sequence magazine 20
DESCRIPTION
Snowboard Italian MagazineTRANSCRIPT
SIMON GRUBER ITWN I K E 6 . 0 T R I PHOT MONTH CONTESTP H O T O F O L I O
MAR-APR 09 | NR.20 4,90 €W W W . S E Q U E N C E M A G . T V C O V E R : D A N I E L P L A Z YSped.inAbb. Post.DIV. DRT/DCBPescara Cod.Sap.30280359
COVER SEQUENCE 20.indd 1 01/07/09 00:18
COVER SEQUENCE 20.indd 4 01/07/09 00:18
COVER SEQUENCE 20.indd 5 01/07/09 00:18
COVER SEQUENCE 20.indd 2 01/07/09 00:18
sequence 1-32.indd 1sequence 1-32.indd 1 16-03-2009 10:07:5216-03-2009 10:07:52
sequence 1-32.indd 2sequence 1-32.indd 2 16-03-2009 10:07:5416-03-2009 10:07:54
sequence 1-32.indd 3sequence 1-32.indd 3 16-03-2009 10:07:5816-03-2009 10:07:58
sequence 1-32.indd 4sequence 1-32.indd 4 16-03-2009 10:07:5916-03-2009 10:07:59
sequence 1-32.indd 5sequence 1-32.indd 5 16-03-2009 10:08:0116-03-2009 10:08:01
sequence 1-32.indd 6sequence 1-32.indd 6 16-03-2009 10:08:0216-03-2009 10:08:02
sequence 1-32.indd 7sequence 1-32.indd 7 16-03-2009 10:08:0416-03-2009 10:08:04
sequence 1-32.indd 8sequence 1-32.indd 8 16-03-2009 10:08:0516-03-2009 10:08:05
sequence 1-32.indd 9sequence 1-32.indd 9 16-03-2009 10:08:0616-03-2009 10:08:06
sequence 1-32.indd 10sequence 1-32.indd 10 16-03-2009 10:08:0616-03-2009 10:08:06
sequence 1-32.indd 11sequence 1-32.indd 11 16-03-2009 10:08:1016-03-2009 10:08:10
sequence 1-32.indd 12sequence 1-32.indd 12 16-03-2009 10:08:1216-03-2009 10:08:12
sequence 1-32.indd 13sequence 1-32.indd 13 16-03-2009 10:08:1616-03-2009 10:08:16
Mi piange sempre il cuore scrivere l’editoriale dell’ultimo
numero, indica la fi ne di una stagione, la neve inizia a
sciogliersi, le magherite saltano fuori dove fi no a qualche
settimana prima tiravamo giù curvazze in fresca, ma è così,
altrimenti non esisterebbe la pizza alle quattro stagioni.
Questi mesi sono stati un alternarsi di run in contest e
spazzolate in neve fresca, si passava da una run in park per
poi immergersi nella neve fi no al collo, proprio come quando
snowbordavano i nostri nonni (?). Un inverno veramente
sopra le righe, sia per gli amanti del park, sia per chi proprio
non può fare a meno di sentire l’odore ed i rumori della
montagna lontano dagli impianti.
Grazie a questa stagione siamo riusciti a capire il vero valore
dello snowboarding in Italia. I park, anche se con grandi
diffi coltà per la troppa neve che sommergeva le strutture,
sono riusciti ad ottenere grandissimi risultati, dimostrando
che non hanno nulla da invidiare al resto d’Europa. Anche
i constest, che se sono sempre molti, forse troppi, stanno
iniziando ad aggiudicarsi stelle e rispetto; il livello è alto ed
i montepremi sono molto golosi, attirando così anche l’at-
tenzione dei riders stranieri. I riders sono riusciti solo in rare
occasioni a dimostrare la loro tecnica ed il loro valore, ma
fi nalmente si sono confrontati in massa con i rider stranieri.
Sequence Magazine 20pagina 014
Parole & Fotografi eDenis Piccolo & Giorgio De Vecchi
CastelrottoItalia
Che dire, dal mio piccolo punto di vista di fotografo sono
soddisfatto, anche se si deve e si può fare di più. Penso
che attraverso le nostre pagine siamo riusciti a trasmettere
l’inverno di molti snowboarder italiani e grazie a forti colla-
borazioni che si stanno trasformando in amicizia, iniziamo fi -
nalmente insieme a documentare lo snowboard tricolore, con
professionalità e qualità. Grazie quindi alla crew di Random
che rappresenta e produce il video italiano probabilmente più
completo, grazie ai ragazzi di Prosport che fi lmano la parte
Est dell’Italia, raccontando una scena sempre più presente,
e grazie al gruppo di Rock in the Middle che documenta il
centro Italia e la fi losofi a dello Snowboarding. Queste crew,
oltre a fi lmare e produrre ottimi video, ci consentono di avere
una presenza attiva nel territorio, dove ogni fi occo di neve si
posa. Non siamo solo una rivista, ma un gruppo che cresce,
ed insieme vogliamo aiutare a far crescere lo snowboard in
Italia, regalandovi emozioni sempre più forti, imprimendole
sulla carta, sui dvd e sul web. Ringrazio tutte le persone che
quest’anno hanno creduto nel progetto “Sequence”. Ci vedia-
mo il prossimo anno raga.
Roby Bragotto e Marco “Rezza” Resenterra eseguono una parti-
colare danza della neve, nella loro stanza d’albergo, sembra aver
funzionato però. Photo Giorgio De Vecchi.
sequence 1-32.indd 14sequence 1-32.indd 14 16-03-2009 10:08:1816-03-2009 10:08:18
sequence 1-32.indd 15sequence 1-32.indd 15 16-03-2009 10:08:2016-03-2009 10:08:20
EDITORPaolo Salvatore, Denis Piccolo, Cristian Murianni
DIRETTOREPaolo Salvatore
[email protected] RESPONSABILE
Andrea SisofoCOORDINAMENTO EDITORIALE
Denis Piccolo & MurioPHOTO EDITOR & ART DIRECTOR
Denis Piccolo - [email protected]
PHOTO SENIORAndrea Rigano
SEGRETERIA ABBONAMENTIMichaela Stefania
FRESH’NGOOD.COMAndrea Caviggia
FOTOGRAFI & FILMERDenis Piccolo, Murio, Andrea Rigano
Alessandro Killer Miniotti, Marco “Boiler” Boella, Arturo Bernardi,
Luca Benedet, Cristian Scalco, Damiano LevatiLuca Carta, Vasco Coutinho, Cyril, Eric Bergeri
Creager, Roby Bragotto, Giorgio De Vecchi, Matt GeorgesTESTI
Marco MILO MilardiDavide Calafà - Marco Contardi
THANXMartina Minetti, Litz, Giani Ramon, Fabrizio Bertone,Elbo&Matteo Storelli,
la Fede, Jena, Dedde, Riccardo Miracoli, Antonio Sallustio, Diego.EDITORE
JPG edizionidi Salvatore Paolo
Piccolo DenisCristian Murianni
Via Lazio 50 - 65127 PescaraTel. +39.085.290398
Fax. +39.085.4293096www.sequencemag.tv
[email protected]@dangermedia.it
STAMPAArti Grafi che Picene
DISTRIBUZIONEM-DIS
Via Rizzoli, 9 Milano SEQUENCE MAGAZINE
rivista mensileregistrata al tribunale di Pescara
il 14/05/2003 al numero 173/5COVER
Plazy- Laax - Pics. MurioTESTATA E COMPLIMENTI GRAFICI
STEUSORivoli - Torino
www.steuso.commyspace.com/steuso
COLOPHONLA CREW AL GRAN COMPLETO
sequence 1-32.indd 16sequence 1-32.indd 16 16-03-2009 10:08:2116-03-2009 10:08:21
sequence 1-32.indd 17sequence 1-32.indd 17 16-03-2009 10:08:2216-03-2009 10:08:22
THE
BIG
STORIES
SEQUENCE 20
HOT MONTH CONTEST #ABOUT SIMON GRUBER #
NIKE 6.0 TRIP #RACCOLTA DI IMMAGGINI #
042058066076
THE SOUND #SNOWFALL ITW #
ROBY BRAGOTTO ITW #CHECK MARCO SILVESTRE #
CHECK NICOLO’ CIMINI #CHECK MARTA NEGRI #
MY BOARD #SUPER SHOTS #
PRODOTTI 2010 #LAST PAGE #
022024026030032034036038086096
CON-
TENTS
SOMMARIO
Olivero Mondino con la sua instaccabile motoretta della neve, riporta a
casa il suo amico Aaron, dopo aver costruito un kicker epico.
Photo Giorgio De Vecchi.
sequence 1-32.indd 18sequence 1-32.indd 18 16-03-2009 10:08:2316-03-2009 10:08:23
sequence 1-32.indd 19sequence 1-32.indd 19 16-03-2009 10:08:2516-03-2009 10:08:25
sequence 1-32.indd 20sequence 1-32.indd 20 16-03-2009 10:08:2616-03-2009 10:08:26
sequence 1-32.indd 21sequence 1-32.indd 21 16-03-2009 10:08:2816-03-2009 10:08:28
GYM CLASS HEROEEESS
‘The Quilt’-CD
(Decaydance/Fueleeeed BByy RRRRammmeeeen))
Ultima tornata di consigli musicali anche per la tempestosa
stagione 2008/9 di questa rubrica che sta riscuotendo
consensi anche tra i meno avvezzi all’ascolto di musica deci-
samente poco commerciale; ultime 6 proposte che si aprono
con il nuovo disco dei Gym Class Heroes ‘The Quilt’. Combo
non tra i più conosciuti nel nostro paese, ma decisamente
hype oltreoceano dove, dopo aver conquistato il pubblico
con il singolo ‘Cupid’s Chokehold’ (tratto da un sampler dei
Supertramp), si ritrovano a dover far fronte al crescente suc-
cesso che sta maturando nei loro confronti; sweet reggae,
hiphop’90 poppunk, funk rock e soul fanno da contraltare
alle performances di Travis McCoy (fi danzato di Kate Perry)
e Disashi Lumumba-Kasongo chitarrista indomito e braccio
destro del tatuato cantante. 14 tracce costruite a puntino per
soddisfare le sempre maggiori richieste di musica commer-
ciale nell’ anima ma totalmente votate ai nuovi trend estetico
modaioli nel look; ahimè la qualità risiede altrove!
THURSDAY
‘Common Existencceee’--CCDDD
(Epitaph)
E’ inutile star qui a sindacare o peggio ad entrare in
polemica,chi nasce tondo non può morire quadro e l’emble-
matico caso dei Thursday sta qui a dimostrarcelo: se sei un
indipendente dentro a voglia che fi rmi per una major label,
prima o poi quando questa ti scaricherà per altri interessi
commerciali, tu ritornerai all’ovile (dove sottolineo ci sarà
sempre qualcuno che ti amerà per quello che sei e non per
il valore commerciale che proponi-ringraziate la Epitaph) più
incazzato e convincente che mai. Prova #5 per il quintetto del
New Jersey che in ‘Common Existence’ sfodera una classe
compositiva innata un gusto squisito per il songwriting;il post
rock proposto è quello di sempre ma variegato in termini di
ricerca continua e intelligenza musicale senza limite alcuno.
Emozionali, malinconici, romantici, ma anche rabbiosi,
caotici, disperati e sofferenti in una diabolica alchimia che
trasporta l’ascoltatore in un universo parallelo ma alternativo
a quello conosciuto. Era da ‘Full Collapse’ che aspettavamo
qui
NASHVILLE PUSSYY
‘From Hell To Texasss’--CCCDD
(SPV/Steamhammeeer))
5° prova su lunga distanza per i Nashville Pussy, ‘From Hell
To Texas’ riprende il percorso lasciato in sospeso dalla band 3
anni or sono; sudicio, deviato e vizioso rock’n’roll infl uenzato
da Ac/Dc, ZZ Top, Kiss, Motorhead e Lynyrd Skynyrd. Quartet-
to di sbandati formato dalla coppia sul set e nella vita reale
Blaine Cartwright/Ruyter Suys, e dai degni compari Jeremy
Thompson/Karen Cuda hanno intrapreso la strada polverosa
e dissestata dell’hard rock puzzolente di birra rancida e Jack
D senza ghiaccio, di una casa viaggiante su ruote, di stivali
da cowboy disintegrati e jeans lisi e sporchi di olio (e chissà
cos’altro visto le sconsiderate performances live di marito
e moglie). L’America vera dei red necks sudisti da sempre
sconvolti dal suono grezzo dell’accoppiata Gibson SG + Mar-
shall JCM 800, dal casereccio ma super genuino mood di chi
sa che nella vita non vincerà mai niente.Produzione digitale
di Daniel Rey (Entombed, Misfi ts, Ramones); i nostri eroi da
sempre…disco del mese sicuro
TROUBLE ANDREWW
‘Remixed And Remmasssttereeedd’--CCDDD
(Virgin)
Trevor Andrew, rockstar acclamata dell’universo degli
snowboarders, dopo il suo grave infortunio al ginocchio ha
deciso di approfi ttare di questo tempo morto per metter
in piedi una band; insieme al batterista Ian Longwell, il
chitarrista Joao Salamao e il bassista Massa ha tirato su i
Trouble Andrew Nel 2007 registrano il loro debutto che oggi
la major Virgin ristampa in forma uffi ciale; ‘Remixed And
Remastered’ racchiude tutto l’estro di cui questo personaggio
è dotato:hiphop, new wave, indie rock. Una decina di tracce
che al primo ascolto appaiono come uno sfortunato incrocio
tra Blink 182 e Cars, ma che poi rivelano un estroso percorso
tra campionamenti, synth anni’80 e pop punk made in MTV.
Beh se il Travis Barker della tavola da neve può sembrare un
emerito idiota per gli onnivori di musica di qualità, diventerà
invece un’icona nu thrash per chi vive e mangia in questo
sistema tipo Burton e Oakley che han deciso di investire
proprio in tipologie mediatiche come la sua. Good Luck!
ONE DAY AS A LIONNNN
‘S/T’-MCD
(Anti/Epitaph)
La curiosità che ha da ben 8 anni (data in cui il signor Zach
De La Rocha lasciò i Rage Against The Machine) ha frustrato
le fantasie di ogni fan degli autori di ‘The Battle Of Los Ange-
les’, viene con questo deludente esperimento, svelata. One
Day As A Lion è il nuovo progetto di mister RATM che insieme
a John Theodore (ex batterista dei Mars Volta) ha messo in
atto ricostruendo un nuovo percorso simile al precedente ma
molto più minimale; sì perché qui al posto dell’illusionismo
urbano chitarristico di Tom Morello,troviamo un misero
campionatore,a seguire no basso ma un rifacimento di bassa
lega delle imprese asettiche e monocordi di Brad Wilk (drum-
mer dei Rage). Un ep di debutto che forse segna una fase di
transizione (lo speriamo per loro), ma che come ‘The Fabled
City’ (disco solista dell’audace chitarrista degli Audioslave),
denuncia un’impressionante povertà di songwriting; l’unica
nota positiva davvero rimane la vitalità delle liriche sempre
più politicizzate,taglienti,eversive
RISE AGAINST
‘Appeal To Reason’-CCCDD
(Geffen)
Da quando i Rise Against sono passati sotto le grinfi e della
Geffen il loro spessore musicale ha riscontrato un maggiore
interesse mediatico, sebbene questo sia rimasto invariato
sotto il profi lo del messaggio esportato, sempre all’altezza
del debutto;‘Appeal To Reason’ è il 3° episodio che la band di
Chicago ha registrato in concomitanza con l’entrata in scena
del nuovo chitarrista Zach Blair-Only Crime-che ha preso il
posto del dimissionario Chriss Chasse. Punk rock melodico
in stile No Use For A Name, Anti-Flag, Strike Anywhere,
Ignite convenzionato con i voleri dell’etichetta che li gela su
clichès già adottati da Offspring e Sum 41,d’altronde anche
gli introiti di chi investe necessitano di certezze sicure. Sin-
ceramente li preferivo con Tim solo cantante, concentrato più
sulla potenza della sua ugola piuttosto che sulle doti tecniche
di accompagnamento acustico (‘Hero Of War’, un’inutile
quanto stucchevole ballatona antimilitarista) che abbassa-
no un po’troppo i toni. L’album comunque offre un ottimo
compromesso anche per chi non vuole sporcarsi troppo con i
colori di certa politica!
Sequence Magazine 20pagina 022
ByRigablood
Musica dal sottofondoe nuove espressioni musicali
( AAAA ))))) ( BBBB )))))) ( CCCC )))))
( DDDD ))))) ( EEE )))))) ( FFFF )))))
sequence 1-32.indd 22sequence 1-32.indd 22 16-03-2009 10:08:2916-03-2009 10:08:29
sequence 1-32.indd 23sequence 1-32.indd 23 16-03-2009 10:08:3116-03-2009 10:08:31
Dopo tutti questi aannnnnii coossssa vvvi haaa ssspiinntoooo aa ritornare insieme
per scrivere della mmmmuussiccaaaa nuuoovvvaa?
Tutto è nato quasi per scherzo ascoltando le cassettine con
le registrazioni fatte in sala prove 10 anni fa, ci siamo detti:
però che bei pezzi perchè non proviamo a registrarli bene?
Non era assolutamente nostra intenzione scrivere canzoni
nuove ma con il tempo ci siamo resi conto che tante cose
fatte allora non ci appartenevano più. Abbiamo cosi iniziato
a lavorare per migliorarle quanto fosse possibile ma siamo
arrivati alla conclusione che forse era piu logico scrivere dei
pezzi ex novo, nel disco infatti si puo dire che solo un paio di
canzoni siano sopravvissute a tutti questi anni di oblio
Un 7” lasciato ai pooosstteerri eeee uunn fffulll llennnnghhht imminente cui quasi
sicuramente non faaaarààà seegggguittoo unnn ttouuuur pppproomozionale di grossa
rilevanza, cosa vi aaaspppeetttaaatte ssinnnccerrrammmmeenntte da questo lavoro?
Come ti dicevo la cosa è nata per scherzo senza nessuna
aspettativa e senza nessuna pretesa, l’obbiettivo era quello
di registrare le canzoni di un tempo per far contenti noi e
qualche vecchio fan; tutto quello che accadrà in futuro sarà
un qualcosa in più, noi siamo già contenti cosi
Rispetto al vostro eeeesoorrddioooo, lee innfl flflueeennnzze mmusicali sono indub-
La band al completo
biamente cambiateee, uun ffaaaattoorreeee ddi mmmaaaatuurrittà intellettuale, onestà
compositiva o semmpplicceemmmmenntteee dii cccreeesccittaa artistica?
Il nostro esordio ormai risale a piu di 10 anni fa’ il passare
del tempo ci ha cambiato per fortuna, non solo nell’aspetto
ma ha cambiato anche il nostro modo di sentire, ci ha resi
più esigenti e piu liberi di fare cio che ci pare. Tanta musica
che si ascoltava una volta non ci trasmette piu niente, e ci
siamo fatti infl uenzare dalle cose piu’ diverse e quindi ovvio
che anche il nostro modo di scrivere pezzi sia completamente
cambiato, personalmente credo che la musica sia una di
specie scienza che per potersi esprimere deve alimentarsi
sempre di nuovi stimoli e di nuove idee, e poi non ho mai
fatto della coerenza una bandiera in nessun ambito, per poter
andare avanti è necessario cambiare e stare al passo con
i tempi, odio i gruppi che suonano la stessa canzone da 20
anni o che ripropongono la solita formuletta ad oltranza
Quanto determinanntee è ssttttatoo ll’avvveer aaavuuutoo a disposizione uno
studio di registrazioonneee pprroooofeessssssioonaaaleee adddd ooltranza, se non fosse
stato così credi chee aaavvrreesssste oottttteenuuutoooo gli sstessi risultati?
L’idea di ritrovarci dopo tanto tempo è nata proprio dal fatto
di avere a disposizione gratuitamente lo studio di registrazio-
Sequence Magazine 20pagina 024
Intervista & Fotografi eRigablood
Music ITWItalia
ne senza il quale non avremmo neppure cominciato.
I vantaggi di comporre in studio sono enormi: innanzi tutto
si evita di spaccarsi le orecchie (e non solo quelle) in sala
prove, ma soprattutto si puo trasformare quello che si ha in
testa in suono in tempo (quasi) reale, si puo quindi avere già
ben chiaro da subito quello che può essere il risultato fi nale,
senza rischiare di prendere degli abbagli o peggio ancora di
litigare solo sulle impressioni
Quanto tempo e quuuuali ddifffifififi coolttàà aaavveetttee innnccontrato nel mettervi
d’accordo su orari eee mmmeettoooodoolloooogiia ddii lavvvvoro visto che ad oggi
ogni membro dellaa bbaaandd èèè immpppeegnnnaaatto in altri progetti?
Questo in effetti è stato un bel problema, aver a disposizione
la band una settimana sì e 3 mesi no ha dilatato enorme-
mente i tempi di produzione, non ti nascondo che mi sono
chiesto piu’ volte se sarei arrivato a fi ne lavoro. Ritornare
sugli stessi pezzi a distanza di molto tempo è stato spesso
noioso e pesante ma è servito a non farsi prendere dal trop-
po entusiasmo e a vedere il tutto sotto prospettive sempre
nuove e differenti tra loro
Fulvio, il drummer vvvieenee ccconnssiideeeraaatooo uuunn turnista o farà parte
in futuro delle lineuuuupp eefffeeettttivvaa???
Fulvio è un vecchio amico di Ale (il bassista) non è mai stato
un turnista vero
watch more on...WWW.SEQUENCEMAG.TV
sequence 1-32.indd 24sequence 1-32.indd 24 16-03-2009 10:08:3216-03-2009 10:08:32
sequence 1-32.indd 25sequence 1-32.indd 25 16-03-2009 10:08:3316-03-2009 10:08:33
Dove e quando seii naattoo??
Il 6 settembre del 1980 in un piccolo ospedale di Asolo in
provincia di Treviso, anche se vivo a Bassano del Grappa sin
dalla nascita... e a dire il vero sono pure felice di non essere
un puro cittadino bassanese... la città sarebbe anche bella se
si eliminassero gli abitanti...
Come è iniziata la tttuaa sstooooriaa dddi ffoottooggggraffffo??
Ho iniziato a skateare sin da piccolo e a 15anni mi sono
completamente distrutto i legamenti e il menisco di un ginoc-
chio fl ippando da otto gradini... ero troppo piccolo per essere
operato e così nell’attesa ho passato due anni a dilaniarmi
pure la cartilagine... e nello stesso periodo le confezioni del
Dixan ti regalavano la macchina fotografi ca orizzontale da
detective... così. E dallo skateboard allo snowboard il passo
non è poi così lungo...
Dove hai guadagnaaaatooo i pprrrimi ssssolddi coon llaa fotografi a?
Soldi?! Beh..., se si parla di “guadagni” allora fotografando
due persone che si dicono di sì a vicenda di fronte ad un’as-
surda promessa che in quel momento considerano eterna...
Quale è stata la tuaaa ppprrimmmaaaa ccaammmmeeeraaa fffootoooggrrafi ca?
Dopo quella del Dixan? Una Olympus 300 che mi è stata
BAMBI CAB 9 nel park di ALLEGHE | a dx ROBY
rubata dopo qualche mese... quando i carabinieri mi hanno
telefonato per farmi sapere che avevano trovato del materiale
rubato in casa di alcuni marocchini, davanti al tavolo della
refurtiva ho fatto fi nta che mi avessero preso una Pentax
P30t... ha funzionato...
Perchè hai iniziato aa ffoottooggggraaffaaare looo sssnnoowwbboard?
Perchè con le ginocchia che mi ritrovo non posso più
permettermi di skateare e la tranquillità e il silenzio della
montagna ancora oggi riescono a donarmi una pace interiore
diffi cilmente descrivibile... in montagna, non so come dire...,
respiro. E poi perchè mi permette di starmene più tempo
possibile sopra una tavoletta...
Quale è stato il tuoo pprriimmooo sccaatttttoo ppubbbbbliiccaato?
Sai che non me lo ricordo?! Forse su uno dei primi Baco... o
forse su Freestyler... o forse un piccolo check-out di France-
sco Pia su Snowboarder....
Cosa rispondi quanndoo tii cchieeddooonno peeeercchhèè non fai il fotografo
di moda?
Rispondo che preferisco continuare a vivere come sto
facendo, con pochissimi soldi in tasca e con le poche entrate
che mi permettono di sopravvivere, ma con la sicurezza di
svegliarmi alla mattina con un sorriso.
Da quando sei proffesssssioonnnisttaa????
Alla voce professione sulla carta d’identità c’è scritto “foto-
grafo” da qualche anno... ma l’ho fatto scrivere solo perchè
“alla ricerca” non me lo lasciavano mettere...
Hai studiato fotogrraafifi aaa oo ssssei uunnn fffaii dddaa tttee??
Non so se l’ho mai “studiata” a fondo, ma ho fatto l’istituto
d’arte di grafi ca pubblicitaria e fotografi a e stavo attento alle
lezioni... mi piaceva e mi sono appassionato, anche se non
so ancora se sono portato o meno... ma non smetterò mai
di studiarla, considero importantissimo l’apprendimento, la
conoscenza... credo che la conoscenza e la tecnica rendano
liberi. Il casino è unirle al talento che non so se possiedo...
Perchè il mestiere ddeel foottooograaafffo è diivverrsoo da quello del
fi lmer?
Non credo sia così differente... forse il lavoro maggiore del
fi lmer è pensare alla parte successiva, a quello che viene
dopo, alla totalità del concetto che vuole esprimere... il
fotografo, credo, deve invece saper raccontare una storia at-
traverso una singola immagine, un singolo attimo che vive in
quel momento... deve fermarlo e dare ad esso un senso, un
qualcosa, un motivo, una ragione, una storia... credo che uno
scatto senza storia non risulti altro che una foto da turisti. La
storia è ciò che differenzia i fi lmer e i veri fotografi dai turisti.
Sequence Magazine 20pagina 026
IntervistaDenis Piccolo
People ITWPhotographer
watch more on...WWW.SEQUENCEMAG.TV
sequence 1-32.indd 26sequence 1-32.indd 26 16-03-2009 10:08:3416-03-2009 10:08:34
sequence 1-32.indd 27sequence 1-32.indd 27 16-03-2009 10:08:3916-03-2009 10:08:39
sequence 1-32.indd 28sequence 1-32.indd 28 16-03-2009 10:08:3916-03-2009 10:08:39
sequence 1-32.indd 29sequence 1-32.indd 29 16-03-2009 10:08:4216-03-2009 10:08:42
Nome: Marco
Cognome: Silvestre
Soprannome: Pina
Sponsor: Salomon, Bonfi re, Salice, Switchshop, Spia, Skullcandy, Elm.
Hobbies: Skateboard, Snowboard.
Piatto Preferito: Pizza della mamma
Vomito Se Bevo: il Pink lady.
Donna Preferita: La mia
Miglior Amico: My brother Enry
Gruppo Preferito: method man redman
Spot Preferito: Livigno
Anni Di Snowboard: 13
Home Resort: Cimone
Regular-Goofy: Goofy
Stance: 62
Angles: +18; -9
Trick Preferito: Bs 1
Trick Da Imparare: Cab 9
Datti un voto da 1 a 10 0 iin i oogognni i ddddisccipiplplllinaaa: Jump 7, rail 8, pipe 5.
Il tuo promodel come ssaara eebbbbee:: Tavola con anima in bambù perchè è un
legno leggerissimo, morbida su nose e tail, lunghezza 155 e grafi ca fl uo.
Rider Italiano/Stranieroo PPPrreefferrittoooo: Matrao, Scotty Lago.
Fai una domanda al tuoo ridddeer pprrereefeeriritotooo: Si fa un giro in park ?
Rispondi alla stessa doommmaannndaa:: Certo ! Andiamo!
Rider più forte in assoluututoout iinn IItaaalllia: Filippo Kratter
Rider più sottovalutato innn Ittaaliiaa: Lorenzo Buzzoni.
Right Or Wrong nella scceeennaa a itataaliiaaal naa: Right per la crescita dello snowboard e
del livello, Wrong per lo scarso investimento generale in questa disciplina.
Cosa fai dopo aver snowowwwbbooaarrddadaatatto: Relax in casa con amici.
Cosa faresti alla tua doonnnnaaa iddeaeaalalle: Quello che faccio alla mia.
Cosa faresti alla donna a dddeell ttuuoo aaaamiiccoo seee fooossssee laaa tuua donna ideale: Nulla.
Vale la pena vivere per:: Divertimento, snow, amici, famiglia, cibo, sport,
viaggi, sesso, feste…vale la pena di vivere per tutto !!
Cosa farai tra 10 anni: Sicuramente snowboard ! Magari un lavoro allegato
alla tavola.
Miglior Pregio: Essere una persona ordinata.
Peggior Difetto: Essere una persona troppo ordinata!
Se non fossi uno snowbbboaab rrdrdeerr ccccosasaa ssssareeesttiti? Eh??!! Non riuscirei nemmeno
a immaginarlo !!
Pensi che diventerai unn suuppperr PPPRPRRO??? Nella vita nulla è impossibile !
Sequence Magazine 20pagina 030
Intervista & Fotografi eGiovanni Marchesi
Rock to Fakie
sequence 1-32.indd 30sequence 1-32.indd 30 16-03-2009 10:08:4316-03-2009 10:08:43
sequence 1-32.indd 31sequence 1-32.indd 31 16-03-2009 10:08:4616-03-2009 10:08:46
Nome: Nicolò Mattia
Cognome: Cimini
Soprannome: Bang (SB)
Sponsor: Omatic, ElmCompany, Ashbury e Flux
Hobbies: Fare all’amore, skatare, dipingere
Piatto preferito: La carne alla pizzaiola di Stefy
Vomito se bevo: È diffi cile al massimo faccio tanta pipì….. dentro gli scarpo-
ni di Daniele
Donna preferita: La Stefy
Miglior amico: I servaggi di quartiere
Gruppo preferito: Truce boys e Gente de borgata
comunque mi piace tutta la musica
Spot preferito: Tutto ciò che è nuovo e da scoprire
Anni di snowboard: 7
Home resort: Swup a Campo Felice e Alien ad Ovindoli
Regular-Goofy: Goofy
Stance e Angles: Sta tutto lì il trucco….
Trick prefrito: Quello che mi riesce bene sul momento
Trick da imparare: Infi niti. Non si smette mai di imparare
Datti un voto da uno a ddddieeccii inn oooogniig ddiiissciiipliinaaa:: Non sono bravo a giudicare
Il tuo promo del come ssaaarreebbbbee:: 154 morbido sul nose e tail e reattivo al
centro con uno skate visto da sotto disegnato sulla soletta
Rider italiano/straniero ppprreefefferrittoooo: Italiano Gruber, straniero Eddie Wall
Fai una domanda al tuoo rididdeer pprrereefeeriritoooo: Ci prendiamo un grappino?
Rispondi alla stessa doommmaannndaa:: E dai, ma pure più d’una
Rider più forte in assoluututoout iinn IItaaallilia: Filippo Kratter
Rider più sottovalutato:: Il mio amico Albertino
Right or wrong nella scceeenanaa itaalliaaaanaa: Right che la scena italiana si sta muo-
vendo bene e si comincia a vedere un po’ di professionalità, wrong che ci
sono ancore troppe persone coinvolte che non ci capiscono un azzzzz….
Cosa fai dopo aver snowowwwbboorrddatatotooo: Ancora snowboard per le strade oppure
chill out in da house con birrino, playstation e quant’altro..
Cosa faresti alla tua doonnnaaan iddeaeaalalle: Già lo faccio perché ce l’ho
Cosa faresti alla donna a dddeell ttuuoo o aaaamiiccoo seee fooossssee laaa tuua donna ideale: Farei fi nta
di non conoscerla
Vale la pena di vivere ppeeer:: Godersela giorno dopo giorno
Sequence Magazine 20pagina 032
Intervista & Fotografi eRock in the Middle & Gigi Amore
Bs360 disaster 5-0 to Bs180 Out
sequence 1-32.indd 32sequence 1-32.indd 32 16-03-2009 10:08:4716-03-2009 10:08:47
sequence 33-64.indd 1sequence 33-64.indd 1 16-03-2009 11:57:4216-03-2009 11:57:42
Nome: Marta
Cognome: Negri
Soprannome: Tata, ma per tanti sono la Zia.
Sponsor: VANS
Hobbies: tavole e tavolette
Piatto Preferito: pesce
Vomito Se Bevo: troppo
Donna Preferita: Rita Levi Montalcini, nello snow Tania Detomas
Migliori amiche: la Becks e la Lauretta
Gruppo Preferito:Per fare snowboard nella playlist ci sono le canzoni dei video che
mi gasano di più.Nella playlist ci sono le canzoni dei video che mi gasano di più.
Spot Preferito: Laax per il park e Alagna per il freeride
Anni Di Snowboard: 10
Home Resort: Bardonecchia
Regular-Goofy: goooooofy
Stance: 60
Angles: + 15 - 12
Trick Preferito: bs 180
Trick da Imparare: vorrei imparare a girare bene in pipe
Datti un voto da 1 a 10 innn n ogoggnni ddiissscsciplpliinaaaa: 4 sui jump, 5 in pipe, 6 1/2 sui rail, 8 in
freeride
Il tuo promodel come sarreeebbbbee: 150 reattivo per il park e 156 per il freeride
Rider Italiano/Straniero PPrrreffeerritto::o Filippo Kratter e Travis Rice
Fai una domanda al tuo rriiideerr prreeffeeeritoto:: Come si chiamerà il tuo prossimo video?
Rispondi alla stessa dommaanndda aa: Flights?! …like a pigeon?!?!!?
Rider più forte in assolutotooo innn IIt aaliiaaa:a:: senza dubbio Filippo Kratter ma spero conti-
nuino a girare con impegno Simon, Cianca, Munni, Buzzoni e Grigis perché penso
abbiano del talento.
Rider più sottovalutato inn Itaaaliial :: Ce ne sono diversi, penso ai rider che non fanno
gare o ai rookie che stanno crescendo.
Right Or Wrong nella sceennna a iittaliiaannnana: mi sembra che ci sia poca cultura.
Cosa fai dopo aver snowwbbboaaarrdaattd ooo::: il top resta l’idromassaggio, in generale relax.
Dovrei imparare a fare sempre stretching…
Cosa faresti al tuo uomoo iidi eeaaalee: vorrei farlo stare bene
Cosa faresti all’uomo delllalaa ttuuua aammmmicm aa sseeee foosossseee iill tuooo uoomo ideale: non starebbe
con la mia amica!
Vale la pena vivere per: tante cose.
Cosa farai tra 10 anni: mi darò al surf e metterò una mini in giardino per far
skateare i miei bambini
Miglior Pregio: sono buona
Peggior Difetto: troppo buona…
Se non fossi una snowbooaaardrddeer cooosssa ssaarrereesttiti? Perché lo sono?! Ahahah…bhe credo
che seguirei lo sport marketing e la comunicazione per FIAT Freestyle Team e
Quiksilver
Pensi che diventerai unaa sssuuppeerr PPRRRR O?? Perché non lo sono? ;)
Sequence Magazine 20pagina 034
Intervista & Fotografi eDenis Piccolo
Switch BoardSlide on the Fiat Qubo
sequence 33-64.indd 2sequence 33-64.indd 2 16-03-2009 11:57:4316-03-2009 11:57:43
sequence 33-64.indd 3sequence 33-64.indd 3 16-03-2009 11:57:4516-03-2009 11:57:45
Che Tavola Usi?
Drake DF1
Per quale motivo hhaaai sscceellttto pprrrroppprioo qqueeeella?
Perchè si adatta da dio a tutte le situazioni e in qualsiasi tipo
di terreno.
Dimmi qualcosa suuuul fl flexx eeee suulllle caaaraaaatteeeristiche della tua
tavola?
E’ una tavola abbastanza mordida ma rimane lo stesso molto
reattiva, ed è molto effi cace negli atteraggi, si pianta giù e
non va via, fi go.
Su che tipo di terreeeenoo pprreeeeferissssci ussaaarlaaa??
Personalmente preferisco usarla nei park impegnativi, come
ad esempio sulla linea XL del Snowpark Mottolino a Livigno,
un bel test girare su quei salti.
A che tipo di rider la ccconnssssigli??
La consiglio ad un rider esperto che vuole andare grosso, ma
anche un rider alle prime armi perchè è una tavola completa
da tutti i punti di vista.
Cambi misura per i vvaaarii tteeerrreennnni??
Certo!!!!
E’ fondamentale per il tipo di style che vuoi ottenere.
MATTEO ZAPPATERRA gasa la sua Drake nel park di Prato Nevoso
Quanto importantee èè la ggrrrafifi ccaaaa nnneelllaaa sccccellta di una tavola?
Bhe...un pò si, anche perchè se devi vederla tutti i giorni
un pò ti deve piacere, ma in questo Drake mi ha sempre
soddisfatto.
Cosa pensi dei proommmoodeel???
Per i rider è una fi gata.
Vorresti averne unooo ttuuuoo??
Ovviamente, a chi non piacerebbe.
Come sarebbe, lunnggghhheezzzzaaaa, laarrgghhhezzzzzaa, flflfl flex, caratteristiche e
grafi ca.
Sarebbe esattamente come quella che uso ora, mi trova
da Dio, invece sulla grafi ca la personalizzerei, ma ci dovrei
pensare un pò.
Negli ultimi anni chhhhee ddiffffeeeereennzzzza haaai ttrovvaato nell’evoluzione
delle tavole?
Si sono evoluti molto i materiali per un minor peso e le
sciancrature per migliorarne l’assetto si determinati terrain,
ad esempio la struttura a banana per la fresca, l’evoluzione
sarà continua.
Quante tavole rompppi ddduurraaaanteee uuuunnaa sstttaagiiioonne?
Generalmente 2 o 3, usandole tutti i giorni ad un buon livello
le metti a dura prova.
Rompi più tavole oo tii rroommmmpi ppiiùù ttte???
Figurati! Ci tengo troppo alla mia persona.
Ti hanno mai incullaaattoo uunnaaa taavvvolaaa fffuoori ddaal bar?
No, fortunatamente non mi hanno mai inculato la tavola, sto
sempre molto attento, cerco sempre dei posti sicuri e da
dove posso vederla.
E tu ne hai mai inccuuullaaataa uuuunaa??
Sinceramente non mi è mai passato nemmeno per la testa,
e non lo farò mai.
Sequence Magazine 20pagina 36
Intervista & Fotografi eDenis Piccolo
Board CheckPrato Nevoso
sequence 33-64.indd 4sequence 33-64.indd 4 16-03-2009 11:57:4616-03-2009 11:57:46
sequence 33-64.indd 5sequence 33-64.indd 5 16-03-2009 11:57:4816-03-2009 11:57:48
064038
sequence 33-64.indd 6sequence 33-64.indd 6 16-03-2009 11:57:4816-03-2009 11:57:48
PHOTO : DENIS PICCOLOSPOT : GAVERLAND
NOME & NICK NAME
ETA’
SPONSOR
LOCATION PREFERITA
SNOW BASE
ALTEZZA & PESO
BOARD - BINDINGS - BOOTS
TRICKCOEFFICENTE DI DIFFICOLTA’
sequence 33-64.indd 7sequence 33-64.indd 7 16-03-2009 11:57:5016-03-2009 11:57:50
040
PHOTO : MURIOSPOT : VAL DI LUCE NOME & NICK NAME
ETA’
SPONSOR
LOCATION PREFERITA
SNOW BASE
ALTEZZA & PESO
BOARD - BINDINGS - BOOTS
TRICK COEFFICENTE DI DIFFICOLTA’
sequence 33-64.indd 8sequence 33-64.indd 8 16-03-2009 11:57:5216-03-2009 11:57:52
sequence 33-64.indd 9sequence 33-64.indd 9 16-03-2009 11:57:5416-03-2009 11:57:54
Burton European Open _Laax
HOT MONTH CONTESTIMMAGINI MURIO
042
sequence 33-64.indd 10sequence 33-64.indd 10 16-03-2009 11:57:5516-03-2009 11:57:55
danny davis_sw bs 720
Come ogni anno ecco che si ripresenta l’evento europeo di
snowboard più cool con l’aggiunta che i Beo quest’anno han-
no spento dieci candeline e per me è un vero piacere potervi
raccontare i momenti salienti di queste fantastiche giornate.
Non vedevo un’organizzazione così perfetta...E’ stato
fantastico vedere Jake Burton che abbracciava il suo pupillo
Shaun White anche se è arrivato terzo nella fi nale di slopest-
yle con tanto di “vaffanculo” a un fi lmer che lo riprendeva e
che lo seguiva in follow!
Ma veniamo alla competizione vera e propria che nello
slopestyle ha visto giocarsi tutto nell’utima run. Spine logjib,
wallride, downrail e downbox, halfpipe e kickers creavano un
percorso perfetto per delle run da paura. Shaun White (USA),
campione del 2008, avrebbe vinto anche quest’anno se non
fosse caduto nell’ultima run e se Danny Davis (USA) non si
fosse aggiudicato il primo posto con backside corked 360
handplant sul logjib, alleyoop rock’n’roll slide sul wallride,
switch backside lipside sui rail, un fantastico switch backside
invertito 720 nosegrab, un backside 720 mute grab in pipe
switch backside 900 mute, frontside 1080, 180 sul roller e
infi ne cab 900 crail nei kicker. Nelle donne Lisa Wiik (NOR) si
è imposta con un frontside 180 nose tap e un frontside 360
sul wallride e un 50/50 nosepress sul down box, frontside air
e backside invertito 540 in halfpipe, e ancora backside 540
mute, frontside 360 e backside 360 indy, facile capire che
questo le è bastato per imporsi sulle altre due pretendenti
allo stesso titolo, Sina Candrian (SUI) che è arrivata seconda
e Kjersty Oestgaard Buaas (NOR), terza.
Halfpipe 1°kevin pearce 2°shaun white 3°iouri podladtchikov Slope 1°danny davis 2°peetu piroinen 3°shaun white
sequence 33-64.indd 11sequence 33-64.indd 11 16-03-2009 11:57:5716-03-2009 11:57:57
shaun white_bs rodeo alleyhoop
La prima giornata si è chiusa con la serata al Rider Palace e
con diverse birre al seguito, grazie all’imposizione di Denis
contro me e Murio che non avremmo disdegnato buttarci
sul letto.
La seconda giornata a Laax la competizione di halfpipe
è stata altrettanto spettacolare ed ha visto vincere due
americani: Kevin Pearce nei maschietti e Kelly Clark tra le
girls, entrambi già vincitori nella scorsa edizione dei BEO.
Kelly ha voluto stupire i giudici cambiando il tipo di esibizione
ad ogni run e il suo stile così vario l’ha portata di nuovo sul
gradino più alto di un podio tanto ambito. Anche nella fi nale
maschile di halfpipe Shaun White era dato per vincitore, ma
non ce l’ha fatta contro Kevin Pearce che, nell’ultima run, ha
dato veramente il massimo. E allora ecco cosa ha fatto per
vincere un’altra volta: enormi Crail e McTwist, frontside 1080
tailgrab, cab 1080 seguito da un perfetto frontside 900 per
concludere la sua prova con un superstiloso frontside grab.
Che dire? I Burton European Open hanno festeggiato davvero
alla grande il loro decimo compleanno in un clima di grande
competitività, ma come sempre anche di…grande voglia di
fare festa tutti insieme!!
Paolo Salvatore
PHOTO DENIS PICCOLO
044
sequence 33-64.indd 12sequence 33-64.indd 12 16-03-2009 11:58:0016-03-2009 11:58:00
sequence 33-64.indd 13sequence 33-64.indd 13 16-03-2009 11:58:0116-03-2009 11:58:01
olivier glitter_mactwist
046
sequence 33-64.indd 14sequence 33-64.indd 14 16-03-2009 11:58:0216-03-2009 11:58:02
terje haakonsen_incredible bs air
Air+Style_Innsbr uck
1°colin frei 2°petuu piroinen 3°olivier glitter
IMMAGINI MURIO
sequence 33-64.indd 15sequence 33-64.indd 15 16-03-2009 11:58:0316-03-2009 11:58:03
colin frei_mactwist
Dopo esserci incontrati a Milano io e i miei compagni di
merende Denis e Murio ci dirigiamo verso Innsbruck, la città
dove si svolge il contest più famoso d’Europa, il Billabong Air
& Style. Arrivati a destinazione, mi trovo davanti ad una sce-
na che non rivedevo dall’ultimo concerto rock al quale sono
andato. File di ragazzi che sin dalle prime ore del pomeriggio
affollano le vie di Innsbruck diretti verso lo Stadio Bergisel.
Fatti gli accrediti, e dopo aver camminato 10 minuti a circa
zero gradi, arriviamo dove è posizionata la struttura con
il quarter pipe più alto del mondo, ben 12,2 metri ed una
rampa di 150m. Col passare del tempo l’arena si riempie e
inizia il training; la temperatura si abbassa notevolmente,
mentre gli animi iniziano a scaldarsi. Vedere 13.000 spettato-
ri con un tifo da stadio (di calcio) tutti lì per assistere ad una
competizione dello sport per me più bello ed importante è
stata un’emozione unica!
Il vincitore del Billabong Air & Style Innsbruck Tirol 09 è
Colin Frei (SUI) grazie ad uno silosissimo mctwist indy grab
da più di 6 metri di altezza. Il secondo ed il terzo posto della
competizione sono andati rispettivamente a Petuu Piiroinen
(FIN-backside 540 mute grab) e a Olivier Glitter (FR-mc twist
japan).
Il secondo classifi cato Petuu Piiroinen, sfi orando i 9 metri di
altezza, si è aggiudicato anche il noto premio Nokia Highest
Air Award.
L’atmosfera che si respirava, l’altissimo livello dei rider,
la perfetta visione del contest da ogni punto dello stadio
grazie all’alta defi nizione dell’enorme videowall, ma anche i
concerti di Mando Diao e Deichkind hanno reso la serata una
di quelle diffi cili da dimenticare. Viva Pupi.
Paolo Salvatore
048
sequence 33-64.indd 16sequence 33-64.indd 16 16-03-2009 11:58:0816-03-2009 11:58:08
sequence 33-64.indd 17sequence 33-64.indd 17 16-03-2009 11:58:1016-03-2009 11:58:10
050
sequence 33-64.indd 18sequence 33-64.indd 18 16-03-2009 11:58:1016-03-2009 11:58:10
River Jump_Livignotato chiala_fs 720
IMMAGINI MURIO
sequence 33-64.indd 19sequence 33-64.indd 19 16-03-2009 11:58:1216-03-2009 11:58:12
filippo kratter_tailgrab
Vincitore assoluto è stato Chris Soerman (SWE) dopo un testa
a testa che ha tenuto tutti fi no all’ultimo con il fi ato sospeso
durante una freddissima serata con il termometro ben oltre
sotto lo 0. Il tutto presso il fi ume Spoel, in centro a Livigno,
luogo in cui si è svolta la fi nale del River Jump edizione
2009. Ma il mattino tutti al Mottolino Snowpark per la spes-
sissima gara di Slope dove i rider, di cui molti italiani, si sono
confrontati con parte del meglio della scena europea.
Dopo giorni di brutto tempo, come per magia si apre un cielo
blu cobalto per la gara su al park del Mottolino, sempre in
perfette condizioni, moltissimi i partecipanti e pregevole il
livello, direi da guida “Slow Food”.
Yale Cousino (USA), vincitore della scorsa edzione del
RiverJump, si è aggiudicato quest’anno la fi nale dello
slopestyle con una run spettacolare: è partito con un cab 270
in 270 off sul pic-nic table, per passare a un back lipslide sul
street down rail da 13 m, un ampio cab 900 sul primo jump e
ha concluso il tutto con un enorme backside 900 sul secondo
jump “Sono felice di aver vinto uno Slopestyle in cui il set up
era così buono e divertente e il livello di riding davvero alto!”.
Niki Korpela (FIN), 17 anni, ha vinto anche il titolo di Best
Rookie, impressionando giuria e pubblico con due trick da
incorniciare: frontside 1080 e backside 720 sui due grandi
jump fi nali “Sono stracontento di questo premio, soprattutto
perché non me l’aspettavo, è stata una stupenda sorpresa!”
Mi sa che di lui ne sentiremo parlare.
All’imbrunire tutti nei pressi del fi ume Spoel, dove i migliori 8
dello Slopestyle hanno incontrato i 12 pro invitati per la sfi da
del vero e proprio River Jump.
Dopo essersi confrontati con trick davvero spessi, i 1000
erano all’ordine del giorno, i “superfi nalisti” sono stati Mark
Sollors (CAN), Chris Soerman (SWE), Yale Cousino (USA),
Christian Haller (Sui). Chris Soerman ha sbaragliato la
concorrenza con una run bella incazzata: Frontside 1000 indy
sul kicker da 18 metri, boardslide sul rail direttamente sul
fi ume e 360 sul bidone “Sono così gasato, davvero gasato!
Il percorso era da paura e le strutture erano ancora meglio
dopo il secondo reshaping. Il kicker dava una gran velocità
per cui si arrivava al salto del fi ume con una gran spinta che
ti spingeva al massimo, fun! .. e poi la musica, il pubblico..
tornerò sicuramente l’anno prossimo!”
Che dire...ti aspettiamo.
Denis Piccolo
River_ 1°soerman chris 2°sollors mark 3°haller christian
Slope_ 1°cousino yale 2°korpela niki 3°mustonen jonas052
sequence 33-64.indd 20sequence 33-64.indd 20 16-03-2009 11:58:1416-03-2009 11:58:14
s
simon gruber_bs 720
sequence 33-64.indd 21sequence 33-64.indd 21 16-03-2009 11:58:1916-03-2009 11:58:19
Iuter games_Bardolorenzo buzzoni_fs crail
IMMAGINI DENIS PICCOLO
054
sequence 33-64.indd 22sequence 33-64.indd 22 16-03-2009 11:58:2016-03-2009 11:58:20
aie benussi_fs air
1° lorenzo buzzoni 2° tato chiala e stefano munari
Ci andavo spesso da bambino, i fi ne settimana a scia-
re, ora ci torno un po’ meno. È tutto diverso. I ricordi si
affi evoliscono col tempo, ma avvicinandomi alla meta piano
piano si schiariscono e riprendono forma, ma non so mai
esattamente di cosa mi ricordo. Flash. Forse però era l’altra
valle e a Bardonecchia non ci ero mai stato, ma passavo
spesso gli inverni, i weekend a sciare con i miei amici da
queste parti. Forse ha cambiato nome recentemente…Di
sicuro dopo le Olimpiadi del 2006 qualche cosa è cambiato,
forse inveceè solo un’impressione. Per arrivare da Milano
hanno pensato bene, invece di abbassare la linea della
Tav, di alzare tutti i ponti. Così da creare un tunnel a cielo
aperto, una scenografi a da video Chemical Brothers, Star
guitar, dove tutto è identico per chilometri e chilometri,
noioso, dritto ed enorme!Lentamente le colline iniziano ad
alzarsi, le montagne mostrano le cime sempre più innevate.
Facciamo una pausa. Siamo in ritardissimo, l’aria è frizzante,
fredda, il sole brilla, scalda gli spiriti ma non la mia giacca.
Forse è ancora presto, ma di sicuro si prevede una giornata
bellissima, quello che ci vuole. Caffè e via.Il paese è colpito a
pieno da questa luce scintillante, che scioglie la neve a bordo
strada, tantissima, il riverbero è accecante, c’ è fermento,
macchine che vanno e vengono; casino. Oltre la montagna
c’è la Francia, dove tutto è più ordinato, ma da questo lato,
siamo ancora in italia, non c’è dubbio.Ho sentito di gente
che in preda a istinti di fuga, durante le Olimpiadi, è fi nita in
Francia e se ne è resa conto solo in dogana; convinta invece,
di andare verso Torino. Dicevo, qualche cosa è cambiato….
Bardonecchia località Melezet.
Una jam session, su tutte le strutture del PARK per tutta
la giornata, un contest di ollie ai piedi del pipe e, nel tardo
pomeriggio, la chiusura con una session collettiva in pipe.
Human fl ipper.
La manifestazione ha visto la partecipazione di un centinaio
di rider: dai migliori atleti della scena italiana fi no alle leve
piu’ giovani con l’invito aperto a girare a chiunque.
Giorgio Ciancaleoni, Stefano Munari e Lorenzo Buzzoni
hanno girato fortissimo in pipe, mentre citiamo Tato Chiala,
lo stesso Lorenzo Buzzoni, Max Stampfl , Max Galfrè e Nicola
Borella (lucido) per la session di jump.
Sono stati gli atleti stessi a giudicare e premiare i trick
migliori, riconoscibili da urla e schiamazzi da megafono, con
banconote da 50 Iuteuro, poi cambiati in moneta sonante alla
premiazione, per un montepremi totale di 3.000 euro.
Le medaglie assegnate sono state:
ORO: Lorenzo Buzzoni
ARGENTO: Tato Chiala/Stefano Munari a pari merito
SBRONZO: Nicola Borella
Davide Calafà
giacomo kratter e yan
sequence 33-64.indd 23sequence 33-64.indd 23 16-03-2009 11:58:2316-03-2009 11:58:23
O’Neill Garden Of Roses_Siusisimon gruber_bs 720
In Alto Adige spaccano, si sa... Ci sono bravi riders, gli
snowparks sono al top, insomma la scena è veramente
gasata! Anche i contest che organizzano non sono per
niente male; tra l’altro, data la nota precisione dei sudtiroler,
eventuali cene, feste ed intrattenimenti vari legati alle gare
sono sempre interessanti...
Appena saputo che avevo l’occasione di farmi un giro al
Garden of Roses in veste di reporter, mi sono supervolentieri
liberato dai miei impegni per il weekend, e sono partito alla
volta dell’Alpe di Siusi con i miei amici fotografi Giorgio De
Vecchi e Roby Bragotto. Immaginatevi la fatica di sopportare
due persone che parlano nel loro gergo tecnico da fotografi ,
incomprensibile al resto del genere umano... Comunque le
due ore di viaggio da solo con loro sono fi nite, e comunque
gli voglio bene lo stesso!
Arrivati a destinazione, Franz ci sistema in un accogliente
hotel, un attimo di polleggio e andiamo subito alla cena
tipica altoatesina (che si è rivelata ottima) dove troveremo
tutti i rider e gli operatori media invitati. Ci sono un sacco di
personaggi stranieri, attirati dal fatto che il contest è un 4star
Ticket to Ride, quindi riveste la sua importanza, ed in più gli
1° josh shermann 2° tobias karlson 3° stefan karlson
sponsor mettono in palio un sacco di cash... Oggi ci sono
state le prequalifi che open per assegnare i tre posti liberi per
domani, quando si terranno la fi nale e poi la fi nalissima a 12.
Questa sera a letto presto...
Il set-up per la gara, shapeato dai Panettone Bros, è super.
Nazi-box salita e discesa, kicker da 16, 20 e 18m in linea,
ed in fondo un bel wallride. Bello impegnativo direi! I riders
sono belli in pompa, si vedono belle linee, con 720 to 720 o
addirittura 900 to 900. Peccato per il vento contrario che non
dà tanto margine ai riders, molti purtroppo atterrano corti...
Alla fi nale per decretare i 12 superfi nalisti, in mezzo a un
po’ di norvegesi, austriaci ed americani, la spuntano ben 5
italiani, cioè Simon Gruber, Stefano Munari, Marco Concin,
Tobias Sherlin ed il rookie Lukas Valentini. Bene, no? Sono
orgoglioso del loro risultato!
Purtroppo il vento aumenta, rendendo quasi impossibile
girare, e quindi le superfi nali sono rinviate a domani. Non ci
resta che gasarci a mangiare e bere grazie alla sapiente arte
grigliatoria dei Panettone Bros, e soprattutto prepararci per il
party di Carnevale, a tema ‘60 e ‘70, di stasera....
The day after... Tutti cominciano a riprendersi piano piano
dalla festa, ed i ricordi lentamente riaffi orano... Il contest
per fortuna inizia tardi, e per fortuna soprattutto non c’è più
quel guastafeste del vento di ieri. Oggi i riders si esprimono
decisamente meglio, non hanno più il problema di arrivare
a pelo sul landing, quindi osano di più. Sinceramente sono
frastornato da tutte queste rotazioni, tendo a non capire più
nulla, non saprei dire chi è in vantaggio sugli altri... Che gli
11 fi nalisti (uno non si è presentato al via) spacchino tutti è
comunque fuori di ogni dubbio, come non è in discussione il
super style di Simon Gruber.
Arrivano le premiazioni, con tutte le interviste e le foto di
rito, e vedo già tutti i presenti che si fi ondano come degli
avvoltoi al banco del bar per cominciare un’altra session di
wurstel&birra. Sarei tentato di stare qui ancora un po’, ad
abbronzarmi, mangiare e chiacchierare, ma i miei compagni
di viaggio mi riportano alla dura realtà: abbiamo parcheggia-
to in divieto di sosta per fare prima, meglio se ci muoviamo
per scongiurare una multa...
Grazie Garden of Roses, mi sono proprio divertito!
Marco “Rezza” Resenterra
IMMAGINI DENIS PICCOLO
056
sequence 33-64.indd 24sequence 33-64.indd 24 16-03-2009 11:58:2516-03-2009 11:58:25
on
sequence 33-64.indd 25sequence 33-64.indd 25 16-03-2009 11:58:2816-03-2009 11:58:28
SIMON GRUBER
about
FOTO & INTERVISTA DI DENIS PICCOLO
“ho conosciuto bene Simon in California, condividendo con lui
per molti giorni un letto da una piazza e mezza in uno squallido
“motel6”. E’ sicuramente il rider con la maggior determinazione
che abbia mai conosciuto, il primo a salire in park, l’ultimo ad
andarsene, ama lo snowboard oltre la sua immaginazione, non si
rende ancora conto di quanto è forte e di quanto ancora può mi-
gliorare. Qualcuno dice che ogni volta che lo incontra ha imparato
un nuovo trick, altri si fermano a godersi il suo stile, io mi limito a
fotografarlo, per la gioia delle mie lenti e dei nostri lettori”
sequence 33-64.indd 26sequence 33-64.indd 26 16-03-2009 11:58:2916-03-2009 11:58:29
sequence 33-64.indd 27sequence 33-64.indd 27 16-03-2009 11:58:2916-03-2009 11:58:29
060
Simon, dove, quando è perché è iniziato tutto?
Tutto è iniziato in un piccolo resort qui vicino a casa mia, io
mi allenavo con gli sci per le gare, e vedevo i miei amici che
andavano con la tavola, così nella pausa pranzo ho deciso
di provare anche io, ma avevo le scarpe da ginnastica e non
mi sono divertito un granché..avevo 13 anni. Per un anno
ho ancora sciato poi mia madre mi ha regalato una tavola
da snowboard per Natale, una tavola senza marca con 3
scimmie sopra, c’è l’ho ancora, un ricordo fantastico.
Le collezioni tutte le tue tavole?
Sì, quasi tutte...specialmente le prime, ma molte degli
sponsor ho dovuto darle indietro, un vero peccato, ora però
me le fanno tenere.
Cosa rappresenta per te lo snowboard?
Una passione che ora è diventato un lavoro.
Se non fossi stato un rider cosa saresti stato?
Sarei un meccanico, forse in questo momento stavo truccan-
do una vespa. Era il mio lavoro prima di fare a tempo pieno
lo snowboarder, mi piace, è divertente. Chissà che un domani
non ci faccia un pensierino.
Sei tra i migliori rider della scena italiana, cosa ti manca o
quanto ti manca per esplodere anche in Europa?
Forse mi manca ancora un po’ di esperienza.
Recentemente abbiamo fatto un viaggio insieme in California
al Superpark di Mammoth. Che differenze hai trovato tra il
loro snowboarding ed il nostro?
Secondo me c’è molta più gente che è in grado di snowbor-
dare ad alti livelli, la mia sensazione e che si divertono molto
di più.
In che cosa siamo fottutamente indietro in Italia?
Sicuramente con il park, loro mettono a disposizione tutta
la montagna invece noi un pezzetto di qua e un pezzetto di
là, troppo poco, dobbiamo progredire in questa direzione,
servono intere piste dedicate allo snowboard.
Ti alleni moltissimo, sei sempre sulla tavola, è per migliorare
o perché non puoi proprio farne a meno?
Perchè non ne posso proprio fare a meno e perché mi piace
da impazzire la montagna, non riesco a starci lontano, è un
richiamo costante.
Ti sto iniziando a conoscere sempre di più, perché sei sem-
pre in mezzo alle palle....ti vedo dappertutto...la tua crescita
è esponenziale, dove vuoi e dove puoi arrivare?
Non mi sono posto dei limiti, cerco di sfruttare al massimo
tutto quello che mi capita e poi me ne tornerò a lavorare
veramente, vorrei fare magari il maestro di snowboard, il
prossimo anno cerco di iscrivermi al corso, è un’idea che mi
frulla nella testa.
Non è un po’ limitativo che un rider come te aspiri a fare il
maestro?
Lo vedo come un’opportunità, un lavoro in più che un domani
potrei fare e poi si guadagna bene.
Quando un rider raggiunge un certo livello generalmente si
trova davanti ad una scelta, partecipare ai contest oppure
fi lmare e fare shooting in quantità industriali. Che vantaggi ti
dà una scelta e quali invece l’altra?
Ai contest si riesce a tirare su dei soldi che servono sempre,
invece far shooting serve per la mia visibilità e per le mie
aziende, ma ad essere sincero mi piace fare tutti e due,
ma può capitare che invece una mattina non ho voglia di
fare né uno né l’altro. Ma per il futuro sarò più presente nei
video e sui mag, voglio concentrami maggiormente nelle
photosession.
Quanto è importante uscire nei mag e video italiani e quanto
invece lo è uscire in quelli europei?
E’ molto importante per gli sponsor e per la visibilità che
ottengono, in questo momento voglio cercare di uscire
maggiormente nei mag europei, in Italia ho già avuto molta
visibilità.
Sei molto legato alla tua crew Altotesina, quasi ognuno di
voi non volesse staccare i cordone ombelicale che vi lega,
come mai?
Ci vogliamo bene, ci piace girare insieme, ci divertiamo.
Si dice che quando siete insieme combinate poco, a diffe-
renza di quando siete distanti e producete risultati, conosci il
perché di questa cosa?
Sì è vero, si dice questo ed è anche vero, ma solo in fresca,
lì litighiamo sempre, abbiamo idee diverse, forse abbiamo
troppo confi denza uno con l’altro.
Perchè ti chiamano “spadino”?
E’ tutta colpa di Aie, perché un po’ di tempo fa ero piccolo
e minuto fi sicamente, ed ero ospite a casa sua a Cervinia,
cucinavo, pulivo, facevo tutto, e a lui piaceva chiamarmi
Spadino, non mi piace come soprannome.
Mammoth California - pics Denis Piccolo
sequence 33-64.indd 28sequence 33-64.indd 28 16-03-2009 11:58:3116-03-2009 11:58:31
BS 900 melon Mammoth California - pics Denis Piccolo
sequence 33-64.indd 29sequence 33-64.indd 29 16-03-2009 11:58:3316-03-2009 11:58:33
062
sequence 33-64.indd 30sequence 33-64.indd 30 16-03-2009 11:58:3416-03-2009 11:58:34
BS 720 melon Mammoth California - pics Denis Piccolo
sequence 33-64.indd 31sequence 33-64.indd 31 16-03-2009 11:58:3816-03-2009 11:58:38
So che per poco ti è saltato il gancio per fi lmare con Isense-
ven, cosa non ha funzionato?
Loro erano molto motivati a fi lmare con me, ma purtroppo
non sono riuscito a trovare del budget per pagarmi la parte,
ma se riesco a beccarli ogni tanto durante i loro shooting
dovrebbero fami una piccola parte, questo non scriverlo
perchè è un segreto :-)
Chi è per te la persona più importante nel tuo cammino di
snowboarder?
Inizialmente Aie perché mi ha passato il primo sponsor
che fù Santa Cruz, poi Alex di Fakie mi ha dato una grossa
mano con Siusi, Dvs e vari contatti che senza di lui non ci
sarebbero mai stati, e poi mi dà la possibilità di collaborare
con il park di Siusi, che ci tengo moltissimo.
Il tuo prossimo viaggio.
Vorrei ritornare in America, sempre a Mammoth. Mi sono
trovato benissimo ed ho imparato davvero tanto.
Ti sei mai ispirato a qualche rider?
Una volta mi piaceva molto Hampus, mi piaceva il suo stile,
la sua precisione, il suo snowboarding.
Quali sono gli interessi oltre allo snowboard nella tua vita?
Mi piace arrampicare, mi piace andare in giro con la mia
vespetta, la sera spesso esco e faccio festa, amo lo skate e
la bici, insomma sono un ragazzo sportivo.
Ci sono differenze tra la scena est e quella dell’ovest?
Mi sembra che loro girino più in fresca e noi più in park.
Meglio un trick molto stiloso o meglio un trick molto tecnico?
Mi piace fare un trick molto tecnico con un bello stile, non mi
piace chi fa un trick super tecnico come un 900 ma senza
un minimo di stile, ci vuole il giusto mix.
Qual è stato il giorno in cui hai avuto più soddisfazione nel
tuo percorso di snowboarder.
Lo scorso anno in America al Superpark con te e Filippo,
quando abbiamo girato nel salto da 30 metri, la sera ero
contento, sono andato a letto felice.
Invece quello che vorresti dimenticare?
Due settimane fà a Campiglio nel training quando ho preso
una storta alla caviglia, ho rischiato di rovinare tutta la
stagione.
Cosa ne pensi del livello italiano nello snow?
E’ abbastanza basso, potrebbe essere più alto, forse i riders
non sono così motivati, manca un circuito di gare serio,
adesso è uscito questo Snowboard Challenge, speriamo!
Nelle gare italiane vengono troppo spesso invitati solo i
super pro, non si dà spazio ai rookie, quindi non si aprono le
porte a nuovi rider.
Cosa ne pensi dello Snowboard Challenge?
E’ una cosa abbastanza fi ga, tutti hanno la possibilità di
girare, mi sono divertito. Ma non voglio dire di più.
Per progredire nello snowboard è meglio girare con rider
sempre differenti o e meglio avere sempre la stessa crew?
Io preferisco girare sempre con la stessa crew, mi diverto
di più.
Cosa ne pensi della nazionale?
Mi piacerebbe entrarci per far delle gare, ma fi nora non ho
ancora raggiunto un livello decente in pipe, devo allenarmi
di più, ma comunque rimane un mio obbiettivo. Faccio fatica
a trovare un pipe comodo per girarci ed allenarmi, sono tutti
lontani, ma forse dovrei passarci un po’ di tempo dentro,
chissà cosa ne esce fuori.
Ti piacerebbe gareggiare alle Olimpiadi?
Certo, dev’essere un’emozione incredibile.
Che rapporto hai con i tuoi sponsor?
Un ottimo rapporto, molto amichevole.
Com’è deve essere il tuo park perfetto?
Deve avere almeno tre salti in fi la, minimo 15 metri, un po’
di rail per jibbare, con a fi ne pista delle ragazze che urlano
il mio nome!!
Ringrazia chi devi.
Rigrazio la mia famiglia, la Sequence Crew, Arturo di Random
ed invece Killer no :-), la mia ragazza, Forum, FourSquare,
Smith, Dvs, Skull Candy, Fakie Shop, Elm Company, Alex
Berger, tutta la crew degli Hobbit, i miei amici.
Switch Nosepress - pics Murio
Simon dopo le session californiane, sciolina e mail - pics Denis Piccolo
064
sequence 33-64.indd 32sequence 33-64.indd 32 16-03-2009 11:58:3916-03-2009 11:58:39
sequence 65-96.indd 1sequence 65-96.indd 1 16-03-2009 12:02:1716-03-2009 12:02:17
FOTOGRAFIE MURIOPAROLE DAVIDE CALAFA’
066
LA MIA IDEA DI SNOWBOARD RUOTA INTORNO ALLA
MORBIDEZZA DEI MOVIMENTI ED ALLA SINTONIA DEL
RIDER CON LA TAVOLA. NON SI TRATTA DI STABILIRE SE
L’UOMO O LA NATURA SIA IL NOSTRO PRINCIPALE PUNTO DI
RIFERIMENTO, MA DI LASCIARSI TRASPORTARE IN UN MOTO
DI APPARTENENZA AL MONDO STESSO. SI AVVERTE QUINDI
UNO STIMOLO ALL’AVVENTURA SEMPRE PIÙ INCALZANTE; SI
CERCA IL GUSTO DELLA VERTIGINE IN OGNI CIRCOSTANZA,
L’AVVENTURA ROMPE INFATTI IL CICLO ORDINARIO DELLA
VITA, CHE UNISCE ED INTRECCIA EVENTI, LUOGHI E PERSO-
NE. E’ UN USCIRE DAGLI SCHEMI COSTRUITI A PARTIRE DA
UNA RETE DI ABITUDINI E CONDIZIONI FORTI DELLA SOCIETÀ
IN CUI VIVIAMO, ED UNA VOLTA FUORI SI VIVE IN UN MISTO DI
INCANTO E PAURA.
Con questo tipo di premessa poco importa quello che si è
una volta messa la tavola ai piedi: pro, fl ow o principiante,
l’importante è godere di quello che si fa, in armonia con
l’ambiente. Ci sono persone fortunate che hanno una
propensione naturale, stile fi n dall’inizio, magari senza fare
nulla di tecnico, ma esprimendo con energia la fusione
tra sé, tavola e neve, natural player. Altri che, lavorando
duramente, hanno comunque acquisito questa naturalezza a
forza di discese, jibbing e quant’altro. Un ritmo, uno stile, un
beat possono aiutare a defi nire l’ andatura di un rider, mentre
una canzone, magari riascoltata per caso, rimanda spesso
attraverso fl ashback, sprazzi di lucidità, e dejavù a viaggi ed
esperienze vissute in modo intenso. Swiss Switch tratta di
One week trip a Laax di Nike 6.0 ed è accompagnato da
un beat molto forte, incalzante, divertente che esprime una
carica positiva verso tutto quello che circonda… le nevicate,
il sole, gli amici, il team, la gente intorno, ma soprattutto
verso sé stessi. Lavorare a 15 sottozero è un’impresa diffi cile
se non si è convinti ed orientati verso l’obiettivo fi nale,
l’atmosfera del team era quindi forte di una stretta collabo-
razione tra i vari elementi, grande intesa, condivisione ma
anche e soprattutto di divertimento con l’occasione di potersi
confrontare e migliorare continuamente raggiungendo e
superando i propri limiti. Nike 6.0 rifl ette un mood di vita che
lega gli ambienti street alle varie realtà sportive, mood aperto
e non focalizzato su un’unica disciplina, è presente nella sce-
na snowboard, surf, skate, bmx wake, moto e mtb; non vuole
essere un brand tecnico, ma rappresenta più uno stile di vita
“with more smile and more style”, che si infonde tra i giovani
rider delle varie discipline per questioni di stile, creatività,
abilità. “Spawn tomorrow’s heroes of today”. E’ quindi in
questo mood che gli atleti cercano di raggiungere la destina-
zione prefi ssata per la realizzazione di Swiss Switch”: Laax.
Siamo abituati a vivere il viaggio solo a partire dal momento
dell’arrivo a destinazione, ad esempio non viene contato nel-
la nostra avventura il tragitto, siamo convinti che il viaggio in
quanto tale inizi una volta già a destinazione: arrivo, scendo
dall’aereo, aspetto il bagaglio, esco dall’aeroporto ed allora
inizia il viaggio…sentiamo, ma probabilmente se riuscissimo
a trovare un modo di far rientrare nelle nostre esperienze an-
che il “modo” di raggiungere la meta, vivremmo la questione
in maniera diversa. Il viaggio non è solo la meta, ma come
la si raggiunge. Mi raccontavano degli amici cileni che in
Cile, appunto, è molto diffuso l’Hijacking, l’autostop, perché
nelle abitudini della gente è ancora rimasta la consuetudine
di dover viaggiare sempre in almeno due per macchina, per
una forma di controllo durante la dittatura di Pinochet, e così
ancora oggi la gente offre e riceve passaggi a sconosciuti
NIKE 6.0 TRIP
Plazy skeita nel corridoio del riders palace...
sequence 65-96.indd 2sequence 65-96.indd 2 16-03-2009 12:02:2216-03-2009 12:02:22
sequence 65-96.indd 3sequence 65-96.indd 3 16-03-2009 12:02:2516-03-2009 12:02:25
068
Davide Vagheggi
senza nessuna inibizione…Pollice verso, signifi ca… andia-
mo?? Ma in Svizzera, evidentemente non è proprio così; credo
complice di questi fraintendimenti sia anche la rigidità del
clima e la stretta osservanza di regole che portano le persone
a non trasgredire usi e costumi consolidati. I tre rider, Ruggero
Naccari, Davide Vagheggi e Daniel Plazy inneggiano allo scroc-
co di un passaggio con tavole e zaino, sotto la bufera di neve
che si intervalla a timidi sprazzi di sole, per potersi avvicinare
alla meta. Le reazioni della gente non sono quelle desidera-
te, chi bruscamente accelera per superare l’imbarazzo, chi
addirittura risponde da dietro il fi nestrino con un altro pollice
all’insu’, ma senza fermarsi o chi fa il segno di “peace” ma
da dentro un Suv con vicino la solita Barbie super pettinata,
si rischia l’investimento ma si cammina, con pollice all’insu’,
congelando, ma si sa, in questo ambito possono passare ore
prima di riuscire nell’intento o essere così fortunati da trovare
qualcuno che animato da pura compassione apra lo sportello
e carichi i tre routard. La giornata passa in un misto di gioia
e sconforto, gioia al momento del carico e del passaggio,
sconforto quando ad un incrocio bisogna scendere, nell’attesa,
col pollice all’insù, di un’altra macchina. Il morale è alto ed in
qualche modo i tre riescono ad arrivare a Laax riunendosi con
il resto del team produttivo. La fatica ed il disagio dell’autostop
vengono ricompensati da un’accoglienza calorosa all’interno
del Rider Palace. Posto al di sopra di un laghetto artifi ciale che
gode di un’ampia veduta su tutta la valle. L’architettura rifl ette
la scelta dei materiali di dialogare con il contesto, i volumi
semplifi cati ma mai totalmente puri sono immediatamente
riconoscibili. Vi è un’alternanza dei rivestimenti lignei e di
enormi vetrate, cosi anche dall’esterno è possibile identifi care
le varie aree… accoglienza, Bar, Lounge, e la posizione delle
camere. Corridoi dalle luci fl uorescenti di diverso colore per
ogni piano conducono alle stanze. Le camere sono molto
semplici e funzionali, ma estremamente comode, se non per
lo sportello del bagno che privo di ogni sistema di ventilazio-
ne si sfoga direttamente verso uno dei tre letti, il soffi tto di
tutto l’edifi cio è realizzato in pannelli di cemento imitando la
disposizione delle tavole in legno delle costruzioni rurali, in
una sorta di pietrifi cazione industriale, che ben si combina
con le trasparenze delle grandi vetrate a tutta altezza delle
stanze, permettendo all’edifi cio di non creare meraviglia, ma
di mostrarsi nella sua ordinaria concretezza . Rider palace si
propone come una realtà attiva offrendo una serie di eventi,
serate, party, all’interno della propria sede in concomitanza
con la scena snowboard di Laax. Si prende posto, si spiegano
le lenzuola, si aprono gli asciugamani, si svuotano le borse e ci
si abbandona ad un po’ di riposo. Si inizia a creare quel came-
ratismo da gita scolastica: si invadono le camere degli altri,si
usa il bagno degli altri, per via della fi nestrina sul letto, gli altri
usano il nostro bagno, si gira in skate nei corridoi, si montano
gli attacchi, si punta la receptionista… e si cena insieme. Il
problema in un paese straniero può essere la lingua, ma non
ho mai visto persone senza sapere una parola di quello che
dicevano spiegarsi così bene. Mangiavo sempre quello che
sequence 65-96.indd 4sequence 65-96.indd 4 16-03-2009 12:02:2616-03-2009 12:02:26
Davide Vagheggi INDY nella pazzesca fresca di Laax
sequence 65-96.indd 5sequence 65-96.indd 5 16-03-2009 12:02:2916-03-2009 12:02:29
Plazy NOSEPRESS con stile, molto stile
070
sequence 65-96.indd 6sequence 65-96.indd 6 16-03-2009 12:02:3116-03-2009 12:02:31
non ordinavo, ero l’unico, così presi l’iniziativa di assecon-
dare le scelte degli altri in fatto di cibo, e alla fi ne arrivavano
queste megaportate di patatine e roshty con carne succulenta
guarnita con ogni genere di minchiata. La lentezza è una virtù
di vita, anche al ristorante. Slow food, slow people, slow man.
E’ normale come in un gruppo nascano spontaneamente nick,
modi di dire e di fare, come si evidenzino abitudini. Così ci
troviamo in compagnia di Slowman, sempre il primo e l’ultimo,
Zanca con le sue sigarette che fanno ridere, Ace cinghia lotto,
che post sbocco colma il suo vuoto con altrettante chips e
cola...
La prima sera si spende a girare in cerca di spot per rail
notturni e qualche ripresa in street, occhi listo su tutti i
corrimani e muretti, nevica… nevica… le ruote slittano.
Speriamo domani ci sia il sole! La sveglia suona. Ne suona
un’altra, e un’altra ancora…bisogna alzarsi, si aprono le tende
della stanza, e … c’è nebbia, le nuvole sono basse…Il
programma, come il prefi ggersi una meta, innesca dentro di
noi meccanismi piuttosto pericolosi, soggetti a continui
affanni, abbiamo scelto un obiettivo in un programma da
svolgere in un certo tempo. Una settimana di duro lavoro ci
aspetta; meteo, spirito del rider e location sono le tre variabili
per una session memorabile. Nevica, fa un freddo cane, il
posto è comunque ricco di nuovi spot, ma il tempo gioca un
brutto ruolo sullo spirito di gruppo. Dopo lo shock della sveglia
ci si concede una ricca colazione ed è in quel momento che
raggi di luce penetrano le nuvole ed iniziano ad illuminare la
valle; cambia il mood, la reattività delle persone è impressio-
nante di fronte alla presenza del sole, c’è frenesia, si corre, si
vuole andare in park; andiamo! Il sole illumina, e il riverbero
sulla neve permette di stare in felpa, si inizia a girare, si
scelgono una serie di jump come riscaldamento, il park è
grande, un pipe gigante divide l’area in due, piccoli funbox,
tronchi, rail compongono questa prima parte, mentre dall’altro
lato del pipe, kick di 18 metri in sequenza prendono il
sopravvento su qualsiasi infrastruttura, sopravvive un timido
pipe più modesto del primo per forma e dimensioni ma
ugualmente interessante. La scena snowboard in Swiss è
ricca di personaggi interessanti, dal gestore del park,
disponibilissimo per qualsiasi cosa, ai rider vari che senza
troppe parole e ricami girano forte nelle strutture del park.
Partenza, discesa, salto, la neve non tira molto, ma
ugualmente si chiudono bei trick, come un bel 720 in park di
Ruggero, la gente incita dalla seggiovia, qui la lingua conta
poco ed è l’entusiasmo dell’incitamento che gasa i rider, che li
spinge ad andare..andare…Si gira in pista, si trovano alberi da
boncare, trick da chiudere in fresca, c’è energia. Il panorama è
mozzafi ato, le nuvole scivolano via veloci tra le gole e le valli
dell’ intorno, le cime sono imponenti e graffi ano un cielo
limpido, pinete coperte di neve disegnano i fi anchi delle
montagne. La luce del sole radente accentua ogni dettaglio,
vediamo ciò che avremmo desiderato vedere. Il primo giorno è
sempre un misto tra prova, entusiasmo, novità e adrenalina. E
così anche la sera dopo aver mangiato e riposato si riparte in
cerca di altri spot per i giorni successivi. Il mattino ha l’oro in
bocca, ma se nevica pesto, ha tutto un altro sapore, Delle tre
variabili sopracitate ora la più imprevedibile resta il meteo, ci
si ingegna comunque per poter sfruttare al meglio anche la
situazione meteo meno adatta, girandola a favore per una
serie di riprese in fresca. Varie risalite in funivia permettono
una ricognizione aerea delle aree più interessanti, tetti di baite,
linee in fresca lungo pendii vergini, boschetti, pinetti da bonca-
re. Tutto viene poi valutato a terra, spesso tradendo le
aspettative, in effetti dall’alto tutto sembra perfetto, si valutano
i landing, o le posizioni per eventuali kick, si valutano i tetti
delle baite… continua sempre a fi occare e la nebbia si rompe
solo per alcuni momenti facendo fi ltrare la luce del sole. Dopo
vari tentativi si trovano alcuni spot interessanti, e si inizia a
costruire il kick, si tratta di una slashata sopra un pillow
enorme di 3 mt di altezza, Davide cerca di saltarlo e ci riesce,
atterraggio morbido, in fresca. Il pillow rimane così pieno di
neve che Ruggero cerca comunque di tagliarlo in due e
soddisfatto realizza la sua minislavina. Nel silenzio della
nebbia echeggiano i boati delle esplosioni antivalanga quasi a
monito che la montagna non può essere presa solo con una
seggiovia, e vincenti trovarsi in cima. La nebbia è cosi densa
che ci si perde subito lungo le piste per poi ritrovarsi in
albergo. Laax è strutturata intorno agli impianti sciistici, molto
ben organizzati, veloci e fl uidi nel gestire le code, un
comprensorio enorme con un park di tutto rispetto, ma si
preoccupa anche di costruire qualche struttura a fondo pista
cosi da democratizzarne l’uso. Questa ministruttura è
costituita da due rampe di scale con ai lati due funbox e
centrale il rail, posto di fronte al punto di arrivo dove sono
allestiti i vari servizi per turisti con tutta una serie di bar e
caffetterie che in serata sono aperti diffondendo buona musica
su tutto il piazzale. Una costante di queste giornate è la neve
che, variando di intensità, copre copiosamente ogni cosa ma
per fortuna scivolando via dai funbox…Si iniziano a montare
le luci, si decidono le postazioni, si preparano i cavi, si monta il
crane ed iniziano le riprese, una …due….la neve rende più
diffi cile ogni trick, ma si continua, non si perde un colpo…
dalla montagna scende un gruppo di amici con degli slittini
microscopici, velocissimi e saltano il cavo delle luci…già si
prevedeva il disastro! Plazy chiude la session con un
bellissimo XXXXXXXXXXXXXXXX che regala soddisfazione e da
buonfi nelavoro a tutto il team. Siamo tutti esausti, ma
soddisfatti del girato, si divora un panino, si vedono le riprese,
e ci si prepara per l’indomani. Si gira continuamente, si
cercano spot, ma le condizioni meteo non aiutano! Troviamo
una linea di pillow in chiusura di una cresta, ci sono i primi
pini, è una fatica pazzesca salire fi no in cima, la neve è
tantissima, ma ogni passo è un brivido in più da provare in
discesa, e allora si sale...si sale fi no in cima. Mentre i rider
salgono si prepara il campo base, si scelgono le angolazioni
migliori per le riprese e tutte le prove del caso. Ripresi con uno
zoom tele le sagome si distinguono appena per il colore delle
giacche…intorno…camionate di fresca vergine, che
disegnano una serie di pillow in sequenza. Il segnale di ok, si
appresta la videocamera, si imbraccia la fotocamera ed il
primo, Davide inizia a scendere... velocissimo…la neve è
tantissima, ci si rende conto della quantità solo al vederlo
sparire e ricomparire dopo un salto, sembra che i rider
sbuchino dal nulla..da questa nuvola di neve che si creano,
veloci, con stile chiudono uno dopo l’altro i loro trick sui pillow,
a volte si cade a volte no, è un equilibrio precario ma la
risposta di ogni rider è estremamente reattiva e ad ogni
discesa si stacca la tavola e ricomincia a salire…ancora ed
ancora. La gente incuriosita si ferma sulle piste ed osserva
meravigliata da lontano tutte le evoluzioni. La giornata si
consuma in un paio di spot, porta, sposta, smonta, rimonta, si
crea un attivismo che si fa beffe del maltempo, si apprezza il
lato bello del lavorare con entusiasmo solo se ci si è trovati
qualche volta in diffi coltà La sera si inizia a scalpitare, non si
fi lma ma si vuole uscire, jacky e toblerone la fanno da padrone
per alcuni, chi sviene sul letto per la giornata pesante, c’è chi
sequence 65-96.indd 7sequence 65-96.indd 7 16-03-2009 12:02:3516-03-2009 12:02:35
Ruggero Naccari ROCK TO FAKIE in faccia al cemento
072
sequence 65-96.indd 8sequence 65-96.indd 8 16-03-2009 12:02:3616-03-2009 12:02:36
Davide Vagheggi FS 180 BONK
trova un paio di tette fi nte, buona che il resto è vero, chi si
imbuca dentro una camera, insomma chi cerca trova, i
racconti del giorno dopo condiscono un po’ tutta la giornata
regalando quel pepe in più che fa saltare ancora più in alto. Si
cercano altri pillow, altre linee…altri spot, nevica ancora, le
linee del giorno prima sono state cancellate. Si trovano altri
spot, si inizia a costruire un kick di fronte ad un altro pillow
enorme, si inizia a giocare, salti, trick chiusi, cadute, nuvole di
neve, Davide chiude un backfl ip veloce e potente. Plazy
scende dalla montagna facendo un po’ di curving in fresca, la
surfata è potente, l’onda di fresca che si solleva è altissima,
destra, poi sinistra, poi destra…Ci si sposta su un’altra linea,
si vuole girare ancora su altri pillow. Abbiamo tutti sognato di
essere Tarzan da bambini, ci piaceva identifi carci con questo
personaggio nudo,allevato dalle scimmie in mezzo alla foresta,
era uno dei nostri idoli, volevamo essere come lui, imitavamo
il suo urlo nella giungla; questo è sintomo dell’amore che tutti
provano per l’avventura, ed il sogno dell’infanzia si concretizza
in età più adulta in una propensione per un certo tipo di sport,
estremi e spesso artifi ciosi, lo spingersi oltre. Scelta la zona si
decide quale percorso scegliere per la ripresa, poi ci si muove.
La salita a piedi è lunga, faticosa. Dalla cima i rider scrutano la
discesa, lanciano qualche palla di neve per valutare la
pendenza. Gli occhi vagano alla ricerca della linea perfetta
ideale, valutando tra una serie di dinamiche e variabili,
praticamente in automatico, forti delle proprie abilità ed
esperienze. Davide scende per primo, veloce, sicuro, salta, ma
in traiettoria, nel boncare un albero, perde stabilità e non
chiude il trick. Ci riprova, ora conosce il terreno, sa dove e
come staccare; parte , scende veloce, stacca altissimo, bonca
il pino di prima, e chiude un bel 360 in aria atterrando al limite
del landing. Uau! La giornata procede in tentativi, migliora-
menti, prove continue, fi no a quando la luce per fi lmare
scarseggia… si rientra. Le previsioni per l’indomani
prevedono miglioramenti. Così, forti di una bella giornata da
sfruttare, si programmano gli eventi; al risveglio però ci
sorprende l’esatto opposto, ha nevicato così tanto che non
sono nemmeno state battute le piste, divertenti per girare free,
con 30 cm di fresca ovunque (oltre a quella accumulata nei
giorni precedenti) ma le nuvole basse hanno fatto sì che la
maggior parte degli impianti restasse chiusa, a quel punto non
restava che ritornare in albergo, ma presi da un’insolita attività
ci siamo mossi alla ricerca di due street spot già intravisti per
valutare di giorno e costruire di notte. Il primo purtroppo non
offriva alcuna forma di atterraggio, tirava tantissimo, peccato!
Il secondo invece era l’ingresso di un sottopassaggio su cui
tentare un wall ride. Ci si prepara per intervenire la sera. Si
montano luci, fl ash, si prepara il generatore. Si inizia a spalare,
ci sono due trick possibili, un wall ride ed un pipe appoggiato
ad una di queste pareti. Si prepara il tutto. La gente passa
incuriosita, fa domande, osserva…Si inizia, si tenta con il wall
ride, purtroppo non c’e’ abbastanza spinta, allora Plazy si fa
trainare dal furgone per strada fi no al punto di stacco, uno,
due, tre tentativi ma non c’è abbastanza spinta, si riprova
senza successo, è dura non riuscire in un evento tanto
programmato, a volte non dipende dalle proprie capacità ma
da una serie di fattori imprevedibili che non vengono mai
tenuti in considerazione . Ruggero invece si è costruito un pipe
a regola d’arte ed ora è il suo turno, parte, scende, boom,
rock’n roll! Chiuso, allora si decide di sfruttare il trick per altre
inquadrature e allora via che Ruggero su e giù continua a
pompare il suo pipe! Si smonta ed è già mezzanotte,
domani…dicono, ci sarà il sole Si avverte nell’aria una
naturale propensione al caos, nei modi di fare, anche solo
durante una cena, passando una fetta di pane si riesce a
rovesciare bicchieri, bottiglie, far cadere tavole e alla fi ne, far
cadere anche il pane stesso, stando seduto per non
inciampare contro il tavolo con una naturalità degna di quello
che si diceva a piè pagina…natural player… Caos è una
forma di ordine. Geniale. La sveglia oramai collaudata ci porta
ad aprire la fi nestra e….nuvole…maledette nuvole, è l’ultimo
giorno e non abbiamo ancora visto il sole…Il destino è
beffardo, il tempo di una doccia e la stessa fi nestra inquadra
una scena totalmente diversa, le nuvole sfi lano veloci spinte
da un vento provvidenziale, si apre..si apre sempre di più,
allora è vero, oggi c’è il sole! Montiamo il crane su al park…Il
crane o gru è un sistema che permette certi movimenti
camera soprattutto in altezza, per bilanciare sul braccio il peso
della camera si posizionano una serie di pesi dell’ordine di 25,
30 kg. Tutta la struttura è in acciaio e portarla su in cima alle
sequence 65-96.indd 9sequence 65-96.indd 9 16-03-2009 12:02:3816-03-2009 12:02:38
Ruggero Naccari SLASH dentro i muri ghiacciati del pipe
074
sequence 65-96.indd 10sequence 65-96.indd 10 16-03-2009 12:02:4016-03-2009 12:02:40
Davide Vagheggi & Ruggero Naccari
piste è semplice, ma spostarla diventa ogni volta problemati-
co.La disponibilità del responsabile del park di Laax è stata
provvidenziale, un quad cingolato ci ha aspettato all’arrivo
della funivia, per poter caricare tutta la strumentazione. La
giornata era bellissima, meglio del primo giorno, il vento
soffi ava portando con se cristalli di neve che brillavano e si
rifl ettevano alla luce del sole, come se costantemente avessi
le allucinazioni…il sole!!! Il lavoro da fare è molto, si cerca di
riprendere nella zona di salti e minipipe. Ruggero parte, bonca
il tronco e chiude con una bella slashata sul pipe, da
copertina, è gasato, non si vuole fermare, va, scende, salta,
seguito a ruota da Plazy e Davide, i tre girano forte, su e giù,
purtroppo i tempi di risalita della seggiovia impongono di
rispettare un certo tempo tra una ripresa e l’altra cosi il nostro
amico del park si offre di dare uno strappo per un po’ di giri ai
rider…Il quad cingolato a nostra disposizione… beh,
sembrava essere in un videogioco, purtroppo una serie di
inconvenienti tecnici hanno imposto che solo uno dei rider
riuscisse a girare per questa ultima fase e quindi su e giù, il
kick era suo, rotazioni, 720....Bravo Ruggero, e nonostante
avesse girato fi no all’ultimo voleva ancora girare…Ci si
concede un po’ di relax, una birra al bar in cima alle piste, la
visione di un panorama che avremmo voluto vedere anche
durante gli altri giorni…Silenzio. Il sole si è fatto vivo, abbiamo
lavorato tutti duramente, il clima amichevole e di collaborazio-
ne nel team ha permesso a tutti di dare il massimo. Si carica e
si riparte, due curve e metà furgone dorme, altre due e anche
tutti gli altri cedono, sarà ma queste strade svizzere hanno un
non so che di inpnotico… tutto questo luccichio…
“Alessandro D’onofrio _ Anomalie della norma” “Può accadere
in una fredda mattina di inverno mentre si passeggia assorti,
in un’atmosfera densa, ogni cosa ci appare così nitida e defi -
nita da sembrare nuova. Ma non è un fenomeno prevedibile,
può manifestarsi in ogni momento: ad esempio quando si
sogna o si è ubriachi. Si tratta solo di un attimo. In queste cir-
costanze si ha la certezza che quello che ci appare non sono
dei semplici dati forniti da un occhio imparziale, si comprende
che le immagini sono costruite dalla nostra mente. Essa, pur
ricevendo un input, cambia improvvisamente l’interpretazione,
la logica, fermandosi su signifi cati capaci di disegnare nuove
realtà alternative. Ci si arresta, allora, con un senso di vertigine
sul limitare di un baratro: nulla di consolidato dietro le spalle,
infi nite possibilità di fronte. Il malessere passa rapidamente
e altrettanto velocemente si torna alle certezze di sempre.
Quello che rimane è un’ombra, un sospetto nei confronti della
realtà che distrattamente ci siamo costruiti”.
Il senso di tutto questo… è di non guidare sentendo gli altri
col rischio di parcheggiare la macchina su di un’altra e poi in
un attimo di lucidità, rendersi conto della realtà che distratta-
mente abbiamo costruito.
sequence 65-96.indd 11sequence 65-96.indd 11 16-03-2009 12:02:4016-03-2009 12:02:40
100
sequence 65-96.indd 12sequence 65-96.indd 12 16-03-2009 12:02:4216-03-2009 12:02:42
SIMON GRUBER FILIPPO KRATTERMammoth CaliforniaPhoto Denis Piccolo
Raccolta di immagini
DENIS PICCOLOMURIOANDREA RIGANOMATT GEORGESERIC BERGERIVASCO COUTINHO
sequence 65-96.indd 13sequence 65-96.indd 13 16-03-2009 12:02:4316-03-2009 12:02:43
GIGI CAPPELLO | WallrideVezzena VicenzaPhoto Andrea Rigano
R][
sequence 65-96.indd 14sequence 65-96.indd 14 16-03-2009 12:02:4316-03-2009 12:02:43
STEFANO CARINI | Monster Step DownLa Thuille
Photo Vasco Coutinho
sequence 65-96.indd 15sequence 65-96.indd 15 16-03-2009 12:02:4716-03-2009 12:02:47
MATTEO BORGARDT | Stalefi shGaverLand Italia
Photo Denis Piccolo
R][sequence 65-96.indd 16sequence 65-96.indd 16 16-03-2009 12:02:4816-03-2009 12:02:48
sequence 65-96.indd 17sequence 65-96.indd 17 16-03-2009 12:02:5016-03-2009 12:02:50
KALLE FRASSY | DropCervinia ItaliaPhoto Cristian Scalco
R][
sequence 65-96.indd 18sequence 65-96.indd 18 16-03-2009 12:02:5216-03-2009 12:02:52
LUKAS GOLLER | WallrideSecret Spot
Photo Matt Georges
sequence 65-96.indd 19sequence 65-96.indd 19 16-03-2009 12:02:5416-03-2009 12:02:54
FILIPPO KRATTER | BS 360ChilePhoto Eric Bergeri
R][
sequence 65-96.indd 20sequence 65-96.indd 20 16-03-2009 12:02:5616-03-2009 12:02:56
ANDREA TORELLA | 50-50Milano
Photo Murio
sequence 65-96.indd 21sequence 65-96.indd 21 16-03-2009 12:02:5916-03-2009 12:02:59
NITRO
MISFIT
La twin Misfi t l’anno prossi-
mo si presenterà rinnovata
nella grafi ca, ma soprattutto
nel fl ex con un camber più
basso (camberlow) renden-
dola ancora più freestyle
aiutandovi nell’andatura
in jibbing. Se la monterete
arretrata, avendo una
buona reattività, potrete
girarci bene anche in pista.
Rispetto all’attuale sarà più
morbida, disponibile anche
la versione Wide.
BURTON
JOYSTICK
E’ proprio vero, la Joystick
di Burton si utilizza
facilmente come la famosa
periferica che le dà il nome!
All Mountain freestyle con
il sistema VRocker che la
contraddistingue. Legno
superfl y 2 con fi bre triassiali
e Carbon Ibeam contro gli
sforzi torsionali. Fianchetti
10-45 per una maggiore
robustezza alle lamine negli
atterraggi sui rail e disponi-
bilità di misure Wide.
DC
HKD DEVUN WALSH
Quest’anno scorso la peco-
rella di Devun si è stancata
a saltare tutti quegli osta-
coli, l’anno prossimo infatti
si rilasserà con una birra su
una sedia sdraio dando vita
ad una grafi ca particolare
che ormai è diventata il
segno di riconoscimento di
questo pro-model. Allegge-
rita ulteriormente, darà la
possibilità di raidare anche
al principiante.
FORUM
SCALLYWAG
La casa capitanata da
Peter Line ci presenta una
tavola col sistema Chilly
Dog (una sorta di VRocker
ma dalle linee più morbide)
che permette di jibbare alla
perfezione avendo un ponte
oltre lo zero. Rinforzata sul
nose e sul tail in modo da
far divertire negli atterraggi
anche chi ha mangiato un
po’ di più…
CAPITA
THE GREEN MACHINE
In casa Capita è stata par-
torita una nuova tavola che,
sebbene studiata per il jib-
bing radicale con il fl atkick
per jibbare e raidare sui rail
in boardslide senza puntare
le lamine, potrà sbalordirvi
anche in neve fresca grazie
alla costruzione radius
toolfl at sul nose e sul tail…
purtroppo Capita!
Sequence Magazine 20pagina 086
a cura di Paolo Salvatore
Boards & Bindings & BootsPanoramica di Mercato
sequence 65-96.indd 22sequence 65-96.indd 22 16-03-2009 12:03:0116-03-2009 12:03:01
ROME
GRAFT
La Graft rinnovata nella
grafi ca e nel fl ex è molto
morbida facilitando l’utilizzo
per il jibbing stretto; il si-
stema di lamine particolare
brevettato da Rome evita
le ammaccature sui rail. La
casa costruttrice la consi-
glia anche ad un pubblico
meno esperto e con misure
di piedi fi no al 44.
DRAKE
DF1
La costruzione twintip con
lo shape direzionale molto
reattivo la rendono facile
da domare in pipe e su
grosse strutture. La soletta
strutturata consente, se
sciolinata bene, di affron-
tare anche kicker grossi
con poca rincorsa. Ottima
la lega usata per le lamine.
Sarà una delle tavole usate
dal team.
Sequence Magazine 20pagina 087
a cura di Paolo Salvatore
Boards & Bindings & BootsPanoramica di Mercato
UNION DANNY KASS TURBO
DC SILOH
FORUM SHAKA HERO
FORUM STUNNER HERO
RAIDEN MACHINE
NORTWAVE FREDOM
VANS ANDREAS WIIG II
sequence 65-96.indd 23sequence 65-96.indd 23 16-03-2009 12:03:0816-03-2009 12:03:08
Sequence Magazine 20pagina 088
a cura di Paolo Salvatore
Googles & ElmetPanoramica di Mercato
OUT OF EYES
OAKLEY SHAUN WHITE A FRAME
SMITH INTRIGUE
GIRO REVOLVER
OAKLEY SHAUN WHITE A FRAME
OUT OF EYES
GUE
GIRO REVOLVER
GIRO BASIS
SMITH I/OS
DRAGON MACE
sequence 65-96.indd 24sequence 65-96.indd 24 16-03-2009 12:03:2116-03-2009 12:03:21
sequence 65-96.indd 25sequence 65-96.indd 25 16-03-2009 12:03:2916-03-2009 12:03:29
Sequence Magazine 20pagina 090
a cura di Paolo Salvatore
WearPanoramica di Mercato
BURTON THE WHITE COLLECTION VOLCOM GIGI RUF JACKET L1 FRUST BILLABONG SNAKE
FORUM AARON VERGIN
DC LINEAR 10T
SPECIAL BLEND CIRCA QUIKSILVER CREPEL
IUTER COCRETE
DC SHINODA
NIKE 6.0 MAVRC
NIKE 6.0 AIR ZOOM ONCORE HIGH
C SHINODCQUIKSILVER REGAL HIGH
0
ODAC SHINODC
NIKE 6.VANS AV3
sequence 65-96.indd 26sequence 65-96.indd 26 16-03-2009 12:03:3316-03-2009 12:03:33
sequence 65-96.indd 27sequence 65-96.indd 27 16-03-2009 12:03:4916-03-2009 12:03:49
WINTER 2008-2009
sequence 65-96.indd 28sequence 65-96.indd 28 16-03-2009 12:03:5216-03-2009 12:03:52
sequence 65-96.indd 29sequence 65-96.indd 29 16-03-2009 12:03:5516-03-2009 12:03:55
sequence 65-96.indd 30sequence 65-96.indd 30 16-03-2009 12:03:5616-03-2009 12:03:56
sequence 65-96.indd 31sequence 65-96.indd 31 16-03-2009 12:03:5916-03-2009 12:03:59
096
FOTO & PAROLE MURIOQuando la scena di Pescara guarderà questa foto sfogliando
il giornale, la Crew di Caramellone dovrà mettersi sotto per
rimanere in scia con Paolo Salvatore e il suo stile.
La sua ricerca a nuovi trick lo ha portato ad esibirsi in un
sanchez-press, sotto gli occhi increduli di molte persone.
In questa foto traspare l’essenza dello snowboard, Paolo
dopo anni di esperienza in questo mondo riesce a rimanere
sulla cresta dell’onda e al passo con i tempi, fondendo l’old
school con la nuova era del jibbing.
Ogni volta che io e Paolo ci troviamo su una pista di snow-
bard gli prometto di immortalarlo ma questa volta è riuscito
a sorprendermi con un classico nosepress ad alta velocità e
per un centinaio di metri sulla pista ghiacciata di Livigno.
sequence 65-96.indd 32sequence 65-96.indd 32 16-03-2009 12:04:0016-03-2009 12:04:00
COVER SEQUENCE 20.indd 6 01/07/09 00:18
COVER SEQUENCE 20.indd 3 01/07/09 00:18