes28mm(7mm2)

Spessore del Silicio 300μm

Risoluzione in energia FWHM11 220eV

(misurata sulla riga a 59 keV del 55Fe)

Finestra del rivelatore Berillio spessore 25μm

La risoluzione in energia egrave il grado di precisione del picco delle righe rivelate piugrave ha un valore basso e piugrave la riga saragrave stretta e dunque piugrave discriminata in energia dalle altre

Le curve di efficienza e di trasmissione

Ersquo interessantissimo analizzare il comportamento dei componenti principali del

rivelatore cioegrave il sensore vero e proprio Si-PIN e la finestra di Berillio al variare

dellrsquoenergia dei fotoni In generale infatti il comportamento di un sensore o di un

materiale a basso assorbimento di raggi X varia a seconda dellrsquoenergia delle

radiazioni elettromagnetiche con cui interagiscono dando luogo a fenomeni di

filtraggio

11 FWHM Full Width Half Maximum egrave la larghezza della riga a metagrave della sua altezza Piugrave questo parametro egrave piccolo migliore saragrave la risoluzione

50

Figura 49Trasmissione di raggi X attraverso la finestra di Berillio[5]

Ersquo necessario isolare sotto vuoto il sensore dato che lo si fa lavorare a bassa

temperatura (ndash30 ndash40 degC) Si sceglie il Berillio come finestra dato che egrave il materiale

che minimizza lrsquoassorbimento di raggi X Come si vede sopra 6keV lrsquoefficacia del

conteggio si avvicina al 100

Vediamo ora la curva di trasmissione (percentuale dei fotoni che interagiscono

fotoelettricamente sul totale) del sensore SiPIN

Figura 50Efficienza del rivelamento del sensore di Si [5]

Il grafico seguente tenendo conto di entrambi gli andamenti di cui sopra mostra

lrsquoefficienza intrinseca di rivelazione a ldquopiena energiardquo cioegrave ldquola probabilitagrave che

un fotone X entrato nel sensore depositi tutta la sua energia per effetto

fotoelettricordquo

Curva del

rivelatore del

laboratorio di

Camerino

51

Figura 51Efficienza intrinseca () di rivelazione a piena energia[5]

In sostanza la finestra di Berillio e il sensore Si-PIN consentono la rivelazione di

elementi la cui energia di emissione caratteristica sia compresa tra 1-2keV e 50-

60keV circa a basse energie lrsquoimpedimento egrave la finestra di Berillio a quelle alte egrave il

rivelatore (scritte in inglese ai bordi del grafico) Nella figura sopra sono mostrati i

riferimenti delle linee Kα di diversi elementi mancano tutti gli altri tipi di righe che

ovviamente consentono di individuare atomi diversi da quelli menzionati dal

grafico o che il grafico mette in una zona di scarsissima efficienza Risulta chiaro

allora che lrsquoassorbimento della finestra di Berillio alle basse energie unitamente alla

bassa ldquoresa di fluorescenzardquo degli elementi leggeri fa si che la tecnica XRF non trovi

applicazione per elementi a basso numero atomico (Zle10)

52

32 I raggi ultravioletti Lrsquoosservazione in

fluorescenza UV

In generale la fluorescenza egrave la proprietagrave di alcune sostanze solide liquide e

aeriformi per la quale allorchegrave sono colpite da una radiazione riemettono quasi

istantaneamente (ritardo di 10minus8s) altre radiazioni la cui lunghezza drsquoonda

dipende da quella della radiazione eccitante e dalla natura della sostanza Ersquo

sinonimo di luminescenza

Ci occuperemo in questa parte il fenomeno della fluorescenza indotta da raggi

UV approfondendone la genesi fisica

321 Il fenomeno della fluorescenza UV nelle molecole

Lo stato energetico di una molecola egrave descritto da tre parametri quantici il grado di

eccitazione elettronico il grado di eccitazione vibrazionale e il grado di eccitazione

rotazionale Quello energeticamente piugrave importante egrave quello elettronico (poi quello

vibrazionale) e una molecola puograve o meno coinvolgerlo nelle transizioni da uno

stato energetico allrsquoaltro Ci possono essere cioegrave transizioni puramente rotazionali

transizioni roto-vibrazionali (in cui cambia lo stato vibrazionale) e infine

transizioni tra stati elettronici diversi

La fluorescenza UV egrave un fenomeno di questo tipo in cui la molecola assorbe

radiazione ultravioletta questo provoca una eccitazione elettronica e il processo di diseccitazione avviene in maniera tale che la radiazione emessa egrave di

minore energia ricadendo nel visibile Ersquo utile ora illustrare una proprietagrave che le molecole hanno e che chiarisce meglio il

fenomeno fisico il principio di Franck-Condon

Questo principio afferma che il processo con cui gli elettroni passano da uno

stato energetico allrsquoaltro egrave talmente rapido rispetto al moto dei nuclei che

possiamo considerare questi ultimi (e quindi la loro distanza relativa che saragrave

indicata con R) come fermi nelle eccitazioni-diseccitazioni elettroniche

La conseguenza pratica di questo principio egrave che nei grafici in cui si evidenziano

questi processi la freccia che va da uno stato quantico allrsquoaltro possiamo

disegnarla verticale

Dunque il processo della fluorescenza UV si sviluppa cosigrave dapprima

rispettando il principio di Franck-Condon una transizione di assorbimento fa

passare la molecola da uno stato elettronico ad uno stato vibrazionale di un altro

stato elettronico di energia superiore A questo punto la molecola puograve perdere

energia vibrazionale interagendo con molecole vicine (decadimento termico) e

raggiungere lo stato vibrazionale piugrave basso 119959prime = 120782 dello stato elettronico

53

eccitato Come risultato la radiazione emessa durante la diseccitazione finale

ha una frequenza piugrave bassa e ricadragrave nel visibile

Figura 52 Fenomeno della fluorescenza[1]

33 La radiazione infrarossa La riflettografia IR

Lrsquointerazione energia-materia di strati pittorici con la radiazione del vicino infrarosso cioegrave la banda dello spettro che va dallrsquoestremo visibile rosso fino a una

lunghezza drsquoonda di circa 3μm puograve dar luogo a fenomeni ottici ben diversi da quelli

osservabili in luce visibile

Figura 53Lo spettro della radiazione infrarossa

54

Lrsquoassorbimento la diffusione interna (scattering) e la riflettanza12 possono

assumere valori molto diversi con una conseguente dello strato pittorico a vista

In generale ad un aumento della lunghezza drsquoonda(fino a 120582 cong 22120583119898 )

corrisponde una diminuzione del fenomeno di scattering cioegrave una diminuzione del

potere coprente e quindi un aumento della trasparenza dello strato pittorico

331 Lrsquointerazione della radiazione infrarossa con i mezzi

torbidi

Parliamo di mezzo torbido quando piccole ( 10minus3 divide 1 μm) particelle sono

disperse in una matrice (il mezzo che ldquoospitardquo le particelle) trasparente e omogenea

che puograve essere gassosa liquida o solida Esempi di questo tipo di sistemi sono la

nebbia il fumo le pitture i colloidi liquidi e le soluzioni solide(come i vetri

colorati)

Il comportamento della radiazione infrarossa con questi sistemi egrave

intrinsecamente lo stesso di quello della luce visibile Esso egrave governato da

interazioni come la riflessione la rifrazione la dispersione la diffusione e nel caso di

specifiche sostanze colorate assorbimento (di determinate lunghezze drsquoonda)

La diffusione e lrsquoassorbimento sono fattori determinanti per la

trasmittanza13 di questi sistemi Per esempio il potere coprente di uno strato di

pittura bianca (non considerando lo spessore) egrave dovuto essenzialmente alla

diffusione mentre in uno strato di pittura blu di Prussia14 il fattore dominante egrave

lrsquoassorbimento specifico

La diffusione puograve essere descritta quantitativamente dagli specifici

coefficienti di diffusione delle particelle disperse attraverso la teoria di Kubelka-Munk

Questi coefficienti dipendono dalla lunghezza drsquoonda della radiazione incidente

dalla geometria delle particelle (forma e diametro) e dalla differenza degli indici di

rifrazione del pigmento(particelle) e mezzo(matrice)

In generale per uno strato di pittura bianca (volendo focalizzare il discorso

solo sulla diffusione) possiamo dire che diventa piugrave trasparente

al crescere della lunghezza drsquoonda della radiazione incidente

al diminuire dello spessore dello strato

al diminuire del numero di particelle nello strato(concentrazione

pigmentovolume)

al diminuire della differenza degli indici di rifrazione tra pigmento e

mezzo(legante)

Concludiamo questo paragrafo col dire che nella maggior parte dei casi il massimo

della trasmittanza di un pigmento egrave nel vicino infrarosso tra 18μm e 22μm

12 Riflettanza Il rapporto tra la radiazione retro diffusa e quella inviata 13Trasmittanza Per una superficie investita da una radiazione acustica o ottica il rapporto tra lrsquointensitagrave della radiazione trasmessa entro il corpo e lrsquointensitagrave della radiazione incidente 14blu di Prussia Ferrocianuro ferrico Fe4[Fe(CN)6]3 scoperto casualmente a Berlino nel 1704 Anche chiamato blu di Berlino

55

superando poi questa soglia per le matrici (di origine organica) comincia a

diventare prevalente lrsquoassorbimento della radiazione facendo diventare lo strato

pittorico meno trasparente e il contrasto15 diminuisce

332 Una trattazione matematica del fenomeno

In riflettografia infrarossa si fa spesso riferimento ad una trattazione matematica[2]

(dovuta a Kubelka e Munk) che pur semplificando molto la situazione rispetto alla

realtagrave ha il pregio di essere intuitiva e di identificare la grandezze fondamentali in

gioco Essa ci porteragrave ad esprimere matematicamente la riflettanza di uno strato

pittorico solamente in funzione di coefficienti caratteristici dello strato stesso e

non piugrave in funzione della profonditagrave di penetrazione nello strato pittorico

Nellrsquoambito di questa teoria un dipinto egrave schematicamente descritto come uno

strato di colore (si pensa al colore come un pigmento disperso in un leganteil mezzo)

che ricopre una preparazione di fondo (costituita quasi sempre da una mescola di

gesso e colla animale o da biacca16 ) e sul quale egrave stato tracciato il disegno preparatorio

(fatto con carboncino grafite o punta metallica )

Le proprietagrave ottiche delle parti in questione e del sistema vengono considerate

in questo modo

Il legante viene considerato perfettamente trasparente

Il pigmento egrave considerato in grado di diffondere la radiazione che incide

normalmente

Si considera solo la diffusione che allrsquointerno dello strato si propaga ortogonalmente

ad esso in avanti o allrsquoindietro

La riflessione speculare non viene considerata

La lunghezza drsquoonda della radiazione egrave molto maggiore del diametro medio dei granuli di

pigmento

La radiazione proveniente dalla sorgente IR giunge sulla superficie del dipinto e

penetra in parte al di sotto di essa

Supponiamo che la radiazione non assorbita si propaghi lungo lrsquoasse x e

parte di essa venga diffusa ma solo nella direzione opposta si considera cioegrave

solo la retrodiffusione

Con 119868 119909 si indica il flusso di radiazione proveniente dalla sorgente

Con 119869 119909 si indica il flusso di radiazione retrodiffusa verso il rivelatore

Sia K il coefficiente di assorbimento della radiazione nello strato

Sia S il coefficiente di diffusione della radiazione nello strato

Accade che attraversando lo spessore 119889119909 lrsquointensitagrave 119868 119909 varia a causa

dellrsquoassorbimento della diffusione si considereragrave dunque per 119868 119909 anche il

contributo di 119869 119909 Un ragionamento analogo vale anche per il flusso 119869 119909

15 Contrasto In rifletto grafia per lrsquoindividuazione di linee scure su fondo bianco egrave definito come il rapporto tra la riflettenza della sostanza scura e la riflettanza del fondo bianco 16 Biacca Anche detta ldquobianco di piombordquo egrave un carbonato basico del piombo2PbCO3ndashPb(OH)2

56

In formule

119889119868 119909 = 119870 + 119878 119868 119909 119889119909 minus 119878 119869 119909 119889119909

(316)

119889 119869 119909 = minus(119870 + 119878)119869 119909 119889119909 + 119878 119868 119909 119889119909

Le equazioni cosigrave ricavate costituiscono il sistema di Kubelka-Munk in forma

differenziale

Figura 54Propagazione della radiazione diretta e retrodiffusa secondo lo schema di Kubelka-Munk

In riflettografia si definisce in linea di principio per ogni livello di profonditagrave della

superficie pittorica la riflettanza 119877 119909 come

119877 119909 =119869 119909

119868 119909 (317)

Derivando rispetto a x la (316) e sostituendo nel risultato ottenuto le (315) si ha

per 119877 119909 lrsquoequazione differenziale

119889119877 119909

119889119909= 1198781198772 119909 minus 2(119870 + 119878)119877 119909 + 119878 (318)

Ponendo 119883 = 119909 minus 1199090 1198770 = 119877 1199090 119886 =119870+119878

119878 119887 = 1198862 minus 1 si ha la soluzione

cercata per la riflettanza

119877(119883) =1+ 1198770 119887 coth 119887119878119883 minus119886

119886+119887 coth 119887119878119883 minus1198770 (319)

57

Mettiamoci ora nelle condizione di sapere come diventa 119877(119883) se si ha a che fare con

grandi spessori basta calcolarne il limite per 119883 rarr infin sapendo che coth 119909 =119890119909+119890minus119909

119890119909minus119890minus119909 si ha

119877infin = lim119883rarrinfin 119877(119883) =1+1198770(119887minus119886)

119886+119887minus1198770=

119870

119878+ 1 minus

119870

119878

2

+ 2119870

119878 (320)

Si vede chiaramente cosigrave che 119877infin dipende solamente dal rapporto 119870 119878 che egrave proprio

di ogni pigmento

Lrsquoandamento di 119877infin egrave quello visualizzato qui sotto

Figura 55 Andamento di 119929infin in funzione di KS

Naturalmente fare il limite per 119883 rarr infin ha solamente un senso matematico Nella

realtagrave si puograve misurare la riflettanza dei pigmenti con uno spettrofotometro e si

riscontra che giagrave con spessori di qualche millimetro crsquoegrave una buonissima

corrispondenza con lrsquoandamento di 119877infin

Dunque la trattazione di Kubelka-Munk che afferma con la (320) che per

119883 rarr infin la riflettanza non dipende piugrave dallo spessore dello strato ha un effettivo

riscontro con la realtagrave dove nella maggior parte dei casi si opera su spessori di 12

mm

Dalla (320) con pochi passaggi matematici ci si ricava 119870 119878 in funzione di 119877infin 119870

119878=

119877infin minus1 2

2119877infin (321)

Possiamo ora introdurre una nuova grandezza fondamentale in riflettografia il

contrasto

119862 =119877119887 119909

119877119908 119909 (322)

dove 119877119887 119909 e 119877119908 119909 sono rispettivamente la riflettanza di una linea ldquonerardquo del

disegno preparatorio e quella della superficie ldquobiancardquo del fondo e x rappresenta lo

spessore di pigmento soprastante Da come egrave definito ci si auspica sempre che C

abbia un valore prossimo a 0

Dal contrasto in linea di principio puograve essere ricavato lo spessore di

oscuramento 119883119889 = 119909119889 minus 1199090 definito come il minimo spessore di un dato pigmento in

grado di rendere completamente invisibile a una determinata strumentazione il disegno

58

preparatorio sottostante Esso puograve essere interpretato anche come un indice della

qualitagrave di un apparato per riflettografia

Vediamo ora come sia possibile ricavarsi Xd

Sia Cl il contrasto limite ossia il minimo contrasto rilevabile da un determinato

sensore dalla definizione di C Cl =119877119887 119883119889

119877119908 119883119889

Tenendo presente la (319) ponendo in essa 119910 = 119887 coth(119887119878119883119889) e sostituendo in Cl

si ottiene

1199102 ClR0w minus R0b + 119910 1 minus Cl R0bR0w minus 1 +

+Cl(a minus R0b)(1 minus aR0w ) + (a minus R0w )(aR0b minus 1) = 0 (323)

che egrave unrsquoequazione di secondo grado in y

Dunque conoscendo la riflettanza del fondo R0w la riflettanza del materiale usato per

il disegno preparatorio R0b la 119877infin del colore che ricopre il fondo e il suo coefficiente di diffusione

si puograve ricavare la y da cui trovare poi Xd con la formula

119883119889 =coth minus1 119910 119887

119887119878 (324)

333 La fotocamera CCD CHROMA C3 1600E

La facoltagrave di scienze dellrsquouniversitagrave di Camerino ha a disposizione per le

acquisizioni di immagini nel campo dei beni culturali una fotocamera digitale [10]

con sensore a stato solido CCD (Carge Coupled Device) CHROMA C3 1600E

prodotta dalla DTA

Figura 56 Fotocamera digitale CCD CHROMA C3 1600E

Cuore di questa apparecchiatura egrave il sensore per immagini CCD KAF1602(E)

prodotto dalla Kodak[9]

Figura 57Sensore per immagini CCD Kodak KAF-1602(E)

59

Alcune caratteristiche del CCD

Numero di pixel 1536(H)x1024(V)

(Circa 16MPixel di definizione)

Dimensioni del pixel 9x9 μm2

Dimensioni sensore 138x92 mm2

(corrisponde ad un rapporto 32)

FWC 105elettr

(Full Well Capacity Parametro indicante il massimo numero di elettroni

immagazzinabili in ogni pixel Ersquo da questa caratteristica che dipende sia

lrsquointensitagrave del segnale che del rumore Ersquo comunque auspicabile avere un

FWC piugrave alto possibile anche ge500000 cosigrave da poter lavorare anche su

immagini in cui ci sono zone illuminate diversamente evitando che su

quelle illuminate fortemente si crei sovraesposizione)

DC (misurata a 25degC) 20 elettr(pixel∙secondo)

(Dark Current Ersquo il numero di elettroni generato termicamente in ogni

pixel anche se non egrave esposto a radiazione ldquohellipcorrente di buiohelliprdquo Puograve essere

sottratta via software e bisogna tenerne conto soprattutto nelle acquisizioni

a lunga esposizione Con il raffreddamento termoelettrico di tipo Peltier17

puograve essere ridotta di molto)

Figura 58 Andamento della Dark Current a seconda della temperatura del CCD

QE 40 50 60

(Quantum Efficiency Misurata a tre diverse lunghezze drsquoonda 450nm

550nm 650nm Ersquo uno dei parametri piugrave importanti per valutare la qualitagrave di

un sensore Definito come il numero di elettroni di segnale creati per ogni

fotone incidente)

17 Peltier Jean Charles Athanase Fisico francese (Ham[Somme]1785-Parigi1845) Nel 1834 sccoprigrave lrsquoeffetto termoelettrico che da lui prese il nome

60

DR 74dB

(Dinamic Range Dipende dal rapporto tra la quantitagrave massima di elettroni

utilizzabili e il noise floor 119899119890~ cioegrave massimo numero di elettroni del rumore

di fondo per pixel Piugrave precisamente 119863119877 = 20 log10 119865119882119862 119899119890~ con

119899119890~ =15 elettroni)

La risposta spettrale del sensore quella che prima si egrave solo accennata in maniera

frazionata come QE egrave senza dubbio il parametro fondamentale In riflettografia

infrarossa per esempio si auspica che questo parametro sia alto attorno a 1ndash2 μm

Figura 59 Risposta spettrale QE del sensore KAF-1602 (E)

I filtri a disposizione

Ci sono 7 filtri a disposizione [10] per i vari tipi di acquisizioni di immagini

Tre filtri passa banda nel visibile RGB

Figura 60 Curve di trasmittanza dei tre filtri RGB

In realtagrave la curva di trasmissione dei filtri Blu e Verde aumenta nella regione

dellrsquoinfrarosso per questo motivo si egrave dotati di un filtro IR-Cut (taglia infrarosso)

da porre di fronte allrsquoobbiettivo

Filtro passa banda nellrsquoinfrarosso

Presenta due ldquopicchirdquo attorno a 500nm pari a circa 1-2 di trasmittanza

61

Figura 61 Curve di trasmittanza nel visibile e nel vicino infrarosso del filtro passa banda IR

Filtro passa banda nellrsquoultravioletto

Centrato sui 340 nm e con una ampiezza di banda al 50 della sua trasmittanza

massima FWHM pari a 85 nm

Filtro passa alto nellrsquoinfrarosso

Ha la lunghezza drsquoonda di cut-off (50 della sua trasmittanza max tmax) a 780 nm

A 680nm si ha 001 tmax a 850 nm si ha 95 tmax a 900 si ha 99 tmax

Figura 62 Ricostruzione dai dati dello spettro in trasmittanza dei due filtri passa banda UV e passa alto IR (Il tmax egrave arbitrario e sono stati posti uguali per praticitagrave di descrizione)

Filtro taglia Infrarossi

E lrsquounico filtro che egrave posto fuori dalla fotocamera essendo montato sullrsquoobbiettivo e

ha un diametro di 50mm (gli altri 25mm)

A parte dunque lrsquoultimo filtro IR-cut gli altri sono posizionati su una ruota

porta filtri posta allrsquointerno del corpo macchina e azionabile via software

62

Figura 63 Immagine indicativa di una ruota porta filtri per fotocamere CHROMA

Con questa apparecchiatura egrave possibile effettuare oltre la riflettografia infrarossa

anche lrsquoesame in tricromia in falso colore usando il filtri passa banda IR verde e

rosso

34 La tecnica FT-IR

Con lrsquoacronimo FT-IR che sta per Fourier Transform-Infra Red (spectroscopy) si

indica quella tecnica che permette il riconoscimento delle sostanze che

compongono un campione attraverso un esame spettroscopico eseguito in luce

infrarossa In questo caso perograve il risultato finale che consiste in un spettro di

assorbimento della radiazione nel dominio delle frequenze (cioegrave dove sullrsquoascissa

del grafico ci sono le frequenze) saragrave frutto di una trasformata di Fourier di un

altro grafico chiamato interferogramma nel dominio dei tempi

341 Eccitazioni vibrazionali delle molecole

Come mai egrave proprio la radiazione infrarossa la piugrave adatta a stimolare transizioni di

tipo vibrazionale nei nuclei di una molecola

Si puograve rispondere a questa domanda anche con delle considerazioni legate alla fisica

classica se consideriamo che gli elettroni sono legati alla molecola con una forza F con la stessa

forza i nuclei saranno legati tra loro a formare la molecola Approssimando questa forza a

una di tipo armonico (massa-molla) possiamo dire che la pulsazione del moto

elettronico egrave 120596119890 = 119896 119898 mentre la pulsazione del moto nucleare egrave 120596119873 = 119896 119872

con m massa dellrsquoelettrone M massa del nucleo e k costante elastica della F

Il rapporto tra lrsquo energia vibrazionale e quella elettronica saragrave allora dato da

119864119907

119864119890=

ℏ120596119873

ℏ120596119890cong

119898

119872 (322)

Essendo 119898

119872 compreso nel range 10minus3 divide 10minus5 possiamo affermare che le energie di

eccitazione vibrazionali sono qualche centinaio di volte piugrave piccole di quelle

63

elettroniche Essendo questrsquoultime dellrsquoordine di qualche eV lo spettro di

assorbimento-emissione vibrazionale cadragrave nel vicino e medio infrarosso

Figura 64 Collocazione spettrale delle vibrazioni molecolari

Si possono esprimere le frequenze 120642 in cm-1 (omettendo di moltiplicare per c

velocitagrave della luce) dato che se 119888 = 120582120584 allora 120584 = 119888120582

Si egrave giagrave parlato nel paragrafo 2 di questo capitolo dei livelli energetici

vibrazionali

Figura 65Schema energetico di una molecola biatomica e livelli vibrazionali[12]

Le transizioni di cui ci occupiamo qui naturalmente non coinvolgono livelli

elettronici ma solo passaggi da uno stato roto-vibrazionale ad una altro Infatti

oltre alle energie elettroniche e vibrazionali esistono pure le energie rotazionali che

sono dellrsquoordine 10minus3 divide 10minus5 volte piugrave piccole di quelle elettroniche e 10minus3 2 divide

10minus5 2 volte piugrave piccole di quelle vibrazionali cioegrave circa 10minus3eV

Per comprendere meglio quello che succede consideriamo le molecole

biatomiche per queste se sono nello stato Λ = 0(Λ numero quantico del momento

angolare elettronico lungo lrsquoasse molecolare senza spin) vale la regola di selezione

Δ119869 = plusmn1 dove J egrave il numero quantico rotazionale collegato con il momento

angolare totale lungo lrsquoasse molecolare

Le transizioni permesse passando da 119907 = 0 a 119907 = 1sono riportate nello schema qui

sotto

64

Figura 66Livelli energetici di una molecola biatomica e transizioni permesse da v=0 a v=1[1]

Con R si indicano tutte le transizioni con Δ119869 = +1 con P quelle con Δ119869 = minus1

chiamate poi branche R e P e il numero tra parentesi egrave il J iniziale

A titolo di esempio riportiamo lo spettro di assorbimento della molecola HCl

Figura 67Spettro di assorbimento di HCl [1]

Da notare la mancanza del gap centrale data la proibizione di Δ119869 = 0

Tutti gli esami spettroscopici in assorbimento avranno questo aspetto

342 I modi di vibrazione e i gruppi funzionali I

fingerprint

Le molecole possono presentare diversi modi di vibrazione ciascuno responsabile

di un particolare assorbimento in una determinata regione dello spettro

Si distinguono vibrazioni ldquostetchingrdquo o di valenza (variazione della distanza di

legame)

Figura 68 Esempio di modi di vibrazione di valenza[12]

e vibrazioni ldquobendingrdquo o di deformazione (variazione dellrsquoangolo di legame)

65

Figura 69Esempio di modi di vibrazione di deformazione[12]

Come si vede dalle immagini possiamo pensare la vibrazione dellrsquointera molecola come

combinazione di vibrazioni di ogni coppia di atomi o comunque di ogni sua singola parte piugrave

semplice In chimica questi ldquopezzi di molecolardquo sono detti gruppi funzionali cioegrave

gruppi di atomi che mostrano particolari e costanti proprietagrave chimico fisiche Saragrave grazie alla

peculiaritagrave della lunghezza drsquoonda assorbita da queste parti che si potragrave riconoscere

la molecola presente nel campione

Solitamente 120642119959119938119949 gt 120642119941119942119943 dunque troveremo i gap di assorbimento delle

vibrazioni di valenza nella parte sinistra dello spettro (4000-1500 cm-1) dove ci

sono i valori dei numeri drsquoonda piugrave alti zona dei gruppi funzionali mentre la zona

dello spettro a minore energia egrave occupata dalle vibrazioni di deformazione da quelle di valenza a

piugrave bassa energia e da quelle di combinazione(i due tipi insieme) saragrave soprattutto questa

combinazione di tipi di eccitazioni vibrazionali nella parte destra dello spettro

(1500-700 cm-1) che costituiragrave lrsquoimpronta digitale the fingerprint della molecola

Molecole diverse ma con lo stesso tipo di gruppi funzionali (per quelle organiche)

saranno riconosciute grazie a questa zona

Figura 70 Spettrogrammi IR di due CHETONI simili ciclo-esanone(sopra)e ciclo-pentone(sotto)

riconoscibili dalle diversitagrave nella zona fingerprint[12]

66

343 Lrsquouso dellrsquointerferometria La FT-IR

Le misure di tipo spettroscopico nellrsquoinfrarosso (considerando solo le tecniche a

doppio raggio che permettono il confronto tra il raggio di riferimento e quello del

campione fornendo cosigrave lo spettrogramma della trasmittanza ) si possono fare

essenzialmente in due modi in modo dispersivo con la selezione continua di lunghezza

drsquoonda o con il metodo interferometrico

Per gli spettrometri di tipo dispersivo egrave difficile conciliare risoluzione spettrale ed

efficienza di misurazione questi sistemi si basano infatti su reticoli a riflessione mossi

molto lentamente da meccaniche di precisione per selezionare lunghezza drsquoonda

dopo lunghezza drsquoonda e generare cosigrave uno spettro infrarosso continuo

Figura 71 Schema di funzionamento di uno spettrometro a dispersione[7]

In sintesi questo tipo di spettrometri funzionano cosigrave si formano due raggi uno dei

quali passando per il campione contiene le informazioni cercate lrsquoaltro fa da

riferimento Il chopper consente alternativamente lrsquoarrivo dellrsquouno o dellrsquoaltro sul

reticolo che monocromatizza il segnale letto successivamente dal sensore Saragrave il

software che una volta acquisiti i segnali ne faragrave il rapporto egrave saragrave in grado di creare

lo spettrogramma

Chiaramente il reticolo lavorando in condizioni di alta risoluzione selezioneragrave

una banda di frequenze molto stretta lrsquointensitagrave del segnale saragrave minore

causando cosigrave un deterioramento del rapporto segnale-rumore Un grande miglioramento delle condizioni di lavoro e della qualitagrave dei risultati

nella spettroscopia IR egrave avvenuto quando grazie ai moderni calcolatori si egrave riusciti

a convertire un interferogramma in uno spettrogramma usando gli algoritmi

della trasformata di Fourier

Lrsquointerferogramma

Definiamolo prima nel caso di una singola frequenza

Ersquo chiamato interferogramma il segnale complessivo in funzione del tempo di due

onde alla stessa intensitagrave e lunghezza drsquoonda che interferiscono quando su una

67

delle due si crea un continuo sfasamento rispetto allrsquoaltra per esempio grazie ad

uno specchio mobile che ne allunga o ne accorcia il cammino ottico

Figura 72 Schema di principio di un spettrografo con spettro e interferogramma nel caso di una singola

frequenza[8]

Nella figura sopra per questioni di chiarezza lrsquointerferogramma egrave nel dominio delle

distanze (proporzionalitagrave diretta tra tempo e spazio percorso dallo specchio

mobile) B(120584) e I(120575) intensitagrave luminosa rispettivamente dalla sorgente e sul

rivelatore ( 120584 numero drsquoonda e 120575 spostamento dello specchio) Per I(120575) vale la

seguente formula

119868(120575) = 119861(120584) cos 2120587120575

120582 (323)

che poi inserendo per ragioni di comoditagrave matematica il numero drsquoonda 120584 = 1 120582

diventa

119868(120575) = 119861(120584) cos 2120587120584120575 (324)

Nel caso di due frequenze la situazione cambia in questo modo

Figura 73Spettri e interferogrammi di due frequenze diverse separate e poi sovrapposte[8]

Ogni frequenza compare nellrsquointerferogramma come una funzione coseno

Considerando allora una sorgente continua nellrsquoinfrarosso matematicamente

faremo un integrale per trovare lrsquoandamento di 119868(120575) cioegrave

119868(120575) = 119861(120584)infin

0cos 2120587120584120575 119889120584 (325)

Un tipico interferogramma di una sorgente incandescente per infrarosso egrave il

seguente

68

Figura 74 Inteferogramma di una tipica sorgente incandescente[8]

Notare come quando 120575 = 0 essendo tutte le funzioni coseno delle frequenze

presenti in fase 119868(120575) ha un grande picco il centerburst questa egrave una caratteristica di

tutti gli interferogrammi Allontanandosi da questa posizione la moltitudine delle

funzioni coseno cominciano a rinforzarsi o annullarsi vicendevolmente causando

una rapida diminuzione dellrsquointensitagrave in una serie di oscillazioni

La trasformata di Fourier

Lrsquointerferogramma egrave descritto matematicamente dallrsquoequazione (325) e saragrave

proprio il suo andamento intensitagrave su tempo ad essere fisicamente misurato

dal sensore dello spettrografo Comunque in spettroscopia si egrave interessati allo

spettro cioegrave a conoscere lrsquointensitagrave in funzione del numero drsquoonda Ma

conoscendo la forma matematica dellrsquointerferogramma 119816(120517) come funzione di

120517 egrave possibile calcolare il corrispondente spettro usando una tecnica

matematica conosciuta come Trasformata di Fourier Il suo uso porta alla

conoscenza dello spettro attraversolrsquointegrale

119861(120584) = 119868(120575) cos 2120587120584120575 119889120575+infin

minusinfin (326)

Ecco dunque come si agisce con la tecnica FT-IR quando si vuole ottenere lo

spettrogramma di un campione viene fatta una prima acquisizione dello

spettrogramma della sorgente chiamato anche spettrogramma di fondo(in questo

si noteranno anche gli eventuali assorbimenti dei gas presenti lungo il cammino

ottico del raggio) ed in seguito del campione Il computer penseragrave ad eseguire il loro

rapporto fornendo lo spettro in trasmittanza

69

Figura 75 Schema a blocchi della generazione di uno spettro con la tecnica FT-IR[8]

Di seguito egrave riportata la figura schematica di uno spettrometro per analisi FT-IR

Figura 76 Schema di funzionamento di uno spettrometro FT-IR[7]

I 3 vantaggi della tecnica FT-IR

Si associano a questa tecnica tre vantaggi o miglioramenti rispetto alla

spettroscopia dispersiva

Vantaggio Jaquinot o di banda passante lrsquoenergia in arrivo al rivelatore egrave

maggiore di conseguenza anche il rapporto segnaledisturbo egrave piugrave elevato

Vantaggio Felgett o di multiplex lrsquoacquisizione dei dati egrave molto piugrave rapida

(pochi secondi) Questo consente di effettuare in rapida sequenza una serie

di spettri(10-20) e di presentare alla fine la loro media diminuendo cosigrave

lrsquoerrore

Vantaggio di Connes una calibrazione delle frequenze molto stabile ed

accurata (001-01 cm-1) grazie ad un laser interno che agisce da riferimento

per ogni scansione

70

Conclusioni

In questa dissertazione si egrave voluto discutere il contributo della Fisica nel campo

delle indagini analitiche e diagnostiche nel settore dei beni culturali attraverso una

panoramica delle varie tecniche di diagnosi e recupero di unrsquoopera drsquoarte con una

particolare attenzione alla strumentazione e quindi alle tecniche che sono di fatto

operanti con successo nellrsquoambito del nostro Ateneo

Queste metodologie delle quali molte e importanti di carattere non invasivo

sono di fondamentale importanza qualora si desideri eseguire una diagnosi su

unrsquoopera per la quale lo scopo primario di intervento egrave la sua conservazione nel

tempo Se dunque nel corso di una indagine di un bene culturale si richieda la

assoluta non invasivitagrave la fisica mette a disposizione tutte le sue conoscenze nel

campo delle interazioni radiazioni-materia o particelle-materia assicurando

insieme alla salvaguardia del manufatto le risposte cercate

Anche se un bene culturale come tutte le cose non puograve che deperire nel corso

degli anni in un inarrestabile anche se lento invecchiamento i metodi per porvi

riparo e le analisi scientifiche di tipo fisico saranno senza dubbio in grado di

migliorarsi rispetto ad ora in quantitagrave qualitagrave ed efficacia

Il progresso della ricerca fisica applicata e delle tecnologie collegate fanno

sicuramente ben sperare in una conservazione duratura della Bellezza tangibile a

sicuro vantaggio delle generazioni future

71

Bibliografia [1]Bransden B amp Joachain C (1980) PHYISICS OF ATOMS AND MOLECULES

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[2]Castellano A Martini M amp Sibilia E (2002) Elementi di archeometria Milano

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fungine non piugrave vitali o di difficile caratterizzazione Roma Istituto Centrale per la

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[15]Valdregrave U Microscopia elettronica e ionica Roma Istituto Enciclopedico Treccani

[16]Boscaino G Giunta M amp Vaiana R Tessitura superficiale di manti stradali

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[18]GruppoBeniCulturali Diagnostica ottica per la conservazione CNR-INOA

[19]Enciclopedia-Delle-Scienze-Fisiche(vol IV p624) Limmagine in falso colore

Roma Istituto Enciclopedico Treccani

73

Ringraziamenti

Ringrazio Dio Padre onnipotente creatore di tutte le cose della materia e delle leggi

che la governano dellrsquouomo e della sua intelligenza che le sa scoprire

Ringrazio poi il prof Andrea Di Cicco per la sua disponibilitagrave e il dott Marco

Minicucci per il suo instancabile guidarmi con entusiasmo alla scoperta di un

mondo per me fino a poco tempo fa sconosciuto la prof Graziella Roselli per le

nozioni che mi ha fornito il dott Andrea Cittadini per le informazioni tecniche il

prof che ha fatto da lettore e tutti i docenti di Fisica che nel corso di questi

anni mi hanno preparato nello studio

Ringrazio ancora Alessandro e Antonella per il loro incoraggiamento schietto e

sincero Roberto per lo scanner e la sua generositagrave Claudio per il supporto

informatico

Ringrazio tutti gli amici che mi sono stati vicino in questi mesi e che anche solo con

un gesto o una parola mi sono stati di aiuto

Ringrazio la mia famiglia

Antonio

9

Capitolo 2 - Una panoramica sulle tecniche

fisiche

21 Tecniche spettroscopiche puntuali

Ogniqualvolta la visualizzazione grafica di un fenomeno fisico o il risultato di una

analisi sono dati in un piano cartesiano dove sullrsquoasse orizzontale egrave riportata una

grandezza fisica in indagine e sullrsquoasse verticale egrave riportata la sua intensitagrave

possiamo parlare di una analisi spettroscopica Si egrave voluto precisare aggiungendo

ldquopuntualirdquo dato che la zona di interesse dellrsquoindagine riguarda una piccolissima

parte del manufatto dellrsquoordine di 10-1mm2 per le analisi XRF a pochi mm2 per la

spettroscopia in riflettenza

211 La tecnica XRF

La tecnica XRF della quale in questo capitolo si vuole dare solo una presentazione

generale essendo approfondita nel prossimo consente di individuare gli elementi

chimici costitutivi di un campione grazie allrsquoanalisi della radiazione X da esso emessa (la

cosiddetta fluorescenza X caratteristica) in seguito ad eccitazione atomica con

opportuna energia

Figura 1 Disegno semplificativo del fenomeno della fluorescenza X

In generale si sa infatti che le energie degli elettroni nei diversi livelli atomici sono

caratteristiche di ciascuna specie atomica dunque anche le differenze tra di esse le

energie dei fotoni X emessi sono caratteristiche della specie atomica da cui

provengono Dunque la rivelazione e la classificazione delle energie X permette

di identificare (e se occorre quantificare) i differenti elementi del campione bersaglio del fascio Con lrsquoacronimo XRF che sta per X- Ray Fluorescence si

indica lrsquoinsieme di quelle tecniche analitiche che sfruttano questo fenomeno fisico

Da rimarcare che con le tecniche XRF si fanno analisi elementali cioegrave i risultati di

queste analisi forniscono la presenza o meno di elementi chimici saragrave lrsquooperatore che

10

ne dedurragrave il tipo di composti presenti conoscendone la struttura chimica Le

analisi XRF sono assolutamente non distruttive non richiedono alcun tipo di

preparazione del campione possono operare ldquoin siturdquo e non alterano in nessun modo

il materiale analizzato

La risposta radiativa del campione illuminato dal fascio di raggi X puograve essere

rivelata secondo due differenti modalitagrave

a dispersione di lunghezza drsquoonda WD-XRF (Wave Dispersive-XRF)

a dispersione di energia ED-XRF ( Energy Dispersive-XRF)

Nel primo caso si ha una maggiore sensibilitagrave ma non egrave possibile costruire

apparecchi portatili Infatti per separare le lunghezze drsquoonda della radiazione

emessa egrave necessario ricorrere ad un monocromatore accoppiato poi ad un rivelatore

posizionabile con precisione ad angoli variabili e lrsquoeccellente risoluzione in

lunghezza drsquoonda ottenibile con questo sistema dipende dalla distanza fra il

sistema di monocromatizzazione e il rivelatore Ersquo chiaro dunque che solo in un

laboratorio ad hoc si puograve affrontare una misura nella modalitagrave WD-XRF

Nel secondo caso invece la radiazione di fluorescenza viene raccolta ad

angolo fisso da un rivelatore a stato solido raffreddato termoelettricamente che

permette di rilevare in funzione dellrsquoenergia gli elementi presenti nel campione

Questa disposizione sperimentale unita allrsquoutilizzo di tubi radiogeni di piccole

dimensioni per generare il fascio incidente e ad una elettronica compatta per il

trattamento del segnale (amplificatore convertitore analogico-digitale analizzatore

multicanale computer portatile) ha il pregio di possedere una buona trasportabilitagrave Da

tutto ciograve e dalla relativa economicitagrave del sistema le analisi ED-XRF sono di gran

lunga le piugrave usate fra le analisi non distruttive nelle applicazioni archeometriche in

particolare quelle che riguardano i beni culturali

Figura 2 Schema esemplificativo dellapparecchiatura per analisi EDXRF[2]

Nello schema lrsquo ADC(Analogical to Digital Converter) egrave il dispositivo che effettua

la conversione del segnale da analogico a digitale e lrsquo MCA (Multi Channel

Analyzer) egrave il cosiddetto analizzatore multicanale necessario per classificare in

energia gli impulsi trattati attraverso lrsquoamplificatore e trasmetterli al PC

Nel settore dei beni culturali la fluorescenza X trova il suo principale campo di applicazione nello studio dei pigmenti usati nei dipinti su tela su tavola o

negli affreschi nella composizione delle ceramiche e la colorazione dei vetri Per

11

molti problemi egrave sufficiente un analisi qualitativa per esempio nellrsquoidentificazione

di un pigmento per altri egrave necessario un analisi semiquantitativa cioegrave la

valutazione della concentrazione relativa di un elemento determina il colore di un

pigmento Infine alcuni problemi possono essere risolti solo tramite un analisi

quantitativa come nei manufatti metallici antichi (privi di ossidazione) in cui egrave

necessario conoscere la concentrazione dei diversi metalli preziosi sia per

attribuire il titolo (se di moneta si tratta) sia per uno studio delle antiche tecniche

di fusione

Nelle immagini che seguono un esempio di esame ED-XRF fatto su un dipinto

di Raffaello in una zona di color rosso Lrsquoevidente presenza di Hg indica con

certezza che quel rosso egrave Cinabro ( a base di Solfuro di Mercurio HgS) e i due picchi

del Pb potrebbero voler indicare il Rosso di Piombo (Pb3O4) o semplicemente potrebbe

indicare il fondo di preparazione costituito da biacca(carbonato basico del Piombo)

Figura 3 Incoronazione della Vergine Raffaello1504Olio su tavola 170x117 m Pinacoteca di Brera Milano A destra spettro ED-XRF della zona evidenziata

12

La tecnica PIXE

Si puograve indurre fluorescenza X in un materiale anche bombardandolo con particelle

cariche Con lrsquoacronimo PIXE che sta per Proton Induced X-ray Emission si indica

quella tecnica che per provocare la fluorescenza X fa uso di protoni accelerati con

un energia tipica 1divide4 MeV

Figura 4Possibili tecniche IBA In alto in rosso la tecnica PIXE

Questo tipo di procedura fa parte della famiglia delle analisi che va sotto il nome di

IBA Ion Beam Analysis (figura sopra) in cui bombardando il campione con delle

particelle cariche se ne puograve capire la composizione studiano le emissioni radiative

caratteristiche e i prodotti di interazioni nucleari Tutte queste tecniche dunque

sono basate sullrsquoinduzione di una trasmutazione atomica o nucleare che da luogo ad

emissione di energia sotto forma di raggi X raggi elettroni particelle α e cosigrave via

Citiamo anche le tecniche PIGE (Proton Induced Gamma-ray Emission)

genericamente le NRA (Nuclear Reaction Analysis) RBS (Rutherford Back

Scattering)

Tornando alla tecnica PIXE rispetto allrsquouso dei raggi X offre il vantaggio di

poter

focalizzare meglio il fascio (da pochi mm2 a pochi μm2) migliorando la

risoluzione spaziale

variare lo spessore dello strato di campione esaminato agendo

sullrsquoenergia del fascio

Rispetto poi al modo di indurre raggi X ottenuti con lrsquouso di elettroni la PIXE offre

il grande vantaggio di non avere una cosigrave grande radiazione di fondo

(breemstrahlung)

Nelle figure sotto egrave mostrato il diverso comportamento dinamico tra elettroni (20

keV) e protoni (2 MeV) dotati quindi approssimativamente della stessa velocitagrave in

una matrice di Rame e spettri X di apatite2 ottenuti con gli stessi protoni ed

2 Apatite Minerale Fosfato di Fluoro e Calcio in cristalli generalmente incolori

13

elettroni Come si vede usando elettroni vengono coperte e cancellate le righe di

raggi X caratteristici relative a elementi di minore concentrazione che sono

evidenti invece nello spettro prodotto dai protoni

Figura 5Traiettorie(calcolate)di elettroni a 2o keV e Protoni 2 MeV in Rame e spettri X di apatite ottenuti con queste particelle

In generale possiamo parlare di un miglioramento delle prestazioni rispetto

agli esami XRF tradizionali di 5-10 volte

I settori di utilizzo della tecnica PIXE sono pressocheacute gli stessi di quelli ED-

XRF ma data la straordinaria capacitagrave di focalizzazione egrave particolarmente adatta a

manoscritti nellrsquoesaminare la composizione degli inchiostri o nello studio delle

saldature in oggetti metallici

Figura 6 Traccia luminosa (da eccitazione dei livelli elettronici piugrave esterni degli atomi di Na) di circa 8 cm formata in aria da protoni di alcuni MeV ottenuta con una esposizione fotografica convenientemente lunga A destra esame di manoscritti di Galileo

14

212 La spettroscopia in riflettanza

La spettroscopia in riflettanza o spettrofotometria egrave la tecnica di indagine ottica

basata sulla misura del fattore di riflettanza spettrale 119877(120582) di una superficie

colorata spesso un dipinto in funzione della lunghezza drsquoonda della radiazione

incidente Il parametro riflettanza spettrale 119877(120582) egrave definito generalmente come il

rapporto tra lrsquointensitagrave della radiazione riflessa dalla superficie in modo non speculare (per

diffusione) e lrsquointensitagrave della radiazione incidente alle diverse lunghezze drsquoonda

Nel calcolo di 119877(120582) il fatto che si faccia il rapporto tra IRD(120582)e I0(120582) egrave a

garanzia del fatto che le misure su un dato pigmento non dipendano dalla sorgente

usata(comunque sempre un porsquo diversa da laboratorio a laboratorio) Per non

ldquoescludere poi nessuna delle 120582 dalla misurardquo come intensitagrave incidente si considereragrave

uno spettro di riferimento standard il cosiddetto spettro del bianco registrato su una

sostanza3 la cui superficie sia (idealmente) totalmente riflettente quindi fornisca

come risposta esclusivamente lo spettro di emissione della sorgente Si tiene conto

anche del disturbo dellrsquoemissione del corpo nero D(120582)

119877(120582) =119868119877119863 120582 minusD(120582)

1198680 120582 minusD(120582)times 100 (21)

Figura 7Intensitagrave incidente diffusa e riflessa specularmente su una superficie pittorica

Una misura spettrofotometrica egrave di solito rappresentata da una curva che descrive

lrsquoandamento di 119877(120582) in funzione di 120582 e si estende in genere dalla regione dellrsquoinfrarosso

allrsquoultravioletto in modo da migliorare la caratterizzazione la cosiddetta firma

spettrale del materiale in esame

Le applicazioni della spettrometria sono quelle legate al riconoscimento delle

sostanze quali pigmenti organici o inorganici prodotti di degrado su materiali

lapidei(tipicamente solfati ossalati e nitrati) agenti coloranti nei vetri

Nella figura che segue si mostrano gli spettrogrammi di tre colori nella tonalitagrave

del verde- blu Il verde di Malachite (carbonato basico del Rame)blu oltremare (silicato

3 Una sostanza che ha queste caratteristiche egrave il Solfato di Bario BaSO4 che nel visibile ha una riflettenza vicina al 100

15

di Na e Al con inclusioni di solfuri e solfati) e verde di Atacamite (cloruro basico di

Rame)

Figura 8 Spettri in riflettanza di Malachite blu oltremare e Atacamite

Possiamo distinguere due metodi di misura

la spettroscopia per immagini

la spettroscopia a contatto Nel primo caso si riprende un dipinto a diverse lunghezze drsquoonda Impiegando una

fotocamera fornita di una serie di filtri intercambiabili di banda passante di circa

10nm e disponendo di un numero adeguato di filtri egrave possibile ottenere una serie di

immagini alle corrispondenti lunghezze drsquoonda sufficientemente numerose cosigrave da

avere in pratica la curva di riflettanza spettrale su un intero dipinto

Nella spettroscopia a contatto si puograve inviare sul punto di misura 1-2 mm2 o

una radiazione monocromatica proveniente ad esempio da un reticolo di

diffrazione facendo poi variare con continuitagrave 120582 o lrsquointero spettro della radiazione

bianca raccogliendo poi lrsquointensitagrave diffusa che saragrave scomposta ed elaborata dallo

spettrometro

Nella procedura ldquoa contattordquo un ruolo determinante hanno le fibre ottiche

come mezzo preferenziale per far viaggiare la radiazione dato il loro bassissimo

coefficiente di assorbimento Si parleragrave allora di FORS (Fibre Optics Reflectance

Spectroscopy) Di seguito verranno descritti due modi di applicazione di questa

tecnologia

FORS ad angolo fisso

Con FORS ad angolo fisso si intende quella tecnica in cui la radiazione di riflettanza

del campione egrave raccolta ad una direzione fissata a priori dalla geometria di

costruzione della sonda (probe) La sonda puograve contenere sia la fibra di raccolta della

radiazione diffusa sia la fibra che porta la radiazione primaria

Figura 9 Vari tipi di sonde per FORS Nellordine 0deg0deg - 2x45deg0deg - 3x45deg0deg

16

Ad esempio per chiarire il loro modo drsquouso nella sonda con geometria 2x45deg0deg le

due fibre esterne portano lrsquoilluminazione mentre quella centrale (a 0deg) raccoglie la

luce diffusa evitando la riflettanza speculare

Con queste sonde si ha anche la possibilitagrave di raccogliere la radiazione riflessa

specularmente sonda 0deg0deg ottenendo una riflettanza diversa da quella definita

sopra che non tiene conto solo della parte di radiazione assorbita

Si usa questo tipo di sonda quando si ritiene che la superficie non presenti

irregolaritagrave tali da far supporre differenti intensitagrave diffuse a seconda dellrsquoangolo

FORS con sfera integratrice

Quando si vuole considerare tutta la radiazione diffusa ad ogni angolo attorno al punto

irraggiato si fa uso della sfera integratrice Con questo nome si indica una specie

di ldquocapsulardquo da appoggiare sul punto di misura che oltre a irraggiare egrave in grado

grazie alla geometria costruttiva delle pareti speculari interne di convogliare tutta

la radiazione diffusa al punto di misura

La figura che segue mostra il principio costruttivo di una sfera integratrice

Figura 10 Principio costruttivo di una sfera integratrice

17

22 Tecniche di elaborazione di immagine

multispettrale

Tutte queste tecniche offrono una serie di eccezionali possibilitagrave egrave come se si

riuscisse ad ampliare la capacitagrave di visione dellrsquoocchio umano Si egrave cosigrave in grado

di poter vedere sotto la superficie pittorica per osservare il disegno preparatorio di

un quadro oppure vedere le prime stesure di colore Risalteranno chiaramente gli

interventi di restauro succedutisi nel corso degli anni Si potranno riconoscere i

diversi pigmenti osservando lo ldquospostamento cromaticordquo che la selezione di

determinate lunghezze drsquoonda causa allrsquoimmagine

Ersquo utile riproporre allrsquoinizio di questo paragrafo lo spettro elettromagnetico

nelle sue varie parti

Figura 11Spettro elettromagnetico[4]

221 La riflettografia infrarossa

La riflettografia infrarossa della quale in questo capitolo si vuole dare solo una

presentazione generale essendo approfondita nel prossimo egrave quella tecnica

analitica ottica non distruttiva usata per lrsquoanalisi delle di superfici dipinte che

rende possibile la visualizzazione degli strati sottostanti al film pittorico

permeabile alla radiazione nel vicino infrarosso (08120583119898 le 120582 le 3120583119898)

Tale radiazione riesce generalmente ad attraversare i materiali che costituiscono il film pittorico e viene riflessa e diffusa dagli strati ad esso

sottostanti Dallrsquoacquisizione della radiazione riflessa si puograve ricostruire la cosiddetta

immagine riflettografica ( o riflettogramma ) del dipinto della quale uno dei

particolari piugrave importanti egrave il disegno preparatorio Esso risulteragrave piugrave visibile se

eseguito con materiali che assorbono lrsquoinfrarosso ( punta metallica carboncino

grafite) depositati su una base preparatoria che invece lo riflette fortemente (per

esempio gesso con colla animale)

18

Figura 12Comportamento schematico della radiazione incidente su uno strato pittorico

Un sistema per riflettografia egrave generalmente composto da una o piugrave sorgenti di

radiazione IR (lampade alogene) e da un dispositivo per registrare immagini

nellrsquoinfrarosso Il riflettogramma dellrsquooggetto egrave solitamente visualizzato mediante

un monitor e registrato in forma di immagine digitale mediante un calcolatore

Per quanto riguarda le sorgenti si porragrave particolare attenzione alla disposizione

delle lampade in modo tale da minimizzare le riflessioni speculari della superficie (spesso

lucida ) del dipinto e allo stesso tempo far si che questa sia illuminata nel modo piugrave

uniforme possibile

I dispositivi di registrazione dellrsquoimmagine

Un paragrafo a parte meritano i diversi dispositivi che nel corso dellrsquoevoluzione di

questa tecnica si sono succeduti

Fotocamera con pellicola Fu ovviamente il primo sistema in attesa dello

sviluppo dellrsquoelettronica Si adoperavano pellicole particolarmente sensibili

nellrsquoinfrarosso montate su fotocamere con filtri e obbiettivi speciali

Telecamera con tubo Vidicon Ersquo un tubo di ripresa di immagini simile a

quelli utilizzati per le riprese televisive (prima dei sensori a stato solido ) ma ha il

massimo di sensibilitagrave proprio tra 07μm e 2μm Esso sfrutta le proprietagrave

fotoconduttive (cioegrave di aumentare la conducibilitagrave elettrica se irraggiati da fotoni )

che certi materiali hanno Lrsquoimmagine egrave trasformata in segnale televisivo grazie al

fatto che il ldquopennello elettronicordquo incontra maggiore o minore resistenza elettrica a

seconda dellrsquointensitagrave dellrsquoimmagine stessa Ersquo il materiale fotosensibile (Solfuro di

Piombo PbS) che crea questa modulazione di corrente che verragrave poi trasformata in

segnale televisivo La risoluzione spaziale di solito egrave scarsa rispetto ai sistemi venuti

in seguito (circa 300times300 pixel) presenta problemi di distorsione di immagine e

richiede un irraggiamento forte dei dipinti causando un non gradito riscaldamento

data la poca sensibilitagrave

19

Figura 13 Schema di un tubo Vidicon

Fotocamera con CCD Ancora un sistema di ripresa a standard televisivo che

sfrutta un sensore CCD (Charge Coupled Device ) simile a quelli montati sulle

telecamere di uso comune Questo sensore allo stato solido contiene un grande

numero di sottoelementi fotosensibili chiamati fotositi disposti in una matrice La

risoluzione spaziale del riflettogramma che si otterragrave dipende dal numero dei

fotositi che il sensore contiene Hanno il pregio rispetto al Vidicon della

robustezza e delle dimensioni ridotte di praticamente assente distorsione ottica e

una risposta in funzione dellrsquointensitagrave di illuminazione lineare per la quasi totalitagrave

della loro dinamica

Spesso perograve la loro sensibilitagrave spettrale limitata a circa 13μm ne consente un uso

efficace solo in particolari casi e cioegrave in quelle zone dei dipinti dove sono presenti

pigmenti per esempio le lacche che risultano trasparenti giagrave a lunghezze drsquoonda

cosigrave corte

Scanner Lrsquoultima frontiera per lrsquoacquisizione dellrsquoimmagine riflettografica egrave

costituita dagli scanner Si intende per scanner un dispositivo costituito da due

traslazioni meccaniche di precisione montate ortogonalmente in modo da poter

esplorare punto per punto una superficie pittorica Su uno dei due carrelli di

traslazione egrave montata la cosiddetta testa ottica che si compone della parte di ripresa

cioegrave un singolo fotodiodo o in alcuni casi un array lineare di fotodiodi (risposta

spettrale maggiore del CCD ) della parte di illuminazione (lampade alogene ) e di un

dispositivo per lrsquoautofocus I pregi di questo sistema sono maggiore sensibilitagrave

spettrale del CCD assenza di distorsioni ottiche e elevata definizione

Unici difetti possono essere considerati la poca praticitagrave data la mole della

macchina e lrsquoattentissimo rimontaggio richiesto la lentezza del processo

Per quanto riguarda i campi di applicazione oltre alla presenza di un disegno

preparatorio il riflettogramma di un opera egrave in grado di svelare la presenza di

stesure pittoriche nascoste da ulteriori strati di colore ( applicati per vari motivi )

la presenza di impronte digitali (se evidenziate da tracce di polvere contenente

carbone) o manifestare lrsquoandamento delle pennellate Questo metodo di indagine

puograve essere applicato indifferentemente a dipinti su tavola o su tela a disegni e

20

talvolta ad affreschi fornendo preziose informazioni a storici dellrsquoarte e

restauratori

Nelle immagini che seguono lo stesso particolare di un dipinto ripreso in

riflettografia IR con tre strumenti diversi Il miglioramento della visibilitagrave del

disegno preparatorio (che questa volta svela un pentimento del pittore) egrave evidente

Figura 14 Marcello Fogolino SFrancesco riceve le stimmate Pinacoteca civica di Vicenza Immagine nel

visibile

Figura 15Confronto dello stesso particolare evidenziato nella foto sopra tra fotocamera con rivelatore al silicio tubo Vidicon(PbS) e fotocamera con rivelatore di Tellurio di Cadmio e Mercurio(MCT)

21

222 La Fluorescenza UV

La tecnica basata sullrsquoosservazione della fluorescenza da luce ultravioletta

approfondita anche nel prossimo capitolo trova largo impiego come metodo di

indagine diagnostica nel campo dei beni culturali Si sfrutta il fatto che quando un

opera generalmente un dipinto o manoscritti viene irraggiata con radiazione di

lunghezza drsquoonda compresa nella regione dellrsquoultravioletto (400nmge120582ge2-3nm) tale

radiazione viene in parte riflessa e in parte assorbita dagli strati superficiali

dellrsquoopera

Parte dellrsquoenergia assorbita viene quindi emessa nuovamente per fluorescenza

sotto forma di radiazione visibile che verragrave registrata con tecniche opportune

Lrsquoapparato per eseguire una analisi di un dipinto in fluorescenza UV egrave costituito da

una o due sorgenti di luce UV (lampade di Wood) e da un sistema di acquisizione delle

immagini fotocamera o telecamera CCD anche se egrave sempre possibile una semplice

indagine a occhio nudo contemporanea allrsquoirraggiamento

Le lampade sono poste in modo da formare un angolo di 45deg rispetto al dipinto in

modo da minimizzare la riflessione speculare e la fotocamera o il sensore CCD

frontalmente allrsquoopera

Lrsquouso di una macchina fotografica con pellicole ad alta sensibilitagrave (nel

visibile) prevede una volta eliminata la parte della radiazione Uva riflessa con ldquofiltri

barrierardquo tempi di acquisizione (e quindi di esposizione dellrsquoopera e degli

operatori) lunghi dellrsquoordine dei qualche minuto con conseguente problema della

cosiddetta deriva cromatica della pellicola e necessitagrave del completo oscuramento

dellrsquoambiente di misura

Lrsquouso della telecamera con CCD offre numerosi vantaggi Data la maggiore

sensibilitagrave rispetto alla pellicola i tempi di acquisizione si riducono moltissimo

potendo infatti usare la sorgente UV in modalitagrave flash (circa 20ms) con

conseguente minore grado di irraggiamento dellrsquoopera Grazie a dei filtri

lrsquoimmagine finale saragrave il risultato della sovrapposizione di varie acquisizioni

ognuna centrata in una zona spettrale fino a coprire tutto lo spettro visibile Ciograve

permetteragrave una migliore caratterizzazione dei materiali lungo tutto lo spettro

Notevoli poi i vantaggi legati allrsquouso del formato digitale oltre ad una piugrave

pratica conservazione dei dati crsquoegrave la possibilitagrave di ripeter la stessa acquisizione piugrave

volte al fine di migliorare il rapporto segnale rumore e diminuire lrsquoerrore da

fluttuazione di scarica della lampada Inoltre si puograve via software eliminare lrsquoeffetto

della luce ambiente potendo acquisire la stessa immagine con e senza flash UV

Per le applicazioni pratiche la fluorescenza UV egrave adattissima per la

visualizzazione delle vernici trasparenti messe a protezione dello strato pittorico

vero e proprio essendo sostanze resinose molto sensibili alla fluorescenza UV Ersquo

utile poi per differenziare e localizzare materiali che apparirebbero

indistinguibili nello spettro visibile (quelli della stessa classe cromatica ma di

diversa composizione chimica ) per lrsquoidentificazione dei materiali in base al

colore caratteristico della fluorescenza e per individuare ritocchi ridipinture e

22

parti rifatte grazie alla mai perfettamente uguale composizione chimica di

successivi interventi

Nelle immagini che seguono egrave evidente come i restauri fatti zone piugrave scure

seguendo linee dritte sono dovuti ad un cedimento dello strato pittorico proprio in

prossimitagrave dei punti di contatto tra le tavole della struttura del quadro Il colore

scuro rispetto alle zone non restaurate testimonia la mancanza o la diversitagrave della

vernice protettrice

Figura 16Dipinto in luce visibile senza e con fluorescenza UV

23

223 La tricromia in falso colore

Questa tecnica di analisi consente di differenziare zone di stesure pittoriche

che ad occhio nudo hanno la stessa resa cromatica e dunque appaiono

indistinguibili facendo ldquodiventare visibilerdquo anche la radiazione del vicino infrarosso

la quale egrave poi in grado di generare falsi colori diversi nelle zone prima viste come

uguali

Si puograve sfruttare allora il fatto che pigmenti aventi diversa natura chimica

appariranno nellrsquoimmagine a falsi colori ben differenziati se hanno un diverso comportamento spettrale (diversa riflettanza) nellrsquoinfrarosso

Nella pratica si agisce acquisendo lrsquoimmagine in esame escludendo la

componente di luce BLU e aggiungendo la componente nel vicino infrarosso

alle due componenti fondamentali rosso e verde

Figura 17Schema di principio della tecnica in falso colore

Dobbiamo perograve comunque ricreare una immagine adatta alla visione umana

la quale in luce diurna si basa sullrsquoassorbimento di radiazione visibile da parte dei

cosiddetti CONI presenti sulla retina Di questi ne esistono di tre tipi ognuno

specializzato nellrsquoassorbire una parte dello spettro i colori rossi i colori verdi e i

colori blu

Figura 18 Curve di assorbimento spettrale relative ai tre tipi di coni presenti nella retina

Dunque una volta ottenute le immagini nelle tre bande vicino IR rosso e verde

si procederagrave alla loro riconversione rispettivamente nel rosso verde e blu e

ricomposizione ottenendo una immagine dai colori falsati( da cui falso colore )

Questo vale naturalmente indipendentemente dalla tecnica usata per

acquisirle Anche nella tricromia in falso colore infatti come nella riflettografia IR

si possono usare (con i loro pregi e difetti di cui sopra al paragrafo 221) vari modi

24

per acquisire lrsquoimmagine la pellicola fotografica il tubo vidicon e la telecamera

CCD attualmente quella piugrave usata

Nella prossima figura egrave visualizzato il procedimento con cui due verdi

apparentemente uguali appaiono in falso colore blu (il verde rame) e magenta (il verde

di cobalto) dato che il primo assorbe lrsquoinfrarosso mentre lrsquoaltro lo riflette

Figura 19Esempio (per una pellicola) di restituzione in falso colore di due verdi apparentemente uguali

Un altro esempio notevole egrave dato dai due blu azzurrite e lapislazzuli restituiti in falso

colore il primo appare con un colore molto scuro mentre il secondo che non

assorbe lrsquoinfrarosso appare con una fortissima componente rossa

La realizzazione digitale (CCD) di immagini in falso colore egrave ottenuta con

piugrave acquisizioni della stessa immagine a diverse bande spettrali anteponendo

allrsquoottica di ripresa i filtri passa banda per registrare le tre componenti Le tre

immagini cosigrave ottenute vengono restituite nella classica terna RGB (Red-Green-

Blue) in un monitor a colori dove in tempo reale si osserveragrave lrsquoimmagine in falso

colore

Questa tecnica egrave utilizzata dal restauratore o dallo storico dellrsquoarte per

individuare sul dipinto zone che hanno subito restauri postumi ma dei quali

non avendone la documentazione non egrave possibile sapere dove e come si egrave intervenuto Per

essi di solito si egrave raggiunto un grado di accordo cromatico fra la zona restaurata e

zona originale tale da rendere invisibile ldquola riparazionerdquo effettuata empiricamente

dunque quasi sempre con pigmenti chimicamente diversi dallrsquooriginale

Nelle immagini seguenti[19] risulta evidente la differente risposta cromatica di

alcuni pigmenti In particolare la veste di S Pietro che nel visibile risulta azzurra

nel falso colore vira in magenta (risposta tipica dellrsquoazzurro oltremare) e il cinabro

che costituisce la parte rossa del manto (visibile) diventa giallo in falso colore Una

simile inversione avviene anche per il pigmento usato per la veste del personaggio in

25

secondo piano (lacca rossa) ma data la risposta cromatica diversa nellrsquoinfrarosso

diventa in falso colore un giallo piugrave intenso

Figura 20 Lorenzo Monaco Incoronazione della Vergine (particolare)Immagine nel visibile e in tricromia in falso colore

23 Tecniche ottiche per la forma

La conoscenza e la forma di un oggetto artistico sia esso un reperto archeologico

un monumento un dipinto o un affresco e dunque dalle piugrave svariate forme e

dimensioni rappresenta un elemento importante per il suo studio e la sua

conservazione La caratterizzazione della forma costituisce infatti un prezioso

contributo a studi di tipo storico-artistico alla determinazione dello stato di

conservazione dellrsquoopera e al progetto e realizzazione di interventi di restauro

Oltre a ciograve mediante la misura della forma di un oggetto ripetuta in tempi

successivi egrave possibile ottenere informazioni sulle sue deformazioni ed eliminarne le

cause (condizioni microclimatiche stress meccanici hellip)

Si possono suddividere essenzialmente le procedure per lrsquoacquisizione della

forma in due categorie quelle che adoperano la luce anche laser ma senza utilizzarne la

coerenza4 le tecniche in luce incoerente e altre invece che sfruttano proprio le

proprietagrave di coerenza della luce laser che chiameremo tecniche in luce coerente

4 Coerenza Sono coerenti due o piugrave onde di ugual frequenza in cui la differenza di fase fra esse egrave costante

26

231 Tecniche in luce incoerente

Sono diverse le tecniche di questo tipo che vengono usate nellrsquoambito dei beni

culturali Citiamo la fotogrammetria (basata sul principio della triangolazione ottica5)

che acquisendo una coppia stereoscopica di immagini dellrsquooggetto egrave in grado di

restituire un modello 3D La proiezione di luce strutturata che consiste nel

proiettare sullrsquooggetto dei codici luminosi di vario tipo (fitti reticoli figure di

interferenzahellip) e risalire alla forma dellrsquooggetto interpretando la loro deformazione

usando algoritmi basati sulla triangolazione La profilometria laser che

ricostruisce la forma il piugrave delle volte di statue analizzando le linee di contorno

che una lamina di luce laser mette in evidenza sullrsquooggetto Lo scanner laser a tempo

di volo usato soprattutto per il rilievo 3D su grandi scale spaziali riesce nella

mappatura tridimensionale rilevando le coordinate angolari e il tempo di

percorrenza di impulsi laser

231a Il laser scanner a tempo di volo (TOF)

Ersquo praticamente un sistema radar (onda inviata riflessa e captata) che impiega una

sorgente laser impulsata Il principio su cui si fonda la misura della distanza egrave il

seguente conoscendo il tempo t impiegato dallrsquoimpulso laser a percorrere la

distanza sorgente-punto di misura-rivelatore (posto vicino alla sorgente laser) detto

tempo di volo TOF (Time Of Flight) egrave possibile risalire alla distanza grazie alla

formula 119863 = 119888

119899times 119905 2 dove c egrave la velocitagrave della luce e n egrave lrsquoindice di rifrazione

dellrsquoaria

Figura 21Principio di funzionamento di un laser scanner TOF

Facendo poi corrispondere ad ogni misura di distanza le coordinate angolari

azimutale e zenitale si ha per ogni punto di scansione la tripletta di coordinate che

identifica un punto nello spazio

5 Triangolazione ottica Usata per risolvere completamente un triangolo avendo a disposizione due angoli e il lato tra essi compreso

27

Figura 22Immagine schematica di un laser scanner TOF

La precisione del sistema dipende da vari fattori come la capacitagrave di selezionare la

stessa posizione relativa allrsquoimpulso trasmesso e ricevuto dallrsquoaccuratezza della

conoscenza dei tempi di ritardo propri del sistema e dalla precisione del sistema

che effettua le misure dei tempi

Si egrave comunque raggiunta una altissima precisione considerando che con i

moderni strumenti si ottengono errori di pochi millimetri su distanze di

centinaia di metri con un passo di scansione angolare di pochi millesimi di

grado

Naturalmente si ha quasi sempre bisogno di effettuare piugrave scansioni della

stessa struttura per rilevare i punti che rimarrebbero in ombra con una sola

scansione

Questo strumento trova il suo campo di applicazione nella ricostruzione di

grandi ambienti interni come chiese o antiche dimore nella ricostruzione di

facciate di cattedrali o in grandi siti archeologici

Nellrsquo immagine che segue si puograve osservare il risultato ottenuto effettuando la

ricombinazione di 6 posizioni di scansione della sfinge

28

Figura 23 Immagine ottenuta da un laser scanner ricombinando 6 scansioni

231b Topografia di superfici a proiezione di linee

Questo tipo di analisi rientra nella categoria delle tecniche che sfruttano la

proiezione di luce strutturata cioegrave di codici luminosi che sono in grado di

evidenziare variazioni di livello su una superficie grazie a linee di luce

opportunamente organizzate

In quella a proiezione di linee si proietta (come fosse una diapositiva

costituita da un vetrino con deposizione metallica) il codice piugrave semplice un reticolo

di righe bianche e nere parallele Lrsquoimmagine dellrsquooggetto con le linee proiettate egrave

ripresa con una telecamera digitale il cui asse ottico forma con quello del

proiettore un certo angolo In questa immagine le linee del reticolo risultano

distorte dalla forma della superficie diventando ondulate Lrsquoentitagrave delle

distorsioni fissata la geometria del sistema egrave direttamente proporzionale alla

quota del punto considerato Infine dallrsquoanalisi dellrsquoimmagine del reticolo si risale

alla mappa topografica digitale della superficie

29

Figura 24 Schema di funzionamento(a) e principio geometrico(b)[18]

Nella figura precedente (b) si vede come la posizione delle linee cambia in

proporzione allrsquoaltezza (h) della superficie rispetto ad un ideale piano mediano di

riferimento S Conoscendo α (la fase) per ogni punto della linea proiettata si

risale alla quota (h) di quel punto

Il software di estrazione della fase opera sulla immagine ldquoliberatardquo dal

contrasto dello sfondo tramite unrsquooperazione di pulitura che sfrutta unrsquoimmagine

identica ma senza il reticolo proiettato (figura sotto)

Figura 25 Procedura per lottenimento della mappa topografica[18]

Variando la posizione mutua di proiettore telecamera e oggetto si ottengono

diverse risoluzioni spaziali e differenti estensioni della superficie di misura per

esempio aumentando lrsquoinclinazione del proiettore si raggiungono risoluzioni in

quota piugrave elevate (maggiore dinamica per α) allontanandolo dallrsquooggetto si

possono analizzare opere di grandi dimensioni a scapito perograve della risoluzione

spaziale

Nel campo della conservazione dei beni culturali questo sistema trova impiego nei

dipinti quando si vogliono verificare con precisione la deformazione il distacco o il

rigonfiamento dello strato pittorico a causa di deformazioni della struttura lignea

30

per quelli su tavola o della trama del tessuto per quelli su tela ciograve succede ad

esempio quando si procede al rifodero o alla sostituzione del telaio Si sono svolte

con successo indagini con questa tecnica anche nel caso di iscrizioni su tavola o su

parete

Nelle immagini che seguono ([17]Fontana Pampaloni amp Pezzati) croce di

Sarzana lo studio della mappa topografica egrave presentato prima con una risoluzione

in quota di 01mm per la sommitagrave della croce poi con una di 002mm per il

particolare del cartiglio6

Figura 26Croce di SarzanaMaestro GuglielmoDuomo di Sarzana Anno 1138 Tempera a uovo su legno di castagno Misure 3times210 m e mappa topografica della parte evidenziata

232 Tecniche in luce coerente

Lrsquouso di queste tecniche piugrave complesso delle precedenti egrave orientato piugrave che alla

misurazione della forma vera e propria dellrsquooggetto al rilevamento delle sue

microdeformazioni Citiamo lrsquointerferometria olografica (ologrammi su pellicola)

che si basa sulla ripresa di una immagine dellrsquooggetto effettuata con luce laser in

condizioni di interferenza lrsquointerferometria a spekle7 basata sigli stessi principi di

quella olografica ma lrsquoacquisizione dellrsquoimmagine avviene tramite una telecamera

Lrsquoolografia conoscopica che usa una telecamera nella quale tra obbiettivo e

sensore CCD ha un cristallo che separa in due parti la luce proveniente

6 CartiglioDisegno di un rotolo di carta in parte srotolato sul quale li leggono iscrizioni 7 Speckle (macchiolina) Viene chiamata cosigrave la figura punteggiata che si ottiene quando unrsquoonda coerente viene fatta passare attraverso un mazzo disordinato

31

dallrsquooggetto creando una figura di interferenza dalla quale si ricava la distanza di

ogni punto dellrsquooggetto in esame

Annoveriamo tra le tecniche in luce coerente anche una variante del sistema a

tempo di volo che sfrutta lo sfasamento tra lrsquoimpulso laser generato e registrato

ottenendo una maggiore precisione

232a Lrsquoolografia conoscopica

Con questa tecnica egrave possibile misurare con estrema precisione la distanza tra la

sonda ottica usata e per cosigrave dire ogni ldquosingolo puntordquo della superficie (non si

usa infatti quasi mai per ricostruire lrsquointero corpo dellrsquooggetto) in esame

Il principio di funzionamento egrave il seguente un laser a diodi produce un raggio

che egrave riflesso totalmente da un beam-splitter a 90deg verso il campione Parte dellrsquo onda

luminosa riflessa viene captata dallrsquoobbiettivo attraversa lo splitter (ora con

proprietagrave di trasparenza) e incontra il modulo conoscopico Questo elemento

costituito da un cristallo monoassiale8 birifrangente9 posto tra due lamine

polarizzatrici separa i raggi luminosi che vi incidono in due componenti raggio

ordinario e raggio straordinario

Questi dopo aver percorso praticamente lo stesso cammino ottico

interferiscono dando luogo a frange circolari sulla superficie del sensore CCD La

fittezza delle linee della frangia dipende dal cammino ottico dei raggi

dallrsquooggetto scansionato al sensore ecco che allora misurandola si risale alla

distanza di ogni punto dalla sonda

Figura 27Funzionamento di una sonda conosco pica[16]

8 Monoassiale Con un solo asse ottico 9 Birifrangente Con due indici di rifrangenza ortogonali fra loro

32

Elaborando dunque il segnale restituito dal CCD si risale al ldquoperiodordquo di ogni

singola frangia fatto poi corrispondere ad una distanza Poicheacute la lettura del CCD

puograve essere ripetuta con una frequenza di alcune migliaia di Hz alla stesa velocitagrave egrave

anche possibile acquisire le misure

La distanza dellrsquoobbiettivo dallrsquooggetto da esaminare puograve variare da poche

decine di mm a poche decine di centimetri a seconda delle esigenze cambiando

lrsquoobbiettivo di ripresa

Si raggiungono prestazioni eccellenti Con una distanza di lavoro di 40mm per

esempio si raggiunge una risoluzione di circa 6μm in quota e 30μm nelle

direzioni trasversali con una dinamica di profonditagrave di plusmn4mm

Una caratteristica importante di questo strumento egrave quella di poter lavorare

con un angolo di incidenza minimo di circa 5deg ciograve consente di indagare tratti di

superficie con unrsquoinclinazione fino a plusmn85deg col risultato di riuscire a fare misure

allrsquointerno di fori di diametro inferiore a 1mm con un rapporto profonditagravediametro

fino a 251

Un altro grande vantaggio dellrsquoolografia conoscopica egrave quello di superare i

vincoli pratici di stabilitagrave e sensibilitagrave alla temperatura e alle vibrazioni meccaniche

di cui soffrono gli strumenti interferometrici laser di tipo convenzionale dato

lrsquounica sorgente di luce coerente che viene separata solamente dentro il cristallo

birifrangente

Il sistema trova numerose applicazioni nel campo del restauro e della

conservazione ogniqualvolta si debbano analizzare con grande dettaglio oggetti o

parte di essi microdeformazioni su dipinti microscopiche incisioni su pietra o

rilievi su tavole usate per la litografiaecc ecc

Nelle immagini seguenti unrsquoindagine in olografia conoscopica effettuata su un

quadro di Raffaello La Madonna del cardellino Da notare i due solchi verticali nella

parte centrale del riquadro

Figura 28Madonna del cardellino Raffaello 1506 Galleria degli Uffizi e particolare (restituito in luce radente) dopo unrsquo olografia conoscopica

33

223b Lo scanner laser a misura di fase

Questa tecnica apparentemente del tutto simile a quella dello scanner laser TOF

visto nel paragrafo 231a sfrutta il fatto che un impulso laser modulato in ampiezza cambia la sua fase da quando egrave stato emesso a quando egrave rivelato dopo

la riflessione Conoscendo questo sfasamento si puograve risalire alla distanza

percorsa

Solitamente si sceglie per il laser (onda portante) una lunghezza drsquoonda di 1divide

2μm vicino infrarosso data la buona penetrabilitagrave in aria di questo tipo di onda

elettromagnetica mentre la modulazione ( in realtagrave vedremo che di modulazioni ne

occorreranno di diversi tipi) egrave fatta con lunghezze drsquoonda dellrsquoordine del metro

(onde radio)

Figura 29Schema di principio di uno scanner laser a sfasamento di modulazione di ampiezza

Matematicamente la variazione di fase Δ120601 durante tutto il tragitto 2119871 egrave data da

Δ120601 = 119899119896119898 2119871

Dove n egrave lrsquoindice di rifrazione dellrsquoaria da determinare in sede di misura a seconda delle

condizioni di temperatura pressione e umiditagrave relativa e 119896119898 egrave il vettore drsquoonda

corrispondente alla pulsazione di modulazione 120596119898 Con pochi passaggi si ottiene la

distanza cercata

119871 = Δ120601119888 2119899 120596119898

con c velocitagrave della luce

Bisogneragrave tener conto del fatto che il sensore discriminatore di fase (comparatore)

non percepisce quando 120601 ha subito delle rotazioni intere di angolo giro Per questa ragione in

realtagrave la modulazione egrave fatta con diverse frequenze (sottomultipli di un oscillatore interno

allo scanner) per ognuna delle quali si acquisisce una delle cifre della misura finale di ogni

singolo punto Questo egrave chiamato Metodo per decadi Se per esempio un punto egrave

distante dallo scanner 756342m avrograve bisogno di 6 (numero con 6 cifre) frequenze

di modulazione

34

24 Tecniche microscopiche

Lrsquoapplicazione della microscopia ottica ed elettronica nel campo dei Beni Culturali

fornisce un contributo scientifico di estremo interesse Ersquo infatti applicata per

indagini diagnostiche finalizzate al restauro passando per lrsquoanalisi del materiale

artistico di varia natura analizzando il suo stato di conservazione e anche

permettendo lrsquoindividuazione delle tecniche usate nella realizzazione dellrsquoopera

Infatti lrsquoutilizzo del microscopio ottico o elettronico a scansione permette lrsquoanalisi

approfondita relativa sia alla morfologia della superficie che alla composizione

chimica elementare di campioni di vario tipo ad elevati ingrandimenti fornendo

importanti informazioni in fase di restauro

241 La microscopia elettronica a scansione SEM

Il microscopio elettronico a scansione SEM (Scanning Electron Microscope)

fornisce informazioni sullrsquoaspetto sulla natura e sulle proprietagrave delle superfici e

degli strati sottostanti di campioni con risoluzione media di 2divide5 nm Il principio

di formazione delle immagini le quali saranno riprodotte con un effetto

tridimensionale egrave sequenziale Un fascio di elettroni (sonda) viene focheggiato

sulla superficie del preparato e fatto scorrere su esso secondo linee parallele

ravvicinate come avviene per un pennello elettronico di un tubo televisivo

Figura 30Schema di un microscopio elettronico a scansione[15]

Il diametro della sonda quando incontra la superficie del campione egrave di circa

2nm Lrsquointerazione del fascio accelerato da una differenza di potenziale che va da

poche centinaia di volt a diverse decine di kV con gli atomi del preparato da luogo a

diversi tipi di ldquoprodottirdquo ([15]Valdregrave) con ognuno dei quali si creeragrave un segnale tra

cui i piugrave importanti nelle applicazioni per i beni culturali sono

Elettroni secondari (SE) convenzionalmente definiti come gli elettroni

uscenti dal preparato con energia le50eV Provengono da una profonditagrave di

pochi nm sono prodotti dal fascio primario interagendo anelasticamente con

35

gli elettroni di valenza del campione Il segnale SE egrave il piugrave frequentemente usato

utilizzato principalmente per informazioni sulla topografia delle superfici

Lrsquoimmagine fornita appare in rilievo come se lrsquoosservatore fosse al livello del

diaframma D (vedi figura) e guardasse il campione illuminato da una

ipotetica sorgente posta in corrispondenza del rivelatore

(scintillatorefototubo)

Elettroni retrodiffusi (BSE) Back-Scattered Electrons Elettroni con energie

ge50eV che provengono dal preparato in seguito ad interazioni elastiche

principalmente con nuclei Il segnale BSE fornisce informazioni legate al

numero atomico medio della zona di provenienza (il numero di eventi di

scattering elastico cresce al crescere del numero atomico Gli elementi piugrave

pesanti saranno evidenziati da un segnale piugrave luminoso sullo schermo) alla topografia

e alla struttura cristallina del materiale attraversato

Raggi X Sono quelli della radiazione caratteristica o di bremsstrahlung

Provengono da strati piugrave profondi del campione da una sfera di raggio di

qualche μm al di sotto della sonda Il segnale X viene usato per il

riconoscere e quantificare gli elementi chimici

Elettroni Auger Ersquo un processo di autoionizzazione in cui in luogo di

radiazione X proveniente da una ricombinazione crsquoegrave unrsquoespulsione di un

elettrone

Figura 31Rappresentazione schematica nel caso di un fascio con incidenza normaledelle profonditagrave da

cui provengono i segnali SEBSEAuger(A) e raggi X[15]

Normalmente un microscopio SEM lavora con un alto vuoto al suo interno circa

10minus3Pa questo per evitare lrsquointerazione tra particelle sonda o da misurare con

lrsquoaria Un altro requisito questa volta dei campioni egrave che essi siano elettricamente

conduttivi in caso contrario si provvederagrave alla metallizzazione procedimento

tramite il quale si deposita un sottilissimo strato 1divide40 nm di metallo come ad

esempio oro carbone platino ecc

Sviluppi di questa tecnologia portano nuove e piugrave ampie possibilitagrave

nellrsquoanalizzare reperti dalla natura piugrave varia opportunitagrave utilissime nel campo dei

beni culturali

36

241a Lrsquoanalisi SEM-EDS

Parlando di analisi SEM-EDS citata anche come microanalisi EDS si fa riferimento

allrsquouso della microscopia SEM abbinata allrsquoanalisi dei raggi X caratteristici della

zona analizzata del campione che vengono prodotti per fluorescenza Lrsquoanalisi egrave

fatta in dispersione di energia da cui lrsquoacronimo Energy Dispersive Spectroscopy (of X ray)

Il rivelatore normalmente egrave a stato solido Si drogato con Li che ha bisogno di

essere raffreddato da azoto liquido o piugrave recentemente Si drogato con HgI2 per il

quale egrave sufficiente un raffreddamento termoelettrico

Nelle figure qui sotto ([13]Pasquariello Pinzari amp De Mico 2007) un esempio

di indagine SEM-EDS su una vecchia stampa fotografica della quale si voleva

verificare tra le altre cose la composizione chimica del cosiddetto sottostrato

(presenza o meno del Bario) cioegrave la parte compresa tra il supporto primario

(cartoncino) e lo strato immagine vero e proprio (alogenuro drsquoargento in gelatina)

Figura 32Esempio di analisi SEM-EDS su una foto drsquoepoca

241b Lrsquoanalisi SEM-VP

Lrsquoesigenza di esaminare campioni che non possono essere inglobati chimicamente o

metallizzati data la loro specificitagrave o talmente delicati da non poter sopportare lo

stress meccanico dovuto alla bassissima pressione di lavoro del SEM ha portato

allo sviluppo dei SEM-VP Variable Pressure cioegrave a pressione variabile I materiali

biologici per esempio costituiti da tessuti molli (cellule) e acqua perderebbero la

loro struttura ldquoevaporandordquose sottoposti a bassissime pressioni Questiper essere

osservati hanno bisogno di solito di una stabilizzazione chimica di disidratazione

o di un surgelamento prima di entrare nel SEM

37

Con la tecnica SEM-VP si puograve praticamente introdurre nella camera porta

campioni il preparato tale e quale grazie ad una pressione presente in quella parte

del microscopio di 5 o 6 ordini di grandezza superiore (10divide750 Pascal) rispetto alla

zona del cannone elettronico e della colonna (10minus3 divide 10minus4 Pascal)

Nei settore dei beni archeologico-culturali dunque in cui egrave assolutamente

proibito modificare il reperto il fatto che si possa evitare la metallizzazione egrave

fondamentale

Nelle immagini seguenti ([14]Pinzari amp Montanari 2007) si egrave riportato un

esempio di studio possibile con il microscopio SEM-VP la catalogazione di una

infestazione fungina sul dorso della copertina di libri Le misure sono state fatte con

una pressione in camera di 150Pa una tensione del fascio di 20kV ed utilizzando il

rivelatore VPSE Variable Pressure Secondary Electrons Lrsquoingrandimento della foto egrave

9800times (dati riscontrabili anche in basso nella foto SEM-VP)

Figura 33Efflorescenze sul dorso dei volumi e prelievo del micelio per mezzo del nastro adesivo

Figura 34Immagine SEM-VP del nastro adesivo utilizzato per campionare le efflorescenze fungine

38

241c Lrsquoanalisi SEM con ED-XRF

Si ha la possibilitagrave di ampliare la profonditagrave di analisi della fluorescenza X

montando sul microscopio SEM una apparecchiatura per Fluorescenza X in Dispersione

di Energia ED-XRF composta da tubo generatore di raggi X e rivelatore allo stato

solido In questo modo si aumenta la profonditagrave di indagine in quanto la capacitagrave

di penetrazione del fascio di raggi X allrsquointerno del campione puograve essere superiore

rispetto a quella scelta per formare lrsquoimmagine del pennello di elettroni

Figura 35Assemblaggio dellapparato SEM con ED-XRF[11]

Usato allrsquointerno del SEM inoltre lrsquoXRF garantisce migliori prestazioni

rispetto al suo utilizzo in aria questo per motivi legati sia alla migliore e piugrave rigida

geometria sorgente-campione-detector sia allrsquoalto vuoto realizzato allrsquointerno della

camera porta campione che evita cosigrave lrsquoassorbimento da parte dellrsquoaria dei raggi X a

bassa energia

Le immagini che seguono ([11]Ferro 2007) riguardano lo studio della

composizione chimica di una scoria metallica rinvenuta nel sito archeologico di Petra

in Giordania da notare il confronto delle due analisi spettrali EDS e ED-XRF

sovrapposte ottenute allrsquointerno del SEM Si possono ottenere con questo secondo

sistema sensibilitagrave nel rilevare gli elementi dalle 10 alle 1000 volte maggiori

Figura 36 Scoria metallica dal sito di Petra IIIdeg secolo aC

39

Figura 37 Confronto tra gli spettri in energia tra microanalisi EDS (avanti) e ED-XRF (dietro) in SEM

242 Il microscopio ottico a luce polarizzata trasmessa

Ogni qualvolta si ha la necessitagrave di esaminare un materiale che al suo interno

presenti componenti anisotrope10 il microscopio ottico a luce polarizzata permette

di individuarle Si sfrutteragrave il fatto che un campione di materiale anisotropo

possedendo due indici di rifrazione ortogonali fra loro saragrave in grado di

suddividere un fascio di luce polarizzata che lo attraversa in due nuove

componenti polarizzate oscillanti secondo la direzione degli suoi indici di

rifrazione

Il microscopio polarizzatore essenzialmente si compone di una sorgente

luminosa un filtro polarizzatore un tavolo porta campione (rotante) e un altro filtro

polarizzatore (detto analizzatore )

10 Anisotropo Si dice di un materiale che ha la capacitagrave di modificare lo stato di polarizzazione della luce che lo attraversa Chiamato anche birifrangente

40

Figura 38 Configurazione di un microscopio a luce polarizzata

Schematicamente possiamo riassumere cosigrave il percorso del raggio luminoso il filtro

polarizzatore seleziona una direzione di vibrazione per il campo E della sorgente

luminosa Il campione birifrangente ldquoscomponerdquo le direzioni di vibrazione di E in

ordinaria e straordinaria che dunque perdono la relazione di fase allrsquouscita del

campione possedendo una differenza di cammino ottico Δ119897 = Δ119899119889 con

Δ119899 = 119899119904 minus 119899119900 e d spessore del campione Quando il filtro analizzatore le

ricompone si nota una variazione dellrsquointensitagrave luminosa rispetto a quella iniziale

dovuta proprio a Δ119897

Posizionando dunque i due polarizzatori incrociati fra loro ( egrave questa infatti

una analisi ortoscopica e non ci sarebbe nessuna trasmissione di luce se non si

inserisse il materiale birifrangente) e facendo ruotare il campione attorno allrsquoasse

ottico del sistema lrsquointensitagrave dellrsquoimmagine vista varia periodicamente risultando nulla

quando le sue direzioni principali di vibrazione coincidono con quelle del

polarizzatore e dellrsquoanalizzatore (posizione di estinzione) mentre risulteragrave

massima nelle posizioni a 45deg (posizioni diagonali) Si possono cosigrave dedurre

importanti informazioni sullrsquoorganizzazione cristallina del campione in esame

Figura 39Cristallo birifrangente posto tra due polarzzatori incrociati

41

Nella prossima figura si egrave indicato con s e o i piani di oscillazione straordinari e

ordinari con P e A i piani del polarizzatore e dellrsquo analizzatore

Figura 40 Orientazione del cristallo birifrangente e relativa variazione dellintensitagrave trasmessa

Il campione egrave preparato in sezione sottile tramite taglio e abrasione fino a rendere

il campione subtrasparente (in genere 30μm di spessore) e consentire la trasmissione

della luce

Nel campo dei beni culturali questo strumento egrave ampiamente usato per analisi

petrografiche e mineralogiche di materiali lapidei naturali e artificiali In

particolare egrave possibile classificare le pietre naturali identificare le tipologie di

inerte e definire il rapporto inertelegante presente in malte intonaci e stucchi

noncheacute effettuare determinazioni sulle finiture cromatiche sul degrado e sulle

tecniche esecutive

Figura 41 Immagine al microscopio polarizzatore di un frammento di materiale lapideo riconosciuto come trachite dei Colli Euganei

42

Capitolo 3 - Le apparecchiature dellrsquoAteneo

disponibili nel campo dei beni culturali

In questo capitolo approfondiremo alcune tecniche analitiche descritte brevemente

nel capitolo 2 La scelta egrave ricaduta su alcune delle tecniche che allrsquo interno di questo

Ateneo vengono utilizzate anche per la ricerca nel campo dei beni culturali

31 I raggi X la tecnica XRF

311 La produzione di raggi X

Si definiscono convenzionalmente raggi X quella parte di radiazioni dello spettro

elettromagnetico con energia compresa tra 012 keV e 120 keV I raggi X sono il

risultato dellrsquointerazione in un tubo nel quale egrave stato realizzato un alto vuoto (

10minus6 minus 10minus7 Torr) tra materia lrsquoanodo (tipicamente come anodi vengono usati il

Tungsteno Molibdeno Rame Argentohelliphellip ) ed elettroni prodotti da un filamento

incandescente il catodo e accelerati da una opportuna differenza di potenziale con

conseguente perdita di energia da parte di questi ultimi

Figura 42Schema di principio di un generatore a raggi X[6]

I processi attraverso i quali lrsquoelettrone nellrsquourto con lrsquoanodo perde energia si

possono riassumere nei seguenti punti ([2]Castellano Martini amp Sibilia 2002)

I Lrsquoelettrone eccita lrsquoatomo ldquospostandordquo un elettrone esterno

(perdita di energia di qualche eV) Lrsquoatomo torna poi allo stato

fondamentale con emissione di radiazione nel visibile(quellrsquoorbitale

esterno si puograve chiamare ldquootticordquo)

II Lrsquoelettrone ionizza lrsquoatomo rimuovendo un elettrone esterno

(perdita di energia fino a centinaia di eV)

III Lrsquoelettrone collide con il nucleo atomico in questo caso lrsquoelettrone

orbita parzialmente intorno al nucleo e perde energia per

43

decelerazione Questrsquoultimo fenomeno egrave alla base della bremsstrahlug

parola tedesca che significa radiazione di frenamento

IV Lrsquoelettrone collide con un elettrone interno dellrsquoanodo(shell K L

Mhellip) con conseguente espulsione di questrsquoultimo(con una energia

cinetica Ec) Se WK(LM) indica lrsquoenergia di legame dellrsquoelettrone alla

shell KLMhellip lrsquoenergia richiesta per il processo egrave Ec+WK(LMhellip) Un

elettrone piugrave esterno va a sostituire quello espulso con emissione

di radiazione X la quale egrave caratteristica della sostanza colpita

La radiazione X egrave prodotta essenzialmente dai processi fisici riportati al punto III e

IV Esaminiamoli con maggior dettaglio

La ldquoradiazione biancardquo (breemstrahlung)

Una particolare attenzione merita la radiazione X prodotta dal fenomeno riportato

sopra al punto III Dunque accade che lrsquoelettrone decelera o in genere subisce una

variazione anche puramente direzionale dellrsquoaccelerazione da questa perdita di

energia scaturisce un fotone X che viene emesso a partire dalla regione dellrsquourto Il

processo di breemstrahlung egrave il piugrave importante almeno in termini di estensione dello

spettro che produce In esso lrsquoemissione di raggi X avviene con

continuitagrave(radiazione bianca) esistendo tuttavia una lunghezza drsquoonda limite

120582m al di sotto della quale non vi egrave emissione

Figura 43 Spettri continui di raggi X per alcuni valori della tensione applicata[6]

Il principio di conservazione dellrsquoenergia vieta infatti che vengano emessi fotoni con

energie maggiori di quella massima degli elettroni EM accelerati contro lrsquoanodo

data da

44

119864119872 = 119890119881 (31)

Essendo e la carica dellrsquoelettrone e V la differenza di potenziale tra il filamento

emettitore di elettroni e lrsquoanodo Questa lunghezza drsquoonda minima corrisponde ad

un processo di frenamento in cui lrsquoelettrone incidente perde tutta la sua energia in

un unico urto producendo un fotone con 120582m pari a

λm =ℎ119888

119890119881 (32)

Naturalmente questo implica che vi sia una frequenza massima ammissibile 120584M

data dallrsquoequazione

120584119872 =119864119872

ℎ (33)

Rispetto alla figura 2 una grafico che avesse in ascissa lrsquoenergia ( o la frequenza )

verrebbe ribaltato rispetto ad un asse verticale evidenziando una EM (o una 120584119872)

saragrave questa la visualizzazione piugrave frequente degli spettri X negli usi delle varie

procedure sperimentali

La radiazione caratteristica la fluorescenza dellrsquoatomo

Il processo brevemente descritto sopra al punto III egrave alla base della produzione

della radiazione X caratteristica Oltre allo spettro continuo sono presenti infatti

righe monocromatiche caratteristiche alcune delle quali particolarmente intense

Mentre lo spettro continuo egrave molto simile per tutte le sostanze con il detto limite

inferiore 120582119898 e un solo massimo di intensitagrave a circa 120582 =15120582119898 le righe

caratteristiche variano da sostanza a sostanza costituente lrsquoanodo Dunque

bombardando una sostanza con elettroni veloci alcuni atomi si ionizzano

espellendo un elettrone di una shell interna Supponiamo una mancanza di un

elettrone nella shell K in seguito a questo un elettrone di una shell piugrave alta L Mhellip

faragrave una transizione radiativa per riempire il livello libero Naturalmente questa

transizione determina un posto vuoto nel guscio L Mhellip ma questo verragrave occupato

successivamente da un elettrone ancora piugrave esterno nellrsquoatomo emettendo unrsquo altra

riga dello spettro caratteristico Le righe originate dal livello vuoto nella shell K

sono chiamate righe 119870120572 119870120573 119870120574helliphellipe corrispondono alle transizioni LrarrK MrarrK

NrarrK hellipLa transizione Kα da origine alla riga ad energia piugrave alta negli spettri X

Fu il fisico H Moseley che tra il 1913 e 1914 stabiligrave nei suoi primi esperimenti per le

linee 119870120572 che

La radice quadrata della frequenza delle linee 119922120630 egrave direttamente proporzionale

al ndegatomico Z

120584119870119894

2 = 119862119894(119885 minus 120590119870) 119894 = 120572 120573 120574 hellip (34)

Dove Ci egrave una costante indipende da Z e 120590119870 rende conto dello schermaggio

dellrsquoelettrone K rimasto

45

1 lt 120590119870 lt 2

La stessa regola egrave estendibile alle righe della serie L dovendo perograve sostituire una

costante 120590119871 di schermaggio maggiore

74 lt 120590119871 lt 94

Figura 44 Il diagramma di Moseley di 120642120784

su Z per le linee Kα[1]

La (44) fu subito generalizzata da Moseley considerando la formula di Bohr per i

livelli energetici di atomi ad un elettrone che si muovono perograve in un potenziale

colombiano di carica 119885 minus 120590

120584119898119899 = 119877 infin 119885 minus 120590 2 1

1198982 minus1

1198992 119898 lt 119899 (35)

dove m n sono i numeri quantici principali delle shell di arrivo e partenza

rispettivamente e R infin egrave la costante di Rydberg avendo usando lrsquoapprossimazione

di massa nucleare infinita

119877 infin =119898

4120587ℏ3

1198902

4120587ℇ0

2

(36)

In realtagrave non esiste una sola linea Kα Kβo Lα Lβhellip

Lrsquointerazione spin-orbita separa i livelli energetici delle shell (tranne la shell K)

Nella shell L gli elettroni con ℓ = 0 hanno lrsquoenergia di legame piugrave grande quelli

con ℓ = 1 e 119895 = 1 2 piugrave bassa e quelli con ℓ = 1 e 119895 = 3 2 ancora piugrave bassa

Questi tre livelli sono chiamati LI LII e LIII La separazione in energia egrave grande

abbastanza da poter essere agevolmente evidenziata negli spettri essendo

46

proporzionale a 119885 minus 120590119870 4come mostra la formula di struttura fine per

lrsquointerazione spin-orbita

ℓ 119904119890 119895 = ℓ + 1 2

Δ119864 =1198981198882 119885minus120590119870 120572 4

41198993ℓ ℓ+1 2 times (37)

minusℓ minus 1 119904119890 119895 = ℓ minus 1 2

Con

120572 =1198902

4120587휀0ℏ119888 (38)

costante di struttura fine

Potremo dunque osservare fra le altre le righe Kα1 e Kα2 che corrispondono alle

transizioni LIII rarrK e LII rarrK rispettivamente Il seguente schema mostra i due

gruppi (K e L) di transizioni principali

Figura 45Schema (non in scala) delle principali transizioni X permesse[1]

Le transizioni saranno regolate dalle regole di selezione Δℓ = plusmn1 Δj = 0 plusmn1

Per esempio le righe Kα1 e Kα2 del Tungsteno hanno

1205821198701205721 = 0214Å 1198641198701205721 = 579119896119890119881

1205821198701205722 = 0209Å 1198641198701205722 = 593119896119890119881

Ersquo molto utile per gli usi pratici in cui il materiale egrave coinvolto mostrare uno spettro

di un tubo a raggi X con anodo di Tungsteno

47

Figura 46Spettro dei raggi X prodotti da un tubo RX con anodo di Tungsteno a 80 kV[2]

Si notano oltre la radiazione continua di bremstrahlung e i due picchi Kα1 e Kα2 anche i due picchi Lα e Lβ che sono molto meno energetici di quelli K ma anche

molto piugrave probabili

312 La sezione drsquourto di assorbimento

Una volta che si ha a disposizione una sorgente di raggi X essi possono essere usati

per ionizzare lrsquoatomo attraverso lrsquoeffetto fotoelettrico Ovvero i raggi X stessi

possono essere usati a posto degli elettroni per produrre a loro volta radiazione X

dalla sostanza irraggiata I fotoni di adeguata energia dunque possono determinare

eccitazione o dare luogo alla rimozione di elettroni ove abbiano energie sufficienti a

vincere lrsquoenergia di legame della shell La sezione drsquourto 120590 di questo processo egrave

espressa in buona approssimazione dalla formula della sezione drsquourto per atomi

idrogenoidi

120590 =16 2120587

312057281198855

1198981198882

ℏ120596

7 2

11988602 (39)

1205720 = 0529177Å (raggio di Bohr)

anche se lrsquoapprossimazione di dipolo con la quale egrave stata ldquocostruitardquo egrave sempre

meno congrua allrsquoaumentare dellrsquoenergia dei fotoni La sezione drsquourto diminuisce

dolcemente allrsquoaumentare della frequenza de fotoni come ℏ120596 minus7 2 fino a che non

si raggiunge un energia sufficiente per espellere un elettrone dalle shell piugrave interne

A questo punto la sezione drsquourto ha un brusco aumento siamo in presenza del

cosiddetto ldquoabsorption edgesrdquo (soglie di assorbimento) Simili picchi si

incontrano ogni qual volta si raggiungono energie sufficienti a strappare elettroni in

shell via via piugrave profonde

48

Figura 47Andamento del coefficiente di assorbimento di massa del piombo in funzione di 120640 e E

La figura 6 mostra il coefficiente di assorbimento di massa che ha lrsquoandamento del

tutto analogo a 120590 Dunque la scelta di opportuni valori della tensione del tubo a

raggi X determina le energie del fascio dei fotoni prodotti incidenti su un materiale

e quindi la possibilitagrave che si verifichino i processi di assorbimento in esame Queste

considerazioni fanno parte delle attivitagrave preparatorie e delle impostazioni

preliminari allrsquoanalisi ED-XRF

313 Il sistema XRF in uso nel dipartimento di Fisica di

Camerino

Nel laboratorio XAS (X-ray Absorption Spectroscopy) del dipartimento di fisica

dellrsquouniversitagrave di Camerino opera un apparato per analisi ED-XRF il cui nucleo egrave

il sistema rivelatore (XR-100CR) amplificatore e alimentatore (PC2CR)

convertitore analogico-digitale+scheda multicanale(MCA 8000A) prodotto

dalla AMPTEK INC [5]

49

Figura 48Schema dei collegamenti dellapparato rivelatore-analizzatore[5]

Alcune caratteristiche del rivelatoreXR-100CR

Tipo di sensore Si-PIN(Fotodiodo di silicio a tre strati drogati P e N

separati da uno stato ad alta resistivitagrave quasi Intrinseco)

Dimensioni del sensore 24mmtimes28mm(7mm2)

Spessore del Silicio 300μm

Risoluzione in energia FWHM11 220eV

(misurata sulla riga a 59 keV del 55Fe)

Finestra del rivelatore Berillio spessore 25μm

La risoluzione in energia egrave il grado di precisione del picco delle righe rivelate piugrave ha un valore basso e piugrave la riga saragrave stretta e dunque piugrave discriminata in energia dalle altre

Le curve di efficienza e di trasmissione

Ersquo interessantissimo analizzare il comportamento dei componenti principali del

rivelatore cioegrave il sensore vero e proprio Si-PIN e la finestra di Berillio al variare

dellrsquoenergia dei fotoni In generale infatti il comportamento di un sensore o di un

materiale a basso assorbimento di raggi X varia a seconda dellrsquoenergia delle

radiazioni elettromagnetiche con cui interagiscono dando luogo a fenomeni di

filtraggio

11 FWHM Full Width Half Maximum egrave la larghezza della riga a metagrave della sua altezza Piugrave questo parametro egrave piccolo migliore saragrave la risoluzione

50

Figura 49Trasmissione di raggi X attraverso la finestra di Berillio[5]

Ersquo necessario isolare sotto vuoto il sensore dato che lo si fa lavorare a bassa

temperatura (ndash30 ndash40 degC) Si sceglie il Berillio come finestra dato che egrave il materiale

che minimizza lrsquoassorbimento di raggi X Come si vede sopra 6keV lrsquoefficacia del

conteggio si avvicina al 100

Vediamo ora la curva di trasmissione (percentuale dei fotoni che interagiscono

fotoelettricamente sul totale) del sensore SiPIN

Figura 50Efficienza del rivelamento del sensore di Si [5]

Il grafico seguente tenendo conto di entrambi gli andamenti di cui sopra mostra

lrsquoefficienza intrinseca di rivelazione a ldquopiena energiardquo cioegrave ldquola probabilitagrave che

un fotone X entrato nel sensore depositi tutta la sua energia per effetto

fotoelettricordquo

Curva del

rivelatore del

laboratorio di

Camerino

51

Figura 51Efficienza intrinseca () di rivelazione a piena energia[5]

In sostanza la finestra di Berillio e il sensore Si-PIN consentono la rivelazione di

elementi la cui energia di emissione caratteristica sia compresa tra 1-2keV e 50-

60keV circa a basse energie lrsquoimpedimento egrave la finestra di Berillio a quelle alte egrave il

rivelatore (scritte in inglese ai bordi del grafico) Nella figura sopra sono mostrati i

riferimenti delle linee Kα di diversi elementi mancano tutti gli altri tipi di righe che

ovviamente consentono di individuare atomi diversi da quelli menzionati dal

grafico o che il grafico mette in una zona di scarsissima efficienza Risulta chiaro

allora che lrsquoassorbimento della finestra di Berillio alle basse energie unitamente alla

bassa ldquoresa di fluorescenzardquo degli elementi leggeri fa si che la tecnica XRF non trovi

applicazione per elementi a basso numero atomico (Zle10)

52

32 I raggi ultravioletti Lrsquoosservazione in

fluorescenza UV

In generale la fluorescenza egrave la proprietagrave di alcune sostanze solide liquide e

aeriformi per la quale allorchegrave sono colpite da una radiazione riemettono quasi

istantaneamente (ritardo di 10minus8s) altre radiazioni la cui lunghezza drsquoonda

dipende da quella della radiazione eccitante e dalla natura della sostanza Ersquo

sinonimo di luminescenza

Ci occuperemo in questa parte il fenomeno della fluorescenza indotta da raggi

UV approfondendone la genesi fisica

321 Il fenomeno della fluorescenza UV nelle molecole

Lo stato energetico di una molecola egrave descritto da tre parametri quantici il grado di

eccitazione elettronico il grado di eccitazione vibrazionale e il grado di eccitazione

rotazionale Quello energeticamente piugrave importante egrave quello elettronico (poi quello

vibrazionale) e una molecola puograve o meno coinvolgerlo nelle transizioni da uno

stato energetico allrsquoaltro Ci possono essere cioegrave transizioni puramente rotazionali

transizioni roto-vibrazionali (in cui cambia lo stato vibrazionale) e infine

transizioni tra stati elettronici diversi

La fluorescenza UV egrave un fenomeno di questo tipo in cui la molecola assorbe

radiazione ultravioletta questo provoca una eccitazione elettronica e il processo di diseccitazione avviene in maniera tale che la radiazione emessa egrave di

minore energia ricadendo nel visibile Ersquo utile ora illustrare una proprietagrave che le molecole hanno e che chiarisce meglio il

fenomeno fisico il principio di Franck-Condon

Questo principio afferma che il processo con cui gli elettroni passano da uno

stato energetico allrsquoaltro egrave talmente rapido rispetto al moto dei nuclei che

possiamo considerare questi ultimi (e quindi la loro distanza relativa che saragrave

indicata con R) come fermi nelle eccitazioni-diseccitazioni elettroniche

La conseguenza pratica di questo principio egrave che nei grafici in cui si evidenziano

questi processi la freccia che va da uno stato quantico allrsquoaltro possiamo

disegnarla verticale

Dunque il processo della fluorescenza UV si sviluppa cosigrave dapprima

rispettando il principio di Franck-Condon una transizione di assorbimento fa

passare la molecola da uno stato elettronico ad uno stato vibrazionale di un altro

stato elettronico di energia superiore A questo punto la molecola puograve perdere

energia vibrazionale interagendo con molecole vicine (decadimento termico) e

raggiungere lo stato vibrazionale piugrave basso 119959prime = 120782 dello stato elettronico

53

eccitato Come risultato la radiazione emessa durante la diseccitazione finale

ha una frequenza piugrave bassa e ricadragrave nel visibile

Figura 52 Fenomeno della fluorescenza[1]

33 La radiazione infrarossa La riflettografia IR

Lrsquointerazione energia-materia di strati pittorici con la radiazione del vicino infrarosso cioegrave la banda dello spettro che va dallrsquoestremo visibile rosso fino a una

lunghezza drsquoonda di circa 3μm puograve dar luogo a fenomeni ottici ben diversi da quelli

osservabili in luce visibile

Figura 53Lo spettro della radiazione infrarossa

54

Lrsquoassorbimento la diffusione interna (scattering) e la riflettanza12 possono

assumere valori molto diversi con una conseguente dello strato pittorico a vista

In generale ad un aumento della lunghezza drsquoonda(fino a 120582 cong 22120583119898 )

corrisponde una diminuzione del fenomeno di scattering cioegrave una diminuzione del

potere coprente e quindi un aumento della trasparenza dello strato pittorico

331 Lrsquointerazione della radiazione infrarossa con i mezzi

torbidi

Parliamo di mezzo torbido quando piccole ( 10minus3 divide 1 μm) particelle sono

disperse in una matrice (il mezzo che ldquoospitardquo le particelle) trasparente e omogenea

che puograve essere gassosa liquida o solida Esempi di questo tipo di sistemi sono la

nebbia il fumo le pitture i colloidi liquidi e le soluzioni solide(come i vetri

colorati)

Il comportamento della radiazione infrarossa con questi sistemi egrave

intrinsecamente lo stesso di quello della luce visibile Esso egrave governato da

interazioni come la riflessione la rifrazione la dispersione la diffusione e nel caso di

specifiche sostanze colorate assorbimento (di determinate lunghezze drsquoonda)

La diffusione e lrsquoassorbimento sono fattori determinanti per la

trasmittanza13 di questi sistemi Per esempio il potere coprente di uno strato di

pittura bianca (non considerando lo spessore) egrave dovuto essenzialmente alla

diffusione mentre in uno strato di pittura blu di Prussia14 il fattore dominante egrave

lrsquoassorbimento specifico

La diffusione puograve essere descritta quantitativamente dagli specifici

coefficienti di diffusione delle particelle disperse attraverso la teoria di Kubelka-Munk

Questi coefficienti dipendono dalla lunghezza drsquoonda della radiazione incidente

dalla geometria delle particelle (forma e diametro) e dalla differenza degli indici di

rifrazione del pigmento(particelle) e mezzo(matrice)

In generale per uno strato di pittura bianca (volendo focalizzare il discorso

solo sulla diffusione) possiamo dire che diventa piugrave trasparente

al crescere della lunghezza drsquoonda della radiazione incidente

al diminuire dello spessore dello strato

al diminuire del numero di particelle nello strato(concentrazione

pigmentovolume)

al diminuire della differenza degli indici di rifrazione tra pigmento e

mezzo(legante)

Concludiamo questo paragrafo col dire che nella maggior parte dei casi il massimo

della trasmittanza di un pigmento egrave nel vicino infrarosso tra 18μm e 22μm

12 Riflettanza Il rapporto tra la radiazione retro diffusa e quella inviata 13Trasmittanza Per una superficie investita da una radiazione acustica o ottica il rapporto tra lrsquointensitagrave della radiazione trasmessa entro il corpo e lrsquointensitagrave della radiazione incidente 14blu di Prussia Ferrocianuro ferrico Fe4[Fe(CN)6]3 scoperto casualmente a Berlino nel 1704 Anche chiamato blu di Berlino

55

superando poi questa soglia per le matrici (di origine organica) comincia a

diventare prevalente lrsquoassorbimento della radiazione facendo diventare lo strato

pittorico meno trasparente e il contrasto15 diminuisce

332 Una trattazione matematica del fenomeno

In riflettografia infrarossa si fa spesso riferimento ad una trattazione matematica[2]

(dovuta a Kubelka e Munk) che pur semplificando molto la situazione rispetto alla

realtagrave ha il pregio di essere intuitiva e di identificare la grandezze fondamentali in

gioco Essa ci porteragrave ad esprimere matematicamente la riflettanza di uno strato

pittorico solamente in funzione di coefficienti caratteristici dello strato stesso e

non piugrave in funzione della profonditagrave di penetrazione nello strato pittorico

Nellrsquoambito di questa teoria un dipinto egrave schematicamente descritto come uno

strato di colore (si pensa al colore come un pigmento disperso in un leganteil mezzo)

che ricopre una preparazione di fondo (costituita quasi sempre da una mescola di

gesso e colla animale o da biacca16 ) e sul quale egrave stato tracciato il disegno preparatorio

(fatto con carboncino grafite o punta metallica )

Le proprietagrave ottiche delle parti in questione e del sistema vengono considerate

in questo modo

Il legante viene considerato perfettamente trasparente

Il pigmento egrave considerato in grado di diffondere la radiazione che incide

normalmente

Si considera solo la diffusione che allrsquointerno dello strato si propaga ortogonalmente

ad esso in avanti o allrsquoindietro

La riflessione speculare non viene considerata

La lunghezza drsquoonda della radiazione egrave molto maggiore del diametro medio dei granuli di

pigmento

La radiazione proveniente dalla sorgente IR giunge sulla superficie del dipinto e

penetra in parte al di sotto di essa

Supponiamo che la radiazione non assorbita si propaghi lungo lrsquoasse x e

parte di essa venga diffusa ma solo nella direzione opposta si considera cioegrave

solo la retrodiffusione

Con 119868 119909 si indica il flusso di radiazione proveniente dalla sorgente

Con 119869 119909 si indica il flusso di radiazione retrodiffusa verso il rivelatore

Sia K il coefficiente di assorbimento della radiazione nello strato

Sia S il coefficiente di diffusione della radiazione nello strato

Accade che attraversando lo spessore 119889119909 lrsquointensitagrave 119868 119909 varia a causa

dellrsquoassorbimento della diffusione si considereragrave dunque per 119868 119909 anche il

contributo di 119869 119909 Un ragionamento analogo vale anche per il flusso 119869 119909

15 Contrasto In rifletto grafia per lrsquoindividuazione di linee scure su fondo bianco egrave definito come il rapporto tra la riflettenza della sostanza scura e la riflettanza del fondo bianco 16 Biacca Anche detta ldquobianco di piombordquo egrave un carbonato basico del piombo2PbCO3ndashPb(OH)2

56

In formule

119889119868 119909 = 119870 + 119878 119868 119909 119889119909 minus 119878 119869 119909 119889119909

(316)

119889 119869 119909 = minus(119870 + 119878)119869 119909 119889119909 + 119878 119868 119909 119889119909

Le equazioni cosigrave ricavate costituiscono il sistema di Kubelka-Munk in forma

differenziale

Figura 54Propagazione della radiazione diretta e retrodiffusa secondo lo schema di Kubelka-Munk

In riflettografia si definisce in linea di principio per ogni livello di profonditagrave della

superficie pittorica la riflettanza 119877 119909 come

119877 119909 =119869 119909

119868 119909 (317)

Derivando rispetto a x la (316) e sostituendo nel risultato ottenuto le (315) si ha

per 119877 119909 lrsquoequazione differenziale

119889119877 119909

119889119909= 1198781198772 119909 minus 2(119870 + 119878)119877 119909 + 119878 (318)

Ponendo 119883 = 119909 minus 1199090 1198770 = 119877 1199090 119886 =119870+119878

119878 119887 = 1198862 minus 1 si ha la soluzione

cercata per la riflettanza

119877(119883) =1+ 1198770 119887 coth 119887119878119883 minus119886

119886+119887 coth 119887119878119883 minus1198770 (319)

57

Mettiamoci ora nelle condizione di sapere come diventa 119877(119883) se si ha a che fare con

grandi spessori basta calcolarne il limite per 119883 rarr infin sapendo che coth 119909 =119890119909+119890minus119909

119890119909minus119890minus119909 si ha

119877infin = lim119883rarrinfin 119877(119883) =1+1198770(119887minus119886)

119886+119887minus1198770=

119870

119878+ 1 minus

119870

119878

2

+ 2119870

119878 (320)

Si vede chiaramente cosigrave che 119877infin dipende solamente dal rapporto 119870 119878 che egrave proprio

di ogni pigmento

Lrsquoandamento di 119877infin egrave quello visualizzato qui sotto

Figura 55 Andamento di 119929infin in funzione di KS

Naturalmente fare il limite per 119883 rarr infin ha solamente un senso matematico Nella

realtagrave si puograve misurare la riflettanza dei pigmenti con uno spettrofotometro e si

riscontra che giagrave con spessori di qualche millimetro crsquoegrave una buonissima

corrispondenza con lrsquoandamento di 119877infin

Dunque la trattazione di Kubelka-Munk che afferma con la (320) che per

119883 rarr infin la riflettanza non dipende piugrave dallo spessore dello strato ha un effettivo

riscontro con la realtagrave dove nella maggior parte dei casi si opera su spessori di 12

mm

Dalla (320) con pochi passaggi matematici ci si ricava 119870 119878 in funzione di 119877infin 119870

119878=

119877infin minus1 2

2119877infin (321)

Possiamo ora introdurre una nuova grandezza fondamentale in riflettografia il

contrasto

119862 =119877119887 119909

119877119908 119909 (322)

dove 119877119887 119909 e 119877119908 119909 sono rispettivamente la riflettanza di una linea ldquonerardquo del

disegno preparatorio e quella della superficie ldquobiancardquo del fondo e x rappresenta lo

spessore di pigmento soprastante Da come egrave definito ci si auspica sempre che C

abbia un valore prossimo a 0

Dal contrasto in linea di principio puograve essere ricavato lo spessore di

oscuramento 119883119889 = 119909119889 minus 1199090 definito come il minimo spessore di un dato pigmento in

grado di rendere completamente invisibile a una determinata strumentazione il disegno

58

preparatorio sottostante Esso puograve essere interpretato anche come un indice della

qualitagrave di un apparato per riflettografia

Vediamo ora come sia possibile ricavarsi Xd

Sia Cl il contrasto limite ossia il minimo contrasto rilevabile da un determinato

sensore dalla definizione di C Cl =119877119887 119883119889

119877119908 119883119889

Tenendo presente la (319) ponendo in essa 119910 = 119887 coth(119887119878119883119889) e sostituendo in Cl

si ottiene

1199102 ClR0w minus R0b + 119910 1 minus Cl R0bR0w minus 1 +

+Cl(a minus R0b)(1 minus aR0w ) + (a minus R0w )(aR0b minus 1) = 0 (323)

che egrave unrsquoequazione di secondo grado in y

Dunque conoscendo la riflettanza del fondo R0w la riflettanza del materiale usato per

il disegno preparatorio R0b la 119877infin del colore che ricopre il fondo e il suo coefficiente di diffusione

si puograve ricavare la y da cui trovare poi Xd con la formula

119883119889 =coth minus1 119910 119887

119887119878 (324)

333 La fotocamera CCD CHROMA C3 1600E

La facoltagrave di scienze dellrsquouniversitagrave di Camerino ha a disposizione per le

acquisizioni di immagini nel campo dei beni culturali una fotocamera digitale [10]

con sensore a stato solido CCD (Carge Coupled Device) CHROMA C3 1600E

prodotta dalla DTA

Figura 56 Fotocamera digitale CCD CHROMA C3 1600E

Cuore di questa apparecchiatura egrave il sensore per immagini CCD KAF1602(E)

prodotto dalla Kodak[9]

Figura 57Sensore per immagini CCD Kodak KAF-1602(E)

59

Alcune caratteristiche del CCD

Numero di pixel 1536(H)x1024(V)

(Circa 16MPixel di definizione)

Dimensioni del pixel 9x9 μm2

Dimensioni sensore 138x92 mm2

(corrisponde ad un rapporto 32)

FWC 105elettr

(Full Well Capacity Parametro indicante il massimo numero di elettroni

immagazzinabili in ogni pixel Ersquo da questa caratteristica che dipende sia

lrsquointensitagrave del segnale che del rumore Ersquo comunque auspicabile avere un

FWC piugrave alto possibile anche ge500000 cosigrave da poter lavorare anche su

immagini in cui ci sono zone illuminate diversamente evitando che su

quelle illuminate fortemente si crei sovraesposizione)

DC (misurata a 25degC) 20 elettr(pixel∙secondo)

(Dark Current Ersquo il numero di elettroni generato termicamente in ogni

pixel anche se non egrave esposto a radiazione ldquohellipcorrente di buiohelliprdquo Puograve essere

sottratta via software e bisogna tenerne conto soprattutto nelle acquisizioni

a lunga esposizione Con il raffreddamento termoelettrico di tipo Peltier17

puograve essere ridotta di molto)

Figura 58 Andamento della Dark Current a seconda della temperatura del CCD

QE 40 50 60

(Quantum Efficiency Misurata a tre diverse lunghezze drsquoonda 450nm

550nm 650nm Ersquo uno dei parametri piugrave importanti per valutare la qualitagrave di

un sensore Definito come il numero di elettroni di segnale creati per ogni

fotone incidente)

17 Peltier Jean Charles Athanase Fisico francese (Ham[Somme]1785-Parigi1845) Nel 1834 sccoprigrave lrsquoeffetto termoelettrico che da lui prese il nome

60

DR 74dB

(Dinamic Range Dipende dal rapporto tra la quantitagrave massima di elettroni

utilizzabili e il noise floor 119899119890~ cioegrave massimo numero di elettroni del rumore

di fondo per pixel Piugrave precisamente 119863119877 = 20 log10 119865119882119862 119899119890~ con

119899119890~ =15 elettroni)

La risposta spettrale del sensore quella che prima si egrave solo accennata in maniera

frazionata come QE egrave senza dubbio il parametro fondamentale In riflettografia

infrarossa per esempio si auspica che questo parametro sia alto attorno a 1ndash2 μm

Figura 59 Risposta spettrale QE del sensore KAF-1602 (E)

I filtri a disposizione

Ci sono 7 filtri a disposizione [10] per i vari tipi di acquisizioni di immagini

Tre filtri passa banda nel visibile RGB

Figura 60 Curve di trasmittanza dei tre filtri RGB

In realtagrave la curva di trasmissione dei filtri Blu e Verde aumenta nella regione

dellrsquoinfrarosso per questo motivo si egrave dotati di un filtro IR-Cut (taglia infrarosso)

da porre di fronte allrsquoobbiettivo

Filtro passa banda nellrsquoinfrarosso

Presenta due ldquopicchirdquo attorno a 500nm pari a circa 1-2 di trasmittanza

61

Figura 61 Curve di trasmittanza nel visibile e nel vicino infrarosso del filtro passa banda IR

Filtro passa banda nellrsquoultravioletto

Centrato sui 340 nm e con una ampiezza di banda al 50 della sua trasmittanza

massima FWHM pari a 85 nm

Filtro passa alto nellrsquoinfrarosso

Ha la lunghezza drsquoonda di cut-off (50 della sua trasmittanza max tmax) a 780 nm

A 680nm si ha 001 tmax a 850 nm si ha 95 tmax a 900 si ha 99 tmax

Figura 62 Ricostruzione dai dati dello spettro in trasmittanza dei due filtri passa banda UV e passa alto IR (Il tmax egrave arbitrario e sono stati posti uguali per praticitagrave di descrizione)

Filtro taglia Infrarossi

E lrsquounico filtro che egrave posto fuori dalla fotocamera essendo montato sullrsquoobbiettivo e

ha un diametro di 50mm (gli altri 25mm)

A parte dunque lrsquoultimo filtro IR-cut gli altri sono posizionati su una ruota

porta filtri posta allrsquointerno del corpo macchina e azionabile via software

62

Figura 63 Immagine indicativa di una ruota porta filtri per fotocamere CHROMA

Con questa apparecchiatura egrave possibile effettuare oltre la riflettografia infrarossa

anche lrsquoesame in tricromia in falso colore usando il filtri passa banda IR verde e

rosso

34 La tecnica FT-IR

Con lrsquoacronimo FT-IR che sta per Fourier Transform-Infra Red (spectroscopy) si

indica quella tecnica che permette il riconoscimento delle sostanze che

compongono un campione attraverso un esame spettroscopico eseguito in luce

infrarossa In questo caso perograve il risultato finale che consiste in un spettro di

assorbimento della radiazione nel dominio delle frequenze (cioegrave dove sullrsquoascissa

del grafico ci sono le frequenze) saragrave frutto di una trasformata di Fourier di un

altro grafico chiamato interferogramma nel dominio dei tempi

341 Eccitazioni vibrazionali delle molecole

Come mai egrave proprio la radiazione infrarossa la piugrave adatta a stimolare transizioni di

tipo vibrazionale nei nuclei di una molecola

Si puograve rispondere a questa domanda anche con delle considerazioni legate alla fisica

classica se consideriamo che gli elettroni sono legati alla molecola con una forza F con la stessa

forza i nuclei saranno legati tra loro a formare la molecola Approssimando questa forza a

una di tipo armonico (massa-molla) possiamo dire che la pulsazione del moto

elettronico egrave 120596119890 = 119896 119898 mentre la pulsazione del moto nucleare egrave 120596119873 = 119896 119872

con m massa dellrsquoelettrone M massa del nucleo e k costante elastica della F

Il rapporto tra lrsquo energia vibrazionale e quella elettronica saragrave allora dato da

119864119907

119864119890=

ℏ120596119873

ℏ120596119890cong

119898

119872 (322)

Essendo 119898

119872 compreso nel range 10minus3 divide 10minus5 possiamo affermare che le energie di

eccitazione vibrazionali sono qualche centinaio di volte piugrave piccole di quelle

63

elettroniche Essendo questrsquoultime dellrsquoordine di qualche eV lo spettro di

assorbimento-emissione vibrazionale cadragrave nel vicino e medio infrarosso

Figura 64 Collocazione spettrale delle vibrazioni molecolari

Si possono esprimere le frequenze 120642 in cm-1 (omettendo di moltiplicare per c

velocitagrave della luce) dato che se 119888 = 120582120584 allora 120584 = 119888120582

Si egrave giagrave parlato nel paragrafo 2 di questo capitolo dei livelli energetici

vibrazionali

Figura 65Schema energetico di una molecola biatomica e livelli vibrazionali[12]

Le transizioni di cui ci occupiamo qui naturalmente non coinvolgono livelli

elettronici ma solo passaggi da uno stato roto-vibrazionale ad una altro Infatti

oltre alle energie elettroniche e vibrazionali esistono pure le energie rotazionali che

sono dellrsquoordine 10minus3 divide 10minus5 volte piugrave piccole di quelle elettroniche e 10minus3 2 divide

10minus5 2 volte piugrave piccole di quelle vibrazionali cioegrave circa 10minus3eV

Per comprendere meglio quello che succede consideriamo le molecole

biatomiche per queste se sono nello stato Λ = 0(Λ numero quantico del momento

angolare elettronico lungo lrsquoasse molecolare senza spin) vale la regola di selezione

Δ119869 = plusmn1 dove J egrave il numero quantico rotazionale collegato con il momento

angolare totale lungo lrsquoasse molecolare

Le transizioni permesse passando da 119907 = 0 a 119907 = 1sono riportate nello schema qui

sotto

64

Figura 66Livelli energetici di una molecola biatomica e transizioni permesse da v=0 a v=1[1]

Con R si indicano tutte le transizioni con Δ119869 = +1 con P quelle con Δ119869 = minus1

chiamate poi branche R e P e il numero tra parentesi egrave il J iniziale

A titolo di esempio riportiamo lo spettro di assorbimento della molecola HCl

Figura 67Spettro di assorbimento di HCl [1]

Da notare la mancanza del gap centrale data la proibizione di Δ119869 = 0

Tutti gli esami spettroscopici in assorbimento avranno questo aspetto

342 I modi di vibrazione e i gruppi funzionali I

fingerprint

Le molecole possono presentare diversi modi di vibrazione ciascuno responsabile

di un particolare assorbimento in una determinata regione dello spettro

Si distinguono vibrazioni ldquostetchingrdquo o di valenza (variazione della distanza di

legame)

Figura 68 Esempio di modi di vibrazione di valenza[12]

e vibrazioni ldquobendingrdquo o di deformazione (variazione dellrsquoangolo di legame)

65

Figura 69Esempio di modi di vibrazione di deformazione[12]

Come si vede dalle immagini possiamo pensare la vibrazione dellrsquointera molecola come

combinazione di vibrazioni di ogni coppia di atomi o comunque di ogni sua singola parte piugrave

semplice In chimica questi ldquopezzi di molecolardquo sono detti gruppi funzionali cioegrave

gruppi di atomi che mostrano particolari e costanti proprietagrave chimico fisiche Saragrave grazie alla

peculiaritagrave della lunghezza drsquoonda assorbita da queste parti che si potragrave riconoscere

la molecola presente nel campione

Solitamente 120642119959119938119949 gt 120642119941119942119943 dunque troveremo i gap di assorbimento delle

vibrazioni di valenza nella parte sinistra dello spettro (4000-1500 cm-1) dove ci

sono i valori dei numeri drsquoonda piugrave alti zona dei gruppi funzionali mentre la zona

dello spettro a minore energia egrave occupata dalle vibrazioni di deformazione da quelle di valenza a

piugrave bassa energia e da quelle di combinazione(i due tipi insieme) saragrave soprattutto questa

combinazione di tipi di eccitazioni vibrazionali nella parte destra dello spettro

(1500-700 cm-1) che costituiragrave lrsquoimpronta digitale the fingerprint della molecola

Molecole diverse ma con lo stesso tipo di gruppi funzionali (per quelle organiche)

saranno riconosciute grazie a questa zona

Figura 70 Spettrogrammi IR di due CHETONI simili ciclo-esanone(sopra)e ciclo-pentone(sotto)

riconoscibili dalle diversitagrave nella zona fingerprint[12]

66

343 Lrsquouso dellrsquointerferometria La FT-IR

Le misure di tipo spettroscopico nellrsquoinfrarosso (considerando solo le tecniche a

doppio raggio che permettono il confronto tra il raggio di riferimento e quello del

campione fornendo cosigrave lo spettrogramma della trasmittanza ) si possono fare

essenzialmente in due modi in modo dispersivo con la selezione continua di lunghezza

drsquoonda o con il metodo interferometrico

Per gli spettrometri di tipo dispersivo egrave difficile conciliare risoluzione spettrale ed

efficienza di misurazione questi sistemi si basano infatti su reticoli a riflessione mossi

molto lentamente da meccaniche di precisione per selezionare lunghezza drsquoonda

dopo lunghezza drsquoonda e generare cosigrave uno spettro infrarosso continuo

Figura 71 Schema di funzionamento di uno spettrometro a dispersione[7]

In sintesi questo tipo di spettrometri funzionano cosigrave si formano due raggi uno dei

quali passando per il campione contiene le informazioni cercate lrsquoaltro fa da

riferimento Il chopper consente alternativamente lrsquoarrivo dellrsquouno o dellrsquoaltro sul

reticolo che monocromatizza il segnale letto successivamente dal sensore Saragrave il

software che una volta acquisiti i segnali ne faragrave il rapporto egrave saragrave in grado di creare

lo spettrogramma

Chiaramente il reticolo lavorando in condizioni di alta risoluzione selezioneragrave

una banda di frequenze molto stretta lrsquointensitagrave del segnale saragrave minore

causando cosigrave un deterioramento del rapporto segnale-rumore Un grande miglioramento delle condizioni di lavoro e della qualitagrave dei risultati

nella spettroscopia IR egrave avvenuto quando grazie ai moderni calcolatori si egrave riusciti

a convertire un interferogramma in uno spettrogramma usando gli algoritmi

della trasformata di Fourier

Lrsquointerferogramma

Definiamolo prima nel caso di una singola frequenza

Ersquo chiamato interferogramma il segnale complessivo in funzione del tempo di due

onde alla stessa intensitagrave e lunghezza drsquoonda che interferiscono quando su una

67

delle due si crea un continuo sfasamento rispetto allrsquoaltra per esempio grazie ad

uno specchio mobile che ne allunga o ne accorcia il cammino ottico

Figura 72 Schema di principio di un spettrografo con spettro e interferogramma nel caso di una singola

frequenza[8]

Nella figura sopra per questioni di chiarezza lrsquointerferogramma egrave nel dominio delle

distanze (proporzionalitagrave diretta tra tempo e spazio percorso dallo specchio

mobile) B(120584) e I(120575) intensitagrave luminosa rispettivamente dalla sorgente e sul

rivelatore ( 120584 numero drsquoonda e 120575 spostamento dello specchio) Per I(120575) vale la

seguente formula

119868(120575) = 119861(120584) cos 2120587120575

120582 (323)

che poi inserendo per ragioni di comoditagrave matematica il numero drsquoonda 120584 = 1 120582

diventa

119868(120575) = 119861(120584) cos 2120587120584120575 (324)

Nel caso di due frequenze la situazione cambia in questo modo

Figura 73Spettri e interferogrammi di due frequenze diverse separate e poi sovrapposte[8]

Ogni frequenza compare nellrsquointerferogramma come una funzione coseno

Considerando allora una sorgente continua nellrsquoinfrarosso matematicamente

faremo un integrale per trovare lrsquoandamento di 119868(120575) cioegrave

119868(120575) = 119861(120584)infin

0cos 2120587120584120575 119889120584 (325)

Un tipico interferogramma di una sorgente incandescente per infrarosso egrave il

seguente

68

Figura 74 Inteferogramma di una tipica sorgente incandescente[8]

Notare come quando 120575 = 0 essendo tutte le funzioni coseno delle frequenze

presenti in fase 119868(120575) ha un grande picco il centerburst questa egrave una caratteristica di

tutti gli interferogrammi Allontanandosi da questa posizione la moltitudine delle

funzioni coseno cominciano a rinforzarsi o annullarsi vicendevolmente causando

una rapida diminuzione dellrsquointensitagrave in una serie di oscillazioni

La trasformata di Fourier

Lrsquointerferogramma egrave descritto matematicamente dallrsquoequazione (325) e saragrave

proprio il suo andamento intensitagrave su tempo ad essere fisicamente misurato

dal sensore dello spettrografo Comunque in spettroscopia si egrave interessati allo

spettro cioegrave a conoscere lrsquointensitagrave in funzione del numero drsquoonda Ma

conoscendo la forma matematica dellrsquointerferogramma 119816(120517) come funzione di

120517 egrave possibile calcolare il corrispondente spettro usando una tecnica

matematica conosciuta come Trasformata di Fourier Il suo uso porta alla

conoscenza dello spettro attraversolrsquointegrale

119861(120584) = 119868(120575) cos 2120587120584120575 119889120575+infin

minusinfin (326)

Ecco dunque come si agisce con la tecnica FT-IR quando si vuole ottenere lo

spettrogramma di un campione viene fatta una prima acquisizione dello

spettrogramma della sorgente chiamato anche spettrogramma di fondo(in questo

si noteranno anche gli eventuali assorbimenti dei gas presenti lungo il cammino

ottico del raggio) ed in seguito del campione Il computer penseragrave ad eseguire il loro

rapporto fornendo lo spettro in trasmittanza

69

Figura 75 Schema a blocchi della generazione di uno spettro con la tecnica FT-IR[8]

Di seguito egrave riportata la figura schematica di uno spettrometro per analisi FT-IR

Figura 76 Schema di funzionamento di uno spettrometro FT-IR[7]

I 3 vantaggi della tecnica FT-IR

Si associano a questa tecnica tre vantaggi o miglioramenti rispetto alla

spettroscopia dispersiva

Vantaggio Jaquinot o di banda passante lrsquoenergia in arrivo al rivelatore egrave

maggiore di conseguenza anche il rapporto segnaledisturbo egrave piugrave elevato

Vantaggio Felgett o di multiplex lrsquoacquisizione dei dati egrave molto piugrave rapida

(pochi secondi) Questo consente di effettuare in rapida sequenza una serie

di spettri(10-20) e di presentare alla fine la loro media diminuendo cosigrave

lrsquoerrore

Vantaggio di Connes una calibrazione delle frequenze molto stabile ed

accurata (001-01 cm-1) grazie ad un laser interno che agisce da riferimento

per ogni scansione

70

Conclusioni

In questa dissertazione si egrave voluto discutere il contributo della Fisica nel campo

delle indagini analitiche e diagnostiche nel settore dei beni culturali attraverso una

panoramica delle varie tecniche di diagnosi e recupero di unrsquoopera drsquoarte con una

particolare attenzione alla strumentazione e quindi alle tecniche che sono di fatto

operanti con successo nellrsquoambito del nostro Ateneo

Queste metodologie delle quali molte e importanti di carattere non invasivo

sono di fondamentale importanza qualora si desideri eseguire una diagnosi su

unrsquoopera per la quale lo scopo primario di intervento egrave la sua conservazione nel

tempo Se dunque nel corso di una indagine di un bene culturale si richieda la

assoluta non invasivitagrave la fisica mette a disposizione tutte le sue conoscenze nel

campo delle interazioni radiazioni-materia o particelle-materia assicurando

insieme alla salvaguardia del manufatto le risposte cercate

Anche se un bene culturale come tutte le cose non puograve che deperire nel corso

degli anni in un inarrestabile anche se lento invecchiamento i metodi per porvi

riparo e le analisi scientifiche di tipo fisico saranno senza dubbio in grado di

migliorarsi rispetto ad ora in quantitagrave qualitagrave ed efficacia

Il progresso della ricerca fisica applicata e delle tecnologie collegate fanno

sicuramente ben sperare in una conservazione duratura della Bellezza tangibile a

sicuro vantaggio delle generazioni future

71

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[18]GruppoBeniCulturali Diagnostica ottica per la conservazione CNR-INOA

[19]Enciclopedia-Delle-Scienze-Fisiche(vol IV p624) Limmagine in falso colore

Roma Istituto Enciclopedico Treccani

73

Ringraziamenti

Ringrazio Dio Padre onnipotente creatore di tutte le cose della materia e delle leggi

che la governano dellrsquouomo e della sua intelligenza che le sa scoprire

Ringrazio poi il prof Andrea Di Cicco per la sua disponibilitagrave e il dott Marco

Minicucci per il suo instancabile guidarmi con entusiasmo alla scoperta di un

mondo per me fino a poco tempo fa sconosciuto la prof Graziella Roselli per le

nozioni che mi ha fornito il dott Andrea Cittadini per le informazioni tecniche il

prof che ha fatto da lettore e tutti i docenti di Fisica che nel corso di questi

anni mi hanno preparato nello studio

Ringrazio ancora Alessandro e Antonella per il loro incoraggiamento schietto e

sincero Roberto per lo scanner e la sua generositagrave Claudio per il supporto

informatico

Ringrazio tutti gli amici che mi sono stati vicino in questi mesi e che anche solo con

un gesto o una parola mi sono stati di aiuto

Ringrazio la mia famiglia

Antonio

10

ne dedurragrave il tipo di composti presenti conoscendone la struttura chimica Le

analisi XRF sono assolutamente non distruttive non richiedono alcun tipo di

preparazione del campione possono operare ldquoin siturdquo e non alterano in nessun modo

il materiale analizzato

La risposta radiativa del campione illuminato dal fascio di raggi X puograve essere

rivelata secondo due differenti modalitagrave

a dispersione di lunghezza drsquoonda WD-XRF (Wave Dispersive-XRF)

a dispersione di energia ED-XRF ( Energy Dispersive-XRF)

Nel primo caso si ha una maggiore sensibilitagrave ma non egrave possibile costruire

apparecchi portatili Infatti per separare le lunghezze drsquoonda della radiazione

emessa egrave necessario ricorrere ad un monocromatore accoppiato poi ad un rivelatore

posizionabile con precisione ad angoli variabili e lrsquoeccellente risoluzione in

lunghezza drsquoonda ottenibile con questo sistema dipende dalla distanza fra il

sistema di monocromatizzazione e il rivelatore Ersquo chiaro dunque che solo in un

laboratorio ad hoc si puograve affrontare una misura nella modalitagrave WD-XRF

Nel secondo caso invece la radiazione di fluorescenza viene raccolta ad

angolo fisso da un rivelatore a stato solido raffreddato termoelettricamente che

permette di rilevare in funzione dellrsquoenergia gli elementi presenti nel campione

Questa disposizione sperimentale unita allrsquoutilizzo di tubi radiogeni di piccole

dimensioni per generare il fascio incidente e ad una elettronica compatta per il

trattamento del segnale (amplificatore convertitore analogico-digitale analizzatore

multicanale computer portatile) ha il pregio di possedere una buona trasportabilitagrave Da

tutto ciograve e dalla relativa economicitagrave del sistema le analisi ED-XRF sono di gran

lunga le piugrave usate fra le analisi non distruttive nelle applicazioni archeometriche in

particolare quelle che riguardano i beni culturali

Figura 2 Schema esemplificativo dellapparecchiatura per analisi EDXRF[2]

Nello schema lrsquo ADC(Analogical to Digital Converter) egrave il dispositivo che effettua

la conversione del segnale da analogico a digitale e lrsquo MCA (Multi Channel

Analyzer) egrave il cosiddetto analizzatore multicanale necessario per classificare in

energia gli impulsi trattati attraverso lrsquoamplificatore e trasmetterli al PC

Nel settore dei beni culturali la fluorescenza X trova il suo principale campo di applicazione nello studio dei pigmenti usati nei dipinti su tela su tavola o

negli affreschi nella composizione delle ceramiche e la colorazione dei vetri Per

11

molti problemi egrave sufficiente un analisi qualitativa per esempio nellrsquoidentificazione

di un pigmento per altri egrave necessario un analisi semiquantitativa cioegrave la

valutazione della concentrazione relativa di un elemento determina il colore di un

pigmento Infine alcuni problemi possono essere risolti solo tramite un analisi

quantitativa come nei manufatti metallici antichi (privi di ossidazione) in cui egrave

necessario conoscere la concentrazione dei diversi metalli preziosi sia per

attribuire il titolo (se di moneta si tratta) sia per uno studio delle antiche tecniche

di fusione

Nelle immagini che seguono un esempio di esame ED-XRF fatto su un dipinto

di Raffaello in una zona di color rosso Lrsquoevidente presenza di Hg indica con

certezza che quel rosso egrave Cinabro ( a base di Solfuro di Mercurio HgS) e i due picchi

del Pb potrebbero voler indicare il Rosso di Piombo (Pb3O4) o semplicemente potrebbe

indicare il fondo di preparazione costituito da biacca(carbonato basico del Piombo)

Figura 3 Incoronazione della Vergine Raffaello1504Olio su tavola 170x117 m Pinacoteca di Brera Milano A destra spettro ED-XRF della zona evidenziata

12

La tecnica PIXE

Si puograve indurre fluorescenza X in un materiale anche bombardandolo con particelle

cariche Con lrsquoacronimo PIXE che sta per Proton Induced X-ray Emission si indica

quella tecnica che per provocare la fluorescenza X fa uso di protoni accelerati con

un energia tipica 1divide4 MeV

Figura 4Possibili tecniche IBA In alto in rosso la tecnica PIXE

Questo tipo di procedura fa parte della famiglia delle analisi che va sotto il nome di

IBA Ion Beam Analysis (figura sopra) in cui bombardando il campione con delle

particelle cariche se ne puograve capire la composizione studiano le emissioni radiative

caratteristiche e i prodotti di interazioni nucleari Tutte queste tecniche dunque

sono basate sullrsquoinduzione di una trasmutazione atomica o nucleare che da luogo ad

emissione di energia sotto forma di raggi X raggi elettroni particelle α e cosigrave via

Citiamo anche le tecniche PIGE (Proton Induced Gamma-ray Emission)

genericamente le NRA (Nuclear Reaction Analysis) RBS (Rutherford Back

Scattering)

Tornando alla tecnica PIXE rispetto allrsquouso dei raggi X offre il vantaggio di

poter

focalizzare meglio il fascio (da pochi mm2 a pochi μm2) migliorando la

risoluzione spaziale

variare lo spessore dello strato di campione esaminato agendo

sullrsquoenergia del fascio

Rispetto poi al modo di indurre raggi X ottenuti con lrsquouso di elettroni la PIXE offre

il grande vantaggio di non avere una cosigrave grande radiazione di fondo

(breemstrahlung)

Nelle figure sotto egrave mostrato il diverso comportamento dinamico tra elettroni (20

keV) e protoni (2 MeV) dotati quindi approssimativamente della stessa velocitagrave in

una matrice di Rame e spettri X di apatite2 ottenuti con gli stessi protoni ed

2 Apatite Minerale Fosfato di Fluoro e Calcio in cristalli generalmente incolori

13

elettroni Come si vede usando elettroni vengono coperte e cancellate le righe di

raggi X caratteristici relative a elementi di minore concentrazione che sono

evidenti invece nello spettro prodotto dai protoni

Figura 5Traiettorie(calcolate)di elettroni a 2o keV e Protoni 2 MeV in Rame e spettri X di apatite ottenuti con queste particelle

In generale possiamo parlare di un miglioramento delle prestazioni rispetto

agli esami XRF tradizionali di 5-10 volte

I settori di utilizzo della tecnica PIXE sono pressocheacute gli stessi di quelli ED-

XRF ma data la straordinaria capacitagrave di focalizzazione egrave particolarmente adatta a

manoscritti nellrsquoesaminare la composizione degli inchiostri o nello studio delle

saldature in oggetti metallici

Figura 6 Traccia luminosa (da eccitazione dei livelli elettronici piugrave esterni degli atomi di Na) di circa 8 cm formata in aria da protoni di alcuni MeV ottenuta con una esposizione fotografica convenientemente lunga A destra esame di manoscritti di Galileo

14

212 La spettroscopia in riflettanza

La spettroscopia in riflettanza o spettrofotometria egrave la tecnica di indagine ottica

basata sulla misura del fattore di riflettanza spettrale 119877(120582) di una superficie

colorata spesso un dipinto in funzione della lunghezza drsquoonda della radiazione

incidente Il parametro riflettanza spettrale 119877(120582) egrave definito generalmente come il

rapporto tra lrsquointensitagrave della radiazione riflessa dalla superficie in modo non speculare (per

diffusione) e lrsquointensitagrave della radiazione incidente alle diverse lunghezze drsquoonda

Nel calcolo di 119877(120582) il fatto che si faccia il rapporto tra IRD(120582)e I0(120582) egrave a

garanzia del fatto che le misure su un dato pigmento non dipendano dalla sorgente

usata(comunque sempre un porsquo diversa da laboratorio a laboratorio) Per non

ldquoescludere poi nessuna delle 120582 dalla misurardquo come intensitagrave incidente si considereragrave

uno spettro di riferimento standard il cosiddetto spettro del bianco registrato su una

sostanza3 la cui superficie sia (idealmente) totalmente riflettente quindi fornisca

come risposta esclusivamente lo spettro di emissione della sorgente Si tiene conto

anche del disturbo dellrsquoemissione del corpo nero D(120582)

119877(120582) =119868119877119863 120582 minusD(120582)

1198680 120582 minusD(120582)times 100 (21)

Figura 7Intensitagrave incidente diffusa e riflessa specularmente su una superficie pittorica

Una misura spettrofotometrica egrave di solito rappresentata da una curva che descrive

lrsquoandamento di 119877(120582) in funzione di 120582 e si estende in genere dalla regione dellrsquoinfrarosso

allrsquoultravioletto in modo da migliorare la caratterizzazione la cosiddetta firma

spettrale del materiale in esame

Le applicazioni della spettrometria sono quelle legate al riconoscimento delle

sostanze quali pigmenti organici o inorganici prodotti di degrado su materiali

lapidei(tipicamente solfati ossalati e nitrati) agenti coloranti nei vetri

Nella figura che segue si mostrano gli spettrogrammi di tre colori nella tonalitagrave

del verde- blu Il verde di Malachite (carbonato basico del Rame)blu oltremare (silicato

3 Una sostanza che ha queste caratteristiche egrave il Solfato di Bario BaSO4 che nel visibile ha una riflettenza vicina al 100

15

di Na e Al con inclusioni di solfuri e solfati) e verde di Atacamite (cloruro basico di

Rame)

Figura 8 Spettri in riflettanza di Malachite blu oltremare e Atacamite

Possiamo distinguere due metodi di misura

la spettroscopia per immagini

la spettroscopia a contatto Nel primo caso si riprende un dipinto a diverse lunghezze drsquoonda Impiegando una

fotocamera fornita di una serie di filtri intercambiabili di banda passante di circa

10nm e disponendo di un numero adeguato di filtri egrave possibile ottenere una serie di

immagini alle corrispondenti lunghezze drsquoonda sufficientemente numerose cosigrave da

avere in pratica la curva di riflettanza spettrale su un intero dipinto

Nella spettroscopia a contatto si puograve inviare sul punto di misura 1-2 mm2 o

una radiazione monocromatica proveniente ad esempio da un reticolo di

diffrazione facendo poi variare con continuitagrave 120582 o lrsquointero spettro della radiazione

bianca raccogliendo poi lrsquointensitagrave diffusa che saragrave scomposta ed elaborata dallo

spettrometro

Nella procedura ldquoa contattordquo un ruolo determinante hanno le fibre ottiche

come mezzo preferenziale per far viaggiare la radiazione dato il loro bassissimo

coefficiente di assorbimento Si parleragrave allora di FORS (Fibre Optics Reflectance

Spectroscopy) Di seguito verranno descritti due modi di applicazione di questa

tecnologia

FORS ad angolo fisso

Con FORS ad angolo fisso si intende quella tecnica in cui la radiazione di riflettanza

del campione egrave raccolta ad una direzione fissata a priori dalla geometria di

costruzione della sonda (probe) La sonda puograve contenere sia la fibra di raccolta della

radiazione diffusa sia la fibra che porta la radiazione primaria

Figura 9 Vari tipi di sonde per FORS Nellordine 0deg0deg - 2x45deg0deg - 3x45deg0deg

16

Ad esempio per chiarire il loro modo drsquouso nella sonda con geometria 2x45deg0deg le

due fibre esterne portano lrsquoilluminazione mentre quella centrale (a 0deg) raccoglie la

luce diffusa evitando la riflettanza speculare

Con queste sonde si ha anche la possibilitagrave di raccogliere la radiazione riflessa

specularmente sonda 0deg0deg ottenendo una riflettanza diversa da quella definita

sopra che non tiene conto solo della parte di radiazione assorbita

Si usa questo tipo di sonda quando si ritiene che la superficie non presenti

irregolaritagrave tali da far supporre differenti intensitagrave diffuse a seconda dellrsquoangolo

FORS con sfera integratrice

Quando si vuole considerare tutta la radiazione diffusa ad ogni angolo attorno al punto

irraggiato si fa uso della sfera integratrice Con questo nome si indica una specie

di ldquocapsulardquo da appoggiare sul punto di misura che oltre a irraggiare egrave in grado

grazie alla geometria costruttiva delle pareti speculari interne di convogliare tutta

la radiazione diffusa al punto di misura

La figura che segue mostra il principio costruttivo di una sfera integratrice

Figura 10 Principio costruttivo di una sfera integratrice

17

22 Tecniche di elaborazione di immagine

multispettrale

Tutte queste tecniche offrono una serie di eccezionali possibilitagrave egrave come se si

riuscisse ad ampliare la capacitagrave di visione dellrsquoocchio umano Si egrave cosigrave in grado

di poter vedere sotto la superficie pittorica per osservare il disegno preparatorio di

un quadro oppure vedere le prime stesure di colore Risalteranno chiaramente gli

interventi di restauro succedutisi nel corso degli anni Si potranno riconoscere i

diversi pigmenti osservando lo ldquospostamento cromaticordquo che la selezione di

determinate lunghezze drsquoonda causa allrsquoimmagine

Ersquo utile riproporre allrsquoinizio di questo paragrafo lo spettro elettromagnetico

nelle sue varie parti

Figura 11Spettro elettromagnetico[4]

221 La riflettografia infrarossa

La riflettografia infrarossa della quale in questo capitolo si vuole dare solo una

presentazione generale essendo approfondita nel prossimo egrave quella tecnica

analitica ottica non distruttiva usata per lrsquoanalisi delle di superfici dipinte che

rende possibile la visualizzazione degli strati sottostanti al film pittorico

permeabile alla radiazione nel vicino infrarosso (08120583119898 le 120582 le 3120583119898)

Tale radiazione riesce generalmente ad attraversare i materiali che costituiscono il film pittorico e viene riflessa e diffusa dagli strati ad esso

sottostanti Dallrsquoacquisizione della radiazione riflessa si puograve ricostruire la cosiddetta

immagine riflettografica ( o riflettogramma ) del dipinto della quale uno dei

particolari piugrave importanti egrave il disegno preparatorio Esso risulteragrave piugrave visibile se

eseguito con materiali che assorbono lrsquoinfrarosso ( punta metallica carboncino

grafite) depositati su una base preparatoria che invece lo riflette fortemente (per

esempio gesso con colla animale)

18

Figura 12Comportamento schematico della radiazione incidente su uno strato pittorico

Un sistema per riflettografia egrave generalmente composto da una o piugrave sorgenti di

radiazione IR (lampade alogene) e da un dispositivo per registrare immagini

nellrsquoinfrarosso Il riflettogramma dellrsquooggetto egrave solitamente visualizzato mediante

un monitor e registrato in forma di immagine digitale mediante un calcolatore

Per quanto riguarda le sorgenti si porragrave particolare attenzione alla disposizione

delle lampade in modo tale da minimizzare le riflessioni speculari della superficie (spesso

lucida ) del dipinto e allo stesso tempo far si che questa sia illuminata nel modo piugrave

uniforme possibile

I dispositivi di registrazione dellrsquoimmagine

Un paragrafo a parte meritano i diversi dispositivi che nel corso dellrsquoevoluzione di

questa tecnica si sono succeduti

Fotocamera con pellicola Fu ovviamente il primo sistema in attesa dello

sviluppo dellrsquoelettronica Si adoperavano pellicole particolarmente sensibili

nellrsquoinfrarosso montate su fotocamere con filtri e obbiettivi speciali

Telecamera con tubo Vidicon Ersquo un tubo di ripresa di immagini simile a

quelli utilizzati per le riprese televisive (prima dei sensori a stato solido ) ma ha il

massimo di sensibilitagrave proprio tra 07μm e 2μm Esso sfrutta le proprietagrave

fotoconduttive (cioegrave di aumentare la conducibilitagrave elettrica se irraggiati da fotoni )

che certi materiali hanno Lrsquoimmagine egrave trasformata in segnale televisivo grazie al

fatto che il ldquopennello elettronicordquo incontra maggiore o minore resistenza elettrica a

seconda dellrsquointensitagrave dellrsquoimmagine stessa Ersquo il materiale fotosensibile (Solfuro di

Piombo PbS) che crea questa modulazione di corrente che verragrave poi trasformata in

segnale televisivo La risoluzione spaziale di solito egrave scarsa rispetto ai sistemi venuti

in seguito (circa 300times300 pixel) presenta problemi di distorsione di immagine e

richiede un irraggiamento forte dei dipinti causando un non gradito riscaldamento

data la poca sensibilitagrave

19

Figura 13 Schema di un tubo Vidicon

Fotocamera con CCD Ancora un sistema di ripresa a standard televisivo che

sfrutta un sensore CCD (Charge Coupled Device ) simile a quelli montati sulle

telecamere di uso comune Questo sensore allo stato solido contiene un grande

numero di sottoelementi fotosensibili chiamati fotositi disposti in una matrice La

risoluzione spaziale del riflettogramma che si otterragrave dipende dal numero dei

fotositi che il sensore contiene Hanno il pregio rispetto al Vidicon della

robustezza e delle dimensioni ridotte di praticamente assente distorsione ottica e

una risposta in funzione dellrsquointensitagrave di illuminazione lineare per la quasi totalitagrave

della loro dinamica

Spesso perograve la loro sensibilitagrave spettrale limitata a circa 13μm ne consente un uso

efficace solo in particolari casi e cioegrave in quelle zone dei dipinti dove sono presenti

pigmenti per esempio le lacche che risultano trasparenti giagrave a lunghezze drsquoonda

cosigrave corte

Scanner Lrsquoultima frontiera per lrsquoacquisizione dellrsquoimmagine riflettografica egrave

costituita dagli scanner Si intende per scanner un dispositivo costituito da due

traslazioni meccaniche di precisione montate ortogonalmente in modo da poter

esplorare punto per punto una superficie pittorica Su uno dei due carrelli di

traslazione egrave montata la cosiddetta testa ottica che si compone della parte di ripresa

cioegrave un singolo fotodiodo o in alcuni casi un array lineare di fotodiodi (risposta

spettrale maggiore del CCD ) della parte di illuminazione (lampade alogene ) e di un

dispositivo per lrsquoautofocus I pregi di questo sistema sono maggiore sensibilitagrave

spettrale del CCD assenza di distorsioni ottiche e elevata definizione

Unici difetti possono essere considerati la poca praticitagrave data la mole della

macchina e lrsquoattentissimo rimontaggio richiesto la lentezza del processo

Per quanto riguarda i campi di applicazione oltre alla presenza di un disegno

preparatorio il riflettogramma di un opera egrave in grado di svelare la presenza di

stesure pittoriche nascoste da ulteriori strati di colore ( applicati per vari motivi )

la presenza di impronte digitali (se evidenziate da tracce di polvere contenente

carbone) o manifestare lrsquoandamento delle pennellate Questo metodo di indagine

puograve essere applicato indifferentemente a dipinti su tavola o su tela a disegni e

20

talvolta ad affreschi fornendo preziose informazioni a storici dellrsquoarte e

restauratori

Nelle immagini che seguono lo stesso particolare di un dipinto ripreso in

riflettografia IR con tre strumenti diversi Il miglioramento della visibilitagrave del

disegno preparatorio (che questa volta svela un pentimento del pittore) egrave evidente

Figura 14 Marcello Fogolino SFrancesco riceve le stimmate Pinacoteca civica di Vicenza Immagine nel

visibile

Figura 15Confronto dello stesso particolare evidenziato nella foto sopra tra fotocamera con rivelatore al silicio tubo Vidicon(PbS) e fotocamera con rivelatore di Tellurio di Cadmio e Mercurio(MCT)

21

222 La Fluorescenza UV

La tecnica basata sullrsquoosservazione della fluorescenza da luce ultravioletta

approfondita anche nel prossimo capitolo trova largo impiego come metodo di

indagine diagnostica nel campo dei beni culturali Si sfrutta il fatto che quando un

opera generalmente un dipinto o manoscritti viene irraggiata con radiazione di

lunghezza drsquoonda compresa nella regione dellrsquoultravioletto (400nmge120582ge2-3nm) tale

radiazione viene in parte riflessa e in parte assorbita dagli strati superficiali

dellrsquoopera

Parte dellrsquoenergia assorbita viene quindi emessa nuovamente per fluorescenza

sotto forma di radiazione visibile che verragrave registrata con tecniche opportune

Lrsquoapparato per eseguire una analisi di un dipinto in fluorescenza UV egrave costituito da

una o due sorgenti di luce UV (lampade di Wood) e da un sistema di acquisizione delle

immagini fotocamera o telecamera CCD anche se egrave sempre possibile una semplice

indagine a occhio nudo contemporanea allrsquoirraggiamento

Le lampade sono poste in modo da formare un angolo di 45deg rispetto al dipinto in

modo da minimizzare la riflessione speculare e la fotocamera o il sensore CCD

frontalmente allrsquoopera

Lrsquouso di una macchina fotografica con pellicole ad alta sensibilitagrave (nel

visibile) prevede una volta eliminata la parte della radiazione Uva riflessa con ldquofiltri

barrierardquo tempi di acquisizione (e quindi di esposizione dellrsquoopera e degli

operatori) lunghi dellrsquoordine dei qualche minuto con conseguente problema della

cosiddetta deriva cromatica della pellicola e necessitagrave del completo oscuramento

dellrsquoambiente di misura

Lrsquouso della telecamera con CCD offre numerosi vantaggi Data la maggiore

sensibilitagrave rispetto alla pellicola i tempi di acquisizione si riducono moltissimo

potendo infatti usare la sorgente UV in modalitagrave flash (circa 20ms) con

conseguente minore grado di irraggiamento dellrsquoopera Grazie a dei filtri

lrsquoimmagine finale saragrave il risultato della sovrapposizione di varie acquisizioni

ognuna centrata in una zona spettrale fino a coprire tutto lo spettro visibile Ciograve

permetteragrave una migliore caratterizzazione dei materiali lungo tutto lo spettro

Notevoli poi i vantaggi legati allrsquouso del formato digitale oltre ad una piugrave

pratica conservazione dei dati crsquoegrave la possibilitagrave di ripeter la stessa acquisizione piugrave

volte al fine di migliorare il rapporto segnale rumore e diminuire lrsquoerrore da

fluttuazione di scarica della lampada Inoltre si puograve via software eliminare lrsquoeffetto

della luce ambiente potendo acquisire la stessa immagine con e senza flash UV

Per le applicazioni pratiche la fluorescenza UV egrave adattissima per la

visualizzazione delle vernici trasparenti messe a protezione dello strato pittorico

vero e proprio essendo sostanze resinose molto sensibili alla fluorescenza UV Ersquo

utile poi per differenziare e localizzare materiali che apparirebbero

indistinguibili nello spettro visibile (quelli della stessa classe cromatica ma di

diversa composizione chimica ) per lrsquoidentificazione dei materiali in base al

colore caratteristico della fluorescenza e per individuare ritocchi ridipinture e

22

parti rifatte grazie alla mai perfettamente uguale composizione chimica di

successivi interventi

Nelle immagini che seguono egrave evidente come i restauri fatti zone piugrave scure

seguendo linee dritte sono dovuti ad un cedimento dello strato pittorico proprio in

prossimitagrave dei punti di contatto tra le tavole della struttura del quadro Il colore

scuro rispetto alle zone non restaurate testimonia la mancanza o la diversitagrave della

vernice protettrice

Figura 16Dipinto in luce visibile senza e con fluorescenza UV

23

223 La tricromia in falso colore

Questa tecnica di analisi consente di differenziare zone di stesure pittoriche

che ad occhio nudo hanno la stessa resa cromatica e dunque appaiono

indistinguibili facendo ldquodiventare visibilerdquo anche la radiazione del vicino infrarosso

la quale egrave poi in grado di generare falsi colori diversi nelle zone prima viste come

uguali

Si puograve sfruttare allora il fatto che pigmenti aventi diversa natura chimica

appariranno nellrsquoimmagine a falsi colori ben differenziati se hanno un diverso comportamento spettrale (diversa riflettanza) nellrsquoinfrarosso

Nella pratica si agisce acquisendo lrsquoimmagine in esame escludendo la

componente di luce BLU e aggiungendo la componente nel vicino infrarosso

alle due componenti fondamentali rosso e verde

Figura 17Schema di principio della tecnica in falso colore

Dobbiamo perograve comunque ricreare una immagine adatta alla visione umana

la quale in luce diurna si basa sullrsquoassorbimento di radiazione visibile da parte dei

cosiddetti CONI presenti sulla retina Di questi ne esistono di tre tipi ognuno

specializzato nellrsquoassorbire una parte dello spettro i colori rossi i colori verdi e i

colori blu

Figura 18 Curve di assorbimento spettrale relative ai tre tipi di coni presenti nella retina

Dunque una volta ottenute le immagini nelle tre bande vicino IR rosso e verde

si procederagrave alla loro riconversione rispettivamente nel rosso verde e blu e

ricomposizione ottenendo una immagine dai colori falsati( da cui falso colore )

Questo vale naturalmente indipendentemente dalla tecnica usata per

acquisirle Anche nella tricromia in falso colore infatti come nella riflettografia IR

si possono usare (con i loro pregi e difetti di cui sopra al paragrafo 221) vari modi

24

per acquisire lrsquoimmagine la pellicola fotografica il tubo vidicon e la telecamera

CCD attualmente quella piugrave usata

Nella prossima figura egrave visualizzato il procedimento con cui due verdi

apparentemente uguali appaiono in falso colore blu (il verde rame) e magenta (il verde

di cobalto) dato che il primo assorbe lrsquoinfrarosso mentre lrsquoaltro lo riflette

Figura 19Esempio (per una pellicola) di restituzione in falso colore di due verdi apparentemente uguali

Un altro esempio notevole egrave dato dai due blu azzurrite e lapislazzuli restituiti in falso

colore il primo appare con un colore molto scuro mentre il secondo che non

assorbe lrsquoinfrarosso appare con una fortissima componente rossa

La realizzazione digitale (CCD) di immagini in falso colore egrave ottenuta con

piugrave acquisizioni della stessa immagine a diverse bande spettrali anteponendo

allrsquoottica di ripresa i filtri passa banda per registrare le tre componenti Le tre

immagini cosigrave ottenute vengono restituite nella classica terna RGB (Red-Green-

Blue) in un monitor a colori dove in tempo reale si osserveragrave lrsquoimmagine in falso

colore

Questa tecnica egrave utilizzata dal restauratore o dallo storico dellrsquoarte per

individuare sul dipinto zone che hanno subito restauri postumi ma dei quali

non avendone la documentazione non egrave possibile sapere dove e come si egrave intervenuto Per

essi di solito si egrave raggiunto un grado di accordo cromatico fra la zona restaurata e

zona originale tale da rendere invisibile ldquola riparazionerdquo effettuata empiricamente

dunque quasi sempre con pigmenti chimicamente diversi dallrsquooriginale

Nelle immagini seguenti[19] risulta evidente la differente risposta cromatica di

alcuni pigmenti In particolare la veste di S Pietro che nel visibile risulta azzurra

nel falso colore vira in magenta (risposta tipica dellrsquoazzurro oltremare) e il cinabro

che costituisce la parte rossa del manto (visibile) diventa giallo in falso colore Una

simile inversione avviene anche per il pigmento usato per la veste del personaggio in

25

secondo piano (lacca rossa) ma data la risposta cromatica diversa nellrsquoinfrarosso

diventa in falso colore un giallo piugrave intenso

Figura 20 Lorenzo Monaco Incoronazione della Vergine (particolare)Immagine nel visibile e in tricromia in falso colore

23 Tecniche ottiche per la forma

La conoscenza e la forma di un oggetto artistico sia esso un reperto archeologico

un monumento un dipinto o un affresco e dunque dalle piugrave svariate forme e

dimensioni rappresenta un elemento importante per il suo studio e la sua

conservazione La caratterizzazione della forma costituisce infatti un prezioso

contributo a studi di tipo storico-artistico alla determinazione dello stato di

conservazione dellrsquoopera e al progetto e realizzazione di interventi di restauro

Oltre a ciograve mediante la misura della forma di un oggetto ripetuta in tempi

successivi egrave possibile ottenere informazioni sulle sue deformazioni ed eliminarne le

cause (condizioni microclimatiche stress meccanici hellip)

Si possono suddividere essenzialmente le procedure per lrsquoacquisizione della

forma in due categorie quelle che adoperano la luce anche laser ma senza utilizzarne la

coerenza4 le tecniche in luce incoerente e altre invece che sfruttano proprio le

proprietagrave di coerenza della luce laser che chiameremo tecniche in luce coerente

4 Coerenza Sono coerenti due o piugrave onde di ugual frequenza in cui la differenza di fase fra esse egrave costante

26

231 Tecniche in luce incoerente

Sono diverse le tecniche di questo tipo che vengono usate nellrsquoambito dei beni

culturali Citiamo la fotogrammetria (basata sul principio della triangolazione ottica5)

che acquisendo una coppia stereoscopica di immagini dellrsquooggetto egrave in grado di

restituire un modello 3D La proiezione di luce strutturata che consiste nel

proiettare sullrsquooggetto dei codici luminosi di vario tipo (fitti reticoli figure di

interferenzahellip) e risalire alla forma dellrsquooggetto interpretando la loro deformazione

usando algoritmi basati sulla triangolazione La profilometria laser che

ricostruisce la forma il piugrave delle volte di statue analizzando le linee di contorno

che una lamina di luce laser mette in evidenza sullrsquooggetto Lo scanner laser a tempo

di volo usato soprattutto per il rilievo 3D su grandi scale spaziali riesce nella

mappatura tridimensionale rilevando le coordinate angolari e il tempo di

percorrenza di impulsi laser

231a Il laser scanner a tempo di volo (TOF)

Ersquo praticamente un sistema radar (onda inviata riflessa e captata) che impiega una

sorgente laser impulsata Il principio su cui si fonda la misura della distanza egrave il

seguente conoscendo il tempo t impiegato dallrsquoimpulso laser a percorrere la

distanza sorgente-punto di misura-rivelatore (posto vicino alla sorgente laser) detto

tempo di volo TOF (Time Of Flight) egrave possibile risalire alla distanza grazie alla

formula 119863 = 119888

119899times 119905 2 dove c egrave la velocitagrave della luce e n egrave lrsquoindice di rifrazione

dellrsquoaria

Figura 21Principio di funzionamento di un laser scanner TOF

Facendo poi corrispondere ad ogni misura di distanza le coordinate angolari

azimutale e zenitale si ha per ogni punto di scansione la tripletta di coordinate che

identifica un punto nello spazio

5 Triangolazione ottica Usata per risolvere completamente un triangolo avendo a disposizione due angoli e il lato tra essi compreso

27

Figura 22Immagine schematica di un laser scanner TOF

La precisione del sistema dipende da vari fattori come la capacitagrave di selezionare la

stessa posizione relativa allrsquoimpulso trasmesso e ricevuto dallrsquoaccuratezza della

conoscenza dei tempi di ritardo propri del sistema e dalla precisione del sistema

che effettua le misure dei tempi

Si egrave comunque raggiunta una altissima precisione considerando che con i

moderni strumenti si ottengono errori di pochi millimetri su distanze di

centinaia di metri con un passo di scansione angolare di pochi millesimi di

grado

Naturalmente si ha quasi sempre bisogno di effettuare piugrave scansioni della

stessa struttura per rilevare i punti che rimarrebbero in ombra con una sola

scansione

Questo strumento trova il suo campo di applicazione nella ricostruzione di

grandi ambienti interni come chiese o antiche dimore nella ricostruzione di

facciate di cattedrali o in grandi siti archeologici

Nellrsquo immagine che segue si puograve osservare il risultato ottenuto effettuando la

ricombinazione di 6 posizioni di scansione della sfinge

28

Figura 23 Immagine ottenuta da un laser scanner ricombinando 6 scansioni

231b Topografia di superfici a proiezione di linee

Questo tipo di analisi rientra nella categoria delle tecniche che sfruttano la

proiezione di luce strutturata cioegrave di codici luminosi che sono in grado di

evidenziare variazioni di livello su una superficie grazie a linee di luce

opportunamente organizzate

In quella a proiezione di linee si proietta (come fosse una diapositiva

costituita da un vetrino con deposizione metallica) il codice piugrave semplice un reticolo

di righe bianche e nere parallele Lrsquoimmagine dellrsquooggetto con le linee proiettate egrave

ripresa con una telecamera digitale il cui asse ottico forma con quello del

proiettore un certo angolo In questa immagine le linee del reticolo risultano

distorte dalla forma della superficie diventando ondulate Lrsquoentitagrave delle

distorsioni fissata la geometria del sistema egrave direttamente proporzionale alla

quota del punto considerato Infine dallrsquoanalisi dellrsquoimmagine del reticolo si risale

alla mappa topografica digitale della superficie

29

Figura 24 Schema di funzionamento(a) e principio geometrico(b)[18]

Nella figura precedente (b) si vede come la posizione delle linee cambia in

proporzione allrsquoaltezza (h) della superficie rispetto ad un ideale piano mediano di

riferimento S Conoscendo α (la fase) per ogni punto della linea proiettata si

risale alla quota (h) di quel punto

Il software di estrazione della fase opera sulla immagine ldquoliberatardquo dal

contrasto dello sfondo tramite unrsquooperazione di pulitura che sfrutta unrsquoimmagine

identica ma senza il reticolo proiettato (figura sotto)

Figura 25 Procedura per lottenimento della mappa topografica[18]

Variando la posizione mutua di proiettore telecamera e oggetto si ottengono

diverse risoluzioni spaziali e differenti estensioni della superficie di misura per

esempio aumentando lrsquoinclinazione del proiettore si raggiungono risoluzioni in

quota piugrave elevate (maggiore dinamica per α) allontanandolo dallrsquooggetto si

possono analizzare opere di grandi dimensioni a scapito perograve della risoluzione

spaziale

Nel campo della conservazione dei beni culturali questo sistema trova impiego nei

dipinti quando si vogliono verificare con precisione la deformazione il distacco o il

rigonfiamento dello strato pittorico a causa di deformazioni della struttura lignea

30

per quelli su tavola o della trama del tessuto per quelli su tela ciograve succede ad

esempio quando si procede al rifodero o alla sostituzione del telaio Si sono svolte

con successo indagini con questa tecnica anche nel caso di iscrizioni su tavola o su

parete

Nelle immagini che seguono ([17]Fontana Pampaloni amp Pezzati) croce di

Sarzana lo studio della mappa topografica egrave presentato prima con una risoluzione

in quota di 01mm per la sommitagrave della croce poi con una di 002mm per il

particolare del cartiglio6

Figura 26Croce di SarzanaMaestro GuglielmoDuomo di Sarzana Anno 1138 Tempera a uovo su legno di castagno Misure 3times210 m e mappa topografica della parte evidenziata

232 Tecniche in luce coerente

Lrsquouso di queste tecniche piugrave complesso delle precedenti egrave orientato piugrave che alla

misurazione della forma vera e propria dellrsquooggetto al rilevamento delle sue

microdeformazioni Citiamo lrsquointerferometria olografica (ologrammi su pellicola)

che si basa sulla ripresa di una immagine dellrsquooggetto effettuata con luce laser in

condizioni di interferenza lrsquointerferometria a spekle7 basata sigli stessi principi di

quella olografica ma lrsquoacquisizione dellrsquoimmagine avviene tramite una telecamera

Lrsquoolografia conoscopica che usa una telecamera nella quale tra obbiettivo e

sensore CCD ha un cristallo che separa in due parti la luce proveniente

6 CartiglioDisegno di un rotolo di carta in parte srotolato sul quale li leggono iscrizioni 7 Speckle (macchiolina) Viene chiamata cosigrave la figura punteggiata che si ottiene quando unrsquoonda coerente viene fatta passare attraverso un mazzo disordinato

31

dallrsquooggetto creando una figura di interferenza dalla quale si ricava la distanza di

ogni punto dellrsquooggetto in esame

Annoveriamo tra le tecniche in luce coerente anche una variante del sistema a

tempo di volo che sfrutta lo sfasamento tra lrsquoimpulso laser generato e registrato

ottenendo una maggiore precisione

232a Lrsquoolografia conoscopica

Con questa tecnica egrave possibile misurare con estrema precisione la distanza tra la

sonda ottica usata e per cosigrave dire ogni ldquosingolo puntordquo della superficie (non si

usa infatti quasi mai per ricostruire lrsquointero corpo dellrsquooggetto) in esame

Il principio di funzionamento egrave il seguente un laser a diodi produce un raggio

che egrave riflesso totalmente da un beam-splitter a 90deg verso il campione Parte dellrsquo onda

luminosa riflessa viene captata dallrsquoobbiettivo attraversa lo splitter (ora con

proprietagrave di trasparenza) e incontra il modulo conoscopico Questo elemento

costituito da un cristallo monoassiale8 birifrangente9 posto tra due lamine

polarizzatrici separa i raggi luminosi che vi incidono in due componenti raggio

ordinario e raggio straordinario

Questi dopo aver percorso praticamente lo stesso cammino ottico

interferiscono dando luogo a frange circolari sulla superficie del sensore CCD La

fittezza delle linee della frangia dipende dal cammino ottico dei raggi

dallrsquooggetto scansionato al sensore ecco che allora misurandola si risale alla

distanza di ogni punto dalla sonda

Figura 27Funzionamento di una sonda conosco pica[16]

8 Monoassiale Con un solo asse ottico 9 Birifrangente Con due indici di rifrangenza ortogonali fra loro

32

Elaborando dunque il segnale restituito dal CCD si risale al ldquoperiodordquo di ogni

singola frangia fatto poi corrispondere ad una distanza Poicheacute la lettura del CCD

puograve essere ripetuta con una frequenza di alcune migliaia di Hz alla stesa velocitagrave egrave

anche possibile acquisire le misure

La distanza dellrsquoobbiettivo dallrsquooggetto da esaminare puograve variare da poche

decine di mm a poche decine di centimetri a seconda delle esigenze cambiando

lrsquoobbiettivo di ripresa

Si raggiungono prestazioni eccellenti Con una distanza di lavoro di 40mm per

esempio si raggiunge una risoluzione di circa 6μm in quota e 30μm nelle

direzioni trasversali con una dinamica di profonditagrave di plusmn4mm

Una caratteristica importante di questo strumento egrave quella di poter lavorare

con un angolo di incidenza minimo di circa 5deg ciograve consente di indagare tratti di

superficie con unrsquoinclinazione fino a plusmn85deg col risultato di riuscire a fare misure

allrsquointerno di fori di diametro inferiore a 1mm con un rapporto profonditagravediametro

fino a 251

Un altro grande vantaggio dellrsquoolografia conoscopica egrave quello di superare i

vincoli pratici di stabilitagrave e sensibilitagrave alla temperatura e alle vibrazioni meccaniche

di cui soffrono gli strumenti interferometrici laser di tipo convenzionale dato

lrsquounica sorgente di luce coerente che viene separata solamente dentro il cristallo

birifrangente

Il sistema trova numerose applicazioni nel campo del restauro e della

conservazione ogniqualvolta si debbano analizzare con grande dettaglio oggetti o

parte di essi microdeformazioni su dipinti microscopiche incisioni su pietra o

rilievi su tavole usate per la litografiaecc ecc

Nelle immagini seguenti unrsquoindagine in olografia conoscopica effettuata su un

quadro di Raffaello La Madonna del cardellino Da notare i due solchi verticali nella

parte centrale del riquadro

Figura 28Madonna del cardellino Raffaello 1506 Galleria degli Uffizi e particolare (restituito in luce radente) dopo unrsquo olografia conoscopica

33

223b Lo scanner laser a misura di fase

Questa tecnica apparentemente del tutto simile a quella dello scanner laser TOF

visto nel paragrafo 231a sfrutta il fatto che un impulso laser modulato in ampiezza cambia la sua fase da quando egrave stato emesso a quando egrave rivelato dopo

la riflessione Conoscendo questo sfasamento si puograve risalire alla distanza

percorsa

Solitamente si sceglie per il laser (onda portante) una lunghezza drsquoonda di 1divide

2μm vicino infrarosso data la buona penetrabilitagrave in aria di questo tipo di onda

elettromagnetica mentre la modulazione ( in realtagrave vedremo che di modulazioni ne

occorreranno di diversi tipi) egrave fatta con lunghezze drsquoonda dellrsquoordine del metro

(onde radio)

Figura 29Schema di principio di uno scanner laser a sfasamento di modulazione di ampiezza

Matematicamente la variazione di fase Δ120601 durante tutto il tragitto 2119871 egrave data da

Δ120601 = 119899119896119898 2119871

Dove n egrave lrsquoindice di rifrazione dellrsquoaria da determinare in sede di misura a seconda delle

condizioni di temperatura pressione e umiditagrave relativa e 119896119898 egrave il vettore drsquoonda

corrispondente alla pulsazione di modulazione 120596119898 Con pochi passaggi si ottiene la

distanza cercata

119871 = Δ120601119888 2119899 120596119898

con c velocitagrave della luce

Bisogneragrave tener conto del fatto che il sensore discriminatore di fase (comparatore)

non percepisce quando 120601 ha subito delle rotazioni intere di angolo giro Per questa ragione in

realtagrave la modulazione egrave fatta con diverse frequenze (sottomultipli di un oscillatore interno

allo scanner) per ognuna delle quali si acquisisce una delle cifre della misura finale di ogni

singolo punto Questo egrave chiamato Metodo per decadi Se per esempio un punto egrave

distante dallo scanner 756342m avrograve bisogno di 6 (numero con 6 cifre) frequenze

di modulazione

34

24 Tecniche microscopiche

Lrsquoapplicazione della microscopia ottica ed elettronica nel campo dei Beni Culturali

fornisce un contributo scientifico di estremo interesse Ersquo infatti applicata per

indagini diagnostiche finalizzate al restauro passando per lrsquoanalisi del materiale

artistico di varia natura analizzando il suo stato di conservazione e anche

permettendo lrsquoindividuazione delle tecniche usate nella realizzazione dellrsquoopera

Infatti lrsquoutilizzo del microscopio ottico o elettronico a scansione permette lrsquoanalisi

approfondita relativa sia alla morfologia della superficie che alla composizione

chimica elementare di campioni di vario tipo ad elevati ingrandimenti fornendo

importanti informazioni in fase di restauro

241 La microscopia elettronica a scansione SEM

Il microscopio elettronico a scansione SEM (Scanning Electron Microscope)

fornisce informazioni sullrsquoaspetto sulla natura e sulle proprietagrave delle superfici e

degli strati sottostanti di campioni con risoluzione media di 2divide5 nm Il principio

di formazione delle immagini le quali saranno riprodotte con un effetto

tridimensionale egrave sequenziale Un fascio di elettroni (sonda) viene focheggiato

sulla superficie del preparato e fatto scorrere su esso secondo linee parallele

ravvicinate come avviene per un pennello elettronico di un tubo televisivo

Figura 30Schema di un microscopio elettronico a scansione[15]

Il diametro della sonda quando incontra la superficie del campione egrave di circa

2nm Lrsquointerazione del fascio accelerato da una differenza di potenziale che va da

poche centinaia di volt a diverse decine di kV con gli atomi del preparato da luogo a

diversi tipi di ldquoprodottirdquo ([15]Valdregrave) con ognuno dei quali si creeragrave un segnale tra

cui i piugrave importanti nelle applicazioni per i beni culturali sono

Elettroni secondari (SE) convenzionalmente definiti come gli elettroni

uscenti dal preparato con energia le50eV Provengono da una profonditagrave di

pochi nm sono prodotti dal fascio primario interagendo anelasticamente con

35

gli elettroni di valenza del campione Il segnale SE egrave il piugrave frequentemente usato

utilizzato principalmente per informazioni sulla topografia delle superfici

Lrsquoimmagine fornita appare in rilievo come se lrsquoosservatore fosse al livello del

diaframma D (vedi figura) e guardasse il campione illuminato da una

ipotetica sorgente posta in corrispondenza del rivelatore

(scintillatorefototubo)

Elettroni retrodiffusi (BSE) Back-Scattered Electrons Elettroni con energie

ge50eV che provengono dal preparato in seguito ad interazioni elastiche

principalmente con nuclei Il segnale BSE fornisce informazioni legate al

numero atomico medio della zona di provenienza (il numero di eventi di

scattering elastico cresce al crescere del numero atomico Gli elementi piugrave

pesanti saranno evidenziati da un segnale piugrave luminoso sullo schermo) alla topografia

e alla struttura cristallina del materiale attraversato

Raggi X Sono quelli della radiazione caratteristica o di bremsstrahlung

Provengono da strati piugrave profondi del campione da una sfera di raggio di

qualche μm al di sotto della sonda Il segnale X viene usato per il

riconoscere e quantificare gli elementi chimici

Elettroni Auger Ersquo un processo di autoionizzazione in cui in luogo di

radiazione X proveniente da una ricombinazione crsquoegrave unrsquoespulsione di un

elettrone

Figura 31Rappresentazione schematica nel caso di un fascio con incidenza normaledelle profonditagrave da

cui provengono i segnali SEBSEAuger(A) e raggi X[15]

Normalmente un microscopio SEM lavora con un alto vuoto al suo interno circa

10minus3Pa questo per evitare lrsquointerazione tra particelle sonda o da misurare con

lrsquoaria Un altro requisito questa volta dei campioni egrave che essi siano elettricamente

conduttivi in caso contrario si provvederagrave alla metallizzazione procedimento

tramite il quale si deposita un sottilissimo strato 1divide40 nm di metallo come ad

esempio oro carbone platino ecc

Sviluppi di questa tecnologia portano nuove e piugrave ampie possibilitagrave

nellrsquoanalizzare reperti dalla natura piugrave varia opportunitagrave utilissime nel campo dei

beni culturali

36

241a Lrsquoanalisi SEM-EDS

Parlando di analisi SEM-EDS citata anche come microanalisi EDS si fa riferimento

allrsquouso della microscopia SEM abbinata allrsquoanalisi dei raggi X caratteristici della

zona analizzata del campione che vengono prodotti per fluorescenza Lrsquoanalisi egrave

fatta in dispersione di energia da cui lrsquoacronimo Energy Dispersive Spectroscopy (of X ray)

Il rivelatore normalmente egrave a stato solido Si drogato con Li che ha bisogno di

essere raffreddato da azoto liquido o piugrave recentemente Si drogato con HgI2 per il

quale egrave sufficiente un raffreddamento termoelettrico

Nelle figure qui sotto ([13]Pasquariello Pinzari amp De Mico 2007) un esempio

di indagine SEM-EDS su una vecchia stampa fotografica della quale si voleva

verificare tra le altre cose la composizione chimica del cosiddetto sottostrato

(presenza o meno del Bario) cioegrave la parte compresa tra il supporto primario

(cartoncino) e lo strato immagine vero e proprio (alogenuro drsquoargento in gelatina)

Figura 32Esempio di analisi SEM-EDS su una foto drsquoepoca

241b Lrsquoanalisi SEM-VP

Lrsquoesigenza di esaminare campioni che non possono essere inglobati chimicamente o

metallizzati data la loro specificitagrave o talmente delicati da non poter sopportare lo

stress meccanico dovuto alla bassissima pressione di lavoro del SEM ha portato

allo sviluppo dei SEM-VP Variable Pressure cioegrave a pressione variabile I materiali

biologici per esempio costituiti da tessuti molli (cellule) e acqua perderebbero la

loro struttura ldquoevaporandordquose sottoposti a bassissime pressioni Questiper essere

osservati hanno bisogno di solito di una stabilizzazione chimica di disidratazione

o di un surgelamento prima di entrare nel SEM

37

Con la tecnica SEM-VP si puograve praticamente introdurre nella camera porta

campioni il preparato tale e quale grazie ad una pressione presente in quella parte

del microscopio di 5 o 6 ordini di grandezza superiore (10divide750 Pascal) rispetto alla

zona del cannone elettronico e della colonna (10minus3 divide 10minus4 Pascal)

Nei settore dei beni archeologico-culturali dunque in cui egrave assolutamente

proibito modificare il reperto il fatto che si possa evitare la metallizzazione egrave

fondamentale

Nelle immagini seguenti ([14]Pinzari amp Montanari 2007) si egrave riportato un

esempio di studio possibile con il microscopio SEM-VP la catalogazione di una

infestazione fungina sul dorso della copertina di libri Le misure sono state fatte con

una pressione in camera di 150Pa una tensione del fascio di 20kV ed utilizzando il

rivelatore VPSE Variable Pressure Secondary Electrons Lrsquoingrandimento della foto egrave

9800times (dati riscontrabili anche in basso nella foto SEM-VP)

Figura 33Efflorescenze sul dorso dei volumi e prelievo del micelio per mezzo del nastro adesivo

Figura 34Immagine SEM-VP del nastro adesivo utilizzato per campionare le efflorescenze fungine

38

241c Lrsquoanalisi SEM con ED-XRF

Si ha la possibilitagrave di ampliare la profonditagrave di analisi della fluorescenza X

montando sul microscopio SEM una apparecchiatura per Fluorescenza X in Dispersione

di Energia ED-XRF composta da tubo generatore di raggi X e rivelatore allo stato

solido In questo modo si aumenta la profonditagrave di indagine in quanto la capacitagrave

di penetrazione del fascio di raggi X allrsquointerno del campione puograve essere superiore

rispetto a quella scelta per formare lrsquoimmagine del pennello di elettroni

Figura 35Assemblaggio dellapparato SEM con ED-XRF[11]

Usato allrsquointerno del SEM inoltre lrsquoXRF garantisce migliori prestazioni

rispetto al suo utilizzo in aria questo per motivi legati sia alla migliore e piugrave rigida

geometria sorgente-campione-detector sia allrsquoalto vuoto realizzato allrsquointerno della

camera porta campione che evita cosigrave lrsquoassorbimento da parte dellrsquoaria dei raggi X a

bassa energia

Le immagini che seguono ([11]Ferro 2007) riguardano lo studio della

composizione chimica di una scoria metallica rinvenuta nel sito archeologico di Petra

in Giordania da notare il confronto delle due analisi spettrali EDS e ED-XRF

sovrapposte ottenute allrsquointerno del SEM Si possono ottenere con questo secondo

sistema sensibilitagrave nel rilevare gli elementi dalle 10 alle 1000 volte maggiori

Figura 36 Scoria metallica dal sito di Petra IIIdeg secolo aC

39

Figura 37 Confronto tra gli spettri in energia tra microanalisi EDS (avanti) e ED-XRF (dietro) in SEM

242 Il microscopio ottico a luce polarizzata trasmessa

Ogni qualvolta si ha la necessitagrave di esaminare un materiale che al suo interno

presenti componenti anisotrope10 il microscopio ottico a luce polarizzata permette

di individuarle Si sfrutteragrave il fatto che un campione di materiale anisotropo

possedendo due indici di rifrazione ortogonali fra loro saragrave in grado di

suddividere un fascio di luce polarizzata che lo attraversa in due nuove

componenti polarizzate oscillanti secondo la direzione degli suoi indici di

rifrazione

Il microscopio polarizzatore essenzialmente si compone di una sorgente

luminosa un filtro polarizzatore un tavolo porta campione (rotante) e un altro filtro

polarizzatore (detto analizzatore )

10 Anisotropo Si dice di un materiale che ha la capacitagrave di modificare lo stato di polarizzazione della luce che lo attraversa Chiamato anche birifrangente

40

Figura 38 Configurazione di un microscopio a luce polarizzata

Schematicamente possiamo riassumere cosigrave il percorso del raggio luminoso il filtro

polarizzatore seleziona una direzione di vibrazione per il campo E della sorgente

luminosa Il campione birifrangente ldquoscomponerdquo le direzioni di vibrazione di E in

ordinaria e straordinaria che dunque perdono la relazione di fase allrsquouscita del

campione possedendo una differenza di cammino ottico Δ119897 = Δ119899119889 con

Δ119899 = 119899119904 minus 119899119900 e d spessore del campione Quando il filtro analizzatore le

ricompone si nota una variazione dellrsquointensitagrave luminosa rispetto a quella iniziale

dovuta proprio a Δ119897

Posizionando dunque i due polarizzatori incrociati fra loro ( egrave questa infatti

una analisi ortoscopica e non ci sarebbe nessuna trasmissione di luce se non si

inserisse il materiale birifrangente) e facendo ruotare il campione attorno allrsquoasse

ottico del sistema lrsquointensitagrave dellrsquoimmagine vista varia periodicamente risultando nulla

quando le sue direzioni principali di vibrazione coincidono con quelle del

polarizzatore e dellrsquoanalizzatore (posizione di estinzione) mentre risulteragrave

massima nelle posizioni a 45deg (posizioni diagonali) Si possono cosigrave dedurre

importanti informazioni sullrsquoorganizzazione cristallina del campione in esame

Figura 39Cristallo birifrangente posto tra due polarzzatori incrociati

41

Nella prossima figura si egrave indicato con s e o i piani di oscillazione straordinari e

ordinari con P e A i piani del polarizzatore e dellrsquo analizzatore

Figura 40 Orientazione del cristallo birifrangente e relativa variazione dellintensitagrave trasmessa

Il campione egrave preparato in sezione sottile tramite taglio e abrasione fino a rendere

il campione subtrasparente (in genere 30μm di spessore) e consentire la trasmissione

della luce

Nel campo dei beni culturali questo strumento egrave ampiamente usato per analisi

petrografiche e mineralogiche di materiali lapidei naturali e artificiali In

particolare egrave possibile classificare le pietre naturali identificare le tipologie di

inerte e definire il rapporto inertelegante presente in malte intonaci e stucchi

noncheacute effettuare determinazioni sulle finiture cromatiche sul degrado e sulle

tecniche esecutive

Figura 41 Immagine al microscopio polarizzatore di un frammento di materiale lapideo riconosciuto come trachite dei Colli Euganei

42

Capitolo 3 - Le apparecchiature dellrsquoAteneo

disponibili nel campo dei beni culturali

In questo capitolo approfondiremo alcune tecniche analitiche descritte brevemente

nel capitolo 2 La scelta egrave ricaduta su alcune delle tecniche che allrsquo interno di questo

Ateneo vengono utilizzate anche per la ricerca nel campo dei beni culturali

31 I raggi X la tecnica XRF

311 La produzione di raggi X

Si definiscono convenzionalmente raggi X quella parte di radiazioni dello spettro

elettromagnetico con energia compresa tra 012 keV e 120 keV I raggi X sono il

risultato dellrsquointerazione in un tubo nel quale egrave stato realizzato un alto vuoto (

10minus6 minus 10minus7 Torr) tra materia lrsquoanodo (tipicamente come anodi vengono usati il

Tungsteno Molibdeno Rame Argentohelliphellip ) ed elettroni prodotti da un filamento

incandescente il catodo e accelerati da una opportuna differenza di potenziale con

conseguente perdita di energia da parte di questi ultimi

Figura 42Schema di principio di un generatore a raggi X[6]

I processi attraverso i quali lrsquoelettrone nellrsquourto con lrsquoanodo perde energia si

possono riassumere nei seguenti punti ([2]Castellano Martini amp Sibilia 2002)

I Lrsquoelettrone eccita lrsquoatomo ldquospostandordquo un elettrone esterno

(perdita di energia di qualche eV) Lrsquoatomo torna poi allo stato

fondamentale con emissione di radiazione nel visibile(quellrsquoorbitale

esterno si puograve chiamare ldquootticordquo)

II Lrsquoelettrone ionizza lrsquoatomo rimuovendo un elettrone esterno

(perdita di energia fino a centinaia di eV)

III Lrsquoelettrone collide con il nucleo atomico in questo caso lrsquoelettrone

orbita parzialmente intorno al nucleo e perde energia per

43

decelerazione Questrsquoultimo fenomeno egrave alla base della bremsstrahlug

parola tedesca che significa radiazione di frenamento

IV Lrsquoelettrone collide con un elettrone interno dellrsquoanodo(shell K L

Mhellip) con conseguente espulsione di questrsquoultimo(con una energia

cinetica Ec) Se WK(LM) indica lrsquoenergia di legame dellrsquoelettrone alla

shell KLMhellip lrsquoenergia richiesta per il processo egrave Ec+WK(LMhellip) Un

elettrone piugrave esterno va a sostituire quello espulso con emissione

di radiazione X la quale egrave caratteristica della sostanza colpita

La radiazione X egrave prodotta essenzialmente dai processi fisici riportati al punto III e

IV Esaminiamoli con maggior dettaglio

La ldquoradiazione biancardquo (breemstrahlung)

Una particolare attenzione merita la radiazione X prodotta dal fenomeno riportato

sopra al punto III Dunque accade che lrsquoelettrone decelera o in genere subisce una

variazione anche puramente direzionale dellrsquoaccelerazione da questa perdita di

energia scaturisce un fotone X che viene emesso a partire dalla regione dellrsquourto Il

processo di breemstrahlung egrave il piugrave importante almeno in termini di estensione dello

spettro che produce In esso lrsquoemissione di raggi X avviene con

continuitagrave(radiazione bianca) esistendo tuttavia una lunghezza drsquoonda limite

120582m al di sotto della quale non vi egrave emissione

Figura 43 Spettri continui di raggi X per alcuni valori della tensione applicata[6]

Il principio di conservazione dellrsquoenergia vieta infatti che vengano emessi fotoni con

energie maggiori di quella massima degli elettroni EM accelerati contro lrsquoanodo

data da

44

119864119872 = 119890119881 (31)

Essendo e la carica dellrsquoelettrone e V la differenza di potenziale tra il filamento

emettitore di elettroni e lrsquoanodo Questa lunghezza drsquoonda minima corrisponde ad

un processo di frenamento in cui lrsquoelettrone incidente perde tutta la sua energia in

un unico urto producendo un fotone con 120582m pari a

λm =ℎ119888

119890119881 (32)

Naturalmente questo implica che vi sia una frequenza massima ammissibile 120584M

data dallrsquoequazione

120584119872 =119864119872

ℎ (33)

Rispetto alla figura 2 una grafico che avesse in ascissa lrsquoenergia ( o la frequenza )

verrebbe ribaltato rispetto ad un asse verticale evidenziando una EM (o una 120584119872)

saragrave questa la visualizzazione piugrave frequente degli spettri X negli usi delle varie

procedure sperimentali

La radiazione caratteristica la fluorescenza dellrsquoatomo

Il processo brevemente descritto sopra al punto III egrave alla base della produzione

della radiazione X caratteristica Oltre allo spettro continuo sono presenti infatti

righe monocromatiche caratteristiche alcune delle quali particolarmente intense

Mentre lo spettro continuo egrave molto simile per tutte le sostanze con il detto limite

inferiore 120582119898 e un solo massimo di intensitagrave a circa 120582 =15120582119898 le righe

caratteristiche variano da sostanza a sostanza costituente lrsquoanodo Dunque

bombardando una sostanza con elettroni veloci alcuni atomi si ionizzano

espellendo un elettrone di una shell interna Supponiamo una mancanza di un

elettrone nella shell K in seguito a questo un elettrone di una shell piugrave alta L Mhellip

faragrave una transizione radiativa per riempire il livello libero Naturalmente questa

transizione determina un posto vuoto nel guscio L Mhellip ma questo verragrave occupato

successivamente da un elettrone ancora piugrave esterno nellrsquoatomo emettendo unrsquo altra

riga dello spettro caratteristico Le righe originate dal livello vuoto nella shell K

sono chiamate righe 119870120572 119870120573 119870120574helliphellipe corrispondono alle transizioni LrarrK MrarrK

NrarrK hellipLa transizione Kα da origine alla riga ad energia piugrave alta negli spettri X

Fu il fisico H Moseley che tra il 1913 e 1914 stabiligrave nei suoi primi esperimenti per le

linee 119870120572 che

La radice quadrata della frequenza delle linee 119922120630 egrave direttamente proporzionale

al ndegatomico Z

120584119870119894

2 = 119862119894(119885 minus 120590119870) 119894 = 120572 120573 120574 hellip (34)

Dove Ci egrave una costante indipende da Z e 120590119870 rende conto dello schermaggio

dellrsquoelettrone K rimasto

45

1 lt 120590119870 lt 2

La stessa regola egrave estendibile alle righe della serie L dovendo perograve sostituire una

costante 120590119871 di schermaggio maggiore

74 lt 120590119871 lt 94

Figura 44 Il diagramma di Moseley di 120642120784

su Z per le linee Kα[1]

La (44) fu subito generalizzata da Moseley considerando la formula di Bohr per i

livelli energetici di atomi ad un elettrone che si muovono perograve in un potenziale

colombiano di carica 119885 minus 120590

120584119898119899 = 119877 infin 119885 minus 120590 2 1

1198982 minus1

1198992 119898 lt 119899 (35)

dove m n sono i numeri quantici principali delle shell di arrivo e partenza

rispettivamente e R infin egrave la costante di Rydberg avendo usando lrsquoapprossimazione

di massa nucleare infinita

119877 infin =119898

4120587ℏ3

1198902

4120587ℇ0

2

(36)

In realtagrave non esiste una sola linea Kα Kβo Lα Lβhellip

Lrsquointerazione spin-orbita separa i livelli energetici delle shell (tranne la shell K)

Nella shell L gli elettroni con ℓ = 0 hanno lrsquoenergia di legame piugrave grande quelli

con ℓ = 1 e 119895 = 1 2 piugrave bassa e quelli con ℓ = 1 e 119895 = 3 2 ancora piugrave bassa

Questi tre livelli sono chiamati LI LII e LIII La separazione in energia egrave grande

abbastanza da poter essere agevolmente evidenziata negli spettri essendo

46

proporzionale a 119885 minus 120590119870 4come mostra la formula di struttura fine per

lrsquointerazione spin-orbita

ℓ 119904119890 119895 = ℓ + 1 2

Δ119864 =1198981198882 119885minus120590119870 120572 4

41198993ℓ ℓ+1 2 times (37)

minusℓ minus 1 119904119890 119895 = ℓ minus 1 2

Con

120572 =1198902

4120587휀0ℏ119888 (38)

costante di struttura fine

Potremo dunque osservare fra le altre le righe Kα1 e Kα2 che corrispondono alle

transizioni LIII rarrK e LII rarrK rispettivamente Il seguente schema mostra i due

gruppi (K e L) di transizioni principali

Figura 45Schema (non in scala) delle principali transizioni X permesse[1]

Le transizioni saranno regolate dalle regole di selezione Δℓ = plusmn1 Δj = 0 plusmn1

Per esempio le righe Kα1 e Kα2 del Tungsteno hanno

1205821198701205721 = 0214Å 1198641198701205721 = 579119896119890119881

1205821198701205722 = 0209Å 1198641198701205722 = 593119896119890119881

Ersquo molto utile per gli usi pratici in cui il materiale egrave coinvolto mostrare uno spettro

di un tubo a raggi X con anodo di Tungsteno

47

Figura 46Spettro dei raggi X prodotti da un tubo RX con anodo di Tungsteno a 80 kV[2]

Si notano oltre la radiazione continua di bremstrahlung e i due picchi Kα1 e Kα2 anche i due picchi Lα e Lβ che sono molto meno energetici di quelli K ma anche

molto piugrave probabili

312 La sezione drsquourto di assorbimento

Una volta che si ha a disposizione una sorgente di raggi X essi possono essere usati

per ionizzare lrsquoatomo attraverso lrsquoeffetto fotoelettrico Ovvero i raggi X stessi

possono essere usati a posto degli elettroni per produrre a loro volta radiazione X

dalla sostanza irraggiata I fotoni di adeguata energia dunque possono determinare

eccitazione o dare luogo alla rimozione di elettroni ove abbiano energie sufficienti a

vincere lrsquoenergia di legame della shell La sezione drsquourto 120590 di questo processo egrave

espressa in buona approssimazione dalla formula della sezione drsquourto per atomi

idrogenoidi

120590 =16 2120587

312057281198855

1198981198882

ℏ120596

7 2

11988602 (39)

1205720 = 0529177Å (raggio di Bohr)

anche se lrsquoapprossimazione di dipolo con la quale egrave stata ldquocostruitardquo egrave sempre

meno congrua allrsquoaumentare dellrsquoenergia dei fotoni La sezione drsquourto diminuisce

dolcemente allrsquoaumentare della frequenza de fotoni come ℏ120596 minus7 2 fino a che non

si raggiunge un energia sufficiente per espellere un elettrone dalle shell piugrave interne

A questo punto la sezione drsquourto ha un brusco aumento siamo in presenza del

cosiddetto ldquoabsorption edgesrdquo (soglie di assorbimento) Simili picchi si

incontrano ogni qual volta si raggiungono energie sufficienti a strappare elettroni in

shell via via piugrave profonde

48

Figura 47Andamento del coefficiente di assorbimento di massa del piombo in funzione di 120640 e E

La figura 6 mostra il coefficiente di assorbimento di massa che ha lrsquoandamento del

tutto analogo a 120590 Dunque la scelta di opportuni valori della tensione del tubo a

raggi X determina le energie del fascio dei fotoni prodotti incidenti su un materiale

e quindi la possibilitagrave che si verifichino i processi di assorbimento in esame Queste

considerazioni fanno parte delle attivitagrave preparatorie e delle impostazioni

preliminari allrsquoanalisi ED-XRF

313 Il sistema XRF in uso nel dipartimento di Fisica di

Camerino

Nel laboratorio XAS (X-ray Absorption Spectroscopy) del dipartimento di fisica

dellrsquouniversitagrave di Camerino opera un apparato per analisi ED-XRF il cui nucleo egrave

il sistema rivelatore (XR-100CR) amplificatore e alimentatore (PC2CR)

convertitore analogico-digitale+scheda multicanale(MCA 8000A) prodotto

dalla AMPTEK INC [5]

49

Figura 48Schema dei collegamenti dellapparato rivelatore-analizzatore[5]

Alcune caratteristiche del rivelatoreXR-100CR

Tipo di sensore Si-PIN(Fotodiodo di silicio a tre strati drogati P e N

separati da uno stato ad alta resistivitagrave quasi Intrinseco)

Dimensioni del sensore 24mmtimes28mm(7mm2)

Spessore del Silicio 300μm

Risoluzione in energia FWHM11 220eV

(misurata sulla riga a 59 keV del 55Fe)

Finestra del rivelatore Berillio spessore 25μm

La risoluzione in energia egrave il grado di precisione del picco delle righe rivelate piugrave ha un valore basso e piugrave la riga saragrave stretta e dunque piugrave discriminata in energia dalle altre

Le curve di efficienza e di trasmissione

Ersquo interessantissimo analizzare il comportamento dei componenti principali del

rivelatore cioegrave il sensore vero e proprio Si-PIN e la finestra di Berillio al variare

dellrsquoenergia dei fotoni In generale infatti il comportamento di un sensore o di un

materiale a basso assorbimento di raggi X varia a seconda dellrsquoenergia delle

radiazioni elettromagnetiche con cui interagiscono dando luogo a fenomeni di

filtraggio

11 FWHM Full Width Half Maximum egrave la larghezza della riga a metagrave della sua altezza Piugrave questo parametro egrave piccolo migliore saragrave la risoluzione

50

Figura 49Trasmissione di raggi X attraverso la finestra di Berillio[5]

Ersquo necessario isolare sotto vuoto il sensore dato che lo si fa lavorare a bassa

temperatura (ndash30 ndash40 degC) Si sceglie il Berillio come finestra dato che egrave il materiale

che minimizza lrsquoassorbimento di raggi X Come si vede sopra 6keV lrsquoefficacia del

conteggio si avvicina al 100

Vediamo ora la curva di trasmissione (percentuale dei fotoni che interagiscono

fotoelettricamente sul totale) del sensore SiPIN

Figura 50Efficienza del rivelamento del sensore di Si [5]

Il grafico seguente tenendo conto di entrambi gli andamenti di cui sopra mostra

lrsquoefficienza intrinseca di rivelazione a ldquopiena energiardquo cioegrave ldquola probabilitagrave che

un fotone X entrato nel sensore depositi tutta la sua energia per effetto

fotoelettricordquo

Curva del

rivelatore del

laboratorio di

Camerino

51

Figura 51Efficienza intrinseca () di rivelazione a piena energia[5]

In sostanza la finestra di Berillio e il sensore Si-PIN consentono la rivelazione di

elementi la cui energia di emissione caratteristica sia compresa tra 1-2keV e 50-

60keV circa a basse energie lrsquoimpedimento egrave la finestra di Berillio a quelle alte egrave il

rivelatore (scritte in inglese ai bordi del grafico) Nella figura sopra sono mostrati i

riferimenti delle linee Kα di diversi elementi mancano tutti gli altri tipi di righe che

ovviamente consentono di individuare atomi diversi da quelli menzionati dal

grafico o che il grafico mette in una zona di scarsissima efficienza Risulta chiaro

allora che lrsquoassorbimento della finestra di Berillio alle basse energie unitamente alla

bassa ldquoresa di fluorescenzardquo degli elementi leggeri fa si che la tecnica XRF non trovi

applicazione per elementi a basso numero atomico (Zle10)

52

32 I raggi ultravioletti Lrsquoosservazione in

fluorescenza UV

In generale la fluorescenza egrave la proprietagrave di alcune sostanze solide liquide e

aeriformi per la quale allorchegrave sono colpite da una radiazione riemettono quasi

istantaneamente (ritardo di 10minus8s) altre radiazioni la cui lunghezza drsquoonda

dipende da quella della radiazione eccitante e dalla natura della sostanza Ersquo

sinonimo di luminescenza

Ci occuperemo in questa parte il fenomeno della fluorescenza indotta da raggi

UV approfondendone la genesi fisica

321 Il fenomeno della fluorescenza UV nelle molecole

Lo stato energetico di una molecola egrave descritto da tre parametri quantici il grado di

eccitazione elettronico il grado di eccitazione vibrazionale e il grado di eccitazione

rotazionale Quello energeticamente piugrave importante egrave quello elettronico (poi quello

vibrazionale) e una molecola puograve o meno coinvolgerlo nelle transizioni da uno

stato energetico allrsquoaltro Ci possono essere cioegrave transizioni puramente rotazionali

transizioni roto-vibrazionali (in cui cambia lo stato vibrazionale) e infine

transizioni tra stati elettronici diversi

La fluorescenza UV egrave un fenomeno di questo tipo in cui la molecola assorbe

radiazione ultravioletta questo provoca una eccitazione elettronica e il processo di diseccitazione avviene in maniera tale che la radiazione emessa egrave di

minore energia ricadendo nel visibile Ersquo utile ora illustrare una proprietagrave che le molecole hanno e che chiarisce meglio il

fenomeno fisico il principio di Franck-Condon

Questo principio afferma che il processo con cui gli elettroni passano da uno

stato energetico allrsquoaltro egrave talmente rapido rispetto al moto dei nuclei che

possiamo considerare questi ultimi (e quindi la loro distanza relativa che saragrave

indicata con R) come fermi nelle eccitazioni-diseccitazioni elettroniche

La conseguenza pratica di questo principio egrave che nei grafici in cui si evidenziano

questi processi la freccia che va da uno stato quantico allrsquoaltro possiamo

disegnarla verticale

Dunque il processo della fluorescenza UV si sviluppa cosigrave dapprima

rispettando il principio di Franck-Condon una transizione di assorbimento fa

passare la molecola da uno stato elettronico ad uno stato vibrazionale di un altro

stato elettronico di energia superiore A questo punto la molecola puograve perdere

energia vibrazionale interagendo con molecole vicine (decadimento termico) e

raggiungere lo stato vibrazionale piugrave basso 119959prime = 120782 dello stato elettronico

53

eccitato Come risultato la radiazione emessa durante la diseccitazione finale

ha una frequenza piugrave bassa e ricadragrave nel visibile

Figura 52 Fenomeno della fluorescenza[1]

33 La radiazione infrarossa La riflettografia IR

Lrsquointerazione energia-materia di strati pittorici con la radiazione del vicino infrarosso cioegrave la banda dello spettro che va dallrsquoestremo visibile rosso fino a una

lunghezza drsquoonda di circa 3μm puograve dar luogo a fenomeni ottici ben diversi da quelli

osservabili in luce visibile

Figura 53Lo spettro della radiazione infrarossa

54

Lrsquoassorbimento la diffusione interna (scattering) e la riflettanza12 possono

assumere valori molto diversi con una conseguente dello strato pittorico a vista

In generale ad un aumento della lunghezza drsquoonda(fino a 120582 cong 22120583119898 )

corrisponde una diminuzione del fenomeno di scattering cioegrave una diminuzione del

potere coprente e quindi un aumento della trasparenza dello strato pittorico

331 Lrsquointerazione della radiazione infrarossa con i mezzi

torbidi

Parliamo di mezzo torbido quando piccole ( 10minus3 divide 1 μm) particelle sono

disperse in una matrice (il mezzo che ldquoospitardquo le particelle) trasparente e omogenea

che puograve essere gassosa liquida o solida Esempi di questo tipo di sistemi sono la

nebbia il fumo le pitture i colloidi liquidi e le soluzioni solide(come i vetri

colorati)

Il comportamento della radiazione infrarossa con questi sistemi egrave

intrinsecamente lo stesso di quello della luce visibile Esso egrave governato da

interazioni come la riflessione la rifrazione la dispersione la diffusione e nel caso di

specifiche sostanze colorate assorbimento (di determinate lunghezze drsquoonda)

La diffusione e lrsquoassorbimento sono fattori determinanti per la

trasmittanza13 di questi sistemi Per esempio il potere coprente di uno strato di

pittura bianca (non considerando lo spessore) egrave dovuto essenzialmente alla

diffusione mentre in uno strato di pittura blu di Prussia14 il fattore dominante egrave

lrsquoassorbimento specifico

La diffusione puograve essere descritta quantitativamente dagli specifici

coefficienti di diffusione delle particelle disperse attraverso la teoria di Kubelka-Munk

Questi coefficienti dipendono dalla lunghezza drsquoonda della radiazione incidente

dalla geometria delle particelle (forma e diametro) e dalla differenza degli indici di

rifrazione del pigmento(particelle) e mezzo(matrice)

In generale per uno strato di pittura bianca (volendo focalizzare il discorso

solo sulla diffusione) possiamo dire che diventa piugrave trasparente

al crescere della lunghezza drsquoonda della radiazione incidente

al diminuire dello spessore dello strato

al diminuire del numero di particelle nello strato(concentrazione

pigmentovolume)

al diminuire della differenza degli indici di rifrazione tra pigmento e

mezzo(legante)

Concludiamo questo paragrafo col dire che nella maggior parte dei casi il massimo

della trasmittanza di un pigmento egrave nel vicino infrarosso tra 18μm e 22μm

12 Riflettanza Il rapporto tra la radiazione retro diffusa e quella inviata 13Trasmittanza Per una superficie investita da una radiazione acustica o ottica il rapporto tra lrsquointensitagrave della radiazione trasmessa entro il corpo e lrsquointensitagrave della radiazione incidente 14blu di Prussia Ferrocianuro ferrico Fe4[Fe(CN)6]3 scoperto casualmente a Berlino nel 1704 Anche chiamato blu di Berlino

55

superando poi questa soglia per le matrici (di origine organica) comincia a

diventare prevalente lrsquoassorbimento della radiazione facendo diventare lo strato

pittorico meno trasparente e il contrasto15 diminuisce

332 Una trattazione matematica del fenomeno

In riflettografia infrarossa si fa spesso riferimento ad una trattazione matematica[2]

(dovuta a Kubelka e Munk) che pur semplificando molto la situazione rispetto alla

realtagrave ha il pregio di essere intuitiva e di identificare la grandezze fondamentali in

gioco Essa ci porteragrave ad esprimere matematicamente la riflettanza di uno strato

pittorico solamente in funzione di coefficienti caratteristici dello strato stesso e

non piugrave in funzione della profonditagrave di penetrazione nello strato pittorico

Nellrsquoambito di questa teoria un dipinto egrave schematicamente descritto come uno

strato di colore (si pensa al colore come un pigmento disperso in un leganteil mezzo)

che ricopre una preparazione di fondo (costituita quasi sempre da una mescola di

gesso e colla animale o da biacca16 ) e sul quale egrave stato tracciato il disegno preparatorio

(fatto con carboncino grafite o punta metallica )

Le proprietagrave ottiche delle parti in questione e del sistema vengono considerate

in questo modo

Il legante viene considerato perfettamente trasparente

Il pigmento egrave considerato in grado di diffondere la radiazione che incide

normalmente

Si considera solo la diffusione che allrsquointerno dello strato si propaga ortogonalmente

ad esso in avanti o allrsquoindietro

La riflessione speculare non viene considerata

La lunghezza drsquoonda della radiazione egrave molto maggiore del diametro medio dei granuli di

pigmento

La radiazione proveniente dalla sorgente IR giunge sulla superficie del dipinto e

penetra in parte al di sotto di essa

Supponiamo che la radiazione non assorbita si propaghi lungo lrsquoasse x e

parte di essa venga diffusa ma solo nella direzione opposta si considera cioegrave

solo la retrodiffusione

Con 119868 119909 si indica il flusso di radiazione proveniente dalla sorgente

Con 119869 119909 si indica il flusso di radiazione retrodiffusa verso il rivelatore

Sia K il coefficiente di assorbimento della radiazione nello strato

Sia S il coefficiente di diffusione della radiazione nello strato

Accade che attraversando lo spessore 119889119909 lrsquointensitagrave 119868 119909 varia a causa

dellrsquoassorbimento della diffusione si considereragrave dunque per 119868 119909 anche il

contributo di 119869 119909 Un ragionamento analogo vale anche per il flusso 119869 119909

15 Contrasto In rifletto grafia per lrsquoindividuazione di linee scure su fondo bianco egrave definito come il rapporto tra la riflettenza della sostanza scura e la riflettanza del fondo bianco 16 Biacca Anche detta ldquobianco di piombordquo egrave un carbonato basico del piombo2PbCO3ndashPb(OH)2

56

In formule

119889119868 119909 = 119870 + 119878 119868 119909 119889119909 minus 119878 119869 119909 119889119909

(316)

119889 119869 119909 = minus(119870 + 119878)119869 119909 119889119909 + 119878 119868 119909 119889119909

Le equazioni cosigrave ricavate costituiscono il sistema di Kubelka-Munk in forma

differenziale

Figura 54Propagazione della radiazione diretta e retrodiffusa secondo lo schema di Kubelka-Munk

In riflettografia si definisce in linea di principio per ogni livello di profonditagrave della

superficie pittorica la riflettanza 119877 119909 come

119877 119909 =119869 119909

119868 119909 (317)

Derivando rispetto a x la (316) e sostituendo nel risultato ottenuto le (315) si ha

per 119877 119909 lrsquoequazione differenziale

119889119877 119909

119889119909= 1198781198772 119909 minus 2(119870 + 119878)119877 119909 + 119878 (318)

Ponendo 119883 = 119909 minus 1199090 1198770 = 119877 1199090 119886 =119870+119878

119878 119887 = 1198862 minus 1 si ha la soluzione

cercata per la riflettanza

119877(119883) =1+ 1198770 119887 coth 119887119878119883 minus119886

119886+119887 coth 119887119878119883 minus1198770 (319)

57

Mettiamoci ora nelle condizione di sapere come diventa 119877(119883) se si ha a che fare con

grandi spessori basta calcolarne il limite per 119883 rarr infin sapendo che coth 119909 =119890119909+119890minus119909

119890119909minus119890minus119909 si ha

119877infin = lim119883rarrinfin 119877(119883) =1+1198770(119887minus119886)

119886+119887minus1198770=

119870

119878+ 1 minus

119870

119878

2

+ 2119870

119878 (320)

Si vede chiaramente cosigrave che 119877infin dipende solamente dal rapporto 119870 119878 che egrave proprio

di ogni pigmento

Lrsquoandamento di 119877infin egrave quello visualizzato qui sotto

Figura 55 Andamento di 119929infin in funzione di KS

Naturalmente fare il limite per 119883 rarr infin ha solamente un senso matematico Nella

realtagrave si puograve misurare la riflettanza dei pigmenti con uno spettrofotometro e si

riscontra che giagrave con spessori di qualche millimetro crsquoegrave una buonissima

corrispondenza con lrsquoandamento di 119877infin

Dunque la trattazione di Kubelka-Munk che afferma con la (320) che per

119883 rarr infin la riflettanza non dipende piugrave dallo spessore dello strato ha un effettivo

riscontro con la realtagrave dove nella maggior parte dei casi si opera su spessori di 12

mm

Dalla (320) con pochi passaggi matematici ci si ricava 119870 119878 in funzione di 119877infin 119870

119878=

119877infin minus1 2

2119877infin (321)

Possiamo ora introdurre una nuova grandezza fondamentale in riflettografia il

contrasto

119862 =119877119887 119909

119877119908 119909 (322)

dove 119877119887 119909 e 119877119908 119909 sono rispettivamente la riflettanza di una linea ldquonerardquo del

disegno preparatorio e quella della superficie ldquobiancardquo del fondo e x rappresenta lo

spessore di pigmento soprastante Da come egrave definito ci si auspica sempre che C

abbia un valore prossimo a 0

Dal contrasto in linea di principio puograve essere ricavato lo spessore di

oscuramento 119883119889 = 119909119889 minus 1199090 definito come il minimo spessore di un dato pigmento in

grado di rendere completamente invisibile a una determinata strumentazione il disegno

58

preparatorio sottostante Esso puograve essere interpretato anche come un indice della

qualitagrave di un apparato per riflettografia

Vediamo ora come sia possibile ricavarsi Xd

Sia Cl il contrasto limite ossia il minimo contrasto rilevabile da un determinato

sensore dalla definizione di C Cl =119877119887 119883119889

119877119908 119883119889

Tenendo presente la (319) ponendo in essa 119910 = 119887 coth(119887119878119883119889) e sostituendo in Cl

si ottiene

1199102 ClR0w minus R0b + 119910 1 minus Cl R0bR0w minus 1 +

+Cl(a minus R0b)(1 minus aR0w ) + (a minus R0w )(aR0b minus 1) = 0 (323)

che egrave unrsquoequazione di secondo grado in y

Dunque conoscendo la riflettanza del fondo R0w la riflettanza del materiale usato per

il disegno preparatorio R0b la 119877infin del colore che ricopre il fondo e il suo coefficiente di diffusione

si puograve ricavare la y da cui trovare poi Xd con la formula

119883119889 =coth minus1 119910 119887

119887119878 (324)

333 La fotocamera CCD CHROMA C3 1600E

La facoltagrave di scienze dellrsquouniversitagrave di Camerino ha a disposizione per le

acquisizioni di immagini nel campo dei beni culturali una fotocamera digitale [10]

con sensore a stato solido CCD (Carge Coupled Device) CHROMA C3 1600E

prodotta dalla DTA

Figura 56 Fotocamera digitale CCD CHROMA C3 1600E

Cuore di questa apparecchiatura egrave il sensore per immagini CCD KAF1602(E)

prodotto dalla Kodak[9]

Figura 57Sensore per immagini CCD Kodak KAF-1602(E)

59

Alcune caratteristiche del CCD

Numero di pixel 1536(H)x1024(V)

(Circa 16MPixel di definizione)

Dimensioni del pixel 9x9 μm2

Dimensioni sensore 138x92 mm2

(corrisponde ad un rapporto 32)

FWC 105elettr

(Full Well Capacity Parametro indicante il massimo numero di elettroni

immagazzinabili in ogni pixel Ersquo da questa caratteristica che dipende sia

lrsquointensitagrave del segnale che del rumore Ersquo comunque auspicabile avere un

FWC piugrave alto possibile anche ge500000 cosigrave da poter lavorare anche su

immagini in cui ci sono zone illuminate diversamente evitando che su

quelle illuminate fortemente si crei sovraesposizione)

DC (misurata a 25degC) 20 elettr(pixel∙secondo)

(Dark Current Ersquo il numero di elettroni generato termicamente in ogni

pixel anche se non egrave esposto a radiazione ldquohellipcorrente di buiohelliprdquo Puograve essere

sottratta via software e bisogna tenerne conto soprattutto nelle acquisizioni

a lunga esposizione Con il raffreddamento termoelettrico di tipo Peltier17

puograve essere ridotta di molto)

Figura 58 Andamento della Dark Current a seconda della temperatura del CCD

QE 40 50 60

(Quantum Efficiency Misurata a tre diverse lunghezze drsquoonda 450nm

550nm 650nm Ersquo uno dei parametri piugrave importanti per valutare la qualitagrave di

un sensore Definito come il numero di elettroni di segnale creati per ogni

fotone incidente)

17 Peltier Jean Charles Athanase Fisico francese (Ham[Somme]1785-Parigi1845) Nel 1834 sccoprigrave lrsquoeffetto termoelettrico che da lui prese il nome

60

DR 74dB

(Dinamic Range Dipende dal rapporto tra la quantitagrave massima di elettroni

utilizzabili e il noise floor 119899119890~ cioegrave massimo numero di elettroni del rumore

di fondo per pixel Piugrave precisamente 119863119877 = 20 log10 119865119882119862 119899119890~ con

119899119890~ =15 elettroni)

La risposta spettrale del sensore quella che prima si egrave solo accennata in maniera

frazionata come QE egrave senza dubbio il parametro fondamentale In riflettografia

infrarossa per esempio si auspica che questo parametro sia alto attorno a 1ndash2 μm

Figura 59 Risposta spettrale QE del sensore KAF-1602 (E)

I filtri a disposizione

Ci sono 7 filtri a disposizione [10] per i vari tipi di acquisizioni di immagini

Tre filtri passa banda nel visibile RGB

Figura 60 Curve di trasmittanza dei tre filtri RGB

In realtagrave la curva di trasmissione dei filtri Blu e Verde aumenta nella regione

dellrsquoinfrarosso per questo motivo si egrave dotati di un filtro IR-Cut (taglia infrarosso)

da porre di fronte allrsquoobbiettivo

Filtro passa banda nellrsquoinfrarosso

Presenta due ldquopicchirdquo attorno a 500nm pari a circa 1-2 di trasmittanza

61

Figura 61 Curve di trasmittanza nel visibile e nel vicino infrarosso del filtro passa banda IR

Filtro passa banda nellrsquoultravioletto

Centrato sui 340 nm e con una ampiezza di banda al 50 della sua trasmittanza

massima FWHM pari a 85 nm

Filtro passa alto nellrsquoinfrarosso

Ha la lunghezza drsquoonda di cut-off (50 della sua trasmittanza max tmax) a 780 nm

A 680nm si ha 001 tmax a 850 nm si ha 95 tmax a 900 si ha 99 tmax

Figura 62 Ricostruzione dai dati dello spettro in trasmittanza dei due filtri passa banda UV e passa alto IR (Il tmax egrave arbitrario e sono stati posti uguali per praticitagrave di descrizione)

Filtro taglia Infrarossi

E lrsquounico filtro che egrave posto fuori dalla fotocamera essendo montato sullrsquoobbiettivo e

ha un diametro di 50mm (gli altri 25mm)

A parte dunque lrsquoultimo filtro IR-cut gli altri sono posizionati su una ruota

porta filtri posta allrsquointerno del corpo macchina e azionabile via software

62

Figura 63 Immagine indicativa di una ruota porta filtri per fotocamere CHROMA

Con questa apparecchiatura egrave possibile effettuare oltre la riflettografia infrarossa

anche lrsquoesame in tricromia in falso colore usando il filtri passa banda IR verde e

rosso

34 La tecnica FT-IR

Con lrsquoacronimo FT-IR che sta per Fourier Transform-Infra Red (spectroscopy) si

indica quella tecnica che permette il riconoscimento delle sostanze che

compongono un campione attraverso un esame spettroscopico eseguito in luce

infrarossa In questo caso perograve il risultato finale che consiste in un spettro di

assorbimento della radiazione nel dominio delle frequenze (cioegrave dove sullrsquoascissa

del grafico ci sono le frequenze) saragrave frutto di una trasformata di Fourier di un

altro grafico chiamato interferogramma nel dominio dei tempi

341 Eccitazioni vibrazionali delle molecole

Come mai egrave proprio la radiazione infrarossa la piugrave adatta a stimolare transizioni di

tipo vibrazionale nei nuclei di una molecola

Si puograve rispondere a questa domanda anche con delle considerazioni legate alla fisica

classica se consideriamo che gli elettroni sono legati alla molecola con una forza F con la stessa

forza i nuclei saranno legati tra loro a formare la molecola Approssimando questa forza a

una di tipo armonico (massa-molla) possiamo dire che la pulsazione del moto

elettronico egrave 120596119890 = 119896 119898 mentre la pulsazione del moto nucleare egrave 120596119873 = 119896 119872

con m massa dellrsquoelettrone M massa del nucleo e k costante elastica della F

Il rapporto tra lrsquo energia vibrazionale e quella elettronica saragrave allora dato da

119864119907

119864119890=

ℏ120596119873

ℏ120596119890cong

119898

119872 (322)

Essendo 119898

119872 compreso nel range 10minus3 divide 10minus5 possiamo affermare che le energie di

eccitazione vibrazionali sono qualche centinaio di volte piugrave piccole di quelle

63

elettroniche Essendo questrsquoultime dellrsquoordine di qualche eV lo spettro di

assorbimento-emissione vibrazionale cadragrave nel vicino e medio infrarosso

Figura 64 Collocazione spettrale delle vibrazioni molecolari

Si possono esprimere le frequenze 120642 in cm-1 (omettendo di moltiplicare per c

velocitagrave della luce) dato che se 119888 = 120582120584 allora 120584 = 119888120582

Si egrave giagrave parlato nel paragrafo 2 di questo capitolo dei livelli energetici

vibrazionali

Figura 65Schema energetico di una molecola biatomica e livelli vibrazionali[12]

Le transizioni di cui ci occupiamo qui naturalmente non coinvolgono livelli

elettronici ma solo passaggi da uno stato roto-vibrazionale ad una altro Infatti

oltre alle energie elettroniche e vibrazionali esistono pure le energie rotazionali che

sono dellrsquoordine 10minus3 divide 10minus5 volte piugrave piccole di quelle elettroniche e 10minus3 2 divide

10minus5 2 volte piugrave piccole di quelle vibrazionali cioegrave circa 10minus3eV

Per comprendere meglio quello che succede consideriamo le molecole

biatomiche per queste se sono nello stato Λ = 0(Λ numero quantico del momento

angolare elettronico lungo lrsquoasse molecolare senza spin) vale la regola di selezione

Δ119869 = plusmn1 dove J egrave il numero quantico rotazionale collegato con il momento

angolare totale lungo lrsquoasse molecolare

Le transizioni permesse passando da 119907 = 0 a 119907 = 1sono riportate nello schema qui

sotto

64

Figura 66Livelli energetici di una molecola biatomica e transizioni permesse da v=0 a v=1[1]

Con R si indicano tutte le transizioni con Δ119869 = +1 con P quelle con Δ119869 = minus1

chiamate poi branche R e P e il numero tra parentesi egrave il J iniziale

A titolo di esempio riportiamo lo spettro di assorbimento della molecola HCl

Figura 67Spettro di assorbimento di HCl [1]

Da notare la mancanza del gap centrale data la proibizione di Δ119869 = 0

Tutti gli esami spettroscopici in assorbimento avranno questo aspetto

342 I modi di vibrazione e i gruppi funzionali I

fingerprint

Le molecole possono presentare diversi modi di vibrazione ciascuno responsabile

di un particolare assorbimento in una determinata regione dello spettro

Si distinguono vibrazioni ldquostetchingrdquo o di valenza (variazione della distanza di

legame)

Figura 68 Esempio di modi di vibrazione di valenza[12]

e vibrazioni ldquobendingrdquo o di deformazione (variazione dellrsquoangolo di legame)

65

Figura 69Esempio di modi di vibrazione di deformazione[12]

Come si vede dalle immagini possiamo pensare la vibrazione dellrsquointera molecola come

combinazione di vibrazioni di ogni coppia di atomi o comunque di ogni sua singola parte piugrave

semplice In chimica questi ldquopezzi di molecolardquo sono detti gruppi funzionali cioegrave

gruppi di atomi che mostrano particolari e costanti proprietagrave chimico fisiche Saragrave grazie alla

peculiaritagrave della lunghezza drsquoonda assorbita da queste parti che si potragrave riconoscere

la molecola presente nel campione

Solitamente 120642119959119938119949 gt 120642119941119942119943 dunque troveremo i gap di assorbimento delle

vibrazioni di valenza nella parte sinistra dello spettro (4000-1500 cm-1) dove ci

sono i valori dei numeri drsquoonda piugrave alti zona dei gruppi funzionali mentre la zona

dello spettro a minore energia egrave occupata dalle vibrazioni di deformazione da quelle di valenza a

piugrave bassa energia e da quelle di combinazione(i due tipi insieme) saragrave soprattutto questa

combinazione di tipi di eccitazioni vibrazionali nella parte destra dello spettro

(1500-700 cm-1) che costituiragrave lrsquoimpronta digitale the fingerprint della molecola

Molecole diverse ma con lo stesso tipo di gruppi funzionali (per quelle organiche)

saranno riconosciute grazie a questa zona

Figura 70 Spettrogrammi IR di due CHETONI simili ciclo-esanone(sopra)e ciclo-pentone(sotto)

riconoscibili dalle diversitagrave nella zona fingerprint[12]

66

343 Lrsquouso dellrsquointerferometria La FT-IR

Le misure di tipo spettroscopico nellrsquoinfrarosso (considerando solo le tecniche a

doppio raggio che permettono il confronto tra il raggio di riferimento e quello del

campione fornendo cosigrave lo spettrogramma della trasmittanza ) si possono fare

essenzialmente in due modi in modo dispersivo con la selezione continua di lunghezza

drsquoonda o con il metodo interferometrico

Per gli spettrometri di tipo dispersivo egrave difficile conciliare risoluzione spettrale ed

efficienza di misurazione questi sistemi si basano infatti su reticoli a riflessione mossi

molto lentamente da meccaniche di precisione per selezionare lunghezza drsquoonda

dopo lunghezza drsquoonda e generare cosigrave uno spettro infrarosso continuo

Figura 71 Schema di funzionamento di uno spettrometro a dispersione[7]

In sintesi questo tipo di spettrometri funzionano cosigrave si formano due raggi uno dei

quali passando per il campione contiene le informazioni cercate lrsquoaltro fa da

riferimento Il chopper consente alternativamente lrsquoarrivo dellrsquouno o dellrsquoaltro sul

reticolo che monocromatizza il segnale letto successivamente dal sensore Saragrave il

software che una volta acquisiti i segnali ne faragrave il rapporto egrave saragrave in grado di creare

lo spettrogramma

Chiaramente il reticolo lavorando in condizioni di alta risoluzione selezioneragrave

una banda di frequenze molto stretta lrsquointensitagrave del segnale saragrave minore

causando cosigrave un deterioramento del rapporto segnale-rumore Un grande miglioramento delle condizioni di lavoro e della qualitagrave dei risultati

nella spettroscopia IR egrave avvenuto quando grazie ai moderni calcolatori si egrave riusciti

a convertire un interferogramma in uno spettrogramma usando gli algoritmi

della trasformata di Fourier

Lrsquointerferogramma

Definiamolo prima nel caso di una singola frequenza

Ersquo chiamato interferogramma il segnale complessivo in funzione del tempo di due

onde alla stessa intensitagrave e lunghezza drsquoonda che interferiscono quando su una

67

delle due si crea un continuo sfasamento rispetto allrsquoaltra per esempio grazie ad

uno specchio mobile che ne allunga o ne accorcia il cammino ottico

Figura 72 Schema di principio di un spettrografo con spettro e interferogramma nel caso di una singola

frequenza[8]

Nella figura sopra per questioni di chiarezza lrsquointerferogramma egrave nel dominio delle

distanze (proporzionalitagrave diretta tra tempo e spazio percorso dallo specchio

mobile) B(120584) e I(120575) intensitagrave luminosa rispettivamente dalla sorgente e sul

rivelatore ( 120584 numero drsquoonda e 120575 spostamento dello specchio) Per I(120575) vale la

seguente formula

119868(120575) = 119861(120584) cos 2120587120575

120582 (323)

che poi inserendo per ragioni di comoditagrave matematica il numero drsquoonda 120584 = 1 120582

diventa

119868(120575) = 119861(120584) cos 2120587120584120575 (324)

Nel caso di due frequenze la situazione cambia in questo modo

Figura 73Spettri e interferogrammi di due frequenze diverse separate e poi sovrapposte[8]

Ogni frequenza compare nellrsquointerferogramma come una funzione coseno

Considerando allora una sorgente continua nellrsquoinfrarosso matematicamente

faremo un integrale per trovare lrsquoandamento di 119868(120575) cioegrave

119868(120575) = 119861(120584)infin

0cos 2120587120584120575 119889120584 (325)

Un tipico interferogramma di una sorgente incandescente per infrarosso egrave il

seguente

68

Figura 74 Inteferogramma di una tipica sorgente incandescente[8]

Notare come quando 120575 = 0 essendo tutte le funzioni coseno delle frequenze

presenti in fase 119868(120575) ha un grande picco il centerburst questa egrave una caratteristica di

tutti gli interferogrammi Allontanandosi da questa posizione la moltitudine delle

funzioni coseno cominciano a rinforzarsi o annullarsi vicendevolmente causando

una rapida diminuzione dellrsquointensitagrave in una serie di oscillazioni

La trasformata di Fourier

Lrsquointerferogramma egrave descritto matematicamente dallrsquoequazione (325) e saragrave

proprio il suo andamento intensitagrave su tempo ad essere fisicamente misurato

dal sensore dello spettrografo Comunque in spettroscopia si egrave interessati allo

spettro cioegrave a conoscere lrsquointensitagrave in funzione del numero drsquoonda Ma

conoscendo la forma matematica dellrsquointerferogramma 119816(120517) come funzione di

120517 egrave possibile calcolare il corrispondente spettro usando una tecnica

matematica conosciuta come Trasformata di Fourier Il suo uso porta alla

conoscenza dello spettro attraversolrsquointegrale

119861(120584) = 119868(120575) cos 2120587120584120575 119889120575+infin

minusinfin (326)

Ecco dunque come si agisce con la tecnica FT-IR quando si vuole ottenere lo

spettrogramma di un campione viene fatta una prima acquisizione dello

spettrogramma della sorgente chiamato anche spettrogramma di fondo(in questo

si noteranno anche gli eventuali assorbimenti dei gas presenti lungo il cammino

ottico del raggio) ed in seguito del campione Il computer penseragrave ad eseguire il loro

rapporto fornendo lo spettro in trasmittanza

69

Figura 75 Schema a blocchi della generazione di uno spettro con la tecnica FT-IR[8]

Di seguito egrave riportata la figura schematica di uno spettrometro per analisi FT-IR

Figura 76 Schema di funzionamento di uno spettrometro FT-IR[7]

I 3 vantaggi della tecnica FT-IR

Si associano a questa tecnica tre vantaggi o miglioramenti rispetto alla

spettroscopia dispersiva

Vantaggio Jaquinot o di banda passante lrsquoenergia in arrivo al rivelatore egrave

maggiore di conseguenza anche il rapporto segnaledisturbo egrave piugrave elevato

Vantaggio Felgett o di multiplex lrsquoacquisizione dei dati egrave molto piugrave rapida

(pochi secondi) Questo consente di effettuare in rapida sequenza una serie

di spettri(10-20) e di presentare alla fine la loro media diminuendo cosigrave

lrsquoerrore

Vantaggio di Connes una calibrazione delle frequenze molto stabile ed

accurata (001-01 cm-1) grazie ad un laser interno che agisce da riferimento

per ogni scansione

70

Conclusioni

In questa dissertazione si egrave voluto discutere il contributo della Fisica nel campo

delle indagini analitiche e diagnostiche nel settore dei beni culturali attraverso una

panoramica delle varie tecniche di diagnosi e recupero di unrsquoopera drsquoarte con una

particolare attenzione alla strumentazione e quindi alle tecniche che sono di fatto

operanti con successo nellrsquoambito del nostro Ateneo

Queste metodologie delle quali molte e importanti di carattere non invasivo

sono di fondamentale importanza qualora si desideri eseguire una diagnosi su

unrsquoopera per la quale lo scopo primario di intervento egrave la sua conservazione nel

tempo Se dunque nel corso di una indagine di un bene culturale si richieda la

assoluta non invasivitagrave la fisica mette a disposizione tutte le sue conoscenze nel

campo delle interazioni radiazioni-materia o particelle-materia assicurando

insieme alla salvaguardia del manufatto le risposte cercate

Anche se un bene culturale come tutte le cose non puograve che deperire nel corso

degli anni in un inarrestabile anche se lento invecchiamento i metodi per porvi

riparo e le analisi scientifiche di tipo fisico saranno senza dubbio in grado di

migliorarsi rispetto ad ora in quantitagrave qualitagrave ed efficacia

Il progresso della ricerca fisica applicata e delle tecnologie collegate fanno

sicuramente ben sperare in una conservazione duratura della Bellezza tangibile a

sicuro vantaggio delle generazioni future

71

Bibliografia [1]Bransden B amp Joachain C (1980) PHYISICS OF ATOMS AND MOLECULES

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[2]Castellano A Martini M amp Sibilia E (2002) Elementi di archeometria Milano

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[15]Valdregrave U Microscopia elettronica e ionica Roma Istituto Enciclopedico Treccani

[16]Boscaino G Giunta M amp Vaiana R Tessitura superficiale di manti stradali

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72

[17]Fontana R Pampaloni E amp Pezzati L Tecniche ottiche per la forma (Elementi di

archeometria) Milano Egea

[18]GruppoBeniCulturali Diagnostica ottica per la conservazione CNR-INOA

[19]Enciclopedia-Delle-Scienze-Fisiche(vol IV p624) Limmagine in falso colore

Roma Istituto Enciclopedico Treccani

73

Ringraziamenti

Ringrazio Dio Padre onnipotente creatore di tutte le cose della materia e delle leggi

che la governano dellrsquouomo e della sua intelligenza che le sa scoprire

Ringrazio poi il prof Andrea Di Cicco per la sua disponibilitagrave e il dott Marco

Minicucci per il suo instancabile guidarmi con entusiasmo alla scoperta di un

mondo per me fino a poco tempo fa sconosciuto la prof Graziella Roselli per le

nozioni che mi ha fornito il dott Andrea Cittadini per le informazioni tecniche il

prof che ha fatto da lettore e tutti i docenti di Fisica che nel corso di questi

anni mi hanno preparato nello studio

Ringrazio ancora Alessandro e Antonella per il loro incoraggiamento schietto e

sincero Roberto per lo scanner e la sua generositagrave Claudio per il supporto

informatico

Ringrazio tutti gli amici che mi sono stati vicino in questi mesi e che anche solo con

un gesto o una parola mi sono stati di aiuto

Ringrazio la mia famiglia

Antonio

11

molti problemi egrave sufficiente un analisi qualitativa per esempio nellrsquoidentificazione

di un pigmento per altri egrave necessario un analisi semiquantitativa cioegrave la

valutazione della concentrazione relativa di un elemento determina il colore di un

pigmento Infine alcuni problemi possono essere risolti solo tramite un analisi

quantitativa come nei manufatti metallici antichi (privi di ossidazione) in cui egrave

necessario conoscere la concentrazione dei diversi metalli preziosi sia per

attribuire il titolo (se di moneta si tratta) sia per uno studio delle antiche tecniche

di fusione

Nelle immagini che seguono un esempio di esame ED-XRF fatto su un dipinto

di Raffaello in una zona di color rosso Lrsquoevidente presenza di Hg indica con

certezza che quel rosso egrave Cinabro ( a base di Solfuro di Mercurio HgS) e i due picchi

del Pb potrebbero voler indicare il Rosso di Piombo (Pb3O4) o semplicemente potrebbe

indicare il fondo di preparazione costituito da biacca(carbonato basico del Piombo)

Figura 3 Incoronazione della Vergine Raffaello1504Olio su tavola 170x117 m Pinacoteca di Brera Milano A destra spettro ED-XRF della zona evidenziata

12

La tecnica PIXE

Si puograve indurre fluorescenza X in un materiale anche bombardandolo con particelle

cariche Con lrsquoacronimo PIXE che sta per Proton Induced X-ray Emission si indica

quella tecnica che per provocare la fluorescenza X fa uso di protoni accelerati con

un energia tipica 1divide4 MeV

Figura 4Possibili tecniche IBA In alto in rosso la tecnica PIXE

Questo tipo di procedura fa parte della famiglia delle analisi che va sotto il nome di

IBA Ion Beam Analysis (figura sopra) in cui bombardando il campione con delle

particelle cariche se ne puograve capire la composizione studiano le emissioni radiative

caratteristiche e i prodotti di interazioni nucleari Tutte queste tecniche dunque

sono basate sullrsquoinduzione di una trasmutazione atomica o nucleare che da luogo ad

emissione di energia sotto forma di raggi X raggi elettroni particelle α e cosigrave via

Citiamo anche le tecniche PIGE (Proton Induced Gamma-ray Emission)

genericamente le NRA (Nuclear Reaction Analysis) RBS (Rutherford Back

Scattering)

Tornando alla tecnica PIXE rispetto allrsquouso dei raggi X offre il vantaggio di

poter

focalizzare meglio il fascio (da pochi mm2 a pochi μm2) migliorando la

risoluzione spaziale

variare lo spessore dello strato di campione esaminato agendo

sullrsquoenergia del fascio

Rispetto poi al modo di indurre raggi X ottenuti con lrsquouso di elettroni la PIXE offre

il grande vantaggio di non avere una cosigrave grande radiazione di fondo

(breemstrahlung)

Nelle figure sotto egrave mostrato il diverso comportamento dinamico tra elettroni (20

keV) e protoni (2 MeV) dotati quindi approssimativamente della stessa velocitagrave in

una matrice di Rame e spettri X di apatite2 ottenuti con gli stessi protoni ed

2 Apatite Minerale Fosfato di Fluoro e Calcio in cristalli generalmente incolori

13

elettroni Come si vede usando elettroni vengono coperte e cancellate le righe di

raggi X caratteristici relative a elementi di minore concentrazione che sono

evidenti invece nello spettro prodotto dai protoni

Figura 5Traiettorie(calcolate)di elettroni a 2o keV e Protoni 2 MeV in Rame e spettri X di apatite ottenuti con queste particelle

In generale possiamo parlare di un miglioramento delle prestazioni rispetto

agli esami XRF tradizionali di 5-10 volte

I settori di utilizzo della tecnica PIXE sono pressocheacute gli stessi di quelli ED-

XRF ma data la straordinaria capacitagrave di focalizzazione egrave particolarmente adatta a

manoscritti nellrsquoesaminare la composizione degli inchiostri o nello studio delle

saldature in oggetti metallici

Figura 6 Traccia luminosa (da eccitazione dei livelli elettronici piugrave esterni degli atomi di Na) di circa 8 cm formata in aria da protoni di alcuni MeV ottenuta con una esposizione fotografica convenientemente lunga A destra esame di manoscritti di Galileo

14

212 La spettroscopia in riflettanza

La spettroscopia in riflettanza o spettrofotometria egrave la tecnica di indagine ottica

basata sulla misura del fattore di riflettanza spettrale 119877(120582) di una superficie

colorata spesso un dipinto in funzione della lunghezza drsquoonda della radiazione

incidente Il parametro riflettanza spettrale 119877(120582) egrave definito generalmente come il

rapporto tra lrsquointensitagrave della radiazione riflessa dalla superficie in modo non speculare (per

diffusione) e lrsquointensitagrave della radiazione incidente alle diverse lunghezze drsquoonda

Nel calcolo di 119877(120582) il fatto che si faccia il rapporto tra IRD(120582)e I0(120582) egrave a

garanzia del fatto che le misure su un dato pigmento non dipendano dalla sorgente

usata(comunque sempre un porsquo diversa da laboratorio a laboratorio) Per non

ldquoescludere poi nessuna delle 120582 dalla misurardquo come intensitagrave incidente si considereragrave

uno spettro di riferimento standard il cosiddetto spettro del bianco registrato su una

sostanza3 la cui superficie sia (idealmente) totalmente riflettente quindi fornisca

come risposta esclusivamente lo spettro di emissione della sorgente Si tiene conto

anche del disturbo dellrsquoemissione del corpo nero D(120582)

119877(120582) =119868119877119863 120582 minusD(120582)

1198680 120582 minusD(120582)times 100 (21)

Figura 7Intensitagrave incidente diffusa e riflessa specularmente su una superficie pittorica

Una misura spettrofotometrica egrave di solito rappresentata da una curva che descrive

lrsquoandamento di 119877(120582) in funzione di 120582 e si estende in genere dalla regione dellrsquoinfrarosso

allrsquoultravioletto in modo da migliorare la caratterizzazione la cosiddetta firma

spettrale del materiale in esame

Le applicazioni della spettrometria sono quelle legate al riconoscimento delle

sostanze quali pigmenti organici o inorganici prodotti di degrado su materiali

lapidei(tipicamente solfati ossalati e nitrati) agenti coloranti nei vetri

Nella figura che segue si mostrano gli spettrogrammi di tre colori nella tonalitagrave

del verde- blu Il verde di Malachite (carbonato basico del Rame)blu oltremare (silicato

3 Una sostanza che ha queste caratteristiche egrave il Solfato di Bario BaSO4 che nel visibile ha una riflettenza vicina al 100

15

di Na e Al con inclusioni di solfuri e solfati) e verde di Atacamite (cloruro basico di

Rame)

Figura 8 Spettri in riflettanza di Malachite blu oltremare e Atacamite

Possiamo distinguere due metodi di misura

la spettroscopia per immagini

la spettroscopia a contatto Nel primo caso si riprende un dipinto a diverse lunghezze drsquoonda Impiegando una

fotocamera fornita di una serie di filtri intercambiabili di banda passante di circa

10nm e disponendo di un numero adeguato di filtri egrave possibile ottenere una serie di

immagini alle corrispondenti lunghezze drsquoonda sufficientemente numerose cosigrave da

avere in pratica la curva di riflettanza spettrale su un intero dipinto

Nella spettroscopia a contatto si puograve inviare sul punto di misura 1-2 mm2 o

una radiazione monocromatica proveniente ad esempio da un reticolo di

diffrazione facendo poi variare con continuitagrave 120582 o lrsquointero spettro della radiazione

bianca raccogliendo poi lrsquointensitagrave diffusa che saragrave scomposta ed elaborata dallo

spettrometro

Nella procedura ldquoa contattordquo un ruolo determinante hanno le fibre ottiche

come mezzo preferenziale per far viaggiare la radiazione dato il loro bassissimo

coefficiente di assorbimento Si parleragrave allora di FORS (Fibre Optics Reflectance

Spectroscopy) Di seguito verranno descritti due modi di applicazione di questa

tecnologia

FORS ad angolo fisso

Con FORS ad angolo fisso si intende quella tecnica in cui la radiazione di riflettanza

del campione egrave raccolta ad una direzione fissata a priori dalla geometria di

costruzione della sonda (probe) La sonda puograve contenere sia la fibra di raccolta della

radiazione diffusa sia la fibra che porta la radiazione primaria

Figura 9 Vari tipi di sonde per FORS Nellordine 0deg0deg - 2x45deg0deg - 3x45deg0deg

16

Ad esempio per chiarire il loro modo drsquouso nella sonda con geometria 2x45deg0deg le

due fibre esterne portano lrsquoilluminazione mentre quella centrale (a 0deg) raccoglie la

luce diffusa evitando la riflettanza speculare

Con queste sonde si ha anche la possibilitagrave di raccogliere la radiazione riflessa

specularmente sonda 0deg0deg ottenendo una riflettanza diversa da quella definita

sopra che non tiene conto solo della parte di radiazione assorbita

Si usa questo tipo di sonda quando si ritiene che la superficie non presenti

irregolaritagrave tali da far supporre differenti intensitagrave diffuse a seconda dellrsquoangolo

FORS con sfera integratrice

Quando si vuole considerare tutta la radiazione diffusa ad ogni angolo attorno al punto

irraggiato si fa uso della sfera integratrice Con questo nome si indica una specie

di ldquocapsulardquo da appoggiare sul punto di misura che oltre a irraggiare egrave in grado

grazie alla geometria costruttiva delle pareti speculari interne di convogliare tutta

la radiazione diffusa al punto di misura

La figura che segue mostra il principio costruttivo di una sfera integratrice

Figura 10 Principio costruttivo di una sfera integratrice

17

22 Tecniche di elaborazione di immagine

multispettrale

Tutte queste tecniche offrono una serie di eccezionali possibilitagrave egrave come se si

riuscisse ad ampliare la capacitagrave di visione dellrsquoocchio umano Si egrave cosigrave in grado

di poter vedere sotto la superficie pittorica per osservare il disegno preparatorio di

un quadro oppure vedere le prime stesure di colore Risalteranno chiaramente gli

interventi di restauro succedutisi nel corso degli anni Si potranno riconoscere i

diversi pigmenti osservando lo ldquospostamento cromaticordquo che la selezione di

determinate lunghezze drsquoonda causa allrsquoimmagine

Ersquo utile riproporre allrsquoinizio di questo paragrafo lo spettro elettromagnetico

nelle sue varie parti

Figura 11Spettro elettromagnetico[4]

221 La riflettografia infrarossa

La riflettografia infrarossa della quale in questo capitolo si vuole dare solo una

presentazione generale essendo approfondita nel prossimo egrave quella tecnica

analitica ottica non distruttiva usata per lrsquoanalisi delle di superfici dipinte che

rende possibile la visualizzazione degli strati sottostanti al film pittorico

permeabile alla radiazione nel vicino infrarosso (08120583119898 le 120582 le 3120583119898)

Tale radiazione riesce generalmente ad attraversare i materiali che costituiscono il film pittorico e viene riflessa e diffusa dagli strati ad esso

sottostanti Dallrsquoacquisizione della radiazione riflessa si puograve ricostruire la cosiddetta

immagine riflettografica ( o riflettogramma ) del dipinto della quale uno dei

particolari piugrave importanti egrave il disegno preparatorio Esso risulteragrave piugrave visibile se

eseguito con materiali che assorbono lrsquoinfrarosso ( punta metallica carboncino

grafite) depositati su una base preparatoria che invece lo riflette fortemente (per

esempio gesso con colla animale)

18

Figura 12Comportamento schematico della radiazione incidente su uno strato pittorico

Un sistema per riflettografia egrave generalmente composto da una o piugrave sorgenti di

radiazione IR (lampade alogene) e da un dispositivo per registrare immagini

nellrsquoinfrarosso Il riflettogramma dellrsquooggetto egrave solitamente visualizzato mediante

un monitor e registrato in forma di immagine digitale mediante un calcolatore

Per quanto riguarda le sorgenti si porragrave particolare attenzione alla disposizione

delle lampade in modo tale da minimizzare le riflessioni speculari della superficie (spesso

lucida ) del dipinto e allo stesso tempo far si che questa sia illuminata nel modo piugrave

uniforme possibile

I dispositivi di registrazione dellrsquoimmagine

Un paragrafo a parte meritano i diversi dispositivi che nel corso dellrsquoevoluzione di

questa tecnica si sono succeduti

Fotocamera con pellicola Fu ovviamente il primo sistema in attesa dello

sviluppo dellrsquoelettronica Si adoperavano pellicole particolarmente sensibili

nellrsquoinfrarosso montate su fotocamere con filtri e obbiettivi speciali

Telecamera con tubo Vidicon Ersquo un tubo di ripresa di immagini simile a

quelli utilizzati per le riprese televisive (prima dei sensori a stato solido ) ma ha il

massimo di sensibilitagrave proprio tra 07μm e 2μm Esso sfrutta le proprietagrave

fotoconduttive (cioegrave di aumentare la conducibilitagrave elettrica se irraggiati da fotoni )

che certi materiali hanno Lrsquoimmagine egrave trasformata in segnale televisivo grazie al

fatto che il ldquopennello elettronicordquo incontra maggiore o minore resistenza elettrica a

seconda dellrsquointensitagrave dellrsquoimmagine stessa Ersquo il materiale fotosensibile (Solfuro di

Piombo PbS) che crea questa modulazione di corrente che verragrave poi trasformata in

segnale televisivo La risoluzione spaziale di solito egrave scarsa rispetto ai sistemi venuti

in seguito (circa 300times300 pixel) presenta problemi di distorsione di immagine e

richiede un irraggiamento forte dei dipinti causando un non gradito riscaldamento

data la poca sensibilitagrave

19

Figura 13 Schema di un tubo Vidicon

Fotocamera con CCD Ancora un sistema di ripresa a standard televisivo che

sfrutta un sensore CCD (Charge Coupled Device ) simile a quelli montati sulle

telecamere di uso comune Questo sensore allo stato solido contiene un grande

numero di sottoelementi fotosensibili chiamati fotositi disposti in una matrice La

risoluzione spaziale del riflettogramma che si otterragrave dipende dal numero dei

fotositi che il sensore contiene Hanno il pregio rispetto al Vidicon della

robustezza e delle dimensioni ridotte di praticamente assente distorsione ottica e

una risposta in funzione dellrsquointensitagrave di illuminazione lineare per la quasi totalitagrave

della loro dinamica

Spesso perograve la loro sensibilitagrave spettrale limitata a circa 13μm ne consente un uso

efficace solo in particolari casi e cioegrave in quelle zone dei dipinti dove sono presenti

pigmenti per esempio le lacche che risultano trasparenti giagrave a lunghezze drsquoonda

cosigrave corte

Scanner Lrsquoultima frontiera per lrsquoacquisizione dellrsquoimmagine riflettografica egrave

costituita dagli scanner Si intende per scanner un dispositivo costituito da due

traslazioni meccaniche di precisione montate ortogonalmente in modo da poter

esplorare punto per punto una superficie pittorica Su uno dei due carrelli di

traslazione egrave montata la cosiddetta testa ottica che si compone della parte di ripresa

cioegrave un singolo fotodiodo o in alcuni casi un array lineare di fotodiodi (risposta

spettrale maggiore del CCD ) della parte di illuminazione (lampade alogene ) e di un

dispositivo per lrsquoautofocus I pregi di questo sistema sono maggiore sensibilitagrave

spettrale del CCD assenza di distorsioni ottiche e elevata definizione

Unici difetti possono essere considerati la poca praticitagrave data la mole della

macchina e lrsquoattentissimo rimontaggio richiesto la lentezza del processo

Per quanto riguarda i campi di applicazione oltre alla presenza di un disegno

preparatorio il riflettogramma di un opera egrave in grado di svelare la presenza di

stesure pittoriche nascoste da ulteriori strati di colore ( applicati per vari motivi )

la presenza di impronte digitali (se evidenziate da tracce di polvere contenente

carbone) o manifestare lrsquoandamento delle pennellate Questo metodo di indagine

puograve essere applicato indifferentemente a dipinti su tavola o su tela a disegni e

20

talvolta ad affreschi fornendo preziose informazioni a storici dellrsquoarte e

restauratori

Nelle immagini che seguono lo stesso particolare di un dipinto ripreso in

riflettografia IR con tre strumenti diversi Il miglioramento della visibilitagrave del

disegno preparatorio (che questa volta svela un pentimento del pittore) egrave evidente

Figura 14 Marcello Fogolino SFrancesco riceve le stimmate Pinacoteca civica di Vicenza Immagine nel

visibile

Figura 15Confronto dello stesso particolare evidenziato nella foto sopra tra fotocamera con rivelatore al silicio tubo Vidicon(PbS) e fotocamera con rivelatore di Tellurio di Cadmio e Mercurio(MCT)

21

222 La Fluorescenza UV

La tecnica basata sullrsquoosservazione della fluorescenza da luce ultravioletta

approfondita anche nel prossimo capitolo trova largo impiego come metodo di

indagine diagnostica nel campo dei beni culturali Si sfrutta il fatto che quando un

opera generalmente un dipinto o manoscritti viene irraggiata con radiazione di

lunghezza drsquoonda compresa nella regione dellrsquoultravioletto (400nmge120582ge2-3nm) tale

radiazione viene in parte riflessa e in parte assorbita dagli strati superficiali

dellrsquoopera

Parte dellrsquoenergia assorbita viene quindi emessa nuovamente per fluorescenza

sotto forma di radiazione visibile che verragrave registrata con tecniche opportune

Lrsquoapparato per eseguire una analisi di un dipinto in fluorescenza UV egrave costituito da

una o due sorgenti di luce UV (lampade di Wood) e da un sistema di acquisizione delle

immagini fotocamera o telecamera CCD anche se egrave sempre possibile una semplice

indagine a occhio nudo contemporanea allrsquoirraggiamento

Le lampade sono poste in modo da formare un angolo di 45deg rispetto al dipinto in

modo da minimizzare la riflessione speculare e la fotocamera o il sensore CCD

frontalmente allrsquoopera

Lrsquouso di una macchina fotografica con pellicole ad alta sensibilitagrave (nel

visibile) prevede una volta eliminata la parte della radiazione Uva riflessa con ldquofiltri

barrierardquo tempi di acquisizione (e quindi di esposizione dellrsquoopera e degli

operatori) lunghi dellrsquoordine dei qualche minuto con conseguente problema della

cosiddetta deriva cromatica della pellicola e necessitagrave del completo oscuramento

dellrsquoambiente di misura

Lrsquouso della telecamera con CCD offre numerosi vantaggi Data la maggiore

sensibilitagrave rispetto alla pellicola i tempi di acquisizione si riducono moltissimo

potendo infatti usare la sorgente UV in modalitagrave flash (circa 20ms) con

conseguente minore grado di irraggiamento dellrsquoopera Grazie a dei filtri

lrsquoimmagine finale saragrave il risultato della sovrapposizione di varie acquisizioni

ognuna centrata in una zona spettrale fino a coprire tutto lo spettro visibile Ciograve

permetteragrave una migliore caratterizzazione dei materiali lungo tutto lo spettro

Notevoli poi i vantaggi legati allrsquouso del formato digitale oltre ad una piugrave

pratica conservazione dei dati crsquoegrave la possibilitagrave di ripeter la stessa acquisizione piugrave

volte al fine di migliorare il rapporto segnale rumore e diminuire lrsquoerrore da

fluttuazione di scarica della lampada Inoltre si puograve via software eliminare lrsquoeffetto

della luce ambiente potendo acquisire la stessa immagine con e senza flash UV

Per le applicazioni pratiche la fluorescenza UV egrave adattissima per la

visualizzazione delle vernici trasparenti messe a protezione dello strato pittorico

vero e proprio essendo sostanze resinose molto sensibili alla fluorescenza UV Ersquo

utile poi per differenziare e localizzare materiali che apparirebbero

indistinguibili nello spettro visibile (quelli della stessa classe cromatica ma di

diversa composizione chimica ) per lrsquoidentificazione dei materiali in base al

colore caratteristico della fluorescenza e per individuare ritocchi ridipinture e

22

parti rifatte grazie alla mai perfettamente uguale composizione chimica di

successivi interventi

Nelle immagini che seguono egrave evidente come i restauri fatti zone piugrave scure

seguendo linee dritte sono dovuti ad un cedimento dello strato pittorico proprio in

prossimitagrave dei punti di contatto tra le tavole della struttura del quadro Il colore

scuro rispetto alle zone non restaurate testimonia la mancanza o la diversitagrave della

vernice protettrice

Figura 16Dipinto in luce visibile senza e con fluorescenza UV

23

223 La tricromia in falso colore

Questa tecnica di analisi consente di differenziare zone di stesure pittoriche

che ad occhio nudo hanno la stessa resa cromatica e dunque appaiono

indistinguibili facendo ldquodiventare visibilerdquo anche la radiazione del vicino infrarosso

la quale egrave poi in grado di generare falsi colori diversi nelle zone prima viste come

uguali

Si puograve sfruttare allora il fatto che pigmenti aventi diversa natura chimica

appariranno nellrsquoimmagine a falsi colori ben differenziati se hanno un diverso comportamento spettrale (diversa riflettanza) nellrsquoinfrarosso

Nella pratica si agisce acquisendo lrsquoimmagine in esame escludendo la

componente di luce BLU e aggiungendo la componente nel vicino infrarosso

alle due componenti fondamentali rosso e verde

Figura 17Schema di principio della tecnica in falso colore

Dobbiamo perograve comunque ricreare una immagine adatta alla visione umana

la quale in luce diurna si basa sullrsquoassorbimento di radiazione visibile da parte dei

cosiddetti CONI presenti sulla retina Di questi ne esistono di tre tipi ognuno

specializzato nellrsquoassorbire una parte dello spettro i colori rossi i colori verdi e i

colori blu

Figura 18 Curve di assorbimento spettrale relative ai tre tipi di coni presenti nella retina

Dunque una volta ottenute le immagini nelle tre bande vicino IR rosso e verde

si procederagrave alla loro riconversione rispettivamente nel rosso verde e blu e

ricomposizione ottenendo una immagine dai colori falsati( da cui falso colore )

Questo vale naturalmente indipendentemente dalla tecnica usata per

acquisirle Anche nella tricromia in falso colore infatti come nella riflettografia IR

si possono usare (con i loro pregi e difetti di cui sopra al paragrafo 221) vari modi

24

per acquisire lrsquoimmagine la pellicola fotografica il tubo vidicon e la telecamera

CCD attualmente quella piugrave usata

Nella prossima figura egrave visualizzato il procedimento con cui due verdi

apparentemente uguali appaiono in falso colore blu (il verde rame) e magenta (il verde

di cobalto) dato che il primo assorbe lrsquoinfrarosso mentre lrsquoaltro lo riflette

Figura 19Esempio (per una pellicola) di restituzione in falso colore di due verdi apparentemente uguali

Un altro esempio notevole egrave dato dai due blu azzurrite e lapislazzuli restituiti in falso

colore il primo appare con un colore molto scuro mentre il secondo che non

assorbe lrsquoinfrarosso appare con una fortissima componente rossa

La realizzazione digitale (CCD) di immagini in falso colore egrave ottenuta con

piugrave acquisizioni della stessa immagine a diverse bande spettrali anteponendo

allrsquoottica di ripresa i filtri passa banda per registrare le tre componenti Le tre

immagini cosigrave ottenute vengono restituite nella classica terna RGB (Red-Green-

Blue) in un monitor a colori dove in tempo reale si osserveragrave lrsquoimmagine in falso

colore

Questa tecnica egrave utilizzata dal restauratore o dallo storico dellrsquoarte per

individuare sul dipinto zone che hanno subito restauri postumi ma dei quali

non avendone la documentazione non egrave possibile sapere dove e come si egrave intervenuto Per

essi di solito si egrave raggiunto un grado di accordo cromatico fra la zona restaurata e

zona originale tale da rendere invisibile ldquola riparazionerdquo effettuata empiricamente

dunque quasi sempre con pigmenti chimicamente diversi dallrsquooriginale

Nelle immagini seguenti[19] risulta evidente la differente risposta cromatica di

alcuni pigmenti In particolare la veste di S Pietro che nel visibile risulta azzurra

nel falso colore vira in magenta (risposta tipica dellrsquoazzurro oltremare) e il cinabro

che costituisce la parte rossa del manto (visibile) diventa giallo in falso colore Una

simile inversione avviene anche per il pigmento usato per la veste del personaggio in

25

secondo piano (lacca rossa) ma data la risposta cromatica diversa nellrsquoinfrarosso

diventa in falso colore un giallo piugrave intenso

Figura 20 Lorenzo Monaco Incoronazione della Vergine (particolare)Immagine nel visibile e in tricromia in falso colore

23 Tecniche ottiche per la forma

La conoscenza e la forma di un oggetto artistico sia esso un reperto archeologico

un monumento un dipinto o un affresco e dunque dalle piugrave svariate forme e

dimensioni rappresenta un elemento importante per il suo studio e la sua

conservazione La caratterizzazione della forma costituisce infatti un prezioso

contributo a studi di tipo storico-artistico alla determinazione dello stato di

conservazione dellrsquoopera e al progetto e realizzazione di interventi di restauro

Oltre a ciograve mediante la misura della forma di un oggetto ripetuta in tempi

successivi egrave possibile ottenere informazioni sulle sue deformazioni ed eliminarne le

cause (condizioni microclimatiche stress meccanici hellip)

Si possono suddividere essenzialmente le procedure per lrsquoacquisizione della

forma in due categorie quelle che adoperano la luce anche laser ma senza utilizzarne la

coerenza4 le tecniche in luce incoerente e altre invece che sfruttano proprio le

proprietagrave di coerenza della luce laser che chiameremo tecniche in luce coerente

4 Coerenza Sono coerenti due o piugrave onde di ugual frequenza in cui la differenza di fase fra esse egrave costante

26

231 Tecniche in luce incoerente

Sono diverse le tecniche di questo tipo che vengono usate nellrsquoambito dei beni

culturali Citiamo la fotogrammetria (basata sul principio della triangolazione ottica5)

che acquisendo una coppia stereoscopica di immagini dellrsquooggetto egrave in grado di

restituire un modello 3D La proiezione di luce strutturata che consiste nel

proiettare sullrsquooggetto dei codici luminosi di vario tipo (fitti reticoli figure di

interferenzahellip) e risalire alla forma dellrsquooggetto interpretando la loro deformazione

usando algoritmi basati sulla triangolazione La profilometria laser che

ricostruisce la forma il piugrave delle volte di statue analizzando le linee di contorno

che una lamina di luce laser mette in evidenza sullrsquooggetto Lo scanner laser a tempo

di volo usato soprattutto per il rilievo 3D su grandi scale spaziali riesce nella

mappatura tridimensionale rilevando le coordinate angolari e il tempo di

percorrenza di impulsi laser

231a Il laser scanner a tempo di volo (TOF)

Ersquo praticamente un sistema radar (onda inviata riflessa e captata) che impiega una

sorgente laser impulsata Il principio su cui si fonda la misura della distanza egrave il

seguente conoscendo il tempo t impiegato dallrsquoimpulso laser a percorrere la

distanza sorgente-punto di misura-rivelatore (posto vicino alla sorgente laser) detto

tempo di volo TOF (Time Of Flight) egrave possibile risalire alla distanza grazie alla

formula 119863 = 119888

119899times 119905 2 dove c egrave la velocitagrave della luce e n egrave lrsquoindice di rifrazione

dellrsquoaria

Figura 21Principio di funzionamento di un laser scanner TOF

Facendo poi corrispondere ad ogni misura di distanza le coordinate angolari

azimutale e zenitale si ha per ogni punto di scansione la tripletta di coordinate che

identifica un punto nello spazio

5 Triangolazione ottica Usata per risolvere completamente un triangolo avendo a disposizione due angoli e il lato tra essi compreso

27

Figura 22Immagine schematica di un laser scanner TOF

La precisione del sistema dipende da vari fattori come la capacitagrave di selezionare la

stessa posizione relativa allrsquoimpulso trasmesso e ricevuto dallrsquoaccuratezza della

conoscenza dei tempi di ritardo propri del sistema e dalla precisione del sistema

che effettua le misure dei tempi

Si egrave comunque raggiunta una altissima precisione considerando che con i

moderni strumenti si ottengono errori di pochi millimetri su distanze di

centinaia di metri con un passo di scansione angolare di pochi millesimi di

grado

Naturalmente si ha quasi sempre bisogno di effettuare piugrave scansioni della

stessa struttura per rilevare i punti che rimarrebbero in ombra con una sola

scansione

Questo strumento trova il suo campo di applicazione nella ricostruzione di

grandi ambienti interni come chiese o antiche dimore nella ricostruzione di

facciate di cattedrali o in grandi siti archeologici

Nellrsquo immagine che segue si puograve osservare il risultato ottenuto effettuando la

ricombinazione di 6 posizioni di scansione della sfinge

28

Figura 23 Immagine ottenuta da un laser scanner ricombinando 6 scansioni

231b Topografia di superfici a proiezione di linee

Questo tipo di analisi rientra nella categoria delle tecniche che sfruttano la

proiezione di luce strutturata cioegrave di codici luminosi che sono in grado di

evidenziare variazioni di livello su una superficie grazie a linee di luce

opportunamente organizzate

In quella a proiezione di linee si proietta (come fosse una diapositiva

costituita da un vetrino con deposizione metallica) il codice piugrave semplice un reticolo

di righe bianche e nere parallele Lrsquoimmagine dellrsquooggetto con le linee proiettate egrave

ripresa con una telecamera digitale il cui asse ottico forma con quello del

proiettore un certo angolo In questa immagine le linee del reticolo risultano

distorte dalla forma della superficie diventando ondulate Lrsquoentitagrave delle

distorsioni fissata la geometria del sistema egrave direttamente proporzionale alla

quota del punto considerato Infine dallrsquoanalisi dellrsquoimmagine del reticolo si risale

alla mappa topografica digitale della superficie

29

Figura 24 Schema di funzionamento(a) e principio geometrico(b)[18]

Nella figura precedente (b) si vede come la posizione delle linee cambia in

proporzione allrsquoaltezza (h) della superficie rispetto ad un ideale piano mediano di

riferimento S Conoscendo α (la fase) per ogni punto della linea proiettata si

risale alla quota (h) di quel punto

Il software di estrazione della fase opera sulla immagine ldquoliberatardquo dal

contrasto dello sfondo tramite unrsquooperazione di pulitura che sfrutta unrsquoimmagine

identica ma senza il reticolo proiettato (figura sotto)

Figura 25 Procedura per lottenimento della mappa topografica[18]

Variando la posizione mutua di proiettore telecamera e oggetto si ottengono

diverse risoluzioni spaziali e differenti estensioni della superficie di misura per

esempio aumentando lrsquoinclinazione del proiettore si raggiungono risoluzioni in

quota piugrave elevate (maggiore dinamica per α) allontanandolo dallrsquooggetto si

possono analizzare opere di grandi dimensioni a scapito perograve della risoluzione

spaziale

Nel campo della conservazione dei beni culturali questo sistema trova impiego nei

dipinti quando si vogliono verificare con precisione la deformazione il distacco o il

rigonfiamento dello strato pittorico a causa di deformazioni della struttura lignea

30

per quelli su tavola o della trama del tessuto per quelli su tela ciograve succede ad

esempio quando si procede al rifodero o alla sostituzione del telaio Si sono svolte

con successo indagini con questa tecnica anche nel caso di iscrizioni su tavola o su

parete

Nelle immagini che seguono ([17]Fontana Pampaloni amp Pezzati) croce di

Sarzana lo studio della mappa topografica egrave presentato prima con una risoluzione

in quota di 01mm per la sommitagrave della croce poi con una di 002mm per il

particolare del cartiglio6

Figura 26Croce di SarzanaMaestro GuglielmoDuomo di Sarzana Anno 1138 Tempera a uovo su legno di castagno Misure 3times210 m e mappa topografica della parte evidenziata

232 Tecniche in luce coerente

Lrsquouso di queste tecniche piugrave complesso delle precedenti egrave orientato piugrave che alla

misurazione della forma vera e propria dellrsquooggetto al rilevamento delle sue

microdeformazioni Citiamo lrsquointerferometria olografica (ologrammi su pellicola)

che si basa sulla ripresa di una immagine dellrsquooggetto effettuata con luce laser in

condizioni di interferenza lrsquointerferometria a spekle7 basata sigli stessi principi di

quella olografica ma lrsquoacquisizione dellrsquoimmagine avviene tramite una telecamera

Lrsquoolografia conoscopica che usa una telecamera nella quale tra obbiettivo e

sensore CCD ha un cristallo che separa in due parti la luce proveniente

6 CartiglioDisegno di un rotolo di carta in parte srotolato sul quale li leggono iscrizioni 7 Speckle (macchiolina) Viene chiamata cosigrave la figura punteggiata che si ottiene quando unrsquoonda coerente viene fatta passare attraverso un mazzo disordinato

31

dallrsquooggetto creando una figura di interferenza dalla quale si ricava la distanza di

ogni punto dellrsquooggetto in esame

Annoveriamo tra le tecniche in luce coerente anche una variante del sistema a

tempo di volo che sfrutta lo sfasamento tra lrsquoimpulso laser generato e registrato

ottenendo una maggiore precisione

232a Lrsquoolografia conoscopica

Con questa tecnica egrave possibile misurare con estrema precisione la distanza tra la

sonda ottica usata e per cosigrave dire ogni ldquosingolo puntordquo della superficie (non si

usa infatti quasi mai per ricostruire lrsquointero corpo dellrsquooggetto) in esame

Il principio di funzionamento egrave il seguente un laser a diodi produce un raggio

che egrave riflesso totalmente da un beam-splitter a 90deg verso il campione Parte dellrsquo onda

luminosa riflessa viene captata dallrsquoobbiettivo attraversa lo splitter (ora con

proprietagrave di trasparenza) e incontra il modulo conoscopico Questo elemento

costituito da un cristallo monoassiale8 birifrangente9 posto tra due lamine

polarizzatrici separa i raggi luminosi che vi incidono in due componenti raggio

ordinario e raggio straordinario

Questi dopo aver percorso praticamente lo stesso cammino ottico

interferiscono dando luogo a frange circolari sulla superficie del sensore CCD La

fittezza delle linee della frangia dipende dal cammino ottico dei raggi

dallrsquooggetto scansionato al sensore ecco che allora misurandola si risale alla

distanza di ogni punto dalla sonda

Figura 27Funzionamento di una sonda conosco pica[16]

8 Monoassiale Con un solo asse ottico 9 Birifrangente Con due indici di rifrangenza ortogonali fra loro

32

Elaborando dunque il segnale restituito dal CCD si risale al ldquoperiodordquo di ogni

singola frangia fatto poi corrispondere ad una distanza Poicheacute la lettura del CCD

puograve essere ripetuta con una frequenza di alcune migliaia di Hz alla stesa velocitagrave egrave

anche possibile acquisire le misure

La distanza dellrsquoobbiettivo dallrsquooggetto da esaminare puograve variare da poche

decine di mm a poche decine di centimetri a seconda delle esigenze cambiando

lrsquoobbiettivo di ripresa

Si raggiungono prestazioni eccellenti Con una distanza di lavoro di 40mm per

esempio si raggiunge una risoluzione di circa 6μm in quota e 30μm nelle

direzioni trasversali con una dinamica di profonditagrave di plusmn4mm

Una caratteristica importante di questo strumento egrave quella di poter lavorare

con un angolo di incidenza minimo di circa 5deg ciograve consente di indagare tratti di

superficie con unrsquoinclinazione fino a plusmn85deg col risultato di riuscire a fare misure

allrsquointerno di fori di diametro inferiore a 1mm con un rapporto profonditagravediametro

fino a 251

Un altro grande vantaggio dellrsquoolografia conoscopica egrave quello di superare i

vincoli pratici di stabilitagrave e sensibilitagrave alla temperatura e alle vibrazioni meccaniche

di cui soffrono gli strumenti interferometrici laser di tipo convenzionale dato

lrsquounica sorgente di luce coerente che viene separata solamente dentro il cristallo

birifrangente

Il sistema trova numerose applicazioni nel campo del restauro e della

conservazione ogniqualvolta si debbano analizzare con grande dettaglio oggetti o

parte di essi microdeformazioni su dipinti microscopiche incisioni su pietra o

rilievi su tavole usate per la litografiaecc ecc

Nelle immagini seguenti unrsquoindagine in olografia conoscopica effettuata su un

quadro di Raffaello La Madonna del cardellino Da notare i due solchi verticali nella

parte centrale del riquadro

Figura 28Madonna del cardellino Raffaello 1506 Galleria degli Uffizi e particolare (restituito in luce radente) dopo unrsquo olografia conoscopica

33

223b Lo scanner laser a misura di fase

Questa tecnica apparentemente del tutto simile a quella dello scanner laser TOF

visto nel paragrafo 231a sfrutta il fatto che un impulso laser modulato in ampiezza cambia la sua fase da quando egrave stato emesso a quando egrave rivelato dopo

la riflessione Conoscendo questo sfasamento si puograve risalire alla distanza

percorsa

Solitamente si sceglie per il laser (onda portante) una lunghezza drsquoonda di 1divide

2μm vicino infrarosso data la buona penetrabilitagrave in aria di questo tipo di onda

elettromagnetica mentre la modulazione ( in realtagrave vedremo che di modulazioni ne

occorreranno di diversi tipi) egrave fatta con lunghezze drsquoonda dellrsquoordine del metro

(onde radio)

Figura 29Schema di principio di uno scanner laser a sfasamento di modulazione di ampiezza

Matematicamente la variazione di fase Δ120601 durante tutto il tragitto 2119871 egrave data da

Δ120601 = 119899119896119898 2119871

Dove n egrave lrsquoindice di rifrazione dellrsquoaria da determinare in sede di misura a seconda delle

condizioni di temperatura pressione e umiditagrave relativa e 119896119898 egrave il vettore drsquoonda

corrispondente alla pulsazione di modulazione 120596119898 Con pochi passaggi si ottiene la

distanza cercata

119871 = Δ120601119888 2119899 120596119898

con c velocitagrave della luce

Bisogneragrave tener conto del fatto che il sensore discriminatore di fase (comparatore)

non percepisce quando 120601 ha subito delle rotazioni intere di angolo giro Per questa ragione in

realtagrave la modulazione egrave fatta con diverse frequenze (sottomultipli di un oscillatore interno

allo scanner) per ognuna delle quali si acquisisce una delle cifre della misura finale di ogni

singolo punto Questo egrave chiamato Metodo per decadi Se per esempio un punto egrave

distante dallo scanner 756342m avrograve bisogno di 6 (numero con 6 cifre) frequenze

di modulazione

34

24 Tecniche microscopiche

Lrsquoapplicazione della microscopia ottica ed elettronica nel campo dei Beni Culturali

fornisce un contributo scientifico di estremo interesse Ersquo infatti applicata per

indagini diagnostiche finalizzate al restauro passando per lrsquoanalisi del materiale

artistico di varia natura analizzando il suo stato di conservazione e anche

permettendo lrsquoindividuazione delle tecniche usate nella realizzazione dellrsquoopera

Infatti lrsquoutilizzo del microscopio ottico o elettronico a scansione permette lrsquoanalisi

approfondita relativa sia alla morfologia della superficie che alla composizione

chimica elementare di campioni di vario tipo ad elevati ingrandimenti fornendo

importanti informazioni in fase di restauro

241 La microscopia elettronica a scansione SEM

Il microscopio elettronico a scansione SEM (Scanning Electron Microscope)

fornisce informazioni sullrsquoaspetto sulla natura e sulle proprietagrave delle superfici e

degli strati sottostanti di campioni con risoluzione media di 2divide5 nm Il principio

di formazione delle immagini le quali saranno riprodotte con un effetto

tridimensionale egrave sequenziale Un fascio di elettroni (sonda) viene focheggiato

sulla superficie del preparato e fatto scorrere su esso secondo linee parallele

ravvicinate come avviene per un pennello elettronico di un tubo televisivo

Figura 30Schema di un microscopio elettronico a scansione[15]

Il diametro della sonda quando incontra la superficie del campione egrave di circa

2nm Lrsquointerazione del fascio accelerato da una differenza di potenziale che va da

poche centinaia di volt a diverse decine di kV con gli atomi del preparato da luogo a

diversi tipi di ldquoprodottirdquo ([15]Valdregrave) con ognuno dei quali si creeragrave un segnale tra

cui i piugrave importanti nelle applicazioni per i beni culturali sono

Elettroni secondari (SE) convenzionalmente definiti come gli elettroni

uscenti dal preparato con energia le50eV Provengono da una profonditagrave di

pochi nm sono prodotti dal fascio primario interagendo anelasticamente con

35

gli elettroni di valenza del campione Il segnale SE egrave il piugrave frequentemente usato

utilizzato principalmente per informazioni sulla topografia delle superfici

Lrsquoimmagine fornita appare in rilievo come se lrsquoosservatore fosse al livello del

diaframma D (vedi figura) e guardasse il campione illuminato da una

ipotetica sorgente posta in corrispondenza del rivelatore

(scintillatorefototubo)

Elettroni retrodiffusi (BSE) Back-Scattered Electrons Elettroni con energie

ge50eV che provengono dal preparato in seguito ad interazioni elastiche

principalmente con nuclei Il segnale BSE fornisce informazioni legate al

numero atomico medio della zona di provenienza (il numero di eventi di

scattering elastico cresce al crescere del numero atomico Gli elementi piugrave

pesanti saranno evidenziati da un segnale piugrave luminoso sullo schermo) alla topografia

e alla struttura cristallina del materiale attraversato

Raggi X Sono quelli della radiazione caratteristica o di bremsstrahlung

Provengono da strati piugrave profondi del campione da una sfera di raggio di

qualche μm al di sotto della sonda Il segnale X viene usato per il

riconoscere e quantificare gli elementi chimici

Elettroni Auger Ersquo un processo di autoionizzazione in cui in luogo di

radiazione X proveniente da una ricombinazione crsquoegrave unrsquoespulsione di un

elettrone

Figura 31Rappresentazione schematica nel caso di un fascio con incidenza normaledelle profonditagrave da

cui provengono i segnali SEBSEAuger(A) e raggi X[15]

Normalmente un microscopio SEM lavora con un alto vuoto al suo interno circa

10minus3Pa questo per evitare lrsquointerazione tra particelle sonda o da misurare con

lrsquoaria Un altro requisito questa volta dei campioni egrave che essi siano elettricamente

conduttivi in caso contrario si provvederagrave alla metallizzazione procedimento

tramite il quale si deposita un sottilissimo strato 1divide40 nm di metallo come ad

esempio oro carbone platino ecc

Sviluppi di questa tecnologia portano nuove e piugrave ampie possibilitagrave

nellrsquoanalizzare reperti dalla natura piugrave varia opportunitagrave utilissime nel campo dei

beni culturali

36

241a Lrsquoanalisi SEM-EDS

Parlando di analisi SEM-EDS citata anche come microanalisi EDS si fa riferimento

allrsquouso della microscopia SEM abbinata allrsquoanalisi dei raggi X caratteristici della

zona analizzata del campione che vengono prodotti per fluorescenza Lrsquoanalisi egrave

fatta in dispersione di energia da cui lrsquoacronimo Energy Dispersive Spectroscopy (of X ray)

Il rivelatore normalmente egrave a stato solido Si drogato con Li che ha bisogno di

essere raffreddato da azoto liquido o piugrave recentemente Si drogato con HgI2 per il

quale egrave sufficiente un raffreddamento termoelettrico

Nelle figure qui sotto ([13]Pasquariello Pinzari amp De Mico 2007) un esempio

di indagine SEM-EDS su una vecchia stampa fotografica della quale si voleva

verificare tra le altre cose la composizione chimica del cosiddetto sottostrato

(presenza o meno del Bario) cioegrave la parte compresa tra il supporto primario

(cartoncino) e lo strato immagine vero e proprio (alogenuro drsquoargento in gelatina)

Figura 32Esempio di analisi SEM-EDS su una foto drsquoepoca

241b Lrsquoanalisi SEM-VP

Lrsquoesigenza di esaminare campioni che non possono essere inglobati chimicamente o

metallizzati data la loro specificitagrave o talmente delicati da non poter sopportare lo

stress meccanico dovuto alla bassissima pressione di lavoro del SEM ha portato

allo sviluppo dei SEM-VP Variable Pressure cioegrave a pressione variabile I materiali

biologici per esempio costituiti da tessuti molli (cellule) e acqua perderebbero la

loro struttura ldquoevaporandordquose sottoposti a bassissime pressioni Questiper essere

osservati hanno bisogno di solito di una stabilizzazione chimica di disidratazione

o di un surgelamento prima di entrare nel SEM

37

Con la tecnica SEM-VP si puograve praticamente introdurre nella camera porta

campioni il preparato tale e quale grazie ad una pressione presente in quella parte

del microscopio di 5 o 6 ordini di grandezza superiore (10divide750 Pascal) rispetto alla

zona del cannone elettronico e della colonna (10minus3 divide 10minus4 Pascal)

Nei settore dei beni archeologico-culturali dunque in cui egrave assolutamente

proibito modificare il reperto il fatto che si possa evitare la metallizzazione egrave

fondamentale

Nelle immagini seguenti ([14]Pinzari amp Montanari 2007) si egrave riportato un

esempio di studio possibile con il microscopio SEM-VP la catalogazione di una

infestazione fungina sul dorso della copertina di libri Le misure sono state fatte con

una pressione in camera di 150Pa una tensione del fascio di 20kV ed utilizzando il

rivelatore VPSE Variable Pressure Secondary Electrons Lrsquoingrandimento della foto egrave

9800times (dati riscontrabili anche in basso nella foto SEM-VP)

Figura 33Efflorescenze sul dorso dei volumi e prelievo del micelio per mezzo del nastro adesivo

Figura 34Immagine SEM-VP del nastro adesivo utilizzato per campionare le efflorescenze fungine

38

241c Lrsquoanalisi SEM con ED-XRF

Si ha la possibilitagrave di ampliare la profonditagrave di analisi della fluorescenza X

montando sul microscopio SEM una apparecchiatura per Fluorescenza X in Dispersione

di Energia ED-XRF composta da tubo generatore di raggi X e rivelatore allo stato

solido In questo modo si aumenta la profonditagrave di indagine in quanto la capacitagrave

di penetrazione del fascio di raggi X allrsquointerno del campione puograve essere superiore

rispetto a quella scelta per formare lrsquoimmagine del pennello di elettroni

Figura 35Assemblaggio dellapparato SEM con ED-XRF[11]

Usato allrsquointerno del SEM inoltre lrsquoXRF garantisce migliori prestazioni

rispetto al suo utilizzo in aria questo per motivi legati sia alla migliore e piugrave rigida

geometria sorgente-campione-detector sia allrsquoalto vuoto realizzato allrsquointerno della

camera porta campione che evita cosigrave lrsquoassorbimento da parte dellrsquoaria dei raggi X a

bassa energia

Le immagini che seguono ([11]Ferro 2007) riguardano lo studio della

composizione chimica di una scoria metallica rinvenuta nel sito archeologico di Petra

in Giordania da notare il confronto delle due analisi spettrali EDS e ED-XRF

sovrapposte ottenute allrsquointerno del SEM Si possono ottenere con questo secondo

sistema sensibilitagrave nel rilevare gli elementi dalle 10 alle 1000 volte maggiori

Figura 36 Scoria metallica dal sito di Petra IIIdeg secolo aC

39

Figura 37 Confronto tra gli spettri in energia tra microanalisi EDS (avanti) e ED-XRF (dietro) in SEM

242 Il microscopio ottico a luce polarizzata trasmessa

Ogni qualvolta si ha la necessitagrave di esaminare un materiale che al suo interno

presenti componenti anisotrope10 il microscopio ottico a luce polarizzata permette

di individuarle Si sfrutteragrave il fatto che un campione di materiale anisotropo

possedendo due indici di rifrazione ortogonali fra loro saragrave in grado di

suddividere un fascio di luce polarizzata che lo attraversa in due nuove

componenti polarizzate oscillanti secondo la direzione degli suoi indici di

rifrazione

Il microscopio polarizzatore essenzialmente si compone di una sorgente

luminosa un filtro polarizzatore un tavolo porta campione (rotante) e un altro filtro

polarizzatore (detto analizzatore )

10 Anisotropo Si dice di un materiale che ha la capacitagrave di modificare lo stato di polarizzazione della luce che lo attraversa Chiamato anche birifrangente

40

Figura 38 Configurazione di un microscopio a luce polarizzata

Schematicamente possiamo riassumere cosigrave il percorso del raggio luminoso il filtro

polarizzatore seleziona una direzione di vibrazione per il campo E della sorgente

luminosa Il campione birifrangente ldquoscomponerdquo le direzioni di vibrazione di E in

ordinaria e straordinaria che dunque perdono la relazione di fase allrsquouscita del

campione possedendo una differenza di cammino ottico Δ119897 = Δ119899119889 con

Δ119899 = 119899119904 minus 119899119900 e d spessore del campione Quando il filtro analizzatore le

ricompone si nota una variazione dellrsquointensitagrave luminosa rispetto a quella iniziale

dovuta proprio a Δ119897

Posizionando dunque i due polarizzatori incrociati fra loro ( egrave questa infatti

una analisi ortoscopica e non ci sarebbe nessuna trasmissione di luce se non si

inserisse il materiale birifrangente) e facendo ruotare il campione attorno allrsquoasse

ottico del sistema lrsquointensitagrave dellrsquoimmagine vista varia periodicamente risultando nulla

quando le sue direzioni principali di vibrazione coincidono con quelle del

polarizzatore e dellrsquoanalizzatore (posizione di estinzione) mentre risulteragrave

massima nelle posizioni a 45deg (posizioni diagonali) Si possono cosigrave dedurre

importanti informazioni sullrsquoorganizzazione cristallina del campione in esame

Figura 39Cristallo birifrangente posto tra due polarzzatori incrociati

41

Nella prossima figura si egrave indicato con s e o i piani di oscillazione straordinari e

ordinari con P e A i piani del polarizzatore e dellrsquo analizzatore

Figura 40 Orientazione del cristallo birifrangente e relativa variazione dellintensitagrave trasmessa

Il campione egrave preparato in sezione sottile tramite taglio e abrasione fino a rendere

il campione subtrasparente (in genere 30μm di spessore) e consentire la trasmissione

della luce

Nel campo dei beni culturali questo strumento egrave ampiamente usato per analisi

petrografiche e mineralogiche di materiali lapidei naturali e artificiali In

particolare egrave possibile classificare le pietre naturali identificare le tipologie di

inerte e definire il rapporto inertelegante presente in malte intonaci e stucchi

noncheacute effettuare determinazioni sulle finiture cromatiche sul degrado e sulle

tecniche esecutive

Figura 41 Immagine al microscopio polarizzatore di un frammento di materiale lapideo riconosciuto come trachite dei Colli Euganei

42

Capitolo 3 - Le apparecchiature dellrsquoAteneo

disponibili nel campo dei beni culturali

In questo capitolo approfondiremo alcune tecniche analitiche descritte brevemente

nel capitolo 2 La scelta egrave ricaduta su alcune delle tecniche che allrsquo interno di questo

Ateneo vengono utilizzate anche per la ricerca nel campo dei beni culturali

31 I raggi X la tecnica XRF

311 La produzione di raggi X

Si definiscono convenzionalmente raggi X quella parte di radiazioni dello spettro

elettromagnetico con energia compresa tra 012 keV e 120 keV I raggi X sono il

risultato dellrsquointerazione in un tubo nel quale egrave stato realizzato un alto vuoto (

10minus6 minus 10minus7 Torr) tra materia lrsquoanodo (tipicamente come anodi vengono usati il

Tungsteno Molibdeno Rame Argentohelliphellip ) ed elettroni prodotti da un filamento

incandescente il catodo e accelerati da una opportuna differenza di potenziale con

conseguente perdita di energia da parte di questi ultimi

Figura 42Schema di principio di un generatore a raggi X[6]

I processi attraverso i quali lrsquoelettrone nellrsquourto con lrsquoanodo perde energia si

possono riassumere nei seguenti punti ([2]Castellano Martini amp Sibilia 2002)

I Lrsquoelettrone eccita lrsquoatomo ldquospostandordquo un elettrone esterno

(perdita di energia di qualche eV) Lrsquoatomo torna poi allo stato

fondamentale con emissione di radiazione nel visibile(quellrsquoorbitale

esterno si puograve chiamare ldquootticordquo)

II Lrsquoelettrone ionizza lrsquoatomo rimuovendo un elettrone esterno

(perdita di energia fino a centinaia di eV)

III Lrsquoelettrone collide con il nucleo atomico in questo caso lrsquoelettrone

orbita parzialmente intorno al nucleo e perde energia per

43

decelerazione Questrsquoultimo fenomeno egrave alla base della bremsstrahlug

parola tedesca che significa radiazione di frenamento

IV Lrsquoelettrone collide con un elettrone interno dellrsquoanodo(shell K L

Mhellip) con conseguente espulsione di questrsquoultimo(con una energia

cinetica Ec) Se WK(LM) indica lrsquoenergia di legame dellrsquoelettrone alla

shell KLMhellip lrsquoenergia richiesta per il processo egrave Ec+WK(LMhellip) Un

elettrone piugrave esterno va a sostituire quello espulso con emissione

di radiazione X la quale egrave caratteristica della sostanza colpita

La radiazione X egrave prodotta essenzialmente dai processi fisici riportati al punto III e

IV Esaminiamoli con maggior dettaglio

La ldquoradiazione biancardquo (breemstrahlung)

Una particolare attenzione merita la radiazione X prodotta dal fenomeno riportato

sopra al punto III Dunque accade che lrsquoelettrone decelera o in genere subisce una

variazione anche puramente direzionale dellrsquoaccelerazione da questa perdita di

energia scaturisce un fotone X che viene emesso a partire dalla regione dellrsquourto Il

processo di breemstrahlung egrave il piugrave importante almeno in termini di estensione dello

spettro che produce In esso lrsquoemissione di raggi X avviene con

continuitagrave(radiazione bianca) esistendo tuttavia una lunghezza drsquoonda limite

120582m al di sotto della quale non vi egrave emissione

Figura 43 Spettri continui di raggi X per alcuni valori della tensione applicata[6]

Il principio di conservazione dellrsquoenergia vieta infatti che vengano emessi fotoni con

energie maggiori di quella massima degli elettroni EM accelerati contro lrsquoanodo

data da

44

119864119872 = 119890119881 (31)

Essendo e la carica dellrsquoelettrone e V la differenza di potenziale tra il filamento

emettitore di elettroni e lrsquoanodo Questa lunghezza drsquoonda minima corrisponde ad

un processo di frenamento in cui lrsquoelettrone incidente perde tutta la sua energia in

un unico urto producendo un fotone con 120582m pari a

λm =ℎ119888

119890119881 (32)

Naturalmente questo implica che vi sia una frequenza massima ammissibile 120584M

data dallrsquoequazione

120584119872 =119864119872

ℎ (33)

Rispetto alla figura 2 una grafico che avesse in ascissa lrsquoenergia ( o la frequenza )

verrebbe ribaltato rispetto ad un asse verticale evidenziando una EM (o una 120584119872)

saragrave questa la visualizzazione piugrave frequente degli spettri X negli usi delle varie

procedure sperimentali

La radiazione caratteristica la fluorescenza dellrsquoatomo

Il processo brevemente descritto sopra al punto III egrave alla base della produzione

della radiazione X caratteristica Oltre allo spettro continuo sono presenti infatti

righe monocromatiche caratteristiche alcune delle quali particolarmente intense

Mentre lo spettro continuo egrave molto simile per tutte le sostanze con il detto limite

inferiore 120582119898 e un solo massimo di intensitagrave a circa 120582 =15120582119898 le righe

caratteristiche variano da sostanza a sostanza costituente lrsquoanodo Dunque

bombardando una sostanza con elettroni veloci alcuni atomi si ionizzano

espellendo un elettrone di una shell interna Supponiamo una mancanza di un

elettrone nella shell K in seguito a questo un elettrone di una shell piugrave alta L Mhellip

faragrave una transizione radiativa per riempire il livello libero Naturalmente questa

transizione determina un posto vuoto nel guscio L Mhellip ma questo verragrave occupato

successivamente da un elettrone ancora piugrave esterno nellrsquoatomo emettendo unrsquo altra

riga dello spettro caratteristico Le righe originate dal livello vuoto nella shell K

sono chiamate righe 119870120572 119870120573 119870120574helliphellipe corrispondono alle transizioni LrarrK MrarrK

NrarrK hellipLa transizione Kα da origine alla riga ad energia piugrave alta negli spettri X

Fu il fisico H Moseley che tra il 1913 e 1914 stabiligrave nei suoi primi esperimenti per le

linee 119870120572 che

La radice quadrata della frequenza delle linee 119922120630 egrave direttamente proporzionale

al ndegatomico Z

120584119870119894

2 = 119862119894(119885 minus 120590119870) 119894 = 120572 120573 120574 hellip (34)

Dove Ci egrave una costante indipende da Z e 120590119870 rende conto dello schermaggio

dellrsquoelettrone K rimasto

45

1 lt 120590119870 lt 2

La stessa regola egrave estendibile alle righe della serie L dovendo perograve sostituire una

costante 120590119871 di schermaggio maggiore

74 lt 120590119871 lt 94

Figura 44 Il diagramma di Moseley di 120642120784

su Z per le linee Kα[1]

La (44) fu subito generalizzata da Moseley considerando la formula di Bohr per i

livelli energetici di atomi ad un elettrone che si muovono perograve in un potenziale

colombiano di carica 119885 minus 120590

120584119898119899 = 119877 infin 119885 minus 120590 2 1

1198982 minus1

1198992 119898 lt 119899 (35)

dove m n sono i numeri quantici principali delle shell di arrivo e partenza

rispettivamente e R infin egrave la costante di Rydberg avendo usando lrsquoapprossimazione

di massa nucleare infinita

119877 infin =119898

4120587ℏ3

1198902

4120587ℇ0

2

(36)

In realtagrave non esiste una sola linea Kα Kβo Lα Lβhellip

Lrsquointerazione spin-orbita separa i livelli energetici delle shell (tranne la shell K)

Nella shell L gli elettroni con ℓ = 0 hanno lrsquoenergia di legame piugrave grande quelli

con ℓ = 1 e 119895 = 1 2 piugrave bassa e quelli con ℓ = 1 e 119895 = 3 2 ancora piugrave bassa

Questi tre livelli sono chiamati LI LII e LIII La separazione in energia egrave grande

abbastanza da poter essere agevolmente evidenziata negli spettri essendo

46

proporzionale a 119885 minus 120590119870 4come mostra la formula di struttura fine per

lrsquointerazione spin-orbita

ℓ 119904119890 119895 = ℓ + 1 2

Δ119864 =1198981198882 119885minus120590119870 120572 4

41198993ℓ ℓ+1 2 times (37)

minusℓ minus 1 119904119890 119895 = ℓ minus 1 2

Con

120572 =1198902

4120587휀0ℏ119888 (38)

costante di struttura fine

Potremo dunque osservare fra le altre le righe Kα1 e Kα2 che corrispondono alle

transizioni LIII rarrK e LII rarrK rispettivamente Il seguente schema mostra i due

gruppi (K e L) di transizioni principali

Figura 45Schema (non in scala) delle principali transizioni X permesse[1]

Le transizioni saranno regolate dalle regole di selezione Δℓ = plusmn1 Δj = 0 plusmn1

Per esempio le righe Kα1 e Kα2 del Tungsteno hanno

1205821198701205721 = 0214Å 1198641198701205721 = 579119896119890119881

1205821198701205722 = 0209Å 1198641198701205722 = 593119896119890119881

Ersquo molto utile per gli usi pratici in cui il materiale egrave coinvolto mostrare uno spettro

di un tubo a raggi X con anodo di Tungsteno

47

Figura 46Spettro dei raggi X prodotti da un tubo RX con anodo di Tungsteno a 80 kV[2]

Si notano oltre la radiazione continua di bremstrahlung e i due picchi Kα1 e Kα2 anche i due picchi Lα e Lβ che sono molto meno energetici di quelli K ma anche

molto piugrave probabili

312 La sezione drsquourto di assorbimento

Una volta che si ha a disposizione una sorgente di raggi X essi possono essere usati

per ionizzare lrsquoatomo attraverso lrsquoeffetto fotoelettrico Ovvero i raggi X stessi

possono essere usati a posto degli elettroni per produrre a loro volta radiazione X

dalla sostanza irraggiata I fotoni di adeguata energia dunque possono determinare

eccitazione o dare luogo alla rimozione di elettroni ove abbiano energie sufficienti a

vincere lrsquoenergia di legame della shell La sezione drsquourto 120590 di questo processo egrave

espressa in buona approssimazione dalla formula della sezione drsquourto per atomi

idrogenoidi

120590 =16 2120587

312057281198855

1198981198882

ℏ120596

7 2

11988602 (39)

1205720 = 0529177Å (raggio di Bohr)

anche se lrsquoapprossimazione di dipolo con la quale egrave stata ldquocostruitardquo egrave sempre

meno congrua allrsquoaumentare dellrsquoenergia dei fotoni La sezione drsquourto diminuisce

dolcemente allrsquoaumentare della frequenza de fotoni come ℏ120596 minus7 2 fino a che non

si raggiunge un energia sufficiente per espellere un elettrone dalle shell piugrave interne

A questo punto la sezione drsquourto ha un brusco aumento siamo in presenza del

cosiddetto ldquoabsorption edgesrdquo (soglie di assorbimento) Simili picchi si

incontrano ogni qual volta si raggiungono energie sufficienti a strappare elettroni in

shell via via piugrave profonde

48

Figura 47Andamento del coefficiente di assorbimento di massa del piombo in funzione di 120640 e E

La figura 6 mostra il coefficiente di assorbimento di massa che ha lrsquoandamento del

tutto analogo a 120590 Dunque la scelta di opportuni valori della tensione del tubo a

raggi X determina le energie del fascio dei fotoni prodotti incidenti su un materiale

e quindi la possibilitagrave che si verifichino i processi di assorbimento in esame Queste

considerazioni fanno parte delle attivitagrave preparatorie e delle impostazioni

preliminari allrsquoanalisi ED-XRF

313 Il sistema XRF in uso nel dipartimento di Fisica di

Camerino

Nel laboratorio XAS (X-ray Absorption Spectroscopy) del dipartimento di fisica

dellrsquouniversitagrave di Camerino opera un apparato per analisi ED-XRF il cui nucleo egrave

il sistema rivelatore (XR-100CR) amplificatore e alimentatore (PC2CR)

convertitore analogico-digitale+scheda multicanale(MCA 8000A) prodotto

dalla AMPTEK INC [5]

49

Figura 48Schema dei collegamenti dellapparato rivelatore-analizzatore[5]

Alcune caratteristiche del rivelatoreXR-100CR

Tipo di sensore Si-PIN(Fotodiodo di silicio a tre strati drogati P e N

separati da uno stato ad alta resistivitagrave quasi Intrinseco)

Dimensioni del sensore 24mmtimes28mm(7mm2)

Spessore del Silicio 300μm

Risoluzione in energia FWHM11 220eV

(misurata sulla riga a 59 keV del 55Fe)

Finestra del rivelatore Berillio spessore 25μm

La risoluzione in energia egrave il grado di precisione del picco delle righe rivelate piugrave ha un valore basso e piugrave la riga saragrave stretta e dunque piugrave discriminata in energia dalle altre

Le curve di efficienza e di trasmissione

Ersquo interessantissimo analizzare il comportamento dei componenti principali del

rivelatore cioegrave il sensore vero e proprio Si-PIN e la finestra di Berillio al variare

dellrsquoenergia dei fotoni In generale infatti il comportamento di un sensore o di un

materiale a basso assorbimento di raggi X varia a seconda dellrsquoenergia delle

radiazioni elettromagnetiche con cui interagiscono dando luogo a fenomeni di

filtraggio

11 FWHM Full Width Half Maximum egrave la larghezza della riga a metagrave della sua altezza Piugrave questo parametro egrave piccolo migliore saragrave la risoluzione

50

Figura 49Trasmissione di raggi X attraverso la finestra di Berillio[5]

Ersquo necessario isolare sotto vuoto il sensore dato che lo si fa lavorare a bassa

temperatura (ndash30 ndash40 degC) Si sceglie il Berillio come finestra dato che egrave il materiale

che minimizza lrsquoassorbimento di raggi X Come si vede sopra 6keV lrsquoefficacia del

conteggio si avvicina al 100

Vediamo ora la curva di trasmissione (percentuale dei fotoni che interagiscono

fotoelettricamente sul totale) del sensore SiPIN

Figura 50Efficienza del rivelamento del sensore di Si [5]

Il grafico seguente tenendo conto di entrambi gli andamenti di cui sopra mostra

lrsquoefficienza intrinseca di rivelazione a ldquopiena energiardquo cioegrave ldquola probabilitagrave che

un fotone X entrato nel sensore depositi tutta la sua energia per effetto

fotoelettricordquo

Curva del

rivelatore del

laboratorio di

Camerino

51

Figura 51Efficienza intrinseca () di rivelazione a piena energia[5]

In sostanza la finestra di Berillio e il sensore Si-PIN consentono la rivelazione di

elementi la cui energia di emissione caratteristica sia compresa tra 1-2keV e 50-

60keV circa a basse energie lrsquoimpedimento egrave la finestra di Berillio a quelle alte egrave il

rivelatore (scritte in inglese ai bordi del grafico) Nella figura sopra sono mostrati i

riferimenti delle linee Kα di diversi elementi mancano tutti gli altri tipi di righe che

ovviamente consentono di individuare atomi diversi da quelli menzionati dal

grafico o che il grafico mette in una zona di scarsissima efficienza Risulta chiaro

allora che lrsquoassorbimento della finestra di Berillio alle basse energie unitamente alla

bassa ldquoresa di fluorescenzardquo degli elementi leggeri fa si che la tecnica XRF non trovi

applicazione per elementi a basso numero atomico (Zle10)

52

32 I raggi ultravioletti Lrsquoosservazione in

fluorescenza UV

In generale la fluorescenza egrave la proprietagrave di alcune sostanze solide liquide e

aeriformi per la quale allorchegrave sono colpite da una radiazione riemettono quasi

istantaneamente (ritardo di 10minus8s) altre radiazioni la cui lunghezza drsquoonda

dipende da quella della radiazione eccitante e dalla natura della sostanza Ersquo

sinonimo di luminescenza

Ci occuperemo in questa parte il fenomeno della fluorescenza indotta da raggi

UV approfondendone la genesi fisica

321 Il fenomeno della fluorescenza UV nelle molecole

Lo stato energetico di una molecola egrave descritto da tre parametri quantici il grado di

eccitazione elettronico il grado di eccitazione vibrazionale e il grado di eccitazione

rotazionale Quello energeticamente piugrave importante egrave quello elettronico (poi quello

vibrazionale) e una molecola puograve o meno coinvolgerlo nelle transizioni da uno

stato energetico allrsquoaltro Ci possono essere cioegrave transizioni puramente rotazionali

transizioni roto-vibrazionali (in cui cambia lo stato vibrazionale) e infine

transizioni tra stati elettronici diversi

La fluorescenza UV egrave un fenomeno di questo tipo in cui la molecola assorbe

radiazione ultravioletta questo provoca una eccitazione elettronica e il processo di diseccitazione avviene in maniera tale che la radiazione emessa egrave di

minore energia ricadendo nel visibile Ersquo utile ora illustrare una proprietagrave che le molecole hanno e che chiarisce meglio il

fenomeno fisico il principio di Franck-Condon

Questo principio afferma che il processo con cui gli elettroni passano da uno

stato energetico allrsquoaltro egrave talmente rapido rispetto al moto dei nuclei che

possiamo considerare questi ultimi (e quindi la loro distanza relativa che saragrave

indicata con R) come fermi nelle eccitazioni-diseccitazioni elettroniche

La conseguenza pratica di questo principio egrave che nei grafici in cui si evidenziano

questi processi la freccia che va da uno stato quantico allrsquoaltro possiamo

disegnarla verticale

Dunque il processo della fluorescenza UV si sviluppa cosigrave dapprima

rispettando il principio di Franck-Condon una transizione di assorbimento fa

passare la molecola da uno stato elettronico ad uno stato vibrazionale di un altro

stato elettronico di energia superiore A questo punto la molecola puograve perdere

energia vibrazionale interagendo con molecole vicine (decadimento termico) e

raggiungere lo stato vibrazionale piugrave basso 119959prime = 120782 dello stato elettronico

53

eccitato Come risultato la radiazione emessa durante la diseccitazione finale

ha una frequenza piugrave bassa e ricadragrave nel visibile

Figura 52 Fenomeno della fluorescenza[1]

33 La radiazione infrarossa La riflettografia IR

Lrsquointerazione energia-materia di strati pittorici con la radiazione del vicino infrarosso cioegrave la banda dello spettro che va dallrsquoestremo visibile rosso fino a una

lunghezza drsquoonda di circa 3μm puograve dar luogo a fenomeni ottici ben diversi da quelli

osservabili in luce visibile

Figura 53Lo spettro della radiazione infrarossa

54

Lrsquoassorbimento la diffusione interna (scattering) e la riflettanza12 possono

assumere valori molto diversi con una conseguente dello strato pittorico a vista

In generale ad un aumento della lunghezza drsquoonda(fino a 120582 cong 22120583119898 )

corrisponde una diminuzione del fenomeno di scattering cioegrave una diminuzione del

potere coprente e quindi un aumento della trasparenza dello strato pittorico

331 Lrsquointerazione della radiazione infrarossa con i mezzi

torbidi

Parliamo di mezzo torbido quando piccole ( 10minus3 divide 1 μm) particelle sono

disperse in una matrice (il mezzo che ldquoospitardquo le particelle) trasparente e omogenea

che puograve essere gassosa liquida o solida Esempi di questo tipo di sistemi sono la

nebbia il fumo le pitture i colloidi liquidi e le soluzioni solide(come i vetri

colorati)

Il comportamento della radiazione infrarossa con questi sistemi egrave

intrinsecamente lo stesso di quello della luce visibile Esso egrave governato da

interazioni come la riflessione la rifrazione la dispersione la diffusione e nel caso di

specifiche sostanze colorate assorbimento (di determinate lunghezze drsquoonda)

La diffusione e lrsquoassorbimento sono fattori determinanti per la

trasmittanza13 di questi sistemi Per esempio il potere coprente di uno strato di

pittura bianca (non considerando lo spessore) egrave dovuto essenzialmente alla

diffusione mentre in uno strato di pittura blu di Prussia14 il fattore dominante egrave

lrsquoassorbimento specifico

La diffusione puograve essere descritta quantitativamente dagli specifici

coefficienti di diffusione delle particelle disperse attraverso la teoria di Kubelka-Munk

Questi coefficienti dipendono dalla lunghezza drsquoonda della radiazione incidente

dalla geometria delle particelle (forma e diametro) e dalla differenza degli indici di

rifrazione del pigmento(particelle) e mezzo(matrice)

In generale per uno strato di pittura bianca (volendo focalizzare il discorso

solo sulla diffusione) possiamo dire che diventa piugrave trasparente

al crescere della lunghezza drsquoonda della radiazione incidente

al diminuire dello spessore dello strato

al diminuire del numero di particelle nello strato(concentrazione

pigmentovolume)

al diminuire della differenza degli indici di rifrazione tra pigmento e

mezzo(legante)

Concludiamo questo paragrafo col dire che nella maggior parte dei casi il massimo

della trasmittanza di un pigmento egrave nel vicino infrarosso tra 18μm e 22μm

12 Riflettanza Il rapporto tra la radiazione retro diffusa e quella inviata 13Trasmittanza Per una superficie investita da una radiazione acustica o ottica il rapporto tra lrsquointensitagrave della radiazione trasmessa entro il corpo e lrsquointensitagrave della radiazione incidente 14blu di Prussia Ferrocianuro ferrico Fe4[Fe(CN)6]3 scoperto casualmente a Berlino nel 1704 Anche chiamato blu di Berlino

55

superando poi questa soglia per le matrici (di origine organica) comincia a

diventare prevalente lrsquoassorbimento della radiazione facendo diventare lo strato

pittorico meno trasparente e il contrasto15 diminuisce

332 Una trattazione matematica del fenomeno

In riflettografia infrarossa si fa spesso riferimento ad una trattazione matematica[2]

(dovuta a Kubelka e Munk) che pur semplificando molto la situazione rispetto alla

realtagrave ha il pregio di essere intuitiva e di identificare la grandezze fondamentali in

gioco Essa ci porteragrave ad esprimere matematicamente la riflettanza di uno strato

pittorico solamente in funzione di coefficienti caratteristici dello strato stesso e

non piugrave in funzione della profonditagrave di penetrazione nello strato pittorico

Nellrsquoambito di questa teoria un dipinto egrave schematicamente descritto come uno

strato di colore (si pensa al colore come un pigmento disperso in un leganteil mezzo)

che ricopre una preparazione di fondo (costituita quasi sempre da una mescola di

gesso e colla animale o da biacca16 ) e sul quale egrave stato tracciato il disegno preparatorio

(fatto con carboncino grafite o punta metallica )

Le proprietagrave ottiche delle parti in questione e del sistema vengono considerate

in questo modo

Il legante viene considerato perfettamente trasparente

Il pigmento egrave considerato in grado di diffondere la radiazione che incide

normalmente

Si considera solo la diffusione che allrsquointerno dello strato si propaga ortogonalmente

ad esso in avanti o allrsquoindietro

La riflessione speculare non viene considerata

La lunghezza drsquoonda della radiazione egrave molto maggiore del diametro medio dei granuli di

pigmento

La radiazione proveniente dalla sorgente IR giunge sulla superficie del dipinto e

penetra in parte al di sotto di essa

Supponiamo che la radiazione non assorbita si propaghi lungo lrsquoasse x e

parte di essa venga diffusa ma solo nella direzione opposta si considera cioegrave

solo la retrodiffusione

Con 119868 119909 si indica il flusso di radiazione proveniente dalla sorgente

Con 119869 119909 si indica il flusso di radiazione retrodiffusa verso il rivelatore

Sia K il coefficiente di assorbimento della radiazione nello strato

Sia S il coefficiente di diffusione della radiazione nello strato

Accade che attraversando lo spessore 119889119909 lrsquointensitagrave 119868 119909 varia a causa

dellrsquoassorbimento della diffusione si considereragrave dunque per 119868 119909 anche il

contributo di 119869 119909 Un ragionamento analogo vale anche per il flusso 119869 119909

15 Contrasto In rifletto grafia per lrsquoindividuazione di linee scure su fondo bianco egrave definito come il rapporto tra la riflettenza della sostanza scura e la riflettanza del fondo bianco 16 Biacca Anche detta ldquobianco di piombordquo egrave un carbonato basico del piombo2PbCO3ndashPb(OH)2

56

In formule

119889119868 119909 = 119870 + 119878 119868 119909 119889119909 minus 119878 119869 119909 119889119909

(316)

119889 119869 119909 = minus(119870 + 119878)119869 119909 119889119909 + 119878 119868 119909 119889119909

Le equazioni cosigrave ricavate costituiscono il sistema di Kubelka-Munk in forma

differenziale

Figura 54Propagazione della radiazione diretta e retrodiffusa secondo lo schema di Kubelka-Munk

In riflettografia si definisce in linea di principio per ogni livello di profonditagrave della

superficie pittorica la riflettanza 119877 119909 come

119877 119909 =119869 119909

119868 119909 (317)

Derivando rispetto a x la (316) e sostituendo nel risultato ottenuto le (315) si ha

per 119877 119909 lrsquoequazione differenziale

119889119877 119909

119889119909= 1198781198772 119909 minus 2(119870 + 119878)119877 119909 + 119878 (318)

Ponendo 119883 = 119909 minus 1199090 1198770 = 119877 1199090 119886 =119870+119878

119878 119887 = 1198862 minus 1 si ha la soluzione

cercata per la riflettanza

119877(119883) =1+ 1198770 119887 coth 119887119878119883 minus119886

119886+119887 coth 119887119878119883 minus1198770 (319)

57

Mettiamoci ora nelle condizione di sapere come diventa 119877(119883) se si ha a che fare con

grandi spessori basta calcolarne il limite per 119883 rarr infin sapendo che coth 119909 =119890119909+119890minus119909

119890119909minus119890minus119909 si ha

119877infin = lim119883rarrinfin 119877(119883) =1+1198770(119887minus119886)

119886+119887minus1198770=

119870

119878+ 1 minus

119870

119878

2

+ 2119870

119878 (320)

Si vede chiaramente cosigrave che 119877infin dipende solamente dal rapporto 119870 119878 che egrave proprio

di ogni pigmento

Lrsquoandamento di 119877infin egrave quello visualizzato qui sotto

Figura 55 Andamento di 119929infin in funzione di KS

Naturalmente fare il limite per 119883 rarr infin ha solamente un senso matematico Nella

realtagrave si puograve misurare la riflettanza dei pigmenti con uno spettrofotometro e si

riscontra che giagrave con spessori di qualche millimetro crsquoegrave una buonissima

corrispondenza con lrsquoandamento di 119877infin

Dunque la trattazione di Kubelka-Munk che afferma con la (320) che per

119883 rarr infin la riflettanza non dipende piugrave dallo spessore dello strato ha un effettivo

riscontro con la realtagrave dove nella maggior parte dei casi si opera su spessori di 12

mm

Dalla (320) con pochi passaggi matematici ci si ricava 119870 119878 in funzione di 119877infin 119870

119878=

119877infin minus1 2

2119877infin (321)

Possiamo ora introdurre una nuova grandezza fondamentale in riflettografia il

contrasto

119862 =119877119887 119909

119877119908 119909 (322)

dove 119877119887 119909 e 119877119908 119909 sono rispettivamente la riflettanza di una linea ldquonerardquo del

disegno preparatorio e quella della superficie ldquobiancardquo del fondo e x rappresenta lo

spessore di pigmento soprastante Da come egrave definito ci si auspica sempre che C

abbia un valore prossimo a 0

Dal contrasto in linea di principio puograve essere ricavato lo spessore di

oscuramento 119883119889 = 119909119889 minus 1199090 definito come il minimo spessore di un dato pigmento in

grado di rendere completamente invisibile a una determinata strumentazione il disegno

58

preparatorio sottostante Esso puograve essere interpretato anche come un indice della

qualitagrave di un apparato per riflettografia

Vediamo ora come sia possibile ricavarsi Xd

Sia Cl il contrasto limite ossia il minimo contrasto rilevabile da un determinato

sensore dalla definizione di C Cl =119877119887 119883119889

119877119908 119883119889

Tenendo presente la (319) ponendo in essa 119910 = 119887 coth(119887119878119883119889) e sostituendo in Cl

si ottiene

1199102 ClR0w minus R0b + 119910 1 minus Cl R0bR0w minus 1 +

+Cl(a minus R0b)(1 minus aR0w ) + (a minus R0w )(aR0b minus 1) = 0 (323)

che egrave unrsquoequazione di secondo grado in y

Dunque conoscendo la riflettanza del fondo R0w la riflettanza del materiale usato per

il disegno preparatorio R0b la 119877infin del colore che ricopre il fondo e il suo coefficiente di diffusione

si puograve ricavare la y da cui trovare poi Xd con la formula

119883119889 =coth minus1 119910 119887

119887119878 (324)

333 La fotocamera CCD CHROMA C3 1600E

La facoltagrave di scienze dellrsquouniversitagrave di Camerino ha a disposizione per le

acquisizioni di immagini nel campo dei beni culturali una fotocamera digitale [10]

con sensore a stato solido CCD (Carge Coupled Device) CHROMA C3 1600E

prodotta dalla DTA

Figura 56 Fotocamera digitale CCD CHROMA C3 1600E

Cuore di questa apparecchiatura egrave il sensore per immagini CCD KAF1602(E)

prodotto dalla Kodak[9]

Figura 57Sensore per immagini CCD Kodak KAF-1602(E)

59

Alcune caratteristiche del CCD

Numero di pixel 1536(H)x1024(V)

(Circa 16MPixel di definizione)

Dimensioni del pixel 9x9 μm2

Dimensioni sensore 138x92 mm2

(corrisponde ad un rapporto 32)

FWC 105elettr

(Full Well Capacity Parametro indicante il massimo numero di elettroni

immagazzinabili in ogni pixel Ersquo da questa caratteristica che dipende sia

lrsquointensitagrave del segnale che del rumore Ersquo comunque auspicabile avere un

FWC piugrave alto possibile anche ge500000 cosigrave da poter lavorare anche su

immagini in cui ci sono zone illuminate diversamente evitando che su

quelle illuminate fortemente si crei sovraesposizione)

DC (misurata a 25degC) 20 elettr(pixel∙secondo)

(Dark Current Ersquo il numero di elettroni generato termicamente in ogni

pixel anche se non egrave esposto a radiazione ldquohellipcorrente di buiohelliprdquo Puograve essere

sottratta via software e bisogna tenerne conto soprattutto nelle acquisizioni

a lunga esposizione Con il raffreddamento termoelettrico di tipo Peltier17

puograve essere ridotta di molto)

Figura 58 Andamento della Dark Current a seconda della temperatura del CCD

QE 40 50 60

(Quantum Efficiency Misurata a tre diverse lunghezze drsquoonda 450nm

550nm 650nm Ersquo uno dei parametri piugrave importanti per valutare la qualitagrave di

un sensore Definito come il numero di elettroni di segnale creati per ogni

fotone incidente)

17 Peltier Jean Charles Athanase Fisico francese (Ham[Somme]1785-Parigi1845) Nel 1834 sccoprigrave lrsquoeffetto termoelettrico che da lui prese il nome

60

DR 74dB

(Dinamic Range Dipende dal rapporto tra la quantitagrave massima di elettroni

utilizzabili e il noise floor 119899119890~ cioegrave massimo numero di elettroni del rumore

di fondo per pixel Piugrave precisamente 119863119877 = 20 log10 119865119882119862 119899119890~ con

119899119890~ =15 elettroni)

La risposta spettrale del sensore quella che prima si egrave solo accennata in maniera

frazionata come QE egrave senza dubbio il parametro fondamentale In riflettografia

infrarossa per esempio si auspica che questo parametro sia alto attorno a 1ndash2 μm

Figura 59 Risposta spettrale QE del sensore KAF-1602 (E)

I filtri a disposizione

Ci sono 7 filtri a disposizione [10] per i vari tipi di acquisizioni di immagini

Tre filtri passa banda nel visibile RGB

Figura 60 Curve di trasmittanza dei tre filtri RGB

In realtagrave la curva di trasmissione dei filtri Blu e Verde aumenta nella regione

dellrsquoinfrarosso per questo motivo si egrave dotati di un filtro IR-Cut (taglia infrarosso)

da porre di fronte allrsquoobbiettivo

Filtro passa banda nellrsquoinfrarosso

Presenta due ldquopicchirdquo attorno a 500nm pari a circa 1-2 di trasmittanza

61

Figura 61 Curve di trasmittanza nel visibile e nel vicino infrarosso del filtro passa banda IR

Filtro passa banda nellrsquoultravioletto

Centrato sui 340 nm e con una ampiezza di banda al 50 della sua trasmittanza

massima FWHM pari a 85 nm

Filtro passa alto nellrsquoinfrarosso

Ha la lunghezza drsquoonda di cut-off (50 della sua trasmittanza max tmax) a 780 nm

A 680nm si ha 001 tmax a 850 nm si ha 95 tmax a 900 si ha 99 tmax

Figura 62 Ricostruzione dai dati dello spettro in trasmittanza dei due filtri passa banda UV e passa alto IR (Il tmax egrave arbitrario e sono stati posti uguali per praticitagrave di descrizione)

Filtro taglia Infrarossi

E lrsquounico filtro che egrave posto fuori dalla fotocamera essendo montato sullrsquoobbiettivo e

ha un diametro di 50mm (gli altri 25mm)

A parte dunque lrsquoultimo filtro IR-cut gli altri sono posizionati su una ruota

porta filtri posta allrsquointerno del corpo macchina e azionabile via software

62

Figura 63 Immagine indicativa di una ruota porta filtri per fotocamere CHROMA

Con questa apparecchiatura egrave possibile effettuare oltre la riflettografia infrarossa

anche lrsquoesame in tricromia in falso colore usando il filtri passa banda IR verde e

rosso

34 La tecnica FT-IR

Con lrsquoacronimo FT-IR che sta per Fourier Transform-Infra Red (spectroscopy) si

indica quella tecnica che permette il riconoscimento delle sostanze che

compongono un campione attraverso un esame spettroscopico eseguito in luce

infrarossa In questo caso perograve il risultato finale che consiste in un spettro di

assorbimento della radiazione nel dominio delle frequenze (cioegrave dove sullrsquoascissa

del grafico ci sono le frequenze) saragrave frutto di una trasformata di Fourier di un

altro grafico chiamato interferogramma nel dominio dei tempi

341 Eccitazioni vibrazionali delle molecole

Come mai egrave proprio la radiazione infrarossa la piugrave adatta a stimolare transizioni di

tipo vibrazionale nei nuclei di una molecola

Si puograve rispondere a questa domanda anche con delle considerazioni legate alla fisica

classica se consideriamo che gli elettroni sono legati alla molecola con una forza F con la stessa

forza i nuclei saranno legati tra loro a formare la molecola Approssimando questa forza a

una di tipo armonico (massa-molla) possiamo dire che la pulsazione del moto

elettronico egrave 120596119890 = 119896 119898 mentre la pulsazione del moto nucleare egrave 120596119873 = 119896 119872

con m massa dellrsquoelettrone M massa del nucleo e k costante elastica della F

Il rapporto tra lrsquo energia vibrazionale e quella elettronica saragrave allora dato da

119864119907

119864119890=

ℏ120596119873

ℏ120596119890cong

119898

119872 (322)

Essendo 119898

119872 compreso nel range 10minus3 divide 10minus5 possiamo affermare che le energie di

eccitazione vibrazionali sono qualche centinaio di volte piugrave piccole di quelle

63

elettroniche Essendo questrsquoultime dellrsquoordine di qualche eV lo spettro di

assorbimento-emissione vibrazionale cadragrave nel vicino e medio infrarosso

Figura 64 Collocazione spettrale delle vibrazioni molecolari

Si possono esprimere le frequenze 120642 in cm-1 (omettendo di moltiplicare per c

velocitagrave della luce) dato che se 119888 = 120582120584 allora 120584 = 119888120582

Si egrave giagrave parlato nel paragrafo 2 di questo capitolo dei livelli energetici

vibrazionali

Figura 65Schema energetico di una molecola biatomica e livelli vibrazionali[12]

Le transizioni di cui ci occupiamo qui naturalmente non coinvolgono livelli

elettronici ma solo passaggi da uno stato roto-vibrazionale ad una altro Infatti

oltre alle energie elettroniche e vibrazionali esistono pure le energie rotazionali che

sono dellrsquoordine 10minus3 divide 10minus5 volte piugrave piccole di quelle elettroniche e 10minus3 2 divide

10minus5 2 volte piugrave piccole di quelle vibrazionali cioegrave circa 10minus3eV

Per comprendere meglio quello che succede consideriamo le molecole

biatomiche per queste se sono nello stato Λ = 0(Λ numero quantico del momento

angolare elettronico lungo lrsquoasse molecolare senza spin) vale la regola di selezione

Δ119869 = plusmn1 dove J egrave il numero quantico rotazionale collegato con il momento

angolare totale lungo lrsquoasse molecolare

Le transizioni permesse passando da 119907 = 0 a 119907 = 1sono riportate nello schema qui

sotto

64

Figura 66Livelli energetici di una molecola biatomica e transizioni permesse da v=0 a v=1[1]

Con R si indicano tutte le transizioni con Δ119869 = +1 con P quelle con Δ119869 = minus1

chiamate poi branche R e P e il numero tra parentesi egrave il J iniziale

A titolo di esempio riportiamo lo spettro di assorbimento della molecola HCl

Figura 67Spettro di assorbimento di HCl [1]

Da notare la mancanza del gap centrale data la proibizione di Δ119869 = 0

Tutti gli esami spettroscopici in assorbimento avranno questo aspetto

342 I modi di vibrazione e i gruppi funzionali I

fingerprint

Le molecole possono presentare diversi modi di vibrazione ciascuno responsabile

di un particolare assorbimento in una determinata regione dello spettro

Si distinguono vibrazioni ldquostetchingrdquo o di valenza (variazione della distanza di

legame)

Figura 68 Esempio di modi di vibrazione di valenza[12]

e vibrazioni ldquobendingrdquo o di deformazione (variazione dellrsquoangolo di legame)

65

Figura 69Esempio di modi di vibrazione di deformazione[12]

Come si vede dalle immagini possiamo pensare la vibrazione dellrsquointera molecola come

combinazione di vibrazioni di ogni coppia di atomi o comunque di ogni sua singola parte piugrave

semplice In chimica questi ldquopezzi di molecolardquo sono detti gruppi funzionali cioegrave

gruppi di atomi che mostrano particolari e costanti proprietagrave chimico fisiche Saragrave grazie alla

peculiaritagrave della lunghezza drsquoonda assorbita da queste parti che si potragrave riconoscere

la molecola presente nel campione

Solitamente 120642119959119938119949 gt 120642119941119942119943 dunque troveremo i gap di assorbimento delle

vibrazioni di valenza nella parte sinistra dello spettro (4000-1500 cm-1) dove ci

sono i valori dei numeri drsquoonda piugrave alti zona dei gruppi funzionali mentre la zona

dello spettro a minore energia egrave occupata dalle vibrazioni di deformazione da quelle di valenza a

piugrave bassa energia e da quelle di combinazione(i due tipi insieme) saragrave soprattutto questa

combinazione di tipi di eccitazioni vibrazionali nella parte destra dello spettro

(1500-700 cm-1) che costituiragrave lrsquoimpronta digitale the fingerprint della molecola

Molecole diverse ma con lo stesso tipo di gruppi funzionali (per quelle organiche)

saranno riconosciute grazie a questa zona

Figura 70 Spettrogrammi IR di due CHETONI simili ciclo-esanone(sopra)e ciclo-pentone(sotto)

riconoscibili dalle diversitagrave nella zona fingerprint[12]

66

343 Lrsquouso dellrsquointerferometria La FT-IR

Le misure di tipo spettroscopico nellrsquoinfrarosso (considerando solo le tecniche a

doppio raggio che permettono il confronto tra il raggio di riferimento e quello del

campione fornendo cosigrave lo spettrogramma della trasmittanza ) si possono fare

essenzialmente in due modi in modo dispersivo con la selezione continua di lunghezza

drsquoonda o con il metodo interferometrico

Per gli spettrometri di tipo dispersivo egrave difficile conciliare risoluzione spettrale ed

efficienza di misurazione questi sistemi si basano infatti su reticoli a riflessione mossi

molto lentamente da meccaniche di precisione per selezionare lunghezza drsquoonda

dopo lunghezza drsquoonda e generare cosigrave uno spettro infrarosso continuo

Figura 71 Schema di funzionamento di uno spettrometro a dispersione[7]

In sintesi questo tipo di spettrometri funzionano cosigrave si formano due raggi uno dei

quali passando per il campione contiene le informazioni cercate lrsquoaltro fa da

riferimento Il chopper consente alternativamente lrsquoarrivo dellrsquouno o dellrsquoaltro sul

reticolo che monocromatizza il segnale letto successivamente dal sensore Saragrave il

software che una volta acquisiti i segnali ne faragrave il rapporto egrave saragrave in grado di creare

lo spettrogramma

Chiaramente il reticolo lavorando in condizioni di alta risoluzione selezioneragrave

una banda di frequenze molto stretta lrsquointensitagrave del segnale saragrave minore

causando cosigrave un deterioramento del rapporto segnale-rumore Un grande miglioramento delle condizioni di lavoro e della qualitagrave dei risultati

nella spettroscopia IR egrave avvenuto quando grazie ai moderni calcolatori si egrave riusciti

a convertire un interferogramma in uno spettrogramma usando gli algoritmi

della trasformata di Fourier

Lrsquointerferogramma

Definiamolo prima nel caso di una singola frequenza

Ersquo chiamato interferogramma il segnale complessivo in funzione del tempo di due

onde alla stessa intensitagrave e lunghezza drsquoonda che interferiscono quando su una

67

delle due si crea un continuo sfasamento rispetto allrsquoaltra per esempio grazie ad

uno specchio mobile che ne allunga o ne accorcia il cammino ottico

Figura 72 Schema di principio di un spettrografo con spettro e interferogramma nel caso di una singola

frequenza[8]

Nella figura sopra per questioni di chiarezza lrsquointerferogramma egrave nel dominio delle

distanze (proporzionalitagrave diretta tra tempo e spazio percorso dallo specchio

mobile) B(120584) e I(120575) intensitagrave luminosa rispettivamente dalla sorgente e sul

rivelatore ( 120584 numero drsquoonda e 120575 spostamento dello specchio) Per I(120575) vale la

seguente formula

119868(120575) = 119861(120584) cos 2120587120575

120582 (323)

che poi inserendo per ragioni di comoditagrave matematica il numero drsquoonda 120584 = 1 120582

diventa

119868(120575) = 119861(120584) cos 2120587120584120575 (324)

Nel caso di due frequenze la situazione cambia in questo modo

Figura 73Spettri e interferogrammi di due frequenze diverse separate e poi sovrapposte[8]

Ogni frequenza compare nellrsquointerferogramma come una funzione coseno

Considerando allora una sorgente continua nellrsquoinfrarosso matematicamente

faremo un integrale per trovare lrsquoandamento di 119868(120575) cioegrave

119868(120575) = 119861(120584)infin

0cos 2120587120584120575 119889120584 (325)

Un tipico interferogramma di una sorgente incandescente per infrarosso egrave il

seguente

68

Figura 74 Inteferogramma di una tipica sorgente incandescente[8]

Notare come quando 120575 = 0 essendo tutte le funzioni coseno delle frequenze

presenti in fase 119868(120575) ha un grande picco il centerburst questa egrave una caratteristica di

tutti gli interferogrammi Allontanandosi da questa posizione la moltitudine delle

funzioni coseno cominciano a rinforzarsi o annullarsi vicendevolmente causando

una rapida diminuzione dellrsquointensitagrave in una serie di oscillazioni

La trasformata di Fourier

Lrsquointerferogramma egrave descritto matematicamente dallrsquoequazione (325) e saragrave

proprio il suo andamento intensitagrave su tempo ad essere fisicamente misurato

dal sensore dello spettrografo Comunque in spettroscopia si egrave interessati allo

spettro cioegrave a conoscere lrsquointensitagrave in funzione del numero drsquoonda Ma

conoscendo la forma matematica dellrsquointerferogramma 119816(120517) come funzione di

120517 egrave possibile calcolare il corrispondente spettro usando una tecnica

matematica conosciuta come Trasformata di Fourier Il suo uso porta alla

conoscenza dello spettro attraversolrsquointegrale

119861(120584) = 119868(120575) cos 2120587120584120575 119889120575+infin

minusinfin (326)

Ecco dunque come si agisce con la tecnica FT-IR quando si vuole ottenere lo

spettrogramma di un campione viene fatta una prima acquisizione dello

spettrogramma della sorgente chiamato anche spettrogramma di fondo(in questo

si noteranno anche gli eventuali assorbimenti dei gas presenti lungo il cammino

ottico del raggio) ed in seguito del campione Il computer penseragrave ad eseguire il loro

rapporto fornendo lo spettro in trasmittanza

69

Figura 75 Schema a blocchi della generazione di uno spettro con la tecnica FT-IR[8]

Di seguito egrave riportata la figura schematica di uno spettrometro per analisi FT-IR

Figura 76 Schema di funzionamento di uno spettrometro FT-IR[7]

I 3 vantaggi della tecnica FT-IR

Si associano a questa tecnica tre vantaggi o miglioramenti rispetto alla

spettroscopia dispersiva

Vantaggio Jaquinot o di banda passante lrsquoenergia in arrivo al rivelatore egrave

maggiore di conseguenza anche il rapporto segnaledisturbo egrave piugrave elevato

Vantaggio Felgett o di multiplex lrsquoacquisizione dei dati egrave molto piugrave rapida

(pochi secondi) Questo consente di effettuare in rapida sequenza una serie

di spettri(10-20) e di presentare alla fine la loro media diminuendo cosigrave

lrsquoerrore

Vantaggio di Connes una calibrazione delle frequenze molto stabile ed

accurata (001-01 cm-1) grazie ad un laser interno che agisce da riferimento

per ogni scansione

70

Conclusioni

In questa dissertazione si egrave voluto discutere il contributo della Fisica nel campo

delle indagini analitiche e diagnostiche nel settore dei beni culturali attraverso una

panoramica delle varie tecniche di diagnosi e recupero di unrsquoopera drsquoarte con una

particolare attenzione alla strumentazione e quindi alle tecniche che sono di fatto

operanti con successo nellrsquoambito del nostro Ateneo

Queste metodologie delle quali molte e importanti di carattere non invasivo

sono di fondamentale importanza qualora si desideri eseguire una diagnosi su

unrsquoopera per la quale lo scopo primario di intervento egrave la sua conservazione nel

tempo Se dunque nel corso di una indagine di un bene culturale si richieda la

assoluta non invasivitagrave la fisica mette a disposizione tutte le sue conoscenze nel

campo delle interazioni radiazioni-materia o particelle-materia assicurando

insieme alla salvaguardia del manufatto le risposte cercate

Anche se un bene culturale come tutte le cose non puograve che deperire nel corso

degli anni in un inarrestabile anche se lento invecchiamento i metodi per porvi

riparo e le analisi scientifiche di tipo fisico saranno senza dubbio in grado di

migliorarsi rispetto ad ora in quantitagrave qualitagrave ed efficacia

Il progresso della ricerca fisica applicata e delle tecnologie collegate fanno

sicuramente ben sperare in una conservazione duratura della Bellezza tangibile a

sicuro vantaggio delle generazioni future

71

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Roma Istituto Enciclopedico Treccani

73

Ringraziamenti

Ringrazio Dio Padre onnipotente creatore di tutte le cose della materia e delle leggi

che la governano dellrsquouomo e della sua intelligenza che le sa scoprire

Ringrazio poi il prof Andrea Di Cicco per la sua disponibilitagrave e il dott Marco

Minicucci per il suo instancabile guidarmi con entusiasmo alla scoperta di un

mondo per me fino a poco tempo fa sconosciuto la prof Graziella Roselli per le

nozioni che mi ha fornito il dott Andrea Cittadini per le informazioni tecniche il

prof che ha fatto da lettore e tutti i docenti di Fisica che nel corso di questi

anni mi hanno preparato nello studio

Ringrazio ancora Alessandro e Antonella per il loro incoraggiamento schietto e

sincero Roberto per lo scanner e la sua generositagrave Claudio per il supporto

informatico

Ringrazio tutti gli amici che mi sono stati vicino in questi mesi e che anche solo con

un gesto o una parola mi sono stati di aiuto

Ringrazio la mia famiglia

Antonio

12

La tecnica PIXE

Si puograve indurre fluorescenza X in un materiale anche bombardandolo con particelle

cariche Con lrsquoacronimo PIXE che sta per Proton Induced X-ray Emission si indica

quella tecnica che per provocare la fluorescenza X fa uso di protoni accelerati con

un energia tipica 1divide4 MeV

Figura 4Possibili tecniche IBA In alto in rosso la tecnica PIXE

Questo tipo di procedura fa parte della famiglia delle analisi che va sotto il nome di

IBA Ion Beam Analysis (figura sopra) in cui bombardando il campione con delle

particelle cariche se ne puograve capire la composizione studiano le emissioni radiative

caratteristiche e i prodotti di interazioni nucleari Tutte queste tecniche dunque

sono basate sullrsquoinduzione di una trasmutazione atomica o nucleare che da luogo ad

emissione di energia sotto forma di raggi X raggi elettroni particelle α e cosigrave via

Citiamo anche le tecniche PIGE (Proton Induced Gamma-ray Emission)

genericamente le NRA (Nuclear Reaction Analysis) RBS (Rutherford Back

Scattering)

Tornando alla tecnica PIXE rispetto allrsquouso dei raggi X offre il vantaggio di

poter

focalizzare meglio il fascio (da pochi mm2 a pochi μm2) migliorando la

risoluzione spaziale

variare lo spessore dello strato di campione esaminato agendo

sullrsquoenergia del fascio

Rispetto poi al modo di indurre raggi X ottenuti con lrsquouso di elettroni la PIXE offre

il grande vantaggio di non avere una cosigrave grande radiazione di fondo

(breemstrahlung)

Nelle figure sotto egrave mostrato il diverso comportamento dinamico tra elettroni (20

keV) e protoni (2 MeV) dotati quindi approssimativamente della stessa velocitagrave in

una matrice di Rame e spettri X di apatite2 ottenuti con gli stessi protoni ed

2 Apatite Minerale Fosfato di Fluoro e Calcio in cristalli generalmente incolori

13

elettroni Come si vede usando elettroni vengono coperte e cancellate le righe di

raggi X caratteristici relative a elementi di minore concentrazione che sono

evidenti invece nello spettro prodotto dai protoni

Figura 5Traiettorie(calcolate)di elettroni a 2o keV e Protoni 2 MeV in Rame e spettri X di apatite ottenuti con queste particelle

In generale possiamo parlare di un miglioramento delle prestazioni rispetto

agli esami XRF tradizionali di 5-10 volte

I settori di utilizzo della tecnica PIXE sono pressocheacute gli stessi di quelli ED-

XRF ma data la straordinaria capacitagrave di focalizzazione egrave particolarmente adatta a

manoscritti nellrsquoesaminare la composizione degli inchiostri o nello studio delle

saldature in oggetti metallici

Figura 6 Traccia luminosa (da eccitazione dei livelli elettronici piugrave esterni degli atomi di Na) di circa 8 cm formata in aria da protoni di alcuni MeV ottenuta con una esposizione fotografica convenientemente lunga A destra esame di manoscritti di Galileo

14

212 La spettroscopia in riflettanza

La spettroscopia in riflettanza o spettrofotometria egrave la tecnica di indagine ottica

basata sulla misura del fattore di riflettanza spettrale 119877(120582) di una superficie

colorata spesso un dipinto in funzione della lunghezza drsquoonda della radiazione

incidente Il parametro riflettanza spettrale 119877(120582) egrave definito generalmente come il

rapporto tra lrsquointensitagrave della radiazione riflessa dalla superficie in modo non speculare (per

diffusione) e lrsquointensitagrave della radiazione incidente alle diverse lunghezze drsquoonda

Nel calcolo di 119877(120582) il fatto che si faccia il rapporto tra IRD(120582)e I0(120582) egrave a

garanzia del fatto che le misure su un dato pigmento non dipendano dalla sorgente

usata(comunque sempre un porsquo diversa da laboratorio a laboratorio) Per non

ldquoescludere poi nessuna delle 120582 dalla misurardquo come intensitagrave incidente si considereragrave

uno spettro di riferimento standard il cosiddetto spettro del bianco registrato su una

sostanza3 la cui superficie sia (idealmente) totalmente riflettente quindi fornisca

come risposta esclusivamente lo spettro di emissione della sorgente Si tiene conto

anche del disturbo dellrsquoemissione del corpo nero D(120582)

119877(120582) =119868119877119863 120582 minusD(120582)

1198680 120582 minusD(120582)times 100 (21)

Figura 7Intensitagrave incidente diffusa e riflessa specularmente su una superficie pittorica

Una misura spettrofotometrica egrave di solito rappresentata da una curva che descrive

lrsquoandamento di 119877(120582) in funzione di 120582 e si estende in genere dalla regione dellrsquoinfrarosso

allrsquoultravioletto in modo da migliorare la caratterizzazione la cosiddetta firma

spettrale del materiale in esame

Le applicazioni della spettrometria sono quelle legate al riconoscimento delle

sostanze quali pigmenti organici o inorganici prodotti di degrado su materiali

lapidei(tipicamente solfati ossalati e nitrati) agenti coloranti nei vetri

Nella figura che segue si mostrano gli spettrogrammi di tre colori nella tonalitagrave

del verde- blu Il verde di Malachite (carbonato basico del Rame)blu oltremare (silicato

3 Una sostanza che ha queste caratteristiche egrave il Solfato di Bario BaSO4 che nel visibile ha una riflettenza vicina al 100

15

di Na e Al con inclusioni di solfuri e solfati) e verde di Atacamite (cloruro basico di

Rame)

Figura 8 Spettri in riflettanza di Malachite blu oltremare e Atacamite

Possiamo distinguere due metodi di misura

la spettroscopia per immagini

la spettroscopia a contatto Nel primo caso si riprende un dipinto a diverse lunghezze drsquoonda Impiegando una

fotocamera fornita di una serie di filtri intercambiabili di banda passante di circa

10nm e disponendo di un numero adeguato di filtri egrave possibile ottenere una serie di

immagini alle corrispondenti lunghezze drsquoonda sufficientemente numerose cosigrave da

avere in pratica la curva di riflettanza spettrale su un intero dipinto

Nella spettroscopia a contatto si puograve inviare sul punto di misura 1-2 mm2 o

una radiazione monocromatica proveniente ad esempio da un reticolo di

diffrazione facendo poi variare con continuitagrave 120582 o lrsquointero spettro della radiazione

bianca raccogliendo poi lrsquointensitagrave diffusa che saragrave scomposta ed elaborata dallo

spettrometro

Nella procedura ldquoa contattordquo un ruolo determinante hanno le fibre ottiche

come mezzo preferenziale per far viaggiare la radiazione dato il loro bassissimo

coefficiente di assorbimento Si parleragrave allora di FORS (Fibre Optics Reflectance

Spectroscopy) Di seguito verranno descritti due modi di applicazione di questa

tecnologia

FORS ad angolo fisso

Con FORS ad angolo fisso si intende quella tecnica in cui la radiazione di riflettanza

del campione egrave raccolta ad una direzione fissata a priori dalla geometria di

costruzione della sonda (probe) La sonda puograve contenere sia la fibra di raccolta della

radiazione diffusa sia la fibra che porta la radiazione primaria

Figura 9 Vari tipi di sonde per FORS Nellordine 0deg0deg - 2x45deg0deg - 3x45deg0deg

16

Ad esempio per chiarire il loro modo drsquouso nella sonda con geometria 2x45deg0deg le

due fibre esterne portano lrsquoilluminazione mentre quella centrale (a 0deg) raccoglie la

luce diffusa evitando la riflettanza speculare

Con queste sonde si ha anche la possibilitagrave di raccogliere la radiazione riflessa

specularmente sonda 0deg0deg ottenendo una riflettanza diversa da quella definita

sopra che non tiene conto solo della parte di radiazione assorbita

Si usa questo tipo di sonda quando si ritiene che la superficie non presenti

irregolaritagrave tali da far supporre differenti intensitagrave diffuse a seconda dellrsquoangolo

FORS con sfera integratrice

Quando si vuole considerare tutta la radiazione diffusa ad ogni angolo attorno al punto

irraggiato si fa uso della sfera integratrice Con questo nome si indica una specie

di ldquocapsulardquo da appoggiare sul punto di misura che oltre a irraggiare egrave in grado

grazie alla geometria costruttiva delle pareti speculari interne di convogliare tutta

la radiazione diffusa al punto di misura

La figura che segue mostra il principio costruttivo di una sfera integratrice

Figura 10 Principio costruttivo di una sfera integratrice

17

22 Tecniche di elaborazione di immagine

multispettrale

Tutte queste tecniche offrono una serie di eccezionali possibilitagrave egrave come se si

riuscisse ad ampliare la capacitagrave di visione dellrsquoocchio umano Si egrave cosigrave in grado

di poter vedere sotto la superficie pittorica per osservare il disegno preparatorio di

un quadro oppure vedere le prime stesure di colore Risalteranno chiaramente gli

interventi di restauro succedutisi nel corso degli anni Si potranno riconoscere i

diversi pigmenti osservando lo ldquospostamento cromaticordquo che la selezione di

determinate lunghezze drsquoonda causa allrsquoimmagine

Ersquo utile riproporre allrsquoinizio di questo paragrafo lo spettro elettromagnetico

nelle sue varie parti

Figura 11Spettro elettromagnetico[4]

221 La riflettografia infrarossa

La riflettografia infrarossa della quale in questo capitolo si vuole dare solo una

presentazione generale essendo approfondita nel prossimo egrave quella tecnica

analitica ottica non distruttiva usata per lrsquoanalisi delle di superfici dipinte che

rende possibile la visualizzazione degli strati sottostanti al film pittorico

permeabile alla radiazione nel vicino infrarosso (08120583119898 le 120582 le 3120583119898)

Tale radiazione riesce generalmente ad attraversare i materiali che costituiscono il film pittorico e viene riflessa e diffusa dagli strati ad esso

sottostanti Dallrsquoacquisizione della radiazione riflessa si puograve ricostruire la cosiddetta

immagine riflettografica ( o riflettogramma ) del dipinto della quale uno dei

particolari piugrave importanti egrave il disegno preparatorio Esso risulteragrave piugrave visibile se

eseguito con materiali che assorbono lrsquoinfrarosso ( punta metallica carboncino

grafite) depositati su una base preparatoria che invece lo riflette fortemente (per

esempio gesso con colla animale)

18

Figura 12Comportamento schematico della radiazione incidente su uno strato pittorico

Un sistema per riflettografia egrave generalmente composto da una o piugrave sorgenti di

radiazione IR (lampade alogene) e da un dispositivo per registrare immagini

nellrsquoinfrarosso Il riflettogramma dellrsquooggetto egrave solitamente visualizzato mediante

un monitor e registrato in forma di immagine digitale mediante un calcolatore

Per quanto riguarda le sorgenti si porragrave particolare attenzione alla disposizione

delle lampade in modo tale da minimizzare le riflessioni speculari della superficie (spesso

lucida ) del dipinto e allo stesso tempo far si che questa sia illuminata nel modo piugrave

uniforme possibile

I dispositivi di registrazione dellrsquoimmagine

Un paragrafo a parte meritano i diversi dispositivi che nel corso dellrsquoevoluzione di

questa tecnica si sono succeduti

Fotocamera con pellicola Fu ovviamente il primo sistema in attesa dello

sviluppo dellrsquoelettronica Si adoperavano pellicole particolarmente sensibili

nellrsquoinfrarosso montate su fotocamere con filtri e obbiettivi speciali

Telecamera con tubo Vidicon Ersquo un tubo di ripresa di immagini simile a

quelli utilizzati per le riprese televisive (prima dei sensori a stato solido ) ma ha il

massimo di sensibilitagrave proprio tra 07μm e 2μm Esso sfrutta le proprietagrave

fotoconduttive (cioegrave di aumentare la conducibilitagrave elettrica se irraggiati da fotoni )

che certi materiali hanno Lrsquoimmagine egrave trasformata in segnale televisivo grazie al

fatto che il ldquopennello elettronicordquo incontra maggiore o minore resistenza elettrica a

seconda dellrsquointensitagrave dellrsquoimmagine stessa Ersquo il materiale fotosensibile (Solfuro di

Piombo PbS) che crea questa modulazione di corrente che verragrave poi trasformata in

segnale televisivo La risoluzione spaziale di solito egrave scarsa rispetto ai sistemi venuti

in seguito (circa 300times300 pixel) presenta problemi di distorsione di immagine e

richiede un irraggiamento forte dei dipinti causando un non gradito riscaldamento

data la poca sensibilitagrave

19

Figura 13 Schema di un tubo Vidicon

Fotocamera con CCD Ancora un sistema di ripresa a standard televisivo che

sfrutta un sensore CCD (Charge Coupled Device ) simile a quelli montati sulle

telecamere di uso comune Questo sensore allo stato solido contiene un grande

numero di sottoelementi fotosensibili chiamati fotositi disposti in una matrice La

risoluzione spaziale del riflettogramma che si otterragrave dipende dal numero dei

fotositi che il sensore contiene Hanno il pregio rispetto al Vidicon della

robustezza e delle dimensioni ridotte di praticamente assente distorsione ottica e

una risposta in funzione dellrsquointensitagrave di illuminazione lineare per la quasi totalitagrave

della loro dinamica

Spesso perograve la loro sensibilitagrave spettrale limitata a circa 13μm ne consente un uso

efficace solo in particolari casi e cioegrave in quelle zone dei dipinti dove sono presenti

pigmenti per esempio le lacche che risultano trasparenti giagrave a lunghezze drsquoonda

cosigrave corte

Scanner Lrsquoultima frontiera per lrsquoacquisizione dellrsquoimmagine riflettografica egrave

costituita dagli scanner Si intende per scanner un dispositivo costituito da due

traslazioni meccaniche di precisione montate ortogonalmente in modo da poter

esplorare punto per punto una superficie pittorica Su uno dei due carrelli di

traslazione egrave montata la cosiddetta testa ottica che si compone della parte di ripresa

cioegrave un singolo fotodiodo o in alcuni casi un array lineare di fotodiodi (risposta

spettrale maggiore del CCD ) della parte di illuminazione (lampade alogene ) e di un

dispositivo per lrsquoautofocus I pregi di questo sistema sono maggiore sensibilitagrave

spettrale del CCD assenza di distorsioni ottiche e elevata definizione

Unici difetti possono essere considerati la poca praticitagrave data la mole della

macchina e lrsquoattentissimo rimontaggio richiesto la lentezza del processo

Per quanto riguarda i campi di applicazione oltre alla presenza di un disegno

preparatorio il riflettogramma di un opera egrave in grado di svelare la presenza di

stesure pittoriche nascoste da ulteriori strati di colore ( applicati per vari motivi )

la presenza di impronte digitali (se evidenziate da tracce di polvere contenente

carbone) o manifestare lrsquoandamento delle pennellate Questo metodo di indagine

puograve essere applicato indifferentemente a dipinti su tavola o su tela a disegni e

20

talvolta ad affreschi fornendo preziose informazioni a storici dellrsquoarte e

restauratori

Nelle immagini che seguono lo stesso particolare di un dipinto ripreso in

riflettografia IR con tre strumenti diversi Il miglioramento della visibilitagrave del

disegno preparatorio (che questa volta svela un pentimento del pittore) egrave evidente

Figura 14 Marcello Fogolino SFrancesco riceve le stimmate Pinacoteca civica di Vicenza Immagine nel

visibile

Figura 15Confronto dello stesso particolare evidenziato nella foto sopra tra fotocamera con rivelatore al silicio tubo Vidicon(PbS) e fotocamera con rivelatore di Tellurio di Cadmio e Mercurio(MCT)

21

222 La Fluorescenza UV

La tecnica basata sullrsquoosservazione della fluorescenza da luce ultravioletta

approfondita anche nel prossimo capitolo trova largo impiego come metodo di

indagine diagnostica nel campo dei beni culturali Si sfrutta il fatto che quando un

opera generalmente un dipinto o manoscritti viene irraggiata con radiazione di

lunghezza drsquoonda compresa nella regione dellrsquoultravioletto (400nmge120582ge2-3nm) tale

radiazione viene in parte riflessa e in parte assorbita dagli strati superficiali

dellrsquoopera

Parte dellrsquoenergia assorbita viene quindi emessa nuovamente per fluorescenza

sotto forma di radiazione visibile che verragrave registrata con tecniche opportune

Lrsquoapparato per eseguire una analisi di un dipinto in fluorescenza UV egrave costituito da

una o due sorgenti di luce UV (lampade di Wood) e da un sistema di acquisizione delle

immagini fotocamera o telecamera CCD anche se egrave sempre possibile una semplice

indagine a occhio nudo contemporanea allrsquoirraggiamento

Le lampade sono poste in modo da formare un angolo di 45deg rispetto al dipinto in

modo da minimizzare la riflessione speculare e la fotocamera o il sensore CCD

frontalmente allrsquoopera

Lrsquouso di una macchina fotografica con pellicole ad alta sensibilitagrave (nel

visibile) prevede una volta eliminata la parte della radiazione Uva riflessa con ldquofiltri

barrierardquo tempi di acquisizione (e quindi di esposizione dellrsquoopera e degli

operatori) lunghi dellrsquoordine dei qualche minuto con conseguente problema della

cosiddetta deriva cromatica della pellicola e necessitagrave del completo oscuramento

dellrsquoambiente di misura

Lrsquouso della telecamera con CCD offre numerosi vantaggi Data la maggiore

sensibilitagrave rispetto alla pellicola i tempi di acquisizione si riducono moltissimo

potendo infatti usare la sorgente UV in modalitagrave flash (circa 20ms) con

conseguente minore grado di irraggiamento dellrsquoopera Grazie a dei filtri

lrsquoimmagine finale saragrave il risultato della sovrapposizione di varie acquisizioni

ognuna centrata in una zona spettrale fino a coprire tutto lo spettro visibile Ciograve

permetteragrave una migliore caratterizzazione dei materiali lungo tutto lo spettro

Notevoli poi i vantaggi legati allrsquouso del formato digitale oltre ad una piugrave

pratica conservazione dei dati crsquoegrave la possibilitagrave di ripeter la stessa acquisizione piugrave

volte al fine di migliorare il rapporto segnale rumore e diminuire lrsquoerrore da

fluttuazione di scarica della lampada Inoltre si puograve via software eliminare lrsquoeffetto

della luce ambiente potendo acquisire la stessa immagine con e senza flash UV

Per le applicazioni pratiche la fluorescenza UV egrave adattissima per la

visualizzazione delle vernici trasparenti messe a protezione dello strato pittorico

vero e proprio essendo sostanze resinose molto sensibili alla fluorescenza UV Ersquo

utile poi per differenziare e localizzare materiali che apparirebbero

indistinguibili nello spettro visibile (quelli della stessa classe cromatica ma di

diversa composizione chimica ) per lrsquoidentificazione dei materiali in base al

colore caratteristico della fluorescenza e per individuare ritocchi ridipinture e

22

parti rifatte grazie alla mai perfettamente uguale composizione chimica di

successivi interventi

Nelle immagini che seguono egrave evidente come i restauri fatti zone piugrave scure

seguendo linee dritte sono dovuti ad un cedimento dello strato pittorico proprio in

prossimitagrave dei punti di contatto tra le tavole della struttura del quadro Il colore

scuro rispetto alle zone non restaurate testimonia la mancanza o la diversitagrave della

vernice protettrice

Figura 16Dipinto in luce visibile senza e con fluorescenza UV

23

223 La tricromia in falso colore

Questa tecnica di analisi consente di differenziare zone di stesure pittoriche

che ad occhio nudo hanno la stessa resa cromatica e dunque appaiono

indistinguibili facendo ldquodiventare visibilerdquo anche la radiazione del vicino infrarosso

la quale egrave poi in grado di generare falsi colori diversi nelle zone prima viste come

uguali

Si puograve sfruttare allora il fatto che pigmenti aventi diversa natura chimica

appariranno nellrsquoimmagine a falsi colori ben differenziati se hanno un diverso comportamento spettrale (diversa riflettanza) nellrsquoinfrarosso

Nella pratica si agisce acquisendo lrsquoimmagine in esame escludendo la

componente di luce BLU e aggiungendo la componente nel vicino infrarosso

alle due componenti fondamentali rosso e verde

Figura 17Schema di principio della tecnica in falso colore

Dobbiamo perograve comunque ricreare una immagine adatta alla visione umana

la quale in luce diurna si basa sullrsquoassorbimento di radiazione visibile da parte dei

cosiddetti CONI presenti sulla retina Di questi ne esistono di tre tipi ognuno

specializzato nellrsquoassorbire una parte dello spettro i colori rossi i colori verdi e i

colori blu

Figura 18 Curve di assorbimento spettrale relative ai tre tipi di coni presenti nella retina

Dunque una volta ottenute le immagini nelle tre bande vicino IR rosso e verde

si procederagrave alla loro riconversione rispettivamente nel rosso verde e blu e

ricomposizione ottenendo una immagine dai colori falsati( da cui falso colore )

Questo vale naturalmente indipendentemente dalla tecnica usata per

acquisirle Anche nella tricromia in falso colore infatti come nella riflettografia IR

si possono usare (con i loro pregi e difetti di cui sopra al paragrafo 221) vari modi

24

per acquisire lrsquoimmagine la pellicola fotografica il tubo vidicon e la telecamera

CCD attualmente quella piugrave usata

Nella prossima figura egrave visualizzato il procedimento con cui due verdi

apparentemente uguali appaiono in falso colore blu (il verde rame) e magenta (il verde

di cobalto) dato che il primo assorbe lrsquoinfrarosso mentre lrsquoaltro lo riflette

Figura 19Esempio (per una pellicola) di restituzione in falso colore di due verdi apparentemente uguali

Un altro esempio notevole egrave dato dai due blu azzurrite e lapislazzuli restituiti in falso

colore il primo appare con un colore molto scuro mentre il secondo che non

assorbe lrsquoinfrarosso appare con una fortissima componente rossa

La realizzazione digitale (CCD) di immagini in falso colore egrave ottenuta con

piugrave acquisizioni della stessa immagine a diverse bande spettrali anteponendo

allrsquoottica di ripresa i filtri passa banda per registrare le tre componenti Le tre

immagini cosigrave ottenute vengono restituite nella classica terna RGB (Red-Green-

Blue) in un monitor a colori dove in tempo reale si osserveragrave lrsquoimmagine in falso

colore

Questa tecnica egrave utilizzata dal restauratore o dallo storico dellrsquoarte per

individuare sul dipinto zone che hanno subito restauri postumi ma dei quali

non avendone la documentazione non egrave possibile sapere dove e come si egrave intervenuto Per

essi di solito si egrave raggiunto un grado di accordo cromatico fra la zona restaurata e

zona originale tale da rendere invisibile ldquola riparazionerdquo effettuata empiricamente

dunque quasi sempre con pigmenti chimicamente diversi dallrsquooriginale

Nelle immagini seguenti[19] risulta evidente la differente risposta cromatica di

alcuni pigmenti In particolare la veste di S Pietro che nel visibile risulta azzurra

nel falso colore vira in magenta (risposta tipica dellrsquoazzurro oltremare) e il cinabro

che costituisce la parte rossa del manto (visibile) diventa giallo in falso colore Una

simile inversione avviene anche per il pigmento usato per la veste del personaggio in

25

secondo piano (lacca rossa) ma data la risposta cromatica diversa nellrsquoinfrarosso

diventa in falso colore un giallo piugrave intenso

Figura 20 Lorenzo Monaco Incoronazione della Vergine (particolare)Immagine nel visibile e in tricromia in falso colore

23 Tecniche ottiche per la forma

La conoscenza e la forma di un oggetto artistico sia esso un reperto archeologico

un monumento un dipinto o un affresco e dunque dalle piugrave svariate forme e

dimensioni rappresenta un elemento importante per il suo studio e la sua

conservazione La caratterizzazione della forma costituisce infatti un prezioso

contributo a studi di tipo storico-artistico alla determinazione dello stato di

conservazione dellrsquoopera e al progetto e realizzazione di interventi di restauro

Oltre a ciograve mediante la misura della forma di un oggetto ripetuta in tempi

successivi egrave possibile ottenere informazioni sulle sue deformazioni ed eliminarne le

cause (condizioni microclimatiche stress meccanici hellip)

Si possono suddividere essenzialmente le procedure per lrsquoacquisizione della

forma in due categorie quelle che adoperano la luce anche laser ma senza utilizzarne la

coerenza4 le tecniche in luce incoerente e altre invece che sfruttano proprio le

proprietagrave di coerenza della luce laser che chiameremo tecniche in luce coerente

4 Coerenza Sono coerenti due o piugrave onde di ugual frequenza in cui la differenza di fase fra esse egrave costante

26

231 Tecniche in luce incoerente

Sono diverse le tecniche di questo tipo che vengono usate nellrsquoambito dei beni

culturali Citiamo la fotogrammetria (basata sul principio della triangolazione ottica5)

che acquisendo una coppia stereoscopica di immagini dellrsquooggetto egrave in grado di

restituire un modello 3D La proiezione di luce strutturata che consiste nel

proiettare sullrsquooggetto dei codici luminosi di vario tipo (fitti reticoli figure di

interferenzahellip) e risalire alla forma dellrsquooggetto interpretando la loro deformazione

usando algoritmi basati sulla triangolazione La profilometria laser che

ricostruisce la forma il piugrave delle volte di statue analizzando le linee di contorno

che una lamina di luce laser mette in evidenza sullrsquooggetto Lo scanner laser a tempo

di volo usato soprattutto per il rilievo 3D su grandi scale spaziali riesce nella

mappatura tridimensionale rilevando le coordinate angolari e il tempo di

percorrenza di impulsi laser

231a Il laser scanner a tempo di volo (TOF)

Ersquo praticamente un sistema radar (onda inviata riflessa e captata) che impiega una

sorgente laser impulsata Il principio su cui si fonda la misura della distanza egrave il

seguente conoscendo il tempo t impiegato dallrsquoimpulso laser a percorrere la

distanza sorgente-punto di misura-rivelatore (posto vicino alla sorgente laser) detto

tempo di volo TOF (Time Of Flight) egrave possibile risalire alla distanza grazie alla

formula 119863 = 119888

119899times 119905 2 dove c egrave la velocitagrave della luce e n egrave lrsquoindice di rifrazione

dellrsquoaria

Figura 21Principio di funzionamento di un laser scanner TOF

Facendo poi corrispondere ad ogni misura di distanza le coordinate angolari

azimutale e zenitale si ha per ogni punto di scansione la tripletta di coordinate che

identifica un punto nello spazio

5 Triangolazione ottica Usata per risolvere completamente un triangolo avendo a disposizione due angoli e il lato tra essi compreso

27

Figura 22Immagine schematica di un laser scanner TOF

La precisione del sistema dipende da vari fattori come la capacitagrave di selezionare la

stessa posizione relativa allrsquoimpulso trasmesso e ricevuto dallrsquoaccuratezza della

conoscenza dei tempi di ritardo propri del sistema e dalla precisione del sistema

che effettua le misure dei tempi

Si egrave comunque raggiunta una altissima precisione considerando che con i

moderni strumenti si ottengono errori di pochi millimetri su distanze di

centinaia di metri con un passo di scansione angolare di pochi millesimi di

grado

Naturalmente si ha quasi sempre bisogno di effettuare piugrave scansioni della

stessa struttura per rilevare i punti che rimarrebbero in ombra con una sola

scansione

Questo strumento trova il suo campo di applicazione nella ricostruzione di

grandi ambienti interni come chiese o antiche dimore nella ricostruzione di

facciate di cattedrali o in grandi siti archeologici

Nellrsquo immagine che segue si puograve osservare il risultato ottenuto effettuando la

ricombinazione di 6 posizioni di scansione della sfinge

28

Figura 23 Immagine ottenuta da un laser scanner ricombinando 6 scansioni

231b Topografia di superfici a proiezione di linee

Questo tipo di analisi rientra nella categoria delle tecniche che sfruttano la

proiezione di luce strutturata cioegrave di codici luminosi che sono in grado di

evidenziare variazioni di livello su una superficie grazie a linee di luce

opportunamente organizzate

In quella a proiezione di linee si proietta (come fosse una diapositiva

costituita da un vetrino con deposizione metallica) il codice piugrave semplice un reticolo

di righe bianche e nere parallele Lrsquoimmagine dellrsquooggetto con le linee proiettate egrave

ripresa con una telecamera digitale il cui asse ottico forma con quello del

proiettore un certo angolo In questa immagine le linee del reticolo risultano

distorte dalla forma della superficie diventando ondulate Lrsquoentitagrave delle

distorsioni fissata la geometria del sistema egrave direttamente proporzionale alla

quota del punto considerato Infine dallrsquoanalisi dellrsquoimmagine del reticolo si risale

alla mappa topografica digitale della superficie

29

Figura 24 Schema di funzionamento(a) e principio geometrico(b)[18]

Nella figura precedente (b) si vede come la posizione delle linee cambia in

proporzione allrsquoaltezza (h) della superficie rispetto ad un ideale piano mediano di

riferimento S Conoscendo α (la fase) per ogni punto della linea proiettata si

risale alla quota (h) di quel punto

Il software di estrazione della fase opera sulla immagine ldquoliberatardquo dal

contrasto dello sfondo tramite unrsquooperazione di pulitura che sfrutta unrsquoimmagine

identica ma senza il reticolo proiettato (figura sotto)

Figura 25 Procedura per lottenimento della mappa topografica[18]

Variando la posizione mutua di proiettore telecamera e oggetto si ottengono

diverse risoluzioni spaziali e differenti estensioni della superficie di misura per

esempio aumentando lrsquoinclinazione del proiettore si raggiungono risoluzioni in

quota piugrave elevate (maggiore dinamica per α) allontanandolo dallrsquooggetto si

possono analizzare opere di grandi dimensioni a scapito perograve della risoluzione

spaziale

Nel campo della conservazione dei beni culturali questo sistema trova impiego nei

dipinti quando si vogliono verificare con precisione la deformazione il distacco o il

rigonfiamento dello strato pittorico a causa di deformazioni della struttura lignea

30

per quelli su tavola o della trama del tessuto per quelli su tela ciograve succede ad

esempio quando si procede al rifodero o alla sostituzione del telaio Si sono svolte

con successo indagini con questa tecnica anche nel caso di iscrizioni su tavola o su

parete

Nelle immagini che seguono ([17]Fontana Pampaloni amp Pezzati) croce di

Sarzana lo studio della mappa topografica egrave presentato prima con una risoluzione

in quota di 01mm per la sommitagrave della croce poi con una di 002mm per il

particolare del cartiglio6

Figura 26Croce di SarzanaMaestro GuglielmoDuomo di Sarzana Anno 1138 Tempera a uovo su legno di castagno Misure 3times210 m e mappa topografica della parte evidenziata

232 Tecniche in luce coerente

Lrsquouso di queste tecniche piugrave complesso delle precedenti egrave orientato piugrave che alla

misurazione della forma vera e propria dellrsquooggetto al rilevamento delle sue

microdeformazioni Citiamo lrsquointerferometria olografica (ologrammi su pellicola)

che si basa sulla ripresa di una immagine dellrsquooggetto effettuata con luce laser in

condizioni di interferenza lrsquointerferometria a spekle7 basata sigli stessi principi di

quella olografica ma lrsquoacquisizione dellrsquoimmagine avviene tramite una telecamera

Lrsquoolografia conoscopica che usa una telecamera nella quale tra obbiettivo e

sensore CCD ha un cristallo che separa in due parti la luce proveniente

6 CartiglioDisegno di un rotolo di carta in parte srotolato sul quale li leggono iscrizioni 7 Speckle (macchiolina) Viene chiamata cosigrave la figura punteggiata che si ottiene quando unrsquoonda coerente viene fatta passare attraverso un mazzo disordinato

31

dallrsquooggetto creando una figura di interferenza dalla quale si ricava la distanza di

ogni punto dellrsquooggetto in esame

Annoveriamo tra le tecniche in luce coerente anche una variante del sistema a

tempo di volo che sfrutta lo sfasamento tra lrsquoimpulso laser generato e registrato

ottenendo una maggiore precisione

232a Lrsquoolografia conoscopica

Con questa tecnica egrave possibile misurare con estrema precisione la distanza tra la

sonda ottica usata e per cosigrave dire ogni ldquosingolo puntordquo della superficie (non si

usa infatti quasi mai per ricostruire lrsquointero corpo dellrsquooggetto) in esame

Il principio di funzionamento egrave il seguente un laser a diodi produce un raggio

che egrave riflesso totalmente da un beam-splitter a 90deg verso il campione Parte dellrsquo onda

luminosa riflessa viene captata dallrsquoobbiettivo attraversa lo splitter (ora con

proprietagrave di trasparenza) e incontra il modulo conoscopico Questo elemento

costituito da un cristallo monoassiale8 birifrangente9 posto tra due lamine

polarizzatrici separa i raggi luminosi che vi incidono in due componenti raggio

ordinario e raggio straordinario

Questi dopo aver percorso praticamente lo stesso cammino ottico

interferiscono dando luogo a frange circolari sulla superficie del sensore CCD La

fittezza delle linee della frangia dipende dal cammino ottico dei raggi

dallrsquooggetto scansionato al sensore ecco che allora misurandola si risale alla

distanza di ogni punto dalla sonda

Figura 27Funzionamento di una sonda conosco pica[16]

8 Monoassiale Con un solo asse ottico 9 Birifrangente Con due indici di rifrangenza ortogonali fra loro

32

Elaborando dunque il segnale restituito dal CCD si risale al ldquoperiodordquo di ogni

singola frangia fatto poi corrispondere ad una distanza Poicheacute la lettura del CCD

puograve essere ripetuta con una frequenza di alcune migliaia di Hz alla stesa velocitagrave egrave

anche possibile acquisire le misure

La distanza dellrsquoobbiettivo dallrsquooggetto da esaminare puograve variare da poche

decine di mm a poche decine di centimetri a seconda delle esigenze cambiando

lrsquoobbiettivo di ripresa

Si raggiungono prestazioni eccellenti Con una distanza di lavoro di 40mm per

esempio si raggiunge una risoluzione di circa 6μm in quota e 30μm nelle

direzioni trasversali con una dinamica di profonditagrave di plusmn4mm

Una caratteristica importante di questo strumento egrave quella di poter lavorare

con un angolo di incidenza minimo di circa 5deg ciograve consente di indagare tratti di

superficie con unrsquoinclinazione fino a plusmn85deg col risultato di riuscire a fare misure

allrsquointerno di fori di diametro inferiore a 1mm con un rapporto profonditagravediametro

fino a 251

Un altro grande vantaggio dellrsquoolografia conoscopica egrave quello di superare i

vincoli pratici di stabilitagrave e sensibilitagrave alla temperatura e alle vibrazioni meccaniche

di cui soffrono gli strumenti interferometrici laser di tipo convenzionale dato

lrsquounica sorgente di luce coerente che viene separata solamente dentro il cristallo

birifrangente

Il sistema trova numerose applicazioni nel campo del restauro e della

conservazione ogniqualvolta si debbano analizzare con grande dettaglio oggetti o

parte di essi microdeformazioni su dipinti microscopiche incisioni su pietra o

rilievi su tavole usate per la litografiaecc ecc

Nelle immagini seguenti unrsquoindagine in olografia conoscopica effettuata su un

quadro di Raffaello La Madonna del cardellino Da notare i due solchi verticali nella

parte centrale del riquadro

Figura 28Madonna del cardellino Raffaello 1506 Galleria degli Uffizi e particolare (restituito in luce radente) dopo unrsquo olografia conoscopica

33

223b Lo scanner laser a misura di fase

Questa tecnica apparentemente del tutto simile a quella dello scanner laser TOF

visto nel paragrafo 231a sfrutta il fatto che un impulso laser modulato in ampiezza cambia la sua fase da quando egrave stato emesso a quando egrave rivelato dopo

la riflessione Conoscendo questo sfasamento si puograve risalire alla distanza

percorsa

Solitamente si sceglie per il laser (onda portante) una lunghezza drsquoonda di 1divide

2μm vicino infrarosso data la buona penetrabilitagrave in aria di questo tipo di onda

elettromagnetica mentre la modulazione ( in realtagrave vedremo che di modulazioni ne

occorreranno di diversi tipi) egrave fatta con lunghezze drsquoonda dellrsquoordine del metro

(onde radio)

Figura 29Schema di principio di uno scanner laser a sfasamento di modulazione di ampiezza

Matematicamente la variazione di fase Δ120601 durante tutto il tragitto 2119871 egrave data da

Δ120601 = 119899119896119898 2119871

Dove n egrave lrsquoindice di rifrazione dellrsquoaria da determinare in sede di misura a seconda delle

condizioni di temperatura pressione e umiditagrave relativa e 119896119898 egrave il vettore drsquoonda

corrispondente alla pulsazione di modulazione 120596119898 Con pochi passaggi si ottiene la

distanza cercata

119871 = Δ120601119888 2119899 120596119898

con c velocitagrave della luce

Bisogneragrave tener conto del fatto che il sensore discriminatore di fase (comparatore)

non percepisce quando 120601 ha subito delle rotazioni intere di angolo giro Per questa ragione in

realtagrave la modulazione egrave fatta con diverse frequenze (sottomultipli di un oscillatore interno

allo scanner) per ognuna delle quali si acquisisce una delle cifre della misura finale di ogni

singolo punto Questo egrave chiamato Metodo per decadi Se per esempio un punto egrave

distante dallo scanner 756342m avrograve bisogno di 6 (numero con 6 cifre) frequenze

di modulazione

34

24 Tecniche microscopiche

Lrsquoapplicazione della microscopia ottica ed elettronica nel campo dei Beni Culturali

fornisce un contributo scientifico di estremo interesse Ersquo infatti applicata per

indagini diagnostiche finalizzate al restauro passando per lrsquoanalisi del materiale

artistico di varia natura analizzando il suo stato di conservazione e anche

permettendo lrsquoindividuazione delle tecniche usate nella realizzazione dellrsquoopera

Infatti lrsquoutilizzo del microscopio ottico o elettronico a scansione permette lrsquoanalisi

approfondita relativa sia alla morfologia della superficie che alla composizione

chimica elementare di campioni di vario tipo ad elevati ingrandimenti fornendo

importanti informazioni in fase di restauro

241 La microscopia elettronica a scansione SEM

Il microscopio elettronico a scansione SEM (Scanning Electron Microscope)

fornisce informazioni sullrsquoaspetto sulla natura e sulle proprietagrave delle superfici e

degli strati sottostanti di campioni con risoluzione media di 2divide5 nm Il principio

di formazione delle immagini le quali saranno riprodotte con un effetto

tridimensionale egrave sequenziale Un fascio di elettroni (sonda) viene focheggiato

sulla superficie del preparato e fatto scorrere su esso secondo linee parallele

ravvicinate come avviene per un pennello elettronico di un tubo televisivo

Figura 30Schema di un microscopio elettronico a scansione[15]

Il diametro della sonda quando incontra la superficie del campione egrave di circa

2nm Lrsquointerazione del fascio accelerato da una differenza di potenziale che va da

poche centinaia di volt a diverse decine di kV con gli atomi del preparato da luogo a

diversi tipi di ldquoprodottirdquo ([15]Valdregrave) con ognuno dei quali si creeragrave un segnale tra

cui i piugrave importanti nelle applicazioni per i beni culturali sono

Elettroni secondari (SE) convenzionalmente definiti come gli elettroni

uscenti dal preparato con energia le50eV Provengono da una profonditagrave di

pochi nm sono prodotti dal fascio primario interagendo anelasticamente con

35

gli elettroni di valenza del campione Il segnale SE egrave il piugrave frequentemente usato

utilizzato principalmente per informazioni sulla topografia delle superfici

Lrsquoimmagine fornita appare in rilievo come se lrsquoosservatore fosse al livello del

diaframma D (vedi figura) e guardasse il campione illuminato da una

ipotetica sorgente posta in corrispondenza del rivelatore

(scintillatorefototubo)

Elettroni retrodiffusi (BSE) Back-Scattered Electrons Elettroni con energie

ge50eV che provengono dal preparato in seguito ad interazioni elastiche

principalmente con nuclei Il segnale BSE fornisce informazioni legate al

numero atomico medio della zona di provenienza (il numero di eventi di

scattering elastico cresce al crescere del numero atomico Gli elementi piugrave

pesanti saranno evidenziati da un segnale piugrave luminoso sullo schermo) alla topografia

e alla struttura cristallina del materiale attraversato

Raggi X Sono quelli della radiazione caratteristica o di bremsstrahlung

Provengono da strati piugrave profondi del campione da una sfera di raggio di

qualche μm al di sotto della sonda Il segnale X viene usato per il

riconoscere e quantificare gli elementi chimici

Elettroni Auger Ersquo un processo di autoionizzazione in cui in luogo di

radiazione X proveniente da una ricombinazione crsquoegrave unrsquoespulsione di un

elettrone

Figura 31Rappresentazione schematica nel caso di un fascio con incidenza normaledelle profonditagrave da

cui provengono i segnali SEBSEAuger(A) e raggi X[15]

Normalmente un microscopio SEM lavora con un alto vuoto al suo interno circa

10minus3Pa questo per evitare lrsquointerazione tra particelle sonda o da misurare con

lrsquoaria Un altro requisito questa volta dei campioni egrave che essi siano elettricamente

conduttivi in caso contrario si provvederagrave alla metallizzazione procedimento

tramite il quale si deposita un sottilissimo strato 1divide40 nm di metallo come ad

esempio oro carbone platino ecc

Sviluppi di questa tecnologia portano nuove e piugrave ampie possibilitagrave

nellrsquoanalizzare reperti dalla natura piugrave varia opportunitagrave utilissime nel campo dei

beni culturali

36

241a Lrsquoanalisi SEM-EDS

Parlando di analisi SEM-EDS citata anche come microanalisi EDS si fa riferimento

allrsquouso della microscopia SEM abbinata allrsquoanalisi dei raggi X caratteristici della

zona analizzata del campione che vengono prodotti per fluorescenza Lrsquoanalisi egrave

fatta in dispersione di energia da cui lrsquoacronimo Energy Dispersive Spectroscopy (of X ray)

Il rivelatore normalmente egrave a stato solido Si drogato con Li che ha bisogno di

essere raffreddato da azoto liquido o piugrave recentemente Si drogato con HgI2 per il

quale egrave sufficiente un raffreddamento termoelettrico

Nelle figure qui sotto ([13]Pasquariello Pinzari amp De Mico 2007) un esempio

di indagine SEM-EDS su una vecchia stampa fotografica della quale si voleva

verificare tra le altre cose la composizione chimica del cosiddetto sottostrato

(presenza o meno del Bario) cioegrave la parte compresa tra il supporto primario

(cartoncino) e lo strato immagine vero e proprio (alogenuro drsquoargento in gelatina)

Figura 32Esempio di analisi SEM-EDS su una foto drsquoepoca

241b Lrsquoanalisi SEM-VP

Lrsquoesigenza di esaminare campioni che non possono essere inglobati chimicamente o

metallizzati data la loro specificitagrave o talmente delicati da non poter sopportare lo

stress meccanico dovuto alla bassissima pressione di lavoro del SEM ha portato

allo sviluppo dei SEM-VP Variable Pressure cioegrave a pressione variabile I materiali

biologici per esempio costituiti da tessuti molli (cellule) e acqua perderebbero la

loro struttura ldquoevaporandordquose sottoposti a bassissime pressioni Questiper essere

osservati hanno bisogno di solito di una stabilizzazione chimica di disidratazione

o di un surgelamento prima di entrare nel SEM

37

Con la tecnica SEM-VP si puograve praticamente introdurre nella camera porta

campioni il preparato tale e quale grazie ad una pressione presente in quella parte

del microscopio di 5 o 6 ordini di grandezza superiore (10divide750 Pascal) rispetto alla

zona del cannone elettronico e della colonna (10minus3 divide 10minus4 Pascal)

Nei settore dei beni archeologico-culturali dunque in cui egrave assolutamente

proibito modificare il reperto il fatto che si possa evitare la metallizzazione egrave

fondamentale

Nelle immagini seguenti ([14]Pinzari amp Montanari 2007) si egrave riportato un

esempio di studio possibile con il microscopio SEM-VP la catalogazione di una

infestazione fungina sul dorso della copertina di libri Le misure sono state fatte con

una pressione in camera di 150Pa una tensione del fascio di 20kV ed utilizzando il

rivelatore VPSE Variable Pressure Secondary Electrons Lrsquoingrandimento della foto egrave

9800times (dati riscontrabili anche in basso nella foto SEM-VP)

Figura 33Efflorescenze sul dorso dei volumi e prelievo del micelio per mezzo del nastro adesivo

Figura 34Immagine SEM-VP del nastro adesivo utilizzato per campionare le efflorescenze fungine

38

241c Lrsquoanalisi SEM con ED-XRF

Si ha la possibilitagrave di ampliare la profonditagrave di analisi della fluorescenza X

montando sul microscopio SEM una apparecchiatura per Fluorescenza X in Dispersione

di Energia ED-XRF composta da tubo generatore di raggi X e rivelatore allo stato

solido In questo modo si aumenta la profonditagrave di indagine in quanto la capacitagrave

di penetrazione del fascio di raggi X allrsquointerno del campione puograve essere superiore

rispetto a quella scelta per formare lrsquoimmagine del pennello di elettroni

Figura 35Assemblaggio dellapparato SEM con ED-XRF[11]

Usato allrsquointerno del SEM inoltre lrsquoXRF garantisce migliori prestazioni

rispetto al suo utilizzo in aria questo per motivi legati sia alla migliore e piugrave rigida

geometria sorgente-campione-detector sia allrsquoalto vuoto realizzato allrsquointerno della

camera porta campione che evita cosigrave lrsquoassorbimento da parte dellrsquoaria dei raggi X a

bassa energia

Le immagini che seguono ([11]Ferro 2007) riguardano lo studio della

composizione chimica di una scoria metallica rinvenuta nel sito archeologico di Petra

in Giordania da notare il confronto delle due analisi spettrali EDS e ED-XRF

sovrapposte ottenute allrsquointerno del SEM Si possono ottenere con questo secondo

sistema sensibilitagrave nel rilevare gli elementi dalle 10 alle 1000 volte maggiori

Figura 36 Scoria metallica dal sito di Petra IIIdeg secolo aC

39

Figura 37 Confronto tra gli spettri in energia tra microanalisi EDS (avanti) e ED-XRF (dietro) in SEM

242 Il microscopio ottico a luce polarizzata trasmessa

Ogni qualvolta si ha la necessitagrave di esaminare un materiale che al suo interno

presenti componenti anisotrope10 il microscopio ottico a luce polarizzata permette

di individuarle Si sfrutteragrave il fatto che un campione di materiale anisotropo

possedendo due indici di rifrazione ortogonali fra loro saragrave in grado di

suddividere un fascio di luce polarizzata che lo attraversa in due nuove

componenti polarizzate oscillanti secondo la direzione degli suoi indici di

rifrazione

Il microscopio polarizzatore essenzialmente si compone di una sorgente

luminosa un filtro polarizzatore un tavolo porta campione (rotante) e un altro filtro

polarizzatore (detto analizzatore )

10 Anisotropo Si dice di un materiale che ha la capacitagrave di modificare lo stato di polarizzazione della luce che lo attraversa Chiamato anche birifrangente

40

Figura 38 Configurazione di un microscopio a luce polarizzata

Schematicamente possiamo riassumere cosigrave il percorso del raggio luminoso il filtro

polarizzatore seleziona una direzione di vibrazione per il campo E della sorgente

luminosa Il campione birifrangente ldquoscomponerdquo le direzioni di vibrazione di E in

ordinaria e straordinaria che dunque perdono la relazione di fase allrsquouscita del

campione possedendo una differenza di cammino ottico Δ119897 = Δ119899119889 con

Δ119899 = 119899119904 minus 119899119900 e d spessore del campione Quando il filtro analizzatore le

ricompone si nota una variazione dellrsquointensitagrave luminosa rispetto a quella iniziale

dovuta proprio a Δ119897

Posizionando dunque i due polarizzatori incrociati fra loro ( egrave questa infatti

una analisi ortoscopica e non ci sarebbe nessuna trasmissione di luce se non si

inserisse il materiale birifrangente) e facendo ruotare il campione attorno allrsquoasse

ottico del sistema lrsquointensitagrave dellrsquoimmagine vista varia periodicamente risultando nulla

quando le sue direzioni principali di vibrazione coincidono con quelle del

polarizzatore e dellrsquoanalizzatore (posizione di estinzione) mentre risulteragrave

massima nelle posizioni a 45deg (posizioni diagonali) Si possono cosigrave dedurre

importanti informazioni sullrsquoorganizzazione cristallina del campione in esame

Figura 39Cristallo birifrangente posto tra due polarzzatori incrociati

41

Nella prossima figura si egrave indicato con s e o i piani di oscillazione straordinari e

ordinari con P e A i piani del polarizzatore e dellrsquo analizzatore

Figura 40 Orientazione del cristallo birifrangente e relativa variazione dellintensitagrave trasmessa

Il campione egrave preparato in sezione sottile tramite taglio e abrasione fino a rendere

il campione subtrasparente (in genere 30μm di spessore) e consentire la trasmissione

della luce

Nel campo dei beni culturali questo strumento egrave ampiamente usato per analisi

petrografiche e mineralogiche di materiali lapidei naturali e artificiali In

particolare egrave possibile classificare le pietre naturali identificare le tipologie di

inerte e definire il rapporto inertelegante presente in malte intonaci e stucchi

noncheacute effettuare determinazioni sulle finiture cromatiche sul degrado e sulle

tecniche esecutive

Figura 41 Immagine al microscopio polarizzatore di un frammento di materiale lapideo riconosciuto come trachite dei Colli Euganei

42

Capitolo 3 - Le apparecchiature dellrsquoAteneo

disponibili nel campo dei beni culturali

In questo capitolo approfondiremo alcune tecniche analitiche descritte brevemente

nel capitolo 2 La scelta egrave ricaduta su alcune delle tecniche che allrsquo interno di questo

Ateneo vengono utilizzate anche per la ricerca nel campo dei beni culturali

31 I raggi X la tecnica XRF

311 La produzione di raggi X

Si definiscono convenzionalmente raggi X quella parte di radiazioni dello spettro

elettromagnetico con energia compresa tra 012 keV e 120 keV I raggi X sono il

risultato dellrsquointerazione in un tubo nel quale egrave stato realizzato un alto vuoto (

10minus6 minus 10minus7 Torr) tra materia lrsquoanodo (tipicamente come anodi vengono usati il

Tungsteno Molibdeno Rame Argentohelliphellip ) ed elettroni prodotti da un filamento

incandescente il catodo e accelerati da una opportuna differenza di potenziale con

conseguente perdita di energia da parte di questi ultimi

Figura 42Schema di principio di un generatore a raggi X[6]

I processi attraverso i quali lrsquoelettrone nellrsquourto con lrsquoanodo perde energia si

possono riassumere nei seguenti punti ([2]Castellano Martini amp Sibilia 2002)

I Lrsquoelettrone eccita lrsquoatomo ldquospostandordquo un elettrone esterno

(perdita di energia di qualche eV) Lrsquoatomo torna poi allo stato

fondamentale con emissione di radiazione nel visibile(quellrsquoorbitale

esterno si puograve chiamare ldquootticordquo)

II Lrsquoelettrone ionizza lrsquoatomo rimuovendo un elettrone esterno

(perdita di energia fino a centinaia di eV)

III Lrsquoelettrone collide con il nucleo atomico in questo caso lrsquoelettrone

orbita parzialmente intorno al nucleo e perde energia per

43

decelerazione Questrsquoultimo fenomeno egrave alla base della bremsstrahlug

parola tedesca che significa radiazione di frenamento

IV Lrsquoelettrone collide con un elettrone interno dellrsquoanodo(shell K L

Mhellip) con conseguente espulsione di questrsquoultimo(con una energia

cinetica Ec) Se WK(LM) indica lrsquoenergia di legame dellrsquoelettrone alla

shell KLMhellip lrsquoenergia richiesta per il processo egrave Ec+WK(LMhellip) Un

elettrone piugrave esterno va a sostituire quello espulso con emissione

di radiazione X la quale egrave caratteristica della sostanza colpita

La radiazione X egrave prodotta essenzialmente dai processi fisici riportati al punto III e

IV Esaminiamoli con maggior dettaglio

La ldquoradiazione biancardquo (breemstrahlung)

Una particolare attenzione merita la radiazione X prodotta dal fenomeno riportato

sopra al punto III Dunque accade che lrsquoelettrone decelera o in genere subisce una

variazione anche puramente direzionale dellrsquoaccelerazione da questa perdita di

energia scaturisce un fotone X che viene emesso a partire dalla regione dellrsquourto Il

processo di breemstrahlung egrave il piugrave importante almeno in termini di estensione dello

spettro che produce In esso lrsquoemissione di raggi X avviene con

continuitagrave(radiazione bianca) esistendo tuttavia una lunghezza drsquoonda limite

120582m al di sotto della quale non vi egrave emissione

Figura 43 Spettri continui di raggi X per alcuni valori della tensione applicata[6]

Il principio di conservazione dellrsquoenergia vieta infatti che vengano emessi fotoni con

energie maggiori di quella massima degli elettroni EM accelerati contro lrsquoanodo

data da

44

119864119872 = 119890119881 (31)

Essendo e la carica dellrsquoelettrone e V la differenza di potenziale tra il filamento

emettitore di elettroni e lrsquoanodo Questa lunghezza drsquoonda minima corrisponde ad

un processo di frenamento in cui lrsquoelettrone incidente perde tutta la sua energia in

un unico urto producendo un fotone con 120582m pari a

λm =ℎ119888

119890119881 (32)

Naturalmente questo implica che vi sia una frequenza massima ammissibile 120584M

data dallrsquoequazione

120584119872 =119864119872

ℎ (33)

Rispetto alla figura 2 una grafico che avesse in ascissa lrsquoenergia ( o la frequenza )

verrebbe ribaltato rispetto ad un asse verticale evidenziando una EM (o una 120584119872)

saragrave questa la visualizzazione piugrave frequente degli spettri X negli usi delle varie

procedure sperimentali

La radiazione caratteristica la fluorescenza dellrsquoatomo

Il processo brevemente descritto sopra al punto III egrave alla base della produzione

della radiazione X caratteristica Oltre allo spettro continuo sono presenti infatti

righe monocromatiche caratteristiche alcune delle quali particolarmente intense

Mentre lo spettro continuo egrave molto simile per tutte le sostanze con il detto limite

inferiore 120582119898 e un solo massimo di intensitagrave a circa 120582 =15120582119898 le righe

caratteristiche variano da sostanza a sostanza costituente lrsquoanodo Dunque

bombardando una sostanza con elettroni veloci alcuni atomi si ionizzano

espellendo un elettrone di una shell interna Supponiamo una mancanza di un

elettrone nella shell K in seguito a questo un elettrone di una shell piugrave alta L Mhellip

faragrave una transizione radiativa per riempire il livello libero Naturalmente questa

transizione determina un posto vuoto nel guscio L Mhellip ma questo verragrave occupato

successivamente da un elettrone ancora piugrave esterno nellrsquoatomo emettendo unrsquo altra

riga dello spettro caratteristico Le righe originate dal livello vuoto nella shell K

sono chiamate righe 119870120572 119870120573 119870120574helliphellipe corrispondono alle transizioni LrarrK MrarrK

NrarrK hellipLa transizione Kα da origine alla riga ad energia piugrave alta negli spettri X

Fu il fisico H Moseley che tra il 1913 e 1914 stabiligrave nei suoi primi esperimenti per le

linee 119870120572 che

La radice quadrata della frequenza delle linee 119922120630 egrave direttamente proporzionale

al ndegatomico Z

120584119870119894

2 = 119862119894(119885 minus 120590119870) 119894 = 120572 120573 120574 hellip (34)

Dove Ci egrave una costante indipende da Z e 120590119870 rende conto dello schermaggio

dellrsquoelettrone K rimasto

45

1 lt 120590119870 lt 2

La stessa regola egrave estendibile alle righe della serie L dovendo perograve sostituire una

costante 120590119871 di schermaggio maggiore

74 lt 120590119871 lt 94

Figura 44 Il diagramma di Moseley di 120642120784

su Z per le linee Kα[1]

La (44) fu subito generalizzata da Moseley considerando la formula di Bohr per i

livelli energetici di atomi ad un elettrone che si muovono perograve in un potenziale

colombiano di carica 119885 minus 120590

120584119898119899 = 119877 infin 119885 minus 120590 2 1

1198982 minus1

1198992 119898 lt 119899 (35)

dove m n sono i numeri quantici principali delle shell di arrivo e partenza

rispettivamente e R infin egrave la costante di Rydberg avendo usando lrsquoapprossimazione

di massa nucleare infinita

119877 infin =119898

4120587ℏ3

1198902

4120587ℇ0

2

(36)

In realtagrave non esiste una sola linea Kα Kβo Lα Lβhellip

Lrsquointerazione spin-orbita separa i livelli energetici delle shell (tranne la shell K)

Nella shell L gli elettroni con ℓ = 0 hanno lrsquoenergia di legame piugrave grande quelli

con ℓ = 1 e 119895 = 1 2 piugrave bassa e quelli con ℓ = 1 e 119895 = 3 2 ancora piugrave bassa

Questi tre livelli sono chiamati LI LII e LIII La separazione in energia egrave grande

abbastanza da poter essere agevolmente evidenziata negli spettri essendo

46

proporzionale a 119885 minus 120590119870 4come mostra la formula di struttura fine per

lrsquointerazione spin-orbita

ℓ 119904119890 119895 = ℓ + 1 2

Δ119864 =1198981198882 119885minus120590119870 120572 4

41198993ℓ ℓ+1 2 times (37)

minusℓ minus 1 119904119890 119895 = ℓ minus 1 2

Con

120572 =1198902

4120587휀0ℏ119888 (38)

costante di struttura fine

Potremo dunque osservare fra le altre le righe Kα1 e Kα2 che corrispondono alle

transizioni LIII rarrK e LII rarrK rispettivamente Il seguente schema mostra i due

gruppi (K e L) di transizioni principali

Figura 45Schema (non in scala) delle principali transizioni X permesse[1]

Le transizioni saranno regolate dalle regole di selezione Δℓ = plusmn1 Δj = 0 plusmn1

Per esempio le righe Kα1 e Kα2 del Tungsteno hanno

1205821198701205721 = 0214Å 1198641198701205721 = 579119896119890119881

1205821198701205722 = 0209Å 1198641198701205722 = 593119896119890119881

Ersquo molto utile per gli usi pratici in cui il materiale egrave coinvolto mostrare uno spettro

di un tubo a raggi X con anodo di Tungsteno

47

Figura 46Spettro dei raggi X prodotti da un tubo RX con anodo di Tungsteno a 80 kV[2]

Si notano oltre la radiazione continua di bremstrahlung e i due picchi Kα1 e Kα2 anche i due picchi Lα e Lβ che sono molto meno energetici di quelli K ma anche

molto piugrave probabili

312 La sezione drsquourto di assorbimento

Una volta che si ha a disposizione una sorgente di raggi X essi possono essere usati

per ionizzare lrsquoatomo attraverso lrsquoeffetto fotoelettrico Ovvero i raggi X stessi

possono essere usati a posto degli elettroni per produrre a loro volta radiazione X

dalla sostanza irraggiata I fotoni di adeguata energia dunque possono determinare

eccitazione o dare luogo alla rimozione di elettroni ove abbiano energie sufficienti a

vincere lrsquoenergia di legame della shell La sezione drsquourto 120590 di questo processo egrave

espressa in buona approssimazione dalla formula della sezione drsquourto per atomi

idrogenoidi

120590 =16 2120587

312057281198855

1198981198882

ℏ120596

7 2

11988602 (39)

1205720 = 0529177Å (raggio di Bohr)

anche se lrsquoapprossimazione di dipolo con la quale egrave stata ldquocostruitardquo egrave sempre

meno congrua allrsquoaumentare dellrsquoenergia dei fotoni La sezione drsquourto diminuisce

dolcemente allrsquoaumentare della frequenza de fotoni come ℏ120596 minus7 2 fino a che non

si raggiunge un energia sufficiente per espellere un elettrone dalle shell piugrave interne

A questo punto la sezione drsquourto ha un brusco aumento siamo in presenza del

cosiddetto ldquoabsorption edgesrdquo (soglie di assorbimento) Simili picchi si

incontrano ogni qual volta si raggiungono energie sufficienti a strappare elettroni in

shell via via piugrave profonde

48

Figura 47Andamento del coefficiente di assorbimento di massa del piombo in funzione di 120640 e E

La figura 6 mostra il coefficiente di assorbimento di massa che ha lrsquoandamento del

tutto analogo a 120590 Dunque la scelta di opportuni valori della tensione del tubo a

raggi X determina le energie del fascio dei fotoni prodotti incidenti su un materiale

e quindi la possibilitagrave che si verifichino i processi di assorbimento in esame Queste

considerazioni fanno parte delle attivitagrave preparatorie e delle impostazioni

preliminari allrsquoanalisi ED-XRF

313 Il sistema XRF in uso nel dipartimento di Fisica di

Camerino

Nel laboratorio XAS (X-ray Absorption Spectroscopy) del dipartimento di fisica

dellrsquouniversitagrave di Camerino opera un apparato per analisi ED-XRF il cui nucleo egrave

il sistema rivelatore (XR-100CR) amplificatore e alimentatore (PC2CR)

convertitore analogico-digitale+scheda multicanale(MCA 8000A) prodotto

dalla AMPTEK INC [5]

49

Figura 48Schema dei collegamenti dellapparato rivelatore-analizzatore[5]

Alcune caratteristiche del rivelatoreXR-100CR

Tipo di sensore Si-PIN(Fotodiodo di silicio a tre strati drogati P e N

separati da uno stato ad alta resistivitagrave quasi Intrinseco)

Dimensioni del sensore 24mmtimes28mm(7mm2)

Spessore del Silicio 300μm

Risoluzione in energia FWHM11 220eV

(misurata sulla riga a 59 keV del 55Fe)

Finestra del rivelatore Berillio spessore 25μm

La risoluzione in energia egrave il grado di precisione del picco delle righe rivelate piugrave ha un valore basso e piugrave la riga saragrave stretta e dunque piugrave discriminata in energia dalle altre

Le curve di efficienza e di trasmissione

Ersquo interessantissimo analizzare il comportamento dei componenti principali del

rivelatore cioegrave il sensore vero e proprio Si-PIN e la finestra di Berillio al variare

dellrsquoenergia dei fotoni In generale infatti il comportamento di un sensore o di un

materiale a basso assorbimento di raggi X varia a seconda dellrsquoenergia delle

radiazioni elettromagnetiche con cui interagiscono dando luogo a fenomeni di

filtraggio

11 FWHM Full Width Half Maximum egrave la larghezza della riga a metagrave della sua altezza Piugrave questo parametro egrave piccolo migliore saragrave la risoluzione

50

Figura 49Trasmissione di raggi X attraverso la finestra di Berillio[5]

Ersquo necessario isolare sotto vuoto il sensore dato che lo si fa lavorare a bassa

temperatura (ndash30 ndash40 degC) Si sceglie il Berillio come finestra dato che egrave il materiale

che minimizza lrsquoassorbimento di raggi X Come si vede sopra 6keV lrsquoefficacia del

conteggio si avvicina al 100

Vediamo ora la curva di trasmissione (percentuale dei fotoni che interagiscono

fotoelettricamente sul totale) del sensore SiPIN

Figura 50Efficienza del rivelamento del sensore di Si [5]

Il grafico seguente tenendo conto di entrambi gli andamenti di cui sopra mostra

lrsquoefficienza intrinseca di rivelazione a ldquopiena energiardquo cioegrave ldquola probabilitagrave che

un fotone X entrato nel sensore depositi tutta la sua energia per effetto

fotoelettricordquo

Curva del

rivelatore del

laboratorio di

Camerino

51

Figura 51Efficienza intrinseca () di rivelazione a piena energia[5]

In sostanza la finestra di Berillio e il sensore Si-PIN consentono la rivelazione di

elementi la cui energia di emissione caratteristica sia compresa tra 1-2keV e 50-

60keV circa a basse energie lrsquoimpedimento egrave la finestra di Berillio a quelle alte egrave il

rivelatore (scritte in inglese ai bordi del grafico) Nella figura sopra sono mostrati i

riferimenti delle linee Kα di diversi elementi mancano tutti gli altri tipi di righe che

ovviamente consentono di individuare atomi diversi da quelli menzionati dal

grafico o che il grafico mette in una zona di scarsissima efficienza Risulta chiaro

allora che lrsquoassorbimento della finestra di Berillio alle basse energie unitamente alla

bassa ldquoresa di fluorescenzardquo degli elementi leggeri fa si che la tecnica XRF non trovi

applicazione per elementi a basso numero atomico (Zle10)

52

32 I raggi ultravioletti Lrsquoosservazione in

fluorescenza UV

In generale la fluorescenza egrave la proprietagrave di alcune sostanze solide liquide e

aeriformi per la quale allorchegrave sono colpite da una radiazione riemettono quasi

istantaneamente (ritardo di 10minus8s) altre radiazioni la cui lunghezza drsquoonda

dipende da quella della radiazione eccitante e dalla natura della sostanza Ersquo

sinonimo di luminescenza

Ci occuperemo in questa parte il fenomeno della fluorescenza indotta da raggi

UV approfondendone la genesi fisica

321 Il fenomeno della fluorescenza UV nelle molecole

Lo stato energetico di una molecola egrave descritto da tre parametri quantici il grado di

eccitazione elettronico il grado di eccitazione vibrazionale e il grado di eccitazione

rotazionale Quello energeticamente piugrave importante egrave quello elettronico (poi quello

vibrazionale) e una molecola puograve o meno coinvolgerlo nelle transizioni da uno

stato energetico allrsquoaltro Ci possono essere cioegrave transizioni puramente rotazionali

transizioni roto-vibrazionali (in cui cambia lo stato vibrazionale) e infine

transizioni tra stati elettronici diversi

La fluorescenza UV egrave un fenomeno di questo tipo in cui la molecola assorbe

radiazione ultravioletta questo provoca una eccitazione elettronica e il processo di diseccitazione avviene in maniera tale che la radiazione emessa egrave di

minore energia ricadendo nel visibile Ersquo utile ora illustrare una proprietagrave che le molecole hanno e che chiarisce meglio il

fenomeno fisico il principio di Franck-Condon

Questo principio afferma che il processo con cui gli elettroni passano da uno

stato energetico allrsquoaltro egrave talmente rapido rispetto al moto dei nuclei che

possiamo considerare questi ultimi (e quindi la loro distanza relativa che saragrave

indicata con R) come fermi nelle eccitazioni-diseccitazioni elettroniche

La conseguenza pratica di questo principio egrave che nei grafici in cui si evidenziano

questi processi la freccia che va da uno stato quantico allrsquoaltro possiamo

disegnarla verticale

Dunque il processo della fluorescenza UV si sviluppa cosigrave dapprima

rispettando il principio di Franck-Condon una transizione di assorbimento fa

passare la molecola da uno stato elettronico ad uno stato vibrazionale di un altro

stato elettronico di energia superiore A questo punto la molecola puograve perdere

energia vibrazionale interagendo con molecole vicine (decadimento termico) e

raggiungere lo stato vibrazionale piugrave basso 119959prime = 120782 dello stato elettronico

53

eccitato Come risultato la radiazione emessa durante la diseccitazione finale

ha una frequenza piugrave bassa e ricadragrave nel visibile

Figura 52 Fenomeno della fluorescenza[1]

33 La radiazione infrarossa La riflettografia IR

Lrsquointerazione energia-materia di strati pittorici con la radiazione del vicino infrarosso cioegrave la banda dello spettro che va dallrsquoestremo visibile rosso fino a una

lunghezza drsquoonda di circa 3μm puograve dar luogo a fenomeni ottici ben diversi da quelli

osservabili in luce visibile

Figura 53Lo spettro della radiazione infrarossa

54

Lrsquoassorbimento la diffusione interna (scattering) e la riflettanza12 possono

assumere valori molto diversi con una conseguente dello strato pittorico a vista

In generale ad un aumento della lunghezza drsquoonda(fino a 120582 cong 22120583119898 )

corrisponde una diminuzione del fenomeno di scattering cioegrave una diminuzione del

potere coprente e quindi un aumento della trasparenza dello strato pittorico

331 Lrsquointerazione della radiazione infrarossa con i mezzi

torbidi

Parliamo di mezzo torbido quando piccole ( 10minus3 divide 1 μm) particelle sono

disperse in una matrice (il mezzo che ldquoospitardquo le particelle) trasparente e omogenea

che puograve essere gassosa liquida o solida Esempi di questo tipo di sistemi sono la

nebbia il fumo le pitture i colloidi liquidi e le soluzioni solide(come i vetri

colorati)

Il comportamento della radiazione infrarossa con questi sistemi egrave

intrinsecamente lo stesso di quello della luce visibile Esso egrave governato da

interazioni come la riflessione la rifrazione la dispersione la diffusione e nel caso di

specifiche sostanze colorate assorbimento (di determinate lunghezze drsquoonda)

La diffusione e lrsquoassorbimento sono fattori determinanti per la

trasmittanza13 di questi sistemi Per esempio il potere coprente di uno strato di

pittura bianca (non considerando lo spessore) egrave dovuto essenzialmente alla

diffusione mentre in uno strato di pittura blu di Prussia14 il fattore dominante egrave

lrsquoassorbimento specifico

La diffusione puograve essere descritta quantitativamente dagli specifici

coefficienti di diffusione delle particelle disperse attraverso la teoria di Kubelka-Munk

Questi coefficienti dipendono dalla lunghezza drsquoonda della radiazione incidente

dalla geometria delle particelle (forma e diametro) e dalla differenza degli indici di

rifrazione del pigmento(particelle) e mezzo(matrice)

In generale per uno strato di pittura bianca (volendo focalizzare il discorso

solo sulla diffusione) possiamo dire che diventa piugrave trasparente

al crescere della lunghezza drsquoonda della radiazione incidente

al diminuire dello spessore dello strato

al diminuire del numero di particelle nello strato(concentrazione

pigmentovolume)

al diminuire della differenza degli indici di rifrazione tra pigmento e

mezzo(legante)

Concludiamo questo paragrafo col dire che nella maggior parte dei casi il massimo

della trasmittanza di un pigmento egrave nel vicino infrarosso tra 18μm e 22μm

12 Riflettanza Il rapporto tra la radiazione retro diffusa e quella inviata 13Trasmittanza Per una superficie investita da una radiazione acustica o ottica il rapporto tra lrsquointensitagrave della radiazione trasmessa entro il corpo e lrsquointensitagrave della radiazione incidente 14blu di Prussia Ferrocianuro ferrico Fe4[Fe(CN)6]3 scoperto casualmente a Berlino nel 1704 Anche chiamato blu di Berlino

55

superando poi questa soglia per le matrici (di origine organica) comincia a

diventare prevalente lrsquoassorbimento della radiazione facendo diventare lo strato

pittorico meno trasparente e il contrasto15 diminuisce

332 Una trattazione matematica del fenomeno

In riflettografia infrarossa si fa spesso riferimento ad una trattazione matematica[2]

(dovuta a Kubelka e Munk) che pur semplificando molto la situazione rispetto alla

realtagrave ha il pregio di essere intuitiva e di identificare la grandezze fondamentali in

gioco Essa ci porteragrave ad esprimere matematicamente la riflettanza di uno strato

pittorico solamente in funzione di coefficienti caratteristici dello strato stesso e

non piugrave in funzione della profonditagrave di penetrazione nello strato pittorico

Nellrsquoambito di questa teoria un dipinto egrave schematicamente descritto come uno

strato di colore (si pensa al colore come un pigmento disperso in un leganteil mezzo)

che ricopre una preparazione di fondo (costituita quasi sempre da una mescola di

gesso e colla animale o da biacca16 ) e sul quale egrave stato tracciato il disegno preparatorio

(fatto con carboncino grafite o punta metallica )

Le proprietagrave ottiche delle parti in questione e del sistema vengono considerate

in questo modo

Il legante viene considerato perfettamente trasparente

Il pigmento egrave considerato in grado di diffondere la radiazione che incide

normalmente

Si considera solo la diffusione che allrsquointerno dello strato si propaga ortogonalmente

ad esso in avanti o allrsquoindietro

La riflessione speculare non viene considerata

La lunghezza drsquoonda della radiazione egrave molto maggiore del diametro medio dei granuli di

pigmento

La radiazione proveniente dalla sorgente IR giunge sulla superficie del dipinto e

penetra in parte al di sotto di essa

Supponiamo che la radiazione non assorbita si propaghi lungo lrsquoasse x e

parte di essa venga diffusa ma solo nella direzione opposta si considera cioegrave

solo la retrodiffusione

Con 119868 119909 si indica il flusso di radiazione proveniente dalla sorgente

Con 119869 119909 si indica il flusso di radiazione retrodiffusa verso il rivelatore

Sia K il coefficiente di assorbimento della radiazione nello strato

Sia S il coefficiente di diffusione della radiazione nello strato

Accade che attraversando lo spessore 119889119909 lrsquointensitagrave 119868 119909 varia a causa

dellrsquoassorbimento della diffusione si considereragrave dunque per 119868 119909 anche il

contributo di 119869 119909 Un ragionamento analogo vale anche per il flusso 119869 119909

15 Contrasto In rifletto grafia per lrsquoindividuazione di linee scure su fondo bianco egrave definito come il rapporto tra la riflettenza della sostanza scura e la riflettanza del fondo bianco 16 Biacca Anche detta ldquobianco di piombordquo egrave un carbonato basico del piombo2PbCO3ndashPb(OH)2

56

In formule

119889119868 119909 = 119870 + 119878 119868 119909 119889119909 minus 119878 119869 119909 119889119909

(316)

119889 119869 119909 = minus(119870 + 119878)119869 119909 119889119909 + 119878 119868 119909 119889119909

Le equazioni cosigrave ricavate costituiscono il sistema di Kubelka-Munk in forma

differenziale

Figura 54Propagazione della radiazione diretta e retrodiffusa secondo lo schema di Kubelka-Munk

In riflettografia si definisce in linea di principio per ogni livello di profonditagrave della

superficie pittorica la riflettanza 119877 119909 come

119877 119909 =119869 119909

119868 119909 (317)

Derivando rispetto a x la (316) e sostituendo nel risultato ottenuto le (315) si ha

per 119877 119909 lrsquoequazione differenziale

119889119877 119909

119889119909= 1198781198772 119909 minus 2(119870 + 119878)119877 119909 + 119878 (318)

Ponendo 119883 = 119909 minus 1199090 1198770 = 119877 1199090 119886 =119870+119878

119878 119887 = 1198862 minus 1 si ha la soluzione

cercata per la riflettanza

119877(119883) =1+ 1198770 119887 coth 119887119878119883 minus119886

119886+119887 coth 119887119878119883 minus1198770 (319)

57

Mettiamoci ora nelle condizione di sapere come diventa 119877(119883) se si ha a che fare con

grandi spessori basta calcolarne il limite per 119883 rarr infin sapendo che coth 119909 =119890119909+119890minus119909

119890119909minus119890minus119909 si ha

119877infin = lim119883rarrinfin 119877(119883) =1+1198770(119887minus119886)

119886+119887minus1198770=

119870

119878+ 1 minus

119870

119878

2

+ 2119870

119878 (320)

Si vede chiaramente cosigrave che 119877infin dipende solamente dal rapporto 119870 119878 che egrave proprio

di ogni pigmento

Lrsquoandamento di 119877infin egrave quello visualizzato qui sotto

Figura 55 Andamento di 119929infin in funzione di KS

Naturalmente fare il limite per 119883 rarr infin ha solamente un senso matematico Nella

realtagrave si puograve misurare la riflettanza dei pigmenti con uno spettrofotometro e si

riscontra che giagrave con spessori di qualche millimetro crsquoegrave una buonissima

corrispondenza con lrsquoandamento di 119877infin

Dunque la trattazione di Kubelka-Munk che afferma con la (320) che per

119883 rarr infin la riflettanza non dipende piugrave dallo spessore dello strato ha un effettivo

riscontro con la realtagrave dove nella maggior parte dei casi si opera su spessori di 12

mm

Dalla (320) con pochi passaggi matematici ci si ricava 119870 119878 in funzione di 119877infin 119870

119878=

119877infin minus1 2

2119877infin (321)

Possiamo ora introdurre una nuova grandezza fondamentale in riflettografia il

contrasto

119862 =119877119887 119909

119877119908 119909 (322)

dove 119877119887 119909 e 119877119908 119909 sono rispettivamente la riflettanza di una linea ldquonerardquo del

disegno preparatorio e quella della superficie ldquobiancardquo del fondo e x rappresenta lo

spessore di pigmento soprastante Da come egrave definito ci si auspica sempre che C

abbia un valore prossimo a 0

Dal contrasto in linea di principio puograve essere ricavato lo spessore di

oscuramento 119883119889 = 119909119889 minus 1199090 definito come il minimo spessore di un dato pigmento in

grado di rendere completamente invisibile a una determinata strumentazione il disegno

58

preparatorio sottostante Esso puograve essere interpretato anche come un indice della

qualitagrave di un apparato per riflettografia

Vediamo ora come sia possibile ricavarsi Xd

Sia Cl il contrasto limite ossia il minimo contrasto rilevabile da un determinato

sensore dalla definizione di C Cl =119877119887 119883119889

119877119908 119883119889

Tenendo presente la (319) ponendo in essa 119910 = 119887 coth(119887119878119883119889) e sostituendo in Cl

si ottiene

1199102 ClR0w minus R0b + 119910 1 minus Cl R0bR0w minus 1 +

+Cl(a minus R0b)(1 minus aR0w ) + (a minus R0w )(aR0b minus 1) = 0 (323)

che egrave unrsquoequazione di secondo grado in y

Dunque conoscendo la riflettanza del fondo R0w la riflettanza del materiale usato per

il disegno preparatorio R0b la 119877infin del colore che ricopre il fondo e il suo coefficiente di diffusione

si puograve ricavare la y da cui trovare poi Xd con la formula

119883119889 =coth minus1 119910 119887

119887119878 (324)

333 La fotocamera CCD CHROMA C3 1600E

La facoltagrave di scienze dellrsquouniversitagrave di Camerino ha a disposizione per le

acquisizioni di immagini nel campo dei beni culturali una fotocamera digitale [10]

con sensore a stato solido CCD (Carge Coupled Device) CHROMA C3 1600E

prodotta dalla DTA

Figura 56 Fotocamera digitale CCD CHROMA C3 1600E

Cuore di questa apparecchiatura egrave il sensore per immagini CCD KAF1602(E)

prodotto dalla Kodak[9]

Figura 57Sensore per immagini CCD Kodak KAF-1602(E)

59

Alcune caratteristiche del CCD

Numero di pixel 1536(H)x1024(V)

(Circa 16MPixel di definizione)

Dimensioni del pixel 9x9 μm2

Dimensioni sensore 138x92 mm2

(corrisponde ad un rapporto 32)

FWC 105elettr

(Full Well Capacity Parametro indicante il massimo numero di elettroni

immagazzinabili in ogni pixel Ersquo da questa caratteristica che dipende sia

lrsquointensitagrave del segnale che del rumore Ersquo comunque auspicabile avere un

FWC piugrave alto possibile anche ge500000 cosigrave da poter lavorare anche su

immagini in cui ci sono zone illuminate diversamente evitando che su

quelle illuminate fortemente si crei sovraesposizione)

DC (misurata a 25degC) 20 elettr(pixel∙secondo)

(Dark Current Ersquo il numero di elettroni generato termicamente in ogni

pixel anche se non egrave esposto a radiazione ldquohellipcorrente di buiohelliprdquo Puograve essere

sottratta via software e bisogna tenerne conto soprattutto nelle acquisizioni

a lunga esposizione Con il raffreddamento termoelettrico di tipo Peltier17

puograve essere ridotta di molto)

Figura 58 Andamento della Dark Current a seconda della temperatura del CCD

QE 40 50 60

(Quantum Efficiency Misurata a tre diverse lunghezze drsquoonda 450nm

550nm 650nm Ersquo uno dei parametri piugrave importanti per valutare la qualitagrave di

un sensore Definito come il numero di elettroni di segnale creati per ogni

fotone incidente)

17 Peltier Jean Charles Athanase Fisico francese (Ham[Somme]1785-Parigi1845) Nel 1834 sccoprigrave lrsquoeffetto termoelettrico che da lui prese il nome

60

DR 74dB

(Dinamic Range Dipende dal rapporto tra la quantitagrave massima di elettroni

utilizzabili e il noise floor 119899119890~ cioegrave massimo numero di elettroni del rumore

di fondo per pixel Piugrave precisamente 119863119877 = 20 log10 119865119882119862 119899119890~ con

119899119890~ =15 elettroni)

La risposta spettrale del sensore quella che prima si egrave solo accennata in maniera

frazionata come QE egrave senza dubbio il parametro fondamentale In riflettografia

infrarossa per esempio si auspica che questo parametro sia alto attorno a 1ndash2 μm

Figura 59 Risposta spettrale QE del sensore KAF-1602 (E)

I filtri a disposizione

Ci sono 7 filtri a disposizione [10] per i vari tipi di acquisizioni di immagini

Tre filtri passa banda nel visibile RGB

Figura 60 Curve di trasmittanza dei tre filtri RGB

In realtagrave la curva di trasmissione dei filtri Blu e Verde aumenta nella regione

dellrsquoinfrarosso per questo motivo si egrave dotati di un filtro IR-Cut (taglia infrarosso)

da porre di fronte allrsquoobbiettivo

Filtro passa banda nellrsquoinfrarosso

Presenta due ldquopicchirdquo attorno a 500nm pari a circa 1-2 di trasmittanza

61

Figura 61 Curve di trasmittanza nel visibile e nel vicino infrarosso del filtro passa banda IR

Filtro passa banda nellrsquoultravioletto

Centrato sui 340 nm e con una ampiezza di banda al 50 della sua trasmittanza

massima FWHM pari a 85 nm

Filtro passa alto nellrsquoinfrarosso

Ha la lunghezza drsquoonda di cut-off (50 della sua trasmittanza max tmax) a 780 nm

A 680nm si ha 001 tmax a 850 nm si ha 95 tmax a 900 si ha 99 tmax

Figura 62 Ricostruzione dai dati dello spettro in trasmittanza dei due filtri passa banda UV e passa alto IR (Il tmax egrave arbitrario e sono stati posti uguali per praticitagrave di descrizione)

Filtro taglia Infrarossi

E lrsquounico filtro che egrave posto fuori dalla fotocamera essendo montato sullrsquoobbiettivo e

ha un diametro di 50mm (gli altri 25mm)

A parte dunque lrsquoultimo filtro IR-cut gli altri sono posizionati su una ruota

porta filtri posta allrsquointerno del corpo macchina e azionabile via software

62

Figura 63 Immagine indicativa di una ruota porta filtri per fotocamere CHROMA

Con questa apparecchiatura egrave possibile effettuare oltre la riflettografia infrarossa

anche lrsquoesame in tricromia in falso colore usando il filtri passa banda IR verde e

rosso

34 La tecnica FT-IR

Con lrsquoacronimo FT-IR che sta per Fourier Transform-Infra Red (spectroscopy) si

indica quella tecnica che permette il riconoscimento delle sostanze che

compongono un campione attraverso un esame spettroscopico eseguito in luce

infrarossa In questo caso perograve il risultato finale che consiste in un spettro di

assorbimento della radiazione nel dominio delle frequenze (cioegrave dove sullrsquoascissa

del grafico ci sono le frequenze) saragrave frutto di una trasformata di Fourier di un

altro grafico chiamato interferogramma nel dominio dei tempi

341 Eccitazioni vibrazionali delle molecole

Come mai egrave proprio la radiazione infrarossa la piugrave adatta a stimolare transizioni di

tipo vibrazionale nei nuclei di una molecola

Si puograve rispondere a questa domanda anche con delle considerazioni legate alla fisica

classica se consideriamo che gli elettroni sono legati alla molecola con una forza F con la stessa

forza i nuclei saranno legati tra loro a formare la molecola Approssimando questa forza a

una di tipo armonico (massa-molla) possiamo dire che la pulsazione del moto

elettronico egrave 120596119890 = 119896 119898 mentre la pulsazione del moto nucleare egrave 120596119873 = 119896 119872

con m massa dellrsquoelettrone M massa del nucleo e k costante elastica della F

Il rapporto tra lrsquo energia vibrazionale e quella elettronica saragrave allora dato da

119864119907

119864119890=

ℏ120596119873

ℏ120596119890cong

119898

119872 (322)

Essendo 119898

119872 compreso nel range 10minus3 divide 10minus5 possiamo affermare che le energie di

eccitazione vibrazionali sono qualche centinaio di volte piugrave piccole di quelle

63

elettroniche Essendo questrsquoultime dellrsquoordine di qualche eV lo spettro di

assorbimento-emissione vibrazionale cadragrave nel vicino e medio infrarosso

Figura 64 Collocazione spettrale delle vibrazioni molecolari

Si possono esprimere le frequenze 120642 in cm-1 (omettendo di moltiplicare per c

velocitagrave della luce) dato che se 119888 = 120582120584 allora 120584 = 119888120582

Si egrave giagrave parlato nel paragrafo 2 di questo capitolo dei livelli energetici

vibrazionali

Figura 65Schema energetico di una molecola biatomica e livelli vibrazionali[12]

Le transizioni di cui ci occupiamo qui naturalmente non coinvolgono livelli

elettronici ma solo passaggi da uno stato roto-vibrazionale ad una altro Infatti

oltre alle energie elettroniche e vibrazionali esistono pure le energie rotazionali che

sono dellrsquoordine 10minus3 divide 10minus5 volte piugrave piccole di quelle elettroniche e 10minus3 2 divide

10minus5 2 volte piugrave piccole di quelle vibrazionali cioegrave circa 10minus3eV

Per comprendere meglio quello che succede consideriamo le molecole

biatomiche per queste se sono nello stato Λ = 0(Λ numero quantico del momento

angolare elettronico lungo lrsquoasse molecolare senza spin) vale la regola di selezione

Δ119869 = plusmn1 dove J egrave il numero quantico rotazionale collegato con il momento

angolare totale lungo lrsquoasse molecolare

Le transizioni permesse passando da 119907 = 0 a 119907 = 1sono riportate nello schema qui

sotto

64

Figura 66Livelli energetici di una molecola biatomica e transizioni permesse da v=0 a v=1[1]

Con R si indicano tutte le transizioni con Δ119869 = +1 con P quelle con Δ119869 = minus1

chiamate poi branche R e P e il numero tra parentesi egrave il J iniziale

A titolo di esempio riportiamo lo spettro di assorbimento della molecola HCl

Figura 67Spettro di assorbimento di HCl [1]

Da notare la mancanza del gap centrale data la proibizione di Δ119869 = 0

Tutti gli esami spettroscopici in assorbimento avranno questo aspetto

342 I modi di vibrazione e i gruppi funzionali I

fingerprint

Le molecole possono presentare diversi modi di vibrazione ciascuno responsabile

di un particolare assorbimento in una determinata regione dello spettro

Si distinguono vibrazioni ldquostetchingrdquo o di valenza (variazione della distanza di

legame)

Figura 68 Esempio di modi di vibrazione di valenza[12]

e vibrazioni ldquobendingrdquo o di deformazione (variazione dellrsquoangolo di legame)

65

Figura 69Esempio di modi di vibrazione di deformazione[12]

Come si vede dalle immagini possiamo pensare la vibrazione dellrsquointera molecola come

combinazione di vibrazioni di ogni coppia di atomi o comunque di ogni sua singola parte piugrave

semplice In chimica questi ldquopezzi di molecolardquo sono detti gruppi funzionali cioegrave

gruppi di atomi che mostrano particolari e costanti proprietagrave chimico fisiche Saragrave grazie alla

peculiaritagrave della lunghezza drsquoonda assorbita da queste parti che si potragrave riconoscere

la molecola presente nel campione

Solitamente 120642119959119938119949 gt 120642119941119942119943 dunque troveremo i gap di assorbimento delle

vibrazioni di valenza nella parte sinistra dello spettro (4000-1500 cm-1) dove ci

sono i valori dei numeri drsquoonda piugrave alti zona dei gruppi funzionali mentre la zona

dello spettro a minore energia egrave occupata dalle vibrazioni di deformazione da quelle di valenza a

piugrave bassa energia e da quelle di combinazione(i due tipi insieme) saragrave soprattutto questa

combinazione di tipi di eccitazioni vibrazionali nella parte destra dello spettro

(1500-700 cm-1) che costituiragrave lrsquoimpronta digitale the fingerprint della molecola

Molecole diverse ma con lo stesso tipo di gruppi funzionali (per quelle organiche)

saranno riconosciute grazie a questa zona

Figura 70 Spettrogrammi IR di due CHETONI simili ciclo-esanone(sopra)e ciclo-pentone(sotto)

riconoscibili dalle diversitagrave nella zona fingerprint[12]

66

343 Lrsquouso dellrsquointerferometria La FT-IR

Le misure di tipo spettroscopico nellrsquoinfrarosso (considerando solo le tecniche a

doppio raggio che permettono il confronto tra il raggio di riferimento e quello del

campione fornendo cosigrave lo spettrogramma della trasmittanza ) si possono fare

essenzialmente in due modi in modo dispersivo con la selezione continua di lunghezza

drsquoonda o con il metodo interferometrico

Per gli spettrometri di tipo dispersivo egrave difficile conciliare risoluzione spettrale ed

efficienza di misurazione questi sistemi si basano infatti su reticoli a riflessione mossi

molto lentamente da meccaniche di precisione per selezionare lunghezza drsquoonda

dopo lunghezza drsquoonda e generare cosigrave uno spettro infrarosso continuo

Figura 71 Schema di funzionamento di uno spettrometro a dispersione[7]

In sintesi questo tipo di spettrometri funzionano cosigrave si formano due raggi uno dei

quali passando per il campione contiene le informazioni cercate lrsquoaltro fa da

riferimento Il chopper consente alternativamente lrsquoarrivo dellrsquouno o dellrsquoaltro sul

reticolo che monocromatizza il segnale letto successivamente dal sensore Saragrave il

software che una volta acquisiti i segnali ne faragrave il rapporto egrave saragrave in grado di creare

lo spettrogramma

Chiaramente il reticolo lavorando in condizioni di alta risoluzione selezioneragrave

una banda di frequenze molto stretta lrsquointensitagrave del segnale saragrave minore

causando cosigrave un deterioramento del rapporto segnale-rumore Un grande miglioramento delle condizioni di lavoro e della qualitagrave dei risultati

nella spettroscopia IR egrave avvenuto quando grazie ai moderni calcolatori si egrave riusciti

a convertire un interferogramma in uno spettrogramma usando gli algoritmi

della trasformata di Fourier

Lrsquointerferogramma

Definiamolo prima nel caso di una singola frequenza

Ersquo chiamato interferogramma il segnale complessivo in funzione del tempo di due

onde alla stessa intensitagrave e lunghezza drsquoonda che interferiscono quando su una

67

delle due si crea un continuo sfasamento rispetto allrsquoaltra per esempio grazie ad

uno specchio mobile che ne allunga o ne accorcia il cammino ottico

Figura 72 Schema di principio di un spettrografo con spettro e interferogramma nel caso di una singola

frequenza[8]

Nella figura sopra per questioni di chiarezza lrsquointerferogramma egrave nel dominio delle

distanze (proporzionalitagrave diretta tra tempo e spazio percorso dallo specchio

mobile) B(120584) e I(120575) intensitagrave luminosa rispettivamente dalla sorgente e sul

rivelatore ( 120584 numero drsquoonda e 120575 spostamento dello specchio) Per I(120575) vale la

seguente formula

119868(120575) = 119861(120584) cos 2120587120575

120582 (323)

che poi inserendo per ragioni di comoditagrave matematica il numero drsquoonda 120584 = 1 120582

diventa

119868(120575) = 119861(120584) cos 2120587120584120575 (324)

Nel caso di due frequenze la situazione cambia in questo modo

Figura 73Spettri e interferogrammi di due frequenze diverse separate e poi sovrapposte[8]

Ogni frequenza compare nellrsquointerferogramma come una funzione coseno

Considerando allora una sorgente continua nellrsquoinfrarosso matematicamente

faremo un integrale per trovare lrsquoandamento di 119868(120575) cioegrave

119868(120575) = 119861(120584)infin

0cos 2120587120584120575 119889120584 (325)

Un tipico interferogramma di una sorgente incandescente per infrarosso egrave il

seguente

68

Figura 74 Inteferogramma di una tipica sorgente incandescente[8]

Notare come quando 120575 = 0 essendo tutte le funzioni coseno delle frequenze

presenti in fase 119868(120575) ha un grande picco il centerburst questa egrave una caratteristica di

tutti gli interferogrammi Allontanandosi da questa posizione la moltitudine delle

funzioni coseno cominciano a rinforzarsi o annullarsi vicendevolmente causando

una rapida diminuzione dellrsquointensitagrave in una serie di oscillazioni

La trasformata di Fourier

Lrsquointerferogramma egrave descritto matematicamente dallrsquoequazione (325) e saragrave

proprio il suo andamento intensitagrave su tempo ad essere fisicamente misurato

dal sensore dello spettrografo Comunque in spettroscopia si egrave interessati allo

spettro cioegrave a conoscere lrsquointensitagrave in funzione del numero drsquoonda Ma

conoscendo la forma matematica dellrsquointerferogramma 119816(120517) come funzione di

120517 egrave possibile calcolare il corrispondente spettro usando una tecnica

matematica conosciuta come Trasformata di Fourier Il suo uso porta alla

conoscenza dello spettro attraversolrsquointegrale

119861(120584) = 119868(120575) cos 2120587120584120575 119889120575+infin

minusinfin (326)

Ecco dunque come si agisce con la tecnica FT-IR quando si vuole ottenere lo

spettrogramma di un campione viene fatta una prima acquisizione dello

spettrogramma della sorgente chiamato anche spettrogramma di fondo(in questo

si noteranno anche gli eventuali assorbimenti dei gas presenti lungo il cammino

ottico del raggio) ed in seguito del campione Il computer penseragrave ad eseguire il loro

rapporto fornendo lo spettro in trasmittanza

69

Figura 75 Schema a blocchi della generazione di uno spettro con la tecnica FT-IR[8]

Di seguito egrave riportata la figura schematica di uno spettrometro per analisi FT-IR

Figura 76 Schema di funzionamento di uno spettrometro FT-IR[7]

I 3 vantaggi della tecnica FT-IR

Si associano a questa tecnica tre vantaggi o miglioramenti rispetto alla

spettroscopia dispersiva

Vantaggio Jaquinot o di banda passante lrsquoenergia in arrivo al rivelatore egrave

maggiore di conseguenza anche il rapporto segnaledisturbo egrave piugrave elevato

Vantaggio Felgett o di multiplex lrsquoacquisizione dei dati egrave molto piugrave rapida

(pochi secondi) Questo consente di effettuare in rapida sequenza una serie

di spettri(10-20) e di presentare alla fine la loro media diminuendo cosigrave

lrsquoerrore

Vantaggio di Connes una calibrazione delle frequenze molto stabile ed

accurata (001-01 cm-1) grazie ad un laser interno che agisce da riferimento

per ogni scansione

70

Conclusioni

In questa dissertazione si egrave voluto discutere il contributo della Fisica nel campo

delle indagini analitiche e diagnostiche nel settore dei beni culturali attraverso una

panoramica delle varie tecniche di diagnosi e recupero di unrsquoopera drsquoarte con una

particolare attenzione alla strumentazione e quindi alle tecniche che sono di fatto

operanti con successo nellrsquoambito del nostro Ateneo

Queste metodologie delle quali molte e importanti di carattere non invasivo

sono di fondamentale importanza qualora si desideri eseguire una diagnosi su

unrsquoopera per la quale lo scopo primario di intervento egrave la sua conservazione nel

tempo Se dunque nel corso di una indagine di un bene culturale si richieda la

assoluta non invasivitagrave la fisica mette a disposizione tutte le sue conoscenze nel

campo delle interazioni radiazioni-materia o particelle-materia assicurando

insieme alla salvaguardia del manufatto le risposte cercate

Anche se un bene culturale come tutte le cose non puograve che deperire nel corso

degli anni in un inarrestabile anche se lento invecchiamento i metodi per porvi

riparo e le analisi scientifiche di tipo fisico saranno senza dubbio in grado di

migliorarsi rispetto ad ora in quantitagrave qualitagrave ed efficacia

Il progresso della ricerca fisica applicata e delle tecnologie collegate fanno

sicuramente ben sperare in una conservazione duratura della Bellezza tangibile a

sicuro vantaggio delle generazioni future

71

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fungine non piugrave vitali o di difficile caratterizzazione Roma Istituto Centrale per la

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72

[17]Fontana R Pampaloni E amp Pezzati L Tecniche ottiche per la forma (Elementi di

archeometria) Milano Egea

[18]GruppoBeniCulturali Diagnostica ottica per la conservazione CNR-INOA

[19]Enciclopedia-Delle-Scienze-Fisiche(vol IV p624) Limmagine in falso colore

Roma Istituto Enciclopedico Treccani

73

Ringraziamenti

Ringrazio Dio Padre onnipotente creatore di tutte le cose della materia e delle leggi

che la governano dellrsquouomo e della sua intelligenza che le sa scoprire

Ringrazio poi il prof Andrea Di Cicco per la sua disponibilitagrave e il dott Marco

Minicucci per il suo instancabile guidarmi con entusiasmo alla scoperta di un

mondo per me fino a poco tempo fa sconosciuto la prof Graziella Roselli per le

nozioni che mi ha fornito il dott Andrea Cittadini per le informazioni tecniche il

prof che ha fatto da lettore e tutti i docenti di Fisica che nel corso di questi

anni mi hanno preparato nello studio

Ringrazio ancora Alessandro e Antonella per il loro incoraggiamento schietto e

sincero Roberto per lo scanner e la sua generositagrave Claudio per il supporto

informatico

Ringrazio tutti gli amici che mi sono stati vicino in questi mesi e che anche solo con

un gesto o una parola mi sono stati di aiuto

Ringrazio la mia famiglia

Antonio

13

elettroni Come si vede usando elettroni vengono coperte e cancellate le righe di

raggi X caratteristici relative a elementi di minore concentrazione che sono

evidenti invece nello spettro prodotto dai protoni

Figura 5Traiettorie(calcolate)di elettroni a 2o keV e Protoni 2 MeV in Rame e spettri X di apatite ottenuti con queste particelle

In generale possiamo parlare di un miglioramento delle prestazioni rispetto

agli esami XRF tradizionali di 5-10 volte

I settori di utilizzo della tecnica PIXE sono pressocheacute gli stessi di quelli ED-

XRF ma data la straordinaria capacitagrave di focalizzazione egrave particolarmente adatta a

manoscritti nellrsquoesaminare la composizione degli inchiostri o nello studio delle

saldature in oggetti metallici

Figura 6 Traccia luminosa (da eccitazione dei livelli elettronici piugrave esterni degli atomi di Na) di circa 8 cm formata in aria da protoni di alcuni MeV ottenuta con una esposizione fotografica convenientemente lunga A destra esame di manoscritti di Galileo

14

212 La spettroscopia in riflettanza

La spettroscopia in riflettanza o spettrofotometria egrave la tecnica di indagine ottica

basata sulla misura del fattore di riflettanza spettrale 119877(120582) di una superficie

colorata spesso un dipinto in funzione della lunghezza drsquoonda della radiazione

incidente Il parametro riflettanza spettrale 119877(120582) egrave definito generalmente come il

rapporto tra lrsquointensitagrave della radiazione riflessa dalla superficie in modo non speculare (per

diffusione) e lrsquointensitagrave della radiazione incidente alle diverse lunghezze drsquoonda

Nel calcolo di 119877(120582) il fatto che si faccia il rapporto tra IRD(120582)e I0(120582) egrave a

garanzia del fatto che le misure su un dato pigmento non dipendano dalla sorgente

usata(comunque sempre un porsquo diversa da laboratorio a laboratorio) Per non

ldquoescludere poi nessuna delle 120582 dalla misurardquo come intensitagrave incidente si considereragrave

uno spettro di riferimento standard il cosiddetto spettro del bianco registrato su una

sostanza3 la cui superficie sia (idealmente) totalmente riflettente quindi fornisca

come risposta esclusivamente lo spettro di emissione della sorgente Si tiene conto

anche del disturbo dellrsquoemissione del corpo nero D(120582)

119877(120582) =119868119877119863 120582 minusD(120582)

1198680 120582 minusD(120582)times 100 (21)

Figura 7Intensitagrave incidente diffusa e riflessa specularmente su una superficie pittorica

Una misura spettrofotometrica egrave di solito rappresentata da una curva che descrive

lrsquoandamento di 119877(120582) in funzione di 120582 e si estende in genere dalla regione dellrsquoinfrarosso

allrsquoultravioletto in modo da migliorare la caratterizzazione la cosiddetta firma

spettrale del materiale in esame

Le applicazioni della spettrometria sono quelle legate al riconoscimento delle

sostanze quali pigmenti organici o inorganici prodotti di degrado su materiali

lapidei(tipicamente solfati ossalati e nitrati) agenti coloranti nei vetri

Nella figura che segue si mostrano gli spettrogrammi di tre colori nella tonalitagrave

del verde- blu Il verde di Malachite (carbonato basico del Rame)blu oltremare (silicato

3 Una sostanza che ha queste caratteristiche egrave il Solfato di Bario BaSO4 che nel visibile ha una riflettenza vicina al 100

15

di Na e Al con inclusioni di solfuri e solfati) e verde di Atacamite (cloruro basico di

Rame)

Figura 8 Spettri in riflettanza di Malachite blu oltremare e Atacamite

Possiamo distinguere due metodi di misura

la spettroscopia per immagini

la spettroscopia a contatto Nel primo caso si riprende un dipinto a diverse lunghezze drsquoonda Impiegando una

fotocamera fornita di una serie di filtri intercambiabili di banda passante di circa

10nm e disponendo di un numero adeguato di filtri egrave possibile ottenere una serie di

immagini alle corrispondenti lunghezze drsquoonda sufficientemente numerose cosigrave da

avere in pratica la curva di riflettanza spettrale su un intero dipinto

Nella spettroscopia a contatto si puograve inviare sul punto di misura 1-2 mm2 o

una radiazione monocromatica proveniente ad esempio da un reticolo di

diffrazione facendo poi variare con continuitagrave 120582 o lrsquointero spettro della radiazione

bianca raccogliendo poi lrsquointensitagrave diffusa che saragrave scomposta ed elaborata dallo

spettrometro

Nella procedura ldquoa contattordquo un ruolo determinante hanno le fibre ottiche

come mezzo preferenziale per far viaggiare la radiazione dato il loro bassissimo

coefficiente di assorbimento Si parleragrave allora di FORS (Fibre Optics Reflectance

Spectroscopy) Di seguito verranno descritti due modi di applicazione di questa

tecnologia

FORS ad angolo fisso

Con FORS ad angolo fisso si intende quella tecnica in cui la radiazione di riflettanza

del campione egrave raccolta ad una direzione fissata a priori dalla geometria di

costruzione della sonda (probe) La sonda puograve contenere sia la fibra di raccolta della

radiazione diffusa sia la fibra che porta la radiazione primaria

Figura 9 Vari tipi di sonde per FORS Nellordine 0deg0deg - 2x45deg0deg - 3x45deg0deg

16

Ad esempio per chiarire il loro modo drsquouso nella sonda con geometria 2x45deg0deg le

due fibre esterne portano lrsquoilluminazione mentre quella centrale (a 0deg) raccoglie la

luce diffusa evitando la riflettanza speculare

Con queste sonde si ha anche la possibilitagrave di raccogliere la radiazione riflessa

specularmente sonda 0deg0deg ottenendo una riflettanza diversa da quella definita

sopra che non tiene conto solo della parte di radiazione assorbita

Si usa questo tipo di sonda quando si ritiene che la superficie non presenti

irregolaritagrave tali da far supporre differenti intensitagrave diffuse a seconda dellrsquoangolo

FORS con sfera integratrice

Quando si vuole considerare tutta la radiazione diffusa ad ogni angolo attorno al punto

irraggiato si fa uso della sfera integratrice Con questo nome si indica una specie

di ldquocapsulardquo da appoggiare sul punto di misura che oltre a irraggiare egrave in grado

grazie alla geometria costruttiva delle pareti speculari interne di convogliare tutta

la radiazione diffusa al punto di misura

La figura che segue mostra il principio costruttivo di una sfera integratrice

Figura 10 Principio costruttivo di una sfera integratrice

17

22 Tecniche di elaborazione di immagine

multispettrale

Tutte queste tecniche offrono una serie di eccezionali possibilitagrave egrave come se si

riuscisse ad ampliare la capacitagrave di visione dellrsquoocchio umano Si egrave cosigrave in grado

di poter vedere sotto la superficie pittorica per osservare il disegno preparatorio di

un quadro oppure vedere le prime stesure di colore Risalteranno chiaramente gli

interventi di restauro succedutisi nel corso degli anni Si potranno riconoscere i

diversi pigmenti osservando lo ldquospostamento cromaticordquo che la selezione di

determinate lunghezze drsquoonda causa allrsquoimmagine

Ersquo utile riproporre allrsquoinizio di questo paragrafo lo spettro elettromagnetico

nelle sue varie parti

Figura 11Spettro elettromagnetico[4]

221 La riflettografia infrarossa

La riflettografia infrarossa della quale in questo capitolo si vuole dare solo una

presentazione generale essendo approfondita nel prossimo egrave quella tecnica

analitica ottica non distruttiva usata per lrsquoanalisi delle di superfici dipinte che

rende possibile la visualizzazione degli strati sottostanti al film pittorico

permeabile alla radiazione nel vicino infrarosso (08120583119898 le 120582 le 3120583119898)

Tale radiazione riesce generalmente ad attraversare i materiali che costituiscono il film pittorico e viene riflessa e diffusa dagli strati ad esso

sottostanti Dallrsquoacquisizione della radiazione riflessa si puograve ricostruire la cosiddetta

immagine riflettografica ( o riflettogramma ) del dipinto della quale uno dei

particolari piugrave importanti egrave il disegno preparatorio Esso risulteragrave piugrave visibile se

eseguito con materiali che assorbono lrsquoinfrarosso ( punta metallica carboncino

grafite) depositati su una base preparatoria che invece lo riflette fortemente (per

esempio gesso con colla animale)

18

Figura 12Comportamento schematico della radiazione incidente su uno strato pittorico

Un sistema per riflettografia egrave generalmente composto da una o piugrave sorgenti di

radiazione IR (lampade alogene) e da un dispositivo per registrare immagini

nellrsquoinfrarosso Il riflettogramma dellrsquooggetto egrave solitamente visualizzato mediante

un monitor e registrato in forma di immagine digitale mediante un calcolatore

Per quanto riguarda le sorgenti si porragrave particolare attenzione alla disposizione

delle lampade in modo tale da minimizzare le riflessioni speculari della superficie (spesso

lucida ) del dipinto e allo stesso tempo far si che questa sia illuminata nel modo piugrave

uniforme possibile

I dispositivi di registrazione dellrsquoimmagine

Un paragrafo a parte meritano i diversi dispositivi che nel corso dellrsquoevoluzione di

questa tecnica si sono succeduti

Fotocamera con pellicola Fu ovviamente il primo sistema in attesa dello

sviluppo dellrsquoelettronica Si adoperavano pellicole particolarmente sensibili

nellrsquoinfrarosso montate su fotocamere con filtri e obbiettivi speciali

Telecamera con tubo Vidicon Ersquo un tubo di ripresa di immagini simile a

quelli utilizzati per le riprese televisive (prima dei sensori a stato solido ) ma ha il

massimo di sensibilitagrave proprio tra 07μm e 2μm Esso sfrutta le proprietagrave

fotoconduttive (cioegrave di aumentare la conducibilitagrave elettrica se irraggiati da fotoni )

che certi materiali hanno Lrsquoimmagine egrave trasformata in segnale televisivo grazie al

fatto che il ldquopennello elettronicordquo incontra maggiore o minore resistenza elettrica a

seconda dellrsquointensitagrave dellrsquoimmagine stessa Ersquo il materiale fotosensibile (Solfuro di

Piombo PbS) che crea questa modulazione di corrente che verragrave poi trasformata in

segnale televisivo La risoluzione spaziale di solito egrave scarsa rispetto ai sistemi venuti

in seguito (circa 300times300 pixel) presenta problemi di distorsione di immagine e

richiede un irraggiamento forte dei dipinti causando un non gradito riscaldamento

data la poca sensibilitagrave

19

Figura 13 Schema di un tubo Vidicon

Fotocamera con CCD Ancora un sistema di ripresa a standard televisivo che

sfrutta un sensore CCD (Charge Coupled Device ) simile a quelli montati sulle

telecamere di uso comune Questo sensore allo stato solido contiene un grande

numero di sottoelementi fotosensibili chiamati fotositi disposti in una matrice La

risoluzione spaziale del riflettogramma che si otterragrave dipende dal numero dei

fotositi che il sensore contiene Hanno il pregio rispetto al Vidicon della

robustezza e delle dimensioni ridotte di praticamente assente distorsione ottica e

una risposta in funzione dellrsquointensitagrave di illuminazione lineare per la quasi totalitagrave

della loro dinamica

Spesso perograve la loro sensibilitagrave spettrale limitata a circa 13μm ne consente un uso

efficace solo in particolari casi e cioegrave in quelle zone dei dipinti dove sono presenti

pigmenti per esempio le lacche che risultano trasparenti giagrave a lunghezze drsquoonda

cosigrave corte

Scanner Lrsquoultima frontiera per lrsquoacquisizione dellrsquoimmagine riflettografica egrave

costituita dagli scanner Si intende per scanner un dispositivo costituito da due

traslazioni meccaniche di precisione montate ortogonalmente in modo da poter

esplorare punto per punto una superficie pittorica Su uno dei due carrelli di

traslazione egrave montata la cosiddetta testa ottica che si compone della parte di ripresa

cioegrave un singolo fotodiodo o in alcuni casi un array lineare di fotodiodi (risposta

spettrale maggiore del CCD ) della parte di illuminazione (lampade alogene ) e di un

dispositivo per lrsquoautofocus I pregi di questo sistema sono maggiore sensibilitagrave

spettrale del CCD assenza di distorsioni ottiche e elevata definizione

Unici difetti possono essere considerati la poca praticitagrave data la mole della

macchina e lrsquoattentissimo rimontaggio richiesto la lentezza del processo

Per quanto riguarda i campi di applicazione oltre alla presenza di un disegno

preparatorio il riflettogramma di un opera egrave in grado di svelare la presenza di

stesure pittoriche nascoste da ulteriori strati di colore ( applicati per vari motivi )

la presenza di impronte digitali (se evidenziate da tracce di polvere contenente

carbone) o manifestare lrsquoandamento delle pennellate Questo metodo di indagine

puograve essere applicato indifferentemente a dipinti su tavola o su tela a disegni e

20

talvolta ad affreschi fornendo preziose informazioni a storici dellrsquoarte e

restauratori

Nelle immagini che seguono lo stesso particolare di un dipinto ripreso in

riflettografia IR con tre strumenti diversi Il miglioramento della visibilitagrave del

disegno preparatorio (che questa volta svela un pentimento del pittore) egrave evidente

Figura 14 Marcello Fogolino SFrancesco riceve le stimmate Pinacoteca civica di Vicenza Immagine nel

visibile

Figura 15Confronto dello stesso particolare evidenziato nella foto sopra tra fotocamera con rivelatore al silicio tubo Vidicon(PbS) e fotocamera con rivelatore di Tellurio di Cadmio e Mercurio(MCT)

21

222 La Fluorescenza UV

La tecnica basata sullrsquoosservazione della fluorescenza da luce ultravioletta

approfondita anche nel prossimo capitolo trova largo impiego come metodo di

indagine diagnostica nel campo dei beni culturali Si sfrutta il fatto che quando un

opera generalmente un dipinto o manoscritti viene irraggiata con radiazione di

lunghezza drsquoonda compresa nella regione dellrsquoultravioletto (400nmge120582ge2-3nm) tale

radiazione viene in parte riflessa e in parte assorbita dagli strati superficiali

dellrsquoopera

Parte dellrsquoenergia assorbita viene quindi emessa nuovamente per fluorescenza

sotto forma di radiazione visibile che verragrave registrata con tecniche opportune

Lrsquoapparato per eseguire una analisi di un dipinto in fluorescenza UV egrave costituito da

una o due sorgenti di luce UV (lampade di Wood) e da un sistema di acquisizione delle

immagini fotocamera o telecamera CCD anche se egrave sempre possibile una semplice

indagine a occhio nudo contemporanea allrsquoirraggiamento

Le lampade sono poste in modo da formare un angolo di 45deg rispetto al dipinto in

modo da minimizzare la riflessione speculare e la fotocamera o il sensore CCD

frontalmente allrsquoopera

Lrsquouso di una macchina fotografica con pellicole ad alta sensibilitagrave (nel

visibile) prevede una volta eliminata la parte della radiazione Uva riflessa con ldquofiltri

barrierardquo tempi di acquisizione (e quindi di esposizione dellrsquoopera e degli

operatori) lunghi dellrsquoordine dei qualche minuto con conseguente problema della

cosiddetta deriva cromatica della pellicola e necessitagrave del completo oscuramento

dellrsquoambiente di misura

Lrsquouso della telecamera con CCD offre numerosi vantaggi Data la maggiore

sensibilitagrave rispetto alla pellicola i tempi di acquisizione si riducono moltissimo

potendo infatti usare la sorgente UV in modalitagrave flash (circa 20ms) con

conseguente minore grado di irraggiamento dellrsquoopera Grazie a dei filtri

lrsquoimmagine finale saragrave il risultato della sovrapposizione di varie acquisizioni

ognuna centrata in una zona spettrale fino a coprire tutto lo spettro visibile Ciograve

permetteragrave una migliore caratterizzazione dei materiali lungo tutto lo spettro

Notevoli poi i vantaggi legati allrsquouso del formato digitale oltre ad una piugrave

pratica conservazione dei dati crsquoegrave la possibilitagrave di ripeter la stessa acquisizione piugrave

volte al fine di migliorare il rapporto segnale rumore e diminuire lrsquoerrore da

fluttuazione di scarica della lampada Inoltre si puograve via software eliminare lrsquoeffetto

della luce ambiente potendo acquisire la stessa immagine con e senza flash UV

Per le applicazioni pratiche la fluorescenza UV egrave adattissima per la

visualizzazione delle vernici trasparenti messe a protezione dello strato pittorico

vero e proprio essendo sostanze resinose molto sensibili alla fluorescenza UV Ersquo

utile poi per differenziare e localizzare materiali che apparirebbero

indistinguibili nello spettro visibile (quelli della stessa classe cromatica ma di

diversa composizione chimica ) per lrsquoidentificazione dei materiali in base al

colore caratteristico della fluorescenza e per individuare ritocchi ridipinture e

22

parti rifatte grazie alla mai perfettamente uguale composizione chimica di

successivi interventi

Nelle immagini che seguono egrave evidente come i restauri fatti zone piugrave scure

seguendo linee dritte sono dovuti ad un cedimento dello strato pittorico proprio in

prossimitagrave dei punti di contatto tra le tavole della struttura del quadro Il colore

scuro rispetto alle zone non restaurate testimonia la mancanza o la diversitagrave della

vernice protettrice

Figura 16Dipinto in luce visibile senza e con fluorescenza UV

23

223 La tricromia in falso colore

Questa tecnica di analisi consente di differenziare zone di stesure pittoriche

che ad occhio nudo hanno la stessa resa cromatica e dunque appaiono

indistinguibili facendo ldquodiventare visibilerdquo anche la radiazione del vicino infrarosso

la quale egrave poi in grado di generare falsi colori diversi nelle zone prima viste come

uguali

Si puograve sfruttare allora il fatto che pigmenti aventi diversa natura chimica

appariranno nellrsquoimmagine a falsi colori ben differenziati se hanno un diverso comportamento spettrale (diversa riflettanza) nellrsquoinfrarosso

Nella pratica si agisce acquisendo lrsquoimmagine in esame escludendo la

componente di luce BLU e aggiungendo la componente nel vicino infrarosso

alle due componenti fondamentali rosso e verde

Figura 17Schema di principio della tecnica in falso colore

Dobbiamo perograve comunque ricreare una immagine adatta alla visione umana

la quale in luce diurna si basa sullrsquoassorbimento di radiazione visibile da parte dei

cosiddetti CONI presenti sulla retina Di questi ne esistono di tre tipi ognuno

specializzato nellrsquoassorbire una parte dello spettro i colori rossi i colori verdi e i

colori blu

Figura 18 Curve di assorbimento spettrale relative ai tre tipi di coni presenti nella retina

Dunque una volta ottenute le immagini nelle tre bande vicino IR rosso e verde

si procederagrave alla loro riconversione rispettivamente nel rosso verde e blu e

ricomposizione ottenendo una immagine dai colori falsati( da cui falso colore )

Questo vale naturalmente indipendentemente dalla tecnica usata per

acquisirle Anche nella tricromia in falso colore infatti come nella riflettografia IR

si possono usare (con i loro pregi e difetti di cui sopra al paragrafo 221) vari modi

24

per acquisire lrsquoimmagine la pellicola fotografica il tubo vidicon e la telecamera

CCD attualmente quella piugrave usata

Nella prossima figura egrave visualizzato il procedimento con cui due verdi

apparentemente uguali appaiono in falso colore blu (il verde rame) e magenta (il verde

di cobalto) dato che il primo assorbe lrsquoinfrarosso mentre lrsquoaltro lo riflette

Figura 19Esempio (per una pellicola) di restituzione in falso colore di due verdi apparentemente uguali

Un altro esempio notevole egrave dato dai due blu azzurrite e lapislazzuli restituiti in falso

colore il primo appare con un colore molto scuro mentre il secondo che non

assorbe lrsquoinfrarosso appare con una fortissima componente rossa

La realizzazione digitale (CCD) di immagini in falso colore egrave ottenuta con

piugrave acquisizioni della stessa immagine a diverse bande spettrali anteponendo

allrsquoottica di ripresa i filtri passa banda per registrare le tre componenti Le tre

immagini cosigrave ottenute vengono restituite nella classica terna RGB (Red-Green-

Blue) in un monitor a colori dove in tempo reale si osserveragrave lrsquoimmagine in falso

colore

Questa tecnica egrave utilizzata dal restauratore o dallo storico dellrsquoarte per

individuare sul dipinto zone che hanno subito restauri postumi ma dei quali

non avendone la documentazione non egrave possibile sapere dove e come si egrave intervenuto Per

essi di solito si egrave raggiunto un grado di accordo cromatico fra la zona restaurata e

zona originale tale da rendere invisibile ldquola riparazionerdquo effettuata empiricamente

dunque quasi sempre con pigmenti chimicamente diversi dallrsquooriginale

Nelle immagini seguenti[19] risulta evidente la differente risposta cromatica di

alcuni pigmenti In particolare la veste di S Pietro che nel visibile risulta azzurra

nel falso colore vira in magenta (risposta tipica dellrsquoazzurro oltremare) e il cinabro

che costituisce la parte rossa del manto (visibile) diventa giallo in falso colore Una

simile inversione avviene anche per il pigmento usato per la veste del personaggio in

25

secondo piano (lacca rossa) ma data la risposta cromatica diversa nellrsquoinfrarosso

diventa in falso colore un giallo piugrave intenso

Figura 20 Lorenzo Monaco Incoronazione della Vergine (particolare)Immagine nel visibile e in tricromia in falso colore

23 Tecniche ottiche per la forma

La conoscenza e la forma di un oggetto artistico sia esso un reperto archeologico

un monumento un dipinto o un affresco e dunque dalle piugrave svariate forme e

dimensioni rappresenta un elemento importante per il suo studio e la sua

conservazione La caratterizzazione della forma costituisce infatti un prezioso

contributo a studi di tipo storico-artistico alla determinazione dello stato di

conservazione dellrsquoopera e al progetto e realizzazione di interventi di restauro

Oltre a ciograve mediante la misura della forma di un oggetto ripetuta in tempi

successivi egrave possibile ottenere informazioni sulle sue deformazioni ed eliminarne le

cause (condizioni microclimatiche stress meccanici hellip)

Si possono suddividere essenzialmente le procedure per lrsquoacquisizione della

forma in due categorie quelle che adoperano la luce anche laser ma senza utilizzarne la

coerenza4 le tecniche in luce incoerente e altre invece che sfruttano proprio le

proprietagrave di coerenza della luce laser che chiameremo tecniche in luce coerente

4 Coerenza Sono coerenti due o piugrave onde di ugual frequenza in cui la differenza di fase fra esse egrave costante

26

231 Tecniche in luce incoerente

Sono diverse le tecniche di questo tipo che vengono usate nellrsquoambito dei beni

culturali Citiamo la fotogrammetria (basata sul principio della triangolazione ottica5)

che acquisendo una coppia stereoscopica di immagini dellrsquooggetto egrave in grado di

restituire un modello 3D La proiezione di luce strutturata che consiste nel

proiettare sullrsquooggetto dei codici luminosi di vario tipo (fitti reticoli figure di

interferenzahellip) e risalire alla forma dellrsquooggetto interpretando la loro deformazione

usando algoritmi basati sulla triangolazione La profilometria laser che

ricostruisce la forma il piugrave delle volte di statue analizzando le linee di contorno

che una lamina di luce laser mette in evidenza sullrsquooggetto Lo scanner laser a tempo

di volo usato soprattutto per il rilievo 3D su grandi scale spaziali riesce nella

mappatura tridimensionale rilevando le coordinate angolari e il tempo di

percorrenza di impulsi laser

231a Il laser scanner a tempo di volo (TOF)

Ersquo praticamente un sistema radar (onda inviata riflessa e captata) che impiega una

sorgente laser impulsata Il principio su cui si fonda la misura della distanza egrave il

seguente conoscendo il tempo t impiegato dallrsquoimpulso laser a percorrere la

distanza sorgente-punto di misura-rivelatore (posto vicino alla sorgente laser) detto

tempo di volo TOF (Time Of Flight) egrave possibile risalire alla distanza grazie alla

formula 119863 = 119888

119899times 119905 2 dove c egrave la velocitagrave della luce e n egrave lrsquoindice di rifrazione

dellrsquoaria

Figura 21Principio di funzionamento di un laser scanner TOF

Facendo poi corrispondere ad ogni misura di distanza le coordinate angolari

azimutale e zenitale si ha per ogni punto di scansione la tripletta di coordinate che

identifica un punto nello spazio

5 Triangolazione ottica Usata per risolvere completamente un triangolo avendo a disposizione due angoli e il lato tra essi compreso

27

Figura 22Immagine schematica di un laser scanner TOF

La precisione del sistema dipende da vari fattori come la capacitagrave di selezionare la

stessa posizione relativa allrsquoimpulso trasmesso e ricevuto dallrsquoaccuratezza della

conoscenza dei tempi di ritardo propri del sistema e dalla precisione del sistema

che effettua le misure dei tempi

Si egrave comunque raggiunta una altissima precisione considerando che con i

moderni strumenti si ottengono errori di pochi millimetri su distanze di

centinaia di metri con un passo di scansione angolare di pochi millesimi di

grado

Naturalmente si ha quasi sempre bisogno di effettuare piugrave scansioni della

stessa struttura per rilevare i punti che rimarrebbero in ombra con una sola

scansione

Questo strumento trova il suo campo di applicazione nella ricostruzione di

grandi ambienti interni come chiese o antiche dimore nella ricostruzione di

facciate di cattedrali o in grandi siti archeologici

Nellrsquo immagine che segue si puograve osservare il risultato ottenuto effettuando la

ricombinazione di 6 posizioni di scansione della sfinge

28

Figura 23 Immagine ottenuta da un laser scanner ricombinando 6 scansioni

231b Topografia di superfici a proiezione di linee

Questo tipo di analisi rientra nella categoria delle tecniche che sfruttano la

proiezione di luce strutturata cioegrave di codici luminosi che sono in grado di

evidenziare variazioni di livello su una superficie grazie a linee di luce

opportunamente organizzate

In quella a proiezione di linee si proietta (come fosse una diapositiva

costituita da un vetrino con deposizione metallica) il codice piugrave semplice un reticolo

di righe bianche e nere parallele Lrsquoimmagine dellrsquooggetto con le linee proiettate egrave

ripresa con una telecamera digitale il cui asse ottico forma con quello del

proiettore un certo angolo In questa immagine le linee del reticolo risultano

distorte dalla forma della superficie diventando ondulate Lrsquoentitagrave delle

distorsioni fissata la geometria del sistema egrave direttamente proporzionale alla

quota del punto considerato Infine dallrsquoanalisi dellrsquoimmagine del reticolo si risale

alla mappa topografica digitale della superficie

29

Figura 24 Schema di funzionamento(a) e principio geometrico(b)[18]

Nella figura precedente (b) si vede come la posizione delle linee cambia in

proporzione allrsquoaltezza (h) della superficie rispetto ad un ideale piano mediano di

riferimento S Conoscendo α (la fase) per ogni punto della linea proiettata si

risale alla quota (h) di quel punto

Il software di estrazione della fase opera sulla immagine ldquoliberatardquo dal

contrasto dello sfondo tramite unrsquooperazione di pulitura che sfrutta unrsquoimmagine

identica ma senza il reticolo proiettato (figura sotto)

Figura 25 Procedura per lottenimento della mappa topografica[18]

Variando la posizione mutua di proiettore telecamera e oggetto si ottengono

diverse risoluzioni spaziali e differenti estensioni della superficie di misura per

esempio aumentando lrsquoinclinazione del proiettore si raggiungono risoluzioni in

quota piugrave elevate (maggiore dinamica per α) allontanandolo dallrsquooggetto si

possono analizzare opere di grandi dimensioni a scapito perograve della risoluzione

spaziale

Nel campo della conservazione dei beni culturali questo sistema trova impiego nei

dipinti quando si vogliono verificare con precisione la deformazione il distacco o il

rigonfiamento dello strato pittorico a causa di deformazioni della struttura lignea

30

per quelli su tavola o della trama del tessuto per quelli su tela ciograve succede ad

esempio quando si procede al rifodero o alla sostituzione del telaio Si sono svolte

con successo indagini con questa tecnica anche nel caso di iscrizioni su tavola o su

parete

Nelle immagini che seguono ([17]Fontana Pampaloni amp Pezzati) croce di

Sarzana lo studio della mappa topografica egrave presentato prima con una risoluzione

in quota di 01mm per la sommitagrave della croce poi con una di 002mm per il

particolare del cartiglio6

Figura 26Croce di SarzanaMaestro GuglielmoDuomo di Sarzana Anno 1138 Tempera a uovo su legno di castagno Misure 3times210 m e mappa topografica della parte evidenziata

232 Tecniche in luce coerente

Lrsquouso di queste tecniche piugrave complesso delle precedenti egrave orientato piugrave che alla

misurazione della forma vera e propria dellrsquooggetto al rilevamento delle sue

microdeformazioni Citiamo lrsquointerferometria olografica (ologrammi su pellicola)

che si basa sulla ripresa di una immagine dellrsquooggetto effettuata con luce laser in

condizioni di interferenza lrsquointerferometria a spekle7 basata sigli stessi principi di

quella olografica ma lrsquoacquisizione dellrsquoimmagine avviene tramite una telecamera

Lrsquoolografia conoscopica che usa una telecamera nella quale tra obbiettivo e

sensore CCD ha un cristallo che separa in due parti la luce proveniente

6 CartiglioDisegno di un rotolo di carta in parte srotolato sul quale li leggono iscrizioni 7 Speckle (macchiolina) Viene chiamata cosigrave la figura punteggiata che si ottiene quando unrsquoonda coerente viene fatta passare attraverso un mazzo disordinato

31

dallrsquooggetto creando una figura di interferenza dalla quale si ricava la distanza di

ogni punto dellrsquooggetto in esame

Annoveriamo tra le tecniche in luce coerente anche una variante del sistema a

tempo di volo che sfrutta lo sfasamento tra lrsquoimpulso laser generato e registrato

ottenendo una maggiore precisione

232a Lrsquoolografia conoscopica

Con questa tecnica egrave possibile misurare con estrema precisione la distanza tra la

sonda ottica usata e per cosigrave dire ogni ldquosingolo puntordquo della superficie (non si

usa infatti quasi mai per ricostruire lrsquointero corpo dellrsquooggetto) in esame

Il principio di funzionamento egrave il seguente un laser a diodi produce un raggio

che egrave riflesso totalmente da un beam-splitter a 90deg verso il campione Parte dellrsquo onda

luminosa riflessa viene captata dallrsquoobbiettivo attraversa lo splitter (ora con

proprietagrave di trasparenza) e incontra il modulo conoscopico Questo elemento

costituito da un cristallo monoassiale8 birifrangente9 posto tra due lamine

polarizzatrici separa i raggi luminosi che vi incidono in due componenti raggio

ordinario e raggio straordinario

Questi dopo aver percorso praticamente lo stesso cammino ottico

interferiscono dando luogo a frange circolari sulla superficie del sensore CCD La

fittezza delle linee della frangia dipende dal cammino ottico dei raggi

dallrsquooggetto scansionato al sensore ecco che allora misurandola si risale alla

distanza di ogni punto dalla sonda

Figura 27Funzionamento di una sonda conosco pica[16]

8 Monoassiale Con un solo asse ottico 9 Birifrangente Con due indici di rifrangenza ortogonali fra loro

32

Elaborando dunque il segnale restituito dal CCD si risale al ldquoperiodordquo di ogni

singola frangia fatto poi corrispondere ad una distanza Poicheacute la lettura del CCD

puograve essere ripetuta con una frequenza di alcune migliaia di Hz alla stesa velocitagrave egrave

anche possibile acquisire le misure

La distanza dellrsquoobbiettivo dallrsquooggetto da esaminare puograve variare da poche

decine di mm a poche decine di centimetri a seconda delle esigenze cambiando

lrsquoobbiettivo di ripresa

Si raggiungono prestazioni eccellenti Con una distanza di lavoro di 40mm per

esempio si raggiunge una risoluzione di circa 6μm in quota e 30μm nelle

direzioni trasversali con una dinamica di profonditagrave di plusmn4mm

Una caratteristica importante di questo strumento egrave quella di poter lavorare

con un angolo di incidenza minimo di circa 5deg ciograve consente di indagare tratti di

superficie con unrsquoinclinazione fino a plusmn85deg col risultato di riuscire a fare misure

allrsquointerno di fori di diametro inferiore a 1mm con un rapporto profonditagravediametro

fino a 251

Un altro grande vantaggio dellrsquoolografia conoscopica egrave quello di superare i

vincoli pratici di stabilitagrave e sensibilitagrave alla temperatura e alle vibrazioni meccaniche

di cui soffrono gli strumenti interferometrici laser di tipo convenzionale dato

lrsquounica sorgente di luce coerente che viene separata solamente dentro il cristallo

birifrangente

Il sistema trova numerose applicazioni nel campo del restauro e della

conservazione ogniqualvolta si debbano analizzare con grande dettaglio oggetti o

parte di essi microdeformazioni su dipinti microscopiche incisioni su pietra o

rilievi su tavole usate per la litografiaecc ecc

Nelle immagini seguenti unrsquoindagine in olografia conoscopica effettuata su un

quadro di Raffaello La Madonna del cardellino Da notare i due solchi verticali nella

parte centrale del riquadro

Figura 28Madonna del cardellino Raffaello 1506 Galleria degli Uffizi e particolare (restituito in luce radente) dopo unrsquo olografia conoscopica

33

223b Lo scanner laser a misura di fase

Questa tecnica apparentemente del tutto simile a quella dello scanner laser TOF

visto nel paragrafo 231a sfrutta il fatto che un impulso laser modulato in ampiezza cambia la sua fase da quando egrave stato emesso a quando egrave rivelato dopo

la riflessione Conoscendo questo sfasamento si puograve risalire alla distanza

percorsa

Solitamente si sceglie per il laser (onda portante) una lunghezza drsquoonda di 1divide

2μm vicino infrarosso data la buona penetrabilitagrave in aria di questo tipo di onda

elettromagnetica mentre la modulazione ( in realtagrave vedremo che di modulazioni ne

occorreranno di diversi tipi) egrave fatta con lunghezze drsquoonda dellrsquoordine del metro

(onde radio)

Figura 29Schema di principio di uno scanner laser a sfasamento di modulazione di ampiezza

Matematicamente la variazione di fase Δ120601 durante tutto il tragitto 2119871 egrave data da

Δ120601 = 119899119896119898 2119871

Dove n egrave lrsquoindice di rifrazione dellrsquoaria da determinare in sede di misura a seconda delle

condizioni di temperatura pressione e umiditagrave relativa e 119896119898 egrave il vettore drsquoonda

corrispondente alla pulsazione di modulazione 120596119898 Con pochi passaggi si ottiene la

distanza cercata

119871 = Δ120601119888 2119899 120596119898

con c velocitagrave della luce

Bisogneragrave tener conto del fatto che il sensore discriminatore di fase (comparatore)

non percepisce quando 120601 ha subito delle rotazioni intere di angolo giro Per questa ragione in

realtagrave la modulazione egrave fatta con diverse frequenze (sottomultipli di un oscillatore interno

allo scanner) per ognuna delle quali si acquisisce una delle cifre della misura finale di ogni

singolo punto Questo egrave chiamato Metodo per decadi Se per esempio un punto egrave

distante dallo scanner 756342m avrograve bisogno di 6 (numero con 6 cifre) frequenze

di modulazione

34

24 Tecniche microscopiche

Lrsquoapplicazione della microscopia ottica ed elettronica nel campo dei Beni Culturali

fornisce un contributo scientifico di estremo interesse Ersquo infatti applicata per

indagini diagnostiche finalizzate al restauro passando per lrsquoanalisi del materiale

artistico di varia natura analizzando il suo stato di conservazione e anche

permettendo lrsquoindividuazione delle tecniche usate nella realizzazione dellrsquoopera

Infatti lrsquoutilizzo del microscopio ottico o elettronico a scansione permette lrsquoanalisi

approfondita relativa sia alla morfologia della superficie che alla composizione

chimica elementare di campioni di vario tipo ad elevati ingrandimenti fornendo

importanti informazioni in fase di restauro

241 La microscopia elettronica a scansione SEM

Il microscopio elettronico a scansione SEM (Scanning Electron Microscope)

fornisce informazioni sullrsquoaspetto sulla natura e sulle proprietagrave delle superfici e

degli strati sottostanti di campioni con risoluzione media di 2divide5 nm Il principio

di formazione delle immagini le quali saranno riprodotte con un effetto

tridimensionale egrave sequenziale Un fascio di elettroni (sonda) viene focheggiato

sulla superficie del preparato e fatto scorrere su esso secondo linee parallele

ravvicinate come avviene per un pennello elettronico di un tubo televisivo

Figura 30Schema di un microscopio elettronico a scansione[15]

Il diametro della sonda quando incontra la superficie del campione egrave di circa

2nm Lrsquointerazione del fascio accelerato da una differenza di potenziale che va da

poche centinaia di volt a diverse decine di kV con gli atomi del preparato da luogo a

diversi tipi di ldquoprodottirdquo ([15]Valdregrave) con ognuno dei quali si creeragrave un segnale tra

cui i piugrave importanti nelle applicazioni per i beni culturali sono

Elettroni secondari (SE) convenzionalmente definiti come gli elettroni

uscenti dal preparato con energia le50eV Provengono da una profonditagrave di

pochi nm sono prodotti dal fascio primario interagendo anelasticamente con

35

gli elettroni di valenza del campione Il segnale SE egrave il piugrave frequentemente usato

utilizzato principalmente per informazioni sulla topografia delle superfici

Lrsquoimmagine fornita appare in rilievo come se lrsquoosservatore fosse al livello del

diaframma D (vedi figura) e guardasse il campione illuminato da una

ipotetica sorgente posta in corrispondenza del rivelatore

(scintillatorefototubo)

Elettroni retrodiffusi (BSE) Back-Scattered Electrons Elettroni con energie

ge50eV che provengono dal preparato in seguito ad interazioni elastiche

principalmente con nuclei Il segnale BSE fornisce informazioni legate al

numero atomico medio della zona di provenienza (il numero di eventi di

scattering elastico cresce al crescere del numero atomico Gli elementi piugrave

pesanti saranno evidenziati da un segnale piugrave luminoso sullo schermo) alla topografia

e alla struttura cristallina del materiale attraversato

Raggi X Sono quelli della radiazione caratteristica o di bremsstrahlung

Provengono da strati piugrave profondi del campione da una sfera di raggio di

qualche μm al di sotto della sonda Il segnale X viene usato per il

riconoscere e quantificare gli elementi chimici

Elettroni Auger Ersquo un processo di autoionizzazione in cui in luogo di

radiazione X proveniente da una ricombinazione crsquoegrave unrsquoespulsione di un

elettrone

Figura 31Rappresentazione schematica nel caso di un fascio con incidenza normaledelle profonditagrave da

cui provengono i segnali SEBSEAuger(A) e raggi X[15]

Normalmente un microscopio SEM lavora con un alto vuoto al suo interno circa

10minus3Pa questo per evitare lrsquointerazione tra particelle sonda o da misurare con

lrsquoaria Un altro requisito questa volta dei campioni egrave che essi siano elettricamente

conduttivi in caso contrario si provvederagrave alla metallizzazione procedimento

tramite il quale si deposita un sottilissimo strato 1divide40 nm di metallo come ad

esempio oro carbone platino ecc

Sviluppi di questa tecnologia portano nuove e piugrave ampie possibilitagrave

nellrsquoanalizzare reperti dalla natura piugrave varia opportunitagrave utilissime nel campo dei

beni culturali

36

241a Lrsquoanalisi SEM-EDS

Parlando di analisi SEM-EDS citata anche come microanalisi EDS si fa riferimento

allrsquouso della microscopia SEM abbinata allrsquoanalisi dei raggi X caratteristici della

zona analizzata del campione che vengono prodotti per fluorescenza Lrsquoanalisi egrave

fatta in dispersione di energia da cui lrsquoacronimo Energy Dispersive Spectroscopy (of X ray)

Il rivelatore normalmente egrave a stato solido Si drogato con Li che ha bisogno di

essere raffreddato da azoto liquido o piugrave recentemente Si drogato con HgI2 per il

quale egrave sufficiente un raffreddamento termoelettrico

Nelle figure qui sotto ([13]Pasquariello Pinzari amp De Mico 2007) un esempio

di indagine SEM-EDS su una vecchia stampa fotografica della quale si voleva

verificare tra le altre cose la composizione chimica del cosiddetto sottostrato

(presenza o meno del Bario) cioegrave la parte compresa tra il supporto primario

(cartoncino) e lo strato immagine vero e proprio (alogenuro drsquoargento in gelatina)

Figura 32Esempio di analisi SEM-EDS su una foto drsquoepoca

241b Lrsquoanalisi SEM-VP

Lrsquoesigenza di esaminare campioni che non possono essere inglobati chimicamente o

metallizzati data la loro specificitagrave o talmente delicati da non poter sopportare lo

stress meccanico dovuto alla bassissima pressione di lavoro del SEM ha portato

allo sviluppo dei SEM-VP Variable Pressure cioegrave a pressione variabile I materiali

biologici per esempio costituiti da tessuti molli (cellule) e acqua perderebbero la

loro struttura ldquoevaporandordquose sottoposti a bassissime pressioni Questiper essere

osservati hanno bisogno di solito di una stabilizzazione chimica di disidratazione

o di un surgelamento prima di entrare nel SEM

37

Con la tecnica SEM-VP si puograve praticamente introdurre nella camera porta

campioni il preparato tale e quale grazie ad una pressione presente in quella parte

del microscopio di 5 o 6 ordini di grandezza superiore (10divide750 Pascal) rispetto alla

zona del cannone elettronico e della colonna (10minus3 divide 10minus4 Pascal)

Nei settore dei beni archeologico-culturali dunque in cui egrave assolutamente

proibito modificare il reperto il fatto che si possa evitare la metallizzazione egrave

fondamentale

Nelle immagini seguenti ([14]Pinzari amp Montanari 2007) si egrave riportato un

esempio di studio possibile con il microscopio SEM-VP la catalogazione di una

infestazione fungina sul dorso della copertina di libri Le misure sono state fatte con

una pressione in camera di 150Pa una tensione del fascio di 20kV ed utilizzando il

rivelatore VPSE Variable Pressure Secondary Electrons Lrsquoingrandimento della foto egrave

9800times (dati riscontrabili anche in basso nella foto SEM-VP)

Figura 33Efflorescenze sul dorso dei volumi e prelievo del micelio per mezzo del nastro adesivo

Figura 34Immagine SEM-VP del nastro adesivo utilizzato per campionare le efflorescenze fungine

38

241c Lrsquoanalisi SEM con ED-XRF

Si ha la possibilitagrave di ampliare la profonditagrave di analisi della fluorescenza X

montando sul microscopio SEM una apparecchiatura per Fluorescenza X in Dispersione

di Energia ED-XRF composta da tubo generatore di raggi X e rivelatore allo stato

solido In questo modo si aumenta la profonditagrave di indagine in quanto la capacitagrave

di penetrazione del fascio di raggi X allrsquointerno del campione puograve essere superiore

rispetto a quella scelta per formare lrsquoimmagine del pennello di elettroni

Figura 35Assemblaggio dellapparato SEM con ED-XRF[11]

Usato allrsquointerno del SEM inoltre lrsquoXRF garantisce migliori prestazioni

rispetto al suo utilizzo in aria questo per motivi legati sia alla migliore e piugrave rigida

geometria sorgente-campione-detector sia allrsquoalto vuoto realizzato allrsquointerno della

camera porta campione che evita cosigrave lrsquoassorbimento da parte dellrsquoaria dei raggi X a

bassa energia

Le immagini che seguono ([11]Ferro 2007) riguardano lo studio della

composizione chimica di una scoria metallica rinvenuta nel sito archeologico di Petra

in Giordania da notare il confronto delle due analisi spettrali EDS e ED-XRF

sovrapposte ottenute allrsquointerno del SEM Si possono ottenere con questo secondo

sistema sensibilitagrave nel rilevare gli elementi dalle 10 alle 1000 volte maggiori

Figura 36 Scoria metallica dal sito di Petra IIIdeg secolo aC

39

Figura 37 Confronto tra gli spettri in energia tra microanalisi EDS (avanti) e ED-XRF (dietro) in SEM

242 Il microscopio ottico a luce polarizzata trasmessa

Ogni qualvolta si ha la necessitagrave di esaminare un materiale che al suo interno

presenti componenti anisotrope10 il microscopio ottico a luce polarizzata permette

di individuarle Si sfrutteragrave il fatto che un campione di materiale anisotropo

possedendo due indici di rifrazione ortogonali fra loro saragrave in grado di

suddividere un fascio di luce polarizzata che lo attraversa in due nuove

componenti polarizzate oscillanti secondo la direzione degli suoi indici di

rifrazione

Il microscopio polarizzatore essenzialmente si compone di una sorgente

luminosa un filtro polarizzatore un tavolo porta campione (rotante) e un altro filtro

polarizzatore (detto analizzatore )

10 Anisotropo Si dice di un materiale che ha la capacitagrave di modificare lo stato di polarizzazione della luce che lo attraversa Chiamato anche birifrangente

40

Figura 38 Configurazione di un microscopio a luce polarizzata

Schematicamente possiamo riassumere cosigrave il percorso del raggio luminoso il filtro

polarizzatore seleziona una direzione di vibrazione per il campo E della sorgente

luminosa Il campione birifrangente ldquoscomponerdquo le direzioni di vibrazione di E in

ordinaria e straordinaria che dunque perdono la relazione di fase allrsquouscita del

campione possedendo una differenza di cammino ottico Δ119897 = Δ119899119889 con

Δ119899 = 119899119904 minus 119899119900 e d spessore del campione Quando il filtro analizzatore le

ricompone si nota una variazione dellrsquointensitagrave luminosa rispetto a quella iniziale

dovuta proprio a Δ119897

Posizionando dunque i due polarizzatori incrociati fra loro ( egrave questa infatti

una analisi ortoscopica e non ci sarebbe nessuna trasmissione di luce se non si

inserisse il materiale birifrangente) e facendo ruotare il campione attorno allrsquoasse

ottico del sistema lrsquointensitagrave dellrsquoimmagine vista varia periodicamente risultando nulla

quando le sue direzioni principali di vibrazione coincidono con quelle del

polarizzatore e dellrsquoanalizzatore (posizione di estinzione) mentre risulteragrave

massima nelle posizioni a 45deg (posizioni diagonali) Si possono cosigrave dedurre

importanti informazioni sullrsquoorganizzazione cristallina del campione in esame

Figura 39Cristallo birifrangente posto tra due polarzzatori incrociati

41

Nella prossima figura si egrave indicato con s e o i piani di oscillazione straordinari e

ordinari con P e A i piani del polarizzatore e dellrsquo analizzatore

Figura 40 Orientazione del cristallo birifrangente e relativa variazione dellintensitagrave trasmessa

Il campione egrave preparato in sezione sottile tramite taglio e abrasione fino a rendere

il campione subtrasparente (in genere 30μm di spessore) e consentire la trasmissione

della luce

Nel campo dei beni culturali questo strumento egrave ampiamente usato per analisi

petrografiche e mineralogiche di materiali lapidei naturali e artificiali In

particolare egrave possibile classificare le pietre naturali identificare le tipologie di

inerte e definire il rapporto inertelegante presente in malte intonaci e stucchi

noncheacute effettuare determinazioni sulle finiture cromatiche sul degrado e sulle

tecniche esecutive

Figura 41 Immagine al microscopio polarizzatore di un frammento di materiale lapideo riconosciuto come trachite dei Colli Euganei

42

Capitolo 3 - Le apparecchiature dellrsquoAteneo

disponibili nel campo dei beni culturali

In questo capitolo approfondiremo alcune tecniche analitiche descritte brevemente

nel capitolo 2 La scelta egrave ricaduta su alcune delle tecniche che allrsquo interno di questo

Ateneo vengono utilizzate anche per la ricerca nel campo dei beni culturali

31 I raggi X la tecnica XRF

311 La produzione di raggi X

Si definiscono convenzionalmente raggi X quella parte di radiazioni dello spettro

elettromagnetico con energia compresa tra 012 keV e 120 keV I raggi X sono il

risultato dellrsquointerazione in un tubo nel quale egrave stato realizzato un alto vuoto (

10minus6 minus 10minus7 Torr) tra materia lrsquoanodo (tipicamente come anodi vengono usati il

Tungsteno Molibdeno Rame Argentohelliphellip ) ed elettroni prodotti da un filamento

incandescente il catodo e accelerati da una opportuna differenza di potenziale con

conseguente perdita di energia da parte di questi ultimi

Figura 42Schema di principio di un generatore a raggi X[6]

I processi attraverso i quali lrsquoelettrone nellrsquourto con lrsquoanodo perde energia si

possono riassumere nei seguenti punti ([2]Castellano Martini amp Sibilia 2002)

I Lrsquoelettrone eccita lrsquoatomo ldquospostandordquo un elettrone esterno

(perdita di energia di qualche eV) Lrsquoatomo torna poi allo stato

fondamentale con emissione di radiazione nel visibile(quellrsquoorbitale

esterno si puograve chiamare ldquootticordquo)

II Lrsquoelettrone ionizza lrsquoatomo rimuovendo un elettrone esterno

(perdita di energia fino a centinaia di eV)

III Lrsquoelettrone collide con il nucleo atomico in questo caso lrsquoelettrone

orbita parzialmente intorno al nucleo e perde energia per

43

decelerazione Questrsquoultimo fenomeno egrave alla base della bremsstrahlug

parola tedesca che significa radiazione di frenamento

IV Lrsquoelettrone collide con un elettrone interno dellrsquoanodo(shell K L

Mhellip) con conseguente espulsione di questrsquoultimo(con una energia

cinetica Ec) Se WK(LM) indica lrsquoenergia di legame dellrsquoelettrone alla

shell KLMhellip lrsquoenergia richiesta per il processo egrave Ec+WK(LMhellip) Un

elettrone piugrave esterno va a sostituire quello espulso con emissione

di radiazione X la quale egrave caratteristica della sostanza colpita

La radiazione X egrave prodotta essenzialmente dai processi fisici riportati al punto III e

IV Esaminiamoli con maggior dettaglio

La ldquoradiazione biancardquo (breemstrahlung)

Una particolare attenzione merita la radiazione X prodotta dal fenomeno riportato

sopra al punto III Dunque accade che lrsquoelettrone decelera o in genere subisce una

variazione anche puramente direzionale dellrsquoaccelerazione da questa perdita di

energia scaturisce un fotone X che viene emesso a partire dalla regione dellrsquourto Il

processo di breemstrahlung egrave il piugrave importante almeno in termini di estensione dello

spettro che produce In esso lrsquoemissione di raggi X avviene con

continuitagrave(radiazione bianca) esistendo tuttavia una lunghezza drsquoonda limite

120582m al di sotto della quale non vi egrave emissione

Figura 43 Spettri continui di raggi X per alcuni valori della tensione applicata[6]

Il principio di conservazione dellrsquoenergia vieta infatti che vengano emessi fotoni con

energie maggiori di quella massima degli elettroni EM accelerati contro lrsquoanodo

data da

44

119864119872 = 119890119881 (31)

Essendo e la carica dellrsquoelettrone e V la differenza di potenziale tra il filamento

emettitore di elettroni e lrsquoanodo Questa lunghezza drsquoonda minima corrisponde ad

un processo di frenamento in cui lrsquoelettrone incidente perde tutta la sua energia in

un unico urto producendo un fotone con 120582m pari a

λm =ℎ119888

119890119881 (32)

Naturalmente questo implica che vi sia una frequenza massima ammissibile 120584M

data dallrsquoequazione

120584119872 =119864119872

ℎ (33)

Rispetto alla figura 2 una grafico che avesse in ascissa lrsquoenergia ( o la frequenza )

verrebbe ribaltato rispetto ad un asse verticale evidenziando una EM (o una 120584119872)

saragrave questa la visualizzazione piugrave frequente degli spettri X negli usi delle varie

procedure sperimentali

La radiazione caratteristica la fluorescenza dellrsquoatomo

Il processo brevemente descritto sopra al punto III egrave alla base della produzione

della radiazione X caratteristica Oltre allo spettro continuo sono presenti infatti

righe monocromatiche caratteristiche alcune delle quali particolarmente intense

Mentre lo spettro continuo egrave molto simile per tutte le sostanze con il detto limite

inferiore 120582119898 e un solo massimo di intensitagrave a circa 120582 =15120582119898 le righe

caratteristiche variano da sostanza a sostanza costituente lrsquoanodo Dunque

bombardando una sostanza con elettroni veloci alcuni atomi si ionizzano

espellendo un elettrone di una shell interna Supponiamo una mancanza di un

elettrone nella shell K in seguito a questo un elettrone di una shell piugrave alta L Mhellip

faragrave una transizione radiativa per riempire il livello libero Naturalmente questa

transizione determina un posto vuoto nel guscio L Mhellip ma questo verragrave occupato

successivamente da un elettrone ancora piugrave esterno nellrsquoatomo emettendo unrsquo altra

riga dello spettro caratteristico Le righe originate dal livello vuoto nella shell K

sono chiamate righe 119870120572 119870120573 119870120574helliphellipe corrispondono alle transizioni LrarrK MrarrK

NrarrK hellipLa transizione Kα da origine alla riga ad energia piugrave alta negli spettri X

Fu il fisico H Moseley che tra il 1913 e 1914 stabiligrave nei suoi primi esperimenti per le

linee 119870120572 che

La radice quadrata della frequenza delle linee 119922120630 egrave direttamente proporzionale

al ndegatomico Z

120584119870119894

2 = 119862119894(119885 minus 120590119870) 119894 = 120572 120573 120574 hellip (34)

Dove Ci egrave una costante indipende da Z e 120590119870 rende conto dello schermaggio

dellrsquoelettrone K rimasto

45

1 lt 120590119870 lt 2

La stessa regola egrave estendibile alle righe della serie L dovendo perograve sostituire una

costante 120590119871 di schermaggio maggiore

74 lt 120590119871 lt 94

Figura 44 Il diagramma di Moseley di 120642120784

su Z per le linee Kα[1]

La (44) fu subito generalizzata da Moseley considerando la formula di Bohr per i

livelli energetici di atomi ad un elettrone che si muovono perograve in un potenziale

colombiano di carica 119885 minus 120590

120584119898119899 = 119877 infin 119885 minus 120590 2 1

1198982 minus1

1198992 119898 lt 119899 (35)

dove m n sono i numeri quantici principali delle shell di arrivo e partenza

rispettivamente e R infin egrave la costante di Rydberg avendo usando lrsquoapprossimazione

di massa nucleare infinita

119877 infin =119898

4120587ℏ3

1198902

4120587ℇ0

2

(36)

In realtagrave non esiste una sola linea Kα Kβo Lα Lβhellip

Lrsquointerazione spin-orbita separa i livelli energetici delle shell (tranne la shell K)

Nella shell L gli elettroni con ℓ = 0 hanno lrsquoenergia di legame piugrave grande quelli

con ℓ = 1 e 119895 = 1 2 piugrave bassa e quelli con ℓ = 1 e 119895 = 3 2 ancora piugrave bassa

Questi tre livelli sono chiamati LI LII e LIII La separazione in energia egrave grande

abbastanza da poter essere agevolmente evidenziata negli spettri essendo

46

proporzionale a 119885 minus 120590119870 4come mostra la formula di struttura fine per

lrsquointerazione spin-orbita

ℓ 119904119890 119895 = ℓ + 1 2

Δ119864 =1198981198882 119885minus120590119870 120572 4

41198993ℓ ℓ+1 2 times (37)

minusℓ minus 1 119904119890 119895 = ℓ minus 1 2

Con

120572 =1198902

4120587휀0ℏ119888 (38)

costante di struttura fine

Potremo dunque osservare fra le altre le righe Kα1 e Kα2 che corrispondono alle

transizioni LIII rarrK e LII rarrK rispettivamente Il seguente schema mostra i due

gruppi (K e L) di transizioni principali

Figura 45Schema (non in scala) delle principali transizioni X permesse[1]

Le transizioni saranno regolate dalle regole di selezione Δℓ = plusmn1 Δj = 0 plusmn1

Per esempio le righe Kα1 e Kα2 del Tungsteno hanno

1205821198701205721 = 0214Å 1198641198701205721 = 579119896119890119881

1205821198701205722 = 0209Å 1198641198701205722 = 593119896119890119881

Ersquo molto utile per gli usi pratici in cui il materiale egrave coinvolto mostrare uno spettro

di un tubo a raggi X con anodo di Tungsteno

47

Figura 46Spettro dei raggi X prodotti da un tubo RX con anodo di Tungsteno a 80 kV[2]

Si notano oltre la radiazione continua di bremstrahlung e i due picchi Kα1 e Kα2 anche i due picchi Lα e Lβ che sono molto meno energetici di quelli K ma anche

molto piugrave probabili

312 La sezione drsquourto di assorbimento

Una volta che si ha a disposizione una sorgente di raggi X essi possono essere usati

per ionizzare lrsquoatomo attraverso lrsquoeffetto fotoelettrico Ovvero i raggi X stessi

possono essere usati a posto degli elettroni per produrre a loro volta radiazione X

dalla sostanza irraggiata I fotoni di adeguata energia dunque possono determinare

eccitazione o dare luogo alla rimozione di elettroni ove abbiano energie sufficienti a

vincere lrsquoenergia di legame della shell La sezione drsquourto 120590 di questo processo egrave

espressa in buona approssimazione dalla formula della sezione drsquourto per atomi

idrogenoidi

120590 =16 2120587

312057281198855

1198981198882

ℏ120596

7 2

11988602 (39)

1205720 = 0529177Å (raggio di Bohr)

anche se lrsquoapprossimazione di dipolo con la quale egrave stata ldquocostruitardquo egrave sempre

meno congrua allrsquoaumentare dellrsquoenergia dei fotoni La sezione drsquourto diminuisce

dolcemente allrsquoaumentare della frequenza de fotoni come ℏ120596 minus7 2 fino a che non

si raggiunge un energia sufficiente per espellere un elettrone dalle shell piugrave interne

A questo punto la sezione drsquourto ha un brusco aumento siamo in presenza del

cosiddetto ldquoabsorption edgesrdquo (soglie di assorbimento) Simili picchi si

incontrano ogni qual volta si raggiungono energie sufficienti a strappare elettroni in

shell via via piugrave profonde

48

Figura 47Andamento del coefficiente di assorbimento di massa del piombo in funzione di 120640 e E

La figura 6 mostra il coefficiente di assorbimento di massa che ha lrsquoandamento del

tutto analogo a 120590 Dunque la scelta di opportuni valori della tensione del tubo a

raggi X determina le energie del fascio dei fotoni prodotti incidenti su un materiale

e quindi la possibilitagrave che si verifichino i processi di assorbimento in esame Queste

considerazioni fanno parte delle attivitagrave preparatorie e delle impostazioni

preliminari allrsquoanalisi ED-XRF

313 Il sistema XRF in uso nel dipartimento di Fisica di

Camerino

Nel laboratorio XAS (X-ray Absorption Spectroscopy) del dipartimento di fisica

dellrsquouniversitagrave di Camerino opera un apparato per analisi ED-XRF il cui nucleo egrave

il sistema rivelatore (XR-100CR) amplificatore e alimentatore (PC2CR)

convertitore analogico-digitale+scheda multicanale(MCA 8000A) prodotto

dalla AMPTEK INC [5]

49

Figura 48Schema dei collegamenti dellapparato rivelatore-analizzatore[5]

Alcune caratteristiche del rivelatoreXR-100CR

Tipo di sensore Si-PIN(Fotodiodo di silicio a tre strati drogati P e N

separati da uno stato ad alta resistivitagrave quasi Intrinseco)

Dimensioni del sensore 24mmtimes28mm(7mm2)

Spessore del Silicio 300μm

Risoluzione in energia FWHM11 220eV

(misurata sulla riga a 59 keV del 55Fe)

Finestra del rivelatore Berillio spessore 25μm

La risoluzione in energia egrave il grado di precisione del picco delle righe rivelate piugrave ha un valore basso e piugrave la riga saragrave stretta e dunque piugrave discriminata in energia dalle altre

Le curve di efficienza e di trasmissione

Ersquo interessantissimo analizzare il comportamento dei componenti principali del

rivelatore cioegrave il sensore vero e proprio Si-PIN e la finestra di Berillio al variare

dellrsquoenergia dei fotoni In generale infatti il comportamento di un sensore o di un

materiale a basso assorbimento di raggi X varia a seconda dellrsquoenergia delle

radiazioni elettromagnetiche con cui interagiscono dando luogo a fenomeni di

filtraggio

11 FWHM Full Width Half Maximum egrave la larghezza della riga a metagrave della sua altezza Piugrave questo parametro egrave piccolo migliore saragrave la risoluzione

50

Figura 49Trasmissione di raggi X attraverso la finestra di Berillio[5]

Ersquo necessario isolare sotto vuoto il sensore dato che lo si fa lavorare a bassa

temperatura (ndash30 ndash40 degC) Si sceglie il Berillio come finestra dato che egrave il materiale

che minimizza lrsquoassorbimento di raggi X Come si vede sopra 6keV lrsquoefficacia del

conteggio si avvicina al 100

Vediamo ora la curva di trasmissione (percentuale dei fotoni che interagiscono

fotoelettricamente sul totale) del sensore SiPIN

Figura 50Efficienza del rivelamento del sensore di Si [5]

Il grafico seguente tenendo conto di entrambi gli andamenti di cui sopra mostra

lrsquoefficienza intrinseca di rivelazione a ldquopiena energiardquo cioegrave ldquola probabilitagrave che

un fotone X entrato nel sensore depositi tutta la sua energia per effetto

fotoelettricordquo

Curva del

rivelatore del

laboratorio di

Camerino

51

Figura 51Efficienza intrinseca () di rivelazione a piena energia[5]

In sostanza la finestra di Berillio e il sensore Si-PIN consentono la rivelazione di

elementi la cui energia di emissione caratteristica sia compresa tra 1-2keV e 50-

60keV circa a basse energie lrsquoimpedimento egrave la finestra di Berillio a quelle alte egrave il

rivelatore (scritte in inglese ai bordi del grafico) Nella figura sopra sono mostrati i

riferimenti delle linee Kα di diversi elementi mancano tutti gli altri tipi di righe che

ovviamente consentono di individuare atomi diversi da quelli menzionati dal

grafico o che il grafico mette in una zona di scarsissima efficienza Risulta chiaro

allora che lrsquoassorbimento della finestra di Berillio alle basse energie unitamente alla

bassa ldquoresa di fluorescenzardquo degli elementi leggeri fa si che la tecnica XRF non trovi

applicazione per elementi a basso numero atomico (Zle10)

52

32 I raggi ultravioletti Lrsquoosservazione in

fluorescenza UV

In generale la fluorescenza egrave la proprietagrave di alcune sostanze solide liquide e

aeriformi per la quale allorchegrave sono colpite da una radiazione riemettono quasi

istantaneamente (ritardo di 10minus8s) altre radiazioni la cui lunghezza drsquoonda

dipende da quella della radiazione eccitante e dalla natura della sostanza Ersquo

sinonimo di luminescenza

Ci occuperemo in questa parte il fenomeno della fluorescenza indotta da raggi

UV approfondendone la genesi fisica

321 Il fenomeno della fluorescenza UV nelle molecole

Lo stato energetico di una molecola egrave descritto da tre parametri quantici il grado di

eccitazione elettronico il grado di eccitazione vibrazionale e il grado di eccitazione

rotazionale Quello energeticamente piugrave importante egrave quello elettronico (poi quello

vibrazionale) e una molecola puograve o meno coinvolgerlo nelle transizioni da uno

stato energetico allrsquoaltro Ci possono essere cioegrave transizioni puramente rotazionali

transizioni roto-vibrazionali (in cui cambia lo stato vibrazionale) e infine

transizioni tra stati elettronici diversi

La fluorescenza UV egrave un fenomeno di questo tipo in cui la molecola assorbe

radiazione ultravioletta questo provoca una eccitazione elettronica e il processo di diseccitazione avviene in maniera tale che la radiazione emessa egrave di

minore energia ricadendo nel visibile Ersquo utile ora illustrare una proprietagrave che le molecole hanno e che chiarisce meglio il

fenomeno fisico il principio di Franck-Condon

Questo principio afferma che il processo con cui gli elettroni passano da uno

stato energetico allrsquoaltro egrave talmente rapido rispetto al moto dei nuclei che

possiamo considerare questi ultimi (e quindi la loro distanza relativa che saragrave

indicata con R) come fermi nelle eccitazioni-diseccitazioni elettroniche

La conseguenza pratica di questo principio egrave che nei grafici in cui si evidenziano

questi processi la freccia che va da uno stato quantico allrsquoaltro possiamo

disegnarla verticale

Dunque il processo della fluorescenza UV si sviluppa cosigrave dapprima

rispettando il principio di Franck-Condon una transizione di assorbimento fa

passare la molecola da uno stato elettronico ad uno stato vibrazionale di un altro

stato elettronico di energia superiore A questo punto la molecola puograve perdere

energia vibrazionale interagendo con molecole vicine (decadimento termico) e

raggiungere lo stato vibrazionale piugrave basso 119959prime = 120782 dello stato elettronico

53

eccitato Come risultato la radiazione emessa durante la diseccitazione finale

ha una frequenza piugrave bassa e ricadragrave nel visibile

Figura 52 Fenomeno della fluorescenza[1]

33 La radiazione infrarossa La riflettografia IR

Lrsquointerazione energia-materia di strati pittorici con la radiazione del vicino infrarosso cioegrave la banda dello spettro che va dallrsquoestremo visibile rosso fino a una

lunghezza drsquoonda di circa 3μm puograve dar luogo a fenomeni ottici ben diversi da quelli

osservabili in luce visibile

Figura 53Lo spettro della radiazione infrarossa

54

Lrsquoassorbimento la diffusione interna (scattering) e la riflettanza12 possono

assumere valori molto diversi con una conseguente dello strato pittorico a vista

In generale ad un aumento della lunghezza drsquoonda(fino a 120582 cong 22120583119898 )

corrisponde una diminuzione del fenomeno di scattering cioegrave una diminuzione del

potere coprente e quindi un aumento della trasparenza dello strato pittorico

331 Lrsquointerazione della radiazione infrarossa con i mezzi

torbidi

Parliamo di mezzo torbido quando piccole ( 10minus3 divide 1 μm) particelle sono

disperse in una matrice (il mezzo che ldquoospitardquo le particelle) trasparente e omogenea

che puograve essere gassosa liquida o solida Esempi di questo tipo di sistemi sono la

nebbia il fumo le pitture i colloidi liquidi e le soluzioni solide(come i vetri

colorati)

Il comportamento della radiazione infrarossa con questi sistemi egrave

intrinsecamente lo stesso di quello della luce visibile Esso egrave governato da

interazioni come la riflessione la rifrazione la dispersione la diffusione e nel caso di

specifiche sostanze colorate assorbimento (di determinate lunghezze drsquoonda)

La diffusione e lrsquoassorbimento sono fattori determinanti per la

trasmittanza13 di questi sistemi Per esempio il potere coprente di uno strato di

pittura bianca (non considerando lo spessore) egrave dovuto essenzialmente alla

diffusione mentre in uno strato di pittura blu di Prussia14 il fattore dominante egrave

lrsquoassorbimento specifico

La diffusione puograve essere descritta quantitativamente dagli specifici

coefficienti di diffusione delle particelle disperse attraverso la teoria di Kubelka-Munk

Questi coefficienti dipendono dalla lunghezza drsquoonda della radiazione incidente

dalla geometria delle particelle (forma e diametro) e dalla differenza degli indici di

rifrazione del pigmento(particelle) e mezzo(matrice)

In generale per uno strato di pittura bianca (volendo focalizzare il discorso

solo sulla diffusione) possiamo dire che diventa piugrave trasparente

al crescere della lunghezza drsquoonda della radiazione incidente

al diminuire dello spessore dello strato

al diminuire del numero di particelle nello strato(concentrazione

pigmentovolume)

al diminuire della differenza degli indici di rifrazione tra pigmento e

mezzo(legante)

Concludiamo questo paragrafo col dire che nella maggior parte dei casi il massimo

della trasmittanza di un pigmento egrave nel vicino infrarosso tra 18μm e 22μm

12 Riflettanza Il rapporto tra la radiazione retro diffusa e quella inviata 13Trasmittanza Per una superficie investita da una radiazione acustica o ottica il rapporto tra lrsquointensitagrave della radiazione trasmessa entro il corpo e lrsquointensitagrave della radiazione incidente 14blu di Prussia Ferrocianuro ferrico Fe4[Fe(CN)6]3 scoperto casualmente a Berlino nel 1704 Anche chiamato blu di Berlino

55

superando poi questa soglia per le matrici (di origine organica) comincia a

diventare prevalente lrsquoassorbimento della radiazione facendo diventare lo strato

pittorico meno trasparente e il contrasto15 diminuisce

332 Una trattazione matematica del fenomeno

In riflettografia infrarossa si fa spesso riferimento ad una trattazione matematica[2]

(dovuta a Kubelka e Munk) che pur semplificando molto la situazione rispetto alla

realtagrave ha il pregio di essere intuitiva e di identificare la grandezze fondamentali in

gioco Essa ci porteragrave ad esprimere matematicamente la riflettanza di uno strato

pittorico solamente in funzione di coefficienti caratteristici dello strato stesso e

non piugrave in funzione della profonditagrave di penetrazione nello strato pittorico

Nellrsquoambito di questa teoria un dipinto egrave schematicamente descritto come uno

strato di colore (si pensa al colore come un pigmento disperso in un leganteil mezzo)

che ricopre una preparazione di fondo (costituita quasi sempre da una mescola di

gesso e colla animale o da biacca16 ) e sul quale egrave stato tracciato il disegno preparatorio

(fatto con carboncino grafite o punta metallica )

Le proprietagrave ottiche delle parti in questione e del sistema vengono considerate

in questo modo

Il legante viene considerato perfettamente trasparente

Il pigmento egrave considerato in grado di diffondere la radiazione che incide

normalmente

Si considera solo la diffusione che allrsquointerno dello strato si propaga ortogonalmente

ad esso in avanti o allrsquoindietro

La riflessione speculare non viene considerata

La lunghezza drsquoonda della radiazione egrave molto maggiore del diametro medio dei granuli di

pigmento

La radiazione proveniente dalla sorgente IR giunge sulla superficie del dipinto e

penetra in parte al di sotto di essa

Supponiamo che la radiazione non assorbita si propaghi lungo lrsquoasse x e

parte di essa venga diffusa ma solo nella direzione opposta si considera cioegrave

solo la retrodiffusione

Con 119868 119909 si indica il flusso di radiazione proveniente dalla sorgente

Con 119869 119909 si indica il flusso di radiazione retrodiffusa verso il rivelatore

Sia K il coefficiente di assorbimento della radiazione nello strato

Sia S il coefficiente di diffusione della radiazione nello strato

Accade che attraversando lo spessore 119889119909 lrsquointensitagrave 119868 119909 varia a causa

dellrsquoassorbimento della diffusione si considereragrave dunque per 119868 119909 anche il

contributo di 119869 119909 Un ragionamento analogo vale anche per il flusso 119869 119909

15 Contrasto In rifletto grafia per lrsquoindividuazione di linee scure su fondo bianco egrave definito come il rapporto tra la riflettenza della sostanza scura e la riflettanza del fondo bianco 16 Biacca Anche detta ldquobianco di piombordquo egrave un carbonato basico del piombo2PbCO3ndashPb(OH)2

56

In formule

119889119868 119909 = 119870 + 119878 119868 119909 119889119909 minus 119878 119869 119909 119889119909

(316)

119889 119869 119909 = minus(119870 + 119878)119869 119909 119889119909 + 119878 119868 119909 119889119909

Le equazioni cosigrave ricavate costituiscono il sistema di Kubelka-Munk in forma

differenziale

Figura 54Propagazione della radiazione diretta e retrodiffusa secondo lo schema di Kubelka-Munk

In riflettografia si definisce in linea di principio per ogni livello di profonditagrave della

superficie pittorica la riflettanza 119877 119909 come

119877 119909 =119869 119909

119868 119909 (317)

Derivando rispetto a x la (316) e sostituendo nel risultato ottenuto le (315) si ha

per 119877 119909 lrsquoequazione differenziale

119889119877 119909

119889119909= 1198781198772 119909 minus 2(119870 + 119878)119877 119909 + 119878 (318)

Ponendo 119883 = 119909 minus 1199090 1198770 = 119877 1199090 119886 =119870+119878

119878 119887 = 1198862 minus 1 si ha la soluzione

cercata per la riflettanza

119877(119883) =1+ 1198770 119887 coth 119887119878119883 minus119886

119886+119887 coth 119887119878119883 minus1198770 (319)

57

Mettiamoci ora nelle condizione di sapere come diventa 119877(119883) se si ha a che fare con

grandi spessori basta calcolarne il limite per 119883 rarr infin sapendo che coth 119909 =119890119909+119890minus119909

119890119909minus119890minus119909 si ha

119877infin = lim119883rarrinfin 119877(119883) =1+1198770(119887minus119886)

119886+119887minus1198770=

119870

119878+ 1 minus

119870

119878

2

+ 2119870

119878 (320)

Si vede chiaramente cosigrave che 119877infin dipende solamente dal rapporto 119870 119878 che egrave proprio

di ogni pigmento

Lrsquoandamento di 119877infin egrave quello visualizzato qui sotto

Figura 55 Andamento di 119929infin in funzione di KS

Naturalmente fare il limite per 119883 rarr infin ha solamente un senso matematico Nella

realtagrave si puograve misurare la riflettanza dei pigmenti con uno spettrofotometro e si

riscontra che giagrave con spessori di qualche millimetro crsquoegrave una buonissima

corrispondenza con lrsquoandamento di 119877infin

Dunque la trattazione di Kubelka-Munk che afferma con la (320) che per

119883 rarr infin la riflettanza non dipende piugrave dallo spessore dello strato ha un effettivo

riscontro con la realtagrave dove nella maggior parte dei casi si opera su spessori di 12

mm

Dalla (320) con pochi passaggi matematici ci si ricava 119870 119878 in funzione di 119877infin 119870

119878=

119877infin minus1 2

2119877infin (321)

Possiamo ora introdurre una nuova grandezza fondamentale in riflettografia il

contrasto

119862 =119877119887 119909

119877119908 119909 (322)

dove 119877119887 119909 e 119877119908 119909 sono rispettivamente la riflettanza di una linea ldquonerardquo del

disegno preparatorio e quella della superficie ldquobiancardquo del fondo e x rappresenta lo

spessore di pigmento soprastante Da come egrave definito ci si auspica sempre che C

abbia un valore prossimo a 0

Dal contrasto in linea di principio puograve essere ricavato lo spessore di

oscuramento 119883119889 = 119909119889 minus 1199090 definito come il minimo spessore di un dato pigmento in

grado di rendere completamente invisibile a una determinata strumentazione il disegno

58

preparatorio sottostante Esso puograve essere interpretato anche come un indice della

qualitagrave di un apparato per riflettografia

Vediamo ora come sia possibile ricavarsi Xd

Sia Cl il contrasto limite ossia il minimo contrasto rilevabile da un determinato

sensore dalla definizione di C Cl =119877119887 119883119889

119877119908 119883119889

Tenendo presente la (319) ponendo in essa 119910 = 119887 coth(119887119878119883119889) e sostituendo in Cl

si ottiene

1199102 ClR0w minus R0b + 119910 1 minus Cl R0bR0w minus 1 +

+Cl(a minus R0b)(1 minus aR0w ) + (a minus R0w )(aR0b minus 1) = 0 (323)

che egrave unrsquoequazione di secondo grado in y

Dunque conoscendo la riflettanza del fondo R0w la riflettanza del materiale usato per

il disegno preparatorio R0b la 119877infin del colore che ricopre il fondo e il suo coefficiente di diffusione

si puograve ricavare la y da cui trovare poi Xd con la formula

119883119889 =coth minus1 119910 119887

119887119878 (324)

333 La fotocamera CCD CHROMA C3 1600E

La facoltagrave di scienze dellrsquouniversitagrave di Camerino ha a disposizione per le

acquisizioni di immagini nel campo dei beni culturali una fotocamera digitale [10]

con sensore a stato solido CCD (Carge Coupled Device) CHROMA C3 1600E

prodotta dalla DTA

Figura 56 Fotocamera digitale CCD CHROMA C3 1600E

Cuore di questa apparecchiatura egrave il sensore per immagini CCD KAF1602(E)

prodotto dalla Kodak[9]

Figura 57Sensore per immagini CCD Kodak KAF-1602(E)

59

Alcune caratteristiche del CCD

Numero di pixel 1536(H)x1024(V)

(Circa 16MPixel di definizione)

Dimensioni del pixel 9x9 μm2

Dimensioni sensore 138x92 mm2

(corrisponde ad un rapporto 32)

FWC 105elettr

(Full Well Capacity Parametro indicante il massimo numero di elettroni

immagazzinabili in ogni pixel Ersquo da questa caratteristica che dipende sia

lrsquointensitagrave del segnale che del rumore Ersquo comunque auspicabile avere un

FWC piugrave alto possibile anche ge500000 cosigrave da poter lavorare anche su

immagini in cui ci sono zone illuminate diversamente evitando che su

quelle illuminate fortemente si crei sovraesposizione)

DC (misurata a 25degC) 20 elettr(pixel∙secondo)

(Dark Current Ersquo il numero di elettroni generato termicamente in ogni

pixel anche se non egrave esposto a radiazione ldquohellipcorrente di buiohelliprdquo Puograve essere

sottratta via software e bisogna tenerne conto soprattutto nelle acquisizioni

a lunga esposizione Con il raffreddamento termoelettrico di tipo Peltier17

puograve essere ridotta di molto)

Figura 58 Andamento della Dark Current a seconda della temperatura del CCD

QE 40 50 60

(Quantum Efficiency Misurata a tre diverse lunghezze drsquoonda 450nm

550nm 650nm Ersquo uno dei parametri piugrave importanti per valutare la qualitagrave di

un sensore Definito come il numero di elettroni di segnale creati per ogni

fotone incidente)

17 Peltier Jean Charles Athanase Fisico francese (Ham[Somme]1785-Parigi1845) Nel 1834 sccoprigrave lrsquoeffetto termoelettrico che da lui prese il nome

60

DR 74dB

(Dinamic Range Dipende dal rapporto tra la quantitagrave massima di elettroni

utilizzabili e il noise floor 119899119890~ cioegrave massimo numero di elettroni del rumore

di fondo per pixel Piugrave precisamente 119863119877 = 20 log10 119865119882119862 119899119890~ con

119899119890~ =15 elettroni)

La risposta spettrale del sensore quella che prima si egrave solo accennata in maniera

frazionata come QE egrave senza dubbio il parametro fondamentale In riflettografia

infrarossa per esempio si auspica che questo parametro sia alto attorno a 1ndash2 μm

Figura 59 Risposta spettrale QE del sensore KAF-1602 (E)

I filtri a disposizione

Ci sono 7 filtri a disposizione [10] per i vari tipi di acquisizioni di immagini

Tre filtri passa banda nel visibile RGB

Figura 60 Curve di trasmittanza dei tre filtri RGB

In realtagrave la curva di trasmissione dei filtri Blu e Verde aumenta nella regione

dellrsquoinfrarosso per questo motivo si egrave dotati di un filtro IR-Cut (taglia infrarosso)

da porre di fronte allrsquoobbiettivo

Filtro passa banda nellrsquoinfrarosso

Presenta due ldquopicchirdquo attorno a 500nm pari a circa 1-2 di trasmittanza

61

Figura 61 Curve di trasmittanza nel visibile e nel vicino infrarosso del filtro passa banda IR

Filtro passa banda nellrsquoultravioletto

Centrato sui 340 nm e con una ampiezza di banda al 50 della sua trasmittanza

massima FWHM pari a 85 nm

Filtro passa alto nellrsquoinfrarosso

Ha la lunghezza drsquoonda di cut-off (50 della sua trasmittanza max tmax) a 780 nm

A 680nm si ha 001 tmax a 850 nm si ha 95 tmax a 900 si ha 99 tmax

Figura 62 Ricostruzione dai dati dello spettro in trasmittanza dei due filtri passa banda UV e passa alto IR (Il tmax egrave arbitrario e sono stati posti uguali per praticitagrave di descrizione)

Filtro taglia Infrarossi

E lrsquounico filtro che egrave posto fuori dalla fotocamera essendo montato sullrsquoobbiettivo e

ha un diametro di 50mm (gli altri 25mm)

A parte dunque lrsquoultimo filtro IR-cut gli altri sono posizionati su una ruota

porta filtri posta allrsquointerno del corpo macchina e azionabile via software

62

Figura 63 Immagine indicativa di una ruota porta filtri per fotocamere CHROMA

Con questa apparecchiatura egrave possibile effettuare oltre la riflettografia infrarossa

anche lrsquoesame in tricromia in falso colore usando il filtri passa banda IR verde e

rosso

34 La tecnica FT-IR

Con lrsquoacronimo FT-IR che sta per Fourier Transform-Infra Red (spectroscopy) si

indica quella tecnica che permette il riconoscimento delle sostanze che

compongono un campione attraverso un esame spettroscopico eseguito in luce

infrarossa In questo caso perograve il risultato finale che consiste in un spettro di

assorbimento della radiazione nel dominio delle frequenze (cioegrave dove sullrsquoascissa

del grafico ci sono le frequenze) saragrave frutto di una trasformata di Fourier di un

altro grafico chiamato interferogramma nel dominio dei tempi

341 Eccitazioni vibrazionali delle molecole

Come mai egrave proprio la radiazione infrarossa la piugrave adatta a stimolare transizioni di

tipo vibrazionale nei nuclei di una molecola

Si puograve rispondere a questa domanda anche con delle considerazioni legate alla fisica

classica se consideriamo che gli elettroni sono legati alla molecola con una forza F con la stessa

forza i nuclei saranno legati tra loro a formare la molecola Approssimando questa forza a

una di tipo armonico (massa-molla) possiamo dire che la pulsazione del moto

elettronico egrave 120596119890 = 119896 119898 mentre la pulsazione del moto nucleare egrave 120596119873 = 119896 119872

con m massa dellrsquoelettrone M massa del nucleo e k costante elastica della F

Il rapporto tra lrsquo energia vibrazionale e quella elettronica saragrave allora dato da

119864119907

119864119890=

ℏ120596119873

ℏ120596119890cong

119898

119872 (322)

Essendo 119898

119872 compreso nel range 10minus3 divide 10minus5 possiamo affermare che le energie di

eccitazione vibrazionali sono qualche centinaio di volte piugrave piccole di quelle

63

elettroniche Essendo questrsquoultime dellrsquoordine di qualche eV lo spettro di

assorbimento-emissione vibrazionale cadragrave nel vicino e medio infrarosso

Figura 64 Collocazione spettrale delle vibrazioni molecolari

Si possono esprimere le frequenze 120642 in cm-1 (omettendo di moltiplicare per c

velocitagrave della luce) dato che se 119888 = 120582120584 allora 120584 = 119888120582

Si egrave giagrave parlato nel paragrafo 2 di questo capitolo dei livelli energetici

vibrazionali

Figura 65Schema energetico di una molecola biatomica e livelli vibrazionali[12]

Le transizioni di cui ci occupiamo qui naturalmente non coinvolgono livelli

elettronici ma solo passaggi da uno stato roto-vibrazionale ad una altro Infatti

oltre alle energie elettroniche e vibrazionali esistono pure le energie rotazionali che

sono dellrsquoordine 10minus3 divide 10minus5 volte piugrave piccole di quelle elettroniche e 10minus3 2 divide

10minus5 2 volte piugrave piccole di quelle vibrazionali cioegrave circa 10minus3eV

Per comprendere meglio quello che succede consideriamo le molecole

biatomiche per queste se sono nello stato Λ = 0(Λ numero quantico del momento

angolare elettronico lungo lrsquoasse molecolare senza spin) vale la regola di selezione

Δ119869 = plusmn1 dove J egrave il numero quantico rotazionale collegato con il momento

angolare totale lungo lrsquoasse molecolare

Le transizioni permesse passando da 119907 = 0 a 119907 = 1sono riportate nello schema qui

sotto

64

Figura 66Livelli energetici di una molecola biatomica e transizioni permesse da v=0 a v=1[1]

Con R si indicano tutte le transizioni con Δ119869 = +1 con P quelle con Δ119869 = minus1

chiamate poi branche R e P e il numero tra parentesi egrave il J iniziale

A titolo di esempio riportiamo lo spettro di assorbimento della molecola HCl

Figura 67Spettro di assorbimento di HCl [1]

Da notare la mancanza del gap centrale data la proibizione di Δ119869 = 0

Tutti gli esami spettroscopici in assorbimento avranno questo aspetto

342 I modi di vibrazione e i gruppi funzionali I

fingerprint

Le molecole possono presentare diversi modi di vibrazione ciascuno responsabile

di un particolare assorbimento in una determinata regione dello spettro

Si distinguono vibrazioni ldquostetchingrdquo o di valenza (variazione della distanza di

legame)

Figura 68 Esempio di modi di vibrazione di valenza[12]

e vibrazioni ldquobendingrdquo o di deformazione (variazione dellrsquoangolo di legame)

65

Figura 69Esempio di modi di vibrazione di deformazione[12]

Come si vede dalle immagini possiamo pensare la vibrazione dellrsquointera molecola come

combinazione di vibrazioni di ogni coppia di atomi o comunque di ogni sua singola parte piugrave

semplice In chimica questi ldquopezzi di molecolardquo sono detti gruppi funzionali cioegrave

gruppi di atomi che mostrano particolari e costanti proprietagrave chimico fisiche Saragrave grazie alla

peculiaritagrave della lunghezza drsquoonda assorbita da queste parti che si potragrave riconoscere

la molecola presente nel campione

Solitamente 120642119959119938119949 gt 120642119941119942119943 dunque troveremo i gap di assorbimento delle

vibrazioni di valenza nella parte sinistra dello spettro (4000-1500 cm-1) dove ci

sono i valori dei numeri drsquoonda piugrave alti zona dei gruppi funzionali mentre la zona

dello spettro a minore energia egrave occupata dalle vibrazioni di deformazione da quelle di valenza a

piugrave bassa energia e da quelle di combinazione(i due tipi insieme) saragrave soprattutto questa

combinazione di tipi di eccitazioni vibrazionali nella parte destra dello spettro

(1500-700 cm-1) che costituiragrave lrsquoimpronta digitale the fingerprint della molecola

Molecole diverse ma con lo stesso tipo di gruppi funzionali (per quelle organiche)

saranno riconosciute grazie a questa zona

Figura 70 Spettrogrammi IR di due CHETONI simili ciclo-esanone(sopra)e ciclo-pentone(sotto)

riconoscibili dalle diversitagrave nella zona fingerprint[12]

66

343 Lrsquouso dellrsquointerferometria La FT-IR

Le misure di tipo spettroscopico nellrsquoinfrarosso (considerando solo le tecniche a

doppio raggio che permettono il confronto tra il raggio di riferimento e quello del

campione fornendo cosigrave lo spettrogramma della trasmittanza ) si possono fare

essenzialmente in due modi in modo dispersivo con la selezione continua di lunghezza

drsquoonda o con il metodo interferometrico

Per gli spettrometri di tipo dispersivo egrave difficile conciliare risoluzione spettrale ed

efficienza di misurazione questi sistemi si basano infatti su reticoli a riflessione mossi

molto lentamente da meccaniche di precisione per selezionare lunghezza drsquoonda

dopo lunghezza drsquoonda e generare cosigrave uno spettro infrarosso continuo

Figura 71 Schema di funzionamento di uno spettrometro a dispersione[7]

In sintesi questo tipo di spettrometri funzionano cosigrave si formano due raggi uno dei

quali passando per il campione contiene le informazioni cercate lrsquoaltro fa da

riferimento Il chopper consente alternativamente lrsquoarrivo dellrsquouno o dellrsquoaltro sul

reticolo che monocromatizza il segnale letto successivamente dal sensore Saragrave il

software che una volta acquisiti i segnali ne faragrave il rapporto egrave saragrave in grado di creare

lo spettrogramma

Chiaramente il reticolo lavorando in condizioni di alta risoluzione selezioneragrave

una banda di frequenze molto stretta lrsquointensitagrave del segnale saragrave minore

causando cosigrave un deterioramento del rapporto segnale-rumore Un grande miglioramento delle condizioni di lavoro e della qualitagrave dei risultati

nella spettroscopia IR egrave avvenuto quando grazie ai moderni calcolatori si egrave riusciti

a convertire un interferogramma in uno spettrogramma usando gli algoritmi

della trasformata di Fourier

Lrsquointerferogramma

Definiamolo prima nel caso di una singola frequenza

Ersquo chiamato interferogramma il segnale complessivo in funzione del tempo di due

onde alla stessa intensitagrave e lunghezza drsquoonda che interferiscono quando su una

67

delle due si crea un continuo sfasamento rispetto allrsquoaltra per esempio grazie ad

uno specchio mobile che ne allunga o ne accorcia il cammino ottico

Figura 72 Schema di principio di un spettrografo con spettro e interferogramma nel caso di una singola

frequenza[8]

Nella figura sopra per questioni di chiarezza lrsquointerferogramma egrave nel dominio delle

distanze (proporzionalitagrave diretta tra tempo e spazio percorso dallo specchio

mobile) B(120584) e I(120575) intensitagrave luminosa rispettivamente dalla sorgente e sul

rivelatore ( 120584 numero drsquoonda e 120575 spostamento dello specchio) Per I(120575) vale la

seguente formula

119868(120575) = 119861(120584) cos 2120587120575

120582 (323)

che poi inserendo per ragioni di comoditagrave matematica il numero drsquoonda 120584 = 1 120582

diventa

119868(120575) = 119861(120584) cos 2120587120584120575 (324)

Nel caso di due frequenze la situazione cambia in questo modo

Figura 73Spettri e interferogrammi di due frequenze diverse separate e poi sovrapposte[8]

Ogni frequenza compare nellrsquointerferogramma come una funzione coseno

Considerando allora una sorgente continua nellrsquoinfrarosso matematicamente

faremo un integrale per trovare lrsquoandamento di 119868(120575) cioegrave

119868(120575) = 119861(120584)infin

0cos 2120587120584120575 119889120584 (325)

Un tipico interferogramma di una sorgente incandescente per infrarosso egrave il

seguente

68

Figura 74 Inteferogramma di una tipica sorgente incandescente[8]

Notare come quando 120575 = 0 essendo tutte le funzioni coseno delle frequenze

presenti in fase 119868(120575) ha un grande picco il centerburst questa egrave una caratteristica di

tutti gli interferogrammi Allontanandosi da questa posizione la moltitudine delle

funzioni coseno cominciano a rinforzarsi o annullarsi vicendevolmente causando

una rapida diminuzione dellrsquointensitagrave in una serie di oscillazioni

La trasformata di Fourier

Lrsquointerferogramma egrave descritto matematicamente dallrsquoequazione (325) e saragrave

proprio il suo andamento intensitagrave su tempo ad essere fisicamente misurato

dal sensore dello spettrografo Comunque in spettroscopia si egrave interessati allo

spettro cioegrave a conoscere lrsquointensitagrave in funzione del numero drsquoonda Ma

conoscendo la forma matematica dellrsquointerferogramma 119816(120517) come funzione di

120517 egrave possibile calcolare il corrispondente spettro usando una tecnica

matematica conosciuta come Trasformata di Fourier Il suo uso porta alla

conoscenza dello spettro attraversolrsquointegrale

119861(120584) = 119868(120575) cos 2120587120584120575 119889120575+infin

minusinfin (326)

Ecco dunque come si agisce con la tecnica FT-IR quando si vuole ottenere lo

spettrogramma di un campione viene fatta una prima acquisizione dello

spettrogramma della sorgente chiamato anche spettrogramma di fondo(in questo

si noteranno anche gli eventuali assorbimenti dei gas presenti lungo il cammino

ottico del raggio) ed in seguito del campione Il computer penseragrave ad eseguire il loro

rapporto fornendo lo spettro in trasmittanza

69

Figura 75 Schema a blocchi della generazione di uno spettro con la tecnica FT-IR[8]

Di seguito egrave riportata la figura schematica di uno spettrometro per analisi FT-IR

Figura 76 Schema di funzionamento di uno spettrometro FT-IR[7]

I 3 vantaggi della tecnica FT-IR

Si associano a questa tecnica tre vantaggi o miglioramenti rispetto alla

spettroscopia dispersiva

Vantaggio Jaquinot o di banda passante lrsquoenergia in arrivo al rivelatore egrave

maggiore di conseguenza anche il rapporto segnaledisturbo egrave piugrave elevato

Vantaggio Felgett o di multiplex lrsquoacquisizione dei dati egrave molto piugrave rapida

(pochi secondi) Questo consente di effettuare in rapida sequenza una serie

di spettri(10-20) e di presentare alla fine la loro media diminuendo cosigrave

lrsquoerrore

Vantaggio di Connes una calibrazione delle frequenze molto stabile ed

accurata (001-01 cm-1) grazie ad un laser interno che agisce da riferimento

per ogni scansione

70

Conclusioni

In questa dissertazione si egrave voluto discutere il contributo della Fisica nel campo

delle indagini analitiche e diagnostiche nel settore dei beni culturali attraverso una

panoramica delle varie tecniche di diagnosi e recupero di unrsquoopera drsquoarte con una

particolare attenzione alla strumentazione e quindi alle tecniche che sono di fatto

operanti con successo nellrsquoambito del nostro Ateneo

Queste metodologie delle quali molte e importanti di carattere non invasivo

sono di fondamentale importanza qualora si desideri eseguire una diagnosi su

unrsquoopera per la quale lo scopo primario di intervento egrave la sua conservazione nel

tempo Se dunque nel corso di una indagine di un bene culturale si richieda la

assoluta non invasivitagrave la fisica mette a disposizione tutte le sue conoscenze nel

campo delle interazioni radiazioni-materia o particelle-materia assicurando

insieme alla salvaguardia del manufatto le risposte cercate

Anche se un bene culturale come tutte le cose non puograve che deperire nel corso

degli anni in un inarrestabile anche se lento invecchiamento i metodi per porvi

riparo e le analisi scientifiche di tipo fisico saranno senza dubbio in grado di

migliorarsi rispetto ad ora in quantitagrave qualitagrave ed efficacia

Il progresso della ricerca fisica applicata e delle tecnologie collegate fanno

sicuramente ben sperare in una conservazione duratura della Bellezza tangibile a

sicuro vantaggio delle generazioni future

71

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[19]Enciclopedia-Delle-Scienze-Fisiche(vol IV p624) Limmagine in falso colore

Roma Istituto Enciclopedico Treccani

73

Ringraziamenti

Ringrazio Dio Padre onnipotente creatore di tutte le cose della materia e delle leggi

che la governano dellrsquouomo e della sua intelligenza che le sa scoprire

Ringrazio poi il prof Andrea Di Cicco per la sua disponibilitagrave e il dott Marco

Minicucci per il suo instancabile guidarmi con entusiasmo alla scoperta di un

mondo per me fino a poco tempo fa sconosciuto la prof Graziella Roselli per le

nozioni che mi ha fornito il dott Andrea Cittadini per le informazioni tecniche il

prof che ha fatto da lettore e tutti i docenti di Fisica che nel corso di questi

anni mi hanno preparato nello studio

Ringrazio ancora Alessandro e Antonella per il loro incoraggiamento schietto e

sincero Roberto per lo scanner e la sua generositagrave Claudio per il supporto

informatico

Ringrazio tutti gli amici che mi sono stati vicino in questi mesi e che anche solo con

un gesto o una parola mi sono stati di aiuto

Ringrazio la mia famiglia

Antonio

14

212 La spettroscopia in riflettanza

La spettroscopia in riflettanza o spettrofotometria egrave la tecnica di indagine ottica

basata sulla misura del fattore di riflettanza spettrale 119877(120582) di una superficie

colorata spesso un dipinto in funzione della lunghezza drsquoonda della radiazione

incidente Il parametro riflettanza spettrale 119877(120582) egrave definito generalmente come il

rapporto tra lrsquointensitagrave della radiazione riflessa dalla superficie in modo non speculare (per

diffusione) e lrsquointensitagrave della radiazione incidente alle diverse lunghezze drsquoonda

Nel calcolo di 119877(120582) il fatto che si faccia il rapporto tra IRD(120582)e I0(120582) egrave a

garanzia del fatto che le misure su un dato pigmento non dipendano dalla sorgente

usata(comunque sempre un porsquo diversa da laboratorio a laboratorio) Per non

ldquoescludere poi nessuna delle 120582 dalla misurardquo come intensitagrave incidente si considereragrave

uno spettro di riferimento standard il cosiddetto spettro del bianco registrato su una

sostanza3 la cui superficie sia (idealmente) totalmente riflettente quindi fornisca

come risposta esclusivamente lo spettro di emissione della sorgente Si tiene conto

anche del disturbo dellrsquoemissione del corpo nero D(120582)

119877(120582) =119868119877119863 120582 minusD(120582)

1198680 120582 minusD(120582)times 100 (21)

Figura 7Intensitagrave incidente diffusa e riflessa specularmente su una superficie pittorica

Una misura spettrofotometrica egrave di solito rappresentata da una curva che descrive

lrsquoandamento di 119877(120582) in funzione di 120582 e si estende in genere dalla regione dellrsquoinfrarosso

allrsquoultravioletto in modo da migliorare la caratterizzazione la cosiddetta firma

spettrale del materiale in esame

Le applicazioni della spettrometria sono quelle legate al riconoscimento delle

sostanze quali pigmenti organici o inorganici prodotti di degrado su materiali

lapidei(tipicamente solfati ossalati e nitrati) agenti coloranti nei vetri

Nella figura che segue si mostrano gli spettrogrammi di tre colori nella tonalitagrave

del verde- blu Il verde di Malachite (carbonato basico del Rame)blu oltremare (silicato

3 Una sostanza che ha queste caratteristiche egrave il Solfato di Bario BaSO4 che nel visibile ha una riflettenza vicina al 100

15

di Na e Al con inclusioni di solfuri e solfati) e verde di Atacamite (cloruro basico di

Rame)

Figura 8 Spettri in riflettanza di Malachite blu oltremare e Atacamite

Possiamo distinguere due metodi di misura

la spettroscopia per immagini

la spettroscopia a contatto Nel primo caso si riprende un dipinto a diverse lunghezze drsquoonda Impiegando una

fotocamera fornita di una serie di filtri intercambiabili di banda passante di circa

10nm e disponendo di un numero adeguato di filtri egrave possibile ottenere una serie di

immagini alle corrispondenti lunghezze drsquoonda sufficientemente numerose cosigrave da

avere in pratica la curva di riflettanza spettrale su un intero dipinto

Nella spettroscopia a contatto si puograve inviare sul punto di misura 1-2 mm2 o

una radiazione monocromatica proveniente ad esempio da un reticolo di

diffrazione facendo poi variare con continuitagrave 120582 o lrsquointero spettro della radiazione

bianca raccogliendo poi lrsquointensitagrave diffusa che saragrave scomposta ed elaborata dallo

spettrometro

Nella procedura ldquoa contattordquo un ruolo determinante hanno le fibre ottiche

come mezzo preferenziale per far viaggiare la radiazione dato il loro bassissimo

coefficiente di assorbimento Si parleragrave allora di FORS (Fibre Optics Reflectance

Spectroscopy) Di seguito verranno descritti due modi di applicazione di questa

tecnologia

FORS ad angolo fisso

Con FORS ad angolo fisso si intende quella tecnica in cui la radiazione di riflettanza

del campione egrave raccolta ad una direzione fissata a priori dalla geometria di

costruzione della sonda (probe) La sonda puograve contenere sia la fibra di raccolta della

radiazione diffusa sia la fibra che porta la radiazione primaria

Figura 9 Vari tipi di sonde per FORS Nellordine 0deg0deg - 2x45deg0deg - 3x45deg0deg

16

Ad esempio per chiarire il loro modo drsquouso nella sonda con geometria 2x45deg0deg le

due fibre esterne portano lrsquoilluminazione mentre quella centrale (a 0deg) raccoglie la

luce diffusa evitando la riflettanza speculare

Con queste sonde si ha anche la possibilitagrave di raccogliere la radiazione riflessa

specularmente sonda 0deg0deg ottenendo una riflettanza diversa da quella definita

sopra che non tiene conto solo della parte di radiazione assorbita

Si usa questo tipo di sonda quando si ritiene che la superficie non presenti

irregolaritagrave tali da far supporre differenti intensitagrave diffuse a seconda dellrsquoangolo

FORS con sfera integratrice

Quando si vuole considerare tutta la radiazione diffusa ad ogni angolo attorno al punto

irraggiato si fa uso della sfera integratrice Con questo nome si indica una specie

di ldquocapsulardquo da appoggiare sul punto di misura che oltre a irraggiare egrave in grado

grazie alla geometria costruttiva delle pareti speculari interne di convogliare tutta

la radiazione diffusa al punto di misura

La figura che segue mostra il principio costruttivo di una sfera integratrice

Figura 10 Principio costruttivo di una sfera integratrice

17

22 Tecniche di elaborazione di immagine

multispettrale

Tutte queste tecniche offrono una serie di eccezionali possibilitagrave egrave come se si

riuscisse ad ampliare la capacitagrave di visione dellrsquoocchio umano Si egrave cosigrave in grado

di poter vedere sotto la superficie pittorica per osservare il disegno preparatorio di

un quadro oppure vedere le prime stesure di colore Risalteranno chiaramente gli

interventi di restauro succedutisi nel corso degli anni Si potranno riconoscere i

diversi pigmenti osservando lo ldquospostamento cromaticordquo che la selezione di

determinate lunghezze drsquoonda causa allrsquoimmagine

Ersquo utile riproporre allrsquoinizio di questo paragrafo lo spettro elettromagnetico

nelle sue varie parti

Figura 11Spettro elettromagnetico[4]

221 La riflettografia infrarossa

La riflettografia infrarossa della quale in questo capitolo si vuole dare solo una

presentazione generale essendo approfondita nel prossimo egrave quella tecnica

analitica ottica non distruttiva usata per lrsquoanalisi delle di superfici dipinte che

rende possibile la visualizzazione degli strati sottostanti al film pittorico

permeabile alla radiazione nel vicino infrarosso (08120583119898 le 120582 le 3120583119898)

Tale radiazione riesce generalmente ad attraversare i materiali che costituiscono il film pittorico e viene riflessa e diffusa dagli strati ad esso

sottostanti Dallrsquoacquisizione della radiazione riflessa si puograve ricostruire la cosiddetta

immagine riflettografica ( o riflettogramma ) del dipinto della quale uno dei

particolari piugrave importanti egrave il disegno preparatorio Esso risulteragrave piugrave visibile se

eseguito con materiali che assorbono lrsquoinfrarosso ( punta metallica carboncino

grafite) depositati su una base preparatoria che invece lo riflette fortemente (per

esempio gesso con colla animale)

18

Figura 12Comportamento schematico della radiazione incidente su uno strato pittorico

Un sistema per riflettografia egrave generalmente composto da una o piugrave sorgenti di

radiazione IR (lampade alogene) e da un dispositivo per registrare immagini

nellrsquoinfrarosso Il riflettogramma dellrsquooggetto egrave solitamente visualizzato mediante

un monitor e registrato in forma di immagine digitale mediante un calcolatore

Per quanto riguarda le sorgenti si porragrave particolare attenzione alla disposizione

delle lampade in modo tale da minimizzare le riflessioni speculari della superficie (spesso

lucida ) del dipinto e allo stesso tempo far si che questa sia illuminata nel modo piugrave

uniforme possibile

I dispositivi di registrazione dellrsquoimmagine

Un paragrafo a parte meritano i diversi dispositivi che nel corso dellrsquoevoluzione di

questa tecnica si sono succeduti

Fotocamera con pellicola Fu ovviamente il primo sistema in attesa dello

sviluppo dellrsquoelettronica Si adoperavano pellicole particolarmente sensibili

nellrsquoinfrarosso montate su fotocamere con filtri e obbiettivi speciali

Telecamera con tubo Vidicon Ersquo un tubo di ripresa di immagini simile a

quelli utilizzati per le riprese televisive (prima dei sensori a stato solido ) ma ha il

massimo di sensibilitagrave proprio tra 07μm e 2μm Esso sfrutta le proprietagrave

fotoconduttive (cioegrave di aumentare la conducibilitagrave elettrica se irraggiati da fotoni )

che certi materiali hanno Lrsquoimmagine egrave trasformata in segnale televisivo grazie al

fatto che il ldquopennello elettronicordquo incontra maggiore o minore resistenza elettrica a

seconda dellrsquointensitagrave dellrsquoimmagine stessa Ersquo il materiale fotosensibile (Solfuro di

Piombo PbS) che crea questa modulazione di corrente che verragrave poi trasformata in

segnale televisivo La risoluzione spaziale di solito egrave scarsa rispetto ai sistemi venuti

in seguito (circa 300times300 pixel) presenta problemi di distorsione di immagine e

richiede un irraggiamento forte dei dipinti causando un non gradito riscaldamento

data la poca sensibilitagrave

19

Figura 13 Schema di un tubo Vidicon

Fotocamera con CCD Ancora un sistema di ripresa a standard televisivo che

sfrutta un sensore CCD (Charge Coupled Device ) simile a quelli montati sulle

telecamere di uso comune Questo sensore allo stato solido contiene un grande

numero di sottoelementi fotosensibili chiamati fotositi disposti in una matrice La

risoluzione spaziale del riflettogramma che si otterragrave dipende dal numero dei

fotositi che il sensore contiene Hanno il pregio rispetto al Vidicon della

robustezza e delle dimensioni ridotte di praticamente assente distorsione ottica e

una risposta in funzione dellrsquointensitagrave di illuminazione lineare per la quasi totalitagrave

della loro dinamica

Spesso perograve la loro sensibilitagrave spettrale limitata a circa 13μm ne consente un uso

efficace solo in particolari casi e cioegrave in quelle zone dei dipinti dove sono presenti

pigmenti per esempio le lacche che risultano trasparenti giagrave a lunghezze drsquoonda

cosigrave corte

Scanner Lrsquoultima frontiera per lrsquoacquisizione dellrsquoimmagine riflettografica egrave

costituita dagli scanner Si intende per scanner un dispositivo costituito da due

traslazioni meccaniche di precisione montate ortogonalmente in modo da poter

esplorare punto per punto una superficie pittorica Su uno dei due carrelli di

traslazione egrave montata la cosiddetta testa ottica che si compone della parte di ripresa

cioegrave un singolo fotodiodo o in alcuni casi un array lineare di fotodiodi (risposta

spettrale maggiore del CCD ) della parte di illuminazione (lampade alogene ) e di un

dispositivo per lrsquoautofocus I pregi di questo sistema sono maggiore sensibilitagrave

spettrale del CCD assenza di distorsioni ottiche e elevata definizione

Unici difetti possono essere considerati la poca praticitagrave data la mole della

macchina e lrsquoattentissimo rimontaggio richiesto la lentezza del processo

Per quanto riguarda i campi di applicazione oltre alla presenza di un disegno

preparatorio il riflettogramma di un opera egrave in grado di svelare la presenza di

stesure pittoriche nascoste da ulteriori strati di colore ( applicati per vari motivi )

la presenza di impronte digitali (se evidenziate da tracce di polvere contenente

carbone) o manifestare lrsquoandamento delle pennellate Questo metodo di indagine

puograve essere applicato indifferentemente a dipinti su tavola o su tela a disegni e

20

talvolta ad affreschi fornendo preziose informazioni a storici dellrsquoarte e

restauratori

Nelle immagini che seguono lo stesso particolare di un dipinto ripreso in

riflettografia IR con tre strumenti diversi Il miglioramento della visibilitagrave del

disegno preparatorio (che questa volta svela un pentimento del pittore) egrave evidente

Figura 14 Marcello Fogolino SFrancesco riceve le stimmate Pinacoteca civica di Vicenza Immagine nel

visibile

Figura 15Confronto dello stesso particolare evidenziato nella foto sopra tra fotocamera con rivelatore al silicio tubo Vidicon(PbS) e fotocamera con rivelatore di Tellurio di Cadmio e Mercurio(MCT)

21

222 La Fluorescenza UV

La tecnica basata sullrsquoosservazione della fluorescenza da luce ultravioletta

approfondita anche nel prossimo capitolo trova largo impiego come metodo di

indagine diagnostica nel campo dei beni culturali Si sfrutta il fatto che quando un

opera generalmente un dipinto o manoscritti viene irraggiata con radiazione di

lunghezza drsquoonda compresa nella regione dellrsquoultravioletto (400nmge120582ge2-3nm) tale

radiazione viene in parte riflessa e in parte assorbita dagli strati superficiali

dellrsquoopera

Parte dellrsquoenergia assorbita viene quindi emessa nuovamente per fluorescenza

sotto forma di radiazione visibile che verragrave registrata con tecniche opportune

Lrsquoapparato per eseguire una analisi di un dipinto in fluorescenza UV egrave costituito da

una o due sorgenti di luce UV (lampade di Wood) e da un sistema di acquisizione delle

immagini fotocamera o telecamera CCD anche se egrave sempre possibile una semplice

indagine a occhio nudo contemporanea allrsquoirraggiamento

Le lampade sono poste in modo da formare un angolo di 45deg rispetto al dipinto in

modo da minimizzare la riflessione speculare e la fotocamera o il sensore CCD

frontalmente allrsquoopera

Lrsquouso di una macchina fotografica con pellicole ad alta sensibilitagrave (nel

visibile) prevede una volta eliminata la parte della radiazione Uva riflessa con ldquofiltri

barrierardquo tempi di acquisizione (e quindi di esposizione dellrsquoopera e degli

operatori) lunghi dellrsquoordine dei qualche minuto con conseguente problema della

cosiddetta deriva cromatica della pellicola e necessitagrave del completo oscuramento

dellrsquoambiente di misura

Lrsquouso della telecamera con CCD offre numerosi vantaggi Data la maggiore

sensibilitagrave rispetto alla pellicola i tempi di acquisizione si riducono moltissimo

potendo infatti usare la sorgente UV in modalitagrave flash (circa 20ms) con

conseguente minore grado di irraggiamento dellrsquoopera Grazie a dei filtri

lrsquoimmagine finale saragrave il risultato della sovrapposizione di varie acquisizioni

ognuna centrata in una zona spettrale fino a coprire tutto lo spettro visibile Ciograve

permetteragrave una migliore caratterizzazione dei materiali lungo tutto lo spettro

Notevoli poi i vantaggi legati allrsquouso del formato digitale oltre ad una piugrave

pratica conservazione dei dati crsquoegrave la possibilitagrave di ripeter la stessa acquisizione piugrave

volte al fine di migliorare il rapporto segnale rumore e diminuire lrsquoerrore da

fluttuazione di scarica della lampada Inoltre si puograve via software eliminare lrsquoeffetto

della luce ambiente potendo acquisire la stessa immagine con e senza flash UV

Per le applicazioni pratiche la fluorescenza UV egrave adattissima per la

visualizzazione delle vernici trasparenti messe a protezione dello strato pittorico

vero e proprio essendo sostanze resinose molto sensibili alla fluorescenza UV Ersquo

utile poi per differenziare e localizzare materiali che apparirebbero

indistinguibili nello spettro visibile (quelli della stessa classe cromatica ma di

diversa composizione chimica ) per lrsquoidentificazione dei materiali in base al

colore caratteristico della fluorescenza e per individuare ritocchi ridipinture e

22

parti rifatte grazie alla mai perfettamente uguale composizione chimica di

successivi interventi

Nelle immagini che seguono egrave evidente come i restauri fatti zone piugrave scure

seguendo linee dritte sono dovuti ad un cedimento dello strato pittorico proprio in

prossimitagrave dei punti di contatto tra le tavole della struttura del quadro Il colore

scuro rispetto alle zone non restaurate testimonia la mancanza o la diversitagrave della

vernice protettrice

Figura 16Dipinto in luce visibile senza e con fluorescenza UV

23

223 La tricromia in falso colore

Questa tecnica di analisi consente di differenziare zone di stesure pittoriche

che ad occhio nudo hanno la stessa resa cromatica e dunque appaiono

indistinguibili facendo ldquodiventare visibilerdquo anche la radiazione del vicino infrarosso

la quale egrave poi in grado di generare falsi colori diversi nelle zone prima viste come

uguali

Si puograve sfruttare allora il fatto che pigmenti aventi diversa natura chimica

appariranno nellrsquoimmagine a falsi colori ben differenziati se hanno un diverso comportamento spettrale (diversa riflettanza) nellrsquoinfrarosso

Nella pratica si agisce acquisendo lrsquoimmagine in esame escludendo la

componente di luce BLU e aggiungendo la componente nel vicino infrarosso

alle due componenti fondamentali rosso e verde

Figura 17Schema di principio della tecnica in falso colore

Dobbiamo perograve comunque ricreare una immagine adatta alla visione umana

la quale in luce diurna si basa sullrsquoassorbimento di radiazione visibile da parte dei

cosiddetti CONI presenti sulla retina Di questi ne esistono di tre tipi ognuno

specializzato nellrsquoassorbire una parte dello spettro i colori rossi i colori verdi e i

colori blu

Figura 18 Curve di assorbimento spettrale relative ai tre tipi di coni presenti nella retina

Dunque una volta ottenute le immagini nelle tre bande vicino IR rosso e verde

si procederagrave alla loro riconversione rispettivamente nel rosso verde e blu e

ricomposizione ottenendo una immagine dai colori falsati( da cui falso colore )

Questo vale naturalmente indipendentemente dalla tecnica usata per

acquisirle Anche nella tricromia in falso colore infatti come nella riflettografia IR

si possono usare (con i loro pregi e difetti di cui sopra al paragrafo 221) vari modi

24

per acquisire lrsquoimmagine la pellicola fotografica il tubo vidicon e la telecamera

CCD attualmente quella piugrave usata

Nella prossima figura egrave visualizzato il procedimento con cui due verdi

apparentemente uguali appaiono in falso colore blu (il verde rame) e magenta (il verde

di cobalto) dato che il primo assorbe lrsquoinfrarosso mentre lrsquoaltro lo riflette

Figura 19Esempio (per una pellicola) di restituzione in falso colore di due verdi apparentemente uguali

Un altro esempio notevole egrave dato dai due blu azzurrite e lapislazzuli restituiti in falso

colore il primo appare con un colore molto scuro mentre il secondo che non

assorbe lrsquoinfrarosso appare con una fortissima componente rossa

La realizzazione digitale (CCD) di immagini in falso colore egrave ottenuta con

piugrave acquisizioni della stessa immagine a diverse bande spettrali anteponendo

allrsquoottica di ripresa i filtri passa banda per registrare le tre componenti Le tre

immagini cosigrave ottenute vengono restituite nella classica terna RGB (Red-Green-

Blue) in un monitor a colori dove in tempo reale si osserveragrave lrsquoimmagine in falso

colore

Questa tecnica egrave utilizzata dal restauratore o dallo storico dellrsquoarte per

individuare sul dipinto zone che hanno subito restauri postumi ma dei quali

non avendone la documentazione non egrave possibile sapere dove e come si egrave intervenuto Per

essi di solito si egrave raggiunto un grado di accordo cromatico fra la zona restaurata e

zona originale tale da rendere invisibile ldquola riparazionerdquo effettuata empiricamente

dunque quasi sempre con pigmenti chimicamente diversi dallrsquooriginale

Nelle immagini seguenti[19] risulta evidente la differente risposta cromatica di

alcuni pigmenti In particolare la veste di S Pietro che nel visibile risulta azzurra

nel falso colore vira in magenta (risposta tipica dellrsquoazzurro oltremare) e il cinabro

che costituisce la parte rossa del manto (visibile) diventa giallo in falso colore Una

simile inversione avviene anche per il pigmento usato per la veste del personaggio in

25

secondo piano (lacca rossa) ma data la risposta cromatica diversa nellrsquoinfrarosso

diventa in falso colore un giallo piugrave intenso

Figura 20 Lorenzo Monaco Incoronazione della Vergine (particolare)Immagine nel visibile e in tricromia in falso colore

23 Tecniche ottiche per la forma

La conoscenza e la forma di un oggetto artistico sia esso un reperto archeologico

un monumento un dipinto o un affresco e dunque dalle piugrave svariate forme e

dimensioni rappresenta un elemento importante per il suo studio e la sua

conservazione La caratterizzazione della forma costituisce infatti un prezioso

contributo a studi di tipo storico-artistico alla determinazione dello stato di

conservazione dellrsquoopera e al progetto e realizzazione di interventi di restauro

Oltre a ciograve mediante la misura della forma di un oggetto ripetuta in tempi

successivi egrave possibile ottenere informazioni sulle sue deformazioni ed eliminarne le

cause (condizioni microclimatiche stress meccanici hellip)

Si possono suddividere essenzialmente le procedure per lrsquoacquisizione della

forma in due categorie quelle che adoperano la luce anche laser ma senza utilizzarne la

coerenza4 le tecniche in luce incoerente e altre invece che sfruttano proprio le

proprietagrave di coerenza della luce laser che chiameremo tecniche in luce coerente

4 Coerenza Sono coerenti due o piugrave onde di ugual frequenza in cui la differenza di fase fra esse egrave costante

26

231 Tecniche in luce incoerente

Sono diverse le tecniche di questo tipo che vengono usate nellrsquoambito dei beni

culturali Citiamo la fotogrammetria (basata sul principio della triangolazione ottica5)

che acquisendo una coppia stereoscopica di immagini dellrsquooggetto egrave in grado di

restituire un modello 3D La proiezione di luce strutturata che consiste nel

proiettare sullrsquooggetto dei codici luminosi di vario tipo (fitti reticoli figure di

interferenzahellip) e risalire alla forma dellrsquooggetto interpretando la loro deformazione

usando algoritmi basati sulla triangolazione La profilometria laser che

ricostruisce la forma il piugrave delle volte di statue analizzando le linee di contorno

che una lamina di luce laser mette in evidenza sullrsquooggetto Lo scanner laser a tempo

di volo usato soprattutto per il rilievo 3D su grandi scale spaziali riesce nella

mappatura tridimensionale rilevando le coordinate angolari e il tempo di

percorrenza di impulsi laser

231a Il laser scanner a tempo di volo (TOF)

Ersquo praticamente un sistema radar (onda inviata riflessa e captata) che impiega una

sorgente laser impulsata Il principio su cui si fonda la misura della distanza egrave il

seguente conoscendo il tempo t impiegato dallrsquoimpulso laser a percorrere la

distanza sorgente-punto di misura-rivelatore (posto vicino alla sorgente laser) detto

tempo di volo TOF (Time Of Flight) egrave possibile risalire alla distanza grazie alla

formula 119863 = 119888

119899times 119905 2 dove c egrave la velocitagrave della luce e n egrave lrsquoindice di rifrazione

dellrsquoaria

Figura 21Principio di funzionamento di un laser scanner TOF

Facendo poi corrispondere ad ogni misura di distanza le coordinate angolari

azimutale e zenitale si ha per ogni punto di scansione la tripletta di coordinate che

identifica un punto nello spazio

5 Triangolazione ottica Usata per risolvere completamente un triangolo avendo a disposizione due angoli e il lato tra essi compreso

27

Figura 22Immagine schematica di un laser scanner TOF

La precisione del sistema dipende da vari fattori come la capacitagrave di selezionare la

stessa posizione relativa allrsquoimpulso trasmesso e ricevuto dallrsquoaccuratezza della

conoscenza dei tempi di ritardo propri del sistema e dalla precisione del sistema

che effettua le misure dei tempi

Si egrave comunque raggiunta una altissima precisione considerando che con i

moderni strumenti si ottengono errori di pochi millimetri su distanze di

centinaia di metri con un passo di scansione angolare di pochi millesimi di

grado

Naturalmente si ha quasi sempre bisogno di effettuare piugrave scansioni della

stessa struttura per rilevare i punti che rimarrebbero in ombra con una sola

scansione

Questo strumento trova il suo campo di applicazione nella ricostruzione di

grandi ambienti interni come chiese o antiche dimore nella ricostruzione di

facciate di cattedrali o in grandi siti archeologici

Nellrsquo immagine che segue si puograve osservare il risultato ottenuto effettuando la

ricombinazione di 6 posizioni di scansione della sfinge

28

Figura 23 Immagine ottenuta da un laser scanner ricombinando 6 scansioni

231b Topografia di superfici a proiezione di linee

Questo tipo di analisi rientra nella categoria delle tecniche che sfruttano la

proiezione di luce strutturata cioegrave di codici luminosi che sono in grado di

evidenziare variazioni di livello su una superficie grazie a linee di luce

opportunamente organizzate

In quella a proiezione di linee si proietta (come fosse una diapositiva

costituita da un vetrino con deposizione metallica) il codice piugrave semplice un reticolo

di righe bianche e nere parallele Lrsquoimmagine dellrsquooggetto con le linee proiettate egrave

ripresa con una telecamera digitale il cui asse ottico forma con quello del

proiettore un certo angolo In questa immagine le linee del reticolo risultano

distorte dalla forma della superficie diventando ondulate Lrsquoentitagrave delle

distorsioni fissata la geometria del sistema egrave direttamente proporzionale alla

quota del punto considerato Infine dallrsquoanalisi dellrsquoimmagine del reticolo si risale

alla mappa topografica digitale della superficie

29

Figura 24 Schema di funzionamento(a) e principio geometrico(b)[18]

Nella figura precedente (b) si vede come la posizione delle linee cambia in

proporzione allrsquoaltezza (h) della superficie rispetto ad un ideale piano mediano di

riferimento S Conoscendo α (la fase) per ogni punto della linea proiettata si

risale alla quota (h) di quel punto

Il software di estrazione della fase opera sulla immagine ldquoliberatardquo dal

contrasto dello sfondo tramite unrsquooperazione di pulitura che sfrutta unrsquoimmagine

identica ma senza il reticolo proiettato (figura sotto)

Figura 25 Procedura per lottenimento della mappa topografica[18]

Variando la posizione mutua di proiettore telecamera e oggetto si ottengono

diverse risoluzioni spaziali e differenti estensioni della superficie di misura per

esempio aumentando lrsquoinclinazione del proiettore si raggiungono risoluzioni in

quota piugrave elevate (maggiore dinamica per α) allontanandolo dallrsquooggetto si

possono analizzare opere di grandi dimensioni a scapito perograve della risoluzione

spaziale

Nel campo della conservazione dei beni culturali questo sistema trova impiego nei

dipinti quando si vogliono verificare con precisione la deformazione il distacco o il

rigonfiamento dello strato pittorico a causa di deformazioni della struttura lignea

30

per quelli su tavola o della trama del tessuto per quelli su tela ciograve succede ad

esempio quando si procede al rifodero o alla sostituzione del telaio Si sono svolte

con successo indagini con questa tecnica anche nel caso di iscrizioni su tavola o su

parete

Nelle immagini che seguono ([17]Fontana Pampaloni amp Pezzati) croce di

Sarzana lo studio della mappa topografica egrave presentato prima con una risoluzione

in quota di 01mm per la sommitagrave della croce poi con una di 002mm per il

particolare del cartiglio6

Figura 26Croce di SarzanaMaestro GuglielmoDuomo di Sarzana Anno 1138 Tempera a uovo su legno di castagno Misure 3times210 m e mappa topografica della parte evidenziata

232 Tecniche in luce coerente

Lrsquouso di queste tecniche piugrave complesso delle precedenti egrave orientato piugrave che alla

misurazione della forma vera e propria dellrsquooggetto al rilevamento delle sue

microdeformazioni Citiamo lrsquointerferometria olografica (ologrammi su pellicola)

che si basa sulla ripresa di una immagine dellrsquooggetto effettuata con luce laser in

condizioni di interferenza lrsquointerferometria a spekle7 basata sigli stessi principi di

quella olografica ma lrsquoacquisizione dellrsquoimmagine avviene tramite una telecamera

Lrsquoolografia conoscopica che usa una telecamera nella quale tra obbiettivo e

sensore CCD ha un cristallo che separa in due parti la luce proveniente

6 CartiglioDisegno di un rotolo di carta in parte srotolato sul quale li leggono iscrizioni 7 Speckle (macchiolina) Viene chiamata cosigrave la figura punteggiata che si ottiene quando unrsquoonda coerente viene fatta passare attraverso un mazzo disordinato

31

dallrsquooggetto creando una figura di interferenza dalla quale si ricava la distanza di

ogni punto dellrsquooggetto in esame

Annoveriamo tra le tecniche in luce coerente anche una variante del sistema a

tempo di volo che sfrutta lo sfasamento tra lrsquoimpulso laser generato e registrato

ottenendo una maggiore precisione

232a Lrsquoolografia conoscopica

Con questa tecnica egrave possibile misurare con estrema precisione la distanza tra la

sonda ottica usata e per cosigrave dire ogni ldquosingolo puntordquo della superficie (non si

usa infatti quasi mai per ricostruire lrsquointero corpo dellrsquooggetto) in esame

Il principio di funzionamento egrave il seguente un laser a diodi produce un raggio

che egrave riflesso totalmente da un beam-splitter a 90deg verso il campione Parte dellrsquo onda

luminosa riflessa viene captata dallrsquoobbiettivo attraversa lo splitter (ora con

proprietagrave di trasparenza) e incontra il modulo conoscopico Questo elemento

costituito da un cristallo monoassiale8 birifrangente9 posto tra due lamine

polarizzatrici separa i raggi luminosi che vi incidono in due componenti raggio

ordinario e raggio straordinario

Questi dopo aver percorso praticamente lo stesso cammino ottico

interferiscono dando luogo a frange circolari sulla superficie del sensore CCD La

fittezza delle linee della frangia dipende dal cammino ottico dei raggi

dallrsquooggetto scansionato al sensore ecco che allora misurandola si risale alla

distanza di ogni punto dalla sonda

Figura 27Funzionamento di una sonda conosco pica[16]

8 Monoassiale Con un solo asse ottico 9 Birifrangente Con due indici di rifrangenza ortogonali fra loro

32

Elaborando dunque il segnale restituito dal CCD si risale al ldquoperiodordquo di ogni

singola frangia fatto poi corrispondere ad una distanza Poicheacute la lettura del CCD

puograve essere ripetuta con una frequenza di alcune migliaia di Hz alla stesa velocitagrave egrave

anche possibile acquisire le misure

La distanza dellrsquoobbiettivo dallrsquooggetto da esaminare puograve variare da poche

decine di mm a poche decine di centimetri a seconda delle esigenze cambiando

lrsquoobbiettivo di ripresa

Si raggiungono prestazioni eccellenti Con una distanza di lavoro di 40mm per

esempio si raggiunge una risoluzione di circa 6μm in quota e 30μm nelle

direzioni trasversali con una dinamica di profonditagrave di plusmn4mm

Una caratteristica importante di questo strumento egrave quella di poter lavorare

con un angolo di incidenza minimo di circa 5deg ciograve consente di indagare tratti di

superficie con unrsquoinclinazione fino a plusmn85deg col risultato di riuscire a fare misure

allrsquointerno di fori di diametro inferiore a 1mm con un rapporto profonditagravediametro

fino a 251

Un altro grande vantaggio dellrsquoolografia conoscopica egrave quello di superare i

vincoli pratici di stabilitagrave e sensibilitagrave alla temperatura e alle vibrazioni meccaniche

di cui soffrono gli strumenti interferometrici laser di tipo convenzionale dato

lrsquounica sorgente di luce coerente che viene separata solamente dentro il cristallo

birifrangente

Il sistema trova numerose applicazioni nel campo del restauro e della

conservazione ogniqualvolta si debbano analizzare con grande dettaglio oggetti o

parte di essi microdeformazioni su dipinti microscopiche incisioni su pietra o

rilievi su tavole usate per la litografiaecc ecc

Nelle immagini seguenti unrsquoindagine in olografia conoscopica effettuata su un

quadro di Raffaello La Madonna del cardellino Da notare i due solchi verticali nella

parte centrale del riquadro

Figura 28Madonna del cardellino Raffaello 1506 Galleria degli Uffizi e particolare (restituito in luce radente) dopo unrsquo olografia conoscopica

33

223b Lo scanner laser a misura di fase

Questa tecnica apparentemente del tutto simile a quella dello scanner laser TOF

visto nel paragrafo 231a sfrutta il fatto che un impulso laser modulato in ampiezza cambia la sua fase da quando egrave stato emesso a quando egrave rivelato dopo

la riflessione Conoscendo questo sfasamento si puograve risalire alla distanza

percorsa

Solitamente si sceglie per il laser (onda portante) una lunghezza drsquoonda di 1divide

2μm vicino infrarosso data la buona penetrabilitagrave in aria di questo tipo di onda

elettromagnetica mentre la modulazione ( in realtagrave vedremo che di modulazioni ne

occorreranno di diversi tipi) egrave fatta con lunghezze drsquoonda dellrsquoordine del metro

(onde radio)

Figura 29Schema di principio di uno scanner laser a sfasamento di modulazione di ampiezza

Matematicamente la variazione di fase Δ120601 durante tutto il tragitto 2119871 egrave data da

Δ120601 = 119899119896119898 2119871

Dove n egrave lrsquoindice di rifrazione dellrsquoaria da determinare in sede di misura a seconda delle

condizioni di temperatura pressione e umiditagrave relativa e 119896119898 egrave il vettore drsquoonda

corrispondente alla pulsazione di modulazione 120596119898 Con pochi passaggi si ottiene la

distanza cercata

119871 = Δ120601119888 2119899 120596119898

con c velocitagrave della luce

Bisogneragrave tener conto del fatto che il sensore discriminatore di fase (comparatore)

non percepisce quando 120601 ha subito delle rotazioni intere di angolo giro Per questa ragione in

realtagrave la modulazione egrave fatta con diverse frequenze (sottomultipli di un oscillatore interno

allo scanner) per ognuna delle quali si acquisisce una delle cifre della misura finale di ogni

singolo punto Questo egrave chiamato Metodo per decadi Se per esempio un punto egrave

distante dallo scanner 756342m avrograve bisogno di 6 (numero con 6 cifre) frequenze

di modulazione

34

24 Tecniche microscopiche

Lrsquoapplicazione della microscopia ottica ed elettronica nel campo dei Beni Culturali

fornisce un contributo scientifico di estremo interesse Ersquo infatti applicata per

indagini diagnostiche finalizzate al restauro passando per lrsquoanalisi del materiale

artistico di varia natura analizzando il suo stato di conservazione e anche

permettendo lrsquoindividuazione delle tecniche usate nella realizzazione dellrsquoopera

Infatti lrsquoutilizzo del microscopio ottico o elettronico a scansione permette lrsquoanalisi

approfondita relativa sia alla morfologia della superficie che alla composizione

chimica elementare di campioni di vario tipo ad elevati ingrandimenti fornendo

importanti informazioni in fase di restauro

241 La microscopia elettronica a scansione SEM

Il microscopio elettronico a scansione SEM (Scanning Electron Microscope)

fornisce informazioni sullrsquoaspetto sulla natura e sulle proprietagrave delle superfici e

degli strati sottostanti di campioni con risoluzione media di 2divide5 nm Il principio

di formazione delle immagini le quali saranno riprodotte con un effetto

tridimensionale egrave sequenziale Un fascio di elettroni (sonda) viene focheggiato

sulla superficie del preparato e fatto scorrere su esso secondo linee parallele

ravvicinate come avviene per un pennello elettronico di un tubo televisivo

Figura 30Schema di un microscopio elettronico a scansione[15]

Il diametro della sonda quando incontra la superficie del campione egrave di circa

2nm Lrsquointerazione del fascio accelerato da una differenza di potenziale che va da

poche centinaia di volt a diverse decine di kV con gli atomi del preparato da luogo a

diversi tipi di ldquoprodottirdquo ([15]Valdregrave) con ognuno dei quali si creeragrave un segnale tra

cui i piugrave importanti nelle applicazioni per i beni culturali sono

Elettroni secondari (SE) convenzionalmente definiti come gli elettroni

uscenti dal preparato con energia le50eV Provengono da una profonditagrave di

pochi nm sono prodotti dal fascio primario interagendo anelasticamente con

35

gli elettroni di valenza del campione Il segnale SE egrave il piugrave frequentemente usato

utilizzato principalmente per informazioni sulla topografia delle superfici

Lrsquoimmagine fornita appare in rilievo come se lrsquoosservatore fosse al livello del

diaframma D (vedi figura) e guardasse il campione illuminato da una

ipotetica sorgente posta in corrispondenza del rivelatore

(scintillatorefototubo)

Elettroni retrodiffusi (BSE) Back-Scattered Electrons Elettroni con energie

ge50eV che provengono dal preparato in seguito ad interazioni elastiche

principalmente con nuclei Il segnale BSE fornisce informazioni legate al

numero atomico medio della zona di provenienza (il numero di eventi di

scattering elastico cresce al crescere del numero atomico Gli elementi piugrave

pesanti saranno evidenziati da un segnale piugrave luminoso sullo schermo) alla topografia

e alla struttura cristallina del materiale attraversato

Raggi X Sono quelli della radiazione caratteristica o di bremsstrahlung

Provengono da strati piugrave profondi del campione da una sfera di raggio di

qualche μm al di sotto della sonda Il segnale X viene usato per il

riconoscere e quantificare gli elementi chimici

Elettroni Auger Ersquo un processo di autoionizzazione in cui in luogo di

radiazione X proveniente da una ricombinazione crsquoegrave unrsquoespulsione di un

elettrone

Figura 31Rappresentazione schematica nel caso di un fascio con incidenza normaledelle profonditagrave da

cui provengono i segnali SEBSEAuger(A) e raggi X[15]

Normalmente un microscopio SEM lavora con un alto vuoto al suo interno circa

10minus3Pa questo per evitare lrsquointerazione tra particelle sonda o da misurare con

lrsquoaria Un altro requisito questa volta dei campioni egrave che essi siano elettricamente

conduttivi in caso contrario si provvederagrave alla metallizzazione procedimento

tramite il quale si deposita un sottilissimo strato 1divide40 nm di metallo come ad

esempio oro carbone platino ecc

Sviluppi di questa tecnologia portano nuove e piugrave ampie possibilitagrave

nellrsquoanalizzare reperti dalla natura piugrave varia opportunitagrave utilissime nel campo dei

beni culturali

36

241a Lrsquoanalisi SEM-EDS

Parlando di analisi SEM-EDS citata anche come microanalisi EDS si fa riferimento

allrsquouso della microscopia SEM abbinata allrsquoanalisi dei raggi X caratteristici della

zona analizzata del campione che vengono prodotti per fluorescenza Lrsquoanalisi egrave

fatta in dispersione di energia da cui lrsquoacronimo Energy Dispersive Spectroscopy (of X ray)

Il rivelatore normalmente egrave a stato solido Si drogato con Li che ha bisogno di

essere raffreddato da azoto liquido o piugrave recentemente Si drogato con HgI2 per il

quale egrave sufficiente un raffreddamento termoelettrico

Nelle figure qui sotto ([13]Pasquariello Pinzari amp De Mico 2007) un esempio

di indagine SEM-EDS su una vecchia stampa fotografica della quale si voleva

verificare tra le altre cose la composizione chimica del cosiddetto sottostrato

(presenza o meno del Bario) cioegrave la parte compresa tra il supporto primario

(cartoncino) e lo strato immagine vero e proprio (alogenuro drsquoargento in gelatina)

Figura 32Esempio di analisi SEM-EDS su una foto drsquoepoca

241b Lrsquoanalisi SEM-VP

Lrsquoesigenza di esaminare campioni che non possono essere inglobati chimicamente o

metallizzati data la loro specificitagrave o talmente delicati da non poter sopportare lo

stress meccanico dovuto alla bassissima pressione di lavoro del SEM ha portato

allo sviluppo dei SEM-VP Variable Pressure cioegrave a pressione variabile I materiali

biologici per esempio costituiti da tessuti molli (cellule) e acqua perderebbero la

loro struttura ldquoevaporandordquose sottoposti a bassissime pressioni Questiper essere

osservati hanno bisogno di solito di una stabilizzazione chimica di disidratazione

o di un surgelamento prima di entrare nel SEM

37

Con la tecnica SEM-VP si puograve praticamente introdurre nella camera porta

campioni il preparato tale e quale grazie ad una pressione presente in quella parte

del microscopio di 5 o 6 ordini di grandezza superiore (10divide750 Pascal) rispetto alla

zona del cannone elettronico e della colonna (10minus3 divide 10minus4 Pascal)

Nei settore dei beni archeologico-culturali dunque in cui egrave assolutamente

proibito modificare il reperto il fatto che si possa evitare la metallizzazione egrave

fondamentale

Nelle immagini seguenti ([14]Pinzari amp Montanari 2007) si egrave riportato un

esempio di studio possibile con il microscopio SEM-VP la catalogazione di una

infestazione fungina sul dorso della copertina di libri Le misure sono state fatte con

una pressione in camera di 150Pa una tensione del fascio di 20kV ed utilizzando il

rivelatore VPSE Variable Pressure Secondary Electrons Lrsquoingrandimento della foto egrave

9800times (dati riscontrabili anche in basso nella foto SEM-VP)

Figura 33Efflorescenze sul dorso dei volumi e prelievo del micelio per mezzo del nastro adesivo

Figura 34Immagine SEM-VP del nastro adesivo utilizzato per campionare le efflorescenze fungine

38

241c Lrsquoanalisi SEM con ED-XRF

Si ha la possibilitagrave di ampliare la profonditagrave di analisi della fluorescenza X

montando sul microscopio SEM una apparecchiatura per Fluorescenza X in Dispersione

di Energia ED-XRF composta da tubo generatore di raggi X e rivelatore allo stato

solido In questo modo si aumenta la profonditagrave di indagine in quanto la capacitagrave

di penetrazione del fascio di raggi X allrsquointerno del campione puograve essere superiore

rispetto a quella scelta per formare lrsquoimmagine del pennello di elettroni

Figura 35Assemblaggio dellapparato SEM con ED-XRF[11]

Usato allrsquointerno del SEM inoltre lrsquoXRF garantisce migliori prestazioni

rispetto al suo utilizzo in aria questo per motivi legati sia alla migliore e piugrave rigida

geometria sorgente-campione-detector sia allrsquoalto vuoto realizzato allrsquointerno della

camera porta campione che evita cosigrave lrsquoassorbimento da parte dellrsquoaria dei raggi X a

bassa energia

Le immagini che seguono ([11]Ferro 2007) riguardano lo studio della

composizione chimica di una scoria metallica rinvenuta nel sito archeologico di Petra

in Giordania da notare il confronto delle due analisi spettrali EDS e ED-XRF

sovrapposte ottenute allrsquointerno del SEM Si possono ottenere con questo secondo

sistema sensibilitagrave nel rilevare gli elementi dalle 10 alle 1000 volte maggiori

Figura 36 Scoria metallica dal sito di Petra IIIdeg secolo aC

39

Figura 37 Confronto tra gli spettri in energia tra microanalisi EDS (avanti) e ED-XRF (dietro) in SEM

242 Il microscopio ottico a luce polarizzata trasmessa

Ogni qualvolta si ha la necessitagrave di esaminare un materiale che al suo interno

presenti componenti anisotrope10 il microscopio ottico a luce polarizzata permette

di individuarle Si sfrutteragrave il fatto che un campione di materiale anisotropo

possedendo due indici di rifrazione ortogonali fra loro saragrave in grado di

suddividere un fascio di luce polarizzata che lo attraversa in due nuove

componenti polarizzate oscillanti secondo la direzione degli suoi indici di

rifrazione

Il microscopio polarizzatore essenzialmente si compone di una sorgente

luminosa un filtro polarizzatore un tavolo porta campione (rotante) e un altro filtro

polarizzatore (detto analizzatore )

10 Anisotropo Si dice di un materiale che ha la capacitagrave di modificare lo stato di polarizzazione della luce che lo attraversa Chiamato anche birifrangente

40

Figura 38 Configurazione di un microscopio a luce polarizzata

Schematicamente possiamo riassumere cosigrave il percorso del raggio luminoso il filtro

polarizzatore seleziona una direzione di vibrazione per il campo E della sorgente

luminosa Il campione birifrangente ldquoscomponerdquo le direzioni di vibrazione di E in

ordinaria e straordinaria che dunque perdono la relazione di fase allrsquouscita del

campione possedendo una differenza di cammino ottico Δ119897 = Δ119899119889 con

Δ119899 = 119899119904 minus 119899119900 e d spessore del campione Quando il filtro analizzatore le

ricompone si nota una variazione dellrsquointensitagrave luminosa rispetto a quella iniziale

dovuta proprio a Δ119897

Posizionando dunque i due polarizzatori incrociati fra loro ( egrave questa infatti

una analisi ortoscopica e non ci sarebbe nessuna trasmissione di luce se non si

inserisse il materiale birifrangente) e facendo ruotare il campione attorno allrsquoasse

ottico del sistema lrsquointensitagrave dellrsquoimmagine vista varia periodicamente risultando nulla

quando le sue direzioni principali di vibrazione coincidono con quelle del

polarizzatore e dellrsquoanalizzatore (posizione di estinzione) mentre risulteragrave

massima nelle posizioni a 45deg (posizioni diagonali) Si possono cosigrave dedurre

importanti informazioni sullrsquoorganizzazione cristallina del campione in esame

Figura 39Cristallo birifrangente posto tra due polarzzatori incrociati

41

Nella prossima figura si egrave indicato con s e o i piani di oscillazione straordinari e

ordinari con P e A i piani del polarizzatore e dellrsquo analizzatore

Figura 40 Orientazione del cristallo birifrangente e relativa variazione dellintensitagrave trasmessa

Il campione egrave preparato in sezione sottile tramite taglio e abrasione fino a rendere

il campione subtrasparente (in genere 30μm di spessore) e consentire la trasmissione

della luce

Nel campo dei beni culturali questo strumento egrave ampiamente usato per analisi

petrografiche e mineralogiche di materiali lapidei naturali e artificiali In

particolare egrave possibile classificare le pietre naturali identificare le tipologie di

inerte e definire il rapporto inertelegante presente in malte intonaci e stucchi

noncheacute effettuare determinazioni sulle finiture cromatiche sul degrado e sulle

tecniche esecutive

Figura 41 Immagine al microscopio polarizzatore di un frammento di materiale lapideo riconosciuto come trachite dei Colli Euganei

42

Capitolo 3 - Le apparecchiature dellrsquoAteneo

disponibili nel campo dei beni culturali

In questo capitolo approfondiremo alcune tecniche analitiche descritte brevemente

nel capitolo 2 La scelta egrave ricaduta su alcune delle tecniche che allrsquo interno di questo

Ateneo vengono utilizzate anche per la ricerca nel campo dei beni culturali

31 I raggi X la tecnica XRF

311 La produzione di raggi X

Si definiscono convenzionalmente raggi X quella parte di radiazioni dello spettro

elettromagnetico con energia compresa tra 012 keV e 120 keV I raggi X sono il

risultato dellrsquointerazione in un tubo nel quale egrave stato realizzato un alto vuoto (

10minus6 minus 10minus7 Torr) tra materia lrsquoanodo (tipicamente come anodi vengono usati il

Tungsteno Molibdeno Rame Argentohelliphellip ) ed elettroni prodotti da un filamento

incandescente il catodo e accelerati da una opportuna differenza di potenziale con

conseguente perdita di energia da parte di questi ultimi

Figura 42Schema di principio di un generatore a raggi X[6]

I processi attraverso i quali lrsquoelettrone nellrsquourto con lrsquoanodo perde energia si

possono riassumere nei seguenti punti ([2]Castellano Martini amp Sibilia 2002)

I Lrsquoelettrone eccita lrsquoatomo ldquospostandordquo un elettrone esterno

(perdita di energia di qualche eV) Lrsquoatomo torna poi allo stato

fondamentale con emissione di radiazione nel visibile(quellrsquoorbitale

esterno si puograve chiamare ldquootticordquo)

II Lrsquoelettrone ionizza lrsquoatomo rimuovendo un elettrone esterno

(perdita di energia fino a centinaia di eV)

III Lrsquoelettrone collide con il nucleo atomico in questo caso lrsquoelettrone

orbita parzialmente intorno al nucleo e perde energia per

43

decelerazione Questrsquoultimo fenomeno egrave alla base della bremsstrahlug

parola tedesca che significa radiazione di frenamento

IV Lrsquoelettrone collide con un elettrone interno dellrsquoanodo(shell K L

Mhellip) con conseguente espulsione di questrsquoultimo(con una energia

cinetica Ec) Se WK(LM) indica lrsquoenergia di legame dellrsquoelettrone alla

shell KLMhellip lrsquoenergia richiesta per il processo egrave Ec+WK(LMhellip) Un

elettrone piugrave esterno va a sostituire quello espulso con emissione

di radiazione X la quale egrave caratteristica della sostanza colpita

La radiazione X egrave prodotta essenzialmente dai processi fisici riportati al punto III e

IV Esaminiamoli con maggior dettaglio

La ldquoradiazione biancardquo (breemstrahlung)

Una particolare attenzione merita la radiazione X prodotta dal fenomeno riportato

sopra al punto III Dunque accade che lrsquoelettrone decelera o in genere subisce una

variazione anche puramente direzionale dellrsquoaccelerazione da questa perdita di

energia scaturisce un fotone X che viene emesso a partire dalla regione dellrsquourto Il

processo di breemstrahlung egrave il piugrave importante almeno in termini di estensione dello

spettro che produce In esso lrsquoemissione di raggi X avviene con

continuitagrave(radiazione bianca) esistendo tuttavia una lunghezza drsquoonda limite

120582m al di sotto della quale non vi egrave emissione

Figura 43 Spettri continui di raggi X per alcuni valori della tensione applicata[6]

Il principio di conservazione dellrsquoenergia vieta infatti che vengano emessi fotoni con

energie maggiori di quella massima degli elettroni EM accelerati contro lrsquoanodo

data da

44

119864119872 = 119890119881 (31)

Essendo e la carica dellrsquoelettrone e V la differenza di potenziale tra il filamento

emettitore di elettroni e lrsquoanodo Questa lunghezza drsquoonda minima corrisponde ad

un processo di frenamento in cui lrsquoelettrone incidente perde tutta la sua energia in

un unico urto producendo un fotone con 120582m pari a

λm =ℎ119888

119890119881 (32)

Naturalmente questo implica che vi sia una frequenza massima ammissibile 120584M

data dallrsquoequazione

120584119872 =119864119872

ℎ (33)

Rispetto alla figura 2 una grafico che avesse in ascissa lrsquoenergia ( o la frequenza )

verrebbe ribaltato rispetto ad un asse verticale evidenziando una EM (o una 120584119872)

saragrave questa la visualizzazione piugrave frequente degli spettri X negli usi delle varie

procedure sperimentali

La radiazione caratteristica la fluorescenza dellrsquoatomo

Il processo brevemente descritto sopra al punto III egrave alla base della produzione

della radiazione X caratteristica Oltre allo spettro continuo sono presenti infatti

righe monocromatiche caratteristiche alcune delle quali particolarmente intense

Mentre lo spettro continuo egrave molto simile per tutte le sostanze con il detto limite

inferiore 120582119898 e un solo massimo di intensitagrave a circa 120582 =15120582119898 le righe

caratteristiche variano da sostanza a sostanza costituente lrsquoanodo Dunque

bombardando una sostanza con elettroni veloci alcuni atomi si ionizzano

espellendo un elettrone di una shell interna Supponiamo una mancanza di un

elettrone nella shell K in seguito a questo un elettrone di una shell piugrave alta L Mhellip

faragrave una transizione radiativa per riempire il livello libero Naturalmente questa

transizione determina un posto vuoto nel guscio L Mhellip ma questo verragrave occupato

successivamente da un elettrone ancora piugrave esterno nellrsquoatomo emettendo unrsquo altra

riga dello spettro caratteristico Le righe originate dal livello vuoto nella shell K

sono chiamate righe 119870120572 119870120573 119870120574helliphellipe corrispondono alle transizioni LrarrK MrarrK

NrarrK hellipLa transizione Kα da origine alla riga ad energia piugrave alta negli spettri X

Fu il fisico H Moseley che tra il 1913 e 1914 stabiligrave nei suoi primi esperimenti per le

linee 119870120572 che

La radice quadrata della frequenza delle linee 119922120630 egrave direttamente proporzionale

al ndegatomico Z

120584119870119894

2 = 119862119894(119885 minus 120590119870) 119894 = 120572 120573 120574 hellip (34)

Dove Ci egrave una costante indipende da Z e 120590119870 rende conto dello schermaggio

dellrsquoelettrone K rimasto

45

1 lt 120590119870 lt 2

La stessa regola egrave estendibile alle righe della serie L dovendo perograve sostituire una

costante 120590119871 di schermaggio maggiore

74 lt 120590119871 lt 94

Figura 44 Il diagramma di Moseley di 120642120784

su Z per le linee Kα[1]

La (44) fu subito generalizzata da Moseley considerando la formula di Bohr per i

livelli energetici di atomi ad un elettrone che si muovono perograve in un potenziale

colombiano di carica 119885 minus 120590

120584119898119899 = 119877 infin 119885 minus 120590 2 1

1198982 minus1

1198992 119898 lt 119899 (35)

dove m n sono i numeri quantici principali delle shell di arrivo e partenza

rispettivamente e R infin egrave la costante di Rydberg avendo usando lrsquoapprossimazione

di massa nucleare infinita

119877 infin =119898

4120587ℏ3

1198902

4120587ℇ0

2

(36)

In realtagrave non esiste una sola linea Kα Kβo Lα Lβhellip

Lrsquointerazione spin-orbita separa i livelli energetici delle shell (tranne la shell K)

Nella shell L gli elettroni con ℓ = 0 hanno lrsquoenergia di legame piugrave grande quelli

con ℓ = 1 e 119895 = 1 2 piugrave bassa e quelli con ℓ = 1 e 119895 = 3 2 ancora piugrave bassa

Questi tre livelli sono chiamati LI LII e LIII La separazione in energia egrave grande

abbastanza da poter essere agevolmente evidenziata negli spettri essendo

46

proporzionale a 119885 minus 120590119870 4come mostra la formula di struttura fine per

lrsquointerazione spin-orbita

ℓ 119904119890 119895 = ℓ + 1 2

Δ119864 =1198981198882 119885minus120590119870 120572 4

41198993ℓ ℓ+1 2 times (37)

minusℓ minus 1 119904119890 119895 = ℓ minus 1 2

Con

120572 =1198902

4120587휀0ℏ119888 (38)

costante di struttura fine

Potremo dunque osservare fra le altre le righe Kα1 e Kα2 che corrispondono alle

transizioni LIII rarrK e LII rarrK rispettivamente Il seguente schema mostra i due

gruppi (K e L) di transizioni principali

Figura 45Schema (non in scala) delle principali transizioni X permesse[1]

Le transizioni saranno regolate dalle regole di selezione Δℓ = plusmn1 Δj = 0 plusmn1

Per esempio le righe Kα1 e Kα2 del Tungsteno hanno

1205821198701205721 = 0214Å 1198641198701205721 = 579119896119890119881

1205821198701205722 = 0209Å 1198641198701205722 = 593119896119890119881

Ersquo molto utile per gli usi pratici in cui il materiale egrave coinvolto mostrare uno spettro

di un tubo a raggi X con anodo di Tungsteno

47

Figura 46Spettro dei raggi X prodotti da un tubo RX con anodo di Tungsteno a 80 kV[2]

Si notano oltre la radiazione continua di bremstrahlung e i due picchi Kα1 e Kα2 anche i due picchi Lα e Lβ che sono molto meno energetici di quelli K ma anche

molto piugrave probabili

312 La sezione drsquourto di assorbimento

Una volta che si ha a disposizione una sorgente di raggi X essi possono essere usati

per ionizzare lrsquoatomo attraverso lrsquoeffetto fotoelettrico Ovvero i raggi X stessi

possono essere usati a posto degli elettroni per produrre a loro volta radiazione X

dalla sostanza irraggiata I fotoni di adeguata energia dunque possono determinare

eccitazione o dare luogo alla rimozione di elettroni ove abbiano energie sufficienti a

vincere lrsquoenergia di legame della shell La sezione drsquourto 120590 di questo processo egrave

espressa in buona approssimazione dalla formula della sezione drsquourto per atomi

idrogenoidi

120590 =16 2120587

312057281198855

1198981198882

ℏ120596

7 2

11988602 (39)

1205720 = 0529177Å (raggio di Bohr)

anche se lrsquoapprossimazione di dipolo con la quale egrave stata ldquocostruitardquo egrave sempre

meno congrua allrsquoaumentare dellrsquoenergia dei fotoni La sezione drsquourto diminuisce

dolcemente allrsquoaumentare della frequenza de fotoni come ℏ120596 minus7 2 fino a che non

si raggiunge un energia sufficiente per espellere un elettrone dalle shell piugrave interne

A questo punto la sezione drsquourto ha un brusco aumento siamo in presenza del

cosiddetto ldquoabsorption edgesrdquo (soglie di assorbimento) Simili picchi si

incontrano ogni qual volta si raggiungono energie sufficienti a strappare elettroni in

shell via via piugrave profonde

48

Figura 47Andamento del coefficiente di assorbimento di massa del piombo in funzione di 120640 e E

La figura 6 mostra il coefficiente di assorbimento di massa che ha lrsquoandamento del

tutto analogo a 120590 Dunque la scelta di opportuni valori della tensione del tubo a

raggi X determina le energie del fascio dei fotoni prodotti incidenti su un materiale

e quindi la possibilitagrave che si verifichino i processi di assorbimento in esame Queste

considerazioni fanno parte delle attivitagrave preparatorie e delle impostazioni

preliminari allrsquoanalisi ED-XRF

313 Il sistema XRF in uso nel dipartimento di Fisica di

Camerino

Nel laboratorio XAS (X-ray Absorption Spectroscopy) del dipartimento di fisica

dellrsquouniversitagrave di Camerino opera un apparato per analisi ED-XRF il cui nucleo egrave

il sistema rivelatore (XR-100CR) amplificatore e alimentatore (PC2CR)

convertitore analogico-digitale+scheda multicanale(MCA 8000A) prodotto

dalla AMPTEK INC [5]

49

Figura 48Schema dei collegamenti dellapparato rivelatore-analizzatore[5]

Alcune caratteristiche del rivelatoreXR-100CR

Tipo di sensore Si-PIN(Fotodiodo di silicio a tre strati drogati P e N

separati da uno stato ad alta resistivitagrave quasi Intrinseco)

Dimensioni del sensore 24mmtimes28mm(7mm2)

Spessore del Silicio 300μm

Risoluzione in energia FWHM11 220eV

(misurata sulla riga a 59 keV del 55Fe)

Finestra del rivelatore Berillio spessore 25μm

La risoluzione in energia egrave il grado di precisione del picco delle righe rivelate piugrave ha un valore basso e piugrave la riga saragrave stretta e dunque piugrave discriminata in energia dalle altre

Le curve di efficienza e di trasmissione

Ersquo interessantissimo analizzare il comportamento dei componenti principali del

rivelatore cioegrave il sensore vero e proprio Si-PIN e la finestra di Berillio al variare

dellrsquoenergia dei fotoni In generale infatti il comportamento di un sensore o di un

materiale a basso assorbimento di raggi X varia a seconda dellrsquoenergia delle

radiazioni elettromagnetiche con cui interagiscono dando luogo a fenomeni di

filtraggio

11 FWHM Full Width Half Maximum egrave la larghezza della riga a metagrave della sua altezza Piugrave questo parametro egrave piccolo migliore saragrave la risoluzione

50

Figura 49Trasmissione di raggi X attraverso la finestra di Berillio[5]

Ersquo necessario isolare sotto vuoto il sensore dato che lo si fa lavorare a bassa

temperatura (ndash30 ndash40 degC) Si sceglie il Berillio come finestra dato che egrave il materiale

che minimizza lrsquoassorbimento di raggi X Come si vede sopra 6keV lrsquoefficacia del

conteggio si avvicina al 100

Vediamo ora la curva di trasmissione (percentuale dei fotoni che interagiscono

fotoelettricamente sul totale) del sensore SiPIN

Figura 50Efficienza del rivelamento del sensore di Si [5]

Il grafico seguente tenendo conto di entrambi gli andamenti di cui sopra mostra

lrsquoefficienza intrinseca di rivelazione a ldquopiena energiardquo cioegrave ldquola probabilitagrave che

un fotone X entrato nel sensore depositi tutta la sua energia per effetto

fotoelettricordquo

Curva del

rivelatore del

laboratorio di

Camerino

51

Figura 51Efficienza intrinseca () di rivelazione a piena energia[5]

In sostanza la finestra di Berillio e il sensore Si-PIN consentono la rivelazione di

elementi la cui energia di emissione caratteristica sia compresa tra 1-2keV e 50-

60keV circa a basse energie lrsquoimpedimento egrave la finestra di Berillio a quelle alte egrave il

rivelatore (scritte in inglese ai bordi del grafico) Nella figura sopra sono mostrati i

riferimenti delle linee Kα di diversi elementi mancano tutti gli altri tipi di righe che

ovviamente consentono di individuare atomi diversi da quelli menzionati dal

grafico o che il grafico mette in una zona di scarsissima efficienza Risulta chiaro

allora che lrsquoassorbimento della finestra di Berillio alle basse energie unitamente alla

bassa ldquoresa di fluorescenzardquo degli elementi leggeri fa si che la tecnica XRF non trovi

applicazione per elementi a basso numero atomico (Zle10)

52

32 I raggi ultravioletti Lrsquoosservazione in

fluorescenza UV

In generale la fluorescenza egrave la proprietagrave di alcune sostanze solide liquide e

aeriformi per la quale allorchegrave sono colpite da una radiazione riemettono quasi

istantaneamente (ritardo di 10minus8s) altre radiazioni la cui lunghezza drsquoonda

dipende da quella della radiazione eccitante e dalla natura della sostanza Ersquo

sinonimo di luminescenza

Ci occuperemo in questa parte il fenomeno della fluorescenza indotta da raggi

UV approfondendone la genesi fisica

321 Il fenomeno della fluorescenza UV nelle molecole

Lo stato energetico di una molecola egrave descritto da tre parametri quantici il grado di

eccitazione elettronico il grado di eccitazione vibrazionale e il grado di eccitazione

rotazionale Quello energeticamente piugrave importante egrave quello elettronico (poi quello

vibrazionale) e una molecola puograve o meno coinvolgerlo nelle transizioni da uno

stato energetico allrsquoaltro Ci possono essere cioegrave transizioni puramente rotazionali

transizioni roto-vibrazionali (in cui cambia lo stato vibrazionale) e infine

transizioni tra stati elettronici diversi

La fluorescenza UV egrave un fenomeno di questo tipo in cui la molecola assorbe

radiazione ultravioletta questo provoca una eccitazione elettronica e il processo di diseccitazione avviene in maniera tale che la radiazione emessa egrave di

minore energia ricadendo nel visibile Ersquo utile ora illustrare una proprietagrave che le molecole hanno e che chiarisce meglio il

fenomeno fisico il principio di Franck-Condon

Questo principio afferma che il processo con cui gli elettroni passano da uno

stato energetico allrsquoaltro egrave talmente rapido rispetto al moto dei nuclei che

possiamo considerare questi ultimi (e quindi la loro distanza relativa che saragrave

indicata con R) come fermi nelle eccitazioni-diseccitazioni elettroniche

La conseguenza pratica di questo principio egrave che nei grafici in cui si evidenziano

questi processi la freccia che va da uno stato quantico allrsquoaltro possiamo

disegnarla verticale

Dunque il processo della fluorescenza UV si sviluppa cosigrave dapprima

rispettando il principio di Franck-Condon una transizione di assorbimento fa

passare la molecola da uno stato elettronico ad uno stato vibrazionale di un altro

stato elettronico di energia superiore A questo punto la molecola puograve perdere

energia vibrazionale interagendo con molecole vicine (decadimento termico) e

raggiungere lo stato vibrazionale piugrave basso 119959prime = 120782 dello stato elettronico

53

eccitato Come risultato la radiazione emessa durante la diseccitazione finale

ha una frequenza piugrave bassa e ricadragrave nel visibile

Figura 52 Fenomeno della fluorescenza[1]

33 La radiazione infrarossa La riflettografia IR

Lrsquointerazione energia-materia di strati pittorici con la radiazione del vicino infrarosso cioegrave la banda dello spettro che va dallrsquoestremo visibile rosso fino a una

lunghezza drsquoonda di circa 3μm puograve dar luogo a fenomeni ottici ben diversi da quelli

osservabili in luce visibile

Figura 53Lo spettro della radiazione infrarossa

54

Lrsquoassorbimento la diffusione interna (scattering) e la riflettanza12 possono

assumere valori molto diversi con una conseguente dello strato pittorico a vista

In generale ad un aumento della lunghezza drsquoonda(fino a 120582 cong 22120583119898 )

corrisponde una diminuzione del fenomeno di scattering cioegrave una diminuzione del

potere coprente e quindi un aumento della trasparenza dello strato pittorico

331 Lrsquointerazione della radiazione infrarossa con i mezzi

torbidi

Parliamo di mezzo torbido quando piccole ( 10minus3 divide 1 μm) particelle sono

disperse in una matrice (il mezzo che ldquoospitardquo le particelle) trasparente e omogenea

che puograve essere gassosa liquida o solida Esempi di questo tipo di sistemi sono la

nebbia il fumo le pitture i colloidi liquidi e le soluzioni solide(come i vetri

colorati)

Il comportamento della radiazione infrarossa con questi sistemi egrave

intrinsecamente lo stesso di quello della luce visibile Esso egrave governato da

interazioni come la riflessione la rifrazione la dispersione la diffusione e nel caso di

specifiche sostanze colorate assorbimento (di determinate lunghezze drsquoonda)

La diffusione e lrsquoassorbimento sono fattori determinanti per la

trasmittanza13 di questi sistemi Per esempio il potere coprente di uno strato di

pittura bianca (non considerando lo spessore) egrave dovuto essenzialmente alla

diffusione mentre in uno strato di pittura blu di Prussia14 il fattore dominante egrave

lrsquoassorbimento specifico

La diffusione puograve essere descritta quantitativamente dagli specifici

coefficienti di diffusione delle particelle disperse attraverso la teoria di Kubelka-Munk

Questi coefficienti dipendono dalla lunghezza drsquoonda della radiazione incidente

dalla geometria delle particelle (forma e diametro) e dalla differenza degli indici di

rifrazione del pigmento(particelle) e mezzo(matrice)

In generale per uno strato di pittura bianca (volendo focalizzare il discorso

solo sulla diffusione) possiamo dire che diventa piugrave trasparente

al crescere della lunghezza drsquoonda della radiazione incidente

al diminuire dello spessore dello strato

al diminuire del numero di particelle nello strato(concentrazione

pigmentovolume)

al diminuire della differenza degli indici di rifrazione tra pigmento e

mezzo(legante)

Concludiamo questo paragrafo col dire che nella maggior parte dei casi il massimo

della trasmittanza di un pigmento egrave nel vicino infrarosso tra 18μm e 22μm

12 Riflettanza Il rapporto tra la radiazione retro diffusa e quella inviata 13Trasmittanza Per una superficie investita da una radiazione acustica o ottica il rapporto tra lrsquointensitagrave della radiazione trasmessa entro il corpo e lrsquointensitagrave della radiazione incidente 14blu di Prussia Ferrocianuro ferrico Fe4[Fe(CN)6]3 scoperto casualmente a Berlino nel 1704 Anche chiamato blu di Berlino

55

superando poi questa soglia per le matrici (di origine organica) comincia a

diventare prevalente lrsquoassorbimento della radiazione facendo diventare lo strato

pittorico meno trasparente e il contrasto15 diminuisce

332 Una trattazione matematica del fenomeno

In riflettografia infrarossa si fa spesso riferimento ad una trattazione matematica[2]

(dovuta a Kubelka e Munk) che pur semplificando molto la situazione rispetto alla

realtagrave ha il pregio di essere intuitiva e di identificare la grandezze fondamentali in

gioco Essa ci porteragrave ad esprimere matematicamente la riflettanza di uno strato

pittorico solamente in funzione di coefficienti caratteristici dello strato stesso e

non piugrave in funzione della profonditagrave di penetrazione nello strato pittorico

Nellrsquoambito di questa teoria un dipinto egrave schematicamente descritto come uno

strato di colore (si pensa al colore come un pigmento disperso in un leganteil mezzo)

che ricopre una preparazione di fondo (costituita quasi sempre da una mescola di

gesso e colla animale o da biacca16 ) e sul quale egrave stato tracciato il disegno preparatorio

(fatto con carboncino grafite o punta metallica )

Le proprietagrave ottiche delle parti in questione e del sistema vengono considerate

in questo modo

Il legante viene considerato perfettamente trasparente

Il pigmento egrave considerato in grado di diffondere la radiazione che incide

normalmente

Si considera solo la diffusione che allrsquointerno dello strato si propaga ortogonalmente

ad esso in avanti o allrsquoindietro

La riflessione speculare non viene considerata

La lunghezza drsquoonda della radiazione egrave molto maggiore del diametro medio dei granuli di

pigmento

La radiazione proveniente dalla sorgente IR giunge sulla superficie del dipinto e

penetra in parte al di sotto di essa

Supponiamo che la radiazione non assorbita si propaghi lungo lrsquoasse x e

parte di essa venga diffusa ma solo nella direzione opposta si considera cioegrave

solo la retrodiffusione

Con 119868 119909 si indica il flusso di radiazione proveniente dalla sorgente

Con 119869 119909 si indica il flusso di radiazione retrodiffusa verso il rivelatore

Sia K il coefficiente di assorbimento della radiazione nello strato

Sia S il coefficiente di diffusione della radiazione nello strato

Accade che attraversando lo spessore 119889119909 lrsquointensitagrave 119868 119909 varia a causa

dellrsquoassorbimento della diffusione si considereragrave dunque per 119868 119909 anche il

contributo di 119869 119909 Un ragionamento analogo vale anche per il flusso 119869 119909

15 Contrasto In rifletto grafia per lrsquoindividuazione di linee scure su fondo bianco egrave definito come il rapporto tra la riflettenza della sostanza scura e la riflettanza del fondo bianco 16 Biacca Anche detta ldquobianco di piombordquo egrave un carbonato basico del piombo2PbCO3ndashPb(OH)2

56

In formule

119889119868 119909 = 119870 + 119878 119868 119909 119889119909 minus 119878 119869 119909 119889119909

(316)

119889 119869 119909 = minus(119870 + 119878)119869 119909 119889119909 + 119878 119868 119909 119889119909

Le equazioni cosigrave ricavate costituiscono il sistema di Kubelka-Munk in forma

differenziale

Figura 54Propagazione della radiazione diretta e retrodiffusa secondo lo schema di Kubelka-Munk

In riflettografia si definisce in linea di principio per ogni livello di profonditagrave della

superficie pittorica la riflettanza 119877 119909 come

119877 119909 =119869 119909

119868 119909 (317)

Derivando rispetto a x la (316) e sostituendo nel risultato ottenuto le (315) si ha

per 119877 119909 lrsquoequazione differenziale

119889119877 119909

119889119909= 1198781198772 119909 minus 2(119870 + 119878)119877 119909 + 119878 (318)

Ponendo 119883 = 119909 minus 1199090 1198770 = 119877 1199090 119886 =119870+119878

119878 119887 = 1198862 minus 1 si ha la soluzione

cercata per la riflettanza

119877(119883) =1+ 1198770 119887 coth 119887119878119883 minus119886

119886+119887 coth 119887119878119883 minus1198770 (319)

57

Mettiamoci ora nelle condizione di sapere come diventa 119877(119883) se si ha a che fare con

grandi spessori basta calcolarne il limite per 119883 rarr infin sapendo che coth 119909 =119890119909+119890minus119909

119890119909minus119890minus119909 si ha

119877infin = lim119883rarrinfin 119877(119883) =1+1198770(119887minus119886)

119886+119887minus1198770=

119870

119878+ 1 minus

119870

119878

2

+ 2119870

119878 (320)

Si vede chiaramente cosigrave che 119877infin dipende solamente dal rapporto 119870 119878 che egrave proprio

di ogni pigmento

Lrsquoandamento di 119877infin egrave quello visualizzato qui sotto

Figura 55 Andamento di 119929infin in funzione di KS

Naturalmente fare il limite per 119883 rarr infin ha solamente un senso matematico Nella

realtagrave si puograve misurare la riflettanza dei pigmenti con uno spettrofotometro e si

riscontra che giagrave con spessori di qualche millimetro crsquoegrave una buonissima

corrispondenza con lrsquoandamento di 119877infin

Dunque la trattazione di Kubelka-Munk che afferma con la (320) che per

119883 rarr infin la riflettanza non dipende piugrave dallo spessore dello strato ha un effettivo

riscontro con la realtagrave dove nella maggior parte dei casi si opera su spessori di 12

mm

Dalla (320) con pochi passaggi matematici ci si ricava 119870 119878 in funzione di 119877infin 119870

119878=

119877infin minus1 2

2119877infin (321)

Possiamo ora introdurre una nuova grandezza fondamentale in riflettografia il

contrasto

119862 =119877119887 119909

119877119908 119909 (322)

dove 119877119887 119909 e 119877119908 119909 sono rispettivamente la riflettanza di una linea ldquonerardquo del

disegno preparatorio e quella della superficie ldquobiancardquo del fondo e x rappresenta lo

spessore di pigmento soprastante Da come egrave definito ci si auspica sempre che C

abbia un valore prossimo a 0

Dal contrasto in linea di principio puograve essere ricavato lo spessore di

oscuramento 119883119889 = 119909119889 minus 1199090 definito come il minimo spessore di un dato pigmento in

grado di rendere completamente invisibile a una determinata strumentazione il disegno

58

preparatorio sottostante Esso puograve essere interpretato anche come un indice della

qualitagrave di un apparato per riflettografia

Vediamo ora come sia possibile ricavarsi Xd

Sia Cl il contrasto limite ossia il minimo contrasto rilevabile da un determinato

sensore dalla definizione di C Cl =119877119887 119883119889

119877119908 119883119889

Tenendo presente la (319) ponendo in essa 119910 = 119887 coth(119887119878119883119889) e sostituendo in Cl

si ottiene

1199102 ClR0w minus R0b + 119910 1 minus Cl R0bR0w minus 1 +

+Cl(a minus R0b)(1 minus aR0w ) + (a minus R0w )(aR0b minus 1) = 0 (323)

che egrave unrsquoequazione di secondo grado in y

Dunque conoscendo la riflettanza del fondo R0w la riflettanza del materiale usato per

il disegno preparatorio R0b la 119877infin del colore che ricopre il fondo e il suo coefficiente di diffusione

si puograve ricavare la y da cui trovare poi Xd con la formula

119883119889 =coth minus1 119910 119887

119887119878 (324)

333 La fotocamera CCD CHROMA C3 1600E

La facoltagrave di scienze dellrsquouniversitagrave di Camerino ha a disposizione per le

acquisizioni di immagini nel campo dei beni culturali una fotocamera digitale [10]

con sensore a stato solido CCD (Carge Coupled Device) CHROMA C3 1600E

prodotta dalla DTA

Figura 56 Fotocamera digitale CCD CHROMA C3 1600E

Cuore di questa apparecchiatura egrave il sensore per immagini CCD KAF1602(E)

prodotto dalla Kodak[9]

Figura 57Sensore per immagini CCD Kodak KAF-1602(E)

59

Alcune caratteristiche del CCD

Numero di pixel 1536(H)x1024(V)

(Circa 16MPixel di definizione)

Dimensioni del pixel 9x9 μm2

Dimensioni sensore 138x92 mm2

(corrisponde ad un rapporto 32)

FWC 105elettr

(Full Well Capacity Parametro indicante il massimo numero di elettroni

immagazzinabili in ogni pixel Ersquo da questa caratteristica che dipende sia

lrsquointensitagrave del segnale che del rumore Ersquo comunque auspicabile avere un

FWC piugrave alto possibile anche ge500000 cosigrave da poter lavorare anche su

immagini in cui ci sono zone illuminate diversamente evitando che su

quelle illuminate fortemente si crei sovraesposizione)

DC (misurata a 25degC) 20 elettr(pixel∙secondo)

(Dark Current Ersquo il numero di elettroni generato termicamente in ogni

pixel anche se non egrave esposto a radiazione ldquohellipcorrente di buiohelliprdquo Puograve essere

sottratta via software e bisogna tenerne conto soprattutto nelle acquisizioni

a lunga esposizione Con il raffreddamento termoelettrico di tipo Peltier17

puograve essere ridotta di molto)

Figura 58 Andamento della Dark Current a seconda della temperatura del CCD

QE 40 50 60

(Quantum Efficiency Misurata a tre diverse lunghezze drsquoonda 450nm

550nm 650nm Ersquo uno dei parametri piugrave importanti per valutare la qualitagrave di

un sensore Definito come il numero di elettroni di segnale creati per ogni

fotone incidente)

17 Peltier Jean Charles Athanase Fisico francese (Ham[Somme]1785-Parigi1845) Nel 1834 sccoprigrave lrsquoeffetto termoelettrico che da lui prese il nome

60

DR 74dB

(Dinamic Range Dipende dal rapporto tra la quantitagrave massima di elettroni

utilizzabili e il noise floor 119899119890~ cioegrave massimo numero di elettroni del rumore

di fondo per pixel Piugrave precisamente 119863119877 = 20 log10 119865119882119862 119899119890~ con

119899119890~ =15 elettroni)

La risposta spettrale del sensore quella che prima si egrave solo accennata in maniera

frazionata come QE egrave senza dubbio il parametro fondamentale In riflettografia

infrarossa per esempio si auspica che questo parametro sia alto attorno a 1ndash2 μm

Figura 59 Risposta spettrale QE del sensore KAF-1602 (E)

I filtri a disposizione

Ci sono 7 filtri a disposizione [10] per i vari tipi di acquisizioni di immagini

Tre filtri passa banda nel visibile RGB

Figura 60 Curve di trasmittanza dei tre filtri RGB

In realtagrave la curva di trasmissione dei filtri Blu e Verde aumenta nella regione

dellrsquoinfrarosso per questo motivo si egrave dotati di un filtro IR-Cut (taglia infrarosso)

da porre di fronte allrsquoobbiettivo

Filtro passa banda nellrsquoinfrarosso

Presenta due ldquopicchirdquo attorno a 500nm pari a circa 1-2 di trasmittanza

61

Figura 61 Curve di trasmittanza nel visibile e nel vicino infrarosso del filtro passa banda IR

Filtro passa banda nellrsquoultravioletto

Centrato sui 340 nm e con una ampiezza di banda al 50 della sua trasmittanza

massima FWHM pari a 85 nm

Filtro passa alto nellrsquoinfrarosso

Ha la lunghezza drsquoonda di cut-off (50 della sua trasmittanza max tmax) a 780 nm

A 680nm si ha 001 tmax a 850 nm si ha 95 tmax a 900 si ha 99 tmax

Figura 62 Ricostruzione dai dati dello spettro in trasmittanza dei due filtri passa banda UV e passa alto IR (Il tmax egrave arbitrario e sono stati posti uguali per praticitagrave di descrizione)

Filtro taglia Infrarossi

E lrsquounico filtro che egrave posto fuori dalla fotocamera essendo montato sullrsquoobbiettivo e

ha un diametro di 50mm (gli altri 25mm)

A parte dunque lrsquoultimo filtro IR-cut gli altri sono posizionati su una ruota

porta filtri posta allrsquointerno del corpo macchina e azionabile via software

62

Figura 63 Immagine indicativa di una ruota porta filtri per fotocamere CHROMA

Con questa apparecchiatura egrave possibile effettuare oltre la riflettografia infrarossa

anche lrsquoesame in tricromia in falso colore usando il filtri passa banda IR verde e

rosso

34 La tecnica FT-IR

Con lrsquoacronimo FT-IR che sta per Fourier Transform-Infra Red (spectroscopy) si

indica quella tecnica che permette il riconoscimento delle sostanze che

compongono un campione attraverso un esame spettroscopico eseguito in luce

infrarossa In questo caso perograve il risultato finale che consiste in un spettro di

assorbimento della radiazione nel dominio delle frequenze (cioegrave dove sullrsquoascissa

del grafico ci sono le frequenze) saragrave frutto di una trasformata di Fourier di un

altro grafico chiamato interferogramma nel dominio dei tempi

341 Eccitazioni vibrazionali delle molecole

Come mai egrave proprio la radiazione infrarossa la piugrave adatta a stimolare transizioni di

tipo vibrazionale nei nuclei di una molecola

Si puograve rispondere a questa domanda anche con delle considerazioni legate alla fisica

classica se consideriamo che gli elettroni sono legati alla molecola con una forza F con la stessa

forza i nuclei saranno legati tra loro a formare la molecola Approssimando questa forza a

una di tipo armonico (massa-molla) possiamo dire che la pulsazione del moto

elettronico egrave 120596119890 = 119896 119898 mentre la pulsazione del moto nucleare egrave 120596119873 = 119896 119872

con m massa dellrsquoelettrone M massa del nucleo e k costante elastica della F

Il rapporto tra lrsquo energia vibrazionale e quella elettronica saragrave allora dato da

119864119907

119864119890=

ℏ120596119873

ℏ120596119890cong

119898

119872 (322)

Essendo 119898

119872 compreso nel range 10minus3 divide 10minus5 possiamo affermare che le energie di

eccitazione vibrazionali sono qualche centinaio di volte piugrave piccole di quelle

63

elettroniche Essendo questrsquoultime dellrsquoordine di qualche eV lo spettro di

assorbimento-emissione vibrazionale cadragrave nel vicino e medio infrarosso

Figura 64 Collocazione spettrale delle vibrazioni molecolari

Si possono esprimere le frequenze 120642 in cm-1 (omettendo di moltiplicare per c

velocitagrave della luce) dato che se 119888 = 120582120584 allora 120584 = 119888120582

Si egrave giagrave parlato nel paragrafo 2 di questo capitolo dei livelli energetici

vibrazionali

Figura 65Schema energetico di una molecola biatomica e livelli vibrazionali[12]

Le transizioni di cui ci occupiamo qui naturalmente non coinvolgono livelli

elettronici ma solo passaggi da uno stato roto-vibrazionale ad una altro Infatti

oltre alle energie elettroniche e vibrazionali esistono pure le energie rotazionali che

sono dellrsquoordine 10minus3 divide 10minus5 volte piugrave piccole di quelle elettroniche e 10minus3 2 divide

10minus5 2 volte piugrave piccole di quelle vibrazionali cioegrave circa 10minus3eV

Per comprendere meglio quello che succede consideriamo le molecole

biatomiche per queste se sono nello stato Λ = 0(Λ numero quantico del momento

angolare elettronico lungo lrsquoasse molecolare senza spin) vale la regola di selezione

Δ119869 = plusmn1 dove J egrave il numero quantico rotazionale collegato con il momento

angolare totale lungo lrsquoasse molecolare

Le transizioni permesse passando da 119907 = 0 a 119907 = 1sono riportate nello schema qui

sotto

64

Figura 66Livelli energetici di una molecola biatomica e transizioni permesse da v=0 a v=1[1]

Con R si indicano tutte le transizioni con Δ119869 = +1 con P quelle con Δ119869 = minus1

chiamate poi branche R e P e il numero tra parentesi egrave il J iniziale

A titolo di esempio riportiamo lo spettro di assorbimento della molecola HCl

Figura 67Spettro di assorbimento di HCl [1]

Da notare la mancanza del gap centrale data la proibizione di Δ119869 = 0

Tutti gli esami spettroscopici in assorbimento avranno questo aspetto

342 I modi di vibrazione e i gruppi funzionali I

fingerprint

Le molecole possono presentare diversi modi di vibrazione ciascuno responsabile

di un particolare assorbimento in una determinata regione dello spettro

Si distinguono vibrazioni ldquostetchingrdquo o di valenza (variazione della distanza di

legame)

Figura 68 Esempio di modi di vibrazione di valenza[12]

e vibrazioni ldquobendingrdquo o di deformazione (variazione dellrsquoangolo di legame)

65

Figura 69Esempio di modi di vibrazione di deformazione[12]

Come si vede dalle immagini possiamo pensare la vibrazione dellrsquointera molecola come

combinazione di vibrazioni di ogni coppia di atomi o comunque di ogni sua singola parte piugrave

semplice In chimica questi ldquopezzi di molecolardquo sono detti gruppi funzionali cioegrave

gruppi di atomi che mostrano particolari e costanti proprietagrave chimico fisiche Saragrave grazie alla

peculiaritagrave della lunghezza drsquoonda assorbita da queste parti che si potragrave riconoscere

la molecola presente nel campione

Solitamente 120642119959119938119949 gt 120642119941119942119943 dunque troveremo i gap di assorbimento delle

vibrazioni di valenza nella parte sinistra dello spettro (4000-1500 cm-1) dove ci

sono i valori dei numeri drsquoonda piugrave alti zona dei gruppi funzionali mentre la zona

dello spettro a minore energia egrave occupata dalle vibrazioni di deformazione da quelle di valenza a

piugrave bassa energia e da quelle di combinazione(i due tipi insieme) saragrave soprattutto questa

combinazione di tipi di eccitazioni vibrazionali nella parte destra dello spettro

(1500-700 cm-1) che costituiragrave lrsquoimpronta digitale the fingerprint della molecola

Molecole diverse ma con lo stesso tipo di gruppi funzionali (per quelle organiche)

saranno riconosciute grazie a questa zona

Figura 70 Spettrogrammi IR di due CHETONI simili ciclo-esanone(sopra)e ciclo-pentone(sotto)

riconoscibili dalle diversitagrave nella zona fingerprint[12]

66

343 Lrsquouso dellrsquointerferometria La FT-IR

Le misure di tipo spettroscopico nellrsquoinfrarosso (considerando solo le tecniche a

doppio raggio che permettono il confronto tra il raggio di riferimento e quello del

campione fornendo cosigrave lo spettrogramma della trasmittanza ) si possono fare

essenzialmente in due modi in modo dispersivo con la selezione continua di lunghezza

drsquoonda o con il metodo interferometrico

Per gli spettrometri di tipo dispersivo egrave difficile conciliare risoluzione spettrale ed

efficienza di misurazione questi sistemi si basano infatti su reticoli a riflessione mossi

molto lentamente da meccaniche di precisione per selezionare lunghezza drsquoonda

dopo lunghezza drsquoonda e generare cosigrave uno spettro infrarosso continuo

Figura 71 Schema di funzionamento di uno spettrometro a dispersione[7]

In sintesi questo tipo di spettrometri funzionano cosigrave si formano due raggi uno dei

quali passando per il campione contiene le informazioni cercate lrsquoaltro fa da

riferimento Il chopper consente alternativamente lrsquoarrivo dellrsquouno o dellrsquoaltro sul

reticolo che monocromatizza il segnale letto successivamente dal sensore Saragrave il

software che una volta acquisiti i segnali ne faragrave il rapporto egrave saragrave in grado di creare

lo spettrogramma

Chiaramente il reticolo lavorando in condizioni di alta risoluzione selezioneragrave

una banda di frequenze molto stretta lrsquointensitagrave del segnale saragrave minore

causando cosigrave un deterioramento del rapporto segnale-rumore Un grande miglioramento delle condizioni di lavoro e della qualitagrave dei risultati

nella spettroscopia IR egrave avvenuto quando grazie ai moderni calcolatori si egrave riusciti

a convertire un interferogramma in uno spettrogramma usando gli algoritmi

della trasformata di Fourier

Lrsquointerferogramma

Definiamolo prima nel caso di una singola frequenza

Ersquo chiamato interferogramma il segnale complessivo in funzione del tempo di due

onde alla stessa intensitagrave e lunghezza drsquoonda che interferiscono quando su una

67

delle due si crea un continuo sfasamento rispetto allrsquoaltra per esempio grazie ad

uno specchio mobile che ne allunga o ne accorcia il cammino ottico

Figura 72 Schema di principio di un spettrografo con spettro e interferogramma nel caso di una singola

frequenza[8]

Nella figura sopra per questioni di chiarezza lrsquointerferogramma egrave nel dominio delle

distanze (proporzionalitagrave diretta tra tempo e spazio percorso dallo specchio

mobile) B(120584) e I(120575) intensitagrave luminosa rispettivamente dalla sorgente e sul

rivelatore ( 120584 numero drsquoonda e 120575 spostamento dello specchio) Per I(120575) vale la

seguente formula

119868(120575) = 119861(120584) cos 2120587120575

120582 (323)

che poi inserendo per ragioni di comoditagrave matematica il numero drsquoonda 120584 = 1 120582

diventa

119868(120575) = 119861(120584) cos 2120587120584120575 (324)

Nel caso di due frequenze la situazione cambia in questo modo

Figura 73Spettri e interferogrammi di due frequenze diverse separate e poi sovrapposte[8]

Ogni frequenza compare nellrsquointerferogramma come una funzione coseno

Considerando allora una sorgente continua nellrsquoinfrarosso matematicamente

faremo un integrale per trovare lrsquoandamento di 119868(120575) cioegrave

119868(120575) = 119861(120584)infin

0cos 2120587120584120575 119889120584 (325)

Un tipico interferogramma di una sorgente incandescente per infrarosso egrave il

seguente

68

Figura 74 Inteferogramma di una tipica sorgente incandescente[8]

Notare come quando 120575 = 0 essendo tutte le funzioni coseno delle frequenze

presenti in fase 119868(120575) ha un grande picco il centerburst questa egrave una caratteristica di

tutti gli interferogrammi Allontanandosi da questa posizione la moltitudine delle

funzioni coseno cominciano a rinforzarsi o annullarsi vicendevolmente causando

una rapida diminuzione dellrsquointensitagrave in una serie di oscillazioni

La trasformata di Fourier

Lrsquointerferogramma egrave descritto matematicamente dallrsquoequazione (325) e saragrave

proprio il suo andamento intensitagrave su tempo ad essere fisicamente misurato

dal sensore dello spettrografo Comunque in spettroscopia si egrave interessati allo

spettro cioegrave a conoscere lrsquointensitagrave in funzione del numero drsquoonda Ma

conoscendo la forma matematica dellrsquointerferogramma 119816(120517) come funzione di

120517 egrave possibile calcolare il corrispondente spettro usando una tecnica

matematica conosciuta come Trasformata di Fourier Il suo uso porta alla

conoscenza dello spettro attraversolrsquointegrale

119861(120584) = 119868(120575) cos 2120587120584120575 119889120575+infin

minusinfin (326)

Ecco dunque come si agisce con la tecnica FT-IR quando si vuole ottenere lo

spettrogramma di un campione viene fatta una prima acquisizione dello

spettrogramma della sorgente chiamato anche spettrogramma di fondo(in questo

si noteranno anche gli eventuali assorbimenti dei gas presenti lungo il cammino

ottico del raggio) ed in seguito del campione Il computer penseragrave ad eseguire il loro

rapporto fornendo lo spettro in trasmittanza

69

Figura 75 Schema a blocchi della generazione di uno spettro con la tecnica FT-IR[8]

Di seguito egrave riportata la figura schematica di uno spettrometro per analisi FT-IR

Figura 76 Schema di funzionamento di uno spettrometro FT-IR[7]

I 3 vantaggi della tecnica FT-IR

Si associano a questa tecnica tre vantaggi o miglioramenti rispetto alla

spettroscopia dispersiva

Vantaggio Jaquinot o di banda passante lrsquoenergia in arrivo al rivelatore egrave

maggiore di conseguenza anche il rapporto segnaledisturbo egrave piugrave elevato

Vantaggio Felgett o di multiplex lrsquoacquisizione dei dati egrave molto piugrave rapida

(pochi secondi) Questo consente di effettuare in rapida sequenza una serie

di spettri(10-20) e di presentare alla fine la loro media diminuendo cosigrave

lrsquoerrore

Vantaggio di Connes una calibrazione delle frequenze molto stabile ed

accurata (001-01 cm-1) grazie ad un laser interno che agisce da riferimento

per ogni scansione

70

Conclusioni

In questa dissertazione si egrave voluto discutere il contributo della Fisica nel campo

delle indagini analitiche e diagnostiche nel settore dei beni culturali attraverso una

panoramica delle varie tecniche di diagnosi e recupero di unrsquoopera drsquoarte con una

particolare attenzione alla strumentazione e quindi alle tecniche che sono di fatto

operanti con successo nellrsquoambito del nostro Ateneo

Queste metodologie delle quali molte e importanti di carattere non invasivo

sono di fondamentale importanza qualora si desideri eseguire una diagnosi su

unrsquoopera per la quale lo scopo primario di intervento egrave la sua conservazione nel

tempo Se dunque nel corso di una indagine di un bene culturale si richieda la

assoluta non invasivitagrave la fisica mette a disposizione tutte le sue conoscenze nel

campo delle interazioni radiazioni-materia o particelle-materia assicurando

insieme alla salvaguardia del manufatto le risposte cercate

Anche se un bene culturale come tutte le cose non puograve che deperire nel corso

degli anni in un inarrestabile anche se lento invecchiamento i metodi per porvi

riparo e le analisi scientifiche di tipo fisico saranno senza dubbio in grado di

migliorarsi rispetto ad ora in quantitagrave qualitagrave ed efficacia

Il progresso della ricerca fisica applicata e delle tecnologie collegate fanno

sicuramente ben sperare in una conservazione duratura della Bellezza tangibile a

sicuro vantaggio delle generazioni future

71

Bibliografia [1]Bransden B amp Joachain C (1980) PHYISICS OF ATOMS AND MOLECULES

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Patologia del Libro

[14]Pinzari F amp Montanari M (2007) Il SEM-VP nella diagnostica di alterazioni

fungine non piugrave vitali o di difficile caratterizzazione Roma Istituto Centrale per la

Patologia del Libro

[15]Valdregrave U Microscopia elettronica e ionica Roma Istituto Enciclopedico Treccani

[16]Boscaino G Giunta M amp Vaiana R Tessitura superficiale di manti stradali

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72

[17]Fontana R Pampaloni E amp Pezzati L Tecniche ottiche per la forma (Elementi di

archeometria) Milano Egea

[18]GruppoBeniCulturali Diagnostica ottica per la conservazione CNR-INOA

[19]Enciclopedia-Delle-Scienze-Fisiche(vol IV p624) Limmagine in falso colore

Roma Istituto Enciclopedico Treccani

73

Ringraziamenti

Ringrazio Dio Padre onnipotente creatore di tutte le cose della materia e delle leggi

che la governano dellrsquouomo e della sua intelligenza che le sa scoprire

Ringrazio poi il prof Andrea Di Cicco per la sua disponibilitagrave e il dott Marco

Minicucci per il suo instancabile guidarmi con entusiasmo alla scoperta di un

mondo per me fino a poco tempo fa sconosciuto la prof Graziella Roselli per le

nozioni che mi ha fornito il dott Andrea Cittadini per le informazioni tecniche il

prof che ha fatto da lettore e tutti i docenti di Fisica che nel corso di questi

anni mi hanno preparato nello studio

Ringrazio ancora Alessandro e Antonella per il loro incoraggiamento schietto e

sincero Roberto per lo scanner e la sua generositagrave Claudio per il supporto

informatico

Ringrazio tutti gli amici che mi sono stati vicino in questi mesi e che anche solo con

un gesto o una parola mi sono stati di aiuto

Ringrazio la mia famiglia

Antonio

15

di Na e Al con inclusioni di solfuri e solfati) e verde di Atacamite (cloruro basico di

Rame)

Figura 8 Spettri in riflettanza di Malachite blu oltremare e Atacamite

Possiamo distinguere due metodi di misura

la spettroscopia per immagini

la spettroscopia a contatto Nel primo caso si riprende un dipinto a diverse lunghezze drsquoonda Impiegando una

fotocamera fornita di una serie di filtri intercambiabili di banda passante di circa

10nm e disponendo di un numero adeguato di filtri egrave possibile ottenere una serie di

immagini alle corrispondenti lunghezze drsquoonda sufficientemente numerose cosigrave da

avere in pratica la curva di riflettanza spettrale su un intero dipinto

Nella spettroscopia a contatto si puograve inviare sul punto di misura 1-2 mm2 o

una radiazione monocromatica proveniente ad esempio da un reticolo di

diffrazione facendo poi variare con continuitagrave 120582 o lrsquointero spettro della radiazione

bianca raccogliendo poi lrsquointensitagrave diffusa che saragrave scomposta ed elaborata dallo

spettrometro

Nella procedura ldquoa contattordquo un ruolo determinante hanno le fibre ottiche

come mezzo preferenziale per far viaggiare la radiazione dato il loro bassissimo

coefficiente di assorbimento Si parleragrave allora di FORS (Fibre Optics Reflectance

Spectroscopy) Di seguito verranno descritti due modi di applicazione di questa

tecnologia

FORS ad angolo fisso

Con FORS ad angolo fisso si intende quella tecnica in cui la radiazione di riflettanza

del campione egrave raccolta ad una direzione fissata a priori dalla geometria di

costruzione della sonda (probe) La sonda puograve contenere sia la fibra di raccolta della

radiazione diffusa sia la fibra che porta la radiazione primaria

Figura 9 Vari tipi di sonde per FORS Nellordine 0deg0deg - 2x45deg0deg - 3x45deg0deg

16

Ad esempio per chiarire il loro modo drsquouso nella sonda con geometria 2x45deg0deg le

due fibre esterne portano lrsquoilluminazione mentre quella centrale (a 0deg) raccoglie la

luce diffusa evitando la riflettanza speculare

Con queste sonde si ha anche la possibilitagrave di raccogliere la radiazione riflessa

specularmente sonda 0deg0deg ottenendo una riflettanza diversa da quella definita

sopra che non tiene conto solo della parte di radiazione assorbita

Si usa questo tipo di sonda quando si ritiene che la superficie non presenti

irregolaritagrave tali da far supporre differenti intensitagrave diffuse a seconda dellrsquoangolo

FORS con sfera integratrice

Quando si vuole considerare tutta la radiazione diffusa ad ogni angolo attorno al punto

irraggiato si fa uso della sfera integratrice Con questo nome si indica una specie

di ldquocapsulardquo da appoggiare sul punto di misura che oltre a irraggiare egrave in grado

grazie alla geometria costruttiva delle pareti speculari interne di convogliare tutta

la radiazione diffusa al punto di misura

La figura che segue mostra il principio costruttivo di una sfera integratrice

Figura 10 Principio costruttivo di una sfera integratrice

17

22 Tecniche di elaborazione di immagine

multispettrale

Tutte queste tecniche offrono una serie di eccezionali possibilitagrave egrave come se si

riuscisse ad ampliare la capacitagrave di visione dellrsquoocchio umano Si egrave cosigrave in grado

di poter vedere sotto la superficie pittorica per osservare il disegno preparatorio di

un quadro oppure vedere le prime stesure di colore Risalteranno chiaramente gli

interventi di restauro succedutisi nel corso degli anni Si potranno riconoscere i

diversi pigmenti osservando lo ldquospostamento cromaticordquo che la selezione di

determinate lunghezze drsquoonda causa allrsquoimmagine

Ersquo utile riproporre allrsquoinizio di questo paragrafo lo spettro elettromagnetico

nelle sue varie parti

Figura 11Spettro elettromagnetico[4]

221 La riflettografia infrarossa

La riflettografia infrarossa della quale in questo capitolo si vuole dare solo una

presentazione generale essendo approfondita nel prossimo egrave quella tecnica

analitica ottica non distruttiva usata per lrsquoanalisi delle di superfici dipinte che

rende possibile la visualizzazione degli strati sottostanti al film pittorico

permeabile alla radiazione nel vicino infrarosso (08120583119898 le 120582 le 3120583119898)

Tale radiazione riesce generalmente ad attraversare i materiali che costituiscono il film pittorico e viene riflessa e diffusa dagli strati ad esso

sottostanti Dallrsquoacquisizione della radiazione riflessa si puograve ricostruire la cosiddetta

immagine riflettografica ( o riflettogramma ) del dipinto della quale uno dei

particolari piugrave importanti egrave il disegno preparatorio Esso risulteragrave piugrave visibile se

eseguito con materiali che assorbono lrsquoinfrarosso ( punta metallica carboncino

grafite) depositati su una base preparatoria che invece lo riflette fortemente (per

esempio gesso con colla animale)

18

Figura 12Comportamento schematico della radiazione incidente su uno strato pittorico

Un sistema per riflettografia egrave generalmente composto da una o piugrave sorgenti di

radiazione IR (lampade alogene) e da un dispositivo per registrare immagini

nellrsquoinfrarosso Il riflettogramma dellrsquooggetto egrave solitamente visualizzato mediante

un monitor e registrato in forma di immagine digitale mediante un calcolatore

Per quanto riguarda le sorgenti si porragrave particolare attenzione alla disposizione

delle lampade in modo tale da minimizzare le riflessioni speculari della superficie (spesso

lucida ) del dipinto e allo stesso tempo far si che questa sia illuminata nel modo piugrave

uniforme possibile

I dispositivi di registrazione dellrsquoimmagine

Un paragrafo a parte meritano i diversi dispositivi che nel corso dellrsquoevoluzione di

questa tecnica si sono succeduti

Fotocamera con pellicola Fu ovviamente il primo sistema in attesa dello

sviluppo dellrsquoelettronica Si adoperavano pellicole particolarmente sensibili

nellrsquoinfrarosso montate su fotocamere con filtri e obbiettivi speciali

Telecamera con tubo Vidicon Ersquo un tubo di ripresa di immagini simile a

quelli utilizzati per le riprese televisive (prima dei sensori a stato solido ) ma ha il

massimo di sensibilitagrave proprio tra 07μm e 2μm Esso sfrutta le proprietagrave

fotoconduttive (cioegrave di aumentare la conducibilitagrave elettrica se irraggiati da fotoni )

che certi materiali hanno Lrsquoimmagine egrave trasformata in segnale televisivo grazie al

fatto che il ldquopennello elettronicordquo incontra maggiore o minore resistenza elettrica a

seconda dellrsquointensitagrave dellrsquoimmagine stessa Ersquo il materiale fotosensibile (Solfuro di

Piombo PbS) che crea questa modulazione di corrente che verragrave poi trasformata in

segnale televisivo La risoluzione spaziale di solito egrave scarsa rispetto ai sistemi venuti

in seguito (circa 300times300 pixel) presenta problemi di distorsione di immagine e

richiede un irraggiamento forte dei dipinti causando un non gradito riscaldamento

data la poca sensibilitagrave

19

Figura 13 Schema di un tubo Vidicon

Fotocamera con CCD Ancora un sistema di ripresa a standard televisivo che

sfrutta un sensore CCD (Charge Coupled Device ) simile a quelli montati sulle

telecamere di uso comune Questo sensore allo stato solido contiene un grande

numero di sottoelementi fotosensibili chiamati fotositi disposti in una matrice La

risoluzione spaziale del riflettogramma che si otterragrave dipende dal numero dei

fotositi che il sensore contiene Hanno il pregio rispetto al Vidicon della

robustezza e delle dimensioni ridotte di praticamente assente distorsione ottica e

una risposta in funzione dellrsquointensitagrave di illuminazione lineare per la quasi totalitagrave

della loro dinamica

Spesso perograve la loro sensibilitagrave spettrale limitata a circa 13μm ne consente un uso

efficace solo in particolari casi e cioegrave in quelle zone dei dipinti dove sono presenti

pigmenti per esempio le lacche che risultano trasparenti giagrave a lunghezze drsquoonda

cosigrave corte

Scanner Lrsquoultima frontiera per lrsquoacquisizione dellrsquoimmagine riflettografica egrave

costituita dagli scanner Si intende per scanner un dispositivo costituito da due

traslazioni meccaniche di precisione montate ortogonalmente in modo da poter

esplorare punto per punto una superficie pittorica Su uno dei due carrelli di

traslazione egrave montata la cosiddetta testa ottica che si compone della parte di ripresa

cioegrave un singolo fotodiodo o in alcuni casi un array lineare di fotodiodi (risposta

spettrale maggiore del CCD ) della parte di illuminazione (lampade alogene ) e di un

dispositivo per lrsquoautofocus I pregi di questo sistema sono maggiore sensibilitagrave

spettrale del CCD assenza di distorsioni ottiche e elevata definizione

Unici difetti possono essere considerati la poca praticitagrave data la mole della

macchina e lrsquoattentissimo rimontaggio richiesto la lentezza del processo

Per quanto riguarda i campi di applicazione oltre alla presenza di un disegno

preparatorio il riflettogramma di un opera egrave in grado di svelare la presenza di

stesure pittoriche nascoste da ulteriori strati di colore ( applicati per vari motivi )

la presenza di impronte digitali (se evidenziate da tracce di polvere contenente

carbone) o manifestare lrsquoandamento delle pennellate Questo metodo di indagine

puograve essere applicato indifferentemente a dipinti su tavola o su tela a disegni e

20

talvolta ad affreschi fornendo preziose informazioni a storici dellrsquoarte e

restauratori

Nelle immagini che seguono lo stesso particolare di un dipinto ripreso in

riflettografia IR con tre strumenti diversi Il miglioramento della visibilitagrave del

disegno preparatorio (che questa volta svela un pentimento del pittore) egrave evidente

Figura 14 Marcello Fogolino SFrancesco riceve le stimmate Pinacoteca civica di Vicenza Immagine nel

visibile

Figura 15Confronto dello stesso particolare evidenziato nella foto sopra tra fotocamera con rivelatore al silicio tubo Vidicon(PbS) e fotocamera con rivelatore di Tellurio di Cadmio e Mercurio(MCT)

21

222 La Fluorescenza UV

La tecnica basata sullrsquoosservazione della fluorescenza da luce ultravioletta

approfondita anche nel prossimo capitolo trova largo impiego come metodo di

indagine diagnostica nel campo dei beni culturali Si sfrutta il fatto che quando un

opera generalmente un dipinto o manoscritti viene irraggiata con radiazione di

lunghezza drsquoonda compresa nella regione dellrsquoultravioletto (400nmge120582ge2-3nm) tale

radiazione viene in parte riflessa e in parte assorbita dagli strati superficiali

dellrsquoopera

Parte dellrsquoenergia assorbita viene quindi emessa nuovamente per fluorescenza

sotto forma di radiazione visibile che verragrave registrata con tecniche opportune

Lrsquoapparato per eseguire una analisi di un dipinto in fluorescenza UV egrave costituito da

una o due sorgenti di luce UV (lampade di Wood) e da un sistema di acquisizione delle

immagini fotocamera o telecamera CCD anche se egrave sempre possibile una semplice

indagine a occhio nudo contemporanea allrsquoirraggiamento

Le lampade sono poste in modo da formare un angolo di 45deg rispetto al dipinto in

modo da minimizzare la riflessione speculare e la fotocamera o il sensore CCD

frontalmente allrsquoopera

Lrsquouso di una macchina fotografica con pellicole ad alta sensibilitagrave (nel

visibile) prevede una volta eliminata la parte della radiazione Uva riflessa con ldquofiltri

barrierardquo tempi di acquisizione (e quindi di esposizione dellrsquoopera e degli

operatori) lunghi dellrsquoordine dei qualche minuto con conseguente problema della

cosiddetta deriva cromatica della pellicola e necessitagrave del completo oscuramento

dellrsquoambiente di misura

Lrsquouso della telecamera con CCD offre numerosi vantaggi Data la maggiore

sensibilitagrave rispetto alla pellicola i tempi di acquisizione si riducono moltissimo

potendo infatti usare la sorgente UV in modalitagrave flash (circa 20ms) con

conseguente minore grado di irraggiamento dellrsquoopera Grazie a dei filtri

lrsquoimmagine finale saragrave il risultato della sovrapposizione di varie acquisizioni

ognuna centrata in una zona spettrale fino a coprire tutto lo spettro visibile Ciograve

permetteragrave una migliore caratterizzazione dei materiali lungo tutto lo spettro

Notevoli poi i vantaggi legati allrsquouso del formato digitale oltre ad una piugrave

pratica conservazione dei dati crsquoegrave la possibilitagrave di ripeter la stessa acquisizione piugrave

volte al fine di migliorare il rapporto segnale rumore e diminuire lrsquoerrore da

fluttuazione di scarica della lampada Inoltre si puograve via software eliminare lrsquoeffetto

della luce ambiente potendo acquisire la stessa immagine con e senza flash UV

Per le applicazioni pratiche la fluorescenza UV egrave adattissima per la

visualizzazione delle vernici trasparenti messe a protezione dello strato pittorico

vero e proprio essendo sostanze resinose molto sensibili alla fluorescenza UV Ersquo

utile poi per differenziare e localizzare materiali che apparirebbero

indistinguibili nello spettro visibile (quelli della stessa classe cromatica ma di

diversa composizione chimica ) per lrsquoidentificazione dei materiali in base al

colore caratteristico della fluorescenza e per individuare ritocchi ridipinture e

22

parti rifatte grazie alla mai perfettamente uguale composizione chimica di

successivi interventi

Nelle immagini che seguono egrave evidente come i restauri fatti zone piugrave scure

seguendo linee dritte sono dovuti ad un cedimento dello strato pittorico proprio in

prossimitagrave dei punti di contatto tra le tavole della struttura del quadro Il colore

scuro rispetto alle zone non restaurate testimonia la mancanza o la diversitagrave della

vernice protettrice

Figura 16Dipinto in luce visibile senza e con fluorescenza UV

23

223 La tricromia in falso colore

Questa tecnica di analisi consente di differenziare zone di stesure pittoriche

che ad occhio nudo hanno la stessa resa cromatica e dunque appaiono

indistinguibili facendo ldquodiventare visibilerdquo anche la radiazione del vicino infrarosso

la quale egrave poi in grado di generare falsi colori diversi nelle zone prima viste come

uguali

Si puograve sfruttare allora il fatto che pigmenti aventi diversa natura chimica

appariranno nellrsquoimmagine a falsi colori ben differenziati se hanno un diverso comportamento spettrale (diversa riflettanza) nellrsquoinfrarosso

Nella pratica si agisce acquisendo lrsquoimmagine in esame escludendo la

componente di luce BLU e aggiungendo la componente nel vicino infrarosso

alle due componenti fondamentali rosso e verde

Figura 17Schema di principio della tecnica in falso colore

Dobbiamo perograve comunque ricreare una immagine adatta alla visione umana

la quale in luce diurna si basa sullrsquoassorbimento di radiazione visibile da parte dei

cosiddetti CONI presenti sulla retina Di questi ne esistono di tre tipi ognuno

specializzato nellrsquoassorbire una parte dello spettro i colori rossi i colori verdi e i

colori blu

Figura 18 Curve di assorbimento spettrale relative ai tre tipi di coni presenti nella retina

Dunque una volta ottenute le immagini nelle tre bande vicino IR rosso e verde

si procederagrave alla loro riconversione rispettivamente nel rosso verde e blu e

ricomposizione ottenendo una immagine dai colori falsati( da cui falso colore )

Questo vale naturalmente indipendentemente dalla tecnica usata per

acquisirle Anche nella tricromia in falso colore infatti come nella riflettografia IR

si possono usare (con i loro pregi e difetti di cui sopra al paragrafo 221) vari modi

24

per acquisire lrsquoimmagine la pellicola fotografica il tubo vidicon e la telecamera

CCD attualmente quella piugrave usata

Nella prossima figura egrave visualizzato il procedimento con cui due verdi

apparentemente uguali appaiono in falso colore blu (il verde rame) e magenta (il verde

di cobalto) dato che il primo assorbe lrsquoinfrarosso mentre lrsquoaltro lo riflette

Figura 19Esempio (per una pellicola) di restituzione in falso colore di due verdi apparentemente uguali

Un altro esempio notevole egrave dato dai due blu azzurrite e lapislazzuli restituiti in falso

colore il primo appare con un colore molto scuro mentre il secondo che non

assorbe lrsquoinfrarosso appare con una fortissima componente rossa

La realizzazione digitale (CCD) di immagini in falso colore egrave ottenuta con

piugrave acquisizioni della stessa immagine a diverse bande spettrali anteponendo

allrsquoottica di ripresa i filtri passa banda per registrare le tre componenti Le tre

immagini cosigrave ottenute vengono restituite nella classica terna RGB (Red-Green-

Blue) in un monitor a colori dove in tempo reale si osserveragrave lrsquoimmagine in falso

colore

Questa tecnica egrave utilizzata dal restauratore o dallo storico dellrsquoarte per

individuare sul dipinto zone che hanno subito restauri postumi ma dei quali

non avendone la documentazione non egrave possibile sapere dove e come si egrave intervenuto Per

essi di solito si egrave raggiunto un grado di accordo cromatico fra la zona restaurata e

zona originale tale da rendere invisibile ldquola riparazionerdquo effettuata empiricamente

dunque quasi sempre con pigmenti chimicamente diversi dallrsquooriginale

Nelle immagini seguenti[19] risulta evidente la differente risposta cromatica di

alcuni pigmenti In particolare la veste di S Pietro che nel visibile risulta azzurra

nel falso colore vira in magenta (risposta tipica dellrsquoazzurro oltremare) e il cinabro

che costituisce la parte rossa del manto (visibile) diventa giallo in falso colore Una

simile inversione avviene anche per il pigmento usato per la veste del personaggio in

25

secondo piano (lacca rossa) ma data la risposta cromatica diversa nellrsquoinfrarosso

diventa in falso colore un giallo piugrave intenso

Figura 20 Lorenzo Monaco Incoronazione della Vergine (particolare)Immagine nel visibile e in tricromia in falso colore

23 Tecniche ottiche per la forma

La conoscenza e la forma di un oggetto artistico sia esso un reperto archeologico

un monumento un dipinto o un affresco e dunque dalle piugrave svariate forme e

dimensioni rappresenta un elemento importante per il suo studio e la sua

conservazione La caratterizzazione della forma costituisce infatti un prezioso

contributo a studi di tipo storico-artistico alla determinazione dello stato di

conservazione dellrsquoopera e al progetto e realizzazione di interventi di restauro

Oltre a ciograve mediante la misura della forma di un oggetto ripetuta in tempi

successivi egrave possibile ottenere informazioni sulle sue deformazioni ed eliminarne le

cause (condizioni microclimatiche stress meccanici hellip)

Si possono suddividere essenzialmente le procedure per lrsquoacquisizione della

forma in due categorie quelle che adoperano la luce anche laser ma senza utilizzarne la

coerenza4 le tecniche in luce incoerente e altre invece che sfruttano proprio le

proprietagrave di coerenza della luce laser che chiameremo tecniche in luce coerente

4 Coerenza Sono coerenti due o piugrave onde di ugual frequenza in cui la differenza di fase fra esse egrave costante

26

231 Tecniche in luce incoerente

Sono diverse le tecniche di questo tipo che vengono usate nellrsquoambito dei beni

culturali Citiamo la fotogrammetria (basata sul principio della triangolazione ottica5)

che acquisendo una coppia stereoscopica di immagini dellrsquooggetto egrave in grado di

restituire un modello 3D La proiezione di luce strutturata che consiste nel

proiettare sullrsquooggetto dei codici luminosi di vario tipo (fitti reticoli figure di

interferenzahellip) e risalire alla forma dellrsquooggetto interpretando la loro deformazione

usando algoritmi basati sulla triangolazione La profilometria laser che

ricostruisce la forma il piugrave delle volte di statue analizzando le linee di contorno

che una lamina di luce laser mette in evidenza sullrsquooggetto Lo scanner laser a tempo

di volo usato soprattutto per il rilievo 3D su grandi scale spaziali riesce nella

mappatura tridimensionale rilevando le coordinate angolari e il tempo di

percorrenza di impulsi laser

231a Il laser scanner a tempo di volo (TOF)

Ersquo praticamente un sistema radar (onda inviata riflessa e captata) che impiega una

sorgente laser impulsata Il principio su cui si fonda la misura della distanza egrave il

seguente conoscendo il tempo t impiegato dallrsquoimpulso laser a percorrere la

distanza sorgente-punto di misura-rivelatore (posto vicino alla sorgente laser) detto

tempo di volo TOF (Time Of Flight) egrave possibile risalire alla distanza grazie alla

formula 119863 = 119888

119899times 119905 2 dove c egrave la velocitagrave della luce e n egrave lrsquoindice di rifrazione

dellrsquoaria

Figura 21Principio di funzionamento di un laser scanner TOF

Facendo poi corrispondere ad ogni misura di distanza le coordinate angolari

azimutale e zenitale si ha per ogni punto di scansione la tripletta di coordinate che

identifica un punto nello spazio

5 Triangolazione ottica Usata per risolvere completamente un triangolo avendo a disposizione due angoli e il lato tra essi compreso

27

Figura 22Immagine schematica di un laser scanner TOF

La precisione del sistema dipende da vari fattori come la capacitagrave di selezionare la

stessa posizione relativa allrsquoimpulso trasmesso e ricevuto dallrsquoaccuratezza della

conoscenza dei tempi di ritardo propri del sistema e dalla precisione del sistema

che effettua le misure dei tempi

Si egrave comunque raggiunta una altissima precisione considerando che con i

moderni strumenti si ottengono errori di pochi millimetri su distanze di

centinaia di metri con un passo di scansione angolare di pochi millesimi di

grado

Naturalmente si ha quasi sempre bisogno di effettuare piugrave scansioni della

stessa struttura per rilevare i punti che rimarrebbero in ombra con una sola

scansione

Questo strumento trova il suo campo di applicazione nella ricostruzione di

grandi ambienti interni come chiese o antiche dimore nella ricostruzione di

facciate di cattedrali o in grandi siti archeologici

Nellrsquo immagine che segue si puograve osservare il risultato ottenuto effettuando la

ricombinazione di 6 posizioni di scansione della sfinge

28

Figura 23 Immagine ottenuta da un laser scanner ricombinando 6 scansioni

231b Topografia di superfici a proiezione di linee

Questo tipo di analisi rientra nella categoria delle tecniche che sfruttano la

proiezione di luce strutturata cioegrave di codici luminosi che sono in grado di

evidenziare variazioni di livello su una superficie grazie a linee di luce

opportunamente organizzate

In quella a proiezione di linee si proietta (come fosse una diapositiva

costituita da un vetrino con deposizione metallica) il codice piugrave semplice un reticolo

di righe bianche e nere parallele Lrsquoimmagine dellrsquooggetto con le linee proiettate egrave

ripresa con una telecamera digitale il cui asse ottico forma con quello del

proiettore un certo angolo In questa immagine le linee del reticolo risultano

distorte dalla forma della superficie diventando ondulate Lrsquoentitagrave delle

distorsioni fissata la geometria del sistema egrave direttamente proporzionale alla

quota del punto considerato Infine dallrsquoanalisi dellrsquoimmagine del reticolo si risale

alla mappa topografica digitale della superficie

29

Figura 24 Schema di funzionamento(a) e principio geometrico(b)[18]

Nella figura precedente (b) si vede come la posizione delle linee cambia in

proporzione allrsquoaltezza (h) della superficie rispetto ad un ideale piano mediano di

riferimento S Conoscendo α (la fase) per ogni punto della linea proiettata si

risale alla quota (h) di quel punto

Il software di estrazione della fase opera sulla immagine ldquoliberatardquo dal

contrasto dello sfondo tramite unrsquooperazione di pulitura che sfrutta unrsquoimmagine

identica ma senza il reticolo proiettato (figura sotto)

Figura 25 Procedura per lottenimento della mappa topografica[18]

Variando la posizione mutua di proiettore telecamera e oggetto si ottengono

diverse risoluzioni spaziali e differenti estensioni della superficie di misura per

esempio aumentando lrsquoinclinazione del proiettore si raggiungono risoluzioni in

quota piugrave elevate (maggiore dinamica per α) allontanandolo dallrsquooggetto si

possono analizzare opere di grandi dimensioni a scapito perograve della risoluzione

spaziale

Nel campo della conservazione dei beni culturali questo sistema trova impiego nei

dipinti quando si vogliono verificare con precisione la deformazione il distacco o il

rigonfiamento dello strato pittorico a causa di deformazioni della struttura lignea

30

per quelli su tavola o della trama del tessuto per quelli su tela ciograve succede ad

esempio quando si procede al rifodero o alla sostituzione del telaio Si sono svolte

con successo indagini con questa tecnica anche nel caso di iscrizioni su tavola o su

parete

Nelle immagini che seguono ([17]Fontana Pampaloni amp Pezzati) croce di

Sarzana lo studio della mappa topografica egrave presentato prima con una risoluzione

in quota di 01mm per la sommitagrave della croce poi con una di 002mm per il

particolare del cartiglio6

Figura 26Croce di SarzanaMaestro GuglielmoDuomo di Sarzana Anno 1138 Tempera a uovo su legno di castagno Misure 3times210 m e mappa topografica della parte evidenziata

232 Tecniche in luce coerente

Lrsquouso di queste tecniche piugrave complesso delle precedenti egrave orientato piugrave che alla

misurazione della forma vera e propria dellrsquooggetto al rilevamento delle sue

microdeformazioni Citiamo lrsquointerferometria olografica (ologrammi su pellicola)

che si basa sulla ripresa di una immagine dellrsquooggetto effettuata con luce laser in

condizioni di interferenza lrsquointerferometria a spekle7 basata sigli stessi principi di

quella olografica ma lrsquoacquisizione dellrsquoimmagine avviene tramite una telecamera

Lrsquoolografia conoscopica che usa una telecamera nella quale tra obbiettivo e

sensore CCD ha un cristallo che separa in due parti la luce proveniente

6 CartiglioDisegno di un rotolo di carta in parte srotolato sul quale li leggono iscrizioni 7 Speckle (macchiolina) Viene chiamata cosigrave la figura punteggiata che si ottiene quando unrsquoonda coerente viene fatta passare attraverso un mazzo disordinato

31

dallrsquooggetto creando una figura di interferenza dalla quale si ricava la distanza di

ogni punto dellrsquooggetto in esame

Annoveriamo tra le tecniche in luce coerente anche una variante del sistema a

tempo di volo che sfrutta lo sfasamento tra lrsquoimpulso laser generato e registrato

ottenendo una maggiore precisione

232a Lrsquoolografia conoscopica

Con questa tecnica egrave possibile misurare con estrema precisione la distanza tra la

sonda ottica usata e per cosigrave dire ogni ldquosingolo puntordquo della superficie (non si

usa infatti quasi mai per ricostruire lrsquointero corpo dellrsquooggetto) in esame

Il principio di funzionamento egrave il seguente un laser a diodi produce un raggio

che egrave riflesso totalmente da un beam-splitter a 90deg verso il campione Parte dellrsquo onda

luminosa riflessa viene captata dallrsquoobbiettivo attraversa lo splitter (ora con

proprietagrave di trasparenza) e incontra il modulo conoscopico Questo elemento

costituito da un cristallo monoassiale8 birifrangente9 posto tra due lamine

polarizzatrici separa i raggi luminosi che vi incidono in due componenti raggio

ordinario e raggio straordinario

Questi dopo aver percorso praticamente lo stesso cammino ottico

interferiscono dando luogo a frange circolari sulla superficie del sensore CCD La

fittezza delle linee della frangia dipende dal cammino ottico dei raggi

dallrsquooggetto scansionato al sensore ecco che allora misurandola si risale alla

distanza di ogni punto dalla sonda

Figura 27Funzionamento di una sonda conosco pica[16]

8 Monoassiale Con un solo asse ottico 9 Birifrangente Con due indici di rifrangenza ortogonali fra loro

32

Elaborando dunque il segnale restituito dal CCD si risale al ldquoperiodordquo di ogni

singola frangia fatto poi corrispondere ad una distanza Poicheacute la lettura del CCD

puograve essere ripetuta con una frequenza di alcune migliaia di Hz alla stesa velocitagrave egrave

anche possibile acquisire le misure

La distanza dellrsquoobbiettivo dallrsquooggetto da esaminare puograve variare da poche

decine di mm a poche decine di centimetri a seconda delle esigenze cambiando

lrsquoobbiettivo di ripresa

Si raggiungono prestazioni eccellenti Con una distanza di lavoro di 40mm per

esempio si raggiunge una risoluzione di circa 6μm in quota e 30μm nelle

direzioni trasversali con una dinamica di profonditagrave di plusmn4mm

Una caratteristica importante di questo strumento egrave quella di poter lavorare

con un angolo di incidenza minimo di circa 5deg ciograve consente di indagare tratti di

superficie con unrsquoinclinazione fino a plusmn85deg col risultato di riuscire a fare misure

allrsquointerno di fori di diametro inferiore a 1mm con un rapporto profonditagravediametro

fino a 251

Un altro grande vantaggio dellrsquoolografia conoscopica egrave quello di superare i

vincoli pratici di stabilitagrave e sensibilitagrave alla temperatura e alle vibrazioni meccaniche

di cui soffrono gli strumenti interferometrici laser di tipo convenzionale dato

lrsquounica sorgente di luce coerente che viene separata solamente dentro il cristallo

birifrangente

Il sistema trova numerose applicazioni nel campo del restauro e della

conservazione ogniqualvolta si debbano analizzare con grande dettaglio oggetti o

parte di essi microdeformazioni su dipinti microscopiche incisioni su pietra o

rilievi su tavole usate per la litografiaecc ecc

Nelle immagini seguenti unrsquoindagine in olografia conoscopica effettuata su un

quadro di Raffaello La Madonna del cardellino Da notare i due solchi verticali nella

parte centrale del riquadro

Figura 28Madonna del cardellino Raffaello 1506 Galleria degli Uffizi e particolare (restituito in luce radente) dopo unrsquo olografia conoscopica

33

223b Lo scanner laser a misura di fase

Questa tecnica apparentemente del tutto simile a quella dello scanner laser TOF

visto nel paragrafo 231a sfrutta il fatto che un impulso laser modulato in ampiezza cambia la sua fase da quando egrave stato emesso a quando egrave rivelato dopo

la riflessione Conoscendo questo sfasamento si puograve risalire alla distanza

percorsa

Solitamente si sceglie per il laser (onda portante) una lunghezza drsquoonda di 1divide

2μm vicino infrarosso data la buona penetrabilitagrave in aria di questo tipo di onda

elettromagnetica mentre la modulazione ( in realtagrave vedremo che di modulazioni ne

occorreranno di diversi tipi) egrave fatta con lunghezze drsquoonda dellrsquoordine del metro

(onde radio)

Figura 29Schema di principio di uno scanner laser a sfasamento di modulazione di ampiezza

Matematicamente la variazione di fase Δ120601 durante tutto il tragitto 2119871 egrave data da

Δ120601 = 119899119896119898 2119871

Dove n egrave lrsquoindice di rifrazione dellrsquoaria da determinare in sede di misura a seconda delle

condizioni di temperatura pressione e umiditagrave relativa e 119896119898 egrave il vettore drsquoonda

corrispondente alla pulsazione di modulazione 120596119898 Con pochi passaggi si ottiene la

distanza cercata

119871 = Δ120601119888 2119899 120596119898

con c velocitagrave della luce

Bisogneragrave tener conto del fatto che il sensore discriminatore di fase (comparatore)

non percepisce quando 120601 ha subito delle rotazioni intere di angolo giro Per questa ragione in

realtagrave la modulazione egrave fatta con diverse frequenze (sottomultipli di un oscillatore interno

allo scanner) per ognuna delle quali si acquisisce una delle cifre della misura finale di ogni

singolo punto Questo egrave chiamato Metodo per decadi Se per esempio un punto egrave

distante dallo scanner 756342m avrograve bisogno di 6 (numero con 6 cifre) frequenze

di modulazione

34

24 Tecniche microscopiche

Lrsquoapplicazione della microscopia ottica ed elettronica nel campo dei Beni Culturali

fornisce un contributo scientifico di estremo interesse Ersquo infatti applicata per

indagini diagnostiche finalizzate al restauro passando per lrsquoanalisi del materiale

artistico di varia natura analizzando il suo stato di conservazione e anche

permettendo lrsquoindividuazione delle tecniche usate nella realizzazione dellrsquoopera

Infatti lrsquoutilizzo del microscopio ottico o elettronico a scansione permette lrsquoanalisi

approfondita relativa sia alla morfologia della superficie che alla composizione

chimica elementare di campioni di vario tipo ad elevati ingrandimenti fornendo

importanti informazioni in fase di restauro

241 La microscopia elettronica a scansione SEM

Il microscopio elettronico a scansione SEM (Scanning Electron Microscope)

fornisce informazioni sullrsquoaspetto sulla natura e sulle proprietagrave delle superfici e

degli strati sottostanti di campioni con risoluzione media di 2divide5 nm Il principio

di formazione delle immagini le quali saranno riprodotte con un effetto

tridimensionale egrave sequenziale Un fascio di elettroni (sonda) viene focheggiato

sulla superficie del preparato e fatto scorrere su esso secondo linee parallele

ravvicinate come avviene per un pennello elettronico di un tubo televisivo

Figura 30Schema di un microscopio elettronico a scansione[15]

Il diametro della sonda quando incontra la superficie del campione egrave di circa

2nm Lrsquointerazione del fascio accelerato da una differenza di potenziale che va da

poche centinaia di volt a diverse decine di kV con gli atomi del preparato da luogo a

diversi tipi di ldquoprodottirdquo ([15]Valdregrave) con ognuno dei quali si creeragrave un segnale tra

cui i piugrave importanti nelle applicazioni per i beni culturali sono

Elettroni secondari (SE) convenzionalmente definiti come gli elettroni

uscenti dal preparato con energia le50eV Provengono da una profonditagrave di

pochi nm sono prodotti dal fascio primario interagendo anelasticamente con

35

gli elettroni di valenza del campione Il segnale SE egrave il piugrave frequentemente usato

utilizzato principalmente per informazioni sulla topografia delle superfici

Lrsquoimmagine fornita appare in rilievo come se lrsquoosservatore fosse al livello del

diaframma D (vedi figura) e guardasse il campione illuminato da una

ipotetica sorgente posta in corrispondenza del rivelatore

(scintillatorefototubo)

Elettroni retrodiffusi (BSE) Back-Scattered Electrons Elettroni con energie

ge50eV che provengono dal preparato in seguito ad interazioni elastiche

principalmente con nuclei Il segnale BSE fornisce informazioni legate al

numero atomico medio della zona di provenienza (il numero di eventi di

scattering elastico cresce al crescere del numero atomico Gli elementi piugrave

pesanti saranno evidenziati da un segnale piugrave luminoso sullo schermo) alla topografia

e alla struttura cristallina del materiale attraversato

Raggi X Sono quelli della radiazione caratteristica o di bremsstrahlung

Provengono da strati piugrave profondi del campione da una sfera di raggio di

qualche μm al di sotto della sonda Il segnale X viene usato per il

riconoscere e quantificare gli elementi chimici

Elettroni Auger Ersquo un processo di autoionizzazione in cui in luogo di

radiazione X proveniente da una ricombinazione crsquoegrave unrsquoespulsione di un

elettrone

Figura 31Rappresentazione schematica nel caso di un fascio con incidenza normaledelle profonditagrave da

cui provengono i segnali SEBSEAuger(A) e raggi X[15]

Normalmente un microscopio SEM lavora con un alto vuoto al suo interno circa

10minus3Pa questo per evitare lrsquointerazione tra particelle sonda o da misurare con

lrsquoaria Un altro requisito questa volta dei campioni egrave che essi siano elettricamente

conduttivi in caso contrario si provvederagrave alla metallizzazione procedimento

tramite il quale si deposita un sottilissimo strato 1divide40 nm di metallo come ad

esempio oro carbone platino ecc

Sviluppi di questa tecnologia portano nuove e piugrave ampie possibilitagrave

nellrsquoanalizzare reperti dalla natura piugrave varia opportunitagrave utilissime nel campo dei

beni culturali

36

241a Lrsquoanalisi SEM-EDS

Parlando di analisi SEM-EDS citata anche come microanalisi EDS si fa riferimento

allrsquouso della microscopia SEM abbinata allrsquoanalisi dei raggi X caratteristici della

zona analizzata del campione che vengono prodotti per fluorescenza Lrsquoanalisi egrave

fatta in dispersione di energia da cui lrsquoacronimo Energy Dispersive Spectroscopy (of X ray)

Il rivelatore normalmente egrave a stato solido Si drogato con Li che ha bisogno di

essere raffreddato da azoto liquido o piugrave recentemente Si drogato con HgI2 per il

quale egrave sufficiente un raffreddamento termoelettrico

Nelle figure qui sotto ([13]Pasquariello Pinzari amp De Mico 2007) un esempio

di indagine SEM-EDS su una vecchia stampa fotografica della quale si voleva

verificare tra le altre cose la composizione chimica del cosiddetto sottostrato

(presenza o meno del Bario) cioegrave la parte compresa tra il supporto primario

(cartoncino) e lo strato immagine vero e proprio (alogenuro drsquoargento in gelatina)

Figura 32Esempio di analisi SEM-EDS su una foto drsquoepoca

241b Lrsquoanalisi SEM-VP

Lrsquoesigenza di esaminare campioni che non possono essere inglobati chimicamente o

metallizzati data la loro specificitagrave o talmente delicati da non poter sopportare lo

stress meccanico dovuto alla bassissima pressione di lavoro del SEM ha portato

allo sviluppo dei SEM-VP Variable Pressure cioegrave a pressione variabile I materiali

biologici per esempio costituiti da tessuti molli (cellule) e acqua perderebbero la

loro struttura ldquoevaporandordquose sottoposti a bassissime pressioni Questiper essere

osservati hanno bisogno di solito di una stabilizzazione chimica di disidratazione

o di un surgelamento prima di entrare nel SEM

37

Con la tecnica SEM-VP si puograve praticamente introdurre nella camera porta

campioni il preparato tale e quale grazie ad una pressione presente in quella parte

del microscopio di 5 o 6 ordini di grandezza superiore (10divide750 Pascal) rispetto alla

zona del cannone elettronico e della colonna (10minus3 divide 10minus4 Pascal)

Nei settore dei beni archeologico-culturali dunque in cui egrave assolutamente

proibito modificare il reperto il fatto che si possa evitare la metallizzazione egrave

fondamentale

Nelle immagini seguenti ([14]Pinzari amp Montanari 2007) si egrave riportato un

esempio di studio possibile con il microscopio SEM-VP la catalogazione di una

infestazione fungina sul dorso della copertina di libri Le misure sono state fatte con

una pressione in camera di 150Pa una tensione del fascio di 20kV ed utilizzando il

rivelatore VPSE Variable Pressure Secondary Electrons Lrsquoingrandimento della foto egrave

9800times (dati riscontrabili anche in basso nella foto SEM-VP)

Figura 33Efflorescenze sul dorso dei volumi e prelievo del micelio per mezzo del nastro adesivo

Figura 34Immagine SEM-VP del nastro adesivo utilizzato per campionare le efflorescenze fungine

38

241c Lrsquoanalisi SEM con ED-XRF

Si ha la possibilitagrave di ampliare la profonditagrave di analisi della fluorescenza X

montando sul microscopio SEM una apparecchiatura per Fluorescenza X in Dispersione

di Energia ED-XRF composta da tubo generatore di raggi X e rivelatore allo stato

solido In questo modo si aumenta la profonditagrave di indagine in quanto la capacitagrave

di penetrazione del fascio di raggi X allrsquointerno del campione puograve essere superiore

rispetto a quella scelta per formare lrsquoimmagine del pennello di elettroni

Figura 35Assemblaggio dellapparato SEM con ED-XRF[11]

Usato allrsquointerno del SEM inoltre lrsquoXRF garantisce migliori prestazioni

rispetto al suo utilizzo in aria questo per motivi legati sia alla migliore e piugrave rigida

geometria sorgente-campione-detector sia allrsquoalto vuoto realizzato allrsquointerno della

camera porta campione che evita cosigrave lrsquoassorbimento da parte dellrsquoaria dei raggi X a

bassa energia

Le immagini che seguono ([11]Ferro 2007) riguardano lo studio della

composizione chimica di una scoria metallica rinvenuta nel sito archeologico di Petra

in Giordania da notare il confronto delle due analisi spettrali EDS e ED-XRF

sovrapposte ottenute allrsquointerno del SEM Si possono ottenere con questo secondo

sistema sensibilitagrave nel rilevare gli elementi dalle 10 alle 1000 volte maggiori

Figura 36 Scoria metallica dal sito di Petra IIIdeg secolo aC

39

Figura 37 Confronto tra gli spettri in energia tra microanalisi EDS (avanti) e ED-XRF (dietro) in SEM

242 Il microscopio ottico a luce polarizzata trasmessa

Ogni qualvolta si ha la necessitagrave di esaminare un materiale che al suo interno

presenti componenti anisotrope10 il microscopio ottico a luce polarizzata permette

di individuarle Si sfrutteragrave il fatto che un campione di materiale anisotropo

possedendo due indici di rifrazione ortogonali fra loro saragrave in grado di

suddividere un fascio di luce polarizzata che lo attraversa in due nuove

componenti polarizzate oscillanti secondo la direzione degli suoi indici di

rifrazione

Il microscopio polarizzatore essenzialmente si compone di una sorgente

luminosa un filtro polarizzatore un tavolo porta campione (rotante) e un altro filtro

polarizzatore (detto analizzatore )

10 Anisotropo Si dice di un materiale che ha la capacitagrave di modificare lo stato di polarizzazione della luce che lo attraversa Chiamato anche birifrangente

40

Figura 38 Configurazione di un microscopio a luce polarizzata

Schematicamente possiamo riassumere cosigrave il percorso del raggio luminoso il filtro

polarizzatore seleziona una direzione di vibrazione per il campo E della sorgente

luminosa Il campione birifrangente ldquoscomponerdquo le direzioni di vibrazione di E in

ordinaria e straordinaria che dunque perdono la relazione di fase allrsquouscita del

campione possedendo una differenza di cammino ottico Δ119897 = Δ119899119889 con

Δ119899 = 119899119904 minus 119899119900 e d spessore del campione Quando il filtro analizzatore le

ricompone si nota una variazione dellrsquointensitagrave luminosa rispetto a quella iniziale

dovuta proprio a Δ119897

Posizionando dunque i due polarizzatori incrociati fra loro ( egrave questa infatti

una analisi ortoscopica e non ci sarebbe nessuna trasmissione di luce se non si

inserisse il materiale birifrangente) e facendo ruotare il campione attorno allrsquoasse

ottico del sistema lrsquointensitagrave dellrsquoimmagine vista varia periodicamente risultando nulla

quando le sue direzioni principali di vibrazione coincidono con quelle del

polarizzatore e dellrsquoanalizzatore (posizione di estinzione) mentre risulteragrave

massima nelle posizioni a 45deg (posizioni diagonali) Si possono cosigrave dedurre

importanti informazioni sullrsquoorganizzazione cristallina del campione in esame

Figura 39Cristallo birifrangente posto tra due polarzzatori incrociati

41

Nella prossima figura si egrave indicato con s e o i piani di oscillazione straordinari e

ordinari con P e A i piani del polarizzatore e dellrsquo analizzatore

Figura 40 Orientazione del cristallo birifrangente e relativa variazione dellintensitagrave trasmessa

Il campione egrave preparato in sezione sottile tramite taglio e abrasione fino a rendere

il campione subtrasparente (in genere 30μm di spessore) e consentire la trasmissione

della luce

Nel campo dei beni culturali questo strumento egrave ampiamente usato per analisi

petrografiche e mineralogiche di materiali lapidei naturali e artificiali In

particolare egrave possibile classificare le pietre naturali identificare le tipologie di

inerte e definire il rapporto inertelegante presente in malte intonaci e stucchi

noncheacute effettuare determinazioni sulle finiture cromatiche sul degrado e sulle

tecniche esecutive

Figura 41 Immagine al microscopio polarizzatore di un frammento di materiale lapideo riconosciuto come trachite dei Colli Euganei

42

Capitolo 3 - Le apparecchiature dellrsquoAteneo

disponibili nel campo dei beni culturali

In questo capitolo approfondiremo alcune tecniche analitiche descritte brevemente

nel capitolo 2 La scelta egrave ricaduta su alcune delle tecniche che allrsquo interno di questo

Ateneo vengono utilizzate anche per la ricerca nel campo dei beni culturali

31 I raggi X la tecnica XRF

311 La produzione di raggi X

Si definiscono convenzionalmente raggi X quella parte di radiazioni dello spettro

elettromagnetico con energia compresa tra 012 keV e 120 keV I raggi X sono il

risultato dellrsquointerazione in un tubo nel quale egrave stato realizzato un alto vuoto (

10minus6 minus 10minus7 Torr) tra materia lrsquoanodo (tipicamente come anodi vengono usati il

Tungsteno Molibdeno Rame Argentohelliphellip ) ed elettroni prodotti da un filamento

incandescente il catodo e accelerati da una opportuna differenza di potenziale con

conseguente perdita di energia da parte di questi ultimi

Figura 42Schema di principio di un generatore a raggi X[6]

I processi attraverso i quali lrsquoelettrone nellrsquourto con lrsquoanodo perde energia si

possono riassumere nei seguenti punti ([2]Castellano Martini amp Sibilia 2002)

I Lrsquoelettrone eccita lrsquoatomo ldquospostandordquo un elettrone esterno

(perdita di energia di qualche eV) Lrsquoatomo torna poi allo stato

fondamentale con emissione di radiazione nel visibile(quellrsquoorbitale

esterno si puograve chiamare ldquootticordquo)

II Lrsquoelettrone ionizza lrsquoatomo rimuovendo un elettrone esterno

(perdita di energia fino a centinaia di eV)

III Lrsquoelettrone collide con il nucleo atomico in questo caso lrsquoelettrone

orbita parzialmente intorno al nucleo e perde energia per

43

decelerazione Questrsquoultimo fenomeno egrave alla base della bremsstrahlug

parola tedesca che significa radiazione di frenamento

IV Lrsquoelettrone collide con un elettrone interno dellrsquoanodo(shell K L

Mhellip) con conseguente espulsione di questrsquoultimo(con una energia

cinetica Ec) Se WK(LM) indica lrsquoenergia di legame dellrsquoelettrone alla

shell KLMhellip lrsquoenergia richiesta per il processo egrave Ec+WK(LMhellip) Un

elettrone piugrave esterno va a sostituire quello espulso con emissione

di radiazione X la quale egrave caratteristica della sostanza colpita

La radiazione X egrave prodotta essenzialmente dai processi fisici riportati al punto III e

IV Esaminiamoli con maggior dettaglio

La ldquoradiazione biancardquo (breemstrahlung)

Una particolare attenzione merita la radiazione X prodotta dal fenomeno riportato

sopra al punto III Dunque accade che lrsquoelettrone decelera o in genere subisce una

variazione anche puramente direzionale dellrsquoaccelerazione da questa perdita di

energia scaturisce un fotone X che viene emesso a partire dalla regione dellrsquourto Il

processo di breemstrahlung egrave il piugrave importante almeno in termini di estensione dello

spettro che produce In esso lrsquoemissione di raggi X avviene con

continuitagrave(radiazione bianca) esistendo tuttavia una lunghezza drsquoonda limite

120582m al di sotto della quale non vi egrave emissione

Figura 43 Spettri continui di raggi X per alcuni valori della tensione applicata[6]

Il principio di conservazione dellrsquoenergia vieta infatti che vengano emessi fotoni con

energie maggiori di quella massima degli elettroni EM accelerati contro lrsquoanodo

data da

44

119864119872 = 119890119881 (31)

Essendo e la carica dellrsquoelettrone e V la differenza di potenziale tra il filamento

emettitore di elettroni e lrsquoanodo Questa lunghezza drsquoonda minima corrisponde ad

un processo di frenamento in cui lrsquoelettrone incidente perde tutta la sua energia in

un unico urto producendo un fotone con 120582m pari a

λm =ℎ119888

119890119881 (32)

Naturalmente questo implica che vi sia una frequenza massima ammissibile 120584M

data dallrsquoequazione

120584119872 =119864119872

ℎ (33)

Rispetto alla figura 2 una grafico che avesse in ascissa lrsquoenergia ( o la frequenza )

verrebbe ribaltato rispetto ad un asse verticale evidenziando una EM (o una 120584119872)

saragrave questa la visualizzazione piugrave frequente degli spettri X negli usi delle varie

procedure sperimentali

La radiazione caratteristica la fluorescenza dellrsquoatomo

Il processo brevemente descritto sopra al punto III egrave alla base della produzione

della radiazione X caratteristica Oltre allo spettro continuo sono presenti infatti

righe monocromatiche caratteristiche alcune delle quali particolarmente intense

Mentre lo spettro continuo egrave molto simile per tutte le sostanze con il detto limite

inferiore 120582119898 e un solo massimo di intensitagrave a circa 120582 =15120582119898 le righe

caratteristiche variano da sostanza a sostanza costituente lrsquoanodo Dunque

bombardando una sostanza con elettroni veloci alcuni atomi si ionizzano

espellendo un elettrone di una shell interna Supponiamo una mancanza di un

elettrone nella shell K in seguito a questo un elettrone di una shell piugrave alta L Mhellip

faragrave una transizione radiativa per riempire il livello libero Naturalmente questa

transizione determina un posto vuoto nel guscio L Mhellip ma questo verragrave occupato

successivamente da un elettrone ancora piugrave esterno nellrsquoatomo emettendo unrsquo altra

riga dello spettro caratteristico Le righe originate dal livello vuoto nella shell K

sono chiamate righe 119870120572 119870120573 119870120574helliphellipe corrispondono alle transizioni LrarrK MrarrK

NrarrK hellipLa transizione Kα da origine alla riga ad energia piugrave alta negli spettri X

Fu il fisico H Moseley che tra il 1913 e 1914 stabiligrave nei suoi primi esperimenti per le

linee 119870120572 che

La radice quadrata della frequenza delle linee 119922120630 egrave direttamente proporzionale

al ndegatomico Z

120584119870119894

2 = 119862119894(119885 minus 120590119870) 119894 = 120572 120573 120574 hellip (34)

Dove Ci egrave una costante indipende da Z e 120590119870 rende conto dello schermaggio

dellrsquoelettrone K rimasto

45

1 lt 120590119870 lt 2

La stessa regola egrave estendibile alle righe della serie L dovendo perograve sostituire una

costante 120590119871 di schermaggio maggiore

74 lt 120590119871 lt 94

Figura 44 Il diagramma di Moseley di 120642120784

su Z per le linee Kα[1]

La (44) fu subito generalizzata da Moseley considerando la formula di Bohr per i

livelli energetici di atomi ad un elettrone che si muovono perograve in un potenziale

colombiano di carica 119885 minus 120590

120584119898119899 = 119877 infin 119885 minus 120590 2 1

1198982 minus1

1198992 119898 lt 119899 (35)

dove m n sono i numeri quantici principali delle shell di arrivo e partenza

rispettivamente e R infin egrave la costante di Rydberg avendo usando lrsquoapprossimazione

di massa nucleare infinita

119877 infin =119898

4120587ℏ3

1198902

4120587ℇ0

2

(36)

In realtagrave non esiste una sola linea Kα Kβo Lα Lβhellip

Lrsquointerazione spin-orbita separa i livelli energetici delle shell (tranne la shell K)

Nella shell L gli elettroni con ℓ = 0 hanno lrsquoenergia di legame piugrave grande quelli

con ℓ = 1 e 119895 = 1 2 piugrave bassa e quelli con ℓ = 1 e 119895 = 3 2 ancora piugrave bassa

Questi tre livelli sono chiamati LI LII e LIII La separazione in energia egrave grande

abbastanza da poter essere agevolmente evidenziata negli spettri essendo

46

proporzionale a 119885 minus 120590119870 4come mostra la formula di struttura fine per

lrsquointerazione spin-orbita

ℓ 119904119890 119895 = ℓ + 1 2

Δ119864 =1198981198882 119885minus120590119870 120572 4

41198993ℓ ℓ+1 2 times (37)

minusℓ minus 1 119904119890 119895 = ℓ minus 1 2

Con

120572 =1198902

4120587휀0ℏ119888 (38)

costante di struttura fine

Potremo dunque osservare fra le altre le righe Kα1 e Kα2 che corrispondono alle

transizioni LIII rarrK e LII rarrK rispettivamente Il seguente schema mostra i due

gruppi (K e L) di transizioni principali

Figura 45Schema (non in scala) delle principali transizioni X permesse[1]

Le transizioni saranno regolate dalle regole di selezione Δℓ = plusmn1 Δj = 0 plusmn1

Per esempio le righe Kα1 e Kα2 del Tungsteno hanno

1205821198701205721 = 0214Å 1198641198701205721 = 579119896119890119881

1205821198701205722 = 0209Å 1198641198701205722 = 593119896119890119881

Ersquo molto utile per gli usi pratici in cui il materiale egrave coinvolto mostrare uno spettro

di un tubo a raggi X con anodo di Tungsteno

47

Figura 46Spettro dei raggi X prodotti da un tubo RX con anodo di Tungsteno a 80 kV[2]

Si notano oltre la radiazione continua di bremstrahlung e i due picchi Kα1 e Kα2 anche i due picchi Lα e Lβ che sono molto meno energetici di quelli K ma anche

molto piugrave probabili

312 La sezione drsquourto di assorbimento

Una volta che si ha a disposizione una sorgente di raggi X essi possono essere usati

per ionizzare lrsquoatomo attraverso lrsquoeffetto fotoelettrico Ovvero i raggi X stessi

possono essere usati a posto degli elettroni per produrre a loro volta radiazione X

dalla sostanza irraggiata I fotoni di adeguata energia dunque possono determinare

eccitazione o dare luogo alla rimozione di elettroni ove abbiano energie sufficienti a

vincere lrsquoenergia di legame della shell La sezione drsquourto 120590 di questo processo egrave

espressa in buona approssimazione dalla formula della sezione drsquourto per atomi

idrogenoidi

120590 =16 2120587

312057281198855

1198981198882

ℏ120596

7 2

11988602 (39)

1205720 = 0529177Å (raggio di Bohr)

anche se lrsquoapprossimazione di dipolo con la quale egrave stata ldquocostruitardquo egrave sempre

meno congrua allrsquoaumentare dellrsquoenergia dei fotoni La sezione drsquourto diminuisce

dolcemente allrsquoaumentare della frequenza de fotoni come ℏ120596 minus7 2 fino a che non

si raggiunge un energia sufficiente per espellere un elettrone dalle shell piugrave interne

A questo punto la sezione drsquourto ha un brusco aumento siamo in presenza del

cosiddetto ldquoabsorption edgesrdquo (soglie di assorbimento) Simili picchi si

incontrano ogni qual volta si raggiungono energie sufficienti a strappare elettroni in

shell via via piugrave profonde

48

Figura 47Andamento del coefficiente di assorbimento di massa del piombo in funzione di 120640 e E

La figura 6 mostra il coefficiente di assorbimento di massa che ha lrsquoandamento del

tutto analogo a 120590 Dunque la scelta di opportuni valori della tensione del tubo a

raggi X determina le energie del fascio dei fotoni prodotti incidenti su un materiale

e quindi la possibilitagrave che si verifichino i processi di assorbimento in esame Queste

considerazioni fanno parte delle attivitagrave preparatorie e delle impostazioni

preliminari allrsquoanalisi ED-XRF

313 Il sistema XRF in uso nel dipartimento di Fisica di

Camerino

Nel laboratorio XAS (X-ray Absorption Spectroscopy) del dipartimento di fisica

dellrsquouniversitagrave di Camerino opera un apparato per analisi ED-XRF il cui nucleo egrave

il sistema rivelatore (XR-100CR) amplificatore e alimentatore (PC2CR)

convertitore analogico-digitale+scheda multicanale(MCA 8000A) prodotto

dalla AMPTEK INC [5]

49

Figura 48Schema dei collegamenti dellapparato rivelatore-analizzatore[5]

Alcune caratteristiche del rivelatoreXR-100CR

Tipo di sensore Si-PIN(Fotodiodo di silicio a tre strati drogati P e N

separati da uno stato ad alta resistivitagrave quasi Intrinseco)

Dimensioni del sensore 24mmtimes28mm(7mm2)

Spessore del Silicio 300μm

Risoluzione in energia FWHM11 220eV

(misurata sulla riga a 59 keV del 55Fe)

Finestra del rivelatore Berillio spessore 25μm

La risoluzione in energia egrave il grado di precisione del picco delle righe rivelate piugrave ha un valore basso e piugrave la riga saragrave stretta e dunque piugrave discriminata in energia dalle altre

Le curve di efficienza e di trasmissione

Ersquo interessantissimo analizzare il comportamento dei componenti principali del

rivelatore cioegrave il sensore vero e proprio Si-PIN e la finestra di Berillio al variare

dellrsquoenergia dei fotoni In generale infatti il comportamento di un sensore o di un

materiale a basso assorbimento di raggi X varia a seconda dellrsquoenergia delle

radiazioni elettromagnetiche con cui interagiscono dando luogo a fenomeni di

filtraggio

11 FWHM Full Width Half Maximum egrave la larghezza della riga a metagrave della sua altezza Piugrave questo parametro egrave piccolo migliore saragrave la risoluzione

50

Figura 49Trasmissione di raggi X attraverso la finestra di Berillio[5]

Ersquo necessario isolare sotto vuoto il sensore dato che lo si fa lavorare a bassa

temperatura (ndash30 ndash40 degC) Si sceglie il Berillio come finestra dato che egrave il materiale

che minimizza lrsquoassorbimento di raggi X Come si vede sopra 6keV lrsquoefficacia del

conteggio si avvicina al 100

Vediamo ora la curva di trasmissione (percentuale dei fotoni che interagiscono

fotoelettricamente sul totale) del sensore SiPIN

Figura 50Efficienza del rivelamento del sensore di Si [5]

Il grafico seguente tenendo conto di entrambi gli andamenti di cui sopra mostra

lrsquoefficienza intrinseca di rivelazione a ldquopiena energiardquo cioegrave ldquola probabilitagrave che

un fotone X entrato nel sensore depositi tutta la sua energia per effetto

fotoelettricordquo

Curva del

rivelatore del

laboratorio di

Camerino

51

Figura 51Efficienza intrinseca () di rivelazione a piena energia[5]

In sostanza la finestra di Berillio e il sensore Si-PIN consentono la rivelazione di

elementi la cui energia di emissione caratteristica sia compresa tra 1-2keV e 50-

60keV circa a basse energie lrsquoimpedimento egrave la finestra di Berillio a quelle alte egrave il

rivelatore (scritte in inglese ai bordi del grafico) Nella figura sopra sono mostrati i

riferimenti delle linee Kα di diversi elementi mancano tutti gli altri tipi di righe che

ovviamente consentono di individuare atomi diversi da quelli menzionati dal

grafico o che il grafico mette in una zona di scarsissima efficienza Risulta chiaro

allora che lrsquoassorbimento della finestra di Berillio alle basse energie unitamente alla

bassa ldquoresa di fluorescenzardquo degli elementi leggeri fa si che la tecnica XRF non trovi

applicazione per elementi a basso numero atomico (Zle10)

52

32 I raggi ultravioletti Lrsquoosservazione in

fluorescenza UV

In generale la fluorescenza egrave la proprietagrave di alcune sostanze solide liquide e

aeriformi per la quale allorchegrave sono colpite da una radiazione riemettono quasi

istantaneamente (ritardo di 10minus8s) altre radiazioni la cui lunghezza drsquoonda

dipende da quella della radiazione eccitante e dalla natura della sostanza Ersquo

sinonimo di luminescenza

Ci occuperemo in questa parte il fenomeno della fluorescenza indotta da raggi

UV approfondendone la genesi fisica

321 Il fenomeno della fluorescenza UV nelle molecole

Lo stato energetico di una molecola egrave descritto da tre parametri quantici il grado di

eccitazione elettronico il grado di eccitazione vibrazionale e il grado di eccitazione

rotazionale Quello energeticamente piugrave importante egrave quello elettronico (poi quello

vibrazionale) e una molecola puograve o meno coinvolgerlo nelle transizioni da uno

stato energetico allrsquoaltro Ci possono essere cioegrave transizioni puramente rotazionali

transizioni roto-vibrazionali (in cui cambia lo stato vibrazionale) e infine

transizioni tra stati elettronici diversi

La fluorescenza UV egrave un fenomeno di questo tipo in cui la molecola assorbe

radiazione ultravioletta questo provoca una eccitazione elettronica e il processo di diseccitazione avviene in maniera tale che la radiazione emessa egrave di

minore energia ricadendo nel visibile Ersquo utile ora illustrare una proprietagrave che le molecole hanno e che chiarisce meglio il

fenomeno fisico il principio di Franck-Condon

Questo principio afferma che il processo con cui gli elettroni passano da uno

stato energetico allrsquoaltro egrave talmente rapido rispetto al moto dei nuclei che

possiamo considerare questi ultimi (e quindi la loro distanza relativa che saragrave

indicata con R) come fermi nelle eccitazioni-diseccitazioni elettroniche

La conseguenza pratica di questo principio egrave che nei grafici in cui si evidenziano

questi processi la freccia che va da uno stato quantico allrsquoaltro possiamo

disegnarla verticale

Dunque il processo della fluorescenza UV si sviluppa cosigrave dapprima

rispettando il principio di Franck-Condon una transizione di assorbimento fa

passare la molecola da uno stato elettronico ad uno stato vibrazionale di un altro

stato elettronico di energia superiore A questo punto la molecola puograve perdere

energia vibrazionale interagendo con molecole vicine (decadimento termico) e

raggiungere lo stato vibrazionale piugrave basso 119959prime = 120782 dello stato elettronico

53

eccitato Come risultato la radiazione emessa durante la diseccitazione finale

ha una frequenza piugrave bassa e ricadragrave nel visibile

Figura 52 Fenomeno della fluorescenza[1]

33 La radiazione infrarossa La riflettografia IR

Lrsquointerazione energia-materia di strati pittorici con la radiazione del vicino infrarosso cioegrave la banda dello spettro che va dallrsquoestremo visibile rosso fino a una

lunghezza drsquoonda di circa 3μm puograve dar luogo a fenomeni ottici ben diversi da quelli

osservabili in luce visibile

Figura 53Lo spettro della radiazione infrarossa

54

Lrsquoassorbimento la diffusione interna (scattering) e la riflettanza12 possono

assumere valori molto diversi con una conseguente dello strato pittorico a vista

In generale ad un aumento della lunghezza drsquoonda(fino a 120582 cong 22120583119898 )

corrisponde una diminuzione del fenomeno di scattering cioegrave una diminuzione del

potere coprente e quindi un aumento della trasparenza dello strato pittorico

331 Lrsquointerazione della radiazione infrarossa con i mezzi

torbidi

Parliamo di mezzo torbido quando piccole ( 10minus3 divide 1 μm) particelle sono

disperse in una matrice (il mezzo che ldquoospitardquo le particelle) trasparente e omogenea

che puograve essere gassosa liquida o solida Esempi di questo tipo di sistemi sono la

nebbia il fumo le pitture i colloidi liquidi e le soluzioni solide(come i vetri

colorati)

Il comportamento della radiazione infrarossa con questi sistemi egrave

intrinsecamente lo stesso di quello della luce visibile Esso egrave governato da

interazioni come la riflessione la rifrazione la dispersione la diffusione e nel caso di

specifiche sostanze colorate assorbimento (di determinate lunghezze drsquoonda)

La diffusione e lrsquoassorbimento sono fattori determinanti per la

trasmittanza13 di questi sistemi Per esempio il potere coprente di uno strato di

pittura bianca (non considerando lo spessore) egrave dovuto essenzialmente alla

diffusione mentre in uno strato di pittura blu di Prussia14 il fattore dominante egrave

lrsquoassorbimento specifico

La diffusione puograve essere descritta quantitativamente dagli specifici

coefficienti di diffusione delle particelle disperse attraverso la teoria di Kubelka-Munk

Questi coefficienti dipendono dalla lunghezza drsquoonda della radiazione incidente

dalla geometria delle particelle (forma e diametro) e dalla differenza degli indici di

rifrazione del pigmento(particelle) e mezzo(matrice)

In generale per uno strato di pittura bianca (volendo focalizzare il discorso

solo sulla diffusione) possiamo dire che diventa piugrave trasparente

al crescere della lunghezza drsquoonda della radiazione incidente

al diminuire dello spessore dello strato

al diminuire del numero di particelle nello strato(concentrazione

pigmentovolume)

al diminuire della differenza degli indici di rifrazione tra pigmento e

mezzo(legante)

Concludiamo questo paragrafo col dire che nella maggior parte dei casi il massimo

della trasmittanza di un pigmento egrave nel vicino infrarosso tra 18μm e 22μm

12 Riflettanza Il rapporto tra la radiazione retro diffusa e quella inviata 13Trasmittanza Per una superficie investita da una radiazione acustica o ottica il rapporto tra lrsquointensitagrave della radiazione trasmessa entro il corpo e lrsquointensitagrave della radiazione incidente 14blu di Prussia Ferrocianuro ferrico Fe4[Fe(CN)6]3 scoperto casualmente a Berlino nel 1704 Anche chiamato blu di Berlino

55

superando poi questa soglia per le matrici (di origine organica) comincia a

diventare prevalente lrsquoassorbimento della radiazione facendo diventare lo strato

pittorico meno trasparente e il contrasto15 diminuisce

332 Una trattazione matematica del fenomeno

In riflettografia infrarossa si fa spesso riferimento ad una trattazione matematica[2]

(dovuta a Kubelka e Munk) che pur semplificando molto la situazione rispetto alla

realtagrave ha il pregio di essere intuitiva e di identificare la grandezze fondamentali in

gioco Essa ci porteragrave ad esprimere matematicamente la riflettanza di uno strato

pittorico solamente in funzione di coefficienti caratteristici dello strato stesso e

non piugrave in funzione della profonditagrave di penetrazione nello strato pittorico

Nellrsquoambito di questa teoria un dipinto egrave schematicamente descritto come uno

strato di colore (si pensa al colore come un pigmento disperso in un leganteil mezzo)

che ricopre una preparazione di fondo (costituita quasi sempre da una mescola di

gesso e colla animale o da biacca16 ) e sul quale egrave stato tracciato il disegno preparatorio

(fatto con carboncino grafite o punta metallica )

Le proprietagrave ottiche delle parti in questione e del sistema vengono considerate

in questo modo

Il legante viene considerato perfettamente trasparente

Il pigmento egrave considerato in grado di diffondere la radiazione che incide

normalmente

Si considera solo la diffusione che allrsquointerno dello strato si propaga ortogonalmente

ad esso in avanti o allrsquoindietro

La riflessione speculare non viene considerata

La lunghezza drsquoonda della radiazione egrave molto maggiore del diametro medio dei granuli di

pigmento

La radiazione proveniente dalla sorgente IR giunge sulla superficie del dipinto e

penetra in parte al di sotto di essa

Supponiamo che la radiazione non assorbita si propaghi lungo lrsquoasse x e

parte di essa venga diffusa ma solo nella direzione opposta si considera cioegrave

solo la retrodiffusione

Con 119868 119909 si indica il flusso di radiazione proveniente dalla sorgente

Con 119869 119909 si indica il flusso di radiazione retrodiffusa verso il rivelatore

Sia K il coefficiente di assorbimento della radiazione nello strato

Sia S il coefficiente di diffusione della radiazione nello strato

Accade che attraversando lo spessore 119889119909 lrsquointensitagrave 119868 119909 varia a causa

dellrsquoassorbimento della diffusione si considereragrave dunque per 119868 119909 anche il

contributo di 119869 119909 Un ragionamento analogo vale anche per il flusso 119869 119909

15 Contrasto In rifletto grafia per lrsquoindividuazione di linee scure su fondo bianco egrave definito come il rapporto tra la riflettenza della sostanza scura e la riflettanza del fondo bianco 16 Biacca Anche detta ldquobianco di piombordquo egrave un carbonato basico del piombo2PbCO3ndashPb(OH)2

56

In formule

119889119868 119909 = 119870 + 119878 119868 119909 119889119909 minus 119878 119869 119909 119889119909

(316)

119889 119869 119909 = minus(119870 + 119878)119869 119909 119889119909 + 119878 119868 119909 119889119909

Le equazioni cosigrave ricavate costituiscono il sistema di Kubelka-Munk in forma

differenziale

Figura 54Propagazione della radiazione diretta e retrodiffusa secondo lo schema di Kubelka-Munk

In riflettografia si definisce in linea di principio per ogni livello di profonditagrave della

superficie pittorica la riflettanza 119877 119909 come

119877 119909 =119869 119909

119868 119909 (317)

Derivando rispetto a x la (316) e sostituendo nel risultato ottenuto le (315) si ha

per 119877 119909 lrsquoequazione differenziale

119889119877 119909

119889119909= 1198781198772 119909 minus 2(119870 + 119878)119877 119909 + 119878 (318)

Ponendo 119883 = 119909 minus 1199090 1198770 = 119877 1199090 119886 =119870+119878

119878 119887 = 1198862 minus 1 si ha la soluzione

cercata per la riflettanza

119877(119883) =1+ 1198770 119887 coth 119887119878119883 minus119886

119886+119887 coth 119887119878119883 minus1198770 (319)

57

Mettiamoci ora nelle condizione di sapere come diventa 119877(119883) se si ha a che fare con

grandi spessori basta calcolarne il limite per 119883 rarr infin sapendo che coth 119909 =119890119909+119890minus119909

119890119909minus119890minus119909 si ha

119877infin = lim119883rarrinfin 119877(119883) =1+1198770(119887minus119886)

119886+119887minus1198770=

119870

119878+ 1 minus

119870

119878

2

+ 2119870

119878 (320)

Si vede chiaramente cosigrave che 119877infin dipende solamente dal rapporto 119870 119878 che egrave proprio

di ogni pigmento

Lrsquoandamento di 119877infin egrave quello visualizzato qui sotto

Figura 55 Andamento di 119929infin in funzione di KS

Naturalmente fare il limite per 119883 rarr infin ha solamente un senso matematico Nella

realtagrave si puograve misurare la riflettanza dei pigmenti con uno spettrofotometro e si

riscontra che giagrave con spessori di qualche millimetro crsquoegrave una buonissima

corrispondenza con lrsquoandamento di 119877infin

Dunque la trattazione di Kubelka-Munk che afferma con la (320) che per

119883 rarr infin la riflettanza non dipende piugrave dallo spessore dello strato ha un effettivo

riscontro con la realtagrave dove nella maggior parte dei casi si opera su spessori di 12

mm

Dalla (320) con pochi passaggi matematici ci si ricava 119870 119878 in funzione di 119877infin 119870

119878=

119877infin minus1 2

2119877infin (321)

Possiamo ora introdurre una nuova grandezza fondamentale in riflettografia il

contrasto

119862 =119877119887 119909

119877119908 119909 (322)

dove 119877119887 119909 e 119877119908 119909 sono rispettivamente la riflettanza di una linea ldquonerardquo del

disegno preparatorio e quella della superficie ldquobiancardquo del fondo e x rappresenta lo

spessore di pigmento soprastante Da come egrave definito ci si auspica sempre che C

abbia un valore prossimo a 0

Dal contrasto in linea di principio puograve essere ricavato lo spessore di

oscuramento 119883119889 = 119909119889 minus 1199090 definito come il minimo spessore di un dato pigmento in

grado di rendere completamente invisibile a una determinata strumentazione il disegno

58

preparatorio sottostante Esso puograve essere interpretato anche come un indice della

qualitagrave di un apparato per riflettografia

Vediamo ora come sia possibile ricavarsi Xd

Sia Cl il contrasto limite ossia il minimo contrasto rilevabile da un determinato

sensore dalla definizione di C Cl =119877119887 119883119889

119877119908 119883119889

Tenendo presente la (319) ponendo in essa 119910 = 119887 coth(119887119878119883119889) e sostituendo in Cl

si ottiene

1199102 ClR0w minus R0b + 119910 1 minus Cl R0bR0w minus 1 +

+Cl(a minus R0b)(1 minus aR0w ) + (a minus R0w )(aR0b minus 1) = 0 (323)

che egrave unrsquoequazione di secondo grado in y

Dunque conoscendo la riflettanza del fondo R0w la riflettanza del materiale usato per

il disegno preparatorio R0b la 119877infin del colore che ricopre il fondo e il suo coefficiente di diffusione

si puograve ricavare la y da cui trovare poi Xd con la formula

119883119889 =coth minus1 119910 119887

119887119878 (324)

333 La fotocamera CCD CHROMA C3 1600E

La facoltagrave di scienze dellrsquouniversitagrave di Camerino ha a disposizione per le

acquisizioni di immagini nel campo dei beni culturali una fotocamera digitale [10]

con sensore a stato solido CCD (Carge Coupled Device) CHROMA C3 1600E

prodotta dalla DTA

Figura 56 Fotocamera digitale CCD CHROMA C3 1600E

Cuore di questa apparecchiatura egrave il sensore per immagini CCD KAF1602(E)

prodotto dalla Kodak[9]

Figura 57Sensore per immagini CCD Kodak KAF-1602(E)

59

Alcune caratteristiche del CCD

Numero di pixel 1536(H)x1024(V)

(Circa 16MPixel di definizione)

Dimensioni del pixel 9x9 μm2

Dimensioni sensore 138x92 mm2

(corrisponde ad un rapporto 32)

FWC 105elettr

(Full Well Capacity Parametro indicante il massimo numero di elettroni

immagazzinabili in ogni pixel Ersquo da questa caratteristica che dipende sia

lrsquointensitagrave del segnale che del rumore Ersquo comunque auspicabile avere un

FWC piugrave alto possibile anche ge500000 cosigrave da poter lavorare anche su

immagini in cui ci sono zone illuminate diversamente evitando che su

quelle illuminate fortemente si crei sovraesposizione)

DC (misurata a 25degC) 20 elettr(pixel∙secondo)

(Dark Current Ersquo il numero di elettroni generato termicamente in ogni

pixel anche se non egrave esposto a radiazione ldquohellipcorrente di buiohelliprdquo Puograve essere

sottratta via software e bisogna tenerne conto soprattutto nelle acquisizioni

a lunga esposizione Con il raffreddamento termoelettrico di tipo Peltier17

puograve essere ridotta di molto)

Figura 58 Andamento della Dark Current a seconda della temperatura del CCD

QE 40 50 60

(Quantum Efficiency Misurata a tre diverse lunghezze drsquoonda 450nm

550nm 650nm Ersquo uno dei parametri piugrave importanti per valutare la qualitagrave di

un sensore Definito come il numero di elettroni di segnale creati per ogni

fotone incidente)

17 Peltier Jean Charles Athanase Fisico francese (Ham[Somme]1785-Parigi1845) Nel 1834 sccoprigrave lrsquoeffetto termoelettrico che da lui prese il nome

60

DR 74dB

(Dinamic Range Dipende dal rapporto tra la quantitagrave massima di elettroni

utilizzabili e il noise floor 119899119890~ cioegrave massimo numero di elettroni del rumore

di fondo per pixel Piugrave precisamente 119863119877 = 20 log10 119865119882119862 119899119890~ con

119899119890~ =15 elettroni)

La risposta spettrale del sensore quella che prima si egrave solo accennata in maniera

frazionata come QE egrave senza dubbio il parametro fondamentale In riflettografia

infrarossa per esempio si auspica che questo parametro sia alto attorno a 1ndash2 μm

Figura 59 Risposta spettrale QE del sensore KAF-1602 (E)

I filtri a disposizione

Ci sono 7 filtri a disposizione [10] per i vari tipi di acquisizioni di immagini

Tre filtri passa banda nel visibile RGB

Figura 60 Curve di trasmittanza dei tre filtri RGB

In realtagrave la curva di trasmissione dei filtri Blu e Verde aumenta nella regione

dellrsquoinfrarosso per questo motivo si egrave dotati di un filtro IR-Cut (taglia infrarosso)

da porre di fronte allrsquoobbiettivo

Filtro passa banda nellrsquoinfrarosso

Presenta due ldquopicchirdquo attorno a 500nm pari a circa 1-2 di trasmittanza

61

Figura 61 Curve di trasmittanza nel visibile e nel vicino infrarosso del filtro passa banda IR

Filtro passa banda nellrsquoultravioletto

Centrato sui 340 nm e con una ampiezza di banda al 50 della sua trasmittanza

massima FWHM pari a 85 nm

Filtro passa alto nellrsquoinfrarosso

Ha la lunghezza drsquoonda di cut-off (50 della sua trasmittanza max tmax) a 780 nm

A 680nm si ha 001 tmax a 850 nm si ha 95 tmax a 900 si ha 99 tmax

Figura 62 Ricostruzione dai dati dello spettro in trasmittanza dei due filtri passa banda UV e passa alto IR (Il tmax egrave arbitrario e sono stati posti uguali per praticitagrave di descrizione)

Filtro taglia Infrarossi

E lrsquounico filtro che egrave posto fuori dalla fotocamera essendo montato sullrsquoobbiettivo e

ha un diametro di 50mm (gli altri 25mm)

A parte dunque lrsquoultimo filtro IR-cut gli altri sono posizionati su una ruota

porta filtri posta allrsquointerno del corpo macchina e azionabile via software

62

Figura 63 Immagine indicativa di una ruota porta filtri per fotocamere CHROMA

Con questa apparecchiatura egrave possibile effettuare oltre la riflettografia infrarossa

anche lrsquoesame in tricromia in falso colore usando il filtri passa banda IR verde e

rosso

34 La tecnica FT-IR

Con lrsquoacronimo FT-IR che sta per Fourier Transform-Infra Red (spectroscopy) si

indica quella tecnica che permette il riconoscimento delle sostanze che

compongono un campione attraverso un esame spettroscopico eseguito in luce

infrarossa In questo caso perograve il risultato finale che consiste in un spettro di

assorbimento della radiazione nel dominio delle frequenze (cioegrave dove sullrsquoascissa

del grafico ci sono le frequenze) saragrave frutto di una trasformata di Fourier di un

altro grafico chiamato interferogramma nel dominio dei tempi

341 Eccitazioni vibrazionali delle molecole

Come mai egrave proprio la radiazione infrarossa la piugrave adatta a stimolare transizioni di

tipo vibrazionale nei nuclei di una molecola

Si puograve rispondere a questa domanda anche con delle considerazioni legate alla fisica

classica se consideriamo che gli elettroni sono legati alla molecola con una forza F con la stessa

forza i nuclei saranno legati tra loro a formare la molecola Approssimando questa forza a

una di tipo armonico (massa-molla) possiamo dire che la pulsazione del moto

elettronico egrave 120596119890 = 119896 119898 mentre la pulsazione del moto nucleare egrave 120596119873 = 119896 119872

con m massa dellrsquoelettrone M massa del nucleo e k costante elastica della F

Il rapporto tra lrsquo energia vibrazionale e quella elettronica saragrave allora dato da

119864119907

119864119890=

ℏ120596119873

ℏ120596119890cong

119898

119872 (322)

Essendo 119898

119872 compreso nel range 10minus3 divide 10minus5 possiamo affermare che le energie di

eccitazione vibrazionali sono qualche centinaio di volte piugrave piccole di quelle

63

elettroniche Essendo questrsquoultime dellrsquoordine di qualche eV lo spettro di

assorbimento-emissione vibrazionale cadragrave nel vicino e medio infrarosso

Figura 64 Collocazione spettrale delle vibrazioni molecolari

Si possono esprimere le frequenze 120642 in cm-1 (omettendo di moltiplicare per c

velocitagrave della luce) dato che se 119888 = 120582120584 allora 120584 = 119888120582

Si egrave giagrave parlato nel paragrafo 2 di questo capitolo dei livelli energetici

vibrazionali

Figura 65Schema energetico di una molecola biatomica e livelli vibrazionali[12]

Le transizioni di cui ci occupiamo qui naturalmente non coinvolgono livelli

elettronici ma solo passaggi da uno stato roto-vibrazionale ad una altro Infatti

oltre alle energie elettroniche e vibrazionali esistono pure le energie rotazionali che

sono dellrsquoordine 10minus3 divide 10minus5 volte piugrave piccole di quelle elettroniche e 10minus3 2 divide

10minus5 2 volte piugrave piccole di quelle vibrazionali cioegrave circa 10minus3eV

Per comprendere meglio quello che succede consideriamo le molecole

biatomiche per queste se sono nello stato Λ = 0(Λ numero quantico del momento

angolare elettronico lungo lrsquoasse molecolare senza spin) vale la regola di selezione

Δ119869 = plusmn1 dove J egrave il numero quantico rotazionale collegato con il momento

angolare totale lungo lrsquoasse molecolare

Le transizioni permesse passando da 119907 = 0 a 119907 = 1sono riportate nello schema qui

sotto

64

Figura 66Livelli energetici di una molecola biatomica e transizioni permesse da v=0 a v=1[1]

Con R si indicano tutte le transizioni con Δ119869 = +1 con P quelle con Δ119869 = minus1

chiamate poi branche R e P e il numero tra parentesi egrave il J iniziale

A titolo di esempio riportiamo lo spettro di assorbimento della molecola HCl

Figura 67Spettro di assorbimento di HCl [1]

Da notare la mancanza del gap centrale data la proibizione di Δ119869 = 0

Tutti gli esami spettroscopici in assorbimento avranno questo aspetto

342 I modi di vibrazione e i gruppi funzionali I

fingerprint

Le molecole possono presentare diversi modi di vibrazione ciascuno responsabile

di un particolare assorbimento in una determinata regione dello spettro

Si distinguono vibrazioni ldquostetchingrdquo o di valenza (variazione della distanza di

legame)

Figura 68 Esempio di modi di vibrazione di valenza[12]

e vibrazioni ldquobendingrdquo o di deformazione (variazione dellrsquoangolo di legame)

65

Figura 69Esempio di modi di vibrazione di deformazione[12]

Come si vede dalle immagini possiamo pensare la vibrazione dellrsquointera molecola come

combinazione di vibrazioni di ogni coppia di atomi o comunque di ogni sua singola parte piugrave

semplice In chimica questi ldquopezzi di molecolardquo sono detti gruppi funzionali cioegrave

gruppi di atomi che mostrano particolari e costanti proprietagrave chimico fisiche Saragrave grazie alla

peculiaritagrave della lunghezza drsquoonda assorbita da queste parti che si potragrave riconoscere

la molecola presente nel campione

Solitamente 120642119959119938119949 gt 120642119941119942119943 dunque troveremo i gap di assorbimento delle

vibrazioni di valenza nella parte sinistra dello spettro (4000-1500 cm-1) dove ci

sono i valori dei numeri drsquoonda piugrave alti zona dei gruppi funzionali mentre la zona

dello spettro a minore energia egrave occupata dalle vibrazioni di deformazione da quelle di valenza a

piugrave bassa energia e da quelle di combinazione(i due tipi insieme) saragrave soprattutto questa

combinazione di tipi di eccitazioni vibrazionali nella parte destra dello spettro

(1500-700 cm-1) che costituiragrave lrsquoimpronta digitale the fingerprint della molecola

Molecole diverse ma con lo stesso tipo di gruppi funzionali (per quelle organiche)

saranno riconosciute grazie a questa zona

Figura 70 Spettrogrammi IR di due CHETONI simili ciclo-esanone(sopra)e ciclo-pentone(sotto)

riconoscibili dalle diversitagrave nella zona fingerprint[12]

66

343 Lrsquouso dellrsquointerferometria La FT-IR

Le misure di tipo spettroscopico nellrsquoinfrarosso (considerando solo le tecniche a

doppio raggio che permettono il confronto tra il raggio di riferimento e quello del

campione fornendo cosigrave lo spettrogramma della trasmittanza ) si possono fare

essenzialmente in due modi in modo dispersivo con la selezione continua di lunghezza

drsquoonda o con il metodo interferometrico

Per gli spettrometri di tipo dispersivo egrave difficile conciliare risoluzione spettrale ed

efficienza di misurazione questi sistemi si basano infatti su reticoli a riflessione mossi

molto lentamente da meccaniche di precisione per selezionare lunghezza drsquoonda

dopo lunghezza drsquoonda e generare cosigrave uno spettro infrarosso continuo

Figura 71 Schema di funzionamento di uno spettrometro a dispersione[7]

In sintesi questo tipo di spettrometri funzionano cosigrave si formano due raggi uno dei

quali passando per il campione contiene le informazioni cercate lrsquoaltro fa da

riferimento Il chopper consente alternativamente lrsquoarrivo dellrsquouno o dellrsquoaltro sul

reticolo che monocromatizza il segnale letto successivamente dal sensore Saragrave il

software che una volta acquisiti i segnali ne faragrave il rapporto egrave saragrave in grado di creare

lo spettrogramma

Chiaramente il reticolo lavorando in condizioni di alta risoluzione selezioneragrave

una banda di frequenze molto stretta lrsquointensitagrave del segnale saragrave minore

causando cosigrave un deterioramento del rapporto segnale-rumore Un grande miglioramento delle condizioni di lavoro e della qualitagrave dei risultati

nella spettroscopia IR egrave avvenuto quando grazie ai moderni calcolatori si egrave riusciti

a convertire un interferogramma in uno spettrogramma usando gli algoritmi

della trasformata di Fourier

Lrsquointerferogramma

Definiamolo prima nel caso di una singola frequenza

Ersquo chiamato interferogramma il segnale complessivo in funzione del tempo di due

onde alla stessa intensitagrave e lunghezza drsquoonda che interferiscono quando su una

67

delle due si crea un continuo sfasamento rispetto allrsquoaltra per esempio grazie ad

uno specchio mobile che ne allunga o ne accorcia il cammino ottico

Figura 72 Schema di principio di un spettrografo con spettro e interferogramma nel caso di una singola

frequenza[8]

Nella figura sopra per questioni di chiarezza lrsquointerferogramma egrave nel dominio delle

distanze (proporzionalitagrave diretta tra tempo e spazio percorso dallo specchio

mobile) B(120584) e I(120575) intensitagrave luminosa rispettivamente dalla sorgente e sul

rivelatore ( 120584 numero drsquoonda e 120575 spostamento dello specchio) Per I(120575) vale la

seguente formula

119868(120575) = 119861(120584) cos 2120587120575

120582 (323)

che poi inserendo per ragioni di comoditagrave matematica il numero drsquoonda 120584 = 1 120582

diventa

119868(120575) = 119861(120584) cos 2120587120584120575 (324)

Nel caso di due frequenze la situazione cambia in questo modo

Figura 73Spettri e interferogrammi di due frequenze diverse separate e poi sovrapposte[8]

Ogni frequenza compare nellrsquointerferogramma come una funzione coseno

Considerando allora una sorgente continua nellrsquoinfrarosso matematicamente

faremo un integrale per trovare lrsquoandamento di 119868(120575) cioegrave

119868(120575) = 119861(120584)infin

0cos 2120587120584120575 119889120584 (325)

Un tipico interferogramma di una sorgente incandescente per infrarosso egrave il

seguente

68

Figura 74 Inteferogramma di una tipica sorgente incandescente[8]

Notare come quando 120575 = 0 essendo tutte le funzioni coseno delle frequenze

presenti in fase 119868(120575) ha un grande picco il centerburst questa egrave una caratteristica di

tutti gli interferogrammi Allontanandosi da questa posizione la moltitudine delle

funzioni coseno cominciano a rinforzarsi o annullarsi vicendevolmente causando

una rapida diminuzione dellrsquointensitagrave in una serie di oscillazioni

La trasformata di Fourier

Lrsquointerferogramma egrave descritto matematicamente dallrsquoequazione (325) e saragrave

proprio il suo andamento intensitagrave su tempo ad essere fisicamente misurato

dal sensore dello spettrografo Comunque in spettroscopia si egrave interessati allo

spettro cioegrave a conoscere lrsquointensitagrave in funzione del numero drsquoonda Ma

conoscendo la forma matematica dellrsquointerferogramma 119816(120517) come funzione di

120517 egrave possibile calcolare il corrispondente spettro usando una tecnica

matematica conosciuta come Trasformata di Fourier Il suo uso porta alla

conoscenza dello spettro attraversolrsquointegrale

119861(120584) = 119868(120575) cos 2120587120584120575 119889120575+infin

minusinfin (326)

Ecco dunque come si agisce con la tecnica FT-IR quando si vuole ottenere lo

spettrogramma di un campione viene fatta una prima acquisizione dello

spettrogramma della sorgente chiamato anche spettrogramma di fondo(in questo

si noteranno anche gli eventuali assorbimenti dei gas presenti lungo il cammino

ottico del raggio) ed in seguito del campione Il computer penseragrave ad eseguire il loro

rapporto fornendo lo spettro in trasmittanza

69

Figura 75 Schema a blocchi della generazione di uno spettro con la tecnica FT-IR[8]

Di seguito egrave riportata la figura schematica di uno spettrometro per analisi FT-IR

Figura 76 Schema di funzionamento di uno spettrometro FT-IR[7]

I 3 vantaggi della tecnica FT-IR

Si associano a questa tecnica tre vantaggi o miglioramenti rispetto alla

spettroscopia dispersiva

Vantaggio Jaquinot o di banda passante lrsquoenergia in arrivo al rivelatore egrave

maggiore di conseguenza anche il rapporto segnaledisturbo egrave piugrave elevato

Vantaggio Felgett o di multiplex lrsquoacquisizione dei dati egrave molto piugrave rapida

(pochi secondi) Questo consente di effettuare in rapida sequenza una serie

di spettri(10-20) e di presentare alla fine la loro media diminuendo cosigrave

lrsquoerrore

Vantaggio di Connes una calibrazione delle frequenze molto stabile ed

accurata (001-01 cm-1) grazie ad un laser interno che agisce da riferimento

per ogni scansione

70

Conclusioni

In questa dissertazione si egrave voluto discutere il contributo della Fisica nel campo

delle indagini analitiche e diagnostiche nel settore dei beni culturali attraverso una

panoramica delle varie tecniche di diagnosi e recupero di unrsquoopera drsquoarte con una

particolare attenzione alla strumentazione e quindi alle tecniche che sono di fatto

operanti con successo nellrsquoambito del nostro Ateneo

Queste metodologie delle quali molte e importanti di carattere non invasivo

sono di fondamentale importanza qualora si desideri eseguire una diagnosi su

unrsquoopera per la quale lo scopo primario di intervento egrave la sua conservazione nel

tempo Se dunque nel corso di una indagine di un bene culturale si richieda la

assoluta non invasivitagrave la fisica mette a disposizione tutte le sue conoscenze nel

campo delle interazioni radiazioni-materia o particelle-materia assicurando

insieme alla salvaguardia del manufatto le risposte cercate

Anche se un bene culturale come tutte le cose non puograve che deperire nel corso

degli anni in un inarrestabile anche se lento invecchiamento i metodi per porvi

riparo e le analisi scientifiche di tipo fisico saranno senza dubbio in grado di

migliorarsi rispetto ad ora in quantitagrave qualitagrave ed efficacia

Il progresso della ricerca fisica applicata e delle tecnologie collegate fanno

sicuramente ben sperare in una conservazione duratura della Bellezza tangibile a

sicuro vantaggio delle generazioni future

71

Bibliografia [1]Bransden B amp Joachain C (1980) PHYISICS OF ATOMS AND MOLECULES

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[2]Castellano A Martini M amp Sibilia E (2002) Elementi di archeometria Milano

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Patologia del Libro

[14]Pinzari F amp Montanari M (2007) Il SEM-VP nella diagnostica di alterazioni

fungine non piugrave vitali o di difficile caratterizzazione Roma Istituto Centrale per la

Patologia del Libro

[15]Valdregrave U Microscopia elettronica e ionica Roma Istituto Enciclopedico Treccani

[16]Boscaino G Giunta M amp Vaiana R Tessitura superficiale di manti stradali

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72

[17]Fontana R Pampaloni E amp Pezzati L Tecniche ottiche per la forma (Elementi di

archeometria) Milano Egea

[18]GruppoBeniCulturali Diagnostica ottica per la conservazione CNR-INOA

[19]Enciclopedia-Delle-Scienze-Fisiche(vol IV p624) Limmagine in falso colore

Roma Istituto Enciclopedico Treccani

73

Ringraziamenti

Ringrazio Dio Padre onnipotente creatore di tutte le cose della materia e delle leggi

che la governano dellrsquouomo e della sua intelligenza che le sa scoprire

Ringrazio poi il prof Andrea Di Cicco per la sua disponibilitagrave e il dott Marco

Minicucci per il suo instancabile guidarmi con entusiasmo alla scoperta di un

mondo per me fino a poco tempo fa sconosciuto la prof Graziella Roselli per le

nozioni che mi ha fornito il dott Andrea Cittadini per le informazioni tecniche il

prof che ha fatto da lettore e tutti i docenti di Fisica che nel corso di questi

anni mi hanno preparato nello studio

Ringrazio ancora Alessandro e Antonella per il loro incoraggiamento schietto e

sincero Roberto per lo scanner e la sua generositagrave Claudio per il supporto

informatico

Ringrazio tutti gli amici che mi sono stati vicino in questi mesi e che anche solo con

un gesto o una parola mi sono stati di aiuto

Ringrazio la mia famiglia

Antonio

16

Ad esempio per chiarire il loro modo drsquouso nella sonda con geometria 2x45deg0deg le

due fibre esterne portano lrsquoilluminazione mentre quella centrale (a 0deg) raccoglie la

luce diffusa evitando la riflettanza speculare

Con queste sonde si ha anche la possibilitagrave di raccogliere la radiazione riflessa

specularmente sonda 0deg0deg ottenendo una riflettanza diversa da quella definita

sopra che non tiene conto solo della parte di radiazione assorbita

Si usa questo tipo di sonda quando si ritiene che la superficie non presenti

irregolaritagrave tali da far supporre differenti intensitagrave diffuse a seconda dellrsquoangolo

FORS con sfera integratrice

Quando si vuole considerare tutta la radiazione diffusa ad ogni angolo attorno al punto

irraggiato si fa uso della sfera integratrice Con questo nome si indica una specie

di ldquocapsulardquo da appoggiare sul punto di misura che oltre a irraggiare egrave in grado

grazie alla geometria costruttiva delle pareti speculari interne di convogliare tutta

la radiazione diffusa al punto di misura

La figura che segue mostra il principio costruttivo di una sfera integratrice

Figura 10 Principio costruttivo di una sfera integratrice

17

22 Tecniche di elaborazione di immagine

multispettrale

Tutte queste tecniche offrono una serie di eccezionali possibilitagrave egrave come se si

riuscisse ad ampliare la capacitagrave di visione dellrsquoocchio umano Si egrave cosigrave in grado

di poter vedere sotto la superficie pittorica per osservare il disegno preparatorio di

un quadro oppure vedere le prime stesure di colore Risalteranno chiaramente gli

interventi di restauro succedutisi nel corso degli anni Si potranno riconoscere i

diversi pigmenti osservando lo ldquospostamento cromaticordquo che la selezione di

determinate lunghezze drsquoonda causa allrsquoimmagine

Ersquo utile riproporre allrsquoinizio di questo paragrafo lo spettro elettromagnetico

nelle sue varie parti

Figura 11Spettro elettromagnetico[4]

221 La riflettografia infrarossa

La riflettografia infrarossa della quale in questo capitolo si vuole dare solo una

presentazione generale essendo approfondita nel prossimo egrave quella tecnica

analitica ottica non distruttiva usata per lrsquoanalisi delle di superfici dipinte che

rende possibile la visualizzazione degli strati sottostanti al film pittorico

permeabile alla radiazione nel vicino infrarosso (08120583119898 le 120582 le 3120583119898)

Tale radiazione riesce generalmente ad attraversare i materiali che costituiscono il film pittorico e viene riflessa e diffusa dagli strati ad esso

sottostanti Dallrsquoacquisizione della radiazione riflessa si puograve ricostruire la cosiddetta

immagine riflettografica ( o riflettogramma ) del dipinto della quale uno dei

particolari piugrave importanti egrave il disegno preparatorio Esso risulteragrave piugrave visibile se

eseguito con materiali che assorbono lrsquoinfrarosso ( punta metallica carboncino

grafite) depositati su una base preparatoria che invece lo riflette fortemente (per

esempio gesso con colla animale)

18

Figura 12Comportamento schematico della radiazione incidente su uno strato pittorico

Un sistema per riflettografia egrave generalmente composto da una o piugrave sorgenti di

radiazione IR (lampade alogene) e da un dispositivo per registrare immagini

nellrsquoinfrarosso Il riflettogramma dellrsquooggetto egrave solitamente visualizzato mediante

un monitor e registrato in forma di immagine digitale mediante un calcolatore

Per quanto riguarda le sorgenti si porragrave particolare attenzione alla disposizione

delle lampade in modo tale da minimizzare le riflessioni speculari della superficie (spesso

lucida ) del dipinto e allo stesso tempo far si che questa sia illuminata nel modo piugrave

uniforme possibile

I dispositivi di registrazione dellrsquoimmagine

Un paragrafo a parte meritano i diversi dispositivi che nel corso dellrsquoevoluzione di

questa tecnica si sono succeduti

Fotocamera con pellicola Fu ovviamente il primo sistema in attesa dello

sviluppo dellrsquoelettronica Si adoperavano pellicole particolarmente sensibili

nellrsquoinfrarosso montate su fotocamere con filtri e obbiettivi speciali

Telecamera con tubo Vidicon Ersquo un tubo di ripresa di immagini simile a

quelli utilizzati per le riprese televisive (prima dei sensori a stato solido ) ma ha il

massimo di sensibilitagrave proprio tra 07μm e 2μm Esso sfrutta le proprietagrave

fotoconduttive (cioegrave di aumentare la conducibilitagrave elettrica se irraggiati da fotoni )

che certi materiali hanno Lrsquoimmagine egrave trasformata in segnale televisivo grazie al

fatto che il ldquopennello elettronicordquo incontra maggiore o minore resistenza elettrica a

seconda dellrsquointensitagrave dellrsquoimmagine stessa Ersquo il materiale fotosensibile (Solfuro di

Piombo PbS) che crea questa modulazione di corrente che verragrave poi trasformata in

segnale televisivo La risoluzione spaziale di solito egrave scarsa rispetto ai sistemi venuti

in seguito (circa 300times300 pixel) presenta problemi di distorsione di immagine e

richiede un irraggiamento forte dei dipinti causando un non gradito riscaldamento

data la poca sensibilitagrave

19

Figura 13 Schema di un tubo Vidicon

Fotocamera con CCD Ancora un sistema di ripresa a standard televisivo che

sfrutta un sensore CCD (Charge Coupled Device ) simile a quelli montati sulle

telecamere di uso comune Questo sensore allo stato solido contiene un grande

numero di sottoelementi fotosensibili chiamati fotositi disposti in una matrice La

risoluzione spaziale del riflettogramma che si otterragrave dipende dal numero dei

fotositi che il sensore contiene Hanno il pregio rispetto al Vidicon della

robustezza e delle dimensioni ridotte di praticamente assente distorsione ottica e

una risposta in funzione dellrsquointensitagrave di illuminazione lineare per la quasi totalitagrave

della loro dinamica

Spesso perograve la loro sensibilitagrave spettrale limitata a circa 13μm ne consente un uso

efficace solo in particolari casi e cioegrave in quelle zone dei dipinti dove sono presenti

pigmenti per esempio le lacche che risultano trasparenti giagrave a lunghezze drsquoonda

cosigrave corte

Scanner Lrsquoultima frontiera per lrsquoacquisizione dellrsquoimmagine riflettografica egrave

costituita dagli scanner Si intende per scanner un dispositivo costituito da due

traslazioni meccaniche di precisione montate ortogonalmente in modo da poter

esplorare punto per punto una superficie pittorica Su uno dei due carrelli di

traslazione egrave montata la cosiddetta testa ottica che si compone della parte di ripresa

cioegrave un singolo fotodiodo o in alcuni casi un array lineare di fotodiodi (risposta

spettrale maggiore del CCD ) della parte di illuminazione (lampade alogene ) e di un

dispositivo per lrsquoautofocus I pregi di questo sistema sono maggiore sensibilitagrave

spettrale del CCD assenza di distorsioni ottiche e elevata definizione

Unici difetti possono essere considerati la poca praticitagrave data la mole della

macchina e lrsquoattentissimo rimontaggio richiesto la lentezza del processo

Per quanto riguarda i campi di applicazione oltre alla presenza di un disegno

preparatorio il riflettogramma di un opera egrave in grado di svelare la presenza di

stesure pittoriche nascoste da ulteriori strati di colore ( applicati per vari motivi )

la presenza di impronte digitali (se evidenziate da tracce di polvere contenente

carbone) o manifestare lrsquoandamento delle pennellate Questo metodo di indagine

puograve essere applicato indifferentemente a dipinti su tavola o su tela a disegni e

20

talvolta ad affreschi fornendo preziose informazioni a storici dellrsquoarte e

restauratori

Nelle immagini che seguono lo stesso particolare di un dipinto ripreso in

riflettografia IR con tre strumenti diversi Il miglioramento della visibilitagrave del

disegno preparatorio (che questa volta svela un pentimento del pittore) egrave evidente

Figura 14 Marcello Fogolino SFrancesco riceve le stimmate Pinacoteca civica di Vicenza Immagine nel

visibile

Figura 15Confronto dello stesso particolare evidenziato nella foto sopra tra fotocamera con rivelatore al silicio tubo Vidicon(PbS) e fotocamera con rivelatore di Tellurio di Cadmio e Mercurio(MCT)

21

222 La Fluorescenza UV

La tecnica basata sullrsquoosservazione della fluorescenza da luce ultravioletta

approfondita anche nel prossimo capitolo trova largo impiego come metodo di

indagine diagnostica nel campo dei beni culturali Si sfrutta il fatto che quando un

opera generalmente un dipinto o manoscritti viene irraggiata con radiazione di

lunghezza drsquoonda compresa nella regione dellrsquoultravioletto (400nmge120582ge2-3nm) tale

radiazione viene in parte riflessa e in parte assorbita dagli strati superficiali

dellrsquoopera

Parte dellrsquoenergia assorbita viene quindi emessa nuovamente per fluorescenza

sotto forma di radiazione visibile che verragrave registrata con tecniche opportune

Lrsquoapparato per eseguire una analisi di un dipinto in fluorescenza UV egrave costituito da

una o due sorgenti di luce UV (lampade di Wood) e da un sistema di acquisizione delle

immagini fotocamera o telecamera CCD anche se egrave sempre possibile una semplice

indagine a occhio nudo contemporanea allrsquoirraggiamento

Le lampade sono poste in modo da formare un angolo di 45deg rispetto al dipinto in

modo da minimizzare la riflessione speculare e la fotocamera o il sensore CCD

frontalmente allrsquoopera

Lrsquouso di una macchina fotografica con pellicole ad alta sensibilitagrave (nel

visibile) prevede una volta eliminata la parte della radiazione Uva riflessa con ldquofiltri

barrierardquo tempi di acquisizione (e quindi di esposizione dellrsquoopera e degli

operatori) lunghi dellrsquoordine dei qualche minuto con conseguente problema della

cosiddetta deriva cromatica della pellicola e necessitagrave del completo oscuramento

dellrsquoambiente di misura

Lrsquouso della telecamera con CCD offre numerosi vantaggi Data la maggiore

sensibilitagrave rispetto alla pellicola i tempi di acquisizione si riducono moltissimo

potendo infatti usare la sorgente UV in modalitagrave flash (circa 20ms) con

conseguente minore grado di irraggiamento dellrsquoopera Grazie a dei filtri

lrsquoimmagine finale saragrave il risultato della sovrapposizione di varie acquisizioni

ognuna centrata in una zona spettrale fino a coprire tutto lo spettro visibile Ciograve

permetteragrave una migliore caratterizzazione dei materiali lungo tutto lo spettro

Notevoli poi i vantaggi legati allrsquouso del formato digitale oltre ad una piugrave

pratica conservazione dei dati crsquoegrave la possibilitagrave di ripeter la stessa acquisizione piugrave

volte al fine di migliorare il rapporto segnale rumore e diminuire lrsquoerrore da

fluttuazione di scarica della lampada Inoltre si puograve via software eliminare lrsquoeffetto

della luce ambiente potendo acquisire la stessa immagine con e senza flash UV

Per le applicazioni pratiche la fluorescenza UV egrave adattissima per la

visualizzazione delle vernici trasparenti messe a protezione dello strato pittorico

vero e proprio essendo sostanze resinose molto sensibili alla fluorescenza UV Ersquo

utile poi per differenziare e localizzare materiali che apparirebbero

indistinguibili nello spettro visibile (quelli della stessa classe cromatica ma di

diversa composizione chimica ) per lrsquoidentificazione dei materiali in base al

colore caratteristico della fluorescenza e per individuare ritocchi ridipinture e

22

parti rifatte grazie alla mai perfettamente uguale composizione chimica di

successivi interventi

Nelle immagini che seguono egrave evidente come i restauri fatti zone piugrave scure

seguendo linee dritte sono dovuti ad un cedimento dello strato pittorico proprio in

prossimitagrave dei punti di contatto tra le tavole della struttura del quadro Il colore

scuro rispetto alle zone non restaurate testimonia la mancanza o la diversitagrave della

vernice protettrice

Figura 16Dipinto in luce visibile senza e con fluorescenza UV

23

223 La tricromia in falso colore

Questa tecnica di analisi consente di differenziare zone di stesure pittoriche

che ad occhio nudo hanno la stessa resa cromatica e dunque appaiono

indistinguibili facendo ldquodiventare visibilerdquo anche la radiazione del vicino infrarosso

la quale egrave poi in grado di generare falsi colori diversi nelle zone prima viste come

uguali

Si puograve sfruttare allora il fatto che pigmenti aventi diversa natura chimica

appariranno nellrsquoimmagine a falsi colori ben differenziati se hanno un diverso comportamento spettrale (diversa riflettanza) nellrsquoinfrarosso

Nella pratica si agisce acquisendo lrsquoimmagine in esame escludendo la

componente di luce BLU e aggiungendo la componente nel vicino infrarosso

alle due componenti fondamentali rosso e verde

Figura 17Schema di principio della tecnica in falso colore

Dobbiamo perograve comunque ricreare una immagine adatta alla visione umana

la quale in luce diurna si basa sullrsquoassorbimento di radiazione visibile da parte dei

cosiddetti CONI presenti sulla retina Di questi ne esistono di tre tipi ognuno

specializzato nellrsquoassorbire una parte dello spettro i colori rossi i colori verdi e i

colori blu

Figura 18 Curve di assorbimento spettrale relative ai tre tipi di coni presenti nella retina

Dunque una volta ottenute le immagini nelle tre bande vicino IR rosso e verde

si procederagrave alla loro riconversione rispettivamente nel rosso verde e blu e

ricomposizione ottenendo una immagine dai colori falsati( da cui falso colore )

Questo vale naturalmente indipendentemente dalla tecnica usata per

acquisirle Anche nella tricromia in falso colore infatti come nella riflettografia IR

si possono usare (con i loro pregi e difetti di cui sopra al paragrafo 221) vari modi

24

per acquisire lrsquoimmagine la pellicola fotografica il tubo vidicon e la telecamera

CCD attualmente quella piugrave usata

Nella prossima figura egrave visualizzato il procedimento con cui due verdi

apparentemente uguali appaiono in falso colore blu (il verde rame) e magenta (il verde

di cobalto) dato che il primo assorbe lrsquoinfrarosso mentre lrsquoaltro lo riflette

Figura 19Esempio (per una pellicola) di restituzione in falso colore di due verdi apparentemente uguali

Un altro esempio notevole egrave dato dai due blu azzurrite e lapislazzuli restituiti in falso

colore il primo appare con un colore molto scuro mentre il secondo che non

assorbe lrsquoinfrarosso appare con una fortissima componente rossa

La realizzazione digitale (CCD) di immagini in falso colore egrave ottenuta con

piugrave acquisizioni della stessa immagine a diverse bande spettrali anteponendo

allrsquoottica di ripresa i filtri passa banda per registrare le tre componenti Le tre

immagini cosigrave ottenute vengono restituite nella classica terna RGB (Red-Green-

Blue) in un monitor a colori dove in tempo reale si osserveragrave lrsquoimmagine in falso

colore

Questa tecnica egrave utilizzata dal restauratore o dallo storico dellrsquoarte per

individuare sul dipinto zone che hanno subito restauri postumi ma dei quali

non avendone la documentazione non egrave possibile sapere dove e come si egrave intervenuto Per

essi di solito si egrave raggiunto un grado di accordo cromatico fra la zona restaurata e

zona originale tale da rendere invisibile ldquola riparazionerdquo effettuata empiricamente

dunque quasi sempre con pigmenti chimicamente diversi dallrsquooriginale

Nelle immagini seguenti[19] risulta evidente la differente risposta cromatica di

alcuni pigmenti In particolare la veste di S Pietro che nel visibile risulta azzurra

nel falso colore vira in magenta (risposta tipica dellrsquoazzurro oltremare) e il cinabro

che costituisce la parte rossa del manto (visibile) diventa giallo in falso colore Una

simile inversione avviene anche per il pigmento usato per la veste del personaggio in

25

secondo piano (lacca rossa) ma data la risposta cromatica diversa nellrsquoinfrarosso

diventa in falso colore un giallo piugrave intenso

Figura 20 Lorenzo Monaco Incoronazione della Vergine (particolare)Immagine nel visibile e in tricromia in falso colore

23 Tecniche ottiche per la forma

La conoscenza e la forma di un oggetto artistico sia esso un reperto archeologico

un monumento un dipinto o un affresco e dunque dalle piugrave svariate forme e

dimensioni rappresenta un elemento importante per il suo studio e la sua

conservazione La caratterizzazione della forma costituisce infatti un prezioso

contributo a studi di tipo storico-artistico alla determinazione dello stato di

conservazione dellrsquoopera e al progetto e realizzazione di interventi di restauro

Oltre a ciograve mediante la misura della forma di un oggetto ripetuta in tempi

successivi egrave possibile ottenere informazioni sulle sue deformazioni ed eliminarne le

cause (condizioni microclimatiche stress meccanici hellip)

Si possono suddividere essenzialmente le procedure per lrsquoacquisizione della

forma in due categorie quelle che adoperano la luce anche laser ma senza utilizzarne la

coerenza4 le tecniche in luce incoerente e altre invece che sfruttano proprio le

proprietagrave di coerenza della luce laser che chiameremo tecniche in luce coerente

4 Coerenza Sono coerenti due o piugrave onde di ugual frequenza in cui la differenza di fase fra esse egrave costante

26

231 Tecniche in luce incoerente

Sono diverse le tecniche di questo tipo che vengono usate nellrsquoambito dei beni

culturali Citiamo la fotogrammetria (basata sul principio della triangolazione ottica5)

che acquisendo una coppia stereoscopica di immagini dellrsquooggetto egrave in grado di

restituire un modello 3D La proiezione di luce strutturata che consiste nel

proiettare sullrsquooggetto dei codici luminosi di vario tipo (fitti reticoli figure di

interferenzahellip) e risalire alla forma dellrsquooggetto interpretando la loro deformazione

usando algoritmi basati sulla triangolazione La profilometria laser che

ricostruisce la forma il piugrave delle volte di statue analizzando le linee di contorno

che una lamina di luce laser mette in evidenza sullrsquooggetto Lo scanner laser a tempo

di volo usato soprattutto per il rilievo 3D su grandi scale spaziali riesce nella

mappatura tridimensionale rilevando le coordinate angolari e il tempo di

percorrenza di impulsi laser

231a Il laser scanner a tempo di volo (TOF)

Ersquo praticamente un sistema radar (onda inviata riflessa e captata) che impiega una

sorgente laser impulsata Il principio su cui si fonda la misura della distanza egrave il

seguente conoscendo il tempo t impiegato dallrsquoimpulso laser a percorrere la

distanza sorgente-punto di misura-rivelatore (posto vicino alla sorgente laser) detto

tempo di volo TOF (Time Of Flight) egrave possibile risalire alla distanza grazie alla

formula 119863 = 119888

119899times 119905 2 dove c egrave la velocitagrave della luce e n egrave lrsquoindice di rifrazione

dellrsquoaria

Figura 21Principio di funzionamento di un laser scanner TOF

Facendo poi corrispondere ad ogni misura di distanza le coordinate angolari

azimutale e zenitale si ha per ogni punto di scansione la tripletta di coordinate che

identifica un punto nello spazio

5 Triangolazione ottica Usata per risolvere completamente un triangolo avendo a disposizione due angoli e il lato tra essi compreso

27

Figura 22Immagine schematica di un laser scanner TOF

La precisione del sistema dipende da vari fattori come la capacitagrave di selezionare la

stessa posizione relativa allrsquoimpulso trasmesso e ricevuto dallrsquoaccuratezza della

conoscenza dei tempi di ritardo propri del sistema e dalla precisione del sistema

che effettua le misure dei tempi

Si egrave comunque raggiunta una altissima precisione considerando che con i

moderni strumenti si ottengono errori di pochi millimetri su distanze di

centinaia di metri con un passo di scansione angolare di pochi millesimi di

grado

Naturalmente si ha quasi sempre bisogno di effettuare piugrave scansioni della

stessa struttura per rilevare i punti che rimarrebbero in ombra con una sola

scansione

Questo strumento trova il suo campo di applicazione nella ricostruzione di

grandi ambienti interni come chiese o antiche dimore nella ricostruzione di

facciate di cattedrali o in grandi siti archeologici

Nellrsquo immagine che segue si puograve osservare il risultato ottenuto effettuando la

ricombinazione di 6 posizioni di scansione della sfinge

28

Figura 23 Immagine ottenuta da un laser scanner ricombinando 6 scansioni

231b Topografia di superfici a proiezione di linee

Questo tipo di analisi rientra nella categoria delle tecniche che sfruttano la

proiezione di luce strutturata cioegrave di codici luminosi che sono in grado di

evidenziare variazioni di livello su una superficie grazie a linee di luce

opportunamente organizzate

In quella a proiezione di linee si proietta (come fosse una diapositiva

costituita da un vetrino con deposizione metallica) il codice piugrave semplice un reticolo

di righe bianche e nere parallele Lrsquoimmagine dellrsquooggetto con le linee proiettate egrave

ripresa con una telecamera digitale il cui asse ottico forma con quello del

proiettore un certo angolo In questa immagine le linee del reticolo risultano

distorte dalla forma della superficie diventando ondulate Lrsquoentitagrave delle

distorsioni fissata la geometria del sistema egrave direttamente proporzionale alla

quota del punto considerato Infine dallrsquoanalisi dellrsquoimmagine del reticolo si risale

alla mappa topografica digitale della superficie

29

Figura 24 Schema di funzionamento(a) e principio geometrico(b)[18]

Nella figura precedente (b) si vede come la posizione delle linee cambia in

proporzione allrsquoaltezza (h) della superficie rispetto ad un ideale piano mediano di

riferimento S Conoscendo α (la fase) per ogni punto della linea proiettata si

risale alla quota (h) di quel punto

Il software di estrazione della fase opera sulla immagine ldquoliberatardquo dal

contrasto dello sfondo tramite unrsquooperazione di pulitura che sfrutta unrsquoimmagine

identica ma senza il reticolo proiettato (figura sotto)

Figura 25 Procedura per lottenimento della mappa topografica[18]

Variando la posizione mutua di proiettore telecamera e oggetto si ottengono

diverse risoluzioni spaziali e differenti estensioni della superficie di misura per

esempio aumentando lrsquoinclinazione del proiettore si raggiungono risoluzioni in

quota piugrave elevate (maggiore dinamica per α) allontanandolo dallrsquooggetto si

possono analizzare opere di grandi dimensioni a scapito perograve della risoluzione

spaziale

Nel campo della conservazione dei beni culturali questo sistema trova impiego nei

dipinti quando si vogliono verificare con precisione la deformazione il distacco o il

rigonfiamento dello strato pittorico a causa di deformazioni della struttura lignea

30

per quelli su tavola o della trama del tessuto per quelli su tela ciograve succede ad

esempio quando si procede al rifodero o alla sostituzione del telaio Si sono svolte

con successo indagini con questa tecnica anche nel caso di iscrizioni su tavola o su

parete

Nelle immagini che seguono ([17]Fontana Pampaloni amp Pezzati) croce di

Sarzana lo studio della mappa topografica egrave presentato prima con una risoluzione

in quota di 01mm per la sommitagrave della croce poi con una di 002mm per il

particolare del cartiglio6

Figura 26Croce di SarzanaMaestro GuglielmoDuomo di Sarzana Anno 1138 Tempera a uovo su legno di castagno Misure 3times210 m e mappa topografica della parte evidenziata

232 Tecniche in luce coerente

Lrsquouso di queste tecniche piugrave complesso delle precedenti egrave orientato piugrave che alla

misurazione della forma vera e propria dellrsquooggetto al rilevamento delle sue

microdeformazioni Citiamo lrsquointerferometria olografica (ologrammi su pellicola)

che si basa sulla ripresa di una immagine dellrsquooggetto effettuata con luce laser in

condizioni di interferenza lrsquointerferometria a spekle7 basata sigli stessi principi di

quella olografica ma lrsquoacquisizione dellrsquoimmagine avviene tramite una telecamera

Lrsquoolografia conoscopica che usa una telecamera nella quale tra obbiettivo e

sensore CCD ha un cristallo che separa in due parti la luce proveniente

6 CartiglioDisegno di un rotolo di carta in parte srotolato sul quale li leggono iscrizioni 7 Speckle (macchiolina) Viene chiamata cosigrave la figura punteggiata che si ottiene quando unrsquoonda coerente viene fatta passare attraverso un mazzo disordinato

31

dallrsquooggetto creando una figura di interferenza dalla quale si ricava la distanza di

ogni punto dellrsquooggetto in esame

Annoveriamo tra le tecniche in luce coerente anche una variante del sistema a

tempo di volo che sfrutta lo sfasamento tra lrsquoimpulso laser generato e registrato

ottenendo una maggiore precisione

232a Lrsquoolografia conoscopica

Con questa tecnica egrave possibile misurare con estrema precisione la distanza tra la

sonda ottica usata e per cosigrave dire ogni ldquosingolo puntordquo della superficie (non si

usa infatti quasi mai per ricostruire lrsquointero corpo dellrsquooggetto) in esame

Il principio di funzionamento egrave il seguente un laser a diodi produce un raggio

che egrave riflesso totalmente da un beam-splitter a 90deg verso il campione Parte dellrsquo onda

luminosa riflessa viene captata dallrsquoobbiettivo attraversa lo splitter (ora con

proprietagrave di trasparenza) e incontra il modulo conoscopico Questo elemento

costituito da un cristallo monoassiale8 birifrangente9 posto tra due lamine

polarizzatrici separa i raggi luminosi che vi incidono in due componenti raggio

ordinario e raggio straordinario

Questi dopo aver percorso praticamente lo stesso cammino ottico

interferiscono dando luogo a frange circolari sulla superficie del sensore CCD La

fittezza delle linee della frangia dipende dal cammino ottico dei raggi

dallrsquooggetto scansionato al sensore ecco che allora misurandola si risale alla

distanza di ogni punto dalla sonda

Figura 27Funzionamento di una sonda conosco pica[16]

8 Monoassiale Con un solo asse ottico 9 Birifrangente Con due indici di rifrangenza ortogonali fra loro

32

Elaborando dunque il segnale restituito dal CCD si risale al ldquoperiodordquo di ogni

singola frangia fatto poi corrispondere ad una distanza Poicheacute la lettura del CCD

puograve essere ripetuta con una frequenza di alcune migliaia di Hz alla stesa velocitagrave egrave

anche possibile acquisire le misure

La distanza dellrsquoobbiettivo dallrsquooggetto da esaminare puograve variare da poche

decine di mm a poche decine di centimetri a seconda delle esigenze cambiando

lrsquoobbiettivo di ripresa

Si raggiungono prestazioni eccellenti Con una distanza di lavoro di 40mm per

esempio si raggiunge una risoluzione di circa 6μm in quota e 30μm nelle

direzioni trasversali con una dinamica di profonditagrave di plusmn4mm

Una caratteristica importante di questo strumento egrave quella di poter lavorare

con un angolo di incidenza minimo di circa 5deg ciograve consente di indagare tratti di

superficie con unrsquoinclinazione fino a plusmn85deg col risultato di riuscire a fare misure

allrsquointerno di fori di diametro inferiore a 1mm con un rapporto profonditagravediametro

fino a 251

Un altro grande vantaggio dellrsquoolografia conoscopica egrave quello di superare i

vincoli pratici di stabilitagrave e sensibilitagrave alla temperatura e alle vibrazioni meccaniche

di cui soffrono gli strumenti interferometrici laser di tipo convenzionale dato

lrsquounica sorgente di luce coerente che viene separata solamente dentro il cristallo

birifrangente

Il sistema trova numerose applicazioni nel campo del restauro e della

conservazione ogniqualvolta si debbano analizzare con grande dettaglio oggetti o

parte di essi microdeformazioni su dipinti microscopiche incisioni su pietra o

rilievi su tavole usate per la litografiaecc ecc

Nelle immagini seguenti unrsquoindagine in olografia conoscopica effettuata su un

quadro di Raffaello La Madonna del cardellino Da notare i due solchi verticali nella

parte centrale del riquadro

Figura 28Madonna del cardellino Raffaello 1506 Galleria degli Uffizi e particolare (restituito in luce radente) dopo unrsquo olografia conoscopica

33

223b Lo scanner laser a misura di fase

Questa tecnica apparentemente del tutto simile a quella dello scanner laser TOF

visto nel paragrafo 231a sfrutta il fatto che un impulso laser modulato in ampiezza cambia la sua fase da quando egrave stato emesso a quando egrave rivelato dopo

la riflessione Conoscendo questo sfasamento si puograve risalire alla distanza

percorsa

Solitamente si sceglie per il laser (onda portante) una lunghezza drsquoonda di 1divide

2μm vicino infrarosso data la buona penetrabilitagrave in aria di questo tipo di onda

elettromagnetica mentre la modulazione ( in realtagrave vedremo che di modulazioni ne

occorreranno di diversi tipi) egrave fatta con lunghezze drsquoonda dellrsquoordine del metro

(onde radio)

Figura 29Schema di principio di uno scanner laser a sfasamento di modulazione di ampiezza

Matematicamente la variazione di fase Δ120601 durante tutto il tragitto 2119871 egrave data da

Δ120601 = 119899119896119898 2119871

Dove n egrave lrsquoindice di rifrazione dellrsquoaria da determinare in sede di misura a seconda delle

condizioni di temperatura pressione e umiditagrave relativa e 119896119898 egrave il vettore drsquoonda

corrispondente alla pulsazione di modulazione 120596119898 Con pochi passaggi si ottiene la

distanza cercata

119871 = Δ120601119888 2119899 120596119898

con c velocitagrave della luce

Bisogneragrave tener conto del fatto che il sensore discriminatore di fase (comparatore)

non percepisce quando 120601 ha subito delle rotazioni intere di angolo giro Per questa ragione in

realtagrave la modulazione egrave fatta con diverse frequenze (sottomultipli di un oscillatore interno

allo scanner) per ognuna delle quali si acquisisce una delle cifre della misura finale di ogni

singolo punto Questo egrave chiamato Metodo per decadi Se per esempio un punto egrave

distante dallo scanner 756342m avrograve bisogno di 6 (numero con 6 cifre) frequenze

di modulazione

34

24 Tecniche microscopiche

Lrsquoapplicazione della microscopia ottica ed elettronica nel campo dei Beni Culturali

fornisce un contributo scientifico di estremo interesse Ersquo infatti applicata per

indagini diagnostiche finalizzate al restauro passando per lrsquoanalisi del materiale

artistico di varia natura analizzando il suo stato di conservazione e anche

permettendo lrsquoindividuazione delle tecniche usate nella realizzazione dellrsquoopera

Infatti lrsquoutilizzo del microscopio ottico o elettronico a scansione permette lrsquoanalisi

approfondita relativa sia alla morfologia della superficie che alla composizione

chimica elementare di campioni di vario tipo ad elevati ingrandimenti fornendo

importanti informazioni in fase di restauro

241 La microscopia elettronica a scansione SEM

Il microscopio elettronico a scansione SEM (Scanning Electron Microscope)

fornisce informazioni sullrsquoaspetto sulla natura e sulle proprietagrave delle superfici e

degli strati sottostanti di campioni con risoluzione media di 2divide5 nm Il principio

di formazione delle immagini le quali saranno riprodotte con un effetto

tridimensionale egrave sequenziale Un fascio di elettroni (sonda) viene focheggiato

sulla superficie del preparato e fatto scorrere su esso secondo linee parallele

ravvicinate come avviene per un pennello elettronico di un tubo televisivo

Figura 30Schema di un microscopio elettronico a scansione[15]

Il diametro della sonda quando incontra la superficie del campione egrave di circa

2nm Lrsquointerazione del fascio accelerato da una differenza di potenziale che va da

poche centinaia di volt a diverse decine di kV con gli atomi del preparato da luogo a

diversi tipi di ldquoprodottirdquo ([15]Valdregrave) con ognuno dei quali si creeragrave un segnale tra

cui i piugrave importanti nelle applicazioni per i beni culturali sono

Elettroni secondari (SE) convenzionalmente definiti come gli elettroni

uscenti dal preparato con energia le50eV Provengono da una profonditagrave di

pochi nm sono prodotti dal fascio primario interagendo anelasticamente con

35

gli elettroni di valenza del campione Il segnale SE egrave il piugrave frequentemente usato

utilizzato principalmente per informazioni sulla topografia delle superfici

Lrsquoimmagine fornita appare in rilievo come se lrsquoosservatore fosse al livello del

diaframma D (vedi figura) e guardasse il campione illuminato da una

ipotetica sorgente posta in corrispondenza del rivelatore

(scintillatorefototubo)

Elettroni retrodiffusi (BSE) Back-Scattered Electrons Elettroni con energie

ge50eV che provengono dal preparato in seguito ad interazioni elastiche

principalmente con nuclei Il segnale BSE fornisce informazioni legate al

numero atomico medio della zona di provenienza (il numero di eventi di

scattering elastico cresce al crescere del numero atomico Gli elementi piugrave

pesanti saranno evidenziati da un segnale piugrave luminoso sullo schermo) alla topografia

e alla struttura cristallina del materiale attraversato

Raggi X Sono quelli della radiazione caratteristica o di bremsstrahlung

Provengono da strati piugrave profondi del campione da una sfera di raggio di

qualche μm al di sotto della sonda Il segnale X viene usato per il

riconoscere e quantificare gli elementi chimici

Elettroni Auger Ersquo un processo di autoionizzazione in cui in luogo di

radiazione X proveniente da una ricombinazione crsquoegrave unrsquoespulsione di un

elettrone

Figura 31Rappresentazione schematica nel caso di un fascio con incidenza normaledelle profonditagrave da

cui provengono i segnali SEBSEAuger(A) e raggi X[15]

Normalmente un microscopio SEM lavora con un alto vuoto al suo interno circa

10minus3Pa questo per evitare lrsquointerazione tra particelle sonda o da misurare con

lrsquoaria Un altro requisito questa volta dei campioni egrave che essi siano elettricamente

conduttivi in caso contrario si provvederagrave alla metallizzazione procedimento

tramite il quale si deposita un sottilissimo strato 1divide40 nm di metallo come ad

esempio oro carbone platino ecc

Sviluppi di questa tecnologia portano nuove e piugrave ampie possibilitagrave

nellrsquoanalizzare reperti dalla natura piugrave varia opportunitagrave utilissime nel campo dei

beni culturali

36

241a Lrsquoanalisi SEM-EDS

Parlando di analisi SEM-EDS citata anche come microanalisi EDS si fa riferimento

allrsquouso della microscopia SEM abbinata allrsquoanalisi dei raggi X caratteristici della

zona analizzata del campione che vengono prodotti per fluorescenza Lrsquoanalisi egrave

fatta in dispersione di energia da cui lrsquoacronimo Energy Dispersive Spectroscopy (of X ray)

Il rivelatore normalmente egrave a stato solido Si drogato con Li che ha bisogno di

essere raffreddato da azoto liquido o piugrave recentemente Si drogato con HgI2 per il

quale egrave sufficiente un raffreddamento termoelettrico

Nelle figure qui sotto ([13]Pasquariello Pinzari amp De Mico 2007) un esempio

di indagine SEM-EDS su una vecchia stampa fotografica della quale si voleva

verificare tra le altre cose la composizione chimica del cosiddetto sottostrato

(presenza o meno del Bario) cioegrave la parte compresa tra il supporto primario

(cartoncino) e lo strato immagine vero e proprio (alogenuro drsquoargento in gelatina)

Figura 32Esempio di analisi SEM-EDS su una foto drsquoepoca

241b Lrsquoanalisi SEM-VP

Lrsquoesigenza di esaminare campioni che non possono essere inglobati chimicamente o

metallizzati data la loro specificitagrave o talmente delicati da non poter sopportare lo

stress meccanico dovuto alla bassissima pressione di lavoro del SEM ha portato

allo sviluppo dei SEM-VP Variable Pressure cioegrave a pressione variabile I materiali

biologici per esempio costituiti da tessuti molli (cellule) e acqua perderebbero la

loro struttura ldquoevaporandordquose sottoposti a bassissime pressioni Questiper essere

osservati hanno bisogno di solito di una stabilizzazione chimica di disidratazione

o di un surgelamento prima di entrare nel SEM

37

Con la tecnica SEM-VP si puograve praticamente introdurre nella camera porta

campioni il preparato tale e quale grazie ad una pressione presente in quella parte

del microscopio di 5 o 6 ordini di grandezza superiore (10divide750 Pascal) rispetto alla

zona del cannone elettronico e della colonna (10minus3 divide 10minus4 Pascal)

Nei settore dei beni archeologico-culturali dunque in cui egrave assolutamente

proibito modificare il reperto il fatto che si possa evitare la metallizzazione egrave

fondamentale

Nelle immagini seguenti ([14]Pinzari amp Montanari 2007) si egrave riportato un

esempio di studio possibile con il microscopio SEM-VP la catalogazione di una

infestazione fungina sul dorso della copertina di libri Le misure sono state fatte con

una pressione in camera di 150Pa una tensione del fascio di 20kV ed utilizzando il

rivelatore VPSE Variable Pressure Secondary Electrons Lrsquoingrandimento della foto egrave

9800times (dati riscontrabili anche in basso nella foto SEM-VP)

Figura 33Efflorescenze sul dorso dei volumi e prelievo del micelio per mezzo del nastro adesivo

Figura 34Immagine SEM-VP del nastro adesivo utilizzato per campionare le efflorescenze fungine

38

241c Lrsquoanalisi SEM con ED-XRF

Si ha la possibilitagrave di ampliare la profonditagrave di analisi della fluorescenza X

montando sul microscopio SEM una apparecchiatura per Fluorescenza X in Dispersione

di Energia ED-XRF composta da tubo generatore di raggi X e rivelatore allo stato

solido In questo modo si aumenta la profonditagrave di indagine in quanto la capacitagrave

di penetrazione del fascio di raggi X allrsquointerno del campione puograve essere superiore

rispetto a quella scelta per formare lrsquoimmagine del pennello di elettroni

Figura 35Assemblaggio dellapparato SEM con ED-XRF[11]

Usato allrsquointerno del SEM inoltre lrsquoXRF garantisce migliori prestazioni

rispetto al suo utilizzo in aria questo per motivi legati sia alla migliore e piugrave rigida

geometria sorgente-campione-detector sia allrsquoalto vuoto realizzato allrsquointerno della

camera porta campione che evita cosigrave lrsquoassorbimento da parte dellrsquoaria dei raggi X a

bassa energia

Le immagini che seguono ([11]Ferro 2007) riguardano lo studio della

composizione chimica di una scoria metallica rinvenuta nel sito archeologico di Petra

in Giordania da notare il confronto delle due analisi spettrali EDS e ED-XRF

sovrapposte ottenute allrsquointerno del SEM Si possono ottenere con questo secondo

sistema sensibilitagrave nel rilevare gli elementi dalle 10 alle 1000 volte maggiori

Figura 36 Scoria metallica dal sito di Petra IIIdeg secolo aC

39

Figura 37 Confronto tra gli spettri in energia tra microanalisi EDS (avanti) e ED-XRF (dietro) in SEM

242 Il microscopio ottico a luce polarizzata trasmessa

Ogni qualvolta si ha la necessitagrave di esaminare un materiale che al suo interno

presenti componenti anisotrope10 il microscopio ottico a luce polarizzata permette

di individuarle Si sfrutteragrave il fatto che un campione di materiale anisotropo

possedendo due indici di rifrazione ortogonali fra loro saragrave in grado di

suddividere un fascio di luce polarizzata che lo attraversa in due nuove

componenti polarizzate oscillanti secondo la direzione degli suoi indici di

rifrazione

Il microscopio polarizzatore essenzialmente si compone di una sorgente

luminosa un filtro polarizzatore un tavolo porta campione (rotante) e un altro filtro

polarizzatore (detto analizzatore )

10 Anisotropo Si dice di un materiale che ha la capacitagrave di modificare lo stato di polarizzazione della luce che lo attraversa Chiamato anche birifrangente

40

Figura 38 Configurazione di un microscopio a luce polarizzata

Schematicamente possiamo riassumere cosigrave il percorso del raggio luminoso il filtro

polarizzatore seleziona una direzione di vibrazione per il campo E della sorgente

luminosa Il campione birifrangente ldquoscomponerdquo le direzioni di vibrazione di E in

ordinaria e straordinaria che dunque perdono la relazione di fase allrsquouscita del

campione possedendo una differenza di cammino ottico Δ119897 = Δ119899119889 con

Δ119899 = 119899119904 minus 119899119900 e d spessore del campione Quando il filtro analizzatore le

ricompone si nota una variazione dellrsquointensitagrave luminosa rispetto a quella iniziale

dovuta proprio a Δ119897

Posizionando dunque i due polarizzatori incrociati fra loro ( egrave questa infatti

una analisi ortoscopica e non ci sarebbe nessuna trasmissione di luce se non si

inserisse il materiale birifrangente) e facendo ruotare il campione attorno allrsquoasse

ottico del sistema lrsquointensitagrave dellrsquoimmagine vista varia periodicamente risultando nulla

quando le sue direzioni principali di vibrazione coincidono con quelle del

polarizzatore e dellrsquoanalizzatore (posizione di estinzione) mentre risulteragrave

massima nelle posizioni a 45deg (posizioni diagonali) Si possono cosigrave dedurre

importanti informazioni sullrsquoorganizzazione cristallina del campione in esame

Figura 39Cristallo birifrangente posto tra due polarzzatori incrociati

41

Nella prossima figura si egrave indicato con s e o i piani di oscillazione straordinari e

ordinari con P e A i piani del polarizzatore e dellrsquo analizzatore

Figura 40 Orientazione del cristallo birifrangente e relativa variazione dellintensitagrave trasmessa

Il campione egrave preparato in sezione sottile tramite taglio e abrasione fino a rendere

il campione subtrasparente (in genere 30μm di spessore) e consentire la trasmissione

della luce

Nel campo dei beni culturali questo strumento egrave ampiamente usato per analisi

petrografiche e mineralogiche di materiali lapidei naturali e artificiali In

particolare egrave possibile classificare le pietre naturali identificare le tipologie di

inerte e definire il rapporto inertelegante presente in malte intonaci e stucchi

noncheacute effettuare determinazioni sulle finiture cromatiche sul degrado e sulle

tecniche esecutive

Figura 41 Immagine al microscopio polarizzatore di un frammento di materiale lapideo riconosciuto come trachite dei Colli Euganei

42

Capitolo 3 - Le apparecchiature dellrsquoAteneo

disponibili nel campo dei beni culturali

In questo capitolo approfondiremo alcune tecniche analitiche descritte brevemente

nel capitolo 2 La scelta egrave ricaduta su alcune delle tecniche che allrsquo interno di questo

Ateneo vengono utilizzate anche per la ricerca nel campo dei beni culturali

31 I raggi X la tecnica XRF

311 La produzione di raggi X

Si definiscono convenzionalmente raggi X quella parte di radiazioni dello spettro

elettromagnetico con energia compresa tra 012 keV e 120 keV I raggi X sono il

risultato dellrsquointerazione in un tubo nel quale egrave stato realizzato un alto vuoto (

10minus6 minus 10minus7 Torr) tra materia lrsquoanodo (tipicamente come anodi vengono usati il

Tungsteno Molibdeno Rame Argentohelliphellip ) ed elettroni prodotti da un filamento

incandescente il catodo e accelerati da una opportuna differenza di potenziale con

conseguente perdita di energia da parte di questi ultimi

Figura 42Schema di principio di un generatore a raggi X[6]

I processi attraverso i quali lrsquoelettrone nellrsquourto con lrsquoanodo perde energia si

possono riassumere nei seguenti punti ([2]Castellano Martini amp Sibilia 2002)

I Lrsquoelettrone eccita lrsquoatomo ldquospostandordquo un elettrone esterno

(perdita di energia di qualche eV) Lrsquoatomo torna poi allo stato

fondamentale con emissione di radiazione nel visibile(quellrsquoorbitale

esterno si puograve chiamare ldquootticordquo)

II Lrsquoelettrone ionizza lrsquoatomo rimuovendo un elettrone esterno

(perdita di energia fino a centinaia di eV)

III Lrsquoelettrone collide con il nucleo atomico in questo caso lrsquoelettrone

orbita parzialmente intorno al nucleo e perde energia per

43

decelerazione Questrsquoultimo fenomeno egrave alla base della bremsstrahlug

parola tedesca che significa radiazione di frenamento

IV Lrsquoelettrone collide con un elettrone interno dellrsquoanodo(shell K L

Mhellip) con conseguente espulsione di questrsquoultimo(con una energia

cinetica Ec) Se WK(LM) indica lrsquoenergia di legame dellrsquoelettrone alla

shell KLMhellip lrsquoenergia richiesta per il processo egrave Ec+WK(LMhellip) Un

elettrone piugrave esterno va a sostituire quello espulso con emissione

di radiazione X la quale egrave caratteristica della sostanza colpita

La radiazione X egrave prodotta essenzialmente dai processi fisici riportati al punto III e

IV Esaminiamoli con maggior dettaglio

La ldquoradiazione biancardquo (breemstrahlung)

Una particolare attenzione merita la radiazione X prodotta dal fenomeno riportato

sopra al punto III Dunque accade che lrsquoelettrone decelera o in genere subisce una

variazione anche puramente direzionale dellrsquoaccelerazione da questa perdita di

energia scaturisce un fotone X che viene emesso a partire dalla regione dellrsquourto Il

processo di breemstrahlung egrave il piugrave importante almeno in termini di estensione dello

spettro che produce In esso lrsquoemissione di raggi X avviene con

continuitagrave(radiazione bianca) esistendo tuttavia una lunghezza drsquoonda limite

120582m al di sotto della quale non vi egrave emissione

Figura 43 Spettri continui di raggi X per alcuni valori della tensione applicata[6]

Il principio di conservazione dellrsquoenergia vieta infatti che vengano emessi fotoni con

energie maggiori di quella massima degli elettroni EM accelerati contro lrsquoanodo

data da

44

119864119872 = 119890119881 (31)

Essendo e la carica dellrsquoelettrone e V la differenza di potenziale tra il filamento

emettitore di elettroni e lrsquoanodo Questa lunghezza drsquoonda minima corrisponde ad

un processo di frenamento in cui lrsquoelettrone incidente perde tutta la sua energia in

un unico urto producendo un fotone con 120582m pari a

λm =ℎ119888

119890119881 (32)

Naturalmente questo implica che vi sia una frequenza massima ammissibile 120584M

data dallrsquoequazione

120584119872 =119864119872

ℎ (33)

Rispetto alla figura 2 una grafico che avesse in ascissa lrsquoenergia ( o la frequenza )

verrebbe ribaltato rispetto ad un asse verticale evidenziando una EM (o una 120584119872)

saragrave questa la visualizzazione piugrave frequente degli spettri X negli usi delle varie

procedure sperimentali

La radiazione caratteristica la fluorescenza dellrsquoatomo

Il processo brevemente descritto sopra al punto III egrave alla base della produzione

della radiazione X caratteristica Oltre allo spettro continuo sono presenti infatti

righe monocromatiche caratteristiche alcune delle quali particolarmente intense

Mentre lo spettro continuo egrave molto simile per tutte le sostanze con il detto limite

inferiore 120582119898 e un solo massimo di intensitagrave a circa 120582 =15120582119898 le righe

caratteristiche variano da sostanza a sostanza costituente lrsquoanodo Dunque

bombardando una sostanza con elettroni veloci alcuni atomi si ionizzano

espellendo un elettrone di una shell interna Supponiamo una mancanza di un

elettrone nella shell K in seguito a questo un elettrone di una shell piugrave alta L Mhellip

faragrave una transizione radiativa per riempire il livello libero Naturalmente questa

transizione determina un posto vuoto nel guscio L Mhellip ma questo verragrave occupato

successivamente da un elettrone ancora piugrave esterno nellrsquoatomo emettendo unrsquo altra

riga dello spettro caratteristico Le righe originate dal livello vuoto nella shell K

sono chiamate righe 119870120572 119870120573 119870120574helliphellipe corrispondono alle transizioni LrarrK MrarrK

NrarrK hellipLa transizione Kα da origine alla riga ad energia piugrave alta negli spettri X

Fu il fisico H Moseley che tra il 1913 e 1914 stabiligrave nei suoi primi esperimenti per le

linee 119870120572 che

La radice quadrata della frequenza delle linee 119922120630 egrave direttamente proporzionale

al ndegatomico Z

120584119870119894

2 = 119862119894(119885 minus 120590119870) 119894 = 120572 120573 120574 hellip (34)

Dove Ci egrave una costante indipende da Z e 120590119870 rende conto dello schermaggio

dellrsquoelettrone K rimasto

45

1 lt 120590119870 lt 2

La stessa regola egrave estendibile alle righe della serie L dovendo perograve sostituire una

costante 120590119871 di schermaggio maggiore

74 lt 120590119871 lt 94

Figura 44 Il diagramma di Moseley di 120642120784

su Z per le linee Kα[1]

La (44) fu subito generalizzata da Moseley considerando la formula di Bohr per i

livelli energetici di atomi ad un elettrone che si muovono perograve in un potenziale

colombiano di carica 119885 minus 120590

120584119898119899 = 119877 infin 119885 minus 120590 2 1

1198982 minus1

1198992 119898 lt 119899 (35)

dove m n sono i numeri quantici principali delle shell di arrivo e partenza

rispettivamente e R infin egrave la costante di Rydberg avendo usando lrsquoapprossimazione

di massa nucleare infinita

119877 infin =119898

4120587ℏ3

1198902

4120587ℇ0

2

(36)

In realtagrave non esiste una sola linea Kα Kβo Lα Lβhellip

Lrsquointerazione spin-orbita separa i livelli energetici delle shell (tranne la shell K)

Nella shell L gli elettroni con ℓ = 0 hanno lrsquoenergia di legame piugrave grande quelli

con ℓ = 1 e 119895 = 1 2 piugrave bassa e quelli con ℓ = 1 e 119895 = 3 2 ancora piugrave bassa

Questi tre livelli sono chiamati LI LII e LIII La separazione in energia egrave grande

abbastanza da poter essere agevolmente evidenziata negli spettri essendo

46

proporzionale a 119885 minus 120590119870 4come mostra la formula di struttura fine per

lrsquointerazione spin-orbita

ℓ 119904119890 119895 = ℓ + 1 2

Δ119864 =1198981198882 119885minus120590119870 120572 4

41198993ℓ ℓ+1 2 times (37)

minusℓ minus 1 119904119890 119895 = ℓ minus 1 2

Con

120572 =1198902

4120587휀0ℏ119888 (38)

costante di struttura fine

Potremo dunque osservare fra le altre le righe Kα1 e Kα2 che corrispondono alle

transizioni LIII rarrK e LII rarrK rispettivamente Il seguente schema mostra i due

gruppi (K e L) di transizioni principali

Figura 45Schema (non in scala) delle principali transizioni X permesse[1]

Le transizioni saranno regolate dalle regole di selezione Δℓ = plusmn1 Δj = 0 plusmn1

Per esempio le righe Kα1 e Kα2 del Tungsteno hanno

1205821198701205721 = 0214Å 1198641198701205721 = 579119896119890119881

1205821198701205722 = 0209Å 1198641198701205722 = 593119896119890119881

Ersquo molto utile per gli usi pratici in cui il materiale egrave coinvolto mostrare uno spettro

di un tubo a raggi X con anodo di Tungsteno

47

Figura 46Spettro dei raggi X prodotti da un tubo RX con anodo di Tungsteno a 80 kV[2]

Si notano oltre la radiazione continua di bremstrahlung e i due picchi Kα1 e Kα2 anche i due picchi Lα e Lβ che sono molto meno energetici di quelli K ma anche

molto piugrave probabili

312 La sezione drsquourto di assorbimento

Una volta che si ha a disposizione una sorgente di raggi X essi possono essere usati

per ionizzare lrsquoatomo attraverso lrsquoeffetto fotoelettrico Ovvero i raggi X stessi

possono essere usati a posto degli elettroni per produrre a loro volta radiazione X

dalla sostanza irraggiata I fotoni di adeguata energia dunque possono determinare

eccitazione o dare luogo alla rimozione di elettroni ove abbiano energie sufficienti a

vincere lrsquoenergia di legame della shell La sezione drsquourto 120590 di questo processo egrave

espressa in buona approssimazione dalla formula della sezione drsquourto per atomi

idrogenoidi

120590 =16 2120587

312057281198855

1198981198882

ℏ120596

7 2

11988602 (39)

1205720 = 0529177Å (raggio di Bohr)

anche se lrsquoapprossimazione di dipolo con la quale egrave stata ldquocostruitardquo egrave sempre

meno congrua allrsquoaumentare dellrsquoenergia dei fotoni La sezione drsquourto diminuisce

dolcemente allrsquoaumentare della frequenza de fotoni come ℏ120596 minus7 2 fino a che non

si raggiunge un energia sufficiente per espellere un elettrone dalle shell piugrave interne

A questo punto la sezione drsquourto ha un brusco aumento siamo in presenza del

cosiddetto ldquoabsorption edgesrdquo (soglie di assorbimento) Simili picchi si

incontrano ogni qual volta si raggiungono energie sufficienti a strappare elettroni in

shell via via piugrave profonde

48

Figura 47Andamento del coefficiente di assorbimento di massa del piombo in funzione di 120640 e E

La figura 6 mostra il coefficiente di assorbimento di massa che ha lrsquoandamento del

tutto analogo a 120590 Dunque la scelta di opportuni valori della tensione del tubo a

raggi X determina le energie del fascio dei fotoni prodotti incidenti su un materiale

e quindi la possibilitagrave che si verifichino i processi di assorbimento in esame Queste

considerazioni fanno parte delle attivitagrave preparatorie e delle impostazioni

preliminari allrsquoanalisi ED-XRF

313 Il sistema XRF in uso nel dipartimento di Fisica di

Camerino

Nel laboratorio XAS (X-ray Absorption Spectroscopy) del dipartimento di fisica

dellrsquouniversitagrave di Camerino opera un apparato per analisi ED-XRF il cui nucleo egrave

il sistema rivelatore (XR-100CR) amplificatore e alimentatore (PC2CR)

convertitore analogico-digitale+scheda multicanale(MCA 8000A) prodotto

dalla AMPTEK INC [5]

49

Figura 48Schema dei collegamenti dellapparato rivelatore-analizzatore[5]

Alcune caratteristiche del rivelatoreXR-100CR

Tipo di sensore Si-PIN(Fotodiodo di silicio a tre strati drogati P e N

separati da uno stato ad alta resistivitagrave quasi Intrinseco)

Dimensioni del sensore 24mmtimes28mm(7mm2)

Spessore del Silicio 300μm

Risoluzione in energia FWHM11 220eV

(misurata sulla riga a 59 keV del 55Fe)

Finestra del rivelatore Berillio spessore 25μm

La risoluzione in energia egrave il grado di precisione del picco delle righe rivelate piugrave ha un valore basso e piugrave la riga saragrave stretta e dunque piugrave discriminata in energia dalle altre

Le curve di efficienza e di trasmissione

Ersquo interessantissimo analizzare il comportamento dei componenti principali del

rivelatore cioegrave il sensore vero e proprio Si-PIN e la finestra di Berillio al variare

dellrsquoenergia dei fotoni In generale infatti il comportamento di un sensore o di un

materiale a basso assorbimento di raggi X varia a seconda dellrsquoenergia delle

radiazioni elettromagnetiche con cui interagiscono dando luogo a fenomeni di

filtraggio

11 FWHM Full Width Half Maximum egrave la larghezza della riga a metagrave della sua altezza Piugrave questo parametro egrave piccolo migliore saragrave la risoluzione

50

Figura 49Trasmissione di raggi X attraverso la finestra di Berillio[5]

Ersquo necessario isolare sotto vuoto il sensore dato che lo si fa lavorare a bassa

temperatura (ndash30 ndash40 degC) Si sceglie il Berillio come finestra dato che egrave il materiale

che minimizza lrsquoassorbimento di raggi X Come si vede sopra 6keV lrsquoefficacia del

conteggio si avvicina al 100

Vediamo ora la curva di trasmissione (percentuale dei fotoni che interagiscono

fotoelettricamente sul totale) del sensore SiPIN

Figura 50Efficienza del rivelamento del sensore di Si [5]

Il grafico seguente tenendo conto di entrambi gli andamenti di cui sopra mostra

lrsquoefficienza intrinseca di rivelazione a ldquopiena energiardquo cioegrave ldquola probabilitagrave che

un fotone X entrato nel sensore depositi tutta la sua energia per effetto

fotoelettricordquo

Curva del

rivelatore del

laboratorio di

Camerino

51

Figura 51Efficienza intrinseca () di rivelazione a piena energia[5]

In sostanza la finestra di Berillio e il sensore Si-PIN consentono la rivelazione di

elementi la cui energia di emissione caratteristica sia compresa tra 1-2keV e 50-

60keV circa a basse energie lrsquoimpedimento egrave la finestra di Berillio a quelle alte egrave il

rivelatore (scritte in inglese ai bordi del grafico) Nella figura sopra sono mostrati i

riferimenti delle linee Kα di diversi elementi mancano tutti gli altri tipi di righe che

ovviamente consentono di individuare atomi diversi da quelli menzionati dal

grafico o che il grafico mette in una zona di scarsissima efficienza Risulta chiaro

allora che lrsquoassorbimento della finestra di Berillio alle basse energie unitamente alla

bassa ldquoresa di fluorescenzardquo degli elementi leggeri fa si che la tecnica XRF non trovi

applicazione per elementi a basso numero atomico (Zle10)

52

32 I raggi ultravioletti Lrsquoosservazione in

fluorescenza UV

In generale la fluorescenza egrave la proprietagrave di alcune sostanze solide liquide e

aeriformi per la quale allorchegrave sono colpite da una radiazione riemettono quasi

istantaneamente (ritardo di 10minus8s) altre radiazioni la cui lunghezza drsquoonda

dipende da quella della radiazione eccitante e dalla natura della sostanza Ersquo

sinonimo di luminescenza

Ci occuperemo in questa parte il fenomeno della fluorescenza indotta da raggi

UV approfondendone la genesi fisica

321 Il fenomeno della fluorescenza UV nelle molecole

Lo stato energetico di una molecola egrave descritto da tre parametri quantici il grado di

eccitazione elettronico il grado di eccitazione vibrazionale e il grado di eccitazione

rotazionale Quello energeticamente piugrave importante egrave quello elettronico (poi quello

vibrazionale) e una molecola puograve o meno coinvolgerlo nelle transizioni da uno

stato energetico allrsquoaltro Ci possono essere cioegrave transizioni puramente rotazionali

transizioni roto-vibrazionali (in cui cambia lo stato vibrazionale) e infine

transizioni tra stati elettronici diversi

La fluorescenza UV egrave un fenomeno di questo tipo in cui la molecola assorbe

radiazione ultravioletta questo provoca una eccitazione elettronica e il processo di diseccitazione avviene in maniera tale che la radiazione emessa egrave di

minore energia ricadendo nel visibile Ersquo utile ora illustrare una proprietagrave che le molecole hanno e che chiarisce meglio il

fenomeno fisico il principio di Franck-Condon

Questo principio afferma che il processo con cui gli elettroni passano da uno

stato energetico allrsquoaltro egrave talmente rapido rispetto al moto dei nuclei che

possiamo considerare questi ultimi (e quindi la loro distanza relativa che saragrave

indicata con R) come fermi nelle eccitazioni-diseccitazioni elettroniche

La conseguenza pratica di questo principio egrave che nei grafici in cui si evidenziano

questi processi la freccia che va da uno stato quantico allrsquoaltro possiamo

disegnarla verticale

Dunque il processo della fluorescenza UV si sviluppa cosigrave dapprima

rispettando il principio di Franck-Condon una transizione di assorbimento fa

passare la molecola da uno stato elettronico ad uno stato vibrazionale di un altro

stato elettronico di energia superiore A questo punto la molecola puograve perdere

energia vibrazionale interagendo con molecole vicine (decadimento termico) e

raggiungere lo stato vibrazionale piugrave basso 119959prime = 120782 dello stato elettronico

53

eccitato Come risultato la radiazione emessa durante la diseccitazione finale

ha una frequenza piugrave bassa e ricadragrave nel visibile

Figura 52 Fenomeno della fluorescenza[1]

33 La radiazione infrarossa La riflettografia IR

Lrsquointerazione energia-materia di strati pittorici con la radiazione del vicino infrarosso cioegrave la banda dello spettro che va dallrsquoestremo visibile rosso fino a una

lunghezza drsquoonda di circa 3μm puograve dar luogo a fenomeni ottici ben diversi da quelli

osservabili in luce visibile

Figura 53Lo spettro della radiazione infrarossa

54

Lrsquoassorbimento la diffusione interna (scattering) e la riflettanza12 possono

assumere valori molto diversi con una conseguente dello strato pittorico a vista

In generale ad un aumento della lunghezza drsquoonda(fino a 120582 cong 22120583119898 )

corrisponde una diminuzione del fenomeno di scattering cioegrave una diminuzione del

potere coprente e quindi un aumento della trasparenza dello strato pittorico

331 Lrsquointerazione della radiazione infrarossa con i mezzi

torbidi

Parliamo di mezzo torbido quando piccole ( 10minus3 divide 1 μm) particelle sono

disperse in una matrice (il mezzo che ldquoospitardquo le particelle) trasparente e omogenea

che puograve essere gassosa liquida o solida Esempi di questo tipo di sistemi sono la

nebbia il fumo le pitture i colloidi liquidi e le soluzioni solide(come i vetri

colorati)

Il comportamento della radiazione infrarossa con questi sistemi egrave

intrinsecamente lo stesso di quello della luce visibile Esso egrave governato da

interazioni come la riflessione la rifrazione la dispersione la diffusione e nel caso di

specifiche sostanze colorate assorbimento (di determinate lunghezze drsquoonda)

La diffusione e lrsquoassorbimento sono fattori determinanti per la

trasmittanza13 di questi sistemi Per esempio il potere coprente di uno strato di

pittura bianca (non considerando lo spessore) egrave dovuto essenzialmente alla

diffusione mentre in uno strato di pittura blu di Prussia14 il fattore dominante egrave

lrsquoassorbimento specifico

La diffusione puograve essere descritta quantitativamente dagli specifici

coefficienti di diffusione delle particelle disperse attraverso la teoria di Kubelka-Munk

Questi coefficienti dipendono dalla lunghezza drsquoonda della radiazione incidente

dalla geometria delle particelle (forma e diametro) e dalla differenza degli indici di

rifrazione del pigmento(particelle) e mezzo(matrice)

In generale per uno strato di pittura bianca (volendo focalizzare il discorso

solo sulla diffusione) possiamo dire che diventa piugrave trasparente

al crescere della lunghezza drsquoonda della radiazione incidente

al diminuire dello spessore dello strato

al diminuire del numero di particelle nello strato(concentrazione

pigmentovolume)

al diminuire della differenza degli indici di rifrazione tra pigmento e

mezzo(legante)

Concludiamo questo paragrafo col dire che nella maggior parte dei casi il massimo

della trasmittanza di un pigmento egrave nel vicino infrarosso tra 18μm e 22μm

12 Riflettanza Il rapporto tra la radiazione retro diffusa e quella inviata 13Trasmittanza Per una superficie investita da una radiazione acustica o ottica il rapporto tra lrsquointensitagrave della radiazione trasmessa entro il corpo e lrsquointensitagrave della radiazione incidente 14blu di Prussia Ferrocianuro ferrico Fe4[Fe(CN)6]3 scoperto casualmente a Berlino nel 1704 Anche chiamato blu di Berlino

55

superando poi questa soglia per le matrici (di origine organica) comincia a

diventare prevalente lrsquoassorbimento della radiazione facendo diventare lo strato

pittorico meno trasparente e il contrasto15 diminuisce

332 Una trattazione matematica del fenomeno

In riflettografia infrarossa si fa spesso riferimento ad una trattazione matematica[2]

(dovuta a Kubelka e Munk) che pur semplificando molto la situazione rispetto alla

realtagrave ha il pregio di essere intuitiva e di identificare la grandezze fondamentali in

gioco Essa ci porteragrave ad esprimere matematicamente la riflettanza di uno strato

pittorico solamente in funzione di coefficienti caratteristici dello strato stesso e

non piugrave in funzione della profonditagrave di penetrazione nello strato pittorico

Nellrsquoambito di questa teoria un dipinto egrave schematicamente descritto come uno

strato di colore (si pensa al colore come un pigmento disperso in un leganteil mezzo)

che ricopre una preparazione di fondo (costituita quasi sempre da una mescola di

gesso e colla animale o da biacca16 ) e sul quale egrave stato tracciato il disegno preparatorio

(fatto con carboncino grafite o punta metallica )

Le proprietagrave ottiche delle parti in questione e del sistema vengono considerate

in questo modo

Il legante viene considerato perfettamente trasparente

Il pigmento egrave considerato in grado di diffondere la radiazione che incide

normalmente

Si considera solo la diffusione che allrsquointerno dello strato si propaga ortogonalmente

ad esso in avanti o allrsquoindietro

La riflessione speculare non viene considerata

La lunghezza drsquoonda della radiazione egrave molto maggiore del diametro medio dei granuli di

pigmento

La radiazione proveniente dalla sorgente IR giunge sulla superficie del dipinto e

penetra in parte al di sotto di essa

Supponiamo che la radiazione non assorbita si propaghi lungo lrsquoasse x e

parte di essa venga diffusa ma solo nella direzione opposta si considera cioegrave

solo la retrodiffusione

Con 119868 119909 si indica il flusso di radiazione proveniente dalla sorgente

Con 119869 119909 si indica il flusso di radiazione retrodiffusa verso il rivelatore

Sia K il coefficiente di assorbimento della radiazione nello strato

Sia S il coefficiente di diffusione della radiazione nello strato

Accade che attraversando lo spessore 119889119909 lrsquointensitagrave 119868 119909 varia a causa

dellrsquoassorbimento della diffusione si considereragrave dunque per 119868 119909 anche il

contributo di 119869 119909 Un ragionamento analogo vale anche per il flusso 119869 119909

15 Contrasto In rifletto grafia per lrsquoindividuazione di linee scure su fondo bianco egrave definito come il rapporto tra la riflettenza della sostanza scura e la riflettanza del fondo bianco 16 Biacca Anche detta ldquobianco di piombordquo egrave un carbonato basico del piombo2PbCO3ndashPb(OH)2

56

In formule

119889119868 119909 = 119870 + 119878 119868 119909 119889119909 minus 119878 119869 119909 119889119909

(316)

119889 119869 119909 = minus(119870 + 119878)119869 119909 119889119909 + 119878 119868 119909 119889119909

Le equazioni cosigrave ricavate costituiscono il sistema di Kubelka-Munk in forma

differenziale

Figura 54Propagazione della radiazione diretta e retrodiffusa secondo lo schema di Kubelka-Munk

In riflettografia si definisce in linea di principio per ogni livello di profonditagrave della

superficie pittorica la riflettanza 119877 119909 come

119877 119909 =119869 119909

119868 119909 (317)

Derivando rispetto a x la (316) e sostituendo nel risultato ottenuto le (315) si ha

per 119877 119909 lrsquoequazione differenziale

119889119877 119909

119889119909= 1198781198772 119909 minus 2(119870 + 119878)119877 119909 + 119878 (318)

Ponendo 119883 = 119909 minus 1199090 1198770 = 119877 1199090 119886 =119870+119878

119878 119887 = 1198862 minus 1 si ha la soluzione

cercata per la riflettanza

119877(119883) =1+ 1198770 119887 coth 119887119878119883 minus119886

119886+119887 coth 119887119878119883 minus1198770 (319)

57

Mettiamoci ora nelle condizione di sapere come diventa 119877(119883) se si ha a che fare con

grandi spessori basta calcolarne il limite per 119883 rarr infin sapendo che coth 119909 =119890119909+119890minus119909

119890119909minus119890minus119909 si ha

119877infin = lim119883rarrinfin 119877(119883) =1+1198770(119887minus119886)

119886+119887minus1198770=

119870

119878+ 1 minus

119870

119878

2

+ 2119870

119878 (320)

Si vede chiaramente cosigrave che 119877infin dipende solamente dal rapporto 119870 119878 che egrave proprio

di ogni pigmento

Lrsquoandamento di 119877infin egrave quello visualizzato qui sotto

Figura 55 Andamento di 119929infin in funzione di KS

Naturalmente fare il limite per 119883 rarr infin ha solamente un senso matematico Nella

realtagrave si puograve misurare la riflettanza dei pigmenti con uno spettrofotometro e si

riscontra che giagrave con spessori di qualche millimetro crsquoegrave una buonissima

corrispondenza con lrsquoandamento di 119877infin

Dunque la trattazione di Kubelka-Munk che afferma con la (320) che per

119883 rarr infin la riflettanza non dipende piugrave dallo spessore dello strato ha un effettivo

riscontro con la realtagrave dove nella maggior parte dei casi si opera su spessori di 12

mm

Dalla (320) con pochi passaggi matematici ci si ricava 119870 119878 in funzione di 119877infin 119870

119878=

119877infin minus1 2

2119877infin (321)

Possiamo ora introdurre una nuova grandezza fondamentale in riflettografia il

contrasto

119862 =119877119887 119909

119877119908 119909 (322)

dove 119877119887 119909 e 119877119908 119909 sono rispettivamente la riflettanza di una linea ldquonerardquo del

disegno preparatorio e quella della superficie ldquobiancardquo del fondo e x rappresenta lo

spessore di pigmento soprastante Da come egrave definito ci si auspica sempre che C

abbia un valore prossimo a 0

Dal contrasto in linea di principio puograve essere ricavato lo spessore di

oscuramento 119883119889 = 119909119889 minus 1199090 definito come il minimo spessore di un dato pigmento in

grado di rendere completamente invisibile a una determinata strumentazione il disegno

58

preparatorio sottostante Esso puograve essere interpretato anche come un indice della

qualitagrave di un apparato per riflettografia

Vediamo ora come sia possibile ricavarsi Xd

Sia Cl il contrasto limite ossia il minimo contrasto rilevabile da un determinato

sensore dalla definizione di C Cl =119877119887 119883119889

119877119908 119883119889

Tenendo presente la (319) ponendo in essa 119910 = 119887 coth(119887119878119883119889) e sostituendo in Cl

si ottiene

1199102 ClR0w minus R0b + 119910 1 minus Cl R0bR0w minus 1 +

+Cl(a minus R0b)(1 minus aR0w ) + (a minus R0w )(aR0b minus 1) = 0 (323)

che egrave unrsquoequazione di secondo grado in y

Dunque conoscendo la riflettanza del fondo R0w la riflettanza del materiale usato per

il disegno preparatorio R0b la 119877infin del colore che ricopre il fondo e il suo coefficiente di diffusione

si puograve ricavare la y da cui trovare poi Xd con la formula

119883119889 =coth minus1 119910 119887

119887119878 (324)

333 La fotocamera CCD CHROMA C3 1600E

La facoltagrave di scienze dellrsquouniversitagrave di Camerino ha a disposizione per le

acquisizioni di immagini nel campo dei beni culturali una fotocamera digitale [10]

con sensore a stato solido CCD (Carge Coupled Device) CHROMA C3 1600E

prodotta dalla DTA

Figura 56 Fotocamera digitale CCD CHROMA C3 1600E

Cuore di questa apparecchiatura egrave il sensore per immagini CCD KAF1602(E)

prodotto dalla Kodak[9]

Figura 57Sensore per immagini CCD Kodak KAF-1602(E)

59

Alcune caratteristiche del CCD

Numero di pixel 1536(H)x1024(V)

(Circa 16MPixel di definizione)

Dimensioni del pixel 9x9 μm2

Dimensioni sensore 138x92 mm2

(corrisponde ad un rapporto 32)

FWC 105elettr

(Full Well Capacity Parametro indicante il massimo numero di elettroni

immagazzinabili in ogni pixel Ersquo da questa caratteristica che dipende sia

lrsquointensitagrave del segnale che del rumore Ersquo comunque auspicabile avere un

FWC piugrave alto possibile anche ge500000 cosigrave da poter lavorare anche su

immagini in cui ci sono zone illuminate diversamente evitando che su

quelle illuminate fortemente si crei sovraesposizione)

DC (misurata a 25degC) 20 elettr(pixel∙secondo)

(Dark Current Ersquo il numero di elettroni generato termicamente in ogni

pixel anche se non egrave esposto a radiazione ldquohellipcorrente di buiohelliprdquo Puograve essere

sottratta via software e bisogna tenerne conto soprattutto nelle acquisizioni

a lunga esposizione Con il raffreddamento termoelettrico di tipo Peltier17

puograve essere ridotta di molto)

Figura 58 Andamento della Dark Current a seconda della temperatura del CCD

QE 40 50 60

(Quantum Efficiency Misurata a tre diverse lunghezze drsquoonda 450nm

550nm 650nm Ersquo uno dei parametri piugrave importanti per valutare la qualitagrave di

un sensore Definito come il numero di elettroni di segnale creati per ogni

fotone incidente)

17 Peltier Jean Charles Athanase Fisico francese (Ham[Somme]1785-Parigi1845) Nel 1834 sccoprigrave lrsquoeffetto termoelettrico che da lui prese il nome

60

DR 74dB

(Dinamic Range Dipende dal rapporto tra la quantitagrave massima di elettroni

utilizzabili e il noise floor 119899119890~ cioegrave massimo numero di elettroni del rumore

di fondo per pixel Piugrave precisamente 119863119877 = 20 log10 119865119882119862 119899119890~ con

119899119890~ =15 elettroni)

La risposta spettrale del sensore quella che prima si egrave solo accennata in maniera

frazionata come QE egrave senza dubbio il parametro fondamentale In riflettografia

infrarossa per esempio si auspica che questo parametro sia alto attorno a 1ndash2 μm

Figura 59 Risposta spettrale QE del sensore KAF-1602 (E)

I filtri a disposizione

Ci sono 7 filtri a disposizione [10] per i vari tipi di acquisizioni di immagini

Tre filtri passa banda nel visibile RGB

Figura 60 Curve di trasmittanza dei tre filtri RGB

In realtagrave la curva di trasmissione dei filtri Blu e Verde aumenta nella regione

dellrsquoinfrarosso per questo motivo si egrave dotati di un filtro IR-Cut (taglia infrarosso)

da porre di fronte allrsquoobbiettivo

Filtro passa banda nellrsquoinfrarosso

Presenta due ldquopicchirdquo attorno a 500nm pari a circa 1-2 di trasmittanza

61

Figura 61 Curve di trasmittanza nel visibile e nel vicino infrarosso del filtro passa banda IR

Filtro passa banda nellrsquoultravioletto

Centrato sui 340 nm e con una ampiezza di banda al 50 della sua trasmittanza

massima FWHM pari a 85 nm

Filtro passa alto nellrsquoinfrarosso

Ha la lunghezza drsquoonda di cut-off (50 della sua trasmittanza max tmax) a 780 nm

A 680nm si ha 001 tmax a 850 nm si ha 95 tmax a 900 si ha 99 tmax

Figura 62 Ricostruzione dai dati dello spettro in trasmittanza dei due filtri passa banda UV e passa alto IR (Il tmax egrave arbitrario e sono stati posti uguali per praticitagrave di descrizione)

Filtro taglia Infrarossi

E lrsquounico filtro che egrave posto fuori dalla fotocamera essendo montato sullrsquoobbiettivo e

ha un diametro di 50mm (gli altri 25mm)

A parte dunque lrsquoultimo filtro IR-cut gli altri sono posizionati su una ruota

porta filtri posta allrsquointerno del corpo macchina e azionabile via software

62

Figura 63 Immagine indicativa di una ruota porta filtri per fotocamere CHROMA

Con questa apparecchiatura egrave possibile effettuare oltre la riflettografia infrarossa

anche lrsquoesame in tricromia in falso colore usando il filtri passa banda IR verde e

rosso

34 La tecnica FT-IR

Con lrsquoacronimo FT-IR che sta per Fourier Transform-Infra Red (spectroscopy) si

indica quella tecnica che permette il riconoscimento delle sostanze che

compongono un campione attraverso un esame spettroscopico eseguito in luce

infrarossa In questo caso perograve il risultato finale che consiste in un spettro di

assorbimento della radiazione nel dominio delle frequenze (cioegrave dove sullrsquoascissa

del grafico ci sono le frequenze) saragrave frutto di una trasformata di Fourier di un

altro grafico chiamato interferogramma nel dominio dei tempi

341 Eccitazioni vibrazionali delle molecole

Come mai egrave proprio la radiazione infrarossa la piugrave adatta a stimolare transizioni di

tipo vibrazionale nei nuclei di una molecola

Si puograve rispondere a questa domanda anche con delle considerazioni legate alla fisica

classica se consideriamo che gli elettroni sono legati alla molecola con una forza F con la stessa

forza i nuclei saranno legati tra loro a formare la molecola Approssimando questa forza a

una di tipo armonico (massa-molla) possiamo dire che la pulsazione del moto

elettronico egrave 120596119890 = 119896 119898 mentre la pulsazione del moto nucleare egrave 120596119873 = 119896 119872

con m massa dellrsquoelettrone M massa del nucleo e k costante elastica della F

Il rapporto tra lrsquo energia vibrazionale e quella elettronica saragrave allora dato da

119864119907

119864119890=

ℏ120596119873

ℏ120596119890cong

119898

119872 (322)

Essendo 119898

119872 compreso nel range 10minus3 divide 10minus5 possiamo affermare che le energie di

eccitazione vibrazionali sono qualche centinaio di volte piugrave piccole di quelle

63

elettroniche Essendo questrsquoultime dellrsquoordine di qualche eV lo spettro di

assorbimento-emissione vibrazionale cadragrave nel vicino e medio infrarosso

Figura 64 Collocazione spettrale delle vibrazioni molecolari

Si possono esprimere le frequenze 120642 in cm-1 (omettendo di moltiplicare per c

velocitagrave della luce) dato che se 119888 = 120582120584 allora 120584 = 119888120582

Si egrave giagrave parlato nel paragrafo 2 di questo capitolo dei livelli energetici

vibrazionali

Figura 65Schema energetico di una molecola biatomica e livelli vibrazionali[12]

Le transizioni di cui ci occupiamo qui naturalmente non coinvolgono livelli

elettronici ma solo passaggi da uno stato roto-vibrazionale ad una altro Infatti

oltre alle energie elettroniche e vibrazionali esistono pure le energie rotazionali che

sono dellrsquoordine 10minus3 divide 10minus5 volte piugrave piccole di quelle elettroniche e 10minus3 2 divide

10minus5 2 volte piugrave piccole di quelle vibrazionali cioegrave circa 10minus3eV

Per comprendere meglio quello che succede consideriamo le molecole

biatomiche per queste se sono nello stato Λ = 0(Λ numero quantico del momento

angolare elettronico lungo lrsquoasse molecolare senza spin) vale la regola di selezione

Δ119869 = plusmn1 dove J egrave il numero quantico rotazionale collegato con il momento

angolare totale lungo lrsquoasse molecolare

Le transizioni permesse passando da 119907 = 0 a 119907 = 1sono riportate nello schema qui

sotto

64

Figura 66Livelli energetici di una molecola biatomica e transizioni permesse da v=0 a v=1[1]

Con R si indicano tutte le transizioni con Δ119869 = +1 con P quelle con Δ119869 = minus1

chiamate poi branche R e P e il numero tra parentesi egrave il J iniziale

A titolo di esempio riportiamo lo spettro di assorbimento della molecola HCl

Figura 67Spettro di assorbimento di HCl [1]

Da notare la mancanza del gap centrale data la proibizione di Δ119869 = 0

Tutti gli esami spettroscopici in assorbimento avranno questo aspetto

342 I modi di vibrazione e i gruppi funzionali I

fingerprint

Le molecole possono presentare diversi modi di vibrazione ciascuno responsabile

di un particolare assorbimento in una determinata regione dello spettro

Si distinguono vibrazioni ldquostetchingrdquo o di valenza (variazione della distanza di

legame)

Figura 68 Esempio di modi di vibrazione di valenza[12]

e vibrazioni ldquobendingrdquo o di deformazione (variazione dellrsquoangolo di legame)

65

Figura 69Esempio di modi di vibrazione di deformazione[12]

Come si vede dalle immagini possiamo pensare la vibrazione dellrsquointera molecola come

combinazione di vibrazioni di ogni coppia di atomi o comunque di ogni sua singola parte piugrave

semplice In chimica questi ldquopezzi di molecolardquo sono detti gruppi funzionali cioegrave

gruppi di atomi che mostrano particolari e costanti proprietagrave chimico fisiche Saragrave grazie alla

peculiaritagrave della lunghezza drsquoonda assorbita da queste parti che si potragrave riconoscere

la molecola presente nel campione

Solitamente 120642119959119938119949 gt 120642119941119942119943 dunque troveremo i gap di assorbimento delle

vibrazioni di valenza nella parte sinistra dello spettro (4000-1500 cm-1) dove ci

sono i valori dei numeri drsquoonda piugrave alti zona dei gruppi funzionali mentre la zona

dello spettro a minore energia egrave occupata dalle vibrazioni di deformazione da quelle di valenza a

piugrave bassa energia e da quelle di combinazione(i due tipi insieme) saragrave soprattutto questa

combinazione di tipi di eccitazioni vibrazionali nella parte destra dello spettro

(1500-700 cm-1) che costituiragrave lrsquoimpronta digitale the fingerprint della molecola

Molecole diverse ma con lo stesso tipo di gruppi funzionali (per quelle organiche)

saranno riconosciute grazie a questa zona

Figura 70 Spettrogrammi IR di due CHETONI simili ciclo-esanone(sopra)e ciclo-pentone(sotto)

riconoscibili dalle diversitagrave nella zona fingerprint[12]

66

343 Lrsquouso dellrsquointerferometria La FT-IR

Le misure di tipo spettroscopico nellrsquoinfrarosso (considerando solo le tecniche a

doppio raggio che permettono il confronto tra il raggio di riferimento e quello del

campione fornendo cosigrave lo spettrogramma della trasmittanza ) si possono fare

essenzialmente in due modi in modo dispersivo con la selezione continua di lunghezza

drsquoonda o con il metodo interferometrico

Per gli spettrometri di tipo dispersivo egrave difficile conciliare risoluzione spettrale ed

efficienza di misurazione questi sistemi si basano infatti su reticoli a riflessione mossi

molto lentamente da meccaniche di precisione per selezionare lunghezza drsquoonda

dopo lunghezza drsquoonda e generare cosigrave uno spettro infrarosso continuo

Figura 71 Schema di funzionamento di uno spettrometro a dispersione[7]

In sintesi questo tipo di spettrometri funzionano cosigrave si formano due raggi uno dei

quali passando per il campione contiene le informazioni cercate lrsquoaltro fa da

riferimento Il chopper consente alternativamente lrsquoarrivo dellrsquouno o dellrsquoaltro sul

reticolo che monocromatizza il segnale letto successivamente dal sensore Saragrave il

software che una volta acquisiti i segnali ne faragrave il rapporto egrave saragrave in grado di creare

lo spettrogramma

Chiaramente il reticolo lavorando in condizioni di alta risoluzione selezioneragrave

una banda di frequenze molto stretta lrsquointensitagrave del segnale saragrave minore

causando cosigrave un deterioramento del rapporto segnale-rumore Un grande miglioramento delle condizioni di lavoro e della qualitagrave dei risultati

nella spettroscopia IR egrave avvenuto quando grazie ai moderni calcolatori si egrave riusciti

a convertire un interferogramma in uno spettrogramma usando gli algoritmi

della trasformata di Fourier

Lrsquointerferogramma

Definiamolo prima nel caso di una singola frequenza

Ersquo chiamato interferogramma il segnale complessivo in funzione del tempo di due

onde alla stessa intensitagrave e lunghezza drsquoonda che interferiscono quando su una

67

delle due si crea un continuo sfasamento rispetto allrsquoaltra per esempio grazie ad

uno specchio mobile che ne allunga o ne accorcia il cammino ottico

Figura 72 Schema di principio di un spettrografo con spettro e interferogramma nel caso di una singola

frequenza[8]

Nella figura sopra per questioni di chiarezza lrsquointerferogramma egrave nel dominio delle

distanze (proporzionalitagrave diretta tra tempo e spazio percorso dallo specchio

mobile) B(120584) e I(120575) intensitagrave luminosa rispettivamente dalla sorgente e sul

rivelatore ( 120584 numero drsquoonda e 120575 spostamento dello specchio) Per I(120575) vale la

seguente formula

119868(120575) = 119861(120584) cos 2120587120575

120582 (323)

che poi inserendo per ragioni di comoditagrave matematica il numero drsquoonda 120584 = 1 120582

diventa

119868(120575) = 119861(120584) cos 2120587120584120575 (324)

Nel caso di due frequenze la situazione cambia in questo modo

Figura 73Spettri e interferogrammi di due frequenze diverse separate e poi sovrapposte[8]

Ogni frequenza compare nellrsquointerferogramma come una funzione coseno

Considerando allora una sorgente continua nellrsquoinfrarosso matematicamente

faremo un integrale per trovare lrsquoandamento di 119868(120575) cioegrave

119868(120575) = 119861(120584)infin

0cos 2120587120584120575 119889120584 (325)

Un tipico interferogramma di una sorgente incandescente per infrarosso egrave il

seguente

68

Figura 74 Inteferogramma di una tipica sorgente incandescente[8]

Notare come quando 120575 = 0 essendo tutte le funzioni coseno delle frequenze

presenti in fase 119868(120575) ha un grande picco il centerburst questa egrave una caratteristica di

tutti gli interferogrammi Allontanandosi da questa posizione la moltitudine delle

funzioni coseno cominciano a rinforzarsi o annullarsi vicendevolmente causando

una rapida diminuzione dellrsquointensitagrave in una serie di oscillazioni

La trasformata di Fourier

Lrsquointerferogramma egrave descritto matematicamente dallrsquoequazione (325) e saragrave

proprio il suo andamento intensitagrave su tempo ad essere fisicamente misurato

dal sensore dello spettrografo Comunque in spettroscopia si egrave interessati allo

spettro cioegrave a conoscere lrsquointensitagrave in funzione del numero drsquoonda Ma

conoscendo la forma matematica dellrsquointerferogramma 119816(120517) come funzione di

120517 egrave possibile calcolare il corrispondente spettro usando una tecnica

matematica conosciuta come Trasformata di Fourier Il suo uso porta alla

conoscenza dello spettro attraversolrsquointegrale

119861(120584) = 119868(120575) cos 2120587120584120575 119889120575+infin

minusinfin (326)

Ecco dunque come si agisce con la tecnica FT-IR quando si vuole ottenere lo

spettrogramma di un campione viene fatta una prima acquisizione dello

spettrogramma della sorgente chiamato anche spettrogramma di fondo(in questo

si noteranno anche gli eventuali assorbimenti dei gas presenti lungo il cammino

ottico del raggio) ed in seguito del campione Il computer penseragrave ad eseguire il loro

rapporto fornendo lo spettro in trasmittanza

69

Figura 75 Schema a blocchi della generazione di uno spettro con la tecnica FT-IR[8]

Di seguito egrave riportata la figura schematica di uno spettrometro per analisi FT-IR

Figura 76 Schema di funzionamento di uno spettrometro FT-IR[7]

I 3 vantaggi della tecnica FT-IR

Si associano a questa tecnica tre vantaggi o miglioramenti rispetto alla

spettroscopia dispersiva

Vantaggio Jaquinot o di banda passante lrsquoenergia in arrivo al rivelatore egrave

maggiore di conseguenza anche il rapporto segnaledisturbo egrave piugrave elevato

Vantaggio Felgett o di multiplex lrsquoacquisizione dei dati egrave molto piugrave rapida

(pochi secondi) Questo consente di effettuare in rapida sequenza una serie

di spettri(10-20) e di presentare alla fine la loro media diminuendo cosigrave

lrsquoerrore

Vantaggio di Connes una calibrazione delle frequenze molto stabile ed

accurata (001-01 cm-1) grazie ad un laser interno che agisce da riferimento

per ogni scansione

70

Conclusioni

In questa dissertazione si egrave voluto discutere il contributo della Fisica nel campo

delle indagini analitiche e diagnostiche nel settore dei beni culturali attraverso una

panoramica delle varie tecniche di diagnosi e recupero di unrsquoopera drsquoarte con una

particolare attenzione alla strumentazione e quindi alle tecniche che sono di fatto

operanti con successo nellrsquoambito del nostro Ateneo

Queste metodologie delle quali molte e importanti di carattere non invasivo

sono di fondamentale importanza qualora si desideri eseguire una diagnosi su

unrsquoopera per la quale lo scopo primario di intervento egrave la sua conservazione nel

tempo Se dunque nel corso di una indagine di un bene culturale si richieda la

assoluta non invasivitagrave la fisica mette a disposizione tutte le sue conoscenze nel

campo delle interazioni radiazioni-materia o particelle-materia assicurando

insieme alla salvaguardia del manufatto le risposte cercate

Anche se un bene culturale come tutte le cose non puograve che deperire nel corso

degli anni in un inarrestabile anche se lento invecchiamento i metodi per porvi

riparo e le analisi scientifiche di tipo fisico saranno senza dubbio in grado di

migliorarsi rispetto ad ora in quantitagrave qualitagrave ed efficacia

Il progresso della ricerca fisica applicata e delle tecnologie collegate fanno

sicuramente ben sperare in una conservazione duratura della Bellezza tangibile a

sicuro vantaggio delle generazioni future

71

Bibliografia [1]Bransden B amp Joachain C (1980) PHYISICS OF ATOMS AND MOLECULES

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72

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[18]GruppoBeniCulturali Diagnostica ottica per la conservazione CNR-INOA

[19]Enciclopedia-Delle-Scienze-Fisiche(vol IV p624) Limmagine in falso colore

Roma Istituto Enciclopedico Treccani

73

Ringraziamenti

Ringrazio Dio Padre onnipotente creatore di tutte le cose della materia e delle leggi

che la governano dellrsquouomo e della sua intelligenza che le sa scoprire

Ringrazio poi il prof Andrea Di Cicco per la sua disponibilitagrave e il dott Marco

Minicucci per il suo instancabile guidarmi con entusiasmo alla scoperta di un

mondo per me fino a poco tempo fa sconosciuto la prof Graziella Roselli per le

nozioni che mi ha fornito il dott Andrea Cittadini per le informazioni tecniche il

prof che ha fatto da lettore e tutti i docenti di Fisica che nel corso di questi

anni mi hanno preparato nello studio

Ringrazio ancora Alessandro e Antonella per il loro incoraggiamento schietto e

sincero Roberto per lo scanner e la sua generositagrave Claudio per il supporto

informatico

Ringrazio tutti gli amici che mi sono stati vicino in questi mesi e che anche solo con

un gesto o una parola mi sono stati di aiuto

Ringrazio la mia famiglia

Antonio

17

22 Tecniche di elaborazione di immagine

multispettrale

Tutte queste tecniche offrono una serie di eccezionali possibilitagrave egrave come se si

riuscisse ad ampliare la capacitagrave di visione dellrsquoocchio umano Si egrave cosigrave in grado

di poter vedere sotto la superficie pittorica per osservare il disegno preparatorio di

un quadro oppure vedere le prime stesure di colore Risalteranno chiaramente gli

interventi di restauro succedutisi nel corso degli anni Si potranno riconoscere i

diversi pigmenti osservando lo ldquospostamento cromaticordquo che la selezione di

determinate lunghezze drsquoonda causa allrsquoimmagine

Ersquo utile riproporre allrsquoinizio di questo paragrafo lo spettro elettromagnetico

nelle sue varie parti

Figura 11Spettro elettromagnetico[4]

221 La riflettografia infrarossa

La riflettografia infrarossa della quale in questo capitolo si vuole dare solo una

presentazione generale essendo approfondita nel prossimo egrave quella tecnica

analitica ottica non distruttiva usata per lrsquoanalisi delle di superfici dipinte che

rende possibile la visualizzazione degli strati sottostanti al film pittorico

permeabile alla radiazione nel vicino infrarosso (08120583119898 le 120582 le 3120583119898)

Tale radiazione riesce generalmente ad attraversare i materiali che costituiscono il film pittorico e viene riflessa e diffusa dagli strati ad esso

sottostanti Dallrsquoacquisizione della radiazione riflessa si puograve ricostruire la cosiddetta

immagine riflettografica ( o riflettogramma ) del dipinto della quale uno dei

particolari piugrave importanti egrave il disegno preparatorio Esso risulteragrave piugrave visibile se

eseguito con materiali che assorbono lrsquoinfrarosso ( punta metallica carboncino

grafite) depositati su una base preparatoria che invece lo riflette fortemente (per

esempio gesso con colla animale)

18

Figura 12Comportamento schematico della radiazione incidente su uno strato pittorico

Un sistema per riflettografia egrave generalmente composto da una o piugrave sorgenti di

radiazione IR (lampade alogene) e da un dispositivo per registrare immagini

nellrsquoinfrarosso Il riflettogramma dellrsquooggetto egrave solitamente visualizzato mediante

un monitor e registrato in forma di immagine digitale mediante un calcolatore

Per quanto riguarda le sorgenti si porragrave particolare attenzione alla disposizione

delle lampade in modo tale da minimizzare le riflessioni speculari della superficie (spesso

lucida ) del dipinto e allo stesso tempo far si che questa sia illuminata nel modo piugrave

uniforme possibile

I dispositivi di registrazione dellrsquoimmagine

Un paragrafo a parte meritano i diversi dispositivi che nel corso dellrsquoevoluzione di

questa tecnica si sono succeduti

Fotocamera con pellicola Fu ovviamente il primo sistema in attesa dello

sviluppo dellrsquoelettronica Si adoperavano pellicole particolarmente sensibili

nellrsquoinfrarosso montate su fotocamere con filtri e obbiettivi speciali

Telecamera con tubo Vidicon Ersquo un tubo di ripresa di immagini simile a

quelli utilizzati per le riprese televisive (prima dei sensori a stato solido ) ma ha il

massimo di sensibilitagrave proprio tra 07μm e 2μm Esso sfrutta le proprietagrave

fotoconduttive (cioegrave di aumentare la conducibilitagrave elettrica se irraggiati da fotoni )

che certi materiali hanno Lrsquoimmagine egrave trasformata in segnale televisivo grazie al

fatto che il ldquopennello elettronicordquo incontra maggiore o minore resistenza elettrica a

seconda dellrsquointensitagrave dellrsquoimmagine stessa Ersquo il materiale fotosensibile (Solfuro di

Piombo PbS) che crea questa modulazione di corrente che verragrave poi trasformata in

segnale televisivo La risoluzione spaziale di solito egrave scarsa rispetto ai sistemi venuti

in seguito (circa 300times300 pixel) presenta problemi di distorsione di immagine e

richiede un irraggiamento forte dei dipinti causando un non gradito riscaldamento

data la poca sensibilitagrave

19

Figura 13 Schema di un tubo Vidicon

Fotocamera con CCD Ancora un sistema di ripresa a standard televisivo che

sfrutta un sensore CCD (Charge Coupled Device ) simile a quelli montati sulle

telecamere di uso comune Questo sensore allo stato solido contiene un grande

numero di sottoelementi fotosensibili chiamati fotositi disposti in una matrice La

risoluzione spaziale del riflettogramma che si otterragrave dipende dal numero dei

fotositi che il sensore contiene Hanno il pregio rispetto al Vidicon della

robustezza e delle dimensioni ridotte di praticamente assente distorsione ottica e

una risposta in funzione dellrsquointensitagrave di illuminazione lineare per la quasi totalitagrave

della loro dinamica

Spesso perograve la loro sensibilitagrave spettrale limitata a circa 13μm ne consente un uso

efficace solo in particolari casi e cioegrave in quelle zone dei dipinti dove sono presenti

pigmenti per esempio le lacche che risultano trasparenti giagrave a lunghezze drsquoonda

cosigrave corte

Scanner Lrsquoultima frontiera per lrsquoacquisizione dellrsquoimmagine riflettografica egrave

costituita dagli scanner Si intende per scanner un dispositivo costituito da due

traslazioni meccaniche di precisione montate ortogonalmente in modo da poter

esplorare punto per punto una superficie pittorica Su uno dei due carrelli di

traslazione egrave montata la cosiddetta testa ottica che si compone della parte di ripresa

cioegrave un singolo fotodiodo o in alcuni casi un array lineare di fotodiodi (risposta

spettrale maggiore del CCD ) della parte di illuminazione (lampade alogene ) e di un

dispositivo per lrsquoautofocus I pregi di questo sistema sono maggiore sensibilitagrave

spettrale del CCD assenza di distorsioni ottiche e elevata definizione

Unici difetti possono essere considerati la poca praticitagrave data la mole della

macchina e lrsquoattentissimo rimontaggio richiesto la lentezza del processo

Per quanto riguarda i campi di applicazione oltre alla presenza di un disegno

preparatorio il riflettogramma di un opera egrave in grado di svelare la presenza di

stesure pittoriche nascoste da ulteriori strati di colore ( applicati per vari motivi )

la presenza di impronte digitali (se evidenziate da tracce di polvere contenente

carbone) o manifestare lrsquoandamento delle pennellate Questo metodo di indagine

puograve essere applicato indifferentemente a dipinti su tavola o su tela a disegni e

20

talvolta ad affreschi fornendo preziose informazioni a storici dellrsquoarte e

restauratori

Nelle immagini che seguono lo stesso particolare di un dipinto ripreso in

riflettografia IR con tre strumenti diversi Il miglioramento della visibilitagrave del

disegno preparatorio (che questa volta svela un pentimento del pittore) egrave evidente

Figura 14 Marcello Fogolino SFrancesco riceve le stimmate Pinacoteca civica di Vicenza Immagine nel

visibile

Figura 15Confronto dello stesso particolare evidenziato nella foto sopra tra fotocamera con rivelatore al silicio tubo Vidicon(PbS) e fotocamera con rivelatore di Tellurio di Cadmio e Mercurio(MCT)

21

222 La Fluorescenza UV

La tecnica basata sullrsquoosservazione della fluorescenza da luce ultravioletta

approfondita anche nel prossimo capitolo trova largo impiego come metodo di

indagine diagnostica nel campo dei beni culturali Si sfrutta il fatto che quando un

opera generalmente un dipinto o manoscritti viene irraggiata con radiazione di

lunghezza drsquoonda compresa nella regione dellrsquoultravioletto (400nmge120582ge2-3nm) tale

radiazione viene in parte riflessa e in parte assorbita dagli strati superficiali

dellrsquoopera

Parte dellrsquoenergia assorbita viene quindi emessa nuovamente per fluorescenza

sotto forma di radiazione visibile che verragrave registrata con tecniche opportune

Lrsquoapparato per eseguire una analisi di un dipinto in fluorescenza UV egrave costituito da

una o due sorgenti di luce UV (lampade di Wood) e da un sistema di acquisizione delle

immagini fotocamera o telecamera CCD anche se egrave sempre possibile una semplice

indagine a occhio nudo contemporanea allrsquoirraggiamento

Le lampade sono poste in modo da formare un angolo di 45deg rispetto al dipinto in

modo da minimizzare la riflessione speculare e la fotocamera o il sensore CCD

frontalmente allrsquoopera

Lrsquouso di una macchina fotografica con pellicole ad alta sensibilitagrave (nel

visibile) prevede una volta eliminata la parte della radiazione Uva riflessa con ldquofiltri

barrierardquo tempi di acquisizione (e quindi di esposizione dellrsquoopera e degli

operatori) lunghi dellrsquoordine dei qualche minuto con conseguente problema della

cosiddetta deriva cromatica della pellicola e necessitagrave del completo oscuramento

dellrsquoambiente di misura

Lrsquouso della telecamera con CCD offre numerosi vantaggi Data la maggiore

sensibilitagrave rispetto alla pellicola i tempi di acquisizione si riducono moltissimo

potendo infatti usare la sorgente UV in modalitagrave flash (circa 20ms) con

conseguente minore grado di irraggiamento dellrsquoopera Grazie a dei filtri

lrsquoimmagine finale saragrave il risultato della sovrapposizione di varie acquisizioni

ognuna centrata in una zona spettrale fino a coprire tutto lo spettro visibile Ciograve

permetteragrave una migliore caratterizzazione dei materiali lungo tutto lo spettro

Notevoli poi i vantaggi legati allrsquouso del formato digitale oltre ad una piugrave

pratica conservazione dei dati crsquoegrave la possibilitagrave di ripeter la stessa acquisizione piugrave

volte al fine di migliorare il rapporto segnale rumore e diminuire lrsquoerrore da

fluttuazione di scarica della lampada Inoltre si puograve via software eliminare lrsquoeffetto

della luce ambiente potendo acquisire la stessa immagine con e senza flash UV

Per le applicazioni pratiche la fluorescenza UV egrave adattissima per la

visualizzazione delle vernici trasparenti messe a protezione dello strato pittorico

vero e proprio essendo sostanze resinose molto sensibili alla fluorescenza UV Ersquo

utile poi per differenziare e localizzare materiali che apparirebbero

indistinguibili nello spettro visibile (quelli della stessa classe cromatica ma di

diversa composizione chimica ) per lrsquoidentificazione dei materiali in base al

colore caratteristico della fluorescenza e per individuare ritocchi ridipinture e

22

parti rifatte grazie alla mai perfettamente uguale composizione chimica di

successivi interventi

Nelle immagini che seguono egrave evidente come i restauri fatti zone piugrave scure

seguendo linee dritte sono dovuti ad un cedimento dello strato pittorico proprio in

prossimitagrave dei punti di contatto tra le tavole della struttura del quadro Il colore

scuro rispetto alle zone non restaurate testimonia la mancanza o la diversitagrave della

vernice protettrice

Figura 16Dipinto in luce visibile senza e con fluorescenza UV

23

223 La tricromia in falso colore

Questa tecnica di analisi consente di differenziare zone di stesure pittoriche

che ad occhio nudo hanno la stessa resa cromatica e dunque appaiono

indistinguibili facendo ldquodiventare visibilerdquo anche la radiazione del vicino infrarosso

la quale egrave poi in grado di generare falsi colori diversi nelle zone prima viste come

uguali

Si puograve sfruttare allora il fatto che pigmenti aventi diversa natura chimica

appariranno nellrsquoimmagine a falsi colori ben differenziati se hanno un diverso comportamento spettrale (diversa riflettanza) nellrsquoinfrarosso

Nella pratica si agisce acquisendo lrsquoimmagine in esame escludendo la

componente di luce BLU e aggiungendo la componente nel vicino infrarosso

alle due componenti fondamentali rosso e verde

Figura 17Schema di principio della tecnica in falso colore

Dobbiamo perograve comunque ricreare una immagine adatta alla visione umana

la quale in luce diurna si basa sullrsquoassorbimento di radiazione visibile da parte dei

cosiddetti CONI presenti sulla retina Di questi ne esistono di tre tipi ognuno

specializzato nellrsquoassorbire una parte dello spettro i colori rossi i colori verdi e i

colori blu

Figura 18 Curve di assorbimento spettrale relative ai tre tipi di coni presenti nella retina

Dunque una volta ottenute le immagini nelle tre bande vicino IR rosso e verde

si procederagrave alla loro riconversione rispettivamente nel rosso verde e blu e

ricomposizione ottenendo una immagine dai colori falsati( da cui falso colore )

Questo vale naturalmente indipendentemente dalla tecnica usata per

acquisirle Anche nella tricromia in falso colore infatti come nella riflettografia IR

si possono usare (con i loro pregi e difetti di cui sopra al paragrafo 221) vari modi

24

per acquisire lrsquoimmagine la pellicola fotografica il tubo vidicon e la telecamera

CCD attualmente quella piugrave usata

Nella prossima figura egrave visualizzato il procedimento con cui due verdi

apparentemente uguali appaiono in falso colore blu (il verde rame) e magenta (il verde

di cobalto) dato che il primo assorbe lrsquoinfrarosso mentre lrsquoaltro lo riflette

Figura 19Esempio (per una pellicola) di restituzione in falso colore di due verdi apparentemente uguali

Un altro esempio notevole egrave dato dai due blu azzurrite e lapislazzuli restituiti in falso

colore il primo appare con un colore molto scuro mentre il secondo che non

assorbe lrsquoinfrarosso appare con una fortissima componente rossa

La realizzazione digitale (CCD) di immagini in falso colore egrave ottenuta con

piugrave acquisizioni della stessa immagine a diverse bande spettrali anteponendo

allrsquoottica di ripresa i filtri passa banda per registrare le tre componenti Le tre

immagini cosigrave ottenute vengono restituite nella classica terna RGB (Red-Green-

Blue) in un monitor a colori dove in tempo reale si osserveragrave lrsquoimmagine in falso

colore

Questa tecnica egrave utilizzata dal restauratore o dallo storico dellrsquoarte per

individuare sul dipinto zone che hanno subito restauri postumi ma dei quali

non avendone la documentazione non egrave possibile sapere dove e come si egrave intervenuto Per

essi di solito si egrave raggiunto un grado di accordo cromatico fra la zona restaurata e

zona originale tale da rendere invisibile ldquola riparazionerdquo effettuata empiricamente

dunque quasi sempre con pigmenti chimicamente diversi dallrsquooriginale

Nelle immagini seguenti[19] risulta evidente la differente risposta cromatica di

alcuni pigmenti In particolare la veste di S Pietro che nel visibile risulta azzurra

nel falso colore vira in magenta (risposta tipica dellrsquoazzurro oltremare) e il cinabro

che costituisce la parte rossa del manto (visibile) diventa giallo in falso colore Una

simile inversione avviene anche per il pigmento usato per la veste del personaggio in

25

secondo piano (lacca rossa) ma data la risposta cromatica diversa nellrsquoinfrarosso

diventa in falso colore un giallo piugrave intenso

Figura 20 Lorenzo Monaco Incoronazione della Vergine (particolare)Immagine nel visibile e in tricromia in falso colore

23 Tecniche ottiche per la forma

La conoscenza e la forma di un oggetto artistico sia esso un reperto archeologico

un monumento un dipinto o un affresco e dunque dalle piugrave svariate forme e

dimensioni rappresenta un elemento importante per il suo studio e la sua

conservazione La caratterizzazione della forma costituisce infatti un prezioso

contributo a studi di tipo storico-artistico alla determinazione dello stato di

conservazione dellrsquoopera e al progetto e realizzazione di interventi di restauro

Oltre a ciograve mediante la misura della forma di un oggetto ripetuta in tempi

successivi egrave possibile ottenere informazioni sulle sue deformazioni ed eliminarne le

cause (condizioni microclimatiche stress meccanici hellip)

Si possono suddividere essenzialmente le procedure per lrsquoacquisizione della

forma in due categorie quelle che adoperano la luce anche laser ma senza utilizzarne la

coerenza4 le tecniche in luce incoerente e altre invece che sfruttano proprio le

proprietagrave di coerenza della luce laser che chiameremo tecniche in luce coerente

4 Coerenza Sono coerenti due o piugrave onde di ugual frequenza in cui la differenza di fase fra esse egrave costante

26

231 Tecniche in luce incoerente

Sono diverse le tecniche di questo tipo che vengono usate nellrsquoambito dei beni

culturali Citiamo la fotogrammetria (basata sul principio della triangolazione ottica5)

che acquisendo una coppia stereoscopica di immagini dellrsquooggetto egrave in grado di

restituire un modello 3D La proiezione di luce strutturata che consiste nel

proiettare sullrsquooggetto dei codici luminosi di vario tipo (fitti reticoli figure di

interferenzahellip) e risalire alla forma dellrsquooggetto interpretando la loro deformazione

usando algoritmi basati sulla triangolazione La profilometria laser che

ricostruisce la forma il piugrave delle volte di statue analizzando le linee di contorno

che una lamina di luce laser mette in evidenza sullrsquooggetto Lo scanner laser a tempo

di volo usato soprattutto per il rilievo 3D su grandi scale spaziali riesce nella

mappatura tridimensionale rilevando le coordinate angolari e il tempo di

percorrenza di impulsi laser

231a Il laser scanner a tempo di volo (TOF)

Ersquo praticamente un sistema radar (onda inviata riflessa e captata) che impiega una

sorgente laser impulsata Il principio su cui si fonda la misura della distanza egrave il

seguente conoscendo il tempo t impiegato dallrsquoimpulso laser a percorrere la

distanza sorgente-punto di misura-rivelatore (posto vicino alla sorgente laser) detto

tempo di volo TOF (Time Of Flight) egrave possibile risalire alla distanza grazie alla

formula 119863 = 119888

119899times 119905 2 dove c egrave la velocitagrave della luce e n egrave lrsquoindice di rifrazione

dellrsquoaria

Figura 21Principio di funzionamento di un laser scanner TOF

Facendo poi corrispondere ad ogni misura di distanza le coordinate angolari

azimutale e zenitale si ha per ogni punto di scansione la tripletta di coordinate che

identifica un punto nello spazio

5 Triangolazione ottica Usata per risolvere completamente un triangolo avendo a disposizione due angoli e il lato tra essi compreso

27

Figura 22Immagine schematica di un laser scanner TOF

La precisione del sistema dipende da vari fattori come la capacitagrave di selezionare la

stessa posizione relativa allrsquoimpulso trasmesso e ricevuto dallrsquoaccuratezza della

conoscenza dei tempi di ritardo propri del sistema e dalla precisione del sistema

che effettua le misure dei tempi

Si egrave comunque raggiunta una altissima precisione considerando che con i

moderni strumenti si ottengono errori di pochi millimetri su distanze di

centinaia di metri con un passo di scansione angolare di pochi millesimi di

grado

Naturalmente si ha quasi sempre bisogno di effettuare piugrave scansioni della

stessa struttura per rilevare i punti che rimarrebbero in ombra con una sola

scansione

Questo strumento trova il suo campo di applicazione nella ricostruzione di

grandi ambienti interni come chiese o antiche dimore nella ricostruzione di

facciate di cattedrali o in grandi siti archeologici

Nellrsquo immagine che segue si puograve osservare il risultato ottenuto effettuando la

ricombinazione di 6 posizioni di scansione della sfinge

28

Figura 23 Immagine ottenuta da un laser scanner ricombinando 6 scansioni

231b Topografia di superfici a proiezione di linee

Questo tipo di analisi rientra nella categoria delle tecniche che sfruttano la

proiezione di luce strutturata cioegrave di codici luminosi che sono in grado di

evidenziare variazioni di livello su una superficie grazie a linee di luce

opportunamente organizzate

In quella a proiezione di linee si proietta (come fosse una diapositiva

costituita da un vetrino con deposizione metallica) il codice piugrave semplice un reticolo

di righe bianche e nere parallele Lrsquoimmagine dellrsquooggetto con le linee proiettate egrave

ripresa con una telecamera digitale il cui asse ottico forma con quello del

proiettore un certo angolo In questa immagine le linee del reticolo risultano

distorte dalla forma della superficie diventando ondulate Lrsquoentitagrave delle

distorsioni fissata la geometria del sistema egrave direttamente proporzionale alla

quota del punto considerato Infine dallrsquoanalisi dellrsquoimmagine del reticolo si risale

alla mappa topografica digitale della superficie

29

Figura 24 Schema di funzionamento(a) e principio geometrico(b)[18]

Nella figura precedente (b) si vede come la posizione delle linee cambia in

proporzione allrsquoaltezza (h) della superficie rispetto ad un ideale piano mediano di

riferimento S Conoscendo α (la fase) per ogni punto della linea proiettata si

risale alla quota (h) di quel punto

Il software di estrazione della fase opera sulla immagine ldquoliberatardquo dal

contrasto dello sfondo tramite unrsquooperazione di pulitura che sfrutta unrsquoimmagine

identica ma senza il reticolo proiettato (figura sotto)

Figura 25 Procedura per lottenimento della mappa topografica[18]

Variando la posizione mutua di proiettore telecamera e oggetto si ottengono

diverse risoluzioni spaziali e differenti estensioni della superficie di misura per

esempio aumentando lrsquoinclinazione del proiettore si raggiungono risoluzioni in

quota piugrave elevate (maggiore dinamica per α) allontanandolo dallrsquooggetto si

possono analizzare opere di grandi dimensioni a scapito perograve della risoluzione

spaziale

Nel campo della conservazione dei beni culturali questo sistema trova impiego nei

dipinti quando si vogliono verificare con precisione la deformazione il distacco o il

rigonfiamento dello strato pittorico a causa di deformazioni della struttura lignea

30

per quelli su tavola o della trama del tessuto per quelli su tela ciograve succede ad

esempio quando si procede al rifodero o alla sostituzione del telaio Si sono svolte

con successo indagini con questa tecnica anche nel caso di iscrizioni su tavola o su

parete

Nelle immagini che seguono ([17]Fontana Pampaloni amp Pezzati) croce di

Sarzana lo studio della mappa topografica egrave presentato prima con una risoluzione

in quota di 01mm per la sommitagrave della croce poi con una di 002mm per il

particolare del cartiglio6

Figura 26Croce di SarzanaMaestro GuglielmoDuomo di Sarzana Anno 1138 Tempera a uovo su legno di castagno Misure 3times210 m e mappa topografica della parte evidenziata

232 Tecniche in luce coerente

Lrsquouso di queste tecniche piugrave complesso delle precedenti egrave orientato piugrave che alla

misurazione della forma vera e propria dellrsquooggetto al rilevamento delle sue

microdeformazioni Citiamo lrsquointerferometria olografica (ologrammi su pellicola)

che si basa sulla ripresa di una immagine dellrsquooggetto effettuata con luce laser in

condizioni di interferenza lrsquointerferometria a spekle7 basata sigli stessi principi di

quella olografica ma lrsquoacquisizione dellrsquoimmagine avviene tramite una telecamera

Lrsquoolografia conoscopica che usa una telecamera nella quale tra obbiettivo e

sensore CCD ha un cristallo che separa in due parti la luce proveniente

6 CartiglioDisegno di un rotolo di carta in parte srotolato sul quale li leggono iscrizioni 7 Speckle (macchiolina) Viene chiamata cosigrave la figura punteggiata che si ottiene quando unrsquoonda coerente viene fatta passare attraverso un mazzo disordinato

31

dallrsquooggetto creando una figura di interferenza dalla quale si ricava la distanza di

ogni punto dellrsquooggetto in esame

Annoveriamo tra le tecniche in luce coerente anche una variante del sistema a

tempo di volo che sfrutta lo sfasamento tra lrsquoimpulso laser generato e registrato

ottenendo una maggiore precisione

232a Lrsquoolografia conoscopica

Con questa tecnica egrave possibile misurare con estrema precisione la distanza tra la

sonda ottica usata e per cosigrave dire ogni ldquosingolo puntordquo della superficie (non si

usa infatti quasi mai per ricostruire lrsquointero corpo dellrsquooggetto) in esame

Il principio di funzionamento egrave il seguente un laser a diodi produce un raggio

che egrave riflesso totalmente da un beam-splitter a 90deg verso il campione Parte dellrsquo onda

luminosa riflessa viene captata dallrsquoobbiettivo attraversa lo splitter (ora con

proprietagrave di trasparenza) e incontra il modulo conoscopico Questo elemento

costituito da un cristallo monoassiale8 birifrangente9 posto tra due lamine

polarizzatrici separa i raggi luminosi che vi incidono in due componenti raggio

ordinario e raggio straordinario

Questi dopo aver percorso praticamente lo stesso cammino ottico

interferiscono dando luogo a frange circolari sulla superficie del sensore CCD La

fittezza delle linee della frangia dipende dal cammino ottico dei raggi

dallrsquooggetto scansionato al sensore ecco che allora misurandola si risale alla

distanza di ogni punto dalla sonda

Figura 27Funzionamento di una sonda conosco pica[16]

8 Monoassiale Con un solo asse ottico 9 Birifrangente Con due indici di rifrangenza ortogonali fra loro

32

Elaborando dunque il segnale restituito dal CCD si risale al ldquoperiodordquo di ogni

singola frangia fatto poi corrispondere ad una distanza Poicheacute la lettura del CCD

puograve essere ripetuta con una frequenza di alcune migliaia di Hz alla stesa velocitagrave egrave

anche possibile acquisire le misure

La distanza dellrsquoobbiettivo dallrsquooggetto da esaminare puograve variare da poche

decine di mm a poche decine di centimetri a seconda delle esigenze cambiando

lrsquoobbiettivo di ripresa

Si raggiungono prestazioni eccellenti Con una distanza di lavoro di 40mm per

esempio si raggiunge una risoluzione di circa 6μm in quota e 30μm nelle

direzioni trasversali con una dinamica di profonditagrave di plusmn4mm

Una caratteristica importante di questo strumento egrave quella di poter lavorare

con un angolo di incidenza minimo di circa 5deg ciograve consente di indagare tratti di

superficie con unrsquoinclinazione fino a plusmn85deg col risultato di riuscire a fare misure

allrsquointerno di fori di diametro inferiore a 1mm con un rapporto profonditagravediametro

fino a 251

Un altro grande vantaggio dellrsquoolografia conoscopica egrave quello di superare i

vincoli pratici di stabilitagrave e sensibilitagrave alla temperatura e alle vibrazioni meccaniche

di cui soffrono gli strumenti interferometrici laser di tipo convenzionale dato

lrsquounica sorgente di luce coerente che viene separata solamente dentro il cristallo

birifrangente

Il sistema trova numerose applicazioni nel campo del restauro e della

conservazione ogniqualvolta si debbano analizzare con grande dettaglio oggetti o

parte di essi microdeformazioni su dipinti microscopiche incisioni su pietra o

rilievi su tavole usate per la litografiaecc ecc

Nelle immagini seguenti unrsquoindagine in olografia conoscopica effettuata su un

quadro di Raffaello La Madonna del cardellino Da notare i due solchi verticali nella

parte centrale del riquadro

Figura 28Madonna del cardellino Raffaello 1506 Galleria degli Uffizi e particolare (restituito in luce radente) dopo unrsquo olografia conoscopica

33

223b Lo scanner laser a misura di fase

Questa tecnica apparentemente del tutto simile a quella dello scanner laser TOF

visto nel paragrafo 231a sfrutta il fatto che un impulso laser modulato in ampiezza cambia la sua fase da quando egrave stato emesso a quando egrave rivelato dopo

la riflessione Conoscendo questo sfasamento si puograve risalire alla distanza

percorsa

Solitamente si sceglie per il laser (onda portante) una lunghezza drsquoonda di 1divide

2μm vicino infrarosso data la buona penetrabilitagrave in aria di questo tipo di onda

elettromagnetica mentre la modulazione ( in realtagrave vedremo che di modulazioni ne

occorreranno di diversi tipi) egrave fatta con lunghezze drsquoonda dellrsquoordine del metro

(onde radio)

Figura 29Schema di principio di uno scanner laser a sfasamento di modulazione di ampiezza

Matematicamente la variazione di fase Δ120601 durante tutto il tragitto 2119871 egrave data da

Δ120601 = 119899119896119898 2119871

Dove n egrave lrsquoindice di rifrazione dellrsquoaria da determinare in sede di misura a seconda delle

condizioni di temperatura pressione e umiditagrave relativa e 119896119898 egrave il vettore drsquoonda

corrispondente alla pulsazione di modulazione 120596119898 Con pochi passaggi si ottiene la

distanza cercata

119871 = Δ120601119888 2119899 120596119898

con c velocitagrave della luce

Bisogneragrave tener conto del fatto che il sensore discriminatore di fase (comparatore)

non percepisce quando 120601 ha subito delle rotazioni intere di angolo giro Per questa ragione in

realtagrave la modulazione egrave fatta con diverse frequenze (sottomultipli di un oscillatore interno

allo scanner) per ognuna delle quali si acquisisce una delle cifre della misura finale di ogni

singolo punto Questo egrave chiamato Metodo per decadi Se per esempio un punto egrave

distante dallo scanner 756342m avrograve bisogno di 6 (numero con 6 cifre) frequenze

di modulazione

34

24 Tecniche microscopiche

Lrsquoapplicazione della microscopia ottica ed elettronica nel campo dei Beni Culturali

fornisce un contributo scientifico di estremo interesse Ersquo infatti applicata per

indagini diagnostiche finalizzate al restauro passando per lrsquoanalisi del materiale

artistico di varia natura analizzando il suo stato di conservazione e anche

permettendo lrsquoindividuazione delle tecniche usate nella realizzazione dellrsquoopera

Infatti lrsquoutilizzo del microscopio ottico o elettronico a scansione permette lrsquoanalisi

approfondita relativa sia alla morfologia della superficie che alla composizione

chimica elementare di campioni di vario tipo ad elevati ingrandimenti fornendo

importanti informazioni in fase di restauro

241 La microscopia elettronica a scansione SEM

Il microscopio elettronico a scansione SEM (Scanning Electron Microscope)

fornisce informazioni sullrsquoaspetto sulla natura e sulle proprietagrave delle superfici e

degli strati sottostanti di campioni con risoluzione media di 2divide5 nm Il principio

di formazione delle immagini le quali saranno riprodotte con un effetto

tridimensionale egrave sequenziale Un fascio di elettroni (sonda) viene focheggiato

sulla superficie del preparato e fatto scorrere su esso secondo linee parallele

ravvicinate come avviene per un pennello elettronico di un tubo televisivo

Figura 30Schema di un microscopio elettronico a scansione[15]

Il diametro della sonda quando incontra la superficie del campione egrave di circa

2nm Lrsquointerazione del fascio accelerato da una differenza di potenziale che va da

poche centinaia di volt a diverse decine di kV con gli atomi del preparato da luogo a

diversi tipi di ldquoprodottirdquo ([15]Valdregrave) con ognuno dei quali si creeragrave un segnale tra

cui i piugrave importanti nelle applicazioni per i beni culturali sono

Elettroni secondari (SE) convenzionalmente definiti come gli elettroni

uscenti dal preparato con energia le50eV Provengono da una profonditagrave di

pochi nm sono prodotti dal fascio primario interagendo anelasticamente con

35

gli elettroni di valenza del campione Il segnale SE egrave il piugrave frequentemente usato

utilizzato principalmente per informazioni sulla topografia delle superfici

Lrsquoimmagine fornita appare in rilievo come se lrsquoosservatore fosse al livello del

diaframma D (vedi figura) e guardasse il campione illuminato da una

ipotetica sorgente posta in corrispondenza del rivelatore

(scintillatorefototubo)

Elettroni retrodiffusi (BSE) Back-Scattered Electrons Elettroni con energie

ge50eV che provengono dal preparato in seguito ad interazioni elastiche

principalmente con nuclei Il segnale BSE fornisce informazioni legate al

numero atomico medio della zona di provenienza (il numero di eventi di

scattering elastico cresce al crescere del numero atomico Gli elementi piugrave

pesanti saranno evidenziati da un segnale piugrave luminoso sullo schermo) alla topografia

e alla struttura cristallina del materiale attraversato

Raggi X Sono quelli della radiazione caratteristica o di bremsstrahlung

Provengono da strati piugrave profondi del campione da una sfera di raggio di

qualche μm al di sotto della sonda Il segnale X viene usato per il

riconoscere e quantificare gli elementi chimici

Elettroni Auger Ersquo un processo di autoionizzazione in cui in luogo di

radiazione X proveniente da una ricombinazione crsquoegrave unrsquoespulsione di un

elettrone

Figura 31Rappresentazione schematica nel caso di un fascio con incidenza normaledelle profonditagrave da

cui provengono i segnali SEBSEAuger(A) e raggi X[15]

Normalmente un microscopio SEM lavora con un alto vuoto al suo interno circa

10minus3Pa questo per evitare lrsquointerazione tra particelle sonda o da misurare con

lrsquoaria Un altro requisito questa volta dei campioni egrave che essi siano elettricamente

conduttivi in caso contrario si provvederagrave alla metallizzazione procedimento

tramite il quale si deposita un sottilissimo strato 1divide40 nm di metallo come ad

esempio oro carbone platino ecc

Sviluppi di questa tecnologia portano nuove e piugrave ampie possibilitagrave

nellrsquoanalizzare reperti dalla natura piugrave varia opportunitagrave utilissime nel campo dei

beni culturali

36

241a Lrsquoanalisi SEM-EDS

Parlando di analisi SEM-EDS citata anche come microanalisi EDS si fa riferimento

allrsquouso della microscopia SEM abbinata allrsquoanalisi dei raggi X caratteristici della

zona analizzata del campione che vengono prodotti per fluorescenza Lrsquoanalisi egrave

fatta in dispersione di energia da cui lrsquoacronimo Energy Dispersive Spectroscopy (of X ray)

Il rivelatore normalmente egrave a stato solido Si drogato con Li che ha bisogno di

essere raffreddato da azoto liquido o piugrave recentemente Si drogato con HgI2 per il

quale egrave sufficiente un raffreddamento termoelettrico

Nelle figure qui sotto ([13]Pasquariello Pinzari amp De Mico 2007) un esempio

di indagine SEM-EDS su una vecchia stampa fotografica della quale si voleva

verificare tra le altre cose la composizione chimica del cosiddetto sottostrato

(presenza o meno del Bario) cioegrave la parte compresa tra il supporto primario

(cartoncino) e lo strato immagine vero e proprio (alogenuro drsquoargento in gelatina)

Figura 32Esempio di analisi SEM-EDS su una foto drsquoepoca

241b Lrsquoanalisi SEM-VP

Lrsquoesigenza di esaminare campioni che non possono essere inglobati chimicamente o

metallizzati data la loro specificitagrave o talmente delicati da non poter sopportare lo

stress meccanico dovuto alla bassissima pressione di lavoro del SEM ha portato

allo sviluppo dei SEM-VP Variable Pressure cioegrave a pressione variabile I materiali

biologici per esempio costituiti da tessuti molli (cellule) e acqua perderebbero la

loro struttura ldquoevaporandordquose sottoposti a bassissime pressioni Questiper essere

osservati hanno bisogno di solito di una stabilizzazione chimica di disidratazione

o di un surgelamento prima di entrare nel SEM

37

Con la tecnica SEM-VP si puograve praticamente introdurre nella camera porta

campioni il preparato tale e quale grazie ad una pressione presente in quella parte

del microscopio di 5 o 6 ordini di grandezza superiore (10divide750 Pascal) rispetto alla

zona del cannone elettronico e della colonna (10minus3 divide 10minus4 Pascal)

Nei settore dei beni archeologico-culturali dunque in cui egrave assolutamente

proibito modificare il reperto il fatto che si possa evitare la metallizzazione egrave

fondamentale

Nelle immagini seguenti ([14]Pinzari amp Montanari 2007) si egrave riportato un

esempio di studio possibile con il microscopio SEM-VP la catalogazione di una

infestazione fungina sul dorso della copertina di libri Le misure sono state fatte con

una pressione in camera di 150Pa una tensione del fascio di 20kV ed utilizzando il

rivelatore VPSE Variable Pressure Secondary Electrons Lrsquoingrandimento della foto egrave

9800times (dati riscontrabili anche in basso nella foto SEM-VP)

Figura 33Efflorescenze sul dorso dei volumi e prelievo del micelio per mezzo del nastro adesivo

Figura 34Immagine SEM-VP del nastro adesivo utilizzato per campionare le efflorescenze fungine

38

241c Lrsquoanalisi SEM con ED-XRF

Si ha la possibilitagrave di ampliare la profonditagrave di analisi della fluorescenza X

montando sul microscopio SEM una apparecchiatura per Fluorescenza X in Dispersione

di Energia ED-XRF composta da tubo generatore di raggi X e rivelatore allo stato

solido In questo modo si aumenta la profonditagrave di indagine in quanto la capacitagrave

di penetrazione del fascio di raggi X allrsquointerno del campione puograve essere superiore

rispetto a quella scelta per formare lrsquoimmagine del pennello di elettroni

Figura 35Assemblaggio dellapparato SEM con ED-XRF[11]

Usato allrsquointerno del SEM inoltre lrsquoXRF garantisce migliori prestazioni

rispetto al suo utilizzo in aria questo per motivi legati sia alla migliore e piugrave rigida

geometria sorgente-campione-detector sia allrsquoalto vuoto realizzato allrsquointerno della

camera porta campione che evita cosigrave lrsquoassorbimento da parte dellrsquoaria dei raggi X a

bassa energia

Le immagini che seguono ([11]Ferro 2007) riguardano lo studio della

composizione chimica di una scoria metallica rinvenuta nel sito archeologico di Petra

in Giordania da notare il confronto delle due analisi spettrali EDS e ED-XRF

sovrapposte ottenute allrsquointerno del SEM Si possono ottenere con questo secondo

sistema sensibilitagrave nel rilevare gli elementi dalle 10 alle 1000 volte maggiori

Figura 36 Scoria metallica dal sito di Petra IIIdeg secolo aC

39

Figura 37 Confronto tra gli spettri in energia tra microanalisi EDS (avanti) e ED-XRF (dietro) in SEM

242 Il microscopio ottico a luce polarizzata trasmessa

Ogni qualvolta si ha la necessitagrave di esaminare un materiale che al suo interno

presenti componenti anisotrope10 il microscopio ottico a luce polarizzata permette

di individuarle Si sfrutteragrave il fatto che un campione di materiale anisotropo

possedendo due indici di rifrazione ortogonali fra loro saragrave in grado di

suddividere un fascio di luce polarizzata che lo attraversa in due nuove

componenti polarizzate oscillanti secondo la direzione degli suoi indici di

rifrazione

Il microscopio polarizzatore essenzialmente si compone di una sorgente

luminosa un filtro polarizzatore un tavolo porta campione (rotante) e un altro filtro

polarizzatore (detto analizzatore )

10 Anisotropo Si dice di un materiale che ha la capacitagrave di modificare lo stato di polarizzazione della luce che lo attraversa Chiamato anche birifrangente

40

Figura 38 Configurazione di un microscopio a luce polarizzata

Schematicamente possiamo riassumere cosigrave il percorso del raggio luminoso il filtro

polarizzatore seleziona una direzione di vibrazione per il campo E della sorgente

luminosa Il campione birifrangente ldquoscomponerdquo le direzioni di vibrazione di E in

ordinaria e straordinaria che dunque perdono la relazione di fase allrsquouscita del

campione possedendo una differenza di cammino ottico Δ119897 = Δ119899119889 con

Δ119899 = 119899119904 minus 119899119900 e d spessore del campione Quando il filtro analizzatore le

ricompone si nota una variazione dellrsquointensitagrave luminosa rispetto a quella iniziale

dovuta proprio a Δ119897

Posizionando dunque i due polarizzatori incrociati fra loro ( egrave questa infatti

una analisi ortoscopica e non ci sarebbe nessuna trasmissione di luce se non si

inserisse il materiale birifrangente) e facendo ruotare il campione attorno allrsquoasse

ottico del sistema lrsquointensitagrave dellrsquoimmagine vista varia periodicamente risultando nulla

quando le sue direzioni principali di vibrazione coincidono con quelle del

polarizzatore e dellrsquoanalizzatore (posizione di estinzione) mentre risulteragrave

massima nelle posizioni a 45deg (posizioni diagonali) Si possono cosigrave dedurre

importanti informazioni sullrsquoorganizzazione cristallina del campione in esame

Figura 39Cristallo birifrangente posto tra due polarzzatori incrociati

41

Nella prossima figura si egrave indicato con s e o i piani di oscillazione straordinari e

ordinari con P e A i piani del polarizzatore e dellrsquo analizzatore

Figura 40 Orientazione del cristallo birifrangente e relativa variazione dellintensitagrave trasmessa

Il campione egrave preparato in sezione sottile tramite taglio e abrasione fino a rendere

il campione subtrasparente (in genere 30μm di spessore) e consentire la trasmissione

della luce

Nel campo dei beni culturali questo strumento egrave ampiamente usato per analisi

petrografiche e mineralogiche di materiali lapidei naturali e artificiali In

particolare egrave possibile classificare le pietre naturali identificare le tipologie di

inerte e definire il rapporto inertelegante presente in malte intonaci e stucchi

noncheacute effettuare determinazioni sulle finiture cromatiche sul degrado e sulle

tecniche esecutive

Figura 41 Immagine al microscopio polarizzatore di un frammento di materiale lapideo riconosciuto come trachite dei Colli Euganei

42

Capitolo 3 - Le apparecchiature dellrsquoAteneo

disponibili nel campo dei beni culturali

In questo capitolo approfondiremo alcune tecniche analitiche descritte brevemente

nel capitolo 2 La scelta egrave ricaduta su alcune delle tecniche che allrsquo interno di questo

Ateneo vengono utilizzate anche per la ricerca nel campo dei beni culturali

31 I raggi X la tecnica XRF

311 La produzione di raggi X

Si definiscono convenzionalmente raggi X quella parte di radiazioni dello spettro

elettromagnetico con energia compresa tra 012 keV e 120 keV I raggi X sono il

risultato dellrsquointerazione in un tubo nel quale egrave stato realizzato un alto vuoto (

10minus6 minus 10minus7 Torr) tra materia lrsquoanodo (tipicamente come anodi vengono usati il

Tungsteno Molibdeno Rame Argentohelliphellip ) ed elettroni prodotti da un filamento

incandescente il catodo e accelerati da una opportuna differenza di potenziale con

conseguente perdita di energia da parte di questi ultimi

Figura 42Schema di principio di un generatore a raggi X[6]

I processi attraverso i quali lrsquoelettrone nellrsquourto con lrsquoanodo perde energia si

possono riassumere nei seguenti punti ([2]Castellano Martini amp Sibilia 2002)

I Lrsquoelettrone eccita lrsquoatomo ldquospostandordquo un elettrone esterno

(perdita di energia di qualche eV) Lrsquoatomo torna poi allo stato

fondamentale con emissione di radiazione nel visibile(quellrsquoorbitale

esterno si puograve chiamare ldquootticordquo)

II Lrsquoelettrone ionizza lrsquoatomo rimuovendo un elettrone esterno

(perdita di energia fino a centinaia di eV)

III Lrsquoelettrone collide con il nucleo atomico in questo caso lrsquoelettrone

orbita parzialmente intorno al nucleo e perde energia per

43

decelerazione Questrsquoultimo fenomeno egrave alla base della bremsstrahlug

parola tedesca che significa radiazione di frenamento

IV Lrsquoelettrone collide con un elettrone interno dellrsquoanodo(shell K L

Mhellip) con conseguente espulsione di questrsquoultimo(con una energia

cinetica Ec) Se WK(LM) indica lrsquoenergia di legame dellrsquoelettrone alla

shell KLMhellip lrsquoenergia richiesta per il processo egrave Ec+WK(LMhellip) Un

elettrone piugrave esterno va a sostituire quello espulso con emissione

di radiazione X la quale egrave caratteristica della sostanza colpita

La radiazione X egrave prodotta essenzialmente dai processi fisici riportati al punto III e

IV Esaminiamoli con maggior dettaglio

La ldquoradiazione biancardquo (breemstrahlung)

Una particolare attenzione merita la radiazione X prodotta dal fenomeno riportato

sopra al punto III Dunque accade che lrsquoelettrone decelera o in genere subisce una

variazione anche puramente direzionale dellrsquoaccelerazione da questa perdita di

energia scaturisce un fotone X che viene emesso a partire dalla regione dellrsquourto Il

processo di breemstrahlung egrave il piugrave importante almeno in termini di estensione dello

spettro che produce In esso lrsquoemissione di raggi X avviene con

continuitagrave(radiazione bianca) esistendo tuttavia una lunghezza drsquoonda limite

120582m al di sotto della quale non vi egrave emissione

Figura 43 Spettri continui di raggi X per alcuni valori della tensione applicata[6]

Il principio di conservazione dellrsquoenergia vieta infatti che vengano emessi fotoni con

energie maggiori di quella massima degli elettroni EM accelerati contro lrsquoanodo

data da

44

119864119872 = 119890119881 (31)

Essendo e la carica dellrsquoelettrone e V la differenza di potenziale tra il filamento

emettitore di elettroni e lrsquoanodo Questa lunghezza drsquoonda minima corrisponde ad

un processo di frenamento in cui lrsquoelettrone incidente perde tutta la sua energia in

un unico urto producendo un fotone con 120582m pari a

λm =ℎ119888

119890119881 (32)

Naturalmente questo implica che vi sia una frequenza massima ammissibile 120584M

data dallrsquoequazione

120584119872 =119864119872

ℎ (33)

Rispetto alla figura 2 una grafico che avesse in ascissa lrsquoenergia ( o la frequenza )

verrebbe ribaltato rispetto ad un asse verticale evidenziando una EM (o una 120584119872)

saragrave questa la visualizzazione piugrave frequente degli spettri X negli usi delle varie

procedure sperimentali

La radiazione caratteristica la fluorescenza dellrsquoatomo

Il processo brevemente descritto sopra al punto III egrave alla base della produzione

della radiazione X caratteristica Oltre allo spettro continuo sono presenti infatti

righe monocromatiche caratteristiche alcune delle quali particolarmente intense

Mentre lo spettro continuo egrave molto simile per tutte le sostanze con il detto limite

inferiore 120582119898 e un solo massimo di intensitagrave a circa 120582 =15120582119898 le righe

caratteristiche variano da sostanza a sostanza costituente lrsquoanodo Dunque

bombardando una sostanza con elettroni veloci alcuni atomi si ionizzano

espellendo un elettrone di una shell interna Supponiamo una mancanza di un

elettrone nella shell K in seguito a questo un elettrone di una shell piugrave alta L Mhellip

faragrave una transizione radiativa per riempire il livello libero Naturalmente questa

transizione determina un posto vuoto nel guscio L Mhellip ma questo verragrave occupato

successivamente da un elettrone ancora piugrave esterno nellrsquoatomo emettendo unrsquo altra

riga dello spettro caratteristico Le righe originate dal livello vuoto nella shell K

sono chiamate righe 119870120572 119870120573 119870120574helliphellipe corrispondono alle transizioni LrarrK MrarrK

NrarrK hellipLa transizione Kα da origine alla riga ad energia piugrave alta negli spettri X

Fu il fisico H Moseley che tra il 1913 e 1914 stabiligrave nei suoi primi esperimenti per le

linee 119870120572 che

La radice quadrata della frequenza delle linee 119922120630 egrave direttamente proporzionale

al ndegatomico Z

120584119870119894

2 = 119862119894(119885 minus 120590119870) 119894 = 120572 120573 120574 hellip (34)

Dove Ci egrave una costante indipende da Z e 120590119870 rende conto dello schermaggio

dellrsquoelettrone K rimasto

45

1 lt 120590119870 lt 2

La stessa regola egrave estendibile alle righe della serie L dovendo perograve sostituire una

costante 120590119871 di schermaggio maggiore

74 lt 120590119871 lt 94

Figura 44 Il diagramma di Moseley di 120642120784

su Z per le linee Kα[1]

La (44) fu subito generalizzata da Moseley considerando la formula di Bohr per i

livelli energetici di atomi ad un elettrone che si muovono perograve in un potenziale

colombiano di carica 119885 minus 120590

120584119898119899 = 119877 infin 119885 minus 120590 2 1

1198982 minus1

1198992 119898 lt 119899 (35)

dove m n sono i numeri quantici principali delle shell di arrivo e partenza

rispettivamente e R infin egrave la costante di Rydberg avendo usando lrsquoapprossimazione

di massa nucleare infinita

119877 infin =119898

4120587ℏ3

1198902

4120587ℇ0

2

(36)

In realtagrave non esiste una sola linea Kα Kβo Lα Lβhellip

Lrsquointerazione spin-orbita separa i livelli energetici delle shell (tranne la shell K)

Nella shell L gli elettroni con ℓ = 0 hanno lrsquoenergia di legame piugrave grande quelli

con ℓ = 1 e 119895 = 1 2 piugrave bassa e quelli con ℓ = 1 e 119895 = 3 2 ancora piugrave bassa

Questi tre livelli sono chiamati LI LII e LIII La separazione in energia egrave grande

abbastanza da poter essere agevolmente evidenziata negli spettri essendo

46

proporzionale a 119885 minus 120590119870 4come mostra la formula di struttura fine per

lrsquointerazione spin-orbita

ℓ 119904119890 119895 = ℓ + 1 2

Δ119864 =1198981198882 119885minus120590119870 120572 4

41198993ℓ ℓ+1 2 times (37)

minusℓ minus 1 119904119890 119895 = ℓ minus 1 2

Con

120572 =1198902

4120587휀0ℏ119888 (38)

costante di struttura fine

Potremo dunque osservare fra le altre le righe Kα1 e Kα2 che corrispondono alle

transizioni LIII rarrK e LII rarrK rispettivamente Il seguente schema mostra i due

gruppi (K e L) di transizioni principali

Figura 45Schema (non in scala) delle principali transizioni X permesse[1]

Le transizioni saranno regolate dalle regole di selezione Δℓ = plusmn1 Δj = 0 plusmn1

Per esempio le righe Kα1 e Kα2 del Tungsteno hanno

1205821198701205721 = 0214Å 1198641198701205721 = 579119896119890119881

1205821198701205722 = 0209Å 1198641198701205722 = 593119896119890119881

Ersquo molto utile per gli usi pratici in cui il materiale egrave coinvolto mostrare uno spettro

di un tubo a raggi X con anodo di Tungsteno

47

Figura 46Spettro dei raggi X prodotti da un tubo RX con anodo di Tungsteno a 80 kV[2]

Si notano oltre la radiazione continua di bremstrahlung e i due picchi Kα1 e Kα2 anche i due picchi Lα e Lβ che sono molto meno energetici di quelli K ma anche

molto piugrave probabili

312 La sezione drsquourto di assorbimento

Una volta che si ha a disposizione una sorgente di raggi X essi possono essere usati

per ionizzare lrsquoatomo attraverso lrsquoeffetto fotoelettrico Ovvero i raggi X stessi

possono essere usati a posto degli elettroni per produrre a loro volta radiazione X

dalla sostanza irraggiata I fotoni di adeguata energia dunque possono determinare

eccitazione o dare luogo alla rimozione di elettroni ove abbiano energie sufficienti a

vincere lrsquoenergia di legame della shell La sezione drsquourto 120590 di questo processo egrave

espressa in buona approssimazione dalla formula della sezione drsquourto per atomi

idrogenoidi

120590 =16 2120587

312057281198855

1198981198882

ℏ120596

7 2

11988602 (39)

1205720 = 0529177Å (raggio di Bohr)

anche se lrsquoapprossimazione di dipolo con la quale egrave stata ldquocostruitardquo egrave sempre

meno congrua allrsquoaumentare dellrsquoenergia dei fotoni La sezione drsquourto diminuisce

dolcemente allrsquoaumentare della frequenza de fotoni come ℏ120596 minus7 2 fino a che non

si raggiunge un energia sufficiente per espellere un elettrone dalle shell piugrave interne

A questo punto la sezione drsquourto ha un brusco aumento siamo in presenza del

cosiddetto ldquoabsorption edgesrdquo (soglie di assorbimento) Simili picchi si

incontrano ogni qual volta si raggiungono energie sufficienti a strappare elettroni in

shell via via piugrave profonde

48

Figura 47Andamento del coefficiente di assorbimento di massa del piombo in funzione di 120640 e E

La figura 6 mostra il coefficiente di assorbimento di massa che ha lrsquoandamento del

tutto analogo a 120590 Dunque la scelta di opportuni valori della tensione del tubo a

raggi X determina le energie del fascio dei fotoni prodotti incidenti su un materiale

e quindi la possibilitagrave che si verifichino i processi di assorbimento in esame Queste

considerazioni fanno parte delle attivitagrave preparatorie e delle impostazioni

preliminari allrsquoanalisi ED-XRF

313 Il sistema XRF in uso nel dipartimento di Fisica di

Camerino

Nel laboratorio XAS (X-ray Absorption Spectroscopy) del dipartimento di fisica

dellrsquouniversitagrave di Camerino opera un apparato per analisi ED-XRF il cui nucleo egrave

il sistema rivelatore (XR-100CR) amplificatore e alimentatore (PC2CR)

convertitore analogico-digitale+scheda multicanale(MCA 8000A) prodotto

dalla AMPTEK INC [5]

49

Figura 48Schema dei collegamenti dellapparato rivelatore-analizzatore[5]

Alcune caratteristiche del rivelatoreXR-100CR

Tipo di sensore Si-PIN(Fotodiodo di silicio a tre strati drogati P e N

separati da uno stato ad alta resistivitagrave quasi Intrinseco)

Dimensioni del sensore 24mmtimes28mm(7mm2)

Spessore del Silicio 300μm

Risoluzione in energia FWHM11 220eV

(misurata sulla riga a 59 keV del 55Fe)

Finestra del rivelatore Berillio spessore 25μm

La risoluzione in energia egrave il grado di precisione del picco delle righe rivelate piugrave ha un valore basso e piugrave la riga saragrave stretta e dunque piugrave discriminata in energia dalle altre

Le curve di efficienza e di trasmissione

Ersquo interessantissimo analizzare il comportamento dei componenti principali del

rivelatore cioegrave il sensore vero e proprio Si-PIN e la finestra di Berillio al variare

dellrsquoenergia dei fotoni In generale infatti il comportamento di un sensore o di un

materiale a basso assorbimento di raggi X varia a seconda dellrsquoenergia delle

radiazioni elettromagnetiche con cui interagiscono dando luogo a fenomeni di

filtraggio

11 FWHM Full Width Half Maximum egrave la larghezza della riga a metagrave della sua altezza Piugrave questo parametro egrave piccolo migliore saragrave la risoluzione

50

Figura 49Trasmissione di raggi X attraverso la finestra di Berillio[5]

Ersquo necessario isolare sotto vuoto il sensore dato che lo si fa lavorare a bassa

temperatura (ndash30 ndash40 degC) Si sceglie il Berillio come finestra dato che egrave il materiale

che minimizza lrsquoassorbimento di raggi X Come si vede sopra 6keV lrsquoefficacia del

conteggio si avvicina al 100

Vediamo ora la curva di trasmissione (percentuale dei fotoni che interagiscono

fotoelettricamente sul totale) del sensore SiPIN

Figura 50Efficienza del rivelamento del sensore di Si [5]

Il grafico seguente tenendo conto di entrambi gli andamenti di cui sopra mostra

lrsquoefficienza intrinseca di rivelazione a ldquopiena energiardquo cioegrave ldquola probabilitagrave che

un fotone X entrato nel sensore depositi tutta la sua energia per effetto

fotoelettricordquo

Curva del

rivelatore del

laboratorio di

Camerino

51

Figura 51Efficienza intrinseca () di rivelazione a piena energia[5]

In sostanza la finestra di Berillio e il sensore Si-PIN consentono la rivelazione di

elementi la cui energia di emissione caratteristica sia compresa tra 1-2keV e 50-

60keV circa a basse energie lrsquoimpedimento egrave la finestra di Berillio a quelle alte egrave il

rivelatore (scritte in inglese ai bordi del grafico) Nella figura sopra sono mostrati i

riferimenti delle linee Kα di diversi elementi mancano tutti gli altri tipi di righe che

ovviamente consentono di individuare atomi diversi da quelli menzionati dal

grafico o che il grafico mette in una zona di scarsissima efficienza Risulta chiaro

allora che lrsquoassorbimento della finestra di Berillio alle basse energie unitamente alla

bassa ldquoresa di fluorescenzardquo degli elementi leggeri fa si che la tecnica XRF non trovi

applicazione per elementi a basso numero atomico (Zle10)

52

32 I raggi ultravioletti Lrsquoosservazione in

fluorescenza UV

In generale la fluorescenza egrave la proprietagrave di alcune sostanze solide liquide e

aeriformi per la quale allorchegrave sono colpite da una radiazione riemettono quasi

istantaneamente (ritardo di 10minus8s) altre radiazioni la cui lunghezza drsquoonda

dipende da quella della radiazione eccitante e dalla natura della sostanza Ersquo

sinonimo di luminescenza

Ci occuperemo in questa parte il fenomeno della fluorescenza indotta da raggi

UV approfondendone la genesi fisica

321 Il fenomeno della fluorescenza UV nelle molecole

Lo stato energetico di una molecola egrave descritto da tre parametri quantici il grado di

eccitazione elettronico il grado di eccitazione vibrazionale e il grado di eccitazione

rotazionale Quello energeticamente piugrave importante egrave quello elettronico (poi quello

vibrazionale) e una molecola puograve o meno coinvolgerlo nelle transizioni da uno

stato energetico allrsquoaltro Ci possono essere cioegrave transizioni puramente rotazionali

transizioni roto-vibrazionali (in cui cambia lo stato vibrazionale) e infine

transizioni tra stati elettronici diversi

La fluorescenza UV egrave un fenomeno di questo tipo in cui la molecola assorbe

radiazione ultravioletta questo provoca una eccitazione elettronica e il processo di diseccitazione avviene in maniera tale che la radiazione emessa egrave di

minore energia ricadendo nel visibile Ersquo utile ora illustrare una proprietagrave che le molecole hanno e che chiarisce meglio il

fenomeno fisico il principio di Franck-Condon

Questo principio afferma che il processo con cui gli elettroni passano da uno

stato energetico allrsquoaltro egrave talmente rapido rispetto al moto dei nuclei che

possiamo considerare questi ultimi (e quindi la loro distanza relativa che saragrave

indicata con R) come fermi nelle eccitazioni-diseccitazioni elettroniche

La conseguenza pratica di questo principio egrave che nei grafici in cui si evidenziano

questi processi la freccia che va da uno stato quantico allrsquoaltro possiamo

disegnarla verticale

Dunque il processo della fluorescenza UV si sviluppa cosigrave dapprima

rispettando il principio di Franck-Condon una transizione di assorbimento fa

passare la molecola da uno stato elettronico ad uno stato vibrazionale di un altro

stato elettronico di energia superiore A questo punto la molecola puograve perdere

energia vibrazionale interagendo con molecole vicine (decadimento termico) e

raggiungere lo stato vibrazionale piugrave basso 119959prime = 120782 dello stato elettronico

53

eccitato Come risultato la radiazione emessa durante la diseccitazione finale

ha una frequenza piugrave bassa e ricadragrave nel visibile

Figura 52 Fenomeno della fluorescenza[1]

33 La radiazione infrarossa La riflettografia IR

Lrsquointerazione energia-materia di strati pittorici con la radiazione del vicino infrarosso cioegrave la banda dello spettro che va dallrsquoestremo visibile rosso fino a una

lunghezza drsquoonda di circa 3μm puograve dar luogo a fenomeni ottici ben diversi da quelli

osservabili in luce visibile

Figura 53Lo spettro della radiazione infrarossa

54

Lrsquoassorbimento la diffusione interna (scattering) e la riflettanza12 possono

assumere valori molto diversi con una conseguente dello strato pittorico a vista

In generale ad un aumento della lunghezza drsquoonda(fino a 120582 cong 22120583119898 )

corrisponde una diminuzione del fenomeno di scattering cioegrave una diminuzione del

potere coprente e quindi un aumento della trasparenza dello strato pittorico

331 Lrsquointerazione della radiazione infrarossa con i mezzi

torbidi

Parliamo di mezzo torbido quando piccole ( 10minus3 divide 1 μm) particelle sono

disperse in una matrice (il mezzo che ldquoospitardquo le particelle) trasparente e omogenea

che puograve essere gassosa liquida o solida Esempi di questo tipo di sistemi sono la

nebbia il fumo le pitture i colloidi liquidi e le soluzioni solide(come i vetri

colorati)

Il comportamento della radiazione infrarossa con questi sistemi egrave

intrinsecamente lo stesso di quello della luce visibile Esso egrave governato da

interazioni come la riflessione la rifrazione la dispersione la diffusione e nel caso di

specifiche sostanze colorate assorbimento (di determinate lunghezze drsquoonda)

La diffusione e lrsquoassorbimento sono fattori determinanti per la

trasmittanza13 di questi sistemi Per esempio il potere coprente di uno strato di

pittura bianca (non considerando lo spessore) egrave dovuto essenzialmente alla

diffusione mentre in uno strato di pittura blu di Prussia14 il fattore dominante egrave

lrsquoassorbimento specifico

La diffusione puograve essere descritta quantitativamente dagli specifici

coefficienti di diffusione delle particelle disperse attraverso la teoria di Kubelka-Munk

Questi coefficienti dipendono dalla lunghezza drsquoonda della radiazione incidente

dalla geometria delle particelle (forma e diametro) e dalla differenza degli indici di

rifrazione del pigmento(particelle) e mezzo(matrice)

In generale per uno strato di pittura bianca (volendo focalizzare il discorso

solo sulla diffusione) possiamo dire che diventa piugrave trasparente

al crescere della lunghezza drsquoonda della radiazione incidente

al diminuire dello spessore dello strato

al diminuire del numero di particelle nello strato(concentrazione

pigmentovolume)

al diminuire della differenza degli indici di rifrazione tra pigmento e

mezzo(legante)

Concludiamo questo paragrafo col dire che nella maggior parte dei casi il massimo

della trasmittanza di un pigmento egrave nel vicino infrarosso tra 18μm e 22μm

12 Riflettanza Il rapporto tra la radiazione retro diffusa e quella inviata 13Trasmittanza Per una superficie investita da una radiazione acustica o ottica il rapporto tra lrsquointensitagrave della radiazione trasmessa entro il corpo e lrsquointensitagrave della radiazione incidente 14blu di Prussia Ferrocianuro ferrico Fe4[Fe(CN)6]3 scoperto casualmente a Berlino nel 1704 Anche chiamato blu di Berlino

55

superando poi questa soglia per le matrici (di origine organica) comincia a

diventare prevalente lrsquoassorbimento della radiazione facendo diventare lo strato

pittorico meno trasparente e il contrasto15 diminuisce

332 Una trattazione matematica del fenomeno

In riflettografia infrarossa si fa spesso riferimento ad una trattazione matematica[2]

(dovuta a Kubelka e Munk) che pur semplificando molto la situazione rispetto alla

realtagrave ha il pregio di essere intuitiva e di identificare la grandezze fondamentali in

gioco Essa ci porteragrave ad esprimere matematicamente la riflettanza di uno strato

pittorico solamente in funzione di coefficienti caratteristici dello strato stesso e

non piugrave in funzione della profonditagrave di penetrazione nello strato pittorico

Nellrsquoambito di questa teoria un dipinto egrave schematicamente descritto come uno

strato di colore (si pensa al colore come un pigmento disperso in un leganteil mezzo)

che ricopre una preparazione di fondo (costituita quasi sempre da una mescola di

gesso e colla animale o da biacca16 ) e sul quale egrave stato tracciato il disegno preparatorio

(fatto con carboncino grafite o punta metallica )

Le proprietagrave ottiche delle parti in questione e del sistema vengono considerate

in questo modo

Il legante viene considerato perfettamente trasparente

Il pigmento egrave considerato in grado di diffondere la radiazione che incide

normalmente

Si considera solo la diffusione che allrsquointerno dello strato si propaga ortogonalmente

ad esso in avanti o allrsquoindietro

La riflessione speculare non viene considerata

La lunghezza drsquoonda della radiazione egrave molto maggiore del diametro medio dei granuli di

pigmento

La radiazione proveniente dalla sorgente IR giunge sulla superficie del dipinto e

penetra in parte al di sotto di essa

Supponiamo che la radiazione non assorbita si propaghi lungo lrsquoasse x e

parte di essa venga diffusa ma solo nella direzione opposta si considera cioegrave

solo la retrodiffusione

Con 119868 119909 si indica il flusso di radiazione proveniente dalla sorgente

Con 119869 119909 si indica il flusso di radiazione retrodiffusa verso il rivelatore

Sia K il coefficiente di assorbimento della radiazione nello strato

Sia S il coefficiente di diffusione della radiazione nello strato

Accade che attraversando lo spessore 119889119909 lrsquointensitagrave 119868 119909 varia a causa

dellrsquoassorbimento della diffusione si considereragrave dunque per 119868 119909 anche il

contributo di 119869 119909 Un ragionamento analogo vale anche per il flusso 119869 119909

15 Contrasto In rifletto grafia per lrsquoindividuazione di linee scure su fondo bianco egrave definito come il rapporto tra la riflettenza della sostanza scura e la riflettanza del fondo bianco 16 Biacca Anche detta ldquobianco di piombordquo egrave un carbonato basico del piombo2PbCO3ndashPb(OH)2

56

In formule

119889119868 119909 = 119870 + 119878 119868 119909 119889119909 minus 119878 119869 119909 119889119909

(316)

119889 119869 119909 = minus(119870 + 119878)119869 119909 119889119909 + 119878 119868 119909 119889119909

Le equazioni cosigrave ricavate costituiscono il sistema di Kubelka-Munk in forma

differenziale

Figura 54Propagazione della radiazione diretta e retrodiffusa secondo lo schema di Kubelka-Munk

In riflettografia si definisce in linea di principio per ogni livello di profonditagrave della

superficie pittorica la riflettanza 119877 119909 come

119877 119909 =119869 119909

119868 119909 (317)

Derivando rispetto a x la (316) e sostituendo nel risultato ottenuto le (315) si ha

per 119877 119909 lrsquoequazione differenziale

119889119877 119909

119889119909= 1198781198772 119909 minus 2(119870 + 119878)119877 119909 + 119878 (318)

Ponendo 119883 = 119909 minus 1199090 1198770 = 119877 1199090 119886 =119870+119878

119878 119887 = 1198862 minus 1 si ha la soluzione

cercata per la riflettanza

119877(119883) =1+ 1198770 119887 coth 119887119878119883 minus119886

119886+119887 coth 119887119878119883 minus1198770 (319)

57

Mettiamoci ora nelle condizione di sapere come diventa 119877(119883) se si ha a che fare con

grandi spessori basta calcolarne il limite per 119883 rarr infin sapendo che coth 119909 =119890119909+119890minus119909

119890119909minus119890minus119909 si ha

119877infin = lim119883rarrinfin 119877(119883) =1+1198770(119887minus119886)

119886+119887minus1198770=

119870

119878+ 1 minus

119870

119878

2

+ 2119870

119878 (320)

Si vede chiaramente cosigrave che 119877infin dipende solamente dal rapporto 119870 119878 che egrave proprio

di ogni pigmento

Lrsquoandamento di 119877infin egrave quello visualizzato qui sotto

Figura 55 Andamento di 119929infin in funzione di KS

Naturalmente fare il limite per 119883 rarr infin ha solamente un senso matematico Nella

realtagrave si puograve misurare la riflettanza dei pigmenti con uno spettrofotometro e si

riscontra che giagrave con spessori di qualche millimetro crsquoegrave una buonissima

corrispondenza con lrsquoandamento di 119877infin

Dunque la trattazione di Kubelka-Munk che afferma con la (320) che per

119883 rarr infin la riflettanza non dipende piugrave dallo spessore dello strato ha un effettivo

riscontro con la realtagrave dove nella maggior parte dei casi si opera su spessori di 12

mm

Dalla (320) con pochi passaggi matematici ci si ricava 119870 119878 in funzione di 119877infin 119870

119878=

119877infin minus1 2

2119877infin (321)

Possiamo ora introdurre una nuova grandezza fondamentale in riflettografia il

contrasto

119862 =119877119887 119909

119877119908 119909 (322)

dove 119877119887 119909 e 119877119908 119909 sono rispettivamente la riflettanza di una linea ldquonerardquo del

disegno preparatorio e quella della superficie ldquobiancardquo del fondo e x rappresenta lo

spessore di pigmento soprastante Da come egrave definito ci si auspica sempre che C

abbia un valore prossimo a 0

Dal contrasto in linea di principio puograve essere ricavato lo spessore di

oscuramento 119883119889 = 119909119889 minus 1199090 definito come il minimo spessore di un dato pigmento in

grado di rendere completamente invisibile a una determinata strumentazione il disegno

58

preparatorio sottostante Esso puograve essere interpretato anche come un indice della

qualitagrave di un apparato per riflettografia

Vediamo ora come sia possibile ricavarsi Xd

Sia Cl il contrasto limite ossia il minimo contrasto rilevabile da un determinato

sensore dalla definizione di C Cl =119877119887 119883119889

119877119908 119883119889

Tenendo presente la (319) ponendo in essa 119910 = 119887 coth(119887119878119883119889) e sostituendo in Cl

si ottiene

1199102 ClR0w minus R0b + 119910 1 minus Cl R0bR0w minus 1 +

+Cl(a minus R0b)(1 minus aR0w ) + (a minus R0w )(aR0b minus 1) = 0 (323)

che egrave unrsquoequazione di secondo grado in y

Dunque conoscendo la riflettanza del fondo R0w la riflettanza del materiale usato per

il disegno preparatorio R0b la 119877infin del colore che ricopre il fondo e il suo coefficiente di diffusione

si puograve ricavare la y da cui trovare poi Xd con la formula

119883119889 =coth minus1 119910 119887

119887119878 (324)

333 La fotocamera CCD CHROMA C3 1600E

La facoltagrave di scienze dellrsquouniversitagrave di Camerino ha a disposizione per le

acquisizioni di immagini nel campo dei beni culturali una fotocamera digitale [10]

con sensore a stato solido CCD (Carge Coupled Device) CHROMA C3 1600E

prodotta dalla DTA

Figura 56 Fotocamera digitale CCD CHROMA C3 1600E

Cuore di questa apparecchiatura egrave il sensore per immagini CCD KAF1602(E)

prodotto dalla Kodak[9]

Figura 57Sensore per immagini CCD Kodak KAF-1602(E)

59

Alcune caratteristiche del CCD

Numero di pixel 1536(H)x1024(V)

(Circa 16MPixel di definizione)

Dimensioni del pixel 9x9 μm2

Dimensioni sensore 138x92 mm2

(corrisponde ad un rapporto 32)

FWC 105elettr

(Full Well Capacity Parametro indicante il massimo numero di elettroni

immagazzinabili in ogni pixel Ersquo da questa caratteristica che dipende sia

lrsquointensitagrave del segnale che del rumore Ersquo comunque auspicabile avere un

FWC piugrave alto possibile anche ge500000 cosigrave da poter lavorare anche su

immagini in cui ci sono zone illuminate diversamente evitando che su

quelle illuminate fortemente si crei sovraesposizione)

DC (misurata a 25degC) 20 elettr(pixel∙secondo)

(Dark Current Ersquo il numero di elettroni generato termicamente in ogni

pixel anche se non egrave esposto a radiazione ldquohellipcorrente di buiohelliprdquo Puograve essere

sottratta via software e bisogna tenerne conto soprattutto nelle acquisizioni

a lunga esposizione Con il raffreddamento termoelettrico di tipo Peltier17

puograve essere ridotta di molto)

Figura 58 Andamento della Dark Current a seconda della temperatura del CCD

QE 40 50 60

(Quantum Efficiency Misurata a tre diverse lunghezze drsquoonda 450nm

550nm 650nm Ersquo uno dei parametri piugrave importanti per valutare la qualitagrave di

un sensore Definito come il numero di elettroni di segnale creati per ogni

fotone incidente)

17 Peltier Jean Charles Athanase Fisico francese (Ham[Somme]1785-Parigi1845) Nel 1834 sccoprigrave lrsquoeffetto termoelettrico che da lui prese il nome

60

DR 74dB

(Dinamic Range Dipende dal rapporto tra la quantitagrave massima di elettroni

utilizzabili e il noise floor 119899119890~ cioegrave massimo numero di elettroni del rumore

di fondo per pixel Piugrave precisamente 119863119877 = 20 log10 119865119882119862 119899119890~ con

119899119890~ =15 elettroni)

La risposta spettrale del sensore quella che prima si egrave solo accennata in maniera

frazionata come QE egrave senza dubbio il parametro fondamentale In riflettografia

infrarossa per esempio si auspica che questo parametro sia alto attorno a 1ndash2 μm

Figura 59 Risposta spettrale QE del sensore KAF-1602 (E)

I filtri a disposizione

Ci sono 7 filtri a disposizione [10] per i vari tipi di acquisizioni di immagini

Tre filtri passa banda nel visibile RGB

Figura 60 Curve di trasmittanza dei tre filtri RGB

In realtagrave la curva di trasmissione dei filtri Blu e Verde aumenta nella regione

dellrsquoinfrarosso per questo motivo si egrave dotati di un filtro IR-Cut (taglia infrarosso)

da porre di fronte allrsquoobbiettivo

Filtro passa banda nellrsquoinfrarosso

Presenta due ldquopicchirdquo attorno a 500nm pari a circa 1-2 di trasmittanza

61

Figura 61 Curve di trasmittanza nel visibile e nel vicino infrarosso del filtro passa banda IR

Filtro passa banda nellrsquoultravioletto

Centrato sui 340 nm e con una ampiezza di banda al 50 della sua trasmittanza

massima FWHM pari a 85 nm

Filtro passa alto nellrsquoinfrarosso

Ha la lunghezza drsquoonda di cut-off (50 della sua trasmittanza max tmax) a 780 nm

A 680nm si ha 001 tmax a 850 nm si ha 95 tmax a 900 si ha 99 tmax

Figura 62 Ricostruzione dai dati dello spettro in trasmittanza dei due filtri passa banda UV e passa alto IR (Il tmax egrave arbitrario e sono stati posti uguali per praticitagrave di descrizione)

Filtro taglia Infrarossi

E lrsquounico filtro che egrave posto fuori dalla fotocamera essendo montato sullrsquoobbiettivo e

ha un diametro di 50mm (gli altri 25mm)

A parte dunque lrsquoultimo filtro IR-cut gli altri sono posizionati su una ruota

porta filtri posta allrsquointerno del corpo macchina e azionabile via software

62

Figura 63 Immagine indicativa di una ruota porta filtri per fotocamere CHROMA

Con questa apparecchiatura egrave possibile effettuare oltre la riflettografia infrarossa

anche lrsquoesame in tricromia in falso colore usando il filtri passa banda IR verde e

rosso

34 La tecnica FT-IR

Con lrsquoacronimo FT-IR che sta per Fourier Transform-Infra Red (spectroscopy) si

indica quella tecnica che permette il riconoscimento delle sostanze che

compongono un campione attraverso un esame spettroscopico eseguito in luce

infrarossa In questo caso perograve il risultato finale che consiste in un spettro di

assorbimento della radiazione nel dominio delle frequenze (cioegrave dove sullrsquoascissa

del grafico ci sono le frequenze) saragrave frutto di una trasformata di Fourier di un

altro grafico chiamato interferogramma nel dominio dei tempi

341 Eccitazioni vibrazionali delle molecole

Come mai egrave proprio la radiazione infrarossa la piugrave adatta a stimolare transizioni di

tipo vibrazionale nei nuclei di una molecola

Si puograve rispondere a questa domanda anche con delle considerazioni legate alla fisica

classica se consideriamo che gli elettroni sono legati alla molecola con una forza F con la stessa

forza i nuclei saranno legati tra loro a formare la molecola Approssimando questa forza a

una di tipo armonico (massa-molla) possiamo dire che la pulsazione del moto

elettronico egrave 120596119890 = 119896 119898 mentre la pulsazione del moto nucleare egrave 120596119873 = 119896 119872

con m massa dellrsquoelettrone M massa del nucleo e k costante elastica della F

Il rapporto tra lrsquo energia vibrazionale e quella elettronica saragrave allora dato da

119864119907

119864119890=

ℏ120596119873

ℏ120596119890cong

119898

119872 (322)

Essendo 119898

119872 compreso nel range 10minus3 divide 10minus5 possiamo affermare che le energie di

eccitazione vibrazionali sono qualche centinaio di volte piugrave piccole di quelle

63

elettroniche Essendo questrsquoultime dellrsquoordine di qualche eV lo spettro di

assorbimento-emissione vibrazionale cadragrave nel vicino e medio infrarosso

Figura 64 Collocazione spettrale delle vibrazioni molecolari

Si possono esprimere le frequenze 120642 in cm-1 (omettendo di moltiplicare per c

velocitagrave della luce) dato che se 119888 = 120582120584 allora 120584 = 119888120582

Si egrave giagrave parlato nel paragrafo 2 di questo capitolo dei livelli energetici

vibrazionali

Figura 65Schema energetico di una molecola biatomica e livelli vibrazionali[12]

Le transizioni di cui ci occupiamo qui naturalmente non coinvolgono livelli

elettronici ma solo passaggi da uno stato roto-vibrazionale ad una altro Infatti

oltre alle energie elettroniche e vibrazionali esistono pure le energie rotazionali che

sono dellrsquoordine 10minus3 divide 10minus5 volte piugrave piccole di quelle elettroniche e 10minus3 2 divide

10minus5 2 volte piugrave piccole di quelle vibrazionali cioegrave circa 10minus3eV

Per comprendere meglio quello che succede consideriamo le molecole

biatomiche per queste se sono nello stato Λ = 0(Λ numero quantico del momento

angolare elettronico lungo lrsquoasse molecolare senza spin) vale la regola di selezione

Δ119869 = plusmn1 dove J egrave il numero quantico rotazionale collegato con il momento

angolare totale lungo lrsquoasse molecolare

Le transizioni permesse passando da 119907 = 0 a 119907 = 1sono riportate nello schema qui

sotto

64

Figura 66Livelli energetici di una molecola biatomica e transizioni permesse da v=0 a v=1[1]

Con R si indicano tutte le transizioni con Δ119869 = +1 con P quelle con Δ119869 = minus1

chiamate poi branche R e P e il numero tra parentesi egrave il J iniziale

A titolo di esempio riportiamo lo spettro di assorbimento della molecola HCl

Figura 67Spettro di assorbimento di HCl [1]

Da notare la mancanza del gap centrale data la proibizione di Δ119869 = 0

Tutti gli esami spettroscopici in assorbimento avranno questo aspetto

342 I modi di vibrazione e i gruppi funzionali I

fingerprint

Le molecole possono presentare diversi modi di vibrazione ciascuno responsabile

di un particolare assorbimento in una determinata regione dello spettro

Si distinguono vibrazioni ldquostetchingrdquo o di valenza (variazione della distanza di

legame)

Figura 68 Esempio di modi di vibrazione di valenza[12]

e vibrazioni ldquobendingrdquo o di deformazione (variazione dellrsquoangolo di legame)

65

Figura 69Esempio di modi di vibrazione di deformazione[12]

Come si vede dalle immagini possiamo pensare la vibrazione dellrsquointera molecola come

combinazione di vibrazioni di ogni coppia di atomi o comunque di ogni sua singola parte piugrave

semplice In chimica questi ldquopezzi di molecolardquo sono detti gruppi funzionali cioegrave

gruppi di atomi che mostrano particolari e costanti proprietagrave chimico fisiche Saragrave grazie alla

peculiaritagrave della lunghezza drsquoonda assorbita da queste parti che si potragrave riconoscere

la molecola presente nel campione

Solitamente 120642119959119938119949 gt 120642119941119942119943 dunque troveremo i gap di assorbimento delle

vibrazioni di valenza nella parte sinistra dello spettro (4000-1500 cm-1) dove ci

sono i valori dei numeri drsquoonda piugrave alti zona dei gruppi funzionali mentre la zona

dello spettro a minore energia egrave occupata dalle vibrazioni di deformazione da quelle di valenza a

piugrave bassa energia e da quelle di combinazione(i due tipi insieme) saragrave soprattutto questa

combinazione di tipi di eccitazioni vibrazionali nella parte destra dello spettro

(1500-700 cm-1) che costituiragrave lrsquoimpronta digitale the fingerprint della molecola

Molecole diverse ma con lo stesso tipo di gruppi funzionali (per quelle organiche)

saranno riconosciute grazie a questa zona

Figura 70 Spettrogrammi IR di due CHETONI simili ciclo-esanone(sopra)e ciclo-pentone(sotto)

riconoscibili dalle diversitagrave nella zona fingerprint[12]

66

343 Lrsquouso dellrsquointerferometria La FT-IR

Le misure di tipo spettroscopico nellrsquoinfrarosso (considerando solo le tecniche a

doppio raggio che permettono il confronto tra il raggio di riferimento e quello del

campione fornendo cosigrave lo spettrogramma della trasmittanza ) si possono fare

essenzialmente in due modi in modo dispersivo con la selezione continua di lunghezza

drsquoonda o con il metodo interferometrico

Per gli spettrometri di tipo dispersivo egrave difficile conciliare risoluzione spettrale ed

efficienza di misurazione questi sistemi si basano infatti su reticoli a riflessione mossi

molto lentamente da meccaniche di precisione per selezionare lunghezza drsquoonda

dopo lunghezza drsquoonda e generare cosigrave uno spettro infrarosso continuo

Figura 71 Schema di funzionamento di uno spettrometro a dispersione[7]

In sintesi questo tipo di spettrometri funzionano cosigrave si formano due raggi uno dei

quali passando per il campione contiene le informazioni cercate lrsquoaltro fa da

riferimento Il chopper consente alternativamente lrsquoarrivo dellrsquouno o dellrsquoaltro sul

reticolo che monocromatizza il segnale letto successivamente dal sensore Saragrave il

software che una volta acquisiti i segnali ne faragrave il rapporto egrave saragrave in grado di creare

lo spettrogramma

Chiaramente il reticolo lavorando in condizioni di alta risoluzione selezioneragrave

una banda di frequenze molto stretta lrsquointensitagrave del segnale saragrave minore

causando cosigrave un deterioramento del rapporto segnale-rumore Un grande miglioramento delle condizioni di lavoro e della qualitagrave dei risultati

nella spettroscopia IR egrave avvenuto quando grazie ai moderni calcolatori si egrave riusciti

a convertire un interferogramma in uno spettrogramma usando gli algoritmi

della trasformata di Fourier

Lrsquointerferogramma

Definiamolo prima nel caso di una singola frequenza

Ersquo chiamato interferogramma il segnale complessivo in funzione del tempo di due

onde alla stessa intensitagrave e lunghezza drsquoonda che interferiscono quando su una

67

delle due si crea un continuo sfasamento rispetto allrsquoaltra per esempio grazie ad

uno specchio mobile che ne allunga o ne accorcia il cammino ottico

Figura 72 Schema di principio di un spettrografo con spettro e interferogramma nel caso di una singola

frequenza[8]

Nella figura sopra per questioni di chiarezza lrsquointerferogramma egrave nel dominio delle

distanze (proporzionalitagrave diretta tra tempo e spazio percorso dallo specchio

mobile) B(120584) e I(120575) intensitagrave luminosa rispettivamente dalla sorgente e sul

rivelatore ( 120584 numero drsquoonda e 120575 spostamento dello specchio) Per I(120575) vale la

seguente formula

119868(120575) = 119861(120584) cos 2120587120575

120582 (323)

che poi inserendo per ragioni di comoditagrave matematica il numero drsquoonda 120584 = 1 120582

diventa

119868(120575) = 119861(120584) cos 2120587120584120575 (324)

Nel caso di due frequenze la situazione cambia in questo modo

Figura 73Spettri e interferogrammi di due frequenze diverse separate e poi sovrapposte[8]

Ogni frequenza compare nellrsquointerferogramma come una funzione coseno

Considerando allora una sorgente continua nellrsquoinfrarosso matematicamente

faremo un integrale per trovare lrsquoandamento di 119868(120575) cioegrave

119868(120575) = 119861(120584)infin

0cos 2120587120584120575 119889120584 (325)

Un tipico interferogramma di una sorgente incandescente per infrarosso egrave il

seguente

68

Figura 74 Inteferogramma di una tipica sorgente incandescente[8]

Notare come quando 120575 = 0 essendo tutte le funzioni coseno delle frequenze

presenti in fase 119868(120575) ha un grande picco il centerburst questa egrave una caratteristica di

tutti gli interferogrammi Allontanandosi da questa posizione la moltitudine delle

funzioni coseno cominciano a rinforzarsi o annullarsi vicendevolmente causando

una rapida diminuzione dellrsquointensitagrave in una serie di oscillazioni

La trasformata di Fourier

Lrsquointerferogramma egrave descritto matematicamente dallrsquoequazione (325) e saragrave

proprio il suo andamento intensitagrave su tempo ad essere fisicamente misurato

dal sensore dello spettrografo Comunque in spettroscopia si egrave interessati allo

spettro cioegrave a conoscere lrsquointensitagrave in funzione del numero drsquoonda Ma

conoscendo la forma matematica dellrsquointerferogramma 119816(120517) come funzione di

120517 egrave possibile calcolare il corrispondente spettro usando una tecnica

matematica conosciuta come Trasformata di Fourier Il suo uso porta alla

conoscenza dello spettro attraversolrsquointegrale

119861(120584) = 119868(120575) cos 2120587120584120575 119889120575+infin

minusinfin (326)

Ecco dunque come si agisce con la tecnica FT-IR quando si vuole ottenere lo

spettrogramma di un campione viene fatta una prima acquisizione dello

spettrogramma della sorgente chiamato anche spettrogramma di fondo(in questo

si noteranno anche gli eventuali assorbimenti dei gas presenti lungo il cammino

ottico del raggio) ed in seguito del campione Il computer penseragrave ad eseguire il loro

rapporto fornendo lo spettro in trasmittanza

69

Figura 75 Schema a blocchi della generazione di uno spettro con la tecnica FT-IR[8]

Di seguito egrave riportata la figura schematica di uno spettrometro per analisi FT-IR

Figura 76 Schema di funzionamento di uno spettrometro FT-IR[7]

I 3 vantaggi della tecnica FT-IR

Si associano a questa tecnica tre vantaggi o miglioramenti rispetto alla

spettroscopia dispersiva

Vantaggio Jaquinot o di banda passante lrsquoenergia in arrivo al rivelatore egrave

maggiore di conseguenza anche il rapporto segnaledisturbo egrave piugrave elevato

Vantaggio Felgett o di multiplex lrsquoacquisizione dei dati egrave molto piugrave rapida

(pochi secondi) Questo consente di effettuare in rapida sequenza una serie

di spettri(10-20) e di presentare alla fine la loro media diminuendo cosigrave

lrsquoerrore

Vantaggio di Connes una calibrazione delle frequenze molto stabile ed

accurata (001-01 cm-1) grazie ad un laser interno che agisce da riferimento

per ogni scansione

70

Conclusioni

In questa dissertazione si egrave voluto discutere il contributo della Fisica nel campo

delle indagini analitiche e diagnostiche nel settore dei beni culturali attraverso una

panoramica delle varie tecniche di diagnosi e recupero di unrsquoopera drsquoarte con una

particolare attenzione alla strumentazione e quindi alle tecniche che sono di fatto

operanti con successo nellrsquoambito del nostro Ateneo

Queste metodologie delle quali molte e importanti di carattere non invasivo

sono di fondamentale importanza qualora si desideri eseguire una diagnosi su

unrsquoopera per la quale lo scopo primario di intervento egrave la sua conservazione nel

tempo Se dunque nel corso di una indagine di un bene culturale si richieda la

assoluta non invasivitagrave la fisica mette a disposizione tutte le sue conoscenze nel

campo delle interazioni radiazioni-materia o particelle-materia assicurando

insieme alla salvaguardia del manufatto le risposte cercate

Anche se un bene culturale come tutte le cose non puograve che deperire nel corso

degli anni in un inarrestabile anche se lento invecchiamento i metodi per porvi

riparo e le analisi scientifiche di tipo fisico saranno senza dubbio in grado di

migliorarsi rispetto ad ora in quantitagrave qualitagrave ed efficacia

Il progresso della ricerca fisica applicata e delle tecnologie collegate fanno

sicuramente ben sperare in una conservazione duratura della Bellezza tangibile a

sicuro vantaggio delle generazioni future

71

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[15]Valdregrave U Microscopia elettronica e ionica Roma Istituto Enciclopedico Treccani

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72

[17]Fontana R Pampaloni E amp Pezzati L Tecniche ottiche per la forma (Elementi di

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[18]GruppoBeniCulturali Diagnostica ottica per la conservazione CNR-INOA

[19]Enciclopedia-Delle-Scienze-Fisiche(vol IV p624) Limmagine in falso colore

Roma Istituto Enciclopedico Treccani

73

Ringraziamenti

Ringrazio Dio Padre onnipotente creatore di tutte le cose della materia e delle leggi

che la governano dellrsquouomo e della sua intelligenza che le sa scoprire

Ringrazio poi il prof Andrea Di Cicco per la sua disponibilitagrave e il dott Marco

Minicucci per il suo instancabile guidarmi con entusiasmo alla scoperta di un

mondo per me fino a poco tempo fa sconosciuto la prof Graziella Roselli per le

nozioni che mi ha fornito il dott Andrea Cittadini per le informazioni tecniche il

prof che ha fatto da lettore e tutti i docenti di Fisica che nel corso di questi

anni mi hanno preparato nello studio

Ringrazio ancora Alessandro e Antonella per il loro incoraggiamento schietto e

sincero Roberto per lo scanner e la sua generositagrave Claudio per il supporto

informatico

Ringrazio tutti gli amici che mi sono stati vicino in questi mesi e che anche solo con

un gesto o una parola mi sono stati di aiuto

Ringrazio la mia famiglia

Antonio

18

Figura 12Comportamento schematico della radiazione incidente su uno strato pittorico

Un sistema per riflettografia egrave generalmente composto da una o piugrave sorgenti di

radiazione IR (lampade alogene) e da un dispositivo per registrare immagini

nellrsquoinfrarosso Il riflettogramma dellrsquooggetto egrave solitamente visualizzato mediante

un monitor e registrato in forma di immagine digitale mediante un calcolatore

Per quanto riguarda le sorgenti si porragrave particolare attenzione alla disposizione

delle lampade in modo tale da minimizzare le riflessioni speculari della superficie (spesso

lucida ) del dipinto e allo stesso tempo far si che questa sia illuminata nel modo piugrave

uniforme possibile

I dispositivi di registrazione dellrsquoimmagine

Un paragrafo a parte meritano i diversi dispositivi che nel corso dellrsquoevoluzione di

questa tecnica si sono succeduti

Fotocamera con pellicola Fu ovviamente il primo sistema in attesa dello

sviluppo dellrsquoelettronica Si adoperavano pellicole particolarmente sensibili

nellrsquoinfrarosso montate su fotocamere con filtri e obbiettivi speciali

Telecamera con tubo Vidicon Ersquo un tubo di ripresa di immagini simile a

quelli utilizzati per le riprese televisive (prima dei sensori a stato solido ) ma ha il

massimo di sensibilitagrave proprio tra 07μm e 2μm Esso sfrutta le proprietagrave

fotoconduttive (cioegrave di aumentare la conducibilitagrave elettrica se irraggiati da fotoni )

che certi materiali hanno Lrsquoimmagine egrave trasformata in segnale televisivo grazie al

fatto che il ldquopennello elettronicordquo incontra maggiore o minore resistenza elettrica a

seconda dellrsquointensitagrave dellrsquoimmagine stessa Ersquo il materiale fotosensibile (Solfuro di

Piombo PbS) che crea questa modulazione di corrente che verragrave poi trasformata in

segnale televisivo La risoluzione spaziale di solito egrave scarsa rispetto ai sistemi venuti

in seguito (circa 300times300 pixel) presenta problemi di distorsione di immagine e

richiede un irraggiamento forte dei dipinti causando un non gradito riscaldamento

data la poca sensibilitagrave

19

Figura 13 Schema di un tubo Vidicon

Fotocamera con CCD Ancora un sistema di ripresa a standard televisivo che

sfrutta un sensore CCD (Charge Coupled Device ) simile a quelli montati sulle

telecamere di uso comune Questo sensore allo stato solido contiene un grande

numero di sottoelementi fotosensibili chiamati fotositi disposti in una matrice La

risoluzione spaziale del riflettogramma che si otterragrave dipende dal numero dei

fotositi che il sensore contiene Hanno il pregio rispetto al Vidicon della

robustezza e delle dimensioni ridotte di praticamente assente distorsione ottica e

una risposta in funzione dellrsquointensitagrave di illuminazione lineare per la quasi totalitagrave

della loro dinamica

Spesso perograve la loro sensibilitagrave spettrale limitata a circa 13μm ne consente un uso

efficace solo in particolari casi e cioegrave in quelle zone dei dipinti dove sono presenti

pigmenti per esempio le lacche che risultano trasparenti giagrave a lunghezze drsquoonda

cosigrave corte

Scanner Lrsquoultima frontiera per lrsquoacquisizione dellrsquoimmagine riflettografica egrave

costituita dagli scanner Si intende per scanner un dispositivo costituito da due

traslazioni meccaniche di precisione montate ortogonalmente in modo da poter

esplorare punto per punto una superficie pittorica Su uno dei due carrelli di

traslazione egrave montata la cosiddetta testa ottica che si compone della parte di ripresa

cioegrave un singolo fotodiodo o in alcuni casi un array lineare di fotodiodi (risposta

spettrale maggiore del CCD ) della parte di illuminazione (lampade alogene ) e di un

dispositivo per lrsquoautofocus I pregi di questo sistema sono maggiore sensibilitagrave

spettrale del CCD assenza di distorsioni ottiche e elevata definizione

Unici difetti possono essere considerati la poca praticitagrave data la mole della

macchina e lrsquoattentissimo rimontaggio richiesto la lentezza del processo

Per quanto riguarda i campi di applicazione oltre alla presenza di un disegno

preparatorio il riflettogramma di un opera egrave in grado di svelare la presenza di

stesure pittoriche nascoste da ulteriori strati di colore ( applicati per vari motivi )

la presenza di impronte digitali (se evidenziate da tracce di polvere contenente

carbone) o manifestare lrsquoandamento delle pennellate Questo metodo di indagine

puograve essere applicato indifferentemente a dipinti su tavola o su tela a disegni e

20

talvolta ad affreschi fornendo preziose informazioni a storici dellrsquoarte e

restauratori

Nelle immagini che seguono lo stesso particolare di un dipinto ripreso in

riflettografia IR con tre strumenti diversi Il miglioramento della visibilitagrave del

disegno preparatorio (che questa volta svela un pentimento del pittore) egrave evidente

Figura 14 Marcello Fogolino SFrancesco riceve le stimmate Pinacoteca civica di Vicenza Immagine nel

visibile

Figura 15Confronto dello stesso particolare evidenziato nella foto sopra tra fotocamera con rivelatore al silicio tubo Vidicon(PbS) e fotocamera con rivelatore di Tellurio di Cadmio e Mercurio(MCT)

21

222 La Fluorescenza UV

La tecnica basata sullrsquoosservazione della fluorescenza da luce ultravioletta

approfondita anche nel prossimo capitolo trova largo impiego come metodo di

indagine diagnostica nel campo dei beni culturali Si sfrutta il fatto che quando un

opera generalmente un dipinto o manoscritti viene irraggiata con radiazione di

lunghezza drsquoonda compresa nella regione dellrsquoultravioletto (400nmge120582ge2-3nm) tale

radiazione viene in parte riflessa e in parte assorbita dagli strati superficiali

dellrsquoopera

Parte dellrsquoenergia assorbita viene quindi emessa nuovamente per fluorescenza

sotto forma di radiazione visibile che verragrave registrata con tecniche opportune

Lrsquoapparato per eseguire una analisi di un dipinto in fluorescenza UV egrave costituito da

una o due sorgenti di luce UV (lampade di Wood) e da un sistema di acquisizione delle

immagini fotocamera o telecamera CCD anche se egrave sempre possibile una semplice

indagine a occhio nudo contemporanea allrsquoirraggiamento

Le lampade sono poste in modo da formare un angolo di 45deg rispetto al dipinto in

modo da minimizzare la riflessione speculare e la fotocamera o il sensore CCD

frontalmente allrsquoopera

Lrsquouso di una macchina fotografica con pellicole ad alta sensibilitagrave (nel

visibile) prevede una volta eliminata la parte della radiazione Uva riflessa con ldquofiltri

barrierardquo tempi di acquisizione (e quindi di esposizione dellrsquoopera e degli

operatori) lunghi dellrsquoordine dei qualche minuto con conseguente problema della

cosiddetta deriva cromatica della pellicola e necessitagrave del completo oscuramento

dellrsquoambiente di misura

Lrsquouso della telecamera con CCD offre numerosi vantaggi Data la maggiore

sensibilitagrave rispetto alla pellicola i tempi di acquisizione si riducono moltissimo

potendo infatti usare la sorgente UV in modalitagrave flash (circa 20ms) con

conseguente minore grado di irraggiamento dellrsquoopera Grazie a dei filtri

lrsquoimmagine finale saragrave il risultato della sovrapposizione di varie acquisizioni

ognuna centrata in una zona spettrale fino a coprire tutto lo spettro visibile Ciograve

permetteragrave una migliore caratterizzazione dei materiali lungo tutto lo spettro

Notevoli poi i vantaggi legati allrsquouso del formato digitale oltre ad una piugrave

pratica conservazione dei dati crsquoegrave la possibilitagrave di ripeter la stessa acquisizione piugrave

volte al fine di migliorare il rapporto segnale rumore e diminuire lrsquoerrore da

fluttuazione di scarica della lampada Inoltre si puograve via software eliminare lrsquoeffetto

della luce ambiente potendo acquisire la stessa immagine con e senza flash UV

Per le applicazioni pratiche la fluorescenza UV egrave adattissima per la

visualizzazione delle vernici trasparenti messe a protezione dello strato pittorico

vero e proprio essendo sostanze resinose molto sensibili alla fluorescenza UV Ersquo

utile poi per differenziare e localizzare materiali che apparirebbero

indistinguibili nello spettro visibile (quelli della stessa classe cromatica ma di

diversa composizione chimica ) per lrsquoidentificazione dei materiali in base al

colore caratteristico della fluorescenza e per individuare ritocchi ridipinture e

22

parti rifatte grazie alla mai perfettamente uguale composizione chimica di

successivi interventi

Nelle immagini che seguono egrave evidente come i restauri fatti zone piugrave scure

seguendo linee dritte sono dovuti ad un cedimento dello strato pittorico proprio in

prossimitagrave dei punti di contatto tra le tavole della struttura del quadro Il colore

scuro rispetto alle zone non restaurate testimonia la mancanza o la diversitagrave della

vernice protettrice

Figura 16Dipinto in luce visibile senza e con fluorescenza UV

23

223 La tricromia in falso colore

Questa tecnica di analisi consente di differenziare zone di stesure pittoriche

che ad occhio nudo hanno la stessa resa cromatica e dunque appaiono

indistinguibili facendo ldquodiventare visibilerdquo anche la radiazione del vicino infrarosso

la quale egrave poi in grado di generare falsi colori diversi nelle zone prima viste come

uguali

Si puograve sfruttare allora il fatto che pigmenti aventi diversa natura chimica

appariranno nellrsquoimmagine a falsi colori ben differenziati se hanno un diverso comportamento spettrale (diversa riflettanza) nellrsquoinfrarosso

Nella pratica si agisce acquisendo lrsquoimmagine in esame escludendo la

componente di luce BLU e aggiungendo la componente nel vicino infrarosso

alle due componenti fondamentali rosso e verde

Figura 17Schema di principio della tecnica in falso colore

Dobbiamo perograve comunque ricreare una immagine adatta alla visione umana

la quale in luce diurna si basa sullrsquoassorbimento di radiazione visibile da parte dei

cosiddetti CONI presenti sulla retina Di questi ne esistono di tre tipi ognuno

specializzato nellrsquoassorbire una parte dello spettro i colori rossi i colori verdi e i

colori blu

Figura 18 Curve di assorbimento spettrale relative ai tre tipi di coni presenti nella retina

Dunque una volta ottenute le immagini nelle tre bande vicino IR rosso e verde

si procederagrave alla loro riconversione rispettivamente nel rosso verde e blu e

ricomposizione ottenendo una immagine dai colori falsati( da cui falso colore )

Questo vale naturalmente indipendentemente dalla tecnica usata per

acquisirle Anche nella tricromia in falso colore infatti come nella riflettografia IR

si possono usare (con i loro pregi e difetti di cui sopra al paragrafo 221) vari modi

24

per acquisire lrsquoimmagine la pellicola fotografica il tubo vidicon e la telecamera

CCD attualmente quella piugrave usata

Nella prossima figura egrave visualizzato il procedimento con cui due verdi

apparentemente uguali appaiono in falso colore blu (il verde rame) e magenta (il verde

di cobalto) dato che il primo assorbe lrsquoinfrarosso mentre lrsquoaltro lo riflette

Figura 19Esempio (per una pellicola) di restituzione in falso colore di due verdi apparentemente uguali

Un altro esempio notevole egrave dato dai due blu azzurrite e lapislazzuli restituiti in falso

colore il primo appare con un colore molto scuro mentre il secondo che non

assorbe lrsquoinfrarosso appare con una fortissima componente rossa

La realizzazione digitale (CCD) di immagini in falso colore egrave ottenuta con

piugrave acquisizioni della stessa immagine a diverse bande spettrali anteponendo

allrsquoottica di ripresa i filtri passa banda per registrare le tre componenti Le tre

immagini cosigrave ottenute vengono restituite nella classica terna RGB (Red-Green-

Blue) in un monitor a colori dove in tempo reale si osserveragrave lrsquoimmagine in falso

colore

Questa tecnica egrave utilizzata dal restauratore o dallo storico dellrsquoarte per

individuare sul dipinto zone che hanno subito restauri postumi ma dei quali

non avendone la documentazione non egrave possibile sapere dove e come si egrave intervenuto Per

essi di solito si egrave raggiunto un grado di accordo cromatico fra la zona restaurata e

zona originale tale da rendere invisibile ldquola riparazionerdquo effettuata empiricamente

dunque quasi sempre con pigmenti chimicamente diversi dallrsquooriginale

Nelle immagini seguenti[19] risulta evidente la differente risposta cromatica di

alcuni pigmenti In particolare la veste di S Pietro che nel visibile risulta azzurra

nel falso colore vira in magenta (risposta tipica dellrsquoazzurro oltremare) e il cinabro

che costituisce la parte rossa del manto (visibile) diventa giallo in falso colore Una

simile inversione avviene anche per il pigmento usato per la veste del personaggio in

25

secondo piano (lacca rossa) ma data la risposta cromatica diversa nellrsquoinfrarosso

diventa in falso colore un giallo piugrave intenso

Figura 20 Lorenzo Monaco Incoronazione della Vergine (particolare)Immagine nel visibile e in tricromia in falso colore

23 Tecniche ottiche per la forma

La conoscenza e la forma di un oggetto artistico sia esso un reperto archeologico

un monumento un dipinto o un affresco e dunque dalle piugrave svariate forme e

dimensioni rappresenta un elemento importante per il suo studio e la sua

conservazione La caratterizzazione della forma costituisce infatti un prezioso

contributo a studi di tipo storico-artistico alla determinazione dello stato di

conservazione dellrsquoopera e al progetto e realizzazione di interventi di restauro

Oltre a ciograve mediante la misura della forma di un oggetto ripetuta in tempi

successivi egrave possibile ottenere informazioni sulle sue deformazioni ed eliminarne le

cause (condizioni microclimatiche stress meccanici hellip)

Si possono suddividere essenzialmente le procedure per lrsquoacquisizione della

forma in due categorie quelle che adoperano la luce anche laser ma senza utilizzarne la

coerenza4 le tecniche in luce incoerente e altre invece che sfruttano proprio le

proprietagrave di coerenza della luce laser che chiameremo tecniche in luce coerente

4 Coerenza Sono coerenti due o piugrave onde di ugual frequenza in cui la differenza di fase fra esse egrave costante

26

231 Tecniche in luce incoerente

Sono diverse le tecniche di questo tipo che vengono usate nellrsquoambito dei beni

culturali Citiamo la fotogrammetria (basata sul principio della triangolazione ottica5)

che acquisendo una coppia stereoscopica di immagini dellrsquooggetto egrave in grado di

restituire un modello 3D La proiezione di luce strutturata che consiste nel

proiettare sullrsquooggetto dei codici luminosi di vario tipo (fitti reticoli figure di

interferenzahellip) e risalire alla forma dellrsquooggetto interpretando la loro deformazione

usando algoritmi basati sulla triangolazione La profilometria laser che

ricostruisce la forma il piugrave delle volte di statue analizzando le linee di contorno

che una lamina di luce laser mette in evidenza sullrsquooggetto Lo scanner laser a tempo

di volo usato soprattutto per il rilievo 3D su grandi scale spaziali riesce nella

mappatura tridimensionale rilevando le coordinate angolari e il tempo di

percorrenza di impulsi laser

231a Il laser scanner a tempo di volo (TOF)

Ersquo praticamente un sistema radar (onda inviata riflessa e captata) che impiega una

sorgente laser impulsata Il principio su cui si fonda la misura della distanza egrave il

seguente conoscendo il tempo t impiegato dallrsquoimpulso laser a percorrere la

distanza sorgente-punto di misura-rivelatore (posto vicino alla sorgente laser) detto

tempo di volo TOF (Time Of Flight) egrave possibile risalire alla distanza grazie alla

formula 119863 = 119888

119899times 119905 2 dove c egrave la velocitagrave della luce e n egrave lrsquoindice di rifrazione

dellrsquoaria

Figura 21Principio di funzionamento di un laser scanner TOF

Facendo poi corrispondere ad ogni misura di distanza le coordinate angolari

azimutale e zenitale si ha per ogni punto di scansione la tripletta di coordinate che

identifica un punto nello spazio

5 Triangolazione ottica Usata per risolvere completamente un triangolo avendo a disposizione due angoli e il lato tra essi compreso

27

Figura 22Immagine schematica di un laser scanner TOF

La precisione del sistema dipende da vari fattori come la capacitagrave di selezionare la

stessa posizione relativa allrsquoimpulso trasmesso e ricevuto dallrsquoaccuratezza della

conoscenza dei tempi di ritardo propri del sistema e dalla precisione del sistema

che effettua le misure dei tempi

Si egrave comunque raggiunta una altissima precisione considerando che con i

moderni strumenti si ottengono errori di pochi millimetri su distanze di

centinaia di metri con un passo di scansione angolare di pochi millesimi di

grado

Naturalmente si ha quasi sempre bisogno di effettuare piugrave scansioni della

stessa struttura per rilevare i punti che rimarrebbero in ombra con una sola

scansione

Questo strumento trova il suo campo di applicazione nella ricostruzione di

grandi ambienti interni come chiese o antiche dimore nella ricostruzione di

facciate di cattedrali o in grandi siti archeologici

Nellrsquo immagine che segue si puograve osservare il risultato ottenuto effettuando la

ricombinazione di 6 posizioni di scansione della sfinge

28

Figura 23 Immagine ottenuta da un laser scanner ricombinando 6 scansioni

231b Topografia di superfici a proiezione di linee

Questo tipo di analisi rientra nella categoria delle tecniche che sfruttano la

proiezione di luce strutturata cioegrave di codici luminosi che sono in grado di

evidenziare variazioni di livello su una superficie grazie a linee di luce

opportunamente organizzate

In quella a proiezione di linee si proietta (come fosse una diapositiva

costituita da un vetrino con deposizione metallica) il codice piugrave semplice un reticolo

di righe bianche e nere parallele Lrsquoimmagine dellrsquooggetto con le linee proiettate egrave

ripresa con una telecamera digitale il cui asse ottico forma con quello del

proiettore un certo angolo In questa immagine le linee del reticolo risultano

distorte dalla forma della superficie diventando ondulate Lrsquoentitagrave delle

distorsioni fissata la geometria del sistema egrave direttamente proporzionale alla

quota del punto considerato Infine dallrsquoanalisi dellrsquoimmagine del reticolo si risale

alla mappa topografica digitale della superficie

29

Figura 24 Schema di funzionamento(a) e principio geometrico(b)[18]

Nella figura precedente (b) si vede come la posizione delle linee cambia in

proporzione allrsquoaltezza (h) della superficie rispetto ad un ideale piano mediano di

riferimento S Conoscendo α (la fase) per ogni punto della linea proiettata si

risale alla quota (h) di quel punto

Il software di estrazione della fase opera sulla immagine ldquoliberatardquo dal

contrasto dello sfondo tramite unrsquooperazione di pulitura che sfrutta unrsquoimmagine

identica ma senza il reticolo proiettato (figura sotto)

Figura 25 Procedura per lottenimento della mappa topografica[18]

Variando la posizione mutua di proiettore telecamera e oggetto si ottengono

diverse risoluzioni spaziali e differenti estensioni della superficie di misura per

esempio aumentando lrsquoinclinazione del proiettore si raggiungono risoluzioni in

quota piugrave elevate (maggiore dinamica per α) allontanandolo dallrsquooggetto si

possono analizzare opere di grandi dimensioni a scapito perograve della risoluzione

spaziale

Nel campo della conservazione dei beni culturali questo sistema trova impiego nei

dipinti quando si vogliono verificare con precisione la deformazione il distacco o il

rigonfiamento dello strato pittorico a causa di deformazioni della struttura lignea

30

per quelli su tavola o della trama del tessuto per quelli su tela ciograve succede ad

esempio quando si procede al rifodero o alla sostituzione del telaio Si sono svolte

con successo indagini con questa tecnica anche nel caso di iscrizioni su tavola o su

parete

Nelle immagini che seguono ([17]Fontana Pampaloni amp Pezzati) croce di

Sarzana lo studio della mappa topografica egrave presentato prima con una risoluzione

in quota di 01mm per la sommitagrave della croce poi con una di 002mm per il

particolare del cartiglio6

Figura 26Croce di SarzanaMaestro GuglielmoDuomo di Sarzana Anno 1138 Tempera a uovo su legno di castagno Misure 3times210 m e mappa topografica della parte evidenziata

232 Tecniche in luce coerente

Lrsquouso di queste tecniche piugrave complesso delle precedenti egrave orientato piugrave che alla

misurazione della forma vera e propria dellrsquooggetto al rilevamento delle sue

microdeformazioni Citiamo lrsquointerferometria olografica (ologrammi su pellicola)

che si basa sulla ripresa di una immagine dellrsquooggetto effettuata con luce laser in

condizioni di interferenza lrsquointerferometria a spekle7 basata sigli stessi principi di

quella olografica ma lrsquoacquisizione dellrsquoimmagine avviene tramite una telecamera

Lrsquoolografia conoscopica che usa una telecamera nella quale tra obbiettivo e

sensore CCD ha un cristallo che separa in due parti la luce proveniente

6 CartiglioDisegno di un rotolo di carta in parte srotolato sul quale li leggono iscrizioni 7 Speckle (macchiolina) Viene chiamata cosigrave la figura punteggiata che si ottiene quando unrsquoonda coerente viene fatta passare attraverso un mazzo disordinato

31

dallrsquooggetto creando una figura di interferenza dalla quale si ricava la distanza di

ogni punto dellrsquooggetto in esame

Annoveriamo tra le tecniche in luce coerente anche una variante del sistema a

tempo di volo che sfrutta lo sfasamento tra lrsquoimpulso laser generato e registrato

ottenendo una maggiore precisione

232a Lrsquoolografia conoscopica

Con questa tecnica egrave possibile misurare con estrema precisione la distanza tra la

sonda ottica usata e per cosigrave dire ogni ldquosingolo puntordquo della superficie (non si

usa infatti quasi mai per ricostruire lrsquointero corpo dellrsquooggetto) in esame

Il principio di funzionamento egrave il seguente un laser a diodi produce un raggio

che egrave riflesso totalmente da un beam-splitter a 90deg verso il campione Parte dellrsquo onda

luminosa riflessa viene captata dallrsquoobbiettivo attraversa lo splitter (ora con

proprietagrave di trasparenza) e incontra il modulo conoscopico Questo elemento

costituito da un cristallo monoassiale8 birifrangente9 posto tra due lamine

polarizzatrici separa i raggi luminosi che vi incidono in due componenti raggio

ordinario e raggio straordinario

Questi dopo aver percorso praticamente lo stesso cammino ottico

interferiscono dando luogo a frange circolari sulla superficie del sensore CCD La

fittezza delle linee della frangia dipende dal cammino ottico dei raggi

dallrsquooggetto scansionato al sensore ecco che allora misurandola si risale alla

distanza di ogni punto dalla sonda

Figura 27Funzionamento di una sonda conosco pica[16]

8 Monoassiale Con un solo asse ottico 9 Birifrangente Con due indici di rifrangenza ortogonali fra loro

32

Elaborando dunque il segnale restituito dal CCD si risale al ldquoperiodordquo di ogni

singola frangia fatto poi corrispondere ad una distanza Poicheacute la lettura del CCD

puograve essere ripetuta con una frequenza di alcune migliaia di Hz alla stesa velocitagrave egrave

anche possibile acquisire le misure

La distanza dellrsquoobbiettivo dallrsquooggetto da esaminare puograve variare da poche

decine di mm a poche decine di centimetri a seconda delle esigenze cambiando

lrsquoobbiettivo di ripresa

Si raggiungono prestazioni eccellenti Con una distanza di lavoro di 40mm per

esempio si raggiunge una risoluzione di circa 6μm in quota e 30μm nelle

direzioni trasversali con una dinamica di profonditagrave di plusmn4mm

Una caratteristica importante di questo strumento egrave quella di poter lavorare

con un angolo di incidenza minimo di circa 5deg ciograve consente di indagare tratti di

superficie con unrsquoinclinazione fino a plusmn85deg col risultato di riuscire a fare misure

allrsquointerno di fori di diametro inferiore a 1mm con un rapporto profonditagravediametro

fino a 251

Un altro grande vantaggio dellrsquoolografia conoscopica egrave quello di superare i

vincoli pratici di stabilitagrave e sensibilitagrave alla temperatura e alle vibrazioni meccaniche

di cui soffrono gli strumenti interferometrici laser di tipo convenzionale dato

lrsquounica sorgente di luce coerente che viene separata solamente dentro il cristallo

birifrangente

Il sistema trova numerose applicazioni nel campo del restauro e della

conservazione ogniqualvolta si debbano analizzare con grande dettaglio oggetti o

parte di essi microdeformazioni su dipinti microscopiche incisioni su pietra o

rilievi su tavole usate per la litografiaecc ecc

Nelle immagini seguenti unrsquoindagine in olografia conoscopica effettuata su un

quadro di Raffaello La Madonna del cardellino Da notare i due solchi verticali nella

parte centrale del riquadro

Figura 28Madonna del cardellino Raffaello 1506 Galleria degli Uffizi e particolare (restituito in luce radente) dopo unrsquo olografia conoscopica

33

223b Lo scanner laser a misura di fase

Questa tecnica apparentemente del tutto simile a quella dello scanner laser TOF

visto nel paragrafo 231a sfrutta il fatto che un impulso laser modulato in ampiezza cambia la sua fase da quando egrave stato emesso a quando egrave rivelato dopo

la riflessione Conoscendo questo sfasamento si puograve risalire alla distanza

percorsa

Solitamente si sceglie per il laser (onda portante) una lunghezza drsquoonda di 1divide

2μm vicino infrarosso data la buona penetrabilitagrave in aria di questo tipo di onda

elettromagnetica mentre la modulazione ( in realtagrave vedremo che di modulazioni ne

occorreranno di diversi tipi) egrave fatta con lunghezze drsquoonda dellrsquoordine del metro

(onde radio)

Figura 29Schema di principio di uno scanner laser a sfasamento di modulazione di ampiezza

Matematicamente la variazione di fase Δ120601 durante tutto il tragitto 2119871 egrave data da

Δ120601 = 119899119896119898 2119871

Dove n egrave lrsquoindice di rifrazione dellrsquoaria da determinare in sede di misura a seconda delle

condizioni di temperatura pressione e umiditagrave relativa e 119896119898 egrave il vettore drsquoonda

corrispondente alla pulsazione di modulazione 120596119898 Con pochi passaggi si ottiene la

distanza cercata

119871 = Δ120601119888 2119899 120596119898

con c velocitagrave della luce

Bisogneragrave tener conto del fatto che il sensore discriminatore di fase (comparatore)

non percepisce quando 120601 ha subito delle rotazioni intere di angolo giro Per questa ragione in

realtagrave la modulazione egrave fatta con diverse frequenze (sottomultipli di un oscillatore interno

allo scanner) per ognuna delle quali si acquisisce una delle cifre della misura finale di ogni

singolo punto Questo egrave chiamato Metodo per decadi Se per esempio un punto egrave

distante dallo scanner 756342m avrograve bisogno di 6 (numero con 6 cifre) frequenze

di modulazione

34

24 Tecniche microscopiche

Lrsquoapplicazione della microscopia ottica ed elettronica nel campo dei Beni Culturali

fornisce un contributo scientifico di estremo interesse Ersquo infatti applicata per

indagini diagnostiche finalizzate al restauro passando per lrsquoanalisi del materiale

artistico di varia natura analizzando il suo stato di conservazione e anche

permettendo lrsquoindividuazione delle tecniche usate nella realizzazione dellrsquoopera

Infatti lrsquoutilizzo del microscopio ottico o elettronico a scansione permette lrsquoanalisi

approfondita relativa sia alla morfologia della superficie che alla composizione

chimica elementare di campioni di vario tipo ad elevati ingrandimenti fornendo

importanti informazioni in fase di restauro

241 La microscopia elettronica a scansione SEM

Il microscopio elettronico a scansione SEM (Scanning Electron Microscope)

fornisce informazioni sullrsquoaspetto sulla natura e sulle proprietagrave delle superfici e

degli strati sottostanti di campioni con risoluzione media di 2divide5 nm Il principio

di formazione delle immagini le quali saranno riprodotte con un effetto

tridimensionale egrave sequenziale Un fascio di elettroni (sonda) viene focheggiato

sulla superficie del preparato e fatto scorrere su esso secondo linee parallele

ravvicinate come avviene per un pennello elettronico di un tubo televisivo

Figura 30Schema di un microscopio elettronico a scansione[15]

Il diametro della sonda quando incontra la superficie del campione egrave di circa

2nm Lrsquointerazione del fascio accelerato da una differenza di potenziale che va da

poche centinaia di volt a diverse decine di kV con gli atomi del preparato da luogo a

diversi tipi di ldquoprodottirdquo ([15]Valdregrave) con ognuno dei quali si creeragrave un segnale tra

cui i piugrave importanti nelle applicazioni per i beni culturali sono

Elettroni secondari (SE) convenzionalmente definiti come gli elettroni

uscenti dal preparato con energia le50eV Provengono da una profonditagrave di

pochi nm sono prodotti dal fascio primario interagendo anelasticamente con

35

gli elettroni di valenza del campione Il segnale SE egrave il piugrave frequentemente usato

utilizzato principalmente per informazioni sulla topografia delle superfici

Lrsquoimmagine fornita appare in rilievo come se lrsquoosservatore fosse al livello del

diaframma D (vedi figura) e guardasse il campione illuminato da una

ipotetica sorgente posta in corrispondenza del rivelatore

(scintillatorefototubo)

Elettroni retrodiffusi (BSE) Back-Scattered Electrons Elettroni con energie

ge50eV che provengono dal preparato in seguito ad interazioni elastiche

principalmente con nuclei Il segnale BSE fornisce informazioni legate al

numero atomico medio della zona di provenienza (il numero di eventi di

scattering elastico cresce al crescere del numero atomico Gli elementi piugrave

pesanti saranno evidenziati da un segnale piugrave luminoso sullo schermo) alla topografia

e alla struttura cristallina del materiale attraversato

Raggi X Sono quelli della radiazione caratteristica o di bremsstrahlung

Provengono da strati piugrave profondi del campione da una sfera di raggio di

qualche μm al di sotto della sonda Il segnale X viene usato per il

riconoscere e quantificare gli elementi chimici

Elettroni Auger Ersquo un processo di autoionizzazione in cui in luogo di

radiazione X proveniente da una ricombinazione crsquoegrave unrsquoespulsione di un

elettrone

Figura 31Rappresentazione schematica nel caso di un fascio con incidenza normaledelle profonditagrave da

cui provengono i segnali SEBSEAuger(A) e raggi X[15]

Normalmente un microscopio SEM lavora con un alto vuoto al suo interno circa

10minus3Pa questo per evitare lrsquointerazione tra particelle sonda o da misurare con

lrsquoaria Un altro requisito questa volta dei campioni egrave che essi siano elettricamente

conduttivi in caso contrario si provvederagrave alla metallizzazione procedimento

tramite il quale si deposita un sottilissimo strato 1divide40 nm di metallo come ad

esempio oro carbone platino ecc

Sviluppi di questa tecnologia portano nuove e piugrave ampie possibilitagrave

nellrsquoanalizzare reperti dalla natura piugrave varia opportunitagrave utilissime nel campo dei

beni culturali

36

241a Lrsquoanalisi SEM-EDS

Parlando di analisi SEM-EDS citata anche come microanalisi EDS si fa riferimento

allrsquouso della microscopia SEM abbinata allrsquoanalisi dei raggi X caratteristici della

zona analizzata del campione che vengono prodotti per fluorescenza Lrsquoanalisi egrave

fatta in dispersione di energia da cui lrsquoacronimo Energy Dispersive Spectroscopy (of X ray)

Il rivelatore normalmente egrave a stato solido Si drogato con Li che ha bisogno di

essere raffreddato da azoto liquido o piugrave recentemente Si drogato con HgI2 per il

quale egrave sufficiente un raffreddamento termoelettrico

Nelle figure qui sotto ([13]Pasquariello Pinzari amp De Mico 2007) un esempio

di indagine SEM-EDS su una vecchia stampa fotografica della quale si voleva

verificare tra le altre cose la composizione chimica del cosiddetto sottostrato

(presenza o meno del Bario) cioegrave la parte compresa tra il supporto primario

(cartoncino) e lo strato immagine vero e proprio (alogenuro drsquoargento in gelatina)

Figura 32Esempio di analisi SEM-EDS su una foto drsquoepoca

241b Lrsquoanalisi SEM-VP

Lrsquoesigenza di esaminare campioni che non possono essere inglobati chimicamente o

metallizzati data la loro specificitagrave o talmente delicati da non poter sopportare lo

stress meccanico dovuto alla bassissima pressione di lavoro del SEM ha portato

allo sviluppo dei SEM-VP Variable Pressure cioegrave a pressione variabile I materiali

biologici per esempio costituiti da tessuti molli (cellule) e acqua perderebbero la

loro struttura ldquoevaporandordquose sottoposti a bassissime pressioni Questiper essere

osservati hanno bisogno di solito di una stabilizzazione chimica di disidratazione

o di un surgelamento prima di entrare nel SEM

37

Con la tecnica SEM-VP si puograve praticamente introdurre nella camera porta

campioni il preparato tale e quale grazie ad una pressione presente in quella parte

del microscopio di 5 o 6 ordini di grandezza superiore (10divide750 Pascal) rispetto alla

zona del cannone elettronico e della colonna (10minus3 divide 10minus4 Pascal)

Nei settore dei beni archeologico-culturali dunque in cui egrave assolutamente

proibito modificare il reperto il fatto che si possa evitare la metallizzazione egrave

fondamentale

Nelle immagini seguenti ([14]Pinzari amp Montanari 2007) si egrave riportato un

esempio di studio possibile con il microscopio SEM-VP la catalogazione di una

infestazione fungina sul dorso della copertina di libri Le misure sono state fatte con

una pressione in camera di 150Pa una tensione del fascio di 20kV ed utilizzando il

rivelatore VPSE Variable Pressure Secondary Electrons Lrsquoingrandimento della foto egrave

9800times (dati riscontrabili anche in basso nella foto SEM-VP)

Figura 33Efflorescenze sul dorso dei volumi e prelievo del micelio per mezzo del nastro adesivo

Figura 34Immagine SEM-VP del nastro adesivo utilizzato per campionare le efflorescenze fungine

38

241c Lrsquoanalisi SEM con ED-XRF

Si ha la possibilitagrave di ampliare la profonditagrave di analisi della fluorescenza X

montando sul microscopio SEM una apparecchiatura per Fluorescenza X in Dispersione

di Energia ED-XRF composta da tubo generatore di raggi X e rivelatore allo stato

solido In questo modo si aumenta la profonditagrave di indagine in quanto la capacitagrave

di penetrazione del fascio di raggi X allrsquointerno del campione puograve essere superiore

rispetto a quella scelta per formare lrsquoimmagine del pennello di elettroni

Figura 35Assemblaggio dellapparato SEM con ED-XRF[11]

Usato allrsquointerno del SEM inoltre lrsquoXRF garantisce migliori prestazioni

rispetto al suo utilizzo in aria questo per motivi legati sia alla migliore e piugrave rigida

geometria sorgente-campione-detector sia allrsquoalto vuoto realizzato allrsquointerno della

camera porta campione che evita cosigrave lrsquoassorbimento da parte dellrsquoaria dei raggi X a

bassa energia

Le immagini che seguono ([11]Ferro 2007) riguardano lo studio della

composizione chimica di una scoria metallica rinvenuta nel sito archeologico di Petra

in Giordania da notare il confronto delle due analisi spettrali EDS e ED-XRF

sovrapposte ottenute allrsquointerno del SEM Si possono ottenere con questo secondo

sistema sensibilitagrave nel rilevare gli elementi dalle 10 alle 1000 volte maggiori

Figura 36 Scoria metallica dal sito di Petra IIIdeg secolo aC

39

Figura 37 Confronto tra gli spettri in energia tra microanalisi EDS (avanti) e ED-XRF (dietro) in SEM

242 Il microscopio ottico a luce polarizzata trasmessa

Ogni qualvolta si ha la necessitagrave di esaminare un materiale che al suo interno

presenti componenti anisotrope10 il microscopio ottico a luce polarizzata permette

di individuarle Si sfrutteragrave il fatto che un campione di materiale anisotropo

possedendo due indici di rifrazione ortogonali fra loro saragrave in grado di

suddividere un fascio di luce polarizzata che lo attraversa in due nuove

componenti polarizzate oscillanti secondo la direzione degli suoi indici di

rifrazione

Il microscopio polarizzatore essenzialmente si compone di una sorgente

luminosa un filtro polarizzatore un tavolo porta campione (rotante) e un altro filtro

polarizzatore (detto analizzatore )

10 Anisotropo Si dice di un materiale che ha la capacitagrave di modificare lo stato di polarizzazione della luce che lo attraversa Chiamato anche birifrangente

40

Figura 38 Configurazione di un microscopio a luce polarizzata

Schematicamente possiamo riassumere cosigrave il percorso del raggio luminoso il filtro

polarizzatore seleziona una direzione di vibrazione per il campo E della sorgente

luminosa Il campione birifrangente ldquoscomponerdquo le direzioni di vibrazione di E in

ordinaria e straordinaria che dunque perdono la relazione di fase allrsquouscita del

campione possedendo una differenza di cammino ottico Δ119897 = Δ119899119889 con

Δ119899 = 119899119904 minus 119899119900 e d spessore del campione Quando il filtro analizzatore le

ricompone si nota una variazione dellrsquointensitagrave luminosa rispetto a quella iniziale

dovuta proprio a Δ119897

Posizionando dunque i due polarizzatori incrociati fra loro ( egrave questa infatti

una analisi ortoscopica e non ci sarebbe nessuna trasmissione di luce se non si

inserisse il materiale birifrangente) e facendo ruotare il campione attorno allrsquoasse

ottico del sistema lrsquointensitagrave dellrsquoimmagine vista varia periodicamente risultando nulla

quando le sue direzioni principali di vibrazione coincidono con quelle del

polarizzatore e dellrsquoanalizzatore (posizione di estinzione) mentre risulteragrave

massima nelle posizioni a 45deg (posizioni diagonali) Si possono cosigrave dedurre

importanti informazioni sullrsquoorganizzazione cristallina del campione in esame

Figura 39Cristallo birifrangente posto tra due polarzzatori incrociati

41

Nella prossima figura si egrave indicato con s e o i piani di oscillazione straordinari e

ordinari con P e A i piani del polarizzatore e dellrsquo analizzatore

Figura 40 Orientazione del cristallo birifrangente e relativa variazione dellintensitagrave trasmessa

Il campione egrave preparato in sezione sottile tramite taglio e abrasione fino a rendere

il campione subtrasparente (in genere 30μm di spessore) e consentire la trasmissione

della luce

Nel campo dei beni culturali questo strumento egrave ampiamente usato per analisi

petrografiche e mineralogiche di materiali lapidei naturali e artificiali In

particolare egrave possibile classificare le pietre naturali identificare le tipologie di

inerte e definire il rapporto inertelegante presente in malte intonaci e stucchi

noncheacute effettuare determinazioni sulle finiture cromatiche sul degrado e sulle

tecniche esecutive

Figura 41 Immagine al microscopio polarizzatore di un frammento di materiale lapideo riconosciuto come trachite dei Colli Euganei

42

Capitolo 3 - Le apparecchiature dellrsquoAteneo

disponibili nel campo dei beni culturali

In questo capitolo approfondiremo alcune tecniche analitiche descritte brevemente

nel capitolo 2 La scelta egrave ricaduta su alcune delle tecniche che allrsquo interno di questo

Ateneo vengono utilizzate anche per la ricerca nel campo dei beni culturali

31 I raggi X la tecnica XRF

311 La produzione di raggi X

Si definiscono convenzionalmente raggi X quella parte di radiazioni dello spettro

elettromagnetico con energia compresa tra 012 keV e 120 keV I raggi X sono il

risultato dellrsquointerazione in un tubo nel quale egrave stato realizzato un alto vuoto (

10minus6 minus 10minus7 Torr) tra materia lrsquoanodo (tipicamente come anodi vengono usati il

Tungsteno Molibdeno Rame Argentohelliphellip ) ed elettroni prodotti da un filamento

incandescente il catodo e accelerati da una opportuna differenza di potenziale con

conseguente perdita di energia da parte di questi ultimi

Figura 42Schema di principio di un generatore a raggi X[6]

I processi attraverso i quali lrsquoelettrone nellrsquourto con lrsquoanodo perde energia si

possono riassumere nei seguenti punti ([2]Castellano Martini amp Sibilia 2002)

I Lrsquoelettrone eccita lrsquoatomo ldquospostandordquo un elettrone esterno

(perdita di energia di qualche eV) Lrsquoatomo torna poi allo stato

fondamentale con emissione di radiazione nel visibile(quellrsquoorbitale

esterno si puograve chiamare ldquootticordquo)

II Lrsquoelettrone ionizza lrsquoatomo rimuovendo un elettrone esterno

(perdita di energia fino a centinaia di eV)

III Lrsquoelettrone collide con il nucleo atomico in questo caso lrsquoelettrone

orbita parzialmente intorno al nucleo e perde energia per

43

decelerazione Questrsquoultimo fenomeno egrave alla base della bremsstrahlug

parola tedesca che significa radiazione di frenamento

IV Lrsquoelettrone collide con un elettrone interno dellrsquoanodo(shell K L

Mhellip) con conseguente espulsione di questrsquoultimo(con una energia

cinetica Ec) Se WK(LM) indica lrsquoenergia di legame dellrsquoelettrone alla

shell KLMhellip lrsquoenergia richiesta per il processo egrave Ec+WK(LMhellip) Un

elettrone piugrave esterno va a sostituire quello espulso con emissione

di radiazione X la quale egrave caratteristica della sostanza colpita

La radiazione X egrave prodotta essenzialmente dai processi fisici riportati al punto III e

IV Esaminiamoli con maggior dettaglio

La ldquoradiazione biancardquo (breemstrahlung)

Una particolare attenzione merita la radiazione X prodotta dal fenomeno riportato

sopra al punto III Dunque accade che lrsquoelettrone decelera o in genere subisce una

variazione anche puramente direzionale dellrsquoaccelerazione da questa perdita di

energia scaturisce un fotone X che viene emesso a partire dalla regione dellrsquourto Il

processo di breemstrahlung egrave il piugrave importante almeno in termini di estensione dello

spettro che produce In esso lrsquoemissione di raggi X avviene con

continuitagrave(radiazione bianca) esistendo tuttavia una lunghezza drsquoonda limite

120582m al di sotto della quale non vi egrave emissione

Figura 43 Spettri continui di raggi X per alcuni valori della tensione applicata[6]

Il principio di conservazione dellrsquoenergia vieta infatti che vengano emessi fotoni con

energie maggiori di quella massima degli elettroni EM accelerati contro lrsquoanodo

data da

44

119864119872 = 119890119881 (31)

Essendo e la carica dellrsquoelettrone e V la differenza di potenziale tra il filamento

emettitore di elettroni e lrsquoanodo Questa lunghezza drsquoonda minima corrisponde ad

un processo di frenamento in cui lrsquoelettrone incidente perde tutta la sua energia in

un unico urto producendo un fotone con 120582m pari a

λm =ℎ119888

119890119881 (32)

Naturalmente questo implica che vi sia una frequenza massima ammissibile 120584M

data dallrsquoequazione

120584119872 =119864119872

ℎ (33)

Rispetto alla figura 2 una grafico che avesse in ascissa lrsquoenergia ( o la frequenza )

verrebbe ribaltato rispetto ad un asse verticale evidenziando una EM (o una 120584119872)

saragrave questa la visualizzazione piugrave frequente degli spettri X negli usi delle varie

procedure sperimentali

La radiazione caratteristica la fluorescenza dellrsquoatomo

Il processo brevemente descritto sopra al punto III egrave alla base della produzione

della radiazione X caratteristica Oltre allo spettro continuo sono presenti infatti

righe monocromatiche caratteristiche alcune delle quali particolarmente intense

Mentre lo spettro continuo egrave molto simile per tutte le sostanze con il detto limite

inferiore 120582119898 e un solo massimo di intensitagrave a circa 120582 =15120582119898 le righe

caratteristiche variano da sostanza a sostanza costituente lrsquoanodo Dunque

bombardando una sostanza con elettroni veloci alcuni atomi si ionizzano

espellendo un elettrone di una shell interna Supponiamo una mancanza di un

elettrone nella shell K in seguito a questo un elettrone di una shell piugrave alta L Mhellip

faragrave una transizione radiativa per riempire il livello libero Naturalmente questa

transizione determina un posto vuoto nel guscio L Mhellip ma questo verragrave occupato

successivamente da un elettrone ancora piugrave esterno nellrsquoatomo emettendo unrsquo altra

riga dello spettro caratteristico Le righe originate dal livello vuoto nella shell K

sono chiamate righe 119870120572 119870120573 119870120574helliphellipe corrispondono alle transizioni LrarrK MrarrK

NrarrK hellipLa transizione Kα da origine alla riga ad energia piugrave alta negli spettri X

Fu il fisico H Moseley che tra il 1913 e 1914 stabiligrave nei suoi primi esperimenti per le

linee 119870120572 che

La radice quadrata della frequenza delle linee 119922120630 egrave direttamente proporzionale

al ndegatomico Z

120584119870119894

2 = 119862119894(119885 minus 120590119870) 119894 = 120572 120573 120574 hellip (34)

Dove Ci egrave una costante indipende da Z e 120590119870 rende conto dello schermaggio

dellrsquoelettrone K rimasto

45

1 lt 120590119870 lt 2

La stessa regola egrave estendibile alle righe della serie L dovendo perograve sostituire una

costante 120590119871 di schermaggio maggiore

74 lt 120590119871 lt 94

Figura 44 Il diagramma di Moseley di 120642120784

su Z per le linee Kα[1]

La (44) fu subito generalizzata da Moseley considerando la formula di Bohr per i

livelli energetici di atomi ad un elettrone che si muovono perograve in un potenziale

colombiano di carica 119885 minus 120590

120584119898119899 = 119877 infin 119885 minus 120590 2 1

1198982 minus1

1198992 119898 lt 119899 (35)

dove m n sono i numeri quantici principali delle shell di arrivo e partenza

rispettivamente e R infin egrave la costante di Rydberg avendo usando lrsquoapprossimazione

di massa nucleare infinita

119877 infin =119898

4120587ℏ3

1198902

4120587ℇ0

2

(36)

In realtagrave non esiste una sola linea Kα Kβo Lα Lβhellip

Lrsquointerazione spin-orbita separa i livelli energetici delle shell (tranne la shell K)

Nella shell L gli elettroni con ℓ = 0 hanno lrsquoenergia di legame piugrave grande quelli

con ℓ = 1 e 119895 = 1 2 piugrave bassa e quelli con ℓ = 1 e 119895 = 3 2 ancora piugrave bassa

Questi tre livelli sono chiamati LI LII e LIII La separazione in energia egrave grande

abbastanza da poter essere agevolmente evidenziata negli spettri essendo

46

proporzionale a 119885 minus 120590119870 4come mostra la formula di struttura fine per

lrsquointerazione spin-orbita

ℓ 119904119890 119895 = ℓ + 1 2

Δ119864 =1198981198882 119885minus120590119870 120572 4

41198993ℓ ℓ+1 2 times (37)

minusℓ minus 1 119904119890 119895 = ℓ minus 1 2

Con

120572 =1198902

4120587휀0ℏ119888 (38)

costante di struttura fine

Potremo dunque osservare fra le altre le righe Kα1 e Kα2 che corrispondono alle

transizioni LIII rarrK e LII rarrK rispettivamente Il seguente schema mostra i due

gruppi (K e L) di transizioni principali

Figura 45Schema (non in scala) delle principali transizioni X permesse[1]

Le transizioni saranno regolate dalle regole di selezione Δℓ = plusmn1 Δj = 0 plusmn1

Per esempio le righe Kα1 e Kα2 del Tungsteno hanno

1205821198701205721 = 0214Å 1198641198701205721 = 579119896119890119881

1205821198701205722 = 0209Å 1198641198701205722 = 593119896119890119881

Ersquo molto utile per gli usi pratici in cui il materiale egrave coinvolto mostrare uno spettro

di un tubo a raggi X con anodo di Tungsteno

47

Figura 46Spettro dei raggi X prodotti da un tubo RX con anodo di Tungsteno a 80 kV[2]

Si notano oltre la radiazione continua di bremstrahlung e i due picchi Kα1 e Kα2 anche i due picchi Lα e Lβ che sono molto meno energetici di quelli K ma anche

molto piugrave probabili

312 La sezione drsquourto di assorbimento

Una volta che si ha a disposizione una sorgente di raggi X essi possono essere usati

per ionizzare lrsquoatomo attraverso lrsquoeffetto fotoelettrico Ovvero i raggi X stessi

possono essere usati a posto degli elettroni per produrre a loro volta radiazione X

dalla sostanza irraggiata I fotoni di adeguata energia dunque possono determinare

eccitazione o dare luogo alla rimozione di elettroni ove abbiano energie sufficienti a

vincere lrsquoenergia di legame della shell La sezione drsquourto 120590 di questo processo egrave

espressa in buona approssimazione dalla formula della sezione drsquourto per atomi

idrogenoidi

120590 =16 2120587

312057281198855

1198981198882

ℏ120596

7 2

11988602 (39)

1205720 = 0529177Å (raggio di Bohr)

anche se lrsquoapprossimazione di dipolo con la quale egrave stata ldquocostruitardquo egrave sempre

meno congrua allrsquoaumentare dellrsquoenergia dei fotoni La sezione drsquourto diminuisce

dolcemente allrsquoaumentare della frequenza de fotoni come ℏ120596 minus7 2 fino a che non

si raggiunge un energia sufficiente per espellere un elettrone dalle shell piugrave interne

A questo punto la sezione drsquourto ha un brusco aumento siamo in presenza del

cosiddetto ldquoabsorption edgesrdquo (soglie di assorbimento) Simili picchi si

incontrano ogni qual volta si raggiungono energie sufficienti a strappare elettroni in

shell via via piugrave profonde

48

Figura 47Andamento del coefficiente di assorbimento di massa del piombo in funzione di 120640 e E

La figura 6 mostra il coefficiente di assorbimento di massa che ha lrsquoandamento del

tutto analogo a 120590 Dunque la scelta di opportuni valori della tensione del tubo a

raggi X determina le energie del fascio dei fotoni prodotti incidenti su un materiale

e quindi la possibilitagrave che si verifichino i processi di assorbimento in esame Queste

considerazioni fanno parte delle attivitagrave preparatorie e delle impostazioni

preliminari allrsquoanalisi ED-XRF

313 Il sistema XRF in uso nel dipartimento di Fisica di

Camerino

Nel laboratorio XAS (X-ray Absorption Spectroscopy) del dipartimento di fisica

dellrsquouniversitagrave di Camerino opera un apparato per analisi ED-XRF il cui nucleo egrave

il sistema rivelatore (XR-100CR) amplificatore e alimentatore (PC2CR)

convertitore analogico-digitale+scheda multicanale(MCA 8000A) prodotto

dalla AMPTEK INC [5]

49

Figura 48Schema dei collegamenti dellapparato rivelatore-analizzatore[5]

Alcune caratteristiche del rivelatoreXR-100CR

Tipo di sensore Si-PIN(Fotodiodo di silicio a tre strati drogati P e N

separati da uno stato ad alta resistivitagrave quasi Intrinseco)

Dimensioni del sensore 24mmtimes28mm(7mm2)

Spessore del Silicio 300μm

Risoluzione in energia FWHM11 220eV

(misurata sulla riga a 59 keV del 55Fe)

Finestra del rivelatore Berillio spessore 25μm

La risoluzione in energia egrave il grado di precisione del picco delle righe rivelate piugrave ha un valore basso e piugrave la riga saragrave stretta e dunque piugrave discriminata in energia dalle altre

Le curve di efficienza e di trasmissione

Ersquo interessantissimo analizzare il comportamento dei componenti principali del

rivelatore cioegrave il sensore vero e proprio Si-PIN e la finestra di Berillio al variare

dellrsquoenergia dei fotoni In generale infatti il comportamento di un sensore o di un

materiale a basso assorbimento di raggi X varia a seconda dellrsquoenergia delle

radiazioni elettromagnetiche con cui interagiscono dando luogo a fenomeni di

filtraggio

11 FWHM Full Width Half Maximum egrave la larghezza della riga a metagrave della sua altezza Piugrave questo parametro egrave piccolo migliore saragrave la risoluzione

50

Figura 49Trasmissione di raggi X attraverso la finestra di Berillio[5]

Ersquo necessario isolare sotto vuoto il sensore dato che lo si fa lavorare a bassa

temperatura (ndash30 ndash40 degC) Si sceglie il Berillio come finestra dato che egrave il materiale

che minimizza lrsquoassorbimento di raggi X Come si vede sopra 6keV lrsquoefficacia del

conteggio si avvicina al 100

Vediamo ora la curva di trasmissione (percentuale dei fotoni che interagiscono

fotoelettricamente sul totale) del sensore SiPIN

Figura 50Efficienza del rivelamento del sensore di Si [5]

Il grafico seguente tenendo conto di entrambi gli andamenti di cui sopra mostra

lrsquoefficienza intrinseca di rivelazione a ldquopiena energiardquo cioegrave ldquola probabilitagrave che

un fotone X entrato nel sensore depositi tutta la sua energia per effetto

fotoelettricordquo

Curva del

rivelatore del

laboratorio di

Camerino

51

Figura 51Efficienza intrinseca () di rivelazione a piena energia[5]

In sostanza la finestra di Berillio e il sensore Si-PIN consentono la rivelazione di

elementi la cui energia di emissione caratteristica sia compresa tra 1-2keV e 50-

60keV circa a basse energie lrsquoimpedimento egrave la finestra di Berillio a quelle alte egrave il

rivelatore (scritte in inglese ai bordi del grafico) Nella figura sopra sono mostrati i

riferimenti delle linee Kα di diversi elementi mancano tutti gli altri tipi di righe che

ovviamente consentono di individuare atomi diversi da quelli menzionati dal

grafico o che il grafico mette in una zona di scarsissima efficienza Risulta chiaro

allora che lrsquoassorbimento della finestra di Berillio alle basse energie unitamente alla

bassa ldquoresa di fluorescenzardquo degli elementi leggeri fa si che la tecnica XRF non trovi

applicazione per elementi a basso numero atomico (Zle10)

52

32 I raggi ultravioletti Lrsquoosservazione in

fluorescenza UV

In generale la fluorescenza egrave la proprietagrave di alcune sostanze solide liquide e

aeriformi per la quale allorchegrave sono colpite da una radiazione riemettono quasi

istantaneamente (ritardo di 10minus8s) altre radiazioni la cui lunghezza drsquoonda

dipende da quella della radiazione eccitante e dalla natura della sostanza Ersquo

sinonimo di luminescenza

Ci occuperemo in questa parte il fenomeno della fluorescenza indotta da raggi

UV approfondendone la genesi fisica

321 Il fenomeno della fluorescenza UV nelle molecole

Lo stato energetico di una molecola egrave descritto da tre parametri quantici il grado di

eccitazione elettronico il grado di eccitazione vibrazionale e il grado di eccitazione

rotazionale Quello energeticamente piugrave importante egrave quello elettronico (poi quello

vibrazionale) e una molecola puograve o meno coinvolgerlo nelle transizioni da uno

stato energetico allrsquoaltro Ci possono essere cioegrave transizioni puramente rotazionali

transizioni roto-vibrazionali (in cui cambia lo stato vibrazionale) e infine

transizioni tra stati elettronici diversi

La fluorescenza UV egrave un fenomeno di questo tipo in cui la molecola assorbe

radiazione ultravioletta questo provoca una eccitazione elettronica e il processo di diseccitazione avviene in maniera tale che la radiazione emessa egrave di

minore energia ricadendo nel visibile Ersquo utile ora illustrare una proprietagrave che le molecole hanno e che chiarisce meglio il

fenomeno fisico il principio di Franck-Condon

Questo principio afferma che il processo con cui gli elettroni passano da uno

stato energetico allrsquoaltro egrave talmente rapido rispetto al moto dei nuclei che

possiamo considerare questi ultimi (e quindi la loro distanza relativa che saragrave

indicata con R) come fermi nelle eccitazioni-diseccitazioni elettroniche

La conseguenza pratica di questo principio egrave che nei grafici in cui si evidenziano

questi processi la freccia che va da uno stato quantico allrsquoaltro possiamo

disegnarla verticale

Dunque il processo della fluorescenza UV si sviluppa cosigrave dapprima

rispettando il principio di Franck-Condon una transizione di assorbimento fa

passare la molecola da uno stato elettronico ad uno stato vibrazionale di un altro

stato elettronico di energia superiore A questo punto la molecola puograve perdere

energia vibrazionale interagendo con molecole vicine (decadimento termico) e

raggiungere lo stato vibrazionale piugrave basso 119959prime = 120782 dello stato elettronico

53

eccitato Come risultato la radiazione emessa durante la diseccitazione finale

ha una frequenza piugrave bassa e ricadragrave nel visibile

Figura 52 Fenomeno della fluorescenza[1]

33 La radiazione infrarossa La riflettografia IR

Lrsquointerazione energia-materia di strati pittorici con la radiazione del vicino infrarosso cioegrave la banda dello spettro che va dallrsquoestremo visibile rosso fino a una

lunghezza drsquoonda di circa 3μm puograve dar luogo a fenomeni ottici ben diversi da quelli

osservabili in luce visibile

Figura 53Lo spettro della radiazione infrarossa

54

Lrsquoassorbimento la diffusione interna (scattering) e la riflettanza12 possono

assumere valori molto diversi con una conseguente dello strato pittorico a vista

In generale ad un aumento della lunghezza drsquoonda(fino a 120582 cong 22120583119898 )

corrisponde una diminuzione del fenomeno di scattering cioegrave una diminuzione del

potere coprente e quindi un aumento della trasparenza dello strato pittorico

331 Lrsquointerazione della radiazione infrarossa con i mezzi

torbidi

Parliamo di mezzo torbido quando piccole ( 10minus3 divide 1 μm) particelle sono

disperse in una matrice (il mezzo che ldquoospitardquo le particelle) trasparente e omogenea

che puograve essere gassosa liquida o solida Esempi di questo tipo di sistemi sono la

nebbia il fumo le pitture i colloidi liquidi e le soluzioni solide(come i vetri

colorati)

Il comportamento della radiazione infrarossa con questi sistemi egrave

intrinsecamente lo stesso di quello della luce visibile Esso egrave governato da

interazioni come la riflessione la rifrazione la dispersione la diffusione e nel caso di

specifiche sostanze colorate assorbimento (di determinate lunghezze drsquoonda)

La diffusione e lrsquoassorbimento sono fattori determinanti per la

trasmittanza13 di questi sistemi Per esempio il potere coprente di uno strato di

pittura bianca (non considerando lo spessore) egrave dovuto essenzialmente alla

diffusione mentre in uno strato di pittura blu di Prussia14 il fattore dominante egrave

lrsquoassorbimento specifico

La diffusione puograve essere descritta quantitativamente dagli specifici

coefficienti di diffusione delle particelle disperse attraverso la teoria di Kubelka-Munk

Questi coefficienti dipendono dalla lunghezza drsquoonda della radiazione incidente

dalla geometria delle particelle (forma e diametro) e dalla differenza degli indici di

rifrazione del pigmento(particelle) e mezzo(matrice)

In generale per uno strato di pittura bianca (volendo focalizzare il discorso

solo sulla diffusione) possiamo dire che diventa piugrave trasparente

al crescere della lunghezza drsquoonda della radiazione incidente

al diminuire dello spessore dello strato

al diminuire del numero di particelle nello strato(concentrazione

pigmentovolume)

al diminuire della differenza degli indici di rifrazione tra pigmento e

mezzo(legante)

Concludiamo questo paragrafo col dire che nella maggior parte dei casi il massimo

della trasmittanza di un pigmento egrave nel vicino infrarosso tra 18μm e 22μm

12 Riflettanza Il rapporto tra la radiazione retro diffusa e quella inviata 13Trasmittanza Per una superficie investita da una radiazione acustica o ottica il rapporto tra lrsquointensitagrave della radiazione trasmessa entro il corpo e lrsquointensitagrave della radiazione incidente 14blu di Prussia Ferrocianuro ferrico Fe4[Fe(CN)6]3 scoperto casualmente a Berlino nel 1704 Anche chiamato blu di Berlino

55

superando poi questa soglia per le matrici (di origine organica) comincia a

diventare prevalente lrsquoassorbimento della radiazione facendo diventare lo strato

pittorico meno trasparente e il contrasto15 diminuisce

332 Una trattazione matematica del fenomeno

In riflettografia infrarossa si fa spesso riferimento ad una trattazione matematica[2]

(dovuta a Kubelka e Munk) che pur semplificando molto la situazione rispetto alla

realtagrave ha il pregio di essere intuitiva e di identificare la grandezze fondamentali in

gioco Essa ci porteragrave ad esprimere matematicamente la riflettanza di uno strato

pittorico solamente in funzione di coefficienti caratteristici dello strato stesso e

non piugrave in funzione della profonditagrave di penetrazione nello strato pittorico

Nellrsquoambito di questa teoria un dipinto egrave schematicamente descritto come uno

strato di colore (si pensa al colore come un pigmento disperso in un leganteil mezzo)

che ricopre una preparazione di fondo (costituita quasi sempre da una mescola di

gesso e colla animale o da biacca16 ) e sul quale egrave stato tracciato il disegno preparatorio

(fatto con carboncino grafite o punta metallica )

Le proprietagrave ottiche delle parti in questione e del sistema vengono considerate

in questo modo

Il legante viene considerato perfettamente trasparente

Il pigmento egrave considerato in grado di diffondere la radiazione che incide

normalmente

Si considera solo la diffusione che allrsquointerno dello strato si propaga ortogonalmente

ad esso in avanti o allrsquoindietro

La riflessione speculare non viene considerata

La lunghezza drsquoonda della radiazione egrave molto maggiore del diametro medio dei granuli di

pigmento

La radiazione proveniente dalla sorgente IR giunge sulla superficie del dipinto e

penetra in parte al di sotto di essa

Supponiamo che la radiazione non assorbita si propaghi lungo lrsquoasse x e

parte di essa venga diffusa ma solo nella direzione opposta si considera cioegrave

solo la retrodiffusione

Con 119868 119909 si indica il flusso di radiazione proveniente dalla sorgente

Con 119869 119909 si indica il flusso di radiazione retrodiffusa verso il rivelatore

Sia K il coefficiente di assorbimento della radiazione nello strato

Sia S il coefficiente di diffusione della radiazione nello strato

Accade che attraversando lo spessore 119889119909 lrsquointensitagrave 119868 119909 varia a causa

dellrsquoassorbimento della diffusione si considereragrave dunque per 119868 119909 anche il

contributo di 119869 119909 Un ragionamento analogo vale anche per il flusso 119869 119909

15 Contrasto In rifletto grafia per lrsquoindividuazione di linee scure su fondo bianco egrave definito come il rapporto tra la riflettenza della sostanza scura e la riflettanza del fondo bianco 16 Biacca Anche detta ldquobianco di piombordquo egrave un carbonato basico del piombo2PbCO3ndashPb(OH)2

56

In formule

119889119868 119909 = 119870 + 119878 119868 119909 119889119909 minus 119878 119869 119909 119889119909

(316)

119889 119869 119909 = minus(119870 + 119878)119869 119909 119889119909 + 119878 119868 119909 119889119909

Le equazioni cosigrave ricavate costituiscono il sistema di Kubelka-Munk in forma

differenziale

Figura 54Propagazione della radiazione diretta e retrodiffusa secondo lo schema di Kubelka-Munk

In riflettografia si definisce in linea di principio per ogni livello di profonditagrave della

superficie pittorica la riflettanza 119877 119909 come

119877 119909 =119869 119909

119868 119909 (317)

Derivando rispetto a x la (316) e sostituendo nel risultato ottenuto le (315) si ha

per 119877 119909 lrsquoequazione differenziale

119889119877 119909

119889119909= 1198781198772 119909 minus 2(119870 + 119878)119877 119909 + 119878 (318)

Ponendo 119883 = 119909 minus 1199090 1198770 = 119877 1199090 119886 =119870+119878

119878 119887 = 1198862 minus 1 si ha la soluzione

cercata per la riflettanza

119877(119883) =1+ 1198770 119887 coth 119887119878119883 minus119886

119886+119887 coth 119887119878119883 minus1198770 (319)

57

Mettiamoci ora nelle condizione di sapere come diventa 119877(119883) se si ha a che fare con

grandi spessori basta calcolarne il limite per 119883 rarr infin sapendo che coth 119909 =119890119909+119890minus119909

119890119909minus119890minus119909 si ha

119877infin = lim119883rarrinfin 119877(119883) =1+1198770(119887minus119886)

119886+119887minus1198770=

119870

119878+ 1 minus

119870

119878

2

+ 2119870

119878 (320)

Si vede chiaramente cosigrave che 119877infin dipende solamente dal rapporto 119870 119878 che egrave proprio

di ogni pigmento

Lrsquoandamento di 119877infin egrave quello visualizzato qui sotto

Figura 55 Andamento di 119929infin in funzione di KS

Naturalmente fare il limite per 119883 rarr infin ha solamente un senso matematico Nella

realtagrave si puograve misurare la riflettanza dei pigmenti con uno spettrofotometro e si

riscontra che giagrave con spessori di qualche millimetro crsquoegrave una buonissima

corrispondenza con lrsquoandamento di 119877infin

Dunque la trattazione di Kubelka-Munk che afferma con la (320) che per

119883 rarr infin la riflettanza non dipende piugrave dallo spessore dello strato ha un effettivo

riscontro con la realtagrave dove nella maggior parte dei casi si opera su spessori di 12

mm

Dalla (320) con pochi passaggi matematici ci si ricava 119870 119878 in funzione di 119877infin 119870

119878=

119877infin minus1 2

2119877infin (321)

Possiamo ora introdurre una nuova grandezza fondamentale in riflettografia il

contrasto

119862 =119877119887 119909

119877119908 119909 (322)

dove 119877119887 119909 e 119877119908 119909 sono rispettivamente la riflettanza di una linea ldquonerardquo del

disegno preparatorio e quella della superficie ldquobiancardquo del fondo e x rappresenta lo

spessore di pigmento soprastante Da come egrave definito ci si auspica sempre che C

abbia un valore prossimo a 0

Dal contrasto in linea di principio puograve essere ricavato lo spessore di

oscuramento 119883119889 = 119909119889 minus 1199090 definito come il minimo spessore di un dato pigmento in

grado di rendere completamente invisibile a una determinata strumentazione il disegno

58

preparatorio sottostante Esso puograve essere interpretato anche come un indice della

qualitagrave di un apparato per riflettografia

Vediamo ora come sia possibile ricavarsi Xd

Sia Cl il contrasto limite ossia il minimo contrasto rilevabile da un determinato

sensore dalla definizione di C Cl =119877119887 119883119889

119877119908 119883119889

Tenendo presente la (319) ponendo in essa 119910 = 119887 coth(119887119878119883119889) e sostituendo in Cl

si ottiene

1199102 ClR0w minus R0b + 119910 1 minus Cl R0bR0w minus 1 +

+Cl(a minus R0b)(1 minus aR0w ) + (a minus R0w )(aR0b minus 1) = 0 (323)

che egrave unrsquoequazione di secondo grado in y

Dunque conoscendo la riflettanza del fondo R0w la riflettanza del materiale usato per

il disegno preparatorio R0b la 119877infin del colore che ricopre il fondo e il suo coefficiente di diffusione

si puograve ricavare la y da cui trovare poi Xd con la formula

119883119889 =coth minus1 119910 119887

119887119878 (324)

333 La fotocamera CCD CHROMA C3 1600E

La facoltagrave di scienze dellrsquouniversitagrave di Camerino ha a disposizione per le

acquisizioni di immagini nel campo dei beni culturali una fotocamera digitale [10]

con sensore a stato solido CCD (Carge Coupled Device) CHROMA C3 1600E

prodotta dalla DTA

Figura 56 Fotocamera digitale CCD CHROMA C3 1600E

Cuore di questa apparecchiatura egrave il sensore per immagini CCD KAF1602(E)

prodotto dalla Kodak[9]

Figura 57Sensore per immagini CCD Kodak KAF-1602(E)

59

Alcune caratteristiche del CCD

Numero di pixel 1536(H)x1024(V)

(Circa 16MPixel di definizione)

Dimensioni del pixel 9x9 μm2

Dimensioni sensore 138x92 mm2

(corrisponde ad un rapporto 32)

FWC 105elettr

(Full Well Capacity Parametro indicante il massimo numero di elettroni

immagazzinabili in ogni pixel Ersquo da questa caratteristica che dipende sia

lrsquointensitagrave del segnale che del rumore Ersquo comunque auspicabile avere un

FWC piugrave alto possibile anche ge500000 cosigrave da poter lavorare anche su

immagini in cui ci sono zone illuminate diversamente evitando che su

quelle illuminate fortemente si crei sovraesposizione)

DC (misurata a 25degC) 20 elettr(pixel∙secondo)

(Dark Current Ersquo il numero di elettroni generato termicamente in ogni

pixel anche se non egrave esposto a radiazione ldquohellipcorrente di buiohelliprdquo Puograve essere

sottratta via software e bisogna tenerne conto soprattutto nelle acquisizioni

a lunga esposizione Con il raffreddamento termoelettrico di tipo Peltier17

puograve essere ridotta di molto)

Figura 58 Andamento della Dark Current a seconda della temperatura del CCD

QE 40 50 60

(Quantum Efficiency Misurata a tre diverse lunghezze drsquoonda 450nm

550nm 650nm Ersquo uno dei parametri piugrave importanti per valutare la qualitagrave di

un sensore Definito come il numero di elettroni di segnale creati per ogni

fotone incidente)

17 Peltier Jean Charles Athanase Fisico francese (Ham[Somme]1785-Parigi1845) Nel 1834 sccoprigrave lrsquoeffetto termoelettrico che da lui prese il nome

60

DR 74dB

(Dinamic Range Dipende dal rapporto tra la quantitagrave massima di elettroni

utilizzabili e il noise floor 119899119890~ cioegrave massimo numero di elettroni del rumore

di fondo per pixel Piugrave precisamente 119863119877 = 20 log10 119865119882119862 119899119890~ con

119899119890~ =15 elettroni)

La risposta spettrale del sensore quella che prima si egrave solo accennata in maniera

frazionata come QE egrave senza dubbio il parametro fondamentale In riflettografia

infrarossa per esempio si auspica che questo parametro sia alto attorno a 1ndash2 μm

Figura 59 Risposta spettrale QE del sensore KAF-1602 (E)

I filtri a disposizione

Ci sono 7 filtri a disposizione [10] per i vari tipi di acquisizioni di immagini

Tre filtri passa banda nel visibile RGB

Figura 60 Curve di trasmittanza dei tre filtri RGB

In realtagrave la curva di trasmissione dei filtri Blu e Verde aumenta nella regione

dellrsquoinfrarosso per questo motivo si egrave dotati di un filtro IR-Cut (taglia infrarosso)

da porre di fronte allrsquoobbiettivo

Filtro passa banda nellrsquoinfrarosso

Presenta due ldquopicchirdquo attorno a 500nm pari a circa 1-2 di trasmittanza

61

Figura 61 Curve di trasmittanza nel visibile e nel vicino infrarosso del filtro passa banda IR

Filtro passa banda nellrsquoultravioletto

Centrato sui 340 nm e con una ampiezza di banda al 50 della sua trasmittanza

massima FWHM pari a 85 nm

Filtro passa alto nellrsquoinfrarosso

Ha la lunghezza drsquoonda di cut-off (50 della sua trasmittanza max tmax) a 780 nm

A 680nm si ha 001 tmax a 850 nm si ha 95 tmax a 900 si ha 99 tmax

Figura 62 Ricostruzione dai dati dello spettro in trasmittanza dei due filtri passa banda UV e passa alto IR (Il tmax egrave arbitrario e sono stati posti uguali per praticitagrave di descrizione)

Filtro taglia Infrarossi

E lrsquounico filtro che egrave posto fuori dalla fotocamera essendo montato sullrsquoobbiettivo e

ha un diametro di 50mm (gli altri 25mm)

A parte dunque lrsquoultimo filtro IR-cut gli altri sono posizionati su una ruota

porta filtri posta allrsquointerno del corpo macchina e azionabile via software

62

Figura 63 Immagine indicativa di una ruota porta filtri per fotocamere CHROMA

Con questa apparecchiatura egrave possibile effettuare oltre la riflettografia infrarossa

anche lrsquoesame in tricromia in falso colore usando il filtri passa banda IR verde e

rosso

34 La tecnica FT-IR

Con lrsquoacronimo FT-IR che sta per Fourier Transform-Infra Red (spectroscopy) si

indica quella tecnica che permette il riconoscimento delle sostanze che

compongono un campione attraverso un esame spettroscopico eseguito in luce

infrarossa In questo caso perograve il risultato finale che consiste in un spettro di

assorbimento della radiazione nel dominio delle frequenze (cioegrave dove sullrsquoascissa

del grafico ci sono le frequenze) saragrave frutto di una trasformata di Fourier di un

altro grafico chiamato interferogramma nel dominio dei tempi

341 Eccitazioni vibrazionali delle molecole

Come mai egrave proprio la radiazione infrarossa la piugrave adatta a stimolare transizioni di

tipo vibrazionale nei nuclei di una molecola

Si puograve rispondere a questa domanda anche con delle considerazioni legate alla fisica

classica se consideriamo che gli elettroni sono legati alla molecola con una forza F con la stessa

forza i nuclei saranno legati tra loro a formare la molecola Approssimando questa forza a

una di tipo armonico (massa-molla) possiamo dire che la pulsazione del moto

elettronico egrave 120596119890 = 119896 119898 mentre la pulsazione del moto nucleare egrave 120596119873 = 119896 119872

con m massa dellrsquoelettrone M massa del nucleo e k costante elastica della F

Il rapporto tra lrsquo energia vibrazionale e quella elettronica saragrave allora dato da

119864119907

119864119890=

ℏ120596119873

ℏ120596119890cong

119898

119872 (322)

Essendo 119898

119872 compreso nel range 10minus3 divide 10minus5 possiamo affermare che le energie di

eccitazione vibrazionali sono qualche centinaio di volte piugrave piccole di quelle

63

elettroniche Essendo questrsquoultime dellrsquoordine di qualche eV lo spettro di

assorbimento-emissione vibrazionale cadragrave nel vicino e medio infrarosso

Figura 64 Collocazione spettrale delle vibrazioni molecolari

Si possono esprimere le frequenze 120642 in cm-1 (omettendo di moltiplicare per c

velocitagrave della luce) dato che se 119888 = 120582120584 allora 120584 = 119888120582

Si egrave giagrave parlato nel paragrafo 2 di questo capitolo dei livelli energetici

vibrazionali

Figura 65Schema energetico di una molecola biatomica e livelli vibrazionali[12]

Le transizioni di cui ci occupiamo qui naturalmente non coinvolgono livelli

elettronici ma solo passaggi da uno stato roto-vibrazionale ad una altro Infatti

oltre alle energie elettroniche e vibrazionali esistono pure le energie rotazionali che

sono dellrsquoordine 10minus3 divide 10minus5 volte piugrave piccole di quelle elettroniche e 10minus3 2 divide

10minus5 2 volte piugrave piccole di quelle vibrazionali cioegrave circa 10minus3eV

Per comprendere meglio quello che succede consideriamo le molecole

biatomiche per queste se sono nello stato Λ = 0(Λ numero quantico del momento

angolare elettronico lungo lrsquoasse molecolare senza spin) vale la regola di selezione

Δ119869 = plusmn1 dove J egrave il numero quantico rotazionale collegato con il momento

angolare totale lungo lrsquoasse molecolare

Le transizioni permesse passando da 119907 = 0 a 119907 = 1sono riportate nello schema qui

sotto

64

Figura 66Livelli energetici di una molecola biatomica e transizioni permesse da v=0 a v=1[1]

Con R si indicano tutte le transizioni con Δ119869 = +1 con P quelle con Δ119869 = minus1

chiamate poi branche R e P e il numero tra parentesi egrave il J iniziale

A titolo di esempio riportiamo lo spettro di assorbimento della molecola HCl

Figura 67Spettro di assorbimento di HCl [1]

Da notare la mancanza del gap centrale data la proibizione di Δ119869 = 0

Tutti gli esami spettroscopici in assorbimento avranno questo aspetto

342 I modi di vibrazione e i gruppi funzionali I

fingerprint

Le molecole possono presentare diversi modi di vibrazione ciascuno responsabile

di un particolare assorbimento in una determinata regione dello spettro

Si distinguono vibrazioni ldquostetchingrdquo o di valenza (variazione della distanza di

legame)

Figura 68 Esempio di modi di vibrazione di valenza[12]

e vibrazioni ldquobendingrdquo o di deformazione (variazione dellrsquoangolo di legame)

65

Figura 69Esempio di modi di vibrazione di deformazione[12]

Come si vede dalle immagini possiamo pensare la vibrazione dellrsquointera molecola come

combinazione di vibrazioni di ogni coppia di atomi o comunque di ogni sua singola parte piugrave

semplice In chimica questi ldquopezzi di molecolardquo sono detti gruppi funzionali cioegrave

gruppi di atomi che mostrano particolari e costanti proprietagrave chimico fisiche Saragrave grazie alla

peculiaritagrave della lunghezza drsquoonda assorbita da queste parti che si potragrave riconoscere

la molecola presente nel campione

Solitamente 120642119959119938119949 gt 120642119941119942119943 dunque troveremo i gap di assorbimento delle

vibrazioni di valenza nella parte sinistra dello spettro (4000-1500 cm-1) dove ci

sono i valori dei numeri drsquoonda piugrave alti zona dei gruppi funzionali mentre la zona

dello spettro a minore energia egrave occupata dalle vibrazioni di deformazione da quelle di valenza a

piugrave bassa energia e da quelle di combinazione(i due tipi insieme) saragrave soprattutto questa

combinazione di tipi di eccitazioni vibrazionali nella parte destra dello spettro

(1500-700 cm-1) che costituiragrave lrsquoimpronta digitale the fingerprint della molecola

Molecole diverse ma con lo stesso tipo di gruppi funzionali (per quelle organiche)

saranno riconosciute grazie a questa zona

Figura 70 Spettrogrammi IR di due CHETONI simili ciclo-esanone(sopra)e ciclo-pentone(sotto)

riconoscibili dalle diversitagrave nella zona fingerprint[12]

66

343 Lrsquouso dellrsquointerferometria La FT-IR

Le misure di tipo spettroscopico nellrsquoinfrarosso (considerando solo le tecniche a

doppio raggio che permettono il confronto tra il raggio di riferimento e quello del

campione fornendo cosigrave lo spettrogramma della trasmittanza ) si possono fare

essenzialmente in due modi in modo dispersivo con la selezione continua di lunghezza

drsquoonda o con il metodo interferometrico

Per gli spettrometri di tipo dispersivo egrave difficile conciliare risoluzione spettrale ed

efficienza di misurazione questi sistemi si basano infatti su reticoli a riflessione mossi

molto lentamente da meccaniche di precisione per selezionare lunghezza drsquoonda

dopo lunghezza drsquoonda e generare cosigrave uno spettro infrarosso continuo

Figura 71 Schema di funzionamento di uno spettrometro a dispersione[7]

In sintesi questo tipo di spettrometri funzionano cosigrave si formano due raggi uno dei

quali passando per il campione contiene le informazioni cercate lrsquoaltro fa da

riferimento Il chopper consente alternativamente lrsquoarrivo dellrsquouno o dellrsquoaltro sul

reticolo che monocromatizza il segnale letto successivamente dal sensore Saragrave il

software che una volta acquisiti i segnali ne faragrave il rapporto egrave saragrave in grado di creare

lo spettrogramma

Chiaramente il reticolo lavorando in condizioni di alta risoluzione selezioneragrave

una banda di frequenze molto stretta lrsquointensitagrave del segnale saragrave minore

causando cosigrave un deterioramento del rapporto segnale-rumore Un grande miglioramento delle condizioni di lavoro e della qualitagrave dei risultati

nella spettroscopia IR egrave avvenuto quando grazie ai moderni calcolatori si egrave riusciti

a convertire un interferogramma in uno spettrogramma usando gli algoritmi

della trasformata di Fourier

Lrsquointerferogramma

Definiamolo prima nel caso di una singola frequenza

Ersquo chiamato interferogramma il segnale complessivo in funzione del tempo di due

onde alla stessa intensitagrave e lunghezza drsquoonda che interferiscono quando su una

67

delle due si crea un continuo sfasamento rispetto allrsquoaltra per esempio grazie ad

uno specchio mobile che ne allunga o ne accorcia il cammino ottico

Figura 72 Schema di principio di un spettrografo con spettro e interferogramma nel caso di una singola

frequenza[8]

Nella figura sopra per questioni di chiarezza lrsquointerferogramma egrave nel dominio delle

distanze (proporzionalitagrave diretta tra tempo e spazio percorso dallo specchio

mobile) B(120584) e I(120575) intensitagrave luminosa rispettivamente dalla sorgente e sul

rivelatore ( 120584 numero drsquoonda e 120575 spostamento dello specchio) Per I(120575) vale la

seguente formula

119868(120575) = 119861(120584) cos 2120587120575

120582 (323)

che poi inserendo per ragioni di comoditagrave matematica il numero drsquoonda 120584 = 1 120582

diventa

119868(120575) = 119861(120584) cos 2120587120584120575 (324)

Nel caso di due frequenze la situazione cambia in questo modo

Figura 73Spettri e interferogrammi di due frequenze diverse separate e poi sovrapposte[8]

Ogni frequenza compare nellrsquointerferogramma come una funzione coseno

Considerando allora una sorgente continua nellrsquoinfrarosso matematicamente

faremo un integrale per trovare lrsquoandamento di 119868(120575) cioegrave

119868(120575) = 119861(120584)infin

0cos 2120587120584120575 119889120584 (325)

Un tipico interferogramma di una sorgente incandescente per infrarosso egrave il

seguente

68

Figura 74 Inteferogramma di una tipica sorgente incandescente[8]

Notare come quando 120575 = 0 essendo tutte le funzioni coseno delle frequenze

presenti in fase 119868(120575) ha un grande picco il centerburst questa egrave una caratteristica di

tutti gli interferogrammi Allontanandosi da questa posizione la moltitudine delle

funzioni coseno cominciano a rinforzarsi o annullarsi vicendevolmente causando

una rapida diminuzione dellrsquointensitagrave in una serie di oscillazioni

La trasformata di Fourier

Lrsquointerferogramma egrave descritto matematicamente dallrsquoequazione (325) e saragrave

proprio il suo andamento intensitagrave su tempo ad essere fisicamente misurato

dal sensore dello spettrografo Comunque in spettroscopia si egrave interessati allo

spettro cioegrave a conoscere lrsquointensitagrave in funzione del numero drsquoonda Ma

conoscendo la forma matematica dellrsquointerferogramma 119816(120517) come funzione di

120517 egrave possibile calcolare il corrispondente spettro usando una tecnica

matematica conosciuta come Trasformata di Fourier Il suo uso porta alla

conoscenza dello spettro attraversolrsquointegrale

119861(120584) = 119868(120575) cos 2120587120584120575 119889120575+infin

minusinfin (326)

Ecco dunque come si agisce con la tecnica FT-IR quando si vuole ottenere lo

spettrogramma di un campione viene fatta una prima acquisizione dello

spettrogramma della sorgente chiamato anche spettrogramma di fondo(in questo

si noteranno anche gli eventuali assorbimenti dei gas presenti lungo il cammino

ottico del raggio) ed in seguito del campione Il computer penseragrave ad eseguire il loro

rapporto fornendo lo spettro in trasmittanza

69

Figura 75 Schema a blocchi della generazione di uno spettro con la tecnica FT-IR[8]

Di seguito egrave riportata la figura schematica di uno spettrometro per analisi FT-IR

Figura 76 Schema di funzionamento di uno spettrometro FT-IR[7]

I 3 vantaggi della tecnica FT-IR

Si associano a questa tecnica tre vantaggi o miglioramenti rispetto alla

spettroscopia dispersiva

Vantaggio Jaquinot o di banda passante lrsquoenergia in arrivo al rivelatore egrave

maggiore di conseguenza anche il rapporto segnaledisturbo egrave piugrave elevato

Vantaggio Felgett o di multiplex lrsquoacquisizione dei dati egrave molto piugrave rapida

(pochi secondi) Questo consente di effettuare in rapida sequenza una serie

di spettri(10-20) e di presentare alla fine la loro media diminuendo cosigrave

lrsquoerrore

Vantaggio di Connes una calibrazione delle frequenze molto stabile ed

accurata (001-01 cm-1) grazie ad un laser interno che agisce da riferimento

per ogni scansione

70

Conclusioni

In questa dissertazione si egrave voluto discutere il contributo della Fisica nel campo

delle indagini analitiche e diagnostiche nel settore dei beni culturali attraverso una

panoramica delle varie tecniche di diagnosi e recupero di unrsquoopera drsquoarte con una

particolare attenzione alla strumentazione e quindi alle tecniche che sono di fatto

operanti con successo nellrsquoambito del nostro Ateneo

Queste metodologie delle quali molte e importanti di carattere non invasivo

sono di fondamentale importanza qualora si desideri eseguire una diagnosi su

unrsquoopera per la quale lo scopo primario di intervento egrave la sua conservazione nel

tempo Se dunque nel corso di una indagine di un bene culturale si richieda la

assoluta non invasivitagrave la fisica mette a disposizione tutte le sue conoscenze nel

campo delle interazioni radiazioni-materia o particelle-materia assicurando

insieme alla salvaguardia del manufatto le risposte cercate

Anche se un bene culturale come tutte le cose non puograve che deperire nel corso

degli anni in un inarrestabile anche se lento invecchiamento i metodi per porvi

riparo e le analisi scientifiche di tipo fisico saranno senza dubbio in grado di

migliorarsi rispetto ad ora in quantitagrave qualitagrave ed efficacia

Il progresso della ricerca fisica applicata e delle tecnologie collegate fanno

sicuramente ben sperare in una conservazione duratura della Bellezza tangibile a

sicuro vantaggio delle generazioni future

71

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[19]Enciclopedia-Delle-Scienze-Fisiche(vol IV p624) Limmagine in falso colore

Roma Istituto Enciclopedico Treccani

73

Ringraziamenti

Ringrazio Dio Padre onnipotente creatore di tutte le cose della materia e delle leggi

che la governano dellrsquouomo e della sua intelligenza che le sa scoprire

Ringrazio poi il prof Andrea Di Cicco per la sua disponibilitagrave e il dott Marco

Minicucci per il suo instancabile guidarmi con entusiasmo alla scoperta di un

mondo per me fino a poco tempo fa sconosciuto la prof Graziella Roselli per le

nozioni che mi ha fornito il dott Andrea Cittadini per le informazioni tecniche il

prof che ha fatto da lettore e tutti i docenti di Fisica che nel corso di questi

anni mi hanno preparato nello studio

Ringrazio ancora Alessandro e Antonella per il loro incoraggiamento schietto e

sincero Roberto per lo scanner e la sua generositagrave Claudio per il supporto

informatico

Ringrazio tutti gli amici che mi sono stati vicino in questi mesi e che anche solo con

un gesto o una parola mi sono stati di aiuto

Ringrazio la mia famiglia

Antonio

19

Figura 13 Schema di un tubo Vidicon

Fotocamera con CCD Ancora un sistema di ripresa a standard televisivo che

sfrutta un sensore CCD (Charge Coupled Device ) simile a quelli montati sulle

telecamere di uso comune Questo sensore allo stato solido contiene un grande

numero di sottoelementi fotosensibili chiamati fotositi disposti in una matrice La

risoluzione spaziale del riflettogramma che si otterragrave dipende dal numero dei

fotositi che il sensore contiene Hanno il pregio rispetto al Vidicon della

robustezza e delle dimensioni ridotte di praticamente assente distorsione ottica e

una risposta in funzione dellrsquointensitagrave di illuminazione lineare per la quasi totalitagrave

della loro dinamica

Spesso perograve la loro sensibilitagrave spettrale limitata a circa 13μm ne consente un uso

efficace solo in particolari casi e cioegrave in quelle zone dei dipinti dove sono presenti

pigmenti per esempio le lacche che risultano trasparenti giagrave a lunghezze drsquoonda

cosigrave corte

Scanner Lrsquoultima frontiera per lrsquoacquisizione dellrsquoimmagine riflettografica egrave

costituita dagli scanner Si intende per scanner un dispositivo costituito da due

traslazioni meccaniche di precisione montate ortogonalmente in modo da poter

esplorare punto per punto una superficie pittorica Su uno dei due carrelli di

traslazione egrave montata la cosiddetta testa ottica che si compone della parte di ripresa

cioegrave un singolo fotodiodo o in alcuni casi un array lineare di fotodiodi (risposta

spettrale maggiore del CCD ) della parte di illuminazione (lampade alogene ) e di un

dispositivo per lrsquoautofocus I pregi di questo sistema sono maggiore sensibilitagrave

spettrale del CCD assenza di distorsioni ottiche e elevata definizione

Unici difetti possono essere considerati la poca praticitagrave data la mole della

macchina e lrsquoattentissimo rimontaggio richiesto la lentezza del processo

Per quanto riguarda i campi di applicazione oltre alla presenza di un disegno

preparatorio il riflettogramma di un opera egrave in grado di svelare la presenza di

stesure pittoriche nascoste da ulteriori strati di colore ( applicati per vari motivi )

la presenza di impronte digitali (se evidenziate da tracce di polvere contenente

carbone) o manifestare lrsquoandamento delle pennellate Questo metodo di indagine

puograve essere applicato indifferentemente a dipinti su tavola o su tela a disegni e

20

talvolta ad affreschi fornendo preziose informazioni a storici dellrsquoarte e

restauratori

Nelle immagini che seguono lo stesso particolare di un dipinto ripreso in

riflettografia IR con tre strumenti diversi Il miglioramento della visibilitagrave del

disegno preparatorio (che questa volta svela un pentimento del pittore) egrave evidente

Figura 14 Marcello Fogolino SFrancesco riceve le stimmate Pinacoteca civica di Vicenza Immagine nel

visibile

Figura 15Confronto dello stesso particolare evidenziato nella foto sopra tra fotocamera con rivelatore al silicio tubo Vidicon(PbS) e fotocamera con rivelatore di Tellurio di Cadmio e Mercurio(MCT)

21

222 La Fluorescenza UV

La tecnica basata sullrsquoosservazione della fluorescenza da luce ultravioletta

approfondita anche nel prossimo capitolo trova largo impiego come metodo di

indagine diagnostica nel campo dei beni culturali Si sfrutta il fatto che quando un

opera generalmente un dipinto o manoscritti viene irraggiata con radiazione di

lunghezza drsquoonda compresa nella regione dellrsquoultravioletto (400nmge120582ge2-3nm) tale

radiazione viene in parte riflessa e in parte assorbita dagli strati superficiali

dellrsquoopera

Parte dellrsquoenergia assorbita viene quindi emessa nuovamente per fluorescenza

sotto forma di radiazione visibile che verragrave registrata con tecniche opportune

Lrsquoapparato per eseguire una analisi di un dipinto in fluorescenza UV egrave costituito da

una o due sorgenti di luce UV (lampade di Wood) e da un sistema di acquisizione delle

immagini fotocamera o telecamera CCD anche se egrave sempre possibile una semplice

indagine a occhio nudo contemporanea allrsquoirraggiamento

Le lampade sono poste in modo da formare un angolo di 45deg rispetto al dipinto in

modo da minimizzare la riflessione speculare e la fotocamera o il sensore CCD

frontalmente allrsquoopera

Lrsquouso di una macchina fotografica con pellicole ad alta sensibilitagrave (nel

visibile) prevede una volta eliminata la parte della radiazione Uva riflessa con ldquofiltri

barrierardquo tempi di acquisizione (e quindi di esposizione dellrsquoopera e degli

operatori) lunghi dellrsquoordine dei qualche minuto con conseguente problema della

cosiddetta deriva cromatica della pellicola e necessitagrave del completo oscuramento

dellrsquoambiente di misura

Lrsquouso della telecamera con CCD offre numerosi vantaggi Data la maggiore

sensibilitagrave rispetto alla pellicola i tempi di acquisizione si riducono moltissimo

potendo infatti usare la sorgente UV in modalitagrave flash (circa 20ms) con

conseguente minore grado di irraggiamento dellrsquoopera Grazie a dei filtri

lrsquoimmagine finale saragrave il risultato della sovrapposizione di varie acquisizioni

ognuna centrata in una zona spettrale fino a coprire tutto lo spettro visibile Ciograve

permetteragrave una migliore caratterizzazione dei materiali lungo tutto lo spettro

Notevoli poi i vantaggi legati allrsquouso del formato digitale oltre ad una piugrave

pratica conservazione dei dati crsquoegrave la possibilitagrave di ripeter la stessa acquisizione piugrave

volte al fine di migliorare il rapporto segnale rumore e diminuire lrsquoerrore da

fluttuazione di scarica della lampada Inoltre si puograve via software eliminare lrsquoeffetto

della luce ambiente potendo acquisire la stessa immagine con e senza flash UV

Per le applicazioni pratiche la fluorescenza UV egrave adattissima per la

visualizzazione delle vernici trasparenti messe a protezione dello strato pittorico

vero e proprio essendo sostanze resinose molto sensibili alla fluorescenza UV Ersquo

utile poi per differenziare e localizzare materiali che apparirebbero

indistinguibili nello spettro visibile (quelli della stessa classe cromatica ma di

diversa composizione chimica ) per lrsquoidentificazione dei materiali in base al

colore caratteristico della fluorescenza e per individuare ritocchi ridipinture e

22

parti rifatte grazie alla mai perfettamente uguale composizione chimica di

successivi interventi

Nelle immagini che seguono egrave evidente come i restauri fatti zone piugrave scure

seguendo linee dritte sono dovuti ad un cedimento dello strato pittorico proprio in

prossimitagrave dei punti di contatto tra le tavole della struttura del quadro Il colore

scuro rispetto alle zone non restaurate testimonia la mancanza o la diversitagrave della

vernice protettrice

Figura 16Dipinto in luce visibile senza e con fluorescenza UV

23

223 La tricromia in falso colore

Questa tecnica di analisi consente di differenziare zone di stesure pittoriche

che ad occhio nudo hanno la stessa resa cromatica e dunque appaiono

indistinguibili facendo ldquodiventare visibilerdquo anche la radiazione del vicino infrarosso

la quale egrave poi in grado di generare falsi colori diversi nelle zone prima viste come

uguali

Si puograve sfruttare allora il fatto che pigmenti aventi diversa natura chimica

appariranno nellrsquoimmagine a falsi colori ben differenziati se hanno un diverso comportamento spettrale (diversa riflettanza) nellrsquoinfrarosso

Nella pratica si agisce acquisendo lrsquoimmagine in esame escludendo la

componente di luce BLU e aggiungendo la componente nel vicino infrarosso

alle due componenti fondamentali rosso e verde

Figura 17Schema di principio della tecnica in falso colore

Dobbiamo perograve comunque ricreare una immagine adatta alla visione umana

la quale in luce diurna si basa sullrsquoassorbimento di radiazione visibile da parte dei

cosiddetti CONI presenti sulla retina Di questi ne esistono di tre tipi ognuno

specializzato nellrsquoassorbire una parte dello spettro i colori rossi i colori verdi e i

colori blu

Figura 18 Curve di assorbimento spettrale relative ai tre tipi di coni presenti nella retina

Dunque una volta ottenute le immagini nelle tre bande vicino IR rosso e verde

si procederagrave alla loro riconversione rispettivamente nel rosso verde e blu e

ricomposizione ottenendo una immagine dai colori falsati( da cui falso colore )

Questo vale naturalmente indipendentemente dalla tecnica usata per

acquisirle Anche nella tricromia in falso colore infatti come nella riflettografia IR

si possono usare (con i loro pregi e difetti di cui sopra al paragrafo 221) vari modi

24

per acquisire lrsquoimmagine la pellicola fotografica il tubo vidicon e la telecamera

CCD attualmente quella piugrave usata

Nella prossima figura egrave visualizzato il procedimento con cui due verdi

apparentemente uguali appaiono in falso colore blu (il verde rame) e magenta (il verde

di cobalto) dato che il primo assorbe lrsquoinfrarosso mentre lrsquoaltro lo riflette

Figura 19Esempio (per una pellicola) di restituzione in falso colore di due verdi apparentemente uguali

Un altro esempio notevole egrave dato dai due blu azzurrite e lapislazzuli restituiti in falso

colore il primo appare con un colore molto scuro mentre il secondo che non

assorbe lrsquoinfrarosso appare con una fortissima componente rossa

La realizzazione digitale (CCD) di immagini in falso colore egrave ottenuta con

piugrave acquisizioni della stessa immagine a diverse bande spettrali anteponendo

allrsquoottica di ripresa i filtri passa banda per registrare le tre componenti Le tre

immagini cosigrave ottenute vengono restituite nella classica terna RGB (Red-Green-

Blue) in un monitor a colori dove in tempo reale si osserveragrave lrsquoimmagine in falso

colore

Questa tecnica egrave utilizzata dal restauratore o dallo storico dellrsquoarte per

individuare sul dipinto zone che hanno subito restauri postumi ma dei quali

non avendone la documentazione non egrave possibile sapere dove e come si egrave intervenuto Per

essi di solito si egrave raggiunto un grado di accordo cromatico fra la zona restaurata e

zona originale tale da rendere invisibile ldquola riparazionerdquo effettuata empiricamente

dunque quasi sempre con pigmenti chimicamente diversi dallrsquooriginale

Nelle immagini seguenti[19] risulta evidente la differente risposta cromatica di

alcuni pigmenti In particolare la veste di S Pietro che nel visibile risulta azzurra

nel falso colore vira in magenta (risposta tipica dellrsquoazzurro oltremare) e il cinabro

che costituisce la parte rossa del manto (visibile) diventa giallo in falso colore Una

simile inversione avviene anche per il pigmento usato per la veste del personaggio in

25

secondo piano (lacca rossa) ma data la risposta cromatica diversa nellrsquoinfrarosso

diventa in falso colore un giallo piugrave intenso

Figura 20 Lorenzo Monaco Incoronazione della Vergine (particolare)Immagine nel visibile e in tricromia in falso colore

23 Tecniche ottiche per la forma

La conoscenza e la forma di un oggetto artistico sia esso un reperto archeologico

un monumento un dipinto o un affresco e dunque dalle piugrave svariate forme e

dimensioni rappresenta un elemento importante per il suo studio e la sua

conservazione La caratterizzazione della forma costituisce infatti un prezioso

contributo a studi di tipo storico-artistico alla determinazione dello stato di

conservazione dellrsquoopera e al progetto e realizzazione di interventi di restauro

Oltre a ciograve mediante la misura della forma di un oggetto ripetuta in tempi

successivi egrave possibile ottenere informazioni sulle sue deformazioni ed eliminarne le

cause (condizioni microclimatiche stress meccanici hellip)

Si possono suddividere essenzialmente le procedure per lrsquoacquisizione della

forma in due categorie quelle che adoperano la luce anche laser ma senza utilizzarne la

coerenza4 le tecniche in luce incoerente e altre invece che sfruttano proprio le

proprietagrave di coerenza della luce laser che chiameremo tecniche in luce coerente

4 Coerenza Sono coerenti due o piugrave onde di ugual frequenza in cui la differenza di fase fra esse egrave costante

26

231 Tecniche in luce incoerente

Sono diverse le tecniche di questo tipo che vengono usate nellrsquoambito dei beni

culturali Citiamo la fotogrammetria (basata sul principio della triangolazione ottica5)

che acquisendo una coppia stereoscopica di immagini dellrsquooggetto egrave in grado di

restituire un modello 3D La proiezione di luce strutturata che consiste nel

proiettare sullrsquooggetto dei codici luminosi di vario tipo (fitti reticoli figure di

interferenzahellip) e risalire alla forma dellrsquooggetto interpretando la loro deformazione

usando algoritmi basati sulla triangolazione La profilometria laser che

ricostruisce la forma il piugrave delle volte di statue analizzando le linee di contorno

che una lamina di luce laser mette in evidenza sullrsquooggetto Lo scanner laser a tempo

di volo usato soprattutto per il rilievo 3D su grandi scale spaziali riesce nella

mappatura tridimensionale rilevando le coordinate angolari e il tempo di

percorrenza di impulsi laser

231a Il laser scanner a tempo di volo (TOF)

Ersquo praticamente un sistema radar (onda inviata riflessa e captata) che impiega una

sorgente laser impulsata Il principio su cui si fonda la misura della distanza egrave il

seguente conoscendo il tempo t impiegato dallrsquoimpulso laser a percorrere la

distanza sorgente-punto di misura-rivelatore (posto vicino alla sorgente laser) detto

tempo di volo TOF (Time Of Flight) egrave possibile risalire alla distanza grazie alla

formula 119863 = 119888

119899times 119905 2 dove c egrave la velocitagrave della luce e n egrave lrsquoindice di rifrazione

dellrsquoaria

Figura 21Principio di funzionamento di un laser scanner TOF

Facendo poi corrispondere ad ogni misura di distanza le coordinate angolari

azimutale e zenitale si ha per ogni punto di scansione la tripletta di coordinate che

identifica un punto nello spazio

5 Triangolazione ottica Usata per risolvere completamente un triangolo avendo a disposizione due angoli e il lato tra essi compreso

27

Figura 22Immagine schematica di un laser scanner TOF

La precisione del sistema dipende da vari fattori come la capacitagrave di selezionare la

stessa posizione relativa allrsquoimpulso trasmesso e ricevuto dallrsquoaccuratezza della

conoscenza dei tempi di ritardo propri del sistema e dalla precisione del sistema

che effettua le misure dei tempi

Si egrave comunque raggiunta una altissima precisione considerando che con i

moderni strumenti si ottengono errori di pochi millimetri su distanze di

centinaia di metri con un passo di scansione angolare di pochi millesimi di

grado

Naturalmente si ha quasi sempre bisogno di effettuare piugrave scansioni della

stessa struttura per rilevare i punti che rimarrebbero in ombra con una sola

scansione

Questo strumento trova il suo campo di applicazione nella ricostruzione di

grandi ambienti interni come chiese o antiche dimore nella ricostruzione di

facciate di cattedrali o in grandi siti archeologici

Nellrsquo immagine che segue si puograve osservare il risultato ottenuto effettuando la

ricombinazione di 6 posizioni di scansione della sfinge

28

Figura 23 Immagine ottenuta da un laser scanner ricombinando 6 scansioni

231b Topografia di superfici a proiezione di linee

Questo tipo di analisi rientra nella categoria delle tecniche che sfruttano la

proiezione di luce strutturata cioegrave di codici luminosi che sono in grado di

evidenziare variazioni di livello su una superficie grazie a linee di luce

opportunamente organizzate

In quella a proiezione di linee si proietta (come fosse una diapositiva

costituita da un vetrino con deposizione metallica) il codice piugrave semplice un reticolo

di righe bianche e nere parallele Lrsquoimmagine dellrsquooggetto con le linee proiettate egrave

ripresa con una telecamera digitale il cui asse ottico forma con quello del

proiettore un certo angolo In questa immagine le linee del reticolo risultano

distorte dalla forma della superficie diventando ondulate Lrsquoentitagrave delle

distorsioni fissata la geometria del sistema egrave direttamente proporzionale alla

quota del punto considerato Infine dallrsquoanalisi dellrsquoimmagine del reticolo si risale

alla mappa topografica digitale della superficie

29

Figura 24 Schema di funzionamento(a) e principio geometrico(b)[18]

Nella figura precedente (b) si vede come la posizione delle linee cambia in

proporzione allrsquoaltezza (h) della superficie rispetto ad un ideale piano mediano di

riferimento S Conoscendo α (la fase) per ogni punto della linea proiettata si

risale alla quota (h) di quel punto

Il software di estrazione della fase opera sulla immagine ldquoliberatardquo dal

contrasto dello sfondo tramite unrsquooperazione di pulitura che sfrutta unrsquoimmagine

identica ma senza il reticolo proiettato (figura sotto)

Figura 25 Procedura per lottenimento della mappa topografica[18]

Variando la posizione mutua di proiettore telecamera e oggetto si ottengono

diverse risoluzioni spaziali e differenti estensioni della superficie di misura per

esempio aumentando lrsquoinclinazione del proiettore si raggiungono risoluzioni in

quota piugrave elevate (maggiore dinamica per α) allontanandolo dallrsquooggetto si

possono analizzare opere di grandi dimensioni a scapito perograve della risoluzione

spaziale

Nel campo della conservazione dei beni culturali questo sistema trova impiego nei

dipinti quando si vogliono verificare con precisione la deformazione il distacco o il

rigonfiamento dello strato pittorico a causa di deformazioni della struttura lignea

30

per quelli su tavola o della trama del tessuto per quelli su tela ciograve succede ad

esempio quando si procede al rifodero o alla sostituzione del telaio Si sono svolte

con successo indagini con questa tecnica anche nel caso di iscrizioni su tavola o su

parete

Nelle immagini che seguono ([17]Fontana Pampaloni amp Pezzati) croce di

Sarzana lo studio della mappa topografica egrave presentato prima con una risoluzione

in quota di 01mm per la sommitagrave della croce poi con una di 002mm per il

particolare del cartiglio6

Figura 26Croce di SarzanaMaestro GuglielmoDuomo di Sarzana Anno 1138 Tempera a uovo su legno di castagno Misure 3times210 m e mappa topografica della parte evidenziata

232 Tecniche in luce coerente

Lrsquouso di queste tecniche piugrave complesso delle precedenti egrave orientato piugrave che alla

misurazione della forma vera e propria dellrsquooggetto al rilevamento delle sue

microdeformazioni Citiamo lrsquointerferometria olografica (ologrammi su pellicola)

che si basa sulla ripresa di una immagine dellrsquooggetto effettuata con luce laser in

condizioni di interferenza lrsquointerferometria a spekle7 basata sigli stessi principi di

quella olografica ma lrsquoacquisizione dellrsquoimmagine avviene tramite una telecamera

Lrsquoolografia conoscopica che usa una telecamera nella quale tra obbiettivo e

sensore CCD ha un cristallo che separa in due parti la luce proveniente

6 CartiglioDisegno di un rotolo di carta in parte srotolato sul quale li leggono iscrizioni 7 Speckle (macchiolina) Viene chiamata cosigrave la figura punteggiata che si ottiene quando unrsquoonda coerente viene fatta passare attraverso un mazzo disordinato

31

dallrsquooggetto creando una figura di interferenza dalla quale si ricava la distanza di

ogni punto dellrsquooggetto in esame

Annoveriamo tra le tecniche in luce coerente anche una variante del sistema a

tempo di volo che sfrutta lo sfasamento tra lrsquoimpulso laser generato e registrato

ottenendo una maggiore precisione

232a Lrsquoolografia conoscopica

Con questa tecnica egrave possibile misurare con estrema precisione la distanza tra la

sonda ottica usata e per cosigrave dire ogni ldquosingolo puntordquo della superficie (non si

usa infatti quasi mai per ricostruire lrsquointero corpo dellrsquooggetto) in esame

Il principio di funzionamento egrave il seguente un laser a diodi produce un raggio

che egrave riflesso totalmente da un beam-splitter a 90deg verso il campione Parte dellrsquo onda

luminosa riflessa viene captata dallrsquoobbiettivo attraversa lo splitter (ora con

proprietagrave di trasparenza) e incontra il modulo conoscopico Questo elemento

costituito da un cristallo monoassiale8 birifrangente9 posto tra due lamine

polarizzatrici separa i raggi luminosi che vi incidono in due componenti raggio

ordinario e raggio straordinario

Questi dopo aver percorso praticamente lo stesso cammino ottico

interferiscono dando luogo a frange circolari sulla superficie del sensore CCD La

fittezza delle linee della frangia dipende dal cammino ottico dei raggi

dallrsquooggetto scansionato al sensore ecco che allora misurandola si risale alla

distanza di ogni punto dalla sonda

Figura 27Funzionamento di una sonda conosco pica[16]

8 Monoassiale Con un solo asse ottico 9 Birifrangente Con due indici di rifrangenza ortogonali fra loro

32

Elaborando dunque il segnale restituito dal CCD si risale al ldquoperiodordquo di ogni

singola frangia fatto poi corrispondere ad una distanza Poicheacute la lettura del CCD

puograve essere ripetuta con una frequenza di alcune migliaia di Hz alla stesa velocitagrave egrave

anche possibile acquisire le misure

La distanza dellrsquoobbiettivo dallrsquooggetto da esaminare puograve variare da poche

decine di mm a poche decine di centimetri a seconda delle esigenze cambiando

lrsquoobbiettivo di ripresa

Si raggiungono prestazioni eccellenti Con una distanza di lavoro di 40mm per

esempio si raggiunge una risoluzione di circa 6μm in quota e 30μm nelle

direzioni trasversali con una dinamica di profonditagrave di plusmn4mm

Una caratteristica importante di questo strumento egrave quella di poter lavorare

con un angolo di incidenza minimo di circa 5deg ciograve consente di indagare tratti di

superficie con unrsquoinclinazione fino a plusmn85deg col risultato di riuscire a fare misure

allrsquointerno di fori di diametro inferiore a 1mm con un rapporto profonditagravediametro

fino a 251

Un altro grande vantaggio dellrsquoolografia conoscopica egrave quello di superare i

vincoli pratici di stabilitagrave e sensibilitagrave alla temperatura e alle vibrazioni meccaniche

di cui soffrono gli strumenti interferometrici laser di tipo convenzionale dato

lrsquounica sorgente di luce coerente che viene separata solamente dentro il cristallo

birifrangente

Il sistema trova numerose applicazioni nel campo del restauro e della

conservazione ogniqualvolta si debbano analizzare con grande dettaglio oggetti o

parte di essi microdeformazioni su dipinti microscopiche incisioni su pietra o

rilievi su tavole usate per la litografiaecc ecc

Nelle immagini seguenti unrsquoindagine in olografia conoscopica effettuata su un

quadro di Raffaello La Madonna del cardellino Da notare i due solchi verticali nella

parte centrale del riquadro

Figura 28Madonna del cardellino Raffaello 1506 Galleria degli Uffizi e particolare (restituito in luce radente) dopo unrsquo olografia conoscopica

33

223b Lo scanner laser a misura di fase

Questa tecnica apparentemente del tutto simile a quella dello scanner laser TOF

visto nel paragrafo 231a sfrutta il fatto che un impulso laser modulato in ampiezza cambia la sua fase da quando egrave stato emesso a quando egrave rivelato dopo

la riflessione Conoscendo questo sfasamento si puograve risalire alla distanza

percorsa

Solitamente si sceglie per il laser (onda portante) una lunghezza drsquoonda di 1divide

2μm vicino infrarosso data la buona penetrabilitagrave in aria di questo tipo di onda

elettromagnetica mentre la modulazione ( in realtagrave vedremo che di modulazioni ne

occorreranno di diversi tipi) egrave fatta con lunghezze drsquoonda dellrsquoordine del metro

(onde radio)

Figura 29Schema di principio di uno scanner laser a sfasamento di modulazione di ampiezza

Matematicamente la variazione di fase Δ120601 durante tutto il tragitto 2119871 egrave data da

Δ120601 = 119899119896119898 2119871

Dove n egrave lrsquoindice di rifrazione dellrsquoaria da determinare in sede di misura a seconda delle

condizioni di temperatura pressione e umiditagrave relativa e 119896119898 egrave il vettore drsquoonda

corrispondente alla pulsazione di modulazione 120596119898 Con pochi passaggi si ottiene la

distanza cercata

119871 = Δ120601119888 2119899 120596119898

con c velocitagrave della luce

Bisogneragrave tener conto del fatto che il sensore discriminatore di fase (comparatore)

non percepisce quando 120601 ha subito delle rotazioni intere di angolo giro Per questa ragione in

realtagrave la modulazione egrave fatta con diverse frequenze (sottomultipli di un oscillatore interno

allo scanner) per ognuna delle quali si acquisisce una delle cifre della misura finale di ogni

singolo punto Questo egrave chiamato Metodo per decadi Se per esempio un punto egrave

distante dallo scanner 756342m avrograve bisogno di 6 (numero con 6 cifre) frequenze

di modulazione

34

24 Tecniche microscopiche

Lrsquoapplicazione della microscopia ottica ed elettronica nel campo dei Beni Culturali

fornisce un contributo scientifico di estremo interesse Ersquo infatti applicata per

indagini diagnostiche finalizzate al restauro passando per lrsquoanalisi del materiale

artistico di varia natura analizzando il suo stato di conservazione e anche

permettendo lrsquoindividuazione delle tecniche usate nella realizzazione dellrsquoopera

Infatti lrsquoutilizzo del microscopio ottico o elettronico a scansione permette lrsquoanalisi

approfondita relativa sia alla morfologia della superficie che alla composizione

chimica elementare di campioni di vario tipo ad elevati ingrandimenti fornendo

importanti informazioni in fase di restauro

241 La microscopia elettronica a scansione SEM

Il microscopio elettronico a scansione SEM (Scanning Electron Microscope)

fornisce informazioni sullrsquoaspetto sulla natura e sulle proprietagrave delle superfici e

degli strati sottostanti di campioni con risoluzione media di 2divide5 nm Il principio

di formazione delle immagini le quali saranno riprodotte con un effetto

tridimensionale egrave sequenziale Un fascio di elettroni (sonda) viene focheggiato

sulla superficie del preparato e fatto scorrere su esso secondo linee parallele

ravvicinate come avviene per un pennello elettronico di un tubo televisivo

Figura 30Schema di un microscopio elettronico a scansione[15]

Il diametro della sonda quando incontra la superficie del campione egrave di circa

2nm Lrsquointerazione del fascio accelerato da una differenza di potenziale che va da

poche centinaia di volt a diverse decine di kV con gli atomi del preparato da luogo a

diversi tipi di ldquoprodottirdquo ([15]Valdregrave) con ognuno dei quali si creeragrave un segnale tra

cui i piugrave importanti nelle applicazioni per i beni culturali sono

Elettroni secondari (SE) convenzionalmente definiti come gli elettroni

uscenti dal preparato con energia le50eV Provengono da una profonditagrave di

pochi nm sono prodotti dal fascio primario interagendo anelasticamente con

35

gli elettroni di valenza del campione Il segnale SE egrave il piugrave frequentemente usato

utilizzato principalmente per informazioni sulla topografia delle superfici

Lrsquoimmagine fornita appare in rilievo come se lrsquoosservatore fosse al livello del

diaframma D (vedi figura) e guardasse il campione illuminato da una

ipotetica sorgente posta in corrispondenza del rivelatore

(scintillatorefototubo)

Elettroni retrodiffusi (BSE) Back-Scattered Electrons Elettroni con energie

ge50eV che provengono dal preparato in seguito ad interazioni elastiche

principalmente con nuclei Il segnale BSE fornisce informazioni legate al

numero atomico medio della zona di provenienza (il numero di eventi di

scattering elastico cresce al crescere del numero atomico Gli elementi piugrave

pesanti saranno evidenziati da un segnale piugrave luminoso sullo schermo) alla topografia

e alla struttura cristallina del materiale attraversato

Raggi X Sono quelli della radiazione caratteristica o di bremsstrahlung

Provengono da strati piugrave profondi del campione da una sfera di raggio di

qualche μm al di sotto della sonda Il segnale X viene usato per il

riconoscere e quantificare gli elementi chimici

Elettroni Auger Ersquo un processo di autoionizzazione in cui in luogo di

radiazione X proveniente da una ricombinazione crsquoegrave unrsquoespulsione di un

elettrone

Figura 31Rappresentazione schematica nel caso di un fascio con incidenza normaledelle profonditagrave da

cui provengono i segnali SEBSEAuger(A) e raggi X[15]

Normalmente un microscopio SEM lavora con un alto vuoto al suo interno circa

10minus3Pa questo per evitare lrsquointerazione tra particelle sonda o da misurare con

lrsquoaria Un altro requisito questa volta dei campioni egrave che essi siano elettricamente

conduttivi in caso contrario si provvederagrave alla metallizzazione procedimento

tramite il quale si deposita un sottilissimo strato 1divide40 nm di metallo come ad

esempio oro carbone platino ecc

Sviluppi di questa tecnologia portano nuove e piugrave ampie possibilitagrave

nellrsquoanalizzare reperti dalla natura piugrave varia opportunitagrave utilissime nel campo dei

beni culturali

36

241a Lrsquoanalisi SEM-EDS

Parlando di analisi SEM-EDS citata anche come microanalisi EDS si fa riferimento

allrsquouso della microscopia SEM abbinata allrsquoanalisi dei raggi X caratteristici della

zona analizzata del campione che vengono prodotti per fluorescenza Lrsquoanalisi egrave

fatta in dispersione di energia da cui lrsquoacronimo Energy Dispersive Spectroscopy (of X ray)

Il rivelatore normalmente egrave a stato solido Si drogato con Li che ha bisogno di

essere raffreddato da azoto liquido o piugrave recentemente Si drogato con HgI2 per il

quale egrave sufficiente un raffreddamento termoelettrico

Nelle figure qui sotto ([13]Pasquariello Pinzari amp De Mico 2007) un esempio

di indagine SEM-EDS su una vecchia stampa fotografica della quale si voleva

verificare tra le altre cose la composizione chimica del cosiddetto sottostrato

(presenza o meno del Bario) cioegrave la parte compresa tra il supporto primario

(cartoncino) e lo strato immagine vero e proprio (alogenuro drsquoargento in gelatina)

Figura 32Esempio di analisi SEM-EDS su una foto drsquoepoca

241b Lrsquoanalisi SEM-VP

Lrsquoesigenza di esaminare campioni che non possono essere inglobati chimicamente o

metallizzati data la loro specificitagrave o talmente delicati da non poter sopportare lo

stress meccanico dovuto alla bassissima pressione di lavoro del SEM ha portato

allo sviluppo dei SEM-VP Variable Pressure cioegrave a pressione variabile I materiali

biologici per esempio costituiti da tessuti molli (cellule) e acqua perderebbero la

loro struttura ldquoevaporandordquose sottoposti a bassissime pressioni Questiper essere

osservati hanno bisogno di solito di una stabilizzazione chimica di disidratazione

o di un surgelamento prima di entrare nel SEM

37

Con la tecnica SEM-VP si puograve praticamente introdurre nella camera porta

campioni il preparato tale e quale grazie ad una pressione presente in quella parte

del microscopio di 5 o 6 ordini di grandezza superiore (10divide750 Pascal) rispetto alla

zona del cannone elettronico e della colonna (10minus3 divide 10minus4 Pascal)

Nei settore dei beni archeologico-culturali dunque in cui egrave assolutamente

proibito modificare il reperto il fatto che si possa evitare la metallizzazione egrave

fondamentale

Nelle immagini seguenti ([14]Pinzari amp Montanari 2007) si egrave riportato un

esempio di studio possibile con il microscopio SEM-VP la catalogazione di una

infestazione fungina sul dorso della copertina di libri Le misure sono state fatte con

una pressione in camera di 150Pa una tensione del fascio di 20kV ed utilizzando il

rivelatore VPSE Variable Pressure Secondary Electrons Lrsquoingrandimento della foto egrave

9800times (dati riscontrabili anche in basso nella foto SEM-VP)

Figura 33Efflorescenze sul dorso dei volumi e prelievo del micelio per mezzo del nastro adesivo

Figura 34Immagine SEM-VP del nastro adesivo utilizzato per campionare le efflorescenze fungine

38

241c Lrsquoanalisi SEM con ED-XRF

Si ha la possibilitagrave di ampliare la profonditagrave di analisi della fluorescenza X

montando sul microscopio SEM una apparecchiatura per Fluorescenza X in Dispersione

di Energia ED-XRF composta da tubo generatore di raggi X e rivelatore allo stato

solido In questo modo si aumenta la profonditagrave di indagine in quanto la capacitagrave

di penetrazione del fascio di raggi X allrsquointerno del campione puograve essere superiore

rispetto a quella scelta per formare lrsquoimmagine del pennello di elettroni

Figura 35Assemblaggio dellapparato SEM con ED-XRF[11]

Usato allrsquointerno del SEM inoltre lrsquoXRF garantisce migliori prestazioni

rispetto al suo utilizzo in aria questo per motivi legati sia alla migliore e piugrave rigida

geometria sorgente-campione-detector sia allrsquoalto vuoto realizzato allrsquointerno della

camera porta campione che evita cosigrave lrsquoassorbimento da parte dellrsquoaria dei raggi X a

bassa energia

Le immagini che seguono ([11]Ferro 2007) riguardano lo studio della

composizione chimica di una scoria metallica rinvenuta nel sito archeologico di Petra

in Giordania da notare il confronto delle due analisi spettrali EDS e ED-XRF

sovrapposte ottenute allrsquointerno del SEM Si possono ottenere con questo secondo

sistema sensibilitagrave nel rilevare gli elementi dalle 10 alle 1000 volte maggiori

Figura 36 Scoria metallica dal sito di Petra IIIdeg secolo aC

39

Figura 37 Confronto tra gli spettri in energia tra microanalisi EDS (avanti) e ED-XRF (dietro) in SEM

242 Il microscopio ottico a luce polarizzata trasmessa

Ogni qualvolta si ha la necessitagrave di esaminare un materiale che al suo interno

presenti componenti anisotrope10 il microscopio ottico a luce polarizzata permette

di individuarle Si sfrutteragrave il fatto che un campione di materiale anisotropo

possedendo due indici di rifrazione ortogonali fra loro saragrave in grado di

suddividere un fascio di luce polarizzata che lo attraversa in due nuove

componenti polarizzate oscillanti secondo la direzione degli suoi indici di

rifrazione

Il microscopio polarizzatore essenzialmente si compone di una sorgente

luminosa un filtro polarizzatore un tavolo porta campione (rotante) e un altro filtro

polarizzatore (detto analizzatore )

10 Anisotropo Si dice di un materiale che ha la capacitagrave di modificare lo stato di polarizzazione della luce che lo attraversa Chiamato anche birifrangente

40

Figura 38 Configurazione di un microscopio a luce polarizzata

Schematicamente possiamo riassumere cosigrave il percorso del raggio luminoso il filtro

polarizzatore seleziona una direzione di vibrazione per il campo E della sorgente

luminosa Il campione birifrangente ldquoscomponerdquo le direzioni di vibrazione di E in

ordinaria e straordinaria che dunque perdono la relazione di fase allrsquouscita del

campione possedendo una differenza di cammino ottico Δ119897 = Δ119899119889 con

Δ119899 = 119899119904 minus 119899119900 e d spessore del campione Quando il filtro analizzatore le

ricompone si nota una variazione dellrsquointensitagrave luminosa rispetto a quella iniziale

dovuta proprio a Δ119897

Posizionando dunque i due polarizzatori incrociati fra loro ( egrave questa infatti

una analisi ortoscopica e non ci sarebbe nessuna trasmissione di luce se non si

inserisse il materiale birifrangente) e facendo ruotare il campione attorno allrsquoasse

ottico del sistema lrsquointensitagrave dellrsquoimmagine vista varia periodicamente risultando nulla

quando le sue direzioni principali di vibrazione coincidono con quelle del

polarizzatore e dellrsquoanalizzatore (posizione di estinzione) mentre risulteragrave

massima nelle posizioni a 45deg (posizioni diagonali) Si possono cosigrave dedurre

importanti informazioni sullrsquoorganizzazione cristallina del campione in esame

Figura 39Cristallo birifrangente posto tra due polarzzatori incrociati

41

Nella prossima figura si egrave indicato con s e o i piani di oscillazione straordinari e

ordinari con P e A i piani del polarizzatore e dellrsquo analizzatore

Figura 40 Orientazione del cristallo birifrangente e relativa variazione dellintensitagrave trasmessa

Il campione egrave preparato in sezione sottile tramite taglio e abrasione fino a rendere

il campione subtrasparente (in genere 30μm di spessore) e consentire la trasmissione

della luce

Nel campo dei beni culturali questo strumento egrave ampiamente usato per analisi

petrografiche e mineralogiche di materiali lapidei naturali e artificiali In

particolare egrave possibile classificare le pietre naturali identificare le tipologie di

inerte e definire il rapporto inertelegante presente in malte intonaci e stucchi

noncheacute effettuare determinazioni sulle finiture cromatiche sul degrado e sulle

tecniche esecutive

Figura 41 Immagine al microscopio polarizzatore di un frammento di materiale lapideo riconosciuto come trachite dei Colli Euganei

42

Capitolo 3 - Le apparecchiature dellrsquoAteneo

disponibili nel campo dei beni culturali

In questo capitolo approfondiremo alcune tecniche analitiche descritte brevemente

nel capitolo 2 La scelta egrave ricaduta su alcune delle tecniche che allrsquo interno di questo

Ateneo vengono utilizzate anche per la ricerca nel campo dei beni culturali

31 I raggi X la tecnica XRF

311 La produzione di raggi X

Si definiscono convenzionalmente raggi X quella parte di radiazioni dello spettro

elettromagnetico con energia compresa tra 012 keV e 120 keV I raggi X sono il

risultato dellrsquointerazione in un tubo nel quale egrave stato realizzato un alto vuoto (

10minus6 minus 10minus7 Torr) tra materia lrsquoanodo (tipicamente come anodi vengono usati il

Tungsteno Molibdeno Rame Argentohelliphellip ) ed elettroni prodotti da un filamento

incandescente il catodo e accelerati da una opportuna differenza di potenziale con

conseguente perdita di energia da parte di questi ultimi

Figura 42Schema di principio di un generatore a raggi X[6]

I processi attraverso i quali lrsquoelettrone nellrsquourto con lrsquoanodo perde energia si

possono riassumere nei seguenti punti ([2]Castellano Martini amp Sibilia 2002)

I Lrsquoelettrone eccita lrsquoatomo ldquospostandordquo un elettrone esterno

(perdita di energia di qualche eV) Lrsquoatomo torna poi allo stato

fondamentale con emissione di radiazione nel visibile(quellrsquoorbitale

esterno si puograve chiamare ldquootticordquo)

II Lrsquoelettrone ionizza lrsquoatomo rimuovendo un elettrone esterno

(perdita di energia fino a centinaia di eV)

III Lrsquoelettrone collide con il nucleo atomico in questo caso lrsquoelettrone

orbita parzialmente intorno al nucleo e perde energia per

43

decelerazione Questrsquoultimo fenomeno egrave alla base della bremsstrahlug

parola tedesca che significa radiazione di frenamento

IV Lrsquoelettrone collide con un elettrone interno dellrsquoanodo(shell K L

Mhellip) con conseguente espulsione di questrsquoultimo(con una energia

cinetica Ec) Se WK(LM) indica lrsquoenergia di legame dellrsquoelettrone alla

shell KLMhellip lrsquoenergia richiesta per il processo egrave Ec+WK(LMhellip) Un

elettrone piugrave esterno va a sostituire quello espulso con emissione

di radiazione X la quale egrave caratteristica della sostanza colpita

La radiazione X egrave prodotta essenzialmente dai processi fisici riportati al punto III e

IV Esaminiamoli con maggior dettaglio

La ldquoradiazione biancardquo (breemstrahlung)

Una particolare attenzione merita la radiazione X prodotta dal fenomeno riportato

sopra al punto III Dunque accade che lrsquoelettrone decelera o in genere subisce una

variazione anche puramente direzionale dellrsquoaccelerazione da questa perdita di

energia scaturisce un fotone X che viene emesso a partire dalla regione dellrsquourto Il

processo di breemstrahlung egrave il piugrave importante almeno in termini di estensione dello

spettro che produce In esso lrsquoemissione di raggi X avviene con

continuitagrave(radiazione bianca) esistendo tuttavia una lunghezza drsquoonda limite

120582m al di sotto della quale non vi egrave emissione

Figura 43 Spettri continui di raggi X per alcuni valori della tensione applicata[6]

Il principio di conservazione dellrsquoenergia vieta infatti che vengano emessi fotoni con

energie maggiori di quella massima degli elettroni EM accelerati contro lrsquoanodo

data da

44

119864119872 = 119890119881 (31)

Essendo e la carica dellrsquoelettrone e V la differenza di potenziale tra il filamento

emettitore di elettroni e lrsquoanodo Questa lunghezza drsquoonda minima corrisponde ad

un processo di frenamento in cui lrsquoelettrone incidente perde tutta la sua energia in

un unico urto producendo un fotone con 120582m pari a

λm =ℎ119888

119890119881 (32)

Naturalmente questo implica che vi sia una frequenza massima ammissibile 120584M

data dallrsquoequazione

120584119872 =119864119872

ℎ (33)

Rispetto alla figura 2 una grafico che avesse in ascissa lrsquoenergia ( o la frequenza )

verrebbe ribaltato rispetto ad un asse verticale evidenziando una EM (o una 120584119872)

saragrave questa la visualizzazione piugrave frequente degli spettri X negli usi delle varie

procedure sperimentali

La radiazione caratteristica la fluorescenza dellrsquoatomo

Il processo brevemente descritto sopra al punto III egrave alla base della produzione

della radiazione X caratteristica Oltre allo spettro continuo sono presenti infatti

righe monocromatiche caratteristiche alcune delle quali particolarmente intense

Mentre lo spettro continuo egrave molto simile per tutte le sostanze con il detto limite

inferiore 120582119898 e un solo massimo di intensitagrave a circa 120582 =15120582119898 le righe

caratteristiche variano da sostanza a sostanza costituente lrsquoanodo Dunque

bombardando una sostanza con elettroni veloci alcuni atomi si ionizzano

espellendo un elettrone di una shell interna Supponiamo una mancanza di un

elettrone nella shell K in seguito a questo un elettrone di una shell piugrave alta L Mhellip

faragrave una transizione radiativa per riempire il livello libero Naturalmente questa

transizione determina un posto vuoto nel guscio L Mhellip ma questo verragrave occupato

successivamente da un elettrone ancora piugrave esterno nellrsquoatomo emettendo unrsquo altra

riga dello spettro caratteristico Le righe originate dal livello vuoto nella shell K

sono chiamate righe 119870120572 119870120573 119870120574helliphellipe corrispondono alle transizioni LrarrK MrarrK

NrarrK hellipLa transizione Kα da origine alla riga ad energia piugrave alta negli spettri X

Fu il fisico H Moseley che tra il 1913 e 1914 stabiligrave nei suoi primi esperimenti per le

linee 119870120572 che

La radice quadrata della frequenza delle linee 119922120630 egrave direttamente proporzionale

al ndegatomico Z

120584119870119894

2 = 119862119894(119885 minus 120590119870) 119894 = 120572 120573 120574 hellip (34)

Dove Ci egrave una costante indipende da Z e 120590119870 rende conto dello schermaggio

dellrsquoelettrone K rimasto

45

1 lt 120590119870 lt 2

La stessa regola egrave estendibile alle righe della serie L dovendo perograve sostituire una

costante 120590119871 di schermaggio maggiore

74 lt 120590119871 lt 94

Figura 44 Il diagramma di Moseley di 120642120784

su Z per le linee Kα[1]

La (44) fu subito generalizzata da Moseley considerando la formula di Bohr per i

livelli energetici di atomi ad un elettrone che si muovono perograve in un potenziale

colombiano di carica 119885 minus 120590

120584119898119899 = 119877 infin 119885 minus 120590 2 1

1198982 minus1

1198992 119898 lt 119899 (35)

dove m n sono i numeri quantici principali delle shell di arrivo e partenza

rispettivamente e R infin egrave la costante di Rydberg avendo usando lrsquoapprossimazione

di massa nucleare infinita

119877 infin =119898

4120587ℏ3

1198902

4120587ℇ0

2

(36)

In realtagrave non esiste una sola linea Kα Kβo Lα Lβhellip

Lrsquointerazione spin-orbita separa i livelli energetici delle shell (tranne la shell K)

Nella shell L gli elettroni con ℓ = 0 hanno lrsquoenergia di legame piugrave grande quelli

con ℓ = 1 e 119895 = 1 2 piugrave bassa e quelli con ℓ = 1 e 119895 = 3 2 ancora piugrave bassa

Questi tre livelli sono chiamati LI LII e LIII La separazione in energia egrave grande

abbastanza da poter essere agevolmente evidenziata negli spettri essendo

46

proporzionale a 119885 minus 120590119870 4come mostra la formula di struttura fine per

lrsquointerazione spin-orbita

ℓ 119904119890 119895 = ℓ + 1 2

Δ119864 =1198981198882 119885minus120590119870 120572 4

41198993ℓ ℓ+1 2 times (37)

minusℓ minus 1 119904119890 119895 = ℓ minus 1 2

Con

120572 =1198902

4120587휀0ℏ119888 (38)

costante di struttura fine

Potremo dunque osservare fra le altre le righe Kα1 e Kα2 che corrispondono alle

transizioni LIII rarrK e LII rarrK rispettivamente Il seguente schema mostra i due

gruppi (K e L) di transizioni principali

Figura 45Schema (non in scala) delle principali transizioni X permesse[1]

Le transizioni saranno regolate dalle regole di selezione Δℓ = plusmn1 Δj = 0 plusmn1

Per esempio le righe Kα1 e Kα2 del Tungsteno hanno

1205821198701205721 = 0214Å 1198641198701205721 = 579119896119890119881

1205821198701205722 = 0209Å 1198641198701205722 = 593119896119890119881

Ersquo molto utile per gli usi pratici in cui il materiale egrave coinvolto mostrare uno spettro

di un tubo a raggi X con anodo di Tungsteno

47

Figura 46Spettro dei raggi X prodotti da un tubo RX con anodo di Tungsteno a 80 kV[2]

Si notano oltre la radiazione continua di bremstrahlung e i due picchi Kα1 e Kα2 anche i due picchi Lα e Lβ che sono molto meno energetici di quelli K ma anche

molto piugrave probabili

312 La sezione drsquourto di assorbimento

Una volta che si ha a disposizione una sorgente di raggi X essi possono essere usati

per ionizzare lrsquoatomo attraverso lrsquoeffetto fotoelettrico Ovvero i raggi X stessi

possono essere usati a posto degli elettroni per produrre a loro volta radiazione X

dalla sostanza irraggiata I fotoni di adeguata energia dunque possono determinare

eccitazione o dare luogo alla rimozione di elettroni ove abbiano energie sufficienti a

vincere lrsquoenergia di legame della shell La sezione drsquourto 120590 di questo processo egrave

espressa in buona approssimazione dalla formula della sezione drsquourto per atomi

idrogenoidi

120590 =16 2120587

312057281198855

1198981198882

ℏ120596

7 2

11988602 (39)

1205720 = 0529177Å (raggio di Bohr)

anche se lrsquoapprossimazione di dipolo con la quale egrave stata ldquocostruitardquo egrave sempre

meno congrua allrsquoaumentare dellrsquoenergia dei fotoni La sezione drsquourto diminuisce

dolcemente allrsquoaumentare della frequenza de fotoni come ℏ120596 minus7 2 fino a che non

si raggiunge un energia sufficiente per espellere un elettrone dalle shell piugrave interne

A questo punto la sezione drsquourto ha un brusco aumento siamo in presenza del

cosiddetto ldquoabsorption edgesrdquo (soglie di assorbimento) Simili picchi si

incontrano ogni qual volta si raggiungono energie sufficienti a strappare elettroni in

shell via via piugrave profonde

48

Figura 47Andamento del coefficiente di assorbimento di massa del piombo in funzione di 120640 e E

La figura 6 mostra il coefficiente di assorbimento di massa che ha lrsquoandamento del

tutto analogo a 120590 Dunque la scelta di opportuni valori della tensione del tubo a

raggi X determina le energie del fascio dei fotoni prodotti incidenti su un materiale

e quindi la possibilitagrave che si verifichino i processi di assorbimento in esame Queste

considerazioni fanno parte delle attivitagrave preparatorie e delle impostazioni

preliminari allrsquoanalisi ED-XRF

313 Il sistema XRF in uso nel dipartimento di Fisica di

Camerino

Nel laboratorio XAS (X-ray Absorption Spectroscopy) del dipartimento di fisica

dellrsquouniversitagrave di Camerino opera un apparato per analisi ED-XRF il cui nucleo egrave

il sistema rivelatore (XR-100CR) amplificatore e alimentatore (PC2CR)

convertitore analogico-digitale+scheda multicanale(MCA 8000A) prodotto

dalla AMPTEK INC [5]

49

Figura 48Schema dei collegamenti dellapparato rivelatore-analizzatore[5]

Alcune caratteristiche del rivelatoreXR-100CR

Tipo di sensore Si-PIN(Fotodiodo di silicio a tre strati drogati P e N

separati da uno stato ad alta resistivitagrave quasi Intrinseco)

Dimensioni del sensore 24mmtimes28mm(7mm2)

Spessore del Silicio 300μm

Risoluzione in energia FWHM11 220eV

(misurata sulla riga a 59 keV del 55Fe)

Finestra del rivelatore Berillio spessore 25μm

La risoluzione in energia egrave il grado di precisione del picco delle righe rivelate piugrave ha un valore basso e piugrave la riga saragrave stretta e dunque piugrave discriminata in energia dalle altre

Le curve di efficienza e di trasmissione

Ersquo interessantissimo analizzare il comportamento dei componenti principali del

rivelatore cioegrave il sensore vero e proprio Si-PIN e la finestra di Berillio al variare

dellrsquoenergia dei fotoni In generale infatti il comportamento di un sensore o di un

materiale a basso assorbimento di raggi X varia a seconda dellrsquoenergia delle

radiazioni elettromagnetiche con cui interagiscono dando luogo a fenomeni di

filtraggio

11 FWHM Full Width Half Maximum egrave la larghezza della riga a metagrave della sua altezza Piugrave questo parametro egrave piccolo migliore saragrave la risoluzione

50

Figura 49Trasmissione di raggi X attraverso la finestra di Berillio[5]

Ersquo necessario isolare sotto vuoto il sensore dato che lo si fa lavorare a bassa

temperatura (ndash30 ndash40 degC) Si sceglie il Berillio come finestra dato che egrave il materiale

che minimizza lrsquoassorbimento di raggi X Come si vede sopra 6keV lrsquoefficacia del

conteggio si avvicina al 100

Vediamo ora la curva di trasmissione (percentuale dei fotoni che interagiscono

fotoelettricamente sul totale) del sensore SiPIN

Figura 50Efficienza del rivelamento del sensore di Si [5]

Il grafico seguente tenendo conto di entrambi gli andamenti di cui sopra mostra

lrsquoefficienza intrinseca di rivelazione a ldquopiena energiardquo cioegrave ldquola probabilitagrave che

un fotone X entrato nel sensore depositi tutta la sua energia per effetto

fotoelettricordquo

Curva del

rivelatore del

laboratorio di

Camerino

51

Figura 51Efficienza intrinseca () di rivelazione a piena energia[5]

In sostanza la finestra di Berillio e il sensore Si-PIN consentono la rivelazione di

elementi la cui energia di emissione caratteristica sia compresa tra 1-2keV e 50-

60keV circa a basse energie lrsquoimpedimento egrave la finestra di Berillio a quelle alte egrave il

rivelatore (scritte in inglese ai bordi del grafico) Nella figura sopra sono mostrati i

riferimenti delle linee Kα di diversi elementi mancano tutti gli altri tipi di righe che

ovviamente consentono di individuare atomi diversi da quelli menzionati dal

grafico o che il grafico mette in una zona di scarsissima efficienza Risulta chiaro

allora che lrsquoassorbimento della finestra di Berillio alle basse energie unitamente alla

bassa ldquoresa di fluorescenzardquo degli elementi leggeri fa si che la tecnica XRF non trovi

applicazione per elementi a basso numero atomico (Zle10)

52

32 I raggi ultravioletti Lrsquoosservazione in

fluorescenza UV

In generale la fluorescenza egrave la proprietagrave di alcune sostanze solide liquide e

aeriformi per la quale allorchegrave sono colpite da una radiazione riemettono quasi

istantaneamente (ritardo di 10minus8s) altre radiazioni la cui lunghezza drsquoonda

dipende da quella della radiazione eccitante e dalla natura della sostanza Ersquo

sinonimo di luminescenza

Ci occuperemo in questa parte il fenomeno della fluorescenza indotta da raggi

UV approfondendone la genesi fisica

321 Il fenomeno della fluorescenza UV nelle molecole

Lo stato energetico di una molecola egrave descritto da tre parametri quantici il grado di

eccitazione elettronico il grado di eccitazione vibrazionale e il grado di eccitazione

rotazionale Quello energeticamente piugrave importante egrave quello elettronico (poi quello

vibrazionale) e una molecola puograve o meno coinvolgerlo nelle transizioni da uno

stato energetico allrsquoaltro Ci possono essere cioegrave transizioni puramente rotazionali

transizioni roto-vibrazionali (in cui cambia lo stato vibrazionale) e infine

transizioni tra stati elettronici diversi

La fluorescenza UV egrave un fenomeno di questo tipo in cui la molecola assorbe

radiazione ultravioletta questo provoca una eccitazione elettronica e il processo di diseccitazione avviene in maniera tale che la radiazione emessa egrave di

minore energia ricadendo nel visibile Ersquo utile ora illustrare una proprietagrave che le molecole hanno e che chiarisce meglio il

fenomeno fisico il principio di Franck-Condon

Questo principio afferma che il processo con cui gli elettroni passano da uno

stato energetico allrsquoaltro egrave talmente rapido rispetto al moto dei nuclei che

possiamo considerare questi ultimi (e quindi la loro distanza relativa che saragrave

indicata con R) come fermi nelle eccitazioni-diseccitazioni elettroniche

La conseguenza pratica di questo principio egrave che nei grafici in cui si evidenziano

questi processi la freccia che va da uno stato quantico allrsquoaltro possiamo

disegnarla verticale

Dunque il processo della fluorescenza UV si sviluppa cosigrave dapprima

rispettando il principio di Franck-Condon una transizione di assorbimento fa

passare la molecola da uno stato elettronico ad uno stato vibrazionale di un altro

stato elettronico di energia superiore A questo punto la molecola puograve perdere

energia vibrazionale interagendo con molecole vicine (decadimento termico) e

raggiungere lo stato vibrazionale piugrave basso 119959prime = 120782 dello stato elettronico

53

eccitato Come risultato la radiazione emessa durante la diseccitazione finale

ha una frequenza piugrave bassa e ricadragrave nel visibile

Figura 52 Fenomeno della fluorescenza[1]

33 La radiazione infrarossa La riflettografia IR

Lrsquointerazione energia-materia di strati pittorici con la radiazione del vicino infrarosso cioegrave la banda dello spettro che va dallrsquoestremo visibile rosso fino a una

lunghezza drsquoonda di circa 3μm puograve dar luogo a fenomeni ottici ben diversi da quelli

osservabili in luce visibile

Figura 53Lo spettro della radiazione infrarossa

54

Lrsquoassorbimento la diffusione interna (scattering) e la riflettanza12 possono

assumere valori molto diversi con una conseguente dello strato pittorico a vista

In generale ad un aumento della lunghezza drsquoonda(fino a 120582 cong 22120583119898 )

corrisponde una diminuzione del fenomeno di scattering cioegrave una diminuzione del

potere coprente e quindi un aumento della trasparenza dello strato pittorico

331 Lrsquointerazione della radiazione infrarossa con i mezzi

torbidi

Parliamo di mezzo torbido quando piccole ( 10minus3 divide 1 μm) particelle sono

disperse in una matrice (il mezzo che ldquoospitardquo le particelle) trasparente e omogenea

che puograve essere gassosa liquida o solida Esempi di questo tipo di sistemi sono la

nebbia il fumo le pitture i colloidi liquidi e le soluzioni solide(come i vetri

colorati)

Il comportamento della radiazione infrarossa con questi sistemi egrave

intrinsecamente lo stesso di quello della luce visibile Esso egrave governato da

interazioni come la riflessione la rifrazione la dispersione la diffusione e nel caso di

specifiche sostanze colorate assorbimento (di determinate lunghezze drsquoonda)

La diffusione e lrsquoassorbimento sono fattori determinanti per la

trasmittanza13 di questi sistemi Per esempio il potere coprente di uno strato di

pittura bianca (non considerando lo spessore) egrave dovuto essenzialmente alla

diffusione mentre in uno strato di pittura blu di Prussia14 il fattore dominante egrave

lrsquoassorbimento specifico

La diffusione puograve essere descritta quantitativamente dagli specifici

coefficienti di diffusione delle particelle disperse attraverso la teoria di Kubelka-Munk

Questi coefficienti dipendono dalla lunghezza drsquoonda della radiazione incidente

dalla geometria delle particelle (forma e diametro) e dalla differenza degli indici di

rifrazione del pigmento(particelle) e mezzo(matrice)

In generale per uno strato di pittura bianca (volendo focalizzare il discorso

solo sulla diffusione) possiamo dire che diventa piugrave trasparente

al crescere della lunghezza drsquoonda della radiazione incidente

al diminuire dello spessore dello strato

al diminuire del numero di particelle nello strato(concentrazione

pigmentovolume)

al diminuire della differenza degli indici di rifrazione tra pigmento e

mezzo(legante)

Concludiamo questo paragrafo col dire che nella maggior parte dei casi il massimo

della trasmittanza di un pigmento egrave nel vicino infrarosso tra 18μm e 22μm

12 Riflettanza Il rapporto tra la radiazione retro diffusa e quella inviata 13Trasmittanza Per una superficie investita da una radiazione acustica o ottica il rapporto tra lrsquointensitagrave della radiazione trasmessa entro il corpo e lrsquointensitagrave della radiazione incidente 14blu di Prussia Ferrocianuro ferrico Fe4[Fe(CN)6]3 scoperto casualmente a Berlino nel 1704 Anche chiamato blu di Berlino

55

superando poi questa soglia per le matrici (di origine organica) comincia a

diventare prevalente lrsquoassorbimento della radiazione facendo diventare lo strato

pittorico meno trasparente e il contrasto15 diminuisce

332 Una trattazione matematica del fenomeno

In riflettografia infrarossa si fa spesso riferimento ad una trattazione matematica[2]

(dovuta a Kubelka e Munk) che pur semplificando molto la situazione rispetto alla

realtagrave ha il pregio di essere intuitiva e di identificare la grandezze fondamentali in

gioco Essa ci porteragrave ad esprimere matematicamente la riflettanza di uno strato

pittorico solamente in funzione di coefficienti caratteristici dello strato stesso e

non piugrave in funzione della profonditagrave di penetrazione nello strato pittorico

Nellrsquoambito di questa teoria un dipinto egrave schematicamente descritto come uno

strato di colore (si pensa al colore come un pigmento disperso in un leganteil mezzo)

che ricopre una preparazione di fondo (costituita quasi sempre da una mescola di

gesso e colla animale o da biacca16 ) e sul quale egrave stato tracciato il disegno preparatorio

(fatto con carboncino grafite o punta metallica )

Le proprietagrave ottiche delle parti in questione e del sistema vengono considerate

in questo modo

Il legante viene considerato perfettamente trasparente

Il pigmento egrave considerato in grado di diffondere la radiazione che incide

normalmente

Si considera solo la diffusione che allrsquointerno dello strato si propaga ortogonalmente

ad esso in avanti o allrsquoindietro

La riflessione speculare non viene considerata

La lunghezza drsquoonda della radiazione egrave molto maggiore del diametro medio dei granuli di

pigmento

La radiazione proveniente dalla sorgente IR giunge sulla superficie del dipinto e

penetra in parte al di sotto di essa

Supponiamo che la radiazione non assorbita si propaghi lungo lrsquoasse x e

parte di essa venga diffusa ma solo nella direzione opposta si considera cioegrave

solo la retrodiffusione

Con 119868 119909 si indica il flusso di radiazione proveniente dalla sorgente

Con 119869 119909 si indica il flusso di radiazione retrodiffusa verso il rivelatore

Sia K il coefficiente di assorbimento della radiazione nello strato

Sia S il coefficiente di diffusione della radiazione nello strato

Accade che attraversando lo spessore 119889119909 lrsquointensitagrave 119868 119909 varia a causa

dellrsquoassorbimento della diffusione si considereragrave dunque per 119868 119909 anche il

contributo di 119869 119909 Un ragionamento analogo vale anche per il flusso 119869 119909

15 Contrasto In rifletto grafia per lrsquoindividuazione di linee scure su fondo bianco egrave definito come il rapporto tra la riflettenza della sostanza scura e la riflettanza del fondo bianco 16 Biacca Anche detta ldquobianco di piombordquo egrave un carbonato basico del piombo2PbCO3ndashPb(OH)2

56

In formule

119889119868 119909 = 119870 + 119878 119868 119909 119889119909 minus 119878 119869 119909 119889119909

(316)

119889 119869 119909 = minus(119870 + 119878)119869 119909 119889119909 + 119878 119868 119909 119889119909

Le equazioni cosigrave ricavate costituiscono il sistema di Kubelka-Munk in forma

differenziale

Figura 54Propagazione della radiazione diretta e retrodiffusa secondo lo schema di Kubelka-Munk

In riflettografia si definisce in linea di principio per ogni livello di profonditagrave della

superficie pittorica la riflettanza 119877 119909 come

119877 119909 =119869 119909

119868 119909 (317)

Derivando rispetto a x la (316) e sostituendo nel risultato ottenuto le (315) si ha

per 119877 119909 lrsquoequazione differenziale

119889119877 119909

119889119909= 1198781198772 119909 minus 2(119870 + 119878)119877 119909 + 119878 (318)

Ponendo 119883 = 119909 minus 1199090 1198770 = 119877 1199090 119886 =119870+119878

119878 119887 = 1198862 minus 1 si ha la soluzione

cercata per la riflettanza

119877(119883) =1+ 1198770 119887 coth 119887119878119883 minus119886

119886+119887 coth 119887119878119883 minus1198770 (319)

57

Mettiamoci ora nelle condizione di sapere come diventa 119877(119883) se si ha a che fare con

grandi spessori basta calcolarne il limite per 119883 rarr infin sapendo che coth 119909 =119890119909+119890minus119909

119890119909minus119890minus119909 si ha

119877infin = lim119883rarrinfin 119877(119883) =1+1198770(119887minus119886)

119886+119887minus1198770=

119870

119878+ 1 minus

119870

119878

2

+ 2119870

119878 (320)

Si vede chiaramente cosigrave che 119877infin dipende solamente dal rapporto 119870 119878 che egrave proprio

di ogni pigmento

Lrsquoandamento di 119877infin egrave quello visualizzato qui sotto

Figura 55 Andamento di 119929infin in funzione di KS

Naturalmente fare il limite per 119883 rarr infin ha solamente un senso matematico Nella

realtagrave si puograve misurare la riflettanza dei pigmenti con uno spettrofotometro e si

riscontra che giagrave con spessori di qualche millimetro crsquoegrave una buonissima

corrispondenza con lrsquoandamento di 119877infin

Dunque la trattazione di Kubelka-Munk che afferma con la (320) che per

119883 rarr infin la riflettanza non dipende piugrave dallo spessore dello strato ha un effettivo

riscontro con la realtagrave dove nella maggior parte dei casi si opera su spessori di 12

mm

Dalla (320) con pochi passaggi matematici ci si ricava 119870 119878 in funzione di 119877infin 119870

119878=

119877infin minus1 2

2119877infin (321)

Possiamo ora introdurre una nuova grandezza fondamentale in riflettografia il

contrasto

119862 =119877119887 119909

119877119908 119909 (322)

dove 119877119887 119909 e 119877119908 119909 sono rispettivamente la riflettanza di una linea ldquonerardquo del

disegno preparatorio e quella della superficie ldquobiancardquo del fondo e x rappresenta lo

spessore di pigmento soprastante Da come egrave definito ci si auspica sempre che C

abbia un valore prossimo a 0

Dal contrasto in linea di principio puograve essere ricavato lo spessore di

oscuramento 119883119889 = 119909119889 minus 1199090 definito come il minimo spessore di un dato pigmento in

grado di rendere completamente invisibile a una determinata strumentazione il disegno

58

preparatorio sottostante Esso puograve essere interpretato anche come un indice della

qualitagrave di un apparato per riflettografia

Vediamo ora come sia possibile ricavarsi Xd

Sia Cl il contrasto limite ossia il minimo contrasto rilevabile da un determinato

sensore dalla definizione di C Cl =119877119887 119883119889

119877119908 119883119889

Tenendo presente la (319) ponendo in essa 119910 = 119887 coth(119887119878119883119889) e sostituendo in Cl

si ottiene

1199102 ClR0w minus R0b + 119910 1 minus Cl R0bR0w minus 1 +

+Cl(a minus R0b)(1 minus aR0w ) + (a minus R0w )(aR0b minus 1) = 0 (323)

che egrave unrsquoequazione di secondo grado in y

Dunque conoscendo la riflettanza del fondo R0w la riflettanza del materiale usato per

il disegno preparatorio R0b la 119877infin del colore che ricopre il fondo e il suo coefficiente di diffusione

si puograve ricavare la y da cui trovare poi Xd con la formula

119883119889 =coth minus1 119910 119887

119887119878 (324)

333 La fotocamera CCD CHROMA C3 1600E

La facoltagrave di scienze dellrsquouniversitagrave di Camerino ha a disposizione per le

acquisizioni di immagini nel campo dei beni culturali una fotocamera digitale [10]

con sensore a stato solido CCD (Carge Coupled Device) CHROMA C3 1600E

prodotta dalla DTA

Figura 56 Fotocamera digitale CCD CHROMA C3 1600E

Cuore di questa apparecchiatura egrave il sensore per immagini CCD KAF1602(E)

prodotto dalla Kodak[9]

Figura 57Sensore per immagini CCD Kodak KAF-1602(E)

59

Alcune caratteristiche del CCD

Numero di pixel 1536(H)x1024(V)

(Circa 16MPixel di definizione)

Dimensioni del pixel 9x9 μm2

Dimensioni sensore 138x92 mm2

(corrisponde ad un rapporto 32)

FWC 105elettr

(Full Well Capacity Parametro indicante il massimo numero di elettroni

immagazzinabili in ogni pixel Ersquo da questa caratteristica che dipende sia

lrsquointensitagrave del segnale che del rumore Ersquo comunque auspicabile avere un

FWC piugrave alto possibile anche ge500000 cosigrave da poter lavorare anche su

immagini in cui ci sono zone illuminate diversamente evitando che su

quelle illuminate fortemente si crei sovraesposizione)

DC (misurata a 25degC) 20 elettr(pixel∙secondo)

(Dark Current Ersquo il numero di elettroni generato termicamente in ogni

pixel anche se non egrave esposto a radiazione ldquohellipcorrente di buiohelliprdquo Puograve essere

sottratta via software e bisogna tenerne conto soprattutto nelle acquisizioni

a lunga esposizione Con il raffreddamento termoelettrico di tipo Peltier17

puograve essere ridotta di molto)

Figura 58 Andamento della Dark Current a seconda della temperatura del CCD

QE 40 50 60

(Quantum Efficiency Misurata a tre diverse lunghezze drsquoonda 450nm

550nm 650nm Ersquo uno dei parametri piugrave importanti per valutare la qualitagrave di

un sensore Definito come il numero di elettroni di segnale creati per ogni

fotone incidente)

17 Peltier Jean Charles Athanase Fisico francese (Ham[Somme]1785-Parigi1845) Nel 1834 sccoprigrave lrsquoeffetto termoelettrico che da lui prese il nome

60

DR 74dB

(Dinamic Range Dipende dal rapporto tra la quantitagrave massima di elettroni

utilizzabili e il noise floor 119899119890~ cioegrave massimo numero di elettroni del rumore

di fondo per pixel Piugrave precisamente 119863119877 = 20 log10 119865119882119862 119899119890~ con

119899119890~ =15 elettroni)

La risposta spettrale del sensore quella che prima si egrave solo accennata in maniera

frazionata come QE egrave senza dubbio il parametro fondamentale In riflettografia

infrarossa per esempio si auspica che questo parametro sia alto attorno a 1ndash2 μm

Figura 59 Risposta spettrale QE del sensore KAF-1602 (E)

I filtri a disposizione

Ci sono 7 filtri a disposizione [10] per i vari tipi di acquisizioni di immagini

Tre filtri passa banda nel visibile RGB

Figura 60 Curve di trasmittanza dei tre filtri RGB

In realtagrave la curva di trasmissione dei filtri Blu e Verde aumenta nella regione

dellrsquoinfrarosso per questo motivo si egrave dotati di un filtro IR-Cut (taglia infrarosso)

da porre di fronte allrsquoobbiettivo

Filtro passa banda nellrsquoinfrarosso

Presenta due ldquopicchirdquo attorno a 500nm pari a circa 1-2 di trasmittanza

61

Figura 61 Curve di trasmittanza nel visibile e nel vicino infrarosso del filtro passa banda IR

Filtro passa banda nellrsquoultravioletto

Centrato sui 340 nm e con una ampiezza di banda al 50 della sua trasmittanza

massima FWHM pari a 85 nm

Filtro passa alto nellrsquoinfrarosso

Ha la lunghezza drsquoonda di cut-off (50 della sua trasmittanza max tmax) a 780 nm

A 680nm si ha 001 tmax a 850 nm si ha 95 tmax a 900 si ha 99 tmax

Figura 62 Ricostruzione dai dati dello spettro in trasmittanza dei due filtri passa banda UV e passa alto IR (Il tmax egrave arbitrario e sono stati posti uguali per praticitagrave di descrizione)

Filtro taglia Infrarossi

E lrsquounico filtro che egrave posto fuori dalla fotocamera essendo montato sullrsquoobbiettivo e

ha un diametro di 50mm (gli altri 25mm)

A parte dunque lrsquoultimo filtro IR-cut gli altri sono posizionati su una ruota

porta filtri posta allrsquointerno del corpo macchina e azionabile via software

62

Figura 63 Immagine indicativa di una ruota porta filtri per fotocamere CHROMA

Con questa apparecchiatura egrave possibile effettuare oltre la riflettografia infrarossa

anche lrsquoesame in tricromia in falso colore usando il filtri passa banda IR verde e

rosso

34 La tecnica FT-IR

Con lrsquoacronimo FT-IR che sta per Fourier Transform-Infra Red (spectroscopy) si

indica quella tecnica che permette il riconoscimento delle sostanze che

compongono un campione attraverso un esame spettroscopico eseguito in luce

infrarossa In questo caso perograve il risultato finale che consiste in un spettro di

assorbimento della radiazione nel dominio delle frequenze (cioegrave dove sullrsquoascissa

del grafico ci sono le frequenze) saragrave frutto di una trasformata di Fourier di un

altro grafico chiamato interferogramma nel dominio dei tempi

341 Eccitazioni vibrazionali delle molecole

Come mai egrave proprio la radiazione infrarossa la piugrave adatta a stimolare transizioni di

tipo vibrazionale nei nuclei di una molecola

Si puograve rispondere a questa domanda anche con delle considerazioni legate alla fisica

classica se consideriamo che gli elettroni sono legati alla molecola con una forza F con la stessa

forza i nuclei saranno legati tra loro a formare la molecola Approssimando questa forza a

una di tipo armonico (massa-molla) possiamo dire che la pulsazione del moto

elettronico egrave 120596119890 = 119896 119898 mentre la pulsazione del moto nucleare egrave 120596119873 = 119896 119872

con m massa dellrsquoelettrone M massa del nucleo e k costante elastica della F

Il rapporto tra lrsquo energia vibrazionale e quella elettronica saragrave allora dato da

119864119907

119864119890=

ℏ120596119873

ℏ120596119890cong

119898

119872 (322)

Essendo 119898

119872 compreso nel range 10minus3 divide 10minus5 possiamo affermare che le energie di

eccitazione vibrazionali sono qualche centinaio di volte piugrave piccole di quelle

63

elettroniche Essendo questrsquoultime dellrsquoordine di qualche eV lo spettro di

assorbimento-emissione vibrazionale cadragrave nel vicino e medio infrarosso

Figura 64 Collocazione spettrale delle vibrazioni molecolari

Si possono esprimere le frequenze 120642 in cm-1 (omettendo di moltiplicare per c

velocitagrave della luce) dato che se 119888 = 120582120584 allora 120584 = 119888120582

Si egrave giagrave parlato nel paragrafo 2 di questo capitolo dei livelli energetici

vibrazionali

Figura 65Schema energetico di una molecola biatomica e livelli vibrazionali[12]

Le transizioni di cui ci occupiamo qui naturalmente non coinvolgono livelli

elettronici ma solo passaggi da uno stato roto-vibrazionale ad una altro Infatti

oltre alle energie elettroniche e vibrazionali esistono pure le energie rotazionali che

sono dellrsquoordine 10minus3 divide 10minus5 volte piugrave piccole di quelle elettroniche e 10minus3 2 divide

10minus5 2 volte piugrave piccole di quelle vibrazionali cioegrave circa 10minus3eV

Per comprendere meglio quello che succede consideriamo le molecole

biatomiche per queste se sono nello stato Λ = 0(Λ numero quantico del momento

angolare elettronico lungo lrsquoasse molecolare senza spin) vale la regola di selezione

Δ119869 = plusmn1 dove J egrave il numero quantico rotazionale collegato con il momento

angolare totale lungo lrsquoasse molecolare

Le transizioni permesse passando da 119907 = 0 a 119907 = 1sono riportate nello schema qui

sotto

64

Figura 66Livelli energetici di una molecola biatomica e transizioni permesse da v=0 a v=1[1]

Con R si indicano tutte le transizioni con Δ119869 = +1 con P quelle con Δ119869 = minus1

chiamate poi branche R e P e il numero tra parentesi egrave il J iniziale

A titolo di esempio riportiamo lo spettro di assorbimento della molecola HCl

Figura 67Spettro di assorbimento di HCl [1]

Da notare la mancanza del gap centrale data la proibizione di Δ119869 = 0

Tutti gli esami spettroscopici in assorbimento avranno questo aspetto

342 I modi di vibrazione e i gruppi funzionali I

fingerprint

Le molecole possono presentare diversi modi di vibrazione ciascuno responsabile

di un particolare assorbimento in una determinata regione dello spettro

Si distinguono vibrazioni ldquostetchingrdquo o di valenza (variazione della distanza di

legame)

Figura 68 Esempio di modi di vibrazione di valenza[12]

e vibrazioni ldquobendingrdquo o di deformazione (variazione dellrsquoangolo di legame)

65

Figura 69Esempio di modi di vibrazione di deformazione[12]

Come si vede dalle immagini possiamo pensare la vibrazione dellrsquointera molecola come

combinazione di vibrazioni di ogni coppia di atomi o comunque di ogni sua singola parte piugrave

semplice In chimica questi ldquopezzi di molecolardquo sono detti gruppi funzionali cioegrave

gruppi di atomi che mostrano particolari e costanti proprietagrave chimico fisiche Saragrave grazie alla

peculiaritagrave della lunghezza drsquoonda assorbita da queste parti che si potragrave riconoscere

la molecola presente nel campione

Solitamente 120642119959119938119949 gt 120642119941119942119943 dunque troveremo i gap di assorbimento delle

vibrazioni di valenza nella parte sinistra dello spettro (4000-1500 cm-1) dove ci

sono i valori dei numeri drsquoonda piugrave alti zona dei gruppi funzionali mentre la zona

dello spettro a minore energia egrave occupata dalle vibrazioni di deformazione da quelle di valenza a

piugrave bassa energia e da quelle di combinazione(i due tipi insieme) saragrave soprattutto questa

combinazione di tipi di eccitazioni vibrazionali nella parte destra dello spettro

(1500-700 cm-1) che costituiragrave lrsquoimpronta digitale the fingerprint della molecola

Molecole diverse ma con lo stesso tipo di gruppi funzionali (per quelle organiche)

saranno riconosciute grazie a questa zona

Figura 70 Spettrogrammi IR di due CHETONI simili ciclo-esanone(sopra)e ciclo-pentone(sotto)

riconoscibili dalle diversitagrave nella zona fingerprint[12]

66

343 Lrsquouso dellrsquointerferometria La FT-IR

Le misure di tipo spettroscopico nellrsquoinfrarosso (considerando solo le tecniche a

doppio raggio che permettono il confronto tra il raggio di riferimento e quello del

campione fornendo cosigrave lo spettrogramma della trasmittanza ) si possono fare

essenzialmente in due modi in modo dispersivo con la selezione continua di lunghezza

drsquoonda o con il metodo interferometrico

Per gli spettrometri di tipo dispersivo egrave difficile conciliare risoluzione spettrale ed

efficienza di misurazione questi sistemi si basano infatti su reticoli a riflessione mossi

molto lentamente da meccaniche di precisione per selezionare lunghezza drsquoonda

dopo lunghezza drsquoonda e generare cosigrave uno spettro infrarosso continuo

Figura 71 Schema di funzionamento di uno spettrometro a dispersione[7]

In sintesi questo tipo di spettrometri funzionano cosigrave si formano due raggi uno dei

quali passando per il campione contiene le informazioni cercate lrsquoaltro fa da

riferimento Il chopper consente alternativamente lrsquoarrivo dellrsquouno o dellrsquoaltro sul

reticolo che monocromatizza il segnale letto successivamente dal sensore Saragrave il

software che una volta acquisiti i segnali ne faragrave il rapporto egrave saragrave in grado di creare

lo spettrogramma

Chiaramente il reticolo lavorando in condizioni di alta risoluzione selezioneragrave

una banda di frequenze molto stretta lrsquointensitagrave del segnale saragrave minore

causando cosigrave un deterioramento del rapporto segnale-rumore Un grande miglioramento delle condizioni di lavoro e della qualitagrave dei risultati

nella spettroscopia IR egrave avvenuto quando grazie ai moderni calcolatori si egrave riusciti

a convertire un interferogramma in uno spettrogramma usando gli algoritmi

della trasformata di Fourier

Lrsquointerferogramma

Definiamolo prima nel caso di una singola frequenza

Ersquo chiamato interferogramma il segnale complessivo in funzione del tempo di due

onde alla stessa intensitagrave e lunghezza drsquoonda che interferiscono quando su una

67

delle due si crea un continuo sfasamento rispetto allrsquoaltra per esempio grazie ad

uno specchio mobile che ne allunga o ne accorcia il cammino ottico

Figura 72 Schema di principio di un spettrografo con spettro e interferogramma nel caso di una singola

frequenza[8]

Nella figura sopra per questioni di chiarezza lrsquointerferogramma egrave nel dominio delle

distanze (proporzionalitagrave diretta tra tempo e spazio percorso dallo specchio

mobile) B(120584) e I(120575) intensitagrave luminosa rispettivamente dalla sorgente e sul

rivelatore ( 120584 numero drsquoonda e 120575 spostamento dello specchio) Per I(120575) vale la

seguente formula

119868(120575) = 119861(120584) cos 2120587120575

120582 (323)

che poi inserendo per ragioni di comoditagrave matematica il numero drsquoonda 120584 = 1 120582

diventa

119868(120575) = 119861(120584) cos 2120587120584120575 (324)

Nel caso di due frequenze la situazione cambia in questo modo

Figura 73Spettri e interferogrammi di due frequenze diverse separate e poi sovrapposte[8]

Ogni frequenza compare nellrsquointerferogramma come una funzione coseno

Considerando allora una sorgente continua nellrsquoinfrarosso matematicamente

faremo un integrale per trovare lrsquoandamento di 119868(120575) cioegrave

119868(120575) = 119861(120584)infin

0cos 2120587120584120575 119889120584 (325)

Un tipico interferogramma di una sorgente incandescente per infrarosso egrave il

seguente

68

Figura 74 Inteferogramma di una tipica sorgente incandescente[8]

Notare come quando 120575 = 0 essendo tutte le funzioni coseno delle frequenze

presenti in fase 119868(120575) ha un grande picco il centerburst questa egrave una caratteristica di

tutti gli interferogrammi Allontanandosi da questa posizione la moltitudine delle

funzioni coseno cominciano a rinforzarsi o annullarsi vicendevolmente causando

una rapida diminuzione dellrsquointensitagrave in una serie di oscillazioni

La trasformata di Fourier

Lrsquointerferogramma egrave descritto matematicamente dallrsquoequazione (325) e saragrave

proprio il suo andamento intensitagrave su tempo ad essere fisicamente misurato

dal sensore dello spettrografo Comunque in spettroscopia si egrave interessati allo

spettro cioegrave a conoscere lrsquointensitagrave in funzione del numero drsquoonda Ma

conoscendo la forma matematica dellrsquointerferogramma 119816(120517) come funzione di

120517 egrave possibile calcolare il corrispondente spettro usando una tecnica

matematica conosciuta come Trasformata di Fourier Il suo uso porta alla

conoscenza dello spettro attraversolrsquointegrale

119861(120584) = 119868(120575) cos 2120587120584120575 119889120575+infin

minusinfin (326)

Ecco dunque come si agisce con la tecnica FT-IR quando si vuole ottenere lo

spettrogramma di un campione viene fatta una prima acquisizione dello

spettrogramma della sorgente chiamato anche spettrogramma di fondo(in questo

si noteranno anche gli eventuali assorbimenti dei gas presenti lungo il cammino

ottico del raggio) ed in seguito del campione Il computer penseragrave ad eseguire il loro

rapporto fornendo lo spettro in trasmittanza

69

Figura 75 Schema a blocchi della generazione di uno spettro con la tecnica FT-IR[8]

Di seguito egrave riportata la figura schematica di uno spettrometro per analisi FT-IR

Figura 76 Schema di funzionamento di uno spettrometro FT-IR[7]

I 3 vantaggi della tecnica FT-IR

Si associano a questa tecnica tre vantaggi o miglioramenti rispetto alla

spettroscopia dispersiva

Vantaggio Jaquinot o di banda passante lrsquoenergia in arrivo al rivelatore egrave

maggiore di conseguenza anche il rapporto segnaledisturbo egrave piugrave elevato

Vantaggio Felgett o di multiplex lrsquoacquisizione dei dati egrave molto piugrave rapida

(pochi secondi) Questo consente di effettuare in rapida sequenza una serie

di spettri(10-20) e di presentare alla fine la loro media diminuendo cosigrave

lrsquoerrore

Vantaggio di Connes una calibrazione delle frequenze molto stabile ed

accurata (001-01 cm-1) grazie ad un laser interno che agisce da riferimento

per ogni scansione

70

Conclusioni

In questa dissertazione si egrave voluto discutere il contributo della Fisica nel campo

delle indagini analitiche e diagnostiche nel settore dei beni culturali attraverso una

panoramica delle varie tecniche di diagnosi e recupero di unrsquoopera drsquoarte con una

particolare attenzione alla strumentazione e quindi alle tecniche che sono di fatto

operanti con successo nellrsquoambito del nostro Ateneo

Queste metodologie delle quali molte e importanti di carattere non invasivo

sono di fondamentale importanza qualora si desideri eseguire una diagnosi su

unrsquoopera per la quale lo scopo primario di intervento egrave la sua conservazione nel

tempo Se dunque nel corso di una indagine di un bene culturale si richieda la

assoluta non invasivitagrave la fisica mette a disposizione tutte le sue conoscenze nel

campo delle interazioni radiazioni-materia o particelle-materia assicurando

insieme alla salvaguardia del manufatto le risposte cercate

Anche se un bene culturale come tutte le cose non puograve che deperire nel corso

degli anni in un inarrestabile anche se lento invecchiamento i metodi per porvi

riparo e le analisi scientifiche di tipo fisico saranno senza dubbio in grado di

migliorarsi rispetto ad ora in quantitagrave qualitagrave ed efficacia

Il progresso della ricerca fisica applicata e delle tecnologie collegate fanno

sicuramente ben sperare in una conservazione duratura della Bellezza tangibile a

sicuro vantaggio delle generazioni future

71

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72

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[19]Enciclopedia-Delle-Scienze-Fisiche(vol IV p624) Limmagine in falso colore

Roma Istituto Enciclopedico Treccani

73

Ringraziamenti

Ringrazio Dio Padre onnipotente creatore di tutte le cose della materia e delle leggi

che la governano dellrsquouomo e della sua intelligenza che le sa scoprire

Ringrazio poi il prof Andrea Di Cicco per la sua disponibilitagrave e il dott Marco

Minicucci per il suo instancabile guidarmi con entusiasmo alla scoperta di un

mondo per me fino a poco tempo fa sconosciuto la prof Graziella Roselli per le

nozioni che mi ha fornito il dott Andrea Cittadini per le informazioni tecniche il

prof che ha fatto da lettore e tutti i docenti di Fisica che nel corso di questi

anni mi hanno preparato nello studio

Ringrazio ancora Alessandro e Antonella per il loro incoraggiamento schietto e

sincero Roberto per lo scanner e la sua generositagrave Claudio per il supporto

informatico

Ringrazio tutti gli amici che mi sono stati vicino in questi mesi e che anche solo con

un gesto o una parola mi sono stati di aiuto

Ringrazio la mia famiglia

Antonio

20

talvolta ad affreschi fornendo preziose informazioni a storici dellrsquoarte e

restauratori

Nelle immagini che seguono lo stesso particolare di un dipinto ripreso in

riflettografia IR con tre strumenti diversi Il miglioramento della visibilitagrave del

disegno preparatorio (che questa volta svela un pentimento del pittore) egrave evidente

Figura 14 Marcello Fogolino SFrancesco riceve le stimmate Pinacoteca civica di Vicenza Immagine nel

visibile

Figura 15Confronto dello stesso particolare evidenziato nella foto sopra tra fotocamera con rivelatore al silicio tubo Vidicon(PbS) e fotocamera con rivelatore di Tellurio di Cadmio e Mercurio(MCT)

21

222 La Fluorescenza UV

La tecnica basata sullrsquoosservazione della fluorescenza da luce ultravioletta

approfondita anche nel prossimo capitolo trova largo impiego come metodo di

indagine diagnostica nel campo dei beni culturali Si sfrutta il fatto che quando un

opera generalmente un dipinto o manoscritti viene irraggiata con radiazione di

lunghezza drsquoonda compresa nella regione dellrsquoultravioletto (400nmge120582ge2-3nm) tale

radiazione viene in parte riflessa e in parte assorbita dagli strati superficiali

dellrsquoopera

Parte dellrsquoenergia assorbita viene quindi emessa nuovamente per fluorescenza

sotto forma di radiazione visibile che verragrave registrata con tecniche opportune

Lrsquoapparato per eseguire una analisi di un dipinto in fluorescenza UV egrave costituito da

una o due sorgenti di luce UV (lampade di Wood) e da un sistema di acquisizione delle

immagini fotocamera o telecamera CCD anche se egrave sempre possibile una semplice

indagine a occhio nudo contemporanea allrsquoirraggiamento

Le lampade sono poste in modo da formare un angolo di 45deg rispetto al dipinto in

modo da minimizzare la riflessione speculare e la fotocamera o il sensore CCD

frontalmente allrsquoopera

Lrsquouso di una macchina fotografica con pellicole ad alta sensibilitagrave (nel

visibile) prevede una volta eliminata la parte della radiazione Uva riflessa con ldquofiltri

barrierardquo tempi di acquisizione (e quindi di esposizione dellrsquoopera e degli

operatori) lunghi dellrsquoordine dei qualche minuto con conseguente problema della

cosiddetta deriva cromatica della pellicola e necessitagrave del completo oscuramento

dellrsquoambiente di misura

Lrsquouso della telecamera con CCD offre numerosi vantaggi Data la maggiore

sensibilitagrave rispetto alla pellicola i tempi di acquisizione si riducono moltissimo

potendo infatti usare la sorgente UV in modalitagrave flash (circa 20ms) con

conseguente minore grado di irraggiamento dellrsquoopera Grazie a dei filtri

lrsquoimmagine finale saragrave il risultato della sovrapposizione di varie acquisizioni

ognuna centrata in una zona spettrale fino a coprire tutto lo spettro visibile Ciograve

permetteragrave una migliore caratterizzazione dei materiali lungo tutto lo spettro

Notevoli poi i vantaggi legati allrsquouso del formato digitale oltre ad una piugrave

pratica conservazione dei dati crsquoegrave la possibilitagrave di ripeter la stessa acquisizione piugrave

volte al fine di migliorare il rapporto segnale rumore e diminuire lrsquoerrore da

fluttuazione di scarica della lampada Inoltre si puograve via software eliminare lrsquoeffetto

della luce ambiente potendo acquisire la stessa immagine con e senza flash UV

Per le applicazioni pratiche la fluorescenza UV egrave adattissima per la

visualizzazione delle vernici trasparenti messe a protezione dello strato pittorico

vero e proprio essendo sostanze resinose molto sensibili alla fluorescenza UV Ersquo

utile poi per differenziare e localizzare materiali che apparirebbero

indistinguibili nello spettro visibile (quelli della stessa classe cromatica ma di

diversa composizione chimica ) per lrsquoidentificazione dei materiali in base al

colore caratteristico della fluorescenza e per individuare ritocchi ridipinture e

22

parti rifatte grazie alla mai perfettamente uguale composizione chimica di

successivi interventi

Nelle immagini che seguono egrave evidente come i restauri fatti zone piugrave scure

seguendo linee dritte sono dovuti ad un cedimento dello strato pittorico proprio in

prossimitagrave dei punti di contatto tra le tavole della struttura del quadro Il colore

scuro rispetto alle zone non restaurate testimonia la mancanza o la diversitagrave della

vernice protettrice

Figura 16Dipinto in luce visibile senza e con fluorescenza UV

23

223 La tricromia in falso colore

Questa tecnica di analisi consente di differenziare zone di stesure pittoriche

che ad occhio nudo hanno la stessa resa cromatica e dunque appaiono

indistinguibili facendo ldquodiventare visibilerdquo anche la radiazione del vicino infrarosso

la quale egrave poi in grado di generare falsi colori diversi nelle zone prima viste come

uguali

Si puograve sfruttare allora il fatto che pigmenti aventi diversa natura chimica

appariranno nellrsquoimmagine a falsi colori ben differenziati se hanno un diverso comportamento spettrale (diversa riflettanza) nellrsquoinfrarosso

Nella pratica si agisce acquisendo lrsquoimmagine in esame escludendo la

componente di luce BLU e aggiungendo la componente nel vicino infrarosso

alle due componenti fondamentali rosso e verde

Figura 17Schema di principio della tecnica in falso colore

Dobbiamo perograve comunque ricreare una immagine adatta alla visione umana

la quale in luce diurna si basa sullrsquoassorbimento di radiazione visibile da parte dei

cosiddetti CONI presenti sulla retina Di questi ne esistono di tre tipi ognuno

specializzato nellrsquoassorbire una parte dello spettro i colori rossi i colori verdi e i

colori blu

Figura 18 Curve di assorbimento spettrale relative ai tre tipi di coni presenti nella retina

Dunque una volta ottenute le immagini nelle tre bande vicino IR rosso e verde

si procederagrave alla loro riconversione rispettivamente nel rosso verde e blu e

ricomposizione ottenendo una immagine dai colori falsati( da cui falso colore )

Questo vale naturalmente indipendentemente dalla tecnica usata per

acquisirle Anche nella tricromia in falso colore infatti come nella riflettografia IR

si possono usare (con i loro pregi e difetti di cui sopra al paragrafo 221) vari modi

24

per acquisire lrsquoimmagine la pellicola fotografica il tubo vidicon e la telecamera

CCD attualmente quella piugrave usata

Nella prossima figura egrave visualizzato il procedimento con cui due verdi

apparentemente uguali appaiono in falso colore blu (il verde rame) e magenta (il verde

di cobalto) dato che il primo assorbe lrsquoinfrarosso mentre lrsquoaltro lo riflette

Figura 19Esempio (per una pellicola) di restituzione in falso colore di due verdi apparentemente uguali

Un altro esempio notevole egrave dato dai due blu azzurrite e lapislazzuli restituiti in falso

colore il primo appare con un colore molto scuro mentre il secondo che non

assorbe lrsquoinfrarosso appare con una fortissima componente rossa

La realizzazione digitale (CCD) di immagini in falso colore egrave ottenuta con

piugrave acquisizioni della stessa immagine a diverse bande spettrali anteponendo

allrsquoottica di ripresa i filtri passa banda per registrare le tre componenti Le tre

immagini cosigrave ottenute vengono restituite nella classica terna RGB (Red-Green-

Blue) in un monitor a colori dove in tempo reale si osserveragrave lrsquoimmagine in falso

colore

Questa tecnica egrave utilizzata dal restauratore o dallo storico dellrsquoarte per

individuare sul dipinto zone che hanno subito restauri postumi ma dei quali

non avendone la documentazione non egrave possibile sapere dove e come si egrave intervenuto Per

essi di solito si egrave raggiunto un grado di accordo cromatico fra la zona restaurata e

zona originale tale da rendere invisibile ldquola riparazionerdquo effettuata empiricamente

dunque quasi sempre con pigmenti chimicamente diversi dallrsquooriginale

Nelle immagini seguenti[19] risulta evidente la differente risposta cromatica di

alcuni pigmenti In particolare la veste di S Pietro che nel visibile risulta azzurra

nel falso colore vira in magenta (risposta tipica dellrsquoazzurro oltremare) e il cinabro

che costituisce la parte rossa del manto (visibile) diventa giallo in falso colore Una

simile inversione avviene anche per il pigmento usato per la veste del personaggio in

25

secondo piano (lacca rossa) ma data la risposta cromatica diversa nellrsquoinfrarosso

diventa in falso colore un giallo piugrave intenso

Figura 20 Lorenzo Monaco Incoronazione della Vergine (particolare)Immagine nel visibile e in tricromia in falso colore

23 Tecniche ottiche per la forma

La conoscenza e la forma di un oggetto artistico sia esso un reperto archeologico

un monumento un dipinto o un affresco e dunque dalle piugrave svariate forme e

dimensioni rappresenta un elemento importante per il suo studio e la sua

conservazione La caratterizzazione della forma costituisce infatti un prezioso

contributo a studi di tipo storico-artistico alla determinazione dello stato di

conservazione dellrsquoopera e al progetto e realizzazione di interventi di restauro

Oltre a ciograve mediante la misura della forma di un oggetto ripetuta in tempi

successivi egrave possibile ottenere informazioni sulle sue deformazioni ed eliminarne le

cause (condizioni microclimatiche stress meccanici hellip)

Si possono suddividere essenzialmente le procedure per lrsquoacquisizione della

forma in due categorie quelle che adoperano la luce anche laser ma senza utilizzarne la

coerenza4 le tecniche in luce incoerente e altre invece che sfruttano proprio le

proprietagrave di coerenza della luce laser che chiameremo tecniche in luce coerente

4 Coerenza Sono coerenti due o piugrave onde di ugual frequenza in cui la differenza di fase fra esse egrave costante

26

231 Tecniche in luce incoerente

Sono diverse le tecniche di questo tipo che vengono usate nellrsquoambito dei beni

culturali Citiamo la fotogrammetria (basata sul principio della triangolazione ottica5)

che acquisendo una coppia stereoscopica di immagini dellrsquooggetto egrave in grado di

restituire un modello 3D La proiezione di luce strutturata che consiste nel

proiettare sullrsquooggetto dei codici luminosi di vario tipo (fitti reticoli figure di

interferenzahellip) e risalire alla forma dellrsquooggetto interpretando la loro deformazione

usando algoritmi basati sulla triangolazione La profilometria laser che

ricostruisce la forma il piugrave delle volte di statue analizzando le linee di contorno

che una lamina di luce laser mette in evidenza sullrsquooggetto Lo scanner laser a tempo

di volo usato soprattutto per il rilievo 3D su grandi scale spaziali riesce nella

mappatura tridimensionale rilevando le coordinate angolari e il tempo di

percorrenza di impulsi laser

231a Il laser scanner a tempo di volo (TOF)

Ersquo praticamente un sistema radar (onda inviata riflessa e captata) che impiega una

sorgente laser impulsata Il principio su cui si fonda la misura della distanza egrave il

seguente conoscendo il tempo t impiegato dallrsquoimpulso laser a percorrere la

distanza sorgente-punto di misura-rivelatore (posto vicino alla sorgente laser) detto

tempo di volo TOF (Time Of Flight) egrave possibile risalire alla distanza grazie alla

formula 119863 = 119888

119899times 119905 2 dove c egrave la velocitagrave della luce e n egrave lrsquoindice di rifrazione

dellrsquoaria

Figura 21Principio di funzionamento di un laser scanner TOF

Facendo poi corrispondere ad ogni misura di distanza le coordinate angolari

azimutale e zenitale si ha per ogni punto di scansione la tripletta di coordinate che

identifica un punto nello spazio

5 Triangolazione ottica Usata per risolvere completamente un triangolo avendo a disposizione due angoli e il lato tra essi compreso

27

Figura 22Immagine schematica di un laser scanner TOF

La precisione del sistema dipende da vari fattori come la capacitagrave di selezionare la

stessa posizione relativa allrsquoimpulso trasmesso e ricevuto dallrsquoaccuratezza della

conoscenza dei tempi di ritardo propri del sistema e dalla precisione del sistema

che effettua le misure dei tempi

Si egrave comunque raggiunta una altissima precisione considerando che con i

moderni strumenti si ottengono errori di pochi millimetri su distanze di

centinaia di metri con un passo di scansione angolare di pochi millesimi di

grado

Naturalmente si ha quasi sempre bisogno di effettuare piugrave scansioni della

stessa struttura per rilevare i punti che rimarrebbero in ombra con una sola

scansione

Questo strumento trova il suo campo di applicazione nella ricostruzione di

grandi ambienti interni come chiese o antiche dimore nella ricostruzione di

facciate di cattedrali o in grandi siti archeologici

Nellrsquo immagine che segue si puograve osservare il risultato ottenuto effettuando la

ricombinazione di 6 posizioni di scansione della sfinge

28

Figura 23 Immagine ottenuta da un laser scanner ricombinando 6 scansioni

231b Topografia di superfici a proiezione di linee

Questo tipo di analisi rientra nella categoria delle tecniche che sfruttano la

proiezione di luce strutturata cioegrave di codici luminosi che sono in grado di

evidenziare variazioni di livello su una superficie grazie a linee di luce

opportunamente organizzate

In quella a proiezione di linee si proietta (come fosse una diapositiva

costituita da un vetrino con deposizione metallica) il codice piugrave semplice un reticolo

di righe bianche e nere parallele Lrsquoimmagine dellrsquooggetto con le linee proiettate egrave

ripresa con una telecamera digitale il cui asse ottico forma con quello del

proiettore un certo angolo In questa immagine le linee del reticolo risultano

distorte dalla forma della superficie diventando ondulate Lrsquoentitagrave delle

distorsioni fissata la geometria del sistema egrave direttamente proporzionale alla

quota del punto considerato Infine dallrsquoanalisi dellrsquoimmagine del reticolo si risale

alla mappa topografica digitale della superficie

29

Figura 24 Schema di funzionamento(a) e principio geometrico(b)[18]

Nella figura precedente (b) si vede come la posizione delle linee cambia in

proporzione allrsquoaltezza (h) della superficie rispetto ad un ideale piano mediano di

riferimento S Conoscendo α (la fase) per ogni punto della linea proiettata si

risale alla quota (h) di quel punto

Il software di estrazione della fase opera sulla immagine ldquoliberatardquo dal

contrasto dello sfondo tramite unrsquooperazione di pulitura che sfrutta unrsquoimmagine

identica ma senza il reticolo proiettato (figura sotto)

Figura 25 Procedura per lottenimento della mappa topografica[18]

Variando la posizione mutua di proiettore telecamera e oggetto si ottengono

diverse risoluzioni spaziali e differenti estensioni della superficie di misura per

esempio aumentando lrsquoinclinazione del proiettore si raggiungono risoluzioni in

quota piugrave elevate (maggiore dinamica per α) allontanandolo dallrsquooggetto si

possono analizzare opere di grandi dimensioni a scapito perograve della risoluzione

spaziale

Nel campo della conservazione dei beni culturali questo sistema trova impiego nei

dipinti quando si vogliono verificare con precisione la deformazione il distacco o il

rigonfiamento dello strato pittorico a causa di deformazioni della struttura lignea

30

per quelli su tavola o della trama del tessuto per quelli su tela ciograve succede ad

esempio quando si procede al rifodero o alla sostituzione del telaio Si sono svolte

con successo indagini con questa tecnica anche nel caso di iscrizioni su tavola o su

parete

Nelle immagini che seguono ([17]Fontana Pampaloni amp Pezzati) croce di

Sarzana lo studio della mappa topografica egrave presentato prima con una risoluzione

in quota di 01mm per la sommitagrave della croce poi con una di 002mm per il

particolare del cartiglio6

Figura 26Croce di SarzanaMaestro GuglielmoDuomo di Sarzana Anno 1138 Tempera a uovo su legno di castagno Misure 3times210 m e mappa topografica della parte evidenziata

232 Tecniche in luce coerente

Lrsquouso di queste tecniche piugrave complesso delle precedenti egrave orientato piugrave che alla

misurazione della forma vera e propria dellrsquooggetto al rilevamento delle sue

microdeformazioni Citiamo lrsquointerferometria olografica (ologrammi su pellicola)

che si basa sulla ripresa di una immagine dellrsquooggetto effettuata con luce laser in

condizioni di interferenza lrsquointerferometria a spekle7 basata sigli stessi principi di

quella olografica ma lrsquoacquisizione dellrsquoimmagine avviene tramite una telecamera

Lrsquoolografia conoscopica che usa una telecamera nella quale tra obbiettivo e

sensore CCD ha un cristallo che separa in due parti la luce proveniente

6 CartiglioDisegno di un rotolo di carta in parte srotolato sul quale li leggono iscrizioni 7 Speckle (macchiolina) Viene chiamata cosigrave la figura punteggiata che si ottiene quando unrsquoonda coerente viene fatta passare attraverso un mazzo disordinato

31

dallrsquooggetto creando una figura di interferenza dalla quale si ricava la distanza di

ogni punto dellrsquooggetto in esame

Annoveriamo tra le tecniche in luce coerente anche una variante del sistema a

tempo di volo che sfrutta lo sfasamento tra lrsquoimpulso laser generato e registrato

ottenendo una maggiore precisione

232a Lrsquoolografia conoscopica

Con questa tecnica egrave possibile misurare con estrema precisione la distanza tra la

sonda ottica usata e per cosigrave dire ogni ldquosingolo puntordquo della superficie (non si

usa infatti quasi mai per ricostruire lrsquointero corpo dellrsquooggetto) in esame

Il principio di funzionamento egrave il seguente un laser a diodi produce un raggio

che egrave riflesso totalmente da un beam-splitter a 90deg verso il campione Parte dellrsquo onda

luminosa riflessa viene captata dallrsquoobbiettivo attraversa lo splitter (ora con

proprietagrave di trasparenza) e incontra il modulo conoscopico Questo elemento

costituito da un cristallo monoassiale8 birifrangente9 posto tra due lamine

polarizzatrici separa i raggi luminosi che vi incidono in due componenti raggio

ordinario e raggio straordinario

Questi dopo aver percorso praticamente lo stesso cammino ottico

interferiscono dando luogo a frange circolari sulla superficie del sensore CCD La

fittezza delle linee della frangia dipende dal cammino ottico dei raggi

dallrsquooggetto scansionato al sensore ecco che allora misurandola si risale alla

distanza di ogni punto dalla sonda

Figura 27Funzionamento di una sonda conosco pica[16]

8 Monoassiale Con un solo asse ottico 9 Birifrangente Con due indici di rifrangenza ortogonali fra loro

32

Elaborando dunque il segnale restituito dal CCD si risale al ldquoperiodordquo di ogni

singola frangia fatto poi corrispondere ad una distanza Poicheacute la lettura del CCD

puograve essere ripetuta con una frequenza di alcune migliaia di Hz alla stesa velocitagrave egrave

anche possibile acquisire le misure

La distanza dellrsquoobbiettivo dallrsquooggetto da esaminare puograve variare da poche

decine di mm a poche decine di centimetri a seconda delle esigenze cambiando

lrsquoobbiettivo di ripresa

Si raggiungono prestazioni eccellenti Con una distanza di lavoro di 40mm per

esempio si raggiunge una risoluzione di circa 6μm in quota e 30μm nelle

direzioni trasversali con una dinamica di profonditagrave di plusmn4mm

Una caratteristica importante di questo strumento egrave quella di poter lavorare

con un angolo di incidenza minimo di circa 5deg ciograve consente di indagare tratti di

superficie con unrsquoinclinazione fino a plusmn85deg col risultato di riuscire a fare misure

allrsquointerno di fori di diametro inferiore a 1mm con un rapporto profonditagravediametro

fino a 251

Un altro grande vantaggio dellrsquoolografia conoscopica egrave quello di superare i

vincoli pratici di stabilitagrave e sensibilitagrave alla temperatura e alle vibrazioni meccaniche

di cui soffrono gli strumenti interferometrici laser di tipo convenzionale dato

lrsquounica sorgente di luce coerente che viene separata solamente dentro il cristallo

birifrangente

Il sistema trova numerose applicazioni nel campo del restauro e della

conservazione ogniqualvolta si debbano analizzare con grande dettaglio oggetti o

parte di essi microdeformazioni su dipinti microscopiche incisioni su pietra o

rilievi su tavole usate per la litografiaecc ecc

Nelle immagini seguenti unrsquoindagine in olografia conoscopica effettuata su un

quadro di Raffaello La Madonna del cardellino Da notare i due solchi verticali nella

parte centrale del riquadro

Figura 28Madonna del cardellino Raffaello 1506 Galleria degli Uffizi e particolare (restituito in luce radente) dopo unrsquo olografia conoscopica

33

223b Lo scanner laser a misura di fase

Questa tecnica apparentemente del tutto simile a quella dello scanner laser TOF

visto nel paragrafo 231a sfrutta il fatto che un impulso laser modulato in ampiezza cambia la sua fase da quando egrave stato emesso a quando egrave rivelato dopo

la riflessione Conoscendo questo sfasamento si puograve risalire alla distanza

percorsa

Solitamente si sceglie per il laser (onda portante) una lunghezza drsquoonda di 1divide

2μm vicino infrarosso data la buona penetrabilitagrave in aria di questo tipo di onda

elettromagnetica mentre la modulazione ( in realtagrave vedremo che di modulazioni ne

occorreranno di diversi tipi) egrave fatta con lunghezze drsquoonda dellrsquoordine del metro

(onde radio)

Figura 29Schema di principio di uno scanner laser a sfasamento di modulazione di ampiezza

Matematicamente la variazione di fase Δ120601 durante tutto il tragitto 2119871 egrave data da

Δ120601 = 119899119896119898 2119871

Dove n egrave lrsquoindice di rifrazione dellrsquoaria da determinare in sede di misura a seconda delle

condizioni di temperatura pressione e umiditagrave relativa e 119896119898 egrave il vettore drsquoonda

corrispondente alla pulsazione di modulazione 120596119898 Con pochi passaggi si ottiene la

distanza cercata

119871 = Δ120601119888 2119899 120596119898

con c velocitagrave della luce

Bisogneragrave tener conto del fatto che il sensore discriminatore di fase (comparatore)

non percepisce quando 120601 ha subito delle rotazioni intere di angolo giro Per questa ragione in

realtagrave la modulazione egrave fatta con diverse frequenze (sottomultipli di un oscillatore interno

allo scanner) per ognuna delle quali si acquisisce una delle cifre della misura finale di ogni

singolo punto Questo egrave chiamato Metodo per decadi Se per esempio un punto egrave

distante dallo scanner 756342m avrograve bisogno di 6 (numero con 6 cifre) frequenze

di modulazione

34

24 Tecniche microscopiche

Lrsquoapplicazione della microscopia ottica ed elettronica nel campo dei Beni Culturali

fornisce un contributo scientifico di estremo interesse Ersquo infatti applicata per

indagini diagnostiche finalizzate al restauro passando per lrsquoanalisi del materiale

artistico di varia natura analizzando il suo stato di conservazione e anche

permettendo lrsquoindividuazione delle tecniche usate nella realizzazione dellrsquoopera

Infatti lrsquoutilizzo del microscopio ottico o elettronico a scansione permette lrsquoanalisi

approfondita relativa sia alla morfologia della superficie che alla composizione

chimica elementare di campioni di vario tipo ad elevati ingrandimenti fornendo

importanti informazioni in fase di restauro

241 La microscopia elettronica a scansione SEM

Il microscopio elettronico a scansione SEM (Scanning Electron Microscope)

fornisce informazioni sullrsquoaspetto sulla natura e sulle proprietagrave delle superfici e

degli strati sottostanti di campioni con risoluzione media di 2divide5 nm Il principio

di formazione delle immagini le quali saranno riprodotte con un effetto

tridimensionale egrave sequenziale Un fascio di elettroni (sonda) viene focheggiato

sulla superficie del preparato e fatto scorrere su esso secondo linee parallele

ravvicinate come avviene per un pennello elettronico di un tubo televisivo

Figura 30Schema di un microscopio elettronico a scansione[15]

Il diametro della sonda quando incontra la superficie del campione egrave di circa

2nm Lrsquointerazione del fascio accelerato da una differenza di potenziale che va da

poche centinaia di volt a diverse decine di kV con gli atomi del preparato da luogo a

diversi tipi di ldquoprodottirdquo ([15]Valdregrave) con ognuno dei quali si creeragrave un segnale tra

cui i piugrave importanti nelle applicazioni per i beni culturali sono

Elettroni secondari (SE) convenzionalmente definiti come gli elettroni

uscenti dal preparato con energia le50eV Provengono da una profonditagrave di

pochi nm sono prodotti dal fascio primario interagendo anelasticamente con

35

gli elettroni di valenza del campione Il segnale SE egrave il piugrave frequentemente usato

utilizzato principalmente per informazioni sulla topografia delle superfici

Lrsquoimmagine fornita appare in rilievo come se lrsquoosservatore fosse al livello del

diaframma D (vedi figura) e guardasse il campione illuminato da una

ipotetica sorgente posta in corrispondenza del rivelatore

(scintillatorefototubo)

Elettroni retrodiffusi (BSE) Back-Scattered Electrons Elettroni con energie

ge50eV che provengono dal preparato in seguito ad interazioni elastiche

principalmente con nuclei Il segnale BSE fornisce informazioni legate al

numero atomico medio della zona di provenienza (il numero di eventi di

scattering elastico cresce al crescere del numero atomico Gli elementi piugrave

pesanti saranno evidenziati da un segnale piugrave luminoso sullo schermo) alla topografia

e alla struttura cristallina del materiale attraversato

Raggi X Sono quelli della radiazione caratteristica o di bremsstrahlung

Provengono da strati piugrave profondi del campione da una sfera di raggio di

qualche μm al di sotto della sonda Il segnale X viene usato per il

riconoscere e quantificare gli elementi chimici

Elettroni Auger Ersquo un processo di autoionizzazione in cui in luogo di

radiazione X proveniente da una ricombinazione crsquoegrave unrsquoespulsione di un

elettrone

Figura 31Rappresentazione schematica nel caso di un fascio con incidenza normaledelle profonditagrave da

cui provengono i segnali SEBSEAuger(A) e raggi X[15]

Normalmente un microscopio SEM lavora con un alto vuoto al suo interno circa

10minus3Pa questo per evitare lrsquointerazione tra particelle sonda o da misurare con

lrsquoaria Un altro requisito questa volta dei campioni egrave che essi siano elettricamente

conduttivi in caso contrario si provvederagrave alla metallizzazione procedimento

tramite il quale si deposita un sottilissimo strato 1divide40 nm di metallo come ad

esempio oro carbone platino ecc

Sviluppi di questa tecnologia portano nuove e piugrave ampie possibilitagrave

nellrsquoanalizzare reperti dalla natura piugrave varia opportunitagrave utilissime nel campo dei

beni culturali

36

241a Lrsquoanalisi SEM-EDS

Parlando di analisi SEM-EDS citata anche come microanalisi EDS si fa riferimento

allrsquouso della microscopia SEM abbinata allrsquoanalisi dei raggi X caratteristici della

zona analizzata del campione che vengono prodotti per fluorescenza Lrsquoanalisi egrave

fatta in dispersione di energia da cui lrsquoacronimo Energy Dispersive Spectroscopy (of X ray)

Il rivelatore normalmente egrave a stato solido Si drogato con Li che ha bisogno di

essere raffreddato da azoto liquido o piugrave recentemente Si drogato con HgI2 per il

quale egrave sufficiente un raffreddamento termoelettrico

Nelle figure qui sotto ([13]Pasquariello Pinzari amp De Mico 2007) un esempio

di indagine SEM-EDS su una vecchia stampa fotografica della quale si voleva

verificare tra le altre cose la composizione chimica del cosiddetto sottostrato

(presenza o meno del Bario) cioegrave la parte compresa tra il supporto primario

(cartoncino) e lo strato immagine vero e proprio (alogenuro drsquoargento in gelatina)

Figura 32Esempio di analisi SEM-EDS su una foto drsquoepoca

241b Lrsquoanalisi SEM-VP

Lrsquoesigenza di esaminare campioni che non possono essere inglobati chimicamente o

metallizzati data la loro specificitagrave o talmente delicati da non poter sopportare lo

stress meccanico dovuto alla bassissima pressione di lavoro del SEM ha portato

allo sviluppo dei SEM-VP Variable Pressure cioegrave a pressione variabile I materiali

biologici per esempio costituiti da tessuti molli (cellule) e acqua perderebbero la

loro struttura ldquoevaporandordquose sottoposti a bassissime pressioni Questiper essere

osservati hanno bisogno di solito di una stabilizzazione chimica di disidratazione

o di un surgelamento prima di entrare nel SEM

37

Con la tecnica SEM-VP si puograve praticamente introdurre nella camera porta

campioni il preparato tale e quale grazie ad una pressione presente in quella parte

del microscopio di 5 o 6 ordini di grandezza superiore (10divide750 Pascal) rispetto alla

zona del cannone elettronico e della colonna (10minus3 divide 10minus4 Pascal)

Nei settore dei beni archeologico-culturali dunque in cui egrave assolutamente

proibito modificare il reperto il fatto che si possa evitare la metallizzazione egrave

fondamentale

Nelle immagini seguenti ([14]Pinzari amp Montanari 2007) si egrave riportato un

esempio di studio possibile con il microscopio SEM-VP la catalogazione di una

infestazione fungina sul dorso della copertina di libri Le misure sono state fatte con

una pressione in camera di 150Pa una tensione del fascio di 20kV ed utilizzando il

rivelatore VPSE Variable Pressure Secondary Electrons Lrsquoingrandimento della foto egrave

9800times (dati riscontrabili anche in basso nella foto SEM-VP)

Figura 33Efflorescenze sul dorso dei volumi e prelievo del micelio per mezzo del nastro adesivo

Figura 34Immagine SEM-VP del nastro adesivo utilizzato per campionare le efflorescenze fungine

38

241c Lrsquoanalisi SEM con ED-XRF

Si ha la possibilitagrave di ampliare la profonditagrave di analisi della fluorescenza X

montando sul microscopio SEM una apparecchiatura per Fluorescenza X in Dispersione

di Energia ED-XRF composta da tubo generatore di raggi X e rivelatore allo stato

solido In questo modo si aumenta la profonditagrave di indagine in quanto la capacitagrave

di penetrazione del fascio di raggi X allrsquointerno del campione puograve essere superiore

rispetto a quella scelta per formare lrsquoimmagine del pennello di elettroni

Figura 35Assemblaggio dellapparato SEM con ED-XRF[11]

Usato allrsquointerno del SEM inoltre lrsquoXRF garantisce migliori prestazioni

rispetto al suo utilizzo in aria questo per motivi legati sia alla migliore e piugrave rigida

geometria sorgente-campione-detector sia allrsquoalto vuoto realizzato allrsquointerno della

camera porta campione che evita cosigrave lrsquoassorbimento da parte dellrsquoaria dei raggi X a

bassa energia

Le immagini che seguono ([11]Ferro 2007) riguardano lo studio della

composizione chimica di una scoria metallica rinvenuta nel sito archeologico di Petra

in Giordania da notare il confronto delle due analisi spettrali EDS e ED-XRF

sovrapposte ottenute allrsquointerno del SEM Si possono ottenere con questo secondo

sistema sensibilitagrave nel rilevare gli elementi dalle 10 alle 1000 volte maggiori

Figura 36 Scoria metallica dal sito di Petra IIIdeg secolo aC

39

Figura 37 Confronto tra gli spettri in energia tra microanalisi EDS (avanti) e ED-XRF (dietro) in SEM

242 Il microscopio ottico a luce polarizzata trasmessa

Ogni qualvolta si ha la necessitagrave di esaminare un materiale che al suo interno

presenti componenti anisotrope10 il microscopio ottico a luce polarizzata permette

di individuarle Si sfrutteragrave il fatto che un campione di materiale anisotropo

possedendo due indici di rifrazione ortogonali fra loro saragrave in grado di

suddividere un fascio di luce polarizzata che lo attraversa in due nuove

componenti polarizzate oscillanti secondo la direzione degli suoi indici di

rifrazione

Il microscopio polarizzatore essenzialmente si compone di una sorgente

luminosa un filtro polarizzatore un tavolo porta campione (rotante) e un altro filtro

polarizzatore (detto analizzatore )

10 Anisotropo Si dice di un materiale che ha la capacitagrave di modificare lo stato di polarizzazione della luce che lo attraversa Chiamato anche birifrangente

40

Figura 38 Configurazione di un microscopio a luce polarizzata

Schematicamente possiamo riassumere cosigrave il percorso del raggio luminoso il filtro

polarizzatore seleziona una direzione di vibrazione per il campo E della sorgente

luminosa Il campione birifrangente ldquoscomponerdquo le direzioni di vibrazione di E in

ordinaria e straordinaria che dunque perdono la relazione di fase allrsquouscita del

campione possedendo una differenza di cammino ottico Δ119897 = Δ119899119889 con

Δ119899 = 119899119904 minus 119899119900 e d spessore del campione Quando il filtro analizzatore le

ricompone si nota una variazione dellrsquointensitagrave luminosa rispetto a quella iniziale

dovuta proprio a Δ119897

Posizionando dunque i due polarizzatori incrociati fra loro ( egrave questa infatti

una analisi ortoscopica e non ci sarebbe nessuna trasmissione di luce se non si

inserisse il materiale birifrangente) e facendo ruotare il campione attorno allrsquoasse

ottico del sistema lrsquointensitagrave dellrsquoimmagine vista varia periodicamente risultando nulla

quando le sue direzioni principali di vibrazione coincidono con quelle del

polarizzatore e dellrsquoanalizzatore (posizione di estinzione) mentre risulteragrave

massima nelle posizioni a 45deg (posizioni diagonali) Si possono cosigrave dedurre

importanti informazioni sullrsquoorganizzazione cristallina del campione in esame

Figura 39Cristallo birifrangente posto tra due polarzzatori incrociati

41

Nella prossima figura si egrave indicato con s e o i piani di oscillazione straordinari e

ordinari con P e A i piani del polarizzatore e dellrsquo analizzatore

Figura 40 Orientazione del cristallo birifrangente e relativa variazione dellintensitagrave trasmessa

Il campione egrave preparato in sezione sottile tramite taglio e abrasione fino a rendere

il campione subtrasparente (in genere 30μm di spessore) e consentire la trasmissione

della luce

Nel campo dei beni culturali questo strumento egrave ampiamente usato per analisi

petrografiche e mineralogiche di materiali lapidei naturali e artificiali In

particolare egrave possibile classificare le pietre naturali identificare le tipologie di

inerte e definire il rapporto inertelegante presente in malte intonaci e stucchi

noncheacute effettuare determinazioni sulle finiture cromatiche sul degrado e sulle

tecniche esecutive

Figura 41 Immagine al microscopio polarizzatore di un frammento di materiale lapideo riconosciuto come trachite dei Colli Euganei

42

Capitolo 3 - Le apparecchiature dellrsquoAteneo

disponibili nel campo dei beni culturali

In questo capitolo approfondiremo alcune tecniche analitiche descritte brevemente

nel capitolo 2 La scelta egrave ricaduta su alcune delle tecniche che allrsquo interno di questo

Ateneo vengono utilizzate anche per la ricerca nel campo dei beni culturali

31 I raggi X la tecnica XRF

311 La produzione di raggi X

Si definiscono convenzionalmente raggi X quella parte di radiazioni dello spettro

elettromagnetico con energia compresa tra 012 keV e 120 keV I raggi X sono il

risultato dellrsquointerazione in un tubo nel quale egrave stato realizzato un alto vuoto (

10minus6 minus 10minus7 Torr) tra materia lrsquoanodo (tipicamente come anodi vengono usati il

Tungsteno Molibdeno Rame Argentohelliphellip ) ed elettroni prodotti da un filamento

incandescente il catodo e accelerati da una opportuna differenza di potenziale con

conseguente perdita di energia da parte di questi ultimi

Figura 42Schema di principio di un generatore a raggi X[6]

I processi attraverso i quali lrsquoelettrone nellrsquourto con lrsquoanodo perde energia si

possono riassumere nei seguenti punti ([2]Castellano Martini amp Sibilia 2002)

I Lrsquoelettrone eccita lrsquoatomo ldquospostandordquo un elettrone esterno

(perdita di energia di qualche eV) Lrsquoatomo torna poi allo stato

fondamentale con emissione di radiazione nel visibile(quellrsquoorbitale

esterno si puograve chiamare ldquootticordquo)

II Lrsquoelettrone ionizza lrsquoatomo rimuovendo un elettrone esterno

(perdita di energia fino a centinaia di eV)

III Lrsquoelettrone collide con il nucleo atomico in questo caso lrsquoelettrone

orbita parzialmente intorno al nucleo e perde energia per

43

decelerazione Questrsquoultimo fenomeno egrave alla base della bremsstrahlug

parola tedesca che significa radiazione di frenamento

IV Lrsquoelettrone collide con un elettrone interno dellrsquoanodo(shell K L

Mhellip) con conseguente espulsione di questrsquoultimo(con una energia

cinetica Ec) Se WK(LM) indica lrsquoenergia di legame dellrsquoelettrone alla

shell KLMhellip lrsquoenergia richiesta per il processo egrave Ec+WK(LMhellip) Un

elettrone piugrave esterno va a sostituire quello espulso con emissione

di radiazione X la quale egrave caratteristica della sostanza colpita

La radiazione X egrave prodotta essenzialmente dai processi fisici riportati al punto III e

IV Esaminiamoli con maggior dettaglio

La ldquoradiazione biancardquo (breemstrahlung)

Una particolare attenzione merita la radiazione X prodotta dal fenomeno riportato

sopra al punto III Dunque accade che lrsquoelettrone decelera o in genere subisce una

variazione anche puramente direzionale dellrsquoaccelerazione da questa perdita di

energia scaturisce un fotone X che viene emesso a partire dalla regione dellrsquourto Il

processo di breemstrahlung egrave il piugrave importante almeno in termini di estensione dello

spettro che produce In esso lrsquoemissione di raggi X avviene con

continuitagrave(radiazione bianca) esistendo tuttavia una lunghezza drsquoonda limite

120582m al di sotto della quale non vi egrave emissione

Figura 43 Spettri continui di raggi X per alcuni valori della tensione applicata[6]

Il principio di conservazione dellrsquoenergia vieta infatti che vengano emessi fotoni con

energie maggiori di quella massima degli elettroni EM accelerati contro lrsquoanodo

data da

44

119864119872 = 119890119881 (31)

Essendo e la carica dellrsquoelettrone e V la differenza di potenziale tra il filamento

emettitore di elettroni e lrsquoanodo Questa lunghezza drsquoonda minima corrisponde ad

un processo di frenamento in cui lrsquoelettrone incidente perde tutta la sua energia in

un unico urto producendo un fotone con 120582m pari a

λm =ℎ119888

119890119881 (32)

Naturalmente questo implica che vi sia una frequenza massima ammissibile 120584M

data dallrsquoequazione

120584119872 =119864119872

ℎ (33)

Rispetto alla figura 2 una grafico che avesse in ascissa lrsquoenergia ( o la frequenza )

verrebbe ribaltato rispetto ad un asse verticale evidenziando una EM (o una 120584119872)

saragrave questa la visualizzazione piugrave frequente degli spettri X negli usi delle varie

procedure sperimentali

La radiazione caratteristica la fluorescenza dellrsquoatomo

Il processo brevemente descritto sopra al punto III egrave alla base della produzione

della radiazione X caratteristica Oltre allo spettro continuo sono presenti infatti

righe monocromatiche caratteristiche alcune delle quali particolarmente intense

Mentre lo spettro continuo egrave molto simile per tutte le sostanze con il detto limite

inferiore 120582119898 e un solo massimo di intensitagrave a circa 120582 =15120582119898 le righe

caratteristiche variano da sostanza a sostanza costituente lrsquoanodo Dunque

bombardando una sostanza con elettroni veloci alcuni atomi si ionizzano

espellendo un elettrone di una shell interna Supponiamo una mancanza di un

elettrone nella shell K in seguito a questo un elettrone di una shell piugrave alta L Mhellip

faragrave una transizione radiativa per riempire il livello libero Naturalmente questa

transizione determina un posto vuoto nel guscio L Mhellip ma questo verragrave occupato

successivamente da un elettrone ancora piugrave esterno nellrsquoatomo emettendo unrsquo altra

riga dello spettro caratteristico Le righe originate dal livello vuoto nella shell K

sono chiamate righe 119870120572 119870120573 119870120574helliphellipe corrispondono alle transizioni LrarrK MrarrK

NrarrK hellipLa transizione Kα da origine alla riga ad energia piugrave alta negli spettri X

Fu il fisico H Moseley che tra il 1913 e 1914 stabiligrave nei suoi primi esperimenti per le

linee 119870120572 che

La radice quadrata della frequenza delle linee 119922120630 egrave direttamente proporzionale

al ndegatomico Z

120584119870119894

2 = 119862119894(119885 minus 120590119870) 119894 = 120572 120573 120574 hellip (34)

Dove Ci egrave una costante indipende da Z e 120590119870 rende conto dello schermaggio

dellrsquoelettrone K rimasto

45

1 lt 120590119870 lt 2

La stessa regola egrave estendibile alle righe della serie L dovendo perograve sostituire una

costante 120590119871 di schermaggio maggiore

74 lt 120590119871 lt 94

Figura 44 Il diagramma di Moseley di 120642120784

su Z per le linee Kα[1]

La (44) fu subito generalizzata da Moseley considerando la formula di Bohr per i

livelli energetici di atomi ad un elettrone che si muovono perograve in un potenziale

colombiano di carica 119885 minus 120590

120584119898119899 = 119877 infin 119885 minus 120590 2 1

1198982 minus1

1198992 119898 lt 119899 (35)

dove m n sono i numeri quantici principali delle shell di arrivo e partenza

rispettivamente e R infin egrave la costante di Rydberg avendo usando lrsquoapprossimazione

di massa nucleare infinita

119877 infin =119898

4120587ℏ3

1198902

4120587ℇ0

2

(36)

In realtagrave non esiste una sola linea Kα Kβo Lα Lβhellip

Lrsquointerazione spin-orbita separa i livelli energetici delle shell (tranne la shell K)

Nella shell L gli elettroni con ℓ = 0 hanno lrsquoenergia di legame piugrave grande quelli

con ℓ = 1 e 119895 = 1 2 piugrave bassa e quelli con ℓ = 1 e 119895 = 3 2 ancora piugrave bassa

Questi tre livelli sono chiamati LI LII e LIII La separazione in energia egrave grande

abbastanza da poter essere agevolmente evidenziata negli spettri essendo

46

proporzionale a 119885 minus 120590119870 4come mostra la formula di struttura fine per

lrsquointerazione spin-orbita

ℓ 119904119890 119895 = ℓ + 1 2

Δ119864 =1198981198882 119885minus120590119870 120572 4

41198993ℓ ℓ+1 2 times (37)

minusℓ minus 1 119904119890 119895 = ℓ minus 1 2

Con

120572 =1198902

4120587휀0ℏ119888 (38)

costante di struttura fine

Potremo dunque osservare fra le altre le righe Kα1 e Kα2 che corrispondono alle

transizioni LIII rarrK e LII rarrK rispettivamente Il seguente schema mostra i due

gruppi (K e L) di transizioni principali

Figura 45Schema (non in scala) delle principali transizioni X permesse[1]

Le transizioni saranno regolate dalle regole di selezione Δℓ = plusmn1 Δj = 0 plusmn1

Per esempio le righe Kα1 e Kα2 del Tungsteno hanno

1205821198701205721 = 0214Å 1198641198701205721 = 579119896119890119881

1205821198701205722 = 0209Å 1198641198701205722 = 593119896119890119881

Ersquo molto utile per gli usi pratici in cui il materiale egrave coinvolto mostrare uno spettro

di un tubo a raggi X con anodo di Tungsteno

47

Figura 46Spettro dei raggi X prodotti da un tubo RX con anodo di Tungsteno a 80 kV[2]

Si notano oltre la radiazione continua di bremstrahlung e i due picchi Kα1 e Kα2 anche i due picchi Lα e Lβ che sono molto meno energetici di quelli K ma anche

molto piugrave probabili

312 La sezione drsquourto di assorbimento

Una volta che si ha a disposizione una sorgente di raggi X essi possono essere usati

per ionizzare lrsquoatomo attraverso lrsquoeffetto fotoelettrico Ovvero i raggi X stessi

possono essere usati a posto degli elettroni per produrre a loro volta radiazione X

dalla sostanza irraggiata I fotoni di adeguata energia dunque possono determinare

eccitazione o dare luogo alla rimozione di elettroni ove abbiano energie sufficienti a

vincere lrsquoenergia di legame della shell La sezione drsquourto 120590 di questo processo egrave

espressa in buona approssimazione dalla formula della sezione drsquourto per atomi

idrogenoidi

120590 =16 2120587

312057281198855

1198981198882

ℏ120596

7 2

11988602 (39)

1205720 = 0529177Å (raggio di Bohr)

anche se lrsquoapprossimazione di dipolo con la quale egrave stata ldquocostruitardquo egrave sempre

meno congrua allrsquoaumentare dellrsquoenergia dei fotoni La sezione drsquourto diminuisce

dolcemente allrsquoaumentare della frequenza de fotoni come ℏ120596 minus7 2 fino a che non

si raggiunge un energia sufficiente per espellere un elettrone dalle shell piugrave interne

A questo punto la sezione drsquourto ha un brusco aumento siamo in presenza del

cosiddetto ldquoabsorption edgesrdquo (soglie di assorbimento) Simili picchi si

incontrano ogni qual volta si raggiungono energie sufficienti a strappare elettroni in

shell via via piugrave profonde

48

Figura 47Andamento del coefficiente di assorbimento di massa del piombo in funzione di 120640 e E

La figura 6 mostra il coefficiente di assorbimento di massa che ha lrsquoandamento del

tutto analogo a 120590 Dunque la scelta di opportuni valori della tensione del tubo a

raggi X determina le energie del fascio dei fotoni prodotti incidenti su un materiale

e quindi la possibilitagrave che si verifichino i processi di assorbimento in esame Queste

considerazioni fanno parte delle attivitagrave preparatorie e delle impostazioni

preliminari allrsquoanalisi ED-XRF

313 Il sistema XRF in uso nel dipartimento di Fisica di

Camerino

Nel laboratorio XAS (X-ray Absorption Spectroscopy) del dipartimento di fisica

dellrsquouniversitagrave di Camerino opera un apparato per analisi ED-XRF il cui nucleo egrave

il sistema rivelatore (XR-100CR) amplificatore e alimentatore (PC2CR)

convertitore analogico-digitale+scheda multicanale(MCA 8000A) prodotto

dalla AMPTEK INC [5]

49

Figura 48Schema dei collegamenti dellapparato rivelatore-analizzatore[5]

Alcune caratteristiche del rivelatoreXR-100CR

Tipo di sensore Si-PIN(Fotodiodo di silicio a tre strati drogati P e N

separati da uno stato ad alta resistivitagrave quasi Intrinseco)

Dimensioni del sensore 24mmtimes28mm(7mm2)

Spessore del Silicio 300μm

Risoluzione in energia FWHM11 220eV

(misurata sulla riga a 59 keV del 55Fe)

Finestra del rivelatore Berillio spessore 25μm

La risoluzione in energia egrave il grado di precisione del picco delle righe rivelate piugrave ha un valore basso e piugrave la riga saragrave stretta e dunque piugrave discriminata in energia dalle altre

Le curve di efficienza e di trasmissione

Ersquo interessantissimo analizzare il comportamento dei componenti principali del

rivelatore cioegrave il sensore vero e proprio Si-PIN e la finestra di Berillio al variare

dellrsquoenergia dei fotoni In generale infatti il comportamento di un sensore o di un

materiale a basso assorbimento di raggi X varia a seconda dellrsquoenergia delle

radiazioni elettromagnetiche con cui interagiscono dando luogo a fenomeni di

filtraggio

11 FWHM Full Width Half Maximum egrave la larghezza della riga a metagrave della sua altezza Piugrave questo parametro egrave piccolo migliore saragrave la risoluzione

50

Figura 49Trasmissione di raggi X attraverso la finestra di Berillio[5]

Ersquo necessario isolare sotto vuoto il sensore dato che lo si fa lavorare a bassa

temperatura (ndash30 ndash40 degC) Si sceglie il Berillio come finestra dato che egrave il materiale

che minimizza lrsquoassorbimento di raggi X Come si vede sopra 6keV lrsquoefficacia del

conteggio si avvicina al 100

Vediamo ora la curva di trasmissione (percentuale dei fotoni che interagiscono

fotoelettricamente sul totale) del sensore SiPIN

Figura 50Efficienza del rivelamento del sensore di Si [5]

Il grafico seguente tenendo conto di entrambi gli andamenti di cui sopra mostra

lrsquoefficienza intrinseca di rivelazione a ldquopiena energiardquo cioegrave ldquola probabilitagrave che

un fotone X entrato nel sensore depositi tutta la sua energia per effetto

fotoelettricordquo

Curva del

rivelatore del

laboratorio di

Camerino

51

Figura 51Efficienza intrinseca () di rivelazione a piena energia[5]

In sostanza la finestra di Berillio e il sensore Si-PIN consentono la rivelazione di

elementi la cui energia di emissione caratteristica sia compresa tra 1-2keV e 50-

60keV circa a basse energie lrsquoimpedimento egrave la finestra di Berillio a quelle alte egrave il

rivelatore (scritte in inglese ai bordi del grafico) Nella figura sopra sono mostrati i

riferimenti delle linee Kα di diversi elementi mancano tutti gli altri tipi di righe che

ovviamente consentono di individuare atomi diversi da quelli menzionati dal

grafico o che il grafico mette in una zona di scarsissima efficienza Risulta chiaro

allora che lrsquoassorbimento della finestra di Berillio alle basse energie unitamente alla

bassa ldquoresa di fluorescenzardquo degli elementi leggeri fa si che la tecnica XRF non trovi

applicazione per elementi a basso numero atomico (Zle10)

52

32 I raggi ultravioletti Lrsquoosservazione in

fluorescenza UV

In generale la fluorescenza egrave la proprietagrave di alcune sostanze solide liquide e

aeriformi per la quale allorchegrave sono colpite da una radiazione riemettono quasi

istantaneamente (ritardo di 10minus8s) altre radiazioni la cui lunghezza drsquoonda

dipende da quella della radiazione eccitante e dalla natura della sostanza Ersquo

sinonimo di luminescenza

Ci occuperemo in questa parte il fenomeno della fluorescenza indotta da raggi

UV approfondendone la genesi fisica

321 Il fenomeno della fluorescenza UV nelle molecole

Lo stato energetico di una molecola egrave descritto da tre parametri quantici il grado di

eccitazione elettronico il grado di eccitazione vibrazionale e il grado di eccitazione

rotazionale Quello energeticamente piugrave importante egrave quello elettronico (poi quello

vibrazionale) e una molecola puograve o meno coinvolgerlo nelle transizioni da uno

stato energetico allrsquoaltro Ci possono essere cioegrave transizioni puramente rotazionali

transizioni roto-vibrazionali (in cui cambia lo stato vibrazionale) e infine

transizioni tra stati elettronici diversi

La fluorescenza UV egrave un fenomeno di questo tipo in cui la molecola assorbe

radiazione ultravioletta questo provoca una eccitazione elettronica e il processo di diseccitazione avviene in maniera tale che la radiazione emessa egrave di

minore energia ricadendo nel visibile Ersquo utile ora illustrare una proprietagrave che le molecole hanno e che chiarisce meglio il

fenomeno fisico il principio di Franck-Condon

Questo principio afferma che il processo con cui gli elettroni passano da uno

stato energetico allrsquoaltro egrave talmente rapido rispetto al moto dei nuclei che

possiamo considerare questi ultimi (e quindi la loro distanza relativa che saragrave

indicata con R) come fermi nelle eccitazioni-diseccitazioni elettroniche

La conseguenza pratica di questo principio egrave che nei grafici in cui si evidenziano

questi processi la freccia che va da uno stato quantico allrsquoaltro possiamo

disegnarla verticale

Dunque il processo della fluorescenza UV si sviluppa cosigrave dapprima

rispettando il principio di Franck-Condon una transizione di assorbimento fa

passare la molecola da uno stato elettronico ad uno stato vibrazionale di un altro

stato elettronico di energia superiore A questo punto la molecola puograve perdere

energia vibrazionale interagendo con molecole vicine (decadimento termico) e

raggiungere lo stato vibrazionale piugrave basso 119959prime = 120782 dello stato elettronico

53

eccitato Come risultato la radiazione emessa durante la diseccitazione finale

ha una frequenza piugrave bassa e ricadragrave nel visibile

Figura 52 Fenomeno della fluorescenza[1]

33 La radiazione infrarossa La riflettografia IR

Lrsquointerazione energia-materia di strati pittorici con la radiazione del vicino infrarosso cioegrave la banda dello spettro che va dallrsquoestremo visibile rosso fino a una

lunghezza drsquoonda di circa 3μm puograve dar luogo a fenomeni ottici ben diversi da quelli

osservabili in luce visibile

Figura 53Lo spettro della radiazione infrarossa

54

Lrsquoassorbimento la diffusione interna (scattering) e la riflettanza12 possono

assumere valori molto diversi con una conseguente dello strato pittorico a vista

In generale ad un aumento della lunghezza drsquoonda(fino a 120582 cong 22120583119898 )

corrisponde una diminuzione del fenomeno di scattering cioegrave una diminuzione del

potere coprente e quindi un aumento della trasparenza dello strato pittorico

331 Lrsquointerazione della radiazione infrarossa con i mezzi

torbidi

Parliamo di mezzo torbido quando piccole ( 10minus3 divide 1 μm) particelle sono

disperse in una matrice (il mezzo che ldquoospitardquo le particelle) trasparente e omogenea

che puograve essere gassosa liquida o solida Esempi di questo tipo di sistemi sono la

nebbia il fumo le pitture i colloidi liquidi e le soluzioni solide(come i vetri

colorati)

Il comportamento della radiazione infrarossa con questi sistemi egrave

intrinsecamente lo stesso di quello della luce visibile Esso egrave governato da

interazioni come la riflessione la rifrazione la dispersione la diffusione e nel caso di

specifiche sostanze colorate assorbimento (di determinate lunghezze drsquoonda)

La diffusione e lrsquoassorbimento sono fattori determinanti per la

trasmittanza13 di questi sistemi Per esempio il potere coprente di uno strato di

pittura bianca (non considerando lo spessore) egrave dovuto essenzialmente alla

diffusione mentre in uno strato di pittura blu di Prussia14 il fattore dominante egrave

lrsquoassorbimento specifico

La diffusione puograve essere descritta quantitativamente dagli specifici

coefficienti di diffusione delle particelle disperse attraverso la teoria di Kubelka-Munk

Questi coefficienti dipendono dalla lunghezza drsquoonda della radiazione incidente

dalla geometria delle particelle (forma e diametro) e dalla differenza degli indici di

rifrazione del pigmento(particelle) e mezzo(matrice)

In generale per uno strato di pittura bianca (volendo focalizzare il discorso

solo sulla diffusione) possiamo dire che diventa piugrave trasparente

al crescere della lunghezza drsquoonda della radiazione incidente

al diminuire dello spessore dello strato

al diminuire del numero di particelle nello strato(concentrazione

pigmentovolume)

al diminuire della differenza degli indici di rifrazione tra pigmento e

mezzo(legante)

Concludiamo questo paragrafo col dire che nella maggior parte dei casi il massimo

della trasmittanza di un pigmento egrave nel vicino infrarosso tra 18μm e 22μm

12 Riflettanza Il rapporto tra la radiazione retro diffusa e quella inviata 13Trasmittanza Per una superficie investita da una radiazione acustica o ottica il rapporto tra lrsquointensitagrave della radiazione trasmessa entro il corpo e lrsquointensitagrave della radiazione incidente 14blu di Prussia Ferrocianuro ferrico Fe4[Fe(CN)6]3 scoperto casualmente a Berlino nel 1704 Anche chiamato blu di Berlino

55

superando poi questa soglia per le matrici (di origine organica) comincia a

diventare prevalente lrsquoassorbimento della radiazione facendo diventare lo strato

pittorico meno trasparente e il contrasto15 diminuisce

332 Una trattazione matematica del fenomeno

In riflettografia infrarossa si fa spesso riferimento ad una trattazione matematica[2]

(dovuta a Kubelka e Munk) che pur semplificando molto la situazione rispetto alla

realtagrave ha il pregio di essere intuitiva e di identificare la grandezze fondamentali in

gioco Essa ci porteragrave ad esprimere matematicamente la riflettanza di uno strato

pittorico solamente in funzione di coefficienti caratteristici dello strato stesso e

non piugrave in funzione della profonditagrave di penetrazione nello strato pittorico

Nellrsquoambito di questa teoria un dipinto egrave schematicamente descritto come uno

strato di colore (si pensa al colore come un pigmento disperso in un leganteil mezzo)

che ricopre una preparazione di fondo (costituita quasi sempre da una mescola di

gesso e colla animale o da biacca16 ) e sul quale egrave stato tracciato il disegno preparatorio

(fatto con carboncino grafite o punta metallica )

Le proprietagrave ottiche delle parti in questione e del sistema vengono considerate

in questo modo

Il legante viene considerato perfettamente trasparente

Il pigmento egrave considerato in grado di diffondere la radiazione che incide

normalmente

Si considera solo la diffusione che allrsquointerno dello strato si propaga ortogonalmente

ad esso in avanti o allrsquoindietro

La riflessione speculare non viene considerata

La lunghezza drsquoonda della radiazione egrave molto maggiore del diametro medio dei granuli di

pigmento

La radiazione proveniente dalla sorgente IR giunge sulla superficie del dipinto e

penetra in parte al di sotto di essa

Supponiamo che la radiazione non assorbita si propaghi lungo lrsquoasse x e

parte di essa venga diffusa ma solo nella direzione opposta si considera cioegrave

solo la retrodiffusione

Con 119868 119909 si indica il flusso di radiazione proveniente dalla sorgente

Con 119869 119909 si indica il flusso di radiazione retrodiffusa verso il rivelatore

Sia K il coefficiente di assorbimento della radiazione nello strato

Sia S il coefficiente di diffusione della radiazione nello strato

Accade che attraversando lo spessore 119889119909 lrsquointensitagrave 119868 119909 varia a causa

dellrsquoassorbimento della diffusione si considereragrave dunque per 119868 119909 anche il

contributo di 119869 119909 Un ragionamento analogo vale anche per il flusso 119869 119909

15 Contrasto In rifletto grafia per lrsquoindividuazione di linee scure su fondo bianco egrave definito come il rapporto tra la riflettenza della sostanza scura e la riflettanza del fondo bianco 16 Biacca Anche detta ldquobianco di piombordquo egrave un carbonato basico del piombo2PbCO3ndashPb(OH)2

56

In formule

119889119868 119909 = 119870 + 119878 119868 119909 119889119909 minus 119878 119869 119909 119889119909

(316)

119889 119869 119909 = minus(119870 + 119878)119869 119909 119889119909 + 119878 119868 119909 119889119909

Le equazioni cosigrave ricavate costituiscono il sistema di Kubelka-Munk in forma

differenziale

Figura 54Propagazione della radiazione diretta e retrodiffusa secondo lo schema di Kubelka-Munk

In riflettografia si definisce in linea di principio per ogni livello di profonditagrave della

superficie pittorica la riflettanza 119877 119909 come

119877 119909 =119869 119909

119868 119909 (317)

Derivando rispetto a x la (316) e sostituendo nel risultato ottenuto le (315) si ha

per 119877 119909 lrsquoequazione differenziale

119889119877 119909

119889119909= 1198781198772 119909 minus 2(119870 + 119878)119877 119909 + 119878 (318)

Ponendo 119883 = 119909 minus 1199090 1198770 = 119877 1199090 119886 =119870+119878

119878 119887 = 1198862 minus 1 si ha la soluzione

cercata per la riflettanza

119877(119883) =1+ 1198770 119887 coth 119887119878119883 minus119886

119886+119887 coth 119887119878119883 minus1198770 (319)

57

Mettiamoci ora nelle condizione di sapere come diventa 119877(119883) se si ha a che fare con

grandi spessori basta calcolarne il limite per 119883 rarr infin sapendo che coth 119909 =119890119909+119890minus119909

119890119909minus119890minus119909 si ha

119877infin = lim119883rarrinfin 119877(119883) =1+1198770(119887minus119886)

119886+119887minus1198770=

119870

119878+ 1 minus

119870

119878

2

+ 2119870

119878 (320)

Si vede chiaramente cosigrave che 119877infin dipende solamente dal rapporto 119870 119878 che egrave proprio

di ogni pigmento

Lrsquoandamento di 119877infin egrave quello visualizzato qui sotto

Figura 55 Andamento di 119929infin in funzione di KS

Naturalmente fare il limite per 119883 rarr infin ha solamente un senso matematico Nella

realtagrave si puograve misurare la riflettanza dei pigmenti con uno spettrofotometro e si

riscontra che giagrave con spessori di qualche millimetro crsquoegrave una buonissima

corrispondenza con lrsquoandamento di 119877infin

Dunque la trattazione di Kubelka-Munk che afferma con la (320) che per

119883 rarr infin la riflettanza non dipende piugrave dallo spessore dello strato ha un effettivo

riscontro con la realtagrave dove nella maggior parte dei casi si opera su spessori di 12

mm

Dalla (320) con pochi passaggi matematici ci si ricava 119870 119878 in funzione di 119877infin 119870

119878=

119877infin minus1 2

2119877infin (321)

Possiamo ora introdurre una nuova grandezza fondamentale in riflettografia il

contrasto

119862 =119877119887 119909

119877119908 119909 (322)

dove 119877119887 119909 e 119877119908 119909 sono rispettivamente la riflettanza di una linea ldquonerardquo del

disegno preparatorio e quella della superficie ldquobiancardquo del fondo e x rappresenta lo

spessore di pigmento soprastante Da come egrave definito ci si auspica sempre che C

abbia un valore prossimo a 0

Dal contrasto in linea di principio puograve essere ricavato lo spessore di

oscuramento 119883119889 = 119909119889 minus 1199090 definito come il minimo spessore di un dato pigmento in

grado di rendere completamente invisibile a una determinata strumentazione il disegno

58

preparatorio sottostante Esso puograve essere interpretato anche come un indice della

qualitagrave di un apparato per riflettografia

Vediamo ora come sia possibile ricavarsi Xd

Sia Cl il contrasto limite ossia il minimo contrasto rilevabile da un determinato

sensore dalla definizione di C Cl =119877119887 119883119889

119877119908 119883119889

Tenendo presente la (319) ponendo in essa 119910 = 119887 coth(119887119878119883119889) e sostituendo in Cl

si ottiene

1199102 ClR0w minus R0b + 119910 1 minus Cl R0bR0w minus 1 +

+Cl(a minus R0b)(1 minus aR0w ) + (a minus R0w )(aR0b minus 1) = 0 (323)

che egrave unrsquoequazione di secondo grado in y

Dunque conoscendo la riflettanza del fondo R0w la riflettanza del materiale usato per

il disegno preparatorio R0b la 119877infin del colore che ricopre il fondo e il suo coefficiente di diffusione

si puograve ricavare la y da cui trovare poi Xd con la formula

119883119889 =coth minus1 119910 119887

119887119878 (324)

333 La fotocamera CCD CHROMA C3 1600E

La facoltagrave di scienze dellrsquouniversitagrave di Camerino ha a disposizione per le

acquisizioni di immagini nel campo dei beni culturali una fotocamera digitale [10]

con sensore a stato solido CCD (Carge Coupled Device) CHROMA C3 1600E

prodotta dalla DTA

Figura 56 Fotocamera digitale CCD CHROMA C3 1600E

Cuore di questa apparecchiatura egrave il sensore per immagini CCD KAF1602(E)

prodotto dalla Kodak[9]

Figura 57Sensore per immagini CCD Kodak KAF-1602(E)

59

Alcune caratteristiche del CCD

Numero di pixel 1536(H)x1024(V)

(Circa 16MPixel di definizione)

Dimensioni del pixel 9x9 μm2

Dimensioni sensore 138x92 mm2

(corrisponde ad un rapporto 32)

FWC 105elettr

(Full Well Capacity Parametro indicante il massimo numero di elettroni

immagazzinabili in ogni pixel Ersquo da questa caratteristica che dipende sia

lrsquointensitagrave del segnale che del rumore Ersquo comunque auspicabile avere un

FWC piugrave alto possibile anche ge500000 cosigrave da poter lavorare anche su

immagini in cui ci sono zone illuminate diversamente evitando che su

quelle illuminate fortemente si crei sovraesposizione)

DC (misurata a 25degC) 20 elettr(pixel∙secondo)

(Dark Current Ersquo il numero di elettroni generato termicamente in ogni

pixel anche se non egrave esposto a radiazione ldquohellipcorrente di buiohelliprdquo Puograve essere

sottratta via software e bisogna tenerne conto soprattutto nelle acquisizioni

a lunga esposizione Con il raffreddamento termoelettrico di tipo Peltier17

puograve essere ridotta di molto)

Figura 58 Andamento della Dark Current a seconda della temperatura del CCD

QE 40 50 60

(Quantum Efficiency Misurata a tre diverse lunghezze drsquoonda 450nm

550nm 650nm Ersquo uno dei parametri piugrave importanti per valutare la qualitagrave di

un sensore Definito come il numero di elettroni di segnale creati per ogni

fotone incidente)

17 Peltier Jean Charles Athanase Fisico francese (Ham[Somme]1785-Parigi1845) Nel 1834 sccoprigrave lrsquoeffetto termoelettrico che da lui prese il nome

60

DR 74dB

(Dinamic Range Dipende dal rapporto tra la quantitagrave massima di elettroni

utilizzabili e il noise floor 119899119890~ cioegrave massimo numero di elettroni del rumore

di fondo per pixel Piugrave precisamente 119863119877 = 20 log10 119865119882119862 119899119890~ con

119899119890~ =15 elettroni)

La risposta spettrale del sensore quella che prima si egrave solo accennata in maniera

frazionata come QE egrave senza dubbio il parametro fondamentale In riflettografia

infrarossa per esempio si auspica che questo parametro sia alto attorno a 1ndash2 μm

Figura 59 Risposta spettrale QE del sensore KAF-1602 (E)

I filtri a disposizione

Ci sono 7 filtri a disposizione [10] per i vari tipi di acquisizioni di immagini

Tre filtri passa banda nel visibile RGB

Figura 60 Curve di trasmittanza dei tre filtri RGB

In realtagrave la curva di trasmissione dei filtri Blu e Verde aumenta nella regione

dellrsquoinfrarosso per questo motivo si egrave dotati di un filtro IR-Cut (taglia infrarosso)

da porre di fronte allrsquoobbiettivo

Filtro passa banda nellrsquoinfrarosso

Presenta due ldquopicchirdquo attorno a 500nm pari a circa 1-2 di trasmittanza

61

Figura 61 Curve di trasmittanza nel visibile e nel vicino infrarosso del filtro passa banda IR

Filtro passa banda nellrsquoultravioletto

Centrato sui 340 nm e con una ampiezza di banda al 50 della sua trasmittanza

massima FWHM pari a 85 nm

Filtro passa alto nellrsquoinfrarosso

Ha la lunghezza drsquoonda di cut-off (50 della sua trasmittanza max tmax) a 780 nm

A 680nm si ha 001 tmax a 850 nm si ha 95 tmax a 900 si ha 99 tmax

Figura 62 Ricostruzione dai dati dello spettro in trasmittanza dei due filtri passa banda UV e passa alto IR (Il tmax egrave arbitrario e sono stati posti uguali per praticitagrave di descrizione)

Filtro taglia Infrarossi

E lrsquounico filtro che egrave posto fuori dalla fotocamera essendo montato sullrsquoobbiettivo e

ha un diametro di 50mm (gli altri 25mm)

A parte dunque lrsquoultimo filtro IR-cut gli altri sono posizionati su una ruota

porta filtri posta allrsquointerno del corpo macchina e azionabile via software

62

Figura 63 Immagine indicativa di una ruota porta filtri per fotocamere CHROMA

Con questa apparecchiatura egrave possibile effettuare oltre la riflettografia infrarossa

anche lrsquoesame in tricromia in falso colore usando il filtri passa banda IR verde e

rosso

34 La tecnica FT-IR

Con lrsquoacronimo FT-IR che sta per Fourier Transform-Infra Red (spectroscopy) si

indica quella tecnica che permette il riconoscimento delle sostanze che

compongono un campione attraverso un esame spettroscopico eseguito in luce

infrarossa In questo caso perograve il risultato finale che consiste in un spettro di

assorbimento della radiazione nel dominio delle frequenze (cioegrave dove sullrsquoascissa

del grafico ci sono le frequenze) saragrave frutto di una trasformata di Fourier di un

altro grafico chiamato interferogramma nel dominio dei tempi

341 Eccitazioni vibrazionali delle molecole

Come mai egrave proprio la radiazione infrarossa la piugrave adatta a stimolare transizioni di

tipo vibrazionale nei nuclei di una molecola

Si puograve rispondere a questa domanda anche con delle considerazioni legate alla fisica

classica se consideriamo che gli elettroni sono legati alla molecola con una forza F con la stessa

forza i nuclei saranno legati tra loro a formare la molecola Approssimando questa forza a

una di tipo armonico (massa-molla) possiamo dire che la pulsazione del moto

elettronico egrave 120596119890 = 119896 119898 mentre la pulsazione del moto nucleare egrave 120596119873 = 119896 119872

con m massa dellrsquoelettrone M massa del nucleo e k costante elastica della F

Il rapporto tra lrsquo energia vibrazionale e quella elettronica saragrave allora dato da

119864119907

119864119890=

ℏ120596119873

ℏ120596119890cong

119898

119872 (322)

Essendo 119898

119872 compreso nel range 10minus3 divide 10minus5 possiamo affermare che le energie di

eccitazione vibrazionali sono qualche centinaio di volte piugrave piccole di quelle

63

elettroniche Essendo questrsquoultime dellrsquoordine di qualche eV lo spettro di

assorbimento-emissione vibrazionale cadragrave nel vicino e medio infrarosso

Figura 64 Collocazione spettrale delle vibrazioni molecolari

Si possono esprimere le frequenze 120642 in cm-1 (omettendo di moltiplicare per c

velocitagrave della luce) dato che se 119888 = 120582120584 allora 120584 = 119888120582

Si egrave giagrave parlato nel paragrafo 2 di questo capitolo dei livelli energetici

vibrazionali

Figura 65Schema energetico di una molecola biatomica e livelli vibrazionali[12]

Le transizioni di cui ci occupiamo qui naturalmente non coinvolgono livelli

elettronici ma solo passaggi da uno stato roto-vibrazionale ad una altro Infatti

oltre alle energie elettroniche e vibrazionali esistono pure le energie rotazionali che

sono dellrsquoordine 10minus3 divide 10minus5 volte piugrave piccole di quelle elettroniche e 10minus3 2 divide

10minus5 2 volte piugrave piccole di quelle vibrazionali cioegrave circa 10minus3eV

Per comprendere meglio quello che succede consideriamo le molecole

biatomiche per queste se sono nello stato Λ = 0(Λ numero quantico del momento

angolare elettronico lungo lrsquoasse molecolare senza spin) vale la regola di selezione

Δ119869 = plusmn1 dove J egrave il numero quantico rotazionale collegato con il momento

angolare totale lungo lrsquoasse molecolare

Le transizioni permesse passando da 119907 = 0 a 119907 = 1sono riportate nello schema qui

sotto

64

Figura 66Livelli energetici di una molecola biatomica e transizioni permesse da v=0 a v=1[1]

Con R si indicano tutte le transizioni con Δ119869 = +1 con P quelle con Δ119869 = minus1

chiamate poi branche R e P e il numero tra parentesi egrave il J iniziale

A titolo di esempio riportiamo lo spettro di assorbimento della molecola HCl

Figura 67Spettro di assorbimento di HCl [1]

Da notare la mancanza del gap centrale data la proibizione di Δ119869 = 0

Tutti gli esami spettroscopici in assorbimento avranno questo aspetto

342 I modi di vibrazione e i gruppi funzionali I

fingerprint

Le molecole possono presentare diversi modi di vibrazione ciascuno responsabile

di un particolare assorbimento in una determinata regione dello spettro

Si distinguono vibrazioni ldquostetchingrdquo o di valenza (variazione della distanza di

legame)

Figura 68 Esempio di modi di vibrazione di valenza[12]

e vibrazioni ldquobendingrdquo o di deformazione (variazione dellrsquoangolo di legame)

65

Figura 69Esempio di modi di vibrazione di deformazione[12]

Come si vede dalle immagini possiamo pensare la vibrazione dellrsquointera molecola come

combinazione di vibrazioni di ogni coppia di atomi o comunque di ogni sua singola parte piugrave

semplice In chimica questi ldquopezzi di molecolardquo sono detti gruppi funzionali cioegrave

gruppi di atomi che mostrano particolari e costanti proprietagrave chimico fisiche Saragrave grazie alla

peculiaritagrave della lunghezza drsquoonda assorbita da queste parti che si potragrave riconoscere

la molecola presente nel campione

Solitamente 120642119959119938119949 gt 120642119941119942119943 dunque troveremo i gap di assorbimento delle

vibrazioni di valenza nella parte sinistra dello spettro (4000-1500 cm-1) dove ci

sono i valori dei numeri drsquoonda piugrave alti zona dei gruppi funzionali mentre la zona

dello spettro a minore energia egrave occupata dalle vibrazioni di deformazione da quelle di valenza a

piugrave bassa energia e da quelle di combinazione(i due tipi insieme) saragrave soprattutto questa

combinazione di tipi di eccitazioni vibrazionali nella parte destra dello spettro

(1500-700 cm-1) che costituiragrave lrsquoimpronta digitale the fingerprint della molecola

Molecole diverse ma con lo stesso tipo di gruppi funzionali (per quelle organiche)

saranno riconosciute grazie a questa zona

Figura 70 Spettrogrammi IR di due CHETONI simili ciclo-esanone(sopra)e ciclo-pentone(sotto)

riconoscibili dalle diversitagrave nella zona fingerprint[12]

66

343 Lrsquouso dellrsquointerferometria La FT-IR

Le misure di tipo spettroscopico nellrsquoinfrarosso (considerando solo le tecniche a

doppio raggio che permettono il confronto tra il raggio di riferimento e quello del

campione fornendo cosigrave lo spettrogramma della trasmittanza ) si possono fare

essenzialmente in due modi in modo dispersivo con la selezione continua di lunghezza

drsquoonda o con il metodo interferometrico

Per gli spettrometri di tipo dispersivo egrave difficile conciliare risoluzione spettrale ed

efficienza di misurazione questi sistemi si basano infatti su reticoli a riflessione mossi

molto lentamente da meccaniche di precisione per selezionare lunghezza drsquoonda

dopo lunghezza drsquoonda e generare cosigrave uno spettro infrarosso continuo

Figura 71 Schema di funzionamento di uno spettrometro a dispersione[7]

In sintesi questo tipo di spettrometri funzionano cosigrave si formano due raggi uno dei

quali passando per il campione contiene le informazioni cercate lrsquoaltro fa da

riferimento Il chopper consente alternativamente lrsquoarrivo dellrsquouno o dellrsquoaltro sul

reticolo che monocromatizza il segnale letto successivamente dal sensore Saragrave il

software che una volta acquisiti i segnali ne faragrave il rapporto egrave saragrave in grado di creare

lo spettrogramma

Chiaramente il reticolo lavorando in condizioni di alta risoluzione selezioneragrave

una banda di frequenze molto stretta lrsquointensitagrave del segnale saragrave minore

causando cosigrave un deterioramento del rapporto segnale-rumore Un grande miglioramento delle condizioni di lavoro e della qualitagrave dei risultati

nella spettroscopia IR egrave avvenuto quando grazie ai moderni calcolatori si egrave riusciti

a convertire un interferogramma in uno spettrogramma usando gli algoritmi

della trasformata di Fourier

Lrsquointerferogramma

Definiamolo prima nel caso di una singola frequenza

Ersquo chiamato interferogramma il segnale complessivo in funzione del tempo di due

onde alla stessa intensitagrave e lunghezza drsquoonda che interferiscono quando su una

67

delle due si crea un continuo sfasamento rispetto allrsquoaltra per esempio grazie ad

uno specchio mobile che ne allunga o ne accorcia il cammino ottico

Figura 72 Schema di principio di un spettrografo con spettro e interferogramma nel caso di una singola

frequenza[8]

Nella figura sopra per questioni di chiarezza lrsquointerferogramma egrave nel dominio delle

distanze (proporzionalitagrave diretta tra tempo e spazio percorso dallo specchio

mobile) B(120584) e I(120575) intensitagrave luminosa rispettivamente dalla sorgente e sul

rivelatore ( 120584 numero drsquoonda e 120575 spostamento dello specchio) Per I(120575) vale la

seguente formula

119868(120575) = 119861(120584) cos 2120587120575

120582 (323)

che poi inserendo per ragioni di comoditagrave matematica il numero drsquoonda 120584 = 1 120582

diventa

119868(120575) = 119861(120584) cos 2120587120584120575 (324)

Nel caso di due frequenze la situazione cambia in questo modo

Figura 73Spettri e interferogrammi di due frequenze diverse separate e poi sovrapposte[8]

Ogni frequenza compare nellrsquointerferogramma come una funzione coseno

Considerando allora una sorgente continua nellrsquoinfrarosso matematicamente

faremo un integrale per trovare lrsquoandamento di 119868(120575) cioegrave

119868(120575) = 119861(120584)infin

0cos 2120587120584120575 119889120584 (325)

Un tipico interferogramma di una sorgente incandescente per infrarosso egrave il

seguente

68

Figura 74 Inteferogramma di una tipica sorgente incandescente[8]

Notare come quando 120575 = 0 essendo tutte le funzioni coseno delle frequenze

presenti in fase 119868(120575) ha un grande picco il centerburst questa egrave una caratteristica di

tutti gli interferogrammi Allontanandosi da questa posizione la moltitudine delle

funzioni coseno cominciano a rinforzarsi o annullarsi vicendevolmente causando

una rapida diminuzione dellrsquointensitagrave in una serie di oscillazioni

La trasformata di Fourier

Lrsquointerferogramma egrave descritto matematicamente dallrsquoequazione (325) e saragrave

proprio il suo andamento intensitagrave su tempo ad essere fisicamente misurato

dal sensore dello spettrografo Comunque in spettroscopia si egrave interessati allo

spettro cioegrave a conoscere lrsquointensitagrave in funzione del numero drsquoonda Ma

conoscendo la forma matematica dellrsquointerferogramma 119816(120517) come funzione di

120517 egrave possibile calcolare il corrispondente spettro usando una tecnica

matematica conosciuta come Trasformata di Fourier Il suo uso porta alla

conoscenza dello spettro attraversolrsquointegrale

119861(120584) = 119868(120575) cos 2120587120584120575 119889120575+infin

minusinfin (326)

Ecco dunque come si agisce con la tecnica FT-IR quando si vuole ottenere lo

spettrogramma di un campione viene fatta una prima acquisizione dello

spettrogramma della sorgente chiamato anche spettrogramma di fondo(in questo

si noteranno anche gli eventuali assorbimenti dei gas presenti lungo il cammino

ottico del raggio) ed in seguito del campione Il computer penseragrave ad eseguire il loro

rapporto fornendo lo spettro in trasmittanza

69

Figura 75 Schema a blocchi della generazione di uno spettro con la tecnica FT-IR[8]

Di seguito egrave riportata la figura schematica di uno spettrometro per analisi FT-IR

Figura 76 Schema di funzionamento di uno spettrometro FT-IR[7]

I 3 vantaggi della tecnica FT-IR

Si associano a questa tecnica tre vantaggi o miglioramenti rispetto alla

spettroscopia dispersiva

Vantaggio Jaquinot o di banda passante lrsquoenergia in arrivo al rivelatore egrave

maggiore di conseguenza anche il rapporto segnaledisturbo egrave piugrave elevato

Vantaggio Felgett o di multiplex lrsquoacquisizione dei dati egrave molto piugrave rapida

(pochi secondi) Questo consente di effettuare in rapida sequenza una serie

di spettri(10-20) e di presentare alla fine la loro media diminuendo cosigrave

lrsquoerrore

Vantaggio di Connes una calibrazione delle frequenze molto stabile ed

accurata (001-01 cm-1) grazie ad un laser interno che agisce da riferimento

per ogni scansione

70

Conclusioni

In questa dissertazione si egrave voluto discutere il contributo della Fisica nel campo

delle indagini analitiche e diagnostiche nel settore dei beni culturali attraverso una

panoramica delle varie tecniche di diagnosi e recupero di unrsquoopera drsquoarte con una

particolare attenzione alla strumentazione e quindi alle tecniche che sono di fatto

operanti con successo nellrsquoambito del nostro Ateneo

Queste metodologie delle quali molte e importanti di carattere non invasivo

sono di fondamentale importanza qualora si desideri eseguire una diagnosi su

unrsquoopera per la quale lo scopo primario di intervento egrave la sua conservazione nel

tempo Se dunque nel corso di una indagine di un bene culturale si richieda la

assoluta non invasivitagrave la fisica mette a disposizione tutte le sue conoscenze nel

campo delle interazioni radiazioni-materia o particelle-materia assicurando

insieme alla salvaguardia del manufatto le risposte cercate

Anche se un bene culturale come tutte le cose non puograve che deperire nel corso

degli anni in un inarrestabile anche se lento invecchiamento i metodi per porvi

riparo e le analisi scientifiche di tipo fisico saranno senza dubbio in grado di

migliorarsi rispetto ad ora in quantitagrave qualitagrave ed efficacia

Il progresso della ricerca fisica applicata e delle tecnologie collegate fanno

sicuramente ben sperare in una conservazione duratura della Bellezza tangibile a

sicuro vantaggio delle generazioni future

71

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[19]Enciclopedia-Delle-Scienze-Fisiche(vol IV p624) Limmagine in falso colore

Roma Istituto Enciclopedico Treccani

73

Ringraziamenti

Ringrazio Dio Padre onnipotente creatore di tutte le cose della materia e delle leggi

che la governano dellrsquouomo e della sua intelligenza che le sa scoprire

Ringrazio poi il prof Andrea Di Cicco per la sua disponibilitagrave e il dott Marco

Minicucci per il suo instancabile guidarmi con entusiasmo alla scoperta di un

mondo per me fino a poco tempo fa sconosciuto la prof Graziella Roselli per le

nozioni che mi ha fornito il dott Andrea Cittadini per le informazioni tecniche il

prof che ha fatto da lettore e tutti i docenti di Fisica che nel corso di questi

anni mi hanno preparato nello studio

Ringrazio ancora Alessandro e Antonella per il loro incoraggiamento schietto e

sincero Roberto per lo scanner e la sua generositagrave Claudio per il supporto

informatico

Ringrazio tutti gli amici che mi sono stati vicino in questi mesi e che anche solo con

un gesto o una parola mi sono stati di aiuto

Ringrazio la mia famiglia

Antonio

21

222 La Fluorescenza UV

La tecnica basata sullrsquoosservazione della fluorescenza da luce ultravioletta

approfondita anche nel prossimo capitolo trova largo impiego come metodo di

indagine diagnostica nel campo dei beni culturali Si sfrutta il fatto che quando un

opera generalmente un dipinto o manoscritti viene irraggiata con radiazione di

lunghezza drsquoonda compresa nella regione dellrsquoultravioletto (400nmge120582ge2-3nm) tale

radiazione viene in parte riflessa e in parte assorbita dagli strati superficiali

dellrsquoopera

Parte dellrsquoenergia assorbita viene quindi emessa nuovamente per fluorescenza

sotto forma di radiazione visibile che verragrave registrata con tecniche opportune

Lrsquoapparato per eseguire una analisi di un dipinto in fluorescenza UV egrave costituito da

una o due sorgenti di luce UV (lampade di Wood) e da un sistema di acquisizione delle

immagini fotocamera o telecamera CCD anche se egrave sempre possibile una semplice

indagine a occhio nudo contemporanea allrsquoirraggiamento

Le lampade sono poste in modo da formare un angolo di 45deg rispetto al dipinto in

modo da minimizzare la riflessione speculare e la fotocamera o il sensore CCD

frontalmente allrsquoopera

Lrsquouso di una macchina fotografica con pellicole ad alta sensibilitagrave (nel

visibile) prevede una volta eliminata la parte della radiazione Uva riflessa con ldquofiltri

barrierardquo tempi di acquisizione (e quindi di esposizione dellrsquoopera e degli

operatori) lunghi dellrsquoordine dei qualche minuto con conseguente problema della

cosiddetta deriva cromatica della pellicola e necessitagrave del completo oscuramento

dellrsquoambiente di misura

Lrsquouso della telecamera con CCD offre numerosi vantaggi Data la maggiore

sensibilitagrave rispetto alla pellicola i tempi di acquisizione si riducono moltissimo

potendo infatti usare la sorgente UV in modalitagrave flash (circa 20ms) con

conseguente minore grado di irraggiamento dellrsquoopera Grazie a dei filtri

lrsquoimmagine finale saragrave il risultato della sovrapposizione di varie acquisizioni

ognuna centrata in una zona spettrale fino a coprire tutto lo spettro visibile Ciograve

permetteragrave una migliore caratterizzazione dei materiali lungo tutto lo spettro

Notevoli poi i vantaggi legati allrsquouso del formato digitale oltre ad una piugrave

pratica conservazione dei dati crsquoegrave la possibilitagrave di ripeter la stessa acquisizione piugrave

volte al fine di migliorare il rapporto segnale rumore e diminuire lrsquoerrore da

fluttuazione di scarica della lampada Inoltre si puograve via software eliminare lrsquoeffetto

della luce ambiente potendo acquisire la stessa immagine con e senza flash UV

Per le applicazioni pratiche la fluorescenza UV egrave adattissima per la

visualizzazione delle vernici trasparenti messe a protezione dello strato pittorico

vero e proprio essendo sostanze resinose molto sensibili alla fluorescenza UV Ersquo

utile poi per differenziare e localizzare materiali che apparirebbero

indistinguibili nello spettro visibile (quelli della stessa classe cromatica ma di

diversa composizione chimica ) per lrsquoidentificazione dei materiali in base al

colore caratteristico della fluorescenza e per individuare ritocchi ridipinture e

22

parti rifatte grazie alla mai perfettamente uguale composizione chimica di

successivi interventi

Nelle immagini che seguono egrave evidente come i restauri fatti zone piugrave scure

seguendo linee dritte sono dovuti ad un cedimento dello strato pittorico proprio in

prossimitagrave dei punti di contatto tra le tavole della struttura del quadro Il colore

scuro rispetto alle zone non restaurate testimonia la mancanza o la diversitagrave della

vernice protettrice

Figura 16Dipinto in luce visibile senza e con fluorescenza UV

23

223 La tricromia in falso colore

Questa tecnica di analisi consente di differenziare zone di stesure pittoriche

che ad occhio nudo hanno la stessa resa cromatica e dunque appaiono

indistinguibili facendo ldquodiventare visibilerdquo anche la radiazione del vicino infrarosso

la quale egrave poi in grado di generare falsi colori diversi nelle zone prima viste come

uguali

Si puograve sfruttare allora il fatto che pigmenti aventi diversa natura chimica

appariranno nellrsquoimmagine a falsi colori ben differenziati se hanno un diverso comportamento spettrale (diversa riflettanza) nellrsquoinfrarosso

Nella pratica si agisce acquisendo lrsquoimmagine in esame escludendo la

componente di luce BLU e aggiungendo la componente nel vicino infrarosso

alle due componenti fondamentali rosso e verde

Figura 17Schema di principio della tecnica in falso colore

Dobbiamo perograve comunque ricreare una immagine adatta alla visione umana

la quale in luce diurna si basa sullrsquoassorbimento di radiazione visibile da parte dei

cosiddetti CONI presenti sulla retina Di questi ne esistono di tre tipi ognuno

specializzato nellrsquoassorbire una parte dello spettro i colori rossi i colori verdi e i

colori blu

Figura 18 Curve di assorbimento spettrale relative ai tre tipi di coni presenti nella retina

Dunque una volta ottenute le immagini nelle tre bande vicino IR rosso e verde

si procederagrave alla loro riconversione rispettivamente nel rosso verde e blu e

ricomposizione ottenendo una immagine dai colori falsati( da cui falso colore )

Questo vale naturalmente indipendentemente dalla tecnica usata per

acquisirle Anche nella tricromia in falso colore infatti come nella riflettografia IR

si possono usare (con i loro pregi e difetti di cui sopra al paragrafo 221) vari modi

24

per acquisire lrsquoimmagine la pellicola fotografica il tubo vidicon e la telecamera

CCD attualmente quella piugrave usata

Nella prossima figura egrave visualizzato il procedimento con cui due verdi

apparentemente uguali appaiono in falso colore blu (il verde rame) e magenta (il verde

di cobalto) dato che il primo assorbe lrsquoinfrarosso mentre lrsquoaltro lo riflette

Figura 19Esempio (per una pellicola) di restituzione in falso colore di due verdi apparentemente uguali

Un altro esempio notevole egrave dato dai due blu azzurrite e lapislazzuli restituiti in falso

colore il primo appare con un colore molto scuro mentre il secondo che non

assorbe lrsquoinfrarosso appare con una fortissima componente rossa

La realizzazione digitale (CCD) di immagini in falso colore egrave ottenuta con

piugrave acquisizioni della stessa immagine a diverse bande spettrali anteponendo

allrsquoottica di ripresa i filtri passa banda per registrare le tre componenti Le tre

immagini cosigrave ottenute vengono restituite nella classica terna RGB (Red-Green-

Blue) in un monitor a colori dove in tempo reale si osserveragrave lrsquoimmagine in falso

colore

Questa tecnica egrave utilizzata dal restauratore o dallo storico dellrsquoarte per

individuare sul dipinto zone che hanno subito restauri postumi ma dei quali

non avendone la documentazione non egrave possibile sapere dove e come si egrave intervenuto Per

essi di solito si egrave raggiunto un grado di accordo cromatico fra la zona restaurata e

zona originale tale da rendere invisibile ldquola riparazionerdquo effettuata empiricamente

dunque quasi sempre con pigmenti chimicamente diversi dallrsquooriginale

Nelle immagini seguenti[19] risulta evidente la differente risposta cromatica di

alcuni pigmenti In particolare la veste di S Pietro che nel visibile risulta azzurra

nel falso colore vira in magenta (risposta tipica dellrsquoazzurro oltremare) e il cinabro

che costituisce la parte rossa del manto (visibile) diventa giallo in falso colore Una

simile inversione avviene anche per il pigmento usato per la veste del personaggio in

25

secondo piano (lacca rossa) ma data la risposta cromatica diversa nellrsquoinfrarosso

diventa in falso colore un giallo piugrave intenso

Figura 20 Lorenzo Monaco Incoronazione della Vergine (particolare)Immagine nel visibile e in tricromia in falso colore

23 Tecniche ottiche per la forma

La conoscenza e la forma di un oggetto artistico sia esso un reperto archeologico

un monumento un dipinto o un affresco e dunque dalle piugrave svariate forme e

dimensioni rappresenta un elemento importante per il suo studio e la sua

conservazione La caratterizzazione della forma costituisce infatti un prezioso

contributo a studi di tipo storico-artistico alla determinazione dello stato di

conservazione dellrsquoopera e al progetto e realizzazione di interventi di restauro

Oltre a ciograve mediante la misura della forma di un oggetto ripetuta in tempi

successivi egrave possibile ottenere informazioni sulle sue deformazioni ed eliminarne le

cause (condizioni microclimatiche stress meccanici hellip)

Si possono suddividere essenzialmente le procedure per lrsquoacquisizione della

forma in due categorie quelle che adoperano la luce anche laser ma senza utilizzarne la

coerenza4 le tecniche in luce incoerente e altre invece che sfruttano proprio le

proprietagrave di coerenza della luce laser che chiameremo tecniche in luce coerente

4 Coerenza Sono coerenti due o piugrave onde di ugual frequenza in cui la differenza di fase fra esse egrave costante

26

231 Tecniche in luce incoerente

Sono diverse le tecniche di questo tipo che vengono usate nellrsquoambito dei beni

culturali Citiamo la fotogrammetria (basata sul principio della triangolazione ottica5)

che acquisendo una coppia stereoscopica di immagini dellrsquooggetto egrave in grado di

restituire un modello 3D La proiezione di luce strutturata che consiste nel

proiettare sullrsquooggetto dei codici luminosi di vario tipo (fitti reticoli figure di

interferenzahellip) e risalire alla forma dellrsquooggetto interpretando la loro deformazione

usando algoritmi basati sulla triangolazione La profilometria laser che

ricostruisce la forma il piugrave delle volte di statue analizzando le linee di contorno

che una lamina di luce laser mette in evidenza sullrsquooggetto Lo scanner laser a tempo

di volo usato soprattutto per il rilievo 3D su grandi scale spaziali riesce nella

mappatura tridimensionale rilevando le coordinate angolari e il tempo di

percorrenza di impulsi laser

231a Il laser scanner a tempo di volo (TOF)

Ersquo praticamente un sistema radar (onda inviata riflessa e captata) che impiega una

sorgente laser impulsata Il principio su cui si fonda la misura della distanza egrave il

seguente conoscendo il tempo t impiegato dallrsquoimpulso laser a percorrere la

distanza sorgente-punto di misura-rivelatore (posto vicino alla sorgente laser) detto

tempo di volo TOF (Time Of Flight) egrave possibile risalire alla distanza grazie alla

formula 119863 = 119888

119899times 119905 2 dove c egrave la velocitagrave della luce e n egrave lrsquoindice di rifrazione

dellrsquoaria

Figura 21Principio di funzionamento di un laser scanner TOF

Facendo poi corrispondere ad ogni misura di distanza le coordinate angolari

azimutale e zenitale si ha per ogni punto di scansione la tripletta di coordinate che

identifica un punto nello spazio

5 Triangolazione ottica Usata per risolvere completamente un triangolo avendo a disposizione due angoli e il lato tra essi compreso

27

Figura 22Immagine schematica di un laser scanner TOF

La precisione del sistema dipende da vari fattori come la capacitagrave di selezionare la

stessa posizione relativa allrsquoimpulso trasmesso e ricevuto dallrsquoaccuratezza della

conoscenza dei tempi di ritardo propri del sistema e dalla precisione del sistema

che effettua le misure dei tempi

Si egrave comunque raggiunta una altissima precisione considerando che con i

moderni strumenti si ottengono errori di pochi millimetri su distanze di

centinaia di metri con un passo di scansione angolare di pochi millesimi di

grado

Naturalmente si ha quasi sempre bisogno di effettuare piugrave scansioni della

stessa struttura per rilevare i punti che rimarrebbero in ombra con una sola

scansione

Questo strumento trova il suo campo di applicazione nella ricostruzione di

grandi ambienti interni come chiese o antiche dimore nella ricostruzione di

facciate di cattedrali o in grandi siti archeologici

Nellrsquo immagine che segue si puograve osservare il risultato ottenuto effettuando la

ricombinazione di 6 posizioni di scansione della sfinge

28

Figura 23 Immagine ottenuta da un laser scanner ricombinando 6 scansioni

231b Topografia di superfici a proiezione di linee

Questo tipo di analisi rientra nella categoria delle tecniche che sfruttano la

proiezione di luce strutturata cioegrave di codici luminosi che sono in grado di

evidenziare variazioni di livello su una superficie grazie a linee di luce

opportunamente organizzate

In quella a proiezione di linee si proietta (come fosse una diapositiva

costituita da un vetrino con deposizione metallica) il codice piugrave semplice un reticolo

di righe bianche e nere parallele Lrsquoimmagine dellrsquooggetto con le linee proiettate egrave

ripresa con una telecamera digitale il cui asse ottico forma con quello del

proiettore un certo angolo In questa immagine le linee del reticolo risultano

distorte dalla forma della superficie diventando ondulate Lrsquoentitagrave delle

distorsioni fissata la geometria del sistema egrave direttamente proporzionale alla

quota del punto considerato Infine dallrsquoanalisi dellrsquoimmagine del reticolo si risale

alla mappa topografica digitale della superficie

29

Figura 24 Schema di funzionamento(a) e principio geometrico(b)[18]

Nella figura precedente (b) si vede come la posizione delle linee cambia in

proporzione allrsquoaltezza (h) della superficie rispetto ad un ideale piano mediano di

riferimento S Conoscendo α (la fase) per ogni punto della linea proiettata si

risale alla quota (h) di quel punto

Il software di estrazione della fase opera sulla immagine ldquoliberatardquo dal

contrasto dello sfondo tramite unrsquooperazione di pulitura che sfrutta unrsquoimmagine

identica ma senza il reticolo proiettato (figura sotto)

Figura 25 Procedura per lottenimento della mappa topografica[18]

Variando la posizione mutua di proiettore telecamera e oggetto si ottengono

diverse risoluzioni spaziali e differenti estensioni della superficie di misura per

esempio aumentando lrsquoinclinazione del proiettore si raggiungono risoluzioni in

quota piugrave elevate (maggiore dinamica per α) allontanandolo dallrsquooggetto si

possono analizzare opere di grandi dimensioni a scapito perograve della risoluzione

spaziale

Nel campo della conservazione dei beni culturali questo sistema trova impiego nei

dipinti quando si vogliono verificare con precisione la deformazione il distacco o il

rigonfiamento dello strato pittorico a causa di deformazioni della struttura lignea

30

per quelli su tavola o della trama del tessuto per quelli su tela ciograve succede ad

esempio quando si procede al rifodero o alla sostituzione del telaio Si sono svolte

con successo indagini con questa tecnica anche nel caso di iscrizioni su tavola o su

parete

Nelle immagini che seguono ([17]Fontana Pampaloni amp Pezzati) croce di

Sarzana lo studio della mappa topografica egrave presentato prima con una risoluzione

in quota di 01mm per la sommitagrave della croce poi con una di 002mm per il

particolare del cartiglio6

Figura 26Croce di SarzanaMaestro GuglielmoDuomo di Sarzana Anno 1138 Tempera a uovo su legno di castagno Misure 3times210 m e mappa topografica della parte evidenziata

232 Tecniche in luce coerente

Lrsquouso di queste tecniche piugrave complesso delle precedenti egrave orientato piugrave che alla

misurazione della forma vera e propria dellrsquooggetto al rilevamento delle sue

microdeformazioni Citiamo lrsquointerferometria olografica (ologrammi su pellicola)

che si basa sulla ripresa di una immagine dellrsquooggetto effettuata con luce laser in

condizioni di interferenza lrsquointerferometria a spekle7 basata sigli stessi principi di

quella olografica ma lrsquoacquisizione dellrsquoimmagine avviene tramite una telecamera

Lrsquoolografia conoscopica che usa una telecamera nella quale tra obbiettivo e

sensore CCD ha un cristallo che separa in due parti la luce proveniente

6 CartiglioDisegno di un rotolo di carta in parte srotolato sul quale li leggono iscrizioni 7 Speckle (macchiolina) Viene chiamata cosigrave la figura punteggiata che si ottiene quando unrsquoonda coerente viene fatta passare attraverso un mazzo disordinato

31

dallrsquooggetto creando una figura di interferenza dalla quale si ricava la distanza di

ogni punto dellrsquooggetto in esame

Annoveriamo tra le tecniche in luce coerente anche una variante del sistema a

tempo di volo che sfrutta lo sfasamento tra lrsquoimpulso laser generato e registrato

ottenendo una maggiore precisione

232a Lrsquoolografia conoscopica

Con questa tecnica egrave possibile misurare con estrema precisione la distanza tra la

sonda ottica usata e per cosigrave dire ogni ldquosingolo puntordquo della superficie (non si

usa infatti quasi mai per ricostruire lrsquointero corpo dellrsquooggetto) in esame

Il principio di funzionamento egrave il seguente un laser a diodi produce un raggio

che egrave riflesso totalmente da un beam-splitter a 90deg verso il campione Parte dellrsquo onda

luminosa riflessa viene captata dallrsquoobbiettivo attraversa lo splitter (ora con

proprietagrave di trasparenza) e incontra il modulo conoscopico Questo elemento

costituito da un cristallo monoassiale8 birifrangente9 posto tra due lamine

polarizzatrici separa i raggi luminosi che vi incidono in due componenti raggio

ordinario e raggio straordinario

Questi dopo aver percorso praticamente lo stesso cammino ottico

interferiscono dando luogo a frange circolari sulla superficie del sensore CCD La

fittezza delle linee della frangia dipende dal cammino ottico dei raggi

dallrsquooggetto scansionato al sensore ecco che allora misurandola si risale alla

distanza di ogni punto dalla sonda

Figura 27Funzionamento di una sonda conosco pica[16]

8 Monoassiale Con un solo asse ottico 9 Birifrangente Con due indici di rifrangenza ortogonali fra loro

32

Elaborando dunque il segnale restituito dal CCD si risale al ldquoperiodordquo di ogni

singola frangia fatto poi corrispondere ad una distanza Poicheacute la lettura del CCD

puograve essere ripetuta con una frequenza di alcune migliaia di Hz alla stesa velocitagrave egrave

anche possibile acquisire le misure

La distanza dellrsquoobbiettivo dallrsquooggetto da esaminare puograve variare da poche

decine di mm a poche decine di centimetri a seconda delle esigenze cambiando

lrsquoobbiettivo di ripresa

Si raggiungono prestazioni eccellenti Con una distanza di lavoro di 40mm per

esempio si raggiunge una risoluzione di circa 6μm in quota e 30μm nelle

direzioni trasversali con una dinamica di profonditagrave di plusmn4mm

Una caratteristica importante di questo strumento egrave quella di poter lavorare

con un angolo di incidenza minimo di circa 5deg ciograve consente di indagare tratti di

superficie con unrsquoinclinazione fino a plusmn85deg col risultato di riuscire a fare misure

allrsquointerno di fori di diametro inferiore a 1mm con un rapporto profonditagravediametro

fino a 251

Un altro grande vantaggio dellrsquoolografia conoscopica egrave quello di superare i

vincoli pratici di stabilitagrave e sensibilitagrave alla temperatura e alle vibrazioni meccaniche

di cui soffrono gli strumenti interferometrici laser di tipo convenzionale dato

lrsquounica sorgente di luce coerente che viene separata solamente dentro il cristallo

birifrangente

Il sistema trova numerose applicazioni nel campo del restauro e della

conservazione ogniqualvolta si debbano analizzare con grande dettaglio oggetti o

parte di essi microdeformazioni su dipinti microscopiche incisioni su pietra o

rilievi su tavole usate per la litografiaecc ecc

Nelle immagini seguenti unrsquoindagine in olografia conoscopica effettuata su un

quadro di Raffaello La Madonna del cardellino Da notare i due solchi verticali nella

parte centrale del riquadro

Figura 28Madonna del cardellino Raffaello 1506 Galleria degli Uffizi e particolare (restituito in luce radente) dopo unrsquo olografia conoscopica

33

223b Lo scanner laser a misura di fase

Questa tecnica apparentemente del tutto simile a quella dello scanner laser TOF

visto nel paragrafo 231a sfrutta il fatto che un impulso laser modulato in ampiezza cambia la sua fase da quando egrave stato emesso a quando egrave rivelato dopo

la riflessione Conoscendo questo sfasamento si puograve risalire alla distanza

percorsa

Solitamente si sceglie per il laser (onda portante) una lunghezza drsquoonda di 1divide

2μm vicino infrarosso data la buona penetrabilitagrave in aria di questo tipo di onda

elettromagnetica mentre la modulazione ( in realtagrave vedremo che di modulazioni ne

occorreranno di diversi tipi) egrave fatta con lunghezze drsquoonda dellrsquoordine del metro

(onde radio)

Figura 29Schema di principio di uno scanner laser a sfasamento di modulazione di ampiezza

Matematicamente la variazione di fase Δ120601 durante tutto il tragitto 2119871 egrave data da

Δ120601 = 119899119896119898 2119871

Dove n egrave lrsquoindice di rifrazione dellrsquoaria da determinare in sede di misura a seconda delle

condizioni di temperatura pressione e umiditagrave relativa e 119896119898 egrave il vettore drsquoonda

corrispondente alla pulsazione di modulazione 120596119898 Con pochi passaggi si ottiene la

distanza cercata

119871 = Δ120601119888 2119899 120596119898

con c velocitagrave della luce

Bisogneragrave tener conto del fatto che il sensore discriminatore di fase (comparatore)

non percepisce quando 120601 ha subito delle rotazioni intere di angolo giro Per questa ragione in

realtagrave la modulazione egrave fatta con diverse frequenze (sottomultipli di un oscillatore interno

allo scanner) per ognuna delle quali si acquisisce una delle cifre della misura finale di ogni

singolo punto Questo egrave chiamato Metodo per decadi Se per esempio un punto egrave

distante dallo scanner 756342m avrograve bisogno di 6 (numero con 6 cifre) frequenze

di modulazione

34

24 Tecniche microscopiche

Lrsquoapplicazione della microscopia ottica ed elettronica nel campo dei Beni Culturali

fornisce un contributo scientifico di estremo interesse Ersquo infatti applicata per

indagini diagnostiche finalizzate al restauro passando per lrsquoanalisi del materiale

artistico di varia natura analizzando il suo stato di conservazione e anche

permettendo lrsquoindividuazione delle tecniche usate nella realizzazione dellrsquoopera

Infatti lrsquoutilizzo del microscopio ottico o elettronico a scansione permette lrsquoanalisi

approfondita relativa sia alla morfologia della superficie che alla composizione

chimica elementare di campioni di vario tipo ad elevati ingrandimenti fornendo

importanti informazioni in fase di restauro

241 La microscopia elettronica a scansione SEM

Il microscopio elettronico a scansione SEM (Scanning Electron Microscope)

fornisce informazioni sullrsquoaspetto sulla natura e sulle proprietagrave delle superfici e

degli strati sottostanti di campioni con risoluzione media di 2divide5 nm Il principio

di formazione delle immagini le quali saranno riprodotte con un effetto

tridimensionale egrave sequenziale Un fascio di elettroni (sonda) viene focheggiato

sulla superficie del preparato e fatto scorrere su esso secondo linee parallele

ravvicinate come avviene per un pennello elettronico di un tubo televisivo

Figura 30Schema di un microscopio elettronico a scansione[15]

Il diametro della sonda quando incontra la superficie del campione egrave di circa

2nm Lrsquointerazione del fascio accelerato da una differenza di potenziale che va da

poche centinaia di volt a diverse decine di kV con gli atomi del preparato da luogo a

diversi tipi di ldquoprodottirdquo ([15]Valdregrave) con ognuno dei quali si creeragrave un segnale tra

cui i piugrave importanti nelle applicazioni per i beni culturali sono

Elettroni secondari (SE) convenzionalmente definiti come gli elettroni

uscenti dal preparato con energia le50eV Provengono da una profonditagrave di

pochi nm sono prodotti dal fascio primario interagendo anelasticamente con

35

gli elettroni di valenza del campione Il segnale SE egrave il piugrave frequentemente usato

utilizzato principalmente per informazioni sulla topografia delle superfici

Lrsquoimmagine fornita appare in rilievo come se lrsquoosservatore fosse al livello del

diaframma D (vedi figura) e guardasse il campione illuminato da una

ipotetica sorgente posta in corrispondenza del rivelatore

(scintillatorefototubo)

Elettroni retrodiffusi (BSE) Back-Scattered Electrons Elettroni con energie

ge50eV che provengono dal preparato in seguito ad interazioni elastiche

principalmente con nuclei Il segnale BSE fornisce informazioni legate al

numero atomico medio della zona di provenienza (il numero di eventi di

scattering elastico cresce al crescere del numero atomico Gli elementi piugrave

pesanti saranno evidenziati da un segnale piugrave luminoso sullo schermo) alla topografia

e alla struttura cristallina del materiale attraversato

Raggi X Sono quelli della radiazione caratteristica o di bremsstrahlung

Provengono da strati piugrave profondi del campione da una sfera di raggio di

qualche μm al di sotto della sonda Il segnale X viene usato per il

riconoscere e quantificare gli elementi chimici

Elettroni Auger Ersquo un processo di autoionizzazione in cui in luogo di

radiazione X proveniente da una ricombinazione crsquoegrave unrsquoespulsione di un

elettrone

Figura 31Rappresentazione schematica nel caso di un fascio con incidenza normaledelle profonditagrave da

cui provengono i segnali SEBSEAuger(A) e raggi X[15]

Normalmente un microscopio SEM lavora con un alto vuoto al suo interno circa

10minus3Pa questo per evitare lrsquointerazione tra particelle sonda o da misurare con

lrsquoaria Un altro requisito questa volta dei campioni egrave che essi siano elettricamente

conduttivi in caso contrario si provvederagrave alla metallizzazione procedimento

tramite il quale si deposita un sottilissimo strato 1divide40 nm di metallo come ad

esempio oro carbone platino ecc

Sviluppi di questa tecnologia portano nuove e piugrave ampie possibilitagrave

nellrsquoanalizzare reperti dalla natura piugrave varia opportunitagrave utilissime nel campo dei

beni culturali

36

241a Lrsquoanalisi SEM-EDS

Parlando di analisi SEM-EDS citata anche come microanalisi EDS si fa riferimento

allrsquouso della microscopia SEM abbinata allrsquoanalisi dei raggi X caratteristici della

zona analizzata del campione che vengono prodotti per fluorescenza Lrsquoanalisi egrave

fatta in dispersione di energia da cui lrsquoacronimo Energy Dispersive Spectroscopy (of X ray)

Il rivelatore normalmente egrave a stato solido Si drogato con Li che ha bisogno di

essere raffreddato da azoto liquido o piugrave recentemente Si drogato con HgI2 per il

quale egrave sufficiente un raffreddamento termoelettrico

Nelle figure qui sotto ([13]Pasquariello Pinzari amp De Mico 2007) un esempio

di indagine SEM-EDS su una vecchia stampa fotografica della quale si voleva

verificare tra le altre cose la composizione chimica del cosiddetto sottostrato

(presenza o meno del Bario) cioegrave la parte compresa tra il supporto primario

(cartoncino) e lo strato immagine vero e proprio (alogenuro drsquoargento in gelatina)

Figura 32Esempio di analisi SEM-EDS su una foto drsquoepoca

241b Lrsquoanalisi SEM-VP

Lrsquoesigenza di esaminare campioni che non possono essere inglobati chimicamente o

metallizzati data la loro specificitagrave o talmente delicati da non poter sopportare lo

stress meccanico dovuto alla bassissima pressione di lavoro del SEM ha portato

allo sviluppo dei SEM-VP Variable Pressure cioegrave a pressione variabile I materiali

biologici per esempio costituiti da tessuti molli (cellule) e acqua perderebbero la

loro struttura ldquoevaporandordquose sottoposti a bassissime pressioni Questiper essere

osservati hanno bisogno di solito di una stabilizzazione chimica di disidratazione

o di un surgelamento prima di entrare nel SEM

37

Con la tecnica SEM-VP si puograve praticamente introdurre nella camera porta

campioni il preparato tale e quale grazie ad una pressione presente in quella parte

del microscopio di 5 o 6 ordini di grandezza superiore (10divide750 Pascal) rispetto alla

zona del cannone elettronico e della colonna (10minus3 divide 10minus4 Pascal)

Nei settore dei beni archeologico-culturali dunque in cui egrave assolutamente

proibito modificare il reperto il fatto che si possa evitare la metallizzazione egrave

fondamentale

Nelle immagini seguenti ([14]Pinzari amp Montanari 2007) si egrave riportato un

esempio di studio possibile con il microscopio SEM-VP la catalogazione di una

infestazione fungina sul dorso della copertina di libri Le misure sono state fatte con

una pressione in camera di 150Pa una tensione del fascio di 20kV ed utilizzando il

rivelatore VPSE Variable Pressure Secondary Electrons Lrsquoingrandimento della foto egrave

9800times (dati riscontrabili anche in basso nella foto SEM-VP)

Figura 33Efflorescenze sul dorso dei volumi e prelievo del micelio per mezzo del nastro adesivo

Figura 34Immagine SEM-VP del nastro adesivo utilizzato per campionare le efflorescenze fungine

38

241c Lrsquoanalisi SEM con ED-XRF

Si ha la possibilitagrave di ampliare la profonditagrave di analisi della fluorescenza X

montando sul microscopio SEM una apparecchiatura per Fluorescenza X in Dispersione

di Energia ED-XRF composta da tubo generatore di raggi X e rivelatore allo stato

solido In questo modo si aumenta la profonditagrave di indagine in quanto la capacitagrave

di penetrazione del fascio di raggi X allrsquointerno del campione puograve essere superiore

rispetto a quella scelta per formare lrsquoimmagine del pennello di elettroni

Figura 35Assemblaggio dellapparato SEM con ED-XRF[11]

Usato allrsquointerno del SEM inoltre lrsquoXRF garantisce migliori prestazioni

rispetto al suo utilizzo in aria questo per motivi legati sia alla migliore e piugrave rigida

geometria sorgente-campione-detector sia allrsquoalto vuoto realizzato allrsquointerno della

camera porta campione che evita cosigrave lrsquoassorbimento da parte dellrsquoaria dei raggi X a

bassa energia

Le immagini che seguono ([11]Ferro 2007) riguardano lo studio della

composizione chimica di una scoria metallica rinvenuta nel sito archeologico di Petra

in Giordania da notare il confronto delle due analisi spettrali EDS e ED-XRF

sovrapposte ottenute allrsquointerno del SEM Si possono ottenere con questo secondo

sistema sensibilitagrave nel rilevare gli elementi dalle 10 alle 1000 volte maggiori

Figura 36 Scoria metallica dal sito di Petra IIIdeg secolo aC

39

Figura 37 Confronto tra gli spettri in energia tra microanalisi EDS (avanti) e ED-XRF (dietro) in SEM

242 Il microscopio ottico a luce polarizzata trasmessa

Ogni qualvolta si ha la necessitagrave di esaminare un materiale che al suo interno

presenti componenti anisotrope10 il microscopio ottico a luce polarizzata permette

di individuarle Si sfrutteragrave il fatto che un campione di materiale anisotropo

possedendo due indici di rifrazione ortogonali fra loro saragrave in grado di

suddividere un fascio di luce polarizzata che lo attraversa in due nuove

componenti polarizzate oscillanti secondo la direzione degli suoi indici di

rifrazione

Il microscopio polarizzatore essenzialmente si compone di una sorgente

luminosa un filtro polarizzatore un tavolo porta campione (rotante) e un altro filtro

polarizzatore (detto analizzatore )

10 Anisotropo Si dice di un materiale che ha la capacitagrave di modificare lo stato di polarizzazione della luce che lo attraversa Chiamato anche birifrangente

40

Figura 38 Configurazione di un microscopio a luce polarizzata

Schematicamente possiamo riassumere cosigrave il percorso del raggio luminoso il filtro

polarizzatore seleziona una direzione di vibrazione per il campo E della sorgente

luminosa Il campione birifrangente ldquoscomponerdquo le direzioni di vibrazione di E in

ordinaria e straordinaria che dunque perdono la relazione di fase allrsquouscita del

campione possedendo una differenza di cammino ottico Δ119897 = Δ119899119889 con

Δ119899 = 119899119904 minus 119899119900 e d spessore del campione Quando il filtro analizzatore le

ricompone si nota una variazione dellrsquointensitagrave luminosa rispetto a quella iniziale

dovuta proprio a Δ119897

Posizionando dunque i due polarizzatori incrociati fra loro ( egrave questa infatti

una analisi ortoscopica e non ci sarebbe nessuna trasmissione di luce se non si

inserisse il materiale birifrangente) e facendo ruotare il campione attorno allrsquoasse

ottico del sistema lrsquointensitagrave dellrsquoimmagine vista varia periodicamente risultando nulla

quando le sue direzioni principali di vibrazione coincidono con quelle del

polarizzatore e dellrsquoanalizzatore (posizione di estinzione) mentre risulteragrave

massima nelle posizioni a 45deg (posizioni diagonali) Si possono cosigrave dedurre

importanti informazioni sullrsquoorganizzazione cristallina del campione in esame

Figura 39Cristallo birifrangente posto tra due polarzzatori incrociati

41

Nella prossima figura si egrave indicato con s e o i piani di oscillazione straordinari e

ordinari con P e A i piani del polarizzatore e dellrsquo analizzatore

Figura 40 Orientazione del cristallo birifrangente e relativa variazione dellintensitagrave trasmessa

Il campione egrave preparato in sezione sottile tramite taglio e abrasione fino a rendere

il campione subtrasparente (in genere 30μm di spessore) e consentire la trasmissione

della luce

Nel campo dei beni culturali questo strumento egrave ampiamente usato per analisi

petrografiche e mineralogiche di materiali lapidei naturali e artificiali In

particolare egrave possibile classificare le pietre naturali identificare le tipologie di

inerte e definire il rapporto inertelegante presente in malte intonaci e stucchi

noncheacute effettuare determinazioni sulle finiture cromatiche sul degrado e sulle

tecniche esecutive

Figura 41 Immagine al microscopio polarizzatore di un frammento di materiale lapideo riconosciuto come trachite dei Colli Euganei

42

Capitolo 3 - Le apparecchiature dellrsquoAteneo

disponibili nel campo dei beni culturali

In questo capitolo approfondiremo alcune tecniche analitiche descritte brevemente

nel capitolo 2 La scelta egrave ricaduta su alcune delle tecniche che allrsquo interno di questo

Ateneo vengono utilizzate anche per la ricerca nel campo dei beni culturali

31 I raggi X la tecnica XRF

311 La produzione di raggi X

Si definiscono convenzionalmente raggi X quella parte di radiazioni dello spettro

elettromagnetico con energia compresa tra 012 keV e 120 keV I raggi X sono il

risultato dellrsquointerazione in un tubo nel quale egrave stato realizzato un alto vuoto (

10minus6 minus 10minus7 Torr) tra materia lrsquoanodo (tipicamente come anodi vengono usati il

Tungsteno Molibdeno Rame Argentohelliphellip ) ed elettroni prodotti da un filamento

incandescente il catodo e accelerati da una opportuna differenza di potenziale con

conseguente perdita di energia da parte di questi ultimi

Figura 42Schema di principio di un generatore a raggi X[6]

I processi attraverso i quali lrsquoelettrone nellrsquourto con lrsquoanodo perde energia si

possono riassumere nei seguenti punti ([2]Castellano Martini amp Sibilia 2002)

I Lrsquoelettrone eccita lrsquoatomo ldquospostandordquo un elettrone esterno

(perdita di energia di qualche eV) Lrsquoatomo torna poi allo stato

fondamentale con emissione di radiazione nel visibile(quellrsquoorbitale

esterno si puograve chiamare ldquootticordquo)

II Lrsquoelettrone ionizza lrsquoatomo rimuovendo un elettrone esterno

(perdita di energia fino a centinaia di eV)

III Lrsquoelettrone collide con il nucleo atomico in questo caso lrsquoelettrone

orbita parzialmente intorno al nucleo e perde energia per

43

decelerazione Questrsquoultimo fenomeno egrave alla base della bremsstrahlug

parola tedesca che significa radiazione di frenamento

IV Lrsquoelettrone collide con un elettrone interno dellrsquoanodo(shell K L

Mhellip) con conseguente espulsione di questrsquoultimo(con una energia

cinetica Ec) Se WK(LM) indica lrsquoenergia di legame dellrsquoelettrone alla

shell KLMhellip lrsquoenergia richiesta per il processo egrave Ec+WK(LMhellip) Un

elettrone piugrave esterno va a sostituire quello espulso con emissione

di radiazione X la quale egrave caratteristica della sostanza colpita

La radiazione X egrave prodotta essenzialmente dai processi fisici riportati al punto III e

IV Esaminiamoli con maggior dettaglio

La ldquoradiazione biancardquo (breemstrahlung)

Una particolare attenzione merita la radiazione X prodotta dal fenomeno riportato

sopra al punto III Dunque accade che lrsquoelettrone decelera o in genere subisce una

variazione anche puramente direzionale dellrsquoaccelerazione da questa perdita di

energia scaturisce un fotone X che viene emesso a partire dalla regione dellrsquourto Il

processo di breemstrahlung egrave il piugrave importante almeno in termini di estensione dello

spettro che produce In esso lrsquoemissione di raggi X avviene con

continuitagrave(radiazione bianca) esistendo tuttavia una lunghezza drsquoonda limite

120582m al di sotto della quale non vi egrave emissione

Figura 43 Spettri continui di raggi X per alcuni valori della tensione applicata[6]

Il principio di conservazione dellrsquoenergia vieta infatti che vengano emessi fotoni con

energie maggiori di quella massima degli elettroni EM accelerati contro lrsquoanodo

data da

44

119864119872 = 119890119881 (31)

Essendo e la carica dellrsquoelettrone e V la differenza di potenziale tra il filamento

emettitore di elettroni e lrsquoanodo Questa lunghezza drsquoonda minima corrisponde ad

un processo di frenamento in cui lrsquoelettrone incidente perde tutta la sua energia in

un unico urto producendo un fotone con 120582m pari a

λm =ℎ119888

119890119881 (32)

Naturalmente questo implica che vi sia una frequenza massima ammissibile 120584M

data dallrsquoequazione

120584119872 =119864119872

ℎ (33)

Rispetto alla figura 2 una grafico che avesse in ascissa lrsquoenergia ( o la frequenza )

verrebbe ribaltato rispetto ad un asse verticale evidenziando una EM (o una 120584119872)

saragrave questa la visualizzazione piugrave frequente degli spettri X negli usi delle varie

procedure sperimentali

La radiazione caratteristica la fluorescenza dellrsquoatomo

Il processo brevemente descritto sopra al punto III egrave alla base della produzione

della radiazione X caratteristica Oltre allo spettro continuo sono presenti infatti

righe monocromatiche caratteristiche alcune delle quali particolarmente intense

Mentre lo spettro continuo egrave molto simile per tutte le sostanze con il detto limite

inferiore 120582119898 e un solo massimo di intensitagrave a circa 120582 =15120582119898 le righe

caratteristiche variano da sostanza a sostanza costituente lrsquoanodo Dunque

bombardando una sostanza con elettroni veloci alcuni atomi si ionizzano

espellendo un elettrone di una shell interna Supponiamo una mancanza di un

elettrone nella shell K in seguito a questo un elettrone di una shell piugrave alta L Mhellip

faragrave una transizione radiativa per riempire il livello libero Naturalmente questa

transizione determina un posto vuoto nel guscio L Mhellip ma questo verragrave occupato

successivamente da un elettrone ancora piugrave esterno nellrsquoatomo emettendo unrsquo altra

riga dello spettro caratteristico Le righe originate dal livello vuoto nella shell K

sono chiamate righe 119870120572 119870120573 119870120574helliphellipe corrispondono alle transizioni LrarrK MrarrK

NrarrK hellipLa transizione Kα da origine alla riga ad energia piugrave alta negli spettri X

Fu il fisico H Moseley che tra il 1913 e 1914 stabiligrave nei suoi primi esperimenti per le

linee 119870120572 che

La radice quadrata della frequenza delle linee 119922120630 egrave direttamente proporzionale

al ndegatomico Z

120584119870119894

2 = 119862119894(119885 minus 120590119870) 119894 = 120572 120573 120574 hellip (34)

Dove Ci egrave una costante indipende da Z e 120590119870 rende conto dello schermaggio

dellrsquoelettrone K rimasto

45

1 lt 120590119870 lt 2

La stessa regola egrave estendibile alle righe della serie L dovendo perograve sostituire una

costante 120590119871 di schermaggio maggiore

74 lt 120590119871 lt 94

Figura 44 Il diagramma di Moseley di 120642120784

su Z per le linee Kα[1]

La (44) fu subito generalizzata da Moseley considerando la formula di Bohr per i

livelli energetici di atomi ad un elettrone che si muovono perograve in un potenziale

colombiano di carica 119885 minus 120590

120584119898119899 = 119877 infin 119885 minus 120590 2 1

1198982 minus1

1198992 119898 lt 119899 (35)

dove m n sono i numeri quantici principali delle shell di arrivo e partenza

rispettivamente e R infin egrave la costante di Rydberg avendo usando lrsquoapprossimazione

di massa nucleare infinita

119877 infin =119898

4120587ℏ3

1198902

4120587ℇ0

2

(36)

In realtagrave non esiste una sola linea Kα Kβo Lα Lβhellip

Lrsquointerazione spin-orbita separa i livelli energetici delle shell (tranne la shell K)

Nella shell L gli elettroni con ℓ = 0 hanno lrsquoenergia di legame piugrave grande quelli

con ℓ = 1 e 119895 = 1 2 piugrave bassa e quelli con ℓ = 1 e 119895 = 3 2 ancora piugrave bassa

Questi tre livelli sono chiamati LI LII e LIII La separazione in energia egrave grande

abbastanza da poter essere agevolmente evidenziata negli spettri essendo

46

proporzionale a 119885 minus 120590119870 4come mostra la formula di struttura fine per

lrsquointerazione spin-orbita

ℓ 119904119890 119895 = ℓ + 1 2

Δ119864 =1198981198882 119885minus120590119870 120572 4

41198993ℓ ℓ+1 2 times (37)

minusℓ minus 1 119904119890 119895 = ℓ minus 1 2

Con

120572 =1198902

4120587휀0ℏ119888 (38)

costante di struttura fine

Potremo dunque osservare fra le altre le righe Kα1 e Kα2 che corrispondono alle

transizioni LIII rarrK e LII rarrK rispettivamente Il seguente schema mostra i due

gruppi (K e L) di transizioni principali

Figura 45Schema (non in scala) delle principali transizioni X permesse[1]

Le transizioni saranno regolate dalle regole di selezione Δℓ = plusmn1 Δj = 0 plusmn1

Per esempio le righe Kα1 e Kα2 del Tungsteno hanno

1205821198701205721 = 0214Å 1198641198701205721 = 579119896119890119881

1205821198701205722 = 0209Å 1198641198701205722 = 593119896119890119881

Ersquo molto utile per gli usi pratici in cui il materiale egrave coinvolto mostrare uno spettro

di un tubo a raggi X con anodo di Tungsteno

47

Figura 46Spettro dei raggi X prodotti da un tubo RX con anodo di Tungsteno a 80 kV[2]

Si notano oltre la radiazione continua di bremstrahlung e i due picchi Kα1 e Kα2 anche i due picchi Lα e Lβ che sono molto meno energetici di quelli K ma anche

molto piugrave probabili

312 La sezione drsquourto di assorbimento

Una volta che si ha a disposizione una sorgente di raggi X essi possono essere usati

per ionizzare lrsquoatomo attraverso lrsquoeffetto fotoelettrico Ovvero i raggi X stessi

possono essere usati a posto degli elettroni per produrre a loro volta radiazione X

dalla sostanza irraggiata I fotoni di adeguata energia dunque possono determinare

eccitazione o dare luogo alla rimozione di elettroni ove abbiano energie sufficienti a

vincere lrsquoenergia di legame della shell La sezione drsquourto 120590 di questo processo egrave

espressa in buona approssimazione dalla formula della sezione drsquourto per atomi

idrogenoidi

120590 =16 2120587

312057281198855

1198981198882

ℏ120596

7 2

11988602 (39)

1205720 = 0529177Å (raggio di Bohr)

anche se lrsquoapprossimazione di dipolo con la quale egrave stata ldquocostruitardquo egrave sempre

meno congrua allrsquoaumentare dellrsquoenergia dei fotoni La sezione drsquourto diminuisce

dolcemente allrsquoaumentare della frequenza de fotoni come ℏ120596 minus7 2 fino a che non

si raggiunge un energia sufficiente per espellere un elettrone dalle shell piugrave interne

A questo punto la sezione drsquourto ha un brusco aumento siamo in presenza del

cosiddetto ldquoabsorption edgesrdquo (soglie di assorbimento) Simili picchi si

incontrano ogni qual volta si raggiungono energie sufficienti a strappare elettroni in

shell via via piugrave profonde

48

Figura 47Andamento del coefficiente di assorbimento di massa del piombo in funzione di 120640 e E

La figura 6 mostra il coefficiente di assorbimento di massa che ha lrsquoandamento del

tutto analogo a 120590 Dunque la scelta di opportuni valori della tensione del tubo a

raggi X determina le energie del fascio dei fotoni prodotti incidenti su un materiale

e quindi la possibilitagrave che si verifichino i processi di assorbimento in esame Queste

considerazioni fanno parte delle attivitagrave preparatorie e delle impostazioni

preliminari allrsquoanalisi ED-XRF

313 Il sistema XRF in uso nel dipartimento di Fisica di

Camerino

Nel laboratorio XAS (X-ray Absorption Spectroscopy) del dipartimento di fisica

dellrsquouniversitagrave di Camerino opera un apparato per analisi ED-XRF il cui nucleo egrave

il sistema rivelatore (XR-100CR) amplificatore e alimentatore (PC2CR)

convertitore analogico-digitale+scheda multicanale(MCA 8000A) prodotto

dalla AMPTEK INC [5]

49

Figura 48Schema dei collegamenti dellapparato rivelatore-analizzatore[5]

Alcune caratteristiche del rivelatoreXR-100CR

Tipo di sensore Si-PIN(Fotodiodo di silicio a tre strati drogati P e N

separati da uno stato ad alta resistivitagrave quasi Intrinseco)

Dimensioni del sensore 24mmtimes28mm(7mm2)

Spessore del Silicio 300μm

Risoluzione in energia FWHM11 220eV

(misurata sulla riga a 59 keV del 55Fe)

Finestra del rivelatore Berillio spessore 25μm

La risoluzione in energia egrave il grado di precisione del picco delle righe rivelate piugrave ha un valore basso e piugrave la riga saragrave stretta e dunque piugrave discriminata in energia dalle altre

Le curve di efficienza e di trasmissione

Ersquo interessantissimo analizzare il comportamento dei componenti principali del

rivelatore cioegrave il sensore vero e proprio Si-PIN e la finestra di Berillio al variare

dellrsquoenergia dei fotoni In generale infatti il comportamento di un sensore o di un

materiale a basso assorbimento di raggi X varia a seconda dellrsquoenergia delle

radiazioni elettromagnetiche con cui interagiscono dando luogo a fenomeni di

filtraggio

11 FWHM Full Width Half Maximum egrave la larghezza della riga a metagrave della sua altezza Piugrave questo parametro egrave piccolo migliore saragrave la risoluzione

50

Figura 49Trasmissione di raggi X attraverso la finestra di Berillio[5]

Ersquo necessario isolare sotto vuoto il sensore dato che lo si fa lavorare a bassa

temperatura (ndash30 ndash40 degC) Si sceglie il Berillio come finestra dato che egrave il materiale

che minimizza lrsquoassorbimento di raggi X Come si vede sopra 6keV lrsquoefficacia del

conteggio si avvicina al 100

Vediamo ora la curva di trasmissione (percentuale dei fotoni che interagiscono

fotoelettricamente sul totale) del sensore SiPIN

Figura 50Efficienza del rivelamento del sensore di Si [5]

Il grafico seguente tenendo conto di entrambi gli andamenti di cui sopra mostra

lrsquoefficienza intrinseca di rivelazione a ldquopiena energiardquo cioegrave ldquola probabilitagrave che

un fotone X entrato nel sensore depositi tutta la sua energia per effetto

fotoelettricordquo

Curva del

rivelatore del

laboratorio di

Camerino

51

Figura 51Efficienza intrinseca () di rivelazione a piena energia[5]

In sostanza la finestra di Berillio e il sensore Si-PIN consentono la rivelazione di

elementi la cui energia di emissione caratteristica sia compresa tra 1-2keV e 50-

60keV circa a basse energie lrsquoimpedimento egrave la finestra di Berillio a quelle alte egrave il

rivelatore (scritte in inglese ai bordi del grafico) Nella figura sopra sono mostrati i

riferimenti delle linee Kα di diversi elementi mancano tutti gli altri tipi di righe che

ovviamente consentono di individuare atomi diversi da quelli menzionati dal

grafico o che il grafico mette in una zona di scarsissima efficienza Risulta chiaro

allora che lrsquoassorbimento della finestra di Berillio alle basse energie unitamente alla

bassa ldquoresa di fluorescenzardquo degli elementi leggeri fa si che la tecnica XRF non trovi

applicazione per elementi a basso numero atomico (Zle10)

52

32 I raggi ultravioletti Lrsquoosservazione in

fluorescenza UV

In generale la fluorescenza egrave la proprietagrave di alcune sostanze solide liquide e

aeriformi per la quale allorchegrave sono colpite da una radiazione riemettono quasi

istantaneamente (ritardo di 10minus8s) altre radiazioni la cui lunghezza drsquoonda

dipende da quella della radiazione eccitante e dalla natura della sostanza Ersquo

sinonimo di luminescenza

Ci occuperemo in questa parte il fenomeno della fluorescenza indotta da raggi

UV approfondendone la genesi fisica

321 Il fenomeno della fluorescenza UV nelle molecole

Lo stato energetico di una molecola egrave descritto da tre parametri quantici il grado di

eccitazione elettronico il grado di eccitazione vibrazionale e il grado di eccitazione

rotazionale Quello energeticamente piugrave importante egrave quello elettronico (poi quello

vibrazionale) e una molecola puograve o meno coinvolgerlo nelle transizioni da uno

stato energetico allrsquoaltro Ci possono essere cioegrave transizioni puramente rotazionali

transizioni roto-vibrazionali (in cui cambia lo stato vibrazionale) e infine

transizioni tra stati elettronici diversi

La fluorescenza UV egrave un fenomeno di questo tipo in cui la molecola assorbe

radiazione ultravioletta questo provoca una eccitazione elettronica e il processo di diseccitazione avviene in maniera tale che la radiazione emessa egrave di

minore energia ricadendo nel visibile Ersquo utile ora illustrare una proprietagrave che le molecole hanno e che chiarisce meglio il

fenomeno fisico il principio di Franck-Condon

Questo principio afferma che il processo con cui gli elettroni passano da uno

stato energetico allrsquoaltro egrave talmente rapido rispetto al moto dei nuclei che

possiamo considerare questi ultimi (e quindi la loro distanza relativa che saragrave

indicata con R) come fermi nelle eccitazioni-diseccitazioni elettroniche

La conseguenza pratica di questo principio egrave che nei grafici in cui si evidenziano

questi processi la freccia che va da uno stato quantico allrsquoaltro possiamo

disegnarla verticale

Dunque il processo della fluorescenza UV si sviluppa cosigrave dapprima

rispettando il principio di Franck-Condon una transizione di assorbimento fa

passare la molecola da uno stato elettronico ad uno stato vibrazionale di un altro

stato elettronico di energia superiore A questo punto la molecola puograve perdere

energia vibrazionale interagendo con molecole vicine (decadimento termico) e

raggiungere lo stato vibrazionale piugrave basso 119959prime = 120782 dello stato elettronico

53

eccitato Come risultato la radiazione emessa durante la diseccitazione finale

ha una frequenza piugrave bassa e ricadragrave nel visibile

Figura 52 Fenomeno della fluorescenza[1]

33 La radiazione infrarossa La riflettografia IR

Lrsquointerazione energia-materia di strati pittorici con la radiazione del vicino infrarosso cioegrave la banda dello spettro che va dallrsquoestremo visibile rosso fino a una

lunghezza drsquoonda di circa 3μm puograve dar luogo a fenomeni ottici ben diversi da quelli

osservabili in luce visibile

Figura 53Lo spettro della radiazione infrarossa

54

Lrsquoassorbimento la diffusione interna (scattering) e la riflettanza12 possono

assumere valori molto diversi con una conseguente dello strato pittorico a vista

In generale ad un aumento della lunghezza drsquoonda(fino a 120582 cong 22120583119898 )

corrisponde una diminuzione del fenomeno di scattering cioegrave una diminuzione del

potere coprente e quindi un aumento della trasparenza dello strato pittorico

331 Lrsquointerazione della radiazione infrarossa con i mezzi

torbidi

Parliamo di mezzo torbido quando piccole ( 10minus3 divide 1 μm) particelle sono

disperse in una matrice (il mezzo che ldquoospitardquo le particelle) trasparente e omogenea

che puograve essere gassosa liquida o solida Esempi di questo tipo di sistemi sono la

nebbia il fumo le pitture i colloidi liquidi e le soluzioni solide(come i vetri

colorati)

Il comportamento della radiazione infrarossa con questi sistemi egrave

intrinsecamente lo stesso di quello della luce visibile Esso egrave governato da

interazioni come la riflessione la rifrazione la dispersione la diffusione e nel caso di

specifiche sostanze colorate assorbimento (di determinate lunghezze drsquoonda)

La diffusione e lrsquoassorbimento sono fattori determinanti per la

trasmittanza13 di questi sistemi Per esempio il potere coprente di uno strato di

pittura bianca (non considerando lo spessore) egrave dovuto essenzialmente alla

diffusione mentre in uno strato di pittura blu di Prussia14 il fattore dominante egrave

lrsquoassorbimento specifico

La diffusione puograve essere descritta quantitativamente dagli specifici

coefficienti di diffusione delle particelle disperse attraverso la teoria di Kubelka-Munk

Questi coefficienti dipendono dalla lunghezza drsquoonda della radiazione incidente

dalla geometria delle particelle (forma e diametro) e dalla differenza degli indici di

rifrazione del pigmento(particelle) e mezzo(matrice)

In generale per uno strato di pittura bianca (volendo focalizzare il discorso

solo sulla diffusione) possiamo dire che diventa piugrave trasparente

al crescere della lunghezza drsquoonda della radiazione incidente

al diminuire dello spessore dello strato

al diminuire del numero di particelle nello strato(concentrazione

pigmentovolume)

al diminuire della differenza degli indici di rifrazione tra pigmento e

mezzo(legante)

Concludiamo questo paragrafo col dire che nella maggior parte dei casi il massimo

della trasmittanza di un pigmento egrave nel vicino infrarosso tra 18μm e 22μm

12 Riflettanza Il rapporto tra la radiazione retro diffusa e quella inviata 13Trasmittanza Per una superficie investita da una radiazione acustica o ottica il rapporto tra lrsquointensitagrave della radiazione trasmessa entro il corpo e lrsquointensitagrave della radiazione incidente 14blu di Prussia Ferrocianuro ferrico Fe4[Fe(CN)6]3 scoperto casualmente a Berlino nel 1704 Anche chiamato blu di Berlino

55

superando poi questa soglia per le matrici (di origine organica) comincia a

diventare prevalente lrsquoassorbimento della radiazione facendo diventare lo strato

pittorico meno trasparente e il contrasto15 diminuisce

332 Una trattazione matematica del fenomeno

In riflettografia infrarossa si fa spesso riferimento ad una trattazione matematica[2]

(dovuta a Kubelka e Munk) che pur semplificando molto la situazione rispetto alla

realtagrave ha il pregio di essere intuitiva e di identificare la grandezze fondamentali in

gioco Essa ci porteragrave ad esprimere matematicamente la riflettanza di uno strato

pittorico solamente in funzione di coefficienti caratteristici dello strato stesso e

non piugrave in funzione della profonditagrave di penetrazione nello strato pittorico

Nellrsquoambito di questa teoria un dipinto egrave schematicamente descritto come uno

strato di colore (si pensa al colore come un pigmento disperso in un leganteil mezzo)

che ricopre una preparazione di fondo (costituita quasi sempre da una mescola di

gesso e colla animale o da biacca16 ) e sul quale egrave stato tracciato il disegno preparatorio

(fatto con carboncino grafite o punta metallica )

Le proprietagrave ottiche delle parti in questione e del sistema vengono considerate

in questo modo

Il legante viene considerato perfettamente trasparente

Il pigmento egrave considerato in grado di diffondere la radiazione che incide

normalmente

Si considera solo la diffusione che allrsquointerno dello strato si propaga ortogonalmente

ad esso in avanti o allrsquoindietro

La riflessione speculare non viene considerata

La lunghezza drsquoonda della radiazione egrave molto maggiore del diametro medio dei granuli di

pigmento

La radiazione proveniente dalla sorgente IR giunge sulla superficie del dipinto e

penetra in parte al di sotto di essa

Supponiamo che la radiazione non assorbita si propaghi lungo lrsquoasse x e

parte di essa venga diffusa ma solo nella direzione opposta si considera cioegrave

solo la retrodiffusione

Con 119868 119909 si indica il flusso di radiazione proveniente dalla sorgente

Con 119869 119909 si indica il flusso di radiazione retrodiffusa verso il rivelatore

Sia K il coefficiente di assorbimento della radiazione nello strato

Sia S il coefficiente di diffusione della radiazione nello strato

Accade che attraversando lo spessore 119889119909 lrsquointensitagrave 119868 119909 varia a causa

dellrsquoassorbimento della diffusione si considereragrave dunque per 119868 119909 anche il

contributo di 119869 119909 Un ragionamento analogo vale anche per il flusso 119869 119909

15 Contrasto In rifletto grafia per lrsquoindividuazione di linee scure su fondo bianco egrave definito come il rapporto tra la riflettenza della sostanza scura e la riflettanza del fondo bianco 16 Biacca Anche detta ldquobianco di piombordquo egrave un carbonato basico del piombo2PbCO3ndashPb(OH)2

56

In formule

119889119868 119909 = 119870 + 119878 119868 119909 119889119909 minus 119878 119869 119909 119889119909

(316)

119889 119869 119909 = minus(119870 + 119878)119869 119909 119889119909 + 119878 119868 119909 119889119909

Le equazioni cosigrave ricavate costituiscono il sistema di Kubelka-Munk in forma

differenziale

Figura 54Propagazione della radiazione diretta e retrodiffusa secondo lo schema di Kubelka-Munk

In riflettografia si definisce in linea di principio per ogni livello di profonditagrave della

superficie pittorica la riflettanza 119877 119909 come

119877 119909 =119869 119909

119868 119909 (317)

Derivando rispetto a x la (316) e sostituendo nel risultato ottenuto le (315) si ha

per 119877 119909 lrsquoequazione differenziale

119889119877 119909

119889119909= 1198781198772 119909 minus 2(119870 + 119878)119877 119909 + 119878 (318)

Ponendo 119883 = 119909 minus 1199090 1198770 = 119877 1199090 119886 =119870+119878

119878 119887 = 1198862 minus 1 si ha la soluzione

cercata per la riflettanza

119877(119883) =1+ 1198770 119887 coth 119887119878119883 minus119886

119886+119887 coth 119887119878119883 minus1198770 (319)

57

Mettiamoci ora nelle condizione di sapere come diventa 119877(119883) se si ha a che fare con

grandi spessori basta calcolarne il limite per 119883 rarr infin sapendo che coth 119909 =119890119909+119890minus119909

119890119909minus119890minus119909 si ha

119877infin = lim119883rarrinfin 119877(119883) =1+1198770(119887minus119886)

119886+119887minus1198770=

119870

119878+ 1 minus

119870

119878

2

+ 2119870

119878 (320)

Si vede chiaramente cosigrave che 119877infin dipende solamente dal rapporto 119870 119878 che egrave proprio

di ogni pigmento

Lrsquoandamento di 119877infin egrave quello visualizzato qui sotto

Figura 55 Andamento di 119929infin in funzione di KS

Naturalmente fare il limite per 119883 rarr infin ha solamente un senso matematico Nella

realtagrave si puograve misurare la riflettanza dei pigmenti con uno spettrofotometro e si

riscontra che giagrave con spessori di qualche millimetro crsquoegrave una buonissima

corrispondenza con lrsquoandamento di 119877infin

Dunque la trattazione di Kubelka-Munk che afferma con la (320) che per

119883 rarr infin la riflettanza non dipende piugrave dallo spessore dello strato ha un effettivo

riscontro con la realtagrave dove nella maggior parte dei casi si opera su spessori di 12

mm

Dalla (320) con pochi passaggi matematici ci si ricava 119870 119878 in funzione di 119877infin 119870

119878=

119877infin minus1 2

2119877infin (321)

Possiamo ora introdurre una nuova grandezza fondamentale in riflettografia il

contrasto

119862 =119877119887 119909

119877119908 119909 (322)

dove 119877119887 119909 e 119877119908 119909 sono rispettivamente la riflettanza di una linea ldquonerardquo del

disegno preparatorio e quella della superficie ldquobiancardquo del fondo e x rappresenta lo

spessore di pigmento soprastante Da come egrave definito ci si auspica sempre che C

abbia un valore prossimo a 0

Dal contrasto in linea di principio puograve essere ricavato lo spessore di

oscuramento 119883119889 = 119909119889 minus 1199090 definito come il minimo spessore di un dato pigmento in

grado di rendere completamente invisibile a una determinata strumentazione il disegno

58

preparatorio sottostante Esso puograve essere interpretato anche come un indice della

qualitagrave di un apparato per riflettografia

Vediamo ora come sia possibile ricavarsi Xd

Sia Cl il contrasto limite ossia il minimo contrasto rilevabile da un determinato

sensore dalla definizione di C Cl =119877119887 119883119889

119877119908 119883119889

Tenendo presente la (319) ponendo in essa 119910 = 119887 coth(119887119878119883119889) e sostituendo in Cl

si ottiene

1199102 ClR0w minus R0b + 119910 1 minus Cl R0bR0w minus 1 +

+Cl(a minus R0b)(1 minus aR0w ) + (a minus R0w )(aR0b minus 1) = 0 (323)

che egrave unrsquoequazione di secondo grado in y

Dunque conoscendo la riflettanza del fondo R0w la riflettanza del materiale usato per

il disegno preparatorio R0b la 119877infin del colore che ricopre il fondo e il suo coefficiente di diffusione

si puograve ricavare la y da cui trovare poi Xd con la formula

119883119889 =coth minus1 119910 119887

119887119878 (324)

333 La fotocamera CCD CHROMA C3 1600E

La facoltagrave di scienze dellrsquouniversitagrave di Camerino ha a disposizione per le

acquisizioni di immagini nel campo dei beni culturali una fotocamera digitale [10]

con sensore a stato solido CCD (Carge Coupled Device) CHROMA C3 1600E

prodotta dalla DTA

Figura 56 Fotocamera digitale CCD CHROMA C3 1600E

Cuore di questa apparecchiatura egrave il sensore per immagini CCD KAF1602(E)

prodotto dalla Kodak[9]

Figura 57Sensore per immagini CCD Kodak KAF-1602(E)

59

Alcune caratteristiche del CCD

Numero di pixel 1536(H)x1024(V)

(Circa 16MPixel di definizione)

Dimensioni del pixel 9x9 μm2

Dimensioni sensore 138x92 mm2

(corrisponde ad un rapporto 32)

FWC 105elettr

(Full Well Capacity Parametro indicante il massimo numero di elettroni

immagazzinabili in ogni pixel Ersquo da questa caratteristica che dipende sia

lrsquointensitagrave del segnale che del rumore Ersquo comunque auspicabile avere un

FWC piugrave alto possibile anche ge500000 cosigrave da poter lavorare anche su

immagini in cui ci sono zone illuminate diversamente evitando che su

quelle illuminate fortemente si crei sovraesposizione)

DC (misurata a 25degC) 20 elettr(pixel∙secondo)

(Dark Current Ersquo il numero di elettroni generato termicamente in ogni

pixel anche se non egrave esposto a radiazione ldquohellipcorrente di buiohelliprdquo Puograve essere

sottratta via software e bisogna tenerne conto soprattutto nelle acquisizioni

a lunga esposizione Con il raffreddamento termoelettrico di tipo Peltier17

puograve essere ridotta di molto)

Figura 58 Andamento della Dark Current a seconda della temperatura del CCD

QE 40 50 60

(Quantum Efficiency Misurata a tre diverse lunghezze drsquoonda 450nm

550nm 650nm Ersquo uno dei parametri piugrave importanti per valutare la qualitagrave di

un sensore Definito come il numero di elettroni di segnale creati per ogni

fotone incidente)

17 Peltier Jean Charles Athanase Fisico francese (Ham[Somme]1785-Parigi1845) Nel 1834 sccoprigrave lrsquoeffetto termoelettrico che da lui prese il nome

60

DR 74dB

(Dinamic Range Dipende dal rapporto tra la quantitagrave massima di elettroni

utilizzabili e il noise floor 119899119890~ cioegrave massimo numero di elettroni del rumore

di fondo per pixel Piugrave precisamente 119863119877 = 20 log10 119865119882119862 119899119890~ con

119899119890~ =15 elettroni)

La risposta spettrale del sensore quella che prima si egrave solo accennata in maniera

frazionata come QE egrave senza dubbio il parametro fondamentale In riflettografia

infrarossa per esempio si auspica che questo parametro sia alto attorno a 1ndash2 μm

Figura 59 Risposta spettrale QE del sensore KAF-1602 (E)

I filtri a disposizione

Ci sono 7 filtri a disposizione [10] per i vari tipi di acquisizioni di immagini

Tre filtri passa banda nel visibile RGB

Figura 60 Curve di trasmittanza dei tre filtri RGB

In realtagrave la curva di trasmissione dei filtri Blu e Verde aumenta nella regione

dellrsquoinfrarosso per questo motivo si egrave dotati di un filtro IR-Cut (taglia infrarosso)

da porre di fronte allrsquoobbiettivo

Filtro passa banda nellrsquoinfrarosso

Presenta due ldquopicchirdquo attorno a 500nm pari a circa 1-2 di trasmittanza

61

Figura 61 Curve di trasmittanza nel visibile e nel vicino infrarosso del filtro passa banda IR

Filtro passa banda nellrsquoultravioletto

Centrato sui 340 nm e con una ampiezza di banda al 50 della sua trasmittanza

massima FWHM pari a 85 nm

Filtro passa alto nellrsquoinfrarosso

Ha la lunghezza drsquoonda di cut-off (50 della sua trasmittanza max tmax) a 780 nm

A 680nm si ha 001 tmax a 850 nm si ha 95 tmax a 900 si ha 99 tmax

Figura 62 Ricostruzione dai dati dello spettro in trasmittanza dei due filtri passa banda UV e passa alto IR (Il tmax egrave arbitrario e sono stati posti uguali per praticitagrave di descrizione)

Filtro taglia Infrarossi

E lrsquounico filtro che egrave posto fuori dalla fotocamera essendo montato sullrsquoobbiettivo e

ha un diametro di 50mm (gli altri 25mm)

A parte dunque lrsquoultimo filtro IR-cut gli altri sono posizionati su una ruota

porta filtri posta allrsquointerno del corpo macchina e azionabile via software

62

Figura 63 Immagine indicativa di una ruota porta filtri per fotocamere CHROMA

Con questa apparecchiatura egrave possibile effettuare oltre la riflettografia infrarossa

anche lrsquoesame in tricromia in falso colore usando il filtri passa banda IR verde e

rosso

34 La tecnica FT-IR

Con lrsquoacronimo FT-IR che sta per Fourier Transform-Infra Red (spectroscopy) si

indica quella tecnica che permette il riconoscimento delle sostanze che

compongono un campione attraverso un esame spettroscopico eseguito in luce

infrarossa In questo caso perograve il risultato finale che consiste in un spettro di

assorbimento della radiazione nel dominio delle frequenze (cioegrave dove sullrsquoascissa

del grafico ci sono le frequenze) saragrave frutto di una trasformata di Fourier di un

altro grafico chiamato interferogramma nel dominio dei tempi

341 Eccitazioni vibrazionali delle molecole

Come mai egrave proprio la radiazione infrarossa la piugrave adatta a stimolare transizioni di

tipo vibrazionale nei nuclei di una molecola

Si puograve rispondere a questa domanda anche con delle considerazioni legate alla fisica

classica se consideriamo che gli elettroni sono legati alla molecola con una forza F con la stessa

forza i nuclei saranno legati tra loro a formare la molecola Approssimando questa forza a

una di tipo armonico (massa-molla) possiamo dire che la pulsazione del moto

elettronico egrave 120596119890 = 119896 119898 mentre la pulsazione del moto nucleare egrave 120596119873 = 119896 119872

con m massa dellrsquoelettrone M massa del nucleo e k costante elastica della F

Il rapporto tra lrsquo energia vibrazionale e quella elettronica saragrave allora dato da

119864119907

119864119890=

ℏ120596119873

ℏ120596119890cong

119898

119872 (322)

Essendo 119898

119872 compreso nel range 10minus3 divide 10minus5 possiamo affermare che le energie di

eccitazione vibrazionali sono qualche centinaio di volte piugrave piccole di quelle

63

elettroniche Essendo questrsquoultime dellrsquoordine di qualche eV lo spettro di

assorbimento-emissione vibrazionale cadragrave nel vicino e medio infrarosso

Figura 64 Collocazione spettrale delle vibrazioni molecolari

Si possono esprimere le frequenze 120642 in cm-1 (omettendo di moltiplicare per c

velocitagrave della luce) dato che se 119888 = 120582120584 allora 120584 = 119888120582

Si egrave giagrave parlato nel paragrafo 2 di questo capitolo dei livelli energetici

vibrazionali

Figura 65Schema energetico di una molecola biatomica e livelli vibrazionali[12]

Le transizioni di cui ci occupiamo qui naturalmente non coinvolgono livelli

elettronici ma solo passaggi da uno stato roto-vibrazionale ad una altro Infatti

oltre alle energie elettroniche e vibrazionali esistono pure le energie rotazionali che

sono dellrsquoordine 10minus3 divide 10minus5 volte piugrave piccole di quelle elettroniche e 10minus3 2 divide

10minus5 2 volte piugrave piccole di quelle vibrazionali cioegrave circa 10minus3eV

Per comprendere meglio quello che succede consideriamo le molecole

biatomiche per queste se sono nello stato Λ = 0(Λ numero quantico del momento

angolare elettronico lungo lrsquoasse molecolare senza spin) vale la regola di selezione

Δ119869 = plusmn1 dove J egrave il numero quantico rotazionale collegato con il momento

angolare totale lungo lrsquoasse molecolare

Le transizioni permesse passando da 119907 = 0 a 119907 = 1sono riportate nello schema qui

sotto

64

Figura 66Livelli energetici di una molecola biatomica e transizioni permesse da v=0 a v=1[1]

Con R si indicano tutte le transizioni con Δ119869 = +1 con P quelle con Δ119869 = minus1

chiamate poi branche R e P e il numero tra parentesi egrave il J iniziale

A titolo di esempio riportiamo lo spettro di assorbimento della molecola HCl

Figura 67Spettro di assorbimento di HCl [1]

Da notare la mancanza del gap centrale data la proibizione di Δ119869 = 0

Tutti gli esami spettroscopici in assorbimento avranno questo aspetto

342 I modi di vibrazione e i gruppi funzionali I

fingerprint

Le molecole possono presentare diversi modi di vibrazione ciascuno responsabile

di un particolare assorbimento in una determinata regione dello spettro

Si distinguono vibrazioni ldquostetchingrdquo o di valenza (variazione della distanza di

legame)

Figura 68 Esempio di modi di vibrazione di valenza[12]

e vibrazioni ldquobendingrdquo o di deformazione (variazione dellrsquoangolo di legame)

65

Figura 69Esempio di modi di vibrazione di deformazione[12]

Come si vede dalle immagini possiamo pensare la vibrazione dellrsquointera molecola come

combinazione di vibrazioni di ogni coppia di atomi o comunque di ogni sua singola parte piugrave

semplice In chimica questi ldquopezzi di molecolardquo sono detti gruppi funzionali cioegrave

gruppi di atomi che mostrano particolari e costanti proprietagrave chimico fisiche Saragrave grazie alla

peculiaritagrave della lunghezza drsquoonda assorbita da queste parti che si potragrave riconoscere

la molecola presente nel campione

Solitamente 120642119959119938119949 gt 120642119941119942119943 dunque troveremo i gap di assorbimento delle

vibrazioni di valenza nella parte sinistra dello spettro (4000-1500 cm-1) dove ci

sono i valori dei numeri drsquoonda piugrave alti zona dei gruppi funzionali mentre la zona

dello spettro a minore energia egrave occupata dalle vibrazioni di deformazione da quelle di valenza a

piugrave bassa energia e da quelle di combinazione(i due tipi insieme) saragrave soprattutto questa

combinazione di tipi di eccitazioni vibrazionali nella parte destra dello spettro

(1500-700 cm-1) che costituiragrave lrsquoimpronta digitale the fingerprint della molecola

Molecole diverse ma con lo stesso tipo di gruppi funzionali (per quelle organiche)

saranno riconosciute grazie a questa zona

Figura 70 Spettrogrammi IR di due CHETONI simili ciclo-esanone(sopra)e ciclo-pentone(sotto)

riconoscibili dalle diversitagrave nella zona fingerprint[12]

66

343 Lrsquouso dellrsquointerferometria La FT-IR

Le misure di tipo spettroscopico nellrsquoinfrarosso (considerando solo le tecniche a

doppio raggio che permettono il confronto tra il raggio di riferimento e quello del

campione fornendo cosigrave lo spettrogramma della trasmittanza ) si possono fare

essenzialmente in due modi in modo dispersivo con la selezione continua di lunghezza

drsquoonda o con il metodo interferometrico

Per gli spettrometri di tipo dispersivo egrave difficile conciliare risoluzione spettrale ed

efficienza di misurazione questi sistemi si basano infatti su reticoli a riflessione mossi

molto lentamente da meccaniche di precisione per selezionare lunghezza drsquoonda

dopo lunghezza drsquoonda e generare cosigrave uno spettro infrarosso continuo

Figura 71 Schema di funzionamento di uno spettrometro a dispersione[7]

In sintesi questo tipo di spettrometri funzionano cosigrave si formano due raggi uno dei

quali passando per il campione contiene le informazioni cercate lrsquoaltro fa da

riferimento Il chopper consente alternativamente lrsquoarrivo dellrsquouno o dellrsquoaltro sul

reticolo che monocromatizza il segnale letto successivamente dal sensore Saragrave il

software che una volta acquisiti i segnali ne faragrave il rapporto egrave saragrave in grado di creare

lo spettrogramma

Chiaramente il reticolo lavorando in condizioni di alta risoluzione selezioneragrave

una banda di frequenze molto stretta lrsquointensitagrave del segnale saragrave minore

causando cosigrave un deterioramento del rapporto segnale-rumore Un grande miglioramento delle condizioni di lavoro e della qualitagrave dei risultati

nella spettroscopia IR egrave avvenuto quando grazie ai moderni calcolatori si egrave riusciti

a convertire un interferogramma in uno spettrogramma usando gli algoritmi

della trasformata di Fourier

Lrsquointerferogramma

Definiamolo prima nel caso di una singola frequenza

Ersquo chiamato interferogramma il segnale complessivo in funzione del tempo di due

onde alla stessa intensitagrave e lunghezza drsquoonda che interferiscono quando su una

67

delle due si crea un continuo sfasamento rispetto allrsquoaltra per esempio grazie ad

uno specchio mobile che ne allunga o ne accorcia il cammino ottico

Figura 72 Schema di principio di un spettrografo con spettro e interferogramma nel caso di una singola

frequenza[8]

Nella figura sopra per questioni di chiarezza lrsquointerferogramma egrave nel dominio delle

distanze (proporzionalitagrave diretta tra tempo e spazio percorso dallo specchio

mobile) B(120584) e I(120575) intensitagrave luminosa rispettivamente dalla sorgente e sul

rivelatore ( 120584 numero drsquoonda e 120575 spostamento dello specchio) Per I(120575) vale la

seguente formula

119868(120575) = 119861(120584) cos 2120587120575

120582 (323)

che poi inserendo per ragioni di comoditagrave matematica il numero drsquoonda 120584 = 1 120582

diventa

119868(120575) = 119861(120584) cos 2120587120584120575 (324)

Nel caso di due frequenze la situazione cambia in questo modo

Figura 73Spettri e interferogrammi di due frequenze diverse separate e poi sovrapposte[8]

Ogni frequenza compare nellrsquointerferogramma come una funzione coseno

Considerando allora una sorgente continua nellrsquoinfrarosso matematicamente

faremo un integrale per trovare lrsquoandamento di 119868(120575) cioegrave

119868(120575) = 119861(120584)infin

0cos 2120587120584120575 119889120584 (325)

Un tipico interferogramma di una sorgente incandescente per infrarosso egrave il

seguente

68

Figura 74 Inteferogramma di una tipica sorgente incandescente[8]

Notare come quando 120575 = 0 essendo tutte le funzioni coseno delle frequenze

presenti in fase 119868(120575) ha un grande picco il centerburst questa egrave una caratteristica di

tutti gli interferogrammi Allontanandosi da questa posizione la moltitudine delle

funzioni coseno cominciano a rinforzarsi o annullarsi vicendevolmente causando

una rapida diminuzione dellrsquointensitagrave in una serie di oscillazioni

La trasformata di Fourier

Lrsquointerferogramma egrave descritto matematicamente dallrsquoequazione (325) e saragrave

proprio il suo andamento intensitagrave su tempo ad essere fisicamente misurato

dal sensore dello spettrografo Comunque in spettroscopia si egrave interessati allo

spettro cioegrave a conoscere lrsquointensitagrave in funzione del numero drsquoonda Ma

conoscendo la forma matematica dellrsquointerferogramma 119816(120517) come funzione di

120517 egrave possibile calcolare il corrispondente spettro usando una tecnica

matematica conosciuta come Trasformata di Fourier Il suo uso porta alla

conoscenza dello spettro attraversolrsquointegrale

119861(120584) = 119868(120575) cos 2120587120584120575 119889120575+infin

minusinfin (326)

Ecco dunque come si agisce con la tecnica FT-IR quando si vuole ottenere lo

spettrogramma di un campione viene fatta una prima acquisizione dello

spettrogramma della sorgente chiamato anche spettrogramma di fondo(in questo

si noteranno anche gli eventuali assorbimenti dei gas presenti lungo il cammino

ottico del raggio) ed in seguito del campione Il computer penseragrave ad eseguire il loro

rapporto fornendo lo spettro in trasmittanza

69

Figura 75 Schema a blocchi della generazione di uno spettro con la tecnica FT-IR[8]

Di seguito egrave riportata la figura schematica di uno spettrometro per analisi FT-IR

Figura 76 Schema di funzionamento di uno spettrometro FT-IR[7]

I 3 vantaggi della tecnica FT-IR

Si associano a questa tecnica tre vantaggi o miglioramenti rispetto alla

spettroscopia dispersiva

Vantaggio Jaquinot o di banda passante lrsquoenergia in arrivo al rivelatore egrave

maggiore di conseguenza anche il rapporto segnaledisturbo egrave piugrave elevato

Vantaggio Felgett o di multiplex lrsquoacquisizione dei dati egrave molto piugrave rapida

(pochi secondi) Questo consente di effettuare in rapida sequenza una serie

di spettri(10-20) e di presentare alla fine la loro media diminuendo cosigrave

lrsquoerrore

Vantaggio di Connes una calibrazione delle frequenze molto stabile ed

accurata (001-01 cm-1) grazie ad un laser interno che agisce da riferimento

per ogni scansione

70

Conclusioni

In questa dissertazione si egrave voluto discutere il contributo della Fisica nel campo

delle indagini analitiche e diagnostiche nel settore dei beni culturali attraverso una

panoramica delle varie tecniche di diagnosi e recupero di unrsquoopera drsquoarte con una

particolare attenzione alla strumentazione e quindi alle tecniche che sono di fatto

operanti con successo nellrsquoambito del nostro Ateneo

Queste metodologie delle quali molte e importanti di carattere non invasivo

sono di fondamentale importanza qualora si desideri eseguire una diagnosi su

unrsquoopera per la quale lo scopo primario di intervento egrave la sua conservazione nel

tempo Se dunque nel corso di una indagine di un bene culturale si richieda la

assoluta non invasivitagrave la fisica mette a disposizione tutte le sue conoscenze nel

campo delle interazioni radiazioni-materia o particelle-materia assicurando

insieme alla salvaguardia del manufatto le risposte cercate

Anche se un bene culturale come tutte le cose non puograve che deperire nel corso

degli anni in un inarrestabile anche se lento invecchiamento i metodi per porvi

riparo e le analisi scientifiche di tipo fisico saranno senza dubbio in grado di

migliorarsi rispetto ad ora in quantitagrave qualitagrave ed efficacia

Il progresso della ricerca fisica applicata e delle tecnologie collegate fanno

sicuramente ben sperare in una conservazione duratura della Bellezza tangibile a

sicuro vantaggio delle generazioni future

71

Bibliografia [1]Bransden B amp Joachain C (1980) PHYISICS OF ATOMS AND MOLECULES

Harlow Prentice Hall

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[15]Valdregrave U Microscopia elettronica e ionica Roma Istituto Enciclopedico Treccani

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72

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[18]GruppoBeniCulturali Diagnostica ottica per la conservazione CNR-INOA

[19]Enciclopedia-Delle-Scienze-Fisiche(vol IV p624) Limmagine in falso colore

Roma Istituto Enciclopedico Treccani

73

Ringraziamenti

Ringrazio Dio Padre onnipotente creatore di tutte le cose della materia e delle leggi

che la governano dellrsquouomo e della sua intelligenza che le sa scoprire

Ringrazio poi il prof Andrea Di Cicco per la sua disponibilitagrave e il dott Marco

Minicucci per il suo instancabile guidarmi con entusiasmo alla scoperta di un

mondo per me fino a poco tempo fa sconosciuto la prof Graziella Roselli per le

nozioni che mi ha fornito il dott Andrea Cittadini per le informazioni tecniche il

prof che ha fatto da lettore e tutti i docenti di Fisica che nel corso di questi

anni mi hanno preparato nello studio

Ringrazio ancora Alessandro e Antonella per il loro incoraggiamento schietto e

sincero Roberto per lo scanner e la sua generositagrave Claudio per il supporto

informatico

Ringrazio tutti gli amici che mi sono stati vicino in questi mesi e che anche solo con

un gesto o una parola mi sono stati di aiuto

Ringrazio la mia famiglia

Antonio

22

parti rifatte grazie alla mai perfettamente uguale composizione chimica di

successivi interventi

Nelle immagini che seguono egrave evidente come i restauri fatti zone piugrave scure

seguendo linee dritte sono dovuti ad un cedimento dello strato pittorico proprio in

prossimitagrave dei punti di contatto tra le tavole della struttura del quadro Il colore

scuro rispetto alle zone non restaurate testimonia la mancanza o la diversitagrave della

vernice protettrice

Figura 16Dipinto in luce visibile senza e con fluorescenza UV

23

223 La tricromia in falso colore

Questa tecnica di analisi consente di differenziare zone di stesure pittoriche

che ad occhio nudo hanno la stessa resa cromatica e dunque appaiono

indistinguibili facendo ldquodiventare visibilerdquo anche la radiazione del vicino infrarosso

la quale egrave poi in grado di generare falsi colori diversi nelle zone prima viste come

uguali

Si puograve sfruttare allora il fatto che pigmenti aventi diversa natura chimica

appariranno nellrsquoimmagine a falsi colori ben differenziati se hanno un diverso comportamento spettrale (diversa riflettanza) nellrsquoinfrarosso

Nella pratica si agisce acquisendo lrsquoimmagine in esame escludendo la

componente di luce BLU e aggiungendo la componente nel vicino infrarosso

alle due componenti fondamentali rosso e verde

Figura 17Schema di principio della tecnica in falso colore

Dobbiamo perograve comunque ricreare una immagine adatta alla visione umana

la quale in luce diurna si basa sullrsquoassorbimento di radiazione visibile da parte dei

cosiddetti CONI presenti sulla retina Di questi ne esistono di tre tipi ognuno

specializzato nellrsquoassorbire una parte dello spettro i colori rossi i colori verdi e i

colori blu

Figura 18 Curve di assorbimento spettrale relative ai tre tipi di coni presenti nella retina

Dunque una volta ottenute le immagini nelle tre bande vicino IR rosso e verde

si procederagrave alla loro riconversione rispettivamente nel rosso verde e blu e

ricomposizione ottenendo una immagine dai colori falsati( da cui falso colore )

Questo vale naturalmente indipendentemente dalla tecnica usata per

acquisirle Anche nella tricromia in falso colore infatti come nella riflettografia IR

si possono usare (con i loro pregi e difetti di cui sopra al paragrafo 221) vari modi

24

per acquisire lrsquoimmagine la pellicola fotografica il tubo vidicon e la telecamera

CCD attualmente quella piugrave usata

Nella prossima figura egrave visualizzato il procedimento con cui due verdi

apparentemente uguali appaiono in falso colore blu (il verde rame) e magenta (il verde

di cobalto) dato che il primo assorbe lrsquoinfrarosso mentre lrsquoaltro lo riflette

Figura 19Esempio (per una pellicola) di restituzione in falso colore di due verdi apparentemente uguali

Un altro esempio notevole egrave dato dai due blu azzurrite e lapislazzuli restituiti in falso

colore il primo appare con un colore molto scuro mentre il secondo che non

assorbe lrsquoinfrarosso appare con una fortissima componente rossa

La realizzazione digitale (CCD) di immagini in falso colore egrave ottenuta con

piugrave acquisizioni della stessa immagine a diverse bande spettrali anteponendo

allrsquoottica di ripresa i filtri passa banda per registrare le tre componenti Le tre

immagini cosigrave ottenute vengono restituite nella classica terna RGB (Red-Green-

Blue) in un monitor a colori dove in tempo reale si osserveragrave lrsquoimmagine in falso

colore

Questa tecnica egrave utilizzata dal restauratore o dallo storico dellrsquoarte per

individuare sul dipinto zone che hanno subito restauri postumi ma dei quali

non avendone la documentazione non egrave possibile sapere dove e come si egrave intervenuto Per

essi di solito si egrave raggiunto un grado di accordo cromatico fra la zona restaurata e

zona originale tale da rendere invisibile ldquola riparazionerdquo effettuata empiricamente

dunque quasi sempre con pigmenti chimicamente diversi dallrsquooriginale

Nelle immagini seguenti[19] risulta evidente la differente risposta cromatica di

alcuni pigmenti In particolare la veste di S Pietro che nel visibile risulta azzurra

nel falso colore vira in magenta (risposta tipica dellrsquoazzurro oltremare) e il cinabro

che costituisce la parte rossa del manto (visibile) diventa giallo in falso colore Una

simile inversione avviene anche per il pigmento usato per la veste del personaggio in

25

secondo piano (lacca rossa) ma data la risposta cromatica diversa nellrsquoinfrarosso

diventa in falso colore un giallo piugrave intenso

Figura 20 Lorenzo Monaco Incoronazione della Vergine (particolare)Immagine nel visibile e in tricromia in falso colore

23 Tecniche ottiche per la forma

La conoscenza e la forma di un oggetto artistico sia esso un reperto archeologico

un monumento un dipinto o un affresco e dunque dalle piugrave svariate forme e

dimensioni rappresenta un elemento importante per il suo studio e la sua

conservazione La caratterizzazione della forma costituisce infatti un prezioso

contributo a studi di tipo storico-artistico alla determinazione dello stato di

conservazione dellrsquoopera e al progetto e realizzazione di interventi di restauro

Oltre a ciograve mediante la misura della forma di un oggetto ripetuta in tempi

successivi egrave possibile ottenere informazioni sulle sue deformazioni ed eliminarne le

cause (condizioni microclimatiche stress meccanici hellip)

Si possono suddividere essenzialmente le procedure per lrsquoacquisizione della

forma in due categorie quelle che adoperano la luce anche laser ma senza utilizzarne la

coerenza4 le tecniche in luce incoerente e altre invece che sfruttano proprio le

proprietagrave di coerenza della luce laser che chiameremo tecniche in luce coerente

4 Coerenza Sono coerenti due o piugrave onde di ugual frequenza in cui la differenza di fase fra esse egrave costante

26

231 Tecniche in luce incoerente

Sono diverse le tecniche di questo tipo che vengono usate nellrsquoambito dei beni

culturali Citiamo la fotogrammetria (basata sul principio della triangolazione ottica5)

che acquisendo una coppia stereoscopica di immagini dellrsquooggetto egrave in grado di

restituire un modello 3D La proiezione di luce strutturata che consiste nel

proiettare sullrsquooggetto dei codici luminosi di vario tipo (fitti reticoli figure di

interferenzahellip) e risalire alla forma dellrsquooggetto interpretando la loro deformazione

usando algoritmi basati sulla triangolazione La profilometria laser che

ricostruisce la forma il piugrave delle volte di statue analizzando le linee di contorno

che una lamina di luce laser mette in evidenza sullrsquooggetto Lo scanner laser a tempo

di volo usato soprattutto per il rilievo 3D su grandi scale spaziali riesce nella

mappatura tridimensionale rilevando le coordinate angolari e il tempo di

percorrenza di impulsi laser

231a Il laser scanner a tempo di volo (TOF)

Ersquo praticamente un sistema radar (onda inviata riflessa e captata) che impiega una

sorgente laser impulsata Il principio su cui si fonda la misura della distanza egrave il

seguente conoscendo il tempo t impiegato dallrsquoimpulso laser a percorrere la

distanza sorgente-punto di misura-rivelatore (posto vicino alla sorgente laser) detto

tempo di volo TOF (Time Of Flight) egrave possibile risalire alla distanza grazie alla

formula 119863 = 119888

119899times 119905 2 dove c egrave la velocitagrave della luce e n egrave lrsquoindice di rifrazione

dellrsquoaria

Figura 21Principio di funzionamento di un laser scanner TOF

Facendo poi corrispondere ad ogni misura di distanza le coordinate angolari

azimutale e zenitale si ha per ogni punto di scansione la tripletta di coordinate che

identifica un punto nello spazio

5 Triangolazione ottica Usata per risolvere completamente un triangolo avendo a disposizione due angoli e il lato tra essi compreso

27

Figura 22Immagine schematica di un laser scanner TOF

La precisione del sistema dipende da vari fattori come la capacitagrave di selezionare la

stessa posizione relativa allrsquoimpulso trasmesso e ricevuto dallrsquoaccuratezza della

conoscenza dei tempi di ritardo propri del sistema e dalla precisione del sistema

che effettua le misure dei tempi

Si egrave comunque raggiunta una altissima precisione considerando che con i

moderni strumenti si ottengono errori di pochi millimetri su distanze di

centinaia di metri con un passo di scansione angolare di pochi millesimi di

grado

Naturalmente si ha quasi sempre bisogno di effettuare piugrave scansioni della

stessa struttura per rilevare i punti che rimarrebbero in ombra con una sola

scansione

Questo strumento trova il suo campo di applicazione nella ricostruzione di

grandi ambienti interni come chiese o antiche dimore nella ricostruzione di

facciate di cattedrali o in grandi siti archeologici

Nellrsquo immagine che segue si puograve osservare il risultato ottenuto effettuando la

ricombinazione di 6 posizioni di scansione della sfinge

28

Figura 23 Immagine ottenuta da un laser scanner ricombinando 6 scansioni

231b Topografia di superfici a proiezione di linee

Questo tipo di analisi rientra nella categoria delle tecniche che sfruttano la

proiezione di luce strutturata cioegrave di codici luminosi che sono in grado di

evidenziare variazioni di livello su una superficie grazie a linee di luce

opportunamente organizzate

In quella a proiezione di linee si proietta (come fosse una diapositiva

costituita da un vetrino con deposizione metallica) il codice piugrave semplice un reticolo

di righe bianche e nere parallele Lrsquoimmagine dellrsquooggetto con le linee proiettate egrave

ripresa con una telecamera digitale il cui asse ottico forma con quello del

proiettore un certo angolo In questa immagine le linee del reticolo risultano

distorte dalla forma della superficie diventando ondulate Lrsquoentitagrave delle

distorsioni fissata la geometria del sistema egrave direttamente proporzionale alla

quota del punto considerato Infine dallrsquoanalisi dellrsquoimmagine del reticolo si risale

alla mappa topografica digitale della superficie

29

Figura 24 Schema di funzionamento(a) e principio geometrico(b)[18]

Nella figura precedente (b) si vede come la posizione delle linee cambia in

proporzione allrsquoaltezza (h) della superficie rispetto ad un ideale piano mediano di

riferimento S Conoscendo α (la fase) per ogni punto della linea proiettata si

risale alla quota (h) di quel punto

Il software di estrazione della fase opera sulla immagine ldquoliberatardquo dal

contrasto dello sfondo tramite unrsquooperazione di pulitura che sfrutta unrsquoimmagine

identica ma senza il reticolo proiettato (figura sotto)

Figura 25 Procedura per lottenimento della mappa topografica[18]

Variando la posizione mutua di proiettore telecamera e oggetto si ottengono

diverse risoluzioni spaziali e differenti estensioni della superficie di misura per

esempio aumentando lrsquoinclinazione del proiettore si raggiungono risoluzioni in

quota piugrave elevate (maggiore dinamica per α) allontanandolo dallrsquooggetto si

possono analizzare opere di grandi dimensioni a scapito perograve della risoluzione

spaziale

Nel campo della conservazione dei beni culturali questo sistema trova impiego nei

dipinti quando si vogliono verificare con precisione la deformazione il distacco o il

rigonfiamento dello strato pittorico a causa di deformazioni della struttura lignea

30

per quelli su tavola o della trama del tessuto per quelli su tela ciograve succede ad

esempio quando si procede al rifodero o alla sostituzione del telaio Si sono svolte

con successo indagini con questa tecnica anche nel caso di iscrizioni su tavola o su

parete

Nelle immagini che seguono ([17]Fontana Pampaloni amp Pezzati) croce di

Sarzana lo studio della mappa topografica egrave presentato prima con una risoluzione

in quota di 01mm per la sommitagrave della croce poi con una di 002mm per il

particolare del cartiglio6

Figura 26Croce di SarzanaMaestro GuglielmoDuomo di Sarzana Anno 1138 Tempera a uovo su legno di castagno Misure 3times210 m e mappa topografica della parte evidenziata

232 Tecniche in luce coerente

Lrsquouso di queste tecniche piugrave complesso delle precedenti egrave orientato piugrave che alla

misurazione della forma vera e propria dellrsquooggetto al rilevamento delle sue

microdeformazioni Citiamo lrsquointerferometria olografica (ologrammi su pellicola)

che si basa sulla ripresa di una immagine dellrsquooggetto effettuata con luce laser in

condizioni di interferenza lrsquointerferometria a spekle7 basata sigli stessi principi di

quella olografica ma lrsquoacquisizione dellrsquoimmagine avviene tramite una telecamera

Lrsquoolografia conoscopica che usa una telecamera nella quale tra obbiettivo e

sensore CCD ha un cristallo che separa in due parti la luce proveniente

6 CartiglioDisegno di un rotolo di carta in parte srotolato sul quale li leggono iscrizioni 7 Speckle (macchiolina) Viene chiamata cosigrave la figura punteggiata che si ottiene quando unrsquoonda coerente viene fatta passare attraverso un mazzo disordinato

31

dallrsquooggetto creando una figura di interferenza dalla quale si ricava la distanza di

ogni punto dellrsquooggetto in esame

Annoveriamo tra le tecniche in luce coerente anche una variante del sistema a

tempo di volo che sfrutta lo sfasamento tra lrsquoimpulso laser generato e registrato

ottenendo una maggiore precisione

232a Lrsquoolografia conoscopica

Con questa tecnica egrave possibile misurare con estrema precisione la distanza tra la

sonda ottica usata e per cosigrave dire ogni ldquosingolo puntordquo della superficie (non si

usa infatti quasi mai per ricostruire lrsquointero corpo dellrsquooggetto) in esame

Il principio di funzionamento egrave il seguente un laser a diodi produce un raggio

che egrave riflesso totalmente da un beam-splitter a 90deg verso il campione Parte dellrsquo onda

luminosa riflessa viene captata dallrsquoobbiettivo attraversa lo splitter (ora con

proprietagrave di trasparenza) e incontra il modulo conoscopico Questo elemento

costituito da un cristallo monoassiale8 birifrangente9 posto tra due lamine

polarizzatrici separa i raggi luminosi che vi incidono in due componenti raggio

ordinario e raggio straordinario

Questi dopo aver percorso praticamente lo stesso cammino ottico

interferiscono dando luogo a frange circolari sulla superficie del sensore CCD La

fittezza delle linee della frangia dipende dal cammino ottico dei raggi

dallrsquooggetto scansionato al sensore ecco che allora misurandola si risale alla

distanza di ogni punto dalla sonda

Figura 27Funzionamento di una sonda conosco pica[16]

8 Monoassiale Con un solo asse ottico 9 Birifrangente Con due indici di rifrangenza ortogonali fra loro

32

Elaborando dunque il segnale restituito dal CCD si risale al ldquoperiodordquo di ogni

singola frangia fatto poi corrispondere ad una distanza Poicheacute la lettura del CCD

puograve essere ripetuta con una frequenza di alcune migliaia di Hz alla stesa velocitagrave egrave

anche possibile acquisire le misure

La distanza dellrsquoobbiettivo dallrsquooggetto da esaminare puograve variare da poche

decine di mm a poche decine di centimetri a seconda delle esigenze cambiando

lrsquoobbiettivo di ripresa

Si raggiungono prestazioni eccellenti Con una distanza di lavoro di 40mm per

esempio si raggiunge una risoluzione di circa 6μm in quota e 30μm nelle

direzioni trasversali con una dinamica di profonditagrave di plusmn4mm

Una caratteristica importante di questo strumento egrave quella di poter lavorare

con un angolo di incidenza minimo di circa 5deg ciograve consente di indagare tratti di

superficie con unrsquoinclinazione fino a plusmn85deg col risultato di riuscire a fare misure

allrsquointerno di fori di diametro inferiore a 1mm con un rapporto profonditagravediametro

fino a 251

Un altro grande vantaggio dellrsquoolografia conoscopica egrave quello di superare i

vincoli pratici di stabilitagrave e sensibilitagrave alla temperatura e alle vibrazioni meccaniche

di cui soffrono gli strumenti interferometrici laser di tipo convenzionale dato

lrsquounica sorgente di luce coerente che viene separata solamente dentro il cristallo

birifrangente

Il sistema trova numerose applicazioni nel campo del restauro e della

conservazione ogniqualvolta si debbano analizzare con grande dettaglio oggetti o

parte di essi microdeformazioni su dipinti microscopiche incisioni su pietra o

rilievi su tavole usate per la litografiaecc ecc

Nelle immagini seguenti unrsquoindagine in olografia conoscopica effettuata su un

quadro di Raffaello La Madonna del cardellino Da notare i due solchi verticali nella

parte centrale del riquadro

Figura 28Madonna del cardellino Raffaello 1506 Galleria degli Uffizi e particolare (restituito in luce radente) dopo unrsquo olografia conoscopica

33

223b Lo scanner laser a misura di fase

Questa tecnica apparentemente del tutto simile a quella dello scanner laser TOF

visto nel paragrafo 231a sfrutta il fatto che un impulso laser modulato in ampiezza cambia la sua fase da quando egrave stato emesso a quando egrave rivelato dopo

la riflessione Conoscendo questo sfasamento si puograve risalire alla distanza

percorsa

Solitamente si sceglie per il laser (onda portante) una lunghezza drsquoonda di 1divide

2μm vicino infrarosso data la buona penetrabilitagrave in aria di questo tipo di onda

elettromagnetica mentre la modulazione ( in realtagrave vedremo che di modulazioni ne

occorreranno di diversi tipi) egrave fatta con lunghezze drsquoonda dellrsquoordine del metro

(onde radio)

Figura 29Schema di principio di uno scanner laser a sfasamento di modulazione di ampiezza

Matematicamente la variazione di fase Δ120601 durante tutto il tragitto 2119871 egrave data da

Δ120601 = 119899119896119898 2119871

Dove n egrave lrsquoindice di rifrazione dellrsquoaria da determinare in sede di misura a seconda delle

condizioni di temperatura pressione e umiditagrave relativa e 119896119898 egrave il vettore drsquoonda

corrispondente alla pulsazione di modulazione 120596119898 Con pochi passaggi si ottiene la

distanza cercata

119871 = Δ120601119888 2119899 120596119898

con c velocitagrave della luce

Bisogneragrave tener conto del fatto che il sensore discriminatore di fase (comparatore)

non percepisce quando 120601 ha subito delle rotazioni intere di angolo giro Per questa ragione in

realtagrave la modulazione egrave fatta con diverse frequenze (sottomultipli di un oscillatore interno

allo scanner) per ognuna delle quali si acquisisce una delle cifre della misura finale di ogni

singolo punto Questo egrave chiamato Metodo per decadi Se per esempio un punto egrave

distante dallo scanner 756342m avrograve bisogno di 6 (numero con 6 cifre) frequenze

di modulazione

34

24 Tecniche microscopiche

Lrsquoapplicazione della microscopia ottica ed elettronica nel campo dei Beni Culturali

fornisce un contributo scientifico di estremo interesse Ersquo infatti applicata per

indagini diagnostiche finalizzate al restauro passando per lrsquoanalisi del materiale

artistico di varia natura analizzando il suo stato di conservazione e anche

permettendo lrsquoindividuazione delle tecniche usate nella realizzazione dellrsquoopera

Infatti lrsquoutilizzo del microscopio ottico o elettronico a scansione permette lrsquoanalisi

approfondita relativa sia alla morfologia della superficie che alla composizione

chimica elementare di campioni di vario tipo ad elevati ingrandimenti fornendo

importanti informazioni in fase di restauro

241 La microscopia elettronica a scansione SEM

Il microscopio elettronico a scansione SEM (Scanning Electron Microscope)

fornisce informazioni sullrsquoaspetto sulla natura e sulle proprietagrave delle superfici e

degli strati sottostanti di campioni con risoluzione media di 2divide5 nm Il principio

di formazione delle immagini le quali saranno riprodotte con un effetto

tridimensionale egrave sequenziale Un fascio di elettroni (sonda) viene focheggiato

sulla superficie del preparato e fatto scorrere su esso secondo linee parallele

ravvicinate come avviene per un pennello elettronico di un tubo televisivo

Figura 30Schema di un microscopio elettronico a scansione[15]

Il diametro della sonda quando incontra la superficie del campione egrave di circa

2nm Lrsquointerazione del fascio accelerato da una differenza di potenziale che va da

poche centinaia di volt a diverse decine di kV con gli atomi del preparato da luogo a

diversi tipi di ldquoprodottirdquo ([15]Valdregrave) con ognuno dei quali si creeragrave un segnale tra

cui i piugrave importanti nelle applicazioni per i beni culturali sono

Elettroni secondari (SE) convenzionalmente definiti come gli elettroni

uscenti dal preparato con energia le50eV Provengono da una profonditagrave di

pochi nm sono prodotti dal fascio primario interagendo anelasticamente con

35

gli elettroni di valenza del campione Il segnale SE egrave il piugrave frequentemente usato

utilizzato principalmente per informazioni sulla topografia delle superfici

Lrsquoimmagine fornita appare in rilievo come se lrsquoosservatore fosse al livello del

diaframma D (vedi figura) e guardasse il campione illuminato da una

ipotetica sorgente posta in corrispondenza del rivelatore

(scintillatorefototubo)

Elettroni retrodiffusi (BSE) Back-Scattered Electrons Elettroni con energie

ge50eV che provengono dal preparato in seguito ad interazioni elastiche

principalmente con nuclei Il segnale BSE fornisce informazioni legate al

numero atomico medio della zona di provenienza (il numero di eventi di

scattering elastico cresce al crescere del numero atomico Gli elementi piugrave

pesanti saranno evidenziati da un segnale piugrave luminoso sullo schermo) alla topografia

e alla struttura cristallina del materiale attraversato

Raggi X Sono quelli della radiazione caratteristica o di bremsstrahlung

Provengono da strati piugrave profondi del campione da una sfera di raggio di

qualche μm al di sotto della sonda Il segnale X viene usato per il

riconoscere e quantificare gli elementi chimici

Elettroni Auger Ersquo un processo di autoionizzazione in cui in luogo di

radiazione X proveniente da una ricombinazione crsquoegrave unrsquoespulsione di un

elettrone

Figura 31Rappresentazione schematica nel caso di un fascio con incidenza normaledelle profonditagrave da

cui provengono i segnali SEBSEAuger(A) e raggi X[15]

Normalmente un microscopio SEM lavora con un alto vuoto al suo interno circa

10minus3Pa questo per evitare lrsquointerazione tra particelle sonda o da misurare con

lrsquoaria Un altro requisito questa volta dei campioni egrave che essi siano elettricamente

conduttivi in caso contrario si provvederagrave alla metallizzazione procedimento

tramite il quale si deposita un sottilissimo strato 1divide40 nm di metallo come ad

esempio oro carbone platino ecc

Sviluppi di questa tecnologia portano nuove e piugrave ampie possibilitagrave

nellrsquoanalizzare reperti dalla natura piugrave varia opportunitagrave utilissime nel campo dei

beni culturali

36

241a Lrsquoanalisi SEM-EDS

Parlando di analisi SEM-EDS citata anche come microanalisi EDS si fa riferimento

allrsquouso della microscopia SEM abbinata allrsquoanalisi dei raggi X caratteristici della

zona analizzata del campione che vengono prodotti per fluorescenza Lrsquoanalisi egrave

fatta in dispersione di energia da cui lrsquoacronimo Energy Dispersive Spectroscopy (of X ray)

Il rivelatore normalmente egrave a stato solido Si drogato con Li che ha bisogno di

essere raffreddato da azoto liquido o piugrave recentemente Si drogato con HgI2 per il

quale egrave sufficiente un raffreddamento termoelettrico

Nelle figure qui sotto ([13]Pasquariello Pinzari amp De Mico 2007) un esempio

di indagine SEM-EDS su una vecchia stampa fotografica della quale si voleva

verificare tra le altre cose la composizione chimica del cosiddetto sottostrato

(presenza o meno del Bario) cioegrave la parte compresa tra il supporto primario

(cartoncino) e lo strato immagine vero e proprio (alogenuro drsquoargento in gelatina)

Figura 32Esempio di analisi SEM-EDS su una foto drsquoepoca

241b Lrsquoanalisi SEM-VP

Lrsquoesigenza di esaminare campioni che non possono essere inglobati chimicamente o

metallizzati data la loro specificitagrave o talmente delicati da non poter sopportare lo

stress meccanico dovuto alla bassissima pressione di lavoro del SEM ha portato

allo sviluppo dei SEM-VP Variable Pressure cioegrave a pressione variabile I materiali

biologici per esempio costituiti da tessuti molli (cellule) e acqua perderebbero la

loro struttura ldquoevaporandordquose sottoposti a bassissime pressioni Questiper essere

osservati hanno bisogno di solito di una stabilizzazione chimica di disidratazione

o di un surgelamento prima di entrare nel SEM

37

Con la tecnica SEM-VP si puograve praticamente introdurre nella camera porta

campioni il preparato tale e quale grazie ad una pressione presente in quella parte

del microscopio di 5 o 6 ordini di grandezza superiore (10divide750 Pascal) rispetto alla

zona del cannone elettronico e della colonna (10minus3 divide 10minus4 Pascal)

Nei settore dei beni archeologico-culturali dunque in cui egrave assolutamente

proibito modificare il reperto il fatto che si possa evitare la metallizzazione egrave

fondamentale

Nelle immagini seguenti ([14]Pinzari amp Montanari 2007) si egrave riportato un

esempio di studio possibile con il microscopio SEM-VP la catalogazione di una

infestazione fungina sul dorso della copertina di libri Le misure sono state fatte con

una pressione in camera di 150Pa una tensione del fascio di 20kV ed utilizzando il

rivelatore VPSE Variable Pressure Secondary Electrons Lrsquoingrandimento della foto egrave

9800times (dati riscontrabili anche in basso nella foto SEM-VP)

Figura 33Efflorescenze sul dorso dei volumi e prelievo del micelio per mezzo del nastro adesivo

Figura 34Immagine SEM-VP del nastro adesivo utilizzato per campionare le efflorescenze fungine

38

241c Lrsquoanalisi SEM con ED-XRF

Si ha la possibilitagrave di ampliare la profonditagrave di analisi della fluorescenza X

montando sul microscopio SEM una apparecchiatura per Fluorescenza X in Dispersione

di Energia ED-XRF composta da tubo generatore di raggi X e rivelatore allo stato

solido In questo modo si aumenta la profonditagrave di indagine in quanto la capacitagrave

di penetrazione del fascio di raggi X allrsquointerno del campione puograve essere superiore

rispetto a quella scelta per formare lrsquoimmagine del pennello di elettroni

Figura 35Assemblaggio dellapparato SEM con ED-XRF[11]

Usato allrsquointerno del SEM inoltre lrsquoXRF garantisce migliori prestazioni

rispetto al suo utilizzo in aria questo per motivi legati sia alla migliore e piugrave rigida

geometria sorgente-campione-detector sia allrsquoalto vuoto realizzato allrsquointerno della

camera porta campione che evita cosigrave lrsquoassorbimento da parte dellrsquoaria dei raggi X a

bassa energia

Le immagini che seguono ([11]Ferro 2007) riguardano lo studio della

composizione chimica di una scoria metallica rinvenuta nel sito archeologico di Petra

in Giordania da notare il confronto delle due analisi spettrali EDS e ED-XRF

sovrapposte ottenute allrsquointerno del SEM Si possono ottenere con questo secondo

sistema sensibilitagrave nel rilevare gli elementi dalle 10 alle 1000 volte maggiori

Figura 36 Scoria metallica dal sito di Petra IIIdeg secolo aC

39

Figura 37 Confronto tra gli spettri in energia tra microanalisi EDS (avanti) e ED-XRF (dietro) in SEM

242 Il microscopio ottico a luce polarizzata trasmessa

Ogni qualvolta si ha la necessitagrave di esaminare un materiale che al suo interno

presenti componenti anisotrope10 il microscopio ottico a luce polarizzata permette

di individuarle Si sfrutteragrave il fatto che un campione di materiale anisotropo

possedendo due indici di rifrazione ortogonali fra loro saragrave in grado di

suddividere un fascio di luce polarizzata che lo attraversa in due nuove

componenti polarizzate oscillanti secondo la direzione degli suoi indici di

rifrazione

Il microscopio polarizzatore essenzialmente si compone di una sorgente

luminosa un filtro polarizzatore un tavolo porta campione (rotante) e un altro filtro

polarizzatore (detto analizzatore )

10 Anisotropo Si dice di un materiale che ha la capacitagrave di modificare lo stato di polarizzazione della luce che lo attraversa Chiamato anche birifrangente

40

Figura 38 Configurazione di un microscopio a luce polarizzata

Schematicamente possiamo riassumere cosigrave il percorso del raggio luminoso il filtro

polarizzatore seleziona una direzione di vibrazione per il campo E della sorgente

luminosa Il campione birifrangente ldquoscomponerdquo le direzioni di vibrazione di E in

ordinaria e straordinaria che dunque perdono la relazione di fase allrsquouscita del

campione possedendo una differenza di cammino ottico Δ119897 = Δ119899119889 con

Δ119899 = 119899119904 minus 119899119900 e d spessore del campione Quando il filtro analizzatore le

ricompone si nota una variazione dellrsquointensitagrave luminosa rispetto a quella iniziale

dovuta proprio a Δ119897

Posizionando dunque i due polarizzatori incrociati fra loro ( egrave questa infatti

una analisi ortoscopica e non ci sarebbe nessuna trasmissione di luce se non si

inserisse il materiale birifrangente) e facendo ruotare il campione attorno allrsquoasse

ottico del sistema lrsquointensitagrave dellrsquoimmagine vista varia periodicamente risultando nulla

quando le sue direzioni principali di vibrazione coincidono con quelle del

polarizzatore e dellrsquoanalizzatore (posizione di estinzione) mentre risulteragrave

massima nelle posizioni a 45deg (posizioni diagonali) Si possono cosigrave dedurre

importanti informazioni sullrsquoorganizzazione cristallina del campione in esame

Figura 39Cristallo birifrangente posto tra due polarzzatori incrociati

41

Nella prossima figura si egrave indicato con s e o i piani di oscillazione straordinari e

ordinari con P e A i piani del polarizzatore e dellrsquo analizzatore

Figura 40 Orientazione del cristallo birifrangente e relativa variazione dellintensitagrave trasmessa

Il campione egrave preparato in sezione sottile tramite taglio e abrasione fino a rendere

il campione subtrasparente (in genere 30μm di spessore) e consentire la trasmissione

della luce

Nel campo dei beni culturali questo strumento egrave ampiamente usato per analisi

petrografiche e mineralogiche di materiali lapidei naturali e artificiali In

particolare egrave possibile classificare le pietre naturali identificare le tipologie di

inerte e definire il rapporto inertelegante presente in malte intonaci e stucchi

noncheacute effettuare determinazioni sulle finiture cromatiche sul degrado e sulle

tecniche esecutive

Figura 41 Immagine al microscopio polarizzatore di un frammento di materiale lapideo riconosciuto come trachite dei Colli Euganei

42

Capitolo 3 - Le apparecchiature dellrsquoAteneo

disponibili nel campo dei beni culturali

In questo capitolo approfondiremo alcune tecniche analitiche descritte brevemente

nel capitolo 2 La scelta egrave ricaduta su alcune delle tecniche che allrsquo interno di questo

Ateneo vengono utilizzate anche per la ricerca nel campo dei beni culturali

31 I raggi X la tecnica XRF

311 La produzione di raggi X

Si definiscono convenzionalmente raggi X quella parte di radiazioni dello spettro

elettromagnetico con energia compresa tra 012 keV e 120 keV I raggi X sono il

risultato dellrsquointerazione in un tubo nel quale egrave stato realizzato un alto vuoto (

10minus6 minus 10minus7 Torr) tra materia lrsquoanodo (tipicamente come anodi vengono usati il

Tungsteno Molibdeno Rame Argentohelliphellip ) ed elettroni prodotti da un filamento

incandescente il catodo e accelerati da una opportuna differenza di potenziale con

conseguente perdita di energia da parte di questi ultimi

Figura 42Schema di principio di un generatore a raggi X[6]

I processi attraverso i quali lrsquoelettrone nellrsquourto con lrsquoanodo perde energia si

possono riassumere nei seguenti punti ([2]Castellano Martini amp Sibilia 2002)

I Lrsquoelettrone eccita lrsquoatomo ldquospostandordquo un elettrone esterno

(perdita di energia di qualche eV) Lrsquoatomo torna poi allo stato

fondamentale con emissione di radiazione nel visibile(quellrsquoorbitale

esterno si puograve chiamare ldquootticordquo)

II Lrsquoelettrone ionizza lrsquoatomo rimuovendo un elettrone esterno

(perdita di energia fino a centinaia di eV)

III Lrsquoelettrone collide con il nucleo atomico in questo caso lrsquoelettrone

orbita parzialmente intorno al nucleo e perde energia per

43

decelerazione Questrsquoultimo fenomeno egrave alla base della bremsstrahlug

parola tedesca che significa radiazione di frenamento

IV Lrsquoelettrone collide con un elettrone interno dellrsquoanodo(shell K L

Mhellip) con conseguente espulsione di questrsquoultimo(con una energia

cinetica Ec) Se WK(LM) indica lrsquoenergia di legame dellrsquoelettrone alla

shell KLMhellip lrsquoenergia richiesta per il processo egrave Ec+WK(LMhellip) Un

elettrone piugrave esterno va a sostituire quello espulso con emissione

di radiazione X la quale egrave caratteristica della sostanza colpita

La radiazione X egrave prodotta essenzialmente dai processi fisici riportati al punto III e

IV Esaminiamoli con maggior dettaglio

La ldquoradiazione biancardquo (breemstrahlung)

Una particolare attenzione merita la radiazione X prodotta dal fenomeno riportato

sopra al punto III Dunque accade che lrsquoelettrone decelera o in genere subisce una

variazione anche puramente direzionale dellrsquoaccelerazione da questa perdita di

energia scaturisce un fotone X che viene emesso a partire dalla regione dellrsquourto Il

processo di breemstrahlung egrave il piugrave importante almeno in termini di estensione dello

spettro che produce In esso lrsquoemissione di raggi X avviene con

continuitagrave(radiazione bianca) esistendo tuttavia una lunghezza drsquoonda limite

120582m al di sotto della quale non vi egrave emissione

Figura 43 Spettri continui di raggi X per alcuni valori della tensione applicata[6]

Il principio di conservazione dellrsquoenergia vieta infatti che vengano emessi fotoni con

energie maggiori di quella massima degli elettroni EM accelerati contro lrsquoanodo

data da

44

119864119872 = 119890119881 (31)

Essendo e la carica dellrsquoelettrone e V la differenza di potenziale tra il filamento

emettitore di elettroni e lrsquoanodo Questa lunghezza drsquoonda minima corrisponde ad

un processo di frenamento in cui lrsquoelettrone incidente perde tutta la sua energia in

un unico urto producendo un fotone con 120582m pari a

λm =ℎ119888

119890119881 (32)

Naturalmente questo implica che vi sia una frequenza massima ammissibile 120584M

data dallrsquoequazione

120584119872 =119864119872

ℎ (33)

Rispetto alla figura 2 una grafico che avesse in ascissa lrsquoenergia ( o la frequenza )

verrebbe ribaltato rispetto ad un asse verticale evidenziando una EM (o una 120584119872)

saragrave questa la visualizzazione piugrave frequente degli spettri X negli usi delle varie

procedure sperimentali

La radiazione caratteristica la fluorescenza dellrsquoatomo

Il processo brevemente descritto sopra al punto III egrave alla base della produzione

della radiazione X caratteristica Oltre allo spettro continuo sono presenti infatti

righe monocromatiche caratteristiche alcune delle quali particolarmente intense

Mentre lo spettro continuo egrave molto simile per tutte le sostanze con il detto limite

inferiore 120582119898 e un solo massimo di intensitagrave a circa 120582 =15120582119898 le righe

caratteristiche variano da sostanza a sostanza costituente lrsquoanodo Dunque

bombardando una sostanza con elettroni veloci alcuni atomi si ionizzano

espellendo un elettrone di una shell interna Supponiamo una mancanza di un

elettrone nella shell K in seguito a questo un elettrone di una shell piugrave alta L Mhellip

faragrave una transizione radiativa per riempire il livello libero Naturalmente questa

transizione determina un posto vuoto nel guscio L Mhellip ma questo verragrave occupato

successivamente da un elettrone ancora piugrave esterno nellrsquoatomo emettendo unrsquo altra

riga dello spettro caratteristico Le righe originate dal livello vuoto nella shell K

sono chiamate righe 119870120572 119870120573 119870120574helliphellipe corrispondono alle transizioni LrarrK MrarrK

NrarrK hellipLa transizione Kα da origine alla riga ad energia piugrave alta negli spettri X

Fu il fisico H Moseley che tra il 1913 e 1914 stabiligrave nei suoi primi esperimenti per le

linee 119870120572 che

La radice quadrata della frequenza delle linee 119922120630 egrave direttamente proporzionale

al ndegatomico Z

120584119870119894

2 = 119862119894(119885 minus 120590119870) 119894 = 120572 120573 120574 hellip (34)

Dove Ci egrave una costante indipende da Z e 120590119870 rende conto dello schermaggio

dellrsquoelettrone K rimasto

45

1 lt 120590119870 lt 2

La stessa regola egrave estendibile alle righe della serie L dovendo perograve sostituire una

costante 120590119871 di schermaggio maggiore

74 lt 120590119871 lt 94

Figura 44 Il diagramma di Moseley di 120642120784

su Z per le linee Kα[1]

La (44) fu subito generalizzata da Moseley considerando la formula di Bohr per i

livelli energetici di atomi ad un elettrone che si muovono perograve in un potenziale

colombiano di carica 119885 minus 120590

120584119898119899 = 119877 infin 119885 minus 120590 2 1

1198982 minus1

1198992 119898 lt 119899 (35)

dove m n sono i numeri quantici principali delle shell di arrivo e partenza

rispettivamente e R infin egrave la costante di Rydberg avendo usando lrsquoapprossimazione

di massa nucleare infinita

119877 infin =119898

4120587ℏ3

1198902

4120587ℇ0

2

(36)

In realtagrave non esiste una sola linea Kα Kβo Lα Lβhellip

Lrsquointerazione spin-orbita separa i livelli energetici delle shell (tranne la shell K)

Nella shell L gli elettroni con ℓ = 0 hanno lrsquoenergia di legame piugrave grande quelli

con ℓ = 1 e 119895 = 1 2 piugrave bassa e quelli con ℓ = 1 e 119895 = 3 2 ancora piugrave bassa

Questi tre livelli sono chiamati LI LII e LIII La separazione in energia egrave grande

abbastanza da poter essere agevolmente evidenziata negli spettri essendo

46

proporzionale a 119885 minus 120590119870 4come mostra la formula di struttura fine per

lrsquointerazione spin-orbita

ℓ 119904119890 119895 = ℓ + 1 2

Δ119864 =1198981198882 119885minus120590119870 120572 4

41198993ℓ ℓ+1 2 times (37)

minusℓ minus 1 119904119890 119895 = ℓ minus 1 2

Con

120572 =1198902

4120587휀0ℏ119888 (38)

costante di struttura fine

Potremo dunque osservare fra le altre le righe Kα1 e Kα2 che corrispondono alle

transizioni LIII rarrK e LII rarrK rispettivamente Il seguente schema mostra i due

gruppi (K e L) di transizioni principali

Figura 45Schema (non in scala) delle principali transizioni X permesse[1]

Le transizioni saranno regolate dalle regole di selezione Δℓ = plusmn1 Δj = 0 plusmn1

Per esempio le righe Kα1 e Kα2 del Tungsteno hanno

1205821198701205721 = 0214Å 1198641198701205721 = 579119896119890119881

1205821198701205722 = 0209Å 1198641198701205722 = 593119896119890119881

Ersquo molto utile per gli usi pratici in cui il materiale egrave coinvolto mostrare uno spettro

di un tubo a raggi X con anodo di Tungsteno

47

Figura 46Spettro dei raggi X prodotti da un tubo RX con anodo di Tungsteno a 80 kV[2]

Si notano oltre la radiazione continua di bremstrahlung e i due picchi Kα1 e Kα2 anche i due picchi Lα e Lβ che sono molto meno energetici di quelli K ma anche

molto piugrave probabili

312 La sezione drsquourto di assorbimento

Una volta che si ha a disposizione una sorgente di raggi X essi possono essere usati

per ionizzare lrsquoatomo attraverso lrsquoeffetto fotoelettrico Ovvero i raggi X stessi

possono essere usati a posto degli elettroni per produrre a loro volta radiazione X

dalla sostanza irraggiata I fotoni di adeguata energia dunque possono determinare

eccitazione o dare luogo alla rimozione di elettroni ove abbiano energie sufficienti a

vincere lrsquoenergia di legame della shell La sezione drsquourto 120590 di questo processo egrave

espressa in buona approssimazione dalla formula della sezione drsquourto per atomi

idrogenoidi

120590 =16 2120587

312057281198855

1198981198882

ℏ120596

7 2

11988602 (39)

1205720 = 0529177Å (raggio di Bohr)

anche se lrsquoapprossimazione di dipolo con la quale egrave stata ldquocostruitardquo egrave sempre

meno congrua allrsquoaumentare dellrsquoenergia dei fotoni La sezione drsquourto diminuisce

dolcemente allrsquoaumentare della frequenza de fotoni come ℏ120596 minus7 2 fino a che non

si raggiunge un energia sufficiente per espellere un elettrone dalle shell piugrave interne

A questo punto la sezione drsquourto ha un brusco aumento siamo in presenza del

cosiddetto ldquoabsorption edgesrdquo (soglie di assorbimento) Simili picchi si

incontrano ogni qual volta si raggiungono energie sufficienti a strappare elettroni in

shell via via piugrave profonde

48

Figura 47Andamento del coefficiente di assorbimento di massa del piombo in funzione di 120640 e E

La figura 6 mostra il coefficiente di assorbimento di massa che ha lrsquoandamento del

tutto analogo a 120590 Dunque la scelta di opportuni valori della tensione del tubo a

raggi X determina le energie del fascio dei fotoni prodotti incidenti su un materiale

e quindi la possibilitagrave che si verifichino i processi di assorbimento in esame Queste

considerazioni fanno parte delle attivitagrave preparatorie e delle impostazioni

preliminari allrsquoanalisi ED-XRF

313 Il sistema XRF in uso nel dipartimento di Fisica di

Camerino

Nel laboratorio XAS (X-ray Absorption Spectroscopy) del dipartimento di fisica

dellrsquouniversitagrave di Camerino opera un apparato per analisi ED-XRF il cui nucleo egrave

il sistema rivelatore (XR-100CR) amplificatore e alimentatore (PC2CR)

convertitore analogico-digitale+scheda multicanale(MCA 8000A) prodotto

dalla AMPTEK INC [5]

49

Figura 48Schema dei collegamenti dellapparato rivelatore-analizzatore[5]

Alcune caratteristiche del rivelatoreXR-100CR

Tipo di sensore Si-PIN(Fotodiodo di silicio a tre strati drogati P e N

separati da uno stato ad alta resistivitagrave quasi Intrinseco)

Dimensioni del sensore 24mmtimes28mm(7mm2)

Spessore del Silicio 300μm

Risoluzione in energia FWHM11 220eV

(misurata sulla riga a 59 keV del 55Fe)

Finestra del rivelatore Berillio spessore 25μm

La risoluzione in energia egrave il grado di precisione del picco delle righe rivelate piugrave ha un valore basso e piugrave la riga saragrave stretta e dunque piugrave discriminata in energia dalle altre

Le curve di efficienza e di trasmissione

Ersquo interessantissimo analizzare il comportamento dei componenti principali del

rivelatore cioegrave il sensore vero e proprio Si-PIN e la finestra di Berillio al variare

dellrsquoenergia dei fotoni In generale infatti il comportamento di un sensore o di un

materiale a basso assorbimento di raggi X varia a seconda dellrsquoenergia delle

radiazioni elettromagnetiche con cui interagiscono dando luogo a fenomeni di

filtraggio

11 FWHM Full Width Half Maximum egrave la larghezza della riga a metagrave della sua altezza Piugrave questo parametro egrave piccolo migliore saragrave la risoluzione

50

Figura 49Trasmissione di raggi X attraverso la finestra di Berillio[5]

Ersquo necessario isolare sotto vuoto il sensore dato che lo si fa lavorare a bassa

temperatura (ndash30 ndash40 degC) Si sceglie il Berillio come finestra dato che egrave il materiale

che minimizza lrsquoassorbimento di raggi X Come si vede sopra 6keV lrsquoefficacia del

conteggio si avvicina al 100

Vediamo ora la curva di trasmissione (percentuale dei fotoni che interagiscono

fotoelettricamente sul totale) del sensore SiPIN

Figura 50Efficienza del rivelamento del sensore di Si [5]

Il grafico seguente tenendo conto di entrambi gli andamenti di cui sopra mostra

lrsquoefficienza intrinseca di rivelazione a ldquopiena energiardquo cioegrave ldquola probabilitagrave che

un fotone X entrato nel sensore depositi tutta la sua energia per effetto

fotoelettricordquo

Curva del

rivelatore del

laboratorio di

Camerino

51

Figura 51Efficienza intrinseca () di rivelazione a piena energia[5]

In sostanza la finestra di Berillio e il sensore Si-PIN consentono la rivelazione di

elementi la cui energia di emissione caratteristica sia compresa tra 1-2keV e 50-

60keV circa a basse energie lrsquoimpedimento egrave la finestra di Berillio a quelle alte egrave il

rivelatore (scritte in inglese ai bordi del grafico) Nella figura sopra sono mostrati i

riferimenti delle linee Kα di diversi elementi mancano tutti gli altri tipi di righe che

ovviamente consentono di individuare atomi diversi da quelli menzionati dal

grafico o che il grafico mette in una zona di scarsissima efficienza Risulta chiaro

allora che lrsquoassorbimento della finestra di Berillio alle basse energie unitamente alla

bassa ldquoresa di fluorescenzardquo degli elementi leggeri fa si che la tecnica XRF non trovi

applicazione per elementi a basso numero atomico (Zle10)

52

32 I raggi ultravioletti Lrsquoosservazione in

fluorescenza UV

In generale la fluorescenza egrave la proprietagrave di alcune sostanze solide liquide e

aeriformi per la quale allorchegrave sono colpite da una radiazione riemettono quasi

istantaneamente (ritardo di 10minus8s) altre radiazioni la cui lunghezza drsquoonda

dipende da quella della radiazione eccitante e dalla natura della sostanza Ersquo

sinonimo di luminescenza

Ci occuperemo in questa parte il fenomeno della fluorescenza indotta da raggi

UV approfondendone la genesi fisica

321 Il fenomeno della fluorescenza UV nelle molecole

Lo stato energetico di una molecola egrave descritto da tre parametri quantici il grado di

eccitazione elettronico il grado di eccitazione vibrazionale e il grado di eccitazione

rotazionale Quello energeticamente piugrave importante egrave quello elettronico (poi quello

vibrazionale) e una molecola puograve o meno coinvolgerlo nelle transizioni da uno

stato energetico allrsquoaltro Ci possono essere cioegrave transizioni puramente rotazionali

transizioni roto-vibrazionali (in cui cambia lo stato vibrazionale) e infine

transizioni tra stati elettronici diversi

La fluorescenza UV egrave un fenomeno di questo tipo in cui la molecola assorbe

radiazione ultravioletta questo provoca una eccitazione elettronica e il processo di diseccitazione avviene in maniera tale che la radiazione emessa egrave di

minore energia ricadendo nel visibile Ersquo utile ora illustrare una proprietagrave che le molecole hanno e che chiarisce meglio il

fenomeno fisico il principio di Franck-Condon

Questo principio afferma che il processo con cui gli elettroni passano da uno

stato energetico allrsquoaltro egrave talmente rapido rispetto al moto dei nuclei che

possiamo considerare questi ultimi (e quindi la loro distanza relativa che saragrave

indicata con R) come fermi nelle eccitazioni-diseccitazioni elettroniche

La conseguenza pratica di questo principio egrave che nei grafici in cui si evidenziano

questi processi la freccia che va da uno stato quantico allrsquoaltro possiamo

disegnarla verticale

Dunque il processo della fluorescenza UV si sviluppa cosigrave dapprima

rispettando il principio di Franck-Condon una transizione di assorbimento fa

passare la molecola da uno stato elettronico ad uno stato vibrazionale di un altro

stato elettronico di energia superiore A questo punto la molecola puograve perdere

energia vibrazionale interagendo con molecole vicine (decadimento termico) e

raggiungere lo stato vibrazionale piugrave basso 119959prime = 120782 dello stato elettronico

53

eccitato Come risultato la radiazione emessa durante la diseccitazione finale

ha una frequenza piugrave bassa e ricadragrave nel visibile

Figura 52 Fenomeno della fluorescenza[1]

33 La radiazione infrarossa La riflettografia IR

Lrsquointerazione energia-materia di strati pittorici con la radiazione del vicino infrarosso cioegrave la banda dello spettro che va dallrsquoestremo visibile rosso fino a una

lunghezza drsquoonda di circa 3μm puograve dar luogo a fenomeni ottici ben diversi da quelli

osservabili in luce visibile

Figura 53Lo spettro della radiazione infrarossa

54

Lrsquoassorbimento la diffusione interna (scattering) e la riflettanza12 possono

assumere valori molto diversi con una conseguente dello strato pittorico a vista

In generale ad un aumento della lunghezza drsquoonda(fino a 120582 cong 22120583119898 )

corrisponde una diminuzione del fenomeno di scattering cioegrave una diminuzione del

potere coprente e quindi un aumento della trasparenza dello strato pittorico

331 Lrsquointerazione della radiazione infrarossa con i mezzi

torbidi

Parliamo di mezzo torbido quando piccole ( 10minus3 divide 1 μm) particelle sono

disperse in una matrice (il mezzo che ldquoospitardquo le particelle) trasparente e omogenea

che puograve essere gassosa liquida o solida Esempi di questo tipo di sistemi sono la

nebbia il fumo le pitture i colloidi liquidi e le soluzioni solide(come i vetri

colorati)

Il comportamento della radiazione infrarossa con questi sistemi egrave

intrinsecamente lo stesso di quello della luce visibile Esso egrave governato da

interazioni come la riflessione la rifrazione la dispersione la diffusione e nel caso di

specifiche sostanze colorate assorbimento (di determinate lunghezze drsquoonda)

La diffusione e lrsquoassorbimento sono fattori determinanti per la

trasmittanza13 di questi sistemi Per esempio il potere coprente di uno strato di

pittura bianca (non considerando lo spessore) egrave dovuto essenzialmente alla

diffusione mentre in uno strato di pittura blu di Prussia14 il fattore dominante egrave

lrsquoassorbimento specifico

La diffusione puograve essere descritta quantitativamente dagli specifici

coefficienti di diffusione delle particelle disperse attraverso la teoria di Kubelka-Munk

Questi coefficienti dipendono dalla lunghezza drsquoonda della radiazione incidente

dalla geometria delle particelle (forma e diametro) e dalla differenza degli indici di

rifrazione del pigmento(particelle) e mezzo(matrice)

In generale per uno strato di pittura bianca (volendo focalizzare il discorso

solo sulla diffusione) possiamo dire che diventa piugrave trasparente

al crescere della lunghezza drsquoonda della radiazione incidente

al diminuire dello spessore dello strato

al diminuire del numero di particelle nello strato(concentrazione

pigmentovolume)

al diminuire della differenza degli indici di rifrazione tra pigmento e

mezzo(legante)

Concludiamo questo paragrafo col dire che nella maggior parte dei casi il massimo

della trasmittanza di un pigmento egrave nel vicino infrarosso tra 18μm e 22μm

12 Riflettanza Il rapporto tra la radiazione retro diffusa e quella inviata 13Trasmittanza Per una superficie investita da una radiazione acustica o ottica il rapporto tra lrsquointensitagrave della radiazione trasmessa entro il corpo e lrsquointensitagrave della radiazione incidente 14blu di Prussia Ferrocianuro ferrico Fe4[Fe(CN)6]3 scoperto casualmente a Berlino nel 1704 Anche chiamato blu di Berlino

55

superando poi questa soglia per le matrici (di origine organica) comincia a

diventare prevalente lrsquoassorbimento della radiazione facendo diventare lo strato

pittorico meno trasparente e il contrasto15 diminuisce

332 Una trattazione matematica del fenomeno

In riflettografia infrarossa si fa spesso riferimento ad una trattazione matematica[2]

(dovuta a Kubelka e Munk) che pur semplificando molto la situazione rispetto alla

realtagrave ha il pregio di essere intuitiva e di identificare la grandezze fondamentali in

gioco Essa ci porteragrave ad esprimere matematicamente la riflettanza di uno strato

pittorico solamente in funzione di coefficienti caratteristici dello strato stesso e

non piugrave in funzione della profonditagrave di penetrazione nello strato pittorico

Nellrsquoambito di questa teoria un dipinto egrave schematicamente descritto come uno

strato di colore (si pensa al colore come un pigmento disperso in un leganteil mezzo)

che ricopre una preparazione di fondo (costituita quasi sempre da una mescola di

gesso e colla animale o da biacca16 ) e sul quale egrave stato tracciato il disegno preparatorio

(fatto con carboncino grafite o punta metallica )

Le proprietagrave ottiche delle parti in questione e del sistema vengono considerate

in questo modo

Il legante viene considerato perfettamente trasparente

Il pigmento egrave considerato in grado di diffondere la radiazione che incide

normalmente

Si considera solo la diffusione che allrsquointerno dello strato si propaga ortogonalmente

ad esso in avanti o allrsquoindietro

La riflessione speculare non viene considerata

La lunghezza drsquoonda della radiazione egrave molto maggiore del diametro medio dei granuli di

pigmento

La radiazione proveniente dalla sorgente IR giunge sulla superficie del dipinto e

penetra in parte al di sotto di essa

Supponiamo che la radiazione non assorbita si propaghi lungo lrsquoasse x e

parte di essa venga diffusa ma solo nella direzione opposta si considera cioegrave

solo la retrodiffusione

Con 119868 119909 si indica il flusso di radiazione proveniente dalla sorgente

Con 119869 119909 si indica il flusso di radiazione retrodiffusa verso il rivelatore

Sia K il coefficiente di assorbimento della radiazione nello strato

Sia S il coefficiente di diffusione della radiazione nello strato

Accade che attraversando lo spessore 119889119909 lrsquointensitagrave 119868 119909 varia a causa

dellrsquoassorbimento della diffusione si considereragrave dunque per 119868 119909 anche il

contributo di 119869 119909 Un ragionamento analogo vale anche per il flusso 119869 119909

15 Contrasto In rifletto grafia per lrsquoindividuazione di linee scure su fondo bianco egrave definito come il rapporto tra la riflettenza della sostanza scura e la riflettanza del fondo bianco 16 Biacca Anche detta ldquobianco di piombordquo egrave un carbonato basico del piombo2PbCO3ndashPb(OH)2

56

In formule

119889119868 119909 = 119870 + 119878 119868 119909 119889119909 minus 119878 119869 119909 119889119909

(316)

119889 119869 119909 = minus(119870 + 119878)119869 119909 119889119909 + 119878 119868 119909 119889119909

Le equazioni cosigrave ricavate costituiscono il sistema di Kubelka-Munk in forma

differenziale

Figura 54Propagazione della radiazione diretta e retrodiffusa secondo lo schema di Kubelka-Munk

In riflettografia si definisce in linea di principio per ogni livello di profonditagrave della

superficie pittorica la riflettanza 119877 119909 come

119877 119909 =119869 119909

119868 119909 (317)

Derivando rispetto a x la (316) e sostituendo nel risultato ottenuto le (315) si ha

per 119877 119909 lrsquoequazione differenziale

119889119877 119909

119889119909= 1198781198772 119909 minus 2(119870 + 119878)119877 119909 + 119878 (318)

Ponendo 119883 = 119909 minus 1199090 1198770 = 119877 1199090 119886 =119870+119878

119878 119887 = 1198862 minus 1 si ha la soluzione

cercata per la riflettanza

119877(119883) =1+ 1198770 119887 coth 119887119878119883 minus119886

119886+119887 coth 119887119878119883 minus1198770 (319)

57

Mettiamoci ora nelle condizione di sapere come diventa 119877(119883) se si ha a che fare con

grandi spessori basta calcolarne il limite per 119883 rarr infin sapendo che coth 119909 =119890119909+119890minus119909

119890119909minus119890minus119909 si ha

119877infin = lim119883rarrinfin 119877(119883) =1+1198770(119887minus119886)

119886+119887minus1198770=

119870

119878+ 1 minus

119870

119878

2

+ 2119870

119878 (320)

Si vede chiaramente cosigrave che 119877infin dipende solamente dal rapporto 119870 119878 che egrave proprio

di ogni pigmento

Lrsquoandamento di 119877infin egrave quello visualizzato qui sotto

Figura 55 Andamento di 119929infin in funzione di KS

Naturalmente fare il limite per 119883 rarr infin ha solamente un senso matematico Nella

realtagrave si puograve misurare la riflettanza dei pigmenti con uno spettrofotometro e si

riscontra che giagrave con spessori di qualche millimetro crsquoegrave una buonissima

corrispondenza con lrsquoandamento di 119877infin

Dunque la trattazione di Kubelka-Munk che afferma con la (320) che per

119883 rarr infin la riflettanza non dipende piugrave dallo spessore dello strato ha un effettivo

riscontro con la realtagrave dove nella maggior parte dei casi si opera su spessori di 12

mm

Dalla (320) con pochi passaggi matematici ci si ricava 119870 119878 in funzione di 119877infin 119870

119878=

119877infin minus1 2

2119877infin (321)

Possiamo ora introdurre una nuova grandezza fondamentale in riflettografia il

contrasto

119862 =119877119887 119909

119877119908 119909 (322)

dove 119877119887 119909 e 119877119908 119909 sono rispettivamente la riflettanza di una linea ldquonerardquo del

disegno preparatorio e quella della superficie ldquobiancardquo del fondo e x rappresenta lo

spessore di pigmento soprastante Da come egrave definito ci si auspica sempre che C

abbia un valore prossimo a 0

Dal contrasto in linea di principio puograve essere ricavato lo spessore di

oscuramento 119883119889 = 119909119889 minus 1199090 definito come il minimo spessore di un dato pigmento in

grado di rendere completamente invisibile a una determinata strumentazione il disegno

58

preparatorio sottostante Esso puograve essere interpretato anche come un indice della

qualitagrave di un apparato per riflettografia

Vediamo ora come sia possibile ricavarsi Xd

Sia Cl il contrasto limite ossia il minimo contrasto rilevabile da un determinato

sensore dalla definizione di C Cl =119877119887 119883119889

119877119908 119883119889

Tenendo presente la (319) ponendo in essa 119910 = 119887 coth(119887119878119883119889) e sostituendo in Cl

si ottiene

1199102 ClR0w minus R0b + 119910 1 minus Cl R0bR0w minus 1 +

+Cl(a minus R0b)(1 minus aR0w ) + (a minus R0w )(aR0b minus 1) = 0 (323)

che egrave unrsquoequazione di secondo grado in y

Dunque conoscendo la riflettanza del fondo R0w la riflettanza del materiale usato per

il disegno preparatorio R0b la 119877infin del colore che ricopre il fondo e il suo coefficiente di diffusione

si puograve ricavare la y da cui trovare poi Xd con la formula

119883119889 =coth minus1 119910 119887

119887119878 (324)

333 La fotocamera CCD CHROMA C3 1600E

La facoltagrave di scienze dellrsquouniversitagrave di Camerino ha a disposizione per le

acquisizioni di immagini nel campo dei beni culturali una fotocamera digitale [10]

con sensore a stato solido CCD (Carge Coupled Device) CHROMA C3 1600E

prodotta dalla DTA

Figura 56 Fotocamera digitale CCD CHROMA C3 1600E

Cuore di questa apparecchiatura egrave il sensore per immagini CCD KAF1602(E)

prodotto dalla Kodak[9]

Figura 57Sensore per immagini CCD Kodak KAF-1602(E)

59

Alcune caratteristiche del CCD

Numero di pixel 1536(H)x1024(V)

(Circa 16MPixel di definizione)

Dimensioni del pixel 9x9 μm2

Dimensioni sensore 138x92 mm2

(corrisponde ad un rapporto 32)

FWC 105elettr

(Full Well Capacity Parametro indicante il massimo numero di elettroni

immagazzinabili in ogni pixel Ersquo da questa caratteristica che dipende sia

lrsquointensitagrave del segnale che del rumore Ersquo comunque auspicabile avere un

FWC piugrave alto possibile anche ge500000 cosigrave da poter lavorare anche su

immagini in cui ci sono zone illuminate diversamente evitando che su

quelle illuminate fortemente si crei sovraesposizione)

DC (misurata a 25degC) 20 elettr(pixel∙secondo)

(Dark Current Ersquo il numero di elettroni generato termicamente in ogni

pixel anche se non egrave esposto a radiazione ldquohellipcorrente di buiohelliprdquo Puograve essere

sottratta via software e bisogna tenerne conto soprattutto nelle acquisizioni

a lunga esposizione Con il raffreddamento termoelettrico di tipo Peltier17

puograve essere ridotta di molto)

Figura 58 Andamento della Dark Current a seconda della temperatura del CCD

QE 40 50 60

(Quantum Efficiency Misurata a tre diverse lunghezze drsquoonda 450nm

550nm 650nm Ersquo uno dei parametri piugrave importanti per valutare la qualitagrave di

un sensore Definito come il numero di elettroni di segnale creati per ogni

fotone incidente)

17 Peltier Jean Charles Athanase Fisico francese (Ham[Somme]1785-Parigi1845) Nel 1834 sccoprigrave lrsquoeffetto termoelettrico che da lui prese il nome

60

DR 74dB

(Dinamic Range Dipende dal rapporto tra la quantitagrave massima di elettroni

utilizzabili e il noise floor 119899119890~ cioegrave massimo numero di elettroni del rumore

di fondo per pixel Piugrave precisamente 119863119877 = 20 log10 119865119882119862 119899119890~ con

119899119890~ =15 elettroni)

La risposta spettrale del sensore quella che prima si egrave solo accennata in maniera

frazionata come QE egrave senza dubbio il parametro fondamentale In riflettografia

infrarossa per esempio si auspica che questo parametro sia alto attorno a 1ndash2 μm

Figura 59 Risposta spettrale QE del sensore KAF-1602 (E)

I filtri a disposizione

Ci sono 7 filtri a disposizione [10] per i vari tipi di acquisizioni di immagini

Tre filtri passa banda nel visibile RGB

Figura 60 Curve di trasmittanza dei tre filtri RGB

In realtagrave la curva di trasmissione dei filtri Blu e Verde aumenta nella regione

dellrsquoinfrarosso per questo motivo si egrave dotati di un filtro IR-Cut (taglia infrarosso)

da porre di fronte allrsquoobbiettivo

Filtro passa banda nellrsquoinfrarosso

Presenta due ldquopicchirdquo attorno a 500nm pari a circa 1-2 di trasmittanza

61

Figura 61 Curve di trasmittanza nel visibile e nel vicino infrarosso del filtro passa banda IR

Filtro passa banda nellrsquoultravioletto

Centrato sui 340 nm e con una ampiezza di banda al 50 della sua trasmittanza

massima FWHM pari a 85 nm

Filtro passa alto nellrsquoinfrarosso

Ha la lunghezza drsquoonda di cut-off (50 della sua trasmittanza max tmax) a 780 nm

A 680nm si ha 001 tmax a 850 nm si ha 95 tmax a 900 si ha 99 tmax

Figura 62 Ricostruzione dai dati dello spettro in trasmittanza dei due filtri passa banda UV e passa alto IR (Il tmax egrave arbitrario e sono stati posti uguali per praticitagrave di descrizione)

Filtro taglia Infrarossi

E lrsquounico filtro che egrave posto fuori dalla fotocamera essendo montato sullrsquoobbiettivo e

ha un diametro di 50mm (gli altri 25mm)

A parte dunque lrsquoultimo filtro IR-cut gli altri sono posizionati su una ruota

porta filtri posta allrsquointerno del corpo macchina e azionabile via software

62

Figura 63 Immagine indicativa di una ruota porta filtri per fotocamere CHROMA

Con questa apparecchiatura egrave possibile effettuare oltre la riflettografia infrarossa

anche lrsquoesame in tricromia in falso colore usando il filtri passa banda IR verde e

rosso

34 La tecnica FT-IR

Con lrsquoacronimo FT-IR che sta per Fourier Transform-Infra Red (spectroscopy) si

indica quella tecnica che permette il riconoscimento delle sostanze che

compongono un campione attraverso un esame spettroscopico eseguito in luce

infrarossa In questo caso perograve il risultato finale che consiste in un spettro di

assorbimento della radiazione nel dominio delle frequenze (cioegrave dove sullrsquoascissa

del grafico ci sono le frequenze) saragrave frutto di una trasformata di Fourier di un

altro grafico chiamato interferogramma nel dominio dei tempi

341 Eccitazioni vibrazionali delle molecole

Come mai egrave proprio la radiazione infrarossa la piugrave adatta a stimolare transizioni di

tipo vibrazionale nei nuclei di una molecola

Si puograve rispondere a questa domanda anche con delle considerazioni legate alla fisica

classica se consideriamo che gli elettroni sono legati alla molecola con una forza F con la stessa

forza i nuclei saranno legati tra loro a formare la molecola Approssimando questa forza a

una di tipo armonico (massa-molla) possiamo dire che la pulsazione del moto

elettronico egrave 120596119890 = 119896 119898 mentre la pulsazione del moto nucleare egrave 120596119873 = 119896 119872

con m massa dellrsquoelettrone M massa del nucleo e k costante elastica della F

Il rapporto tra lrsquo energia vibrazionale e quella elettronica saragrave allora dato da

119864119907

119864119890=

ℏ120596119873

ℏ120596119890cong

119898

119872 (322)

Essendo 119898

119872 compreso nel range 10minus3 divide 10minus5 possiamo affermare che le energie di

eccitazione vibrazionali sono qualche centinaio di volte piugrave piccole di quelle

63

elettroniche Essendo questrsquoultime dellrsquoordine di qualche eV lo spettro di

assorbimento-emissione vibrazionale cadragrave nel vicino e medio infrarosso

Figura 64 Collocazione spettrale delle vibrazioni molecolari

Si possono esprimere le frequenze 120642 in cm-1 (omettendo di moltiplicare per c

velocitagrave della luce) dato che se 119888 = 120582120584 allora 120584 = 119888120582

Si egrave giagrave parlato nel paragrafo 2 di questo capitolo dei livelli energetici

vibrazionali

Figura 65Schema energetico di una molecola biatomica e livelli vibrazionali[12]

Le transizioni di cui ci occupiamo qui naturalmente non coinvolgono livelli

elettronici ma solo passaggi da uno stato roto-vibrazionale ad una altro Infatti

oltre alle energie elettroniche e vibrazionali esistono pure le energie rotazionali che

sono dellrsquoordine 10minus3 divide 10minus5 volte piugrave piccole di quelle elettroniche e 10minus3 2 divide

10minus5 2 volte piugrave piccole di quelle vibrazionali cioegrave circa 10minus3eV

Per comprendere meglio quello che succede consideriamo le molecole

biatomiche per queste se sono nello stato Λ = 0(Λ numero quantico del momento

angolare elettronico lungo lrsquoasse molecolare senza spin) vale la regola di selezione

Δ119869 = plusmn1 dove J egrave il numero quantico rotazionale collegato con il momento

angolare totale lungo lrsquoasse molecolare

Le transizioni permesse passando da 119907 = 0 a 119907 = 1sono riportate nello schema qui

sotto

64

Figura 66Livelli energetici di una molecola biatomica e transizioni permesse da v=0 a v=1[1]

Con R si indicano tutte le transizioni con Δ119869 = +1 con P quelle con Δ119869 = minus1

chiamate poi branche R e P e il numero tra parentesi egrave il J iniziale

A titolo di esempio riportiamo lo spettro di assorbimento della molecola HCl

Figura 67Spettro di assorbimento di HCl [1]

Da notare la mancanza del gap centrale data la proibizione di Δ119869 = 0

Tutti gli esami spettroscopici in assorbimento avranno questo aspetto

342 I modi di vibrazione e i gruppi funzionali I

fingerprint

Le molecole possono presentare diversi modi di vibrazione ciascuno responsabile

di un particolare assorbimento in una determinata regione dello spettro

Si distinguono vibrazioni ldquostetchingrdquo o di valenza (variazione della distanza di

legame)

Figura 68 Esempio di modi di vibrazione di valenza[12]

e vibrazioni ldquobendingrdquo o di deformazione (variazione dellrsquoangolo di legame)

65

Figura 69Esempio di modi di vibrazione di deformazione[12]

Come si vede dalle immagini possiamo pensare la vibrazione dellrsquointera molecola come

combinazione di vibrazioni di ogni coppia di atomi o comunque di ogni sua singola parte piugrave

semplice In chimica questi ldquopezzi di molecolardquo sono detti gruppi funzionali cioegrave

gruppi di atomi che mostrano particolari e costanti proprietagrave chimico fisiche Saragrave grazie alla

peculiaritagrave della lunghezza drsquoonda assorbita da queste parti che si potragrave riconoscere

la molecola presente nel campione

Solitamente 120642119959119938119949 gt 120642119941119942119943 dunque troveremo i gap di assorbimento delle

vibrazioni di valenza nella parte sinistra dello spettro (4000-1500 cm-1) dove ci

sono i valori dei numeri drsquoonda piugrave alti zona dei gruppi funzionali mentre la zona

dello spettro a minore energia egrave occupata dalle vibrazioni di deformazione da quelle di valenza a

piugrave bassa energia e da quelle di combinazione(i due tipi insieme) saragrave soprattutto questa

combinazione di tipi di eccitazioni vibrazionali nella parte destra dello spettro

(1500-700 cm-1) che costituiragrave lrsquoimpronta digitale the fingerprint della molecola

Molecole diverse ma con lo stesso tipo di gruppi funzionali (per quelle organiche)

saranno riconosciute grazie a questa zona

Figura 70 Spettrogrammi IR di due CHETONI simili ciclo-esanone(sopra)e ciclo-pentone(sotto)

riconoscibili dalle diversitagrave nella zona fingerprint[12]

66

343 Lrsquouso dellrsquointerferometria La FT-IR

Le misure di tipo spettroscopico nellrsquoinfrarosso (considerando solo le tecniche a

doppio raggio che permettono il confronto tra il raggio di riferimento e quello del

campione fornendo cosigrave lo spettrogramma della trasmittanza ) si possono fare

essenzialmente in due modi in modo dispersivo con la selezione continua di lunghezza

drsquoonda o con il metodo interferometrico

Per gli spettrometri di tipo dispersivo egrave difficile conciliare risoluzione spettrale ed

efficienza di misurazione questi sistemi si basano infatti su reticoli a riflessione mossi

molto lentamente da meccaniche di precisione per selezionare lunghezza drsquoonda

dopo lunghezza drsquoonda e generare cosigrave uno spettro infrarosso continuo

Figura 71 Schema di funzionamento di uno spettrometro a dispersione[7]

In sintesi questo tipo di spettrometri funzionano cosigrave si formano due raggi uno dei

quali passando per il campione contiene le informazioni cercate lrsquoaltro fa da

riferimento Il chopper consente alternativamente lrsquoarrivo dellrsquouno o dellrsquoaltro sul

reticolo che monocromatizza il segnale letto successivamente dal sensore Saragrave il

software che una volta acquisiti i segnali ne faragrave il rapporto egrave saragrave in grado di creare

lo spettrogramma

Chiaramente il reticolo lavorando in condizioni di alta risoluzione selezioneragrave

una banda di frequenze molto stretta lrsquointensitagrave del segnale saragrave minore

causando cosigrave un deterioramento del rapporto segnale-rumore Un grande miglioramento delle condizioni di lavoro e della qualitagrave dei risultati

nella spettroscopia IR egrave avvenuto quando grazie ai moderni calcolatori si egrave riusciti

a convertire un interferogramma in uno spettrogramma usando gli algoritmi

della trasformata di Fourier

Lrsquointerferogramma

Definiamolo prima nel caso di una singola frequenza

Ersquo chiamato interferogramma il segnale complessivo in funzione del tempo di due

onde alla stessa intensitagrave e lunghezza drsquoonda che interferiscono quando su una

67

delle due si crea un continuo sfasamento rispetto allrsquoaltra per esempio grazie ad

uno specchio mobile che ne allunga o ne accorcia il cammino ottico

Figura 72 Schema di principio di un spettrografo con spettro e interferogramma nel caso di una singola

frequenza[8]

Nella figura sopra per questioni di chiarezza lrsquointerferogramma egrave nel dominio delle

distanze (proporzionalitagrave diretta tra tempo e spazio percorso dallo specchio

mobile) B(120584) e I(120575) intensitagrave luminosa rispettivamente dalla sorgente e sul

rivelatore ( 120584 numero drsquoonda e 120575 spostamento dello specchio) Per I(120575) vale la

seguente formula

119868(120575) = 119861(120584) cos 2120587120575

120582 (323)

che poi inserendo per ragioni di comoditagrave matematica il numero drsquoonda 120584 = 1 120582

diventa

119868(120575) = 119861(120584) cos 2120587120584120575 (324)

Nel caso di due frequenze la situazione cambia in questo modo

Figura 73Spettri e interferogrammi di due frequenze diverse separate e poi sovrapposte[8]

Ogni frequenza compare nellrsquointerferogramma come una funzione coseno

Considerando allora una sorgente continua nellrsquoinfrarosso matematicamente

faremo un integrale per trovare lrsquoandamento di 119868(120575) cioegrave

119868(120575) = 119861(120584)infin

0cos 2120587120584120575 119889120584 (325)

Un tipico interferogramma di una sorgente incandescente per infrarosso egrave il

seguente

68

Figura 74 Inteferogramma di una tipica sorgente incandescente[8]

Notare come quando 120575 = 0 essendo tutte le funzioni coseno delle frequenze

presenti in fase 119868(120575) ha un grande picco il centerburst questa egrave una caratteristica di

tutti gli interferogrammi Allontanandosi da questa posizione la moltitudine delle

funzioni coseno cominciano a rinforzarsi o annullarsi vicendevolmente causando

una rapida diminuzione dellrsquointensitagrave in una serie di oscillazioni

La trasformata di Fourier

Lrsquointerferogramma egrave descritto matematicamente dallrsquoequazione (325) e saragrave

proprio il suo andamento intensitagrave su tempo ad essere fisicamente misurato

dal sensore dello spettrografo Comunque in spettroscopia si egrave interessati allo

spettro cioegrave a conoscere lrsquointensitagrave in funzione del numero drsquoonda Ma

conoscendo la forma matematica dellrsquointerferogramma 119816(120517) come funzione di

120517 egrave possibile calcolare il corrispondente spettro usando una tecnica

matematica conosciuta come Trasformata di Fourier Il suo uso porta alla

conoscenza dello spettro attraversolrsquointegrale

119861(120584) = 119868(120575) cos 2120587120584120575 119889120575+infin

minusinfin (326)

Ecco dunque come si agisce con la tecnica FT-IR quando si vuole ottenere lo

spettrogramma di un campione viene fatta una prima acquisizione dello

spettrogramma della sorgente chiamato anche spettrogramma di fondo(in questo

si noteranno anche gli eventuali assorbimenti dei gas presenti lungo il cammino

ottico del raggio) ed in seguito del campione Il computer penseragrave ad eseguire il loro

rapporto fornendo lo spettro in trasmittanza

69

Figura 75 Schema a blocchi della generazione di uno spettro con la tecnica FT-IR[8]

Di seguito egrave riportata la figura schematica di uno spettrometro per analisi FT-IR

Figura 76 Schema di funzionamento di uno spettrometro FT-IR[7]

I 3 vantaggi della tecnica FT-IR

Si associano a questa tecnica tre vantaggi o miglioramenti rispetto alla

spettroscopia dispersiva

Vantaggio Jaquinot o di banda passante lrsquoenergia in arrivo al rivelatore egrave

maggiore di conseguenza anche il rapporto segnaledisturbo egrave piugrave elevato

Vantaggio Felgett o di multiplex lrsquoacquisizione dei dati egrave molto piugrave rapida

(pochi secondi) Questo consente di effettuare in rapida sequenza una serie

di spettri(10-20) e di presentare alla fine la loro media diminuendo cosigrave

lrsquoerrore

Vantaggio di Connes una calibrazione delle frequenze molto stabile ed

accurata (001-01 cm-1) grazie ad un laser interno che agisce da riferimento

per ogni scansione

70

Conclusioni

In questa dissertazione si egrave voluto discutere il contributo della Fisica nel campo

delle indagini analitiche e diagnostiche nel settore dei beni culturali attraverso una

panoramica delle varie tecniche di diagnosi e recupero di unrsquoopera drsquoarte con una

particolare attenzione alla strumentazione e quindi alle tecniche che sono di fatto

operanti con successo nellrsquoambito del nostro Ateneo

Queste metodologie delle quali molte e importanti di carattere non invasivo

sono di fondamentale importanza qualora si desideri eseguire una diagnosi su

unrsquoopera per la quale lo scopo primario di intervento egrave la sua conservazione nel

tempo Se dunque nel corso di una indagine di un bene culturale si richieda la

assoluta non invasivitagrave la fisica mette a disposizione tutte le sue conoscenze nel

campo delle interazioni radiazioni-materia o particelle-materia assicurando

insieme alla salvaguardia del manufatto le risposte cercate

Anche se un bene culturale come tutte le cose non puograve che deperire nel corso

degli anni in un inarrestabile anche se lento invecchiamento i metodi per porvi

riparo e le analisi scientifiche di tipo fisico saranno senza dubbio in grado di

migliorarsi rispetto ad ora in quantitagrave qualitagrave ed efficacia

Il progresso della ricerca fisica applicata e delle tecnologie collegate fanno

sicuramente ben sperare in una conservazione duratura della Bellezza tangibile a

sicuro vantaggio delle generazioni future

71

Bibliografia [1]Bransden B amp Joachain C (1980) PHYISICS OF ATOMS AND MOLECULES

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[2]Castellano A Martini M amp Sibilia E (2002) Elementi di archeometria Milano

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Patologia del Libro

[14]Pinzari F amp Montanari M (2007) Il SEM-VP nella diagnostica di alterazioni

fungine non piugrave vitali o di difficile caratterizzazione Roma Istituto Centrale per la

Patologia del Libro

[15]Valdregrave U Microscopia elettronica e ionica Roma Istituto Enciclopedico Treccani

[16]Boscaino G Giunta M amp Vaiana R Tessitura superficiale di manti stradali

indicatori derivati da profilometrica con metodo non-contact Palermo

72

[17]Fontana R Pampaloni E amp Pezzati L Tecniche ottiche per la forma (Elementi di

archeometria) Milano Egea

[18]GruppoBeniCulturali Diagnostica ottica per la conservazione CNR-INOA

[19]Enciclopedia-Delle-Scienze-Fisiche(vol IV p624) Limmagine in falso colore

Roma Istituto Enciclopedico Treccani

73

Ringraziamenti

Ringrazio Dio Padre onnipotente creatore di tutte le cose della materia e delle leggi

che la governano dellrsquouomo e della sua intelligenza che le sa scoprire

Ringrazio poi il prof Andrea Di Cicco per la sua disponibilitagrave e il dott Marco

Minicucci per il suo instancabile guidarmi con entusiasmo alla scoperta di un

mondo per me fino a poco tempo fa sconosciuto la prof Graziella Roselli per le

nozioni che mi ha fornito il dott Andrea Cittadini per le informazioni tecniche il

prof che ha fatto da lettore e tutti i docenti di Fisica che nel corso di questi

anni mi hanno preparato nello studio

Ringrazio ancora Alessandro e Antonella per il loro incoraggiamento schietto e

sincero Roberto per lo scanner e la sua generositagrave Claudio per il supporto

informatico

Ringrazio tutti gli amici che mi sono stati vicino in questi mesi e che anche solo con

un gesto o una parola mi sono stati di aiuto

Ringrazio la mia famiglia

Antonio

23

223 La tricromia in falso colore

Questa tecnica di analisi consente di differenziare zone di stesure pittoriche

che ad occhio nudo hanno la stessa resa cromatica e dunque appaiono

indistinguibili facendo ldquodiventare visibilerdquo anche la radiazione del vicino infrarosso

la quale egrave poi in grado di generare falsi colori diversi nelle zone prima viste come

uguali

Si puograve sfruttare allora il fatto che pigmenti aventi diversa natura chimica

appariranno nellrsquoimmagine a falsi colori ben differenziati se hanno un diverso comportamento spettrale (diversa riflettanza) nellrsquoinfrarosso

Nella pratica si agisce acquisendo lrsquoimmagine in esame escludendo la

componente di luce BLU e aggiungendo la componente nel vicino infrarosso

alle due componenti fondamentali rosso e verde

Figura 17Schema di principio della tecnica in falso colore

Dobbiamo perograve comunque ricreare una immagine adatta alla visione umana

la quale in luce diurna si basa sullrsquoassorbimento di radiazione visibile da parte dei

cosiddetti CONI presenti sulla retina Di questi ne esistono di tre tipi ognuno

specializzato nellrsquoassorbire una parte dello spettro i colori rossi i colori verdi e i

colori blu

Figura 18 Curve di assorbimento spettrale relative ai tre tipi di coni presenti nella retina

Dunque una volta ottenute le immagini nelle tre bande vicino IR rosso e verde

si procederagrave alla loro riconversione rispettivamente nel rosso verde e blu e

ricomposizione ottenendo una immagine dai colori falsati( da cui falso colore )

Questo vale naturalmente indipendentemente dalla tecnica usata per

acquisirle Anche nella tricromia in falso colore infatti come nella riflettografia IR

si possono usare (con i loro pregi e difetti di cui sopra al paragrafo 221) vari modi

24

per acquisire lrsquoimmagine la pellicola fotografica il tubo vidicon e la telecamera

CCD attualmente quella piugrave usata

Nella prossima figura egrave visualizzato il procedimento con cui due verdi

apparentemente uguali appaiono in falso colore blu (il verde rame) e magenta (il verde

di cobalto) dato che il primo assorbe lrsquoinfrarosso mentre lrsquoaltro lo riflette

Figura 19Esempio (per una pellicola) di restituzione in falso colore di due verdi apparentemente uguali

Un altro esempio notevole egrave dato dai due blu azzurrite e lapislazzuli restituiti in falso

colore il primo appare con un colore molto scuro mentre il secondo che non

assorbe lrsquoinfrarosso appare con una fortissima componente rossa

La realizzazione digitale (CCD) di immagini in falso colore egrave ottenuta con

piugrave acquisizioni della stessa immagine a diverse bande spettrali anteponendo

allrsquoottica di ripresa i filtri passa banda per registrare le tre componenti Le tre

immagini cosigrave ottenute vengono restituite nella classica terna RGB (Red-Green-

Blue) in un monitor a colori dove in tempo reale si osserveragrave lrsquoimmagine in falso

colore

Questa tecnica egrave utilizzata dal restauratore o dallo storico dellrsquoarte per

individuare sul dipinto zone che hanno subito restauri postumi ma dei quali

non avendone la documentazione non egrave possibile sapere dove e come si egrave intervenuto Per

essi di solito si egrave raggiunto un grado di accordo cromatico fra la zona restaurata e

zona originale tale da rendere invisibile ldquola riparazionerdquo effettuata empiricamente

dunque quasi sempre con pigmenti chimicamente diversi dallrsquooriginale

Nelle immagini seguenti[19] risulta evidente la differente risposta cromatica di

alcuni pigmenti In particolare la veste di S Pietro che nel visibile risulta azzurra

nel falso colore vira in magenta (risposta tipica dellrsquoazzurro oltremare) e il cinabro

che costituisce la parte rossa del manto (visibile) diventa giallo in falso colore Una

simile inversione avviene anche per il pigmento usato per la veste del personaggio in

25

secondo piano (lacca rossa) ma data la risposta cromatica diversa nellrsquoinfrarosso

diventa in falso colore un giallo piugrave intenso

Figura 20 Lorenzo Monaco Incoronazione della Vergine (particolare)Immagine nel visibile e in tricromia in falso colore

23 Tecniche ottiche per la forma

La conoscenza e la forma di un oggetto artistico sia esso un reperto archeologico

un monumento un dipinto o un affresco e dunque dalle piugrave svariate forme e

dimensioni rappresenta un elemento importante per il suo studio e la sua

conservazione La caratterizzazione della forma costituisce infatti un prezioso

contributo a studi di tipo storico-artistico alla determinazione dello stato di

conservazione dellrsquoopera e al progetto e realizzazione di interventi di restauro

Oltre a ciograve mediante la misura della forma di un oggetto ripetuta in tempi

successivi egrave possibile ottenere informazioni sulle sue deformazioni ed eliminarne le

cause (condizioni microclimatiche stress meccanici hellip)

Si possono suddividere essenzialmente le procedure per lrsquoacquisizione della

forma in due categorie quelle che adoperano la luce anche laser ma senza utilizzarne la

coerenza4 le tecniche in luce incoerente e altre invece che sfruttano proprio le

proprietagrave di coerenza della luce laser che chiameremo tecniche in luce coerente

4 Coerenza Sono coerenti due o piugrave onde di ugual frequenza in cui la differenza di fase fra esse egrave costante

26

231 Tecniche in luce incoerente

Sono diverse le tecniche di questo tipo che vengono usate nellrsquoambito dei beni

culturali Citiamo la fotogrammetria (basata sul principio della triangolazione ottica5)

che acquisendo una coppia stereoscopica di immagini dellrsquooggetto egrave in grado di

restituire un modello 3D La proiezione di luce strutturata che consiste nel

proiettare sullrsquooggetto dei codici luminosi di vario tipo (fitti reticoli figure di

interferenzahellip) e risalire alla forma dellrsquooggetto interpretando la loro deformazione

usando algoritmi basati sulla triangolazione La profilometria laser che

ricostruisce la forma il piugrave delle volte di statue analizzando le linee di contorno

che una lamina di luce laser mette in evidenza sullrsquooggetto Lo scanner laser a tempo

di volo usato soprattutto per il rilievo 3D su grandi scale spaziali riesce nella

mappatura tridimensionale rilevando le coordinate angolari e il tempo di

percorrenza di impulsi laser

231a Il laser scanner a tempo di volo (TOF)

Ersquo praticamente un sistema radar (onda inviata riflessa e captata) che impiega una

sorgente laser impulsata Il principio su cui si fonda la misura della distanza egrave il

seguente conoscendo il tempo t impiegato dallrsquoimpulso laser a percorrere la

distanza sorgente-punto di misura-rivelatore (posto vicino alla sorgente laser) detto

tempo di volo TOF (Time Of Flight) egrave possibile risalire alla distanza grazie alla

formula 119863 = 119888

119899times 119905 2 dove c egrave la velocitagrave della luce e n egrave lrsquoindice di rifrazione

dellrsquoaria

Figura 21Principio di funzionamento di un laser scanner TOF

Facendo poi corrispondere ad ogni misura di distanza le coordinate angolari

azimutale e zenitale si ha per ogni punto di scansione la tripletta di coordinate che

identifica un punto nello spazio

5 Triangolazione ottica Usata per risolvere completamente un triangolo avendo a disposizione due angoli e il lato tra essi compreso

27

Figura 22Immagine schematica di un laser scanner TOF

La precisione del sistema dipende da vari fattori come la capacitagrave di selezionare la

stessa posizione relativa allrsquoimpulso trasmesso e ricevuto dallrsquoaccuratezza della

conoscenza dei tempi di ritardo propri del sistema e dalla precisione del sistema

che effettua le misure dei tempi

Si egrave comunque raggiunta una altissima precisione considerando che con i

moderni strumenti si ottengono errori di pochi millimetri su distanze di

centinaia di metri con un passo di scansione angolare di pochi millesimi di

grado

Naturalmente si ha quasi sempre bisogno di effettuare piugrave scansioni della

stessa struttura per rilevare i punti che rimarrebbero in ombra con una sola

scansione

Questo strumento trova il suo campo di applicazione nella ricostruzione di

grandi ambienti interni come chiese o antiche dimore nella ricostruzione di

facciate di cattedrali o in grandi siti archeologici

Nellrsquo immagine che segue si puograve osservare il risultato ottenuto effettuando la

ricombinazione di 6 posizioni di scansione della sfinge

28

Figura 23 Immagine ottenuta da un laser scanner ricombinando 6 scansioni

231b Topografia di superfici a proiezione di linee

Questo tipo di analisi rientra nella categoria delle tecniche che sfruttano la

proiezione di luce strutturata cioegrave di codici luminosi che sono in grado di

evidenziare variazioni di livello su una superficie grazie a linee di luce

opportunamente organizzate

In quella a proiezione di linee si proietta (come fosse una diapositiva

costituita da un vetrino con deposizione metallica) il codice piugrave semplice un reticolo

di righe bianche e nere parallele Lrsquoimmagine dellrsquooggetto con le linee proiettate egrave

ripresa con una telecamera digitale il cui asse ottico forma con quello del

proiettore un certo angolo In questa immagine le linee del reticolo risultano

distorte dalla forma della superficie diventando ondulate Lrsquoentitagrave delle

distorsioni fissata la geometria del sistema egrave direttamente proporzionale alla

quota del punto considerato Infine dallrsquoanalisi dellrsquoimmagine del reticolo si risale

alla mappa topografica digitale della superficie

29

Figura 24 Schema di funzionamento(a) e principio geometrico(b)[18]

Nella figura precedente (b) si vede come la posizione delle linee cambia in

proporzione allrsquoaltezza (h) della superficie rispetto ad un ideale piano mediano di

riferimento S Conoscendo α (la fase) per ogni punto della linea proiettata si

risale alla quota (h) di quel punto

Il software di estrazione della fase opera sulla immagine ldquoliberatardquo dal

contrasto dello sfondo tramite unrsquooperazione di pulitura che sfrutta unrsquoimmagine

identica ma senza il reticolo proiettato (figura sotto)

Figura 25 Procedura per lottenimento della mappa topografica[18]

Variando la posizione mutua di proiettore telecamera e oggetto si ottengono

diverse risoluzioni spaziali e differenti estensioni della superficie di misura per

esempio aumentando lrsquoinclinazione del proiettore si raggiungono risoluzioni in

quota piugrave elevate (maggiore dinamica per α) allontanandolo dallrsquooggetto si

possono analizzare opere di grandi dimensioni a scapito perograve della risoluzione

spaziale

Nel campo della conservazione dei beni culturali questo sistema trova impiego nei

dipinti quando si vogliono verificare con precisione la deformazione il distacco o il

rigonfiamento dello strato pittorico a causa di deformazioni della struttura lignea

30

per quelli su tavola o della trama del tessuto per quelli su tela ciograve succede ad

esempio quando si procede al rifodero o alla sostituzione del telaio Si sono svolte

con successo indagini con questa tecnica anche nel caso di iscrizioni su tavola o su

parete

Nelle immagini che seguono ([17]Fontana Pampaloni amp Pezzati) croce di

Sarzana lo studio della mappa topografica egrave presentato prima con una risoluzione

in quota di 01mm per la sommitagrave della croce poi con una di 002mm per il

particolare del cartiglio6

Figura 26Croce di SarzanaMaestro GuglielmoDuomo di Sarzana Anno 1138 Tempera a uovo su legno di castagno Misure 3times210 m e mappa topografica della parte evidenziata

232 Tecniche in luce coerente

Lrsquouso di queste tecniche piugrave complesso delle precedenti egrave orientato piugrave che alla

misurazione della forma vera e propria dellrsquooggetto al rilevamento delle sue

microdeformazioni Citiamo lrsquointerferometria olografica (ologrammi su pellicola)

che si basa sulla ripresa di una immagine dellrsquooggetto effettuata con luce laser in

condizioni di interferenza lrsquointerferometria a spekle7 basata sigli stessi principi di

quella olografica ma lrsquoacquisizione dellrsquoimmagine avviene tramite una telecamera

Lrsquoolografia conoscopica che usa una telecamera nella quale tra obbiettivo e

sensore CCD ha un cristallo che separa in due parti la luce proveniente

6 CartiglioDisegno di un rotolo di carta in parte srotolato sul quale li leggono iscrizioni 7 Speckle (macchiolina) Viene chiamata cosigrave la figura punteggiata che si ottiene quando unrsquoonda coerente viene fatta passare attraverso un mazzo disordinato

31

dallrsquooggetto creando una figura di interferenza dalla quale si ricava la distanza di

ogni punto dellrsquooggetto in esame

Annoveriamo tra le tecniche in luce coerente anche una variante del sistema a

tempo di volo che sfrutta lo sfasamento tra lrsquoimpulso laser generato e registrato

ottenendo una maggiore precisione

232a Lrsquoolografia conoscopica

Con questa tecnica egrave possibile misurare con estrema precisione la distanza tra la

sonda ottica usata e per cosigrave dire ogni ldquosingolo puntordquo della superficie (non si

usa infatti quasi mai per ricostruire lrsquointero corpo dellrsquooggetto) in esame

Il principio di funzionamento egrave il seguente un laser a diodi produce un raggio

che egrave riflesso totalmente da un beam-splitter a 90deg verso il campione Parte dellrsquo onda

luminosa riflessa viene captata dallrsquoobbiettivo attraversa lo splitter (ora con

proprietagrave di trasparenza) e incontra il modulo conoscopico Questo elemento

costituito da un cristallo monoassiale8 birifrangente9 posto tra due lamine

polarizzatrici separa i raggi luminosi che vi incidono in due componenti raggio

ordinario e raggio straordinario

Questi dopo aver percorso praticamente lo stesso cammino ottico

interferiscono dando luogo a frange circolari sulla superficie del sensore CCD La

fittezza delle linee della frangia dipende dal cammino ottico dei raggi

dallrsquooggetto scansionato al sensore ecco che allora misurandola si risale alla

distanza di ogni punto dalla sonda

Figura 27Funzionamento di una sonda conosco pica[16]

8 Monoassiale Con un solo asse ottico 9 Birifrangente Con due indici di rifrangenza ortogonali fra loro

32

Elaborando dunque il segnale restituito dal CCD si risale al ldquoperiodordquo di ogni

singola frangia fatto poi corrispondere ad una distanza Poicheacute la lettura del CCD

puograve essere ripetuta con una frequenza di alcune migliaia di Hz alla stesa velocitagrave egrave

anche possibile acquisire le misure

La distanza dellrsquoobbiettivo dallrsquooggetto da esaminare puograve variare da poche

decine di mm a poche decine di centimetri a seconda delle esigenze cambiando

lrsquoobbiettivo di ripresa

Si raggiungono prestazioni eccellenti Con una distanza di lavoro di 40mm per

esempio si raggiunge una risoluzione di circa 6μm in quota e 30μm nelle

direzioni trasversali con una dinamica di profonditagrave di plusmn4mm

Una caratteristica importante di questo strumento egrave quella di poter lavorare

con un angolo di incidenza minimo di circa 5deg ciograve consente di indagare tratti di

superficie con unrsquoinclinazione fino a plusmn85deg col risultato di riuscire a fare misure

allrsquointerno di fori di diametro inferiore a 1mm con un rapporto profonditagravediametro

fino a 251

Un altro grande vantaggio dellrsquoolografia conoscopica egrave quello di superare i

vincoli pratici di stabilitagrave e sensibilitagrave alla temperatura e alle vibrazioni meccaniche

di cui soffrono gli strumenti interferometrici laser di tipo convenzionale dato

lrsquounica sorgente di luce coerente che viene separata solamente dentro il cristallo

birifrangente

Il sistema trova numerose applicazioni nel campo del restauro e della

conservazione ogniqualvolta si debbano analizzare con grande dettaglio oggetti o

parte di essi microdeformazioni su dipinti microscopiche incisioni su pietra o

rilievi su tavole usate per la litografiaecc ecc

Nelle immagini seguenti unrsquoindagine in olografia conoscopica effettuata su un

quadro di Raffaello La Madonna del cardellino Da notare i due solchi verticali nella

parte centrale del riquadro

Figura 28Madonna del cardellino Raffaello 1506 Galleria degli Uffizi e particolare (restituito in luce radente) dopo unrsquo olografia conoscopica

33

223b Lo scanner laser a misura di fase

Questa tecnica apparentemente del tutto simile a quella dello scanner laser TOF

visto nel paragrafo 231a sfrutta il fatto che un impulso laser modulato in ampiezza cambia la sua fase da quando egrave stato emesso a quando egrave rivelato dopo

la riflessione Conoscendo questo sfasamento si puograve risalire alla distanza

percorsa

Solitamente si sceglie per il laser (onda portante) una lunghezza drsquoonda di 1divide

2μm vicino infrarosso data la buona penetrabilitagrave in aria di questo tipo di onda

elettromagnetica mentre la modulazione ( in realtagrave vedremo che di modulazioni ne

occorreranno di diversi tipi) egrave fatta con lunghezze drsquoonda dellrsquoordine del metro

(onde radio)

Figura 29Schema di principio di uno scanner laser a sfasamento di modulazione di ampiezza

Matematicamente la variazione di fase Δ120601 durante tutto il tragitto 2119871 egrave data da

Δ120601 = 119899119896119898 2119871

Dove n egrave lrsquoindice di rifrazione dellrsquoaria da determinare in sede di misura a seconda delle

condizioni di temperatura pressione e umiditagrave relativa e 119896119898 egrave il vettore drsquoonda

corrispondente alla pulsazione di modulazione 120596119898 Con pochi passaggi si ottiene la

distanza cercata

119871 = Δ120601119888 2119899 120596119898

con c velocitagrave della luce

Bisogneragrave tener conto del fatto che il sensore discriminatore di fase (comparatore)

non percepisce quando 120601 ha subito delle rotazioni intere di angolo giro Per questa ragione in

realtagrave la modulazione egrave fatta con diverse frequenze (sottomultipli di un oscillatore interno

allo scanner) per ognuna delle quali si acquisisce una delle cifre della misura finale di ogni

singolo punto Questo egrave chiamato Metodo per decadi Se per esempio un punto egrave

distante dallo scanner 756342m avrograve bisogno di 6 (numero con 6 cifre) frequenze

di modulazione

34

24 Tecniche microscopiche

Lrsquoapplicazione della microscopia ottica ed elettronica nel campo dei Beni Culturali

fornisce un contributo scientifico di estremo interesse Ersquo infatti applicata per

indagini diagnostiche finalizzate al restauro passando per lrsquoanalisi del materiale

artistico di varia natura analizzando il suo stato di conservazione e anche

permettendo lrsquoindividuazione delle tecniche usate nella realizzazione dellrsquoopera

Infatti lrsquoutilizzo del microscopio ottico o elettronico a scansione permette lrsquoanalisi

approfondita relativa sia alla morfologia della superficie che alla composizione

chimica elementare di campioni di vario tipo ad elevati ingrandimenti fornendo

importanti informazioni in fase di restauro

241 La microscopia elettronica a scansione SEM

Il microscopio elettronico a scansione SEM (Scanning Electron Microscope)

fornisce informazioni sullrsquoaspetto sulla natura e sulle proprietagrave delle superfici e

degli strati sottostanti di campioni con risoluzione media di 2divide5 nm Il principio

di formazione delle immagini le quali saranno riprodotte con un effetto

tridimensionale egrave sequenziale Un fascio di elettroni (sonda) viene focheggiato

sulla superficie del preparato e fatto scorrere su esso secondo linee parallele

ravvicinate come avviene per un pennello elettronico di un tubo televisivo

Figura 30Schema di un microscopio elettronico a scansione[15]

Il diametro della sonda quando incontra la superficie del campione egrave di circa

2nm Lrsquointerazione del fascio accelerato da una differenza di potenziale che va da

poche centinaia di volt a diverse decine di kV con gli atomi del preparato da luogo a

diversi tipi di ldquoprodottirdquo ([15]Valdregrave) con ognuno dei quali si creeragrave un segnale tra

cui i piugrave importanti nelle applicazioni per i beni culturali sono

Elettroni secondari (SE) convenzionalmente definiti come gli elettroni

uscenti dal preparato con energia le50eV Provengono da una profonditagrave di

pochi nm sono prodotti dal fascio primario interagendo anelasticamente con

35

gli elettroni di valenza del campione Il segnale SE egrave il piugrave frequentemente usato

utilizzato principalmente per informazioni sulla topografia delle superfici

Lrsquoimmagine fornita appare in rilievo come se lrsquoosservatore fosse al livello del

diaframma D (vedi figura) e guardasse il campione illuminato da una

ipotetica sorgente posta in corrispondenza del rivelatore

(scintillatorefototubo)

Elettroni retrodiffusi (BSE) Back-Scattered Electrons Elettroni con energie

ge50eV che provengono dal preparato in seguito ad interazioni elastiche

principalmente con nuclei Il segnale BSE fornisce informazioni legate al

numero atomico medio della zona di provenienza (il numero di eventi di

scattering elastico cresce al crescere del numero atomico Gli elementi piugrave

pesanti saranno evidenziati da un segnale piugrave luminoso sullo schermo) alla topografia

e alla struttura cristallina del materiale attraversato

Raggi X Sono quelli della radiazione caratteristica o di bremsstrahlung

Provengono da strati piugrave profondi del campione da una sfera di raggio di

qualche μm al di sotto della sonda Il segnale X viene usato per il

riconoscere e quantificare gli elementi chimici

Elettroni Auger Ersquo un processo di autoionizzazione in cui in luogo di

radiazione X proveniente da una ricombinazione crsquoegrave unrsquoespulsione di un

elettrone

Figura 31Rappresentazione schematica nel caso di un fascio con incidenza normaledelle profonditagrave da

cui provengono i segnali SEBSEAuger(A) e raggi X[15]

Normalmente un microscopio SEM lavora con un alto vuoto al suo interno circa

10minus3Pa questo per evitare lrsquointerazione tra particelle sonda o da misurare con

lrsquoaria Un altro requisito questa volta dei campioni egrave che essi siano elettricamente

conduttivi in caso contrario si provvederagrave alla metallizzazione procedimento

tramite il quale si deposita un sottilissimo strato 1divide40 nm di metallo come ad

esempio oro carbone platino ecc

Sviluppi di questa tecnologia portano nuove e piugrave ampie possibilitagrave

nellrsquoanalizzare reperti dalla natura piugrave varia opportunitagrave utilissime nel campo dei

beni culturali

36

241a Lrsquoanalisi SEM-EDS

Parlando di analisi SEM-EDS citata anche come microanalisi EDS si fa riferimento

allrsquouso della microscopia SEM abbinata allrsquoanalisi dei raggi X caratteristici della

zona analizzata del campione che vengono prodotti per fluorescenza Lrsquoanalisi egrave

fatta in dispersione di energia da cui lrsquoacronimo Energy Dispersive Spectroscopy (of X ray)

Il rivelatore normalmente egrave a stato solido Si drogato con Li che ha bisogno di

essere raffreddato da azoto liquido o piugrave recentemente Si drogato con HgI2 per il

quale egrave sufficiente un raffreddamento termoelettrico

Nelle figure qui sotto ([13]Pasquariello Pinzari amp De Mico 2007) un esempio

di indagine SEM-EDS su una vecchia stampa fotografica della quale si voleva

verificare tra le altre cose la composizione chimica del cosiddetto sottostrato

(presenza o meno del Bario) cioegrave la parte compresa tra il supporto primario

(cartoncino) e lo strato immagine vero e proprio (alogenuro drsquoargento in gelatina)

Figura 32Esempio di analisi SEM-EDS su una foto drsquoepoca

241b Lrsquoanalisi SEM-VP

Lrsquoesigenza di esaminare campioni che non possono essere inglobati chimicamente o

metallizzati data la loro specificitagrave o talmente delicati da non poter sopportare lo

stress meccanico dovuto alla bassissima pressione di lavoro del SEM ha portato

allo sviluppo dei SEM-VP Variable Pressure cioegrave a pressione variabile I materiali

biologici per esempio costituiti da tessuti molli (cellule) e acqua perderebbero la

loro struttura ldquoevaporandordquose sottoposti a bassissime pressioni Questiper essere

osservati hanno bisogno di solito di una stabilizzazione chimica di disidratazione

o di un surgelamento prima di entrare nel SEM

37

Con la tecnica SEM-VP si puograve praticamente introdurre nella camera porta

campioni il preparato tale e quale grazie ad una pressione presente in quella parte

del microscopio di 5 o 6 ordini di grandezza superiore (10divide750 Pascal) rispetto alla

zona del cannone elettronico e della colonna (10minus3 divide 10minus4 Pascal)

Nei settore dei beni archeologico-culturali dunque in cui egrave assolutamente

proibito modificare il reperto il fatto che si possa evitare la metallizzazione egrave

fondamentale

Nelle immagini seguenti ([14]Pinzari amp Montanari 2007) si egrave riportato un

esempio di studio possibile con il microscopio SEM-VP la catalogazione di una

infestazione fungina sul dorso della copertina di libri Le misure sono state fatte con

una pressione in camera di 150Pa una tensione del fascio di 20kV ed utilizzando il

rivelatore VPSE Variable Pressure Secondary Electrons Lrsquoingrandimento della foto egrave

9800times (dati riscontrabili anche in basso nella foto SEM-VP)

Figura 33Efflorescenze sul dorso dei volumi e prelievo del micelio per mezzo del nastro adesivo

Figura 34Immagine SEM-VP del nastro adesivo utilizzato per campionare le efflorescenze fungine

38

241c Lrsquoanalisi SEM con ED-XRF

Si ha la possibilitagrave di ampliare la profonditagrave di analisi della fluorescenza X

montando sul microscopio SEM una apparecchiatura per Fluorescenza X in Dispersione

di Energia ED-XRF composta da tubo generatore di raggi X e rivelatore allo stato

solido In questo modo si aumenta la profonditagrave di indagine in quanto la capacitagrave

di penetrazione del fascio di raggi X allrsquointerno del campione puograve essere superiore

rispetto a quella scelta per formare lrsquoimmagine del pennello di elettroni

Figura 35Assemblaggio dellapparato SEM con ED-XRF[11]

Usato allrsquointerno del SEM inoltre lrsquoXRF garantisce migliori prestazioni

rispetto al suo utilizzo in aria questo per motivi legati sia alla migliore e piugrave rigida

geometria sorgente-campione-detector sia allrsquoalto vuoto realizzato allrsquointerno della

camera porta campione che evita cosigrave lrsquoassorbimento da parte dellrsquoaria dei raggi X a

bassa energia

Le immagini che seguono ([11]Ferro 2007) riguardano lo studio della

composizione chimica di una scoria metallica rinvenuta nel sito archeologico di Petra

in Giordania da notare il confronto delle due analisi spettrali EDS e ED-XRF

sovrapposte ottenute allrsquointerno del SEM Si possono ottenere con questo secondo

sistema sensibilitagrave nel rilevare gli elementi dalle 10 alle 1000 volte maggiori

Figura 36 Scoria metallica dal sito di Petra IIIdeg secolo aC

39

Figura 37 Confronto tra gli spettri in energia tra microanalisi EDS (avanti) e ED-XRF (dietro) in SEM

242 Il microscopio ottico a luce polarizzata trasmessa

Ogni qualvolta si ha la necessitagrave di esaminare un materiale che al suo interno

presenti componenti anisotrope10 il microscopio ottico a luce polarizzata permette

di individuarle Si sfrutteragrave il fatto che un campione di materiale anisotropo

possedendo due indici di rifrazione ortogonali fra loro saragrave in grado di

suddividere un fascio di luce polarizzata che lo attraversa in due nuove

componenti polarizzate oscillanti secondo la direzione degli suoi indici di

rifrazione

Il microscopio polarizzatore essenzialmente si compone di una sorgente

luminosa un filtro polarizzatore un tavolo porta campione (rotante) e un altro filtro

polarizzatore (detto analizzatore )

10 Anisotropo Si dice di un materiale che ha la capacitagrave di modificare lo stato di polarizzazione della luce che lo attraversa Chiamato anche birifrangente

40

Figura 38 Configurazione di un microscopio a luce polarizzata

Schematicamente possiamo riassumere cosigrave il percorso del raggio luminoso il filtro

polarizzatore seleziona una direzione di vibrazione per il campo E della sorgente

luminosa Il campione birifrangente ldquoscomponerdquo le direzioni di vibrazione di E in

ordinaria e straordinaria che dunque perdono la relazione di fase allrsquouscita del

campione possedendo una differenza di cammino ottico Δ119897 = Δ119899119889 con

Δ119899 = 119899119904 minus 119899119900 e d spessore del campione Quando il filtro analizzatore le

ricompone si nota una variazione dellrsquointensitagrave luminosa rispetto a quella iniziale

dovuta proprio a Δ119897

Posizionando dunque i due polarizzatori incrociati fra loro ( egrave questa infatti

una analisi ortoscopica e non ci sarebbe nessuna trasmissione di luce se non si

inserisse il materiale birifrangente) e facendo ruotare il campione attorno allrsquoasse

ottico del sistema lrsquointensitagrave dellrsquoimmagine vista varia periodicamente risultando nulla

quando le sue direzioni principali di vibrazione coincidono con quelle del

polarizzatore e dellrsquoanalizzatore (posizione di estinzione) mentre risulteragrave

massima nelle posizioni a 45deg (posizioni diagonali) Si possono cosigrave dedurre

importanti informazioni sullrsquoorganizzazione cristallina del campione in esame

Figura 39Cristallo birifrangente posto tra due polarzzatori incrociati

41

Nella prossima figura si egrave indicato con s e o i piani di oscillazione straordinari e

ordinari con P e A i piani del polarizzatore e dellrsquo analizzatore

Figura 40 Orientazione del cristallo birifrangente e relativa variazione dellintensitagrave trasmessa

Il campione egrave preparato in sezione sottile tramite taglio e abrasione fino a rendere

il campione subtrasparente (in genere 30μm di spessore) e consentire la trasmissione

della luce

Nel campo dei beni culturali questo strumento egrave ampiamente usato per analisi

petrografiche e mineralogiche di materiali lapidei naturali e artificiali In

particolare egrave possibile classificare le pietre naturali identificare le tipologie di

inerte e definire il rapporto inertelegante presente in malte intonaci e stucchi

noncheacute effettuare determinazioni sulle finiture cromatiche sul degrado e sulle

tecniche esecutive

Figura 41 Immagine al microscopio polarizzatore di un frammento di materiale lapideo riconosciuto come trachite dei Colli Euganei

42

Capitolo 3 - Le apparecchiature dellrsquoAteneo

disponibili nel campo dei beni culturali

In questo capitolo approfondiremo alcune tecniche analitiche descritte brevemente

nel capitolo 2 La scelta egrave ricaduta su alcune delle tecniche che allrsquo interno di questo

Ateneo vengono utilizzate anche per la ricerca nel campo dei beni culturali

31 I raggi X la tecnica XRF

311 La produzione di raggi X

Si definiscono convenzionalmente raggi X quella parte di radiazioni dello spettro

elettromagnetico con energia compresa tra 012 keV e 120 keV I raggi X sono il

risultato dellrsquointerazione in un tubo nel quale egrave stato realizzato un alto vuoto (

10minus6 minus 10minus7 Torr) tra materia lrsquoanodo (tipicamente come anodi vengono usati il

Tungsteno Molibdeno Rame Argentohelliphellip ) ed elettroni prodotti da un filamento

incandescente il catodo e accelerati da una opportuna differenza di potenziale con

conseguente perdita di energia da parte di questi ultimi

Figura 42Schema di principio di un generatore a raggi X[6]

I processi attraverso i quali lrsquoelettrone nellrsquourto con lrsquoanodo perde energia si

possono riassumere nei seguenti punti ([2]Castellano Martini amp Sibilia 2002)

I Lrsquoelettrone eccita lrsquoatomo ldquospostandordquo un elettrone esterno

(perdita di energia di qualche eV) Lrsquoatomo torna poi allo stato

fondamentale con emissione di radiazione nel visibile(quellrsquoorbitale

esterno si puograve chiamare ldquootticordquo)

II Lrsquoelettrone ionizza lrsquoatomo rimuovendo un elettrone esterno

(perdita di energia fino a centinaia di eV)

III Lrsquoelettrone collide con il nucleo atomico in questo caso lrsquoelettrone

orbita parzialmente intorno al nucleo e perde energia per

43

decelerazione Questrsquoultimo fenomeno egrave alla base della bremsstrahlug

parola tedesca che significa radiazione di frenamento

IV Lrsquoelettrone collide con un elettrone interno dellrsquoanodo(shell K L

Mhellip) con conseguente espulsione di questrsquoultimo(con una energia

cinetica Ec) Se WK(LM) indica lrsquoenergia di legame dellrsquoelettrone alla

shell KLMhellip lrsquoenergia richiesta per il processo egrave Ec+WK(LMhellip) Un

elettrone piugrave esterno va a sostituire quello espulso con emissione

di radiazione X la quale egrave caratteristica della sostanza colpita

La radiazione X egrave prodotta essenzialmente dai processi fisici riportati al punto III e

IV Esaminiamoli con maggior dettaglio

La ldquoradiazione biancardquo (breemstrahlung)

Una particolare attenzione merita la radiazione X prodotta dal fenomeno riportato

sopra al punto III Dunque accade che lrsquoelettrone decelera o in genere subisce una

variazione anche puramente direzionale dellrsquoaccelerazione da questa perdita di

energia scaturisce un fotone X che viene emesso a partire dalla regione dellrsquourto Il

processo di breemstrahlung egrave il piugrave importante almeno in termini di estensione dello

spettro che produce In esso lrsquoemissione di raggi X avviene con

continuitagrave(radiazione bianca) esistendo tuttavia una lunghezza drsquoonda limite

120582m al di sotto della quale non vi egrave emissione

Figura 43 Spettri continui di raggi X per alcuni valori della tensione applicata[6]

Il principio di conservazione dellrsquoenergia vieta infatti che vengano emessi fotoni con

energie maggiori di quella massima degli elettroni EM accelerati contro lrsquoanodo

data da

44

119864119872 = 119890119881 (31)

Essendo e la carica dellrsquoelettrone e V la differenza di potenziale tra il filamento

emettitore di elettroni e lrsquoanodo Questa lunghezza drsquoonda minima corrisponde ad

un processo di frenamento in cui lrsquoelettrone incidente perde tutta la sua energia in

un unico urto producendo un fotone con 120582m pari a

λm =ℎ119888

119890119881 (32)

Naturalmente questo implica che vi sia una frequenza massima ammissibile 120584M

data dallrsquoequazione

120584119872 =119864119872

ℎ (33)

Rispetto alla figura 2 una grafico che avesse in ascissa lrsquoenergia ( o la frequenza )

verrebbe ribaltato rispetto ad un asse verticale evidenziando una EM (o una 120584119872)

saragrave questa la visualizzazione piugrave frequente degli spettri X negli usi delle varie

procedure sperimentali

La radiazione caratteristica la fluorescenza dellrsquoatomo

Il processo brevemente descritto sopra al punto III egrave alla base della produzione

della radiazione X caratteristica Oltre allo spettro continuo sono presenti infatti

righe monocromatiche caratteristiche alcune delle quali particolarmente intense

Mentre lo spettro continuo egrave molto simile per tutte le sostanze con il detto limite

inferiore 120582119898 e un solo massimo di intensitagrave a circa 120582 =15120582119898 le righe

caratteristiche variano da sostanza a sostanza costituente lrsquoanodo Dunque

bombardando una sostanza con elettroni veloci alcuni atomi si ionizzano

espellendo un elettrone di una shell interna Supponiamo una mancanza di un

elettrone nella shell K in seguito a questo un elettrone di una shell piugrave alta L Mhellip

faragrave una transizione radiativa per riempire il livello libero Naturalmente questa

transizione determina un posto vuoto nel guscio L Mhellip ma questo verragrave occupato

successivamente da un elettrone ancora piugrave esterno nellrsquoatomo emettendo unrsquo altra

riga dello spettro caratteristico Le righe originate dal livello vuoto nella shell K

sono chiamate righe 119870120572 119870120573 119870120574helliphellipe corrispondono alle transizioni LrarrK MrarrK

NrarrK hellipLa transizione Kα da origine alla riga ad energia piugrave alta negli spettri X

Fu il fisico H Moseley che tra il 1913 e 1914 stabiligrave nei suoi primi esperimenti per le

linee 119870120572 che

La radice quadrata della frequenza delle linee 119922120630 egrave direttamente proporzionale

al ndegatomico Z

120584119870119894

2 = 119862119894(119885 minus 120590119870) 119894 = 120572 120573 120574 hellip (34)

Dove Ci egrave una costante indipende da Z e 120590119870 rende conto dello schermaggio

dellrsquoelettrone K rimasto

45

1 lt 120590119870 lt 2

La stessa regola egrave estendibile alle righe della serie L dovendo perograve sostituire una

costante 120590119871 di schermaggio maggiore

74 lt 120590119871 lt 94

Figura 44 Il diagramma di Moseley di 120642120784

su Z per le linee Kα[1]

La (44) fu subito generalizzata da Moseley considerando la formula di Bohr per i

livelli energetici di atomi ad un elettrone che si muovono perograve in un potenziale

colombiano di carica 119885 minus 120590

120584119898119899 = 119877 infin 119885 minus 120590 2 1

1198982 minus1

1198992 119898 lt 119899 (35)

dove m n sono i numeri quantici principali delle shell di arrivo e partenza

rispettivamente e R infin egrave la costante di Rydberg avendo usando lrsquoapprossimazione

di massa nucleare infinita

119877 infin =119898

4120587ℏ3

1198902

4120587ℇ0

2

(36)

In realtagrave non esiste una sola linea Kα Kβo Lα Lβhellip

Lrsquointerazione spin-orbita separa i livelli energetici delle shell (tranne la shell K)

Nella shell L gli elettroni con ℓ = 0 hanno lrsquoenergia di legame piugrave grande quelli

con ℓ = 1 e 119895 = 1 2 piugrave bassa e quelli con ℓ = 1 e 119895 = 3 2 ancora piugrave bassa

Questi tre livelli sono chiamati LI LII e LIII La separazione in energia egrave grande

abbastanza da poter essere agevolmente evidenziata negli spettri essendo

46

proporzionale a 119885 minus 120590119870 4come mostra la formula di struttura fine per

lrsquointerazione spin-orbita

ℓ 119904119890 119895 = ℓ + 1 2

Δ119864 =1198981198882 119885minus120590119870 120572 4

41198993ℓ ℓ+1 2 times (37)

minusℓ minus 1 119904119890 119895 = ℓ minus 1 2

Con

120572 =1198902

4120587휀0ℏ119888 (38)

costante di struttura fine

Potremo dunque osservare fra le altre le righe Kα1 e Kα2 che corrispondono alle

transizioni LIII rarrK e LII rarrK rispettivamente Il seguente schema mostra i due

gruppi (K e L) di transizioni principali

Figura 45Schema (non in scala) delle principali transizioni X permesse[1]

Le transizioni saranno regolate dalle regole di selezione Δℓ = plusmn1 Δj = 0 plusmn1

Per esempio le righe Kα1 e Kα2 del Tungsteno hanno

1205821198701205721 = 0214Å 1198641198701205721 = 579119896119890119881

1205821198701205722 = 0209Å 1198641198701205722 = 593119896119890119881

Ersquo molto utile per gli usi pratici in cui il materiale egrave coinvolto mostrare uno spettro

di un tubo a raggi X con anodo di Tungsteno

47

Figura 46Spettro dei raggi X prodotti da un tubo RX con anodo di Tungsteno a 80 kV[2]

Si notano oltre la radiazione continua di bremstrahlung e i due picchi Kα1 e Kα2 anche i due picchi Lα e Lβ che sono molto meno energetici di quelli K ma anche

molto piugrave probabili

312 La sezione drsquourto di assorbimento

Una volta che si ha a disposizione una sorgente di raggi X essi possono essere usati

per ionizzare lrsquoatomo attraverso lrsquoeffetto fotoelettrico Ovvero i raggi X stessi

possono essere usati a posto degli elettroni per produrre a loro volta radiazione X

dalla sostanza irraggiata I fotoni di adeguata energia dunque possono determinare

eccitazione o dare luogo alla rimozione di elettroni ove abbiano energie sufficienti a

vincere lrsquoenergia di legame della shell La sezione drsquourto 120590 di questo processo egrave

espressa in buona approssimazione dalla formula della sezione drsquourto per atomi

idrogenoidi

120590 =16 2120587

312057281198855

1198981198882

ℏ120596

7 2

11988602 (39)

1205720 = 0529177Å (raggio di Bohr)

anche se lrsquoapprossimazione di dipolo con la quale egrave stata ldquocostruitardquo egrave sempre

meno congrua allrsquoaumentare dellrsquoenergia dei fotoni La sezione drsquourto diminuisce

dolcemente allrsquoaumentare della frequenza de fotoni come ℏ120596 minus7 2 fino a che non

si raggiunge un energia sufficiente per espellere un elettrone dalle shell piugrave interne

A questo punto la sezione drsquourto ha un brusco aumento siamo in presenza del

cosiddetto ldquoabsorption edgesrdquo (soglie di assorbimento) Simili picchi si

incontrano ogni qual volta si raggiungono energie sufficienti a strappare elettroni in

shell via via piugrave profonde

48

Figura 47Andamento del coefficiente di assorbimento di massa del piombo in funzione di 120640 e E

La figura 6 mostra il coefficiente di assorbimento di massa che ha lrsquoandamento del

tutto analogo a 120590 Dunque la scelta di opportuni valori della tensione del tubo a

raggi X determina le energie del fascio dei fotoni prodotti incidenti su un materiale

e quindi la possibilitagrave che si verifichino i processi di assorbimento in esame Queste

considerazioni fanno parte delle attivitagrave preparatorie e delle impostazioni

preliminari allrsquoanalisi ED-XRF

313 Il sistema XRF in uso nel dipartimento di Fisica di

Camerino

Nel laboratorio XAS (X-ray Absorption Spectroscopy) del dipartimento di fisica

dellrsquouniversitagrave di Camerino opera un apparato per analisi ED-XRF il cui nucleo egrave

il sistema rivelatore (XR-100CR) amplificatore e alimentatore (PC2CR)

convertitore analogico-digitale+scheda multicanale(MCA 8000A) prodotto

dalla AMPTEK INC [5]

49

Figura 48Schema dei collegamenti dellapparato rivelatore-analizzatore[5]

Alcune caratteristiche del rivelatoreXR-100CR

Tipo di sensore Si-PIN(Fotodiodo di silicio a tre strati drogati P e N

separati da uno stato ad alta resistivitagrave quasi Intrinseco)

Dimensioni del sensore 24mmtimes28mm(7mm2)

Spessore del Silicio 300μm

Risoluzione in energia FWHM11 220eV

(misurata sulla riga a 59 keV del 55Fe)

Finestra del rivelatore Berillio spessore 25μm

La risoluzione in energia egrave il grado di precisione del picco delle righe rivelate piugrave ha un valore basso e piugrave la riga saragrave stretta e dunque piugrave discriminata in energia dalle altre

Le curve di efficienza e di trasmissione

Ersquo interessantissimo analizzare il comportamento dei componenti principali del

rivelatore cioegrave il sensore vero e proprio Si-PIN e la finestra di Berillio al variare

dellrsquoenergia dei fotoni In generale infatti il comportamento di un sensore o di un

materiale a basso assorbimento di raggi X varia a seconda dellrsquoenergia delle

radiazioni elettromagnetiche con cui interagiscono dando luogo a fenomeni di

filtraggio

11 FWHM Full Width Half Maximum egrave la larghezza della riga a metagrave della sua altezza Piugrave questo parametro egrave piccolo migliore saragrave la risoluzione

50

Figura 49Trasmissione di raggi X attraverso la finestra di Berillio[5]

Ersquo necessario isolare sotto vuoto il sensore dato che lo si fa lavorare a bassa

temperatura (ndash30 ndash40 degC) Si sceglie il Berillio come finestra dato che egrave il materiale

che minimizza lrsquoassorbimento di raggi X Come si vede sopra 6keV lrsquoefficacia del

conteggio si avvicina al 100

Vediamo ora la curva di trasmissione (percentuale dei fotoni che interagiscono

fotoelettricamente sul totale) del sensore SiPIN

Figura 50Efficienza del rivelamento del sensore di Si [5]

Il grafico seguente tenendo conto di entrambi gli andamenti di cui sopra mostra

lrsquoefficienza intrinseca di rivelazione a ldquopiena energiardquo cioegrave ldquola probabilitagrave che

un fotone X entrato nel sensore depositi tutta la sua energia per effetto

fotoelettricordquo

Curva del

rivelatore del

laboratorio di

Camerino

51

Figura 51Efficienza intrinseca () di rivelazione a piena energia[5]

In sostanza la finestra di Berillio e il sensore Si-PIN consentono la rivelazione di

elementi la cui energia di emissione caratteristica sia compresa tra 1-2keV e 50-

60keV circa a basse energie lrsquoimpedimento egrave la finestra di Berillio a quelle alte egrave il

rivelatore (scritte in inglese ai bordi del grafico) Nella figura sopra sono mostrati i

riferimenti delle linee Kα di diversi elementi mancano tutti gli altri tipi di righe che

ovviamente consentono di individuare atomi diversi da quelli menzionati dal

grafico o che il grafico mette in una zona di scarsissima efficienza Risulta chiaro

allora che lrsquoassorbimento della finestra di Berillio alle basse energie unitamente alla

bassa ldquoresa di fluorescenzardquo degli elementi leggeri fa si che la tecnica XRF non trovi

applicazione per elementi a basso numero atomico (Zle10)

52

32 I raggi ultravioletti Lrsquoosservazione in

fluorescenza UV

In generale la fluorescenza egrave la proprietagrave di alcune sostanze solide liquide e

aeriformi per la quale allorchegrave sono colpite da una radiazione riemettono quasi

istantaneamente (ritardo di 10minus8s) altre radiazioni la cui lunghezza drsquoonda

dipende da quella della radiazione eccitante e dalla natura della sostanza Ersquo

sinonimo di luminescenza

Ci occuperemo in questa parte il fenomeno della fluorescenza indotta da raggi

UV approfondendone la genesi fisica

321 Il fenomeno della fluorescenza UV nelle molecole

Lo stato energetico di una molecola egrave descritto da tre parametri quantici il grado di

eccitazione elettronico il grado di eccitazione vibrazionale e il grado di eccitazione

rotazionale Quello energeticamente piugrave importante egrave quello elettronico (poi quello

vibrazionale) e una molecola puograve o meno coinvolgerlo nelle transizioni da uno

stato energetico allrsquoaltro Ci possono essere cioegrave transizioni puramente rotazionali

transizioni roto-vibrazionali (in cui cambia lo stato vibrazionale) e infine

transizioni tra stati elettronici diversi

La fluorescenza UV egrave un fenomeno di questo tipo in cui la molecola assorbe

radiazione ultravioletta questo provoca una eccitazione elettronica e il processo di diseccitazione avviene in maniera tale che la radiazione emessa egrave di

minore energia ricadendo nel visibile Ersquo utile ora illustrare una proprietagrave che le molecole hanno e che chiarisce meglio il

fenomeno fisico il principio di Franck-Condon

Questo principio afferma che il processo con cui gli elettroni passano da uno

stato energetico allrsquoaltro egrave talmente rapido rispetto al moto dei nuclei che

possiamo considerare questi ultimi (e quindi la loro distanza relativa che saragrave

indicata con R) come fermi nelle eccitazioni-diseccitazioni elettroniche

La conseguenza pratica di questo principio egrave che nei grafici in cui si evidenziano

questi processi la freccia che va da uno stato quantico allrsquoaltro possiamo

disegnarla verticale

Dunque il processo della fluorescenza UV si sviluppa cosigrave dapprima

rispettando il principio di Franck-Condon una transizione di assorbimento fa

passare la molecola da uno stato elettronico ad uno stato vibrazionale di un altro

stato elettronico di energia superiore A questo punto la molecola puograve perdere

energia vibrazionale interagendo con molecole vicine (decadimento termico) e

raggiungere lo stato vibrazionale piugrave basso 119959prime = 120782 dello stato elettronico

53

eccitato Come risultato la radiazione emessa durante la diseccitazione finale

ha una frequenza piugrave bassa e ricadragrave nel visibile

Figura 52 Fenomeno della fluorescenza[1]

33 La radiazione infrarossa La riflettografia IR

Lrsquointerazione energia-materia di strati pittorici con la radiazione del vicino infrarosso cioegrave la banda dello spettro che va dallrsquoestremo visibile rosso fino a una

lunghezza drsquoonda di circa 3μm puograve dar luogo a fenomeni ottici ben diversi da quelli

osservabili in luce visibile

Figura 53Lo spettro della radiazione infrarossa

54

Lrsquoassorbimento la diffusione interna (scattering) e la riflettanza12 possono

assumere valori molto diversi con una conseguente dello strato pittorico a vista

In generale ad un aumento della lunghezza drsquoonda(fino a 120582 cong 22120583119898 )

corrisponde una diminuzione del fenomeno di scattering cioegrave una diminuzione del

potere coprente e quindi un aumento della trasparenza dello strato pittorico

331 Lrsquointerazione della radiazione infrarossa con i mezzi

torbidi

Parliamo di mezzo torbido quando piccole ( 10minus3 divide 1 μm) particelle sono

disperse in una matrice (il mezzo che ldquoospitardquo le particelle) trasparente e omogenea

che puograve essere gassosa liquida o solida Esempi di questo tipo di sistemi sono la

nebbia il fumo le pitture i colloidi liquidi e le soluzioni solide(come i vetri

colorati)

Il comportamento della radiazione infrarossa con questi sistemi egrave

intrinsecamente lo stesso di quello della luce visibile Esso egrave governato da

interazioni come la riflessione la rifrazione la dispersione la diffusione e nel caso di

specifiche sostanze colorate assorbimento (di determinate lunghezze drsquoonda)

La diffusione e lrsquoassorbimento sono fattori determinanti per la

trasmittanza13 di questi sistemi Per esempio il potere coprente di uno strato di

pittura bianca (non considerando lo spessore) egrave dovuto essenzialmente alla

diffusione mentre in uno strato di pittura blu di Prussia14 il fattore dominante egrave

lrsquoassorbimento specifico

La diffusione puograve essere descritta quantitativamente dagli specifici

coefficienti di diffusione delle particelle disperse attraverso la teoria di Kubelka-Munk

Questi coefficienti dipendono dalla lunghezza drsquoonda della radiazione incidente

dalla geometria delle particelle (forma e diametro) e dalla differenza degli indici di

rifrazione del pigmento(particelle) e mezzo(matrice)

In generale per uno strato di pittura bianca (volendo focalizzare il discorso

solo sulla diffusione) possiamo dire che diventa piugrave trasparente

al crescere della lunghezza drsquoonda della radiazione incidente

al diminuire dello spessore dello strato

al diminuire del numero di particelle nello strato(concentrazione

pigmentovolume)

al diminuire della differenza degli indici di rifrazione tra pigmento e

mezzo(legante)

Concludiamo questo paragrafo col dire che nella maggior parte dei casi il massimo

della trasmittanza di un pigmento egrave nel vicino infrarosso tra 18μm e 22μm

12 Riflettanza Il rapporto tra la radiazione retro diffusa e quella inviata 13Trasmittanza Per una superficie investita da una radiazione acustica o ottica il rapporto tra lrsquointensitagrave della radiazione trasmessa entro il corpo e lrsquointensitagrave della radiazione incidente 14blu di Prussia Ferrocianuro ferrico Fe4[Fe(CN)6]3 scoperto casualmente a Berlino nel 1704 Anche chiamato blu di Berlino

55

superando poi questa soglia per le matrici (di origine organica) comincia a

diventare prevalente lrsquoassorbimento della radiazione facendo diventare lo strato

pittorico meno trasparente e il contrasto15 diminuisce

332 Una trattazione matematica del fenomeno

In riflettografia infrarossa si fa spesso riferimento ad una trattazione matematica[2]

(dovuta a Kubelka e Munk) che pur semplificando molto la situazione rispetto alla

realtagrave ha il pregio di essere intuitiva e di identificare la grandezze fondamentali in

gioco Essa ci porteragrave ad esprimere matematicamente la riflettanza di uno strato

pittorico solamente in funzione di coefficienti caratteristici dello strato stesso e

non piugrave in funzione della profonditagrave di penetrazione nello strato pittorico

Nellrsquoambito di questa teoria un dipinto egrave schematicamente descritto come uno

strato di colore (si pensa al colore come un pigmento disperso in un leganteil mezzo)

che ricopre una preparazione di fondo (costituita quasi sempre da una mescola di

gesso e colla animale o da biacca16 ) e sul quale egrave stato tracciato il disegno preparatorio

(fatto con carboncino grafite o punta metallica )

Le proprietagrave ottiche delle parti in questione e del sistema vengono considerate

in questo modo

Il legante viene considerato perfettamente trasparente

Il pigmento egrave considerato in grado di diffondere la radiazione che incide

normalmente

Si considera solo la diffusione che allrsquointerno dello strato si propaga ortogonalmente

ad esso in avanti o allrsquoindietro

La riflessione speculare non viene considerata

La lunghezza drsquoonda della radiazione egrave molto maggiore del diametro medio dei granuli di

pigmento

La radiazione proveniente dalla sorgente IR giunge sulla superficie del dipinto e

penetra in parte al di sotto di essa

Supponiamo che la radiazione non assorbita si propaghi lungo lrsquoasse x e

parte di essa venga diffusa ma solo nella direzione opposta si considera cioegrave

solo la retrodiffusione

Con 119868 119909 si indica il flusso di radiazione proveniente dalla sorgente

Con 119869 119909 si indica il flusso di radiazione retrodiffusa verso il rivelatore

Sia K il coefficiente di assorbimento della radiazione nello strato

Sia S il coefficiente di diffusione della radiazione nello strato

Accade che attraversando lo spessore 119889119909 lrsquointensitagrave 119868 119909 varia a causa

dellrsquoassorbimento della diffusione si considereragrave dunque per 119868 119909 anche il

contributo di 119869 119909 Un ragionamento analogo vale anche per il flusso 119869 119909

15 Contrasto In rifletto grafia per lrsquoindividuazione di linee scure su fondo bianco egrave definito come il rapporto tra la riflettenza della sostanza scura e la riflettanza del fondo bianco 16 Biacca Anche detta ldquobianco di piombordquo egrave un carbonato basico del piombo2PbCO3ndashPb(OH)2

56

In formule

119889119868 119909 = 119870 + 119878 119868 119909 119889119909 minus 119878 119869 119909 119889119909

(316)

119889 119869 119909 = minus(119870 + 119878)119869 119909 119889119909 + 119878 119868 119909 119889119909

Le equazioni cosigrave ricavate costituiscono il sistema di Kubelka-Munk in forma

differenziale

Figura 54Propagazione della radiazione diretta e retrodiffusa secondo lo schema di Kubelka-Munk

In riflettografia si definisce in linea di principio per ogni livello di profonditagrave della

superficie pittorica la riflettanza 119877 119909 come

119877 119909 =119869 119909

119868 119909 (317)

Derivando rispetto a x la (316) e sostituendo nel risultato ottenuto le (315) si ha

per 119877 119909 lrsquoequazione differenziale

119889119877 119909

119889119909= 1198781198772 119909 minus 2(119870 + 119878)119877 119909 + 119878 (318)

Ponendo 119883 = 119909 minus 1199090 1198770 = 119877 1199090 119886 =119870+119878

119878 119887 = 1198862 minus 1 si ha la soluzione

cercata per la riflettanza

119877(119883) =1+ 1198770 119887 coth 119887119878119883 minus119886

119886+119887 coth 119887119878119883 minus1198770 (319)

57

Mettiamoci ora nelle condizione di sapere come diventa 119877(119883) se si ha a che fare con

grandi spessori basta calcolarne il limite per 119883 rarr infin sapendo che coth 119909 =119890119909+119890minus119909

119890119909minus119890minus119909 si ha

119877infin = lim119883rarrinfin 119877(119883) =1+1198770(119887minus119886)

119886+119887minus1198770=

119870

119878+ 1 minus

119870

119878

2

+ 2119870

119878 (320)

Si vede chiaramente cosigrave che 119877infin dipende solamente dal rapporto 119870 119878 che egrave proprio

di ogni pigmento

Lrsquoandamento di 119877infin egrave quello visualizzato qui sotto

Figura 55 Andamento di 119929infin in funzione di KS

Naturalmente fare il limite per 119883 rarr infin ha solamente un senso matematico Nella

realtagrave si puograve misurare la riflettanza dei pigmenti con uno spettrofotometro e si

riscontra che giagrave con spessori di qualche millimetro crsquoegrave una buonissima

corrispondenza con lrsquoandamento di 119877infin

Dunque la trattazione di Kubelka-Munk che afferma con la (320) che per

119883 rarr infin la riflettanza non dipende piugrave dallo spessore dello strato ha un effettivo

riscontro con la realtagrave dove nella maggior parte dei casi si opera su spessori di 12

mm

Dalla (320) con pochi passaggi matematici ci si ricava 119870 119878 in funzione di 119877infin 119870

119878=

119877infin minus1 2

2119877infin (321)

Possiamo ora introdurre una nuova grandezza fondamentale in riflettografia il

contrasto

119862 =119877119887 119909

119877119908 119909 (322)

dove 119877119887 119909 e 119877119908 119909 sono rispettivamente la riflettanza di una linea ldquonerardquo del

disegno preparatorio e quella della superficie ldquobiancardquo del fondo e x rappresenta lo

spessore di pigmento soprastante Da come egrave definito ci si auspica sempre che C

abbia un valore prossimo a 0

Dal contrasto in linea di principio puograve essere ricavato lo spessore di

oscuramento 119883119889 = 119909119889 minus 1199090 definito come il minimo spessore di un dato pigmento in

grado di rendere completamente invisibile a una determinata strumentazione il disegno

58

preparatorio sottostante Esso puograve essere interpretato anche come un indice della

qualitagrave di un apparato per riflettografia

Vediamo ora come sia possibile ricavarsi Xd

Sia Cl il contrasto limite ossia il minimo contrasto rilevabile da un determinato

sensore dalla definizione di C Cl =119877119887 119883119889

119877119908 119883119889

Tenendo presente la (319) ponendo in essa 119910 = 119887 coth(119887119878119883119889) e sostituendo in Cl

si ottiene

1199102 ClR0w minus R0b + 119910 1 minus Cl R0bR0w minus 1 +

+Cl(a minus R0b)(1 minus aR0w ) + (a minus R0w )(aR0b minus 1) = 0 (323)

che egrave unrsquoequazione di secondo grado in y

Dunque conoscendo la riflettanza del fondo R0w la riflettanza del materiale usato per

il disegno preparatorio R0b la 119877infin del colore che ricopre il fondo e il suo coefficiente di diffusione

si puograve ricavare la y da cui trovare poi Xd con la formula

119883119889 =coth minus1 119910 119887

119887119878 (324)

333 La fotocamera CCD CHROMA C3 1600E

La facoltagrave di scienze dellrsquouniversitagrave di Camerino ha a disposizione per le

acquisizioni di immagini nel campo dei beni culturali una fotocamera digitale [10]

con sensore a stato solido CCD (Carge Coupled Device) CHROMA C3 1600E

prodotta dalla DTA

Figura 56 Fotocamera digitale CCD CHROMA C3 1600E

Cuore di questa apparecchiatura egrave il sensore per immagini CCD KAF1602(E)

prodotto dalla Kodak[9]

Figura 57Sensore per immagini CCD Kodak KAF-1602(E)

59

Alcune caratteristiche del CCD

Numero di pixel 1536(H)x1024(V)

(Circa 16MPixel di definizione)

Dimensioni del pixel 9x9 μm2

Dimensioni sensore 138x92 mm2

(corrisponde ad un rapporto 32)

FWC 105elettr

(Full Well Capacity Parametro indicante il massimo numero di elettroni

immagazzinabili in ogni pixel Ersquo da questa caratteristica che dipende sia

lrsquointensitagrave del segnale che del rumore Ersquo comunque auspicabile avere un

FWC piugrave alto possibile anche ge500000 cosigrave da poter lavorare anche su

immagini in cui ci sono zone illuminate diversamente evitando che su

quelle illuminate fortemente si crei sovraesposizione)

DC (misurata a 25degC) 20 elettr(pixel∙secondo)

(Dark Current Ersquo il numero di elettroni generato termicamente in ogni

pixel anche se non egrave esposto a radiazione ldquohellipcorrente di buiohelliprdquo Puograve essere

sottratta via software e bisogna tenerne conto soprattutto nelle acquisizioni

a lunga esposizione Con il raffreddamento termoelettrico di tipo Peltier17

puograve essere ridotta di molto)

Figura 58 Andamento della Dark Current a seconda della temperatura del CCD

QE 40 50 60

(Quantum Efficiency Misurata a tre diverse lunghezze drsquoonda 450nm

550nm 650nm Ersquo uno dei parametri piugrave importanti per valutare la qualitagrave di

un sensore Definito come il numero di elettroni di segnale creati per ogni

fotone incidente)

17 Peltier Jean Charles Athanase Fisico francese (Ham[Somme]1785-Parigi1845) Nel 1834 sccoprigrave lrsquoeffetto termoelettrico che da lui prese il nome

60

DR 74dB

(Dinamic Range Dipende dal rapporto tra la quantitagrave massima di elettroni

utilizzabili e il noise floor 119899119890~ cioegrave massimo numero di elettroni del rumore

di fondo per pixel Piugrave precisamente 119863119877 = 20 log10 119865119882119862 119899119890~ con

119899119890~ =15 elettroni)

La risposta spettrale del sensore quella che prima si egrave solo accennata in maniera

frazionata come QE egrave senza dubbio il parametro fondamentale In riflettografia

infrarossa per esempio si auspica che questo parametro sia alto attorno a 1ndash2 μm

Figura 59 Risposta spettrale QE del sensore KAF-1602 (E)

I filtri a disposizione

Ci sono 7 filtri a disposizione [10] per i vari tipi di acquisizioni di immagini

Tre filtri passa banda nel visibile RGB

Figura 60 Curve di trasmittanza dei tre filtri RGB

In realtagrave la curva di trasmissione dei filtri Blu e Verde aumenta nella regione

dellrsquoinfrarosso per questo motivo si egrave dotati di un filtro IR-Cut (taglia infrarosso)

da porre di fronte allrsquoobbiettivo

Filtro passa banda nellrsquoinfrarosso

Presenta due ldquopicchirdquo attorno a 500nm pari a circa 1-2 di trasmittanza

61

Figura 61 Curve di trasmittanza nel visibile e nel vicino infrarosso del filtro passa banda IR

Filtro passa banda nellrsquoultravioletto

Centrato sui 340 nm e con una ampiezza di banda al 50 della sua trasmittanza

massima FWHM pari a 85 nm

Filtro passa alto nellrsquoinfrarosso

Ha la lunghezza drsquoonda di cut-off (50 della sua trasmittanza max tmax) a 780 nm

A 680nm si ha 001 tmax a 850 nm si ha 95 tmax a 900 si ha 99 tmax

Figura 62 Ricostruzione dai dati dello spettro in trasmittanza dei due filtri passa banda UV e passa alto IR (Il tmax egrave arbitrario e sono stati posti uguali per praticitagrave di descrizione)

Filtro taglia Infrarossi

E lrsquounico filtro che egrave posto fuori dalla fotocamera essendo montato sullrsquoobbiettivo e

ha un diametro di 50mm (gli altri 25mm)

A parte dunque lrsquoultimo filtro IR-cut gli altri sono posizionati su una ruota

porta filtri posta allrsquointerno del corpo macchina e azionabile via software

62

Figura 63 Immagine indicativa di una ruota porta filtri per fotocamere CHROMA

Con questa apparecchiatura egrave possibile effettuare oltre la riflettografia infrarossa

anche lrsquoesame in tricromia in falso colore usando il filtri passa banda IR verde e

rosso

34 La tecnica FT-IR

Con lrsquoacronimo FT-IR che sta per Fourier Transform-Infra Red (spectroscopy) si

indica quella tecnica che permette il riconoscimento delle sostanze che

compongono un campione attraverso un esame spettroscopico eseguito in luce

infrarossa In questo caso perograve il risultato finale che consiste in un spettro di

assorbimento della radiazione nel dominio delle frequenze (cioegrave dove sullrsquoascissa

del grafico ci sono le frequenze) saragrave frutto di una trasformata di Fourier di un

altro grafico chiamato interferogramma nel dominio dei tempi

341 Eccitazioni vibrazionali delle molecole

Come mai egrave proprio la radiazione infrarossa la piugrave adatta a stimolare transizioni di

tipo vibrazionale nei nuclei di una molecola

Si puograve rispondere a questa domanda anche con delle considerazioni legate alla fisica

classica se consideriamo che gli elettroni sono legati alla molecola con una forza F con la stessa

forza i nuclei saranno legati tra loro a formare la molecola Approssimando questa forza a

una di tipo armonico (massa-molla) possiamo dire che la pulsazione del moto

elettronico egrave 120596119890 = 119896 119898 mentre la pulsazione del moto nucleare egrave 120596119873 = 119896 119872

con m massa dellrsquoelettrone M massa del nucleo e k costante elastica della F

Il rapporto tra lrsquo energia vibrazionale e quella elettronica saragrave allora dato da

119864119907

119864119890=

ℏ120596119873

ℏ120596119890cong

119898

119872 (322)

Essendo 119898

119872 compreso nel range 10minus3 divide 10minus5 possiamo affermare che le energie di

eccitazione vibrazionali sono qualche centinaio di volte piugrave piccole di quelle

63

elettroniche Essendo questrsquoultime dellrsquoordine di qualche eV lo spettro di

assorbimento-emissione vibrazionale cadragrave nel vicino e medio infrarosso

Figura 64 Collocazione spettrale delle vibrazioni molecolari

Si possono esprimere le frequenze 120642 in cm-1 (omettendo di moltiplicare per c

velocitagrave della luce) dato che se 119888 = 120582120584 allora 120584 = 119888120582

Si egrave giagrave parlato nel paragrafo 2 di questo capitolo dei livelli energetici

vibrazionali

Figura 65Schema energetico di una molecola biatomica e livelli vibrazionali[12]

Le transizioni di cui ci occupiamo qui naturalmente non coinvolgono livelli

elettronici ma solo passaggi da uno stato roto-vibrazionale ad una altro Infatti

oltre alle energie elettroniche e vibrazionali esistono pure le energie rotazionali che

sono dellrsquoordine 10minus3 divide 10minus5 volte piugrave piccole di quelle elettroniche e 10minus3 2 divide

10minus5 2 volte piugrave piccole di quelle vibrazionali cioegrave circa 10minus3eV

Per comprendere meglio quello che succede consideriamo le molecole

biatomiche per queste se sono nello stato Λ = 0(Λ numero quantico del momento

angolare elettronico lungo lrsquoasse molecolare senza spin) vale la regola di selezione

Δ119869 = plusmn1 dove J egrave il numero quantico rotazionale collegato con il momento

angolare totale lungo lrsquoasse molecolare

Le transizioni permesse passando da 119907 = 0 a 119907 = 1sono riportate nello schema qui

sotto

64

Figura 66Livelli energetici di una molecola biatomica e transizioni permesse da v=0 a v=1[1]

Con R si indicano tutte le transizioni con Δ119869 = +1 con P quelle con Δ119869 = minus1

chiamate poi branche R e P e il numero tra parentesi egrave il J iniziale

A titolo di esempio riportiamo lo spettro di assorbimento della molecola HCl

Figura 67Spettro di assorbimento di HCl [1]

Da notare la mancanza del gap centrale data la proibizione di Δ119869 = 0

Tutti gli esami spettroscopici in assorbimento avranno questo aspetto

342 I modi di vibrazione e i gruppi funzionali I

fingerprint

Le molecole possono presentare diversi modi di vibrazione ciascuno responsabile

di un particolare assorbimento in una determinata regione dello spettro

Si distinguono vibrazioni ldquostetchingrdquo o di valenza (variazione della distanza di

legame)

Figura 68 Esempio di modi di vibrazione di valenza[12]

e vibrazioni ldquobendingrdquo o di deformazione (variazione dellrsquoangolo di legame)

65

Figura 69Esempio di modi di vibrazione di deformazione[12]

Come si vede dalle immagini possiamo pensare la vibrazione dellrsquointera molecola come

combinazione di vibrazioni di ogni coppia di atomi o comunque di ogni sua singola parte piugrave

semplice In chimica questi ldquopezzi di molecolardquo sono detti gruppi funzionali cioegrave

gruppi di atomi che mostrano particolari e costanti proprietagrave chimico fisiche Saragrave grazie alla

peculiaritagrave della lunghezza drsquoonda assorbita da queste parti che si potragrave riconoscere

la molecola presente nel campione

Solitamente 120642119959119938119949 gt 120642119941119942119943 dunque troveremo i gap di assorbimento delle

vibrazioni di valenza nella parte sinistra dello spettro (4000-1500 cm-1) dove ci

sono i valori dei numeri drsquoonda piugrave alti zona dei gruppi funzionali mentre la zona

dello spettro a minore energia egrave occupata dalle vibrazioni di deformazione da quelle di valenza a

piugrave bassa energia e da quelle di combinazione(i due tipi insieme) saragrave soprattutto questa

combinazione di tipi di eccitazioni vibrazionali nella parte destra dello spettro

(1500-700 cm-1) che costituiragrave lrsquoimpronta digitale the fingerprint della molecola

Molecole diverse ma con lo stesso tipo di gruppi funzionali (per quelle organiche)

saranno riconosciute grazie a questa zona

Figura 70 Spettrogrammi IR di due CHETONI simili ciclo-esanone(sopra)e ciclo-pentone(sotto)

riconoscibili dalle diversitagrave nella zona fingerprint[12]

66

343 Lrsquouso dellrsquointerferometria La FT-IR

Le misure di tipo spettroscopico nellrsquoinfrarosso (considerando solo le tecniche a

doppio raggio che permettono il confronto tra il raggio di riferimento e quello del

campione fornendo cosigrave lo spettrogramma della trasmittanza ) si possono fare

essenzialmente in due modi in modo dispersivo con la selezione continua di lunghezza

drsquoonda o con il metodo interferometrico

Per gli spettrometri di tipo dispersivo egrave difficile conciliare risoluzione spettrale ed

efficienza di misurazione questi sistemi si basano infatti su reticoli a riflessione mossi

molto lentamente da meccaniche di precisione per selezionare lunghezza drsquoonda

dopo lunghezza drsquoonda e generare cosigrave uno spettro infrarosso continuo

Figura 71 Schema di funzionamento di uno spettrometro a dispersione[7]

In sintesi questo tipo di spettrometri funzionano cosigrave si formano due raggi uno dei

quali passando per il campione contiene le informazioni cercate lrsquoaltro fa da

riferimento Il chopper consente alternativamente lrsquoarrivo dellrsquouno o dellrsquoaltro sul

reticolo che monocromatizza il segnale letto successivamente dal sensore Saragrave il

software che una volta acquisiti i segnali ne faragrave il rapporto egrave saragrave in grado di creare

lo spettrogramma

Chiaramente il reticolo lavorando in condizioni di alta risoluzione selezioneragrave

una banda di frequenze molto stretta lrsquointensitagrave del segnale saragrave minore

causando cosigrave un deterioramento del rapporto segnale-rumore Un grande miglioramento delle condizioni di lavoro e della qualitagrave dei risultati

nella spettroscopia IR egrave avvenuto quando grazie ai moderni calcolatori si egrave riusciti

a convertire un interferogramma in uno spettrogramma usando gli algoritmi

della trasformata di Fourier

Lrsquointerferogramma

Definiamolo prima nel caso di una singola frequenza

Ersquo chiamato interferogramma il segnale complessivo in funzione del tempo di due

onde alla stessa intensitagrave e lunghezza drsquoonda che interferiscono quando su una

67

delle due si crea un continuo sfasamento rispetto allrsquoaltra per esempio grazie ad

uno specchio mobile che ne allunga o ne accorcia il cammino ottico

Figura 72 Schema di principio di un spettrografo con spettro e interferogramma nel caso di una singola

frequenza[8]

Nella figura sopra per questioni di chiarezza lrsquointerferogramma egrave nel dominio delle

distanze (proporzionalitagrave diretta tra tempo e spazio percorso dallo specchio

mobile) B(120584) e I(120575) intensitagrave luminosa rispettivamente dalla sorgente e sul

rivelatore ( 120584 numero drsquoonda e 120575 spostamento dello specchio) Per I(120575) vale la

seguente formula

119868(120575) = 119861(120584) cos 2120587120575

120582 (323)

che poi inserendo per ragioni di comoditagrave matematica il numero drsquoonda 120584 = 1 120582

diventa

119868(120575) = 119861(120584) cos 2120587120584120575 (324)

Nel caso di due frequenze la situazione cambia in questo modo

Figura 73Spettri e interferogrammi di due frequenze diverse separate e poi sovrapposte[8]

Ogni frequenza compare nellrsquointerferogramma come una funzione coseno

Considerando allora una sorgente continua nellrsquoinfrarosso matematicamente

faremo un integrale per trovare lrsquoandamento di 119868(120575) cioegrave

119868(120575) = 119861(120584)infin

0cos 2120587120584120575 119889120584 (325)

Un tipico interferogramma di una sorgente incandescente per infrarosso egrave il

seguente

68

Figura 74 Inteferogramma di una tipica sorgente incandescente[8]

Notare come quando 120575 = 0 essendo tutte le funzioni coseno delle frequenze

presenti in fase 119868(120575) ha un grande picco il centerburst questa egrave una caratteristica di

tutti gli interferogrammi Allontanandosi da questa posizione la moltitudine delle

funzioni coseno cominciano a rinforzarsi o annullarsi vicendevolmente causando

una rapida diminuzione dellrsquointensitagrave in una serie di oscillazioni

La trasformata di Fourier

Lrsquointerferogramma egrave descritto matematicamente dallrsquoequazione (325) e saragrave

proprio il suo andamento intensitagrave su tempo ad essere fisicamente misurato

dal sensore dello spettrografo Comunque in spettroscopia si egrave interessati allo

spettro cioegrave a conoscere lrsquointensitagrave in funzione del numero drsquoonda Ma

conoscendo la forma matematica dellrsquointerferogramma 119816(120517) come funzione di

120517 egrave possibile calcolare il corrispondente spettro usando una tecnica

matematica conosciuta come Trasformata di Fourier Il suo uso porta alla

conoscenza dello spettro attraversolrsquointegrale

119861(120584) = 119868(120575) cos 2120587120584120575 119889120575+infin

minusinfin (326)

Ecco dunque come si agisce con la tecnica FT-IR quando si vuole ottenere lo

spettrogramma di un campione viene fatta una prima acquisizione dello

spettrogramma della sorgente chiamato anche spettrogramma di fondo(in questo

si noteranno anche gli eventuali assorbimenti dei gas presenti lungo il cammino

ottico del raggio) ed in seguito del campione Il computer penseragrave ad eseguire il loro

rapporto fornendo lo spettro in trasmittanza

69

Figura 75 Schema a blocchi della generazione di uno spettro con la tecnica FT-IR[8]

Di seguito egrave riportata la figura schematica di uno spettrometro per analisi FT-IR

Figura 76 Schema di funzionamento di uno spettrometro FT-IR[7]

I 3 vantaggi della tecnica FT-IR

Si associano a questa tecnica tre vantaggi o miglioramenti rispetto alla

spettroscopia dispersiva

Vantaggio Jaquinot o di banda passante lrsquoenergia in arrivo al rivelatore egrave

maggiore di conseguenza anche il rapporto segnaledisturbo egrave piugrave elevato

Vantaggio Felgett o di multiplex lrsquoacquisizione dei dati egrave molto piugrave rapida

(pochi secondi) Questo consente di effettuare in rapida sequenza una serie

di spettri(10-20) e di presentare alla fine la loro media diminuendo cosigrave

lrsquoerrore

Vantaggio di Connes una calibrazione delle frequenze molto stabile ed

accurata (001-01 cm-1) grazie ad un laser interno che agisce da riferimento

per ogni scansione

70

Conclusioni

In questa dissertazione si egrave voluto discutere il contributo della Fisica nel campo

delle indagini analitiche e diagnostiche nel settore dei beni culturali attraverso una

panoramica delle varie tecniche di diagnosi e recupero di unrsquoopera drsquoarte con una

particolare attenzione alla strumentazione e quindi alle tecniche che sono di fatto

operanti con successo nellrsquoambito del nostro Ateneo

Queste metodologie delle quali molte e importanti di carattere non invasivo

sono di fondamentale importanza qualora si desideri eseguire una diagnosi su

unrsquoopera per la quale lo scopo primario di intervento egrave la sua conservazione nel

tempo Se dunque nel corso di una indagine di un bene culturale si richieda la

assoluta non invasivitagrave la fisica mette a disposizione tutte le sue conoscenze nel

campo delle interazioni radiazioni-materia o particelle-materia assicurando

insieme alla salvaguardia del manufatto le risposte cercate

Anche se un bene culturale come tutte le cose non puograve che deperire nel corso

degli anni in un inarrestabile anche se lento invecchiamento i metodi per porvi

riparo e le analisi scientifiche di tipo fisico saranno senza dubbio in grado di

migliorarsi rispetto ad ora in quantitagrave qualitagrave ed efficacia

Il progresso della ricerca fisica applicata e delle tecnologie collegate fanno

sicuramente ben sperare in una conservazione duratura della Bellezza tangibile a

sicuro vantaggio delle generazioni future

71

Bibliografia [1]Bransden B amp Joachain C (1980) PHYISICS OF ATOMS AND MOLECULES

Harlow Prentice Hall

[2]Castellano A Martini M amp Sibilia E (2002) Elementi di archeometria Milano

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[5]AMPTEK Data sheet XR-100CR

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Istituto Enciclopedico Treccani

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documenti fotografici mediante SEM-EDSalcuni casi studio Roma Istituto centrale per la

Patologia del Libro

[14]Pinzari F amp Montanari M (2007) Il SEM-VP nella diagnostica di alterazioni

fungine non piugrave vitali o di difficile caratterizzazione Roma Istituto Centrale per la

Patologia del Libro

[15]Valdregrave U Microscopia elettronica e ionica Roma Istituto Enciclopedico Treccani

[16]Boscaino G Giunta M amp Vaiana R Tessitura superficiale di manti stradali

indicatori derivati da profilometrica con metodo non-contact Palermo

72

[17]Fontana R Pampaloni E amp Pezzati L Tecniche ottiche per la forma (Elementi di

archeometria) Milano Egea

[18]GruppoBeniCulturali Diagnostica ottica per la conservazione CNR-INOA

[19]Enciclopedia-Delle-Scienze-Fisiche(vol IV p624) Limmagine in falso colore

Roma Istituto Enciclopedico Treccani

73

Ringraziamenti

Ringrazio Dio Padre onnipotente creatore di tutte le cose della materia e delle leggi

che la governano dellrsquouomo e della sua intelligenza che le sa scoprire

Ringrazio poi il prof Andrea Di Cicco per la sua disponibilitagrave e il dott Marco

Minicucci per il suo instancabile guidarmi con entusiasmo alla scoperta di un

mondo per me fino a poco tempo fa sconosciuto la prof Graziella Roselli per le

nozioni che mi ha fornito il dott Andrea Cittadini per le informazioni tecniche il

prof che ha fatto da lettore e tutti i docenti di Fisica che nel corso di questi

anni mi hanno preparato nello studio

Ringrazio ancora Alessandro e Antonella per il loro incoraggiamento schietto e

sincero Roberto per lo scanner e la sua generositagrave Claudio per il supporto

informatico

Ringrazio tutti gli amici che mi sono stati vicino in questi mesi e che anche solo con

un gesto o una parola mi sono stati di aiuto

Ringrazio la mia famiglia

Antonio

24

per acquisire lrsquoimmagine la pellicola fotografica il tubo vidicon e la telecamera

CCD attualmente quella piugrave usata

Nella prossima figura egrave visualizzato il procedimento con cui due verdi

apparentemente uguali appaiono in falso colore blu (il verde rame) e magenta (il verde

di cobalto) dato che il primo assorbe lrsquoinfrarosso mentre lrsquoaltro lo riflette

Figura 19Esempio (per una pellicola) di restituzione in falso colore di due verdi apparentemente uguali

Un altro esempio notevole egrave dato dai due blu azzurrite e lapislazzuli restituiti in falso

colore il primo appare con un colore molto scuro mentre il secondo che non

assorbe lrsquoinfrarosso appare con una fortissima componente rossa

La realizzazione digitale (CCD) di immagini in falso colore egrave ottenuta con

piugrave acquisizioni della stessa immagine a diverse bande spettrali anteponendo

allrsquoottica di ripresa i filtri passa banda per registrare le tre componenti Le tre

immagini cosigrave ottenute vengono restituite nella classica terna RGB (Red-Green-

Blue) in un monitor a colori dove in tempo reale si osserveragrave lrsquoimmagine in falso

colore

Questa tecnica egrave utilizzata dal restauratore o dallo storico dellrsquoarte per

individuare sul dipinto zone che hanno subito restauri postumi ma dei quali

non avendone la documentazione non egrave possibile sapere dove e come si egrave intervenuto Per

essi di solito si egrave raggiunto un grado di accordo cromatico fra la zona restaurata e

zona originale tale da rendere invisibile ldquola riparazionerdquo effettuata empiricamente

dunque quasi sempre con pigmenti chimicamente diversi dallrsquooriginale

Nelle immagini seguenti[19] risulta evidente la differente risposta cromatica di

alcuni pigmenti In particolare la veste di S Pietro che nel visibile risulta azzurra

nel falso colore vira in magenta (risposta tipica dellrsquoazzurro oltremare) e il cinabro

che costituisce la parte rossa del manto (visibile) diventa giallo in falso colore Una

simile inversione avviene anche per il pigmento usato per la veste del personaggio in

25

secondo piano (lacca rossa) ma data la risposta cromatica diversa nellrsquoinfrarosso

diventa in falso colore un giallo piugrave intenso

Figura 20 Lorenzo Monaco Incoronazione della Vergine (particolare)Immagine nel visibile e in tricromia in falso colore

23 Tecniche ottiche per la forma

La conoscenza e la forma di un oggetto artistico sia esso un reperto archeologico

un monumento un dipinto o un affresco e dunque dalle piugrave svariate forme e

dimensioni rappresenta un elemento importante per il suo studio e la sua

conservazione La caratterizzazione della forma costituisce infatti un prezioso

contributo a studi di tipo storico-artistico alla determinazione dello stato di

conservazione dellrsquoopera e al progetto e realizzazione di interventi di restauro

Oltre a ciograve mediante la misura della forma di un oggetto ripetuta in tempi

successivi egrave possibile ottenere informazioni sulle sue deformazioni ed eliminarne le

cause (condizioni microclimatiche stress meccanici hellip)

Si possono suddividere essenzialmente le procedure per lrsquoacquisizione della

forma in due categorie quelle che adoperano la luce anche laser ma senza utilizzarne la

coerenza4 le tecniche in luce incoerente e altre invece che sfruttano proprio le

proprietagrave di coerenza della luce laser che chiameremo tecniche in luce coerente

4 Coerenza Sono coerenti due o piugrave onde di ugual frequenza in cui la differenza di fase fra esse egrave costante

26

231 Tecniche in luce incoerente

Sono diverse le tecniche di questo tipo che vengono usate nellrsquoambito dei beni

culturali Citiamo la fotogrammetria (basata sul principio della triangolazione ottica5)

che acquisendo una coppia stereoscopica di immagini dellrsquooggetto egrave in grado di

restituire un modello 3D La proiezione di luce strutturata che consiste nel

proiettare sullrsquooggetto dei codici luminosi di vario tipo (fitti reticoli figure di

interferenzahellip) e risalire alla forma dellrsquooggetto interpretando la loro deformazione

usando algoritmi basati sulla triangolazione La profilometria laser che

ricostruisce la forma il piugrave delle volte di statue analizzando le linee di contorno

che una lamina di luce laser mette in evidenza sullrsquooggetto Lo scanner laser a tempo

di volo usato soprattutto per il rilievo 3D su grandi scale spaziali riesce nella

mappatura tridimensionale rilevando le coordinate angolari e il tempo di

percorrenza di impulsi laser

231a Il laser scanner a tempo di volo (TOF)

Ersquo praticamente un sistema radar (onda inviata riflessa e captata) che impiega una

sorgente laser impulsata Il principio su cui si fonda la misura della distanza egrave il

seguente conoscendo il tempo t impiegato dallrsquoimpulso laser a percorrere la

distanza sorgente-punto di misura-rivelatore (posto vicino alla sorgente laser) detto

tempo di volo TOF (Time Of Flight) egrave possibile risalire alla distanza grazie alla

formula 119863 = 119888

119899times 119905 2 dove c egrave la velocitagrave della luce e n egrave lrsquoindice di rifrazione

dellrsquoaria

Figura 21Principio di funzionamento di un laser scanner TOF

Facendo poi corrispondere ad ogni misura di distanza le coordinate angolari

azimutale e zenitale si ha per ogni punto di scansione la tripletta di coordinate che

identifica un punto nello spazio

5 Triangolazione ottica Usata per risolvere completamente un triangolo avendo a disposizione due angoli e il lato tra essi compreso

27

Figura 22Immagine schematica di un laser scanner TOF

La precisione del sistema dipende da vari fattori come la capacitagrave di selezionare la

stessa posizione relativa allrsquoimpulso trasmesso e ricevuto dallrsquoaccuratezza della

conoscenza dei tempi di ritardo propri del sistema e dalla precisione del sistema

che effettua le misure dei tempi

Si egrave comunque raggiunta una altissima precisione considerando che con i

moderni strumenti si ottengono errori di pochi millimetri su distanze di

centinaia di metri con un passo di scansione angolare di pochi millesimi di

grado

Naturalmente si ha quasi sempre bisogno di effettuare piugrave scansioni della

stessa struttura per rilevare i punti che rimarrebbero in ombra con una sola

scansione

Questo strumento trova il suo campo di applicazione nella ricostruzione di

grandi ambienti interni come chiese o antiche dimore nella ricostruzione di

facciate di cattedrali o in grandi siti archeologici

Nellrsquo immagine che segue si puograve osservare il risultato ottenuto effettuando la

ricombinazione di 6 posizioni di scansione della sfinge

28

Figura 23 Immagine ottenuta da un laser scanner ricombinando 6 scansioni

231b Topografia di superfici a proiezione di linee

Questo tipo di analisi rientra nella categoria delle tecniche che sfruttano la

proiezione di luce strutturata cioegrave di codici luminosi che sono in grado di

evidenziare variazioni di livello su una superficie grazie a linee di luce

opportunamente organizzate

In quella a proiezione di linee si proietta (come fosse una diapositiva

costituita da un vetrino con deposizione metallica) il codice piugrave semplice un reticolo

di righe bianche e nere parallele Lrsquoimmagine dellrsquooggetto con le linee proiettate egrave

ripresa con una telecamera digitale il cui asse ottico forma con quello del

proiettore un certo angolo In questa immagine le linee del reticolo risultano

distorte dalla forma della superficie diventando ondulate Lrsquoentitagrave delle

distorsioni fissata la geometria del sistema egrave direttamente proporzionale alla

quota del punto considerato Infine dallrsquoanalisi dellrsquoimmagine del reticolo si risale

alla mappa topografica digitale della superficie

29

Figura 24 Schema di funzionamento(a) e principio geometrico(b)[18]

Nella figura precedente (b) si vede come la posizione delle linee cambia in

proporzione allrsquoaltezza (h) della superficie rispetto ad un ideale piano mediano di

riferimento S Conoscendo α (la fase) per ogni punto della linea proiettata si

risale alla quota (h) di quel punto

Il software di estrazione della fase opera sulla immagine ldquoliberatardquo dal

contrasto dello sfondo tramite unrsquooperazione di pulitura che sfrutta unrsquoimmagine

identica ma senza il reticolo proiettato (figura sotto)

Figura 25 Procedura per lottenimento della mappa topografica[18]

Variando la posizione mutua di proiettore telecamera e oggetto si ottengono

diverse risoluzioni spaziali e differenti estensioni della superficie di misura per

esempio aumentando lrsquoinclinazione del proiettore si raggiungono risoluzioni in

quota piugrave elevate (maggiore dinamica per α) allontanandolo dallrsquooggetto si

possono analizzare opere di grandi dimensioni a scapito perograve della risoluzione

spaziale

Nel campo della conservazione dei beni culturali questo sistema trova impiego nei

dipinti quando si vogliono verificare con precisione la deformazione il distacco o il

rigonfiamento dello strato pittorico a causa di deformazioni della struttura lignea

30

per quelli su tavola o della trama del tessuto per quelli su tela ciograve succede ad

esempio quando si procede al rifodero o alla sostituzione del telaio Si sono svolte

con successo indagini con questa tecnica anche nel caso di iscrizioni su tavola o su

parete

Nelle immagini che seguono ([17]Fontana Pampaloni amp Pezzati) croce di

Sarzana lo studio della mappa topografica egrave presentato prima con una risoluzione

in quota di 01mm per la sommitagrave della croce poi con una di 002mm per il

particolare del cartiglio6

Figura 26Croce di SarzanaMaestro GuglielmoDuomo di Sarzana Anno 1138 Tempera a uovo su legno di castagno Misure 3times210 m e mappa topografica della parte evidenziata

232 Tecniche in luce coerente

Lrsquouso di queste tecniche piugrave complesso delle precedenti egrave orientato piugrave che alla

misurazione della forma vera e propria dellrsquooggetto al rilevamento delle sue

microdeformazioni Citiamo lrsquointerferometria olografica (ologrammi su pellicola)

che si basa sulla ripresa di una immagine dellrsquooggetto effettuata con luce laser in

condizioni di interferenza lrsquointerferometria a spekle7 basata sigli stessi principi di

quella olografica ma lrsquoacquisizione dellrsquoimmagine avviene tramite una telecamera

Lrsquoolografia conoscopica che usa una telecamera nella quale tra obbiettivo e

sensore CCD ha un cristallo che separa in due parti la luce proveniente

6 CartiglioDisegno di un rotolo di carta in parte srotolato sul quale li leggono iscrizioni 7 Speckle (macchiolina) Viene chiamata cosigrave la figura punteggiata che si ottiene quando unrsquoonda coerente viene fatta passare attraverso un mazzo disordinato

31

dallrsquooggetto creando una figura di interferenza dalla quale si ricava la distanza di

ogni punto dellrsquooggetto in esame

Annoveriamo tra le tecniche in luce coerente anche una variante del sistema a

tempo di volo che sfrutta lo sfasamento tra lrsquoimpulso laser generato e registrato

ottenendo una maggiore precisione

232a Lrsquoolografia conoscopica

Con questa tecnica egrave possibile misurare con estrema precisione la distanza tra la

sonda ottica usata e per cosigrave dire ogni ldquosingolo puntordquo della superficie (non si

usa infatti quasi mai per ricostruire lrsquointero corpo dellrsquooggetto) in esame

Il principio di funzionamento egrave il seguente un laser a diodi produce un raggio

che egrave riflesso totalmente da un beam-splitter a 90deg verso il campione Parte dellrsquo onda

luminosa riflessa viene captata dallrsquoobbiettivo attraversa lo splitter (ora con

proprietagrave di trasparenza) e incontra il modulo conoscopico Questo elemento

costituito da un cristallo monoassiale8 birifrangente9 posto tra due lamine

polarizzatrici separa i raggi luminosi che vi incidono in due componenti raggio

ordinario e raggio straordinario

Questi dopo aver percorso praticamente lo stesso cammino ottico

interferiscono dando luogo a frange circolari sulla superficie del sensore CCD La

fittezza delle linee della frangia dipende dal cammino ottico dei raggi

dallrsquooggetto scansionato al sensore ecco che allora misurandola si risale alla

distanza di ogni punto dalla sonda

Figura 27Funzionamento di una sonda conosco pica[16]

8 Monoassiale Con un solo asse ottico 9 Birifrangente Con due indici di rifrangenza ortogonali fra loro

32

Elaborando dunque il segnale restituito dal CCD si risale al ldquoperiodordquo di ogni

singola frangia fatto poi corrispondere ad una distanza Poicheacute la lettura del CCD

puograve essere ripetuta con una frequenza di alcune migliaia di Hz alla stesa velocitagrave egrave

anche possibile acquisire le misure

La distanza dellrsquoobbiettivo dallrsquooggetto da esaminare puograve variare da poche

decine di mm a poche decine di centimetri a seconda delle esigenze cambiando

lrsquoobbiettivo di ripresa

Si raggiungono prestazioni eccellenti Con una distanza di lavoro di 40mm per

esempio si raggiunge una risoluzione di circa 6μm in quota e 30μm nelle

direzioni trasversali con una dinamica di profonditagrave di plusmn4mm

Una caratteristica importante di questo strumento egrave quella di poter lavorare

con un angolo di incidenza minimo di circa 5deg ciograve consente di indagare tratti di

superficie con unrsquoinclinazione fino a plusmn85deg col risultato di riuscire a fare misure

allrsquointerno di fori di diametro inferiore a 1mm con un rapporto profonditagravediametro

fino a 251

Un altro grande vantaggio dellrsquoolografia conoscopica egrave quello di superare i

vincoli pratici di stabilitagrave e sensibilitagrave alla temperatura e alle vibrazioni meccaniche

di cui soffrono gli strumenti interferometrici laser di tipo convenzionale dato

lrsquounica sorgente di luce coerente che viene separata solamente dentro il cristallo

birifrangente

Il sistema trova numerose applicazioni nel campo del restauro e della

conservazione ogniqualvolta si debbano analizzare con grande dettaglio oggetti o

parte di essi microdeformazioni su dipinti microscopiche incisioni su pietra o

rilievi su tavole usate per la litografiaecc ecc

Nelle immagini seguenti unrsquoindagine in olografia conoscopica effettuata su un

quadro di Raffaello La Madonna del cardellino Da notare i due solchi verticali nella

parte centrale del riquadro

Figura 28Madonna del cardellino Raffaello 1506 Galleria degli Uffizi e particolare (restituito in luce radente) dopo unrsquo olografia conoscopica

33

223b Lo scanner laser a misura di fase

Questa tecnica apparentemente del tutto simile a quella dello scanner laser TOF

visto nel paragrafo 231a sfrutta il fatto che un impulso laser modulato in ampiezza cambia la sua fase da quando egrave stato emesso a quando egrave rivelato dopo

la riflessione Conoscendo questo sfasamento si puograve risalire alla distanza

percorsa

Solitamente si sceglie per il laser (onda portante) una lunghezza drsquoonda di 1divide

2μm vicino infrarosso data la buona penetrabilitagrave in aria di questo tipo di onda

elettromagnetica mentre la modulazione ( in realtagrave vedremo che di modulazioni ne

occorreranno di diversi tipi) egrave fatta con lunghezze drsquoonda dellrsquoordine del metro

(onde radio)

Figura 29Schema di principio di uno scanner laser a sfasamento di modulazione di ampiezza

Matematicamente la variazione di fase Δ120601 durante tutto il tragitto 2119871 egrave data da

Δ120601 = 119899119896119898 2119871

Dove n egrave lrsquoindice di rifrazione dellrsquoaria da determinare in sede di misura a seconda delle

condizioni di temperatura pressione e umiditagrave relativa e 119896119898 egrave il vettore drsquoonda

corrispondente alla pulsazione di modulazione 120596119898 Con pochi passaggi si ottiene la

distanza cercata

119871 = Δ120601119888 2119899 120596119898

con c velocitagrave della luce

Bisogneragrave tener conto del fatto che il sensore discriminatore di fase (comparatore)

non percepisce quando 120601 ha subito delle rotazioni intere di angolo giro Per questa ragione in

realtagrave la modulazione egrave fatta con diverse frequenze (sottomultipli di un oscillatore interno

allo scanner) per ognuna delle quali si acquisisce una delle cifre della misura finale di ogni

singolo punto Questo egrave chiamato Metodo per decadi Se per esempio un punto egrave

distante dallo scanner 756342m avrograve bisogno di 6 (numero con 6 cifre) frequenze

di modulazione

34

24 Tecniche microscopiche

Lrsquoapplicazione della microscopia ottica ed elettronica nel campo dei Beni Culturali

fornisce un contributo scientifico di estremo interesse Ersquo infatti applicata per

indagini diagnostiche finalizzate al restauro passando per lrsquoanalisi del materiale

artistico di varia natura analizzando il suo stato di conservazione e anche

permettendo lrsquoindividuazione delle tecniche usate nella realizzazione dellrsquoopera

Infatti lrsquoutilizzo del microscopio ottico o elettronico a scansione permette lrsquoanalisi

approfondita relativa sia alla morfologia della superficie che alla composizione

chimica elementare di campioni di vario tipo ad elevati ingrandimenti fornendo

importanti informazioni in fase di restauro

241 La microscopia elettronica a scansione SEM

Il microscopio elettronico a scansione SEM (Scanning Electron Microscope)

fornisce informazioni sullrsquoaspetto sulla natura e sulle proprietagrave delle superfici e

degli strati sottostanti di campioni con risoluzione media di 2divide5 nm Il principio

di formazione delle immagini le quali saranno riprodotte con un effetto

tridimensionale egrave sequenziale Un fascio di elettroni (sonda) viene focheggiato

sulla superficie del preparato e fatto scorrere su esso secondo linee parallele

ravvicinate come avviene per un pennello elettronico di un tubo televisivo

Figura 30Schema di un microscopio elettronico a scansione[15]

Il diametro della sonda quando incontra la superficie del campione egrave di circa

2nm Lrsquointerazione del fascio accelerato da una differenza di potenziale che va da

poche centinaia di volt a diverse decine di kV con gli atomi del preparato da luogo a

diversi tipi di ldquoprodottirdquo ([15]Valdregrave) con ognuno dei quali si creeragrave un segnale tra

cui i piugrave importanti nelle applicazioni per i beni culturali sono

Elettroni secondari (SE) convenzionalmente definiti come gli elettroni

uscenti dal preparato con energia le50eV Provengono da una profonditagrave di

pochi nm sono prodotti dal fascio primario interagendo anelasticamente con

35

gli elettroni di valenza del campione Il segnale SE egrave il piugrave frequentemente usato

utilizzato principalmente per informazioni sulla topografia delle superfici

Lrsquoimmagine fornita appare in rilievo come se lrsquoosservatore fosse al livello del

diaframma D (vedi figura) e guardasse il campione illuminato da una

ipotetica sorgente posta in corrispondenza del rivelatore

(scintillatorefototubo)

Elettroni retrodiffusi (BSE) Back-Scattered Electrons Elettroni con energie

ge50eV che provengono dal preparato in seguito ad interazioni elastiche

principalmente con nuclei Il segnale BSE fornisce informazioni legate al

numero atomico medio della zona di provenienza (il numero di eventi di

scattering elastico cresce al crescere del numero atomico Gli elementi piugrave

pesanti saranno evidenziati da un segnale piugrave luminoso sullo schermo) alla topografia

e alla struttura cristallina del materiale attraversato

Raggi X Sono quelli della radiazione caratteristica o di bremsstrahlung

Provengono da strati piugrave profondi del campione da una sfera di raggio di

qualche μm al di sotto della sonda Il segnale X viene usato per il

riconoscere e quantificare gli elementi chimici

Elettroni Auger Ersquo un processo di autoionizzazione in cui in luogo di

radiazione X proveniente da una ricombinazione crsquoegrave unrsquoespulsione di un

elettrone

Figura 31Rappresentazione schematica nel caso di un fascio con incidenza normaledelle profonditagrave da

cui provengono i segnali SEBSEAuger(A) e raggi X[15]

Normalmente un microscopio SEM lavora con un alto vuoto al suo interno circa

10minus3Pa questo per evitare lrsquointerazione tra particelle sonda o da misurare con

lrsquoaria Un altro requisito questa volta dei campioni egrave che essi siano elettricamente

conduttivi in caso contrario si provvederagrave alla metallizzazione procedimento

tramite il quale si deposita un sottilissimo strato 1divide40 nm di metallo come ad

esempio oro carbone platino ecc

Sviluppi di questa tecnologia portano nuove e piugrave ampie possibilitagrave

nellrsquoanalizzare reperti dalla natura piugrave varia opportunitagrave utilissime nel campo dei

beni culturali

36

241a Lrsquoanalisi SEM-EDS

Parlando di analisi SEM-EDS citata anche come microanalisi EDS si fa riferimento

allrsquouso della microscopia SEM abbinata allrsquoanalisi dei raggi X caratteristici della

zona analizzata del campione che vengono prodotti per fluorescenza Lrsquoanalisi egrave

fatta in dispersione di energia da cui lrsquoacronimo Energy Dispersive Spectroscopy (of X ray)

Il rivelatore normalmente egrave a stato solido Si drogato con Li che ha bisogno di

essere raffreddato da azoto liquido o piugrave recentemente Si drogato con HgI2 per il

quale egrave sufficiente un raffreddamento termoelettrico

Nelle figure qui sotto ([13]Pasquariello Pinzari amp De Mico 2007) un esempio

di indagine SEM-EDS su una vecchia stampa fotografica della quale si voleva

verificare tra le altre cose la composizione chimica del cosiddetto sottostrato

(presenza o meno del Bario) cioegrave la parte compresa tra il supporto primario

(cartoncino) e lo strato immagine vero e proprio (alogenuro drsquoargento in gelatina)

Figura 32Esempio di analisi SEM-EDS su una foto drsquoepoca

241b Lrsquoanalisi SEM-VP

Lrsquoesigenza di esaminare campioni che non possono essere inglobati chimicamente o

metallizzati data la loro specificitagrave o talmente delicati da non poter sopportare lo

stress meccanico dovuto alla bassissima pressione di lavoro del SEM ha portato

allo sviluppo dei SEM-VP Variable Pressure cioegrave a pressione variabile I materiali

biologici per esempio costituiti da tessuti molli (cellule) e acqua perderebbero la

loro struttura ldquoevaporandordquose sottoposti a bassissime pressioni Questiper essere

osservati hanno bisogno di solito di una stabilizzazione chimica di disidratazione

o di un surgelamento prima di entrare nel SEM

37

Con la tecnica SEM-VP si puograve praticamente introdurre nella camera porta

campioni il preparato tale e quale grazie ad una pressione presente in quella parte

del microscopio di 5 o 6 ordini di grandezza superiore (10divide750 Pascal) rispetto alla

zona del cannone elettronico e della colonna (10minus3 divide 10minus4 Pascal)

Nei settore dei beni archeologico-culturali dunque in cui egrave assolutamente

proibito modificare il reperto il fatto che si possa evitare la metallizzazione egrave

fondamentale

Nelle immagini seguenti ([14]Pinzari amp Montanari 2007) si egrave riportato un

esempio di studio possibile con il microscopio SEM-VP la catalogazione di una

infestazione fungina sul dorso della copertina di libri Le misure sono state fatte con

una pressione in camera di 150Pa una tensione del fascio di 20kV ed utilizzando il

rivelatore VPSE Variable Pressure Secondary Electrons Lrsquoingrandimento della foto egrave

9800times (dati riscontrabili anche in basso nella foto SEM-VP)

Figura 33Efflorescenze sul dorso dei volumi e prelievo del micelio per mezzo del nastro adesivo

Figura 34Immagine SEM-VP del nastro adesivo utilizzato per campionare le efflorescenze fungine

38

241c Lrsquoanalisi SEM con ED-XRF

Si ha la possibilitagrave di ampliare la profonditagrave di analisi della fluorescenza X

montando sul microscopio SEM una apparecchiatura per Fluorescenza X in Dispersione

di Energia ED-XRF composta da tubo generatore di raggi X e rivelatore allo stato

solido In questo modo si aumenta la profonditagrave di indagine in quanto la capacitagrave

di penetrazione del fascio di raggi X allrsquointerno del campione puograve essere superiore

rispetto a quella scelta per formare lrsquoimmagine del pennello di elettroni

Figura 35Assemblaggio dellapparato SEM con ED-XRF[11]

Usato allrsquointerno del SEM inoltre lrsquoXRF garantisce migliori prestazioni

rispetto al suo utilizzo in aria questo per motivi legati sia alla migliore e piugrave rigida

geometria sorgente-campione-detector sia allrsquoalto vuoto realizzato allrsquointerno della

camera porta campione che evita cosigrave lrsquoassorbimento da parte dellrsquoaria dei raggi X a

bassa energia

Le immagini che seguono ([11]Ferro 2007) riguardano lo studio della

composizione chimica di una scoria metallica rinvenuta nel sito archeologico di Petra

in Giordania da notare il confronto delle due analisi spettrali EDS e ED-XRF

sovrapposte ottenute allrsquointerno del SEM Si possono ottenere con questo secondo

sistema sensibilitagrave nel rilevare gli elementi dalle 10 alle 1000 volte maggiori

Figura 36 Scoria metallica dal sito di Petra IIIdeg secolo aC

39

Figura 37 Confronto tra gli spettri in energia tra microanalisi EDS (avanti) e ED-XRF (dietro) in SEM

242 Il microscopio ottico a luce polarizzata trasmessa

Ogni qualvolta si ha la necessitagrave di esaminare un materiale che al suo interno

presenti componenti anisotrope10 il microscopio ottico a luce polarizzata permette

di individuarle Si sfrutteragrave il fatto che un campione di materiale anisotropo

possedendo due indici di rifrazione ortogonali fra loro saragrave in grado di

suddividere un fascio di luce polarizzata che lo attraversa in due nuove

componenti polarizzate oscillanti secondo la direzione degli suoi indici di

rifrazione

Il microscopio polarizzatore essenzialmente si compone di una sorgente

luminosa un filtro polarizzatore un tavolo porta campione (rotante) e un altro filtro

polarizzatore (detto analizzatore )

10 Anisotropo Si dice di un materiale che ha la capacitagrave di modificare lo stato di polarizzazione della luce che lo attraversa Chiamato anche birifrangente

40

Figura 38 Configurazione di un microscopio a luce polarizzata

Schematicamente possiamo riassumere cosigrave il percorso del raggio luminoso il filtro

polarizzatore seleziona una direzione di vibrazione per il campo E della sorgente

luminosa Il campione birifrangente ldquoscomponerdquo le direzioni di vibrazione di E in

ordinaria e straordinaria che dunque perdono la relazione di fase allrsquouscita del

campione possedendo una differenza di cammino ottico Δ119897 = Δ119899119889 con

Δ119899 = 119899119904 minus 119899119900 e d spessore del campione Quando il filtro analizzatore le

ricompone si nota una variazione dellrsquointensitagrave luminosa rispetto a quella iniziale

dovuta proprio a Δ119897

Posizionando dunque i due polarizzatori incrociati fra loro ( egrave questa infatti

una analisi ortoscopica e non ci sarebbe nessuna trasmissione di luce se non si

inserisse il materiale birifrangente) e facendo ruotare il campione attorno allrsquoasse

ottico del sistema lrsquointensitagrave dellrsquoimmagine vista varia periodicamente risultando nulla

quando le sue direzioni principali di vibrazione coincidono con quelle del

polarizzatore e dellrsquoanalizzatore (posizione di estinzione) mentre risulteragrave

massima nelle posizioni a 45deg (posizioni diagonali) Si possono cosigrave dedurre

importanti informazioni sullrsquoorganizzazione cristallina del campione in esame

Figura 39Cristallo birifrangente posto tra due polarzzatori incrociati

41

Nella prossima figura si egrave indicato con s e o i piani di oscillazione straordinari e

ordinari con P e A i piani del polarizzatore e dellrsquo analizzatore

Figura 40 Orientazione del cristallo birifrangente e relativa variazione dellintensitagrave trasmessa

Il campione egrave preparato in sezione sottile tramite taglio e abrasione fino a rendere

il campione subtrasparente (in genere 30μm di spessore) e consentire la trasmissione

della luce

Nel campo dei beni culturali questo strumento egrave ampiamente usato per analisi

petrografiche e mineralogiche di materiali lapidei naturali e artificiali In

particolare egrave possibile classificare le pietre naturali identificare le tipologie di

inerte e definire il rapporto inertelegante presente in malte intonaci e stucchi

noncheacute effettuare determinazioni sulle finiture cromatiche sul degrado e sulle

tecniche esecutive

Figura 41 Immagine al microscopio polarizzatore di un frammento di materiale lapideo riconosciuto come trachite dei Colli Euganei

42

Capitolo 3 - Le apparecchiature dellrsquoAteneo

disponibili nel campo dei beni culturali

In questo capitolo approfondiremo alcune tecniche analitiche descritte brevemente

nel capitolo 2 La scelta egrave ricaduta su alcune delle tecniche che allrsquo interno di questo

Ateneo vengono utilizzate anche per la ricerca nel campo dei beni culturali

31 I raggi X la tecnica XRF

311 La produzione di raggi X

Si definiscono convenzionalmente raggi X quella parte di radiazioni dello spettro

elettromagnetico con energia compresa tra 012 keV e 120 keV I raggi X sono il

risultato dellrsquointerazione in un tubo nel quale egrave stato realizzato un alto vuoto (

10minus6 minus 10minus7 Torr) tra materia lrsquoanodo (tipicamente come anodi vengono usati il

Tungsteno Molibdeno Rame Argentohelliphellip ) ed elettroni prodotti da un filamento

incandescente il catodo e accelerati da una opportuna differenza di potenziale con

conseguente perdita di energia da parte di questi ultimi

Figura 42Schema di principio di un generatore a raggi X[6]

I processi attraverso i quali lrsquoelettrone nellrsquourto con lrsquoanodo perde energia si

possono riassumere nei seguenti punti ([2]Castellano Martini amp Sibilia 2002)

I Lrsquoelettrone eccita lrsquoatomo ldquospostandordquo un elettrone esterno

(perdita di energia di qualche eV) Lrsquoatomo torna poi allo stato

fondamentale con emissione di radiazione nel visibile(quellrsquoorbitale

esterno si puograve chiamare ldquootticordquo)

II Lrsquoelettrone ionizza lrsquoatomo rimuovendo un elettrone esterno

(perdita di energia fino a centinaia di eV)

III Lrsquoelettrone collide con il nucleo atomico in questo caso lrsquoelettrone

orbita parzialmente intorno al nucleo e perde energia per

43

decelerazione Questrsquoultimo fenomeno egrave alla base della bremsstrahlug

parola tedesca che significa radiazione di frenamento

IV Lrsquoelettrone collide con un elettrone interno dellrsquoanodo(shell K L

Mhellip) con conseguente espulsione di questrsquoultimo(con una energia

cinetica Ec) Se WK(LM) indica lrsquoenergia di legame dellrsquoelettrone alla

shell KLMhellip lrsquoenergia richiesta per il processo egrave Ec+WK(LMhellip) Un

elettrone piugrave esterno va a sostituire quello espulso con emissione

di radiazione X la quale egrave caratteristica della sostanza colpita

La radiazione X egrave prodotta essenzialmente dai processi fisici riportati al punto III e

IV Esaminiamoli con maggior dettaglio

La ldquoradiazione biancardquo (breemstrahlung)

Una particolare attenzione merita la radiazione X prodotta dal fenomeno riportato

sopra al punto III Dunque accade che lrsquoelettrone decelera o in genere subisce una

variazione anche puramente direzionale dellrsquoaccelerazione da questa perdita di

energia scaturisce un fotone X che viene emesso a partire dalla regione dellrsquourto Il

processo di breemstrahlung egrave il piugrave importante almeno in termini di estensione dello

spettro che produce In esso lrsquoemissione di raggi X avviene con

continuitagrave(radiazione bianca) esistendo tuttavia una lunghezza drsquoonda limite

120582m al di sotto della quale non vi egrave emissione

Figura 43 Spettri continui di raggi X per alcuni valori della tensione applicata[6]

Il principio di conservazione dellrsquoenergia vieta infatti che vengano emessi fotoni con

energie maggiori di quella massima degli elettroni EM accelerati contro lrsquoanodo

data da

44

119864119872 = 119890119881 (31)

Essendo e la carica dellrsquoelettrone e V la differenza di potenziale tra il filamento

emettitore di elettroni e lrsquoanodo Questa lunghezza drsquoonda minima corrisponde ad

un processo di frenamento in cui lrsquoelettrone incidente perde tutta la sua energia in

un unico urto producendo un fotone con 120582m pari a

λm =ℎ119888

119890119881 (32)

Naturalmente questo implica che vi sia una frequenza massima ammissibile 120584M

data dallrsquoequazione

120584119872 =119864119872

ℎ (33)

Rispetto alla figura 2 una grafico che avesse in ascissa lrsquoenergia ( o la frequenza )

verrebbe ribaltato rispetto ad un asse verticale evidenziando una EM (o una 120584119872)

saragrave questa la visualizzazione piugrave frequente degli spettri X negli usi delle varie

procedure sperimentali

La radiazione caratteristica la fluorescenza dellrsquoatomo

Il processo brevemente descritto sopra al punto III egrave alla base della produzione

della radiazione X caratteristica Oltre allo spettro continuo sono presenti infatti

righe monocromatiche caratteristiche alcune delle quali particolarmente intense

Mentre lo spettro continuo egrave molto simile per tutte le sostanze con il detto limite

inferiore 120582119898 e un solo massimo di intensitagrave a circa 120582 =15120582119898 le righe

caratteristiche variano da sostanza a sostanza costituente lrsquoanodo Dunque

bombardando una sostanza con elettroni veloci alcuni atomi si ionizzano

espellendo un elettrone di una shell interna Supponiamo una mancanza di un

elettrone nella shell K in seguito a questo un elettrone di una shell piugrave alta L Mhellip

faragrave una transizione radiativa per riempire il livello libero Naturalmente questa

transizione determina un posto vuoto nel guscio L Mhellip ma questo verragrave occupato

successivamente da un elettrone ancora piugrave esterno nellrsquoatomo emettendo unrsquo altra

riga dello spettro caratteristico Le righe originate dal livello vuoto nella shell K

sono chiamate righe 119870120572 119870120573 119870120574helliphellipe corrispondono alle transizioni LrarrK MrarrK

NrarrK hellipLa transizione Kα da origine alla riga ad energia piugrave alta negli spettri X

Fu il fisico H Moseley che tra il 1913 e 1914 stabiligrave nei suoi primi esperimenti per le

linee 119870120572 che

La radice quadrata della frequenza delle linee 119922120630 egrave direttamente proporzionale

al ndegatomico Z

120584119870119894

2 = 119862119894(119885 minus 120590119870) 119894 = 120572 120573 120574 hellip (34)

Dove Ci egrave una costante indipende da Z e 120590119870 rende conto dello schermaggio

dellrsquoelettrone K rimasto

45

1 lt 120590119870 lt 2

La stessa regola egrave estendibile alle righe della serie L dovendo perograve sostituire una

costante 120590119871 di schermaggio maggiore

74 lt 120590119871 lt 94

Figura 44 Il diagramma di Moseley di 120642120784

su Z per le linee Kα[1]

La (44) fu subito generalizzata da Moseley considerando la formula di Bohr per i

livelli energetici di atomi ad un elettrone che si muovono perograve in un potenziale

colombiano di carica 119885 minus 120590

120584119898119899 = 119877 infin 119885 minus 120590 2 1

1198982 minus1

1198992 119898 lt 119899 (35)

dove m n sono i numeri quantici principali delle shell di arrivo e partenza

rispettivamente e R infin egrave la costante di Rydberg avendo usando lrsquoapprossimazione

di massa nucleare infinita

119877 infin =119898

4120587ℏ3

1198902

4120587ℇ0

2

(36)

In realtagrave non esiste una sola linea Kα Kβo Lα Lβhellip

Lrsquointerazione spin-orbita separa i livelli energetici delle shell (tranne la shell K)

Nella shell L gli elettroni con ℓ = 0 hanno lrsquoenergia di legame piugrave grande quelli

con ℓ = 1 e 119895 = 1 2 piugrave bassa e quelli con ℓ = 1 e 119895 = 3 2 ancora piugrave bassa

Questi tre livelli sono chiamati LI LII e LIII La separazione in energia egrave grande

abbastanza da poter essere agevolmente evidenziata negli spettri essendo

46

proporzionale a 119885 minus 120590119870 4come mostra la formula di struttura fine per

lrsquointerazione spin-orbita

ℓ 119904119890 119895 = ℓ + 1 2

Δ119864 =1198981198882 119885minus120590119870 120572 4

41198993ℓ ℓ+1 2 times (37)

minusℓ minus 1 119904119890 119895 = ℓ minus 1 2

Con

120572 =1198902

4120587휀0ℏ119888 (38)

costante di struttura fine

Potremo dunque osservare fra le altre le righe Kα1 e Kα2 che corrispondono alle

transizioni LIII rarrK e LII rarrK rispettivamente Il seguente schema mostra i due

gruppi (K e L) di transizioni principali

Figura 45Schema (non in scala) delle principali transizioni X permesse[1]

Le transizioni saranno regolate dalle regole di selezione Δℓ = plusmn1 Δj = 0 plusmn1

Per esempio le righe Kα1 e Kα2 del Tungsteno hanno

1205821198701205721 = 0214Å 1198641198701205721 = 579119896119890119881

1205821198701205722 = 0209Å 1198641198701205722 = 593119896119890119881

Ersquo molto utile per gli usi pratici in cui il materiale egrave coinvolto mostrare uno spettro

di un tubo a raggi X con anodo di Tungsteno

47

Figura 46Spettro dei raggi X prodotti da un tubo RX con anodo di Tungsteno a 80 kV[2]

Si notano oltre la radiazione continua di bremstrahlung e i due picchi Kα1 e Kα2 anche i due picchi Lα e Lβ che sono molto meno energetici di quelli K ma anche

molto piugrave probabili

312 La sezione drsquourto di assorbimento

Una volta che si ha a disposizione una sorgente di raggi X essi possono essere usati

per ionizzare lrsquoatomo attraverso lrsquoeffetto fotoelettrico Ovvero i raggi X stessi

possono essere usati a posto degli elettroni per produrre a loro volta radiazione X

dalla sostanza irraggiata I fotoni di adeguata energia dunque possono determinare

eccitazione o dare luogo alla rimozione di elettroni ove abbiano energie sufficienti a

vincere lrsquoenergia di legame della shell La sezione drsquourto 120590 di questo processo egrave

espressa in buona approssimazione dalla formula della sezione drsquourto per atomi

idrogenoidi

120590 =16 2120587

312057281198855

1198981198882

ℏ120596

7 2

11988602 (39)

1205720 = 0529177Å (raggio di Bohr)

anche se lrsquoapprossimazione di dipolo con la quale egrave stata ldquocostruitardquo egrave sempre

meno congrua allrsquoaumentare dellrsquoenergia dei fotoni La sezione drsquourto diminuisce

dolcemente allrsquoaumentare della frequenza de fotoni come ℏ120596 minus7 2 fino a che non

si raggiunge un energia sufficiente per espellere un elettrone dalle shell piugrave interne

A questo punto la sezione drsquourto ha un brusco aumento siamo in presenza del

cosiddetto ldquoabsorption edgesrdquo (soglie di assorbimento) Simili picchi si

incontrano ogni qual volta si raggiungono energie sufficienti a strappare elettroni in

shell via via piugrave profonde

48

Figura 47Andamento del coefficiente di assorbimento di massa del piombo in funzione di 120640 e E

La figura 6 mostra il coefficiente di assorbimento di massa che ha lrsquoandamento del

tutto analogo a 120590 Dunque la scelta di opportuni valori della tensione del tubo a

raggi X determina le energie del fascio dei fotoni prodotti incidenti su un materiale

e quindi la possibilitagrave che si verifichino i processi di assorbimento in esame Queste

considerazioni fanno parte delle attivitagrave preparatorie e delle impostazioni

preliminari allrsquoanalisi ED-XRF

313 Il sistema XRF in uso nel dipartimento di Fisica di

Camerino

Nel laboratorio XAS (X-ray Absorption Spectroscopy) del dipartimento di fisica

dellrsquouniversitagrave di Camerino opera un apparato per analisi ED-XRF il cui nucleo egrave

il sistema rivelatore (XR-100CR) amplificatore e alimentatore (PC2CR)

convertitore analogico-digitale+scheda multicanale(MCA 8000A) prodotto

dalla AMPTEK INC [5]

49

Figura 48Schema dei collegamenti dellapparato rivelatore-analizzatore[5]

Alcune caratteristiche del rivelatoreXR-100CR

Tipo di sensore Si-PIN(Fotodiodo di silicio a tre strati drogati P e N

separati da uno stato ad alta resistivitagrave quasi Intrinseco)

Dimensioni del sensore 24mmtimes28mm(7mm2)

Spessore del Silicio 300μm

Risoluzione in energia FWHM11 220eV

(misurata sulla riga a 59 keV del 55Fe)

Finestra del rivelatore Berillio spessore 25μm

La risoluzione in energia egrave il grado di precisione del picco delle righe rivelate piugrave ha un valore basso e piugrave la riga saragrave stretta e dunque piugrave discriminata in energia dalle altre

Le curve di efficienza e di trasmissione

Ersquo interessantissimo analizzare il comportamento dei componenti principali del

rivelatore cioegrave il sensore vero e proprio Si-PIN e la finestra di Berillio al variare

dellrsquoenergia dei fotoni In generale infatti il comportamento di un sensore o di un

materiale a basso assorbimento di raggi X varia a seconda dellrsquoenergia delle

radiazioni elettromagnetiche con cui interagiscono dando luogo a fenomeni di

filtraggio

11 FWHM Full Width Half Maximum egrave la larghezza della riga a metagrave della sua altezza Piugrave questo parametro egrave piccolo migliore saragrave la risoluzione

50

Figura 49Trasmissione di raggi X attraverso la finestra di Berillio[5]

Ersquo necessario isolare sotto vuoto il sensore dato che lo si fa lavorare a bassa

temperatura (ndash30 ndash40 degC) Si sceglie il Berillio come finestra dato che egrave il materiale

che minimizza lrsquoassorbimento di raggi X Come si vede sopra 6keV lrsquoefficacia del

conteggio si avvicina al 100

Vediamo ora la curva di trasmissione (percentuale dei fotoni che interagiscono

fotoelettricamente sul totale) del sensore SiPIN

Figura 50Efficienza del rivelamento del sensore di Si [5]

Il grafico seguente tenendo conto di entrambi gli andamenti di cui sopra mostra

lrsquoefficienza intrinseca di rivelazione a ldquopiena energiardquo cioegrave ldquola probabilitagrave che

un fotone X entrato nel sensore depositi tutta la sua energia per effetto

fotoelettricordquo

Curva del

rivelatore del

laboratorio di

Camerino

51

Figura 51Efficienza intrinseca () di rivelazione a piena energia[5]

In sostanza la finestra di Berillio e il sensore Si-PIN consentono la rivelazione di

elementi la cui energia di emissione caratteristica sia compresa tra 1-2keV e 50-

60keV circa a basse energie lrsquoimpedimento egrave la finestra di Berillio a quelle alte egrave il

rivelatore (scritte in inglese ai bordi del grafico) Nella figura sopra sono mostrati i

riferimenti delle linee Kα di diversi elementi mancano tutti gli altri tipi di righe che

ovviamente consentono di individuare atomi diversi da quelli menzionati dal

grafico o che il grafico mette in una zona di scarsissima efficienza Risulta chiaro

allora che lrsquoassorbimento della finestra di Berillio alle basse energie unitamente alla

bassa ldquoresa di fluorescenzardquo degli elementi leggeri fa si che la tecnica XRF non trovi

applicazione per elementi a basso numero atomico (Zle10)

52

32 I raggi ultravioletti Lrsquoosservazione in

fluorescenza UV

In generale la fluorescenza egrave la proprietagrave di alcune sostanze solide liquide e

aeriformi per la quale allorchegrave sono colpite da una radiazione riemettono quasi

istantaneamente (ritardo di 10minus8s) altre radiazioni la cui lunghezza drsquoonda

dipende da quella della radiazione eccitante e dalla natura della sostanza Ersquo

sinonimo di luminescenza

Ci occuperemo in questa parte il fenomeno della fluorescenza indotta da raggi

UV approfondendone la genesi fisica

321 Il fenomeno della fluorescenza UV nelle molecole

Lo stato energetico di una molecola egrave descritto da tre parametri quantici il grado di

eccitazione elettronico il grado di eccitazione vibrazionale e il grado di eccitazione

rotazionale Quello energeticamente piugrave importante egrave quello elettronico (poi quello

vibrazionale) e una molecola puograve o meno coinvolgerlo nelle transizioni da uno

stato energetico allrsquoaltro Ci possono essere cioegrave transizioni puramente rotazionali

transizioni roto-vibrazionali (in cui cambia lo stato vibrazionale) e infine

transizioni tra stati elettronici diversi

La fluorescenza UV egrave un fenomeno di questo tipo in cui la molecola assorbe

radiazione ultravioletta questo provoca una eccitazione elettronica e il processo di diseccitazione avviene in maniera tale che la radiazione emessa egrave di

minore energia ricadendo nel visibile Ersquo utile ora illustrare una proprietagrave che le molecole hanno e che chiarisce meglio il

fenomeno fisico il principio di Franck-Condon

Questo principio afferma che il processo con cui gli elettroni passano da uno

stato energetico allrsquoaltro egrave talmente rapido rispetto al moto dei nuclei che

possiamo considerare questi ultimi (e quindi la loro distanza relativa che saragrave

indicata con R) come fermi nelle eccitazioni-diseccitazioni elettroniche

La conseguenza pratica di questo principio egrave che nei grafici in cui si evidenziano

questi processi la freccia che va da uno stato quantico allrsquoaltro possiamo

disegnarla verticale

Dunque il processo della fluorescenza UV si sviluppa cosigrave dapprima

rispettando il principio di Franck-Condon una transizione di assorbimento fa

passare la molecola da uno stato elettronico ad uno stato vibrazionale di un altro

stato elettronico di energia superiore A questo punto la molecola puograve perdere

energia vibrazionale interagendo con molecole vicine (decadimento termico) e

raggiungere lo stato vibrazionale piugrave basso 119959prime = 120782 dello stato elettronico

53

eccitato Come risultato la radiazione emessa durante la diseccitazione finale

ha una frequenza piugrave bassa e ricadragrave nel visibile

Figura 52 Fenomeno della fluorescenza[1]

33 La radiazione infrarossa La riflettografia IR

Lrsquointerazione energia-materia di strati pittorici con la radiazione del vicino infrarosso cioegrave la banda dello spettro che va dallrsquoestremo visibile rosso fino a una

lunghezza drsquoonda di circa 3μm puograve dar luogo a fenomeni ottici ben diversi da quelli

osservabili in luce visibile

Figura 53Lo spettro della radiazione infrarossa

54

Lrsquoassorbimento la diffusione interna (scattering) e la riflettanza12 possono

assumere valori molto diversi con una conseguente dello strato pittorico a vista

In generale ad un aumento della lunghezza drsquoonda(fino a 120582 cong 22120583119898 )

corrisponde una diminuzione del fenomeno di scattering cioegrave una diminuzione del

potere coprente e quindi un aumento della trasparenza dello strato pittorico

331 Lrsquointerazione della radiazione infrarossa con i mezzi

torbidi

Parliamo di mezzo torbido quando piccole ( 10minus3 divide 1 μm) particelle sono

disperse in una matrice (il mezzo che ldquoospitardquo le particelle) trasparente e omogenea

che puograve essere gassosa liquida o solida Esempi di questo tipo di sistemi sono la

nebbia il fumo le pitture i colloidi liquidi e le soluzioni solide(come i vetri

colorati)

Il comportamento della radiazione infrarossa con questi sistemi egrave

intrinsecamente lo stesso di quello della luce visibile Esso egrave governato da

interazioni come la riflessione la rifrazione la dispersione la diffusione e nel caso di

specifiche sostanze colorate assorbimento (di determinate lunghezze drsquoonda)

La diffusione e lrsquoassorbimento sono fattori determinanti per la

trasmittanza13 di questi sistemi Per esempio il potere coprente di uno strato di

pittura bianca (non considerando lo spessore) egrave dovuto essenzialmente alla

diffusione mentre in uno strato di pittura blu di Prussia14 il fattore dominante egrave

lrsquoassorbimento specifico

La diffusione puograve essere descritta quantitativamente dagli specifici

coefficienti di diffusione delle particelle disperse attraverso la teoria di Kubelka-Munk

Questi coefficienti dipendono dalla lunghezza drsquoonda della radiazione incidente

dalla geometria delle particelle (forma e diametro) e dalla differenza degli indici di

rifrazione del pigmento(particelle) e mezzo(matrice)

In generale per uno strato di pittura bianca (volendo focalizzare il discorso

solo sulla diffusione) possiamo dire che diventa piugrave trasparente

al crescere della lunghezza drsquoonda della radiazione incidente

al diminuire dello spessore dello strato

al diminuire del numero di particelle nello strato(concentrazione

pigmentovolume)

al diminuire della differenza degli indici di rifrazione tra pigmento e

mezzo(legante)

Concludiamo questo paragrafo col dire che nella maggior parte dei casi il massimo

della trasmittanza di un pigmento egrave nel vicino infrarosso tra 18μm e 22μm

12 Riflettanza Il rapporto tra la radiazione retro diffusa e quella inviata 13Trasmittanza Per una superficie investita da una radiazione acustica o ottica il rapporto tra lrsquointensitagrave della radiazione trasmessa entro il corpo e lrsquointensitagrave della radiazione incidente 14blu di Prussia Ferrocianuro ferrico Fe4[Fe(CN)6]3 scoperto casualmente a Berlino nel 1704 Anche chiamato blu di Berlino

55

superando poi questa soglia per le matrici (di origine organica) comincia a

diventare prevalente lrsquoassorbimento della radiazione facendo diventare lo strato

pittorico meno trasparente e il contrasto15 diminuisce

332 Una trattazione matematica del fenomeno

In riflettografia infrarossa si fa spesso riferimento ad una trattazione matematica[2]

(dovuta a Kubelka e Munk) che pur semplificando molto la situazione rispetto alla

realtagrave ha il pregio di essere intuitiva e di identificare la grandezze fondamentali in

gioco Essa ci porteragrave ad esprimere matematicamente la riflettanza di uno strato

pittorico solamente in funzione di coefficienti caratteristici dello strato stesso e

non piugrave in funzione della profonditagrave di penetrazione nello strato pittorico

Nellrsquoambito di questa teoria un dipinto egrave schematicamente descritto come uno

strato di colore (si pensa al colore come un pigmento disperso in un leganteil mezzo)

che ricopre una preparazione di fondo (costituita quasi sempre da una mescola di

gesso e colla animale o da biacca16 ) e sul quale egrave stato tracciato il disegno preparatorio

(fatto con carboncino grafite o punta metallica )

Le proprietagrave ottiche delle parti in questione e del sistema vengono considerate

in questo modo

Il legante viene considerato perfettamente trasparente

Il pigmento egrave considerato in grado di diffondere la radiazione che incide

normalmente

Si considera solo la diffusione che allrsquointerno dello strato si propaga ortogonalmente

ad esso in avanti o allrsquoindietro

La riflessione speculare non viene considerata

La lunghezza drsquoonda della radiazione egrave molto maggiore del diametro medio dei granuli di

pigmento

La radiazione proveniente dalla sorgente IR giunge sulla superficie del dipinto e

penetra in parte al di sotto di essa

Supponiamo che la radiazione non assorbita si propaghi lungo lrsquoasse x e

parte di essa venga diffusa ma solo nella direzione opposta si considera cioegrave

solo la retrodiffusione

Con 119868 119909 si indica il flusso di radiazione proveniente dalla sorgente

Con 119869 119909 si indica il flusso di radiazione retrodiffusa verso il rivelatore

Sia K il coefficiente di assorbimento della radiazione nello strato

Sia S il coefficiente di diffusione della radiazione nello strato

Accade che attraversando lo spessore 119889119909 lrsquointensitagrave 119868 119909 varia a causa

dellrsquoassorbimento della diffusione si considereragrave dunque per 119868 119909 anche il

contributo di 119869 119909 Un ragionamento analogo vale anche per il flusso 119869 119909

15 Contrasto In rifletto grafia per lrsquoindividuazione di linee scure su fondo bianco egrave definito come il rapporto tra la riflettenza della sostanza scura e la riflettanza del fondo bianco 16 Biacca Anche detta ldquobianco di piombordquo egrave un carbonato basico del piombo2PbCO3ndashPb(OH)2

56

In formule

119889119868 119909 = 119870 + 119878 119868 119909 119889119909 minus 119878 119869 119909 119889119909

(316)

119889 119869 119909 = minus(119870 + 119878)119869 119909 119889119909 + 119878 119868 119909 119889119909

Le equazioni cosigrave ricavate costituiscono il sistema di Kubelka-Munk in forma

differenziale

Figura 54Propagazione della radiazione diretta e retrodiffusa secondo lo schema di Kubelka-Munk

In riflettografia si definisce in linea di principio per ogni livello di profonditagrave della

superficie pittorica la riflettanza 119877 119909 come

119877 119909 =119869 119909

119868 119909 (317)

Derivando rispetto a x la (316) e sostituendo nel risultato ottenuto le (315) si ha

per 119877 119909 lrsquoequazione differenziale

119889119877 119909

119889119909= 1198781198772 119909 minus 2(119870 + 119878)119877 119909 + 119878 (318)

Ponendo 119883 = 119909 minus 1199090 1198770 = 119877 1199090 119886 =119870+119878

119878 119887 = 1198862 minus 1 si ha la soluzione

cercata per la riflettanza

119877(119883) =1+ 1198770 119887 coth 119887119878119883 minus119886

119886+119887 coth 119887119878119883 minus1198770 (319)

57

Mettiamoci ora nelle condizione di sapere come diventa 119877(119883) se si ha a che fare con

grandi spessori basta calcolarne il limite per 119883 rarr infin sapendo che coth 119909 =119890119909+119890minus119909

119890119909minus119890minus119909 si ha

119877infin = lim119883rarrinfin 119877(119883) =1+1198770(119887minus119886)

119886+119887minus1198770=

119870

119878+ 1 minus

119870

119878

2

+ 2119870

119878 (320)

Si vede chiaramente cosigrave che 119877infin dipende solamente dal rapporto 119870 119878 che egrave proprio

di ogni pigmento

Lrsquoandamento di 119877infin egrave quello visualizzato qui sotto

Figura 55 Andamento di 119929infin in funzione di KS

Naturalmente fare il limite per 119883 rarr infin ha solamente un senso matematico Nella

realtagrave si puograve misurare la riflettanza dei pigmenti con uno spettrofotometro e si

riscontra che giagrave con spessori di qualche millimetro crsquoegrave una buonissima

corrispondenza con lrsquoandamento di 119877infin

Dunque la trattazione di Kubelka-Munk che afferma con la (320) che per

119883 rarr infin la riflettanza non dipende piugrave dallo spessore dello strato ha un effettivo

riscontro con la realtagrave dove nella maggior parte dei casi si opera su spessori di 12

mm

Dalla (320) con pochi passaggi matematici ci si ricava 119870 119878 in funzione di 119877infin 119870

119878=

119877infin minus1 2

2119877infin (321)

Possiamo ora introdurre una nuova grandezza fondamentale in riflettografia il

contrasto

119862 =119877119887 119909

119877119908 119909 (322)

dove 119877119887 119909 e 119877119908 119909 sono rispettivamente la riflettanza di una linea ldquonerardquo del

disegno preparatorio e quella della superficie ldquobiancardquo del fondo e x rappresenta lo

spessore di pigmento soprastante Da come egrave definito ci si auspica sempre che C

abbia un valore prossimo a 0

Dal contrasto in linea di principio puograve essere ricavato lo spessore di

oscuramento 119883119889 = 119909119889 minus 1199090 definito come il minimo spessore di un dato pigmento in

grado di rendere completamente invisibile a una determinata strumentazione il disegno

58

preparatorio sottostante Esso puograve essere interpretato anche come un indice della

qualitagrave di un apparato per riflettografia

Vediamo ora come sia possibile ricavarsi Xd

Sia Cl il contrasto limite ossia il minimo contrasto rilevabile da un determinato

sensore dalla definizione di C Cl =119877119887 119883119889

119877119908 119883119889

Tenendo presente la (319) ponendo in essa 119910 = 119887 coth(119887119878119883119889) e sostituendo in Cl

si ottiene

1199102 ClR0w minus R0b + 119910 1 minus Cl R0bR0w minus 1 +

+Cl(a minus R0b)(1 minus aR0w ) + (a minus R0w )(aR0b minus 1) = 0 (323)

che egrave unrsquoequazione di secondo grado in y

Dunque conoscendo la riflettanza del fondo R0w la riflettanza del materiale usato per

il disegno preparatorio R0b la 119877infin del colore che ricopre il fondo e il suo coefficiente di diffusione

si puograve ricavare la y da cui trovare poi Xd con la formula

119883119889 =coth minus1 119910 119887

119887119878 (324)

333 La fotocamera CCD CHROMA C3 1600E

La facoltagrave di scienze dellrsquouniversitagrave di Camerino ha a disposizione per le

acquisizioni di immagini nel campo dei beni culturali una fotocamera digitale [10]

con sensore a stato solido CCD (Carge Coupled Device) CHROMA C3 1600E

prodotta dalla DTA

Figura 56 Fotocamera digitale CCD CHROMA C3 1600E

Cuore di questa apparecchiatura egrave il sensore per immagini CCD KAF1602(E)

prodotto dalla Kodak[9]

Figura 57Sensore per immagini CCD Kodak KAF-1602(E)

59

Alcune caratteristiche del CCD

Numero di pixel 1536(H)x1024(V)

(Circa 16MPixel di definizione)

Dimensioni del pixel 9x9 μm2

Dimensioni sensore 138x92 mm2

(corrisponde ad un rapporto 32)

FWC 105elettr

(Full Well Capacity Parametro indicante il massimo numero di elettroni

immagazzinabili in ogni pixel Ersquo da questa caratteristica che dipende sia

lrsquointensitagrave del segnale che del rumore Ersquo comunque auspicabile avere un

FWC piugrave alto possibile anche ge500000 cosigrave da poter lavorare anche su

immagini in cui ci sono zone illuminate diversamente evitando che su

quelle illuminate fortemente si crei sovraesposizione)

DC (misurata a 25degC) 20 elettr(pixel∙secondo)

(Dark Current Ersquo il numero di elettroni generato termicamente in ogni

pixel anche se non egrave esposto a radiazione ldquohellipcorrente di buiohelliprdquo Puograve essere

sottratta via software e bisogna tenerne conto soprattutto nelle acquisizioni

a lunga esposizione Con il raffreddamento termoelettrico di tipo Peltier17

puograve essere ridotta di molto)

Figura 58 Andamento della Dark Current a seconda della temperatura del CCD

QE 40 50 60

(Quantum Efficiency Misurata a tre diverse lunghezze drsquoonda 450nm

550nm 650nm Ersquo uno dei parametri piugrave importanti per valutare la qualitagrave di

un sensore Definito come il numero di elettroni di segnale creati per ogni

fotone incidente)

17 Peltier Jean Charles Athanase Fisico francese (Ham[Somme]1785-Parigi1845) Nel 1834 sccoprigrave lrsquoeffetto termoelettrico che da lui prese il nome

60

DR 74dB

(Dinamic Range Dipende dal rapporto tra la quantitagrave massima di elettroni

utilizzabili e il noise floor 119899119890~ cioegrave massimo numero di elettroni del rumore

di fondo per pixel Piugrave precisamente 119863119877 = 20 log10 119865119882119862 119899119890~ con

119899119890~ =15 elettroni)

La risposta spettrale del sensore quella che prima si egrave solo accennata in maniera

frazionata come QE egrave senza dubbio il parametro fondamentale In riflettografia

infrarossa per esempio si auspica che questo parametro sia alto attorno a 1ndash2 μm

Figura 59 Risposta spettrale QE del sensore KAF-1602 (E)

I filtri a disposizione

Ci sono 7 filtri a disposizione [10] per i vari tipi di acquisizioni di immagini

Tre filtri passa banda nel visibile RGB

Figura 60 Curve di trasmittanza dei tre filtri RGB

In realtagrave la curva di trasmissione dei filtri Blu e Verde aumenta nella regione

dellrsquoinfrarosso per questo motivo si egrave dotati di un filtro IR-Cut (taglia infrarosso)

da porre di fronte allrsquoobbiettivo

Filtro passa banda nellrsquoinfrarosso

Presenta due ldquopicchirdquo attorno a 500nm pari a circa 1-2 di trasmittanza

61

Figura 61 Curve di trasmittanza nel visibile e nel vicino infrarosso del filtro passa banda IR

Filtro passa banda nellrsquoultravioletto

Centrato sui 340 nm e con una ampiezza di banda al 50 della sua trasmittanza

massima FWHM pari a 85 nm

Filtro passa alto nellrsquoinfrarosso

Ha la lunghezza drsquoonda di cut-off (50 della sua trasmittanza max tmax) a 780 nm

A 680nm si ha 001 tmax a 850 nm si ha 95 tmax a 900 si ha 99 tmax

Figura 62 Ricostruzione dai dati dello spettro in trasmittanza dei due filtri passa banda UV e passa alto IR (Il tmax egrave arbitrario e sono stati posti uguali per praticitagrave di descrizione)

Filtro taglia Infrarossi

E lrsquounico filtro che egrave posto fuori dalla fotocamera essendo montato sullrsquoobbiettivo e

ha un diametro di 50mm (gli altri 25mm)

A parte dunque lrsquoultimo filtro IR-cut gli altri sono posizionati su una ruota

porta filtri posta allrsquointerno del corpo macchina e azionabile via software

62

Figura 63 Immagine indicativa di una ruota porta filtri per fotocamere CHROMA

Con questa apparecchiatura egrave possibile effettuare oltre la riflettografia infrarossa

anche lrsquoesame in tricromia in falso colore usando il filtri passa banda IR verde e

rosso

34 La tecnica FT-IR

Con lrsquoacronimo FT-IR che sta per Fourier Transform-Infra Red (spectroscopy) si

indica quella tecnica che permette il riconoscimento delle sostanze che

compongono un campione attraverso un esame spettroscopico eseguito in luce

infrarossa In questo caso perograve il risultato finale che consiste in un spettro di

assorbimento della radiazione nel dominio delle frequenze (cioegrave dove sullrsquoascissa

del grafico ci sono le frequenze) saragrave frutto di una trasformata di Fourier di un

altro grafico chiamato interferogramma nel dominio dei tempi

341 Eccitazioni vibrazionali delle molecole

Come mai egrave proprio la radiazione infrarossa la piugrave adatta a stimolare transizioni di

tipo vibrazionale nei nuclei di una molecola

Si puograve rispondere a questa domanda anche con delle considerazioni legate alla fisica

classica se consideriamo che gli elettroni sono legati alla molecola con una forza F con la stessa

forza i nuclei saranno legati tra loro a formare la molecola Approssimando questa forza a

una di tipo armonico (massa-molla) possiamo dire che la pulsazione del moto

elettronico egrave 120596119890 = 119896 119898 mentre la pulsazione del moto nucleare egrave 120596119873 = 119896 119872

con m massa dellrsquoelettrone M massa del nucleo e k costante elastica della F

Il rapporto tra lrsquo energia vibrazionale e quella elettronica saragrave allora dato da

119864119907

119864119890=

ℏ120596119873

ℏ120596119890cong

119898

119872 (322)

Essendo 119898

119872 compreso nel range 10minus3 divide 10minus5 possiamo affermare che le energie di

eccitazione vibrazionali sono qualche centinaio di volte piugrave piccole di quelle

63

elettroniche Essendo questrsquoultime dellrsquoordine di qualche eV lo spettro di

assorbimento-emissione vibrazionale cadragrave nel vicino e medio infrarosso

Figura 64 Collocazione spettrale delle vibrazioni molecolari

Si possono esprimere le frequenze 120642 in cm-1 (omettendo di moltiplicare per c

velocitagrave della luce) dato che se 119888 = 120582120584 allora 120584 = 119888120582

Si egrave giagrave parlato nel paragrafo 2 di questo capitolo dei livelli energetici

vibrazionali

Figura 65Schema energetico di una molecola biatomica e livelli vibrazionali[12]

Le transizioni di cui ci occupiamo qui naturalmente non coinvolgono livelli

elettronici ma solo passaggi da uno stato roto-vibrazionale ad una altro Infatti

oltre alle energie elettroniche e vibrazionali esistono pure le energie rotazionali che

sono dellrsquoordine 10minus3 divide 10minus5 volte piugrave piccole di quelle elettroniche e 10minus3 2 divide

10minus5 2 volte piugrave piccole di quelle vibrazionali cioegrave circa 10minus3eV

Per comprendere meglio quello che succede consideriamo le molecole

biatomiche per queste se sono nello stato Λ = 0(Λ numero quantico del momento

angolare elettronico lungo lrsquoasse molecolare senza spin) vale la regola di selezione

Δ119869 = plusmn1 dove J egrave il numero quantico rotazionale collegato con il momento

angolare totale lungo lrsquoasse molecolare

Le transizioni permesse passando da 119907 = 0 a 119907 = 1sono riportate nello schema qui

sotto

64

Figura 66Livelli energetici di una molecola biatomica e transizioni permesse da v=0 a v=1[1]

Con R si indicano tutte le transizioni con Δ119869 = +1 con P quelle con Δ119869 = minus1

chiamate poi branche R e P e il numero tra parentesi egrave il J iniziale

A titolo di esempio riportiamo lo spettro di assorbimento della molecola HCl

Figura 67Spettro di assorbimento di HCl [1]

Da notare la mancanza del gap centrale data la proibizione di Δ119869 = 0

Tutti gli esami spettroscopici in assorbimento avranno questo aspetto

342 I modi di vibrazione e i gruppi funzionali I

fingerprint

Le molecole possono presentare diversi modi di vibrazione ciascuno responsabile

di un particolare assorbimento in una determinata regione dello spettro

Si distinguono vibrazioni ldquostetchingrdquo o di valenza (variazione della distanza di

legame)

Figura 68 Esempio di modi di vibrazione di valenza[12]

e vibrazioni ldquobendingrdquo o di deformazione (variazione dellrsquoangolo di legame)

65

Figura 69Esempio di modi di vibrazione di deformazione[12]

Come si vede dalle immagini possiamo pensare la vibrazione dellrsquointera molecola come

combinazione di vibrazioni di ogni coppia di atomi o comunque di ogni sua singola parte piugrave

semplice In chimica questi ldquopezzi di molecolardquo sono detti gruppi funzionali cioegrave

gruppi di atomi che mostrano particolari e costanti proprietagrave chimico fisiche Saragrave grazie alla

peculiaritagrave della lunghezza drsquoonda assorbita da queste parti che si potragrave riconoscere

la molecola presente nel campione

Solitamente 120642119959119938119949 gt 120642119941119942119943 dunque troveremo i gap di assorbimento delle

vibrazioni di valenza nella parte sinistra dello spettro (4000-1500 cm-1) dove ci

sono i valori dei numeri drsquoonda piugrave alti zona dei gruppi funzionali mentre la zona

dello spettro a minore energia egrave occupata dalle vibrazioni di deformazione da quelle di valenza a

piugrave bassa energia e da quelle di combinazione(i due tipi insieme) saragrave soprattutto questa

combinazione di tipi di eccitazioni vibrazionali nella parte destra dello spettro

(1500-700 cm-1) che costituiragrave lrsquoimpronta digitale the fingerprint della molecola

Molecole diverse ma con lo stesso tipo di gruppi funzionali (per quelle organiche)

saranno riconosciute grazie a questa zona

Figura 70 Spettrogrammi IR di due CHETONI simili ciclo-esanone(sopra)e ciclo-pentone(sotto)

riconoscibili dalle diversitagrave nella zona fingerprint[12]

66

343 Lrsquouso dellrsquointerferometria La FT-IR

Le misure di tipo spettroscopico nellrsquoinfrarosso (considerando solo le tecniche a

doppio raggio che permettono il confronto tra il raggio di riferimento e quello del

campione fornendo cosigrave lo spettrogramma della trasmittanza ) si possono fare

essenzialmente in due modi in modo dispersivo con la selezione continua di lunghezza

drsquoonda o con il metodo interferometrico

Per gli spettrometri di tipo dispersivo egrave difficile conciliare risoluzione spettrale ed

efficienza di misurazione questi sistemi si basano infatti su reticoli a riflessione mossi

molto lentamente da meccaniche di precisione per selezionare lunghezza drsquoonda

dopo lunghezza drsquoonda e generare cosigrave uno spettro infrarosso continuo

Figura 71 Schema di funzionamento di uno spettrometro a dispersione[7]

In sintesi questo tipo di spettrometri funzionano cosigrave si formano due raggi uno dei

quali passando per il campione contiene le informazioni cercate lrsquoaltro fa da

riferimento Il chopper consente alternativamente lrsquoarrivo dellrsquouno o dellrsquoaltro sul

reticolo che monocromatizza il segnale letto successivamente dal sensore Saragrave il

software che una volta acquisiti i segnali ne faragrave il rapporto egrave saragrave in grado di creare

lo spettrogramma

Chiaramente il reticolo lavorando in condizioni di alta risoluzione selezioneragrave

una banda di frequenze molto stretta lrsquointensitagrave del segnale saragrave minore

causando cosigrave un deterioramento del rapporto segnale-rumore Un grande miglioramento delle condizioni di lavoro e della qualitagrave dei risultati

nella spettroscopia IR egrave avvenuto quando grazie ai moderni calcolatori si egrave riusciti

a convertire un interferogramma in uno spettrogramma usando gli algoritmi

della trasformata di Fourier

Lrsquointerferogramma

Definiamolo prima nel caso di una singola frequenza

Ersquo chiamato interferogramma il segnale complessivo in funzione del tempo di due

onde alla stessa intensitagrave e lunghezza drsquoonda che interferiscono quando su una

67

delle due si crea un continuo sfasamento rispetto allrsquoaltra per esempio grazie ad

uno specchio mobile che ne allunga o ne accorcia il cammino ottico

Figura 72 Schema di principio di un spettrografo con spettro e interferogramma nel caso di una singola

frequenza[8]

Nella figura sopra per questioni di chiarezza lrsquointerferogramma egrave nel dominio delle

distanze (proporzionalitagrave diretta tra tempo e spazio percorso dallo specchio

mobile) B(120584) e I(120575) intensitagrave luminosa rispettivamente dalla sorgente e sul

rivelatore ( 120584 numero drsquoonda e 120575 spostamento dello specchio) Per I(120575) vale la

seguente formula

119868(120575) = 119861(120584) cos 2120587120575

120582 (323)

che poi inserendo per ragioni di comoditagrave matematica il numero drsquoonda 120584 = 1 120582

diventa

119868(120575) = 119861(120584) cos 2120587120584120575 (324)

Nel caso di due frequenze la situazione cambia in questo modo

Figura 73Spettri e interferogrammi di due frequenze diverse separate e poi sovrapposte[8]

Ogni frequenza compare nellrsquointerferogramma come una funzione coseno

Considerando allora una sorgente continua nellrsquoinfrarosso matematicamente

faremo un integrale per trovare lrsquoandamento di 119868(120575) cioegrave

119868(120575) = 119861(120584)infin

0cos 2120587120584120575 119889120584 (325)

Un tipico interferogramma di una sorgente incandescente per infrarosso egrave il

seguente

68

Figura 74 Inteferogramma di una tipica sorgente incandescente[8]

Notare come quando 120575 = 0 essendo tutte le funzioni coseno delle frequenze

presenti in fase 119868(120575) ha un grande picco il centerburst questa egrave una caratteristica di

tutti gli interferogrammi Allontanandosi da questa posizione la moltitudine delle

funzioni coseno cominciano a rinforzarsi o annullarsi vicendevolmente causando

una rapida diminuzione dellrsquointensitagrave in una serie di oscillazioni

La trasformata di Fourier

Lrsquointerferogramma egrave descritto matematicamente dallrsquoequazione (325) e saragrave

proprio il suo andamento intensitagrave su tempo ad essere fisicamente misurato

dal sensore dello spettrografo Comunque in spettroscopia si egrave interessati allo

spettro cioegrave a conoscere lrsquointensitagrave in funzione del numero drsquoonda Ma

conoscendo la forma matematica dellrsquointerferogramma 119816(120517) come funzione di

120517 egrave possibile calcolare il corrispondente spettro usando una tecnica

matematica conosciuta come Trasformata di Fourier Il suo uso porta alla

conoscenza dello spettro attraversolrsquointegrale

119861(120584) = 119868(120575) cos 2120587120584120575 119889120575+infin

minusinfin (326)

Ecco dunque come si agisce con la tecnica FT-IR quando si vuole ottenere lo

spettrogramma di un campione viene fatta una prima acquisizione dello

spettrogramma della sorgente chiamato anche spettrogramma di fondo(in questo

si noteranno anche gli eventuali assorbimenti dei gas presenti lungo il cammino

ottico del raggio) ed in seguito del campione Il computer penseragrave ad eseguire il loro

rapporto fornendo lo spettro in trasmittanza

69

Figura 75 Schema a blocchi della generazione di uno spettro con la tecnica FT-IR[8]

Di seguito egrave riportata la figura schematica di uno spettrometro per analisi FT-IR

Figura 76 Schema di funzionamento di uno spettrometro FT-IR[7]

I 3 vantaggi della tecnica FT-IR

Si associano a questa tecnica tre vantaggi o miglioramenti rispetto alla

spettroscopia dispersiva

Vantaggio Jaquinot o di banda passante lrsquoenergia in arrivo al rivelatore egrave

maggiore di conseguenza anche il rapporto segnaledisturbo egrave piugrave elevato

Vantaggio Felgett o di multiplex lrsquoacquisizione dei dati egrave molto piugrave rapida

(pochi secondi) Questo consente di effettuare in rapida sequenza una serie

di spettri(10-20) e di presentare alla fine la loro media diminuendo cosigrave

lrsquoerrore

Vantaggio di Connes una calibrazione delle frequenze molto stabile ed

accurata (001-01 cm-1) grazie ad un laser interno che agisce da riferimento

per ogni scansione

70

Conclusioni

In questa dissertazione si egrave voluto discutere il contributo della Fisica nel campo

delle indagini analitiche e diagnostiche nel settore dei beni culturali attraverso una

panoramica delle varie tecniche di diagnosi e recupero di unrsquoopera drsquoarte con una

particolare attenzione alla strumentazione e quindi alle tecniche che sono di fatto

operanti con successo nellrsquoambito del nostro Ateneo

Queste metodologie delle quali molte e importanti di carattere non invasivo

sono di fondamentale importanza qualora si desideri eseguire una diagnosi su

unrsquoopera per la quale lo scopo primario di intervento egrave la sua conservazione nel

tempo Se dunque nel corso di una indagine di un bene culturale si richieda la

assoluta non invasivitagrave la fisica mette a disposizione tutte le sue conoscenze nel

campo delle interazioni radiazioni-materia o particelle-materia assicurando

insieme alla salvaguardia del manufatto le risposte cercate

Anche se un bene culturale come tutte le cose non puograve che deperire nel corso

degli anni in un inarrestabile anche se lento invecchiamento i metodi per porvi

riparo e le analisi scientifiche di tipo fisico saranno senza dubbio in grado di

migliorarsi rispetto ad ora in quantitagrave qualitagrave ed efficacia

Il progresso della ricerca fisica applicata e delle tecnologie collegate fanno

sicuramente ben sperare in una conservazione duratura della Bellezza tangibile a

sicuro vantaggio delle generazioni future

71

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documenti fotografici mediante SEM-EDSalcuni casi studio Roma Istituto centrale per la

Patologia del Libro

[14]Pinzari F amp Montanari M (2007) Il SEM-VP nella diagnostica di alterazioni

fungine non piugrave vitali o di difficile caratterizzazione Roma Istituto Centrale per la

Patologia del Libro

[15]Valdregrave U Microscopia elettronica e ionica Roma Istituto Enciclopedico Treccani

[16]Boscaino G Giunta M amp Vaiana R Tessitura superficiale di manti stradali

indicatori derivati da profilometrica con metodo non-contact Palermo

72

[17]Fontana R Pampaloni E amp Pezzati L Tecniche ottiche per la forma (Elementi di

archeometria) Milano Egea

[18]GruppoBeniCulturali Diagnostica ottica per la conservazione CNR-INOA

[19]Enciclopedia-Delle-Scienze-Fisiche(vol IV p624) Limmagine in falso colore

Roma Istituto Enciclopedico Treccani

73

Ringraziamenti

Ringrazio Dio Padre onnipotente creatore di tutte le cose della materia e delle leggi

che la governano dellrsquouomo e della sua intelligenza che le sa scoprire

Ringrazio poi il prof Andrea Di Cicco per la sua disponibilitagrave e il dott Marco

Minicucci per il suo instancabile guidarmi con entusiasmo alla scoperta di un

mondo per me fino a poco tempo fa sconosciuto la prof Graziella Roselli per le

nozioni che mi ha fornito il dott Andrea Cittadini per le informazioni tecniche il

prof che ha fatto da lettore e tutti i docenti di Fisica che nel corso di questi

anni mi hanno preparato nello studio

Ringrazio ancora Alessandro e Antonella per il loro incoraggiamento schietto e

sincero Roberto per lo scanner e la sua generositagrave Claudio per il supporto

informatico

Ringrazio tutti gli amici che mi sono stati vicino in questi mesi e che anche solo con

un gesto o una parola mi sono stati di aiuto

Ringrazio la mia famiglia

Antonio

25

secondo piano (lacca rossa) ma data la risposta cromatica diversa nellrsquoinfrarosso

diventa in falso colore un giallo piugrave intenso

Figura 20 Lorenzo Monaco Incoronazione della Vergine (particolare)Immagine nel visibile e in tricromia in falso colore

23 Tecniche ottiche per la forma

La conoscenza e la forma di un oggetto artistico sia esso un reperto archeologico

un monumento un dipinto o un affresco e dunque dalle piugrave svariate forme e

dimensioni rappresenta un elemento importante per il suo studio e la sua

conservazione La caratterizzazione della forma costituisce infatti un prezioso

contributo a studi di tipo storico-artistico alla determinazione dello stato di

conservazione dellrsquoopera e al progetto e realizzazione di interventi di restauro

Oltre a ciograve mediante la misura della forma di un oggetto ripetuta in tempi

successivi egrave possibile ottenere informazioni sulle sue deformazioni ed eliminarne le

cause (condizioni microclimatiche stress meccanici hellip)

Si possono suddividere essenzialmente le procedure per lrsquoacquisizione della

forma in due categorie quelle che adoperano la luce anche laser ma senza utilizzarne la

coerenza4 le tecniche in luce incoerente e altre invece che sfruttano proprio le

proprietagrave di coerenza della luce laser che chiameremo tecniche in luce coerente

4 Coerenza Sono coerenti due o piugrave onde di ugual frequenza in cui la differenza di fase fra esse egrave costante

26

231 Tecniche in luce incoerente

Sono diverse le tecniche di questo tipo che vengono usate nellrsquoambito dei beni

culturali Citiamo la fotogrammetria (basata sul principio della triangolazione ottica5)

che acquisendo una coppia stereoscopica di immagini dellrsquooggetto egrave in grado di

restituire un modello 3D La proiezione di luce strutturata che consiste nel

proiettare sullrsquooggetto dei codici luminosi di vario tipo (fitti reticoli figure di

interferenzahellip) e risalire alla forma dellrsquooggetto interpretando la loro deformazione

usando algoritmi basati sulla triangolazione La profilometria laser che

ricostruisce la forma il piugrave delle volte di statue analizzando le linee di contorno

che una lamina di luce laser mette in evidenza sullrsquooggetto Lo scanner laser a tempo

di volo usato soprattutto per il rilievo 3D su grandi scale spaziali riesce nella

mappatura tridimensionale rilevando le coordinate angolari e il tempo di

percorrenza di impulsi laser

231a Il laser scanner a tempo di volo (TOF)

Ersquo praticamente un sistema radar (onda inviata riflessa e captata) che impiega una

sorgente laser impulsata Il principio su cui si fonda la misura della distanza egrave il

seguente conoscendo il tempo t impiegato dallrsquoimpulso laser a percorrere la

distanza sorgente-punto di misura-rivelatore (posto vicino alla sorgente laser) detto

tempo di volo TOF (Time Of Flight) egrave possibile risalire alla distanza grazie alla

formula 119863 = 119888

119899times 119905 2 dove c egrave la velocitagrave della luce e n egrave lrsquoindice di rifrazione

dellrsquoaria

Figura 21Principio di funzionamento di un laser scanner TOF

Facendo poi corrispondere ad ogni misura di distanza le coordinate angolari

azimutale e zenitale si ha per ogni punto di scansione la tripletta di coordinate che

identifica un punto nello spazio

5 Triangolazione ottica Usata per risolvere completamente un triangolo avendo a disposizione due angoli e il lato tra essi compreso

27

Figura 22Immagine schematica di un laser scanner TOF

La precisione del sistema dipende da vari fattori come la capacitagrave di selezionare la

stessa posizione relativa allrsquoimpulso trasmesso e ricevuto dallrsquoaccuratezza della

conoscenza dei tempi di ritardo propri del sistema e dalla precisione del sistema

che effettua le misure dei tempi

Si egrave comunque raggiunta una altissima precisione considerando che con i

moderni strumenti si ottengono errori di pochi millimetri su distanze di

centinaia di metri con un passo di scansione angolare di pochi millesimi di

grado

Naturalmente si ha quasi sempre bisogno di effettuare piugrave scansioni della

stessa struttura per rilevare i punti che rimarrebbero in ombra con una sola

scansione

Questo strumento trova il suo campo di applicazione nella ricostruzione di

grandi ambienti interni come chiese o antiche dimore nella ricostruzione di

facciate di cattedrali o in grandi siti archeologici

Nellrsquo immagine che segue si puograve osservare il risultato ottenuto effettuando la

ricombinazione di 6 posizioni di scansione della sfinge

28

Figura 23 Immagine ottenuta da un laser scanner ricombinando 6 scansioni

231b Topografia di superfici a proiezione di linee

Questo tipo di analisi rientra nella categoria delle tecniche che sfruttano la

proiezione di luce strutturata cioegrave di codici luminosi che sono in grado di

evidenziare variazioni di livello su una superficie grazie a linee di luce

opportunamente organizzate

In quella a proiezione di linee si proietta (come fosse una diapositiva

costituita da un vetrino con deposizione metallica) il codice piugrave semplice un reticolo

di righe bianche e nere parallele Lrsquoimmagine dellrsquooggetto con le linee proiettate egrave

ripresa con una telecamera digitale il cui asse ottico forma con quello del

proiettore un certo angolo In questa immagine le linee del reticolo risultano

distorte dalla forma della superficie diventando ondulate Lrsquoentitagrave delle

distorsioni fissata la geometria del sistema egrave direttamente proporzionale alla

quota del punto considerato Infine dallrsquoanalisi dellrsquoimmagine del reticolo si risale

alla mappa topografica digitale della superficie

29

Figura 24 Schema di funzionamento(a) e principio geometrico(b)[18]

Nella figura precedente (b) si vede come la posizione delle linee cambia in

proporzione allrsquoaltezza (h) della superficie rispetto ad un ideale piano mediano di

riferimento S Conoscendo α (la fase) per ogni punto della linea proiettata si

risale alla quota (h) di quel punto

Il software di estrazione della fase opera sulla immagine ldquoliberatardquo dal

contrasto dello sfondo tramite unrsquooperazione di pulitura che sfrutta unrsquoimmagine

identica ma senza il reticolo proiettato (figura sotto)

Figura 25 Procedura per lottenimento della mappa topografica[18]

Variando la posizione mutua di proiettore telecamera e oggetto si ottengono

diverse risoluzioni spaziali e differenti estensioni della superficie di misura per

esempio aumentando lrsquoinclinazione del proiettore si raggiungono risoluzioni in

quota piugrave elevate (maggiore dinamica per α) allontanandolo dallrsquooggetto si

possono analizzare opere di grandi dimensioni a scapito perograve della risoluzione

spaziale

Nel campo della conservazione dei beni culturali questo sistema trova impiego nei

dipinti quando si vogliono verificare con precisione la deformazione il distacco o il

rigonfiamento dello strato pittorico a causa di deformazioni della struttura lignea

30

per quelli su tavola o della trama del tessuto per quelli su tela ciograve succede ad

esempio quando si procede al rifodero o alla sostituzione del telaio Si sono svolte

con successo indagini con questa tecnica anche nel caso di iscrizioni su tavola o su

parete

Nelle immagini che seguono ([17]Fontana Pampaloni amp Pezzati) croce di

Sarzana lo studio della mappa topografica egrave presentato prima con una risoluzione

in quota di 01mm per la sommitagrave della croce poi con una di 002mm per il

particolare del cartiglio6

Figura 26Croce di SarzanaMaestro GuglielmoDuomo di Sarzana Anno 1138 Tempera a uovo su legno di castagno Misure 3times210 m e mappa topografica della parte evidenziata

232 Tecniche in luce coerente

Lrsquouso di queste tecniche piugrave complesso delle precedenti egrave orientato piugrave che alla

misurazione della forma vera e propria dellrsquooggetto al rilevamento delle sue

microdeformazioni Citiamo lrsquointerferometria olografica (ologrammi su pellicola)

che si basa sulla ripresa di una immagine dellrsquooggetto effettuata con luce laser in

condizioni di interferenza lrsquointerferometria a spekle7 basata sigli stessi principi di

quella olografica ma lrsquoacquisizione dellrsquoimmagine avviene tramite una telecamera

Lrsquoolografia conoscopica che usa una telecamera nella quale tra obbiettivo e

sensore CCD ha un cristallo che separa in due parti la luce proveniente

6 CartiglioDisegno di un rotolo di carta in parte srotolato sul quale li leggono iscrizioni 7 Speckle (macchiolina) Viene chiamata cosigrave la figura punteggiata che si ottiene quando unrsquoonda coerente viene fatta passare attraverso un mazzo disordinato

31

dallrsquooggetto creando una figura di interferenza dalla quale si ricava la distanza di

ogni punto dellrsquooggetto in esame

Annoveriamo tra le tecniche in luce coerente anche una variante del sistema a

tempo di volo che sfrutta lo sfasamento tra lrsquoimpulso laser generato e registrato

ottenendo una maggiore precisione

232a Lrsquoolografia conoscopica

Con questa tecnica egrave possibile misurare con estrema precisione la distanza tra la

sonda ottica usata e per cosigrave dire ogni ldquosingolo puntordquo della superficie (non si

usa infatti quasi mai per ricostruire lrsquointero corpo dellrsquooggetto) in esame

Il principio di funzionamento egrave il seguente un laser a diodi produce un raggio

che egrave riflesso totalmente da un beam-splitter a 90deg verso il campione Parte dellrsquo onda

luminosa riflessa viene captata dallrsquoobbiettivo attraversa lo splitter (ora con

proprietagrave di trasparenza) e incontra il modulo conoscopico Questo elemento

costituito da un cristallo monoassiale8 birifrangente9 posto tra due lamine

polarizzatrici separa i raggi luminosi che vi incidono in due componenti raggio

ordinario e raggio straordinario

Questi dopo aver percorso praticamente lo stesso cammino ottico

interferiscono dando luogo a frange circolari sulla superficie del sensore CCD La

fittezza delle linee della frangia dipende dal cammino ottico dei raggi

dallrsquooggetto scansionato al sensore ecco che allora misurandola si risale alla

distanza di ogni punto dalla sonda

Figura 27Funzionamento di una sonda conosco pica[16]

8 Monoassiale Con un solo asse ottico 9 Birifrangente Con due indici di rifrangenza ortogonali fra loro

32

Elaborando dunque il segnale restituito dal CCD si risale al ldquoperiodordquo di ogni

singola frangia fatto poi corrispondere ad una distanza Poicheacute la lettura del CCD

puograve essere ripetuta con una frequenza di alcune migliaia di Hz alla stesa velocitagrave egrave

anche possibile acquisire le misure

La distanza dellrsquoobbiettivo dallrsquooggetto da esaminare puograve variare da poche

decine di mm a poche decine di centimetri a seconda delle esigenze cambiando

lrsquoobbiettivo di ripresa

Si raggiungono prestazioni eccellenti Con una distanza di lavoro di 40mm per

esempio si raggiunge una risoluzione di circa 6μm in quota e 30μm nelle

direzioni trasversali con una dinamica di profonditagrave di plusmn4mm

Una caratteristica importante di questo strumento egrave quella di poter lavorare

con un angolo di incidenza minimo di circa 5deg ciograve consente di indagare tratti di

superficie con unrsquoinclinazione fino a plusmn85deg col risultato di riuscire a fare misure

allrsquointerno di fori di diametro inferiore a 1mm con un rapporto profonditagravediametro

fino a 251

Un altro grande vantaggio dellrsquoolografia conoscopica egrave quello di superare i

vincoli pratici di stabilitagrave e sensibilitagrave alla temperatura e alle vibrazioni meccaniche

di cui soffrono gli strumenti interferometrici laser di tipo convenzionale dato

lrsquounica sorgente di luce coerente che viene separata solamente dentro il cristallo

birifrangente

Il sistema trova numerose applicazioni nel campo del restauro e della

conservazione ogniqualvolta si debbano analizzare con grande dettaglio oggetti o

parte di essi microdeformazioni su dipinti microscopiche incisioni su pietra o

rilievi su tavole usate per la litografiaecc ecc

Nelle immagini seguenti unrsquoindagine in olografia conoscopica effettuata su un

quadro di Raffaello La Madonna del cardellino Da notare i due solchi verticali nella

parte centrale del riquadro

Figura 28Madonna del cardellino Raffaello 1506 Galleria degli Uffizi e particolare (restituito in luce radente) dopo unrsquo olografia conoscopica

33

223b Lo scanner laser a misura di fase

Questa tecnica apparentemente del tutto simile a quella dello scanner laser TOF

visto nel paragrafo 231a sfrutta il fatto che un impulso laser modulato in ampiezza cambia la sua fase da quando egrave stato emesso a quando egrave rivelato dopo

la riflessione Conoscendo questo sfasamento si puograve risalire alla distanza

percorsa

Solitamente si sceglie per il laser (onda portante) una lunghezza drsquoonda di 1divide

2μm vicino infrarosso data la buona penetrabilitagrave in aria di questo tipo di onda

elettromagnetica mentre la modulazione ( in realtagrave vedremo che di modulazioni ne

occorreranno di diversi tipi) egrave fatta con lunghezze drsquoonda dellrsquoordine del metro

(onde radio)

Figura 29Schema di principio di uno scanner laser a sfasamento di modulazione di ampiezza

Matematicamente la variazione di fase Δ120601 durante tutto il tragitto 2119871 egrave data da

Δ120601 = 119899119896119898 2119871

Dove n egrave lrsquoindice di rifrazione dellrsquoaria da determinare in sede di misura a seconda delle

condizioni di temperatura pressione e umiditagrave relativa e 119896119898 egrave il vettore drsquoonda

corrispondente alla pulsazione di modulazione 120596119898 Con pochi passaggi si ottiene la

distanza cercata

119871 = Δ120601119888 2119899 120596119898

con c velocitagrave della luce

Bisogneragrave tener conto del fatto che il sensore discriminatore di fase (comparatore)

non percepisce quando 120601 ha subito delle rotazioni intere di angolo giro Per questa ragione in

realtagrave la modulazione egrave fatta con diverse frequenze (sottomultipli di un oscillatore interno

allo scanner) per ognuna delle quali si acquisisce una delle cifre della misura finale di ogni

singolo punto Questo egrave chiamato Metodo per decadi Se per esempio un punto egrave

distante dallo scanner 756342m avrograve bisogno di 6 (numero con 6 cifre) frequenze

di modulazione

34

24 Tecniche microscopiche

Lrsquoapplicazione della microscopia ottica ed elettronica nel campo dei Beni Culturali

fornisce un contributo scientifico di estremo interesse Ersquo infatti applicata per

indagini diagnostiche finalizzate al restauro passando per lrsquoanalisi del materiale

artistico di varia natura analizzando il suo stato di conservazione e anche

permettendo lrsquoindividuazione delle tecniche usate nella realizzazione dellrsquoopera

Infatti lrsquoutilizzo del microscopio ottico o elettronico a scansione permette lrsquoanalisi

approfondita relativa sia alla morfologia della superficie che alla composizione

chimica elementare di campioni di vario tipo ad elevati ingrandimenti fornendo

importanti informazioni in fase di restauro

241 La microscopia elettronica a scansione SEM

Il microscopio elettronico a scansione SEM (Scanning Electron Microscope)

fornisce informazioni sullrsquoaspetto sulla natura e sulle proprietagrave delle superfici e

degli strati sottostanti di campioni con risoluzione media di 2divide5 nm Il principio

di formazione delle immagini le quali saranno riprodotte con un effetto

tridimensionale egrave sequenziale Un fascio di elettroni (sonda) viene focheggiato

sulla superficie del preparato e fatto scorrere su esso secondo linee parallele

ravvicinate come avviene per un pennello elettronico di un tubo televisivo

Figura 30Schema di un microscopio elettronico a scansione[15]

Il diametro della sonda quando incontra la superficie del campione egrave di circa

2nm Lrsquointerazione del fascio accelerato da una differenza di potenziale che va da

poche centinaia di volt a diverse decine di kV con gli atomi del preparato da luogo a

diversi tipi di ldquoprodottirdquo ([15]Valdregrave) con ognuno dei quali si creeragrave un segnale tra

cui i piugrave importanti nelle applicazioni per i beni culturali sono

Elettroni secondari (SE) convenzionalmente definiti come gli elettroni

uscenti dal preparato con energia le50eV Provengono da una profonditagrave di

pochi nm sono prodotti dal fascio primario interagendo anelasticamente con

35

gli elettroni di valenza del campione Il segnale SE egrave il piugrave frequentemente usato

utilizzato principalmente per informazioni sulla topografia delle superfici

Lrsquoimmagine fornita appare in rilievo come se lrsquoosservatore fosse al livello del

diaframma D (vedi figura) e guardasse il campione illuminato da una

ipotetica sorgente posta in corrispondenza del rivelatore

(scintillatorefototubo)

Elettroni retrodiffusi (BSE) Back-Scattered Electrons Elettroni con energie

ge50eV che provengono dal preparato in seguito ad interazioni elastiche

principalmente con nuclei Il segnale BSE fornisce informazioni legate al

numero atomico medio della zona di provenienza (il numero di eventi di

scattering elastico cresce al crescere del numero atomico Gli elementi piugrave

pesanti saranno evidenziati da un segnale piugrave luminoso sullo schermo) alla topografia

e alla struttura cristallina del materiale attraversato

Raggi X Sono quelli della radiazione caratteristica o di bremsstrahlung

Provengono da strati piugrave profondi del campione da una sfera di raggio di

qualche μm al di sotto della sonda Il segnale X viene usato per il

riconoscere e quantificare gli elementi chimici

Elettroni Auger Ersquo un processo di autoionizzazione in cui in luogo di

radiazione X proveniente da una ricombinazione crsquoegrave unrsquoespulsione di un

elettrone

Figura 31Rappresentazione schematica nel caso di un fascio con incidenza normaledelle profonditagrave da

cui provengono i segnali SEBSEAuger(A) e raggi X[15]

Normalmente un microscopio SEM lavora con un alto vuoto al suo interno circa

10minus3Pa questo per evitare lrsquointerazione tra particelle sonda o da misurare con

lrsquoaria Un altro requisito questa volta dei campioni egrave che essi siano elettricamente

conduttivi in caso contrario si provvederagrave alla metallizzazione procedimento

tramite il quale si deposita un sottilissimo strato 1divide40 nm di metallo come ad

esempio oro carbone platino ecc

Sviluppi di questa tecnologia portano nuove e piugrave ampie possibilitagrave

nellrsquoanalizzare reperti dalla natura piugrave varia opportunitagrave utilissime nel campo dei

beni culturali

36

241a Lrsquoanalisi SEM-EDS

Parlando di analisi SEM-EDS citata anche come microanalisi EDS si fa riferimento

allrsquouso della microscopia SEM abbinata allrsquoanalisi dei raggi X caratteristici della

zona analizzata del campione che vengono prodotti per fluorescenza Lrsquoanalisi egrave

fatta in dispersione di energia da cui lrsquoacronimo Energy Dispersive Spectroscopy (of X ray)

Il rivelatore normalmente egrave a stato solido Si drogato con Li che ha bisogno di

essere raffreddato da azoto liquido o piugrave recentemente Si drogato con HgI2 per il

quale egrave sufficiente un raffreddamento termoelettrico

Nelle figure qui sotto ([13]Pasquariello Pinzari amp De Mico 2007) un esempio

di indagine SEM-EDS su una vecchia stampa fotografica della quale si voleva

verificare tra le altre cose la composizione chimica del cosiddetto sottostrato

(presenza o meno del Bario) cioegrave la parte compresa tra il supporto primario

(cartoncino) e lo strato immagine vero e proprio (alogenuro drsquoargento in gelatina)

Figura 32Esempio di analisi SEM-EDS su una foto drsquoepoca

241b Lrsquoanalisi SEM-VP

Lrsquoesigenza di esaminare campioni che non possono essere inglobati chimicamente o

metallizzati data la loro specificitagrave o talmente delicati da non poter sopportare lo

stress meccanico dovuto alla bassissima pressione di lavoro del SEM ha portato

allo sviluppo dei SEM-VP Variable Pressure cioegrave a pressione variabile I materiali

biologici per esempio costituiti da tessuti molli (cellule) e acqua perderebbero la

loro struttura ldquoevaporandordquose sottoposti a bassissime pressioni Questiper essere

osservati hanno bisogno di solito di una stabilizzazione chimica di disidratazione

o di un surgelamento prima di entrare nel SEM

37

Con la tecnica SEM-VP si puograve praticamente introdurre nella camera porta

campioni il preparato tale e quale grazie ad una pressione presente in quella parte

del microscopio di 5 o 6 ordini di grandezza superiore (10divide750 Pascal) rispetto alla

zona del cannone elettronico e della colonna (10minus3 divide 10minus4 Pascal)

Nei settore dei beni archeologico-culturali dunque in cui egrave assolutamente

proibito modificare il reperto il fatto che si possa evitare la metallizzazione egrave

fondamentale

Nelle immagini seguenti ([14]Pinzari amp Montanari 2007) si egrave riportato un

esempio di studio possibile con il microscopio SEM-VP la catalogazione di una

infestazione fungina sul dorso della copertina di libri Le misure sono state fatte con

una pressione in camera di 150Pa una tensione del fascio di 20kV ed utilizzando il

rivelatore VPSE Variable Pressure Secondary Electrons Lrsquoingrandimento della foto egrave

9800times (dati riscontrabili anche in basso nella foto SEM-VP)

Figura 33Efflorescenze sul dorso dei volumi e prelievo del micelio per mezzo del nastro adesivo

Figura 34Immagine SEM-VP del nastro adesivo utilizzato per campionare le efflorescenze fungine

38

241c Lrsquoanalisi SEM con ED-XRF

Si ha la possibilitagrave di ampliare la profonditagrave di analisi della fluorescenza X

montando sul microscopio SEM una apparecchiatura per Fluorescenza X in Dispersione

di Energia ED-XRF composta da tubo generatore di raggi X e rivelatore allo stato

solido In questo modo si aumenta la profonditagrave di indagine in quanto la capacitagrave

di penetrazione del fascio di raggi X allrsquointerno del campione puograve essere superiore

rispetto a quella scelta per formare lrsquoimmagine del pennello di elettroni

Figura 35Assemblaggio dellapparato SEM con ED-XRF[11]

Usato allrsquointerno del SEM inoltre lrsquoXRF garantisce migliori prestazioni

rispetto al suo utilizzo in aria questo per motivi legati sia alla migliore e piugrave rigida

geometria sorgente-campione-detector sia allrsquoalto vuoto realizzato allrsquointerno della

camera porta campione che evita cosigrave lrsquoassorbimento da parte dellrsquoaria dei raggi X a

bassa energia

Le immagini che seguono ([11]Ferro 2007) riguardano lo studio della

composizione chimica di una scoria metallica rinvenuta nel sito archeologico di Petra

in Giordania da notare il confronto delle due analisi spettrali EDS e ED-XRF

sovrapposte ottenute allrsquointerno del SEM Si possono ottenere con questo secondo

sistema sensibilitagrave nel rilevare gli elementi dalle 10 alle 1000 volte maggiori

Figura 36 Scoria metallica dal sito di Petra IIIdeg secolo aC

39

Figura 37 Confronto tra gli spettri in energia tra microanalisi EDS (avanti) e ED-XRF (dietro) in SEM

242 Il microscopio ottico a luce polarizzata trasmessa

Ogni qualvolta si ha la necessitagrave di esaminare un materiale che al suo interno

presenti componenti anisotrope10 il microscopio ottico a luce polarizzata permette

di individuarle Si sfrutteragrave il fatto che un campione di materiale anisotropo

possedendo due indici di rifrazione ortogonali fra loro saragrave in grado di

suddividere un fascio di luce polarizzata che lo attraversa in due nuove

componenti polarizzate oscillanti secondo la direzione degli suoi indici di

rifrazione

Il microscopio polarizzatore essenzialmente si compone di una sorgente

luminosa un filtro polarizzatore un tavolo porta campione (rotante) e un altro filtro

polarizzatore (detto analizzatore )

10 Anisotropo Si dice di un materiale che ha la capacitagrave di modificare lo stato di polarizzazione della luce che lo attraversa Chiamato anche birifrangente

40

Figura 38 Configurazione di un microscopio a luce polarizzata

Schematicamente possiamo riassumere cosigrave il percorso del raggio luminoso il filtro

polarizzatore seleziona una direzione di vibrazione per il campo E della sorgente

luminosa Il campione birifrangente ldquoscomponerdquo le direzioni di vibrazione di E in

ordinaria e straordinaria che dunque perdono la relazione di fase allrsquouscita del

campione possedendo una differenza di cammino ottico Δ119897 = Δ119899119889 con

Δ119899 = 119899119904 minus 119899119900 e d spessore del campione Quando il filtro analizzatore le

ricompone si nota una variazione dellrsquointensitagrave luminosa rispetto a quella iniziale

dovuta proprio a Δ119897

Posizionando dunque i due polarizzatori incrociati fra loro ( egrave questa infatti

una analisi ortoscopica e non ci sarebbe nessuna trasmissione di luce se non si

inserisse il materiale birifrangente) e facendo ruotare il campione attorno allrsquoasse

ottico del sistema lrsquointensitagrave dellrsquoimmagine vista varia periodicamente risultando nulla

quando le sue direzioni principali di vibrazione coincidono con quelle del

polarizzatore e dellrsquoanalizzatore (posizione di estinzione) mentre risulteragrave

massima nelle posizioni a 45deg (posizioni diagonali) Si possono cosigrave dedurre

importanti informazioni sullrsquoorganizzazione cristallina del campione in esame

Figura 39Cristallo birifrangente posto tra due polarzzatori incrociati

41

Nella prossima figura si egrave indicato con s e o i piani di oscillazione straordinari e

ordinari con P e A i piani del polarizzatore e dellrsquo analizzatore

Figura 40 Orientazione del cristallo birifrangente e relativa variazione dellintensitagrave trasmessa

Il campione egrave preparato in sezione sottile tramite taglio e abrasione fino a rendere

il campione subtrasparente (in genere 30μm di spessore) e consentire la trasmissione

della luce

Nel campo dei beni culturali questo strumento egrave ampiamente usato per analisi

petrografiche e mineralogiche di materiali lapidei naturali e artificiali In

particolare egrave possibile classificare le pietre naturali identificare le tipologie di

inerte e definire il rapporto inertelegante presente in malte intonaci e stucchi

noncheacute effettuare determinazioni sulle finiture cromatiche sul degrado e sulle

tecniche esecutive

Figura 41 Immagine al microscopio polarizzatore di un frammento di materiale lapideo riconosciuto come trachite dei Colli Euganei

42

Capitolo 3 - Le apparecchiature dellrsquoAteneo

disponibili nel campo dei beni culturali

In questo capitolo approfondiremo alcune tecniche analitiche descritte brevemente

nel capitolo 2 La scelta egrave ricaduta su alcune delle tecniche che allrsquo interno di questo

Ateneo vengono utilizzate anche per la ricerca nel campo dei beni culturali

31 I raggi X la tecnica XRF

311 La produzione di raggi X

Si definiscono convenzionalmente raggi X quella parte di radiazioni dello spettro

elettromagnetico con energia compresa tra 012 keV e 120 keV I raggi X sono il

risultato dellrsquointerazione in un tubo nel quale egrave stato realizzato un alto vuoto (

10minus6 minus 10minus7 Torr) tra materia lrsquoanodo (tipicamente come anodi vengono usati il

Tungsteno Molibdeno Rame Argentohelliphellip ) ed elettroni prodotti da un filamento

incandescente il catodo e accelerati da una opportuna differenza di potenziale con

conseguente perdita di energia da parte di questi ultimi

Figura 42Schema di principio di un generatore a raggi X[6]

I processi attraverso i quali lrsquoelettrone nellrsquourto con lrsquoanodo perde energia si

possono riassumere nei seguenti punti ([2]Castellano Martini amp Sibilia 2002)

I Lrsquoelettrone eccita lrsquoatomo ldquospostandordquo un elettrone esterno

(perdita di energia di qualche eV) Lrsquoatomo torna poi allo stato

fondamentale con emissione di radiazione nel visibile(quellrsquoorbitale

esterno si puograve chiamare ldquootticordquo)

II Lrsquoelettrone ionizza lrsquoatomo rimuovendo un elettrone esterno

(perdita di energia fino a centinaia di eV)

III Lrsquoelettrone collide con il nucleo atomico in questo caso lrsquoelettrone

orbita parzialmente intorno al nucleo e perde energia per

43

decelerazione Questrsquoultimo fenomeno egrave alla base della bremsstrahlug

parola tedesca che significa radiazione di frenamento

IV Lrsquoelettrone collide con un elettrone interno dellrsquoanodo(shell K L

Mhellip) con conseguente espulsione di questrsquoultimo(con una energia

cinetica Ec) Se WK(LM) indica lrsquoenergia di legame dellrsquoelettrone alla

shell KLMhellip lrsquoenergia richiesta per il processo egrave Ec+WK(LMhellip) Un

elettrone piugrave esterno va a sostituire quello espulso con emissione

di radiazione X la quale egrave caratteristica della sostanza colpita

La radiazione X egrave prodotta essenzialmente dai processi fisici riportati al punto III e

IV Esaminiamoli con maggior dettaglio

La ldquoradiazione biancardquo (breemstrahlung)

Una particolare attenzione merita la radiazione X prodotta dal fenomeno riportato

sopra al punto III Dunque accade che lrsquoelettrone decelera o in genere subisce una

variazione anche puramente direzionale dellrsquoaccelerazione da questa perdita di

energia scaturisce un fotone X che viene emesso a partire dalla regione dellrsquourto Il

processo di breemstrahlung egrave il piugrave importante almeno in termini di estensione dello

spettro che produce In esso lrsquoemissione di raggi X avviene con

continuitagrave(radiazione bianca) esistendo tuttavia una lunghezza drsquoonda limite

120582m al di sotto della quale non vi egrave emissione

Figura 43 Spettri continui di raggi X per alcuni valori della tensione applicata[6]

Il principio di conservazione dellrsquoenergia vieta infatti che vengano emessi fotoni con

energie maggiori di quella massima degli elettroni EM accelerati contro lrsquoanodo

data da

44

119864119872 = 119890119881 (31)

Essendo e la carica dellrsquoelettrone e V la differenza di potenziale tra il filamento

emettitore di elettroni e lrsquoanodo Questa lunghezza drsquoonda minima corrisponde ad

un processo di frenamento in cui lrsquoelettrone incidente perde tutta la sua energia in

un unico urto producendo un fotone con 120582m pari a

λm =ℎ119888

119890119881 (32)

Naturalmente questo implica che vi sia una frequenza massima ammissibile 120584M

data dallrsquoequazione

120584119872 =119864119872

ℎ (33)

Rispetto alla figura 2 una grafico che avesse in ascissa lrsquoenergia ( o la frequenza )

verrebbe ribaltato rispetto ad un asse verticale evidenziando una EM (o una 120584119872)

saragrave questa la visualizzazione piugrave frequente degli spettri X negli usi delle varie

procedure sperimentali

La radiazione caratteristica la fluorescenza dellrsquoatomo

Il processo brevemente descritto sopra al punto III egrave alla base della produzione

della radiazione X caratteristica Oltre allo spettro continuo sono presenti infatti

righe monocromatiche caratteristiche alcune delle quali particolarmente intense

Mentre lo spettro continuo egrave molto simile per tutte le sostanze con il detto limite

inferiore 120582119898 e un solo massimo di intensitagrave a circa 120582 =15120582119898 le righe

caratteristiche variano da sostanza a sostanza costituente lrsquoanodo Dunque

bombardando una sostanza con elettroni veloci alcuni atomi si ionizzano

espellendo un elettrone di una shell interna Supponiamo una mancanza di un

elettrone nella shell K in seguito a questo un elettrone di una shell piugrave alta L Mhellip

faragrave una transizione radiativa per riempire il livello libero Naturalmente questa

transizione determina un posto vuoto nel guscio L Mhellip ma questo verragrave occupato

successivamente da un elettrone ancora piugrave esterno nellrsquoatomo emettendo unrsquo altra

riga dello spettro caratteristico Le righe originate dal livello vuoto nella shell K

sono chiamate righe 119870120572 119870120573 119870120574helliphellipe corrispondono alle transizioni LrarrK MrarrK

NrarrK hellipLa transizione Kα da origine alla riga ad energia piugrave alta negli spettri X

Fu il fisico H Moseley che tra il 1913 e 1914 stabiligrave nei suoi primi esperimenti per le

linee 119870120572 che

La radice quadrata della frequenza delle linee 119922120630 egrave direttamente proporzionale

al ndegatomico Z

120584119870119894

2 = 119862119894(119885 minus 120590119870) 119894 = 120572 120573 120574 hellip (34)

Dove Ci egrave una costante indipende da Z e 120590119870 rende conto dello schermaggio

dellrsquoelettrone K rimasto

45

1 lt 120590119870 lt 2

La stessa regola egrave estendibile alle righe della serie L dovendo perograve sostituire una

costante 120590119871 di schermaggio maggiore

74 lt 120590119871 lt 94

Figura 44 Il diagramma di Moseley di 120642120784

su Z per le linee Kα[1]

La (44) fu subito generalizzata da Moseley considerando la formula di Bohr per i

livelli energetici di atomi ad un elettrone che si muovono perograve in un potenziale

colombiano di carica 119885 minus 120590

120584119898119899 = 119877 infin 119885 minus 120590 2 1

1198982 minus1

1198992 119898 lt 119899 (35)

dove m n sono i numeri quantici principali delle shell di arrivo e partenza

rispettivamente e R infin egrave la costante di Rydberg avendo usando lrsquoapprossimazione

di massa nucleare infinita

119877 infin =119898

4120587ℏ3

1198902

4120587ℇ0

2

(36)

In realtagrave non esiste una sola linea Kα Kβo Lα Lβhellip

Lrsquointerazione spin-orbita separa i livelli energetici delle shell (tranne la shell K)

Nella shell L gli elettroni con ℓ = 0 hanno lrsquoenergia di legame piugrave grande quelli

con ℓ = 1 e 119895 = 1 2 piugrave bassa e quelli con ℓ = 1 e 119895 = 3 2 ancora piugrave bassa

Questi tre livelli sono chiamati LI LII e LIII La separazione in energia egrave grande

abbastanza da poter essere agevolmente evidenziata negli spettri essendo

46

proporzionale a 119885 minus 120590119870 4come mostra la formula di struttura fine per

lrsquointerazione spin-orbita

ℓ 119904119890 119895 = ℓ + 1 2

Δ119864 =1198981198882 119885minus120590119870 120572 4

41198993ℓ ℓ+1 2 times (37)

minusℓ minus 1 119904119890 119895 = ℓ minus 1 2

Con

120572 =1198902

4120587휀0ℏ119888 (38)

costante di struttura fine

Potremo dunque osservare fra le altre le righe Kα1 e Kα2 che corrispondono alle

transizioni LIII rarrK e LII rarrK rispettivamente Il seguente schema mostra i due

gruppi (K e L) di transizioni principali

Figura 45Schema (non in scala) delle principali transizioni X permesse[1]

Le transizioni saranno regolate dalle regole di selezione Δℓ = plusmn1 Δj = 0 plusmn1

Per esempio le righe Kα1 e Kα2 del Tungsteno hanno

1205821198701205721 = 0214Å 1198641198701205721 = 579119896119890119881

1205821198701205722 = 0209Å 1198641198701205722 = 593119896119890119881

Ersquo molto utile per gli usi pratici in cui il materiale egrave coinvolto mostrare uno spettro

di un tubo a raggi X con anodo di Tungsteno

47

Figura 46Spettro dei raggi X prodotti da un tubo RX con anodo di Tungsteno a 80 kV[2]

Si notano oltre la radiazione continua di bremstrahlung e i due picchi Kα1 e Kα2 anche i due picchi Lα e Lβ che sono molto meno energetici di quelli K ma anche

molto piugrave probabili

312 La sezione drsquourto di assorbimento

Una volta che si ha a disposizione una sorgente di raggi X essi possono essere usati

per ionizzare lrsquoatomo attraverso lrsquoeffetto fotoelettrico Ovvero i raggi X stessi

possono essere usati a posto degli elettroni per produrre a loro volta radiazione X

dalla sostanza irraggiata I fotoni di adeguata energia dunque possono determinare

eccitazione o dare luogo alla rimozione di elettroni ove abbiano energie sufficienti a

vincere lrsquoenergia di legame della shell La sezione drsquourto 120590 di questo processo egrave

espressa in buona approssimazione dalla formula della sezione drsquourto per atomi

idrogenoidi

120590 =16 2120587

312057281198855

1198981198882

ℏ120596

7 2

11988602 (39)

1205720 = 0529177Å (raggio di Bohr)

anche se lrsquoapprossimazione di dipolo con la quale egrave stata ldquocostruitardquo egrave sempre

meno congrua allrsquoaumentare dellrsquoenergia dei fotoni La sezione drsquourto diminuisce

dolcemente allrsquoaumentare della frequenza de fotoni come ℏ120596 minus7 2 fino a che non

si raggiunge un energia sufficiente per espellere un elettrone dalle shell piugrave interne

A questo punto la sezione drsquourto ha un brusco aumento siamo in presenza del

cosiddetto ldquoabsorption edgesrdquo (soglie di assorbimento) Simili picchi si

incontrano ogni qual volta si raggiungono energie sufficienti a strappare elettroni in

shell via via piugrave profonde

48

Figura 47Andamento del coefficiente di assorbimento di massa del piombo in funzione di 120640 e E

La figura 6 mostra il coefficiente di assorbimento di massa che ha lrsquoandamento del

tutto analogo a 120590 Dunque la scelta di opportuni valori della tensione del tubo a

raggi X determina le energie del fascio dei fotoni prodotti incidenti su un materiale

e quindi la possibilitagrave che si verifichino i processi di assorbimento in esame Queste

considerazioni fanno parte delle attivitagrave preparatorie e delle impostazioni

preliminari allrsquoanalisi ED-XRF

313 Il sistema XRF in uso nel dipartimento di Fisica di

Camerino

Nel laboratorio XAS (X-ray Absorption Spectroscopy) del dipartimento di fisica

dellrsquouniversitagrave di Camerino opera un apparato per analisi ED-XRF il cui nucleo egrave

il sistema rivelatore (XR-100CR) amplificatore e alimentatore (PC2CR)

convertitore analogico-digitale+scheda multicanale(MCA 8000A) prodotto

dalla AMPTEK INC [5]

49

Figura 48Schema dei collegamenti dellapparato rivelatore-analizzatore[5]

Alcune caratteristiche del rivelatoreXR-100CR

Tipo di sensore Si-PIN(Fotodiodo di silicio a tre strati drogati P e N

separati da uno stato ad alta resistivitagrave quasi Intrinseco)

Dimensioni del sensore 24mmtimes28mm(7mm2)

Spessore del Silicio 300μm

Risoluzione in energia FWHM11 220eV

(misurata sulla riga a 59 keV del 55Fe)

Finestra del rivelatore Berillio spessore 25μm

La risoluzione in energia egrave il grado di precisione del picco delle righe rivelate piugrave ha un valore basso e piugrave la riga saragrave stretta e dunque piugrave discriminata in energia dalle altre

Le curve di efficienza e di trasmissione

Ersquo interessantissimo analizzare il comportamento dei componenti principali del

rivelatore cioegrave il sensore vero e proprio Si-PIN e la finestra di Berillio al variare

dellrsquoenergia dei fotoni In generale infatti il comportamento di un sensore o di un

materiale a basso assorbimento di raggi X varia a seconda dellrsquoenergia delle

radiazioni elettromagnetiche con cui interagiscono dando luogo a fenomeni di

filtraggio

11 FWHM Full Width Half Maximum egrave la larghezza della riga a metagrave della sua altezza Piugrave questo parametro egrave piccolo migliore saragrave la risoluzione

50

Figura 49Trasmissione di raggi X attraverso la finestra di Berillio[5]

Ersquo necessario isolare sotto vuoto il sensore dato che lo si fa lavorare a bassa

temperatura (ndash30 ndash40 degC) Si sceglie il Berillio come finestra dato che egrave il materiale

che minimizza lrsquoassorbimento di raggi X Come si vede sopra 6keV lrsquoefficacia del

conteggio si avvicina al 100

Vediamo ora la curva di trasmissione (percentuale dei fotoni che interagiscono

fotoelettricamente sul totale) del sensore SiPIN

Figura 50Efficienza del rivelamento del sensore di Si [5]

Il grafico seguente tenendo conto di entrambi gli andamenti di cui sopra mostra

lrsquoefficienza intrinseca di rivelazione a ldquopiena energiardquo cioegrave ldquola probabilitagrave che

un fotone X entrato nel sensore depositi tutta la sua energia per effetto

fotoelettricordquo

Curva del

rivelatore del

laboratorio di

Camerino

51

Figura 51Efficienza intrinseca () di rivelazione a piena energia[5]

In sostanza la finestra di Berillio e il sensore Si-PIN consentono la rivelazione di

elementi la cui energia di emissione caratteristica sia compresa tra 1-2keV e 50-

60keV circa a basse energie lrsquoimpedimento egrave la finestra di Berillio a quelle alte egrave il

rivelatore (scritte in inglese ai bordi del grafico) Nella figura sopra sono mostrati i

riferimenti delle linee Kα di diversi elementi mancano tutti gli altri tipi di righe che

ovviamente consentono di individuare atomi diversi da quelli menzionati dal

grafico o che il grafico mette in una zona di scarsissima efficienza Risulta chiaro

allora che lrsquoassorbimento della finestra di Berillio alle basse energie unitamente alla

bassa ldquoresa di fluorescenzardquo degli elementi leggeri fa si che la tecnica XRF non trovi

applicazione per elementi a basso numero atomico (Zle10)

52

32 I raggi ultravioletti Lrsquoosservazione in

fluorescenza UV

In generale la fluorescenza egrave la proprietagrave di alcune sostanze solide liquide e

aeriformi per la quale allorchegrave sono colpite da una radiazione riemettono quasi

istantaneamente (ritardo di 10minus8s) altre radiazioni la cui lunghezza drsquoonda

dipende da quella della radiazione eccitante e dalla natura della sostanza Ersquo

sinonimo di luminescenza

Ci occuperemo in questa parte il fenomeno della fluorescenza indotta da raggi

UV approfondendone la genesi fisica

321 Il fenomeno della fluorescenza UV nelle molecole

Lo stato energetico di una molecola egrave descritto da tre parametri quantici il grado di

eccitazione elettronico il grado di eccitazione vibrazionale e il grado di eccitazione

rotazionale Quello energeticamente piugrave importante egrave quello elettronico (poi quello

vibrazionale) e una molecola puograve o meno coinvolgerlo nelle transizioni da uno

stato energetico allrsquoaltro Ci possono essere cioegrave transizioni puramente rotazionali

transizioni roto-vibrazionali (in cui cambia lo stato vibrazionale) e infine

transizioni tra stati elettronici diversi

La fluorescenza UV egrave un fenomeno di questo tipo in cui la molecola assorbe

radiazione ultravioletta questo provoca una eccitazione elettronica e il processo di diseccitazione avviene in maniera tale che la radiazione emessa egrave di

minore energia ricadendo nel visibile Ersquo utile ora illustrare una proprietagrave che le molecole hanno e che chiarisce meglio il

fenomeno fisico il principio di Franck-Condon

Questo principio afferma che il processo con cui gli elettroni passano da uno

stato energetico allrsquoaltro egrave talmente rapido rispetto al moto dei nuclei che

possiamo considerare questi ultimi (e quindi la loro distanza relativa che saragrave

indicata con R) come fermi nelle eccitazioni-diseccitazioni elettroniche

La conseguenza pratica di questo principio egrave che nei grafici in cui si evidenziano

questi processi la freccia che va da uno stato quantico allrsquoaltro possiamo

disegnarla verticale

Dunque il processo della fluorescenza UV si sviluppa cosigrave dapprima

rispettando il principio di Franck-Condon una transizione di assorbimento fa

passare la molecola da uno stato elettronico ad uno stato vibrazionale di un altro

stato elettronico di energia superiore A questo punto la molecola puograve perdere

energia vibrazionale interagendo con molecole vicine (decadimento termico) e

raggiungere lo stato vibrazionale piugrave basso 119959prime = 120782 dello stato elettronico

53

eccitato Come risultato la radiazione emessa durante la diseccitazione finale

ha una frequenza piugrave bassa e ricadragrave nel visibile

Figura 52 Fenomeno della fluorescenza[1]

33 La radiazione infrarossa La riflettografia IR

Lrsquointerazione energia-materia di strati pittorici con la radiazione del vicino infrarosso cioegrave la banda dello spettro che va dallrsquoestremo visibile rosso fino a una

lunghezza drsquoonda di circa 3μm puograve dar luogo a fenomeni ottici ben diversi da quelli

osservabili in luce visibile

Figura 53Lo spettro della radiazione infrarossa

54

Lrsquoassorbimento la diffusione interna (scattering) e la riflettanza12 possono

assumere valori molto diversi con una conseguente dello strato pittorico a vista

In generale ad un aumento della lunghezza drsquoonda(fino a 120582 cong 22120583119898 )

corrisponde una diminuzione del fenomeno di scattering cioegrave una diminuzione del

potere coprente e quindi un aumento della trasparenza dello strato pittorico

331 Lrsquointerazione della radiazione infrarossa con i mezzi

torbidi

Parliamo di mezzo torbido quando piccole ( 10minus3 divide 1 μm) particelle sono

disperse in una matrice (il mezzo che ldquoospitardquo le particelle) trasparente e omogenea

che puograve essere gassosa liquida o solida Esempi di questo tipo di sistemi sono la

nebbia il fumo le pitture i colloidi liquidi e le soluzioni solide(come i vetri

colorati)

Il comportamento della radiazione infrarossa con questi sistemi egrave

intrinsecamente lo stesso di quello della luce visibile Esso egrave governato da

interazioni come la riflessione la rifrazione la dispersione la diffusione e nel caso di

specifiche sostanze colorate assorbimento (di determinate lunghezze drsquoonda)

La diffusione e lrsquoassorbimento sono fattori determinanti per la

trasmittanza13 di questi sistemi Per esempio il potere coprente di uno strato di

pittura bianca (non considerando lo spessore) egrave dovuto essenzialmente alla

diffusione mentre in uno strato di pittura blu di Prussia14 il fattore dominante egrave

lrsquoassorbimento specifico

La diffusione puograve essere descritta quantitativamente dagli specifici

coefficienti di diffusione delle particelle disperse attraverso la teoria di Kubelka-Munk

Questi coefficienti dipendono dalla lunghezza drsquoonda della radiazione incidente

dalla geometria delle particelle (forma e diametro) e dalla differenza degli indici di

rifrazione del pigmento(particelle) e mezzo(matrice)

In generale per uno strato di pittura bianca (volendo focalizzare il discorso

solo sulla diffusione) possiamo dire che diventa piugrave trasparente

al crescere della lunghezza drsquoonda della radiazione incidente

al diminuire dello spessore dello strato

al diminuire del numero di particelle nello strato(concentrazione

pigmentovolume)

al diminuire della differenza degli indici di rifrazione tra pigmento e

mezzo(legante)

Concludiamo questo paragrafo col dire che nella maggior parte dei casi il massimo

della trasmittanza di un pigmento egrave nel vicino infrarosso tra 18μm e 22μm

12 Riflettanza Il rapporto tra la radiazione retro diffusa e quella inviata 13Trasmittanza Per una superficie investita da una radiazione acustica o ottica il rapporto tra lrsquointensitagrave della radiazione trasmessa entro il corpo e lrsquointensitagrave della radiazione incidente 14blu di Prussia Ferrocianuro ferrico Fe4[Fe(CN)6]3 scoperto casualmente a Berlino nel 1704 Anche chiamato blu di Berlino

55

superando poi questa soglia per le matrici (di origine organica) comincia a

diventare prevalente lrsquoassorbimento della radiazione facendo diventare lo strato

pittorico meno trasparente e il contrasto15 diminuisce

332 Una trattazione matematica del fenomeno

In riflettografia infrarossa si fa spesso riferimento ad una trattazione matematica[2]

(dovuta a Kubelka e Munk) che pur semplificando molto la situazione rispetto alla

realtagrave ha il pregio di essere intuitiva e di identificare la grandezze fondamentali in

gioco Essa ci porteragrave ad esprimere matematicamente la riflettanza di uno strato

pittorico solamente in funzione di coefficienti caratteristici dello strato stesso e

non piugrave in funzione della profonditagrave di penetrazione nello strato pittorico

Nellrsquoambito di questa teoria un dipinto egrave schematicamente descritto come uno

strato di colore (si pensa al colore come un pigmento disperso in un leganteil mezzo)

che ricopre una preparazione di fondo (costituita quasi sempre da una mescola di

gesso e colla animale o da biacca16 ) e sul quale egrave stato tracciato il disegno preparatorio

(fatto con carboncino grafite o punta metallica )

Le proprietagrave ottiche delle parti in questione e del sistema vengono considerate

in questo modo

Il legante viene considerato perfettamente trasparente

Il pigmento egrave considerato in grado di diffondere la radiazione che incide

normalmente

Si considera solo la diffusione che allrsquointerno dello strato si propaga ortogonalmente

ad esso in avanti o allrsquoindietro

La riflessione speculare non viene considerata

La lunghezza drsquoonda della radiazione egrave molto maggiore del diametro medio dei granuli di

pigmento

La radiazione proveniente dalla sorgente IR giunge sulla superficie del dipinto e

penetra in parte al di sotto di essa

Supponiamo che la radiazione non assorbita si propaghi lungo lrsquoasse x e

parte di essa venga diffusa ma solo nella direzione opposta si considera cioegrave

solo la retrodiffusione

Con 119868 119909 si indica il flusso di radiazione proveniente dalla sorgente

Con 119869 119909 si indica il flusso di radiazione retrodiffusa verso il rivelatore

Sia K il coefficiente di assorbimento della radiazione nello strato

Sia S il coefficiente di diffusione della radiazione nello strato

Accade che attraversando lo spessore 119889119909 lrsquointensitagrave 119868 119909 varia a causa

dellrsquoassorbimento della diffusione si considereragrave dunque per 119868 119909 anche il

contributo di 119869 119909 Un ragionamento analogo vale anche per il flusso 119869 119909

15 Contrasto In rifletto grafia per lrsquoindividuazione di linee scure su fondo bianco egrave definito come il rapporto tra la riflettenza della sostanza scura e la riflettanza del fondo bianco 16 Biacca Anche detta ldquobianco di piombordquo egrave un carbonato basico del piombo2PbCO3ndashPb(OH)2

56

In formule

119889119868 119909 = 119870 + 119878 119868 119909 119889119909 minus 119878 119869 119909 119889119909

(316)

119889 119869 119909 = minus(119870 + 119878)119869 119909 119889119909 + 119878 119868 119909 119889119909

Le equazioni cosigrave ricavate costituiscono il sistema di Kubelka-Munk in forma

differenziale

Figura 54Propagazione della radiazione diretta e retrodiffusa secondo lo schema di Kubelka-Munk

In riflettografia si definisce in linea di principio per ogni livello di profonditagrave della

superficie pittorica la riflettanza 119877 119909 come

119877 119909 =119869 119909

119868 119909 (317)

Derivando rispetto a x la (316) e sostituendo nel risultato ottenuto le (315) si ha

per 119877 119909 lrsquoequazione differenziale

119889119877 119909

119889119909= 1198781198772 119909 minus 2(119870 + 119878)119877 119909 + 119878 (318)

Ponendo 119883 = 119909 minus 1199090 1198770 = 119877 1199090 119886 =119870+119878

119878 119887 = 1198862 minus 1 si ha la soluzione

cercata per la riflettanza

119877(119883) =1+ 1198770 119887 coth 119887119878119883 minus119886

119886+119887 coth 119887119878119883 minus1198770 (319)

57

Mettiamoci ora nelle condizione di sapere come diventa 119877(119883) se si ha a che fare con

grandi spessori basta calcolarne il limite per 119883 rarr infin sapendo che coth 119909 =119890119909+119890minus119909

119890119909minus119890minus119909 si ha

119877infin = lim119883rarrinfin 119877(119883) =1+1198770(119887minus119886)

119886+119887minus1198770=

119870

119878+ 1 minus

119870

119878

2

+ 2119870

119878 (320)

Si vede chiaramente cosigrave che 119877infin dipende solamente dal rapporto 119870 119878 che egrave proprio

di ogni pigmento

Lrsquoandamento di 119877infin egrave quello visualizzato qui sotto

Figura 55 Andamento di 119929infin in funzione di KS

Naturalmente fare il limite per 119883 rarr infin ha solamente un senso matematico Nella

realtagrave si puograve misurare la riflettanza dei pigmenti con uno spettrofotometro e si

riscontra che giagrave con spessori di qualche millimetro crsquoegrave una buonissima

corrispondenza con lrsquoandamento di 119877infin

Dunque la trattazione di Kubelka-Munk che afferma con la (320) che per

119883 rarr infin la riflettanza non dipende piugrave dallo spessore dello strato ha un effettivo

riscontro con la realtagrave dove nella maggior parte dei casi si opera su spessori di 12

mm

Dalla (320) con pochi passaggi matematici ci si ricava 119870 119878 in funzione di 119877infin 119870

119878=

119877infin minus1 2

2119877infin (321)

Possiamo ora introdurre una nuova grandezza fondamentale in riflettografia il

contrasto

119862 =119877119887 119909

119877119908 119909 (322)

dove 119877119887 119909 e 119877119908 119909 sono rispettivamente la riflettanza di una linea ldquonerardquo del

disegno preparatorio e quella della superficie ldquobiancardquo del fondo e x rappresenta lo

spessore di pigmento soprastante Da come egrave definito ci si auspica sempre che C

abbia un valore prossimo a 0

Dal contrasto in linea di principio puograve essere ricavato lo spessore di

oscuramento 119883119889 = 119909119889 minus 1199090 definito come il minimo spessore di un dato pigmento in

grado di rendere completamente invisibile a una determinata strumentazione il disegno

58

preparatorio sottostante Esso puograve essere interpretato anche come un indice della

qualitagrave di un apparato per riflettografia

Vediamo ora come sia possibile ricavarsi Xd

Sia Cl il contrasto limite ossia il minimo contrasto rilevabile da un determinato

sensore dalla definizione di C Cl =119877119887 119883119889

119877119908 119883119889

Tenendo presente la (319) ponendo in essa 119910 = 119887 coth(119887119878119883119889) e sostituendo in Cl

si ottiene

1199102 ClR0w minus R0b + 119910 1 minus Cl R0bR0w minus 1 +

+Cl(a minus R0b)(1 minus aR0w ) + (a minus R0w )(aR0b minus 1) = 0 (323)

che egrave unrsquoequazione di secondo grado in y

Dunque conoscendo la riflettanza del fondo R0w la riflettanza del materiale usato per

il disegno preparatorio R0b la 119877infin del colore che ricopre il fondo e il suo coefficiente di diffusione

si puograve ricavare la y da cui trovare poi Xd con la formula

119883119889 =coth minus1 119910 119887

119887119878 (324)

333 La fotocamera CCD CHROMA C3 1600E

La facoltagrave di scienze dellrsquouniversitagrave di Camerino ha a disposizione per le

acquisizioni di immagini nel campo dei beni culturali una fotocamera digitale [10]

con sensore a stato solido CCD (Carge Coupled Device) CHROMA C3 1600E

prodotta dalla DTA

Figura 56 Fotocamera digitale CCD CHROMA C3 1600E

Cuore di questa apparecchiatura egrave il sensore per immagini CCD KAF1602(E)

prodotto dalla Kodak[9]

Figura 57Sensore per immagini CCD Kodak KAF-1602(E)

59

Alcune caratteristiche del CCD

Numero di pixel 1536(H)x1024(V)

(Circa 16MPixel di definizione)

Dimensioni del pixel 9x9 μm2

Dimensioni sensore 138x92 mm2

(corrisponde ad un rapporto 32)

FWC 105elettr

(Full Well Capacity Parametro indicante il massimo numero di elettroni

immagazzinabili in ogni pixel Ersquo da questa caratteristica che dipende sia

lrsquointensitagrave del segnale che del rumore Ersquo comunque auspicabile avere un

FWC piugrave alto possibile anche ge500000 cosigrave da poter lavorare anche su

immagini in cui ci sono zone illuminate diversamente evitando che su

quelle illuminate fortemente si crei sovraesposizione)

DC (misurata a 25degC) 20 elettr(pixel∙secondo)

(Dark Current Ersquo il numero di elettroni generato termicamente in ogni

pixel anche se non egrave esposto a radiazione ldquohellipcorrente di buiohelliprdquo Puograve essere

sottratta via software e bisogna tenerne conto soprattutto nelle acquisizioni

a lunga esposizione Con il raffreddamento termoelettrico di tipo Peltier17

puograve essere ridotta di molto)

Figura 58 Andamento della Dark Current a seconda della temperatura del CCD

QE 40 50 60

(Quantum Efficiency Misurata a tre diverse lunghezze drsquoonda 450nm

550nm 650nm Ersquo uno dei parametri piugrave importanti per valutare la qualitagrave di

un sensore Definito come il numero di elettroni di segnale creati per ogni

fotone incidente)

17 Peltier Jean Charles Athanase Fisico francese (Ham[Somme]1785-Parigi1845) Nel 1834 sccoprigrave lrsquoeffetto termoelettrico che da lui prese il nome

60

DR 74dB

(Dinamic Range Dipende dal rapporto tra la quantitagrave massima di elettroni

utilizzabili e il noise floor 119899119890~ cioegrave massimo numero di elettroni del rumore

di fondo per pixel Piugrave precisamente 119863119877 = 20 log10 119865119882119862 119899119890~ con

119899119890~ =15 elettroni)

La risposta spettrale del sensore quella che prima si egrave solo accennata in maniera

frazionata come QE egrave senza dubbio il parametro fondamentale In riflettografia

infrarossa per esempio si auspica che questo parametro sia alto attorno a 1ndash2 μm

Figura 59 Risposta spettrale QE del sensore KAF-1602 (E)

I filtri a disposizione

Ci sono 7 filtri a disposizione [10] per i vari tipi di acquisizioni di immagini

Tre filtri passa banda nel visibile RGB

Figura 60 Curve di trasmittanza dei tre filtri RGB

In realtagrave la curva di trasmissione dei filtri Blu e Verde aumenta nella regione

dellrsquoinfrarosso per questo motivo si egrave dotati di un filtro IR-Cut (taglia infrarosso)

da porre di fronte allrsquoobbiettivo

Filtro passa banda nellrsquoinfrarosso

Presenta due ldquopicchirdquo attorno a 500nm pari a circa 1-2 di trasmittanza

61

Figura 61 Curve di trasmittanza nel visibile e nel vicino infrarosso del filtro passa banda IR

Filtro passa banda nellrsquoultravioletto

Centrato sui 340 nm e con una ampiezza di banda al 50 della sua trasmittanza

massima FWHM pari a 85 nm

Filtro passa alto nellrsquoinfrarosso

Ha la lunghezza drsquoonda di cut-off (50 della sua trasmittanza max tmax) a 780 nm

A 680nm si ha 001 tmax a 850 nm si ha 95 tmax a 900 si ha 99 tmax

Figura 62 Ricostruzione dai dati dello spettro in trasmittanza dei due filtri passa banda UV e passa alto IR (Il tmax egrave arbitrario e sono stati posti uguali per praticitagrave di descrizione)

Filtro taglia Infrarossi

E lrsquounico filtro che egrave posto fuori dalla fotocamera essendo montato sullrsquoobbiettivo e

ha un diametro di 50mm (gli altri 25mm)

A parte dunque lrsquoultimo filtro IR-cut gli altri sono posizionati su una ruota

porta filtri posta allrsquointerno del corpo macchina e azionabile via software

62

Figura 63 Immagine indicativa di una ruota porta filtri per fotocamere CHROMA

Con questa apparecchiatura egrave possibile effettuare oltre la riflettografia infrarossa

anche lrsquoesame in tricromia in falso colore usando il filtri passa banda IR verde e

rosso

34 La tecnica FT-IR

Con lrsquoacronimo FT-IR che sta per Fourier Transform-Infra Red (spectroscopy) si

indica quella tecnica che permette il riconoscimento delle sostanze che

compongono un campione attraverso un esame spettroscopico eseguito in luce

infrarossa In questo caso perograve il risultato finale che consiste in un spettro di

assorbimento della radiazione nel dominio delle frequenze (cioegrave dove sullrsquoascissa

del grafico ci sono le frequenze) saragrave frutto di una trasformata di Fourier di un

altro grafico chiamato interferogramma nel dominio dei tempi

341 Eccitazioni vibrazionali delle molecole

Come mai egrave proprio la radiazione infrarossa la piugrave adatta a stimolare transizioni di

tipo vibrazionale nei nuclei di una molecola

Si puograve rispondere a questa domanda anche con delle considerazioni legate alla fisica

classica se consideriamo che gli elettroni sono legati alla molecola con una forza F con la stessa

forza i nuclei saranno legati tra loro a formare la molecola Approssimando questa forza a

una di tipo armonico (massa-molla) possiamo dire che la pulsazione del moto

elettronico egrave 120596119890 = 119896 119898 mentre la pulsazione del moto nucleare egrave 120596119873 = 119896 119872

con m massa dellrsquoelettrone M massa del nucleo e k costante elastica della F

Il rapporto tra lrsquo energia vibrazionale e quella elettronica saragrave allora dato da

119864119907

119864119890=

ℏ120596119873

ℏ120596119890cong

119898

119872 (322)

Essendo 119898

119872 compreso nel range 10minus3 divide 10minus5 possiamo affermare che le energie di

eccitazione vibrazionali sono qualche centinaio di volte piugrave piccole di quelle

63

elettroniche Essendo questrsquoultime dellrsquoordine di qualche eV lo spettro di

assorbimento-emissione vibrazionale cadragrave nel vicino e medio infrarosso

Figura 64 Collocazione spettrale delle vibrazioni molecolari

Si possono esprimere le frequenze 120642 in cm-1 (omettendo di moltiplicare per c

velocitagrave della luce) dato che se 119888 = 120582120584 allora 120584 = 119888120582

Si egrave giagrave parlato nel paragrafo 2 di questo capitolo dei livelli energetici

vibrazionali

Figura 65Schema energetico di una molecola biatomica e livelli vibrazionali[12]

Le transizioni di cui ci occupiamo qui naturalmente non coinvolgono livelli

elettronici ma solo passaggi da uno stato roto-vibrazionale ad una altro Infatti

oltre alle energie elettroniche e vibrazionali esistono pure le energie rotazionali che

sono dellrsquoordine 10minus3 divide 10minus5 volte piugrave piccole di quelle elettroniche e 10minus3 2 divide

10minus5 2 volte piugrave piccole di quelle vibrazionali cioegrave circa 10minus3eV

Per comprendere meglio quello che succede consideriamo le molecole

biatomiche per queste se sono nello stato Λ = 0(Λ numero quantico del momento

angolare elettronico lungo lrsquoasse molecolare senza spin) vale la regola di selezione

Δ119869 = plusmn1 dove J egrave il numero quantico rotazionale collegato con il momento

angolare totale lungo lrsquoasse molecolare

Le transizioni permesse passando da 119907 = 0 a 119907 = 1sono riportate nello schema qui

sotto

64

Figura 66Livelli energetici di una molecola biatomica e transizioni permesse da v=0 a v=1[1]

Con R si indicano tutte le transizioni con Δ119869 = +1 con P quelle con Δ119869 = minus1

chiamate poi branche R e P e il numero tra parentesi egrave il J iniziale

A titolo di esempio riportiamo lo spettro di assorbimento della molecola HCl

Figura 67Spettro di assorbimento di HCl [1]

Da notare la mancanza del gap centrale data la proibizione di Δ119869 = 0

Tutti gli esami spettroscopici in assorbimento avranno questo aspetto

342 I modi di vibrazione e i gruppi funzionali I

fingerprint

Le molecole possono presentare diversi modi di vibrazione ciascuno responsabile

di un particolare assorbimento in una determinata regione dello spettro

Si distinguono vibrazioni ldquostetchingrdquo o di valenza (variazione della distanza di

legame)

Figura 68 Esempio di modi di vibrazione di valenza[12]

e vibrazioni ldquobendingrdquo o di deformazione (variazione dellrsquoangolo di legame)

65

Figura 69Esempio di modi di vibrazione di deformazione[12]

Come si vede dalle immagini possiamo pensare la vibrazione dellrsquointera molecola come

combinazione di vibrazioni di ogni coppia di atomi o comunque di ogni sua singola parte piugrave

semplice In chimica questi ldquopezzi di molecolardquo sono detti gruppi funzionali cioegrave

gruppi di atomi che mostrano particolari e costanti proprietagrave chimico fisiche Saragrave grazie alla

peculiaritagrave della lunghezza drsquoonda assorbita da queste parti che si potragrave riconoscere

la molecola presente nel campione

Solitamente 120642119959119938119949 gt 120642119941119942119943 dunque troveremo i gap di assorbimento delle

vibrazioni di valenza nella parte sinistra dello spettro (4000-1500 cm-1) dove ci

sono i valori dei numeri drsquoonda piugrave alti zona dei gruppi funzionali mentre la zona

dello spettro a minore energia egrave occupata dalle vibrazioni di deformazione da quelle di valenza a

piugrave bassa energia e da quelle di combinazione(i due tipi insieme) saragrave soprattutto questa

combinazione di tipi di eccitazioni vibrazionali nella parte destra dello spettro

(1500-700 cm-1) che costituiragrave lrsquoimpronta digitale the fingerprint della molecola

Molecole diverse ma con lo stesso tipo di gruppi funzionali (per quelle organiche)

saranno riconosciute grazie a questa zona

Figura 70 Spettrogrammi IR di due CHETONI simili ciclo-esanone(sopra)e ciclo-pentone(sotto)

riconoscibili dalle diversitagrave nella zona fingerprint[12]

66

343 Lrsquouso dellrsquointerferometria La FT-IR

Le misure di tipo spettroscopico nellrsquoinfrarosso (considerando solo le tecniche a

doppio raggio che permettono il confronto tra il raggio di riferimento e quello del

campione fornendo cosigrave lo spettrogramma della trasmittanza ) si possono fare

essenzialmente in due modi in modo dispersivo con la selezione continua di lunghezza

drsquoonda o con il metodo interferometrico

Per gli spettrometri di tipo dispersivo egrave difficile conciliare risoluzione spettrale ed

efficienza di misurazione questi sistemi si basano infatti su reticoli a riflessione mossi

molto lentamente da meccaniche di precisione per selezionare lunghezza drsquoonda

dopo lunghezza drsquoonda e generare cosigrave uno spettro infrarosso continuo

Figura 71 Schema di funzionamento di uno spettrometro a dispersione[7]

In sintesi questo tipo di spettrometri funzionano cosigrave si formano due raggi uno dei

quali passando per il campione contiene le informazioni cercate lrsquoaltro fa da

riferimento Il chopper consente alternativamente lrsquoarrivo dellrsquouno o dellrsquoaltro sul

reticolo che monocromatizza il segnale letto successivamente dal sensore Saragrave il

software che una volta acquisiti i segnali ne faragrave il rapporto egrave saragrave in grado di creare

lo spettrogramma

Chiaramente il reticolo lavorando in condizioni di alta risoluzione selezioneragrave

una banda di frequenze molto stretta lrsquointensitagrave del segnale saragrave minore

causando cosigrave un deterioramento del rapporto segnale-rumore Un grande miglioramento delle condizioni di lavoro e della qualitagrave dei risultati

nella spettroscopia IR egrave avvenuto quando grazie ai moderni calcolatori si egrave riusciti

a convertire un interferogramma in uno spettrogramma usando gli algoritmi

della trasformata di Fourier

Lrsquointerferogramma

Definiamolo prima nel caso di una singola frequenza

Ersquo chiamato interferogramma il segnale complessivo in funzione del tempo di due

onde alla stessa intensitagrave e lunghezza drsquoonda che interferiscono quando su una

67

delle due si crea un continuo sfasamento rispetto allrsquoaltra per esempio grazie ad

uno specchio mobile che ne allunga o ne accorcia il cammino ottico

Figura 72 Schema di principio di un spettrografo con spettro e interferogramma nel caso di una singola

frequenza[8]

Nella figura sopra per questioni di chiarezza lrsquointerferogramma egrave nel dominio delle

distanze (proporzionalitagrave diretta tra tempo e spazio percorso dallo specchio

mobile) B(120584) e I(120575) intensitagrave luminosa rispettivamente dalla sorgente e sul

rivelatore ( 120584 numero drsquoonda e 120575 spostamento dello specchio) Per I(120575) vale la

seguente formula

119868(120575) = 119861(120584) cos 2120587120575

120582 (323)

che poi inserendo per ragioni di comoditagrave matematica il numero drsquoonda 120584 = 1 120582

diventa

119868(120575) = 119861(120584) cos 2120587120584120575 (324)

Nel caso di due frequenze la situazione cambia in questo modo

Figura 73Spettri e interferogrammi di due frequenze diverse separate e poi sovrapposte[8]

Ogni frequenza compare nellrsquointerferogramma come una funzione coseno

Considerando allora una sorgente continua nellrsquoinfrarosso matematicamente

faremo un integrale per trovare lrsquoandamento di 119868(120575) cioegrave

119868(120575) = 119861(120584)infin

0cos 2120587120584120575 119889120584 (325)

Un tipico interferogramma di una sorgente incandescente per infrarosso egrave il

seguente

68

Figura 74 Inteferogramma di una tipica sorgente incandescente[8]

Notare come quando 120575 = 0 essendo tutte le funzioni coseno delle frequenze

presenti in fase 119868(120575) ha un grande picco il centerburst questa egrave una caratteristica di

tutti gli interferogrammi Allontanandosi da questa posizione la moltitudine delle

funzioni coseno cominciano a rinforzarsi o annullarsi vicendevolmente causando

una rapida diminuzione dellrsquointensitagrave in una serie di oscillazioni

La trasformata di Fourier

Lrsquointerferogramma egrave descritto matematicamente dallrsquoequazione (325) e saragrave

proprio il suo andamento intensitagrave su tempo ad essere fisicamente misurato

dal sensore dello spettrografo Comunque in spettroscopia si egrave interessati allo

spettro cioegrave a conoscere lrsquointensitagrave in funzione del numero drsquoonda Ma

conoscendo la forma matematica dellrsquointerferogramma 119816(120517) come funzione di

120517 egrave possibile calcolare il corrispondente spettro usando una tecnica

matematica conosciuta come Trasformata di Fourier Il suo uso porta alla

conoscenza dello spettro attraversolrsquointegrale

119861(120584) = 119868(120575) cos 2120587120584120575 119889120575+infin

minusinfin (326)

Ecco dunque come si agisce con la tecnica FT-IR quando si vuole ottenere lo

spettrogramma di un campione viene fatta una prima acquisizione dello

spettrogramma della sorgente chiamato anche spettrogramma di fondo(in questo

si noteranno anche gli eventuali assorbimenti dei gas presenti lungo il cammino

ottico del raggio) ed in seguito del campione Il computer penseragrave ad eseguire il loro

rapporto fornendo lo spettro in trasmittanza

69

Figura 75 Schema a blocchi della generazione di uno spettro con la tecnica FT-IR[8]

Di seguito egrave riportata la figura schematica di uno spettrometro per analisi FT-IR

Figura 76 Schema di funzionamento di uno spettrometro FT-IR[7]

I 3 vantaggi della tecnica FT-IR

Si associano a questa tecnica tre vantaggi o miglioramenti rispetto alla

spettroscopia dispersiva

Vantaggio Jaquinot o di banda passante lrsquoenergia in arrivo al rivelatore egrave

maggiore di conseguenza anche il rapporto segnaledisturbo egrave piugrave elevato

Vantaggio Felgett o di multiplex lrsquoacquisizione dei dati egrave molto piugrave rapida

(pochi secondi) Questo consente di effettuare in rapida sequenza una serie

di spettri(10-20) e di presentare alla fine la loro media diminuendo cosigrave

lrsquoerrore

Vantaggio di Connes una calibrazione delle frequenze molto stabile ed

accurata (001-01 cm-1) grazie ad un laser interno che agisce da riferimento

per ogni scansione

70

Conclusioni

In questa dissertazione si egrave voluto discutere il contributo della Fisica nel campo

delle indagini analitiche e diagnostiche nel settore dei beni culturali attraverso una

panoramica delle varie tecniche di diagnosi e recupero di unrsquoopera drsquoarte con una

particolare attenzione alla strumentazione e quindi alle tecniche che sono di fatto

operanti con successo nellrsquoambito del nostro Ateneo

Queste metodologie delle quali molte e importanti di carattere non invasivo

sono di fondamentale importanza qualora si desideri eseguire una diagnosi su

unrsquoopera per la quale lo scopo primario di intervento egrave la sua conservazione nel

tempo Se dunque nel corso di una indagine di un bene culturale si richieda la

assoluta non invasivitagrave la fisica mette a disposizione tutte le sue conoscenze nel

campo delle interazioni radiazioni-materia o particelle-materia assicurando

insieme alla salvaguardia del manufatto le risposte cercate

Anche se un bene culturale come tutte le cose non puograve che deperire nel corso

degli anni in un inarrestabile anche se lento invecchiamento i metodi per porvi

riparo e le analisi scientifiche di tipo fisico saranno senza dubbio in grado di

migliorarsi rispetto ad ora in quantitagrave qualitagrave ed efficacia

Il progresso della ricerca fisica applicata e delle tecnologie collegate fanno

sicuramente ben sperare in una conservazione duratura della Bellezza tangibile a

sicuro vantaggio delle generazioni future

71

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[19]Enciclopedia-Delle-Scienze-Fisiche(vol IV p624) Limmagine in falso colore

Roma Istituto Enciclopedico Treccani

73

Ringraziamenti

Ringrazio Dio Padre onnipotente creatore di tutte le cose della materia e delle leggi

che la governano dellrsquouomo e della sua intelligenza che le sa scoprire

Ringrazio poi il prof Andrea Di Cicco per la sua disponibilitagrave e il dott Marco

Minicucci per il suo instancabile guidarmi con entusiasmo alla scoperta di un

mondo per me fino a poco tempo fa sconosciuto la prof Graziella Roselli per le

nozioni che mi ha fornito il dott Andrea Cittadini per le informazioni tecniche il

prof che ha fatto da lettore e tutti i docenti di Fisica che nel corso di questi

anni mi hanno preparato nello studio

Ringrazio ancora Alessandro e Antonella per il loro incoraggiamento schietto e

sincero Roberto per lo scanner e la sua generositagrave Claudio per il supporto

informatico

Ringrazio tutti gli amici che mi sono stati vicino in questi mesi e che anche solo con

un gesto o una parola mi sono stati di aiuto

Ringrazio la mia famiglia

Antonio

26

231 Tecniche in luce incoerente

Sono diverse le tecniche di questo tipo che vengono usate nellrsquoambito dei beni

culturali Citiamo la fotogrammetria (basata sul principio della triangolazione ottica5)

che acquisendo una coppia stereoscopica di immagini dellrsquooggetto egrave in grado di

restituire un modello 3D La proiezione di luce strutturata che consiste nel

proiettare sullrsquooggetto dei codici luminosi di vario tipo (fitti reticoli figure di

interferenzahellip) e risalire alla forma dellrsquooggetto interpretando la loro deformazione

usando algoritmi basati sulla triangolazione La profilometria laser che

ricostruisce la forma il piugrave delle volte di statue analizzando le linee di contorno

che una lamina di luce laser mette in evidenza sullrsquooggetto Lo scanner laser a tempo

di volo usato soprattutto per il rilievo 3D su grandi scale spaziali riesce nella

mappatura tridimensionale rilevando le coordinate angolari e il tempo di

percorrenza di impulsi laser

231a Il laser scanner a tempo di volo (TOF)

Ersquo praticamente un sistema radar (onda inviata riflessa e captata) che impiega una

sorgente laser impulsata Il principio su cui si fonda la misura della distanza egrave il

seguente conoscendo il tempo t impiegato dallrsquoimpulso laser a percorrere la

distanza sorgente-punto di misura-rivelatore (posto vicino alla sorgente laser) detto

tempo di volo TOF (Time Of Flight) egrave possibile risalire alla distanza grazie alla

formula 119863 = 119888

119899times 119905 2 dove c egrave la velocitagrave della luce e n egrave lrsquoindice di rifrazione

dellrsquoaria

Figura 21Principio di funzionamento di un laser scanner TOF

Facendo poi corrispondere ad ogni misura di distanza le coordinate angolari

azimutale e zenitale si ha per ogni punto di scansione la tripletta di coordinate che

identifica un punto nello spazio

5 Triangolazione ottica Usata per risolvere completamente un triangolo avendo a disposizione due angoli e il lato tra essi compreso

27

Figura 22Immagine schematica di un laser scanner TOF

La precisione del sistema dipende da vari fattori come la capacitagrave di selezionare la

stessa posizione relativa allrsquoimpulso trasmesso e ricevuto dallrsquoaccuratezza della

conoscenza dei tempi di ritardo propri del sistema e dalla precisione del sistema

che effettua le misure dei tempi

Si egrave comunque raggiunta una altissima precisione considerando che con i

moderni strumenti si ottengono errori di pochi millimetri su distanze di

centinaia di metri con un passo di scansione angolare di pochi millesimi di

grado

Naturalmente si ha quasi sempre bisogno di effettuare piugrave scansioni della

stessa struttura per rilevare i punti che rimarrebbero in ombra con una sola

scansione

Questo strumento trova il suo campo di applicazione nella ricostruzione di

grandi ambienti interni come chiese o antiche dimore nella ricostruzione di

facciate di cattedrali o in grandi siti archeologici

Nellrsquo immagine che segue si puograve osservare il risultato ottenuto effettuando la

ricombinazione di 6 posizioni di scansione della sfinge

28

Figura 23 Immagine ottenuta da un laser scanner ricombinando 6 scansioni

231b Topografia di superfici a proiezione di linee

Questo tipo di analisi rientra nella categoria delle tecniche che sfruttano la

proiezione di luce strutturata cioegrave di codici luminosi che sono in grado di

evidenziare variazioni di livello su una superficie grazie a linee di luce

opportunamente organizzate

In quella a proiezione di linee si proietta (come fosse una diapositiva

costituita da un vetrino con deposizione metallica) il codice piugrave semplice un reticolo

di righe bianche e nere parallele Lrsquoimmagine dellrsquooggetto con le linee proiettate egrave

ripresa con una telecamera digitale il cui asse ottico forma con quello del

proiettore un certo angolo In questa immagine le linee del reticolo risultano

distorte dalla forma della superficie diventando ondulate Lrsquoentitagrave delle

distorsioni fissata la geometria del sistema egrave direttamente proporzionale alla

quota del punto considerato Infine dallrsquoanalisi dellrsquoimmagine del reticolo si risale

alla mappa topografica digitale della superficie

29

Figura 24 Schema di funzionamento(a) e principio geometrico(b)[18]

Nella figura precedente (b) si vede come la posizione delle linee cambia in

proporzione allrsquoaltezza (h) della superficie rispetto ad un ideale piano mediano di

riferimento S Conoscendo α (la fase) per ogni punto della linea proiettata si

risale alla quota (h) di quel punto

Il software di estrazione della fase opera sulla immagine ldquoliberatardquo dal

contrasto dello sfondo tramite unrsquooperazione di pulitura che sfrutta unrsquoimmagine

identica ma senza il reticolo proiettato (figura sotto)

Figura 25 Procedura per lottenimento della mappa topografica[18]

Variando la posizione mutua di proiettore telecamera e oggetto si ottengono

diverse risoluzioni spaziali e differenti estensioni della superficie di misura per

esempio aumentando lrsquoinclinazione del proiettore si raggiungono risoluzioni in

quota piugrave elevate (maggiore dinamica per α) allontanandolo dallrsquooggetto si

possono analizzare opere di grandi dimensioni a scapito perograve della risoluzione

spaziale

Nel campo della conservazione dei beni culturali questo sistema trova impiego nei

dipinti quando si vogliono verificare con precisione la deformazione il distacco o il

rigonfiamento dello strato pittorico a causa di deformazioni della struttura lignea

30

per quelli su tavola o della trama del tessuto per quelli su tela ciograve succede ad

esempio quando si procede al rifodero o alla sostituzione del telaio Si sono svolte

con successo indagini con questa tecnica anche nel caso di iscrizioni su tavola o su

parete

Nelle immagini che seguono ([17]Fontana Pampaloni amp Pezzati) croce di

Sarzana lo studio della mappa topografica egrave presentato prima con una risoluzione

in quota di 01mm per la sommitagrave della croce poi con una di 002mm per il

particolare del cartiglio6

Figura 26Croce di SarzanaMaestro GuglielmoDuomo di Sarzana Anno 1138 Tempera a uovo su legno di castagno Misure 3times210 m e mappa topografica della parte evidenziata

232 Tecniche in luce coerente

Lrsquouso di queste tecniche piugrave complesso delle precedenti egrave orientato piugrave che alla

misurazione della forma vera e propria dellrsquooggetto al rilevamento delle sue

microdeformazioni Citiamo lrsquointerferometria olografica (ologrammi su pellicola)

che si basa sulla ripresa di una immagine dellrsquooggetto effettuata con luce laser in

condizioni di interferenza lrsquointerferometria a spekle7 basata sigli stessi principi di

quella olografica ma lrsquoacquisizione dellrsquoimmagine avviene tramite una telecamera

Lrsquoolografia conoscopica che usa una telecamera nella quale tra obbiettivo e

sensore CCD ha un cristallo che separa in due parti la luce proveniente

6 CartiglioDisegno di un rotolo di carta in parte srotolato sul quale li leggono iscrizioni 7 Speckle (macchiolina) Viene chiamata cosigrave la figura punteggiata che si ottiene quando unrsquoonda coerente viene fatta passare attraverso un mazzo disordinato

31

dallrsquooggetto creando una figura di interferenza dalla quale si ricava la distanza di

ogni punto dellrsquooggetto in esame

Annoveriamo tra le tecniche in luce coerente anche una variante del sistema a

tempo di volo che sfrutta lo sfasamento tra lrsquoimpulso laser generato e registrato

ottenendo una maggiore precisione

232a Lrsquoolografia conoscopica

Con questa tecnica egrave possibile misurare con estrema precisione la distanza tra la

sonda ottica usata e per cosigrave dire ogni ldquosingolo puntordquo della superficie (non si

usa infatti quasi mai per ricostruire lrsquointero corpo dellrsquooggetto) in esame

Il principio di funzionamento egrave il seguente un laser a diodi produce un raggio

che egrave riflesso totalmente da un beam-splitter a 90deg verso il campione Parte dellrsquo onda

luminosa riflessa viene captata dallrsquoobbiettivo attraversa lo splitter (ora con

proprietagrave di trasparenza) e incontra il modulo conoscopico Questo elemento

costituito da un cristallo monoassiale8 birifrangente9 posto tra due lamine

polarizzatrici separa i raggi luminosi che vi incidono in due componenti raggio

ordinario e raggio straordinario

Questi dopo aver percorso praticamente lo stesso cammino ottico

interferiscono dando luogo a frange circolari sulla superficie del sensore CCD La

fittezza delle linee della frangia dipende dal cammino ottico dei raggi

dallrsquooggetto scansionato al sensore ecco che allora misurandola si risale alla

distanza di ogni punto dalla sonda

Figura 27Funzionamento di una sonda conosco pica[16]

8 Monoassiale Con un solo asse ottico 9 Birifrangente Con due indici di rifrangenza ortogonali fra loro

32

Elaborando dunque il segnale restituito dal CCD si risale al ldquoperiodordquo di ogni

singola frangia fatto poi corrispondere ad una distanza Poicheacute la lettura del CCD

puograve essere ripetuta con una frequenza di alcune migliaia di Hz alla stesa velocitagrave egrave

anche possibile acquisire le misure

La distanza dellrsquoobbiettivo dallrsquooggetto da esaminare puograve variare da poche

decine di mm a poche decine di centimetri a seconda delle esigenze cambiando

lrsquoobbiettivo di ripresa

Si raggiungono prestazioni eccellenti Con una distanza di lavoro di 40mm per

esempio si raggiunge una risoluzione di circa 6μm in quota e 30μm nelle

direzioni trasversali con una dinamica di profonditagrave di plusmn4mm

Una caratteristica importante di questo strumento egrave quella di poter lavorare

con un angolo di incidenza minimo di circa 5deg ciograve consente di indagare tratti di

superficie con unrsquoinclinazione fino a plusmn85deg col risultato di riuscire a fare misure

allrsquointerno di fori di diametro inferiore a 1mm con un rapporto profonditagravediametro

fino a 251

Un altro grande vantaggio dellrsquoolografia conoscopica egrave quello di superare i

vincoli pratici di stabilitagrave e sensibilitagrave alla temperatura e alle vibrazioni meccaniche

di cui soffrono gli strumenti interferometrici laser di tipo convenzionale dato

lrsquounica sorgente di luce coerente che viene separata solamente dentro il cristallo

birifrangente

Il sistema trova numerose applicazioni nel campo del restauro e della

conservazione ogniqualvolta si debbano analizzare con grande dettaglio oggetti o

parte di essi microdeformazioni su dipinti microscopiche incisioni su pietra o

rilievi su tavole usate per la litografiaecc ecc

Nelle immagini seguenti unrsquoindagine in olografia conoscopica effettuata su un

quadro di Raffaello La Madonna del cardellino Da notare i due solchi verticali nella

parte centrale del riquadro

Figura 28Madonna del cardellino Raffaello 1506 Galleria degli Uffizi e particolare (restituito in luce radente) dopo unrsquo olografia conoscopica

33

223b Lo scanner laser a misura di fase

Questa tecnica apparentemente del tutto simile a quella dello scanner laser TOF

visto nel paragrafo 231a sfrutta il fatto che un impulso laser modulato in ampiezza cambia la sua fase da quando egrave stato emesso a quando egrave rivelato dopo

la riflessione Conoscendo questo sfasamento si puograve risalire alla distanza

percorsa

Solitamente si sceglie per il laser (onda portante) una lunghezza drsquoonda di 1divide

2μm vicino infrarosso data la buona penetrabilitagrave in aria di questo tipo di onda

elettromagnetica mentre la modulazione ( in realtagrave vedremo che di modulazioni ne

occorreranno di diversi tipi) egrave fatta con lunghezze drsquoonda dellrsquoordine del metro

(onde radio)

Figura 29Schema di principio di uno scanner laser a sfasamento di modulazione di ampiezza

Matematicamente la variazione di fase Δ120601 durante tutto il tragitto 2119871 egrave data da

Δ120601 = 119899119896119898 2119871

Dove n egrave lrsquoindice di rifrazione dellrsquoaria da determinare in sede di misura a seconda delle

condizioni di temperatura pressione e umiditagrave relativa e 119896119898 egrave il vettore drsquoonda

corrispondente alla pulsazione di modulazione 120596119898 Con pochi passaggi si ottiene la

distanza cercata

119871 = Δ120601119888 2119899 120596119898

con c velocitagrave della luce

Bisogneragrave tener conto del fatto che il sensore discriminatore di fase (comparatore)

non percepisce quando 120601 ha subito delle rotazioni intere di angolo giro Per questa ragione in

realtagrave la modulazione egrave fatta con diverse frequenze (sottomultipli di un oscillatore interno

allo scanner) per ognuna delle quali si acquisisce una delle cifre della misura finale di ogni

singolo punto Questo egrave chiamato Metodo per decadi Se per esempio un punto egrave

distante dallo scanner 756342m avrograve bisogno di 6 (numero con 6 cifre) frequenze

di modulazione

34

24 Tecniche microscopiche

Lrsquoapplicazione della microscopia ottica ed elettronica nel campo dei Beni Culturali

fornisce un contributo scientifico di estremo interesse Ersquo infatti applicata per

indagini diagnostiche finalizzate al restauro passando per lrsquoanalisi del materiale

artistico di varia natura analizzando il suo stato di conservazione e anche

permettendo lrsquoindividuazione delle tecniche usate nella realizzazione dellrsquoopera

Infatti lrsquoutilizzo del microscopio ottico o elettronico a scansione permette lrsquoanalisi

approfondita relativa sia alla morfologia della superficie che alla composizione

chimica elementare di campioni di vario tipo ad elevati ingrandimenti fornendo

importanti informazioni in fase di restauro

241 La microscopia elettronica a scansione SEM

Il microscopio elettronico a scansione SEM (Scanning Electron Microscope)

fornisce informazioni sullrsquoaspetto sulla natura e sulle proprietagrave delle superfici e

degli strati sottostanti di campioni con risoluzione media di 2divide5 nm Il principio

di formazione delle immagini le quali saranno riprodotte con un effetto

tridimensionale egrave sequenziale Un fascio di elettroni (sonda) viene focheggiato

sulla superficie del preparato e fatto scorrere su esso secondo linee parallele

ravvicinate come avviene per un pennello elettronico di un tubo televisivo

Figura 30Schema di un microscopio elettronico a scansione[15]

Il diametro della sonda quando incontra la superficie del campione egrave di circa

2nm Lrsquointerazione del fascio accelerato da una differenza di potenziale che va da

poche centinaia di volt a diverse decine di kV con gli atomi del preparato da luogo a

diversi tipi di ldquoprodottirdquo ([15]Valdregrave) con ognuno dei quali si creeragrave un segnale tra

cui i piugrave importanti nelle applicazioni per i beni culturali sono

Elettroni secondari (SE) convenzionalmente definiti come gli elettroni

uscenti dal preparato con energia le50eV Provengono da una profonditagrave di

pochi nm sono prodotti dal fascio primario interagendo anelasticamente con

35

gli elettroni di valenza del campione Il segnale SE egrave il piugrave frequentemente usato

utilizzato principalmente per informazioni sulla topografia delle superfici

Lrsquoimmagine fornita appare in rilievo come se lrsquoosservatore fosse al livello del

diaframma D (vedi figura) e guardasse il campione illuminato da una

ipotetica sorgente posta in corrispondenza del rivelatore

(scintillatorefototubo)

Elettroni retrodiffusi (BSE) Back-Scattered Electrons Elettroni con energie

ge50eV che provengono dal preparato in seguito ad interazioni elastiche

principalmente con nuclei Il segnale BSE fornisce informazioni legate al

numero atomico medio della zona di provenienza (il numero di eventi di

scattering elastico cresce al crescere del numero atomico Gli elementi piugrave

pesanti saranno evidenziati da un segnale piugrave luminoso sullo schermo) alla topografia

e alla struttura cristallina del materiale attraversato

Raggi X Sono quelli della radiazione caratteristica o di bremsstrahlung

Provengono da strati piugrave profondi del campione da una sfera di raggio di

qualche μm al di sotto della sonda Il segnale X viene usato per il

riconoscere e quantificare gli elementi chimici

Elettroni Auger Ersquo un processo di autoionizzazione in cui in luogo di

radiazione X proveniente da una ricombinazione crsquoegrave unrsquoespulsione di un

elettrone

Figura 31Rappresentazione schematica nel caso di un fascio con incidenza normaledelle profonditagrave da

cui provengono i segnali SEBSEAuger(A) e raggi X[15]

Normalmente un microscopio SEM lavora con un alto vuoto al suo interno circa

10minus3Pa questo per evitare lrsquointerazione tra particelle sonda o da misurare con

lrsquoaria Un altro requisito questa volta dei campioni egrave che essi siano elettricamente

conduttivi in caso contrario si provvederagrave alla metallizzazione procedimento

tramite il quale si deposita un sottilissimo strato 1divide40 nm di metallo come ad

esempio oro carbone platino ecc

Sviluppi di questa tecnologia portano nuove e piugrave ampie possibilitagrave

nellrsquoanalizzare reperti dalla natura piugrave varia opportunitagrave utilissime nel campo dei

beni culturali

36

241a Lrsquoanalisi SEM-EDS

Parlando di analisi SEM-EDS citata anche come microanalisi EDS si fa riferimento

allrsquouso della microscopia SEM abbinata allrsquoanalisi dei raggi X caratteristici della

zona analizzata del campione che vengono prodotti per fluorescenza Lrsquoanalisi egrave

fatta in dispersione di energia da cui lrsquoacronimo Energy Dispersive Spectroscopy (of X ray)

Il rivelatore normalmente egrave a stato solido Si drogato con Li che ha bisogno di

essere raffreddato da azoto liquido o piugrave recentemente Si drogato con HgI2 per il

quale egrave sufficiente un raffreddamento termoelettrico

Nelle figure qui sotto ([13]Pasquariello Pinzari amp De Mico 2007) un esempio

di indagine SEM-EDS su una vecchia stampa fotografica della quale si voleva

verificare tra le altre cose la composizione chimica del cosiddetto sottostrato

(presenza o meno del Bario) cioegrave la parte compresa tra il supporto primario

(cartoncino) e lo strato immagine vero e proprio (alogenuro drsquoargento in gelatina)

Figura 32Esempio di analisi SEM-EDS su una foto drsquoepoca

241b Lrsquoanalisi SEM-VP

Lrsquoesigenza di esaminare campioni che non possono essere inglobati chimicamente o

metallizzati data la loro specificitagrave o talmente delicati da non poter sopportare lo

stress meccanico dovuto alla bassissima pressione di lavoro del SEM ha portato

allo sviluppo dei SEM-VP Variable Pressure cioegrave a pressione variabile I materiali

biologici per esempio costituiti da tessuti molli (cellule) e acqua perderebbero la

loro struttura ldquoevaporandordquose sottoposti a bassissime pressioni Questiper essere

osservati hanno bisogno di solito di una stabilizzazione chimica di disidratazione

o di un surgelamento prima di entrare nel SEM

37

Con la tecnica SEM-VP si puograve praticamente introdurre nella camera porta

campioni il preparato tale e quale grazie ad una pressione presente in quella parte

del microscopio di 5 o 6 ordini di grandezza superiore (10divide750 Pascal) rispetto alla

zona del cannone elettronico e della colonna (10minus3 divide 10minus4 Pascal)

Nei settore dei beni archeologico-culturali dunque in cui egrave assolutamente

proibito modificare il reperto il fatto che si possa evitare la metallizzazione egrave

fondamentale

Nelle immagini seguenti ([14]Pinzari amp Montanari 2007) si egrave riportato un

esempio di studio possibile con il microscopio SEM-VP la catalogazione di una

infestazione fungina sul dorso della copertina di libri Le misure sono state fatte con

una pressione in camera di 150Pa una tensione del fascio di 20kV ed utilizzando il

rivelatore VPSE Variable Pressure Secondary Electrons Lrsquoingrandimento della foto egrave

9800times (dati riscontrabili anche in basso nella foto SEM-VP)

Figura 33Efflorescenze sul dorso dei volumi e prelievo del micelio per mezzo del nastro adesivo

Figura 34Immagine SEM-VP del nastro adesivo utilizzato per campionare le efflorescenze fungine

38

241c Lrsquoanalisi SEM con ED-XRF

Si ha la possibilitagrave di ampliare la profonditagrave di analisi della fluorescenza X

montando sul microscopio SEM una apparecchiatura per Fluorescenza X in Dispersione

di Energia ED-XRF composta da tubo generatore di raggi X e rivelatore allo stato

solido In questo modo si aumenta la profonditagrave di indagine in quanto la capacitagrave

di penetrazione del fascio di raggi X allrsquointerno del campione puograve essere superiore

rispetto a quella scelta per formare lrsquoimmagine del pennello di elettroni

Figura 35Assemblaggio dellapparato SEM con ED-XRF[11]

Usato allrsquointerno del SEM inoltre lrsquoXRF garantisce migliori prestazioni

rispetto al suo utilizzo in aria questo per motivi legati sia alla migliore e piugrave rigida

geometria sorgente-campione-detector sia allrsquoalto vuoto realizzato allrsquointerno della

camera porta campione che evita cosigrave lrsquoassorbimento da parte dellrsquoaria dei raggi X a

bassa energia

Le immagini che seguono ([11]Ferro 2007) riguardano lo studio della

composizione chimica di una scoria metallica rinvenuta nel sito archeologico di Petra

in Giordania da notare il confronto delle due analisi spettrali EDS e ED-XRF

sovrapposte ottenute allrsquointerno del SEM Si possono ottenere con questo secondo

sistema sensibilitagrave nel rilevare gli elementi dalle 10 alle 1000 volte maggiori

Figura 36 Scoria metallica dal sito di Petra IIIdeg secolo aC

39

Figura 37 Confronto tra gli spettri in energia tra microanalisi EDS (avanti) e ED-XRF (dietro) in SEM

242 Il microscopio ottico a luce polarizzata trasmessa

Ogni qualvolta si ha la necessitagrave di esaminare un materiale che al suo interno

presenti componenti anisotrope10 il microscopio ottico a luce polarizzata permette

di individuarle Si sfrutteragrave il fatto che un campione di materiale anisotropo

possedendo due indici di rifrazione ortogonali fra loro saragrave in grado di

suddividere un fascio di luce polarizzata che lo attraversa in due nuove

componenti polarizzate oscillanti secondo la direzione degli suoi indici di

rifrazione

Il microscopio polarizzatore essenzialmente si compone di una sorgente

luminosa un filtro polarizzatore un tavolo porta campione (rotante) e un altro filtro

polarizzatore (detto analizzatore )

10 Anisotropo Si dice di un materiale che ha la capacitagrave di modificare lo stato di polarizzazione della luce che lo attraversa Chiamato anche birifrangente

40

Figura 38 Configurazione di un microscopio a luce polarizzata

Schematicamente possiamo riassumere cosigrave il percorso del raggio luminoso il filtro

polarizzatore seleziona una direzione di vibrazione per il campo E della sorgente

luminosa Il campione birifrangente ldquoscomponerdquo le direzioni di vibrazione di E in

ordinaria e straordinaria che dunque perdono la relazione di fase allrsquouscita del

campione possedendo una differenza di cammino ottico Δ119897 = Δ119899119889 con

Δ119899 = 119899119904 minus 119899119900 e d spessore del campione Quando il filtro analizzatore le

ricompone si nota una variazione dellrsquointensitagrave luminosa rispetto a quella iniziale

dovuta proprio a Δ119897

Posizionando dunque i due polarizzatori incrociati fra loro ( egrave questa infatti

una analisi ortoscopica e non ci sarebbe nessuna trasmissione di luce se non si

inserisse il materiale birifrangente) e facendo ruotare il campione attorno allrsquoasse

ottico del sistema lrsquointensitagrave dellrsquoimmagine vista varia periodicamente risultando nulla

quando le sue direzioni principali di vibrazione coincidono con quelle del

polarizzatore e dellrsquoanalizzatore (posizione di estinzione) mentre risulteragrave

massima nelle posizioni a 45deg (posizioni diagonali) Si possono cosigrave dedurre

importanti informazioni sullrsquoorganizzazione cristallina del campione in esame

Figura 39Cristallo birifrangente posto tra due polarzzatori incrociati

41

Nella prossima figura si egrave indicato con s e o i piani di oscillazione straordinari e

ordinari con P e A i piani del polarizzatore e dellrsquo analizzatore

Figura 40 Orientazione del cristallo birifrangente e relativa variazione dellintensitagrave trasmessa

Il campione egrave preparato in sezione sottile tramite taglio e abrasione fino a rendere

il campione subtrasparente (in genere 30μm di spessore) e consentire la trasmissione

della luce

Nel campo dei beni culturali questo strumento egrave ampiamente usato per analisi

petrografiche e mineralogiche di materiali lapidei naturali e artificiali In

particolare egrave possibile classificare le pietre naturali identificare le tipologie di

inerte e definire il rapporto inertelegante presente in malte intonaci e stucchi

noncheacute effettuare determinazioni sulle finiture cromatiche sul degrado e sulle

tecniche esecutive

Figura 41 Immagine al microscopio polarizzatore di un frammento di materiale lapideo riconosciuto come trachite dei Colli Euganei

42

Capitolo 3 - Le apparecchiature dellrsquoAteneo

disponibili nel campo dei beni culturali

In questo capitolo approfondiremo alcune tecniche analitiche descritte brevemente

nel capitolo 2 La scelta egrave ricaduta su alcune delle tecniche che allrsquo interno di questo

Ateneo vengono utilizzate anche per la ricerca nel campo dei beni culturali

31 I raggi X la tecnica XRF

311 La produzione di raggi X

Si definiscono convenzionalmente raggi X quella parte di radiazioni dello spettro

elettromagnetico con energia compresa tra 012 keV e 120 keV I raggi X sono il

risultato dellrsquointerazione in un tubo nel quale egrave stato realizzato un alto vuoto (

10minus6 minus 10minus7 Torr) tra materia lrsquoanodo (tipicamente come anodi vengono usati il

Tungsteno Molibdeno Rame Argentohelliphellip ) ed elettroni prodotti da un filamento

incandescente il catodo e accelerati da una opportuna differenza di potenziale con

conseguente perdita di energia da parte di questi ultimi

Figura 42Schema di principio di un generatore a raggi X[6]

I processi attraverso i quali lrsquoelettrone nellrsquourto con lrsquoanodo perde energia si

possono riassumere nei seguenti punti ([2]Castellano Martini amp Sibilia 2002)

I Lrsquoelettrone eccita lrsquoatomo ldquospostandordquo un elettrone esterno

(perdita di energia di qualche eV) Lrsquoatomo torna poi allo stato

fondamentale con emissione di radiazione nel visibile(quellrsquoorbitale

esterno si puograve chiamare ldquootticordquo)

II Lrsquoelettrone ionizza lrsquoatomo rimuovendo un elettrone esterno

(perdita di energia fino a centinaia di eV)

III Lrsquoelettrone collide con il nucleo atomico in questo caso lrsquoelettrone

orbita parzialmente intorno al nucleo e perde energia per

43

decelerazione Questrsquoultimo fenomeno egrave alla base della bremsstrahlug

parola tedesca che significa radiazione di frenamento

IV Lrsquoelettrone collide con un elettrone interno dellrsquoanodo(shell K L

Mhellip) con conseguente espulsione di questrsquoultimo(con una energia

cinetica Ec) Se WK(LM) indica lrsquoenergia di legame dellrsquoelettrone alla

shell KLMhellip lrsquoenergia richiesta per il processo egrave Ec+WK(LMhellip) Un

elettrone piugrave esterno va a sostituire quello espulso con emissione

di radiazione X la quale egrave caratteristica della sostanza colpita

La radiazione X egrave prodotta essenzialmente dai processi fisici riportati al punto III e

IV Esaminiamoli con maggior dettaglio

La ldquoradiazione biancardquo (breemstrahlung)

Una particolare attenzione merita la radiazione X prodotta dal fenomeno riportato

sopra al punto III Dunque accade che lrsquoelettrone decelera o in genere subisce una

variazione anche puramente direzionale dellrsquoaccelerazione da questa perdita di

energia scaturisce un fotone X che viene emesso a partire dalla regione dellrsquourto Il

processo di breemstrahlung egrave il piugrave importante almeno in termini di estensione dello

spettro che produce In esso lrsquoemissione di raggi X avviene con

continuitagrave(radiazione bianca) esistendo tuttavia una lunghezza drsquoonda limite

120582m al di sotto della quale non vi egrave emissione

Figura 43 Spettri continui di raggi X per alcuni valori della tensione applicata[6]

Il principio di conservazione dellrsquoenergia vieta infatti che vengano emessi fotoni con

energie maggiori di quella massima degli elettroni EM accelerati contro lrsquoanodo

data da

44

119864119872 = 119890119881 (31)

Essendo e la carica dellrsquoelettrone e V la differenza di potenziale tra il filamento

emettitore di elettroni e lrsquoanodo Questa lunghezza drsquoonda minima corrisponde ad

un processo di frenamento in cui lrsquoelettrone incidente perde tutta la sua energia in

un unico urto producendo un fotone con 120582m pari a

λm =ℎ119888

119890119881 (32)

Naturalmente questo implica che vi sia una frequenza massima ammissibile 120584M

data dallrsquoequazione

120584119872 =119864119872

ℎ (33)

Rispetto alla figura 2 una grafico che avesse in ascissa lrsquoenergia ( o la frequenza )

verrebbe ribaltato rispetto ad un asse verticale evidenziando una EM (o una 120584119872)

saragrave questa la visualizzazione piugrave frequente degli spettri X negli usi delle varie

procedure sperimentali

La radiazione caratteristica la fluorescenza dellrsquoatomo

Il processo brevemente descritto sopra al punto III egrave alla base della produzione

della radiazione X caratteristica Oltre allo spettro continuo sono presenti infatti

righe monocromatiche caratteristiche alcune delle quali particolarmente intense

Mentre lo spettro continuo egrave molto simile per tutte le sostanze con il detto limite

inferiore 120582119898 e un solo massimo di intensitagrave a circa 120582 =15120582119898 le righe

caratteristiche variano da sostanza a sostanza costituente lrsquoanodo Dunque

bombardando una sostanza con elettroni veloci alcuni atomi si ionizzano

espellendo un elettrone di una shell interna Supponiamo una mancanza di un

elettrone nella shell K in seguito a questo un elettrone di una shell piugrave alta L Mhellip

faragrave una transizione radiativa per riempire il livello libero Naturalmente questa

transizione determina un posto vuoto nel guscio L Mhellip ma questo verragrave occupato

successivamente da un elettrone ancora piugrave esterno nellrsquoatomo emettendo unrsquo altra

riga dello spettro caratteristico Le righe originate dal livello vuoto nella shell K

sono chiamate righe 119870120572 119870120573 119870120574helliphellipe corrispondono alle transizioni LrarrK MrarrK

NrarrK hellipLa transizione Kα da origine alla riga ad energia piugrave alta negli spettri X

Fu il fisico H Moseley che tra il 1913 e 1914 stabiligrave nei suoi primi esperimenti per le

linee 119870120572 che

La radice quadrata della frequenza delle linee 119922120630 egrave direttamente proporzionale

al ndegatomico Z

120584119870119894

2 = 119862119894(119885 minus 120590119870) 119894 = 120572 120573 120574 hellip (34)

Dove Ci egrave una costante indipende da Z e 120590119870 rende conto dello schermaggio

dellrsquoelettrone K rimasto

45

1 lt 120590119870 lt 2

La stessa regola egrave estendibile alle righe della serie L dovendo perograve sostituire una

costante 120590119871 di schermaggio maggiore

74 lt 120590119871 lt 94

Figura 44 Il diagramma di Moseley di 120642120784

su Z per le linee Kα[1]

La (44) fu subito generalizzata da Moseley considerando la formula di Bohr per i

livelli energetici di atomi ad un elettrone che si muovono perograve in un potenziale

colombiano di carica 119885 minus 120590

120584119898119899 = 119877 infin 119885 minus 120590 2 1

1198982 minus1

1198992 119898 lt 119899 (35)

dove m n sono i numeri quantici principali delle shell di arrivo e partenza

rispettivamente e R infin egrave la costante di Rydberg avendo usando lrsquoapprossimazione

di massa nucleare infinita

119877 infin =119898

4120587ℏ3

1198902

4120587ℇ0

2

(36)

In realtagrave non esiste una sola linea Kα Kβo Lα Lβhellip

Lrsquointerazione spin-orbita separa i livelli energetici delle shell (tranne la shell K)

Nella shell L gli elettroni con ℓ = 0 hanno lrsquoenergia di legame piugrave grande quelli

con ℓ = 1 e 119895 = 1 2 piugrave bassa e quelli con ℓ = 1 e 119895 = 3 2 ancora piugrave bassa

Questi tre livelli sono chiamati LI LII e LIII La separazione in energia egrave grande

abbastanza da poter essere agevolmente evidenziata negli spettri essendo

46

proporzionale a 119885 minus 120590119870 4come mostra la formula di struttura fine per

lrsquointerazione spin-orbita

ℓ 119904119890 119895 = ℓ + 1 2

Δ119864 =1198981198882 119885minus120590119870 120572 4

41198993ℓ ℓ+1 2 times (37)

minusℓ minus 1 119904119890 119895 = ℓ minus 1 2

Con

120572 =1198902

4120587휀0ℏ119888 (38)

costante di struttura fine

Potremo dunque osservare fra le altre le righe Kα1 e Kα2 che corrispondono alle

transizioni LIII rarrK e LII rarrK rispettivamente Il seguente schema mostra i due

gruppi (K e L) di transizioni principali

Figura 45Schema (non in scala) delle principali transizioni X permesse[1]

Le transizioni saranno regolate dalle regole di selezione Δℓ = plusmn1 Δj = 0 plusmn1

Per esempio le righe Kα1 e Kα2 del Tungsteno hanno

1205821198701205721 = 0214Å 1198641198701205721 = 579119896119890119881

1205821198701205722 = 0209Å 1198641198701205722 = 593119896119890119881

Ersquo molto utile per gli usi pratici in cui il materiale egrave coinvolto mostrare uno spettro

di un tubo a raggi X con anodo di Tungsteno

47

Figura 46Spettro dei raggi X prodotti da un tubo RX con anodo di Tungsteno a 80 kV[2]

Si notano oltre la radiazione continua di bremstrahlung e i due picchi Kα1 e Kα2 anche i due picchi Lα e Lβ che sono molto meno energetici di quelli K ma anche

molto piugrave probabili

312 La sezione drsquourto di assorbimento

Una volta che si ha a disposizione una sorgente di raggi X essi possono essere usati

per ionizzare lrsquoatomo attraverso lrsquoeffetto fotoelettrico Ovvero i raggi X stessi

possono essere usati a posto degli elettroni per produrre a loro volta radiazione X

dalla sostanza irraggiata I fotoni di adeguata energia dunque possono determinare

eccitazione o dare luogo alla rimozione di elettroni ove abbiano energie sufficienti a

vincere lrsquoenergia di legame della shell La sezione drsquourto 120590 di questo processo egrave

espressa in buona approssimazione dalla formula della sezione drsquourto per atomi

idrogenoidi

120590 =16 2120587

312057281198855

1198981198882

ℏ120596

7 2

11988602 (39)

1205720 = 0529177Å (raggio di Bohr)

anche se lrsquoapprossimazione di dipolo con la quale egrave stata ldquocostruitardquo egrave sempre

meno congrua allrsquoaumentare dellrsquoenergia dei fotoni La sezione drsquourto diminuisce

dolcemente allrsquoaumentare della frequenza de fotoni come ℏ120596 minus7 2 fino a che non

si raggiunge un energia sufficiente per espellere un elettrone dalle shell piugrave interne

A questo punto la sezione drsquourto ha un brusco aumento siamo in presenza del

cosiddetto ldquoabsorption edgesrdquo (soglie di assorbimento) Simili picchi si

incontrano ogni qual volta si raggiungono energie sufficienti a strappare elettroni in

shell via via piugrave profonde

48

Figura 47Andamento del coefficiente di assorbimento di massa del piombo in funzione di 120640 e E

La figura 6 mostra il coefficiente di assorbimento di massa che ha lrsquoandamento del

tutto analogo a 120590 Dunque la scelta di opportuni valori della tensione del tubo a

raggi X determina le energie del fascio dei fotoni prodotti incidenti su un materiale

e quindi la possibilitagrave che si verifichino i processi di assorbimento in esame Queste

considerazioni fanno parte delle attivitagrave preparatorie e delle impostazioni

preliminari allrsquoanalisi ED-XRF

313 Il sistema XRF in uso nel dipartimento di Fisica di

Camerino

Nel laboratorio XAS (X-ray Absorption Spectroscopy) del dipartimento di fisica

dellrsquouniversitagrave di Camerino opera un apparato per analisi ED-XRF il cui nucleo egrave

il sistema rivelatore (XR-100CR) amplificatore e alimentatore (PC2CR)

convertitore analogico-digitale+scheda multicanale(MCA 8000A) prodotto

dalla AMPTEK INC [5]

49

Figura 48Schema dei collegamenti dellapparato rivelatore-analizzatore[5]

Alcune caratteristiche del rivelatoreXR-100CR

Tipo di sensore Si-PIN(Fotodiodo di silicio a tre strati drogati P e N

separati da uno stato ad alta resistivitagrave quasi Intrinseco)

Dimensioni del sensore 24mmtimes28mm(7mm2)

Spessore del Silicio 300μm

Risoluzione in energia FWHM11 220eV

(misurata sulla riga a 59 keV del 55Fe)

Finestra del rivelatore Berillio spessore 25μm

La risoluzione in energia egrave il grado di precisione del picco delle righe rivelate piugrave ha un valore basso e piugrave la riga saragrave stretta e dunque piugrave discriminata in energia dalle altre

Le curve di efficienza e di trasmissione

Ersquo interessantissimo analizzare il comportamento dei componenti principali del

rivelatore cioegrave il sensore vero e proprio Si-PIN e la finestra di Berillio al variare

dellrsquoenergia dei fotoni In generale infatti il comportamento di un sensore o di un

materiale a basso assorbimento di raggi X varia a seconda dellrsquoenergia delle

radiazioni elettromagnetiche con cui interagiscono dando luogo a fenomeni di

filtraggio

11 FWHM Full Width Half Maximum egrave la larghezza della riga a metagrave della sua altezza Piugrave questo parametro egrave piccolo migliore saragrave la risoluzione

50

Figura 49Trasmissione di raggi X attraverso la finestra di Berillio[5]

Ersquo necessario isolare sotto vuoto il sensore dato che lo si fa lavorare a bassa

temperatura (ndash30 ndash40 degC) Si sceglie il Berillio come finestra dato che egrave il materiale

che minimizza lrsquoassorbimento di raggi X Come si vede sopra 6keV lrsquoefficacia del

conteggio si avvicina al 100

Vediamo ora la curva di trasmissione (percentuale dei fotoni che interagiscono

fotoelettricamente sul totale) del sensore SiPIN

Figura 50Efficienza del rivelamento del sensore di Si [5]

Il grafico seguente tenendo conto di entrambi gli andamenti di cui sopra mostra

lrsquoefficienza intrinseca di rivelazione a ldquopiena energiardquo cioegrave ldquola probabilitagrave che

un fotone X entrato nel sensore depositi tutta la sua energia per effetto

fotoelettricordquo

Curva del

rivelatore del

laboratorio di

Camerino

51

Figura 51Efficienza intrinseca () di rivelazione a piena energia[5]

In sostanza la finestra di Berillio e il sensore Si-PIN consentono la rivelazione di

elementi la cui energia di emissione caratteristica sia compresa tra 1-2keV e 50-

60keV circa a basse energie lrsquoimpedimento egrave la finestra di Berillio a quelle alte egrave il

rivelatore (scritte in inglese ai bordi del grafico) Nella figura sopra sono mostrati i

riferimenti delle linee Kα di diversi elementi mancano tutti gli altri tipi di righe che

ovviamente consentono di individuare atomi diversi da quelli menzionati dal

grafico o che il grafico mette in una zona di scarsissima efficienza Risulta chiaro

allora che lrsquoassorbimento della finestra di Berillio alle basse energie unitamente alla

bassa ldquoresa di fluorescenzardquo degli elementi leggeri fa si che la tecnica XRF non trovi

applicazione per elementi a basso numero atomico (Zle10)

52

32 I raggi ultravioletti Lrsquoosservazione in

fluorescenza UV

In generale la fluorescenza egrave la proprietagrave di alcune sostanze solide liquide e

aeriformi per la quale allorchegrave sono colpite da una radiazione riemettono quasi

istantaneamente (ritardo di 10minus8s) altre radiazioni la cui lunghezza drsquoonda

dipende da quella della radiazione eccitante e dalla natura della sostanza Ersquo

sinonimo di luminescenza

Ci occuperemo in questa parte il fenomeno della fluorescenza indotta da raggi

UV approfondendone la genesi fisica

321 Il fenomeno della fluorescenza UV nelle molecole

Lo stato energetico di una molecola egrave descritto da tre parametri quantici il grado di

eccitazione elettronico il grado di eccitazione vibrazionale e il grado di eccitazione

rotazionale Quello energeticamente piugrave importante egrave quello elettronico (poi quello

vibrazionale) e una molecola puograve o meno coinvolgerlo nelle transizioni da uno

stato energetico allrsquoaltro Ci possono essere cioegrave transizioni puramente rotazionali

transizioni roto-vibrazionali (in cui cambia lo stato vibrazionale) e infine

transizioni tra stati elettronici diversi

La fluorescenza UV egrave un fenomeno di questo tipo in cui la molecola assorbe

radiazione ultravioletta questo provoca una eccitazione elettronica e il processo di diseccitazione avviene in maniera tale che la radiazione emessa egrave di

minore energia ricadendo nel visibile Ersquo utile ora illustrare una proprietagrave che le molecole hanno e che chiarisce meglio il

fenomeno fisico il principio di Franck-Condon

Questo principio afferma che il processo con cui gli elettroni passano da uno

stato energetico allrsquoaltro egrave talmente rapido rispetto al moto dei nuclei che

possiamo considerare questi ultimi (e quindi la loro distanza relativa che saragrave

indicata con R) come fermi nelle eccitazioni-diseccitazioni elettroniche

La conseguenza pratica di questo principio egrave che nei grafici in cui si evidenziano

questi processi la freccia che va da uno stato quantico allrsquoaltro possiamo

disegnarla verticale

Dunque il processo della fluorescenza UV si sviluppa cosigrave dapprima

rispettando il principio di Franck-Condon una transizione di assorbimento fa

passare la molecola da uno stato elettronico ad uno stato vibrazionale di un altro

stato elettronico di energia superiore A questo punto la molecola puograve perdere

energia vibrazionale interagendo con molecole vicine (decadimento termico) e

raggiungere lo stato vibrazionale piugrave basso 119959prime = 120782 dello stato elettronico

53

eccitato Come risultato la radiazione emessa durante la diseccitazione finale

ha una frequenza piugrave bassa e ricadragrave nel visibile

Figura 52 Fenomeno della fluorescenza[1]

33 La radiazione infrarossa La riflettografia IR

Lrsquointerazione energia-materia di strati pittorici con la radiazione del vicino infrarosso cioegrave la banda dello spettro che va dallrsquoestremo visibile rosso fino a una

lunghezza drsquoonda di circa 3μm puograve dar luogo a fenomeni ottici ben diversi da quelli

osservabili in luce visibile

Figura 53Lo spettro della radiazione infrarossa

54

Lrsquoassorbimento la diffusione interna (scattering) e la riflettanza12 possono

assumere valori molto diversi con una conseguente dello strato pittorico a vista

In generale ad un aumento della lunghezza drsquoonda(fino a 120582 cong 22120583119898 )

corrisponde una diminuzione del fenomeno di scattering cioegrave una diminuzione del

potere coprente e quindi un aumento della trasparenza dello strato pittorico

331 Lrsquointerazione della radiazione infrarossa con i mezzi

torbidi

Parliamo di mezzo torbido quando piccole ( 10minus3 divide 1 μm) particelle sono

disperse in una matrice (il mezzo che ldquoospitardquo le particelle) trasparente e omogenea

che puograve essere gassosa liquida o solida Esempi di questo tipo di sistemi sono la

nebbia il fumo le pitture i colloidi liquidi e le soluzioni solide(come i vetri

colorati)

Il comportamento della radiazione infrarossa con questi sistemi egrave

intrinsecamente lo stesso di quello della luce visibile Esso egrave governato da

interazioni come la riflessione la rifrazione la dispersione la diffusione e nel caso di

specifiche sostanze colorate assorbimento (di determinate lunghezze drsquoonda)

La diffusione e lrsquoassorbimento sono fattori determinanti per la

trasmittanza13 di questi sistemi Per esempio il potere coprente di uno strato di

pittura bianca (non considerando lo spessore) egrave dovuto essenzialmente alla

diffusione mentre in uno strato di pittura blu di Prussia14 il fattore dominante egrave

lrsquoassorbimento specifico

La diffusione puograve essere descritta quantitativamente dagli specifici

coefficienti di diffusione delle particelle disperse attraverso la teoria di Kubelka-Munk

Questi coefficienti dipendono dalla lunghezza drsquoonda della radiazione incidente

dalla geometria delle particelle (forma e diametro) e dalla differenza degli indici di

rifrazione del pigmento(particelle) e mezzo(matrice)

In generale per uno strato di pittura bianca (volendo focalizzare il discorso

solo sulla diffusione) possiamo dire che diventa piugrave trasparente

al crescere della lunghezza drsquoonda della radiazione incidente

al diminuire dello spessore dello strato

al diminuire del numero di particelle nello strato(concentrazione

pigmentovolume)

al diminuire della differenza degli indici di rifrazione tra pigmento e

mezzo(legante)

Concludiamo questo paragrafo col dire che nella maggior parte dei casi il massimo

della trasmittanza di un pigmento egrave nel vicino infrarosso tra 18μm e 22μm

12 Riflettanza Il rapporto tra la radiazione retro diffusa e quella inviata 13Trasmittanza Per una superficie investita da una radiazione acustica o ottica il rapporto tra lrsquointensitagrave della radiazione trasmessa entro il corpo e lrsquointensitagrave della radiazione incidente 14blu di Prussia Ferrocianuro ferrico Fe4[Fe(CN)6]3 scoperto casualmente a Berlino nel 1704 Anche chiamato blu di Berlino

55

superando poi questa soglia per le matrici (di origine organica) comincia a

diventare prevalente lrsquoassorbimento della radiazione facendo diventare lo strato

pittorico meno trasparente e il contrasto15 diminuisce

332 Una trattazione matematica del fenomeno

In riflettografia infrarossa si fa spesso riferimento ad una trattazione matematica[2]

(dovuta a Kubelka e Munk) che pur semplificando molto la situazione rispetto alla

realtagrave ha il pregio di essere intuitiva e di identificare la grandezze fondamentali in

gioco Essa ci porteragrave ad esprimere matematicamente la riflettanza di uno strato

pittorico solamente in funzione di coefficienti caratteristici dello strato stesso e

non piugrave in funzione della profonditagrave di penetrazione nello strato pittorico

Nellrsquoambito di questa teoria un dipinto egrave schematicamente descritto come uno

strato di colore (si pensa al colore come un pigmento disperso in un leganteil mezzo)

che ricopre una preparazione di fondo (costituita quasi sempre da una mescola di

gesso e colla animale o da biacca16 ) e sul quale egrave stato tracciato il disegno preparatorio

(fatto con carboncino grafite o punta metallica )

Le proprietagrave ottiche delle parti in questione e del sistema vengono considerate

in questo modo

Il legante viene considerato perfettamente trasparente

Il pigmento egrave considerato in grado di diffondere la radiazione che incide

normalmente

Si considera solo la diffusione che allrsquointerno dello strato si propaga ortogonalmente

ad esso in avanti o allrsquoindietro

La riflessione speculare non viene considerata

La lunghezza drsquoonda della radiazione egrave molto maggiore del diametro medio dei granuli di

pigmento

La radiazione proveniente dalla sorgente IR giunge sulla superficie del dipinto e

penetra in parte al di sotto di essa

Supponiamo che la radiazione non assorbita si propaghi lungo lrsquoasse x e

parte di essa venga diffusa ma solo nella direzione opposta si considera cioegrave

solo la retrodiffusione

Con 119868 119909 si indica il flusso di radiazione proveniente dalla sorgente

Con 119869 119909 si indica il flusso di radiazione retrodiffusa verso il rivelatore

Sia K il coefficiente di assorbimento della radiazione nello strato

Sia S il coefficiente di diffusione della radiazione nello strato

Accade che attraversando lo spessore 119889119909 lrsquointensitagrave 119868 119909 varia a causa

dellrsquoassorbimento della diffusione si considereragrave dunque per 119868 119909 anche il

contributo di 119869 119909 Un ragionamento analogo vale anche per il flusso 119869 119909

15 Contrasto In rifletto grafia per lrsquoindividuazione di linee scure su fondo bianco egrave definito come il rapporto tra la riflettenza della sostanza scura e la riflettanza del fondo bianco 16 Biacca Anche detta ldquobianco di piombordquo egrave un carbonato basico del piombo2PbCO3ndashPb(OH)2

56

In formule

119889119868 119909 = 119870 + 119878 119868 119909 119889119909 minus 119878 119869 119909 119889119909

(316)

119889 119869 119909 = minus(119870 + 119878)119869 119909 119889119909 + 119878 119868 119909 119889119909

Le equazioni cosigrave ricavate costituiscono il sistema di Kubelka-Munk in forma

differenziale

Figura 54Propagazione della radiazione diretta e retrodiffusa secondo lo schema di Kubelka-Munk

In riflettografia si definisce in linea di principio per ogni livello di profonditagrave della

superficie pittorica la riflettanza 119877 119909 come

119877 119909 =119869 119909

119868 119909 (317)

Derivando rispetto a x la (316) e sostituendo nel risultato ottenuto le (315) si ha

per 119877 119909 lrsquoequazione differenziale

119889119877 119909

119889119909= 1198781198772 119909 minus 2(119870 + 119878)119877 119909 + 119878 (318)

Ponendo 119883 = 119909 minus 1199090 1198770 = 119877 1199090 119886 =119870+119878

119878 119887 = 1198862 minus 1 si ha la soluzione

cercata per la riflettanza

119877(119883) =1+ 1198770 119887 coth 119887119878119883 minus119886

119886+119887 coth 119887119878119883 minus1198770 (319)

57

Mettiamoci ora nelle condizione di sapere come diventa 119877(119883) se si ha a che fare con

grandi spessori basta calcolarne il limite per 119883 rarr infin sapendo che coth 119909 =119890119909+119890minus119909

119890119909minus119890minus119909 si ha

119877infin = lim119883rarrinfin 119877(119883) =1+1198770(119887minus119886)

119886+119887minus1198770=

119870

119878+ 1 minus

119870

119878

2

+ 2119870

119878 (320)

Si vede chiaramente cosigrave che 119877infin dipende solamente dal rapporto 119870 119878 che egrave proprio

di ogni pigmento

Lrsquoandamento di 119877infin egrave quello visualizzato qui sotto

Figura 55 Andamento di 119929infin in funzione di KS

Naturalmente fare il limite per 119883 rarr infin ha solamente un senso matematico Nella

realtagrave si puograve misurare la riflettanza dei pigmenti con uno spettrofotometro e si

riscontra che giagrave con spessori di qualche millimetro crsquoegrave una buonissima

corrispondenza con lrsquoandamento di 119877infin

Dunque la trattazione di Kubelka-Munk che afferma con la (320) che per

119883 rarr infin la riflettanza non dipende piugrave dallo spessore dello strato ha un effettivo

riscontro con la realtagrave dove nella maggior parte dei casi si opera su spessori di 12

mm

Dalla (320) con pochi passaggi matematici ci si ricava 119870 119878 in funzione di 119877infin 119870

119878=

119877infin minus1 2

2119877infin (321)

Possiamo ora introdurre una nuova grandezza fondamentale in riflettografia il

contrasto

119862 =119877119887 119909

119877119908 119909 (322)

dove 119877119887 119909 e 119877119908 119909 sono rispettivamente la riflettanza di una linea ldquonerardquo del

disegno preparatorio e quella della superficie ldquobiancardquo del fondo e x rappresenta lo

spessore di pigmento soprastante Da come egrave definito ci si auspica sempre che C

abbia un valore prossimo a 0

Dal contrasto in linea di principio puograve essere ricavato lo spessore di

oscuramento 119883119889 = 119909119889 minus 1199090 definito come il minimo spessore di un dato pigmento in

grado di rendere completamente invisibile a una determinata strumentazione il disegno

58

preparatorio sottostante Esso puograve essere interpretato anche come un indice della

qualitagrave di un apparato per riflettografia

Vediamo ora come sia possibile ricavarsi Xd

Sia Cl il contrasto limite ossia il minimo contrasto rilevabile da un determinato

sensore dalla definizione di C Cl =119877119887 119883119889

119877119908 119883119889

Tenendo presente la (319) ponendo in essa 119910 = 119887 coth(119887119878119883119889) e sostituendo in Cl

si ottiene

1199102 ClR0w minus R0b + 119910 1 minus Cl R0bR0w minus 1 +

+Cl(a minus R0b)(1 minus aR0w ) + (a minus R0w )(aR0b minus 1) = 0 (323)

che egrave unrsquoequazione di secondo grado in y

Dunque conoscendo la riflettanza del fondo R0w la riflettanza del materiale usato per

il disegno preparatorio R0b la 119877infin del colore che ricopre il fondo e il suo coefficiente di diffusione

si puograve ricavare la y da cui trovare poi Xd con la formula

119883119889 =coth minus1 119910 119887

119887119878 (324)

333 La fotocamera CCD CHROMA C3 1600E

La facoltagrave di scienze dellrsquouniversitagrave di Camerino ha a disposizione per le

acquisizioni di immagini nel campo dei beni culturali una fotocamera digitale [10]

con sensore a stato solido CCD (Carge Coupled Device) CHROMA C3 1600E

prodotta dalla DTA

Figura 56 Fotocamera digitale CCD CHROMA C3 1600E

Cuore di questa apparecchiatura egrave il sensore per immagini CCD KAF1602(E)

prodotto dalla Kodak[9]

Figura 57Sensore per immagini CCD Kodak KAF-1602(E)

59

Alcune caratteristiche del CCD

Numero di pixel 1536(H)x1024(V)

(Circa 16MPixel di definizione)

Dimensioni del pixel 9x9 μm2

Dimensioni sensore 138x92 mm2

(corrisponde ad un rapporto 32)

FWC 105elettr

(Full Well Capacity Parametro indicante il massimo numero di elettroni

immagazzinabili in ogni pixel Ersquo da questa caratteristica che dipende sia

lrsquointensitagrave del segnale che del rumore Ersquo comunque auspicabile avere un

FWC piugrave alto possibile anche ge500000 cosigrave da poter lavorare anche su

immagini in cui ci sono zone illuminate diversamente evitando che su

quelle illuminate fortemente si crei sovraesposizione)

DC (misurata a 25degC) 20 elettr(pixel∙secondo)

(Dark Current Ersquo il numero di elettroni generato termicamente in ogni

pixel anche se non egrave esposto a radiazione ldquohellipcorrente di buiohelliprdquo Puograve essere

sottratta via software e bisogna tenerne conto soprattutto nelle acquisizioni

a lunga esposizione Con il raffreddamento termoelettrico di tipo Peltier17

puograve essere ridotta di molto)

Figura 58 Andamento della Dark Current a seconda della temperatura del CCD

QE 40 50 60

(Quantum Efficiency Misurata a tre diverse lunghezze drsquoonda 450nm

550nm 650nm Ersquo uno dei parametri piugrave importanti per valutare la qualitagrave di

un sensore Definito come il numero di elettroni di segnale creati per ogni

fotone incidente)

17 Peltier Jean Charles Athanase Fisico francese (Ham[Somme]1785-Parigi1845) Nel 1834 sccoprigrave lrsquoeffetto termoelettrico che da lui prese il nome

60

DR 74dB

(Dinamic Range Dipende dal rapporto tra la quantitagrave massima di elettroni

utilizzabili e il noise floor 119899119890~ cioegrave massimo numero di elettroni del rumore

di fondo per pixel Piugrave precisamente 119863119877 = 20 log10 119865119882119862 119899119890~ con

119899119890~ =15 elettroni)

La risposta spettrale del sensore quella che prima si egrave solo accennata in maniera

frazionata come QE egrave senza dubbio il parametro fondamentale In riflettografia

infrarossa per esempio si auspica che questo parametro sia alto attorno a 1ndash2 μm

Figura 59 Risposta spettrale QE del sensore KAF-1602 (E)

I filtri a disposizione

Ci sono 7 filtri a disposizione [10] per i vari tipi di acquisizioni di immagini

Tre filtri passa banda nel visibile RGB

Figura 60 Curve di trasmittanza dei tre filtri RGB

In realtagrave la curva di trasmissione dei filtri Blu e Verde aumenta nella regione

dellrsquoinfrarosso per questo motivo si egrave dotati di un filtro IR-Cut (taglia infrarosso)

da porre di fronte allrsquoobbiettivo

Filtro passa banda nellrsquoinfrarosso

Presenta due ldquopicchirdquo attorno a 500nm pari a circa 1-2 di trasmittanza

61

Figura 61 Curve di trasmittanza nel visibile e nel vicino infrarosso del filtro passa banda IR

Filtro passa banda nellrsquoultravioletto

Centrato sui 340 nm e con una ampiezza di banda al 50 della sua trasmittanza

massima FWHM pari a 85 nm

Filtro passa alto nellrsquoinfrarosso

Ha la lunghezza drsquoonda di cut-off (50 della sua trasmittanza max tmax) a 780 nm

A 680nm si ha 001 tmax a 850 nm si ha 95 tmax a 900 si ha 99 tmax

Figura 62 Ricostruzione dai dati dello spettro in trasmittanza dei due filtri passa banda UV e passa alto IR (Il tmax egrave arbitrario e sono stati posti uguali per praticitagrave di descrizione)

Filtro taglia Infrarossi

E lrsquounico filtro che egrave posto fuori dalla fotocamera essendo montato sullrsquoobbiettivo e

ha un diametro di 50mm (gli altri 25mm)

A parte dunque lrsquoultimo filtro IR-cut gli altri sono posizionati su una ruota

porta filtri posta allrsquointerno del corpo macchina e azionabile via software

62

Figura 63 Immagine indicativa di una ruota porta filtri per fotocamere CHROMA

Con questa apparecchiatura egrave possibile effettuare oltre la riflettografia infrarossa

anche lrsquoesame in tricromia in falso colore usando il filtri passa banda IR verde e

rosso

34 La tecnica FT-IR

Con lrsquoacronimo FT-IR che sta per Fourier Transform-Infra Red (spectroscopy) si

indica quella tecnica che permette il riconoscimento delle sostanze che

compongono un campione attraverso un esame spettroscopico eseguito in luce

infrarossa In questo caso perograve il risultato finale che consiste in un spettro di

assorbimento della radiazione nel dominio delle frequenze (cioegrave dove sullrsquoascissa

del grafico ci sono le frequenze) saragrave frutto di una trasformata di Fourier di un

altro grafico chiamato interferogramma nel dominio dei tempi

341 Eccitazioni vibrazionali delle molecole

Come mai egrave proprio la radiazione infrarossa la piugrave adatta a stimolare transizioni di

tipo vibrazionale nei nuclei di una molecola

Si puograve rispondere a questa domanda anche con delle considerazioni legate alla fisica

classica se consideriamo che gli elettroni sono legati alla molecola con una forza F con la stessa

forza i nuclei saranno legati tra loro a formare la molecola Approssimando questa forza a

una di tipo armonico (massa-molla) possiamo dire che la pulsazione del moto

elettronico egrave 120596119890 = 119896 119898 mentre la pulsazione del moto nucleare egrave 120596119873 = 119896 119872

con m massa dellrsquoelettrone M massa del nucleo e k costante elastica della F

Il rapporto tra lrsquo energia vibrazionale e quella elettronica saragrave allora dato da

119864119907

119864119890=

ℏ120596119873

ℏ120596119890cong

119898

119872 (322)

Essendo 119898

119872 compreso nel range 10minus3 divide 10minus5 possiamo affermare che le energie di

eccitazione vibrazionali sono qualche centinaio di volte piugrave piccole di quelle

63

elettroniche Essendo questrsquoultime dellrsquoordine di qualche eV lo spettro di

assorbimento-emissione vibrazionale cadragrave nel vicino e medio infrarosso

Figura 64 Collocazione spettrale delle vibrazioni molecolari

Si possono esprimere le frequenze 120642 in cm-1 (omettendo di moltiplicare per c

velocitagrave della luce) dato che se 119888 = 120582120584 allora 120584 = 119888120582

Si egrave giagrave parlato nel paragrafo 2 di questo capitolo dei livelli energetici

vibrazionali

Figura 65Schema energetico di una molecola biatomica e livelli vibrazionali[12]

Le transizioni di cui ci occupiamo qui naturalmente non coinvolgono livelli

elettronici ma solo passaggi da uno stato roto-vibrazionale ad una altro Infatti

oltre alle energie elettroniche e vibrazionali esistono pure le energie rotazionali che

sono dellrsquoordine 10minus3 divide 10minus5 volte piugrave piccole di quelle elettroniche e 10minus3 2 divide

10minus5 2 volte piugrave piccole di quelle vibrazionali cioegrave circa 10minus3eV

Per comprendere meglio quello che succede consideriamo le molecole

biatomiche per queste se sono nello stato Λ = 0(Λ numero quantico del momento

angolare elettronico lungo lrsquoasse molecolare senza spin) vale la regola di selezione

Δ119869 = plusmn1 dove J egrave il numero quantico rotazionale collegato con il momento

angolare totale lungo lrsquoasse molecolare

Le transizioni permesse passando da 119907 = 0 a 119907 = 1sono riportate nello schema qui

sotto

64

Figura 66Livelli energetici di una molecola biatomica e transizioni permesse da v=0 a v=1[1]

Con R si indicano tutte le transizioni con Δ119869 = +1 con P quelle con Δ119869 = minus1

chiamate poi branche R e P e il numero tra parentesi egrave il J iniziale

A titolo di esempio riportiamo lo spettro di assorbimento della molecola HCl

Figura 67Spettro di assorbimento di HCl [1]

Da notare la mancanza del gap centrale data la proibizione di Δ119869 = 0

Tutti gli esami spettroscopici in assorbimento avranno questo aspetto

342 I modi di vibrazione e i gruppi funzionali I

fingerprint

Le molecole possono presentare diversi modi di vibrazione ciascuno responsabile

di un particolare assorbimento in una determinata regione dello spettro

Si distinguono vibrazioni ldquostetchingrdquo o di valenza (variazione della distanza di

legame)

Figura 68 Esempio di modi di vibrazione di valenza[12]

e vibrazioni ldquobendingrdquo o di deformazione (variazione dellrsquoangolo di legame)

65

Figura 69Esempio di modi di vibrazione di deformazione[12]

Come si vede dalle immagini possiamo pensare la vibrazione dellrsquointera molecola come

combinazione di vibrazioni di ogni coppia di atomi o comunque di ogni sua singola parte piugrave

semplice In chimica questi ldquopezzi di molecolardquo sono detti gruppi funzionali cioegrave

gruppi di atomi che mostrano particolari e costanti proprietagrave chimico fisiche Saragrave grazie alla

peculiaritagrave della lunghezza drsquoonda assorbita da queste parti che si potragrave riconoscere

la molecola presente nel campione

Solitamente 120642119959119938119949 gt 120642119941119942119943 dunque troveremo i gap di assorbimento delle

vibrazioni di valenza nella parte sinistra dello spettro (4000-1500 cm-1) dove ci

sono i valori dei numeri drsquoonda piugrave alti zona dei gruppi funzionali mentre la zona

dello spettro a minore energia egrave occupata dalle vibrazioni di deformazione da quelle di valenza a

piugrave bassa energia e da quelle di combinazione(i due tipi insieme) saragrave soprattutto questa

combinazione di tipi di eccitazioni vibrazionali nella parte destra dello spettro

(1500-700 cm-1) che costituiragrave lrsquoimpronta digitale the fingerprint della molecola

Molecole diverse ma con lo stesso tipo di gruppi funzionali (per quelle organiche)

saranno riconosciute grazie a questa zona

Figura 70 Spettrogrammi IR di due CHETONI simili ciclo-esanone(sopra)e ciclo-pentone(sotto)

riconoscibili dalle diversitagrave nella zona fingerprint[12]

66

343 Lrsquouso dellrsquointerferometria La FT-IR

Le misure di tipo spettroscopico nellrsquoinfrarosso (considerando solo le tecniche a

doppio raggio che permettono il confronto tra il raggio di riferimento e quello del

campione fornendo cosigrave lo spettrogramma della trasmittanza ) si possono fare

essenzialmente in due modi in modo dispersivo con la selezione continua di lunghezza

drsquoonda o con il metodo interferometrico

Per gli spettrometri di tipo dispersivo egrave difficile conciliare risoluzione spettrale ed

efficienza di misurazione questi sistemi si basano infatti su reticoli a riflessione mossi

molto lentamente da meccaniche di precisione per selezionare lunghezza drsquoonda

dopo lunghezza drsquoonda e generare cosigrave uno spettro infrarosso continuo

Figura 71 Schema di funzionamento di uno spettrometro a dispersione[7]

In sintesi questo tipo di spettrometri funzionano cosigrave si formano due raggi uno dei

quali passando per il campione contiene le informazioni cercate lrsquoaltro fa da

riferimento Il chopper consente alternativamente lrsquoarrivo dellrsquouno o dellrsquoaltro sul

reticolo che monocromatizza il segnale letto successivamente dal sensore Saragrave il

software che una volta acquisiti i segnali ne faragrave il rapporto egrave saragrave in grado di creare

lo spettrogramma

Chiaramente il reticolo lavorando in condizioni di alta risoluzione selezioneragrave

una banda di frequenze molto stretta lrsquointensitagrave del segnale saragrave minore

causando cosigrave un deterioramento del rapporto segnale-rumore Un grande miglioramento delle condizioni di lavoro e della qualitagrave dei risultati

nella spettroscopia IR egrave avvenuto quando grazie ai moderni calcolatori si egrave riusciti

a convertire un interferogramma in uno spettrogramma usando gli algoritmi

della trasformata di Fourier

Lrsquointerferogramma

Definiamolo prima nel caso di una singola frequenza

Ersquo chiamato interferogramma il segnale complessivo in funzione del tempo di due

onde alla stessa intensitagrave e lunghezza drsquoonda che interferiscono quando su una

67

delle due si crea un continuo sfasamento rispetto allrsquoaltra per esempio grazie ad

uno specchio mobile che ne allunga o ne accorcia il cammino ottico

Figura 72 Schema di principio di un spettrografo con spettro e interferogramma nel caso di una singola

frequenza[8]

Nella figura sopra per questioni di chiarezza lrsquointerferogramma egrave nel dominio delle

distanze (proporzionalitagrave diretta tra tempo e spazio percorso dallo specchio

mobile) B(120584) e I(120575) intensitagrave luminosa rispettivamente dalla sorgente e sul

rivelatore ( 120584 numero drsquoonda e 120575 spostamento dello specchio) Per I(120575) vale la

seguente formula

119868(120575) = 119861(120584) cos 2120587120575

120582 (323)

che poi inserendo per ragioni di comoditagrave matematica il numero drsquoonda 120584 = 1 120582

diventa

119868(120575) = 119861(120584) cos 2120587120584120575 (324)

Nel caso di due frequenze la situazione cambia in questo modo

Figura 73Spettri e interferogrammi di due frequenze diverse separate e poi sovrapposte[8]

Ogni frequenza compare nellrsquointerferogramma come una funzione coseno

Considerando allora una sorgente continua nellrsquoinfrarosso matematicamente

faremo un integrale per trovare lrsquoandamento di 119868(120575) cioegrave

119868(120575) = 119861(120584)infin

0cos 2120587120584120575 119889120584 (325)

Un tipico interferogramma di una sorgente incandescente per infrarosso egrave il

seguente

68

Figura 74 Inteferogramma di una tipica sorgente incandescente[8]

Notare come quando 120575 = 0 essendo tutte le funzioni coseno delle frequenze

presenti in fase 119868(120575) ha un grande picco il centerburst questa egrave una caratteristica di

tutti gli interferogrammi Allontanandosi da questa posizione la moltitudine delle

funzioni coseno cominciano a rinforzarsi o annullarsi vicendevolmente causando

una rapida diminuzione dellrsquointensitagrave in una serie di oscillazioni

La trasformata di Fourier

Lrsquointerferogramma egrave descritto matematicamente dallrsquoequazione (325) e saragrave

proprio il suo andamento intensitagrave su tempo ad essere fisicamente misurato

dal sensore dello spettrografo Comunque in spettroscopia si egrave interessati allo

spettro cioegrave a conoscere lrsquointensitagrave in funzione del numero drsquoonda Ma

conoscendo la forma matematica dellrsquointerferogramma 119816(120517) come funzione di

120517 egrave possibile calcolare il corrispondente spettro usando una tecnica

matematica conosciuta come Trasformata di Fourier Il suo uso porta alla

conoscenza dello spettro attraversolrsquointegrale

119861(120584) = 119868(120575) cos 2120587120584120575 119889120575+infin

minusinfin (326)

Ecco dunque come si agisce con la tecnica FT-IR quando si vuole ottenere lo

spettrogramma di un campione viene fatta una prima acquisizione dello

spettrogramma della sorgente chiamato anche spettrogramma di fondo(in questo

si noteranno anche gli eventuali assorbimenti dei gas presenti lungo il cammino

ottico del raggio) ed in seguito del campione Il computer penseragrave ad eseguire il loro

rapporto fornendo lo spettro in trasmittanza

69

Figura 75 Schema a blocchi della generazione di uno spettro con la tecnica FT-IR[8]

Di seguito egrave riportata la figura schematica di uno spettrometro per analisi FT-IR

Figura 76 Schema di funzionamento di uno spettrometro FT-IR[7]

I 3 vantaggi della tecnica FT-IR

Si associano a questa tecnica tre vantaggi o miglioramenti rispetto alla

spettroscopia dispersiva

Vantaggio Jaquinot o di banda passante lrsquoenergia in arrivo al rivelatore egrave

maggiore di conseguenza anche il rapporto segnaledisturbo egrave piugrave elevato

Vantaggio Felgett o di multiplex lrsquoacquisizione dei dati egrave molto piugrave rapida

(pochi secondi) Questo consente di effettuare in rapida sequenza una serie

di spettri(10-20) e di presentare alla fine la loro media diminuendo cosigrave

lrsquoerrore

Vantaggio di Connes una calibrazione delle frequenze molto stabile ed

accurata (001-01 cm-1) grazie ad un laser interno che agisce da riferimento

per ogni scansione

70

Conclusioni

In questa dissertazione si egrave voluto discutere il contributo della Fisica nel campo

delle indagini analitiche e diagnostiche nel settore dei beni culturali attraverso una

panoramica delle varie tecniche di diagnosi e recupero di unrsquoopera drsquoarte con una

particolare attenzione alla strumentazione e quindi alle tecniche che sono di fatto

operanti con successo nellrsquoambito del nostro Ateneo

Queste metodologie delle quali molte e importanti di carattere non invasivo

sono di fondamentale importanza qualora si desideri eseguire una diagnosi su

unrsquoopera per la quale lo scopo primario di intervento egrave la sua conservazione nel

tempo Se dunque nel corso di una indagine di un bene culturale si richieda la

assoluta non invasivitagrave la fisica mette a disposizione tutte le sue conoscenze nel

campo delle interazioni radiazioni-materia o particelle-materia assicurando

insieme alla salvaguardia del manufatto le risposte cercate

Anche se un bene culturale come tutte le cose non puograve che deperire nel corso

degli anni in un inarrestabile anche se lento invecchiamento i metodi per porvi

riparo e le analisi scientifiche di tipo fisico saranno senza dubbio in grado di

migliorarsi rispetto ad ora in quantitagrave qualitagrave ed efficacia

Il progresso della ricerca fisica applicata e delle tecnologie collegate fanno

sicuramente ben sperare in una conservazione duratura della Bellezza tangibile a

sicuro vantaggio delle generazioni future

71

Bibliografia [1]Bransden B amp Joachain C (1980) PHYISICS OF ATOMS AND MOLECULES

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[15]Valdregrave U Microscopia elettronica e ionica Roma Istituto Enciclopedico Treccani

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[18]GruppoBeniCulturali Diagnostica ottica per la conservazione CNR-INOA

[19]Enciclopedia-Delle-Scienze-Fisiche(vol IV p624) Limmagine in falso colore

Roma Istituto Enciclopedico Treccani

73

Ringraziamenti

Ringrazio Dio Padre onnipotente creatore di tutte le cose della materia e delle leggi

che la governano dellrsquouomo e della sua intelligenza che le sa scoprire

Ringrazio poi il prof Andrea Di Cicco per la sua disponibilitagrave e il dott Marco

Minicucci per il suo instancabile guidarmi con entusiasmo alla scoperta di un

mondo per me fino a poco tempo fa sconosciuto la prof Graziella Roselli per le

nozioni che mi ha fornito il dott Andrea Cittadini per le informazioni tecniche il

prof che ha fatto da lettore e tutti i docenti di Fisica che nel corso di questi

anni mi hanno preparato nello studio

Ringrazio ancora Alessandro e Antonella per il loro incoraggiamento schietto e

sincero Roberto per lo scanner e la sua generositagrave Claudio per il supporto

informatico

Ringrazio tutti gli amici che mi sono stati vicino in questi mesi e che anche solo con

un gesto o una parola mi sono stati di aiuto

Ringrazio la mia famiglia

Antonio

27

Figura 22Immagine schematica di un laser scanner TOF

La precisione del sistema dipende da vari fattori come la capacitagrave di selezionare la

stessa posizione relativa allrsquoimpulso trasmesso e ricevuto dallrsquoaccuratezza della

conoscenza dei tempi di ritardo propri del sistema e dalla precisione del sistema

che effettua le misure dei tempi

Si egrave comunque raggiunta una altissima precisione considerando che con i

moderni strumenti si ottengono errori di pochi millimetri su distanze di

centinaia di metri con un passo di scansione angolare di pochi millesimi di

grado

Naturalmente si ha quasi sempre bisogno di effettuare piugrave scansioni della

stessa struttura per rilevare i punti che rimarrebbero in ombra con una sola

scansione

Questo strumento trova il suo campo di applicazione nella ricostruzione di

grandi ambienti interni come chiese o antiche dimore nella ricostruzione di

facciate di cattedrali o in grandi siti archeologici

Nellrsquo immagine che segue si puograve osservare il risultato ottenuto effettuando la

ricombinazione di 6 posizioni di scansione della sfinge

28

Figura 23 Immagine ottenuta da un laser scanner ricombinando 6 scansioni

231b Topografia di superfici a proiezione di linee

Questo tipo di analisi rientra nella categoria delle tecniche che sfruttano la

proiezione di luce strutturata cioegrave di codici luminosi che sono in grado di

evidenziare variazioni di livello su una superficie grazie a linee di luce

opportunamente organizzate

In quella a proiezione di linee si proietta (come fosse una diapositiva

costituita da un vetrino con deposizione metallica) il codice piugrave semplice un reticolo

di righe bianche e nere parallele Lrsquoimmagine dellrsquooggetto con le linee proiettate egrave

ripresa con una telecamera digitale il cui asse ottico forma con quello del

proiettore un certo angolo In questa immagine le linee del reticolo risultano

distorte dalla forma della superficie diventando ondulate Lrsquoentitagrave delle

distorsioni fissata la geometria del sistema egrave direttamente proporzionale alla

quota del punto considerato Infine dallrsquoanalisi dellrsquoimmagine del reticolo si risale

alla mappa topografica digitale della superficie

29

Figura 24 Schema di funzionamento(a) e principio geometrico(b)[18]

Nella figura precedente (b) si vede come la posizione delle linee cambia in

proporzione allrsquoaltezza (h) della superficie rispetto ad un ideale piano mediano di

riferimento S Conoscendo α (la fase) per ogni punto della linea proiettata si

risale alla quota (h) di quel punto

Il software di estrazione della fase opera sulla immagine ldquoliberatardquo dal

contrasto dello sfondo tramite unrsquooperazione di pulitura che sfrutta unrsquoimmagine

identica ma senza il reticolo proiettato (figura sotto)

Figura 25 Procedura per lottenimento della mappa topografica[18]

Variando la posizione mutua di proiettore telecamera e oggetto si ottengono

diverse risoluzioni spaziali e differenti estensioni della superficie di misura per

esempio aumentando lrsquoinclinazione del proiettore si raggiungono risoluzioni in

quota piugrave elevate (maggiore dinamica per α) allontanandolo dallrsquooggetto si

possono analizzare opere di grandi dimensioni a scapito perograve della risoluzione

spaziale

Nel campo della conservazione dei beni culturali questo sistema trova impiego nei

dipinti quando si vogliono verificare con precisione la deformazione il distacco o il

rigonfiamento dello strato pittorico a causa di deformazioni della struttura lignea

30

per quelli su tavola o della trama del tessuto per quelli su tela ciograve succede ad

esempio quando si procede al rifodero o alla sostituzione del telaio Si sono svolte

con successo indagini con questa tecnica anche nel caso di iscrizioni su tavola o su

parete

Nelle immagini che seguono ([17]Fontana Pampaloni amp Pezzati) croce di

Sarzana lo studio della mappa topografica egrave presentato prima con una risoluzione

in quota di 01mm per la sommitagrave della croce poi con una di 002mm per il

particolare del cartiglio6

Figura 26Croce di SarzanaMaestro GuglielmoDuomo di Sarzana Anno 1138 Tempera a uovo su legno di castagno Misure 3times210 m e mappa topografica della parte evidenziata

232 Tecniche in luce coerente

Lrsquouso di queste tecniche piugrave complesso delle precedenti egrave orientato piugrave che alla

misurazione della forma vera e propria dellrsquooggetto al rilevamento delle sue

microdeformazioni Citiamo lrsquointerferometria olografica (ologrammi su pellicola)

che si basa sulla ripresa di una immagine dellrsquooggetto effettuata con luce laser in

condizioni di interferenza lrsquointerferometria a spekle7 basata sigli stessi principi di

quella olografica ma lrsquoacquisizione dellrsquoimmagine avviene tramite una telecamera

Lrsquoolografia conoscopica che usa una telecamera nella quale tra obbiettivo e

sensore CCD ha un cristallo che separa in due parti la luce proveniente

6 CartiglioDisegno di un rotolo di carta in parte srotolato sul quale li leggono iscrizioni 7 Speckle (macchiolina) Viene chiamata cosigrave la figura punteggiata che si ottiene quando unrsquoonda coerente viene fatta passare attraverso un mazzo disordinato

31

dallrsquooggetto creando una figura di interferenza dalla quale si ricava la distanza di

ogni punto dellrsquooggetto in esame

Annoveriamo tra le tecniche in luce coerente anche una variante del sistema a

tempo di volo che sfrutta lo sfasamento tra lrsquoimpulso laser generato e registrato

ottenendo una maggiore precisione

232a Lrsquoolografia conoscopica

Con questa tecnica egrave possibile misurare con estrema precisione la distanza tra la

sonda ottica usata e per cosigrave dire ogni ldquosingolo puntordquo della superficie (non si

usa infatti quasi mai per ricostruire lrsquointero corpo dellrsquooggetto) in esame

Il principio di funzionamento egrave il seguente un laser a diodi produce un raggio

che egrave riflesso totalmente da un beam-splitter a 90deg verso il campione Parte dellrsquo onda

luminosa riflessa viene captata dallrsquoobbiettivo attraversa lo splitter (ora con

proprietagrave di trasparenza) e incontra il modulo conoscopico Questo elemento

costituito da un cristallo monoassiale8 birifrangente9 posto tra due lamine

polarizzatrici separa i raggi luminosi che vi incidono in due componenti raggio

ordinario e raggio straordinario

Questi dopo aver percorso praticamente lo stesso cammino ottico

interferiscono dando luogo a frange circolari sulla superficie del sensore CCD La

fittezza delle linee della frangia dipende dal cammino ottico dei raggi

dallrsquooggetto scansionato al sensore ecco che allora misurandola si risale alla

distanza di ogni punto dalla sonda

Figura 27Funzionamento di una sonda conosco pica[16]

8 Monoassiale Con un solo asse ottico 9 Birifrangente Con due indici di rifrangenza ortogonali fra loro

32

Elaborando dunque il segnale restituito dal CCD si risale al ldquoperiodordquo di ogni

singola frangia fatto poi corrispondere ad una distanza Poicheacute la lettura del CCD

puograve essere ripetuta con una frequenza di alcune migliaia di Hz alla stesa velocitagrave egrave

anche possibile acquisire le misure

La distanza dellrsquoobbiettivo dallrsquooggetto da esaminare puograve variare da poche

decine di mm a poche decine di centimetri a seconda delle esigenze cambiando

lrsquoobbiettivo di ripresa

Si raggiungono prestazioni eccellenti Con una distanza di lavoro di 40mm per

esempio si raggiunge una risoluzione di circa 6μm in quota e 30μm nelle

direzioni trasversali con una dinamica di profonditagrave di plusmn4mm

Una caratteristica importante di questo strumento egrave quella di poter lavorare

con un angolo di incidenza minimo di circa 5deg ciograve consente di indagare tratti di

superficie con unrsquoinclinazione fino a plusmn85deg col risultato di riuscire a fare misure

allrsquointerno di fori di diametro inferiore a 1mm con un rapporto profonditagravediametro

fino a 251

Un altro grande vantaggio dellrsquoolografia conoscopica egrave quello di superare i

vincoli pratici di stabilitagrave e sensibilitagrave alla temperatura e alle vibrazioni meccaniche

di cui soffrono gli strumenti interferometrici laser di tipo convenzionale dato

lrsquounica sorgente di luce coerente che viene separata solamente dentro il cristallo

birifrangente

Il sistema trova numerose applicazioni nel campo del restauro e della

conservazione ogniqualvolta si debbano analizzare con grande dettaglio oggetti o

parte di essi microdeformazioni su dipinti microscopiche incisioni su pietra o

rilievi su tavole usate per la litografiaecc ecc

Nelle immagini seguenti unrsquoindagine in olografia conoscopica effettuata su un

quadro di Raffaello La Madonna del cardellino Da notare i due solchi verticali nella

parte centrale del riquadro

Figura 28Madonna del cardellino Raffaello 1506 Galleria degli Uffizi e particolare (restituito in luce radente) dopo unrsquo olografia conoscopica

33

223b Lo scanner laser a misura di fase

Questa tecnica apparentemente del tutto simile a quella dello scanner laser TOF

visto nel paragrafo 231a sfrutta il fatto che un impulso laser modulato in ampiezza cambia la sua fase da quando egrave stato emesso a quando egrave rivelato dopo

la riflessione Conoscendo questo sfasamento si puograve risalire alla distanza

percorsa

Solitamente si sceglie per il laser (onda portante) una lunghezza drsquoonda di 1divide

2μm vicino infrarosso data la buona penetrabilitagrave in aria di questo tipo di onda

elettromagnetica mentre la modulazione ( in realtagrave vedremo che di modulazioni ne

occorreranno di diversi tipi) egrave fatta con lunghezze drsquoonda dellrsquoordine del metro

(onde radio)

Figura 29Schema di principio di uno scanner laser a sfasamento di modulazione di ampiezza

Matematicamente la variazione di fase Δ120601 durante tutto il tragitto 2119871 egrave data da

Δ120601 = 119899119896119898 2119871

Dove n egrave lrsquoindice di rifrazione dellrsquoaria da determinare in sede di misura a seconda delle

condizioni di temperatura pressione e umiditagrave relativa e 119896119898 egrave il vettore drsquoonda

corrispondente alla pulsazione di modulazione 120596119898 Con pochi passaggi si ottiene la

distanza cercata

119871 = Δ120601119888 2119899 120596119898

con c velocitagrave della luce

Bisogneragrave tener conto del fatto che il sensore discriminatore di fase (comparatore)

non percepisce quando 120601 ha subito delle rotazioni intere di angolo giro Per questa ragione in

realtagrave la modulazione egrave fatta con diverse frequenze (sottomultipli di un oscillatore interno

allo scanner) per ognuna delle quali si acquisisce una delle cifre della misura finale di ogni

singolo punto Questo egrave chiamato Metodo per decadi Se per esempio un punto egrave

distante dallo scanner 756342m avrograve bisogno di 6 (numero con 6 cifre) frequenze

di modulazione

34

24 Tecniche microscopiche

Lrsquoapplicazione della microscopia ottica ed elettronica nel campo dei Beni Culturali

fornisce un contributo scientifico di estremo interesse Ersquo infatti applicata per

indagini diagnostiche finalizzate al restauro passando per lrsquoanalisi del materiale

artistico di varia natura analizzando il suo stato di conservazione e anche

permettendo lrsquoindividuazione delle tecniche usate nella realizzazione dellrsquoopera

Infatti lrsquoutilizzo del microscopio ottico o elettronico a scansione permette lrsquoanalisi

approfondita relativa sia alla morfologia della superficie che alla composizione

chimica elementare di campioni di vario tipo ad elevati ingrandimenti fornendo

importanti informazioni in fase di restauro

241 La microscopia elettronica a scansione SEM

Il microscopio elettronico a scansione SEM (Scanning Electron Microscope)

fornisce informazioni sullrsquoaspetto sulla natura e sulle proprietagrave delle superfici e

degli strati sottostanti di campioni con risoluzione media di 2divide5 nm Il principio

di formazione delle immagini le quali saranno riprodotte con un effetto

tridimensionale egrave sequenziale Un fascio di elettroni (sonda) viene focheggiato

sulla superficie del preparato e fatto scorrere su esso secondo linee parallele

ravvicinate come avviene per un pennello elettronico di un tubo televisivo

Figura 30Schema di un microscopio elettronico a scansione[15]

Il diametro della sonda quando incontra la superficie del campione egrave di circa

2nm Lrsquointerazione del fascio accelerato da una differenza di potenziale che va da

poche centinaia di volt a diverse decine di kV con gli atomi del preparato da luogo a

diversi tipi di ldquoprodottirdquo ([15]Valdregrave) con ognuno dei quali si creeragrave un segnale tra

cui i piugrave importanti nelle applicazioni per i beni culturali sono

Elettroni secondari (SE) convenzionalmente definiti come gli elettroni

uscenti dal preparato con energia le50eV Provengono da una profonditagrave di

pochi nm sono prodotti dal fascio primario interagendo anelasticamente con

35

gli elettroni di valenza del campione Il segnale SE egrave il piugrave frequentemente usato

utilizzato principalmente per informazioni sulla topografia delle superfici

Lrsquoimmagine fornita appare in rilievo come se lrsquoosservatore fosse al livello del

diaframma D (vedi figura) e guardasse il campione illuminato da una

ipotetica sorgente posta in corrispondenza del rivelatore

(scintillatorefototubo)

Elettroni retrodiffusi (BSE) Back-Scattered Electrons Elettroni con energie

ge50eV che provengono dal preparato in seguito ad interazioni elastiche

principalmente con nuclei Il segnale BSE fornisce informazioni legate al

numero atomico medio della zona di provenienza (il numero di eventi di

scattering elastico cresce al crescere del numero atomico Gli elementi piugrave

pesanti saranno evidenziati da un segnale piugrave luminoso sullo schermo) alla topografia

e alla struttura cristallina del materiale attraversato

Raggi X Sono quelli della radiazione caratteristica o di bremsstrahlung

Provengono da strati piugrave profondi del campione da una sfera di raggio di

qualche μm al di sotto della sonda Il segnale X viene usato per il

riconoscere e quantificare gli elementi chimici

Elettroni Auger Ersquo un processo di autoionizzazione in cui in luogo di

radiazione X proveniente da una ricombinazione crsquoegrave unrsquoespulsione di un

elettrone

Figura 31Rappresentazione schematica nel caso di un fascio con incidenza normaledelle profonditagrave da

cui provengono i segnali SEBSEAuger(A) e raggi X[15]

Normalmente un microscopio SEM lavora con un alto vuoto al suo interno circa

10minus3Pa questo per evitare lrsquointerazione tra particelle sonda o da misurare con

lrsquoaria Un altro requisito questa volta dei campioni egrave che essi siano elettricamente

conduttivi in caso contrario si provvederagrave alla metallizzazione procedimento

tramite il quale si deposita un sottilissimo strato 1divide40 nm di metallo come ad

esempio oro carbone platino ecc

Sviluppi di questa tecnologia portano nuove e piugrave ampie possibilitagrave

nellrsquoanalizzare reperti dalla natura piugrave varia opportunitagrave utilissime nel campo dei

beni culturali

36

241a Lrsquoanalisi SEM-EDS

Parlando di analisi SEM-EDS citata anche come microanalisi EDS si fa riferimento

allrsquouso della microscopia SEM abbinata allrsquoanalisi dei raggi X caratteristici della

zona analizzata del campione che vengono prodotti per fluorescenza Lrsquoanalisi egrave

fatta in dispersione di energia da cui lrsquoacronimo Energy Dispersive Spectroscopy (of X ray)

Il rivelatore normalmente egrave a stato solido Si drogato con Li che ha bisogno di

essere raffreddato da azoto liquido o piugrave recentemente Si drogato con HgI2 per il

quale egrave sufficiente un raffreddamento termoelettrico

Nelle figure qui sotto ([13]Pasquariello Pinzari amp De Mico 2007) un esempio

di indagine SEM-EDS su una vecchia stampa fotografica della quale si voleva

verificare tra le altre cose la composizione chimica del cosiddetto sottostrato

(presenza o meno del Bario) cioegrave la parte compresa tra il supporto primario

(cartoncino) e lo strato immagine vero e proprio (alogenuro drsquoargento in gelatina)

Figura 32Esempio di analisi SEM-EDS su una foto drsquoepoca

241b Lrsquoanalisi SEM-VP

Lrsquoesigenza di esaminare campioni che non possono essere inglobati chimicamente o

metallizzati data la loro specificitagrave o talmente delicati da non poter sopportare lo

stress meccanico dovuto alla bassissima pressione di lavoro del SEM ha portato

allo sviluppo dei SEM-VP Variable Pressure cioegrave a pressione variabile I materiali

biologici per esempio costituiti da tessuti molli (cellule) e acqua perderebbero la

loro struttura ldquoevaporandordquose sottoposti a bassissime pressioni Questiper essere

osservati hanno bisogno di solito di una stabilizzazione chimica di disidratazione

o di un surgelamento prima di entrare nel SEM

37

Con la tecnica SEM-VP si puograve praticamente introdurre nella camera porta

campioni il preparato tale e quale grazie ad una pressione presente in quella parte

del microscopio di 5 o 6 ordini di grandezza superiore (10divide750 Pascal) rispetto alla

zona del cannone elettronico e della colonna (10minus3 divide 10minus4 Pascal)

Nei settore dei beni archeologico-culturali dunque in cui egrave assolutamente

proibito modificare il reperto il fatto che si possa evitare la metallizzazione egrave

fondamentale

Nelle immagini seguenti ([14]Pinzari amp Montanari 2007) si egrave riportato un

esempio di studio possibile con il microscopio SEM-VP la catalogazione di una

infestazione fungina sul dorso della copertina di libri Le misure sono state fatte con

una pressione in camera di 150Pa una tensione del fascio di 20kV ed utilizzando il

rivelatore VPSE Variable Pressure Secondary Electrons Lrsquoingrandimento della foto egrave

9800times (dati riscontrabili anche in basso nella foto SEM-VP)

Figura 33Efflorescenze sul dorso dei volumi e prelievo del micelio per mezzo del nastro adesivo

Figura 34Immagine SEM-VP del nastro adesivo utilizzato per campionare le efflorescenze fungine

38

241c Lrsquoanalisi SEM con ED-XRF

Si ha la possibilitagrave di ampliare la profonditagrave di analisi della fluorescenza X

montando sul microscopio SEM una apparecchiatura per Fluorescenza X in Dispersione

di Energia ED-XRF composta da tubo generatore di raggi X e rivelatore allo stato

solido In questo modo si aumenta la profonditagrave di indagine in quanto la capacitagrave

di penetrazione del fascio di raggi X allrsquointerno del campione puograve essere superiore

rispetto a quella scelta per formare lrsquoimmagine del pennello di elettroni

Figura 35Assemblaggio dellapparato SEM con ED-XRF[11]

Usato allrsquointerno del SEM inoltre lrsquoXRF garantisce migliori prestazioni

rispetto al suo utilizzo in aria questo per motivi legati sia alla migliore e piugrave rigida

geometria sorgente-campione-detector sia allrsquoalto vuoto realizzato allrsquointerno della

camera porta campione che evita cosigrave lrsquoassorbimento da parte dellrsquoaria dei raggi X a

bassa energia

Le immagini che seguono ([11]Ferro 2007) riguardano lo studio della

composizione chimica di una scoria metallica rinvenuta nel sito archeologico di Petra

in Giordania da notare il confronto delle due analisi spettrali EDS e ED-XRF

sovrapposte ottenute allrsquointerno del SEM Si possono ottenere con questo secondo

sistema sensibilitagrave nel rilevare gli elementi dalle 10 alle 1000 volte maggiori

Figura 36 Scoria metallica dal sito di Petra IIIdeg secolo aC

39

Figura 37 Confronto tra gli spettri in energia tra microanalisi EDS (avanti) e ED-XRF (dietro) in SEM

242 Il microscopio ottico a luce polarizzata trasmessa

Ogni qualvolta si ha la necessitagrave di esaminare un materiale che al suo interno

presenti componenti anisotrope10 il microscopio ottico a luce polarizzata permette

di individuarle Si sfrutteragrave il fatto che un campione di materiale anisotropo

possedendo due indici di rifrazione ortogonali fra loro saragrave in grado di

suddividere un fascio di luce polarizzata che lo attraversa in due nuove

componenti polarizzate oscillanti secondo la direzione degli suoi indici di

rifrazione

Il microscopio polarizzatore essenzialmente si compone di una sorgente

luminosa un filtro polarizzatore un tavolo porta campione (rotante) e un altro filtro

polarizzatore (detto analizzatore )

10 Anisotropo Si dice di un materiale che ha la capacitagrave di modificare lo stato di polarizzazione della luce che lo attraversa Chiamato anche birifrangente

40

Figura 38 Configurazione di un microscopio a luce polarizzata

Schematicamente possiamo riassumere cosigrave il percorso del raggio luminoso il filtro

polarizzatore seleziona una direzione di vibrazione per il campo E della sorgente

luminosa Il campione birifrangente ldquoscomponerdquo le direzioni di vibrazione di E in

ordinaria e straordinaria che dunque perdono la relazione di fase allrsquouscita del

campione possedendo una differenza di cammino ottico Δ119897 = Δ119899119889 con

Δ119899 = 119899119904 minus 119899119900 e d spessore del campione Quando il filtro analizzatore le

ricompone si nota una variazione dellrsquointensitagrave luminosa rispetto a quella iniziale

dovuta proprio a Δ119897

Posizionando dunque i due polarizzatori incrociati fra loro ( egrave questa infatti

una analisi ortoscopica e non ci sarebbe nessuna trasmissione di luce se non si

inserisse il materiale birifrangente) e facendo ruotare il campione attorno allrsquoasse

ottico del sistema lrsquointensitagrave dellrsquoimmagine vista varia periodicamente risultando nulla

quando le sue direzioni principali di vibrazione coincidono con quelle del

polarizzatore e dellrsquoanalizzatore (posizione di estinzione) mentre risulteragrave

massima nelle posizioni a 45deg (posizioni diagonali) Si possono cosigrave dedurre

importanti informazioni sullrsquoorganizzazione cristallina del campione in esame

Figura 39Cristallo birifrangente posto tra due polarzzatori incrociati

41

Nella prossima figura si egrave indicato con s e o i piani di oscillazione straordinari e

ordinari con P e A i piani del polarizzatore e dellrsquo analizzatore

Figura 40 Orientazione del cristallo birifrangente e relativa variazione dellintensitagrave trasmessa

Il campione egrave preparato in sezione sottile tramite taglio e abrasione fino a rendere

il campione subtrasparente (in genere 30μm di spessore) e consentire la trasmissione

della luce

Nel campo dei beni culturali questo strumento egrave ampiamente usato per analisi

petrografiche e mineralogiche di materiali lapidei naturali e artificiali In

particolare egrave possibile classificare le pietre naturali identificare le tipologie di

inerte e definire il rapporto inertelegante presente in malte intonaci e stucchi

noncheacute effettuare determinazioni sulle finiture cromatiche sul degrado e sulle

tecniche esecutive

Figura 41 Immagine al microscopio polarizzatore di un frammento di materiale lapideo riconosciuto come trachite dei Colli Euganei

42

Capitolo 3 - Le apparecchiature dellrsquoAteneo

disponibili nel campo dei beni culturali

In questo capitolo approfondiremo alcune tecniche analitiche descritte brevemente

nel capitolo 2 La scelta egrave ricaduta su alcune delle tecniche che allrsquo interno di questo

Ateneo vengono utilizzate anche per la ricerca nel campo dei beni culturali

31 I raggi X la tecnica XRF

311 La produzione di raggi X

Si definiscono convenzionalmente raggi X quella parte di radiazioni dello spettro

elettromagnetico con energia compresa tra 012 keV e 120 keV I raggi X sono il

risultato dellrsquointerazione in un tubo nel quale egrave stato realizzato un alto vuoto (

10minus6 minus 10minus7 Torr) tra materia lrsquoanodo (tipicamente come anodi vengono usati il

Tungsteno Molibdeno Rame Argentohelliphellip ) ed elettroni prodotti da un filamento

incandescente il catodo e accelerati da una opportuna differenza di potenziale con

conseguente perdita di energia da parte di questi ultimi

Figura 42Schema di principio di un generatore a raggi X[6]

I processi attraverso i quali lrsquoelettrone nellrsquourto con lrsquoanodo perde energia si

possono riassumere nei seguenti punti ([2]Castellano Martini amp Sibilia 2002)

I Lrsquoelettrone eccita lrsquoatomo ldquospostandordquo un elettrone esterno

(perdita di energia di qualche eV) Lrsquoatomo torna poi allo stato

fondamentale con emissione di radiazione nel visibile(quellrsquoorbitale

esterno si puograve chiamare ldquootticordquo)

II Lrsquoelettrone ionizza lrsquoatomo rimuovendo un elettrone esterno

(perdita di energia fino a centinaia di eV)

III Lrsquoelettrone collide con il nucleo atomico in questo caso lrsquoelettrone

orbita parzialmente intorno al nucleo e perde energia per

43

decelerazione Questrsquoultimo fenomeno egrave alla base della bremsstrahlug

parola tedesca che significa radiazione di frenamento

IV Lrsquoelettrone collide con un elettrone interno dellrsquoanodo(shell K L

Mhellip) con conseguente espulsione di questrsquoultimo(con una energia

cinetica Ec) Se WK(LM) indica lrsquoenergia di legame dellrsquoelettrone alla

shell KLMhellip lrsquoenergia richiesta per il processo egrave Ec+WK(LMhellip) Un

elettrone piugrave esterno va a sostituire quello espulso con emissione

di radiazione X la quale egrave caratteristica della sostanza colpita

La radiazione X egrave prodotta essenzialmente dai processi fisici riportati al punto III e

IV Esaminiamoli con maggior dettaglio

La ldquoradiazione biancardquo (breemstrahlung)

Una particolare attenzione merita la radiazione X prodotta dal fenomeno riportato

sopra al punto III Dunque accade che lrsquoelettrone decelera o in genere subisce una

variazione anche puramente direzionale dellrsquoaccelerazione da questa perdita di

energia scaturisce un fotone X che viene emesso a partire dalla regione dellrsquourto Il

processo di breemstrahlung egrave il piugrave importante almeno in termini di estensione dello

spettro che produce In esso lrsquoemissione di raggi X avviene con

continuitagrave(radiazione bianca) esistendo tuttavia una lunghezza drsquoonda limite

120582m al di sotto della quale non vi egrave emissione

Figura 43 Spettri continui di raggi X per alcuni valori della tensione applicata[6]

Il principio di conservazione dellrsquoenergia vieta infatti che vengano emessi fotoni con

energie maggiori di quella massima degli elettroni EM accelerati contro lrsquoanodo

data da

44

119864119872 = 119890119881 (31)

Essendo e la carica dellrsquoelettrone e V la differenza di potenziale tra il filamento

emettitore di elettroni e lrsquoanodo Questa lunghezza drsquoonda minima corrisponde ad

un processo di frenamento in cui lrsquoelettrone incidente perde tutta la sua energia in

un unico urto producendo un fotone con 120582m pari a

λm =ℎ119888

119890119881 (32)

Naturalmente questo implica che vi sia una frequenza massima ammissibile 120584M

data dallrsquoequazione

120584119872 =119864119872

ℎ (33)

Rispetto alla figura 2 una grafico che avesse in ascissa lrsquoenergia ( o la frequenza )

verrebbe ribaltato rispetto ad un asse verticale evidenziando una EM (o una 120584119872)

saragrave questa la visualizzazione piugrave frequente degli spettri X negli usi delle varie

procedure sperimentali

La radiazione caratteristica la fluorescenza dellrsquoatomo

Il processo brevemente descritto sopra al punto III egrave alla base della produzione

della radiazione X caratteristica Oltre allo spettro continuo sono presenti infatti

righe monocromatiche caratteristiche alcune delle quali particolarmente intense

Mentre lo spettro continuo egrave molto simile per tutte le sostanze con il detto limite

inferiore 120582119898 e un solo massimo di intensitagrave a circa 120582 =15120582119898 le righe

caratteristiche variano da sostanza a sostanza costituente lrsquoanodo Dunque

bombardando una sostanza con elettroni veloci alcuni atomi si ionizzano

espellendo un elettrone di una shell interna Supponiamo una mancanza di un

elettrone nella shell K in seguito a questo un elettrone di una shell piugrave alta L Mhellip

faragrave una transizione radiativa per riempire il livello libero Naturalmente questa

transizione determina un posto vuoto nel guscio L Mhellip ma questo verragrave occupato

successivamente da un elettrone ancora piugrave esterno nellrsquoatomo emettendo unrsquo altra

riga dello spettro caratteristico Le righe originate dal livello vuoto nella shell K

sono chiamate righe 119870120572 119870120573 119870120574helliphellipe corrispondono alle transizioni LrarrK MrarrK

NrarrK hellipLa transizione Kα da origine alla riga ad energia piugrave alta negli spettri X

Fu il fisico H Moseley che tra il 1913 e 1914 stabiligrave nei suoi primi esperimenti per le

linee 119870120572 che

La radice quadrata della frequenza delle linee 119922120630 egrave direttamente proporzionale

al ndegatomico Z

120584119870119894

2 = 119862119894(119885 minus 120590119870) 119894 = 120572 120573 120574 hellip (34)

Dove Ci egrave una costante indipende da Z e 120590119870 rende conto dello schermaggio

dellrsquoelettrone K rimasto

45

1 lt 120590119870 lt 2

La stessa regola egrave estendibile alle righe della serie L dovendo perograve sostituire una

costante 120590119871 di schermaggio maggiore

74 lt 120590119871 lt 94

Figura 44 Il diagramma di Moseley di 120642120784

su Z per le linee Kα[1]

La (44) fu subito generalizzata da Moseley considerando la formula di Bohr per i

livelli energetici di atomi ad un elettrone che si muovono perograve in un potenziale

colombiano di carica 119885 minus 120590

120584119898119899 = 119877 infin 119885 minus 120590 2 1

1198982 minus1

1198992 119898 lt 119899 (35)

dove m n sono i numeri quantici principali delle shell di arrivo e partenza

rispettivamente e R infin egrave la costante di Rydberg avendo usando lrsquoapprossimazione

di massa nucleare infinita

119877 infin =119898

4120587ℏ3

1198902

4120587ℇ0

2

(36)

In realtagrave non esiste una sola linea Kα Kβo Lα Lβhellip

Lrsquointerazione spin-orbita separa i livelli energetici delle shell (tranne la shell K)

Nella shell L gli elettroni con ℓ = 0 hanno lrsquoenergia di legame piugrave grande quelli

con ℓ = 1 e 119895 = 1 2 piugrave bassa e quelli con ℓ = 1 e 119895 = 3 2 ancora piugrave bassa

Questi tre livelli sono chiamati LI LII e LIII La separazione in energia egrave grande

abbastanza da poter essere agevolmente evidenziata negli spettri essendo

46

proporzionale a 119885 minus 120590119870 4come mostra la formula di struttura fine per

lrsquointerazione spin-orbita

ℓ 119904119890 119895 = ℓ + 1 2

Δ119864 =1198981198882 119885minus120590119870 120572 4

41198993ℓ ℓ+1 2 times (37)

minusℓ minus 1 119904119890 119895 = ℓ minus 1 2

Con

120572 =1198902

4120587휀0ℏ119888 (38)

costante di struttura fine

Potremo dunque osservare fra le altre le righe Kα1 e Kα2 che corrispondono alle

transizioni LIII rarrK e LII rarrK rispettivamente Il seguente schema mostra i due

gruppi (K e L) di transizioni principali

Figura 45Schema (non in scala) delle principali transizioni X permesse[1]

Le transizioni saranno regolate dalle regole di selezione Δℓ = plusmn1 Δj = 0 plusmn1

Per esempio le righe Kα1 e Kα2 del Tungsteno hanno

1205821198701205721 = 0214Å 1198641198701205721 = 579119896119890119881

1205821198701205722 = 0209Å 1198641198701205722 = 593119896119890119881

Ersquo molto utile per gli usi pratici in cui il materiale egrave coinvolto mostrare uno spettro

di un tubo a raggi X con anodo di Tungsteno

47

Figura 46Spettro dei raggi X prodotti da un tubo RX con anodo di Tungsteno a 80 kV[2]

Si notano oltre la radiazione continua di bremstrahlung e i due picchi Kα1 e Kα2 anche i due picchi Lα e Lβ che sono molto meno energetici di quelli K ma anche

molto piugrave probabili

312 La sezione drsquourto di assorbimento

Una volta che si ha a disposizione una sorgente di raggi X essi possono essere usati

per ionizzare lrsquoatomo attraverso lrsquoeffetto fotoelettrico Ovvero i raggi X stessi

possono essere usati a posto degli elettroni per produrre a loro volta radiazione X

dalla sostanza irraggiata I fotoni di adeguata energia dunque possono determinare

eccitazione o dare luogo alla rimozione di elettroni ove abbiano energie sufficienti a

vincere lrsquoenergia di legame della shell La sezione drsquourto 120590 di questo processo egrave

espressa in buona approssimazione dalla formula della sezione drsquourto per atomi

idrogenoidi

120590 =16 2120587

312057281198855

1198981198882

ℏ120596

7 2

11988602 (39)

1205720 = 0529177Å (raggio di Bohr)

anche se lrsquoapprossimazione di dipolo con la quale egrave stata ldquocostruitardquo egrave sempre

meno congrua allrsquoaumentare dellrsquoenergia dei fotoni La sezione drsquourto diminuisce

dolcemente allrsquoaumentare della frequenza de fotoni come ℏ120596 minus7 2 fino a che non

si raggiunge un energia sufficiente per espellere un elettrone dalle shell piugrave interne

A questo punto la sezione drsquourto ha un brusco aumento siamo in presenza del

cosiddetto ldquoabsorption edgesrdquo (soglie di assorbimento) Simili picchi si

incontrano ogni qual volta si raggiungono energie sufficienti a strappare elettroni in

shell via via piugrave profonde

48

Figura 47Andamento del coefficiente di assorbimento di massa del piombo in funzione di 120640 e E

La figura 6 mostra il coefficiente di assorbimento di massa che ha lrsquoandamento del

tutto analogo a 120590 Dunque la scelta di opportuni valori della tensione del tubo a

raggi X determina le energie del fascio dei fotoni prodotti incidenti su un materiale

e quindi la possibilitagrave che si verifichino i processi di assorbimento in esame Queste

considerazioni fanno parte delle attivitagrave preparatorie e delle impostazioni

preliminari allrsquoanalisi ED-XRF

313 Il sistema XRF in uso nel dipartimento di Fisica di

Camerino

Nel laboratorio XAS (X-ray Absorption Spectroscopy) del dipartimento di fisica

dellrsquouniversitagrave di Camerino opera un apparato per analisi ED-XRF il cui nucleo egrave

il sistema rivelatore (XR-100CR) amplificatore e alimentatore (PC2CR)

convertitore analogico-digitale+scheda multicanale(MCA 8000A) prodotto

dalla AMPTEK INC [5]

49

Figura 48Schema dei collegamenti dellapparato rivelatore-analizzatore[5]

Alcune caratteristiche del rivelatoreXR-100CR

Tipo di sensore Si-PIN(Fotodiodo di silicio a tre strati drogati P e N

separati da uno stato ad alta resistivitagrave quasi Intrinseco)

Dimensioni del sensore 24mmtimes28mm(7mm2)

Spessore del Silicio 300μm

Risoluzione in energia FWHM11 220eV

(misurata sulla riga a 59 keV del 55Fe)

Finestra del rivelatore Berillio spessore 25μm

La risoluzione in energia egrave il grado di precisione del picco delle righe rivelate piugrave ha un valore basso e piugrave la riga saragrave stretta e dunque piugrave discriminata in energia dalle altre

Le curve di efficienza e di trasmissione

Ersquo interessantissimo analizzare il comportamento dei componenti principali del

rivelatore cioegrave il sensore vero e proprio Si-PIN e la finestra di Berillio al variare

dellrsquoenergia dei fotoni In generale infatti il comportamento di un sensore o di un

materiale a basso assorbimento di raggi X varia a seconda dellrsquoenergia delle

radiazioni elettromagnetiche con cui interagiscono dando luogo a fenomeni di

filtraggio

11 FWHM Full Width Half Maximum egrave la larghezza della riga a metagrave della sua altezza Piugrave questo parametro egrave piccolo migliore saragrave la risoluzione

50

Figura 49Trasmissione di raggi X attraverso la finestra di Berillio[5]

Ersquo necessario isolare sotto vuoto il sensore dato che lo si fa lavorare a bassa

temperatura (ndash30 ndash40 degC) Si sceglie il Berillio come finestra dato che egrave il materiale

che minimizza lrsquoassorbimento di raggi X Come si vede sopra 6keV lrsquoefficacia del

conteggio si avvicina al 100

Vediamo ora la curva di trasmissione (percentuale dei fotoni che interagiscono

fotoelettricamente sul totale) del sensore SiPIN

Figura 50Efficienza del rivelamento del sensore di Si [5]

Il grafico seguente tenendo conto di entrambi gli andamenti di cui sopra mostra

lrsquoefficienza intrinseca di rivelazione a ldquopiena energiardquo cioegrave ldquola probabilitagrave che

un fotone X entrato nel sensore depositi tutta la sua energia per effetto

fotoelettricordquo

Curva del

rivelatore del

laboratorio di

Camerino

51

Figura 51Efficienza intrinseca () di rivelazione a piena energia[5]

In sostanza la finestra di Berillio e il sensore Si-PIN consentono la rivelazione di

elementi la cui energia di emissione caratteristica sia compresa tra 1-2keV e 50-

60keV circa a basse energie lrsquoimpedimento egrave la finestra di Berillio a quelle alte egrave il

rivelatore (scritte in inglese ai bordi del grafico) Nella figura sopra sono mostrati i

riferimenti delle linee Kα di diversi elementi mancano tutti gli altri tipi di righe che

ovviamente consentono di individuare atomi diversi da quelli menzionati dal

grafico o che il grafico mette in una zona di scarsissima efficienza Risulta chiaro

allora che lrsquoassorbimento della finestra di Berillio alle basse energie unitamente alla

bassa ldquoresa di fluorescenzardquo degli elementi leggeri fa si che la tecnica XRF non trovi

applicazione per elementi a basso numero atomico (Zle10)

52

32 I raggi ultravioletti Lrsquoosservazione in

fluorescenza UV

In generale la fluorescenza egrave la proprietagrave di alcune sostanze solide liquide e

aeriformi per la quale allorchegrave sono colpite da una radiazione riemettono quasi

istantaneamente (ritardo di 10minus8s) altre radiazioni la cui lunghezza drsquoonda

dipende da quella della radiazione eccitante e dalla natura della sostanza Ersquo

sinonimo di luminescenza

Ci occuperemo in questa parte il fenomeno della fluorescenza indotta da raggi

UV approfondendone la genesi fisica

321 Il fenomeno della fluorescenza UV nelle molecole

Lo stato energetico di una molecola egrave descritto da tre parametri quantici il grado di

eccitazione elettronico il grado di eccitazione vibrazionale e il grado di eccitazione

rotazionale Quello energeticamente piugrave importante egrave quello elettronico (poi quello

vibrazionale) e una molecola puograve o meno coinvolgerlo nelle transizioni da uno

stato energetico allrsquoaltro Ci possono essere cioegrave transizioni puramente rotazionali

transizioni roto-vibrazionali (in cui cambia lo stato vibrazionale) e infine

transizioni tra stati elettronici diversi

La fluorescenza UV egrave un fenomeno di questo tipo in cui la molecola assorbe

radiazione ultravioletta questo provoca una eccitazione elettronica e il processo di diseccitazione avviene in maniera tale che la radiazione emessa egrave di

minore energia ricadendo nel visibile Ersquo utile ora illustrare una proprietagrave che le molecole hanno e che chiarisce meglio il

fenomeno fisico il principio di Franck-Condon

Questo principio afferma che il processo con cui gli elettroni passano da uno

stato energetico allrsquoaltro egrave talmente rapido rispetto al moto dei nuclei che

possiamo considerare questi ultimi (e quindi la loro distanza relativa che saragrave

indicata con R) come fermi nelle eccitazioni-diseccitazioni elettroniche

La conseguenza pratica di questo principio egrave che nei grafici in cui si evidenziano

questi processi la freccia che va da uno stato quantico allrsquoaltro possiamo

disegnarla verticale

Dunque il processo della fluorescenza UV si sviluppa cosigrave dapprima

rispettando il principio di Franck-Condon una transizione di assorbimento fa

passare la molecola da uno stato elettronico ad uno stato vibrazionale di un altro

stato elettronico di energia superiore A questo punto la molecola puograve perdere

energia vibrazionale interagendo con molecole vicine (decadimento termico) e

raggiungere lo stato vibrazionale piugrave basso 119959prime = 120782 dello stato elettronico

53

eccitato Come risultato la radiazione emessa durante la diseccitazione finale

ha una frequenza piugrave bassa e ricadragrave nel visibile

Figura 52 Fenomeno della fluorescenza[1]

33 La radiazione infrarossa La riflettografia IR

Lrsquointerazione energia-materia di strati pittorici con la radiazione del vicino infrarosso cioegrave la banda dello spettro che va dallrsquoestremo visibile rosso fino a una

lunghezza drsquoonda di circa 3μm puograve dar luogo a fenomeni ottici ben diversi da quelli

osservabili in luce visibile

Figura 53Lo spettro della radiazione infrarossa

54

Lrsquoassorbimento la diffusione interna (scattering) e la riflettanza12 possono

assumere valori molto diversi con una conseguente dello strato pittorico a vista

In generale ad un aumento della lunghezza drsquoonda(fino a 120582 cong 22120583119898 )

corrisponde una diminuzione del fenomeno di scattering cioegrave una diminuzione del

potere coprente e quindi un aumento della trasparenza dello strato pittorico

331 Lrsquointerazione della radiazione infrarossa con i mezzi

torbidi

Parliamo di mezzo torbido quando piccole ( 10minus3 divide 1 μm) particelle sono

disperse in una matrice (il mezzo che ldquoospitardquo le particelle) trasparente e omogenea

che puograve essere gassosa liquida o solida Esempi di questo tipo di sistemi sono la

nebbia il fumo le pitture i colloidi liquidi e le soluzioni solide(come i vetri

colorati)

Il comportamento della radiazione infrarossa con questi sistemi egrave

intrinsecamente lo stesso di quello della luce visibile Esso egrave governato da

interazioni come la riflessione la rifrazione la dispersione la diffusione e nel caso di

specifiche sostanze colorate assorbimento (di determinate lunghezze drsquoonda)

La diffusione e lrsquoassorbimento sono fattori determinanti per la

trasmittanza13 di questi sistemi Per esempio il potere coprente di uno strato di

pittura bianca (non considerando lo spessore) egrave dovuto essenzialmente alla

diffusione mentre in uno strato di pittura blu di Prussia14 il fattore dominante egrave

lrsquoassorbimento specifico

La diffusione puograve essere descritta quantitativamente dagli specifici

coefficienti di diffusione delle particelle disperse attraverso la teoria di Kubelka-Munk

Questi coefficienti dipendono dalla lunghezza drsquoonda della radiazione incidente

dalla geometria delle particelle (forma e diametro) e dalla differenza degli indici di

rifrazione del pigmento(particelle) e mezzo(matrice)

In generale per uno strato di pittura bianca (volendo focalizzare il discorso

solo sulla diffusione) possiamo dire che diventa piugrave trasparente

al crescere della lunghezza drsquoonda della radiazione incidente

al diminuire dello spessore dello strato

al diminuire del numero di particelle nello strato(concentrazione

pigmentovolume)

al diminuire della differenza degli indici di rifrazione tra pigmento e

mezzo(legante)

Concludiamo questo paragrafo col dire che nella maggior parte dei casi il massimo

della trasmittanza di un pigmento egrave nel vicino infrarosso tra 18μm e 22μm

12 Riflettanza Il rapporto tra la radiazione retro diffusa e quella inviata 13Trasmittanza Per una superficie investita da una radiazione acustica o ottica il rapporto tra lrsquointensitagrave della radiazione trasmessa entro il corpo e lrsquointensitagrave della radiazione incidente 14blu di Prussia Ferrocianuro ferrico Fe4[Fe(CN)6]3 scoperto casualmente a Berlino nel 1704 Anche chiamato blu di Berlino

55

superando poi questa soglia per le matrici (di origine organica) comincia a

diventare prevalente lrsquoassorbimento della radiazione facendo diventare lo strato

pittorico meno trasparente e il contrasto15 diminuisce

332 Una trattazione matematica del fenomeno

In riflettografia infrarossa si fa spesso riferimento ad una trattazione matematica[2]

(dovuta a Kubelka e Munk) che pur semplificando molto la situazione rispetto alla

realtagrave ha il pregio di essere intuitiva e di identificare la grandezze fondamentali in

gioco Essa ci porteragrave ad esprimere matematicamente la riflettanza di uno strato

pittorico solamente in funzione di coefficienti caratteristici dello strato stesso e

non piugrave in funzione della profonditagrave di penetrazione nello strato pittorico

Nellrsquoambito di questa teoria un dipinto egrave schematicamente descritto come uno

strato di colore (si pensa al colore come un pigmento disperso in un leganteil mezzo)

che ricopre una preparazione di fondo (costituita quasi sempre da una mescola di

gesso e colla animale o da biacca16 ) e sul quale egrave stato tracciato il disegno preparatorio

(fatto con carboncino grafite o punta metallica )

Le proprietagrave ottiche delle parti in questione e del sistema vengono considerate

in questo modo

Il legante viene considerato perfettamente trasparente

Il pigmento egrave considerato in grado di diffondere la radiazione che incide

normalmente

Si considera solo la diffusione che allrsquointerno dello strato si propaga ortogonalmente

ad esso in avanti o allrsquoindietro

La riflessione speculare non viene considerata

La lunghezza drsquoonda della radiazione egrave molto maggiore del diametro medio dei granuli di

pigmento

La radiazione proveniente dalla sorgente IR giunge sulla superficie del dipinto e

penetra in parte al di sotto di essa

Supponiamo che la radiazione non assorbita si propaghi lungo lrsquoasse x e

parte di essa venga diffusa ma solo nella direzione opposta si considera cioegrave

solo la retrodiffusione

Con 119868 119909 si indica il flusso di radiazione proveniente dalla sorgente

Con 119869 119909 si indica il flusso di radiazione retrodiffusa verso il rivelatore

Sia K il coefficiente di assorbimento della radiazione nello strato

Sia S il coefficiente di diffusione della radiazione nello strato

Accade che attraversando lo spessore 119889119909 lrsquointensitagrave 119868 119909 varia a causa

dellrsquoassorbimento della diffusione si considereragrave dunque per 119868 119909 anche il

contributo di 119869 119909 Un ragionamento analogo vale anche per il flusso 119869 119909

15 Contrasto In rifletto grafia per lrsquoindividuazione di linee scure su fondo bianco egrave definito come il rapporto tra la riflettenza della sostanza scura e la riflettanza del fondo bianco 16 Biacca Anche detta ldquobianco di piombordquo egrave un carbonato basico del piombo2PbCO3ndashPb(OH)2

56

In formule

119889119868 119909 = 119870 + 119878 119868 119909 119889119909 minus 119878 119869 119909 119889119909

(316)

119889 119869 119909 = minus(119870 + 119878)119869 119909 119889119909 + 119878 119868 119909 119889119909

Le equazioni cosigrave ricavate costituiscono il sistema di Kubelka-Munk in forma

differenziale

Figura 54Propagazione della radiazione diretta e retrodiffusa secondo lo schema di Kubelka-Munk

In riflettografia si definisce in linea di principio per ogni livello di profonditagrave della

superficie pittorica la riflettanza 119877 119909 come

119877 119909 =119869 119909

119868 119909 (317)

Derivando rispetto a x la (316) e sostituendo nel risultato ottenuto le (315) si ha

per 119877 119909 lrsquoequazione differenziale

119889119877 119909

119889119909= 1198781198772 119909 minus 2(119870 + 119878)119877 119909 + 119878 (318)

Ponendo 119883 = 119909 minus 1199090 1198770 = 119877 1199090 119886 =119870+119878

119878 119887 = 1198862 minus 1 si ha la soluzione

cercata per la riflettanza

119877(119883) =1+ 1198770 119887 coth 119887119878119883 minus119886

119886+119887 coth 119887119878119883 minus1198770 (319)

57

Mettiamoci ora nelle condizione di sapere come diventa 119877(119883) se si ha a che fare con

grandi spessori basta calcolarne il limite per 119883 rarr infin sapendo che coth 119909 =119890119909+119890minus119909

119890119909minus119890minus119909 si ha

119877infin = lim119883rarrinfin 119877(119883) =1+1198770(119887minus119886)

119886+119887minus1198770=

119870

119878+ 1 minus

119870

119878

2

+ 2119870

119878 (320)

Si vede chiaramente cosigrave che 119877infin dipende solamente dal rapporto 119870 119878 che egrave proprio

di ogni pigmento

Lrsquoandamento di 119877infin egrave quello visualizzato qui sotto

Figura 55 Andamento di 119929infin in funzione di KS

Naturalmente fare il limite per 119883 rarr infin ha solamente un senso matematico Nella

realtagrave si puograve misurare la riflettanza dei pigmenti con uno spettrofotometro e si

riscontra che giagrave con spessori di qualche millimetro crsquoegrave una buonissima

corrispondenza con lrsquoandamento di 119877infin

Dunque la trattazione di Kubelka-Munk che afferma con la (320) che per

119883 rarr infin la riflettanza non dipende piugrave dallo spessore dello strato ha un effettivo

riscontro con la realtagrave dove nella maggior parte dei casi si opera su spessori di 12

mm

Dalla (320) con pochi passaggi matematici ci si ricava 119870 119878 in funzione di 119877infin 119870

119878=

119877infin minus1 2

2119877infin (321)

Possiamo ora introdurre una nuova grandezza fondamentale in riflettografia il

contrasto

119862 =119877119887 119909

119877119908 119909 (322)

dove 119877119887 119909 e 119877119908 119909 sono rispettivamente la riflettanza di una linea ldquonerardquo del

disegno preparatorio e quella della superficie ldquobiancardquo del fondo e x rappresenta lo

spessore di pigmento soprastante Da come egrave definito ci si auspica sempre che C

abbia un valore prossimo a 0

Dal contrasto in linea di principio puograve essere ricavato lo spessore di

oscuramento 119883119889 = 119909119889 minus 1199090 definito come il minimo spessore di un dato pigmento in

grado di rendere completamente invisibile a una determinata strumentazione il disegno

58

preparatorio sottostante Esso puograve essere interpretato anche come un indice della

qualitagrave di un apparato per riflettografia

Vediamo ora come sia possibile ricavarsi Xd

Sia Cl il contrasto limite ossia il minimo contrasto rilevabile da un determinato

sensore dalla definizione di C Cl =119877119887 119883119889

119877119908 119883119889

Tenendo presente la (319) ponendo in essa 119910 = 119887 coth(119887119878119883119889) e sostituendo in Cl

si ottiene

1199102 ClR0w minus R0b + 119910 1 minus Cl R0bR0w minus 1 +

+Cl(a minus R0b)(1 minus aR0w ) + (a minus R0w )(aR0b minus 1) = 0 (323)

che egrave unrsquoequazione di secondo grado in y

Dunque conoscendo la riflettanza del fondo R0w la riflettanza del materiale usato per

il disegno preparatorio R0b la 119877infin del colore che ricopre il fondo e il suo coefficiente di diffusione

si puograve ricavare la y da cui trovare poi Xd con la formula

119883119889 =coth minus1 119910 119887

119887119878 (324)

333 La fotocamera CCD CHROMA C3 1600E

La facoltagrave di scienze dellrsquouniversitagrave di Camerino ha a disposizione per le

acquisizioni di immagini nel campo dei beni culturali una fotocamera digitale [10]

con sensore a stato solido CCD (Carge Coupled Device) CHROMA C3 1600E

prodotta dalla DTA

Figura 56 Fotocamera digitale CCD CHROMA C3 1600E

Cuore di questa apparecchiatura egrave il sensore per immagini CCD KAF1602(E)

prodotto dalla Kodak[9]

Figura 57Sensore per immagini CCD Kodak KAF-1602(E)

59

Alcune caratteristiche del CCD

Numero di pixel 1536(H)x1024(V)

(Circa 16MPixel di definizione)

Dimensioni del pixel 9x9 μm2

Dimensioni sensore 138x92 mm2

(corrisponde ad un rapporto 32)

FWC 105elettr

(Full Well Capacity Parametro indicante il massimo numero di elettroni

immagazzinabili in ogni pixel Ersquo da questa caratteristica che dipende sia

lrsquointensitagrave del segnale che del rumore Ersquo comunque auspicabile avere un

FWC piugrave alto possibile anche ge500000 cosigrave da poter lavorare anche su

immagini in cui ci sono zone illuminate diversamente evitando che su

quelle illuminate fortemente si crei sovraesposizione)

DC (misurata a 25degC) 20 elettr(pixel∙secondo)

(Dark Current Ersquo il numero di elettroni generato termicamente in ogni

pixel anche se non egrave esposto a radiazione ldquohellipcorrente di buiohelliprdquo Puograve essere

sottratta via software e bisogna tenerne conto soprattutto nelle acquisizioni

a lunga esposizione Con il raffreddamento termoelettrico di tipo Peltier17

puograve essere ridotta di molto)

Figura 58 Andamento della Dark Current a seconda della temperatura del CCD

QE 40 50 60

(Quantum Efficiency Misurata a tre diverse lunghezze drsquoonda 450nm

550nm 650nm Ersquo uno dei parametri piugrave importanti per valutare la qualitagrave di

un sensore Definito come il numero di elettroni di segnale creati per ogni

fotone incidente)

17 Peltier Jean Charles Athanase Fisico francese (Ham[Somme]1785-Parigi1845) Nel 1834 sccoprigrave lrsquoeffetto termoelettrico che da lui prese il nome

60

DR 74dB

(Dinamic Range Dipende dal rapporto tra la quantitagrave massima di elettroni

utilizzabili e il noise floor 119899119890~ cioegrave massimo numero di elettroni del rumore

di fondo per pixel Piugrave precisamente 119863119877 = 20 log10 119865119882119862 119899119890~ con

119899119890~ =15 elettroni)

La risposta spettrale del sensore quella che prima si egrave solo accennata in maniera

frazionata come QE egrave senza dubbio il parametro fondamentale In riflettografia

infrarossa per esempio si auspica che questo parametro sia alto attorno a 1ndash2 μm

Figura 59 Risposta spettrale QE del sensore KAF-1602 (E)

I filtri a disposizione

Ci sono 7 filtri a disposizione [10] per i vari tipi di acquisizioni di immagini

Tre filtri passa banda nel visibile RGB

Figura 60 Curve di trasmittanza dei tre filtri RGB

In realtagrave la curva di trasmissione dei filtri Blu e Verde aumenta nella regione

dellrsquoinfrarosso per questo motivo si egrave dotati di un filtro IR-Cut (taglia infrarosso)

da porre di fronte allrsquoobbiettivo

Filtro passa banda nellrsquoinfrarosso

Presenta due ldquopicchirdquo attorno a 500nm pari a circa 1-2 di trasmittanza

61

Figura 61 Curve di trasmittanza nel visibile e nel vicino infrarosso del filtro passa banda IR

Filtro passa banda nellrsquoultravioletto

Centrato sui 340 nm e con una ampiezza di banda al 50 della sua trasmittanza

massima FWHM pari a 85 nm

Filtro passa alto nellrsquoinfrarosso

Ha la lunghezza drsquoonda di cut-off (50 della sua trasmittanza max tmax) a 780 nm

A 680nm si ha 001 tmax a 850 nm si ha 95 tmax a 900 si ha 99 tmax

Figura 62 Ricostruzione dai dati dello spettro in trasmittanza dei due filtri passa banda UV e passa alto IR (Il tmax egrave arbitrario e sono stati posti uguali per praticitagrave di descrizione)

Filtro taglia Infrarossi

E lrsquounico filtro che egrave posto fuori dalla fotocamera essendo montato sullrsquoobbiettivo e

ha un diametro di 50mm (gli altri 25mm)

A parte dunque lrsquoultimo filtro IR-cut gli altri sono posizionati su una ruota

porta filtri posta allrsquointerno del corpo macchina e azionabile via software

62

Figura 63 Immagine indicativa di una ruota porta filtri per fotocamere CHROMA

Con questa apparecchiatura egrave possibile effettuare oltre la riflettografia infrarossa

anche lrsquoesame in tricromia in falso colore usando il filtri passa banda IR verde e

rosso

34 La tecnica FT-IR

Con lrsquoacronimo FT-IR che sta per Fourier Transform-Infra Red (spectroscopy) si

indica quella tecnica che permette il riconoscimento delle sostanze che

compongono un campione attraverso un esame spettroscopico eseguito in luce

infrarossa In questo caso perograve il risultato finale che consiste in un spettro di

assorbimento della radiazione nel dominio delle frequenze (cioegrave dove sullrsquoascissa

del grafico ci sono le frequenze) saragrave frutto di una trasformata di Fourier di un

altro grafico chiamato interferogramma nel dominio dei tempi

341 Eccitazioni vibrazionali delle molecole

Come mai egrave proprio la radiazione infrarossa la piugrave adatta a stimolare transizioni di

tipo vibrazionale nei nuclei di una molecola

Si puograve rispondere a questa domanda anche con delle considerazioni legate alla fisica

classica se consideriamo che gli elettroni sono legati alla molecola con una forza F con la stessa

forza i nuclei saranno legati tra loro a formare la molecola Approssimando questa forza a

una di tipo armonico (massa-molla) possiamo dire che la pulsazione del moto

elettronico egrave 120596119890 = 119896 119898 mentre la pulsazione del moto nucleare egrave 120596119873 = 119896 119872

con m massa dellrsquoelettrone M massa del nucleo e k costante elastica della F

Il rapporto tra lrsquo energia vibrazionale e quella elettronica saragrave allora dato da

119864119907

119864119890=

ℏ120596119873

ℏ120596119890cong

119898

119872 (322)

Essendo 119898

119872 compreso nel range 10minus3 divide 10minus5 possiamo affermare che le energie di

eccitazione vibrazionali sono qualche centinaio di volte piugrave piccole di quelle

63

elettroniche Essendo questrsquoultime dellrsquoordine di qualche eV lo spettro di

assorbimento-emissione vibrazionale cadragrave nel vicino e medio infrarosso

Figura 64 Collocazione spettrale delle vibrazioni molecolari

Si possono esprimere le frequenze 120642 in cm-1 (omettendo di moltiplicare per c

velocitagrave della luce) dato che se 119888 = 120582120584 allora 120584 = 119888120582

Si egrave giagrave parlato nel paragrafo 2 di questo capitolo dei livelli energetici

vibrazionali

Figura 65Schema energetico di una molecola biatomica e livelli vibrazionali[12]

Le transizioni di cui ci occupiamo qui naturalmente non coinvolgono livelli

elettronici ma solo passaggi da uno stato roto-vibrazionale ad una altro Infatti

oltre alle energie elettroniche e vibrazionali esistono pure le energie rotazionali che

sono dellrsquoordine 10minus3 divide 10minus5 volte piugrave piccole di quelle elettroniche e 10minus3 2 divide

10minus5 2 volte piugrave piccole di quelle vibrazionali cioegrave circa 10minus3eV

Per comprendere meglio quello che succede consideriamo le molecole

biatomiche per queste se sono nello stato Λ = 0(Λ numero quantico del momento

angolare elettronico lungo lrsquoasse molecolare senza spin) vale la regola di selezione

Δ119869 = plusmn1 dove J egrave il numero quantico rotazionale collegato con il momento

angolare totale lungo lrsquoasse molecolare

Le transizioni permesse passando da 119907 = 0 a 119907 = 1sono riportate nello schema qui

sotto

64

Figura 66Livelli energetici di una molecola biatomica e transizioni permesse da v=0 a v=1[1]

Con R si indicano tutte le transizioni con Δ119869 = +1 con P quelle con Δ119869 = minus1

chiamate poi branche R e P e il numero tra parentesi egrave il J iniziale

A titolo di esempio riportiamo lo spettro di assorbimento della molecola HCl

Figura 67Spettro di assorbimento di HCl [1]

Da notare la mancanza del gap centrale data la proibizione di Δ119869 = 0

Tutti gli esami spettroscopici in assorbimento avranno questo aspetto

342 I modi di vibrazione e i gruppi funzionali I

fingerprint

Le molecole possono presentare diversi modi di vibrazione ciascuno responsabile

di un particolare assorbimento in una determinata regione dello spettro

Si distinguono vibrazioni ldquostetchingrdquo o di valenza (variazione della distanza di

legame)

Figura 68 Esempio di modi di vibrazione di valenza[12]

e vibrazioni ldquobendingrdquo o di deformazione (variazione dellrsquoangolo di legame)

65

Figura 69Esempio di modi di vibrazione di deformazione[12]

Come si vede dalle immagini possiamo pensare la vibrazione dellrsquointera molecola come

combinazione di vibrazioni di ogni coppia di atomi o comunque di ogni sua singola parte piugrave

semplice In chimica questi ldquopezzi di molecolardquo sono detti gruppi funzionali cioegrave

gruppi di atomi che mostrano particolari e costanti proprietagrave chimico fisiche Saragrave grazie alla

peculiaritagrave della lunghezza drsquoonda assorbita da queste parti che si potragrave riconoscere

la molecola presente nel campione

Solitamente 120642119959119938119949 gt 120642119941119942119943 dunque troveremo i gap di assorbimento delle

vibrazioni di valenza nella parte sinistra dello spettro (4000-1500 cm-1) dove ci

sono i valori dei numeri drsquoonda piugrave alti zona dei gruppi funzionali mentre la zona

dello spettro a minore energia egrave occupata dalle vibrazioni di deformazione da quelle di valenza a

piugrave bassa energia e da quelle di combinazione(i due tipi insieme) saragrave soprattutto questa

combinazione di tipi di eccitazioni vibrazionali nella parte destra dello spettro

(1500-700 cm-1) che costituiragrave lrsquoimpronta digitale the fingerprint della molecola

Molecole diverse ma con lo stesso tipo di gruppi funzionali (per quelle organiche)

saranno riconosciute grazie a questa zona

Figura 70 Spettrogrammi IR di due CHETONI simili ciclo-esanone(sopra)e ciclo-pentone(sotto)

riconoscibili dalle diversitagrave nella zona fingerprint[12]

66

343 Lrsquouso dellrsquointerferometria La FT-IR

Le misure di tipo spettroscopico nellrsquoinfrarosso (considerando solo le tecniche a

doppio raggio che permettono il confronto tra il raggio di riferimento e quello del

campione fornendo cosigrave lo spettrogramma della trasmittanza ) si possono fare

essenzialmente in due modi in modo dispersivo con la selezione continua di lunghezza

drsquoonda o con il metodo interferometrico

Per gli spettrometri di tipo dispersivo egrave difficile conciliare risoluzione spettrale ed

efficienza di misurazione questi sistemi si basano infatti su reticoli a riflessione mossi

molto lentamente da meccaniche di precisione per selezionare lunghezza drsquoonda

dopo lunghezza drsquoonda e generare cosigrave uno spettro infrarosso continuo

Figura 71 Schema di funzionamento di uno spettrometro a dispersione[7]

In sintesi questo tipo di spettrometri funzionano cosigrave si formano due raggi uno dei

quali passando per il campione contiene le informazioni cercate lrsquoaltro fa da

riferimento Il chopper consente alternativamente lrsquoarrivo dellrsquouno o dellrsquoaltro sul

reticolo che monocromatizza il segnale letto successivamente dal sensore Saragrave il

software che una volta acquisiti i segnali ne faragrave il rapporto egrave saragrave in grado di creare

lo spettrogramma

Chiaramente il reticolo lavorando in condizioni di alta risoluzione selezioneragrave

una banda di frequenze molto stretta lrsquointensitagrave del segnale saragrave minore

causando cosigrave un deterioramento del rapporto segnale-rumore Un grande miglioramento delle condizioni di lavoro e della qualitagrave dei risultati

nella spettroscopia IR egrave avvenuto quando grazie ai moderni calcolatori si egrave riusciti

a convertire un interferogramma in uno spettrogramma usando gli algoritmi

della trasformata di Fourier

Lrsquointerferogramma

Definiamolo prima nel caso di una singola frequenza

Ersquo chiamato interferogramma il segnale complessivo in funzione del tempo di due

onde alla stessa intensitagrave e lunghezza drsquoonda che interferiscono quando su una

67

delle due si crea un continuo sfasamento rispetto allrsquoaltra per esempio grazie ad

uno specchio mobile che ne allunga o ne accorcia il cammino ottico

Figura 72 Schema di principio di un spettrografo con spettro e interferogramma nel caso di una singola

frequenza[8]

Nella figura sopra per questioni di chiarezza lrsquointerferogramma egrave nel dominio delle

distanze (proporzionalitagrave diretta tra tempo e spazio percorso dallo specchio

mobile) B(120584) e I(120575) intensitagrave luminosa rispettivamente dalla sorgente e sul

rivelatore ( 120584 numero drsquoonda e 120575 spostamento dello specchio) Per I(120575) vale la

seguente formula

119868(120575) = 119861(120584) cos 2120587120575

120582 (323)

che poi inserendo per ragioni di comoditagrave matematica il numero drsquoonda 120584 = 1 120582

diventa

119868(120575) = 119861(120584) cos 2120587120584120575 (324)

Nel caso di due frequenze la situazione cambia in questo modo

Figura 73Spettri e interferogrammi di due frequenze diverse separate e poi sovrapposte[8]

Ogni frequenza compare nellrsquointerferogramma come una funzione coseno

Considerando allora una sorgente continua nellrsquoinfrarosso matematicamente

faremo un integrale per trovare lrsquoandamento di 119868(120575) cioegrave

119868(120575) = 119861(120584)infin

0cos 2120587120584120575 119889120584 (325)

Un tipico interferogramma di una sorgente incandescente per infrarosso egrave il

seguente

68

Figura 74 Inteferogramma di una tipica sorgente incandescente[8]

Notare come quando 120575 = 0 essendo tutte le funzioni coseno delle frequenze

presenti in fase 119868(120575) ha un grande picco il centerburst questa egrave una caratteristica di

tutti gli interferogrammi Allontanandosi da questa posizione la moltitudine delle

funzioni coseno cominciano a rinforzarsi o annullarsi vicendevolmente causando

una rapida diminuzione dellrsquointensitagrave in una serie di oscillazioni

La trasformata di Fourier

Lrsquointerferogramma egrave descritto matematicamente dallrsquoequazione (325) e saragrave

proprio il suo andamento intensitagrave su tempo ad essere fisicamente misurato

dal sensore dello spettrografo Comunque in spettroscopia si egrave interessati allo

spettro cioegrave a conoscere lrsquointensitagrave in funzione del numero drsquoonda Ma

conoscendo la forma matematica dellrsquointerferogramma 119816(120517) come funzione di

120517 egrave possibile calcolare il corrispondente spettro usando una tecnica

matematica conosciuta come Trasformata di Fourier Il suo uso porta alla

conoscenza dello spettro attraversolrsquointegrale

119861(120584) = 119868(120575) cos 2120587120584120575 119889120575+infin

minusinfin (326)

Ecco dunque come si agisce con la tecnica FT-IR quando si vuole ottenere lo

spettrogramma di un campione viene fatta una prima acquisizione dello

spettrogramma della sorgente chiamato anche spettrogramma di fondo(in questo

si noteranno anche gli eventuali assorbimenti dei gas presenti lungo il cammino

ottico del raggio) ed in seguito del campione Il computer penseragrave ad eseguire il loro

rapporto fornendo lo spettro in trasmittanza

69

Figura 75 Schema a blocchi della generazione di uno spettro con la tecnica FT-IR[8]

Di seguito egrave riportata la figura schematica di uno spettrometro per analisi FT-IR

Figura 76 Schema di funzionamento di uno spettrometro FT-IR[7]

I 3 vantaggi della tecnica FT-IR

Si associano a questa tecnica tre vantaggi o miglioramenti rispetto alla

spettroscopia dispersiva

Vantaggio Jaquinot o di banda passante lrsquoenergia in arrivo al rivelatore egrave

maggiore di conseguenza anche il rapporto segnaledisturbo egrave piugrave elevato

Vantaggio Felgett o di multiplex lrsquoacquisizione dei dati egrave molto piugrave rapida

(pochi secondi) Questo consente di effettuare in rapida sequenza una serie

di spettri(10-20) e di presentare alla fine la loro media diminuendo cosigrave

lrsquoerrore

Vantaggio di Connes una calibrazione delle frequenze molto stabile ed

accurata (001-01 cm-1) grazie ad un laser interno che agisce da riferimento

per ogni scansione

70

Conclusioni

In questa dissertazione si egrave voluto discutere il contributo della Fisica nel campo

delle indagini analitiche e diagnostiche nel settore dei beni culturali attraverso una

panoramica delle varie tecniche di diagnosi e recupero di unrsquoopera drsquoarte con una

particolare attenzione alla strumentazione e quindi alle tecniche che sono di fatto

operanti con successo nellrsquoambito del nostro Ateneo

Queste metodologie delle quali molte e importanti di carattere non invasivo

sono di fondamentale importanza qualora si desideri eseguire una diagnosi su

unrsquoopera per la quale lo scopo primario di intervento egrave la sua conservazione nel

tempo Se dunque nel corso di una indagine di un bene culturale si richieda la

assoluta non invasivitagrave la fisica mette a disposizione tutte le sue conoscenze nel

campo delle interazioni radiazioni-materia o particelle-materia assicurando

insieme alla salvaguardia del manufatto le risposte cercate

Anche se un bene culturale come tutte le cose non puograve che deperire nel corso

degli anni in un inarrestabile anche se lento invecchiamento i metodi per porvi

riparo e le analisi scientifiche di tipo fisico saranno senza dubbio in grado di

migliorarsi rispetto ad ora in quantitagrave qualitagrave ed efficacia

Il progresso della ricerca fisica applicata e delle tecnologie collegate fanno

sicuramente ben sperare in una conservazione duratura della Bellezza tangibile a

sicuro vantaggio delle generazioni future

71

Bibliografia [1]Bransden B amp Joachain C (1980) PHYISICS OF ATOMS AND MOLECULES

Harlow Prentice Hall

[2]Castellano A Martini M amp Sibilia E (2002) Elementi di archeometria Milano

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Patologia del Libro

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fungine non piugrave vitali o di difficile caratterizzazione Roma Istituto Centrale per la

Patologia del Libro

[15]Valdregrave U Microscopia elettronica e ionica Roma Istituto Enciclopedico Treccani

[16]Boscaino G Giunta M amp Vaiana R Tessitura superficiale di manti stradali

indicatori derivati da profilometrica con metodo non-contact Palermo

72

[17]Fontana R Pampaloni E amp Pezzati L Tecniche ottiche per la forma (Elementi di

archeometria) Milano Egea

[18]GruppoBeniCulturali Diagnostica ottica per la conservazione CNR-INOA

[19]Enciclopedia-Delle-Scienze-Fisiche(vol IV p624) Limmagine in falso colore

Roma Istituto Enciclopedico Treccani

73

Ringraziamenti

Ringrazio Dio Padre onnipotente creatore di tutte le cose della materia e delle leggi

che la governano dellrsquouomo e della sua intelligenza che le sa scoprire

Ringrazio poi il prof Andrea Di Cicco per la sua disponibilitagrave e il dott Marco

Minicucci per il suo instancabile guidarmi con entusiasmo alla scoperta di un

mondo per me fino a poco tempo fa sconosciuto la prof Graziella Roselli per le

nozioni che mi ha fornito il dott Andrea Cittadini per le informazioni tecniche il

prof che ha fatto da lettore e tutti i docenti di Fisica che nel corso di questi

anni mi hanno preparato nello studio

Ringrazio ancora Alessandro e Antonella per il loro incoraggiamento schietto e

sincero Roberto per lo scanner e la sua generositagrave Claudio per il supporto

informatico

Ringrazio tutti gli amici che mi sono stati vicino in questi mesi e che anche solo con

un gesto o una parola mi sono stati di aiuto

Ringrazio la mia famiglia

Antonio

28

Figura 23 Immagine ottenuta da un laser scanner ricombinando 6 scansioni

231b Topografia di superfici a proiezione di linee

Questo tipo di analisi rientra nella categoria delle tecniche che sfruttano la

proiezione di luce strutturata cioegrave di codici luminosi che sono in grado di

evidenziare variazioni di livello su una superficie grazie a linee di luce

opportunamente organizzate

In quella a proiezione di linee si proietta (come fosse una diapositiva

costituita da un vetrino con deposizione metallica) il codice piugrave semplice un reticolo

di righe bianche e nere parallele Lrsquoimmagine dellrsquooggetto con le linee proiettate egrave

ripresa con una telecamera digitale il cui asse ottico forma con quello del

proiettore un certo angolo In questa immagine le linee del reticolo risultano

distorte dalla forma della superficie diventando ondulate Lrsquoentitagrave delle

distorsioni fissata la geometria del sistema egrave direttamente proporzionale alla

quota del punto considerato Infine dallrsquoanalisi dellrsquoimmagine del reticolo si risale

alla mappa topografica digitale della superficie

29

Figura 24 Schema di funzionamento(a) e principio geometrico(b)[18]

Nella figura precedente (b) si vede come la posizione delle linee cambia in

proporzione allrsquoaltezza (h) della superficie rispetto ad un ideale piano mediano di

riferimento S Conoscendo α (la fase) per ogni punto della linea proiettata si

risale alla quota (h) di quel punto

Il software di estrazione della fase opera sulla immagine ldquoliberatardquo dal

contrasto dello sfondo tramite unrsquooperazione di pulitura che sfrutta unrsquoimmagine

identica ma senza il reticolo proiettato (figura sotto)

Figura 25 Procedura per lottenimento della mappa topografica[18]

Variando la posizione mutua di proiettore telecamera e oggetto si ottengono

diverse risoluzioni spaziali e differenti estensioni della superficie di misura per

esempio aumentando lrsquoinclinazione del proiettore si raggiungono risoluzioni in

quota piugrave elevate (maggiore dinamica per α) allontanandolo dallrsquooggetto si

possono analizzare opere di grandi dimensioni a scapito perograve della risoluzione

spaziale

Nel campo della conservazione dei beni culturali questo sistema trova impiego nei

dipinti quando si vogliono verificare con precisione la deformazione il distacco o il

rigonfiamento dello strato pittorico a causa di deformazioni della struttura lignea

30

per quelli su tavola o della trama del tessuto per quelli su tela ciograve succede ad

esempio quando si procede al rifodero o alla sostituzione del telaio Si sono svolte

con successo indagini con questa tecnica anche nel caso di iscrizioni su tavola o su

parete

Nelle immagini che seguono ([17]Fontana Pampaloni amp Pezzati) croce di

Sarzana lo studio della mappa topografica egrave presentato prima con una risoluzione

in quota di 01mm per la sommitagrave della croce poi con una di 002mm per il

particolare del cartiglio6

Figura 26Croce di SarzanaMaestro GuglielmoDuomo di Sarzana Anno 1138 Tempera a uovo su legno di castagno Misure 3times210 m e mappa topografica della parte evidenziata

232 Tecniche in luce coerente

Lrsquouso di queste tecniche piugrave complesso delle precedenti egrave orientato piugrave che alla

misurazione della forma vera e propria dellrsquooggetto al rilevamento delle sue

microdeformazioni Citiamo lrsquointerferometria olografica (ologrammi su pellicola)

che si basa sulla ripresa di una immagine dellrsquooggetto effettuata con luce laser in

condizioni di interferenza lrsquointerferometria a spekle7 basata sigli stessi principi di

quella olografica ma lrsquoacquisizione dellrsquoimmagine avviene tramite una telecamera

Lrsquoolografia conoscopica che usa una telecamera nella quale tra obbiettivo e

sensore CCD ha un cristallo che separa in due parti la luce proveniente

6 CartiglioDisegno di un rotolo di carta in parte srotolato sul quale li leggono iscrizioni 7 Speckle (macchiolina) Viene chiamata cosigrave la figura punteggiata che si ottiene quando unrsquoonda coerente viene fatta passare attraverso un mazzo disordinato

31

dallrsquooggetto creando una figura di interferenza dalla quale si ricava la distanza di

ogni punto dellrsquooggetto in esame

Annoveriamo tra le tecniche in luce coerente anche una variante del sistema a

tempo di volo che sfrutta lo sfasamento tra lrsquoimpulso laser generato e registrato

ottenendo una maggiore precisione

232a Lrsquoolografia conoscopica

Con questa tecnica egrave possibile misurare con estrema precisione la distanza tra la

sonda ottica usata e per cosigrave dire ogni ldquosingolo puntordquo della superficie (non si

usa infatti quasi mai per ricostruire lrsquointero corpo dellrsquooggetto) in esame

Il principio di funzionamento egrave il seguente un laser a diodi produce un raggio

che egrave riflesso totalmente da un beam-splitter a 90deg verso il campione Parte dellrsquo onda

luminosa riflessa viene captata dallrsquoobbiettivo attraversa lo splitter (ora con

proprietagrave di trasparenza) e incontra il modulo conoscopico Questo elemento

costituito da un cristallo monoassiale8 birifrangente9 posto tra due lamine

polarizzatrici separa i raggi luminosi che vi incidono in due componenti raggio

ordinario e raggio straordinario

Questi dopo aver percorso praticamente lo stesso cammino ottico

interferiscono dando luogo a frange circolari sulla superficie del sensore CCD La

fittezza delle linee della frangia dipende dal cammino ottico dei raggi

dallrsquooggetto scansionato al sensore ecco che allora misurandola si risale alla

distanza di ogni punto dalla sonda

Figura 27Funzionamento di una sonda conosco pica[16]

8 Monoassiale Con un solo asse ottico 9 Birifrangente Con due indici di rifrangenza ortogonali fra loro

32

Elaborando dunque il segnale restituito dal CCD si risale al ldquoperiodordquo di ogni

singola frangia fatto poi corrispondere ad una distanza Poicheacute la lettura del CCD

puograve essere ripetuta con una frequenza di alcune migliaia di Hz alla stesa velocitagrave egrave

anche possibile acquisire le misure

La distanza dellrsquoobbiettivo dallrsquooggetto da esaminare puograve variare da poche

decine di mm a poche decine di centimetri a seconda delle esigenze cambiando

lrsquoobbiettivo di ripresa

Si raggiungono prestazioni eccellenti Con una distanza di lavoro di 40mm per

esempio si raggiunge una risoluzione di circa 6μm in quota e 30μm nelle

direzioni trasversali con una dinamica di profonditagrave di plusmn4mm

Una caratteristica importante di questo strumento egrave quella di poter lavorare

con un angolo di incidenza minimo di circa 5deg ciograve consente di indagare tratti di

superficie con unrsquoinclinazione fino a plusmn85deg col risultato di riuscire a fare misure

allrsquointerno di fori di diametro inferiore a 1mm con un rapporto profonditagravediametro

fino a 251

Un altro grande vantaggio dellrsquoolografia conoscopica egrave quello di superare i

vincoli pratici di stabilitagrave e sensibilitagrave alla temperatura e alle vibrazioni meccaniche

di cui soffrono gli strumenti interferometrici laser di tipo convenzionale dato

lrsquounica sorgente di luce coerente che viene separata solamente dentro il cristallo

birifrangente

Il sistema trova numerose applicazioni nel campo del restauro e della

conservazione ogniqualvolta si debbano analizzare con grande dettaglio oggetti o

parte di essi microdeformazioni su dipinti microscopiche incisioni su pietra o

rilievi su tavole usate per la litografiaecc ecc

Nelle immagini seguenti unrsquoindagine in olografia conoscopica effettuata su un

quadro di Raffaello La Madonna del cardellino Da notare i due solchi verticali nella

parte centrale del riquadro

Figura 28Madonna del cardellino Raffaello 1506 Galleria degli Uffizi e particolare (restituito in luce radente) dopo unrsquo olografia conoscopica

33

223b Lo scanner laser a misura di fase

Questa tecnica apparentemente del tutto simile a quella dello scanner laser TOF

visto nel paragrafo 231a sfrutta il fatto che un impulso laser modulato in ampiezza cambia la sua fase da quando egrave stato emesso a quando egrave rivelato dopo

la riflessione Conoscendo questo sfasamento si puograve risalire alla distanza

percorsa

Solitamente si sceglie per il laser (onda portante) una lunghezza drsquoonda di 1divide

2μm vicino infrarosso data la buona penetrabilitagrave in aria di questo tipo di onda

elettromagnetica mentre la modulazione ( in realtagrave vedremo che di modulazioni ne

occorreranno di diversi tipi) egrave fatta con lunghezze drsquoonda dellrsquoordine del metro

(onde radio)

Figura 29Schema di principio di uno scanner laser a sfasamento di modulazione di ampiezza

Matematicamente la variazione di fase Δ120601 durante tutto il tragitto 2119871 egrave data da

Δ120601 = 119899119896119898 2119871

Dove n egrave lrsquoindice di rifrazione dellrsquoaria da determinare in sede di misura a seconda delle

condizioni di temperatura pressione e umiditagrave relativa e 119896119898 egrave il vettore drsquoonda

corrispondente alla pulsazione di modulazione 120596119898 Con pochi passaggi si ottiene la

distanza cercata

119871 = Δ120601119888 2119899 120596119898

con c velocitagrave della luce

Bisogneragrave tener conto del fatto che il sensore discriminatore di fase (comparatore)

non percepisce quando 120601 ha subito delle rotazioni intere di angolo giro Per questa ragione in

realtagrave la modulazione egrave fatta con diverse frequenze (sottomultipli di un oscillatore interno

allo scanner) per ognuna delle quali si acquisisce una delle cifre della misura finale di ogni

singolo punto Questo egrave chiamato Metodo per decadi Se per esempio un punto egrave

distante dallo scanner 756342m avrograve bisogno di 6 (numero con 6 cifre) frequenze

di modulazione

34

24 Tecniche microscopiche

Lrsquoapplicazione della microscopia ottica ed elettronica nel campo dei Beni Culturali

fornisce un contributo scientifico di estremo interesse Ersquo infatti applicata per

indagini diagnostiche finalizzate al restauro passando per lrsquoanalisi del materiale

artistico di varia natura analizzando il suo stato di conservazione e anche

permettendo lrsquoindividuazione delle tecniche usate nella realizzazione dellrsquoopera

Infatti lrsquoutilizzo del microscopio ottico o elettronico a scansione permette lrsquoanalisi

approfondita relativa sia alla morfologia della superficie che alla composizione

chimica elementare di campioni di vario tipo ad elevati ingrandimenti fornendo

importanti informazioni in fase di restauro

241 La microscopia elettronica a scansione SEM

Il microscopio elettronico a scansione SEM (Scanning Electron Microscope)

fornisce informazioni sullrsquoaspetto sulla natura e sulle proprietagrave delle superfici e

degli strati sottostanti di campioni con risoluzione media di 2divide5 nm Il principio

di formazione delle immagini le quali saranno riprodotte con un effetto

tridimensionale egrave sequenziale Un fascio di elettroni (sonda) viene focheggiato

sulla superficie del preparato e fatto scorrere su esso secondo linee parallele

ravvicinate come avviene per un pennello elettronico di un tubo televisivo

Figura 30Schema di un microscopio elettronico a scansione[15]

Il diametro della sonda quando incontra la superficie del campione egrave di circa

2nm Lrsquointerazione del fascio accelerato da una differenza di potenziale che va da

poche centinaia di volt a diverse decine di kV con gli atomi del preparato da luogo a

diversi tipi di ldquoprodottirdquo ([15]Valdregrave) con ognuno dei quali si creeragrave un segnale tra

cui i piugrave importanti nelle applicazioni per i beni culturali sono

Elettroni secondari (SE) convenzionalmente definiti come gli elettroni

uscenti dal preparato con energia le50eV Provengono da una profonditagrave di

pochi nm sono prodotti dal fascio primario interagendo anelasticamente con

35

gli elettroni di valenza del campione Il segnale SE egrave il piugrave frequentemente usato

utilizzato principalmente per informazioni sulla topografia delle superfici

Lrsquoimmagine fornita appare in rilievo come se lrsquoosservatore fosse al livello del

diaframma D (vedi figura) e guardasse il campione illuminato da una

ipotetica sorgente posta in corrispondenza del rivelatore

(scintillatorefototubo)

Elettroni retrodiffusi (BSE) Back-Scattered Electrons Elettroni con energie

ge50eV che provengono dal preparato in seguito ad interazioni elastiche

principalmente con nuclei Il segnale BSE fornisce informazioni legate al

numero atomico medio della zona di provenienza (il numero di eventi di

scattering elastico cresce al crescere del numero atomico Gli elementi piugrave

pesanti saranno evidenziati da un segnale piugrave luminoso sullo schermo) alla topografia

e alla struttura cristallina del materiale attraversato

Raggi X Sono quelli della radiazione caratteristica o di bremsstrahlung

Provengono da strati piugrave profondi del campione da una sfera di raggio di

qualche μm al di sotto della sonda Il segnale X viene usato per il

riconoscere e quantificare gli elementi chimici

Elettroni Auger Ersquo un processo di autoionizzazione in cui in luogo di

radiazione X proveniente da una ricombinazione crsquoegrave unrsquoespulsione di un

elettrone

Figura 31Rappresentazione schematica nel caso di un fascio con incidenza normaledelle profonditagrave da

cui provengono i segnali SEBSEAuger(A) e raggi X[15]

Normalmente un microscopio SEM lavora con un alto vuoto al suo interno circa

10minus3Pa questo per evitare lrsquointerazione tra particelle sonda o da misurare con

lrsquoaria Un altro requisito questa volta dei campioni egrave che essi siano elettricamente

conduttivi in caso contrario si provvederagrave alla metallizzazione procedimento

tramite il quale si deposita un sottilissimo strato 1divide40 nm di metallo come ad

esempio oro carbone platino ecc

Sviluppi di questa tecnologia portano nuove e piugrave ampie possibilitagrave

nellrsquoanalizzare reperti dalla natura piugrave varia opportunitagrave utilissime nel campo dei

beni culturali

36

241a Lrsquoanalisi SEM-EDS

Parlando di analisi SEM-EDS citata anche come microanalisi EDS si fa riferimento

allrsquouso della microscopia SEM abbinata allrsquoanalisi dei raggi X caratteristici della

zona analizzata del campione che vengono prodotti per fluorescenza Lrsquoanalisi egrave

fatta in dispersione di energia da cui lrsquoacronimo Energy Dispersive Spectroscopy (of X ray)

Il rivelatore normalmente egrave a stato solido Si drogato con Li che ha bisogno di

essere raffreddato da azoto liquido o piugrave recentemente Si drogato con HgI2 per il

quale egrave sufficiente un raffreddamento termoelettrico

Nelle figure qui sotto ([13]Pasquariello Pinzari amp De Mico 2007) un esempio

di indagine SEM-EDS su una vecchia stampa fotografica della quale si voleva

verificare tra le altre cose la composizione chimica del cosiddetto sottostrato

(presenza o meno del Bario) cioegrave la parte compresa tra il supporto primario

(cartoncino) e lo strato immagine vero e proprio (alogenuro drsquoargento in gelatina)

Figura 32Esempio di analisi SEM-EDS su una foto drsquoepoca

241b Lrsquoanalisi SEM-VP

Lrsquoesigenza di esaminare campioni che non possono essere inglobati chimicamente o

metallizzati data la loro specificitagrave o talmente delicati da non poter sopportare lo

stress meccanico dovuto alla bassissima pressione di lavoro del SEM ha portato

allo sviluppo dei SEM-VP Variable Pressure cioegrave a pressione variabile I materiali

biologici per esempio costituiti da tessuti molli (cellule) e acqua perderebbero la

loro struttura ldquoevaporandordquose sottoposti a bassissime pressioni Questiper essere

osservati hanno bisogno di solito di una stabilizzazione chimica di disidratazione

o di un surgelamento prima di entrare nel SEM

37

Con la tecnica SEM-VP si puograve praticamente introdurre nella camera porta

campioni il preparato tale e quale grazie ad una pressione presente in quella parte

del microscopio di 5 o 6 ordini di grandezza superiore (10divide750 Pascal) rispetto alla

zona del cannone elettronico e della colonna (10minus3 divide 10minus4 Pascal)

Nei settore dei beni archeologico-culturali dunque in cui egrave assolutamente

proibito modificare il reperto il fatto che si possa evitare la metallizzazione egrave

fondamentale

Nelle immagini seguenti ([14]Pinzari amp Montanari 2007) si egrave riportato un

esempio di studio possibile con il microscopio SEM-VP la catalogazione di una

infestazione fungina sul dorso della copertina di libri Le misure sono state fatte con

una pressione in camera di 150Pa una tensione del fascio di 20kV ed utilizzando il

rivelatore VPSE Variable Pressure Secondary Electrons Lrsquoingrandimento della foto egrave

9800times (dati riscontrabili anche in basso nella foto SEM-VP)

Figura 33Efflorescenze sul dorso dei volumi e prelievo del micelio per mezzo del nastro adesivo

Figura 34Immagine SEM-VP del nastro adesivo utilizzato per campionare le efflorescenze fungine

38

241c Lrsquoanalisi SEM con ED-XRF

Si ha la possibilitagrave di ampliare la profonditagrave di analisi della fluorescenza X

montando sul microscopio SEM una apparecchiatura per Fluorescenza X in Dispersione

di Energia ED-XRF composta da tubo generatore di raggi X e rivelatore allo stato

solido In questo modo si aumenta la profonditagrave di indagine in quanto la capacitagrave

di penetrazione del fascio di raggi X allrsquointerno del campione puograve essere superiore

rispetto a quella scelta per formare lrsquoimmagine del pennello di elettroni

Figura 35Assemblaggio dellapparato SEM con ED-XRF[11]

Usato allrsquointerno del SEM inoltre lrsquoXRF garantisce migliori prestazioni

rispetto al suo utilizzo in aria questo per motivi legati sia alla migliore e piugrave rigida

geometria sorgente-campione-detector sia allrsquoalto vuoto realizzato allrsquointerno della

camera porta campione che evita cosigrave lrsquoassorbimento da parte dellrsquoaria dei raggi X a

bassa energia

Le immagini che seguono ([11]Ferro 2007) riguardano lo studio della

composizione chimica di una scoria metallica rinvenuta nel sito archeologico di Petra

in Giordania da notare il confronto delle due analisi spettrali EDS e ED-XRF

sovrapposte ottenute allrsquointerno del SEM Si possono ottenere con questo secondo

sistema sensibilitagrave nel rilevare gli elementi dalle 10 alle 1000 volte maggiori

Figura 36 Scoria metallica dal sito di Petra IIIdeg secolo aC

39

Figura 37 Confronto tra gli spettri in energia tra microanalisi EDS (avanti) e ED-XRF (dietro) in SEM

242 Il microscopio ottico a luce polarizzata trasmessa

Ogni qualvolta si ha la necessitagrave di esaminare un materiale che al suo interno

presenti componenti anisotrope10 il microscopio ottico a luce polarizzata permette

di individuarle Si sfrutteragrave il fatto che un campione di materiale anisotropo

possedendo due indici di rifrazione ortogonali fra loro saragrave in grado di

suddividere un fascio di luce polarizzata che lo attraversa in due nuove

componenti polarizzate oscillanti secondo la direzione degli suoi indici di

rifrazione

Il microscopio polarizzatore essenzialmente si compone di una sorgente

luminosa un filtro polarizzatore un tavolo porta campione (rotante) e un altro filtro

polarizzatore (detto analizzatore )

10 Anisotropo Si dice di un materiale che ha la capacitagrave di modificare lo stato di polarizzazione della luce che lo attraversa Chiamato anche birifrangente

40

Figura 38 Configurazione di un microscopio a luce polarizzata

Schematicamente possiamo riassumere cosigrave il percorso del raggio luminoso il filtro

polarizzatore seleziona una direzione di vibrazione per il campo E della sorgente

luminosa Il campione birifrangente ldquoscomponerdquo le direzioni di vibrazione di E in

ordinaria e straordinaria che dunque perdono la relazione di fase allrsquouscita del

campione possedendo una differenza di cammino ottico Δ119897 = Δ119899119889 con

Δ119899 = 119899119904 minus 119899119900 e d spessore del campione Quando il filtro analizzatore le

ricompone si nota una variazione dellrsquointensitagrave luminosa rispetto a quella iniziale

dovuta proprio a Δ119897

Posizionando dunque i due polarizzatori incrociati fra loro ( egrave questa infatti

una analisi ortoscopica e non ci sarebbe nessuna trasmissione di luce se non si

inserisse il materiale birifrangente) e facendo ruotare il campione attorno allrsquoasse

ottico del sistema lrsquointensitagrave dellrsquoimmagine vista varia periodicamente risultando nulla

quando le sue direzioni principali di vibrazione coincidono con quelle del

polarizzatore e dellrsquoanalizzatore (posizione di estinzione) mentre risulteragrave

massima nelle posizioni a 45deg (posizioni diagonali) Si possono cosigrave dedurre

importanti informazioni sullrsquoorganizzazione cristallina del campione in esame

Figura 39Cristallo birifrangente posto tra due polarzzatori incrociati

41

Nella prossima figura si egrave indicato con s e o i piani di oscillazione straordinari e

ordinari con P e A i piani del polarizzatore e dellrsquo analizzatore

Figura 40 Orientazione del cristallo birifrangente e relativa variazione dellintensitagrave trasmessa

Il campione egrave preparato in sezione sottile tramite taglio e abrasione fino a rendere

il campione subtrasparente (in genere 30μm di spessore) e consentire la trasmissione

della luce

Nel campo dei beni culturali questo strumento egrave ampiamente usato per analisi

petrografiche e mineralogiche di materiali lapidei naturali e artificiali In

particolare egrave possibile classificare le pietre naturali identificare le tipologie di

inerte e definire il rapporto inertelegante presente in malte intonaci e stucchi

noncheacute effettuare determinazioni sulle finiture cromatiche sul degrado e sulle

tecniche esecutive

Figura 41 Immagine al microscopio polarizzatore di un frammento di materiale lapideo riconosciuto come trachite dei Colli Euganei

42

Capitolo 3 - Le apparecchiature dellrsquoAteneo

disponibili nel campo dei beni culturali

In questo capitolo approfondiremo alcune tecniche analitiche descritte brevemente

nel capitolo 2 La scelta egrave ricaduta su alcune delle tecniche che allrsquo interno di questo

Ateneo vengono utilizzate anche per la ricerca nel campo dei beni culturali

31 I raggi X la tecnica XRF

311 La produzione di raggi X

Si definiscono convenzionalmente raggi X quella parte di radiazioni dello spettro

elettromagnetico con energia compresa tra 012 keV e 120 keV I raggi X sono il

risultato dellrsquointerazione in un tubo nel quale egrave stato realizzato un alto vuoto (

10minus6 minus 10minus7 Torr) tra materia lrsquoanodo (tipicamente come anodi vengono usati il

Tungsteno Molibdeno Rame Argentohelliphellip ) ed elettroni prodotti da un filamento

incandescente il catodo e accelerati da una opportuna differenza di potenziale con

conseguente perdita di energia da parte di questi ultimi

Figura 42Schema di principio di un generatore a raggi X[6]

I processi attraverso i quali lrsquoelettrone nellrsquourto con lrsquoanodo perde energia si

possono riassumere nei seguenti punti ([2]Castellano Martini amp Sibilia 2002)

I Lrsquoelettrone eccita lrsquoatomo ldquospostandordquo un elettrone esterno

(perdita di energia di qualche eV) Lrsquoatomo torna poi allo stato

fondamentale con emissione di radiazione nel visibile(quellrsquoorbitale

esterno si puograve chiamare ldquootticordquo)

II Lrsquoelettrone ionizza lrsquoatomo rimuovendo un elettrone esterno

(perdita di energia fino a centinaia di eV)

III Lrsquoelettrone collide con il nucleo atomico in questo caso lrsquoelettrone

orbita parzialmente intorno al nucleo e perde energia per

43

decelerazione Questrsquoultimo fenomeno egrave alla base della bremsstrahlug

parola tedesca che significa radiazione di frenamento

IV Lrsquoelettrone collide con un elettrone interno dellrsquoanodo(shell K L

Mhellip) con conseguente espulsione di questrsquoultimo(con una energia

cinetica Ec) Se WK(LM) indica lrsquoenergia di legame dellrsquoelettrone alla

shell KLMhellip lrsquoenergia richiesta per il processo egrave Ec+WK(LMhellip) Un

elettrone piugrave esterno va a sostituire quello espulso con emissione

di radiazione X la quale egrave caratteristica della sostanza colpita

La radiazione X egrave prodotta essenzialmente dai processi fisici riportati al punto III e

IV Esaminiamoli con maggior dettaglio

La ldquoradiazione biancardquo (breemstrahlung)

Una particolare attenzione merita la radiazione X prodotta dal fenomeno riportato

sopra al punto III Dunque accade che lrsquoelettrone decelera o in genere subisce una

variazione anche puramente direzionale dellrsquoaccelerazione da questa perdita di

energia scaturisce un fotone X che viene emesso a partire dalla regione dellrsquourto Il

processo di breemstrahlung egrave il piugrave importante almeno in termini di estensione dello

spettro che produce In esso lrsquoemissione di raggi X avviene con

continuitagrave(radiazione bianca) esistendo tuttavia una lunghezza drsquoonda limite

120582m al di sotto della quale non vi egrave emissione

Figura 43 Spettri continui di raggi X per alcuni valori della tensione applicata[6]

Il principio di conservazione dellrsquoenergia vieta infatti che vengano emessi fotoni con

energie maggiori di quella massima degli elettroni EM accelerati contro lrsquoanodo

data da

44

119864119872 = 119890119881 (31)

Essendo e la carica dellrsquoelettrone e V la differenza di potenziale tra il filamento

emettitore di elettroni e lrsquoanodo Questa lunghezza drsquoonda minima corrisponde ad

un processo di frenamento in cui lrsquoelettrone incidente perde tutta la sua energia in

un unico urto producendo un fotone con 120582m pari a

λm =ℎ119888

119890119881 (32)

Naturalmente questo implica che vi sia una frequenza massima ammissibile 120584M

data dallrsquoequazione

120584119872 =119864119872

ℎ (33)

Rispetto alla figura 2 una grafico che avesse in ascissa lrsquoenergia ( o la frequenza )

verrebbe ribaltato rispetto ad un asse verticale evidenziando una EM (o una 120584119872)

saragrave questa la visualizzazione piugrave frequente degli spettri X negli usi delle varie

procedure sperimentali

La radiazione caratteristica la fluorescenza dellrsquoatomo

Il processo brevemente descritto sopra al punto III egrave alla base della produzione

della radiazione X caratteristica Oltre allo spettro continuo sono presenti infatti

righe monocromatiche caratteristiche alcune delle quali particolarmente intense

Mentre lo spettro continuo egrave molto simile per tutte le sostanze con il detto limite

inferiore 120582119898 e un solo massimo di intensitagrave a circa 120582 =15120582119898 le righe

caratteristiche variano da sostanza a sostanza costituente lrsquoanodo Dunque

bombardando una sostanza con elettroni veloci alcuni atomi si ionizzano

espellendo un elettrone di una shell interna Supponiamo una mancanza di un

elettrone nella shell K in seguito a questo un elettrone di una shell piugrave alta L Mhellip

faragrave una transizione radiativa per riempire il livello libero Naturalmente questa

transizione determina un posto vuoto nel guscio L Mhellip ma questo verragrave occupato

successivamente da un elettrone ancora piugrave esterno nellrsquoatomo emettendo unrsquo altra

riga dello spettro caratteristico Le righe originate dal livello vuoto nella shell K

sono chiamate righe 119870120572 119870120573 119870120574helliphellipe corrispondono alle transizioni LrarrK MrarrK

NrarrK hellipLa transizione Kα da origine alla riga ad energia piugrave alta negli spettri X

Fu il fisico H Moseley che tra il 1913 e 1914 stabiligrave nei suoi primi esperimenti per le

linee 119870120572 che

La radice quadrata della frequenza delle linee 119922120630 egrave direttamente proporzionale

al ndegatomico Z

120584119870119894

2 = 119862119894(119885 minus 120590119870) 119894 = 120572 120573 120574 hellip (34)

Dove Ci egrave una costante indipende da Z e 120590119870 rende conto dello schermaggio

dellrsquoelettrone K rimasto

45

1 lt 120590119870 lt 2

La stessa regola egrave estendibile alle righe della serie L dovendo perograve sostituire una

costante 120590119871 di schermaggio maggiore

74 lt 120590119871 lt 94

Figura 44 Il diagramma di Moseley di 120642120784

su Z per le linee Kα[1]

La (44) fu subito generalizzata da Moseley considerando la formula di Bohr per i

livelli energetici di atomi ad un elettrone che si muovono perograve in un potenziale

colombiano di carica 119885 minus 120590

120584119898119899 = 119877 infin 119885 minus 120590 2 1

1198982 minus1

1198992 119898 lt 119899 (35)

dove m n sono i numeri quantici principali delle shell di arrivo e partenza

rispettivamente e R infin egrave la costante di Rydberg avendo usando lrsquoapprossimazione

di massa nucleare infinita

119877 infin =119898

4120587ℏ3

1198902

4120587ℇ0

2

(36)

In realtagrave non esiste una sola linea Kα Kβo Lα Lβhellip

Lrsquointerazione spin-orbita separa i livelli energetici delle shell (tranne la shell K)

Nella shell L gli elettroni con ℓ = 0 hanno lrsquoenergia di legame piugrave grande quelli

con ℓ = 1 e 119895 = 1 2 piugrave bassa e quelli con ℓ = 1 e 119895 = 3 2 ancora piugrave bassa

Questi tre livelli sono chiamati LI LII e LIII La separazione in energia egrave grande

abbastanza da poter essere agevolmente evidenziata negli spettri essendo

46

proporzionale a 119885 minus 120590119870 4come mostra la formula di struttura fine per

lrsquointerazione spin-orbita

ℓ 119904119890 119895 = ℓ + 1 2

Δ119864 =1198981198882 119885minus120590119870 120572 4

41198993ℓ ℓ+1 2 times (37)

minusℓ minus 1 119904119890 119895 = ℓ minus 1 2

Con

120572 =1198902

4120587휀0ℏ119888 (38)

costante di struttura fine

Potremo dunque osservare fra le altre le righe Kα1 e Kα2 che corrispondono alle

transizioni LIII rarrK e LII rarrK rispettivamente Il seguente schema mostra i due

gruppi (K e L) di transizioni principali

Figura 45Schema (non in scala) delle principali transizioni X permesse[1]

Le transizioni saranno regolate dalle regole di selezione Δℓ = plusmn1 Δj = 0 plusmn1

Per esempio le righe Kα1 e Kα2 del Tungsteno hanno

1205821198701205721 = 0214Å 1198641198701205721 = 579119896119890119881

1205821198701205722 = 0209Å 1198641198701205722 = 593119896119890119881

Ersquo molto utile per gli usi pratici in cui il materiale egrave coinvolto mostrare uno spettro

di un tubo a raggi X con anodo di Tungsteno

47

Figura 46Spettro dei raggi X prodotti da un tubo RX con anodo di Tungsteno a 80 kV[2]

Si notano oltre la radiazione continua di bremstrahlung e i due picchi Kα1 e Kα2 anche i due picchi Lα e Lβ che sono molto meno energetici di quelli K ma anche

molto piugrave probabili

312 La sezione drsquourto di assorbimento

Una volta che si ha a disposizione una sorgente di raggi X essi possono essere usati

per ionizzare lrsquoatomo attraverso lrsquoeffetto fotoelettrico Ovvero i raggi X stessi

possono essere usati a posto degli elettroni per produrre a loro volta radiazione X

dalla sostanza irraggiata I fotoni di adeguata energia dunque possono determinare

eccitazione o dare luogo alla rimozione di elettroni ove abbiano energie sufficienti a

vincere lrsquoenergia di legame della shell La sezione drsquourto 120590 di questo processo egrave

espressa in buona approssimazione dalla formula della sezione drsquourto per atomi

idrogenoidi

120590 =16 2120587

312057281198855

1198981198882

ℏ120596

7 2

11988602 (39)

1205720 = 0529177Å (raggio di Bohr)

anche se lrsquoapprossimazione di dipolo con la quale egrave stata ldquocostruitardquo egrave sempre

meno congrua allrsquoaumentare dellrsquoenergia dei fotoni La sezione drsquourto diminuisce

dolcemente allrsquoaumentare della frequenza de fotoni come ℏ120596 minus7 2 fino a che non

si raggiunge un energia sufficiente per espellere un elettrone dalle shell piugrave interne

A questo punto la sezione drsquourto ha un brusco aumento siamo in presenza del

cosiddetto ldquoabsorption edgesrdquo (soglie di assorbimento) Simili picchi si

incontrano ogni qual volta si raggiungono energie sufficienti a strappare elettroni in

shell via via piugrave profonde

48

Figura 47Andamento del coefficiente di assorbimento di massa del piombo in funzione di 120640 e E

La figura 6 mostra il coefficiente di assorbimento di massa che ha lrsquoandamento del

tutto analogo a 120590 Dunque la scelta di opportuni valori della tensione del tubo a

raggi X determina le energie del fascio dei fotoni prodotti incidenti su un materiale

e quindi la possibilitagrave che si verifichino i processi di assorbimento in esame Queste

considerazioni fanno parte delle attivitagrave preparatorie e delle impostazioni

preliminari allrsquoanalisi ED-XRF

313 Il sistema XRF in uso nel dipartimento di Fisica di

Camerino

Nel laboratorio XAS (X-ray Absorption Spectroscopy) del dipartimento di fisica

dellrsquouniversitagrave di Camerino opera un apparato per analisi ED-XRF il cui nucleo egrave

il sistema rivelatore (XR-100CR) amplificatore e alimentatore (PC2CR)

convertitore analogico-digitale+scheda multicanale(MCA 8000A) prodotto

dalla AMPTEK INC [5]

49

Figura 48Schema dei collegamenti dellapparato rivelatore-analizzatore[5]

Alcune caratteristiche del rivelatoreXR-100CR

Tipo di sensore Si-PIN(Fotodiodo di silicio a tre strati drogati P e N

separati da uno stato ad alta resistivitagrave quasi Intrinseco)

Dimensioni del sensore 24mmtimes28mm(7mm2)

Spessore del Silicio 300μm

Risoluzione in energia FWHM11 220eV

(misurata sulla riga a 59 keV del 55Fe)

Finestra del rivelatore Berillio spessore 25μm

La risoluzione in energia egrave il grado di precisione del picco delle righe rivelate piugrave ha un valore basso e piugrave la riga saragrave stretta e dunque piugrave discriminata in energia dalle altre

Le curve di efficienza e di trasmissione

Ersquo interessantissimo analizzare il comportamento dei componenti principali del

rivelatore cioegrave il sensore vero e proprio Si-PIN e la finestra di Berillio al variare

dellrsquoenergia dei fotoni In generale infatti il comportamento di un sensore o di un

materiale a basso assorbimento di raggi X varia a seconda dellrsquoenergia delle

radiazioni elettromagnetiche con cui interagiscono dando luogo a fenomeni di

filtraggio

11 FWHM Full Width Half Maximum egrave la larghezza della riga a metagrave della sua altezza Piugrave questo parametro egrave piccolo migliore saragrave la risoluzione

50

Figura 49Trasmissione di raggi X attraverso la finestra di Berillio[5]

Ersquo necessario isolare sotto vuoto il sensore dato che lo si fa lavorare a bassa

temperatura (ndash30 ndash40 degC) Si sceglie il Berillio come finestra dato che egrave il materiale

che minimizza lrsquoassorbimento di raggi X Come si vede sopra 6keV lrsquoefficacia del

conteggio si avvicina al 100

Vediamo ora la curva di trasmissione (percentuale dei fotoni che interagiscono

fotoelettricamente sul totale) del sensore SiPIN

Figura 50Efficienza del rivelamento del sensore di Si [5]

Il grafico seguente tenendo conto di entrambi gli andamenti di cui sopra mostra

lrsquoefficienza intrinseca di rivelazione a ldquopiena energiardquo cioegrave ldquola probabilitagrave che

un fotone X entrato nel sensore depositi tutta la sua energia per effetto

fotoelettricordquo

Curva del

rivelatore del

laboratorio di

Camerino

51

Figura 51Efficienza intrinseca () di rivelazione a piena energia[5]

In sostanza la finestra di Berillio e il sensore Si-PIN consentono la rivelazione di

elementi la cui energia di emissione caratteristica sia compresa tra 1-2keV e 50-

60keV circa a basse energie lrsquoimpedimento egrave la finestra di Berillio a quelle alte egrave il

rivelatore (scritte in inglese ai bordi del grafico) Nella figura sopra sono mostrati i

riferimenti delle linee Kα di diversi elementi mancano tutti gli altri tipi di righe che

ovviamente consentono di individuare atomi diversi da quelli menzionati dal

grafico o che il grafico mette in una zona di scarsissima efficienza Risulta chiaro

allora che lrsquoassorbimento della finestra di Berillio alle basse energie unitamente alla

bassa ldquoresa di fluorescenzardquo degli elementi leggeri fa si che la tecnica XRF non trovi

applicazione per elementi a basso numero atomico (Zle10)

52

32 I raggi ultravioletti Lrsquoosservazione in

fluorescenza UV

In generale la fluorescenza egrave la proprietagrave di alcune sostanze solide liquide e

aeriformi per la quale allorchegrave sono colpite da una radiazione riemettono quasi

istantaneamente (ritardo di 10minus8s) altre radiazioni la cui lunghezza drsquoonda

dipende da quella della radiazione eccitante e dalla natura della sostanza Ersquo

sinonimo di luminescenza

Ci occuperemo in questa parte il fenomeno della fluorescenza indotta da raggi

UV approfondendone la genesi fisica

321 Il fenomeno della fluorescenza UV nelle molecole

Lo stato energetico di una molecola egrave descritto da tre parametri quantici il grado di

eccitazione elettronico il grado di eccitazione vibrazionale e il grado di eccitazione

rotazionale Quello energeticamente piugrave importante egrave quello elettronico (poi quello

vibrazionale) e una molecola puograve o meno coinvolgerlo nelle transizioni da uno

stato energetico allrsquoaltro Ci possono essere cioegrave transizioni puramente rotazionali

transizioni roto-vibrazionali (in cui cambia lo stato vibrazionale) e infine

transizioni tra stati elettronici diversi

La fluorescenza UV egrave un fenomeno di questo tipo in cui la molecola assorbe

radiazione ultravioletta questo provoca una eccitazione elettronica e il processo di diseccitazione avviene in maniera tale che la radiazione emessa egrave di

minore energia ricadendo nel visibile Ersquo utile ora illustrare una proprietagrave che le molecole hanno e che chiarisce meglio il

fenomeno fisico il principio di Franck-Condon

Questo principio afferma che il processo con cui gli elettroni passano da uno

stato energetico allrsquoaltro egrave talmente rapido rispetto al moto dei nuclei che

possiamo considerare questi ultimi (e quindi la loro distanza relativa che saragrave

indicata con R) come fermi nelle eccitazioni-diseccitazioni elettroniche

La conseguenza pratica di questo principio egrave che nei grafici in cui si evidenziano

questi processi la freccia che va da uno stato quantico allrsquoaltro possiamo

disegnarla verticale

Dunque il processo della fluorescenza UV si sviluppa cosigrave dapprima

rispettando il principio di Franck-Condon una transizione di assorbimento fa

passare la molecola da uno stato elettronico ad uno stato vibrazionale di un altro

stato elettronico di energia superiore A questo punto la molecola puograve perdere

energia vibrazionale interagendo con molecole vicine (decadimento termico) e

raggiungere lo stato vibrazionale piugrave basso 119959prime = 120782 dello stato elettronico

53

eccitato Come risultato la radiazione emessa durante la diseccitazione finale

ha una frequenza piugrave bassa e ricadragrave nel visibile

Figura 52 Fenomeno della fluorescenza[1]

33 La radiazione infrarossa La riflettografia IR

Lrsquointerazione energia-materia di strati pittorici con la radiazione del vicino infrarosso cioegrave la banda dello spettro che va dallrsquoestremo visibile rosso fino a una

lunghezza drsquoonda di circa 3μm puograve dar luogo a fenomeni ottici ben diversi da quelli

osservabili in luce visibile

Figura 53Lo spettro della radiazione infrarossa

54

Lrsquoassorbimento la diffusione interna (scattering) e la riflettanza12 possono

assumere valori molto diversi con una conseguente dello strato pittorico a vista

In generale ad un aumento della lunghezza drsquoonda(fino a 120582 cong 22120583119898 )

corrisponde una diminuzione del fenomeno di scattering cioegrave una diminuzione del

potere coprente e quindi un aumento della trasparenza dello strato pittorico

331 Lrsquointerazione della radiazione infrarossa con i mezzi

torbidi

Parliamo di mezzo torbido quando piccole ( 10minus3 divide 1 μm) particelle sono

disperse in una matrice (il mezzo che ldquoospitardquo le particelle) trasparente e omogenea

che puograve essere gassosa liquida o solida Esempi di questo tipo di sistemi sono la

nebbia il fumo le pitture i colloidi liquidi e le soluzioni solide(come i vetri

colorati)

Il comportamento della radiazione infrarossa con questi sistemi egrave

intrinsecamente lo stesso di quello della luce visibile Esso egrave governato da

interazioni come la riflessione la rifrazione la dispersione la diffusione e nel caso di

specifiche sostanze colorate assorbimento (di determinate lunghezze drsquoonda)

La diffusione e lrsquoassorbimento sono fattori determinanti per la

trasmittanza13 di questi sistemi Per esempio il potere coprente di uno strato di

pittura bianca (non considerando lo spessore) egrave dovuto essenzialmente alla

diffusione mentre in uno strato di pittura blu di Prussia14 il fattore dominante egrave

lrsquoassorbimento specifico

La diffusione puograve essere descritta quantitativamente dagli specifici

coefficienti di diffusione delle particelle disperse attraverso la teoria di Kubelka-Munk

Questi coefficienti dipendono dalla lunghezza drsquoonda della radiazione incidente

dalla geometria delle particelle (forma e diametro) e dalla differenza degli indici di

rifrazione del pigmento(particelle) e mezzo(matrice)

In generale per uno strato di pittura bianca (volendo focalizzare il discorso

solo sulla diffusione) possiamo dire che diventa piugrave trasparente

al crescere della lunghezza drsquoonda della radiazione incidente

al diminuire dello spessore dello strato

al diminuire del numero di particelle nello strato(concentrazione

pigmentovolume)

al diminuire della differenza degli indici di rifrazione tra pigmento e

mezzo(legante)

Concludiamo questo paragrafo col dire che nella maggior parte dei casi il massimo

della trasmittanza di un pigmento egrave nel vicino infrarosso tra 18μm e 22μm

12 Riflettanza Il rapporto tra la radiazione retro diffusa e quella inviata 13Trasmittanza Per una superficie investita da una radiazione acustica o ottica il rapporto tra lrsquointensitagrave della radiazione trasmessa entro il corpo e lrsquointensitagrave della radiazione incidente 14blu di Prussia Ferrocianuro ferrico Fe4[Fe(CN)6]3 scoperto casualmente a Berlino nel 1704 Anche chiamato blu di Berlino

55

superando poi questa soglia per le matrici (di origine organica) comincia a

diventare prevalente lrsquoassorbimento della radiazione facendo diventare lo strato

pittorico meno trasparente e il contrasto15 diminuisce

332 Una trattazione matematica del fenomeno

In riflettografia infrarossa si fa spesso riferimento ad una trattazione matematica[2]

(dovuta a Kubelka e Munk) che pur semplificando molto la situazione rispetto alla

realtagrave ha il pregio di essere intuitiva e di identificare la grandezze fondamentali in

gioco Essa ci porteragrave ad esprimere matematicamente la riflettanza di uno strato

pittorico solamente in funzione di coefficienti caratteristici dello strato stesso e

non piugrave in funzione della profonditagrave di penetrazione nello strato pittorico

Nellrsquoambito di questa teoria un dipinto egrave schematicamente descritto come uno

strato di colore (si pensa al colore come un pigmento disperso in un leganteil mezzo)

che ricopre una preparazione di fondo (costituita quasi sempre da una mescola di

gesso e colla animale o da biacca16 ) e sul quale egrave stato tracciato il disegno preparatorio

(fatto con carboncino grafite o punta metallica )

Le proprietagrave ottiche delle parti in questione e del sistema vengono considerate

in questo modo

Il legante viene considerato perfettamente trasparente

Il pigmento egrave considerato in grado di diffondere la radiazione che incide

normalmente

Si considera solo la diffusione che allrsquointerno dello strato si propaga ortogonalmente

ad esso in avanti o allrsquoindietro

La riflessione speculare non viene considerata

La lunghezza drsquoonda della radiazione egrave molto maggiore del diametro medio dei granuli di

pigmento

La radiazione proveniente dalla sorgente IR giunge sulla superficie del dipinto e

penetra in parte al di sotto di essa

Supponiamo che la radiazione non assorbita si propaghi lungo lrsquoasse x e

parte di essa venga diffusa ma solo nella direzione opposta si considera cioegrave

solo la retrodiffusione

Con 119868 119909 si indica il flusso di radiazione proveniente dalla sorgente

Con 119869 119909 si indica il flusso di radiazione retrodiffusa verso il rivelatore

Sia K il coefficiente di assorbimento della radiazione nello strato

Sia S il coefficiente di diffusione della radiazione nello strato

Accade che attraversando lo spessore 119889119909 lrsquointensitagrave 119868 119909 varia a causa

dellrsquoassorbimento della diffusione si considereragrave dunque per 119868 119909 anche il

contributo di 119869 119909 Un ragionamento analogo vale anche per il flusso 119869 119909

15 Contrasto In rifletto grafia per lrsquoindividuazione di linee scure su fondo bianco egrave definito come il rapporto tra la riflettenza della sostanza scura e la riflettanza del fondo bianco 16 Biacca Anche detta ldquobianco di piombordquo egrave un carbonato basico del piombo2PbCO3ndashPb(OH)2

56

In formule

119889119868 119909 = 119870 + 119878 119868 119909 119889119909 minus 119878 119869 119909 119889119909

(316)

119889 119869 119909 = minus(119870 + 119878)119869 119909 119889119909 + 119878 119868 119909 119889119909

Le equazioni cosigrave ricavate costituiscono il sistema di Kubelka-Munk in forma

differenziale

Figura 54Propagazione della radiazione diretta e retrodiffusa secondo lo schema di Kubelka-Munk

In riflettografia si definisce in linea di principio per ogni livello di profonditagrave della

superficie pittorica la riflettanza 119877 119909 come

119877 119909 =119869 119909

119868 119909 (317)

Derivando rispetto a x la (316) e sostituendo nel risultato ottenuto le (315) si ha

per 119877 119909 lrsquoequazione differenziale

119889119877 119909

119889119909= 1198781198772 119909 minus 2(119870 + 119878)119877 119909 + 119878 (318)

Ponendo 119883 = 119909 minus 1199090 1198770 = 119877 1199090 119886 =119870+119878

119878 119887 = 1198862 minus 1 si ha la soluzione

cercata per la riflettanza

119877(119883) =1+ 1198770 119887 coth 119887119878119883 minus119886

119886+119887 coth 119887119878119883 minus1198770 (319)

57

Mettiamoci ora nelle condizione di sapere come diventa 119877(119883) se si ha a che fare con

grandi spessori basta calcolarne il limite per 119883 rarr infin sapendo che coth 119909 =119890119909+119890minus119909

119890119909minus119890minus119909 si ha

119877infin = lim119883rarrinfin 119877(119883) =1+1198770(119887minus119886)

119886+119887minus1198770=

119870

119878+ 1 minus

119870

119878

2

+ 2119870

119878 (320)

Si vede chiaramente cosigrave che 119877infin dipende solamente dal rapporto 119870 119878 che egrave proprio

di ogni pigmento

Lrsquoandamento di 119877infin egrave quello visualizzato qui sotto

Figura 55 Andamento di 119929infin in funzione di KS

Naturalmente fare il limite per 119883 rarr infin ha solamente un senso matematico Nella

realtagrave si puograve misurare la riflettanza dei pigmenti con uno spettrofotometro e si

riscontra che giagrave con spessori di qualche millimetro crsquoegrave una buonissima

corrispondenza con lrsquoandamento di 119877infin

Dunque la trattazione di Kubelka-Munk che afferma con la (320) che per

119883 rarr infin la riflettanza non dipende piugrave dallo spessore dello strato ha un effettivo

riscontro con la realtagrave dove nella maggior parte dei casi si opera su spessori di 12

mm

Dalla (320) con pochi passaggi matematici ci si ricava 119870 119878 in funzione di 119877infin 119870

119878=

119877infin minus1 2

2119877infin (321)

Possiamo ora introdurre una nuova grandezza fondamentale in riflettografia il

contrasto

119862 =119877119887 119909

119877119908 119909 (322)

dove 119877119887 119909 e 119877119908 119909 sono rispettivamente la riflettanza di una linea ldquonerardquo del

disegno preparatorio e quella della superficie ldquobiancardquo del fondo e x rappresenta lo

spessore di pigmento soprastante Da come egrave definito ci si auspica sempre che C

abbia un valore prossimo a 0

Dal contrasto in linea di principio puograve essere ricavato lo spessore di

oscuramento 119883119889 = 119909119889 minus 1199090 definito come il minimo spessore di un dato pigmento in

grado di rendere completamente invisibile a una determinata strumentazione il disegno

58

preparatorio sottostante Esso puograve essere interpretato anche come un indice della

qualitagrave di un apparato per riflettografia

Vediamo ora come sia possibile ricavarsi Xd

Sia Cl il contrasto limite ossia il minimo contrasto rilevabile da un determinato

sensore dalla definizione di C Cl =119877119887 119883119889

119877119908 119883119889

Tenendo presente la (319) ponendo in essa 119910 = 119887 coth(119887119878119883119889) e sostituendo in Cl

si ottiene

1199102 ClR0w minus R0b + 119910 1 minus Cl R0bR0w minus 1 +

+Cl(a minus R0b)(1 minus aR0w ) + (a minus R0w )(aR0b minus 1) = 0 (323)

che egrave unrsquoequazione di secondo grado in y

Dunque conoscendo la riflettanza del fondo R0w la riflettanza del materiale usato per

il disegno preparatorio R0b la 119877infin del colore che ricopre il fondo e il suo coefficiente di diffusione

si puograve ricavare la y da cui trovare poi Xd con la formula

119883119889 =coth minus1 119910 119887

119887119878 (324)

333 La fotocamera CCD CHROMA C3 1600E

La facoltagrave di scienze dellrsquouniversitagrave di Camerino ha a disposizione per le

acquisizioni di immagini nel campo dei beni culturali una fotocamera digitale [10]

con sensore a stato solido CCD (Carge Coupled Device) CHROMA C3 1600E

prodotta dalla DTA

Figura 56 Fotocamera digitale CCD CHROMA C3 1600E

Cuore di questa apparecchiatura egrave il sensore per immagini CCD KAF1602(E)

prodotto dalla Kodak[9]

Figura 57Sensore per immagini CCD Kodak KAF-1602(E)

59

Alcune caratteristiche del CCD

Numero di pixel 1536(H)x1024(V)

(Circa 16MPixel di definizione)

Dimensioni del pixel 9x9 μm2

Dimensioni sensore 138x92 mm2

(corrisponde ad un rapporto 32)

FWC 105elettr

(Full Well Capacity Parametro indicante il massimo numero di elettroni

immagazzinabili in ogni pixel Ersquo da questa caratteristica che dipende sia

lrsquointensitagrave del segnale che del rumore Ersquo comunque auspicabile avere un

FWC piugrave alto possibile anche ge500000 cosigrave da poter lavorare anche su

immagini in cui ci sono zone illuminate diversamente evitando che su

quelle illuminate fortemente si crei sovraesposizione)

DC (misurata a 25degC) 20 elettr(pixel∙secondo)

(Dark Current Ersquo il numero di elettroni generato termicamente in ogni

pixel anche se non egrave esposto a radiazione ldquohellipcorrente di buiohelliprdquo Puograve essere

sottratta via software e bisogna tenerne conto soprattutto nelle acquisizioni

a lunga esposizione Con il raffreddamento termoelettrico di tipo Peltier17

puograve essere ridotta di molto)

Figura 58 Andamento della Dark Current a seconda della temperatura del CCD

QE 40 50 60

(Quantum Efficiency Misurata a tre diverse lunghezze drsquoonda 450nm

550nm 650nm Ersquo uno dei parametri piugrave importanti per valutare la qualitagrave di

un sensore Definito come il numero di elettroni di segnale creati per ogni

fotone incidente)

17 Peltier Jean Charles Athanase Fisico francese (Ham[Somme]1785-Parigi1845) Nel 1834 sccoprigrave lrsquoeffetto termoelettrico che da lui prese il nome

60

DR 74dB

(Dinamic Range Dipende dal rapporto tra la quantitagrave massima di elettroni

utilizzabili e il noise floor 119899119890~ cioegrave massimo numero di elettroni del rumore

di fondo per pixel Piugrave precisamente 119863119877 = 20 log10 119865119882119862 119899119890~ con

119899119890~ =15 elettroni)

La risposta spettrale del sensore quella che prima si egrave solo accennata in maniera

frazionata come QE egrave senza dubbio il parametro fondamentale In riflettografia

infrarossa per esempio si auspica che questo parametro sia alto attorno a 1ndash2 μm

Figura 59 Risposta spettrale QE del sensore KAF-1602 (E)

I filtri a disposizione

Ci sono 7 filtri a disposizione [10] per i vari tipi di acquisizioni di immagini

Tre filtri passa banda nel visibile RGB

Figura 60 Curve di trasmittanza dei tre filtri RGB

In realtagrave la curva di trasmissione dei filtri Blu e Verde aumenta nella regione

dellrsquoinfrarosso per questo motivo si egrave dotati di un filtro IR-Cut (taglia infrarosso)

da porre di fronte allrsquoobbiettivo

Filtro passa banda nellrsquoinfrarosso

Presenta due ldquopicchirdquo attorno a 500nm pari a circa 1-2 di trasmittanza

61

Figura 61 Curve di trasmittanza nel visibile e nel vicino infrarosso del filtro passa banda IR

Filtro passa banda nellrsquoultravioletto

Centrato sui 340 nm e con una ampiezza di banda al 50 della sua trasmittanza

massima FWHM pari a 85 nm

Filtro passa alto nellrsquoinfrarosso

Ha la lunghezza drsquoonda di cut-off (50 della sua trasmittanza max tmax) a 780 nm

A 680nm si ha 001 tmax a 850 nm si ha 95 tmax a 900 si ha 99 tmax

Figura 62 Ricostruzione dai dati dello spettro in trasmittanza dei due filtri passa banda UV e passa alto IR (Il tmax egrave arbitrario e sono stati posti uguali per praticitagrave di descrizione)

Filtro taglia Infrarossi

E lrsquounico filtro che egrave posto fuori dalla fotocamera essendo montato sullrsquoobbiettivo e

ha un diametro di 50mm (gli altri 25mm)

A parte dunque lrsquoultimo filtro IR-cut gli altri sono posizionati su una ruota

porta filtri posta allrsquointerno del corpo macchina e azionabile via software

62

Figura 63 Immagine indicativa di una ruota porta filtri per fotocamere CHROMA

Con questa apparecchiatura egrave possibile effettuare oltre la riflettografia infrarossa

anche lrsquoesame in tricromia in falso colore usando il filtri passa banda IR verde e

rosso

34 La tecnica FT-IR

Con lrsquoacronimo FT-IR che sta per Fourier Transform-Infra Red (spectroscopy) si

indica quella tecnica che permette il riconoscimento delle sostanze che

compongono un campione attraverso un esame spettroscopico eseguito in luce

infrarossa In questo caso perograve il risultato finale che consiste in un spettro di

assorbimento della radiazione nel dominio delle frequenze (cioegrave dove sullrsquoascissa

del grafico ci sono le frequenze) saragrave frutto di una trasformata di Fourier di un

altro grafico chiamato interferogramma nel dominio dei tempi

341 Eccitazioni vibrazionali delle molecole

Come mai egrave proprio la radiazione infrarossa la piugrave adatta a stimolare transizioni di

tipo vibrazionale nei nuclei di una molecola

Si puograve rispondere a questa domanda anche con delle considerazioni legate alla fisica

classica se consideriamo che gli elettroni sono legati alla molecola con una forza F con la stessa

forza i nuclei saranno legati tra loro a formare la molecola Approssimando questa forza a

una di tipo armonico (massa-molla) possiamo dire che la pulsazione del moto

elettronico egrave 120596119890 = 119896 119898 mentre la pulsazione del moto nucleare egrave 120596119873 = 119896 119872

con m massa dellrsquoelettrone M massa del nucleo e k costante elastica della F

Il rapporto tra lrsquo energia vibrazionale e quella elettronica saragrave allora dato da

119864119907

119864119890=

ℏ120596119873

ℏ120596119890cong

119898

119872 (322)

Essendo 119898

119872 compreso nel range 10minus3 divide 10minus5 possiamo affermare che le energie di

eccitazione vibrazionali sono qualche centinaio di volte piugrave piccole di quelle

63

elettroniche Essendo questrsquoultime dellrsquoordine di qualche eV lo spettro di

assorbimento-emissione vibrazionale cadragrave nel vicino e medio infrarosso

Figura 64 Collocazione spettrale delle vibrazioni molecolari

Si possono esprimere le frequenze 120642 in cm-1 (omettendo di moltiplicare per c

velocitagrave della luce) dato che se 119888 = 120582120584 allora 120584 = 119888120582

Si egrave giagrave parlato nel paragrafo 2 di questo capitolo dei livelli energetici

vibrazionali

Figura 65Schema energetico di una molecola biatomica e livelli vibrazionali[12]

Le transizioni di cui ci occupiamo qui naturalmente non coinvolgono livelli

elettronici ma solo passaggi da uno stato roto-vibrazionale ad una altro Infatti

oltre alle energie elettroniche e vibrazionali esistono pure le energie rotazionali che

sono dellrsquoordine 10minus3 divide 10minus5 volte piugrave piccole di quelle elettroniche e 10minus3 2 divide

10minus5 2 volte piugrave piccole di quelle vibrazionali cioegrave circa 10minus3eV

Per comprendere meglio quello che succede consideriamo le molecole

biatomiche per queste se sono nello stato Λ = 0(Λ numero quantico del momento

angolare elettronico lungo lrsquoasse molecolare senza spin) vale la regola di selezione

Δ119869 = plusmn1 dove J egrave il numero quantico rotazionale collegato con il momento

angolare totale lungo lrsquoasse molecolare

Le transizioni permesse passando da 119907 = 0 a 119907 = 1sono riportate nello schema qui

sotto

64

Figura 66Livelli energetici di una molecola biatomica e transizioni permesse da v=0 a v=1[1]

Con R si indicano tutte le transizioni con Δ119869 = +1 con P quelle con Δ119869 = minus1

chiamate poi branche R e P e il numero tra parentesi egrave il J iniziale

A titolo di esempio riportiamo lo spettro di assorbimento della molecola HCl

Figura 67Spettro di assorbimento di HCl [1]

Da notare la mancanza del gap centrale data la proibizione di Δ119869 = 0

Tutti gli esami spettroscopici in assorbimento avranno questo aspetto

342 I modi di vibrazione e i gruppi funzionali I

fingerprint

Le molecole possono presentare diversi modi di vibrazione ciascuno responsabile

di un particolare assorbimento in una determinata regione dello spettro

Si distinguono vibrazioni ldquostetchingrdquo o di valenza (variazione della distanza di

legame)

Figura 68 Esempio di modi di vibrazione di valenza[12]

e vibrazioni ldquobendingrdquo o di deformazione (variazione dellrsquoangolo di legame)

65

Figura 69Esempio di modi di vibrazione di deformazione[12]

Come si vede dalle immagini possiamo pensare la vibrazione dellrsquointera molecola come

combinazione di vibrazioni di ogni coppia di atomi o comunque di ogni sua singola parte piugrave

semplice In chimica questi ldquopezzi di molecolardquo sono detti gruppi funzionali cioegrave

gruppi di atomi che mostrano particolari e costanti proprietagrave chimico fisiche Saragrave grazie alla

peculiaritagrave della lunghezza drsquoonda assorbita da queste parti che si potragrave riconoscere

la molecola presente nel campione

Solitamente 120642119959119938119949 gt 120642119941119942119943 dunque troveremo i gap di assorbimento delle

vibrazioni di valenza nella parte sinistra dello spettro (4000-1500 cm-1) dove ci

sono i valori dei numeri drsquoonda piugrave alti zona dei gruppi funzionali mentre la zona

dello spettro a minore energia egrave occupata dalle vibrazioni di deformazione da quelle di valenza a

piugrave bassa energia e da quelle di combinazione(i due tipi insieme) saragrave soprattutto questa

combinazione di tipi di eccitazioni vibrazionali nella parte destra dello spettro

(1500-700 cm-1) che costituiragrave lrsquoimpronta digitale the fingerprint della molecola

Molecole diverse ma con lo stesso tipo di gruppi funzionali (per quelle organiche)

saranno riconosciute grazie a questa zona

Figura 70 Spettrogrammi IR di due CHETONI simili ciclo-esanone(sopra)e ciclo-pentone(sotto)

riconoscibili dalle diversitagrave nella zona fingerprint[12]

66

343 Lrsquouso dellrsquointerferometria La FT-IR

Le misure di tipo spettroscopico nellrsquoinfrarosso (considerando solo le tecniche a

doppio raggio che permettono il confronto tra il raggio di riferimento e quello del

campione fornendo cosigrave lo spettrogramma della trasmittanza ) si possono fare

essenzialmente in due modi in modo dispersivo con la selezione continua di lunghezza

drsquoonda o con il metodo interferometrico

Per gli spettrometri di tipo dispersivo egrave difficile conciliare risoluzione spettrale ed

efficienza di misurazione questi sistemi si basano infatti su reticoli a riflessione mossi

molto lentamente da meccaniche di precisione per selezionare lunghezza drsquoonda

dopo lunghezza drsquoonda e generare cosigrave uno spettro infrarosso continuo

Figura 71 Schema di funzionamento di uno spettrometro a dispersione[7]

In sintesi questo tipo di spettrometri funzionano cosigrave si formano due raggi uno dei

quali passando per il campione contiene le informazioni cercate lrsquoaltro fa da

riferimento Il chopper consente alternativamente lrsquoarrivo dellrsquouno o dellrsquoaltro sul

reticolo che monocromatizza il segnale letto successivamente dal sensore Saragrave il

software che una volta acquisiti i segnali ne faragrave il rapporto egrave saragrave in grado di creare

lo spettrogramma

Chiaramente il reticolo lavorando in condizioni di alta risoluzione selezioneragrave

una banda di frequenze molto stretta lrsquointensitagrave del segnale saragrave minore

causando cosigrave un deterioramento del rapporto segnale-rumore Un grande miglioramento delle condizioni di lavoro e della qualitagrave dei risultati

nella spettroscopia IR egrave avvenuto quando grazie ai moderni calcolatori si egrave riusciti

a convertire un interferogramma in uno spettrogramma usando gli algoritmi

della trasformata di Fourier

Lrsquointerferogramma

Definiamolo prima nel caso di una singola frequenza

Ersquo chiamato interferogramma il segnale complessivo in funzione del tempo di due

onde alla stessa intensitagrave e lunghezza drsquoonda che interferiscono quando su una

67

delle due si crea un continuo sfasamento rispetto allrsquoaltra per esempio grazie ad

uno specchio mobile che ne allunga o ne accorcia il cammino ottico

Figura 72 Schema di principio di un spettrografo con spettro e interferogramma nel caso di una singola

frequenza[8]

Nella figura sopra per questioni di chiarezza lrsquointerferogramma egrave nel dominio delle

distanze (proporzionalitagrave diretta tra tempo e spazio percorso dallo specchio

mobile) B(120584) e I(120575) intensitagrave luminosa rispettivamente dalla sorgente e sul

rivelatore ( 120584 numero drsquoonda e 120575 spostamento dello specchio) Per I(120575) vale la

seguente formula

119868(120575) = 119861(120584) cos 2120587120575

120582 (323)

che poi inserendo per ragioni di comoditagrave matematica il numero drsquoonda 120584 = 1 120582

diventa

119868(120575) = 119861(120584) cos 2120587120584120575 (324)

Nel caso di due frequenze la situazione cambia in questo modo

Figura 73Spettri e interferogrammi di due frequenze diverse separate e poi sovrapposte[8]

Ogni frequenza compare nellrsquointerferogramma come una funzione coseno

Considerando allora una sorgente continua nellrsquoinfrarosso matematicamente

faremo un integrale per trovare lrsquoandamento di 119868(120575) cioegrave

119868(120575) = 119861(120584)infin

0cos 2120587120584120575 119889120584 (325)

Un tipico interferogramma di una sorgente incandescente per infrarosso egrave il

seguente

68

Figura 74 Inteferogramma di una tipica sorgente incandescente[8]

Notare come quando 120575 = 0 essendo tutte le funzioni coseno delle frequenze

presenti in fase 119868(120575) ha un grande picco il centerburst questa egrave una caratteristica di

tutti gli interferogrammi Allontanandosi da questa posizione la moltitudine delle

funzioni coseno cominciano a rinforzarsi o annullarsi vicendevolmente causando

una rapida diminuzione dellrsquointensitagrave in una serie di oscillazioni

La trasformata di Fourier

Lrsquointerferogramma egrave descritto matematicamente dallrsquoequazione (325) e saragrave

proprio il suo andamento intensitagrave su tempo ad essere fisicamente misurato

dal sensore dello spettrografo Comunque in spettroscopia si egrave interessati allo

spettro cioegrave a conoscere lrsquointensitagrave in funzione del numero drsquoonda Ma

conoscendo la forma matematica dellrsquointerferogramma 119816(120517) come funzione di

120517 egrave possibile calcolare il corrispondente spettro usando una tecnica

matematica conosciuta come Trasformata di Fourier Il suo uso porta alla

conoscenza dello spettro attraversolrsquointegrale

119861(120584) = 119868(120575) cos 2120587120584120575 119889120575+infin

minusinfin (326)

Ecco dunque come si agisce con la tecnica FT-IR quando si vuole ottenere lo

spettrogramma di un campione viene fatta una prima acquisizione dello

spettrogramma della sorgente chiamato anche spettrogramma di fondo(in questo

si noteranno anche gli eventuali assorbimenti dei gas presenti lungo il cammino

ottico del raggio) ed in seguito del campione Il computer penseragrave ad eseguire il loro

rapporto fornendo lo spettro in trasmittanza

69

Figura 75 Schema a blocchi della generazione di uno spettro con la tecnica FT-IR[8]

Di seguito egrave riportata la figura schematica di uno spettrometro per analisi FT-IR

Figura 76 Schema di funzionamento di uno spettrometro FT-IR[7]

I 3 vantaggi della tecnica FT-IR

Si associano a questa tecnica tre vantaggi o miglioramenti rispetto alla

spettroscopia dispersiva

Vantaggio Jaquinot o di banda passante lrsquoenergia in arrivo al rivelatore egrave

maggiore di conseguenza anche il rapporto segnaledisturbo egrave piugrave elevato

Vantaggio Felgett o di multiplex lrsquoacquisizione dei dati egrave molto piugrave rapida

(pochi secondi) Questo consente di effettuare in rapida sequenza una serie

di spettri(10-20) e di presentare alla fine la loro media diminuendo cosigrave

lrsquoerrore

Vantaggio di Connes una calibrazione delle frequenze molto stabile ed

accurata (001-01 cm-1) grazie ad un laser interno che agisce da riferimento

per ogni scansione

70

Conclusioni

In questa dissertazione si egrave voluto discutere il contributo della Fisica nel campo

delle indagini analitiche e diagnostiche nel settore dei beni culturali attraverso una

panoramica delle varie tecniche di diagnosi e recupero di unrsquoopera drsquoarte con una

particolare attenzione alla strumentazione e quindi alle tecniche che sono di fatto

operanti con successo nellrsquoambito del nostro Ateneo

Queste metodologie delle quali molte e importanti di carattere non invasivo

sono di fondamentale importanza qualora si desideri eseguire una diagnosi su

unrsquoopera per la quale lo scopo primario di intervento egrave la sua conservazione nel

tempo Se dunque nel corso di una indagine di un bene culturale si richieda la

assoluta non invasivitagrave la fisica mette a disposizione tutte le sue conoscenze nel

campo delle interazioni radiazioni-materia o particelle-materia assicurando

insieme alla salvaguardia del manufatto le risposte cercate

Anche se un bene culturale come tutte le cose non puograve che deperire nel corso

degli anni in un inarrestabile anche se lento invecchiamento i metodi per porvi

riparo e le analisi scientifiche di tipo fisico saranno senza dubbio in grado di

migliorarsi rispetto ad ora in quantitagrave qualitagrave ed efficacia

Il progresso della ricerca fisica applicata e delle tecnologie collegate fanno

sicuramente ben sperare in una conservazione duratura della Bellezza tangibile a

sicuro vantaggio delle generazioni future

71

Bibliografia [1]Bransden B amp Joachain C (1980) PHYISICS OF ATOMS AND MOLECULES

Harlow Prentice Hall

[2]Castellano A Martini M amp Sibilia E (2002) Elementi di archeometria Milano

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[15]Valdregrave U Microscopia elettronica e ionica Roma Istituto Enciclopedico Treccani

[16]Boscaino G Giunta M amp Vaiana R Tessitura superficiale di manti stradali

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72

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archeometria) Milano Egea

[18]GruppoBeniCulturali Diagnostica ottica per la conservazione CNR-INOA

[19]Enciclopedia-Delle-Scienze-Fisiche(vol IV p624) Limmagine in falso colore

Roma Istituto Enciclopedico Treccani

73

Ringraziamenti

Ringrazio Dio Padre onnipotente creatore di tutte le cose della materia e delle leggi

che la governano dellrsquouomo e della sua intelligenza che le sa scoprire

Ringrazio poi il prof Andrea Di Cicco per la sua disponibilitagrave e il dott Marco

Minicucci per il suo instancabile guidarmi con entusiasmo alla scoperta di un

mondo per me fino a poco tempo fa sconosciuto la prof Graziella Roselli per le

nozioni che mi ha fornito il dott Andrea Cittadini per le informazioni tecniche il

prof che ha fatto da lettore e tutti i docenti di Fisica che nel corso di questi

anni mi hanno preparato nello studio

Ringrazio ancora Alessandro e Antonella per il loro incoraggiamento schietto e

sincero Roberto per lo scanner e la sua generositagrave Claudio per il supporto

informatico

Ringrazio tutti gli amici che mi sono stati vicino in questi mesi e che anche solo con

un gesto o una parola mi sono stati di aiuto

Ringrazio la mia famiglia

Antonio

29

Figura 24 Schema di funzionamento(a) e principio geometrico(b)[18]

Nella figura precedente (b) si vede come la posizione delle linee cambia in

proporzione allrsquoaltezza (h) della superficie rispetto ad un ideale piano mediano di

riferimento S Conoscendo α (la fase) per ogni punto della linea proiettata si

risale alla quota (h) di quel punto

Il software di estrazione della fase opera sulla immagine ldquoliberatardquo dal

contrasto dello sfondo tramite unrsquooperazione di pulitura che sfrutta unrsquoimmagine

identica ma senza il reticolo proiettato (figura sotto)

Figura 25 Procedura per lottenimento della mappa topografica[18]

Variando la posizione mutua di proiettore telecamera e oggetto si ottengono

diverse risoluzioni spaziali e differenti estensioni della superficie di misura per

esempio aumentando lrsquoinclinazione del proiettore si raggiungono risoluzioni in

quota piugrave elevate (maggiore dinamica per α) allontanandolo dallrsquooggetto si

possono analizzare opere di grandi dimensioni a scapito perograve della risoluzione

spaziale

Nel campo della conservazione dei beni culturali questo sistema trova impiego nei

dipinti quando si vogliono verificare con precisione la deformazione il distacco o il

rigonfiamento dello strato pittorico a causa di deformazioni della struttura lignea

30

per quelli su tavola o della trama del tessuto per quelli su tela ciograve succede ad

esempio quando si procede al rifodero o alla sostituzione del telaio Si sono svolte

con successo indagini con questa tecnica anche nel caso di iscrizioni su tavola o su

parete

Nelle immagini che seguono ([17]Fontana Pampaloni amp Pezzati) croce di

Sarzana lo studio della mappa topografica egrave presentato prima con una risoluzione

in quota di 01mm per la sommitagrave della croce poi con una di 002mm per il

particolare del cartiglio6

Figura 26Croce di SarzanaMaestro GuglielmoDuomo di Sarzana Anno 1138 Tempera a uovo su legno di castagno Misure 3times210 m e mappa topografica della parte evidenziata

232 Tecniche in luce coerente

Lrsquouso di queste tecniche piugrave complesso delle precedenti egrave orientato piugrave che alla

misurazione della forma vera e propria dellrsquooggetto al rilevamento delle sue

microdeformazioni Citiamo lrsquointerferometria olografica (ologrammi su pellicola)

che si basa sulla ripresa di una immagine dellrsquooggetto effettuata con luce laser in

condizioni di interferenza lrsquointerferometria a spekle7 basata sigli stessi principi di

quella olografica ma lrsquoacquisizione dellrsquoimmagine avviene tramite una telecamera

Lrsquoolografia conoscopica che usa una telecamera nella quale tra obbiettivo e

sensore CCD ha un cristallo che separa in due parti la luce proveniente

6 CartiglioDisegno di un rotolo di carta in parte srotolato sul quale li leggono iscrizioni 7 Speckle (macchiolina) Viene chiamata cosigrave la figura punteggiata che si ottiene quando unrsquoonda coerente viene fatta passare attraverso un mazzo disordinato

31

dallrsquooggetto creando una figura di interferenza dalla quale si ricava la distanza di

ogni punto dellrsquooggetto in esame

Annoveriamo tra le tecniche in luce coerente anche una variante del sistema a

tempo di volo che sfrutta lo sfasamento tra lrsquoimpulso laser generato e registrato

ottenendo una maggiore precisione

232a Lrsquoolografia conoscopica

Con questa tecnica egrave possibile misurare con estrema precisione la distanza tra la

sonda ottica usata e per cosigrave dire ogni ldquosingolo puntordquo della superficie (non si

usa infatti quasi mai per ricostruire lrsquointero corpo dellrsquooggetto) in esame

Il principio di funzionamento egrave il seguente un laser a diodi produce un raggio

che egrave riflesso totalmente da un beam-splitter a 90deg verso il campione Parte dellrsquo onda

luminosa riflessa viene captata dallrsquoobbiettivo attraversa lo splitter (ora con

proprietagrave di trasparenza) e incontra il modulo conoscopico Questo elemento

costituito da un cristallo monoassiale8 birifrangente9 posto tra due lamine

polarizzatrici separa i raggi luminosi che vi incidono in due componenti raggio

ordinario e raggio straordinario

Questi dopo aver percorso praticamente lo stesso cammino ottico

interferiscono dando luogo a frange circolari sulla superficie del sensore CCD La

fittezza delle linee della frangia dipende dal cammino ottico dei raggi

dallrsquooggetto scansionato al sensore ecco che allora misurandola si risale alla

distanza di ogni punto dalla sonda

Figura 27Funzionamento di una sonda conosco pica[16]

8 Monoassiale Con un solo asse ottico 9 Birifrangente Con due indici di rifrangenza ortogonali fra loro

32

Elaborando dunque il segnale restituito dal CCD si risale al ldquoperiodordquo di ogni

singola frangia fatto poi corrispondere ad una distanza Poicheacute la lettura del CCD

puograve essere ripetuta con una frequenza di alcune migliaia di Hz alla stesa velocitagrave egrave

anche possibile acquisire le misure

La distanza dellrsquoobbiettivo dallrsquooggetto da esaminare puograve variare da poche

decine di mm a poche decine di centimetri a seconda delle esigenze cambiando

lrsquoobbiettivo di ripresa

Si raggiungono prestazioni eccellenti Con una distanza di lavoro di 40mm per

esempio si raggiunge una risoluzione di circa 6μm in quota e 30μm nelle

direzioni trasversali con una dinamica di profonditagrave di plusmn4mm

Una caratteristica importante di questo strumento egrave quella di poter lavorare

con un angolo di incidenza minimo di circa 5deg ciograve consente di indagare tratti di

superficie con unrsquoinclinazione fino a plusmn85deg col risultato di riuscire a fare misure

allrsquointerno di fori di diametro inferiore a 1mm con un rapporto profonditagravediametro

fino a 251

Un altro grande vantaggio dellrsquoolografia conoscopica egrave quello di superare i

vincoli pratici di stabilitagrave e sensibilitagrave alla temperatura e alle vibrazioni meccaniche

di cui soffrono gli strumenti interferometrici laser di tipo convenzionale dato

lrsquounica sorgente di luce coerente che viene separata solamente dentro il cristallo

birifrangente

Il sistema trova numerose applicazioni nel campo del restauro e della

conservazione ogniqualvolta si debbano analizzare con grande dettaglio oggetti o

parte di essi microdeformazioni su dipinti microscopiche incisioni su pietra o

rilievi su tavole usate per la litografiaecc ecc

Nelle immagini seguenti unrsquoindagine in olografia conoscopica effettuata su un

quadro di Raffaello La Madonna del cardellino Da notare i due solchi verticali nella

parte centrale del riquadro

Figura 28Madonna del cardellino Raffaello 1506 Galleria degli Uffizi e particolare (restituito in luce radente) dopo unrsquo olografia conoscopica

33

223b Lo scanner laser a misura di fase

Questa tecnica apparentemente del tutto simile a quella dello scanner laser TOF

visto nel paragrafo 231a sfrutta il fatto che un impulso laser modulato in ampiezza cambia la sua fase da quando egrave stato emesso a quando egrave rivelato dopo

la riflessione Conoscendo questo sfasamento si puograve risalire alla distanza

percorsa

Solitamente si sceglie per il laser (onda portante) una lunghezza drsquoonda di 1divide

2μm vicino infrarosso data la buona penetrabilitagrave in aria di questo tipo di onda

elettromagnetica mentre la modulazione ( in realtagrave vedremo che di modulazioni ne

occorreranno di diversi tipi) egrave fatta con lunghezze drsquoonda dellrsquoordine del metro

(onde radio)

Figura 29Schema di principio di uno scanner laser a sfasamento di modulazione di ampiezza

Matematicamente la variazione di fase Δ120601 durante tutto il tragitto 2119871 egrave data da

Δ120601 = 119899119896119898 2119871

Dove n egrave lrsquoindice di rifrazione dellrsquoaria da determinare in sede di misura a seconda delle

condizioni di temperatura pressione e umiditagrave relativa e 119896119898 egrave il vettore drsquoonda

corrispondente alla pulsazione di modulazione 120596119898 Con pochi passaggi si ottiene la

distanza cercata

119871 = Δ120601119888 2119899 120596119898

con c velocitagrave della luce

Bisogneragrave tener conto del fatto che il sensore discriminatore di fase (comparatore)

non percepisce quando 120601 ha subito delle rotazioni intere di angolo giro Per questa ragione in

realtagrave la modulazione egrave fatta con diverse frequenze (sottomultipli di un oscillatore interno

allo scanner) per ognuna delle quali si acquisisce una delle cifre della misura finale di ogni

singolo punto Questo egrave chiamato Metodo per decadi Se per esempio un punto egrave

distante dallo scanner 756342m avrograve bisogno di 6 (numero con 6 cifre) frequenze

di modulazione

34

24 Tecniche microscopiche

Lrsquoapplicazione della microscopia ottica ed elettronica nel campo dei Beni Culturali

fornisce un contributo scientifico di estremo interesse Ersquo infatti applicata per

indagini diagnostiche finalizzate al restauro passando per lrsquoanalisi del materiale

artistico di varia natura analizzando il suo stato di conservazione e anche

permettendo lrsquoindividuazione delle tecniche usate nella realizzazione dellrsquoopera

Infatti lrsquoutilizzo del microscopio ottico o elettronico a scansione permette lrsquoanalisi

approfondita relativa sia alla morfologia della superficie che alla composizione

chimica elementare di campioni di vario tipo ad elevati ingrandimenti fornendo

importanti informazioni in fase di restauro

241 La microscopia elettronica a scansione SEM

Il microscopio elettronico a scansione SEM (Scanning Electron Microscope)

fornisce informazioni sullrsquoaspetto sulla natura e sulle proprietagrave delle superfici e

degli strati sottostanti di campioni con risoluzione media di 2divide5 nm Il principio

di formazione delle immagini le quali saranno riprodotte con un effetto

tridimensionale egrave sequenziale Un fascio di elettroni (sonda) viene focheggiato

sulla superficie del preparato e fatto scorrere su esso secondo linee parallele

ravvicinate come avviene per un pennello elettronico di un tubo televisivo

Figura 30Schema di un microscopio elettronico a scansione[15]

Il diametro della sonda quando incontra la superficie del campione egrave di circa

2nm Lrsquointerazione del fascio accelerato da una differenza di potenziale che va da

poche centinaia di volt a diverse decine di kV con gli atomi del preparato da luogo a

diversi tipi di ldquoprodottirdquo ([15]Valdregrave) con ognuno dei quali si creeragrave un segnale tra

cui i piugrave importanti nelle applicazioni per i beni culturali sono

Elettroni secondari (SE) convenzionalmente definiti come gli elettroni

uscenti dal preparato con energia le50eV Provengono da una profonditagrave di

pochi nm sono prodotti dal fascio primario interagendo anelasticamente con

35

gli elettroni di valenza del campione Il segnale SE egrave il piugrave frequentemente usato

utilizzato principalmente per informazioni sulla topografia delle superfici

Lrsquoimmagine fornita appare in rilievo come se lrsquoosservatore fosse al livello del

diaframma D (vedi figura) e guardasse il campione illuminato da una

ipotetica sorgente posta in corrispondenza del rivelatore

(scintillatorefototubo)

Elettroni retrodiffusi (BSE) Back-Scattered Electrons Elettroni con energie

ge50eV che provengono dal preparato in seguito ad interazioni elastiche

principalmente con nuclei Il segnale BSE fornisce informazioni legate al

numero atomico medio della zona di provenienza (il numero di eventi di

scattering elastico cresce al crescere del numero atomico Gli elementi piugrave

pesanti saranno evidenziati da un segnale piugrave luminoso sullo schermo) alla topografia

e alla struttura cristallina del materiale attraversato

Raggi X Sono quelli della radiazione caratteristica o di bremsstrahlung

Provengono da strati piugrave profondi del campione da una sfera di raggio di

qualche μm al di sotto della sonda Il segnale X viene usato per il

riconoscere e quantificare gli elementi chimici

Elettroni Auger Ersquo un processo di autoionizzazione in cui in luogo di

radiazione X proveniente da una ricombinazione crsquoegrave unrsquoespulsione di un

elettrone

Figura 31Rappresentazione schematica nel caso di un fascio con incidenza normaledelle profonditagrave da

cui provengono i segnali SEBSEAuger(A) e raggi X[15]

Normalmente un microscopio SEM lavora con un alto vuoto al suo interno circa

10minus3Pa questo per evitare lrsquointerazione tra particelle sonda o da misurare con

lrsquoaria Un altro requisito questa volta dei campioni egrave che essi siano elettricamente

conduttivi in caso contrario si provvederagrave alla metallizzazione procedimento

tramite il quale si deposita un sottilissimo strato 1divide40 nm di metallo come ad

esempio oro carbone platino ecc

Sviluppi di questa tecnologia portano nuove e piugrave ampie possibilitagrave

nellrsquoanalizzare reperti dalla natura piugrave varia opportunitagrave utilissime nel campo dei

beni culturali

36

241a Lrsquoanalisi SEM-EDS

Parlando di analisi SEM-EDS citata anche come microanalisi EDS si fa riferimento

allrsquouso della microscopia SEM abbinata allrsquoanalisi dei raggi X caratteristici della

zona analizzata del campione che vengono prodotti per fluorescenza Lrsquoanalisi egrave

fatta in dispersione di energia da cui lrsquoacronimo Energy Dispersive Spectroscopy (of X ray)

Il rivelatore normalmente egrave a stato solido Si drogato con Li che ha bisogno di

essere raffreddato da azoto liquido o piugrave recentemente Si drogato con HgI2 per il

quale egrave sufficiente un raffreddamento termoelettrico

Nelle figure qui sotto ([13]Pasquariello Pinzari amp De Mico 2007) un esempio

di indagine SEM-EDS su una vecchia stampa fotografica della quale si voleva

verificare tra le altre cose la composizione chimica del cosiddetto sottostrato

(presenza o meno del Bario) cioegrave la parte compresa tra il supporto primario

(cartoncino) e lo strato immagine vero e proprio (alogenuro drsquoargento in gelatina)

Figura 32Esempio di analisi SEM-EDS su una foto drsquoepoca

241b Lrsquoanalisi SEM-VP

Lrsquoesigenza di esaminare campioni che non possono essere inglobati chimicamente o

metallizzati data la loro specificitagrave o talmente delicati da non poter sopportare lo

stress meccanico dovuto alla bassissima pressione di lavoro del SEM ha portato

allo sviluppo dei SEM-VP Variable Pressure cioegrave a pressione variabile I materiali

biologici per esempio costituiti da tessuti molli (cellule) e acqua perderebbero la

loro struttura ldquoevaporandordquose sottoposti a bassissime pressioni Questiper essere

osservati hanno bisogno di solito di una stabilizzazione chimica di disidratazione

o di un surgelamento prima di entrare nel SEM

37

Con la tecnica SEM-VP si puograve praticamente introdurre nella camera porta

campioni il preparato tale e quale grazie ad una pressione presente in quella parte

del microscopio di 5 o 6 ordini di grandezza superiore (10divide750 Pascal) rispetto alla

zona del cannone elettronico e della colonna (10minus3 divide 10minus4 Pascal)

Nei settore dei beni archeologico-culturali dunque in cui egrave assolutamente

proibito modificare il reperto il fatto che si possa evitare la metallizzazione egrave

fondamentale

Nelle immagini seguenti ([14]Pinzari amp Montanari 2007) si egrave riportato un

esempio di studio possibile con il microscopio SEM-VP la catalogazione di una

infestazione fungina sul dorso della copertina di libri Le misure sono state fatte con

una pressione in camera di 150Pa una tensione del fascio di 20kV ed utilizzando il

rivelatore VPSE Variable Pressure Secondary Electrons Lrsquoingrandimento della foto egrave

9800times (dati riscontrabili anche in basso nella foto SEM-VP)

Figura 33Efflorescenze sul dorso dei volumi e prelievo del micelio per mezzo del nastro adesivo

Figura 34Immagine SEM-VP del nastro adesivo utilizzato per campionare le efflorescenze fungine

38

241c Lrsquoanalisi SEM con ED-XRF

Si ha la possibilitagrave di ampliare la profonditagrave di analisi della fluorescenza X

montando sul microscopio SEM una apparecchiatura per Fluorescenza X in Dispersione

di Energia ED-XRF composta da tubo generatore di raggi X e rivelatore allo stato

solido In questo modo si aumenta la profonditagrave di indagine in quanto la capacitagrave

di penetrazione del fascio di raggi X allrsquointerno del campione puograve essere superiore

rispetto a quella scelta per formare lrsquoimmagine del pennello di elettroni

Figura 35Assemblaggio dellapparato SEM con ED-XRF[11]

Usato allrsquointerno del SEM inoltre lrsquoXRF garantisce migliori prestazioni

rispetto al suo utilizzo in aria questo per motivi legati sia alla migliore e piugrave rigida

geometria sorgente-campione-detector sia allrsquoalto vuoto realizzato allrsquointerno della

camera porta campione che evita cosigrave lrsquoassorbimento da parte dellrsquoaria dei raggi X a

bassa energia

Le immagini che seguono ([11]Ferro 2007) riguardano lo studio della

composizione chimica di una scoria metallica rinvenuta nel sito archeologico di Petra

in Giordania da notare il confronto delle due analisi spettrali EDS e ED-XRF

sovrapposte ottenute allrsquointerno del SEM Si possono ottenere con questo secondo

sistema sensibilitagrave nel rilevare gli elementi dalle 10 alle 1000 volte maggiori

Figura 36 Scoria metallica dal sito di Petra IIIdeg secolo aC

39

Figura 37 Confronto tra gli spettri in energia tra microanalisi EDS (avanti) e ED-XRF (dietro) in SEM

242 Il microscopio ottico a luce polarizzata trasmessa

Ogni qualvolta si ha la necessitagrave di esaminare un materiale che al suo interno

presenti componenti anisotrope10 il microscopio ottico a luce polarizzata permette

di individuarle Si sfrutteragrave il fatto che un campione di materiale anisotropo

possedendo due indici di rifrazione ortogonali fra loro saragrave in grado di

suddividere un fascio di luce polarizzata che lo attraversa in due nuove

componenti polarizzate oscillanti secondo la direzione degli suoi indici di

rifrazione

Il microscopio polarizzatore essenzialmente si compone di una sorgente

luminosa un filtro polarizzatore un tavolo porta campione (rotante) e un altro filtro

polarizzatore (detto analizzatore )

10 Anisotropo Si dice di un materiale che ha la capacitagrave di modificare lo stato di polarizzazione della luce che lo attraversa Chiamato anche birifrangente

40

Figura 38 Configurazione di un microscopio a luce polarizzata

Schematicamente possiamo riassumere cosigrave il percorso del raggio luminoso il filtro

polarizzatore seleziona una direzione di vibrazione per il campo E della sorgente

luminosa Il campione birifrangente ldquoscomponerdquo le direzioni di vibrazione di E in

ordinaria e straordinaria che dunque perdono la relazione di fase allrsquouscita del

campione possedendo una differenza di cammino ottico Δ119897 = Δ119899119889 con

Δ119899 = 119899119904 minus 119899119900 e d spessore del campione Quando il filtro analizzatore le

ricompone si nota una variazione dellrsquointensitagrave luminosa rispetto a quella iniziale

dovuta proprio a Δ119897

Posizionando dunque i due polarizzatori incrociati fra loro ( egrave questa infatti

una analisi ortoscopica e non ci sarebbe nessuna trasmissione di luce se non si

inserisse il materiale birifrangente) e facendo ruotare il campione attorno allrsquoasse

ottico del sistema lrsquointensitagrave dellrsquoimmagine vista varia periodicamente risultando nulla

quando le sue direzioni principali di vibrazione coincidono con quelle del

polarizzatore e dellrsquoanalizzatore (posizione di estinzione) mentre risulteragrave

massima nelle posizioni a 45deg (posizioni diagonali) Si possono cosigrave dedurre

importanti informazioni sullrsquoorganizzazione cristallina del campione in esame

Figura 39Cristallo birifrangente posto tra due polarzzatori incrociati

41

Nella prossima figura si egrave indicato con s e o i piani di oscillazione straordinari e

ordinari con P e A i piani del polarizzatore e dellrsquo analizzatore

Figura 40 Orientazione del cristallo birifrangente e relativa variazione dellintensitagrave trasmessa

Il campione egrave preparato in sezione sottile tramite taglio e abrasione fino a rendere

il campione subtrasparente (in genere 30μm di spessore) e consentire la trasmissione

della luce

Nel campo dei beni culturali questo strumento egrave ampiamente usato per analisi

petrografiche e mineralogiche di materiali lapidei naturali e artificiali In

particolare egrave possibile classificare le pietre naturali identificare le tipologie di

inerte e definire il rapporto inertelegante presente in malte intonaci e stucchi

noncheacute effettuare determinazioni sulle finiture cromatiche sul degrado e sulle

tecniche esecutive

Figura 41 Immagine al microscopio polarizzatore di un frammento di materiale lapideo riconosciuto come trachite dei Colli Euganei

42

Capitolo 3 - Le apparecchiature dellrsquoAteneo

disponibili nel campo dei beni culturali

In questo capitolo approfondiremo alcune tecniche analitiche descritte brevemente

nel capitolo 2 La scelta egrave ricaduta su alcune delle tecniche che allrsquo interno di questo

Ateneo vengono utilizzate anche per la ricerca nel campo dei beni culturali

31 I raggi X la tecnica XRF

311 La produzione di raggi X

Si definiscono convenzionalmente raggi X quella parte di radiazioni dello spettro

elettromagnetico con energia compresa tra 012 keV e 120 keV I raggi X sono il

risultato dellrsquointerazione in un tubo nel quale egrave stato realizzato un alto vuoto (

10minus6 minus 10minus7 Torr) tra materia lrsquoanodo (tipicamente come anodi vengono usati il

Tungsteno Molibdeno Rame Argentohelliphellip ) ed elettroni prodotti da un filamento

incandescente il catodo e accelerati da una opportuna differenza di potenziale con

conseguente perdita di energia da parte di questi ultimi

Figura 42Schema di principio di un generatore a raggi X[6]

I processi attraverso i quali lrsquoelettrone nellrsquourto con lrsquoanodo perde energia si

possono riassumere nei seguenti punti ([2]Castellano Martini amp Sibilia 2002)

I Lrsquoelettrone eccita lrsquoatomo ldquospostandordquo un elettrone esterno

(perdita di energia di qualche eV) Lrsquoatomo torna poi allo stato

fondamentale con emissione di radiazione nel visibile(quellrsquoorbitale

esterno si puograve chiamare ldquootticordquo)

II Lrsquoelettrone ionizza lrsquoatomo rimuovendo un elettrone esterno

(perdita di energia fino a centinaia di eV)

III Lrsquoelettrone collide con il nucleo atomico in questo caso lrsquoelettrone

orbita parzialmente intorno al nucleo e perde energia per

43

decelerazione Questrsquoultimo fenomeno egrave alla base della bremsstrahlug

parola tedesca che significa radiazione di frenamento

IV Lrsquoelettrone collide con un elettrone interno dellrsquoanodo(shell K L

Mhellip) con conseguente espulsione di questrsquoultimo(con una energia

cinetica Ec) Se WK(LM) indica lrsquoenergia di legame dellrsquoelettrone alla

shell KLMhellip lrsquoenergia richiesta per il processo egrave Ec+WK(LMhellip) Un

elettrone piugrave esterno va a sostituire quello espulso con emissione

di radiazione X la quale egrave caratteristica della sostanza colpita

La radiazione X egrave prodotta essenzialmente dai processi fisici riportati al punto III e

IV Esaminiamoli con maggior dettaglio

La ldquoradiazione biancardquo (breemstrahlung)

Una particolare attenzione merita la radiazione X prodotta dal fenomeno riportato

sopra al punto III Dunque accade che lrsquoelettrone decelera o in genere subisce una

variazione anche puramente direzionale dellrsquoaccelerazione da questa perdita di

energia scaturisce un fotone X che viene emesso a partire dalla regione dellrsquourto Il

processo di breemstrahlung egrave il piugrave importante almeno in termini di estensione dello

spettro che produce In esso lrsquoemissione di raggi X avviene con

continuitagrave(radiazione bianca) esistendo tuttavia una lunghezza drsquoonda limite

120582m al di sotto della quale non vi egrave emissione

Figura 43 Spettri continui di raggi X per alcuni valori della tensione applicata[6]

Il principio di conservazione dellrsquoenergia vieta infatti che vengano emessi fotoni con

energie maggiori di quella massima degli elettroni EM accelerati contro lrsquoanodo

data da

44

119864119872 = 119890119881 (31)

Essendo e la carica dellrsquoelettrone e V la differenza di potenziale tra il filamento

emettitore di elettroni e lrsquoanodo Questa lunghezza drsquoonda minima corrisponde ad

un processo di frenamento in cui lrsquoelettrone incidente perde tutta la sua energia in

un unico urto producendo un fotone con 120582m pari a

λm =ℎ119888

119890119881 (32)

Naturalmente questo implica che vi sia una frequenza massima ammissibile 120584M

data dallrsquoequazione

120584119872 =119864119872

ℎ (33)

Rispetto alla figura 2 una grafico che avesse in ascissa lrsquoenergia ( o la frequenza )

verrebbe ribaltato rispetto ad un asse verticale evidenziando una EM (o una 120584119872)

saragrave questa la visualizzazione piugrave frequente degli spettri X negli usi delle varie

procedure sperimentali

La radiazione caratteristica la fluorescenza dellrsquoatomo

Il processo brevemente descritto sopra al punto III egrave alla base della produzione

della radiazione X caratteristica Oltre allo spettro continuo sono presenti infatti

righe monocromatiche caratteristiche alcune delle quali particolarmente intense

Mentre lo spettro continuo egrave molto simile per tutte le sostanze con il detto limite

inferiore 120582119898 e un solo massimo di intensitagrave a circa 120582 =15120582119898 le righe

caratteristiche variano da sostanza a sostanza costituente lrsquoanodo Dunque

bombardando una sostanza con elettroni veloci alcuni atomi si ionizzano

espellendo un elettrone di una shell interna Supponiamo una mancanza di un

elettrone nella shell K in seguito a questo un elettrone di una shell piugrave alta L Mhellip

faragrave una transizione radiativa per riempire il livello libero Naturalmente questa

transizione determina un posto vuoto nel guscio L Mhellip ma questo verragrave occupato

successivamente da un elettrone ancora piugrave esterno nellrsquoatomo emettendo unrsquo altra

riga dello spettro caratteristico Le righe originate dal livello vuoto nella shell K

sono chiamate righe 119870120572 119870120573 119870120574helliphellipe corrispondono alle transizioni LrarrK MrarrK

NrarrK hellipLa transizione Kα da origine alla riga ad energia piugrave alta negli spettri X

Fu il fisico H Moseley che tra il 1913 e 1914 stabiligrave nei suoi primi esperimenti per le

linee 119870120572 che

La radice quadrata della frequenza delle linee 119922120630 egrave direttamente proporzionale

al ndegatomico Z

120584119870119894

2 = 119862119894(119885 minus 120590119870) 119894 = 120572 120573 120574 hellip (34)

Dove Ci egrave una costante indipende da Z e 120590119870 rende conto dello schermaggio

dellrsquoelettrone K rimasto

45

1 lt 120590119870 lt 2

La stessa regola egrave estendibile alle righe della serie L dovendo perograve sostituire una

costante 120590119871 di schermaggio maggiore

74 lt 120590119871 lt 94

Figura 44 Il diagramma di Moseley di 120642120784

su Z per le linee Kα[1]

La (44) fu subito generalizzata da Moseley considerando la formula di Bohr per i

livelli energetici di atomi ad un elettrone che si muovono perograve in un potenziale

colombiano di carica 119885 minus 120590

120584119898119899 = 119877 infin 119885 minus 120590 2 1

1198982 minus1

1198992 119898 lt 119899 (35)

dove m n sono i numeri quantici principali delle shell di arrivo e partenza

rispettivamente e R infin egrave la costante di Rydberg avendo usando lrsquoapprossimazione

di massa nucleare infinita

119877 infin =119898

4120587ℏ3

1198902

4120587ℇ0

2

(36)

In realtagrave non esiste una sola linea Kα Kβo Lα Lβhellip

Lrsquointerazione spin-orbita separa i livelli energetici delle shell (tranne la shell K)

Nella shell L gli elettroni con ℓ = 0 hanno lrsquoenergia di legame piugrave grande quelli

con ℓ = 1 e 119895 = 1 2 piugrave bassa e quelli con ℓ = 1 e 119895 = 3 2 ancora piugrave bassa

Questi tre livelli sono chiamati LI LII e LIII La separazione in energia egrave grande

abbastanza da poter essere agevolmente evidenziata negli spettri essendo

46

proporzionale a 119885 minus 120590119870 4come mostra la formula di struttura fine per

lrsquointerazione spin-orbita

ℓ 119904119890 119895 = ℓ + 1 2

Δ119864 =1198981198882 119885minus120590119870 120572 4

41198993ℓ ℓ+1 2 times (37)

minusℓ minus 1 119904119890 119895 = ℓ minus 1 2

Con

120572 =1198902

4120587휀0ℏ119888 (38)

costante di struttura fine

Potremo dunque osservare fra le altre le righe Kα1 e Kα2 che corrispondono alle

transizioni LIII rarrK e LII rarrK rispettivamente Il seguente schema mostra i due

gruppi (K e L) di transizioni principali

Figura 45Schema (non in scala) delle principali transizioni X permesse[1]

Le transizioni saranno regolate dalle regole di selezione Δℓ = plusmn1 Δj = 0 plusmn1

Per esempio le righe Kα1 e Kα2 del Tungsteno hanno

1205821198701205721 = 0214Å 1198641198701205721 = 579119896119890119881

1205821198701205722 = 0209Å 1198641198701205722 = 593119896119890119881

Ersquo molto utile per gli usi pratici in cui il materiale egrave coinvolto mostrare uno spettro

di un tubo a raggi X con anodo di Tungsteno

47

Figura 46Spettro dei raggi X prodotti da un tubo RX con anodo di Tungsteno a 80 kV[2]

Si notano oltre la radiazione continua di bremstrahlung e i due picchi Kα1 e Kα2 anche i due picchi Lα e Lβ che sono molto meno energetici di quelli K ma anche

molto piugrave probabili

312 La sezione drsquourto di assorbimento

Una volta che si ha a disposizione una sorgente di raggi X essi possono essere usati

per ionizzare lrsquoatomo attraverso lrsquoeffetto fotoelettrico Ovvero i raggi X stessi

possono essere usati a posto degli elettroni per produrre a loro volta radiazione X

dalla sostanza irraggiata I fotoni di adeguata energia dunque possono determinare

eccitazione o dare luogo alla rimozione di elettroni ove abbiano energie sufficienti a

vincere lrsquoenergia di legame della shell La sezione drsquourto 120590 di questo processo egrave

espressa in buona approssimazione dalla formula della sezione drsquourto per atomi

idrogenoidi

120590 =16 2120587

312057281198855

1198981198882

ℏ120596

7 2

11988602 (39)

1205720 = 0529177Å (raggio di Bohr)

anche se lrsquoapprossimazione di dipolo con la quale egrave stata ldquocostruitardquo egrave sempre

meno congrua allrsquoaumentare dellrsquoenergia dei fotoni La sezione drsquourto diminuisce

dolcemente allrsquoaumentare della frequenza de fotoni come ℏ120596 minus7 2 fino a che non

si raggiunge un energia sufficiente per espellere un elettrone dalle shell piugrave interne

A questo punto la sezione drsquourto ha un brusco aumento siamo in presenza del

cosiddetto ldquoabsorption edgesrdquo (soglie di assorbimento) Simili picchi si

incontrano ogni qual volta si raggiungono energie sufficienti a strappare elettroni in

shell via via piugrave profonde

48

Figura 47Andamento del coefficiente di assorbimento di massa del piombo in funzione di 120640 e E

La figura 6 mostra il coefficiente di assorbimento di massa che ha lrsquoandamento del

tutto analogo a 120590 Dunque la scelta di opportuni valori della tensione del tubo a

raggi X determina le energie del fascio dei fotoni prodotti incidenti su un materiale

e quindi la possibilitagrave che si verifichino i processi di assorbimento in esame Queste

considerazioni fanno parte delle attivitagrave preparatorie e delle impostazioni

preliminari allrsquoanalisi ED-XRF

313 Il sistema XRF in uso nel dipartimento di Fisica di

Camerino

Nel laboratorio XAS (X-ray Absorption Spectroscopy) del dipartimento di fisica

dellrsquouniversitagrave di Camerino opera un apparato per analisi ED-XRF il cui nucleo egrave

il sistema rivelatore (XR-100CR) amplificatore e alimentatore (PC2CR)

convertitore analogico-digitale+scheda multicanale(MCA 8000A) prodotto

dalla AMPTEK INC [5]

49

Figura 48Schema dei collegamenti dellapparato rivelatore-analizzatore[5]

Alcune caratteristiche del rivelatoreXR-100CR

Tipo di sensore Si-PIN(Fotodiodo di silicio a tre strati drogati P e N

separati da uno stato ad alta resistivitagrave quasi Intrinseco)

Dimensioni del sensore 24mmtimes28mm(7mm2)

Spessore del Silicio 300μm

Risoluzione in energia FWHM11 220eV

(misurata sulla riga a 59 keV del 55Fe)

Finestra del rivelatore Berillio spessore 25μm

La risoluzione in energia egrave il grado di precisione del picco delle righe rivelate piugrave ha un valore basso e piugrave la riga saragrave stretta e dunque piugrave discriminata in energia dalle altre

Le curve di efficienza e di trasmissione

Ersquo interessantissimo analizzare il comportamento dei componenti principali del

rivelatore cioegrave il sensore vero e proprio Si-PIN e la finestra di Berillio al variare

dellrsquoenergia dei fotoni In generale infatti il comportamento di un sensore o di un

materiale a basso assorbimento di raggi X varia a seconda dellrsquoenergia delle

radiazioni elettromagnetiche con cui interagiscono dando luogo a fenomeni di

filtraggio

11 FWHM Full Width Half Maximum egrave la larghezza della riga a metagrave della sua altezza Piugrave questo parametro egrave piccolo migliore saragrave la risoluzione

50

Figura 49Trasmissione di raggi X attraverso la finestra di Berillio[5]

Ersquo necessario isolare sotto vuoto il sensore dato che lo si fa lavorare a bassa

temperatura (ndash30 ndash40 degC) Si sceglie il Berillio come finestra dato che egrave il materiale

che minimizza lrsquoassorbimento di raggi X Come si vede sopra 6keV lrsquoefficacia del

conteggio si avvicina al 100

Vediamo ora la curva di trasmissione (percentuale dei fotoni che interagiscono

fotoelettricamente sul totale) del sensore SiPIN

Figura 50Efficienza del rivelamento del sensore di Si [5]

Il grafico seguente tenendo conto di entrambi gli andamenti di cui sopra mostra

lrsquoefficienza intrinseca di rivelazione a ldquopiena energiardquo cioegrave ldquola probabilitagrave che

un fotone X entrato nel sensore depositi tutta la sua energia per effetto

fotoelettricordquo

Curva del

rivelatore del

laboratorio di

Camerino

51

Figura 51Efficienza intrinseca () di rivelazione a piena energia[5]

In sostanza la finestra di Berillio e il sensore Si-PIN consentono la rivelazione di

elementi la cui energia di emissione caratteristica sia compresa tra 1-2keV e 50-

60keV circa a basse energie lrsquoimpedimento egrave la finestra di Berillio a quelle alte egrave il

rivelatore (scritte in inglese ai bordi del grafico) Nella figura sopra sono mostrati i

riferimenti delle linee Kα di diversi elementi mancano tutti gli altri tipi di righe che

ovviamente consentono di individuare atomi diversi da quelli menzionati dal

grafico o che il grafico mette in una zona di scarsissima efficienza Risulta chiaro

allora che lrsquoassorbimento della finestra di Berillio alle basse energie unitamente alla

bassa ldquoresa di fluorescenzardquo degli elementi leggeri fa si che la tecnica XRF non trovi

applicazione per elementi a basso numero atomico (Zle10)

52

32 I raggi ultravioletti Lrsquoosservazione in

fluorescenza UV

In generale la fluorescenza egrave la proprietagrave di alcune sostanze solide liquide e

aeriformi per la quale allorchegrave sono colpite da una radiazione riemettono quasi

istantaneamente (ritardo di 10minus8s) altre radiazioni la cui lunghezza drsquoonda

dipende da quella della radiazione eccitante e dalla natura della sostanza Ersquo

sinonimo di luminescenza

Ci occuperemo in questa parte il fenomeno della fluorescenza indotta da raggi

UV approfondendone la genesi fisica

321 Il fenomeno della fluorescenza UV nelle molecole

Lo stato energetico di una molecola egrave descritto da tre parametri quantici il grado di

eccitazione elettronico il grado di eccitazione vibrazionale e il grado di eccitazione

rotazionale Quello energeticamente piugrave importante egrave quello elettronico (poi quello

vibrazionale) e una molecola puograve o meno coinvolgerlo nelle transizioni da uno

stato energetico allrsquoaltro Ci possono essere cioegrave transizioni puramente rotazionali

transizioni roto-vibrazionali (in cui cambia lo stato vibrazionale) e infine

transizioni tra stati elettronici diversi

La fluorescenza UV egrave un fenomeno di questo tipo in cui la molecola assorbe

radiazione ultravioletta questo provoca una eccitazione elettronica e il processo di diseccitazione avviene in maniera tale che la radiazione emessa egrave di

minore energia ricadendo nel visibile Ersquo utile ora illustrare una proprietagrave che le molecole hanno e che chiarisce meglio il

fenomeno fisico il principio di Franck-Condon

Questo principio afferma che il processo con cui gli elettroni passano da uno

stato energetico allrsquoaltro egrave talmente rapido rispetto al moto dei nuclei che

possiamo considerare questi ultimi (e quindi la loro distanza relativa che saragrave

indicata con R) come fermi nelle eccitazioni-diseccitazioni elettroniche

La conseguenza pratica di questo principio egrave che nei grafici in cui si evidenziano

questi processi la freccia che va da uno stato quantico allrsquoaltro possiamo

disegnarla verticale

Dunque il processo della fluorescenza UV si sviluppa cosigrave dapprima

rispettando il principio di Franck-Condon una transizione di assorbimento fa

passare la molecola da uno stato elettronico ad uno stato vibrazionale di un altro

stato elettronico di energia superiore A questo punto la molecola puograve perdere

energia vibrazionale interagendo con molecole vicine (decadimento termico) e

raggiungere lo stato vibrazionale piugrave basso 119959prime = 120782 dello stato elettronico

53

eccitato Come risultato la radiazione emessa durante la diseccitazione finale

ha una frequenza piugrave bassa e ricadragrave nel visibile

Figura 52 Fenomeno della fluorescenza[1]

33 La radiazione infrarossa La riflettografia IR

Lrsquointerazione energia-materia di strati pittorici con la radiazione del vicino infrarosso cioegrave la banda dello spettro che va dallrsquoestremo visibile rosso fino a una

lunghezza drsquoonda di circa 3μm puograve dar luogo a fenomeni ottici ben diversi da quelli

osservabili in luce visibile

Figura 53Lo spettro della radiazione infrarossa

54

Lrsquoassorbimento la diffusione interna (scattering) e la riflettanza12 possono

assumere valori molto diversi con una conseguente dello strato pittorico a vista

In generale ad un aumento della lunghezza drsquoonda(fino a 120582 cong 22120583119898 )

corrisponde una diminuzione del fenomeno di scattering cioegrave una diminuzione del

potere coprente e quindi un aumento della trasparenza dello strato pittorico

331 Lrsquointerazione della radiazione infrarossa con i mezzi

torbidi

Parliamo di mezzo torbido quando piccole ( 10minus3 divide 1 μm) particelle sono

disperse in una matrice (il mezzo che ldquoospitardquo le particelle) trasparente e omogenea

che puograve essere gassosa liquida o solida Esempi di questo tipo di sistemi sono la

nebbia il fumo le pitture i colloidi liquidi e le soluzioni solide(come i vetri

colorati)

Il comportamento della radiazione infrarossa con questi sistemi egrave

intrinsecamente lo stesso di quello della luce visibile Esso egrave governato da

interazioni come la riflessione la rifrazione la dispersione la diffusione e nel caso di

specifiche sostanze colorate assorbimento (di determinate lunghezze drsquoonda)

La diffusione e lrsquoassorbimento sono fattori determinanti per la

trasmittanza13 di questi sistemi Per esempio il potere coprente di uno strato di

pittura bianca (non considerando lo spessore) egrave dovuto essenzialmente alla

diffusione mentre in uno strato di pittura blu di Prussia14 il fattore dominante egrave

lrsquoassorbimento specifico

La diffusione puograve essere descritta quantitativamente dagli specifici

coefficienti di diffusione delle particelle disperse attraverso la teoria di Kubelka-Munk

Questi coefficienti dipendono dalla lunghezza drsquoonda della radiazione incidente

dalla geometria delle particelle (forma e diametro) e dalla differenza degli indici di

rifrazione del pigmento(particelle) e mezzo(matrice)

In generale per uno strato di pittura bianca (volendo focalizzare il discorso

solo sulla diffusione) possiamo dire che diventa piugrave trasparente

al crescere della lunghezza drsquoonda della radiazione incidente

al diminuire dello spessore dello strato

al diminuire del numero di particelle nello strato(concentrazione

pigmentovolume)

al diminuire della differenza degli indici di rifrazione tra pigmento e

mezzo(legante)

Concludiamo questo paragrafo col dire che nella maggior parte dei casi il massimo

della trasmittanza di un pigmento egrave nel vicino infrarosso tra 18μm e 22μm

12 Riflettanza Il rapporto tra la radiazione retro diffusa e quella inviata 13Trasmittanza Per una superficie investita da una radiazione acustica o ottica il rapporto tra lrsquointensitagrave della radiazione trasmessa entro il corpo e lrsquointensitagrave della radiazione incidente 14blu di Prussia Ferrocianuro ferrico Fe4[Fe(CN)6]3 scoperto casualmente a Berlino nel 1704 Anche chiamato blu di Berlino

55

superando poi questa soglia per le matrici (di origine organica) comincia a

diventare prevalente lrsquoassorbimento della radiazione facendo diventare lo strato

pittorico meno trasparente e il contrasto15 diminuisce

332 Una trattazione matematica del fenomeno

In riflettografia infrarossa si fa spesso riferimento ad una trattazione matematica[2]

(dovuta a Kubelka e Munk) che pur semplificando molto la situazione rispetto alla

realtagrave ha il pregio di essere intuitiva e di identificare la grandezze fondamentali in

gioco Essa ci porteragrave ad esprimere matematicamente la riflettanza di uno strato

pittorico solamente in funzione di coefficienti caratteristici dello strato stesso e

non piugrave in funzione della profonditagrave di penetrazione nello strato pittorico

Nellrsquoambito di questa teoria un dipinto egrave schematicamente descritto come uno

strato di colore (si pensa al colore come un pigmento disperso in un leganteil mezzo)

che ricopre una preparazione di fondo (costituita quasi sempre da una mescola di

gesso e colla animale o da biacca16 ) e sul quale egrave stato tracciato il disegno preparatorio

(fatto con carboncino grafite o punta metallica )

Le proprietagrave ottiche delle parti in questione e del sistema vengono considerate

in questo modo

Il legante viene considerato perfettamente trasparente

Il pigmento egrave considerato in grado di diffondere la radiazione che incide

normalmente

Si considera solo la diffusione che allrsquointerno dello strato si propaga ortogonalmente

ad esso in avanti o allrsquoindietro

La riflessione speculare non viene considerata

La lunghezza drsquoonda della radiazione egrave molto maggiore del diametro medio dei granuli di

pigmento

La radiazione proveniente dalla sorgente IR giunge sulla superficie del dipinto e

penetra in parte al di sotto di essa

Supponiamo che la radiazione non assorbita si propaghi lungo lrsquoasse x e

parte di essa venga diffusa ma solo nella direzione opposta si considera cioegrave

solo la retrodiffusione

Con 119868 119909 si indica il flusso di radiazione proveniente dalla sorgente

Con 119869 119909 si indica il flusso di radiazione retrodiffusa verso il rivelatore

Sia K il coefficiente di assorbimento della radiazione nello strato

Sia S il coefficiente di diffusione della radiazione nello strato

Accade che attraversando lo spessore 119889119909 lrsquointensitagrave 119868 119909 varia a causa

dellrsquoassorbimento della diffusione si considereragrave dunque per 119868 119909 anche il

contributo di 119869 119909 Un ragionamento analogo vale anche per il flusso 119869 119909

15 Contrasto In rifletto grafia per lrsquoindividuazione di linee scure su fondo bianco egrave definito come il rapporto tra la riflettenza della sostanza scura e la riflettanza del fondo bianco 16 Biacca Anche detta ldquobianco di piombordquo egrave un carbonato basico del piombo2PbCO3ndashPb(OH)2

56

In formule

119889119868 119909 = 119870 + 119878 119868 119909 119889119909 minus 119878 119869 119909 119889119909

(316)

119889 119869 119909 = minus(119870 + 119878)119869 119909 119889119909 + 119878 119868 119909 119889119909

Le equazioni cosigrave ricavate costituiscono il sistema di Kubelka-Munk in forma

differenziale

Figura 54Propagazione della radiazione diretta e retrodiffusa secondo lo schema di Kubelka-Munk

In riflettografia si definisce in linea di principio per ogni livello di profonditagrave della

superficie pittorica la riflettanza 119877 119909 come

119877 119909 =119869 119909

119868 119909 (317)

Derivando rispetto a x la (316) e sostituendo nel risultato ottenuto le (315) si ha

per 119877 119909 lrsquoequazione differenziale

119889119877 119909

119889119909= 1198781198772 119909 minus 2(119870 + 119878)119877 119909 + 119878 (318)

Ponendo 119883 = 119909 minus 1199090 1198770 = 119877 1199090 119886 =119870+119878

119878 119887 = 1198862 minus 1 si ha la soluzione

cercata per la riflettanza

119877(119883) =1+ 1198770 119887 coth 119887119878119883 minus119886

119886+119887 coth 119887119878119883 minus1198770 (319)

57

Mettiamoci ora nelle condizione di sapere come diventa 119877(119883) se si ha a che fare con

grandi spessori basta calcolarne il limite per 119883 rarr infin sapendo che coth 119909 =119890119909+119890minus119909

119890119909minus119890minus119909 si ha

119877infin = lim119883rarrinfin 119877(119883) =1+1198770(119887minus119886)

119886+119887minus1198770=

119870

119878+ 1 minus

119870

119878

2

+ 2119870

119878 (320)

Si vede chiaramente cosigrave che 119877infin dipende solamente dal rapporto 119870 119878 che egrave proprio

di ogni pigmento

Lrsquoandamento di 119877infin egrave quello visualizzato qui sotto

Figura 55 Andamento di 119929infin in funzione di KS

Naturalmente fare il limite per 119883 rarr infin ha solamente un senso matematico Nella

realtagrave si puograve misurare la riflettanza dei pigmenti con uno spettrofotometro e si

riscontra che giagrave con spessori di qualche millimetro crsquoegrave una buonissima

corrispondenza con lrsquoandamento di 119877infin

Dunque la trattazione di Kubelka-Munk che afferma con la (320) che per

119883 rarr infin la riflettanza non dipende piugrave dallo spessore dello strato ha un effettivo

riscontro con la realtagrave dove nella maggior parte dei casi si opera su spessori di 12

mm

Dalla (320) con pochi passaggi matematici ci si ricava 119870 119878 in funzione di 119877infin 119870

119878=

119877infin minus1 2

2119877infin (321)

Possiamo ora introdurre una nuova grandezza fondamentale in riflettografia il

contrasto

119862 =119877119887 119909

119877119908 119909 (322)

dove 119877119887 119909 e 119877119908 119909 sono rispettivamente la riflettanza di una linea ldquonerardquo del

disegno preparatorio e quella della superficie ldquobiancardquo del fondo e x rappresenta lo

spessore di pigmento soprastante Da come egrave definito ci si auspica sempre che C

abbia un valore prossimo a 0

Dal contrasto in linea di principio puograve essere ricavato lo spessore di

oscuramento 119883119889 = 119909119889 minus 1199090 definito come il minimo spessore di un dato pigmento in

grado di rendere completamente invisibile a una determinata strumentazione il disegno

58

preparatorio sottostante Esso puograve essere interpretato anche come un indice della

qualitagrave di un apparato per riflettografia

Vediamo ora come sia possibile ricavarsi Xd

Sia Cl il contrasto limite ossia il minimo contrasto rilevabile da un determinato

sensore dalla definizione di C Cl =119877119887 119883119889

119877119908 119883119889

Tenendo presente la (319) ponendo in essa 119910 = 119887 coth(119887119878119883119889) e sostituendo in Cl

si ottiene

1199102 ClR0w minus R0b + 119910 1 minus Cl R0bR0w minus 1 +

+Cl(a minus R0b)(1 minus aR0w ) + (a minus R0w )(aR0b minus 1) = 0 (323)

che egrave unrsquoequazione di secondo grado in y

Dunque conoscendo la riflettanza del fondo R0w la riflettanza del materiale usato per

il disegno preparatorio R0b la 119877infin del colore che ricopre il fondo e il suo coefficiente di diffusione

si puograve ricavare la y da cui trovare poi Xd con la formula

119883119889 =coth minus1 119910 119887

119887119878 (324)

333 La fotocamera CCD CHROMA C3 1600E

La facoltagrave di scienze dellrsquouniversitagrave di Camerino ha a disposizione per le

acquisizioni di immagini nel campo dei beni culturali una fotocamera digitale [10]

con sensore a stato solido CCD (Carge Coupled Device) CHROMA C3 1600E

prodotta dalla DTA

Figura 56 Fotocamera digitale CCD CHROMA C3 1600E

Cuore di questa apparecchiatura egrave il sensore per immagini CCD KAF1602(E)

prodotto dalla Kodak[9]

Figura 57Sensore per immagini CCD Kodak KAF-1602(E)

59

Alcune caratteristiche del CCD

Numero di pixel 1536(H)x1024(V)

(Circa 16MPixel di definizione)

Dimensioni del pixel 9x9 μm2

Dimensioni sensore 138x92 mm2

(corrisponde ad un rapporto 32)

FWC 105elettr

(Full Well Capacity Parametro indicante il massimo numero di elettroni

immagazzinabili in ogni pixel Ersquo da questa caratteristica che dipende sia

lrsquointensitagrave del segnale che del rumore Ersquo comunque auspicabile avere un

FWC piugrave alto possibile anche ge500000 cosigrave da poter lavorare anche su

immagini in cui ci sono zone illuminate diversamente evitando che su

quelle illuminate fortemente si crei sovraesposizione)

DC (misurata a 25degC) 20 elettr(pixel∙secondo)

(Dark Current Ersquo il numero di elettroni generato termicamente in ogni

pixel anche se non egrave esposto a radiazione ldquohellipcorrente di buiohelliprdquo Puograve essere

sottratta via software e bisogna tenerne conto soprattutto nelle acquisizioni

a lunga esposizione Con il raffreddamento termoelettrico di tipo Peltier17

puograve essere ridotta di molto)

Figura 58 Andamento della Dark Current a seconda della temperatura del CCD

QE 40 50 60

(Quantum Efficiency Misurata a tre diverse lunghezze drsquoonda 450nm

550nm 650nm Ersquo uno dei parametri piugrave importanti per valutare la qualitagrave di

un sensore Definito come il numero di elettroni di segnale creati per ogni

fotone incidente)

17 Peltier Jean Charles Athanase Fisico francese (Ham[Somme]1785-Parigi1845) Nel 1834 sccoprigrave lrsquoeffetto termoelettrico che da lui prese il nome

60

DR 74dB

(Dinamic Range Dipende dal rapporto tra la quantitagrave massima di elettroni

utilizzabili e il noise floor 119899119890~ cioegrave massimo numero di elettroni del rumore

di fondo per pixel Piugrave precisamente 119863119877 = 20 log10 119865119882119862 119899119890~ con

119899119890~ =15 elettroni)

La risposta spettrale del sensore quella che prima si egrave solo accennata in maniera

frazionata come QE egrave senza dubbio il parametro fondamentale In riflettografia

infrarossa per esempio si auspica che questo parametro sia alto attorno a 1ndash2 μm

Figura 59 Risposta spettrale QE del sensore KAF-1602 (E)

I filtri a disposizione

Ci sono 7 filtri a disposizione [10] per i vari tipi di acquisizioni di immagini

Tre filtri passa banda nel visibile RGB

Figura 60 Curve di trasmittanza dei tre filtri RGB

In realtagrave la curva di trasmissione dei filtri Blu e Verde aumenta nella regione

dellrsquoinfrarosso per questo motivo si egrave dotati di un filtro IR-Cut (taglia infrarosso)

da porre di fronte allrsquoobbiettivo

Filtro passa banda nellrsquoinfrarosso

Presenta due ldquopicchirdquo attorno a 500nm pari a circa 1-2 di trasmittanza

61

Figura 61 Curve di trasmittanza nel visibile e nel vicino infrarosso del filtro passa banda IR

Filtro passa banda nellrsquoultravioletto

Centrato sui 340 nm e con una ampiezza di banda al 50 della sua trasmittanza

massima FWHM pari a 85 nm

Filtro passa alto nellrsquoinfrarosso

Ha la lunghezza drsquoonda di cut-off (50 della sua trasmittanza max tmax) a 780 nm

A 680nm si ha 001 tmax a 850 nm si ha 95 tmax a 900 si ha 99 tmax

Figura 62 Ricostruzione dai dati dello spettro in trasmittanza dei due filtri passa banda UV e passa alto IR (Il tmax egrave arbitrario e sono stati posti uguali per praticitagrave di descrizione)

Filtro taglia Infrarossi

E lrsquounico filtro che egrave posto fuori dalla fotocamera essendo montato sullrsquoobbiettivo e

ha un diametro di 50mm (gli altri 25mm)

A parte dunque lrsquoultimo filtro IR-cut gli altri sono posizionati su una ruota

porta filtri posta allrsquointerno del corpo macchina e azionabile via software

62

Figura 63 Immagine indicativa di una ruota porta filtri per fotocamere CHROMA

Con questa apparecchiatura egrave possibile effettuare oltre la riflettografia infrarossa

anche lrsquoesame in tricromia in falso colore usando il filtri passa banda IR verde e

rosso

34 La tecnica FT-IR

Con lrsquoacronimo FT-IR che sta per Fourier Transform-Infra Red (spectroscopy) si

indica quella tecnica che permette il riconoscimento delle sostanze che

compongono un campione attraverso un esame spettroscopico eseguito in luce

infrarossa In questo caso perograve il risultato finale che consiste in un spettro di

assorbimento della radiazione nel dominio delle frequenze (cioegrave dove sullrsquoascissa

del grafico ci sono le frequenze) saragrave frutto di una trasformata di Fourier di un

altro grafico chiamato interferogramma nel dominio dei tempi

341 Eccitazioni vibrazionali delle molecole

Come mai egrave proprio la radiazione infrarossa la piugrave adatta a stimolare transizioni di

tipo vibrazionale nei nuclei di una molecola

Si puograve rispondere a questa domanda anche con delle considerazioni legate alla fisica

classica se consideriamo che gli elettroni sono legati alla molecola con una forza F con la stessa

forza i nuclei saranno legati tra loro a formare la molecola Approssimando questa forza a

una di tipo armonico (massa-molla) possiamo dire che la pulsazione del moto

elettronico egrave 120596119890 = 119896 119898 mentre la pulsazione del moto nucleare egrave 120596119873 = 119896 119872

con m massa dellrsquoelettrone M massa del nucleo e k costante elastica della F

Il rapporto tra lrsquo energia vibrazionale e quella elettronica saragrave allora dato da

119864119907

119864119890=

ℏ120596119873

ℏ120596119890cong

119898

119872 (322)

Essendo 119898

119872 compreso nel range 10minus3 divide 10minus5 possiamo affermare che le energie di

eccitazione vibrazionali sono qualche centinaio di volte piugrave piccole di quelle

63

elettroniche Essendo questrsquoultime dellrsquoordine di qualche eV lo spettro di

assorbimento-emissione vibrazionale cadragrave nel vicino e medio infrarosso

Figura 64 Collocazione spettrale delle vibrazioni molecolari

Si possono esprimere le frequenze 120642 in cm-1 (omettendo di moltiplicare per c

velocitagrave della luce) dato che se 119888 = 120582120584 allora 120584 = 119888120582

Si egrave giagrave parlato nel paragrafo 2 di questo capitolo dei livelli energetici

vibrazionali

Figura 65Schema energetico di una molecola biatomica e livelli vibrazionali[12]

Le transizioni di cui ci occupiamo qui naturalmente non coinvolgono livelli

elettronici ma solo passaggi da uno stato roto-vibrazionale ad una altro Infatti

oltre alle energie elettroniche e vibrazionali esistono pure le energie rotazionali che

sono dellrsquoordine 10minus3 divide 10minus5 volte piugrave piccole di quelle elettroniche e 10minus3 2 divide

10minus5 2 volte piugrave piccole di quelle vibrazionali cioegrave circa 10minus3eV

Per comprendere meglio quello che succede consideriamo le molecole

biatomiche per queste se sono nello stato Λ = 0(Λ numero quantico del momento

angolare elettronico lungo lrsquoasse molecolare senza spin) vale la regola di selezione

Δ119869 = plusmn1 dove J egrave il numero quantico rotazionale collegato con il momento

angolare totale lungo lrsquoasse molecolare

Le transizioni permesse passando da 119907 = 0 a 119907 = 1sono riportate nello schema qui

sotto

64

Figura 66Livelli energetici di una molecola biatomica e transizioni permesse da v=0 a v=1[1]

Con R si indicano tutte le transizioni con Δ119869 = +1 con P quelle con Δ119869 = minus1

chiamate poi branche R e P e il numero tra parentesi egrave il J iniziale

A titolo di esempio riportiamo lo spettro di assorbimento della molecola HCl

Figura 67Spettro di assorbimento di HCl [1]

Da notare la mancanza del gap centrale data la proibizione di Δ119869 = 0

Tutti gli esami spettroscopici in assorbimento avranno questo aspetto

342 I modi di vibrazione e i gruppi funzionali I

fingerprint

Le molecole possono presentare diversi modi di vibrazione ciascuno responsabile

di un particolare assorbimento in una determinata regione dello spettro

Si distinguono vibrazioni ldquostetchingrdquo o di valenza (variazione della distanza di

legame)

Figura 68 Esempio di modi di vibrazione di valenza[12]

e vibrazioni ldquobendingrdquo o di deformazione (variazione dellrsquoangolo di legame)

65

Figura 69Esempio di modi di vibrazione di deformazione[12]

Come si vede dalle immagini possiamo pensare la vibrazione dellrsquointera molecola come

combinazione di vibrazioni di ogni coppia di atomi o comunque di ogni sua singola parte piugrave

semplice In chimica questi ldquopezzi di molecolardquo sono detti gruppi funzionali cioegrave

gruppi di atomi che mostrano particolari e costanti proprietagrave chimico fisiche Saragrave grazie alla

peculiaritagrave della lunghezza drsquoonda assorbita da queste parti che si potragrave riconoscere

la molecola presente nel campione

Solitamente 120642119959119938119949 gt 120642119941119942119943 dunque troveremo i gap di assorbimento delle

vibrazioni di valenza nella parte sinistra dello spettro (4000-1500 cm-1) dove ci

sono i valori dei numeri drsquoonda piugrave alti zona dei gruppi funzionali mentre la zona

dello spettro a minore energia egrave occupata dalle vibrazioni di deformazione da quelle di valenza a

piugrave bassa energia e da quelle di combinazione(i due tipi insieme) saragrave soprattutto questa

combinazione di tipi di eccitazioni vibrazionali nella parte destra dello spettro

(1500-700 cm-1) che costituiragrave lrsquoimpronta digitale the fingerprint della molecola

Molecole diverse ma con lo stesso tipo di gruppi funzionali (per quelle organiche)

saranno riconosciute grazie a questa zona

Figura 70 Spettrogrammi IR di due CHETONI simili ciclo-esanone(sopra)e ciclo-pentone(sotto)

riconoscibili dalle diversitagrave nella zona fingerprint[12]

66

343 Lrsquouso dellrsquointerferometria La FT-IR

Le misure di tipo spettroscopico nellrsquoinfrarosso (considerando solo le tecniche a

doppio raggio che permettono il confronto tra il raggio di riferimento e quello del

campione fornendo cosigrave lo spettrogramma della trasmittanza ) si possono fare

essenzialmente in due modi in modo dispersivo con la selezione continua di lunghezza

drsquoonda o con il metodo interferometrico

Per gli spettrometri di tipo dispersivo egrave difficile conciliare risoluzione spettrale ed

efficienza di misurazione questi sistemi si basano infatti su reticoli a riflessione mossi

molto lentamente da meccaniche di precisione per selezionare lunghezza drsquoonda

dopo lunghezza drsquoonda e generare cosigrave uno spettro infrarosso continuo

Figura 71 Schema di funzionamento di uno spettrometro a dispersione[7]

In sintesi questo tipo di spettrometri funzionano cosigrave si formano due raggi uno dei

quali passando per il campione contiene le informazioni cercate lrsquoaltro fa da

riferimento Il chopper consente alternativamente lrsquoarrivo dellrsquouno o dellrsquoaltro sul

reticolo che monocromatizza il segnale letto successivamente dal sensore Saragrave il

software che una volta acquisiti i segnali ne faragrave il rapporto egrave saragrave in grado di creare

lo spettrogramma

Chiaramente il reticolo lavorando in condizioni di alta risoluzione selezioneragrave

una banda di frequenze molto stretta lrsquointensitagrave del segnale saragrave minore

causando cosigrave un deterioramento del rapporto segnale-rumore Un grande miglioramento delle condizioni di lavoro e della qualitagrave dei risultati

nella spettroscopia IR egrave avvenuto quando grazie ai moderni calcolatori si egrave riusciti

a convertire un interferogramma in uno spettrogramma usando gli algoritmi

della trasformata di Fourier

Lrsquointerferogramma

Definiamolo prima nel caso di una singola frequenza

Ersquo chiamato interferogramma il segnale complessivo in funzione del tempo di due

onde alla stessa intensitagrave e lunghezza drsquoonda che interferiscono quando su una

67

delle due si crea un continuo sfasamento rispetto allrsquoaltra per esempio grazie ad

uno specchio mobile che ne allunga o ne accorcia il cammino ottico

Figura 72 Schema di principio di un spettrografo con spettro e interferogramma nel caso di una singola

frequenza[8]

Nella figura sopra per questioni di chiarezza lrsquointerferogramma egrave nel dominio delle

distanze (proporzionalitagrave diretta tra tempo e spazio percorso dallo specchio

mobile) B(120584) e I(120575) intensitagrave luminosa rispettivamente dalla sorgente e sul

rivelatore ( 120584 numero drsquoonda e 120575 spostamento dello specchio) Per I(120575) vale la

seguente formula

119868(120575) = 119861(120584) cos 2120587120575

120582 (323)

che poi inserendo per ragioni di comoditagrave matematica il numero drsquoonda 120584 = 1 120582

diventa

119868(120575) = 119861(120584) cos 2120587120584120575 (324)

Nel caso di due frequenze la situazione cambia in questo modo

Figura 73Spettri e interferogrammi di due frequenze diverse separate e poi sovrapposte[8]

Ogni frequenza compare nellrsquointerferogramma come una funzione coseno

Considerando allora una sorgente continua nellrsquoinfrarosso matematicamente

faremo un integrale per trovare lrsquoandamento di 119868(120575) cioegrave

119868(120575) = 119861(120584)infin

0cos 2120587120584120575 119889120584 (325)

Un tipico interferogramma di una sorgente incandescente per infrarosso egrave il

seguente

68

Figura 74 Inteferogramma di una tipica sorgente incandescente[8]

Notare come quando 120575 = 0 essendo tutte le funzioni coseno delle frequenze

presenti in fase 119868(120575) ha un grande picco il centerburst questa egrave una caratteristica di

tutti gli interferogrammi Allontanandosi da questa posizione la moltitudine delle

funzioni coseno cominciano a rinforzarsi o annullarsi vicendevolmente causando

una rapida diminuzione dellrsquointensitagrave in una serie di oscillazioni

La trasformata di Fourier

Lrsquointerferogramma egrave descritto matematicamente dallrsquoequazione (325) e saragrave

proprio il suo andamento intensitagrave su tempo ad essere fisicamente misurato

dal sensore dello spettrografo Comunque in spettroscopia si egrave interessati allo

spettro cioegrave a conoscere lrsquointensitagrave in funzione del numero drsquoonda Ma

conoscendo la forma matematica dellrsquointerferogramma 119816(120517) come funzione di

120517 egrave possibile calcolare il corrispondente spettro usando una tecnica

matematica conosciuta come Trasformata di Fourier Il suo uso porta alla

conoscenza dello spettro attraversolrsquointegrale

119861(120584) = 119868(120575) cos 2120587120584120575 119889120575+infin

minusinfin (326)

Ecco dunque come si agisce con la tecnica FT-IR quando si vuole ottenere lo

spettrogramma di un campione viene fatta una prima acquisizione dello

spettrogramma della sorgente chiamato anche spettrogramma di fondo(in questo

si noteranno anche gli eventuali assorbimenti dei gas presenti lungo il cammino

ottico del raggio) ed in seguito del campione Il computer penseragrave ad eseguire il loro

rapporto fornendo lo spettro in trasmittanza

69

Figura 75 Schema a blocchi della generazione di uno spettro con la tecnica FT-IR[8]

Di seguito egrave riportata la figura schematica di uno spettrometro per analisi FT-IR

Figura 76 Schema di funzionamento di uno spettrometro FT-IR[7]

I 3 vantaggi della tecnica FT-IR

Si associano a questa tecnica tre vantaggi o miglioramenti rispetto alla

spettroscopia dispersiva

Vantaggio Jaquinot o di banda passante lrsquoenergia in arrivo al rivelatore egrave

maggiore di conseguenza anche il rapporto segnaledisturbo egrave piugrave elevato

Vantaggio Felgett o di multiplex lrsquoacquisizione dei dati egrave molto piugrave rapida

(pochi secondi) Questo consente di effettuare in rapida sequenza una serie

di spettri(10-20) e di presentare alla fine la loro media diminuendo cosigrave

lrsquoerrore

Vantaggio di Connes una calibrazione delle frequenze molto stabile ed

accurata (001-01 cm-1) grazie ad un laser interno che agisce da riferimento

per ogni scansione

70

Conclusioni

In questa dissertazione si egrave voluto discutere il contributo della Fisica nel campo

delle indagini analitiche e diagnostiche nel settore dei beni culturali attraverso una

panoramica delle varie tecniche di diagnosi e recupero di unrsquoopera drsquoarte con una

particolare attenzione alla strumentazione e quindi alle tecniche che sono di fatto

operanti con successo nellrsquoambito del nostro Ateneo

Queste metodologie delle quali molte e importanti di carattere non invasivo

sono di fondamentale importanza qualora si desideri eseguire una diagnosi su

unrsquoopera per la quale lo scopo primario di intervento egrave la sua conservazione nel

tempo Se dunque nel corso di una indagine di un bene culturale si richieda la

assoluta non invasivitagrave la fisica mette a disposizione tutte le sue conoscenze nel

campo delle interazioni radiazioni-materia o particelle-materia assicurando

insieme alla salvaguardia del manufatto le risposte cercate

Anche se un bene culturale come tutte le cose non puograve che deperire nel corso

degli anni in un inarrestabile anche se lento invecchiamento i metodi per porvi

riparo e le analisi scientifiche di tipo fisico saranno senza dubbio in grado di

migliorarsi rispetto ad ora in quantitagrave qualitagrave ed efficacia

Il progresso della ricerca fisica applicata e delle tecnologie collegate fanno

sicuramente ben sperare in una conservazione duratura della Bellezza tangibile a

sicuro vantaggio delle generazioni future

71

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[18]GruppoBeniCulturali Diagnostica ottica per la conservazione CNR-INOA

[19]Enciclopedia-Delle-Scienze-Fisiche(vol IV p624) Limmagine in falso colore

Roma Istituto Enciclopedico Treccani

73

Ringraziamenti

Ringrazio Dio Padre onnipotente creatore di tutte le cose della materia e delle leggi

che la governano dellrsquouomo e della sua intelligenza che le sa scoprire

Ringrazio poi il prof Andrea Di Cicco per la sua disponibilitagrave e il dott Marco

Minicucci per il suo instancabile guidarmi con entusiasmo alla scoperta di un

mondo per me fino a poco tempo fa sconosciuto la prof Graziella Roselli per le

nozioni che mi ha fornito il dott Andrea Cittadini per le informazioni tecniche il

prof che ha fatto da lettore e tutti i docenti di Fisica che nel corso di questi

anni mi hanno preparato nello studio

Ringrazio ancora Alessandro e Antonella per il loro incoraggiamento schietto e

sincero Roberto per lo scanner e la sua generositagrave Claudio per il supporto

informatico

Ringrazio tutti gli amici che mi sono stati vicino in questi mesi e che anche solo con

un gesto o una parola mi sono stati di aiuto

Ringrazio la mia famiglia

Antonio

30

per quelli su tavola o della trama del tessuto per quelli su tela ciograve succede ad

esempio quando si procede al rifodero o alla sostituzione del telaio Si sono svolte

con successo indagini con questa tecnica anche nel caso di iscrizioni su tavola o su

parete

Nelle immagini che seguono ([17]Fontana Pampaloni amp Pezzati) croce di

Sarzana lo studio della mappa topografica egrave presentato prima con una risoluzione

in quota di 01mm per la sommitagrave della croce poi con una di 002mm per il

particolare del cartiglio6

Figura 26Croce di SarzanaMaestro GuglielmoDuomo di Sarzana Anno 1138 Tempera a uovo su legno di castagno Misure 3times210 m e mappa topografica della parte evidenziata

232 Tecniche in luce coerente

Lrsquouso di queste tecniche piugrave complesso delle precedenti egrave orientato piugrave che alla

misurazione della forma vera e propria dellrsquooggetto al rilevamento delle sue

microdeformazioni Citiamo lrsquointerferometria olografica (ologrammi su pellicola)

che si basa sulla ripresa di una immagine dellrsquooggetto effettuata con luce laser in

condizioni di interferenza lrsquointerferometria a spekle7 basata sigli stessi principi di

quella olografica ma lrsquoacquisizione dellrsquoimmagine avviene tramite una telecamera

Lrsquoolografia conoscopica che usa una telecamera nella quale tra obbiettivo e

sensore CCD ha un cristallo che separa in due parti la luce proveniente

6 CartiglioDisegno di un rotolo di carta in parte srotolato sul quale li leggono iscrizioni 7 Speckle (macchiolina) Viene chiamata cosigrave la figura punteggiata che si ottiene quando unrsquoonda coerente viene fatta passare attraverso un mazzo disordinato

31

dallrsquooggetto creando una figura di interferenza dalla quale si ricava la distanza di

ogni punto dellrsquooggetto in esame

Annoveriamo tra le tecniche in luce coerente anche una variante del sistema a

tempo di volo che sfrutta lo sfasamento tra lrsquoimpulso laser generato e registrato

ottenendo una maggiore precisione

232a Lrsquoolografia conoscopica

Con questa tecnica egrave possibile misurare con estrema precisione la distanza tra la

sonda ottica usata e per cosigrave dire ogni ldquosingolo puntordquo della superficie (non si

usa infatti quasi mai per ricostruire lrsquointero corpo dellrsquooggetto) in esame

Il principio di funzionamento egrave il seguente un laser a diodi produce un raggio

che egrave riflesso totalmente da un beam-splitter a 90deg verso il campione Parte dellrsquo onda

luminosa riflessa viene captata dallrsquoobbiettivo attraversa lo splitter (ora con

proprietagrave di trasparenza) e incontra il modulo conoscopico Questo elemento

costituito da un cristallo monoassiale8 birifrangente9 posto tra due lamine

polarizzatrici separa i raggi luminosi che vi incidono in due componenti raggio

ordinario e raggio straordinario

Questi dopo aver percorso praticamente lo stesso cammino ottico

interferiscono dando luogo a frange circolari sulla superficie del sensore CCD La

fittezza delle linee della frangia dipende dal cammino ottico dei raggi

dallrsquooggetto scansionato al sensore ecco che allora misurandola si risale alla

distanza di ogni punto dalla sonda

Figura 27Funzionamento di una sonda conosco pica[16]

8 Monoassiale Con un solo asse ottico 9 Birifrangente Con due indici di rifrangenza ortogonali fra loro

32

Elaborando dunque il segnale restituito dal CCD si risale al ldquoperiodordquo di ogni

singola frangia fatto poi corrispondere ad una distanza Poicheacute la lettura del CCD

puograve essere ripetuta con una frequenza di alcune migliaia di Hz alla stesa velocitagrave egrave

anche possibile acquisire le misure

La distanza dellrsquoobbiettivo dallrsquooggetto da esaminare puograve variare da poche

decine di mm a poche decine di centimetri a seconda delle esigenze cambiando

lrsquoobbiettivo di ripresa

Si raggiungono prestazioni eccellenti Con una distanza di lavoro di 40mm per

esempio si raggiunge una risoluzione di circa 6μm in quota e 30μm nelle

direzioni trasversali con una dinamica di profonditagrave di plusmn4mm

Una caratteristica importante di questo strumento egrave quella di poter lavorare

con un angolo di incidenza minimo di circa 5deg ciograve consente di indagare tratti di

superficie con unrsquoinclinazione fino a plusmn85deg col risultato di riuscire a fare misure

allrsquointerno di fori di diametro inferiore a 1mm con un rapporto profonditagravediametro

fino a 251

Un altro grande vantaggio dellrsquoolografia conoscopica egrave quello di superare i

vincoli pratici di stabilitagrave e sensibilitagrave alla temperatura e alle vibrazioni meccaniche

di cui soffrono gli strumenti interferometrici laser di tipo convenzionale dato

lrsquounica sorgente di luce coerente che viene separata solamente dentro il cristallo

birifrangente

Il sistema trova numerose applicazioni nel campo del restauro e della

conservazione ogniqualvolta si debbano analizzare con grande dettaglio oggetti o

parte di essi microdeformazioni su dipinti microscopiche incisioni su pietra o

rilievi su tavole usate per la litografiaecc ecc

Nelle immagini seguenti unrsquoindagine in olografia conoscopica effettuata su un

quadro di Raffaello La Madonna del cardellino Da notare i due solchi verticali nella

parte centrale del riquadro

Figura 28Madonna del cardellino Raffaello 1506 Galleria degli Uffizi e particolare (restituito in luce radente) dopo unrsquo olografia conoscopica

33

223b Lo scanner laser a misura di fase

Questa tecnica apparentemente del tutto simile a quella dello scanner laser TOF

visto nel paragrafo 231a sfrutta il fatto che un impulso laser modulato in ampiezza cambia la sua fase da quando egrave stato emesso a quando egrave rivelato dopo

la riflessione Conoscendo questo sfasamento si puograve risalire alla distanza

percorsa

Solitamente si sceglie per il laser (onda portante) una lunghezza drsquoonda di 1divide

2μm vicino infrarosso data la buona penetrabilitagrave in aria di questo tipo di onda

elettromagnetica mentre la modulazione ( in realtagrave vedremo che di modulazioni ne

occorreranno di diversi tipi) egrave fatta con lunghezze drsquoonda dellrsquoordine del metro

(onde radio)

Figura 29Schema di principio di uno scanner laser a sfasamento di modulazione di ampiezza

Matematicamente la variazione di fase Δ120601 durante tutto il tragitto 2119871 egrave data da

Δ120601 = 119899119896119898 2119871

Dove n egrave lrsquoindice di rifrazione dellrsquoaria da determinare in sede di misura a seconda delle

condizioni di temperatura pressione e umiditagrave relativa e 119896119898 egrave il vettore drsquoonda

corrispondente alla pulsazione di modulazione 120596119898 Con pochi passaggi si ottiene la

distanza cercata

119871 = Δ120601119888 2119899 120596119898

con c velocitagrave della luce

Bisogneragrave tener conto del fatto che il sensore discriminatore di fase (comparatore)

non percepisce quando 120601 ha subito delle rotazioni intere di angolo giro Per questa ragione in

realtagrave la modulazione egrave fatta con diverse frequenze (sottomultipli di un oscillatore interno

allo scanner) per ognuna delle quali si acquisisce una delle cifre della misura finale di ogni

singolo punto Questo egrave chiamato Metodo per decadi Se per esempio un punto egrave

distante dallo scanner 756342m avrograve bisogno di 6 (numero con 6 cifre) frequenze

di modulazione

34

24 Tecniche microscopiche

Lrsquoapplicazione della microscopia ottica ed elettronica nel campo dei Beni Culturali

fornisce un contributo scientifico di estremo interesse Ersquo infatti applicata per

indagini diagnostiche finalizzate al restauro passando per lrsquoanalisi del materiale

artistico di varia natura analizzando il suo stato di conservazione e anche

permettendo lrsquoindividuazione delle tecniche usate nella realizzazione dellrsquoopera

Infatti lrsquoutilizzo del microscopio ottico o elettronico a scansione permette lrsquoanalisi

approfondita relativa sia alla morfologia della superficie che alla composizione

chimica elementare di campioni di vario tipo ad elevati ingrandimenti fornendo

importanti informazioni in fase di restauro

241 La microscopia elettronica a scansione SEM

Il microscopio elettronico a scansione SEM (Scanning Electron Microscope)

fornisce informazioni sullrsquoaspetto sulla natura e sulle proprietagrave delle superfici e

degli strati sottostanti di campioni con risoluzione media di 2divide5 nm Il principio

di formazione delle immagini le quali saranno riprodotte con un effetto

tridimensionale egrave sequenziale Un fascio di elettroni (sonda) viene focheggiato

sulla superficie del preparato e fatto scorrere su esso secondo linee parallele

ravvicinate come avviene per un pennello elettronico di un tubo televisivo

Figura 30Schema di un microscopio elettronico a scansione[15]

Il diametro della sonda quando incontra la superficie del campione egrave di circa

2nm Lrsquointerazione del fascio accelerato da una differenza di potenziale che va da

poche centinaia di volt a diverse decine di kV con gli atomi del preparato da luogo a

diversi tipi di ldquoprodottirdquo ([15]Valdregrave) con ognuno dei quali si creeragrave un segnale tra

cui i piugrave importanti nelle applicazioni per i beni culturali sono

Elettroni secondari (SE) convenzionalmente definiti come gli elettroni

uscenti dal preparato con energia le50eV Provengono da una profonditagrave di

pochi nm sono prodotti dal fascio primario interagendo anelasticamente con

35

gli elettroni di valenza del campione Il segnale SE egrave il piugrave frequentemente usato

utilizzato principalmente per informazioni sulla topografia delle superfici

Lrsquoimmagine fornita appare in rilievo come se lrsquoosservatore fosse al livello del

diaframma D (vedi figura) e guardasse il campione illuminato da una

ipotetica sorgente posta in corrispondenza del rivelatore

(scintillatorefototubo)

Elettroni retrodiffusi (BSE) Back-Scattered Electrons Elettroni con energie

ge50eV che provengono dal preparato in seguito ad interazioni elastiche

principalmente con nuclei Il segnale BSE fornisce informazioni legate al

numero atomico medio della zona di provenienza (il numero di eventi di

scattering elastico cresce al crescere del numero atomico Gli elementi piugrave

pesanti saranno evidenziati da un segnale piugrave luminoso sullo schermo) alla topografia

e alla struttura cristallina del materiale attraversato

Raggi X Sono quelli della radiazione caratteristica o di bremsstrahlung

Provengono da strati piugrave profondi del campione da una sfera di raggio di

qualche μm al di sotto della sonda Il segnale X viene usato per il

riconoscere e quantificare gli elementi chimici

Elettroni Auger Ersquo un processo di autoionizzazione in cui in luogo di

radiazione X proveniente da una ricombinazione crsquoegrave unrsquoespulsione di un

elettrone

Figura 31Rappresentazione schematica nel caso di un fascio con incidenza normaledelle profonditagrave da

cui provengono i segnali SEBSEAuger(A) e raggi X[15]

Normalmente un microscopio SEM lavora con un alto vuoto al suo interno circa

10minus3Pa questo per evitare lrsquointerazione tra particelle sonda o da misurare con

lrsquoaria Un altro requisito questa volta dei campioni egrave che essi siano elettricamente

conduttivi in caso contrario si provvederagrave alla metallizzazione procedimento

tramite il quale si deposita un sottilissimo strato 1divide40 nm di metallo come ad

esempio oro carbone platino ecc

Sviluppi di questa tecnologia portano nuove e piugrave ampie possibilitagrave

nellrsquoanalizzare reperti dalla natura piugrave varia opportunitagrave utilissime nel campo dei

beni culturali

36

241a Lrsquoanalisi SEM-EDS

Parlando di analisi SEM-EDS citata anche come microanalisi EDS si fa riferimento

allrsquouso della microscopia SEM abbinata allrsquoanalisi dei raggi X caratteristici della

zona analizzata del campione che vengono prodotti per fluorescenza Lrsquoanalisi egrave

fatta in dispersione di energia da cui lrsquoacronimo Energy Dispersive Spectroscopy (of X ray)

Il rivelatore normalmente egrave a stato solido Si drogato con Li che ha bisogno di

essere raffreddato da azoto liquido o piugrave recentemente Si drogato con HgI2 per il

quale egrave sufficiente un raffreddamento termoelettrico

Nelle figure qui sotto ([13]Pasquariello Pinzari amp De Mico 2007) un esempio

di indagine SEM-EDS su una vecchia stampa fotografica della quale si voleva

verificare tra le altre cose la composizione chimica del cosiddetto sottostrato

(presenza o meno del Bario) cioegrave la parte compresa tra il supporto primario

(cartoncino) e lo strato immagine vero e proprio (alogenuro drsquoargento in gelatina)

Figura 32Esempio di analisi SEM-EDS su una foto drsquoepoca

241b Lrsquoanalisi SEM-VP

Lrsquoesigenza di esaminare campioni che non possono essere inglobati chimicamente o

metallizzati data la loro specificitagrave o talmente delicati da non poter sopportare lo

stress meccanico dovuto alla bassissima pressione di lavoro del SEM ha portato

allo sviluppo dei SEM-VP Variable Pressure cioegrave a pressione variabile I materiali

biologici per esempio costituiti da tessuti molli (cellule) e acqua perderebbero la

loro struttura ldquoevaporandordquose sottoposti a bassissime pressioni Questiper essere

osservati hanno bisogno di solito di una stabilizzazione chimica di disidratazione

o di un surgelamento prima di entrare nel SEM

37

Con la tecnica SEM-VP si puograve praticamente introdurre nella camera porta

campioni il preparato tale e quale grazie ad una pressione presente in quella parte

del microscopio di 5 o 6 ordini di grandezza superiore (10divide750 Pascal) rispetto alla

zona del cannone elettronico e della colonna (10minus3 divide 10minus4 Pascal)

Nei settore dei beni archeologico-culturali dunque in cui egrave assolutamente

proibito modificare il reperto il fatto che si possa evitare la metallizzazione egrave

fondamentale

Nelle immagini seguenti ([14]Pinzari amp Montanari 2007) si egrave riportato un

esempio di studio possibile con il microscopio SEM-VP la catalogazione di una

infestazione fungina sul dorso della copertina di libri Le misure sono state fatte con

una pressione in camera di 150Pa una tensione del fascio di 20kV ed utilizzando il

rivelatore VPSE Variable Pressure Secondary Electrons Lrsquoingrandimento della foto egrave

9800times (dati riscontrabili anche in basso nella foto SEM-VP)

Figura 33Efflorescenze sul dorso dei volumi e prelievo del micelio per mezzo del nastro adesivo

Figura 34Immagine SEM-VP del nastro adesivo utilizzato per campionare le efflorescenze fungine

38

241c Lrsquoanalisi SEM con ED-XRF

Si ha la possibilitagrave di ampliare la profonditagrave di analisi della fluorescenza X

montando sul microscopio SEM una apparecchiatura per Fluorescenza X in Dispersione

di Energia ED-XRF composta da tubo generatore di raggi X e rivelatore allo stato

solido In questo modo si aumenta la profonditagrave di indagine in quanto la capacitagrave

di penetrazione del fascio di raggi X allrsquointerno del campione puograve essere superiore

rispetto a quella scelta per formare lrsquoimmagine del pennello di elettroni

Figura 35Assemblaggio dellapparato SEM con ED-XRF[11]

Usato allrsquointerno del SEM inoltre lrsquoXRF garantisce migliori prestazioni

rispetto al suo utilizzo in aria questo per motivi legati sia alla migliore e piugrave rigida

geometria sorgente-campione-detector sia allrsquoalto vuoto realizzato allrsquointerno della

camera porta campione che evita cosigrave lrsquoassorbimento da parte dellrsquoaria dei raggi X a

bassa energia

Le immagini che seguono ([11]Ferro 2007) riguardano lo studio della

composizione chimica di una scoria metallica rinvenuta nel sito archeologico di Petra

in Giordania da notare il confronto delle due analisi spettrali EDS e ED-XRF

sovrapposte ottenute allrsquointerno del SEM Si possono ottenere con questo secondo

sistema sensibilitagrave nel rilevare gli elementi dalle 10 alle 1000 volte maggiori

Figura 36 Scoria metallica dal sito di Petra IIIdeg secolo aC

39

Figura 37 Confronto tra gli spettri in energia tra microanalisi EDS (avanti) e ED-XRF (dietro) in SEM

242 Il microscopio ottico a luce polarizzata trasmessa

Ogni qualvolta si ha la necessitagrave di esaminare un materiale che al suo interno

presenti componenti anisotrope10 il microscopio ottico a luce polarizzata permette

di individuarle Si sfrutteragrave il fatto che un campione di materiale anisotropo

possedendo due indici di rifrazione ortogonali fra loro saragrave in grado di

suddividere un fascio di luce polarizzata che lo attraversa in due nuove

componenti polarizzate oscillanti secondo la direzione degli suoi indici di

rifrazione

Il microscopio polarizzatore essenzialmente si compone di una sorgente

luminosa un filtro polarizzatore un tavolo porta campione (rotante) e un altro filtro

polarizzatore (detto analizzatore )

10 Anisotropo Si dice di un materiale che ha la capacitagrave di modificare lo stato di polarizzazione della luce che lo attraversa Chiamato anche birifrangente

40

Figura 38 Configurazione di un microscopio a luce polarizzata

Schematicamente possiamo riassumere cosigrave il percorso del raggio luminoso il filtro

polarizzatore seleziona una direzione di vibrazione per il campo E della sorgente

luminosa Il campione birifrangente ldquoscomponerdquo le direzioni di vibrazione di E in

ordinaria e straordinaria che dunque perdono la relazione di fase allrsquouscita del

campione possedendo una differenza di cammino ottico Δ119897 = Δ119899119889 con

Δ119899 = 119899119904 minus 119899119900 e d spessore del campione Quando il filtro analizzatore le

ricompone si nota una variazione dellrsquointensitagrave luminosa rispetto a quella iniziale

dovuta proprio a Δ119897

Posizionando dunque i due polarizzatori incrociati fra loro ( egrave questa infatti

una analisi ortoscopica e non ci sarebbe nessuna trasmissione di luce se non si

inserisse il materiale birifrangente) e facendo ruotare il campione attorno allrsquoasse

ottico del sistema lrsquointensitagrave dellrsquoimmagine vista varia periodicamente risultando nulla

quando le sue direzioni principali di vibrazione coincidono con quelle del

polarizzatore e dellrsquoanalizzatore (posizione di estinzione) mentre risulteragrave

massima nelle posizioni a 45deg (posizioni diagonali) Si possono cosigrave dedurre

importanti informazioni sullrsquoorganizzazione cristallina del campione in esame

Figura 39Cristallo birifrangente posto tra due polarzzatori incrociati

41

Nella prossima figura si egrave indicato con s e o i piani di oscillazione straordinari e

ordinari con P e A i piani del polarizzatore e dellrsquo analizzatore

Figura 40 Orientazione del cristallo birifrangente e relativa variazione dellintensitagrave trasmessa

Il campione egrave preparato in sezione sottile tramite taglio e abrasione fino a rendere

il campione subtrasparente (in genere 30μm di spessore) e consentire la trasmissione

della luce

Nel campo dei beni culturali questo strumento egrave ampiamente usato per analisi

petrografiche e mineralogiche di materiali lapidei naturali e artificiali In

particolare egrave possibile classificare le pietre naturali identificare le tipologie di

inerte e definire il rapporto inertelegante presente in malte intonaci e stucchi

noncheacute effettuare determinazioni sulle finiture cromatiche sul degrado e sulle

tecniche esecutive

Figura 41 Immagine al microscopio polarizzatore di un frammento di materiale lapideo riconosciuto come trachite dei Colli Euganei

42

Capitolo 3 - Le apparecchiature dellrsquoAteneo

disponibili nel campo dei beni culturali

In questo capitolo approfondiremo alcune tecniche analitiche descritte brevemente

nel capitolo 2 La scelta egrave ricaduta su alcune delle tecniche che allrsquo interno di questo

Ateneo vengono utilizzate anche per la ricerca nel campo dei beni culturali

31 I raggi X la tecnica XRF

311 La produzione di raggi X

Si definiscono convenzionalmente raggi X quella parte di radiazioni dello spettro

elettromagnetico con energia compresa tra 012 keV e 120 keV I raggi X sono il

risultato dellrsquointerazione in un tubo nel quale egrave stato realizzato un alto vuoto (

10minus6 minus 10minus7 Torr) tra materia lrsquoanodo (tipicamente come anodi vengono usati il

Tungsteno Molibdeno Rame Argentohelliphellip ) ed elettroni prodotti da un filamento

incandescente il catodo e accelerati da una opportuna differenza di potenziale con

conseguente perdita di energia da parte di questi ultimi

Figura 42Schema di principio di un generatore a raggi X[6]

I processi attraverso i quali lrsquoelettrone nellrsquourto con lrsquoanodo perde energia si

possono riassumere nei seguenti punti ([2]Castellano Martini amp Sibilia 2002)

I Lrsquoelettrone eccita lrsquoatomo ldquospostandordquo un elettrone esterno

(perdita di energia di qualche eV) Lrsquoatomo torna poi allo stato

fondamentale con emissione di radiazione nel visibile(quellrsquoorbitale

esterno si puograve chiamare ldquootticordquo)

II Lrsquoelettrone ionizza lrsquoatomo rimuovendo un elettrone esterno

(perdita di energia fino a centinaia di eV)

III Lrsquoelettrone collide con il nucleo atomico in questo caso lrsquoelettrone

orbita parzialmente intorno al nucleo e perde energia per

43

decelerazione Questrsquoultimo fenomeno egrave alla base della bremsstrahlug

parola tedesca che significa radiazione di frenamento

IV Lrsquoelettrone collide con un elettrone interno dellrsquoanodo(shell K L

Mhellip) con conseguente espulsione di questrsquoultimo(con una energia

cinetica Ec) Se WK(LM) indica lrsquoenergia di legame dellrsquoelettrone alla

shell KLMhellip lrsquoenergia richiesta per il processo egrave Ec+WK(LMhellip) Un

elettrone piugrave esterno va a sostituire quello espulso con emissione

di radiazione X la quale egrave caratteristica della sostanza colpita

La radiazione X egrave prodotta essenzialmente dai processi fisici riportati al punto III e

IV Esaminiamoli con maggior dettaglio

La ldquoradiazione biancardquo (breemstrahlung)

Una particolare attenzione merita la radiazione X prodotta dal fenomeno riportato

sopra al punto III Dunque accade che lrsquoelettrone decelera o in genere subisce una

variazione anche puramente direzionale dellrsquoaccelerazione da questa perdita di

energia scaturisce un fotone X che viene emesso a partire dalla regione dellrsquourto Il

processo di breemstrahlung egrave il piugrave importante almeno in termini di estensione dello

spettro che produce In esso lrsquoemissione di raggi X avviene con

continuitagrave(radiazione bianca) esistendo tuttavia una lunghezza drsquoonda limite

120582m al di sotto della quale non vi egrave emissione

Figura 43 Spettri continui di raggi X per alcuni valori della tensione applicata[6]

Il principio di conservazione dellrsquoenergia vieta infatti che vengano emessi fotoni con

energie maggiori di quella massima degli elettroni EM accelerati contro lrsquoanodo

data da

44

119864119872 = 119890119881 (31)

Essendo e la carica dellrsquoelettrone e V la differenza di potenziale tra il filamento

emettitore di elettroni e lrsquoanodo Questa lunghezza drsquoonda minima corrisponde ad

un processo di frenamento in cui lrsquoelettrone incidente perde tutta la sua energia in

un unico urto producendo un fotone con 120582m pari a

λm =ℎ119888

119890119881 (32)

Naturalmente questo implica che vi sia una frequenza massima ammissibile 120584M

data dallrsquoequazione

120584119872 =119864119872

ℎ (33)

Rispetto alla figura 2 una grafico che avesse in ascissa lrsquoenergia ( o la frequenza )

verrebbe ribaltato rispetto ad un asse verticale evidenziando una EM (o una 120584119872)

saragrave questa la visualizzazione piugrave frequente degli spettri X negli usi delle varie

procedure sperimentali

La radiazione caratteristica la fluorescenza dellrsquoatomo

Il processo brevemente descritto sopra al punto III egrave alla base della produzione

della radiazione X caratteristica Oltre allo spettro continuo sono presenti infatti

righe monocromatiche caratteristiche alcune delle quali particolarmente intense

Mentre lo spettro continuo egrave molto simile per tutte le sostanze con il detto limite

inferiore 120582119898 e un solo massimo di intensitagrave a circa 120582 =15120582119898 le righe

caratteristiche variano da sostanza a sostanza costituente lrsquoanodo Dunque

bombardando una sostanza con elettroni veloci alcuni atomi si ionizzano

espellendo un elettrone di una shell interna Supponiamo una mancanza di un

elettrone nella shell K in seguito a questo un elettrone di una shell piugrave alta L Mhellip

faragrave una transizione radiativa per riempire il livello libero Naturalmente questa

transizione determina un posto vuoto nel guscio L Mhellip ma questo verragrave occupato

successivamente da un elettrone ancora piugrave esterno nellrsquoatomo emettendo unrsquo altra

riga dello spettro caratteristico Le righe originate dal livello vuoto nella shell K

sono chiamate righe 119870120572 119870120573 119870120574helliphellipe corrispondono alle transizioni LrarrK MrarrK

NrarrK hellipLa transizione Kα da origine alla riga ad energia piugrave alta negli spettri X

Fu il fisico H Moseley che tra il 1913 e 1914 stabiligrave nei suoi primi esperimenti per le

linee 119870120572 che

La radice quadrata della frequenza delle linee 119922120630 egrave direttamente proporzionale

al ndegatomico Z

120584119870119894

2 = 119862119894(119885 minus 120590119870) 119894 = 120572 120573 120574 hellip (34)

Dove Ci egrave una costante indipende da Z e 120590119870 rende conto dello schermaggio

dellrsquoelettrone K rimasto

45

1 lt 120590119870 lt 2

La stessa regola egrave estendibile alle righe della serie L dovendo perograve sostituire una

costante 120590119871 di schermaggio maggiore

74 lt 120590119871 lt 94

Figura 44 Il diagramma di Moseley di 120642120784

su Z per le linee Kα[1]

La (44) fu subito generalizzata da Moseley considerando la formula di Bohr per i

livelli energetici di atomi ad un elettrone che si muovono perograve in un potenziale

colombiano di carica 119885 minus 120590

120584119898119899 = 119877 infin 119885 minus 120590 2 1

1198982 minus1

1198992 119898 lt 119899 (35)

dove m n sono i numeri quantici principali delle shell di arrivo e partenza

rispettivamente e R infin egrave la costante di Rydberg avendo usando lrsquoapprossimazione

di massa nucleare infinita

119877 infin =119898

4120587ℏ3

1198902

4120587ℇ0

2

(36)

In realtagrave non esiste una sola linea Kα Kβo Lα Lβhellip

Lrsquointerazione spin-orbita separa i livelli energetici delle shell (tranne la shell K)

Nella shell L gli elettroni con ℓ = 0 hanno lrsquoenergia di legame piugrave grande quelli

con ℓ = 1 e 119895 = 1 2 piugrave bassa e quelli con ℓ = 1 e 119895 = 3 2 ancora piugrave bassa

Questi tre livelli sono chiamati LI LII e LIII La separazione in energia egrave grande

abbastanza da poter essere agevolmente evidenziata negli spettri essendo

46

proporzionale a 119885 minus 120590119870 4come mostra la formula di struttura fine per

lrsquointerazione spin-orbita

ℓ 119904119890 119895 = ℓ + 1 2

Δ119864 =1198981198882 119885minus120590119870 120572 4

41198993ℓ ℓ+1 2 times (37)

minusℓ minus 1 119904119890 119895 = ℓ minus 1 2

Con

120572 =1198902

4120587휀0ℏ119888 (38)

costante di struttura fine

Potremo dunque osservare fra le altre le righe Kα1 e Kα2 che corrispondono alle

transizioni LIII rarrK e LII rarrK rispettivamente Il seguente schema mostra i due

gruppi (K e L) di transizioni principali

Figura 45Schema (non in scala) delle principali transizioni X permesse[1]

Le transizioni saranno regolate dalle regole di selezione Δℓ = plusmn1 Δj = 0 plusmn1

Per esempio le righe Kα1 e Kα2 del Tungsteno hanno

1205821198701205721 = 0214Å 1198641198701205721 = 579119896119890119881

1205821198701205722 = 0209Å 1198641198701205722 = 593119896119890119881

Ersquo molto utile per gli usi pratici in cui il materiale egrave coinvolto mostrare uno spettro

di un tubo a raggi X con anodo di Tungsteno

47

Figura 46Spettro dei raggi X prodotti da un tubo RX con anodo di Tungsteno a 80 kV[2]

Si notano oltre la radiazione continua di bremstrahlung e i due picchi Kα1 e Kα2 anche i due picchi Lα e Lβ che sono molto meno energetici di quelli K ma anche

molto piugrave probabili

312 La sezione drsquourto di assorbimento

Una volta che si ha a disposizione una sorgente di raggi X essi possono essere usati

per ionizzare lrsquoatomo attraverso lrsquoeffetto fotoelettrico Ovvero i raggi X stessi

possono essere usati a posto degli elettroni per produrre a loro volta radiazione X

dalla sostanza irraggiata I fotoni di adeguata energia dunque possono determinare

eccitazione o dare luogo alla rimozione di elettroni ove abbiano energie sufficienti a

vincere lrsquoenergia di legame della shell La sezione drsquourto 120590 di questo processo egrave

espressa in buona approssimazione dalla formula della sezione drsquourto per atomi

idrogenoidi

120590 =16 2120587

312057281198855

1198981198882

ℏ120596

7 2

11988602 (39)

1205720 = 0529177Å (raggio di Bohr)

anche se lrsquoapprossimazione di dipolo con la quale egrave stata ldquocostruitardquo egrave sempre

meno congrua allrsquoaumentare dellrsquoenergia dei fotoni La sezione drsquourto diminuisce

dolcemente allrsquoaumentare della frequenza de fotoni come ℏ120596 minus7 2 fino a che non

si raggiunge un energia sufficiente per espellere un elettrone dalle shell piugrave interne

A questo punto la sezione drsquourto ha un brusco aumento siamo in presenza del

cosiddetto ldquoabsorption edgesrdquo (soglie di assorbimento) Simili picchi si

incontrano ogni qual volta si raggiungono energie sufficienti a strappare elettroni in

shell via via piugrave profonde

48

Figura 47Andamento del coefficiente di assorbimento di massa del piombo in funzione di 120640 e E

La figura 6 mostra il coefficiente di assorbimento di massa che ha lrsquoandamento del

tutto analogo a 120590 Dunque la scelta di opportuni valori della tensione del tubo a

raggi X determina le energie del fascio dei fotoni prodotti incidenti su un materiale

e quindi la possibilitagrave che si verifichino i processi di assorbimento in esame Queste

considerazioni fanno parte delle attivitagrave preparatorie e delle impostazioni

preliminari allrsquoanalisi ED-XRF

313 Il sistema XRF in uso nel dipartimento di Fisica di

Camerino

Nel laboratorio XAS (X-ray Absorption Spectroscopy) del dipartimento di fisica

dellrsquouniversitagrave di Camerino opera un apparato per analisi ED-XRF il cui nucleo egrave

il sistema rivelatore (XR-100CR) amplificatore e alimentatore (PC2CR)

convertitore analogico-digitale+scheda multicanale(MCA 8000A) prodotto

dalla AMPTEK INC [5]

49

Figura 48Schema dei collegamenti dellapparato rivelatore-analizzatore[5]

Alcune caratteristiche del rivelatoreXR-100CR

Tipo di sensore Si-PIN(Fotodiodo di silicio a tre strati drogati P e N

separati da uno stato ad alta resistivitagrave quasi Intrinseco)

Dimensioni del sensore 24mmtimes28mm(7mm2)

Spessore del Silicio 300μm

Risoluzione in energia FWHM11 220eV

(misurata sulla riga a 59 keV del 55Fe)

Finestra del rivelatore Berillio spessore 25μm

La risoluzione in energia egrave il grado di precisione del picco delle righe rivelate piugrave ha un valore basso e piugrave la riga saragrave stretta e dunque piugrave discriminata in energia dalle altre

Le curve di efficienza e di trasmissione

Ersquo interessantissimo analizzare il comportamento dei componenti principali del

rivelatore cioegrave il sensore vero e proprio Si-PIN e la finestra di Berillio al variare

dellrsquoenergia dei fotoni In generale infatti il comportamento di un sensore o di un

materiale a basso assorbimento di raggi X varia a seconda dellrsquoenergia delle

radiazioni elettromagnetiche con cui interagiscono dando luogo a fenomeni di

filtraggio

11 FWHM Full Width Half Maximum egrave la larghezza della riga a metagrave della sua altezza Piugrave questo parametro egrave piccolo migliore saragrave la risoluzione

50

Figura 49Trasmissione di raggi X attraverso la finestra di Berillio[5]

Ersquo necessario isolare sotto vuoto il sensore dato che lo si fa lavorare a bassa

temperatura (ndash30 ndash40 degC) Si sceglie il Berillio come finestra dato che egrave il materiale

che minimizza lrsquoassorbimento di raggi X Come si vede sopra 6keV lrsquoefficacia del

conteggio si avvicina al 100

Vediamo ora la curva di trasmissione (percentuale dei fotoni che interagiscono

fotoelettricamente sul totale) del sensore SiPIN

Figura 50Efficienza del rivelamento del sensore di Si [5]

Il grafico seguente tenendo conto di entrambi gli andamenti di cui sopra mostra

lrsquoefficienza intrinseca di rivelazione a ldquopiena energiardquo cioegrave ldquola probabilitagrave che

un fotone X entrato nel sensore depositi tutta la sua energia per effetto

fotoelettricordquo

Curva del

rivelatore del

laboratorio di

Camerino

51

Figura 51Efficienza intrinseca () di rivelazione a piena energia[5]

In sostanza la finestra di Berillio e il sensore Si-PIN consentono la rivelazione di

elementi la cui energia di emissione caratteristica sia compresa tra 1-2keV e 50-

60keV circa a basse energie lrsquoimpedimento egrave la finestra di Berillio a quelle alte egrave il

rivelatore (scritte in inglese ai bordi del grafico) Nella figura sopra sono mostrati i

riferimenti delle linee Kα di diversi elementi mancano tutti gli altri tipi di righe che

ovviamente consentono di individuare atomi diversi da quelli menzionati dal

grafico o che il grafico mette in una zona di scarsissima efficienza Risulta chiaro

allora che lrsquoassorbimento della finestra di Berillio alle basse energie unitamente alla

bassa ldquoresa di fluorescenzardquo degli elementi leggeri fa si che la tecnica XRF non trovi

applicazione per elementi a basso numero atomico (Zle10)

52

32 I raggi ultravioletti Lrsquoosservazione in

fluorescenza UV

In generale la fluorescenza egrave la proprietagrave di alcune sostanze solide liquide e

aeriformi per la quale allorchegrave sono colpite da una radiazione riemettono quasi

istantaneamente (ritardo di 10minus8s) altre radiazioni la cui lunghezza drsquoonda

dipende da quella della radiazione eccitante e dalla natura della sostanza Ersquo

sinonimo di luminescenza

Ci occuperemo in questa parte il fenomeno della fluorescenza indotta da raggi

UV approfondendone la genesi fisica

321 Il fenomeno della fluorescenza UV nelle molecole

Lo stato energetico di una molecola egrave descritto da tre parametri quantici il grado di

eccitazione elettronico il grado di eccitazione vibrazionale e il grado di eccitazione

rotazionale Quello energeticamente piugrave importante egrave quello elettronico (poi quello

vibrazionale) e una molecola puograve o meno coinvolgerlo nelle transizioni da uno

stato energetico allrsquoaltro Ci possono essere cioegrave transizioni puramente rotazionali

transizioni roto-vibrazionali (in cui cambia lo stato vibrazionale) e infine

transizioni tra stati elettronici diversi

La fluorescenza UV egrave un fenomeno di questo tipo in cui la molecola assorbe

radiazione ultravioletta questo provoca una eccitazione elettronica e il processo di diseccitazione avviene in maniera tale che la radiazione emessa egrave di

minore energia ricadendo nel visibile Ersquo utile ora illustrare una proprietagrave che le molecole hanno e che chiarisce meglio il

fenomeno fisico il principio di Franck-Condon

Questo principio afferma che il processo con cui gli elettroni passano da uno

stato energetico allrsquoaltro egrave talmente rapido rispetto al moto dei nuclei che

possiamo considerare questi ultimi (e quindi la loro distanza relativa che saragrave

indicata con R) come fermi nelle eccitazioni-diseccitazioni elettroniche

La conseguenza pratica di questo principio egrave che nei grafici in cui si evidenziano

questi processi la freccia che va da uno stato quantico allrsquoaltro possiamo

disegnarla verticale

Dunque il processo della fluorescenza UV si sviluppa cosigrave dapprima

rispettando il principio di Franck-Condon una transizione di assorbimento fa

passare la molecola da uno stato elettronico ad uno stato vibrazionale di un altro

stato elettronico di energia superiore A questo punto la molecola puograve perdere

energia vibrazionale interagendo con molecole vicine (decadimento termico) e

raggiungere lo stato vibrazionale piugrave basso 119959prime = 120782 dello stato elettronico

53

eccitato Come risultato la radiazione emessa durante la diseccitazione finale

ha una frequenza piugrave bassa e ricadragrave nel visibile

Figura 52 Fenomeno della fluorescenza[1]

33 La radiazione infrarossa La riflettografia IR

Lrsquointerazione energia-materia di strati pittorici con la radiazione del vicino infrarosso cioegrave la banda dello spettro che va dallrsquoestremo visibile rosso fino a una

lunghezza drsquoonda di circa 3μm puograve dar luogo a fenomeni ottici ben diversi da quelli

osservabili in luce visibile

Figura 53Lo spettro della radiazione infrarossa

54

Lrsquoassorbimento la diffusione interna (scattering) e la riflettanza12 possono

assumere valori molto diversi con una conseguente dello strato pittorico a vista

In generale ad un aumento della lunghezza drsquoonda(fino a 120582 cong 22120583119898 )

corrisponde una diminuzione del fenomeno di scattering cioegrave una diminuzione del

potere coprente e quindi un aumento della trasparenza dello strato pittorico

331 Lrsquointerazione della radiazione infrarossa con i mezzi

torbidi

Parliamo di mezzo torbido quando piccole ( 10minus3 divide 1 μm) particelle sono

disperse in una matrice (il mezzo che ldquoospitardquo le particelle) trasparente e omogenea

che puograve essere gassosa liquida o solida Esempi di questo tipo di sistemi sono la

nebbia il fumo le pitture i colloidi liquidi e le soluzioni solide(come i vetri

colorati)

Il comportamento della radiazione infrarossa con questi sistemi egrave

intrinsecamente lo stesso di quello della luce visibile Esso egrave governato da

interazioni come la riflessione la rifrazione la dispersione la diffusione e nel caso di

specifiche sostanze colorate assorbimento (di determinate lunghezze drsquoonda)

La diffusione e lrsquoassorbimento sono fattori determinanti per la

trasmittanza13 di questi sistemi Per esempio il potere coprente di uno strato di

pittura bianca (non considerando lo spessore) egrave dovuto essenzialmente alla

diffusione mentre in uno strato di pittura blu di Prussia14 il fattore dominante egrave

lrsquoassorbimento specifico

La diffusione puograve essere descritta quantitativamente dagli specifici

coefficienti di diffusione delle particelle disperse attraverso la teoria di Kubelka-Munk

Questi coefficienti dipendono dalla lunghezza drsquoonda della radiazione incidente

dalla geometria delle particelle (forma e diametro) e dalla differenza degli indici di

rifrazione del pigmento(particelle) e mezzo(matrice)

In generale per uno strato di pittura bianca (volendo focalizzare il discorso

solo sulla diffusione) possiamo dire che diventa piugrave trasparente

al crescere della lunghezza drsquoonda della radiazione incidente

al diminuire dello spessore dello strato

al diminuire del numero di particelle nello strato(concentrazione

pigmentovolume)

al diminuire della differenza degli indici di rifrazione tra pigmento e

mezzo(legante)

Concludiamo questo paragrafo col dire che nella maggior parte dei casi il massimo

della trasmittanza di un pigmento egrave nel vicino infrarosso tra 18μm e 22μm

12 Riflettanza Il rapporto tra la radiazione retro diffusa e quella inviata 13Trasmittanza Per una superficie investita da una radiazione acustica o ottica il rapporto tra lrsquointensitagrave della radiazione trasmessa entro il corpo e lrsquointensitagrave della radiazione incidente 14blu di Prussia Ferrocianuro ferrico Fe4[Fe(CN)6]3 scoperto casualmente a Berlino nel 1704 Anche chiamato blu di Berlino

55

superando poi questa soglia per le matrici (di origine organica) comincia a

diventare prevalente lrsquoassorbimento della radiazione facendo diventare lo strato

pittorico meno trasparente e il contrasto15 diminuisce

332 Una trattazione matematica del fenomeno

In riflettografia infrarossa si fa spesso riferimento ad una trattazione matematica[2]

(dovuta a Kubelka e Munk) che pur semplificando molto la situazione rispetto alla

realtagrave ha il pregio di essere intuitiva e di identificare la grandezze fondamentali in

gioco Essa ci porteragrave ad esprimere matematicamente la riflettanza di uno strato

pittorico solamente in funzione di coefficienti caratteristici dello strato stesso e

non piugrave in funzione della profonditagrave di penetrazione nello strato pittorico

Nellrsquoambito di questa teoria un dipinto egrave schematicamente descritto come uno

strato di colore (si pensa al colore come un pigmento disperso in un leganteil mezzo)

che ricopre una preparazione di fondo (costituita quasi sempre da una mescola di

gesso e colla animale o da biacca16 ) e sul quale egrave stato tracciato il disegno preparatorio

(fatto con carboncino grafite o punta metallica )

Le proprietagrave ottiche delle parti in questione e del sistema vengono considerate

in questo modo

Il legante viene considerato perfettamente trasparente

Il pigmento egrave considerato in grado di diffondere la radiazione che incide

normalmente

Si considera solo la diffusione che allrsquointerno dello strato si propaga ortogonalmente

ad esso in avanti o allrsquoindietro

La riflessione speculare non viene considerata

La lunghezza drsquoonda della radiazione egrave molto maggiore del diametro medio dei granuli di

pigmento

La radiazione proveniente dalla sorgente IR giunge sulla superficie del dipinto e

penetra in parte al di sotto di essa

Supponiamo che la radiazione non assorbita si propaghi lungo lrsquoasse x e

parte di essa venga diffusa ma solo nella direzione opposta si considera cioegrave

solo la retrodiffusione

Con 119868 119909 si indica il flusso di radiazione proveniente dalla sorgente

Con 119869 119909 si indica il flusso di radiazione retrodiffusa verso il rivelatore

Sia K il coefficiente di assorbimento della radiazione nello strato

Sia S il coefficiente di diffusione della radiazione nello strato

Accade che attraversando lo spessore 119889119909 lrsquointensitagrave 119868 119909 varia a causa

dellrsquoassorbimento della diffusione si considereragrave dunque per 119868 119909 anche il

contributo di 119869 119909 Un ragionamento analogo vale anche per il flusso 119869 119909

15 Contrasto In rifletto grafia per lrsquoindividuazione di linee scure su fondo bianco egrave definito come il rapporto tra la riflettenza della sostanza scura e la riflettanza del fondo bianco 16 Biacca Anche detta ldquobianco di piombordquo egrave un carbonato basico del piombo2PbCO3ndashPb(OH)2

56

In formule

119889119868 119909 = 119870 + 119878 119868 119909 119889119909 minus 119878 119869 119909 119889119909

(316)

119889 119869 119909 = minus(119870 + 119878)119869 119909 119889119909 + 119878 119868 119909 119889119909

Le equazioni cosigrave ricavate costituiscono il sistema di Kubelka-Munk in forma

differenziale

Figura 54Propagazione della radiazione diretta e retrodiffusa secondo lo schema di Kubelka-Munk

In riflettografia si definisce in linea di principio per ogni livello di profonditagrave della

superficie pittorica la riflettanza 119877 119909 come

119877 119909 =119869 119909

119868 119909 (317)

Derivando rispetto a x la (316) e sostituendo nel risultato ottenuto le (315) si ha

per 119877 119909 lrsquoequazione differenziale

119889119877 119909

119889119909= 1198781198772 119909 minus 2(119870 + 119878)119877 119909 + 119878 (318)

Ponendo 119883 = 119909 minus 1199090 1198770 = 119877 1199090 119886 =119870+119878

119878 119887 = 1198862 minus 1 si ha la soluzione

cercata per la riflettanza

119877(119883) =1+ 1198770 119887 coth 119887119878119883 minus119886

119886+119887 coth 119887119878119883 minus1198770 (319)

57

Mettiamoci ora nelle condizione di sapere come diventa 119877(119883) se si ha a che fare con

grandi spessori basta calcolarne il limite per 119883 rarr infin sapendo che coth 119909 =119890119909+119890minus119909

119890119909minus119890minus119909 si ha

119877infin = lim119883rarrinfin 119877(119883) =1+1198770(119887minus119886)

119886+119887minus1198770=

119870

119878+ 1 minus

119870

119878

2

+ 2119870

119878 (320)

Si vede chiaramente cosigrave che 119877infin dipende solamente dal rapporto 119870 119878 che egrave proprio

di ogni pigmento

Lrsquoandamento di 119877infin egrave quello visualizzato qui sotto

Figura 55 Andamento di 119929infin in funzione di KS

Naturalmente fare il limite per 119883 rarr infin ha solamente un senso matematico Nella

realtagrave si puograve misurare la riflettanza dei pigmenti con uno spettrofotometro e si

riscontra che giagrave con spessori di qualche millimetro crsquoegrave una buonissima

corrispondenza con lrsquoandamento di 119877infin

Dunque la trattazione di Kubelka-Munk che afferma con la (320) che per

119883 rarr infin la riflettanza non dipende piugrave dallo spessore dello strato ha un effettivo

riscontro con la realtagrave dove nella maggior parte dei casi si opera su spessori di 12

mm

Dalla (320) con pochi passaggi matematici ci si ricava 119870 119878 in funzione di 119877infin 119870

119878=

119877infin minus1 2

2119877infin (321)

Possiamo ora introdurre una nuova grandezza fondamentale in riflettografia il

contrasto

119862 =119877119887 119909

119877119908 119909 (322)

dove 119877119887 119909 e 119877119908 119909 sono rispettivamente la riflettanza di una linea ldquonerardquo del

disegno preparatorio e quella della superficie ldquobiancardquo del fondo e x rappresenta lo

spessore di pigmento soprastante Da come egrave definito ci si auspica sempre che C

abbia un valore prossimo a 0

Dal contrasto in linea di principio puograve essere ricavato lo spessore di

oscuramento 119883119889 = 119909119889 minus 1199090 definito come il minimo spessore di un dato pigmento in

grado di rendere completamente invisibile a una determinata strumentazione il disegno

58

preparatorio sottostante Esso puograve essere interpretato anche come un indice della

qualitagrave di un apparato per riflettografia

Vediamo ora come sia possibile ricavarsi Xd

Sia Cl il contrasto limite ossia il minimo contrasto rilevabile da un determinato

sensore dalla definizione di C Cl =119877119887 119883119889

119877119908 119883119889

Tenendo presente la (319) ponendo in essa 119910 = 119887 coth(119887119878119883119889) e sostituendo in Cl

si ottiene

1199102 ClR0w minus R0b + 119910 1 minus Cl R0bR0w minus 1 +

+Cl(a minus R0b)(1 minus aR0w ) + (a minus R0w )(aR0b minus 1) = 0 (323)

che egrave unrsquoequazione di secondo grado in y

Dunque conoscendo la riflettanza del fondo R0w la riflettanza del materiale usato per

il disegno preparatorio R0b la 119877infin del colore che ricopre il fondo e il suo coefficiente di diffusione

si puograve ricavare la y da cui trovare poi Xd con la formula

119883119889 =coth minus1 119910 119887

119887119878 (324)

333 La fotocamera CCD CHROMA C3 1600E

La facoltagrave di scienze dellrsquouniversitagrave di Camerino ha a disposizione per le

acquisizioni di immagini nel campo dei beni culturali una fotocamera digitale [10]

con sensore a stato solido CCD (Carge Coupled Device) CHROMA C3 1600E

prodotta dalla DTA

Figura 56 Fotocamera digitale CCD CHROMA C3 1600E

Cuore di questa apparecchiatura egrave il sensore per immagini CCD KAF1602(E)

prodotto dalla Kodak[9]

Figura 57Sensore per immagini CCD Kodak KAF-1602(E)

59

Alcune caratteristiche del CCD

Numero di pixel 1536(H)x1024(V)

(Circa 16MPixel di definizione)

Dimensioni del pixel 9x9 μm2

Dimensioni sensore 138x92 mm2

(corrisponde ad un rapporto 32)

FWC 105elettr

(Full Well Capacity Parametro indicante il massimo numero di elettroni

immagazzinabili in ogni pixel Ersquo da questa caratteristica che dipende sia

lrsquointensitagrave del segnale che del rumore Ersquo comunque auspicabile avere un

FWC piugrave alto possibile anche ge500000 cosigrave da poter lavorare anche su

immagini in cui ci sono zone illuminate diversamente evitando che su

quelle illuminate fortemente si crei sovraesposizione)

DC (misurata a 25degC) 20 elettr(pixel∙secondo)

(Dark Current Ersquo il numero di elettroni generato termicamente in ogni

pixel anche se non egrave esposto a radiazione ldquohellipcorrente di buiohelliprdquo Puograve essere

sottratta via software e bisogna tenerne conto soprattutto nelle acquisizioni

a lunga esposizione Con il raffreddamento termoelettrico di tipo Peltier17

puograve essere ridotta di molto)

Figura 58 Andamento della Dark Current a seconda della temperatura del CCD

QE 40 50 60

(Quantum Efficiency Misurata a tre diverse lunghezze drsquoonda 450nm

550nm 650nm Ersquo uno dei parametri piugrave importanti per valutare la qualitagrave di

un sensore Definito come il numero di elettroni di segnale creati per ogni

fotone incidente)

17 Peltier Jean Charles Athanase Fisico francese (Ham[Somme]1785-Parigi1845) Nel 1834 sccoprigrave lrsquoeffetto termoelettrico che da lui prese il nome

60

DR 74dB

(Dinamic Range Dipende dal rapporto tra la quantitagrave massima di elettroni

utilizzabili e il noise floor 119899119890~ cioegrave massimo numero di elettroni del rumore

di fondo per pixel Piugrave precisamente 119863119877 = 20 log10 119865119882119862 119899119890~ con

119899119890~ =15 elettroni)

La risposta spettrale del sensore quella che prima si egrave solo accennata in maniera

frazionata come QE egrave senza dubbio il parametro fondamentale In riflettografia

infrarossa per esempio si auspica che questo parametro sia alto attorno a 1ndash2 μm

Figura 59 Risposta spettrale QE del sensore KAF-1602 (E)

I filtri a disposizione

Ci sono 7 filtri a disposizione [10] per i vari tipi di acquisizioni di immagini

Tre filtri passa banda nel visibile RGB

Figura 60 Curve di trasmittanza dei tre filtri RGB

In realtagrave la curva di trasmissione dei filtri Blu e Verde aumenta nella regione

dellrsquoinfrarosso per questo motivo si egrave dotati di un filtro IR-Cut (taglia infrarosso)

da porre di fronte allrsquoobbiettivo

Filtro passa banda nellrsquoinfrarosso

Presenta due ldquopicchirdquo attorno a 500nm pari a circa 1-2 di trasmittanza

61

Figura 61 Curve di trasmittanza nel visibile e nel vicino infrarosso del filtro passa banda IR

Filtro passa banda nellrsquoultravioletto

Centrato sui 340 nm e con una ampiezza di banda al 50 della sua trasmittanza

massima FWHM pari a 85 nm

Filtro passa alto nellrsquoinfrarosso

Ha la lunghezza drsquoonda di cut-off (50 della sua trasmittanza max tmax) a 780 nm

A 680nm si ha 001 tmax a 850 nm si ha 95 tmax a 900 si ha 99 tmax

Figura 62 Ricostruzione dai dati dello spettro in trasmittanza dei due filtri passa banda UV e passa alto IR (Il tmax egrave arbitrario e sono stati posti uguali per praticitagrave di descrizione)

Filtro taglia Infrarossi

E lrsquounico filtro che egrave posto fuori dalla fotocamera essendo montato sullrsquoobbiettivo e

ha un diametro di 50mm (gli altri 25mm)

A parte dunque lrsquoultimo filtro IR-cut gli altri sono posizionati su una ruota

porta filtri posta allrsquointerno del corpo macchina e azionabile via software

62

Figura 63 Immagine indicativa di una ruota porta filtri per fotocamere CHROMA

Con questa apparecchiatura egrave possibile effettuare oltre la riflettografia infrarossa

anche lrsquoesame in tricromia in falso colore usando il filtri passa banda IR verde e

rosso

34 La tecnica FT-IR

Con lrsquoacronimo FT-IR che sta per Fourier Transform-Infra Red (spectroscopy) si

indica quella tecnica che permette il riconoscimento delle sostanze che

compongono un campione attraverso un esame spettroscopico eseguito in luce

infrarossa In questo caso perograve il risultato finale che consiste in un spettro di

assorbimento della radiazione nel dominio delle frequenze (cioegrave dove sullrsquoascissa

del grafico ci sono le frequenze) saragrave frutto di una trasformata di Fourier di un

altro grafico chiamato interferogramma nel dominio dei tempi

341 Eccitazioni vibrazionali delle molecole

Come mai egrave proprio la radiazione infrarossa la piugrave adatta a stimolare transizioni di

tipo vibrazionale nei nuclei di una molecola

Si puograve rispondere a questa domanda anche con delle considerazioni legate alla fisica

classica se consideriamo che gli elettroni sono legati alla molecola con una forza F con la stessa

forza i nuclei saranno legati tra loro a formare la molecola Approssimando questa forza a

una di tipo armonico (massa-molla) possiamo dire che la pulsazione del moto

elettronico egrave 120596119890 = 119896 119898 mentre la pulsazione del moto nucleare egrave 120596119873 = 119896 119872

con m massa dellrsquoelettrone M massa del nucleo e k costante elastica della F

Il rapporto tra lrsquo energia vibrazionale e quella elettronica saragrave allora dato da

119864119907

119864119890=

ℏ120596119873

ℏ120596119890cong

119898

119872 (322)

Essendo 119898

119872 compreso nel range 10minus3 divide 10minus5 possiamo affermare che le energie di

eccitazione vibrazionali sono qualche centinaio di volte piugrave piccole di quelle

63

elettroniche Essendo questrsquoultime dellrsquoordine di qualche eV lo spettro di

assorbimento-emissione vibrazionale cadragrave nel vicino e medio infrarosso

Figura 64 Collocazione spettrale delle vibrazioni molecolari

Si possono esprimere le frequenze 120642 in cm-1 (omettendo di moltiplicare per c

velocitagrave della luce) dato che se 119888 = 120582120584 allora 120584 = 119888120582

Si egrave giagrave parlato nel paragrafo 2 di questo capitolo dei livelli energetici

vibrazionali

Figura 65Schema energetico di una molecola biatomica e livelli vibrazionali[12]

Le transizioni di cui ci occupiamo qui naturalmente non coinvolgono livelli

elettronici ma solo passaggi da uno stato roto-vibrazionale ad una altro Infatti

oltre alle energie elettroniche e vibrazionali esistono pure le energie rotazionali che

sono dellrsquoordine 10minus3 divide 10minus5 volte piugrave piccole di quelle elettroniche e 10minus3 2 divide

10minus5 2 volte piugrave piccole di quelle vibrazionali cioegrave circa 10minus3eV

Per comprendere meglio quello che succede consideriamo le molecole

biatomiche per queste se sono nello stato Λ = 0(Λ numero quantico del momento

angolare elettronico lungo lrsquoasse molecolare senza spin) vale la regola di selezione

Δ119869 = plusmn1 dove J egrave il numero quantico rotazionale collegato con il momento

angolare totale lungo lrsquoasse molecolare

Le transizioni permesse passando da 119907 = 0 a 119907 = 1sono riportate nello schema qui

sotto

64

Figura 66Livelli energetici di una molecola biatomica e transizioni permesse da v=0 a v=1[1]

Con R si indicano tutte le transizioni con Δ119869 = +1 con P quelle con Δ119869 = minus1

chiamate poi branche R e P e il numero tra parentesi egrave il J iniziale

A titolo di esempio riportiamo lo spettro di assorbimento della molecola HCl

Figura 67Spettro di assorbimento di HCl [1]

Da notare la mancanza del gap centrale data la proibizione di Δ119869 = 0

Tutti gli esami spettroscopici in assorbimento avranno questo aspetto

342 I modi di vibrazione e i gruppi funzionali I

fingerprint

Le molecole possono presentare diversi modi di vibrazione ciascuno responsabile

di un particolare assorbimento in una determinata regione dello spettro

Si distinguono vibrazioni ldquostetchingrdquo o di valenza (variazione della distanza di

legame)

Figura 68 Esempio di modi di vibrazione di valenza[12]

e vibrazioni ldquobendingrdquo o di deformazione (variazione dellrsquoangolo di legame)

65

Figura 69Esempio di modi di vibrazione di deformazione[12]

Come si vede dalle immagini possiamo pensare la vibrazione dellrsquointera molecola come

combinazione di vibrazioni di ogni coppia di atomi o comunque di ogni sua singola parte piugrave

semplice In chimica questi ldquopezzi di molecolardquo sono detti gruppi funzionali cioegrave

gruppi di atomi che mostrano particolari e costanti proprietagrave chimico fisiche Saragrave grazie alla

peculiaritagrave della lunghezza drsquoonda assorbita da queste parti che si potragrave riconoscere

la molecola presente nel campione

Solitamente 120642119959119938119949 gt 120642119941119942119943 dunque troveremo i gap di assorbimento delle

vibrazioni di valenza nella parte sinistra dello spettro (4000-1500 cm-1) dove ci

sono i valori dei numeri drsquoonda piugrave alti zona dei gruppi funzionali mentre la zona

dello spettro a minore energia egrave occupata dalle vibrazioni di deformazione da quelle di valenza a

piugrave bassa energia e da quelle di combinazione(i due tipi insieme) saragrave soprattutto questa

combinazione di tipi di eccitazioni vibrazionali nella parte destra dello spettro

(1500-700 cm-1) che costituiragrave lrsquoimpronta digitale the fingerprint della molecola

Molecole diverse ma con lo stesso tipo di gruppi funzionali (per quelle organiche)

saranno riconosciute grazie a questa zona

Figura 70 Spettrogrammi IR di due CHETONI simili ciclo-esanone(sopra)e ciclo-pentone(sotto)

riconoscibili dalle diversitagrave nella zona fingerprint[12]

66

343 Lrsquouso dellrsquointerferometria La FT-IR

Le misure di tipo spettroscopico nellrsquoinfrarosso (considerando solo le tecniche a

doppio raggio che permettono il confronto tra il raggio di riferimento e quello del

campione fornendo cosigrave lo spettrogramma della trasmittanza ) si possono fare

essenzialmente in due modi in modo dispersivo con la selezione continua di lunghezza

drsquoonda o con il metodo interferometrico

Per gli spettrometri di tipo dispersivo egrave difficile conciliare risoluzione spettrale ed

efficienza di misurazione questi sistemi si basano infatti su reticoli a riflessione mossi

molto lentamente da meccaniche di precisione per selezionare lunghezza drsquoonda

dopo lunghezza drsquoonda e generare cosigrave uno spettro infrarosso continuo

Figura 71 Schema di funzionamento di uno spettrometro a dispersione[7]

In sintesi questo tipo di spettrometri funzionano cosigrave si formano due raggi uno dei

quali passando per il campione contiene le informazioni cercate lrsquoaltro fa da

riferimento Il chopper consente alternativamente lrsquoarrivo dellrsquouno o dellrsquoaltro sul

reticolo che monocromatizza il segnale letto successivamente dal sensore Saragrave il

software che una volta acquisiti i segnali ne faragrave il rapporto egrave saragrave in grado di creare

lo spettrogramma

Chiaramente il reticolo lavorando in condizioni di alta risoluzione selezioneragrave

una banda di frequenze molto stretta lrsquointensitagrave del segnale saragrave minore

causando cosigrave un deterioramento del rapporto segnale-rumore Un grande miglioramento delle condizioni di lavoro e della qualitagrave dei risultati

nella spettroscopia IR egrave avvenuto quando grazie ai moderni calcolatori si egrave riusciti

a convertire un interferogramma in uno spettrogramma usando gli algoritmi

della trasformata di Fourier

Lrsquointerferogramma

Definiamolo prima nel caso di una singola frequenza

Ersquo chiamato interferogramma il segnale complessivo in funzione del tempo di due

onde alla stessa intensitagrave e lunghezza drsquoonda che interferiscono quando su una

67

delle due si crea un continuo sfasamento rispetto allrsquoaltra per esempio grazie ad

uno specchio mobile che ne allunga o ne accorcia il cammino ottico

Figura 72 Schema di principio di un spettrografo con spettro e interferogramma nel caso di una singola

frequenza[8]

Nella figura sopra per questioni di chiarezza lrsquointerferogramma egrave nel dominio delle

distanze (proporzionalitagrave diretta tra tempo e spazio percorso dallo specchio

mobile) B(120584) e I(120575) intensitagrave luminosa rispettivamente dalla sorgente e sul

rivelatore ( 120584 numero drsquoonda e 120575 spostamento dello specchio) Per I(120575) vale la

seguente formula

119868(120575) = 119861(120584) cos 2120587120575

120582 (323)

che poi inserendo per ragioni di comoditagrave matematica il numero drsquoonda 120584 = 1 120582

diventa

119868(120575) = 119861(120584) cos 2120587120584120575 (324)

Nel caso di due frequenze la situazione cambia in questo modo

Figura 73Spettri e interferogrammi di due frequenze diverse separate e poi sovrapposte[8]

Ogni frequenza compare nellrsquointerferogramma come una funzione coseno

Considerando allora una sorgente continua nellrsquoinfrarosso matematicamente

faremo un integrale per trovare lrsquoandamento di 119868(120575) cioegrave

119868(120575) = 119861(120584)infin

0cos 2120587120584120575 119889120584 (325)

Un tipico interferogramma di una sorgente incandescente per infrarosso egrave il

seguente

68

Figura 74 Inteferogramma di una tipica sorgente incandescente[8]

Notare come quando 120575 = 0 essendo tutte le funzioni coseno delle frequenze

presenti in fase 119868(120575) ha un grande picco il centerburst questa egrave una caratteristica di

tutti gli interferogrammi Allontanandosi da questa posizione la moltitudine delle

funzioni coseno cominciano a rinforzarsi o annullarsi vicendevolmente causando

una rapida diminuzione dellrsquointensitagrave in una serie di oscillazioni

La trasformata di Fourier

Lrsquointerferogramma egrave descritto matematicamente dallrsquoequazione (325) e saragrave

proprio il suo andamento intensitagrave su tempo ad essere fisicamente misurato

dal sensore dello spettrografo Comunque in spettroscopia si egrave interessati allo

spettro cioegrave a conoscere lrsquointensitagrave in funzione del numero drsquoonda Ma

conoscendo la forma matematica dellrsquointerferogramma 119816(120517) come funzione di

120517 egrave possibile calcolare il corrispondente spettro usando una tecnica

matematica conosciuta come Trasformata di Fourier Il suo uso porta alla

conoscenza dello spettro attraversolrsquointegrale

119861(120584) = 119868(120575) cos 2120587120584120575 119889120575+infin

minusinfin (326)

Ecco dunque come si agisce con la tecnica FT-IR quando si vuole ottenere lo

spettrogramma di un campione viene fatta una prima acquisizione dello

spettrogramma della sorgente chiamato anche spettrogramma di fondo(in questo

si noteranno anche gli eventuali assorbimenti dei gas presenti lungo il cammino

ottico del raggio) ed in seguito del campione Il computer penseragrave ad eseguire il loro

rapporto fornendo lo spettro in trasmittanza

69

Figura 75 Schema a blocchi della generazione di uno spettro con la tecnica FT-IR[8]

Di seguito egrave riportata la figura schematica di uno spettrometro per analisi FT-IR

Figura 76 Schema di funzionamento di uno spettrometro FT-IR[7]

I 3 vantaggi della tecnica FT-IR

Si associano a questa tecnica tre vantaggi o miglioramenti rispetto alla

spettroscopia dispersiva

Vantaggio Jaquinot o di banda passante lrsquoenergia in arrivo al rivelatore egrave

maggiore di conseguenza anche il rapporto segnaledisturbo egrave piugrave elevato

Vantaggio Felgett o di multiplex lrsquoacquisizione dei dati egrave molto piugrave rapida

(pochi secondi) Questo consente di effettuare in rapida sequenza una serie

di spettri(10-20) e di presentare alla fine la loro media diminuendo cosigrave

lrsquoerrore

Vantaggio di Connes una calibrazione delle frequenze molto stabile ed

accurata (001-01 cm-1) grazie ad un laser interno che agisce da riferimento

per ogni scansione

70

Conclusioni

In questa dissertazione si egrave voluto discutere il contributo della Fisica nel campo

delle indagini analitiche e diagnostiche nel settore dei beni culturali attraverso una

panoramica delle varie tecniche di diagnosi e recupero di unrsquoopera drsquoarte con una

particolare attenzione alla strumentazione e quindi alle tecniche che sono di fatto

operanti con successo nellrsquoambito del nostro Ateneo

Queste metodologie delle quali molte e importanti di carattere non invasivo

sono di fondamentale importanza qualora si desideri eseguire una diagnosi su

unrsquoopera per la quale lo scopo primario di intervento egrave la sua conservazione nel

tempo Se dunque nel corso di una indagine di un bene culturale si richieda la

assoluta non invasivitagrave la fisica mette a disposizione tutte le sue conoscenze nel

campo delle interazioni radiazioni-materia o particelle-materia assicurando

insieme alla salvaguardia del manufatto le risposte cercate

Anche se un bene culturale come tutte le cose non puograve che deperire nel corso

degli anni in un inarrestabile anche se lento invecchiamento i metodi per porvi

riparo e le analisi scientifiche di tipo fisico saranno senza dubbio in grado di

migliorarsi rispetto ad ora in quantitagrave qualitagrave ed efficacia

Il progresso della ricerca fisica applicata e delle tecnologie collegate fanno

sicuramente ben sperare in una conservazione duratura della Bellezza tangibile a

sicuro vantaggio delle generazioni future

71

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72

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[19]Enciclopedia-Delle-Scienze-Fisiche(vol IV p624) Limmagine in falso colore

Roma Istituto Enciclopedico Treccani

73

Ringraziamenti

Ringrazio Dio Padre onnipotente creatore di tutte le cose della materia e delle leggi

che la governano dellrsquouomo e della sua intelligenza che le sa scoprire

Ringrazio poi il prof Andrea Di Cicco per la sua disponibilitagrave e il dott Marco

Minicucci per il suo instancabile guidarmi con entusiasmo alla scoperta di un

mondo per me fino a poco tempo fa sconosciuto la prof Graziella Roselli per le

nozioni che mi ha fornito il dott Andrea Cittadini per le informazioni tecniche il

prof che ha fatto da lettore e tutti i docenti di Fisica che nel corso di questi

anni mi hanno preparato nello studio

Ringrazio ancora Alessandro e Antonella per il loro incoraggiamento schietto e

sincero Roberto per lo scanner e la sua generositagrave Claudio per il supporto

informatico

Ringrazio tutti gli amici che mi sono stati vicino in questi mesi e che anche solo con

un gesto o una parola mi sono stati di aiuto

Ringrazio la mia famiglia

Antonio

31

dallrsquooggetto creando una figura di interferenza dalla quale si ricava la distanza di

ogni punto dellrsquooggetto in esame

Annoveriamo tra le tecniche in luce coerente anche una variante del sistema a

tempo di volo che sfrutta lo sfasamento tra lrsquoimpulso laser generato e registrato

ottenendo una maggiore precisione

232a Lrsquoolografia conoscopica

Con questa tecnica egrave possibile misurare con estrema precisione la distanza tra la

sonda ottica usata e per cosigrave dire ogni ldquosingolo puntordquo della superficie (non si

usa infatti quasi mai per ricostruire lrsquointero corpo dellrsquooggetto) in esame

Il principio di funzionamento egrave il seguente un laser a diodi produce un raggio

che egrave riflesso totalmente da un beam-splitter a 90deg verso il campione Parte dellrsquo onda

luminosa riflessa viene captata dallrsquoobbiettivo attraversa lo splitter (ora con

proprietagrave di trasparenza) e incontra il modulo conoscopico Questo elemento

costituito da un cristallo monoassiale8 birifrangente9 posto tra due lamine

polarizzatrici separa i raggi luminosi che vi incidono in due componenti raggio

ordinario e raggio straordinario

Questi dopo aver percorso praticamente lo stesso cammino ottico

interferiscono dando luogo a frange circolari sulla superficie del sensore CCD La

fittezza delle linee della frangia dipende dal cammino ottico dei raggi

dallrsquooggetto scansionato al sensore ecco che allora misurandola si risale alla

distanza di ogni punto dalla sonda

Figura 27Funzionamento di una sonda conosco pica[16]

8 Monoassiale Con un solo asse ottico 9 Birifrangente Con due indici di rifrangenza ortogonali fra loro

32

Elaborando dunque il segnale restituito dal CCD si risale al ldquoperiodordquo di ogni

singola frangia fatto poi corrispondere ad una distanza Poicheacute la lettura del CCD

puograve essere ripetuta con una frequenza di alcune migliaia di Hz alla stesa velocitagrave egrave

anche possibile acquisire le misure

La distanza dellrsquoobbiettivo dallrsquooggetto da esaminare puograve variare da poche

decine di mm a poche decine di centimetri a seconda delle esigenze cambiando

lrsquoobbiettivo di ripresa

Si raggiungono prestazioni eccellenti Con una distanza di lavoro di 40mm per

esempio si raggiunge una risoluzione di circa 6μm in quota e 30μm nelle

direzioni trasversali con una dinamica di profonditagrave di plusmn4mm

Una caratteristica importante di questo strumento egrave quella di poter lavorare

con un angolo di incidenza minimo di circa 5deg ciograve consente di indagare tratti di

superficie con unrsquoinclinazione fino a plusmn85deg col risultato di riuscire a fare misure

allrsquointerno di fori di diametro inferiore a 1mm con un rapporto profonditagravediametro

fino a 251

Un altro grande vantaggio dellrsquoolografia conoscopica egrave quello di superare i

vincoli pratici di stabilitagrave e sensibilitagrave alla temperatura e alle vibrazioni meccaniche

di cui soffrono gli strumenti interferometrici laser di tipo convenzionale dato

lrsquounica sorgente di luce coerente che viene separata solamente dentro il cristallo

birifrangente

Il sistema trova numerose applicazioni nel campo del restauro e della

conservazione ogniqualvolta si debbano analizzare con grande dettaglio oggetti o

parte di essi microdeformazioni su dipinti microscopiche incisioni su pietra o

rilievi su tavole usate per la litografiaecc ecc

Nelle immagini seguenti unrsquoindagine in olografia conoscopica effettuata su un

quadro di Raffaello La Madonna del cardellino Da notare i due solchi verticali nella

parte centrale del riquadro

Figura 28Madonna del cardellino Raffaello 1506 Galleria degli Uffizi e particolare (restituito in luce radente) dopo unrsquo olografia conoscopica

33

223b Lo scanner laser a misura di fase

Questa tecnica apparentemente del tutto simile a quella dello scanner laser TOF

visto nel paragrafo 231a sfrutta il fatto che un impulso laser modulato in ampiezza cambia la sua fase da quando egrave stato emesso a quando egrave rivelato dopo

la riflessione Conoscendo questo sfasamento si puograve risalire alla distanza

percorsa

Solitamente si sceglie per il laser (onda portante) una lunghezza drsquoonda di 1divide

2μm vicino infrarosso data la buona penetrabilitagrave in aria di questo tipo di onda

elettromagnetica mentre la modulazione ( in realtagrave vedremo che di modulazioni ne

occorreranno di diversi tipi) egrave fatta con lunghezze drsquoonda dellrsquoordine del metro

(onde radio)

Figura 29Schema di principio di uno scanner laser a sfasamento di modulazione di ampiezza

Matematicamente la variazione di fase Δ120601 durante tutto il tragitto 2119871 egrave data da

Δ120601 = 119899119896119898 2119871

Dove n egrave lrsquoindice di rifrazione dellrsquoaria da determinare in sede di misura a seconda delle

condizioni di temperatura pressione e umiditagrave relativa e 119896119898 egrave il vettore drsquoonda

corrispondente alla pulsazione di modulazione 120596119898 Con pochi passaggi si ottiene la

distanza cercata

119871 = Δ120601119888 2119899 120596119898

con c velocitagrave della luce

Bisogneragrave tener conto del fatto che il sensore discriminatore di fase (comparatore)

non percepisce quando 120601 ha subito delle rotazioni intere di angolo giro Per questa ragione in

realtagrave la modulazione egrave fatta con diverse frequenze (sottomultipli di un oscillatore interno

allo scanner) per ognuna delle quali si acquisisce una delle cifre della misura finale di ogni

singolo punto Questo egrave chiamato Metodo per decadi Se per esempio un punto egrave

distante dallo scanner 756342m avrograve bisogno di 6 (numero con 6 cifre) frequenze

di modulazione

34

24 Tecniche microscopiche

Lrsquoapplicazione della microscopia ottica ed elettronica nel campo dei Beni Culturali

fornisce un contributo scientifico di estremo interesse Ersquo infatti applicata per

indagini diagnostiche finalizzate al restauro passando per lrsquoanalisi del materiale

artistico di varia natura analizzando il suo stato di conservazione e anche

permettendo lrsquoindividuazione delle tecniche usate nella realizzazione dellrsquoopera

Infatti lrsquoutilizzo del microscopio ottico o elettronico a scansione permette lrsquoanalisi

approfondita relativa sia alla morfologia della superficie che alla composizione

chimica elementare di campioni di vario tipo ad elevati ingrandimenti fornendo

importanti informazioni in fase di restauro

241 La microscopia elettronica a scansione SEM

Il microscopio elettronico a scansione SEM (Scanning Electron Microscope)

fornisce informazioni sullrsquoaspetto sulla natura e sulle proprietagrave delle superfici e

degli strati sottostanti di campioni con risoluzione media di 2divide5 nm Il principio

di formazione delle immagini le quali saranno riprodotte con un effetto

tridimensionale egrave sequenziale Un fascio di elettroni (sonda) viene focheggiato

sulla superficie del preparato e fatto scorrere su esso secondo linee parallele

ravvicinate come avviene per un pennello elettronico di un tubo televisivo

Figura 30Schema di un microscopio elettronico a scansione[15]

Il diametro della sonda quando incontra la superficie del campione egrave di circa

2nm Lrsquointerazione del fascio accelerato da una differenza di potenziale che va da

poche centinaia di volt a diverse decine di kV con gli atomi del preparato da luogo a

diversi tipi di ldquoprodottirdquo ([15]Valdregrave) con ognuno dei quali si creeragrave un segnale tra

cui i piugrave importanti nelle applicazioni per i beni culturali sono

Elettroni secondari (SE) convenzionalmente definiti come gli elettroni

uscenti dal preparato con energia le50eV Provengono da una profonditagrave di

pochi nm sono prodotti dal fascio primario interagendo anelasticamente con

35

gli elettroni di valenza del campione Il segnale SE egrave il piugrave frequentemente usato

utilizzato principalmente per informazioni sulla topografia delle superfici

Lrsquoimmagine fornita appare in rilievo come se lrsquoosservatore fosse al livello del

diaframma D (vedi figura) e guardasse il campione illuminato da una

ipotetica sorgente posta in corrispondenza del rivelatore

(scintillatorefototubo)

Elettroni retrodiffusi (BSE) Back-Scattered Electrons Elettroni con energie

ge50eV che provengono dal preparato in seguito ad interazioni elastiche

principalmente con nuclei Il segnale BSE fornisce informazioni legate al

numero atomico medio della zona di provenienza (il numero di eventi di

scattering elastico cresce al crescere del numero atomico Gli elementi piugrave

pesanti saranno evidenziati da un segnale piugrave luminoso sullo schermo) alla topografia

e alla struttura cristallina del materiale attraversato

Raggi X Sono quelli della radiazione caratteristica o di bremsstrahlung

Provengono da strati piugrave profondi del campione da una sfera di raggio di

qualche μm al di sotto della sonda Il segnale X viene usato per il

riconoscere e quantificare gli elementi chimici

Elettroni Auger Ersquo un processo di autoionizzazione in cui in luogo di

radiazione X proveniente da una ricombinazione crsquoegrave unrsquoespulsione di un

elettrone

Figura 31Rappresentazione schematica nel caso di un fascio con incidenza normaledelle profonditagrave da

cui provengono i segnali SEBSEAuger(A) e raggi X[15]

Normalmente un microscopio SEM lavora con un alto vuoto al suo interno circa

10minus3Pa questo per evitare lrsquointerazione tra particelle sonda o da misurare con

lrsquoaria Un altro requisito questa volta dei campioni egrave che essi siano elettricamente

conduttivi in caso contrario si provvederagrave alla metallizzazione procedimento

tramite il quale si deposita un sottilissimo strato 1divide40 nm di metallo come ad

esempio oro carbone platino ecc

Sviluppi di questa tecnologia portano nuove e piugrave ampie possibilitagrave

nellrsquoanalizzare reperti dalla natura piugrave varia opportunitagrave utilissime nel campo dei

beni culturali

36

241a Lrsquoanalisi SEM-EDS

Parlando di analisi SEM-EDS citata anche come microanalisi EDS si fa riferimento

allrsquouso della microscopia SEM abbinata allrsquoanalisi dei raggi X caratteristici della

zona analizzata del campione che vengono prodotti per fluorescenza Lrsquoanalisi egrave

fatta in dispersione di energia da cui lrsquoacronimo Energy Dispersive Spectroscopy (of X ray)

Il rivelatore normalmente egrave a stato solido Si drogato con Li che ha bisogno di

essere raffreddato da azoto liquido o piugrave recentemente Si drogato con HgI2 per il

quale egrave sufficiente un raffreddamento termoelettrico

Nelle figure qui sotto ([13]Pasquariello Pinzari amp De Mico 2007) un esempio

di indagine SEM-EDS su una vecchia stampa fotografica della quale si voleva

verificare tra le altre cose la composizione chimica del cosiddetto sottostrato

(presenza o meno del Bario) cioegrave la parte compresa tra il supporto primario

(cartoncino) e lo strato immagine vero e proprio (alogenuro drsquoargento in gelatina)

Figura 32Esempio di analisi SEM-EDS su una foto drsquoepoca

241b Lrsquoanalisi SEM-VP

Lrsquoesigenza di esaminare campioni che non possono essere inglobati chimicamente o

metallizzati data la loro specificitagrave o talmente delicati da non poter sopportare lo

stress meccanico dovuto alla bassissima pressione di lavoro del SEM ha portato

allo sviluppo dei SEM-VP Variable Pressure cioegrave a pressione variabile I materiali

biologici per esempio costituiti da tessuti molli (cellule) e acqua perderebbero la

loro struttura ldquoevaporandordquose sottoposti a bassissime pressioni Questiper essere

osservati hanno bisogno di solito di una stabilizzazione chimica di disidratazione

o di un surgelamento prima di entrare nel SEM

37

Con la tecnica SEM-VP si puograve praticamente introdurre nella camera porta

campioni il preparato tale e quale grazie ad una pressione presente in quella parte

del microscopio di 5 o 6 ordini di grandezza superiore (10divide750 Pascal) rispetto alla

zona del cannone elettronico e della colonna (10minus3 divide 10minus4 Pascal)

Nei settore dei beni archeologico-culturali dunque in cui egrave assolutamente

proibito modificare il reperto il fatto che si possa evitare la metallizzazione egrave

fondamentale

Nelle immagini seguenti ([14]Pinzari amp Montanari 2007) si egrave riportato un

esempio di studio possibile con il microscopio SEM-VP la catalogazione di una

infestazione fungina sul dorso della copertina di libri Le misure sono state fatte con

una pressione in camera di 150Pa una tensione del fascio di 20kV ed utilizzando il

rivelatore VPSE Variable Pressure Secondary Electrons Lrsquoingrandimento della foto egrave

9800times (dati riscontrabili anche in basso nella foto SEM-VP)

Figura 33Efflorescenze sul dorso dei volumi e prelievo del micelio per mezzo del nastro adesivo

Figura 34Immagine SEM-VP del nastro adesivo utilizzato per campionare le efflorescenze fungine

38

241c Lrsquoanalisi SEM con ED-XRF

Si ha la possibilitagrave di ampliare la profonditagrave di analisi della fluorescenza X

montando sul microscopio SEM una apparecchiatura per Fluorescenza X in Dispersione

di Energia ED-XRF composta da tubo generatore di raggi X e rivelatore allo stato

solido In questo modo si aumenta la profonditagrave di indagine in quanto la capacitagrave

di penetrazione del fascio di raggi X allrsquointerno del campione puograve essere superiore

rispetto a quella scelta per formare lrsquoimmagine del pennello di elettroni

Figura 35Assemblaggio dellapparato SEM con ED-XRF[11]

Usato allrsquointerno del SEM inoltre lrsquoXRF garantisce migliori prestazioni

rispetto al suo utilizzo in aria questo per motivi legati sia alla migliore e piugrave rigida

geometria sorgente-campione-detector sia allrsquoalto vuoto realizzato allrsquointerno della

camera porta campione che evita cosigrave lrsquoassorbimento da parte dellrsquoaria dei raggi X a

bassa energia

Le immagini che seguono ([11]Ferro 2007) riguardano lo studio della

composizione chimica di una scoria metallica rinvenuta nel sito archeologico di Petra

in Giordania da notare il confronto delle due analisi spettrali EDS e ED-XRF

sovrapposte ottenute allrsquointerno del SEM Si possono ottenere con questo secondo

sistema sensibilitagrave nel rilevare gli elementi dalle 10 alle 1000 volte maggiori

Figura 36 Scoria metallica dal sito di Petra IIIdeg secolo aC

39

Figura 37 Confronto tra gli spettri in energia tra microanalisi EDS (avanti) e ED-XRF (dietro) in SEM

242 Il microscopio ottico a luce polarizzata trasmessa

Ogni qualvolta si ha la necessitagrave di esaminare un materiale che al suo interno

presenti componenti anisotrope10 il microscopio ottico a luce polarizzata permette

di individuarle Si sfrutteragrave il fatto che un campione di materiale anisotropo

possedendo due indici di rifrazione ortogonali fra loro saragrave in grado di

suddividere un fascio di luce polarizzata che lo attraversa in due nuove

componenti polarizzate oscillanti secondo la direzione degli suoi indici di

rifrazione

Il microscopio polarizzatore essenzialmente si compone di una sorgente

luminosa un filtro polarizzatore un tavolo porta campione (rotante) e un altro filtro

polarizzatore (detto analizzatore )

10 Anisotropo Si dice di un materiale che ha la capacitagrave di modificare lo stato di polarizzazione della luce che lo attraversa Chiamato anche birifrangente

40

Figura 38 Configurazione di un microscopio a luce polarizzata

Schematicamente possiamo riassumere cosigrave il percorso del raggio luminoso il filtro

polarizzatore seleziona una direzione di vibrazione per il campo E della sorgente

luminosa Il campione birifrangente ldquoscomponerdquo le direzioni di vibrazione di E in

ordinaria e straordinaria che dunque perdono la relazione di fase allrsquouscita del

campione possedendo una differenza di cammino ottico Δ119897 = Δ119899119889 con

Δ119899 = 119899119904 minus 119899119900 e d spessore del campione Quando il filtro analizzatore le

ricompone si nota una variazione dellrsquointensitagrave luminosa rispetto a quella iniziale

dovuta proprio a Δ119897

Posizionando dunque i due polarizzatori incrociati fra loro ( egrave questa infatti

una analisi ortoscopica e non ci sarebbe nessuna trasmissione di luce se non si

inserisse il materiale birifrangente) e facendo ruotare il campione attorno allrsquoasse

ottico del sistema lrsquointensitagrave dellrsquoimmagine vista varia periodicamente risultando nulla

quando le sue direzioni principali di vibrazione coincidono con quelle del

polarizzatore e dellrsquoanalizzatore (posizione di estinzione) mentre risulteragrave

massima nelle posizioni a 45deg (posizioni diagonali) Si possono cosigrave dedurre

importanti informazioni sullrsquoorganizzazione cristallina del campione in esame

Figura 39Cristallo birifrangente posto tra due polarzzatori incrociati

41

Nella prossima figura si egrave indicato con s e o i piani di oscillazione straordinari e

ordinari con P e A i piani del polarizzatore e dellrsquo analizzatore

Figura 40 Orientazione del cristallo birifrangente e relativa variazione dellintensitagrave trasmessa

Il campione egrave preparato in sezione sottile tramite taglio e abrasione fino a rendere

il campione subtrasparente (in genere 30μm di spessore) e consentire la trasmissione

della luce

Nel campo dei beni culturali questo strumento egrave ampiamente usato per analisi

petrografiche e mineralogiche di materiali lapidei naturali e artificiali In

particolare egrave possibile classificare le pietre naturali identificare le tipologie di

inerte e definire il rapporto inertelegante presente in malte intonaci e stucchi

noncheacute effettuare determinazioni sulle finiture cromatiche sul degrado e sulle

tecniche esecutive

Figura 41 Immagine al microscopio polarizzatore di un frammento di materiale lapideo riconosciuto come trachite dei Colli Euganei

42

Capitolo 3 - Le apparecchiature dellrsquoAteneo

disponibili nel campo dei beni culturali

In questo capitolo approfondiremo alcune tecniche analitiche descritte brevemente

nel capitolo 2 La scelta egrave ricaduta su alcune delle tecniche che allrsquo interno di questo

Ateneo vengono utilizzate anche per la ricerca nel campo dei beni culturali

31 I raggi X la tecnica XRF

311 La produzione di raggi X

Si definiscono convenzionalmente raggi X quella parte di radiazioni dello spettro

elettromagnetico con energia compresa tra 012 keV e 120 keV I raggi X sono il

risultato dellrsquointerazione in un tubo nel quale egrave stato realizzato un alto vuoto (

10minus6 minus 10minus7 Torr) tra materia lrsquoanodo (tipicamente come anodi vengono usati il

Tungsteno Molibdeno Rame Argentohelliphellip ) ed elettroni prodotti da un filamento

incandescente il catodo e accelerati da una opportuna differenza di potenziale con

conseguente perdita di energia da parte di questi ultimi

Figura 42Schema di principio di un generatore a raggi X[6]

I processi attraverso i quali lrsquoelettrone nellrsquourto con lrsquoanodo perde energia si

possono riassumere nei seguenti punti ([2]Castellano Martini amp Sibilia 2002)

I Lrsquoelettrone eccita lrsquoatomo ldquospostandordquo un elettrone esterno

(perdita di energia di qualche eV) Lrsquoatomo torna poi allo stato

fondamentale con emissione di radiazione nel visibile(quellrsquoorbitale

esterno si puograve chiamare ldquootticordquo)

II Lrsquoelettrone ionizza lrsquoatomo rimuovendo un elettrone esterno

(perdita di energia fino a centinaia di eV)

III Lrsquoelettrone collide con il nucleo atomico in questo caso lrsquoelettrone

orbita parzialmente intorno al nucleo e perde energia per

43

decelerazione Questrsquoultimo fenomeno egrave alla base della bremsstrahlug

parola tedesca che significa radiazione di frenamento

IV Lrsquoelettrone collide con un elettrone interno dellrsquoanodo(shell K L

Mhellip) con conseguente espulsione di questrsquoultimo(con una energia

cinetica Ec) Se WK(LM) indica lrsquoenergia di legame dellrsquoelettrone alla

shell KLMhellip lrsquoenergia richiesta per il processo egrave Ec+WK(LMhellip) Un

elettrone piugrave esterno va a sostituire quello espulso con emissione

di radiazione X la quale egrave caratteristica della sostanza colpita

La radiazione X egrave prodotta essenzialmente dai processi fisici riportati al punto III e

IV Esaminiamoli con maggior dettaglio

La ldquoradiazione biancardquo (breemstrahlung)

Una particolare attenzione merita la radiazione X prodotta dal fenomeno riportato

sopra al punto III Dunque accade che lrsquoelettrone decelera o in genere subisce una

variazione anche puramente direzionale dellrsquoaccelerazione da questa perdita di

energia scaturisce un fotone X che viene emesso a partire dalla regione dellrsquourto Il

processo di breemstrahlung egrave il piugrave importante almeno in termini di estensione dello

spettro che produce In esso lrsquoemissione di raggi X avviene con

continuitagrave(radiazione bianca) esistendo tuttavia una lunghezza drsquoonda limite

120582m al di sotto della quale non vi egrave emissione

Figura 43 Spettri continui di raggi X per alcuni valori della tensione applicata[6]

Il principio di conservazione dellrsquoenergia vieta infatti che vengano emessi fotoni con

energie maggiori di quella massima degli elettroni EM accelerati contro lrsquoanodo

data da

44

119864119872 = 119890119881 (31)

Essendo e la carica dellrsquoelettrone e V la differenza di potenziale tra il filamento

emettitore di elettroni e lrsquoanodo Questa lunghezza drsquoonda minima corrisponde ad

un processo di frenamento in cui lrsquoelettrone incidente perde tutta la sua energia in

un unico urto producendo un fotone con 120582m pari a

λm =ℎ119888

119890119881 (32)

Naturalmente questo implica che vi sia una frequenza massima ammissibile 120584M

data dallrsquoequazione

120584119872 =119864119872

ℎ (33)

Rispetto alla figura 2 una grafico che avesse in ascissa lrsquoenergia ( o la frequenza )

verrebbe ribaltato rispetto ad un asse verticale evidenziando una EM (o una 120584119872)

saragrave questa la visualizzazione piugrave frequente degli spettri X negli usi delle varie

procedure sperimentali

La radiazione caratteristica la fluorescenza dellrsquoatomo

Il processo brevemente descritto sopra al punto III egrave alla base della produzione

della radiazione X caratteristica Oltre allo spettro continuo sono presenti infatti

righe monocromatiche caratteristiche alcune delle quali particolarmente intense

Mentre lo spettro continuo egrave molto simile per tutte le sostanze con il detto limite

inferiore 120582119898 e un solo massimo di intensitagrave a circa 120582 =15120582119898 le righe

caratteristiche variano da sostanza a sostanza costituente lrsquoanodo Dunque

bombardando una sostanza con elettroni veloci alcuni atomi si ionizzano

espellendo un elettrone di una shell interna Supponiamo una mancanza di un

elettrone nella shell K in seguito a questo un elettrone di una shell piugrave alta L Mhellip

faragrave una transizione radiativa per riempire il livello libero Naturalmente questa

transizione determina un posto vuoto nel guscio L Mhellip ma questo verragrave occupato

successivamente da un elettrone ancora piugrave esterno nellrsquoatomo emettendo unrsquo altra

riga dello spettro caratteristico Le righe originate dal livello vuoto nella shell K

sono chiamate righe 119870120572 119870120573 119870120574helliphellipe corrispondono alle transizioni LrarrK MrarrK

NrarrK hellipLa transizione Kα da origine alla riga ad energia piugrave alta negli spettri X

Fu il fisico H Moseley che tra il 1913 e 1914 stabiligrave nei suoi primi esperimenti per le

linee 119870120572 che

La radice quadrata della frequenza delle linee 119922120630 egrave direttamente proporzionale

al ndegatomico Z

120584119870119894

2 = 119862119894(119885 minus 120590119870) 119894 = 120572 120573 120574 hellip (34)

Dove Ci egrave una costante indipende da Z e 120590119870 rende conto dello schermaggio

dellrsquoelettrone K rimasto

45

1 lt 120590119870 lt 2

La stessa regola egrave estendibile alle righe della serie L dovendo perograve sostituire una

costante 120590119871 di schermaggio maggiore

74 lt 120590119871 lt 94

Figura 44 Il diagramma di Moseley di 120642120784

su Z per le linee Kα[1]

La (44) fu subito generalizzata da Moseley considerando la formula di Bohr per i

livelli energetici di atomi ad un elettrone che si muovono perograve in un potenziale

colombiano di carica 119885 minus 120590

120584119898119899 = 119877 infin 119885 minus 120590 2 1

1198982 minus1

1198992 119898 lt 119899 (35)

dove m n sono i numeri quantici principali delle shell di arrivo e partenza

rispettivamente e R infin egrave la costante di Rydberg avendo usando lrsquoapprossimazione

di massa nucleare infinita

119877 infin =119898

4120587ℏ3

1198902

4120587ℇ0

2

(36)

In realtagrave non esiste una sola linea Kα Kβo Lα Lβhellip

Lrsquointerazione spin-orbita separa i livelli energetici delle shell (tranne la shell K)

Nella shell L gli elettroni con ℓ = 0 hanno lrsquoenergia di legame piugrave grande quelli

con ℓ = 1 e 119895 = 1 2 piugrave bassa e quelli con ℓ = 1 e 119895 = 3 2 ancora piugrave bassa

Questi tre livelli sono chiamati LI LII e LIII La separazione in energia egrave grande

abbastanza da poter essere agevolmente evidenziata negli spettri essendo

46

proporzionale a 119885 minus 120590119870 4come mostra la formula di struttura fine per

lrsquointerazione spin-orbita

ℓ 119904119890 119895 = ℓ + 1 2

Δ119864 =1198981198882 119885minus120590119870 120572 4

41198993ℓ ℓ+1 2 times (37)

minusℓ minus 1 119904119890 119895 = ℓ minus 1 2

Con

120572 =1198902

4120587휀0ℏ119888 (38)

costante di struttura fine

Potremo dunque osservare fra le altre le righe Kα1 e Kα2 che corrispondono alle

transizioni LIII rarrK e LII rarrK rispettivamente Il seguente schema mostra i due

gruppi (K e L) di transizioni principali

Figura 45Schema (non in scala) delle principali transizioni X permesse[1]

Le transizioni saranno regolate dalle regole di selezione Δℓ = plusmn1 Δj = 0 plusmn1

Per esempio le righe Kα1 e Kα2 del Tungsteno hanno

1205821198701205721 = 0214Å 1198641198701205721 = 579119896119890119881

1205821198701205722 = 0209Å 1198641198701205722 = 593119896119890119881

Ersquo molto utile per gli usi pratici in cui il materiale egrave coinvolto mostrare uno spettro

di un tubo a raggi X con anodo di Tungsteno

47

Figura 46Spettro dei raggi X prodotti da un tubo RX con anodo di Tungsteno a 80 kV[2]

Si notano oltre la radiazione continua di bremstrahlung e i due picchi Kα1 e Kα2 anche i due picchi Lα e Lβ che sono molto meno energetici di quelli K ma anche

molto piugrave probabili

312 La sezione drsquourto di assorbimento

Una volta che si ha a disposizione una sorgente di raggi X essi possono essere usati

per ionizzare lrsquoatomo attraverso lrsquoeffetto fotoelettrico Ovvero i raggi X stessi

possono essere usati a posto degli elettroni per produrre a loro volta radiazione X

dalla sostanza irraggiata I fotoni di adeguata energia dunque possono determinare

eccitazione o dare luogo alla rimozione di elettroni ove abbiano energie sufficienti a

vincere lrsquoenergia di legame della shell La sezione drsquourto 120590 di questo processo egrave

espressa in buona approssimazione dalla formula della sezione drsquourto per atomi

idrogenoidi

120590 =16 2120587

312057281198855

1198981198882

ℏ120596

7 2

11988602 (39)

1205720 = 0529177Å (raggio di Bohr)

anche se lrsquoapprossimazione di dipolo con la quale egrave stata ldquocostruitardquo egrave sempre

meno congrua allrsquoaumentare dellrsquoenergia dei fotoni La sezione drsquourto diminuisce

dolcemente allrsquoaumentare della frequenza de fotoni come ℏ120596 minus7 2 fino a che non

si raggiunge un energia sufficiente per espellere un elettrone dalle shell piugrave interne

A questo punto la sezione drsquourto ha un brusco aumento siamo in presenza del

cosiddetto ldquoabsorption edgesrdquo (soglie di assorbimento) Simili picchi si

incontrano ogni qual volta si raggiungono energie sufficienti a strappare elettroni in

shell via via piugrave profonde

48

Figura 47Andamento del coefficiente di assorbimento di massa del piombo in funzione di 120640 e E

La figura 6 mostra il coefficiente di assorbimento di massa che ha lrsquoandamento del

tutto analogo a 120590 Dunque la scelta di opportuni valori della tensione del tubo a

raggi X determina le energie del fascio dei fotoni prodotti incidenti su un materiale

e quindi la possibilitagrave che si verifichino i processi di assorbimento in esame Queste

considerazioni fanno parte delle attivitagrave preparatorie e delle impostazioni

preliminari allrsquoanalisi ED-XRF

313 Il sistema XRF in uso nel dipartimento di Fisica di

Camerino

Nel laboratorio XAS (X-ray Absorption Spectroscopy) del dipartimento di fisica

dellrsquouniversitagrave di Camerino opera un apparato per analisi ED-XRF il cui nucleo egrave

il sistema rivelatore (XR-100CR) amplificatore e alimentatore (PC2CR)

convertitore analogico-digitale+scheda multicanale(MCA 8000A) prodotto

dalla AMPTEK INC [5]

49

Figura 48Schema dei collegamenti dellapparato rivelatore-analizzatore[5]

Alcune caratteristiche del rivelatoreXR-100CR

Tipo di sensore Si-PIN(Fotodiodo di silicio a tre strati drogati P e N

separati da uno stato ad alta resistivitagrave quasi Intrinseco)

Dimensioni del sensore 24mmtimes28mm(7mm2)

Spessore del Silicio 300μm

Risoluzione in energia FWHM11 220eV

(misurata sulla riga a 59 keV del 55Fe)

Finestra del rivelatore Berillio spessore 25μm

La risoluzione in energia egrave il grado di precisione del picco delle righe rivelate piugrave ha un valore basso e piugrave la riga saragrave stretta e dunque piugrave discriminata in energia dalle altre

Le curve di efficienza e di trasmissione

Ersquo interessantissimo analizzare il comportamento dei componenti principali del

rivelatore cioegrave il sensore vero e proprio Si-PIN e la finestra di Berillio al variare

dellrsquoenergia dei fotoni In generale infatti il comportamento di un sensore o di un

materiale a basso assorbimento di raggi X varia a seconda dellrsquoenergia delle

radiazioni elettromagnetiche con cui interagiscono dando luogo a fenomeni di

filtraggio

11 FWHM Full Width Half Maximum egrave la larghezza della riga a metagrave della sua altezza Piugrave questo parametro egrave piccolo migliore saragrave la risoluzione

50

Figura 49Trasmissione di raggi X attraverso la finestra di Berillio[5]

Ersquo necessario isolare sotto vuoto il sensore dato che lo si fa lavorare a bassa

temperatura (ndash30 ndash40 degC) Si sceglie il Berillio come finestra dato che egrave il materiale

che minimizza lrsquoassorbimento di raggi X Come si vede sopra 6keV lrsquoefficacia del

conteggio si avvicina al 100

Vediamo ora la curva di trasmissione (percentuale dei fotoni che interagiscono

fotoelettricamente sul totale) del sensore SiPIN

Figura 50Efficienza del rivelamento del sensore di Si [5]

Il grafico seguente tenendo conto di entrambi gli andamenti di cui sopra mostra

lrsquoefficienza intrinseca di rivelazione a ldquopiena energiardquo cioegrave ldquola probabilitagrave che

un fotone X entrato nel sensore depositi tutta la sua energia per effetto

fotoelettricordquo

Curva del

rivelatore del

laboratorio di

Camerino

51

Figura 51Efficienza intrinseca () di rivelazione a piena energia[5]

In sostanza la finestra di Berillio e il sensore Si-PIN consentono la rivelazione di

elementi la cui energia di emissione caratteristica sia compresa tra 1-2keV e 50-

60keV circa a basse energie lrsquoimpedimento egrave la finestra di Berillio a quelle alte egrave il

rivelatore (scritte in inglese ai bordi del grafico) Nella figura sopra sono mostrati i

riferimenti delle linee Kα di diversi elementi mancano tutti gli altri tipi di righe che

ovviamente consentono di individuare atomi diversi da quelli menzionati dal

grafico o che il grafico mette in una zona di scarsissima efficienza Risulta chiaro

allora che lrsquoassorbimento della finestra di Berillio alle basse energie unitamente alla

bassa ldquoresa di fluorescenzardquo degli elementi leggeri fa si che la tecnica XRF non trovi

applicazione per elementi a basso numero atomico (Zle10)

52

32 I raggi ultravioletti Lrsquoosservazione in

fluorescenza UV

In generale la fluorescenza egrave la proprietagrave di alcune sostanze solide liquide e

aeriformi per la quale allorchegrave sono colpite da una radiazione riemettono quasi

istantaneamente (ritardo di 10minus8s) altre radiazioni la cui lunghezza drsquoonda

dipende da quella della radiazione eccitante e dalla natura della sostanza Ersquo

sinonimo di luminescenza

Ci occuperemo in questa parte il fenomeno della fluorescenza indotta da raggi

UV approfondendone la genesi fisica

321 Il fenomeno della fluorescenza UV nelle molecole

Lo stato energetico di una molecola egrave descritto da tre parametri quantici il grado di

eccitazione elettronico il grado di eccitazione vibrazionale e il grado di eccitazione

rotazionale Quello energeticamente piugrave importante egrave quello elettronico (poi quello

vibrazionale) e una molecola puograve o meno coinvolgerlo nelle transizioni da uno

stato energetico allrsquoaltro Ci possono essere cioegrave transizioni puramente rotazionali

transizioni roto-vibrazionali (in cui cambia lo stato vibrazionale) e infine

transizioni tra stati elettronici diversi

La fluorescenza UV egrave un fenomeno di questo tipo in cui la molecola assorbe

radiazione ultravioletta questo provoca una eccitazione elettronica e il processo di diseccitazione avviene in maniera tale che la radiazione emessa egrave di

minore energia ricadendo nel visibile Ersquo utile ora illustrare una proprietagrave che le molecole hanno e che chiarisce meglio il

fenomeno fisico il principio di Franck-Condon

Questo principio afferma che il processo con cui gli elettroni passano da uno

stato energetico allrsquoaltro egrave talmente rapido rispetto al moto dei nuclei che

possiamo considerare questi ultimi (e quindi la loro distanza relativa che saragrave

indicata con R) come fermi nelle eccitazioni-diseccitazioni elettroniche

La conseguenza pratica di questo principio egrave che nei grafici in cui si evidenziano

questi processi la freccia che va da uno stato quantico allrsquoaltro possiamo

disegnarla verticale

Dunque il processo della fluorescenza UV si sviluppa cosigrave dapprima

rispettando il principio di Franck-Condon una transizione di assorbimento fa

passare la molecola da uno stato elettronico ad uno stato vibrazionale di un altro

stato elettronico di energia superiore A questo punto la molecola puograve perdere

energia vibrazionale interagendo con molecole vicine (decadimento termico) e

raggiungere lo stato vibrazionale piugrave basso 119959prime = 120782 dello stato elettronico

53

eccitato Come risultato la radiazione emessa durante la diseccitazione finale

ha una frequenza piugrave bassa e ricadragrave nel visibile

Figura 52 Fenomeno della fluorescenza[1]

33 La radiazione infrarossa La riflettografia IR

Lrsquointerazione energia-materia di strati pittorici con la radiazione del vicino infrarosso cioegrave la banda dello spettro che va dallrsquoestremo visibile rosso fino a una

lunghezza drsquoonda di circa 3μm puograve dar luogo a fenomeni ottici ben diversi da quelli

osservabili in luce visibile

Figura 53Lo spettro della radiazione infrarossa

54

Lrsquoassorbimento la diffusione interna (scattering) e la riflettanza12 possono

assumere valori molto diversi con una conseguente dello strato pittorico a vista

In generale ad un aumento della lunghezza drsquoonda(fino a 120582 cong 22120583119898 )

corrisponde una diminuzione del fenomeno di scattering cioegrave una diminuzione del

potere coprente e quindi un aumento della trasparenza dello strato pittorico

331 Lrsquointerazione della radiazione infrarossa con i mezzi

torbidi

Parliamo di mezzo torbido quando piccole ( 10minus3 divide 1 μm) particelle sono

disperse in una matrice (il mezzo che ldquoospitardquo le particelle) trasparente e omogenea

che puograve essere gassosa liquida o solida Esempi di questo tipo di sistemi sono la

nebbia il fumo le pitture i colloidi liquidi e le soluzioni solide(come i vetri

colorati)

Il comportamento della radiazione infrarossa con questi sistemi egrave

intrinsecamente lo stesso di quello della luce visibile Esso egrave governato da

interazioni come la riflessione la rifrazione la dispersione la diffusione e nel caso di

specifiche sostanze colorate assorbimento (di determinate lunghezze drsquoonda)

La diffusione e lrsquoassorbimento sono fattori determinanti per la

trasmittanza13 di questi sistemi Per esempio il potere coprente di uno strato di

pittura bianca (non considerando lo spessore) egrave dovuto essenzialmente alla

diffusione mentre in uno strato di pittura blu di Prussia14 il fattore dominante egrave

lrsquoassorbimento specifico

La diffusione puograve essere descritta quantitativamente dagli specifici

coefficienti di diffusione delle particelle disperse attraverso la teoria di Kubelka-Munk

Questi coefficienti dipendono dalla lunghezza drsquoonda della radiazione incidente

dalla geometria delle particelle (forma e diametro) e dalla differenza degli indici di

rifrazione del pigmento(particelle) e mezzo(matrice)

In generale per uno strato di pittura bianca (volendo focalizzare il discorso

solo sulla diffusione) possiamo dire che diventa piugrave trasparente

al crescere della lunghezza drsquoonda della radiazione incidente

al diminuire dello spessore dello strato

al diminuire del numero di particelle nello strato(concentrazione

pigmentovolume)

al diminuire della differenza degli indici di rifrazione tra pigmento e

mezzo(legante)

Concludiamo questo paragrafo col dire che nella maggior parte dei casi il massimo

della trasmittanza di un pigmento egrave nel vicino infrarosso tra 18μm e 22μm

12 Riflettanza Il rapporto tra la radiazione retro diffusa e quella inviata 13Trasmittanza Per una superficie investita da una radiazione acustica o ottica il rapporto tra lrsquointensitagrave della radiazione trasmessa entro il corpo e lrsquointensitagrave della radiazione incidente 14blu di Prussia Ferrocianuro ferrico Fe4[Fe(CN)6]3 scoperto casualmente a Berlino nel 1704 Anche chiamato blu di Berlino

55

superando poi questa soglia per le matrici (di origine organica) comincia a

diventare prevalente lrsquoassorbimento della radiazione facendo diventare lo strato

pittorico meno trasparente e il contrasto15 diminuisce

332 Una trattazione matematica del fenomeno

In riflettografia infrarossa si fa spesso riferimento ad una trattazione matematica[2]

(dovuta a Kubelka e Munk) che pur semplificando molto la situazione rispetto alla

realtagrave ha il pregio di essere intuitiva e di identificare la grandezze fondamentali in

gioco Essa ci porteragrave ad esprimere matematicamente la riflettanza di uno strato

pittorico solamente in funzione di coefficienti caratteristici dello strato stesso e

non piugrave in funzione della profonditagrave di penetrazione nello strato pittorico

Nellrsquoambito di questa teoria un dipinto egrave schematicamente descritto come uno

strato di colore (si pensa al colore come un pigmento disperso in un leganteil mezzo)

che ricopre una preparazione di fondo (costituita quasi sempre da una mescola di

gesso e colla animale o da biacca16 ) e sul quale egrave stato tracciato il disegno preparatorio

(fatto con carboncino grafite o punta metallica )

Le proprietagrave ottiche delle parti in questione e del sistema vengono considerate

in questo modo

Il legante viene considerato perfettamente trasparente

Il pigmento egrave considerato in grado di diffondere la radiazione che incide

normalmente

Si considera solo la diffusione che allrsquointerno dello strato si propaga ortogonalmente

ad esso in avanti o allrsquoindietro

La riflessione speculare non viene considerata

La lunghezza drsquoonda della radiazione egrave molto maggiore del diametro medio dei granuli di

pigmento

La radiazione proveniente dalla sorgente IR giunge sulla superficie del dipinto e

penetra in parte al di sotto di essa

Supponiamo che la radiazione non assorbita si propaghi lungo lrsquoasse x e

parte di essa venga diffusa ma solo nella direzione opposta si considera cioegrave

solo la retrodiffusione

Con 119868 119909 si indica il flusso di radiazione proveniente dalla sorgente

Con 119869 119909 si indica il flusso di radiazione retrodiffusa verso il rivelatore

Sia K il coefficiente di assorbimento della radiazione nello strato

Sia S il coefficiente di diffusione della radiazione nello strato

Accade che attraversando lo spessore 119889119909 lrsquointensitagrave 119868 119909 varia a causa

dellrsquoassorbimento della diffusione si considereragrave dunque per 119868 119909 anche il

contributo di 119869 119909 Un ragionamento analogo vale anche per il flusso 119869 119909

15 Contrasto In rifletto grafia per lrsquoindividuazione di linee scure su fondo bianco egrave definito come il rapporto tra la riflettenza della sostanza scura e la riflettanza del fondo bianco 16 Biacca Anche detta ldquobianco di piombordquo egrave un carbonato basico del piombo2PbCO3ndashPb(OH)2

56

In formule

119889119868 119909 = 119870 + 119878 119868 119909 119889119909 minus 119878 119869 119909 119889119909

(316)

119889 119869 119909 = minus(119870 + 119878)119869 119909 119889119909 + 119878 119868 119909 119889119909

Le equazioni cosigrave ricavate costituiscono il sistema di Kubelka-Munk in forma

differenziale

Figura 54Propagazione della radiazione diretta e retrodiffusa secondo lo schema di Kubelka-Munk

In riflettografia si definisce in linea di principio per ogni livello di profonditagrave della

superficie pittorica la riflettanza 119877 119909 come

119877 119909 =119869 119909

119868 119909 (317)

Derivando rispetto a x la (316) e sostituendo nel risultato ottenuto le (315) si ha

per 119877 119909 lrsquoequazione differenziale

119889119877 119909

119889119909= 1198781198772 119909 minus 2(119870 + 119878)119877 119909 + 119878 (318)

Ponendo 119883 = 119909 minus 1199090 1198770 = 119877 1199090 119886 =119870+119878

119878 119887 = 1198862 minus 1 si ha la soluzione

cercata per la riflettanza

119877(119883) =1+ 1198770 119887 coth 119887119878119883 minus119886

119886+119887 coth 119887119878119883 minus1198770 (319)

57

Mettiamoci ora nelle condizione di sapere come diventa 119877(119883) se si ha a che fare con

grandi spessori basta calcolarne il limite per 119883 rarr infin sapendo che coth 119909 =119890119909+119890minus119909

119890119909minus119890minus119909 si ha

119877infin = lim119883rarrinfin 119877(119883) =1+1198770(119887minus119886)

119886+119887minus1198770=

119870

119878+ 1 minus

119870

119878

2

+ 2119870

119878 (320)

Si vede chiaramente cosigrave che 119877infin dipende solamente dal rapporto 119870 119878 che egrave proprio

di ogni pigmento

Lrsquoandamento di 119877infin egrave quello visualizzato qui sotto

Figura 55 Andamento di 119929infin in funzione di KS

Naturalmente fare il limite per 119883 rarr infin ha solamente un senso matematico Nella

realtagrave si puograve misurare la riflettanza dei pigmenti con uno spettrofotometro e si

riscontra che giagrave con spessori di qualche millimetro crsquoegrave una buonissima

corrispondenza con lrsquoandamento di 119877infin

Dunque la trattazione di Kubelka-Munk che afferma con la (320) che per

119883 rarr infin la riflettanza non dipende piugrave dallo spessore dello strato ha un effettivo

riscontro con la realtagrave dove nella maggior parte dei casi si opera su spessori di 12

mm

Dalla (320) con pochi passaggi matematici ci si ricava 119870 119878 in funzione di 119877infin 119870

119878=

119877infin minus1 2

2119877infin (321)

Possiamo ora introdurre una nuova grandezza fondamentale in riflettografia il

contrasto

119862 =119877119887 119909

119877119908 119909 (322)

dove 119877119887 119909 e 119877119908 119909 sono rispettivamente la riflettanza di una linea ldquonerardquo del

disegno preparatorio e quella della superficie ldquobiancardquo del fondo e x rappresenta lo

spessore di pigmento soprastante Da come egrave definito ci si auspica sempre che C

abbia un valore prossimo a 0

Dal contrasto in linea di principio puograve essere ricavato lo spessore di

oscuramento 119883119889 = 119909119889 minus 1199090 definito come il minimo spessore di un dato pigmento in

grado di rendere completamente invisibile a una determinata strumentazione il disegno

58

preparatorio sottostante Esso puograve essere interpretato anche come un indice della

qualitagrave di un apparato per riflettografia

Vediamo ora come sia possibile ricavarsi Xd

Sia Cl il contrasto limite ossia il minimo contrasto rilevabile da un determinato

sensore dalla definizione di C Cl =119877119887 119883119889

119877119908 119883119889

Tenendo presente la (319) ponendo in essa 119910 = 119887 coth(119887119878119883119889) e sostituendo in Cl

si ottiene

1199102 ClR0w minus R0b + 119910 1 minus Cl R0bR0w minus 1 +

+Cl(a minus R0b)(1 minus aR0w ) + (a minus R0w )(aR0b minus 1) = 0 (323)

che egrave unrsquoequazione di secondo grado in y

Dunque conoscendo la riflettanza del fondo R0w la riflettanza del materiale usato per

il disegno preparatorio R0b la 119877infin del colore che ricopre il fondo e il suo coefficiente di diffusione

si puograve ricavare la y da cui trovare poi Xd con la formula

119883119889 =coth minus1 119910 119887

119887119878 (324)

333 La fotocamera CCD CHROMA C3 1600E

La facoltagrave di scienze dellrsquouniversitagrave di Camerino ha a disposizione per le

acquisizioni di immagini nel campo dei beni culturali una fotocamera digitale [10]

con sensore a stato solido CCD (Carge Coupled Device) CHROMA C3 1600E

prodotta dalla DTA

Figura 56 Fotocamera digitale CCD CHROMA C3 1600E

Cuore di questa apparecchiatura egrave il sensore per immagini CCD KAF1602(E)

prodotto dalla Kodak[9]

Figura 57Sensore per immagini CCD Kodak KAF-1602(E)

59

Alcune caratteristiche del CCD

Numero di pixel 1536(H)x1024(V)

(Circa 16MPixel di definizione)

Dimensioni del pixel 9x9 μm2

Dimensioni sensore 138x92 mm2

(corrisponde ad un rapporto 32)

FWC 105elettr

(Full Well Capacity Parametro indicante il massimo numero di elettroni

immagazzinabili in ogni pixel Ersquo da questa caratteristica che dipende sia

lrsquointensitagrave del segnale che del rumore Ersquo comunque auspicabile avere un

FWC piugrave alto possibile anche ge500000 cosigrave da poter lavorare anche su

immagini in cui ci sono zone illuminate diversamente evitando che su

quelle illuminate fortemente si crei sovraesposizione)

DC (misurata a 25degC) 20 elettr(pixel∙secondo)

(Dark Current Ersquo il numero di elettroni generato termicamente in ogni

pixel anche se non egrave esposto a radiazione ldquohellipcorrente di buiohelliprdquo Puograve essere

sottratta via software e bisogna tenerne conto soprattutto nelle acquisizioni

a lunga esposizione Con il raffreddamento termoelettrico di tipo Peltier17

puograve essere ridotta di molto)

Figura 58 Andamento della Dark Current a seconda della temperatura del CCD

QE 40 50 60

(Quantum Efficiency Misurata a tre diverse lunghezze drsquoonda 450nm

550nm 650nm Ersquo uno dei parametri piugrave importanti per valutare la qualitagrave di

un sensore Definito come il numero di elettroni di segnale creati per ogni

fotone incidente)

17 Peltier Jean Charles Athanase Fisico francese (Ham[Somme]1785-Parigi1845) Nel 1834 sccoprigrave lrsquoeffetto termoelettrico che da lui prese il nome

60

DR 74dB

(Dinamic Range Dipende dal rapporto tra la quantitagrave massima di elettroni

utilizzabili e il noise floor 119899119890~ cioegrave massimo numero di elettroni del rumore

di fondo per pixel Piugrave precisamente 119863119877 = 20 log10 119865119882119862 119899119890~ con

119899119890~ =15 elettroni)

La risposta spettrale del sensore quella che prima si egrave solo accennata in maniera

frazionata come QE egrave senza dubbio il parametro fondamentale In riflettografia

infrarossa per esempio si auspica che questo parametro sia alto attorno a 1ndash2 μm

Figura 59 Risposta spettrale QE del sensore KAF-1602 (E)

I filtri a disposizione

Ci sono 7 filtri a disposizione [10] per i vari tipi di acquisizioni di immagini

Tre filtri passa banda nel visibile RGB

Figura 60 Curve di trasmittanza dei tre filtri RGB

In realtagrave la curva di trasmissione dei filtri Blu e Verde aumenta nella regione

dellrsquoinfrarosso per questo motivo si egrave dotati di un filtro IR-Cut (taglia infrarosso)

da porre di fronte allrsquoobbiettivo

Filtro passa banda nellrsquoinfrarosso

Presenta due ldquopicchirdquo attorno a 500nm pari a circa 1-2 di trasmittanza

61

Figura 61 Curve di trasmittanza nel visibile e nel vicino infrarosso del filtro passa banda IR

Filtro passa banda nellrsquoultravioletto

Centrato sui 340 nm e con una ampiezza di banda al 50 della sua trasmittanza

massima FWHM pari a 85 nm

Filtro passa alto nellrsquoinfrarosso

Ha la lunghezza drsquoonda di cut-off (50 della sua trasmittanza max tmax) a 780 nm

A 680nm si ha 001 tmax a 850 nm si ha 95 tmax a 900 si ha 99 tmax

Figura 62 Ricostruzione dai dati dello spettro in trasmittanza dei due filtri passa banda UV e passa alto IR (Il tmax egrave arbitrario e sono stati posti uguali per praticitagrave di descrizione)

Filtro taglia Infrarossi

E lrsquounico filtro che egrave posto fuori dalla fotocamera essendo montato sullrsquoobbiettivo e

ha un diametro di 50mm (gli altri 25mm)

A parte dunque lrsquoultimo filtro IR-cut gli altri sono posizionati su una ruota

porta filtri posta allrsquointerno del corpo macchina e azionabile via software

62

Figura 63 Immagine indicativa di una ruota porta filtri per fotocamere CHROMA

Con questa apparecchiatura egrave possibile effettuare oltre la riflettografia infrarossa

anche lrsquoesame in tricromia in falso colore usando il filtri passa banda IR verde e

rosso

34 La tecnica FT-IR

Con lrsquoacronimo FT-IR che sta per Fourier Transform-Infra Red (spectroscopy) si

indica quella tecnica che permette il riconoscimento delle sostanze che

compongono un campione attraverso un esame spettroscopico eseguito in luce

infrarossa In questo caso perograve il risultato finale che consiste in un spettro di

assorbimento della radiazione nel dominio delle frequenze (cioegrave dove sullrsquoascissa

del grafico ci sono le frequenze) saragrave frutto di una trasformata di Fourier di un

altro grafico chiamato interferogramma nel dominio dei tempi

341 Eccitazioni vibrazionali delle molecole

Come mai egrave proprio la radiazione infrarossa la piugrave adatta a stimolare transizioni di

tipo vibrazionale nei nuclei di una molecola

Si puograve rispondere a questa domanda anche con delle considerazioni legate alla fisica

classica se consideriamo che gli elettroni sono legati alla molecola con una forza F con la stessa

forza i nuclei saranno legati tra loro a formare la molecola Approssimando questa forza a

una di tipo armonico (massa-molla) possiamo dire che la pulsazione del moto

elettronico egrave 120596119890 = 119896 119898 mentre la pulsazione del moto nucleare egrave 120596119873 = 119896 119872

con m massa dellrsquoelettrone M massa del nucleo e k costante elastica della F

Il rapporto tra lrsquo energia vibrazionale e quella elettronica saragrave allora dato da

119864119907

119864119890=

ℏ120596119873

ℏ120596119890cong

119898

119872 (322)

Essendo 119898

119872 compreso nel range 10minus3 divide 10minus5 possiamo affermare che le energie di

eccitazione vibrazionali sono qualche centinaio di volte piugrave piccole di quelle

63

elettroniche Essendo questrsquoultime dellrsquoordine di qualche eV lo spettro di

assorbimento-emissione vibrazionale cadragrave nel vicino e medio infrarosso

Figura 64 Collocazione spettrale delle vibrazioni molecolari

Si possono esprimere le frequenze 120642 in cm-1 (omettendo di moltiplicare per c

velocitagrave della luce) dato che se 119888 = 120582120584 allora 120584 = 119888120582

Si egrave giagrave parlato nel paragrafo 2 di questo capitolo dei livelli energetici

vibrazionali

Figura 65Schema energetico di una molecola biatomica e livelli vibrazionali[12]

Le transizioni di cui ci occupiamo qui naturalmente non coinvolgono livelli

elettronici ma solo passaggi da uno stato roto-vibrazionale ad una altro Infatti

oltre alle energie elettroniche e vibrazionali esistono pure le energie rotazionali che

sono dellrsquoordine 10minus3 divide 10minus5 volte piugrave piccole di quelle elettroniche e 10minus3 2 divide

10minus5 2 volte piugrave piccole di quelle vibrazionali cioegrave circa 10minus3eV

Per comprendere meglio quello che succede consideriamo le molecole

biatomiche per queste se sono nello stato Λ = 0(Λ numero quantico del momento

angolare elettronico lungo lrsquoasse molecolare senza spin) vale la regola di selezione

Δ119869 = plusmn1 dove J egrave il numero quantico rotazionale collegato con il momento

angolare totale lungo lrsquoasse molecolare

Le transizioni permesse passando da 119907 = 0 a 119907 = 1sono riportate nello schema qui

sotto

64

Figura 66Livelli energetici di una molecola biatomica e transizioni permesse da v=0 a v=1[1]

Con R si indicano tutte le transizioni con Δ119869 = +1 con P quelle con Δ119869 = minus1

chiamate poi branche R e P e il numero tra parentesi egrave il J iniziale

A titolo di esempio riportiamo lo spettro di assorbimento della molecola HCl

Figura 67Spettro di assorbimento di HCl [1]

Da notare la mancanza del gap centrale data la proibizione di Δ119869 = 0

Tutti gli esami spettroscopici in assorbimento avranno questo aspetto

342 I modi di vibrazione e i gruppi funzionali I

fingerprint

Le molecole possono presentare diversi modi di vibrazione ciascuno responsabile

di un particolare assorbimento in una determinata regione dello spettro

Si distinguono vibrazioni ldquostetchingrdquo o di valenza (variazione della distanza di

legame)

Figura 68 Esempio di modi di vibrazione di valenza[12]

e vibrazioni ldquobendingrdquo o di deformazione (variazione dellrsquoangolo di legame)

65

Figura 69Esempio di modi di vibrazione di deformazione[12]

Come si vede dalle immagini possiamo pensare la vibrazione dellrsquointera molecola come

combinazione di vibrazioni di ogni coppia di atomi o comunque di ogni sua singola parte piugrave

semplice In chimica questi ldquopezzi di molecolardquo sono detti gruppi funzionali cioegrave

gruppi di atomi che mostrano particolari e costanti proprietagrave chimico fisiche Saragrave grazie alla

peculiaritagrave della lunghezza drsquoonda assorbita da queste parti che si potragrave riconoscere

la molecola presente nel campione

Solitamente 120642119959119938119949 gt 120642119941119942119943 dunque troveremo i gap di assorbimento delle

vibrazioni di valenza nella parte sinistra dello spettro (4000-1500 cm-1) dove ci

sono i valori dei numeri drsquoonda piugrave alti zona dei gruppi funzionali mentre la zona

dello spettro a minore energia egrave occupata dalle vibrazioni di deformazione da quelle di valenza a

piugrave bassa energia e da quelle di combinazione(i due tipi insieme) saragrave soprattutto questa

combinazione di tipi di eccitazioni vibrazionali nella parte destra dello spettro

(1500-700 cm-1) che costituiragrave lrsquoimpronta digitale the fingerprint della molecola

Molecole diverse ma con lo stesso tipo di gruppi funzionali (per quelle organiche)

saranno riconosciute grazie a questa zona

Figura 70 Spettrogrammi IR di due CHETONI simili ciclo-esanone(sopra)e ciclo-pentone(sotto)

riconoscibili dalle diversitagrave nella zona fingerprint[12]

66

343 Lrsquouso dellrsquointerferometria La FT-IR

Le misure di tipo spettroscopico nellrsquoinfrarosso (considerando solo le tecniche a

doppio raggio che permettono il confronto tra il raggio di riferimento e quello del

campione fornendo cosigrave lo spettrogramma della trasmittanza ) si possono fare

essenzialmente in due modi in modo dispersivo con la selezione continua di lunghezza

drsquoonda o con il metodo interferometrico

Per gli spettrometri di tipo dispersivo egrave difficile conciliare risoluzione spettrale ed

efficienza di misurazione questi sistemi si basano infatti su reticoli a riflessione mossi

molto lentamente da meccaniche di precisione per selezionare lunghezza drsquoonda

dopo lunghezza drsquoonda e generare cosigrave uno spettro infrarosso continuo

Figura 71 Schema di funzionamento di uno spettrometro a dispersione[7]

In sintesi questo tipo di spettrometri funzionano cosigrave si formano due raggi uno dei

quali passando per il campione contiene le informazioni cercate lrsquoaltro fa da

riferimento Il chopper consente alternativamente lrsquoarrivo dellrsquouno o dellrsquoaltro sul

reticolo che monocromatizza il segnale letto successivamente dal sensore Saragrave il

software che una volta acquisiti i segnali ne faragrave il rapporto egrave saragrave in grado di creare

lo spettrogramma

Chiaramente il reticolo lavorando in condizioni di alta risoluzione selezioneragrave

una banda di frequenze molto stretta lrsquointensitagrave del segnale saragrave minore

causando cosigrave un deterioramento del rapporto segnale-rumore Un grande miglioramento delle condizioni di lavoro e della qualitagrave dei risultati

nella spettroscopia IR egrave avvenuto quando grazie ai moderni calcolatori si egrave riusciti

a convertire un interferogramma in uno spettrogramma usando gli algoritmi

della trasformata di Fourier

Lrsquointerferogramma

Definiamolo prima nel caso di una singola frequenza

Ersquo chiamato interferogramma il segnale complessivo in funzione del tempo di due

onde alla stessa intensitagrave e lunghezza drsquoonda che interferiscono quando su una

67

delle due si crea un continuo sfasamento rispetto allrsquoaltra per esempio grazie ad

uno specchio mobile che ne allunga o ne accorcia il cammino ottico

Figura 72 Schema di principio di un spettrografo con spettro e interferogramma nel caso di una singola

frequenza[8]

Nella figura sopra per questioni di chiarezza lrsquointerferogramma egrave nel dominio delle

distanze (proporzionalitagrave diretta tra tempo e spazio percorso dallo specchio

mobile) B(120584) e I(120575) intensitagrave luminosa rispettivamente dalla sorgente e sul

rivelatore ( 120584 numero drsquoonda e 120575 spostamento dello specchio) Per I(120575) vale la

seguente formula

119868(120575) = 119861(120584) cos 2120587120575

120582 (323)

che poi inserendo per ragioni di comoditagrave matematica il numero drsquoonda 120584 = 1 120582

diventa

119868(120575) = 119861(120584) cos 2120587120584120575 (324)

Nel caso di due frequenze la situazione cambia in questo modo

Figura 73Spettri e interferogrammi di due frequenze diverse separate e poi sovrapposte[8]

Ogni frequenza compare nellrsquointerferogramma come una funzione coseno

Considerando allora una sorgente continua nellrsquoinfrarosso matematicamente

faremo un integrale per trovare lrsquoandamento di 119868(120575) cioegrave

119868(120575) = 119861(120584)infin

0cos 2120587120584120575 119889120584 (325)

Un tipico interferogramma di una sorgente incandescente per infrarosso egrave il

seguente

68

Figura 74 Inteferogramma di una tipica sorgente incandescente[8]

Notare come quando 120575 = 0 essendo tutte le funzioni coseno delle frequenze

presenti in fase 119868(120575) ha un grande picco il centerburst questa egrave una caratteristica di

tutti gli interferogrammi Allontanandosi da questa posizione la moltitudine delle

funzioni coseno cominciano a rinforzarsi o annullarsi vicendevolmente causando

una rapida diminuzione dellrsquointensitagrave in una serie di oscillazioni

La trasformata di Fourier

Lrsquointerferogramma egrave descritto matematicamente dallrsquoequazione (325) e saragrave

proprio il suo andamento intensitagrave su tempo ad essere fisicamente misurato

dal sensore dello spettrografo Comunque in spettroscopia si egrave interessati allo

spettro cioegrave a conoscere lrsquointensitagrave in funzione del numero drsquoonda Ma

conoscendo la forma matematica dellrsquointerferogramma 119816(120517) come funzione di

120517 egrave possibile calcolare il corrispondente spettro usando una tecnica

matematica conosciuta come Trasformata di Fourier Il suo uso porta alla

conoscenza dello spettro attraversolrsquointegrale

119861(120584) = 119868(120575) cos 2120587120584120575 119889120575+infin

minusinfin (326)

Ecco dunque come si agisce con la tecnica FT-IR quando si vuole ottenere lo

spettrogramma di un campione viene fatta una prima acquisizione dello

spettrogramma della sorgente chiamato anche spettrogramma di fondo(in questo

si noteranno anche gli eventuali assorbimenti dei gas presenti lungo il cammino

ottico del raggio) ed in seguito del campione Il computer penseragrave ad eseguire il loro

rapporto fornendo lo spettro in trasmittanza

69

Figura 75 Schema a blocchi della generazione di uno spettro con la tecnica FT-IR[8]

Di seguito egrave riportata la figura schematica di uno spettrometro per analisi FT-IR

Figura 76 Schema di funzionamento di uno spettrometro FT-IR[7]

I 3 vantaggi della tecnica FT-IR

Si associano a questa tecnica tre vantaggi o miglioramenti rispetto alla

spettroscopia dispersiva

Vantaggio Jaquinot o di banda passante lrsquoenergia in arrivo al rivelatore egrave

maggiore di conseguenza anche il rapporto segnaledisturbo egrave piugrave elevato

Vantaggio Felgett o di multiplex lrsquoacquisizione dei dati egrave molto piugrave rapida

(pochi secondi) Questo consente di effettuare in rapida sequenza una serie

di spettri(10-20) e di presentare alla fine la loro media diminuendo cosigrave

lrsquoerrore

Vantaggio di Connes una calibrazione delle frequenze molto stabile ed

accurata (001-01 cm-1) grazie ad un laser interno che agisce da riferimento

per ogni scansione

70

Conclusioni

In questa dissertazione si egrave voluto discutere il contributo della Fisica nel campo

delle indagini analitiche e diagnostiche nel settore dei beni culturali attraverso una

panoramica delle varie tecniche di diagnosi e recupero di unrsquoopera drsquoarte con una

particolare attenzione alla strumentazione e quindi alle tecniche che sono di fatto

operanti con successo nellrsquoambito del nostro Ateneo

Queste metodologie delle quali molte e importanti di carattere non invasivo

sono di fondamentale importanza qualora si desideri eseguire una diagnosi su

unrsquoopera per la quale lo scopo primario di intervento egrave la sua conservazione nel

tempo Se dunque nel corso di una indagine di un bene culturale si richieda la

assoluta non invasivitagrave la fisica mette a disposizione tutte le sue conoscenze nel

campo delle interazioni radiazioni-materia o particelle-materia assicurando

insieme alla salvaguardia del manufatto le risposte cercate

Anche se un bene culturale come tutte le cose non puograve che deperire nel corso

degli anni in un inarrestabile anche se lento invecchiamento i metodi per porvi

riparo e le analisi scientifiche di tipo fisico saranno senza dubbio in grado di

migliorarsi rispetto ad ora in quantitagrave qualitagrave ed efficacia

Il progresso della ricerca fisica applicata e delle tecnologie collegate fanno

sicuramente ben sperare in una conservazione duratura della Bellezza tangibile a

sicuro vantaggio delle generazioni future

71

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[2]Castellano A Martini M amp Sibilia E (2002) Elementi di archeometria Milano

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fungine non piugrave vitali o di difficile caratterizzazione Roma Istituto Centrale per la

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[15]Valdregrave U Microscopia elettronica e ionica Roma Istituto Enciclopedico Treccani

[16]Boscaino G Giunta M amp Vaiana R Tessitura superficiale di manti stradali

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archeometria) Milano Egea

[18]GruppoBeniCulturali Diagnostica ottica per la conservazione CNR-INOA

[19]Enciclopedia-Delle-Scienze-Fisiche(vol IV p624) Limmagine in falso colore

Roma Istituto Enciclopedico Treccani

73

Ringraziamenti

Ringrazio Dio Padre onnipotente creatore di tutte le cose della materia e delle leggi

che la governano dellrsquouomo e della sua intelligenza che le sa scoprire

Ringrazio poi il prof Andrea Di Cicco per la sua disponibilitagrave e il dott Marco

Minicucci per il suo instancabile guidarmi con entusiasmo alla scoperta di un

mondo per me fino a poco tempo fa sconosciuto la prof Graziella Roselli per le

nozioni che mi ha fornito il dott Andrea Cittadini per le informazioni tecniche il

prof che ha fatto da lettore e tutti i docenti di Fisica che nel corso di questi

anni mi hanno preparato nello studio

Ringrazio ancora Alessandro e Antonella per il loro incoraggiamento schietto e

sincero Roberto per lo scanner e la sua generositagrave Claudio per il supporto

informatico

Ringrazio tutti gli amici che mi sono stati vicino in questi mesi e che anche solo con

un gesto o una parola mi sono stati di aiuto

Ringrazio la mia famiglia

Antonio

32

Elaborando dunque il segnale restituito dal CCD si risale al ldquoperiodordquo di ogni

singola frangia fatto poi corrispondere ad una distanza Poicheacute la lettura del CCD

puograve essere ripetuta con una frequenza di alcune migliaia di Hz alla stesa velocitagrave egrave

anche possibile acquisire le misure

La distanza dellrsquoobbiettivo dallrsquooggetto da esaminare puograve variare da poche

decine di mm a poche decine di centimetri a seconda delle esigenze cambiando

lrsquoobbiettivo di ripresa

Si raggiungono prestazioni eccellenti Con una distanza di lavoro di 40mm per

esempio si raggiunge una risoluzione di circa 6μm in quota e 30μm nelle

direzioni trasversali con una dinamica di profonditagrave di plusmn4mm

Una caratteristica importante di questo strumento egrave quella di poter lavorare

con un angolo di incidenza minimo di circa 5deg ciograve consente di indagare tratti di

superficie con unrsquoinclinazione fino a plusmn85deg col risultato di riuscire a fare misure

allrsquointerno di fori di diametro inferiore a 1mm con un rapporto profonditagravediametro

fino a 251

Un altro grande vantaggio dellrsquoolografia conoscopica egrave quello di superare i

vincoli pratici di stabilitagrave e sensibilitagrave alla temperatura e alle vibrazioni meccaniche

di cui soffrono gli strumenti interferometrici laser di tipo convenzionale dato

lrsquounica sorgente di luce coerente che viene separata solamente dentro il cristallo

birifrangente

Il sistema trova numerose applicazioni nel campo del restauro e della

conservazione ogniqualvolta si debbano analizzare con grande dettaglio oggetti o

parte di essi microdeformazioni su dipinti microscopiche incisioni su pietra o

rilievi su tavole usate per la litografiaecc ecc

Nelle immagini seguenti unrsquoindagine in olografia conoscopica effettuata su un

quadro di Raffaello La Madonna del cardellino Da notare i due solchi verticali nella

parte centrale del riquadro

Figura 28Madonna del cardellino Raffaello 1506 Galleria degli Uffizi e particolare (restituito in luce radente) dopo unrsquo olografia conoscopica

33

223b Lo scanner laser a misura di fase

Questa tecnica apparentemente del tutto simile a quella dello scanner laser TOF

visto nel paragrafo 231a sfrutta il fatto che un impulso laser modulato in ampiezza cambia la sua fase da quando egrave stato emesso a quando egrave rivelato dopo

la riflessione Conoscendo questo sfasamento si puograve risalire alla distanza

percorsa

Solitamente si sceglie per il laser (onda portante) una lunghezza drsquoonda di 1divide

2μm vicino infrarosso data la buona penetrabilitagrave in aria di questo tipo di onda

elettromagnetica mentre la modulazione ( in realtagrave vedremo che di modulazioni ne

occorreranno di diversi tipi) egrave fatta con lunghezze drsquoonda dellrsquoordine del metro

(onde radio)

Figura 29Schema di principio di uno scanner laser a sfasamento di modulazione di ampiezza

Matematicamente la variazione di fase Δ120601 durante tutto il tragitto 2119871 egrave data da

Δ120601 = 119899119896119898 2119871

Dove n egrave lrsquoindice di rifrazione dellrsquoaria da determinare in sede di misura a seconda delle

condizioni di temperatura pressione e umiditagrave relativa e 119896119898 egrave il vettore drsquoonda

corrispondente alla pulsazione di modulazione 120596119898 Con pochi passaggi si ottiene la

distanza cercata

119871 = Δ120601119888 2119899 120596119898

con c velocitagrave della luce

Bisogneragrave tener conto del fatto che il sensore discriminatore di fase (comparatore)

non percepisce quando 120601 ha subito delle rotazioni intere di angolo giro Per questa ragione in

realtagrave la modulazione egrave fatta con diverse frequenze (sottomultipli di un oscillatore interno

allo scanner) per ognuna delle quali si acquisisce una delle cifre della misura finale di ogni

singolo punto Questo egrave chiamato Metodo per decadi Se per esempio un punto egrave

distante dallo scanner 756342m avrograve bisogno di 6 (numero con 6 cifre) frequenze

di modulazione

34

24 Tecniche microscopiche

Lrsquoapplicazione della microscopia ottica ed elettronica nel campo dei Beni Culturali

fornisce un contributo scientifico di estremo interesse Ersquo infatti applicata per

indagini diagnostiche finalizzate al restauro passando per lrsquoanalisi del materiale

artistico di varia natura analizzando il suo stato di conservazione e anche

permettendo lrsquoindividuazione delle tecniche usate nella realizzazione dellrsquoopera

Infatti lrsquoutilizzo del microscopio ottico o elettronico a scansione permette lrsquoanalisi

approfondita relativa sia alla morfologia della superficie che alla composizione

chimica elementare di campioni di vario tipo ad elevati ingrandimenti fornendo

importanti informazioni in fase di restauro

241 La microscopia elettronica a scansione SEM

Il microscopio elettronico a scansione SEM (Scanning Electron Microscope)

fornisce informazioni sullrsquoaspetto sulla natura e sulle proprietagrave delle superfici e

degli strati sottostanti di campioni con risoluzione media di 2divide5 nm Il principio

di formazione delle immagini le quali saranno riprodotte con un effetto

tridimensionale egrave sequenziale Un fascio di elettroni (sonda) viene focheggiato

sulla superficie del preparato e fatto scorrere su esso secondo linee parallele

ravvicinate come avviene per un pennello elettronico di un tubo televisivo

Figura 30Schema di un microscopio elettronico a scansione[15]

Il diametro della sonda quando incontra la superficie del campione egrave di circa

2nm Lrsquointerazione del fascio accelerato da una differenza di potenziale che va da

poche centinaia di volt a diverse decine di kV con gli atomi del preparato da luogo a

diversi tipi di ldquoprodottirdquo ([15]Valdregrave) con ognuno dei quali si creeragrave un segnale tra

cui i piugrave importanti nelle applicazioni per i beni culturali sono

Elettroni secondari (SE) convenzionalmente definiti come gli elettroni

uscenti dal preparato con energia le50eV Provengono da una profonditagrave di

pochi nm sono prodotti dal fascio primario interagendo anelasticamente con

35

gli elettroni di valenza del campione Il segnale SE egrave il piugrave frequentemente usato

utilizzato principalmente per informazioni sulla topografia delle superfici

Lrsquoimmagine fornita appare in rilievo come se lrsquoosservatore fosse al livello del

diaframma D (vedi figura) e guardasse il campione illuminato da una

ipotetica sorgente posta in corrispondenza del rivelatore

(scintillatorefototubo)

Elettroni retrodiffusi (BSE) Back-Scattered Electrons Elettroni con energie

ge50eV che provengono dal preparato in seguito ad interazioni elastiche

principalmente con nuclei Il segnale BSE fornisce informazioni legate al

numero atomico medio della zona di provenienza (il numero di eventi di

scattering elastico cresce al crescere del numero atomico Gli elementi piugrave

pesanti saranno evidenziati da un segnale piugrave luminoso sullo schermo) alla topografia

e alla struttura cristallina del materiale attraversato

Raggi X Sono quelli della radiazione caratteristica o di bremsstrahlung

Provengono da strati piugrave profondi del campione da una sfera di raggio di

qualche μm al di sotto della sonda Il segnale X viene usato per il

riconoscere e quantificare gli elementi chimici

Elettroni Auger Ersquo un processo di autoionizzazione in cui in luogo di

radiazione X proveniente da una ricombinazione crsquoegrave unrsquoespulsione di un

elettrone

Figura 31Rappresentazione schematica nel caso di un fascio con incidenza normaledelle profonditagrave da

cui provengono i segnali SEBSEAuger(A) e raggi X[15]

Normalmente un microscopio SEM lavora con un alto vuoto al suo interno circa

10minus3Pa questo per evitare lrsquointerazione tra particelle sonda o da misurare con

lrsquoaria Un altro requisito questa volta dei campioni egrave che essi siano elettricamente

conduttivi in caso contrario si provvederagrave alla metallizzazione procedimento

tramite il quale si deposita un sottilissimo strato 1divide40 nm di metallo come ad

esempio oro carbone platino ecc

Sviluppi di questa tecnologia portano nuove e piugrave ampie possibilitagrave

nellrsquoanalizzare reperti dalla natura piugrave varia opportunitagrave utilissime nel campo dei

beni culturali

36

241a Lrsquoanalisi SEM-EDS

Parlando di analisi SEM-EDS citata anche come microanalisi EDS si fa riferimento

allrsquouso della microscopia SEM abbinata allrsquoanalisi dei raggi X caratteristici della

zona analizzata del campione che vengono prodotti per fluorescenza Lrsquoanalisi egrave

fatta in dispersione di energia da cui lrsquoacronimo Energy Dispersive Spectroscopy (of X ray)

Il rivelatore normalmente egrave a stato solido Si drogato con Li che ha bisogno di

essere raffreddato da azoto liquido o piugrave recentemente Si drogato con HgI2 per il

quale egrave sufficiente un raffreddamento termoelettrico

Nelle figure qui sotto ([13]Pasquariello Pinzari amp De Mico 2007) un esempio

di indagine SEM-EDS su una vecchia stampa fotografica della quale si voleva

verificare tra le altre cose la composizione chimica del cosiddetto sottostrato

(presenza o meno del Bario) cioegrave la parte compresa tra il supporto primario

(cartoncino) e lo strato immagine vero e proprio (alogenuro drsquoargento in gelatina)

Figura 32Esempio di analisi SEM-EDS su una foto drsquoepoca

241b Lrsquoanalisi SEM-VP

Lrsquoesigenza di esaminare campioni che non possono essere inglobati chimicamente o

metallizzati data la loro specificitagrave o talmente delicati da non poter sopportare lo

stress meccanico dovuto alla bassissima pressione di lavoro del SEM ha portato

allo sviluppo dei SEM-VP Variable Pressure cioegrave a pressione variabile I materiali

biologici per esempio costituiti da tessuti molli (cellule) e acqua perderebbero la

loro struttura ldquoevaporandordquose sottoposti a bassissime pressioni Questiper essere

osservati hanno bisogno di solito di una stabilizzazione chimica di disidratazione

o di un surgelamento prima di entrare nel SEM

37

Con la tecnica SEM-VP si puograve praticamente introdurre nella camera porta

campioni il preparato tale e quale grazie ad una pressione presente in quella parte

del microscopio di 5 o 6 ordini di grandezza superiore (10divide750 Pascal) rispetto alla

zona del cannone elettronico e della colonna (10minus3 divide 10minus4 Pascal)

Nei settore dei beni archeologico-culturali dunque in cui egrave assolutamente

proibito modificare il reperto il fatto che si possa evitare la metallizzazione egrave

fondamentale

Nelle immagini seguenti ([14]Pinzari amp Montanari 2007) si egrave riportato un

esempio di studio possibile con il microscopio SEM-VP la catalogazione di una

infestazione fungina sul dorso della copertina di libri Le misure sono state fatte con

una pressione in camera di 150Pa una tensione del fascio di 20kV ed utilizzando il

rivelatore VPSE Variable Pressure Secondary Electrons Lrsquoingrandimento della foto egrave

9800times (dati riscontrabili anche in basso nella foto SEM-VP)

Figura 33Efflorescenze sul dorso dei volumi e prelievo del micelio per mezzo del nastro adesivo

Figura 34Immagine SEM-VP del nastro adesivo utilizzato per campionare le efflorescenze fungine

38

241c Lrsquoanalisi SEM con ED-XRF

Si ha la possibilitagrave di ampliare la profonditagrave di analisi della fluorescenza X

montando sul microscopio SEM una apparecchiatura per Fluorescenza X in Dispersione

di Energia ED-XRF composta da tubo generatore di raggi X e rivelatore allo stato

solido In questo modo si aumenta la profonditagrave di indagine in quanto la capacitagrave

di penetrazione del fascio di raggi X allrsquointerno del campione puograve essere superiore

rispetto a quella scelta per formare lrsquoimmagine del pennello di elettroni

Figura 35Assemblaggio dellapparato SEM con ED-XRF[11]

Usato allrsquointerno del SEM inoltre lrsquoXRF garantisce migliori prestazioni

rispetto al suo utilizzo in aria questo per motivi legati sia alla migliore e piugrave rigida

geometria sorgente-campione-detector sia allrsquoalto vuoto realizzato allrsquointerno della

camera porta campione che evita cosigrave lrsquoassorbimento da parte dellrsquoaria dei raggi X a

bassa energia

Le immagini che seguono ([11]Ferro 2007) riguardano lo studio della

composizione chimica di una scoria metallica rinvenuta nel sito archeologico di Petra

in Giordania da notare il confronto delle due analisi spettrali EDS e ED-XRF

sovrapposte ottenute allrsquointerno del SEM Si possono ottenere con questo secondo

sistema sensibilitagrave nel rilevare gli elementi dalle 10 alle 1000 volte maggiori

Figura 36 Scoria metallica dal sito di Petra IIIdeg secolo aC

39

Figura 37 Confronto tra gli spettri in energia tra microanalisi EDS (avanti) e ED-XRF (dietro) in SEM

242 Il microscopio ottico a luce polarizzata trasmessa

Ogni qualvolta si ha la necessitagrave di esaminare un materiale che al suo interno

presenti componenti anisotrope10 il microscopio ottico a luce polarizzata permette

di individuarle Si sfrutteragrave il fatto che un campione di materiale anisotropo

possedendo due indici di rifrazione ortogonali fra loro saragrave in grado di

suddividere un fascio di luce polarizzata che lo attraversa in due nuove

componenti polarizzate oscillanti secondo la direzione degli suoi indici di

rifrazione

Il microscopio polarizzatore essenzialmente si compone di una sorgente

luminosa un filtro polarizzatore un tavolo porta campione (rotante) e un altro filtro

polarizzatore (detto analizzatore )

10 Anisotropo Si dice di un materiale che ha la capacitagrave di modificare lo stato di polarizzazione della luce che lo attraversa Chiamato anche birifrangente

40

Figura 38 Configurazione di un microscopio a luce polarizzata

Schematicamente possiamo riassumere cosigrave il percorso del raggio luminoso il filtro

polarizzatore seleziona una direzione di vibrazione per il campo E della sorgente

luminosa Il campione birifrangente ldquoscomponerdquo le direzioni di vibrazione di E in

ordinaria e straordinaria che dunque perdono la relazione di fase allrsquouscita del

campione possedendo una differenza di cammino ottico Δ119897 = Δ119899119889 con

Δ119899 = 119899119904 minus 119899119900 e d spessore del campione Quando il filtro analizzatore le

ricompone si nota una variazione dellrsquointensitagrave luminosa rispetto a quella iniziale

dovuta proprio a Δ119897

Posizionando dunque i due polarizzatori incrociati fra loro ( egrave questa infatti

una analisi ortoscopica e non ci sarebbe nessuna trasmissione di luce se non si

inserisse il materiale birifrangente) e facendo ruotare il campione attorno allrsquoasse

ottico del sistema lrsquointensitagrave dellrsquoimmagine vista varia periodicamente risultando nulla

quando le sue direzioni principali di vibrazione coincidono con quelle del

polarizzatore e dellrsquoanalizzatore (posizione di estinzione) mentre risulteragrave

massima nelle posizioni a 45deg (posizioni diagonali) Si possono cosigrave dedurre

importanti informazioni sullrsquoorganizzazione cristallina del campione in esame

Figura 39Cristallo birifrangente posto tra due polarzzatori incrociati

41

Nella prossima figura si egrave indicato con s e o i piani di oscillazione straordinari e

ordinari con P e A i piani del polarizzatore e dellrsquo analizzatore

Figura 40 Orientazione del cristallo birifrangente e relativa variazione dellintensitagrave trasmessa

Il campione egrave preparato in sezione sottile tramite taglio e abrasione fino a rendere

il campione subtrasparente (in genere 30μm di spessore) e consentire la trasmissione

della luce

Nel campo dei beni culturali questo strumento egrave ampiamente usato per analisi

petrografiche e mineralogiche di materiali lapidei naturali e artificiali In

particolare egrave possibile classificare le pietre naturali identificare le tipologie di

inerte e definire il rapporto inertelegante presente in malte intonaci e stucchi

noncheacute effettuare determinazioni sulle finiture cromatiche sul degrado e sulle

tecniche esecutive

Figura 41 Immagine al microscopio polarizzatore di un frammento di materiale lapideo riconosciuto come trachite dei Colli Euganei

42

Capitolo 3 - Le apparecchiature dellrsquoAteneo

disponibili nel campo dei beni culturali

In questo capitolo approfondiremo alcune tecniche analitiche descritte brevemente

nel capitolo 2 La scelta egrave ricaduta su alcune delle tecniche che allrsquo interno di questo

Ateneo vengono utilizzate anche per la ricerca nel campo dei beni culturali

31 I raggi X la tecnica XRF

311 La produzione di raggi X

Si definiscono convenzionalmente raggi X quella parte di radiazioni dello spettro

elettromagnetico con energia compresa tra 012 keV e 120 keV I raggi X sono il

risultato dellrsquointerazione in un tubo nel quale egrave stato realizzato un alto vuoto (

10minus6 minus 10minus7 Torr) tra materia lrsquoanodo (tipicamente come anodi vengono usati il

Tungsteno Molibdeno Rame Argentohelliphellip ) ed elettroni prodotti da un filamento

incandescente il catodo e accelerati da una opportuna differenza di potenziale con

conseguente perdita di energia da parte di questi ultimi

Figura 42Schema di principio di un generatore a raggi X[6]

I processi attraverso i quali lrsquoelettrone nellrsquourto con lrsquoanodo perde energia si

possono riassumere nei seguenti punti ([2]Castellano Martini amp Sibilia 2002)

I Lrsquoelettrone eccita lrsquoatomo ldquospostandordquo un elettrone esterno

(perdita di energia di qualche eV) Lrsquoatomo torna poi allo stato

fondamentale con emissione di radiazione nel visibile(quellrsquoorbitale

esterno si puograve chiamare ldquootticordquo)

II Lrsquoelettrone ionizza lrsquoatomo rimuovendo un elettrone esterno

(perdita di energia fino a centinaia di eV)

III Lrsquoelettrone collide con il nucleo atomico in questo caso lrsquoelettrone

orbita parzialmente intorno al nucleo e perde energia per

43

decelerazione Questrsquoultimo fenomeno egrave alla base della bremsstrahlug

parola tedesca che significa radiazione di frenamento

IV Lrsquoelettrone collide con un elettrone interno dellrsquoanodo(shell K L

Mhellip) con conseguente espulsione di questrsquoultimo(con una energia

cinetica Ec) Se WK(LM) indica lrsquoenergia di legame dellrsquoelettrone alla

shell KLMhellip lrsquoenergia richiesta per il processo egrave Ec+WK(LMhellip) Un

elettrone piugrave esterno va a sostituire quello espulso con emissione

di radiazione X la quale egrave caratteristica della sostanza colpita

La radiazione X egrave prodotta essenzialmente dai processi fisici riportati al punto III e

IV Esaminiamoli con maggior dettaglio

La ldquoradiazione biancardquo (breemstrahlung)

Una particolare attenzione merita la radiazione X prodotta dal fenomeno riportato

sopra al punto III Dunque accade che lrsquoelettrone decelera o in genere subisce una

variazione anche puramente direzionale dellrsquoaccelerazione da questa perdita di

energia scaturisce un fotone X che viene emesso a partire dalla regione dellrsquourto Il

processo di breemstrahlung egrave il piugrave importante almeno in termini di estensione dello

spettro che produce In esso lrsquoemissione di raggi X avviene con

continuitagrave(radiazione bianca) esistendo tuttavia una lunghezza drsquoonda limite

120582m al di sotto della quale non vi egrave emissione

Figura 43 Spettri continui di raggi X per alcuni valori della tensione applicata[6]

Il principio di conservazione dellrsquoenergia vieta infatti che vengano emessi fotoni con

energie maggiori di quella massima degli elettroni EM accelerati contro lrsquoanodo

data da

44

119864119872 = 119890119881 (31)

Essendo e la carica dellrsquoelettrone e V la differenza di potenziale tra il filamento

emettitore di elettroni e lrsquoanodo Questa lunghezza drsquoonda minima corrisponde ad

un processo di frenamento in cui lrsquoelettrone incidente perde tutta la sua energia in

un unico urto producendo un fotone con 120582m pari a

λm =ℎ119888

119890119881 (32)

Naturalmente questo implica che vi sia una frequenza massima ammissibile 120584M

data dallrsquoequazione

120584119872 =119864119872

ℎ (33)

Rispetto alla figura 2 una grafico che avesse in ascissa lrsquoenergia ( o la frequenza )

verrebbe ribaltato rispetto ad un asse verticale evidenziando una EM (o una 120584119872)

saragrave questa la visualizzazione piugrave frequente degli spettri X negli usi delle varie

procedure sperimentali

La radiazione caratteristica la fluorescenza dellrsquoatomo

Il processo brevemente descritto sopra al punto III egrave alla base della produzione

della radiazione X caratteristica Oltre allo spettro continuo sono presenti infatti

righe monocromatiche caratteristiche alcune delle quali particolarmente intense

Mentre lo spettro continuo egrave molto simile per tutte le sostanze con il detto limite

inferiore 120582119898 e un solo massimo di intensitagrave a circa 120582 =15120582119898 le righe

caratteristiche variano da sostanza a sostanza costituente lrsquoanodo Dunque

bombardando una sostanza con elettroni veloci alcuni atomi si ionizzano

espellendo un elettrone di una shell interna Supponiamo una mancanza di un

elettrone nella shell K in seguito a questo un elettrone di una shell piugrave alta L Mhellip

faragrave una transizione radiativa per riempire il livello libero Naturalmente questa

transizione determina un posto vuoto nel guscio L Mhellip ma questo verragrave occupato

successivamente da un elettrone ancora piugrave esterno nellrsquoatomo emettendo unrsquo altra

riga dello spettro caratteristico Le righe originate dal livello vuoto nella shell K

sono chiamate righe 119870120572 119870120573 119870120574helliphellipe corrispondono alle transizioni LrarrK MrarrK

NrarrK hellipLa transizione Kα da origine alla riga ad energia piugrave alta negli spettri X

Fu il fisico H Moseley che tra il 1913 e 1914 stabiligrave nei suoi primi esperimenti per le

linee 119870120572 che

La radice quadrata della frequenza delle linee 119922120630 egrave direttamente proporzionale

al ndegatomico Z

120584119870119894

2 = 119862119894(119885 minus 120590119870) 119894 = 120572 120573 120574 hellip (34)

Dove Ci egrave una costante indipende da Z e 120590119870 rende conto dello schermaggio

dellrsquoelettrone K rimasto

45

1 lt 120590119870 lt 2

La stessa regola egrave estendibile alle righe della serie L dovendo perograve sostituire una

costante 120590119871 di schermaggio maggiore

74 lt 120590119871 lt 94

Figura 44 Il diagramma di Moseley di 120642120784

su Z per le linee Kα[1]

La (44) fu subito generalizzata da Moseley considerando la formula di Bohr per i

livelli energetici di atomi ad un elettrone che si muovono perograve in un potenziale

colombiano di carica 119885 minus 120590

120584119898119899 = 119877 infin 119885 minus 120590 2 1

1198982 minus1

1198992 119898 lt 119899 (35)

dove m n sono i numeri quantici principali delle shell di arrivo e partenza

rispettivamente e R infin egrave la costante di Rydberg avendo usando lrsquoapprossimazione

di massa nucleare infinita

119877 infin =119898

4120587ℏ3

1198902

4120587ℇ0

2

(36)

In realtagrave non esiste una sola linea Kα Kβo Lα Lβhellip

Lrsquointerazione spin-orbita separa i livelli energetici delle shell (tranne la shell K)

Nella shell L gli elettroni con ℓ = 0 hanno lrsquoenergia di legame piugrave grande quelli

con ℓ = 1 e 119895 = 1 2 piugrave bassa e quelli con ℓ = 1 e 119895 = 3 2 ancora piugrave bassa

Questi tre livelli sono chiamati LI LII e LIII La separazione in energia egrave grande

abbastanza da poter essere agevolmente evidenziata negli spettri essendo

46

proporzionale a 119885 minus 120590119870 4come mostra la formula di struttura fine per

lrsquointerazione spin-orbita

ℓ 119904119890 119895 = ℓ + 1 2

Δ119864 =1198981198882 119885minus120590119870 120572 4

41198993ℓ ℓ+1 2 times (37)

minusℓ minus 1 119904119890 119895 = ℓ minus 1 2

Con

120572 =1198902

4120587휀0ℏ119888 (38)

costante di struttura fine

Potremo dunque osservare fra le altre le righe Kα1 e Kα2 che corrispondono alle

transizioni LIII rarrK e LII rarrK rispettivamente Il seguente schema mostra i due

gruppi (K e L) di transizioni principali

Figura 45Schema (non in scala) delle principali transizioni X permesse[1]

Le transizioni saranno regolate dalle regole di selezione Δℓ = plusmn1 Δj = 0 plusmn1

Per esempio le righe Kα1 e Kα2 del Tungsteno hanno

1205821198701205721 = 0214Å 1198641198701205721 = 579119896119890119881

1205821198701205722 = 0209Å 1198641198701205722 = 593119896119890119881

Ersquo molto utile per gli usi pratici in cui il materiale egrave coinvolto mostrare uno spettro

di un tubo a raggi X con anodo di Tungsteno

47

Figura 46Spettro dei raggi X prodotti da un tubo RX con anodo di Tungsteno a 80 kV[2]

Si notano oltre la radiazione continua di bremstrahlung e i due picchi Kα1 e Kα2 anche i due picchi Lα e Lβ che sono molto meno energetici di quelli K ma anche

molto piugrave probabili

312 La sezione drsquourto di assorbimento

Una volta che si ha a disposizione una sorgente di raggi X essi possono essere usati

per ionizzare lrsquoatomo attraverso lrsquoeffetto fotoelettrico Ovvero i raggi X stessi

possono essere usati a posto degli elettroni per produrre a loro volta radiazione X

dalla sostanza irraggiata I fotoni di adeguata energia dunque possono determinare

eccitazione o dare luogo alla rimozione di elettroni ove abbiano energie sufficienti a

vincere lrsquoenergia di legame della shell La sezione drsquourto 120590 di questo processo egrave

espressa in buona approssimazione dalla formula della sezione drsquourto per atomi

idrogenoidi

120590 =16 2120587

312057281198855

1198981198882

ℏ120596

7 2

11988602 (39)

1205720 = 0529177Å (raggio di Bohr)

anche se lrsquoapprossimazione di dipolo con la quale egrave stata ldquocostruitardquo egrave sempre

meno congrua allrsquoaumentare dellrsquoenergia dei fotoni La sezione drsquourto diminuisce

dolcemente allrsquoaumentare della frequenza de fotoni come ℏ120596 minus7 2 fino a che non

si raggiunge un energia sufficiente per espellere un elettrone dalle shell piugrave interne

A questo punto la sezione drsquourto ha un brusco aumento siamo in presenza del

cosiddetto ldquoabsorption edgesrdquo (soglie di assorbimento) Simili picchi si

incontrano ogni qual volta si raggiungono energie sufficienti a strappare elettroni in

shell via via piugrave profonde

48

Figura 47Andamento del coefficiente di assorbimento di massa del piombo in funzione di 120640 e E

La figura 6 mostra il coefficiente di assorbimento di massa che ha lrsquoandamento del

tutto analogo a 120590 Dunque la scelta di opportuni valori della tensione del tubo a

raggi X determina le energie del fascio dei fotoni prodotti incidenti su un materiale

e quindi la possibilitagrave che si verifichino i processi di assorbimento in esame Queste

considerazioni fanno parte delle attivitagrave preparatorie e delle impostazioni

preliminari allrsquoanalisi ED-XRF

313 Il sistema XRF in uso nel dipartimento di Fisica di

Camerino

Nel laboratorio XAS (X-ray Absorption Spectroscopy) del dipartimento di fisica

dellrsquouniversitagrave di Camerino opera un apparato per analisi ED-XRF il cui nucleo egrave

il sistema rivelatore (XR-100CR) amplificatore e alimentatore (PC2CR)

convertitore analogico-digitale+scheda multicanale(MCA 8000A) prodotto

dalla AMPTEK INC [5]

49

Figura 48Schema dei collegamenti dellapparato rivelatore-analizzatore[5]

Alcune caratteristiche del rivelatoreXR-100CR

Tipo di sensore Si-PIN(Fotodiodo di silicio a tre strati drogati P e N

separati da uno stato ad alta resistivitagrave quasi Intrinseco)

Dimensioni del sensore 24mmtimes28mm(7mm2)

Spessore del Silicio 300μm

Risoluzione in energia FWHM11 220eV

(misurata sulla riga a 59 keV del 55Fe)

Finestra del rivelatore Berillio spessore 25μm

La risoluzione in energia egrave il grado di precisione del picco delle righe rivelate piugrave ha un valore basso e piugrave la riga saragrave stretta e dunque piugrave discriminata in energia dalle altre

Le curve di efficienza e di trasmissione

Ersquo interessantissimo analizzare il comportamento dei componenti principali del

rivelatore cioegrave il sensore vero e proprio Si-PIN e la finestra di Berillio al variare

dellrsquoenergia dei fotoni In generale infatti il comportamento di un sensore o di un

materiale a basso assorbimento di raggi X varia a seconda dellrsquoenergia delle

radiazioni elettromagnetiche con cui interagiscono dando luogo a fenomeni di

filtraggio

11 FWHM Full Width Half Maximum egrave la larghezza della riga a metagrave della sua altezza Piugrave questo parametro egrave piccolo migliore saragrave la risoluzione

50

Figura 49Trasmissione di raggi X attraverso la finestra di Berillio[5]

Ersquo necessario isolare sotto vuoto il sensore dato che lo si fa lavorare a bassa

temperatura (ndash30 ndash40 degC) Si sceglie il Berillio come finestra dato che egrave il materiale

che minimizza lrsquoassorbimento di raggi X Come si vede sopra 6keV lrsquoefficacia del

conteggio si avvicina al 100

Vediamo ora la curva di trasmissione (percentuale dei fotoni che interagiscono

fotoelettricamente sul totale) del sensore SiPIN

Figura 50Efficienza del rivelamento del sensore di Si [5]

Il grafico seguente tenendo conto di entrambi gli andamenti di cui sopra mostra

lrsquoefficienza intrinseca di rivelazione a ldquopiena energiardquo cioegrave ldquola probabilitagrave che

un fotone X entrato nel sensore depositi tutta la sua energia per effetto

fotoelettricordquo

Curva del

rivelatore del

laboratorio di

Camerino

51

Figura 51Efficienza intrinseca () di rivelazione a piena energia[5]

In sostanza la finestra di Berillio e il sensore Si-PIN consentono la rivelazione di

elementi la cui energia di emissione caratteristica sia compresa tra 1-2keV e 50-

60keV circa a basse energie lrsquoimpedimento egrave la finestra di Berillio a quelle alte egrave il

rivelatore (scritte in inglese ai bordi del grafico) Nella figura sopra sono mostrati i

riferimenti delle linee Kα di diversi elementi mancano tutti gli altri tipi di righe che

ovviamente consentono di individuare atomi diversi da quelli menzionati dal

grafico o che il grafico mette in una zona di scarsissima efficienza Risulta chiaro

allora che lrsquoassorbimento della finestra di Berillio alle basse energie unitamente alla

bassa ldquoresa di fluorescenzardquo degli elementi leggeri fa si che la tecnica XRF non trovi

applicazione per elementi a basso numero atomico (Zle10)

52

32 I raggi ultravioletti Lrsquoosservazione in

fluorescenza UV

In generale la fluorescenza egrave la proprietagrave di alcune sostanze solide liquide e

aeriformi per la quale allorchegrave sono colpite da una radiazione riemettono quasi

istantaneamente (ritardo di 10minus8s) altre radiazioni la cui lunghezza drsquoonda

dipende da quella della radiazione eccitante e dalla natura della sostanza Ersquo

sinonimo di luminescenza

Ci occuperemo in questa parte il fenomeno della fluorescenza indotta da raggi

UV approfondendone la genesi fisica

321 Il fenomeno della fluorescenza UV nelle molecole

Lo stato energetico di una molecola egrave descritto da tre parametri quantici il grado di

eccitazione elettronico il grado di eccitazione vibrazionale e il grado di eccitazione

rotazionale Quello energeticamente piugrave importante egrave quello elettronico (poi quello

vibrazionale) e una molecola puograve o meno coinvolgerlo nelle transizioni da uno

stato energetico allrsquoaltro Ci possono essere cioegrave transizioni puramente rotazionali

transizioni roto-vibrazionali (in cui cambia lo stato vibrazionale) e infine

transizioni tra stati elettronici diversi

La fluorescenza UV egrave un fenomeno di questo tipo in cui la molecola assorbe

radiazione ultravioletta questo provoca una eccitazione elettronica e il processo di diseccitazione avviene in maniera tale che la radiazione emessa egrave di

minore energia ricadendo nel visibile Ersquo utile ora illustrare una proprietagrave che le molecole hanno e che chiarisce meglio il

fenomeno fisico il principio di Franck-Condon

Questo principio afferma che il processo con cui gli elettroni passano da uno

stato energetico allrsquoaltro egrave talmente rapido rispetto al moto dei nuclei che

possiamo considerare questi ultimi (e quindi la loro distanza relativa che saragrave

indicata con R) come fermi nelle eccitazioni-diseccitazioni elettroniche

La conseguenza pratica di questo principio egrave che nei grafici in cui si evidenziano

questi processi la freccia che va da uno stato quantico allrsquoaltro possiamo

disegnarla verticale

Dunque il processo della fluorescenza UV si sviluppa cosigrave dapprima

rispettando il principio di Franck-Condon una transizione di assorbimento fa

passare la molecola da uno stato elettronico ad uno stato vibrazionale di un altro

stato elettronico di energia superiore A questo punto la molecola puograve perdere

energia vibrazionale interagendo con molecole vicine (decadimento termico) e

raggiungere lo stato vibrazionale piugrave basso 119959prime = 120782 dello stato elettronico

53

eccitato Come risultato la radiazione emessa durante la diseccitazione finale

ha una frequenza piugrave bassa e ricadragrave nel visibile

Figura 52 Fenomeno della fluorescenza[1]

33 La radiazione infrarossa La riflettografia IR

Lrsquointerazione energia-materia di strati pittorici con la radiazione del vicino infrarosso cioegrave la banda dello spettro che va dallrsquoestremo visibile rosso fino a una

lunghezza drsquoonda di circa 3μm puograve dar luogo a fenomeni ottici ben diversi da quelli

osservabili in luce visibile

Figura 53Lo spettro della radiazione infrarossa

54

Lrsquoassorbimento la diffusione interna (scattering) e la riflettanza12 possono

assumere valori molto diversi con una conseguente dello strato pittorico a vista

In generale ad un aumento della lunghezza drsquoonda(fino a 120582 cong 22120583119898 )

corrisponde una diminuzione del fenomeno di scattering cioegrave una diminuzione del

potere coprente e quindi un aumento della trasparenza dello strato pittorico

331 Lrsquointerazione della radiazione infrarossa con i mezzi

torbidi

Parliamo di mezzo torbido quando piccole ( 10minus3 divide 1 μm) particelle sono

disperse in una matrice (il mezzo che ldquoospitardquo le particelle) trasparente e omogenea

che puograve essere gassosa liquida o solida Esempi di questo tipo di sistemi sono la

nebbia il fumo le pitture i colloidi liquidi e le soluzioni solide(come i vetri

colorati)

Il comportamento della radiazione infrarossa con questi sistemi egrave

intrinsecamente lo stesso di quello della luce visibile Esso egrave governato da

interazioni come la riflessione la rifrazione la dispersione la diffusione e nel caso di

specifiche sostanze colorate assorbimento (di determinate lunghezze drsquoonda)

La diffusione e lrsquoassorbimento sono fattori determinanti per la

trasmittanza13 di questi sistemi Per esempio il potere coprente di uno strato di

pittura bianca (non considerando lo spessore) egrave dovuto essenzialmente alla

diffusione mentre in uno strato di pittura blu di Prussia14 il fattore dominante egrave

lrsquoassorbimento specifico

La diffusione puograve essere descritta quantitativamente dagli specifici

coefficienti di diffusione delle particelle disperse attraverso la teoria di Kubelka-Munk

Questi coefficienti dipendono dalla lunghezza drsquoonda della radiazione incidente

dalla geometria delle particelle (forma e diametro) e dalla differenza degli indici di

rifrazione del pigmento(particelle) e mezzo(matrice)

In generale per uno strato di pittura bianca (volendo focalizzare il discorso

solo sulla diffusione) possiamo dire che diventa piugrave trasparente

al crescere della lunghezza drsquoonda della radiazione incidente

al diminuire dello spessore dello strato

al diminuire del numero di particelle nello strato(concentrazione

pigmentovolume)

al diminuire della differenza degli indici di rifrazione tra pigmento e

mezzo(legante)

Concludiamo questo paragrafo col dire che nella maggior parte dei casi il massimo

della trasmittanza di un pigmento egrave nel vicino infrarosso tra 18μm e 22μm

12 Riflettanza Il rapporto tra la radiazione retro diffusa e quella inviata 13Trasmittanza Per una superficie investita da una radiazione acustica o ottica il rapporto tra lrsquointensitagrave della radiazione trasmessa entro il corpo e lrsquointensitagrave della radiazione incidente 14blu di Prussia Ferrocianuro ferrico Fe4[Fe(CN)6]3 scoperto casualmente a Berlino nel 1704 Anche chiamato blu di Berlino

55

superando poi questa soglia per le matrici (di origine organica) comincia a

diventare prevalente lrsquoassorbimento della radiazione facendo diventare lo strato

pittorico meno trasparente e il contrasto15 diminuisce

332 Una trattazione matematica del fenomeno

In riflettografia infrarossa si fa spesso riferimento ad una trattazione matematica[2]

(dovuta a Kubelka e Munk) che pur semplificando molto la situazione rispetto alla

realtagrave ha il pregio di essere intuitiva e di identificare la grandezze fondamentali in

gioco Essa ci porteragrave ad esprimere matematicamente la riflettanza di uno strato

pittorico solamente in funzione di coefficienti caratteristici dello strato stesso e

non piugrave in funzione della profonditagrave di penetrazione nello strato pittorico

Nellrsquoambito di questa teoria un dipinto egrave schematicamente descritto come uno

strato di colore (si pensa al colore come un pigmento disperso in un leganteil mezzo)

che ricopre una preparazione di fondo (costituita quasi sempre da una mescola di

gesso e colla animale o da biacca16 ) e sul quale egrave stato tracciato il disegno preparatorio

(fatto con carboncino grafite o punta metallica )

Le proprietagrave ottiche delle parti in questione e del sistema vengono considerate

in questo modo

Il legante viene considerato perfettamente trasparente

Il pigmento egrave considerato in grado di diffondere la radiazione che incide

normalmente

Si considera solo la diffusione che allrsquointerno dello strato si propaga ortogonalmente

ad esso in avanti o allrsquoindietro

La riflessione speculare non viene considerata

La lunghezza drsquoonda della radiazione egrave molto maggiore del diametro medio dei granuli di

pigmento

La radiazione proveniente dalla sorgente IR giunge sulla superficie del dipinto e

penetra in parte al di sotto di essa

Supponiamo che la radiazione non assorbita si propaghi lungo lrsquoasse x e

parte di essa venga diffusa ma solo nella direzione opposta si considera cioegrave

solo la retrodiffusione

Con 119868 119909 si indica il flusso di radiazione proveniente dalla sorgente

Con 119869 119909 si indica il flusso di radiazione retrodiffusa verso il rivelatore

Sia K il coefficiente di assorbimento della radiazione nello strato

Sia S il coefficiente di diffusione della radiazione nello strato

Accade che attraversando lo spessore 119889119909 lrsquointensitagrave 119868 119909 varia a causa

dellrsquoassorbimento della diffusione si considereragrave dunque per 119868 119909 anche il

contributo di 119869 119909 Un ragionamento analogo vale anche per il flusso 119869 119909

15 Contrasto In rifletto grafia per lrsquoindividuazione di linee scure su fondo bianco egrave definito come il rapporto tra la riflettenza della sostanza scura e la riflettanza del fondo bianco 16 Biacca Anche detta ldquobianco di piombordquo egrave un carbonato basico del piombo2PbCO3ndashPb(OH)2

56

In formule

119889119868 119909 = 119870 + 119878 119868 119909 119889119909 minus 119878 119869 119909 119889119909

(316)

119889 119869 119909 = minus(119870 + 119878)119869 119909 119889119909 + 119878 119868 119909 119889119909

Le equazioni cosigrave ricavate costituiscono il sistema di Kubelka-Munk in forma

differenziale

Figura 54Propagazione della radiazione diretta e retrodiffusa secondo lo schema di Kubelka-Munk

In riflettografia si definisce in linea di principio per ogni livello di profonditagrave della

superficie pittorica la riflettanza 119877 119909 come

119877 119909 =119869 119909

119868 119909 (317)

Derivando rispetto a x la (316) e sostituendo nel risultato ottenuto le (315) si ha

per 119877 119909 lrsquoequazione differenziale

119889119877 119909

119889119909= 1198781198772 119909 minus 2(119870 + 119878)119877 119909 + 119878 (318)

Ponendo 119883 = 119909 minus 1199090 1198770 = 119877 1199090 119886 =119870+119878

119878 119887 = 1198862 minus 1 si ha la soluzione

cercata per la riflettanza

119877(119883) =1+ 1198770 119887 coth 119887119878119883 minus119886

119886+119887 coth 119887119878119883 minus1198770 (319)

57

Mettiamoci ora nelle condizione di sapere come diventa 119877(119883) se si ha a che fare con

grandi spessori basta calcolarne il limite per 119883 rarr infin sapendo che coth 119909 =119890119909+119890minus119909

119890119909minus119890minus119909 si ha

119877infin = lim119883rarrinfin 119877(119883) =1+1198770(119887minus119886)

119886+119887minus1198770=

119870

119878+ 1 minus

119870

119878

2

+ 2119870

119878 (320)

Si vede chiaramente cosigrave che 119877infin dipende solamente dal rapporto 119870 119878 che egrave proprio

di ogni pigmento

Lrsquoandamento di 119877infin egrave quello visualizzato qui sotto

Figura 55 Andamento di 119929infin in funzione di KS

Naturalmente fare il limite per 119883 rarr infin ha solamente un senso matematico Nella

realtagrave si puograve misurare la riflettanza dei pigmenti con uno spettrofotometro e si

riscontra che giagrave con spessori di qualche millimetro crsquoegrave una buonissima

corrispondenza con lrsquoandamento di 119877infin

Dunque la trattazione di Kubelka-Munk che afferma con la (320) che per

119883 rarr infin la riflettanza non dipende piugrave dallo spessore dello strato ha un effettivo

riscontro con la realtagrave dove nella maggior parte dei casi si opera su spessori di 12

mm

Dalla (320) con pochi passaggi matematici ci si ricava 119870 119878 in funzione di 119877infin 119870

119878=

119877infin minus1 2

2119877infin (321)

Possiamo ora introdurre una nuova grandezza fondamentale in riflettografia il

contrasto

119862 =119877119887 119909

119877119908 119909 (322)

dove 119877119887 119909 e 119877119908 119909 sono rispettivamente la riflettanza di una linea ldquonerardquo del

disegno preparatorio e quella della superficie ldquobiancardquo del fondo e x rappresenta lo

spessore di pigmento soprastante Da come egrave definito ci si auspica sempre che C

abbia un valore prossimo a 0

Dal contrasto in linea di principio puograve essere ricavato lo spessore di

oscuramento 119883119889 = 119909119889 minus 1199090 definito come il minimo spessore di un dato pigmento in

grado di rendere completamente invisibile a una determinata strumentazione il disegno

58

preparatorio sottostante Esso puograve essere interpretato anche come un indice della

qualitagrave di un apparato per riflettografia

Vediamo ora come sia possibile ricavarsi Xd

Sia Cl il contrasto limite ossia il minimo contrasto rilevabile da un determinato

sensore dalla definizione di C Cl =119877119887 119883119889

119877119908 119883119889

Tenendo presente la (319) ponendo in essa 119910 = 119887 coth(119887119878119883119889) e sostituendo in Cl

si ottiene

1199102 ClR0w minus R0b + 119910 1 minus Cl R0bR0w minus 1 +

+Cl(a minus R0b)(1 minus aR0w ) + (a minus R0w )(aR0b minus 1) = 0 (323)

che egrave unrsquoequazione di secondo grado in y

Dunque conoscendo la riflettanza del fondo R0w la riflettanza del materiale usato per

il disegno preparatorio R0b la 119877infin del colore che ricopre il fondo e il suo coefficiente di diffusione

si puograve ricavare la y da cui trovare poi Xd con la formula

119883119889 =coth minus1 119910 119887

119887119878 (324)

333 La fotocamera CCD CHROMA C3 1600E

La facoltagrave di scienze dellrsquouniversitagrave di Camerino ha a disposizione per le

acquisizioni di immagini nel campo dei beni culturali una fotocamera digitale [10]

con sensore a stato solido CCD (Carge Coupled Device) CHROMA C3 1600E

prodotta dalla DTA

Figura 56 Fotocamera digitale CCD CHROMA C3 1600E

Cuore di questa apparecchiatura egrave il sensore per immagini CCD KAF1602(E)

prodotto dalla Kodak[9]

Figura 57Sensore per immagini CCD Kodak KAF-1602(E)

59

Alcune caratteristiche del CCD

Numero di pixel 1536(H)x1024(V)

(Circa 16MPixel di definizione)

Dimensioni del pixel 9x9 μm2

Dimensioni sensore 138x92 mm2

(corrisponde ad un rapporto 32)

FWC 105elettr

(Full Well Capacity Parametro indicante il massimo numero di elettroni

immagazzinabili in ogni pixel Ersquo da questa caratteristica che dipende sia

lrsquointensitagrave del segnale che del rumore Ersquo comunque auspicabile avere un

FWC piugrave alto possibile anche ge500000 cosigrave da poter lavorare anche su

immagini in cui ci sono zone illuminate diversamente evitando che su

quelle illuminate fortemente si crei sovraesposizione)

DC (misurata a 25degC) 20 elettr(pixel∙secondo)

(Dark Current Ersquo il numero di elettroni generato termicamente in ogni

pixel anche se non egrave esposto a radiazione ldquohellipcorrente di buiohelliprdquo Puograve essere

sottratta via software e bisogna tenerne conto soprattutto nelle acquisizioni

a lunga esposizione Con il raffreddamento termoelettrico di tipo Peltier17

puograve essere ridotta di molto)

Figura 58 Andamento della Dark Current a seconda della temperatura del CCD

QE 40 50 60

(Quantum Efficiency Misurata a tre diverse lunghezze drsquoonda 450nm

550nm 650nm Ersquo uno dei parametri piugrave importanti per valutare la qualitagrave di

un sensore Definito come il numero di elettroni di segnale creati per ogni

fotone incidente)

17 Peltier Jean Charles Athanase Fisico francese (Ham[Somme]1785-Parigi1845) Nel 1834 sccoprigrave lrsquoeffetto termoelettrico che da lui prese il nome

60

DR 74dB

(Dinamic Range Dipende dal rapporto tra la quantitagrave massima di elettroni

utilizzabili e il noise floor 119899119890~ cioegrave massimo numero di elettroni del rumore

di fondo per pixel Piugrave precisamente 119863119877 = 20 log10 119865119882119862 119899119890~ con

119899119890~ =15 elettroni)

La risposta spettrale del sensore quella che prima si egrave solo accennata in maniera

frazionata come QE egrave senza dubbio il parametro fondamentale In riflettografia

infrarossa per esempio si auspica che questo parametro sia alto attorno a 1ndash2 μm

Figura 59 Risposta spettrale QE del sensore KAF-1602 (E)

I filtri a disposizione

Ci sono 7 filtri a disposizione [10] per i vari tipi di acquisizioni di immagini

Tre filtri passa banda nel visibile RGB

Figura 60 Curve di trasmittanza dei tre filtri RGB

In realtagrave la curva di trasmissione dei filtri Blu e Verde aumenta nella regione

dellrsquoinfrarosso per questo motivo si egrave dotati di un filtro IR-Cut (taglia infrarosso)

da porre di fronte allrsquoobbiettivo

Filtro passa banda nellrsquoinfrarosso

Presenta due ldquopicchirdquo attorno a 500nm pari a circa 1-2 di trasmittanza

61

Figura 61 Curve di trasmittanza nel visibile e nel vicino infrarosso del filtro passa banda IR

Filtro passa banda nellrsquoultravioletto

Centrato sui 340 nm e con una ampiezza di banda al 50 della sua trasmittanza

massima FWHM pari a 85 nm

Filtro passa alto nellrsquoinfrarosso

Ha la lunghezza drsquoonda di cut-off (50 della sua trasmittanza max tmax) a 780 nm

A 680nm si ha 001 tmax a 850 nm si ha 95 tmax a 900 si ha 99 tmax

Figura 62 Ricostruzione dai dati dello spettro in trasmittanza dei due filtri passa banda UV e passa alto IR (Il tmax egrave arbitrario e sono stati posti uguali per praticitagrave di descrizione)

Filtro taglia Infrarossi

E lrsquounico filtro che egrave posto fuori dalla fotocamera essendo montato sullrsquoobbiettivo e

ha un diametro di 50mm (gli altri 25mm)

A parte dunque lrsquoultimo filtro IR-cut gli altri sono posizionati su una ruota

porta filtri posta allrsquointerno del corpo macchina e azionabile via software

62

Figura 63 Immagine indicativa di una ruota porta filtri per fotocamere CHROMA

Con questa apparecchiatura egrave possibile effettuare oltre la riflettografia infrarossa

anche lrsquoesame in tricromia in falso colore usando il filtri passa banda IR verde e

rosso

34 La tecnica FT-IR

Con lrsquoacronimo FT-IR che sta per Fourier Transform-Infra Red (spectroscopy) si

indica quella tecnica che permette il riconoscimento delle sostanze che

compongono un campione attraverso un esame spettroscopico eseguito in luce

infrarossa In questo caso perograve il risultato finale che consiste in un spettro di

assorbimento della radiazione nel dominio delle frequenze (cioegrave dove sullrsquoascissa

del grafico ci sono le frequenze) saragrave frutto di una trasformata di Fourier di un

altro grafico chiamato interferogramma nel dominio dei tempi

341 Eccitazioni vibrazionali delle molecole

Come mai egrave proprio la radiazione infrarossa la piugrave adatta a stimolare transizioni di

tipo vibrazionale nei nuclei di una molecola

Si puograve rispondere a questa domanda anche con delle considerazioni legate alla fisica

classica se consideriamo che gli elettroni sono legati alla molecola con una forza F con la stessa

forza i nuclei saranno legati tra loro a formare la molecola Approssimando questa forza a

una di tipo armonico (massa-molla) possiamo dire che la pulsazione del moto

elettronico egrave 120596119890 = 119896 119898 mentre la pulsazione del moto nucleare egrave 120596119873 = 119896 119872

con m massa dellrsquoelettrone M massa del nucleo e k costante elastica della F

Il rapporto tra lrsquo energia vibrazionale e quella elettronica saragrave allora dato da

119864119907

119864119890=

ℏ120596119873

ℏ120596119890cong

119898

119872 (322)

Essendo 119898

119872 compreso nel range 10minus3 divide 10minus5 possiamo affermare che le energie di

eccitazione vibrazionali sono qualche centinaio di volte piugrave piccole di quelle

63

elettroniche Essendo questrsquoultime dellrsquoordine di qualche eV lo spettro di

assorbimento-emissione vibrazionale cadragrave nel vicino e medio infrarosso

Figura 64 Collocazione spettrale delle vibrazioni molecolari

Si possono esprimere le frequenze 120642 in cm-1 (omettendo di moltiplicare per c

velocitagrave della luce) dato che se 119888 = 120582120584 allora 120584 = 119888120582

Si egrave giagrave parlato nel paragrafo 2 di questo capitolo dei livelli energetici

vibrazionali

Figura 65Schema energetico di una molecola biatomica e livelli vibrazionali[12]

Le transizioni di cui ci occupiamo qui naturalmente non coinvolgono livelli

elettronici ma solo passaggi da uno stato roto-vibrazionale ad una altro Infatti

oltre alle energie elettroniche e vibrazionali esistono pure le energie rotazionali che

sono dellrsquoordine 10minus3 divide 10minus5 volte piugrave piccole di quelle elettroniche e 10minus3 2 divide

10minus5 2 volte piugrave piccole di quelle vibrazionali cioegrave circa 10minus3eV

Per comprendere meglio quello che succede consideriamo le molecole

biatomiche per queste se sono nello stato Λ = 0(Λ numero quantico del momento

angolare elettronico lungo lrsquoasse molecolare senza spin) vale la regola di selezione

Δ119869 = plusmn1 dove J egrave il numero quantico rotazionale collegato con il momento

angolare totale lungo lrsquoasse molecolare

Le transizioni permesse passando da 119907 = 0 a 119907 = 1sono riportate nello schema qui

sotto

64

Figura 66Livelli energetici di una molecola biatomica e transizioni permesse da v=0 a v=1[1]

Con R si indicano tutte le transizioni con Δ119869 = +1 con P quelle con Δ119869 = minus1

chiamate poi branche R e P e il numero tra parentesi egrave il J iniziale

A titolo di esempio riportiamo lo spettro di assorbimento della molecola HCl

Figura 67Spettro di assorbimento di HCl [1]

Da notare la mancanza del gap centrale data la proibizione di Δ119869 = 0

Tutti gli esami spettroscopici in assorbimento avranno questo aspetto

342 I modi di vibrazione e i gruppi funzionali I

fingerprint

Le molecole possono presentare diversi modi di vibrazione ciascuno responsabile

di un particolare assorbimento in una determinata regione dello spettro

Si distinguono vibrazioni ldquostetchingrdquo o di valenza (variazione della distanza di

legame)

Figura 68 Esempio di modi di vibrazione di valenza[12]

e vibrazioni ldquobendingrdquo o di deformazione (variazione dellrsquoangolo di legame)

65

Figura 69Esempio di modi di vibrazione di deformazione[12]

Come si vede dalle immagini possiamo pensare la vibrazione dellrsquointera molecola come

combinazione di vibrazioni di ogni coppia di atomi o comunque di ogni sua singola parte piugrave

semplice In chimica questi ldquopezzi di molecolardquo sono detti gruppi funzionali cioegrave

gruppi di atomi che mostrano particolari e costanti proprietagrave chimico fisiche Saragrave grazie alla

peculiaritagrave della lunghezza drsquoonda assorbita da queste parti che si potragrave riconoscere

la molecola presente nel campione

Solitamente 120642119959119938119949 gt 120642119941119942119943 dunque troveremo i gap di assorbimento delle

vibrazioni di valenza nella parte sinistra dello spettro (4000-1500 cm-1) dove ci

sono i valori dei numeri drsquoonda piugrave alti zona dei gruppi funzionali mentre la zona

dello spettro a minore energia egrave occupata dalle vibrazioni di deformazione da quelle di valenza a

piugrave bassa energia e da quelle di combinazione(i due tipi insieme) saragrave soprattutto questa

combinazione di tipi di eccitazioni vibrazionali nella parte destra dello spettro

(1500-700 cm-1) che costituiragrave lrsquoimpronta digitale the fingerprint della molecola

Molecole diverse ma con lo stesso tipo di gruppi funzionali (per quelle organiche)

saranno riconosciute grazie a questa zona

Figura 70 Spettrogrammi IR di due CHETONI simili ciclo-esanone(sopra)e ciclo-pentone(sotto)

riconoscibili dalle diversitagrave nella zona fingerprint[12]

66

343 Lrsquouso dellrsquointerferometria La FT-IR

Le misure di tipo spettroscopico nellrsquoinfrarosso (considerando solo le tecniche a

doppio raggio che permettono il confronto tra il raggio di riferimento e quello del

campione fornendo cosigrave lo spettrogramma della trasmittanza ) si possono fare

essenzialmente in due modi in modo dispersivo con la selezione continua di lunghezza

drsquoonda o con il metodo interferometrico

Per gli spettrometri di tipo dispersivo egrave difficile conciliare risoluzione spettrale ed

efficienza di misurazione questi sistemi si basano infatti su reticoli a riflessione mossi

molto lentamente da meccaniche di precisione per selezionare lunghezza drsquoonda

dopo lunghezza drsquoonda e generare cosigrave uno spettro infrarosso continuo

Figura 71 Schema di funzionamento di uno spettrometro a dispersione[7]

In sintesi questo tipo di spettrometri funzionano cosigrave si formano due raggi uno dei

quali passando per il campione contiene le informazioni cercate lrsquoaltro fa da

riferimento Il chopper consente alternativamente lrsquoarrivo dellrsquouno o dellrsquoaltro sul

reticolo che monocromatizza il segnale letto successivamente dal sensore Saragrave il

software che una volta acquisiti i segnali ne faragrave il rapporto egrave saragrave in grado di creare

lo spettrogramma

Chiaramente il reticolo lavorando in condizioni di alta risoluzione selezioneragrave

una banda di frequenze molto stretta lrsquointensitagrave del segnale saragrave minore

causando cosigrave un deterioramento del rapporto segnale-rumore Un grande miglioramento delle condizioni di lavoro e della qualitagrave dei risultati

nella spettroscopia IR egrave avvenuto quando grazie ai moderni calcolatori si egrave riusciti

a convertire un interferogramma in uno spettrogramma usando gli algoritmi

della trasformata di Fourier

Lrsquointerferogramma

Definiamolo prima nel caso di una singola frequenza

Ersquo chiamato interferogramma il segnale complessivo in funzione del tempo di due

onde alla stessa intensitagrave e lunghezza drsquoonda che interferiscono quando su una

67

delle due si crea un continuo sfasamento rispetto allrsquoaltra per esempio grazie ad

uno specchio mobile che ne allunga o ne accorcia il cammino ottico

Figura 72 Schema di principio di un spettrografo con spettro e interferogramma nel caso di una singola

frequenza[8]

Nella figura sopra per questioni di chiarezza lrsquointerferogramma egrave nel dominio delle

distanze (proporzionalitagrave diretta tra tempo e spazio percorso dallo specchio

mobile) B(120584) e I(120575) intensitagrave luminosa rispettivamente dalla sorgente e sul

rivelatore ( 120584 numero drsquoonda e 120575 spostamento dello specchio) Per I(120575) vale la

seguente formula

119868(120575) = 119861(120584) cos 2120587120575

120582 (323)

che poi inserendo per ragioni di comoditagrave matematica il numero drsquoonda 120584 = 1 120582

diventa

119868(120575) = 119861(120584) cos 2120587120584120575 (324)

Nel caso di due frequenze la situazione cambia in questo modo

Figura 73Spettri e interferogrammi di due frequenze diverse separate e poi sovrapposte[8]

Ogni frequenza compare nellrsquointerferogramma come una funzione coseno

Considerando allora una sorgente continua nellrsquoinfrarosso matematicamente

faremo un integrale per trovare lrsquoandamento di 119868(120575) cioegrave

119868(120575) = 119861(120584)infin

0cos 2120587120584120575 119889120584 (325)

Un tipico interferogramma di una sorgente incandescente per infrarosso egrave il

seguente

68

Figura 74 Inteferogramma di una tipica sorgente incandescente[8]

Notare come quando 120575 = 0 essendo tutte le funzioni coseno delle frequenze

presenti in fase 119868(120575) ha un grande picco il centerburst questa egrave una caratteristica di

tutti gli interferogrammi Allontanandosi da questa posizione la moltitudine delle

funzioni coseno cominciano a rinforzarsi o annullarsi vicendevolmente causando

una rapida diminuzione dellrsquointensitagrave in una serie di oscillazioni

La trasformata di Fourier

Lrsquointerferogramma egrave descritto matematicamente dallrsquoequazione (325) e saragrave

proprio il suo andamento intensitagrave su tempo ad essere fisicamente misurato

dal sensore dello spettrografo Comunque in spettroscopia si egrave interessati allo

spettro cioegrave a conoscere lrsquointensitagrave in funzione del numero drsquoonda Ma

conoscendo la forma matematica dellrsquointerferogramma 119816(120517) come funzione di

120517 egrave possibile calcolare il corrispondente spettro usando una tecnica

matematica conosciuta come Trasformata di Fourier Il suo uso porta alla

conoscenza dello spettro attraversolrsquointegrale

119861(120584) = 119868(120575) cos 2120587120584120575 119889120575+infin

minusinfin (326)

Ecco dunque come si agisce con la tecnica FT-IR quando si vuole ottenere lo

spettrogramma di un campione viene fatta una prima acquisizione dello

spettrogramma della sorgente chiamato anche spettrogramma di fondo(in questo

si noteranno anche gli eventuali assorbimenti dei gas presenti lungo il cammino

ottico del raggio) ed in seguito del campione Il computer penseragrave ad eseguire il loro

rapporto fornendo lo spettro in trasmittanza

69

Figura 75 Schema a blocchi della generazione di uno spettro con la tecnica FT-IR[8]

Di seguito egrave riportata la figura schematica di uno spettrometro per analisi FT-IR

Figura 76 Schema di funzionamento di uno spettrometro FT-IR[7]

I 3 vantaggi della tecnica FT-IR

Si associano a questa tecnica tre vantaggi o miglioramenti rispetto alla

spettroscopia dispersiva

Vantaggio Jaquinot o di banda passante lrsquoenergia in arrivo al rivelatore egrave

maggiore di conseguenza anche il rapporto segnaledisturbo egrave piugrave elevato

Vantaggio Felgett o di multiplex lrsquoacquisizione dei dati egrave molto piugrave rapida

(pochi secondi) Questo consente di effettuare in rapida sequenza una serie

di spettri(10-20) e di presentare alla fine la loro media diminuendo cosigrave

lrsquoerrore

Vantaggio di Connes una calibrazione delle frequenze molto stabile ed

accurata (001-01 cm-1) grazie ad un laser interno che agisce da riferimento

per ogni scansione

70

Conclusioni

In questa dissertazione si egrave voluto discutere il contributo della Fisica nel campo

delle indagini analitiche e diagnostiche nel settore dei beni culturali attraverso una

panoramica delle varie tecniche di diagnosi e recupero di unrsquoopera drsquoarte con una

particolare attenzione alla strumentazione e quindi alle tecniche che sono di fatto

operanti con successo nellrsquoambito del nostro Ateneo

Queste metodologie delle quali molte e importanti di carattere non invasivo

sono di fondamentale importanza qualora si desideri eseguire una diagnosi su

unrsquoopera per la quale lo scopo primario di intervento egrave la sua conservazione nel

tempo Se dunque nel corso di una indagine di un bene culturale si richieda la

assoluta non invasivitagrave la fisica mette a disposizione tutte le sue conoscenze nel

campo delle interazioni radiazioni-materia o particelle-materia assicurando

insieme alla salvaguardia del manufatto le risposte cercate

Anche se un bene culturale come tutte le cose non puograve che deperire nel corso

degli anni in un inarrestabile anche se lento invecchiamento i metodi per porvi

riparo e le analisi scientifiche di tipo fisico saranno senza dubbio in grado di

migliorarsi rispetto ad ora in quantitagrave qualitagrave ed efficacia

Il progresso della ricerca fisica applicata e delle tecnologie collegate fanno

sicuramente ben sperare in una conservazione duratura della Bellezza tangibile a

sicuro vantaggio delle generazioni future

71

Bibliografia [1]Bransden B amp Joachain C (1980) PHYISICS OF ATOMS AND MOLECULES

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fungine non piugrave vitali o di difficile caratterizzazione Roma Istituto Centrale per la

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[15]Valdregrave U Microscopia elettronica e ionica Roma Istituto Enciclopedico Treccani

[16]Boscaino G Giunta M amp Vaiana R Tessitura superficiale di manti stradali

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72

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[18]GruppoBeniCulturali Diagnostica ottica per la conservazione CNR-INOA

[19]Enciclopedia-Delle-Scienze-Fisiche(vol IV p624) Limmagine in falso colore

Roma Istituto Enciclopedico Treccani

73

Ringraziamenti

Ringrazio Dio Padre onnipotente creatore di tutte le cose della materia e delle leggi

che la governano dellrsquouomo e della sua intelligenza che le sa scoprire

Ringrazio poi il prof Andrea Di Cicco per la sua disponibilitagrave e il dott Marco

Minicucci per il suo instancabile guidarmi con entusiasmo alla scoperta di un

mondo per me fino a poco tempo fa sconosciuto la prof Graziella Roselli per le

nozioni che mi ha fornito il dott Andrea Cittadini per le informazioni tecniche il

prof che ha fatto da lettore e tutti i docenti di Fisica che nel corso di questi

anni mi hanno preparato nello studio

Ringrazio ancora Alessandro e Antonella per il loro incoraggiamento schietto e

sincero Roberto per lo scanner e la sua generositagrave Claudio per il supporto

informatico

Ringrazio tutti gli amici che mi sono stati vicino in questi mesi e che anche solo con

un gesto o una parola mi sono stati di aiuto

Ringrazio la mia famiglia

Antonio

33

223b Lo scanner laser a misura di fase

Questa tecnica apparentemente del tutto simile a quella dello scanner laser TOF

visto nel paragrafo 231a sfrutta il fatto che un impulso laser modulato in ampiezza cambia la sua fase da quando egrave stato emesso a quando egrave rivelato dopo

la riflessione Conoscendo questo sfasamento si puograve risalire alla distanza

percorsa

Solitamente si sceglie per il laser (onda portante) una lunghezza drsquoonda di 1divide

2μm vicino infrarosso data la buona penetrabilitagrave in aria di questo tipo di onda

elettromagnetica mentre la modulazione ( in realtagrave vedremo che di modulazioni ne

occorreranno di diversi tipi) egrave fatta con lunghezze drsquoonda dellrsquoordine del metro

(onde radio)

Figura 29Schema di principio di uno scanner laser a sfasamento di modulazione di ampiezza

Matematicamente la variazione di fase Δ120601 durante tutto il tragitto 2119871 egrave data da

Δ120601 = 119899119896119898 2119871

Dove n egrave lrsquoindice di rifrazione dellrsquoaria da determinare in sede di misura a seconda delle

condizioni di temperatura pressione e umiditagrave relativa e 119896119898 egrave il vettore drsquoonda

corrispondente alla pulsazione di modulazione 120596119898 Con pochi passaggi si ottiene la

distanza cercata

119871 = Δ120601119888 2119899 120596119898

con c velocitagrave della luce

Bisogneragrave tener conto del fatto che il sensore discriminatore di fase (comparatore)

non percepisce quando 120601 ha subito delle rotazioni intere di angolo giro Per questa ragione in

realtagrave la modulazione egrave fatta con diverse frequenze (sottomultipli di un oscillatore interno

allo scanner) per ognuna delle quali si acquisisce una delle cifre della misura finale di ogni

singolo punto Questo egrave chiamato Metodo per decadi Se per esempio un punto egrave

distante dallo scanner 756342m avrograve bisogno di 6 (numero con 6 cifre) frequenze

di modulazione

34

24 Tecniche microscopiche

Lrsquoapplicazione della microscopia ottica ed elettronica nel campo dei Beni Culturali

fornisce un contributo scientifico di estremo interesse Ersquo infatti applicata per

indagini diagnostiche finalizzate al restauro passando per lrsquoanalisi del materiale

artistico di varia natura analizzando il suo stato di conservazione e anche

permettendo lrsquoindividuazione delle tecniche usate nella realizzazione dellrsquoopera

Infatti lrsquoutilizzo del microscopio ottico o elettronico a scansione permette lrsquoanalisi

approfondita relativa sia alla morfologia della superficie che alla composizione

chimica elementare di campioni di vario tipo ad elevati ingrandimenti fornendo

importanti informazioni in fase di restauro

241 La microscopia elettronica a scansione SEM

Il microscopio elettronico a scansione SEM (Scanning Electron Microscope)

fornisce informazioni sullrsquoaspetto sulla natura e sulle proprietagrave delle superfici e

degli strati sottostanti di campioni con risoluzione media di 2divide5 nm Il principio

di formazione delle immagini le quali saranno riprodotte con un effetto

tridimensionale egrave sequenziale Un fascio di elettroni (sonda) viene focheggiato

sulla superficie del preparato e fatto scorrere su esso secondo linee parallele

ravvicinate come avviene per un pennello elettronico di un tubo televisivo

Figura 30Schema di un microscopio elettronico a scansione[15]

Il diametro della sonda quando incontra la superficie del campione egrave di circa

2nm Lrsquointerazione del fascio accelerato da una differenza di potenziale che va da

poche centinaia di volt a diverse decine di kV con gli atomi del preparato da luogo a

diversi tipi di ldquoprodottirdquo ([15]Valdregrave) con ognuno dei quali si creeragrave un segnale tra

cui i piugrave importanti nelle applicazioni per i beni culturali sono

Elettroni secondari (SE) convenzionalmente definiti come gli elettroni

uscenti dal preparato con energia le50eV Provengono da una profonditagrave di

pochi nm sono prodotti dal fascio primario interagendo anelasticamente con

35

gli elettroni di valenza del campione Il segnale SE egrave il piugrave frequentemente usato

utilizzato principalmente per informazioni sulla topografia delle superfici

Lrsquoimmagine fornita appare in rilievo come se lrsquoosservatore fosse al livello del

diaframma D (vedi figura) e guardasse il campione illuminato da una

ipotetica sorgente posta in corrispondenza del rivelatore

(scintillatorefototubo)

Elettroni retrodiffusi (BSE) Back-Scattered Electrons Elettroni con energie

ge50eV che provengono dal preparato in seguito ad interazioni elastiche

principalmente con nuclei Il segnale BSE fornisce informazioni legate al

numero atomico medio della zona di provenienza (il numero di eventi di

scattering elastico cresce al crescere del numero atomico Gli elementi piugrave

pesanti saranno evidenziati da un segnale piugrave luminoso sullo schermo) alla topografia

e alla struttura cristallina del materiale attraversato

Raggi X Sono quelli della radiazione caratteristica o di bremsstrahlung

Provengono da strati piugrave profondi del campione da una sfera di raggio di

qualche μm al di sotto della sonda Il segnale X viene usato per il

riconoscere e quantificare gli elementi chimici

Elettroni Auger Ersquo un processo di autoionizzazione in cui in luogo di

radiazione X proveniente da una ricombinazione crsquoegrave unrsquoespulsione di un

elettrone

Figura 31Rappresentazione schematica nel caso di un fascio con incidenza normaledelle profonditagrave da

cui provengono i segnali SEBSEAuger(A) e raggi X[15]

Normalmente un microscopio SEM lavora con un alto vuoto al suo interno circa

10minus3Pa questo per evitare lrsquointerazione tra particelle sonda o da misurare con

lrsquoaria Un altro requisito questa volta dei campioni egrave che essi siano elettricamente

conduttivi in caso contrario si provvederagrave alla metallizzazione procedimento

tramite il quale si deposita un sottilissimo strato 1divide40 nm di metallo come ad

esempio oro carbone platino ecc

Sviluppi di questa tecnologia portano nuove e piugrave ampie possibilitagrave

nellrsquoanalizzare reperti dalla natura piugrave varia opportunitagrave utilissime nel campo dei

beni culturali

36

241a Lrsquoanalisi SEM-EDS

Parlando di analisi SEM-EDS citata anche come microanalisi EDS si fa riferimento

allrsquouso della microscopia SEM abbinata allrsquoanalisi dei raggi X caratteristici della

zona analizzata del campione che vengono prodotti per fluorescenza Lrsquoanalisi egrave

fatta in dispersione di energia da cui lrsquoacronimo Energy Dispersive Spectroscopy (of X ray)

Il rivelatore normalmente egrave a stato solido Si drogato con Li che ha bisogno di

essere raffreddato da azoto liquido o piugrave recentemente Si drogato con HgI2 per il

quale egrave sufficiente un raffreddamento termoelettrico

Nelle figure qui sotto ([13]Pasquariello Pinzari amp De Mico 2007) un esempio

di indagine SEM-EDS su una vecchia stampa fotografica della quale si voleva

verificare tra le altre cose la composizione chimica del cosiddetto sottostrato

(presenza o meno del Bario) cioegrave la parte compresa tra il supporto primario

(cartoncino) e lo strato immagine vero e proprio (alogenuro drsquoargento in gelatina)

Figura 32Esempio di analisi SEM-EDS su una foto drsquoepoca

241b Lrsquoanalisi SEM-VP

Lrsquoesigenza di esaminare campioni che non possono essere inglobati chimicamente o

metallizzati data la loro specificitagrave o talmente delicati da non poter sopportare lo

stress meccanico dovuto alla bassissima pressione di lavoro del SEM ha portato

allo sviluppo dei SEM-VP Variable Pressure cioegrave a pressione variabile I materiali

biologici per esempio costituiti da tessuti molli (cellule) e acqua perderebbero la

loro struttura ldquoevaporandordquose sottoposti a bassissime pressioni Questiper essere

osservati hanno bisogno di solito di una stabilizzazione chimica di disidratazione

o di un surgelamento prima di entrare nel SEM

37

Con la tecnica SEM-VP si puograve praticamente introdurre nella camera porta

campioni il preparato tale e quale grazie ad una pressione presente in quella parte

del microscopio di 5 o 6 ordini di grandezza superiore (10divide750 Pascal) rispetto alla

zona del cannone elettronico e della colonna (10minus3 divide 10minus4 Pascal)

Nei settore dei beni archeologico-culturali dunque in cui egrave assolutamente

proibito modificare il reperto il fatto che si possa evitare la metallizzazione egrave

fondamentale

Nelle immagini seguenti ([14]Pinzari amp Montanari 2007) si egrave riportato un

esempio di studio possibile con il microscopio SEM-VP la catalogazione di una

infestazione fungina sul dorso della copertina di libri Le misure sono state fatte con

una pressione in camera di 150Pa una tensione del fascio di 20kV ed utilizzando il

rivelatore VPSE Variable Pressure Secondary Electrons Lrsquoingrandimento della foto egrave

9800times (dati riscontrabili anche in basso nella foto SEM-VP)

Figura 33Efflorescenze sul dorso dei volumi e prelievo del micelio per mezzo del nastro adesivo

Figura 34Immagine SEM-VP del nastro adesivo utilizzato per campionare le efflorescenze fungine

38

241c Lrsquoanalisi SEM con ED-XRF

Si ha la possibilitagrave di ampliare la profonditagrave di analisi della fluorescenza X

montando sul microscopio SEM una apparecchiatura per Fluorescenza X in Dispersione

di Energia ED-XRF composta da tubo generatore di raggi X e rivelatore allo stato

solido In questo modo si aumenta la profonditagrave di indagine in quanto la capacitagrave

di penetrazione del fascio di raggi X allrsquointerno del campione puograve essere superiore

rispetto a quella scelta per formare lrsquoimmagine del pennello di elettroni

Figura 35Assemblaggio dellapparato SEM con ED-XRF[11]

Usato allrsquointerno del SEM inoltre lrsquoXRF garantisce migliori prestazioni

rispetto al suo utilizzo in aria questo per motivi legati sia alla migliore e piugrave rigida

geometria sorgente-campione-detector sia allrsquoalto vuoto realizzato allrsquointerno della

camera porta campione che evita cosigrave lrsquoassorbimento da parte dellrsquoaria dei raggi X a

bassa energia

Le immagini che seguono ([11]Ferro 2007) riguardano lo studio della

composizione chimica di una scoria metallica rinvenuta nel sito archeologico di Petra

in Giordania da notare il confronto delle due analisi spettrali EDS e ED-XRF

sovrapposte ottenute allrsquointerno del SEM Si possono ottenere con questo secondo

sistema sensibilitagrave nel rilevare gli elementi dalle 10 alle 1000 volte maggiori

Figura 36 Scoria metallica dal sito di Petra IIIdeg secolo aC

39

Figura 37 Confronto tra gli spettri in energia tra microanalisi EDS (avanti) e ED-XRF (dietro) in SEM

242 Il microscopio ottico a luce polarizzata trasmessa

Ogni qualvolta si ha la necessitagrave di esaminare un materiale che al suo interno

presenti componenti anisotrope10 il microscopio ottico a luce polarizzata permette

di individuarle Si sfrutteragrave il fatto che un campione di materiale anisotropo

possedendo due indici di rifrazione ortogonali fra loro saragrave in grado di

suddividere un fascio di luce polarizzata che lo attraversa in due nuove

componenti polarizzate oscillanti secondo la direzione degli suoi indici di

rifrazione

Il microscopio polarizzatore essenzialmente si compone di una sorgente

luminosa un filtro polarizzatore un tavolo porta campione (rotante) e un altro filtro

polarizzatore (detto analizzatore )

10 Anisotropo Si dice di un materiale che ha la capacitagrave di modificare lo stato di polarizzazione della luce che lo attraversa Chiamato anche birifrangente

40

Figura 38 Configurazione di un microscopio a luce polarizzata

Schematicamente possiamo riassumere cosigrave il percorso del raggio luminoso il filtro

polarizzatore seleziona una direzione di vibrazione per il campo E della sorgente

luminosa Il campione birifrangente ldquoscomponerdquo le direzioni di vibrazione di E in

ordinaria e straordinaria che dunque perdono la relazione di fase allrsquouscita del

campione possedendo una differenza di cammino ottico Δ119897 = Δ119899119889 con

Δ119899 = 119899119904 minus 119899119900 e d spessore del campione Quando il filtro analizzatore le

ricompone si nota una variazione dellrsquointensitagrave luminosa rispetto a quella iniziale

dovuta proprio a Δ119897

Posizionando dunque i due polarizzatori incrociati fra loro ( egrave questa infatti

una analisi ortoscopica e non ci sarebbe nessuna trasmissione di luce se non si

inserisse il materiale birifrangente) e facendo ruotare il campione attorno allrsquoasse

ottico del sistema lrsquointensitagrave dellrsquoimmagine vista varia periodicamente risultando nulla

quando le sue direzioni principali di vibrazione coincidono con quelle del

polarizzatore e dellrsquoanalizzatore (posizione di estinzione) mentre risulteragrave

massima nelle posizioni a 45deg (posizioni diagonali) Si possono cosigrave dedurre

importanti informazioni sullrsquoorganizzazione cristallina del campione in esame

Figura 39Cristallo birifrangente posto tra due polarzzatori incrociati

41

Nella prossima figura si egrave indicato con s e o i piani di oscillazione straordinari e

ordinari con P e A i piani del polarizzatore e dellrsquo analizzatore

Figura 40 Orientazione del cristallo birifrangente e relativa variazione dellintensitagrave trasmessa

Il campione egrave preparato in sezione sottile tramite taglio e abrasione fino a rendere

il campione subtrasparente (in genere 30μm di spessore) e consentire la trasmissione

della luce

Nel campo dei beni culturali questo strumento egrave ampiamente usato per analisi

petrografiche e mineralogiche di materiali lapidei naturali e artificiali In

particolare egrave possibile classificare le pietre naturali identificare le tipologie di

inerte e definire il rapporto inertelegante presente in malte intonaci e stucchi

noncheacute effettuare determinazioni sulle finiture cromatiche sul degrado e sulle

tecniche esecutive

Figura 41 Immagine al microscopio polarizzatore di un frammento di materiale lapideo riconosciuto come trachite dei Colli Euganei

42

Capitolo 3 - Le apparecchiature dellrsquoAteneo

disponibili nel campo dei beni culturali

In questo capitolo approfondiremo alcune tecniche analitiche descritte brevemente

nel capitolo 2 La scelta egrave ricaduta su alcune delle tecniche che allrsquo interno di questo

Ateneo vengono utilizzate anche per la ricerca nel campo dei beni culturali

31 I raggi X la tecnica XRF

311 La produzione di raggi X

Si definiscono convenzionalmente raggi X quella parte di radiazioni dello spettro

elettromagnetico con energia compresa tra 012 keV e 120 keV I raggi X sono il

risultato dellrsquointerazione in un tubo nel quale egrave stato realizzato un alto vuoto (

10minus6 minus 10minus7 Torr) tra materia lrsquoanodo (tipicamente come anodi vengono usati il

Tungsteno Molibdeno Rame Argentohelliphellip ) ed elettroni prodotti da un filamento

incandescente il catodo e accelerati da una opportuna differenza di potenziale con

conseguente perdita di energia da parte di questi ultimi

Figura 42Schema di principio di un generatore a raggi X[6]

I processi attraverso i quali lrsquoelettrone nellrsquourto con lrsquoanodo perde energia si

possono riassumere nei seguenti punti ([2]Castellano Martini amp Sibilia 2002)

I Lrsquoelettrone eccita lrsquoatomo ldquospostandordquo un elettrone esterno

(perdita di energia di qualche eV) Lrsquoatomo torna poi allo stato

fondamentale con emissione di radiazione nel visibile(quellrsquoorbitale

esterno si puograve chiamare ldquootticordquo)

II Lrsquoelettrone ionizza lrsquoatomo rimuovendo un elettrone esterno

(perdita di energia fino a centinaia di eV)

III Lrsquoelettrone collide con il nucleo atomico in questo caso lrsquoelettrone

orbita parzialmente intorno al nucleo e perde energia per

43

decelerazione Questrsquoultimo fenomeno egrave alla base della bremsstrahlug

parola tedesca che significa radiazione di frenamento

IV Lrsquoelettrone collide con un elettrone interno dellrsquoanodo(shell K L

Mhellip) con conseguente espulsione di questrsquoultimo(con una energia

cinetica Ec) Se WK(LM) indica lrsquoenergia di legame dellrsquoelettrone alla

shell KLMhellip lrsquoenergia richiesta per il processo egrave Ec+WK(LMhellip) Un

elettrone piugrave esterno va a sostituire quello espulso con emissione

di radiazione X la quale egrave caratteristica della sostanza colpita

La radiazione X egrave prodotta essenzialmente dai processi fisici riportati al punto III e

IV Esaminiamoli con maggior dettaglio

La ldquoradiazione biancardquo (breemstrahlung)

Una particolare attenzione merita la radiazione X prodotta dal fenomeno riportato

sopra al punto III Dunque accade che lrsquoelettrone decelera o in genere subisce una

variazione anche puramente direzionale dellrsquoaccelerazione da questa perdita di

energia scaturisce un fotone X che viene emesso a partire dalla regione dellrsquourto Il

processo di breemstrahlung egrave il piugrave importante almeno in termini di estensione dello

spettro che produce In esso lrsquoemissione di raggi X avviene con

continuitagrave(radiazione bianca) esistendo tuttavia una lunghezza drsquoonda limite

120582m al di sotto della quale non vi egrave emissione

Figura 43 Spettri continui di raggi X per alcuni valori della tensione applicata[6]

Il principio di conservazione dellrsquoenergia vieta infatti che vengano emessi fotoni con

energie maggiori di quella massima degli elettroni EM accelerati contro lrsquoanodo

data da

44

119864119872 = 119890119881 (31)

Essendo e la carica dellrsquoelettrone e V la differenza di potenziale tra il filamento

emettitore di elettroni e lrsquoanodo Questa lunghezza drsquoonda minima corrisponde ad

un processo di frenamento in cui lrsquoelettrone incidente perde tutta la sua energia in

un unico urto producendo un fotone con 120582m pari a

λm =ℎ119888

119890119881 (32)

Naturalmente questo implica che vi sia una frequenza massima ammissibile 120584M

data dallrsquoequazione

120584119872 =119864119872

ℎ (33)

Rispetto alla figura 2 una grafico che avesse in ascissa lrsquoenergia ( o la frequenza )

verrebbe ribaltato rispetto ad un asse verticale evidenziando una EM (o una 120584119872)

saragrave questa la visualizzazione piugrave frequente degli spettri X negli usi delle varie

procedure sperimentali

La radiazione caratteristica la fluorescenza dellrsquoatomo

Il processo brevemente descritto sopra al punto III egrave alla base della produzione

della radiazione X caratteristica Oltre allo spettro continuo sono presenti infatti

righe monocromatiche caratteristiche alcune delle quali particolarmente intense

Mentre lo spettro continuo egrave molto simile per tutte le sostanze con il detto limite

inferiore 120582119898 e un solo massimo di intensitagrave a circa 120582 =15120582119898 le righe

caratteristiche variano da sostanza a sostanza costituente lrsquoanodo Dunque

bombardando una sostanza con elettroni veloci alcuni atomi si ionizzano

espellendo un elettrone di una shell interna Supponiamo una mancanza di un

elettrone nella shell K in seguito a questo un elettrone di una shell piugrave alta L Mhellip

faragrave una transizione radiativa per riempire il livello libero Naturalmente questa

transizione determina un posto vuoto nel guscio L Mhellip ma questo verragrave occupato

successivamente da un elettrone ancora piugrave esterno nellrsquoatomo emettendo unrsquo altra

riga dello spettro caratteristico Le righe originate dal livello vuoto nella shell K

sono chiamate righe 119870120572 119870120573 119870120574helliphellipe corrispondono alle transizioni LrarrK MrarrK

NrarrK hellipLa transizione Kα da origine alla riga ad energia piugrave alta negli spettri X

Fu il fisico H Moseley che tra il 1913 e 1914 stabiligrave nei suoi primi esperimenti per le

linee 119870120572 che

La radice quadrata della frequenza delle linee 119922120630 egrave direttamente proporzionale

al ndegatomico Z

120584119870119894

2 = 119862119894(119885 minus 120590119870) 119894 = 120572 120573 120574 hellip (34)

Dove Ci egrave una costante indipende da Z e 120590119870 rende conto dello schermaggio

dellrsquoelettrone K rimasto

45

1 lt 120590119870 lt 2

La stessa regola egrave estendibile alle righe della serie L dovendo perograve sostituire una

costante 120590119871 di schermaggio maggiore

74 lt 120590119871 lt 94

Figura 44 Il diagramma di Moseley di 120642120784

su Z per le linee Kα[1]

La (44) fu subito generalizzata da Moseley considerando la formula di Bohr per i

livelli energetici di atomi ad un elettrone che si muovono perograve in un potenziale

colombiano di carica 119885 minus 120590

120584119898119899 = 119877 infin 119885 minus 120590 2 1

1198982 minus1

1198992 119898 lt 119899 (35)

dove m n sono i numeri quantici principali delle shell di arrivo e partenza

rispettivamente e R infin egrave la costante di Rydberg avendo usando lrsquoapprossimazione

di massa nucleare infinita

119877 infin =119898

4120587ℏ3

1198902

4120587ℇ0

2

(36)

In realtagrave non esiste una sola linea Kα Kβo Lα Lβhellip

Lrsquointerazione spin-orbita separa i livelli energetici delle shell (tranne la shell K)

Nella shell L gli elettroni con ℓ = 0 hanno lrsquoenergia di legame piugrave grande quelli

con ℓ = 1 e 119895 = 1 2 piugrave bassa e quelli con ℓ = 1 e 119895 = 3 2 ancora piugrave bassa

Questi tre livelli sono chiamati LI LII e LIII La separazione in energia egrave grande

abbastanza da poter essere agevolmente evidenziata negli spettri essendo

46

proporzionale a 119885 minus 120590119870 4come mostra la formula di struttura fine per

lrsquointerazione spin-orbita

ℓ 119904119890 119895 = ℓ + 1 2

Δ119864 =1198981198882 119885minus120590119870 120572 4

41198993ℓ ℓ+1 2 times (37)

minusℓ minus 1 119904119890 119895 = ℓ minus 1 2

Con

120572 =1198902

4120587휀0ℏ119888 (38)

costante di struttura fine

Potremo dunque osservare fra le altre le righe Kα1 e Kα2 che corrispondono alle

transizioni LIII rarrK e LII rarrK rispettivamente Il seguente schema mostra i due

gruppi (K e L) di transizioni principali

Figura 45Schema (non in scala) delle principali transizioni X permesse[1]

Le transizioni saranno regolate dalle regole di selezione Δℓ = plusmn1 Δj = 0 plusmn1

Per esempio le righe Kα1 e Kα2 del Tungsteno hanno

1205821198701205721 = 0214Å 1198641198701205721 = 579119896119890119881

1205821198701205722 = 0209Å 1198641198701205722 = 593119896119890119881

Ersquo molto utile per gli usi pratici in cui il materiale egrave coinvolto mostrare uno spettro

di un tubo a raggi X con anodo di Tungsteno

47

Figura 46Spettro dei raggi X prodotti da un tubo RX con anodo di Tungsteno a 80 kV[2]

Si notano oltre la radiazione continua di bremstrahlung e i due picchi Kα1 e Kα2 anche i due picchi Lα e Lβ che sono molto meno energetici di quelli K ma anche

molto piugrave probabili

312 La sezione drsquourto di assorbimento

Una volta che si ha a disposizione una sorgente di raggi X essi possono essere usati

per ionizzare lrsquoatomo attraverso lrsquoeffetto fotoelettrico Ovvero i raggi X stessi

possono essere usati a posto degli elettroni per produrre a loro volta radiazione X

dalla sostanza irraggiata I fotoni di adeguata energia dunque possono determinare

eccitazione o dare luogo alla rimozione di elettroni ove abbiano energie sufficienti a

vincere lrsquoenergia di legame della shell La sezione drsquourto 120590 di questo processo egrave

espressa in buona approssimazione dalla formula della sezione drsquourto per atomi

idrogenoidi

120590 =16 2120587

312057281198855

1198981198882

ℏ120596

7 2

11988602 (39)

1205720 = 0529177Å (raggio di Bohr)

anche se lrsquoapprossimazione di dipolo con la quale egrave stata ldquocostruitardquo egrave sempre

meno congrua allrsquoaumentare dellrsquoenergia dei fotoni La sezione drsquourto diminuisce

dolcemente allrsquoaumentare della frequenza de fotoni come ℏ120596 minus7 2 fino a che non

si raggiunge un energia sufficiente per espellere un elettrone dalle shell piugrave interne

A questo punto la sezione drsquourto ha un brusco aumento siamo in presenza del

cosiddetto ldquoabsorption edgesrdquo (soglie di assorbimento) Simili picchi si

incontrano ogni qual volta si raggiungono energie sufficienti a strappare elettroni in

shell via via piugrave profonde

48

Figura 47Andamento del coefficiente di assorbimento di massa del piombo in funzione di 120640 e E

La figura 6 mostra il coefficiente di assorbimento di massa che ha lrsquoandamento del

tutto analogo a 120590 Dunque la scelta di opportuni valori della tensione del tubo a

raggi X determina le energie del fascio dei fotoni prodotti incidenti su un materiale

e quindi la possibilitagrave che si verifichino i processi di assorbimento in esame Queste

considerazioni fanno parte delle attivitagrave preparatorie e delle impostazioni

preliminari allrsquoanalisi ED-XRF

313 Il sistema XRF in uso nel dipartimento di Fisica di

Camerino

Nel laboratorio XAS (X-ray Absorption Spectroscopy) del dipartimento di fisica

dellrsquouniversitagrave di Camerino opera un apparato per analisi ED-XRF il cui nucleo egrave

il sistema rivelatore (XR-100CR) amplificatore e alimentatore (PC2CR)

convertitore analogico-digitale+scheda multicanale(MCA 8000A) prodotto

dalla AMPTEK INC [5]

49

Figura 48Schema dei collegamenti dellapparato rivelatore-analizzatore[5]

Alcune caratteristiche del rivelatoreXR-100CR

Tipo di sensore Si-PIN(Fotodiodo di silicio a tre strati drogati P e N

separati da uno stato ad alta resistivitagrave quasi Intrinseco)

Dimensioni del sensore 24mmtimes28mm(7mm2)

Spessore del Silicio 300μm

Risoluzione in energia FWHM11 220eV

(misurata sulla riga a 59 keV del 55Fe)

Finestra del rivelatore Berillio spessore 25μm

La risoluzione in energia egrave il grado di precisione del picco delle righe rivelate piugrave ha un valore basso e piugrave la riga saragrave stretta e dunque piugrave discriminata in energia dalle altre

Le curve di efficienza e di trasmissione

Ersquo interessantissimo analizzare il comportamento dei componenti principali del

rivelatore cioegrave il sensore vero e proprio Si-PIN e la finestra di Berillio al variare

dellrsquoenergia dei fotoni In generale infatti il comportamento di un sensore o di un

materiale a basso assorbimento di raggi X varia a seconda dellrsquoenergia delle

radiazioni elettromagnetiche con cui interagiscono dando luogo a fenomeni di

filtraggio

11 FWHM Full Width Half Maximum egrave la larghezza della riga a metagrave della sua altezza Piugrave questo parametro egrave piccolo migliore saragrave la risoluzione

50

Figura 49Trasmissione di raggi X attraverso la finestra di Berillio[5]

Ersquo necessario isolare sotto vuoto il sensore dato che lo si fa lavorare a bassa

temperatura (ndash30 ndash40 degC) Si sceglie il Berillio come finestra dato che egrave il materiale

che minimizza lrsquoassorbimento di raggi X Come si vede sopra 6keV lrsquoefficacia del

conteggio si avvicina al 100

Vediamo ora la curva di trasmissione (percentuale dei fotoni che interagiscono

fotoelettricamente sul totale) del sensore SiPIN

Figura 50Efficienza del rivelamento del sensore di Si [5]

Il grafico seguente tenendo conto di entrambi gli andamenti di cui sopra mostra

lrsquoefficienza intrinseca di rivelazione a ldquopiena energiardquo cioegrave ldquola probabilitagrave che

un fotone X entrato nel sensore depositi tutta la sua energia per effetto

fotoelettricordquo

Curva del

rivelatore del

laboratorio di

Camerino

51

Figura 51Efficienza intrinseca () di rivelazione a piena energia[5]

In sostanza la finestra di Berillio e il sensore Si-PIN consentono la rivelazione di

elementi la cui energia di emissione caratteristica sia compresa tra 1-2keV e 50-

60keV circa a basse energie lrsquoimpedimento egrave la finestra di Berillio a quelle alte egrave il

rivelatore (scritte in inglese ai bordi del grafico) Nella figura sopra sono mostrati i

riferimenti delle linee Kα di diversi elementi mancano tutti gli altri tipi di righe che

ovviamente consentono di individuare atomi diversi da quelli menzionati dal

grafico o che il grafico mette in una zona di scarsissima efficienza Risulta chiaro

allora che lrsquoassorbimento della finestra di Berillio alle basse energie unitamente alla

bassa ldquoresa di fluorescenzardquo degli elementi leggeri fa si che la tecnica XRF non trovi

applicazione per elementi a basso numero atomico (Zle10)

52

32 I raggi ultravioletti Lrsquoosservazione in

fluorescenza UV

In generale la fluorescenza egrave la proprietagrave di alcune sostanze solide liquide e

aeriformi per la quale allorchegrave sono colpite da una radiazione riemettono quasi

istantaneamente (ritardo di 10minus8s) altre radiazioni la cui lunghezza drsquoonda

dipende da quella della radiazione eccitante e dalla natura della sostanza Ersquo

sinonimo di luminescenza

Ci occuperemo in questa parte il fenomeno della fluorescenza indotta da raggi

UV approfondendone la genesi fisica

321 Il fenomeno della fluorescenza UV nelle molecole

Lo stato energetico di una molecola egrave descritto da tre parametri quantici il grado di

eccitazione elettronico il grado di eccitazione vibrazionale e il grado di eccitazione

rotazionale Quello energeticamente piugrave importante egrave quello elettronico (poi quello

vibrazionale) e una molecola puograve o meno coinvolgerlo nelle transizioni da uno

stato energetico allrsquoaltro Ci possono essere cioegrave transizioni puramente rotazionali

transizioni roto-vibrazionali (in cui cambia lo stato vibrazionale) e infine

transizioni tra stati elettronici diversi

La fluorescenza UV egrave un fenomeno di questo tipo in cui la molecola assorbe

radiazione ultravioletta questo provoca una eccitazione elettronica e il processo di diseccitazione avviene in maniera tale che la radiazione emessa egrave di

minore energia ricadendo nel visibile Ersquo utile ora illustrare una proprietagrave che le molecole hanno e che chiarisce meglio il

fenomeno fisico il principio di Franck-Condon

Questo principio afferma che il processo con cui gli elettroni passano da uno

stato energetico allrsquoaltro egrave talmente rapido rispetto al moto dei nuclei che

possiamo considerare questi ultimi (e quindi la loro distanza relativa che saragrave

indicata con R) come fermi nelle eccitazioni-diseccitazioni elettroniche

La conseguenza pratica di questo principio egrave che nei grafici in cui si evidenziano

questi processi la freccia che va da uno stato quantico allrsquoaltro possiamo

disegnarla verticale

Dunque il processo della fluorescenza UV si sviluppa cosigrave dapprima

rispettando il principio di Franck-Condon una transizione di assorbimento fa

passare la molecola da uno stato elettronico ad uno stato vibrazionale di un altro

stato elettronico di energia superiore A questo punto la molecola puograve perdere

energia vibrazionale interagendo con molecole vicine (decadimento termico) e

raggiungere lo stato vibrazionale piugrave basso 119959prime = 120782 dello stato elettronico

53

eccitato Come risultato la radiazione emessa durante la diseccitazione finale

ha una frequenza piugrave bassa e ricadragrave nel visibile

Figura 52 Fenomeno della fluorescenza[1]

33 La radiazione infrarossa La riflettografia IR

Lrsquointerazione energia-materia di strati pittorici con la radiazione del vicino infrarosso cioegrave la banda dello spettro che va dallrsquoestremo visibile rosso fino a una

lunghezza drsquoonda di circa 3μm puograve dar luogo a fenomeni ottici ben diversi da quelli

osservabili in luce visibile

Figura 53Lo spettro della radiazione infrarossa

54

Lrsquoassorbimento la diffusione interna (scattering) e la riflettanza12 possono

assumere valori molto diversi con una conseguente dello strato pittorico a vista

In generale ad un aumento della lunghezza drsquoonda(fino a 120582 cong 22120583119898 )

corrisponde una diminuzione del fenomeno di scattering cioegrave una diminuzione del

potere coprente e quindi un aumento della trasparenza dello strato pittorico

331 Lrsquointerazione della radiazione infrarossa con i mezzi

torbidi

Parliamo di mezzo torbido quando piccole ( 10minus3 divide 1 μm) particelle sono

disperse in una matrice (il mezzo che ldquoospitardquo le particelle) trasparente e omogenea

che puograve essere gassosa liquida o solida Esempi di questo tipo di sistemi sono la

nebbia il fumo le pitture i colloidi liquidi e le soluzioni solide(come i vetri

colorati)

Il comportamento della radiazione infrarossa con questi sistemi egrave

intrinsecamente lo stesso di quello della luce visibile Esso egrave governato da

interazioni come la riflessione la rifrazione la dispersione la diffusione e nel caso di

specifiche sostanze colorate assorbimento (di determinate lunghezze drsquoonda)

La diffusione e lrsquoassorbimento sono fattori determinanti per la

trasmittanza13 di questi sistemi Per esempio il potere coprente di uno strato di

pittura bianca (non considerando lo spessore) egrave dovuto essenzialmente alla

diffusione mentre in uno strato di pittura blu di Prussia14 il fattore dominante egrave

lrsquoassorbimento specifico

La diffusione puograve essere descritta quantitativamente dagli specifici

coefficienti di diffusione delle particelle disperse attraverso la teoria di Kubelka-Munk

Questi coefficienti dipendono dalla lunghezza drsquoonda della radiazione incidente

dalla geometria delle particelle (forma e diametro) e dalla differenza degli indici di

rifrazione del pigmento(particelle) e mezzo(matrice)

In generale per uno strato di pittura bianca (volendo focalizzare il discorso

solo sulla diffusione) possiamo dire che diventa piugrave trasparente

al crescere della lunghezza drsquoonda della radiazione incidente

al diminuire dello spessore dello strato

al diminuire del numero di particelle nello strato(concentrazione

pigmentovolume)

al diminuire della differenza degli indici di rifrazione tra pigmento e

mezzo(legante)

Concludiamo questo paragrafo col dire che nella maggior parte dei casi il massimo

della trasmittanza di un pigmento egrave nel vicino infrarosso tra 18μm e 22μm

12 Riflettanza Il rapporto tra la radiazione retro diffusa e quella inviata 13Trasmittanza Per una superficie investita da una radiazione acustica o ottica il rapporto tra lrsquointensitagrave della radiazione trasmessa entro il corpo e lrsquointensitagrave della radiazione incidente 14blu di Prussia Ferrocianuro ferrico Fe4[Fe(CN)6]3 scoperto casualmente a Berlino nel 1704 Anche chiamato blu di Berlino

55

superando poi questa soglia per le matrici (di origine organica) comincia a

diventare prevalente lrsquoassorbimento della radiazione facendo diventare lo strato

pittorico meno trasparente e il contrasto15 diminuisce

332 Una trattazione matematica del fenomeno

In riflettografia infrarossa si fa spesso riferimento ad una trattazione matematica[2]

(dovuta a Kubelka e Munk) che pur semplificando molto la situazione rispetto alla

realtagrave ha il pregio di essere intuitiva e di identificare la grandezze fondamentali in

gioco Essa ci porteragrave ad esprimere matematicamente la riflettanza di uno strato

pittorico solamente in funzione di coefficienti caratteristici dello strato stesso e

non piugrave in funzione della profonditagrave di penetrazione nello strato pittorico

Nellrsquoambito di questa teoria un dipinto egrave schematicamente descritto come uno

strato di colore (si pensa al colore come un pigmento disperso in un leganteil mezzo)

che ricopre una preparazione di fondo (costituita quasi sempre da una mescola di

gesso e colla animale o da biacca16 ) e sul quale egrave stato tracciato il disegno preparatorio

(fatto con carboncino grafite o punta metallica )

Le proprietagrave ottiche delle parti in questione e del sistema vengono considerate

in questo modo

Il legante viene considerato perfettamente trasparente

Il pigmento egrave considerato in grado di diffondere la radiazione che incide

normalmente

Si considera solo la diffusione che allrsquointerno dello strato si propaga ortogonalmente

ad esso in avanti o allrsquoindietro

La riflessione speculare non viene considerata

La lunghezza drsquoonda della radiazione egrave molto maggiore del diametro medio dei granuli di

pigmento

La radiazione proveniente dalla sorgente IR giunge sulla superficie del dipinto e

penetra in parte al di sotto di essa

Supponiamo che la radiazione non assorbita si propaghi lungo lrsquoasse x e

parte di essa venga diffusa ma solo nella direzione opposta si considera cioegrave

solo la retrodiffusione

Con 119868 119909 si indica il flusso di radiazione proveniente dalla sorgente

Con 119869 119909 si indica il flusso di radiazione retrodiffusa verso il rivelatore

Sia K il coefficiente di assorbimento della radiazione nello strato

Sia S il coefficiente di diffusione della radiazione nello strato

Accade che attraversando lo spessore 119889119909 lrsquointensitagrave 119868 119909 varia a causa

dellrsquoassorbimento della diffusione si considereragrave dunque per 119868 119909 anche il

contributo di 119869 119909 Un ragionamento analogo vale anche per il flusso 119869 119909

15 Contrasto In rifletto grafia per lrsquoindividuazione di linee scure su fondo bianco egrave definito come il rapporto tra la riflettenza della sostanza scura e la riflettanza del fondo bianco 16 Biacca Anche detta ldquobianco di piombordquo egrave un carbonato basico del piombo2PbCO3ndashPb(OH)2

56

In formule

119889119868 119909 = 119870 + 119878 119868 119909 119889119909 minus 119878 119869 119909 119889119909

(316)

119889 119869 119909 = minus(119870 + 119878)119869 119909 119889119909 + 119878 119868 119909 119889119909

Le equazioni cosigrave ricavate costituiscono il sistema di Kubelka-Munk in forma

differenziale

Figura 54Propagazione della radiazione diretta e retrodiffusa secondo lo schema di Kubelka-Munk

In riflettografia si definisce in linea di principio per ogni livello di profonditagrave della

superficie pittorica la riflettanza 119877 119909 come

119877 119909 =119869 119909

119868 119909 (317)

Derivando rispetto a x la (316) e sostituendo nel risultato ottenuto le (315) si ha

per 119877 119909 lrsquoequazione differenziale

119889119877 119909

119889119909= 1198781198772 119909 minus 2(119870 + 119878)119877 119909 + 119878 (318)

Ponendo 119883 = 119909 minus 1199090 1198770 = 119877 1199090 119886 =119870+119878

119878 119887 = 1198862 minus 1 si ha la soluzione

cercata per la riflettanza

119877(119883) =1+ 1198770 119887 coth 119887119878119883 minus119886

119886+119887 coth 119887119878119883 minus1198770 (319)

57

Mettiamoci ora nelle condizione di sapere come diventa 119877(119883) se si ha a che fare con

grandi spessori basta calcolarne il limite per 119883 rarr infin sapendo che coth 119909 =119890119909+119890minus119909

119890119909minus119890minus119909 si ha

119877infin = lim119883rarrinfin 119877(119883) =1+1198770(119887minus119886)

119886+119887minus1198770=

119870

119878+ 1 minus

119870

119878

2

+ 2119870

119878 (320)

Si vede chiaramente cosigrave che 119877infin dipende solamente dal rapporto 119870 119878 che egrave proprio

di ogni pigmento

Lrsquoandamento di 119877infin egrave quello visualizzato qui sotto

Figura 55 Andamento di 119929infin in funzione di KS

Naturalmente fare il limite per 119883 rarr infin ha solamente un senso matematico Nella

realtagrave si puograve misurare la riflettanza dei pigmenti con uno spettrofotometro e si

riscontra che giagrave con spessori di qualche millimetro crsquoegrave una buonissima

corrispondenza con lrsquoandamento di 119877infin

Dunque la trattazione di Kubelka-Munk che afferma con la (320) che per

119883 rarr infin la riflettanza non dipende piugrave dallo spessore dello strato ha un effettivo

riscontro con la realtagrave dove nella maggior parte dei casi si opera su spessori di 12

mm

Dalla (320) con pochi passaggi matematici ci si ricava 119870 119878 in funzione di 119877infin 119870

119878=

119877infin minus1 2

2119877infin (321)

Possiamo ora introdurre una nuova grandezza fondamentale in riflettografia il

contrasto

119862 =119877119887 119909

119877119908 119909 (322)

dove 119877119887 119909 e 119877119908 119909 sono rispettivamente la riflettanza di una linea ldquonerardquo del

disegno preparatorio e quella della superficie ldquobiancardquo del fondo e x rappresenta lo

spessore di pigmento soprastante Da come egrave definito ci si auspica sempre che C

abbia un valore prossimo a 0

Dal contrasto in linea di principio puograve essere ricavato lo spessore di

oscuramento 119883119889 = 119909119889 minus 1199090 definito come il minimo spessore di un dato pigmento in

grado di rendere completamente invisibile a una determinata strumentazione il disegno

58

preparatorio sottostante Esso puograve essere interpretato anche come un indice della

qualitagrave di un apparato per riflettografia

Vediamo ora come sia possibile ricavarsi Xd

Sia Cl il contrasto limite ossia il minimo contrasto rilevabile da un determinato

sensore dalla definizione di C Cl =119877119887 119883119889

119877119908 119883119889

Tenendo presente la (319) ponendo in essa 119910 = 119887 coth(119887119878119883119889) e sostituendo in Cl

si ottiene

1199102 ClR0w minus R0b + 119910 1 minus Cl R0bR0w minus 1 +

+Cl(a minus R0b)(1 minus aR0w ) + (a minus R0w )(aR0b minus 1) = 0 (323)

che egrave unrsquoequazione di secondo grado in y

Dunque conoscendo la riflettanza del fondo R0w la riflettanza del materiale usato per

il disegno preparatorio R0b la 119877infin del colore che ricopre il fondo e il suo coefficiente di diffusione

si puograve ricavare la y da cui trovare poi Xd con la formula

119883119889 =coth minus1 119910 119887

119887119878 (324)

333 La fotocamera CCD CHROMA C3 1600E

La facoltagrave di scienze dellrsquouniversitagrave di Camerino ha a disposizione per le

acquisizioni di immagini nel campo dei beni culturali una fotocamera digitale [10]

con sensore a stato solido CCD (Carge Coupled Device) CHROMA C3 1600E

prodotta dalla DTA

Figura 56 Fotocamera digitale CCD CHROMA C3 1600E

Cuore di questa apparecchiatura egrave il sensore per immagini CCD KAF1602(E)

prodotto dalla Kodak[9]

Figura 57Sensore per immagini CCD Kodak KAF-1602(E)

59

Alcune caratteristiche del CCD

Numero di pixel 1536(H)x1024(V)

(Circa 16MPixel di definizione)

Dimensioni del pixel 9x9 μm2

Dimensioni sensore 138x92 mm2

(corrisponde ad un rapporto 32)

FWC 105elettr

(Full Well Capacity Parametro indicante il massimo numero di elettroni

immagazzinabili in ogni pixel Ersquo da questa caratteristica che dipende sia

lrsquointensitagrave del segnale che del rumore Ersquo comunque auspicabile avere un

FWC piugrave alto possibile anche ge500000 cosigrave da poter lavorare anche su

immagini in cui ci sono zone illuminate diversamente evitando che su

quelle illuminate fortemente si crei sovraesposizione)

DC (misurata a 25degC) 20 elettr(pixel∙secondo)

(Dark Current Ersquo il numero di elettroni generato termicamente in ogni

pixel anche se non egrave esposto a radiazione ldquohellipcorrente di buiohelliprdquo Puograve essere

sottratta via software e bisogna tenerne conto soprattutto nelle acquisizioni

a lunga esposizione Con il raffreddamento termoelettrico di tipo Peltier17

puograve essere ridotta di molto)

Figura 58 Andamento della Dark Current a seconda della temperatura del CCD

QE 40 50 60

(Quantum Efficiency Misurata a tre diverse lunghezze drsquoonda 450nm

550nm 650nm Ersquo uno dei parametri piugrave importanti per valutare la qualitagrave di

un sensore Definito come il numero di elettroni di segnale creati per ogni

fotone incidente)

17 Peltier Jean Charles Athanase Fisico francese (Ham[Somme]1785-Parigi1845) Nel 1834 sccoprigrave lrsquoeffetto termoelettrico che da lui prese il nome

60

DR 74dB

(Dinamic Range Dipende dal rapporto tra la quantitagrave massima di elettroni

utilizzabili e il noise floor 119899119890~ cioegrave massimo numero di elettroni del rumore

di fondo per pixel Piugrave precisamente 119863119877 = 20 log10 119865119882119862 119899119890~ con

119899119890~ =15 elettroni)

La risposta spettrale del sensore quella che prima si egrave solo accennata in maniera

frazionata come QE egrave senza dubbio il parametro fondamentale In riflettografia

infrarossa per esempio si auspica che questo parametro sia alto attorno a 1ndash2 μm

Figura 59 Risposta spettrale QE del sensore KAF-1602 (E)

I filtri a disposizione

Ci sono 7 filtri a disposizione [10] per i vari tipi di acquisizioni di immagini

Tre filtri passa banda nel visibile RGB

Figura 60 Curve di trasmittanza dei tre filtri RGB

In realtagrave la curva di trasmissione dei filtri Blu e Verde aumenta nella regione

dellrsquoinfrarosso per questo motivo si egrave dotati di un filtro IR-Cut (taglia infrarosso)

da porre di fronte allrsquoobbiettivo

Filtro passa banda nellrsquoinfrarosso

Presenta due ldquopicchirdquo attorno a 500nm pari a circa 1-2 di trasmittanza

61

Figura 61 Curve di trasmittanza nel visibile e nel vicino infrarosso del filtro passa banda IR

Filtro passa banda nellrsquoultravioletto

Centrato sui 340 nm e con una ampiezza di banda al 50 della sua trasmittanza

massima FWHM pari a 85 nm

Filtro passa alto nellrsquoinfrarosso

Ha la lunghezza drsquoonda di cut-off (50 della sua trasmittanza max tmax) a 780 nm

A 680nm si ha 001 tmax a 850 nm si ha 95 tmax a 900 si ha 99 tmax

Figura 62 Ricostruzione dai dati dello spettro in trasmittanza dei due filtri passa banda UV e passa alto IR (Il tmax egrave arbitrario e sono stati posti uguali per praticitagrave di descrizione)

Filtro taglia Infrarossi

E lrsquounico filtro che egrave posto fuori dalla fotocamera essendo montato sullrsquoobbiettivo e

ha un diametro di 50mm (gli altri 25mm)

A parte dunque lrsquoultimo filtro IR-cut gli altri sono posizionati su una ruota

porta filtri posta allrsquointerno del corpo macchina e azionabile via software

62

Figura 63 Immagine indicativa di una ruota porta filtri per fotocamere CHROMA

Con questa apparecchiatura egrave possibile effettuare oltre la riflettografia infrarossa

anche lrsquoesame in tricromia in falso colore usando il filtri passa banda IR verde e

rosso

34 La tecnica FT-IR

Con lrsquoacronimo FT-IR che sta per Fourier Transform-Infra Red (spectroscopy) si

indica quella tecnica che permette il riconoscimento delle sostanze che

compongono un campione attraverso un esame spettroscopico eseguito in luce

infrarossa In questo caso perograve il risultato finale che consiste in un spettro di

assorbimento della radiazione nel dominio delle frequenze (cioegrave dove sullrsquoascissa

del grafico ci sono le frequenze) saragrave frutto di una trasformata di Fourier di un

altro grafico chiamato interferogramma nel dominio dei tempi

341 Eccitazioni vibrazionali delle molecole

Come mai egrave proprio la radiazione infrarossa la piugrave adatta a stimolare transizioni di

tipo vibrazionale nei nuclei di una molecola

Si puograve rispondere a questa domanda anche con delle considerazioni legate alla fisica

classica se consideriamo che gli elettroni sono legati alla molecola con una forza F con la stessa

forza i nuclei saranno legati tra loro a formare la molecola Approssimando questa forza a

una di tipo armonico (massa-molla) possiamo dire che la pulsazione del moto

elettronico egrave 120596119890 = 119896 119898 mentre la pulsazione del moto nucleare egrave 120596119873 = 119896 119872

con m massa dellrsquoelettrone M massa del nucleo e k costante elastica della F

Il rapporto tra lrsquo energia vibrazionale e quella elettronica saragrave allora dato da

119864119907

119864119890=

ℏ120596119873

ℏ120596119890cong

119898

119872 (322)

Essendo 119898

119872 compreso nel range 10minus3 divide 10minus5 possiamo affermare che le energie di

eccitazione vibrazionali sono qualche centinaio di volte piugrave piccole di quelle

63

elettroniche Essendo questrsquoultime dellrsquoordine di qualche eV lo spettro di

assorbimento-emissione vibrazionale cadragrave nel vicino e medio infrarosso

Figura 64 Collocazione spettrale delle vibrazioni molecolari

Si possono esprimere le frequenze 120642 in cm-1 (omettendo di moltiplicare per c

velocitagrave della luce) dato che se 119888 = 120582120584 allora 120584 = 119888120582

Si egrave giagrave parlato nel paragrafo 2 di questo capitolo dei livelli energetici

vibrazionali

Figura 65Schema energetico di una molecola biatomica e livelli vibrazionali[12]

Le transizioni di cui ci occupiamo qui naturalmente non coinvolgono livelli

elettronici ma solo passaggi da uno stato roto-vibrazionale ad una altro Infatti

oltre alle energie elettroniche e vibrazionali esistono pure le energie rotazionali che

sono dellrsquoordine 10minus3 divide 10minus5 volte piugrave piccole di quelle elettroniche e 10minus3 2 divide

10minus5 2 volte piugrave piccole di quelle vibrazionali cioegrave circa 10minus3eV

Per comprendere meglio quello che succede consideriamo le molecole

biatomiche per queste se sono nello stato Λ = 0(Λ numero quantico del momento

angolare elettronico lungo lrsquoasse molecolare senza spin) vale la regola di selezione

Δ119869 = plusmn1 dove J egrave il numero quantico rotazionale collegato con il momento

angolare totale lungo lrsquoasse molecolare

Le transizioni permesse passando da 119907 = 0 a 119907 = 1sono riportate nello schema qui

sotto

64

Figura 66Livelli energetici di una molecola biatomica e transizioni permesse da v=0 a v=1[1]

Con R si indicano tutte le transizioni con Δ119869 = +1 con P quelle con Δ119869 = minus1

chiamate poi branche R e P e il numero tra parentesi egrave il J iniziale

A titolo di esempio riportiamo lo spettro di assorbimento della molecola HCl

Figura 67Spettro di assorbimento di HCl [1]

Da notare la mancanza del gap centrale data la proibizione di Δ119869 = 0

Tutti gli esami spettroscopici in assorbimento avranno questo aspetto

342 I modi di vibrazione e i gruppi funzionali I

fingerprint

Le molecole possono presentare diversi modi di vibrazione ciascuno responsabile

di un particolare assorbimento in una determinata regione dello spettro

Si distinguono vibrazioni ldquostetchingrdquo o di valenza (variazione della distanza di

legame)

Figura 68 Esempio di modi di vibrazione di valenza[12]

e vibrazioni ldquobendingrdquo o di deformazione (variazione dellrsquoangolo di legame)

65

Figura 69Esempio di modi di vibrazione di deformazione[12]

Come si vede dalle immagini possiamo pensare la vibrazione dellrsquointera molecola come

combinazione di vibrazioni di ogni coppia di atomi o comunque di ogni sua singola parte piugrave

semplice In chimica questi ldquopezzi di molecolardquo sono detti gruppi funzionali cioegrave

gruppi di atomi che mostrano particolari e costanti proprietagrave chimico fisiche Saragrave grazie alla

peculiaritagrave della lunghezza drsquoonda assorbita da queste parti che si potragrave riconoscere

la molecola presente nel campione

Solitamente 120642119959119938119949 gt 120642119941119942119943 dunque troveremo i gap di assorbimento delle

vibrazioni di valenza nella parte sinistra dello spettro (4000-1500 cm-1) dove ci

sono i valori dei numeri drsquoonda piugrave alti zona dei gruppi funzionali mentre la zona

dello spettro a minore energia egrave occupata dalle vibrazioni di deformazione da quelle di valenza a

piugrave bassa energia e da quelle di combinazione(i due tipi insieme) saragrave soprattutto questa

combinazione di tipi di eccitazioni vibrazionali nella parte destra dello spettro

(1500-700 cm-1) che costituiragrave lrsquoimpronta digitale the fingerprint della molecola

Molecole diverse ma con lo stesso tipo di gruppi funzionali (per quelle organiche)

saranno riconosciute grazie a questa zona

Figura 70 Spettrogrammi IR di due CHETONI simili ciclo-esanone(sopra)e ciclo-pentone(sotto)

riconoscibili dalle diversitagrave nella zona fingerprint[12]

66

343 Lrsquouso dellrsquointerferometria La FT-IR

Le misure di tipo spettroscopico nellrsquoinfrarosso (considerando solo le tecniche a

doppio raggio che permettono il confronto tra il raggio di riferimento e quello del

campione fornendo cosigrave lo spettrogramma della trasmittanza ) si possono fare

essenzialmente in due modi in modo dispersivo con la selezione continua di lunghezza

drsquoonda o con il metodo interferometrico

Per gli spettrometri di tipo dispersivo egrave difficile conciliare risoluzione spettrale ed

efficienza di misurazione questi sistemi si basano infatti su reticoli a riflessione mossi

molto lentamente da meccaniche di precisione per selezionare lunghezza drsquoonda

dopo lunghezza drsquoonda e generare cosigrave uno spettro infrarosso continuo

Figura 71 Schema di funzionamento di uno spettrometro a dispersione[7]

In sintesi questo tipo di spettrometri funzionano cosigrave si formano due raggi uno dei

quali passando per il campione contiene le informazioni cercate lrsquoaltro fa da

riferimento Il chopper consente alternativamente lrsquoarrivo dellrsquouno o dellrsquoaltro sul

reticolo che monocromatizza il segnale letto successivamente dal sensore Saragrave il

software che una volta acquisiti i segnali ne faragrave il rapporto egrave saragrave in grado di creare

lo spettrogramma

Chiaramente il reticolo lavorando in condizioni di alta risoluzione selezioneragrave

una banda di frequenze molto stretta lrsquointensitagrave del segnale saragrave minore

causando cosigrave un deterioramento del rapporto segnale-rumore Un grande miglioramento delle condizioni di lavoro e della qualitagrave dei risultati

nella spettroscopia IR egrave avvenuto quando grazie ai moderni calcolatori si egrave riusciti

a convertire un interferogramma in uno spettrogramma usando gli algoritmi

della trasformata di Fourier

Lrsquointerferogramma

Definiamolo prima nel caso di una singola frequenza

Ersquo chiamato interferogramma il segnale complessivo in funzione del tempo di due

onde alla stessa intensitagrave e lunghezza drsquoonda che interferiscono quando su una

67

delle due si crea un continuo sfasamento rispetto allrsquoaltra per esempio grazie ad

uno specchio mobile che ne allunga o ne accorcia il cammino ottico

Figura 72 Schema di principio di un spettrografo con spettro e interferogramma nel caso di una singola

frequenza[8]

Nella figura sopra per questioni di chiarezza lrsquointerferogramma egrave nel dominio delle

distanze (proporzionalitagrave diretta tra tempo e spazio percorso dallo specchio

mobile) B(120584) e I(120575) intensitagrave luminosa rispettivamente dalla sorgente e sul

rivelatore ( 120584 numero drsquoonda e 120575 spostamento dello specchio) Per I(120575) vale la

seguente formula

119868(120575) = 119861(120584) cos 2120587120575

120582 (323)

che poi inserendo per ragioni di comoditagrave matematica il numero drsquoonda 120584 = 1 120582

diventa

119868(120575) = 119861(120584) cos 2120587120584120575 (324)

Nel caso di due frequenze la situazione cambia in questo modo

Figura 73Spettri e interferogrammi di due frequenze diverse separate e poi sovrapposte[8]

Ogni frequenza compare nellrsquointerferogramma come una funzione coseno

Considerando allora una sorgente continua nellrsquoinfrarosso matematicamente

faremo un integrale per trovare lrsquoandamento di 119868(120575) cioegrave

119868(120575) = 119861(120584)infin

0cos 2120587120584120575 119889120584 (325)

Un tipico interferogramma di una sorgente incandescente per infrarosso egrave il

seguente

68

Figura 74 Inteferogramma di una tipica sorgente incandescente[8]

Notare come quando 120575 = 0 essendo tutte le funzioni coseno delle frequenze

presenti in fase 119868(120575) ha un grande picco il centerburst questa egrave una caratteristica di

tutti gli interferogrammi Allontanandosi da questa posizione la moltitudine delle

funzioni coseno cominciano a rinforzarsi o annullarsi vicendevolmente causando

una rapida diminuzione dellrsquointensitagrave in una serie di oscillazioni

La trasformata di Fourier

Lrsquointerferogramma egrave descritto matematicamente dallrsquoequazione (325) e saragrave

proprio il suo andamento intensitagrave su tempo ad essere fisicamente misurato

dal sensore dello spettrografo Comunque in spettroscopia si egrave interessati allo

spettro cioegrave a conoscere lrsquointensitagrave in funzione del numero drsquoonda Ma

conoscendo la forma matematica dellrsquointerferogramma 119816(120517) come funzione di

120517 egrave possibile calcolare il corrispondente spettro usando una tecnica

matematica conosciuta come Trasformata di Fourier Il suo uso porta alla

conoscenza dello spettro attraversolrsquointegrale

119861(120584) = 119868(120575) cos 2120587120584120575 119889120575+infin

minusinfin (326)

Ecco dunque come si agisce con la tecnica FT-IR quando si vuole ottenere lo

spettrogramma di un campione viene fatta una prima acquisizione dello

spettrogramma della sorgente chiamato anche spettrogramma di fondo(in questo

si noteranno anche gli eventuali assorbimenti dei gas presenti lungo il cammino

ottico del raggio) ed in seguito del campione Il computer penseragrave ad eseguire il loro

rapporto fornendo lo spettro in trasmittanza

69

Figura 75 Schema a blocchi della generazione di uno spettro con la tecnica FT-IR[8]

Di seguito egrave riportata la figura schematica di uno spettrometro per analisi FT-IR

Figura 76 Schema di funzionamento di uno spettrometro FT-IR[7]

I 3 vantaggi della tecnica FT-IR

Si associano a questa tecnica tre vantaggi o miglioramenti rispetto alla

spettroscopia dispersiva

Vantaggio Jaquinot o di banda passante lrsquoenergia in arrivo al rivelatore egrave

maggiore di conseguenza anche il rapporto segnaledisturbo egrave piugrave elevato

Vantaggio Felgett o di multiplex lrsquoacquisizione dei dati egrave molto piugrave rapida

(pochi secondi) Questo consente di effettuare in rapida sequenza una serie

di spettri(10-20) e di presentare alla fine la loro media diminuendo cosigrave

lrsquoerrore

Vantaggio di Connes una calibrazione delle frequenze molto stabile ed

accurata (001-01 cm-1) grazie ad un laser interno che agisce da riferimento

per ogni scansione

70

Conclusioni

In questa dissertazione si egrave voluto discutere il contributo della Fisica nel campo

delle indagini analitiche e diagnostiche nel settore dei beni culturali attraverso una

panoramica delle varie tecniche di diagnosi e recupero di unrsquoopera drsquoarte con una

particolare attenzione alla strumentazione e quindi alle tecniche che sono di fatto

operanti con successo nellrsquoambito del nostro Ateneo

Queste metodologie delle quali molte e importanti di carattere non invasivo

sono di fondamentale importanza qualora si desideri eseguire una diagnosi su

unrsquoopera per la quale lo scopo primario di intervento egrave la sua conservazione nel

tempo Se dunque nel corso di una indagine di un bene culturale si richieda la

assoluta non invasivitagrave la fisica mette a disposizione tutte le sue conoscenze nel

campo delle interazioni radiazioni-materia o particelle-materia assicurando

insieme alla salvaguardia del manufatto le risposte cercate

Anche se un bene culturale come tutte le cose non puograve che deperire nel corso

degli anni in un inarrestabile anche se lento invecchiamento i metodi per porvi

riparo e le analisi scientifiche di tipo fisico saranno senza dubbio in grado di

migliorarsi rispetto ad ora in quantitagrave qualitagrave ed efficacia

Il progresso della ricerca fisica applicata e delle tecnologie collegate fanno

sicuramente ben sperare in una conservazione duratura della Bellezza tangibile a

sicuro vantaggio delle generazioni future

71

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Roma Istituto Enciclopedico Treccani

73

Ringraziamenti

Ringrazio Dio Padre onnipotente creatore di tutte le cose della materia e delle leggi

che la governano dellrsquouomo e della sua intelligenza che le sa scoprire

Ringrazio poi il prof Andrea Di Cicco per la sua disponibilitagrave e il dott Marco

Minicucci per il suo instancabile guidarmi con entusiasmo alla scoperta di un

mondo per me fino a poco tempo fa sconosciuto la prof Graziella Roselli per le

nozioni che mi ha fornito il dott Andrea Cittadini per le informazioni tecniche il

prof che ha fatto da lettore e tutti i docenti di Fisica che nel corso di questi

anni mi hanno preparato nello studio

Ringrazio ancora Alessandro e Antonella per il loro incoraggiamento schietto e

sincero Roberto per lo scanner e la sua generositagrave Claudio per il supporto

informatico

Ringrazio tutti gli amici che mi sono stati vicino in questi mesi e che anche solo con

un gesto o una parola mi sono stati di aiuto

Ringrazio la mia famiglia

Antonio

34

24 Tecniche microscopiche

Lrsquoapplicazione della microscopia ottica ed elettronica nel campo dei Beni Culturali

fornisce un contributo scientifico di estremo interesse Ersquo infatti applicata per

indagini diagnostiche finalizzate al restauro passando per lrsquoanalisi del materiale

artistico di varia natura analizzando il suo stato di conservazione e anche

permettendo lrsquoindividuazione delle tecniche usate nella realizzazione dellrsquoopera

Infatti lrsquoutilizzo del microscopio ottico o elettronico a scansione permette lrsquoanalisi

approfondita relativa sia alla morfologia della superficie che alla composizione

chimica elementare di campioni di vario tipo ad elevati ingrandimenti fornendo

importanti informazioni in fase di restauro

241 La microscopia elettronica a scansione SEM

Il microscopio elettronico a scansione SEM (Scanning Electron Microscope)

fornisce informazioni sullrsquoaspetto sulla natura e sulle proprietagrave delle superfici e

degli strati sottostanti di campioni con risoluzione media di 2divide5 nm Il principio

di formazione delle immagini le quali saranno riprodotte con un effetto

tridimensionale egrave sequenziale Un fascio di elettroni (sonda) viene focheggiato

sulla superficie del preparato e fatto scorrere su esso secondo linee parallele

ravvicinate come avviene per un pennello elettronico di un tubo televisivo

Figura 30Schema di un microscopio elettronico a scansione[15]

Il diametro della sonda quando incontra la superficie del campione egrave di circa

2nm Lrsquointerazione del fascio accelerato da una differenza di potenziale che va da

poche centinaia di volt a diverse decine di kV con gli atomi del preparato da luogo a

diversi tipi di ldquoprodottirdquo ([15]Valdregrave) con ognuno dei quali si creeragrave un segnale tra

cui i piugrave importanti nelle applicazioni per i beni culturali sono

Elettroni secondari (SE) convenzionalmente definiti come gli elettroni

uscenti dal preparato con energia le50eV Provengono da una profonditagrave di

pochi nm sono prodotti dal fascio primario interagendo anelasticamente con

35

gli elettroni di valenza del campione Il segnale SE egrave il piugrave frequentemente usato

utilizzato principalmente per informazioni sulla topografia delle superfici

Lrsquoimmagine fornita appare in rilievo come se lrsquoosservatore fosse al livello del

diaframma D (vedi figura) e guardasse il campione illuminato da una

ipotetica sorgente posta in corrispondenza del rivelatore

(scintillatorefototubo)

Elettroni retrodiffusi (BSE) Back-Scattered Electrons Elettroni con energie

ge50eV che provengono dal preparato in seguito ad interazioni elastiche

principalmente con nuclei Il segnale BSE fornisce informazioni legate al

numero atomico medio della zona di provenienza (il numero di eventi di

scattering elastico cresce al crescere del numero atomico Gli elementi piugrave

pesanti saranno evidenziati da un segnale piugrave luminoso sullo schermo) alla topografia

e alla struttura cristallina del materiale attraversato

Raggi X Sono quelli della radiazione caratteristica o di bremsstrahlung

Provengono da strati piugrave profondi del campione da una sfera di raggio di

qualche μm al di sotto della sonda Il segnale X viene usato per il

riconoscere e quantificare gli elementi chimici

Elettroni Auger Ersquo un processo di autoionizzazione in cui in luogo di

radiazione X proveniente da una ricombinazione crsquoegrave unrsquoespulsione di un

elettrone

Figura 31Rappresentazione schematica nel caso di un fascio con incidenza normaledelle profonditagrave da

cui provengono i segnali SEBSEAuger(A) e raggi X[15]

Normalmente un microscopio SEM lavora con un alto vuoto al suo interno circa

10minus3Pa questo per evitare lrsquointerazione tra particelle sonda o da misurare con

lrsquoaria Un altro requisito questa volta dei campioni egrave che essi siano elettricamente

conduttivi in caso contrario si provvederagrave alla metallizzazione procedimento

tramite il quale si deposita un sottilissimo strato 1divide40 nm di metallo come ad

esempio oro carbone platino ecc

Sviluppi di questa tecnologia portano nuove e piugrave ampie possibilitagrave

nellrsquoanalizzare reperti dalla natura piugrave varia opportunitagrave utilissime nel campo dei

beni culturali

36

241a Lrsquoanalisi SEM-EDS

Parlando di analisi SEM-EDS citata anche come microanalisi EDS si fa riferimento

allrsquouso della microscopia SEM abbinata allrsquoanalisi dei raggi X caratteristici della

zona analizzata del campione che vengono prodotti per fluorescenza Lrsquoanalisi egrave

fatta in dispersione di energia da cui lrsquoacronimo Energy Dispersive Spectroscopy (of X ray)

Il rivelatore normalmente egrave a stato solido Si drogato con Li che ha bisogno di

essere raffreddato da azoto liquido o piugrave recentemente Si drogato con HgI2 per il

quale egrave sufficiente un raffreddamento termoelettrico

Nelle figure qui sotto ([13]Pasquariello Pinzari amp De Mico 2007) un esempio

di indagine SEM-EDS su una vecchia stampa fotografica della quale si voleva

verificare tra le altre cose la composizione chimica del cosiddetto sottostrato

(presenza o meno del Bario) cioegrave la parte compresa tra il supporto primario

(cartoncino) e lo strato immagine vero e proprio (alogenuro drsquoargento in gelatina)

Figura 32Esempio di analisi SEM-EDS su una foto drsquoepoca

241b Lrsquoanalisi SEM-VP

Lrsquoesigenza di esaminare campioni che non possono essere inglobati chimicamente o

metallizzati data la loro specificitagrave o talmente delicati da non poter sopportare lo

stress meccanico dovuto alla bassissima pressione di lavoro del SEM ha portato

allo sviluppo dei SEM-VP Variable Pressure cioegrave a pressione variabile I materiali

biologici per esempio costituiti da tessuti molli (cellule) e acqua perderebbero la

loro struttura ldquoevaporandordquose sottoposti a bassissime pressioni Questiper essere

osservati hanno bisogno di solito di una stabilizzazione chimica di disidratazione

o di un surgelamento prima di entrare nel SEM

37

Con la tecnica SEM-VP si puograve praticamente introdurre nella camera porta

campioni il preparato tale e quale grazie ad una pressione presente in quella parte

del microscopio di 5 o 6 ordini di grandezza superiore (10divide750 Pascal) rispetto alla

zona del cannone elettronico e della colonna (10minus3 divide 10minus4 Pascal)

Nei settore dei beni archeologico-culturali dunque in cui egrave assolutamente

proibito modificare il reperto il fatto che si possa evitare la metallizzazione egrave

fondamentale

Nelle immagini seguenti ([14]Pinzari amp Montanari 2007) si egrave riportato un

esempio di studio possibile con il microscopio SEM-VP la catalogazione di una

infestazione fungina sul dorso della copertina di libri Le misure sono state fatte con

una pressione in camera di 150Pa una tensione del fascio di 20kV ed utilizzando il

rivelatore VPSE Variable Pressure Secondary Electrons Lrsquoingrandimento della foto egrave

9800times (dati riscontrabili anche in basso nella foto SEM-VP)

Figura 33Efflorescenze sul dorso dei volumi e prelievo del micelio per mezzo del nastro adesivo

Figura 34Immagine SEM-VP del nastro adesivo utilizzato per campionare le efflorescenze fungine

38

241c Lrsquoanalisi SEM con ED-XRF

Si ha la possibilitagrave di ampliare la profonditagrave di analisi della fluorescenza X

montando sul microscopio SEM una apparecchiatura per Fluorescenza X in Dispersione

di Energia ED-XRF composta da tubo generatore di raggi X e rivelatore allo stato

solido In questo modo si aumenta la profonditagrave di indagine in quanto la capacitagrave

di penetrazione del fascio di raggi X allrsquointerno del campione puograve essere superiore

rispetto a quella scelta per formare lrsquoimmagine del pennello di elettroni

Figura 35Assemblaggio dellapparato SEM con ED-XRF[11]

Usato allrsquointerno del SEM inoltre lrsquoXRF garantisce migliori prestazioni

rispetto al suo utilizzo in aria questo per motivi legati sia alla migliore e piugrave rigida

geometria sorgente-campione-detector sia allrsquoalto vuoto realizzato allrsquointerno della

camera porta campione che evita cosigrave lrsquoassorbimento da parte dellrsquoaria dei raggi X a

bassa energia

Le immagini che seguono ([11]Ferro 2007) riguardano lo studio della

composizione chimica di una scoria metallica rinvenuta nel sito archeologico di Petra

in Giordania da notare il confronto delle due analisi spettrali EDS e ED-XRF

sovrapposte ottenute allrsquointerno del SEM Si possono ottenere con questo secondo

sistema sensibilitagrave nel rilevare gli elementi dalle 10 alle 1000 volte maggiori

Figura 36 Scoria metallica dal sito di Petra IIIdeg secolo aC

39

Figura 37 Confronto tra gli spettri in energia tra microanalisi EDS (avanti) e ED-XRF (dietro) in SEM

242 Il microscopio ottico a luce polarizzata trasmessa

Ogni qualvolta si ha la necessitagrave di esaminare un materiale che al suo interno

presenti componenti anisotrope10 il microscopio ottico a luce polarizzata permette

di individuarle Si sfrutteragrave il fatto che un campione di materiale anisotropo

possedendo due indici di rifrazione ortogonali fra loro saragrave in grado di

suddividere un fascio di luce polarizzata che lo attraversa in due nuove

componenti polarizzate oscillanti secondo la direzione degli suoi indici di

rifrazione

Il microscopio polarizzatore essenzialmente si compone di una sorgente

luminosa un filtro polarizzatore un tavolo porta campione (rotante) e un altro filtro

polarizzatore (detto analizzatore )

10 Anisotropo Si dice di un materiale che ha la capacitagrave di modificare lo stato di polarizzazione della luce che lo attraversa Chiamato anche birifrangente

40

Figura 38 Configurazione di un microscopio a luce polarizzata

Schematicamente possiamo riassumere cosigrave il percorso del raggio luminoso il filtro

polarizzatore seleziona una direzione di vibrazione per il campo E della sorgente

luminosa Il campione birifrangente ldquoscomponerdquo le direzioni di vibrazione di E in

ordinaria e straordinaria che dunque perdono la relazione di fase allrsquouscita del

campione possedendo una differenza di cammino ottico Δ119897 = Δ119899119889 con

Δ119899 = 119899119904 minus 119899119900 e d spessore del campione Quando il filtro analizzatore le

ricompone si nota una variazione dellrsquointensitagrave luminosa rispetto a quella iniziale

dovuta proprio a Δ119897

Posizionando dunque i due polarizzatori incrociati fra loro ( egrave questa infatti

una analisi ortoscopica e non ci sarebbe nessuna trasmissione di luce se non si

inserisse il materiale birifrangente) e facendo ruotare il campione attorno allrsquoasse

ottico del sistema lrsquointensitagrave dellrsquoimmagine vista varia periodicamente risultando nulla

quando le sue direzioni principali di vibrazione coincidono con quelle del

polarizzatore e dellrsquoanalizzatore (posizione di estinzione) mentre risulteragrave

massima nelle posizioni a 45deg (posizioni diagonali) Si possono cosigrave dedurre

importanti informazioni sullrsquoorganizzazione cristallina del campione in esame

Figura 39Cristallo birifrangente posto tra due polarzzatori incrociati

41

Nella prossima figura si egrave indicato con s e o i piani di oscillazione straordinari e

ordinari con P e A i piani del polarizzatore e dellrsquo analizzatore

Figura 40 Orientazione del cristallo birifrangente e relativa variazione dellintensitagrave trasmessa

Il campione egrave preparato in sezione sottile tramite taglio e abrasione fino a rendere

il campione subtrasparente (in genere 30μm di spessore) e consentire la trasmissione

della luce

Nel campo dei beni culturali questo strumento egrave ampiamente usato per analisi

petrografiche e mineralogiche di materiali lapidei naturali e artificiali In

particolare egrave possibile classificare le pietre naturali identificare le tipologie di

inerte e definire il rapporto inertelegante presente in malte intonaci e stucchi

noncheacute effettuare determinazioni sulle finiture cromatiche sul degrado e sulle

tecniche esecutive

Figura 41 Immagine al microscopio polarizzatore di un frammento di materiale lapideo riconosciuto come trachite dei Colli Euganei

42

Capitolo 3 - Le apparecchiature dellrsquoAteneo

disponibili nel campo dei beni culturali

In questo capitolo approfondiremo alcune tecniche analitiche descritte brevemente

nel capitolo 2 La scelta egrave ricaduta su alcune delle tecniche che allrsquo interno di questo

Ateneo vengono utilizzate anche per la ricerca nel campo dei beni culturali

31 I raggi X la tecnica XRF

311 La produzione di raggi X

Si definiscono convenzionalmente raggi X quella parte di radiazioni dello spettro

elettromagnetico con energia compresa tra 012 keV e 120 keV I raggi X sono il

risultato dellrsquointerazione in un tubo nel quale egrave stato realizzato un alto vuoto (

10minus6 minus 10minus7 Torr) tra materia lrsquoanodo (tipicamente come anodi vengono usati il

Tungsteno Molibdeno Rame Argentohelliphellip ) ed elettroni prodotti da un filamento

incandescente il catodo e accelerati da una opportuna differenza di potenziale con

conseguente perdita di energia da parte di questi ultimi

Figura 42Schema di principio di un generatore a raggi X[6]

I processi attraverso i quali lrsquoelettrone nellrsquourto con lrsquoanodo perde energia si

possono riassumere nei seguenti punti ([2]Castellano Martini amp Sibilia 2002)

I Lrsquoelettrone eccita lrsquoatomo ldquospostandordquo un elettrone esterno

(perdita di energia di qualche eV) Lrsquoatomo torna poi allo stato

fondamentale con emissione di radiazione nel visibile(quellrsquoorbitale

esterno si puograve chiamare ldquootticordquo)

II Lrsquoelettrone ionizza lrsquoatomo rimuovendo un elettrone esterno

(perdita di energia fino a centinaia di eV)

III Lrsquoelettrone collide con il nucleo atomico in questo caso lrsquoelettrone

orbita parzialmente intorno al nucleo e perde energia per

43

decelerazione Questrsquoultimo fenomeno egrave alla base della bremsstrahlug

parola tedesca che significa radiazione di frenamento

IV Lrsquoelettrone collide con un elettrone interno dellrsquoanodo(shell K L

Mhellip) con conseguente espulsione di questrsquoultimo(con una energia

cinetica Ec) Se WK(LM) indica lrsquoenergia di legame dellrsquoelettrone alla

shell KLMhellip lrsquoenergia richiesta per il processo egrave Ec+WK(LMhellip) Un

elettrone piugrave esterno va a sostituire quello espulso con emissione

di radiazione X la quale egrave caratteristica della sostanza colpita

La radiazione X egrave prodotta essenzialmente dai processi fisici riportati al punto III e

IV Esaminiamoli con maggior dettaglio

La ldquoradiazione biancardquo (breemstrahlung)

Una particolare attenzione merita la radiazione X prodotta dal fenomeno riportato

sopra al punto III Dunque accade che lrsquoelettrone decelera o in genere subisce una

variazione anche puramente direzionale dellrsquoaccelerazione da questa perdita di

energia scaturisce un fotone X che viene emesso a partire dalla regione dellrsquourto Il

processo di breemstrahlung egrave il piugrave importante almeno in termini di estensione dello

spettro che produce In esso lrsquoemissione di raggi X avviene con

continuitagrave(radiazione bianca) esistendo tuttavia una lunghezza drsquoonda limite

120582m al di sotto della quale non vi egrave emissione

Figura 43 Spettri continui di raggi X per alcuni valori della tensione applicata[6]

Il principio di conservazione dellrsquoenergia vieta infatti che vengano emessi fotoni con

energie maggiori di quella massima degli elettroni EM accelerati contro lrsquoanodo

data da

44

119864119872 = 119890119881 (31)

Essendo e la carica dellrsquoelettrone e V la differenza di potenziale tra il filamento

emettitore di elettroni e lrsquoanodo Questa lunghezza drsquoonda minima corrisponde ad

un processo di frenamento in cui lrsquoelettrone incidente perde tutta la sua energia in

un unico urto producendo un fotone con 120582m pari a

λm =ℎ119888

119890119881 (32)

Naturalmente questo implica che vi sia una frequenza massima ammissibile 120584M

data dallrsquoequazione

120584119872 =119864119872

ℎ (33)

Rispetto alla figura 2 una grafico che avesse in ascissa lrsquoenergia ( o la frequenza )

verrebbe ribaltato rispetto ad un asse verticale evidenziando una EM (o una 120584119872)

saragrave questa la visualizzazione piugrave frequente degli spettri X negli usi delle varie

procedure sperimentali

La radiazione caratteristica la fluorescenza dellrsquoatomo

Il processo brevemente descritto sopra al punto III egrave alla base della produzione

della radiazione X caratteristica Oltre allo spettro continuo sono presenti infatti

righe monocromatiche caratteristiche alcune delle quali particolarmente intense

Mentre lo spettro continuo egrave molto simile per tutte le sostanze con il detto limite

inferiore 120582119898 e un solo massimo di intensitagrave a circa 120582 =15120582119898 le righe

caratteristiche variano da sostanza a sostanza costituente lrsquoanodo Dunque

bombardando una sostanza con elettroni veloci alcuni atomi si ionizzano

espellendo un elettrone di una shell interna Supponiamo una mancanza di un

elettrone nella shell K in seguito a questo un elettrone di una shell piugrave alta L Mhellip

faragrave una transizione radiativa per riempire il livello libero Naturalmente questa

transizione determina un posto vuoto nel guscio L Mhellip ma questo verragrave occupato

successivamente da un elettrone ancora piugrave esterno nellrsquoatomo emettendo unrsquo altra

riga dello spettro caratteristico Le righe originate dal livello vuoto nella shell K

sono chiamate righe 119870120572 119870120573 119870120574helliphellipe corrispondono alle transizioni LrarrK MrarrK

NrarrK hellipLa transizione Kα da origine alla riga ad energia piugrave alta negli spettri X

Fu il fisico H Moseley che tra il 1913 e 1914 stabiligrave nei suoi primi esperimenti per le

linee 119870120572 che

La radice quadrata della frequenza delle linee 119922120630 egrave direttamente proporzionale

al ndegatomico Z

120584119870119894

2 = 119862119894(119885 minus 120590119870) 119894 = 120572 120573 120574 hellip (34)

Dove Ci egrave una costante indipende da Z e 120590119870 rende conto dello schermaggio

dellrsquoelettrone K rimasto

45

1 lt 120590119870 lt 2

La stessa regola egrave estendibile alle righe della serie L dovendo perograve sostituire una

costante 120590119871 di schermaggio maggiore

74 lt 120590119871 lt 94

Figura 44 Il diagramma di Moseley di 120642120784

su Z per le linee Kα[1]

La (44) fu subito generalizzata da Moseley considerando la formula di Bohr per i

livelli energetici di atomi ad un elettrone che si muovono perograve in un potenziale

colombiano di carica 119885 minus 120590

120584119898119899 = 119877 infin 119885 minus 120590 2 1

1198982 minus1

1198992 119898 lt 119899 (35)

dove m n sono i numeri quantici principali delle shell di arrivo e partenza

rispettivamente e R infin egrave la costante di Rydberg avendo usando lrsquoapprossimazione

di massa nucleare infinita

119877 infin =119898

4120587ℏ3

1198902

4120587ℇ0

2

(36)

In realtagrave non esiste una sola linea Kα Kβo Lα Lβhellip

Lrsquointerazione spin-orbita separa i livelli energetici delle shell (tranne la shell K)

Nella shell L gli elettroni con ℓ = 0 hanno lrsquoenergia di legame piugrave grande quelli

con ℓ = 1 e 119895 = 1 2 piugrave bassa e quelli con ℓ = 1 e 119895 = 3 2 ancora piugrave bassa

Questi tre livelli sono chiamati LI LII e LIII La separazione in energia egrave grande

abbastanza da poter essere agevolmente evidenziata negli spettri essendo

46

proporzionale a 119885 minus 120590119870 4come mostra la formula di struttura fine per

lrsquointerazione spin-orbita

ℓ 119904119890 119895 = ℓ + 1 2

Δ119864 =1198981198882 119885minus120590119870 120572 4

41198993ℓ ℓ+1 2 times (37)

minusℓ minus 1 119904119890 119895 = ℓ minus 1 2

Con

120572 =1198902

4120587휀0ℏ119888 (38)

costante di struttura fine

Potremo dunque osservare fra le altre le righe Kα1 e Kα2 che corrispondono alle

transizioni LIII rarrK e LII rarrK rispettivamente Il seguente schema mostra i due

gruppi (K e L) di transizioni principali

Figura 45Schema (non in scala) delle principali transizioni X permesse[1]

Le transizioni saranno regolate dalle regole di selezione Δℓ = plusmn1 Δj = 0 plusmn1

Per esempio le righe Kα1 e Kα2 del Tungsteno hanno

1205821198701205721 = 0214Å 1198641198701205721 = 579119896119890119881

1205821198701205722 = 0209Å 1198641198701205722 = 593119896119890119881

Ersquo molto utile per gli usi pratici in cui il materiale egrave coinvolto mostrare uno spettro

di un tubo a raggi X con anodo di Tungsteno

47

Figura 46Spettro dei raggi X prodotti da un tubo RX con anodo di Tungsteno a 80 kV[2]

Si notano oltre la radiazione continua di bremstrahlung e i due picchi Kα1 e Kα2 anche i due picchi Lα e Lβ che sono molto meno energetici di quelli K ma anche

molto piugrave probabili

312 La sezione drsquourto di assorbimento

Una volta che si ha a disposizione una sorgente di raggi X essi possono essere usati

per ionizzare lrsquoatomo attraverso lrsquoeffetto fotoelettrico Ovvero i raggi X stessi

possono essere usati a posto degli elettroni per produrre a loro volta radiazione X

dalla sostanza irraggiata I fotoni di adeguata energia dunque possono determinare

eccitazione o dare luogo alla rimozione di elettroni ove abbiano energie sufficienti a

vincere lrsquoenergia di legame della shell La sezione drsquourto 120590 di questo processo egrave

espressa in buona approssimazione dalla formula della sezione drsquourto per atomi

idrogenoidi

120590 =16 2120587

312057281198855

1198981198882

ℏ120596

7 2

11988602 (39)

1205720 = 0529177Å (raggio di Bohr)

anche se lrsquoapprossimazione di dipolo con la quale egrave stata ldquocostruitardquo egrave sempre

meno congrua allrsquoaumentare dellrsquoenergia dei fotoni La sezione drsquourto diminuisce

dolcemente allrsquoaumentare della frequenza de fotoni come ℏ120596 minus7 2 fino a che non

si raggiunge un energia sufficiente per espellere un elettrone dalle shell piugrave interne

A questo punto la sezione drsquourto ha un brusco aumento siamo in presenza del

cosiddetto ldquoabsorption edgesrdquo (soglie di assorbimento) Simili picchi si

incontrano ogni qual volta si raggiungono energie sufficienti a strappare elettroni in

shell via via piugrave profonde

48

Figura 47Andamento del coefficiente di assorbimento di massa del piombo in funzione di 120640 e E

La figura 6 mostra il coefficiente di assorbimento di massa che ha lrsquoandamento del

tutto analogo a 120590 Dunque la scelta di opportuni valori della tensione del tubo a

raggi X determina le energie del fascio dei fotoni prodotti incidenti su un materiale

e quindi la possibilitagrave che si verifichino i processi di assorbimento in esame Queste

considerazioni fanno parte delle attivitagrave preparatorie e delle impostazioni

preliminari allrsquoanalisi ED-XRF

313 Il sistema XRF in uso nel dipartimento di Fisica di

Camerino

Nel laboratorio XAS (X-ray Absorption Spectroscopy) del dipartimento di fisica

dellrsquouniversitagrave di Camerino opera un apparato per analisi ED-XRF il cui nucleo egrave

il sistema rivelatore (XR-100CR) amplificatore e alimentatore (PC2CR)

convertitore analogico-digitale+scheda multicanale(MCA 8000A) prodotto

dalla AMPTEK INC [5]

49

Figura 48Schema dei collegamenti dellapparato rivelatore-analizzatore[5]

Alcune caratteristiche del rivelatoreXR-100CR

Tipo di sensore Si-PIN(Fotodiodo di silicio a tre strati drogati P e N

separati da uno stato ad alta resistivitagrave quasi Intrinseco)

Dimensioni del sensore 24mmtimes28mm(7mm2)

Spessore del Silicio 300μm

Risoluzione in energia FWHM11 220eV

(misurata sulla riga a 59 keV del 55Fe)

Finestra del rivelatore Berillio spessore 25μm

La risoluzione in energia egrave il grado di precisione del picco delle righe rivelate piugrave ha un valore basso e piugrave la riga saragrave stretta e dunque piugrave discriminata in energia dalle altre

Le curve di efficienza e di trasmissione

Ersquo interessantissimo analizzare il comportamento dei componenti principali del

rivelatore cioegrave il sensore vero e proprio Si-PIN e la finestra di Berillio al variare

dellrsquoenergia dei fotoni In generale infatti il comportamento di un sensore o di un

materiale a basso assorbimento di raggi X varia a seconda dellrsquoenergia delle

radiazioni elettromagnetiche con cui interagiscono dando luogo a fenomeni di

filtraggio

11 FWHM Full Width Half Maximum egrave la larghezza della riga a metagrave della sua altezza Piugrave questo parametro egrave piccolo migliore saragrave la risoluzione

50

Figura 49Trasmissione di raggi X attraverso la finestra di Berillio[5]

Ersquo necessario isolare sotto vuoto il sensore dato che lo si fa lavorare a bassa

temperatura (ndash30 ndash40 degC) Si sceglie il Berillio come finestra dato che egrave il materiale

che minimizza lrsquoassorbimento di raggi X Come si vede sopra 6keV lrsquoefficacia del

conteggio si avvicina al 100

Vediamo ora la curva di trasmissione (percentuale dei fotoni che interagiscono

fotoelettricamente sul totale) del sensore SiPIN

Figura 50Efficienza del rivelamento del sensore di Si [5]

Il grafico seguente tenendo conto di entrambi gli andamenti di cui sopra mostra

lrsquoefficienza intrinseca di rivelazione a ldquopiena energiardquo cioegrave ldquola probabilitagrave che

un fotone X entrato nel sensore depositi tutta la sua energia per effetto

fotoelettricordquo

Curva del

rivelatore del

laboratorio di

Camerino

51

Figura 51Efficienza intrinseca () di rivelazione a piena energia[5]

In sostanza la finestra di Berillio e il sensore Si-PIN consentono la rivelazione di

elementi la cui energia di emissione caratteristica sia compresa tra 1-2keV e 50-

60keV circa a basse energie lrsquoimpedimento egrave la finestra di Berillio a quelle alte egrave il

rivelatore (scritte in inglese ai bordi del grafico) Nella figura sopra sono mostrati i

riferimenti delle linee Kα di diversi elementi mancano tutti gli altri tipi di righe che

ovviamente consentono di individuare atomi diversi da quelli menzionati dal

grafico o che il grafico mette in una zona di scarsissima efficienza Risulta chiaro

allora che lrsquoassorbimento della finestra di Berillio alle basse energie unitamente alla

bassa ldquoresa di fluorescenzardquo degli elementi leggeri fa si che la tecnica XRF non trovi

applicazione per elementi a basso numero atomico (Zle10)

52

32 I raggi ultravioletti Lrsquoosservazione in

fluorescenza UV

In generale la fluorescenza egrave la proprietagrave di alcune sostanze solide liquide e

aeriformi per la quale allorchegrave sono colpite da una radiazione riemettono quasi

istantaneamente (ritardo di 10minus8s) altre radiazioni la cui lunghezza drsquoonda

dipende da quella della radiazione eccitante e dalla natura della sostanza Ersquo

sinonimo di luminescenza

Ci occuperemo in questa parte il fenomeno della fluorescenza indotta da raggi

UV approfondendone la genesi fisica

321 Il fenomeno della fluorescenza UV nelle molecole

Lo stato energetico di una molecola egrave descritto da tre parametri quantici il grado di

eccitazione elettronico il grado di eccitazione vibrazionale e il grado di eccitazione

rotazionale Quello energeticamente piugrave importante egrave quello elettronico (poi quello

vibrazionale) e una molecola puograve o meno coinvolgerlo nelle transizioni da uno

stato energetico allrsquoaltro Ci possono essere cioegrave transizioni puramente rotazionali

transizioni roto-vibrazionali (in cui cambia lo stato vibrazionale) e infine

transizioni tra stati elettronici diversi

La fluorescenza UV egrave un fenomeno di questo tipo in cui la molecola assorbe

radiazione ultravioletta questo provoca una eccitazione elettronica e il processo di diseccitazione avviene in maniera tale che la radiazione emessa egrave di

minore energia ricadendo nel visibile Ersquo utile ora illustrare una proprietagrave che le molecole hanno e che chiarisce meglio il

fenomeno fisico il principio di Franck-Condon

Questo principio afferma che il processo con cui gli elettroni passano da uno

stato energetico allrsquoaltro egrave talmente rapido rispetto al moto dei nuclei che

possiamo considerare questi ultimi (e quindi la loro distanza relativa che saragrave

indicata con R) come fermi nelle eccitazioni-diseccitazioni elettroniche

La conseguenza pratica di questo principio egrave che nei grafici in cui si evidenziano

questi processi la freccia che va da uno stato quantico allrsquoaltro possiamo

disegnarla verticale

Dunque il processo della fluorescenza UV si sviluppa cosigrave dapprima

rispettando il principio di Franck-Condon una transizione di assorbimento fa

passare la molecola da uno stato elettronico ad uno stato vibrazionale di un altro

stato elettronico di energia superiore A questo punto la molecola puograve perdere

energia vibrazionale interagendo con molecole vicine (decadimento termico) e

raggiungere lo stato vibrazionale piugrave basso 119959prime = 120782 dello stato elettronico

53

eccitato Come risultato la radiazione emessa durante la diseccitazione finale

ha una frequenza piugrave bassa e ricadragrave nel visibile

Figura 52 Fenomeno della fluorescenza[1]

33 La radiazione infrarossa La riflettografia IR

Lrsquointerazione energia-materia di strati pittorici con la radiazione del vicino infrarosso cioegrave la banda dello spettro che va dallrsquoestremo visibile rosso fino a una

lunghezza drsquoonda di circa 3μm puograve dar luogo a fenomeni ottici ben diversi da quelli

osservabili in luce visibile

Figura 53Lo spettro della radiazione infrarossa

54

Lrsquoassorbimento la diffusione interna (scattering) e la riflettanza12 possono

assumere valori molto diversi con una conseguente dello strato pittorico a vista

In generale ad un aumento della lunghezza drsquoonda(fino a 120582 cong 22120583119898 )

corrisponde una diminuzione del fenomeno di scattering cioegrave una diminuzione del

potere coprente e quindi un aumento della trasparenza dello strato pittorico

331 Lrsquointerazione della radiazione infrarossa con i mezzi

torbidi

Parliamo di mezzo torbido quando piccole ( 10minus3 divide 1 μm) particelle sono

disperse in una matrice (il mezzo che ldquoospitardquo le particelle) trasparente e omogenea

che puograve essere gassosa liquida o solida Esempi di questo tipo di sistemi sono la

nebbia il fumo le pitture i colloidi liquidi e le soluzioni solide(come i vetri

colorati)

Il comportamento della radiazione infrarossa con questi sistemi egrave

intrinsecamente lo stesso di quello della luce visibile Esso egrave governato da

interazioni come la riflessione la rifrazione la dispersione la diffusione e nel caso di

specifiche sostanze colorate assorbimento (di determinate lunghezze drsquoonda)

La diffusione e lrsquoassorbimento sono fattori determinanti per la

trasmittanza13 di questi sistemi Per esempio il potere coprente di uno strato di

pittura bianca (non considerando lo spessore) egrave dovuto essenzialmente alla

diffusione mentre in uno strato di pittura blu di Prussia14 il fattore dominante egrave

lrsquoassorbimento specifico

La diffusione puograve essere descritta quantitativamente dagli specifici

coefficienti di diffusione delle particelle disperse attraverso la teoria di Kubelka-Munk

Questi coefficienti dipendono dalla lunghezza drsquoonda della radiazione incidente

dalla geometria delle particelle (forma e diametro) e dalla differenza degli indici di

rifrazione del pigmento(particelle) e mezzo(matrice)

In generale per uno strato di pittura bianca (volendo focalizzare il discorso

solo sulla diffusione) possiamo dire che diventa piugrave trasparente

al crescere della lunghezza drsquoonda della radiazione incidente

al diminuire dello spessore dello strato

al diminuire del numero di particelle nello strato(concentrazione

pigmentovolume)

al diminuire della differenza degli indici di rifrazione tra pigmento e

mezzo(legante)

Concludiamo questo paragrafo col dire che nella maggior parte dei casi il massimo

della trasmittanza di un pigmento egrave nel vicino infrarosso tra 18μm e 22μm

12 Riflettanza Il rapporto tra la radiazione retro diffusa e quella inviata 13Trasmittanza Per una superficie investita da una radiazione acustica o ottica il rapporto tra lrsquointensitagrave della radiazione trasmessa entro il corpo e lrsquointensitagrave della radiazione incidente 14blu di Prussia Ferrocianuro ferrico Fe4[Fe(CN)6]3 scoperto casualmente a Berlino nel 1704 Anche chiamato blu di Berlino

55

superando poi questa soglia per le matrici (di origine organica) comincia a

diventare prevalente lrsquoassorbimento della radiazione facendo diventare lo strato

pittorico meno trasparente e il contrasto15 diminuisce

332 Una trattazione matematica del fenomeno

In riflettografia infrarossa si fa spesso riferimento ad una trattazione matematica[2]

(dovuta a Kubelka e Munk) che pur semplificando molto la situazione rispetto alla

realtagrave ha il pregio di essere intuitiva e di identificare la grandezze fondamentali in

gioco Essa ci porteragrave ad esprimere matematicamente la riflettanza di uno strato

pittorico solamente in funzione di coefficienti caratteristici dello strato stesso e

non piugrave in funzione della profonditagrave di penetrazione nello strato pittorico

Nellrsquoambito di questa teoria un dipinto egrave schematicamente descritto come uno

strato di colore (si pensa al colore come un pigmento disperso in un leganteil mezzo)

che ricopre una preparazione di fondo (costituita quasi sempre da una mescola di

gesso e colla animale o da biacca16 ) e sul quale egrave stato tracciato il disegno preparatorio

(fatto con carboncino grafite o punta metallica )

Le proprietagrave ottiche delle parti in questione e del sistema vengono considerate

in questo modo

Il legante viene considerato perfettamente trasparente

Il pigmento egrave considerato in grado di diffondere la radiazione che incide

normalmente

Si considera solo la diffusione che allrsquointerno dello strato si propaga ortogonalmente

ad esso in avanti o allrsquoindietro

La riflessione speculare non viene considerata

La lunghezza drsquoonda della radiazione egrave molto maggiore del diametro medio dei granuli di

pigmento

La radiazione proveniente dalla sorgente IR giunge sulla superficie del dipinto e

penetra in parte al di sotto di essa

Supponiamo che la radiazione non assorbita si propaghi lungo lrsquoasse x e

parte di essa venga diffusa ma solo nella direzione opposta si considera cioegrave

solo la retrodiffusione

Con 119868 119909 si indica il flusso di radiazione proveniente dalla sorgente

Con 119869 119909 si indica il flusso di radiazione retrodiffusa verso il rivelatore

Sia K il coefficiente di assorbimento della radiazione nello strato

Sia S il coefficiente di diffusione della radiazione nello strato

Accade che attraversando lo spessore 119889119909 lrsquointensitagrave 119868 119909 varia a causa

dellrsquoassorbimento della diffusione si considereragrave dunque per 119868 119909 anche il

contributo di 119869 119909 Un ragionamento analogo vale anche per il flusso 119869 119909

15 Contrasto In rifletto grafia per lrsquoindividuazione di linee scure su fondo bianco egrave definito come il rapporto tra la riflettenza della sostanza scura e la riflettanza del fondo bianco 16 Biacca Anche detta ldquobianco di piombordquo egrave un carbonato basico del piombo2PbCO3ndashPb(OH)2

56

In formule

119889119868 119909 = 119870 + 119878 119868 119909 119889119909 minus 119878 119869 119909 119889119909

(316)

119889 119869 119909 = minus(119870 + 119878)119869 119909 119889119909 + 119878 119868 119909 119889119909

Le equazioni cosigrave ricavate costituiscono il sistema di Kubelka-Munk in forma

differenziale

Figura 54Propagazione della radiazione diretta e retrodiffusa secondo lo schema di Kubelka-Munk

In riflettografia si definisce in linea di principio per ogni livello di profonditagrave della

superficie pittorica la riflettanza 119877 119909 come

119877 119909 =119869 119909

119868 119909 (317)

Derivando rispetto a x la (316) e sostituendo nel risultato ottenuto le (315) si ha

per 119877 119909 lrsquoequazione differenziale

119889119877 119909

119889119909= 1198781198772 119909 minus 2(119870 + 119878)119877 119909 + 119878 (318)

Ponendo 119883 = 119909 minus 1199090 1198770 = 119877 1199090 119886 =119870+119878

119878 119887 = 1198862 minus 1 si ha la soluzione

cercata per la riflettanza

119877(119883) =1+ 1198770 119887 coth 119887119878119883 minus119886

119886+119887 coth 119887119878119883 minus1198770 (319)

57

Mettiamoci ora nelle condizione di sapere come diventa 119877(119883) se si ha a che fare con

grandi spessori basta calcolarne il limite per 119883 rarr infin sapendo che coth 119909 =119890119909+119890minus119909

119890119909minus119890minus119909 si ha

119877infin = lim119883rarrinfin 119877(119883) =1+1198770(119887minus119886)

119886+119887minus1198770=

119870

119878+ 1 minus

119870

119878

2

+ 2119870

119878 (320)

Si vede chiaramente cosigrave che 119877infin dipende solamente dal rapporto 119870 119878 che egrave proprio

di ogni pigmento

Lrsquoandamento di 119877infin egrave quello visualizzato qui sotto

Figura 55 Andamento di 119929infin in funzione di KS

Naturalmente fare il limite per 119883 rarr infin ha solamente un senso matematico Nella

realtagrave si puograve misurare la riflettanza dei pigmenti con uno spettrofotometro e si

riscontra che giagrave con spessori di qualche millimetro crsquoegrave una buonissima

corrispondenza con lrsquoandamento di 119877infin

Dunque la trattazione di Kubelka-Munk che afferma con la (320) che per

119883 rarr infin la riflettanza non dipende piugrave dallo spessore dello strato ha un effettivo

riscontro con la realtagrave dove nella maggior parte dei casi si opera su spessori di 12

mm

Dalla (320) con pochi passaggi matematici ci si ricava 119870 119878 in funzione di 119877infin 119870

119878=

119877infin minus1 2

2119877infin (321)

Possiamo ora introdurre una nuova grandezza fondamentale in riflettografia il

contrasto

119862 =119877119887 119909

119877119908 119909 (322)

dove 119877119887 119909 e 119877119908 119909 sono rispettivamente la riflettanza di una linea ldquonerardquo del

disegno preparatorio e quella della superficie ldquobiancardquo del fondo e x rappresenta lo

spessore di pigmento soprastante Da come egrave definito ci si auspica sempre che C

abbia un valore prossimo a 0

Dal contrasto in linea di principio puograve essere ricavato lo spessore di

oscuramento 119883119889 = 119909119889 minus 1199090 definito come il minimo spessore di un dato pigmento in

grado di rendere completamente invisibile a una determinata strumentazione il disegno

58

preparatorio sottostante Esso puograve essere interpretato anche come un indice della

qualitagrave di un apparato per riflettografia

Vediamo ora come sia possibile ricavarsi Xd

Sia Cl il contrasto limite ossia il minimo contrasto rilevabile da un determinato

sensore dalla definizione di C Cl =119877119887 119883119889

119877119908 119883119889

Tenendo presente la (319) ponendo in essa 119910 = 119887 coth(119887119878119883119889) e sostituendo in Cl

si ottiene

1199102 ClR0w minus R0b + 119910 1 minus Cl R0bR0w minus 1 +

+Cl(a minus R0b)(1 minus aR0w ) + (a minus R0w )(aR0b minus 1) = 0 (323)

che egrave unrsquoequazione di secondo grado in y

Dunque conoscendo la riflettanza del fondo R0w la riflettanza del materiale usato per

il disegno preparatorio R0b la 119877infin del colore che ricopre il fondo e il suo coefficiente di diffusione

si puograve ricavare la y da cui trovare poi Xd con la formula

119883119889 =coth minus1 119910 119887

119887119878 (324)

333 La fotocamera CCD CHROMA C3 1600E

La facoltagrave di scienze dellrsquouniversitagrave di Camerino ha a disposizione per le

acquisizioni di immagini nel campo dei beni culturali una fotocamera digitale [10]

con sensore a stato solido CCD (Carge Coupled Device) CHROMA C3 1600E

prodotta dalla DTA

Figura 56 Fotocamera digitale CCD CHROMA C3 1600E

Cuore di questa apparecchiatura egrave il sensore per immagini CCD KAF1602(E)

prodotto dalla Kodak[9]

Figura 57Sensore per immagini CCD Kodak KAF-1602(E)

59

Alcune caratteristiche del CCD

Numero di pixel 1536(H)x1024(V)

(Circa 16MPixel di definizione)

Dimensioni del pixel 9x9 μm2

Dimensioni sensore 138x92 mm2

(corrisponde ad un rapporto 32)

FWC 105elettr

(Full Well Capacity Parametro indicante il massimo numero di elettroni

immagazzinabili in ogni pixel Ersquo da questa caratteristica che dipende sia

lrsquointensitagrave del segnale che del rumore Ersquo comunque auspicabile avere un

FWC piugrave alto possibile anche ge500000 cosigrave da poter lavorare anche su

immagini in cui ci sono zone illuminate diversamente evitando che su

quelle illuminate fortemente si crei sovraesposizione)

DC (misurata a 25degC) 20 elettr(pixel∙secondo)

(Dark Current Ersquo il numero di elettroni generato termicamente in ogni

pixel anche se non egrave esposto a radiazione ldquohellipcorrente di buiohelliprdquo Puograve essere

sottratta via software e bisogna tenerne conto soprattutto nelle acquisizioni

a lunga esposizione Con il raffreddamento termoelettrico di tipo Peltier17

puograve essere ridotta di molto)

Figura 58 Andamento della Dark Current a seconda della temperatura del CCD

QE 40 50 60

(Quantum Efficiency Misurata a tre diverse lunghezze drsquoonda 450nm

550nm 650nm Ersquo uno dei parametri piugrave importanti per valutare la qualitagrave di

un sensore Definito come il numero di elettroni di segnale creati per ogni

fotone incidente)

17 Peltier Jean Charles Athanase Fisico francese (Ham[Somme]1785-Parigi1845) Nel 1834 sccoprigrave lrsquoeffetto termoelettrico che da lui prese il nome

60

DR 74dB

(Dinamic Range Dipende dal rapporto tra la quantitagrave massima di elettroni

utilizzabili e il noise floor 119899119890~ cioegrave massimo numero di elettroni del rumore

di fondo per pixel Piugrave precisamente 119863119877 = 20 log10 119865119882119862 119899119890~ con

119899119890~ =15 elettroni)

La risposta spettrale del sensore quella che prima si egrave solo accennata in maniera

frazionata come QE egrave senza dubbio il parametro fondamentale In riflettografia

infrarossa per esempio si auspica che questo parametro sia alto attorno a 1ndash2 μm

Figura 59 Risposta spettrale QE del sensore KAF-1602 (E)

I filtri a disposizione

Ci sono 7 filtri a disposizione [10] per i vari tipi di acquisizioni di immagini

Tre filtri passa banda nel visibile RGB

Figura 60 Curve di trasmittanza dei tre filtri RGB

In realtagrave la curva di trasmissione dei filtri Blu e Verde aumenta nella regione

dellrsquoinfrarosso per questo motivo si egrave dotati di un filtro IR-Cut (taglia infrarosso)

da porre di fronte allrsquoobbiettivo

Filtro passa banda nellrsquoinfrarosso

Presenta due ldquopicchirdquo attorno a 500nm pari a circa 1-2 di trasmittanza

61

Figura 61 Curve di trasmittanza nel visibile e nel vicino infrarosso del filtro passa banda IR

Filtro passa banda nellrsquoultravioletto

Centrato sui 340 nm e con una ampiezza di banda al 50 della sua trasmittanza

massima FWHM pari a 85 nm

Filtro passa alto nellrsquoinfrarosso

Ha la lunghezza drsquoonda di cut-off (50 della sua trasmittanza max tmax) a 780 nm

A 680nm si ha 001 tmax a 850 nm si ha 95 tmax a 900 si ha 99 tmax

Figura 62 Ricostruzione dai dati dello spettro in trasmittanza dei due filtri passa banda UV e passa alto IR (Il tmax egrave arbitrario e sono stati posti uguali per praticitagrave di descrizione)

Filtro taglia Infrarossi

E lrsquounico filtro che egrave posto fuori dalla fotocamera essendo montato sullrsquoobbiettivo e

ha un diametro di 50mm (gli altri 25mm)

A parte dunque lrsquoultimo filtro IR-cut gli altri sono posizionati su una ruota

porta filtri posta allrsquointerno del corpo macchina e azionabile via software

62

Figura 63 Immagine indicativa di una ruota porta filtri per fotocamere CHROMA

Con questa apparecchiatura egrave possibile effettuare oltre la riflettografia infrarossa

anche lrsquoesame in tricromia in falso colore usando il filtri passa banda IR verde e

rosso

34 La tecnica FT-IR

Con lrsquoacronimo FT-IR che sta per Fourier Transform-Infra Red (spectroscopy) si

indica quella tecnica che permette il riconoscimento delle sostanze che

compongono un campione attraverso un esame spettroscopico eseguito in luce

infrarossa In questo caso perograve il risultato finale che consiste in un spettro di

assorbimento della radiazione nel dominio delle frequenze (cioegrave dove sullrsquoascissa

del grafico ci sono le frequenze) saragrave frutto di una trasformata di Fourier di un

altro grafico chiamato interferogramma nel dominio dei tempi

341 Eccitazioni vibrazionali delle molecole

Come mai egrave proprio la radiazione infrarossa la piugrave adatta a stimolare transizioni di

tipo vibrazionale nei nuclei di una molecola

Si puograve rispondere a questa domanda anche con delle considerazioni legate alla fisica

classica se consideriamo che gli elettroni sono legati alla molecola con una forza F con la stessa

forza i nuclei saranno legati tra loro a formare la molecola Approssimando questa forza a

una di tipo armonico (massa-molla) possiamo dire che la pulsazione del moto

elettronico egrave 120596119890 = 119896 119898 mentre la pulsazione del moto nucleare egrave 120596119873 = 119896 119872

con m massa dellrsquoelettrone M massa del nucleo e k costante elastica della F

Il rapporto tra lrsquo energia vibrazionale e quella elettronica saragrave allora dato da

119864119907

119864119890=

ℏ120596119873

ℏ120596119890cong

119898

119872 (322)

Essendo 119898

119872 compreso nel range 10minus3 divide 10minus5 possiamo affermare che le energie di

eccitazione vibrazionali sono qualche centinaio di volte piugrave piccole di quelle

63

elettroniche Essendo questrsquoultime dellrsquoordine di qualche eV lo spettro di

assorbimento-emissione vibrazionale cadragrave nel vicino e medio infrarosso

Figura 64 Collocazione spettrale delle vibrazioni molecolari

Si possono esprimere le frequenze 120642 in cm-1 (omettendo di moltiplicare per c

velocitagrave della luce) dato che se 119888 = 120582120584 allora 120584 = 119888120582

Si egrave giagrave parlato nel paragrafo 2 di questo capitolo dei livelli energetici

vibrazionali

Figura 65Schema energetico di una molecola biatomica e livelli vibrazionali[12]

Le transizioni di cui ci occupiamo qui naturalmente non coinvolgono livelli

elettronici ma solo passaggi da uno stato roto-vibrazionale ad una altro Infatti

oltre alle energie elettroniche e vibrazionali esistono pure le energie rotazionali che

sono dellrsquoordine 10minus3 divide 10minus5 volte piugrave piccole di quelle elettroniche e 10minus3 2 divide

10minus5 2 volte piugrave piccole di quelle vibrazionali cioegrave circa 10minus3eV

Per comprendere meglio quello che succede consideriamo le molecole

biatomiche per queste se sono nello stato Λ = 0(Λ numero quantico del momento

angolare elettronico lungo lrsquoasse molecolare senza spin) vale la regola di selezione

Δ119869 = plusmn1 dove J egrave il numero quantico rotazionale collegato con il momento

angolare totale lungo lrsquoasse molecolare

Le transizioni permesse passando da 119907 = 0 a 119907 = 1sono riportate nello schema qui

sotto

64

Figura 66Livelli energetici di una molecola biatomica e transizioni permesse da v=0 a v=1[1]

Con R si indicano tutte le transizioni con Δ119869 = +1 con P quelle con Δ119869 = minus1

chiamate poi branche R e P e il numero tra parentesi egrave il J iniziale

A titolo di esempio riportiamo lo spettro di assorbimento della molecola HCl

Figura 67Spettro di assorbimento di HCl [1]

Da notare la mancanza del gap centrale data la proibizione di Δ119869 = 0

Tutti gli esami spettroscopici in assorbimento avranno questo aspetto

342 I modi di vibrazione e i gruppi funzionali I

fingerprint

Le molecole possono presentare diversi modi di vibrazione ciascuno responsabile

di un particolare assorbimento in una determinata regione dello spettro

Si distinguono vibrazioni ldquostetchingrdquo o di valenza (variazione della distanza di

legame)

Figura 68 Esempio di modi di vibrazione di valenza[12]

e vibrazioni ldquobendingrdquo o di deformazione (variazione dellrsquoangolo di legame)

65

Figura 69Esempio di modi di vibrazione di deformazione[12]

Come si vede dalle immagini possiamo pensare la vibrazione dellrsquointera molecola come

combinazione di vibrazioni di ogni coppia di atomi o comunque di ogni sua singola parte piugrave

semplice In chimica questi ldquopezzi di molecolardquo sono detti gruppi funzionali cioegrave

gruppi di atomi che mostrano particolari e costanti proprietagrave chimico fisiche Saragrave grazie alla

peculiaritagrave della lunghezza drsquoonda assorbita da queste parti che si potragrave riconoscere

la molecola presente nel campione

Solitamente 120642119959119938119949 gt 120642119941119942119943 dunque troveremo i gap di assorbimento delle

vibrazioni di valenza nella parte sinistra dello spettro (4000-1500 cm-1) dove ci

sono i valori dei numeri drsquoonda piugrave alti zona dei gruppi funzionali mentre la zona

dello spettro a minore energia egrave occupata dalle vibrazioni di deformazione da quelle di valenza a

piugrave bassa energia e da quelle di combinazione(i due tipi insieme) saragrave soprattutto questa

combinazione di tipi di eccitazioni vibrazionali nella parte destra dello spettro

(1500-700 cm-1) che costituiragrave lrsquoimpronta digitale the fingerprint della molecola

Molecole diverse ma con lo stesso tipo di gruppi funzionali (per quelle organiche)

saranno riconosciute grazie a questa zona

Figura 70 Spettrogrammi IR di due CHETONI simili ciclo-esanone(sopra)e ciclo-pentone(sotto)

riconoscibili dalle diversitagrave nella zona fingerprint[12]

66

343 Lrsquouso dellrsquointerferometria La FT-IR

Le misure di tipo spettroscopico nellrsquoinfrarosso (considerando solo le tecniche a

doppio raggio che permettono il confronto tra il raggio di riferimento e quello del

campione fornendo cosigrave lo spettrogramma della trasmittanza ) si possono fare

essenzialmente in due modi in modo dispersivo con la selezione continua di lunghezza

drsquoonda o con il metodo interferometrico

Per gli spettrometri di tipo dispersivo egrave difficile conciliare risoluzione spettrale ed

efficienza di misurazione questi sistemi si basano infatti su reticoli a riflessione mossi

molto lentamente da meccaniche di precisione per selezionare lunghezza drsquoonda

dopo lunghezza drsquoonda e generare cosigrave uno spettro infrarosso continuo

Figura 71 Schema di funzionamento di uno spettrometro a dispersione[7]

In sintesi questo tipo di spettrometri funzionano cosigrave si formano due raggi uno dei

quali passando per il campione contiene le informazioni cercate lrsquoaltro fa da

riferimento Il chopper consente alternativamente lrsquoarrivo dellrsquouno o dellrsquoaltro sul

reticolo che monocromatizza il segnale letto successivamente dal sensore Saragrave il

software che una volta acquisiti i segnali ne faragrave il rapporto egrave saragrave in grado di creare

lo spettrogramma

Chiaramente il reticolo lavorando in condizioni di alta risoluzione selezioneragrave

una banda di frequenze molto stretta lrsquointensitagrave del segnale saragrave minore

causando cosigrave un deterioramento del rapporto segnale-rumore Un grande miglioramento delle condizioni di lavoro e della qualitagrave dei risultati

nella spettroscopia IR egrave avvenuto quando grazie ai moderni calcolatori si egrave riusciti

a convertire un interferogramma in uno spettrogramma usando gli algoritmi

della trasformata di Fourier

Lrsquointerferogramma

Definiamolo prima nel caso di una singola frequenza

Ersquo chiamato interferogramma il segnale complessivo in funzione del tempo di due

onde alla stessa intensitagrave e lunghezza drsquoonda che interferiscono quando su una

67

delle due si crea un continuo sfasamento rispetto allrsquoaltra per esempio grazie ad

uno specchio mobile che ne allunga o ne accorcia il cammino ottico

Figura 72 Schema di principio di un spettrografo con spettro e interferogramma nel caso di una singola

frequenza[8]

Nella figura sopra per questioni di chiarezza lrsquointerferogramma egrave nel dominio delle

distanze (proporzionalitagrave diretta tra tempo e spazio percorso dallo specchio

mobile) B(120584) e I(120575) intensitagrave luminosa rispettivamente dalla sorgente e sul

rivelatore ( 120584 numero drsquoonda e 120575 spostamento dello specchio) Per I(120575) vale la

seguente formula

119868(120575) = 119861(120584) cos 2120587120575

120582 (323)

che poi inserendo per ragioni di comoditagrave matematica il numero drsquoonda 120584 = 1 120582

diventa

119868(120575) = 119861(120584) cos 2120587120584120575 (324)

Nel caso di due frequenze la situazione cambia in questo modo

Figura 73Spettri e interferogrammi di due frequenze diverse separate e poi sovrapposte[8]

Ogni frequenza compare nellrsquointerferogramma come una funzione coseno

Considerando allora una sorgente continua nellrsquoinfrarosso matematicamente

faremo un integrale per trovare lrsquoandamento di 119868(120575) cioegrave

119868(120575) = 119861(120584)infin

0cos 2120587120584120575 119889120584 (325)

Un tipico interferogramma di una sorgente incandescente per infrarosso egrave il

seguente

68

Figura 74 Inteferogramma di una tipica sorgente incandescente[8]

Notare come quando 120575 = 0 essendo tutte le funzioni coseno delle frequenze

presenti in fase 119868(120575) ha un grande picco il centerburst questa egrave una caratteristica di

tutti gli interferogrammi Allontanandosi da questa posizione la moltitudine delle

funzioni coseno cominciano a rinforzarsi o annullarsi vicendevolmente causando

una rapida diminuzione dellrsquointensitagrave in una serie di oscillazioni

La trasformata di Fourier

Lrsquointerferogramma egrave descritto matematicamente dallrsquoequazione (325) e saragrave

proprio il suo andamento intensitagrave su tempo ad essere fisicamente misurato

dal sensore dello spettrografo Comunque in spettroscopia si egrave interessati allo

spettro cioegrave a conoscere lrsquointensitagrave in funzione del numero drsquoonda Ma

conoscendo la forma matematica dellrsquointerferogramma 119816(120517) come funzione di

120517 egrave possibile calcolare il corrispondente spettro usando una tecnica

matematica conosciuta come Trasformata di Fourier Il suo uso porta alla

conoscenza dello spettro attraversolrsquointegrale

119861(120584) = 119868(120575) cos 2120587120584120575 119889120575+infin

minusinfin (326)

Ecco dunque come si agisce con la tecnica FT-IR quando si vuole ottenere lo

spettrogramma di un campione viene fatta una prima acquisizione dello

spettrogramma della sorgente chiamato anche spettrogramma di fondo(in questo

si noteranno anche gli eventuali assorbimenti dei gas presenti lungo il cammino

ottico del raggio) ed in seguito del campione Il computer penseragrave ad eseguire il loro

rapporto fornendo lo spettro in trasmittanza

69

Figura 75 Schema a blocchi della generazione di uno spettro con la tecnica FT-IR[8]

Di seguito egrave riportata la figura schematica di uno spettrometro per analisi FT-IR

Figura 76 Schema di funzionamento di uno spettrometro FT-IR[7]

I 3 vantaggi della tecnica FT-IR

Si associano a questa tecnica tre vantaggi o miglioramenti rispetto alla

spettroscopia dispersiva

Vantaggio Jaquinot o di banda passante lrsquoenergia in arrivo al rivelatore egrave

maggiore di conseguenza anche il rapporto segnaledisturbo egrave piugrave elevato

Vantaggio Felgett o di multiplex lrsquoacquisizione dei dati egrave molto piugrave rapida

(pochi secondi) Questo consente di effettuare in rapida sequenza una serie

di spettri(10-20) e di presentare alla fine la loro media diminuendo cosigrave

lrsquoerrore

Vantaggio di Connes una calibrazione delle frequenze molto stabile ed

accurata (001-01 cm-1) grazie ad un laser interno che agisce da riferimento

per ogni scansione

70

Conclusioni

In questa dissertazione si egrave voluto discutere il contributo della Fisica nel campo

delle indagini analitiche e diagnostiche nel settore dei beni culturali attraverso una

panoramica delle varie tecniche di diagnosi e recupero di unrsquoopera drsquoarte con una

particolare attenzione alla strumentazione e quindi alle tecniche che sono di fatto

operanti con successo nellrsquoambito del nostro Ateneo

Queste metodologie delle quali molte e importanti di carattere non invasivo

sono di fondamentale importanza qualora si desideri eseguire una diagnosi su

unrsquoopera per la quale lo scopo primario di intervento egrave la sua conservazione nel

tempo Se dunque nel corso di una indagine di un bene culturale si richieda la

assoluta non invasivitagrave la fisica mette a disposizione tutte le sue conoscenze nel

campo delle interazioni radiazioni-materia o particelle-materia assicurando

insieme alla salvaguardia del manufatto le risposte cercate

Anche se un bene culturale come tutte le cose non puograve che deperire nel corso

degli anni in un inarrestabile anche se lento invecchiamento i metodi per porvi

riparo e le analisi scientifiche di tipo fisico saranno senza dubbio in grado di

migliorarsi rispetto ad ora in quantitagrave qualitagrave ed efficacia

Il progresso della ricerca fisica applicata e delle tecnologie collegate fanno

sicuramente ben sperare in una conservazione duratura della Bellezza tangibile a

sicuro vantaggio delle generazioni future

71

Bibliografia [1]Bransden B amp Joachain C (1980) PHYISICS OF ATOMS AND MOLECULES

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archeometria) Milano Egea

[18]GruppoBeniCulturali Diagnostica ottica per la conservazione CNR-INOA

[19]Enciclopedia-Delle-Scienze-Fisiche(vol IV p624) Limmagine in falso colore

Roma Istituto Enciclopedico Treccani

73

Ringraziamenti

Ringrazio Dio Padre onnipotente creatore di tutte le cose della materia e delle leggi

che la governano dellrsquouomo e della sua intelligenza che le sa scoprire

Ringrazio poi il prof Andrea Di Cicco per la sua disponibilitagrave e il dott Marco

Minicucci per il suo instancabile guidarmi con entusiasmo alla scoperta di un

mondo per me fino a poco tempo fa sconosciuto la prof Graziella Roselli per le

nozioni che mi ha fornito il dott Andrea Cittadini per le informazioni tecniche il

prof che ha fatto da lettore e tutti i docenti di Fisica che nel corso di questi

anni mi hanno preparato nello studio

Ringrazio ancora Alessandro e Antonella per il loro incoraggiamento schietto e

sincero Roberto per lo scanner e la sua generositagrave Claudio per il supporto

informatico

Ringrazio tutti gli amici che mi sono stati vicino in questi mesi e che anche solo con

un gesto o una parola mi sono stati di aiuto

Ringrazio la mia famiglia

Antonio

35

gli elettroni di valenza del campione Il segnale SE egrave il piugrave frequentemente usato

utilizzato principalmente per informazioni sulla topografia delle superfici

Lrsquoimmagine fornita appare in rilievo come se lrsquoosservatore fosse al livello del

diaframma D (vedi figura) e guardasse il campione illuminato da una

ipotetica sorgente posta in corrispondenza del rivelatore

(scintillatorefototubo)

Elettroni retrodiffusi (BSE) Back-Scattered Electrons Elettroni con energie

ge50eV che provengono dal preparato in seguito ad interazioni elastiche

principalmente con nuclei Il segnale BSE fornisce informazioni legate al

numero atomico medio della zona di provenienza (il numero di eventi di

scattering elastico cresce al crescere del numero atomico Gli elementi piugrave

pesanti saranno evidenziati da un segnale piugrave luminoso sullo schermo) alla topografia

e alla struttura cristallina del materiale attraversato

Raggi X Sono quelli della radiazione caratteristica o di bremsstrahlung

Provengono da strati piugrave profondi del campione da una sfera di raggio di

qualche μm al di sotto della sonda Il segnale X viene usato per il

riconoscere e quantificare gli elementi chimici

Elettroni Auger Ersquo un processo di autoionizzazione in cui in luogo di

radiazione X proveniente da una ricombinazione crsquoegrave unrsquoespulsione di un

elettrone

Figura 31Rappresentazione schematica nel caso di un fascio con incidenza normaledelle profonditagrave da

cui provengono i segnali SEBSEAuger(A) e raggi X[15]

Normalmente un microscopio SEM lavora con un alto vuoto al suo interno circa

10minus3Pa questo per evitare lrsquointerazione tra particelle sonda o da misurare con

lrsquoaria Un altro requisito questa volta dei campioni egrave che essi siano elettricamente

conduttivi in caso contrario si provvederagrave alla metallizzazione procedimento

tramite il quale si deposita un sottilissimo strato 1divide40 nm di metallo come ad

esempio oro carbone platino ecc

Sviluppi di questa tecnologia portano nuove e piugrave ampie possibilitagrave

nellrsquoanalizzare reperti dalla natura piugrave varia opportunitagrave utilissime nel campo dei

beni culturali

36

241a Lrsquoanalisi SEM-EDS

Parlando di analisi SEM-EDS citata anche come microanalisi EDS si fa riferimento

allrsquouso della microscopia SEM abbinata allrsquoanalisi dei raggi X caratteristici della

zona analizzata del campione che vengono prodotti per fluorescenza Lrsquoanalisi egrave

fatta in dispersione di energia da cui lrsquoacronimo Energy Dispersive Spectroscopy (of X ray)

Il rivelatore normalmente egrave a stato solido Si drogato con Li che ha bisogno di

essere raffreddato da azoto liquido o piugrave recentemente Si drogato con HgI2 per il

quale egrave sufficiente un raffreddamento termoelettrico

Nelle figure qui sotto ([13]Pasquariello Pinzari amp De Mico 2007) un esempio

di indagine SEM-EDS su una vecchia stampa fotografica della quale si voleva

verificare tra le altre cose la composizione chimica del cosiddetto sottostrato

(presenza o meno del Bario) cioegrave la parte compresa tra il supporto primario

(cartoncino) e lo strato immagine vero e proprio (alogenuro drsquoargento in gelatina)

Figura 32Esempio di analisi SEM-EDS su una foto drsquoepoca

241b Lrsquoanalisi SEM-VP

Lrsquoesigenza di esaminare campioni che non possono essere inglobati chimicamente o

metallizzati data la loro specificitagrave o talmente delicati da non poter sopportare lo

stress meccanico dovuto alla bassissima pressione di lavoro del SEM ha portato

allo sviluppo dei SEM-VP Variable Pressure cioegrave a pressione variabile I materiali

biologici per esempio costituiti da tessuti molli (cellule) e acqua perderebbero la

loro struttura ldquoevaporandordquose sottoposti a bassissime pressioni Questiper essere

osservati hanno bisogno di solito di una stabilizzazione chimica di disidratazione

o di un surgelamento prima di entrare nel SEM

37

Con la tecnica SEM-VP si puograve praticamente introdurre nella camera porta

campioni il preparato tale e quale grazie ad una pressione presente in quella parte

del microscopio di 5 o 6 ordini di grandezza superiore (10divide750 Pascal) rispetto alla

zona del cannone elettronico e della colonna (10minus3 divide 10minus4 Pascal)

Nei settore dei beni archeologico-culturali dunque in cui egrave assolutamente

proibito modificare il reperto il fatto che si possa evitare la metallizzazione egrave

fondamentale

Nelle immagini seguenti ([14]Pinzari amp Montanari 2007) si egrave riportato un

esempio di studio possibile con il microscopio SEM-VP la catalogazione di una

infestazione fungina sul dorso della copertina di libri Le misure sono state fatte con

una pressione in camera di 150Pa una tensione del fascio di 20kV ed utilizzando il

rivelatore VPSE Variable Pressure Secondary Electrons Lrsquoingrandimento della foto egrave

9800times (dati riscontrabili anche in basso nella foto SEM-VP)

Figura 33Efflorescenze sul dorso dei volumi e prelievo del micelio per mezzo del nastro adesivo

Figura 34Immagine SEM-VP del nastro adesivo utilizzato per campionare le efflorescenze fungine

38

241c Lrsquoanalisi SEM con ED-XRF

Si ha la possibilitagrave di ampliare la profonditagrave di analisi della fluorescenza X

montando sul microscopio SEM una apparecchiatura per Fluorescenza X in Dispersione

di Energia ED-XRF composta da tubo generatore di raggi X e rivelatore allo stato

solido In questo modo si aumenta la profonditagrave di indagine in quanto la capacitagrave

di penetrazione del fascio di raggi X allrsquointerno del campione puograve essere superiore

rispetto a quella scelta per formare lrsquoimmagine del pennello di elettroni

Figura 35Assemblaggio dellapparato SEM con ED-XRF[11]

Usato allrsquointerno del SEM inoltre lrsquoXRF garantisce migliori prestazioni

rispetto al suo utilizzo in aria questo per motivi legati sia alla migliore e piugrave rigida

geometria sorgente-campione-detector sia allrsquoalto vuoto realizzato allrsquointerno della

camera porta campione che evita cosigrave lrsquoassorbimento da parte dellrsquoaria dei raggi X a

bassa energia

Le immagini che seguono ([11]Ferro 2007) riguardano lo studio della

composizione chimica di una scoria metallica rinvenuta nel sito archeologico di Petra

in Giordania da notare il confronto delle due analisi spettrali EDS e ED-XRF

sovrapposte ottenute allrsquointerno del SEM Si possono ottenere con questo secondo

sistema sensibilitagrave nel rilevare gli elementi dalle 10 alle 1000 volte maggiori

Figura 36 Scoria metallica dal sito di Petra IIIdeg secolo aC

39

Figura 37 Confronto tra gli spettri in energia tra microanalisi EDS (avanti) e ED-XRF (dietro) in SEM

242 Il microscopio ottico a luce polarizzata trasmessa

Ogni qualvolta si ha la necessitagrave di esaminare un materiale che al suo interno

presenti componenti anisotrope10 il microscopio ottico a luce polarizzata permette

di individuarle Si sfrutteragrave il fatto che un campione di materiale anisotropo

possedendo due indici di rifrazione ortogonali fra loro saragrave in grado di

suddividere un fascio di luce polarizzata che lo attraversa in due nuove

componenti polarizzate oscillanti secondo la direzione degli suoi indici di

rifrazione

Il microscopio polarizzatore essenzialmente si compone di una sorgente

luminosa un filtro polarizzatore un tavolo porta campione (rotante) e un altro filtro

polarizzatore (detto analizzatore )

10 Anisotropo Si dice di un materiale che ha la capacitagrave di modificare lo stato di polarizzazione della luce che lo attraversa Chiamato anche birifrangente

40

Figura 38 Configurazione di un microscopio a luce polarizzata

Schematicamente possiamo riassumere cosigrave il percorso del raggio luminoso il filtro

polarizzatore seleziona una direzione di vibrazione per il campo E della sorgente

luminosa Il campione birifrangente ldquoscomponerdquo le direzioni di vibrazione di E in

ordinaria e straordinaria che dunque perdono la relazione di fase allrsquouscita del

campione possedendo una differenza di cammino ottico Δ119897 = Δ119899119889 con

Δ119899 = 119899119904 minus 119899119900 e d spessore del campione Quando il filtro analizzatore le

ricompone si nota una variazione dellrsquointensitagrave luminosa rispetto a quella iniziale

dovuta proprio a Δ119897

Posizionando dunque i due polarizzatori incrociati fra loro ( egrave questa infatti

una analisi ortoscopica e non ci sarebbe nessuna trasmissione di luce se non si

inserisse il materiale birifrangente) e facendo ruotare il campione attorno allrsquoasse

ottico del sistema lrsquointensitagrave dellrsquoimmagine vista varia periodicamente risultando nulla

quando le sue direzioni principali di vibrazione coincidono con quelle del

polarizzatore e dellrsquoanalizzatore (posizione di estinzione) mentre risulteragrave

massima nelle posizioni a 45deg (posizioni diagonali) Si possono cosigrave dedurre

importanti informazioni sullrsquoorganizzazione cristallina del campione in esame

Figura 39Cristallo birifrangente posto tra due polarzzatori incrociati

41

Nella prossima figura si egrave indicato con s e o i piani di oscillazione straordinari e

ordinari con P e A i piani del polarizzatore e dellrsquo analizzatore

Figura 40 Orientazione del cristallo birifrangente e relativa variazione dellintensitagrave trasmessa

Il campione egrave preparato in sezione sottile tramite taglio e abrasione fino a rendere

il campione subtrasparente (in genere 30μm di spessore) e consentire la trasmissione

della luce

Nel campo dei beni culturali questo strumento egrave ampiamente usato per analisi

petrografiche e mineralogiche di materiali lapidei naturali e artificiali In

particolare egrave possibile classificare le pietre naturali identificare le tipologie di

inerte e definire il rapporto inertelegante presente in malte intonaci e stucchi

noncheacute effettuare determinazioni sulle finiture cromatiche sul degrado e sulle

tecniche esecutive

Figura 41 Immagine al microscopio polarizzatore di un frammento di materiale lapideo riconosciuto come trachite dei Colli Euganei

42

Capitolo 3 - Le apparecchiature dellrsquoAteneo

disponibili nel campo dei beni culturali

In questo capitolo approfondiremo alcune tecniche analitiche descritte brevemente

nel capitolo 2 La scelta egrave ricaduta su alcune delle tecniche che allrsquo interno di questo

Ateneo vengono utilizzate anche per la ricerca nel campo dei beni culturali

31 I raggi X la tecnica XRF

311 La produzione di raggi X

Si definiscono convenzionalmente raggi X quella parte di radiazioni dello spettro

elettromagnetico con energia compresa tra 012 keV e 120 keV I raggi X sono il

risultato dellrsquointerazione in un tubo nel quale egrave stato realizzato un alto vuoto (

10minus6 minus 10minus7 Torr) tra materia lrsquoanodo (tipicamente come anodi vengono usati il

Tungsteno Molibdeno Rame Argentohelliphellip ) ed elettroni prodotti da un filamento

incandescente il catodo e accelerati da una opportuna differenza di potenziale con

conseguente perdita di energia da parte di questi ultimi

Figura 42Schema di principio di un generatore a raggi X[6]

I processi attraverso i quali lrsquoelettrone nellrsquourto con lrsquoanodo perde energia si

possono riassumere nei seguenti punti ([2]Castellano Martini amp Sibilia 2002)

I Lrsquoelettrone eccita lrsquoatomo ldquospostandordquo un elettrone esterno

(perdita di energia di qualche eV) Lrsquoatomo torna poi allo stato

fondamentale con emissione di radiazione nel visibile(quellrsquoorbitale

esterno si puograve chiamare ldquootticordquo)

II Lrsquoelettrone ionizza lrsquoatomo rimuovendo un elettrone esterno

(perdita di energia fino a centinaia di eV)

III Lrsquoelettrone collide con il nucleo atomico in questo caso lrsquoelettrone

orbita parzialmente intorno al nucleo e perde energia per

43

decelerazione Questrsquoultimo fenomeno egrave alla base della bremsstrahlug

parola tedesca che significa radiazione di frenamento

IV Lrsquoelettrone collide con un elettrone interno dellrsquoanodo(shell K L

Mhellip) con conseguente espulsione di questrsquoultimo(con una energia

cinetica Ec) Se WK(LM) indica lrsquoenergia di legame dellrsquoelettrone alla

shell KLMhellip lrsquoenergia richiesta per il processo egrave Ec+WK(LMhellip) Un

elettrone piugrave esterno va a sostituire quello espulso con emissione

di radiazione X la quale egrave caratteristica della sostanza colpita

La radiazione X egrave prodotta essenzialmente dai processi fisici riportati al punto III e

IV Esaminiamoli con maggior dettaglio

La ldquoradiazione biancardquo (breemstrahlung)

Una particolare attenzione merita la radiazione X prodotta dal fenomeno riportato

sopra al punto III Dunque accade che lrsquoelettrone decelera o in genere subisce una

variazione anche puramente direzionale dellrsquoaccelerazione da questa perdita di

energia scaturisce un fotone X che viene emesso a partire dalla regione dellrsquourto Il

processo di breemstrahlung egrave il piugrave importante almeno in termini di estensione dello

spettro che produce In esso lrsquoemissione di raggi X avviene con

continuitagrave(radiazione bianca) esistendo tuttavia una lunghezza drsquoonda limite

120582m al di sotto della quale non vi egrave emissione

Figura 43 Spettri continui di raggi X per alcuni valori della tensione applicata[6]

Il principio di conservazione dellrsquoenergia vieta infatti che vengano emessi fotoni con

energie maggiori di quella massima degli elettroni EM accelerati contro lrsquoanodo

data da

44

119864119872 = 119890119881 (31)

Essendo e la carica dellrsquoelettrone e V la differenza di potenziale tra il filamento

emettitore di elettroni e lrsquoanodo Questa lunghezza drsquoonda minima corrisponde ad

un processo di frenamento in cui lrsquoelettrone incidente perde tutta la sua energia in

un unico urto producendo un fotone con 120582m pari a

λm =ℎ119888

119890119881 (32)

Naturalmente questo implica che vi sia una frequenza massima ammissibile 120584M

data dallrsquoequazione

120584119872 =119864119872

ℎ (33)

Rispetto alla figura 2 una grafico che avesse in ascissa lrsquoenergia ( o la frequenza )

verrebbe ribaltato rispetto ad un asse verticale evidenziando una EM (o una 120584119872)

saragrave questa la visualizzazione piugrave frequente degli spettri X negli usi delle varie

procedure sperimentali

La radiazione caratteristica la fluorescenza dellrsquoatomo

Il processo brevemente descritto sopra al punto III egrave alla base della produzione

della radiazione X caratteristica Oltre allo spettro continuo sono presenti infatti

righe monocromatiche caratteristiche alcune delle quali particolarmente intense

Mentre lo spettro continuo egrave molto simile per tutte le sostanze con il detto limite

inferiore 120582119898 e un solo massimo di intensitagrave a circa 120582 =15120582119898 le righe

caratteristiche variano da sostanza a sostanza costituente lrsquoanodo Dunque

bombardando una sostanza con elettroni veloci alcuni atomi si ionizzano

espellendo un elettrone di una shell interna Supponiamo una mancanza di un

elettrone nella shell K in seguito a questo un elettrone di una shell piugrave alta L Mhellip

faragrave una transizione radiativa per riempire il livello libero Naturalmente questa

transizione determina un posto vuoto nel guscio L Mhellip ma questo verragrave occupato

successivamente da un elettrone ancora piugrave esterno nellrsquoatomo emettendo unrsquo altra

riga dello spettro caratteristico Le righe originate dal livello vuoto nella shell K

sono chiamate righe 119870120572 119870120573 119870120574helliphellipe corrispondono alle transizioni LrarrK MrarrK

NrarrK hellipLa transizione Kα da origine alla riga ad energia piugrave alta negli spettri X

Fu il fisico H Moseley che tra il 1913 e 1914 stabiligrave nei suoi primi esperimenti per le

linee 119870120572 che

La radice quadrata della frequenza delle linee 119922120630 egrave direttamente proporzionale

al ndegatomico Z

120584119870119894

2 = 119862119894(119885 minus 120590119870) 119894 = 120572 120573 120574 hellip (34)

Dove Ci egrave una costante indipende da Z e 120590119870 rende conto dello schermaggio

dellrsquoelettrone K rimasto

45

1 lt 120590119870 lt 2

La stessa regola egrave estendibile alle righe della serie L dovendo perograve sostituire una

costante 120590119871 di schermaggio maggiore

74 lt 120590119871 lt 94

Figura 44 Il diagramma di Moseley di 120642120784

su Z per le linee Kα[1]

La (44) fu subito generalizzata da Moseley considerando la formula di Bohr per i

livelli energetici di atomi ad un elettrone che si muovono perograve in un potenziale

colombiano di carica 119885 minus 120590

120584119898119899 = 119877 infin 119885 minus 120590 2 1

1198982 minus1

1198992 119898 lt 119899 (35)

dove m n sono i numeri quantici principali delle shell di arrivo e partenza

rispettivamente e R infin egrave la costante di Rydberg avendo usando lrsquoapprossimazione

di massa nucleare infinita

119877 infin =119898

4120587ℏ3

1198902

4120587ℇ0

2

(36)

In realtagrave non esiste una sola linea Kα Kβo Lα Lβhellip

Lrsquointerazione spin-orbita separa i livelli energetici delle shell (tranne la shell K)

Nella shell L gli elettroni con ℓ = 0 hanno lrsquoenergia di legame piugrave grande quelli

con ℓ = 1 e 119895 = 1 2 piugrave bassa e quelli con ℓ = 1 e 119895 = 3 2 ancora piugrave bassa

Questi tre livelli sono chiamati LI LII e LIII La separazione in energia egrave grande

abbastanza da poter essere agevolmente evidenziata negli spettri essendo

46

proporzionale a 119885 minus 120590119870 4come mostra la formula di struttura fine per

lrsquointerazione spin-orbita

ℓ 119904119890 119895 = ℓ + 1 2

Δ119864 =1198981198882 119885minus120590119870 120572 4

41198993ℓ ℓ+1 2 times (37)

minusℓ minus 1 119904119890 119895 = ℓ minus 1 2

Con

120572 =1198902

4120587휀0ℏ119888 (38)

costante di struttura fine

Potremo dunque osservare fra le altre le righe Kα1 e Kα2 che corrispondono alle

transizioni LIII rarrK e LII rarrK rispettivamente Il seguente schema mostra i due

gruppi (K e L) di transizioni principali

Figura 45Schema (non in scala) delle principali transizioni X permesse[1]

Le transizioni saranno regolate dalle regole di selezione Δℓ = plusmn1 Δj = 0 plusmn1

Per esempio le righe Kα1 e Kα2 del Tungsteno hanno

1205821198701205721 = 0214Å 1198641198701205721 = 579119896119890119881

1205821198701205722 = 0209Å 1198641198701205722 = 593119896119890119881

Ersquo molto utile per gli usi pratici in cui il materiale egrave coinvolto mostrare uno spettro

di un tubo a raggi X con anodo di Tungsteno

47

Figura 46Spettro dei raggi X prodotti da un tubo RX con anodo di Tungsteno a 80 kV[2]

Si notano oltre la radiazione continua di bremstrahlung e i due picchi Kα1 e Kα2 anche i due picchi Lα e Lβ che sono molto meno energetici di quelli K ma anche

molto piugrave probabili

312 La sezione drsquourto di assorbimento

Una volta che si ha a disposizione una sorgente di raggi X essi possono essere usati

per ionizzare lrsquoatomo attraverso lrsquoeffetto fotoelettrico Ovvero i raggi X stessi

possono essere usati a posto degli elettroni per produrre a loro volta radiazione X

dalla sostanza irraggiata I fotoni di adeguata energia dunque possono determinare

eccitazione o dare luogo alla rimozione di elettroni ove abbiano energie sufficienti a

vincere lrsquoenergia di legame della shell La sezione drsquourto 120590 di questo processo egrave

espressa in buona approssimazione dalla formula della sezione drsquourto per atomi

idrogenoidi

120590 =16 2120587

312057281198855

1198981198882

ℏ120596

7 2

11988602 (39)

1205720 = 0529177Å (raggio di Bohr)

anche se lrsquoapprossimazione di dipolo con la quale egrave stata ldquocostruitardquo egrave sempre

meno congrua allrsquoaumentare dellrsquoenergia dei fotoni La sezione drsquourto diminuisce

dolcemente allrsquoaumentare della frequenza de fotoni come ℏ120596 minus7 2 fino a che non

si raggiunge un energia sufficiente per espellere un elettrone dalle shell piugrave interne

A questo punto la sezione drsquourto ha un brusco aumento siamo in presenza del

cosiddetto ldquoabsorption edgesrdquo (soglie di assorbimento) Simili picchi si

incontrano ogni qual volta si raggiungono energie sufficienti a strappare elettroni in

shell via via piugrave profonde

48

Figura 47Andamento del coefficiente di assorbimento di massa del piombo in funzione di 120640 e E

La figura 6 mostra il coefficiente di assorbimento di massa che ha lrsquoandamento del

tutto analogo a 120590 Dunque la scelta di opportuni valori della tensione del tubo a

raggi X determina le energie del fascio dei fotoni prodotti incidenti su un materiale

e quindi la possibilitagrave che si verifichino i processi di assorbimento in esame Queste

considerazioni fanno parte delle attivitagrave preparatorie e delle impostazioni

preliminari allrsquoanalisi ED-XRF

313 Il sistema XRF in uso nel dipartimento di Fisica di

Camerino

Nel laboratorio XAS (X-ray Absorption Spectroscopy) del dipartimento di fisica

dellrsquouniversitagrave di Camerino opera un apparato per analisi ED-XRF il cui nucleo egrave

il sistema rivelatore (XR-100CR) amplificatore e alimentatore (PC2CR)

convertitore analogico-digitale+scheda multicanale(MCA 8000A) prodotto

dalla AMPTEK INC [5]

49

Figura 48Schema dei collegamenti dellapparato rivelatore-analizzatore[5]

Alcune caratteristiche del rivelatoreXR-100CR

Tipo di sensore Si-PIN(Fotodiodo di silicio a tre strati drogati P e N

separati da uno stato ad alta resistivitagrave quasi Intrinseco)

Dimensioni del sensore 24mmtimes28mm(7mm2)

Spessore del Silicio 300μm

Risoluzione in energia FWHM11 220eV

(misurata sulla riga a 59 keV del 55Fe)

Finestra del rivelatore Berillio spessore 25μm

La risoluzione in energia egrave il grado di precisione del picco delle righe rivelate piugrave ha un valore basso e piugrave la riga saragrave stretta e dunque piugrave discriminata in energia dalle altre

Le curve di efficienza e di trasmissione

Ersquo interessantissimo analizzare il comportamento dei componenti principali del

rivelatore cioegrave il sensore vero e proprio Si-PIN e la finestra di Berillio al variare

dellrsquoenergia dei fotoni In generale infatti il comportamento di un sensore o di un

materiale a basso assorbimento di raggi X varia a seconda dellrsquoenergia delle

radiazioni elettromagnetiche con cui interagiscono dando luogo a fenomeni di

filtraggio

11 FWHM Full Width Half Maximum egrave la larghezza della riga a metagrave della sua altezza Piugrave questo parametro egrave piccolo migliore saragrave la risoluzione

50

Figura 49Trasmissione di raggi X attraverso la finestra di Berillio[5]

Ersquo necessario isolare sotto vuoto il sensore dato che lo si fa lavorare a bassa

temperatura (ndash30 ndash40 degC) Si sceglie il Berillio come finestra dato che egrave il materiale

che minimizza lrsquoassorbimento di raggi X Come si vede sopra 6keV lrsquoefficacia del

conteggio si avvicina al 100

Vediamo ora la curva di trasmissione (percentuale dei fotoni che interagiscono

fotoelettricamente sul totale) del sensore SiPIN

Figura 50Efficienza del rivelamento del sensore di Si [5]

Il grafico seguente tenendo conto di entrambi gli andamenti di cui sopra mostra

lrsquoefficienza intrinseca di rivelazione a ldquopiena energiardquo cioegrave ldquola probabilitagrave che

un fotone X entrato nel sensore depositi tutta la sua energia per effetto

fotoelettricordquo

Curva del

rivelatore del

laboratorio di

Camerino

51

Figura 51Efficienza intrinseca () di rivelazione a piena energia[5]

In sostanza la finestra di Berillio e il sensore Si-PIN consentono la rivelazione di

elementi la cui energia di emissione caratteristica sia compresa tra 1-2keV e 50-

60keV circa a basse energie lrsquoimpedimento egrave la finestra di Berillio a quelle alte egrave il

rivelatore (scritte in inglese ai bordi del grafico) Nella figura sopra sono mostrati i

riferimenti delle linee Kα di diversi elementi mancano tutti gli altri tipi di righe che

ovviamente consentono di individuare atomi diversi da quelli menzionati dal

grafico o che il grafico mette in una zona di scarsissima efficienza Risulta chiaro

allora che lrsquoassorbimento della finestra di Berillio alle basse energie unitamente alla

bassa ldquoresa di fluorescenzardquo degli elementi leggeri fa si che la tecnica XRF non trovi

applicazione per elementi a basso numero atomico (Zle10)

52

32 I raggi ultravioletti Lrsquoosservazione in

fluorescenza UV

In generale la fluorescenza egrave la proprietagrave di alcune sostanze solide liquide e

aeriformi per la quale allorchegrave sono colpite da una radiazione riemettono quasi

istantaneamente (ritardo di 10minus8s) altre radiazioni la cui lunghezza drsquoonda

dipende da quella della radiazione eccitante e dalla natura della sostanza Ersquo

sinonimo di luminescenza

Ci occuperemo in questa parte il fenomeno della fluorescenza indotta da raggi

UV approfondendone la genesi fisica

321 Il fenomeno della fluorescenza UV nelle molecole

Lo stato energetico di una molecola egrave descritto da tre parametri quantici il grado di

eccitazione elettronico il grado di eccitazione vibrazionale e il grado di eccitazione

rotazionale Quello energeticamente piugrave importante egrave quello elettronico (poi quello

vibrazionale) e una molecola puograve o meno coinvolgerlo nelle transizioni da uno

stato energetico allrsquoaltro Ci possono essere cioegrave transizioni puramente rotazionali

transizioni roto-vibrazionali (in cui cambia lo stato vibrazionale) e infine

transizioni tra stati elettronici diversi

La fluorescenza UV egrave un fenomeno di questo tipo in cui la molecola assorbe

radiazione ultravioletta questo provoca una eccitazione elettronica e il processo di diseccitazione avviene in maniera tale che la radiazione emessa egrave di

minore energia ricadendo nel visibile Ersquo utile ora illustrare una proprietagrave che le molecole hanno e che chiarisce meglio il

fenomeno fisico il principio di Franck-Condon

Questo principio afferma che il processo con cui gli elettroni passano da uno

stato energetico allrsquoaltro egrave talmente rapido rispetto al moto dei nuclei che

possiamo considerare questi ultimi (e quindi la loro distanza relativa che saragrave

indicata con R) come fermi nelle eccitazioni-diseccitazioni elettroniche

La conseguenza pratica di questo principio egrave che nei grafici in cui si evidenziano

questi processi la freccia che va da uno stato quantico allrsquoaltro possiamo

disegnarla verticale

Dunque il processo della fluorescenza UV si sviluppa cosigrave dapprima

rispettando il principio di Franck-Condon una transizione di assorbimento fa

passare la molecola da uno stato elettronico ad uno stato vibrazionale di un altro

stato elettronico di energia superiore A questo punto la molecola puograve perdere

energia vibrazionale interagendo con molecole vicine (decadimento termico) e

raggiungere lo stato vibrazionale piugrave basso 119959prime = 120782 dello stato elettronico

53

eccitato Come risultato la radiazione emessa durante la diseccitazione finale

ha una frequenza piugrave bassa e ricadragrave nel visibile

Figura 52 Fenomeno della fluorescenza[1]

33 La radiazione infrarossa La riflettografia IR

Lrsquointerazione energia-materia di strati pittorici con la radiazione del vicino infrarosso cioegrave la banda dello spettro che va dallrsquoestremo visibile rosso fino a una

lunghezza drsquoonda di circa 3μm puograve dar luogo a fenomeni ottici ben diversi da quelli

osservabili in luce visibile

Figura 53Lo spettro della radiazione infrarossa

54

Lrsquoassorbimento la diffusione interna (scattering) e la riflettanza12 possono

assumere valori molto diversi con una conseguente dello strato pittorico a vista

In generale ad un aumento della lunghezza drsquoonda(fino a 120582 cong 22120583119898 )

corrisponde una diminuzione del fenomeno di scattering cioegrave una diminuzione del

potere coprente e quindi un aumento della trasparenza dello strato pittorico

331 Lrsquointerazione della radiazione infrarossa con i mezzi

torbidi

Parliamo di mezzo torbido quando piccole ( 10minus3 divide 1 μm) particelle sono

disperse in una matrice (il mezzo che ldquoospitardquo le particelle) trasparente e omogenea

che puograve essere gassosa liquida o solida Esempi di questo tipo di sistemi sono la

nebbia il fumo le pitture i colloidi liquidi e le soluzioni solide(come i vetri

colorati)

Il comportamento della radiazione infrarossa con questi sistemi egrave

intrinsecamente lo stesso di quello della luce visibile Esso egrave governato da

interazioni come la riflessione la rifrazione la dispersione la diffusione e nel caso di

specifiche sostanze colorate assorbimento (di determinate lunghezze drsquoonda)

La diffusione e lrsquoassorbimento sono fattori determinanti per la

trasmittanza13 di questi sistemi Per esempio il potere coprente di uno strato di

pittura bianca (non considerando lo spessore) egrave dovuto essenzialmente alla

diffusione mentre in uno strato di pittura blu di Prussia14 il fattore dominante egrave

lrsquoassorbimento specifico

La diffusione puograve essere descritta quantitativamente dagli specifici

coefficienti di diffusione delle particelle disperse attraverso la teoria di Kubelka-Munk

Questi coefficienti dipendono dalla lunghezza drsquoonda della radiazione incidente

dalla geometria delle particelle (forma e diametro) e dalla differenza degli indici di

rifrazione del pigmento(particelle) e mezzo(matrice)

In generale per uno strato di pittura bianca (volendo focalizzare il discorso

solo sulla diffusione) possiamo dire che diventa piugrave trasparente

al crescere della lunghezza drsquoonda della radiazione incidente

al diminuire dello spessore dello strato

al diminuire del numero di particelle nello strato(concentrazione

pigmentovolume)

al diminuire della differenza degli indici di rifrazione tra pigmento e

mezzo(legante)

Concludiamo questo paragrafo col dire che nella maggior parte dei casi il massimo

della trasmittanza di un pigmento egrave nel vicino infrarosso tra 18μm e 22μm

12 Riflettanza Il rapporto tra la radiazione retro diffusa e quella inviata 13Trasmittanza Per una superficie investita da una radiazione acustica o ottica il rapporto tra lrsquointensitagrave della radiazione trasmessa entro il corpo e lrsquointensitagrave della radiazione incidente 14blu di Prussia Ferrocianuro ferrico Fe4[Fe(CN)6]3 scoperto casualmente a Berlino nel 1704 Anche chiamato blu di Berlino

55

superando poi questa soglia per le matrici (di origine organica) comincia a

diventare prevalente lrsquoassorbimento della radiazione facendo diventare lo strato

pittorico meno trasparente e il contrasto15 diminuisce

332 Una trattazione matematica del fenomeno

In riflettografia infrarossa si fa spesso riferimento ad una trattazione matematica[2]

(dovuta a Kubelka e Munk) che pur semplificando molto la situazione rispetto alla

realtagrave ha il pregio di essere intuitiva e di identificare la grandezze fondamentali in

gioco Essa ci porteragrave ad esprimere matematicamente la riflettanza di uno strato

pittorico solamente in funzione di coefficienti caratteristici dello strato stesso e

non piugrave in funzione della profonditagrave di penetrazione nello strato pittorico

Nellrsquoambito di questa teoria un dipinto egrave schematicamente descritto come uno

strato di colore (si pensa al colore come un pigmento disperso in un leganteil mezzo)

che ricopre una preparazione di fondo (costituita quasi sempre da una mescola di

gesso e colla animale o da biacca16 ) e sul quale egrave stato tracciato il disegno preparatorio

(fatto con carboncino grafite o punta metallica )

Le proprietagrave ottiche delle parti in questione e del sistema vengono considerate

in questo modo

Il legante viene considerato perfettamente trasparente

Il pigmento egrave considerato in grado di diffondere la radiazione che incide

normalmente

Si considera solo la diffusione che allrsquointerno dello strato si propaga ortogonalmente

ad esso in avanti o allrsquoindietro

La riflessione speculare non viene considerata

La lunghezza drsquoonda della radiazione egrave molto maggiore del diametro medio dei granuli di

pigmento

La radiazione proveniente dalla sorgente IR giunge sulla superficie del dipinto e

penetra in parte al di sotto di essa

Supponiamo che la radiazione non assorbita si propaghi lungo lrsquoasse x e

parte di essa venga diffusa ma solo nella direzione opposta si considera cioegrave

solo la retrodiffusione

Con 119868 119909 si indica il flusso di radiazione proveniente dalla sorgente

Con 119869 119909 si indica il flusso di radiazione retrodiffusa verso il rivelatore

Sia K il coefficiente di assorbimento della radiazione nello strato

Sia S il coefficiente di diffusione della radiazione nello strato

Accade che attraversando lo spessore 119889119909 lrsquointensitagrave 119868 119909 varia a causa

dellrsquoassorbimento della diffusione si considereragrave dunque per 119868 119909 anche il

contributo di 119869 119909 Un ragionamento analogo vale anche per il flusso 119869 119909

15 Contrasto In rifletto grafia per lrsquoindividuazione di linee scure su fondo bianco egrave definito come il rapporto tra la riflettenza della sostanza scura e la riflettanza del fondo bianco 16 Biacca Anche detta ldquobianco di piombordquo egrave un carbonato basico del piombo2PbCO3ndashPb(OH)2

56

In formule

119889119868 119909 = 119870 + 119878 119868 119909 119889119909 minus 119878 119869 119909 119889119909

(316)

119889 119869 119909 = minus(119870 + 119878)119869 119909 119889119909 + 119878 119868 119909 119889119909

Le equazioni cosigrave ricavate costituiscono il sistema di Kubelka-Munk in forma

differenziale

Figura 54Propagazione della radiazione diretta e retrodiffusa secondo lo schema di Kubelka-Munk

In riflettografia si definisce in linea di principio per ogni livello di profonditagrave della

superficie pittorica la riflettanza 119877 119909 come

119877 119909 =119869 119909

119868 119909 (317)

Derivando rispetto a x la (316) e sostituendo nel risultato ottenuto le (315) si ha

per 119877 119909 lrsquoequazione differenziale

119889119877 119909

119889119909= 1198781198772 119909 minus 2(119870 + 119878)119877 119909 + 119878 (318)

Ponendo 119883 = 119909 minus 1199090 1198770 = 119877 1199090 119886 =119870+119878

119878 119887 = 1198862 minus 1 si ha la soluzione

cercata per la riflettanza

119877(119883) =1+ 1198770 119887 coth 119887119878119883 minus119886

119886+119887 coth 119887119878119883 minus1198770 (319)

57

Mettiamoci ora nelle condizione di sapere come diventa 119877(119883) se si ha a che fare con

grandi spessori basta calcolarne il limite per 119883 rarr infin sapendo che coth 119909 =119890119909+119890minus119909

119890119909minus119890minus119909 si ha

119877infin = lim119883rarrinfin 119877(119883) =1+1198770(119887minus119886)

119886+119887minus1198770=

119870

119878+ 1 minus

119870

119878

2

+ 2119870

119878 (320)

Si vede chiaramente cosigrave che 119877infin dipende solamente dal rapporto 119870 119878 che egrave proprio

di ogni pigmento

Lrsquoandamento di 119877infin egrave quello visualizzato qui sotto

Figura 55 Andamento di 119929infin in funzione di KS

Naturalmente fare il limite per 119883 rarr infin ha solamente un senso matematico Nella

realtagrave si puograve misurare la riflettanza dei pigmenti con uno spettrofotometro e si

riscontra che giagrave con spessori di qualche millimetro crsquoegrave una buonissima

corrispondenza con lrsquoandamento di 119877infin

Dunque la trattazione di Kubelka-Munk che afferma con la (320) che per

119883 rarr infin la riflettanza non dipende piugrave dallo spessore dello strato ha un effettivo

riscontro con la realtagrave dove nella maggior parte dei casi si opera su spessori di 12

mm

Dalla (320) con pochi passaggi matematici ci si ricava 119870 119878 in funzione di 119877infin 119870

119878=

119877infin minus1 2

2119877infin (321)

Possiamo ora introdurre una nuova grandezza fondamentale in riflettografia il

contrasto

119862 =119877119887 119909

119877119908 119909 (322)

dove 119877119887 119909 e 119877119908 119909 sono rispettivamente la riflettanza di una linea ldquonerardquo del

disegno preparatorio e quella della superficie ldquobiancardquo del fondo e x rappresenta lo

spessore di pigmento soprastante Da come egrave definito ci si auspica sempre che C

abbia un valore prossimo a 0

Dal contrasto in linea di principio puograve essere ricavato lo spessore di

oscuramento 119883119889 = 119909119889 minus 1199090 definito come il minimo spessore di un dato pigmento in

grado di rendere completamente invisibile a una determinata strumentazione il disegno

58

preparatorio sottostante Esso puograve essere interpretato anche come un indice della

qualitagrave di un apparato per riflettografia

Vediamo ora come sia possibile ricavarsi Xd

Sia Cl il contrasto limite ossia il minimo contrasto rilevabile da un determinato

sensore dalla definizione di C Cl =119877119887 119883119889

119877119908 119883119889

Tenendo presente la (319) ponendo in essa 119910 = 119887 coth(119887119878119883119889) e sostituendo in Cl

si ottiene

1199102 ClR0w minus R0b + 119910 1 minus Cl R0bR0w minus 1 +

+Cl(a minus R0b)(1 minus aR0w ) + (a minus R0w )(aR0b minus 1) = 0 (323)

che egrave unrsquoequazione di secondo grado in y

Dunque conoscendo la riflettanza del fondo R0w la riflettanza del materiale usato per

il disegno preparatorio R0b la 119877infin del colore che ricopre il fondo e il suo coefficiente di diffusione

si puograve ricavare la y da cui trovare poi Xd con la formula

119883119889 =coth minus1 119910 119887

119887119878 (324)

333 La fotocamera CCD CHROMA C3 1600E

La facoltagrave di scienze dellrsquouniversitagrave di Camerino ha a disposizione per le

acquisizioni di immagini nel campo dei beni culturali una fotocamera digitale [10]

con sensore a stato solido CCD (Carge Coupled Device) CHROMA C3 1600E

prodotta dalla DTA

Figura 56 Fotocamera digitale CCD CHROMA C3 1600E

Cuore di questa apparecchiatura egrave il sensore per immagini CCD KAF1602(E)

prodotto dalla Kodak[9]

Figura 57Sensore per immagini CCD Kodak KAF-1602(E)

59

Alcune caratteristiche del CCD

Numero di pixel 1536(H)x1024(V)

(Circa 16MPixel di definizione)

Dimensioni del pixel 9x9 μm2

Dimensioni sensore 138x92 mm2

(corrisponde ad un rapporto 32)

FWC 105elettr

(Full Well Capacity Parametro indicante il massimo numero di elettroni

immagazzinabili in ogni pixel Ersquo da questa caratteristica che dipende sia

lrsquointensitagrave del segnale che del rumore Ersquo comunque auspicabile avere un

FWC piugrave alto possibile anche ge500000 cosigrave da poter lavorare anche su

immagini in cui ci sono zone illuminate diversamente evitando che su

quelle illuminate fortemente si crei sovraesposizione)

DC (misurata a 25degC) 20 elettr(pixel∙secondo)

(Dark Current Ersquo il numero di elettroni generato termicamente in ogni

pixel anche se non egrave esposto a radiazione ldquohellipcorrente di buiohelliprdquo Puograve essere

sottratta via software e bisogna tenerne conto soprattutto nelle acquisizioni

a lunga esposizione Con il raffreddamento termoelettrico di tipo Peltier17

puograve essere ridotta di molto)

Figura 58 Andamento della Dark Current a seconda della temperatura del CCD

QE 40 50 60

(Quantum Efficiency Misurata a tre diverse lunghezze drsquoonda 450nm

550nm 650nm Ersquo uno dei parametri piugrave importanti per valutare la qualitagrave di

un sensore Definito come il numero di elettroni di segnale creati per ogni

fotone incidente)

17 Peltier Jean Charles Athanase Fisico francese (Ham[Somme]1785-Parigi1845) Nel 1834 sccoprigrave lrsquoeffetto termoelettrico che da lui prese il nome

60

DR 74dB

(Dinamic Range Dipende dal rapporto tra la quantitagrave massima di elettroni

utilizzabili e il noise floor 119899119890~ cioegrave massimo numero di elettroni del rumore

di fondo per pixel Piugrave precisamente 119863119877 = 20 log10 119865119882119862 119899119890~ con

119899119890~ =15 elettroni)

La risposta spettrale del sensore quella che prima si egrave solo accennata in maniera

frazionata come QE egrave senza dubbio il parametro fondamentale In riflettografia

infrarossa per esempio si auspica che questo parametro sia alto attorno a 1ndash2 μm

Figura 59 Risposta spettrale QE del sensore KAF-1602 (E)

I filtri a disposizione

Ci sono 7 filtri a disposizione [10] per i vari tipi di acquisizioni di immagini

Tre filtri passa banda nel visibile RGB

Figura 60 Curve di trasmittanza dei tre filtri RGB

In realtagrave la curva di trasmissione dei filtri Blu e Verde aumenta nella regione

dellrsquoinfrarosso per questo motivo si egrave dotati di un filtro IR-Cut (taglia infrarosso)

da porre di fronte allrsquoobbiettivo

Filtro passa banda nellrsquoinfrarosso

Presenta due ldquopicchirdquo attorno a 500nm pari a circa 1-2 di trasmittanza

61

Figura 61 Curve di trasmittanza nel visibile e nel vicino infrarosso del filtro passa banda IR

Filtro passa banda nellrsquoultravioletto

Centrato sui 340 nm e con una ampiezza di banda al 50 della sua trasmittanza

massima FWHM pari a 85 nm

Filtro passa alto nellrsquoinfrarosso

Ha la lunghezza drsquoonda di cut-off (50 della sua trasmittanza max tmax) a 780 nm

A 680nm si ha 001 tmax a 850 nm si ha 95 tmax a 900 si ha 99 tmax

Figura 62 Ricostruzione dai dati dello spettro in trasmittanza dei due filtri passa banda UV e passa alto IR (Il tmax egrave arbitrario e sono stati posti uguali per praticitagrave di descrizione)

Filtro taglia Infrarossi

E lrsquounico filtro che egrave posto fuori dalla fotocamera essendo montato sullrsquoobbiettivo e

ha un diametro di 50mm (gli altri 25mm)

A parte dunque lrsquoultimo filtro IR-cut gli altri sono posizionati su una ruota

porta filtri posta allrsquointerno del corpo macchina e azionabile via software

62

Figura 63 Immagine indicativa di una ruota porta filtri per fotocamere CHROMA

Con questa apparecchiatura egrave possibile effettuare oltre la riflettografia infrarossa

anche lrsquoesame in tricromia in falso colore usando il filtri passa banda IR verde e

rosso

34 La tecnica FT-IR

Con lrsquoacronimo FT-IR che sta per Fourier Transform-Infra Red (spectroscopy) si

indica quella tecnica che permette il riconoscimento delle sostanze che

compongono un campione attraverso un esame spettroscopico eseguito in luce

infrarossa In questo caso perograve il risultato finale che consiste in un spettro di

assorbimento della radiazione nel dominio delle frequenze (cioegrave dove sullrsquoascissa

del grafico ci sono le frequenze) saragrave frutto di una trasformata di Fourier di un

altro grafico chiamato interferogramma nel dominio dei tempi

341 Eccitazioni vibrazionali delle molecole

Come mai egrave proprio la radiazione infrarossa la piugrave adatta a stimolare transizioni di

tipo vibrazionale nei nuclei di una molecola

Si puograve rispondere a questa domanda anche con delle considerazioni legate alla fisica

classica se consideriamo che gli elettroni sono legati alla molecola con una forza F con la stessa

forza i nuclei saranno legati tra loro a formare la molecola Approssimando questa forza a

una di tipo armonico (massa-molla) possiamo dire che la pulsazione del moto

elettronico egrave 120596119890 = 119896 119898 mentre la pulsazione del moto nucleare egrave 120596119873 = 119896 119872

con m massa dellrsquoelettrone M massa del nucleo e k costante elastica della F

Il rapporto tra lrsquo energia vibrazionale e quella elettronica saragrave allora dato da

119864119907

119864119890=

ℏ120596119873

ℏ120596119890cong

119898

119872 (322)

Essendo 119898

119872 compreso nel range 10minus3 divide 10minus5 possiamo affermare che le energie di

eccitazione vibrazionali sono qualche centinaio di volte piugrave piccole di quelle

63

elettroniche Essendo questrsquoultime dellrsquoordine di qualche eV lo spettro di

assorbimento-emissione vibrazionale cadragrave nel vicino e medio infrarosso

Figura 64 Collocazione spettrale delle vibrazioni molecolari

Si possono esprimere le frequenze 120642 in cm-1 (omettendo di moltiplicare per c

velocitagrave della luce) dato che se 119888 = 120582120584 allora 120584 = 119888120582

Si egrave giagrave parlato nel paragrafo 2 di questo capitolo dei livelli energetici

vibrazionali

Figura 65Schema energetico di una molecola biatomica e livelli vibrazionali[12]

Le transizioni di cui ci occupiamo qui naturalmente non coinvolgono livelli

elettronici ma solo passaggi da uno stato roto-vibrazionale ad una altro Infatti

oltre alle energie elettroniche e vibrazionali esistono pure le energie rotazionali che

sono dellrsquoordine 10minus3 divide 10minus5 volte piugrave piccole di quelle elettroniche e 10minus3 2 divide

10minus5 2 volte piugrave piccole di quelle vibrazionali cioegrave circa 10minus3eV

Per comprendere meglio quello che succede consideriamo le molecole

biatomiche per queste se sono nello stato Λ = 0(Λ numero quantico del momento

angolare elettronico lungo lrsquoasse molecolare senza spin) vale la regola di selezione

Δ119869 = plusmn1 dove J egrave il numero quantico rotazionale collegato con il momento

angolare totale lungo lrsquoasse molecolare

Le transizioni permesse passando da 119907 = 0 a 119907 = 1sono riportate nello schema qui

sotto

64

Figura 66Livelli energetici di una molecola biatomica e transizioni permesse da v=0 a v=1[1]

Con R si indicano tutte le transizioni con Δ119869 = +1 con P quelle con Δ119869 = minus1

chiamate poi branche R e P e il numero tra parentesi egrave il J iniziale

A titolo di esempio riportiamo lo spettro di assorbimento della molecola HCl

Figura 67Spettro di assorbimento di HCl [1]

Da notare la mancanza del gap centrale data la proibizione di Δ119869 = 0

Tutti gli esami spettroscopici in assorbimento avranno questo aspetto

342 I modi di vibrazione e i gruppi funzionali I

fingerprint

Le molecole possono presentare diversi modi di vibrazione ciascuno responsabile

di un particolare assorbimento in una determinata regione dello spettro

Si distinguono vibrazioni ldquostetchingrdquo o di valenza (variazione della distanza di

legame)

Figura 68 Esempio di modi di vibrazione di valenza[12]

e vibrazioni ldquobendingrdquo o di deformazione (variazione dellrsquoangolo di legame)

65

Figura 69Esempio di modi di vibrazione di deformazione[12]

Come si vede dalle immagini possiamo pensare la vibrazione dellrsquointera molecola come

combinazione di vibrazioni di ogni coppia di atomi o comunque di ogni sua singola parte piugrave

semplice In chimica questi ldquopezzi di molecolardquo sono detti gruppi funzionali cioegrave

gruppi di atomi che mostrano particolari e costanti proprietagrave chimico fisiche Saragrave grazie alla

peculiaritagrave della lunghezza drsquoonda assorbita da queste parti che si potragrave riconoscere

la molecola presente nel campione

Solitamente 120642119959119938119949 gt 120642119941119942119943 dunque troveremo i gap di assorbimento delle

vibrazioni di valenza nella parte sinistra dello spettro (4000-1500 cm-1) dove ci

sono i valori dei numeri drsquoonda piugrave alti zona dei gruppi funzionali mentre la zona

dello spettro a minore energia egrave occupata dalle vibrazioni di deformazione da quelle di valenza a

piugrave bassa energia e da quelle di combinazione(i due tipi insieme) saragrave soprattutto questa

combinazione di tipi di eccitazioni vibrazionali nella parte destra dello spettro

(1500-700 cm-1) che costituiragrave lrsquoimpronta digitale the fingerprint della molecola

Molecole diverse ma con lo stesso tipo di gruppi funzionali (per quelle organiche)

saranno riconosciute grazie a questa zona

Figura 70 Spettrogrammi IR di due CHETONI simili ciclo-esanone(sopra)e ciclo-pentone(sotto)

riconoscibili dalle diversitagrave nella zona fingerprint[12]

66

343 Lrsquouso dellrsquointerferometria La FT-IR

Le misure di tipo spettroscopico nellrsquoinfrarosso (considerando solo le tecniche a

doppio raggio che permettono il confronto tra il raggio di riferimento e quello del

campione fornendo cosigrave lo spettrogramma della trasmittanza ) si possono fare

essenzialmente in due modi in modo dispersivo con la selezione continua di lunghezza

drsquoonda o con il metodo interferometrico

Per gli spettrometri di tipo dispersivo egrave difficile conciliare risoluzione spettrale ed

efficienza di misurazione questi sistemi si basano infatti su reticoli a riflessione mossi

molto lentamente da meccaniche di precisione per selezionare lunghezza drsquoonda

dopo lunghezza drsquoonda e generare cosigrave uno spettro infrarosso continuo

Figura 71 Schema di funzionamento di uno spettrometro a dispersione[7]

In sintesi questo tipo di spettrometri funzionano cosigrave si formano due raggi uno dei

quali passando per il campione contiene le informazioni cercate lrsquoaltro fa da

riferimento Il chopper consente alternativamente lrsquoarrivo dellrsquouno o dellrsquoaltro sul

reticolo che monocromatizza il segnale letto successivamente dal sensore Saragrave il

software che una volta acquisiti i segnali ne faragrave il rapporto egrave saragrave in grado di creare

lo spettrogramma

Chiaramente il reticolo lavorando in condizioni di alta risoluzione selezioneragrave

una banda di frequenze molto stretta lrsquointensitagrave del segnale saragrave minore

causando cosigrave un deterioramento del rapporto segnale-rumore Un grande miglioramento delle condizioni di lavoro e della qualitagrave dei risultati

nella spettroscopia IR egrave avvenuto quando grazie ai moderni calcolatori si egrave riusciti

a convertire un interferogramma in uno spettrogramma usando gli algoritmi

della trasformata di Fourier

Lrsquointerferogramma

Definiamolo prima nel caso di una singola frequenza

Ersquo chiamato interferogramma il segnale complessivo in funzione del tempo di due

onde alla stessa intensitagrave e lunghezza drsquoonda che interferiscono quando su una

67

delle due si crea un continuo sfasamento rispetto allrsquoaltra per esempio grazie ad

uno specchio mobile che ne allunga o ne accorcia il cammino ottico

Figura 72 Schema di principio di un spettrografo con spettro e interferogramma nel caso di una singola

frequenza[8]

Nella figura sopra per questioni di chiarezza lrsquointerferogramma egrave nel dominio delle

distanze (proporzionalitagrave diretta tra tempo e spazio percorso dallo specchio

mobile) B(120584) e I(120575) intensitagrave luminosa rispettivamente dalla sorgente e sul

rivelatore ( 120584 numero drsquoonda e 120575 spostamento dello specchio) Per I(120575) vale la

seguente formula

119868(120575) = 119861(120584) cos 2120587120575

120582 (323)

che poi inserendo per ragioni di comoditagrave matematica il numero drsquoonda 120584 = 1 120582

diventa

119868(120575) = 119861(120584) cos 2120587120584120575 (324)

Nel caso di due frequenze la situazione cambia in questo modo

Figura 73Spettri e interferogrammi di due frequenze diverse separate e poi sovrapposte[8]

Ogni frequenza compare nellrsquointerferogramma come una funzione coseno

Considerando allora una sorgente continua nellrsquoinfrarosso matematicamente

faremo un integrale per trovare lrsquoandamento di 119868(120575) cioegrave

119868(120575) = 119861(120584)infin

0cos 2120587120584120575 119889120584 (325)

Un tipico interferogramma di una sorgente incandescente per infrarosso egrave il

seguente

68

Figura 74 Inteferogramma di una tipica sorgente incandescente[8]

Notare come quando 120575 = 0 essendo tutte le funzioni coseno delle frequenze

presenti in fase 119868(120575) ha un grande picco il centerburst questa egrave una caratteristica di

tutti gli interferogrammi Allontanandosi da questa posizione la moltitudine delle

funzioni coseno cominciano a rinforzarsi o annullarsi vicendevolmente causando

una rapida diminuzione dellrsquointensitagrave in una serie di oscillazioni

La trasformata di Fourier

Lrsquointerferogramma egrave descritto matematicamente dallrsquoequazione (325) e saragrave

proprio il suo andamento intensitagrave su tempo ad essere fisicamente misurato

dal sensore dello spettrografo Comunque in spettroscopia si egrave interessati allo

spettro cioegrave a conoscere lrsquointensitagrave in funzione del numero drsquoonda Ma

conoscendo la forma matematica dellrsquointerferogramma 119816(120517) come funzione di

120517 egrave possibile calcolare il corrispondente spettro usando una tecnica

matematica conosciuta come Trasformata di Fourier Il suo uso porta alla

conoscenza dello spettro attraversolrsquointegrale

119861(120584) = 119868(120575) cos 2120587120584120575 119889120575+infin

minusinfin (326)

Ecco dunque come si agisce con la tecnica FT-IR quando si vuole ottenere lo

spettrogramma di un campione viene fatta una prima acquisizione dello

spettrogramma della sorgente chiamato anche spettrogramma di fondo(in questo

si noteranno anche gli eventuali assorbimenti dei gas presenti lungo il cammino

ottico del raggio) ed in seguito del campione Il computer penseragrave ad eseguire il loro

rapporto fornendo lo spettro in trasmittanza

69

Figura 75 Schema a blocchi della generazione di uno spettro con la tecnica FT-IR[8]

Di seguito egrave riportata la figura schematica di uno spettrometro per analisi FT-IR

Figura 76 Schema di funzionamento di uno spettrometro FT-IR[7]

I 3 vantaggi della tecnica FT-IR

Si associano a questa tecnica tre vantaggi o miglioramenti rispetto alla

spettroscopia dispersiva

Vantaggio Jaquinot o di banda passante lrsquoenergia in arrivo al rivelatore egrave

maggiore di conseguenza anche il rapporto segnaledisturbo egrave piugrave elevato

Vantaggio Felgett o di multiplex lrsquoacquisizione dei dati egrave molto piugrave rapida

(pochi secondi) Questo consente di effettuare in rapida sequenza una serie

di spettri(10-20) e di presentare alla fine la loro media diminuendo cosigrave

lrsquoerrore

Vantaggio di Connes una calibrazione delle frequenze molto stabile ed

accurata (001-01 cm-1) grazie ad un laser interno che agisce da riferimento

per ogni scansione

70

Conclusioni

In questa dissertazione si egrave voluto discutere il contributo della Fisica nel campo

delle indagini analitiche e diagnostiche nel settore dei beni culturali attraverso una

panoramica delle varie tecniche di diagnosi e recupero di unrsquoopera drsquoarte con una

particolare attenzione alla strumentazione e quindi alle tecniche che sono di fatto

operanti con successo nellrsquoambito del nostro Ateneo

Queste metodologie delle quali molte e importanti di carattere non invasivo

sono di fondamentale importanza qualora si desideri eseguire una diagnosi su

unrsquoopera per la quale lo scopo primario di intervento egrave la sua conservazione nel

tempo Se dunque nel corso di una indagine di un bene culturale si richieda la

assoluta non invasivitagrave la fisica mette a disposizione tutte le sue conoscenze nel

campo delle interazioni radiazioni-materia o particelle-materia assicurando

insieme alla salvaguardia del manufatto le risposte cercate

Anche se un bene culturale come tutte le cose non puograve che deperire nel corso

degli anni in un inarrestabile anche se lento invecchiamento i metodi per porvi

riparo e le analisi scientifiche di tipo fisico saranno senza dubbio in grado di

migliorarsi rispetto ad ora in quantitagrave qualitagrave ed efficacia

Il progresso della ricerca fisica applicata e delle tecnologie collegate fanno

sicuramente ben sperare in una conservazione duratura della Bellezza tangibile a

sicuro vantaggio delle generazioni future

71

Bibliografia [1]Bransden B amp Joachain C (1980) PHYISICS OF ATOMS AND MOLECULES

Harlow Prentice Hall

[2]Castellano A Martini M amp Sibilia E (2002) Elementi di archeometria Milano

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[6]Colapietro M amp Colella R Raggi X (Enciclopedia delle scienze fisiche) Roma

Istituto Enciclopedico Treccani

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[10]DTA (2006) Principali caratteristiche della ruota porta filtri interna

[11]Ferro D (2007) La microscopia elettronica a scansione per la storiaper larteper la

conservazione Roma Istituto Centrale per la Patologia del Libro

[12]Luisi R Metodi fisici in chimica organica Bari

[13]Pasquariello G Pinzari F amp De Mico A (2007) Analisi del biodeterioramento dei

documenti fotografici mediante SEM-EDSalcuni casi studio Roma Istituto centrale per la

Patologia del Libro

[14]Pinzari F amp Montanari M (2007) Il SEM-VP nella diagnostica di alterazioni

fungine non piugrave vitali o di difficile caratterizzazione Roma Istituto Centrale per la

Patologia del Libro

[15]Valdregrave U Microscopia elettronica e ionica Roma Istituto Enciclopedico Treccani

[16]Boscaino G Giunta M amp Vaiana R Tessitura superficiale di manti stradali

indicatori derivati da profilometrica con metodo non-contact Palermo

72

[17]Fontana R Pampaloni E amp Pezzati L Tecniche ottiche per la forma (Elementi di

archeometria) Milano Egea

[18]GruppoBeniCulturali Diagnostica ottica per la conservazione CNR-INOA

[19]Enciclopedia-Delle-Scienze-Fisiche(vol IV p624) Limmagine in falso colore

Roma Istituto Enciclopedico Treccani

73

Ringraziamenti

Ringrazio Dio Padre onnipotente creatore di tutte le cose della materia e delle leggi

che la governano dellrsquouomo e della sua intelligenza che le sa scoprire

Ringrazio poi il prof Andrea Di Cicco per la sua disponibilitagrave e il dott Marco

Minicucci per il suo instancabile guidarmi con entusiasmo alla scoperta di un

mondo per me fino a poco tempo fa sconosciuto la prof Graziella Roselli per le

nozioni che mi ha fornito il dott Andrea Cittadini per le informazioni tecniche il

prof che ha fatto da lettore e tutti i docenti di Fisica che nel corso di questi

anni mi hanno preparato nello studio

Ringrazio ancora Alessandro e Antonella per il loro incoraggiamento schietto e

sincero Roberto per lo scanner e la sua generositagrave Claudio per il supporto

informatico

Ringrazio tutti gli amici che mi sono stati vicino in questi mesi e che anche solo con

un gesto o una parola mi sono stati di aiuto

Ringrazio la mia famiglia

Antonio

36

241a Lrsquoanalisi SEM-EDS

Parlando di analisi SEM-EDS citata anche come microanalisi EDS si fa riferimento

allrsquouso della microscopia SEM abbinata allrsquoanalisi dei raggi X caratteristici della

zona analizzata del campione che vengono prodotti per fluorescenza Lrsquoanalisi egrave

fatta in dispersione di energia da cui lrsquoacronimo Energy Dispersive Spectroscopy (of X ray)

Il rivelatore normalmente egrave a stato solido Si drogato con Li che ha bisogno di

essere raffreddato da azoto liquido o piugrave recentemente Si drogato con HgI2 per il

quale egrave sufficiente un raffreddamento termoelettrico

Nelle figure qui sotto ([13]Pasquariello Pinzari amp De Mico 2007) un esempio

di indagine SEM-EDS su una vecchia stampa fotografica della quale si voleva

verificare tra le altre cose la composizione chimica del cosiddetto sottostrato

(presenza o meno del Bario) cioegrave la parte compresa tra il supporto primario

(cartoncino) e lo strato immagine vero e proprio (alogenuro drsquoargento in gelatina)

Figura 32Esempio di analisi SEM-EDS su una foto drsquoepoca

241b Lrsquoanalisi SEM-VP

Lrsquoesigenza di esaminare campioni che non possono essere inglobati chimicamente o

metallizzati data la loro specificitagrave o talmente delicati da non poter sopportare lo

stress meccanico dovuto alla bassissima pressione di lavoro del SEM ha portato

allo sviluppo dei SEM-VP Variable Pressure cioegrave a pressione variabile I materiali

biologici per esempio costituiti da tessuti molli (cellule) e acqua perderebbero la

loro struttura ldquoevaporandordquose sottoposti a bassissime pressioni Questiper essere

osservati hanno bisogno di solito di una stabilizzazione chimica di disidratazione

o di un surgelamento prima di entrare nel SEM

37

Con la tecnica SEM-VP si puograve praticamente introdurre nella camera porta

campioni il preparato tale e quale grazie ad una pressione presente in quella parte

del microscopio di 5 o 6 ordini di grandezza superiore (10divide750 Pascal) rispetto alla

zona del cannone elettronico e della colonna (10minus3 divide 10minus4 Pascal)

Nei settore dei beni archeologico-culturali dunque in cui egrave assolutamente

proibito modificare il reperto il fatto che si possa evitare la metallizzazione egrave

fondamentale

Nelle immagini seguenti ([14]Pinzari amp Montanari 2007) si egrave riportato un

esempio di studio possibile con il microscopio SEM-VP la catalogazione di una

infestazione fungina sul dorso della copertina di libri Le misure sono state fatte con

una pressione in camera di 150Pa una tensione del fascio di 20kV ed utilizzando il

rivelatore VPSE Variable Pressure Secondary Electrons Lrsquoingrandimento della foto egrave

9800times (dati riscontrabili anche in basso nella foto SEM-VP)

Figura 33Efflorescenze sul dorso dei volumi e prelievo del micelio per mezzo del nastro adesivo

Figura 34Immagine SEM-VP del nastro adesivo utilizzato per campionare le efflorescenze fungine

38

241c Lrsquoanalisi SEM con ED-XRF

Si ha la possibilitagrave di ampliare la profonditagrave di analisi della fluorescenza X

montando sul microscopio SEM una apparecchiatura per Fluorescenza X in Dispersione

di Energia ED-XRF composta da tubo generatore di raggi X e rivelatore allo stato

solido In questo modo si aumenta la profonditagrave di indagine in quanto la capacitagrave

di penetrazione del fascio di raggi X allrsquointerno del campione puograve essere superiore

rispetto a quella scelta per formare lrsquoimmagine del pennello di elettroni

Figura 35Assemblaggio dellapparato SEM con ED-XRF[11]

Usato allrsquointerno del SEM inoltre lrsquoXRF garantisce migliori prestazioni

rispetto al suo utilizzo in aria questo per motivi legati sia alla migliore e piugrave rigida

geometria sorgente-campione-detector sia allrsquoalto vuoto realizzato allrsquointerno della

camera porta campione che evita cosigrave lrsquoassorbimento da parte dellrsquoaria dei raggi X a

bassa energia

Le immagini che seguono ([11]Ferro 2007) riguardano lo studio della

composizione chimica di una scoria metallica rinvenuta nel sito archeologico di Petra

in Giordania da notare il confronto delle due analisi spettrali EDS e ED-XRF

sovrapposte ottenute allrsquointerno del SEM Si possono ottenere con questo secondo

sistema sensibilitagrave nel rilevare gli elementi dalle 10 alle 1000 volte maggiori

Figura 36 Scoria metallica dal sito di Petra IIIdeg secolo aC

39

Figura 37 Confronto tra gli spettri in energia tra microanalisi EDS (avanti) e ED-XRF (dietro) in SEM

242 Il microscopio ottico a luce polarizzata trasmessa

Ogni qualvolta si ha la necessitagrave di esaminare un materiale che al suo interno

presenti componenti anisotrope10 il microscopio ottico a luce polarizzata permette

di individuarle Si sfrutteragrave il fatto che un campione di materiale anisotropo

possedendo due indici di rifrazione ortogonali fra loro saragrave in grado di

suddividere un fascio di luce polarizzata che lo attraversa in due nuove

componenti polarizzate oscillanti secondo la direzione degli suoi indici di

rifrazione

Il microscopio polarizzatore essenzialmente si compone di una sorgente

luminosa un filtro polarizzatore un tavolo porta campione (rotante) e un altro filtro

polarizzatore (detto analizzatore )

10 Anisotropo Si dice di un materiale che ha la capacitagrave di modificare lo stato di polarizzazione della luce che lo attraversa Chiamato anche birifrangente

40

Figura 38 Configurazione di un microscopio a luce polarizzata

Schematicamente possiamo riassumere cosigrave il percorso del raggio luminoso il filtro

polarizzatore seleziona una direzione di vibrazione per il campo E della sorgente

luminosa Il campione birifrangente ldquoscomponerdquo le direzioni di vibrazione di E in

ordinaria e straordinaria che dunque perdono la relazione di fase allrsquouscita del

campione possedendo una differenza di cammino ottico Δ119897 = Δ119899119889 con

Δ119899 = 119899119904 minus 119899119900 e d spessore del campione Quando il filtro analizzatore le

ricompone si nota una variazione dellrsquointensitagrave luminosa rispetto a quella iniziale

dovuta proprio a Δ119897

Posizionando dunque i due polarizzatori incrociati fra loro ( egrave questa infatti

una analisi ortoscopica e non ci sarebbe nessuna trasmissione di luce se non si

inserisse il materiale birifrangente) e facendo ruotare il campione attorno allrsquoasse

ottico del sistema lrsquointensitagrave dellrsquoimmagine vista varia periodicamente risultando nulla

quando le sue direzioni principali di vibrazione coincidono con quelle del

polarizzatore e dellrsquoanalizzatore (posizione di estinzione) mentre risulteragrave

massima nelle posizioni a 45deg (posizioni diagonali) Si possono cosigrave dedurre

importanti informazioni sullrsquoorganizzazione cristallina del campione in esame

Figura 39Cristallo birifrangente posto tra due polarzzatori incrociati

41

Nella prossima figura si egrave indicato con s e o i piani di oscillazione straordinari e

ordinari con P e A i piani del polarizzatore e dellrsquo analizzatore

Figura 40 Orientazione del cristallo birifrangente e relativa variazione dellintensitagrave trasmessa

Il campione egrave preparato in sezione sottile tramite taglio e abrasione fino a rendere

il campione subtrasparente (in genere 30μm di spessore) e consentire la trasmissione

della luce

Nel campo dei beni culturali questo strumento egrave ampiamente usato per analisi

petrografiche e mineralogiche di materiali lapidei naturali e artificiali In

particolare egrave possibile classificare le pietre naturali identificare le tipologie di

inerte e definire il rapporto inertelegante presente in malte intonaci e stucchi

noncheacute effettuare determinazioni sulle finiture cromatiche sul degrado e sulle

tecniche esecutive

Figura 41 Immagine al microscopio polarizzatore di un frammento di materiale lapideo riconosciuto come trachite dei Colli Euganei

42

Capitolo 3 - Le apparecchiature dellrsquoAteneo

disponibili nel campo dei beni culturali

In questo capitolo approfondiremo alcune tecniche analitiche descritte brevemente

nel capitolo 2 La scelta egrave ricaduta su alcune delle tecniche che allrsquo interno di questo

Ateneo vengono utilizzate anche per la ricerca nel campo dei beni culturali

31 I raggi X la tecnica XRF

311 La produzione di raggi X

Si definiscono convenzionalmente raggi X quella parte di radiazioni dello spettro

elettromagnetico con energia compresa tra 012 keV e 120 keV I raggi X sono il

risultato dellrsquointerazione in un tubo nel quale egrave stato realizzato un alto vuoto (

10minus6 minus 10minus7 Torr) tra materia lrsquoanodo (tipicamente come anodi vengono usati il

Tungsteno Molibdeno Rame Argentohelliphellip ) ed elettroni prodotti da un filamento

incandescente il catodo e accelerati da una opportuna differenza di potenziale con

conseguente perdita di energia da parte di questi ultimi

Figura 42Schema di principio di un generatore a raggi X[6]

I processi attraverso i quali lrsquoelettrone nellrsquourto con lrsquoanodo perde energia si

possono riassumere nei seguenti punti ([2]Castellano Martini amp Sibilia 2002)

I Lrsquoelettrone eccita lrsquoatomo ldquospostandordquo un elettrone esterno

(perdita di energia di qualche eV) Lrsquoatomo torna poi allo stato

fondamentale con emissione di radiazione nel visibile(quellrsquoorbitale

esterno si puograve chiamare ldquootticordquo)

II Lrsquoelettrone ionizza lrsquoatomo rimuovendo un elettrone esterno

(perdita di energia fino a centinaia di eV)

III Lrsquoelettrone collide con il nucleo atomico in questo caso lrsquoelettrone

orbita parzialmente intorno al nucleo e perde energia per

43

decelerazione Questrsquoultimo fenomeno egrave alla base della bremsstrahlug

parola tedesca che significa radiazione di frenamento

IV Lrsquoelettrone collide con un elettrone interno dellrsquoanodo(shell K L

Mhellip) con conseguente espulsione di questrsquoultimo(con una energia

cinetica Ec) Se WK(LM) indica lrsquoenergia di legame dellrsquoelettrone alla

shell KLMhellip lrsquoenergia richiesta per il processo egrave Ec+WK(LMhellip) Un

elettrone piugrave esterno va a sostituire quello espulso con emissione

di radiazione X la quale egrave caratteristica della sostanza colpita

La radiazione X egrave prodotta essenzialmente dai processi fisici riportati al punto III e

IV Esaminiamoli con maggior dettaglio

La ldquoradiazione biancardquo (breemstrahlung)

Una particolare attenzione merita la radiazione X prodotta dal fenomeno riportato

sopra al punto III Dunque accade che lrsquoelettrone decelera o in genere subisce una

variazione anche puramente direzionale dellrsquoaccelerazione da questa perdita di

energia scaturisce un fotone X che viene emesso a partire dalla regione dellrsquourto Il

processo di breemstrahlung egrave il piugrave importante almeno in termini di estensione dello

spettro che produce In esso lrsquoemissione di raggi X avviene con

continuitagrave(radiazione bianca) esistendo tuttavia una lunghezza drsquoonda limite

120582m al di sotto della quale non vi egrave emissione

Figura 43 Spettri continui di raggi X per alcuni valori della tensione applicata[6]

Il principio di conservazione dellrsquoenergia vieta infatti che vengano emessi fotoni con

energie maggiori di quella massima degli elettroni EM accelerati contro lrsquoanodo

data da

44

119864119872 = 119890119881 (31)

Essendo e la carica dellrsquoelettrone e V la differenza di potenziale tra il filamento

emettitore di elettroni e lrsquoanodo Questa lunghezza drsquoonda minima corrisponde ad

un processo di frenamento in cui lrsquoelettrone incidente perde tutta la sua energia in

un unico urto producendo un fotone con 120582m pari a

λm =ℎ119888

119890119881 (32)

Naturalmente questo implica che vi sia una frequenza massima ammissibile 120584M

data dallrsquoequazione

120584119872 =119864119872

ℎ (33)

Rispetto alla figura 2 una grafico che avesse in ascissa lrsquoenergia ( o la frequenza )

verrebbe ribaltato rispetto ad un asse verticale evidenziando una EM (o una 120584119872)

saragrave questa la visualizzazione piugrave frequente degli spettri X negli usi delle varie

procedure sperimentali

La radiazione caratteristica la fluorescenza dellrsquoatomo

Il processo brevemente descritto sopra al punto III egrave alla base della produzione

della radiazione X caratteristica Oltre allo spettro continuo sono presenti infatti

righe monocromatiche caratteristiche alcune delle quali particolarmente intense

Mentre lo spettro continuo egrave molto simile per tutte le sostanze con il detto limite

inferiore 120582119898 e un solo massimo di intensitagrave a circa 120582 =15120582119898 le righe

caratteristiche variano da sostanza a sostanza costituente lrsquoanodo Dunque

bombardando una sostanza con elettroni veloci alcuni atomi si ionizzano

espellendo un elettrone di una shell interna Supponiamo una mancanza di un

elettrone nella shell K in seguito a questo un elettrone di una shell piugrave alta L Mhellip

faragrave una transizione radiativa per riempire il livello libero Naturalmente questa

transizione determina un posto vuoto nel guscio L Mhellip ma questo verragrave occupato

successivamente da un elettrone ancora piugrave esterno nellrsquoatomo emettendo unrsquo altra

riga dello spettro caratteristico Le righe originate dal livello vuoto nella shell K

sono chiamate righe 119870120572 119870120573 119870120574helliphellipe corrispondono alle transizioni LrarrK MrarrK

NrarrK hellipLa transizione Kα da origine alla riga ad energia piugrave alta negli spettri X

Fu il fisico H Moseley che tra il 1913 e 1914 stabiligrave nei suoi primi esperimenti per le

linee 119870120572 che

La radice quadrata della frequenza delle linee 119922120630 egrave direttamente proporzionale

al ndegatomico Z

120584119870119894

2 = 119862119894(119885 minus 120590119870) 119894 = 120572 120573 120574 hellip (34)

Dove Ci egrave una costante indipende da Z e 120590119870 rende conto dello schermaggio

dellrsquoelettrone K rimasto

45

1 lt 120590119870 lt 2

La stessa regola egrave estendibile alle righe della serie L dovendo perograve sostituire una

costante 120590119871 di schermaggio maggiore

74 lt 120590119871 lt 94

Figura 44 Il diagramma di Moseley di 120642120784

su Z per le linee Kα[1]

La (44) fu subito generalizzata da Moseley considerando la formula di Bohr per i

livelli energetici di atomi ad un elettrone che si muovono perograve in un potenziale

colombiano di carica 119885 minus 120590

120584119898119899 = 119877 infin 119885 minus 120590 2 1

1198982 minus1

1198992 119898 lt 119899 (35)

dove m n sono i numeri quantici principali delle shell di arrivo e partenza

rispettivamente e R infin egrave la costante di Rydberg avendo usando lrsquoapprossimazione

di massa nucleare infinita

119877 infin =119898

4120587ℏ3

1198902

4120587ℇ0

2

(36)

In realtagrave non esiste una sola linea Kα Kβo Lα Lβhellip

Lrsquointerazione spin-orbita separa i livelli energetici delle shell (tranne la shell K)

Nella shell L gli elettroni con ℓ = 0 hanno lrsquoenergia di legame piugrave grande quelli

con ℓ = 1 e 119895 = 1 2 piugrave bassa e quelli con ℓ = 1 e 119895 = 3 2 ancora piugrave bassa

Questi tre livelli sono chiamati LI LII e LIII La separazione in energia egrave grande

abbastanza da poter essere agevolmente evidenziata negli spettri essendo

46

proporzionale a 119885 minus 120590119870 4come mostra la formula di struttura fine per

lrsquointerazione spin-orbita

ℓ 119904119890 119895 = ℓ + 1 2

Δ119864 =1198981198882 119885minus120590119870 120572 4

41198993ℓ ℓ+1 2 times (37)

minusℓ minus 1 119904119890 119895 = ℓ minus 1 2

Con

120572 =1198902

4120587휀0ℏ119888 (38)

costante di struttura fine

Potremo dunque osservare fra le altre le righe Kα1 e Kα2 che corrispondono alle

transizioni LIII rarrK e LII rarrK rispettivamente Il seguente schema mostra i due

gruppi (K e L) di transizioni principali

Figura 45Schema (non in scala) delle principali transizioni X permesse[1]

Le transizioni saranno regolate dalle regole di selezione Δℓ = plusmn1 Δj = 0 plusmn1

Per esempio le righe Kα1 e Kα2 del Tungsteno hanno

1205821198701205721 = 0214Å 1198641198701205721 = 579119896119890119881

1205821198701205722 = 0209Å 1198641198701205722 = 593119896119890119881

Ersquo molto utile per gli usi pratici in cui il materiale egrave coinvolto mostrare uno spettro

di un tubo a raggi X con anodo di Tungsteno

47

Figura 46Spettro dei raggi X prodotti da un tubo RX con anodo di Tungsteno a 80 kV[2]

Si notano oltre la radiazione continua di bremstrahlung e i due picchi Kα1 e Kα2 anche i due picchi Lα e Lβ che sono molto meno energetici di quelli K ma anche

molto piugrave probabili

312 La sezione drsquourto di assorbimento

Una volta che si ha a disposizione una sorgente di raggi X essi possono essere usati

per ionizzare lrsquoatomo attraverso lrsquoeffetto fotoelettrico Ovvero i raggi X stessi

possono essere usati a posto degli elettroni per produrre a loro volta radiazione X

dalla sostanza irraggiata I fotoni di adeguata energia dunque possono determinare

eccitazione o dare luogo alla rimozione di elettroni ove abbiano energie sufficienti a

vincere lrsquoenergia di legame della shell La sezione drsquourto 120590 di questo processo egrave

espressa in buona approssimazione dalla formula della sezione drsquourto per atomi

idrogenoidi

120590 =16 2120587

312057281198855

1198981198882

ℏ120596

7 2

11988602 (39)

1205720 = 0529177Å (raggio di Bohr)

anche se lrsquoapprossimazione di dipolo con la quale egrave stata ldquocostruitardquo egrave sempre

meno congrua allrsquoaumentare dellrsquoenergia dei fotoni La sezione drsquourto diminuisce

dolcemente allrsquoaumentare della frequenza de fotoni come ℏ120596 minus7 2 fino a che non

si raggiunge un energia sufficiente per espellere un elettrone dalle shell piugrave interne

A questo punto la sezione drsquourto ha un brusco aumento siamo in presenza del

cosiddetto ldquoabsorption edgesrdquo (soglie di assorbimento) Simili picchi si

incontrano ogni qual volta si raggiungono energie sufficienti a strappare elettroni in

shell via via piugrave profonde

48

Figura 47Andamento del coefficiente di assorbimento di massa del piombo in funzione di 120640 e E

La figura 6 mostra il coefficiente di assorbimento di massa che ha lrsquoandamento del

tutto analogo a 120590 Dunque la scelta di opportuni valori della tensione del tubo a

raggi X determina le energie del fascio dei fotoni prodotti incidenti su un materiale

e quindi la possibilitagrave che si verifichino i processi di assorbimento in esame Queste

considerazioni fanno parte delle attivitagrave preparatorie e delle impostazioni

preliminari allrsquoanalisi ED-XRF

313 Il sistema XRF in uso nel dipartimento di Fisica di

Camerino

Nel laboratorio XAS (X-ray Absorption Spectroscopy) del dipartimento di fisica

dellrsquouniversitagrave di Camerino opera un apparato per analisi ED-XRF il cui nucleo egrave

il sistema rivelatore (XR-100CR) amplificatore e alimentatore (PC2CR)

convertitore analogico-digitale+scheda multicanale(MCA 8000A) prodotto

dalla AMPTEK INC [5]

49

Figura 48Schema dei collegamenti dellapparato rivelatore-analizzatore[5]

Alcune caratteristiche del rivelatoreXR-100CR

Tipo di sensore Si-PIN(Fotodiodo di silicio a tre strati drogati P e N

separati da uno stato ad alta resistivitagrave quasi Intrinseco)

Dimensioni del sensore 24mmtimes28mm(7mm2)

Spessore del Silicio 300μm

Risoluzione in energia FWHM11 220eV

(misurata sulla riga a 59 keV del 55Fe)

Finestra del rivelatore Berillio spessore 25μm

La risoluzione in energia egrave il grado di precisione del picco delle righe rivelate piugrave ha un valore basso e piugrave la riga saragrave stretta e dunque piugrave discriminata in energia dalle altre

Le curve di efficienza e di trasmissione

Ersquo interessantissimo analizzare il comportamento dei componenti principali del

rivelatore cioegrave il sensore vero e proprio Si-PIN e la finestra di Berillio al variare

dellrsquoenergia dei fotoni In generale infatti il comportamento di un sensore o di un

materiale a basso assorbimento di raggi X varia a seconda dellrsquoenergia delle

radiazioni elettromagnetiche con cui interagiscono dando luogo a fenomeni di

filtraggio

11 FWHM Full Width Half Maximum egrave la larghezza della riga a metagrave della sua altezza Piugrave questo parametro egrave piccolo migliore saragrave la risoluzione

50

Figura 49Trasmissione di raggi X attraverso la finestra di Berillio[5]

Ersquo necessario isolare sotto vuoto il sensore dato che lo si fa lavorare a bassa

temperatura (ndash30 ndash40 degC) Si sceglie il Berillio come finestra dato che egrave il materiale

che minimizza lrsquoassorbimento di raggi X Come si vede sopra 6keV lrsquoefficacia del

conteggio si avvicina al 100

Vediamo ora la curva di trasmissione (percentuale dei fotoni che interagiscono

fotoelettricamente sul totale) del sensore SiPIN

Figura 50Efficienza del rivelamento del sensore di Si [5]

Il grafico seguente tenendo conto di entrambi gli andamenti di cui sopra mostra

lrsquoefficienza intrinseca di rivelazione a ldquopiena energiardquo cioegrave ldquola probabilitagrave che

un fotone X entrato nel sensore depositi tutta la sua energia per effetto

fotoelettricordquo

Curva del

rivelatore del

laboratorio di

Camerino

51

Figura 51Efficienza intrinseca () di rivelazione a piena energia[5]

In sostanza la finestra di Berillio e il sensore Si-PIN consentono la rivelazione di

elementi la cui energia di emissione caratteristica sia compresa tra 1-2keV e 50-

60keV circa a basse energie lrsquoimpedimento egrave la finestra di Berillio a quelle alte egrave il

rivelatore (scritte in inglese ai bordi del grafico) Nella figura sopra sono mostrati i

riferimenti delle linee Kα di diversi elementi mancano tutti gli altri tipi di righe che

ovviamente consentono di individuare atomi diversi da quelli menzionati dal

grafico o che il grafico mette in una zona di scarsissima efficienza Risulta chiaro

allora che lrsquoassorbimento della finestra di Berillio alle basse energie unitamente alla

bassa ldquoresa di fluorescenzardquo degli elementi leggeri fa si che la tecnica XRF non trovi

applicazione per elementi a basso numero atomico (Zle10)

52

32 I raggi ultravioletti Lrsquoosservazione in

fluorescenza UV

In generale la fluorescenza egrave la proprietagrave di alcune sostanze solide liquide e

aeriformi per la quale allorchegrave sono colpite da una radiazione riemettono quasi

istantaneamente (ritardo di 10minus8s) altre radiazioni la cui lunghezza drsquoonda

dipende da quella della radiazione eccitante e dalla natura della sostanza Ersquo

sinonimo di luminescenza

Ci occuperemo in questa parte il fenomeno della fluorescenza indotta da raggi

UV approfondendone la genesi fisica

321 Il fenomeno della fluorescenza UV nelle molecole

Lo stato energetico di una molecola egrave descritto da tre parametri quantici il grado di

eccitazione elettronico il grado di eccitazione vibrazionale e il grado di eccitazione

rotazionale Quello energeticamente piugrave importante egrave quello elettronico (poi quello

vibrazionale) e una molecola puograve o meno coinvolgerlo nelle transizioni da uno

stato energetico allrsquoaltro Ci possono essere cioegrave transizioni puramente rotazionali

transizioni roto-vibrazionali (in cui cambia lo stato vibrazionale) e infine

transizioni tra stati elettronici diversi

La fluorescenza UV egrave un fenomeno di questo tipo in cui la molecola assorbe

radiazione ultravioletta questo provoca una eccitazione elettronica e il processo di diseccitazione avviene in maniera tale che la radiazione emessa egrave di

minore energia ricadendo nel visibile Ersquo utile ora illustrare una proprietagrave che le molecole hanno e che chiarisce meglio il

fenomeno fisico il principio di Franck-Condon

Questo principio afferma che il processo con cui gli elettroni passano da uno

stato energetico allrsquoaltro egrave talmente rapido rispetto al moto dei nuclei che

possiamo considerare questi ultimi (e quindi la loro distanza relativa che saragrave

indicata con R) come fermi nelle eccitazioni-diseccitazioni elettroniche

La conseguenza pratica di questo principio egrave che nei grafici in cui si evidenziano

questi processi la freccia che va da uno stato quantico allrsquoaltro possiamo

disegnarla verticale

Dunque il processo della fluorescenza UV si sviluppa cosigrave dapprima

rispettando il principio di Franck-Condon una transizione di assorbimento fa

passare la molecola da uno stato elettronico ad uno stato vibrazionale di un altro

stato elettronico di energia superiore A questo punto la molecola puograve perdere

energia vibrazionale interagendo con molecole vicine (decadimento termico) e

raggiungere lo stato vibrazionale piugrave basso 119959prime = 120782 dello stato elettronico

53

eccitato Come risultato la radiazione emessa durante la diseccitazione finale

ha una frequenza piugrave bassa e ricadragrave nel visibile

Figura 52 Fenomeno della fluorescenza[1]

33 La radiazione infrarossa La riflettografia IR

Lrsquointerazione energia-materia di strati pittorici con la radiazione del vicino infrarosso cioegrave la banda dello spettro che va dallrsquoestremo visibile rosso fino a una

lunghezza drsquoonda di circa 3μm puograve dar luogo a fenomeni ottici ben diversi da quelli

osservabili in luce visibile

Figura 53Lo spettro della radiazione infrarossa

54

Lrsquoassorbimento la diffusione interna (scattering) e la riflettanza12 possono

assumere valori molto diversi con una conseguente dello strato pittorico a vista

In generale ad un aumento della lunghezza drsquoonda(fino a 120582 cong 22120583119898 )

corrisponde una diminuzione del fenomeno di scattering cioegrave una diminuzione del

potere coprente e quindi un aumento della trasparenza dello strato pittorico

331 Lrsquointerazione della radiazione infrarossa con i mezzi

torbidi

Parliamo di mezzo torbido quando piccole ( 10minus3 divide 1 μm) particelle sono

disperse in una matrice (il mezzo che ldquoospitardquo le particelle) trasparente e omogenea

che puograve essere gassosa liquida o solida Esempi di questo tipo di sistemi sono la

nebbia il fumo le pitture i colloidi liquidi e le soluzioni solide(come i vetri

colorati)

Il comportamento della radiazione infrarossa con questi sistemi egrave

intrinsecamente lo stesso di quello della luce visibile Esso egrave governato da

interazioni come la riflessione la rifrazione la dispersione la diffusione e nel caso di

specifiche sostanze colorate assorbimento (di determinate lunghezze drsquoonda)

La diffusione e lrsquoassorbimento sono fattori determinanti per la

trasmittanza13 di questi sistemi Per esempio il potere coprente di uno strato di

pittura bianca (non considerando lo spessore) egrave dovuto essenzialmente alla

diffusione mentre in uno strato di pittura blu di Prussia14 il fattore dominante egrave

lrsquoassorbimento specifico

La diffusione puograve essere descritta quantitativamente dagli specifici

coefficienti di diffusione delle particelle disperse attraverso la teoria di Kubelka-Munk

Questi coefficienti dipendono dalla lunghezza drsquoonda della radiazione incidente

dalla geometria delle particelle (forma e diametro) e dalla differenza degli indici di

rifrazione del pigmento(particelle) e mezzo(matrice)

In generale per uno strato di pittura bianca (volendo focalizzare il discorso

solo sulla diffusione) possiamo dire che diventa piugrave trasparente

al crescere della lunghezza drsquoonda della radiazione incidente

al diminuire dello spessore dello strato

al diminuire del numero di particelle nello strato(concentrazione

pigmentovolume)

al diminuire della differenza degli indici di rifrazione tra pigmento e

mezzo(legante)

Concludiamo questo paragrafo col dire che nella maggior parte dei casi il massimo

della trasmittanza di un pigmento egrave nel vicino infrarosso tra 18μm e 22μm

12 Riflettanza Il rapporto tra la radiazione retro diffusa e quella inviata 13Trasmittanza Per una superficie investita da una radiazione acustica o ottica il rapporto tra lrsquointensitagrave della radiazione trasmessa entro il corpo e lrsquointensitagrave della radiazione incidente 14blu di Prussia Ferrocianuro ferrico Fe4[Fe(CN)6]3 scoperto casualmente a Berlino nel 1704 Anche chiamato blu di Berlino

55

superando poi questa soglia per le matrici (di origine organica) comincia a

diventare prevalente lrsquoassorbimento della radiazione facendo diventare lo strato

pittorico meno trasparente e il contrasto15 diminuisce

332 Una trattazione matematica del fenomeno

In riflettografia infrarossa si fa spesso riferimento ad una trattazione matematica[2]

(dovuta a Kubelka e Munk) che pur semplificando molto la situazione rispetto alla

realtagrave ha il pregio di essere intuitiva e di identificare la grandezze fondamentali in

gioco Essa ci porteragrave ad esprimere matematicamente la riflettanza di uno strato

pittorico solamente in funzione di coefficienti caratteristici dello strato stesso e

non piugrave in funzione della profonditagrave di penetrazione nello strato pittorico

Nellrsquoambito di questa teoria un dipinto egrave schematicamente descritto come uno

strato di colore (si pensa al colore come un pigmento disperso in un leganteil mezzo)

che ricopre una preparazione di fondo (costituita quasi sempre da una mescola di

gesso e colla animale o da biacca16 ) e sul quale egrave stato tracciato il disegno preparatorio

(fatto con carboncino grafite o punta metallica )

Le proprietagrave ottiche delle parti in questione e del sistema vengono considerate

in questo modo

Il legante viene considerato perfettamente trasparente

Il pigmento egrave considerato in grado di diffondere la radiazione che incide

normalmente

Si considera solo la diffusione che allrsquointerno dello strato si propaga ortogonalmente

ad esso in avanti o allrsquoindietro

La riflessione speculare non viene considerata

La lunghezza drsquoonda della radiazione egrave molto maggiore del diametro medio dei granuli di

pigmento

La radiazione proveniente dalla sorgente IR giunge sulla superficie del dipinto e

penetra in parte al di sotto di essa

Supponiamo che la radiazione non assorbita si propaghi lungo lrsquoasse x e

parte di essa venga diffusa ma solo nella direzione opposta si considera cioegrave

solo la retrodiffusione

Con 119868 119909 si indica il flusso di radiazione proveniente dalla sorgente

Con 119869 119909 si indica il flusso di radiazione retrodiffusa verso il rivelatore

Sia K il coefficiente di assorbimento della radiazione nello strato

Sia S il coefficiente di diffusione della radiazione nello strato

Accade che attraversando lo spessore 119889119909 lrsquointensitagrave 119868 119909 varia a causa

dellrsquoassorbimento della diffusione si considereragrave dunque per 119868 119909 anche il

contributo di 119869 119909 Un ragionamento analogo vale anche per il flusso 119869 119909

15 Contrasto In rifletto grafia per lrsquoindividuazione di linee scure su fondo bianco egrave definito come il rapporto tra la riflettenza della sostanza scura e la riflettanza del fondo bianco 16 Biacca Anche detta ldquobianco di piombordquo egrave un carbonato basico del piombo2PbCO3ndashPb(OH)2

56

In formule

119889119868 119909 = 119870 + 119878 119868 119909 119889119909 minus 119878 119869 119909 119889119909

(316)

119889 119869 119909 = minus(119870 + 119878)119869 119909 119889119909 + 119878 119868 119909 119889119909

Le equazioni cosigrave ricavate costituiscono il sistema di Kubelka-Munk in forma

differenziale

Figura 54Propagazione della radiazione diretta e retrodiffusa secondo lo schema di Kubelka-Munk

In riflettografia si definisce in linea di principio per ogni livello di profonditagrave della

superficie pittorica la riflettanza 119877 119909 come

119877 119909 =119869 119909

119868 119909 (317)

Derivando rispetto a x la (316) e sostituendo nel risultato ottenuto le (315) si ha

per 119877 119909 lrsquoequazione differenziale

119889119877 119909

119889119909= 1198781198772 119909 minus 2(119870 + 119878)119877 119909 + 119878 (318)

Ponendo 119883 = 119909 minus 1199090 1198770 = 119877 1199090 119886 =119870+119878

119878 119887 = 1198862 minus 1 si ha la soluzione

cercata per la riflettanza

119877(119883) =1+ 1198770 119887 coth 119887119878119883 minus119886

119886+119887 coth 119887119878119883 minus1198770 (319)

57

Mettiamoci ora nelle condizione di sapere come diventa 119877(119883) se si ha a che fare con

grandi spessori basta calcolarne il limite per 119883 rarr infin sapendo che coth 119909 =119890119909+119890minus119909

119890119909minus119890minus119909 si ha

119877infin = lim119883rarrinfin 119877(119883) =1+1198770(119887minus119886)

119886+119887minus1198770=

119870

119878+ 1 minus

119870

119878

2

+ 2119870

119878 (320)

Si vede chiaramente cosigrave che 119877infin dipende solamente dal rapporto 119870 119878 che egrave proprio

di ogni pigmento

Lrsquoandamento di 119877infin egrave quello visualizzato qui sotto

Figura 55 Andamento di 119929infin in funzione di KS

Naturalmente fare il limite per 119883 rarr infin ha solamente un senso matematico Nella

realtagrave si puograve misurare la riflettanza dei pigmenti con uno spettrofotometro e si

riscontra che giagrave con spessori di qualche millimetro crsquoegrave una buonissima

corrispondenza con lrsquoandamento di 119877infin

Dunque la trattazione di Kubelka-Munk che afferma con la (320) che per

119883 rarr infin la riflettanza non dipende piugrave dallo spessore dello strato ha un effettivo

riscontro con la realtagrave dove nella maggior parte dei casi si opera su spessori di 12

mm

Dalla (320) con pochi passaggi matematici ci si ricava 119870 119878 in funzione di 119877infin 119870

119878=

119877infin minus1 2

2119877infin (321)

Possiamo ora introdurre una nuova grandezza fondamentale in riflettografia il

contrasto

119862 =119877119887 119909

119877119908 119909 (322)

dove 119877119887 119909 e 119877119908 119909 sono rispettivamente la riflettanza di una linea ldquonerardquo del

disegno preparatorio e quella della superficie ldquobiancardquo del fondo e x rappresenta lo

spessore di pigmento soprastante Da come egrave definito ci si auspica sempre che C

abbia un valore prossimo a 0

Dal contrasto in linea di principio puograve essere ricavato lo spessore di

oscuramento 119883119889 = 119909119889 minus 1199090 definito come il minimo spessore di un dato pigmento in

grado di rendere completamente invisibile a una determinata strumentazione il disegno

58

preparatorio sottostante Esso puograve essere interpretato anche come un indice della

qualitagrave di un apparato per riflettografia

Vediamo ora come sia possibile ricavarsi Xd

Sia Cl il contrasto limite ossia il minimo contrasto rilevabile da un determinato

sensore dalla definizione di C Cl =119877119887 119883119889

119877119908 119883119889

Tenendo presente la (319) ponendo in essa 119910 = 119887 coth(119887119878119883119889) e sostituendo in Cl

si ottiene

1199102 ClR0w minus R0b + 119910 1 minus Cl R0bR0w minus 1 +

+Cl(a minus R0b)(1 minus aR0w ) + (a minus R0w )(aR0b minus 1) = 0 (323)

che egrave unrsquoequazione di secondo grado in y

Dunque conoscendo la riflettanza del fondo R0w la riflettanza del materiale usato per

il disegno preparatorio R0b la 119877infin del colore che ricopre il fondo e il suo coefficiente di diffusione

si puograve ricavare la y da cui trovare poi Xd con la formula

119883119889 =coth minus1 119910 119887

119887119878 (324)

333 La fotocamera CCD CHROMA C3 1600E

La facoltagrave di scienze dellrsquouniversitagrave di Camerino ha a disposizione per le

acquisizioni di immagini nel campo dei beni culturali una fotocamera digitale [10]

con sensore a stato solido CCD (Carge Coupled Device) CHROMA C3 1600E

prodotta dalla DTA

Figura 56 Fotocamera digitale CCD CHROMA C3 1600E

Cuore di questa apparecchiatura egrave il sensore per immagini CCD KAF1602(E)

prodotto dalla Kodak[9]

Figura 57Sensore per immagini CCD Kodak KAF-1602(E)

59

Alcune caratteristiche del CCD

Numero di pixel 1536(H)x1024(V)

(Circa 16MPixel di definizione)

Dimensioni del pixel 9x9 μm2

Dimensioni sensore 138x92 mm2

(corrisponde ad un rapporto 32)

FWC 105elettr

(Full Well Capacity Parametro indicante il massimo numero di elettroni

immagazzinabili in ogni pixel Ersquo da questa caratteristica che dipende sia

lrsquointensitagrave del segnale che del rumore Ersquo comunque auspicabile avere un

FWC piugrave alto possibile anche ge500000 cosigrave da poter lavorare anche su

immagini in cui ci sono zone illuminate diversamente evitando che su

quelle illuminate fortemente si crei sovraesposizione)

DC (misurata a 25degC) 20 elettr(pixel∙secondo)

(Dark Current Ersquo il numero di elettroni generato termicamente in ogni

pixel anche se non egrave esposto a radiazione ldquohellipcorrente di buiohelliprdquo Puograve essere

sottratta via software e bisogna tenerne conto soprattutto nelle acquisizioni

a lunga esposizione Con il raffreddamento termoelettrico di tipo Peltier17

puograve essere ridotta di molto)

Figura 58 Andamento della Dark Current a seconda della temperatura del CCD

QE 40 50 60

(Quantum Efficiency Misurata a tre diverse lunghezze drsquoonda 450nm

550nm 650nm Ersquo uno dei parametri piugrave importanti per valutare la qualitagrave di

un sensore Definito come il numero di elettroni di segnale creati per ogni

fotone incidente)

17 Peltier Jean Charles Athanase Fisico francese (Ham[Somme]1785-Parigi1845) Nel 1834 sccoprigrave lrsquoeffetto termoelettrico che da lui prese il nome

60

DR 74dB

(Dinamic Range Dipende dal rapporto tra la quantitagrave massima di elettroni

utilizzabili e il noise floor 119899119890~ cioegrave massimo numero di elettroni del rumore

di fondo per pixel Piugrave precisamente 119863119877 = 20 log10 119865119882119862 119899119890~ con

119899119890~ =15 elettroni)

La risposta spettrale del sensore quella che prima si egrave solo accennata in maniera

frazionata come QE egrave senza dubbio il parametro fondamentale In riflettografia

infrarossa per esempio si auspica che questo parametro sia alto attorno a 1ndash2 μm

Figura 59 Risposta spettrale QE del sensore KAF-1602 (E)

I filtri a disposizione

Ci sono 7 filtri a disposizione [10] per i vari tipi di acquisizioni di immagini

Tre filtri passa banda nel visibile RGB

Figura 60 Curve di trasmittanza dei tre filtri RGB

In realtagrave la curva di trasmissione dei filtri Blu e Verde aumenta nella regione

dellrsquoinfrarosso per questo motivo si egrave dotati di un filtro IR-Cut (taglia infrarosso)

da porre di fronte allrsquoobbiettivo

Filtro passa banda nellrsquoinfrarosso

Presenta due ldquopicchirdquo attorno a 500nm pari a circa 1-2 di trasmittanza

61

Figura 61 Curve di trasmittanza nel visibile e nel vicino infrarosso del filtro passa banda IR

Filtro passa banda nellrsquoultravioletto

Centrato sui 340 nm e con una ampiezza di banda al 50 della sua trasmittanza

massima FWHM pari a 85 nm

Filtro passa alto nellrsquoinfrarosso

Ha la lunghezza drsquoonda di cut-off (50 della sua trasmittanza max tmax) a 780 nm

A 680nm si ha 001 tmax a 850 nm si ha 95 tmax a 900 si ha 99 tmax

Figura 62 Ricostruzione dai dati dello spettro in trasmittanza dei due filtri passa banda UV e passa alto IR (Il tmax egrave arbitrario e sono stati posti uguali per praticitagrave di descrizione)

Filtro taglia Infrarossi

E lrsquounico filtro che egrave posto fuori dalla fotocamera essendo montato sullrsquoobbiettivo e

ha un diametro di 50mm (gli altri 25mm)

A parte dunque lrsquoultimo filtro IR-cut gli altri sono posizionati su una ruota

porta filtri posta allrsquointerno del corpo macchina e azionabile via software

62

Figura 63 Immagine indicativa di una ruota porta filtri per fotocamere CHROMA

Con questa apparecchiatura egrave possibile effettuare oltre la riflettografia infrarossa

anche lrsquoesame in tricromia in falso colore usando il filtri passa banda IR verde e

rosso

34 La tecnica FT-IR

Con lrsquoacronimo FT-IR che sta per Fourier Transform-Infra Red (spectroscopy) si

indica quella tecnica che permette il riconoscimento delle sostanze che

compongono un campione attraverso un esame spettroscopico eseguito in luce

infrarossa In questo caso perograve il risultato finale che consiste in un spettro di

assorbimento della radiazione nel dominio delle frequenze (cioegrave dove sullrsquoascissa

del grafico ci sono le frequenze) saragrave frutto di una trasformata di Fourier di un

altro grafico chiamato interferogramma nel dominio dei tempi

341 Eccitazioni vibrazionali delle molecole

Come mai egrave proprio la radiazione infrarossa la piugrave adatta a stimolare transizioni di

tipo vibrazionale nei nuclei di una molecola

Si puograve rispondere a questa domanda anche con delle considerazioni legate alla fisica

classica se consideriamo che gli elettroni sono legati alla molecola con una forza F con la stessa

forza i nuclei saranno legati tra loro a formare la molecola Approssimando questa forza a

una di tipo armonico (massa-molla) possiamo dire che la pulsazione del moto

elettronico egrave 120596119890 = 119896 119898 mentre la pulsazione del moto nucleare egrave 120596119873 = 119896 119872

con m massa dellrsquoelettrone M massa del nucleo e k costante elastica della F

Il rapporto tra lrsquo energia vibrazionale e quella elettronica saragrave allora dato da

119864119907

119864119890=

ℏ120596119873

ℏ120596119890cong

119898

119872 (322)

Essendo 119898

119872 compreso nel range 10minus3 divide 10minus5 possiamo affermare che le energie di

eccitazione vibrazionali sono qualche centinaio di volte piugrave piccole di quelle

63

elettroniche Essendo questrsquoultime dellrsquoordine di qualche eV lo spettro di

assorbimento-emissione vibrazionale cadragrave nel vicino e medio infrarosso

Figura 64 Collocazione spettrale delle vibrazioni molecolari

Si possono esprimere le frequenze 120642 in cm-1 (omettendo di moltiplicare per c

velocitagrave della luce) dato che se 119888 = 120582120584 allora 120584 = 119888120582

Si egrave giagrave parlato nel paragrafo 2 di questo capitolo dei livelli energetici

vibrazionali

Figura 65Schema energetico di una molecola biatomica e livelli vibrazionali[12]

Le transizioni di cui ci occupiamo qui naturalmente non coinvolgono livelli

elettronici ma solo passaggi da uno stato roto-vibrazionale ad una altro Infatti

oltre alle energie elettroniche e vibrazionali esistono pure le energie rotazionali che

sono dellrsquoordine 10minus3 divide 10minus5 volte piugrave piccole di quelle elettroniche e 10minus3 2 divide

10minus5 2 volte piugrave piccole di quelle vibrazionali cioegrave circa 10minus3eV

Per comprendere meglio quello che succede consideriamo le molecole

biatomiche per queste se sono nello stato Λ = 0(Λ numero quantico del momento

angolare elettronico lungo lrsquoasse molecolare senza spin) vale la regola di selezione

Δ119869 = plusmn1 dove J egrave il numero quantico rotazionale collegato con il momento

angolare totale lungo lrsquoasse molecolare

Le transizioni permesse passando da 119907 = 0 a 119907 = 1sono riportate nello schema qui

sotto

64

Figura 66Livelli energetici di una molecola biatomica e transizioni permesse da v=0 a v=1[1]

Con R si indicano tutte le transizioni con Δ119869 = +1 con P quelle con Δ119869 = minus1

chiamate poi branche R e P e il numero tra parentesi egrave il J iniziale

A titolo di esempio riportiamo lo spettro di assorbimento della molecola HCl

Figura 67Spettro di assorbimento di HCl [1]

Da notare la mancanza del gap centrale data la proibizione di Δ119869 = 0

Tutti gli esami spettroscopici in assorbimento avranno questo aspetto

342 I modi di vibrazione e i gruppi funzionali I

fingerprint

Le molecole possono presentare diversi modi di vibrazione ciascuno responsabile

di un particolare assorbimento in una determinata regione dello spettro

Si distinguono vibrazioni ldquostetchingrdquo o di valenza (variazione della distanza di

legame)

Figura 68 Esempio di modi di vibrazione di valenza[12]

e vibrazioni ldquobendingrdquo o di deformazione (variazione dellrsquoangolo di legame)

65

Figura 69Esempio di modi di vibrazione di deformazione[12]

Come si vede dalle immagini possiamo pensare la vibrazione dellrsquointera molecola come

combinazione di vibrazioni di ogni coppia di atomi o comunque di ogni sua singola parte piugrave

semplice In chimica questi ldquopezzi di molecolardquo sono detti gruppi funzionali cioegrave

gruppi di atomi che mostrano particolari e costanti proprietagrave chimico fisiche Saragrave grazie alla

peculiaritagrave della lunghezza drsquoonda assorbita da queste parti che si potragrave riconoscere

la molecola presente nel campione

Solitamente 120642119959119938119949 gt 120642119941119942119943 dunque troveremo i gap di assorbimento delle

vibrazioni di valenza nella parte sinistra dello spettro (4000-1500 cm-1) dove ci

sono i valori dei numeri drsquoonda piugrave alti zona dei gruppi funzionali mentre la zona

dello spettro a minore energia egrave occupata dalle vibrazioni di deformazione da quelle di valenza a

piugrave bassa energia e da quelle di combinazione(i due tipi insieme) saragrave soprattutto questa

combinazione di tipi di eccitazioni vibrazionali nella parte destra dello spettro

(1500-700 cm-1) che costituiragrave lrsquoimpronta digitale the fingerprint della molecola

Molecole diverse ma con lo stesso tipo di gruppi funzionali (per quelle organiche)

saranno riconosciute grazie a questa zona

Figura 70 Spettrogrammi IR di due CHETONI simili ciclo-esanone(sopra)e ciclo-pentone(sotto)

riconoscibili dalle diversitagrave nella zona fingerprint[12]

66

343 Lrsquouso dellrsquointerferometria La FT-IR

Le misure di tipo spettroscopico nellrsquoinfrarosso (considerando solo le tecniche a

doppio raggio che permettono il confronto tra il raggio di riferimento e quello del

campione fornendo cosigrave lo spettrogramma della trasmittanza ) si possono fare

essenzialmente in due modi in modo dispersivo con la selezione continua di lunghezza

drsquoonda o con il metodo interferometrico

Per gli spettrometri di tipo dispersivo egrave difficile conciliare risoluzione spettrale ed

efficienza di misurazione questi sistemi si basano infatti su reticoli a riflessione mossi

molto lentamente da meccaniche di precisione per selezionare lunghezza drsquoonda

dopo lunghezza drsquoonda e generare cosigrave uno spettro infrarosso continuo

Figura 71 Schema di funzionamento di uno spettrometro a dispersione[7]

In sintesi questo tipo di spettrometri funzionano cosigrave si formano due raggi uno dei

quali passando per il campione contiene le informazioni cercate lrsquoaltro fa da

riferimento Il chopper consente alternativamente lrsquoarrivo dellrsquouno o dellrsquoaltro sul

reticolo che monocromatizza il segnale letto successivamente dal sensore Saragrave il

software che una volta acquisiti i segnali ne faragrave il rapporto egrave saragrave in grado di creare

lo spettrogramma

Chiaramente il reticolo lavorando in condizioni di alta risoluzione selezioneragrave

una banda di frequenze molto stretta lrsquointensitagrave del segnale saragrave minore

causando cosigrave un deterioramento del rapporto segnale-rumore Un grande miglioramento delle condizioni di lavoro e della qualitagrave dei risultati

nella spettroscopia IR egrave avvenuto quando grazie ai moderni calcolatori si egrave riusciti

a convertire un interferogramma in uno spettrogramma usando gli algoritmi

della trasformata di Fourier

Lrsquointerferogramma

Definiamolo prima nel caso di una singola frequenza

Ersquo chiamato interferogramma il segnale complessivo in funzione del tempo di due

onde alla stessa intensitagrave e lunghezza drsquoonda che interferiscono quando su una

67

delle due si crea un continuo sfasamento rispetto allrsquoaltra per esempio grazie ad

uno specchio mobile che ne allunga o ne accorcia il cammino ottico

Figura 72 Schema di principio di un spettrografo con spettro e interferogramma nel caso di una singola

frequenza[8]

Nella figura sopra per questioni di chiarezza lrsquointerferogramma egrave nel dominio delle

distanze (proporzionalitagrave diretta tra tempo e spazio percorso dallo specchio

mobile) B(120584) e I(120575) intensitagrave luminosa rispettivamente dalla sorgente e sul

rivelatore ( 120584 numero drsquoonda e 120575 spostamento dello specchio) Per I(120575) vale la

seguente formula

119868(120575) = 119861(120584) cos 2120587120575

120582 (323)

che poi inserendo per ragioni di comoditagrave matematica il numero drsquoonda 120584 = 1 120582

diventa

119868(120575) = 119861(120584) cos 2120587120584120575 (324)

Nel caso di due frequenze la situazione cambia in questo modo

Figura 73Spettri e interferogrammi di due frequenze diverse separate e poi sovrapposte[8]

Ogni frequenza compare nellrsquointerferogramma come una funzione coseno

Considerando allora una sorgente continua nellrsquoinfrarosso matematicamente

faremo un integrale per trovare lrsquoandamento di 119868(120575) cioegrave

119868(120575) = 119861(120584)infin

0cos 2120587120584120575 119889120584 (325)

Un tipico interferogramma di una sorgente incandescente per infrarosso egrave il

seguente

68

Figura 74 Inteferogramma di una tipica sorgente incandescente[8]

Notare come quando 120575 = 0 essendo tutte le funzioni coseno delle frequenze

presenti in fase 119868(120575) ha un grande picco il centerburst questa egrave una caratteristica di

tutti gli interferogrammi Allontanandosi da questa posizione la moltitudine delle

funzioni coseno cominciano a rinforzarsi o annullarsi vicendevolmente causando

una rapida diminuzione dellrsquointensitagrave in una serie di oscillazioni

La trasformata di Fourier

Lrsquointerferogramma egrave descritto matematicamente dallrsquoequazione (325) e saragrave

proprio il suo andamento intensitagrave su tempo ad essere fisicamente misurato

dal sensore dello spettrografo Comunque in spettroscopia si egrave interessati allo

spettro cioegrave a conoscere lrsquointensitagrave in funzione del numero drsquoonda Ma

conoscendo la forma matematica dellrsquointerferogramma 119816(120517) come funzione di

120517 egrave possibile calcolare il corrispondente spettro usando una tecnica

matematica conosciuta come Trasformata di Fourier Il suo uso porta alla

conoscenza dello spettro attraversolrsquointegrale

119861(120584) = 119868(120575) cos 2120587120584120575 119889120575+infin

minusinfin (326)

Ecco dunque come si agisce con la tecnica FT-IR quando si vuole ottenere lo

spettrogramma di un campione viene fatta una prima acquisizione dello

spettrogramma della sorgente chiamato anche spettrogramma di fondo(in questo

si noteranno anche gli eventuali assorbimenti dei gas presenti lungo il cammino

ottico del raggio) ed in seguito del campione Il computer penseragrave ad eseguire il loro

rapporto fornendo lo spettro in trasmittanza

69

Figura 75 Schema a blocchi della generazione di uno spettro con la tecnica FT-IR[8]

Di seguito egrave riportata la figura schematica di uno spettrometro per analisi FT-IR

Figura 76 Schema di funzionamento di uno spettrometro FT-IR[7]

I 3 vantaggi della tecnica FT-IR

Si associano a questa tecnica tre vantaggi o miglioramenti rispetto alla

spettroscopia dispersiva

Vantaggio Jaquinot o di banda passante lrsquoenergia in arrivo al rivelatore egrave

maggiore di conseguenza anche il rapporto segnaledisturbo egrave piugrave elevato

Vantaggio Felgett o di multiplex lrsquoacquisizione dei dati egrave molto piugrave rapida

(pochi secondi) Questo consente di effettuare in rapida sequenza una serie

di spettri(10-20) e di presentare alla fine la loro media diminuendo cosigrave

lrsquoerrore

Vantaggio di Connes una calibrazione delle frequenze molto stabile ed

accurata (001-01 cm-1) grazie ad un laser interno che agisce da riferimento

per ogni scansione

70

Conclusioni

In questa dissertazione si egrave voluto discutere il contributo della Fisica nel campo

delle indagini analitiche e diagnostiche nel settore dei beni culturali attraverso una

panoramica delle varie tecniche di diagnosi e recupero di unrsquoopera drsquoarte con una

particolare attenzione alla strumentazione e quindi alle tecniche che sono di fatto

operanti con successo nellrsquoambito del nostro Ateneo

Queste metodologie delle quali molte e importanti di carattere non invasivo

sono di fondamentale importanza qualora si desideri eseguire una diagnosi su

unrsquoopera per la quale lo scopo primario di intervento egrave la sua conservazione nel

tempo Se dunque nel corso di una indagine di un bene culturale si richieda la

assoluta non invasivitagrave la fisica mette a disposizione tutte le sue conoscenze nel

campo delle interazioni radiazioni-materia o particelle-materia assicurando

insieme alla salvaguardia del manufatto le risposte cercate

Anche se un bene culturale come tutte le cose non puograve che deperire nel corso

degli anni in un inarrestabile anche se lento invecchiamento i metodi per porvi

riparo e le analisi scientifiche di tipo fisico saranno senza dubbio in grado di

migliorarsi rispetto ad ora in quantitagrave qualitagrave ed efficacia

Il progresso della ricerca fisica applicata e delle tecnologie collegate fanno

sicuramente ben sperare in una conservazione duratura della Bellezza tangibile a

sicuro vantaggio delle generazioni future

71

Bibliografia [1]Bransden B amp Joachain C (1980) PHYISICS OF ATOMS AND MOLECULES

Harlow Prentice Hall

[2]Castellano A Martini M amp Sibilia E (2002) Elementi di archeometria Milano

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Patologia del Libro

[14]Pinzari F amp Montanari M (2007) Il SEM-VP nella diagnostica di alterazioni

fungine non piugrave vitali o di difficile caratterizzazione Roma Istituto Centrale per la

Patologia del Libro

[15]Valdregrave U Microscopia elettronica e ionica Roma Istituto Enciclopedico Treccani

[16]Boscaino G Giunta M amp Vaiana R Tessitura superficiale di manti stradali

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72

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archeometria) Milano Egea

[18]GruppoBeniCulturali Diagnostica ottica per la conservazione CNR-INOA

[19]Enciclopedia-Delle-Scienze-Fisiche(vol IV p624) Limmagine in falso colore

Roma Istituto Enciclopedico Treccani

73

Ringraziamenti

Ringrazio Dio Padre onnipotente creatore di tutte le cose della materia e delle leggi

che la governano dellrsquouomo e della sua intelligenza che le sa scoprire

Ringrazio poi il prof Andrea Di Cicco per la sua disponibilitagrave e il dott Marco

Minicucci per il suo instancabile guidarmi con entusiasmo alla scoperta di un

mondo per me fino a poco tempo fa sconosciuto la prof Graziella Roselli per le

nozioni che mi ha fornito il dott Andrea Cittadini per le informazioni tecniche il

prof che ha fatto da lettore e tutti i docenti di Fisica che nel corso di questi

anni mi hanno preparato nello studio

Ringrazio ancora Alessandro e Antonella per il loro incoraggiamento schietto e

sincero Roberto per lo scanner e la sua generositagrave Claudio per il supporto

informatico

Ringrazio tutti gli amici che mi sono stati vicino in questi mesi e che anche solo con

un gesto o una parola mi sono stati di aiuto

Ringrazio la mia famiglia

Antonio

37

Con la tecnica SEM-VP si puograve praticamente introdurre nella camera porta

campioni il preparato tale e quale grazie ad una pressione presente in quella parte

del microscopio di 5 o 6 ordini di grandezza superiore (10divide750 Pascal) rispetto alla

zona del cannone elettronico e della colonna (10minus3 divide 10minus4 Pascal)

Nei settore dei beni archeologico-culturali dunque in cui egrave assolutamente

proibito modificare il reperto il fatto che si possa evitare la metallizzazione egrave

fondamentale

Nelle immagini seguenti ([14]Pinzari amp Montanari 2007) si egrave riportato un

esempio di studio possibile con il microscopio SEM-VP la catalogazione di una

infestazione fungina sul dorso della copertina di libri Le misure sono state fatte con

una pressione in camera di 150Pa una tensione del fascio di 20kV ed utilizzando il

rivelatore VPSE Variable Pressure Secondary Electrons Lrsquoingrandimento della foto egrave

9800times (dati riscontrabili anche in basso nella foto SEM-VP)

Figura 33Efflorescenze sul dorso dei volumi e prelievo del micelio per mezzo del nastro adesivo

Figura 34Immagine SEM-VP del nastro adesivo utilizzato per campionare le efflorescenze fungine

38

241c Lrsquoanalisi SEM con ED-XRF

Si ha la possibilitagrave di ampliare la profonditagrave di analisi della fluorescenza X

montando sul microscopio SEM una apparecchiatura per Fluorescenza X in Dispersione

di Energia ED-XRF composta da tubo generatore di raggi X e rivelatore allo stato

solido In questo modo si aumenta la profonditagrave di indagine in quanto la capacitagrave

di penetrazione del fascio di raggi X allrsquointerno del campione puograve essere superiore

rispetto a quella scelta per formare lrsquoimmagine del pennello di elettroni

Figura 35Assemblaggio dellapparato SEM con ED-XRF[11]

Usato allrsquointerno del SEM inoltre lrsquoXRF garantisce migliori prestazioni

rispetto al suo utilizzo in aria questo per motivi legati sia alla migliore e piugrave rigida

geometria sorgente-campione-detector sia allrsquoalto vuoto realizzato allrsquointerno della

camera porta campione che evita cosigrave lrsquoassorbimento da parte dellrsquoaria dei raggi X a

bassa energia

Le immagini che seguono ([11]Ferro 2007) riguardano lo studio della

composizione chimica di una scoria metallica rinvenuta nel sito archeologico di Petra

in Giordania da notare il confronto delle due analisi spettrali EDS e ED-XRF

sovrapposte ottenute allrsquointerno del SEM Si possono ottenere con questo secondo

sistema sensibilitagrave nel rilevare gli elementi dalle 10 alle 1000 volte maggiori

Figura 36 Scoria metallica dal sito di Petra IIIdeg secolo aC

39

Figura 37 Confronto tra gli spettri in energia tra microanalisi EDS (avanti) e ED-XRF (dietro) in SEM

242 Il microscopio ottico a luce polarizzata trasmessa

Ogni qualvolta si ha la necessitagrave di esaminare un materiale che al suo interno

presenti componenti anisotrope10 il microscopio ottico a luce polarizzata permette

di individuarle Si sfrutteragrave il fatto che un campione di materiale anisotropo

possedendo due indici di rifrazione ortogonali fra loro saragrave in grado di

suddividere un fascio di luce polarizzata che lo attraversa in due nuove

componenti polarizzate oscillanti secondo la direzione degli suoi indici di

rifrazione

Il microscopio polarizzatore essenzialmente si compone di una sorgente

luminosa un filtro polarizzatore un tavolo porta campione (rotante) e un altro filtro

polarizzatore (detto analizzatore )

10 Anisotropo Si dice di un materiale che ha la capacitagrave di modificare lo stato di polarizzazione della luce che lo attraversa Chiamato anche birifrangente

40

Figura 38 Configurazione di un microscopio a luce polarizzata

Schematicamente possiamo riassumere cosigrave il percorso del raggio luminoso il filtro

polarizzatore seleziona una direzione di vibrazione per il campo E della sorgente

luminosa Il campione birifrangente ldquoscomponerdquo le direzioni di vibrazione di E in

ordinaria e straordinaria che dunque perdono la relazione di fase allrsquouscita del

campione possedendo una differenza di cammino ottico Δ119897 = Δ119899119889 con

Δ119899 = 119899119904 minus 119899119900 e d spessore del campione Quando il filtro analizzatore le

ricompone si nota una variazione dellrsquointensitagrave luminosa rispetto a quella iniziale

dovuta proprio a Δ119897

Posizionando dunque i due polarizzatori incrociati fra loro ( egrave questa infatti

una analisi ortoscopica e non ci sarebbe nessuna trasmissione di luce se non si

inserisse il materiale birifrangente) e facendo ruotare il campione attorno allrsquoasse

ottico del sistema lrsquointensitagrave dellrsquoimmagine vista varia periodicamente risultando nulla

quando le sue direzioni principali di vibrazione coincidono con quelle del

polarizzatore e dellrsquoanalizzatore (posizione di estinzione) mentre risulteragrave

massima nelle posizioni a 45deg (posizioni diagonali) Si possono cosigrave dedurre

importanti informazioni sullrsquoorganizzazione cristallina del campione in esame

Figura 39Cristallo birifrangente posto tra due polarzzatori incrociati

41

Nella prossima figura si egrave indicato con s e o i piani di oscillazione straordinari e

ordinari con P e A i piani del polarizzatore e dellrsquo analizzatore

Figura 40 Orientazione del cristallo birifrangente e relativa variazione dellintensitagrave trasmessa

Il campione egrave preparato in sezione sottile tramite taglio e abrasione fino a rendere

il campione subtrasparente (in genere 30μm di spessore) e consentire la trasmissione

della luce

Nel campo dei beni culturali questo strumento egrave ampiamente usato per analisi

petrografiche e mineralogiche di materiali lapidei naturali e artificiali In

particolare egrave possibile classificare le pietre naturali identificare le tipologie di

inerte e definire il rapporto inertelegante presente in malte intonaci e stucchi

noncheacute effettuare determinazioni sulle finiture cromatiche sul degrado e sulle

tecniche esecutive

Figura 41 Immagine al microscopio polarizzatore di un frammento di materiale lapideo riconosciuto come trachite dei Colli Euganei

42

Capitolo 3 - Le apparecchiature dellrsquoAteneo

disponibili nel campo dei beni culturali

In questo capitolo approfondiremo alcune tecniche analitiche descritte brevemente

nel capitolo 2 La scelta egrave ricaduta su alcune delle tecniche che allrsquo interno di questo

Ateneo vengono utilizzate anche per la ricerca nel campo dei beni culturali

31 I raggi X la tecnica XRF

311 La produzione di raggi X

Si definiscono convenzionalmente raggi X quella parte di radiazioni dello spettro

elettromagnetico con energia compresa tra 012 keV e 120 keV I raggi X sono il

risultato dellrsquointerazione in un tubo nel quale egrave stato realizzato un alto vuoto (

10minus6 minus 10minus7 Torr) tra materia lrsquoanodo (tipicamente come anodi vengono usati il

Tungsteno Molibdeno Rame Argentohelliphellip ) ed elettroni prodotti da un filamento

incandescente il catodo e accelerati da una opportuna differenza di potenziale con

conseguente perdita di energia da parte di questi ultimi

Figura 42Schema di principio di un generatore a raggi X[6]

I processi attraverso i quali lrsquoelettrone nellrsquourto con lrsquoanodo perde energia si

possono riassumere nei seguenti punti ([2]Castellano Martini amp Sibilia 2002)

I Lrsquoelettrone eccita lrsquoatomo ldquospostandordquo un elettrone esterno

(perdita di energia di qualche eV) Lrsquoatomo torna poi allo stato

fondamentale con emissione di radiazione nel visibile(quellrsquoorbitale

esterno si puograve chiamare ldquootticordquo)

II Lrsquoelettrone ionizza lrsquoatomo rimuovendo un elettrone esterno

(perdita di energia fino a centinaia di eV)

III Lrsquoelettrone collide con il nucleo atomico in questo caso lrsquoelettrone

orbita parzialmente intorno al nucleo e perde energia per

43

decelerazione Questrsquoultimo fenomeno egrave alla base della bremsstrahlug

parola tedesca che significa radiazione di frenamento

IV Lrsquoelettrone collide con un elettrone interno dellrsquoanodo(shell K L

Mhellip) con conseguente espulsione di questrsquoultimo(con una energia

cinetica Ec) Se WK(LM) indica lrsquoenergia di legame dellrsquoelettrone alla

shell KLMhellip lrsquoenergia richiesta per il processo egrave Ec+WK(LMhellip) Un

elettrone piugrave esterno va a sostituire quello espulso con emissione

di radiazione X la quale egrave caratteristica della sostanza colpita

La radiazione X egrave prodotta essenzialmente dai processi fisici riportati al punto III e

IV Esaminiamoli con maggior dettaglio

La ldquoradiazione biancardquo (breemstrahlung)

Una particolare attenzione merita la radiazione X prodotta dal fenomeno riportato

sopra al punto III Dunque accade che lrsquoelettrone decelera o in genere subisce una

variazione anche puramente direzionale dellrsquoaccelerazione da questa perdita di

energia scaturisce un fotone X che viene emesso a partire dalla regione dellrsquourto Il

processo di breemstrahlung egrave il piugrave importante almeno in termini di estensione dello

spettro che produce In esso lrsquoemissione di raggi X avviene con

continuitagrave(radiazione bianca) esistendo tuttavia una lunghezza drsquoonda limite

120582m al di sotto della quale non vi egrave emissione

Figura 43 Spettri continui di raggi X per alcuni valori della tensione applicata[6]

Il principio di conservazione dellrsquoenergia vieta infatti che vengano emessi fotoni con

energie maggiori di quella massima degli elettroni EM accelerati contro lrsquoanodo

data da

44

119864119872 = 119890119881 (31)

Essendo e la carica dellrsquoelettrone e V la differenza di potenziale tra il filamento

emettitore di elettroni e lrsquoanodo Questa lunghezza drsquoonda minima corrisponde ad

un processo di frenamento in cui lrsquoelettrone incidente perde tutta la sua energia in

un unico urto producendo un fotone con 120582m pari a

λm =ℎ119888

119890119881 (32)

Naturalmente questo implica che vi sia una frequenza massima ammissibile 120584M

data dallrsquoequazione

120584119872 =119864119872

ℎ (33)

Rispetto alla figura 2 una grafico che avesse in ascissa lrsquoenergia ( o la frequenza )

verrebbe ribaltato rispetto ad un asse verticale evidenziando una EM (o una 120584119872)

saragrave questa la visualizzazione piugrave frequente degli spettri X negli usi delle varie

procedure sperimentali

La radiazione caratteristica la fluorescenza dellrsquoatomo

Il processo brevemente descritto sopra al punto III egrave alla base della produzione

della radiazione X caratteristica Oltre allo spettro continuo sono presenti infatti

righe monocromatiche caratteristiche alcune delle quali particolarmente intense

Mentre lo spettro continuo egrave molto simile per tutte le sostanze con il detto limite

inferiore 120582119898 e un solo massimo di intensitagrave a circa 120582 =15120582119898 le righe

caratteristiche variano da sostanza a sostanza costituente lrsquoanodo Dunque

bombardando una sostanza con elettroni veloci alcuni atomi si ionizzano

espellendo un elettrone di una shell interna Supponiamo una mancanza di un

elettrone nella shell K in seguito a questo un elettrone di una shell piugrave alta L Mhellip

faragrave una transizione radiativa per riempire il livello libero Naturalmente questa

transizione determina un posto vuoto nel guscio L Mhellip ma questo verragrave occupato

successivamente da un elettrone ancora piugrave esterno nellrsquoatomo emettendo unrsquo altra

riga dello spettro caratteristico Le righe originate dal livello vuoto nella shell K

sono chiamate righe 119870120572 119870120573 119870120574helliphellipe corrispondono alle transizioni LrarrK MrarrK

NrarrK hellipLa transizione Kα da origine alla riga ad energia piugrave alta negli spettri X

Fu il fisico H Moseley che tra il 1913 e 1914 stabiligrave nei suoi primi esperimenti per le

linee 119870120572 che

La radice quadrata della frequenza delle linee 119922120630 egrave direttamente proporzionale

al ndegatomico Z

120584119870119894

2 = 119862119894(119885 minus 120590119870) 119894 = 120572 120573 120574 hellip (34)

Dove Ci egrave una costante indipende da Z e 120590119870 rende conto dello schermaggio

dellrsquoelettrone K rimasto

45

1 lt 120590119870 lt 2

La stessa regola egrave estendibile alle righe della serie L dovendo perograve sostituire una

costante 120590119871 di schermaggio maggiore

74 lt 120590119871 lt 94

Figura 44 Il diagramma di Moseley di 120642120784

su Z per le linee Kα[1]

La (44) fu subito generalizzata da Moseley considerando la formula di Bohr per i

livelli energetici di atomi ad un elettrone che si muovono perograve in un potenziale

colombiano di carica 119885 minus 120590

120584119898119899 = 119877 infin 119885 minus 120590 2 1

1198982 minus1

1198992 119898 lt 119899 (35)

dove m n sono i numeri quantici principali delle shell di arrivo e partenza

rispettivamente e R infin egrave la costante di Rydberg avendo usando lrsquoapprossimazione

di massa nucleare infinita

119877 infin =119898

4120587ℏ3

1198902

4120587ℇ0

2

(36)

In realtagrave non esiste una sola linea Kα Kβo Lα Lβhellip

Lrsquointerazione spin-orbita separa i livelli energetici delle shell (tranne la shell K)

Nella shell L gli elettroni con ℓ = 0 hanno lrsquoenergia di legame piugrave grande quelli

con ℓ = 1 e 119895 = 1 2 piugrave bassa e quelli con ℓ = 1 e 119895 = 3 2 ancora piugrave bassa

Questi tre livelli sono chiamati LI LII e LIII La separazione in energia egrave grande

abbastanza da poter essere agevolmente evidenziata negli spettri essendo

46

proporzionale a 119885 minus 120590119870 4come mostra la formula di struttura fine per

lrsquointerazione spin-orbita

ℓ 119904119890 119895 = ℓ + 1 2

Δ119864 =1198981198882 119885minus120590119870 120572 4

41198993ℓ ℓ+1 2 times (37)

minusℓ minus 1 119904119890 119895 = ℓ minus 1 2

Con

120572 =1198902

4120587휀0ℏ119888 (38)

costante di struttura fine

Potremo dunque osservare fra le altre le righe Kα1 e Kα2 che corrispondono alle

transizioni LIII rarrK e LII rarrK rispettivamente Il seguente schema mostra i due

gruppi (K e L) di transizioni principali

Figura 45Schema (non in scala) delle principali transizioni X permesse[1]

Le transizioni saranno regolate dalle regole di selezione Δℓ = plusmn1 Δj = 0 plusmn1

Per esempio le righe Kα1 e Kα2 del Tungsteno hanno

1205821198701205721 = 0214Å 1198641198701205721 = 579119896119890119881

1205821198701205722 = 0209Å 1198641198701205722 = 593119896119890119881

Ersquo molto utile per gli usi pratici in cui il materiale egrave coinvolto mostrare uno spettro

di un tubo a raggi X con anodo di Tungsteno

47

Figura 46Spettro dei raggi X prodotti da un tubo RX con anodo di Tungsteno a 80 kV[2]

Si notano oltre la radiazione continua di bremstrahlung e i due picchi Kα1 e Kα2 anche i due picchi Lα e Lβ che sono molto meno energetici di quelli K ma anche

molto piugrave probabili

312 La sezione drsquourto di assorbimento

Una volta che si ha a disposizione una sorgente di raggi X essi possono essere usati

per ionizzare lrsquoatomo attraverso lrsquoeffetto fotoelettrico Ovvero i raggi X stessi

possono essere usati a posto degli elettroni per produrre a loro volta radiazione X

dalla sostanza irraggiata I fotoni di adeguata energia dunque possono determinare

eccitazione o dare luogo alla rimozione di elettroni ove abbiano energie sufficienti a

vincere lrsquoenergia di legame della shell La sezione drsquourto 120590 di questo processo egrave

espressa in buona approssimazione dalla formula della sezione drsquourto per atomi

idrogenoidi

120590 =16 2120587

312057281198855

1198981198882

ℏ120596

7 2

11988602 (39)

1205720 = 0529177Å (raggio di Bohr)

anche se lrsquoapprossimazione di dipolo con la quale egrave stata ldquocostruitardquo egrave sempre

meno congrua allrsquoaumentare dellrsquoenergia dei fotoni La sezione drsquourto diminuisce

dolcemente allrsquoaumentare della frequenza de fotoni come ℏ120596 minus7 2 fino a che non

si raggiunge un energia sufficiente per espellere un elettrone dalle shell piugrave interne

A questo punto la sezione drsquourto ha un brusco aumento siamo in presenza del

cosiddetto ldquoabsorption edgesrdquo (soglie di assorbimento) Simili picchi si

incontrano ogni qual volta si raggiungono energie sufficienti a strappare elettroni in

shell via via piugrave profonde

48

Figura 47Andamento del coefficiente di assorbimento di massa del piombo in funzione di 120640 e E

La figura 6 mostra il coefficiente di assorbimento di massa che ha lrsquoandamento del

tutto analogo a 120590 Dunque la scelta di opportuni valori della tensione del tubo a

raggi X determina le energie del fascio dei fotoni prodotti incidenti su un materiale

e quindi la possibilitagrave che si verifichino i processi di assorbimento in esame Queste

considerazioni fanno parte delle attivitagrave preparatorie e delle impostazioni

preliminari allrsquoanalisi ED-XRF

313 Il sistema XRF in uso nel dipartimento di Fisica di

Camerino

Nel laboratorio XAS (X-ray Absorption Spectroscopy) del dipartimento di fisica

dellrsquouniversitagrave di Camerino opera un apparato per analisi ED-XRF il cui nucleo egrave

il sistema rivelatore (XR-100CR) amplificatore e alimentatore (PC2CR)

convertitore analogico-digitale+scheda multicanale(MCA 8000A) prodotto

dalla AMPTEK INC [5]

49

Figura 48Schema dei collegamenti dellapparato rivelatore-analizzatore[5]

Alcune caratteristiche del rivelatoreXR-100CR

Tipo di sensore Si-PIN(Fotodiodo di silicio a tre strati drogati P e N

separati da uno stato ad alta resistivitagrave quasi Intrinseco)

Dimensioni del sensore 24mmtimes28mm(7mm2)

Spessore del Silicio 300μm

Risoluzione in energia FWHM11 220eV

(misurata sulla riga a 59 keV del 55Fe)

Finestra del rivelatore Berillio spessore 25μm

La risoluzione in energia egrave il grado di precisione del picco delle righe rivelate piugrave ha un valore basso e piugrave la riga saragrave stretta e dunque piugrave discriminata in energia dalle altre

Le curve di efficienza e di trasmissione

Ersquo interessantissimo analizzare il comportamento dei componenti principali del

rivelatore cioegrave il sensore vero e proprio Si-PIN e la finestra di Berillio al variare

dellrsquoenergia dei fotoni In generale infatti il comportamento di un sensore o di un

materiale a basso assorbimento di raggi X varia a seconda dellrsquoenergia delle

radiazioni elettromagnetiche con cui interagiscono dando luogo a fenomeni di

filtraggio

11 FWHM Full Width Half Maximum egrave la larghezza della riga a metagrave della sua altezza Piugrave questo parametro egrave piccolo migliore saragrave la risoluzione

50

Figura 49Trasmissione di raggi X attraverso la finestra di Berillio[5]

Ersquo necessario isolare sotto vuoto il sensore dato che lo si fa lavorare a bassa

temperatura (ndash30 ndash40 degC) Si sceglie il Berillio come finestra dato che egrave il materiale

che minimizza lrsquoassorbimento di raggi X Come si vede sopra 6keV lrsquoefficacia del

conteggio si avvicina al 100

Vediamo ora la curva di trasmissione (percentuale dei fotoni che interagiscono

fotoelettricamente sul totale) del sensore SiPIN

Figura 50Efficienza del rivelamento del sensore di Si [5]

Il grafico seguente tenendo conto di entrambi gli andamenti di cui sopra mostra

lrsquoefficienza intrinseca di rivelazione a ldquopiena energiardquo cioegrave ldquola probabilitagrave che

un fotone X entrato nel sensore depositi tutta la sua energia per effetto

fotoelettricordquo

Curva del

rivelatore del

laboratorio di

Camerino

51

Figura 51Efficienza intrinseca () di rivelazione a piena energia[5]

In sostanza la finestra di Berillio e il sensore Si-PIN consentono la rivelazione di

elementi la cui energia di emissione caratteristica sia compresa tra 1-2keV e 50-

60keV circa a basse energie lrsquoimpedimento egrave la finestra di Berillio a quelle alte egrave il

rivelatore (scritte in inglese ai bordi del grafico) Nella figura sopra sono mostrati i

riferimenti delle linee Kα di diversi elementi mancano tutti gli altri tipi di righe che

ovviamente consentono di individuare atomi diversi da quelli menzionati dal

grafico o che il grafico mette in una zona di scarsissima efficienza Risulta chiaro

allora che lrsquoassorbimento della finestra di Berillio alle basse energie unitamente alla

bassa ldquoresa di fluorescenzardquo degli elementi leggeri fa si che la tecnica XRF non trovi

applicazione per elementi a basso numero atomico (Zle10)

52

32 I raggi ultravioletti Lrsquoosservazione in

fluorescenza UV

In generale la fluorescenza egrave la proprietagrave di alcune sostanze solide liquide e

aeriformi per la quale allorchegrave sono colpite da una radiazione riemettono quasi

istantaneamente (ritardo di 10minus8s) altre radiazioni la cui lunghezza drsquoonda

dipende da quella della radiazione eccitante e dalla natura della sostanza Ersquo

sinonimo di luminescenza

Ci occuperemo in questa parte il fenomeno della fluorescenza indotta da raggi

UV approfondendone la genesi fisica

321 Il fenomeno della fluorescenza UV nelle molecole

Lo stato energetico di una molecola egrave descritto da tre parametri quantici il grado di

eccitazione elettronico il grado di eccitazione vibrazionale e il grado di eccitazione

rotazionale Quello energeticamente piugrave importante egrave quello elettronico (poi quello

vibrazionale) e una molecola puograve o meno coinvolgerlo nelle transizioni da uno

stato energetico allrsquoaltro Ci possono essere cioegrave transizioni puramente rotazionali

transizioni roto-vibrazionali (in cui cambia lo stato vibrazionale) e infine

transizioni tra stati elettronici diversi

La fluorescenza UV egrave un fenomeno di questo tipo in cui la molecola assorbe

radiazione ultravioletta questo provoca una eccitazione elettronica e il processo di diseccitazione avviene in maniera tale che la radiazione emessa egrave di

minore energia ricadendo nel visibile Ersquo utile ora illustrare una proprietagrave che le molecole hanno e che chiarisce meglio il

fenomeno fisico il principio di Franck-Condon

Questo principio afferma che il processo con cui gli elettroni passano da uno

stato energetico allrsquoaltro egrave talmente rapido rispetto al moto dei nuclei che

possiamo considerare questi ultimi (e quindi la loro distanza relativa che saragrave

indicata con R) come fermi nelle eccitazioni-diseccitazioni elettroniche

La conseguenza pratica di questo principio egrave che nei grafici in cui si evidenziano

questi processi la freccia che va da uno stato quantico allrsquoaltro possiamo

disegnarla verticale

Dunque il processo della fluorescenza UV si sviluppa cosigrave dapprima

rispettando il principio di Franck-Condon una transizione di assorbimento fa

passare la molecola da uno stato elettronico ad uno stato vibrazionale di un altro

stato elettronico di energia superiore A questo punto la molecola puograve perdere

energia vibrazionale interagendo con molecole vicine (decadimento termico) e

raggiungere lo stato vibrazionale piugrave basso 119959prime = 120782 dello stato elettronico

53

eccitato Come risultato la radiazione emessa durante la diseccitazione finale

ha una frequenza piugrave bassa e ricadragrave nel visibile

Figura 52 Fenomeno della fluorescenza[1]

33 La radiazione infrarossa La riflettografia IR

Lrsquointerazione energia-materia di strati pittorici con la radiazione del vicino infrarosso cioegrave la banda dello spettro che va dallrsquoestremo visibile rosso fino a una

lunghezza drsquoonda di circa 3μm puograve dar luogo a fenomeni ottici ben diversi da quelli

osservabili in luce visibile

Figura 53Lo spettro della radiazione infrarossa

54

Lrsquoassorbimento la diffusione interna (scattering) e la riflettanza12 possono

assumere valori molto diversi con una conseguente dello strato pittorico a vista

In generale ad un aumento della lunghezza drsquoonda(fino a 120582 cong 22120583119898 )

corrisponde una diminuzione del fenomeno di scattering cioegrave una diminuzione del

potere coprente e quindi un aumento della trasparenza dello strato pittorico

331 Lrsquointerazione della radiazione infrarossa con i mezzi

torbidi

Parliamo di mezzo torbido quando piccole ( 10minus3 divide 1 μm) particelle sono

disperse in una matrice (il mezzo che ldquoospitardquo le particelle) trasparente e omogenea

che puograve essere gassosa liquida o solida Esempi di questo tipo di sistemi sono la

nebbia il fumo le pitture i colloidi liquidi e le soluzioni solide(come i vetri

colorati)

Il comportamento della radiazione infrarossa con questi sistemi egrave

intrinsecamente lo stesso di quello della luce visibile Esso egrave governato da

interazioni come la riflessione la rifrazione la dispersione la diffusione e nel caso di

specifiche sostanze colorate assorbimento (di determinate lunghezze drsquoonda)

La diffusione e lrsquoassorbimento sono fattori determinanti per la

trasmittanza13 di questi sistemi Per esempio il potere coprente di uno strato di

pittura bianca (non considerando lo spessore) egrave dovuto essenzialmente alla

diffusione mentre in uno strato di pittura blu di Prussia14 il fattore dominante egrave

lrsquoassorbimento specifico

La diffusione puograve essere descritta quantitativamente dagli specifici

coefficienti di diffusione delle particelle disperse attraverso la teoria di Kubelka-Munk

Questi coefficienti dipendono dalla lunghezza drsquoonda della radiazione incidente

dalla geometria delle particelle (forma e diametro) e dalla differenza degli indici di

rifrazione del pigmento(particelle) e mezzo(matrice)

In generale per uno strato di pittura bianca (volendo focalizzare il discorso

solo sulla diffusione) possiamo dire che diventa piugrave trasparente

al crescere della lunghezza drsquoonda della radiazione incidente

al diminuire dello spessore dello strato

al diminuire del numero di particelle nello strato(concentrazione

pigmentovolume)

al diminuire della differenza degli indici di rifrazione tra pigmento e

mezzo(legante)

Concludiamo questo paragrafo col dire che nella maggior parte dei casi il massimo

della trasmittanza di un pigmento egrave nel vicino infrarosso tra 18μm e 22μm

12 Riflettanza Il rapporto tra la radiazione retro diffusa e quella inviata 13Trasmittanza Per una superficie investita da una radiazione acustica o ottica il rapporto tra lrsquointensitagrave della radiazione trasmessa entro il corpo e lrsquointensitagrave della radiazione incidente 14blu di Prussia Ferrocianuro ferrico Fe4[Fe(CN)6]3 scoperto casualmente a Berlino nel 1704 Anche chiamato blu di Berlino

55

superando poi questa soglia per le matrici (di origine organica) comincia a

diventare prevalente lrsquoassorbimento della radiazione facendo diventare lo strato

pittorico meno trasparente e il contrasto15 diminuisce

332 Una trattazione matematica del fenomeno

In riflettografia infrarossa si fa spesso riferimento ad una trattazione matematica[2]

(dovuta a Kubelka e Munk) che pur semplificando molto la situazione rispetto alla

realtagrave ha il pregio di essere intuitiva e di identificare la grandezze fondamentali in

gioco Essa ci porteragrave ad esprimere matematicamente la riflettanza di uno strato

pittorico solamente in funzione di coefficienti caratteristici dello strato stesso e

non piugrave in funzione della profonditagrave di penetrazione nello strato pittorico

Nellrsquoambito di questa teoria un dipinto egrave schematicamente descritto come uno

strato di colore (si pensa al colore come un pigmento disperso in un leganteil mezzo)

che ricopre una preparazione di fondo (costituita quasi sempre da una mescola di

gesso e colla animale o da biacca16 ) e sul quale egrave stato tracciato il disegno preparatorio

(fatto con carboncino grafite o punta metallica )

Le proprietagrave ottiche delle parti in questione e del sistema vengono considerate

in questo modo

Il legante viene considerato perfettamente trasparente

Il pigmento egrave considerato in grado di diffondere la radiazione che incide

normalmente

Si considera solo la diffusione che allrsquointerno dello strato si propaga ortogonalmente

ad esso in avanti o allrsquoindietro

La riflessione speculare non viene considerata

La lunghezza drsquoonda della radiazione egrave molto maggiore del diametro medio dei granuli di

pigmento

La radiazione proveniente dalla sorgente IR giunge sulla superficie del dipinto e

penetra in parte al di sotto di essa

Supponiamo che la radiazione non assorbita si propaghi lungo lrsquoasse x e

parte di essa venga diffusa ma solo nella direzione opposta si considera cioegrave

solo la retrodiffusione

Con 119868 119909 si indica il flusso di radiazione proveniente dalla sorgente

Con 119869 119909 si indica il flusso di radiazione retrodiffusa verso il rivelatore

Sia K il coefficiente di assorbimento della radiazione nello strato

Sia S il coefficiente di diffusione della radiazione nello strato

Accade che attraversando lo spessore 119889119909 lrsquointensitagrave 119868 119909 varia a causa

dellrsquoassorbimento della diffusione si considereragrave dunque per 119868 119909 anche il

contributo di 119869 119909 Un ragionamento analogo vale anche per il flusso 119869 119909

15 Contrasto In rifletto grafia per lrsquoindividuazione di linee scure su fondo bianco egrave definito come il rapporto tra la riflettenza della sostanza scura e la riflettanza del fondo bianco 16 Biacca Anche detta ldquobianco di piombordquo egrave un carbonato basico del piombo2PbCO3ndashPb(OH)2

56

In formule

119889119868 119909 = 119870 + 119878 119868 119909 119889119909 minus 119878 119869 119909 119889119909

(316)

119889 119869 119909 = minus(119870 + 119878)119869 119909 119889119909 + 119878 119868 119909 119889119909

Le equazioni cosigrave ricavate costituiscono il sistema di Kubelka-Munk in forma

differenziale

Figura 54Propagazione della radiazione diretta e retrodiffusa secondo lo schema di Kubelka-Munk

In riflettografia si definisce in linea di principio per ogni livello di profonditagrave della

superficie pittorica la riflettanza 119877 119909 come

119877 119909 =119869 119909

119868 119909 (317)

Derivando rispetto a x la (316) e sostituendo nel risultato ottenuto le (315) si ha

per 119877 119909 lrsquoequazione differenziale

119889119877 119909

119889119909= 1198781198772 119909 minus 2(119870 + 119878)119877 119909 + 119878 (318)

Ponendo 119883 = 119909 minus 1199090 1198770 = 119877 1199090 119886 =119870+119878

119878 119887 = 1198862 minus 1 si ha la soluzione

cercata per la riflettanza

119877(119883) =1+ 1198770 119887 coth 119887119878119883 minus119886

119886+119887 coth 119887119878119883 minus1198770 (319)

57

Mettiamoci ora nelle condizione di sapere come diventa 119877(119883) se si ha a che fare con

grandi spessori basta calcolarne il limite per 119883 rarr infin sapendo che coth 119909 =119890119909+119890minus119909

119890119909minus119890minus119909 si ha

119877infin = lim119883rarrinfin 119877(119883) =1+1198770(119887minus119886)

119886+119887minus1198770=

119870

119878+ 1 minus

119870

119878

2

+ 2119870

119878 (320)

Si vede chiaramente cosigrave che 119877infin dipende solamente dal rapporto 119870 119878 che egrave proprio

di ogni pigmento

Lrsquoandamento di 119877infin egrave quello visualizzato qui sotto

Figura 55 Andamento di 119929infin in funzione di KS

Naturalmente fare il limite per 119883 rarr infin ha solamente un senso matematico Nella

realtagrave si puograve misurare la riflettanza dei pigmenti con uno spettrofotometro e si

riscontra che giagrave con spessori di qualche millimetro crsquoegrave una buonissima

corrispondenza con lrsquoandamento di 119877infin

Dunque la trattazione di Kubelka-Munk che afferma con la (320) che per

119883 rarr infin la riflettanza non dipende piugrave dallo spessore dello strato ha un effettivo

riscontro con la realtagrave dove nella maggior parte dei casi si opera su spessori di 12

mm

Dalla (320) con pochi passaggi matematici ci si ricava 119870 119878 in funzione di 119877infin 119870

119878=

119877infin minus1 2

2119877infin (321)

Possiamo ora introdurre una nuova grandezza fondamentale in riflettografia il

contrasto

119862 =119877119887 119909

119877119908 119909 (322)

dove 119877119887 119909 e 119877119908 119909 sono rispettivamente la riflettanza di una linea ldquonerardquo del

disegno preparatorio e quella della superficie ldquobiancardquo del fondo e x rappresenta lo

spessore di pigmento soprastante Da come egrave definito ci si auspica sempre che C

abbia un valore prossimo a 0

Dal contrasto in linea di principio puograve essere ricavato lo spessore di

oscuramento 119883119889 = 119909119889 minus 1199090 definito come il minimo spessore di un dato pigmento in

grado di rendere completamente invisibile a una determinata strumentazione il disegno

58

preparatorio sottostante Esso puograve essere interpretato anche come un indice della

qualitagrave di un apparato per riflettografia

Vediamo ora come sia possibile ricavarsi Xd

Sia Cl il contrasto limite ossia il minimo contrasto rilevabile da un determinato

sensore dalla definizione di C Cl =119877119887 119883119889

119877119908 119883119889

Tenendo presente la (319) ponendo in essa 119910 = 119887 coth(119887119878119883119889) e sostituendo in Cl

si ottiene

1199102 ClR0w minus R0b + 119910 1 minus Cl R0bR0w minus 1 +

+Cl(a minus R0b)(1 minus aR0w ) + (a minus R0w )(aR0b minus 1) = 0 (323)

che egrave unrsquoequazione di secondo grado in y

Dunque conoscendo la riflettanza del fondo R0w la riflettanza del materiale usato per

il disegno preparatorio R0b la 119877infin del colore che ricopre il fondo e il suo coefficiente di diffusione

si puograve ricavare la y da cui trovare poi Xd con la formula

119883119889 =coth minus1 119910 119887

119887119878 (324)

333 La fotocamera CCD CHROMA C3 1600E

La facoltagrave di scienze dellrsquouniversitagrave di Camerino ha a disposizione per le

acquisizioni di immagini nel campo dei beni culturali una fotocamera digitale [10]

con sensore a stato solido CCD (Carge Coupled Device) CHROMA C3 1600E

prodotta dalla DTA

Figura 56 Fotocamera digitale CCD CHROMA C3 1600E

Cuore di questa apparecchiatura egrave il sensore per immagini CCD KAF1602(E)

prodotto dalla Kodak[9]

Figura 57Sensore per immagini CCD Kodak KAF-1602(E)

59

Alcune caratteristiche del CCD

Numero di pixel 1536(H)x1024(V)

(Circa 16MPixel di definizione)

Dimensioni del pixel 9x9 μm2

Dimensioni sensore 138x92 mm2

(corrisponde ad un rapporto 32)

FWC 105elettr

(Full Well Capacity Parametro indicante il massimo numero di elettroni

immagazzinabili in ogni pixel Ersquo da questa caratteristica che dipende sia

lrsquointensitagrave del segnale che del rumore Ersquo comunque auspicabile avere un

FWC piugrave alto possibile anche ge500000 cosigrave da poter lavorare anche su

immagini in cui ci sono zone illuminate diversamente evitando che su

quelle illuminate fortemente si crei sovraesposizione)

DC (misurata a 25degC) 20 elettr(pixel∙secondo)

(Dark Current Ersquo il numero di elettroni generato termicamente in ogni

pixel anche se non egrave esposto a radiazione ldquohellipcorrente di buiohelliprdquo Puograve essere

sottratta via software e bisogna tenerne conto soprattutto nelle acquisizioni

a lunga esposizione Con il raffreddamento termoelettrico di tipo Peltier17

puograve essere ridotta di molto)

Figura 58 Andamento della Dark Current a seconda della temperatura del CCD

QE 40 50 60

(Quantum Efficiency Misurata a tre diverse lunghezze drsquoonda 450nm

550nm 650nm Ersquo uno dei parametri piugrave importanti per valutare la qualitagrave di

un sensore Definito come il numero di elettroni di segnale creati per ogni

fotone incidente)

17 Peltier Jean Charles Athanase Fisico francese (Ham[Somme]1785-Parigi1845) Nel 1834 sccoprigrave lrsquoeffetto termoelettrico che da lui prese il nome

60

DR 74dB

(Dinamic Range Dipende dal rapporto tra la quantitagrave massima di elettroni

utilizzabili e il noise floor 119899119890~ cioegrave massimo numero di elettroni del rumore

di fondo per pixel Piugrave precisamente 119863119877 = 20 log10 119865119882119862 119899119890~ con

119899119890~ =15 elettroni)

La risposta spettrale del sensore quella che prima si egrave solo accennata in maniera

frazionata come QE egrave senza dubbio il parametro fondamentale In riflettografia

infrarossa per esempio si auspica che questo parametro sia alto attorno a 1ndash2 μm

Figura 59 Risposta spettrale QE del sensore KAF-1602 (E)

I filtri a disposizione

Ci sono 7 filtri a disposizione [10] per i vari tipi di acquisizioni di immagini

Tre filtri passa banda nel visibile RGB

Figura 60 Curve di trasmittanza dei tre filtri RGB

In realtagrave la curva di trasmissione dei filtri Blu e Verde aumenta nella regione

dellrsquoinfrarosso per questo motivo si egrave dotati di un filtro IR-Cut (taglia infrarosso)

da porre di fronte allrsquoobbiettivo

Filtro passa banda nellrsquoinfrarosso

Presenta due ldquopicchirdquo attorno a 500nm pari a circa 1-2 di trasmittanza

61

Figura 61 Curve di trasmittanza nel visibile e nel vicino infrarosso del filtro passa banda IR

Filtro passa banda nellrsquoultravioletto

Centrato sui 340 nm e con una ampiezza di banda al 50 della sua trasmittanza

massima FWHM pari a 85 nm

Filtro passa alto nellrsquoinfrarosso

Ha la lunghezza drsquoonda di cut-off (50 della sua trasmittanza max tmax) a 780 nm

A 680nm si ha 001 tmax a 850 nm si ha 95 tmax a 900 si ha 99 tmax

Figura 62 Ricostruzione dai dati dello spettro in trasmittanza dei due filtri passa banda UV e passa alto IR (Il tmax egrave arbitrario e sono stati posti uguali per praticitagrave di descrizione)

Filtro taglia Infrarossi

E lrsquounico filtro che egrave posto fuori dalla fotocamera essendo montato sullrsquoobbiettivo e

ha un diametro di 50mm (gli altri 25mm)

A parte dunque lrsquoultimo filtro IR-cut gli altri sono posizionati su una ruota

porta filtri posta allrsquointerno del corpo macchina e azionabile via software

62

Figura 63 Immagine indicativa di una ruota porta filtri per fotocamere CHROMA

Con questa apparecchiatura egrave possibile effettuare oltre la riflettografia infrarossa

anche lrsquoesame in tricromia in falso colore usando il filtri passa banda IR verde e

rosso

34 La tecnica FT-IR

Con lrsquoacronimo FT-IR che sta per Fourier Transform-Infra Red (spectroscopy) si

indica quella tecnica che permette il riconoscimento delle sostanze che

compongono un campione attraverso un esame spettroscopico eseguito in luce

infrarossa In questo caso perograve il risultato finale che consiste in un spettro di

assorbimento della radiazione nel dominio delle frequenze (cioegrave dove sullrsquoascissa

del grafico ci sono le frequenze) saragrave frutto di una trasformata di Fourier di un

altro grafico chiamato interferogramma nel dominio dei tempi

341 Eccitazioni vibrazionali delle molecole

Come mai egrave proprio la radiazione infrarossa la piugrave adatta a stimolare transizioni di

tipo vibrazionale nei nuclei di una molecola

Si puograve rispondere a questa domanda anche con delle considerazioni legate alla fisica

classica se consideriamo che gli elettroni sono legati alla molecola con una forza F con la stessa

forza i nuclei saranno legati tra loro a formare la molecola Approssimando questa forza a

una di tipo armonico (massa-molla) possiamo dire che la pulsazione del moto

elettronico egrave 120596119890 = 119896 119898 mentre la pulsazione del moto nucleare egrave 120596119873 = 119896 119872

con m massa dellrsquoelettrone M massa del nucleo e k costante elastica della F

Il rapporto tra lrsquo energia vibrazionale e quella elettronica saragrave allora dato da

119864119907

119864119890=

ℏ120596119873

ℏ120596119890cong

119898

119872 (322)

Essendo 119898

119872 compreso nel range 10minus3 divide 10minus5 possiamo affermare che le energie di

eccitazione vibrazionali sono qualche centinaio di volte piugrave piccole di quelle

63

elettroniche Essendo questrsquoultime dellrsquoordine di qualche eV lo spettro di

assorbimento-emissione vibrazionale cadragrave nel vicino e medio infrarosso

Figura 64 Collocazione spettrale delle vibrazioni molecolari

Si possono esprimere le frequenze 120642 in cm-1 (omettendo di moltiplicare per c

velocitagrave della luce) dato che se 119888 = 120582120584 allora 120584 = 119888120582

Si egrave giagrave parlato nel paragrafo 2 di questo capitolo dei livelli energetici

vibrazionali

Figura 65Schema energetico di una molecola biatomica e livelli vibrazionali[12]

Le transizioni di cui ci occupiamo qui naturalmente non coinvolgono livelli

elettronici ma solo passaggi da uno stato roto-vibrazionale ad una altro Infatti

oltre alle energie elettroniche e vibrazionali esistono pure le energie rotazionali che

sono dellrsquoordine 10minus3 divide 10minus5 volte piugrave piccole di quelle elettroniche e 10minus3 2 divide

10minus5 2 volte piugrave piccole di quelle vibrazionali cioegrave circa 10minus3eV

Per comprendere meglio quello che succede consideriamo le molecole

biatomiche per queste se sono nello stato Λ = 0(Λ numero quantico del momento

angolare elettronico lungo lrsquoasse molecolare senza spin) vale la regola di selezione

Δ119869 = plusmn1 dove J egrave il numero quantico rotazionale collegato con il momento

angolare totale lungo lrsquoasse molecolare

Le transizioni permesse passando da 119907 = 0 a 119907 = 1sono riportate nello schema qui

sotto

64

Figura 66Livelli energetici di una molecola biatomica e transizioni permesse da v=0 a v=1[1]

Con R si indicano tutte le transizioni con Δ119869 = +1 con P quelle con Δ119869 = minus1

chiamate poi branche R e P e il numero tra parentesi egrave il J iniziale

A titolo di esempio riportiamo lo spettro di assorbimento della molecola HCl

Figura 67Spettro di assorbimento di HCl [1]

Da notare la mancanza del gap centrale data la proibizione di Δ119869 = 0

Tutti gli esami spettroscopici in assorbimento avranno questo aspetto

342 I modi di vibrazione e i gruppi funzionali I

fingerprint

Le molecole possono presentare diversi modi di vibrazione ciascuno responsabile

di un particolare assorbimento in una determinata regione dello spettro

Si distinguono vibrazioni ldquostetchingrdquo o di valenza (variazione della distanza di

legame)

Figura 68 Esempio di modi di vibrazione di valenza[12]

e vibrazioni ldquobendingrdquo o di deformazione (variazione dellrsquoangolo di legame)

65

Figura 69Esempio di modi di vibrazione di deformazione[12]

Come si vede dalle immagini possiamo pensare la vibrazione dellrsquointera molecola come

combinazione di vibrazioni di ogni coppia di atomi o comunque di ogni sua singola parte piugrave

semplice In chimica questi ldquopezzi di molecolardquo sono detti gruppi funzionali cioegrave

gruppi di atomi che mostrano particolari e costanti proprietagrave chimico fisiche Saragrave grazie alla

peculiaritagrave della lunghezza drsquoonda assorbita da queste parti che si potragrave riconoscere

la molecola presente nel campione

Solitamente 120642119959119938119949 gt 120642119941119942119943 dunque troveremo i gap di assorbimento delle

vibrazioni di valenza nella parte sinistra dello spettro (4000-1500 cm-1) dove ci

sono i valori dei numeri drsquoonda piugrave alti zona dei gruppi funzionali mentre la zona

dello spettro a minore energia egrave occupata dalle vibrazioni di deformazione da quelle di valenza a

piugrave bassa energia e da quelle di combinazione(i due tipi insieme) saragrave soprattutto questa

combinazione di tipi di eccitazioni vibrazionali nella parte destra dello spettro

(1500-700 cm-1) che costituiragrave lrsquoimpronta digitale the fingerprint della molecola

Molecole diverse ma con lo stesso tipo di gruppi funzionali (per quelle organiche)

saranno riconosciute grazie a questa zona

Figura 70 Spettrogrammi IR di due CHETONI simili ciclo-esanone(sopra)e ciclo-pentone(sotto)

riconoscibili dalle diversitagrave nella zona fingerprint[12]

66

343 Lrsquouso dellrsquointerferometria La FT-IR

Le misure di tipo spettroscopico nellrsquoinfrarosso (considerando solo le tecniche a

doppio raggio che permettono il confronto tra il raggio di riferimento e quello del

campione fornendo cosigrave lo spettrogramma della trasmittanza ) si possono fare

essenzialmente in due modi in modo dispersivo con la selezione continua di lunghezza

drsquoonda o con il metodo interferometrico

Per gli spettrometri di tipo dispersivo egrave difficile conciliare risoluzione spettrale ed

efficienza di misurazione questi sistemi si basano infatti su reticoli a riflessione mossi

molto lentamente da meccaniche di precisione per selezionare lunghezza drsquoonda

dopo lunghezza drsquoonda e generare cosigrave uno spettro infrarosso continuo

Figura 71 Schema di funzionamento di uno spettrometro a dispersione[7]

In sintesi questo tipo di spettrometri funzionano cosigrave si formano due raggi uno dei

quali passando per il campione contiene le informazioni cercate lrsquoaltro fa da

riferimento Il chopper consente alternativamente lrsquoarrivo dellrsquouno o dellrsquoaltro sul

reticolo che monocromatizza il segnale letto successivamente dal sensore Saragrave il

software che una volta acquisiti i segnali ne faragrave il rapporto egrave saragrave in grado di creare

lo spettrogramma

Chiaramente il reticolo lavorando in condizioni di alta risoluzione selezioneragrave

una banda di frequenze molto stretta lrsquointensitagrave del segnale saragrave minore

causando cosigrave un deterioramento del rapporto segnale-rumore Un grande miglioramento delle condizioni di lavoro e della qualitagrave dei risultati

nella spettroscopia IR egrave avvenuto quando grazie ai moderni calcolatori si egrave riusciti

a convertire un interferogramma in uno spettrogramma usando gli algoritmi

della trasformata di Fourier

Lrsquointerferogramma

Definiamolo prima nel caso di una singola frequenza

Ersquo chiamato interferogramma il segnale complessivo in funzione del tempo di due

onde alla stessa intensitagrave e lunghezza drsquoonda che interferiscono quando su una

67

delle due si crea un continuo sfasamento rispetto allrsquoaltra per esempio grazie ad

uno specchio mobile che ne allunga o ne accorcia il cammino ottico

Figura 72 Schema di principio di un spettrografo con spettro e interferogramma nel caso di una singola

frequenza[8]

Nella figura sopra per questioni di chiarezza lrsquointerferogramma egrave nel dominio delle

distanze (proporzionalitagrave diretta tra tempo e spazio percorso dallo specchio

mobile) B(120584) e I(120575) intensitagrave luminosa rispettivamente dalla sorgente e sul

rivelatore ( 120584 numero drsquoonda e 120575 spostamento dello specchio) Per I(120575) vale la

seguente formula

119868(120575) = 119861(120584) cos 2120587120575

120582 (323)

che poi inserendo per ragioni di comoditagrave matematica il numero drsquoonda 120584 = 1 120582

diventa

119868(120575) = 119861(120584) cos 2120587120584120575 (324)

Nel caso di due frequenze la situazione cambia in questo modo

Figura 73Spettri e interferogrammi di due frequenze diverse separate e poi sovrapposte[8]

Ogni frequenza compare nellrsquointerferogramma come una funzione coseno

Considerando allora una sorgente continua nellrsquoinfrarosso matematicamente

faremo un integrale per trovare lrsquoandamento di 119868(120575) cioegrave

119868(120575) = 119861(120584)infin

0cos 2120587120584120575 119889120584 (325)

Un tipico interferogramma di una sorgente incandescente per infrarosso egrave il

seguente

68

Figura 74 Inteferogramma di una tipica sorgente incandescente[8]

Notare come quando 120575 = 0 essendo tutte le funzioni coseno delle frequenze

presenti in fase 119868(120575) ha un grande picco il centerburst questa egrave una caratteristica di

tutti gli interferogrammi Allontanandosi da questa posizione la moltitudine delle

funzioni coseno cominciano a rinforzarsi o annullarsi vicendevolmente causando

una rapida diminuzione dellrsquointensitagrave in una serie di oscillazioni

La trasformata di Fourier

Lrsquointerferogramma egrave descritto matematicamente dallrsquoequazione (325) e saragrave

proprio il suo andamento intensitagrave su tempo ad essere fisicamente misurato

dal sensore dello spettrografo Comunque in spettroscopia si egrave interessati allo

spettro cioegrave a conoscere lrsquointensitagrave in funzione del numero drsquoonda Ma

conoscendo la forma matematica dellrsquointerferogramma 119816(120517) come funzione di

120517 egrave possibile calcolare il corrispondente spettro usando una tecnica

matematica conosciuta come Trasformata di Fourier Il suo uso porta alla

conoscenza dello spettro attraversolrsquointegrale

119861(120584) = 119868(120575) cos 2120587120584120575 119889120575+infin

minusinfin (326)

Ecco dunque come si agisce con la tecnica FT-IR quando si vuole ottenere lo

spettrogramma di un campione viene fatta una prima acquisizione dello

spettrogramma della sorgente chiamato anche spettrogramma di fondo(in questo

si noteranno anche gli eventuali assorbimenti dei gas presenti lungo il cammino

ottico del raggio) ed in seguito del campione Il computer penseragrave ad eseguire il loro

rapporto fornendo lo spettro in trasmittanza

69

Figura 75 Schema a blocchi della generazione di uno spettro con la tecnica FT-IR[8]

Di seguito egrave riportata la figura schematica di uno spettrometro per analisi FT-IR

Figura 76 Schema di funzionamento di uno spettrometro FT-IR[7]

I 3 vantaggi della tecnica FT-IR

Si associano a questa tecnica tre vantaggi o miglioramenti rispetto alla

spettroscopia dispersiva

Vantaggio Jaquinot o di banda passante lrsquoenergia in arrivo al rivelatore egrave

maggiore di conseguenza anche il rapporto segnaledisturbo egrave piugrave elevato

Vantaggio Felgett o di multiplex lrsquoacquisizione dei dati egrave molto piugrave rapida

(pochi secondi) Questo consente di effettuare in rapida sequenza una serie

di spettri(10-20) e di presentare alla fine la loro media diminuendo cosigrave

lrsquoerrore

Vantaggio di Connes una calibrazione delle frequenze molto stabile ed

accurata (001-01 cm-1) grazie ad un laser interno che agisce da riferimento

per ogni scansione

70

Conclusioni

In questa dissertazione si egrave voluto discutere il contributo della Fisica nel campo

delle indagini analitiche e diagnostiche nel settore dei beni culturali attraverso una

panoramica delle varie tecniche di diagnosi e recupero di unrsquoopera drsquoarte con una

particolare attenzione alla strumentazione e quindi alle tecniche che sono di fatto

operanti con successo nellrsquoambito del nostro Ateneo

Queste metodologie delle quali molte e importanti di carattere non invasivo

sono di fondamentale importanza qualora si desideri eseguire una diagnosi su

unrsquoopera per la quale lo scopo primario di intervento egrave la sua conservazione nel

tempo Se dunque nel corso di una indagine di un bene culturale si richieda la

assoluta non invasivitagrave la fisica mette a disposizione tutte le sue conoscenze nel

campo delle interazioni radiazioni-materia o particelle-materia assicurando

insieme alla salvaguardia del manufatto le risposte cercate

Anche se un bene culturale come tutte le cose non puograve che deperire nel corso

degli anni in un inarrestabile anche se lento invecchiamento i metodi per porvi

riparo e le analisi scientifiche di tipo fisico saranno senza dubbio in grado di

migliorarsi rispetto ad ora in quantitagrave qualitagrave ed efficacia

Il progresso della ricerca fisica applicata e delle tecnologie collegate fanno

sicuramente ben sperare in una conservazione duratura della Bellezza tangibile a

sicuro vantaggio delle generazioni future

71

Bibliografia [1]Bransden B amp Joachain C (1980) PHYISICS OF ATOMS AND MOLECULES

Harlow Prentice Hall

[2]Castellano A Martini M amp Sibilia E (2002) Elementi di archeometria Milano

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[15]Valdregrave U Microscopia elettronica e ionica Roma Istituto Enciclopedico Treccani

[16]Boscaino G Giunta M amp Vaiana R Tessitura superficiale di manti stradali

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72

[17]Fontana R Pampaloni E amp Pezzati L Tecniche ottiche per la forma (Elementi di

archeometria) Milano Egea

[18]GruppoBeniCulturali Diagnostica ottica per la conservazione CNR-INOA

[19]Enciclopedia-Delle-Scienze-Fisiche(vol IV p624) Limmagine in falso colore

Roma Istituto Enciclopedico Treccani

73

Ringraziamenti

Ringrazio Dio Padre onnipotente creatore di tutte le cose della materia e delle leggi

che la governano dellrsquouomo e della sua intelligenza che le sa scoprire

Ringrazio poi il prof Andrea Di Cicco per la sua disponibilitagrave e il dott Marco

Minicucci per il suo instancabile guidarmi con entusiasmo alla scoperta di un

mondo per me fino a poco tempo fa sconosciuto la prof Graziella Roselli per le

nozioni che mi ha fornito il dott Andrea Cittadini per le informazioni tecniche il

prof che ha fatto da lettore e tutti i docenti di Fisica che nel corso di questi

anni mi hanno preparato nello studio

Ringrazio ancora Alessandro e Antonella per il loro incoraggiamento schietto e

sincero Roberto per lo scanner e la sua generositagrave Claudio per il supporto

informatico

Ringrazio tutti gli amici che mi sono stati vicino in questi mesi e che anche solo con

un gesto o una parola mi sono stati di aiuto

Ringrazio la mia famiglia

Antonio

38

241c Lrsquoanalisi SEM con ED-XRF

Si ha la possibilitagrave di ampliare la profonditagrave di analisi della fluorescenza X

montando sul microscopio SEM una apparecchiatura per Fluorescenza X in Dispersione

di Energia ED-XRF composta da tubo generatore di raggi X e rivelatore allo stato

solido In questo modo si aumenta la profonditagrave di indagine in quanto la capacitagrave

di penetrazione del fascio di raggi X allrsquointerno del campione puograve essere superiore

rispetto a quella scelta per formare lrsquoimmagine del pennello di elettroni

Figura 35Assemblaggio dellapparato SEM con ED-XRF[11]

Usato allrsquointerno del SEM inoltre lrsquoXRF garantisce migliori prestazioni

rispetto al suo utilizzo in aria questo per motivi legati sia alla migliore e piugrave rigida

geometria sorgente-campione-detector sia allrsquoalto vuoto realizzato allrsquointerno della

camera porta campione che evita cosigrave lrsquoassorbimento da parte dellrsquoaria dei raggi X a

bassa energia

Le immagini che seguono ([11]Ferro 2007) riguardano lo studio della

composizione chimica di una scoria metallica rinvenuta nel sito archeologico di Petra

in Giordania da notare il confronto delle due analisi spettrali EDS e ED-XRF

sovrapposte ottenute allrsquointerno del SEM Si possono ottenere con questo secondo

sistema sensibilitagrave nel rilevare gli elementi dalle 10 alle 1000 volte maggiori

Figura 36 Scoria metallica dal sito di Petra IIIdeg secolo aC

39

Figura 37 Confronto tra gli spettri in energia tra microanalisi EDS (avanti) e ED-XRF (dietro) in SEM

242 Il microscopio ottico a luce polarizzata trasmessa

Ogni qualvolta si ha la necessitagrave di esaminare un materiale che al suo interno

presenti componenti anisotrope10 il microscopio ottico a luce polarizzata permette

di individuarle Si sfrutteragrave il fatto che un campione di materiale anisotropo

possedendo due indici di rifrazione ortogonali fra loro saragrave in grado di

suddividere un fascio di luce polarizzata che lo attraversa in due nuove

componenti polarizzate oscillanti secondo la direzione degli suoi indici di

rifrazione

Il microscopio polarizzatore essenzialmente si compone di una sorgente

luminosa un filtro polarizzatore un tavolo porta campione (rotante) e un altro filtro

polarizzatore (detto analizzatore )

10 Anisotropo Si dice di un materiale che ha la capacitagrave di modificare lo stato di polarizzazione della luce che lo attraversa Chiamato anche birifrangente

40

Figura 38 Configurazione di un microscopio a luce polarizzata

Schematicamente possiamo riassumere cosigrave il percorso del raggio luminoso il filtro

polarizzatore seleziona una direzione di vibrazione per il campo E della sorgente

luminosa Il campione birifrangente ldquoscomponerdquo le direzioni di vibrazione di E in

ordinaria e straordinaria che dunque perdono la relazione di fase allrsquouscita del

campione possedendo una differenza di cammino ottico Δ119897 = Δ119899119889 con

Δ119899 = 119899119904 minus 119899119900 e d spessore del campione Quando il filtro analizzatore le

ricompone si nota una variazione dellrsquointensitagrave luminosa rispetto a quella iniziale

dovuta proprio a Δ119897

Posizionando dunque i due polarizzatori incrociati fra loro ( egrave questa infatti

una analisi ortoscopica e non ci sarebbe nessuna trasmissione di luce se non si

inserisse il materiale birifrangente) e facendo ruotare il campione attorno allrsquoasse

ottico del sistema lrsquointensitagrave dellrsquoimmagine vista varia periodicamente risultando nulla

quando le sue direzioni principali di vibrazione coincidono con quelle del

polarizzatore e dellrsquoanalizzatore (posizione di estinzione) mentre risulteragrave

massima nelle posizioni a 45deg (posizioni diagonali) Si possono cosigrave dedurre

importanti informazioni sullrsquoorganizzazione cristallina del campione in esame

Figura 39Cristallo birifrangente posto tra due polarzzatori incrociati

41

Nella prossima figura si egrave indicato con s e o i piani di oscillazione straordinari e

ordinari con P e A i piani del polarizzatore e dellrsquo analizzatore

Figura 40 Orientazione del cristallo birifrangente e relativa variazione dellintensitagrave trasmessa

Il campione egrave preparato in sezione sottile tramite taglio e abrasione fino a rendere

il campione subtrasparente (in genere 30μm di spessore) e consentire la trasmissione

della luce

Nel campo dei beni culturali questo strumento egrave ampiamente usato per analisi

petrografiche e mineralogiche di materiali lapidei naturali e artificiali In

particolare egrave possibile classificare le pietre naturali identificare le tipologie di

inerte e definire il rapporto inertelegante presente in malte intonaci e stucchi

noncheacute effettuare determinazioni sulle finiture cromatiche sul degrado e sulle

tecniche esecutive

Figura 41 Immagine al microscopio polarizzatore di un frammento di materiale lapideo riconosciuto come trachite dei Colli Euganei

42

Capitolo 3 - Le apparecchiature dellrsquoAteneo

disponibili nel campo dei beni culturali

In questo capitolo approfondiremo alcune tecniche analitiche descritte brevemente

nel capitolo 2 La scelta egrave ricaduta su alcune delle tecniche che allrsquo interno di questo

Ateneo vengono utilizzate anche per la ricerca nel campo dei beni culturali

31 I raggi X la tecnica XRF

311 La produzione di raggi X

Si definiscono convenzionalmente raggi X quella parte di radiazioni dello spettro

elettromagnetico con energia compresa tra 012 keV e 120 keV I raggi X sono il

risultato dellrsquointerazione in un tubo nel quale egrave stato realizzato un alto vuoto (

10minus6 minus 10minus7 Torr) tra materia lrsquoanodo (tipicamente come anodi vengono usati il

Tungsteno Molibdeno Rame Argentohelliphellip ) ed elettroni prodotti da un filamento

incandescente il catodo e accelerati da una opportuna differenza di potenziale con

conseguente perdita di energia da parte di questi ultimi

Figura 42Schema di principio di un generatore a raggi X[6]

I processi attraverso i quali lrsquoelettrone nellrsquourto con lrsquoanodo perde energia si

possono riassumere nei seguenti punti ([2]Castellano Martini amp Sibilia 2002)

I Lrsquoelettrone eccita lrsquoatomo ldquospostandordquo un elettrone esterno

(perdita di energia di qualche eV) Lrsquoatomo torna poi allo stato

fondamentale con emissione di radiazione nel visibile(quellrsquoorbitale

esterno si puograve chiamare ldquootticordquo)

II Lrsquoelettrone ionizza lrsquoatomo rimuovendo un elettrone esterno

(perdita di energia fino a centinaia di eV)

III Lrsquoelettrone collide con il nucleo atomico in questo caso lrsquoelettrone

orbita parzialmente intorno al nucleo e perde energia per

43

decelerazione Questrsquoultimo fenomeno egrave alla base della bremsstrahlug

parola tedesca che significa radiazione di frenamento

IV Lrsquoelettrone collide con un elettrone interno dellrsquoanodo(shell K L

Mhellip) con conseguente espulsione di questrsquoultimo(con una energia

cinetica Ec) Se WK(LM) indica lrsquoenergia di legame dellrsquoelettrone alla

shell KLMhellip lrsquoenergia richiesta per il processo egrave Ec+WK(LMhellip) Un

elettrone piugrave esterno va a sostituire quello espulso con emissione

di radiazione X la quale egrave caratteristica della sostanza colpita

La radiazione X egrave prodotta essenzialmente dai processi fisici riportati al punto III e

IV Esaminiamoli con maggior dettaglio

La ldquoradiazione biancardquo (breemstrahlung)

Una particolare attenzione merita la radiazione X prodotta dal fenomeno riportato

sopra al punto III Dunque accade che lrsquoelettrone decelera o in genere subisce una

variazione anche puramente direzionale dellrsquoaccelerazione da questa perdita di

energia scaturisce un fotone X che viene emesso a partire dalla regione dellrsquourto Il

processo di breemstrahlung egrave il piugrave importante almeno in termini di estensione dello

spettro che produce In esso lrsquoemissione di raggi X avviene con

continuitagrave(radiazione bianca) esistendo tuttavia una lunghezza drsquoonda limite

120582m al di sotto della quale non vi egrave emissione

Figura 43 Spettri continui di raggi X per alcuni valori della tensione applicata[6]

Il principio di conservazione dellrsquoenergia vieta infatti che vengano emessi fotoni con

energie maggiori di quella massima degli elettroni EM accelerati contro lrsquoanodo

data da

44

119864119872 = 119890119881 (31)

Essendo e la carica dellrsquoelettrone e V la differenza di potenziale tra il filamento

emettitore di elettroni e lrsquoanodo Questa lunghezza drsquoonda minima corrisponde ad

un processo di frenamento in cui lrsquoelettrone incidente perde tutta la sua energia in

un unico urto producendo un fotone con 120582m pari a

λm =ℎ119888

119890119881 (32)

Naturalmente questo implica che vi sia una frequenza massima ammissibile 120584M

data dallrsquoequazione

120584119872 =119864119872

ℎ (33)

Rispetto alla figura 2 una grafico che avesse in ascissa lrsquoenergia ( o la frequenza )

verrebbe ribaltato rispetto ad un asse verticale evidenziando una EM (o una 120584119872)

saragrave questa la visualizzazione piugrave frequente degli spettri X negli usi delle varie

procedure sperimentali

La radiazione caratteristica la fluorescenza dellrsquoatomo

Il processo brevemente descritto sopra al punto III egrave alla base della produzione

della radiazione X caratteristica Oltre allo spettro continuo sono presenti infatti

righe monocromatiche caratteristiche alcune delle quali particolarmente intense

Mentre lo spettro continuo egrave molto simile per tutte le sostanze con il detto limite

inferiore 120582119898 e un solo massimo di intensitagrave a circa 120582 =15120582119898 le righe

caratteristiche variano da sostanza a sostanza costituente lrsquoanodo Dunque

bombardando una sostanza con elettroni veloci alcuni atomi si ionizzano

espellendo un elettrone di una shell interna Supponiamo una mancanza di un

elettrone nella shell K in seguito a questo un elettrone di una shell piugrave alta L Mhellip

faragrave una transizione radiativa per riempire il livello libero Naturalmente questa

transizione determina un posto vuoto nel guscio L Mhellip ma questo verragrave occupato

successivamente da un elettrone ancora piugrave esterno nellrsquoatomo emettendo unrsquo altra

riga dello spettro caratteristico Le righe originate dal livello vuoto nella shell K

sono chiamate righe 119870120572 119870120573 119870120574helliphellipe corrispondono alle transizioni LrarrK MrarrK

NrarrK hellipLa transizione Kα da origine alla riga ad energia piugrave alta negli spettri X

Fu il fisico H Moseley che tra il 1913 e 1914 stabiligrave nei suoi primi esperimenti per le

linee 119870120572 che

La radice quadrata della frequenza delle linee 119922120630 egrave direttamente proporzionale

al ndegatomico Z

120584119870119894

2 = 119862119894(119885 minus 120590119870) 119894 = 120572 120573 120574 hellip (34)

Dove Ci egrave una costante indipende da Z e 120590119870 rende conto dello schermaggio

dellrsquoelettrone K rimasto

45

1 lt 120590119870 lt 2

La stessa regola egrave estendibile alle righe della serie L dovendo perograve sostituire una

costante 120590119871 di schermaggio maggiore

74 lt 120590119871 lt 94

Figura 44 Il diagramma di Moseley di 120642120784

su Z per le linee Kα[1]

La (44) fu subito generalizzata da Moseley considerando la formula di Bohr per i

livelli energetici di atomi ad un elettrone che si muovono perograve in un potenziale

colombiano di carica 119885 minus 120590

120584119898119899 = 119877 infin 119885 minus 120590 2 1

1198982 minus1

1198992 119898 lt 119899 (35)

dove m n sono i numeri quantici principali delle shell di arrivo e partenza

rispettivamente e R infin egrave la costante di Rydberg avendo usando lrsquoapprossimazione

di massa nucleare infinita

119877 infin =119898

4120587ℏ3

1198902

4120587ℇ0

2

(36)

In realtagrave non esiste una sola linea Kα Kβo Lα Lβhellip

Lrsquointerazione spin-orbita separa i livelli energetici delle shell (tranne la shell K)

Nella shell L gli elettroni con ℓ = 0 hanno lrsquoenergia di legame piugrave grande quelli

con ℓ = 1 e 119895 = 1 2 piugrave bassa e quelli con ℓ = 1 e 119895 = 3 2 ancora piugrave bassa

Questi tre livelli sono chiamati LI LII e LIII La separazione in energia egrave grande

abbastanza da poter essere agevolmente evidenziata negli spettri essendo

46

proporzionale a 119885 minus 120590119870 4come mostra la formula di struttura fine per

lrsquointerazione spin-orbita

ℓ 119904119890 119895 = ℓ + 1 2

Δ119864 =1198981198882 119885minus120590119870 120572 4

41198993ℓ ℓ+1 2 times (37)

minusℓ minus 1 119904119890 119895 = ℓ minus 1 2

Con

120572 =1198902

4120587휀0ℏ119888 (38)

costante di struttura fine

Potremo dunque osservare fra le altre le righe Kα1 e Kα2 che corrispondono alle

transizioni LIII rarrK e LII rarrK rispettivamente Il seguente schema mostra i due

gruppi (K e L) di transizioni principali

Figura 45Schema (non in scala) delle principali transizioni X permesse[1]

Le transizioni saranno regolate dalle regole di selezione Δℓ = plusmn1 Δj = 0 plusmn1

Per esempio le righe Kα1 e Kα2 del Tungsteno hanno

1205821198701205721 = 0214Å 1198641198701205721 = 579119896119890119881

1205821198701205722 = 0209Å 1198641198701205722 = 593119896119890119881

Ersquo molto utile per gli usi pratici in cui il materiale egrave coinvolto mostrare uno spettro

di un tubo a raggi X con anodo di Tungsteno

47

Figura 46Spettro dei raggi X prodotti da un tubo RX con anodo di Tungsteno a 80 kV[2]

Si notano oltre la radiazione continua di bremstrahlung e i due picchi Kα1 e Kα2 anche i due picchi Lα e Lβ che sono molto meno energetici di quelli K ma anche

molto piugrave probabili

312 La sezione drsquourto di assorbimento

Una volta che si ha a disposizione una sorgente di raggi X essi possono essere usati

per ionizzare lrsquoatomo attraverso lrsquoeffetto fotoelettrico Ovvero i raggi X stessi

possono essere usati a posto degli elettroni per produrre a loro volta radiazione X

dalla sostanza irraggiata I fotoni di adeguata energia dunque possono determinare

eccitazione o dare luogo alla rimozione di elettroni ove abbiano energie sufficienti a

vincere lrsquoenergia di legame della shell La sezione drsquourto 120590 di questo processo egrave

espressa in buona approssimazione dalla formula della sezione drsquourto per atomi

idrogenoidi

120590 =16 2120587

312057281198855

1198981198882

ℏ120596

7 2

11988602 (39)

1205720 = 0529177Å (raggio di Bohr)

anche se lrsquoapprossimazione di dipolo con la quale egrave stata ldquocostruitardquo egrave sempre

meno congrua allrsquoaumentare dellrsquoenergia dei fotoni La sezione drsquourto diminuisce

dolcemente allrsquoaumentare della frequenza de fotoni come ℏ120596 minus7 2 fino a che non

si raggiunge un energia sufficiente per espellere un elettrone dalle shell piugrave interne

A questo punto la sezione drsquourto ha un brusco aumento siamo in presenza del

cosiddetto ldquoabsorption edgesrdquo (soglie di assorbimento) Simili picchi si

incontrano ogni qual volta si raggiungono energie sufficienti a strappare elettroni in

shell via via piugrave profonde

48

Figura 47Andamento del coefficiente di assorbimento di massa del piombo in funzione di 120640 e E

La figura 6 mostra il coefficiente di assorbimento di massa che ha lrsquoandamento del

tutto analogo a 120590 Dunque la scelta di opportuni valori della tensione del tubo a

raggi X determina le energie del fascio dei fotoni prodotti incidenti su un materiale

e quindi la possibilitagrave che si verifichino i processi di assorbimento in esame Queste

considerazioni fanno parte delle attivitagrave preparatorie e delle impostazioni

preliminari allrsquoanalisi ED-XRF

313 Il sistema XRF in uso nel dipartimento di Fisica di

Camerino

Nel laboratorio XAS (X-ray Absorption Spectroscopy) del dipartimento di fisica

dellrsquouniversitagrave di Camerino opera un apparato per analisi ED-XRF il cui nucleo egrave

il sistema rivelatore (XR-100CR) amplificatore e alimentatore (PC2CR)

convertitore analogico-digitale+scheda multicanale(MCA 8000A) prodotto

dalla AMPTEK INC [5]

49

Figura 48Schema dei collegamenti dellapparato rivelatore-analizzatore[5]

Alcune caratteristiche del rivelatoreXR-100CR

Tipo di sensore Si-PIN(Fotodiodo di silicio a tre strati drogati P e N

separati da uno stato ad alta resistivitagrave quasi Intrinseco)

Dimensioni del sensore 24mmtimes28mm(7mm2)

Spessore del Silicio 300μm

Risoluzione in energia FWHM11 220eV

(misurata sulla riga a 59 keV del 55Fe)

Finestra del rivelatore Berillio spessore 25μm

La risoluzione in energia egrave il grado di precisione del picco delle righe rivelate piugrave ha un valore basso e piugrave la riga saragrave stretta e dunque piugrave discriminata in energia dalle altre

Le curve di efficienza e di trasmissione

Ersquo interessantissimo analizzare il comportamento dei componenti principali del

rivelatore cioegrave il sensore vero e proprio Si-PIN e la finestra di Berillio al variare

dellrsquoenergia dei fotoni In generale infatti il comportamento di un sensore o di un

materiale a basso assorbimento di raggi X varia a seconda dellrsquoenergia delle

radiazioni elettromagnetiche con cui interagiscono dando luogo a fenomeni di

filtraggio

11 FWHM Full Width Half Maximum egrave la larghezza della riga a metagrave della sua altezza Piugrave questo parametro egrave piccolo migliore saragrave la risoluzione

50

Figura 49Trasmissione di raggi X attraverso la finestra di Berillio[5]

Ersquo necessario isolare sotto vuoto il sensore dato che lo si fa lavorare a bassa

temperatura (ndash30 ndash40 degC) Si sceglie il Berillio come finestra dato che egrave il materiale

che minimizza lrsquoassorbimento di raggi X Come si vede sopra 6keV lrsquoefficacia del

conteggio si avvicina al 100

Vediamo ora la curva di trasmissione (percentuale dei fotoni che interagiscono

fotoelettricamente sul totale) del sensore SiPIN

Figura 50Efficienza del rivelamento del sensore di Si [5]

Il grafico seguente tenendo conto di entrambi gli andamenti di cui sopra mostra

lrsquoefficienza intrinseca di rivelazione a ldquopiena energiardquo cioegrave ldquola probabilitagrave che

un fotone X entrato nel sensore depositi tutta la sua energia per effetto

fotoelettricordquo

Curva del

rivelatore del

laboratorio di

Camerino

51

Figura 51Efficienza intrinseca () di rivelazione a piena energia[5]

In sostanza la finestra di Berillio e il sensore Si-PIN consentono la rivelazione di

elementi la cui energia di emissione caratteristica sia compresa tra 1-2keV e 50-

60keV circa a basse energie lrsquoimpedimento egrave la finestra di Berillio a quelle alte egrave il

rivelatore (scritte in inglese ai bordi del grafico) Nella figura sopra sono mostrati i

riferimenti delle linee Kα di diversi elementi mancano tutti gli altri tipi di righe che

ovviamente consentono di individuare atomi diversi da quelli menzionati dal

grafico o che il grafico mette in una zona di scarsissima efficienza Risulta chiaro

allora che lrsquoassorbimento della finestra di Berillio alle basse energie unitamente alla

bassa ldquoresa di fluorescenzardquo degli elementi leggeri fa si che la tecnica XRF non trovi

applicazione per elementi a basso numero atomico (Zle10)

52

32 I raggi ultravioletti Lrsquoosservazione in

fluorescenza UV

In generale la fluorescenza egrave la proprietagrave di alcune sostanze solide liquide e

aeriformi per la quale allorchegrave sono colpite da una radiazione riemettono quasi

istantaneamente (ritardo di 10minus8s) altre radiazioni la cui lunghezza drsquoonda

dipende da quella della radiazione eccitante e dalla natura della sostanza Ersquo

sinonimo di luminescenza

Ci occuperemo in questa parte il fenomeno della fluorescenza indotta da raggi

UV approfondendone la genesi fisica

321 Il fenomeno della fluorescenza UV nelle molecole

Lo stato energetico di una molecola egrave descritto da tre parametri quantici il grado di

eccitazione elettronico il grado di eccitazione vibrazionale e il grado di eccitazione

rotazionale Quello energeticamente piugrave importante egrave quello elettronico (poi quello

vibrazionale) e una molecola puograve o meno coinvolgerlo nelle transizioni da uno

stato energetico allrsquoaltro Ci possono essere cioegrave transizioni puramente rotazionali

transizioni roto-vibrazionali (in cui cambia lo stato vibrazionale) e infine

transizioni tra stati elettronici diversi

La fluorescenza UV egrave un fenomeno di questo tipo in cui la molecola assorbe

radiazione ultravioletta questo provoca una eccitazione elettronica e il processo di diseccitazione avviene in maniera tale che la radiazione emessa egrave di

minore energia ricadendo nel visibile Ersquo utile ora illustrare una proprietagrave che le molecole hanno e che chiarisce meglio il

fenomeno fisico il principio di Franck-Condon

Questo principio afferma che il processo con cui gli elettroni passano da uno

stato energetico allrsquoaltro egrave talmente rapido rispetto al moto dei nuclei che

possiamo considerare questi ultimi (e quindi la loro distanza relativa che saragrave

indicata con R) come fermi nelle eccitazioni-diseccitazioni elettroniche

La conseguenza pratica di questo principio egrave che nei grafici in cui si evidenziano

questi processi la freccia che va da uno stato quantico allrsquoaltro possiamo

disegnarla verticale

Dunque il processo della fluorescenza UV si sviluppa cosigrave dapprima

rispettando il principio di Franck-Condon una transizione di assorbimento fa

passare la molecola da uno stato elettronico ad uno stato vibrazionale di un altro

stato elettronico di energia superiore A questo punto la molecola puograve perdere

energia vibrazionale interagendo con molecole vicine (decadimento termico) e

raggiungere lo stato vibrazionale piugrave basso 119959prime = 120782 dello stato elettronico

53

eccitato Come risultato la radiazione emessa durante la diseccitazione finale

ha una frequenza piugrave bassa e ricadragrave nel visibile

Figura 52 Fenomeno della fluorescenza[1]

33 La radiazione infrarossa La riflettografia IR

Lrsquointerazione energia-materia di strati pittorici con la radiazione del vicino infrarosso cioegrave la banda dello spettro che va dallrsquoestremo visibile rosso fino a una

lunghezza drsquoonda di circa 3μm puograve dar luogo a fenomeni ottici ben diversi da quelli

osservabili in luce visibile

Figura 53Lo spettro della radiazione infrarossa

54

Lrsquoassorbimento la diffusione interna (scattering) e la riflettanza12 possono

assumere valori molto diversi con una conseguente dello strato pittorico a vista

In generale ad un aumento della lunghezza drsquoonda(fino a 120582 cong 22120583119898 )

corrisponde una diminuzione del fenomeno di scattering cioegrave una diminuzione del

potere coprente e quindi un aumento della trasparenza dello strato pittorico

331 Lrsquointerazione della radiazione infrarossa con i mezzi

torbidi

Parliamo di mezzo torbido quando piccole ( 10minus3 divide 1 μm) particelle sono

disperse in una matrice (il mezzo che ldquoospitardquo le particelle) trasparente e omogenea

che puograve essere gassosa liquida o solida Esempi di questo tipo di sistemi sono la

nebbia il fumo le pitture i colloidi liquidi e le soluzioni solide(come i vetri

colorati)

Il comportamento della radiazione infrarossa con questi sistemi egrave

intrinsecamente lo stesso di quello della luce visibile Esso egrave governato da

interazioni come la riflessione la rifrazione la dispersione la diffusione e nel caso di

specifiche sostanze colorate assorbimento (di determinate lunghezze drsquoonda)

La diffusione e lrsquoassorbimento sono fattori determinanti per la

trasmittanza13 di questi sistemi Per esempio il potere coprente di uno strato di

pittura bianca (non considerando lo spessore) egrave dovuto essenzialmente alla

diffusione mentre in uno strato di pittura blu di Prussia14 il fattore dominante egrave

lrsquoassorbimento specifico

La diffusione puograve essere descritta quantitativamente dagli specifici

coefficienti di diffusione delle particelle disperse attraverso la teoria di Kubelka-Munk

Questi coefficienti dipendono dalla lunghezza drsquoonda della radiazione incidente

dalla geometria delle particelle (forma e diametro) e dalla differenza degli indici di

rifrazione del pigmento(particelle) e mezzo(matrice)

In generale per uno strato di pittura bianca (volendo focalizzare il discorso

solo sulla diffusione) possiamo dire che diventa piugrave trasparente

al crescere della lunghezza drsquoonda della radiazione incidente

al diminuire dello spessore dello strato

al diminuire del numero di particelle nello strato(concentrazione

pigmentovolume)

al diminuire della differenza degli indici di rifrazione tra pigmento e

mezzo(legante)

Concludiamo questo paragrafo col dire che nella maggior parte dei casi il massimo

della trasmittanza di un pigmento egrave nel vicino infrarosso tra 18μm e 22μm

12 Riflettanza Il rapporto tra la radiazione retro diffusa e quella inviata 13Trasmittanza Per una superficie investita da una radiazione acustica o ottica il rapporto tra lrsquointensitagrave della radiazione trasmessa entro il corpo e lrsquointensitagrave della radiazione incidente 14blu di Prussia Ferrocianuro ferrico Fe4[Fe(CN)6]3 scoperto casualmente a Berlino nel 1704 Anche chiamato blu di Berlino

55

superando poi questa soglia per le matrici (di origine organica) comincia a

diventare prevalente lrsquoassorbimento della radiazione facendo diventare lo strato

pittorico meno trasparente e il contrasto15 diminuisce

332 Una trattazione matematica del fenomeno

In riflettografia infrarossa si fa spesso riferimento ad una trattazione matematica[2]

(dovuta a Kubelka e Munk) che pur semplificando molto la situazione rispetto alla

realtagrave ha il pregio di essere intuitiva e di identificare la grandezze fondamentali in

gioco Essa ci porteragrave ad esprimere matematicamente la riflettanza di uno strato

pittorico solamente in funzione di coefficienti caratteristici dello strato stesso e

non piugrave in funzione della profonditagrave di penetrazione nello strato pittorico

Nellrsquoambito di questa teoria un dipinto egrave schematicamente descritto come uno

strato di colore (si pensa al colore come un pigmento disperso in un leganteil mezzo)

che ricopre una preparazione di fondo (costituita quasi sempre da una mescola di

gesso e colla animale o da biacca16 ) e sul quale egrave stato tracciato il disegno preparatorio

(fatto con carboncino grafite o punta metallica )

Le proprietagrave ottiche delle parti in questione e del sistema vengono considerate

in questo modo

Il legante viene considerato perfettamente trasparente

Il pigmento egrave considerato in grado di diffondere la radiazione che incide

normalmente

Si considera solo la diffusione che allrsquointerno dello strato si propaga ortogonalmente

ad esso in avanti o allrsquoindietro

La riflessione speculare non viene considerata

La lunghezza drsquoonda della radiazione egrave molto maggiore del diametro medio dei granuli di

pigmento

La radiazione proveniente dalla sorgente IR giunge sulla superficie del dipinto e

penetra in parte al di sotto di essa

Supponiamo che la radiazione non assorbita si propaghi lungo lrsquoasse x e

parte di essa venga diffusa ma solo nella direzione opposta si considera cioegrave

solo la retrodiffusione

Con 119868 119909 si indica il flusso di radiazione proveniente dalla sorgente

Con 119869 119909 si indica il flusso di radiazione retrodiffusa verso il rivelatore

Sia K il coefficiente di assorbimento della radiazione nello strato

Sia S il coefficiente di diffusione della radiazione nello strato

Accade che attraversando lo spessore 119889119909 lrsquointensitagrave 119868 119909 varia a causa

dellrsquoassorbimento della diffusione si considereragrave dunque per 119868 119909 anche il

contributo di 119869 119909 Un ragionamento analogo vale anche per il flusso 119869 119909

15 Contrasto In rifletto grafia per lrsquoindividuazione di linee scure su fondo bianco egrave definito come il rapporto tra la riflettenza della sostanza scura e la riflettanza del fondo bianco 16 Biacca Anche detta ldquobianco di piombordquo egrave un carbonato basico del piombo2PbCO3ndashPb(OH)2

56

In formule

119889119868 119909 = 119870 + 119878 119868 119909 119889119909 minus 119878 119869 119909 119889119909

(316)

119889 119869 119909 = minus(119870 + 119878)119869 119909 119889119909 + 119878 119868 119909 119889119909

Le equazioni cosigrave ricavate costituiscono il sistema di Kubelka-Munk in forma

differenziale

Figura 54Propagazione della radiazione diretta e retrodiffusa secondo lo schema di Kubelka-Munk

In riflettografia si definisce in linea di principio per ogni livello di profonditagrave della

superficie pittorica la riflettanza 119877 119909 come

119877 119909 =119869 119909

119868 119909 (317)

Derivando rispetto a x la (316) e sostituendo nel risultato ottenuto le (315) si ha

per 119877 119909 lrsquoequazione differenziale

119889119877 119909

119889119909= 1198781198772 119909 minus 2(119870 + 119878)119877 119909 + 119878 (318)

Ponendo 119883 = 119909 minus 1199090 1198770 = 119877 1199090 119886 =119870+119878

119878 119887 = 1198862 minus 1 si ha la soluzione

cercata per la riflettanza

119877(119883) =1+ 1198770 119887 coth 119887119878119883 minus119886

119886+119887 coth 119887119878119883 minus1198770 (319)

57

Mettiamoci ora nelle condizione di sapere come diventa 119877(119883) se si ha a che fare con

grandi spessori basta calcolarne il limite per 119883 rarr infin sapendo che coth 119909 =119890119909+119890minus119909

119890119909minus119890minus119909 si ha

119877infin = lim119883rarrinfin 119877(119883) =1+1198770(119887minus119886)

119886+119887minus1198770=

119870

119878+ 1 minus

119870

119878

2

+ 2119870

119878 (320)

Si vede chiaramente cosigrave che 119877infin dipende solamente dal rapporto 119870 119878 che egrave proprio

di ogni pigmento

Lrsquoandamento di 119877infin egrave quello visualizzato qui sotto

Figura 55 Andamento di 119929infin in funzione di KS

Naturalmente fare il limite per 119883 rarr infin ha solamente un senso matematico Nella

realtagrave si puograve misurare la riflettanza dei pigmenti con uno spettrofotometro e si

riscontra che giagrave con spessori di qualche millimetro crsquoegrave una buonissima

corrispondenza con lrsquoandamento di 119877infin

Dunque la trattazione di Kubelka-Munk che afferma con la (320) che per

119883 rarr infin la riflettanza non dipende piugrave dallo spessore dello strato ha un effettivo

riscontro con la realtagrave dove nella maggior parte dei casi si opera su spessori di 12

mm

Dalla (320) con pochi passaggi matematici ci si ricava 119870 119878 in funzione di 119877infin 119870

119878=

119877infin minus1 2

2119877infin (321)

Possiamo ora introdurre una nuova grandezza fondamentale in riflettografia il

contrasto

119862 =119877119887 119909

119877119908 119909 (322)

dove 119877119887 119909 e 119877119908 119909 sono rispettivamente la riflettanza di una linea ldquonerardquo del

disegno preparatorio e quella della superficie ldquobiancardquo del fondo e x rappresenta lo

spessore di pigmento soprastante Da come egrave definito ci si auspica sempre che C

abbia un valore prossimo a 0

Dal contrasto in linea di principio puograve essere ricavato lo spessore di

oscuramento 119883119889 = 119909119889 minus 1199090 definito come il minimo spessore di un dato pigmento in

grado di rendere completamente invisibile a una determinata strumentazione il disegno

58

preparatorio sottostante Esso puograve essere interpretato anche come un indice della

qualitagrave di un apparato per riflettografia

Vediamo ora come sia possibile ricavarsi Xd

Sia Cl il contrasto limite ossia il minimo contrasto rilevabile da un determinato

sensore dalla definizione di C Cl =119877119887 119883119889

119877119908 119883119889

Tenendo presente la (319) ponendo in essa 119910 = 119887 coth(119887119878119883119889) e sostituendo in Cl

si ottiene

1199102 ClR0w minus R0b + 119910 1 minus Cl R0bR0w minus 1 +

+Cl(a minus R0b)(1 minus aR0w ) + (a minus R0w )(aR0b minus 1) = 0 (323)

che egrave unrsquoequazione di secondo grado in y

Dunque conoscendo la riflettanza del fondo R0w la riflettanza del materiale usato per

il disegno preparatorio R0b la 119877infin del colore che ricopre il fondo e il suo coefficiente di diffusione

si puograve ricavare la y da cui trovare poi Xd con la formula

119883119889 =coth minus1 119910 119887

119887119878 (324)

333 La fotocamera CCD CHROMA C3 1600E

La facoltagrave di scienze dellrsquouniversitagrave di Camerino ha a disposizione per le

acquisizioni di immagini nel campo dei beni culturali una fotocamera digitale [10]

con sensore a stato solido CCD (Carge Coupled Device) CHROMA C3 1600E

prodotta dalla DTA

Figura 56 Fotocamera digitale CCD CHROMA C3 1600E

Cuore di questa apparecchiatura egrave il sensore per immagini CCD KAF1602(E)

prodotto dalla Kodak[9]

Figura 57Sensore per immagini CCD Kodak KAF-1602(E)

59

Alcune caratteristiche del CCD

Numero di pixel 1536(H)x1024(V)

(Circa 16MPixel di definizione)

Dimensioni del pixel 9x9 μm2

Dimensioni sensore 138x92 mm2

(corrisponde ad un rapporto 32)

FWC 105elettr

(Full Well Capacity Parametro indicante il massimo numero di elettroni

immagazzinabili in ogni pixel Ersquo da questa caratteristica che dipende sia

lrsquointensitagrave del segnale che del rumore Ersquo comunque auspicabile avere un

FWC piugrave alto possibile anche ge500000 cosigrave da poter lavorare anche su

immagini in cui ci sono zone illuminate diversamente evitando che su

quelle illuminate fortemente si crei sovraesposizione)

DC (misurata a 25degC) 20 elettr(pixel∙secondo)

(Dark Current Ersquo il numero di elettroni generato termicamente in ogni

pixel anche se non egrave esposto a radiazione ldquohellipcorrente di buiohelliprdquo Puograve essere

sottratta via software e bisogna tenerne conto soprattutto nelle acquisizioni

a lunga esposizione Con il raffreddamento termoelettrico di tipo Peltier17

puograve essere ridotta di molto)

Figura 58 Andamento della Dark Current a seconda della temperatura del CCD

QE 40 50 60

(Quantum Efficiency Misurata a tre diverse lunghezze drsquoonda 450nm

550nm 650nm Ersquo uno dei parametri piugrave importanti per valutare la qualitagrave di

un sensore Definito come il numero di elettroni di segnale creati per ogni

fotone incidente)

17 Peltier Jean Charles Athanase Fisico francese (Ham[Somme]1785-Parigi1845) Nel 1834 sccoprigrave lrsquoeffetto termoelettrico che da lui prese il nome

60

DR 74dB

(Dinamic Range Dipende dal rapporto tra la quantitagrave massima di elettroni

utilizzabili e il noise floor 119899119890~ cioegrave massimo numero di elettroni del rumore

di fondo per pixel Piugrave precisamente 119863119877 = 20 log10 119865119882119862 119899119890~ con

119899119890~ =15 elettroni)

La risposta spettrale del sensore quella che prima si egrave solo accennata in maniera

frazionata come QE egrave senza dubbio il parametro fondamentale In riflettografia

infrarossa per esempio si auspica che questo parametro sia alto attorno a 1ndash2 μm

Figura 59 Risposta spettrale QE del sensore KAF-1602 (E)

I filtri a disposizione

Ci sono 7 filtri a disposizione [10] per i vari tipi di acquisizioni di immagini

Tre filtri passa banda nel visibile RGB

Figura 60 Curve di trasmittanza dei tre filtri RGB

In realtagrave la curva di trasmissione dei filtri Blu e Verde aumenta nella regione

dellrsquoinfrarosso per questo motivo si egrave dotati di un filtro IR-Cut (taglia infrarosso)

da porre di fronte allrsquoobbiettivo

Filtro passa banda nellrsquoinfrarosso

Presenta due ldquopicchirdquo attorno a 500nm pari a circa 1-2 di trasmittanza

61

Figura 61 Curve di trasmittanza nel visibile e nel vicino infrarosso del filtro passa banda IR

Filtro passa banda nellrsquoultravioletto

Centrato sui 340 nm e con una ampiezza di banda al 50 della sua trasmittanza

massima FWHM pari a 85 nm

Filtro passa alto nellrsquoinfrarosso

Ha la lunghezza drsquoonda di cut-off (50 della sua trasmittanza max tmax) a 780 nm

A 680nm si ha 001 tmax a 850 nm si ha 95 tmax a 900 si ha 99 tmax

Figura 62 Ricostruzione dai dati dello spettro in trasmittanza dei due filtri passa banda UV e passa alto IR (Il tmax egrave arbitrario e sono stati posti uguali per praticitagrave di descrizione)

Filtro taglia Infrarossi

E lrsquounico filtro che egrave posto fuori dalla fotocamera essendo montato sullrsquoobbiettivo e

ha un diametro di 50mm (gli altri 25mm)

A parte dunque lrsquoultimo filtro IR-cut gli altri sono posizionati su una ruota

porta filtri posta allrsquointerno del corpo macchina e azionabile via software

62

Figura 63 Immagine indicativa di una ruota porta filtri per fotocamere CHROMA

Con questa apparecchiatura egrave possibile effettuare oltre la riflettografia infrarossa

anche lrsquoesame in tricromia in falso colore usando il filtri passa banda IR verde e

rosso

34 La tecnica FT-IR

Con lrsquoacronimo FT-IR che sta per Fourier Transform-Infra Red (spectroscopy) si

indica quella tecnica che permette il riconoscimento delle sostanze che

compongono un campione attraverso un esame spettroscopico eseguito in luce

infrarossa In questo caso perograve il risultato finale che consiste in un spettro di

assorbimento della radiazione nel dominio delle frequenze (cioegrave dove sullrsquoascissa

del grafico ci sono le frequenze) saragrave frutto di una trasformata di Fourier di un

altro grafico chiamato interferogramma nel dominio dei tempi

341 Eccitazioni vibrazionali delle molecole

Come mai egrave proprio la radiazione infrarossa la piugrave adatta a stimolare transizioni di

tipo vibrazionale nei nuclei di una molecola

Si puograve rispondere a questa domanda anche con delle considerazioni legate alla fisica

classica se consideriamo che gli elettroni sono legati alla molecola con una forza F con la stessa

forza i nuclei saranno legati tra loro a formare la molecola Approssimando questa forza a

una di tipo armonico (massa-molla) possiamo dire che la pulsazione del moto

elettronico egrave 120596119890 = 119896 119898 mentre la pulsazione del moto nucleare egrave 120596119873 = 119896 119872

con m massa dellrsquoelettrone M massa del nucleo e k costante elastica della F

Il rapporto tra lrsquo energia vibrazionale e quella elettronica saragrave allora dato da

119864119907

119864119890=

ℏ120596119873

ℏ120596119890cong

119898

119872 (322)

Essendo 119898

119872 compreso nel range 10minus3 divide 10minus5 possiamo affermare che le energie di

eccitazione vibrazionali sono qualche centinaio di volte piugrave piccole di quelle

63

elettroniche Essendo questrsquoultime dellrsquoordine di qualche eV lo spettro di

assorbimento-emissione vibrazionale cadragrave nel vicino e medio infrarosso

Figura 64 Collocazione spettrale delle vibrazioni molecolari

Si possono esprimere le frequenze 120642 in cm-1 (omettendo di moltiplicare per c

velocitagrave della luce) dato che se 119888 = 120582120584 allora 120584 = 119888120582

Si egrave giagrave parlato nel paragrafo 2 di questo capitolo dei livelli energetici

vibrazionali

Figura 65Schema energetico di una molecola biatomica e livelli vibrazionali[12]

Le transizioni di cui ci occupiamo qui naturalmente non coinvolgono livelli

elettronici ma solo passaggi da uno stato roto-vibrazionale ad una altro Infatti

oltre alle energie elettroniche e vibrazionali esistono pure le energie rotazionali che

sono dellrsquoordine 10minus3 divide 10minus5 volte piugrave piccole di quelle elettroniche e 10minus3 2 divide

10minus5 2 volte piugrave piccole di quelle vibrazionali cioegrave circa 10minus3eV

Per comprendere meglio quello che succede consideriamo le molecole

biatomiche per queste se sono nello stato Λ = 0(Λ numero quantico del momento

angolare elettronico lungo lrsquoasse molecolare senza spin) vale la regola di selezione

Δ119869 = plusmn1 dove J egrave il numero quantico rotazionale collegato con il momento

angolare totale lungo lrsquoasse molecolare

Le transizioni permesse passando da 119907 = 0 a 119907 = 1sono riportate nello schema qui

sotto

64

Figura 66Livelli energetici di una molecola biatomica e transizioni permesse da v=0 a v=1[1]

Con R si indicano tutte le transizioni con Δ119869 = +1 con P quelle con Δ119869 = minus1

chiamate poi branche R e P e il numero tra parentesi egrave il J iniziale

A titolo di esempio riportiamo lo spettro di assorbimento della molecola HCl

Figura 67Spettro di assorbimento di HCl [1]

Da notare la mancanza del gap centrale data la proibizione di Δ119869 = 0

Tutti gli esami spettroscopici in assorbimento avranno questo aspetto

342 I modi di vibrazione e i gruppi funzionali I

fingerprint

Le molecole possono presentare diversi modi di vibrazione ciascuno responsabile

di un particolare assorbimento in una determinata regione dello spettro

Si distinguono vibrazioni ldquostetchingrdquo o di valenza (variazione della distanza di

legame)

Figura 68 Esempio di modi di vibrazione di valenza[12]

e vibrazioni ldquobendingrdquo o di deformazione (variazione dellrsquoangolo di legame)

65

Figura 69Esempio di modi di vibrazione di deformazione[12]

Come si vede dalle immagini possiamo pensare la vibrazione dellrsquointera molecola come

combinazione di vibrazioni di ogni coppia di atomi o comunque di ogni sua singola parte piugrave

semplice In chimica questi ldquopezzi di molecolardquo sono detti gruppi funzionali cioegrave

gruppi di atomi che mostrano particolari e costanti proprietagrave chimico fisiche Saragrave grazie alla

peculiaritagrave della lunghezza drsquoonda assorbita da queste parti che si potragrave riconoscere

la molecola presente nel campione

Solitamente 120642119959119938119949 gt 120642119941119942119943 dunque troveremo i gap di assorbimento delle

vibrazioni di valenza nella parte sinistra dello spettro (4000-1500 cm-1) dove ci

sono i valori dei numeri drsquoonda piugrave alti zona dei gruppi funzionali mentre la zona

dello spettro a minore energia egrave occupata dalle vibrazioni di deformazione da quelle di valenza a

piugrave bassa energia e da quelle di combinazione(i due tipi insieme) saragrave soprattutto questa

combinazione di tipi di eccitazioni vibrazionali nella parte destra dello spettro

(1500-700 cm-1) che costituiragrave lrsquoimpronta digitale the fingerprint della molecola

Molecole diverse ma con lo stesso tipo di gruppi funzionali (per quelle organiche)

saranno riconosciute grazie a questa zona

Figura 70 Spettrogrammi IR di due CHETONI simili ciclo-esanone(sopra)e ciclo-pentone(sotto)

riconoscibili dalle diversitagrave nella zona fingerprint[12]

66

343 Lrsquouso dellrsquointerferometria La FT-IR

Le misure di tipo spettroscopico nellrsquoinfrarosso (considerando solo le tecniche a

doppio raggio che permettono il confronto tra il raggio di riferimento e quello del

campione fornendo cosigrave lo spettrogramma della trasmittanza ) si possono fare

essenzialmente in due modi in modo dispersivo con la selezione continua di lunghezza

drsquoonda o con il metodo interferometrico

Per gli spettrometri di tipo dispersivo egrave difficile conciliare risoluzione spettrale ed

efficienza di misurazione questi sistemi si basano infatti su reticoli a riflessione mossi

molto lentamente da meccaniche di precisione per selezionare lunghezza drsquoonda

dopo lunghezza drsquoonda e generare cosigrave uno spettro infrarosso continuo

Figura 71 Schema di funzionamento di uno spettrometro a dispersione[7]

In sintesi questo tipo di spettrometri funzionano cosigrave si formano due raggi uno dei

quali passando per il campione contiene le informazioni cercate lrsquoaltro fa da

riferimento Il chopper consente alternativamente lrsquoarrivo dellrsquouno o dellrsquoaltro sul

reticolo che monocromatizza il segnale letto successivamente dal sensore Saragrave il

software che una volta acquisiti i segnali ne faragrave il rapporto egrave saragrave in grado di creare

lo spettrogramma

Chiaramente il reticolo lavorando in condizioni di alta risoluzione selezioneragrave

una banda di frequenze molto stretta lrsquointensitagrave del segnale saragrave minore

causando cosigrave un deterioramento del rapporto segnale-rumore Un grande miglioramento delle condizioni di lavoro e della qualitagrave dei risultati

nella spettroscopia IR egrave avvenuto quando grazie ai moderni calcolatori si egrave riusciti

a convertire un interferogramma in uno spettrogramma usando gli algoritmi

della trasformata di Fourier

Lrsquointerferogramma

Definiamolo prima nel caso di una singola frequenza

Ersquo chiamato interferogramma il segnale complessivo in funzione del tempo di due

onde alla stessa intensitagrave e lunghezza drsquoonda che interferiscono quando su una

67

delle due si crea un continuo sfasamento rispetto allrsquoaltra per esempio grazie ad

uno specchio mobile che ne allunga o ne accorcia il cammino ottico

Figura 72 Schema di principio di un spettrografo con spettro e interferogramma nel caso di una singola

frequenza[8]

Nella figura sopra per questioni di chiarezza lrsquointerferogramma egrave nel dominio delle

distanze (proporzionalitagrave diretta tra tempo e spazio percorso dallo specchio

mobile) B(120584) e I(120575) intensitagrave luminosa rispettivamente dalla sorgente e sul

rivelatore ( 120584 numero drsquoonda e 120575 spostamento dello specchio) Per I(120575) vale la

seguente formula

119868(120575) = 119861(120584) cos 2120587120575

120582 (323)

che poi inserendo per ragioni di comoditagrave matematica il numero drsquoonda 120584 = 1 120582

diventa

119868(120575) = 119861(120584) cos 2120587120584120575 (324)

Nel caso di due frequenze la situazione cambia in questo modo

Figura 73Spettri e interferogrammi di due frequenze diverse separate e poi sovrapposte[8]

Ogni frequenza compare nellrsquointerferogramma come una funzione coseno

Considerando allora una sorgente continua nellrsquoinfrarosso matematicamente

faremo un integrale per trovare lrsquoandamento di 119868(120575) cioegrave

119868(120575) = 119861(120584)infin

0cos 2120587120584120575 119889120584 (325)

Un tipico interferogramma di una sorgente incandescente per infrarosso egrave il

seguente

68

Figura 74 Inteferogramma di una tipica sorgente incandescente[8]

Notare come quando 120575 = 0 essendo tutte le funzioni coseno delle frequenze

presenti in fase 119868(120575) ha un grande picco il centerburst questa egrave una caratteristica di

tutti gli interferogrammi Allontanandosi da questa posizione la moltitudine delle

funzioni coseno cominciano a rinforzarsi o annullarsi vicendevolmente causando

una rapida diminuzione dellrsquointensitagrave in una serie di oscillazioni

La trasformata di Fourier

Lrsquointerferogramma egrave descritto matematicamente dallrsquoequazione (325) e saragrave

proprio il suo andamento intensitagrave su tempo ad essere fisicamente misurato

dal sensore dello spettrografo Comunque in spettroscopia si egrave interessati allo

spettro cioegrave a conoscere lrsquointensitagrave in funzione del numero drsquoonda Ma

conoscendo la forma matematica dellrsquointerferogramma 119816(120517) come funzione di

120517 egrave possibile calcolare il corrispondente spettro usando una tecnica

matematica conosciuta come Trasformata di Fourier Il suo uso porta alla

conoscenza dello spettro attraversolrsquointegrale

119861(120584) = 119868(120575) cos 2120587120584120575 119889120575+infin

minusinfin (326)

Ecco dunque come si agisce con la tecnica FT-IR quando si vuole ottenere lo

spettrogramma di un campione viene fatta una prima acquisizione dello

spettrogramma della sorgente chiamato anche spettrogramma di fondo(in questo

si noteranno anche gli eventuali assorbimenti dei gas presenti lungo il cammino

ottico del raggio) ed in seguito del campione Il computer penseragrave ad eseguire il loro

rapporto fornendo lo spettro in trasmittanza

69

Figura 75 Schema a blocchi della generazione di uno spettro con la tecnica FT-IR[8]

Di seguito egrave riportata la figura schematica di uno spettrometro per analisi FT-IR

Figura 76 Schema di funzionamento di uno spettrometro FT-IR[7]

I 3 vantaggi della tecnica FT-IR

Si associano a questa tecnica tre vantaggi o miglioramenti rispetto alla

spettroscopia dispersiva

Vantaggio Jaquinot o di banda passante lrsquoenergia in arrivo al rivelatore egrave

maggiore di conseguenza anche il rapporto segnaledisturbo egrave piugrave elevato

Vantaggio Felgett o di multiplex lrsquoacquisizione dei dati egrave molto piugrave rapida

(pochi secondi) Questo consente di effettuare in rapida sequenza una serie

di spettri(10-20) e di presentare alla fine la loro media diminuendo cosigrave

lrsquoerrore

Vantaggio di Connes una calibrazione delle frequenze molto stabile ed

accurata (001-01 cm-1) grazie ad un laser interno che agisce da riferimento

per ogni scansione

70

Conclusioni

In questa dissertazione si egrave voluto discutere il contributo della Fisica nel campo

delle indagini analitiche e diagnostiche nel settore dei beni culturali attraverso una

panoramica delle varie tecniche di diagnosi e recupero di unrsquoopera drsquoarte con una

particolare attenzione alla strumentazione e quindi alle tecniche che sono di fatto

operanti con successo nellrsquoambito del nostro Ateneo

Queste metodologie delle quali molte e importanti di carattere non invasivo

sono di fondamentale importanza qualora si desideri eseguire una diagnosi su

unrsquoopera per la quale lo scopo primario di intervento egrave la sua conservazione nel

tempo Se dunque nel corso di una indagine di un bene culturale si richieda la

assoluta non invasivitagrave la fisica mette a disposizione tutte le sue conoscenze nel

campo delle interazioni radiazioni-materia o particelle-materia assicurando

insieme alla salvaguardia del manufatto le risposte cercate

Anche se un bene culturale come tutte le cose non puograve che deperire nel corso

degli anni in un inarrestabile anche se lento invecchiamento i metodi per porvi

riparo e le analisi scientifiche di tipo fisico saranno senza dubbio in grado di

migliorarsi rispetto ad ora in quantitagrave qualitagrave ed efficacia

Il progresso della ricerca fisica applicata e delle tecnologie collegate fanno

sicuramente ben sperare in una conservazione duratura della Bellezza tangibile a

sicuro vantaggio delle generazioni future

71

Bibliografia [1]Bransden B amp Joachain C (1980) PHYISICS OF ATOMS AND MOLECULES

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[2]Castellano A Martini M amp Sibilia E (2002) Elementi di archeometria Milano

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fungine non piugrave vitali o di difficile caratterizzazione Roma Istituto Centrale per la

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[15]Valdregrave U Microscopia elettronica e ionica Roma Istituto Enciclopedico Treccani

[16]Boscaino G Giunta M amp Vaiana R Tessitura superficiale di manti stradali

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72

[17]Fontana R Pampaloni E amp Pezzati L Tecniche ottiche per la forma (Elementi di

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[18]GruppoBeniCulturali Diagnostica ottica per la conservazione CNR-INOA

[19]Enciclopedia-Delle-Scienze-Fisiche(vol IV p624) Limmagine in falso colore

Roma Istituto Enciclopedico Treccani

73

Ringraziamenti

Ringrazio Dio Padre onnipotente creatore di tutte le cose della materia e delle leggi

che la governano dellrsquouomo e della sua intelligenza che le sa scoprire

Ringrazio poi il prof Andrea Di Cicco per la sua disponibilitagrave e il dott Marco

Minicucci per il suo instancabile guidarmi con entusiasmo alla scoperta di un

mondo per me fino a poco tempo fa sconosciuto la prof Graziella Roselli per le

nozioni che mi ha fornito il dott Andrea Cittadini per le informazioni tecniche il

prof che ha fatto da lettore e tutti i docenti di Fisica che nel corso di questi

anni mi hanno preparato nello studio

Ringrazio ancora Alessandro e Antonella per il loro incoraggiamento schietto e

sincero Roberto per lo scanner e la sua generositagrave Claudio per il supporto

informatico

Ringrazio tutti gli amici che mi sono stati vicino in questi mesi e che anche solo con

un gesto o una parola mi sono stati di aiuto

Ringrazio la mia famiglia

Antonio

39

Figura 37 Confronto tra gli spettri in energia tra microanalisi EDS (avanti) e ED-XRF (dietro) in SEM

242 Il microscopio ottico a luce polarizzata trasmessa

Ogni qualvolta si ha la necessitagrave di esaminare un materiale che al suo interno

presenti componenti anisotrope10 il microscopio ottico a luce polarizzata permette

di individuarle Si sfrutteragrave il fatto che un campione di materiale anisotropo

possedendo due indici di rifrazione ortogonali fra loro saragrave in grado di

suddividere un fascio di luce polarizzata che lo attraversa in due nuove

componenti polarizzate oscillanti secondo la direzione degli suoi indici di

rifrazione

Il microscopio polarizzatore essenzialmente si compone di una sorgente

luminosa un filtro polarizzatore un tavolo porta campione (rotante) e un altro filtro

polarizzatore (detto analizzatore )

10 Anisotropo Si dice di un materiale che ha la capacitagrave di modificare lo stato di polarizzazione della luce che lo attraversa Chiamato anche birifrangente

40

Figura 38 Configurazione di un microscopio a luce polarizzata

Schematicamente possiamo riassumere cosigrave il percorso del raggio luminoso il filtro

polarizzatore seleziona una direzione di vibrazione per il campo E della sorgente

luminosa Il campione birifrangente ldquoscomponerdquo le direzioni di vibrazione di E in

ordinaria e straordinaria che dunque perdono la relazione di fase allrsquouscita del

campione possedendo una differenza di cammino ottico Δ119897 = Δ119899119889 con

Δ119899 = 119899119904 minus 119899119900 e d spessore del campione Quando il filtro analizzatore le

ricompone si nota una variazione dellrsquointensitagrave luminosa rispetto a quella iniziale

dovuta proprio a Δ119897

Posizionando dunque i due polarizzatori incrociati fra loro ( egrave questa infatti

una analisi ortoscopica e non ci sarebbe nessuna trasmissione di luce se non si

inserisse il materiale birifrangente) e facendo ruotare il campione attorno allrsquoasse

ottico del sistema lrsquointensitagrave dellrsquoimmagine vista varia periodicamente risultando nulla

quando le sue direzioni principali di vibrazione coincidono con quelle del

polarizzatore e dellrsquoanalizzatore (posizione di estinzione) mentre risulteragrave

massima nelle posizioni a 45deg (posizioni diagonali) Si possono cosigrave dedurre

importanti informazioni sullrsquoorganizzazione cristallina del campione in esame

Figura 39Cristallo birifrangente posto tra due polarzzatori incrociati

41

Nella prossima figura si egrave indicato con s e o i piani di oscillazione straordinari e

ordinari con P e A i piani del polarizzatore e dellrsquo analizzatore

Figura 40 Orientazione del cristallo birifrangente e relativa variazione dellintensitagrave trasmessa

Il campione egrave preparato in sezione sottile tramite taglio e abrasione fino a rendere

il campione subtrasparente (in genere 30μm di spessore) e consentire la trasmissione

della luce

Nel campo dei beni culturali questo strumento egrave ampiamente usato per analisi

petrografiche e mineralogiche di materiali lapidei naturali e artificiali In

particolare egrave possibile classificare le pietre naturali identificare le tipologie di

inerte e definire il rapporto inertelegante presente in malte intonaci e stucchi

noncheacute effettuare determinazioni sulle finiture cromatiche sul degrado e sulle

tecniche esecutive

Figura 41 Immagine al microscopio polarizzatore di un frammento di materiale lapideo riconosciuto come trachite dei Colli Euganei

42

Capitolo 3 - Le apparecchiature dellrsquoAteneo

disponibili nel campo dei beni culturali

In questo capitolo approfondiremo alcune tecniche analitiche descritte brevemente

nel capitolo 2 La scelta egrave ricaduta su alcune delle tecniche che allrsquo interno di questo

Ateneo vengono utilizzate anche per la ricerca nel campo dei beni culturali

31 I raggi X la tecnica XRF

311 La produzione di raggi X

Si definiscono convenzionalmente raggi X quella parte di radiazioni dello spettro

elettromagnetico con energia compresa tra 012 keV e 120 keV I raggi X sono il

risultato dellrsquointerazione in un tubo nel quale egrave stato realizzato un alto vuoto (

10minus6 minus 10minus7 Torr) tra materia lrsquoanodo (tipicamente come anodi vengono usati il

Tungsteno Molibdeno Rame Argentohelliphellip ) ed elettroni prodotti da un filamento

incandescente il catodo e accelerati da una opportuna differenza di potenziale con

conseguente perdita di energia da parte di questi ultimi

Figura 42Schema di principio di un generatore a raggi X[6]

I processi attraverso i quali lrsquoelettrone nellrsquourto con lrsquoanodo perde energia si

possono riassumere nei seguenti punti ([2]Castellano Martini amp Sibilia 2002)

I Lrsquoelettrone eccita lrsquoatomo ldquospostandordquo un elettrone esterno

(perdita di energia di qualche eV) Lrsquoatomo torna poi allo stato

fondamentale con emissione di radiazione nel visibile(quellrsquoorbitale

esterno si puograve chiamare ldquootticordquo)

II Lrsquoelettrone ionizza lrsquoatomo rimuovendo un elettrone esterno

(perdita di energia fino a centinaia di eV)

III Lrsquoelettrone collide con il nucleo atomico in questo caso lrsquoelettrone

orbita parzialmente intorno al nucleo e perde energia per

43

decelerazione Questrsquoultimo fenomeno egrave alla base della bremsstrahlug

parola tedesca che significa radiazione di frenamento

IV Lrsquoelettrone collide con un elettrone interno dellrsquoanodo(shell K L

Mhellip) con conseguente espulsione di questrsquoultimo(con una energia

cinetica Ec) Se WK(LM) indica lrsquoenergia di legame dellrsquoelettrone alla

shell KLMhellip lrsquoenergia richiesta per il processo egrave Ec+WK(LMhellip) Un

elettrone piugrave esterno va a sostituire quello espulso con emissione

di radiazione X la quale egrave caratteristica della sostanza colpita

La radiazione X egrave prodotta essenzialmente dai processi fisici riportati al punto III e

IV Esaminiamoli con maggior dettaglio

La ldquoradiazione biancardquo (breemstrahlung)

Una particolare attenzione merita la radiazione X prodotta dal fenomeno riportato

sopra al punto III Dunque accade che lrsquoelettrone decelera o in genere subisce una

variazione anche puramente direzionale dellrsquoaccelerazione da questa perdita di

energia scaturisce un fotone X che viene emesso a partire dalla regione dellrsquourto Il

processo di breemstrahlung egrave il piugrave importante almeno in termini di estensione dello

spettro che produce In esso lrsquoemissione di raggi X avviene con

continuitagrave(radiazione bianca) esistendo tuttavia una lunghezza drsquoonda limite

120582m al di sotto della quale non vi egrave emissione

Figura 43 Spettri continui di raggi X per alcuni valori della tensione applicata[6]

Il principio di conservazione dellrsquoenergia vieta infatti che vengano emessi fotoni con

energie maggiori di quella massima degli elettroni EM accelerati contro lrsquoanodo

data da

44

119864119872 = 119890119881 (31)

Essendo e la carica dellrsquoelettrone e V la differenza di potenziale tra il filamento

emettitore di elettroni e lrsquoanodo Questa lunghezza drsquoonda minima corrisponde ad

un processo di frenamento in cui lrsquoelettrone incidente perde tutta la sua energia in

un unico urto producendo un fotone con 120582m pari a

λm =ℎ119888

119890119881 (32)

Naturalmente questo implica che vi sia una frequenza massima ammissibile 120584M

data dallrsquoequazione

120584119872 =119864119872

ℎ (33)

Rispetto alla figura 2 una grafico che avesse in ascissa lrsquoenergia ( o la frequenza )

verrebbe ribaltato rispetto ad un asse verticale evidenziando una EM (o una 120584119872)

saragrave questa la visualizzazione piugrave frequente degli spettri X negli usi delle varie

procedure sperimentali

La radiazione caratteristica la fluorescenza dellrsquoatomo

Il processo brevemente descritto sopra al punto III egrave alla base della produzione

della radiazione X caratteristica Oltre allo spettro continuo sono presenti infatti

righe monocromatiche caratteristiche alcune delle quali particolarmente intense

Mentre lo spettro continuo egrave molto simile per tutte le sostanze con il detto limite

inferiore 120582119898 e un solo massimo di intensitagrave a circa 120582 =15120582119898 le righe

caratteristiche variano da sostanza a sostanza costituente lrsquoanodo Dunque

bombardando una sostanza con elettroni veloci alcuni atomi si ionizzano

espellendo un elettrone di una shell interna Supponiamo una mancanza di un

elettrone nella shell K in seguito a questo un elettrone di una shell piugrave alta L Mhellip

faragrave una transizione radiativa per riempire il livello libero Naturalmente questa

transizione determina un posto vuoto nel guscio L Mhellip ma questo verragrave occupato

successivamente da un elettrone ancora piugrave esterno nellrsquoatomo emettendo unrsquo altra

riga dello spettro caratteristico Le righe originate dal livello vuoto nella shell K

sono chiamate righe 119870120572 119870120573 119870120574helliphellipe corrispondono alle transizioni LrarrK MrarrK

NrarrK hellipLa transizione Kα da origine alla riga ad energia piugrave alta negli spettri X

Fu il fisico H Moseley che tra il 1913 e 1914 stabiligrave nei suoi primi esperimenti per le

linee 119870120572 che

La radice quadrata della frequenza delle linee 119922120630 egrave direttamente proporzionale

al ndegatomico Z

120584119870119894

2 = 119862119894(119885 minus 120590119870) 119894 = 120572 120573 120574 hellip (34)

Dove Ci egrave una costante indipende da Z e 120590119870 rende conto dello schermaggio

dellrsquoelettrone K rimasto

45

1 lt 120590119870 lt 2

La stessa regola egrave estendibile alle righe della serie L dovendo perograve sostituire una

costante 120590119871 di schermaggio maggiore

74 lt 120590119871 lt 94

Figura 44 Il diagramma di Moseley di 120642120784

su Z per le linee Kα[1]

La (44) fu subito generalizzata da Moseley considerando la formula di Bohr per i

livelli energetici di atomi ad un elettrone che si muovono perograve in un potenziale

colombiano di carica 119885 minus 120590

120584119898119899 = 119877 infin 119885 minus 120590 2 1

1198982 minus1

1198992 119898 lt 119899 (35)

dove m n sono i numeri quantici principali delle shell di arrivo e partenza

rispettivamente e R infin egrave la costante di Rydberg avendo usando lrsquoapprossimazione

di massa nucleare infinita

119877 infin =119898

4120587ℏ3

1198902

4120587ℇ0

2

(36)

In realtagrave non esiste una sola linea Kα Kβo Lα Lβhellip

Lrsquointerazione spin-orbita separa i livelli energetici delle shell (tranne la shell K)

Nella shell L gli elettroni con ℓ = 0 hanno lrsquoenergia di legame piugrave grande quelli

con ℓ = 1 e 119895 = 1 2 piugrave bassa e quelli con ℓ = 1 e 119895 = 3 2 ancora piugrave bassa

Questi tre livelli sono chiamati LI LII e LIII La separazione in energia egrave grande

abbastanza da poter essere agevolmente evidenziata negli spettri essendo

46

proporzionale a 119885 minus 120590119870 4come mostra la formula di struttura fine per

lrsquointerazione spin-orbita

ℓ 119904119890 119895 = ℓ + 1 2

Δ119864 =1198981198882 119885minus120590119870 120572 4

41198993ℓ ℓ+1 2 times (37)

minusℓ minus 1 119904119890 119895 = ℓ minus 1 2

Con

120572 =1198902

4120587휀0ℏ119888 (38)

costante di struttura fine

Potremo dunque osservare fra le altre le righe Kα1 e Kα2 che corrispondono alle

transizioni LIII rarrK e LII rarrK rispettivamente Il seguente schema mostra i due

gruppi (K e L) di transizioni principali

Figura 45Schema (non in scala) delle principali transizioni X permesse[1]

Le transizioni saranno regolate dalle regole di selezione Δℓ = plusmn1 Δj = 0 plusmn1

Per esempio le righe Kα1 e Kα2 del Tungsteno hanno

1205821198701205721 = 0214Å 1198641198701205721 = 579119896119890119881

1205821198701205722 = 0209Å 1198641198701205722 = 593119896119890119881

Ersquo molto utile per gli usi pratici in cui il materiale egrave coinvolto mostrare uno spettro

di un tubo a raggi X con anodo di Tungsteno

47

Figura 46Spettro dei raggi X prodotti da un tubo RX con anodo di Tungsteno a 80 kV[2]

Si notano oltre la radiazione continua di bremstrahlung e i due picchi Kα1 e Kα2 anche i due picchi Lα e Lβ che sono molto meno energetici di quelli K ma anche

molto piugrave probabili

312 La sezione drsquourto di assorbimento

Una volta che si ha a disposizione una sorgente di raggi X essi possono essere usati

per ionizzare lrsquoatomo attraverso lrsquoeffetto fotoelettrico Ovvero i raggi X stessi

possono essere usati a posto degli elettroni per produrre a loro volta radiazione X

dalla sostanza irraggiata I fotoni di adeguata energia dunque possono determinare

eccitazione o dare luogo alla rimozione di elettroni ove abbiano energie sufficienti a

vincere lrsquoenergia di legame della shell La sezione drsquourto 120590 di questo processo egrave

espressa in buona approssimazione dalla formula della sezione drsquourto per atomi

idrogenoidi

120590 =16 2120587

312057281198855

1198981198882

ℏ120596

7 2

11988602 (39)

1205720 = 0529177Å (raggio di Bohr)

anche se lrsquoapprossimazione di dipolo con la quale egrave stata ldquocostruitardquo egrave sempre

meno congrua allrsquoaumentare dellrsquoenergia dei fotoni La sezione drsquourto diminuisce

dolcemente allrsquoaumentare della frequenza de fotoni come ℏ120596 minus7 2 fino a che non

si raggiunge un energia sufficiente per espellere un elettrone dalle shell piugrave interne

A questo punto la sezione drsquourto ha un brusco aumento siamo in presenza del

cosiddetto ldquoabsorption edgesrdquo (soglie di assorbimento) Simili picchi si

incontrano ogni qual volta si raggiungono energie sufficienti a strappare elettroni in

shell via via piugrave profonde

48

Figura 47Andamento del coefficiente di assorbimento di massa del piombo in funzione di 120640 e E

La figura 6 mostra il coefficiente di assorbimento di massa che ha lrsquoandamento del

tutto analogo a 120590 Dunque la scelta di opportuni valori della tensione del tubo a

raggi X determina le energie del fascio dei fotoni prodotti incidenti su un materiale

e quindi la possibilitagrave che si verifichino i processi di assorbimento in esame Queste

considerazioni fanno parte delle attivitagrave preparatorie e delle impostazioni

preliminari allrsquoanalisi ED-XRF

313 Il sistema XRF in uso nel dipartimento di Fisica di

Camerino

Nel laboratorio XAS (X-ray Absorption Spectroscopy) del dipartimento di fisica

dellrsquouniversitagrave di Camerino opera un apparato per analisi ED-XRF il cui nucleo egrave

il sistema rivelatore (XR-100CR) amplificatore e alimentatore (PC2CR)

convertitore analogico-digitale+scheda multicanale(MCA 8000A) prodotto

dalla AMPTEK INC [5]

49

Figura 48Schema dei collegamenti dellapparato rivelatore-analizzatore[5]

Alcune caratteristiche del rivelatoreXR-100CR

Tipo di sensore Si-PIN(Fotodiodo di silicio a tre strati drogati P e N

separati da uno stato ad alta resistivitagrave quasi Intrinseco)

Dimensioni del sensore 24mmtimes28mm(7mm2)

Spessore del Silicio 300μm

Risoluzione in energia FWHM11 220eV

(misurata sulla riga a 59 keV del 55Fe)

Finestra del rivelatore Berillio spessore 25μm

La risoluzione in energia egrave il grado di precisione del picco delle righe rivelate piugrave ha un valore basso e piugrave la riga saragrave stretta e dunque piugrave discriminata in energia dalle altre

Le curve di efficienza e di trasmissione

Ersquo interessantissimo analizzare il comportamento dei componenti principali del

rivelatore cioegrave il sensore vero e proprio Si-PIN e la finestra di Berillio al variare

dellrsquoenergia dei fotoni In generale infatti il comportamento di un sensore o di un

materiale a basso assorbimento di raggi X varia a seconda dellrsquoenergia delle

radiazioni elettromagnetiche con cui interagiscono dando luogo a fenomeni di

filtraggio

11 FWHM Full Width Half Maximum egrave la larghezza della riga a metagrave della sua altezza Piugrave questo parametro egrave piccolo migliore saragrave la risoluzione

50

Figura 49Trasmissione di raggi X attraverso la finestra di Berillio[5]

Ersquo necessario isolare sotto vuoto il sensore dato che lo si fa lavorare a bassa

temperatura (ndash30 ndash40 degC) Si sceglie il Berillio come finestra dato che egrave il materiale

che minimizza lrsquoassorbimento di raggi X Come si vede sopra 6keV lrsquoefficacia del

conteggio si avvicina al 100

Vediamo ora la curva di trasmissione (percentuale dei fotoni che interagiscono

fotoelettricamente sul totale) del sensore SiPIN

Figura 50Efficienza del rivelamento del sensore di Si [5]

Il grafico seguente tenendo conto di entrambi gli andamenti di cui sopra mostra

lrsquoefficienza intrinseca di rivelazione a ldquopiena energiardquo cioegrave ldquola probabilitagrave che

un fotone X entrato nel sensore depositi tutta la sua energia per effetto

fotoelettricordquo

Curva del

rivelatore del

laboratorio di

Camerino

51

Figura 51Efficienza intrinseca () di rivelazione a piena energia[5]

In sostanza la finestra di Berillio e il sensore Si-PIN consentono la rivelazione di

elementi la cui energia di emissione caratteristica sia compresa tra 1-2keV e 50-

60keV circa a basse energie lrsquoimpedimento egrave la finestra di Berillio a quelle alte egrave il

rivelatore (scritte in inglese ai bordi del grafico) Nella figura sopra sono mostrati i

riferimenti delle linee Kα di diversi elementi mancano tutti gli altri tipi di righe che

ovviamente consentono di individuare atomi diversi da quelli menzionati dal

grafico o che il grafico mette in una zona di scarsissima efficienza Risulta chiaro

allora che lrsquoassorbimento della finestra di Berillio alle basse energie unitamente alla

bassa ldquoresa di fluorescenzardquo degli elementi leggeri fa si che la tecnica XRF non trovi

applicazione per elementi a basso numero atomico (Zle10)

52

32 I raggi ultravioletti Lrsquoosservazione in

fluorescenza UV

In generale la fluorescenza egrave la proprietagrave di alcune sostanze solide liquide e

aeriformi per la quale allorchegrave sono colpite da una radiazione riemettono quasi

istantaneamente (ritardo di 10minus8s) altre radiazioni la cui lunghezza drsquoonda

dipende da quella della radiazione eccitante e dalla natura della sostanza Ersquo

sinonimo di luminescenza

Ci occuperemo in questa parte il fenomeno della fluorescenza indotta da raggi

UV approfondendone la genesi fisica

321 Il fenomeno della fluorescenza UV nelle molecole

Lo stato energetico di una molecola egrave descritto da tre parametri quantici il grado di

eccitazione elettronico il grado di eccitazione vibrazionale e il grado di eccitazione

rotazionale Quello energeticamente piugrave importante egrave quello elettronico (poi quello

vibrazionale) e una molecola puograve o meno coinvolgerlo nelle transizioni da uno

stato energetico allrsquoaltro Ci possono essere cioegrave transizioni puramente rotazionali

transizioni roto-vibrazionali (in cui cambia lo stato vibrazionale) e infine

transizioni tra stati elettronici diversi

La fluorescenza UV egrave un fenomeno di questo tipo in cui la molecola assorbe

radiazione ultravioletta questo provoca una eccitazione elettronica e il processo di diseccitazione avviene in maniera tale che la radiazione emessa egrave di

minore energia ricadendo nel visibile Ersquo utile ora illustrare una proprietagrave che le molecole hanno e che chiarisce meglio il

fenomeno fisico il principio di Franck-Condon

Questo principio afferma che il processo con cui gli elettroni passano da uno

stato energetico allrsquoaltro egrave talmente rapido rispetto al moto dei nuclei che

possiamo considerare questi ultimi (e quindi la loro distanza relativa che saragrave

indicata con R) come fermi nelle eccitazioni-diseccitazioni elettroniche

La conseguenza pratica di questo principio egrave che nei grafici in cui si evidenziano

questi processi la freccia che va da uno stato quantico allrsquoaltro possiamo

disegnarla verticale

Dunque il processo della fluorescenza UV si sviluppa cosigrave dapprima

rispettando il principio di Franck-Condon una transizione di assorbimento fa

passare la molecola da uno stato elettronico ad uno stato vibrazionale di un altro

stato elettronico di energia superiore A questo punto la molecola puograve perdere

energia vibrazionale interagendo con molecole vicine (decadimento termico) e

raggiungere lo stato vibrazionale piugrave basso 119959prime = 120782 dello stato elettronico

53

eccitato Come risultato la radiazione emessa durante la diseccitazione finale

ha una frequenza piugrave bassa e ricadragrave nel visibile

Figura 52 Fenomeno della fluorescenza[1]

33 La radiazione infrarossa La riflettografia IR

Lrsquointerazione energia-materia di strati pittorici con la radiazione del vicino infrarosso cioegrave la banda dello spettro che va dallrsquoestremo visibile rosso fino a una

lunghezza drsquoonda di circa 3μm puograve dar luogo a fenomeni ottici ben diversi da quelli

osservabili in luce visibile

Figura 53Lo spettro della radiazione infrarossa

54

Lrsquoassorbimento la diffusione interna (scattering) e la riflettanza12 possono

assumere valori molto diversi con una conseguente dello strato pittorico a vista

In generale ad un aumento della lunghezza drsquoonda(fino a 120582 cong 22120583119898 )

corrisponde una diminuzione del fenomeno di scattering cioegrave una diminuzione del

potere coprente e quindi un aumento della trasparenza dello strato pittorico

331 Lrsquointerazione della radiazione infrarossa con i mezzi

torbidi

Parliamo di mezzo torbido quando piccole ( 10minus3 divide 1 μm) particelle sono

disperse in una matrice (il mezzo che ldquoospitardquo le particelle) trasparente e omogenea

che puograve essere gassosa liquida o solida Esempi di questo tipo di sistemi sono la

nebbia il fumo le pitture i colloidi liquidi e le soluzioni solide(come i vetri

colorati)

Il comportamento della radiazione infrarossa con questi sistemi egrave

intrinsecamente lo stesso di quello della luce visibile Esso egrave governato da

interazioni come la riflessione la rifrazione la dispersione la diffusione e nel caso di

specifiche sostanze colorate assorbimento (di determinate lunghezze drsquoonda)

La diffusione e lrsquoassorbimento sono fattori determinanti per la

trasmittanza13 di questi sistemi Per esempio il potere coprente di uno strato di

pittura bianca (non considerando lo spessore) egrave dovuto essenzialmente alla

diffusione mentre in uno strato di pittura blu di Prussia14 il fattore dominante egrave

lrsquoassorbimento specifico

La diffusione puograve essere descritta quantitativamente dagli specifici

coefficienti di diffusione delle particelle disperse attraverso la teoria di Kubelka-Munk

Questi coefficienti dipendono dalla lunghezza drsquoonda della radiazione incidente

dalla geometria delle particelle (forma e diametro) e dalla differenza degli indici di

rifrazione del pigmento(particelle) e mezzo(matrice)

In generale per uno strato di pittura bianca (volendo focalizzare il discorso

solo sulla diffusione) possiamo dire che diventa piugrave trasparente

al crescere della lunghezza drsquoonda della radiazione incidente

al diminuire dello spessore dello strato

al diminuire del numero di particelle nello strato(concentrazione

pigmentovolume)

al diminuire della differenza degli indici di rifrazione tra pigmento e

mezzo(legante)

Concludiamo questo paragrafo col dire che nella maggior parte dei casi il massimo

della trasmittanza di un pigmento egrave nel vicino infrarosso tra 18μm e 22μm

12 Riflettanza Il rapporto tra la radiazione retro diffusa e quella inviata 13Trasmittanza Per una superficie investita da una radiazione acustica o ottica il rapporto tra lrsquointensitagrave della radiazione trasmessa entro il corpo e lrsquointensitagrave della radiazione incidente 14blu di Prussia Ferrocianuro ferrico Fe4[Fe(CN)6]3 scoperto casualmente a Berlino nel 1704 Anche chiamato blu di Berlino

55

superando poi questa soglia per le matrici (di origine organica) comincia a

diventare prevalente lrsquoassorbimento della radiazione facendo diventare lo strato

pittorico meno trasparente e il contrasto15 diminuisce

332 Una trattazione matematica del fenomeno

In riflettografia infrarossa si fa spesso riferimento ad una trattazione matematica[2]

(dovuta a Kubelka e Munk) che pur semplificando molto la situazione rispetto alla

realtagrave ha il pregio di essere intuitiva e di identificare la grandezze fondamentali in

gioco Essa ci porteragrave ad esprimere matematicamente la riflettanza di uno strato

pittorico solamente in funzione di coefficienti caratteristici dello strato stesso e

non piugrave in funzione della profonditagrave di penetrazione nello strato pittorico

Nellrsquoambito di questa teoria un dipinto egrave schematicamente descritto come uno

strato di colore (si pensa al colore come un pigmento disperso in un leganteil mezzo)

che ricopre una preparazione di fondo (costituita quasi sempre da una mescola di

gesso e colla animale o da biacca16 ) e sul quale egrave stato tracciato il disegno preparatorio

(fatto con carboncino grafite o punta metallica )

Le proprietagrave ottiche delle parti in questione e del sistema vengono considerate

in questo modo

Il legante viene considerato perfettamente trasparente

Il pigmento egrave considerato in grado di diffondere la radiazione che incide

normalmente

Si considera solo la diffusione che allrsquointerno dello strato si propaga ortogonalmente

ad esso in avanti o allrsquoindietro

La riflessione speculare non viene considerata

La lunghezza drsquoonda della radiazione egrave molto maggiore del diametro medio dei granuli di

pigmento

La radiazione proveniente dalla sorgente IR giunge sulla superficie del dipinto e

penetra in parte al di sotto di essa

Supponiamo che la radiazione non assorbita si propaghi lungo lrsquoasse x e

parte di essa venga diffusa ma solo nella direzione opposta si considera cioegrave

solo la retrodiffusione

Con 119868 119909 si indica il flusso di radiazione proveniente dalla sorgente

Con 119869 119909 si indica il flusso di radiazione retrodiffusa verso il rivelatore

Sia K il coefficiente di assorbimento della radiazione nello strato

Sia S il coefficiente di diffusione della radiazione nello strato

Accade che attraversando lo spessore 119889119909 lrsquointensitagrave 119868 119909 varia a causa

dellrsquoassorbimento della diffusione si considereragrave dunque per 119868 119909 anche il

contributo di 119869 119909 Un ragionamento analogo vale anche per il flusso 119869 119909

15 Contrasto In rifletto grafia per lrsquoindividuazione di linee scure su fondo bianco egrave definito come il rapporto tra la riflettenza della sostanza scura e la riflettanza del fondo bianco 16 Biacca Anche detta ldquobianco di piombordquo egrave un carbonato basico del piombo2PbCO3ndashPb(OH)2

56

In formule

119889119868 119909 = 119870 + 119878 119868 119909 119889119909 minus 119878 119869 119909 119889119909

(316)

119889 119869 119909 = minus(119870 + 119878)119869 119909 119889119909 + 119878 119868 119909 119889119909

Le equazioni cosigrave ricavate costituiscono il sistema di Kubelka-Munk in forma

differenziale

Figura 54Propagazione della radiazione diretta e retrodiffusa secondo lo schema di Kubelka-Munk

In riflettografia si definisce in linea di principio per ogni livello di profonditagrave della

superficie pittorica la riflettanza 119877 119909 come

119877 119909 =119869 119909

119868 119909 (317)

Derivando rispetto a x la (316) e sostituendo nel risultato ottenuto le (315) si ha

per 119877 119909 lrsquoequazione differenziale

119889119877 119909

119889119909= 1198781198772 119909 minus 2(119870 + 119878)119877 119909 + 119878 (318)

Ponendo 119883 = 119909 minus 1199090 1198770 = 119877 1199090 119886 =119870+119878

119878 119887 = 1198862 minus 1 si ha la soluzione

cercata per la riflettanza

119877(119883) =1+ 1198770 119887 coth 119887119878119883 minus119886

119886+119887 coth 119887119878119883 minus1198770 (319)

57

Mettiamoci ora nelle condizione di sapere come diventa 119877(119883) se si ha a che fare con

grandi spessori basta calcolarne il limite per 119883 rarr infin sapendo che coth 119909 =119890119909+119890minus119909

119890119909minus119890minus119909 si ha

119877infin = lim119883rarrinfin 119877(119883) =1+1198770(119887minus119886)

119886+119887minus1198770=

119870

119878+ 1 minus

119870

119878

2

+ 2119870

119878 (320)

Si vede chiaramente cosigrave che 119877infin dipende solamente dal rapporto 119870 119878 che egrave proprio

di ogni pigmento

Lrsquoandamento di 119877infin egrave quello visualizzato qui sotto

Figura 55 Andamento di 119929infin in funzione di KS

Naturalmente fare il limite per 119883 rarr infin ha solamente un senso matematico Nella

realtagrave si puograve misurare la riflettanza dei pigmenti con uno spettrofotometro e si

riscontra che giagrave con spessori di qualche millimetro crsquoegrave una buonissima

corrispondenza con lrsquoandamento di 119877infin

Dunque la trattazione di Kubelka-Munk che afferma con la (320) che per

119883 rarr infin la riflettanza non dipende piugrave dallo spessore dello strato ha un effettivo

riscontro con la realtagrave dove nella maggior parte dei casi si opera su spessori di 12

mm

Dalla (320) con pochi passaggi matematici ci si ricava 119870 119878 in funzione di 119877infin 119870

119878=

119877infin minus1 2

2119877infin (321)

Possiamo ora introdurre una nuova grandezza fondamentale in riflettografia il

contrasto

119862 =119877119887 119909

119877119908 119909 (322)

dove 119877119887 119909 e 119877119908 119909 sono rispettivamente la riflettanza di una linea ldquonerardquo del

disegno preparatorio e quella della superficie ldquobiancardquo del fondo e x rappresenta lo

spessore di pigmento soprastante Da come egrave definito ci si auspica sempre che C

abbia un valore prossimo a 0

Dal contrasto in linea di principio puograve essere ricavato lo spessore di

oscuramento 119883119889 = 119909119889 minus 1199090 definito come il minimo spessore di un dato pigmento in

grado di rendere completamente invisibile a una determinata strumentazione il disegno

58

preparatorio sottostante Esso puograve essere interpretato anche come un indice della

qualitagrave di un apparato per riflettografia

Vediamo ora come sia possibile ricavarsi Xd

Sia Cl il contrasto limite ossia il minimo contrasto rilevabile da un determinato

sensore dalla definizione di C Cl =119877119887 119883119889

119877119908 119883119889

Tenendo presente la (319) ponendo in essa 119910 = 119887 coth(119887119878119883119889) e sostituendo in Cl

si ottiene

1199102 ClR0w minus R0b + 119910 1 minus Cl R0bR0w minus 1 +

+Cl(a minus R0b)(1 minus aR0w ) + (a minus R0w )(aR0b minus 1) = 0 (323)

che egrave unrsquoequazione di secondo grado in y

Dunque conoscendo la riflettanza del fondo R0w la riflettanza del materiale usato per

il disegno preparatorio R0b la 119877infin del colore che ricopre il fondo e il suo coefficiente di diffusione

si puograve ricavare la y da cui trovare poi Xd con la formula

119883119889 =coth minus1 119910 119887

119887119878 (324)

333 La fotocamera CCD CHROMA C3 1600E

La facoltagrave di scienze dellrsquouniversitagrave di Camerino ha a disposizione per le

acquisizioni di immagini nel campo dei beni culturali una fotocamera digitale [10]

con sensore a stato solido CCD (Carge Coupled Device) CHROMA C3 1600E

prodotta dalla DTA

Figura 56 Fotocamera digitale CCD CHROMA C3 1600E

Cuore di questa apparecchiatura egrave il sensore per immagini CCD KAF1602(E)

prodotto dalla Kodak[9]

Figura 57Sensore per immagini CCD Kodak KAF-1602(E)

59

Alcune caratteristiche del CCD

Numero di pixel 1536(H)x1024(V)

(Circa 16MPixel di definizione)

Dimensioni del pixel 9x9 μm2

Dimensioni sensore 138x92 mm2

(corrisponde ad un rapporto 32)

FWC 105elettr

(Full Well Capacity Parametro indicante il massimo numero di elettroni

immagazzinabili in ogni pixel Ersquo da questa caratteristica che dipende sia

lrsquointensitagrave del segnale che del rumore Ersquo comunque auspicabile avere un

FWC piugrave alto possibile anche ge500000 cosigrave da poter lavorare anche su

immagini in cui ci sono zone illuminate diversamente evitando che su

quelle illuminate fortemente si crei sovraesposizione)

DC (misurata a 25degC) 20 elettr(pixel∙secondo)

(Dark Current Ersquo il numero di elettroni generato termicamente in ogni

pixel anche se non egrave esposto a radiazione ldquohellipcorrente di buiohelliprdquo Puograve essere

sottratta via software e bisogna tenerne conto soprattutto nelle acquisizioni

a lunga esposizione Con il raffreddamento termoelettrico di tipo Peltier17

puograve essere ridotta di molto)

Figura 58 Andamento della Dark Current a seconda della temperatura del CCD

QE 40 50 60

(Quantum Efficiency Misurata a tre diverse lunghezze drsquoonda 450nm

550nm 650nm Ersquo uno dei parametri piugrave importanti per valutare la qualitagrave di

un sensore Definito come il numero di elettroni di segnale creati per ogni

fotone incidente)

17 Peltier Jean Charles Athanase Fisico francese (Ham[Somme]1785-Parigi1845) Nel 1834 sccoprigrave lrsquoeffetto termoelettrico che da lui prese il nome

60

DR 74dB

(Dinamic Range Dipende dal rapporto tra la quantitagrave massima di elettroni

utilizzabili e il noise floor 119899119890~ cioegrave massimo numero di elettroni del rumore

di fondo per pixel Piugrave precisamente 119863119877 = 20 log10 119865119882119862 119899119890~ con

119899119890~ =15 elettroni)

La risposta spettrale del sensore quella che prima si egrave solo accennata in maniera

frazionata come QE egrave senza dubbio il parametro fondamentale In riflettografia

infrarossa per esempio si auspica che questo parametro sia alto attorno a 1ndash2 μm

Figura 59 Risposta spettrale QE del sensore KAF-1602 (E)

I filtri a disposizione

Ci sono 7 filtri a disposizione [10] per i vari tipi di acquisizioni di immagini

Tre filtri passa banda nel visibile RGB

Figura 60 Curve di trasmittanza dei tre filtri RGB

In realtagrave la curva di trasmissione dei filtri Blu e Verde aumenta nella regione

dellrsquoinfrarosso per questo motivo si egrave dotati di un filtro IR-Cut (taglia infrarosso)

da porre di fronte allrsquoobbiettivo

Filtro passa banda nellrsquoinfrarosso

Presenta due ldquopicchirdquo attorno a 500nm pari a circa 1-2 di trasmittanza

61

Figura 61 Curve di trasmittanza nel visibile e nel vicino infrarosso del filtro passa banda IR

Filtro passa banda nellrsquoultravioletto

Centrato sui 340 nm e con una ampiezza di banda al 50 della sua trasmittanza

massima FWHM pari a 85 nm

Filtro passa alto nellrsquoinfrarosso

Ha la lunghezza drsquoonda di cut-off (50 della sua trasmittanza max tmax) a 780 nm

A 680nm si ha 001 tmax a 850 nm si ha 95 tmax a 900 si ha 99 tmax

Figura 62 Ricostruzione dai dati dello spettro in trasmittanza dei due filtri passa banda UV e passa alto IR (Il tmax egrave arbitrario e sono stati posti uguali per praticitagrave di descrizione)

Filtro taglia Infrarossi

E lrsquounico filtro che egrave posto fuori dalla fotocamera essendo montato sullrsquoobbiettivo e

ha un diametro di 50mm (gli altri 25mm)

A parte dunque lrsquoultimo filtro IR-cut gli altri sono posizionati su una ruota

porta filtri posta allrsquointerno del corpo macchina e azionabile via software

62

Figura 63 Immagine indicativa di una ruota porta filtri per fotocamere CHROMA

Con questa apparecchiatura egrave possibile effettuare oltre la riflettografia infrarossa

anche lrsquoesame in tricromia in falso colore usando il filtri passa banda IR verde e

rosso

34 La tecnica FT-IR

Con lrsquoacronimo FT-IR che sta per Fourier Transform-Infra Red (spectroscopy) si

indica quella tecnica che permette il riconoscimento delle sostanze che

compongono un campione attraverso un esame spettroscopico eseguito in luce

infrarossa In questo caso perograve il risultato finale che consiste in un spettro di

assorbimento della radiazione nel dominio delle frequenze (cioegrave dove sullrsquoascissa

del grafico ci sono le frequenze) saragrave frutto di una trasformata di Fourier di un

altro grafico chiamato interferogramma nel dominio dei tempi

341 Eccitazioni vibrazionali delle molecole

Come mai egrave proprio la radiazione infrarossa la piugrave adatta a stimolare transizioni di

tipo vibrazionale nei nuclei di una molecola

Si puograve rispondere a questa domanda anche con delle considerazioni legate alla fisica

classica se consideriamo che gli elettroni sono legati alla molecola con una forza F con la stessa

forza i nuclei saranno legati tra loro a formare la molecola Approssimando questa forza a

una di tipo armonico (massa-molla) possiamo dire che la pulsazione del moto

elettronico egrave 120596119890 = 119896 119898 mentre la pulsazione del moto nucleare egrave 120596119873 = 119896 119872

con m massa dellrsquoelettrone M massa del nucleo e k costante elastica della F

Il rapporto tra lrsquo energia vibrazionale e quella elettronica saragrave allora dato da

119864119907

119864119890=

ℏ120596119873

ℏ120596119890cong

119898

119872 (322)

Essendo 119898

119872 compreso nel range 10minus3 divide 10minus5 possiamo affermare che le energie di

eccitazione vibrazionali sono qualche centinaio di volte piugrave piccole di quelle

63

elettroniche Essendo questrsquoultime dellrsquoordine di qualche eV lo spettro di

assorbimento-emissione vibrazionale cadragrave nel vicino e medio infrarosso

Figura 64 Collocazione spettrale delle vibrazioni molecolari

Si possono esprimere le frequenze 120642 in cm-1 (omettendo di moltiplicare per c

velocitagrave della luce) dato che se 119888 = 120582120584 allora 120584 = 119888120582

Si egrave giagrave parlato nel paragrafo 2 di questo capitolo dei livelli energetici

vibrazionali

Figura 65Schema energetico di una molecola biatomica e livelli vibrazionali[12]

Le transizioni di cui ci occupiamo qui naturalmente non coinvolgono livelli

elettronici ma solo passaggi da uno stato roto-vibrazionale ad una altro Infatti

oltre alle energie elettroniche e vibrazionali esistono pure le energie rotazionali che

sono dellrsquoordine 10minus3 divide 10minus5 volte piugrave piccole di quelle elettroniche e 10minus3 2 divide

10minus5 2 volte piugrave piccole di quelle vibrazionali cioegrave circa 10minus3eV

Per comprendere meglio quello che succede consideriamo le molecole

biatomiche per queste se sono nello stato Λ = 0(Λ numero quantico del momento

angolare elettronico lungo lrsquoasse molecolare senza spin) vale la regola di selezione

Δ119869 = plusmn1 dove J egrave il numero quantico rotazionale collegato con il momento

angolare totale lungo lrsquoasse molecolare

Le transizioni permesse passando da 119907 = 0 a 119907 = 1sono riportate nello schema qui

sotto

64

Figura 66Livelli energetici di una molecola biatomica e transizioni permesse da v=0 a v=1[1]

Con R si indicano tutte le transizioni con Δ119869 = +1 con P quelle con Δ119869 = minus1

chiamate poi branche R e P e il numero tra parentesi egrave il J iniziale

A titolo di esempio riportiamo lo spettro di assorbimento della molecola HCl

Figura 67Spettro di assorbimento di HCl [1]

Da notare la mancanza del gap centrale data la proibizione di Δ119869 = 0

Tutti gli esami spettroscopici in assorbimento avranno questo aspetto

342 I modi di vibrazione e i gruppi funzionali I

fingerprint

Le molecole possono presentare diversi modi di vibrazione ciascuno responsabile

di un particolare assorbimento in una determinata regione dello spettro

Si distinguono vibrazioni ldquostetchingrdquo o di valenza (variazione della distanza di

legame)

Figura 68 Esempio di modi di vibrazione di valenza[12]

e vibrazioni ldquobendingrdquo o di deformazione (variazione dellrsquoangolo di legame)

65

Figura 69Esempio di modi di vibrazione di deformazione[12]

Come si vede dalle immagini possiamo pensare la vibrazione dellrsquointera molecola come

combinazione di vibrazioni di ogni coppia di atomi o comunque di ogni sua singola parte piugrave

semplice In chimica questi ldquopezzi di molecolardquo sono detti gruppi funzionali cioegrave

gruppi di atomi che mostrano particolari e costanti proprietagrave chimico fisiche Saragrave grazie alla

peculiaritagrave della lunghezza drsquoonda assorbita da queste parti che si potragrave riconoscere

la molecola presente nel campione

Solitamente 120642119959119938119949 gt 120642119941119942119943 dunque troveremo i gap di assorbimento delle

vibrazioni di valenza nella parte sinistra dello spettro (4000-1500 cm-1) dove ci

sono i valori dei numeri drsquoonda piugrave alti zona dei gruppi funzionali mentre la zona

dello spettro a minore energia egrave occupata dalle vibrazioni di deformazione da quelle di valenza a

piugrave bassa energia e da quelle di combinazione(i due tipi insieme) saragrave soprattutto questa

combinazione di tipi di eccitazioni vibrazionali nella parte destra dello spettro

(1500-700 cm-1) che costituiragrave lrsquoimpronta digitale the fingerprint della molecola

Molecole diverse ma con lo stesso tipo di gruppi funzionali (per quelle organiche)

saranno riconosciute grazie a questa zona

Figura 70 Spettrogrammi IR di due CHETONI simili ciclo-esanone(sopra)e ciclo-pentone(sotto)

riconoscibili dalle diversitagrave nella zona fingerprint[12]

66

343 Lrsquouso dellrsquointerferometria La FT-IR

Le misure di tipo spettroscopico nellrsquoinfrarosso (considerando solo le tecniche a

doppio raggio che permettono il confronto tra il raggio di riferimento e quello del

campione fornendo cosigrave lo spettrogramma della trasmittanza ) si possono fare

essenzialmente in due modi in modo dispersivo con la selezione continua di lunghezza

drsquoonda o con il metodo interferometrico

Per gli spettrometri di tipo dispersivo egrave difficile conciliare risoluzione spettrale ed

efficienza di misurazione questi sistemi si basano infatti su reticoli a riflessione mossi

molto lentamente da meccaniche di precisione per selezionare lunghezza drsquoonda

dopo lunghezza drsquoonda e generare cosigrave uno spettro infrarosso continuo

Figura 71 Schema di funzionamento di uno spettrometro a dispersione[7]

In sintesi questo tipo di spettrometri funzionano cosigrave si formano due raggi uno dei

quali passando per il campione contiene le informazioni cercate lrsquoaltro fa da

riferimento Il chopper consente alternativamente lrsquoarrivo dellrsquouno o dellrsquoaltro sul

reticolo che monocromatizza il segnale letto successivamente dal sensore Saragrave il

software che una volta acquisiti i segnali ne faragrave il rapporto egrave saragrave in grado di creare

lo spettrogramma

Chiaramente il reticolo lavorando in condizioni di alta risoluzione selezioneragrave

una banda di frequenze molto stretta lrsquointensitagrave del segnale saragrave minore

causando cosigrave un deterioramento del rapporto segnale-rumore Un grande miglioramento delle condizioni di lavoro e della qualitagrave dei risultati

nella spettroscopia IR egrave avvenuto quando grazie ai moderni calcolatori si egrave riusciti

a convertire un interferogramma in uno spettrogramma usando gli algoritmi

della trasformata di Fourier

Lrsquointerferogramma

Definiamolo prima nel caso di una singola frequenza

Ersquo chiamato interferogramma il segnale complessivo in funzione del tempo di due

onde alla stessa intensitagrave e lunghezza drsquoonda che interferiscono quando su una

67

delle due si crea un continuo sfasamento rispetto allrsquoaltra per esempio grazie ad

uno specchio mobile che ne allunga o ne accorcia il cammino ottico

Figura 72 Schema di principio di un spettrografo con spettro e interferogramma nel caso di una singola

frequenza[8]

Nella figura sopra per questioni di chiarezza lrsquointerferogramma egrave nel dominio delle

distanze (proporzionalitagrave diretta tra tempo e spazio percorso dallo specchio

mobile) B(120584) e I(120575) intensitagrave luminosa rispettivamente dalla sorgente e sul

rivelatore ( 120584 numero drsquoonda e 120575 spostamento dello specchio) Per I(120575) vale la

seguente formula

119868(120575) = 119861(120584) cos 2120587120575

120582 (323)

che poi inserendo per ragioni di comoditagrave matematica il numero drsquoonda 120584 = 1 120582

diventa

119868(120575) = 119861(120584) cos 2120587120584120575 (324)

Nel caso di due frequenze la situazione cambia in questo modo

Figura 73Spettri e interferogrammi di due frequenze diverse separate e poi sovrapposte[8]

Ogni frequenza compare nellrsquointerferogramma come una funzione coseno

Considerando allora una sorgente continua nellrsquoinfrarosso matematicamente

faremo un integrale per trovare lrsquoandamento di 119868(120575) cioegrave

119868(120575) = 119861(120584)infin

0cos 2120587120584120575 119889120584 (325)

Un tipico interferogramma di una sorgente incandescente per infrarosso egrave il

seguente

68

Figura 74 Inteferogramma di una tipica sorgente incandescente[8]

Notare come quando 120575 = 0 essendo tutte le funzioni coseno delle frequenze

presenti in fase 119868(120575) ha un grande picco il centerburst questa egrave una caratteristica di

tutti gli interferogrammi Allontanandosi da questa posizione la moltitudine delle

funzioni coseno cominciano a rinforzarsi o annullarsi vicendevolmente causando

una rapida diminuzione dellrsquointensitagrave in una serie di oscillazioni

La trasformata di Fourier

Lrsquointerferogramma egrave descritto matematicamente dallrsquoequazione (325) e saragrave

proprio il suo andamento intensitagrave su tempo ad essere fisicamente misurato

dal sensore dello spettrografo Comunque in spettroscopia si egrave interessati allo

spettro cioegrave a conoscere lrsquointensitagrave in funzione del numero drsquoonda Ma

conoscendo la forma matematica dellrsquointerferogramma 119816(120517) come funzione di

120517 egrave possibile calcolare il corrispondente spettro usando una tecnica

matematica conosciuta come Trasformata di Fourier Il suo uso porta alla

conoscenza dello spettro attraversolrsquointegrale

119861(120584) = 119868(120575) cos 2120587120584120575 119889120575+infin

minusinfin (326)

Ecco dunque come si agisce con la tecnica FT-IR quando si vuole ottenere lo

spettrogramma di un campione viene fatta una prima acquisizione dello

spettrogramma della sorgente chiamato anche spettrogramma di fondo(in questo

si noteranno anche gli eventuali assorbimenti dei gas presenti lungo il cammino

ottico del raggio) ed in seguito del campione Il computer penseragrave ad eseguire il loro

rapporto fornendo lo spettro in trasmittanza

69

Figura 75 Schema a blocchi della generazione di uno spettro con la tecnica FT-IR[8]

Di seguito egrave riportata la figura schematica di uno spettrometro per analisi FT-IR

Figura 76 Schema di funzionamento di uno spettrometro FT-IR[7]

I 3 vantaggi della tecnica FT-IR

Si associano a questa tecnica tre vantaggi o miglioramenti rispetto alla

spettroscopia dispersiva

Vantaggio Jaquinot o di banda passante lrsquoenergia in arrivo al rivelatore egrave

maggiore di conseguenza anche il rapporto segnaledisturbo egrave piugrave elevato

Vantaggio Felgett o di multiplex lrsquoacquisizione dei dati egrave molto piugrave rapida

(pochi secondi) Questo consente di effettuare in rapida sequenza una serie

di spettri(10-20) e di presentare alla fine la loro media diminuendo cosigrave

lrsquoerrore

Vantaggio di Connes una calibrazione delle frequenze molto stabile ed

accurata (001-01 cm-1) grazie ad un laser interno che agisce da riferimento

per ogni scansione

70

Conclusioni

In questa dissertazione si egrave voluto discutere il contributo della Fisica nel campo

delle indagini analitiche e diagnostiche nel settore dei beni culturali attraverso una

panoramica delle varie tecniche di diagnosi e recupero di unrsquoopera drsquoarte con una

particolare attenzione alla strumentazione e quindi alle tecniche che sono di fatto

operanti con successo nellrsquoambito del nostro Ateneo

Queste metodologie delle quali molte e importanti di carattere non invasivo

sono di fondamentale importanza qualora si desideri eseguire una diagnosi su

unrsquoopera per la quale lo scopo primario di intervento egrave la sua conservazione nel

tempo Se dunque nel corso di una indagine di un bene culturale si richieda la

assoluta non invasivitagrave la fisica mette a disposizione tutte le sue conoscenze nel

campo delle interazioni radiazioni-materia o particelle-materia assicurando

insieme alla salvaguardia del manufatto le risposte cercate

Anche se un bene culturale come tutte le cose non puograve che deperire nel corso

degli anni in un inarrestabile anche se lento invecchiamento i metodi per porvi

riparo e le analisi scientifiche di tipo fisico saranno senza dubbio in grado di

migliorarsi rispetto ad ora in quantitagrave qualitagrave ed efficacia

Il progresso della ricerca fisica applicata e delle tecnologie collegate fanno

sicuramente ben sperare in una conservazione duratura della Bellezza tangibile a

sicuro vantaggio delle generazioni future

71

Bibliografia [1]Bransden B amp Joachain C (1980) PHYISICS OF ATOMS AND MOLECULES

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72

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[18]GruppoBeniCulturali Diagnostica ottica per la conservazione CNR-INOA

[19]Enciclopedia-Delle-Scienze-Fisiche(vol IV p624) Limmagine in falso colore

Roma Istituto Enciclopedico Treccani

73

Ringraziamenti

Ringrazio Dio Padre onnipotente creatore di tutte le cose della materia e delle leggi

che la governano dellrsquouomo e della sua intelligenza che le sa scoprire

Ringrazio poi il prof Andrea Di Cicco per la sua disponibilitagrave e il dott Marco

Minicucci per il suo instancabile guidarmi con entusiasmo alla scoperta di un

mondo per me fino a poco tempo fa sconosciuto la prof Graziella Roselli per le

nozioni che mi ha fornito il dott Andrea Cittadini per le informazioni tecniche il

prof che ha fatto da lettore e tutti i docenti di Fisica che nel corso di questi

anni mi hanno preparato nello studio

Ringrazio ancora Alessandro e Antonella per il loro incoraggiamento schietto e

sincero Roberto per lo scanner e la sua generositagrave Claudio per il supporto

informatico

Ringrazio tutti gli amici che mi sono stati vicino in questi mesi e che anche solo con

un gesto o una parola mi sono stati di aiuto

Ringrazio la mia famiglia

Antonio

40

Figura 38 Configurazione di un microscopio a luce polarizzata

Schematicamente possiamo riassumere cosigrave il percorso del raggio luminoso il filtro

polarizzatore seleziona una direzione di vibrazione per il campo E della sorgente

luminosa Il campione birifrangente ldquoscomponerdquo le direzioni di vibrazione di E in

ordinaria e straordinaria che dunque perdono la relazione di fase allrsquouscita del

campione possedendo una differenza di cammino ottico Δ119897 = Δ119899119889 con

Δ119899 = 119899119904 minus 119899119900 e d spessore del campione Quando il filtro analizzatore le

ricompone si nota una variazione dellrsquointensitagrave luminosa rispetto a quella iniziale

dovuta proprio a Δ119897

Posizionando dunque i due polarizzatori incrociati fra loro ( egrave questa infatti

una analisi ortoscopica e non ci sarebbe nessuna trasmissione di luce se non si

inserisse il materiale birifrangente) e facendo ruotare il campione attorno allrsquoasse

ottico del sistema lrsquointensitagrave dellrsquoimmagine vista varia periodicamente risultando nulla

quando le sue direzioni principali di vibrazione coincidono con quelle del

polarizzatore e dellrsquoanalizzatore (posizione di estinzione) mentre risulteragrave

massima nelle posizioni a 45deg (posizioni diagonali) Si possono cosigrave dedurre

importanti informazioni sullrsquoorganizzazione cristallina del campione in esame

Figura 39Cristallo birifrangente posto tra due polarzzatori incrociati

41

Nella prossima figura si egrave indicato con s e o i piani di oscillazione straordinari e

ordinari con P e A i piani del polarizzatore e dellrsquo analizzatore

Figura 40 Orientazione del cristallo birifrangente e relativa variazione dellintensitagrave trasmessa

Il campione egrave preparato in sezione sottile tramite taglio e abrasione fino a rendere

il campione subtrasparente (in genere 30μm di spessore) e consentire la trasmissione

della luce

Nel campo dei beni culturali questo strumento egrave ampiamente usato per analisi

petrografiche e mineralogiche di materiali lapidei naturali e artificiali In

particolare egrave possibile classificare le pietre naturali identificare le tipologie di

inerte e definire il rapporto inertelegante presente in malte intonaci e stucchi

noncheacute effettuare determinazioni sulle finiture cromatiche sul degrado e sulle

tecniche esecutive

Figura 41 Immagine al microscopio polarizzatore di un frammento di materiale lapideo riconosciuto come trachite dei Colli Euganei

42

Capitolo 3 - Le apparecchiature dellrsquoAteneo

disponibili nel campo dei beni culturali

In questo capitolo approfondiremo alcune tecniche analitiche descritte brevemente

nel capitolo 2 La scelta egrave ricaduta su alcune delle tecniche che allrsquo interno di questo

Ateneo vengono utilizzate anche per la ricerca nel campo dei beni culturali

31 I raggi X la tecnica XRF

311 La produzione di raggi X

Si definiscono convenzionalmente raggi X quella parte di radiazioni dello spettro

elettromagnetico con energia compresa tra 012 keV e 120 keV I raggi X sono il

risultato dellrsquointerazione in un tubo nel quale egrave stato realizzato un alto vuoto (

10minus6 minus 10minus7 Torr) tra materia lrsquoanodo (tipicamente come anodi vengono usati il

Tungsteno Molibdeno Rame Argentohelliphellip ) ed elettroni prodotti da un filamento

incandescente il catodo e accelerati da una opportuna differenza di potenziale con

conseguente perdita di energia da parte di questi ultimi

Figura 42Schema di principio di un generatore a raggi X[6]

I processi attraverso i quali lrsquoelettrone nellrsquourto con lrsquoanodo perde energia si

possono riassumere nei seguenti punti ([2]Castellano Martini amp Sibilia 2002)

I Lrsquoelettrone eccita lrsquoatomo ldquospostandordquo un elettrone esterno

(perdita di energia di qualche eV) Lrsquoatomo torna poi allo stato

fondamentale con emissione di radiazione nel visibile(quellrsquoorbitale

esterno si puograve chiamare ldquootticordquo)

II Lrsquoelettrone ionizza lrsquoatomo rimuovendo un elettrone esterno

(perdita di energia fino a centinaia di eV)

III Lrsquoelettrone collide con il nucleo atomico in questo caso lrsquoelettrone

orbita parzialmente intorno al nucleo e perde energia per

43

decelerazione Questrsquoultimo fenomeno egrave alla base della bremsstrahlug

parola tedesca che significa radiazione di frenamento

IV Lrsquoelettrone collide con un elettrone interno dellrsquoanodo(shell K L

Mhellip) con conseguente espulsione di questrsquoultimo(con una energia

cinetica Ec) Se WK(LM) indica lrsquoenergia di legame dellrsquoelettrone alla

shell KLMhellip lrsquoenergia richiesta per il processo egrave Ec+WK(LMhellip) Un

elettrone piugrave esterno va a sostituire quello espulso con emissione

di radiazione X la quale egrave caratteristica della sostanza colpita

La radiazione X egrave prodotta essenzialmente dai processi fisici riportati al punto III e

IV Esaminiamoli con maggior dettaglio

La ldquoradiazione biancardquo (breemstrahlung)

Una particolare attenzione merita la radiazione X prodotta dal fenomeno riportato

sopra al punto III Dunque accade che lrsquoelettrone decelera o in genere subisce una

variazione anche puramente direzionale dellrsquoaccelerazione da questa perdita di

energia scaturisce un fotone X che viene emesso a partire dalla regione dellrsquourto Il

processo di breemstrahlung egrave il piugrave importante almeno in termini di estensione dello

spettro che produce In esso lrsquoemissione di raggi X avviene con

continuitagrave(radiazione bianca) esistendo tuttavia una lunghezza drsquoonda limite

120582m al di sotto della quale non vi egrave emissione

Figura 43 Spettri continui di raggi X per alcuni valori della tensione applicata[6]

Il principio di conservazione dellrsquoenergia vieta infatti che vengano emessi fotoni con

energie maggiori di quella massima degli elettroni EM accelerati contro lrsquoanodo

data da

44

119864119872 = 119890119881 (31)

Essendo e la carica dellrsquoelettrone e V la differenza di potenziale tra il filamento

emettitore di elettroni e lrsquoanodo Questa lunghezza drsquoonda minima corrisponde ad

un processo di frenamento in cui lrsquoelettrone incidente perde tutta la sua energia in

un unico urto producendo un fotone con 120582m pari a

λm =ℎ119888

119890119881 (32)

Naturalmente questo implica che vi sia una frequenza massima ammissibile 120584M

data dallrsquoequazione

120584119872 =119864119872

ℎ (33)

Rispetto alla figura 2 una grafico che avesse in ascissa lrsquoenergia ( o la frequenza )

verrebbe ribaltato rispetto ad un asse verticale evidenziando una EM (o una 120584119872)

saragrave questa la visualizzazione piugrave frequente degli spettri X negli usi delle varie

procedure sperimentali

La radiazione caratteristica la fluorescenza dellrsquoatomo

Il processo brevemente descritto sopra al punto III egrave alla base della produzione

della radiazione X caratteristica Oltre allo spettro continuo sono presenti infatti

righe monocromatiche caratteristiche alcune delle quali particolarmente intense

Mentre lo spettro continuo egrave molto simile per tutte le sostanze con il detto limite

inferiore 120582119898 e un solo massimo di intensitagrave a circa 120582 =15120582119898 le righe

caratteristiche variano da sostanza a sostanza costituente lrsquoanodo Dunque

bombardando una sostanza con elettroni veloci alcuni atomi si ionizzano

espellendo un elettrone di una shell interna Supponiamo una mancanza di un

elettrone nella shell K in seguito a questo un elettrone di una shell piugrave alta L Mhellip

faragrave una transizione radiativa per riempire il livello libero Naturalmente questa

transizione determina un posto vuoto nel guscio L Mhellip ma questo verragrave occupato

successivamente da un elettrone ancora piugrave esterno nellrsquoatomo emettendo unrsquo altra

riga dello spettro caratteristico Le righe originate dal livello vuoto nella shell K

sono chiamate righe 119870120572 119870120573 119870120574helliphellipe corrispondono alle transizioni LrarrK MrarrK

NrarrK hellipLa transizione Kα da origine alla riga ad energia piugrave alta negli spettri X

Fu il fisico H Moseley che tra il 1913 e 1914 stabiligrave nei suoi primi esperimenti per le

linee 119870120572 che

La radice quadrata della frequenza delle linee 119922120630 egrave direttamente proporzionale

al ndegatomico Z

120584119870119894

2 = 119862119894(119885 minus 120590119870) 119894 = 120572 120573 120574 hellip (34)

Dove Ci egrave una costante indipende da Z e 120590119870 rende conto dello schermaggio

dellrsquoelettrone K rimasto

45

1 lt 120590119870 lt 2

La stessa regola egrave estendibile alle righe della serie L dovendo perograve sostituire una

costante 120590119871 di schermaggio maggiore

74 lt 120590119871 lt 94

Figura 44 Il diagramma di Moseley di 120642120784

su Z per le linee Kα[1]

La (44) fu subito generalizzata da Moseley considerando la formula di Bohr per i

livelli energetici di atomi ad un elettrone che si muovono perograve in un potenziale

colombiano di carica 119885 minus 120590

120584119898119899 = 119877 infin 119885 minus 120590 2 1

1198982 minus1

1198992 119898 lt 119899 (35)

dove m n sono i numeri quantici principali delle shell di arrivo e partenza

rispettivamente e R infin egrave la costante di Rydberg avendo usando lrsquoapprossimazione

di massa nucleare infinita

119877 infin =119898

4120587ℏ3

1198902

4120587ℇ0

2

(36)

In realtagrave non esiste una sola linea Kα Kβo Lα Lβhellip

Lrsquointerazione spin-orbita separa i livelli energetici delle shell (tranne la shell K)

Nella shell L gli elettroni con ℓ = 0 hanno lrsquoenergia di legame piugrave grande quelli

con ℓ = 1 e 119895 = 1 2 piugrave bassa e quelli con ℓ = 1 e 119895 = 3 2 ancora piugrave bassa

Questi tre livelli sono chiamati LI LII e LIII La separazione in energia egrave grande

abbastanza da poter essere agevolmente evidenziata negli spettri essendo

46

proporzionale a 119885 minus 120590119870 4come mostra la formula di struttura fine per

lrsquointerazione spin-orbita

ℓ 119904119890 119895 = ℓ + 1 2

Δ119864 =1198981198882 119885minus120590119870 120572 4

41198993ℓ ℓ+1 2 times (37)

minusℓ minus 1 119904119890 119895 = ℓ minus 1 2

Con

120572 =1198902

4120587휀0ℏ119888 (38)

costante di struttura fine

Potremo dunque osservare fra le altre le righe Kα1 e Kα2 che corrispondono alle

transizioni LIII rarrK e LII rarrK rispettivamente Il seguente schema mostra i due

gruppi (K e L) di transizioni principali

Figura 45Schema (non in scala) delle principali transizioni X permesse[1]

Le transizioni saranno regolate dalle regole di selezione Δℓ = plusmn1 Δj = 0 plusmn1

Per esempio le righe Kα1 e Kα2 del Tungsteno hanno

1205821198701205721 = 0214Å 1198641198701205721 = 579119896119890119881

1205821198701205722 = 0209Å 1198641198701205722 = 593119896119890119881

Ersquo molto utile per gli usi pratici in cui il materiale egrave coinvolto mostrare uno spettro

di un tubo a raggi X con anodo di Tungsteno

47

Figura 46Spettro dei raggi X prodotti da un tubo RX con anodo di Tungsteno a 80 kV[2]

Si notano oltre la radiazione continua di bremstrahlung e i due picchi Kα1 e Kα2 anche i due picchi Lα e Lβ che sono molto meno energetici di quelli K ma anche

molto piugrave probabili

312 La sezione drsquourto di assorbimento

Una volta che si ha a disposizione una sorgente di raggi X essi possono essere usati

per ionizzare lrsquoatomo attraverso lrsquoeffetto fotoelettrico Ovvero i raggi X stessi

possono essere usati a posto degli elettroni per produrre a loro volta radiazione X

dalla sostanza irraggiata I fotoni di adeguata energia dunque possono determinare

eccitazione o dare luogo alla rimozione di elettroni ove abbiano energie sufficienti a

vincere lrsquoenergia di legame della shell La sezione drsquourto 120590 di questo processo egrave

espressa in buona approssimazione dalla formula della sezione drsquourto per atomi

idrogenoidi

120590 =16 2120587

312057281198855

1198981198882

ℏ120596

7 2

11988602 (39)

1205720 = 0529177Å (raggio di Bohr)

anche se lrsquoapprossimazione di dipolo con la quale egrave stata ldquocostruitardquo egrave sempre

meno congrua allrsquoaumentare dellrsquoenergia dei fotoni La sezione drsquourto diminuisce

dolcemente allrsquoaumentare della frequenza de fotoni come ℏ120596 minus7 2 fino a che non

si raggiunge un energia sufficiente per espellere un elettrone dalle shell piugrave interne

A questo punto la sezione drsquourto ha un brusco aumento siamo in presenza del

cosiddetto ldquoabsorption edgesrdquo (soglie di assorbimento) Simili picchi si

incontrano ogni qual volta si raggiungono energie sufficienti a strappare elettroni in

shell via via piugrave profonde

48

Figura 47Andamento del coefficiente di assorbimento di massa del piombo in funzione di 120640 e E

La figura 6 mostra il coefficiente di assorbimento di massa che ha lrsquoandamento del

tutto analogo a 120590 Dunque la scelta di opportuni valori della tensione del tubo a

raggi X determina le energie del fascio dei fotoni prodotti incidenti su un materiale

e quindi la possibilitagrave che si verifichino i processi di assorbimento in esame Queste

considerazioni fanno parte delle attivitagrave preparatorie e delle impostazioni

preliminari allrsquoanalisi ED-XRF

313 Il sistema XRF in uso nel dipartimento di Fisica di

Camerino

Nel laboratorio XAS (X-ray Absorption Spectroscopy) del dipartimento di fisica

dellrsquouniversitagrave di Camerino opera un apparato per analisi ED-XRF il cui nucleo egrave

il sistema rivelatore (XR-100CR) amplificatore e alimentatore (PC2CR)

convertitore analogico-digitale+scheda multicanale(MCA 8000A) prodotto

dalla AMPTEK INC [5]

49

Figura 48Schema dei collegamenti dellapparato rivelatore-analizzatore[5]

Alcune caratteristiche del rivelatoreXR-100CR

Tipo di sensore Si-PIN(Fotodiodo di silicio a tre strati drogati P e N

separati da uno stato ad alta resistivitagrave quasi Intrinseco)

Dimensioni del sensore 24mmtimes28mm(7mm2)

Spessore del Silicio 300μm

Risoluzione in energia FWHM11 220eV

(misurata sulla riga a 59 keV del 55Fe)

Finestra del rivelatore Berillio spessore 25μm

La risoluzione in energia egrave il grado di precisione del picco delle righe rivelate piugrave ha un valore basso e piugrave la riga saragrave stretta e dunque piugrave discriminata in energia dalle altre

Le curve di efficienza e di trasmissione

Ersquo interessantissimo analizzare il comportamento dei componenti principali del

rivelatore cioegrave il sensore vero e proprio Si-PIN e la finestra di Berillio al variare

dellrsquoenergia dei fotoni In generale infatti il comportamento di un sensore o di un

materiale a basso assorbimento di raggi X varia a seconda dellrsquoenergia delle

radiazioni elettromagnetiche con cui interagiscono dando luogo a fenomeni di

filtraggio

11 FWHM Full Width Half Maximum egrave la larghezza della riga a metagrave della sua altezza Piugrave questo parametro egrave piccolo migliore saragrave la risoluzione

50

Figura 49Trasmissione di raggi X attraverso la finestra di Berillio[5]

Ersquo necessario isolare sotto vuoto il sensore dato che lo si fa lavorare a bassa

temperatura (ndash30 ndash40 degC) Si sceglie il Berillio come finestra dato che egrave il materiale

che minimizza lrsquoassorbimento di raggi X Come si vede sopra 6keV lrsquoefficacia del

conteggio si avvicina al 100

Vediamo ora la curva di trasmissione (percentuale dei fotoni che interagiscono

fotoelettricamente sul totale) del sensore SiPIN

Figura 50Efficienza del rivelamento del sensore di Si [5]

Il grafico seguente tenendo conto di entrambi gli andamenti di cui sopra mostra

lrsquoefficienza intrinseca di rivelazione a ldquopiena energiardquo cioegrave ldquola probabilitagrave che

un fotone X entrato nel sensore depositi tutta la sua energia per effetto

fotoelettricordquo

Curva del

rivelatore del

laboratorio di

Camerino

51

Figura 51Efficienza intrinseca () di rivelazione a piena energia[5]

In sostanza la finestra di Berillio e il sensore Si-PIN consentono la rivelazione di

elementi la cui energia di emissione caratteristica sia compresa tra 1-2keV e 50-

60keV circa a basse energie lrsquoimpedimento egrave la finestra di Berillio a quelle alte egrave il

rivelatore (scritte in inglese ai bordi del grafico) Nella figura sopra sono mostrati i

riferimenti delle linee Kα di diversi elementi mancano tutti gli altri tipi di righe che

ovviamente consentono di individuare atomi diversi da quelli menzionati dal

grafico o che il grafico mette in una zona di scarsissima efficienza Risulta chiaro

allora che lrsquoassorbimento della finestra di Berillio alle basse energie unitamente alla

bassa ldquoresa di fluorescenzardquo degli elementi leggeri fa si che la tecnica XRF non trovi

applicazione per elementi a basso numero atomico (Zle10)

52

32 I raggi ultravioletti Lrsquoosservazione in

fluorescenza UV

In generale la fluorescenza egrave la proprietagrave di alcune sostanze solide liquide e

aeriformi per la quale allorchegrave sono colpite da una radiazione riemettono quasi

istantaneamente (ritardo di 10minus8s) altre radiazioni la cui lunghezza drsquoonda

dipende da quella della radiazione eccitante e dalla natura della sostanza Ersquo

sinonimo di luminescenza

Ci occuperemo in questa parte il fenomeno della fluorescenza indotta da raggi

UV approfondendone la genesi fisica

321 Il fenomeno della fluorescenza UV nelle molecole

Lo stato energetico di una molecola egrave descritto da tre parametri quantici il grado di

eccitazione elettronico il grado di eccitazione vibrazionale e il grado di eccitazione

rotazionale Quello energeticamente piugrave importante egrave quello elettronico (poi quello

vibrazionale) e una molecola puograve o meno coinvolgerlo nelle transizioni da uno

stato energetico allrsquoaltro Ci possono essere cioegrave transizioni puramente rotazionali

transizioni roto-vibrazionali (in cui cambia lo stato vibrazionale) e infine

transizioni tra stati elettronici diversi

La fluorescenza UV egrave un fenomeno di questo tipo in cui la molecola assorbe

radiazione ultravioletta questo provoca una eccitazione elettronica e il processo di diseccitazione avviene in maniera tale che la radiazione emessa egrave di

minore energia ricadendo nel visibile Ersquo utile ora illustrare una proprietagrave che le molecole hanno e che chiarisce meglio il

fenomeno fisico il principio di Franck-Condon

Questo principio afferma che il processo con cui gli elettroni passano da uno

stato energetico allrsquoaltro egrave talmente rapido rispetto al moto dei nuclei che

possiamo considerare questi ultimi (e quindi la loro distanza relativa che saragrave

indicata con R) come fermi nelle eccitazioni-diseccitazioni elettroniche

La conseguenza pratica di questo principio egrave che nei grafici in cui si evidenziano

questi processi la freccia che va da uno stato quantico allrsquoaltro possiamo

disegnarla verticale

Dunque il processo della fluorescenza UV si sviluppa cosigrave dapprima

rispettando il principio di Franck-Condon una transizione di assorbimento fa

passare la molecola da uno stato elettronico ad uno stato vibrazionale di un altro

stato elettronico di energia superiore A questo punto la molecola puograve perdere

energia vibrazionale interagendo con molecole vicine (decadimento termico) e

raggiungere lo stato vibrazionale piugrave basso 119959prime = 120782 dello stato elettronico

53

eccitato Come risultato la radiazione emessa durante la diseccitazione finale

ha una frequenza piugrave bassa e ricadragrave nel visibile

Figura 52 Fenomeno della fluorescenza[1]

33 La radiazione infrarossa La riflettografia IR

Lrsquointerazione energia-materia di strati pittorici con la radiazione del vicino infrarosso cioegrave la banda dello spettro che va dallrsquoestremo visibile rosso fino a una

lunghezza drsquoonda di circa 3μm puograve dar luogo a fenomeni ottici ben diversi da quelli

osservabili in luce visibile

Figura 53Lo spettro della radiazione infrarossa

54

Lrsquoassorbimento la diffusione interna (scattering) e la riflettanza12 possono

assumere valori molto diversi con una conseguente dello strato pittorico a vista

In generale ad un aumento della lunghezza drsquoonda(fino a 120582 cong 22120583119898 )

corrisponde una diminuzione del fenomeno di scattering cioegrave una diminuzione del

potere coprente e quindi un aumento della trasparenza dello strato pittorico

331 Lrsquointerazione della radiazione infrarossa con i mezzi

torbidi

Parliamo di mezzo torbido quando piccole ( 10minus3 divide 1 μm) particelle sono

disperse in una matrice (il mezzo che ldquoospitardquo le particelle) trasparente e omogenea

che puograve essere gassosa liquida o solida Esempi di questo tipo di sistemi sono la

nebbia il fumo le pitture i colloidi liquidi e le soluzioni solide(come i vetri

colorati)

Il comportamento della radiazione infrarossa con questi sistemi egrave

intrinsecamente lo stesso di quello della luce visibile Esso egrave governato da

interazioni come la riflessione la rifrazione la dispersione la diffusione e nel caso di

specifiche sostanze colorate assorbimento (di determinate lunghezze drsquoonda)

La diffusione e lrsquoassorbimento sono fattori determinanti per la

trasmittanza13 di questi sistemi Per esempio il potere coprente di uno strato di

pittura bianca (non considerando lo spessore) egrave dovuto essenzialmente alla

diffusione mentre in uno strato di pittura blu di Prussia14 il fattore dominante egrave

lrsquoassorbimento specifico

La diffusione puograve essere descritta quantitativamente dagli specifici

coefficienti di diffusione delle particelle disperse attraverso la teoria di Kubelka-Munk

Questi coefficienti dipendono dalla lunghezza drsquoonda della radiazione incidente

dalla geometria delle particelle (forma e diametro) e dalla differenza degli indici di

rifrazione del pigmento(particelle) e mezzo(matrice)

In generale per uno strato di pittura bianca (volendo focalizzare il discorso

solo sulla diffusione) possiamo dire che diventa piugrave trasparente

al crescere della lunghezza drsquoonda della radiazione incidente

al diminuire dello spessore dello strato

al diminuire del numero di particelle nello strato(concentrazione

pigmentovolume)

al diminuire della differenza degli indici di rifrazione tra pigmento e

mezzo(legante)

Concludiamo questo paragrafo col dire che nella maggior parte dei casi il massimo

della trasmittanza di un pigmento egrave nel vicino infrarosso tra 18μm e 22μm

12 Riflettanza Il rapporto tra la radiazione retro diffusa e quella inviata 13Trasmittanza Per una superficie investita da una radiazione acustica o ottica il rapporto tra lrsquointensitagrave della radiazione trasmessa entro il corpo e lrsquointensitagrave della radiazione incidente 14blu di Prussia Ferrocianuro ferrico Fe4[Fe(CN)6]3 scoperto casualmente a Berlino nel 1704 Anche chiamato blu di Berlino

55

superando poi questa soglia per le matrici (di origine organica) comincia a

diventare prevalente lrsquoassorbimento della radiazione facendo diventare lo strato

pittorico meno trasparente e il contrasto15 diminuisce

332 Una trattazione matematica del fenomeno

In riflettografia infrarossa si fa spesso riferimento ad una trattazione matematica[2]

(dovuta a Kubelka e Munk) che pur semplificando molto la situazione rispetto alla

realtagrave ha il pregio di essere intuitiva e di identificare la grandezze fondamentali in

gioco Essa ci porteragrave ad esprimere matematicamente la riflettanza di uno strato

pittorico solamente in funzione di coefficienti caratteristici dello strato stesso e

non piugrave in funzione della profonditagrave di penetrazione nello strato pittorico

Nellrsquoambito di questa teoria un dipinto egrave schematicamente descritto come uno

strato di colore (si pensa al colore come un pigmento disperso in un leganteil mezzo)

che ricopre una preparazione di fondo (costituita quasi sempre da una mescola di

gesso e colla animale o da biacca16 ) e sul quale egrave stato tracciato il disegno preparatorio

(fatto con carboncino grafite o punta metallica )

Le proprietagrave ottiche delle parti in questione e del sistema vengono considerate

in questo modo

Il legante viene considerato perfettamente trasparente

Il pigmento egrave considerato in grado di diffondere la radiazione che incide

normalmente

Si considera solo la diffusione che allrsquointerno dello strato si propaga ortogonalmente

ad esso in avanti o allrsquoindietro

La riflessione speculare non viene considerata

La lunghezza drsquoonda della radiazione egrave molto maggiore del diametro medio dei granuli di

pigmento

La radiazione proveniente dalla sorgente IR giunge sulla superficie del dipinto e

penetra in parte al di sotto di essa

Supponiamo che la radiazione non assorbita si propaghi lungo lrsquoasse x e

parte di essa venga diffusa ma solo nella direzione opposta si considera cioegrave

solo la retrodiffusione

Con 119868 119909 si indica il flusso di radiazione proveniente dalla sorgente

Con 119869 119909 si indica il flusso di radiazione retrodiffusa verso il rivelatore

Sia K il coefficiente di assorbimento della radiazione nello strato

Sia S il coefficiente di diffusione della radiazione nello strato

Accade che attraversando lo spessore 119889119909 lrsquointensitagrave 119868 119909 varia a causa

dellrsquoassorbimento della diffusione si considereragrave dunque per 119868 119909 anche il

contributo di 119869 119909 Un ragionamento analogo vale anche per il flusso 119869 119909

15 Contrasto In rifletto grafia per lrsquoindividuazione di linee scure su fondo bianco egrave definito come il rapporto tra la riflettenza della sostanza scura e la riflettanza del fondo bianco 16 Biacca Anche detta ldquobianco di piombordquo egrave un carbonato basico del piombo2PbCO3ndashPb(OH)2

56

In formule

119889119868 119909 = 119870 + 119878 119868 119909 119889119909 minus 119878 119869 119909 119889119909

(316)

119889 119869 119909 = minus(119870 + 119878)119869 119909 119889119909 + 119878 119868 119909 119889119909

Le equazioni cosigrave ricavate costituiscono il sistema di Kubelka-Munk in forma

differenziale

Figura 54Propagazione della radiazione diretta e retrodiffusa secondo lo schema di Kubelka-Munk

In riflettografia si definisce in linea di principio per ogni livello di profonditagrave della

superficie pittorica la riflettanza 119877 119909 come

119877 119909 =119869 119909

119868 119909 (317)

Derivando rispetto a x la (316) e sostituendo nel risultato ottenuto le (315) si ha

per 119877 119909 lrsquoequazione differenziale

119889119877 119909

119889119909= 1198781198772 119909 minus 2(119870 + 119878)119877 119909 + 119878 (318)

Ponendo 119883 = 119909 minus 1199090 1198770 = 119877 1199090 119886 =119870+119878

119878 119887 = 1198862 minus 1 si ha la soluzione

cercata per la riflettanza

119877(119883) =1+ 1198770 119887 coth 119887119878119883 minus119886

119886+119887 coth 119887119878119883 minus1198770 (319)

57

Mettiamoci ora nelle condizione di sapere come diventa 119877(119883) se si ha a che fare con

grandi spessori basta calcolarne il limite per 119883 rarr infin sapendo che coth 119909 =119890119909+119890minus119909

119890119909minus119890minus119909 si ha

119877infin = lim119883rarrinfin 119877(119883) =1+1198770(119887minus119886)

119886+119887minus1198770=

119870

119878+ 1 minus

119870

119878

2

+ 2119870

119878 (320)

Si vede chiaramente cosigrave che 119877infin dipende solamente dal rapporto 119870 119878 che egrave proprio

di ogni pigmento

Lrsquoandamento di 119877infin egrave quello visualizzato qui sotto

Figura 55 Andamento di 119929infin in funzione di KS

Naturalmente fare il limite per 119883 rarr infin ha solamente un senso matematico Nella

realtagrave si puograve misurare la riflettanza dei pigmenti con uno spettrofotometro e si

riscontra che giagrave con spessori di qualche millimetro crsquoegrave una buonissima

corrispondenza con lrsquoandamento di 119877infin

Dunque la trattazione di Kubelka-Munk che afferma con la (320) che per

119883 rarr infin la riflettanza non dipende piugrave dallo spessore dello strato ha un effettivo

riscontro con la realtagrave dove nella maggior parte dei casi si opera su spessori di 12

mm

Dalla (320) con pochi passaggi matematici ci si ricava 119870 119878 in funzione di 119877infin 119870

119878=

119877infin minus1 2

2119877infin (321)

Possiamo ora introdurre una nuova grandezza fondamentale in riflettografia il

contrasto

119862 =119877119887 119909

119877119908 119909 (322)

dove 119877119887 119909 e 119877119908 119909 sono rispettivamente la riflettanza di una linea ldquonerardquo del

disegno preparatorio e quella della superficie ldquobiancardquo del fondo e x rappresenta lo

spessore di pigmento soprastante Da come egrave definito ci si auspica sempre che C

abbia un valore prossimo a 0

Dal contrasto in linea di principio puograve essere ricavato lo spessore di

oscuramento 119883119889 = 119909119889 minus 1199090 definito come il minimo spessore di un dato pigmento in

grado di rendere completamente invisibile a una determinata strumentazione il disegno

58

preparatorio sottostante Esso puograve essere interpretato anche come un indice della

qualitagrave di un apparato per riflettografia

Vediamo ora come sia possibile ricavarsi Xd

Sia Cl il contrasto limite ossia il minimo contrasto rilevabile da un determinato

sensore dalla definizione di C Cl =119877119887 119883119889

119877119908 119883119889

Tenendo presente la (319) ponendo in essa 119910 = 119887 coth(119887119878119883119889) e sostituendo in Cl

si ottiene

1199102 ClR0w minus R0b + 119910 1 minus Cl R0bR0w minus 1 +

+Cl(a minus R0b)(1 minus aR0w ) + (a minus R0w )(aR0b minus 1) = 0 (323)

che egrave unrsquoequazione di secondo grado in y

Dunque conoscendo la riflettanza del fondo R0w la riflettanza del materiale usato per

il disegno preparatorio R0b la 119877infin del colore che ricopre il fondo e il suo coefficiente di diffusione

si puograve ricavare la y da cui trovare poi Xd con la formula

119883119889 =coth minus1 119910 119887

119887119878 (324)

333 La fotocamera CCD CHROMA C3 1600E

La facoltagrave di scienze dellrsquouniversitagrave di Camerino ha a disposizione per le

acquisizioni di immagini nel campo dei beni culturali una fotocamera digitale [10]

con sensore a stato solido CCD (Carge Coupled Device) CHROMA C3 1600E

prodotta dalla DTA

Figura 56 Fotocamera digitale CCD CHROMA C3 1600E

Cuore di questa apparecchiatura egrave il sensore per immagini CCD KAF1602(E)

prodotto dalla Kodak[9]

Figura 57Sensore per immagini CCD Kodak KAF-1602(E)

59

Alcune caratteristiche del CCD

Numero di pixel 1536(H)x1024(V)

(Circa 16MPixel di definizione)

Dimensioni del pixel 9x9 μm2

Dimensioni sensore 138x92 mm2

(corrisponde ad un rapporto 32)

FWC 105elettr

(Full Well Capacity Parametro indicante il massimo numero di elettroni

immagazzinabili in ogni pixel Ersquo da questa caratteristica che dipende sia

lrsquointensitagrave del segnale che del rumore Ersquo comunque auspicabile avere un

FWC piugrave alto possibile anche ge500000 cosigrave da poter lavorare anche su

immagini in cui ci sono zone illuminate diversamente evitando che su

quelle illuminate fortemente si crei sovraesposizione)

DC (misurata a 25degC) 20 elettr(pixel∙secondo)

(Dark Current Ersquo il numero di elettroni generato termicamente in ogni

pixel anche se non egrave esposto a radiazione ldquohellipcorrente di buiohelliprdquo Puograve essere

sottratta via software e bisogna tenerne conto soprattutto nelle acquisizioni

a lunga esposizione Con il raffreddamento termoelettrico di tipo Peltier17

puograve essere ridotta di molto)

Figura 58 Andamento della Dark Current a seconda della temperatura del CCD

QE 40 50 60

(Quantum Efficiency Misurata a tre diverse lunghezze drsquoonda 450nm

550nm 650nm Ersquo uno dei parametri piugrave importanti per valutare la qualitagrave di

un sensore Definito come il numero di elettroni di segnale creati per ogni

fotone incidente)

17 Peltier Jean Charles Athanase Fisico francese (Ham[Somme]1785-Parigi1845) Nel 1834 sccoprigrave lrsquoeffetto termoelettrico che da lui prese il nome

60

DR 74dB

(Dinamic Range Dipende dal rapporto tra la quantitagrave massima di elettroni

utilizzabili e il noise floor 119899119890~ cioegrave massimo numero di elettroni del rumore

di fondo per pixel Piugrave precisamente 119863119877 = 20 log10 119865119882119862 119899119890~ con

119899119890~ =15 elettroni)

La risposta spettrale del sensore quella che prima si egrave solo accennata in maniera

frazionata come QE egrave senza dubbio il parametro fondamentale In riflettografia

infrarossa per esempio si auspica che questo parametro sia alto attorno a 1ndash2 μm

Figura 59 Risposta spettrale QE del sensore KAF-1602 (E)

I filtri a disposizione

Ci sono 7 filtri a disposizione [10] per i vari tipi di acquisizioni di immagini

Tre filtri passa banda nel visibile RGB

Figura 60 Curve di trasmittanza dei tre filtri RGB

In realtagrave la curva di trasmissione dei filtri Blu e Verde aumenta nella regione

dellrsquoinfrarosso per questo motivo si egrave dotati di un filtro IR-Cut (taglia infrarosso)

da porre di fronte allrsquoobbiettivo

Filtro passa banda nellrsquoinfrarosso

Presenta due ldquopicchirdquo attorno a 500nm pari a circa 1-2 di trasmittanza

61

Figura 61 Curve di trasmittanza nel visibile e nel vicino infrarosso del filtro passa banda IR

Filtro passa banda nellrsquoultravioletto

Centrato sui 340 nm e con una ampiezza di banda al 50 della sua trasmittanza

massima FWHM pari a 85 nm

Filtro passa alto nellrsquoinfrarosso

Ha la lunghezza drsquoonda di cut-off (50 della sua trasmittanza max tmax) a 780 nm

A 680nm si ha 001 tmax a 850 nm si ha 95 tmax a 900 si ha 99 tmax

Figura 62 Ricostruzione dai dati dello spettro in trasmittanza dei due filtri passa banda UV e passa alto IR (Il tmax egrave arbitrario e sono stati posti uguali per praticitagrave di descrizione)

Filtro taglia Infrarossi

E lrsquounico filtro che egrave posto fuori dalla fotocamera essendo montato sullrsquoobbiettivo e

ha un diametro di 50mm (gli altri 25mm)

A parte dunque lrsquoultimo filtro IR-cut gli altri sono posizionati su una ruota

porta filtri posta allrsquointerno del corpo macchina e azionabile via software

62

Figura 63 Immagine indicativa di una ruota porta filtri per fotocamere CHROMA

Con questa apparecchiatura egrave possibile effettuare oltre la riflettografia infrarossa

anche lrsquoesame in tricromia in falso colore usando il filtri passa banda IR verde e

rosso

34 La tecnica FT-IR

Con lrsquoacronimo FT-IR che sta per Fourier Transform-Infra Red (spectroscopy) si

indica quella tecnica che permette il riconoscimento delle sostanze che

compongono un campione attraverso un esame spettroscopico eseguito in luce

infrarossa In questo caso perograve il risultato finale che consiste in un spettro di

assorbimento della radiazione nel dominio delle frequenze (cioegrave dove sullrsquoascissa

del grafico ci sono le frequenze) saragrave frutto di una trasformata di Fourier di un

altro grafico chiamato interferogramma nel dominio dei tempi

341 Eccitazioni vibrazionali delle molecole

Come mai egrave proprio la radiazione infrarossa la piugrave adatta a stimolare transizioni di

tipo vibrazionale nei nuclei di una molecola

Si puograve rispondere a questa domanda anche con delle considerazioni legate alla fisica

classica se consideriamo che gli elettroni sono legati alla molecola con una forza F con la stessa

forza i nuclei saranno legati tra loro a formare la molecola Approssimando questa forza a

una di tipo armonico (massa-molla) possiamo dire che la pulsazione del moto

elettronico egrave 120596119890 = 119896 119898 mentre la pulsazione del moto nucleare egrave 120596119873 = 119896 119872

con m massa dellrsquoelettrone M massa del nucleo e k costante elastica della F

Il rapporto tra lrsquo energia vibrazionale e quella elettronica saragrave allora dato da

119864119907

119864119890=

ℏ120596119873

ℏ120596119890cong

119898

119872 (322)

Essendo 119898

119872 compreso nel range 10minus3 divide 10minus5 possiamo affermare che le energie di

eccitazione vibrazionali sono qualche centinaio di volte piugrave piccole di quelle

63

elettroniche Essendo questrsquoultime dellrsquoordine di qualche eV lo spettro di

assorbimento-emissione vibrazionale cadragrave nel vicino e medio infrarosso

Figura 64 Collocazione spettrale delle vibrazioni molecolari

Si possono esprimere le frequenze 120642 in cm-1 (omettendo di moltiplicare per c

velocitagrave della luce) dato che se 119888 = 120582120584 allora 120584 = 119888120582

Si egrave giagrave parlato nel paragrafo 2 di questo capitolo dei livelli energetici

vibrazionali

Figura 65Schema energetico di una molecola biatomica e livelli vibrazionali[12]

Le transizioni di cui ci occupiamo qui naturalmente non coinvolgono livelli

elettronici ma solo passaggi da uno stato roto-vibrazionale ad una altro Infatti

oltre alle energie elettroniche e vibrazionali esistono pure le energie rotazionali che

sono dellrsquoordine 10minus3 divide 10minus5 volte piugrave piccole di quelle elettroniche e 10minus3 2 divide

10minus5 2 volte piugrave piccole di quelle vibrazionali cioegrave circa 10minus3eV

Per comprendere meglio quello che succede consideriamo le molecole

biatomiche per queste se sono nello stato Λ = 0(Λ numero quantico del momento

angolare elettronico lungo lrsquoasse molecolare senza spin) vale la regola di selezione

Δ119869 = plusmn1 dove J egrave il numero quantico rotazionale collegato con il momento

angolare totale lungo lrsquoasse molecolare

Le transizioni permesse passando da 119907 = 0 a 119907 = 1sono riportate nello schema qui

sotto

64

Figura 66Livelli energetici di una molecola biatomica e transizioni permesse da v=0 a v=1[1]

Con R si indicano tutte le transizioni con Δ119869 = +1 con P quelle con Δ119869 = minus1

chiamate poi branche R e P e il numero tra parentesi egrave il J iniziale

A titolo di esempio riportiamo lo spettro di assorbimento della molecola HCl

Figura 67Spettro di assorbimento di HCl [1]

Da notare la mancanza del gap centrale data la proibizione di Δ119869 = 0

Tutti gli esami spettroscopici in assorbimento avranno questo aspetto

342 I modi di vibrazione e i gruppi funzionali I

fingerprint

Le molecole possono presentare diversi modi di vibrazione ciascuno responsabile

di un particolare assorbimento in una determinata regione dello spettro

Si distinguono vibrazioni ldquostetchingrdquo o di valenza (variazione della distanza di

legame)

Figura 68 Esempio di modi di vibrazione di valenza[12]

e vibrazioni ldquobendingrdquo o di deformazione (variazione dellrsquoangolo di legame)

65

Figura 69Esempio di modi di vibrazione di deformazione[12]

Come si vede dalle immagini possiamo pensare la vibrazione dellrsquointera molecola come

combinazione di vibrazioni di ogni coppia di atomi o comunque di ogni sua singola parte piugrave

semplice In chimica questi ldquopezzi di molecolardquo sono detti gruppi funzionali cioegrave

gruppi di atomi che mostrano particolari e costanti proprietagrave chimico fisiche Saragrave grazie alla

peculiaritagrave della lunghezza drsquoonda assorbita da queste parti che si potragrave riconoscere

la molecola presente nel campione

Solitamente 120642119959119938119949 gt 120642119941119942119943 dunque troveremo i gap di assorbimento delle

vibrazioni di valenza nella parte sinistra dello spettro (4000-1500 cm-1) dove ci

sono i valori dei numeri drsquoonda piugrave alti zona dei gruppi funzionali mentre la zona

dello spettro a minore energia egrave occupata dalle vibrazioni di deformazione da quelle di valenza a

piugrave bassa energia e da quelle di combinazione(i due tipi insieme) saragrave soprattutto questa

combinazione di tipi di eccitazioni vibrazionali nella parte destra dello spettro

(1500-700 cm-1) che costituiragrave lrsquoimpronta digitale the fingerprint della molecola

Molecole diverse ma con lo stesso tipo di gruppi funzionali (per quelle organiche)

saranno riconosciute grazie a questa zona

Figura 70 Spettrogrammi IR di due CHETONI simili ciclo-esanone(sopra)e ciclo-pentone(sotto)

riconoscibili dalle diversitagrave nella zona fingerprint[12]

66

343 Lrsquouso dellrsquointerferometria La FT-IR

Le misure di tipo spettroscopico nellrsquoinfrarosso (considerando solo le tecniche a

doppio raggio che permettono il confronto tra il raggio di riferimento e quello del

campione fornendo cosigrave lo spettrogramma della trasmittanza ) si possono fare

essenzialmente in due modi in modo dispersivo con la selezione continua di lunghezza

drsquoonda o con il metodo interferometrico

Per gli spettrometri di tipo dispersivo egrave difficile conciliare risoluzione spettrale ed

efficienza di misurazione questi sistemi si basano infatti su reticoli a riflessione mossi

molto lentamente da meccaniche di precisione per selezionare lunghezza drsquoonda

dopo lunghezza drsquoonda e generare cosigrave uno spettro infrarosso continuo

Figura 71 Schema di funzionamento di uno spettrometro a dispersione[7]

In sintesi questo tipo di spettrometri funzionano cosigrave si formano due raggi uno dei

quali passando per il campione contiene le informazioni cercate lrsquoaltro fa da

riferimento Il chopper consente alternativamente lrsquoarrivo dellrsquouno o dellrsquoaltro sul

reticolo che monocromatizza il segnale letto successivamente dal sensore Saragrave il

software che una volta acquisiti i segnali ne faragrave il rapporto egrave saragrave in grado di creare

lo spettrogramma

Chiaramente il reticolo lavorando in condizioni di alta risoluzione selezioneragrave

una banda di frequenze molto stretta lrsquointensitagrave del segnale saragrave minore

causando cosigrave un deterioramento del rapporto segnale-rumore Un grande miglioramento delle condizioni di lavoro e della qualitagrave dei risultati

nella spettroscopia IR egrave avvenuto quando grazie ai moderni calcolatori si egrave riusciti

a convertire un interferogramma in uno spettrogramma usando gli algoritmi

della trasformata di Fourier

Lrsquointerferogramma

Definiamolo prima nel caso di una singola frequenza

Ersquo chiamato interferogramma il segnale complessivo in funzione del tempo di due

onde alla stessa intensitagrave e lunghezza drsquoonda che interferiscono quando su una

67

delle due si crea un continuo sfasamento rispetto allrsquoaltra per esempio grazie ad

uno specchio mobile che ne allunga o ne accorcia il cammino ottico

Figura 72 Schema di principio di un spettrografo con spettro e interferogramma nel caso di una singola

frequenza[8]

Nella figura sopra per questioni di chiarezza lrsquointerferogramma egrave nel dominio delle

distanze (proporzionalitagrave diretta tra tempo e spazio percorso dallo specchio

mobile) B(120584) e I(120575) intensitagrave luminosa rispettivamente dalla sorgente e sul

rivelatore ( 120584 numero drsquoonda e 120575 spostamento dello specchio) Per I(120575) vale la

seguente formula

119868(120575) = 119861(120584) cos 2120587120575

120582 (323)

che poi inserendo per ragioni di comoditagrave matematica il numero drsquoonda 120584 = 1 120582

diventa

119868(120575) = 119861(120584) cos 2120587120584120575 (324)

Nel caso di due frequenze la situazione cambia in questo modo

Figura 73Spettri e interferogrammi di due frequenze diverse separate e poi sovrapposte[8]

Ogni frequenza compare nellrsquointerferogramma come una funzione coseno

Considerando allora una sorgente continua nellrsquoinfrarosso matematicamente

faremo un integrale per trovare lrsquoandamento di 119868(120575) cioegrave

119868(120575) = 119861(120584)infin

0cos 2120587120584120575 119889120584 (325)

Un tipico interferogramma di una sorgente incandescente per infrarosso egrave il

seguente

68

Figura 74 Inteferogramma di una tipica sorgente incandescente[8]

Notare come quando 120575 = 0 essendo tutte le funzioni coseno delle frequenze

presenti in fase 119868(120575) ha un grande picco il centerburst questa egrave una caratteristica di

tutti gli interferogrammi Allontanandosi da questa posizione la moltitudine delle

funzioni coseno cominciano a rinforzarsi o annullarsi vicendevolmente causando

una rapida diminuzione dellrsquointensitagrave in una serie di oscillazioni

La trasformata di Fourier

Lrsquointerferogramma egrave descritto matematicamente dallrsquoequazione (325) e saragrave

proprio il suo andamento intensitagrave su tempo ad essere fisicamente misurato

dal sensore dello spettrografo Comunque in spettroscopia si egrave interessati allo

spettro cioegrave a conoscere lrsquointensitagrave in funzione del numero drsquoonda Ma

conoscendo la forma matematica dellrsquointerferogramma 119816(120517) come funzione di

120517 egrave possibile calcolare il corrispondente spettro usando una tecnica

matematica conosciuta come Trasformata di Fourier Il suo uso porta alla

conoscenza dello spettro attraversolrsquointegrale

119861(120584) = 119868(120575) cos 2120587120584120575 119889120575+infin

minusinfin (326)

Ecco dunque come si agisce con la tecnica FT-IR quando si vuole ottenere lo

spettrogramma di un campione viene fatta una prima acquisizione dello

spettrogramma della sorgente chiamato anche spettrogramma di fondo(in questo

si noteranno anche gli eventuali assorbimenti dei gas presenti lungo il cammino

ottico del raggio) ed in seguito del campione Il computer penseragrave ad eseguire il loro

rapporto fornendo lo spettro in trasmittanza

69

Figura 75 Schema a blocchi della generazione di uno spettro con la tecnica FT-IR[8]

Di seguito egrave riportata la figura schematica di uno spettrometro per analisi FT-IR

Figura 76 Schema di funzionamento di uno spettrometro FT-IR[7]

I 3 vantaggi della tecnica FT-IR

Si associano a questa tecnica tre vantaggi o miglioramenti rispetto alla

spettroscopia dispersiva

Vantaggio Jaquinot o di banda passante lrsquoenergia in arrivo al rivelatore egrave

maggiore di conseguenza anche il rapporto segnaledisturbo egrave piugrave elevato

Vantaggio Felgett o di multiplex lrsquoacquisizione dei dati egrave molto piugrave rapida

(pochi secondi) Questo consente di effettuare in rapida sequenza una serie

di spettri(10-20) e di presentare alla fine la loro media diminuendo cosigrave

lrsquoerrore

Vantaggio di Connes una calibrazione delle frequenze molto stabile ed

accurata (001-01 cm-1) grazie ad un laser interno che agisce da riferimento

per ogni scansione

70

Conclusioni

In questa dissertazione si egrave voluto discutere il contributo della Fisica nel campo

delle indagini analitiche e diagnostiche nel settore dei beni culturali attraverso una

panoramica delle varie tecniche di diagnosi e recupero di unrsquoopera drsquoarte con una

particolare attenzione alla strumentazione e quindi alle tecniche che sono di fatto

operanti con successo nellrsquoambito del nostro Ateneo

Queste metodologie delle quali molte e importanti di carattere non invasivo

sono di fondamentale importanza qualora si desideri eseguire una diagnosi su

unrsquoopera per la quale lo scopo primario di intervento egrave la sua conservazione nel

tempo Se dunque nel corso di una indagine di un bene culturale si richieda la

assoluta non invasivitagrave la fisica mette a disposizione tutte le sue conoscenze nel

campo delle interazioni radiazioni-materia o particelle-materia assicurando

insieme alla salvaguardia del manufatto le risposte cercate

Anche se un bene culturale come tutte le cose non puograve che deperire nel corso

degli anni in un inarrestabile anche se lento invecchiamento i metodi per porvi

riparo e le analisi scientifiche di tipo fisico saranno senza dubbio in grado di

migliorarsi rispetto ad ora in quantitagrave qualitagrave ed efficacia

Il progresso della ricerca fisica applicata e delle tecnologie collegate fanno

sicuramente ben sperare in una conservazione duratura della Bellezza tangibile a

sicuro vantaggio delle generazioni future

71

Bibliografia [1]Bransden B amp Joachain C (1980) PHYISICS OF ATOMS AND MOLECULES

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[18]GruppoBeniCulturali Diagnostica ottica per la conservazione CNR-INOA

[19]Enciclopedia-Delle-Scienze-Fisiche(vol IV p624) Limmagine in falso colore

Roma Istituto Enciclopedico Treccani

73

Ringraziamenti

Ringrazio Dio Padre onnipotente creatore di tutte le cose della materia e delle leggi

che la governano dellrsquouomo e della sua intelligenza che le sa scoprire

Ringrazio poi il prof Andrea Di Cicco per la sua disponibilitagrave e il dott Marco

Minicucci per il suo instancabile guidarmi con entusiasmo alla scoperta di un

mondo per me fino a poco tempo fa sconosciuto la prof Graziella Roselli per le

nozioni che mi ha fornito il dott Andrea Cittadini per le informazioni tecniche il

prof che ha fatto da lettore e tutti i docenti di Fisica che nel corso di questi

anni mi hanno preparato nello studio

Ringrazio ancora Alessandro e Antonella per il loro incoraggiamento schietto e

sincero Roberto per lo scanner e la sua generositagrave Claudio per il supporto

informatico

Ringrazio tutti gli amici che mi sono stati vicino in questi mesi e che anche solo con

un gesto o una parola mi sono stati di aiuto

Ringrazio la mia famiglia

Antonio

41

Nella prossima figura si egrave indicato con s e o i piani di oscillazione straordinari e

ordinari con P e A i piani del polarizzatore e dellrsquo analizzatore

Figura 40 Orientazione del cristallo birifrangente e relativa variazione dellintensitagrave trasmessa

Il campione egrave preparato in sezione sottile tramite taglio e abrasione fino a rendere

il campione subtrasparente (in genere 30μm di spessore) e consentire la trasmissione

della luce

Nel campo dei beni culturali questo strumento egrave ampiamente usato per analisi

petrografiche e mineralogiche di materiali lapidei naturali e artificiali In

particolare egrave possibile classificare le pietre naturali identificare le tipologie di

inerte e definire il rapporto inertelegante presente in malte intonaci e stucchi

noncheacute effettuare determinazioni sulle finiture cromatiche sul degrado e sulle

tecniche esecutive

Figura 41 Immagine al microscopio polarizzatore di un frammento di materiale lapideo riconosciuto come trachite dei Colli Euganei

42

Capitolo 3 - Le apparecchiature dellrsquoAteneo

disponibili nel campo dei beni culturali

In questo capitolo approfondiremo alcune tecniche analitiche descritte brevemente

nel capitolo 2 La scelta egrave ricaduta su alcune delle tecniche che allrsquo interno di questo

Ateneo vengono utilizzate anche per la ricerca nel campo dei beni culturali

31 I raggi X la tecnica XRF

311 La produzione di raggi X

Si definiscono convenzionalmente raggi X quella parte di radiazioni dello spettro

elettromagnetico con energia compresa tra 012 keV e 120 keV I raggi X sono il

risultato dellrsquointerazione in un tubo nel quale egrave stato realizzato un alto vuoto (

10minus6 minus 10minus7 Torr) tra materia lrsquoanodo (tipicamente come anodi vengono usati il

Tungsteno Molibdeno Rame Argentohelliphellip ) ed elettroni prodotti da un filamento

incandescente il catodo e accelerati da una opportuna differenza di potenziale con

conseguente perdita di energia da parte di questi ultimi

Figura 42Schema di principio di un generatore a raggi X[6]

I processi attraverso i quali lrsquoelettrone nellrsquourto con lrsquoanodo perde energia si

possono riassumere nei seguenti punti ([2]Castellano Martini amp Sibilia 2002)

I Lrsquoelettrone eccita lrsquoatomo ldquospostandordquo un elettrone esterno

(perdita di energia di qualche eV) Lrsquoatomo torna poi allo stato

fondamentale con emissione di radiazione nel visibile(quellrsquoorbitale

esterno si puograve chiamare ldquootticordquo)

II Lrsquoelettrone ionizza lrsquoatomo rimuovendo un elettrone esterno

(perdita di energia fino a centinaia di eV)

III Lrsquoelettrone collide con il nucleo atomico in questo caso lrsquoelettrone

orbita parzialmente intorno al nucleo e perde energia per

43

decelerazione Questrsquoultimo fenomeno egrave alla base della bremsstrahlug

parola tedesca che significa radiazione di frenamento

IV Lrsquoelettrone collide con un elettrone interno dellrsquoanodo(shell K L

Mhellip) con conseguente espulsione di questrsquoultimo(con una energia

cinetica Ec) Se WK(LM) indica lrsquoenergia di legame dellrsquoelettrone alla

shell KLMhellip lrsquoenergia richiesta per il processo egrave Ec+WK(LMhellip) Un

elettrone piugrave esterno va a sostituire quello espulso con emissione

di radiazione X la quale egrave caratteristica della sostanza colpita

La radiazione X egrave prodotta essenzialmente dai processi fisici riportati al punto III e

IV Esaminiamoli con maggior dettaglio

La ldquoradiazione biancardquo (breemstrahlung)

Una particolare attenzione merita la radiazione X prodotta dal fenomeno riportato

sopra al punto III Dunque accade che lrsquoelettrone decelera o in genere subisce una

variazione anche puramente direzionale dellrsquoaccelerazione da questa perdita di

energia scaturisce un fotone X che viene emesso a partire dalla regione dellrsquourto Il

processo di breemstrahlung egrave il piugrave importante almeno in termini di estensione dello

spettro che produce In esso lrsquoemissione di raggi X avviene con

continuitagrave(radiazione bianca) esistendo tuttavia una lunghezza drsquoonda limite

120582m al di sotto della quale non vi egrave emissione

Figura 43 Spettri continui di raggi X per alcuni valori della tensione applicata[6]

Il principio di conservazione dellrsquoenergia vieta infatti che vengano emessi fotoni con

energie maggiori di quella massima degli elettroni EM accelerati contro lrsquoanodo

data da

44

119864119872 = 119890119881 (31)

Essendo e la carica dellrsquoelettrone e V la differenza di potenziale tra il filamento

emettitore di elettroni e lrsquoanodo Questa lunghezza drsquoonda minima corrisponde ad

un processo di frenamento in cui lrsquoelettrone incidente perde tutta la sua energia in

un unico urto producendo un fotone con 120582m pari a

λm =ℎ119888

119890119881 (32)

Naturalmente questo implica che vi sia una frequenza massima ammissibile 120584M

data dallrsquoequazione

120584119872 =119864119872

ℎ (33)

Rispetto alla figura 2 una grafico che avesse in ascissa lrsquoenergia ( o la frequenza )

verrebbe ribaltato rispetto ad un asse verticale evidenziando una EM (o una 120584119872)

saragrave questa la visualizzazione piugrave frequente degli spettri X negli usi delle varie

procedure sperimentali

La radiazione caratteristica la fluorescenza dellrsquoatomo

Il processo brevemente descritto sopra al punto III egrave alla base della produzione

della radiazione X caratteristica Oltre allo spettro continuo sono presenti infatti

righe monocromatiche caratteristiche alcune delle quali particolarmente intense

Mentre lo spettro continuo egrave molto simile per tutte le sostanze con il detto limite

inferiore 120582119898 e un solo massimo di intensitagrave a circa 120582 =15120582119898 le righe

caratteristiche variano da sostanza a sostanza costituente lrsquoanodo Dunque

bombardando una sostanza con elettroni veloci alcuni atomi si ionizzano

espellendo un elettrone di una shell interna Supponiamo una mancanza di un

elettrone nella shell K in seguito a questo un elettrone di una shell piugrave alta L Mhellip

faragrave una transizione radiativa per riempire il livello libero Naturalmente questa

transizione determina un posto vuoto nel guscio L Mhellip ma questo verragrave occupato

successivamente da un elettrone ancora piugrave esterno nellrsquoatomo emettendo unrsquo altra

riga dello spettro caratteristico Le righe originate dal livello vuoto nella shell K

sono chiamate righe 119870120572 119870120573 119870120574helliphellipe corrispondono alle transizioni LrarrK MrarrK

NrarrK hellipLa transizione Kα da origine alla riga ad energia piugrave alta negli spettri X

Fu il fisico H Moseley che tra il 1913 e 1914 stabiligrave nei suoi primi esperimenti per le

linee 119870120572 che

La radice quadrata della frequenza delle linee 119922120630 egrave direttamente proporzionale

al ndegatomico Z

120584119870119894

2 = 119862119894(119885 minus 120590119870) 119894 = 120572 120573 120574 hellip (34)

Dove Ci egrave una costante indipende da Z e 120590119870 rende conto dello schermaggio

dellrsquoelettrone K rimasto

45

1 lt 120590119870 lt 2

La stessa regola egrave estendibile alle righe della serie L dovendo perograve sostituire una

costante 120590119871 di schermaggio maggiore

74 lt 120590119871 lt 94

Figura 44 Il diagramma di Moseley di 120642120784

su Z per le linee Kα[1]

La (44) fu subito generalizzata da Moseley considerando la formula di Bohr per i

livelli energetici di atomi ad un elettrone che si muovono perograve in un potenziale

colombiano di carica 119885 minus 120590

120584119898119899 = 119877 infin 119885 minus 120590 2 1

1198982 minus1

1198992 119898 lt 119899 (35)

dove m n sono i numeri quantici principali delle shell di arrivo e partenza

rispettivamente e R infin egrave la costante di Rydberg avendo usando lrsquoapprossimazione

di massa nucleare infinita

119877 infin =119898

4120587ℏ3

1198902

4120587ℇ0

2

(36)

In realtagrave non esiste una sola linea Kα Kβo Lα Lβhellip

Lrsquointerazione spin-orbita separa i livelli energetici delle shell (tranne la shell K)

Nella shell L gli elettroni con ℓ = 0 hanno lrsquoenergia di legame piugrave grande quelli

con ℓ = 1 e 119895 = 1 2 piugrave bassa e quelli con ℓ = 1 e 119895 = 3 2 ancora piugrave bassa

Questi tre livelli sono chiamati LI LII e LIII La separazione in energia egrave grande

abbastanza da poter essere agevolmente evidenziata negli spettri essendo

46

proporzionale a 119885 minus 120590119870 4come mostra la formula di struttura fine per

lrsquointerazione spin-orbita

ℓ 119904119890 119895 = ℓ + 1 2

Δ119864 =1198981198882 119885minus120590119870 120572 4

41198993ℓ ℓ+1 2 times (37)

minusℓ minus 1 119904119890 119895 = ℓ minus 1 2

Con

120572 =1198902

4120587휀0ℏ119888 (38)

costante di struttura fine

Potremo dunque osservare fra le altre le righe Kα1 e Kα2 che corrispondono alle

transizioni LIII rarrK e LII rarrK rispettivamente Il seguente schema mostra i due

gruppi (K e L) di transizioni principali

Figura 45Schema (non in scala) delle principali transizioni X permesse[1]

Le transizioni saranno regolate dalle regole di selezione Δℓ = plusmn1 Δj = 0 plusmn1

Per esempio le righe Kα1 e Kα2 del Tungsteno hanno

1205821198701205721 = 0214Å 1198641198701205721 = 579119896119890119881

1205821198701205722 = 0209Å 1198641198701205722 = 593119896119890119881

Ersquo molto utile per gli usi pratici in cui il materiale egrave coinvolto mostrare uno spettro

di un tubo a raggi X con anodo di Tungsteno

47

Figura 46Spettro dei raggi X prodotti da un tubo RX con anodo di Tungsteno a 80 kV[2]

Si notano oltre la radiazione continua di bremstrahlung e i due picchi Kα1 e Kα2 anche i due picchi Lα e Lβ che sono molto meno energetici di quelli K ma anche

molto piugrave probabili

312 La sezione drsquourto di assorbimento

Una volta che si ha a disposizione una sorgente di raggi X essi possono essere usati

per ionizzare lrsquoatomo attraverso lrsquoeffetto fotoelettrico Ovvero i raggi X stessi

possono essere usati a posto degli elettroni per produrre a loro volta radiazione X

dalla sostanza irraggiata I fotoni di adeguata energia dunque possono determinare

eccitazione o dare luogo alla rimozione di elettroni ove abbiano energie sufficienti a

vincere lrsquoenergia di legame della shell La sezione drsquourto 120590 di questo processo egrave

espressa in buona approssimazione dalla formula della sezione drsquourto per atomi

idrogenoidi

120590 =16 2120587

312057281198855

1198981198882

ℏ120596

7 2

11988602 (39)

1205720 = 0529177Å (raggio di Bohr)

anche se lrsquoapprossimazione di dipolo con la quale egrave stata ldquocostruitardquo egrave sempre

meno congrua allrsquoaumentare dellrsquoenergia dei fotoni La sezione drsquourto diminuisce

dolcemente allrsquoaumentare della frequenza de fotoni come ℏ120596 minus7 2 fino a che non

si raggiunge un energia sufficiente per espellere un elettrone dalle shell piugrave interne

A questo punto la sezione drsquourto ha un brusco aumento siamo in presenza del

cosiddetto ldquoabsorption edgesrdquo (soglie di assorbimento) Simili picchi si

incontrano ogni qual volta si raggiungono energie sufficienti a strappare elettroni in

shell via via piugrave profonde

48

Figura 47Andamento del coefficiente di assorbimento di massa del piombo in funzione di 120640 e E

La figura 6 mostra il coefficiente di assorbimento di massa che ha lrsquoandamento del

tutto analogo a 120590 Dunque la scelta di opportuni valori della tensione del tubo a

raggi X determina le energie del fascio dei fotoni prodotti incidenti su un materiale

e quindi la possibilitagrave che si verifichino i processi di assorbimento in esame Queste

considerazioni fanno parte delle attivitagrave preparatorie e delle impostazioni

preliminari allrsquoanalisi ED-XRF

313 Il sistema XRF in uso nel dipartimento di Fisica di

Camerino

Nel laboratorio XAS (X-ray Absorption Spectroscopy) del dipartimento di fisica

dellrsquouniversitagrave di Camerino opera un apparato per analisi ED-XRF il cui nucleo egrave

il sistema rivelatore (XR-100CR) amplificatore e alimentatore (PC2CR)

convertitore analogico-digitale+scheda multicanale(MCA 8000A) prodotto

dalla AMPTEK INC [5]

49

Figura 48Schema dei collegamenti dellapparato rivelatore-analizzatore[5]

Alcune caratteristiche del rivelatoreXR-100CR

Tipo di sensore Si-PIN(Fotodiodo di silicio a tre strati drogati P e N

separati da uno stato ad alta resistivitagrave quasi Intrinseco)

Dimensioni del sensore 24mmtimes28mm(7mm2)

Spessore del Silicio 300μm

Risoluzione in energia FWHM11 220eV

(misurata sulla riga a 59 keV del 55Fe)

Finestra del rivelatore Berillio spessore 25μm

La risoluzione in energia egrave il grado di precisione del picco delle righe rivelate piugrave ha un valore basso e piugrave la riga saragrave stretta e dunque piugrave discriminata in energia dalle altre

Le curve di efficienza e di trasmissione

Ersquo interessantissimo analizzare il comportamento dei componenti principali del

rivelatore cioegrave il sensore vero e proprio Si-PIN e la finestra di Berillio al variare

dellrsquoenergia dei fotoni In generale infatti il comportamento di un sensore o di un

materiale a basso assorbimento di raggi X varia a seconda dellrsquoenergia delle

radiazioni elettromagnetiche con cui interagiscono dando luogo a fenomeni di

filtraggio

11 FWHM Full Width Half Maximum egrave la larghezza della riga a metagrave della sua altezza Piugrave questo parametro egrave piccolo migliore saragrave la risoluzione

50

Figura 49Trasmissione di raggi X attraverso la finestra di Berillio[5]

Ersquo necessario isolare sotto vuoto il sensore dato che lo si fa lavorare a bassa

temperatura (ndash30 ndash40 degC) Si sceglie il Berillio come finestra dato che egrave il materiale

che minimizza lrsquoassorbimento di raggi X Come si vede sopra 6keV lrsquoefficacia del

conteggio si avvicina al 100

Vediamo ora la curva di trasmissione (percentuale dei fotoni che interagiscono

fotoelettricamente sul totale) del sensore SiPIN

Figura 50Efficienza del rivelamento del sensore di Si [5]

Il grafico seguente tenendo conto di entrambi gli andamenti di cui sopra mostra

lrsquoefficienza intrinseca di rivelazione a ldquopiena energiardquo cioegrave ldquola probabilitagrave che

un fotone X entrato nel sensore depositi tutta la sua energia per effetto

fotoelettricordquo

Curva del

rivelatore del

laboratorio di

Camerino

51

Figura 51Efficienza intrinseca () di rivelazione a piena energia[5]

In sostanza la finestra di Berillio e il sensore Si-PIN consentono la rivelazione di

elementi la cui energia di emissione caratteristica sia compresa tra 1-2keV e 50-

60keV circa a basse energie lrsquoimpedimento egrave la finestra di Berillio a quelle alte egrave il

rivelatore (scritte in inglese ai bordi del grafico) Nella figura sopra sono mostrati i

riferimenti delle linee Kα di diversi elementi mancano tutti gli altri tipi di righe che

ovviamente consentono di individuare atomi diversi da quelli menzionati dal

grafico o che il grafico mette in una zona di scarsissima efficienza Risulta chiaro

allora che lrsquoassorbimento della finestra di Berillio alle basse energie unitamente alla

bassa ldquoresa di fluorescenzardquo degli elementi leggeri fa si che la tecnica XRF non trovi

applicazione per elementi a basso numero atomico (Zle10)

52

32 I raggi ultravioletti Lrsquoosservazione in

fluorescenza UV

In generale la fluorescenza egrave la proprietagrave di alcune sostanze solide liquide e

aeriformi per la quale allorchegrave sono colpite da una radiazione riemettono quasi

istantaneamente (ritardo di 10minus8s) altre radiazioni la cui lunghezza drsquoonda

dipende da quella della radiazione eccitante e dalla natura della sostanza Ersquo

sinonimo di luminescenza

Ci occuperemo in questa parte il fenomeno della fluorescenza indotta da raggi

UV approfondendone la genesi fisica

321 Il fenomeno della fluorescenza UV nelle molecole

Lo stato energetico di una molecola egrave descritto da tre parametri quantici il grado di

eccitazione elettronico il grado di eccitazione vibrazionale e il grado di eccitazione

rotazionale Quello energeticamente piugrave importante egrave quello elettronico (poi quello

vibrazionale) e una molecola puograve o meno coinvolgerlo nelle transizioni da uno

stato energetico allrsquoaltro Ci possono essere cioegrave transizioni puramente rotazionali

transizioni roto-vibrazionali (in cui cambia lo stato vibrazionale) e infine

transizioni tra stati elettronici diversi

La fluorescenza UV egrave un fenomeno di questo tipo in cui la molecola assorbe

radiazione ultravioletta questo provoca una eccitazione elettronica e il processo di diseccitazione avviene in maniera tale che la radiazione emessa egrave di

minore energia ricadendo nel visibile Ersquo utile ora illustrare una proprietagrave che le molecole hanno e che chiarisce meglio il

fenomeno fisico il principio di Franck-Condon

Questo principio afferma che il processo con cui gli elettroni passano da uno

stato energetico allrsquoaltro egrave talmente rapido rispetto al moto dei nuclei che

possiamo considerare questi ultimi (e quindi la loro distanza relativa che saragrave

indicata con R) come fermi nelle eccitazioni-diseccitazioni elettroniche

La conseguenza pratica di questo principio egrave che nei grafici in cui si evidenziano

questi processi la freccia che va da uno stato quantico allrsquoaltro possiamo

disegnarla verticale

Dunque il processo della fluorescenza UV si sviluppa cosigrave dapprima

rispettando il principio di Franck-Condon una transizione di assorbimento fa

passare la molecola da uno stato elettronico ad uno stato vibrazionale di un altro

stato elettronico di energia superiore A questo punto la molecola puograve perdere

energia vibrazionale interagendo con molecole vicine (decadimento termico) e

raggiungere lo stato vibrazionale piugrave basso 119959prime = 120782 dello stato elettronico

53

eccitato Come risultato la radiazione emessa durante la diseccitazione finale

ha una frequenza piugrave bassa e ricadragrave nel visibile

Figura 52 Fenomeno della fluorescenza[1]

33 La radiazione infrarossa La riflettografia IR

Lrsquointerazione energia-materia di strati pittorici con la radiazione del vicino infrarosso cioegrave la banda dello spettro che va dallrsquoestremo visibile rosso fino a una

lunghezza drsquoonda di circa 3μm puograve dar luogo a fenomeni ottici ben diversi da quelli

osservabili in luce visibile

Figura 53Lo spettro della radiazione infrarossa

54

Lrsquoassorbimento la diffusione interna (scattering) e la riflettanza12 possono

assumere valori molto diversi con una conseguente dello strato pittorico a vista

In generale ad un aumento della lunghezza drsquoonda(fino a 120582 cong 22120583119898 )

corrisponde una diminuzione del fenomeno di scattering cioegrave una diminuzione del

potere coprente e quindi un aumento della trasparenza dello strato pittorico

331 Lrsquointerazione della radiazione infrarossa con i mezzi

torbidi

Parliamo di mezzo torbido quando piccole ( 10minus3 divide 1 μm) particelle sono

disperse in una matrice (il mezzo che ldquoospitardquo le particelle) trasparente e omogenea

che puograve essere gassosa liquida o solida Esempi di questo tipo di sistemi sono la

nebbia il fumo le pitture i colloidi liquidi e le soluzioni solide(come i vetri

colorati)

Il comportamento della radiazione infrarossa con questi sistemi egrave

intrinsecamente lo stesso di quello della luce visibile Esso egrave governato da

interazioni come la riflessione la rifrazione la dispersione la diffusione e nel caso di

specifiche sostanze colorate assorbimento (di determinate lunghezze drsquoonda)

La diffusione e lrsquoassorbimento sono fattori determinanti per la

trasmittanza13 di questi sistemi Per esempio il potere coprente di uno strato di

pittura bianca (non considerando lo spessore) egrave dovuto essenzialmente alla

diffusione mentre in uno strato di pittura blu di Prussia14 il fattore dominante egrave

lrsquoassorbimento specifico

La diffusione puograve essere descritta quantitativamente dagli specifici

coefficienti di diffusione delle particelle disperse attraverso la teoria di Kubelka-Munk

Questi coefficienti dipendono dalla lunghezza drsquoonda della radiazione incidente

dalla geometria delle particelle (forma e diametro) e dalla differenza degli indici di

rifrazione del pigmento(particelle) e mezzo(matrice)

In generale per uno strato di pittura bianca (volendo focalizzare il discorso

solo sulla diffusione) possiamo dire che diventa piugrave trasparente

al crescere della lunghezza drsquoonda della radiazione incidente

al diminuire dello spessore dello strato

al diminuire del numero di particelle nello strato(concentrazione

pigmentovolume)

al diminuire della differenza degli indici di rifrazione tra pigmento e

mezzo(legante)

Concludiamo questo paragrafo col dire che nella maggior parte dei casi il massimo

della trasmittanza di un pigmento egrave nel vicino infrarosso tra 18μm e 22μm

12 Riflettanza Il rapporto tra la radiazione retro diffusa e quella inviata 13Trasmittanza Per una superficie investita da una radiazione acustica o ottica il rapporto tra lrsquointensitagrave della radiazione trasmessa entro il corpo e lrsquointensitagrave della radiazione incidente 14blu di Prussia Ferrocianuro ferrico Fe4[Fe(CN)6]3 scoperto casualmente a Berlino nel 1704 Anche chiamato blu di Berlino

55

superando poi questa soglia per le matrici (di origine organica) comincia a

diventare prevalente lrsquoassorbimento della radiazione facendo diventare lo strato

pittorico meno trasparente e il contrasto15 diminuisce

332 Una trattazione matematica del fenomeno

In riflettografia infrarossa si fa spesso riferimento ad una trattazione matematica[2]

(dovuta a Kubelka e Munk) che pur semplificando molto la situazione rispetto alla

realtagrave ha il pregio di essere intuitiva e di identificare la grandezze fondamentali in

gioco Essa ci porteragrave ad esprimere matematicamente la riflettanza di uno strato

pittorico solamente in funzione di coefficienti caratteristici dello strato stesso e

non piugrave in funzione della profonditagrave di penetrazione nello strato pittorico

Nellrsquoambito di questa teoria un dipinto egrave schematicamente descritto come uno

strato di colore (si pensa al colore come un pigmento disperso in un leganteil mezzo)

che ricopre una preparazione di fondo (costituita quasi sempre da una mescola di

gesso e colla animale o da biacca16 ) e sul quale egrave stato tracciato il disegno preparatorio

(fatto con carboncino grafite o punta metallica )

Le proprietagrave ottiche delle parti in questione e del sistema vengono considerate

in questo modo

Il legante viene considerato perfettamente trasparente

Il pigmento egrave considerato in grado di diffondere la radiazione che incide

normalmente

Si considera solo la diffusione che allrsquointerno dello strato si propaga ortogonalmente

ad esso in avanti o allrsquoindietro

La riflessione speculare non viene considerata

La lunghezza drsquoonda della radiazione egrave molto maggiore del diametro medio dei granuli di

pigmento

La radiazione proveniente dalla sorgente IR giunge sulla superficie del dipinto e

penetra in parte al di sotto di essa

Supponiamo che la radiazione non assorbita si propaghi lungo lrsquoasse x e

parte di essa venga diffusa ma solo nella direzione opposta si considera cioegrave

solo la retrodiffusione

Con 119868 119909 si indica il flusso di radiazione proveniente dalla sorgente

Con 119869 119909 si indica il flusso di radiazione retrodiffusa verso il rivelatore

Sia K il coefficiente di assorbimento della radiazione nello strato

Sia S il coefficiente di diffusione della radiazione nello strato

Accade che attraversando lo spessore 119889119909 lrsquointensitagrave 119868 119909 varia a causa

dellrsquoassorbimento della diffusione si considereragrave dunque per 119868 119909 anche il

contributo di 119869 119909 Un ragionamento analogo vale anche per il flusso 119869 119909

15 Contrasto In rifletto grafia per lrsquoindividuazione di linee scure su fondo bianco egrave definito come il rapporto tra la riflettenza della sostanza scura e la riflettanza del fondo bianco 16 Biacca Anche detta ldquobianco di piombordquo egrave un carbonato basico del piombo2PbCO3ndashPb(OH)2

56

In formule

119889119868 119909 = 119870 + 119878 119868 119909 119889119909 minus 119878 119869 119909 119889119909

(316)

119889 119869 119909 = minus(119870 + 119878)119869 119909 119889119909 + 119878 119868 119909 119889119909

Le equazioni cosigrave ricavate costituiscono il sistema di Kubelka-Munk in forma

differenziale

Figura 54Propagazione della radiazione diretta e retrodiffusa secondo lo schema di Kubelka-Munk

In riflettografia si definisce in linea di principio per ogni livello di profonditagrave della

superficie pittorica la riflettanza 119877 119909 come

119877 119909 =119869 119909

119868 119909 (317)

Derivando rispetto a x la (316) e sostituendo nel risultato ottenuto le (315) si ha

per 119877 119909 lrsquoequazione differenziale

119889119877 119909

119889119909= 1198781198772 119909 minus 2(119870 + 119878)119877 119909 + 119878 (318)

Ponendo 119883 = 119909 minus 1199090 1198770 = 119877 1199090 119886 =119870+119878

119878 119887 = 1198862 minus 1 si ha la soluzione

cercata per la riflettanza

119877(119883) =1+ 1198770 119887 coth 119887119878119883 minus119886

119886+119887 coth 119887119878119883 minus1198770 (319)

57

Mettiamoci ora nelle condizione di sapere come diventa 119877(119883) se si ha a che fare con

grandi spessori basta calcolarne il limite per 119883 rarr infin sapendo che coth 119909 =119890119909+119890minus119909

119890119909minus119890minus119909 si ha

119877infin = lim119883rarrinfin 119877(119883) =1+1198770(119887minus119886)

119886+119887minus1198770=

119870

119878+ 1 minus

119870

119878

2

+ 2119870

119878 (320)

Si vede chiaramente cosigrave che 119877infin dipende solamente dal rapporto 119870 119878 che egrave proprio

di ogni pigmento

Lrsquoandamento di 119877infin egrave quello visualizzato qui sotto

Figura 55 Andamento di 119929infin in funzione di KS

Naturalmente fare il limite per 119883 rarr infin ha solamente un senso matematico Nella

realtagrave si puograve misurare la riflettanza dei pigmenti con uno spettrofotometro e si

riscontra che giagrave con spessori di qualche millimetro crsquoegrave una buonissima

corrispondenza con lrsquoandamento di 119877infin

Dunque la trattazione di Kubelka-Munk che afferma con la (320) che per

119883 rarr infin la riflettanza non dipende piugrave dallo spessore dello strato ha un effettivo

riscontro con la realtagrave dove nella maggior parte dei casi si opera su spessori di 12

mm

Dalla (320) con pochi passaggi matematici ci si ricava 119870 119878 in funzione di 119877infin 119870

119878=

119877infin minus1 2

2119877infin (321)

Possiamo ora introdurre una nuova grandezza fondamentale in riflettografia il

contrasto

119862 =119877119887 119909

119877119908 119909 (322)

dove 119877119887 119909 e 119877119908 119909 sono rispettivamente la riflettanza di una linea ldquonerardquo del

disegno preparatorio e quella della superficie ldquobiancardquo del fondo e x rappresenta lo

spessore di pigmento soprastante Da come egrave definito ci si auspica sempre che C

abbia un valore prossimo a 0

Dal contrasto in linea di principio puograve essere ricavato lo spessore di

oscuramento 119883119889 = 119909119889 minus 1199090 definito come il minimo spessore di un dato pigmento in

grado di rendere completamente invisibile a una determinata strumentazione il disegno

58

preparatorio sottostante Esso puograve essere interpretato anche come un indice della

qualitagrave di un apparato per riflettografia

Vediamo ora come sia possibile ricavarsi Xd

Sia Cl il contrasto limite ossia il minimo contrasto rilevabile da un determinato

sensore dalla definizione di C Cl =119877119887 119883119889

119877119908 119883119889

Tenendo presente la (319) ponendo in essa 119910 = 119887 coth(119887119878119883119889) e sostituendo in Cl

si ottiene

1199102 ClR0w minus R0b + 119910 1 minus Cl R0bR0w minus 1 +

+Cl(a minus R0b)(1 minus aR0w ) + (a minus R0w )(aR0b minus 1) = 0 (323)

che egrave unrsquoequazione di secondo grado in y

Dunque conoscendo la riflettanza del fondo R0w la riflettanza del materiale usato per

il disegno preparatorio R0b la 119877infin del colore che ricopre il fondo e il suo coefficiente di diffusione

si puograve ricavare la y da cui trovare poi Xd con la formula

119883119889 =coth minus1 119910 119887

119887119878 (324)

333 La fotocamera CCD CHROMA C3 1600E

La facoltagrave di scienze dellrsquouniversitagrave di Camerino ha a disposizione per le

acquisizioni di immagini nel campo dei beni culturali una fotocamera digitale [10]

con sensore a stato solido CCD (Carge Coupled Device) CHROMA C3 1600E

prodotta dalla DTA

Figura 56 Fotocamera digitale CCD CHROMA C3 1600E

Cuore di questa apparecchiatura egrave il sensore per immagini CCD KAF1602(E)

prodotto dalla Kodak[9]

Figura 57Sensore per immagini CCD Kodak KAF-1602(E)

59

Alcune caratteristiche del CCD

Numero di pixel 1536(H)x1024(V)

(Circa 16MPixel di definizione)

Dimensioni del pixel 9x9 μm2

Dimensioni sensore 138x92 mm2

(corrisponde ad un rapporto 32)

FWC 105elettr

(Full Well Capacity Parametro indicante il massimo numero di elettroni

immagazzinabili in ogni pixel Ersquo da questa caratteristica che dipende sia

lrsquointensitagrave del segnale che del rumore Ersquo comunque auspicabile avere un

FWC piugrave alto possibile anche ge500000 cosigrave da poter lavorare anche su

immagini in cui ci sono zone illuminate diversamente evitando che su

quelle illuminate fortemente si crei sovraesposizione)

DC (misurata a 25degC) 20 elettr(pixel∙secondo)

(Dark Current Ersquo il numero di elettroni generato termicamente in ogni

pixel anche se non egrave esposto a radiazione ldquohellipcorrente di buiohelliprdquo Puograve essere

sottratta via software e bisogna tenerne conto soprattutto nelle acquisizioni

a lunga esposizione Con il raffreddamento termoelettrico di tipo Peltier17

puograve essere ridotta di molto)

Figura 58 Andamento della Dark Current a seconda della temperatura del CCD

QE 40 50 60

(Quantum Efficiency Misurata a tre diverse lunghezze drsquoonda 450nm

550nm 650nm Ersquo uno dei parametri piugrave importanti per valutare la qualitagrave di

un sensore Definito come il numero di elettroni di segnale creati per ogni

fotone incidente)

17 Peltier Jean Charles Athanase Fisico francese (Ham[Somme]1785-Parigi1845) Nel 1834 sccoprigrave lrsquoeffetto termoelettrico che da lui prese il nome

60

DR 74dB

(Dinamic Range Dipende dal rapporto tra la quantitagrave massima di elettroni

utilizzabili e il noise floor 119899119890~ cioegrave massimo numero di elettroni del rumore

di fondo per pixel Piugrave precisamente 119863119877 = 20 log10 119865119882119862 119899119890~ con

119899119890~ =15 elettroni)

La risposta spettrale del sensore quella che prima si egrave solo accennata in maniera

frazionata come QE egrave senza dubbio il parametro fondamentale In riflettografia

infrarossa per esempio si auspica che questo parametro sia alto attorno a 1ndash2 μm

Figura 59 Risposta spettrale QE del sensore KAF-1602 (E)

I filtri a disposizione

Ci sono 7 filtri a disposizione [10] per i vari tipi di acquisizioni di immagini

Tre filtri passa banda nel visibile RGB

Figura 60 Curve di trasmittanza dei tre filtri RGB

In realtagrave la curva di trasmissione dei filtri Blu e Verde aumenta nella regione

dellrsquoinfrarosso per questo motivo si egrave dotati di un filtro IR-Cut (taglia infrarosso)

da porre di fronte allrsquoobbiettivo

Filtro passa banda nellrsquoinfrarosso

Presenta due ldquopicchirdquo attorno a 500nm pari a circa 1-2 di trasmittanza

61

Figura 61 Curve di trasmittanza nel visibile e nel vicino infrarosso del filtro passa banda IR

Filtro passa banda nellrsquoultravioletto

Centrato sui 340 nm e con una ampiezza di banda al 50 della sua trasmittanza

massima FWHM pari a 85 nm

Filtro passa alto nellrsquoinfrarosso

Ha la lunghezza drsquoonda di cut-off (50 della sua trasmittanza max tmax) a 780 nm

A 680nm si ha 001 tmax a 850 nm si ha 95 tmax a 900 si ha 99 tmax

Figura 62 Ricostruzione dai dati dello spettro in trasmittanza dei due filtri passa banda UV e passa alto IR (Il tmax egrave arbitrario e sono stati posti uguali per praticitagrave di descrizione)

Filtro taglia Infrarossi

E lrsquounico filtro che egrave posto fuori dalla fotocamera essendo montato sullrsquoobbiettivo e

ha un diametro di 50mm (gli altri 25mm)

A parte dunque lrsquoultimo filtro IR-cut gli altri sono posizionati su una ruota

porta filtri posta allrsquointerno del corpo macchina e azionabile via software

62

Figura 63 Immagine indicativa di una ruota porta filtri per fotocamere CHROMA

Con questa apparecchiatura egrave possibile effettuare oltre la riflettografia infrarossa

anche lrsquoesame in tricromia in falso colore usando il filtri passa banda IR verde e

rosso

34 La tecnica FT-IR

Con lrsquoacronimo FT-IR che sta per Fourier Transform-Infra Red (spectroscopy) si

indica quella tecnica che permette il riconoscimento delle sostanze che

compongono un campione attraverso un esame spettroscopico eseguito in luce

infrarossa In questo caso perograve il risultato finale che consiste in un spettro di

assorbimento della radiazione nel dominio delle frequenze (cioegrave dove sullrsquoascissa

del grafico ci sono le frequenze) saragrave frutto di una trasformata di Fourier di un

altro grafico chiamato interferogramma nel dominio dei tempi

341 Eccitazioni vibrazionali delle molecole

Come mai egrave proprio la radiazione infrarossa la piugrave adatta a stimolare transizioni di

tipo vibrazionale nei nuclei di una molecola

Si puograve rispondere a questa domanda anche con delle considerazioni legate alla fisica

classica se consideriamo che gli elettroni sono legati alla molecola con una forza F con la stessa

forza i nuclei saranno legati tra loro a formare la molecola Approssimando questa forza a

una di tipo armonico (massa-molla) possiamo dire che la pulsazione del moto

elettronico egrave 120596119890 = 119896 119898 mentre la pulsazione del moto nucleare egrave 120596119873 = 119896 119872

con m massa dellrsquoelettrone M massa del nucleo e k costante elastica della F

Il rapporto tra lrsquo energia vibrazionale e quella elettronica saragrave allora dato da

119864119907

119864119890=

ℏ120596119873

ℏ120596119890cong

119898

119872 (322)

Essendo 119898

119872 compreso nel range 10minus3 divide 10minus5 possiamo affermare che le energie di

eccitazione vibrazionali sono qualche centinaio di volte piugrave piccole di quelle

63

elettroniche Essendo questrsquoultime dellrsquoordine di qualche eV lo spettro di

assorbimento-emissione vibrazionale cadragrave nel vicino e medio infrarosso

Figura 64 Collocazione spettrale delle vibrazioni molecolari

Si possono esprimere le frequenze 120642 in cm-1 (omettendo di moltiplicare per c

velocitagrave della luce) dato che se 119888 = 120582120584 allora 120584 = 119888120582

Si egrave giagrave parlato nel paragrafo 2 di questo capitolo dei livelli energetici

vibrazionali

Figura 65Schema energetico di una molecola biatomica e livelli vibrazionali[12]

Le transizioni di cui ci occupiamo qui naturalmente non coinvolgono livelli

elettronici ma solo passaggi da uno stato roto-vibrazionale ad una altro Infatti

oltre alle energie elettroniche e vibrazionali esistono pure le energie rotazionali che

sono dellrsquoordine 10minus3 divide 10minus5 volte piugrave piccole di quelle elettroniche e 10minus3 2 divide

10minus5 2 volte piugrave piccole di quelle vibrazionali cioegrave circa 10minus3eV

Per comprendere meglio quello che succede consideriamo le molecole

biatomiche per queste se sono nello stato Λ = 0(Λ numero quantico del momento

angolare elettronico lungo lrsquoasse molecolare senza spin) vale la regola di selezione

Δ119869 = plusmn1 dove J egrave il numero quantico rotazionale collegato con il momento

angolare totale lungo lrsquoasse molecolare

Le transizioni permesse passando da 119907 = 0 a 119907 = 1sono riportate nello schema qui

sotto

64

Figura 66Livelli energetici di una molecola biatomica e transizioni permesse da v=0 a v=1[1]

Con R si indicano tutte le transizioni con Δ119869 = +1 con P quelle con Δ119869 = minus1

chiamate poi branche R e P e il numero tra parentesi egrave il J iniziale

A titolo di esempio riportiamo lo spettro di assorbimento della molecola HCl

Figura 67Spettro di assorbimento di HCl [1]

Da notare la mancanza del gap centrale data la proibizione di Δ119869 = 0

Tutti gli esami spettroscopici in assorbimento avranno questo aspetto

342 I modi di vibrazione e i gruppi funzionali I

fingerprint

Le molecole possono presentare diversi modi di vibrazione ciascuno responsabile

di un particolare assorbimento in una determinata regione dello spettro

Si distinguono vibrazioni ldquostetchingrdquo o di valenza (variazione della distanza di

legame)

Figura 68 Esempio di modi di vibrazione di valenza[12]

e vibrazioni ldquobendingrdquo o di deformazione (variazione dellrsquoangolo di legame)

65

Figura 69Esempio di modi di vibrazione di deformazione[12]

Come si vede dalle immagini possiamo pensare la vibrazione dellrsquointera molecola come

combinazione di vibrazioni di ogni coppia di atomi o comunque di ogni sua singola parte piugrave

semplice In chimica questi ldquopezzi di molecolardquo sono detti gruppi funzionali cioegrave

gruppi di atomi che mostrano particolari e costanti proprietagrave chimico fisiche Saragrave grazie alla

peculiaritagrave della lunghezza drsquoonda assorbita da queste parti che si potragrave riconoscere

la molecola presente nel campione

Solitamente 120642119959119938119949 gt 120642119941119942119943 dunque troveremo i gap di assorbimento delle

vibrazioni di valenza nella parte sinistra dello spettro (4000-1500 cm-1) dove ci

sono i valori dei numeri drsquoonda piugrave alti zona dei gruppi funzionali mentre la zona

dello spettro a minore energia egrave occupata dalle vibrazioni di deformazione da quelle di valenza a

piugrave bassa energia e da quelle di combinazione(i due tipi insieme) saragrave soprattutto questa

combinazione di tipi di eccitazioni vibrazionali nella parte destra dello spettro

(1500-700 cm-1) che costituiragrave lrsquoimpronta digitale the fingerprint della molecola

Molecole diverse ma con lo stesso tipo di gruppi funzionali (per quelle organiche)

saranno riconosciute grazie a questa zona

Figura 70 Spettrogrammi IR di due CHETONI simili ciclo-esanone(sopra)e ciclo-pentone(sotto)

riconoscibili dalle diversitagrave nella zona fingerprint[12]

66

343 Lrsquouso dellrsquointerferometria La FT-IR

Le misure di tipo spettroscopico nellrsquoinfrarosso (considerando solo le tecniche a

doppio raggio che permettono il confronto tra il raggio di riferimento e quello del

campione fornendo cosigrave lo spettrogramma della trasmittanza ) si possono fare

essenzialmente in due modi in modo dispersivo con la selezione continua di lunghezza

drsquoonda o con il metodo interferometrico

Per gli spettrometri di tipo dispersivo egrave difficile conciliare risoluzione spettrale ed

efficienza di misurazione questi sistemi si basano infatti su reticoli a riflessione mossi

molto lentamente da meccaniche di precisione per selezionare lunghezza drsquoonda

dopo lunghezza drsquoonda e generare cosigrave uno spettro infrarosso continuo

Figura 71 Schema di funzionamento di uno spettrometro a dispersione[7]

In sintesi questo tipo di spettrometri funzionano cosigrave si formano due raggi uno dei

quali passando per il campione contiene le informazioni cercate lrsquoaltro fa da

riferimento Il chopper consente alternativamente lrsquoarrivo dellrsquouno o dellrsquoaltro sul

reticolo che monocromatizza il segnale letto successivamente dal sensore Saragrave il

software che una volta acquisiti i segnali ne faragrave il rapporto egrave saragrave in grado di creare

lo spettrogramma

Chiaramente il reticolo lavorando in condizioni di alta risoluzione selezioneragrave

una banda di frequenze molto stretta lrsquointensitagrave del segnale saragrave minore

causando cosigrave un deterioramento del rapporto segnale-rumore Un grande miglioramento delle condizioni di lavoro e della qualitagrave dei risultati

nella spettroscopia IR egrave avvenuto quando grazie ai moderni calcolatori si egrave riusciti

a convertire un interferogramma in uno spettrogramma usando gli algoritmi

della trasformata di Fourier

Lrsquointerferogramma

Definiamolo prima nel caso di una singola frequenza

Ersquo chiamato interferogramma il segnale complessivo in funzione del tempo di due

onde alla stessa intensitagrave e lunghezza drsquoonda che interferiscono quando su una

67

delle due si crea un continuo sfasamento rispetto allrsquoaltra per esempio grazie ad

uno specchio mobile che ne allunga o ne accorcia il cammino ottico

Figura 72 Schema di principio di un spettrografo con spettro e interferogramma nel caso di una singola

frequenza[8]

Nella figura sopra per questioni di chiarezza lrsquointerferogramma egrave nel dominio delle

distanze (proporzionalitagrave diretta tra tempo e spazio percorso dallo specchio

mobile) B(120584) e I(120575) intensitagrave luminosa rispettivamente dalla sorgente e sul

rivelatore ( 120584 numero drsquoonda e 120575 spostamento dello specchio) Per I(120575) vale la

seguente formula

119868(120575) = 119861(120584) cos 2120587120575

120582 (323)

che poi inserendo per ragioni di comoditagrave matematica il numero drsquoonda 120584 = 1 120582

diventa

119868(120575) = 119861(120584) cos 2120587120584120575 (324)

Nel caso di due frequenze la situazione cambia in questo modo

Figura 73Spettri e interferogrammi di due frequenze diverse separate e poi sovrapposte[8]

Ogni frequenza compare nellrsquointerferogramma come una funzione coseno

Considerando allora una sorgente continua nellrsquoinfrarosso matematicamente

faremo un integrale per trovare lrsquoandamento di 119868(120575) cioegrave

119868(120575) = 119861(120584)infin

0cos 2120587120584120575 119889120584 (325)

Un tipico interferogramma di una sorgente incandescente per infrarosso egrave il

seguente

68

Figura 74 Inteferogramma di una tipica sorgente incandescente[8]

Notare come quando 120575 = 0 essendo tutte le funzioni coseno delle frequenze

presenti in fase 119868(120575) ha un grande picco il centerburst questa egrave una caratteristica di

tutti gli interferogrammi Allontanandosi da questa posizione la moltitudine delle

funzioni coseno cominciano a rinforzarsi o annullarsi vicendevolmente causando

una rapida diminuzione dellrsquointensitagrave in una serie di oscillazioni

La trasformata di Fourier

Lrsquointerferogramma egrave descritto matematicamente dallrsquoequazione (325) e saragrave

proprio il suo andamento intensitagrave su tempo ad essere fisicamente misurato

dal sensore dello spettrografo Comunque in spettroscopia si egrave interessati allo

spettro cioegrave a conoscere lrsquointensitagrave in funzione del numero drsquoonda Ma

conoscendo la forma matematica dellrsquointerferogramma 119816(120517) come funzione di

120517 egrave possibile calcolare il corrispondente spettro usando una tecnica

matematica conosciuta come Trasformata di Fourier Il suo uso porta alla

conoscenza dello spettro attraversolrsquointegrale

119861(120584) = 119868(120575) cos 2120587120584120575 119889120575+infin

minusinfin (326)

Ecco dunque come si agisce con la tecnica FT-IR quando si vuole ottenere lo

spettrogramma di un campione viene fatta una prima acquisizione dello

spettrogramma della sorgente chiamato anche spettrogramma di fondo(in questo

si noteranno anche gli eventuali assorbimenti dei gas presenti lungo il cammino

ottico del raggio) ed in seguito del campione Il computer penseragrave ad eseguire il loro

rapporto fornendo lo spettro in trasmittanza

69

Figura 75 Schema a blocchi della generazione di uno spettro con la tecnica FT-IR[8]

Di seguito egrave riportata la figura schematica di uno spettrometro per analisi FT-IR

Figura 76 Schema di funzionamento di uno spettrometro FT-IR[7]

I 3 vantaggi della tecnica FT-IR

Si associano a questa tecnica tre vantaggi o miglioramenti rispetto alla

spettroscopia dispersiva

Vantaggio Jaquinot o di banda passante lrsquoenergia in arrivo al rivelatore egrave

maggiore di conseguenza anche il rapporto segnaledisturbo egrave piugrave elevato

Vantaggio Felgett o di multiplex lrsquoacquisizione dei dati egrave molto piugrave rapida

(pochi secondi) Questo consente di effettuare in rapida sequenza una serie

di spettri(10-20) e di presentare alla fine la loro media diminuendo cosigrave

lrsquoerrore

Vantaggio di Connes una calibrazione delle frequenze molto stabile ed

accurata (001-01 cm-1) grazie ad un laser interno che agisce da riferimento

per ogni scansione

70

Conclusioni

In questa dissertazione si egrave voluto discutere il contributo della Fisica nel campo

delle indagini analitiche e diagnostiche nel settore dei beni culturali attraverso una

panoramica delle varie tecniche di diagnosi e recupero di unrsquoopera drsquoarte con una

particolare attenzione alla strumentazione e quindi alle tecniche che sono di fatto

operanti con successo nellrsquoambito del nostro Ateneo

Queste metodologie delle quali molte e importanti di carattere non invasivo

sono di fondamentale importanza qualora si desideri eseguire una diagnosi su

unrsquoopera per la quale lo scopo primario di intervento egrave la sua conservazione nel

tempo Se dunque nel corso di una indagine di un bene culturale si richieda la

assoluta non invasivitagrave la fisica mette a disposizione tutte le sue conoscenze nel

campo delle interazioni radiazioni-materia o particelle-materia assicurando

insieme alla salvaguardia del manufatto le risposte cercate

Anche se un bene culturale come tutte le cose non puograve che deperire nel corso

degli anni in un inarrestabile anche se lento invecchiamento i metodi per porvi

riparo e le analisi scientifiche di tipo fisico saranno senza dubbio in grado di

migliorarsi rispetto ad ora in quantitagrave qualitagrave ed efficacia

Il progresso della ricerca fisica applicata e delle tecnologie collegate fanno

sicuramente ben sperare in una conservazione duratura della Bellezza tangibile a

sicuro vantaggio delle generazioni future

71

Bibliografia [1]Bransden B amp Joachain C (1980) PHYISICS OF ATOMS AND MOLECULES

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[2]Castellano A Martini M amp Sibilia E (2002) Elementi di archeometria Milano

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fungine non piugrave vitali o di difficile caratterizzazione Roma Istituto Centrale per la

Patologia del Libro

[15]Valdregrave U Microscopia elettronica e ionica Roma Istituto Enciclopedico Treccani

[16]Boscaino G Giunta M amp Vaiana R Tessitura superficiale di manti stradali

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72

[17]Fontana R Pampaloni E amp Pezzati L Tecniche ottiche per la forma (Elementi di

archeometria) Milano Egea

[18]GruppoBeniCulturali Diagnostica ottica per la conservazione CNR-INOA

[19]Enciclopedia-Delle-Scienze-Fisiche(vol IV p624) Limmagine in falso colore

Roma Istituto Enciclopedico Treccani

73

Ringraziamenti

Ringrazio Dio Padre onnipotente creatore di tutte le cose della materia e delle leggi

che la governano dellrsquouomo e della sua intelligenza che le sa scoprire

Ringrazio poi il prof Andrea Di Cicco per la sua disponibilitagrave e il dott Marco

Minicucci per il suo instancabile guidarmi con entusiasmo alla scoperta di un

mondo per me fino a poco tempo fa sconosciuto la prof Graziella Roselli per le

nozioni che mi ha fornito il dott Andrea Cittadini per le informazioni tecniche il

prof che ha fatto da lettore e tutti i docenti di Fisica che nel corso di questi

anni mi hanno preparato nello studio

Ringrazio ancora Alessandro e Antonella per il loro incoraggiamento schietto e

sincero Roberto per lo scanner e la sua generositagrave Claudio per il supporto

informatico

Ringrazio tutti gli amici che mi sono stati vicino in questi mesi e che anche solo con

un gesto o una parola mi sono stati di aiuto

Ringrazio la mia famiglia

Antonio

42

Capitolo 3 - Le apparecchiature dellrsquoAteneo

disponibili nel campo dei beni culturali

In questo capitolo approfondiremo alcune tecniche analitiche descritte brevemente

nel capitolo 2 La scelta egrave ricaduta su alcune delle tecniche che allrsquo interno di questo

Ateneo vengono utilizzate anche per la ricerca nel campo dei beni culturali

31 I raggi X la tecnica XRF

311 La produzione di raggi X

Si definiscono convenzionalmente raggi X quella parte di radiazioni dello spettro

elettromagnetico con energia compresa tra 012 keV e 120 keV I raggi X sono il

risultato dellrsquointerazione in un tubo nel quale egrave stato realizzato un alto vuoto (

10minus6 minus 10minus7 Torr) tra materia lrsquoanodo (tipicamente come anodi vengono usati il

Tungsteno Molibdeno Rame Argentohelliphellip ) ed elettroni prodotti da un filamento

incandescente il catodo e accelerati da una opportuna differenza di potenziale con

conseguente perdita di energia da parte di questi ultimi

Figura 42Schema di principio di un generatore a raggi X[6]

I processi attraverso i quali lrsquoelettrone nellrsquourto con lrsquoanodo perde energia si

possono riassumere nei seguenti punti ([2]Castellano Martini amp Sibilia 2002)

I Lrsquoelettrone eccita lrsquoatomo ldquospostandordquo un elettrone esterno

(perdita di energia di qualche eV) Lrsquoatomo torna poi allo stato

fondamentale con emissione di radiazione nel visibile(quellrsquoorbitale

esterno si puograve chiamare ldquootticordquo)

II Lrsquoelettrone ionizza lrsquoatomo rimuovendo un elettrone esterno

(perdita di energia fino a centinaia di eV)

III Lrsquoelettrone collide con il nucleo atomico in questo caso lrsquoelettrone

orbita parzialmente intorno al nucleo e perde energia per

43

decelerazione Questrsquoultimo fenomeno egrave alla base della bremsstrahlug

parola tedesca che significa radiazione di frenamento

IV Lrsquoelettrone collide con un elettrone interno dellrsquoanodo(shell K L

Mhellip) con conseguente espulsione di questrsquoultimo(con una energia

cinetica Ec) Se WK(LM) indica lrsquoenergia di legame dellrsquoelettrone alla

shell KLMhellip lrsquoenergia richiesta per il processo egrave Ec+WK(LMhellip) Un

elettrone piugrave esterno va a sostituire quello espulso con emissione

di radiazione X la quale egrave caratteristica della sostanza colpita

La radiazione X egrave prodotta essenzialmente dai processi fisici riportati al punto III e

IV Esaminiamoli con maggior dettaglio

La ldquoradiazione biancardquo (breemstrahlung)

Una particolare attenzione merita la radiazione X prodotta dal fenomeno riportato

sopra al punto III Dunque accade che lrsquoelettrone decelera o in genere subisce una

variazione anche puramente direzionale dellrsquoaccelerazione da questa perdita di

energia scaturisce un fotone X che viene emesso a partire dalla regione dellrsquourto Il

processo di breemstrahlung egrave il piugrave importante almeno in termini di estensione dello

spettro che produce In esso lrsquoemissione di raggi X avviene con

continuitagrave(radiazione bianca) esistendo tuttavia una lunghezza drsquoonda limite

120582m al di sotto della quale non vi egrave emissione

Figura 43 Spettri continui di raggi X per alcuni valori della tensione applicata[6]

Il principio di conservazione dellrsquoenergia vieta infatti che vengano emessi fotoni con

energie maggiori di quella massima degli elettroni EM accelerati contro lrsquoanodo

data da

44

119864119872 = 119890119881 (31)

Essendo e la carica dellrsquoelettrone e V la differenza di potenziale tra il filamento

emettitore di elettroni e lrsquoanodo Questa lunghezza drsquoonda minima corrisponde ad

un processo di frenamento in cui lrsquoelettrone incidente perde tutta la sua energia in

un unico urto producendo un fotone con 120582m pari a

λm =ℎ119888

119890119881 (32)

Naturalmente questo implica che vi sia una frequenza massima ammissibile 120584M

data dallrsquoequazione

120584119872 =119864119872

ℎ (33)

Rispetto alla figura 2 una grafico che avesse in ascissa lrsquoenergia ( o la frequenza )

verrebbe ribaltato rispetto ad un asse verticale evidenziando una EM (o una 120584119872)

saragrave questa la visualizzazione piugrave frequente degli spettri X negli usi delle varie

procedure sperimentali

La radiazione caratteristica la fluorescenza dellrsquoatomo

Il processo brevemente descritto sopra al punto III egrave alla base della produzione

della radiazione X caratteristica Oltre allo spettro continuo sono presenti infatti

righe monocromatiche caratteristiche alcune delle quali particolarmente intense

Mentre lo spettro continuo egrave molto simile per tutte le sostanze con il detto limite

inferiore 120582119898 e un solo massimo di intensitagrave a circa 120582 =15120582119898 le righe

caratteristiche variano da sostanza a sostanza costituente lrsquoanodo Dunque

bombardando una sostanza con elettroni veloci alcuni atomi si ionizzano

espellendo un elettrone di una shell interna Supponiamo una mancanza di un

elettrone nella shell K in seguito a questo un elettrone di una shell piugrave alta L Mhellip

faragrave una transizione radiativa per riempire il livello libero Naturalmente questa

transizione determina un posto vuoto nel guscio L Mhellip ma questo verragrave occupato

successivamente da un elettrone ancora piugrave esterno nellrsquoatomo emettendo unrsquo altra

riga dello spettro caratteristico Le righe originate dal livello vuoto nella shell K

sono chiamate righe 119870120572 119870120573 119870120574helliphellipe corrispondono alle transizioni LrarrK MrarrK

NrarrK hellipLa transizione Kα da origine alla riga ad energia piugrave alta negli spettri X

Fu il fisico H Moseley che tra il 1913 e 1914 stabiligrave nei suoi primi esperimenti per le

linee 119870120572 che

La radice quadrata della frequenza delle linee 119922120630 egrave direttamente proporzionale

al ndegatomico Z

120584119870119894

2 = 119862119894(119885 minus 120590119870) 119894 = 120572 120573 120574 hellip (34)

Dove Ci egrave una costante indipende da Z e 120590119870 rende conto dello schermaggio

dellrsquoelettrone K rimasto

45

1 lt 120590119870 lt 2

La stessa regola egrave estendibile alle righe della serie L dovendo perograve sostituire una

costante 120590119871 di schermaggio maggiore

74 lt 120590119871 lt 94

Figura 44 Il diagramma di Moseley di 120642120784

su Z per le linee Kα[1]

La (44) fu subito generalizzata da Moseley considerando la formula di Bohr per i

livelli energetici di atomi ad un elettrone che si muovono perograve in un potenziale

colombiano di carica 119885 minus 120590

120584119898119899 = 119877 infin 119885 minus 120590 2 1

1198982 minus1

1198992 119898 lt 119899 (35)

dove m n sono i numeri quantici principali delle shell di arrivo e partenza

rispettivamente e R infin egrave la costante di Rydberg avendo usando lrsquoapprossimazione

di massa nucleare infinita

119877 infin =119898

4120587ℏ3

1198902

4120587ℇ0

2

(36)

In realtagrave non esiste una sola linea Kα Kβo Lα Lβhellip

Lrsquointerazione spin-orbita separa i livelli energetici delle shell (tranne la shell K)

Nella shell L gli elettroni con ℓ = 0 hanno lrsquoenergia di legame piugrave grande quelli

con ℓ = 1 e 119895 = 1 2 piugrave bassa e quelli con ℓ = 1 e 119895 = 3 2 ancora piugrave bassa

Questi tre livelli sono chiamati LI LII e LIII La separazione in energia egrave grande

abbastanza da poter essere agevolmente evidenziata negli spettri essendo

46

proporzionale a 119885 minus 120590119870 4come mostra la formula di struttura fine per

lrsquointerazione spin-orbita

ℓ 119904119890 119895 = ℓ + 1 2

Δ119864 =1198981198882 119885minus120590119870 120572 4

41198993ℓ ℓ+1 2 times (37)

minusℓ minus 1 119904119890 119895 = ℓ minus 1 2

Con

120572 =1198902

4120587휀0ℏ119888 (38)

costante di struttura fine

Potremo dunque osservare fra le altre le righe Kα1 e Kα2 che corrispondono alle

transizioni LIII rarrK e LII rarrK rispettivamente Il seguente schema mostra i due

gruppi (K e L) di transizioni principali

Figura 45Schema (non in scala) delle principali transizioni X permesse[1]

Le transizioni saranno regolate dalle regole di selezione Δℓ = plusmn1 Δj = 0 plusmn1

Per esempio le righe Kα1 e Kα2 del Tungsteno hanno

1205821198701205721 = 0214Å 1198641198701205721 = 579119896119890119881

1205821198701205722 = 0209Å 1198641198701205722 = 593119896119890119881

Ersquo molto utile per gli usi pratici in cui il materiale egrave coinvolto mostrare uno spettro

di un tubo a raggi X con anodo di Tungsteno

47

Figura 46Spettro dei raggi X prodotti da un tubo RX con anodo di Tungsteno a 80 kV[2]

Si notano oltre la radiazione continua di bremstrahlung e i due picchi Kα1 e Kα2 anche i due picchi Lα e Lβ che sono molto meno energetici di quelli K ma anche

molto piugrave probabili

312 La sezione drsquourto di assorbimento

Una volta che si ha a disposizione una sorgente di raggi X essi possono essere usati

per ionizzare lrsquoatomo attraverso lrsquoeffetto fotoelettrico Ovvero i raggi X stessi

possono essere usati a posto degli elettroni per produrre a loro volta radiazione X

dalla sostanza irraggiata I fotoni di adeguata energia dunque possono determinare

eccitazione o dare luogo alla rimozione di elettroni ove abbiano energie sufficienti a

vincere lrsquoenergia di legame della shell La sezione drsquourto 120590 di questo processo egrave

espressa in buona approssimazione dalla formula della sezione drsquourto per atomi

idrogenoidi

120590 =16 2120587

312057281198855

1198981198882

ℏ120596

7 2

11988602 (39)

1205720 = 0529177Å (raggio di Bohr)

anche se lrsquoapprossimazione di dipolo con la quale egrave stata ldquocostruitardquo egrave sempre

meno congrua allrsquoaumentare dellrsquoenergia dei fotoni La sezione drsquourto diminuisce

dolcemente allrsquoaumentare della frequenza de fotoni come ℏ120596 minus7 2 fino a che non

si raggiunge un energia sufficiente per espellere un elettrone dalle shell piugrave interne

A questo punto la sezione drsquourto ha un brusco aumento siamo in presenza del

cosiddetto ldquoabsorption edgesrdquo (soglie di assorbimento) Simili picchi si

incontrano ogni qual volta si raggiungono energie sufficienti a strappare elettroni in

shell via via piugrave profonde

48

Figura 47Andamento del coefficiente di assorbimento di massa del piombo in funzione di 120640 e E

La figura 6 mostra il coefficiente di assorbimento di massa che ha lrsquoandamento del

tutto analogo a 120590 Dunque la scelta di opportuni valori della tensione del tubo a

raggi X determina le energie del fascio dei fotoni prodotti incidenti su un materiale

e quindi la possibilitagrave che si verifichino i processi di assorbimento in esame Queste

considerazioni fanno parte delle attivitagrave preparatorie e delle impostazioni

preliminari allrsquoanalisi ED-XRF

313 Il sistema XRF in uso nel dipartimento di Fisica di

Camerino

Nel laboratorio XAS (X-ray Absorption Spectroscopy) del dipartimento di fisica

dellrsquouniversitagrave di Camerino opera un apparato per analisi ED-XRF il cui nucleo egrave

il sistema rivelatore (XR-100CR) amplificatore e alimentatore (PC2CR)

convertitore analogico-digitale+scheda multicanale(MCA 8000A) prodotto

dalla AMPTEK INC [5]

49

Figura 48Schema dei collegamenti dellapparato rivelatore-analizzatore[5]

Alcune caratteristiche del rivelatoreXR-100CR

Tipo di sensore Si-PIN(Fotodiodo di silicio a tre strati drogati P e N

separati da uno stato ad alta resistivitagrave quasi Intrinseco)

Dimensioni del sensore 24mmtimes28mm(7mm2)

Spessore del Silicio 300μm

Risoluzione in energia FWHM11 220eV

(misurata sulla riga a 59 keV del 55Fe)

Finestra del rivelatore Berillio spessore 25μm

La risoluzione in energia egrave il grado di precisione del picco delle righe rivelate piugrave ha un valore basso e piugrave la riga saragrave stretta e dunque piugrave discriminata in energia dalle altre

Le curve di efficienza e di trasmissione

Ersquo interessantissimo analizzare il comportamento dei componenti principali del

rivelatore cioegrave il sensore vero e proprio Si-PIN e la finestra di Berillio al variare

dellrsquoenergia dei fotoni In generale infatti il comportamento di un sensore o di un

materiale a basso assorbimento di raggi X varia a seconda dellrsquoenergia delle

radiazioni elettromagnetiche con cui interagiscono dando luogo a fenomeni di

filtraggio

11 FWHM Full Width Half Maximum egrave la larghezza della riga a metagrave della sua altezza Piugrave questo parametro egrave piccolo migliore saragrave la risoluzione

50

Figura 49Trasmissione di raggi X attraverso la finestra di Berillio[5]

Ersquo necessario isolare sotto vuoto il sensore dato che lo si fa lavorare a bassa

temperatura (ndash30 ndash40 degC) Si sceglie il Berillio come finestra dato che egrave il materiale

che minimizza lrsquoassorbimento di raggi X Come si vede sopra 6keV lrsquoefficacia del

conteggio si avvicina al 100

Vediamo ora la curva di trasmissione (percentuale dei fotoni che interagiscono

fotoelettricamente sul totale) del sensore SiPIN

Figura 50Efficienza del rivelamento del sensore di Si [5]

Il grafico seguente tenendo conto di entrambi gli andamenti di cui sopra mostra

lrsquoefficienza intrinseca di rivelazione a ldquopiena energiardquo cioegrave ldquola probabilitagrave che

un fotone X entrato nel sensore depositi tutta la sua energia per effetto

fotoelettricordquo

Curva del

rivelatore del

laboratorio di

Camerino

51

Figura 51Efficienza intrinseca () di rivelazione a piena energia[5]

In sostanza la finestra di Berillio e il sensore Si-PIN consentono la rivelazione di

elementi la cui energia di emissione caratteristica sia compresa tra 1-2keV e 50-

60keV circa a basse energie lrsquoimpedimento egrave la finestra di Berillio a quelle alte egrave il

rivelatore (scritte in inglese ai bordi del grafico) Nella figura sopra sono mostrati i

riferimenti delle linee Kα di diversi elementi mancano tutti gli altri tipi di righe che

ovviamente consentono di individuare atomi diversi da quelli menzionati dal

grafico o che il grafico mette in una zona di scarsissima efficienza Risulta chiaro

allora che lrsquoassorbimento della finestra di Berillio alle basse energie unitamente alla

bassa ldquoresa di fluorescenzardquo degli elementi leggeri fa si che la tecnica XRF non trovi

applicazione per elementi a basso numero atomico (Zle10)

52

32 I raggi ultravioletti Lrsquoosservazione in

fluorescenza UV

In generale la fluorescenza egrave la proprietagrave di alcune sostanze solide liquide e

aeriformi per la quale allorchegrave sono colpite da una radiazione riemettono quasi

istantaneamente (ritardo di 10minus8s) altre radiazioni la cui lunghezza drsquoonda

dipende da quella della radiazione eccitante e dalla natura della sostanza Ersquo

sinonimo di luminescenza

Ci occuperemo in questa parte il fenomeno della fluorescenza indotta da raggi

UV approfondendone la genesi fisica

321 Il fenomeno della fluorescenza UV nelle molecole

Lo stato energetico di una molecola egrave descritto da tre parametri quantici il grado di

eccitazione elettronico il grado di eccitazione vibrazionale e il grado di eccitazione

rotazionale Quello energeticamente piugrave importante egrave quello elettronico (poi quello

vibrazionale) e una molecola puograve o meno coinvolgerlo nelle transizioni da uno

stato energetico allrsquoaltro Ci possono essere cioegrave transizioni puramente rotazionali

transizioni roto-vibrazionali (in cui cambia lo stato vibrazionale) e infine

transizioni tra stati elettronici diversi

La fluorescenza UV egrave un fenomeno di questo tipo in cui la molecola assorbe

radiazione ultravioletta questo provoca una eccitazione elettronica e il processo di diseccitazione avviene in maniera tale che la radiazione emessa egrave di

minore energia ricadendo nel visibile Ersquo utile ora illustrare una proprietagrave che le molecole hanno e che chiarisce meglio il

fenomeno fisico il principio di Franck-Condon

Questo principio afferma che il processo con cui gli elettroni passano da uno

stato energetico allrsquoaltro egrave talmente rapido rispetto al moto dei nuclei che

possiamo considerare questi ultimi (e quindi la loro distanza relativa che saragrave

indicata con R) come fermi nelle eccitazioni-diseccitazioni elettroniche

La conseguenza pratica di questo principio egrave che nei grafici in cui si evidenziano

questi processi la freccia che va da uno stato quantico allrsquoaltro possiamo

disegnarla verticale

Dunque il processo della fluorescenza UV si sviluppa cosigrave dapprima

rispettando il principio di Franck-Condon una transizione di assorbimento fa

passare la molecola da uno stato elettronico ad uno stato vibrazionale di un altro

stato elettronico di energia superiore A questo punto la molecola puograve perdere

energia vibrazionale interagendo con molecole vicine (decadimento termico) e

raggiungere lo stato vibrazionale piugrave basso 119959prime = 120782 dello stato elettronico

53

eccitato Come risultato la radiazione emessa durante la diseccitazione finale

ha una frequenza piugrave bassa e ricadragrave nel visibile

Figura 52 Fenomeno della fluorescenza[1]

33 La radiazione infrarossa La riflettografia IR

Lrsquointerazione energia-materia di strati pittorici con la radiazione del vicino infrarosso cioegrave la banda dello spettro che va dallrsquoestremo visibile rosso fino a una

lunghezza drsquoonda di circa 3μm puograve dar luogo a fenomeni ottici ben diversi da quelli

osservabili in luce visibile

Figura 53Lo spettro della radiazione infrarossa

54

Lrsquoassorbimento la diffusione interna (scattering) e la riflettanza12 possono

assumere valori molto diversi con una conseguente dello strato pittorico a vista

In generale ad un aumento della lunghezza drsquoonda(fino a 120582 cong 22120583119898 )

corrisponde una diminuzione del fenomeno di scattering cioegrave una diminuzione del

potere coprente e quindi un aumento della trasparenza dello strato pittorico

331 Lrsquointerazione della radiazione infrarossa con i mezzi

torbidi

Parliamo di mezzo torbido quando piccole ( 10minus3 divide 1 μm) particelle sono

disperse in una matrice (il mezzo che ldquoospitardquo le particelle) trasparente e omogenea

che puograve essere gassosa liquida o solida Esempi di questo tipo di sistemi sono la

nebbia il fumo le pitture i colloidi liquidi e le soluzioni solide(come i vetri

colorati)

Il comportamento della radiazione infrarossa con questi sistemi egrave

intrinsecamente lo stesso di quello della luce visibile Esso egrave governato da

interazioni come la riflessione la rifrazione la dispersione la diffusione e nel caso di

specifiche sostanze colorate assorbimento (di determinate lunghezze drsquoonda)

La diffusione e lrsquoassorbimento sono fattori determinanti per la

trasmittanza13 di questi sistemi Per esempio il potere coprente di uno strato di

pittura bianca (non considerando lo spessore) egrave dovuto essenzialmente alla

diffusione mentre in uno strato di pittura blu di Prussia14 il fattore dominante egrave

lrsquoassorbimento specifico

La diffusione puograve essere descritta quantitativamente dagli specifici

coefficienti di diffusione delle particelle disperse attraverso la teoria di Kubelka-Munk

Questi coefficienti dipendono dalla lunghezza drsquoonda della radiazione incidente

dalla geometria delle particelle (forma e diametro) e dalla differenza degli indici di

rifrazione del pigmento(particelle) e mezzo(matrice)

In generale per uno strato di pittura bianca (volendo focalizzare il discorso

solo sulla diffusione) possiamo dire che diventa piugrave trasparente

al crescere della lunghezza drsquoonda della radiazione incidente

al diminuire dello spessore dello strato

al diminuire del numero di particelle nello strato(concentrazione

pigmentovolume)

al diminuire della differenza degli indici di rifrazione tra pigmento e

mezzo(legante)

Concludiamo questo paragrafo col dire che nella maggior parte dei casi il massimo

della trasmittanza di un pigmento egrave nel vicino infrarosso tra 18μm e 22μm

12 Riflettanza Il rapporto tra la radiazione retro diffusa e quella inviata 13Trasmittanza Per una superficie investita da una radiazione acustica o ottica il rapporto tra lrsquointensitagrave della radiazione trasmessa entro il corpo e lrsquointensitagrave della radiazione incidente 14blu di Prussia Ferrocianuro ferrico Fe4[Fe(CN)6]3 scoperto casualmente a Berlino nel 1704 Anche chiamato blu di Berlino

55

superando poi questa soglia per le matrici (di origine organica) comincia a

diventare prevalente lrsquoassorbimento della radiazione facendo diventare lo strato

pittorico meno trasparente e il contrasto15 diminuisce

332 Una trattazione matematica del fenomeno

In riflettografia infrarossa si fa spesso riferimento ad una trattazione matematica[2]

(dovuta a Kubelka e Munk) che pur semplificando molto la situazione rispetto alla

realtagrave ha il pregio di essere intuitiva e di identificare la grandezze fondamentali in

gioco Essa ci porteragrave ad esprimere matematicamente la riflettanza di uno strato

pittorico solamente in funzione di coefficienti caratteristici dello strato stesso e

non piugrave in funzione della profonditagrave di penetrazione nello strato pittorico

Nellrsquoambito di questa teoria un dipinto egrave schematicamente descritto come uno

strato di colore (si pensa al colore come un pigmento disperso in un leganteil mezzo)

che ricopre una preparazione di fondo (costituita quasi sempre da una mescola di

gesso e colla animale o da biacca16 ) e sul quale egrave stato tracciato il disegno preparatorio

(fatto con carboncino grafite o punta metallica )

Le proprietagrave ottiche delle parti in questione e del sistema vengono considerate

in questo modo

Il legante viene considerato perfettamente trasparente

Il pigmento egrave considerato in grado di diffondere la radiazione che incide

normalmente

Si considera solo la diffusione che allrsquointerno dello strato si propaga ortogonalmente

ad esso in avanti o allrsquoindietro

La riflessione speculare non viene considerata

La lunghezza drsquoonda della radiazione egrave molto maggiore del diametro medio dei granuli di

pigmento

La radiazione proveniente dalla sorgente IR giunge sulla superficie del dipinto e

penetra in parte al di sotto di essa

Supponiamo che la radiazione non assorbita si propaghi lungo lrsquoasse x e

parte di essa venga diffusa ma solo nella direzione opposta si considera cioegrave

solo la retrodiffusione

Con 119868 119909 si indica il flusso di radiazione proveniente dalla sorgente

Con 119869 119909 si indica il flusso di radiazione retrodiffusa verso il rivelatore

Sia K il coefficiente di assorbimento della radiazione nello strato

Sia S il coefficiente di diffusione della radiazione nello strato

Accade che attraversando lo spessore 119889119909 lrsquointensitagrave 119868 119909 varia a causa

dellrsquoassorbimento della diffusione si considereragrave dunque per 119868 119909 anche il

contributo di 119869 119909 Un ragionamento analogo vale anche per il flusso 119869 119909

15 Contrasto In rifletto grafia per lrsquoindividuazione di linee scure su fondo bianco egrave definito come il rapporto tra la riflettenza della sostanza scura e la riflettanza del fondo bianco 16 Biacca Anche detta ldquobianco di piombordquo egrave un carbonato basico del piombo2PbCO3ndashPb(OH)2

56

In formule

119889119868 119909 = 119870 + 119878 119868 119909 119889119909 minus 119878 119869 119909 119889119909

(316)

119889 119869 119909 = minus(119870 + 119878)119869 119909 119889119909 + 119878 119868 119909 119889119909

Le equazioni cosigrave ricavate costituiscono il sistema di Kubelka-Munk in forma

differenziale

Figura 54Propagazione della radiazione diretta e retrodiffusa secondo lo schema di Kubelka-Munk

In riflettografia si definisce in linea di principio per ogni livello di profonditagrave della

superficie pittorica la riflettanza 119877 119909 come

119877 119909 =119869 119909

119868 119909 (317)

Derivando rispetto a x la (316) e sostituendo nel risultato ottenuto le (315) si ha

per 119877 119909 lrsquoequazione differenziale

119889119877 119909

119889119909= 1198781198772 119909 minus 2(119870 + 119878)119877 119909 + 119878 (318)

Ponendo 119883 = 119909 minus 1199090 1198770 = 119877 1199090 119886 =119870+119878

119878 119887 = 1198862 minus 1 si ha la soluzione

cercata per la riflettanza

119877(119883) =1+ 1198770 119887 coth 119887119878119883 minus119886

119886+119887 coth 119887119878119883 minus1198770 (319)

57

Mettiamoci ora nelle condizione di sapere come diventa 119877(119883) se si ha a che fare con

grandi spessori basta calcolarne il limite per 119883 rarr infin sapendo che coth 119909 =119890119909+119890minus119909

119890119909minus119890minus119909 si ha

119877infin = lim119883rarrinfin 119877(119883) =1+1198770(119887minus119886)

119886+119887minus1198770=

119870

119878+ 1 minus

119870

119878

2

+ 2119870

119878 (320)

Si vede chiaramente cosigrave che 119877infin dipende solamente dal rapporto 119870 119878 che egrave proprio

di ogni pigmento

Lrsquoandamento di 119877infin egrave quello visualizzato qui sotto

Figura 55 Andamento di 119929infin in funzione di KS

Naturalmente fare il limite per 119883 rarr infin ha solamente un senso matematico Nella

realtagrave si puograve misurare la riflettanza dei pigmenti con uno spettrofotometro e si

riscontra che giagrave con spessori di qualche millimetro crsquoegrave una buonissima

corrispondenza con lrsquoandamento di 119877infin

Dunque la trattazione di Kubelka-Munk che afferma con la (320) che per

119883 rarr infin la riflettanza non dipende piugrave dallo spessore dello strato ha un effettivo

riscontro con la realtagrave dove nella maggior parte dei casi si opera su spessori di 12

mm

Dalla (320) con pochi passaggi matematici ci si ricava 119870 119878 in funzione di 119877infin 119870

119878=

119877infin minus1 2

2119877infin (321)

Possiamo ora introdurre una nuova grandezza fondamentale in riflettografia il

contrasto

119862 =119877119887 119909

119877119908 119909 (322)

dove 119877119887 119909 e 119877119908 119909 sono rispettivamente la riflettanza di una linea ldquonerardquo del

disegno preparatorio e quella della superficie ldquobiancardquo del fondo e x rappresenta lo

spessore di pigmento soprastante Da come egrave definito ci si auspica sempre che C

abbia un valore prossimo a 0

Dal contrasto in linea di principio puograve essere ricavato lo spessore di

oscuramento 119883119889 = 119909119889 minus 1199090 definito come il minimo spessore di un dato pigmento in

grado di rendere completamente invisibile a una determinata strumentazione il disegno

58

preparatorio sottostante Esso puograve essere interpretato anche come un indice della

qualitagrave di un apparato per riflettografia

Vediamo ora come sia possibile ricavarsi Xd

Sia Cl il contrasto limite ossia il minimo contrasto rilevabile da un determinato

sensore dalla definizione di C Cl =119877119887 119883119889

119877119908 119883119889

Tenendo presente la (319) ponendo in essa 119910 = 119887 coth(119887119878119883119889) e sostituendo in Cl

si ottiene

1199102 ClR0w minus R0b + 119910 1 minus Cl R0bR0w minus 1 +

+Cl(a minus R0b)(1 minus aR0w ) + (a minus R0w )(aR0b minus 1) = 0 (323)

che egrave unrsquoequazione di secondo grado in y

Dunque conoscendo la riflettanza del fondo R0w la riflettanza del materiale usato per

il disegno preparatorio R0b la 119877infin del colore che ricopre il fondo e il suo coefficiente di diffusione

si puograve ricavare la y da cui trovare poi Xd con la formula

119883119889 =coth minus1 119910 119887

119887119878 (324)

333 La fotocamera CCD CHROMA C3 1600E

La facoltagrave di scienze dellrsquouniversitagrave di Camerino ha a disposizione per le

acquisizioni di immagini nel campo dei beni culturali una fotocamera digitale [10]

con sensore a stato solido CCD (Carge Coupled Device) CHROMA C3 1600E

prodotta dalla DTA

Figura 56 Fotocamera digitale CCD CHROMA C3 1600E

Cuore di questa apparecchiatura egrave il sensore per immagini CCD KAF1602(E)

prodotto dalla Kodak[9]

Figura 57Sensore per immagini CCD Kodak KAF-1602(E)

59

Alcune caratteristiche del CCD

Numero di pixel 1536(H)x1024(V)

(Circa 16MPixel di definizione)

Dimensioni del pixel 9x9 μm2

Dimensioni sensore 138x92 mm2

(corrisponde ad un rapporto 32)

FWC 105elettr

(Full Well Capacity Parametro indicante il massimo numero di elettroni

immagazzinabili in ogni pixel Ersquo da questa caratteristica che dipende sia

lrsquointensitagrave del segnale che del rumore Ersquo comunque auspicabile avere un

FWC piugrave alto possibile anche ge500000 cosigrave da poter lavorare anche su

immagini in cui ci sono zone illuminate diversamente evitando che su

quelle illuminate fortemente si crei sovraesposizione)

DC (misurata a 25degC) 20 elettr(pixel∙secondo)

(Dark Current Ersquo il numero di elettroni generato termicamente in ogni

pixel anche se non egrave esposto a radiazione ldquohellipcorrente di buiohelliprdquo Puograve essere

sottratta via software e bisogna tenerne conto soprattutto nelle acquisizioni

a lunga esposizione Con il raffreddamento termoelettrico di tipo Peltier17

puograve essere ridotta di molto)

Figura 58 Andamento della Dark Current a seconda della temperatura del CCD

QE 40 50 60

(Quantum Efficiency Misurata a tre diverse lunghezze drsquoonda 450nm

550nm 650nm Ersquo uno dei parametri piugrave importanti per valutare la qualitagrave di

un sensore Definito come il numero di elettroni di segnale creati per ogni

fotone incidente)

17 Peltier Jean Charles Athanase Fisico francese (Ham[Somme]1785-Parigi1845) Nel 1834 sccoprigrave lrsquoeffetto termoelettrico che da lui prese il nome

60

DR 74dB

(Dinamic Range Dipende dal rapporto tra la quantitagrave massima di elettroni

utilizzabili e il noise floor 119899119890~ cioegrave massimo numero di elettroni del rumore

di fondo per pixel Piugrave precisamente 119863119877 = 20 log10 119865119882119862 119899119890~ con

119899119890~ =15 elettroni)

La risposta spettrale del sensore quella che prima si egrave solo accennata in maniera

frazionata come QE egrave senza dubbio il parametro fondamentale In riflettografia

infrarossa per esempio si auspica che questo parametro sia alto attorno a 1ndash2 μm

Figura 59 Risposta spettrale QE del sensore KAF-1602 (E)

I filtri a disposizione

Ci sono 7 filtri a disposizione [10] per i vari tipi di acquisizioni di immagini

Tre filtri passa banda nel visibile RGB

Figura 60 Curve di trasmittanza dei tre filtri RGB

In realtagrave la curva di trasmissione dei filtri Blu e Verde aumenta nella regione

dellrsquoinfrarosso per questo motivo si egrave dotati di un filtro IR-Cut (taglia infrarosso)

da porre di fronte allrsquoobbiettivo

Filtro passa banda nellrsquoinfrarosso

Presenta due ldquopicchirdquo attorno a 500nm pari a circa 1-2 di trasmittanza

61

Figura 61 Curve di trasmittanza nel visibile e nel vicino infrarosso del filtro passa banda IR

Filtro passa banda nellrsquoultravioletto

Centrato sui 340 nm e con una ampiezza di banda al 50 della sua trasmittanza

massima FWHM pari a 85 nm

Filtro passa alto nellrsquoinfrarosso

Ha la lunghezza drsquoonda di cut-off (50 della sua trasmittanza max tmax) a 780 nm

A 680nm si ha 001 tmax a 850 nm si ha 95 tmax a 900 si ha 99 tmax

Figura 62 Ricostruzione dai dati dello spettro in trasmittanza dei due filtri passa banda UV e passa alto IR (Il tmax egrave arbitrario e sono stati posti uguali per praticitagrave di descrizione)

Filtro taglia Infrarossi

E lrsquounico filtro che egrave posto fuori dalla fotocamera essendo montato sullrsquoobbiettivo e

ha un diametro di 50mm (gli altri 25mm)

A parte dunque lrsquoultimo filtro IR-cut gli altri sono posizionati su una ruota

porta filtri posta allrsquointerno del corpo macchina e azionabile via software

62

Figura 63 Immagine indicativa di una ruota porta filtri per fotocamere CHROMA

Con questa apparecchiatura egrave possibile effettuare oltre la riflettografia infrarossa

anche lrsquoesame in tricromia in falso colore usando il filtri passa banda IR verde e

rosso

34 La tecnica FT-IR

Con lrsquoacronimo FT-IR che sta per Fourier Transform-Infra Red (spectroscopy) si

indica quella tecnica che permette il riconoscimento delle sostanze che

compongono un campione attraverso un esame spettroscopico eseguito in luce

infrarossa In questo caso perograve il risultato finale che consiste in un spettro di

assorbimento della radiazione nel dominio delle frequenze (cioegrave dove sullrsquoascissa

del grafico ci sono le frequenze) saragrave frutto di una trasformata di Fourier di un

altro grafico chiamato interferogramma nel dominio dei tempi

341 Eccitazioni vibrazionali delle molecole

Come mai egrave proprio la radiazione infrarossa la piugrave adatta a stimolare transizioni di

tipo vibrazionale nei nuclei di una molecola

Si puograve rispondere a questa domanda anche con delle considerazioni legate alla fisica

classica se consideriamo che gli elettroni sono legati alla molecola con una forza F con la stessa

forza i nuclei saranno legati tra loro a formare la molecola Approssimando questa forza a

una di tipo armonico (massa-molla) possiamo dire che la pulsazione del moto

elettronico egrave 120596119890 = 119896 119898 mentre la pulsazione del moto nucleare egrave 120596119873 = 119896 119872

con m massa dellrsquoelettrone M massa del nucleo e k costante elastica della F

Il rapporto tra lrsquo energia vibrazionale e quella elettronica saragrave allora dato da

119864119907

119864119890=

ℏ120596119873

ℏ120596119890cong

119898

119872 (322)

Essendo 119898

119872 compreso nel range 10minus3 divide 10minus5 possiamo affermare che le energie di

eccitazione vibrazionali sono qualche centinaio di volte piugrave piccole di quelle

63

elettroniche Essendo questrsquoultime dellrsquoordine di qualche eV lo spettro di

assorbimento-emissione vibrazionale cadragrave nel vicino e medio infrarosso

Figura 64 Collocazione spettrale delle vibrazioni molecolari

Si possono esprimere le frequenze 120642 in cm-1 (omettendo di moltiplicare per c

velocitagrave della luce) dato che se 119888 = 120582120584 allora 120584 = 119888120582

Si egrave giagrave parlato nel paragrafo 2 di questo capitolo dei livelli energetici

vibrazionali

Figura 65Schema energetico di una molecola biatomica e livelli vibrazionali[12]

Le transizioni di cui ci occupiamo qui naturalmente non coinvolgono livelli

elettronici ma solo passaggi da uno stato roto-vibrazionale ad una altro Infatti

oltre alle energie elettroniche e vibrazionali esistono pure le energie rotazionali che

sono dellrsquoordine 10minus3 divide 10minus5 volte piugrave piccole di quelle elettroniche e 10minus3 2 divide

10minus5 2 volte piugrave piccole di quelle vibrazionali cioegrave circa 10minus3eV

Per comprendere meglio quello che succede consideriamo le molecole

biatomiche per queste se sono nello stato Λ = 0(Λ numero quantico del momento

angolare elettronico lungo lrsquoasse molecolare senza spin) vale la regola di selezione

Δ119869 = plusmn1 dove J egrave il numero quantico rotazionale collegato con il momento

angolare totale lungo lrsquoasse molecolare

Le transizioni permesse passando da 119907 = 0 a 119907 = 1sono riportate nello schema qui

sotto

64

Figura 66Livelli energetici di una molecola biatomica e transizioni permesse da v=0 a v=1[1]

Con R si indicano tutte le transizioni con Δ119869 = +1 con P quelle con Δ119869 = minus1

chiamate poi branche R e P e il numero tra parentesi egrave il J iniziale

A titolo di esempio riportiamo lo spettro di assorbimento della molecola HCl

Figura 67Spettro di assorbimento di HCl [1]

Da notare la mancanza del gap centrale data la proibizione di Δ119869 = 0

Tutti gli esami spettroscopici in assorbimento avranno questo aspetto

342 I modi di vibrazione e i gruppi funzionali I

fingerprint

Le molecole possono presentare diversi modi di vibrazione ciascuno responsabile

di un particolare assorbimento in una determinata regione dello spettro

Si distinguono vibrazioni ldquostetchingrdquo o di valenza (variazione della distanza di

legame)

Figura 68 Esempio di modi di vibrazione di valenza[12]

e vibrazioni ldquobendingrdquo o di deformazione (variazione dellrsquoangolo di legame)

65

Figura 69Esempio di modi di vibrazione di deformazione[12]

Come si vede dalle immagini possiamo pensare la vibrazione dellrsquointera molecola come

combinazione di vibrazioni di ogni coppia di atomi o comunque di ogni sua singola parte piugrave

semplice In chimica questi ldquopezzi di molecolardquo sono detti gruppi funzionali cioegrave

gruppi di atomi che mostrano particolari e costanti proprietagrave chimico fisiche Saragrave grazie alla

peculiaritagrave della lunghezza drsquoonda assorbita da queste parti che si potragrave riconoscere

la molecola presente nel campione

Solitamente 120642119959119938119949 gt 120642119941119942119943 dunque troveremo i gap di assorbimento delle

vibrazioni di valenza nella parte sinistra dello spettro (4000-1500 cm-1) dove ci

sono i valori dei numeri drsquoonda piugrave alti zona dei gruppi funzionali mentre la zona

dello spettro a minore energia egrave occupata dalle vibrazioni di deformazione da quelle di valenza a

piugrave bassa energia e da quelle di combinazione(i due tipi insieme) saragrave soprattutto questa

combinazione di tipi di eccitazioni vibrazionali nella parte destra dello spettro

(1500-700 cm-1) che costituiragrave lrsquoimpronta digitale the fingerprint della molecola

Molecole diverse ma con lo stesso tipo di gruppi funzionali (per quelle organiche)

saranno riconosciute grazie a questa zona

Figura 70 Spettrogrammi IR di due CHETONI simili ciclo-esanone(sopra)e ciclo-pentone(sotto)

riconoscibili dalle diversitagrave nella zona fingerprint[12]

66

343 Lrsquouso dellrsquointerferometria La FT-IR

Le misure di tipo spettroscopico nellrsquoinfrarosso (considerando solo le tecniche a

doppio raggio che permettono il confronto tra il raggio di riferimento e quello del

campione fornendo cosigrave lo spettrogramma della trasmittanza ) si possono fare

essenzialmente in due modi in modo dispersivo con la selezione continua di lunghezza

drsquoonda o con il metodo interferometrico

Per gli spettrometri di tipo dispersivo egrave difficile conciliare risoluzione spettrale ed

efficienza di misurazione questi sistemi si basano infatti su reticoli a riflessione mossi

molto lentamente da meccaniche di precisione per selezionare lunghezza drsquoonda

dopo lunghezza drsquoonda e generare cosigrave uno spettro infrarosso continuo

Figura 71 Schema di funzionamento di uno spettrometro a dispersione[7]

In sintesi questo tipo di spettrometri funzionano cosigrave si formano due raggi uno dei

quali passando per il campione contiene le informazioni cercate lrsquoaltro fa da

riferimento Il chopper consente alternativamente lrsquoarrivo dellrsquouno o dellrsquoaltro sul

reticolo che monocromatizza il segnale letto successivamente dal sensore Saragrave il

software che una volta acquisiti i segnali ne faragrave il rapporto egrave saragrave in grado di creare

lo spettrogramma

Chiaramente il reticolo lavorando in condizioni di alta risoluzione selezioneragrave

una banda di frequenze molto stretta lrsquointensitagrave del segnale saragrave minore

causando cosigrave un deterioramento del rapporto segnale-rumore Un grande miglioramento delle condizioni di lavoro e della qualitagrave dei risultati

nella spettroscopia IR egrave avvenuto quando grazie ai moderni calcolatori si egrave riusciti

a convertire un interferogramma in uno spettrogramma usando gli algoritmi

della trasformata di Fourier

Lrsquointerferogramma

Definiamolo prima nel caso di una singola frequenza

Ersquo chiamato interferogramma il segnale complessivo in funzione del tempo di due

onde alla stessa intensitagrave e lunghezza drsquoonda che interferiscono quando su una

67

delle due si crea un continuo sfasamento rispetto allrsquoaltra per esempio grazie ad

uno specchio mobile che ne allunga o ne accorcia il cammino ottico

Figura 72 Schema di principio di un spettrografo con spettro e interferogramma nel caso di una singola

frequenza[8]

Nella figura sopra per questioni di chiarezza lrsquointerferogramma egrave nel dominio delle

distanze (proporzionalitagrave diretta tra tempo e spazio percorso dallo specchio

mobile) B(120584) e I(120575) intensitagrave luminosa rispettivamente dalla sorgente e sul

rivelatore ( 120584 numero drsquoonda e 120575 spostamento dello specchio) Per I(120575) vale la

seguente formula

119868(120575) = 119861(120584) cos 2120587120575

120582 (323)

che poi inserendo per ragioni di comoditagrave matematica il numero drsquoonda 120584 = 1 120582

diventa

119868(120575) = 119861(120584) cos 2120587120584120575 (324)

Nel caso di due frequenze la situazione cambia in questo modo

Figura 73Spettri e interferogrammi di due frequenze diverse separate e poi sovrapposte[8]

Ogni frequenza compare nellrsquointerferogramma come una funzione coseno

Considerando allora una sorgente continua nellrsquoinfrarosso matematicamente

faremo un integrale per trovare lrsquoandamento di 119868(120575) cioegrave

119868(120575) = 119861(120584)infin

0cos 2120587120584120575 119889120584 (325)

Un tipico interferogramma di una sorgente incandescente per infrarosso egrave il

seguente

68

Figura 74 Inteferogramma di una tipica sorgente incandescente[8]

Notare come quando 120575 = 0 essendo tutte le funzioni coseno delle frequenze

presenti in fase 119868(120575) ha un grande picco il centerburst questa egrave una caratteristica di

tutti gli interferogrammi Allontanandosi da questa posizione la moltitudine delle

funzioni coseno cominciano a rinforzarsi o annullarsi vicendevolmente causando

una rapida diminuzione dellrsquointensitagrave in una serie di oscillazioni

La trasformata di Fourier

Lrsquointerferogramma egrave descritto matematicamente dallrsquoequazione (325) e saragrave

proprio il suo andamento intensitagrave su tempo ad essere fisicamente misurato

dal sensore dello spettrografo Comunque in spettroscopia si egrave interessati allo

spettro cioegrave a conoscere lrsquointensitagrave in funzione del numero drsquoonda Ma

conoscendo la forma matematica dellrsquointerferogramma 119816(120517) come funzione di

120517 egrave possibile calcolare il corrispondente spettro usando una tecnica

matematica conosciuta come Trasformata di Fourier Il suo uso porta alla

conoscenza dello spettro attraversolrsquointegrale

119861(120584) = 119868(120575) cos 2120587120584120575 119889120575+infin

minusinfin (326)

Ecco dunque come si agisce con la tecnica FT-IR quando si vuole ottenere lo

spettrogramma di un campione viene fatta una prima acquisizione dello

spettrogramma della sorgente chiamato anche spettrogramma di fondo(in questo

si noteranno anche gli eventuali assorbimenti dei gas presenti lungo il cammino

ottico del raggio) ed in seguito del campione Il computer penseragrave ad eseguire il loro

rapporto fornendo lo spettro in trasmittanza

69

Figura 75 Schema a blocchi della generazione di uno spettro con la tecnica FT-IR[8]

Di seguito egrave riportata la figura schematica di uno spettrometro per analisi FT-IR

Figura 76 Schema di funzionamento di uno spettrometro FT-IR[7]

I 3 vantaggi della tecnica FT-IR

Si associano a questa tecnica tre vantaggi o miglioramenti rispetto alla

spettroscopia dispersiva

Vantaggio Jaquinot o di banda passante lrsquoenergia in arrivo al rivelatore egrave

maggiore di conseguenza anche il rapporto segnaledisturbo egrave piugrave elevato

Vantaggio Felgett o di multiplex lrsquoacquisizione dei dati egrave molto piugrave rapida

(pochi secondi) Questo consente di effettuare in rapida sequenza una serie

di spettri(10-20) e di presentare alla fine la loro media diminuendo cosigrave

lrsquoerrore

Vantaggio di Connes una calibrazione delle frequenze molto stabile ed

accurata (001-01 cm-1) grazie ad un laser interno che agisce da riferimento

per ogni scansione

70

Conclusioni

In questa dissertazione si egrave voluto discutere il contributo della Fisica nel campo

delle indagini analitiche e diagnostiche nel settore dei beni culturali attraverso una

panoramica delle varie tecniche di diagnosi e recupero di unrsquoopera drsquoarte con una

particolare attenzione alla strumentazione e quindi alle tecniche che sono di fatto

operanti con successo nellrsquoambito del nostro Ateneo

Queste metodologie delle quali molte e importanti di carattere non invasivo

sono di fondamentale importanza qualora si desideri eseguire una diagnosi su

unrsquoopera per la quale lo scopo primario di intervento egrave la sua conservazione nel

tempo Se dunque nel corso di una indagine di un bene culturale si richieda la

assoluta non invasivitagrave la fisica mette a disposizione tutte le sue conoscenze nel

campo delle interazioni radiazioni-materia o particelle-materia assicurando

insieme alla salvaguardia del manufatto le risposte cercate

Anche se un bene culturale come tutte le cose non puograve che deperire nel corso

degli anni in un inarrestabile anche se lento invecchiamento i metodi per porvi

riparo e le analisi scientifiche di tipo fisico saranno senza dubbio in grado di

migliorarsi rispetto ad ora in quantitagrave qualitagrave ed efficacia

Il progresso della ricerca fisica applicata e delle tecnologie collegate fanno

sicuramente ben sperare in una conservazione duratura della Bellezza tangibile a

sicuro vantaggio delle generazioni future

71

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[19]Enciclopedia-Delle-Scienze-Fisiche(vol IV p624) Limmagine in falso colore

Roma Istituto Enciclopedico Treccani

73

Ringraziamenti

Ringrazio Dio Padre onnipotente creatore di tutte le cose della materia e delle leggi

che la governano dellrsquouomo e della sua intelligenza che le sa scoprire

Ringrazio poi il prof Andrea Di Cicco per la sua disponibilitagrave e il dott Marco

Minicucci per il suo instancabile guidarmi con entusiasmo alla scoperta di un

mondo per me fino a poco tempo fa sconosciuto la prof Graziella Roselli per le

nozioni che mi ha fornito il dott Andrea Cittadini per le informazioni tecniche il

prof che ha fatto da lettore e tutti i docenti di Fisica che nel corso di questi

anni mi hanno preparato nello studio

Ringrazio ancora Alessandro e Antonella per il loro incoraggiamento schietto e

sincero Roberto per lo scanner e la sua generositagrave Claudio per il supporto

informatico

Ringrazio tutti gli amici che mi sono stati vicino in questi mesi e che anche solo con

un gesto o una parola mi sono stati di aiuto

Ringrazio la mia famiglia

Antonio

43

decelerazione Questrsquoultimo fenomeno egrave alla base della bremsstrahlug

parola tedesca che significa radiazione di frenamento

IV Lrsquoelettrone collide con un elettrone interno dellrsquoanodo(shell K L

Mhellip) con conseguente espulsione di questrsquoultimo(con una energia

cinetica Ec) Se WK(LM) indica lrsquoenergia di legame dellrsquoelettrone alla

shell KLMhellip lrsquoenergia richiesta per il processo egrave Ec+WK(LMhellip) Un

elettrone piugrave esterno va a sostituire quello espulso con emissione

di radiazione X la quale egrave caratteristica della sostanza colpita

La radiazione X egrave prodotta essenzialmente dai processi fisici riportati al punto III e

IV Esaminiamoli con maggior dettaglio

La ldquoradiazione biancardquo (breemstrahlung)

Una particolare attenzione merita la radiazione X prodotta dal fenomeno riportato

sopra al punto III Dunque accade che lrsquoelettrone decelera o in genere subisce una

variazione anche puramente direzionale dellrsquoaccelerazione da questa perdita di

energia scaturisce un fotone X che viene emesso a partire dalla regione dellrsquourto Il

processo di breemstrahlung egrave il piugrave importante almeno in termini di estensione dello

spettro che produce In esso lrsquoemissione di raggi X avviene con

continuitagrave(radiazione bianca) esistendo tuttavia una lunghezza drsquoonda limite

120582m al di sotto della quale non vi egrave emissione

Figura 43 Spettri continui di raggi X per alcuni valori della tensione applicata[6]

Il principio di conservazione dellrsquoenergia vieta infatti che vengano emessi fotoni con

energie maggiori di quella massima degli elettroni EM accelerati contro lrsquoanodo

data da

44

119864119872 = 119890119881 (31)

Essendo e la carica dellrsquoelettrone e V la differenza di potenziale tra il filamento

emettitore di elettroni e lrsquoanodo Questa lunghezza drsquoonda minima corrisponde ad

un processo di frenamento in cui lrsquoelettrone incidente perde tutta la sua energia in

un unico urto producendo un fotone con 120582m pari a

λm =ℎ119888

119890119881 (32)

Naturalmente questo implica che vi sia una frequenza massima ammissibile 120584M

data dallrsquoequazione

120584119872 =119864119872

ℎ (33)

Rispetto alla figura 2 una grafico che avesse in ascissa lrsquoenergia ( o la frequenza )

verrebbe ribaltato rispetto ad un asse verticale evidenziando una EM (o una 120584119872)

saragrave questa la visualizzazione piugrave frequente degli spettri X negli usi delle varie

procedure sperimentali

La radiazione caratteristica la fluorescenza dellrsquoatomo

Il processo brevemente descritto sopra al punto III egrave alla base della produzione

della radiazione X caratteristica Oltre allo spettro continuo sono presenti infatti

righe monocromatiche caratteristiche alcune delle quali particolarmente intense

Mentre lo spettro continuo egrave molto simile per tutte le sostanze con il detto limite

inferiore 120582119898 e un solo massimo di intensitagrave a circa 120582 =15120582119898 le righe

caratteristiche variano da sostanza a sostanza costituente lrsquoanodo Dunque

bombardando una sostanza con elettroni veloci alcuni atomi si ionizzano

espellendo un elettrone di una shell interna Supponiamo una mancanza di un

elettrone nella shell K in seguito a questo un elettrone di una shell piugrave alta L Mhellip

faragrave una transizione radiativa per riempire il livello libero Naturalmente questa

transizione determina un posto vuoto nel guscio L Mhellip ma questo verragrave occupato

successivamente da un elettrone ancora piugrave esterno nellrsquoatomo emettendo unrsquo altra

riga dello spettro caratteristico Le righe originate dal livello vuoto nella shell K

sono chiamate righe 119870120572 119870120573 119870120574helliphellipe corrispondono alle transizioni LrarrK MrarrK

NrarrK hellipLa transizione Kα da origine alla riga ad energia piugrave alta negli spettri X

Fu il fisico H Moseley che tra il 1913 e 1914 stabiligrave nei suoi primi esperimenti per le

linee 119870120572 che

La radice quadrata della frequenza delle linee 119922120630 egrave direttamente proporzionale

al ndegatomico Z

120584119870119894

2 = 119862119894(119885 minus 120590119870) 119894 = 120572 120573 120574 hellip (34)

Dove Ci egrave una costante indipende da Z e 120590119870 rende conto dello schermaggio

dellrsquoelettrone K rimasto

45

1 lt 120590119870 lt 2

La stessa regola egrave estendibile alle righe della serie L dovendo perograve sostituire una

costante 120590119871 di schermaggio maggiore

74 lt 120590119871 lt 94

Figura 44 Il diagramma di Moseley di 120642120784

su Z per le linee Kα[1]

La (44) fu subito generalizzata da Moseley considerando la formula di Bohr per i

livelli energetici di atomi ad un elettrone che si muovono perograve in un potenziale

colombiano di carica 119885 minus 120590

120584119898119899 = 119877 infin 119885 minus 120590 2 1

1198982 minus1

1198992 119898 lt 119899 (35)

dove m n sono i numeri quantici principali delle shell di arrivo e partenza

rispettivamente e R infin egrave la costante di Rydberg avendo usando lrsquoapprossimazione

di massa nucleare infinita

119877 infin =119898

4120587ℏ3

1198902

4120587ℇ0

2

(36)

In realtagrave non esiste una sola linea Kα Kβo Lα Lβhellip

Lrsquointerazione spin-orbita separa i livelli energetici delle shell (tranne la shell K)

Nella shell L gli elettroni con ℓ = 0 hanno lrsquoenergia di legame piugrave grande quelli

con ℓ = 1 e 119895 = 1 2 piugrave bassa e quelli con ℓ = 1 e 119895 = 3 2 ancora piugrave bassa

Questi tre livelli sono chiamati LI LII e LIII La separazione in energia egrave grande

abbastanza da poter essere agevolmente evidenziata negli spettri essendo

46

proporzionale a 119885 minus 120590119870 4come mostra la formula di struttura fine per

lrsquointerazione spin-orbita

ℓ 119904119890 119895 = ℓ + 1 2

Δ119864 =1198981198882 119885minus120590119870 120572 4

41198993ℓ ℓ+1 2 times (37)

minusℓ minus 1 119904119890 119895 = ℓ minus 1 2

Con

120572 =1198902

4120587휀0ℏ119888 (38)

costante di struttura fine

Potremo dunque osservare fra le altre le righe Kα1 e Kα2 che corrispondono alle

transizioni LIII rarrK e LII rarrK rispettivamente Il seguente schema mostra i due

gruppi (K e L) di transizioni principali

Figura 45Schema (non in scala) delle principali transizioni X permesse[1]

Le transizioni saranno regolate dalle regole di selezione Δℓ = plusmn1 Δj = 0 plusmn1

Per esempio le righe Kα1 e Kα2 del Tungsteno hanno

1205821198701205721 = 0214Å 1198641198701205721 = 579119896119890119881

1205821198701205722 = 0209Å 1198641198701205722 = 593119896119890119881

Ersquo molto utile per gli usi pratici in cui il materiale egrave coinvolto mostrare uno spettro

di un tubo a raggi X con anodo di Tungsteno

47

Figura 46Spettro dei raggi X prodotti da un tubo RX con anodo di Tungsteno a 80 kV[2]

Si notano oltre la radiazione continua di bremstrahlung e i due picchi Kα1 e Kα2 anche i due picchi Lα e Lβ che sono molto meno energetici di quelli K ma anche

molto piugrave probabili

312 La sezione drsquourto di assorbimento

Una volta che si ha a disposizione una sorgente di raggi X essi possono essere usati

per ionizzare lrsquoatomo attraverso lrsquoeffetto fotoelettrico Ovvero i raggi X stessi

possono essere usati a posto degli elettroni per produrre a loro volta radiazione X

dalla sostanza irraggiata I fotoni di adeguata energia dunque possono determinare

eccitazione o dare luogo alla rimozione di elettroni ove abbiano energie sufficienti a

vincere lrsquoenergia di legame della shell La sezione drsquourto 120590 di questo processo egrave

espressa in buona approssimazione dalla formula della sezione drsquourto per atomi

idrogenoidi

120590 =16 2120587

312057281198855

1198981198882

ℏ120596

7 2

11988602 (39)

1205720 = 0529177Å (raggio di Bohr)

anche se lrsquoapprossimazione di dipolo con la quale egrave stata ldquocostruitardquo egrave sempre

meno congrua allrsquoaumentare dellrsquoenergia dei fotoni La sezione drsquourto diminuisce

dolcemente allrsquoaumentare della frequenza de fotoni come ℏ120596 minus7 2 fino a che non

si raggiunge un energia sufficiente per espellere un elettrone dalle shell piugrave interne

A questo punto la sezione drsquourto ha un brusco aumento siamo in presenza del

cosiddetto ldquoabsorption edgesrdquo (soglie di assorbimento) Simili picchi si

incontrano ogni qual volta si raggiungono energie sufficienti a strappare elettroni in

shell via via piugrave profonde

48

Figura 47Andamento del coefficiente di assorbimento di massa del piombo in funzione di 120640 e E

La figura 6 mostra il coefficiente di assorbimento di massa che ha lrsquoandamento del

tutto analogo a 120590 Dunque la scelta di opportuni valori della tensione del tubo a

raggi X determina le energie del fascio dei fotoni prodotti incidenti su un materiale

e quindi la possibilitagrave che si verifichino i processi di assorbimento in esame Queste

considerazioni fanno parte delle attivitagrave preparatorie e delle impostazioni

preliminari allrsquoanalisi ED-XRF

313 Il sistema XRF in uso nel dipartimento di Fisica di

Camerino

Nel laboratorio XAS (X-ray Absorption Spectroscopy) del dipartimento di fisica

dellrsquouniversitagrave di Camerino opera un apparato per analisi ED-XRF il cui nucleo egrave

il sistema rivelatore (XR-100CR) amplificatore e alimentatore (PC2CR)

convertitore analogico-digitale+scheda multicanale(MCA 8000A) prodotto

dalla AMPTEK INC [5]

49

Figura 48Schema dei collegamenti dellapparato rivelatore-analizzatore[5]

Alcune caratteristiche del rivelatoreXR-100CR

Tipo di sensore Si-PIN(Fotodiodo di silicio a tre strati drogati P e N

separati da uno stato ad alta resistivitagrave quasi Intrinseco)

Dimensioni del sensore 24mmtimes28mm(7mm2)

Spessore del Silicio 300μm

Risoluzione in energia FWHM11 220eV

(misurata sulla riga a 59 keV del 55Fe)

Finestra del rivelatore Berillio spessore 25μm

La risoluzione in energia egrave il grado di precisione del picco delle righe rivelate piugrave ha un valore basso e piugrave la riga saragrave stretta e dunque piugrave discriminata in energia dalle altre

Le curve di efficienza e di trasmissione

Ersquo interessantissimo analizzare il comportamento dei componenti principali del

rivelatore cioegrave il sensore vero e proprio Si-PIN e la finestra di Berillio al variare

dellrsquoenergia dei fotoni In generale infatti il comportamento di un sensore o di un

materiale a basso assorbimento di raggi X varia a seconda dellrsquoenergia delle

radiazioni elettromagnetiche con cui interagiscono dando luogo a fenomeni di

filtraggio

11 FWHM Full Width Half Maximum egrave la larghezza della riga a metagrave della sua altezza Piugrave questo parametro egrave piccolo migliore saragrave la risoluzione

50

Figura 49Trasmissione di raggi X attraverso la finestra di Berillio[5]

Ersquo necessario isolare sotto vuoto il sensore dato che lo si fa lavorare a bassa

temperatura (ndash30 ndash40 degC) Si sceglie il Berillio come finestra dato che egrave il materiale

che minimizza lrsquoassorbimento di raggi X Come si vede sopra 6keV lrsquoefficacia del

conteggio si avvicina al 100

Vediamo ora la curva di trasmissione (percentuale dei fotoni che interagiscono

fotoelettricamente sul totale) del sensore SiPIN

Figura 50Efficienza del rivelamento del sensore di Si [5]

Il grafico seguente tenendo conto di entrambi gli andamenti di cui sopra mostra

lrsquoefficienza intrinseca di rivelazione a ldquopiena energiardquo cioegrave ldquola probabilitagrave che

un fotone X entrato nel sensore depositi tutta la sua energia per effetto

fotoelettricordquo

Curva del

rivelatore del

laboratorio di

Camerino

51

Figura 51Efficienza intrinseca () di rivelazione a piena energia[5]

In sostanza la finestra di Berillio e il sensore Si-PIN consentono la rivelazione di

elementi la cui energia di emissione caratteristica sia compresa tra 1-2keV e 50-

60keV circa a basse energie lrsquoimpedimento egrave la finestra di Berillio a quelle alte egrave il

rivelatore (scritte in inglese ai bordi del grafico) Nella figura sopra sono mostrati i

riferimenti delle linee Kα di diversi elementi mancano tutti gli altri tipi di righe che

ovviamente consentono di individuare atomi diversi da quelli menzionati dal

grafico o che il grafico mette in una zona di scarsissima efficienza Risulta chiaro

allora che lrsquoassorbimento della finestra di Berillio alle basse energie unitamente alla

bassa ldquoresa di fluorescenzardquo degli elementi leggeri fa si che la tecnica XRF non trovi

applicazione per elementi a basso numero atomico (Zle10)

52

32 I raggi ultravioletti Lrsquoosservazione in

fluorescenza UV

In generale la fluorescenza egrave la proprietagrave di alcune sostanze solide liquide e

aeriformi per la quale allorchegrave sono colpite da una radiazione riemettono quasi

istantaneamente (ritardo di 10minus8s) altre radiazioni la cui lunghezza drsquoonda

dipende da quella della radiazione eccitante e dalla natura della sostanza Ersquo

sinonimo di luminescenza

Ci occuperemo in questa parte il fenomeno della fluorescenza indotta da raggi

UV approfondendone la genesi fisica

321 Il fenomeno della fluorescenza UV nelle molecole

Lo stato energetico di una molecola egrave descritto da tre parametri quantici il grado di

eccitazione elettronico il grado di eccitazione vibrazionale e il grado di eccitazione

rotazionale Quello energeticamente piugrave importante egrave quello elettronico (poi quello

vibrazionale) e una molecola puograve o meno coinvolgerlo nelle transizioni da uno

stato energetico allrsquoaltro Ci possono essere cioegrave transizioni puramente rotazionali

transizioni roto-vibrazionali (in cui cambia lo stato vibrazionale) e infine

transizioni tra stati elettronici diversi

La fluorescenza UV egrave un fenomeno di questo tipo in cui la molecola assorbe

radiazione ultravioletta questo provoca una eccitazione elettronica e il processo di diseccitazione avviene in maniera tale che la radiazione emessa egrave di

minore energia ricadendo nel visibile Ersquo utile ora illustrare una proprietagrave che le molecole hanno e che chiarisce meglio il

fenomeno fisico il principio di Franck-Condon

Questo principio afferma che il processo con cui gli elettroni passano da uno

stato energetico allrsquoaltro egrave talmente rapido rispetto al moto dei nuclei che

possiamo considerare questi ultimi (e quindi la loro distanza relativa che saragrave

indicata con R) come fermi nelle eccitazioni-diseccitazioni elettroniche

La conseguenza pratica di questo principio egrave che nei grafici in cui si evidenziano

questi processi la freccia che va da uno stato quantico allrsquoaltro possiamo

disegnarla verticale

Dunque il processo della fluorescenza UV si sviluppa cosigrave dapprima

rispettando il principio di Franck-Condon una transizione di assorbimento fa

passare la molecola da uno stato elettronico ad uno stato vibrazionale di un altro

stato elettronico di energia superiore A questo punto la molecola puograve perdere

energia vibrazionale interagendo con molecole vicine (decadimento termico) e

raggiungere lo stato vibrazionale piugrave basso 119959prime = 120782 dello stato elettronico

53

eccitato Come risultato la radiazione emessa durante la diseccitazione finale

ha una frequenza piugrave bassa e ricadragrave nel visibile

Figura 52 Fenomeno della fluorescenza[1]

33 La radiazione infrarossa La riflettografia IR

Lrsquointerazione energia-materia di strati pittorici con la radiazione del vicino infrarosso cioegrave la banda dello spettro che va dallrsquoestremo visibile rosso fino a una

lunghezza drsquoonda di circa 3μm puograve dar luogo a fenomeni ottici ben diversi da quelli

osservabili in luce visibile

Figura 53Lo spettro della radiazione infrarossa

54

Lrsquoassorbimento la diffusione interna (scattering) e la riflettanza12 possono

assumere valori molto diversi con una conseguente dello strato pittorico a vista

In generale ad un aumento della lunghezza drsquoonda(fino a 120582 cong 22120583119898 )

corrisponde una diminuzione del fenomeno di scattering cioegrave una diminuzione del

potere coprente e quindi un aumento della trasparenza dello strato pittorico

331 Lrsquointerazione della radiazione infrarossa con i mezzi

torbidi

Parliamo di mezzo torbido quando piccole ( 10minus3 divide 1 μm) particelle sono

disperse in una matrice (il mezzo che ldquoospitardquo le particelle) trasparente e omogenea

che puograve essere gassosa liquida o solida Esempi di questo tipo di sistemi sono la

nebbia il fumo le pitture i colloidi liquidi e le soluzioni solide(come i vetri

colorati)

Il comportamento della radiazione infrarossa con questi sistemi egrave

intrinsecamente lo stesso di quello della luce visibile Esso egrave governato da

interazioni come la riflessione la rifrazione la dispersione la diffusione e nel caso di

specifiche sostanze colorate assorbimento (di determinate lunghezze drsquoonda)

La diffusione e lrsquoassorbimento sono fattori determinanti per la

trasmittanza13 di questi sistemi Per esempio il potere coprente di uno strato di

pittura bianca (non considerando lo spessore) egrave dovuto essenzialmente alla

diffusione mentre in uno strato di pittura blu di Prussia14 il fattore dominante egrave

lrsquoassorbimento specifico

La diffusione puograve essere descritta quantitativamente dagli specifici

coefficienti di diffusione delle particelle disperse attraverso la teoria di Kubelka-Munk

Questi coefficienti dipendono dalla lunghezza drsquoonda della radiazione incidente

dalla geometria delle particelle (forma e diametro) e dalla differenza degli indici di

rifrazione del pigmento(particelle) e mezzo(matrice)

In generale per uno strato di pittura bianca (volendo focalizzare il discorso

solo sulla diffusione) possiamo dire che diventa piugrave trasparente

al crescere della lunghezza drsquoonda della radiazione incidente

al diminuire dello spessore dello strato

al diminuire del numero di particelle nello strato(concentrazione

pigmentovolume)

al diminuire della differenza degli indici di rifrazione tra pigmento e

mezzo(legante)

Concludiamo questo paragrafo col dire che nella maggior parte dei casi il massimo

della trasmittanza di un pigmento egrave nel vicino infrarosso tra 18μm e 22μm

12 Riflettanza Il rapporto tra la radiazione retro diffusa e quella inviata 13Trasmittanza Per una superficie investita da una radiazione acustica o ottica il rapporto tra lrsquointensitagrave della radiazione trasmessa entro il corpo e lrsquointensitagrave della radiazione incidente 14blu di Prussia Ferrocianuro ferrico Fe4[Fe(CN)6]3 scoperto casualmente a Berlino nel 1704 Anche chiamato blu di Berlino

55

superando poi questa soglia per le matrici (di origine organica) comincia a

diventare prevalente lrsquoassorbimento della radiazione facendo diventare lo strato

pittorico meno trasparente e il contrasto15 diminuisce

332 Una trattazione matematica del fenomeno

In riflettografia infrarossa si fa spesso riferimento ad una trattazione matematica[2]

(dovuta a Kubelka e Munk) che pur semplificando molto la situazione rispetto alla

realtagrave ha il pregio di essere intuitiva e di identificare la grandezze fondamentali in

gioco Essa ci porteragrave ad esprimere matematicamente la riflettanza di uno strato

pittorico solamente in funzione di coefficienti caratteristici dello strato stesso e

non piugrave in funzione della profonditagrave di penetrazione nello strato pittorico

Nellrsquoambito di questa teoria un dipinto egrave schematicamente descritto come uno

strato di colore (si pensa al colore come un pigmento disperso in un leganteil mezzo)

che ricopre una preparazione di fondo (costituita quasi sempre da una mescola di

gesso e colla animale o da biacca16 ) e sul quale egrave stato tracciato il disegno preparatorio

(fatto con carboncino grafite o punta metallica )

Le proprietagrave ottiche delle parti in questione e del sistema vengono considerate

in questo modo

Il legante viene considerato perfettamente trasparente

Il pigmento egrave considerato in grado di diffondere la radiazione che incide

normalmente

Si considera solo la diffusione che allrsquointerno dello strato si propaga ortogonalmente

ad esso in avanti o allrsquoindietro

La riflessione speculare non viene considerata

La lunghezza drsquoonda della radiazione egrave molto maggiore del diametro medio dei granuli di

pigmento

La radiazione proveniente dalla sorgente IR giunge sulla superficie del dipinto e

penetra in parte al di sotto di essa

Supponiamo che la radiazione non assorbita si propaghi lungo lrsquoasse x e

parte di essa venga diffusa ma solo nella direzione opposta si considera cioegrave

solo la retrodiffusione

Con 119868 119909 si indica il flusso di radiazione proveniente dalla sorgente

Con 119869 119909 si indica il flusso di radiazione retrodiffusa verso il rivelatore

Sia K il coefficiente di assorbimento della radiazione nello strato

Sia S il coefficiente di diffusione della radiazione nello strato

Accade che attraversando lo spessore 119889119909 lrsquointensitagrave 119868 119909 varia a causa

dellrsquoassorbimento della diffusione si considereragrave dunque per 119868 119909 anche il

contributo di 119869 119909 Un ragionamento analogo vale anche per il flusso 119869 119909

15 Contrasto In rifletto grafia per lrsquoindividuazione di linee scure su fondo bianco egrave definito come il rapporto tra la riflettenza della sostanza scura e la riflettanza del fondo bianco 16 Biacca Anche detta ldquobianco di piombordquo egrave un carbonato basico del piombo2PbCO3ndashPb(OH)2

56

In formule

119889119868 119909 = 119870 + 119878 119868 119909 119889119909 minus 119878 119869 119909 119889119909

(316)

119889 119869 119909 = minus(119870 + 119878)119869 119909 119889119909 + 119878 119868 119909 119889119909

Le equazioni cosigrave ricavate costituiscono il sistema di Kubelka-Munk in forma

differenziale

Figura 54Propagazione della radiazione diretta e retrodiffusa secondo lo schema di Kubelka-Munk

In riflettografia si definisce in linea di principio per ogni livello di profonditagrave della

superficie pittorica la riflettanza 119877 119909 come

119877 119909 =119869 119909

119868 119909 (317)

Derivando rispetto a x la (316) e sostituendo nel risultato ottenuto le (315) si ha

per 119877 119909 lrsquoequazione differenziale

119889119877 119909

119889119909= 1198781198772 119909 minus 2(119870 + 119878)119877 119909 + 119878 (318)

Ponendo 119883 = 119909 minus 1199090 1198770 = 119877 1199090 119886 =119870+119878

119878 119887 = 1198862 minus 1 si ha la soluzione

cercata per la riflettanza

119877(119883) =1+ 1198770 119887 coth 119887119878119883 minus119886

119886+119887 coth 119887119878119883 minus1198770 (319)

57

Mettiamoci ora nelle condizione di sapere come diventa 119877(119883) se si ha a che fare con

grandi spessori basta calcolarne il limite per 119883 rarr infin sapendo che coth 119909 =119890119909+119890minus119909

119890119909minus119890minus119909 si ha

119877infin = lim119883rarrinfin 119877(119883) =1+1198770(119887minus119886)

119886+119887minus1198770=

119870

119878+ 1 minus

119870

119878

2

+ 2119870

119878 (320)

Si vede chiaramente cosigrave che 119877infin dipende solamente dal rapporto 119870 119878 che egrave proprio

di ogni pigmento

Lrsquoandamento di 119877infin egrave quello visualizzato qui sotto

Figura 55 Andamento di 119929infin in funzione di KS

Naturalmente fare il limite per 119883 rarr infin ha solamente un senso matematico Nella

realtagrave si puograve misurare la riflettanza dei pigmenti con uno spettrofotometro e si

riscontra che giagrave con spessori di qualche millimetro crsquoegrave una buonissima

corrispondenza con lrsquoandamento di 119877infin

Dunque la trattazione di Kubelka-Munk che afferma con la (320) che per

119883 rarr infin la riflettanza non dipende piugrave dallo spessore dello strato ha un effettivo

riscontro con la realtagrave dove nella maggior parte dei casi si opera su spessori di 12

mm

Dalla (320) con pochi passaggi matematici ci si ricava 119870 119878 in funzione di 119877infin 119870

119878=

119877infin minus1 2

2119877infin (321)

Possiamo ora introdurre una nuova grandezza fondamentale in riflettografia il

contrasto

119862 =119877119887 119909

119877119908 119909 (322)

dove 119877119887 119909 e 119877119908 119909 sono rispettivamente la riflettanza di una linea ldquonerardquo del

disegno preparatorio e quella della superficie ldquobiancardquo del fondo e x rappresenta lo

spessore di pigmento soprastante Da come egrave definito ci si auspica sempre che C

abbia un valore prossimo a 0

Dal contrasto in linea di principio puograve essere ricavato lo spessore di

oscuramento 119883119889 = 119909119889 minus 1199090 definito come il minimo spessore di un dato pigmento in

grado di rendere completamente invisibile a una determinata strumentazione il disegno

58

preparatorio sottostante Esso puograve essere interpretato anche come un indice della

qualitagrave di un apparato per riflettografia

Vediamo ora come sia possibile ricavarsi Xd

Sia Cl il contrasto limite ossia il minimo contrasto rilevabile da un determinato

sensore dalla definizione di C Cl =119877119887 119883119889

119877119908 119883119889

Tenendo presente la (319) ponendo in essa 119910 = 119887 coth(119887119878119883119889) e sostituendo in Cl

si ottiene

1199102 ClR0w minus R0b + 119910 1 minus Cl R0bR0w minus 1 +

+Cl(a minus R0b)(1 minus aR0w ) + (a minus R0w )(aR0b minus 1) = 0 (323)

che egrave unrsquoequazione di secondo grado in y

Dunque conoscendo la riflettanza del fondo R0w la riflettanza del materiale usato per

il disegno preparatorio R0b la 119877infin del colore che ricopre il fondo e il suo coefficiente di diffusione

si puograve ricavare la y da cui trovare poi Xd con la formula

119883119889 =coth minus1 119910 119887

119887119878 (324)

333 La fotocamera CCD CHROMA C3 1600E

La facoltagrave di scienze dellrsquouniversitagrave di Camerino ha a disposizione per le

acquisizioni di immagini nel campo dei beni culturali una fotocamera digitale [10]

con sensore a stato solido CCD (Carge Coupled Device) CHROMA C3 1600E

prodotta dalla DTA

Figura 56 Fotocamera digitale CCD CHROMA C3 1600E

Cuore di questa apparecchiatura egrave il sensore per immagini CCD KAF1602(E)

prodotto dalla Kodak[9]

Figura 57Sensore per immagini CCD Kodak KAF-1602(E)

59

Alcune caratteristiche del CCD

Numero di pixel 1536(H)x1024(V)

(Circa 16MPixel di definizione)

Dimensioni del pixel 9x9 μm2

Dimensioni sensore 138x92 mm2

(corrisponde ad un rapporto 32)

FWC 105elettr

(Full Well Capacity Parametro indicante il massimo numero di elettroni

immagazzinabili in ogni pixel Ersquo da questa caratteristica che dipende sia

lrsquointensitagrave del segnale che del rumore Ersquo comunque auspicabile avere un

FWC piugrave alto possibile anche ge500000 cosigrave da poter lavorare anche su

immagini in cui ci sono zone illuminate diversamente evitando che su

quelle illuminate fortemente si crei sovraesposizione)

DC (misurata a 25degC) 20 elettr(pixel∙secondo)

(Dark Current Ersquo il numero di elettroni generato termicamente in ogni

pixel anche se non egrave esposto a radiazione ldquohellipcorrente di buiohelliprdquo Puograve essere

sottratta via software e bisogna tenerne conto soprattutto nelle acquisizioni

a lunga esposizione Con il raffreddamento termoelettrico di tipo Peltier17

puograve essere ridotta di molto)

Figura 58 Andamento della Dark Current a seconda della temperatura del CCD

QE 40 50 60

(Quantum Efficiency Misurata a tre diverse lunghezze drsquoonda 450nm

550nm 650nm Ersquo uno dei parametri piugrave importanti per valutare la qualitagrave di

un sensore Definito come il numero di elettroni di segnale creati per ogni

fotone incidente)

17 Peltier Jean Charles Athanase Fisico francese (Ham[Somme]1785-Parigi1845) Nel 1834 sccoprigrave lrsquoeffetto termoelettrico che da lui prese il nome

60

DR 74dB

(Dinamic Range Dipende dal rapporto tra la quantitagrave massima di elettroni

utilizzabili e il noise floor 119899119890~ cioegrave massimo numero di elettroni del rumore

di fondo per pixel Piugrave precisamente 119863119877 = 20 log10 119865119882119862 119899119890~ con

119899119890~ =15 elettroni)

La risposta spettrale del sensore quella che prima si egrave solo accennata in maniera

frazionata come QE egrave senza dubbio il parametro fondamentale In riflettografia

infrarossa per esempio si auspica che questo parametro sia alto attorno a 1ndash2 μm

Figura 59 Risposta spettrale QE del sensore KAF-1602 (E)

I filtri a disposizione

Ci sono 7 filtri a disposizione [10] per i vari tipi di acquisizioni di immagini

Tre filtri passa banda nel visibile RGB

Figura 60 Curve di trasmittanza dei tre filtri RGB

In realtagrave la curva di trasmissione dei filtri Blu e Verde aumenta nella regione

dellrsquoinfrarosso per questo motivo si egrave dotati di un filtro IR-Cut (taglia infrarosso)

da porre di fronte allrsquoobbiettivo

Filtro passa banda nellrsquoinfrarosso

Presenta due ldquopicchirdquo attorno a 500nm pari a circa 1-2 di trasmittanza

61

Figura 61 Curve di trasmittanza nel visibile e nel vicino infrarosso del filtro passa banda IR

Filtro passa banda nellrsquoultravioletto

Centrato sui 340 nm e con una ampiezza di banda al 50 della sua trasmittanza

massima FWHM pari a 85 nm

Filtro passa alto nellrsquoinfrarosso

Ha la lunghezza drsquoonda di cut-off (50 della sua trasmittanza max tmax) a 780 nm

A 680nm si ha 001 tmax a 850 nm si ha 95 tmax a 900 si ha 99 tmax

Figura 62 Ricostruzione dai dati dello spettro in trasmittanza dei due filtri passa banda UV e passa alto IR (Il tmax egrave arbitrario e sono stati posti uguali per praticitagrave di descrizione)

Filtro taglia Infrarossi

E lrsquounico filtro che egrave posto fuori dalla fotocamera essendo montato sullrsquoobbiettivo e

ha un diametro di 50mm (gli altri 25mm)

A parte dunque lrsquoultimo filtro IR-cut gli altri sono posizionati su una ruota

porta filtri posta allrsquointerno del corpo macchina e azionabile via software

62

Figura 63 Immagine indicativa di una ruota porta filtri per fotocamere CHROMA

Con questa apparecchiatura egrave possibile effettuare oltre la riflettografia infrarossa

anche lrsquoesame in tricromia in falso colore usando il filtri passa banda IR verde e

rosso

34 La tecnica FT-IR

Con lrsquoacronimo FT-IR che sta per Fourier Transform-Infra Red (spectroscopy) si

indica quella tecnica che permette il riconoscimento delle sostanze che

compongono un campione attraverso un esame spettroscopico eseguito in luce

infrarossa In questo caso perograve il risultato finale che consiste in un spettro di

assorbimento della radiazione nel dominio delle frequenze (cioegrave dove sullrsquoascissa

del grafico ci sono le frequenze) saragrave frutto di una trasformata di Fourier di un

altro grafico chiamato interferogramma nel dominio dei tempi

341 Eccitazioni vibrazionali delle molecole

Come mai egrave proprio la radiazione infrarossa la piugrave adatta a stimolare transizioni di

tipo vibrazionale nei nuclei di una molecola

Si puograve rispondere a questa domanda anche con delle considerazioni legate alla fisica

classica se consideriamo che gli elettroni sono legati alla molecola con una forza F con la stessa

forza i nuclei saranno legati tra loro a formare la molecola Approssimando questa forza a

una di tipo armonico (massa-molla) possiamo dire che la pulsazione del moto

elettronico egrave 120596119890 = 119896 119898 mentre la pulsazione del moto nucleare egrave 120596119873 = 119896 119872

con m massa dellrsquoelettrone M massa del nucleo e k costante elastica della F

Il rapporto tra lrsquo energia vibrazionale e quella elettronica saragrave allora dato da

119864119907

119864119890=

ℏ120596119873

ℏ120596119890cong

119898

119872 (322)

Essendo 119898

119872 compreso nel range 10minus3 divide 10minus5 possiamo affermare che le energie di

eccitazione vibrazionali sono qualche centinaio di volte piugrave piccole di quelle

63

elettroniche Essendo questrsquoultime dellrsquoordine di qualche eV lo spettro di

assorbimento-emissione vibrazionale cadragrave nel vicino e medio infrarosso

Figura 64 Collocazione spettrale delle vibrazioni molecolari

Si possono esprimere le frequenze 120642 in cm-1 (omettendo di moltiplicare per c

velocitagrave della luce) dato che se 119888 = 120582120584 allora 120584 = 119888120582

Si egrave giagrave parlato nel paragrafo 2 di questo capitolo dei livelli energetici

vibrazionali

Figura 65Schema energetico di una molecola biatomica e livelli vibrazionali[12]

Le transizioni di cui ci occupiamo qui naturalmente non coinvolgono livelli

elettronici ma solo passaggi da uno stato roto-vibrazionale ad una altro Infatti

oltre alle energie elettroniche e vibrazionali esistono pure le energie rotazionali che

sono dellrsquoordine 10minus3 divide 10minus5 volte piugrave piccole di quelle elettroniche e 10minus3 2 divide

10minus5 2 volte piugrave piccole di quelle vibrazionali cioegrave circa 10minus3eV

Per comprendere meglio quello che succede consideriamo le molecole

biatomiche per queste se sono nello stato Λ = 0(Λ numero quantico del momento

angolare elettronico lungo lrsquoasse molecolare senza spin) vale la regola di selezione

Δ119869 = plusmn1 dove J egrave il numero quantico rotazionale collegato con il momento

angolare totale lungo lrsquoasse molecolare

Le transizioni permesse passando da 119907 = 0 a 119907 = 1sono riportate nello schema qui

sotto

64

Figura 66Livelli energetici di una molecola biatomica e transizioni permesse da v=0 a v=1[1]

Con R si indicano tutte le transizioni con Δ119869 = +1 con P quelle con Δ119869 = minus1

chiamate poi branche R e P e il numero tra parentesi egrave il J iniziale

A titolo di esempio riportiamo lo spettro di assorbimento della molecola HCl

Figura 67Spettro di assorbimento di HCl [1]

Da notare la mancanza del gap centrale data la proibizione di Δ119869 = 0

Tutti gli esami spettroscopici in assorbimento avranno questo aspetto

342 I modi di vibrazione e i gruppi funzionali I

fingerprint

Le molecole possono presentare diversi modi di vibrazione ciascuno responsabile

di un particolare assorbimento in una determinata regione dello spettro

Si distinguono vibrazioni ldquostetchingrdquo o di valenza (variazione della distanza di

legame)

Figura 68 Esempio di modi di vibrazione di valenza[12]

e vibrazioni ldquobendingrdquo o di deformazione (variazione dellrsquoangolo di legame)

65

Figura 69Esempio di modi di vibrazione di deformazione[12]

Come si vede dalle immagini possiamo pensare la vibrazione dellrsquointera molecola come

combinazione di vibrazioni di ogni coppia di atomi o comunque di ogni sua singola parte piugrave

semplice In chimica questi ldquopezzi di molecolardquo sono detti gruppi funzionali cioegrave

gruppi di atomi che mostrano particolari e costanti proprietagrave chimico fisiche Saragrave grazie alla

peculiaritagrave della lunghezza drsquoonda assorbita da queste parti che si potragrave riconoscere

la molecola presente nel campione

Solitamente 120642119959119938119949 gt 120642119941119942119943 dunque troveremo i gap di assorbimento delle

vibrazioni di valenza nella parte sinistra dello spettro (4000-1500 cm-1) dove ci

sono i valori dei numeri drsquoonda piugrave alti zona dei gruppi funzionali mentre la zona

dello spettro a minore energia egrave occupata dalle vibrazioni di deformazione da quelle di valenza a

piugrave bassa energia e da quelle di combinazione(i due tipi insieme) saragrave soprattutto questa

combinazione di tipi di eccitazioni vibrazionali nella parte destra dello spettro

(1500-700 cm-1) che costituiragrave lrsquoimpronta digitale the fingerprint della molecola

Molecole diverse ma con lo stesso tipo di gruppi funzionali (per quelle organiche)

saranno riconosciute grazie a questa zona

Figura 70 Spettrogrammi IR di due CHETONI simili ciclo-esanone(sopra)e ciclo-pentone(sotto)

riconoscibili dalle diversitagrave nella zona fingerprint[12]

66

343 Lrsquouso dellrsquointerferometria La FT-IR

Le misure di tipo spettroscopico nellrsquoinfrarosso (considerando solo le tecniche a

doppio raggio che permettono il confronto tra il raggio di riferimento e quello del

campione fornendo cosigrave lo spettrogramma della trasmittanza ) si possono fare

essenzialmente in due modi in modo dispersivo con la selezione continua di lunghezza

drsquoonda o con il metodo interferometrico

Per gli spettrometri di tipo dispersivo egrave difficile conciliare risoluzione spettrale ed

efficienza di misurazione questi sistemi si basano infatti su reticoli a riflessione mossi

molto lentamente da meccaniche di precisione per selezionare lunghezza drsquoonda

dopo lunghezza drsquoonda e generare cosigrave uno spettro infrarosso continuo

Figura 71 Schema di funzionamento di uno spettrometro a dispersione[7]

In sintesi questo tipo di spettrometri funzionano cosigrave si formano due raggi uno dei

quali passando per il campione contiene le informazioni cercate lrsquoaltro fa da

riferimento Il chopper consente alternativamente lrsquoarrivo dellrsquouno o dellrsquoaltro sul

reticolo che monocromatizza il segnale letto successivamente dal sensore Saragrave il

software che una volta acquisiti i segnali ne faragrave il rapporto egrave saragrave in grado di creare

lo spettrogramma

Chiaramente il reticolo lavorando in condizioni di alta risoluzione selezioneragrave

una banda di frequenze molto stretta lrsquointensitagrave del segnale saragrave minore

causando cosigrave un deterioramento del rapporto segnale-rumore Un grande miglioramento delle condizioni di lavoro e della qualitagrave dei risultati

nella spettroscopia IR egrave avvenuto quando grazie ai moderni calcolatori si egrave riusciti

a convertire un interferogramma in uno spettrogramma usando gli algoritmi

della trasformata di Fourier

Lrsquointerferogramma

Definiamolo prima nel caso di una singola frequenza

Ersquo chiamato interferogramma il segnale complessivo in funzione del tempo di due

onde alla stessa intensitagrave e lunghezza drsquoonda che interferiscono quando su una

67

delle due si crea un continuo sfasamento rispetto allrsquoaltra per esempio grazie ad

uno specchio mobile che ne allunga o ne accorcia il cammino ottico

Figura 72 Schema di principio di un spettrografo con spettro e interferogramma nel caso di una singola

frequenza[8]

Nella figura sopra per questioni di chiarezza lrsquointerferogramma egrave nel dominio delle

distanze (proporzionalitagrave diretta tra tempo e spazio percorso dallo specchio

mobile) B(120584) e I(120575) intensitagrave luminosa rispettivamente dalla sorgente e sul

rivelatore ( 120584 numero drsquoonda e 120575 spostamento dello specchio) Per I(120575) vale la

seguente formula

119868(120575) = 119861(120584) cos 2120587120575

120582 (323)

che poi inserendo per ragioni di comoditagrave matematica il numero drsquoonda 120584 = 1 120582

diventa

119868(120575) = 119861(120584) cos 2120587120584120575 (324)

Nel caso di due frequenze la situazione cambia in questo modo

Figura 73Spettri e interferogrammi di due frequenze diverse separate e poi sovrapposte[8]

Ogni frequenza compare nellrsquointerferogramma come una funzione coseno

Considerando allora una sorgente continua nellrsquoinfrarosso matematicamente

faremo un integrale per trovare lrsquoandamento di 119868(120575) cioegrave

119868(120575) = 119861(120584)infin

0cos 2120587120584120575 119889120584 (325)

Un tipico interferogramma di una sorgente incandescente per infrarosso egrave il

seguente

68

Figura 74 Inteferogramma di una tipica sorgente incandescente[8]

Notare come quando 120575 = 0 essendo tutte le funzioni coseno delle frequenze

presenti in fase 119868(120575) ha un grande picco il centerburst questa egrave una caratteristica di

tutti gli interferogrammi Allontanandosi da questa posizione la moltitudine delle

funzioni coseno cominciano a rinforzarsi o annullarsi vicendevolmente causando

una rapida diminuzione dellrsquointensitagrave in una serie di oscillazioni

La trasformata di Fourier

Lrsquointerferogramma egrave descritto matematicamente dallrsquoequazione (325) e saragrave

proprio il suo andamento intensitagrave su tempo ad essere fisicamente misurato

dal sensore dello spettrografo Comunque in spettroscopia si egrave interessati allo

spettro cioegrave a conoscere lrsquointensitagrave in funzione del numero drsquoonda Ma

conoscendo la forma matematica dellrsquointerferogramma 119816(120517) come funzione di

120517 egrave possibile calcolare il corrispondente spettro usando una tecnica

matematica conosciuta come Trasformata di Fourier Il suo uso porta alla

conoscenza dello spettro attraversolrsquointegrale

119861(120584) = 119868(120575) cos 2120587120584120575 119889120575+infin

minusinfin (326)

Ecco dunque come si agisce con la tecnica FT-IR quando si vuole ottenere lo

spettrogramma di un campione viene fatta una prima acquisizione dello

spettrogramma della sorgente chiamato anche spettrogramma di fondo(in questo

si noteranno anche gli eventuali assorbimenti dei gas presenti lungo il cammino

ottico del raggio) ed in seguito del campione Il computer penseragrave ad eseguire il loro

rapporto fornendo lo spettro in trasmittanza

69

Figura 75 Schema a blocchi della generazione di uno spettro con la tecnica FT-IR[8]

Di seguito egrave riportata la figura schematica di uno spettrometro per analisi FT-IR

Figura 76 Schema di funzionamento di uno spettrometro FT-IR[7]

I 3 vantaggi della tecnica FT-IR

Si associano a questa tecnica tre vantaggi o miglioramenti rispetto alla

spettroscopia dispersiva

Vantaggio Jaquinot o di banda passante lrsquoenergia in arrivo al rivelatore egrave

maggiore di conseguenza anche il rapporto segnaledisturbo egrave piugrave elevato

Vantaggio Felgett o di multiplex lrsquoacquisizione dei dati egrave molto piugrave rapida

(pochi secondi) Questo consente di effettuare in rapida sequenza una serie

di spettri(10-20) e di presentare alla fine la loro media diminuendo cosigrave

lrsquoerrore

Vantaggio di Connes una calibrazione delle frequenze molto stabile ed

accurata (001-01 cm-1) grazie ad un laser interno che agisce da riferimento

per ogni scansione

70

Conclusioni

In questa dissertazione si egrave voluto discutere il contributo della Fisica nel campo

delle indagini analitiche e diagnostiche nel settore dei beni culturali attraverso una

panoramica delle varie tecniche di diagnosi e recupero di unrsquoopera drsquoarte con una

particolare attenzione alla strumentazione e quindi alle tecniche che sono di fatto

operanti con successo nellrsquoambito del nostro Ateneo

Queste metodologie delle quali molte e importanti di carattere non invasivo

sono di fondamentale importanza qualora si desideri eseguire una diagnosi su

unrsquoopera per la quale lo scopo primario di intervento egrave la sua conservazione nel

tempo Se dunque nel corso di una indagine di un bene culturale si richieda la

assoluta non invasivitagrave la fisica mette a disposizione tutte le sue conoscenze nel

campo delle interazioni radiazioni-materia o particelle-materia assicurando

insieme alla salvaguardia del manufatto le risposte cercate

Anche se un bene culturale come tutte le cose non puograve che deperire nel corso

degli anni in un inarrestabile anche se lento invecchiamento i metodi per porvi

riparo e le analisi scientifiche di tipo fisico saranno senza dubbio in grado di

migliorarsi rispetto ad ora in quantitagrave qualitagrave ed efficacia

Il progresso della ricerca fisica applicata e delle tecnologie collegate fanno

sicuramente ben sperare in una conservazione duratura della Bellezza tangibile a

sicuro vantaggio delle generazioni future

71

Bibliografia [1]Bransden B amp Joachain C (1980) PHYISICS OF ATOMS AND MOLECULES

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archeometria) Milano Egea

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[19]Enciclopedia-Delle-Scienze-Fisiche(vol IV p624) Limmagine in falso colore

Roma Istituto Enciclopedico Treccani

73

Ringraziamenti

Ringrazio Dio Padre onnipotente creatore di tutte le cose della materia e delle leggi

che la governano dellrsquouomo e della sua intelligenza che le sa scoprire

Ringrazio poi il prof Andrea Di Cicco per la sua disponibilitagrave e il dott Marco

Minicucci per il suo instancabile guidarmi con entusiasmo alla scoperta di un

mondo per me fino a poco tempo fa sconosciuto la prof Graziella Roselli per le

nozioni che mi ha fornito il dott Andrea Cittadini per le informazioni tecniche il

prof che ha fatto da lettore e tutti i docenti di Fisica che nel corso di questi

anni mi hanno preparato nello studio

Ringrazio ancora Alessandro e Antonella per il loro incoraggiamento schietto e

sincero Roberto per lo scanner e la sua generositagrave Claudio per il supporto

informatico

Ringrazio tutti gli amici che mi sono stati vicino in questi mesi e che anche solo con

un gesto o una parola mi sono stati di aiuto

Ringrazio la mia famiglia

Antonio

44

119864119872 = 119890119881 (31)

Essendo e la carica dellrsquoelettrone e V la differenza di potenziale tra il filamento

emettitore di elettroni e lrsquoanodo Questa lunghezza drsquoonda minima corrisponde ad

un processo di frenamento in cui lrsquoelettrone incidente perde tutta la sua energia in

un unico urto producendo un fotone con 120582m pari a

λm =ℎ119888

119890119881 (32)

Naturalmente questo implica che vi sia una frequenza massima ammissibile 120584M

data dallrsquoequazione

120584119872 =119864119872

ℎ (33)

Rispetto alla figura 2 una grafico che avesse in ascissa lrsquoenergia ( o la frequenza )

verrebbe ribaltato rispetto ad un asse verticale evidenziando una EM (o una 120584119872)

saragrave questa la visualizzazione piugrave frequente degli spettri X negli usi delle varie

procedure sperimentali

La radiazione caratteristica la fluorescenza dellrsquoatomo

Il processo brevemente descritto sopra al punto III egrave alla base della produzione

della radiazione X caratteristica Oltre allo spettro continuo sono presenti infatti

righe monocromatiche caratteristiche alcune delle quali particolarmente intense

Mentre lo spettro continuo egrave molto simile per tutte le sostanze con il detto limite

inferiore 120582119898 e un solo massimo di intensitagrave a circa 120582 =15120582119898 le righe

caratteristiche variano da sostanza a sostanza costituente lrsquoanodo Dunque

bombardando una sostanza con elettroni veloci alcuni atomi si ionizzano

espellendo un elettrone di una shell interna Supponiamo una mancanza di un

elettrone nella shell K in seguito a questo un elettrone di una shell piugrave alta L Mhellip

faragrave una transizione radiativa per riempire il livello libero Naturalmente questa

transizione determina un posto vuoto nel guscio L Mhellip ma questo verragrave occupato

successivamente da un elettrone ancora piugrave esterno nellrsquoatomo emettendo unrsquo altra

riga dello spettro caratteristico Le righe originate dal livello vuoto nella shell K

sono chiamate righe 119870120572 119870120573 119870120574helliphellipe corrispondono alle transizioni LrarrK MrarrK

NrarrK hellipLa transizione Kα da origine alla riga ad energia piugrave alta negli spettri X

Fu il fisico H Moseley che tra il 1913 e 1914 stabiligrave nei suoi primi esperimenti per le

linee 119870120572 che

La radice quadrata della frequenza delle linee 119922120630 egrave direttamente proporzionale

al ndegatomico Z

120584119870119894

2 = 119862119894(119885 minus 120590119870) 119894 = 120572 120573 120574 hellip (34)

Dove Ci egrave una costante indipende da Z e 120590119870 rende conto dello schermaggio

dellrsquoelettrone K rimasto

45

1 lt 120590119870 lt 2

La stessa regola egrave estendibile alle righe della serie L dovendo perograve sostituire una

costante 120590119871 di schermaggio maggiore

74 lt 120590119871 lt 94

Figura 44 Il diagramma di Moseley di 120642120784

su Z per le linee Kα[1]

La (44) fu subito generalizzata da Moseley considerando la formula di Bohr per i

livelli energetici di atomi ad un elettrone che si muovono perograve in un potenziale

colombiano di carica 119885 minus 120590

120584119898119899 = 119877 infin 119885 minus 120590 2 1

1198982 minus1

1198992 119898 lt 119899 (35)

dove m n sono i numeri quantici principali delle shell di arrivo e partenza

rispettivamente e R infin egrave la costante di Rydberg avendo usando lrsquoapprossimazione

di massa nucleare infinita

119877 infin =119898

4120587ℏ3

1198902

4120587ℇ0

2

(36)

In realtagrave non esiste una sola linea Kα Kβo Lα Lβhellip

Lrsquointerazione spin-orbita separa i livelli energetici delle shell (tranne la shell K)

Nella shell L gli elettroni con ℓ = 0 hanno lrsquoenergia di legame piugrave grande quelli

con ℓ = 1 e 119895 = 1 2 piugrave bassa e quelli con ℓ = 1 e 119895 = 3 2 ancora piugrave bassa

Questi tre livelli sono chiamati LI LII e LIII La separazione in energia egrave grande

abbastanza da poter essere agevolmente evidenziata negli spettri essendo

46

proporzionale a 119885 minus 120590119870 4come mostra la formula di struttura fine per

lrsquointerazione spin-orbita

ℓ 119904119890 119895 = ℓ + 1 2

Δ119864 =1198981198882 119885minus120590119870 120572 4

41198993ℓ ℓ+1 2 times (37)

minusℓ minus 1 119904119890 119895 = ℓ minus 1 2

Con

120572 =1198902

4120587휀0ℏ119888 (38)

costante di struttura fine

Potremo dunque osservare fra le altre le righe Kα1 e Kα2 che corrispondono alle

transizioni LIII rarrK e LII rarrK rispettivamente Il seguente schema mostra i due

gruppi (K e L) di transizioni principali

Figura 45Schema (non in scala) delle principali transizioni X permesse[1]

Le transizioni saranno regolate dalle regole di selezione Δℓ = plusmn1 Δj = 0 plusmn1

Per esempio le righe Kα1 e Kα2 del Tungsteno hanno

1205821198701205721 = 0214Å 1198641198701205721 = 579119896119890119881

1205821198701205722 = 0209Å 1198641198701205722 = 593119896119890119881

Ersquo molto utile per gli usi pratici in cui il materiale egrave coinvolto mostrare uno spettro

di un tubo a raggi X con anodo di Tungsteno

47

Figura 46Spettro dei raggi X prodotti da un tubo RX con anodo di Tungsteno a 80 kV[2]

Si notano oltre la radiazione continua di bremstrahlung e i due picchi Kα1 e Kα2 anche i due picchi Lα e Lβ che sono molto meno energetici di quelli K ma anche

molto piugrave probabili

312 La sezione drsquourto di assorbimento

Una volta che si ha a disposizione una sorgente di raggi X essi possono essere usati

per ionizzare lrsquoatomo attraverso lrsquoeffetto fotoelettrico Ovvero i raggi X stessi

possono essere usati a posto degli elettroni per produrre a loro volta radiazione X

dalla sostanza irraggiata I fotoni di adeguata energia dunque possono determinare

eccitazione o dare luogo alla rimozione di elettroni ove abbiano energie sufficienti a

vincere lrsquoenergia di legame della shell La sezione drsquourto 120590 di questo processo egrave

espressa in buona approssimazione dalla formula della sezione drsquourto per atomi

idrogenoidi

120590 =16 2120587

312057281198855

1198981198882

ℏ120596

7 2

11988602 (39)

1205720 = 0529177Å (raggio di Bohr)

anche se lrsquoapprossimazione di dipolo con la quale egrave stata ldquocostruitardquo egrave sempre

meno congrua allrsquoaumentare dellrsquoenergia dei fotoni La sezione drsquourto diminuisce

dolcemente allrsquoaumentare della frequenza de fotoni come ℏ120596 minus7 2 fino a che non

si raggiunge un energia sufficiente per espellere un elettrone dalle shell piugrave interne

A questo punto la sezione drsquourto ha un brusco aumento siamo in presenza del

cosiddetto ldquoabsorption edgesrdquo (soglie di assorbimento) Simili picchi si

incontrano ogni qual volta si raggiungono energie sufficienti a strappare elettroni in

shell via via piugrave profonde

48

Figura 47Andamento del coefficiente di assorbimento di massa del piombo in funzione di 120640 e E

La figura 6 mostra il coefficiente di assorbimento di massa che ha lrsquoandamento del

tutto analogo a 120590 Dunque la scelta di opportuni valori della tensione del tubo a

raggi X determina le energie del fascio dei fotoni prodotti incidenti su un materiale

e quindi la possibilitagrave che si verifichino i processi di assorbimento in esame Queste

considerazioni fanno parte delle attivitagrave preparatorie e delle impostazioni

preliminari allrsquoanalisi ED-XRF

313 Il sistema XRF in uso nel dipartimento di Fisica di

Camerino

Nel laboratorio XAS (X-ray Absorption Spectroscopy) del dipartimento di fisica

dellrsquouniversitagrave di Camerino opera un apparato per analisi ED-XRF il cui nucleo egrave

il sistema rivelatore (XR-100CR) amplificatore e alimentatore (PC2CR)

convertitore analogico-digitale+scheda multicanale(MCA 8000A) prodotto

dalla AMPTEK INC [5]

49

Figura 48Schema dei collegamenti dellapparato rivelatore-analizzatore[5]

Alcune caratteristiche del rivelatoreXR-100CR

Tipo di sensore Si-PIN(Fotodiodo di silicio a tre strati drogati P e N

separati da uno stato ad alta resistivitagrave quasi Intrinseco)

Dimensioni del sensore 24mmtimes28mm(7mm2)

Spessore del Silicio 300μm

Risoluzione in energia FWHM11 220eV

(misurata sulla riga a 59 keV del 55Fe)

Finestra del rivelatore Berillio spessore 25μm

La risoluzione in energia egrave il grado di precisione del picco delle righe rivelate piugrave ha un valore basso e piugrave la riga saragrave stretta e dunque piugrave discriminata in energia dalle altre

Le curve di efficienza e di trasmissione

Ersquo interessantissimo analizzare il comportamento dei componenti principali del

rivelatore cioegrave il sensore vero e proprio Si-PIN e la finestra di Berillio al variare

dellrsquoenergia dei fotoni In generale infatti il comportamento di un sensore o di un

materiale a basso assorbimento di raggi X varia a seconda dellrsquoenergia delle

radiazioni elettromagnetiche con cui interagiscono dando luogo a fenomeni di

filtraggio

11 FWHM Full Width Half Maximum egrave la larghezza della riga a metagrave della sua altezza Piugrave questo parametro egrave piccolo migliore saragrave la risoluzione

50

Figura 49Trasmissione di raggi X attraverso la finestra di Berillio[5]

Ersquo necessario isolare sotto vuoto il sensore dato che lo si fa lavorare a bassa

temperatura (ndash30 ndash40 degC) Si sceglie il Berillio come finestra dato che egrave il materiale

che minimizza lrsquoassorbimento di raggi X Come si vede sopra 6keV lrsquoefficacia del

conteggio si avvicina al 100

Vediamo ora la curva di trasmissione (percentuale dei fotoni che interagiscono

fotoelettricamente sul totale) del sensore SiPIN

Figura 50Efficienza del rivelamento del sensore di Si [5]

Il grafico seguente tenendo conto di entrambi gli andamenti di cui sopra mostra

lrsquoefficienza intrinseca di rivelazione a ldquopiena energiardquo cioegrave ldquola probabilitagrave che

un fotone X entrato nel sensore depositi tutta la sua energia per effetto

fotoelettricordquo

Curva del

rivelatore del

laboratorio di

Camerino

51

Figura 51Efficienza intrinseca () di rivelazione a piena energia[5]

In sostanza la finestra di Berillio e il sensore Si-PIN consentono la rivelazione di

elementi la cui energia di emissione caratteristica sia compresa tra 1-2keV e 50-

60keV circa a basse energie lrsquoimpedimento egrave la finestra di Berillio a quelle alte egrave il

rivelatore (scritte in inglese ai bordi del grafico) Nella figura sopra sono mostrati i

riferimenti delle linee Kα di diversi elementi mancano tutti gli altri tipi di righe che

ovviamente consentono di individuare atomi diversi da quelli menzionati dal

grafico o che il grafico mette in una zona di scarsissima efficienza Risulta chiaro

allora che lrsquoassorbimento della finestra di Berillio alle basse energie unitamente alla

bassa ldquoresa di fluorescenzardquo degli elementi leggeri fa si che la tecnica XRF non trovi

applicazione per elementi a basso numero atomico (Zle10)

52

32 I raggi ultravioletti Lrsquoosservazione in

fluorescenza UV

In generale la fluorescenza egrave la proprietagrave di alcune sostanze solide liquide e

aeriformi per la quale allorchegrave sono colpite da una radiazione riemettono quasi

istantaneamente (ritardo di 10minus8s) altre radiazioni la cui lunghezza drsquoonda

dipende da quella della radiazione eccitante e dalla natura della sostanza Ersquo

sinonimo di luminescenza

Ci occuperemo in questa parte il fenomeno della fluorescenza indotta da raggi

UV approfondendone la genesi fisica

321 Il fenomeno della fluorescenza UV nelle molecole

Lo stato energetico di una molecola egrave descritto da tre parametri quantici il grado di

eccitazione elettronico il grado di eccitazione vibrazionale e il grado di eccitazione

rotazionale Quello energeticamente piugrave importante egrave quello elettronico (poi quello

vibrazionale) e una molecola puograve o meno coinvolgerlo nelle transizioni da uno

stato energetico allrsquoaltro Ci possono essere cioegrave transizioni puramente rotazionali

transizioni roto-vibrazionali (in cui cambia lo stato vibrazionale) e infine

transizioni tra stati elettronici diversi

La fluorescenza UV egrave un fenomeno di questo tipo in cui la molecola assorbe

radiazione ultravioletta questo provoca una eccitazione elettronica e il processo di diseccitazione avviene in maniera tale che la radiazione emessa egrave di

minore energia ricadendo nel visibile Ersquo utile ora illustrare una proprietagrave che le molecole hanno e che chiarisce meglio il

fenomeno fisico il principio di Franck-Condon

Questo principio afferma che il processo con cui gli elettroni passano da uno

stato energetico allrsquoaltro egrave talmente rapido rispetto al moto dei nuclei che

possiamo considerare questi ultimi (e quindi la loro distanza relativa che saragrave

indicata con R) come fermi nelle eccitazioni-diseccitazioni elettroniche

La conseguenza pratica di questo principio egrave che nei grafici in cui si evidenziano

questi processi la freccia che va da uno stato quantico allrsquoaltro possiamo

disegnarla verticale

Dunque il processo della fluorescenza UV si sviluppa cosigrave dapprima

rispettando il principio di Franck-Condon una transizione di assorbimento fa

passare la molecola da uno stato elettronico ad uno stato vibrazionale di un altro

stato elettronico di energia superiore A questo punto la molecola puograve perdere

energia vibrazionale interagendo con molecole vicine (decadimento termico) e

raggiungere lo stato vibrazionale piugrave basso 119959prime = 120782 dello stato elettronico

53

eccitato Come risultato la radiazione emessa durante la diseccitazione finale

ha una frequenza piugrave bassa e ricadragrave nel visibile

Figura 52 Fenomeno della fluorescenza[1]

33 La radiazione infrarossa La riflettografia IR

Lrsquointerazione energia-materia di strati pittorici con la radiazione del vicino infrarosso cioegrave la banda dello spettro che va dallrsquoestremo visibile rosso fino a una

lunghezza drsquoonda di circa 3μm puograve dar luogo a fenomeni ottici ben diversi da quelli

osservabili in luce visibile

Figura 53Lo spettro della radiazione infrarossa

54

Lrsquoassorbimento la diffusione interna (scattering) e la riflettanza12 possono

assumere valori molto diversi con una conseguente dello strato pittorico a vista

In generale ad un aumento della lunghezza drsquoonda(fino a 120582 cong 22120583119898 )

corrisponde una diminuzione del fenomeno di scattering cioegrave una diminuzione del

potere coprente e quindi un aumento della trasparenza dello strato pittorico

331 Lrsquointerazione della radiazione infrarossa con i mezzi

torbidi

Parliamo di mezzo torbido quando piccole ( 10minus3 divide 1 μm) particelle sono

disperse in una matrice (il mezzo che ldquoospitardquo le particelle) trasparente e omogenea

che puograve essere gassosa liquida o solida Esempi di questo tipo di sistemi sono la

nebbia il fumo le pitture i colloidi liquidi e le soluzioni solide(come i vetri

colorati)

Il comportamento della radiazione infrarossa con questi sistemi egrave

intrinsecamente lo stesso di quello della luce visibile Esso egrave governato da

interazioni come la riflessione la rifrazione la dispersione la diffusione e nel caso di

specifiche sostanze colorate assorbimento (di determinate lunghezze drsquoonda)

La diffusione e lrsquoassorbimento sono fattori determinanti per la

trasmittanza13 di questi sistemi Per esempio il potere coprente di uno strato di

pittura bianca (non considerando lo spessore) egrave dovuto essenzialmente alla

diffusione mentre in uno strato di pittura blu di Prussia14 il fattore dominante egrave

lrsquoassorbimento specifico

La diffusione puograve essere descritta quantitativamente dagli specifici

coefficienti di diffusione delle particelle disperse attraverso la teoria di Kubelka-Munk

Questi coefficienti dipendono dalla lunghezza drsquoonda della radiazione incidente

dalla geometria delle particelle (forma e diametro) e dalla differenza degli indici di

rifrazione del pigmento(particelle) e mezzo(matrice)

In generale per uno strato di pittura bianca (volendo focalizzare il discorso

solo sulla diffusione) possiamo dire che diventa piugrave trasparente

al crescere della lunghezza drsquoonda della radiazione incidente

al diminuire dello spessore dello strato

al diminuire del numero di particelle nello strato(concentrazione

pigmentovolume)

al diminuire della differenza degli indici di rifrazione tra pigmento e

mezzo(legante)

Concludiamo questo paragrafo col dire che nella maggior parte dei casi il massimo

della trasmittanza di un pigmento egrave nel vicino infrarosso tra 18μm e 22μm

12 Riflettanza Il rapporto tra la radiazione retro diffusa e quella inviata 13Trasmittanza Per una superficie investita da una radiazione acustica o ottica il rapporto tra lrsquointensitagrave della radiazione trasmessa entro il corpo e lrsquointensitagrave della radiazione incidente 14blu di Prussia Ferrocianuro ferrico Fe4[Fe(CN)6]3 scoperto casualmente a Berlino nel 1704 Anche chiamato blu di Berlino

55

superando poi questa soglia per le matrici (di origine organica) comincia a

diventare prevalente lrsquoassorbimento della radiazione facendo diventare lo strato

pittorico meno trasparente e il contrasto15 diminuisce

332 Una trattazione matematica del fenomeno

In riflettografia infrarossa si fa spesso riferimento ad una trattazione matematica[2]

(dovuta a Kubelka e Munk) che pur semplificando molto la situazione rispetto alla

realtagrave ha il pregio di essere intuitiva e di identificare la grandezze fondamentali in

gioco Essa ci porteragrave ad esprimere matematicamente la riflettanza di uno strato

pittorico solamente in funzione di coefficienti caratteristici dello strato stesso e

non piugrave in funzione della profonditagrave di penetrazione nello strato pittorico

Nellrsquoambito di questa teoria un dipinto egrave schematicamente descritto come uno

strato di colore (si pensa al colore come un pigmento disperso in un leganteil mezzo)

che ricopre una preparazione di fondo (costituita quasi sempre da una mescola di

gesso e colla animale o da biacca16 ) e sul quale egrave stato tracciato il disegno preparatorio

(fatto con carboncino grafite o punta metallica )

Le proprietagrave ottiche delle parti in questione e del sistema vengono considerate

in questo modo

Il legante viene considerato perfettamente trasparente

Il pigmento egrave considerato in grado di diffondere la radiazione che incide

normalmente

Si considera solo la diffusione che allrsquointerno dello strato si propaga ortogonalmente

ad esso in avanti o allrsquoindietro

La riflessione speculare non viene considerata

La lunghezza drsquoonda della radiazione egrave molto maggiore del diametro medio dei granuli di

pigmento

La radiazione proveniente dalla sorgente IR giunge sulla superficie del dipinto e

penetra in parte al di sotto di essa

Supponiamo che la radiazione non assorbita si propaghi lungo lrsquoasse x e

parte di essa venga diffusa ma solo nella direzione opposta si considera cioegrave

solo la retrodiffusione

Con 119868 119909 si indica il flusso di radiazione proveniente dalla sorgente

Con 119869 119909 si indica il flusso di radiazione retrodiffusa verso il rivelatore

Sia K il coefficiente di assorbimento della radiazione nello strato

Sia S il coefficiente di diffusione della radiazione nello strato

Accade che attraversando lo spessore 119889119909 lrsquointensitagrave 119868 119909 varia a causa

dellrsquoassorbimento della diffusione si considereragrave dunque per 119868 119909 anche il

contributo di 119869 119909 Un ragionamento analogo vale anche per il flusso 119869 119909

15 Contrasto In rifletto grafia per lrsquoindividuazione di linee scure su fondo bianco egrave definito come il rapporto tra la riflettenza della sostanza scura e la riflettanza del fondo bianco 16 Biacca Anche detta ldquobianco di piombordquo egrave un carbonato basico del piombo2PbCO3ndashPb(OH)2

56

In formule

119889119868 119909 = 119870 + 119878 119868 119909 119889119909 minus 119878 119869 119909 119889119909

(316)

119889 119869 119909 = minus(119870 + 119878)119869 119909 119889119909 + 119878 119868 119909 119889119909

Le equazioni cosigrave ricavate costituiscono il sistema di Kubelka-Munk in forma

differenziale

Figura 54Propagazione della radiazione diretta e retrodiffusa secondo lo schema di Kubelka-Munk

In riflettografia si definisce in linea di principio per ogni livello di profonditagrave della

superficie pittorica la riflettanza 119877 119909 come

119877 119909 =119869 119909

119868 119909 (317)

Derivando rispetto a x la (316) e sostituendo nel risultato ottenuto le (315) si ha

per 119877 119909 lrsquoequazione differenziale

119889119877 119909

119889119909= 1198781198772 119909 minus 2(119870 + 119878)119877 119909 + 119878 (318)

Ponendo 119883 = 119909 minus 1199090 1198770 = 119877 1199090 119886 =119870+119878

119878 119887 = 1198862 minus 1 si ha la soluzione

cercata per la riflettanza

119877(119883) =1+ 1198770 119887 coth 119887119878119883 minus119886

119886+119887 coth 119887119878119883 minus1198770 (319)

57

Mettiamoci ora nelle condizione di sapere come diventa 119877(119883) se si ha a che fare con

grandi spessori basta calcolarne il limite per 119883 rarr infin sapendo che coth 119909 =119890119909+119890minus119909

119890119909minus119890minus119909 si ha

119877infin = lim119883rarrinfin 119877(119883) =1+1198770(119887minus119886)

119886+119887minus1198770=

119870

119878+ 1 minus

119870

119878

2

+ 2119870

119878 (320)

Si vede chiaramente cosigrave che 119877infin dipende solamente dal rapporto 119870 119878 che egrave proprio

di ogni pigmento

Lrsquoandamento di 119877infin egrave quello visualizzato qui sotto

Figura 55 Andamento di 119929infin in funzione di KS

Naturalmente fare il limite per 119883 rarr infin ha solamente un senso matematico Nella

realtagrave si puograve misurare la riflettanza dei pigmenti con uno spettrofotometro e si

riscontra che giagrave con spessori di qualche millimetro crsquoegrave una buonissima

corrispondenza con lrsquoandamento di 119877infin

Dunque la trattazione di Kubelka-Munk che afferma con la (320) che per

119883 rarr infin la riflettanza non dipende piugrave dallo spessore dello strato ha un effettivo

riscontro con la realtagrave dove nella maggior parte dei casi si opera su spessori di 12

mm

Dalla (320) con pochi passaggi matematici ci si ricava 119870 119878 in funzione di 119877infin 119870

119878=

119877infin minus1 2

2119877infin (321)

Possiamo ora introdurre una nuova grandezza fondamentale in riflettografia il

contrasto

119862 =119877119887 119909

119877119908 119909 (322)

dove 119877119887 119909 e 119877119908 119909 sono rispettivamente la riflettanza di una linea ldquonerardquo del

disegno preparatorio e quella della superficie ldquobiancardquo del fondo e x rappresenta lo

spessore di pigmento soprastante Da come egrave definito ci si auspica sempre che C

abbia un valore prossimo a 0

Dal contrasto in linea di principio puograve essere ricavato lo spessore di

oscuramento 119883119889 = 119909119889 minus 1199090 definito come il minimo spessore di un dato pigmento in

grado di rendere completamente invisibile a una determinata strumentazione il disegno

58

preparatorio sottostante Esso puograve essere interpretato anche come un indice della

qualitagrave di un apparato per riflettografia

Vediamo ora come sia possibile ricavarsi Xd

Sia Cl il contrasto limite ossia il minimo contrasto rilevabile da un determinato

sensore dalla definizione di C Cl =119877119887 119883119889

119877119908 119883119889

Tenendo presente la (319) ponendo in essa 119910 = 119887 coth(119887119878119883119889) e sostituendo in Cl

si ottiene

1199102 ClR0w minus R0b + 119910 1 minus Cl R0bR0w minus 1 +

+Cl(a minus R0b)(1 minus aR0w ) + (a minus R0w )(aR0b minus 1) = 0 (323)

che egrave unrsquoequazione di secondo grado in y

Dunque conoscendo la riflettanza del fondo R0w la riflettanza del materiale usato per

il disegno preparatorio R0b la 119877infin del colore che ricopre il fondo e il suo coefficiente di diffusione

si puograve ricavare la y da cui trovare poi Xd con la formula

119883119889 =coth minus1 119910 119887

119887119878 (324)

333 La fotocamera CCD CHROMA C3 1600E

La facoltagrave di scienze dellrsquouniversitagrave di Camerino ha a disposizione per le

acquisizioni di immagini nel campo dei beni culturali una fotocamera digitale [10]

con sensore a stato solido CCD (Carge Coupled Device) CHROMA C3 1600E

prodotta dalla DTA

Figura 56 Fotocamera digitale CCD CHROMA C3 1600E

Cuore di questa apparecchiatura egrave il sensore per immagini CCD KAF1602(E)

prodotto dalla Kodak[9]

Figura 57Sensore per immagini CCD Kodak KAF-1602(E)

59

Alcune caratteristiche del CCD

Numero di pixel 1536(H)x1024(V)

(Circa 16MPixel di definizione)

Dimensioni del pixel 9x9 μm2

Dimensioni sensore 138x92 mm2

(corrisponde ad un rapporto 32)

FWC 105elettr

(Full Well Capacity Parametro indicante il massimo numero di elettroni

immagazzinabili in ogni pixel Ersquo da questa caratteristica che dipende sia

lrsquointensitagrave del segnale che del rumore Ersquo comunque auspicabile avere un

FWC piugrave alto possibile anche ge500000 cosigrave da poter lavorare anche su

immagini in cui ci sono zone illuminate diversamente evitando che su

quelle illuminate fortemente si crei sovraesposizione)

DC (misurata a 25degC) 20 elettr(pixel∙secondo)

(Dark Current Ersquo il numero di elettroni generato termicamente in ogni

pixel anche se non egrave esposto a radiazione ldquohellipcorrente di buiohelliprdquo Puograve essere

sottratta via software e bisogna tenerne conto soprattutto nelle acquisizioni

a lunga esposizione Con il raffreddamento termoelettrico di tipo Peltier17

puograve essere ridotta di molto)

Figura 58 Andamento della Dark Current a seconda della temperatura del CCD

QE 40 50 60

(Quantum Efficiency Misurata a tre diverse lunghezze drsquoonda 450nm

550nm 650nm Ersquo uno dei parametri piugrave importanti per valutare la qualitagrave di

un sensore Definito come il numero di elettroni di segnale creati per ogni

fotone incidente)

17 Peltier Jean Charles Athanase Fisico francese (Ham[Somme]1785-Parigi1845) Nel 1834 sccoprigrave lrsquoeffetto termoelettrico che da lui prese il nome

60

DR 74dB

(Dinamic Range Dipende dal rapporto tra la quantitagrave massima di elettroni

utilizzabili e il noise floor 119899119890~ cioegrave massimo numero di elettroni del rumore

di fondo per pixel Piugrave precisamente 119863119877 = 20 log10 119865119882119862 119899119890~ con

119899119890~ =15 elettroni)

La risposta spettrale del sensore quella che prima si egrave solo accennata in maniera

frazionata come QE egrave senza dubbio il parametro fondamentale In riflettografia

infrarossa per esempio si auspica che questo parametro sia alto attorno a 1ndash2 μm

Figura 59 Risposta spettrale QE del sensore KAF-1602 (E)

I filtri a disposizione

Ci sono 7 filtri a disposizione [10] per i vari tipi di acquisizioni di immagini

Tre filtri passa banda nel visibile RGB

Figura 60 Curve di trasmittanza dei tre filtri RGB

In realtagrave la curva di trasmissione dei filtri Blu e Verde aumenta nella regione

dellrsquoinfrarosso per questo motivo si egrave dotati di un filtro IR-Cut (taglia infrarosso)

da porre di fronte allrsquoobbiettivo

Filtro passa banda nellrsquoinfrarosso

Presenta due ldquopicchirdquo attorno a 500nm pari a circa 1-2 di trasmittanza

61

Figura 61 Curve di trasmittanza nel visibile e nel vicino infrarosso del filtro passa banda IR

Filtro passa banda nellrsquoultravioletto

Centrato sui 340 nm e con una ampiezza di banda al 50 della sua trasmittanza

massima FWHM pari a 85 nm

Filtro passa alto nellrsquoinfrarosso

Ha la lunghezza drsquoonda di cut-off (50 della sua trasmittanza max tmax) a 780 nm

A 680nm si ha 001 tmax a 850 nm si ha 95 tmax a 900 si ha 99 tmax

Figura 62 Ricostruzione dai dati dello spettro in trasmittanza dei due filtri passa banda UV e passa alto IR (Il tmax egrave arbitrario e sono stati posti uguali per praticitagrave di descrizione)

Filtro taglia Infrarossi

E lrsquounico filtro che egrave posto fuori dalla fotocamera essendo montato sullrsquoobbiettivo e

ha un diametro di 50mm (gli altri 25mm)

A parte dunque lrsquoultimo filtro IR-cut gli altri sono posizionati su una ruota

porta filtri posta allrsquointerno del corpo macchina e azionabile via software

62

Figura 63 Immagine indicativa di una ruota porta filtri per fotocamere CHROMA

Con questa apparecchiatura egrave possibile effettuare oltre la riflettografia infrarossa

anche lrsquoesame in tricromia in falso colore usando il filtri passa banda IR verde e

rosso

34 La tecnica FT-IR

Con lrsquoacronimo FT-IR che sta per Fourier Transform-Infra Red (spectroscopy) si

indica quella tecnica che permette il riconoscimento delle sostanze che

compongono un campione attraverso un esame spettroscopico eseguito in luce

infrarossa In questo caso perograve il risultato finale che consiste in un spettro di

assorbimento della radiazione nel dominio delle frequenze (cioegrave dove sullrsquoascissa

del grafico ci sono le frequenze) saragrave frutto di una trasformata di Fourier di un

altro grafico chiamato interferogramma nel dominio dei tempi

341 Eccitazioni vibrazionali delle molecole

Come mai egrave proprio la radiazione infrarossa la piugrave adatta a stimolare transizioni di

tipo vibrazionale nei nuclei di una molecola

Si puograve rispondere a questa domanda anche con delle considerazioni legate alla fisica

classica se consideriamo che gli elettroni sono legati alla molecola con una forza F con la stessa

forza i nuclei saranno legati tra loro a formare la molecola Approssimando questa forza a

una di tipo armonico (massa-molla) possiamo dire che la pulsazione del moto

elettronico egrave 120596119890 = 119896 119898 mentre la pulsazione del moto nucleare egrave 120596119873 = 119896 119872

con m massa dellrsquoelettrone M massa del nucleo e k costante elastica della F

Il rapporto tra lrsquo energia vibrazionale e quella elettronica saragrave allora dato da

119864119907

119864119890=

ℏ120596119873

ℏ120596119890cong

119898

119872 (322)

Essendo 119898

119872 compreso nel range 10minus3 divide 10minus5 possiamo affermare che le energie di

eccitazione vibrazionali sono qualche centinaio di volte piugrave piccole di quelle

63

elettroniche Essendo questrsquoultime dellrsquoordine di qualche eV lo spettro di

assorbimento-emissione vibrazionale cadragrave nel vicino e medio infrarosso

Figura 64 Collocazione spettrale delle vibrazioni molecolari

Si possono esprimere le frequenze 120642 in cm-1 (omettendo di moltiplicare per c

velocitagrave della luce) dato che se 119888 = 120582120584 allora 120584 = 119888120582

Si egrave giagrave parlato nel paragrafo 2 di questo capitolo dei livelli energetici

vibrazionali

Figura 65Schema energetico di una molecola biatomica e livelli vibrazionali[12]

Le transizioni di cui ci occupiamo qui naturalmente non coinvolgono livelli

elettronici ma solo passaggi da uno stato roto-vibrazionale ad una altro Infatti

oltre alle energie elettroniche e vibrazionali esistono pure le energie rotazionali che

sono dellrsquoordine 10minus3 divide 10minus5 volte piugrave piccole di quelle elettroniche e 10minus3 2 divide

10minus5 2 volte piugrave piccole di quelle vibrazionali cioegrave circa 10minus3eV

Per comprendere meglio quello che succede consideriamo le molecole

biatomiche per queste se sono nello stato Λ = 0(Λ numero quantico del momento

angolare elettronico lungo lrsquoasse molecolare senza spin) vale la regola di selezione

Δ119869 = plusmn1 dove J egrave il numero quantico rotazionale collegato con il momento

angolare totale lungo lrsquoasse molecolare

Le transizioni permesse passando da 119907 = 0 a 119907 = 1sono riportate nello schema qui

sotto

64

Figura 66Livelli energetici di una molecola biatomica e transizioni permesse da v=0 a v=1[1]

Con R si indicano tutte le transizioni con Δ119869 = +1 con P quelle con Δ119869 = minus1

chiamate poi branche R e P e il numero tra parentesi egrave il J iniziale

A titolo di esempio riportiamo lo spettro di assorbimento della molecola HCl

Figura 67Spettro di assorbimento di HCl [1]

Da notare la mancanza del gap centrale data la proibizione di Δ119869 = 0

Tutti gli esami spettroscopici in assorbimento avranno questo aspetto

342 I modi di vibrazione e i gruppi funzionali I

fingerprint

Le molecole possono presentare diversi modi di vibrazione ciascuno responsabile

di un particolare assorbimento in una determinata regione dello spettro

Si distinguono vibrazioni ldquostetchingrdquo o di valenza (variazione della distanza di

legame)

Figura 68 Esempio di modi di vibrazione di valenza[12]

e vibrazioni ldquobendingrdquo o di deformazione (variazione dellrsquoangolo di legame)

65

Figura 69Esempio di modi di vibrazione di deformazione[12]

Come si vede dalle immagini possiamo pensare la vibrazione dellrsquointera molecola come

combinazione di vibrazioni di ogni coppia di atomi o comunque di ogni sua singola parte piugrave

semplice In chimica questi ldquopezzi di molecolardquo sono detti gruppi funzionali cioegrave

gruppi di atomi che mostrano particolari e costanti proprietagrave chimico fisiche Saragrave grazie alla

peculiaritagrave della lunghezza drsquoonda assorbita da queste parti che si potragrave riconoscere

la molecola presente nel campione

Solitamente 120642119959119938119949 gt 120642119941119942119943 dunque troveremo i gap di assorbimento delle

vibrazioni di valenza nella parte sinistra dello spettro (4000-1500 cm-1) dove ci

sono i valori dei numeri drsquoonda piugrave alti zona dei gruppi funzionali mentre la zona

dello spettro a minore energia egrave occupata dalle vibrazioni di deformazione da quelle di valenza a

piugrave bassa energia e da quelle di combinazione(i due tipi insieme) saragrave soprattutto questa

combinazione di tipi di eccitazioni vibrazionali nella parte destra dello spettro

(1500-700 cm-1) che costituiragrave lrsquoimpronta digitale the fingerprint della molecola

Molecole diverse ma con lo stesso tipo di gruppi funzionali (per quelle organiche)

saranno riconosciute grazie a questa zona

Figura 70 Spettrogrammi IR di due CHETONI simili ciclo-esanone(sopra)e ciclo-pentone(sotto)

riconoscibili dalle diversitagrave nella zona fingerprint[12]

66

343 Lrsquouso dellrsquointerferometria La FT-IR

Le misure di tipo spettroscopico nellrsquoinfrarosso (considerando solo le tecniche a

doppio raggio che permettono il confronto tra il raggio di riferimento e quello del

campione fornendo cosigrave lo spettrogramma della trasmittanza ) si possono fare

essenzialmente in due modi in modo dispersivo con la selezione continua di lunghezza

drsquoonda o con il metodo interferometrico

Per gli spettrometri di tipo dispersivo egrave difficile conciliare risoluzione spettrale ed

efficienza di misurazione questi sistemi si basano infatti su reticoli a riflessione mossi

molto lentamente da meccaniche di precisione per selezionare lunghezza drsquoonda

dopo lunghezza drsquoonda e generare cosigrave uno spettro infrarosso continuo

Figura 71 Schema di funzionamento di uno spettrometro a dispersione[7]

In sintesi questo tipo di spettrometri funzionano cosigrave si formano due raggi uno dei

quali passando per il campione contiene le informazioni cercate lrsquoaltro fa da

riferimento Il chopper consente alternativamente lrsquoarrivo dellrsquouno o dellrsquoaltro sul

reticolo che monocromatizza il segnale letto successivamente dal sensore Saragrave il

software che una volta acquisiti i segnali ne faragrave il rapporto egrave saragrave in grado di creare

lo spettrogramma

Chiaramente il reticolo lavorando in condizioni di alta risoluzione selezioneragrave

una banda di frequenze molto stretta lrsquointensitagrave del segnale saragrave minore

causando cosigrave un deterioramento del rapporto segnale-rumore Un grande miglioramento delle condizioni di lavoro e della qualitagrave dei risultati

nella spettroscopia IR egrave avvenuto quando grazie ai moderni calcolatori si egrave riusciti

a convertire un interferogramma in uno spettrogramma usando gli algoritmi

della trasformata di Fourier

Lrsquointerferogramma

Definiamolo prima nel caso di una singola frequenza

Ersquo chiamato interferogramma il segnale complessivo in funzione del tempo di due

onde alla stessa intensitagrave e lunghezza drsquoonda che interferiscono quando su una

67

delle due si crea un continuo sfasamento rispetto allrsquoaltra per esempio grazie ad

uno specchio mobile che ne allunga o ne accorcia il cammino ottico

Figura 72 Schema di principio di un spettrografo con spettro e interferogramma nel caso di una singola

frequenza[8]

Nella figura sopra per questioni di chiarezza lrsquointerferogramma egrave nel dominio delle

distanze (proporzionalitagrave diretta tra tempo e spazio percorso dallo specchio

mobile) B(120584) e I(120575) intensitagrave luminosa rispettivamente dalla sorgente e sul

rivelatore ( 120584 numero drsquoonda e 120575 spostamento dello specchio) Per I(120575) vale la

seguente formula

119868(120575) = 119861(120584) cos 2120587120575

120582 (323)

che poi inserendo per ragioni di comoditagrave matematica il numero drsquoonda 120584 = 1 120582

diventa

119868(120575) = 119861(120584) cos 2120587120584120575 (324)

Nel caso di due frequenze la situazione cambia in questo modo

Figura 73Spettri e interferogrammi di due frequenze diverse separate e poi sovrapposte[8]

Ogni frequenza compare nellrsquointerferogramma come una funzione coseno

Considerando allora una sorgente continua nellrsquoinfrarosso matematicamente

faremo un integrale per trovare lrsquoandamento di 119868(120575) cioegrave

119868(120575) = 119861(120584)infin

0cos 2120587120584120575 119889120584 (325)

Un tipico interferogramma di una sorgente incandescente per infrarosso egrave il

seguente

68

Figura 74 Inteferogramma di una tipica sorgente incandescente[8]

Notare come quando 120575 = 0 essendo tutte le funzioni coseno delle frequenze

presenti in fase 119868(120575) ha un grande picco il centerburst questa egrave una caratteristica di

tutti gli interferogrammi Allontanandosi da questa posizione la moltitudine delle

funzioni coseno cominciano a rinforzarsi o annullarsi vicendevolmente causando

una rapida diminuzione dellrsquointensitagrave in una serie di oscillazioni

La trasformata di Fourier

Lrsquointerferogramma egrave descritto matematicamente dallrsquoequazione (325) e saragrave

proprio il suo andamento intensitagrave su tempo ad essere fisicamente misurato

dal sensore dello spettrografo Comunque in spettroscopia si egrave interessati allo

spettro cioegrave a conoscere lrsquointensitagrave in funzione del numero drsquoonda Ma

conoscendo la forma matematica dellrsquointerferogramma 119816(120517) come funzione di

120517 egrave possibile calcolare il corrispondente spettro usando una tecnica

matematica conosciuta come Trasformata di Fourier Il suo uso porta alla

conoscenza dello spettro attraversolrsquointegrale

119861(120584) = 119868(120575) cos 2120587120584120575 119889120575+infin

minusinfin (326)

Ecco dunque come si agisce con la tecnica FT-IR quando si vuole ottenere lo

spettrogramma di un campione viene fatta una prima acquisizione dello

spettrogramma della sorgente chiamato anche spettrogramma di fondo(in questo

si noteranno anche gli eventuali assorbimenti dei gas presenti lungo il cammino

ottico del raggio) ed in seguito del campione Il computer penseragrave ad eseguire il loro

rapporto fornendo lo spettro in trasmittanza

69

Figura 75 Schema a blocchi della generazione di uno spettro con la tecnica FT-IR[8]

Di seguito egrave riportata la figura schematica di uno spettrometro per analisi FT-IR

Figura 76 Schema di funzionamento di uno spettrometro FT-IR[7]

I 3 vantaggi della tecnica FT-IR

Si associano a questa tecnica tre vantaggi o miglioramenti rispetto alla

spettroscopia dispersiva

Vantaggio Jaquinot o di banda passante lrsquoenergia in arrivo al rivelatore egrave

maggiore di conseguenza anche il rapporto segnaledisturbo egrave piugrave elevato

Vantaggio Felgett o di multiplex lrsquoacquisizione dei dati egrave molto piugrave rapida

(pochi secondi) Questo consente di effettuare in rapida sequenza una serie

di spettri(10-20) e di presentare alla fine la loro media diminuendo cosigrave

lrsquoerrore

Vantaggio di Connes una calibrazione delle frequenze molto stabile ed

accurata (001-01 cm-1) grazie ad un laser interno che agisce da riferimento

per ogni scansione

70

Conclusioni

In questa dissertazione si egrave voluto discutere il contributo della Fisica nel campo

delle indagini analitiche e diagnostiche nel settore dei beni culturali attraverso una

panoramica delle varie tecniche di diagnosi e recupero di unrsquoopera drsquoarte con una

particolare attenzione alla strumentazione e quindi alle tecniche che sono di fatto

operanti con successo nellrsquoambito del nostro Ateneo

Queste metodologie delle quali molte e importanti di carattere non invasivo

sono di fondamentale importanza qualora si desideri eseguire una diagnosi su

unrsquoopera per la quale lo scopo primario di intervento egrave la sua conservazione nel

tempo Se dunque nel corso di una indagine di un bene culturale si richieda la

assoluta non invasivitagrave la fisica mette a disposizione tutte le sue conoscenze nel

campo delle interazioni radiazioni-materia o particelle-materia assicurando

insieme alla salvaguardia del manufatto le risposte cercate

Anche se un bene culturale come tutte le cose non puograve che deperire nel corso

degli anni in un inarrestabile anche se lento invecchiamento i metodi per porvi

riparo e le analisi scientifiche di tipo fisico saranno senza dubbio in grado di

migliorarsi rispetto ad ora in quantitagrave qualitagrave ed efficacia

Il progresso della ricerca fisica applicata e delle tecnologie collegate fanno

sicuramente ben sperare in una conservazione duratura della Bellezza tangibile a

sicuro vantaggio delle generazioni future

71

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[19]Enciclopedia-Delle-Scienze-Fisiche(vol IV p624) Limmagine in falso colore

Roma Istituto Enciclopedico Treccani

73

Ringraziamenti

Ringrazio Dio Padre onnipotente creatore di tutte le cose della materia e delle leggi

che la governano dellrsquouomo e della sua intelligenza che le sa scoprire

Ringrazio poi il prof Andrea Di Cicco per la sua disponibilitagrave e il dott Marco

Minicucci per il suo instancabile guidarmi con entusiasmo alla scoperta di un

mondo per me fino a poco tempo fa sconosciuto la prof Graziella Roselli per le

nozioni che mi ha fornito il dott Andrea Cittadini per le informazioni tecniche il

prof che ha fatto da lettore e tutti i docenti di Fisica che nel corso di questi

anni mi hanno preparato nello studio

Ringrazio ancora Alessandro e Antonella per il loro incoraggiamento schietto e

sincero Roberto per lo scanner e la sua generositagrave Claudio per il supporto

informatico

Ringrazio tutti gli amici che mi sono stati vicino in questi mesi e che anche solo con

un gesto o una parola mi sono stati di aiuto

Ringrazio la mia famiglia

Antonio

45

1 lt 120590119870 lt 2

La stessa regola egrave estendibile alle righe della serie L dovendo perograve sostituire una

costante 120590119871 di schermaggio maggiore

74 lt 120590119871 lt 94

Figura 44 Il diagramma di Moseley di 120642120784

su Z per le linee Kα[1]

La (44) fu subito generalizzata da Moseley considerando la formula di Bohr per i

livelli energetici di atomi ad un elettrone che si muovono perograve in un potenziale

colombiano di carica 119885 minus 120590

120584119898119899 = 119877 infin 119885 minus 120590 2 1

1198982 minus1

1198992 119898 lt 119899 (35)

dove m n sono i numeri quantici principali delle shell di arrivo e partenza

rispettivamente e R infin egrave la costante di Rydberg avendo usando lrsquoapprossimazione

di massa nucleare infinita

119877 infin =119898

4120587ℏ3

1198902

4120587ℇ0

2

(36)

In realtagrave non esiste una sola linea Kα Kβo Lα Lβhellip

Lrsquointerazione spin-orbita separa i livelli energetici delle shell (tranne la shell K)

Nella shell L gli elettroni con ℓ = 0 hanno lrsquoenergia di legame piugrave grande quelli

con ℓ = 1 e 119895 = 1 2 piugrave bassa e quelli con ℓ = 1 e 119895 = 3 2 ancora piugrave bassa

Questi tre livelli sono chiamati LI LII e LIII La separazione in energia egrave grande

abbastanza da poter essere agevolmente evidenziata negli spettri essendo

46

proporzionale a 119885 minus 120590119870 4come mostra la formula di struttura fine per

lrsquointerazione spin-orbita

ℓ 119904119890 119895 = ℓ + 1 2

Δ119864 =1198981198882 119885minus120590119870 120572 4

41198993ℓ ℓ+1 2 times (37)

minusℓ minus 1 119904119890 119895 = ℓ minus 1 2

Con

120572 =1198902

4120587휀0ℏ119888 (38)

costante di struttura fine

Potremo dunque osservare fra le altre le righe Kα1 e Kα2 che corrispondono alle

transizioni LIII rarrK e LII rarrK rispettivamente Il seguente schema mostra i due

gruppi (K e L) di transizioni principali

Figura 45Schema (non in scala) delle principali transizioni X permesse[1]

Le transizioni saranno regolate dalle regole di selezione Δℓ = plusmn1 Δj = 0 plusmn1

Per esempio le righe Kα1 e Kα2 del Tungsteno hanno

1205821198701205721 = 0214Å 1198641198701205721 = 579119896119890119881

1205821198701205722 = 0209Å 1198641198701205722 = 593119896119890119881

Ersquo molto utile per gli usi pratici in cui il materiale egrave coinvolto mostrare uno spettro

di un tubo a raggi X con anodo di Tungsteno

47

Figura 46Spettro dei raggi X prodotti da un tubo RX con anodo di Tungsteno a 80 kV[2]

Si notano oltre la radiazione continua di bremstrahlung e i due picchi Kα1 e Kα2 anche i due picchi Lα e Lβ che sono molto meno energetici di quelli K ma anche

molto piugrave probabili

312 La sezione drsquourto di assorbimento

Una volta che si ha a disposizione una sorgente di raggi X essi possono essere usati

per ionizzare lrsquoatomo attraverso lrsquoeffetto fotoelettrico Ovvero i raggi X stessi

possono essere usati a posto degli elettroni per produrre a loro volta radiazione X

dalla sostanza irraggiata I fotoni di adeguata energia dunque possono determinare

eccitazione o dare luogo alla rimozione di elettroni ove abbiano energie sufficienti a

vincere lrsquoenergia di legame della shell La sezione drsquourto 120590 di questo processo egrave

espressa in buona approssimazione dalla formula della sezione drsquourto per atomi

idrogenoidi

120590 =16 2120587

312057281198855

1198981198882

ℏ120596

7 2

11988602 (39)

1205720 = 0529177Å (raggio di Bohr)

anche se lrsquoapprossimazione di dipolo con la quale egrave stata ldquocostruitardquo egrave sempre

meno congrua allrsquoaumentare dellrsquoenergia dei fotoni La sezione drsquourto diminuisce

dolcemente allrsquoaumentare della frequenza de fotoni come ℏ120596 minus7 2 fino a che non

si raggiunge un energia sufficiente per espellere un elettrone dalle shell piugrave interne

A questo punto la sezione drsquourto ha un brusco aumento siamo in presenza del

cosiddetto ldquoabsorption edgesrdquo (soglie di assorbimento) Simili picchi si

incontrano ogni qual volta si raggiungono energie sufficienti a strappare elettroni in

shell via via piugrave profonde

48

Figura 47Andamento del coefficiente di assorbimento di massa del piombo in funzione di 120640 e E

La figura 6 mostra il coefficiente di assorbimento di massa che ha lrsquoandamento del

tutto analogo a 120590 Dunque la scelta di opportuni valori della tensione del tubo a

raggi X determina le energie del fascio dei fotoni prodotti incidenti su un materiale

e quindi la possibilitagrave che si verifichino i processi di assorbimento in esame Queste

considerazioni fanno parte delle attivitagrave preparatorie e delle impostazioni

preliminari allrsquoanalisi ED-XRF

313 Il sistema XRF in uso nel dipartimento di Fisica di

Camerino

Nel laboratorio XAS (X-ray Absorption Spectroscopy) del dipartimento di fisica

dellrsquouniversitagrave di Camerino opera un apparato per analisi ED-XRF il cui nucleo egrave

il sistema rivelatore (XR-100CR) amplificatore e alimentatore (PC2CR)

convertitore analogico-digitale+scheda multicanale(MCA 8000A) prodotto

dalla AMPTEK INC [5]

49

Figura 48Schema dei collegamenti dellapparato rivelatore-analizzatore[5]

Alcune caratteristiche del rivelatoreXR-100CR

Tipo di sensore Si-PIN(Fotodiodo di silicio a tre strati drogati P e N

separati da uno stato ad alta resistivitagrave quasi Intrinseco)

Dimensioni del sensore 24mmtimes28mm(7mm2)

Spessore del Silicio 300μm

Risoluzione in energia FWHM11 220eV

(misurata sulla riga a 59 keV del 55Fe)

Finestra del rivelatore Berillio spessore 25μm

La risoluzione in energia egrave il grado di precisione del picco delle righe rivelate piugrave ha un valore basso e piugrave la riga saragrave stretta e dunque piugrave discriminata in energia dalle altre

Le curve di efficienza e di trasmissione

Ersquo interessantissimo analizzare il comportamento dei componenti principali del

rivelatore cioegrave il sensore vero e proprio Si-PIN e la finestra di Berillio al variare

dellrsquoenergia dei fotoni In generale infatti il comportamento di un sensore o di un

materiale a basso assorbimento di raggi X varia a seconda dellrsquoenergia delle

radiazioni elettromagnetiche con cui interagiscono dando luogo a fenomeni di

filtraggio

11 FWHM Full Width Half Maximum egrave la larghezza della riga a metagrave della sua altezza Piugrave questo parametro egrave piccolo migliore saragrave la risoluzione

50

Figura 49Trasmissione di raggi X attraverso la finestra di Berillio[5]

Ersquo necessario isolare sotto vuoto il sensore dato che lo si fa lavorare a bassa

temperatura (ndash30 ndash40 degC) Si sceglie il Berillio come finestra dato che egrave il materiale

che minimizza lrsquoassorbimento di raggi X Come si vede sopra 6keV lrsquoefficacia del

conteggio si avvicina al 100

Vediamo ora la curva di trasmissione (percentuale dei fotoni che interagiscono

fotoelettricamente sul totale) del sensore SiPIN

Figura 50Efficienza del rivelamento del sensore di Si [5]

Il grafico seguente tenendo conto di entrambi gli andamenti di cui sopra mostra

lrsquoefficienza intrinseca di rivelazione a ldquopiena energiardquo cioegrave ldquola probabilitagrave che

un fotone X entrato nel sensore depositi tutta la sua energia per effetto

fotoelettricordquo

Curva del

rivelatore del

laboratorio di

Camerino

51

Figura 51Efficienza intrinseca () di rivelazione a piena energia[5]

In sostanza la finestra di Berillio e il sensore Si-PIN consentono la rivelazione di

elementi la cui energia di emissione caratteristica sia compresa tra 1-2keV e 50-

60keV circa a basse energie lrsquoimpedimento egrave la finestra di Berillio a quelle alte egrave il

rivelatore (scritte in inglese ai bordi del grafico) Nella figura sopra sono mostrati i

riferimenti delle linee Kα di diversi elementi mancano tutti gli altri tipi di righe che

ovviamente consentono di individuare atomi diversi da quelli menzionati dal

grafico o che il grafico mette in una zona di scarsissima efficienza Risulta chiaro

allora che lrsquoassorbimento della finestra di Berillio alle basse energie unitamente alla

bassa ldquoresa di fluorescenzardquo degli elementi leggeri fa si che la tecnica XRF non trovi

applicazione per elementi a basso numero atomico (Zle10)

52

32 I raggi ultravioletti Lrsquoosservazione in

fluorescenza UV

In generale la fluorescenza egrave la proprietagrave di alcune sostanze solide liquide e

aeriformi per la quale allorchegrave sono colpite da una radiazione riemettono quasi

istantaneamente (ritardo di 10minus8s) altre radiazioni la cui lunghezza drsquoonda

dipende da quella della radiazione eccitante e dalla natura della sostanza Ersquo

sinonimo di luminescenza

Ci occuperemo in questa parte il fenomeno della fluorescenza indotta da raggi

UV approfondendone la genesi fisica

321 Il fenomeno della fluorescenza UV nelle molecole

Lo stato energetico di una molecola egrave descritto da tre parametri quantici il grado di

eccitazione elettronico il grado di eccitazione vibrazionale e il grado di eccitazione

rotazionale Quello energeticamente piugrave importante egrave quello elettronico (poi quello

vibrazionale) e una molecola puograve o meno coinvolgerlo nelle transizioni da uno

stato energetico allrsquoaltro Ci possono essere cioegrave transizioni puramente rotazionali

transizioni roto-vibrazionali (in cui cambia lo stato vibrazionale) e infine

transizioni tra stati elettronici diversi

La fluorescenza UV egrave un fenomeno di questo tipo in cui la molecola assorbe

radiazione ultravioletta questo provoca una eccitazione elettronica e il processo di diseccitazione avviene in maniera tale che la radiazione emessa egrave di

minore energia ricadendo nel visibile Ersquo utile ora illustrare una proprietagrave che le molecole hanno e che chiarisce meglio il

fenomeno fisico il principio di Franck-Condon

Questo principio afferma che il processo con cui gli elettroni passano da uno

stato energetico allrsquoaltro egrave talmente rapido rispetto al moto dei nuclei che

possiamo considerare questi ultimi (e quindi la loro distanza relativa che saragrave

indicata con R) come fermi nelle eccitazioni-diseccitazioni elettroniche

La conseguenza pratica di questo principio egrave che nei grafici in cui si evidenziano

questi processi la freccia che va da uno stato quantico allrsquoaltro possiamo

disegnarla verticale

Dunque il processo della fluorescenza UV si sviluppa cosigrave dapprima

rispettando il principio di Franck-Condon una transizione di assorbimento fa

passare la molecola da uno stato elettronico ad uno stato vibrazionale di un altro

stato elettronico di energia superiore A questo punto la molecola puograve perdere

energia vibrazionale interagendo con molecole vicine (decadimento termico) e

raggiungere lo stato vibrazionale piugrave basso 119959prime = 120782 dello stato elettronico

53

eccitato Come risultato la radiazione emessa durante la diseccitazione finale

ha una frequenza piugrave bassa e ricadragrave nel visibile

Figura 52 Fenomeno della fluorescenza[1]

33 La radiazione infrarossa La riflettografia IR

Lrsquointerazione energia-materia di strati pittorici con la radiazione del vicino infrarosso cioegrave la banda dello spettro che va dallrsquoestremo visibile rosso fino a una

lunghezza drsquoonda di circa 3μm puograve dar luogo a fenomeni ottici ben diversi da quelli

osservabili in luce visibile

Figura 53Lo spettro della radiazione infrarossa

54

Lrsquoassorbimento la diffusione interna (scattering) e la riflettanza12 possono

assumere valori molto diversi con una conseguente dello strato pittorico a vista

In generale ad un aumento della lunghezza drsquoonda(fino a 120582 cong 22120583119898 )

corrisponde una diminuzione del fenomeno di scattering cioegrave una diminuzione del

potere coprente e quindi un aumento della trasparenza dello strato pittorico

331 Lrsquointerazione della radiazione infrarossa con i mezzi

torbidi

Parliamo di mezzo torbido quando piccole ( 10minus3 divide 1 μm) particelle sono

disperse in una matrice (il mezzo che ldquoospitardquo le particelle) trasparente e omogenea

che puograve essere gassosa liquida o solida Esempi di questo tipo di sistemi sono la

nebbia il fumo le pitture i colloidi liquidi e le soluzioni solide(come i vetri

colorati)

Il comportamento della radiazione infrarossa con questi sistemi egrave

intrinsecamente lo stesso di quello della luce visibile Esso egrave governato da

interazioni come la riflessione la rifrazione la dispersione la diffusione e nel caso di

specifiche sostanze colorate assorbimento (di determinate lunghezze drsquoonda)

La diffusione e lrsquoassorbimento sono fattori determinanti per la

trasmittanza13 di questi sistemi Per esempio il potere coprente di uno strato di

pittura bianca (non considerando lo spessore) egrave dovuto essenzialmente alla

diffusione mentre in uno strato di pittura blu di Prussia14 il fattore dominante egrave

lrsquoassorbimento specifico

La diffusione puograve essere descritta quantitativamente dagli specifici

coefficienti di diffusione delle particelle disperse attraverso la teoria di Kubelka-Munk

Questi coefficienti dipendono dalla lunghezza drsquoonda della radiazione incidente

dalla geometria delle particelle (forma e diametro) e dalla differenza degli indici di

rifrazione del pigmento(particelle) e mezzo(matrice)

In generale per uno strato di pittura bianca (volendo focalizzare il discorso

solo sulla diffusione) possiamo dire che diventa piugrave trasparente

al crescere della lunghezza drsquoonda della radiazione incidente

al diminuire dello spessore dello strato

al diminuire del numero di particelle nello strato(concentrazione

pigmentovolume)

al diminuire della differenza degli indici di rifrazione tra pigmento e

mezzo(legante)

Concludiamo questo paragrafo col dire che nella maggior parte dei casi il massimo

della trasmittanza di un pigmento egrave nel vicino infrarosso tra 18μm e 22μm

12 Riflettanza Il rapporto tra la radiazione retro diffusa e quella inviata 13Trasmittanza Per una superficie investita da una radiazione acustica o ottica il rapporto tra lrsquointensitagrave della radiazione trasmessa entro il corpo e lrsquointensitagrave della radiazione incidente 14blu di Prussia Ferrocianuro ferrico Fe4[Fe(CN)6]3 scoperto casualmente a Berlino nel 1704 Anche chiamato blu di Berlino

55

superando poi questa soglia per le matrici (di origine organica) comincia a

diventare prevalente lrsquoassorbimento della radiazione facendo diventare lo strato

pittorico meno trasparente e il contrasto15 diminuisce

332 Una trattazione matematica del fenomeno

In riflettografia infrarossa si fa spesso riferimento ad una trattazione matematica[2]

(dovuta a Kubelka e Munk) che pur semplificando molto la situazione rispetto alla

realtagrave ha il pregio di essere intuitiva e di identificare la grandezze fondamentali in

gioco Essa ci porteragrave ad esprimere matematicamente la riflettanza di uno strato

pittorico solamente in funzione di coefficienti caratteristici dello strato stesso e

non piugrave in funzione della profonditagrave di penetrazione nello strato pittorico

Nellrsquoambito di questa teoria un dipinto egrave schematicamente descritto come uno

strato di colore (si pensa al colore come un pigmento disperso in un leganteil mezzo)

che ricopre una preparazione di fondo (costituita quasi sempre da una mescola di

gesso e colla animale o da biacca16 ) e sul quale egrave stato tracciato il disegno preparatorio

(fatto con carboncino grafite o punta metallica )

Le proprietagrave ottiche delle parti in questione e del sistema vengono considerate

in questo modo

Il legante viene considerato perfettamente trasparente

Il pigmento egrave considerato in grado di diffondere la radiazione che incide

normalmente

Si considera solo la diffusione che allrsquointerno dello strato si propaga ortogonalmente

ad esso in avanti o allrsquoindietro

La riflessione speculare non viene considerata

La lunghezza drsquoonda della radiazione egrave molto maggiore del diametro medio dei granuli di

pigmento

La radiazione proveniente dalla sorgente IR giunge sulla superficie del dipinto e

penetra in parte al di sotto di essa

Supponiamo che la radiazione non assorbita si propaghi lungo lrsquoasse x e

parte di essa venga diffusa ma solo nella direzione opposta si considera cioegrave

solo la retrodiffusione

Con 119868 119909 si indica il flusso di radiazione proveniente dalla sorgente

Con 119869 119909 si indica il flusso di radiazione retrodiffusa verso il rivelatore

Sia K il coefficiente di assorbimento della radiazione nello strato

Sia S il coefficiente di diffusione della radiazione nello strato

Accade che attraversando lo spessore 119889119909 lrsquointensitagrave 119868 119909 varia a causa

dellrsquoassorbimento della diffusione si considereragrave dunque per 119868 119909 anche il

contributo di 119869 119909 Un ragionamento analogo vale anche per il flusso 119869 119909

15 Contrasto In rifletto grafia per lrsquoindividuazione di linee scure su fondo bianco egrave definito come il rapporto tra la riflettenza della sostanza scura e la riflettanza del fondo bianco 16 Biacca Anche detta ldquobianco di piombordquo egrave un carbonato basico del piombo2PbCO3ndashPb(OH)2

56

In formule

119889119868 119909 = 119870 + 119878 119868 119909 119889119909 minus 119878 119869 119909 119889119909

(316)

119889 119869 119909 = minus(119870 + 119878)119869 119909 119889119909 + 119878 119868 119909 119889119909

Le equazioni cosigrave ricavate costituiscono il sistema di Kubelka-Munk in forma

differenziale

Figura 54Propagazione della radiazione diretta e retrodiffusa secondo lo schema di Kubelka-Munk

In riflettografia si definisce in linea di principio per ogni livello di profonditagrave della

superficie pittorica la riflettanza 119877 119909 come

119877 119909 =119869 119909

119868 119909 (317)

Derivando rispetto a x la (316) e sostituendo nel risultato ottenuto le (315) si ha

per 119877 119909 lrsquoequazione differenziale

119889119877 119909

119889119909= 1198781198772 119909 minus 2(119870 + 119878)119877 119909 + 119878 (318)

Ponendo 119883 = 119909 minus 1199090 1198770 = 119877 1199090 119886 =119870+119878

119878 119887 = 1198862 minus 1 si ha la soluzione

cercata per la riflettanza

119877(119883) =1+ 1198770 119887 coth 119887119878119883 minus119886

119886+119887 coth 119887119878119883 minus1198770 (319)

57

Mettiamoci ora nelle condizione di sapere come diventa 119877(119883) se si ha a che fare con

grandi spessori basta calcolarne il limite per 119883 rarr infin sapendo che coth 119909 =119890119909+119890minus119909

119890119909minus119890minus119909 si ha

119877infin = lim119883rarrinfin 119877(119883) =1+1198770(119887minus119886)

119886+119887minus1198770=

119870

119878+ 1 minus

119870

119878

2

+ 2119870

119878 (320)

Si vede chiaramente cosigrave che 119877infin dipende solamente dal rapporto 119870 119878 che egrave proprio

di ogni pigmento

Lrsquoandamento di 119877infin egrave quello visualizzato qui sotto

Figura 55 Andamento di 119929infin in funzione di KS

Naturalmente fare il limite per 119883 rarr infin ha solamente un senso matematico Nella

realtagrave si puograve misurare la riflettanza dei pigmenti con uno spettrofotometro e si

riscontra che giagrave con spessori di qualche millimetro crsquoegrave una buonissima

corrispondenza con lrsquoandamento di 119877infin

Dunque la trattazione di Kubelka-Munk che afferma con la (320) che per

119883 rarr infin la riflettanza non dipende piugrave dallo spessore dello strato ha un effettivo

riscontro con la realtagrave dove nella maggior parte dei casi si opera su spessori di 12

mm

Dalla (320) con pochi passaggi matematici ci si ricava 119870 119878 in funzione di 119877infin 119870

119878=

119877infin minus1 2

2119877infin (321)

Possiamo ora introdurre una nuova grandezza fondamentale in riflettografia il

contrasto

119862 =119877119887 119909

119877119908 119909 (322)

dove 119877119887 119909 e 119877119908 119909 sono rispettivamente la riflettanza di una linea ldquonerardquo del

disegno preparatorio e quella della superficie ldquobiancardquo del fondo e x rappresenta lo

spessore di pigmento soprastante Da come egrave definito ci si auspica sempre che C

abbia un valore prossimo a 0

Dal contrasto in linea di principio puograve essere ricavato lo spessore di

oscuramento 119883119889 = 119909119889 minus 1199090 definito come il minimo spessore di un dato pigmento in

grado di rendere completamente invisibile a una determinata strumentazione il disegno

58

preparatorio sottostante Esso puograve essere interpretato anche come un indice della

qualitagrave di un apparato per riflettografia

Vediamo ora come sia possibile ricavarsi Xd

Sia Cl il contrasto limite ossia il minimo contrasto rilevabile da un determinato

sensore dalla definizione di C Cl =119877119887 119883119889

119877119908 119883119889

Tenendo presente la (319) ponendo in essa 119910 = 119887 coth(119887119878119883119889) e sostituendo in Cl

si ottiene

1199102 ClR0w minus R0b + 119910 1 minus Cl R0bR0w minus 1 +

+Cl(a minus R0b)(1 minus aR0w ) + (a minus R0w )(aR0b minus 1) = 0 (323)

che egrave unrsquoequazione di secondo grado in y

Dunque conoscendo la riflettanza del fondo R0w la riflettanza del materiale usato per

il disegno preparatorio R0b la 119877infin del colore che ricopre il fondo e il suo coefficiente di diffusione

si puograve ricavare la y da cui trovare poi Xd con la formula

119883119889 =coth minus1 119910 119887

119887119878 (324)

333 La fotocamera CCD CHROMA C3 1600E

La facoltagrave di scienze dellrsquouniversitagrave di Camerino ha a disposizione per le

acquisizioni di immagini nel campo dei beni culturali una fotocamera digitale [10]

con sensore a stato solido CCD (Carge Coupled Device) CHROMA C3 1600E

prodotta dalla DTA

Figura 56 Fotocamera digitale CCD CHROMA C3 1600E

Cuore di questa apparecchiatura egrave il sensore per immagini CCD KAF1602(E)

prodotto dalla Kodak[9]

Figura 57Sensore per immagini CCD Kodak KAF-1602(E)

59

Alcune caratteristiche del CCD

Numero di pixel 1536(H)x1024(V)

(Circa 16MPixel di definizione)

Dimensioni del pixel 9x9 μm2

Dimensioni sensore 138x92 mm2

(corrisponde ad un rapporto 32)

FWC 105elettr

(Full Well Capacity Parametro indicante il massimo numero di elettroni

immagazzinabili in ogni pixel Ersquo da questa caratteristica che dipende sia

lrsquointensitagrave del segnale che del rumore Ersquo comunque auspicabile avere un

FWC piugrave alto possibile anche ge500000 cosigrave da poter lavorare anche su

immagini in cui ci sono zone illuminate diversamente evitando che su

quelle illuminate fortemente si crei sovraesposizione)

DC (misurata a 25degC) 20 elettr(pixel∙secondo)

(Dark Current Ersquo il numero di elettroni generato termicamente in ogni

pixel anche se non egrave esposto a radiazione ldquohellipcorrente di buiohelliprdquo Puograve essere

sottratta via software e bisogna tenerne conto soprattutto nelle acquisizioni

a lunga esposizione Con il raffreddamento termoelettrico di tipo Peltier17

puograve essere ridotta di molto)

Figura 58 Andamento della Dark Current a seconda della temperatura del CCD

QE 40 50 60

(Quantum Efficiency Misurata a tre diverse lunghezze drsquoonda 450nm

550nm 650nm Ersquo uno dei parametri piugrave importanti per valutare la qualitagrave di

un sensore Definito come il numero di elettroni di segnale creati per ogni

fotone incidente)

17 Peltier Jean Charles Athanase Fisico francese (Ham[Somme]1785-Parigi1845) Nel 1834 sccoprigrave lrsquoeffetto termoelettrico che da lui prese il nome

60

DR 74dB

(Dinamic Range Dipende dal rapporto tra la quantitagrave massima di elettroni

utilizzabili e il noise floor 119899119890~ cioegrave massimo numero di elettroni del rumore

di fondo per pixel Piugrave precisamente 119863119877 = 20 log10 119865119882119862 119899119890~ con

119899119890~ =15 elettroni)

La risposta spettrale del sensore quella che prima si egrave solo accennata in maniera

frazionata come QE egrave senza dubbio il parametro fondamentale In riflettografia

infrarossa per esempio si auspica che questo parametro sia alto attorno a 1ndash2 μm

Figura 59 Risposta spettrale QE del sensore KAF-1602 (E)

I filtri a disposizione

Ci sono 7 filtri a disposizione [10] per i vari tipi di acquisizioni di immagini

Tre filtri passa banda nel visibile RGB

Figura 60 Curve di trasmittanza dei tre filtri RGB

In realtagrave la curva di trasmissione dei filtri Blu e Verde aumenta nella regione

dellrsquoinfrarosso per questo motivo si egrave dotati di un filtro IR-Cut (taglia infrarosso)

da porre di fronte allrsquoobbiettivo

Filtro passa banda nellrsquoinfrarosso

Presenta due ldquopicchirdquo attorno a 500nm pari a circa 1-2 di trasmittanza

61

Figura 61 Curve di trasmittanza nel visibile e nel vicino infrarosso del filtro passa banda IR

Filtro passa banda nellrsquoultravioletto

Centrato sui 340 nm e con una ampiezza di banda al 50 della sua trasmittanza

massima FWHM pari a 85 nm

Filtro passa alto nellrsquoinfrarosso

Ha la lunghezza drsquoonda di cut-off (50 della sua trasmittanza max tmax) a 780 nm

A 680nm si ha 001 tmax a 850 nm si ha 95 tmax a 900 si ha 99 tmax

Figura 62 Ricostruzione dai dati dello spettro in trasmittanza dei due filtri passa banda UV e passa alto IR (Il tmax egrave arbitrario e sono stati posti uguali per praticitagrave di descrizione)

Filtro taglia Infrarossi

E lrsquounico filtro che egrave posto fuori dalla fotocamera essendo montato sullrsquoobbiettivo e

ha un diametro di 50mm (gli altri 25mm)

A parte dunque lrsquoultimo filtro IR-cut gli altri sono posizionati su una ruota

porta filtri posta allrsquointerno del corpo macchina e azionabile via software

62

Figura 63 Immagine indicativa di una ruota porta filtri per fotocamere CHROMA

Con questa apparecchiatura egrave possibile effettuare oltre la riflettografia infrarossa

anche lrsquoesame in tricromia in falso colore usando il filtri passa banda IR verde e

rosso

34 La tecnica FT-IR

Con lrsquoacronimo FT-IR che sta per Fourier Transform-Infra Red (spectroscopy) si

indica quella tecnica che permette il riconoscimento delle sostanze che

compongono un campione attraverso un esame spettroscopico eseguito in luce

infrarossa In questo caso perograve il risultato finale che consiste in un spettro di

assorbimento della radiazione nel dominio delle frequenze (cioegrave dove sullrsquoascissa

del grafico ci sono le frequenze) saragrave frutto di una trasformata di Fourier di un

altro grafico chiamato interferogramma nel dominio dei tempi

341 Eccitazioni vibrazionali delle molecole

Come mai egrave proprio la radiazione infrarossa la piugrave adatta a stimolare transizioni di

tipo vibrazionale nei nuclei di una molecola

Si puograve rispondere a questa domanda anche con delle considerazioni legate alla fisica

classica se consideriamo che gli elettroni sono legati alla molecola con una forza F con la stessa

forza i nuclei saranno legati tra loro a formare la molecola Approssimando questa forza a

una di tipo armonico (massa-molla) possiamo dire che la pulsazione del moto

elettronico egrave 120596119890 = 119896 119898 mentre la pulsazione del moto nucleare egrave 120596119873 = 119896 119872

con m massa dellrsquoelettrone M massa del nucleo e k costante elastica della F

Il rapporto tra lrsquo energia vibrazionale e quella elettronica saragrave allora dato da

119864119907

119864119890=

ℏ120596119873

ℏ120596119890cong

119898

119872 (322)

Essendo 119898

119872 compreso nel range 10minus3 divide 10minus5 possiamo affermare che le energie di

eccitazione vibrazionali sono qualche centinaio di volte piugrave piccole di quelle

63

elettroniche Essendo questrsquoultime dellrsquoordine di qualche eV lo spettro di

assorbimento-emissione vibrazionale cadragrave nel vicino e medio infrarosso

Figura 64 Collocazione spettrale delle vibrazioni molecolari

Si possono esprimere le frequenze 120642 in cm-1 (omettendo di moltiplicare per c

velocitagrave della luce) dato che se 119888 = 120582120584 allora 120584 = 119888120582

Si egrave giagrave parlato nel paragrafo 2 di questo capitolo dei livelli energetici

vibrazionali

Figura 65Schema energetico di una molecola biatomica e livelli vibrazionali[12]

Le transizioni di cui ci occupiamo qui naturalmente non coinvolgono livelli

elettronici ma solo passaggi da uno stato roto-vibrazionale ad una altro Infatti

oltre alle energie elettroniche e vibrazionali esistono pure le energie rotazionali che

sono dellrsquoordine 10minus3 divide 10minus5 volte piugrave piccole di quelle elettroniche e 10minus3 2 divide

10minus5 2 volte piugrave piccole di quelle vibrazionali cioegrave circa 10minus3eV

Per comprendere meglio quello che succede consideriamo le molecole

biatomiche per queste se sono nello stato Λ = 0(Λ numero quantico del momento

angolare elettronico lungo lrsquoasse molecolare senza spin) vale la regola di selezione

Δ119869 = plusmn1 dove J egrave il numero quantico rotazionale collegato con il momento

angolare totale lungo lrsquoasse molecolare

Le transizioni permesse passando da 119907 = 0 a 119907 = 1sono riportate nello schema qui

sotto

64

Figura 66Livelli energetici di una molecola biatomica e transizioni permesse da v=0 a v=1[1]

Con R si indicano tutte le transizioni con Δ119869 = +1 con P quelle con Δ119869 = minus1

chiamate poi branche R e P e il numero tra parentesi egrave il J iniziale

A titolo di esempio riportiamo lo spettro di assorbimento della molecola HCl

Figura 67Spettro di assorbimento di HCl [1]

Da notare la mancanza del gap centrale data la proibizione di Δ119869 = 0

Tutti gli esami spettroscopici in assorbimento avranno questo aspetto

342 I modi di vibrazione e i gruppi funzionali I

fingerprint

Le molecole possono presentare diversi modi di vibrazione ciascuno responsabile

di un particolare assorbimento in una determinata regione dello spettro

Si distinguono vibrazioni ldquostetchingrdquo o di valenza (variazione della distanza di

legame)

Figura 68 Esempio di modi di vibrazione di valenza[12]

e vibrazioni ldquobendingrdquo o di deformazione (variazione dellrsquoangolo di legame)

65

Figura 69Esempio di modi di vibrazione di deformazione[12]

Come si vede dalle immagini possiamo pensare la vibrazione dellrsquointera molecola come

combinazione di vibrazioni di ogni coppia di atomi o comunque di ogni sua singola parte piugrave

semplice In chimica questi ldquopezzi di molecolardquo sono detti gruppi funzionali cioegrave

gruppi di atomi che mostrano particolari e costanti proprietagrave chimico fisiche Saragrave grazie alla

peculiaritagrave della lunghezza drsquoonda assorbita da queste parti che si potragrave riconoscere

la molecola presente nel campione

Solitamente 120642119959119938119949 gt 120642119941119942119943 dunque troveremo i gap di assorbimento delle

vibrazioni di valenza nella parte sinistra dello spettro (4000-1500 cm-1) dove ci

sono i valori dei numeri drsquoonda piugrave alti zona dei gruppi funzionali mentre la zona

dello spettro a minore energia egrave occupata dalle vibrazioni di deformazione da quelle di valenza a

piugrave bassa energia e da quelle di combinazione(i due tipi insieme) saragrave soprattutto questa

combinazione di tipi di eccitazioni vibrazionali nella parte destra dello spettro

(1500-700 cm-1) che costituiragrave lrsquoimpronta digitale the fingerprint della molecola

Molecole diverse ma con lo stesso tipo di gruppi funzionali (per quelle organiche)

saranno riconosciute grazie a questa zona

Figura 70 Spettrogrammi IR di due CHETONI simili ciclo-esanone(sopra)e ciclo-pentone(sotto)

riconoscibili dalle diversitagrave nella zona fingerprint[12]

66

343 Lrsquouso dellrsquointerferometria La FT-IR

Le misure di tipo spettroscopico nellrsquoinfrarosso (considerando solo le tecniche a

doppio raggio che permettono il confronto tra il raggio di riferimento e quello del

campione fornendo cosigrave lo spettrogramma della trasmittanza ) si possono fare

essenzialmente in due modi in modo dispersivo con la selezione continua di lunghezza

drsquoonda o con il metodo interferometrico

Per gli spettrometri di tipo dispersivo egrave difficile conciliare risoluzione spettrale ed

efficienza di misurazione questi sistemi si basano infatti su reticoli a riflessione mossi

molto lentamente da meccaniche di precisione per selezionare lunghezza drsquoonda

dopo lunghezza drsquoonda e generare cosigrave uno spettro infrarosso continuo

Figura 71 Schema di funzionamento di uno spettrometro a dispersione[7]

In sintesi questo tipo di spettrometri funzionano cosigrave si formano due raggi uno dei

quali passando per il campione contiene le informazioni cercate lrsquoaltro fa da

riferimento Il chopper consente alternativamente lrsquoarrivo dellrsquouno o dellrsquoaltro sul

reticolo che monocromatizza il segnale letto successivamente dal sensore Saragrave il

software che una volta acquisiti i segnali ne faragrave il rapporto egrave saragrave in grado di creare

lo spettrogramma

Chiaramente il reticolo lavorando in condizioni di alta risoluzione selezioneragrave

una banda di frequenze molto stretta lrsquointensitagrave del segnale saragrave minore

causando cosigrave un deterioramento del rapporto segnale-rumore Un grande miglioramento delle condizioni di lavoro e della qualitagrave dei risultati

nella spettroscopia IR egrave avvenuto quando grazie ai moderni calcolatori si egrave riusciti

a convertire un interferogramma in uno spettrogramma usando gli algoritmi

della trasformata di Fourier

Lrsquointerferogramma

Definiamolo prima nel caso di una singola frequenza

Ersquo chiamato interferogramma il segnale complessivo in funzione del tempo di due

onde alla stessa intensitagrave e lunghezza drsquoonda che interferiscono quando su una

67

delle due si crea un continuo sfasamento rispetto allrsquoaltra per esempio grazie ad

uno specchio mobile che ne allunga o ne accorcia il cammino ottico

Figura 72 Schema di principio di un spettrografo con spettro e interferogramma nel caso di una singola

frequenza[8]

Nella figura sopra per questioni di chiarezza lrsquointerferogramma egrave nel dominio delle

distanze (proporzionalitagrave diretta tra tempo e spazio percorso dallo specchio

mobile) B(120584) e I(120575) intensitagrave luminosa rispettivamente dalla sorgente e sul

rivelatore ( 120584 numero drsquoonda e 120575 spostamento dello specchio) Per I(120575) vale la

seguente formula

119868(120575) = 119861(120584) cos 2120587120575

120582 (323)

che poi inserendo per ragioni di comoditagrave matematica il numero drsquoonda 120584 = 1 120582

diventa

119868(120575) = 119861(120584) cos 2120587120584120575 (324)

Nel caso di due frequenze la situazione cambia in questo modo

Figura 73Spettri e interferogrammi di due frequenze diverse separate e poi sovrapposte[8]

Ogni frequenza compare nellrsquointerferogramma come una funzione coseno

Considerando allora una sorgente continua nellrsquoinfrarosso matematicamente

faremo un integrale per trovare lrsquoandamento di 119868(120575) cioegrave

119868(120575) = 119861(120584)infin

0cos 2120587120584120575 119889120584 (325)

Un tipico interferogramma di una sorgente incandescente per infrarosso egrave il

seguente

68

Figura 74 Inteferogramma di una tipica sorgente incandescente[8]

Notare come quando 120575 = 0 essendo tutte le funzioni coseno delle frequenze

presenti in fase 119868(120575) ha un grande picco il centerburst questa egrave una caratteristica di

tutti gli interferogrammi Allontanandosi da questa posizione la moltitudine delle

funzioni coseno cominciano a rinforzarsi o annullarsi vicendevolmente causando

una rapida diminuzione dellrsquointensitagrave in una serie di oscillazioni

La trasformata di Fourier

Lrsquointerferogramma egrave descritto matematicamente dallrsquoequazione (325) e saragrave

proprio il suo andamento intensitagrave su tempo ad essere fisicamente misurato

dal sensore dello spettrografo Comunque in spettroscopia si egrave interessati allo

spettro cioegrave a conoscere lrsquointensitagrave in funzione del numero drsquoonda Ma

conoscendo la forma matematica dellrsquointerferogramma 119816(120517) come funzione di

120517 egrave possibile calcolare il corrispondente spettro usando una tecnica

matematica conosciuta come Trasformata di Fourier Il suo uso porta alla

conoscenza dello spettro attraversolrsquointegrale

119861(120584) = 119868(120575) cos 2120587120584120575 119889120575+infin

minusinfin (326)

Ecco dunque come si agisce con la tecnica FT-IR quando si vuole ottenere lo

spettrogramma di un campione viene fatta una prima acquisizione dello

spettrogramma della sorgente chiamato anche spettrogramma di fondo(in questo

si noteranno anche gli eventuali assorbimenti dei gas presenti lungo il cammino

ottico del raggio) ed in seguito del campione Il computer penseragrave ad eseguire il loro

rapporto fornendo lo spettro in trasmittanza

69

Figura 75 Schema a blocchi della generazione di uno spettro con la tecnica FT-IR[8]

Di seguito egrave riportata la figura schematica di uno spettrometro per analisi FT-IR

Figura 76 Schema di funzionamento di uno spettrometro FT-IR[7]

I 3 vantaggi della tecnica FT-IR

Si associano a questa tecnica tre vantaggi o miglioramenti rispetto alla

spettroscopia dispersiva

Vantaggio Jaquinot o di banda passante lrsquoenergia in arrivo al rivelatore egrave

maggiore di conseguenza anche il rapporto segnaledisturbo egrave piugrave elevato

Vantaggio Felgett o di multiplex lrsquoacquisizione dei dati egrave molto piugrave rapida

(pochi secondi) Questo consente di effettuare in rapida sequenza una serie

di spettri(10-20) e di presentare alla fine la loro media diminuendo cosigrave

lrsquoerrore

Vantaggio di Connes una calibrazione delle frequenze molto stabile ed

accurata (001-01 cm-1) grazie ad un laser interno che agisce da riferimento

per ogni scansione

70

Conclusioni

In questa dissertazione si egrave voluto discutere il contributo della Fisica nel campo

delle indagini analitiche e diagnostiche nel settore dei beni culturali attraverso una

panoramica delle varie tecniche di diagnosi e recupero di unrsquoopera drsquoarte con una

particolare attenzione alla strumentazione e quindi alle tecniche che sono di fatto

operanti con successo nellrsquoambito del nostro Ateneo

Queste metodologie delle quali molte e importanti di carattere non invasivo

sono di fondamentale importanza qualora si desideri eseguire una diagnosi su

unrsquoopera per la quale lo scopo primario di intervento egrave la sua conservazione nel

tempo Se dunque nel corso di una indagine di un bene culturale si richieda la

assoluta non invasivitagrave la fisica mette a disposizione tutte le sue conoscenze nel

campo delle interazioni radiazioni-materia o particelle-materia assicurando

insieme alla salvaguardia del manufatto le risposte cercate

Anche se un bene culturale come tutte le cose non puograve che deperire nel corso

degli anni in un inarrestabile anche se lento invecchiamento i metodi per porvi

riparo e le analisi scientifiche di tipo fisico saranno senza dubbio in grado di

migliorarsi rispetto ad ora in quantitagrave qualitagrave ed efficacia

Il progresso della ricerca fisica applicata e delle tecnologie collegate fanno

sicuramente ben sperare in una conservazione duratura della Bellezza tangibile a

sicuro vantaggio delle generazioni future

71

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[19]Enciclopedia-Delle-Scienze-Fisiche(vol IV p624) Limmagine in falso colore

Roma Istituto Enciclopedico Treccani

73

Ringraziamenti

Ringrazio Dio Padre onnipotente creatore di tutte le cose della materia e delle leggi

che la governano dellrsquouomo e della sua intelligenza che le sa scoprire

Ringrazio poi il prof Andrea Di Cicco per la sua disponibilitagrave e il dott Marco

Minicucci per il suo instancabile guidarmi con entusiasmo alla scoperta di un

mondo per me fino a poco tempo fa sconosciuto la prof Graziella Roselli per le

nozioni che mi ha fornito il dott Andrea Cittadini per le informazioni tecniche il

prof che ha fatto da lettore e tutti i docenti di Fisica che nel corso di questi

anni mi hanno preparato nello studio

Ringrazio ancora Alessandro e Antonella per il loro incoraggiamento schietto e

sincero Roberto per lo scanner e la sua generositagrave Claudio per il supporto

informatico

Ringrazio tutti gli amici che mi sono stati vicino in questi mesi e che anche solo con

un gesto o una parola mi sono stati di aiuto

Ringrazio la mia famiglia

Antonio

46

proporzionale a 119885 minus 120590119870 4come mostra la formula di struttura fine per

lrsquointerazione spin-orbita

ℓ 119904119890 119895 = ℓ + 1 2

Δ119864 =1198981198882 119885minus120590119870 120572 4

41198993ℓ ℓ+1 2 times (37)

minusℓ minus 1 119904119890 119895 = ℓ minus 1 2

Con

120572 =1198902

4120587휀0ℏ119888 (38)

costante di struttura fine

Potremo dunque osservare fra le altre le righe Kα1 e Kα2 che corrispondono alle

transizioni LIII rarrK e LII rarrK rispettivamente Il seguente schema mostra i due

gruppi (K e L) di transizioni principali

Figura 45Schema (non in scala) delle principali transizioni X permesse[1]

Le transizioni saranno regolate dalle regole di selezione Δℓ = plusmn1 Δj = 0 plusmn1

Per esempio le righe Kα1 e Kα2 del Tungsteno hanno

1205821198701205721 = 0214Å 1198641198701205721 = 579119896119890119881

1205821198701205722 = 0209Å 1198641198701205722 = 593119896119890119881

Ersquo molto utile per gli usi pratici in cui il materiale egrave coinvolto mostrare uno spettro

di un tubo a raggi X con anodo di Tungsteno

47

Figura 46Spettro dei raggi X prodotti da un tubo RX con anodo di Tungsteno a 80 kV[2]

Si notano oltre la radiazione continua di bremstrahlung e i due picchi Kα1 e Kα2 anche i due picchi Lα e Lβ che sono molto meno energetici di quelli K ma anche

molto piugrave probabili

312 La sezione drsquourto di assorbimento

Una volta che si ha a disposizione una sorgente di raggi X essi possono essere usati

per ionizzare lrsquoatomo attraverso lrsquoeffetto fotoelettrico Ovvero i raggi X stessi

possono essere usati a posto degli elettroni per produrre a loro volta radiazione X

dalla sostanza irraggiata I fotoni di adeguata energia dunque possono determinare

eccitazione o dare luogo alla rimozione di elettroni ove abbiano energie sufficienti a

vincere lrsquoenergia di legame della shell La sezione drsquourto 120590 di questo processo egrave

espressa in buona approssimazione dalla formula della sezione drsquourto per atomi

idrogenoidi

120590 =16 2120587

312057281198855

1198981198882

ℏ120596

7 2

11988602 (39)

1205720 = 0529177Å (raggio di Bohr)

anche se lrsquoapprossimazione di dipolo con la quale egrave stata ldquocostruitardquo egrave sempre

meno congrua allrsquoaumentare dellrsquoenergia dei fotoni La sezione drsquourto diminuisce

dolcemente allrsquoaumentare della frequenza de fotoni come ℏ120596 minus7 2 fino a che non

si raggiunge un energia sufficiente per espellere un elettrone dalle shell piugrave interne

A questo punto la sezione drsquourto ha un brusco aumento siamo in presenza del

cosiddetto ldquoabsorption edgesrdquo (soglie di assorbimento) Simili picchi si

incontrano ogni qual volta si raggiungono energie sufficienti a strappare elettroni in

shell via via piugrave profonde

48

Figura 47Andamento del coefficiente di assorbimento di massa del piombo in funzione di 120640 e E

La figura 6 mostra il coefficiente di assorbimento di massa che ha lrsquoandamento del

tutto analogo a 120590 Dunque la scelta di opportuni valori della tensione del tubo a

raggi X determina le energie del fascio dei fotoni prodotti incidenti su un materiale

e quindi la possibilitagrave che si verifichino i processi di assorbimento in esame Queste

considerazioni fanno parte delle attivitagrave preparatorie e delle impostazioni

preliminari allrsquoanalisi ED-XRF

313 Il sistema XRF in uso nel dipartimento di Fisica di

Camerino

Nel laboratorio XAS (X-ray Absorption Spectroscopy) del dipartimento di fisica

dellrsquouniversitagrave di Camerino opera un apparato per analisi ED-XRF il cui nucleo egrave

il sistema rivelatore (XR-100CR) amplificatore e alimentatore (PC2CR)

convertitore analogico-digitale+scheda multicanale(MCA 8000A) prodotto

dalla AMPTEK INC [5]

49

Figura 48Schema dei collegamenti dellapparato rivelatore-analizzatore[5]

Alcune caratteristiche del rivelatoreXR-100CR

Tipo di sensore Si-PIN(Fotodiodo di silicio a tre strati drogati P e N

separati da uno stato ad alta resistivitagrave quasi Intrinseco)

Dimensioni del sensore 24mmtimes28mm(7mm2)

Spessore del Silicio 300μm

Risoluzione in energia FWHM11 220eV

(misurata sulla riga a 59 keV del 55Fe)

Finestra del rivelatore Berillio spessore 25μm

La risoluzione in energia egrave il grado di precisione del picco delle righe rivelate piugrave ha un valore basso e piugrave la riga saragrave stretta e dunque piugrave discriminata in energia dalle altre

Le curve di efficienza e di trasmissione

Ersquo interessantissimo analizzare il comportamento dei componenti principali del

rivelatore cioegrave il sensore vero e proprio Si-PIN e la finestra di Berillio al variare

dellrsquoenergia dei fotoni In generale infatti il comportamento di un sensore o di un

materiale a basso assorbimento di raggi X varia a seconda dellrsquoenergia delle

radiazioni elettromagnetiche con cui interagiscono dando luogo a fenomeni di

filtraggio

11 FWHM Full Width Half Maximum egrave la larghezza della riga a metagrave della sua altezza Piugrave questo parametro egrave piccolo migliore saragrave la risoluzione

50

Figura 49Trasmissione di raggi X attraverso la finestra di Berillio[5]

Ersquo necessario isolare sotto vuoto il sensore dato che lo si fa lavorare a bassa

temperatura (ndash30 ndash40 degC) Si sceglie il Berillio come finestra dato che egrave il materiale

che minimizza lrsquoassorbimento di raggi X Come si vede sopra 6keV lrsquoefficacia del

conteggio si avvicina al 100

Vediamo ora la curva di trasmissione (percentuale dei fotoni che interagiscono

fotoelettricamente sul totale) del sensore SiPIN

Figura 50Efficienza del rivelamento del sensore di Si [5]

Il grafico seguente tenendo conto di entrambi gli andamenti di cui sopra mostra

lrsquoefficienza intrinseca di rivelazione a ldquopiena energiardquo cioegrave ldquola probabilitagrave che

un fotone X entrato nel sensore depositi tutta la sua energia per effetto

fotoelettricordquo

Curva del

rivelatore del

laboratorio di

Camerino

51

Figura 51Efficienza intrinseca () di rivelazione a piena energia[5]

In sostanza la finestra di Berillio e il sensore Si-PIN consentono la rivelazione di

elementi la cui energia di emissione caratteristica sia compresa tra 1-2keV e 50-

60keV circa a basse energie lrsquoimpedimento egrave la finestra di Berillio a quelle alte egrave il

rivelatore (scritte in inglese ai bordi del grafico) Nella figura sopra sono mostrati i

riferimenti delle linee Kα di diversi elementi mancano tutti gli altri tipi di righe che

ovviamente consentono di individuare atomi diversi da quelli menzionati dal

grafico o che il grafico mette in una zona di scarsissima efficienza Risulta chiaro

allora che lrsquoassorbimento della finestra di Berillio alle basse energie unitamente alla

bassa ldquoresa di fluorescenzardquo degli elementi leggeri fa si che la tecnica XRF non trovi

applicazione per elementi a basso numero atomico (Zle10)

52

32 I raggi ultravioletti Lrsquoosservazione in

fluorescenza UV

In generale la fluorescenza egrave la proprietagrave di alcune sostanze solide liquide e

aeriformi per la quale allorchegrave sono colpite da una radiazione riemettono quasi

istantaneamente (ritardo di 10minus8s) altre radiazioni la cui lunghezza drsquoonda

dipende da quella della radiazione eccitante e dalla natura della sostanza Ersquo

sinonimo di luminescenza

Ci occuperemo in questa parte il fenomeno della fluorescenza indotta da raggi

UV approfondendone la genesi fisica

321 Il fenomeno della fluorescenza UV nelle molecole

Lo stato energetico di una molecola egrave descritto da tre parametri quantici il grado di

eccitazione elettronico il grado di eccitazione vibrazionale e il grado di eccitazione

rotazionale Quello energeticamente piugrave importante egrave quello elettronico (poi quello

vibrazionale) e una molecola puograve o meno coinvolgerlo nelle transizioni da uno

stato energetico allrsquoaltro Ci possono essere cioegrave transizioni puramente rotazionali

transizioni roto-vibrazionali (in cui cambia lo stato vibrazionale) e infine

transizioni tra stati elettronici diversi

La fluorescenza UV egrave un fenomeno di questo tipo in cui la molecola assorbe

radiazione ultravioletta questo provoca una eccitazione elettronica e il processo di diseccitazione avviene in maniera tale che la radiazione emessa egrave di

minore energia ricadendo nel visibile Ersquo utile ora illustrare una proprietagrave che le molecole hanno e che chiarisce meglio il

fenomeno fisico il principio di Franck-Condon

Questo principio afferma che il processo con cui gli elettroni passano da uno

stato energetico allrsquoaltro egrave talmente rapido rispetto al moto dei nuclei che

possiamo considerare questi ultimi (e quindi la loro distanza relativa che saragrave

indicata con R) come fermi nelle eccitazioni-diseccitazioni elettroniche

La conseguenza pratica di questo principio egrave che nei grafici in cui si evidenziano

questi processi la freccia che va da uno stato quantico allrsquoaltro possiamo

disegnarla verticale

Dunque il processo della fluorescenza UV si sviluppa cosigrave dapprima

rispettando il principio di Franck-Condon una transizione di assorbimento fa

passare la molecola da uno stato elettronico ad uno stato vibrazionale di un altro

stato elettronico di energia superiore A questo punto la molecola puograve perdere

energia vibrazionale interagendo con molecole vicine (decadimento termico) e

raggiungere lo stato vibrazionale piugrave basso 119959prime = 120782 dello stato elettronico

53

eccitato Come risultato la radiazione emessa durante la diseccitazione finale

ha una frequenza piugrave bassa e ricadragrave nel visibile

Figura 52 Fenomeno della fluorescenza[1]

33 La radiazione infrarossa La riflettografia IR

Lrsquointerazione energia-materia di strati pittorici con la radiazione del vicino infrarosso cioegrave la banda dello spettro che va dallrsquoestremo visibile rosso fino a una

lunghezza drsquoonda di circa 3μm puograve dar luogo a fenomeni ottici ben diversi da quelli

osservabili in luce visibile

Figura 53Lo spettro della radiazione infrarossa

54

Lrsquoassorbimento la diffusione interna (scattering) e la riflettanza12 possono

assumere valori molto diversi con una conseguente dello strato pittorico a vista

In generale ad un aumento della lunghezza drsquoonda(fino a 120582 cong 22120583119898 )

corrisponde una diminuzione del fenomeno di scattering cioegrave una diminuzione del

potere coprente e quindi un aumento della trasparenza dello strato pittorico

331 Lrsquointerazione della radiazione infrarossa con i mezzi

torbidi

Parliamo di mezzo torbido quando piccole ( 10minus3 divide 1 μm) particelle sono

disperse in una matrice (il mezzo che ldquoospitardquo le particelle) trasparente e omogenea

che puograve essere gassosa liquida o solida Esempi di questo tipo di sistemi sono la

nebbia il fumo le pitture i colloidi liquidi e le soluzioni solide(come i vetri

colorati)

Il comportamento della radiazione infrarossa con questi sistemi egrave

intrinsecamente lo stesso di quello della luce visibile Esso egrave governato da

interazioni come la riflessione la rifrazione la dispersione la diffusione e nel caso di

specifiche sostanze colorate assorbimento (di determinate lunghezze drsquoonda)

La diffusione e lrsquoassorbimento sono fattori determinanti per la

trasmittanza13 di questi sistemi Per esempio il potere coprente di uno strato di

pittura bianca (non considerando lo spessore) egrave dovuto essenzialmente alla

diffusione mentre in uno strato di pittura blu di Prussia14 il fattore dominante egrave

lrsquoassorbimento specifico

La diffusione puograve essere descritta quantitativamente dagli specifici

coefficienti di diffusione delle particelle disperse attraverso la teoria di Kubelka-Munk

Questi coefficienti dipendono dalla lunghezza drsquoonda della radiazione incidente

dalla geometria delle particelle (forma e diametro) e dalla differenza degli indici di

rifrazione del pigmento(particelle) e mezzo(matrice)

In generale per uno strato di pittura bianca (volendo focalizzare il discorso

solo sulla diffusione) possiamo dire che diventa piugrave trasparente

al crescere della lunghezza drsquoonda della radiazione incidente

al diminuire dello spessore dello strato

al diminuire del numero di particelle nello strato(concentrazione

pigmentovolume)

al diminuire della differenza degli indici di rifrazione tra pigmento e

mezzo(legante)

Concludiamo questo paragrafo col dire che nella maggior parte dei casi il massimo

della trasmittanza di un pigmento egrave nel vicino infrarosso tra 18μm e 22μm

12 Riflettanza Il rapporto tra la radiazione retro diffusa e quella inviata 13Trasmittanza Per una superficie investita da una radiazione acustica o ottica il rapporto tra lrsquointensitagrave della radiazione trasmessa entro il corpo e lrsquointensitagrave della radiazione incidente 14blu di Prussia Ferrocianuro ferrico Fe4[Fe(CN)6]3 scoperto casualmente a Berlino nel 1704 Anche chiamato blu di Berlino

55

superando poi questa soglia per le matrici (di origine organica) comincia a

diventare prevalente lrsquoassorbimento della radiazione facendo diventare lo strato

pittorico meno trasparente e il contrasto15 diminuisce

332 Una trattazione matematica del fenomeno

In riflettografia infrarossa si fa spesso riferimento ad una trattazione matematica[2]

(dovuta a Kubelka e Munk) che pur semplificando molto la situazione rispetto alla

realtagrave ha il pregio di essere intuitiva e di identificare la grandezze fondamentali in

gioco Essa ci porteragrave ad esprimere matematicamente la riflettanza di uno strato

pittorico solamente in funzione di coefficienti caratteristici dello strato stesso e

non piugrave in funzione della profonditagrave di penetrazione nello strato pittorico

Nellrsquoambito di questa teoria un dipinto egrave schematicamente descritto come uno

strato di colore (si pensa al colore come un pigmento disperso in un leganteil mezzo)

che ricopre una preparazione di fondo (costituita quasi sempre da una mescola di

gesso e colla animale o da biacca16 ) e sul quale egrave stato tracciato il disegno preparatorio

(fatto con carboncino grafite o punta metallica )

Le proprietagrave ottiche delle parti in questione e del sistema vengono considerate

in questo modo

Il legante viene considerato perfettamente trasparente

Il pigmento egrave considerato in grado di diffondere la radiazione che incide

normalmente

Si considera solo la diffusione che allrsquointerno dello strato si propaga ortogonalmente

ad esso in avanti o allrsquoindietro

La riflessione speculare non viene considerata

La lunghezza drsquoonda della radiazione egrave molto maggiore del diametro medio dei granuli di

pigmento

La radiazione proveniente dalla sorgente IR giunge sulla superficie del dipinto e

penetra in parte al di sotto di essa

Supponiamo che la radiazione non assorbita si propaghi lungo lrsquoasse x e

parte di essa venga diffusa ma solo nella direzione opposta si considera cioegrave

solo la retrodiffusione

Con 119868 119909 si indica il flusso di radiazione proveniente dalla sorgente

Con 119869 119909 si indica il flusso di radiazione retrodiffusa verso il rivelatore

Sia K il coefficiente di assorbimento della radiazione nello strato

Sia S il coefficiente di diffusione della radiazione nello strato

Accade che attraversando lo spessore 119889119909 lrsquointensitagrave 119868 119909 varia a causa

dellrsquoassorbimento della diffusione si considereragrave dunque per 119868 119909 anche il

contributo di 119869 119909 Un ragionamento analogo vale anche per il flusso 119869 119909

15 Contrasto In rifletto grafia per lrsquoindividuazione di linee scure su fondo bianco egrave definito come il rapporto tra la riflettenza della sostanza scura e la riflettanza del fondo bianco 16 Biacca Anche detta ldquobianco di piombordquo egrave un carbonato basico del piombo2PbCO3ndashPb(OH)2

56

In formule

119889119868 119909 = 119870 + 119878 119868 119909 119889119909 minus 119878 119869 119909 119889119909

(316)

119889 119869 119909 = minus(119870 + 119878)119869 119909 119889119909 + 119878 119868 119909 119889119909

Le equazioni cosigrave ricavate costituiscono il sistema di Kubelka-Munk in forma

differenziale

Figura 54Propagazione della radiazione diretta e retrodiffusa secondo lo schema di Kubelka-Munk

In riflettografia si definisce in linea di principio per ogni livello di profonditagrave della

superficie pittorica la riflettanza 119877 119909 come

119877 119909 =119869 119909

119868 119909 (317)

Derivando rispetto a x la (316) e sostituendo nel risultato ottenuto le (315) si ha

per 119877 119909 lrsquoequazione differenziale

119889119877 119909

119889119909= 1198781198772 119909 minus 2(119870 + 119878)119877 119909 + 119878 (318)

Ponendo 119883 = 119909 minus 1199090 1198770 = 119877 1199090 119886 =119870+119878

119878 119887 = 1198862 minus 1 si ha la soluzione

cercata per la riflettanza

119877(119883) =1+ 1198770 119887 coth 119887119878119883 minus119886

119886+119887 coth 119887119878119883 minus1198770 (319)

57

Mettiamoci ora nelle condizione di sapere come diventa 119877(119883) se si ha a che fare con

grandi spessori basta calcolarne il limite per 119883 rarr infin sapendo che coth 119909 =119890119909+119890minus119909

119890119909minus119890minus119909 si ha

119877infin = lim119883rarrinfin 119877(119883) =1+1198770(119887minus119886)

119886+119887minus1198770=

119870

119878+ 1 minus

119870

119878

2

+ 2119870

119878 (320)

Si vede chiaramente cosigrave che 119877infin dipende solamente dal rapporto 119870 119878 che egrave proprio

di ogni pigmento

Lrsquoandamento di 119877infin egrave quello visualizzato qui sotto

Figura 55 Andamento di 119929infin in funzione di KS

Naturalmente fare il limite per 119883 rarr infin ha solamente un senso matematico Nella

realtagrave si puograve misurare la riflettanza dei pigmenti con uno spettrofotometro e si

riscontra che giagrave con spessori di qualche millimetro crsquoegrave una buonissima

corrispondenza con lrsquoandamento di 119877infin

Dunque la trattazione di Kubelka-Munk che afferma con la (320) che per

119883 rarr infin la riflettanza non dipende piugrave dallo spessore dello strato ha un effettivo

riscontro con la realtagrave dove nella maggior parte dei casi si opera su spessori di 12

mm

Dalla (320) con pochi passaggi matematici ci si ricava 119870 119878 in funzione di 119877infin 119870

119878=

119877infin minus1 2

2119877infin (321)

Possiamo ora introdurre una nuova grandezza fondamentale in riflettografia il

contrasto

119862 =119877119887 119909

119877119908 119909 (322)

dove 119877119887 119909 e 119877119908 119909 sono rispettivamente la riflettanza di una linea ldquonerardquo del

disegno preparatorio e quella della superficie ldquobiancardquo del fondo e x rappresenta lo

spessore di pigmento soprastante Da come egrave definito ci si auspica sempre che C

abbia un valore prossimo a 0

Dal contrasto in linea di principio puograve essere ricavato lo spessore di

oscuramento 119883119889 = 119909119889 minus 1199090 definito come il minimo spessore di un dato pigmento in

grado di rendere completamente invisibile a una determinata strumentazione il disegno

58

preparatorio sottostante Esso puograve essere interpretato anche come un indice della

qualitagrave di un apparato per riflettografia

Vediamo ora come sia possibile ricavarsi Xd

Sia Cl il contrasto limite ossia il minimo contrasto rilevabile da un determinato

sensore dalla definizione di C Cl =119877119887 119883119889

119877119908 119883119889

Tenendo presente la (319) ponendo in essa 119910 = 119887 coth(119887119878119883119889) e sostituendo in Cl

si ottiene

1199102 ClR0w minus R0b + 119910 1 minus Cl R0bR0w minus 1 +

+Cl(a minus R0b)(1 minus aR0w ) + (a minus R0w )(aR0b minus 1) = 0 (323)

che egrave unrsquoequazione di secondo grado in y

Dunque conoscendo la riflettanza del fondo R0w la riflettanza del materiale usato per

il disegno preparatorio R0b la 119877infin del colore che ricopre il fondo e il suo coefficiente di diffusione

si puograve ricavare la y da cui trovare poi Xd con la formula

119883119889 =coth minus1 119910 119887

119887119878 (324)

333 La fotocamera CCD CHROMA C3 1600E

La facoltagrave di scienze dellrsquouniversitagrave di Camerino ha a disposizione per le

acquisizioni di immagini nel campo dei beni culturali una fotocamera digitale [10]

con sensore a stato solido CCD (Carge Coupled Device) CHROMA C3 1600E

prodotta dalla DTA

Figura 56 Fotocamera digitale CCD CHROMA C3 1600E

Cuore di questa apparecchiatura egrave il sensore per immagini CCD KAF1602(E)

prodotto dalla Kodak[9]

Figura 57Sensore per immagini CCD Kodak KAF-1602(E)

59

Alcune caratteristiche del CCD

Numero di pixel 1536(H)x1024(V)

(Circa 16MPixel di definizione)

Dimensioni del pixel 9x9 μm2

Dimensioni sensore 138x92 mm2

(corrisponde ad un rapporto 32)

FWC 105elettr

(Full Well Capacity Parametro indicante il massimo numero di elettroni

immagazzinabili in ogni pixel Ersquo da questa caratteristica che dipende sia

lrsquointensitagrave del segnale che del rumore Ersquo comunque auspicabile avere un

FWC piugrave alto possibile anche ge500000 cosigrave da poter lavorare anche su

immagini in cui ci sono zone illuminate diversamente evitando che su

quelle illuminate fortemente si crei sovraesposizione)

DC (misurata a 25degC) 20 elettr(pixel∙secondo)

(Dark Current Ersquo il numero di elettroni generato termicamente in ogni

pixel anche se non egrave esposto a radiazione ldquohellipcorrente di buiohelliprdquo Puograve essere

sottratta via software e bisogna tenerne conto soprattutto nelle acquisizioni

a lunga esposizione Con il raffreddamento termoelettrico di tipo Peltier17

puograve essere ridotta di molto)

Figura 58 Andamento della Dark Current a seconda della temperatura del CCD

QE 40 50 60

(Quantum Efficiency Misurata a tre diverse lunghezze drsquoonda 450nm

550nm 650nm Ersquo uno dei parametri piugrave importanti per valutare la qualitagrave di

un sensore Definito come il numero di elettroni di segnale creati per ogni

fotone incidente)

17 Peltier Jean Charles Athanase Fisico francese (Ham[Somme]1785-Parigi1845) Nel 1834 sccoprigrave lrsquoeffetto termoelettrico che da lui prese il nome

60

DR 74dB

(Dinamic Range Dipende dal rapporto tra la quantitagrave massima di elettroni

utilizzabili e il noise floor 119899119890~ cioegrave massimo numero di elettroni del rumore

di fondo per pixel Piugrave precisamente 119863119877 = 20 log10 119865119882119862 119899119890~ con

119899119890~ =15 elettroni)

La risposta spettrale del sensore quella che prima si egrave solo accennata in maniera

frazionata come QE egrave senza dubbio il parametro fondamentale In riflettografia

infrarossa per esempio si auspica che questo parametro sia alto attorno a 1ndash2 μm

Figura 59 Risposta spettrale QE del sensore KAF-1602 (E)

I filtri a disposizione

Ci sono 7 filtri a disposizione [10] per i vari tipi di acquisizioni di immagini

Tre filtri passa banda nel visibile RGB

Figura 60 Curve di trasmittanza dei tre filtri RGB

In realtagrave la curva di trasmissione dei filtri Blu e Verde aumenta nella regione

dellrsquoinfrarosso per questo motivo si egrave dotati di un filtro IR-Cut (taglia infrarosso)

da porre di fronte allrsquoobbiettivo

Filtro passa banda nellrsquoinfrarosso

Presenta due ldquopicchirdquo attorno a 500nm pari a circa 1-2 di trasmittanza

61

Figura 61 Curve di trasmittanza nel visibile e nel vicino infrarosso del filtro passa banda IR

Filtro passa banda nellrsquoultravioletto

Centrato sui 340 nm e con una ampiezza di banda al 50 della sua trasmittanza

massima FWHM pari a 85 nm

Filtro passa alto nellrsquoinfrarosso

Ha la lunghezza drsquoonda di cut-off (50 della sua trasmittanza max tmax) a 780 nm

A 680nm si ha 001 tmax a 850 nm si ha 95 tmax a 900 si ha 99 tmax

Figura 62 Ricostruzione dai dati dello spettro in trasmittanza dei due filtri passa banda UV e passa alto IR (Il tmax egrave arbitrario e sono stati posti uguali per praticitagrave di descrizione)

Filtro taglia Infrarossi

E lrsquounico filtro che egrave posto fuori dalla fotocamera essendo montato sullrsquoobbiettivo e

ha un diametro di 50mm (gli altri 25mm)

A parte dunque lrsquoultimo filtro IR-cut gli altri sono posizionati su una ruota

porta filtri posta allrsquointerno del corpo macchina e azionabile via software

62

Figura 63 Immagine indicativa di una ruota porta filtri per fotocamere CHROMA

Con questa apparecchiatura egrave possibile effettuare oltre la riflettografia infrarossa

anche lrsquoesame in tricromia in falso colore usando il filtri passa banda IR verde e

rosso

34 La tecnica FT-IR

Con lrsquoacronimo FT-IR che sta per Fourier Transform-Infra Red (spectroscopy) si

indica quella tecnica che permette il riconoscimento delle sostanze che

compongono un campione attraverso un esame spettroscopico eseguito in luce

infrarossa In questo caso perograve il risultato finale che consiste in un spettro di

assorbimento della radiazione nel dominio delle frequenze (cioegrave dove sullrsquoascissa

del grafico ci sono le frequenze) saragrave frutto di una trasformata di Fourier di un

altro grafico chiamato interferogramma nel dominio dei tempi

341 Eccitazioni vibrazionali delle molecole

Come mai egrave proprio la radiazione infrarossa la piugrave adatta a stimolare transizioni di

tipo vibrazionale nei nuclei di una molecola

Si puograve rispondere a questa domanda anche con delle considerazioni legate alla fisica

classica se consideriamo che gli elettroni sono legati alla molecola con una forza F con la stessa

forza i nuclei saranno legati tra loro a formare la molecola Approssimando questa forza a

una di tipo armonico (massa-molla) possiamo dire che la pulsazione del moto

elettronico egrave 120596119890 = 119896 119898 mentre la pulsazione del moto nucleare egrave 120596119873 = 119896 119872

con m massa dellrsquoelettrone M massa del nucleo e k costante elastica della F

Il rapporto tra lrsquo energia vibrazionale e quella elettronica saragrave allora dato da

119864119907

119864119890=

ℏ120596119873

ℏ120596119890cong

119898

119872 (322)

Essendo 119898

119872 compreso nel range 10minus3 divide 10minus5 possiamo affermare che le energie di

eccitazione vibrazionali sono qualche centinaio di volte piugrave piccole di quelle

63

elettroniche Essendo questrsquoultime dellrsquoordine di qualche eV lo spettro di

assorbimento-emissione vibrazionale cadragrave nel vicino e medio infrarosso

Figura 64 Collocazione spettrale delle vibrazioni molecolari

Si possono esprimere le frequenze 120642 in cm-1 (omettendo di moltiplicare per c

velocitagrave della luce) dato che se 119888 = 120582120584 allora 120584 = 119888120582

Si egrave giagrave parlato nel paragrafo 2 di questo capitolo dei livelli energetici

vibrazionali

Figura 65Schema energetico di una molecola biatomica e livelli vibrazionali[12]

Le transizioni di cui ci occupiamo qui naturalmente non coinvolgono livelli

elettronici ma solo passaggi da uno stato roto-vibrazionale ad una altro Infatti

oltre alle energie elettroniche e vibrazionali esistono pure le energie rotazionali che

sono dellrsquoordine 10minus3 divide 10minus5 volte piugrave piccole di quelle elettroniche e 10minus3 2 divide

10minus5 2 volte piugrave piccole di quelle vibrazionali cioegrave circa 10minus3eV

Per comprendere meglio quello che succede consideriamo le molecole

biatomiche per queste se sono nello stato Λ = 0(Λ numero quantico del momento

angolare elettronico lungo lrsquoasse molecolare senza spin) vale la regola di selezione

Δ119869 = plusmn1 dove J egrave il numero quantico rotazionale collegato con il momento

angolare totale lungo lrsquoasse molecolare

Le transizioni permesse passando da 119907 = 0 a 119907 = 1sono riportate nello schema qui

sotto

64

Figura 66Livelli energetici di una molecola biatomica e transizioni permesse da v=0 a v=1[1]

Con R si indicano tutte le transizioni con Δ119869 = +1 con P quelle con Δ119869 = minus1

chiamate poi branche R e P e il numero tra parentesi egrave il J iniziale

A titolo di esempio riportiamo lo spettro di assorbimento della molecola HCl

Figura 67Spettro di assorbimento di HCl [1]

Da notare la mancanza del gap centrale data la proibizione di Δ119869 = 0

Tutti gli esami spettroscopici in assorbimento avranno questo aspetto

342 I modi di vibrazione e i gruppi funzionali I

fingerprint

Le molecole possono presentare diversi modi di vibrazione ciascuno responsabile

di un particolare assorbimento in una determinata regione dello spettro

Si distinguono vibrazioni ldquostetchingrdquo o di valenza (variazione della distanza di

legame)

Figura 68 Esempio di modi di vibrazione di valenza[12]

e vibrazioni ldquobendingrdquo o di deformazione (variazione dellrsquoangolo di legame)

65

Figura 69Esempio di modi di vibrazione di deformazione[12]

Come si vede dalle immagini possiamo pensare la vibrazione dellrsquointera molecola come

combinazione di vibrazioni di ogni coppia di atomi o comunque di ogni sua singola parte piugrave

semplice In chimica questi ldquopezzi di molecolardquo sono detti gruppi funzionali cioegrave

gruppi di atomi che mostrano particolari e costanti proprietagrave chimico fisiche Saragrave grazie alla

peculiaritagrave della lunghezza drsquoonda assorbita da queste parti che si potragrave riconoscere

la molecola presente nel campione

Solitamente 120642119959119938119949 gt 120642119941119942119943 dunque troveremo i gap di assorbimento delle

vibrazioni di valenza nella parte sinistra dello spettro (4000-1500 cm-1) dove ci

sono i valori dei numeri drsquoonda piugrave alti zona dei gruppi funzionali mentre la zona

dello spettro a minore energia egrave occupata dalle vibrazioni di deformazione da quelle di valenza a

piugrave bassa energia e da quelle di combinazione(i due tipi insieme) saragrave soprattutto questa

combinazione di tipi di eccitazioni vibrazionali nella parte destra dello spettro

(1500-700 cm-1) che costituiragrave lrsquoimpronta digitale the fingerprint della molecola

Molecole diverse ma con lo stesso tipo di gruppi funzionali (per quelle organiche)

saranno riconosciute grazie a questa zona

Figura 70 Spettrogrammi IR di due CHETONI simili ciclo-esanone(sopra)e ciclo-pentone(sotto)

riconoscibili dalle diversitagrave nella zona fingerprint[12]

66

343 Lrsquouso dellrsquointerferometria La FT-IR

Le misure di tipo spettroscopico nellrsquoinfrarosso (considerando solo le tecniche a

doppio raggio che permettono il confronto tra il raggio di riferimento e quello del

campione fornendo cosigrave lo spettrogramma della trasmittanza ) si possono fare

essenzialmente in due modi in modo dispersivo con la selezione continua di lunghezza

drsquoonda o con il metodo interferometrico

Per gli spettrometri di tipo dispersivo egrave difficile conciliare risoluzione spettrale ed

efficienza di misurazione questi sistemi si basano infatti su reticoli a riflessione mossi

molto lentamente da meccaniche di precisione per selezionare lunghezza drsquoonda

dopo lunghezza drsquoonda e generare cosigrave uno spettro infrarosso continuo

Figura 71 Schema di funzionamento di uno spettrometro a dispersione[7]

In sintesi questo tipo di spettrometri funzionano cosigrave si formano due raggi uno dei

quali passando per il campione contiene le informazioni cercate lrsquoaltro fa da

riferimento Il chopper consente alternativamente lrsquoarrivo dellrsquouno o dellrsquoaltro sul

reticolo che monocromatizza il segnale letto successivamente dal sensore Saragrave il

software che una volta acquisiti i segnali ne faragrave il rapporto egrave saragrave in grado di creare

lo spettrogramma

Chiaramente il reticolo lavorando in condizioni di alta risoluzione selezioneragrave

una banda di frequenze molto stretta lrsquointensitagrave del segnale saragrave minore

causando cosigrave un deterioramento del rapporto segnale-rumore Un grande miglioramento delle condizioni di lavoro e della qualitagrave dei risultati

nella spettroscopia IR egrave avvenuto quando grazie ai moderni calcolatori si egrave riusciti

a convertire un interferogramma in uno spettrogramma usando gli algoritmi

della trasformata di Fourier

Lrsquointerferogramma

Definiamolo prima nel caso di una singola frequenza

Ersquo chiamato interferogramma il segnale complessivo in funzione del tempo di due

onde alla stessa intensitagrave e lunghezza drsquoonda che interferiscono quando su una

67

delle due si crea un continuo sfasamento rispetto allrsquoaltra per esempio grazie ad

uno specchio mobile che ne allunga o ne accorcia il cammino ottico

Figura 72 Schema di principio di un spettrografo con spettro e interferogramma nel caso di una singola

frequenza[8]

Nella figura sopra per questioni di chiarezza lrsquointerferogramma egrave nel dominio delle

distanze (proporzionalitagrave diretta tra tempo e spazio percorso dallo specchio

mobile) B(120584) e I(120575) intensitagrave luminosa rispettivamente dalla sorgente e sul

rivelatore ( 120584 numero drsquoonda e 120575 spostamento dello specchio) Per I(120575) vale la

seguente formula

119868(120575) = 119861(120584) cos 2120587120575

120582 (323)

che poi inserendo per ragioni di comoditagrave matematica il numero drsquoonda 120584 = 1 120582

diventa

119868(120575) = 119861(120584) cos 2120587120584120575 (324)

Nel caso di due frequenze la situazione cambia in questo modo

Figura 73Spettri e interferogrammi di due frequenze diverse separate e poi sovrapposte[8]

Ogni frequenza compare nellrsquointerferogramma come una funzione coseno

Considerando allora una sorgente continua nellrsquoinfrarosso matematicamente

faremo un integrale per trovare lrsquoandamento di 119868(120575) cioegrave

119868(120575) = 119861(120584)infin

0cos 2120587120584120575 119889120584 (325)

Un tipico interferogramma di una sorgente incandescente per infrarosso egrave il

seguente

68

Figura 74 Inteferogramma di una tipica sorgente incandescente[8]

Notare come quando 120575 = 0 essendo tutte le funzioni coseno delle frequenze

presenti in fase 119868(120575) ha un grande picco il centerburst questa egrave una caratteristica di

tutti gli interferogrammi Allontanandosi da questa posizione la moltitudine delle

funzioni coseno cominciano a rinforzarsi o annullarsi vicendevolmente causando

una rapida diminuzione dellrsquointensitagrave in una serie di oscillazioni

La trasformata di Fourier

Lrsquointerferogramma egrave descritto matematicamente dallrsquoequazione (325) e saragrave

proprio il suo andamento intensitagrave su tempo ad essere fisicamente misurato

dal sensore dello spettrografo Comunque in spettroscopia si egrave interessati allo

spettro cioegrave a conoscere lrsquointensitagrave in funzione del numero drsquoonda Ma

conoscendo la forma matematica dellrsquointerferogramma 119816(120517) come funzione di

120517 egrave possibile calcolare il corrispondente spettro usando una tecnica

matematica conosciuta come Trasformata di Fourier Il suo uso porta alla

conoscenza dello spettro attraversolrsquointegrale

119861(120584) = 119868(120575) cos 2120587120584120575 119889120575+infin

minusinfin (326)

Ecco dunque come si agisce con la tecnica FT-IR quando si vuole ottenere lo

spettrogramma di un campione viene fatta una prima acquisizione dello

spettrogramma della sorgente chiamato anche spettrogramma di fondo(in questo

si noteranno anche gli eventuali assorbimenti dei gas presenti lungo il cammino

ottico del raggio) ed in seguito del campione Il computer penseragrave ad eseguire il loro

rapporto fornendo lo spettro in trasmittanza

69

Figura 75 Schema a blocchi della generazione di uno spettro con la tecnica FT-IR[8]

Di seguito egrave riportata la figura schematica di uno spettrometro per analisi FT-IR

Figura 76 Schema di funzionamento di uno spettrometro FT-IR[7]

I 3 vantaggi della tecnica FT-IR

Si associano a questa tecnica tre vantaggi o miglioramenti rispetto alla

spettroscopia dispersiva

Vantaggio Jaquinot o di banda passante lrsquoenergia in arrivo al rivelatore egrave

maggiore di conseguenza anche il rapporto segnaledisturbo egrave piugrave elevato

Vantaggio Felgett o di multiplex lrsquoacquisizione dei dati egrave molto piugrave rapida

(pochi secondi) Questo consente di effettuare in rapida sequenza una serie

di spettri(10-20) e di presentare alla fine la loro media diminuendo cosigrave

lrsquoerrore

Vantaggio di Connes una calibrazione delle frequenze molto stabile ed

accurata (001-01 cm-1) grazie ad un laser interno che agisce da riferimento

per ogni scansione

70

Conclusioni

In questa dissertazione si egrave voluto discutere il contributo della Fisica nel campo

delle indagini analitiche e diagnostiche nel settore dei beni culturali attraverso una

panoramica delle varie tecniche di diagnosi e recupero di unrsquoopera drsquoarte con una

particolare attenzione alla strumentazione e quindi alle tecniche che sono di fatto

operanti con successo nellrsquoambito del nostro Ateneo

Queste metodologie delle quali molte e importanti di carattere non invasivo

sono di fondamentale importanza qualora si desideri eseguire una diagnosi su

unrsquoopera per la quale lo scopo primario di intervento egrave la sua conservazione nel

tempo Se dunque nel corso di una indagine di un bene culturale si richieda la

assoluta non invasivitagrave la fisica mette a disposizione tutte le sue conoscenze nel

campo delle interazioni radiazioni-materia o particelle-materia assicurando

insieme alla salvaguardia del manufatto le risposte cercate

Anche se un bene culturale come tutte le cose non puograve che deperire nel corso

degli anni in un inarrestabile anche se lento invecchiamento i metodi per porvi

riparo e le analisi scientifiche di tipo fisico saranno senza dubbio in grado di

migliorarsi rispetto ad ora in quantitagrave qualitagrave ed efficacia

Il progresso della ricerca fisica applicata e delle tecnologie collegate fanno

sicuramente ben sperare in una conservazione duratura della Bellezza tangibile a

sicuro vantaggio delle generazioni future

71

Bibliografia [1]Bransden B amp Joachain C (1980) PHYISICS OF ATOMS AND MOLECULES

Harlow Prentice Hall

[2]Castellano A Martini M amp Sibilia E (2002) Elementi di archeometria Milano

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Elsevier

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[6]Colapietro M amp Colella R Raggi X (Enciclopedia delle scienze fisiche) Roma

Istituto Enciclopedico Treccani

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Spectroscopy) ADVANSTAR Pubblication

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ASettle Jr

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[10]DTA (2006) Principali caratteristiche della ruota porta filtri interna

[11]Ferro D (2007) La microscopia elettronica a scansione per la storiaper larteper la

conservazione Roma Istituto Centrale per la Patologia del Libro

[12]Luisi R Metodi fisici in chimica organica Bari

[13]Pasquariello G Pinzari F amp De Mico A (2007) Analisi del biodeterioramento dei

documenti fotografici mediante SEM-EDSalcuni casi studio Roma Istituto centrale per la

Patologia del Libro

[14]Pinzari F amp Montanari M (2007) Il SEM-VP nella diagnostica di alterazioni

fungine non piugrave vitali o di difficile caratterizzazione Roma Istituto Centrale per la

Patologia del Libro

[15]Valdregrave U Microscopia elettronica e ionica Roma Istituto Enciclopedico Treccani

[16]Boscaino G Giunta M amp Vaiana R Tessitura superficiale di manti stradali

indicatori derivati da profilometrica con metodo non-contact Palermo

72

[17]Fontana R Pampaloni E amp Pezzati L Tecniche ottiche per la forma (Elementi di

archeometria) Milano Egea

[18]GruppoBeniCulturali Diagnostica ottica per la conservazione CNR-INOA

[19]Enciclopedia-Delle-Scienze-Fisiche(vol IV p624) Limmagine in falso colore

Roma Istituto Enciclopedico Treccani

73

Ringraziamenti

Ringrazio Dio Padre onnipotente creatore di tutte le cose della materia e delle leggi

che la governano dellrsquouomo e della sua intelligenza che le sa scoprire

Ringrazio poi il prof Andrea Di Cicco per la sua disponibilitagrave e il dott Marco

Minicucci per il suo instancabile guidarmi con entusiasmo alla scoperta di un

mondo per me fino a poco tempo fa sconosciuto la prof Graziella Roselli per le

nozioni che mi ha fornito il dott Andrea Cittadini per le informazioni tecniche il

prof che ha fatto da lettore e tutti i docenti di Fisica che nel corso di questi

anni mi hanno preparato nello studio

Ringrazio ancora Alessandro e Antonella per il loro incoraggiamento schietto e

sincero Roberto per lo scanner e la sua generositagrave Claudio per il supporto

informatico

Ringrazio tutti gli amici che mi sono stati vicino in questi mesi e che anche solo con

un gesto o una parola mi sono stati di aiuto

Ringrazio la mia famiglia

Antonio

47

Figura 46Spettro dei raggi X prodotti da un tubo RX con anodo di Tungsteno a 80 kV[2]

Si notano oltre la radiazione continua di bremstrahlung e i due picchi Kα1 e Kα2 anche i due picchi Lα e Lβ che sono molto meno energetici di quelli K ma anche

molto piugrave probabili

312 La sezione drsquourto di assorbimento

Una volta che si ha a disposizione una sorgente di raggi X essi possono essere usati

per ionizzare lrsquoatomo attraverso lrsquoeffetto fotoelettrico Ovvero i raggi X stessi

possono essere usati a posto degli elettroni per produrre a loro volta radiazione X

dalla sostanza irraggiata I fotoni di adeguata energia dunque possono determinare

eccitazione o dare luogo alla rimozione di elettroni ove abbiano energie sufficienti a

vincere lrsquoenergia di legame della shell La sezione drsquourto 120590 di questo processo egrave

espressa in buona approssimazione dalla formula della sezione drsquourto per atomi

idrogenoidi

120590 =16 2120587

312057281198855

1198981198882

ℏ120596

7 2

11988602 (39)

1205720 = 0529177Å (raggio di Bohr)

anche se lrsquoapprossimazione di dipolo con la quale egrave stata ldquocostruitardquo egrave sempre

meno congrua allrsquoaumentare dellrsquoenergia dei fotoni La sezione drsquourto diminuisce

dolcemente allrsquoaumentare della frequenza de fotoni come ℏ120596 minus7 2 fino a che non

si raggiunge un energia sufficiente per espellere un elettrone dalle shell piugrave interne

A questo punto la sezione drsquourto ha un brusco aumento siamo in presenza del

cosiddetto ldquoabsorption edgesrdquo (soglie di assorbimento) Simili picchi si

incontrano ogni qual volta si raggiungono energie sufficienti a strappare elettroni in

shell via via piugrave profonde

48

Figura 47Andamento del coefficiente di assorbimento di massa del piombo in funzione di 120640 e E

La figura 6 mostra il coefficiente di assorbimento di massa che ha lrsquoandamento del

tutto analogo a 120590 Dunque la scelta di opportuni valori della tensione del tubo a

raggi X determina le energie del fascio dei fotoni prodotti incidenti su un materiale

e quindi la possibilitagrave che si verifichino i processi di assorbimento in esame Queste

considerazioni fanno parte delle attivitagrave preparatorie e delle impostazioni

preliminari allrsquoanalisi ED-XRF

313 Il sistema XRF in uso nel dipartimento di Fisica di

Camerino

Nel laboratorio XAS (X-ray Absorption Spectroscopy) del dipartimento di fisica

dellrsquouniversitagrave di Camerino opera un apparato per analisi ED-XRF il cui nucleo egrave

il sistema rivelatore (XR-100CR) amplificatore e alimentatore (PC2CR)

convertitore analogico-digitale+scheda multicanale(MCA 8000A) prodotto

dalla AMPTEK INC [5]

49

Figura 48Schema dei collegamenti dellapparato rivelatore-analizzatore[5]

Alcune caratteristiche del rivelatoreXR-100CR

Tipo di sensore Si-PIN(Fotodiodo di silicio a tre strati drogati P e N

separati da uno stato ad alta resistivitagrave quasi Intrinseco)

Dimensioni del sensore 24mmtimes28mm(7mm2)

Spessore del Silicio 300μm

Risoluzione in energia FWHM11 220eV

(misurata sulla riga a 59 keV del 55Fe)

Finestra del rivelatore Berillio spessore 25μm

La risoluzione in energia egrave il grado di precisione del picco delle righe rivelate piugrave ha un valore basso e piugrave la riga saragrave stretta e dunque piugrave discriminata in energia dalle altre

Le curve di efficienza e di trasmissione

Ersquo interessantissimo analizzare il comportamento dei componenti principali del

rivelatore cioegrave il sensore vero e proprio Si-PIN e la finestra di Berillio al variare

dellrsquoenergia dei fotoni In generale infatti il comportamento di un sensore o di un

materiale a basso assorbimento di raggi X varia a seconda dellrsquoenergia delle

radiazioni elettromagnetiche con cui interagiscono dando luogo a fenomeni di

filtraggio

11 FWHM Full Width Half Maximum egrave la larghezza della riga a metagrave della sua altezza Piugrave questo parametro egrave piccolo migliore saragrave la risoluzione

50

Figura 49Trasmissione di raggi X attraverso la finestra di Berillio[5]

Ersquo necessario isolare sotto vuoto il sensore dato che lo si fa lavorare a bassa

temperatura (ndash30 ndash40 degC) Si sceglie il Berillio come finestra dato che egrave il materiale

che minimizza lrsquoassorbimento di raggi X Come si vede sopra 6keV lrsquoefficacia del

conteggio si avvicina al 100

Vediamo ora la curva di trasmissione (percentuale dei fotoni che interagiscono

fotoelettricamente sul totale) del sensore SiPIN

Figura 50Efficienza del rivelamento del sensore di Si [5]

Il grafico seguente tenendo conto di entrambi gli andamenti di cui sopra mostra

lrsquoefficienza intrinseca di rivelazione a ldquopiena energiardquo cioegrave ldquola probabilitagrave che

un fotone X entrato nel sensore depositi tutta la sua energia per effetto

fotoelettricordquo

Curva del

rivelatore del

laboratorio di

Camerino

51

Figura 51Efficienza intrinseca () di rivelazione a piena energia[5]

In sostanza la finestra di Berillio e il sensore Si-PIN consentono la rivelazione di

elementi la cui energia di emissione caratteristica sia compresa tra 1-2keV e 50-

60keV circa a basse energie lrsquoimpedimento egrave la finestra di Berillio a quelle alte egrave il

rivelatore (scritte in inglese ai bordi del grafico) Nella figura sopra sono mostrati i

riferimenti delle linee Kα di diversi elementi mancano tutti gli altri tipi di righe che

ovviamente consentono di individuare atomi diversi da quelli menzionati dal

grafico o che il grafico mette in una zona di scarsissima efficienza Risulta chiaro

allora che lrsquoassorbimento della finestra di Berillio alle basse energie unitamente alla

bassa ldquoresa di fluorescenzardquo degli elementi leggeri fa si che la tecnica XRF non trovi

applicazione per elementi a basso numero atomico (Zle10)

52

32 I raggi ultravioletti Lrsquoosservazione in

fluorescenza UV

In generale la fluorescenza egrave la proprietagrave di alcune sostanze solide liquide e

aeriformi per la quale allorchegrave sono colpite da una radiazione riemettono quasi

istantaneamente (ritardo di 10minus8s) altre radiazioni la cui lunghezza drsquoonda

dipende da quella della radiazione eccitante e dalla natura della sostanza Ersquo

sinonimo di luminescenza

Ci occuperemo in questa parte il fenomeno della fluorescenza indotta da raggi

UV approfondendone la genesi fisica

321 Il fenomeno della fluorescenza UV nelle molecole

Lo stato energetico di una molecola egrave descritto da tre parametri quantici il grado di

eccitazione elettronico il grado di eccitazione vibrazionale e il grado di eccitazione

rotazionale Quello energeticamente piugrave importante egrave quello elettronico (poi quello

vibrazionale) e una molecola puograve o meno coinvolgerlo nelle transizioni da uno

stato energetico allrsquoaltro Ci possono essere cioegrave transizioni puramente rotazionali

transizioni roto-vibrazionali (in cui cambia lo stato vibrazionale) e infine

transizioni tra stati elettronici diversi

La fluorescenza UV egrave un fenomeno di questo tipo in cui la molecola assorbe

radiazione ultravioletta questo provoca una eccitazione elettronica e il processo di diseccitazione avviene in maniera tale che la radiazione emessa egrave di

minore energia ricadendo nel visibile Ersquo utile ora illustrare una proprietagrave che le molecole hanno e che chiarisce meglio il

fenomeno fisico il principio di Franck-Condon

Questo principio afferma che il processo con cui gli elettroni passano da uno

stato energetico allrsquoaltro egrave talmente rapido rispetto al moto dei nuclei che

possiamo considerare questi ultimi (e quindi la loro distanza relativa che saragrave

indicata con R) come fermi nelle eccitazioni-diseccitazioni elettroniche

La conseguenza pratica di questo principio egrave che nei grafici in cui si evidenziano

questi processi la freccia che va da uno stato quantico allrsquoaltro possiamo

disegnarla verticale

Dunque il processo della fluorescenza UV si sviluppa cosigrave dapprima

rispettando il principio di Franck-Condon una transizione di assorbimento fa

passare la molecola da uno stato elettronico ad uno stato vibrazionale di un altro

stato elettronico di energia superiore A questo punto la molecola puograve perdere

energia vibrazionale interagendo con molecole vicine (decadimento termico) e

raggiungere lo stato vibrazionale piugrave basso 119959prime = 120782 dello stato elettronico

53

eccitato Come risultato la radiazione emessa durante la diseccitazione finale

ha una frequenza piugrave bassa e ricadragrave nel visibile

Figura 52 Fenomeno della fluorescenza[1]

33 La radiazione infrarossa La riflettografia IR

Lrsquointerazione energia-materia di strati pittorici con la radiazione del vicino infrarosso cioegrave la banda dello spettro che va dallrsquoestremo visibile rosso fino a una

lunghezza drsquoonda di circa 3μm puograve dar luogo a fenomeni ottici ben diversi da quelli

osservabili in luce visibile

Figura 53Lo spettro della radiazione infrarossa

54

Lrsquoassorbimento la diffusione interna (scattering) e la riflettanza12 possono

assumere valori molto diversi con una conseguente dello strato pittorico a vista

In generale ad un aumento della lunghezza drsquoonda(fino a 120582 cong 22120583119898 )

corrisponde una diminuzione del fenomeno di scattering cioegrave una diminuzione del

potere coprente e quindi un aumento della trasparenza dello strato pittorico

331 Lrsquointerazione della radiazione infrarossa con i mezzi

torbidi

Parliamo di mezzo torbido quando piccole ( 10minus3 divide 1 μm) particelle sono

disperse in una matrice (il mezzo che ldquoospitardquo le particelle) trasparente e omogenea

che puograve essere gassosa liquida o solida Esempi di questo tipo di sistemi sono la

nebbia il fumo le pitture i colloidi liquidi e le soluzioni solide(come i vetri

colorati)

Il comportamento della radiazione infrarossa con questi sistemi egrave

intrinsecamente lo stesso di quello della luce visibile Esso egrave governato da

interazioni come la riflessione la rifrazione la dispersione la diffusione e nel caso di

specifiche sostanze colorate assorbimento (di determinate lunghezze drsquoonda)

La diffusione e lrsquoassorbimento sono fattori determinanti per la

trasmittanza13 di questi sistemi Per esempio il potere coprente di uno strato di

pittura bianca (non considerando lo spessore) egrave dovuto essenzialmente alla

diffusione mentre in uno strato di pittura blu di Prussia14 il fattore dominante egrave

lrsquoassorbimento specifico

La diffusione puograve essere descritta quantitativamente dagli specifici

coefficienti di diffusione delle particelle disperse attraverso la teoria di Kubelka-Munk

Questi coefficienti dipendono dalla lunghezza drsquoonda della radiazione incidente

dalla geometria delle particelle (forma e diametro) e dalla differenza degli indici di

rifrazione del pigmento(particelle) e mezzo(matrice)

In generale per uno strato di pittura bianca (volendo focalizzare il discorso

solo sulla diffusione) possiamo dire che diventa piugrave trasparente

al crescere della lunghezza drsquoonda della radiazione incidente

al diminuire dello spessore dello strato

al diminuire del numero di particelle nello strato(concentrazione

pigmentovolume)

al diminuire della differenza degli indici di rifrazione tra pigmento e

mezzo(legante)

Concludiamo questo paragrafo col dire che nella maggior parte dei casi il massimo

della trasmittanza di un pigmento egrave nel vicino infrarosso tra 18μm e 22μm

12 Riflettanza Il rapporto tra la radiazione retro diffusa e quella inviata 13Trasmittanza Per una superficie investita da una radiazione acustica o ottica il rapporto tra lrsquointensitagrave della radiazione trasmessa entro il corpo e lrsquointensitagrave della radiazione incidente 14blu di Prussia Ferrocianuro ferrico Fe4[Fe(CN)6]3 scoperto casualmente a Berlino nel 1704 Anche chiamato blu di Berlino

55

superando poi questa soglia per le matrici (di origine organica) comincia a

diventare prevalente lrsquoassorbimento della radiazione facendo diventare lo strato

pittorico meno trasparente e il contrasto15 diminuisce

332 Una trattazione matematica del fenomeno

In riflettografia infrarossa si fa spesso riferimento ad una trattazione matematica[2]

(dovuta a Kubelka e Munk) che pur semplificando molto la situazione rispetto alla

realtagrave ha il pregio di essere intuitiva e di identificare la grandezze fondamentali in

gioco Essa ci porteragrave ad esprimere matematicamente la riflettanza di uno strato

pittorico solamente in funzione di coefficienti caratteristici dello strato stesso e

non piugrave in funzione della profonditagrave di penetrazione nello strato pittorico

Nellrsquoambito di questa teoria un dipinto egrave schematicamente descritto come uno

strato di colore (si pensa al colore come un pigmento disperso in un leganteil mezzo)

che ricopre una preparazione di fondo (costituita quasi sempre da una mescola di

gesso e colla animale o da biacca16 ) e sul quale egrave stato tracciato il disegno preparatorio

(fatto con carboncino grafite o punta metallica )

Le proprietagrave ottiche delle parti in questione e del sistema vengono considerate

in questo modo

Il legante viene considerato perfettamente trasparente

Il pigmento egrave considerato in grado di diffondere la radiazione che incide

normalmente

Si considera solo la diffusione che allrsquointerno dello strato si propaga ortogonalmente

ad esso in avanti o allrsquoindietro

La riflessione speculare non viene considerata

La lunghezza drsquoonda della radiazione egrave molto maggiore del diametro medio dei granuli di

pigmento

La radiazione proveniente dalla sorgente IR giunge sulla superficie del dipinto e

penetra in parte al di sotto di essa

Supponiamo che la radiazione non assorbita si propaghi lungo lrsquoasse x e

parte di essa venga diffusa ma solo nella direzione opposta si considera cioegrave

solo la retrodiffusione

Con 119868 119909 si indica il flusso di radiazione proveniente dalla sorgente

Con 119869 119909 si indica il flusso di radiazione retrodiffusa verso il rivelatore

Sia K il coefficiente di assorbimento della radiazione nello strato

Sia S il coefficiente di diffusione della radiazione nello strato

Accade che attraversando lo spessore 119889119909 lrsquointensitagrave 119868 119909 varia a causa

dellrsquoassorbimento della diffusione si considereragrave dunque per 119868 119909 anche il

contributo di 119869 119909 Un ragionamento analogo vale anche per il flusso 119869 119909

15 Contrasto In rifletto grafia per lrsquoindividuazione di linee scure su fondo bianco egrave definito come il rapporto tra la riflettenza della sostanza scura e la riflettanza del fondo bianco 16 Biacca Anche detta ldquobianco di piombordquo egrave un carbonato basico del piombo2PbCO3ndashPb(OH)2

56

In formule

119889119868 119909 = 119870 + 119878 119868 119909 119889119909 minus 119878 119869 119909 119889119909

(316)

119889 119869 119909 = minus(119870 + 119878)119869 119909 119889119909 + 119878 119868 119909 119889119909

Le equazioni cosigrave ricavate costituiscono il sistema di Kubelka-Munk in forma

differenziale

Figura 54Propagazione della radiazione diretta e retrodiffusa secondo lo schema di Kubelka-Munk

In riflettografia si definisce in linea di principio per ogni livello di profonditagrave della

superficie pittorica la riflettanza 119877 119909 come

119877 119909 =119869 119909

119868 119909 (317)

Derivando rispetto a x la (316) e sostituendo nel risultato ottenuto le (315) si ha

per 119877 119909 lrsquoequazione differenziale

119889119877 119909

119889119909= 1198781198772 119909 minus 2(119870 + 119878)119877 119909 + 119878 (318)

Ponendo 119883 = 119909 minus 1199090 1198770 = 119877 1199090 119886 =119870+119878

119878 119887 = 1198862 minus 1 si ha la soluzione

cercata per la riflettanza

119877(119883) =1+ 1198770 119887 coth 119887119878119883 minus119886

119886+119887 coth 119887119878119883 minus1198770 (319)

57

Mettiamoci ora nelle condizione di sapere come diventa 119877(119883) se si ha a che fare con

grandi spessori basta calcolarne il limite per 119883 rarr infin sapendo che coth 119909 =119890119909+119890minus119909

119890119909minus119890minus119909 si ha

119877infin = lim119883rarrinfin 119877(119883) =1+1198770(119887minus119886)

119886+119887minus1198770=

119870

119878+ 1 minus

119870

119878

2

+ 2119870

119878 (320)

Si vede chiaramente cosigrave che 119877infin dipende solamente dal rapporto 119870 119878 che egrave proprio

di ogni pigmento

Lrsquoandamento di 119877infin egrave quello visualizzato qui sotto

Figura 55 Andamento di 119929infin in funzione di KS

Naturalmente fare il limite per 119883 rarr infin ha solamente un senso matematico Nella

realtagrave si puograve misurare la riflettanza dei pigmenti con uno spettrofotometro e si

riscontra che giagrave con spessori di qualche millimetro crsquoegrave una buonissima

corrispondenza con lrsquoandamento di 119877infin

Dunque la trattazione di Kubelka-Munk che afferma con la (320) che per

119883 rarr infin la riflettanza non dipende piugrave dallo spessore dello strato ha un effettivo

riscontro con la realtagrave dove nella maggior parte dei casi si opera su spessori di 12

mm

Dalla (320) con pochi passaggi matematici ci si ricava 119870 119878 in funzione di 119877infin 119870

119878=

119877infin minus1 2

2119877infin (321)

Possiamo ora introdurre una nuova grandezza fondamentale in riflettografia il

contrasto

119862 =119877119887 119909

119877119908 119909 (322)

dove 119877119887 119909 e 119877119908 119909 sono rispettivamente la riflettanza di una linea ldquonerardquo del

disegno preparatorio e quella della superficie ldquobiancardquo del fondo e x rappresenta lo

spessore di pigmento soprastante Da come egrave definito ci si auspica sempre che C

abbia un valore prossimo a 0

Dal contrasto in linea di principio puograve essere ricavato lo spessore di

oscuramento 119883119889 = 119909119889 minus 1199090 definito come il minimo spessore di un dato pigmento in

grado di rendere completamente invisibile a una determinata strumentazione il disegno

58

preparatorio sottostante Esso puograve essere interpretato anche come un indice della

qualitagrave di un apparato per riflettografia

Vediamo ora come sia possibile ricavarsi Xd

Sia Cl il contrasto limite ossia il minimo contrasto rilevabile da un determinato

sensore dalla definizione di C Cl =119877119887 119883119889

119877119908 119883119889

Tenendo presente la (319) ponendo in essa 119910 = 119887 coth(119887119878119883119889) e sostituendo in Cl

si ottiene

1199102 ClR0w minus R0b + 119910 1 minus Cl R0bR0w minus 1 +

+Cl(a minus R0b)(1 minus aR0w ) + (a minus R0w )(aR0b minus 1) = 0 (323)

che egrave unrsquoequazione di secondo grado in y

Dunque conoscendo la riflettanza del fondo R0w la riflettanza del materiale usato per

il disegno preparatorio R0b la 119877infin del colore che ricopre il fondo e il suo coefficiente di diffusione

si puograve ricavare la y da cui trovare poi Xd con la formula

119883119889 =coth minus1 119910 119887

119887119878 (324)

333 La fotocamera CCD CHROMA C3 1600E

La facoltagrave di scienze dellrsquouniversitagrave di Camerino ha a disposizione per le

acquisizioni di immagini nel campo dei beni culturali una fotocamera digitale [10]

con sensore a stato solido CCD (Carge Coupled Device) CHROMA C3 1600E

prodotta dalla DTA

Figura 56 Fotocamera digitale CCD CHROMA C3 1600E

Cuore di questa apparecchiatura egrave il sensore per immagini CCD KAF1602(E)

prodotto dalla Kodak[9]

Figura 57Sensore per immagini CCD Kodak KAF-1602(E)

59

Alcune caratteristiche del CCD

Numero di pixel 1536(H)x1024(V)

(Circa 16MPixel di definizione)

Dimensioni del pixel 9x9 μm2

Dimensioni sensore 138x92 mm2

(corrisponde ad un rapporto 32)

FWC 105elettr

(Full Well Capacity Parametro indicante il massimo numero di elettroni

immagazzinabili in ogni pixel Ersquo da questa caratteristica che dipende sia

lrsquointensitagrave del segnale che del rumore Ersquo comunque auspicabile avere un

FWC piugrave alto possibile anche ge500000 cosigrave da poter lavorare anche su

immagini in cui ci sono zone illuminate diversamente evitando che su

quelle illuminate fortemente si crei sovraesposizione)

DC (misurata a 25degC) 20 elettr(pixel∙secondo)

(Dark Current Ersquo il numero di elettroni generato termicamente in ogni

pixel anche se non egrave esposto a radiazione ldquohellipcorrente di buiohelliprdquo Puograve essere

sottratta via software e bisogna tenerne conto soprattutto nelle acquisizioni

a lunga esposizione Con il raffreddamento termoelettrico di tipo Peltier17

puograve essere ridotta di molto)

Figura 58 Andamento della Dark Current a seconda della temperatura del CCD

QE 40 50 60

(Quantum Efficiency Misurata a tre diverse lunghezze drsquoonda 450nm

550nm 650nm Ersquo uno dei parametri piugrave importanti per valutare la qualitagrave di

un sensore Definito come il numero di elettroni di segnale creati per ogni

fotone incidente)

17 Peltier Jean Charles Athanase Fisico francese (Ham[Somme]1785-Parigi1845) Nel 1834 sccoprigrave lrsquoeffetto termoelettrico che da lui prese il nome

60

DR 74dB

(Dinamic Range Dipende dal rapporto tra la quantitagrave massima di elettroni

utilizzabili e il noise floor 119899119890~ cioegrave massimo numero di elettroni del rumore

di fondo per pixel Piugrave precisamente 119863119877 = 20 log10 119865119882119862 119899119890~ con

119899119890~ =15 elettroni)

La risposta spettrale del sensore quella che prima si egrave solo accennata in maniera

frazionata come QE egrave senza dubbio il parametro fondamentale In riflettografia

infrarossa per esempio si auspica che questo parametro sia alto attorno a 1ndash2 μm

Figura 59 Risposta spettrale QE del sensore KAF-1602 (E)

I filtri a disposizione

Ci sono 7 filtri a disposizione [10] per i vari tipi di acquisizioni di immagini

Tre filtri passa banda nel visibile RGB

Figura 60 Curve di trasmittanza dei tre filtri RGB

In realtagrave la curva di trasmissione dei filtri Blu e Verde aumenta nella regione

dellrsquoinfrarosso per questo motivo si egrave dotati di un filtro IR-Cut (taglia infrarosso)

da porre di fronte allrsquoobbiettivo

Filtro passa banda nellrsquoinfrarosso

Presenta due ldquopicchirdquo attorno a 500nm pari a circa 1-2 di trasmittanza

61

Figura 61 Curve di trasmittanza nel visibile e nel vicino infrarosso del filtro passa banda IR

Filtro passa banda nellrsquoultravioletto

Centrato sui 340 nm e con una ampiezza di banda al 50 della sua trasmittanza

massima FWHM pari a 85 nm

Filtro passa alto nellrsquoinfrarosso

Ha la lunghezza drsquoonda di cut-off (50 della sua trasmittanza max tmax) a 780 nm

A 680nm si ha 001 tmax a 850 nm si ha 95 tmax a 900 si ha 99 tmax

Figura 62 Ricostruzione dai dati dello spettro in trasmittanza dei due filtri passa banda UV e passa alto IR (Il tmax egrave arbitrario e sono stati posti uguali per praticitagrave di descrizione)

Filtro taglia Infrarossi

E lrsquounico filtro che egrave posto fuori dalla fotocamera essendo montato sullrsquoobbiettivo e

ha un diametro di 50mm (gli altri 25mm)

A parte dunque lrsquoultimo filtro IR-cut gli altri sono posizionati su una ruota

porta filtri posta allrsquointerno del corpo macchina e azionabile via software

62

Figura 63 Immagine indicativa di una ruota porta filtri per fotocamere CHROMA

Con questa apparecchiatura egrave possibile effettuare oltre la riflettografia infrarossa

anche lrsquoesame in tricromia in falso colore usando il filtri passa banda IR verde e

rosso

34 La tecnica FT-IR

Con lrsquoacronimo FT-IR che sta per Fourier Transform-Infra Red (spectroscopy) si

indica quella tecnica che permette il riconoscimento delle sostanze che

compongono un campione attraverso un esame spettroscopico eseguito in luce

infrarossa In questo caso perograve il risultato finale che consiste in un spettro di

assorbimento della radiazione nel dominio delle frequenze (cioegrave dove sullrsquoascissa

del grafico ci sono le frequenze) saragrave frutto di una trasformata di Fourier di un

altro grafico chiamato interferogramma nel dominio dei tempi

341 Eccitazioni vibrazionali delle molecole

Come mai egrave proprio la radiazione infrarossa la piugrave adatta a stimolare transizioni di

tipo vibrazionale nei nuclei di una molecola

Si puograve rispondere a questa domanda anche con delle considerazioni legate alla fisica

classica se consideriamo che gli elettroni sono legati alla molecola con una forza F con la stessa

forza i nuclei saranno legati tra loro a formare la molecola Approssimando questa forza a

una di tipo armonico (massa-molla) possiamo dire che la pulsazione del moto

elettronico egrave 120596119890 = 119896 119898 mentre la pulsazione del moto nucleare egrave 120596119873 = 119896 119872

con m massa dellrsquoelettrone M massa del nucleo e k costante elastica della F

Il rapporto tra lrsquo energia vibrazionale e quella elettronica saragrave allora dato da

119864119907

119864119890=

ℏ120596119873

ℏ120596119890cong

119898

119872 (322)

Essendo 119898

119872 compreso nel range 10minus3 divide 10minus5 possiamo affermare che le energie di

eccitazione vibrazionali sono qualche centinaio di volte piugrave piccole di quelle

63

elettroniche Essendo questrsquoultime dellrsquoordine di qualche eV lo spettro di

assorbimento-emissione vibrazionale cadragrave nel vicino e medio infrarosso

Figura 64 Collocazione spettrale delle vibrazioni molecolari

Si possono esprimere le frequenze 120642 in cm-1 (omettendo di moltiplicare per c

velocitagrave della luce) dato che se 119888 = 120582120584 allora 120584 = 119888120582

Si egrave giagrave parlato nel paragrafo 2 di questo capitolo dei livelli energetici

vibrazionali

Figura 65Schema energetico di una molecola biatomica e livelli vibrazionali[12]

Le transizioni di cui ci occupiamo qui naturalmente non coinvolgono livelli

elettronici ma solo passaggi da uno stato roto-vibrazionale ad una altro Infatti

oltre alle energie elettroniche e vibrazionali esistono pure le energie rotazionali che

sono dellrsquoordine 10minus3 divide 10minus5 volte piugrave piccole di quelle elettroniche e 10minus3 2 divide

10minus5 2 volte piugrave piccole di quelle vibrazionali cioegrave circa 10minus3eV

Per comprendere meglio quello che succede consideriamo le molecole

biatomiche per queste se sono nello stato Λ = 0(Λ numero quantico del momento

angolare elettronico lungo lrsquoasse molecolare senza spin) vale la regola di selezione

Δ119869 = plusmn1 dove J egrave il numero quantico rotazionale collegato con il momento

angolare totale lungo lrsquoasse molecolare

Le transizioni permesse passando da 119907 = 0 a 119907 = 1sono riportate nello schema qui

sotto

64

Figura 66Livelli energetici di una molecola biatomica e transizioni permesse da v=0 a v=1[1]

Con R si indicano tutte le transizioni con Δ119869 = +1 con P quelle con Δ119869 = minus1

chiamate poi branche R e P e il numero tra parentesi egrave il J iniziale

A titolo di esempio riportiamo lo spettro di assorbimento della molecola HCl

Figura 67Spettro di assorbimento di HCl [1]

Da notare la mancanza del gap centrale data la proibizione di Δ119869 = 0

Tutti gli esami spettroscopici in assorbimento avranno questo aspetto

342 I modi di vibrazione e i gruppi funzionali I

fingerprint

Le molecole possono presentare diversi modi di vibrazione ciascuno responsabile

di un particolare assorbimento in una determinata regione dello spettro

Si distinguono vibrazioni ldquostetchingrdquo o di valenza (variazione della distanza di

legame)

Figura 68 Esempio di modi di vibrazione di valenza[12]

e vibrazioni ldquobendingrdquo o di deformazione (variazione dellrsquoangolo di legame)

65

Figura 69Esempio di modi di vibrazione di deformazione[12]

Come si vede dalle immagini possiamo pensare la vibrazione dellrsquointera molecola come

combinazione di vibrazioni di ogni coppia di atomi o comunque di ogni sua singola parte piugrave

semplice In chimica questi ldquopezzi di molecolardquo sono detti gruppi funzionali cioegrave

gruppi di atomi che mostrano particolari e costanti proprietagrave chimico fisiche Saragrave grazie alla

peculiaritagrave della lunghezza drsquoonda assorbita da queste parti che si potragrave riconoscere

la molecola presente nel campione

Solitamente 120642119959119938119949 gt 120642119941119942119943 dunque troveremo i gap di assorbimento delle

vibrazioni di valenza nella parte sinistra dello spettro (4000-1500 cm-1) dove ci

sono i valori dei numeri drsquoonda piugrave alti zona dei gruppi funzionali mentre la zona

dello spettro a minore energia egrave occupata dalle vibrazioni di deformazione da quelle di valenza a

piugrave bassa energia e da quelle di combinazione(i due tipi insieme) saragrave soprattutto questa

combinazione di tipi di eccitazioni vibrazionali nella parte destra dello spettro

(1500-700 cm-1) che costituiragrave lrsquoimpronta digitale the fingerprint della molecola

Molecole diverse ma con lo stesso tipo di gruppi funzionali (per quelle organiche)

saranno riconosciute grazie a questa zona

Figura 70 Spettrogrammi IR di due CHETONI simili ciclo-esanone(sopra)e ciclo-pentone(sotto)

riconoscibili dalle diversitagrave nella zona fingerprint[12]

66

343 Lrsquouso dellrsquointerferometria La FT-IR

Le misure di tipo spettroscopico nellrsquoinfrarosso (considerando solo le tecniche a

doppio raggio che permettono il confronto tra il raggio di riferimento e quello del

campione fornendo cosigrave lo spettrogramma della trasmittanza ) si possono fare

essenzialmente in due modi in modo dispersivo con la selezione continua di lunghezza

drsquoonda o con il metodo interferometrico

Per gli spettrometri di tipo dispersivo egrave difficile conciliare risoluzione spettrale ed

efficienza di misurazione questi sistemi si basano infatti su reticoli a riflessione mossi

molto lentamente da meccaniche di precisione per selezionare lunghezza drsquoonda

dopo lunghezza drsquoonda e generare cosigrave uno spettro infrarosso continuo

Figura 71 Schema di funzionamento di uno spettrometro a dispersione[7]

In sintesi questo tipo di spettrometri funzionano cosigrave si formano due raggi uno dei

quali passando per il campione contiene le informazioni cercate lrsquoaltro fa da

riferimento Il chopper consente alternativamente lrsquoarrivo dellrsquouno o dellrsquoaltro sul

reticolo che monocromatizza il segnale letto successivamente dal sensore Saragrave il

software che una volta acquisiti i segnali ne faragrave il rapporto egrave saragrave in grado di creare

lo spettrogramma

Chiaramente il reticolo lavorando in condizioni di alta risoluzione selezioneragrave

una banda di frequenze molto stretta lrsquointensitagrave del segnale saragrave minore

causando cosigrave un deterioramento del rapporto segnale-rumore Un grande miglioramento delle condizioni di lavoro e della qualitagrave dei risultati

nella spettroscopia IR egrave avvenuto quando grazie ai moderni calcolatori si egrave riusciti

a convertire un interferogramma in uno spettrogramma usando gli algoritmi

della trasformata di Fourier

Lrsquointerferogramma

Definiamolo prima nel caso di una singola frequenza

Ersquo chiamato interferogramma il segnale complessivo in funzione del tempo di due

onde alla stessa intensitagrave e lunghezza drsquoonda che interferiscono quando su una

67

delle due si crea un continuo sfasamento rispetto allrsquoaltra per esempio grazie ad

uno specchio mobile che ne allunga o ne accorcia il cammino ottico

Figura 72 Schema di principio di un spettrografo con spettro e interferogramma nel caso di una singola

frequenza[8]

Nella figura sopra per questioni di chiarezza lrsquointerferogramma egrave nel dominio delle

distanze (proporzionalitagrave diretta tra tempo e spazio percorso dallo specchio

mobile) B(120584) e I(120575) intensitagrave luminosa rispettivamente dalla sorgente e sul

rivelatore ( 120584 numero drsquoonda e 120575 spostamento dello specchio) Per I(120575) vale la

seguente formula

119868(120575) = 119861(120584) cos 2120587120575

120582 (323)

che poi inserendo per ragioni di comoditagrave matematica il numero drsquoonda 120584 = 1 120582

diventa

119868(120575) = 119861(120584) cos 2120587120584120575 (324)

Nel caso di due frequenze la situazione cambia in questo modo

Figura 73Spettri e interferogrammi di due frequenze diverse separate e poi sovrapposte[8]

Ogni frequenza compare nellrsquointerferogramma come una funzione coseno

Considerando allora una sorgente continua nellrsquoinfrarosso matematicamente

faremo un integrale per trovare lrsquoandamento di 119868(120575) cioegrave

119868(120575) = 119861(120584)infin

0cos 2120587120584120575 119889120584 (325)

Un tipico interferogramma di una sorgente incandescente per infrarosso egrave il

seguente

68

Figura 74 Inteferogramma di una tipica sorgente incandescente[8]

Notare come quando 120575 = 0 essendo tutte le funzioni coseno delle frequenze

presenti in fase 119868(120575) ha un grande picco il centerburst questa egrave una caratteristica di

tutti gli interferogrammi Allontanandosi da questa posizione la moltitudine delle

funzioni coseno cominciano a rinforzarsi o annullarsi vicendevolmente causando

una rapida diminuzione dellrsquointensitagrave in una serie di oscillazioni

La trasformata di Fourier

Lrsquointerferogramma egrave descritto matematicamente dallrsquoequazione (325) e saragrave

proprio il suo andamento intensitagrave su tempo ad essere fisicamente misurato

dal sensore dello spettrografo Comunque in spettroscopia si egrave interessati allo

spettro cioegrave a conoscere lrsquointensitagrave in funzione del numero drsquoonda Ma

conoscendo la forma matematica dellrsquointerferogramma 119816(120517) come funzione di

120517 egrave possibile calcolare il corrispondente spettro usando una tecnica

matematica conosciuta come Trasformata di Fourier Il suo uso porta alla

conoscenza dello spettro attraversolrsquointegrale

119861(120584) = 119868(120575) cos 2120587120584120575 119889120575+infin

minusinfin (326)

Ecco dunque come si agisce con la tecnica FT-IR quando si vuole ottenere lo

spettrogramma di un campione viene fatta una prima acquisizione dello

spettrogramma della sorgente chiamato anche spettrogramma di fondo(in questo

si noteranno anche gli eventuali assorbimenti dei gas presenti lungo il cammino

ottico del raggio) ed in seguito del campione Il computer penseragrave ad eseguire il loro

rapporto fornendo lo spettro in trasmittanza

69

Figura 75 Schema a blocchi della generazione di uno spettro con la tecnica FT-IR[8]

Di seguito egrave riportata la figura schematica di uno spettrometro per analisi FT-IR

Figura 76 Schema di funzionamento di uno spettrometro FT-IR[7]

I 3 vantaggi della tecnica FT-IR

Si associano a questa tecnica tre vantaggi o miglioramenti rispetto alla

spettroscopia dispersiva

Vantaggio Jaquinot o di banda passante lrsquoenergia in arrivo al rivelatore egrave

maggiore di conseguenza anche il rapporto segnaledisturbo egrave piugrave elevato

Vantaggio Felgett o di multiplex lrsquoacquisizione dei dati egrave molto piugrave rapida

(pochi secondi) Questo consente di effettuare in rapida sequenza una serie

di spettri(10-20) e di presentare alla fine la loro media diminuendo cosigrave

lrsquoerrore

Vantaggio di Connes una calibrazione delle frequenze molto stabile ed

accurata (001-01 cm-1) grazie ad un laser interno che agisce da riferimento

per ogni scansione

70

Conclusioni

In questa dissertazione si egrave voluto discutere il contributo della Fisica nel campo

delle indagini analitiche e diagnostiche nel settore dei beni culturali attraverso una

panoramica delle varie tecniche di diagnosi e recupero di unrsquoopera drsquoarte con una

particolare attenzione alla strumentazione e quindi alle tecniche che sono di fatto

operanti con successo nellrsquoambito del nostro Ateneo

Queste metodologie delle quali molte e importanti di carattere non invasivo

sono di fondamentale importanza qualora si desideri eseguire una diagnosi su

unrsquoopera per la quale lo scopo primario di intervento egrave la sua conservazione nel

tempo Se dunque nel corso di una indagine di un bene culturale si richieda la

assoluta non invasivitagrave la fisica mette a disposizione tutte le sue conoscenze nel

campo delle interazioni radiazioni-materia o particelle-materia assicurando

insieme alla salvaguardia del manufatto le risposte cercate

Anche se un bene culturale come tutte le cose non puograve che deperire nel corso

degli anni in un inarrestabile anche se lento invecchiamento i metodi per porvi

riparo e le analisi scientifiche di tipo fisico saranno senza dubbio in grado di

migliorarsi rispetto ad ora in quantitagrave qualitagrave ed efficacia

Il progresso della ricerca fisica applicata e delle tecnologie collegate fanno

sicuramente ben sperare in una conservazione duratura della Bellezza tangibile a

sicuro vantaggio delle generazioni future

71

Bibliografia [1]Bransden B amp Joachain C (1980) PHYISICS OF ATOMS AND MOLECULES

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[15]Valdregrave U Microscopia elettronica e ionica Roma Istituto Enciclopedico Treccani

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[19]Enciclopedia-Delle-Scienze-Fisiche(vol IV p624) Limmagine in falso colore

Roma Istituto Enciclopedico Treccani

73

Ringraziamenti

Ringrazio Dio Padre onnipotente creatore di tutte le cose della materia e delle leggi

che la governano dellrsquouomo e della sua intelligenza che le sa scoprire

Ringrazio poi il prof Andrea Di Cicco per la sua disponibilitagrave e il dott Marco

Minicucci per il suo instancabile guidarmi con entusiasmo alla scoperta di un

mondo per me fino a poco tempo fa sconosciuto la prof Graziella Roselli per le

nozioni che mi ha fornito il dott Andrea Cittadini per le informazioni tecniche il

prof che ha fatto da lettore e tutti i docenti di Fisica che nel corso di questi

anni mi hanno preparato nello studio

Ringrazio ancora Alessandro e Antonella per il loro incoraggiamento schietto e

sincero Roberto per lo scanner e la sua generositagrave Claudio per il supporto

informatico

Ringrazio tutti gli amici che mi sono stati vicino in questi mesi e che anche solo con

un gesto o una parola mi sono stati di aiuto

Ringrazio la mia famiglia

Antonio

48

Figura 47Andamento del coefficiente di assorbimento di massa del piombo in funzione di 120640 e E

La figura 6 mostra il coefficiente di assorbimento di massa che ha lrsquoandamento del

tutto analogo a 120590 Dunque la scelta di opportuni valori della tensione del tubo a

raggi X determina le energie del fascio dei fotoni prodotti incidenti su un materiale

e quindi la possibilitagrave che si verifichino i processi di assorbimento in esame Queste

considerazioni fanno parte delle attivitagrave preparatorie e delle impostazioni

preliminari allrsquoanalisi ED-XRF

313 Il sistema XRF in uso nel dipartimento di Fisica di

Camerino

Nel laboratorio XAS (X-ray Absorption Spectroscopy) del dipartimento di fisica

dellrsquouniversitagrave di Camerino opera un apparato per analisi ED-XRF il cui nucleo egrave

il sistema rivelatore (XR-100CR) amplificatore e alimentatore (PC2CR)

convertitore analogico-digitale+scheda multicanale(MCA 8000A) prodotto

dalla AMPTEK INC [5]

49

Figura 48Schema dei collegamenti dellapparato rivelatore-analizzatore[5]

Alcune caratteristiche del rivelatoreXR-100CR

Tipo di sensore Si-PIN(Fotodiodo di silicio a tre strati drogati P e N

separati da uno stato ad alta resistivitagrave quasi Intrinseco)

Dimensioni del sensore 24mmtimes28mm(7mm2)

Spessore del Silicio 300μm

Risoluzione in energia FWHM11 220eV

(misurata sulla riga a 59 keV del 55Fe)

Finestra del rivelatore Berillio spessore 25μm

La risoluzione in energia egrave il grado di precisione del picco delle righe rivelate piugrave ha un valore basso e piugrave la riga saragrave stretta e dunque piugrave discriminata in energia dalle altre

Le curve di efficienza e di trasmissione

Ersquo interessantissimo analizzare il comportamento dei componenti principali del

rivelatore cioegrave il sensore vero e proprio Si-PIN e la finestra di Berillio al variare

dellrsquoenergia dei fotoni In generale infatti il comportamento di un sensore o di un

materiale a basso assorbimento di raggi X varia a seconda dellrsquoenergia delle

radiazioni elettromagnetiche con cui interagiscono dando luogo a fenomeni di

filtraggio

11 FWHM Full Width Half Maximum egrave la larghezza della riga a metagrave della sua altezza Piugrave questo parametro egrave piccolo migliore saragrave la risoluzione

50

Figura 49Trasmissione di raggi X attraverso la finestra di Berillio[5]

Ersquo necessario isolare sotto vuoto il sensore dato che lo si fa lavorare a bassa

temperatura (ndash30 ndash40 degC) Si sceglie il Berillio come finestra dato che egrave il materiale

che minimizza lrsquoassorbimento di raggi X Come si vede sopra 6keV lrsquoefficacia del

conteggio si avvicina al 100

Vediamo ora la curva di trasmissione (percentuale dei fotoni che interagiscono

fotoelettricamente sul totale) del sensore SiPIN

Figura 50Efficienza del rivelamento del sensore di Si [5]

Il grafico seguente tenendo conto di entrambi gli andamenti di cui sopra mostra

lrsquoefficienza intrinseca di rivelazione a ldquopiena energiardquo cioegrave ldquola probabilitagrave che

un fotone X entrato nel sensore depositi tutta la sua energia per effetto

fotoelettricordquo

Curva del

rivelatore del

laboratorio di

Camerino

51

Figura 51Efficienza intrinseca () di rivelazione a piena energia[5]

In sostanza la finestra di Berillio e il sensore Si-PIN consentono la rivelazione di

elementi la cui energia di emissione caratteristica sia compresa tra 1-2keV e 50-

60keV circa a basse energie lrsquoimpedimento egrave la finestra di Berillio a quelle alte egrave il

rivelatore (scritte in inglese ai bordi del grafico) Nella figura sopra sono mostrati i

riferimenti delle linee Kα di diversi elementi mancano tutti gli altri tipi di righe che

ovviamente consentono di individuare atomi diversi da quelli menzionati dal

grafico o che il grafico mette in una zona di scarsissima efficienza Risulta chiaro

allora che lrsquoassorbimento della finestra di Berillio alle basse energie unitamente alla

bassa ldquoresa di fluorescenzardquo degli elementi leggeri fa si che la tecnica XRF non trovi

applicazione per elementi a basso numero atomico (Zle10)

52

32 I raggi ultravioletti Lrsquoosservazione in

fluorescenza UV

In generale la fluorescenza egrave la proprietagrave di alcune sostanze solide liquide e

aeriformi per la quale allorchegrave sono colpite da una radiazione riemettono quasi

istantaneamente (ritardo di 10minus8s) altre radiazioni la cui lunghezza drsquoonda

dipende da quella della radiazione eccitante e dalla natura della sostanza Ersquo

sinonimo di luminescenza

Ci occuperemo in questa parte il fenomeno della fluorescenza indotta da raggi

UV approfondendone la genesi fisica

321 Il fenomeno della fluorescenza UV nelle molecole

Lo stato energetico di una molecola egrave descritto da tre parametri quantici il grado di

eccitazione elettronico il grado di eccitazione vibrazionale e il grado di eccitazione

rotazionale Quello energeticamente piugrave importante egrave quello elettronico (poi quello

vibrazionale) e una molecola puograve o meno coinvolgerlo nelle transizioni da uno

stato energetico allrsquoaltro Ci possono essere cioegrave transizioni puramente rotazionali

transizioni roto-vibrazionali (in cui cambia lo stato vibrazionale) e infine

transizioni tra stati elettronici diversi

La fluorescenza UV egrave un fenomeno di questo tipo in cui la molecola assorbe

radiazione ultravioletta questo provoca una eccitazione elettronica e il processo di diseccitazione avviene in maniera tale che la radiazione emessa egrave di

minore energia ricadendo nel visibile Ersquo utile ora illustrare una proprietagrave che le molecole hanno e che chiarisce meglio il

fenomeno fisico il principio di Franck-Condon

Questo principio afferma che il processo con cui gli elettroni passano da uno

stato energetico allrsquoaltro egrave talmente rapido rispetto al moto dei nuclei che

possiamo considerare questi ultimi (e quindi la loro distanza relativa che saragrave

indicata con R) come fermi nelle eccitazioni-diseccitazioni elettroniche

La conseguenza pratica di questo principio egrave che nei grafici in cui si evidenziano

questi processi la freccia che va da uno stato quantico allrsquoaltro possiamo

disegnarla verticale

Dunque il processo della fluorescenza UV si sviluppa cosigrave dapprima

rispettando il principio di Franck-Condon una transizione di assorbimento fa

passare la molecola da uno stato elettronico ad uno stato vibrazionale di un altro

stato elettronico di energia superiore A questo punto la molecola puograve perdere

energia vibrazionale interagendo con molecole vicine (decadimento termico) e

raggiungere lo stato vibrazionale piugrave basso 119959prime = 120782 dello stato elettronico

53

eccitato Come risultato la radiazione emessa durante la diseccitazione finale

ha una frequenza piugrave bassa e ricadragrave nel visibile

Figura 52 Fenomeno della fluorescenza[1]

33 La radiazione infrarossa La riflettografia IR

Lrsquointerazione energia-materia di strati pittorici con la radiazione del vicino infrarosso cioegrave la banda dello spettro che va dallrsquoestremo visibile rosso fino a una

lunghezza drsquoonda di circa 3μm puograve dar luogo a fenomeni ottici ben diversi da quelli

osservabili in luce visibile

Figura 53Lo spettro della radiazione infrarossa

54

Lrsquoassorbimento la diffusione interna (scattering) e la riflettanza12 possono

assumere valori molto diversi con una conseguente dello strato pittorico a vista

In generale ad un aumento della lunghezza drsquoonda(fino a 120582 cong 22120583119898 )

corrisponde una diminuzione del fenomeno di scattering cioegrave una diminuzione del

potere coprente e quindi un aumento della trasparenza dello strato pittorico

331 Lrsquointerazione della radiazione infrarossa con i mezzi

torbidi

Parliamo di mezzo torbido quando piccole ( 10minus3 divide 1 μm) particelle sono

disperse in una matrice (il mezzo che ldquoospitardquo le particelle) trasparente e omogenea

che puograve essere gassosa liquida o solida Esempi di questo tipo di sistemi sono la

nebbia il fumo le pitture i colloidi liquidi e le soluzioni solide(come i vetri

colorati)

Il comportamento della radiazione infrarossa con questi sistemi egrave

intrinsecamente lo stesso di quello della luce visibile Esso egrave governato da

interazioni come la riflessione la rifrazione la dispersione la diffusione e nel caso di

specifiche sostanze colorate assorbimento (di determinate lunghezze drsquoonda)

La diffusione e lrsquoassorbimento sono fattori determinanti per la

trasmittanza13 di questi sistemi Per esempio il potere coprente di uno strato di

pittura bianca (non considerando lo spessore) egrave dovuto essenzialmente alla

diffusione mentre in uno strato di pittura blu di Prussia14 il fattore dominante egrave

lrsquoassorbimento specifico

La diffusione puograve essere descritta quantitativamente dagli specifici

coefficienti di diffusione delle particelle disperse attraverso la teoria di Kubelka-Munk

Questi coefficienti dipendono dalla lunghezza drsquoonda della radiazione incidente

dalla geometria delle particelle (forma e diametro) e dalla differenza degli indici di

rifrazione del pigmento(particelle) e mezzo(matrice)

In generale per uno strato di pittura bianca (volendo focalizzare il discorso

solo sulla diffusione) possiamo dire che diventa piugrave trasparente

al crescere della lunghezza drsquoonda della radiazione incidente

al diminuire dello spessore dello strato

al diminuire del numero di particelle nello strato(concentrazione

pigmentovolume)

al diminuire della differenza degli indici di rifrazione tra pigmento e

mezzo(legante)

Concludiamo questo paragrafo col dire che nella maggior parte dei casi il massimo

della trasmittanza di un pigmento egrave nel vicino infrarosso tra 18μm e 22μm

12 Riflettanza Il rapporto tra la radiazione retro diffusa e quella inviata 13Trasmittanza Per una superficie investita da una radiazione acustica o ottica il rapporto tra lrsquointensitagrave della radiazione trasmessa entro il corpo e lrsquointensitagrave della radiazione incidente 14blu di Prussia Ferrocianuro ferrico Fe4[Fe(CN)6]3 scoperto casualmente a Berlino nel 1704 Anche chiamato blu di Berlino

55

superando poi questa soglia per le matrici (di origine organica) comincia a

diventare prevalente lrsquoassorbimento della radiazione facendo diventare lo strato

pittorico meno trasparente e il contrasto15 diminuisce

332 Una trattazione matematica del fenomeno

In riflettografia infrarossa si fa spesso riferimento ad una trattazione matematica[2]

(dovuta a Kubelka e Munk) che pur semplificando molto la situazione rispetto alla

realtagrave ha il pregio di essere intuitiva e di identificare la grandezze fondamentali in

gioco Essa ci porteragrave ad esprimere matematicamente la riflettanza di uno strato

pittorico solamente in funzione di coefficienti caratteristici dello strato stesso e

non piugrave in funzione della profonditagrave di penetrazione nello strato pittorico

Nellrsquoambito di questa teoria un dipinto egrave schematicamente descritto come uno

strato di colore (si pensa al colore come un pigmento disperso in un leganteil mezzo)

che ricopre una preparazione di fondo (costituita quasi sempre da una mescola di

gesso e colla animale o da biacca16 ) e sul quale egrave stato tracciato il disegno preparatorio

(fatto con carboncino grafite o punta metallica )

Le proprietagrave ottiche delle parti in questione e del sistema vengono considerate

in questo modo

Il legante viene considerato perfettamente trasparente

Il pigmento egrave considerato in grado di diffondere la radiazione che incide

normalmente

Si considera solo la diffusione che allrsquointerno dello strato si propaga ortogonalmente

ad esso in avanti o allrsquoindietro

La riflessione speculare non viene considerata

La lunghezza drsquoonda della radiazione egrave molto maggiore del diametro medio dei granuli di

pigmento

La radiazione proveniente dalla sorgente IR giunge sulla superficie del dipinto e

penetra in parte al di sotto di essa

Supponiamo che la radiazione non assorbita si propaghi lungo lrsquoasse x e

parte di essa venga diffusa ma solo nella direzione opposta si considera cioegrave

solo la retrodiffusione

Con 119868 119909 si indica il flusso di radiazione proveniente dalla sorgente

Con 119869 119909 si indica il flusso di radiazione retrodiffusa verso il rivelatore

Sia K il coefficiente di assorbimento della radiazione nello strato

Sia S il coefficiente di diffusione della radiazione nello strato

Accade che attraversando lo spessore 119889119909 lrsquointensitagrave 119868 119909 varia a causa

dellrsquoassorbimento della diffusione si considereragrave dunque per 119868 119909 anche il

contributo di 119869 119909 Un ragionamento analogo vale anche per il flusso 119869 119909

15 Contrasto In rifletto grafia per lrsquoindividuazione di linee scure su fondo bianco egrave definito come il rapporto tra la riflettenza della sostanza scura e la riflettanza del fondo bianco 16 Biacca Anche detta ldquobianco di piombordquo egrave un carbonato basico del piombo2PbCO3ndashPb(OH)2

56

In formule

119889119868 119909 = 119870 + 119878 119868 119909 119889119909 minus 119878 119869 119909 119889119909

(316)

119889 119869 119909 = minus(119870 + 119878)119869 119909 119889119909 + 119878 119868 119909 119889119909

Le equazioni cosigrave ricavate costituiscono il sistema di Kubelka-Munk in forma

differenziale

Figura 54Propagazione della radiazione diretta e retrodiffusa secondo lo schema di Kubelka-Munk

In riflettografia si definisce in linea di principio per ogni livello di profonditagrave della

superficie pittorica la riflettanza 119877 119909 come

119877 119909 =119869 119909

119868 119909 (317)

Derivando rispetto a x la (316) e sostituendo nel risultato ottenuto le (315) si ha

per 119877 119909 lrsquoequazione differenziale

119889119877 119909

119889119909= 1198781198772 119909 minus 2(119870 + 119878)119877 119909 + 119878 (318)

Ponendo 119883 = 119909 minus 1199090 1198770 = 119877 1199090 119886 =119870+119878

119878 119887 = 1198862 minus 1 si ha la soluzione

cercata per la riflettanza

119877(119883) =1+ 1198770 119887 coth 119887119878119883 minus119886

119886+119887 coth 119887119878119883 minus1198770 (319)

57

Mettiamoci ora nelle condizione di sapere come diventa 119877(119883) se si ha a che fare con

grandi spessori basta calcolarne il limite per 119883 rarr infin sapendo che coth 119909 =119890119909+119890minus119909

119890119909minus119890minus119909 si ha

119877infin = lim119883rarrinfin 119877(119883) =1+1198770(119887minus119886)

119886+119887minus1198770=

119870

119878+ 1 minus

119870

119878

2

+ 2119870

119878 (320)

Si vede chiaramente cosigrave che 119877infin dipende solamente dal rapporto 119870 119878 che egrave proprio

di ogni pigmento

Lrsquoandamento di 119877infin egrave quello visualizzato qui sotto

Figura 55 Andamento di 119929infin in funzione di KS

Naturalmente fare il limite per 119883 rarr infin ha solamente un senso matematico Nella

realtagrave si puograve misurare la riflettanza dei pigmenti con uno spettrofotometro e si

riscontra che giagrave con spessori di qualche millimetro crsquoegrave una buonissima

corrispondenza con lrsquoandamento di 119877infin

Dunque la trattazione di Kubelka-Munk che afferma con la (320) che per

119883 rarr infin la riflettanza non dipende piugrave dallo spessore dello strato ha un effettivo

riscontro con la realtagrave dove nella maggior parte dei casi si opera su spessori di 12

mm

Dalla (320) con pochi passaggi matematici ci si ricava 119870 119878 in funzione di 119877infin 119870

119878=

119877infin minus1 2

2119877infin (321)

Possiamo ora introdurre una nuova grandezza fondamentale in riflettografia il

contrasto

119862 =119877119887 119909

119877119908 119909 (322)

dove 119877119887 119909 e 119877119908 119909 sono rispettivamente la riflettanza di una linea ldquonerardquo del

disegno preparatorio e quella della superficie ldquobiancardquo del fondo e x rappresenta lo

spessore di pigmento soprastante Da come egrave definito ci si auspica sempre che C

abbia un valore prossimo a 0

Dal contrasto in linea di principio puograve essere ricavato lo spessore di

oscuramento 119883119889 = 119909119889 minus 1199090 definito come il minimo spessore di un dato pigmento in

grado di rendere completamente invisibile a una determinata strumentazione il disegno

58

preparatorio sottostante Esso puograve essere interpretato anche come un indice della

qualitagrave di un apparato per riflettografia

Vediamo ora come sia possibile ricavarsi Xd

Sia Cl il contrasto limite ossia il minimo contrasto rilevabile da un determinato

sensore dalla definizione di C Cl =119877119887 119883119889

119877119908 119883119889

Tenendo presente la (319) ponendo in essa 119910 = 119887 coth(119887119878119883119889) e sostituendo in Cl

si ottiene

1199102 ClR0w minus R0b + 119910 1 minus Cl R0bR0w minus 1 +

+Cl(a minus R0b)(1 minus aR0w ) + (a minus R0w )(aR0b minus 1) = 0 (323)

che egrave unrsquoequazione di secondo grado in y

Dunque conoscendo la riflettanza del fondo R0w la riflettanza del materiale usato per

il disegno preparatorio R0b la 119877infin del colore che ricopre il fondo e il suo coefficiente di diffusione

si puograve ricavare la y da cui trovare poi Xd con la formula

119883119889 =coth minus1 119910 119887

119887119878 (324)

333 La fotocamera CCD CHROMA C3 1600E

La facoltagrave di scienze dellrsquouniversitagrave di Camerino ha a disposizione per le

acquisizioni di immagini nel campo dei beni culturali una fotocamera digitale [10]

con sensore a stato solido CCD (Carge Coupled Device) CHROMA C3 1600E

prodotta dalla DTA

Figura 56 Fotocamera digitale CCD CHROMA C3 1600E

Cuore di questa apparecchiatura egrave il sensore per immagini CCD KAF1602(E)

prodotto dalla Kodak[9]

Figura 57Sensore per immagini CCD Kodak KAF-1602(E)

59

Alcune caratteristiche del CCD

Numero di pixel 1536(H)x1024(V)

(Circa 16MPixel di definizione)

Dimensioni del pixel 9x9 μm2

Dimensioni sensore 138x92 mm2

(corrisponde ad un rapporto 32)

FWC 105elettr

(Full Well Capacity Parametro indicante il massimo numero di elettroni

immagazzinabili in ogni pixel Ersquo da questa caratteristica che dipende sia

lrsquointensitagrave del segnale che del rumore Ersquo comunque auspicabile avere un

FWC piugrave alto possibile anche ge500000 cosigrave da poter lavorare anche su

immagini in cui ci sono zone illuminate diversamente evitando che su

quelle illuminate fortemente si crei sovraesposizione)

DC (misurata a 25degC) 20 elettr(pixel∙secondo)

(Dark Current Ersquo il numero di elettroni generato termicamente in ogni

pixel anche se non egrave esposto a radiazione ldquohellipcorrente di buiohelliprdquo Puograve essere

sottratta via software e bisogna tenerne conto soprattutto nelle acquisizioni

a lunga esposizione Con il raffreddamento termoelettrico di tipo Peltier17

puograve essere ridotta di molto)

Figura 58 Andamento della Dark Current a seconda della temperatura del CCD

QE 40 50 60

(Quantum Efficiency Misurata a tre diverse lunghezze drsquoonda 450nm

550nm 650nm Ersquo uno dei parametri piugrave importanti per valutare la qualitagrave di

un sensore Definito come il numero di elettroni di segnale creati per ogni

fotone incidente)

17 Peltier Jean Charles Athanase Fisico francese (Ham[Somme]1785-Parigi1845) Nel 1834 sccoprigrave lrsquoeffetto termoelettrico che da lui prese il nome

60

DR 74dB

(Dinamic Range Dipende dal rapporto tra la quantitagrave massima di elettroni

utilizzabili e il noise floor 119899119890~ cioegrave massimo numero di elettroni del rumore

di fondo per pixel Piugrave precisamente 119863119877 = 20 log10 119865119882119862 119899119890~ con

119899119890~ =15 elettroni)

La risposta spettrale del sensore quella che prima si egrave solo accennata in maniera

frazionata come QE egrave senza dubbio il parametro fondamentale In riflettografia

infrarossa per esempio si auspica che questo parametro sia alto attorno a 1ndash2 μm

Figura 59 Risposta spettrale QE del sensore KAF-1602 (E)

I filtri a disposizione

Ci sono 7 filtri a disposizione [10] per i vari tipi di acquisizioni di immagini

Tre filtri passa banda nel visibile RGB

Figura 60 Curve di trasmittanza dei tre filtri RGB

In realtagrave la curva di trasmissione dei filtri Blu e Verde aumenta nella regione

dellrsquoinfrarosso per questo motivo si egrave dotati di un filtro IR-Cut (taglia infrarosso)

da porre di fronte allrsquoobbiettivo

Filtro passa banda nellrsquoinfrarosso

Presenta due ldquopicchirdquo attorno a 500nm pari a circa 1-2 di trasmittanza

61

Figura 61 Curve di trasmittanza nel visibile e nel vicino infrarosso del filtro passa banda IR

Filtro passa banda nellrsquoultravioletto

Centrato sui 340 nm e con una ampiezza di banda al 50 della sua trasmittanza

massima FWHM pari a 85 nm

Filtro passa alto nellrsquoinfrarosso

Ha la lunghezza drsquoonda di cut-off (50 della sua trasmittanza max tmax) a 780 nm

A 680nm si ha 001 tmax a 850 nm si ha 95 tmax a 900 si ha 99 tmax

Figura 62 Ricostruzione dai dati dello spettro in trasmittanza dei due filtri passa banda UV e passa alto IR (Il tmax egrave arbitrario e sono stati posti uguali per praticitagrave di descrizione)

Filtro taglia Infrarossi

E lrsquounico filtro che egrave posto fuori dalla fotocamera essendo montato sullrsquoobbiettivo e

ha un diametro di 50mm (gli altri 25mm)

A parte dunque lrsquoultimo filtro IR-cut gli altri sono posizionati su una ruota

porta filtri posta allrsquointerno del corpo macchina e azionabile via software

62

Figura 63 Immagine indicativa di una ruota porta filtri per fotocamere CHROMA

Con questa apparecchiatura egrave possibile effettuare oltre la riflettografia infrarossa

anche lrsquoesame in tricromia in falso colore usando il filtri passa banda IR verde e

rosso

34 La tecnica FT-IR

Con lrsquoacronimo FT-IR che sta per Fourier Transform-Infra Red (spectroscopy) si

indica quella tecnica che permette il riconoscimento delle sostanze che

compongono un campione attraverso un esame spettroscopico eseguito in luce

infrarossa In questo caso perograve il risultato finale che consiste in un spettro di

assorbimento della radiazione nel dominio delle frequenze (cioegrave dove sullrsquoascissa

del grafico ci sono le frequenze) saragrave frutto di una trasformata di Fourier di un

altro grafico chiamato interferogramma nel dominio dei tempi

341 Eccitazioni vibrazionali delle molecole

Come mai egrave proprio la radiazione infrarossa la piugrave adatta a stimolare transizioni di

tipo vibrazionale nei nuclei di una molecola

Si puograve rispondere a questa domanda anche con delle considerazioni legate alla fisica

classica se consideriamo che gli elettroni sono legati alla molecola con una forza F con la stessa

forza i nuclei saranno legati tra loro a formare la molecola Approssimando questa forza a

una di tipo armonico (massa-molla) possiamo dire che la pulsazione del moto

elettronico egrave 120596119890 = 119896 119898 mentre la pulsazione del moto nucleare egrave 120596119873 = 119896 119872

con m massa dellrsquoelettrone M massa del nucleo e k costante elastica della F

Il rapporto tra lrsquo energia vibrazionale e quella elettronica saragrave allora dato da

119864119907

119864119890=

ℏ120596119873

ℏ120596119890cong

119898

119872 (322)

Essendo 119898

119872 compreso nel range 10minus3 divide 10minus5 possiamo affermare che le energie di

eccitazione vibrazionali sono qualche centinaio di volte piugrave piccole di quelle

63

elettroniche Essendo questrsquoultime dellrsquoordine di qualche eV lo spettro di

assorbimento-emissione vibrazionale cadragrave nel vicino e medio infrarosso

Figura 64 Collocazione spettrale delle vibrazioni molecolari

Si possono esprimere le frequenze 120642 in cm-1 (omettendo di moltiplicare per c

velocitagrave della luce) dato che se 119888 = 120582120584 allora 120584 = 119888120582

Si egrave giagrave parlato nel paragrafo 2 di questo capitolo dei livelli energetici

vibrazionali

Figura 65Schema energetico di una molecola biatomica e livelli vibrazionali[12]

Le transizioni di cui ci occupiamo qui naturalmente non coinvolgono livelli

elettronici ma solo passaggi da uno stato roto-vibrazionale ad una altro Infatti

oltre alle energie elettroniche e vibrazionali esistono pure le energie rotazionali che

sono dellrsquoordine 10minus3 divide 10minus5 volte piugrave piccole di quelle elettroniche e 10minus3 2 divide

10minus5 2 volte piugrave piccole di quelle vibrazionali cioegrave circa 10minus3eV

Per comprendere meglio quello che succede consideriamo le molecole

biatomiche per queste se sono nello stato Λ = 0(Λ numero quantico del momento

angolare elettronico lungo lrsquoasse molecolare senza spin) vale la regola di selezione

Δ119869 = plusmn1 dove J egrave il numero quantico rotazionale collegato con il momento

angolare totale lungo lrsquoasse molecolare

Le transizioni permesse passando da 119907 = 0 a 119907 = 1sono riportate nello schema qui

sotto

64

Figura 66Livelli energetici di una molecola biatomica e transizioni permesse da v=0 a v=1[1]

Con R si indicano tutte le transizioni con Δ119869 = +1 con P quelle con Δ119869 = minus1

chiamate poi branche R e P e il numero tra parentesi egrave il J iniziale

A titolo di esempio riportiamo lo spettro di assorbimento della molecola HCl

Figura 67Spettro di assorbimento di HCl [1]

Da notare la mancanza del gap centrale data la proibizione di Δ119869 = 0

Tutti gli esami spettroscopici in assorbimento avranno questo aspetto

342 I modi di vibrazione e i gruppi funzionali I

fingerprint

Le molecole possono presentare diversi modi di vibrazione ciascuno responsabile

di un particolare assorbimento in una determinata regione dello spettro

Si distinguono vibrazioni ldquostetchingrdquo o di valenza (variazione della distanza di

legame)

Figura 68 Esempio di modi di vibrazione di valenza[12]

e vibrazioni ldquobendingrdquo o di deformazione (variazione dellrsquoangolo di legame)

65

Figura 69Esempio di modi di vibrazione di deformazione[12]

Come si vede dalle immagini possiamo pensare la vibrazione dellrsquointera molecola come

combinazione di vibrazioni di ogni coppia di atomi o comunque di ogni sua singola parte piugrave

semplice In chimica questi ldquopezzi di molecolardquo sono detti gruppi funzionali cioegrave

gruppi di atomi che mostrano particolari e costanti proprietagrave chimico fisiche Saragrave grazie alla

peculiaritagrave della lunghezza drsquoonda assorbita da queste parti che si potragrave riconoscere

la molecola presente nel campione

Solitamente 120642119959119938119949 gt 120642119941119942119943 dunque troveremo i gap di assorbimento delle

vibrazioni di valenza nella parte sinistra dello spettro (4000-1500 cm-1) dove ci

sono i valori dei numeri drsquoonda piugrave alti zona dei gruppi funzionali mentre la zona

dello spettro a minore energia egrave occupata dalle vibrazioni di deformazione da quelle di valenza a

piugrave bassa energia e da quelle di combinazione(i due tipi insieme) saragrave soprattutto questa

combinazione di tipi di eccitazioni vibrazionali nella parte destra dello spettro

(1500-700 cm-1) che costituiragrave lrsquoimpronta digitale the fingerprint della molecola

Molecole diverse ma con lo stesso tipo di gruppi funzionali (per quelle organiche)

saranno riconosciute grazie a questa zona

Figura 70 Spettrogrammi IR di due CHETONI simili ciclo-esanone(sopra)e ciclo-pentone(sotto)

riconoscibili dalle diversitagrave nella zona fingerprint[12]

66

343 Lrsquouso dellrsquointerferometria La FT-IR

Le misure di tipo spettroscopico nellrsquoinfrarosso (considerando solo le tecniche a

doppio raggio che permettono il confronto tra il raggio di riferimento e quello del

campione fornendo cosigrave lo spettrogramma della trasmittanza ) si possono fare

essenzialmente in due modi in modo dispersivo con la selezione continua di lunghezza

drsquoonda o con il metodo interferometrico

Per gli spettrometri di tipo dispersivo egrave difficile conciliare risoluzione spettrale ed

efficienza di misurazione questi sistemi si basano infatti su reticoli a riflessione mossi

molto lentamente da meccaniche di precisione per selezionare lunghezza drsquoonda

dopo lunghezza drsquoonda e generare cosigrave uno spettro infrarosso continuo

Figura 71 Schema di funzionamento di uno spettrometro a dispersione[7]

In sintesi questo tipo di spettrometri funzionano cosigrave si formano due raggi uno dei

quali passando per il campione contiene le informazioni cercate lrsquoaltro fa da

riferimento Il chopper consente alternativamente lrsquoarrivo dellrsquouno o dellrsquoaltro sul

reticolo che monocromatizza il segnale letto successivamente dal sensore Saragrave il

software che una volta acquisiti i segnali ne faragrave il rapporto egrave saragrave in grado di creare

lo spettrogramma

Chiaramente il reticolo lavorando in condizioni di alta risoluzione selezioneragrave

una banda di frequenze molto stretta lrsquointensitagrave del segnale saragrave minore

causando cosigrave un deterioramento del rapporto segnale-rumore Un grande miglioramento delle condizioni di lavoro e della qualitagrave dei risultati

nella spettroscopia IR egrave avvenuto quando grazie ai moderni calcolatori si egrave riusciti

a convertire un interferogramma in uno spettrogramma usando gli algoritmi

della trasformata di Fourier

Lrsquointerferogramma

Definiamolo prima nel caso di una singola frequenza

Ersquo chiamato interferogramma il segnale complessivo in funzione del tempo di due

onde alla stessa intensitagrave e lunghezza drsquoonda che interferiscono quando su una

67

delle due si crea un continuo sfasamento rispetto allrsquoaltra per esempio grazie ad

uno specchio mobile che ne allunga o ne accorcia il cammino ottico

Figura 72 Schema di principio di un spettrografo con spettro e interferogramma nel caso di una singola

frequenza[8]

Nella figura sopra per questioni di chiarezza lrsquointerferogramma egrave nel dominio delle

distanze (proporzionalitagrave diretta tra tempo e spazio percorso dallo specchio

mobile) B(120584) e I(120575) intensitagrave luminosa rispettivamente dalla sorgente e sul

rivelatore ( 120584 numero drsquoonda e 120575 spostamento dello specchio) Per I(120575) vale la

seguente formula

119868(120575) = 119861(120584) cos 2120587120575

120582 (323)

che poi inserendo per ragioni di comoditagrave matematica il numero drsquoonda 120584 = 1 120582

diventa

119868(120575) = 119861(120584) cos 2120587120584120575 (324)

Nel caso di due frequenze la situazione cambia in questo modo

Figura 73Spettri e interferogrammi di due frequenze diverse separate e poi sovrapposte[8]

Ogni frequenza compare nellrsquointerferogramma come una funzione coseno

Considerando allora una sorgente continua nellrsquoinfrarosso matematicamente

faremo un integrale per trovare lrsquoandamento di 119868(120575) cioegrave

119868(120575) = 119861(120584)infin

0cos 2120587120584120575 119889120584 (325)

Un tipico interferogramma di una sorgente incandescente per infrarosso egrave il

seguente

68

Figura 74 Inteferogramma di una tipica sorgente incandescente[8]

Notare come quando 120575 = 0 essendo tutte le funzioni coseno delle frequenze

presenti in fase 119868(120575) ha un grande picco il centerburst questa egrave una caratteristica di

tutti gli interferogrammi Allontanandosi da questa posizione la moltitudine delle

funzioni coseno cominciano a rinforzarsi o annullarsi vicendevolmente causando

una rapida diminuzione dellrsquointensitagrave in una serie di oscillazioni

La trasformata di Fourier

Lrsquointerferogramma egrave descritto matematicamente dallrsquoequazione (325) e saragrave

proprio il suo andamento intensitagrave su tempo ad essere fisicamente misurato

dal sensore dello spettrografo Comunque in spettroscopia si egrave interessati allo

spettro cioegrave a conoscere lrsquointensitagrave in funzione del numero drsquoonda Ma

conoscendo la forma matematica dellrsquointerferogramma 119816(120517) come funzione di

120517 egrave possibile calcolare il corrispondente spettro usando una tecnica

matematica conosciuta come Trasformata di Fourier Il suo uso porta alla

conoscenza dello spettro attraversolrsquointegrale

119861(120584) = 119868(120575) cos 2120587120584120575 119889120575+infin

minusinfin (326)

Ecco dunque come si agisce con la tecnica FT-IR quando si vuole ottenere lo

spettrogramma di un campione viene fatta una prima acquisizione dello

spettrogramma della sorgente chiamato anche spettrogramma di fondo(in questo

si noteranno anche gli eventuali assorbimenti dei gas presenti lungo il cammino

ottico del raggio) ed in seguito del campione Il computer penseragrave ad eseguire il loro

rapporto fornendo lo spettro in trasmittanza

69

Figura 75 Schema a blocchi della generazione di uno spettro con la tecnica FT-IR[8]

Di seguito egrave riportata la figura schematica di uno spettrometro per analisi FT-IR

Figura 76 Schema di funzionamento di uno spettrometro FT-IR[7]

I 3 vantaggi della tecnica FT-IR

Si associano a questa tecnica tre vantaggi o miglioramenti rispetto alla

spettroscopia dispersiva

Vantaggio Jaquinot o di banda passante lrsquoenergia in arrivo al rivelatore egrave

maggiore di conseguenza anche il rapporto segnaledisturbo egrave piugrave elevato

Vantaggio Felgett o di multiplex lrsquoacquisizione dei dati egrave molto piugrave rapida

(pochi secondi) Questo consente di effettuare in rapida sequenza una serie

di spettri(10-20) e di presentare alla fine la loro media diminuendo cosigrave

lrsquoerrore

Vantaggio di Connes una calibrazione delle frequenze molto stabile ed

accurata (001-01 cm-1) grazie ad un laser interno che agisce da riferimento

per ogni scansione

70

Conclusioni

In questa dissertazione si egrave voluto discutere il contributo della Fisica nel campo

delle indagini analitiche e diagnostiche nel settore dei beni culturali attraverso una

panoramica delle varie tecniche di diagnosi e recupero di unrsquoopera drsquoarte con una

particolare attenzione alla strumentazione e quindi alle tecniche che sono di fatto

operanti con successo nellrsquoambito del nostro Ateneo

Queste metodologie delle quali molte e importanti di carattere non invasivo

sono di fondamentale importanza qualora si desideri eseguire una diagnosi su

unrsquoopera per la quale lo scopo primario di intervento egrave la sua conservazione nel

tempo Se dunque nel corso di una indagine di un bene culturale si richieda la

assoluta non invasivitagrave la fisica mette a disposizione tutte le sue conoscenze nel

campo delle interazioni radiazioni-materia o particelle-materia assicurando

insieme alla salvaguardia del manufatto le risposte cercate

Anche se un bene culturale come tutte le cose non puograve che deperire nel corso

degli anni in un inarrestabile anche se lento invecchiamento i metodi per porvi

riparo e le analisi scientifiche di tipo fisico saranno senza dubbio in grado di

migliorarsi rispetto ad ora in quantitagrave qualitagrave ed efficacia

Il progresso della ricerca fisica applicata e delle tecnologie collegate fanno

sicuramente ben sperare in una conservazione duratura della Bellezza tangibile a

sicuro vantaggio delle generazioni future

71

Bibliografia [1]Bransden B amp Joachain C (1980) PHYISICS OF ATOMS AND MOLECULES

Harlow Prentice Hall

[2]Castellano A Martini M amp Sibilia E (2002) Elementi di archeometria Milano

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Spectroscopy) ADVANSTAR Pubblication

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[10]DTA (2006) Principali caratteristiche della ruota porta filtri interna

[11]Ferro D (2007) La microscopia elettronica a scansione per la storiaper larteper la

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[13]Pasquariello G Pinzari F amp De Mico A (2007) Analisi del biodeterioramento dei

documenti fotografici mediante SEM-EDSalcuni casi studio Roma Istituto centrale per la

Patologia del Libro

[14]Pinzari F amp Montanari M (2007) Il SEM-VP nella diagnostica di alterazioni

fungine non piugrave vitali o di difficile caratterizzazione Roma Istituto Centrale per la

Patologia del Libro

[15]Valdregrave U Microscopia elettronica e ionica Roma Istituto Enciclopedico Treccani

[16]Boscaino G Giunta M amp Vaiana R Tessitura superficiale di manti stradali

indicatori derivati da profilometrica con metodo non-contact Palermo

72

[17]Fontana R Pampaloni E amp Pezzati L Tecniche ottiche per la forma (Elementi di

archeometria) Milano Egea

[18]GruppoBeniCulturali Diagnostica ottica per la conservazione CNR-INOA

[19]Enciclopedia-Delle-Scienze-Fisiche(vol IV p624) Limmagine in falso colore

Roma Istituto Enciclopedico Treccani

73

Ringraziamenti

Ringrazio Dio Padre onnipotente creatore di tutte le cose della materia e delle leggi

che la governano dellrsquouomo e della sua intelligenza che le sa scoprire

Ringrazio poi il prof Andrea Di Cicco per la sua disponibilitagrave e il dott Marco

Minicucci per il suo instancabile guidarmi con entusiasmo alla scoperta di un

mondo per me fino a poco tempo fa sconosciuto la prof Graziella Roselli per le

nozioni che mi ha fornito il dott Andrea Cittadini per le informazioni tecniche il

prof che ha fatto da lettore e tutti i docenti di Fisica che nel corso di questi

anni mi hanno preparato nello studio

Ringrazio ancora Alessandro e Antonella per il loro incoraggiamento schietto e

sincero Roberto per lo scanner e la sua generositagrave Claudio per il supporto

informatico

Ringrazio tutti gli amici che mi sono stati vicino in questi mesi e che anche solo con

un gesto o una parola mi sono stati di aiuto

Ringrazio la mia famiglia

Antonio

49

Figura 48Schema dei collegamenti dellapparato rivelatore-analizzatore[5]

Alcune caratteristiche del rivelatoreXR-100CR

Tipo di sensore Si-PIN(Fotodiodo di silicio a tre strati drogati P e N

separati da uno stato ad alta resistivitagrave quasi Intrinseco)

Dimensioni del sensore 24mmtimes28mm(7mm2)

Spessore del Silicio 300μm

Risoluzione in energia FWHM11 220eV

(misurata sulla riga a 59 keV del 55Fe)

Finestra del rivelatore Berillio spessore 25μm

La risoluzione in energia egrave il grado di precisione del picco delle righe rivelate piugrave ha un valore basso e piugrave la riga saragrave stretta e dunque piugrave discriminata in energia dalle altre

Le curve di efficienza e di trasmissione

Ersquo interessantissimo analizzare il comportamento dei componenti principali del

rivelatore cioegrave il sensore vero e proprio Si-PIN e la finestra di Berillio al variare

dellrsquoenergia dei fotoni In generale infatti il comportamento di un sensore o di un

materiale a basso assorbimento di raggi X varia a seconda dellrsquoenergia delle

radiazioni elettromagnetiche con cui interagiscono dando luogo a fenomeni di

filtraggio

11 FWHM Full Width Half Maximum egrave la larghezza della riga a metagrave della sua altezza Piugrave questo parametro egrave piccolo migliore saragrave la risoluzione

50

Figura 49Trasmissione di raggi X attraverso la finestra di Berillio[5]

Ersquo necessario isolare sotto vuoto il sensore dato che lo si fa lavorare a bassa

temperatura (ndash30 ndash40 degC) Si sceglie il Berillio come finestra dato che egrave il materiale

che minimizza lrsquoassorbimento di raggi X Come si vede sopra 6keV lrsquoefficacia del

conteggio si avvicina al 100

Vediamo ora la curva di trasmissione (percentuale dei fotoni che interagiscono

fotoelettricamente sul totale) del sensore SiPIN

Figura 50Efficienza del rivelamento del sensore di Si [5]

Il grafico seguente tenendo conto di entrambi gli andamenti di cui sopra mostra

lrsquoefficienza intrinseca di rivelazione a ldquopiena energiardquo cioegrave ldquola probabilitagrave che

un fotone X entrato nel sensore depositi tutta la sua energia per effetto

fotoelettricordquo

Curva del

rivelatore del

laboratorio di

Camerino

51

Figura 51Efficienza intrinseca () di rivelazione a piena energia[5]

In sostanza la finestra di Berillio e il sensore Si-PIN consentono la rivelazione di

elementi la cui energia di emissione caratteristica sia compresa tra 1-2keV e 50-

60keV circa a basse energie lrsquoimpedimento egrave la finestra di Berillio a quelle alte egrave il

rivelatore (scritte in inglese ai bordi del grafico) Nella figura sopra sono mostrati i

riferimenti delle linee Kα di diversi elementi mancano tutti gli altri tipi di righe che

ovviamente consentono di individuare atomi diversi da quelli menzionati dal

grafico o che il grafico mette in una zona di scarsissima efficienza Risulta chiaro

allora che lrsquoassorbimento della finestra di Berillio alle basse energie unitamente alla

bassa ldquoresa di fluorescenzardquo degli elementi leggeri fa si che la tecnica XRF non trovi

applicazione per elementi a basso numero atomico (Zle10)

52

32 I raggi ultravioletti Lrsquoosservazione in

fluorescenza UV

In generale la fluorescenza egrave la proprietagrave di alcune sostanze solide liquide e

aeriformi per la quale allorchegrave sono colpite da una radiazione riemettono quasi

istantaneamente (ritardo di 10minus8s) altre radiazioni la cui lunghezza drsquoonda

dipende da quella della radiazione eccitante e dalla natura della sostanza Ersquo

sinonimo di luminescenza

Ci occuperemo in questa parte il fenomeno della fluorescenza indotta da raggi

UV approfondendone la genesi fisica

321 Il fenomeno della fluorescenza UV nelle molecole

Lo stato energetico di una molecola egrave descritto da tre parametri quantici il grado di

eccitazione elettronico il grado di eccitazione vibrazionale e il grado di eccitazione

rotazionale Quello energeticamente piugrave importante egrave quello elettronico (poi quello

vibrazionale) e una molecola puograve o meno coinvolgerlo nelle transizioni da uno

stato energetico allrsquoaltro Ci possono essere cioegrave transizioni puramente rotazionali

transizioni roto-vibrazionali (in cui cambia lo stato vibrazionale) e infine

transizioni tra stati elettronici diversi

La fluorescenza UV egrave un fenomeno di questo tipo in cui la molecola assorbe

radiazione ultravioletta questo provoca una eccitazione elettronica e il processo di diseccitazione avviene in maniera tale che la radiazione emessa egrave di

minore energia ricadendo nel visibile Ersquo utile ora illustrare una proprietagrave che le molecole hanno e che chiarisce meglio il

fenomeno fisico il principio di Franck-Condon

Questo principio afferma che il processo con cui gli elettroni passano da uno

stato energetico allrsquoaltro egrave talmente rapido rispetto al moto dei nuclei che

possiamo considerare questi ultimi (e quindi la loro distanza relativa che saragrave

indicata con R) come fermi nelle eccitazioni-diseccitazioni elettroniche

La conseguenza pratica di questo principio egrave che nei grafici in cui si evidenziano

questi processi la freccia che va da uno stato quantico allrsquoaltro possiamo

disegnarla verticale

Dunque il processo della fluorescenza UV si sviluppa cosigrave dapprima

rispettando il principio di Franck-Condon una transizione di assorbimento fa

passare la molecola da uno stato elettronico ad uno stato vibrazionale di un altro

stato elettronico di energia superiore A questo punto la molecola puograve perdere

energia vibrazionale interagendo con molecole vicine (decadimento termico) e

raggiungere lo stato vibrazionale piugrave basso 119959prime = 120782 dello stato elettronico

53

eccitato Come risultato la radiazione emessa durante la diseccitazione finale

ha una frequenza piugrave bassa e ricadragrave nel visibile

Figura 52 Fenomeno della fluorescenza[1]

33 La radiazione infrarossa La riflettografia IR

Lrsquointerazione energia-materia di strati pittorici con la radiazione del vicino infrarosso cioegrave la banda dello spettro che va dallrsquoestremo visibile rosso fino a una

lunghezza drsquoonda di circa 3μm puograve dar luogo a fenomeni ottici ben diversi da quelli

osservabili in luce visibile

Figura 53Lo spettro della radiazione infrarossa

54

Lrsquoassorbimento la diffusione interna (scattering) e la riflettanza12 possono

assumere valori molto diversi con una conseguente dello strato pittorico a vista

In generale ad un aumento della lunghezza drsquoonda(fino a 120582 cong 22120583119898 )

corrisponde una diminuzione del fenomeno di scattering cioegrave una diminuzione del

potere coprente e quindi un aumento della trasparenza dello strato pittorico

331 Lrsquointerazione della radiazione infrarossa con i mezzi

torbidi

Parliamo di mezzo torbido quando piccole ( 10minus3 divide 1 μm) particelle sono

disperse in una matrice (il mezzo che ldquoospitardquo le particelle) trasparente e omogenea

che puograve essere gassosa liquida o solida Esempi di questo tipo di sistemi sono la

nebbia il fumo le pitture i colloidi liquidi e le soluzioni solide(come i vetri

colorati)

Il comportamento della radiazione infrarossa con questi sistemi egrave

intrinsecamente lo stesso di quello della luce visibile Esso egrave governato da

interazioni come la riflessione la rifrazione la dispersione la diffusione e nel caso di

specifiche sostanze colorate assorbimento (di determinate lunghezze drsquoonda)

La diffusione e lrsquoassorbimento sono fattori determinanti per la

trasmittanza13 di questi sistemi Per esempio il potere coprente di uno strato di

pittura bianca (non considerando lo spessore) egrave dovuto essenzialmente alla

diffusione mentre in uno strato di pittura blu di Prussia14 il fattore dominante egrave

lrsquoassorbimento specifico

La diffusione puograve essere descritta quantitativamente dagli specifici

coefficienti di diffusione delle particelle disperse attraverso la teoria di Kubelka-Munk

Questi coefficienti dipendono dalla lunghezza drsquoonda della radiazione incidente

dalla geometria delle particelle (forma e diametro) e dalla differenza degli indici di

rifrazione del pigmento(particelle) e mezzo(matrice)

In generale per uno strato di pittura bianca (volendo focalizzare il discorso

solo sulla diffusione) possiamo dire che diventa piugrave trasparente

al crescere della lunghezza drsquoonda della radiazione incidente

al diminuire dello spessore dello strato

al diminuire del numero di particelle nello strato(concentrazione

pigmentovolume)

al diminuire della differenza degli indici di rifrazione tra pigmento e

mezzo(legante)

Concludiamo questo paragrafo col dire che nella maggior parte dei casi il massimo

della trasmittanza di un pigmento egrave nel vicino infrarosso tra 18μm e 22μm

12 Riflettanza Il rapporto tra la radiazione retro diffusa e quella inviata 13Trasmittanza Per una superficie investita da una radiazione acustica o ottica il rapporto tra lrsquointensitagrave della radiazione trasmessa entro il corpo e lrsquointensitagrave della radiazione incidente 14blu di Prussia Ferrocianuro ferrico Fe4[Fe(CN)6]3 scoperto casualmente a Berlino nel 1704 Anche chiamato blu di Berlino

55

superando poi questa soglia per le matrici (di origine organica) comincia a

diventare prevalente lrsquoassorbimento della radiazione facendo diventare lo strato

pittorico meno trasparente e il contrasto15 diminuisce

332 Una trattazione matematica del fenomeno

In riflettografia infrarossa si fa spesso riferimento ad una trattazione matematica[2]

(dovuta a Kubelka e Munk) che pur semplificando molto la situazione rispetto alla

realtagrave ha il pregio di essere intuitiva e di identificare la grandezze fondamentali in

gioco Essa ci porteragrave ad esprimere matematicamente la riflettanza di uno strato

pittorico solamente in funzione di coefficienti caratteristici dello strato stesso e

non piugrave in funzione della profonditagrave di penetrazione nello strato pittorico

Nellrsquoambito di questa teoria un dipinto egrave schematicamente descritto come uno

strato di colore (si pensa al colore come un pigmento disperso in un leganteil mezzo)

che ricopre una preparazione di fondo (costituita quasi sempre da una mescola di

gesso e colla animale o da biacca16 ) e sul quale egrave stato tracciato il disegno preparatorio

(fatto con carboncino grafite o punta metallica )

Le proprietagrave ottiche delle parti in questione e del sistema vengono considerate

in questo modo

Il legante viene considerato perfettamente trasparente

Il pigmento egrave considerato in grado di diffondere la radiazione che incide

normalmente

Si considera solo la diffusione che allrsquointerno dello strato si propaga ortogonalmente

ad esso in avanti o allrsquoindietro

La riflessione speculare non viene considerata

La lunghezza drsquoonda della radiazione egrave molto maggiore del diametro medio dei granuli di

pigmento

La radiazione proveniente dalla sorgente IR giunge sulla superficie del dipinto e

penetra in parte al di sotto di essa

Supponiamo che la radiazione non assorbita si propaghi lungo lrsquoasse x e

parte di essa venga diffusa ma solo nella direzione opposta si considera cioegrave

solo la retrodiffusione

Con 119868 119909 si indica il flusso di radiazione proveniente dalla sorgente

Con 119869 119909 si indica il flusso di radiazione retrodiffusa verso il rivelatore

Sia K il coefficiente di assorbimento della radiazione nello strato

Sia S il coefficiente di diffusione della radiazione nello strato

Accade che attraversando lo spessore 119889119909 lrsquointensitagrave 119868 119909 varia a causa

dellrsquoassorbimento della diffusione si considereragrave dunque per 119868 119909 anche il

contributo di 119869 119909 Un ragionamento analogo vale anche per il flusso 119869 119909

15 Contrasto In rifletto grafia per lrsquoindividuazione di linee scure su fondo bianco egrave definito come il rapporto tra la riflettenza della sostanza scura e la riflettanza del fondo bianco 16 Biacca Anche detta ldquobianco di piombordquo egrave un carbonato basico del piombo2PbCO3ndashPb(OH)2

56

In formule

119889119868 119909 = 119870 + 119878 119868 119909 119889119909 minus 119878 119869 119909 119889119909

(316)

119889 119869 119909 = minus(119870 + 119878)119869 119909 119889119909 + 119878 119868 119909 119889119909

Le equazioni cosigrave ricavate costituiscono il sistema di Kubelka-Munk in forma

differenziale

Figura 54Propagazione della radiazione diretta e retrodiffusa secondo lo schema di Kubelka-Munk

In riflettografia si definisce in linea di principio per ogni livello di profonditagrave della

superficie pittorica la riflettanza 119877 119909 come

119877 119909 =119869 119909

119868 119909 (317)

Derivando rispetto a x la (316) e sostituendo nel risultato ottenuto le (315) si ha

per 119877 119909 lrsquoequazione differenziale

119889119877 119909

119889119909= 1198781198772 119909 minus 2(119870 + 119878)119877 119909 + 119878 (318)

Ponendo 119883 = 119909 minus 1199090 1198770 = 119877 1199090 119886 =119870+119878

119878 119887 = 1198862 minus 1 si ha la soluzione

cercata per la riflettanza

119877(119883) =1+ 1198770 119887 coth 119887119878119883 minus119886

119886+119887 coth 119887119878119883 minus1198770 (319)

57

Mettiamoci ora nelle condizione di sapere come diventa 119877(119883) se si ha a che fare con

grandi spessori basta calcolarne il limite per 119883 rarr infin sapendo che coth 119909 =119890119909+119890minus119909

119890119909minus119890minus119909 si ha

119877infin = lim119883rarrinfin 119877(119883) =1+1198770(119887minus119886)

119886+119887minus1198770=

119870

119878+ 1 minus

119870

119878

2

+ 2119870

119878 (320)

Si vede chiaramente cosigrave che 119877infin dipende solamente dal rapporto 119870 119878 che egrave proprio

di ogni pigmento

Lrsquoandamento di 119877infin egrave quello visualizzato qui sotto

Figura 55 Andamento di 119929infin in funzione di KS

Naturalmente fare il limite per 119883 rarr infin ha solamente un senso matematico Nella

realtagrave si puograve misurare la riflettanza dei pigmenti con uno spettrofotometro e si

riscontra che giagrave con spessori di qualche millimetro crsquoegrave una buonissima

corrispondenza con lrsquoandamento di 119877infin

Dunque la trattazione di Kubelka-Munk che afferma con la (320) che per

119883 rarr infin la riflettanza non dipende piugrave dallo spessore dello strato ha un effettivo

riscontro con la realtagrave dove nella maggior parte dei casi si opera su spessori di 12

mm

Dalla (320) con pochi passaggi matematici ci si ricava 119870 119878 in funzione di 119877infin 119870

119878=

119877infin minus1 2

2119877infin (321)

Possiamo ora introdurre una nuova grandezza fondamentale in riflettografia il

contrasto

119862 =119877119887 119909

119877119908 119909 (322)

dove 119877119887 119909 e 119877119908 119909 sono rispettivamente la riflettanza di una linea ldquonerardquo del

disegno preparatorio e quella della superficie ldquobiancardquo del fondo e x rappresenta lo

spessore di pigmento soprastante Da come egrave definito ci si auspica sempre che C

abbia un valore prossimo a 0

Dal contrasto in linea di principio puograve essere ricavato lo spessore di

oscuramento 119883119889 = 119909119889 minus 1199090 definito come il minimo spessore di un dato pigmento in

grado di rendere completamente invisibile a una determinata strumentazione il disegno

58

preparatorio sottostante Esso puograve essere interpretato anche come un indice della

qualitagrave di un apparato per riflettografia

Vediamo ora come sia possibile ricavarsi Xd

Sia Cl il contrasto limite ossia il minimo contrasto rilevabile da un determinato

sensore dalla definizione di C Cl =119877119887 119883119889

119877119908 119883119889

Tenendo presente la (319) ponendo in essa 119910 = 119887 coth(119887119878119883119889) e sostituendo in Cl

si ottiene

1199102 ClR0w minus R0b + 119910 1 minus Cl R0bR0w minus 1 +

+Cl(a minus R0b)(1 minus aR0w ) + (a minus R0w )(aR0b minus 1) = 0 (323)

che egrave unrsquoequazione di secondo grado in y

Dunque conoscendo la riflettanza del fondo R0w la riflettanza del materiale usato per

il disegno preparatorio R0b la 119877infin del colore che ricopre il fondo e il suo coefficiente di diffusione

si puograve ricavare la y da cui trovare poi Xd con la formula

119883119889 =coth minus1 119910 119887

119887119878 (324)

333 La fotocamera CCD CHROMA C3 1600E

La facoltagrave di scienze dellrsquouniversitagrave di Camerino ha a disposizione per le

acquisizioni di immagini nel campo dei beni culturali una fotocamera digitale [10]

con sensore a stato solido CCD (Carge Coupled Device) CHROMA C3 1600E

prodotta dalla DTA

Figura 56 Fotocamera digitale CCD CHROMA C3 1600E

Cuore di questa apparecchiatura egrave il sensore per immagini CCD KAF1602(E)

prodotto dalla Kodak[9]

Figura 57Sensore per immagini CCD Kodak KAF-1602(E)

59

Alcune caratteristiche del CCD

Numero di pixel 1536(H)x1024(V)

(Circa 16MPixel di definizione)

Dimensioni del pixel 9x9 μm2

Dimensioni sensore 138x92 mm2

(corrisponde ad un rapporto 32)

FWC 105elettr

(Full Well Capacity Parametro indicante il massimo numero di elettroni

immagazzinabili in ogni pixel Ersquo da questa caratteristica che dipende sia

lrsquointensitagrave del segnale che del rumore Ersquo comunque auspicabile avere un

FWC piugrave alto possibile anche ge500000 cosigrave da poter lavorare anche su

immagini in cui ci sono zone illuminate diversamente evitando che su

quelle illuminate fortemente si crei sovraesposizione)

DC (misurata a 25degC) 20 elettr(pixel∙secondo)

(Dark Current Ersquo il numero di elettroni generato termicamente in ogni

pixel anche se non egrave esposto a radiazione ldquohellipcorrente di buiohelliprdquo Puograve essere

sottratta via software e bisogna tenerne conto soprattutto nelle acquisizioni

a lunga esposizione Con il raffreddamento termoelettrico di tipo Peltier17

puograve essere ridotta di molto)

Figura 58 Andamento della Dark Current a seconda della temperatura del CCD

QE 40 50 60

(Quantum Efficiency Misurata a tre diverse lunghezze drsquoonda 450nm

550nm 650nm Ersquo uno dei parametri piugrave importanti per valutare la qualitagrave di

un sensore Definito come il numero di elettroni di segnale creati per ogni

fotone incidente)

17 Peltier Jean Charles Athanase Fisico francese (Ham[Somme]1785-Parigi1845) Nel 1834 sccoprigrave lrsquoeffetto termoelettrico che da lui prese il nome

60

DR 74dB

(Dinamic Range Dipende dal rapporto tra la quantitagrave massima di elettroni

utilizzabili e il noise floor 119899119890~ cioegrave massimo numero di elettroni del rumore

di fondo per pixel Piugrave precisamente 119863119877 = 20 log10 119865119882119862 119899119890~ con

119899119890~ =15 elettroni)

La risposta spettrale del sensore quella che prima si egrave solo accennata in maniera

frazionata come QE egrave senza dubbio il parametro fondamentale In riflettografia

infrarossa per esempio si auspica che questo parametro sia alto attorno a 1ndash2 μm

Figura 59 Risposta spettrale QE del sensore KAF-1602 (E)

I filtri a disposizione

Ci sono 7 filtri a disposizione [10] per i vari tipi di acquisizioni di immagini

Tre filtri passa banda nel visibile RGB

Figura 60 Curve di trasmittanza dei tre filtri RGB

In realtagrave la curva di trasmissione dei filtri Blu e Verde aumenta nella regione

dellrsquoinfrarosso per questo motivo si egrave dotati di un filtro IR-Cut (taglia infrarosso)

da porre di fronte allrsquoobbiettivo

Filtro passa banda nellrsquoinfrarosso

Presenta due ldquopicchirdquo attorno a 500nm pari a circa 1-2 di trasmittanza

61

Figura 61 Curve di trasmittanza nel visibile e nel vicino infrarosso del filtro passa banda IR

Filtro passa banda nellrsquoultravioletto

Centrato sui 340 nm e con una ampiezza di banda al 50 della sua trasmittanza

massima FWHM pari a 85 nm

Filtro passa alto nellrsquoinfrarosso

Ha la lunghezza drsquoonda di cut-off (50 della sua trasmittanza max tmax) a 780 nm

A 680nm si ha 001 tmax a 850 nm si ha 95 tmax a 900 si ha 99 tmax

Figura 62 Ricostruzione dai dati dello spettro in trasmittanza dei due filtri passa banda UV e passa alto IR (Il tmax egrave arbitrario e sono stati posti uguali per praticitagrave di descrizione)

Filtro taglia Infrarossi

E lrsquounico filtro che egrave posto fuori dalla fotocamera essendo montato sullrsquoobbiettivo e

ha un diametro di 50mm (gli altri 25mm)

A parte dunque lrsquoultimo filtro IR-cut gli altri sono posizionati su una ruota

porta filtri posta allrsquointerno del corpo macchina e azionabile via software

62

Figura 63 Immagine indicativa di una ruota porta filtri per fotocamere CHROMA

Con questa apparecchiatura egrave possibile effettuare oltre la riflettografia infrarossa

anche lrsquoesame in tricromia in falso colore usando il filtri passa banda IR verde e

rosso

34 La tecnica FT-IR

Con lrsquoacronimo FT-IR che sta per Fourier Transform-Infra Red (spectroscopy) si

indica quella tecnica che permette il riconoscimento delle sostanze che

compongono un campione attraverso un esame spettroscopico eseguito in luce

infrarossa In questo caso perograve il risultato finale che consiste in un spettro di

assorbimento della radiazione nel dominio delle frequenze (cioegrave dove sullrsquoascissa

del grafico ci sono le frequenze) saragrave frutto di una trasformata di Fourier di un

altro grafico chiamato interferogramma nel dominio dei tempi

341 Eccitazioni vibrazionali delle molecole

Come mai egrave proprio la radiazione infrarossa la piugrave adatta a stimolare transizioni di

tipo vibrazionale nei nuclei di una molecola

Si puograve rispondere a questa domanda anche con delle considerazioni legate alla fisica

classica se consideriamo che gli elettroni sono legati alla molecola con una forza F con la stessa

forza i nuclei saranno legati tra loro a formare la molecola Approssimando questa forza a

una di tipo armonico (massa-molla) possiamo dire che la pulsazione del moto

elettronico egrave 120596119890 = 119896 119898 mentre la pulsazione del moto nucleare egrave 120596119873 = 119896 119872

con m massa dellrsquoelettrone M massa del nucleo e k costante elastica della F

Il rapporto tra lrsquo energia vibrazionale e quella elettronica saragrave allora dato da

119864119907

119864119890=

ℏ120596119873

ℏ120596119890cong

119898

119872 (322)

Essendo 119898

119872 compreso nel range 10minus3 divide 10minus5 possiamo affermare che le energie di

eccitazione vibrazionali sono qualche centinaio di volte piugrave piccole di quelle

63

elettroniche Essendo questrsquoultime dellrsquoordine di qualche eV lo spettro di

assorbimento-emissione vibrazionale cadragrave nel vicino e medio infrarosso

Figura 64 Collocazione spettrale delle vibrazioni molecolari

Si possono esprimere le frequenze 120642 in cm-1 (omettendo di moltiplicare per c

velocitagrave della luce) dato che se 119888 = 120582120584 allora 120584 = 119888120582

Si egrave giagrave parlato nel paragrafo 2 di questo capitolo dei livelli energetici

vibrazionali

Figura 65Schema energetico di una molecola biatomica e livelli vibrazionali[12]

Le transizioni di cui ci occupiamo qui naturalmente non coinvolgono livelli

elettronici ma solo passaggi da uno stato roto-vibrazionale ad una altro Infatti

oltre alle energie elettroniche e vibrazionali esistono pure le energie rotazionali che

sono dellrsquoordine 10minus3 divide 10minus5 volte piugrave piccole di quelle elettroniche e 10minus3 2 divide

10minus5 2 volte piugrave piccole di quelle vibrazionali cioegrave circa 10minus3eV

Per comprendere meglio quello che succede consideriamo le molecole

biatomiche per queste se sono nello stato Λ = 0(Λ numero quantico del momento

angolare elettronico lungo lrsquoasse molecolare senza spin) vale la regola di selezione

Δ119869 = plusmn1 dove J egrave il numero quantico rotazionale collegato con il momento

angolare totale lungo lrsquoasse molecolare

Le transizioni permesse passando da 119907 = 0 a 119907 = 1sono riportate nello schema qui

sotto

64

Figura 66Livelli energetici di una molecola biatomica e transizioni permesse da v=0 a v=1[1]

Con R si indicano tutte le transizioni con Δ119869 = +1 con P quelle con Δ119869 = minus1

chiamate poi branche R e P e il numero tra parentesi egrave il J iniziale

A titolo di esempio riportiamo lo spettro di assorbimento della molecola HCl

Figura 67Spettro di assorbimento di HCl [1]

Da notare la mancanza del gap centrale data la proibizione di Δ119869 = 0

Tutti gli esami spettroscopici in assorbimento avranno questo aspetto

342 I modi di vibrazione e i gruppi funzionali I

fingerprint

Le molecole possono presentare diversi modi di vibrazione ciascuno responsabile

di un particolare assorbimento in una determinata regione dello spettro

Si distinguono vibrazioni ldquostetchingrdquo o di valenza (variazione della distanza di

legame)

Figura 68 Esempio di modi di vibrazione di valenza[12]

e vibrazioni ldquobendingrdquo o di deformazione (variazione dellrsquoangolo di legame)

65

Figura 69Esempio di modi di vibrazione di deformazione[12]

Come si vede dalle immagini possiamo pensare la vibrazione dellrsquointera molecola come

combinazione di vibrazioni di ogni coppia di atomi o comunque di ogni sua singola parte piugrave

semplice In chimica questi ldquopezzi di molecolardquo sono detti gruppi funzionali cioegrave

gruppi di atomi che mostrano particolari e costanti proprietagrave chimico fisiche Saragrave grazie alla

peculiaritagrave della lunghezza drsquoonda assorbita da queste parti che si potragrave riconoscere

la molecola presente nel campione

Solitamente 120642119959119938119949 gt 120642119941119942119943 dunque troveremo i gap di assorbimento delle

vibrazioni di valenza nella parte sinistra dello spettro (4000-1500 cm-1) dove ci

sono i valori dei numeri drsquoonda piugrave alti zona dei gruppi funzionali mentre la zona

dello spettro a minore energia egrave occupata dalle vibrazioni di deformazione da quelle di valenza a

piugrave bassa energia e da quelle di combinazione(i due tipi insieme) saragrave soprattutto questa

combinazione di tipi di eccitazioni vibrazionali nella parte destra dello spettro

(1500-700 cm-1) che costituiragrave lrsquoimpronta digitale the fingerprint della molecola

Molecole diverse ma con lo stesso tipo di gruppi funzionali (per quelle organiche)

saranno riconosciute grazie a questa zona

Figura 70 Spettrogrammi IR di due CHETONI simili ciclo-esanone(sopra)e ciclo-pentone(sotto)

riconoscibili dalle diversitagrave nella zona fingerprint[12]

66

343 Lrsquouso dellrsquointerferometria La FT-IR

Le misure di tipo spettroscopico nellrsquoinfrarosso (considerando solo le tecniche a

doppio raggio che permettono il confronto tra il raggio di riferimento e quello del

campione fornendo cosigrave lo spettrogramma della trasmittanza ) si possono fare

essenzialmente in due modi in modo dispersivo con la selezione continua di lunghezza

drsquoonda o con il metodo interferometrico

Per gli spettrometri di tipo dispersivo egrave difficile conciliare risoluzione spettrale ed

efficienza di misurazione questi sistemi si basano infatti su reticoli a riflessione mossi

molto lentamente da meccaniche di precisione per selezionare lunghezza drsquoonda

dopo lunghezza drsquoonda e generare cosigrave uno spettro infrarosso continuo

Figura 71 Schema di funzionamento di uno spettrometro a dispersione[7]

In sintesi questo tipo di spettrometri funzionano cosigrave si formano due raggi uno dei

quali passando per il campione contiene le informazioni cercate lrsquoaltro fa da

riferimento Il chopper consente alternativamente lrsquoarrivo dellrsquouno o dellrsquoaltro sul

reticolo che monocromatizza il segnale letto successivamente dal sensore Saragrave il

software che una volta acquisiti i segnali ne faragrave il rapporto egrave saragrave in grado di creare

lo spettrogramma

Chiaramente il reticolo lavorando in condizioni di alta risoluzione selezioneragrave

una banda di frequenze molto stretta lrsquointensitagrave del segnale saragrave minore

causando cosigrave un deterioramento del rapporto segnale-rumore Un grande miglioramento delle condizioni di lavoro e della qualitagrave dei risultati

nella spettroscopia IR egrave avvenuto quando grazie ai moderni calcolatori si egrave riusciti

a convertire un interferogramma in uno spettrogramma usando gli algoritmi

della trasformata di Fourier

Lrsquointerferogramma

Definiamolo prima nel caso di una singola frequenza

Ersquo chiamato interferogramma il segnale complessivo in funzione del tempo di due

onde alla stessa intensitagrave e lunghezza drsquoonda che interferiscono quando su una

67

delle due si crea un continuo sfasamento rispetto allrsquoaltra per esempio grazie ad

uno specchio mobile che ne allunga o ne accorcia il cammino ottico

Figura 72 Schema di principio di un spettrografo con spettro e interferogramma nel caso di una singola

frequenza[8]

Nella figura sopra per questioni di chiarezza lrsquointerferogramma egrave nel dominio delle

distanze (proporzionalitagrave diretta tra tempo e spazio percorso dallo specchio

mobile) B(120584) e I(120575) intensitagrave luminosa rispettivamente dalla sorgente e sul

rivelatore ( 120584 numero drsquoonda e 120575 spostamento dello specchio) Per I(120575) vale la

seguente formula

119868(120575) = 119861(120584) cos 2120587120575

120582 (323)

che poi inserendo per ragioni di comoditagrave matematica il numero drsquoonda 120584 = 1 120582

diventa

119868(120575) = 119861(120584) cos 2120587120584120575 (324)

Nel caso di due frequenze la situazione cambia in questo modo

Figura 73Spettri e interferogrammi di due frequenze diverse separate e poi sovrapposte[8]

Ogni frequenza compare nellrsquointerferogramma come una funzione coseno

Considerando allora una sorgente continua nellrsquoinfrarosso matematicamente

faremo un integrale per trovare lrsquoandamento di 119868(120575) cioegrave

119868(120575) = 119861(120584)infin

0cos 2120587120584120575 119889120584 (325)

Un tipico interferogramma di una sorgente incandescente per infrarosso egrave il

seguente

68

Figura 74 Inteferogramma di una tipica sorgente incandescente[8]

Notare come quando 120575 = 0 essendo tutte le funzioni coseno delle frequenze

presenti in fase 119868(120575) ha un grande picco il centerburst questa egrave una caratteristica di

tutti gli interferogrammi Allontanandosi da questa posizione la moltitudine delle

funzioni coseno cominciano a rinforzarsi o annullarsi vicendevolmente causando

una rapida diminuzione dellrsquointensitagrave in una serie di oscillazioni

La trasformata di Fourier

Lrsquointerferogramma egrave descritto matematicamente dallrsquoequazione (325) e saragrave

proprio il suo andamento intensitagrave su tempo ad essere fisicamente misurato

dal sensore dello spettrografo Comunque in spettroscopia si egrave interessati allo

spettro cioegrave a conoscere lrsquointensitagrave in funzione del numero drsquoonda Ma

conoscendo la forma matematica dellrsquointerferogramma 119816(120517) come funzione di

120517 egrave possibile calcolare il corrispondente spettro usando una tecnica

matematica conosciuta come Trasformata di Fourier Il suo uso porta alla

conoscenza dello spettro attraversolrsquointegrale

119861(120584) = 119868(120575) cos 2120587120584120575 119889120575+infin

minusinfin (326)

Ecco dunque come si agisce con la tecnica FT-IR quando si vuole ottenere lo

spettrogramma di un campione viene fatta una prima acquisizione dello

spettrogramma della sorgente chiamato anche spettrogramma di fondo(in questo

si noteranno anche gli eventuali assorbimenti dei gas presenti lungo il cammino

ottico del raggio) ed in seguito del campione Il computer penseragrave ad eseguire il loro

rapporto fornendo lo spettro in trasmittanza

69

Figura 75 Schema a blocchi della generazione di uno spettro con la tecnica FT-IR[8]

Di seguito egrave riportata la figura schematica di uno spettrometro per analisi FT-IR

Figura 76 Schema di funzionamento di uno spettrometro FT-IR[7]

I 3 vantaggi della tecnica FT-IR

Si associano a questa tecnica tre vantaggi o miglioramenti rispetto alla

spettroscopia dispersiva

Vantaggio Jaquinot o di banda passante lrsquoenergia in arrivo al rivelatore egrave

maggiore di conseguenza anche il rapporto segnaledisturbo egrave piugrave elevato

Vantaggio Felgett o di multiplex lrsquoacquisizione dei dati egrave molto piugrave rapida

(pochi secondi) Questo consente di effettuare in rapida sequenza una serie

di spettri(10-20) e di presentare alla fine la loro media diminuendo cosigrave

lrsquoerrore

Vantaggio di Connes una calibrazione delle frequenze molto stabile ed

accurata (001-01 cm-1) grazie ad un laser interno che agisce da riferimento

per ogni scansione

70

Conclusioni

In questa dissertazione si egrave voluto discutere il contributo della Fisica nel campo

delle indagini analitiche e diagnostiche nel settore dei beni culturali attraverso una

panoramica delle varie tecniche di diagnosi e recupero di unrsquoopera drsquoarte con una

particolare attenzione alla strumentazione e quindi alle tecniche che sono di fatto

operanti con successo nellrsquoambito del nostro Ateneo

Queste metodologie delle quali molte e importanti di carattere non invasivo

sono di fondamentale importanza qualora si desideri eseguire una diagnosi su

unrsquoopera per la quale lo scopo primario di intervento egrave la sua conservazione nel

tempo Se dunque nel corso di una indagine di un bene culturale si richieda la

assoluta non invasivitagrave la fisica mette a disposizione tutte le sue conoscenze nel

campo delle interazioni radiazioni-materia o particelle-materia assicurando

insieme alla salvaguardia del manufatto le risposte cercate

Anche se un bene culturale come tutte le cose non puograve che deperire nel corso

degli anni in un inarrestabile anche se lento invecchiamento i metodi per porvi

riparo e le analisi scientifiche di tipo fisico saranno senza dubbio in grado di

migliorarsi rispetto ad ora in quantitagrave qualitagrave ed efficacia

Il progresso della ricerca fisica applicata e delle tecnologie collegate fanno

sicuramente ben sperare in una conservazione duratura della Bellezza tangibile a

sicuro vantaggio delle generazioni future

71

Bibliografia [1]Bransden B amp Joachain C (1980) PHYISICS OF ATOMS AND MOLECULES

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[19]Enciclopedia-Delle-Scienze-Fisiche(vol IV p624) Limmagine in falso colore

Roma Istituto Enciclopedico Treccani

73

Ringraziamenti

Ringrazio Dio Padre onnipotente creatore di tutte le cose della materia e delle leggi

che la governano dellrsquouomo e della sua intelligenza che le sa scoprire

Ringrazio poi il prof Andrea Di Cicco per la sua disponibilitagrave e il dott Marco

Minicucci per il suo instancabile guidarmi con entusiasmo alla scoperta di un

mondo per me fino a poco tempo fa sconosciuto la prof Graziella Roselli per le

nozioni che mi ha fornito il dott Andrea Cittadini per le informazioni tecniche il

prof che ha fatto da lettore e tutti i docenti di Fisica che nel corso di questi

anni mi hanno preparato nello studio

Ringrazio ancora Alessandro e Antonella per il loro incoraggiamento schietto e

sincero Roberto per lo scanner e la sua generositagrave Claudio per il supporto

informatico

Ringrazio tutti gli amici che mi sono stati vicino in questi mesi e che anche solo con

un gesto o una parola mi sono stati di aiuto

Ringrazio la mia famiglia

Antonio

50

Figura 49Trasmissione di raggi X attraverso la finestra di Berillio[5]

Ersquo necessario isolare sotto vuoto il sensore dato che lo si fa lavorare a bassa

temperatura (ndash30 ndash40 degC) Si sceglie il Berillio come finestra dato che egrave il materiale

che minimizza lrsquoassorbimento di raggi X Come si vede sopra 6keV lrsquoefficacia del

conteggio si avvicina al 100

Vediamo ora la curva di trasmissione (percentuale dei fotoni che interagiscono

fotoelettricamente sul totale) del sensore SiPIN

Figura 50Efficienza del rivelamento del sensore di Si [5]

Il grafico seguente tenendo conto di entrambi gli andamenti di cui sopra mostra

lrsquoefficienza intrinseca di rivelazione a ldquopiena energiardquo cioegrave ldquola probabilitagrave che

un fotone X entrato nel sensore depositi tutta la sua energia per effetto

fotoelettricordquo

Curva del

rivelatore del

laboratorio di

Camerino

51

Figura 51Efficienza intrinseca () di rivelazione a piena energia[5]

In sostanza la finestra di Berillio e il sensore Si-PIN consentono la rivelazione di

elementi la cui energia di emissione caratteristica sia compresa tra 1-2keV e 50-

60keV circa a basse energie lrsquoimpedimento egrave la finestra di Berillio a quelle alte egrave il

rivelatore (scritte in inglese ai bordi del grafico) Nella figura sopra sono mostrati i

riferimenti delle linee Kα di diversi elementi mancano tutti gli altri tipi di righe che

ovviamente consentono di individuare atomi diversi da quelli menzionati dal

grafico o che il grafico mette in una zona di scarsissima efficienza Risulta chiaro

allora che lrsquoassorbimento della finestra di Berillio alle basse energie unitamente alla

bassa ldquoresa di fluorescenzardquo degli elementi leggeri fa si che la tecnica XRF non trovi

applicazione per elementi a basso numero atomico (Zle10)

52

32 I raggi ultravioletti Lrsquoosservazione in

fluorescenza UV

In generale la fluorescenza egrave la proprietagrave di alcune sostanze solide liquide e

aeriformi per la quale allorchegrave sono colpite da una radiazione riemettono quasi

istantaneamente (ritardo di 10minus8s) altre radiazioni la cui lunghezza drsquoonda

dipende da quella della radiazione eccitante e dalla natura della sostanza Ersquo

sinonimo di luminescenza

Ci occuperemo in questa parte il fenomeno della fluorescenza indotta da raggi

UV approfondendone la genesi fisica

321 Il fenomeno della fluorescenza UV nelle molecole

Lo stato energetico di una molecola egrave descritto da tre parametri quantici il grado di

eccitazione elettronico il grado di eccitazione vibrazionale e il grado di eccitazione

rotazionale Quello energeticamente piugrave importante egrave quello elettronico (poi quello

vibrazionale) e una molecola puograve o meno coinvolgerlo nelle transizioni da uno

stato energetico allrsquoaltro Ci possono essere cioegrave transizioni puramente rotazionali

transizioni roto-vibrazionali (in cui cambia lo stato vibrazionale) e infine

transizioni tra stati elettronici diversi

La fluorescenza UV egrave un fenomeno di questo tipo in cui la molecola assorbe

radiazione ultravioletta questo provoca una eccitazione elettronica e il processo di diseccitazione avviene in maniera tale che la radiazione emessa egrave di

minore energia ricadendo nel visibile Ersquo utile ora illustrare una proprietagrave che le molecole hanno e che chiarisce meglio il

fenomeno fisico il principio di Franck-Condon

Questo principio afferma che il processo con cui gli elettroni passano da uno

stato energetico allrsquoaltro egrave talmente rapido rispetto al moto dei nuclei che

possiamo considerare questi ultimi (e quindi la loro distanza relativa che saragrave

indicata con R) come fermi nelle eccitazioni-diseccitazioni elettroniche

La conseguenza pratica di questo principio egrave che nei grafici in cui si evidenziano

questi processi la freccia che va da uno stato quantico allrsquoaltro possiamo

disegnarla verticale

Dunque il processo della fluorescenza UV si sviluppa cosigrave dapprima

rispettando il principio di Franck-Condon una transizione di assorbimento fa

passare la molecola da uno stato elettronico ad uno stato vibrazionale di un altro

stato elettronico di energia superiore A questo punto la molecola puograve perdere

energia vibrazionale interagendo con molecole vicine (decadimento termico) e

raggiungere lo stato vibrazionale piugrave basso 119959prime = 120782 dello stato elettronico

53

eccitato Come risultato la radiazione emessa durante la diseccitazione finale

ha una frequenza piugrave bassa e ricadragrave nel visibile

Figura 52 Fenomeno della fluorescenza[1]

33 La radiazione infrarossa La riflettografia IR

Lrsquointerazione energia-materia di strati pittorici con la radiazione del vicino infrarosso cioegrave la banda dello spettro che va dallrsquoestremo visibile rosso fino a una

lunghezza drsquoonda di circa 3μm puograve dar luogo a fenomeni ottici ben diversi da quelli

osservabili in luce visibile

Figura 53Lo spettro della radiazione infrarossa

54

Lrsquoassorbimento la diffusione interna (scattering) e la riflettanza12 possono

assumere valori molto diversi con una conseguente dello strato pittorico a vista

In generale ad un aumento della lunghezza drsquoonda(fino a 120582 cong 22120583119898 )

corrisponde una diminuzione del fenomeno di scattering cioegrave una diminuzione del

potere coprente e quindi un aumento della trasparenza dello strato pittorico

331 Lrsquointerazione della radiazione infrarossa con i mezzi

torbidi

Parliamo di mezzo torbido quando piccole ( 10minus3 divide 1 μm) particelle sono

disperse in una matrice (il mezzo che ldquoospitardquo le particelle) trasparente e omogenea

che puograve essere gassosa liquida o solida Esempi di questo tipo di sistemi sono la

nebbia il fumo le pitture i colloidi liquidi e le soluzioni solide(come i vetri

colorati)

Il comportamento della radiazione infrarossa con questi sistemi egrave

intrinsecamente lo stesso di quello della luce visibile Esso egrave governato da

interazioni come la riflessione la rifrazione la dispersione la diffusione e nel caso di

specifiche sostanze colorate assorbimento (di determinate lunghezze drsquoonda)

La diffusione e lrsquoassorbimento sono fattori determinanti per la

trasmittanza13 di questi sistemi Per esempio il potere coprente di uno strato di

pittura bianca (non considerando lo spessore) egrave dovuto essenzialmente alla

diffusione mentre in uno strato di pittura blu di Prussia14 il fattore dominante egrave

lrsquoassorbimento specifico

La diffusione puograve essere descritta quantitativamente dagli specifici

coefficienti di diffusione delle particelle disperse attraverso la teoria di Kubelka-Munk

Questi coefficienti dipendono dalla lunghezza drsquoonda della radiazione incidente

dalla geometria delle particelle (forma e diametro) e dalla differenza degli indici di

rifrazione del pigmento(particelle) e mezzo(matrice)

In generale per uno strato di pittura bianca (volendo focalizzare il discorso

solo sulla diffusione) possiamo dire che diventa piugrave trasparente

al crescere della lunghezza drsquoonda della radiazione incidente

al diminuire dello spessore dello strato

al diminuire del numero di particelle nello strato(concentrazione

pigmentovolume)

al diminuire della differenza degli indici di rifrazione tra pigmento e

mezzo(legante)

Concludiamo questo paragrafo col dire che nella maggior parte dei casi il massimo

della trasmittanza di un pigmento egrave nel vicino infrarosso tra 18μm e 22μm

12 Riflettanza Il rapporto tra la radiazione retro diffusa e quella inviata 13Trasmittanza Per una superficie investita da una radiazione acustica o ottica il rapporto tra lrsquointensitagrave della radiazione trasmessa entro il corpo e lrsquointensitagrave della radiazione incidente 14blu di Prussia Ferrocianuro ferrico Fe4[Fe(CN)6]3 scoperto casualmente a Berlino nel 1704 Anche chiamato blu di Berlino

55

superando poi questa soglia per le matrici (di origine organica) comincia a

diventare prevalente lrsquoassorbimento della radiazione facendo diventare lo strato

pittorico meno trasparente e il contrasto15 diminuisce

332 Una trattazione matematica del fenomeno

In riflettografia infrarossa si fa spesso riferimento ad una trattazione matematica[2]

(dovuta a Kubelka e Munk) che pur semplificando molto la situazione rispetto alla

realtagrave ha il pregio di essere intuitiva e di identificare la grandezze fondamentali in

gioco Essa ci porteragrave ad esprimere matematicamente la riflettanza di uno strato

pittorico solamente in funzione di coefficienti caratteristici dello strato stesso e

non piugrave in funzione della profonditagrave di penetrazione nello strato pittorico

Nellrsquoambito di questa teoria un dipinto egrave schematicamente descritto come uno

strato di colore (si pensa al colore come un pigmento disperso in un leganteil mezzo)

che ricopre una preparazione di fondo (costituita quasi sempre da una mescola di

gesso e colla animale o da biacca16 ) e sul quale egrave stato tracciato il disegno preparatorio

(fatto con carboncino grafite o punta metallica )

Le proprietagrave ottiche delle parti in questione e del sistema vengono considerate

in questo modo

Il legante viene considerato perfettamente trasparente

Il pigmento egrave considerato in grado di diffondere la radiazione che incide

normalmente

Si considera solo la diffusione che allrsquointerno dello strato si propaga ortogonalmente

ad esso in avanti o allrsquoindietro

La riflessione speculare non viene considerata

La lunghezza drsquoonda della radiazione egrave molto maggiore del diametro medio dei granuli di

pigmento

La radiazione proveniente dalla sorgente IR giunge sulla superficie del dipinto e

penetra in parte al di sotto di essa

Supponiamo che la radiazione non assorbita si propaghi lungo lrsquoasse x e

parte di essa venga diffusa ma solo nella direzione opposta si considera cioegrave

solo la retrodiffusione

Con 119868 119909 si indica il flusso di radiazione proveniente dalla sorgente

Con 119869 119909 si indica il flusso di radiazione retrodiffusa verso il rivelatore

Sia K il coefficiente di assorbimento della radiazione nello strato

Sia S il coefficiente di diffusione della radiazione nello strato

Accade che attraversando lo spessore 119889119909 lrsquointensitagrave 119868 119909 varia a causa

dellrsquoassorbimento della diffusione si considereragrave dunque per 119868 119909 anche il

contributo di 119869 119909 Un ragionamento analogo vale anche per il flusso 119869 119909

15 Contrasto In rifletto grafia per lrsquoindividuazione di linee scure su fondo bianco egrave definito come il rapporto tra la riflettenza della sostanza scura e la riflettanza del fondo bianco 16 Biacca Anche detta ldquobianco di piombordquo egrave un carbonato basico del piombo2PbCO3ndashPb(OH)2

56

In formule

119889119868 119909 = 119870 + 119878 119868 119909 119889119909 minus 119878 119869 119909 119889119909

(316)

119889 119869 119909 = minus(119870 + 119878)119869 119909 119889119909 + 119878 119868 119909 119889119909

Le equazioni cosigrave ricavate costituiscono il sistema di Kubelka-Munk in forma

differenziale

Figura 54Propagazione della radiazione diretta e retrodiffusa secondo lo schema di Kubelka-Munk

In riflettografia si definisce in linea di principio per ogni livello di profonditagrave della

superficie pittorica la riflettanza 119877 119909 come

119877 119909 =119869 119909

119868 119909 (317)

Derivando rispetto a x la (316) e sostituendo nel risultato ottenuto le (315) si ha

per 119877 119909 lrsquoequazione differenziale

119889119877 119909

119889119909= 1198781198772 119909 minus 2(119870 + 119878)119877 119909 + 119878 (318)

Ponendo 119883 = 119909 minus 1199090 1198770 = 119877 1199090 119886 =119870+119878

119878 119887 = 1198862 minus 1 si ha la soluzione

cercata per la riflettanza

119877(119883) =1+ 1198770 119887 coth 119887119878119883 minus119886

119886+119887 coth 119887119878119883 minus1198770 (319)

57

Mettiamoci ora nelle condizione di sapere come diventa 119877(119883) se si ha a che fare con

grandi spessori basta calcolarne il limite per 119883 rarr infin sapendo che coth 119909 =119890119909+119890minus119909

119890119909minus119890minus119909 si ha

119877infin = lim119883rarrinfin 119877(119883) =1+1198770(119887minus119886)

119886+119887minus1198770=

119870

119878+ 1 minus

119870

119878

2

+ 2119870

119878 (320)

Si vede chiaramente cosigrave che 119877infin dipende solamente dal rapporto 119870 119878 che egrave proprio

di ogni pigmento

Lrsquoandamento di 119877infin egrave quello visualizzato qui sotto

Figura 55 Andamento di 119929infin in funzione di KS

Naturalmente fare il limite per 119883 rarr infin ha solamente un senso matematico Nella

realtagrave si puograve misurare la riflettanza dei pigmenti con uno spettrofotometro e si

riscontra che giagrave con spessori di qualche millimetro crsquoegrave una buonissima

corrispondenza con lrsquoandamento di 119877infin

Dunque la trattazione di Kubelka-Munk che afferma con la (320) che per

119883 rarr infin la riflettanza non dipende piugrave dallo spessore dello strato ha un effettivo

riscontro con la realtagrave dove nella maggior parte dei casi si opera su spessori di 12

mm

Dalla (320) con pochi passaggi matematici ci si ricava 119870 119878 in funzione di 119877infin 119870

119878=

119877infin minus1 2

2119877infin (321)

Possiamo ora introdurre una nuova grandezza fondamentale in riflettografia il

contrasto

119862 =119877119887 119909

119877119908 119909 (322)

dove 119877119887 119909 e 119877119908 119909 sono rispettivamente la riflettanza di una linea ldquonerardquo del

disegno preparatorio e quella della superficie ldquobiancardquo del fondo e x rappresenta lo

spessore di pigmento soprastante Da come egrave definito ci si auspica sempre che C

abbia un valore prossimo a 0

Dal contrasto in linea di principio puograve essere ricavato lo spessore di

oscuramento 119883119889 = 119909119889 minus 1199090 definito come il minimo spessore di un dato pigmento in

grado di rendere completamente invisibile a una determinata strumentazione il disegno

58

preparatorio sottostante Esso puograve essere interpretato anche come un indice della

qualitagrave di un apparato per riflettografia

Vediamo ora come sia possibile ricavarsi Xd

Sia Cl il contrasto limite ossia il minimo contrasto rilevabile da un determinato

sensore dalla definizione di C Cl =119877119887 119883119889

119877119908 119883119889

Tenendo presente la (319) ponendo in essa 119910 = 119887 coth(119887119878119883119889) e sostituendo in Cl

si ottiene

1199102 ClR0w minus R0b + 119910 1 minus Cl R0bR0w minus 1 +

+Cl(a minus R0b)(1 minus aR0w ) + (a minus R0w )(aR0b minus 1) = 0 (323)

che egrave unrsquoequazione di secondo grado in y

Dunque conoscendo la riflettanza del fondo R0w la riflettanza del materiale usato per

il disegno preparatorio R0b la 119877infin del colore che ricopre il fondo e il suo coefficiente di diffusione

si puograve ricavare la y da cui trovare poi Xd con la formula

119883119889 =coth minus1 119910 119887

119887119878 (324)

333 La fotocamera CCD CHROMA C3 1600E

La facoltagrave di scienze dellrsquouniversitagrave di Camerino ha a disposizione per le

acquisizioni di immagini nel campo dei beni culturali una fotocamera digitale [10]

con sensore a stato solido CCD (Carge Coupled Device) CHROMA C3 1600E

prodotta dalla DTA

Figura 56 Fotocamera digitale CCD CHROMA C3 1600E

Cuore di questa apparecchiatura egrave il sensore per immagini CCD KAF1602(E)

prodotto dalla Kodak[9]

Figura 57Sensore per immagini CCD Kodak KAF-1602(E)

59

Alcune caratteristiche del CCD

Numero di pixel 1536(H)x1024(V)

(Circa 16MPixel di definizione)

Dimensioni del pixel 9x9 μm2

Dimensioni sensore 138x92 mm2

(corrisponde ad un rapporto 32)

FWC 105elettr

(Full Well Capacity Parametro indicante il massimo numero di elettroni

immagazzinabili in ogni pixel Ersquo da questa caratteristica che dipende sia

lrsquointensitagrave del segnale che del rumore Ersquo comunque auspicabile avere un

FWC piugrave alto possibile anche ge500000 cosigrave da poter lavorare anche su

immagini in cui ci sono zone illuminate diversamente evitando che su

quelle illuminate fortemente si crei sovraesposizione)

DC (misurata a 25degC) 20 elettr(pixel∙secondo)

(Dark Current Ersquo il numero di elettroni generato termicamente in ogni

pixel anche se non egrave esposto a radiazione ldquohellipcorrente di buiohelliprdquo Puograve essere

sottratta via software e bisogna tenerne conto soprattutto nelle acquisizioni

a lunga esposizione Con il raffreddamento termoelettrico di tipo Peltier17

puograve essere ridotta di molto)

Figura 58 Andamento della Dark Current a seconda della temperatura del CCD

QE 40 50 60

(Quantum Efficiency Misurata a tre diverse lunghezze drsquoonda 450nm

550nm 650nm Ersquo uno dei parametri piugrave importanti per valutare la qualitagrave di

un sensore Definito come il numero di elettroni di segnale creati per ogni

fotone incidente)

17 Peltier Jean Charles Athanase Fisico francese (Ham[Somme]1785-Parigi1845) Nel 1834 sccoprigrave lrsquoeffetto termoelettrico che da lui prese il nome

60

DR 74dB

(Dinamic Range Dipende dal rapporto tra la quantitagrave massima di elettroni

utilizzabili e il noise floor 119899119890~ cioegrave massimo numero di elettroni del rumore

di fondo per pixel Piugrave precisamente 119863119877 = 20 log10 119865119882119862 119899119890~ con

119899119890~ =15 elettroni)

La risposta spettrale del sensore quella che prima si egrave solo accennata in maniera

frazionata come QE egrave senza dubbio il parametro fondamentale In riflettografia

infrarossa per esempio si auspica che questo parametro sia alto attorno a 1ndash2 μm

Figura 59 Risposta spettrale QE del sensore KAF-1602 (E)

I filtri a disposizione

Ci sono 7 filtri a disposizione [10] per i vari tipi di acquisizioni di immagini

Tre filtri passa banda nel visibile RGB

Figura 60 Curve di trasmittanza dei tre filtri RGB

In realtagrave la curva di trasmissione dei filtri Blu e Verde aumenta nella regione

dellrsquoinfrarosso per questo motivo si egrave dotati di un filtro IR-Cut (taglia infrarosso)

da porre di fronte allrsquoobbiettivo

Filtro passa banda nellrsquoinfrarosso

Presenta due ldquopicchirdquo attorno a 500nm pari a circa 1-2 di trasmittanza

61

Figura 61 Curve di trasmittanza nel visibile e nel vicino infrarosso del filtro passa banda IR

Filtro passa banda nellrsquoultravioletto

Centrato sui 340 nm e con una ampiezza di banda al 50 della sua trasmittanza

massima FWHM pari a 85 nm

Filtro passa alto nellrsquoinfrarosso

Ha la lunghezza drsquoonda di cut-off (50 della sua trasmittanza max tmax) a 780 nm

A 680nm si ha 001 tmax a 850 nm si ha 95 tmax a 900 si ha 99 tmax

Figura 62 Ricostruzione dai dati dello spettro in trasmittanza dei due filtri passa banda UV e passa alto IR (Il tmax egrave arbitrario e sono stati posti uguali per praticitagrave di descrizione)

Filtro taglia Infrarossi

E lrsquounico filtro che egrave posto fuori dalla fotocamera essendo montato sullrsquoobbiettivo e

ha un diametro di 50mm (gli altri 25mm)

A parte dunque lrsquoultimo filtro IR-cut gli altri sono posizionati su una ruota

porta filtri posta allrsquointerno del corpo macchina e azionabile via software

62

Figura 63 Immagine indicativa di una ruota porta filtri per fotocamere CHROMA

Con questa apparecchiatura egrave possibile effettuare oltre la riflettografia infrarossa

anche lrsquoesame in tricromia in falso colore usando il filtri passa banda IR verde e

rosso

34 La tecnica FT-IR

Con lrsquoacronimo FT-IR che sta per Fourier Transform-Infra Red (spectroscopy) si

indica quella tecnica che permette il riconoscimento delle sostanze che

compongono un campione attraverso un esame spettroscopico eseguito in luce

infrarossa In questo caso perograve il risultato finale che consiste in un spettro di

assorbimento della radiazione nel dominio delle frequenze (cioegrave dove sullrsquoascissa

del grafico ci sono le frequenze) saragrave frutto di una trasformata di Fourier di un

altro grafico chiamato interferogramma nel dominio dei tempi

341 Eccitazioni vibrazionali delle molecole

Come mai egrave proprio la radiazione infrarossa la piugrave adatta a stimolare transizioni di

tipo vibrazionale nei nuclei di una molecola

Si puograve rispondere a questa domanda anche con delle considerazioni legate alla fisica

classica se consideriamo che gli elettroni sono legati alla molecola con una forza F con la stessa

forza i nuclei saranno legati tra loro a formare la molecola Approssimando questa forza a

una di tipo armonico (massa-molla) possiamo dire che la pulsazione del moto

elettronico egrave 120596119890 = 119896 119898 mentre la pulsazione del moto nucleare egrave 120596119873 = 119896 119872

con m massa dellrsquoelettrone M massa del nucleo e k costante elastica della F

Il rapporto tra lrsquo energia vibrazionale e quella elettronica saragrave allora dato da

119864119907

119864119890=

ℏ120596119873

ℏ120596119890cong

119898

119872 (322)

Essendo 119898

119872 compreso nel range 10minus3 divide 10minus5 possiamo affermare che le energie di

eccitazione vibrazionali sono qualche centinaio di volte piugrave piccole di quelle

63

elettroniche Essendo questrsquoultime dellrsquoordine di qualche eV lo spettro di

assorbimento-emissione vibrazionale cadragrave nel vicino e medio infrarosso

Figura 64 Collocazione spettrale delle vibrazioni molecolari

Si possono esprimere le frequenze 120642 in cm-1 (omettendo di moltiplicare per c

velocitagrave della luce) dato che se 119888 = 120582120584 allora 120584 = 119888120582

Si egrave giagrave parlato nel paragrafo 2 di questo capitolo dei livelli energetici

vibrazionali

Figura 65Schema energetico di una molecola biatomica e livelli vibrazionali[12]

Le transizioni di cui ci occupiamo qui naturalmente non coinvolgono livelli

elettronici ma solo passaggi da uno stato roto-vibrazionale ad una altro Infatti

oltre alle energie elettroniche e vibrazionali esistono pure le energie rotazionali che

sono dellrsquoordine 10minus3 divide 10minus5 volte piugrave piccole di quelle elettroniche e 10minus3 2 divide

10minus5 2 volte piugrave piccole di quelle vibrazionali cioegrave circa 10minus3eV

Per comprendere meglio quello che succede consideriamo le molecole

biatomiche per queste se sono nello stato Λ = 0(Λ numero quantico del momento

angolare elettronico lungo lrsquoasse molecolare senza spin) vale la regola di selezione

Δ119869 = plusmn1 dove J egrave il numero quantico rotazionale collegato con il momento

angolare totale lungo lrsquoasse molecolare

Le transizioni permesse passando da 119907 = 0 a 119907 = 1sono riportate nello schema qui

sotto

64

Figura 66Livelli energetici di una molecola biatomica e transizioni permesse da v=0 a v=1[1]

Con R si indicano tutte le transizioni con Δ119869 = +1 con P quelle con Δ119869 = minus1

chiamate poi branche R e P e il numero tra parentesi egrave il J iniziale

A titolo di esempio riportiamo lo spettro di assorbimento della molecola HCl

Figura 67Spettro di assorbimento di HCl [1]

Da notare la mancanza del gap centrale data la proibizione di Δ119869 = 0

Tutti gli esami spettroscopici in assorbimento avranno questo aspetto

342 I modi di vibrazione e i gruppi funzionali I

fingerprint

Le molecole possono presentare diversi modi di vibrazione ciascuno responsabile

di un particolare assorbimento in una determinata regione dello spettro

Si distinguono vibrazioni ldquostetchingrdquo o di valenza (variazione della distanza di

legame)

Figura 68 Esempio di modi di vibrazione di valenza[12]

e vibrazioni ldquobendingrdquo o di deformazione (variazione dellrsquoangolo di legame)

65

Figura 69Esempio di modi di vibrazione di deformazione[12]

Come si vede dalle immagini possiamo pensare la vibrazione dellrsquointera molecola come

combinazione di vibrazioni di ogni coppia di atomi o comunque di ogni sua singola parte piugrave

semplice In chimica questi ldquopezzi di molecolardquo sono detti gruppi funzionali cioegrave

gruppi di atomi che mostrano particolari e costanti proprietagrave chimico fisiche Saragrave grazie alla

peculiaritagrave della lunghezza drsquoonda assorbita da queste parti che si potragrave riconoscere

la molecola presente nel campione

Solitamente 120642119959119938119949 gt 120642119941119942119943 dunque troveremo i gap di assorbimento delle

vibrazioni di valenza nella parte sinistra dello spettro (4000-1500 cm-1) dove ci

sono i valori dei numeri drsquoonda piugrave alti zona dei gruppi funzionali mentre la zona

dello spettro a minore energia egrave occupata dalle vibrazioni di deformazione da quelle di valenza a

piugrave bassa energia e da quelle di combinazione(i due tipi insieme) saragrave soprattutto questa

combinazione di tipi di eccitazioni vibrazionali nella parte destra dello spettro

(1500-700 cm-1) che costituiragrave lrsquoimpronta digitale the fingerprint della molecola

Molecole diverse ma con lo stesso tipo di gruppi funzionali (per quelle organiche)

saranno riconosciute grazie a questa zona

Figura 70 Spettrogrammi IR di due CHETONI simili ciclo-esanone(sopra)e ciclo-pentone(sotto)

riconoscibili dalle diversitagrave nella zona fingerprint[12]

66

343 Lrsquouso dellrsquointerferometria La FT-IR

Le misure di tipo spettroscopico nellrsquoinfrarosso (considerando solo le tecniche a

doppio raggio che permettono il confronto tra il raggio di riferimento e quello del

campione fornendo cosigrave lo spettrogramma della trasmittanza ) si possono fare

essenzialmente in due modi in modo dispersivo con la selezione continua di lunghezza

drsquoonda o con il metodo interferometrico

Per gli spettrometri di tipo dispersivo egrave difficile conciliare risoluzione spettrale ed

efficienza di misurazione questi sistemi si basano infatti su reticoli a riflessione mossi

molto lentamente da meccaniche di precisione per selezionare lunghezza drsquoonda

dopo lunghezza drsquoonda e generare cosigrave uno spettro infrarosso continuo

Figura 71 Schema di funzionamento di uno spettrometro a dispersione[7]

In sintesi questo tipo di spettrometri funzionano cosigrave si formano due raggi uno dei

quali passando per il campione contiene le informazioni cercate lrsquoaltro fa da

riferimento Il chopper consente alternativamente lrsquoarrivo dellrsquouno o dellrsquoaltro sul

reticolo che monocromatizza il segnale letto successivamente dal sensore Saragrave il

software che una volta acquisiti i segnali ne faragrave il rapporto egrave saragrave in grado di creare

lo spettrogramma

Chiaramente il reticolo lavorando in condizioni di alta risoluzione selezioneragrave

una banda di frequenze molto stretta lrsquointensitagrave del segnale saragrave minore

causando cosigrave un deterioramento del rapporto segnale-rumore Un grande miglioramento delle condizioni di lavoro e della qualitagrave dei risultati

nella spettroscopia IR egrave avvenuto quando grazie ai moderni calcolatori si egrave riusciti

a convertire un interferogramma in uno spettrogramma usando gli algoritmi

della trasformata di Fourier

Lrsquointerferogramma

Definiamolo prima nel caso di una singola frequenza

Ersquo chiamato interferogramma il segnale complessivo in funzione del tempo di due

onde alla stessa intensitagrave e lunghezza drsquoonda che interferiscono quando su una

67

delle due si crea un continuo sfasamento rispetto allrsquoaltra per esempio grazie ad

uno specchio mobile che ne allunga o ne accorcia il cammino ottico

Figura 72 Schema di principio di un spettrografo con spettro e interferogramma nel caso di una singola

frequenza[8]

Nella figura sopra per questioni di chiarezza lrsquointerferogramma egrave nel dominio delle

distanze (proporzionalitagrave diretta tra tempo e spazio percorso dallo specchio

mobile) B(120584) e I(120575) intensitagrave luminosa rispettivamente dalla sorgente e sul

rivelatore ( 120584 numero drsquoonda e 120575 spostamento dello specchio) Per I(120575) vale la

seguente formula

119868(120575) = 119861(120584) cos 2120587120575

120582 (323)

che poi inserendo per ragioni di comoditagrave matematica il numero drsquoonda 120584 = 1 120582

diventa

119868(120575) = 119861(120584) cos 2120587120584120575 (324)

Nel caso di due frequenze la situazione cambia in questo modo

Figura 73Spettri e interferogrammi di due frequenze diverse separate e poi sovrapposte[8]

Ogni frequenza compare nellrsquointerferogramma come una funzione coseno

Considerando allora una sorgente continua nellrsquoinfrarosso matematicamente

faremo un integrale per trovare lrsquoandamento di 119868(120575) cioegrave

119868(120575) = 119861(120584)infin

0cos 2120587120584120575 119889120584 (325)

Un tipico interferogramma di una sorgente incandescente per infrarosso egrave il

seguente

68

Figura 74 Inteferogramma di una tipica sorgente incandescente[8]

Notare come quando 120575 = 0 essendo tutte le funzioni coseno delle frequenze

presenti in fase 119868(120575) ha un grande picco il centerburst questa egrave una caratteristica di

tutti gli interferogrammi Allontanandosi da questa posizione la moltitudine delle

funzioni coseno cominciano a rinforzarsi o annullarsi vicendevolmente causando

una rapida diminuzione dellrsquointensitagrave in una serie di oscillazioni

La trasformata di Fourier

Lrsquointerferogramma egrave descritto matematicamente dallrsquoequazione (325) e saragrave

proprio il suo andamento intensitagrave su tempo ad essere fisicamente misurato

dal sensore dello spettrografo Comunque in spettroscopia si egrave interessati allo

spettro cioegrave a conoscere lrsquointensitagrave in funzione del numero drsquoonda Ma

conoscendo la forma matematica dellrsquointerferogramma 119816(120517) come funzione di

120517 egrave possibile calcolare il corrispondente spettro usando una tecnica

matematica conosciuta come Trasformata di Fourier Il suo uso porta alla

conoscenza dello spettro attraversolrsquointegrale

119861(120584) = 119868(120575) cos 2120587120584120575 119889120575+infin

minusinfin (326)

Ecco dunque come si agisce con la tecnica FT-IR quando si vuole ottenere lo

spettrogramma di un campione viene fatta una prima acquisizione dello

spettrogramma della sorgente chiamato anche spettrogramma di fondo(in questo

si noteranno anche gli eventuali assorbimenti dei gas presenti lungo il cammino

ottico del raggio) ed in seguito del campione Il computer penseragrave ad eseguire il loro

rapporto fornendo lo spettro in trasmittanza

69

Figura 75 Schema a blocchi della generazione di uno spettro con la tecnica FT-IR[8]

Di seguito egrave riportata la figura schematica di uno spettrometro per analisi FT-IR

Figura 76 Schema di funzionamento di uno spettrometro FT-IR[7]

I 3 vantaggi della tecnica FT-IR

Si associano a questa tecnica tre vantaggi o miglioramenti rispetto alla

spettroscopia dispersiva

Vantaggio Jaquinot o di banda passante lrsquoenergia in arrivo al rivelatore egrave

maggiore di conseguenza anche il rapporto segnaledisturbo egrave piugrave elevato

Vantaggio Felgett o di multiplex lrsquoacquisizione dei dati egrave molto piugrave rapida

(pochi secondi) Questo consente di effettuare in rapida sequenza una serie

di spettri(10-20) e di presentare alla fine la loro media diminuendo cosigrave

lrsquoerrore

Vantaggio di Connes una calibrazione delle frequenze molto stabile ed

accurata (001-01 cm-1) grazie ad un laser interno che agisce da riferimento

per ogni scansione

70

Conclusioni

In questa dissertazione si egrave voluto discutere il contributo della Fisica nel campo

delle indagini analitiche e diagnostiche nel settore dei beni culturali attraverso una

panoramica delle varie tecniche di diagnosi e recupero di unrsquoopera drsquoarte con una

particolare attenzione alla strumentazione e quindi alle tecniche che sono di fatto

operanti con successo nellrsquoambito del nostro Ateneo

Queste metodologie delle quali molte e importanti di carattere non invasivo

sono di fondamentale importanza qualora si desideri eseguire una diagnosi su

unrsquoopera per la quale lo scopo primario di intervento egrave la sua conservazione nel

tempo Se dunque nel corso di una indagine di un bene culturale si richieda la

assoluta non invasivitagrave la fisica mette a disposizione tutte le sue conoscenze nel

campo delle interazioni radiazioni-materia o particelle-materia assicurando

insieme alla salvaguardia del manufatto le risposte cercate

Anche se un bene culturale come tutte le cose non puograve che deperire nel corso

degli anni in un inarrestabile anche se lento invecchiamento i metodi per porvi

riparo e le analisi scientifiche di tipo fisico saranno senza dubbio in grado di

migliorarsi rispetto ad ora in quantitagrave qualitagrave ed efficacia

Il progresso della ricerca fisica applicata e delle tecnologie collegate fanno

sicuramente ben sperare in una conservazione duratura della Bellezza tangibile a

sicuro vantaggio delle generazioni future

71

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[19]Enciclopedia-Delle-Scienze-Fisiche(vol IV p624) Limmagine in falso colore

Roma Istituto Enciclopedico Treccani

73

Ringraziamenti

Ringrazio Dio Padre onnipotente creatore di tutte le cose della materia e delle leggi

che la governano dellrsquouomo e della sua intelligenza che le sa scoprire

Ringrazio poi il prof Andrea Di Cicco per la sua disponibilitagrave e il dott Marco

Minicucci per il suo instancabile guidarmi con entusiasmo alla scoperta di un

mondo per me fino a poco tempo fa sconosciuto la prof Graziella Roselli per le

nozioni che mi ha fornito il dott Andrea Cittadini per le informazioni tecniche il

prof che ha fatto da lettore e tutti i docenti di Fisica che nel corso di questi

anni mi hanno preparato nello studio

Ringrazio ancora Alessandro e Antonella per il loro incoraggiamento schietto e

sincero Roberto per lo scanner e la sua generositagrave Claudio per il supporto

informatico

Ringrazio tutti gli amici che mi sono stati vicino in questi mesi e che anche solo con

un gesto o una parola mi sono stati di aiuto

Ringrazio la mia famiglia

Antonio

51

Figura 51Efficienza intrinseca () di rivelazione a piena energia[5]

In sostanza la finestra di Berillio e il sensore Si-PIN consentono la rivelazione di

elementi la cui energia di emissione caratteristica sia compresa tra 1-2keV e 50-

60keV circa a basse energie lrsquoimpedimento egrave la finestra di Berillio a quelle alte egrave il

rivelatore (scritte in inglese ai bordi del grafico) Nella figura sopra sono mostrati i

riferimenti delle linee Kα di diversi elementi mancano tutti gli altri tipi di righe che

ovviamente consentono di individuare atomi diversi da quelli menzionati dal

grafico o che il grafico mette in una zona di scarsissima efficienza Risulta chiaro

allora che lrsquoassorbimento della finestra di Berillio alle basse energie unitamente alla

bassa ldquoresa di fluorescenzardquo degli elementi leggeri fa si che la tecnica XRF non trovi

applicazione per elementi a basso numero atomico (Zle10)

52

32 I raggi ultravioletti Lrsquoosservazione in

fluorescenza UV

In generale la fluorescenza egrave la proprietagrave di alcune sostanze solide liquide e

aeriformi per la quale allorchegrave sono colpite da una radiazione riemettono quasi

istantaneamente (ritardo di 10minus8s) altre radiazioni la cui lunghezza drsquoonda

dipende da quella della radiazione eccitante e dalla natura della sostanza Ersquo

sinonimo di luminescenza

Ci occuperemo in questa parte il fenomeno della fluorescenza indotta da raggi

UV approfondendone la genesi fisica

321 Il fenomeno della fluorescenza UV nelle molecole

Lo stato energetico di una molecola egrave descritto da tre parametri quantici il grado di

eccitazione elettronico il grado di eccitazione vibrazionale e il grado di eccitazione

rotazionale Quello energeticamente piugrave importante egrave quello elettronico (poi quello

vibrazionale) e una molecola puograve o meno coinvolgerlo nelle transizioni da uno

stato energetico allrsquoaltro Ci possono essere cioegrave transizioni puramente rotazionali

transizioni roto-vibrazionali (in cui cambia lo stato vibrazionale) e infine

transizioni tra stati elettronici diversi

La fluorescenza UV egrave un fenomeno di questo tipo in cui la molecola assorbe

radiazione ultravioletta questo provoca una eccitazione elettronica e il processo di diseccitazione avviene in maniera tale che la radiazione emessa egrave di

minore energia ricadendo nel visibile Ersquo utile ora illustrare una proprietagrave che le molecole hanno e che chiarisce meglio il

fenomeno fisico il principio di Franck-Condon

Questo principio afferma che il processo con cui gli elettroni passano da uno

stato energetico allrsquoaltro egrave talmente rapido rispetto al moto dei nuclei che

possiamo considerare questi ultimi (e quindi la loro distanza relativa che saragrave

indicata con R) come fermi nelle eccitazioni-diseccitazioni elettroniche

La conseguenza pratica di questo principio egrave che nei grafici in cui si evidenziano

questi processi la freccia che va da uno stato quantico allrsquoaltro possiamo

disegnarla verticale

Dunque il processo della fluorescenza UV si sviluppa cosigrave dapprima

rispettando il principio di Franck-Condon una transizione di assorbimento fa

passare la molecola da uno stato elettronico ad uno stato vibrazionale di un altro

stato elettronico di energia superiore A questo punto la molecola puograve perdere

energia vibrazionale interagendo con molecole vicine (decadimento termico) e

raggiungere lo stato vibrazionale piugrave basso 119959prime = 120782 dello stato elettronico

53

eccitato Come risultato la radiazione emessa durante la diseccitazione finale

ha una frequenza piugrave bassa e ricadragrave nel visibile

Figura 52 Fenomeno della fluorescenza[1]

33 La radiazione infrarossa La riflettografia IR

Lrsquointerazione energia-materia di strati pittorici con la radiazione del vicino infrarosso cioegrave la banda dello spettro che va dallrsquoestremo visibile rosso fino a una

lunghezza drsquoonda di circa 3μm puograve dar luogo a fenomeni ottici ben diversi da quelli

osservabili in luce visibile

Figura 53Lo spettro della radiazione infrarossa

54

Lrsquoassorbimento la diffusione interna (scattering) e la riflettanza12 possono

assumere valori molto diversi con una conseguente dello strato pittorico a vista

In generale ad un aumento della lunghezza drsquoonda(fino a 120582 cong 22120583119898 )

corrisponde una diminuzione del fenomeno di scattering cioegrave una diminuzione del

potere coprente e quindi un aumento della trasparenza dello strato pittorico

331 Lrsquointerazione della radiazione infrarossa con i mezzi

torbidi

Parliamo di mezzo torbido quando piccole ( 10minus3 divide 1 μm) particelle sono

disperse in una matrice (il mezzo che ldquoospitardquo le particelle) trasparente e omogenea

che puograve essere gassosa liquida o solida Esempi di questo tipo di sistemi sono la

nebbia il fumo le pitture i colloidi liquidi e le soluzioni solide(come i vetri

colorati)

Il comportamento della radiazione infrarossa con questi sistemi egrave

intrinsecamente lo stesso di quello della luce visibile Esso egrave governato da

interazioni come la riflessione la rifrazione la dispersione la diffusione e nel caso di

specifiche sostanze colorate assorbimento (di determinate lunghezze drsquoonda)

La diffusione e lrsquoassorbimento sono fattori determinanti per la

trasmittanza13 di questi sistemi Per esempio il potere coprente di uno strato di

pittura bianca (non considerando lo spessore) egrave dovuto essenzialmente alla

diffusione mentre in uno strato di pittura blu di Prussia14 il fattore dominante egrave

lrsquoassorbimento specifico

La diffusione puograve essere descritta quantitativamente dagli specifici

coefficienti di diffusione delle particelle disperse attraverso la teoria di Kubelka-Munk

Questi coefficienti dipendono dalla lunghezza drsquoonda della radiazione incidente

dalla geometria delle particelle (forma e diametro) e dalla differenza degli indici di

rifrazione del pigmento(particelle) e mezzo(matrice)

In generale per uno strato di pittura bianca (volendo focalizzare il discorso

solo sulla diffusione) possiamo dire che diventa piugrave trasparente

al crescere della lunghezza drsquoonda della radiazione incidente

al diminuire dello spessore dello strato

al diminuire del numero di particelle nello strato(concentrazione

pigmentovolume)

al diminuire della differenza degli indici di rifrazione tra pigmento e

mezzo(legante)

Concludiamo questo paragrafo col dire che nella maggior parte dei casi il massimo

della trasmittanza di un pigmento egrave nel vicino infrarosso tra 18μm e 22μm

12 Riflettanza Il rapporto tra la radiazione retro diffusa e quella inviata 13Trasmittanza Per una superficie investita da una radiazione acustica o ottica il rapporto tra lrsquointensitagrave della radiazione trasmessa entro il corpo e lrsquointensitagrave della radiazione incidente 14blu di Prussia Ferrocianuro ferrico Fe4[Fe(CN)6]3 scoperto casualmente a Berlino nel 1704 Anche chiamato blu di Berlino

55

superando poi questa soglia per le matrici (di origine organica) comincia a

diventare prevalente lrsquoassorbimento della radiazione facendo diventare lo strato

pittorico meno trasparente e il contrasto15 diminuisce

332 Una trattazione matematica del fenomeno

In riflettografia infrarossa si fa spesso riferimento ad una trattazione matematica[2]

(dovuta a Kubelka e Munk) che pur semplificando molto la situazione rispetto alla

realtagrave ha il pregio di essere intuitiva e di identificare la grandezze fondamentali in

gioco Essa ci porteragrave ad esprimere matematicamente la riflettanza di uno strato

pittorico solamente in funzione di coefficienti caratteristici dello strato stesso e

non piugrave in funzione della profonditagrave di penetrazione nello strato pittorico

Nellrsquoambito di questa teoria un dipinto egrave schematicamente descritto come uno

strato di colore (si pensa al colore come un pigmento disperso in un leganteil mezzo)

che ricopre una preparazione di fondo (costituita quasi sempre da una mescola di

gesso e colla animale o da biacca16 ) e sul quale egrave stato tracciato il disegno preparatorio

(fatto con carboncino grafite o punta metallica )

Le proprietagrave ottiche delle parti in questione e del sistema vengono considerate

in questo modo

Il legante viene considerato perfettamente trasparente

Il pigmento egrave considerato in grado di diffondere la radiazione che incide

normalmente

Si considera solo la diffusione che allrsquointerno dello strato si propaga ortogonalmente

ad esso in avanti o allrsquoindietro

La riflessione speculare non viene considerata

La lunghezza drsquoonda della radiazione egrave molto maggiore del diametro medio dei granuli di

pigmento

La radiazione proveniente dalla sorgente IR giunge sulla superficie del dipinto e

penetra in parte al di sotto di essa

Supponiamo che la radiazione non assorbita si propaghi lungo lrsquoasse x e

parte di essa venga diffusa ma solo nella direzione opposta si considera cioegrave

solo la retrodiffusione

Con 119868 119909 si indica il flusso di radiazione proveniente dalla sorgente

Con 119869 119909 si indica il flusso di radiazione retrodiffusa verso il rivelatore

Sia K il coefficiente di assorbimento della radiazione nello strato

Sia S il coefficiente di diffusione della radiazione nello strato

Accade che attraversando lo spessore 119889119909 lrsquointensitagrave 119868 119909 varia a causa

dellrsquoassorbimento della diffusione si considereragrave dunque per 119868 119909 anche il

contributo di 119869 119909 Un ragionamento analogo vale anche per il flusso 119869 119909

15 Contrasto In rifletto grafia per lrsquoindividuazione di linee scure su fondo bianco egrave definito come il rapporto tra la riflettenza della sostanza scura e la riflettanza del fondo bianco 16 Biacca Anche detta ldquobianco di piombordquo egrave un carbonato basico del piombo2PbCO3ndashPb(OH)2

56

In formule

119889119868 119909 = 119870 + 119878 119868 119909 119889119909 minus 119878 119869 119909 119889119909

(316)

119889 119869 119909 = minus(119870 + 119878)119869 119909 119889119909 + 119878 119868 119909 119889119909

Le equazioni cosigrave ricavate costituiscono il sistema di Kubelka-Munk in forma

differenziale

Figura 54Propagazione della radiazione diretta e retrodiffusa secondo lo schema di Kubelka-Munk

In riflettografia si definisce in linea di principio per ogni livello di profonditagrave della

superficie pittorica la riflettanza 119877 119909 come

119877 119909 =119869 119909

119868 119909 (317)

Derivando rispetto a x la (316) e sostituendo nel risultato ottenuto le (315) si ha

per 119877 119909 lrsquoequazione differenziale

119889119877 119909

119889119909= 1198781198772 119909 minus 2(119870 + 119878)119877 119909 + 119878 (318)

Ponendo 119883 = 119909 minus 1199090 1198770 = 119877 1199090 119886 =119870+119878

119878 119887 = 1198862 minus 1 si ha la soluzione

cercata per la riflettanza

119877(119883) =1+ 1198770 119887 coth 119887119878119883 minus119886

119886+119887 coth 119887119878119883 minus1198770 (319)

57

Mettiamoci ora nelle condizione di sapere come diventa 119877(119883) se si ha a che fare con

grandi spessori basta calcolarne il limite per 119883 rarr infin sapendo che coth 119909 =119890119909+119890minus119909

119890119909minus119890minus119909 si ha

119877infin = lim119883rarrinfin 119877(119883) =1+1198770(119887minus119886)

119886+119887minus1198770=

119870

119878+ 1 minus

119870

119878

2

+ 2119870

119878 (320)

Si vede chiaramente cosigrave che 119877infin dipende solamente dal rapporto 119870 119878 che egrave proprio

di ogni pigmento

Lrsquoandamento di 119877infin egrave quello visualizzato qui sotto

Figura 55 Andamento di 119929infin in funzione di KS

Naturalmente fare il limite per 119883 rarr infin ha solamente un senso matematico Nella

realtagrave si puograve misurare la riflettanza dei pigmenti con uno spettrofotometro e si

riscontra che giagrave con spessori di qualche millimetro crsquoegrave una buonissima

corrispondenza con lrsquoandamento di 119877infin

Dunque la trattazione di Kubelka-Munk che afferma con la (320) che per

119883 rarr infin la riflettanza non dipende piugrave dallo spessore dello strato ha un effettivo

riscontro con la realtagrave dove nella maggior parte dei casi si opera su spessori di 12

mm

Dalla (320) con pochi passaggi matematici ci si ricava 119870 119878 in funzione di 119877infin 119870

119878=

119877infin minus1 2

2119877infin (321)

Possiamo ora introdurre una nuova grandezza fondamentale in riflettografia il

contrasto

119862 =119877119887 119909

119877119908 119909 (322)

dove 119877119887 119909 e 119877119908 119909 sono rispettivamente la riflettanza di una linea ldquonerardquo del

disegno preparatorio e quella della superficie ldquobiancardquo del fondo e x rappresenta lo

spessore di pigmento soprastante Da come egrave definito ci si auspica sempre che C

abbia un valore prossimo a 0

Dal contrasto in linea di principio puograve essere ricavato lo spessore di

oscuramento 119883119889 = 119909119889 minus 1199090 definito come il minimo spessore di un dato pigmento in

grado di rendere completamente invisibile a una determinata strumentazione il disegno

58

preparatorio sottostante Esso puograve essere interpretato anche come un indice della

qualitagrave di un apparato per riflettografia

Vediamo ora come sia possibile ricavarsi Xd

Sia Cl il contrasto limite ossia il minimo contrasto rilevabile da un determinato

sensore dalla definizione di C Cl =119877119887 119883119889

119877119908 119883119889

Tenendo presente la (319) ponendo in essa 119910 = 119887 coth(119887119878119883119889) e sostituendo in Cl

si ottiene

1199102 ClR0w minus R0b + 119910 1 minus Cl R0bR0w minus 1 +

+Cl(a minus R0b)(1 minus aR0w ) + (a minus R0w )(aR0b minus 1) = 0 (323)

che egrave unrsquoequazione di secondo grado in y

Dunque conoscendo la riflettanza del fondo R0w la riflettanza del materiale usato per

il disegno preparatorio R0b la 119877infin del colore che ricopre il fondo e il suo coefficiente di diffusione

si puograve ricavare la y da cui trovare poi Xd con la formula

119883119889 =coth minus1 119910 119887

119887119878 (324)

333 La fotocamera CCD CHROMA C3 1600E

La facoltagrave di scienze dellrsquouniversitagrave di Camerino ha a disposizione per le

acquisizioni di immagini nel campo dei beni culturali una fotocamera digitale [10]

con sensore a stato solido CCD (Carge Coupled Device) CHROMA C3 1600E

prodotta dalla DTA

Figura 56 Fotocamera digitale CCD CHROMA C3 1600E

Cuore di questa apparecchiatura egrave il sensore per immagini CCD KAF1602(E)

prodotto dalla Kodak[9]

Figura 57Sensore per immagini CCD Kodak KAF-1602(E)

59

Alcune caratteristiche del CCD

Numero di pixel 1536(H)x1024(V)

(Circa 16MPixel di definizione)

Dimensioni del pixel 9x9 μm2

Dimensioni sensore 138x92 mm2

(corrisponde ad un rapporto 32)

FWC 105elettr

(Full Well Capacity Parametro indicante il massimo numero di elettroni

immagazzinabili in ogni pixel Ersquo da questa caratteristica che dipende sia

lrsquointensitagrave del segnale che del rumore Ersquo comunque auspicabile avere un

FWC piugrave alto possibile anche ge500000 cosigrave da poter lavorare anche su

immagini in cui ci sono zone illuminate diversamente evitando che su

quelle illuminate fortemente si crei sovraesposizione)

DC (misurata a 25degC) 20 elettr(pixel∙secondo)

(Dark Current Ersquo il numero di elettroni generato termicamente in ogni

pixel anche se non egrave esposto a radiazione ldquohellipcorrente di buiohelliprdquo Puograve essere

sottratta via software e bisogna tenerne conto soprattutto nelle acquisizioni

a lunga esposizione Con il raffreddamento termoelettrico di tipo Peltier17

puograve essere ridotta di molto)

Figura 58 Andamento della Dark Current a seconda della temperatura del CCD

QE 40 50 60

(Quantum Efficiency Misurata a tre diverse lunghezze drsquoonda 450nm

550nm 650nm Ersquo uno dei parametri piugrave importanti per valutare la qualitagrave di

un sensore Definito come il numero di elettroni di segnale creati per ogni

fotone incidente)

17 Peltier Jean Charles Athanase Fisico francese (Ham[Somme]1785-Parigi1845) Nel 1834 sccoprigrave lrsquoeffetto termoelettrico che da lui prese il nome

60

DR 74dB

(Dinamic Range Dipende dal rapporto tra la quantitagrave massima di elettroni

utilizzabili e il noise floor 119899119890~ cioegrave massimo numero di elettroni del rumore

di fondo per pixel Piugrave precisamente 119863119877 = 20 log10 119865119882119862 119899119890~ con

119899119890~ =15 elettroni)

La risposta spettrale del sensore quella che prima si egrave solo accennata in maniera

frazionata come QE egrave senza dubbio il parametro fondamentale In riflettografia

infrarossa per esempio si auspica che questo parametro sia alto attorno a 1ndash2 μm

Figura 59 Risposta spettrale QE del sensore KAF-1602 (E)

I filtri a disposizione

Ci sono 7 filtri a disposizione [10] per i vari tipi di acquisizioni di immagini

Tre filtri passa banda nel visibile RGB

Figura 60 Curve di trasmittanza dei tre filtri RGB

In realtagrave la curva di trasmissione dei filtri Blu e Verde aumenta nella regione

dellrsquoinfrarosso per questo motivo si egrave dotati di un filtro IR-Cut (taglia infrarosso)

da porre di fronte allrsquoobbiettivo

Filtro passa banda nellrsquoinfrarosso

Presenta due ldquopicchirdquo attorno a 500nm pari a circa 1-2 di trasmittanza

61

Figura 61 Curve di trasmittanza nel visibile e nel vicino infrarosso del filtro passa banda IR

Filtro passa banda nellrsquoultravioletto

Centrato sui 340 nm e con una ampiezza di banda al 50 della sua trasmittanza

massima FWHM pari a 85 nm

Filtro passa alto nellrsquoinfrarosso

Ha la lunghezza drsquoonda di cut-off (50 della sua trasmittanza max tmax) a 780 nm

A 680nm si ha 001 tmax a 850 nm si ha 95 tmax a 900 si ha 99 tmax

Figura 62 Ricostruzione dai dati dello spettro in trasmittanza dei due filtri passa banda UV e passa alto IR (Il tmax egrave arbitrario e sono stati posti uguali per praticitagrave di descrizione)

Filtro taglia Infrarossi

E lrsquounico filtro che egrave posto fuori dalla fotocamera essendo montato sullrsquoobbiettivo e

ha un diametro di 50mm (gli altri 25mm)

A parte dunque lrsquoultimo filtro IR-cut gli altri sono posizionati su una ruota

porta filtri posta allrsquointerno del corpo macchina e azionabile via software

62

Figura 63 Immagine indicativa di una ruota porta filtri per fotocamere CHROMA

Con questa apparecchiatura egrave possibile effettuare oltre la riflettografia infrarossa

anche lrsquoesame in tricromia in falso colore usando il filtri passa banda IR verde e

rosso

34 La tecnica FT-IR

Con lrsquoacronimo FT-IR che sta per Fourier Transform-Infra Red (spectroscopy) si

indica quella tecnica che permette il riconoscimento delle sostanze che

compongono un campione attraverso un esame spettroscopico eseguito in luce

infrarossa In questo caso perograve il risultato finale che consiste in un spettro di

assorbimento della radiazione nel dominio delle frequenze (cioegrave dove sullrsquoascissa

del grafico ci sono le frequenze) saragrave frutto di una trasformata di Fourier di un

altro grafico chiamato interferogramma nel dominio dei tempi

341 Eccitazioni vibrazionali delle molecole

Come mai egrave proprio la radiazione infrarossa la piugrave adatta a stimolare transizioni di

tipo vibrazionale nei nuclei di una molecola

Si puograve rispondere a questa domanda anche con delle considerazioni legate alla fisica

classica se consideriamo che gli elettroni sono legati alla molecola con una forza F con la stessa

forza i nuclei saranno legati tra loro a formare la molecola Approssimando questa forza a

una di tipo armonico (massa-molla) possiamo dire che la pulsazione del moto

elettronico egrave 120596119890 = 119896 119898 mentre la pulsazione del moto nucleare egrave 120596119873 = 119896 119872

con m massa dellrsquoelettrone M massa del nucleo e k costante elastica della F

Il rapporto tra lrsquo energia vibrazionale e quella elettronica saragrave allora dato da

119864119907

119864119890=

ℏ120596119873

ℏ120596119890cong

119898

119872 (322)

Essendo 119898

119872 compreso nel range 10minus3 divide 10minus5 possiamo affermare che le energie di

eccitazione vibrazionali sono qualche centinaio di volte piugrave piccole di quelle

63

elettroniche Essendo questrsquoultime dellrsquoordine di qualche eV lo spettro di

assorbimento-emissione vibrazionale cadragrave nel vicino e medio infrarosso

Figura 64 Collocazione spettrale delle vibrazioni molecolari

Si possono esprimere le frequenze 120642 in cm-1 (omettendo di moltiplicare per c

velocitagrave della luce) dato che se 119888 = 120582120584 allora 120584 = 119888120582

Si egrave giagrave parlato nel paragrafo 2 di questo capitolo dei livelli energetici

vibrazionali

Figura 65Schema energetico di una molecola biatomica e livelli vibrazionali[12]

Le transizioni di cui ci occupiamo qui naturalmente non coinvolgono livelli

elettronici ma solo passaggi da uno stato roto-vibrazionale ad una altro Infatti

oltre alle energie elettroniche e vibrazionali esistono pure le energie rotazionali che

sono dellrsquoordine 10minus3 divide 10minus5 volte piugrave piccole di quelle elettroniche e 10minus3 2 divide

10minus5 2 volte piugrave piccole di quelle vibrazionali cioegrave circa 10minus3eV

Per comprendere meglio quello che succede consideriamo le molecole

biatomiche per queste se sono nello stato Λ = 0(Λ numero quantico del momento

angolare elettronico lungo lrsquoasse molecolare senza spin) vale la regola di selezione

Δ119869 = plusmn1 dove J egrave il numero quantico rotazionale collegato con il momento

angolare totale lungo lrsquoasse molecolare

Le transizioni permesse passando da 119907 = 0 a 119907 = 1sono riportate nello schema qui

sotto

64

Figura 66Livelli energetici di una molecola biatomica e transizioni permesse da v=0 a v=1[1]

Con R si indicano tutte le transizioni con Δ119869 = +1 con P quelle con Δ119869 = minus1

chiamate poi branche R e P e il numero tra parentesi egrave il J iniziale

A titolo di esempio riportiamo lo spettro di assorbimento della molecola HCl

Figura 67Spettro di assorbimento di HCl [1]

Da notare la mancanza del gap centrale data la proibizione di Δ119869 = 0

Tutti gli esami spettroscopici in assorbimento avranno questo aspetto

342 I modi di vibrazione e i gruppi funzionali I

fingerprint

Le molecole possono presentare diversi modi di vibrazione ciascuno responsabile

di un particolare assorbimento in una determinata regione dello spettro

Si distinguono vibrazioni ldquostetchingrdquo o di valenza (variazione della distanza di

legame)

Figura 68 Esempio di modi di vibrazione di valenza[12]

e vibrazioni ldquobendingrdquo o di deformazione (variazione dellrsquoangolo di legame)

65

Figura 69Esempio di modi di vibrazione di deformazione[12]

Come si vede dalle immagini possiamo pensare la vibrazione dellrsquointera molecola come

combinazione di vibrazioni di ogni coppia di atomi o comunque di ogni sua singola parte piugrave

semplice In chimica questi ldquopezzi di molecolardquo sono detti gruppi funzionali cioegrave

gruppi di atomi che mostrano particolari e costanti proprietagrave chimico fisiche Saragrave grazie alla

peculiaritagrave della lunghezza drsquoonda assorbita da queste parti che si potragrave riconoscere

la molecola presente nel campione

Solitamente 120642119959119938119949 gt 120642119941119942119943 dunque troveremo i gap di assorbimento delle

vibrazioni di valenza nella parte sinistra dello spettro (4000-1500 cm-1) dove ci

sono i valori dei numeri drsquoonda piugrave alti zona dei gruppi funzionali mentre la zona

dello spettro a minore energia egrave occupata dalle vibrazioni di deformazione da quelle di valenza a

piugrave bassa energia e da quelle di combinazione(i due tipi insieme) saragrave soprattutto questa

combinazione di tipi di eccitazioni vibrazionali nella parte destra dello spettro

(1500-700 cm-1) che costituiragrave lrsquoimpronta digitale the fingerprint della molecola

Molecole diverse ma con lo stesso tipo di gruppi funzionali (per quelle organiche)

saranno riconosciute grazie a questa zona

Figura 70 Spettrogrammi IR di due CHETONI simili ciclo-esanone(sopra)e ciclo-pentone(sotto)

riconoscibili dalle diversitagrave nella zona fingerprint[12]

66

343 Lrsquouso dellrsquointerferometria La FT-IR

Le misure di tipo spettroscopico nellrsquoinfrarosso (considerando solo le tecniche a

doppio raggio che permettono il confronto tra il raggio di riferimento e quello del

campione fornendo cosigrave lo spettrogramma della trasmittanza ) si possono fare

essenzialmente in due modi in modo dispersivo con la selezione continua di lunghezza

drsquoonda o con il metodo interferometrico

Per gli spettrometri di tipo dispersivo egrave difficile conciliare risoluzione spettrale ed

efficienza di misurazione questi sistemi si basano infatti su reticoli a riflessione mossi

molto lentamente da meccaniche di precisione per selezionare lunghezza drsquoonda

dopo lunghezza drsquoonda e generare cosigrave uno spettro infrarosso continuo

Figura 71 Schema di funzionamento di uno spettrometro a dispersione[7]

In sintesi questo tipo di spettrometri funzionano cosigrave si formano due raggi uno dei

quali passando per il campione contiene le informazioni cercate lrsquoaltro fa da

riferimento Il chopper consente alternativamente lrsquoarrivo dellrsquouno o dellrsquoaltro sul

reticolo che monocromatizza il segnale letto successivamente dal sensore Saragrave il

software che una volta acquisiti i segnali ne faragrave il rapporto egrave saragrave in grado di creare

lo spettrogramma

Chiaramente il reticolo lavorando in condizioni di alta risoluzione selezioneragrave

una banda di frequenze molto stretta lrsquointensitagrave del segnale saragrave minore

causando cosigrave un deterioramento del rapporto segnale-rumore Un grande miglioramento delle condizioni di lavoro e della qualitagrave dei risultati

nella spettroscopia IR egrave avvenuto quando grazie ai moderni calcolatori si egrave riusciti

a convertire un interferogramma in uno spettrogramma usando gli algoritmi

della trasformata di Fourier

Lrsquointerferogramma

Definiamolo prima nel caso di una singola frequenza

Ersquo chiamato interferogramma il segnale complessivo in funzione del tempo di due

onde alla stessa intensitagrave e lunghezza drsquoonda che interferiscono quando su una

67

delle due si crea un continuo sfasamento rispetto allrsquoaltra per esempio grazie ad

uno specchio mobile che ne allunga o ne accorcia il cammino ottico

Figura 72 Schema di principio di un spettrografo con spettro e interferogramma nel caso di una singola

frequenza[8]

Nella figura sopra per questioni di chiarezza lrsquointerferogramma egrave nel dominio delle

distanze (proporzionalitagrave diretta tra tempo e spazio percorso dallo specchio

mobile) B(120584) e I(120575) intensitagrave luminosa rispettivamente dalla sorgente e sul

rivelatore ( 120584 numero drsquoonda e 120575 spostamento dello specchio) Per I(120575) vale la

seguente formula

119868(120575) = 119861(120584) cos 2120587120575

120582 (323)

che poi inserendo per ragioni di comoditagrave matematica il numero drsquoonda 120584 = 1 120582

diventa

119868(120575) = 119861(120584) cos 2120587120584120575 (324)

Nel caso di due frequenze la situazione cambia in questo modo

Figura 73Spettri e interferogrammi di due frequenze diverse separate e poi sovrapposte[8]

Ogni frequenza compare nellrsquointerferogramma come una funzione coseno

Considerando allora una sorgente continua nellrsquoinfrarosso matematicamente

faremo un integrale per trovare lrsquoandamento di 119868(120575) cioegrave

119868(120575) = 119861(120584)infin

0cos 2120587120584120575 119889120584 (325)

Un tipico interferogramma di una sorgente incandescente per infrarosso egrave il

seguente

68

Figura 74 Inteferogramma di una tipica sorgente incandescente[8]

Notare come quando 120575 = 0 essendo tutte le funzioni coseno delle frequenze

presenti in fase 119868(120575) ha un grande picco il centerburst questa egrave una caratteristica di

tutti gli interferogrammi Allontanandosi da questa posizione la moltitudine delle

funzioni coseno cominciano a rinforzarsi o annullarsi vicendevolmente causando

una rapida diminuzione dellrsquointensitagrave in una serie di oscillazioni

La trasformata di Fourier

Lrsquointerferogramma egrave descritto matematicamente dallrsquoequazione (325) e saragrave

proprio il suo andamento intensitagrave su tempo ad essere fisicamente misurato

dal sensore dello spettrografo Comunque in spettroscopia si egrave interessati allo

spettro cioegrave a conoscere lrsquointensitagrave in funzione del numero drsquoonda Ma

conoscendo la forma matematica dellrsquointerferogramma 119816(120517) come funzione di

120517 egrave possibile calcolare il corrispondente spettro usando una tecnica

matematica conosciuta come Trasformata di Fourier Il suo uso porta alla

conoscenza dello spettro attraversolrsquointegrale

119861(120584) = 119868(120575) cos 2120587120584120575 119889120575+infin

minusinfin (326)

Ecco dunque come si agisce con la tecnica FT-IR quando si vuole ottenere lo

spettrogramma di un campione viene fatta una prima acquisizione dello

spettrogramma della sorgente chiamato anche spettrogramma di fondo(in questo

si noteranno anche gli eventuali assorbimenti dei gas presenti lungo il cammino

ottico del raggio) ed in seguito del campione Il computer penseragrave ad eseguire il loro

rapporto fornendo lo spettro in trasmittanza

69

Figura 75 Schema a blocchi della generazione di uno spettro con la tecnica FT-IR[8]

Di seguito egrave riportata la figura schematica di uno spettrometro per analisi FT-IR

Figura 76 Schema di funzionamento di uno spettrometro FT-IR[7]

I 3 vantaggi della tecnica FT-IR

Si associano a questa tecnica tre vantaggi o miglioramenti rispetto alla

spettroscopia dispersiva

Vantaggio Jaquinot o di banda passante lrsquoenergia in arrivo al rivelatore egrave

maggiore di conseguenza anche il rapporto segnaledisturbo egrave piugrave elevato

Vantaggio Felgett o di multiplex lrsquoacquisizione dei dati egrave molto piugrave rapida

(pochi secondi) Questo consente di effettuare in rapida sequenza una serie

di spettri(10-20) e di presentare alla fine la loro media diminuendo cosigrave

lrsquoerrore

Vantaggio di Connes una calibrazione delle frequenze molto stabile ed

accurata (001-01 cm-1) grazie ad un laser interno che agisce da riferimento

per ogni scansione

70

Conclusioni

In questa dissertazione si egrave voluto discutere il contributo della Fisica nel campo

delle indagini analitiche e diagnostiche nel settore dei beni culturali attraverso una

panoramica delle varie tecniche di diagnosi e recupero di unrsquoopera drsquoarte con una

particolare attenzione alla strumentazione e quindi alle tecniche che sono di fatto

operanti con successo nellrsquoambito del nostro Ateneo

Queste metodologie delle quali molte e importanti di carattere non invasivo

sono di fondamentale importanza qualora si desideri eseguire una diagnosi su

unrsquoopera per la quale lo scopo primario di intervento egrave la sua conservazione nel

tempo Se dunque nel corso di una indagine di un bene culturale si richieda la

assoluta non invasivitagrave la fisica mette a disposizione tutte le sue conoscenze nel

campo delle interazioni radiazioni-materia o particelle-materia assicurando

insieme alla salvaguardia del manufatto le risposte cercate

Anche se un bene culturale come tutte le cose non puograve che deperire nel corso

degli anni in un inarrestabile anche se lento invecchiamento i metodi per porvi

riparo e le analisi scientifiche di tipo fisico saranno senza dubbio in grado di

migliorarsi rispetto ad ora in quantitagrave qualitagrave ed efficacia

Il progresso della ricerca fisica applicata e delle tecnologie collegate fanno

sicuramente ben sperare in una conservazione duratura della Bellezza tangibile a

sicuro vantaggio delle generazioni future

71

Bibliografia [1]Bransden B amp Joachain C (1980) PHYISICS OF ATOMS AND MOLECULES

Harlow Prentice Hall

[2]Castellano A Martini M amp Sibilia E (2002) Elementi di archeometria Milano

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documenti fotografici mediante SEM-EDSalcuni casi studio Roma Istituto centrale per la

Patologia del Libro

[14]Pinzari F amp Montanari M (2007) Il SEM-VP nella diagnostica di alterazioni

fungine non piugrave vitali o di difficile caratterizzazione Roma Istituto Centrale per la

Patologia del Libro

[15]Valdregrave U Microscopia elettronica e ionica Roma Istituto Enciclopedico Treccani

[16]Boscaino G Giunta M amp Vaiana R Tessitura superficiale di manti stradali

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[17]Fontana R Pampaloni E amp Pezzati L Tecniche ottiche per la forma (Elementi di

archeometria) Milano Egea

[18]GruppoBeniCulturali Diagnostica ottica per la conservazione CNR-INOA

[19]Enciclopedia-Delle-Scienze-Fisiche(vol IV p624) Limmagine in falso colore

Roma Istituto Enciclopedico Treccani

73

Ringraziamenti

Ringrazio Dio Padre onnipotente creatore di tutte le cose della materia e delle leggi

che la governano dellrsquouomo e della sua intelligenza che le sa scoprire

Ringrazio poi il prof Andrea Di Cicco per la sua disponibilitagrave e il dott Marco

Minicucci per il suo instancabile guidarmi con entusiasmo alla scoperta di un

mondo per me fino a poco tempo fa sconosciuto la prof Graziella Roselli per le

nozioni che mi ha fornito il dott Andrea Cittadini per le informazioni tecniche il

prof che ha fatto da lettore e tutti i docenti di Fisica che nel corso di questi

anni mi hanno preparato nello studio

Ringrazio ancora Alessandro e Antonella per il loro incoraggiamento schietto e

sincero Roberto per lo scanner e la sua generositagrave Claudio per il supporto

informatico

Ringrazio tutti gli amici che mi sono stati vicino in questi mesi e che anche solo con

un gesto o una parola mi sono stati di aiuto

Ringrazio la mia famiglia

Antonio

52

32 I raggi ultravioletti Lrsquoosservazione in

fluorescenza UV

In generale la fluorescenza egrave la proprietagrave di alcune sostanze solide liquide e

aeriformi per la quale allorchegrave sono colpite da una radiazione riemettono quasi

istantaneamente (ritardo di 10minus8s) altre radiazioni la cui lunghezza drsquoonda

dipende da quella della radiazione eccitante e dalla natura della sostanza Ersquo

sinonimo di luminescenza

Ci occuperemo in questa parte il fenomeno della fluorescenza indotta da raggi

UV approfondendone la genesi fisica

321 Il fenomeno della fluorescenza UV nelle molecole

Lo stato energetico di una molecola egrave descritto da tre parametri quantici il grado di

eccitazione elettronico il grado di eccitazione vibrazionale e il grado di eccitazione

rotazionale Quello energeticamente piugrave importante egrave quello elettronico (poi quello

vibrazionale) e una molecola puograve o meno coinvolgerlo nelle transizioni da uno

stato energetico allrsquoaltro Ci possono essere cioegrave transizioni puramente rotazionali

transizioni roto-vibrazionali (in cui cambia lo stato vibrazionale) e infine

transizioni tra stati elettronici diversi

La fluorescenza UV egrave un fenomeno di questo tipo in cui la molecola assorbe

radiazione ultravioletta questo provoca una eccitazione elettronica e il processo di diseccitazione avviene in maniera tale che la radiazione emessa egrave di

minore energia ricadendo nel visibile Ersquo utile ora illustrare una proprietagrave che le molecole hanno e che chiarisce meglio il

fenomeno fisico il principio di Franck-Condon

Questo principio afferma che il processo con cui gli elettroni passano da uno

stato energetico allrsquoaltro egrave talmente rapido rispetto al moto dei nuclei che

possiamo considerare questi ultimi (e quindi la loro distanza relativa che saragrave

indicata con R) come fermi nelle eccitazioni-diseccitazioni elettroniche

La conseguenza pratica di questo principio egrave che nei grafici in cui si evidenziano

questi processi la freccia che va da uno stato quantico allrsquoaltro possiamo

disegnarla verticale

Dunque il processo della fluorescenza UV si sviluppa cosigrave dapprima

rispettando il principio di Franck-Condon una transizione di assorbimento fa

passare la molecola da uno stato elettronico ad uno stato vibrazionale di un altro

stato elettronico di energia superiore A questo punto la molecola puograve perdere

energia vibrazionale interagendo con molecole vicine (decadimento termico) e

raggiungere lo stato vibrazionale piugrave basso 119959prime = 120782 dello stato elettronico

53

eccitato Come risultato la radiazione emessa durante la diseccitazione finale

ha una frequenza piugrave bassa e ricadragrave nel visibile

Figura 52 Fenomeno della fluorescenza[1]

33 La radiazione infrarossa La riflettografia IR

Lrsquointerazione energia-materia di strati pittorici con la radiazione del vicino infrarosso cioegrave la banda dello spettro che va dallrsquoestremo visibile rosso fino a una

lunghezza drsquoonda di circa 3μm puograve dar luogo a fenomeni ottici ben diversi da quelli

osservabili in luce visibile

Figura 53Lo spettro della radiazione infrarossa

54

Lrsquoassorbimento la diffusione interna (scattering) e la riflettanza12 possono

assumere valori molto diversi con una conseguente dello strato pittorico a vista

In generale ad un aumento della lunghezza drsquoonda(fino a 120582 cong 22120583119898 )

corrisponde una diminuzione del fenomeno di scattering cioegrave una diminuzione del

potere coprente e quindi un aumento della trasparenza dello strato pittorico

331 Lrsquointerazione della radiazione infrarossa con i mezzi

torbidi

Parliamo di mezzo torbido quando piccole ( 10minus3 divide 1 μm) particelle sono

disperse in una matrice (il mezzo che ldquoospitardquo le particelle) trasparente e omogenea

che puograve essere gassosa liquida o solida Esempi di questo tipo di sistemi sono la

nebbia il fumo le pitture i colloidi liquidi e le soluzioni solide(come i vetri

colorati)

Il comportamento della radiazione infrarossa con questi sistemi egrave

intrinsecamente lo stesso di quello della luce visibile Esso egrave governato da

interazioni come la riflessione la rifrazione la dispersione la diffusione e nel caso di

specifiche sostanze colorate assorbimento (di determinate lunghezze drsquoonda)

La diffusione e lrsquoassorbimento sono fattori determinanti per la

trasmittanza13 di questi sistemi Per esempio il potere coprente di uno strato di

pittura bianca (non considerando lo spessore) egrave dovuto essenzialmente alla

diffusione mentre in uno strato di pittura blu di Prussia14 il fattore dominante egrave

lrsquoassorbimento specifico

La diffusione puograve essere descritta quantitativamente dagli specifici

coefficienti di diffusione delle particelle disperse attraverso la teoria di Kubelka-Munk

Questi coefficienti dipendono dalla lunghezza drsquoonda della radiazione incidente

dalla geometria delle particelle (forma e diametro) e dalla differenza degli indici di

rifrazione del pigmento(particelle) e mezzo(matrice)

In generale per uno strato di pittura bianca (volendo focalizzare il discorso

solo sulla diffusione) possiamo dire che diventa piugrave trasparente

al crescere della lunghezza drsquoonda della radiazione incidente

al diminuire dello spessore dello strato

al diminuire del numero di particelle nello strato(concentrazione

pigmentovolume)

al diminuire della differenza degli indici di rifrazione tra pigmento e

mezzo(legante)

Concludiamo questo paragrafo col dire che nella maggior parte dei casi il massimo

della trasmittanza di un pigmento egrave nel vicino infrarosso tra 18μm e 22μm

12 Riflettanza Il rapporto tra la radiazione retro diffusa e quella inviata 13Trasmittanza Per una superficie investita da una radiazione acustica o ottica il rapporto tra lrsquointensitagrave della radiazione trasmessa entro il corpo e lrsquointensitagrave della radiazione incidente 14blu di Prussia Ferrocianuro ferrico Fe4[Fe(CN)6]3 scoperto casualmente a Berlino nel 1704 Anche chiamato blu di Berlino

55

superando poi questa soglia per le matrici (di origine organica) comincia a

diventare prevalente lrsquoassorbimento della radiazione facendo diventare lo strato

pittorico meno trasparente e il contrasto15 diminuisce

332 Una trattazione matematica del fenomeno

In riflettografia infrarossa si fa spesso riferimento ad una trattazione matematica[2]

(dovuta a Kubelka e Munk) che pur semplificando molto la situazione rispetto alla

realtagrave ha il pregio di essere intuitiva e di identificare la grandezze fondamentali in

gioco Essa ci porteragrave ad esprimere matematicamente la riflettanza di uno strato

pittorico solamente in funzione di coefficienti caratteristici dello strato stesso e

non piugrave in funzione della profonditagrave di penetrazione nello strato pittorico

Nellrsquoambito di questa teoria un dipinto egrave schematicamente descritto come uno

strato di colore (si pensa al colore come un pigmento disperso in un leganteil mezzo)

che ricopre una preparazione di fondo (costituita quasi sempre da una mescola di

gesso e colla animale o da biacca16 ) e sul quale egrave stato tracciato il disegno preparatorio

(fatto con carboncino grafite o punta metallica )

Le proprietagrave ottiche delle parti in questione e del sistema vengono considerate

in questo modo

Il legante viene considerato perfettamente trasparente

Il pigmento egrave considerato in grado di diffondere la radiazione che incide

normalmente

Si considera solo la diffusione che allrsquointerno dello strato si propaga ortogonalmente

ad esso in avanti o allrsquoindietro

La riflessione speculare non viene considerata

La lunghezza drsquoonda della radiazione egrave molto maggiore del diametro medio dei granuli di

pigmento

La radiazione proveniente dalla sorgente IR giunge sulla superficie del dipinto e

penetra in parte al di sotto di essa

Supponiamo che la radiazione non assorbita si propaghi lungo lrsquoasse x e

parte di essa venga diffusa ma solo nella direzione opposta si considera cioegrave

solo la retrodiffusione

Con 119868 119909 si indica il flusso di radiazione proveniente dalla sorgente

Con 119869 119909 si indica il flusso di radiazione retrodiffusa verso il rivelatore

Sia K il coefficiente di assorbimento della radiazione nello strato

Sia S il coefficiente di diffusione della radiazione nello strato

Accade che attraversando lo spessore 119889119909 lrsquointensitagrave 119868 119909 varia a causa

dellrsquoassorbimento della diffusione si considereragrave dunque per 119868 119909 anche il

contributo di 119869 119909 Un ragionamento analogo vale anche per il flusso 119869 119909

15 Contrasto In rifletto grafia per lrsquoindividuazione di linee scure su fondo bianco egrave definito come il rapporto tra la riflettenza della sostanza scura e la riflettanza del fondo bianco 16 Biacca Anche detta ldquobianco di piombordquo egrave un carbonato basico del piombo2PbCO3ndashPb(OH)2

56

In formule

119889119868 119909 = 119870 + 119878 119868 119909 119889119909 minus 119878 119869 119909 119889119909

(316)

119889 119869 119909 = minus(119870 + 119878)119869 119909 119889119909 + 119878 119868 119909 119889119909

Le equazioni cosigrave ricavate costituiscono il sistema di Kubelka-Munk in forma

differenziale

Figura 54Propagazione della radiazione diretta e retrodiffusa secondo lo schema di Kubelka-Munk

In riflettografia si definisce in linea di principio per ogni livello di profonditagrave della

superficie pittorica la riflettanza 119877 119909 come

119877 119909 =119869 119909

119868 119909 (317)

Derivando rispetto a x la (316) e sostituendo nel risultato ottenuto le (315) si ha

per 119877 119909 lrsquoequazione differenziale

119889119877 119909

119889119909= 1198781198772 119909 minus 2(119870 + 119878)119877 119909 + 119878 (318)

Ponendo 119883 = 119909 minus 1199090 1198770 = 119877 1199090 119886 =119870+119878

119878 119887 = 1198862 minus 1 si ha la soluzione

cercata per la riflettanza

119877(119883) =1+ 1198770 119887 coth 119887119878119883 minus119886

119886+119887 coth 119887119878119883 minus1198770 (319)

57

Mettiamoci ora nelle condizione di sapere come diventa 119877(119883) se si ha a che fare con

grandi spessori basta calcolarne il limite per 119883 rarr infin sapendo che coth 119909 =119890119909+119890minus119909

119890119909minus119890minus119909 si ha

119877infin = lim119883rarrinfin 119877(119883) =1+1198770(119887minus119886)

119886+119887minus1198770=

119870

119878+ 1 minus

119870

119878

2

+ 2119870

119878 (320)

Si vede chiaramente cosigrave che 119877infin dipende solamente dal rapporto 119870 119878 che egrave proprio

di ogni pigmento

Lrsquoandamento di 119877infin egrave quello visualizzato qui sotto

Figura 55 Andamento di 119929infin in funzione di KS

Naturalmente fare il limite per 119883 rarr infin ha solamente un senso matematico Nella

realtagrave si puograve misurare la riflettanza dei pigmenti con uno spettrofotometro e si

riscontra che giagrave con spessori di qualche millimetro crsquoegrave una buonissima

corrispondenza con lrsquoandamento di 119877infin

Dunque la trattazione di Kubelka-Munk che afferma con la (320) che per

119883 rarr infin la riflettanza non dipende piugrave dallo spessore dello strato ha un effettivo

riscontro con la realtagrave dove nella maggior parte dei casi si opera su spessori di 12

mm

Dalla (320) con pochi passaggi matematici ci si ricava 119870 119878 in funzione di 119877infin 119870

119878=

119877infin minus1 2

2119877infin (321)

Possiamo ora introdurre una nuova grandezza fondamentale in riflettografia il

contrasto

119862 =119877119887 119909

119877119908 119909 (322)

dove 119877119887 119909 e 119877119908 119909 sono rispettivamente la riflettanza di una linea ldquonerardquo del

disegno preparatorio e quella della superficie ldquobiancardquo del fondo e x rappresenta lo

spessore di pigmento soprastante Da come egrave definito ci si auspica sempre che C

abbia un valore prossimo a 0

Dal contrasto in linea di principio puograve essere ricavato lo spessore di

oscuramento 119883119889 = 119909119889 minus 1199090 definito come il minimo spessore di un dato pigmento in

grado di rendere completamente invisibile a una determinata strumentazione il disegno

58

preparatorio sottostante Esso puograve essere interpretato anche come un indice della

qualitagrave di un apparato per riflettografia

Vediamo ora come sia possibile ricavarsi Xd

Sia Cl il contrasto limite ossia il minimo contrasto rilevabile da un determinato

sensore dalla definizione di C Cl =119877119887 119883119889

119877119908 119883119889

Tenendo presente la (319) ponendo in essa 119910 = 119887 coth(119887119878119883119889) e sostituendo in Cl

si ottiene

1199102 ClR0w minus R0b + 119910 1 minus Cl R0bR0w minus 1 +

+Cl(a minus R0b)(1 minus aR0w ) + (a minus R0w )(aR0b minus 1) = 0 (323)

che egrave unrsquoequazione di secondo grado in y

Dunque conoscendo la riflettanza del fondo R0w la riflettanza del materiale usato per

il disegno preparatorio R0b la 119877infin del colore che ricopre il fondo e il suo coefficiente di diffusione

si puograve ricavare la y da cui trovare poi Xd con la formula

119883119889 =coth minus1 119910 119887

119887119878 (324)

333 La fotocamera CCD CHROMA C3 1600E

La facoltagrave di scienze dellrsquouniversitagrave di Camerino ha a disposizione per le

acquisizioni di immagini nel campo dei beni culturali una fotocamera digitale [10]

con sensore a stato solido CCD (Carge Coupled Device) CHROMA C3 1600E

prodotta dalla DTA

Figura 56 Fotocamera digitale CCD CHROMA C3 1600E

Cuore di questa apparecchiatura egrave il sensore per immagini CCD KAF1602(E)

prodotto dalla Kodak[9]

Figura 57Sensore per immagini CCD Kodak KAF-1602(E)

59

Alcune caratteristiche del CCD

Numero di pixel 1536(H)x1024(V)

(Circa 16MPixel di definizione)

Dimensioni del pixel 9x9 μm2

Dimensioni sensore 138x92 mm2

(corrisponde ad un rapporto 32)

FWC 105elettr

(Full Well Capacity Parametro indicante il massimo numero di elettroni

immagazzinabili in ogni pixel Ersquo da questa caratteristica che dipende sia

lrsquointensitagrave del segnale che del rumore Ersquo comunque auspicabile avere un

FWC piugrave alto possibile anche ge500000 cosigrave da poter lavorare anche su

immagini in cui ci sono zone illuminate diversamente evitando che su

quelle illuminate fortemente si crei sovraesposizione)

DC (misurata a 25degC) 20 elettr(pixel∙secondo)

(Dark Current Ersquo il numero di elettroni generato termicamente in ogni

pixel anche se non egrave esposto a radiazione ldquohellipcorrente di buiohelliprdquo Puograve essere

sottratta via software e bisogna tenerne conto soprattutto nelle acquisizioni

a lunga esposizione Con il raffreddamento termoelettrico di tipo Peltier17

puograve essere ridotta di molto)

Figura 58 Andamento della Dark Current a seconda della temperatura del CCD

QE 40 50 60

(Quantum Efficiency Misurata a tre diverse lunghezze drsquoonda 450nm

550nm 650nm Ersquo uno dei parametri piugrave importanti per valutare la qualitagrave di

un sensore Definito come il numero di elettroni di segnale creati per ogni

fotone incidente)

17 Peltier Jean Charles Athanase Fisico francese (Ham[Somme]1785-Parigi1845) Nel 1834 sccoprigrave lrsquoeffetto termoelettrico che da lui prese il nome

60

DR 74dB

(Dinamic Range Dipende dal rapporto tra la quantitagrave massima di elettroni

utilizzabili e il noise floor 119899119890~ cioegrave massimo numero di elettroni del rumore

di fondo per pixel Piugrave precisamente 119863119877 = 20 log10 119865119882119862 119899119890~ con

119899119890~ =15 elettroni)

La risposta spettrale del sensore quella che prima si egrave solo accennata in maniera

frazionata come QE egrave senza dubbio il parametro fondamentale In riflettografia

infrarossa per esempio si auspica che questo parametro sia alto attorno a 1ndash2 μm

Figura 59 Risposta spettrale QE del sensore KAF-1602 (E)

I filtri a disposizione

Ci sono 7 filtri a disposizione [10] per i vari tipi di acquisizioni di immagini

Tre filtri passa banda nel visibile RGB

Figura 60 Curve di trasmittanza dei tre filtri RGB

In realtagrave la curva di trasmissione dei filtri Blu e Verde aumenta nella regione

dellrsquoinfrarosso per questo motivo si egrave dotati di un filtro IR-Cut (taglia infrarosso)

da porre di fronte allrsquoobbiettivo

Filtro passa banda nellrsquoinfrarosso

Presenta due ldquopicchirdquo attorno a 500nm pari a circa 1-2 di trasmittanza

61

Figura 61 Curve di trasmittanza nel visibile e nel vicino infrarosso del filtro passa banda IR

Filtro passa banda nellrsquoultravioletto

Centrato sui 340 nm e con una ampiezza di banda al 50 della sua trasmittanza

massima FWHM pari a 85 nm

Filtro passa alto nellrsquoinfrarosso

Ha la lunghezza drsquoonda di cut-off (50 della sua trasmittanza max tmax) a 780 nm

A 680nm si ha 001 tmax a 850 nm si ha 95 tmax a 900 si ha 99 tmax

Figura 62 Ricostruzione dai dati dello spettro in trasmittanza dei due filtri passa banda UV e passa alto IR (Il tmax egrave arbitrario e sono stati posti uguali per praticitagrave di descrizione)

Filtro taglia Infrarossi

E lrsquounico filtro che egrave posto fuori dalla fotocamera essendo montato sullrsquoobbiettivo e

ha un diametro di 50mm (gli altri 25mm)

A parte dunque lrsquoultimo filtro IR-cut gli altri sono posizionati su una ruota

porta filtri posta allrsquointerno del corpo macchina e azionabile via software

62

Figura 63 Immagine indicativa di una ruota porta filtri per fotocamere CHROMA

Con questa apparecchiatura egrave possibile effettuare oltre la riflettografia infrarossa

anche lrsquoesame in tricromia in falso colore usando il filtri passa banda IR verde e

rosso

34 La tecnica FT-IR

Con lrsquoacronimo FT-IR che sta per Fourier Transform-Infra Red (spectroscopy) si

indica quella tecnica che permette il riconoscimento delle sostanze che

compongono un campione attraverso un esame spettroscopico eseguito in luce

infrarossa In questo caso perograve il risultato finale che consiste in un spettro di

assorbimento della radiazione nel dominio delle frequenze (cioegrave dove sullrsquoascissa

del grafico ci sono le frequenze) saragrave frutto di una trasformata di Fourier di un

altro grafico chiamato interferogramma nel dominio dei tempi

341 Eccitazioni vibrazionali delle molecole

Come mai egrave proprio la radiazione infrarossa la piugrave adatta a stimolare transizioni di

tipo vibrazionale nei nuclei di una molecola

Si puograve rispondere a questa domanda anche con delle considerazioni legate alla fisica

classica se consideriamo che gli elettroni sono legati alla molecola con una forza F con la stessa

forza i nuclei saranno legati tra loro a formare la molecola Approssimando questa forza a

una di tipo armonico (massa-molla) possiamo dire che la pulsazione del moto

elettronico egrave 120596119890 = 119896 119898 mentre la pulsazione del moto nucleare egrave 120596119873 = 119896 119872

con m massa dellrsquoelettrone M massa del nucleo e k costante elastica della F

Il rapporto tra lrsquo energia vibrazionale e quella elettronica saragrave allora dato da

119864119907

119864119890=

ℏ120596119873

ℏ120596119890cong

119898

119872 (322)

Essendo 119898

119872 compreso nel range 10minus3 divide 10minus5 possiamo affermare che le energie di

eccitazione vibrazionali sono qualche centinaio di volte piugrave piccole di quelle

63

elettroniche Essendo questrsquoultime dellrsquoordine di qualche eV lo spettro di

assorbimento-emissione vibrazionale cadragrave nel vicino e medio infrarosso

Figura 64 Collocazione spettrale delle vibrazioni molecolari

Si possono esprimere le frequenze 120642 in cm-1 (omettendo di moltiplicare per c

velocitagrave della luce) dato che se 119888 = 120582120584 allora 120584 = 119888120582

Si egrave giagrave parlato nel paragrafo 2 di questo capitolo dei livelli energetici

vibrazionali

Figura 65Schema energetico di una molecola biatomica e livelli vibrazionali[12]

Le transizioni di cui ci occupiamo qui naturalmente non coinvolgono livelli

elettronici ma solo passaggi da uno stato roto-vibrazionale ad una altro Infatti

oltre alle energie elettroniche e vibrazionali esistono pure le energie rotazionali che

sono dellrsquoordine 10minus3 divide 10minus5 volte piugrave piccole di quelle elettroniche e 10minus3 2 divide

10minus5 2 volte piugrave piccole di quelle vibrazionali cioegrave circa 10minus3eV

Per comprendere meglio quello che succede consideriamo le molecole

biatomiche per queste se sono nello stato Λ = 0(Λ numero quantico del momento

angolare elettronico lungo lrsquoasse molecolare senza spin) vale la regola di selezione

Δ119869 = plusmn1 dove J egrave il numero quantico rotazionale collegato con il momento

angolare totale lungo lrsquoasse molecolare

Le transizioni permesse passando da 119907 = 0 a 119907 = 1sono riportate nello schema qui

sotto

64

Figura 66Livelli energetici di una molecola biatomica e transizioni permesse da v=0 a v=1[1]

Con R si indicano tutte le transizioni con Δ119869 = +1 con P quelle con Δ119869 = minus1

chiamate poi branche R e P e il numero tra parentesi egrave il J iniziale

A titolo di esempio riportiamo lo spettro di assorbimento della molecola HCl

Figura 67Spettro di assorbimento di HCl [1]

Da notare la mancanza del gap centrale data la proibizione di Δ119869 = 0

Tutti gli esami spettroscopici in assorbimento avranno questo aspetto

342 I modi di vibrazione e i gruppi funzionali I

fingerprint

Le molecole possono presentare diversi modi di vibrazione ciascuno responsabile

di un particolare assorbimento in una determinata regione dello spettro

Si distinguono vibrazioni ldquostetchingrdquo o di valenza (variazione della distanza di

legame)

Figura 68 Esempio di modi di vibrazione di valenza[12]

e vibrazioni ldquobendingrdquo o di deformazione (variazione dellrsquoangolo di legame)

65

Figura 69Esempio di modi di vibrazione di deformazione[12]

Come si vede dalle immagini possiamo pensare la vibrazione dellrsquointera molecola come

combinazione di vibrazioni di ogni coppia di atomi o comunque di ogni sua singola parte piugrave

semplice In chimica questi ldquopezzi di molecolardquo sono detti gruppi funzionali cioegrave

gruppi di atomi che mostrano particolari e costanti proprietagrave chimico fisiche Saragrave grazie alla

peculiaritagrave della lunghezza drsquoonda assorbita da queste parti che si potragrave riconoscere

la molecola presente nel campione

Solitamente 120642119959119938119949 gt 120642119941119942119943 dunque troveremo i gap di assorbimento delle

vibrazioni di valenza nella parte sinistra dello spettro (4000-1500 cm-1) dove ci

sono i valori dei numeri drsquoonda piugrave alti zona dei gruppi funzionali mentre la zona

dello spettro a minore energia egrave occupata dalle vibrazioni di deformazione da quelle di valenza a

piugrave bassa energia e da quelle di combinazione(i due tipi insieme) saragrave soprattutto questa

combinazione di tipi di eccitazioni vibrazionali nella parte destra dello spettro

(1500-700 cm-1) che costituiragrave lrsquoimpronta digitale the fingerprint della molecola

Molecole diverse ma con lo stesso tipo di gruppi funzionali (per quelle organiche)

saranno riconosciute grazie a questa zona

Figura 70 Spettrogrammi IR di due CHETONI simili ciclo-esanone(sopra)e ciclo-pentone(sotto)

riconoscibili dalle diversitagrave nella zona fingerprint[12]

66

343 Lrsquouso dellrsquointerferometria La FT-IR

Le misure di tipo spettroscopico nellrsquoinfrarosso (considerando solo le tecniche a

doppio raggio che permettono il confronto tra il raggio di riferimento e quello del

campione fornendo cosigrave lo spettrogramma della trasmittanza ) si possono fare

essenzialmente in due modi in modo dispersivo con la selezione continua di lunghezza

drsquoonda o con il metodo interferometrico

Per gli spettrometri di tipo dispersivo egrave difficile conciliare risoluzione spettrale ed

efficienza di misurazione questi sistemi si basano infatti su reticoli a riflessione mossi

molto lentamente da meccaniche di precisione per selezionare lunghezza drsquoonda

dopo lunghezza drsquoonda e generare cosigrave uno spettro infrarosso continuo

Figura 71 Schema di funzionamento di uno spettrometro a dispersione[7]

In sintesi questo tipo di spettrometri funzionano cosigrave si formano due raggi uno dei

quali passando per il campione contiene le informazioni cercate lrsquoaltro fa da

riferimento Il chopper consente alternativamente lrsquoarrivo dellrsquouno o dellrsquoaltro sul

reticolo che monocromatizza il segnale letto successivamente dal sensore Saragrave il

software che una volta acquisiti i segnali ne faragrave il rapporto egrave saragrave in grado di creare

lo spettrogramma

Chiaramente il reticolo lavorando in condizioni di alta risoluzione selezioneragrave

una banda di frequenze molto stretta lrsquointensitagrave del segnale saragrave minore

causando cosigrave un deterioramento del rapporto segnale-rumore Un grande miglioramento delle condizioni di lavoro e della qualitagrave dei risultati

nella spettroscopia IR egrave avvenuto quando grazie ai moderni calcolatori si egrave riusciti

a convertire un interferogramma in uno spettrogramma usando gli algoritmi

della trasformata di Fourier

Lrsquointerferogramma

Definiamolo prima nel caso di una singola frequenza

Ersquo chiamato interferogramma il segnale complessivo in funzione del tempo di due

onde alla stessa intensitagrave e lunghezza drsquoonda che interferiscono quando su una

67

delle due si crea un continuo sfasamento rispetto allrsquoaltra per esempio grazie ad

uno specchio mobile che ne allunga o ne accorcia il cammino ottico

Figura 72 Schema di principio di un spettrografo con spettro e interferogramma nel caso di una singola

frequenza[8]

Nella figura sopra per questioni di chiarezza lrsquointerferogramma egrave nel dominio delle

distanze (proporzionalitagrave diretta tra tempo e spazio percorso dallo specchio

mobile) B(120584) e I(120575) intensitagrave luminosa rispettivamente dalla sorgente e sul

rivelatore ( 120584 numero drsquoonda e 120575 spostamento dello specchio) Per I(120575) vale la

seguente formula

119868(120575) = 119861(120584) cos 2120587120575

120582 (323)

che poi inserendo per ragioni di comoditagrave matematica il numero drsquoonda 120584 = 1 120582

diventa

119868(120575) = 119861(120584) cos 2120587120584120575 (324)

Nel caso di due frequenze la situazione cambia in questo modo

Figura 73Spettri e interferogrammi di due frequenze diverse separate e poi sovrapposte[8]

Ogni frequenza compare nellrsquointerferogramma come una funzione coseno

Considerando allora una sorgente continua nellrsquoinfrarosso matematicamente

faremo un integrale per trovare lrsquoandamento di 119868(120575) cioegrave

119868(120575) = 119861(120584)infin

0cos 2120587120584120575 119889120584 (325)

Un tipico interferogramma di una sorgente incandescente per infrarosso egrave il

seguente

68

Figura 74 Inteferogramma di una tipica sorgente incandescente[8]

Notare come quando 120575 = 0 essendo tutte le funzioni coseno delle frequenze

presenti in fase 119868(120575) ha un grande picco il centerburst questa egrave una caratteristica di

tutti gli interferogrammi Allontanandosi da questa posizione la moltitudine delle

funzioni coseno cominciano a rinforzarsi o annullarsi vicendevolmente causando

una rapida diminuzione dellrsquointensitagrave in una serie di oscillazioni

La trasformata di Fourier

Lrsquointerferogramma egrave descritto matematicamente dallrsquoequazione (325) e saragrave

proprio il suo andamento intensitagrave su tempo ad essere fisicamente misurato

dal sensore dello spettrografo Comunque in spettroscopia si egrave interessati allo

spettro cioegrave a conoscere lrsquointensitagrave in funzione del numero drsquoonda Ma

conoscendo la forma matematica dellrsquointerferogramma 119816(120517) come funzione di

120517 egrave possibile calcolare il corrispondente spettro usando una tecnica

matematica conosciuta come Trasformata di Fourier Il suo uso porta alla

conoscenza dello spettro attraversolrsquointegrale

119861(120584) = 119868(120575) cos 2120587120584120575 119889120575+infin

minusinfin (326)

Ecco dunque come si agisce con la tecnica FT-IR quando si vuole ottenere lo

spettrogramma di un campione viene fatta una prima acquisizione dello

spettrogramma della sorgente chiamato anche spettrogramma di fondo(in questo

si noteranno anche gli eventuali assorbimenti dei gas presenti lungo il cammino

ottico del raggio) ed in seguito del campione Il computer penseragrave ad eseguire il loro

rapporto fornendo lo spettro in trasmittanza

69

Figura 75 Schema a blocchi della generazione di uno spettro con la tecnica FT-IR[8]

Di seguito egrave riportata la figura schematica di uno spettrometro per analisi FT-IR

Figura 76 Schema di funzionamento di uno spettrometro FT-IR[7]

I 3 vantaggi della tecnica FT-IR

Si associano a questa tecnica tre vantaggi o miglioramenti rispetto alla

spettroscopia dispersiva

Vantaggio Jaquinot o di banda passante lrsquoenergia in arrivo al rivelatore egrave

maggiore di conseguenza anche il rapporto segnaledisturbo egrave piugrave elevato

Vantaggio Felgett o di multiplex lrsquoacquisizione dei dati egrave molto piugrave rapida

(pochi secondi) Questo consente di effettuare in rapida sequenza una serie

di spettri(10-20) e di presentare alla fine la loro media diminuendo cosigrave

lrsquoerrore

Vantaggio di Connes una calibrazione delle frequenze molto stabile ed

accurata (001-01 cm-1) grazie ad un laser interno che agisce da riferimento

per ogni scansione

70

Conclusioni

In questa dissertazione si egrave voluto discutere il contributo della Fisica nel campo

delle indagini analitiche e diagnostiche nel settore dei beni culturali attraverso una

panoramica delle varie tecniche di diagnosi e recupero di unrsquoopera drsquoarte con una

particolare attenzione alla strumentazione e quindi alle tecniche che sono di fatto

operanti con successo nellrsquoambito del nostro Ateneo

Queste metodologie delle quali molte e importanti di carattere non invasivo

sono di fondamentale importanza qualora si desideri eseguire una diagnosi su

unrsquoopera per la quale lo scopo primario di intervento egrave la sua conservazione nel

tempo Se dunque nel corso di una indagine di un bene culturale si richieda la

assoluta non invasivitagrave la fisica mette a disposizione tutte le sue conoscenze nel

campo delle interazioni radiazioni-materia o particelle-materia assicurando

insieme alla salvaguardia del manufatto le risposte cercate

Anche se un bene culturale come tutte le cose non puograve che deperire nel corso

degli anni in un inarrestabile anche se lento invecchiamento i metodi per porvi

riparo e le analisi scientifiche di tipo fisico saranno senza dubbio in grado di

migliorarsi rispetto ad ora in quantitagrave qualitagrave ed efficacia

Il progresso della ricerca fisica applicata e delle tecnologie collegate fanno

sicuramente ben sperare in una conservazione duratura della Bellezza tangibile a

sicuro vantaggio delle generazioni future

71

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[19]Enciclopedia-Delle-Scienze-Fisiche(vol IV p624) Limmagine in falso colore

Roma Istituto Enciclopedico Treccani

73

Ringraziamenti

Ringrazio Dio Padre onnipotente creatore di tutte le cose della materia e delle leggi

che la governano dellrsquouomo e della sua intelligenza che le sa scoprire

Ringrazio poi il prof Andrea Di Cicco per la sua disponibilitagrave e il dott Marco

Minicucci per il suo instancabile guidarmi con entusiasmo alla scoperta di un

mondo per me fino a poco tempo fa sconosciuto la prof Graziella Roselli per le

nozioni che mi ha fornito il dott Andrea Cittadini per le informazioni tecniche il

prof che ha fatto da lettore e tutti i docenti di Fisica che nel corso di questi

anni mi hanno preparato nello studio

Ringrazio ancora Alessandro e Antonella per il loro incoraggiamento schietto e

sincero Roberto per lo scanner e la sua generositagrave Claudio per il supporto

informatico

Ringrazio tutti gli amici che mi sono stati vicino in questi mesi e che anche solo con

un gesto o una parola mi sono stati di aiuto

Ringrazio la mia famiglia

Antonio

53

eccitato Come risultato la radiazione emessa durante la diseccitazione finale

ha una frequenza piugrave bassa e ricadragrave nel visibile

Figura 52 Fenomeno della fluorescenza[1]

33 La radiazione infrarossa La riflettografia IR

Lrsquointerazione energia-materia di strati pittorici con la radiazione del vicino infrarosso cioegrave la banda dello spettro che va dallrsquoestremo visibile rosso fino a una

lunghezza drsquoonda di circa 3μm puograve dar luogo a fenomeni ottici ben diversi da quelli

osservabili in luce visibile

Figura 53Lo spettro della radiazione infrarossa

54

Lrsquoassorbimento la diffusione interna (scattering) e la riflettanza12 possono

assumere valori molto diversi con una conseguente dello strato pittorico a vista

In generale ad un aumento della lunghezza drsquoonda(fino a 120582 cong 22120583119898 )

corrisponde una diminuzione del fenomeno di scattering cioegrave una diminuzione del

potere coprente e quindi un aumento della trasparenza dello strato pittorico

331 Lrsquointerazione della radiazione infrarossa con i mezzi

torbidi

Parliamo di mezzo torbido quando piccole ( 10minus3 divide 1 μm) particelle sono

disperse in una matrice (il mezzo che ldquoospitardquo le particelle) trasparente e omogenea

che puograve essere gassosa liquida o solida Esempi di questo tipo di sistemi sono la

nebbia il fumo le pitture i colloidi liquidi e le soluzioni solide(come i vetri

colorati)

Il comportamento della radiazione infrarossa con questi sistemi egrave

intrinsecamente lo stesso di quello della luce visibile Esso egrave governato da

interazioni come la riflessione la rifrazione la dispersione la diffusione e nel caso di

specifiche sostanze colorate assorbimento (di determinate lunghezze drsquoonda)

La diffusione e lrsquoassorbimento sono fattori determinanti per la

trasmittanza13 di questi sistemi Per esempio il potere coprente di uno strato di

pittura bianca (non considerando lo spessore) egrave dovuto essenzialmente alla

diffusione mentre in uno strato di pittura blu di Prussia14 il fattore dominante egrave

lrsquoassorbimento specifico

La diffusione puograve essere descritta quantitativamente dagli specifici

coefficienti di diffusione delle particelle disperse attraverso la teoria di Kubelka-Munk

Questi coefficienti dipendono dalla lunghezza drsquoonda della radiazione incidente

dalla geometria delle particelle (forma e diametro) e dalla differenza degli indici di

rifrazione del pigmento(particelle) e mezzo(matrice)

In generale per uno strato di pittura bianca (volendo focalizzare il discorso

solo sulla diffusione) possiamo dire che diventa piugrave trasparente

al crescere della lunghezza drsquoonda della radiazione incidente

al diminuire dello spessore dello strato

al diminuire del numero di particelle nello strato(concentrazione

pigmentovolume)

al diminuire della differenza degli indici di rifrazione tra pigmento e

mezzo(legante)

Concludiamo questo paragrafo col dire che nella maggior parte dei casi il massimo

della trasmittanza di un pigmento egrave nel vicino infrarosso tra 18μm e 22μm

12 Riflettanza Il rapporto tra la radiazione retro diffusa e quella inviata 13Trasmittanza Per una superficie investita da una radiazione acustica o ottica il rapporto tra lrsquointensitagrave della radiazione trasmessa entro il corpo e lrsquointensitagrave della radiazione incidente 14blu di Prussia Ferrocianuro ferrico Fe4[Fe(CN)6]3 scoperto casualmente a Berlino nel 1704 Anche chiamato blu di Berlino

55

superando poi questa soglia per le matrici (di origine organica) comincia a

diventare prevalente lrsquoassorbimento della radiazione facendo diventare lo strato

pittorico meno trasparente e il contrasto15 diminuisce

332 Una trattazione matematica del fenomeno

In riflettografia infrarossa si fa spesso riferimento ad una trattazione matematica[2]

(dovuta a Kubelka e Munk) che pur semplificando molto la situazione rispetto alla

realtagrave ha il pregio di essere intuitiva e di identificare la grandezze fondamentali in

gioco Essa ci porteragrave ad esprimere matematicamente la riflettanza di uno strato

pittorico solamente in funzione di coefficienti caratteristici dello strato stesso e

non piugrave in funzione della profonditagrave di penetrazione nello strato pittorico

Nellrsquoambito di questa teoria un dipinto egrave schematicamente descritto come uno

strato di colore (si pensa al colore come un pigmento disperso in un leganteil mezzo)

che ricopre una preparazione di fondo (costituita quasi sempre da una mescola di

gesso e colla animale o da biacca16 ) e sul quale egrave stato tracciato il disegno preparatorio

(fatto con carboncino grafite o punta metallica )

Le proprietagrave ottiche delle parti in questione e del sistema vengono considerate

in questo modo

Il legante viene considerato perfettamente trasparente

Il pigmento egrave considerato in grado di diffondere la radiazione che incide

normalmente

Si considera solo la diffusione che allrsquointerno dello strato si propaga ortogonalmente

ad esso in avanti o allrsquoindietro

La riflessione speculare non viene considerata

La lunghezza drsquoonda della radiazione egrave molto maggiore del diametro medio dei granuli di

pigmento

La radiazione proveniente dalla sorgente IR giunge sulla superficie del dipinto e

penetra in parte al di sotto di essa

Supponiamo che la radiazione non assorbita si propaghi lungo lrsquoasse x e

parte di essa venga diffusa ma solo nella direzione opposta si considera cioegrave

solo la retrodiffusione

Con 119868 119909 si indica il flusso di radiazione proveniente dalla sorgente

Con 119869 119909 si indica il flusso di radiazione retrodiffusa verso il rivelatore

Sia K il coefficiente di assorbimento della radiazione nello strato

Sia S il coefficiente di diffusione della radiazione nello strato

Accade che attraversando lo spessore 119889119909 lrsquointensitagrave 119868 119909 varia a causa

dellrsquoassorbimento della diffusione si considereragrave dunque per 119868 119909 anche il

contributo di 119869 119909 Un ragionamento analogo vale anche per il flusso 119869 119909

15 Contrasto In rifletto grafia per lrsquoindividuazione di linee scure su fondo bianco egrave definito come il rapporto tra la riflettenza della sostanza scura e la riflettanza del fondo bianco 16 Biacca Anche detta ldquobianco di piombordquo egrave un carbonato basico del piombo2PbCO3ndashPb(OH)2

56

In formule

119889119868 119909 = 119870 + 119878 119868 119909 119889119909 minus 119878 119869 119909 119889119909

(316)

119889 119869 119909 = minus(119870 + 119878)119869 119909 119889119909 + 119878 119868 119909 119889119909

Le equazioni cosigrave ricavate costituiscono il sistema di Kubelka-Munk in forma

differenziale

Figura 54Propagazione della radiazione diretta e retrodiffusa secondo lo schema di Kubelka-Munk

In riflettografia si definisce in linea di principio per ogni livello di profonditagrave della

superficie pittorica la riflettanza 119877 119909 come

119877 119909 =119869 119909

119868 119909 (317)

Derivando rispetto a x la (316) e sostituendo nel risultato ottenuto le (315) si ha

per 119877 119909 lrsquoequazione differenziale

119889119877 119909

119889119909= 1198781198772 119909 minus 2(119870 + 119878)119877 119909 + 119878 (318)

Ponendo 119883 = 119909 minus 1199090 1198770 = 119877 1199090 119886 =119870+119878

119878 119887 = 1198862 minus 1 si ha la soluzione

cercata per la riflettanza

119877(119883) =1+ 1198770 119887 coth 119887119878119883 minus119886

119886+119887 coth 119887119878119883 minus1198770 (319)

57

Mettiamoci ora nelle condizione di sapere come diventa 119877(119883) se si ha a che fare con

grandi spessori basta calcolarne il limite per 119883 rarr infin sapendo che coth 119909 =119890119909+119890minus119909

119890119909minus119890minus119909 si ha

119877infin = lim119883rarrinfin 119877(119883) =1+1198770(119887minus119886)

119886+119887minus1198770=

119870

119878+ 1 minus

119870

119878

2

+ 2119870

119878 (320)

Si vede chiaramente cosigrave che 119877infin dipende solamente dal rapporto 119870 119878 che egrave proprio

di ogni pigmento

Lrsquoandamento di 119877infin egrave quello visualizzato qui sotto

Figura 55 Andamento di 119929infin in funzione di KS

Naturalmente fare il limite per 119883 rarr infin ha solamente un senso matematico Nella

realtagrave si puograve misurare la riflettanza dei pigmenti con uno spettrofotometro e si

riscontra che giagrave con spessori di qualche millimetro crsquoegrave una buonissima

corrispondenza con lrsquoandamento di 119877infin

Dunque la trattazione di Kubelka-Munk che afferma con la (320) che per

119883 rarr infin la riflettanza non dipende piugrave dallo spessore dello strato ha un effettivo

riscontro con la realtagrave dove nella maggior parte dei casi si opera su spessori di 12

mm

Dalla (320) con pochi passaggi matematici ci si ricava 119870 119878 in funzione di 119877infin 119870

119878=

119877infin minus1 2

2119877infin (321)

Possiamo ora introdurre una nuova grandezza fondamentale in riflettografia il

contrasto

119862 =119877119887 119909

119877119908 119909 (322)

dove 119877119887 119909 e 119877119908 119909 sono rispettivamente la riflettanza di una linea ldquonerardquo del

disegno preparatorio e quella della superficie ldquobiancardquo del fondo e x rappresenta lo

spessore di pigmento soprastante Da come egrave definito ci si auspica sempre che C

abbia un valore prossimo a 0

Dal contrasto in linea di principio puograve essere ricavato lo spessore di

oscuramento 119883119889 = 119909119889 minus 1199090 definito come il minimo spessore di un dato pigmento in

grado di rendere completamente invisibile a una determinata strumentazione il disegno

58

preparatorio sottostante Esso puograve essere interpretato anche come un indice della

qualitagrave di un apparato per riflettografia

Vediamo ora come sia possibile ricavarsi Xd

Sia Cl il contrasto limite ossia il minimo contrasto rilevabile da un determinato

sensore dalla definizione di C Cl =119877119887 119883119889

119877119908 119883119889

Tenendo presente la (319) ponendo in essa 119910 = 119887 coth(119887119878119883119889) e sostituendo in Cl

si ottiene

1199102 ClR0w minus R0b + 119910 1 minus Cl R0bR0w minus 1 +

+Cl(a minus R0b)(1 minus aR0w ) + (a minus R0w )(aR0b minus 1) = 0 (323)

che egrave unrsquoequazione di secondo grado in y

Dunque conoscendo la riflettanza del fondo R0w la riflettanza del materiale usato per

il disegno preparatorio R0b la 119877infin del colore che ricopre il fondo e il suo coefficiente di diffusione

si puograve ricavare la y da cui trovare poi Xd con la formula

119883119889 =coth minus1 119910 119887

119887119878 (324)

333 La fotocamera CCD CHROMA C3 1600E

La facoltagrave di scienze dellrsquouniversitagrave di Camerino ha a disposizione per le

acquisizioni di immagini nel campo dei beni culturali una fotocamera digitale [10]

con sensore a stato solido CCD (Carge Coupled Device) CHROMA C3 1600E

prodotta dalla DTA

Figura 56 Fotocamera digitale CCD CHROMA C3 1600E

Cuore di questa apparecchiatura egrave il sensore per immagini CCD KAF1602(E)

prodotto dalla Kodak[9]

Figura 57Sensore per immagini CCD Kodak KAF-1602(E)

59

Alcune caratteristiche del CCD

Numero di pixel 1536(H)x1024(V)

(Circa 16MPixel di definizione)

Dimensioni del pixel 9x9 μm2

Dimensioni sensore 138x92 mm2

(corrisponde ad un rapporto 32)

FWC 105elettr

(Full Well Capacity Parametro indicante il massimo numero di elettroni

immagazzinabili in ogni pixel Ersquo da questa caratteristica che dipende sia

lrsquointensitagrave del segnale che del rumore Ersquo comunque auspicabile avere un

FWC piugrave alto possibile anche ge500000 cosigrave da poter lavorare anche su

immagini in cui ci sono zone illuminate diversamente evitando che su

quelle illuminate fortemente si crei sovraesposizione)

DC (misurata a 25degC) 20 elettr(pixel∙secondo)

(Dark Current Ersquo il numero di elettroni generato termicamente in ogni

pixel anche se non egrave esposto a radiazione ldquohellipcorrente di buiohelliprdquo Puograve essere

sottratta via software e bisogna tenerne conto soprattutto nelle acquisizioni

a lunga esposizione Con il raffreddamento termoelettrico di tipo Peltier17

puograve essere ridotta di molto)

Figura 58 Andamento della Dark Current a seconda della temperatura del CCD

QE 40 50 60

(Quantum Efficiency Misurata a tre diverse lunghezze drsquoonda 450nm

550nm 650nm Ersquo uno dei parametri piugrave importanti per valutare la qualitagrave di

un sensore Definito come il numero di elettroni di segnale creati per ogni

fotone incidente)

17 Peltier Jean Charles Athanase Fisico francese (Ham[Somme]1785-Parigi1845) Nel 1834 sccoprigrave lrsquoeffetto termoelettrico che da lui prese il nome

60

DR 74dB

(Dinamic Range Dipende dal rapporto tra la quantitagrave massima di elettroni

utilizzabili e il noise floor 119899119890~ cioegrave massimo numero di elettroni del rumore

di fondo per pixel Piugrave precisamente 119863119877 = 20 log10 119865119882119862 119899119890~ con

119899119890~ =15 elettroni)

La risposta spettrale del sensore quella che prima si egrave solo accennata in maniera

frazionata come QE egrave senza dubbio il parametro fondamentale In riflettografia

infrarossa per esempio si auspica che questo parametro sia alto attorno a 1ndash2 μm

Figura 59 Risposta spettrale QE del sensore KAF-1602 (E)

I filtri a disposizione

Ci sono 7 filtri a disposizione [10] per i vari tipi di acquisizioni di immagini

Tre filtri passa banda nel visibile RGB

Figura 60 Curve di trasmittanza dei tre filtri RGB

In realtagrave la curva di trasmissione dei filtri Blu e Verde aumenta nella regione

dellrsquoinfrarosso per questo motivo si egrave dotati di un filtro IR-Cut (taglia infrarosso)

da porre di fronte allrsquoobbiettivo

Filtro passa banda nellrsquoinfrarosso

Presenta due ldquopicchirdquo attorno a 500nm pari a circa 1-2 di trasmittanza

61

Figura 61 Curve di trasmittanza nel visibile e nel vicino infrarosso del filtro passa banda IR

Filtro passa banda nellrsquoultravioletto

Centrato sui 340 nm e con una ampiezza di banda al 50 della sua trasmittanza

massima FWHM pari a 85 nm

Filtro passa alto nellrsquoinfrarosso

Ha la lunghezza drsquoonda di cut-off (50 della sua trasmittanza max tmax) a 780 nm

A 680nm si ha 001 tmax a 850 nm si ha 95 tmax a 900 si ha 99 tmax

Figura 62 Ricostruzione dai dati dello spettro in trasmittanza dei due filtri passa banda UV e passa alto IR (Il tmax egrave arbitrario e sono stati posti uguali per praticitagrave di descrizione)

Filtro taglia Infrarossi

E lrsquounico filtro che egrave posto fuori dalla fotocamera essendo montato sullrsquoobbiettivo e

ha un diametro di 50mm (gli altri 25mm)

A parte dunque lrsquoultimo filtro IR-cut gli altri sono posizionati su una ruota

porta filtri posta allrsquointerno del corpo macchina e azionabile via software

62

Figura 63 Immagine indicativa di una ruota porta filtri per fotocamere CHROMA

Con questa apparecchiatura egrave possibile effettuare oltre la riflettografia infrarossa

anche lrsquoesame in tricromia in falso colore usando il filtri passa banda IR verde e

rosso

34 La tecnica FT-IR

Con lrsquoacronimo FT-IR che sta per Fourier Transform-Infra Red (spectroscopy) si

indica quella tecnica che permette il riconoscimento delle sostanze che

compongono un campione attraverso un esame spettroscopico eseguito in luce

infrarossa In questo caso perograve il risultato finale che consiste in un spettro di

assorbimento della radiazione nel dominio delle frequenze (cioegrave dove sullrsquoascissa

del grafico ci sono le frequenze) saragrave frutto di una trasformata di Fourier di un

altro grafico chiamato interferogramma nel dominio dei tempi

341 Eccitazioni vibrazionali delle molecole

Come mai egrave proprio la radiazione infrarossa la piugrave adatta a stimolare transizioni di

tipo vibrazionale nei nuclei di una molecola

Si puograve rispondere a questa domanda anche con delle considerazioni legate alla fisica

classica se consideriamo che gli elettroni sono legati alla molecola con una forza F con la stessa

forza i nuclei saranno legati tra loro a formare la molecola Approssimando questa forza a

una di tipo armonico (massa-molla) possiamo dire che la pulsazione del moto

elettronico egrave 120596119890 = 119896 119898 mentre la pulsazione del moto nucleare egrave 120596119873 = 119896 119872

con m massa dellrsquoelettrone M massa del nucleo e k costante elastica della F

Il rapporto tra lrsquo energia vibrazionale e quella elettronica saragrave allora dato da

119864119907

119864119890=

ℏ120596119873

ℏ120596119890cong

119898

119872 (322)

Essendo 119898

119872 compreso nel range 10minus3 divide 10minus5 possiamo affermare che le energie di

eccitazione vibrazionali sono qualche centinaio di volte piugrave piccole di quelle

63

elettroniche Essendo questrsquoultime dellrsquoordine di qualche eV lo spettro di

assorbimento-emissione vibrazionale cadragrave nel vicino e medio infrarosso

Figura 64 Collocazione spettrale delle vibrazioni molecolari

Si possono esprimere le frequenze 120642 in cm-1 (omettendo di moltiplicare per c

velocitagrave della luce) dato che se 119888 = 120582120584 allora 120584 = 119888120582

Si egrave giagrave parlato nel paragrafo 2 di questo capitolo dei livelli energetici

vibrazionali

Figura 65Schema energetico di una molecola biatomica e livelli vibrazionali[12]

Le transizioni di cui ci occupiamo qui naturalmente non coinvolgono livelli

elettronici ma solo passaggi da uno stato roto-vibrazionale ad una altro Infatti

oltre alle energie elettroniche e vibrazionali esistono pure le energie rotazionali che

sono dellrsquoordine 10minus3 divide 10minus5 volte piugrave piccole di quelle elettroniche e 10minus3 2 divide

10minus5 2 volte piugrave piccole di quelle vibrazionali cioegrave circa 10minus3eV

Per comprendere meglio quello che succede consideriamo le molecole

biatomiche per queste se sono nello stato Λ = 0(Λ numero quantico del momento

angolare elettronico lungo lrsquoasse molecolare senza spin) vale la regola di selezione

Δ119869 = plusmn1 dove J egrave il numero quantico rotazionale collegato con il momento

angolare totale lungo lrsquoasse molecolare

Le transizioni permesse passando da 119907 = 0 a 119907 = 1sono riportate nello schema qui

sotto

64

Figura 66Livelli energetici di una molecola biatomica e transizioni permesse da v=0 a v=1[1]

Con R si indicano tutte le transizioni con Δ119869 = +1 con P quelle con Δ119869 = minus1

chiamate poi branche R e P e il numero tra parentesi egrave il J iniziale

A titolo di esempio riportiamo lo spettro di assorbimento della molecola HCl

Figura 67Spettro di assorbimento di HCl [1]

Da notare la mancanza del gap centrale data la proibizione di Δ119869 = 0

Tutti gli esami spettroscopici in assorbimento avranno questo aspetto

342 I modi di vibrazione e i gruppi funzionali I

fingerprint

Le molecole possono presentare diversi modi di vibrazione ciascuno responsabile

di un particolare assorbimento in una determinata regione dello spettro

Si distinguono vibrazioni ldquostetchingrdquo o di valenza (variazione della distanza di

legame)

Figura 68 Esempio di modi di vibrazione di valenza[12]

e vibrazioni ldquobendingrdquo o di deformazione (variazione dellrsquoangolo di legame)

65

Figura 69Esempio di modi di vibrazione di deformazione[12]

Come si vede dalle immagini possiamo pensare la vibrazione dellrsquointera molecola come

combinazione di vibrazioni di ogni coppia di atomi o comunque di ogni sua singola parte piugrave

semplice In chimica questi ldquopezzi di molecolardquo sono detti gruppi funzionali cioegrave

gruppi di atomi che mostrano particolari e costanti proprietagrave chimico fisiche Saragrave grazie alla

peculiaritagrave della lunghezza drsquoonda assorbita da queste parti che si potragrave riconoscere

la molecola presente nel campione

Solitamente 120642119959119938119949 gt 120642119941119942119943 dunque troveremo i gap di assorbimento delle

vibrazioni di valenza nella parte sinistra dello spettro (4000-1500 cm-1) dove ci

sono i valori dei numeri drsquoonda piugrave alti zona dei gruppi funzionali mentre la zona

dello spettro a minore energia egrave occupata dalle vibrazioni di deformazione da quelle di valenza a

piugrave bassa energia e da quelle di combinazione(i due tipi insieme) saragrave soprattutto questa

combinazione di tipi di eccitazioni vibrazionali nella parte destra dello spettro

(1500-700 cm-1) che costituiragrave lrsquoimpronta digitale the fingerprint della molecola

Molecole diverse ma con lo stesso tipo di gruppi funzionali (per quelle organiche)

saranno riconosciute grazie a questa zona

Figura 70 Spettrogrammi IR di due CHETONI simili ciclo-esanone(sopra)e ciclo-pentone(sotto)

riconoscibili dalle diversitagrave nella zona fingerprint[12]

66

343 Lrsquouso dellrsquointerferometria La FT-IR

Le misure di tipo spettroscopico nellrsquoinfrarosso (considerando solo le tecniche a

doppio raggio che permettono il confronto tra il raggio di riferimento e quello del

campione fornendo cosigrave lo spettrogramma della trasmittanza ) si possono fare

essenzialmente in due modi in modo dispersivo con la selezione continua di lunghezza

drsquoonda o con il metodo interferometrico

Per gli spettrometri di tipo dispersivo egrave difficile conciliare risoluzione spettrale ed

efficienza di misurazione questi sistemi si basano infatti su reticoli a riflessione mossi

molto lentamente da meccaniche di precisione per selezionare lunghezza drsquoonda

dopo lunghezza drsquoonda e generare cosigrave uno spettro infrarosso continuo

Figura 71 Schema di funzionamento di uno spettrometro a dispersione[7]

In sintesi questo tipo di spettrometri funzionano cosigrave si formano due raggi uno dei

quali passando per il campione contiene le informazioni cercate lrsquoaltro fa da

riferimento Il chopper consente alternativamente lrsquoarrivo dellrsquouno o dellrsquoaltro sul

reticolo che monocromatizza il segnale letto successivamente dal sensore Saragrave il

software che una volta acquisiti i segnali ne faragrave il rapporto egrave saragrave in grado di creare

lo spettrogramma

Chiaramente il reticolo lavorando in condizioni di alta risoluzione selezioneragrave

una banda di frequenze molto stretta lrsquointensitagrave del segnale saragrave minore

causando cosigrave un deterioramento del rapporto segnale-rumore Un grande miglioramento delle condizioni di lavoro e della qualitagrave dei risultati

nella spettroscopia IR egrave avvenuto quando grazie ai moderni calcolatori si egrave riusciti

a convertire un interferogramma in uno spettrogramma usando gli algoritmi

della trasformata di Fourier

Lrsquointerferogramma

Definiamolo prima nel caso di una singola frequenza

Ersquo chiamato interferogramma il segnale complessivo in funzione del tempo di due

onde alla stessa intensitagrave e lunghezza drsquoonda che interferiscono quando su una

67

delle due si crea un continuo sfasamento rispetto allrsquoaltra per esempio grazie ad

uno specchio mobile che ne allunga o ne accorcia il cammino ottico

Figura 72 Schema di principio di un spettrografo con spettro e interferogramma nel caso di una singola

frequenza[8]

Nella figura sopra per questioni di chiarezza lrsquointerferogramma egrave nel dominio delle

distanze (proporzionalitagrave diretta tra tempo e spazio percorso dallo specchio

mobile) B(120584) e I(120575) intensitagrave luminosa rispettivamente dalla sorgente e sul

rivelatore ( 120584 numero drsquoonda e 120575 spostamento dello specchio) Per I(120575) vale la

seguente formula

119868(120575) = 119861(120584) cos 2120587120575

120582 (323)

che poi inserendo per ragioni di comoditagrave matematica il numero drsquoonda 120584 = 1 120582

diventa

119868(120575) = 119861(120584) cos 2120587120584120575 (324)

Nel caso di due frequenze la situazione cambia in questo modo

Figura 73Spettri e interferogrammi di due frequenze diverse separate e poi sovrapposte[8]

Ogni frequenza compare nellrsquointerferogramma come una funzione coseno

Considerando allora una sorgente continua nellrsquoinfrarosso matematicamente

faremo un integrale per trovare lrsquoandamento di 119868(120575) cioegrave

119868(120575) = 119861(120584)infin

0cos 2120587120584120575 119889120584 (325)

Un tipico interferogramma di una sorgente incandescente per infrarosso egrave il

seguente

68

Figura 74 Inteferogramma di una tipica sorgente incandescente[8]

Notare come quando 120575 = 0 essendo tutte le funzioni coseno delle frequenze

presenti in fase 119868(120575) ha un grande picco il centerburst questa egrave una caratteristica di

tutti gli interferogrammi Allontanandosi da questa posizione la moltitudine delle

funzioni coseno cominciano a rinforzarsi o annullarsi vicendevolmente causando

una rapida diminuzione dellrsquointensitagrave in una serie di oscillazioni

La trasformata di Fourier

Lrsquointerferogramma egrave descritto matematicamente dallrsquoequazione (325) e saragrave

proprio il suo andamento intensitagrave su tempo ad essere fisicamente misurato

dal sensore dello spettrografo Comunque in spettroscopia si egrave interessati allo

spettro cioegrave a conoscere lrsquointensitagrave in funzione del numero drsquoonda Ma

conoscendo la forma matematica dellrsquointerferogramma 119816(120517) come funzione di

120517 egrave possibile calcolare il corrispondente spettro usando una tecnica

matematica conosciuta come Trasformata di Fourier Il suo uso porta alla

conoscenza dello spettro attraversolrsquointegrale

119861(120584) = 119868(120575) cos 2120587120584120575 119889120575+infin

minusinfin (326)

Ecco dunque come si agisce con la tecnica FT-IR quando si vuole ottenere lo

spettrogramma di un campione viene fatta una prima acquisizione dello

spettrogramma della sorgente chiamato anche spettrogramma di fondo(in questo

si noteranno anche gli eventuali assorbimenti dei gas presenti lungo il cammino

ottico del raggio) ed in seguito del campione Il computer penseragrave ad eseguire il loro

rapporto fornendo lo spettro in trasmittanza

69

Figura 75 Schema a blocchi della generazione di uno spettro con la tecnica FT-IR[8]

Di seguito egrave riportata la figura schematica di uno spettrometro per analisi FT-IR

Figura 76 Schema di funzionamento di uno spettrometro FT-IR[7]

I 3 vantaggi della tecnica FT-IR

Si associano a questa tecnica tre vantaggi o miglioramenti rispetto alla

spettroscopia dispersiva

Vantaggio Jaquinot o di banda passante lrsquoenergia in arrivo al rivelatore egrave

maggiore di conseguenza anche il rapporto segnaledisturbo egrave piugrave elevato

Vantaggio Felgett o di multiplex lrsquoacquisizione dei dati egrave molto piugrave rapida

(pochi secondi) Questo consente di effettuare in rapida sequenza una serie

di spettri(10-20) e di presentare alla fine la loro media diminuendo cosigrave

lrsquoerrore

Vantaggio di Connes una calibrazione delle frequenze molto stabile ed

accurata (001-01 cm-1) grazie ad un laser interno che agisce da riferimento

per ogni scansione

70

Conclusioni

In questa dissertazione si egrave voluto discutere il contributo della Fisica nel campo

delle indagini analitiche e diagnostiche nel settore dei beni culturali attraverso una

panoramica delle varie tecniche di diagnosi e recupero di unrsquoopera drsquoarte con una

particolare attenzione alla strumentazione e quindi alle tecniche che sono di fatto

operanti con successo nellrsquoambito del nostro Ateneo

Queste metodologie delle quali molte e importanti di carattere non invasivo

sono di fondamentale importanza qualora si desideri eseguire una diagnosi su

unrsquoopera per la quale lo scopo primario di intervento egrave la sua conservazione nel

tempo Se dunque nel corso di una indagine di un bene culturale si richieda la

assoluta non invasivitagrave la fisica mette a disposizione tutte le sue conoscenze nel

campo delle interazioni radiazioni-materia o particelle-materia assicurando

insieme alla salvaguardia del manufatto le risposte cercate

Anche se un bene culturale come tutte le cose non puograve che deperire nel corso

degli anni in un inarrestabile anche se lento invecchiamento i metodi per porvi

riparo e le analisi scientifiche di tipo fisico saranno senza dubbio in grado di

migliorarsi rispetto ad ora in quantitagrave qualitagrave ed efficacia

Il progresso della ricerca fisica applicata e delle tecnologie collegate fanno

sicuramente ben sperare in una conservazione duratura della Bellezza tangibile a

sicuro vantaggio delle generazioni future

71

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[19]Enciclopedia-Delle-Scienze-Fisiche(vol IV p624) Limmagine in falso colore

Roma Istituto Enciclopedico Treccani

73

Ringraziamenti

Ringrazio Dio Padre onnipotente creatore di tutte le cose della materia e delle leggi

che la governano dellrsquouomo e della sua intelligenza che le sa scoprire

Ringrazio poi il prof Andrea Di Cicco per la sua disponibilitagrave e il dott Marco

Minicucci per il suo instancabile guidarmi con entusiasmo alla scoperta di un

mondo per me fino a poco tempo fa sconosciuto la prof Graziella Roselli per le

nozioni che mi ha fornito il dott Andrea Cittadini per le informazioni tecniche il

prof che ha fatto da lettore e tutti i docenti di Fisica che nel corso di questi

anni mi hanno preparato nello studio

Ringrazio ancora Alessandro e Antonella per il loro incoraggiamento schietto e

sincero Roberto per lo scanner e la sua generositagrave Claudio per il supporto

informatico

Ringrazio tutti gli amici che mi sono stati vicino in questi mesi e che anche solo con

un gesto o una parola mi sono stati di aiuto

Ringrazio la mia famiglia

Antonio

54

Lrsquoassorbimento la diffusione interna (scattering) e la riflettanza12 possono

assumere valori molto diversi con una conseguente dello strato pittorico a vista

In generale ad un aumento della lunghezza drsquoonda(fino a 120582 cong 22120583119898 )

corrisponde una diminuzione del fenomeno di scattering cioegrave una diminuzione del

potere coprente e quindi un aumento della trasparenza dello strato pittorico

331 Lrsquointerazione della radiazione infrarossa con i mezzi

torbidi

Parliamo di mezzo torbido quando piccole ( 10minus3 divide 1 μm) particelle sono

disperse in una matrice (il mezzo che ldquoospitardquo le particelle) trasparente e omogenea

che puograve essere gassosa liquida o solida Esempi di questo tipo di sistemi sono la

nebbia il fumo le pitture i colloidi liquidi e le soluzioni solide(come i vetri

colorati)

Il comportamento della radiazione infrarossa con questi sistemi egrave

intrinsecamente lo stesso di quello della luce visibile Esso egrave governato da

interazioni come la riflessione la rifrazione la dispersione la diffusione e nel caso di

specifiche sostanze colorate assorbimento (di determinate lunghezze drsquoonda)

La diffusione e lrsquoassorbimento sono fattori determinanti per la

trasmittanza13 di questi sistemi Per esempio il potere coprente di uno strato di

pittura bianca (non considerando lo spessore) egrave dovuto essenzialmente alla

diffusione mentre in uno strato di pittura blu di Prussia14 il fattore dominante egrave

lrsquoassorbimento specifico

La diffusione puograve essere descritta quantitativamente dagli specifici

coefficienti di diffusione delle particelle disperse attraverso la teoria di Kubelka-Munk

Questi coefficienti dipendono dalla lunghezza drsquoonda della radiazione incidente

dalla geometria delle particelle (forma e diametro) e dalla differenza degli indici di

rifrazione del pigmento(particelle) e mezzo(matrice)

In generale per uno strato di pittura bianca (volendo focalizzare il discorso

solo sulla diffusione) possiamo dire che diventa piugrave trasparente

al crescere della lunghezza drsquoonda della radiazione incidente

al diminuire dello spessore dello strato

al diminuire del numero di particelle nello strato(concentrazione

pigmentovolume)

al diminuire della differenza degli indici di rifrazione tra pigmento e

mezzo(legante)

Concludiamo questo paragrafo col dire che nella maggior parte dei casi il massimo

della trasmittanza di un pigmento egrave nel vicino infrarosso tra 18μm e 22μm

12 Riflettanza Il rapporto tra la radiazione retro diffusa e quella inviata 13Trasmittanza Per una superficie investita da una radiazione acustica o ottica il rapporto tra lrsquointensitagrave della radiazione trasmessa entro il corpo e lrsquointensitagrave della radiazione incidente 14blu di Prussia Ferrocianuro ferrico Fe4[Fe(CN)6]3 scoperto casualmente a Berlino nel 1704 Anche chiamato blu di Berlino

55

superando poi questa soglia per le matrici (di origine organica) comincia a

diventare prevalente lrsquoassorbimento della radiazione facendo diventare lo strato

pittorico meno trasparente e il contrasto15 diminuisce

332 Una trattazione matematica del fenomeno

In riflettografia infrarossa si fa spesso riferimento ad una trattazione matematica[2]

(dovuta a Kubelka e Munk) che pur semplificando molto la situazione rispetto alla

realtagrave ha il pregio di essere intuitiva e di identificare la grandezze fondamentali in

gioco Essa ci porteragrave ad esprimere matematicamente la riflettanza di uno strato

pittorico solamente in funzione di coefficienti caratteristici dello strato stesso e

non piugrave in funzione della profonditagrave di penetrazione nello strato pittorico

Nellrsquoambito di questa teoria un dipinto egrave schematicamente descritto come uno

strato di colore (si pensa al colore come un pigmento disperso in un leganteil mezzo)

che ricopre una preparazione di fondo (costituita quasi sempre da una mescola di

gesso e colla animale o da biacca16 ) e sul quale egrave stato tracciato il disegno preparatorio

(fatto con carboncino grafite o punta metallica )

Le proprietagrave ottiche delle parti in questione e del sistema vengono considerate

in questo modo

Il legante viene considerato perfettamente trasparente

Il pigmento egrave considerato in grado di diffondere la radiazione che incide

normalmente

Si considera solo la diffusione che allrsquointerno dello strato si propaga ortogonalmente

ad esso in avanti o allrsquoindietro

La riflessione speculare non viene considerata

La lunghezza drsquoonda della radiazione egrave molto maggiore del diametro medio dei granuli di

pigmento

La radiazione proveniente dalla sorgente IR giunge sulla superficie del dipinto e

penetra in parte al di sotto di essa

Supponiamo che la radiazione non assorbita si propaghi lungo lrsquoasse x e

parte di essa venga diffusa ma solo nella direzione opposta si considera cioegrave

solo la retrodiffusione

Con 119868 119909 si indica il flusso di radiazione proveniente dalla sorgente

Con 119869 119909 si indica il flusso di radiazione retrodiffusa verso il rivelatore

Sia K il coefficiente di assorbimento della radiazione nello strato

Sia S il coefficiente di diffusione della radiazione nello strato

Accade che attraversando lo spessore 119889119909 lrsquointensitagrave 119868 119909 varia a causa

dellrsquoassorbimento della diffusione si considereragrave dunque per 119868 119909 anche il

contributo di 119869 119909 Un ragionamento analogo vale anche per il flusso 119869 119909

15 Contrasto In rifletto grafia per lrsquoindividuazione di linee scure su fondo bianco egrave definito come il rapporto tra la riflettenza della sostanza scura e la riflettanza del fondo bianco 16 Biacca Anche detta ldquobianco di piombordquo egrave un carbonato basico del piombo2PbCO3ndashPb(OH)2

56

In formule

119889119868 119909 = 119870 + 119878 119868 119909 119889119909 minus 119878 119869 119909 119889119909

(316)

119889 119869 119909 = minus(119870 + 119878)119869 119909 119889119909 + 119878 119868 119909 119889119909

Le equazioni cosigrave ricavate costituiscono il sistema di Kubelka-Munk in forma

differenziale

Figura 54Propagazione della radiazione diretta e retrodiffusa secondo lo schema di Kubelka-Munk

In riflettografia si definisce in linea di principio per ogni livello di profonditagrave della

superficie pittorica la riflettanza 119877 119909 come

119877 119909 =119869 119909

119868 119909 (317)

Derivando rispetto a x la (316) e sostituendo nel risultato ottenuto le (315) si ha

per 119877 119909 lrsquoequazione differenziale

119889119877 119909

119889119909= 1198781198772 119909 minus 2(119870 + 119878)119877 119909 + 119878 (318)

Ponendo 119883 = 119909 minus 1199090 1198770 = 119877 1199090 119886 =119870+119878

119878 119887 = 1198862 minus 1 si ha la soluzione

cercata per la riflettanza

119877(119883) =1+ 1198770 119887 coth 119887119878119883 minus119886

119886+119887 coth 119887119878119883 minus1198770 (319)

57

Mettiamoci ora nelle condizione di sapere come diventa 119877(119883) se si ha a che fare con

grandi spessori basta calcolarne il limite per 119883 rarr infin sapendo che coth 119909 =119890119909+119890minus119909

119890119909minus119890minus119909 si ha

119877infin = lim119883rarrinfin 119877(119883) =1+1198770(119887minus119886)

119886+119887minus1198770=

119870

119878+ 1 minus

119870

119878

2

+ 2119870

119878 (320)

Si vede chiaramente cosigrave che 119877infin dipende solamente dal rapporto 119870 119878 che egrave proprio

di ogni pigmento

Lrsquoandamento di 119877infin egrave quello visualizzato qui sotto

Figura 55 Andamento di 119929infin in funzione di KS

Naturalmente fare il limite per 119883 rarr infin ha solamente un senso matematico Nella

realtagrave si puograve misurare la riflettanza dei pigmenti con uno spettrofotometro e si

riscontra che giagrave con spessori di qualche millimetro crsquoegrave una buonissima

corrispondenza con lrsquoandamento di 119877infin

Dunque la trattazione di Kubelka-Munk che afferma con la (320) che per

119883 rarr infin la riflettanza non dipende piugrave dallo spessore dello strato ha un effettivo

riscontro con la realtagrave dove nella maggior parte dei casi si opera su spessori di 12

mm

Dalla (320) con pochi passaggi matematici ci si ricava 119870 119878 in funzione di 119877infin 119870

119878=

119877infin minus1 2

2119877infin (321)

Possiamo ora introdurre una nuova grandezza fondamentale in riflettografia il

contrasto

119862 =119877119887 119909

119877119908 119909 (322)

dove 119877119887 119909 e 119877119908 119909 sono rispettivamente la riflettanza di una linea ldquonerardquo del

disegno preparatorio e quella della superficie ldquobiancardquo del fondo e x rappresenta lo

spessore di pigmento soprastante Da come egrave definito ci si auspica sempre che C

abbia un valore prossimo a 0

Dal contrasto in linea di principio puograve essere ricavato lo spessore di

oscuramento 119883119889 = 119909119889 minus 1199090 definito come il minimo spessore di un dato pigmento in

grado di rendere completamente invisibile a una determinata strumentazione il disegno

58

preparatorio sottostante Esso puograve essere interpretato anche come un indice della

qualitagrave di un apparato per riflettografia

Vediamo ora come sia possibile ricavarsi Xd

Sia Cl il contrasto limite ossia il minimo contrasto rilevabile da un determinato

sensore dalla definizione di C Cl =119877119887 119883119889

119877119908 119883119889

Tenendo presente la (319) ponendo in essa 119910 = 119887 coth(119887119878119883119889) e sostituendo in Cl

si ottiene

1199102 ClR0w minus R0b + 119910 1 minus Cl R0bR0w minus 1 +

+Cl(a minus R0b)(1 minus aR0w ) + (a minus R0w )(aR0b minus 1) = 0 (323)

che egrave unrsquoequazione di secondo grado in y

Dunque conoscendo la riflettanza del fondo R0w la riflettanza del materiale usato per

il disegno preparatorio R0b la 119877infin del colore che ricopre il fondo e il suo coefficiente di diffusione

si puograve ricavare la y da cui trovare poi Xd con la formula

119883119889 =coth minus1 119910 119887

119887119878 (324)

333 La fotocamera CCD CHROMA C3 1600E

La facoltagrave di scienze dellrsquouniversitagrave di Camerino ha a disposizione per le

acquisizioni di immagini nel campo dei beni culturali una fotocamera digitale [10]

con sensore a stato solido CCD (Carge Coupled Device) CHROMA C3 1600E

prodotta dalla DTA

Figura 56 Fotocamera digitale CCD CHROMA C3 1600E

Cuore di questa apparecchiatura egrave il sensore per immagini CCD KAF1602(E)

prodotto dalla Kodak[9]

Figura 57Sensore per immagini CCD Kodak KAF-1602(E)

59

Alcune caratteristiche del CCD

Numero di pixel 1536(H)x1024(V)

(Circa 16MPixel di definizione)

Dimensioni del pixel 9x9 μm2

Dimensioni sensore 138x92 mm2

(corrisponde ad un rapporto 32)

FWC 105elettr

(Full Well Capacity Parametro indicante il massimo numero di elettroni

immagazzinabili in ogni pixel Ersquo da questa caratteristica che dipende sia

lrsquointensitagrave del segnale che del rumore Ersquo comunque auspicabile avere un

FWC piugrave alto possibile anche ge500000 cosigrave da poter lavorare anche su

immagini in cui ci sono zone illuminate diversamente evitando che su

quelle illuminate fortemente si crei sovraesposizione)

DC (misurata a 25degC) 20 elettr(pixel∙secondo)

(Dark Current Ersquo il numero di elettroni generato termicamente in ogni

pixel anche se non egrave esposto a radiazione ldquohellipcorrente di buiohelliprdquo Puograve essere

sottratta via software e bisogna tenerne conto soprattutto nelle acquisizioni

a lunga esposizione Con il raffreddamento termoelettrico di tipo Peltier17

puograve essere ridotta di molto)

Figura 58 Andamento della Dark Current a seconda della temperatura del CCD

QE 40 50 60

(Quantum Efficiency Misurata a tre diverse lunghezze drsquoonda 450nm

550nm 650nm Ersquo uno dei parametri piugrave importanti per valutare la qualitagrave di

un sensore Definito come il numero di elettroni di segnale creati per ogni

fotone incidente)

17 Peltier Jean Charles Athanase Fisico francese (Ham[Somme]1785-Parigi1845) Nel 1834 sccoprigrave lrsquoeffetto termoelettrico che da lui prese il nome

60

DR 74dB

(Dinamic Range Dipende dal rapporto tra la quantitagrave massima di elettroni

utilizzabili e il noise floor 119899119890~ cioegrave massimo numero di elettroni del rumore

di fondo per pixel Piugrave precisamente 119863119877 = 20 log10 119865119882119862 119899119890~ con

119899119890~ =15 elettroni)

La risposta spettrale del sensore quella che prima si egrave solo accennata in maniera

frazionata come QE egrave senza dubbio il parametro fondamentale In riflettografia

infrarossa per esempio si auspica che questo parametro sia alto attorno a 1ndash2 μm

Figura 59 Risposta spettrale QE del sensore KAF-1602 (E)

I filtri a disposizione

Ci sono 7 filtri a disposizione [10] per i vari tipi di acquisizioni di immagini

Tre filtri passa banda nel visibile RGB

Figura 60 Curve di trasmittanza dei tre filtri RGB

In realtagrave la curva di trasmissione dei filtri Blu e Verde aumenta nella regione

dellrsquoinfrarosso per questo motivo si egrave dotati di un filtro IR-Cut (taglia infrarosso)

da porre di fronte allrsquoobbiettivo

Filtro passa banda nellrsquoinfrarosso

Presenta due ldquopicchirdquo attorno a 500nm pari a circa 1-2 di trasmittanza

61

Figura 61 Curve di trasmittanza nel visibile e nel vicino infrarosso del filtro passa banda IR

Filtro passa banda nellrsquoultravioletto

Centrato sui 340 nm e con una ampiezza di banda al 50 della sua trasmittanza

massima FWHM pari a 85 nm

Filtro passa alto nellrsquoinfrarosso

Ha la lunghezza drsquoonda di cut-off (50 della sua trasmittanza max tmax) a 780 nm

A 680nm si ha 001 tmax a 850 nm si ha 95 tmax a 900 si ha 99 tmax

Figura 62 Ricostruzione dai dati dello spettro in trasmittanza dei due filtri passa banda UV e passa alto IR (Il tmax egrave arbitrario e sono stati posti uguali per praticitagrave di descrizione)

Filtro taglia Infrarossi

E lrsquounico filtro che egrave posto fuori dalla fotocamera essendo montato sullrsquoobbiettivo e

ha un diametro di 50mm (gli altri 25mm)

A parte dunque lrsquoultimo filtro IR-cut gli altri sono posizionati su una ruota

porta filtri posta allrsquointerno del corpo macchina e azionabile via software

62

Figura 63 Immagine indicativa di una ruota porta filtri per fotocamere CHROMA

Con questa apparecchiatura egrave possibile effettuare oltre la riflettografia infrarossa

anche lrsquoesame in tricromia in falso colore usando il filtri passa banda IR verde e

rosso

34 La tecnica FT-IR

Con lrsquoacronimo FT-IR che sta per Fourier Transform-Infra Red (spectroscopy) si

indica quella tecnica che permette il riconoscimento delle sostanze che

compongono un campione attraverso un esame spettroscopico eseguito in luce

infrarossa In questo caso perograve il risultato finale che consiste in un spettro di

assorbimento della radiazione nel dominio delle frequenze (cioegrave dove sullrsquoascissa

del grafico ci sono le frequenze) saragrave frutto di una trasformata di Fourier di un

altro grafico chiamato interferogramma nel dominio dei tempi

341 Eccitazioni vibrazionali delle molecole

Come mai egrave proprio la radiazione infrarossa la piugrave adatta a stimolare transizioni di

tipo vibrazionale nei nuclei di una molecola

Si puograve rispondere a questa domanda anche con delle considerazioni legate alla fisica

classica se consideriamo che gli elettroni sono legati alla molecola con una forza F con la stessa

forza i nuclei saranno legati tra loro a formare la molecola Approssimando questa forza a

una di tipo armonico (massa-molla) possiamo dire che la pulsazione del moto

elettronico egrave 120596119890 = 119896 119898 mentre la pulsazione del moto nucleare egrave 120596119873 = 119896 119872

con m massa dellrsquoelettrone M massa del nucleo e k costante elastica della F

Il rapporto tra lrsquo energia vibrazionale e quella elettronica saragrave allora dato da

119864119907

119864119890=

ℏ120596119873

ℏ120596119890cong

119898

119872 (322)

Essendo 119898

119872 compreso nel range 10minus3 divide 10minus5 possiamo affermare che le energie di

eccitazione vibrazionali sono qualche centinaio di volte piugrave piccole di quelle

63

elettroniche Essendo questrsquoultime dellrsquoordine di qualche eV lo spettro di

assorbimento-emissione vibrazionale cadragrave nel vicino e medio infrarosso

Figura 64 Collocazione spettrale delle vibrazioni molecolari

Si possono esprimere le frequenze 120642 in cm-1 (omettendo di moltiplicare per c

velocitagrave della luce) dato che se 119888 = 120582120584 allora 120584 = 119888120582

Si egrave giagrave parlato nel paragrafo 2 di questo capitolo dei livelli energetici

vibrazionali

Figura 65Schema energetico di una molecola biatomica e livelli vibrazionali[12]

Le transizioni di cui ci occupiamo qui naturalmente non coinvolgono livelli

elettronici ma solo passaggi da uno stato roto-vibrazionale ad una altro Infatti

oltre alle energie elettroniche e vibrazionali esistono pure le energie rotazionali che

sono dellrsquoordine 10minus3 divide 10minus5 volte piugrave piccole di quelle elettroniche e 10minus3 2 divide

10minus5 2 volte piugrave piccole di quelle vibrazionali cioegrave circa 10minus3eV

Per comprendere meglio quello che succede consideriamo le molecole

biatomiche per queste se sono nello stato Λ = 0(Λ numero quantico del momento

angolare elettronico lungo lrsquoasse molecolare senza spin) vale la regola di selezione

Δ119869 = plusmn1 dove J egrave il numero quantico rotazionale collegato con il momento

angolare totale lungo lrsquoasse molecolare

Le transizioni permesse passando da 119907 = 0 a 119907 = 1sono riportate nello schema qui

sotto

64

Figura 66Livelli energetici di una molecola biatomica e transizioni permesse da v=0 a v=1[1]

Con R si indicano tutte le transizioni con Δ119869 = +1 con P quelle con Δ119869 = minus1

chiamate poi branche R e P e il numero tra parentesi egrave il J iniziale

A titolo di esempio riportiamo lo spettro di assorbimento della molecola HCl

Figura 67Spettro di assorbimento di HCl [1]

Da notare la mancanza del gap centrale data la proibizione di Δ119869 = 0

Tutti gli esami spettroscopici in assorbimento avranno questo aspetto

342 I modi di vibrazione e i gruppi funzionali I

fingerprint

Le molecole possono presentare diversi modi di vibrazione ciascuno responsabile

di un particolare assorbimento in una determinata regione dello spettro

Si distinguono vibrazioni ldquostetchingrdquo o di valenza (variazione della distanza di

legame)

Figura 68 Esempio di modi di vibrazione di valenza[12]

e vibrazioni ldquobendingrdquo o di deformazione (variazione dellrsquoangolo di legame)

65

Figura 69Esempio di modi di vibrazione di deformazione[12]

Come si vede dalle immagini possiamo pensare la vibrazione dellrsquointera molecola come

combinazione di vibrazioni di ogni coppia di atomi o comunque di ogni sua singola parte piugrave

semplice In chimica questi ldquopezzi di molecolardquo sono detti gruppi funzionali cioegrave

gruppi di atomi che mostrano particolari e costanti proprietagrave chimico fisiche Saragrave grazie alla

peculiaritagrave della lunghezza drsquoonda assorbita da queste parti che si potragrave riconoscere

la molecola presente nel campione

Solitamente 120642119959119938119949 gt 120642119941119942119943 dunque troveremo i gap di assorbimento delle

vibrazioni di valenza nella parte sinistra dello spettro (4000-1500 cm-1) dove ci

sono i valori dei numeri drsquoonda piugrave alti zona dei gruppi funzionali mentre la zona

dello spettro a minore energia egrave occupata dalle vibrazioni di deformazione da quelle di valenza a

piugrave bassa energia e da quelle di combinazione(i due tipi insieme) saragrave soprattutto questa

combinazione di tipi di eccitazioni vibrazionali nella parte destra dello spettro

(1500-700 cm-1) che costituiragrave lrsquoimpronta digitale the fingerprint della molecola

Molecole diverse ma con lo stesso tipo di gruppi funzionali (per quelle organiche)

saranno riconosciute grazie a questa zona

Figura 70 Spettrogrammi IR di due CHETONI simili ciclo-esanone(sopra)e ciclo-pentone(sotto)

riconoscibili dalle diversitagrave nella zona fingerprint[12]

66

343 Lrsquouso dellrsquointerferometria La FT-IR

Le misure di tipo spettroscopico nellrsquoinfrarosso (considerando solo le tecniche a

doppio raggio che permettono il confronto tra il raggio di riferimento e quello del

campione fornendo cosigrave lo spettrogramma della trasmittanza ) si possono fare

essenzialmente in due modi in modo dispersivo con la selezione continua di lunghezza

drsquoonda o con il metodo interferometrico

Per gli spettrometri di tipo dispersivo egrave difficile conciliare risoluzione spettrale ed

efficienza di misurazione questi sistemi si basano infatti su reticoli a riflessione mossi

molto lentamente da meccaniche di precisione per selezionare lunghezza drsquoonda

dopo lunghezza drsquoonda e generare cosigrave uno spettro infrarosso continuo

Figura 71 Schema di funzionamento di uno spettrometro a dispersione[7]

In sintesi questo tipo di spettrometri funzionano cosigrave si formano due raggi uno dei

quali passando per il campione contiene le informazioni cercate lrsquoaltro fa da

riferimento Il chopper consente alternativamente lrsquoarrivo dellrsquouno o dellrsquoaltro sul

reticolo che monocromatizza il segnale letto successivamente dal sensore Saragrave il

software che una volta acquisiti i segnali ne faragrave il rapporto egrave saragrave in grado di creare

lo spettrogramma

Chiaramente il reticolo lavorando in condizioni di alta risoluzione selezioneragrave

una banda di frequenze molto stretta lrsquointensitagrave del segnale saragrave minore

causando cosigrave un deterioramento del rapporto segnale-rumore Un grande miglioramento delle condizioni di lavoro e della qualitagrave dei risultati

nella spettroscopia IR egrave avvenuto quando grazie ai moderni calcolatori si egrave riusciti

a convertire un interferogramma in uno spettrogramma usando gli algoritmi

della trasformata di Fourier

Lrsquointerferogramma

Definiamolo prima nel caso di una singola frequenza

Ersquo chiamato interferogramma il segnale complessivo in funzione del tempo di due

onde alla stessa intensitagrave e lunghezza drsquoonda che interferiscono quando su una

67

delle due si crea un continuo sfasamento rispetto allrsquoaltra per esempio grazie ad

uno specchio mobile che ne allunga o ne accorcia il cammino ottico

Figura 72 Schema di principio di un spettrografo con spettro e interferogramma nel caso di una singola

frequenza[8]

Nella figura sopra per questioni di chiarezza lrsquointerferogramma egrave nel dominio delle

distanze (proporzionalitagrave diretta tra tempo e spazio percorso dallo specchio

mobile) B(120584) e I(120575) intensitagrave luminosa rispettivamente dalla sorgente e sul

rivelatore ( 120584 numero drsquoonda e 120575 spostamento dello specchio) Per I(120575) vale la

seguente formula

119868(120575) = 119861(120584) cos 2120587120575

120582 (323)

che poi inserendo per ragioni di comoditagrave matematica il numero drsquoonda 120584 = 1 120582

diventa

119868(120575) = 119861(120584) cos 2120587120584120575 (324)

Nel caso di due frequenze la situazione cambia in questo modo

Figura 73Spettri e interferogrammi di due frequenze diverse separate e poi sovrapposte[8]

Ogni frequenza compare nellrsquointerferogramma come una funzione coseno

Considerando allora una sorgente continua nellrsquoinfrarosso matematicamente

faremo un integrale per trovare lrsquoandamento di 119868(120575) cioegrave

119868(120575) = 119861(120584)infin

0cos 2120587120584120575 119889120584 (325)

Un tipico interferogramma di una sorgente incandescente per infrarosso egrave il

seguente

68

Figura 74 Inteferogramma di una tipica sorgente incandescente[8]

Notare come quando 120575 = 0 essendo tutte le funzioni coseno delle frequenze

presenti in fase 119868(120575) ha un grande picco il centerburst questa egrave una caratteristica di

tutti gli interferogrammi Allontanandosi da questa posizione la moltitudine delle

funzioni coseno cominciano a rinforzarsi o annullarsi vicendevolmente causando

una rapida diminuzione dellrsquointensitagrave in una serie di oscillazioni

La trasformata di Fourier

Lrsquointerferogramma egrave descritto matematicamente dallrsquoequazione (325) e saragrave

proprio il suo andamento intensitagrave su tempo ad essere fisicamente misurato

dal sensore dello spettrografo Comunque in spettroscopia si egrave interessati allo

spettro cioegrave a conoscere lrsquointensitagrave in funzione del numero drsquoonda Ma

conoscendo la forma matematica dellrsquointerferogramma 119816(120517) come funzione di

120517 egrave possibile calcolare il corrispondente spettro usando una tecnica

matematica conosciuta come Trasformata di Fourier Il suo uso porta alla

conoscenza dello spettro attraversolrsquointegrale

119861(120584) = 119868(120575) cos 2120587120584120575 119889120575+infin

minusinfin (326)

Ecco dunque come si agisce con la tecnica FT-IR quando si vuole ottenere lo

spettrogramma di un campione viene fatta una prima acquisizione dello

spettrogramma della sorgente chiamato anche spettrogramma di fondo(in questo

si noteranno anche gli eventuali assorbimenti dei gas presenti lungo il cammino

ottico del raggio) ed in seguito del campione Il computer penseragrave ad eseguire il loro

rapporto fornendo lo spettro in trasmittanza

69

Figura 75 Schema a blocchi della generazione di uno spettro con la tecnica FT-IR[8]

Di seguito egrave riportata la figura schematica di uno spettrometro per analisi FT-IR

Figura 76 Schema di funzionamento di uno spettrometro FT-IR[7]

I 3 vantaggi della tecnica FT-IR

Si associano a questa tecnica tre vantaggi o miglioramenti rispetto alla

spettroscopia dispersiva

Vantaggio Jaquinot o di banda passante lrsquoenergia in arrivo al rivelatore egrave

maggiore di conseguenza anche il rapporto segnaledisturbo egrave piugrave elevato

Vantaggio Felgett o di multiplex lrsquoacquisizione dei dati egrave molto piugrave rapida

(pochi secondi) Questo consente di effettuare in rapida sequenza una serie

di spettri(10-20) e di presentare alla fine la loro media diminuendo cosigrave

lrsquoerrore

Vantaggio di Connes una calibrazione delle frequenze molto stabile ed

accurata (001-01 cm-1) grazie ad un laser interno che agisce da riferimento

per ogni scansione

70

Conclusioni

In questa dissertazione si egrave voluto discutere il contributo della Fisica nel campo

delle indagini analitiche e diagnostiche nel settore dei beni culturali attraverso una

panoramica delle varie tecniche di diagnosi e recupero di unrsquoopera drsquoarte con una

particolare attenzione alla strumentazione e quindi alle tecniche che sono di fatto

operanti con successo nellrsquoambito del nostro Ateneo

Queste metodologie delle quali molte e importanti di carattere non invasivo

sono di fondamentale importanza qualora si desideri eseguire una diagnosi su

unrsquoopera per la quale lo scopo primario di intervento egrave la sua conservazione nel

tempo Se dunque nel corso di una indagine di un bene culturale si richieda la

assoluta non invasivitagrave la fisica mette a disposizione tutte le sue conoscenze nel

campo delle interazioni radiazioni-materia o particelle-materia assicurando

insieme alla salvaguardia del manufatto le risposte cercate

Anche se un bene culturale come tutte le cose non puograve che deperire nel corso

degli anni in un inarrestabile anche se lento invecchiamento i metodi per porvi

riparo e le analisi scientifiche di tipo fisico saranno senza dubbio in grado di

migliorarsi rispetto ad ora in quantitagrave qualitagrave ed efficacia

Il progresso della ricerca fisica applicata e delle tecnologie collegate fanno

sicuramente ben sperare in una conservazione duratura della Bellezza tangibile a

sicuro vantaggio delle generazioni future

71

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fungine non piugrave vitali o di difficile caratterizzazione Roma Istituto Centrale per la

Patologia del Libro

[15]Valdregrave U Microscopia elettronica e ionica Roma Istituto Enciclopedico Treccani

[16]Boscaino G Giunta M amp Vaiana R Tessitura superficiale di manti stradali

indicatori derivati da profilometrica con metodo non-contact Palermo

72

[17]Fontana R Pampaloni E amp Pezzati L Tecniche ottiche per la forma (Elementi di

archeometria) Milano Egea

[18]GruppoBeniCulturali Diagnostica ottica per la conservazione CNR-INOA

[19]Enciclopedia-Delle-Scienze-Fisiche(vol IV p624) Limmagine in falso colore

Roma Istituto Enciclopedico Treccani

73

Ringraziamenti

Ringrazio Dio Padre onnipotente creatore di tutte le cose della materia e delle leggi

che la governano dellrsquouomo e della sua intelligenza che le sa scoprire

Ringrazio poi il prof Andrea Di Cicco per la sua disponibilitagrave e il dott Marco

Minicucci per il suo instancabile guidarmi con entusiasmo alla scoperta di un

mondo per me fino a poco tempo fa sconosciuto la prof Graziella Roselli per le

nozioni che mi ha fornito il dott Andrea Cittadini per le informazioni tecniche il

prof che ha fatto da lettore e tutti i docenti di Fisica che nel corso di questi

anni mi hanno preparato nello studio

Ringrazio ancora Alessandro e Antonella per il loro incoraggiamento schietto e

sincero Roberto per lo scanner e la sua generositagrave Claudio per il supporto

informatico

Ringrazio tutti gli amici che mi sono stati vicino in questi mesi e che anche solo con

un gesto o una parola mi sono stati di aiuto

Ringrazio la mia famiglia

Antonio

55

superando poi questa soglia per le matrici (di origine organica) comincia a

diventare prevalente lrsquoassorbimento della radiazione facendo diventare lo strato

pittorico meno trasparente e il contrasto15 diminuisce

332 Una trattazione matematica del fenomeno

In riflettografia infrarossa si fa spesso riferimento ad una trattazione matematica[2]

(dovuta a Kubelka e Munk) che pur semplificando molto la situazione rispetto alla

realtagrave ha il pregio di essere intuitiva e di identificare la grandezze fondamentali in

gioco Essa ci porteragrave ad esprimere matematicamente la riflettanza di uno strato

pittorico solamente in funzione di coefficienti caratteristici dello strato stesso e

non piugrave in funzione della profonditagrave di penetrazione nello strato pittorico

Nellrsquoambito di questa teoria un dipinto egrave schematicamente descritto come uno

strato di colore (si pensa al colore come un pigmento disperso in un leganteil mezzo)

che ricopre una preparazione di fondo (costituita quasi sempre da una mescola di

gesso e colla animale o da biacca16 ) e sul quale egrave stato tracciato il disegno preparatorio

(fatto con carboncino grafite o punta metallica )

Le proprietagrave ottiche delle parti in questione e del sistema vengono considerate

in questo modo

Il legante viene considerato perfettamente trasparente

Il pigmento egrave considerato in grado di diffondere la radiazione che incide

normalmente

Si considera solo la diffusione che allrsquointerno dello strato si propaga ortogonalmente

ad esso in avanti o allrsquoindietro

La riflessione speculare non viene considerata

La lunghezza drsquoonda della radiazione egrave molto maggiore del diametro medio dei granuli di

pigmento

La radiazione proveniente dalla sorgente IR giunge sulla superficie del dipinto e

penetra in parte al di sotto di essa

Supponiamo che la radiazione non assorbita si propaghi lungo lrsquoasse x e

parte di essa venga diffusa ma solo nella direzione opposta si considera cioegrave

solo la retrodiffusione

Con 119868 119909 si indica il flusso di radiazione proveniente dalla sorgente

Con 119869 119909 si indica il flusso di radiazione retrodiffusa verso il rivelatore

Sia K il coefficiente di assorbimento della radiazione nello strato

Sia S il coefficiente di diffusione della radiazione nello strato

Accade che attraversando lo spessore 119889119909 lrsquointensitagrave 119868 119909 varia a causa

dellrsquoassorbimento della diffusione si considereragrave dunque per 119868 119909 anche il

contributo di 119869 119909 Un ragionamento analogo vale anche per il flusso 119869 119909

15 Contrasto In rifletto grafia per lrsquoindividuazione di linee scure su fondo bianco egrave definito come il rapporto tra la riflettenza della sostanza scura e la riflettanza del fondo bianco 16 Biacca Anche detta ldquobianco di piombordquo egrave un carbonato basico del piombo2PbCO3ndashPb(OH)2

56

In formule

119889119868 119909 = 119870 + 119878 119868 119909 119889119909 minus 119878 119869 119909 119889119909

(316)

119889 119869 119909 = minus(119870 + 119878)119869 119909 119889119909 + 119878 119868 119909 119889119909

Le equazioni cosigrave ricavate costituiscono il sistema di Kubelka-Munk in forma

differenziale

Figura 54Propagazione della radiazione diretta e retrodiffusa secondo lo schema di Kubelka-Munk

In riflettografia si definisce in linea di principio per ogni livello di profonditagrave della

superficie pittorica la riflettanza 119877 119909 come

119877 119909 =119869 119909

119868 119909 (317)

Derivando rispetto a x la (316) e sostituendo nel risultato ottenuto le (315) si ha

per 119877 119909 lrsquoequazione differenziale

119889119877 119909

119889119909= 1198781198772 119909 minus 2(119870 + 119878)119877 119909 + 119878 (318)

Ponendo 119883 = 119909 minus 1199090 1198770 = 119877 1199090 119886 =119870+119878

119878 119887 = 1198862 minus 1 si ha la soluzione

cercata per la riflettanza

119877(119883) =1+ 1198770 119887 coth 119887119878119883 minus119886

119886+119887 coth 119887119878119883 minus1198770 (319)

57

Mettiamoci ora nelle condizione di sapere come diventa 119877(119883) se si ha a che fare con

grandi spessori basta calcolarne il limite per 119883 rarr infin sapendo che coth 119909 =119890119909+119890minus119909

119890119909minus119890minus119909 si ha

119877infin = lim119883rarrinfin 119877(119883) =1+1198770(119887minus119886)

119886+119887minus1198770=

119870

119878+ 1 minus

119870

119878

2

+ 2119870

119878 (320)

Si vede chiaramente cosigrave che 119877infin dipende solamente dal rapporto 119870 119878 che egrave proprio

di ogni pigmento

Lrsquoandamento di 119877infin egrave quello visualizzato qui sotto

Figura 55 Andamento di 119929infin in funzione di KS

Naturalmente fare il limite per 119883 rarr infin ha solamente un senso matematico Nella

realtagrave si puograve misurare la riflettanza dei pigmenti con uno spettrofotometro e si

riscontra che giagrave con spessori di qualche millimetro crsquoegrave una buonissima

corrispondenza con lrsquoandamento di 119877infin

Dunque la trattazione di Kubelka-Munk che afferma con la (320) che per

119883 rarr infin la riflettanza non dipende piugrave dallo spessore dello strato ha un effettivo

riscontro con la realtagrave dove nella maggior parte dei casi si opera su spessori di 12

mm

Dalla (320) con pochi passaggi matematici ci si ricava 119870 119878 in funzione di 119877infin 119870

119878=

119877infin minus1 2

2119877infin (321)

Possiamo ora introdurre una nuova grandezza fondamentale in riflettografia il

contrasto

119862 =119877119887 119909

119877119908 119909 (322)

dove 119877119887 119909 e 119877119908 119909 sono rispettivamente la riflettanza di una linea ldquonerardquo del

disegno preparatorio e quella della superficie ldquobiancardquo del fondo e x rappresenta lo

spessore di pigmento soprastante Da come egrave definito ci si auspica sempre che C

abbia un valore prossimo a 0

Dal contrasto in linea di principio puograve essere ricavato lo spessore di

oscuramento 119883119889 = 119909119889 minus 1199090 definito come il minimo spessore di un dato pigmento in

grado di rendere completamente invisibile a una determinata strumentazione il disegno

58

preparatorio sottostante Esso puograve essere interpretato anche come un indice della

qualitagrave di un apparato per riflettografia

Vediamo ora come sia possibile ricavarsi Xd

Sia Cl il contrasto limite ossia il minimo contrasto rilevabile da un determinato

sensore dalla definizione di C Cl =119877119887 119883119889

119877119908 119883119889

Tenendo presente la (319) ponendo in essa 119910 = 119887 coth(119887119878119883119889) e sostituendo in Cl

si ottiene

1199102 ClR0w minus R0b + 119910 1 minus Cl R0bR0w minus 1 +

+Cl(a minus R0b)(1 minus aR0w ) + (a minus R0w )(aR0b minus 1) = 0 (323)

che egrave unrsquoequazione di secondo grado in y

Dunque conoscendo la riflettanza del fondo R0w la riflettanza del materiale usato per

il disegno preparatorio R0b la 119877infin del colore che ricopre il fondo e il suo coefficiente di diffusione

si puograve ricavare la y da cui trovare poi Xd con la formula

119883119889 =coth minus1 119910 119887

119887119878 (324)

333 La fotocamera CCD CHROMA C3 1600E

La facoltagrave di scienze dellrsquouniversitagrave di Camerino ha a disposizione per le

acquisizioni di immagini nel campo dei beni culturali una fotocamera digitale [10]

con sensore a stato solido CCD (Carge Coupled Device) CHROMA C3 1600E

prodotta dalla DTA

Figura 56 Fotocamera digitale CCD CHROMA C3 1600E

Cuore di questa apparecchiatura egrave il sensore per immagini CCD KAF1602(E)

prodotto dalla Kodak[9]

Figura 57Sensore per immagini CCD Kodak KAF-1602(E)

59

Alcune caratteristiche del CCD

Numero di pixel 1536(H)x1024(V)

(Circa 16MPixel di definizione)

Dimensioni del pixel 9x9 μm2

Dimensioni sensore 138x92 mm2

(corrisponde ad un rapporto 32)

FWC 105elettr

(Full Well Capacity Parametro indicante il massimo numero di elettroni

immagazzinabili in ogni pixel Ersquo da questa caratteristica che dipende sia

lrsquointensitagrave del segnale che del rumore Ersquo comunque auspicabile avere un

FWC piugrave alto possibile anche ge500000 cosigrave da poter lavorare anche su

immagini in cui ci sono zone illuminate diversamente evitando che su

quelle illuminate fortemente si crei sovraesposizione)

DC (misurata a 25degC) 20 elettr(pixel∙secondo)

(Dark Current Ersquo il numero di elettroni generato termicamente in ogni

pixel anche se non egrave esposto a radiazione ldquohellipcorrente di buiohelliprdquo Puograve essere

sottratta via software e bisogna tenerne conto soprattutto nelle acquisizioni

a lunga esposizione Con il raffreddamento termoelettrico di tipo Peltier17

puograve essere ridotta di molto)

Figura 58 Andamento della Dark Current a seconda della temperatura del CCD

QE 40 50 60

(Quantum Efficiency Misurata a tre diverse lunghezze drsquoonda 450nm

550nm 650nm Ersquo uno dei parametri piugrave importanti per valutare la qualitagrave di

un sensore Definito come il numero di elettroni di segnale creati per ogni

fotone incidente)

17 Peltier Jean Charles Athanase Fisico francese (Ham[Somme]1785-Parigi1845) Nel 1834 sccoprigrave lrsquoeffetto termoelettrico che da lui prese il nome

60

DR 74dB

(Dinamic Range Dipende dal rapporto tra la quantitagrave massima di elettroni

utilizzabili e il noise floor 119899119890~ cioegrave massimo numero di elettroni del rumore

di fondo per pixel Piugrave precisamente 119863119877 = 20 log10 119865119882119862 119899119890~ con

119899119890~ =15 elettroni)

La risposta spettrale del sensore quella che prima si egrave solo accennata in maniera

frazionata come QE egrave senza dubbio il parametro fondamentale In riflettografia

infrarossa per esempio si auspica che questo parametro sia alto attorno a 1ndash2 μm

Figura 59 Risposta spettrale QE del sensore KAF-1602 (E)

I filtri a disposizione

Ci sono 7 filtri a disposizione [10] per i vari tipi di acquisizioni di immagini

Tre filtri passa banda nel visibile RGB

Figura 60 Curve di trasmittanza dei tre filtri RGB

In realtagrave la curva di trasmissione dei filtri Blu e Verde aumenta nella regione

dellrsquoinfrarosso per questo motivo si egrave dotati di un filtro IR-Cut (taglia infrarosso)

da porre di fronte allrsquoobbiettivo

Filtro passa banda nellrsquoinfrarosso

Presenta due ldquopicchirdquo attorno a 500nm pari a circa 1-2 di trasmittanza

61

Figura 61 Curve di trasmittanza nel visibile e nel vicino infrarosso del filtro passa banda IR

Filtro passa banda nellrsquoultravioletto

Centrato sui 340 nm e con una ampiezza di banda al 50 della sua trasmittanza

massima FWHM pari a 85 nm

Filtro passa alto nellrsquoinfrarosso

Ha la lunghezza drsquoonda di cut-off (50 della sua trasmittanza max tmax) a 780 nm

A 680nm si ha 001 tmax a 850 nm si ha 95 tmax a 900 si ha 99 tmax

Figura 62 Ricostruzione dai dati dello spettro in trasmittanza dei due filtri passa banda UV e passa alto IR (Il tmax egrave arbitrario e sono stati posti uguali per praticitagrave di descrizione)

Filtro taglia Infrarossi

E lrsquounico filtro che egrave posto fuori dalla fotocamera essendo montato sullrsquoobbiettivo e

ha un diametro di 50mm (gli altri 25mm)

A parte dunque lrsquoultimo filtro IR-cut gli altri sono posizionati su una ruota

porta filtri posta allrsquointerno del corpo macchina e azionabile via software

62

Figura 63 Immagine indicativa di una ruota porta filtri per fotocamere CHROMA

Con questa apparecchiatura egrave possibile effettuare oltre la riflettografia infrarossa

anche lrsquoesame in tricromia in falso colore usando il filtri passa banda IR verde e

rosso

34 La tecnica FT-IR

Con lrsquoacronimo FT-IR che sta per Fourier Transform-Infra Red (spectroscopy) si

indica quella tecnica che permette il riconoscimento delle sostanze che

compongono un campione attraverso un esame spettroscopico eseguito in luce

infrarossa In questo caso perograve il risultato finale che consiste in un spettro di

assorbimento della radiazione nel dominio delle frequenze (cioegrave dove sullrsquoascissa

del grafico ci sono le frequenze) saragrave frutto di una trasformata di Fourier di un

altro grafico chiamato interferogramma nel dominio dei tempi

341 Eccitazioni vibrazionali delle molecole

Come mai egrave proprio la radiazione infrarossa la piugrave adatta a stimolare transizioni di

tipo vibrazionale nei nuclei di una molecola

Si puograve rispondere a questa domanda anche con delle considerazioni legate alla fisica

classica se consideriamo che gli elettroni sono legati alla molecola con una forza F con la stessa

forza i nuclei saranno legati tra loro a formare la molecola Approssimando questa forza a

una di tipo armonico (massa-molla) possiamo dire che la pulsazione del moto

elettronico egrave 120596119890 = 119896 119898 mentre la pulsazione del moto nucleare egrave 120596119873 = 119896 119872

con m massa dellrsquoelettrone M massa del nucleo e k costante elastica della F

Il rapporto tra lrsquo energia vibrazionale e quella elettronica saragrave allora dato da

119864119907

119864119890=

ℏ120596119873

ℏ120596119890cong

119898

119872 (322)

Essendo 119898

119872 compreso nel range 10minus3 divide 10minus5 possiamo affermare che le energie di

eccitazione vibrazionali sono qualche centinaio di volte piugrave piccole di quelle

63

elettroniche Essendo questrsquoultime dellrsquoordine di qualche eV lo spettro di

assorbimento-emissione vibrazionale cadragrave nel vicino e medio infrarosso

Figura 64 Collocazione spettrale delle vibrazioni molecolari

Si possono esprimere le frequenze 120642 in cm-1 (omettendo di moltiplicare per c

velocitagrave della luce) dato che se 119888 = 120582120584 allora 120584 = 119888120582

Si egrave giagrave parlato nel paragrafo 2 di questo capitolo dei livelli energetici

vibrazionali

Figura 65Schema energetico di una molecola biatomica e livelli vibrazionali[12]

Le transizioni di cui ci occupiamo qui naturalmente non coinvolgono livelli

elettronici ma solo passaggi da uno stato roto-vibrazionale ad una altro Infatti

oltre alle energie elettroniche e vibrazionali esistono pure le energie rotazionali che

sono dellrsquoordine 10minus3 divide 10minus5 volte piugrave piccole di quelle elettroniche e 10minus3 2 divide

10minus5 2 volte piugrave piccole di quelle vibrazionali cioegrave circa 10minus3eV

Per comprendere meglio quello che succede consideriamo le molecole

biatomiche per queste se sono nello stato Λ = 0(Λ numero quantico del momento

angolare elettronico lungo lrsquoasse molecolare senza spin) vale la regola di selezione

Δ119869 = plusmn1 dove J egrave il numero quantico rotazionale collegato con il momento

angolare totale lungo lrsquoasse molecolare

Le transizioni permesse passando da 119907 = 0 a 119907 = 1sono riportate nello schema qui

sotto

64

Figura 66Livelli energetici di una molecola biatomica e transizioni permesse da v=0 a v=1[1]

Con R si indicano tutte le transizioni con Δ119869 = +1 con P quelle con Δ119869 = minus1

chiamate poi branche R e P e il numero tra parentesi egrave il J iniziale

A titolo di esempio riportiamo lo spettro di assorbimento della molecola HCl

Figura 67Spettro di assorbimento di HCl [1]

Da notare la mancanza del gap centrale data la proibizione di Δ119869 = 0

Tutti gli esami spettroscopici in assorbimento avranno questo aspetto

342 I modi di vibrazione e i gruppi funzionali I

fingerprint

Le molecole possono presentare diversi modi di vibrazione ciascuno responsabile

di un particolare assorbimento in una determinata regione dello spettro

Si distinguono vibrazioni ldquostetchingrdquo o di valenza (variazione della distanza di

legame)

Figura 68 Esempio di modi di vibrazione di valenza[12]

e vibrazioni ldquobendingrdquo o di deformazione (variazione dellrsquoangolo di legame)

65

Figura 69Esempio di modi di vibrazione di deformazione[12]

Come si vede dalle immagini possiamo pensare la vibrazione dellrsquointera molecola come

combinazione di vibrazioni di ogni coppia di atomi o comunque di ogni sua singola parte piugrave

semplice In chimica questi ldquopezzi di molecolardquo sono detti gruppi funzionali cioegrave

gruppi di atomi che mostrano particolari e costanti proprietagrave chimico fisiche Saragrave grazie alla

peculiaritagrave della lunghezza drsquoonda assorbita da queste parti che si potragrave riconoscere

la molecola presente nel campione

Solitamente 120642119959119938119949 gt 120642119941119942119943 dunque troveremo i gap di assorbimento delle

vibrazioni di valenza nella parte sinistra dello spettro (4000-1500 cm-1) dove ci

sono i valori dei numeri drsquoonda piugrave alti zona dei gruppi funzionali mentre la zona

dello spettro a minore energia egrave occupata dalle vibrazioni di deformazione da quelle di valenza a

piugrave bassa energia e da quelle di combinazione(i due tipi insieme) saragrave soprattutto questa

combinazione di tipi di eccitazioni vibrazionali nella parte destra dello spettro

(1500-700 cm-1) che costituiragrave lrsquoimpronta digitale the fingerprint della molecola

Molecole diverse ma con lo stesso tipo di gruppi funzionali (per quelle organiche)

saranno riconosciute grazie a questa zona

Figura 70 Spettrogrammi IR di due CHETONI simili ciclo-esanone(sopra)e ciclo-pentone(sotto)

riconoscibili dalle diversitagrave nella zona fingerprint[12]

66

343 Lrsquouso dellrsquointerferometria La FT-IR

Le misure di tipo spettroscopico nellrsquoinfrarosso (considerando solo le tecniche a

doppio raggio che permettono il confronto tra il raggio di riferimento e quello del

campione fornendo cosigrave lo spettrogramma della trasmittanza ) si possono fare

essenzialmente in due modi in modo dispersivo con la selezione continua di lunghezza

drsquoonda o con il metodo interferometrico

Per gli spettrometri di tipo dispersivo egrave difficile conciliare risoluzione spettrale ed

efficienza di misurazione questi sistemi si basano infatti su reticoli a riflessione mossi

molto lentamente da meccaniche di precisione per selezionare lunghezza drsquoonda

dopo lunghezza drsquoonda e generare cosigrave uno spettro infrarosso continuo

Figura 71 Schema di funzionamento di uno spettrometro a dispersione[7]

In sintesi questo tipo di spettrometri funzionano cosigrave si formano due raggi uno dei

quali passando per il campione contiene le informazioni cercate lrsquoaltro fa da

riferimento Il chopper consente alternativamente lrsquoarrivo dellrsquouno o dellrsquoaltro sul

reticolo che monocromatizza il segnale letto successivamente dal sensore Saragrave il

software che una volta acquisiti i segnali ne faragrave il rapporto egrave saragrave in grado di creare

lo spettrogramma

Chiaramente il reticolo lavorando in condizioni di alta risoluzione selezioneragrave

una banda di frequenze molto stretta lrsquointensitagrave del segnale saragrave minore

causando cosigrave un deterioramento del rapporto segnale-rumore Un grande miglioramento delle condizioni di lavoro e della qualitagrave dei risultati

nella spettroscopia IR egrave avvenuto quando grazie ai moderni calcolatori si egrave riusciti

a convertire un interferogramma in uno spettrogramma usando gli algoritmi

della trasformata di Fourier

Lrsquointerferogramma

Definiamolo prima nel caso di una singola frequenza

Ersquo chiamato interferogramma il segnale complessivo in funzione del tempo di due

onde alla stessa intensitagrave e lunghezza drsquoonda che interferiscono quando su una

67

delle due si crea un continuo sfasamento rispetto allrsquoaltra per esempio grazie ad

uno specchio mobile che ne allunga o ne accorcia il cammino ottico

Figura 72 Schema di principio di un spettrografo con spettro e interferogramma nel caso di una singola

frequenza[8]

Nella figura sopra per questioni di chiarezza lrsquointerferogramma egrave nel dominio delle

distanze (proporzionalitagrave diretta tra tempo e spazio percorso dallo specchio

mobile) B(120584) e I(120575) intensitagrave luminosa rispettivamente dalla sorgente e sul

rivelatore ( 120584 numero drsquoonda e 120575 spostamento dello specchio) Per I(120575) vale la

seguente formula

119868(120575) = 119861(120584) cos 2120587120575

120582 (323)

che poi inserendo per ragioni di comoditagrave matematica il numero drsquoonda 120584 = 1 120582

diventa

119868(120575) = 119861(120584) cos 2120587120584120575 (324)

Nel caso di due frequenze la situazione cambia in questo modo

Figura 73Spettri e interferogrammi di due frequenze diverse separate e poi sovrapposte[8]

Ogni frequenza compare nellrsquointerferogramma come una funzione coseno

Considerando allora una sorgente continua nellrsquoinfrarosso matematicamente

faremo un integrale per trovare lrsquoandamento di 119868(120575) cioegrave

119868(120575) = 119861(120584)infin

0cos 2120587120584120575 119889120584 (325)

Un tipico interferogramma di una sorgente incandescente per infrarosso egrave il

seguente

68

Figura 74 Inteferogramma di una tipica sorgente incandescente[8]

Notare come quando 120575 = 0 essendo tutte le funzioni coseno delle frequenze

presenti in fase 119868(120575) ha un grande picco il centerburst questa egrave una caratteristica di

tutti gli interferogrammi Allontanandosi da questa posizione la moltitudine delle

funzioni coseno cominciano a rinforzarsi o annullarsi vicendevolmente causando

una rapida diminuzione dellrsquointensitagrave in una serie di oscillazioni

La trasformata di Fourier

Lrsquointerferogramma egrave descritto matematicamente dallrsquoequazione (325) e saragrave

proprio il suo andamento intensitagrave su tempo ad essere fisicamente misurato

dal sensore dello spettrografo Comunque in spettroscopia si egrave interessati allo

spettro cioegrave a conoscere lrsquointensitagrave in funzione del numero drsquoonda Ma

conoscendo la forma matematica dellrsquointerferogramma 119816(120517) come funzione di

120517 egrave possibile calcolare il corrispondente spettro usando una tecnica

matematica conosciuta come Trasformata di Fourier Il suo uso porta alla

conoscenza dello spettro attraversolrsquointegrale

119861(120584) = 119868(120575) cos 2120587120584120575 119889120575+infin

minusinfin (326)

Ecco dunque come si agisce con la tecnica FT-IR quando si vuole ottenere lo

spettrogramma di un campione viene fatta una prima acquisizione dello

spettrogramma della sorgente chiamato anche spettrogramma di fondo(in questo

si noteranno anche gli eventuali assorbimenti dei gas presenti lungo il cammino

ottico del raggio) ed in seguito del campione Il computer penseragrave ad eseguire il loro

rapporto fornendo lo spettro in trasmittanza

69

Figura 75 Schema a blocchi della generazione di uno spettro con la tecnica FT-IR[8]

Di seguito egrave riportata la figura schematica di uno spettrometro per analisi FT-IR

Figura 76 Schema di funzionamento di uno spettrometro FT-IR[7]

I 3 vantaggi della tecnica FT-IR

Si associano a questa tecnica tre vantaggi o miglioramenti rispetto alla

spettroscopia dispersiva

Vantaggio Jaquinot o di banda passante lrsquoenergia in arrivo al rivelatore egrave

maggiore di conseguenza anche il rapporto segnaledisturbo egrave piugrave elevato

Vantaggio Felgett o di multiplex lrsquoacquisizione dei dati egrave molto piugrave rapida

(pochi secondi) Questo consente di effettuare in rapida sequenza una serie

di spettri(10-20) e di presentare alla fine la loro media diminuendo cosigrave

lrsquoerrore

Vantaggio di Connes una calibrazione delle frequenze molto stabile ed

accurata (001-01 cm-1) grazie ad un laser interno che agisce da riferimento

per ogni scansione

70

Conclusioni

In questa dissertazione si egrave voluto discutere il contributo della Fisica nel campo

delle indagini analitiche e diagnostiche nel settore dei beni culturali attraverso una

panoramica delle varie tecniche di diagnosi e recupero di unrsquoopera drsquoarte con una

particolare attenzione alla strumentazione e quindi alle tecniche che sono di fatto

operanti con successo nellrsquoambito del nostro Ateneo

Queste metodologie delle quali molte e importanti di carattere non invasivo

sono di fondamentale importanza qualora si desideri eseguire una diagnosi su

unrsquoopera per la quale lo scopo primario di intervento egrave la sua conservazione nel

tempo Se dunque nel corso di una indagine di un bene culturale si richieda la

assoluta non invasivitagrave la fisica mette a disposizione tutte le sue conoscenze nel

campo delle interazioni radiazioni-materia o particelle-materia assicurando

insieme alla salvaguardia del manufatto le risposte cercate

Anche se un bene culturale come tutte le cose non puograve che deperire nel corso

degli anni in un inarrestabile anche se lento invecchiamento i metodi per porvi

riparo e le analisi scientifiche di tipo fisico saranno senza dubbio in grado di

migliorarsi rispetto ad ora in quantitagrave qualitagrave ed efficacia

Il progresso della ricerca fisica applicata e delle tecnologie collegate fanno

sicuramente ben sperare in una conservazione duratura della Bellezza tangibile a

sicuro vantaggio delle generazioni future

71

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archeometria) Milano Egea

[18]GruppoBeniCulturali Diagnostica ottica per la conservazione CNR-INOA

[19]Enciclopedia-Delle-Scienze-Fisiche(vol IV p624) Limmagine in falso colore

Roma Istituto Enciclopedico Treccani

73

Ringraziamenti

Ringrazio Dio Padre onnipotente creatore di tutte le cose della materia e delle leggi

che la governano dellrsquouomo e della sua intelligenza che le sa scoprire

Ringrazio poi il prof Andrea Di Cicco per la sua disponibilitagrave e il dott Marco

Minicucci per il suo instancabile guidarmi con entusiasmo alla scoperta di un

mondo per me fino a poco tempo fa sconosciuto la prof Graziella Roselli per le

nozioni che mi ha fornito il dott Andrea Cittadini per le informazioni tecniche il

prof che ha fatto da lettore e tutti i docenti di Fisica che nel corso di questi

anni mi hanno preparato nello studio

Ringrazio ancora Alessandro e Antonella per il loro incoraggiamento schietto e

sincero Roberto per lo scanner e la sua generositagrave Claudio per il supporto

informatico

Ringrazio tutti gli amici che mi sono stati vicino in questi mesi e che anche solo con

un gesto o una parola mi sono stati di aiuto

Ringrazio la mia famiglia

Antonio

56

In formule

119889119868 119909 = 119870 + 119878 119868 119909 119889119909 minus 119878 119869 119909 119889119909

(316)

119889 119869 119909 = minus(119870 + 119878)119869 119909 119889119909 + 119878 119868 119909 119889119909

Le equazioni cosigrave ricavate costituiscono il sistema di Kubelka-Munk in forma

differenziale

Figura 54Propagazione della radiazione diretta e retrodiffusa secondo lo schema di Kubelka-Munk

In riflettografia si definisce in linea di principio per ogni livello di profonditagrave della

superficie pittorica la riflettanza 119877 119909 come

119877 119909 =119869 119909

119868 119909 (317)

Derivando rispetto a x la (316) e sostituendo nel risultato ottenuto le (315) si ha

per 119877 119909 lrsquoequazione differenziale

119889119877 119909

119889119909= 1198781198772 119909 minus 2(119870 + 119878)119877 119909 + 119878 (318)

Ponendo 119883 = 119909 minus 1199090 1198770 = 119877 1199090 119886 =119870+119878

119878 119887 = 1198862 minus 1 si ha la soluzione

cercata per la riflettanza

119877(119883) =1+ 1198770 119887 coth 119887119878119883 minus119886

119886+119887 coth 119887119878119883 minus1198770 (319)

57

Mettiamoci ora nelle condizione di sapere come diventa 119877(119883) se si ha a che fare con

grandi spessori basta calcolarne il limite per 119883 rarr infin sapendo che coth 119909 =119890119909+119890minus119909

119890119909minus119890minus119909 si ha

119877infin = lim119883rarrinfin 119877(119883) =1+1198770(119887minus119886)

119886+119887minus1198770=

119870

119878+ 1 minus

119870

119878

2

+ 2119870

119878 (320)

Si vede chiaramente cosigrave che 119877infin dipende solamente dal rapporto 119870 119878 che egrave proprio

di ogni pigmento

Lrsquoandamento di 119877infin egrave quello visualizzato qui sotto

Figura 55 Andamento di 119929infin in funzione di KS

Naturalmente fare il limite per 119883 rarr infin ha solamente un senso matematico Nella

realtagrave si puograve misurare la riflettanza dei pigmenti con uno spettrofotometro e si

riscontra che giagrave con spessori di qualche millimetro crsquoegrave una buonissima

corrispondenza con lrsquoandamento di 119877infin

Dunque la trattazione di Kubelka-Munk che afferma con la (320) che per

119883 rarr infin la riflettanza non dipende piugrave dallo spessore dello strato ha un effettivo

riscontro con la realtagrave dove nella maggior parte dei casi si opera su spessori di 12

mm

Dalla (320) con pochi passaggi matematici ci si ricava 119870 119878 in funzione di 119877infin 119870

119878=

119877infin minus1 2

2119877infin (321)

Possiamo ora introdurre una nuova grandezza fondamentale in riflettografia il

contrasto

119862 =119877119887 119909

119877119908 119909 (322)

dove 119877119887 119909 e 119877119908 119909 sono rispettivamente la riflettanza di una linea ldquonerardquo del

disegno preparatorio e quella della superficie ldquobiancardquo del fondo e x rappresenta lo

spessore di pigmento soprastante Da come egrave definito ci si auspica sempre che C

abbia un valore prossimo a 0

Dal contrasto in linea di principio puograve essere ricavato lo spessore di

oscuramento 119883119889 = 119909119889 minus 1199090 definito come il minimo spessore di un dato pigmento in

grado di rendere completamente invisibile a una determinata strumentazione il disegno

58

preparatorio sottostante Esso puograve essere interpretato anche come un indice della

qualitagrave di un apparato per riflettografia

Vediamo ora come sia possibile ricavarsi Xd

Sia Cl il contrasto limite ossia il minimo contrasto rilevabile da un determinato

sensore dalla definizione di C Cl =119877119887 119883119889

119877119908 119883119889

Tenendo presente la (319) ponendo in essa 119910 = 119887 coth(119887119878119883119889) e sostituendo in Cl

si ottiene

1199102 ClR0w minus R0b + 119910 1 minus Cl R0bR0w minus 1 +

+Cl(a minus R0b)(1 minus aR0w ) + (a minus R0w )(aR0b minus 1) = 0 (323)

che egrave unrsquoequazione di secondo grado in y

Dunque conoscendo la riflettanza del fondo R0w la riflettanza del materiale usato per

il disegno preparatorio R0b la 119877infin del colore che ricopre il fondo e il suo coefficiente di diffusione

si puograve ricavare la y da cui trovare poi Xd con la formula

119883119889 =coth minus1 119910 119887

119887119878 (324)

333 La fotocamera CCD CHROMA C3 1600E

La facoltagrave di scienze dellrsquouniversitagrave di Camerino ha a disposizione per le

acquisizioni di immagini nel campo dei beni culturali una fotocamera digitale [10]

con sensore a stato solido CCD (Carge Coupled Device) CHROMA C3 1600E

prodotta dalla DTA

Figura 56 Fotocamera digitale CCD CHROMA C3 1600E

Cuore di questa apparecchiatura egrave il sensore per immagini CCD KAF1602(E)

prodotto dalla Kodak[9]

Figura 57Sensore per immagini CCD Kodak KAF-1602(E)

59

Alcune caratteristiche del CCD

Numero di pixel 1536(H)x1024(V)

(Circa 16MPixel di definizione)

Dimensioni del pixel 9x9 μm2

Dimensioni sensore 138x92 mm2

(corrisponde ad un rapporto 32)

FWC 105elettr

(Full Well Capacity Parametro indicante il massimo numero di elettroni

immagazzinabili in ogni pixel Ersquo da questa caratteristica che dipende sia

lrsquointensitagrave del segnale che del rumore Ersquo comunque auspicabile avere un

FWC piugrave alto possibile anche ge500000 cosigrave da poter lavorare anche su

immagini in cui ci sono zone illuminate diversamente evitando che su

quelle illuminate fortemente si crei sovraesposizione)

DC (misurata a 25degC) 20 elettr(pixel∙secondo)

(Dark Current Ersquo il numero di elettroni generato termicamente in ogni

pixel anche se non egrave esposto a radiazione ldquohellipcorrente di buiohelliprdquo Puograve essere

sottratta via software e bisogna tenerne conto soprattutto nelle acquisizioni

a lunga esposizione Con il raffreddamento termoelettrico di tipo Peltier17

puograve essere ridotta di molto)

Figura 58 Andamento della Dark Current a seconda della temperatura del CCD

QE 40 50 60

(Quantum Efficiency Misurata a tre diverse lunghezze drsquoonda 450nm

550nm 650nm Ersquo uno dei parametri piugrave importanti per valutare la qualitagrave di

un sensore Definito come il numero di elettroni di segnale creati per ogni

fotone incidente)

17 Peltier Jean Charles Athanase Fisico francese (Ham[Somme]1785-Parigi1845) Nel 1834 sccoprigrave lrsquoeffetto termoelettrico che da lui prese il nome

60

DR 74dB

(Dinamic Range Dipende dal rapporto tra la quantitagrave massima di elettroni

utilizzabili e il noise floor 119899119890~ cioegrave massimo numero di elettroni del rumore

di fondo per pixel Piugrave precisamente 119863119877 = 20 log10 119865119882119862 119899119890~ con

119899119890~ =15 elettroni)

La risposta spettrale del sensore quella che prima si egrave solo accennata in maniera

frazionata come QE egrave senza dubbio il parametro fondamentale In riflettografia

infrarossa per esempio si auspica che questo parametro sia alto attorno a 1ndash2 μm

Figura 59 Risposta spettrale QE del sensore KAF-1602 (E)

I filtri a disposizione

Ci sono 7 filtri a disposizione [10] per i vari tipi di acquisizioni di immagini

Tre filtri passa banda nel visibile RGB

Figura 60 Curve di trasmittanza dei tre filtri RGB

In realtagrave la curva di trasmissione dei filtri Blu e Verde aumenta nella regione

dellrsquoinfrarosso per questo motivo si egrave dotati di un filtro IR-Cut (taglia infrarosso)

da porre di fronte allrsquoobbiettivo

Filtro passa banda nellrsquoinfrarosso

Presenta due ldquopicchirdquo attorno a 500nm pari a circa 1-2 di trasmittanza

61

Figura 61 Curve di trasmittanza nel visibile e nel vicino infrarosso del filtro passa banda IR

Filtro passa banda nellrsquoultravioletto

Centrato sui 340 nm e con una ampiezza di banda al 50 della sua trasmittanza

massima FWHM pari a 85 nm

Filtro passa alto nellrsquoinfrarosso

Ha la lunghezza drsquoonda di cut-off (50 della sua trasmittanza max tmax) a 780 nm

A 680nm si ha 001 tmax a 850 nm si ha 95 tmax a 900 si ha 99 tmax

Figura 62 Ricostruzione dai dati dello spettro in trasmittanza dei due filtri passa banda UV e passa alto IR (Il tmax egrave arbitrario e sono stati posti uguali per praticitagrave di descrizione)

Filtro taglia Infrarossi

E lrsquounico filtro che egrave posto fuori dalla fotocamera essendo montato sullrsquoobbiettivo e

ha un diametro di 50mm (gli altri 25mm)

A parte dunque lrsquoultimo filtro IR-cut gli altri sono posizionati su una ruota

porta filtri posta allrsquointerno del corpo macchina e azionabile via software

62

Figura 63 Immagine indicativa di una ruota porta filtri per fotocamere CHROMA

Con questa apparecchiatura egrave possibile effettuare oltre la riflettografia infrarossa

anche lrsquoesame in tricromia in falso colore usando il filtri passa banda IR verde e

rosso

34 La tecnica FT-IR

Con lrsquoacronimo FT-IR che sta per Fourier Transform-Infra Red (spectroscopy) si

indica quella tecnica che permette il riconoscimento delle sostanze che

compongono un campione attraverso un esame spettroscopico eseguito in luce

infrarossa In questo caso perograve il risultato finale che consiste in un spettro di

assorbimento della radiazione nel dominio delle frequenze (cioegrave dove sullrsquoascissa

del grafico ci sono le frequenze) saragrave frutto di una trasformata di Fourier di un

altro grafico chiamato interferogramma nel dominio dei tempi

341 Eccitazioni vibrazionali delle molecole

Come mai egrave proprio la radiazione infrarossa la piugrave adatta a stimolare transizioni di

tipo vibrazionale nei nuclei di una molecola

Si puograve rispondere a questa domanda anche con delle considerazioni legate alla fisica

classica se consideriamo che gli elettroni sono legati alla molecola con una forza F con la stessa

forza i nuclei saranno legati tra loro a formare la molecola Approssimando questa forza a

una di tipo armonico (massa-molla) possiamo dire che la pulsazione del moto

elettronico egrave 120596119890 = 119896 119898 mentre la pulsazione del moto nucleare egrave 120596119873 = 119896 119872

con m massa dellrsquoelettrone M massa del nucleo e k costante elastica della F

Il rapporto tra lrsquo energia vibrazionale e quella elettronica saragrave allora dato da

119864119907

119864119890=

ℏ120596119873

ℏ120596119890cong

119898

119872 (322)

Essendo 119898

119872 compreso nel range 10minus3 divide 10minus5 possiamo affermare che le energie di

eccitazione vibrazionali sono qualche centinaio di volte piugrave piccole di quelle

63

elettroniche Essendo questrsquoultime dellrsquoordine di qualche eV lo spettro di

assorbimento-emissione vibrazionale cadragrave nel vicino e medio infrarosso

Figura 64 Collocazione spettrale delle vibrazioni molecolari

Si possono esprimere le frequenze 120642 in cm-1 (omettendo di moltiplicare per c

velocitagrave della luce) dato che se 119888 = 120582120584 allora 120584 = 119888120582

Si egrave giagrave parlato nel paragrafo 2 di questo capitolo dei livelli energetici

vibrazionali

Figura 65Schema energetico di una molecola biatomica e livelli vibrazionali[12]

Le transizioni di cui ci occupiamo qui naturalmente non coinvolgono livelli

elettronici ma solo passaggi da uno stato roto-vibrazionale ad una altro Infatti

oltre alle energie elettroniche e vibrazionali esistono pure le energie rotazionali che

sono dellrsquoordine 10minus3 divide 10minus5 volte piugrave piccole di quelle elettroniche e 10minus3 2 divide

10minus5 2 volte piugrave piccole di quelle vibrazionali cioegrave circa 10minus3eV

Per comprendere meglio quello che succede consideriamo le molecole

biatomiche per queste se sono nello stato Λ = 0(Λ numero quantico del momento

angolare elettronico lungo lrsquoasse molecolare senza spin) vale la regola di selezione

Δ119869 = plusmn1 dove J egrave il numero quantico rotazionale collegato con il momento

angolare totale lungo lrsquoasse molecolare

Le transizioni permesse passando da 119907 = 0 a 119907 = 1sono riportate nello schema qui

sotto

64

Figura 66Livelli energetici di una molecola biatomica e transizioni permesse da v=0 a v=1[1]

Con R si indicano tutte le transizioni con Δ119869 = +1 con P quelle con Δ119869 = minus1

chiamate poi branche R e P e il numero tra parentesi egrave il J iniziale

A titolo di esempio riportiamo lo spettro di assorbimento della molecola HCl

Figura 67Spettro di assorbimento di HCl [1]

Da notare la mancanza del gap centrale data la proibizione di Δ119869 = 0

Tutti gli esami spettroscopici in assorbimento avranno questo aspetto

342 I modi di vibrazione e i gruppi funzionali I

fingerprint

Le molecole possono presentare diversi modi di vibrazione ciascuno responsabile

di un particolare assorbimento in una determinata regione dello spettro

Si distinguono vibrazioni ldquostetchingrdquo o di valenza (variazione della distanza di

legame)

Figura 68 Esempio di modi di vibrazione di valenza[12]

e vibrazioni ldquobendingrdquo o di deformazione (variazione dellrsquoangolo di legame)

65

Figura 69Esempio di modi di vibrazione di deformazione[12]

Come si vede dalle immagini possiamo pensare la vibrazione dellrsquointera molecola come

combinazione di vibrazioni di ogni coppia di atomi o comunque di ogni sua singola parte piugrave

semplice In chimica questi ldquopezzi di molecolardquo sono detti gruppi funzionali cioegrave

gruppi di atomi che mostrano particolari e costanti proprietagrave chimico fisiche Saragrave grazie alla

peculiaritagrave della lunghezza drsquoonda assorbita da queste parti che si potragrave riconoscere

la molecola presente nel campione

Solitamente 120642119959119938119949 gt 120642119941119942119943 dunque troveremo i gap di assorbimento delle

vibrazioni di valenza nella parte sinistra dello spettro (4000-1500 cm-1) dove ci

sono i valori dei numeri drsquoonda piugrave alti zona dei gruppi funzionali mentre la zona

dello spettro a minore energia egrave occupata dalle vibrazioni di deformazione da quelle di valenza a

piugrave bassa energia e da quelle di combinazione(i due tipi insieme) saragrave soprattutto questa

combinazione di tipi di eccitazioni vibrazionali nella parte destra dello spettro

(1500-700 cm-1) che costituiragrave lrsquoimpronta digitale the fingerprint della molecola

Molecole diverse ma con lo stesso tipo di gruppi funzionali (per quelle organiche)

saranno riconosciute grazie a questa zona

Figura 70 Spettrogrammi IR di due CHETONI simili ciclo-esanone(sopra)e ciclo-pentone(sotto)

riconoscibili dalle diversitagrave nella zona fingerprint[12]

66

343 Lrsquouso dellrsquointerferometria La FT-IR

Le misure di tipo spettroscopico nellrsquoinfrarosso (considerando solo le tecniche a

doppio raggio che permettono il confronto tra il raggio di riferimento e quello del

campione fornendo cosigrave lo spettrogramma della trasmittanza ) si possono fare

essenzialmente in due modi in modo dispersivo con la selezione continua di lunghezza

drsquoonda o con il metodo interferometrico

Per gli spettrometri di tipo dispersivo egrave difficile conciliare risoluzione spettrale ed

efficienza di misurazione questi sistemi si basano infatti su reticoli a riflessione mossi

molto lentamente da meccaniche di precisione per selezionare lunghezza drsquoonda

dopo lunghezza drsquoonda e generare cosigrave uno spettro infrarosso continuo

Figura 71 Schema di funzionamento di uno spettrometro a dispersione[7]

In sintesi questo tipo di spettrometri funzionano cosigrave si formano due raggi uno dei

quali passando per il campione contiene le informazioni cercate lrsquoaltro fa da

riferimento Il chopper consente alternativamente lrsquoarrivo dellrsquouno o dellrsquoaltro sul

reticolo che monocromatizza il segnale letto successivamente dal sensore Saragrave il

software che una volta acquisiti i segnali ne faragrave il rapporto egrave saragrave in grado di creare

lo spettrogramma

Chiaramente il reticolo lavorando in condizioni di alta risoluzione selezioneragrave

una banda di frequenze molto stretta lrsquointensitagrave del segnale saragrave minore

causando cosigrave un deterioramento del rapporto segnale-rumore Un grande miglioramento delle condizioni di lavoro e della qualitagrave dei risultati

nella spettroscopia IR egrave avvenuto quando grazie ai moderni calcolatori si egrave riusciti

a convertire un interferogramma in uno spettrogramma usando gli algoritmi

della trasformata di Fourier

Lrsquointerferogramma

Definiamolo prima nel caso di una singola frequenza

Ersquo chiamato interferogramma il segnale complessivo in funzione del tempo di due

onde alla stessa intensitagrave e lunghezza drsquoonda che interferiscono quando su una

67

delle due si crea un continuo sfasamento rispetto allrsquoaltra per esempio grazie ad

uno specchio mobile che ne allunga o ne accorcia il cammino ottico

Figura 72 Schema di principio di un spettrografo con spettro e interferogramma nel caso di una singola

frequenza[8]

Nella figura sopra per questioni di chiarezza lrsquointerferogramma egrave nel dominio delle

distanze (proporzionalitagrave diretta tra tempo e spazio percorso dallo specchio

mobile) B(120584) e I(120575) intensitagrave luminosa rispettivamente dalla sorgente e sul

rivelatore ( 120584 numero drsquoonda e 120575 spostamento dello specchio) Per I(120575) vale la

seguente formula

119868(120575) = 119861(120584) cos 2120587120575

120582 (323)

che poi inserendo per ragioni di comoditagrave matematica il numero drsquoonda 120584 = 1 120582

diventa

119868(120575) = 119861(120584) cos 2120587120584120575 (324)

Nel caso di due frequenze la situazione cambia in questo modo

Figura 73Spettri e interferogrammi di due frequenze diverse separate e poi sovrapposte[8]

Ogni frequenza compare nellrsquointerferogramma come una funzione coseno

Considerando allora una sorgente continua nellrsquoinfrarosso matematicamente

faremo un integrale per trovare lrsquoandamento di 119868(120575) cioegrave

119868(120575) = 119861(120584)infin

0cos 2120587120584120575 119889120584 (325)

Un tipico interferogramma di una sorgente incandescente per infrarosso egrave il

seguente

68

Figura 74 Inteferogramma di una tipica sorgente incandescente[8]

Notare come quando 120575 = 0 essendo tutte le funzioni coseno delle frequenze

presenti in fase 119868(120575) ha un grande picco il centerburst questa egrave una caratteristica di

tutti gli interferogrammi Allontanandosi da questa posizione la moltitudine delle

funzioni coseno cominciano a rinforzarsi o annullarsi vicendevolmente causando

una rapida diminuzione dellrsquointensitagrave in una serie di oscillazioni

La trasformata di Fourier

Lrsquointerferogramma egrave descritto matematicamente dallrsquoequazione (325) e saragrave

proprio il suo andamento intensitagrave su tempo ad essere fisicamente misurato

dal sensore dello spettrografo Comunque in spettroscopia si egrave interessati allo

spettro cioegrave a conoscere lrsquointensitagrave in funzione del numero drsquoonda Ma

conoscendo la forma matematica dellrsquointerferogramma 119816(120517) come funzione di

120517 egrave possibile calcolare il corrispondente spettro usando una tecnica

matematica conosciuta come Trasformata di Fourier Il suo uso porta alla

conoscenza dello spettro attraversolrsquointegrale

119861(120584) = 119868(120575) cos 2120587120584120575 119889120575+infin

minusinfin (326)

Ecco dunque come si agisce con la tecnica FT-IR quando si vuole ottenere lo

spettrogramma di un campione viene fatta una prima acquisizione dello

spettrogramma della sorgente chiamato anche spettrogramma di fondo(in questo

si noteranno anche gli eventuali assorbimenti dei gas presenti lungo il cammino

ottico del raggio) ed in seguito del campione Il computer penseragrave ad eseguire il loro

rapporto fornendo lo spettro in trasmittanza

69

Figura 75 Schema a blocchi della generazione di uno spettro con la tecnica FT-IR[8]

Di seguito egrave riportata la figura schematica di uno spettrometro per analisi FT-IR

Figura 76 Schema di funzionamento di uno spettrometro FT-IR[7]

I 3 vantaggi della tecnica FT-IR

Si associano a questa tecnica tre vantaggi o miglioramenti rispetto alla

spettroscopia dispersiva

Vantaggio Jaquinot o di banda passante lrsquoenergia in arrivo al rivelatore egrave

maggiore di conseguenza anche il rapporto segnaledisturbo egrave piugrave elevato

Vantaggio Felgett o di multiplex lrsquoacquisizione dei dati egrave molto piugrave rapida

(pochi secondi) Questo consente di effettuare in rapida sequenza una serie

di spettri(10-20) e di presentare alla fine la loro media diminuendo cosigrave

lrsquoerrore

Vantaggio di Connes una calibrazione delle frequenze molto stabile ed

accurata (001-01 cm-1) grazie ad un laser interno che agisce da riferimento

per ogni scansione

70

Conclusioni

In questa dissertazione si egrave voluto discutere il contributo della Fisica nel campo

delle indagini analitiche e diagnostiche nel settore dei beni culturali attraverso una

panoramica delle varie tecniche di diagnosi e recupero di unrsquoopera drsquoarte con una

particolare attenzione alla strumentazione e quindi alle tecniche che sono di fatto

operanti con successo nellrsquoambito del nostro Ateneo

Queste metodologie delle quali molte e importanti di carattere non invasivo

sono di fondamentale importanza qualora si desideri eseguire una diagnosi su

unrsquoopera per la quale lo scopo primario di intervento egrave la sua conservazione nel

tempo Se dunque nel corso di una indagine di un bene culturale si richieda la

assoluta non invasivitagrave la fisica mette a disposizione tutte le sue conoscenze nel

campo delle interazioni radiazioni-materia o particelle-materia assicurando

insieme alla salvaguardia del manufatto le risposte cercate

Anche se un bene culturale come tutte le cose non puograve che deperire nel corso

degli anni in un inarrestabile anche se lento invecchiamento i metodi per porvi

riparo e le analisi scientifiche di tipo fisico saranno senza dubbio in grado di

migliorarsi rispetto ad ora in quantitagrave qualitagrave ed efficacia

Il progresso della ricerca fisica applicata e delle tecnologie collegate fanno

sicuramente ben sperare in una conservazione duratura della Bellezza tangibile a

sicuro vantaggio delle generazioni future

71

Bibliografia [1]Bransden B amp Joachain C (1980) PHYISICS OF ATOMS AND MOLECULES

Harlow Prentice Hall

[2]Castellano A Martini M amp Sibilia E (2002) Elementi di archeometria Milano

Egea

[3]Creagh D amp Bradley D (2000) Radiation in Art and Archeometry Amsterdam

Elsevier

[4]Halliday D amp Resnick R (1984) Fondamenti di Fisica Milano Ambrosiana

[5]AMPTEK Data sheet XR-100CR

[6]Colapietro M amp Colella R Raggi X (Enciclopedia delle scienze fisiche) Roma

Istituto Enciclopedico Treccani

[7]PSchultz C (2001) Precision Infrared Spectroscopic Imaging(The future of FT-IR

Spectroscopy) ADVANSTAR Pubblication

[8]WDPerkins Fourier Transform-Infrared Spectroscopy Lexington VA Frank

ASettle Jr

[9]vari (2005) KAF-1602E Full-Frame CCD Image Sensor Performance Specification

Rochester New York Eastman Kodak Company

[10]DTA (2006) Principali caratteristiche della ruota porta filtri interna

[11]Ferro D (2007) La microscopia elettronica a scansione per la storiaper larteper la

conservazione Roma Istituto Centrale per la Patologia del Libro

[12]Luisi R Metodi fisici in chimica organica Bari

[13]Pasquariello G Pinzari F amp De Mico A (2007) Analisi del biodeterioramento dei

documenti fotografici mediante SEM-EDSalcuni casi studio Roma Istituto centrale per la

Patologia del Libro

[14]Pinzari F amp Montanari M (2007) Il SEM-VP nella diagnostica di alterazioni

fungine non piugrave vitali o di difficile caratterizzazione Roma Istituto Centrale per la

Patologia del Libro

[15]Valdregrave U Microscopia elettronica e ionica Roma Istituto Enciclopedico Treccani

[16]Boscaino G Giunta M amp Vaiana R Tessitura superficiale di manti stradali

indicatori derivati da profilometrica con metodo non-contact Palermo

72

[17]Fontana R Pampaloni E amp Pezzati L Tecniche ottiche per la forma (Elementi di

archeometria) Milano Egea

[18]GruppoBeniCulturali Diagnostica ottica per la conservazione CNR-INOA

[19]Enciclopedia-Delle-Scienze-Fisiche(vol IV p624) Limmagine in falso colore

Roma Istituto Enciclopedico Treccani

73

Ringraziamenti

Ringrazio Dio Padre onnipotente creatore di tutte le cose della materia e delle leggi

che la governano dellrsquouomo e della sua intelligenza che le sa scoprire

Ringrazio poi il prof Andrea Di Cicco per la sua disponibilitagrave e il dott Marco

Minicucci per il suo instancabile guidarmi con entusiasmo alla scoperta di un

mondo per me fino a poco tempo fa sconosciuto la prof Graziella Roselli per le

nozioni che mi ha fornito il dott Andrea Cittadini per le informazioni tecniche il

prof che ha fatto da lettore e tutti i docenti di Fisica che nel corso di questi

anni mi hanno preparato nello studio

Ringrazio ancora Alessandro e Antonella per il loro incoraggiamento schietto e

sincero Roberto per lo scanner e la sua generositagrave Claudio per il supporto

informatico

Ringrazio tutti gli amici che mi sono stati vicino in questi mesi e che anche solo con

un gesto o una parola mi sono stati di aiuto

Ringrazio la mia famiglia

Antonio

57

Mettiamoci ora nelle condizione di sapere come diventa 119877(119883) se si ha a che fare con

grandi spessori basta calcolarne il limite per 119883 rarr infin sapendo che coth 119909 =119890119909+119890minus119909

119890119909minus119890minus119909 si ha

119877infin = lim119883rarrinfin 119877(119883) =1+1198770(119887minus119886)

119886+119887minus1198770=

119870

119878+ 1 minus

119870

119878

2

+ 2119870

119878 (320)

Si vede chiaramente cosigrave che 119877infin dipende solamente dal rapporto 119870 119878 che egrave proprio

di ogni pigmento

Lrsquoandamento di 119877infin egrave quello visualizzato qui sotto

Figura 55 Andamento di 119929infin in funzione di KS

Naturalmente fare il limite per 119883 rarr infin ha solamente un senso matematico Nella

realtagrave si puograve misurare la riflettanza dei pigmenti con uno spettrofotometro e si

riscontra che giagrave con spessori di qualche millimetro crsquoegrave una buonissima

corrispondenza con lrsquoandamento di 119877infin

Dunque la trattazione di Kubelka-Munk che afferma con la (320) che per

119883 rarr infin la riflettanza non dipende piugrave dallo spessore dello strato ha un effettivo

riscontro con la realtagrave dove nella maggior parte dei casi si opera su spessori di 12

mm

Dalla (320) con pochi passaggi matematici ci si ricava 119870 119878 in funzione di 119877infin 119870

119878=

119877infin minus1 2

2119877infin (321)

Possiamo ora introdurre una nuova grandezza fondamentale in riflettografia il

contrasto

119862 =119877119887 119909

119877119908 119909 (322)

dove 119877119887 119909 e 119877119908 119909 sono rispettivamente la riflettanza di una linea ldquonerardquo del

disegno preparatorio e quella della superficie ldquobiancardquo del fondo e x rappresenta lo

spessore di pigmento soprastante Da come egrave definito ci si auspica sempre che C

abbia un valore prossimo a 0

Dal contrasto in linea di principio puograve essere ricavato lo spessore di

oscuramento 119883119889 = 119909119889 minus 1199090 definito come il minimo spessore di un dato pigmento in

grado di rendere completamente invisibile a una determinata strumentazione il disegno

58

preparatorio sottostante Esso puograve essere interpretato anche come un indice della

qualitagrave di un apparato per riflettografia

Vediamo ora come sia possibile ricavarsi Xd

Sia Cl il contrasto limite ossia il minimo contrasto rilevabile da un determinato

sensore dalla definizione di C Cl =119877119887 119883119889

119877119908 119883119889

Tenendo presente la (319) ponendo in essa 119910 = 119887 coth(119887119878119883119889) e sostituendo in Cl

si ottiene

1199102 ClR0w minus R0b + 119910 1 minus Cl R0bR0w minus 1 +

+Cl(a minus R0b)(1 minus aR0w ) + (a minus R0w )(aR0b minus 1) = 0 (323)

che egrave unrsquoequazione di secondo grado in y

Dunque conoscendo la riflettanza del fondo R0w la riflettanza del materiale usato per

il disegno preparatorio R0b la 119877infin del colore che ricopre il fondo e il suo coefficiente di diffusione

si puograve ricavare la y da cui trovare poi Xd con la formula

119883119889 =coth minus1 119910 119887

119887119878 (324)

333 La fotocamera CCD CHROMA C3 1600E

La facoltagrave di scienze dellrsquouniversitagrave di Camerino ha a disposizione per le

acquisizioni di immagini nel campo dei beni culturali una fotocamera digitale [10]

con sensore a stato solido CCD (Carge Coupled Device) CHROMA C3 1600E

prodotta dalla DTA

Figura 56 Fotocamera digitale CCD CHROMA C3 1600E

Cuore di questa apparecchiatura egrave il sensore per immagini CCD KAF1602(E)

prodotto dalla Kodak[9]

Figura 57Sensore per immagini CCD Kodak KAF-1602(E)

59

Alcune caratteristiche del CCD

Numero di pixel 1536(H)x1024(V)

(Circa 16MPixel di definizione)

Dimensioni del pixel 9x9 μm2

Dimensioni sensore 138x92 mm2

(corrisponde ad un rapporto 32)

FWC 105elettr

(Full Well Capacity Parametro indicante il massimo numero di elettroni

immagazzinabili in ogni pixel Ersquo da questa caratteristica che dipende sia

lrsquointensitagrave del segnale che del rumore Ersquo comunque auspicabile avere un

FWC piugrave alto possibile anche ge500000 cosigrave da poter lavorare anche su

immagini in cui ci sono zone illuminate diversamente evitando che su

quelle illuminate fortemente si crei sovraesposizione)

DC (misurata a 25degC) 20 elettr(pixel∙secondo)

(Dark Current Ersquo il numero di elettroni generato termicamente in ogni

pixel anche se non egrave esposto a radiazione ldquohellipcorrente di buiohelliprdquo Puograve essere

sottratta via software e bisogna tenerne conto soprattutto nelle acquisizioni

a lunga esposizione Con il raffreddamento termoelettrico di tipo Peltier17

puograve essere ridotta di molto)

Figura 58 Andamento della Dark Current a seconda della temperatura del CCD

QE 40 50 60

(Quantum Efficiency Misurata a tre diverse lunghezze drsquoonda 450nm

550nm 650nm Ersquo uno dei parametri piugrave importanti per valutare la qualitagrave di

un sensore Definito come il numero di elettroni di segnale creati per ogni

fotone incidente)

17 Peltier Jean Charles Athanase Fisico francese (Ham[Somme]1785-Parigi1845) Nel 1834 sccoprigrave lrsquoeffetto termoelettrico che da lui prese il nome

60

DR 74dB

(Dinamic Range Dipende dal rapporto tra la quantitagrave massima di elettroni

utilizzabili e il noise floor 119899119890~ cioegrave massimo numero di elettroni del rumore

di fondo per pixel Piugrave precisamente 119863119877 = 20 log10 119865119882119862 119899119890~ con

119899119890~ =15 elettroni)

La risposta spettrale del sensore quella che prima si egrave solo accennata in maniera

frazionata come QE egrave senza dubbio il parametro fondamentale In riflettografia

infrarossa per esempio si auspica che questo parametro sia alto attorno a 1ndash2 μm

Figura 59 Risposta spettrale QE del sensore KAF-1602 (E)

I filtri a disposizione

Ci sono 7 filtri a disposizione [10] per i vari tipi di acquisizioni di immagini

Tre filtri passa banda nel visibile RGB

Figura 60 Curve di trasmittanza dei tre filtri RGB

In realtagrave la curva di trasmissione dei filtri Blu e Verde aumenta nella regione

dellrsquoinfrarosso per questo motivo si egrave dotati di un filtro IR-Cut (taglia infrarosso)

da porre di fronte allrsquoobbiettivo

Filtro passa banda nellrsquoinfrarosso

Presenta due ldquopicchirdquo attorno a 500nm pari a circa 1-2 di trasmittanza

61

Figura 61 Curve di trasmittanza nel visibile e nel vicino infrarosso del filtro passa banda IR

Filtro passa banda nellrsquoultravioletto

Centrato sui 340 nm e con una ampiezza di banda al 50 della sua trasmittanza

massima FWHM pari a 85 nm

Filtro passa alto nellrsquoinfrarosso

Ha la lunghezza drsquoonda di cut-off (50 della sua trasmittanza max tmax) a 780 nm

A 680nm si ha 001 tmax a 850 nm si ha 95 tmax a 900 si ha 99 tmax

Figura 62 Ricostruzione dai dati dello spettro in trasmittanza dei due filtri passa banda UV e passa alto IR (Il tmax egrave arbitrario e sono stati posti uguali per praticitagrave di descrizione)

Filtro taglia Infrarossi

E lrsquounico filtro che egrave posto fuori dalla fotocamera essendo montato sullrsquoobbiettivo e

ha un diametro di 50mm (gli altri 25mm)

A parte dunque lrsquoultimo filtro IR-cut gli altri sono posizionati su una ruota

porta filtri posta allrsquointerno del corpo macchina e azionabile via software

62

Figura 63 Immagine indicativa di una ruota porta filtri per fotocamere CHROMA

Con questa apparecchiatura egrave possibile effettuare oltre la riflettografia infrarossa

anche lrsquoesame in tricromia in falso colore usando il filtri passa banda IR verde e

rosso

34 La tecnica FT-IR

Con lrsquoacronimo FT-IR che sta per Fourier Transform-Infra Red (spectroscopy) si

indica quella tecnica che permette il riconoscimento delle sostanze che

compongono un campione attraverso un esame spettroscopico eseguito in luce

infrarossa In questo caso perograve il risultato finale che consiste in un spettro di

assorbimento della radiazione nel dominio delle frequenze (cioegrave dove sullrsquoascissa

del grafico ci sono le frequenze) saragrave frutto di una trasformata di Fourier di un

altro grafico chiamato interferogramma nel dominio dei tempi

341 Eccitazioni vibrazionali delle molecole

Come mai egrave proprio la radiazione infrarossa la piugrave adatta a stimolare transizioni di

tipo vibrazionale nei nuclei di una molecola

Si puograve rispondere a questa domanda anche con delle considerazioni legate alla fisica

classica se consideriamo che gli elettroni sono legati alla molecola con una forza F con la stessa

forza i nuclei saranno legati tra loro a formare la molecola Approssimando questa forza a

una di tipo armonico (massa-molla) possiamo dire che la pulsazione del moto

elettronico egrave 120596119890 = 119896 119898 mentre la pulsazione del moto nucleare egrave 120596119873 = 119896 119872

con m massa dellrsquoelettrone M massa del nucleo e k costante elastica della F

Il rapporto tra lrsquo energia vibrazionale e quella elettronica saragrave allora dato da

119864119907

119864119890=

ℏ120596119873

ℏ120596119890cong

119898

119872 (322)

Essendo 119898

119872 compreso nel range 10minus3 divide 10minus5 possiamo affermare che le energie di

eccitazione vibrazionali sono qualche centinaio di volte piugrave piccole di quelle

63

elettroniche Essendo questrsquoultime dellrsquoordine di qualche eV lo spettro di

assorbimento-emissione vibrazionale cadragrave nel vicino e medio infrarosso

Figura 64 Collocazione spettrale delle vibrazioni molecolari

Si possono esprimere le frequenze 120642 in cm-1 (omettendo di moltiplicare per c

velocitagrave della luce) dato che se 119888 = 120582120584 allora 120584 = 119888120582

Si egrave giagrave parlato nel paragrafo 2 di questo capitolo dei livelli energetici

vibrazionali

Figura 65Schema energetico di una molecola biatomica e livelli vibrazionali[12]

Le transizioni di cui ci occupiamo qui naturalmente non coinvolgono livelli

elettronici ma solo passaggi da uno stato roto-vibrazionale ad una altro Infatti

oltre alle energie elettroniche e vibrazionali esistono pure le energie rotazionali che

sono dellrsquoordine 10minus3 divide 10minus5 volte piugrave piccole di quelle elettroniche e 10minus3 2 divide

10minus5 2 volte piugrave piccole di quelle vibrazionali cioegrave circa 10minus3eV

Per comprendere meglio quello che succede consideriamo le molecole

biatomiche per queste se sono nello stato Λ = 0(Λ numero quantico del momento

angolare elettronico lungo lrsquoasse molecolare senza spin) vale la regola di selezione

Δ119869 = plusmn1 dove J egrave il numero quantico rotazionale collegato con il momento

angolare totale lungo lrsquoasse molecolare

Le transizioni permesse passando da 119907 = 0 a 119907 = 1sono riportate nello schema qui

sotto

64

Figura 66Livelli energetici di una molecola biatomica e transizioni permesse da v=0 a v=1[1]

Con R si indicano tutte le transizioni con Δ119869 = +1 con P quelle con Δ119869 = minus1

chiamate poi branche R e P e il numero tra parentesi egrave il J iniziale

A titolo di esempio riportiamo lo spettro di assorbimento della molecola HCl

Figura 67Spettro di assorbimento di HCl [1]

Da notare la mancanza del gap centrale data la proibizione di Δ119869 = 0

Tutti gli esami spettroscopici in assorbimento avranno questo aspetto

342 I modi di vibrazione e i gruppi funzionali I

fingerprint

Le molecole possono presentare diversi modi di vibrazione ciascuno responsabile

di un particolare assorbimento in una determinata regione dello spettro

Si distinguono vibrazioni ldquostetchingrdquo o di valenza (variazione della distanza di

legame)

Figura 68 Esempio di modi di vibrazione di valenza[12]

e vibrazioni ldquobendingrdquo o di deformazione (variazione dellrsquoangolo di legame)

65

Figura 69Esempio di modi di vibrazione di deformazione[12]

Come si vede dalle immagini possiamo pensare la vibrazione dellrsquointera molecola come

combinazione di vibrazioni di ogni coppia di atomi o comunque di ogni sua singola parte piugrave

semplice In chimica questi ldquopezzi di molecolardquo sono detti gruppi funzionali cioegrave

gruppi di atomi che mostrano particolari e costanti proprietagrave chimico fisiche Saragrave grazie alla

peculiaritagrave della lunghezza drsquoonda assorbita da queste parti che si potragrave riconoscere

la molecola presente nel campione

Solitamente 120642119959119938119949 gt 120642119941119942119943 dunque troveremo i gap di assorbimento delle

vibrazioni di valenza nella parte sinistra dello spettro (4000-1500 cm-1) dove ci

sono i valori dei numeri drsquoonda piugrave alti zona dei gruppi funzionali mentre la zona

dello spettro a minore energia egrave occupata dalle vibrazioni di deformazione da quelle di valenza a

piugrave bassa energia e da quelle di combinazione(i due tipi insieme) saragrave soprattutto questa

combinazione di tipi di eccitazioni vibrazionali nella parte destra dello spettro

(1500-700 cm-1) che costituiragrave lrsquoimpronta digitale the fingerprint della molecola

Molecole diverse ma con lo stesso tipo di gruppi funzionali (per quelle organiche)

saranno riconosciute grazie a questa zona

Figura 70 Spettrogrammi IR di due CHETONI simili ciclo-esanone(sopra)e ciclo-pentone(sotto)

riconoscibili dalle diversitagrave nella zona fingerprint[12]

66

343 Lrsquouso dellrsquointerferometria La FT-IR

Le misure di tipo spettroscopico nellrsquoinfrarosso (considerando solo le tecniche a

doppio raggio che permettono il confronto tra il raggio di riferimento e quello del

campione fornendo cosigrave lo spettrogramma della trasmittanza ) si possono fare

essenzialmente in due modi in modo dispersivo con la selezione continua di lunghezza

drsquoonda o con il metodo interferometrico

Per gli spettrometri di tipo dispersivo egrave difficile conciliare risoluzione spettrale ed

efficienza di misurazione questi sistemi si basano infatti su reticoli a riflessione mossi

molto lentamente da meccaniche di precisione per selezionare lunghezza drsquoonda

dopo lunghezza drsquoonda e generare cosigrave uno spettro infrarosso continuo

Figura 71 Schema di funzionamento di uno spettrometro a dispersione[7]

In sintesi questo tipo di spettrometri funzionano cosigrave si formano due raggi uno dei

quali passando per il campione contiene le informazioni cercate lrsquoaltro fa da

riferimento Il chopper consente alternativamente lrsquoarrivo dellrsquouno o dellrsquoaltro sul

reticolo che monocromatizza il segnale letto successivamente dal sensore Saragrave il

software che una volta acquisiti i segnali ne faragrave il rapporto egrave saragrave in grado di creare

lo spettrogramma

Chiaramente il reticolo lavorando in condizioni di alta risoluzione selezioneragrave

una banda di frequenze molto stretta lrsquointensitagrave del segnale saragrave minore

causando cosigrave un deterioramento del rapporto segnale-rumore Un grande miglioramento delle condizioni di lavoro e della qualitagrave dei risultati

nella spettroscopia IR egrave avvenuto quando grazie ai moderni calcolatori si egrave riusciti

a convertire un interferogramma in uno spettrogramma usando gli algoritmi

della trasformata di Fourier

Lrsquointerferogramma

Definiamolo prima nel caso di una singola frequenza

Ersquo chiamato interferogramma il segnale complessivo in funzione del tempo di due

onde alla stessa intensitagrave e lunghezza drsquoonda che interferiscono quando su una

67

delle due si crea un continuo sfasamento rispetto allrsquoaltra per esempio grazie ad

uno specchio mobile che ne allunga o ne accorcia il cammino ottico

Figura 72 Schema di principio di un spettrografo con spettro e interferogramma nel caso di una singola

frequenza[8]

Nella figura sopra per questioni di chiarezza lrsquointerferogramma egrave nel dominio delle

distanze (proporzionalitagrave diretta tra tempo e spazio percorso dallo specchio

mobile) B(120584) e I(120575) intensitagrave luminosa rispettivamente dalla sorgente e sul

rivelatore ( 120584 numero drsquoonda e 120575 spostamento dello specchio) Per I(120575) vale la

seguente formula

119868(120575) = 119861(120584) cos 2120587120575

120582 (323)

che poi inserendo per ragioni di comoditagrave matematica il numero drsquoonda 120584 = 1 120582

diventa

119868(120575) = 119861(120584) cos 2120587120584120575 (324)

Nel caso di due frequenze la situazione cambia in questo modo

Figura 73Spettri e interferogrammi di due frequenze diverse separate e poi sovrapposte[8]

Ogni frequenza compare nellrsquointerferogramma come una funzione coseno

Considerando allora una sorgente continua nellrsquoinfrarosso matematicamente

faremo un integrale per trovare lrsquoandamento di 119868(120575) cioegrave

119868(120575) = 119861(120584)infin

0cos 2120587120584120575 119889120584 (325)

Un tipico interferogramma di una sorgente incandescente per infrarosso egrave il

seguente

68

Figura 74 Inteferogramma di una tipica sorgente incandescente[8]

Notare come quando 120575 = 0 essendo tutte le funzioni coseno delle frequenze

presenti in fase 119868(120575) ha un grande picco il centerburst questa egrave una caratteristica di

tutti gli interferogrammi Allontanandosi da questa posizione la moltitudine delle

funzioni coseno cominciano a rinforzarsi o annullarsi vicendevolmente causando

una rapida diminuzione dellrsquointensitagrave in una serie di oscillazioni

La trasformata di Fourier

Lrsquointerferogramma egrave descritto matematicamente dallrsquoequazione (325) e saragrave

proprio il suo andamento intensitagrave su tempo ad essere fisicamente misurato

dal sensore dello spettrografo Comunque in spettroscopia si egrave interessati allo

spettro cioegrave a conoscere lrsquointensitagrave in funzione del numero drsquoonda Ma

conoscendo la forma matematica dellrsquointerferogramma 119816(120517) come funzione di

120517 egrave possibile calcolare il corrispondente spettro usando una tecnica

matematica conosciuta come Trasformata di Fourier Il suo uso porta alla

conoscenza dello spettro attraversolrsquointegrale

119861(120584) = 119868(120575) cos 2120587120584120575 119889120575+infin

minusinfin (326)

Ecco dunque come si agisce con la tecnica FT-IR quando si vuole ottenere lo

spettrogramma di un campione viene fatta una prima acquisizione dello

spettrogramma della sorgente chiamato anche spettrogramma di fondo(in questo

si noteranno anche gli eventuali assorbimenti dei gas presenti lungo il cammino

ottico del raggio) ed in seguito del campione Il computer penseragrave ad eseguire il loro

rapporto fornendo lo spettro in trasmittanza

69

Figura 75 Schema a blocchi della generazione di uno spettro con la tecnica FT-IR[8]

Di seguito egrave riportata la figura schematica di uno spettrometro per analisi FT-IR

Figura 76 Schema di funzionamento di uno spettrometro FT-IR[7]

I 3 vantaggi della tecnica FT-IR

Si associano a questa tecnica tre vantaggi o miglioramenti rispetto alla

spettroscopia dispersiva

Vantaggio Jaquinot o di banda passante lrsquoenergia in arrivo al rivelatore egrave

maggiore di conseguenza anche il rapporto segnaledisturbo egrave piugrave elevato

Vantaggio Felgett o di multiplex lrsquoacquisizione dei dati egrave molto piugrave rapida

(pochi secondi) Questo consente di effettuare in rapida sequenza una serie

di spettri(10-20) e di presentare alla fine la loro media diminuendo cosigrave

lrsquoerrore

Vantaggio di Connes una calibrazione delle frequenze molto stabile ed

accurata (001-01 cm-1) grazie ad un laser interno che agisce da riferimento

per ogni scansione

70

Conclusioni

In questa dissertazione si egrave voluto discutere il contributo della Fisica nel campo

delle indagini analitiche e diagnostiche nel settore dei beni culturali attraverso una

panoramica delle varie tecniche di diagnosi e recupero di unrsquoopera drsquoarte con una

particolare attenzione alla strumentazione e quindi alle tecniche che sono di fatto

operanti con successo nellrsquoambito del nostro Ateneo

Queste metodologie delle quali molte e importanti di carattere non invasivo

sono di fondamentale importanza qualora si desideri eseguire una diagnosi su

unrsquoopera per la quale lo scopo primario di intervento egrave la sua conservazione nel

tempo Se dunque nel corso di una indagine di un bene culturale si richieda la

assoluta non invasivitagrave la fisica mette a disposizione tutte le sue conoscenze nel

campo delle interazioni radiazioni-materia o particelle-materia assicurando

insieme alla salvaguardia del manufatto le risposte cercate

Anche se un bene culturale come tutte le cose non puograve che deperire nel corso

degli anni in un inarrestabile anche se lento invecchiamento i metodi per porvi

riparo e le analisi scientifiche di tipo fisico saranno senza dubbio in grado di

migliorarsi rispetto ad ora in quantitagrave qualitagrave ed efficacia

Il progresso della ricerca fisica applicata e delle tecnologie collegate fanno

sicuramente ben sperare in una conservazione duratura della Bellezza tangibile a

sicuro vantaggio delle generazioni future

71

Bibliografia [1]Bransden B amp Joachain C (1980) PHYISICS OF ATOMS AND MOLECULES

Harlow Prentice Hall

[2]Castellano A Martini M amp Sibilia E (2002) Elementi di archeometria Milano

Egea

[3]Creagh D amp Bradley D (2000) Radiation in Art and Archeometry Amsterdam

Elsevier

[4]Halliday D amp Resnick R (1984) Fondamenti di Fisica Milano Ambrosiana

[5]AMPTEK Data sheet XR-100CR

[6]Colapietro M amp Colella R Raggi X (Enciclopedia delle scienze fisiche) Roma

Istituto Enciclopedico Treccani

[7]PSchultz C (2001) Precision Infrared Spectroscopic Imaging(The future of FT-IR

Spectroscopy) ADVANSTAR Pubblication

[8]WDPerkins Fourier Transform-Infrared Spectroscopy Lexington VA Frank

ASettle Jr

[9]vari (2005) KAF-1602E Full-Frame CCD Image Sensor Performance Specification

Rochester New York Eastman Kodak Company

[10]DTA (2006) Principali caratteristiche della ruota porta filtri interna

[11]Ferro D (2007) La microscopia elettronica a scansione per la storiaper larteper la

conservazione Roma Istituto Centrale per la Patologia del Libro

[12]Luisi R Metodi fisici in chimica organica Bari

[13]Pasquariello G Pinzari F amp De Mico A (2007) Analisi del biodeterioramento dei

documenti fotografici mediante SEM-EDSalcuni casi studio Roma Istituto centrale per la

Patologia del Libro

[14]Pinzari F amp Montanari M (2007) Il SEM-VP nella diagnostica di alterazioni

fungine non piugrave vitali o di difficile caratterizzazione Roma Istituto Centrale per la

Patologia del Libro

[15]Valdregrave U Microscopia elettronica e ionica Roma Istituto Enciclopedico Treccani

[16]Boscaino G Giunta M amp Vaiana R Tessitura superficiale di manti stradali

indicatori derivati da profilometrica con metodo non-contact Palermo

72

[17]Fontana R Pampaloni E amp Pezzati L Tecniche ottiche per la forma (Elementi di

archeometria) Milano Egea

[18]GruppoBeniCulturali Diagnostica ottica per la conservazione CNR-INOA

[19]Enciclopedia-Delle-Scienze-Fisiche(vol IV p624) Limmagine in falso colore

Roma Istituto Enciclopedico Treccani

73

Ringraziamenti

Ringrazio Dio Padre onnipotente creatore di tutte le cose della materia e delle leggi

che la governano dellrsquouomo e della sua intelligenza che le sa scoprire

Ringrazio poi il prof Andrea Di Cicco per la sua disponibilitagrave e il dott Marco

Minicucci per il suo instancabile guidarmi con entusiasmo alla scoperta di un

mondo per me fino a poco tempo fa sconosciuto la prof Graziella Roselli per le

nozioni che mi ha fornito il dott Andrea Cittadini per le informazioni tecniche il

prof che ha fatto da lettore e tutti i docenti di Fisica che nel corso di questi

anni mi hanno preparato nello studio

Ringrazio ancora Alessandro e Antonella per il loro incoraggiamento schietto e

sincero Roberto per lo scanner e la sua generositagrave Claudio per il supporto

informatico

Ringrazio tutti gli amici che mi sono stati vicino in questi mesi e che anche solo con

un gesto o una parola mi sono stati di aiuto

Ringrazio la mia famiglia

Antonio

58

preparatorio sottostante Esso puograve essere interpretato anche come un indice della

qualitagrave di un apparato per riflettografia

Vediamo ora come sia possibile ricavarsi Xd

Sia Cl il contrasto limite ossia il minimo contrasto rilevabile da un determinato

sensore dalla definizione di C Cl =119877119887 119883119889

119877119908 119883119889

Tenendo presente la (319) ponendo in essa 119910 = 119887 coth(119887119878119883119889) e sostituendo in Cl

si ottiene

1199102 ClR0w minus R0b + 119910 1 minus Cl R0bR0w minus 1 +

+Cl(a minus R0b)(1 minus aR0w ) + (a minus R0w )(aR0b minus 1) = 0 (323)

che egrave unrsquoequazione di secondo grado in y

Dunque conoscendo la riflettanza del fondo R0w la riflettanza del materiale usato per

il disegno preparatorio R0b la 119877infin del colore che ricopre il fondo e il suo coefficiente di diffusione

si puograve ricavare la y da cui trovare poi Xd con la formula

119883119889 =coth minus1 119910 119887

119887119878 (324)

333 La fotocamera CCD CHROMA C3 1600E

La facoltagrave di scienze dellrsquouniversitagrave di Camerino ha a disposizione per le

acquisizioni di immagini nel campo dei beni culturali una fotocamera digitale [10]

con sensore a stato solido CCD (Carge Coupled Device) CHROMA C3 1600E

prodotta dalla DTA

Figura 56 Fotocamera digitale CCD CHROMA C3 1600E

Cuore di questa apparecchiatura egrave il sensore per immagini CCD KAF1602(E)

prodotto dalla Kodak[9]

Figura 57Sensore per immagini CCD Kodak KAF-1602(E)

59

Alcune caratteristiche del CCD

Numero di pixel 1536(H)x1024(V)

(Circa 16MPixel di definizione)

Dimensioni del pixel 9x9 μm2

Dimensioni sensore 138x92 mm2

(corrisponde ad un rapporto 32)

FWC 105elettr

(Full Well Capacity Parametro indicante il massimo numero di elettroni

immagazzinabili in ogni pixel Ersquo da questa caratteristica che dipende sia

lrsquointensitagrave del segnale che del rumore Ersquo comunque auspicabile avere un

FWC piugrave alto possibile anche ge500000 cosigrave da poter lavorare anche su

immagini in cui ci sono zone illuminate diversamente evitando che su

quelle illuminate fortemente si crei sovraesposizione)

DC (misurata a 25degC) 20 elettr(pixel∙secondo)

(Dark Current Ersquo il numero di elettroni generato termicamente in ogni

pixel anche se non egrave esposto a radiazione ldquohellipcorrente di buiohelliprdquo Puograve essere

sottratta via software e bisogna tenerne conto soprattutto nelle acquisizioni

a lunga esposizione Con il raffreddamento termoelettrico di tipo Peltier17

puograve essere ridotta di molto)

Figura 58 Andamento della Dark Current a seconda della temperatura del CCD

QE 40 50 60

(Quantum Efficiency Misurata a tre diverse lunghezze drsquoonda 450nm

550nm 650nm Ersquo uno dei parametri piugrave importanti per valutare la qualitagrave di

un sensore Definito come il numero di elettroni di segnale creati per ogni

fotone incidente)

17 Peltier Jean Charles Athanase Fisico francese (Ham[Somme]1785-Parigi1845) Nel 1834 sccoprigrave lrsquoeffetto termoelettrico che da lui prese il nome

60

DR 74dB

(Dinamic Range Dipende dal rapporto tra la quantitagrave massima di elettroni

utilizzabili e il noise floor 119899119890~ cioegrave massimo numero di elettroni del rumore

di fondo per pixel Piugrave precisamente 119863119877 = 20 log10 119865119882119862 119899119890~ con

119899119890~ =15 elettroni)

La risposta spettrale del sensore quella che prima si egrave solo accennata in maniera

frazionata come QE egrave senza dubbio il parametro fondamentale In riflettografia

infrarossa per esempio si auspica che questo parametro sia alto attorno a 1ndash2 μm

Figura 59 Risposta spettrale QE del sensore KAF-1602 (E)

I filtri a disposizione

Ci sono 7 filtri a disposizione [10] per i vari tipi di acquisizioni di immagini

Tre filtri passa banda nel visibile RGB

Figura 60 Curve di trasmittanza dei tre filtri RGB

In realtagrave la curva di trasmissione dei filtri Blu e Verde aumenta nella regione

dellrsquoinfrarosso per questo motivo si egrave dotati di un filtro IR-Cut (taglia infrarosso)

da porre di fronte allrsquoobbiettivo

Filtro passa banda nellrsquoinfrarosso

Presenta due ldquopicchirdquo attorno a 500nm pari a circa 1-2 di trasmittanza

61

Figura 61 Curve di trasmittanza nel visibile e nel vicino infrarosso del filtro passa banda IR

Filtro passa banda nellrsquoultravioletto

Centrato sui 340 nm e con una ampiezza di banda al 50 della sua trasmittanza

massima FWHM pari a 85 nm

Filtro passa alto nellrsquoinfrarosso

Ha la lunghezza drsquoonda di cut-off (50 della sua trasmittanza max tmax) a 780 nm

A 680nm si ha 001 tmax a 850 nm si ha 95 tmax a 900 si ha 99 tmax

Figura 62 Ricostruzione dai dati dello spettro in trasmittanza dei due filtri passa banda UV e passa alto IR (Il tmax egrave arbitrario e sono stati posti uguali per praticitagrave di descrizione)

Filtro taglia Infrarossi

E lrsquounico filtro che egrave posto fuori dalla fotocamera essendo montato sullrsquoobbiettivo e

ha un diametro di 50mm (gli altri 25mm)

A parte dunque lrsquoultimo filtro IR-cut gli altri sono posizionati su una ruota

porta filtri posta allrsquointerno del corpo macchina e azionabile via software

62

Figura 63 Immagine indicativa di una ruota porta filtri per fotocamere CHROMA

Con questa apparecchiatura egrave possibile effettuare oltre la riflettografia infrarossa

anche lrsquoesame in tricromia in falso colore usando il filtri passa banda IR verde e

rosso

34 La tecnica FT-IR

Con lrsquoacronimo FT-IR che sta per Fourier Transform-Infra Red (spectroscopy) si

indica quella tecnica che permette il riconoscimento delle sostanze che

compongono un campione attraverso un esame spettroscopico eseguito in luce

infrarossa In questo caso perograve il risultato finale che consiste in un spettro di

assorbimento della radiazione nel dominio delle frequenze (cioegrave dove sullrsquoascissa

del grafico ci sono le frequenze) saragrave frutto di una trasformata di Fourier di un

altro grafico chiamato interferogramma nel dominio dei tempi

341 Eccitazioni vibrazionali delle molecole

Come mai egrave proprio la radiazione infrarossa la piugrave adatta a stimolare transizioni di

tipo vibrazionale nei nuclei di una molecola

Si puograve rispondere a questa domanda anche con delle considerazioni legate alla fisica

classica se consideriamo che gli elettroni sono legati alla molecola con una forza F con la stessa

forza i nuclei saranno legati tra loro a formare la molecola Approssimando questa forza a

una di tipo armonico (massa-molla) possiamo dire che la pulsazione del moto

elettronico egrave 120596119890 = 119896 119898 mentre la pulsazione del moto nucleare egrave 120596119873 = 119896 119872

con m massa dellrsquoelettrone M massa del nucleo e k costante elastica della F

Il rapporto tra lrsquo energia vibrazionale e quella elettronica saragrave allora dato da

119864119907

119864119890=

ℏ120596119873

ℏ120596119890cong

119898

119872 (322)

Essendo 119898

119872 compreso nel range 10minus3 divide 10minus5 possiamo affermare che le energie di

eccitazione vibrazionali sono qualche centinaio di volte piugrave piccole di quelle

63

elettroniche Essendo questrsquoultime dellrsquoordine di qualche eV lo spettro di

assorbimento-emissione vibrazionale cadragrave nel vicino e medio infrarosso

Figura 64 Collocazione spettrale delle vibrazioni molecolari

Si possono esprimere le frequenze 120642 in cm-1 (omettendo di moltiplicare per c

velocitagrave della luce) dato che se 119888 = 120582120584 allora 120584 = 119888120582

Si egrave giagrave parlato nel paragrafo 2 di questo capitolo dei livelli energetici

vibrazionali

Figura 65Schema energetico di una molecola biatomica e livelli vibrazionali[12]

Le transizioni di cui ci occupiamo qui naturalmente non coinvolgono livelli

elettronici ma solo passaggi da uno stato roto-vibrazionale ad una altro Infatti

oltre alle energie elettroniche e vibrazionali esistono pure le energie rotazionali che

sono dellrsquoordine 10minus3 divide 10minus5 volte piugrave piccole di quelle elettroniche e 10minus3 2 divide

10minus5 2 volte piugrave piccole di quelle vibrazionali cioegrave circa 10minus3eV

Per comprendere meglio quello che succede consideriamo le molecole

biatomiche per queste se sono nello stato Λ = 0(Λ numero quantico del momento

angolare elettronico lungo lrsquoasse molecolare senza spin) vale la regola di selezione

Δ119869 = plusmn1 dove J egrave il numero quantico rotazionale collegato con il momento

angolare totale lungo lrsquoasse molecolare

Le transizioni permesse passando da 119907 = 0 a 119907 = 1sono riportate nello schema qui

sotto

64

Figura 66Livelli energetici di una molecola biatomica e transizioni permesse da v=0 a v=1[1]

Con R si indicano tutte le transizioni con Δ119869 = +1 con P quelle con Δ119869 = minus1

chiamate poi branche R e P e il numero tra parentesi egrave il J iniziale

A titolo di esempio riportiamo lo spettro di assorbimento della molecola HCl

Figura 67Spettro di assorbimento di HCl [1]

Da notare la mancanza del gap centrale data la proibizione di Δ119869 = 0

Tutti gli esami spettroscopici in assorbimento avranno questo aspetto

342 I modi di vibrazione e i gruppi funzionali I

fingerprint

Le molecole possono presentare diversi modi di vibrazione ciascuno responsabile

di un particolare assorbimento in una determinata regione dello spettro

Si distinguono vibrazioni ldquostetchingrdquo o di valenza (variazione della distanza di

legame)

Figura 68 Esempio di modi di vibrazione di valenza[12]

e vibrazioni ldquobendingrdquo o di deformazione (variazione dellrsquoangolo di legame)

65

Figura 69Esempio di modi di vibrazione di deformazione[12]

Come si vede dalle immagini possiamo pensare la vibrazione dellrsquointera molecola come

combinazione di vibrazioni di ogni coppia di atomi o comunque di ogni sua singola parte piugrave

semplice In chimica questi ldquopezzi di molecolardquo sono detti gruppi funzionali cioegrave

gruppi di atomi che mostrano particolari e costanti proprietagrave chimico fisiche Saragrave grazie alla

peculiaritagrave della lunghezza drsquoonda assorbita da queste parti che si potragrave riconoscere

la molecola presente nel campione

Solitamente 120642119959119938119949 gt 120642119941119942119943 dunque troveremo i gap di assorbimento delle

vibrazioni di valenza nella parte sinistra dello spettro (4000-1500 cm-1) dove ci

sono i valori dei numeri drsquoonda piugrave alti zona dei gruppi funzionali mentre la zona

dello spettro a minore energia egrave occupata dalle vibrazioni di deformazione da quelle di valenza a

piugrave bassa energia e da quelle di combinazione(i due tipi insieme) saragrave soprattutto questa

combinazione di tipi di eccitazioni vibrazionali nella parte destra dello spettro

(1500-700 cm-1) che costituiragrave lrsquoimpronta digitale the fingerprint della molecola

Molecole diverse ma con lo stesso tipo di gruppi funzionali (per quelle organiche)

saranno riconosciute grazie a questa zona

Figura 70 Spettrogrammi IR di due CHETONI simili ciclo-esanone(sopra)e ciclo-pentone(sotto)

riconoscibili dalle diversitagrave nella zona fingerprint[12]

66

343 Lrsquouso dellrsquointerferometria La FT-IR

Le misure di tipo spettroscopico nellrsquoinfrarosso (considerando solo le tecniche a

doppio raggio che permettono il confronto tra il raggio di riferimento e quello del

campione fornendo cosigrave lo spettrogramma della trasmittanza ) si possono fare

essenzialmente in due modi in modo dispersivo con la selezione continua di lunghezza

drsquoonda o con il metodo interferometrico

Per gli spettrometri di tipo dispersivo egrave difficile conciliare risoluzione spettrale ed

efficienza di misurazione questi sistemi si basano infatti su reticoli a riflessione mossi

molto lentamente da meccaniche di precisione per selezionare lunghezza drsquoonda

dopo lunghezza drsquoonda e generare cosigrave uno spettro infrarosso continuo

Figura 71 Schema di funzionamento di uno spettrometro a dispersione[7]

In sintesi questo tipo di spettrometri funzionano cosigrave si formano due raggi uno dei

quali passando per il campione contiene le informazioni cercate lrsquoaltro fa da

riferimento Il chopper consente alternativamente lrsquoarrivo dellrsquouno o dellrsquoaltro sul

reticolo che monocromatizza il segnale letto successivamente dal sensore Saragrave il

software che una volta acquisiti i segnali ne faragrave il rapporto egrave saragrave in grado di creare

lo spettrogramma

Chiaramente il reticolo lavorando in condizioni di alta risoluzione selezioneragrave

una banda di frequenze molto stretta lrsquointensitagrave del segnale saragrave minore

causando cosigrave un deterioramento del rapporto segnale-rumore Un grande miglioramento delle condizioni di lavoro e della qualitagrave dei risultati

nella spettroscopia IR egrave avvenuto quando grazie ai moderni calcolatori si egrave riusciti

a convertire un interferogramma in uno spettrogramma usando gli algoritmi

della trasformata di Fourier

Lrsquointerferogramma

Definiamolo prima nel caso di una singola frequenza

Ersquo chiamato interferogramma il segnale complessivo in funzione del tempo di due

onde alla stessa intensitagrave e lunghezza drsquoonda che interferiscono quando su una

67

delle due si crea un continuo sfasamento rispetto allrsquoaltra per esempio grazie ad

uno specchio mobile che ne allunga o ne accorcia il cammino ottico

Figura 72 Schema di principio di un spettrografo con spettro e interferogramma nel caso di una singola

frequenza[8]

Nella figura sopra per questioni di chiarezza lrsquointerferogramma egrave nel dominio delle

distanze (proporzionalitagrave diretta tra tempo e spazio percorso dallo specchio

mobile) B(120584) e I(120575) intensitagrave luminosa rispettivamente dalla sorgente e sul

rivelatore ( 120584 numero drsquoonda e 120575 spostamento dello specchio) Per I(120575) vale la

seguente formula

119868(120575) = 119861(120584) cos 2120587120575

120582 (323)

che poi inserendo per ragioni di comoditagrave matematica il numero drsquoonda 120584 = 1 120582

diventa

119868(120575) = 119861(120584) cos 2120587120584120575 (324)

Nel caso di due frequenze la situazione cambia in questo modo

Figura 73Spettri e interferogrammi di due frequenze diverse separate e poi sovrapposte[8]

Ogni frequenza compare nellrsquointerferogramma come una funzione coseno

Considerando allora una sorgente continua nellrsquoinfrarosso matematicamente

faremo un integrale per trovare lrsquoandamento di 119868(120575) cioegrave

119868(120575) = 119861(120584)infin

0cos 2120587120584120575 119889120584 (325)

Un tipico interferogramma di una sorgente incandescente per infrarosso egrave il

seguente

68

Figura 74 Inteferogramma di una tipica sorgente incandescente[8]

Notare come quando 120575 = 0 essendo tutte le funzioni coseno delle frequenze

presenti in fase 119868(120575) ha un grande picco il centerburst questa egrave una caratteristica di

tutti gli interferogrammi Allontanandosi da questa posizione la moltitudine delle

funzioni coseno cominciano a rinforzarsi o annullarsi vicendevolmente causando

una rapida diminuzione dellrsquointensitagrave in una serie di oscillazioni

La trasformata di Fourier

Lrsquointerferogramma egrave descritto matematicamente dallrsquoequazione (325) e saragrave

proprio il suo andamento intensitagrave su tempo ad essere fisicamente misurato

dal sensore dello spettrografo Comunque in spettroscopia si egrave interessati allo

spettro cioegrave a conoscere lrsquointensitagrave in funzione del numero drsquoonda Ma

conoscendo la forma matematica dellrsquointerferogramma 119816(120517) come funzione di

120517 egrave possibile calcolare il corrispondente spettro usando una tecnica

matematica conosciuta come Trasformata di Fourier Il suo uso porta alla

conoscenza dello spettro attraversolrsquointegrale

119861(120584) = 119868(120575) cos 2120587120584120575 119889120575+infin

minusinfin (326)

Ecco dunque come si agisce con la tecnica FT-IR quando si vuole ottenere lo

spettrogramma di un campione viene fatta una prima acquisizione dello

spettrogramma della sorgente chiamato anche spettrogramma di fondo(in questo

si noteranno anche gli eventuali assorbimenti dei gas presenti lungo il cammino

ottico del raggio) ed in seguito del campione Il computer penseragrave ad eseguire il loro

rapporto fornendo lo spettro in trasmittanza

69

Figura 75 Schema a blocchi della generazione di uno spettro con la tecnica FT-IR[8]

Di seguito egrave riportata la figura schematica di uno spettrometro per analisi FT-IR

Figura 76 Schema di funzionamento di uno spettrometro FT-IR[7]

I 3 vantaggi della tecnica FT-IR

Si associano a questa tecnica tre vantaggi o miglioramenti rispetto alla

spettroscopia dispersiva

Vantaggio Jaquinot o di banda passante lrsquoenergia in arrivo al rivelatore egrave

maggiore di conseguenza anche il rapporto segnaledisturbo egrave piugrave elevato

Vantaggio Felgett o di multiplex lrsquoacquisizione dei dati egrave molto piugrave rapida

(pochi secondi) Questo consente di effettuare in rapida sequenza una serie

di spettri(10-20) e di presentare alla fine la loro media diminuendo cosigrave

lrsquoerrore

Vantaggio di Connes una calibrazione delle frequenze molto stabile ed

accurata (001-01 cm-1) grazie ad un laser interno che agisce da riferimento

per ogni scansione

70

Conclusioni

In questa dissertazione si egrave voluto discutere il contributo della Fisica nel campo

delle indagini analitiche e diagnostiche nel settore dei beni culturali attraverso una

panoramica delle varie tecniche di diagnosi e recupero di unrsquoopera drsquoarte con una

particolare attenzione alla strumentazione e quindi alle tecniche che sono di fatto

operanti con successo nellrsquoambito del nostro Ateneo

Queste metodologie delle quali molte e importanti di carattere non invasivo

sono di fondamentale importanza qualora si desideri eseguire una diagnosi su

unrsquoopera per la quale lo scopo primario di intervento egrave la sua conservazione nel

tempo Se dunque nel corso di una indagine di un bene culturale si richieda la

assoluta non invasivitagrave la fisica mette a disposizione tutte le sue conoscenze nel

campo delle interazioni radiazioni-materia o particelle-materia assicurando

insieme alla salvaguardia del manufatto le risposte cercate

Anche se un bene culturale come tutte le cose non puograve che deperire nel corso

degli anni in un inarrestabile anche se lento invecchiamento i metodi per porvi

riparo e le analisi scientifiche di tipo fisico saranno senza dubbio in grado di

migliorarsi rispetto ad ora in quantitagrave qualitagrave ed efficacia

Il progresso della ricerca fisica applicata e delle tecnologie collegate fanno

sicuramente ben sperare in una conservazione duratura della Bellezza tangibile a

sicuro vantaggio delle generazioni future

71

Bibliografia [1]Bransden B amp Joachain C (1980) PHYISICS OF ATOMS AND MOLECULES

Harlow Prentice Hall

[2]Castellano A Martini M amp Sibilia E (2002) Elementi di archeometria Milano

Egea

[3]Creagh D amp Bradley D (2000) Radiation in Art and Archeometry Amsterdam

Elsevier

[4]Halliday D amp Resnick R (1984) Fondamenti di Fisica Milano Ambrosiana

[5]AMPTEK Data sheet XR-100CR

[6]Colapietro M amp Colella R Raggi X (Enciclopedia delle scienze fisiche) Roma

Istituto Enciclopedico Treccani

[7]PSchultz C (2001) Precision Infrared Spectroscopic Imaging(The future of FT-IR

Spectroscopy) ADVANSTAR Pubblication

[8]WDPerkins Fourier Transform-Infrared Spectroscopy Lexington VA Frank

ASettle Jr

[9]vari (2005) KAF-1602E Full-Frame CCD Image Sensor Performance Specification

Rochester New York Eastman Kodak Company

[10]DTA (2006) Principali caratteristiche della ruota porta filtri interna

[11]Ferro D (2007) La microscopia elettronica a scansione per la storiaper larteper la

conservazione Roma Istituto Centrale per la Patologia del Libro

[12]Luisi R Metodi fisici in chimica organica Bari

[13]Pasquariello G Pinzari F amp De Mico A (2007) Analisi del biodeterioramento dei

documenti fotografici mediante SEM-EDSalcuni casi studio Roma Istituto centrale per la

Patologia del Libro

[14]Pinzari F amp Montanari M (2007) Il SEM-VP nella diagnostica di alterazioni

fungine non piugrave vitali o di difficile caratterizzazione Roma Istituto Centrale per la

Patologia del Libro

[15]Valdregrave U Microscopia elettronica e ionica Roma Istituto Enciclopedico Treccani

[16]Boscaino G Giunta M amp Vaiana R Tessitura superficiale di manti stradali

indicatori derivati da profilometrica con metodo non-contact Palermo

72

[17]Fontana R Pampaloni E amp Pezzati L Tecniche ottiche per la forma (Elementi di

archeometria) Milano Egea

[18]GruppoBeniCulturali Diagnostica ottica per la conservazione CNR-INOA

[19]Enciclopedia-Delle-Scienze-Fisiche(vol IV p624) Limmagine in falso colore

Roma Istituto Enciclopedico Treccani

73

Ringraziamenti

Ringrazio Dio Padre onnipotente creatore di tutte le cose della materia e delle leggi

che la governano dellrsquouomo e della sua intelligenza che le sa scoprire

Ringrazio poi il prof Andrea Di Cicco per la sua disponibilitagrave e il dott Marco

Minicucci per il suo instancabile guidarmi con entusiasmo alla scoperta di un

mondo per me fino a poco tempo fa sconosciuto la prof Graziella Roselli per le

nozioni che mi ha fornito il dott Andrea Cittadini per le informazioni tecniche il

prof che ha fatto da lettore e tutti i docenti di Fisica che nel corso di questi

anni mi hanno preparato nello studio

Ringrazio ancora Alessandro e Antonella per il loro incoraggiamento schietto e

sincero Roberto per lo scanner e la sua generositagrave Claudio per il supporto

informatico

Ringrazio tutti gli amici che mi sono stati vicino in questi mesi e che anche solo con

un gesto o una parola mi sono stati di aiuto

Ringrazio la mia famiglia

Antonio

59

Alcune caratteristiche del CCD

Numero di pixel 1536(H)x1024(V)

(Circa 16MPixel di definizione)

Dimensioni del pixel 9x9 μm2

Dimensioni sensore 138x92 mm2

(corrisponde ad un rapporto 32)

FWC 105elettr

(Full Well Capacity Parametro indicante il massimo numero di elettroni

immagazzinabili in ogni pixel Ersquo da questa caratteristica che dipende sia

lrsquointensitagrave del segnale che del rumore Ersquo comunque auspicabile avere un

FWC piugrave alto possibile anche ge500000 cosigrave da poter lavorare anche su

immagini in cui ci sono zone illuminate diversamente evitando che su

quelle illuminate fortemente si crei sovraesposizione)

DC (misurata a 25degC) 20 elettr(pixel∙secondo)

(Dark Current Ersquo il numero di elettroni generato termicamente in ogni

pixel anche se non egrave esposto a radiazione ldquohellipcorrente di buiohelliprdquo Puograve essere

sottratta via software e bisogna tenerne conto soprattutto nelle acquisizioni

a lunga esposizione Con il raffreddamento termoelettrico di tipo Peltier17

puograve essere ridotta di molto)

Figura 58 Andamento della Dark Current a seconda della temperatura del CCD

QE 40 50 60

(Quantum Efficiency Misurata a tre diverse lunghezze drsquoonda 450nm

550nm 650nm Ersquo uno dei parametri piugrave importanti per valutare la qualitagrave di

un sensore Definito come il numero di elettroni di segnale creati per ogni

fotone incidente)

17 Peltier Jean Charles Athanase Fisico francese (Ham[Somme]1785-Parigi1845) Nel 1834 sccoprigrave lrsquoeffetto termoelettrico che da lui prese il nome

60

DR 74dB

(Dinamic Range Dipende dal rapporto tra la quantitagrave massima di elettroni

utilizzabili e il noise floor 119899119890~ cioegrave massimo numero di elettroni del rumore

di fondo per pixel Piugrave precisamente 119863119877 = 20 log10 119865119882119862 119899119890~ con

119899119890~ =15 elettroni)

La risposta spettrale del sensore quella che prima si egrave solo accennata in maniera

frazionata come QE egrave senza dubbio il parametro fondamentale In riflettografia

infrarossa per esempio si auspica che questo parametro sia alto attorno a 1ndash2 μm

Figura 59 Risposta spettrale QE del sensore KAF-1602 (E)

I filtri a disposizione

Ci sono 7 filtri a disposizione [10] per i vari tipi di acquisizioni di immagini

Tre filtri passa banda nel visibile RGB

Figura 60 Curve di trasmittanza dei tre filtri RGB

In realtagrave la curva di trasmissione dei filtri Blu e Verde aumenta nella regione

dellrsquoinfrarosso per questo motivo si egrave dotati di un filtro IR-Cut (taglia infrarosso)

da porre di fronte allrsquoobbiettivo

Filtro passa banda nellrsquoinfrarosso

Presenta due ldquopicchirdquo attorno a 500nm pari a circa 1-2 di trasmittanza

61

Figura 61 Curve di trasmittanza nel visibile e nel vicino infrarosso del filtro passa banda IR

Filtro passa banda nellrsquoultravioletto

Centrato sui 340 nm e con una ampiezza di banda al 50 della sua trasmittanza

massima FWHM pari a 85 nm

Filtro passa alto nellrsquoinfrarosso

Ha la lunghezza drsquoonda di cut-off (50 della sua trasmittanza max tmax) a 780 nm

A 680nm si ha 001 tmax a 850 nm si ha 95 tmax a 900 si ha 99 tmax

Figura 62 Ricostruzione dai dati dello spettro in trasmittanza dei due filtri passa banda UV e passa alto IR (Il tmax egrave arbitrario e sono stati posti uguali per praticitagrave di descrizione)

Filtro taglia Infrarossi

E lrsquounico filtro che egrave posto fuori dalla fotocamera essendo montato sullrsquoobbiettivo e

ha un diametro di 50mm (gli altri 25mm)

A parte dunque lrsquoultimo filtro IR-cut gli altri sono posizionati su una ruota

porta filtri posta allrsquointerno del corpo macchina e azionabile via software

62

Figura 63 Immagine indicativa di una ruota porta filtri per fotocamere CHROMA

Con questa apparecchiatura egrave possibile effettuare oltre la riflettografia infrarossa

anche lrsquoesame in tricromia in falso colore usando il filtri passa banda IR verde e

rosso

34 La tecnica FT-IR

Con lrsquoacronimo FT-IR che sta per Fourier Transform-Infra Red (spectroscopy) si

indica quella tecnica che permette il riconoscimento delle sostanze che

compongono un campione attraverso un esame spettroscopico eseguito in luce

infrarossa In questo caso perograve il risultato finale che consiste in un spettro di

assorbimento della radiazione nel dominio delle frequenze (cioegrave dove sullrsquoascissa

del grafico ci sono le frequenze) saragrave frutto di una trasformata di Fourier di un

altro grafico chiamato interferogramma nel dominio dei tempi

341 Eccitazioni vibrazionali delle molecole

Come mai egrave proprio la radiazione infrarossa la piugrave adatta a stimolare transizioni di

tipo vibrazionale nei nuclei di una molecola

Si puograve rispondere a questa domanda anche con delle considerazioni legate alla fisica

classica se consideriamo che gli elettroni sono legati alla molecola con una forza F con la stessa

forza i nuclei saranno legati tra loro a formare la molecola Approssimando questa forza a

una di tipo armonico (massa-molla) possiamo dire che la pulsazione del moto

elettronico egrave 120596119890 = 119896 119898 mentre la pulsazione del moto nucleare egrave 120596119873 = 119896 119872

con m massa dellrsquoelettrone M massa del nucleo e k costante elastica della F

Il rapporto tra lrsquo energia vibrazionale e quella elettronica saragrave allora dato da

119864119907

119864119890=

ℏ120596119873

ℏ120596119890cong

119898

119872 (322)

Essendo 119898

119872 compreso nel range 10minus3 divide 10minus5 possiamo affermare che le energie di

eccitazione vibrazionali sono qualche centinaio di volte piugrave piccole di quelle

63

elettroniche Essendo questrsquoultime dellrsquoordine di qualche eV lo spettro di

assorbimento-emissione vibrazionale cadragrave nel vicino e medio infrarosso

Figura 64 Collocazione spettrale delle vibrazioni molecolari

Si possono esprimere le frequenze 120642 in cm-1 (omettendo di moltiplicare per c

velocitagrave della luce) dato che se 119888 = 120582120584 allora 120584 = 119888120582

Si egrave giagrave parlato nel paragrafo 2 di questo capitolo dei livelli energetici

vibrazionali

Figura 65Schema energetico di una molecola biatomica e livelli vibrazionali[12]

Le transizioni di cui ci occupiamo qui naturalmente non coinvolgono livelli

elettronici ma solo passaggi da uno stato roto-vibrazionale ad una altro Infatti

oltre alle energie elettroniche e vibrazionali esistono pure le energie rotazionali che

sono dellrsquoordine 10minus3 divide 10minus5 volte piugrave piccole di quelle elettroniche e 10minus3 2 divide

10minus5 2 volte piugrave piccole di quelle vibrazionali cioegrave circa 10minus3eV

Per comprendere meglio quello che succede consideriamo le molecole

biatomiche per queste se sono nello stato Λ = 0(Λ numero quantico del momento

angolare elettronico lungo lrsquoasse molecolare senza spin) vale la regola di selezione

Δ119869 = plusmn1 dove J egrave il numero quantico rotazionale collegato con il momento

angolare totale lungo lrsquoasse molecolare

Le transizioni permesse passando da 119907 = 0 a 119907 = 1sono riportate nello schema qui

sotto

64

Figura 66Livelli energetici di una molecola biatomica e transizioni permesse da v=0 a v=1[1]

Con R si indicano tutte le transizioni con Δ119869 = +1 con P quelle con Δ119869 = minus1

chiamate poi branche R e P e il numero tra parentesi egrave il J iniziale

A titolo di esempio riportiamo lo spettro di assorbimento della molecola HCl

Figura 67Spettro di assorbimento di HCl [1]

Da notare la mancanza del gap centrale data la proibizione di Δ119869 = 0

Tutti gli esami spettroscopici in assorbimento avranno questo aspetto

342 I modi di vibrazione e i gruppi funzionali I

fingerprint

Le molecole possono presentare diversi modi di vibrazione ciascuno responsabile

di un particolare assorbimento in una determinata regione dello spettro

Si distinguono vibrazioni ldquostetchingrdquo o di valenza (variazione della distanza di

legame)

Figura 68 Esempio di modi di vibrazione di valenza[12]

e vibrazioni ldquobendingrdquo o di deformazione (variazione dellrsquoangolo di legame)

65

Figura 69Esempio di modi di vibrazione di deformazione[12]

Come si vede dalle immagini possiamo pensare la vibrazione dellrsquointera molecola come

combinazione di vibrazioni di ogni coppia di atomi o comunque di ogni sua singola parte piugrave

semplice In chimica questi ldquopezzi di molecolardquo sono detti gruppi funzionali cioegrave

gruppi di atomi che mostrano particolari e costanti proprietagrave chimico fisiche Saragrave grazie alla

peculiaritagrave della lunghezza drsquoonda assorbita da queste parti che si potragrave riconoscere

la molecola presente nel campione

Solitamente 120642119959119938119949 gt 120642119941119942119943 dunque troveremo i gap di assorbimento delle

vibrazioni di valenza nella parte sinistra dello spettro (4000-1500 cm-1) dove ci

sono i valori dei numeri drsquoonda piugrave alti zona dei gruppi funzionali mentre la zona

dello spettro a minore energia egrave occupata dalle vibrazioni di deformazione da quelle di valenza a

piugrave bassa energia e da quelle di combinazione(i due tipi insieme) saragrave soprattutto questa

combinazione di tipi di eccitazioni vibrazionali nella parte destra dello spettro

(1500-700 cm-1) che costituiragrave lrsquoimpronta digitale the fingerprint della molecola

Molecole diverse ma con lo stesso tipo di gruppi funzionali (per quelle organiche)

saranno riconosciute grazie a questa zona

Figura 70 Spettrogrammi IR di due CHETONI simili ciclo-esanone(sopra)e ciclo-pentone(sotto)

riconoscibili dalle diversitagrave nella zona fingerprint[12]

66

343 Lrsquouso dellrsquointerferometria La FT-IR

Le misure di tipo spettroscopico nellrsquoinfrarosso (considerando solo le tecniche a

doppio raggio che permettono il confronto tra il raggio di riferimento e quello del

campione fornendo cosigrave lo spettrogramma della trasmittanza ) si possono fare

essenzialmente in due modi in modo dispersivo con la selezione continua di lunghezza

drsquoonda o con il metodo interferometrico

Per gli spettrometri di tipo dispersivo egrave difficile conciliare risoluzione spettrale ed

efficienza di misurazione questi sistemi si basano infatti su reticoli a riflessione mossi

molto lentamente da meccaniche di precisione per selezionare lunghezza drsquoonda

dopo lunghezza drsquoonda e generare cosigrave uno spettro infrarosso continuo

Figura 71 Schema di funzionamento di uno spettrometro a dispersione[7]

In sintesi questo tipo di spettrometri funzionano cosigrave si formano due raggi uno dei

quali passando per il campione contiene le informazioni cercate lrsquoaltro fa da

riferimento Il chopper consente alternativamente lrsquoarrivo dellrsquouno o dellrsquoaltro sul

reticolo che monocromatizza il segnale letto successivamente dal sensore Saragrave il

software che una volta acquisiti i segnali ne faragrave il rapporto egrave saragrave in grado di creare

lo spettrogramma

Chiaramente il reticolo lavorando in condizioni di alta risoluzione selezioneragrave

una banda di frequenze molto stretta lrsquointensitagrave del segnale saragrave minore

causando cosigrave un deterioramento del rapporto segnale-rumore Un grande miglioramento delle condizioni di lavoro e della qualitagrave dei risultati

nella spettroscopia IR egrave avvenuto quando grazie ai moderni calcolatori si egrave riusciti

a convertire un interferogramma in uno spettrogramma usando gli algoritmi

della trasformata di Fourier

Lrsquointerferogramma

Definiamolo prima nel caso di una singola frequenza

Ersquo chiamato interferogramma il segnale complessivo in funzione del tempo di due

onde alla stessa intensitagrave e lunghezza drsquoonda che interferiscono quando su una

67

delle due si crea un continuo sfasamento rispetto allrsquoaltra per esempio grazie ad

uno specchio mobile che ne allunga o ne accorcia il cammino ottico

Figura 72 Schema di principio di un spettrografo con spettro e interferogramma nel caso di una singola

frequenza[8]

Nella figura sopra per questioni di chiarezza lrsquointerferogramma egrave nel dominio delle

distanze (proporzionalitagrave diretta tra tempo e spazio percorso dallo specchio

mobile) B(120584) e I(120575) intensitagrave luminosa rispettivamente dalla sorgente e sul

rivelatore ( 120584 numero drsquoonda e 120575 spostamento dello specchio) Per I(120575) vale la

seguente formula

119868(120575) = 119861(120584) cos 2120587120575

120582 (323)

che poi inserendo per ragioni di comoditagrave matematica il numero drsquoonda 120584 = 1 120582

diventa

119868(120575) = 119861(120584) cos 2120587120584120575 (324)

Nel caso di due frequenze la situazione cambia in questo modo

Figura 73Spettri e interferogrammi di due frequenze diverse separate e poi sovrapposte[8]

Ogni frequenza compare nellrsquointerferogramma come una funzione coseno

Considerando allora una sorgente continua nellrsquoinfrarosso matematicamente

faremo un integrale per trovare lrsquoandamento di 119868(120575) cioegrave

119868(120575) = 119861(120584)infin

0cos 2120587120584120575 119889120584 (325)

Un tipico interferogramma di una sorgente incandescente per infrarosso egrave il

seguente

68

Figura 74 Inteferogramma di una tipica sorgente incandescente[8]

Notare come quando 120575 = 0 essendo tutte le funzioni coseno delle frequenze

presenti in fase 119868(120575) ha un grande picco il centerburst questa egrave una caratteristica di

tutti gli interferogrammi Allontanandosi da questa posizione la moltitudine delle

funzioni coseno cominciano a rinforzarsi o annullarsi vicendevolmente causando

una rapida diminuzione dellrsquointensitagrave in una serie di oscillazioni

La trasformata di Fourier

Lrsquointerferogramma egrave descritto matematicamente dallrsquoequazione (325) e saragrave

proprio il suo andamento intensitagrave su tempo ad essere fisicamente misurato

dal sensore dello spettrografo Comunque in spettroscopia si egrave interessati allo

spettro cioegrave a conoscere lrsquointensitagrave in funzione del numero drsquoonda Ma

conoscendo la forma matematica dellrsquointerferogramma 119816(120517) come funzione di

120517 egrave possibile calcolare il corrispondente spettro usando una tecnica

matematica conosciuta come Trasformata di Fourier Il suo uso porta alla

conoscenza dello spettro attraversolrsquointegrale

119861(120584) = 119868(120575) cos 2120587120584120575 119889120575+infin

minusinfin (326)

Ecco dunque come si agisce con la tecnica FT-IR quando si vuole ottenere lo

spettrogramma di un campione viene fatta una prima acquisizione dello

spettrogramma della sorgente chiamato anche spettrogramma di fondo(in questo

si noteranno anche gli eventuali assorbimenti dei gas presenti lungo il cammino

ottico del raggio) ed in seguito del campione Il computer penseragrave ad eseguire il loro

rapporto fornendo lo spettro in trasmittanza

69

Figura 75 Schema a blocchi della generazione di uno spettro con la tecnica FT-IR[8]

Di seguito egrave riportata la figura schematica di uno spettrometro per analisi FT-IR

Figura 76 Schema di funzionamento di uno spettrometro FT-IR[7]

I 3 vantaggi della tecnica FT-IR

Si associano a questa tecnica tre vantaggi o miglioramenti rispetto alla

spettroscopia dispersiva

Vantaggio Jaquinot o di banda passante lrsquoenergia in arrivo al rivelatore egrave

maggiore di conseguenza anche il rapporto segnaledisturbo egrave piugrave elevato

Vantaggio Felgett o di multiplex lrsquoacquisizione dei dati egrave molto piugrave rapida

(pochi secondi) Questo consente di effettuare in rapida sequenza una serie

di spettri(10-20) e di presentare alla fine la loro media diminuendo cosigrave

lrsquoerrore

Vantaggio di Connes una calibrazione delle frequenze molto stabile ed

accurata (001-01 cm-1) grazie ad un laser interno che agisce da riferimento

per ogni scansione

70

Conclusioni

In questa dissertazione si egrave voluto discutere il contributo della Fisica nel campo

delle indagini analitiche e diagnostiche nel settore dei beni culturali attraverso una

panoramica delle varie tecniche di diagnosi e recupero di unrsquoopera drsquoarte con una

particolare attenzione alla strumentazione e quindi alle tecniche che sono di fatto

operanti con successo nellrsquoambito del nostro Ateneo

Queste metodologie delle quali molte e importanti di carattere non invasivo

sono di fondamentale importanza qualora si desideri eseguire una diagnosi su

unrsquoopera per la quale lo scopo primario di intervento egrave la sua conservazione nel

tempo Se dunque nel corso di una indagine di un bene culturale si richieda la

assoluta non invasivitagrave la fisica mette a disposizione tutte le sue conoscenze nel

campo delle interazioni radiazioni-materia o particelle-materia assicurando

insieme alla salvaguardia del manufatto le risposte cercate

Anche se un bene culturale come tutte le cose non puograve che deperire nel corso

degli anni in un inarrestabile anche se lento invecchiamento i metodi per porvi

riparo e le analisi scientifiche di tipo fisico saranno senza dubbio in grado di

migliorarsi rispetto ad ora in quantitagrave qualitagrave ed efficacia

Il progresso della ricerca fisica applicata e delle tecnologie collegate fanno

sicuramente ben sperare in una conservazione duratura della Bellezza tangibile a

sicuro vantaggio delle generazioni future

71

Bibliografia [1]Bransden B amp Joachain C (1980) PHYISICS OF ATOMS AND MOLECULES

Harlow Prentice Hall

[2]Castellano A Martini M amp Sibilia E (2002) Elementi di archeometria Milano

Egea

[3]Creagh D amp Bradley D (2000) Radiation in Art and Archeometry Amsterdam

Elsevier

[4]Halliday D amp Resnick R (1984) Fondamenti di Fisica Milano Ambrosiana

[5]AMPTEK Data sheet XR-100CR

[6]Colapietro M amp Colella R Raggi X (Enciclopedia delle scienze fisiche) Roma

Istituto Enciclopedico Treccani

[7]PSchultz C (2001) Precision Infrared Spectroscopic Imaging(The future of FT-IR

Spectroscopy) ADVANSTAR Pubblication

[8]WDPerkins Fourier Transform-Infrared Spectroscopy Lexington VA Frank

ASettle Jr

[9]vari (2005) KAF-1602E Full-Frame CCD Image Sensor Performance Specification

Rochester New York Eastman Kodak Company

[10]DTA (2006) Principali caratteristiche della ruota porta filtri interna

[11]Ferro D (2007) La microscopia elettronica a scansione per la storiaper larteper la

conservazione Roma Istituto Centrale per la Patologia del Libro

[12]Luisi R Metodi fisici in chimica organica Bari

[13]Pasquariello G Pinzari F amp De Mico A (2007) Analisi del biodeterioramento dei

documenti fotografici mediante SEM-EDSalcuni casi studio Roma Istituto centrale per la

Patologia del Libro

[14]Pinzari F amp Montanari M (2007) Il SEM-VP nella diagnostica di alterazioni

fungine non piugrave vitali o di difficile caratterizzazione Roma Istituto Centrale per la

Patologia del Libro

[15]Valdregrave U Microscopia elettronica e ionica Roma Istituto Enciclopedico Treccani

[16]Boscaino G Giunta M amp Vaiana R Tessitura superficiale di manti stradali

indicatori derivati da profilometrica con metodo non-contact Palermo

72

[17]Fontana R Pampaloni E amp Pezzati L Tecniche ottiche per la forma (Elementi di

archeometria) Milano Egea

[18]GruppoBeniCulturali Diagnostica ottica per la conservazione CNR-INOA

[19]Enciclopedia-Delle-Scienze-Fisiche(vol IV p624) Limmagine in falso colore

Roma Istituto Enciclopedico Treccani

73

Ringraziamenti

Ringrazio Dio Padre onnipotente creatore di tutte le cose della materia e delle leggi

che la governano dellrsquouomo e della sua intelligenza che le sa scoprire

Ringrazio poi il prof Andrea Di Cicco per la sua disponibilitagrave e il dott Marco

Minicucci per il suo instancabile guidarmi con entusiasmo alla scoperta di un

mondo per me fino a poco tempo fa sconosciuto la prof Graziella Roselli per le

nozioni che mi ha fornito il dott Andrea Cittadini per le informazioni tecniche il

prof che ha fatto da lettore e tutti i docenti di Fisica che nel corso di questi

anni mi hanno preparato nello studio

Ringrazio ancora Alessandro e Antonella per il loro incoraggiamento schietto e

sincero Roberto per lo scanner e la sua generositagrave Claudio per il supporto

informatico

Ringrazio tutti gli amici che mi sono stati vicino in questi mesi e che anche solo con

un gesto o una parola mi sono stati di aiuto

Ringrazio la mia famiglia

Antonio

60

DR 74dB

(Dinamic Range Dipende dal rapporto tra la quantitagrave massima di elettroni

utilizzabili e il noise floor 119899119890~ cioegrave massimo numero di elettroni del rumore

di fondo per pixel Piugrave precisamente 119863119877 = 20 log10 119865119882119862 119899119890~ con

119899119890~ =15 elettroni)

La risposta spettrale del sensore quella che prima si egrave solo accennata in maniera

frazionata come QE egrave senza dubbio il parametro fondamentale In riflettografia

infrarossa per esempio si auspica che questo parametro sia alto attorno a 1ndash2 μm

Figura 59 Risposta spettrale QE del sensore KAF-1602 (E)

I filtri a disposizione

Ci sono 7 filtri a disposizione [10] per i vari tipi di acquisizioni di immagini

Tre filtri passa banda nel visibile RGB

Figura 60 Curve di trasmittanza dei tre filtri RGB

In realtagrave la curva di trasmissione dei filtri Blu e Verde aumenta nella regione

dellrsquoinfrarosso per questo motivo si egrave dotati di un filtro IR-Cut (taglia infrarosso)

da porre di fronte allrsquoobbiettivo

Filtro passa banda nellrsquoinfrarosso

Presenta due ldquopicchirdquo attorno a 500nm pari a circa 1-2 di trasmittanza

61

Figura 61 Curve di trasmittanza nel visibile e nel vicino infrarosso del filtro passa banda IR

Filtro passa banda nellrsquoultravioletto

Centrato sui 340 nm e con una ampiezza di banda al 50 della sua trasmittanza

massima FWHM pari a 85 nm

Filtro passa alto nellrsquoinfrarosso

Ha la lunghezza drsquoonda di cut-off (50 della sua trasmittanza max tmax) a 780 nm

A 680nm si ha 001 tmax a 850 nm si ha 95 tmax a 900 si ha 99 tmax

Figura 62 Ricostruzione dai dati dello spettro in trasmittanza dei due filtri passa banda UV e passa alto IR (Il tmax egrave arbitrario e sono stati posti uguali per praticitagrave di descrizione)

Filtro taglia Infrarossi

E lrsquounico filtro che egrave posto fuori dalla fotocamera essendo montato sullrsquoobbiettivo e

ha un diametro di 50mm (gli altri 25mm)

A parte dunque lrsquoultimo filtro IR-cut gli altri sono posizionati su una ruota

porta filtri posta allrsquointerno del corpo macchina e azionabile via software

62

Figura 63 Immagine indicativa di una ruota porta filtri per fotocamere CHROMA

Con questa apparecchiatura egrave possibile effettuare oltre la riflettografia infrarossa

anche lrsquoesame in tricromia in falso colore usando il filtri passa banda IR verde e

rosso

34 La tecnica FT-IR

Con lrsquoacronimo FT-IR che sta per Fourier Transform-Infra Red (spectroscopy) si

indica quella tecnica che permette il riconoscimento delle sostanze che

compongono un campione attraverso un esame spettroscopico eseguito in luce

infrarossa In questo caso perograve il risultato finale che consiste in un spettro di

assorbimento della radiazione nel dominio delle frequenze (cioegrave dove sullrsquoascissa

del grafico ci sono le frequenze) saragrave frutto di una trasformata di Fourier di un

altro grafico chiamato interferogramma nel dominio dei tempi

341 Eccitazioni vibrazionali delle molecole

Come mai egrave proprio la radiazione infrarossa la piugrave adatta a stimolare transizioni di

tipo vibrazionale nei nuclei di una molecola

Si puograve rispondere a questa domanda anche con delle considerazioni legate alla fisica

classica se consideriamo che gli elettroni sono legati alla molecola con una forza F con la stessa

forza i nuclei saranno legati tra loro a formare la molecola Approssimando questa forza a

una di tipo armonico (massa-molla) possiamo dire che la pulsazione del moto

elettronico egrave 120596119890 = 119896 119898 mentre la pulsazione del moto nucleare egrave 120596119873 = 119896 119872

con m massa dellrsquoelettrone M massa del nucleo e k costante elastica della F

Il rapporto tra lrsquo energia vibrazionale e quella elettronica saragrave allora dato da

119864119907

119864119890=

ℏ120596119873

ℏ120596119890cong

119898

119872 (322)

Essendo 119898

119872 compreso nel range 10minus3 divide 10minus5 possiamo affermare che le energie di

eccitazione vibrazionali sono qualche centinaio di volte piugrave piccole di quelle

63

elettroniche Essendo questrsquoultime dellrsquoordine di qualche eV lo spettro di

assorbimento-emissione vibrazionale cadragrave nel vicino e medio infrarosso

Figura 64 Collocazione spettrale delle vibrazioni molecolari

Si possono esprimere le frequenze 120642 in cm-1 (omettendo di moltiplicare per c

velocitagrave della luce) dato che se 119888 = 120582120584 allora 120584 = 119888120582

Si egrave giagrave parlato nel paragrafo 2 di questo capitolo dei livelli energetici

vibrazionali

Figura 65Schema energetico di una molecola biatomica e livelli vibrazionali[12]

Le transizioni di cui ci occupiamo qui naturalmente non coinvolgono livelli

elettronici ma solo passaggi da uno stato roto-vibrazionale ad una altro Infatti

oltre alle energie elettroniche e vibrazionali esistono pure le energie rotazionali che

sono dellrsquoordine 10minus3 divide 10minus5 volte piugrave piccole di quelle elettroniche e 10minus3 2 divide

10minus5 2 volte piugrave piccole di quelle vibrazionali cioegrave circa 10minus3eV

Per comprendere meglio quello che succede consideriamo le molecole

biatomiche per queste se sono nello stato Λ = 0(Λ numero quantico del momento

angolare elettronico lungo lrsquoasse molecolare senza spin) vale la regola di selezione

Δ119869 = plusmn1 dove J egrave il numero quantico rotazionale collegato con il momento

angolare totale lungo lrsquoasse molecolare

Le transizioni permesse passando da 119907 = 0 a 119907 = 1sono riportate nello schema qui

sotto

64

Figura 66Livelli energetici di una molecola biatomica e transizioni permesse da v=0 a v=1[1]

Con R si indicano tutte le transizioni con Δ119869 = +1 con P quelle con Δ119869 = minus1

chiamate poi branche R e P e il numero tra parentesi egrave il J iniziale

A titolo di esempio riportiamo lo spettro di assorbimento della molecola HCl

Figura 67Spettro di assorbimento di HCl [1]

Da notare la mancanza del gap centrale data la proibizione di Δ119869 = 0

Tutti gli esami spettroscopici in assorbimento avranno questo aspetto

342 I modi di vibrazione e i gruppi funzionali I

fingerprint

Le molecole possono presentare diversi modi di vibrazione ciascuno responsabile

di un particolare assorbimento in una determinata regione dello spettro

Si distinguono vibrazioni ldquostetchingrdquo o di valenza (variazione della distanza di

legame)

Figura 68 Esempio di modi di vibrazione di valenza[12]

e vibrazioni ldquobendingrdquo o di deformazione (variazione dellrsquoangolo di legame)

65

Figura 69Esempio di modi di vibrazione di deformazione[12]

Come si vede dalle immagini possiamo pensare la vibrazione dellrsquointera molecola come

combinazione di vibrazioni di ogni coppia di atomi o comunque di ogni sua singola parte piugrave

semplice In chimica questi ldquopezzi di molecolardquo sono detti gruppi funzionali cioegrave

gruppi di atomi che mostrano particolari e costanti proprietagrave chimico fisiche Saragrave grazie alla

peculiaritagrave della lunghezza drsquoonda assorbita da queste parti che si potragrave riconoscere

la molecola presente nel campione

Solitamente 120642119959119938119949 gt 120642119941119942119943 dunque troveremo i gap di assorbimento delle

vibrazioni di valenza nella parte sinistra dello spettro (4000-1500 cm-1) dove ci

sono i valori dei numeri drsquoonda piugrave alti zona dei gruppi funzionali mentre la zona

dello spettro a minore energia egrave occupata dalle vibrazioni di deformazione da quelle di valenza a

piugrave bassa energia e da quelle di combinazione(i due tipi insieme) saragrave soprattutto questa

combinazione di tipi di eccitazioni vibrazionali nella parte destra dello spettro

(1500-700 cm-1) che costituiragrave lrsquoimpronta digitale the fingerprint della molecola

Molecole diverse ma con lo stesso tipo di gruppi funzionali (per quelle organiche)

saranno riconosciute grazie a questa zona

Figura 70 Spettrogrammi IR di due CHETONI simili ciclo-esanone(sopra)e ciclo-pentone(sotto)

riconoscibili dalle diversitagrave nella zona fingerprint[12]

66

343 Lrsquouso dellrsquointerferometria La FT-IR

Le misure di tipo spettroscopico nellrsquoinfrarosso (considerando solo le tecniche a

doppio raggio che permettono il confronto tra il raggio di riferimento e quello del

campione fornendo cosigrave lo spettrogramma della trasmittanza ) si possono fare

essenzialmente in due modi in modo dispersivo con la selezione continua di lunghezza

drsquoonda o con il metodo interferometrico

Per gli spettrometri di tipo dispersivo egrave difficile conciliare risoluzione spettrale ed

efficienza di misurazione questi sistemi si basano infatti su reticoli a riflessione mossi

molto lentamente da meccaniche di precisione per selezionare lunghezza drsquoonda

dopo lunghezza drsquoonda e generare cosigrave uno spettro infrarosso continuo

Figura 71 Schema di funzionamento di uno spettrometro a dispersione[7]

In sintesi questo tipo di spettrometri funzionano cosigrave si formano due raggi uno dei

quali passando per il campione contiene le informazioni cercate lrsquoaltro fa da

riferimento Il chopper consente alternativamente lrsquoarrivo dellrsquouno o dellrsquoaltro sul

reticolo che monocromatizza il segnale letto successivamente dal sensore Saragrave il

software che una volta acquisiti i segnali ne faragrave il rapporto egrave saragrave in grado di creare

lo spettrogramma

Chiaramente il reticolo lavorando in condizioni di alta risoluzione selezioneragrave

una banda di frequenze molto stretta lrsquointensitagrave del segnale saragrave minore

causando cosigrave un deterioramento del rapporto segnale-rumore Un grande miglioramento delle condizioni di lavoro e della qualitagrave dei risultati

nella spettroscopia IR egrave avvenuto quando grazie ai moderni calcolatori si egrave riusciti

a convertire un interferogramma in uno spettrogramma usando gli algoritmi

della trasformata di Fourier

Lrsquointerferogramma

Definiamolo prima nel caso di una singola frequenza

Ersquo chiamato interferogramma il segnale complessivo in funzione del tempo di due

onde alla stessa intensitagrave e lunghezza drsquoonda che interferiscono quando su una

67

delle due si crea un continuo sfasamento rispetto allrsquoaltra per esempio grazie ad

uno specchio mobile che ne allunga o ne accorcia il cammino ottico

Figura 72 Schema di principio di un spettrografo con spettro e interferogramma nel caso di una singola

frequenza[8]

Nella figura sopra per questioni di chiarezza lrsquointerferogramma egrave nel dominio delle

distanze (proporzionalitagrave diretta tra tempo e spazio percorso dallo specchio

mobile) B(120584) e I(120575) intensitagrave luminosa rispettivamente dalla sorgente e sul

rivelatore ( 120584 numero drsquoonda e 120575 spostamento dello specchio) Per I(120575) vale la

seguente formula

119868(120575) = 119861(120584) cos 2120587120575

120582 (323)

che poi inserendo per ragioni di comoditagrave matematica il numero drsquoonda 120584 = 1 120582

diventa

119868(120575) = 119861(120584) cos 2120587120584120575 (324)

Nel caso di due frequenze la situazione cambia in questo modo

Figura 73Spettri e interferogrammi di due frequenze diverse separate e poi sovrapposte[8]

Ogni frequenza compare nellrsquointerferogramma come una funzione coseno

Considerando allora una sorgente continua nellrsquoinfrarosso matematicamente

faremo un integrale per trovare lrsquoandamento di 119868(120575) cioegrave

119868(120575) = 119861(120584)infin

0cos 2120587120584120575 119889120584 (325)

Un tipico interferogramma di una sorgente incandescente per infrarosso egrave il

seguente

68

Figura 74 Inteferogramma di una tipica sorgente incandescente[8]

Notare come quando 120575 = 0 essendo tutte le funzioni coseno delle frequenze

presenti in fase 119868(120575) ha un grande picco il centerburst questa egrave una caratteristica di

tutti gli interferogrammi Allontanandosi da questa posizione la moltitudine delle

funzioni coseno cominciano a rinforzarsi o annullarsi vicendevolmente causando

una rapida diminuzione dellrsquointensitagrave in una serie di oscillazioni

La trasformata di Fourier

Lrsquointerferogramma egrave descritto matematicamente dallrsquoequazione (325) e saragrave

proprio il suo andamento intensitagrave su tempo ad essere fisicamente misurato

dal sensore dello spettrografo Comunque in spettroscopia si egrave interessati allo

spettro cioegrave a conoscere lrsquointensitagrave in funzione del numero drsquoonda Ma

conoscendo la forma matematica dellrsquointerferogramma 119816(120517) come funzione di

120517 egrave possibile calcolare il corrispondente spettro usando una tecnica

matematica conosciuta come Trasformata di Fourier Il suo uso porta alla

conoscenza dello spettro attraversolrsquointegrale

119861(120584) = 119868(120575) cos 2120587120584120575 119889120575+infin

minusinfin (326)

Ecco dunque come si agisce con la tecnica FT-IR quando si vuole ottenere lo

spettrogramma di un campione viene fatta una prima acquisizione dello

spettrogramma della sorgente chiamato anche spettrogramma di fondo(in questo

si noteranno anche gli eventuali assorbimenti dei gas presenti lungo il cammino

ottico del raggio) ed in seguito del campione Il computer penseragrave ad eseguire il loro

rapporto fornendo lo spettro in trasmittanza

69

Figura 75 Schema a blocchi della generazione di uno spettro con la tecnica FT-IR[8]

Di seguito egrave riportata la figura schematica di uno spettrometro per analisi FT-IR

Figura 76 Schema di funzionamento di uno spettrometro FT-IR[7]

I 3 vantaggi della tecnica FT-IR

Si associano a questa tecnica tre vantaggi o miglioramenti rispetto alla

spettroscopia dispersiva

Vantaggio Jaquinot o di banda passante lrsquoenergia in arrivo al rivelatore egrave

maggiore di conseguenza anche il rapporto segnaledisturbo egrave piugrave elevato

Vantaggio Felgett o di multiplex lrsquoacquisizione dei dati egrave molto piugrave rapida

(pochi secondi) Questo consente di effettuare in rapida sequenza una serie

di spettri(10-20) e di presentare alla fine la loro media diminuendo cosigrave

lrsquoerrore

Vantaggio di Connes una calibrazione delle frequenze molto stabile ed

accurata (001-01 cm-1) grazie ad un laser interno che agisce da riferimento

per ogni scansione

70

Conclusioni

In questa dissertazione si egrave voluto discutere il contributo della Fisica nel campo

delle indagini analitiche e diagnostiche nel settore dei beni culturali attraverso una

panoramica delle varie tecniche di diagnosi e recupero di unrsquoopera drsquoarte con una

particolare attenzione alla strumentazione e quindi alle tecniche che sono di fatto

operanti con successo nellrsquoambito del nostro Ateneo

Queste metodologie delle quali molte e importanti di carattere non invasivo

sono di fondamentale importanza qualora si desideri eseguire una diagnosi su

unrsquoopera per la quale lo scopo primario di intervento egrave la sua conservazione nel

tempo Se dunque nel corso di una indagine di un bene culturale si richieda la

assoluta non invasivitagrave la fisica mette a disposizione tutte le sue conoscenze nel

campo delle interazioni radiazioni-materia o particelle-materia assicurando

insieme alla salvaguardia del manufatto le risposte cercate

Anche se un bene culturale come tutte le cose non puograve che deperire nel corso

degli anni in un inarrestabile anche se lento invecchiamento i metodi per porvi

riparo e le analisi scientifiche di tipo fisico saranno senza dubbio in grado di

migliorarsi rispetto ad ora in quantitagrave qualitagrave ed efficacia

Il progresso della ricerca fisica applicata e delle tecnologie collegate fanno

sicuramente ben sperare in una conservazione duratura della Bellezza tangibile a

sicuro vantaggio delle generazioni future

71

Bibliografia [1]Bransden B amp Joachain C (1980) PHYISICS OF ATOMS AND MOLECULES

Harlow Prentice Hall

[2]Castellano A Martini M amp Sibilia E (2002) Elementi di archeometria Milano

Egea

[3]Creagh D amp Bradley D (2000) Radiation in Art and Archeometry Amsterdam

Elsevier

[4]Halliday D amp Resnick R (1984) Fondamenti di Fisica Milano Ambrosiana

[5]AMPTEK Data sheet XR-100CR

[6]Colapietro M amp Colella R Raggi X (Enciclopedia delle scienze fisiche) Roma

Istituto Enciclopedico Treccani

[7]PSchultz C (2001) Precision Infrared Spectroscopic Imaging(The future of FT-IR

Spectroscopy) ADVANSTAR Pubblication

[8]WDPerkins Fourier Transform-Infrared Spectroscopy Lexington VA Frank

ASettle Jr

[9]vari (2005) KAF-1602E Full-Frame CCD Image Sensor Performance Specification

Rochester New York Eastman Kodak Company

[10]DTA (2006) Principali caratteristiche della ruota porta filtri interna

[11]Ferro D (2007) La microscopia elettronica a scansione per la storiaper larteper la

conservazione Roma Istituto Centrale per la Patologia del Libro

[12]Luisi R Metodi fisici in chimica organica Bari

[13]Pasquariello G Pinzari F amp De Mico A (2007) Analisi del biodeterioramento dei

documenti fotografici mediante SEM-EDSalcuni casi studio Roma Istituto centrale per la

Patologia del Libro

[14]Pinzari F amp Montanari M (2007) Il SEM-VP nella diagnostica di alterazioni

fungine non piugrave vitali o di difficile caratterizzazione Roma Istituto Centrale per la

Patologia del Libro

[15]Valdregrave U Microscopia elettronica e ionica Roma Istituto Enciclopedico Treccani

[16]Boscaino G Giunta M amp Vaiana R Tessitura superficiale di manti stradali

indicatori derivati da profilometrica con metodo non-contact Palermo

72

[17]Fontana R Pampaloni E amp Pezzati L Tecniche ottiche per la forma (Elementi di

archeometria) Milano Egea

[18]GruppoBeniCulturali Diagnostica ottica per la conservazione CNR-INOA

[19]Enciclopedia-Delle-Scienze-Fisiche(vol IV p624) Limmagine in falso colore

Roma Istituto Enciclopedico Treccani

73

Ringraziamenti

Ringrazio Dio Padre onnipotente creatore di tutte le cose della materia e delle leggi

che la governano dellrsquouomo e della sua intelligenza che le sa scoprire

Ringrazio poi il prof Andrea Di Cicco per la sua disponibilitagrave e il dott Marco

Minicucci per il suo instancabile guidarmi con entusiasmo alla scoperta di un

mondo per me fino a poco tempo fa sconosciuto la prof Graziella Roselli per le

nozioni che mi ha fornito il dott Andrea Cittadini per le informazioni tecniche il

prof che ha fatto da lettore e tutti i docenti di Fisica che nel corso di questi

anni mi hanno preparato nello studio

Ringrazio ancora Alessandro e Antonella per il loro incoraggiamento schietto e

sincero Roberto per lo scanner e la sua generositagrave Claudio per il supporto

informatico

Ringrazio tutti gli amici che mi sono stati vicino in questi mesi e che anche solo con

un gesto o una parola mi sono stati di aiuto

Ringrazio la mia famiglia

Antonio

61

Figura 61 Curve di trasmittanza nel visibile e nel vicino infrarosso del filtro passa banda IR

Filtro passa banda nellrsquoultravioletto

Centrato sui 340 nm e con una ampiezza di banda al 50 della sua trasmittanza

massima FWHM pari a 85 nm

Filtro passa alto nellrsquoinfrarosso

Ha la lunghezza drsquoonda di cut-off (50 della sua trasmittanza max tmax) a 780 nm

A 680nm si ha 001 tmax a 850 nm si ha 95 tmax a 900 si ha 99 tmax

Figura 62 Ricostruzione dai dati dello spettro in trasmittanza dei due filtri passa banda UV e passa alto IR (Il tmax egrave arbitrario e sono stati posti uguali per praticitagrave di descrizione)

Filtro taglia Infrarossi

E lrsquounico filtro che egrave posto fuori dalla fotocamera essendo montato sullrsquoobbiettivo e

ha un diametro di 50mm (gli altri 25mm)

A parte dunque lrsquoultimo filtro IR-cut gli altri sono posizionati su una ruota

porta filtri posta allrsquointerno del corpo macchina e azionabile via software

62

Figura 63 Immagine indicativa di una ruota porta filtri per fotocamere CHROMA

Con questa apparecchiatura egrave possibile effettuare oltre la riflettografia infrarossa

anche lrsquoesame in tricromia in falso colore usando il filtri passa banda IR verde e

rosso

34 La tecnica FT-IR

Con lrsquoacronimo FT-IR che sta per Fourier Transform-Infra Red (spectroscopy) si

indica quella tecnica che permette il riconoscimento delle sostanze che

compongono un campione attraverso un esame spettroscopico eseguito in luce

infrarossa In questo caso perograve il risultato finale che consiste in un spettro di

assorbimento della radiazione nel dominio delle frequenze (cioegrave dove sullrsquoascissa

del grafico ci sono le frequenze) saragrave frutto di una trasformata di Fourier di un

altro grafico chiamato interferogramma nel dominio dei tempi

341 Eccitazioni vibrazionali delle molecole

Come mai egrave proprio la radiazione infrarossa la piugrave adatta a stimolare transizioni di

tipo vibrazionale nei nuclei di una molecola

Si puograve rispondere a questa domanda anche con delle considerazioni legate alla fisica

classica se consideriamo che gli elettroni sono legati alla molecola con una forza F con la stessa

forza i nuclei saranno legati tra loro a formare la molecola Approssimando questa forza a

una di tipo armonico (massa-molla) possiamo dire che la pulsazione del moto

elettronico egrave 120596119890 = 119896 119898 mentre la pulsazione del moto nucleare egrave 120596119873 = 119896 119872

con m massa dellrsquoelettrone M massa del nucleo e k costante elastica della F

Il rapporto tra lrsquo energia vibrazionale e quella elettronica saragrave allora dato da

119864119907

119864119890=

ℏ120596119873

ℏ120596119890cong

119898

119872 (322)

Essendo 119898

119872 compreso nel range 10minus3 divide 10minus5 possiamo affermare che le energie di

eccitazione vibrazionali sono qualche centinaio di volte piugrave piccole di quelle

63

elettroniche Essendo questrsquoultime dellrsquoordine di qualche eV lo spettro di

assorbimento-emissione vibrazionale cadragrave nel vicino e medio infrarosso

Figura 64 Collocazione spettrale delle vibrazioni molecolari

Si possono esprimere le frequenze 120642 in cm-1 (omettendo di moltiplicare per c

velocitagrave della luce) dato che se 119888 = 120582120584 allora 120584 = 119888120582

Si egrave giagrave parlato nel paragrafo 2 di questo capitolo dei livelli energetici

vibrazionali

Figura 65Schema energetico di una molecola biatomica e livelli vibrazionali[12]

Le transizioni di cui ci occupiamo qui naturalmente non coinvolgono livelli

elettronici ma solo passaggi da uno stato roto-vibrazionale ad una altro Infatti

oltre alle energie elettroniche e vibrazionali esistono pure le energie rotazionali che

sono dellrsquoordine 10minus3 divide 10minus5 volte piugrave piccole di quelle elettroniche e 10minus3 2 divide

10minus5 2 volte piugrave piccole di quelle vibrazionali cioegrave circa 10minus3eV

Per comprendere meglio quello che succede consideriamo le molecole

biatomiche per queste se sono nello stato Λ = 0(Λ numero quantico del momento

angolare elettronico lungo lrsquoasse molecolare senza spin) vale la regola di selezione

Δ119869 = plusmn1 dove J egrave il numero quantico rotazionale collegato con il momento

angolare totale lungo lrsquoasse molecolare

Le transizioni permesse passando da 119907 = 0 a 119907 = 1sono riportate nello schema qui

sotto

64

Figura 66Livelli energetici di una molecola biatomica e transizioni permesse da v=0 a v=1[1]

Con R si indicano tutte le transizioni con Δ119869 = +1 con P quelle con Δ119869 = minus1

chiamate poi branche R e P e il numero tra parentesi egrave il J iniziale

A titolo di esempio riportiamo lo spettro di assorbimento della molecola HCl

Figura 67Spettro di assorbimento di HCl [1]

Da notare la mancanza del gap centrale data la proibizione di Δ119869 = 0

Tutti gli esami spettroscopici in assorbimento avranno questo aspetto

342 I modi di vibrazione e i gruppi funzionali I

fingerprint

Le molecole possono presentare diversi modi di vibrazione ciascuno responsabile

di un particolare assorbimento in una determinata regione dello spettro

Si distinguono vibrazioni ldquostetchingrdquo o di valenza (variazione della distanza di

legame)

Figura 68 Esempio di modi di vibrazione di valenza[12]

e vibrazioni ldquobendingrdquo o di deformazione (variazione dellrsquoangolo di legame)

65

Figura 69Esempio di modi di vibrazione di deformazione[12]

Come si vede dalle immagini possiamo pensare la vibrazione dellrsquointera molecola come

combinazione di vibrazioni di ogni coppia di atomi o comunque di ogni sua singola parte piugrave

semplice In chimica questi ldquopezzi di molecolardquo sono detti gruppi funzionali cioegrave

gruppi di atomi che mostrano particolari e costanti proprietagrave chimico fisiche Saragrave grazie alla

peculiaritagrave della lunghezza drsquoonda assorbita da queste parti che si potragrave riconoscere

la molecola presente nel campione

Solitamente 120642119959119938119949 gt 120642119941119942119943 dunque troveremo i gap di assorbimento delle

vibrazioni di valenza nella parte sinistra dello spettro (4000-1500 cm-1) dove ci

sono i valori dei numeri drsquoonda piugrave alti zona dei gruppi funzionali mentre la zona

dello spettro a minore energia egrave occupata dalle vibrazioni di deformazione da quelle di valenza a

piugrave bassa energia e da quelle di combinazione(i due tipi insieme) saragrave soprattutto questa

combinazione di tipi di eccitazioni vibrazionali nella parte destra dello spettro

(1500-700 cm-1) che costituiragrave lrsquoimpronta digitale the fingerprint della molecola

Molecole diverse ma con lo stesso tipo di gruppi funzionali (per quelle organiche)

saranno riconosciute grazie a questa zona

Figura 70 Spettrogrammi IR di due CHETONI simili ciclo-esanone(sopra)e ciclo-pentone(sotto)

riconoscibili dalle diversitagrave nella zona fingerprint[12]

66

343 Lrsquouso dellrsquointerferometria La FT-IR

Le misure di tipo spettroscopico nellrsquoinfrarosso (considerando solo le tecniche a

doppio raggio che permettono il confronto tra il raggio di riferimento e quello del

campione fornendo cosigrave lo spettrogramma della trasmittanza ) si possono fare

essenzialmente in due modi in modo dispersivo con la selezione continua di lunghezza

drsquoonda o con il metodo interferometrico

Per gli spettrometri di tipo dispersivo egrave difficile conciliare risoluzione spettrale ed

efficienza di misurazione questi sistemi si basano infatti su reticoli a riflessione mossi

molto lentamente da meccaniche di precisione per selezionare lunghezza drsquoonda

dopo lunghezza drsquoonda e generare cosigrave uno spettro infrarosso continuo

Figura 71 Schema di funzionamento di uno spettrometro a dispersione[7]

In sintesi questo tipo di spettrometri funzionano cosigrave si formano due raggi uno dei

quali passando per il campione contiene le informazioni cercate lrsquoaltro fa da

riferimento Il chopper consente alternativamente lrsquoarrivo dellrsquouno o dellrsquoaltro sul

reticolo che monocromatizza il segnale letto successivamente dal sensore Saragrave il

software che una volta acquisiti i segnali ne faragrave il rapporto egrave saragrave in grado di creare

lo spettrogramma

Chiaramente il reticolo lavorando in condizioni di alta risoluzione selezioneragrave

una banda di frequenze molto stretta lrsquointensitagrave del segnale saragrave minore

causando cosigrave un deterioramento del rapporto segnale-rumore Un grande miglioramento delle condizioni di lavoro e della qualitagrave dei risultati

nella spettroscopia IR egrave avvenuto quando grazie ai moderni calcolatori si egrave riusciti

a convertire un interferogramma in uno spettrogramma usando gli algoritmi

della trasformata di Fourier

Lrsquointerferogramma

Definiamolo prima nel caso di una singola frequenza

Ersquo chiamato interferogramma il segnale complessivo in funzione del tempo di due

onde alla stessa intensitagrave e lunghezza drsquoonda che interferiscono quando su una

67

delle due si crea un continuo sfasamento rispetto allrsquoaltra per esempio grazie ad

uno specchio mobile che ne allunga o ne accorcia il cammino ottico

Figura 72 Schema di principio di un spettrografo con spettro e interferogramma nel caso di una singola

frequenza[8]

Nella figura sopra per questioni di chiarezza lrsquointerferogramma egrave nel dominio delle

distanze (proporzionalitagrave diretta tra tempo e spazio percorso dallo specchio

mobile) B(120584) e I(120575) intensitagrave luminosa rispettivamente dalla sorgente e sul

rivelatore ( 120584 numero drsquoonda e 120575 spostamento dello specchio) Per I(120575) vale la

seguente formula

119868(120575) = 119861(120584) cos 2120587120575

120582 (323)

che poi inserendo per ragioni di comoditagrave matematica il numero drsquoonda 120584 = 1 120582

diventa

119868(120575) = 119861(120584) cos 2120587120584120575 (324)

Nel caso di due frequenze la situazione cambia in questo modo

Figura 73Spettri e interferogrammi di due frequenze diverse separate e poi sovrapposte[8]

Ogni frequenza compare nellrsquointerferogramma come una funzione coseno

Considerando allora una sorgente continua nellrsquoinfrarosso matematicamente

faremo un integrale per trovare lrsquoandamento di 119868(120575) cioegrave

119868(120575) = 119861(120584)infin

0cos 2120587120584120575 119889120584 (325)

Un tipico interferogramma di una sorgente incandescente per infrarosso egrave il

seguente

68

Figura 74 Inteferogramma di una tipica sorgente incandescente[8]

Notare come quando 120575 = 0 essendo tutte le funzioni coseno delle frequenze

presenti in fase 119868(120575) ha un grande picco il centerburst questa egrave una caratteristica di

tutti gli interferogrammi Allontanandosi da questa posizione la moltitudine delle

funzioni coseno cominciano a rinforzarsi o annullarsi vicendevolmente causando

una rapida diminuzione dellrsquointensitagrave in una serie di oscillazioni

La trasformata di Fourier

Lrsquointerferogramma egrave descritto matematicamente dallrsquoequazione (325) e saragrave

proprio il suo andamento intensitagrave su tempo ad essere fisicamente misurato

dal sensore dello spettrografo Comunque in spettroscopia si egrave interessati allo

spettro cioegrave a conoscere lrsquointensitagrave in funzione del numero drsquoonda Ma

conoscendo la forma matematica dellrsquointerferogramma 119816(120517) come funzione di

120517 egrave possibile calcolare il corrispondente spettro usando una tecnica

matematica conosciuta come Trasformata di Fourier Il suo uso porta alla

conoscenza dello spettro attraversolrsquointegrale

119861(120584) = 119868(120575) cos 2120587120584120575 119889120575+infin

minusinfin (326)

Ecco dunque come si agisce con la tecnica FT-IR quando si vuole ottenere lo

spettrogramma di un campione viene fatta una prima acquisizione dello

spettrogramma della sorgente chiamato anche spettrogramma di fondo(in questo

si noteranno anche gli eventuali assorbimenti dei gas presenti lungo il cammino

ottico del raggio) ed in seguito del campione Il computer penseragrave ad eseguire il loro

rapporto fornendo lo spettro in trasmittanza

69

Figura 75 Schema a blocchi della generazione di uno spettro con la tecnica FT-IR[8]

Di seguito egrave riportata la figura schematica di uno spettrometro per analisi FT-IR

Figura 76 Schema di funzionamento di uno spettrometro FT-IR[7]

I 3 vantaggi della tecnica FT-IR

Si associano a questa tecnica tre vantaggi o miglioramenti rispetto alla

spettroscopia dispersiva

Vantaggio Jaquinot o di banda passante lrsquoenergia in arrivo al rivelatore egrave

maggiore di conseguenza anche il rapporto segnaledisturbo egrave piugrave elevato

Vantaggio Felgett o di multiplex lrsquoacquisizione dei dati egrave molto piugrave rapida

(pochi secondi) Questo consente di effettuare in rapida sequenza una serie

di spettri(10-20) e di presentare alla fine la loro media diminuendo cosigrave

lrsquoerrore

Vantaggio di Connes una calibrazione delle frequenze molto stabile ed

accurata (001-01 cm-1) grazie ad un laser interno che agisce da riferimento

per ogni scansione

70

Conclusioni

In questa dissertazione si egrave voluto discutere il contributo della Fisica nel campo

delle indagini analitiche e diagnostiche nel settore dei beni culturali attraverso una

panoramica delle varie tecniche di diagnosi e recupero di unrsquoopera drsquoarte con una

particolare attenzione alla strumentazione e quindi alle tecniche che sono di fatto

operanti con successo nellrsquoambito del nostro Ateneo

Queste metodologie delle quali molte e importanti di carattere non invasivo

sono di fondamentale importanza qualora si desideri eseguire una diagnosi su

unrsquoopera per la quale lo scopo primario di intervento egrave la sua conservazione nel

tempo Se dunque nel corso di una indagine di un bene culturale si richieda la

assoluta non invasivitagrave la fisica mette a disposizione tutte le sue conoscenze nel

campo delle interazioni radiazioni-materia o particelle-materia assicurando

insieme alla salvaguardia del manufatto le risposte cercate

Anche se un bene culturale come tutte le cose non puograve che deperire nel corso

degli anni in un inarrestabile anche se lento invecchiamento i metodi per porvi

riparo e le analisi scientifiche di tipo fisico saranno senza dubbio in grado di

migliorarsi rispetto ad ora in quantitagrave qualitagrave ed efficacia

Il progresso della ricerca fisica applicata e delle tecnologie collegate fanno

sicuramente ben sperare in una conservazione duratura della Bellezza tangibile a

sicuro vantaggio delle generazioni future

71

Bibliografia [1]Bransden B amp Joachain C (1980) PHYISICS OF ATOMS AND MOLECULES

Harlow Prentice Hall

[2]Castellano A Martini M amp Sibilia E (2002) Elementi di archeometria Milano

Egea

[3]Creagh D amp Bradley D (2000) Radiation in Art and Archeometry Amsterdam

Elsevier

[4]Halliday D amp Resnick R (1984) Fondamenti di Fisica Milano Ambrosiana

[5]AMPTEK Data sheet XR-100CR

[6]Colapietro M amp Colella R Raggi X (Enciclopedia delle scienze fisiche) Roma

Istituto Enciclopedico Treccani

[7]PSchultz C (2001) Precision Infrared Spectroscopic Imaging(The future of FT-IR

Spectroscopy) ADVANSTAR Pubblication

[8]WDPerkins Fourier Transform-Infrared Spectroscopy Lexington VA Frank

ASettle Jr

[9]vari (2005) KAF-1602E Full-Frame CCD Image Sensor Performance Specification

Rochester New York Eastman Kodak Company

[10]DTA (2006) Principali caratteristiche della ruota porta filtri interna

[11]Ferro D (2007) La microscopia elettronica a scansione per la storiaper larteper la

conservazione Roma Istituto Centrale per la Patologia del Libro

[12]Luisi R Metodi fisici in chimica organica Bari

[13]Pasquariello G Pinzari F amp De Mico A (2007) Analisi del biodeterioramento dei

documenti fotografici mediante SEM-EDSalcuni casi studio Roma Istituto centrale per la

Patologia del Libro

[14]Pinzari F amp Montanari M (2007) Il SEM-VP nella diagnostica di alterazioni

fungine non piugrave vitali o di difficile caratterizzazione Roma Istituto Centrale per la

Patologia del Libro

[15]Valdregrave U Microscopia elettronica e ionica Roma Istituto Enciclopedico Treccani

[16]Boscaino G Giunta M amp Vaiana R Tessitura superficiale di manti stradali

indicatori derivati da profilometrica con metodo non-contact Palermo

72

[17]Fontana R Pampaloni E amp Pezzati L Tecniche ottiche per la forma (Elementi di

archeometria) Milano Egea

[18]GruppoBeniCulturali Diagnostica ottica per la conservazione CNR-INOA

[19]Enciclopedia-Delle-Scienze-Fisiche(vol IV p624) Limmagine in falso colore

Roma Istituto Enciclopedico Treccani

73

Ringraziamenti

Ringrazio Dio Padre onnipotente creatore di tutte le cose della materia e delle leggi

che la governano dellrsquouomo e della sua intelligenza che le sa scoprire

Ringrazio poi il prof Andrea Di Cicco per la sua disponibilitagrave e il dott Marco

Minicucci per il suo instancabile guidarmi con entusiasmo alla scoperta di un

mondo per me fino a poco tempo fa sconosciuto la prof Graziella Roselli per le

nozioni che mi ha fornito il dott Andrea Cittadini per le informazioni tecniche il

prof che ha fatto da lettore e tutti i docenti di Fisica che nel corso di questi

anni mi hanno preparato nello studio

Ringrazio ancora Alessandro e Antonella per il loro incoraggiamento schietto e

sincero Roberto per lo scanner e la sua generositagrave Claudio per il supporto

informatico

Ringrazio tutti gli amici che mi sono stati vicino in questi mesi e che anche solo con

un gesto o una parola mi sono stati di aiuto

Ringrazio la mia famiglia

Antonio

62

Figura 63 Immagine indicativa di una ruota porta filtri per fotocamere CHROMA

Con questa apparecchiatura egrave possibile effettuare oltre la riflettografia infrarossa

anche lrsquoesame in tricromia in falso colore usando il filtri passa banda IR verde e

rosso

34 La tecnica FT-IR

Con lrsquoacronimo FT-IR che sta per Fourier Transform-Infra Red (spectroscopy) si

indica quella tecnica che permette il riconoscimento delle sostanze che

compongono un campione attraverso un esame spettroscopico eseguito in luce

infrarossa In questo caso perograve il risultato finale che consiste in un spettro di

assorbimento della radiazione nel dominio delle frequenze (cioegrave dove sullrsquoascissa

del grafico ci sono le frequenze) saragrave frutto di una trasformata di Fourier di un

altro grafico chiamato interferogramma nel dominio dei tempi

341 Eccitazioni vibrazionali delle molecole

Come mai egrave proprio la radiazione infrarossa la piugrave adatta a stimolare transizioni di

tipo vibrazionale nei nuclei di una molecola

Si puograve rispondere a questa domanda anche con delle considerazioni legate alla fisica

classica se consideriamo che gli elettroni sono legati alla molecola con una forza F con la stessa

forza i nuclei saranno legati tra loro a formare la molecola Approssimando questa forza a

una di tipo armonico (massa-molla) possiamo dire che la pulsazione del moto

elettronico egrave 120596119890 = 119896 119898 mentre la pulsazione del moto nucleare egrave 120596119873 = 119896 119872

con m massa dellrsquoelettrone M massa del nucleo e k costante elastica della F

Il rapporto tra lrsquo energia vibrazionale e quella elettronica saragrave allora dato da

119864119907

119864119890=

ℏ120596119873

ℏ120596119890cong

119898

119872 (322)

Essendo 119898

119872 compreso nel range 10minus3 divide 10minus5 possiamo affermare che le energie di

eccitazione vibrazionali sono qualche centinaio di volte piugrave piccole di quelle

63

elettroniche Essendo questrsquoultime dellrsquoordine di qualche eV lo spettro di

assorbimento-emissione vibrazionale cadragrave nel vicino e medio infrarosso

Figura 64 Collocazione spettrale delle vibrazioni molecolari

Si possono esprimere le frequenze 120642 in cm-1 (omettendo di moltiplicare per c

velocitagrave della luce) dato che se 119888 = 120582120584 allora 120584 = 119888120582

Si egrave giagrave parlato nel paragrafo 2 di questo capitolo dei livelli energetici

vibrazionali

Figura 65Schema energetico di una molecola biatomica e livelli vibrazionali[12]

Le transizioni di cui ci occupiamo qui naturalmente non coinvolgono livelli

elettronici ma solo passaggi da uno stato roto-vibrazionale ad una altro Infatti

oltre alle energie elettroniche e vibrazionali esistono pure le energie rotazionali che

sono dellrsquoordine 10minus3 divide 10minus5 volte piugrave piccole di quelle elettroniche e 10minus3 2 divide

10minus5 2 volte piugrave piccole di quelle vibrazionali cioegrave circa 10minus3eV

Per comprendere meglio quello che succede consideriamo le molecole

biatomiche per queste se sono nello stato Λ = 0(Λ numero quantico del momento

angolare elettronico lungo lrsquoasse molecolare senza spin) vale la regola di selezione

Δ119869 = plusmn1 dove J egrave il numero quantico rotazionale collegato con il momento

angolare totale lungo lrsquoasse molecolare

Le transizioni permesse passando da 119907 = 0 a 119907 = 1sono riportate nello schema qui

sotto

64

Figura 66Livelli energetici di una molecola biatomica e transizioni permesse da v=0 a v=1[1]

Con R si indicano tutte le transizioni con Δ119869 = +1 con P quelle con Δ119869 = minus1

chiamate poi branche R e P e il numero tra parentesi egrave il J iniziale

A titolo di esempio riportiamo lo spettro di assorbimento della molecola HCl

Figura 67Spettro di assorbimento di HCl [1]

Da notare la mancanza del gap centrale data la proibizione di Δ119869 = 0

Tutti gli esami spettroscopici in assorbimento avranno questo aspetto

342 I modi di vibrazione e i gruppi funzionali I

fingerprint

Le molecole possono presentare diversi modi di vibrazione ciascuno responsabile

di un particolare assorbimento in una determinata regione dello spettro

Si distinguono vibrazioni ldquostetchingrdquo o di valenza (variazione della distanza di

legame)

Figura 68 Esempio di modi di vibrazione di valenza[12]

e vibrazioni ldquobendingrdquo o di deformazione (variazione dellrsquoangolo di legame)

65

Figura 69Esempio di modi di vibrazione di deformazione[12]

Come si vede dalle immagini possiamo pensare la vibrazione dellrsquointera molecola come

combinazione di vibrazioni di ogni coppia di atomi o comunque di ogni sua singola parte piugrave

semplice In chimica questi ldquopezzi di molecolardquo sono detti gruppi funzionali cioegrave

gruppi di atomi che mostrano particolari e costanti proprietagrave chimico fisiche Saragrave grazie alla

peculiaritagrave della lunghezza drsquoonda assorbita da queste parti che si potragrave riconoscere

la molecola presente nel campione

Solitamente 120642119959119938119949 gt 120642119941119942119943 dunque troveremo i gap di assorbimento delle

vibrazioni di valenza nella parte sinistra dello spettro (4000-1500 cm-1) dove ci

sono i valori dei numeri drsquoonda piugrave alti zona dei gruppi funzionali mentre la zona

dello spettro a minore energia egrave occupata dalle vibrazioni di deformazione da quelle di valenza a

piugrave bassa energia e da quelle di combinazione(i due tipi insieme) saragrave soprattutto questa

combinazione di tipi di eccitazioni vibrazionali nella parte destra dello spettro

(1500-700 cm-1) che costituiragrave lrsquoimpronta digitale the fingerprint della molecola

Molecole diverse ma con lo stesso tipo di gruppi funzionali (per quelle organiche)

saranno riconosciute grazie a questa zona

Figura 70 Spettrogrammi IR di due CHETONI simili ciclo-esanone(sopra)e ciclo-pentone(sotto)

riconoscibili dalle diversitagrave nella zona fingerprint[12]

66

343 Lrsquouso dellrsquointerferometria La FT-IR

Le misure di tipo spettroscopico nellrsquoinfrarosso (considerando solo le tecniche a

doppio raggio che permettono il confronto tra il raggio di riferimento e quello del

campione fornendo cosigrave lo spettrogramma della trasmittanza ) si possono fare

essenzialmente in due modi in modo dispersivo con la selezione continua di lunghezza

drsquoonda o con il metodo interferometrico

Per gli spettrometri di tipo dispersivo egrave difficile conciliare risoluzione spettrale ed

efficienza di misurazione questi sistemi si basano infatti su reticoli a riflessione mossi

molto lentamente da meccaniche di precisione per selezionare lunghezza drsquoonda

dopo lunghezza drsquoonda e generare cosigrave uno spettro infrarosso continuo

Figura 71 Schema di funzionamento di uno spettrometro a dispersione[7]

In sintesi questo tipo di spettrometri funzionano cosigrave si formano due raggi uno dei

quali passando per il campione contiene le informazioni cercate lrsquoaltro fa da

riferimento Il chopper consente alternativamente lrsquoarrivo dellrsquouno o dellrsquoaltro sul

reticolo che monocromatizza il segnale letto successivamente dal sensore Saragrave il

software che una volta acquisiti i segnali ne faragrave il rapporto egrave saragrave in grado di creare

lo spettrogramma

Chiaramente il reticolo lavorando in condizioni di alta risoluzione selezioneragrave

una banda di frequenze molto stretta lrsquointensitagrave del segnale saragrave minore

causando cosigrave un deterioramento del rapporto segnale-rumore Un grande miglioramento delle condizioni di lavoro e della qualitagrave dei risultati

nella spettroscopia IR egrave avvenuto quando grazie ai moderni calcolatori si egrave riusciti

a convertire un interferogramma in uno spettrogramma usando gli algoritmi

della trasformata di Fourier

Lrsquointerferogramma

Definiamolo prima nel caso di una singola frequenza

Ersquo chiamato interferogramma il segnale complessivo in funzione del tempo di due

onde alla stessa intensitagrave e lunghezza drsquoonda che interferiscono quando su una

67

delle due si crea un continuo sfasamento rispetto allrsquoaltra per esempio grazie ad

uno specchio mobile che ne allunga o ne accorcia il cammino ottico

Figura 72 Schema di principio di un spettrografo con spettro e interferogramma nel caso di una singola

frequenza[8]

Nella figura sopra per questioni di chiarezza lrsquointerferogramma egrave nel dominio delle

distanze (proporzionalitagrave diretta tra tempo e spazio percorso dallo specchio

mobile) B(120584) e I(120575) intensitagrave luminosa rispettivamente dalla sorgente e sul

rivelatore ( 120584 numero drsquoonda e 120575 spostamento dello specchio) Per I(120575) vale la

seguente formula

119868(120575) = 119861(120584) cos 2120587120575

120582 (323)

che poi inserendo per ragioni di comoditagrave matematica il numero drsquoonda 120584 = 1 120582

diventa

119868(120575) = 119861(120584) cos 2120587120584120575 (324)

Nel caso di due frequenze la situazione cambia in questo modo

Figura 73Spettri e interferogrammi di due frequenze diverse separate e poi sovrapposte[8]

Ogni frequenza compare nellrsquointerferogramma come una funzione coseno

Considerando allora una sorgente continua nellrsquoinfrarosso matematicamente

faremo un integrale per trovare lrsquoandamento di 119868(120575) cioegrave

119868(120575) = 119861(120584)infin

0cos 2120587120584120575 119889120584 (325)

Un tipico interferogramma di una sorgente incandescente per infrarosso egrave il

seguente

68

Figura 74 Inteferogramma di una tipica sorgente incandescente[8]

Notare come quando 120575 = 0 essendo tutte le funzioni coseno delle frequenze

presenti in fase 119868(120575) ha un grande picco il centerburst questa egrave una caratteristica di

tutti gli interferogrammi Allontanandosi da questa posizione la moltitudine delle

funzioni coseno cominciano a rinforzarsi o annullarsi vicendevolmente causando

una rapida diminuzione dellrsquointensitagrave in una serie di oscillazioni

La trasformata di Fourier

Lrsquointerferogramma egrave descritto matematicamente dallrsquoequazione (325) e saragrave

proprio il suo andamento intensitagrave su tempo ad essere fisicamente misurato

dal sensore dello spettrografo Comunque in spettroscopia si egrave interessati allo

spettro cioegrave a conoscere lrsquointensitagrave in funzione del numero drsquoonda Ma

conoscendo la forma matematica dellrsquointerferogramma 119816(120517) come funzione di

120517 egrave possibile calcolare il corrispondente spettro usando una tecnica

matematica conosciuta come Trasformata di Fourier Il suo uso porta alla

conoscenza dello spettro attraversolrsquointegrale

119861(120584) = 119868(120575) cos 2120587120584120575 119889120575+infin

minusinfin (326)

Ecco dunque come si agisce con la tecnica FT-IR quando si vuole ottenere lo

spettrogramma di un campione viene fatta una prima acquisizione dello

spettrogramma della sorgente chiamato anche spettrogramma di fondo(in questo

si noteranno anche gli eventuali assorbimenti dei gas presenti lungo il cammino

ottico del raggio) ed in seguito del campione Il computer penseragrave ad eseguire il loro

rapporto fornendo lo spettro in trasmittanza

69

Figura 75 Schema a blocchi della generazione di uno spettro con la tecnica FT-IR[8]

Di seguito egrave riportata la figura schematica di uno spettrometro per analisi FT-IR

Figura 76 Schema di funzionamento di uno spettrometro FT-IR[7]

I 3 vantaggi della tecnica FT-IR

Si associano a questa tecnica tre vantaggi o miglioramenti rispetto alla

spettroscopia dispersiva

Vantaggio Jaquinot o di banda passante lrsquoenergia in arrivo al rivelatore egrave

maggiore di conseguenza anche il rapporto segnaledisturbo egrave piugrave elevato

Vantaggio Felgett o di multiplex lrsquoacquisizione dei dati egrave molto piugrave rapida

(pochi secondi) Questo consente di effettuare in rapida sequenza una serie

di spettri(10-20) e di presentare alla fine la loro media diminuendo cosigrave

lrsquoerrore

Vantaggio di Connes una calibrazione delle frequenze molto stabile ed

accurata (001-01 cm-1) grazie ad un laser interno che agisce da riferimento

per ogni scansione

70

Conclusioni

In questa dissertazione si egrave voluto discutere il contributo della Fisica nel campo

delle indagini analitiche e diagnostiche nel settore dei beni culturali attraverso una

panoramica delle varie tecniche di diagnosi e recupero di unrsquoopera drsquoarte con una

particolare attenzione alla strumentazione e quindi alle tecniche che sono di fatto

operanti con successo nellrsquoambito del nostro Ateneo

Queste metodologie delle quali molte e importanti di carattere non invasivo

sono di fondamentale importanza qualora si desideri eseguire una diagnosi su

unrsquoopera per la quale lo scopo primario di intervento egrave la sua conservazione nel

tempo Se dunque nel corso di una indagine di un bene culturale si richieda la

assoluta non invasivitagrave la fisica mette a disposizione tutte le sue conoscenze nel

campo delle interazioni radiazioni-materia o particelle-materia assicurando

insieme alla salvaguardia del manufatto le risposte cercate

Anche se un bene culturale come tutte le cose non puograve che deperire nel corso

degli anni in un inarrestabile anche se lento invecchiamento i metodi per porvi

riparo e le analisi scientifiche di tipo fisico saranno senza dubbio in grado di

migliorarsi rispetto ad ora in quantitagrave qualitagrave ed efficacia

Il progresso della ricerca fisica applicata e delle tecnologie collegate fanno

sicuramente ben sperare in una conservazione duratura della Bellezza tangibile a

sicuro vantaggio delle generazioni future

71

Bibliografia [1]Bransden B amp Joachain C (1980) PHYISICS OF ATOMS AND MOLECULES

Harlow Prentice Hall

[2]Castellano A Martini M amp Sibilia E (2002) Elementi di archeometria Milano

Egea

[3]Creagh D amp Bradley D (2000) Radiation in Art and Archeometry Amsterdam

Elsevier

[4]Halliday D amp Resnick R (1984) Fondamenti di Fisica Milano Ambrosiana

[5]AMPTEK Data sheet XR-100CR

[6]Colapietro M amp Colella R Raggi X (Enciclopedia delle scienze fisiche) Roma

Istituto Enciclopedico Treccani

[7]PSchultz C (2001) Precision Infrared Spectroscopic Imaging(The future of FT-IR

Spectroscopy) ADVANSTAR Pubblication

[8]WDPerkins Fourier Transform-Infrared Spectroscopy Lexington VA Frank

ASettle Jr

[9]vari (2005) KAF-1602E Full-Frame CCD Image Sensor Performance Specification

Rochester New York Eastman Kodak Company

[10]DTA (2006) Principali caratteristiche della ruota porta filtri interna

[11]Ferro D (2007) La microscopia elettronica a scansione per la storiaper larteper la

conservazione Roma Istituto Centrale per la Patologia del Libro

[12]Luisi R Metodi fisici in chimica organica Bari

[13]Pasquariello G Pinzari F amp De Mico A (2007) Analisi del biodeterioramento dei

documenti fotografici mediante SEM-EDSalcuni casi studio Roma Istituto centrale per la

Patologia del Libro

[14]Pinzari F amp Montanari M (2007) Il SEM-VP nella diagnostica di alterazioni

fungine non piugrave vitali o di difficile caratterizzazione Roma Istituto Centrale per la

Patologia del Libro

[15]Valdregrave U Microscopia elettronica e ionica Roma Istituto Enciclopedico Treccani

[16]Boscaino G Giunta M amp Vaiana R Tessitura superficiale di manti stradali

indicatori derivati da profilometrica con metodo non-contact Palermo

72

[17]Fontana R Pampaloni E amp Pezzati L Tecniche ottiche per la forma (Elementi di

archeometria) Milano Egea

[18]GruppoBeniCulturali Diagnostica ottica per la conservazione CNR-INOA

[19]Enciclopedia-Delle-Scienze-Fisiche(vol IV p624) Limmagine in falso colore

Roma Istituto Enciclopedico Treccani

73

Ringraziamenti

Ringrazio Dio Padre onnipotente creatore di tutte le cose della materia e delle leggi

che la governano dellrsquouomo e della sua intelligenza che le sa scoprire

Ringrazio poi il prof Andrea Di Cicco per la sua disponibilitagrave e il dott Marco

Minicucci per il suo instancabile guidarmi con entusiasmo alla scoperta di un

mondo per me fino a poco tempo fa sconosciuto la prof Graziella Roselli per le

nozioni che mi ha fornito il dott Andrea Cittadini per le informazioni tecniche il

prof che ha fatto da lettore e tutti i docenti di Fisica che nel corso di questi

anni mi hanno preparato nello studio

Ringrazio ancora Alessandro e Antonella per il loro incoraggiamento schietto e

sincero Roberto per lo scanner e la sua generositagrave Claudio per il supporto

informatico

Ringrazio tutti gli amici che mi sono stati vicino in questi mesi e che anche solo con

un gesto o una parola mi sono stati di aiuto

Ringrazio la mia famiglia

Antonio

63

elettroniche Essendo questrsquoultime dellrsquoordine di qualche eV lo spettro di

assorbimento-emissione vibrazionale cadragrave nel vicino e medio infrarosso

Figura 64 Collocazione spettrale delle vibrazioni molecolari

Si possono esprimere le frequenze 120642 in cm-1 (omettendo di moltiplicare per c

velocitagrave della luce) dato che se 119888 = 120582120584 allora 120584 = 119888120582

Si egrave giagrave parlato nel paragrafo 2 di questo capitolo dei livelli energetici

vibrazionali

Figura 65Schema energetico di una molecola biatomica e livelli vibrazionali[12]

Le transizioni di cui ci occupiamo qui naturalmente non coinvolgono livelli

elettronici ma solo passaggi da uno stato roto-vibrazionale ad una altro Infatti

oltre alle energie elettroniche e vibrazionali esistono pure le energie rotazionali che

sono dellrsquoordine 10minus3 divide 10minus5 volte piugrave piccole di quelle elettroniche e 10minus3 2 divide

10minus5 2 volte piugrave piccole di quelle vibrazionali cioegrave circa 10minus3eV

Per comprendere meglio quello che succede consideriamo le molecole

biatomiche per queste se sono nello stato Λ = 0(Λ numero quantico del momento

angolare elettronico lungo lrsquoasse molecolare senza spin) vale la regola di selezione

Δ119869 = plusmn1 dove J egrave il numero quantico rotazionale collegato con il momento

angolare totale lungo lrsquoasse molecolare

Le transizioni permesse passando da 119907 = 0 a 119907 = 1sono riportate nello schema qui

sotto

64

Figura 66Livelli energetici di una molecola biatomica e transizioni permesse da v=0 a v=1[1]

Con R si indicano tutte le transizioni con Δ119869 = +1 con P quelle con Δ119869 = minus1

chiamate poi branche R e P e il numero tra parentesi egrave il J iniziale

A titolo di esempio riportiamo lo spettro di assorbimento della molecola HCl

Figura 67Spettro di assorbimento di HCl [1]

Da notare la mancanza del gap centrale data la proibizione di Δ119869 = 0

Tutti gli esami spettroscopici in assorbimento avranno questo aspetto

342 I modi di vibrazione e i gruppi funzionali I

fingerprint

Le molecole possono presentare diversi modi di vibrazione ciascuno responsabile

di un particolare assorbimento in una determinata regione dello spettro

Si distinguono vibrazioni ldquostetchingrdquo o di valenza (variazione della distanza di

legame)

Figura 68 Esempio di modi di vibrazione di valenza[12]

e vibrazioni ldquobendingrdquo o di deformazione (variazione dellrsquoangolo di legame)

65

Figura 69Esempio di modi di vibrazione di deformazione[12]

Come si vede dalle immagini possiamo pensare la vibrazione dellrsquointera molecola come

combinazione di vibrazioni di ogni coppia di atomi o comunque di ogni sua singola parte piugrave

semplice In chimica questi ldquopezzi di molecolardquo sono detti gruppi funzionali cioegrave

gruppi di atomi che mostrano particolari e costanti proprietagrave chimico fisiche Saragrave grazie alla

peculiaritagrave della lunghezza drsquoonda assorbita da queste parti che si potragrave riconoscere

la molecola presente nel campione

Solitamente 120642119959119938119949 gt 120642119941119942119943 dunque troveremo i gap di assorbimento delle

vibrazioni di valenza nella parte sinistra dello spettro (4000-1500 cm-1) dove ci

sono i valori dei numeri drsquoonda piugrave alti zona dei gruppi funzionali mentre la zona

dello spettro a minore energia egrave occupata dalle vibrazioni di deformazione da quelle di valenza a

piugrave bassa energia e da quelle di combinazione(i due tipi insieme) saragrave soprattutto questa

combinazione di tipi di eccitazioni vibrazionali nella parte destra dello spettro

(1500-700 cm-1) che costituiragrave lrsquoimpronta digitale the fingerprint della molecola

Molecole diverse ma con lo stesso tipo di gruppi funzionali (per quelle organiche)

saranno riconosciute grazie a questa zona

Figura 70 Spettrogrammi IR di due CHETONI simili ciclo-esanone(sopra)e ciclo-pentone(sotto)

riconoscibili dalle diversitagrave nella zona fingerprint[12]

66

343 Lrsquouso dellrsquointerferometria La FT-IR

Le misure di tipo spettroscopico nellrsquoinfrarosso (considerando solo le tecniche a

doppio raggio che permettono il confronto tra il raggio di riferimento e quello del

campione fornendo cosigrave lo spettrogramma della trasmittanza ) si possono fare

essenzialmente in due modi in modo dispersivo con la selezione continua di lunghezza

drsquoonda o con il metodo interferometrico

Per gli spettrometri di tipo dispersivo egrave difficile conciliare risoluzione spettrale ed

efficienza di misurazione questi sistemi si basano infatti su reticoli a riflessione mossi

molto lentamente da meccaniche di precisione per selezionare lunghezza drsquoonda

dopo lunghezza drsquoonda e generare cosigrave uno spettro infrarosso continuo

Figura 71 Schema di funzionamento di uno spettrometro a dispersione[7]

In sintesi questo tipo di spettrometri funzionano cosigrave si formano due raggi uno dei

quali passando per il campione contiene le informazioni cercate lrsquoaltro fa da

riferimento Il chopper consente alternativamente lrsquoarrivo dellrsquouno o dellrsquoaltro sul

reticolo che monocromatizza il segnale letto successivamente dal sensore Saragrave il

software che una volta acquisiti i segnali ne faragrave il rapporto egrave saragrave in grado di creare

lo spettrogramma

Chiaramente il reticolo lavorando in condizioni di alta risoluzione selezioneragrave

una banda di frequenze molto stretta lrsquointensitagrave del segnale saragrave minore

causando cosigrave un deterioramento del rapporto segnale-rumore Un grande miglioramento delle condizioni di lavoro e della qualitagrave dei risultati

nella spettroscopia IR egrave avvenuto quando grazie ai moderni calcolatori si egrave riusciti

a convertire un interferogramma in uno spettrogramma usando gli algoritmi

della trasformata di Fourier

Lrsquointerferogramma

Definiamolo prima nel caso di una singola frequenza

Ersquo chiamato interferogramma il segnale complessivo in funzione del tempo di due

onde alla stessa intensitagrave e lunghezza drsquoonda che interferiscono quando su una

67

delle due si crea un continuo sfasamento rispetto allrsquoaltra per esempio grazie ad

uno specchio mobile che ne allunga o ne accorcia il cammino ottico

Figura 72 Schema di principio di un spettrografo con spettro e interferogramma nel caso di una singola

frequenza[8]

Nella figura sopra per questioni di chiarezza lrsquointerferogramma egrave nel dominio delle

distanze (proporzionalitagrave diretta tra tempo e spazio percorso dallo specchio

mobile) B(120584) e I(120575) intensitagrave luminosa rispettivamente dalla sorgente e sul

rivelatore ( 120584 numero drsquoonda e 120575 spostamento dello specchio) Per I(120575) vale la

seguente formula

119868(120575) = 119861(120584) cos 2120587120575

120582 (323)

che poi inserendo per ragioni di comoditagrave matematica il numero drsquoonda 120584 = 1 120582

diventa

119868(120575) = 119861(120584) cos 2120587120584120575 (324)

Nel caso di due frequenze la situazione cambia in questo modo

Figura 73Spettri e interferogrammi di due frequenze diverse separate e poi sovrapposte[8]

Ogni frequenza compare nellrsquointerferogramma come una funzione coseno

Considerando allora una sorgente continua nellrsquoinfrarosso matematicamente

faremo un integrale per trovare lrsquoandamento di 119868(120575) cioegrave

119868(120575) = 119861(120584)infin

0cos 2120587120584120575 119889120584 (325)

Un tipico interferogramma di una sorgente incandescente per infrarosso egrave il

seguente

68

Figura 74 Inteferogramma di una tipica sorgente incandescente[8]

Notare come quando 120575 = 0 essendo tutte le funzioni coseno delle frequenze

presenti in fase 119868(120575) ha un grande picco il centerburst questa egrave una caratteristica di

tutti gli interferogrammi Allontanandosi da questa posizione la moltitudine delle

funzioni coseno cominciano a rinforzarsi o annullarsi vicendevolmente causando

una rapida diminuzione dellrsquointensitagrave in una serie di oscillazioni

La trasformata di Fourier

Lrsquointerferogramma egrave descritto matematicamente dallrsquoequazione (325) e saragrave

proprio il suo andamento intensitagrave su tempo ad essere fisicamente misurato

dal sensore dello spettrografo Comunque in spettroscopia si egrave interessati allo

spettro cioegrave a conoscere lrsquointensitagrave in funzione del numero drsquoonda Ma

conoscendo la forma matematica dellrsquointerferogramma 119816(120517) come funzione di

120517 egrave possibile calcolare il corrispondente spettro usando una tecnica

matematica conosciuta come Trasformata di Fourier Il suo uso porta alla

conoscenza dello spettro attraversolrsquointegrale

119861(120584) = 119868(120575) cos 2120587120584120575 119889120575+infin

minusinfin (326)

Ecco dunque come si agisce con la tecnica FT-IR quando si vuole ottenere lo

spettrogramma di un campione viene fatta una prima acquisizione dello

spettrogramma della sorgente chiamato anche spettrogramma di fondo(in questo

si noteranno anche gli eventuali assorbimenti dei gas presenti lungo il cammino

ottico del raggio) ed in seguito del campione Il computer penseragrave ad eseguire il loro

rapporto fornendo lo spettro in trasmittanza

69

Figura 75 Schema a blocchi della generazione di uno spettro con la tecnica FT-IR[8]

Di seguito egrave riportata la figura schematica di uno spettrometro per analisi FT-IR

Figura 76 Schema di funzionamento di uno spettrometro FT-IR[7]

I 3 vantaggi della tecnica FT-IR

Si associano a questa tecnica tre vantaggi o miglioramenti rispetto alla

spettroscopia dispersiva

Vantaggio Jaquinot o di banda passante lrsquoenergia in arrivo al rivelatore egrave

maggiore di conseguenza anche il rapporto segnaledisturbo egrave piugrave elevato

Vantaggio Felgett o di multiplex lrsquoacquisizione dei dati egrave molto piugrave rapida

(pochi secondi) Questo consente di effettuare in rapida sequenza una serie

di spettri(10-20) e di presentare alla fine la loro media diminuendo cosigrave

lrsquoerrore

Vantaggio di Connes una calibrazione delle frequenze molto stabile ed

accurata (001-01 cm-1) grazie ad un laser interno che agisce da riferimento

per ogni scansione

70

Conclusioni

In questa dissertazione si egrave voluto discutere il contributo della Fisica nel campo

delle indagini analitiche e diagnostiche nel settore dei beni culturali attraverso una

panoramica delle varie tecniche di diagnosi e recupero di unrsquoopera drsquoarte con una

particolare attenzione alla strumentazione e quindi alle tecniche che sono di fatto

operanti con successo nellrsquoambito del nostro Ateneo

Queste metodologie delle quali molte e importanti di carattere non invasivo

sono di fondamentale importanza qualora si desideri eseguire una diagnosi su

unrsquoopera per la quale lo scopo primario di intervento egrave la sua conservazione nel

tempo Se dunque nel corso di una indagine di un bene culturale si richieda la

assoluta non invasivitagrave la fisica mette a disposizione tutte le sue conoscenze nel

campo delle interazioni radiazioni-materia o particelle-materia assicurando

insieme alla salvaguardia del manufatto le risposte cercate

Anche se un bene culturale come tutte le cose non puograve che deperire nel corso

degli anni in un inarrestabile anche se lento invecchiamento i metodi per porvi

riparo e le analisi scientifiche di tipo fisico saranno senza dubbio in grado di

migliorarsi rispetto ad ora in quantitagrave qualitagrave ed efficacia

Il progresso della ricerca fisica applicata e delle tecnologie collegate fanno

sicuramente ben sperare in una conservazione duratura della Bellezza tangibile a

sicuro vantaggio delle generazioni future

71

Bibliografia [1]Bransden B amp Joachain C (1980) PHYISICS OF ATOMS AND MOLECULES

Harlow Prentice Hall

[2]Castellano A Martini M amp Sibilia E (2002) Elementi di archeometria Milano

Egea

[3]Creagh D amp Bradley D (2000) Radiation in Art and Archeometry Amsterdam

Elsevier

[4]Halliday D amp Resnick R (1984) Fondamenti di Fisica Milano Ambrosiana

[5]AMPTEK Data sheet XR-100CR

[6]Colapietro M amp Colella R Raggi X (Enciclopedia delle scienze fisiche) Roma

Istituto Enciclopedico Treccani

[7]PSchultz C (2001) Precision Infrared Spectroscopic Imaging(The future of FT-IR

Spectroscopy) ADVANSTAR Pubblication

[8]WDPerkins Fourier Transform-Infrared Spectroscopy Lexington VA Frank

ASettle Jr

[9]vari (2005) KAF-1602E Full-Frame CCD Image Sensor Performance Specification

Rochester New York Eastman Kodak Company

[10]DTA (2006) Principali caratteristiche della ruota porta filtri interna

[11]Ferro D (2007) La microscopia elettronica a scansione per la storiaper larteper la

conservazione Roma Istituto Centrale per la Patologia del Libro

[12]Luisi R Metodi fisici in chimica organica Bari

[13]Pasquariello G Pinzari F amp De Mico A (2007) Analisi del biodeterioramento dei

documenti fotografici mediante SEM-EDSalcuni casi studio Roma Istituto centrale per la

Patologia del Libro

[14]Pinzari F amp Montanari M (2007) Il SEM-VP nella diagnostica di alterazioni

fungine non piugrave vitali o di difficile caratterizzazione Roma Istituto Centrale per la

Patologia del Libro

[15]Valdregrave U Microscopia elettronica e ionica Roma Istituto Enciclopedico Treccani

[16]Boscaino G Giunta M amp Vaiana R Tessitura superficiale di manti stradali

indicatori derivati da profilometrica con metodo non-contact Palermo

72

[17]Fontana R Pampaloni E amp Pezzati L Tecniche ottiche per la forma (Elementi di

archeometria) Milano Egea

[18]GruppoBeniCulturali Diagnostica ottica per la conservazione CNR-INOA

[19]Enciclopedia-Delle-Scienze-Fisiche(vol IV p624) Limmagine in falso colore

Roma Istituto Enciclopedico Treccani

73

Ringraziamenti

Ringrazio Dio Padre onnipotente creatore di tutte le cose della materia e delle leggi

che la governano dellrsquouomo e della sua intelligenza che le sa scoprire

Ringrazio poi il prof Andrea Di Cicco per la sua disponibilitagrave e il dott Marco

Minicucci per il suo instancabile guidarmi con entusiasmo alla scoperta di un

mondo per me fino a poco tempo fa sconosciuto la prof Graziella Roselli per le

nozioni che mi ha fornito il dott Andrea Cittadini per le informazioni tecniche il

prof che ha fatto da lettore e tutti i docenti di Fisica che nel corso di questi

anni mi hanno preparato nello studio

Ringrazio ancora Alessandro e Antonella per il loro incoraggiamento schietto e

sincero Roberto per lo scanner e la sua generositagrave Claudio per il supporto

informatico

Ringrazio tutti gli amici che mi sono stati vicino in questi mesi e che anche solo con

un gesto o una parola mi sono stati di aiuto

Ringrazio la mia famiglia

Antonio

64

Figura 66Livelli energetici di una molecola biatomica e transizioni permesse da v=0 a v=1[1]

Con R si indicano tutte le transizioni con Δ119869 = +1 con P quelle con Δ119869 = minus1

chiamate poi branche R e P e il numero tra parentesi egrave il J iniziale

A titolo di esempio riportiamo lo spettro di assorbimento della molecola HCl

Figura 67Spettro di assorbimento di HCl [1]

Da notare la mancanza del gap centrale data la proibizione di Δ119869 = 0

Tutti gli esami spettroscopici in assorbimento avranno questo aspetto

342 I modi di vibrazione e i gruppi funzionali I

fingerprint

Le molecole possono presentare diversi modi di vibrazione ciascuno responsabile

di un particolare assorbimento in una determinata regione dello spettro

Si distinguono vibrazioni ldquostetchingrdquo o di valenza (variazione della distanza di

legame)

Figura 68 Esempio di modi di vibrazione di valenza[12]

e vibrazioni ldquobendingrdquo o di deformazione (variazione dellrsquoangolo di legame)

65

Figura 69Esempio di modi di vibrazione di deformazione[12]

Come si vede dalle immagini possiamo pensare la vibrazione dellrsquointera molecola come

combinazione di vibrazioni di ogni coppia di atomi o comunque di ogni sua singola parte piugrave

semplice In chimica questi ldquopezzi di molecolardquo sono detti gruppi funzionali cioegrave

gruppi di atomi che mostrano particolari e costanti proprietagrave chimico fisiche Saragrave grazie alla

peculiaritagrave della lunghezza drsquoonda assorbita da queste parti che si potragrave riconoscere

la molecola presente nel campione

Solitamente 120642119959119938119949 gt 120642119941119942119943 dunque troveremo i gap di assorbimento delle

vibrazioni di valenza nella parte sinistra dello spettro (4000-1500 cm-1) dove ci

sono i valori dei numeri drsquoonda piugrave alti zona dei gruppi funzionali mentre la zona

dello spettro a minore energia egrave occupata dalle vibrazioni di deformazione da quelle di valenza a

piugrave bassa energia e da quelle di combinazione(i due tipi insieme) saragrave soprattutto questa

combinazione di tipi di eccitazioni vibrazionali nella parte destra dello spettro

(1500-700 cm-1) che costituiragrave lrsquoimpronta digitale the fingerprint della molecola

Molecole diverse ma con lo stesso tipo di gruppi funzionali (per quelle organiche)

saranno riconosciute grazie a questa zona

Figura 70 Spettrogrammi IR di due CHETONI simili ciclo-esanone(sopra)e ciclo-pentone(sotto)

riconoscibili dalle diversitagrave nella zona fingerprint[12]

66

343 Lrsquouso dellrsquointerferometria La FT-IR

Le misure di tipo spettroscopico nellrsquoinfrarosso (considerando solo le tecniche a

doppio raggio che permettono il confronto tra il raggio di riferimento e quello del

campione fornendo cosigrave lo spettrogramma della trasmittanza ) si possono fare

essenzialmente in due modi in modo dispersivo con la selezione continua di lunghezza

drsquoonda o con il metodo interferometrico

Per gli spettrometri di tipo dispersivo egrave difficile conciliare risoluzione spettrale ed

efficienza di misurazione questi sistemi si basano infatti su reticoli a riflessione mossi

molto lentamente da meccaniche di precisione per selezionare lunghezza drsquoonda

dopo lunghezza drsquoonda e generare cosigrave uno spettro infrarosso continuo

Figura 71 Schema di funzionamento di uno spettrometro a dispersione[7]

In sintesi questo tipo di spettrometri funzionano cosigrave si formano due raggi uno dei

quali passando per il campione contiene le informazioni cercate lrsquoaltro fa da

riferimento Il chopper consente alternativamente lrsquoarrivo dellrsquouno o dellrsquoaltro sul

reticolo che monocromatizza il segnale letto successivamente dal sensore Saragrave il

software che una volta acquisiti i segnali ne faragrave il rapporto egrave saragrave in grado di creare

lo spettrogramma

Chiaramente il reticolo lavorando in condizioni di alta risoluzione selezioneragrave

una banda di frequenze molto stretta lrsquointensitagrave del segnale saragrave minore

causando cosigrave un deterioramento del rapporto segnale-rumore Un grande miglioramento delle condizioni di lavoro e della qualitagrave dei risultati

nella spettroscopia IR egrave avvenuto quando grazie ai moderni calcolatori si egrave riusciti

a convertire un interferogramma in uno spettrogramma usando gli algoritmi

della trasformata di Fourier

Lrsquointerferogramma

Definiamolo prima nel caso di una singola frequenza

Ersquo chiamato interferogramma il segnale complessivo in funzione del tempo di due

onde alla stessa intensitagrave e lunghezza drsquoonda che interferiscono quando su una

67

delle due si crea un continuo sfasamento rispetto allrsquoaltra per esempio grazie ad

uno specchio mobile che ne allunga o ne accorcia il cammino ottico

Figura 72 Schema di principio di un spettrografo con spettro e interferogramma nel caso di una singola

frequenza[8]

Nella figura sopra per questioni di chiarezza lrsquointerferogramma egrave nel dominio delle

distanze (proporzionalitagrave diretta tra tempo e spazio percorso dallo specchio

mobile) B(120584) e I(120575) intensitagrave luminosa rispettivamente dalla sorgente e sul

rivelatore ( 120584 numero drsquoonda e 120575 spostamento dello specchio) Per I(120575) vale la

seguente formula

119868(120575) = 119861(120584) cos 2120587120575

120582 (323)

che poi inserendo per ragioni di comoditagrave matematica il numero drsquoonda 120584 = 1 120582

diventa

119868(120575) = 119861(120584) cos 2120587120584120575 (324)

Nel caso di due frequenze la situazione cambia in questo modo

Figura 73Spettri e interferogrammi di due frequenze diverse separate e poi sovrapposte[8]

Ogni frequenza compare nellrsquointerferogramma come una funzione coseno

Considerando allora una sorgente continua nellrsquoinfrarosso matematicamente

faremo un integrale per trovare lrsquoandamento di 119868(120575) cioegrave

119868(120575) = 119861(120584)infin

0cos 2120587120584120575 119889120584 (325)

Un tipico interferogramma di una sorgente incandescente per infrarosso egrave il

seguente

68

Figura 74 Inteferogramma di una tipica sorgente incandescente[8]

Notare come quando 120575 = 0 essendo tutte le funzioni coseno delle frequenze

presenti in fase 119868(120575) ha un grande picco il centerburst questa egrave una caratteristica di

tutti gli interferogrammi Allontanandosi da questa posizione la moltitudine delle

funzioni coseno cominciano a rinforzarsi o annullarsi vicendevolmente causando

una rapida diminuzione dellrsquointensitagrave in una serie di oscillazioni

La trasformata di Fourier

Lrsquointerferogramma egrave descritto matematicamente dallrsquoequazione (325) e saragrave

proprio il suo andamento intensitagrave su tempo ad essere fisicamente misurato

dal sensore dello spettrografo Comunque in spettroscopia si egrave interessati allo

spettro cioegrave a conoscere lrsquointensitagrave in funzione del numero drsquoonda Ma

conoscendo la forma matematica dellrsquointerferogramma 119816(120517) come funzione di

120517 egrave possibile calcolare il corrispondente spettro usando una tecnica

matematica conosciuta come Trasformata di Fourier Il suo uso porta alla

conoscenza dello spettro attraversolrsquointegrale

119861(120584) = 119868(120575) cos 2120587120584120575 119889120575+infin

minusinfin (326)

Ecco dunque come si agisce con la tecnica FT-IR quando si vuole ottenere lo

spettrogramma di un campione viene fatta una prima acquisizione dello

spettrogramma della sorgente chiamato anche spettrogramma di fondo(in questo

si noteranno anche gli eventuali assorbimenti dei gas presenti lungo il cammino

ottico del raggio) ed in seguito del campione Il computer penseragrave ad eseguire il loro

rapporto fornendo lo spettro in trasmittanza

69

Figura 75 Schema a blocchi della generazione di uno spettro con la tecnica FT-IR[8]

Di seguito egrave riportata la figura schematica di uno spettrometro per analisi FT-IR

Figura 76 Schema di funzionamento di uno spettrometro FT-IR[7]

I 3 vantaggi della tecnica FT-IR

Si associano a questa tecnica tre vantaggi o miglioramenti rispetto alla

spettroscopia dispersiva

Vantaggio Jaquinot o di banda passante lrsquoenergia in arrivo al rivelatore egrave

maggiore di conseguenza anche il rapporto segnaledisturbo egrave piugrave elevato

Vantaggio Felgett o di multiplex lrsquoacquisizione dei dati egrave molto piugrave rapida

(pochi secondi) Questo consente di effettuare in rapida sequenza una serie

di spettri(10-20) e di presentare alla fine la loro media diminuendo cosigrave

lrsquoerrore

Vantaggio di Connes una calibrazione delle frequenze molto stabile ed

accurata (001-01 cm-1) grazie ad un laser interno che agisce da riferimento

per ogni scansione

70

Conclusioni

In questa dissertazione si egrave voluto discutere il contributo della Fisica nel campo

delle indagini analitiche e diagnostiche nel settore dei beni culturali attraverso una

panoramica delle varie tecniche di diagnosi e recupero di unrsquoopera drsquoarte con una

particolare attenzione alla strumentazione e quindi alle tecniche che sono di fatto

operanti con successo nellrsquoambito del nostro Ateneo

Queste metodologie delle quali molte e importanti di carattere non invasivo

sono di fondamentale importanza qualora si desideri eseguire una diagnosi su

unrsquoopera per la quale lo scopo primario di intervento egrave la sua conservazione nel

tempo Se dunque nel corso di una indagine di un bene culturale si richieda la

assoluta non invasivitagrave la fisica mette a disposizione tutte le sue conoscenze nel

campo delle interazioni radiazioni-materia o particelle-materia assicurando

insieme alla salvaguardia del manufatto le risposte cercate

Anche se un bene culturale come tutte le cose non puograve che deperire nel corso

degli anni in un inarrestabile anche se lento invecchiamento i metodi per porvi

riparo e le analisi scientifiche di tipo fisico saranno senza dubbio in grado di

migliorarsi rispetto ad ora in quantitagrave qualitagrave ed efficacia

Il progresso della ricerca fisica applicata e delle tecnologie collegate fanno

sicuramente ben sperare in una conservazione duratura della Bellezza tangibile a

sicuro vantaggio delle generazioni future

71

Bibliografia [1]Bransden B amp Joachain C (1980) PHYISICS OF ATOMS AND MOLECULES

Harlow Prentice Hall

[2]Castellano A Martini M amp Sibilia E (2002) Elementi di archeometria Milano

Egea

[3]Creagh D amp Bradley D (2000) Radiation in Art and Archeometry Amsterdam

Elsevier

[4]Halliday D amp Resnick R (1984) Fondamenti di Fisica Milano Ambrosiana

[5]AMPTEK Data sheet XR-100CR

[6]Colapietro M amp Colella R Raggi X (Enciclopedia delle scienze fisiche) Roma

Istituto Enciclopedico Treccani

[7]PSchultz C (2001) Precision Infrared Spectroscopic Imaging(The future of FT-IR

Spectroscopy) ADVANSTAR Pubblication

[8]WDPerkins Fourier Transform-Infrared Spectroscopy Lexington VA Frank

ASettle Jr

[9]vari (2005) KAF-1602E Full-Frame CCD Image Sensor Performance Specification

Rochester New York Eastman Kodak Company

[10]DTA (2006) Principali caratteristiche della ruota porta filtri interna

[11]Ferro D (2007) La microscopia elettronica a scansione per la storiaper larteper la

conservazione Roma Istituto Centrale per la Patologia del Libro

[12]Luisi R Metodi fisici in chimica organica Bari

[13]Pasquariello G Pinzari F amp De Mico A (2007) Analisi del biodeterioramento dei

documenti fotografici mediante SEM-EDSalcuni casi studio Roma Istituto centrale per la

Patologia del Libro

[14]Pinzari F amp Montanari M (2007) Il SEM-VP nella diagnostica di alterazioni

fungine non piugrave vitali o di difficile caratterizzazione Roma Istituto Centrale per la

Patologia del Libro

[15]Valdregrave U Microscopia elettronica e ionica Roma Istituto Enciclopedico Treccani

[16]Boscaino G Giunta M amp Vaiana R Tessitura superficiale di manti stradali

indicatori derivati da profilometrica con metodo non-contact Palermo

72

[17]Fontana R Pampaloni E amp Pezzati L Tecniche ottiche per la forma (Elementi di

archeometria) Milano Egea

[18]GruppoBeniCulturali Diagnostica ottica per la conservazione CNR-INOA

[19]Enciclopedia-Delle-Scienze-Fisiche(vol IV p624) Limmagine in falso colore

Roma Istituto Enciclopedico Treccani

73

Ringraziamenti

Ringrazio Dio Padre onnipotente creatore di tutte le cose della materia e delle leggi

che la governano dellrsquouomo e della sua intelligenza che le sa scoprire

Ringrazio poi il prof Andrea Di Cicco per la sua disponibilitagrave e il dott Marco

Minicucci per il suo instancabile guidarmi con entusiasmo alla scoperta di un

mondo per me fino a poco tempo fa sconosciuto la prof Graziella Roselli per le

nozioni che mi ha fornito il dott Andrea Cittadini per le informazioni tecniche il

prof che ha fatto da lettore e tutti i docenti di Fisica che nel corso di questi

anni mi hanno preparato nello studio

Ringrazio ancora Alessandro e Antonella per il loro incoraggiamento schietto e

sincero Roberto per lo scanner e la sua generositagrave Claudio per il supporto

informatico

Ringrazio tutti gli amici che mi sono stati vicino in questi mesi e che anche solo con

un gesto o una parola mi sono stati di aiuto

Ringrazio la mia famiglia

Antonio

65

Figura 69Esempio di modi di vibrazione di deformazione[12]

Come si vede dalle immagini possiamo pensare la vibrazione dellrsquointera molecola come

combinazione di vibrazioni di ogni coppia di atomi o comunque di ogni sua singola parte piugrave

semplice In chimica questi ldquopezzi di molecolardquo sono detti gruppi funzionali cioegrave

gruppi di atomi che mostrano particolari e costanti proprietagrave chimico fisiche Saragrave grazie alla

peculiaritagrave della lunghezza drsquoonda assorbita da queste parti che si potragrave riconoscere

la molecola presente nel campione

Solitamente 120642119959119938119949 gt 120642119941119942119943 dunque troveremo i gap di assorbimento delle

vibrazioni di valenza nella parte sinistra dello spettro (4000-1500 cm-1) dove ci

sono i valori dei numeri drsquoonda piugrave alti zona dei gruppi funzionali mentre la zona

dello spettro a minore energia egrave occupata dalle vibrazioni di deformazione da quelle di valenza a

piugrave bassa energia e da quelle di combinazione(i due tipi insieme) saragrave soprattutto questa

combinazione di tipi di eccitazioni vibrazionali nella parte destra dello spettro

(1500-700 cm-1) che costituiragrave lrsquoimpronta digitale the fingerprint della molecola

Molecole diverse ma con lo stesso tipo di gruppi funzionali (per quelle organiche)

saranno riconosciute grazie a questa zona

Figura 70 Spettrogrammi IR di due CHETONI simili ciclo-esanone(sopra)e ciclo-pentone(sotto)

riconoscibili dalle diversitagrave nella zona fingerprint[12]

66

343 Lrsquouso dellrsquointerferometria La FT-IR

Le misure di tipo spettroscopico nellrsquoinfrarosso (considerando solo le tecniche a

doppio raggio che permettono il confronto tra il raggio di riferimento e quello del

campione fornendo cosigrave lo spettrogramma della trasmittanza ) si possono fare

essenzialmente in due modi in modo dispersivo con la selezione continua di lunghezza

drsquoonda o con il metodo interferometrico

Per gli spettrometri di tipo dispersivo egrave difficile conciliare risoluzione spettrale ed

efficienza di misurazione questi sistemi si basano infatti su reticoli a riflessione mossi

molto lentamente da meccaniche di precisione per selezionare lunghezza drsquoonda

dopo lunghezza drsquoonda e generare cosigrave uno spettro infrarosso continuo

Figura 71 Schema di funzionamento di uno spettrometro a dispersione[7]

In sintesi questo tipo di spettrometri funzionano cosigrave si formano due raggi uno dei

quali passando per il campione contiene le informazioni cercate lrsquoaltro fa da

riferimento Il chopper consente alternativamente lrsquoarrivo dellrsquouno o dellrsquoaltro sul

reticolo che monocromatizza il segnale letto successivamente dal sensore Saragrave il

software che una volta acquisiti i segnali ne faragrave il rapporto egrave saragrave in grado di creare

lo spettrogramma

Chiaramente il reticolo lavorando in condizioni di alta risoluzione selezioneragrave

una banda di frequenze molto stretta lrsquointensitagrave del segnale saragrave minore

causando cosigrave un deterioramento del rapporto segnale-rumore Un grande miglioramento delle condizioni di lavoro e della qualitagrave dei risultati

nella spettroscopia IR egrave avvenuto quando grazie ai moderni calcolatori si egrave riusciti

a convertire un interferogramma in uno spettrogramma usando gli algoritmi

della trasformata di Fourier

Lrsquointerferogramma

Definiamolo prima nel caso di una singola frequenza

Ersquo chiamato interferogramma il segnale complessivo in funzione del tempo di due

onde alla stessa intensitagrave e lunghezza drsquoonda che interferiscono quando su una

67

delle due si crea un continuo sfasamento rispetto allrsquoaltra per esempio grazie ad

uno specchio mobile che ne allunga o ne accorcia il cammino ottico

Figura 72 Schema di principio di un spettrografo con spettro e interferogramma nel caso di una singola

frequenza[8]

Nella figura sopra per questioni di chiarezza lrsquointerferogramma egrave nel dominio delle

distanze (proporzionalitagrave diretta tra tempo e spazio percorso dallo specchio

mobile) B(120584) e I(120575) intensitagrave luminosa rispettivamente dalla sorgente e sul

rivelatore ( 120584 numero drsquoonda e 120575 spostamento dello specchio) Per I(120575) vale la

seguente formula

119868(120575) = 119861(120584) cos 2120587120575

120582 (323)

che poi inserendo per ragioni di comoditagrave matematica il numero drsquoonda 120584 = 1 120582

diventa

119868(120575) = 119861(120584) cos 2120587120584120575 (324)

Nel caso di due frequenze la situazione cambia in questo modo

Figura 73Spettri e interferogrammi di due frequenze diverse separate e poi sovrapposte[8]

Ogni frequenza compare nellrsquointerferogramma come una funzione coseno

Considerando allora una sorgente continua nellrsquoinfrarosso matematicamente

faremo un integrale per trovare lrsquoandamento di 119868(120575) cioegrave

119868(120575) = 119861(120584)infin

0cos 2120587120584120575 119889120584 (325)

Un tipico interferogramma di una sorgente incandescente per infrarosso egrave il

seguente

68

Figura 74 Inteferogramma di una tipica sorgente incandescente[8]

Notare come quando 120575 = 0 essendo tutte le funzioni coseno delle frequenze

presenti in fase 119868(120575) ha un grande picco il centerburst questa egrave una caratteristica di

tutti gli interferogrammi Allontanandosi da questa posizione la moltitudine delle

funzioni coseno cominciano a rinforzarsi o annullarsi vicendevolmente causando

una rapida diminuzione dellrsquointensitagrave in una serie di oscillazioni

La trasformata di Fourier

Lrsquointerferogramma egrave descritto matematicamente dallrsquoequazione (325) e saragrave

proprio il suo andamento intensitagrave su tempo ad essere fisicamente misurato

dal sensore dello spettrografo Comunque in spettroscopia si egrave interessati allo

spettro cioegrave a conoscere lrsquointensitagrave in funzione del numero drsquoonda Ma

conoscendo la forma matematica dellrsquointerferogramma 119816(120517) come funzione di

120517 egrave possibile calcolare il corrispondente spettro usando una tecnica

matematica conosciuta come Trasformata di Fourier Il suo uso porta alla

conoscenza dello spettro attraversolrsquointegrale

119861(120584) = 119868(120575) cos 2120587120584120575 119889120575+infin

minusinfin (326)

Ecco dunque come si agisce con la tecnica FT-IR quando si vuole ottenere lo

spettrogramma di un campione viene fatta una prima acquisizione dello

spettrogramma della sorgente chiamato anche spettrogramma di fondo(in questo

si noteranno anche gli eventuali assorbimenti dei gas presenti lungo il cammino

ottico del raggio) ed in seguito del campione Il computer penseragrave ad eseguire il loro

rapporto fornendo lo spettro in trasmittanza

69

Figura 75 Schema a blocchi della generazione di uno spettro con la tecnica FT-IR[8]

Di seguito egrave riportata la figura schematica di uno spettrometro per analisi FT-IR

Figura 76 Schema di funzionamento di uno spettrometro FT-IR[7]

I 3 vantaggi della tecnica FT-IR

Si associano a questa tecnica tre vantaggi o miglioramenti rispetto alla

spettroscopia dispersiva

Vantaggio Jaquinot o di banda passante lrsquoenergia in arrivo al rivelatore egrave

maggiore di conseguenza anche il rapporto segnaledisturbo egrave piugrave elevato

Vantaggio Felgett o di multiplex lrsquoacquisizione dei dati egrave molto piugrave rapida

(pochi secondi) Questo consente di effettuare in rapida sequenza una serie

di spettri(10-20) e di presentare alla fine la loro media diminuendo cosigrave

lrsquoerrore

Vantaggio di Connes una calibrazione delle frequenze molto stabile ed

accurata (001-01 cm-1) grazie ad un laser interno che agisce da riferimento

per ogni scansione

70

Conclusioni

In questa dissertazione si egrave voluto discutere il contributo della Fisica nel campo

delle indagini analitiche e diagnostiche nel settore dei beni culturali attraverso una

panoramica delle varie tecniche di diagnosi e recupero di unrsquoopera drsquoarte con una

particolare attenzione alla strumentazione e quindi alle tecniche che sono di fatto

operanti con successo nellrsquoambito del nostro Ateneo

Queste metodologie delle quali molte e importanti di carattere non invasivo

sono di fondamentale importanza qualora si desideri eseguire una diagnosi su

unrsquoopera per la quale lo scopo primario di intervento egrave la sua conservazione nel

tempo Se dunque nel corso di una indagine di un bene culturale si richieda la

assoluta non invasivitagrave la fisica mette a disposizione tutte le sue conoscenze nel

campo delle interazioni radiazioni-materia o particelle-materia assicurando

insieme alla salvaguardia del manufatto le risposte cercate

Anche se un bene culturale come tutte le cose non puograve che deperire nel corso

degli anni in un inarrestabile anche se lento invecchiamento i metodi per porvi

riparo e le analisi scientifiche di tipo fisico saranno senza dubbio in grado di

migliorarsi rispetto ad ora in quantitagrave qualitagrave ed efficacia

Il progresso della ricerca fisica applicata e delle tecnologie collegate fanno

sicuramente ben sperare in una conservazione duratura della Bellezza tangibile a

sicuro vantaggio delle generazioni future

71

Bibliografia [1]Bransden B amp Joachain C (1980) PHYISICS OF ATOMS AND MOLECULES

Harlow Prentice Hall

[2]Castellano A Martini M amp Sibilia E (2002) Elementi di archeometria Milano

Egea

[3]Creagh D amp Bradley D (2000) Radiation in Art and Archeometry Amsterdam

Elsevier

[4]Halliday D amp Resnick R (1984) Fondamenti di Fisica Milano Ambrosiana

[5]AMPTEK Data sheet XR-100CR

[6]Colapietro M amp Colella R Raggi X (Enciclopedia delle scienze fisiche) Roma

Istituto Enciclopedico Treccani

[7]PSchultz C (2001) Precision Infrared Spectroscopic Imaging(The future of FT-IR

Spectroscopy) ADVANSTAR Pubblication

[8]WDPerkins Fourier Transform-Infrared Spectroscopy Lexington VA Frank

ASettle Jr

[9]vari (2005) KAF-1602E Full-Frame CCD Image Sensor Performance Specification

Rochester New York Eastman Kodak Company

[10]DTA (2006) Principali caratteristiche della ruota porta filtri interna

[11]Ferro D (2007) La microscopia elettronica a scansione per la storiaper larteper la

conservazione Roma Istituto Centrale per la Patologia del Libro

[12]Luisi R Metodi fisici in chimica organica Bari

[13]Pasquariello G Pinzari F amp De Mico A (2007) Analisi del biodeterioramento dei

documenti fotografici mediante SEM-EDSalcuni casi studio Roma Istituto centrale per la

Patologia del Libro

[14]Pinzari F amp Montanari M (2007) Il SEM-VP nella diagnostica di alterazioni

fungine non piugrave vitali o di difficile caratterizzazione Roma Istituto Centrale per la

Patologia del Libro

[15]Valdregrave U Microscopia elettronica e ionica Roma Istituto Enciclopedico Treccani

[16]Boscaino G Giunta M amp Vaiana R Tessitura superficiale di manti stradali

indicatori derivati da profilometrica con metodo non-contact Palermo

72

[17]Fontana R Pampaloni E amp Pezzati L Tecniche ottiche per la forma (Elementi di

archeometria) Milano Egea

[18]GruppoBeniCulturali Diagnostica ottica per la conservazione CNR-INOA

[19]Enciclopedia-Delle-Scienze-Fisiche(vol IV p624) Limmagine in falso colore

Roma Istituto Enciclopedico Treccani

73

Ringraziamenti

Ringrazio Dio Padre onnipotente creatore di tutte le cose della materia e delle leggi

che la governano dellrsquouomo e della sua intelligenza che le sa scoprire

Ringrazio poi il prof Andrea Di Cicco per la sua disponibilitagrave e il dott Marco

Minicucci per il suo instancabile guidarmi con entusiasmo alla scoperta di un

mondo per me fino a poco tempo fa sconosciuto la prof Graziella Roselli per le

nozioni che mi ha fornito il dott Andrea Cittadini per le informazioni tecniche il

prof che ha fatto da lettore e tutti i docenti di Fisica che nel corso di questi

anni mi hanno preparato nello studio

Ringrazio ancora Alessandro e Antonella per il loro incoraggiamento schietto e

sincero Roberto per lo scanner e la sua generositagrave Claudio per il supporto

informatico

Ringrazio tutti gli amici che mi sono stati vicino in questi mesi e che anche solo con

un gesto o una parola mi sono stati di aiuto

Ringrazio la mia famiglia

Antonio

66

343 Lrsquouso dellrsquointerferometria La FT-IR

Le misure di tipo spettroscopico nellrsquoinfrarosso (considerando solo le tecniche a

doppio raggio che permettono il confronto tra il raggio di riferimento e quello del

campione fornendo cosigrave lo spettrogramma della trasmittanza ) si possono fare

essenzialmente in due modi in modo dispersivo con la selezione continua di lunghezza

drsquoonda o con il metodo interferometrico

Per gli spettrometri di tipo dispersivo egrave difficile conciliare risoluzione spettrale ed

efficienza di misurazione questi sistemi si basano infatti su reticoli a riflessione mossi

molto lentamente da meccaniche di precisione per selezionare lunghezza drsquoonda

dopo lunghezza drsquoonda e generare cosigrave uno spettro infrarosso continuo

Figura 71 Schema di funzionamento di uno spettrometro a dispersione[7]

In sintesi questo tipo di spettrometri funzionano cosigrave si formano due raggi uno dei

quali passando per il campione contiene le informazioni cercate lrsquoaltro fa da

riferimento Il chopper consente alternativamente lrsquoarrivo dellrsquouno o dellrsquoaltro sul

reticolo che monocromatizza il segnale letto successivamente dal sensore Saragrave il

software che una volta acquisiti i segnali ne faragrave il rapporto egrave saragrave in grado di creare

lo spettrogramma

Chiaramente il reticolo lavorando in condizioni di alta risoluzione selezioneragrave

una banda di frequenze molto stretta lrsquointensitagrave del segnale saragrave minore

causando cosigrave un deterioramento del rapporto segnale-rumore Un grande miglioramento delle condizioni di lavoro e della qualitagrave dei risultati

nella spettroscopia IR egrave avvenuto quando grazie ai moderni calcolatori si egrave riusciti

a convertire un interferogramma in uno spettrogramma usando gli algoritmi

della trasformata di Fourier

Lrsquointerferogramma

Definiamolo prima nel caso di una singola frequenza

Ersquo chiamato interferogramma il segnale complessivo in funzione del tempo di due

onde alla stessa intensitagrave e lunghezza drsquoonda che interferiscono quando su una

67

delle due si crea un continuo sfasamento rispetto allrsquoaltra per esempio grazie ad

uno specchio mobile che ne allunga o ne accorcia il cammino ottico

Figura 72 Schema di principio di un spettrografo con spettro e interferogramma nel caso di una singola

frequenza[8]

Nella figura sopra per questioni di chiarezza lrsquointerferogramma egrave nel dominio delle

distanze (proporzionalitagrave diretta tra tempo e spazio percorso dallo specchio

mobile) B(120584) e I(120575) intensitagrave luminosa rispettivamente dalla sorgente e sul

rivelatore ( 120584 numero drsquoonda e 120575 spostamento dello specchio) Per I(120575) vale la

seguente formula

119868(120575) = 119861(120584) cos 2120587120575

120582 (323)

che poi inserendo per ragioni di comoditagrave matematica il numero drsquoonda 120584 = 1 120582

diventa

119868(120575) = 119861(120584) cos 2120587120584120575 (324)

Nel caso di due frequenze la situazione cambia in questo modo

Figura 73Spettri e interferogrammi di due frequenze diverse separate e poi sovrapposte[8]

Ogni frequenza compare nellrsquointerferogramma come una funzione coseno

Considerando allora una sorgente continua nellrsquoinfrarosso matematicamente

faremo un integrale per trovare lrsquoandamento di 119868(120575) cioegrave

119868(120575) = 119861(120584)infin

0cos 2120587120584120575 119889120584 (325)

Un tipico interferogramma di una sorgente incandescente per infrarosso egrave il

seguente

68

Figura 74 Inteferogramma di una tipica sorgente incandescente[8]

Notare come quando 120575 = 0 essendo tutte le funzioni coseno delle frequenze

presenti in fase 119868(120575) ha un grande picco il centerburst questa egrave una caratteristica di

tutti gli interferogrammi Allontanandosi da questa posizione la moltitudine delle

funzioni coseno cominciano a rinforzarsi o annullarsi vicendevolmente causando

una rapida diminuzione dellrsquointensitagrave in una serie di oscillazioni

La trasformata di Fourier

Lrsquointerferogramma egrave descritto matematicamente dallrsquoequazione (325) e saragrave

proprio il suo andamento intensitagrave su tempo ad essere fisicamente misurato

dal sensore dello spettrografo Comunque in spettroscopia si egrave interessati allo

spettro cioegrave a conoscere lrsquointensitagrave in funzione del numero drsquoonda Ma

conoscendo la forma matematica dellrsquointerferogramma 119816(120517) come funzione di

120517 egrave possibile calcolare il corrispondente spettro usando una tecnica

matematica conosciuta come Trasformata di Fourier Il suo uso porta alla

conoscenza dello spettro attraversolrsquointegrale

119861(120584) = 119868(120575) cos 2120587120584120575 119889120575+infin

minusinfin (326)

Ecco dunque come si agisce con la tecnica FT-IR quando si vuole ottenere lo

spettrogramma di un campione viene fatta una prima acquisizione dello

spettrogramma della sorgente chiamato anche spettrogramma di fondo(in questo

si noteranno anche gli eventuali assorbimenti dei gas presenti lungo il cammino

ottico del raggio) ed in seguito del campione Il computer penseragrave ad eseguire il loro

rapporto fornendo lo spettro in trasmittanza

69

Figura 75 Schema a blocchi della generazione di uno spettro con la tecnica FT-IR[8]

Di seguito egrave riportata la figura schematica di uno spettrometro per analisi FT-IR

Figura 76 Schema di funzionamento di uno spettrometro FT-IR[7]

I 3 vantaggi della tecnica FT-IR

Si associano a questa tecnica tre vantaggi o miglioramenti rispetto alla

spettroscopia dispersiva

Vantaggio Jaquinot o di banda passante lrsquoenergia in arrivo al rivelatore egrave

maggiore di conseguenza anche il rapporto segnaledisturbo egrave piugrave elevato

Vantaggio Felgett o di multiplex lrsquoacquisizione dei dati egrave molto piugrave rapida

(pochi secondi) Questo consente di effettuare in rapida sequenza una serie

di spettri(10-20) e di presentare alla fine la loro media diminuendo cosigrave

lrsquoerrore

Vantaggio di Connes una calibrazione delle frequenze molto stabile ed

accurata (001-01 cm-1) grazie ad un laser interno che agisce da riferimento

per ogni scansione

70

Conclusioni

In questa dissertazione si egrave voluto discutere il contributo della Fisica nel campo

delle indagini analitiche e diagnostiche nel settore dei beni culturali attraverso una

panoramica delle varie tecniche di diagnosi e recupero di unrsquoopera drsquoarte con una

particolare attenzione alla strumentazione e quindi alle tecniche che sono di fatto

operanti con successo nellrsquoambito del nostro Ateneo

Queste metodologie delle quali molte e importanti di carattere non invasivo

sono di fondamentale importanza qualora si desideri eseguire una diagnosi su

unrsquoopera per la quale lo scopo primario di intervento egrave la sua conservazione nel

tempo Se dunque nel corso di una indagine di un bene culturale si richieda la

assoluta non invasivitagrave la fisica mette a disposizione tutte le sue conoscenze nel

campo delle interazioni radiazioni-materia o particelle-materia assicurando

insieme alla salvaguardia del manufatto le risposte cercate

Anche se un bene culturale come tutte le cose non puograve che deperire nel corso

degli anni in un inarrestabile anche se lento invecchiamento i metodi per porvi

riparo e le analisi scientifiche di tipo fisico saranno senza dubbio in grado di

migliorarsi rispetto ad ora in quantitagrave qualitagrave ed efficacia

Il progresso della ricerca fisica applicata e delle tecnologie collegate fanno

sicuramente ben sperare in una conservazione duratura della Bellezza tangibile a

sicuro vantaggio delle generazioni future

71

Bibliografia [1]Bransden B amp Joachain C (1980) PHYISICS OF ATOMS AND MOLECULES

Harlow Prentice Hall

[2]Castellano A Martini M amp Sibilia E (2002) Elementi di archeometria Milano

Egea

[3]Creagh D amp Bradley D (2000) Radiation in Art and Archeometry Amsterdam

Elsevier

[4]Halliday D amp Resnick R (1984) Fondamenti di Fisica Milano Ambrosiana

[5]AMPTEK Data sheet XR-100CR

[6]Colapietro M amp Colella R Raggi X (Enciclopedia delle scienze fisiche) Roma

Istituto Enciclopedico Treccani

[7]PSchultz C (2001) Precision Infrared Spectroscopic Imaging(The future of FT-IR

Spectroscopy) ADVANSTAR Pubblication

[8]WDPerkins Fourier Transform-Infrared Spectroscopy Lexington VA Frank

ASettle Jr

[9]vari (2005) KAF-1602E Full-Frame CCD Image Sensor Performance Specification

Rochester New York Eastman Kodak Company

[10]DTA (2006) Principali caratteristiche della ruota porta filtri interna

[11]Ferro D (2007) La microscopia elettronica a scansione per la storiaper larteper la

conservazione Roma Istituto Centrale per la Patologia del Libro

[12]Luisi R Metodi fisici in chimica organica Bari

[13]Pasquariello G Pinzari F amp De Mico A (2007) Analisi del biodeterioramento dei

documenti fotografici mediante SEM-EDSalcuni casi studio Roma Istituto centrale per la

Patologia del Libro

[14]Pinzari F amp Montanari M (2007) Il SEM-VP nella diagnostica di alterazioni

fungine non piugrave vitali o di difficile caratterizzazione Roma Istituto Centrale per la

Patologia del Libro

[15]Valdregrave U Microscopia elettronica e ionica Roma Istituto Enciclopedico Treccani

[16]Boscaino G Giunta M amp Vaiana R Tessitura superficiale di manti stradali

indicatori derivati da profilometrica con metodo non-contact Palermo

72

[17]Fontana R Pampaloni E amp Pezzati L Tecniche ottiche per la forma (Elementi di

archeometria) Milano Egea

[18]GruppoBeniCulturali Diagnostica ottica per la conservazione CNR-INOA

[19]Enciclopedia-Delle-Scienze-Fisiche(vol IV p624) Limmagine in falso colore

Roma Istituto Enciclopedico Treccani

73

Ringraziamenti

Ringrazio Dio Padre onnipotente creatore di tutte le cose della materia e delle leggi

che la governano dellrsquouomo e della sua intelligenza che le sa scoprire

Ringrazio poi il prof Andrea Di Cicco per la sua disponibilitagrave e il dott Marco

Minicucci per il suo instancabile guidarmi con entusiasmo alla scoperta di un

mondo per me fino a poco tempo fa sconosciuto la prof Graziella Roselli per le

nozioni che mi ha fornito il dott Andrea Cittadini per le informazioni tecniche il

prof che ha fatto da lettore e tutti i docenti di Fisica che nel corso di questi

anni mi hanno preparato nello studio

Ringrazio ancora Alessandro e Antonella per il loro incoraggiamento schietto e

sincero Roberto per lo scanner e la sua generositagrave Claudio per il supporto

informatico

Ringrazio tutti gli amici che mi sono stati vicino in questi mesi e che anche solo con

un gesto o una parola mi sono stati di aiuto

Ringrazio la mia famiglia

Antonio

67

delle due si crea un continuo sfasamento rispetto allrsquoaltra per esempio grazie ad

uno specchio mobile che ne allunga o ne accorcia il cammino ottico

Figura 72 Schema di principio di un spettrografo con spettro e interferogramma nel caso di una singola

frequenza[8]

Nella figura sopra per questioni di chiarezza lrsquointerferogramma egrave nel dominio delle

distanze (proporzionalitagrave diretta tra tempo e spazio percorso dallo specchio

mobile) B(120584) e I(120575) intensitagrave luminosa rispettivamente dalla sorgente e sul

rivelatore ( 120584 numero drsquoonda e 120575 spostamento dello specchio) Per I(120575) vale la

seguente formula

119868(120575) = 119861(120584) cos 2120587120575

120582 (323)

che poi inserendo per ragioni di comoditagrave matematica il numero drsquoonda 120584 = 1 120582

diventa

119868(120575) = 119861(120584) cos 2120587120584120575 (324)

Nel caso di due frequenze la situazione cambia in questo modo

Figura 73Spettri e interferogrammi di due frequenze diverse separate e poi sovrapposte[8]

Ogni frequenza compare nellrsquointerferogramma come una funzione coseno

Considerando allora una sorgente continua nellrsquoinfrarosso matematicamente

faremo un integrale per trovare lrsquoandamento di 119868(120575) cioegrave

119868(120575) = 119861(120584)infin

0cos 2120587120584120575 119889120584 (325)

Un tipico interferogramma di una sorgente incandescente per infrarosso egrave il

seguente

68

Figura 74 Inteferogramma di una tipica sorgente incandescente[8]

Notare come quando 120575 = 0 essendo tutte le funzioni coseno delle frequenze

presenti in fase 119868(120575) ha un grande picco il centerburst questa egrave una caratteristica di

tutti gli interferogrammi Allontanandosi da questa posizione la moltitudine delle

funzioni coseno cominciano a rinforzarsi o annullarsi vicendevolmente causando

una rapida diminuzione dellrsquointensitagrave in una serie di oscillazioni

La trasformata di Fourier

Lrsquointerferogramma egrave descritto matematicamente dallrsquoequazione (325) e saragrave

proprio il suo andamento intensitagrave su tempo ad essere fisicamente misurato

dal sensore dello spettrografo Comunque in spettroscopia si egrave interessati allo

spettro cioegrave a conoscere lrsquointensitagrave in funzione del numero drsquoonda Ma

conoscendo la forma matematica dellrsquointerferogramma 119816(120517) come funzione di

120517 egrave possibile calcolare il corrispondente spettro usando una tecnica

matematica conosciuta come Trasformata di Fourier Il suo uso porta alla

conoscenza dello spettro attraversolrsquointegrale

119861(120584) = 119868(120575) cos 2120587120584120575 119889120575+infin

minusinfin (326)

Ecco dunque come si agisce con la tecnica FT-IR quando si vuole ottenere lo

spettrogramma di un campione viene fatta una prima acquisizione dello

spettrogramma della sorgente chiamato anche spettrogramma di fondo(in questo

si noteranno anche gli eventuali assorbimenti dei gas presenti lungo il cammino

ottico del raggio) ed in seguito del campione Il computer penseragrave ad eseguire il loro

rapporto fornendo lo spettro in trasmittanza

69

Figura 75 Schema a blocchi della generazione di uno spettro con la tecnica FT-IR[8]

Di seguito egrave riportata la figura schematica di uno spettrometro per analisi FT-IR

Figura 76 Schema di funzionamento di uno spettrometro FT-IR[7]

I 3 vantaggi della tecnica FT-IR

Si associano a questa tecnica tre vantaggi o miglioramenti rispetto alla

spettroscopia dispersiva

Vantaggio Jaquinot o di banda passante lrsquoenergia in arrivo al rivelatore egrave

maggiore di conseguenza anche il rapporto segnaledisturbo egrave piugrave elevato

Vantaggio Felgett o di multiplex lrsquoacquisizione dei dati egrave molto piugrave rapida

(pochi secondi) Questo consente di effettuare in rapida sequenza una serie

di spettri(10-20) e di presentare alla fine la loro media diminuendo cosigrave

lrsquoerrore

Vantaggio di Connes una calibrazione delle frequenze molto stabile ed

accurata (001-01 cm-1) grazie ad un laser interno che agisce da riferimento

per ogni scansione

70

Conclusioni

In questa dissertazione si egrave voluto discutere il contributo della Fisica nel campo

delle indagini analitiche e diagnostiche nel settore dei beni culturali attraverso una

panoramica delle varie tecniche di diagnosi e recupero di unrsquoopera drsquoarte con una

particolare attenzione alla strumentazione e quindi alle tecniche che sono di fatto

operanti con successo nellrsquoambito del nostro Ateneo

Queste metodologie delle quali molte e importanti di carattere non invasivo

sono di fondamentale importanza qualora si desideri eseguire una diagnosi su

unrsquoopera per la quale lo scopo primario di intervento egrave la sua conservazione nel

tempo Se dunque nel corso di una indagine di un bene culturale si richieda la

assoluta non invasivitagrave la fisica mette a disposizione tutte le sue conoscenze nel

campo delle interazioni radiazioni-materia o particelle-materia assicurando

insieme alla salvaguardia del manufatto le risposte cercate

Anche se un bene culturale come tutte le cose non puograve che deperire nel corso

degli anni in un inarrestabile anche se lento invecchiamento i metodi per porvi

riparo e le analisi scientifiche di tipo fisico saranno senza dubbio in grado di

migliorarsi rispetto ad ora in quantitagrave qualitagrave ed efficacia

Il progresso della ricerca fisica applicata e delle tecnologie collegate fanno

sicuramente ben sperare in una conservazione duratura della Bellezza tangibile a

sicuro vantaggio delle generazioni future

71

Bibliografia [1]Bransden B amp Joachain C (1980) PHYISICS OF ATOMS AND MOLECULES

Harlow Prentice Hall

[2]Castellano A Martini M amp Sibilia E (2002) Elementi di archeometria Milano

Egea

[3]Creagh D amp Bradley D (2000) Radiation in Art and Archeometry Amsterdam

Elsevier

[4]Halliday D amp Resnick R (1984) Fondamenti di Fisica Milano Ambrosiana

[5]AMPTEK Data sheet XR-100CR

[6]Colapietro M amp Colella R Raggi X (Enciclopedia delle scienze fisiche) Roma

Istituto Enciclopedico Treccani

[7]PSchultz C (2001) Precision Infrared Spectroscopic Imaging(The future of FT-IR

Spectroscopy) ADVANSTAR Pubblication

[8]WDPerkins Fourier Transform-Infrared Spectroscopy Lexington VA Frank

ASettle Jr

[9]vari (2005) KAF-1602E Full-Frame CCD Image Sensor Performance Specification

Rochester New York Eastman Kodak Company

[10]DTA (2006) Principali caratteristiche della ruota porta filtri interna

[11]Ferro D (2007) La microscopia elettronica a scansione per la storiaper larteper la

conservazione Roma Istituto Centrale per la Patologia del Libro

[12]Luisi R Metodi fisici in chimica organica Bari

[13]Pasquariello G Pinzari F amp De Mico A (2007) Analisi del biodeterioramento dei

documenti fotografici mediante SEM-EDSalcuni casi studio Roma Istituto centrale per la

Patologia del Libro

[14]Pinzari F amp Montanari M (2007) Il SEM-VP nella diagnostica di alterazioni

fungine non piugrave vitali o di difficile caratterizzazione Roma Istituto Centrale per la

Patologia del Libro

[15]Valdregrave U Microscopia elettronica e ionica Roma Istituto Enciclopedico Treccani

[16]Boscaino G Giunta M amp Vaiana R Tessitura superficiale di manti stradali

indicatori derivati da profilometrica con metodo non-contact Palermo

72

[17]Fontana R Pampaloni E amp Pezzati L Tecniche ottiche per la forma (Elementi di

archeometria) Milano Egea

[18]GruppoBeniCulturali Diagnostica ottica per la conservazione CNR-INOA

[19]Enciclopedia-Delle-Scienze-Fisiche(vol IV p624) Limmagine in falso colore

Roma Istituto Enciclopedico Treccani

73

Ringraziamenti

Ringrazio Dio Padre onnipotente creatore di tutte le cose della materia e delle leggi

che la governano dellrsquouomo e della sua intelligenza che le sa scoprire

Ringrazio poi il prof Andrea Di Cicco per la sua disponibilitagrave e il dott Marco

Minicucci per il suo instancabile guidarmi con entusiasmo alla scoperta di un

mondo per me fino a poco tempo fa sconosciuto la prof Graziella Roselli per le

nozioni che mi ha fornito il dott Andrea Cittadini per le informazioni tecniche il

prof che ha fatto da lettore e tutti i docenti di Fisica che nel corso di questi

anni mi hanno preparato nello studio

Ringrazio ancora Alessandro e Antonella per il loro incoraggiamento schietto e

sincero Roberto per lo scanner e la sua generositagrave Claudio per il supporto

informatico

Ringrazio tutti gli amici che mi sono stati vicino in questi mesi e che anche solo con

un gesto o una parola mi sono stati di aiuto

Ringrazio la mia famiglia

Antonio

68

Figura 74 Inteferogramma di una tipica sorgente incandescente[8]

Notare come quando 120575 = 0 essendo tutte le funzioni coseno delle frequenze

presenti in fase 119868(120575) ha un grande picco il centerburst questa egrave una caratteristica di

tutti gli interferogrammi Allontanandosi da questa posizione la moltitudine delle

funzioni coseno cominciano a rinforzarsi o annullarsi vicendevolmente causando

una rapida diminuzione dellrsquointensitagrave in una serie di oscillazioni

La trasformata di Fourier

Lrsquointerferogramma egrave descritto matematicamente dallrsquoequazione (325) e saragrave

proprio il suo andamento intensitagrave su tempo ad essere fisicamente misurato

dal sensore dello spettrografo Comunque in spettroscopia si egrave interessati allo

spettro cioegrave a conoscere lrsquointensitagrave in funzione del numero drsquoonda Ma

conoscendo la forma matematica dellrsquointerferogramma 119816(120517) come funzione di

120517 egrave possibile calcolare il corrispondente spettro usando una tecnica

matematica conosciuta come Trasformata di Fourier Il suo uso porta alla

conoscenza dello spettro attraversolrsquointegrale

119861(120584) = 119868(120575) cos 2120587120584120575 119889120575+infin

minusinfin (326)

Ecco dunque come si agisce con la tecnica FT-IR quando si vuole ottenere lo

spettrogramma di un campione viene fatta una prima acquisizione dello

spettrogramma della sorgente chiamato anche spettrogramma di fondo(in questo

si noteranno anche gli eventuali assorbimenti dei gas presenti lungo il cammino

ottico del raggio) ed in seguito del campione Il computer penseragrave ad eseguire il loro

rapporto fornendo lo spettro in trasmittanza

69

Figura 75 Schema a blocchi della generazione di uno spettro con la tecnica FT-IR[8]

Di seguito egrave riportata la figura schematica di uno spettrometro per analisi FT-IR

Figura 76 Schema di funzionamento di uno spettrometro FT-IR[7]

I 3 vantaggi della tecnica FT-IR

Si associano a questa tecnica tre vantaggi o miglioramenti rispetto alla

spettroscopia dispersiva

Vantaggio Jaquinot o di banda passante lrsquoenergia in arrivo al rivelatore egrave

maggiore di conseguenza anche il rapporto segnaledisturbo egrave piugrave elevato

Vantaggio Felgett o di multiplex lrsquoacquisizione dei dati egrave molto piugrave rapida

(pochi secondi) Questo consente di effettuare in rapida sequenza una serie

di spettri(10-20) e di presentare alla fine la loro media diminuendo cosigrave

lrsquoerrore

Vantaggio di Connes una calibrazione delle frequenze molto stabile ed

accurata (001-01 cm-1) grazie ad un laser interno che agisce da riferimento

per ogni scansione

70

Conclusioni

In questa dissertazione si egrave voluto discutere il contributo della Fisica nel campo

delle indagini analitiche e diagnostiche nel settore dei beni culturali attraverso una

panoramica delle varie tecniche di diagnosi e recupero di unrsquoopera drsquoarte con una

particolare attenzione alla strumentazione e quindi alle tecniche che sono di fatto

operanti con successo nellrsquoambito del nostro Ateneo

Queste metodologie delle quali molte e importanti di carattere non invasivo

sono di fondamentale importanza qualora si desideri eseguire una diagnosi su

unrsquoopera per la quale lo scopo primario di intervento egrave la sua conservazione nel

tempo Se dunque nel corso di una indagine di un bene culturale si richieda la

assoluta non invasivitagrave la fisica mette a disposizione tutte le sue conoscenze nel

campo delle interazioni radiazioni-materia o particelle-materia assicurando

insieme alla salvaguardia del manufatto le risposte cercate

Anche se un bene culturale come tutte le cose non puograve che deperire nel corso

degli anni in un inarrestabile anche se lento invecchiamento i metodi per porvi

riparo e le analisi scientifiche di tipo fisico saranno senza dubbio in grado di

migliorarsi rispetto ad ora in quantitagrave qualitagrave ed efficacia

Il progresso della ricerca fisica applicata e delle tecnologie collegate fanno

sicuramente ben sperare in una conservazione duratura della Bellezza tangibile a

sicuro vantaggio delle generazioni future

71

Bibliografia [1]Bransden B amp Joachain C (1980) PHYISICS OF ATOMS AND MOLECULES

Harlow Prentice Hall

[2]Castellano A Martini M amp Sibilia E (2002) Elementi di archeometria Milano

Egea

[3]Creagh D amp Bradley D (2000) Radiation in Art and Archeometry Amsterdam

Elsevier

[4]Halliday D amp Resnick R (1984) Fondamenti di Fisica Milano Ambrosiana

[5]AMPTEK Data sheet XR-100CR

[6]Colapietro M amp Colella R Raggi X (Enciclopedia delle scienze fisiche) Roma

Istituto Enciclopedico Treccani

[7]PSchultz C (2001) Precision Infrared Spectroscopic Imaging(The future of FT-IR

Spectroscopy) ADVANSTAR Pubblication

[8]WDPerkins Fourier Transform-Infrared Spectroscopy Lexington VA Frank

ASettle Jr

[9]vari (2005) KAF-1602E Full-Frame CCD Image Sensor Performance Specification

Rochester New York Eastman Kodak Company

[10]DTA (2006) Principali caratteristiche della ruota porta filtri interna

[11]Ferro D (2007) La microscopia elettronica a scansione per la storiaper larteper la

conservazione Roma Istituto Centrale per la Patologia del Libro

[12]Luisi R Metodi fisici in chimica organica Bari

[13]Pasquariello G Pinzari F amp De Mico A (2007) Analisi del biodeterioramento dei

documenti fotografici mediante SEM-EDSalcuni casi studio Roma Istituto centrale per la

Patologia del Libro

[14]Pinzari F amp Montanari M (2007) Il SEM-VP nella diagnostica di alterazioni

fungine non piugrave vitali o di difficile caratterizzazione Roma Istituto Centrale per la

Patologia del Libro

[15]Valdregrave U Microscopia elettronica e ionica Roma Istituto Enciclopedico Treccani

[16]Boscaino G Giunta M amp Vaiana R Tessitura superficiale di manti stradali

indicatori derivati da profilometrica con metodo non-contact Palermo

72

[17]Fontana R Pampaloni E amp Pezzati L Tecniche ottiche per la forma (Elementi di

archeometria) Milano Egea

[18]GruppoBeniCulturali Diagnostica ottica per la conservazione CNR-INOA

[19]Enciclopedia-Delle-Scienze-Fisiche(vol IV p624) Limmagine in falso colore

Roma Istituto Enciclopedico Treccani

73

Ringraziamenti

Ringrazio Dio Padre onnipotente creatore di tutte le cose della materia e delle leggi

che la governano dellrsquouomo e della sua intelligenza che le sa scoprire

Ringrazio poi il prof Andrea Di Cicco per la sua disponibilitagrave e il dott Marco

Minicucci per il suo instancabile guidarmi con entusiasmo alla scoperta di un

mondo per me fino a poco tempo fa sconosciuto la prof Graziella Roselli per le

nozioni che mi ha fornito il dott Andrea Cittadini per le informazioni tecniche il

prof che ha fatto da lettore e tutti i docenti di Fisica che nel corso di questi

anni mi hanno preparato nello studio

Ringrazio ancora Alessandro e Antonella per il loro incoraggiamento schietto e

sincero Roberto per lo scanner e la sua generositagrave Claudio per il supporto

informatico

Ringrazio tutti gli amici che mi sono stati vicino in questi mesi e che anche solo con

un gesto o una parola mi sono stati di aiuto

Ringrazio la mia famiglia

Antonio

69

Figura 75 Schema a blocchi della generazione di uno spettro con la tecnica FT-IR[8]

Di seguito egrave riportata la figura schematica di uno spettrometro per analisi FT-IR

Figura 76 Schema di funzionamento di uno spettrometro FT-IR[7]

I 3 vantaggi della tecnica FT-IR

Si associano a questa tecnica tre vantaggi o miglioramenti rispetto alla

spettroscopia dispersiva

Vantaggio Jaquinot o di banda passante lrsquoenergia in arrivo al rivelatore egrave

maggiore di conseguenza anche il rapporto segnaledisturbo egrave piugrave elevato

Vantaggio Felgett o di multiplex lrsquoacquisizione dei dati egrave molto piugrave rapida

(pochi secondi) Questo consente di effettuare in rapida sequenza una serie

di spettri(10-20) e di presentare alla fine la loro media diminuendo cosigrave

lrsquoerrore

Vantaggio di Connes una calibrazione delle frequenze molto stabile ed

accurata (001-01 cm-1) grazie ad un laser interno che agisce da riferimento

per ogni scansione

70

Conclusioni

In questa dissertazione si egrave voluto discutere il contributo della Fisica nel campo

delle indagini analitiche e diagnostiche nel settore dei beni culturali attraverso una

panoramica delle varie tecniche di diagnosi e recupero di unrsquoopera drsquoarte con una

particolare attenzione alla strumentazione e quindi alle tecniche che sono di fatto

operanti con successo nellrsquoambito del nostro Ateneo

Queste metodologie delle quali molte e importanti di carattere non invasivo

sono di fondamentale importanza qualora si desideri eseguire una diagnosi su

unrsquoopera per la quale lo scopo primario di intervento egrave la sua conservazione nel

tempo Se dunque nel corso di una indagine di un bene culturale si richieda la

assoluta non invasivitagrave la fisica mette a disposizione tutte le sue conoscenze nel

campo delle interazioni radiazioni-materia o particelle-materia assicurando

insieme alla salvaguardia del manufatto le risposte cercate

Anche se un bene culturale come tutte le cose non puograve che deperire nel corso

degli anni in un inarrestabile anche se lento invecchiamento i metodi per porvi

riparo e le analisi scientifiche di tipo fisico saranno senza dubbio in grado di

migliorarsi rispetto ad ora in quantitagrave qualitagrave ed efficacia

Il progresso della ricerca fisica applicata e delle tecnologie collegate fanno

sicuramente ben sperare in una conservazione duratura della Bellezza tangibile a

sicuro vantaggio delle generazioni future

71

Bibliografia [1]Bransden B amp Joachain C (1980) PHYISICS OF ATOMS AND MOLECULES

Harlow Prentice Hall

[2]Castellano A Martini M amp Sibilia E (2002) Elementi di archeometria Milano

Egea

[3]Creagh D amp Bradley D (2000) Radiation in Art and Archeometry Amsterdam

Elsevier

[4]Halliday D amp Resnick R (1984) Fondamenti di Fisica Milano Ambrosiana

[5]AMPTEK Data sheet XR-100CR

[6]Colapietro M amp Colella R Raggi X (Enciclopedia delle scienze fisiche) Roma

Istituto Enciclopedico Treccani

[7]PSchultz C (2001) Precision Infrared Spectroscopic Imaging(The future of FT-IR

Spectroscopy) ADVANSTAR Pubblication

[8]WDPerkins Fourier Transform-Infrared Spectroscopy Lexington VA Frank

ASettle Jr

[9]vari (2005) KAF-1602E Full-Frame CCD Image Sensor Performance Specification

Rochester New York Eastman Kodak Company

[10]DTA (2006) Principali caratteristiche della ruota porta filtri interna

[11]Ferro D (2007) La microscopia elettronica a scansione per la storiaper larteper la

conservazione Roma Istituto Centrale per la Patologia del Libro

[12]Luisi R Metodi fisici in chimica organica Bari

[13]Pasquariello G Pinzari F amp De Mico A (2007) Analisi del biodeterioramento dei

documenti fotografici mediante SEM-EDSalcuni casi studio Roma Istituto centrale per la

Patologia del Libro

[14]Pinzari F amp Montanari M (2007) Il SEM-VP nella diagnostica di alterazioni

fungine non piugrave vitali o di difficile caratterizzazione Roma Istituto Centrale per la

Patologia del Libro

[15]Valdregrave U Microscopia elettronica e ionica Roma Istituto Enciclopedico Treccani

[16]Boscaino G Giunta M amp Vaiana R Tessitura superficiale di manti stradali

indicatori derivati da profilometrica con metodo non-contact Palermo

72

[17]Fontana R Pampaloni E amp Pezzati L Tecniche ottiche per la forma (Elementi di

archeometria) Milano Egea

[18]GruppoBeniCulturali Diagnostica ottica per la conservazione CNR-INOA

[19]Enciclopedia-Delle-Scienze-Fisiche(vol IV p624) Limmagine in falso colore

Roma Istituto Enciclopedico Treccani

73

Ringraziamenti

Ringrazio Dio Padre onnipotente creatore di tutte le cose della materia e delle leggi

che la governano dellrsquouomo e della sua intelligenza che le sa scoprire

Ringrazio poi il prof Andrea Di Cicco per la sua disponibilitagrave e il dott Marco

Minicucci per il suo instancabile guidarmi con entusiasmo alla scoperta di un

mondo per me fino a poco tempo fa sconosciuto la prof Graziella Roselli per le

nozioni che mi ha fornito il dott Andrea Cittadini per le informazioni tecniche il

prof che ha fatto da lettore e tutti i docenti di Fisica che nel corso di questi

anni mi hanno preparato nello studio

Ringrazio ancora Alessandro e Antonella per il loro incoraggiamento schietto e

sincero Roberto per lo scanner e la sua generositagrave Claudio per il supporto

informatico

Ringrazio tutti gli amici che mi sono stati vicino in questi mesi e che anche solo con

un gesto o una parola mi sono stati di aiuto

Ringrazio la mia famiglia

Antonio

70

Conclusioni

In questa dissertazione si egrave voluto discutere il contributo della Fisica nel campo

delle indagini analitiche e diagnostiche nel settore dei beni culturali attraverso una

panoramica delle varie tecniche di diagnosi e recupero di unrsquoopera drsquoarte con una

particolare attenzione alla strumentazione e quindi alle tecniche che sono di fatto

operanti con successo nellrsquoambito del nostro Ateneo

Queste metodologie delle quali molte e importanti di carattere non invasivo

sono di fondamentale importanza qualora si desideri eseguire una diagnosi su

unrsquoopera per la quale lo scopo primario di intervento egrave la sua conservazione nel

tempo Se dunque nel corso di una indagine di un bene culturale si richieda la

assoluta non invasivitagrave la fisica mette a disposizione tutte le sue conoscenze nel

campo delle interazioni radiazioni-materia o particelle-materia assicurando

insieme alla salvaguardia del manufatto le risposte cercate

Anche se un bene culturale come tutte le cose non puograve che deperire nel corso

degli anni in un inarrestabile anche se lento invecchiamento i metodi per porvi

riparo e le analisi scientifiche di tipo fisico saranno senza dubbio in grado di

migliorarsi rispetto ad ora in quantitagrave qualitagrave ed efficacia

Il progresso della ricerca fisica applicata e delle tecnologie collegate fanno

sicuramente ben sperare in una conservazione duratura della Bellezza tangibile a

sicuro vantaggio delle generazioni future

71

Bibliografia [1]Bransden B amp Joachain C (1980) PHYISICS OF ATOMS AND MOLECULES

Harlow Prentice Hall

[2]Castellano A Martini M amp Sibilia E (2002) Elementi di archeometria Milano

Egea

[3]Creagh D amp Bradley D (2000) Radiation in Art and Archeometry Amsterdam

Elsevier

[4]Halliday D amp Resnick R (1984) Fondamenti di Fisica Milano Ambrosiana

[5]AMPTEK Data sheet XR-100CR

[6]Colapietro M amp Colella R Raggi X (Enciclopedia delle scienze fisiche) Roma

Istituto Enciclopedico Treccani

[7]PSchultz C (2001) Precision Infrared Spectroscopic Imaging(The future of FT-IR

Spectroscopy) ADVANSTAR Pubblication

[8]WDPerkins Fourier Transform-Infrared Spectroscopy Lexington VA Frank

ASettle Jr

[9]vari (2005) KAF-1602E Full-Frame CCD Image Sensor Performance Specification

Rochester New York Eastman Kodak Company

[10]DTA (2006) Principali caratteristiche della ruota porta filtri interna

[11]Ferro D (2007) La microscopia elettronica a scansione per la storiaper larteper la

conservazione Roma Istituto Centrale per la Patologia del Libro

[12]Luisi R Metodi fisici in chimica organica Bari

[13]Pasquariello G Pinzari F amp De Mico A (2007) Analisi del biodeterioramento dei

documenti fotografici mediante SEM-EDSalcuni casi studio Roma Istituto centrale per la

Patologia del Libro

[14]Pinzari F amp Montanari M (2007) Il SEM-VP nella diagnostica di alterazioni

fungine non piugrave vitali o di difficile caratterizzazione Roma Istituto Centrale per la

Patologia del Libro

[15]Valdregrave U Microscopia elettronica e ionica Roma Istituto Enciclopedico Treccani

[16]Boscaino G Giunta M amp Vaiana R Tessitura superficiale di manti stradali

indicatori derivati da profilometrica con metodo non-contact Palermo

72

[17]Fontana R Pampaloni E amp Pezzati L Tecniche ottiche per la forma (Elementi di

archeometria) Milano Egea

[18]GruppoBeniCulturali Diagnostica ottica per la conservazione CNR-INOA

[19]Enciclopedia-Delle-Scienze-Fisiche(vol IV p624) Limmagine in falso colore

Roma Istituto Enciclopedico Treccani

73

Ringraziamenti

Ringrazio Dio Padre onnipotente creatore di tutte le cose della materia e delle leggi

che la governano dellrsquouomo e della sua intelligenza che le sa scoprire

Ringrazio poi il prof Andrea Di Cicco per la sua disponibilitagrave e il dott Marco

Minicucci per il suo instancabile guidarmi con entusiasmo alla scoperta di un

mondo per me fino a poco tempo fa sconosciuto la prof Graziella Roselli per le

nozioni che mi ha fornito il dott Andrea Cittadini per le informazioni tecniche il

prof che ha fatto da lettore e tutti i docenti di Fisica che nel corso di questi

anni mi hanno preparato nello studio

Ringrazio ancora Alessandro e Antonella per il loro incoraggiamento schietto e

sincero Roberto per lo scanner e la sua generositagrave Claudio per il supporto

informatico

Ringrazio tutti gli amici che mi sono stati vicino in questi mesi e che anche solo con

un gesto o una parola mi sono stati di aiuto

Ringrazio la mia famiglia

Antonio

71

Bibliografia [1]Bransden B amp Joachain C (1980) PHYISICS OF ATOMS AND MOLECULES

Harlow Prentice Hall

[2]Castellano A Martini M amp Sibilia E (2002) Elementi di archeometria Milano

Egea

[3]Creagh D amp Bradley D (2000) Radiation in Art and Archeometry Amsterdam

Elsevier

[4]Halliday D amp Resnick R (1984) Fondamenti di Fisica Milano Ambrosiana

[5]AMPTEK Data sheet XR-100CR

[6]Colapietro M amp Colella R Raggi X (Enciclopedia delle scienze fisiche) Roma

Istituto Enciclopedico Treccani

[7]PSchultz C (2001) Precision Infrared Spectroscopic Imaging(The future of FT-IR

Spectroscopy) ADVANSTAR Pubblication

[8]WDPerkins Fourier Transform-Infrared Spectroscopy Lexington VA Frank

ASettle Jr

[9]vari (2005) KAF-1602E Full-Frame CCD Image Sensor Performance Specification

Rochester New York Eastman Kodak Company

[10]DTA (2006) Principali caratteristiche della ruota porta filtri interna

[11]Ferro D (2007) La microscopia elettronica a scansione per la storiaper larteper la

conservazione Roma Istituto Centrale per la Patologia del Libro

[12]Luisi R Metodi fisici in chimica organica Bari

[13]Pasquariello G Pinzari F amp De Mico A (2007) Analisi del biodeterioramento dei

documenti fotografici mediante SEM-EDSalcuni casi studio Roma Istituto centrale per la

Patologia del Libro

[14]Pinzari F amp Montanari M (2007) Il SEM-VP nella diagnostica di alterazioni

fungine non piugrave vitali o di difficile caratterizzazione Roma Istituto Centrale per la

Patologia del Libro

[15]Valdregrave U Microscopia elettronica e ionica Roma Istituto Enciclopedico Treccani

[16]Boscaino G Giunta M amp Vaiana R Tessitura superficiale di manti stradali

indicatori derivati da profilometrica con metodo non-contact Palermo

72

[17]Fontana R Pampaloni E amp Pezzati L Tecniche ottiche per la forma (Elementi di

archeometria) Milano Egea

[18]GruppoBeniCulturali Diagnostica ottica per la conservazione CNR-INOA

[19]Enciclopedia-Delle-Scienze-Fisiche(vol IV p624) Limmagine in falso colore

Roma Istituto Enciclopedico Treccani

73

Ringraziamenti

Ringrazio Dio Padre onnipotente creatore di tutte le cose della materia e delle leggi

che la governano dellrsquouomo e della sua intelligenza che le sa scoprire

Ringrazio poi il prof Andrea Di Cicco per la sua disponibilitagrave e il dott Marco

Minicucci per il suo instancabile guidarmi con entusiasmo alla scoperta di un

mondo per me fino a poco tempo fa sconosciuto la prof Graziella Roselli per le

nozioni che mi ha fornito il dott Andrea Cittadini per le informazioni tecniche il

prof che ha fatto da lettore e tutti i docenti di Fisica che nel corso di questi

anni mi hanno preparato nello studio

Ringrazio ancora Alessandro e Antonella per il loro incoraggiamento schietto e

sincero Roberto per lo scanner e la sua generositagrave Claudio per il supporto

informatico

Ringrazio tutti gli amici che mi sono stati vicino in questi mesi e che anche solo con

un gesto o una parola mi sono stati di aiuto

Ringrazio la mia famiglia

Antonio

72

[17]Fontana R Pampaloni E amp Pezzati L Tecniche ottiche per la forma (Elementi di

archeometria) Milano Egea

[18]GruppoBeniCulturali Diagnostica ottica per la conservazione CNR-INOA

[19]Enciclopedia-Delle-Scienze-Fisiche(vol IV p624) Limmagine in falso colore

Roma Istituto Enciclopedico Treccani

73

Ringraziamenti

Ringrazio Dio Padre onnipotente creatore di tutte le cose della materia e delle leggi

che la governano dellrsquouomo e della sua intelligenza che le sa scoprire

Ringrazio poi il prof Andrea Di Cicco per la sua disponibilitagrave e il dott Marco

Minicucci per il suo instancabile guidarmi con entusiasmo alla scoperta di un

mondo per me fino a poco tempo fa sconosciuto la prof Graziella Roselli per le

nozioni che mi ha fornito il dott Andrea Cittadini per le informazioni tecniche il

prof che ha fatto da lettore e tutti i docenti di Fisica che nel corso di questi

anni mi hanno preparato nello studio

Ringrazio ancora Alessandro e Antonella per il loro incoraggiamento schietto e

sincero Roberto per lo scanner e la sua generositagrave Claudio per il supporto

informatico

Ringrazio tutti gli amici che mi sono stati vicino in questi mesi e che anche solo con

un gesto o una parola mi sono stati di aiuto

Ringrazio la mia famiglia

Antonio

73

Ringraziamenti

Ringrazio Dio Padre onnipotente creatore di tutte le cose della materia e delle leggi

che la governano dellrsquouomo e della sua intelligenza che le sa scoprire

Ringrazio poi il prof Andrea Di Cicco per la sua disponibilitagrave e il dott Marco

Minicucci per il suo instancabile guidarmi con entusiasmo alla scoperta di un

mondo per me fino a poco tempo fa sconosciuto la prof Graziella Roselli per le

nozioni che mi ha fornito il dott Andrea Cittadini per le informazioni tecniche il

prof che ha fatto da lettore e tutti i docenti di Fisica che nel corso di questi

anni mi hanno preparato nello studio

Ringrazio ancora Alessandro e Antonella per il loro incoraggiamento schietto e

sincero Roberto per lo scanner e la sua generositagrave Claudio per il supporto

informatico

Ringrazio tutti gli amici che mi sono stati vicino in questi mesi e che anche solo con

un gesto o una parola mi sono stati di aiuto

Ringrazio la mia famiglia

Antonio