si può fare! anno ii n.7

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anno II - numero 7 - pubblicazione mensile a cura del presidio di ‘’libera cassano - gaetano marchitelli’’ aprile 2013 - direttori responsabili: angelo luiso & marialuisa caricato - email: [email protected] dell’utri, uno scoop manifesto da vent’anni «A me delle politica non frega niente. […] Mi candidai nel ha permesso rapporti Stato-mafia per oltre due '96 per proteggermi. Non sono mica cretino. Quelli mi decenni. E in quei due decenni Berlusconi pagò a Cosa arrestano» (Marcello Dell'Utri). Nostra ingenti somme di denaro in cambio della Fino ad oggi, otto mesi di udienze, in cui l'ex senatore è protezione della sua persona, dei suoi familiari, dei stato condannato per concorso esterno in associazione magazzini Standa e delle antenne delle sue tv siciliane. mafiosa a 7 anni. La cassazione ha annullato la sentenza Scrivono i giudici d'appello: «Dell'Utri è stato almeno d'appello perché non erano stati sufficientemente provati i fino al '92 lo specifico canale di collegamento tra Cosa rapporti tra dell'Utri e Cosa Nostra dal '77 all'82. Il Nostra e Berlusconi, apportando un consapevole e valido processo si è ripetuto e qualche giorno fa è stata contributo al consolidamento del sodalizio mafioso». riconfermata la condanna in appello a 7 anni. Ora non c'è Poi dopo il '93, quando con Berlusconi fonda Forza Italia, che d'aspettare l'esito non è che abbia «trovato una dell'eventuale ulteriore ricorso. buona comunità di recupero» Sempre che non scatti la come dice la Guzzanti, prescrizione prevista per il semplicemente non c'è la prova 2014. Ma chi è davvero questo sufficiente per dire che abbia dell'Utri. Perché mai un uomo di continuato a fare e a ricevere politica e cultura, laureato in favori, forse perché a quel punto giurisprudenza è stato non c'era neanche più bisogno di condannato per concorso chiederglieli. esterno? Un simile personaggio, che Il concorso esterno, forse non diviene nel '96 deputato del si sa, non è un'accusa di Parlamento Nazionale, nel 2001 semplice contatto con Senatore della Repubblica e dal esponenti mafiosi, ma un vero '99 parlamentare europeo, e proprio do ut des. Si deve rimane impunito per decenni. E avere qualche favore in cambio forse lo rimarrà per sempre. di qualcos'altro, aumentando, È arrivato il momento di così il potere mafioso. Ma cosa smetterla di nascondere imputati aveva avuto in cambio dalla dietro la parola premier, politico mafia? Semplicemente Cosa o senatore. È il momento di Nostra ha garantito a Dell'Utri renderci conto che criminali si una salda carriera politica nel rifugiano in Parlamento per gruppo dell'ex premier Silvio Berlusconi, ricattabile con evitare la pena, perché a causa di leggi ad personam, le più servigi mafiosi, perché terrorizzato dai sequestri di alte cariche dello Stato non possono essere messe in persona della mafia di Luciano Liggio, negli anni di carcere, senza l'autorizzazione della Camera di piombo. Dell'Utri, per far “proteggere” Berlusconi, gli appartenenza. intrufolò in casa un noto mafioso, Vittorio Mangano, in Magari non finirà in prigione, magari scapperà in veste di stalliere. Assunto ad Arcore, dopo un incontro Nicaragua, come si è detto in questi ultimi giorni, o magari negli uffici di Berlusconi, in presenza di Dell'Utri e in Tunisia come Craxi prima di lui. mafiosi del calibro di Bontate, Teresi, Di Carlo e Cinà, Ma ciò che ci interessa è che persone come lui vengano Mangano è rimasto annidato in casa Berlusconi per due giudicate e condannate come comuni delinquenti, e anni. Ogni tanto lo arrestavano, ogni tanto piazzava soprattutto che fuggano dal nostro Parlamento infetto bombe manco fossero cartoline, e soleva ospitare latitanti permettendo al Paese di cominciare a costruire una a casa del premier. Dell'Utri è stato quella cerniera, che democrazia, una vera democrazia.

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Mensile dell'associazione "Libera - Gaetano Marchitelli" di Cassano delle Murge (BA) anno 2 n.7

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Page 1: Si può fare! anno II n.7

anno II - numero 7 - pubblicazione mensile a cura del presidio di ‘’libera cassano - gaetano marchitelli’’

aprile 2013 - direttori responsabili: angelo luiso & marialuisa caricato - email: [email protected]

dell’utri, uno scoop manifesto da vent’anni«A me delle politica non frega niente. […] Mi candidai nel ha permesso rapporti Stato-mafia per oltre due '96 per proteggermi. Non sono mica cretino. Quelli mi decenni. E in quei due decenni Berlusconi pagò a Cosa arrestano» (Marcello Dell'Utri). Nostra ingenti somme di denaro in cambio della Fino ad oggi, otto mesi di udienze, in cui l'ex senatore è protezione della sua persona, dei suoi familiari, dei stato condannato per concorso esterno in associazione magazzini Standa e delle antenne delle sue tv siciliane. mafiosa a 7 anni. La cassazione ha annullato la sentenza Scrivono i giudici d'appello: «Dell'Utri è stato almeno d'appello perché non erano stati sufficientemente provati i fino al '92 lo specifico canale di collegamento tra Cosa rapporti tra dell'Utri e Cosa Nostra dal '77 all'82. Il Nostra e Berlusconi, apportando un consapevole e valido processo si è ripetuto e qualche giorno fa è stata contributo al consolidamento del sodalizio mafioso».riconfermata la condanna in appello a 7 anni. Ora non c'è Poi dopo il '93, quando con Berlusconi fonda Forza Italia, c h e d ' a s p e t t a r e l ' e s i t o non è che abbia «trovato una dell'eventuale ulteriore ricorso. buona comunità di recupero» Sempre che non scatti la come d ice l a Guzzan t i , prescrizione prevista per il semplicemente non c'è la prova 2014. Ma chi è davvero questo sufficiente per dire che abbia dell'Utri. Perché mai un uomo di continuato a fare e a ricevere politica e cultura, laureato in favori, forse perché a quel punto g i u r i s p r u d e n z a è s t a t o non c'era neanche più bisogno di condannato per concorso chiederglieli.esterno? Un simile personaggio, che Il concorso esterno, forse non diviene nel '96 deputato del si sa, non è un'accusa di Parlamento Nazionale, nel 2001 s e m p l i c e c o n t a t t o c o n Senatore della Repubblica e dal esponenti mafiosi, ma un vero '99 parlamentare europeo, e proprio do ut des. Si deve rimane impunito per decenni. E avere qualche favore in cambio forse lo rimarrà per sempre.di qualcos'altro, aumentando, È arrivato il momento di così il potere mafioso. Ma cosa smetterla di nascondere imputati aveva avuto in cambio dalla dietro la parola premier, politico mafia? Semplicemente Cosa o senatore. È il momento di Nostra ha garantito a Dell'Utri renderci conto che criminali si una salda carriera politica nel rifugiano in Parlamento per gruppo dell'ex premier Silvio Berlusconi, ricattabile con evitare la pena, perché a causa di leggi ad personam, le più servigi mafiosi, perché terrorizzato dai sequestri di alte cariche dello Stato non possono essere messe in persona della mafia di Luciano Liggio, negli anni di carcere, senza l'autorizzazione della Camera di piombo. Dell'Utri, per far “proteggere” Berlusconi, gli appartenenza.intrufolò in casa un noto mafioso, Vittorio Mangano, in Magari non finirà in prigione, magari scapperà in veste di stalliere. Assunto ad Arcore, dopo un incontro Nicaragua, come si è detto in questi ultimi giorni, o magari negli uffici di Berlusconi, in presenza di Dell'Utri e in Tunisia come Craxi prima di lui. mafiosi del calibro di Bontate, Teresi, Di Carlo e Cinà, Ma ciò che ci interessa è che persone come lui vengano Mangano è rimasto annidato in casa Berlusconi per due giudicate e condannate come comuni delinquenti, e anni. Ogni tanto lo arrestavano, ogni tanto piazzava soprattutto che fuggano dal nostro Parlamento infetto bombe manco fossero cartoline, e soleva ospitare latitanti permettendo al Paese di cominciare a costruire una a casa del premier. Dell'Utri è stato quella cerniera, che democrazia, una vera democrazia.

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I cartoni animati per combattere la criminalità

Com'è nata l'idea di trasformare in cartone animato Parlare di mafia o trattare argomenti scottanti rivolgendosi la storia di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino ai piccoli è davvero difficilissimo. Noi ci siamo date da prima, e più recentemente quella di fare e l'unico modo che ci è tornato utile è Don Pino Puglisi? stato quello di usare le metafore. Uno L'idea di raccontare storie vere di eroi strumento efficace e diretto. realmente esistiti, nati e cresciuti nella mia regione, che è la Sicilia, e morti per Lei, da donna palermitana, come vive la liberare lo stato dal male tremendo della presenza della mafia sul Suo territorio, mafia, nasce dal l'esigenza di far come cerca di combatterla e/o conoscere ai più piccoli queste persone eliminarla?che spesso vengono dimenticate con il Da donna libera e Palermitana mi reputo passare degli anni. Falcone e Borsellino i fortunata perché tutto sommato i miei due giudici antimafia che hanno conterranei dimostrano ancora di provare combattuto per far sì che le nuove amore per la propria terra. Nel mio piccolo generazioni potessero trovare una cerco di diffondere cultura alle giovani società libera da congetture mafiose, leve. Parlando per metafora, raccontando dove la politica spesso si è trovata storie vere, scrivendo libri. Tutto è utile per collusa con la stessa mafia per poter dimostrare a chi è in minoranza, la mafia, giungere al potere. che noi siamo vigili e siamo menti

pensanti. Diffondere la cultura della Com'è nata l'idea di trasformare in legalità, della condivisione, del senso del cartone animato la storia di Giovanni Falcone e dovere. Tutto questo noi lo raccontiamo con i nostri lavori Paolo Borsellino prima, e più recentemente quella di animati.Don Pino Puglisi?

Abbigliamento - IntimoUomo Donna Bambino

di Talento Maria A.via V. Emanuele III, 54

70020 Cassano delle Murge (BA)Part. IVA 05262950727

Regista palermitana, Rosalba Vitellaro è una donna che ha deciso di insegnare alle giovani generazioni il valore della legalità. E l'ha fatto realizzando cartoni animati, “Benedetta”, un cartoon ambientato alla Vucciria che aveva per tema lo sfruttamento del lavoro minorile, “Giovanni e Paolo e il mistero dei pupi”, utilizzando il linguaggio dell'animazione ha riproposto in chiave favolosa e infantile la vicenda drammatica di Falcone e Borsellino, e ancora “La missione di 3P”, un lavoro animato che racconta l'esperienza e gli insegnamenti del sacerdote ucciso per il suo costante impegno evangelico e sociale. “Utilizza” i cartoni animati, ovvero, un medium semplice, diretto, accattivante, che divertendo possa veicolare contenuti forti in modo leggero, non traumatico, non scoraggiante.

la redazione consiglia...

l’uomo di vetro di stefano incerti

Siamo all'inizio degli anni '70. Leonardo detto Leuccio prove della sua estraneità ai fatti, Leuccio si autoreclude in Vitale è un giovane palermitano, appartenente ad un potente casa, e a nulla servono le raccomandazioni dello zio e delle clan mafioso che fa capo a suo zio, Giovanbattista Vitale, che parenti. In un momento di apparente "guarigione", dopo un lo ha "iniziato", appena adolescente, all'omicidio. Il giovane, incontro con la sua ragazza, decide di vuotare il sacco: si spavaldo e deciso, compie rapine e delitti, ma dall'altra presenta al commissariato nell'ufficio del vice-questore sponda fa una vita assolutamente normale: vive con madre e Bruno Contrada, e comincia a rivelare tutto quel che sa: sorella, ha una bella fidanzata ed una macchina sportiva. l'organigramma della cupola mafiosa, le responsabilità degli Ed è proprio a causa del prestito della macchina a degli amici omicidi, i legami tra mafiosi e politici, i nomi eccellenti, ecc.per compiere un sequestro, che Leuccio viene identificato ed Ma a causa della agghiacciante lucidità dei fatti, e soprattutto incarcerato. In prigione, il giovane è oppresso dai rimorsi, per lo stato semi-alterato, Leuccio non viene creduto: viene che ben presto hanno la meglio sul suo sistema nervoso: anzi bollato come "pazzo", e rinchiuso in ospedale comincia ad essere preda di violente convulsioni, compie atti psichiatrico, dove vivrà tra stati di lucidità in cui collabora di autolesionismo ed è perseguitato da visioni mistiche che lo con la giustizia, e crisi sempre più violente, mentre a causa additano come "colpevole" ed "impuro". delle sue dichiarazioni, suo cugino e lo zio verranno La situazione non migliora alla scarcerazione: nonostante le assassinati.

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Il 13 marzo scorso si è conclusa Un'altra pagina che finirà nella come Stefano Barbetta erano già in un'operazione che andava avanti da spazzatura o magari come lettiera per ca r ce r e pe rché accusa t i d i tempo. Un'operazione che ha posto u n g a t t o p i g r o . associazione mafiosa, associazione fine allo spaccio di droga nel Quando si leggono queste notizie, si finalizzata al traffico e allo spaccio di territorio di Altamura, Laterza, pensa ad un ennesimo fatto di sostanze stupefacenti, si potrebbe Taranto, Ginosa e Cassano delle cronaca, ad un'ennesima vittoria per pensare a quei ragazzi minorenni di Murge. le forze giudiziarie e ad un'ennesima 16 e 17 anni a cui è stata tolta Un'operazione chiamata “the end” sconfitta per noi cittadini, perché l'“occasione” di approvvigionarsi di conclusasi con l'arresto di 7 persone abbiamo avuto la conferma che la droga . A cu i è s t a t a to l t a e la segnalazione di 55 giovani che nostra terra è più marcia che mai e l'“opportunità” di rovinare il proprio facevano uso di queste sostanze che altri ragazzi sono finiti in futuro.illecite, di cui 22 minori, da parte carcere, ragazzi di trenta o Ci si può fermare a leggere dei dei carabinieri della Compagnia di addirittura vent'anni, come Stefano numeri, certo, o magari si può Castellaneta in collaborazione con i B a r b e t t a e S a n t e S a n t o r o , riflettere sulle vite che sono state militari della Compagnia di rispettivamente di 35 e 22 anni. restituite e che possono avere una Altamura per il traffico illecito di Però forse, anziché pensare a ragazzi, seconda possibilità.sostanze stupefacenti. giovani, certo, ma consapevoli, che Il modus operandi è sempre lo stesso. hanno scelto la loro strada e che, Le richieste di vari quantitativi di stupefacenti erano celati dietro un lessico solito e facile da codificare. La droga non era più droga, ma improvvisamente diventava tegole, CD e DVD. Non è stato difficile far scattare l'inchiesta dopo i ripetuti sequestri di sostanze stupefacenti da parte dei Carabinieri di Marina di Ginosa.I soggetti indagati, chi con precedenti penali, chi già in carcere, sono già tutti noti alle forze dell'ordine. Si tratta di Giuliano Mazza, Giovanni Mele, Giovanni Grassi, Giovanni Putignano, Vitalba Petrera, colei che si occupava dei quantitativi di droga disponibili, forniti tutti da Stefano Barbetta e Sante Santoro entrambi di Cassano delle Murge, che sapevano molto bene come muoversi in simile campo.Questa di cui stiamo parlando non è un'operazione qualunque. Non lo è per diversi motivi. Prima di tutto, l'operazione “the end” ha permesso di bloccare g r u p p i d i m a l a v i t o s i c h e cooperavano in un'intricata rete di scambio di queste sostanze nel nostro territorio, riuscendo a far sequestrare inoltre 300 gr di hashish, 30 di eroina e 20 di cocaina.Ma quando si pensa a queste operazioni, che siano svolte dai carabinieri o dai militari, si pensa soltanto ad altri numeri che non ci dicono niente. Si pensa a numeri che rimangono solo numeri e che imbrattano un'altra pagina di giornale d'inchiostro nero.

un’ azione mafiosa ha sempre una «the end»

la redazione consiglia...

le mani in pastadi carlo barbieri

Nel 1995 a Corleone, Libera, inizia una raccolta di firme per sollecitare l'approvazione di una legge che preveda l'utilizzo sociale dei beni confiscati ai boss mafiosi.L'iniziativa si estende a tutta l'Italia e le firme raccolte arrivano ad un milione.Nel 1996 viene finalmente approvata la legge 109; da allora alcune centinaia di ettari di terreno confiscati alla criminalità organizzata sono stati recuperati da uno stato di completo abbandono e assegnati a cooperative sociali che li lavorano producendo pasta, vino, olio, passata di pomodoro, farina, frutta, ortaggi e legumi.Le mani in pasta, di Carlo Barbieri, ripercorre il cammino delle cooperative che da qualche anno lavorano questi terreni, ottenendo prodotti che hanno un valore aggiunto particolare, che sono portatori di un valore immateriale, di un importante messaggio sociale, culturale e civile che li trasforma in prodotti simbolo: la legalità organizzata in contrasto e in alternativa alla criminalità organizzata. Essere contro le mafie non è sufficiente: occorre anche "fare", contro le mafie; e antimafia del fare è uno dei concetti che Libera sta cercando di diffondere e affermare, perché la lotta alla criminalità non sia soltanto delegata alle forze dell'ordine e alla magistratura, non sia solamente opera di repressione ma sia interpretata dal singolo cittadino come superamento quotidiano, a partire dalle piccole cose, contro una cultura distorta che assegna alle mafie un potere prima ancora che esse stesse se lo prendano.

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Gocce nell’oceanoPippo Fava

Gocce nell’oceano

Giuseppe Fava detto Pippo è stato uno scrittore, giornalista, drammaturgo, saggista e sceneggiatore italiano, ucciso da cosa nostra. Fu un personaggio carismatico, apprezzato dai propri collaboratori per la professionalità e il modo di vivere semplice. È stato direttore responsabile del Giornale del Sud e fondatore de I Siciliani, secondo giornale antimafia in Sicilia. È stato ucciso nel gennaio 1984 e per quel delitto sono stati condannati alcuni membri del clan mafioso dei Santapaola. È stato il secondo intellettuale ad essere ucciso da Cosa nostra dopo Peppino Impastato. È a Pippo che abbiamo deciso di dedicare il fumetto di questo mese. Un giornalista, un uomo, che ha fatto della sua integrità

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integrità morale una ragione di vita. Un uomo che non si è piegato di fronte al “pericolo mafioso” e ha fatto della verità una logica di mestiere. Ha preso così a cuore questo suo “compito”, che ha pagato con la vita. La mafia, non riuscendo a farlo tacere, ha pensato bene di eliminarlo. Sono le persone come Pippo che dovrebbero insegnarci il valore della vita, ed è a loro che dovremmo ispirarci, come veri esempi di integrità morale, per vivere quotidianamente a “testa alta”. Buona lettura!

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processo stato-mafia: ‘’provenzano incapace di intendere’’«Qualcuno in carcere vuole male a nuova perizia sulla situazione del Provenzano». corleonese.Questa la frase del boss al figlio L'arresto era avvenuto a Corleone Francesco Paolo. Il tutto assume nell'aprile del 2006. Nessuno l'aveva connotati ancora più interessanti se si più visto dal 1970. Il suo ultimo pensa che pochi mesi fa Bernardo contatto con le forze dell'ordine era Provenzano aveva tentato il suicidio avvenuto nel 1963 quando attraversò nella sua cella di Palermo. l'Italia in macchina per raggiungere Il boss venne ritrovato da un agente una clinica a Marsiglia, con una con un sacchetto in testa. Ma patente fasulla. sull 'accaduto il Dipartimento Fa strano pensare che quest'uomo, dell'amministrazione penitenziaria di Binnu u' tratturi (letteralmente Palermo, non sembra essere del tutto Bernardo il trattore per la violenza convinta. Si parlerebbe di una con cui uccideva), successore di simulazione. Riina, capo dell'organizzazione I dubbi rimangono. Anche sulle mafiosa dal 1995, sia stato latitante capacità mentali del boss, la sua per ben quarantatre anni, record da famiglia ha chiesto più volte di inserire nel libro dei guinness dei accertare le condizioni del padrino primati.attraverso una perizia neurologica. Il casolare in cui abitava era arredato E proprio per quanto riguarda le sue in modo spartano, una brandina, una capacità di intendere e volere, suo piccola cucina, una stufetta per figlio ha dichiarato, durante un ripararsi dal freddo e una macchina da interrogatorio, di non sapere a quali scrivere con cui stilava i pizzini, maltrattamenti il padre si riferisse, né bigliettini con cui comunicava con il se quel che ha detto sia attendibile, mondo.date le sue condizioni. Questa è la vita di un mafioso. Non è Durante questo ultimo periodo la sua la vita lussuosa che noi tutti salute si è aggravata notevolmente. immaginiamo. Non sono le ville con Sarebbe caduto e svenuto più volte. È piscina. stato inoltre operato per un ematoma La vita di un mafioso è in una baracca, cerebrale dovuto proprio ad una in campagna, nascondendosi come un caduta. Il quadro medico è molto coniglio. Altro che “corleone”.grave: anche se dovesse sopravvivere le sue capacità mentali sarebbero ad ogni modo compromesse. L'udienza per la trattativa Stato-mafia è stata quindi rimandata al 5 marzo scorso. Per i periti del tribunale però il boss sarebbe totalmente incapace.Le condizioni di “zu Binnu” sarebbero talmente gravi da i m p e d i r g l i d i p a r t e c i p a r e all'udienza.A stabilire le sue condizioni Renato Ariatti e Andrea Stracciari, esperti nominati dal gup Morosini, per verificare la reale gravità della salute dell'imputato.Dopo un primo accertamento, il boss è stato sottoposto ad ulteriori test che avrebbero attestato la sua assoluta instabilità mentale.Arriviamo al 5 Marzo e il gup Morosini ha sospeso il procedimento per “momentanea incapacità” dell'imputato. Decisione che in soldoni significa stop definitivo del procedimento rinviato al 16 aprile, giorno in cui potrebbe esserci una

Giovanni Panunzio, 51 anni, era uno dei più noti costruttori foggiani, l'uomo che con il suo memoriale aveva portato all'arresto di 14 presunti mafiosi, vittima di richieste estorsive nell'ordine di un paio di miliardi, è caduto in un agguato nel novembre 1992. La prima telefonata, nel dicembre '89. Aveva tentato di scendere a patti con chi lo t a g l i e g g i a v a , d o p o i p r i m i avvertimenti (due persone gli si avv ic ina rono ma l a p i s to la s'inceppò). Una prima tranche di 35 milioni venne consegnata - sostiene la squadra mobile - il 30 maggio del '90 dal figlio ad un mediatore, arrestato. Panunzio sapeva che poteva anche essere assassinato. Ecco perché aveva affidato ad un memoriale le sue paure, i suoi sospetti, chissà fors'anche le sue certezze. E quel memoriale, poi confermato davanti al magistrato, aveva fatto scattare un nuovo blitz antimafia in città. In carcere, con l'accusa di associazione di stampo mafioso finalizzata all'estorsione, erano finite 14 persone.

IL GIARDINODELLA MEMORIA

Giovanni Panuzio

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così vi ricordano libera-cassano e i malavoglia“La mafia uccide il silenzio pure”. egregiamente dagli studenti della Questa la frase impressa sul muro scuola media “V. Ruffo”, tutti alla dell'oratorio Santa Maria Assunta, prima esperienza.perché è l'indifferenza che ti rende Una storia di dialogo, tra padre e figlio complice. su come sia difficile camminare a La giornata della memoria delle testa alta quando il mondo sembra più vittime di mafia si apre a Cassano con forte di te. Esperienze complesse della una mostra dal nome “Gente che Palermo intrappolata dai mille spera”, piccole lanterne che tentacoli della “piovra” del malaffare.illuminano il ricordo di alcune delle Giovanni è costretto a vivere l'omertà stragi mafiose degli ultimi anni. delle piccole cose, a scuola, tra i Da Peppino Impastato con la sua padroni del nostro futuro, così il papà, radio, perché non si dimentichino le Claudio, decide di raccontargli una parole che riecheggiavano nella storia: da dove provenga il suo nome, stanza, a Giancarlo Siani e la sua lo stesso di quel Giovanni che ha macchina da scrivere con l'articolo dedicato la propria vita alla lotta alla pronto per essere pubblicato sul mafia.“Mattino”. Carlo Alberto Dalla Potremmo dire fino al 23 maggio del Chiesa e il suo cappello da 1992 a Capaci, quando venne fatto carabiniere, simbolo di quelle forze saltare in aria, con sua moglie e la sua

cento passi, a ricordare che «La mafia armate di onestà e orgoglio per il scorta. Ma non è così. Perché in quel è una montagna di merda! E che ci proprio Paese e non di una semplice preciso momento veniva alla luce un dobbiamo ribellare!»uniforme. Don Pino Puglisi, un altro piccolo Giovanni, che avrebbe Tutto questo a presentare la portato in sé lo stesso orgoglio

rappresentazio palermitano, gridando al mondo che ne teatrale “Per «Gli uomini passano, le idee restano e q u e s t o m i continuano a camminare sulle gambe

pallone a ricordare il suo amore per i chiamo Giovanni” a più piccoli perché «come può fare cura de “I Malavoglia paura il sorriso di un bambino?» (nu nan sim nsciun)”, Fotografie stese come panni all'aperto tratta dall'omonima per dimostrare come la gente non si è opera del giornalista

di altri uomini».dimenticata di chi è morto troppo Luigi Garlando e interpretata È incoraggiante, come dei ragazzi presto, e con la abbiano ben chiaro che sia certezza che le loro possibile un mondo diverso, e battaglie sarebbero l'abbiano messo in scena, non proseguite con le t e r m i n a n d o l a p r o p r i a nostre forze.rappresentazione alla chiusura del A s e g u i r e l a sipario.proiezione di alcuni Giovani che hanno fatto proprie spezzoni di film parole e gesti di uomini e donne che rappresentanti la amavano la propria terra e che non dedizione di questi si sentivano particolarmente uomini coraggiosi: coraggiosi nel portare avanti la Fortàpasc, Mary propria vita in modo giusto, per sempre , Il denunciando il marcio che altri dolce e l'amaro, Il uomini e donne avrebbero voluto, e giudice ragazzino, in tal caso hanno riversato su di noi.Paolo Borsellino,

Alla luce del sole, I

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un filo d’arianna per la ‘’libertà’’

diventa an

Libera Cassano - Gaetano Marchitelli

Registrato al tribunale di Bari n. 370/2012. Stampa: Grafiche Monfreda - via Paolo da Cassano 7 - Cassano delle Murge - tel: 080775091

la redazione:

marialuisa caricatoangelo luiso

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«Voglio dimenticare un passato crudele, lo faccio anche Racconta di essere affiliato al clan con Lorenzo Calderola per la mia famiglia». dal 2001.È stato con Falcone e con Borsellino che i primi Racconta dei guadagni: 4000 euro al giorno. Dice lui. mafiosi hanno cominciato a collaborare con la Dice che era tutta una macchina organizzata molto bene. giustizia, ed è grazie a loro, grazie a questi pentiti, che Calderola prendeva personalmente 5000 euro a si è potuto far luce su tante inchieste sempre troppo settimana ed era la moglie, Monica Laera, a gestire scure. tutto, a far quadrare i conti, a ricevere gli ordini dal Si sa, indagare su famiglie mafiose non è facile. Ci si sente carcere.come in un labirinto, e le strade d'indagine sono talmente Racconta di come invece gli spacciatori, merce di intricate, i nomi talmente tanti, che ogni viso che vedi seconda categoria ne guadagnassero solo 250.potrebbe essere un Minotauro, ma un pentito può essere «C'erano scambi di favori tra le squadre dei vari un filo di cotone in un labirinto senza fine. quartieri perché eravamo un' unica famiglia».Non si sa quali ragioni spingano un mafioso a “pentirsi”, Ma se in una famiglia non c'è rispetto, si sa, la forse lo fa per la famiglia, forse lo fa perché potrebbe collaborazione dura poco.essere il prossimo ad essere freddato con un colpo alla Il collaboratore di giustizia racconta di dissidi interni. Il nuca, forse perché cerca di alleggerirsi la pena, e magari clan cominciava a perdere. Perdere fino a 7000 euro a anche un po' la coscienza. settimana. Qualcuno spacciava eroina di nascosto, Qualsiasi sia la ragione, ogni pentito è una vittoria per la qualcuno in contrasto con la politica totalitaristica del giustizia, e Vito Nicola Antonio Raggio molto clan, qualcuno che voleva smuovere le acque, giocare col probabilmente lo è. fuoco.Soprannominato “il cinese”, pregiudicato barese di 40 Racconta che i dissidi culminarono in una scia di sangue.anni, è stato un affiliato del clan Strisciuglio di Bari Una scia di sangue che coinvolse Marino Catacchio, dal 2001, condannato in via definitiva per traffico di Leonardo Laraspata, San Girolamo, Vito Colonna, droga, e ora collaboratore di giustizia nel assassinato nel maggio del 2007 «perché dalle procedimento giudiziario conosciuto come “Libertà”. intercettazioni ambientali del processo Eclissi è emerso Sette omicidi commessi a Bari tra il 2000 e il 2007. che parlava troppo», Francesco Signorile, Matteo Omicidi dei quali non si sapeva quasi nulla. Biancoli, Domenico Chiumarulo.Il pentito Raggio è imputato con altre 37 persone per via L'organizzazione criminale ordinava omicidi, continua. di questi omicidi. Aveva armi nascoste in ogni famiglia, prosegue.Ma davanti alla corte d'Appello d'Assise di Bari ha Si sa che la storia, la nostra storia è anche questa. Si sa che cominciato a tessere una tela, una rete fitta di rapporti tra la storia, la nostra storia è fatta di ferite. E di quelle ferite famiglie, di conti da pareggiare, di omicidi di cui è stato la storia cerca di scoprire il movente, cerca di riconoscere complice o dei quali ha saputo solo tramite le sbarre. il colpevole e di ricordare la vittima. Si sa che la storia È la prima volta che parla in aula. passa, così come il sangue, i pentiti, i mafiosi e le ferite. Racconta del quartiere San Paolo, dove lo spaccio di Ma purtroppo ci sono delle cicatrici che, per quanto si sostanze stupefacenti è una delle attività più redditizie. possa lavarle, restano.

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