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Sociologia generale e Statistica sociale (8) Corso di Lingue, Letterature e Culture Straniere Anno accademico 2019-2020 Prof. Michele Marzulli [email protected]

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Sociologia generale e Statistica sociale (8)

Corso di Lingue, Letterature e Culture Straniere

Anno accademico 2019-2020

Prof. Michele Marzulli

[email protected]

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Argomenti della lezione

• Le differenze di genere

• Le differenze etniche: razza, razzismo e discriminazione

a.a. 2019/2020Michele Marzulli - Sociologia e Statistica

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Quali differenze

• Sesso: gli attributi dell’uomo e della donna riconducibili alle loro caratteristiche biologiche.

• Genere: le qualità distintive dell’uomo e della donna definite culturalmente.

• Dimorfismo sessuale: uomini e donne presentano differenze chiare e visibili di carattere anatomico.

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Le interpretazioni

• Le teorie che spiegano le differenze di atteggiamentoe di comportamento, riscontrate fra gli uomini e le donne, possono essere ricondotte a due impostazioni opposte:

1. essenzialismo

2. costruttivismo sociale

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Le interpretazioni

• Essenzialismo

– Dualismo assoluto dei due sessi ⇒ le differenze fra mascolinità e femminilità sono naturali, universali, immodificabili: uomini e donne si nasce.

• Costruttivismo sociale

– Somiglianza dei generi ⇒ le differenze fra mascolinità e femminilità sono una costruzione sociale: uomini e donne si diventa.

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Essenzialismo

• Le teorie essenzialiste vengono spesso sostenute da studiosi di scienze naturali di sesso maschile.

• Esse sono frequentemente di tipo biologico e riconducono la mascolinità e la femminilità a differenze:

– ormonali

– degli emisferi celebrali: lateralizzazione del cervello o asimmetra emisferica

– della capacità riproduttiva (investimento parentale)

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Essenzialismo femminista

• Il genere (la mascolinità e la femminilità) è una essenza che esiste indipendentemente dalla definizione culturale o sociale.

• Uomini e donne hanno personalità universalmentediverse, perché radicalmente diverse sono le loro prime esperienze relazionali.

• Fondamentale il ruolo della figura materna nella costruzione dell’identità di genere.

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Costruttivismo sociale

• Il genere è una costruzione sociale: le differenzenegli atteggiamenti e nei comportamenti degli uomini e delle donne variano culturalmente.

• La divisione sessuale del lavoro è un universaleculturale (esiste in tutte le società primitive).

– Ma in società diverse i compiti sono diversi (cucina!).

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La divisione sessuale del lavoro

• Ci sono tre ipotesi (discutibili) sulla divisione sessuale del lavoro:

1. maggiore forza fisica degli uomini.

2. Compatibilità con l’allevamento dei bambini: le donne svolgono quei compiti che si possono conciliare con l’allattamento e la cura dei figli.

3. Spendibilità riproduttiva: gli uomini svolgono i compiti più pericolosi, perché ai fini riproduttivi sono più sacrificabili delle donne.

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Lo status delle donne

• Non sono mai esistite società in cui il potere politicoè stato nelle mani delle donne (matriarcato).

• Le donne avevano notevole importanza solo nelle società di cacciatori / raccoglitori (Irochesi).

• «Il regalo che le civiltà agricole fecero alle donne fu di condannarle a svolgere il lavoro domestico, a partorire ed allattare figli, a servire padri, mariti e fratelli».

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Lo status delle donne

• Aristotele sosteneva che la donna era un uomo mancato… una creatura essenzialmente debole, manchevole di qualcosa.

• Le grandi religioni universali (cristianesimo, islamismo, induismo, buddismo, giudaismo) prescrivevano, in misura maggiore o minore, la subordinazione delle donne e, all'interno dell'organizzazione, le tenevano lontano dal potere.

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Lo status delle donne

• Per spiegare nel tempo e nello spazio, la condizione delle donne si possono impiegare tre fattori:

1. il sistema di parentela: l’importanza sociale delle donne è maggiore nelle società a sistema matrilineare.

2. La frequenza con cui una società è in guerra: maggiore è la frequenza, più è probabile che le relazioni fra uomini e donne siano androcentriche.

3. L’entità del contributo che le donne esercitano sulla produzione e controllo delle risorse economiche.

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Le operaie americane della Seconda guerra mondiale

Tre donne al lavoro nello stabilimento dell'azienda aeronautica Douglas Aircraft Company di Long Beach, in California, 1942 (Alfred T. Palmer / Library of Congress, via Flickr).

https://www.ilpost.it/2013/07/27/foto-operaie-usa-ii-guerra-mondiale/

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Mutamenti recenti

• Negli ultimi decenni, in molti campi, vi sono stati profondi cambiamenti nelle differenze di genere:

1. lavoro

2. politica

3. salute

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Mutamenti nel lavoro

• Per quanto riguarda il lavoro, alcune ricerche hanno messo in luce importanti differenze tra uomini e donne circa:

uso del tempo

istruzione

tassi di attività

segregazione occupazionale

retribuzione

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Differenze nell’uso del tempo (1)

• Le donne, tendenzialmente, lavorano in media di piùdegli uomini.

• Hanno meno tempo da impiegare per le cure personali e il tempo libero.

• Occupano un maggior numero di ore nelle varie forme del lavoro non retribuito, soprattutto nelle attività di cura.

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Differenze nell’uso del tempo (2)

• Gli uomini, tendenzialmente, lavorano in media di meno.

• Occupano un maggior numero di ore nel lavoro retribuito.

• Hanno più tempo libero.

• … anche se: oggi gli uomini dedicano più tempo al lavoro famigliare di quanto non facessero nel ‘900.

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Altri mutamenti recenti

• Istruzione: in tutto il mondo, tradizionalmente, la popolazione maschile ha avuto livelli di istruzione più alti. Oggi, al contrario, in tutti i paesi dell’Ocse, con l’eccezione della Svizzera e della Turchia, gli uomini hanno un titolo di studio inferiore a quello delle donne.

• Tassi di attività: in molte parti del mondo si registra una diminuzione delle differenze di genere nella partecipazione al mercato del lavoro, a causa soprattutto del forte aumento del tasso di attività.

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Bagnasco, Barbagli, Cavalli, Corso di sociologia, Il Mulino, 2012Capitolo XIII. Le differenze di genere

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Altri mutamenti recenti

• Segregazione occupazionale (orizzontale) secondo il sesso.

• Anche se il numero delle donne che svolgono un’attività extradomestica sia fortemente aumentato, l’indice di dissimilarità si attesta su valori ancora importanti (0 = parità; 100 = max. disparità).

• Italia: 1901 (78,0) – 1981 (52,0).

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Segregazione occupazionale orizzontale

• Nei paesi più moderni e avanzati, anche se lo sviluppo economico, la modernizzazione e le politiche sociali egualitarie provocano una riduzionedella segregazione, altri importanti processi in corso spingono in senso opposto:

– dequalificazione delle occupazioni impiegatizie

– sviluppo del settore dei servizi sociali e personali.

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Segregazione occupazionale orizzontale

• Retribuzione: nonostante la situazione sia molto cambiata e migliorata rispetto al passato, le donne guadagnano mediamente l’80% del salario maschile.

• In Paesi come Giappone, Cipro e la Corea del Sud il divario è molto forte; in Francia, Danimarca, Islanda e Australia i salari femminili raggiungono il 90% di quelli maschili.

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Svantaggi economici delle donne

• Tra le spiegazioni del perché le donne abbiano tassidi attività più bassi, svolgano occupazioni meno qualificate e guadagnino meno degli uomini:

1. teoria del capitale umano

2. teoria della socializzazione di genere

3. teoria della discriminazione statistica

4. teoria delle barriere

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Teoria del capitale umano

• Gli individui compiono scelte razionali dal punto di vista economico: le donne fortemente orientate verso la famiglia, si aspettano di lasciare il lavoro quando diventano madri. Per tale ragione:– non investono in quella formazione che permette di

far carriera.– scelgono occupazioni che consentono una certa

flessibilità, possono essere svolte in modo intermittente, non richiedono lavori straordinari e imprevisti, lunghi viaggi e una forte mobilità geografica.

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Teoria della socializzazione di genere

• Le donne sono orientate più verso la famiglia, perché dalla nascita in poi, negli anni dell’infanzia e dell’adolescenza, la famiglia, il gruppo dei pari, la scuola e i mezzi di comunicazione di massa insegnano loro il modo appropriato di parlare, di vestirsi, di passare il tempo e suggeriscono le aspirazioni scolastiche e professionali più adatte.

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Teoria delle barriere

• Vi sono delle barriere formali di accesso alle professioni e alle scuole, che forniscono i titoli per accedere a tali professioni.

• Barriere che riducono le opportunità di cui dispongono le donne di scegliere il lavoro che preferiscono.

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Teoria della discriminazione statistica

• Gli imprenditori trattano gli individui sulla base delle proprie credenze riguardo all’intera categoria a cui questi appartengono.

• Per es. rifiuto di assumere donne in età feconda per il «pericolo» di gravidanze.

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Politica

• Nell’ultimo secolo (e in modo ancor più rapido nell’ultimo trentennio), le disuguaglianze di genere sono sicuramente diminuite anche in questo campo da quando le donne hanno ottenuto il diritto di voto.

• Nonostante questo, le donne sono ancora fortemente sottorappresentate ai vertici delle organizzazioni e delle istituzioni politiche.

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Salute

• In questo campo le donne sembrano essere avvantaggiate rispetto agli uomini: in Europa e negli Stati Uniti vivono mediamente più a lungo rispetto agli uomini (7 anni in più).

• Le spiegazioni di questo fenomeno sono di ordine:

– biologico

– ambientale e sociale

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Salute

• In molte regioni del Sud del mondo, invece, il tasso di mortalità femminile, in certe classi di età, supera quello maschile.

• In quei Paesi in cui le donne non svolgono lavori retribuiti, non hanno proprietà personali e non controllano risorse economiche:

– le donne ricevono meno cure degli uomini;

– si fa ricorso all’infanticidio femminile o all’aborto selettivo;

– i genitori dedicano meno tempo e meno risorseall’allevamento delle femmine.

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Bagnasco, Barbagli, Cavalli, Corso di sociologia, Il Mulino, 2012Capitolo XIII. Le differenze di genere

Sul concetto di razze umane

• Luigi Luca Cavalli Sforza (genetista, 1922-2018):

• «Chi siamo. Storia della diversità umana», Mondadori, Milano.

• https://www.ilsole24ore.com/art/cavalli-sforza-perche-teoria-razze-e-insostenibile-AEbwUOiF?refresh_ce=1

• http://download.kataweb.it/lescienze/media/pdf/cavalli%20sforza.pdf

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Sul concetto di razze umane

• La classificazione è un operazione che ha come fine la conoscenza. Per questo, anche gli esseri umani storicamente sono stati classificati. Ma quali le proprietà?

• Le caratteristiche somatiche? I gruppi variano meno dei singoli individui. Pdv biologico: razza non esiste.

• Sociologia: interesse per come le differenze somatiche sono assunte per giustificaredisuguaglianze e forme di dominio.

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Il razzismo

• XIX secolo: dottrine che iniziano a circolare in concomitanza con espansione coloniale.

• Queste dottrine si fondano su una serie di credenze:

1. che vi sia corrispondenza tra caratteristiche somatiche e tratti mentali e morali, che quindi questi ultimi siano trasmessi per via ereditaria e siano sostanzialmente immodificabili.

2. che l’organizzazione sociale rifletta la divisione

dell’umanità in razze.

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Il razzismo

• Queste dottrine si fondano su una serie di credenze:

3. che vi sia una gerarchia naturale tra le razze,

4. che sia lecito il dominio e lo sfruttamento da parte delle razze che si autodefiniscono superiori sulle razze definite inferiori.

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Il razzismo

• Fondamento: determinismo biologico basato su essenzialismo razziale, idea che presunte differenze naturali e immutabili separino i gruppi umani.

• Tutt’ora tentativi di spiegare differenze con caratteristiche biologiche (Ex: test QI).

• In realtà i fattori ambientali sono decisivi per determinare l’esito di qualsiasi processo biologico.– Prendendo due gemelli monozigotici e allevandoli in

circostanze e in culture diverse, cresceranno due persone molto diverse.

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Come spiegare le differenze?

• Barriere di ordine fisico o sociale possono determinare due processi distinti:

1. deriva genetica

2. selezione sessuale

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Barriere fisiche e sociali

• Deriva genetica: popolazioni che vivono geograficamente isolate e i cui membri si accoppiano esclusivamente tra di loro tendono a diventare anche geneticamente omogenee.

• Selezione sessuale: fattori di ordine socio-culturale, influenzando la scelta del partner, influenzano anche la distribuzione dei caratteri genetici.

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Razzismo

• Definiamo razziste quella dottrine, atteggiamenti e pratiche che discriminano, sulla base dell’appartenenza etnica, l’accesso all’esercizio di diritti e a determinate opportunità e posizioni sociali.

• Parliamo di discriminazione razziale quando in una società ai membri di una popolazione identificata per le sue caratteristiche, reali o presunte, di razza, viene negato l’accesso all’esercizio di una serie di diritti.

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Le etnie

• Il concetto di etnia rimanda a differenze di ordine culturale, che si trasmettono di generazione in generazione, attraverso i meccanismi della trasmissione culturale.

• Gli elementi che contraddistinguono un gruppo etnico sono: nomi, miti, tradizioni, cultura, territorio, solidarietà.

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Le etnie

• Si parla di etnia o gruppo etnico quando:

1. i membri di un gruppo designano se stessi, e sono designati da altri, mediante un nome

2. si è prodotto il mito di una comune origine o discendenza

3. si è creata una comunità che condivide certe memorie comuni (tradizioni) e vi è chi si preoccupa di trasmetterle alle generazioni future.

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Le etnie

4. C’è una cultura condivisa (linguaggio, credenze religiose, costumi, forme di alimentazione, espressioni artistiche e letterarie, ecc.) che presenta caratteri distintivi rispetto alle popolazioni geograficamente vicine.

5. C’è un territorio (o soltanto un luogo simbolico) che i membri del gruppo considerano proprio per diritto storico anche quando vivono dispersi o separati.

6. Si sviluppa un sentimento di solidarietà particolaristico tra i membri del gruppo, che non si estende ai membri di altri gruppi.

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I gruppi etnici cambiano nel tempo

• Gli elementi che costituiscono un’etnia si modificanonel tempo per effetto di fattori che possono rafforzarne o indebolirne la coesione.

• Endogeni cioè la presenza/assenza di:

– un élite letterata, dedita alla conservazione e trasmissione delle tradizioni; conflitti interni di natura religiosa, politica o sociale, che minano la solidarietà.

• Esogeni, per esempio:

– il contatto con culture etniche; lo stato di guerra con etnie vicine.

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La nazione

1. Primo significato: il concetto di nazione designa una collettività (un popolo) che si richiama a una discendenza comune, ai vincoli creati dalla lingua, dai costumi e dalle tradizioni comuni e che, in virtù di tale comunanza, rivendica a sé il diritto di organizzarsi, su un dato territorio, in forma di stato sovrano.

• In questo caso, la nazione si fonda sull’etnia ed entrambe, etnia e nazione, precedono la formazione dello “stato nazione”.

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La nazione

2. Secondo possibile significato: il concetto di nazione designa una collettività di cittadini che hanno comuni diritti e doveri nell’ambito di uno stato territoriale.

• In questo caso, lo stato precede la formazione della nazione e questa può essere composta anche da etnie differenti.

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