Seriamente ed in modo pressante, Gesù, a nome di suo Padre, ci chiama alla conversione.

Sebbene conosciamo la pazienza del Padre, dobbiamo rispondere con sollecitudine alla chiamata del Figlio.

Per convertirci, occorre sapere fino a che punto noi siamo amati.

Oggi sentiremo una chiamata a convertirci. Che Dio ci doni di ascoltarlo con un cuore

aperto, sincero e disponibile.

Dio ci ama di un amore che vuole soltanto il nostro bene. Quando ci chiama alla conversione,

c'invita ad amarlo di più ed a amarci meglio gli uni gli altri.

La prima lettura ci conduce all'inizio dell'Esodo.

Tutto comincia in un'apparente banalità: un pastore, un gregge ...Accade l'imprevedibile: Mosé vede"un cespuglio

che brucia senza consumarsi."

Egli incontra quel Dio che conosce la miseria del suo popolo, Dio che si nomina " Io-sono” ed in questo incontro, comincia un'avventura,

quella di cui occorre "celebrare il memoriale" e di cui custodiamo la memoria. L'amore in atto si rivela. Questo amore di cui facciamo memoria

in ogni Eucarestia, cespuglio ardente che non si consuma. Il Cristo, per il suo Spirito, porterà in noi il frutto che attende da noi.

Dio di tenerezza e di pietà, lento alla collera e pieno di amore, veniamo verso di te con fiducia.

Tu conosci le nostre infedeltà e le nostre svolte, ma sai anche il desiderio del nostro cuore.

Ti preghiamo ancora, Dio di pazienza :facci ritornare a te e salvaci per il tuo amore,

tu che ci ami da sempre. Amen.

« La fede che si rende operosa per mezzo della carità diventa un nuovo criterio di intelligenza e di azione

che cambia tutta la vita dell’uomo».

( Porta Fidei)

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