samuel palmer the magic apple tree quella di intitolarlo · nel primo r. reiter dopo aver studiato...
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Samuel Palmer
The Magic Apple Tree1830
L’idea di Palmer però era quella di intitolarlo
“Il trionfodel sole”
By courtesy of Syndics of The Fitzwilliam Museum
Johann Rudolph Wolf (1816-1893).
National Portrait Gallery, Smithsonian Institution, Washington D.C.
Johann Rudolph Wolf (1816-1893), di Zurigo, nel 1852 elaborò una formula empirica per calcolare l'attività solare in un dato
giorno basandosi sul numero delle macchie solari, detta appunto numero di Wolf.
La formula è la seguente: R=K (10g+m)dove: R = numero di Wolf; k = costante dipendente dalle
caratteristiche del telescopio e dal sito dell'osservatore (generalmente vicina all'unità); g = numero dei gruppi di
macchie; m = numero totale delle singole macchie. Il numero di Wolf può variare da 0 (assenza totale di macchie) ad oltre 200.
Fine marzo 2001Macchia solare N° 9393Una tra le più grandi mai segnalateContiene molte volte il nostro pianeta TerraImmagine Marco Russiani
Questa figura mostra l'andamento della componente orizzontale (H) del campo magnetico terrestre durante una
"tipica" tempesta magnetica.www.mporzio.astro.it/CVS/plot.gif
Dal punto di vista meteorologico alla intensità dell’attività solare non corrisponde direttamente
alcun evento significativo.Essa è il fattore catalizzatore di altre dinamiche che
possono coinvolgere o meno la Terra e quindi influire anche sulle condizioni atmosferiche.
Quando l’attività solare è al minimo, l’intensità del vento solare è ridotta.
I Raggi Cosmici, trovano così modo di “farsi strada”
fino a raggiungere l’atmosfera terrestre. Questo fenomeno determina, a causa delle particolari
caratteristiche energetiche dei Raggi Cosmici, una maggiore formazione di nubi nella bassa atmosfera, evento che, se protratto nel tempo, può comportare
un sensibile raffreddamento del pianeta.
Vi sono relazioni tra l’intensità dell’attività solare e aumento della irritabilità nervosa
o dei disturbi neuropsichici?
Alcuni autori ne sembrano convinti
Per quanto riguarda i suicidi ad esempio e non solo significative relazioni erano state ipotizzate già da molto
tempo.
B. e T. Dull, più di sessanta anni fa, comunicarono, dopo anni di studi, che avevano osservato sensibili aumenti di
suicidi, l’8%, in giorni di grande attività solare.
Un altro settore di ricerca ha individuato perturbazioni di questo tipo quale causa di incidenti.
Due ricercatori Tromp (1963) e Lynn (1971) hanno pubblicato lavori del genere.
Nel primo R. Reiter dopo aver studiato 362.000 incidenti accaduti, in 2 anni, nell’industria, aveva scoperto che questi avevano subito incrementi dal 20 al 25 % in
periodi di intensa attività solare. Reiter in un secondo studio, relativo a 21.000 incidenti stradali,
aveva ottenuto analoghi risultati.Sono state trovate relazioni, anche,
tra gli infarti cardiaci e le perturbazioni solari. Nel 1959, sul Bollettino dell’Accademia di Medicina del numero di marzo, il dott. M. Poumailloux, primario di
cardiologia all’ospedale parigino Saint-Antoine scriveva: "le nostre constatazioni hanno fatto apparire una
correlazione veramente impressionante tra l’aumento degli infarti al miocardio, in certi periodi di massima
attività solare e di punte di agitazione geomagnetiche".
Già nel 1945 era stato osservato che la curva della mortalità per malattie di cuore nell’ ex Unione Sovietica era stata in stretta relazione con l’indice delle macchie
solari. (Fonte: Pejarskaia, citato da N. Schulz, Annales médicales de Nancy,
maggio 1962, pag. 182).
In India uno studio in tal senso è stato condotto dai dottori Malin e Srivastava (1979). Il periodo preso in considerazione
va dal 1967 al 1972. Furono studiati 5000 casi di ricovero per infarto
avvenuti in due ospedali e studiati in relazione all’indice giornaliero di attività geomagnetica terrestre in rapporto
all’intensità delle macchie solari. Il risultato a cui pervennero i due studiosi fu molto
significativo.
Lo scienziato sovietico A.L. Tchijewsky (1897-1964), professore alla Facoltà di medicina dell’Università di
Mosca, che aveva a lungo studiato il problema, raccogliendo dati da 72 paesi fin dal 600 a.C., scoprì un
evidente parallelismo tra le epidemie in genere, le guerre, le grandi migrazioni e le rivoluzioni in rapporto
al ciclo undecennale del sole.
La sua tesi è che tutte le epidemie e i grandi cambiamenti sociali mostrano
una periodicità undecennale.
Era conosciuta e da molto tempo una periodicità di circa undici anni per la difterite, ma se ne ignorava il motivo.
Tchijewsky ne evidenziò il parallelismo col ciclo undecennale del sole.
Identica relazione evidenziò lo studioso russo, per la meningite cerebrospinale, che studiò in diversi Paesi e i
cicli delle macchie solari, negli anni 1800-1920. Il dott. B. Rudder, direttore della Clinica Pediatrica dell’Università di
Francoforte, confermò con successive e più estese ricerche le conclusioni di Tchijewsky.
Altri lavori documentarono un rapporto tra il ciclo undecennale solare e l’infezione difterica e il numero dei
casi avutisi a Vienna e a Budapest (osservazioni fatte sugli anni: 1885 - 1900 - 1905 - 1910 - 1915 - 1920 -
1925 - 1930 - 1935).
(Fonte: H. Berg, Io Symposium international sur les relations entre phénomènes slaires terrestres en chimie-physique et biologie, Presses
Académiques Européennes, Bruxelles, 1960, pag. 160).
Nel 1915 Alexander Tchijewsky
pubblicava un lavoro dal titolo:
"Influenza periodica del Sole sulla biosfera",
nel quale dimostrava la relazione tra i fenomeni di perturbazione solare e la vita sulla Terra. Lo scienziato
scoprì, pure, una significativa coincidenza con le maggiori epidemie di peste e la periodicità delle macchie solari. Per
questo studio risalì fino al VI secolo della nostra Era.
Studiò ottanta epidemie di peste, verificatesi tra il VI e il XIX secolo, in Europa, scoprendo che ben 52 di queste, il 65%, si erano scatenate in periodi di massima attività del
Sole.
La tesi di Tchijewsky è, in sostanza, che le epidemie, similmente al Sole, hanno una periodicità
di circa undici anni.
Segue uno specchietto, tra epidemie di colera ed attività solare, riportato nel suo lavoro in lingua russa: "Trattato di climatologia biologica e medica" (1934), al capitolo: "Azione dell’attività solare sulle epidemie" (pagg. 1034-
1041):
Attivita’ solare - epidemie di coleraMassima minima inizio massimo fine
1816 1823 1816 1817 1823 1830 1833 1827 1829-31 1833
1837 1837 1848 1856 1844 1848 1857
1860 1867 1863 1863-66 1875 1870 1878 1870-72
1883 1889 1883 1883-86 1889 1894 1900 1890 1892-94
Il mondo accademico si espresse molto positivamente sul lavoro dell’instancabile ricercatore. A tal proposito Lev Brovov scrisse che la: "commissione, presieduta
dal prof. B. M. Kedrov, concluse che numerosi lavori e idee di Tchijewsky erano
di un valore scientifico notevole".Altri studiosi continuarono le ricerche di Tchijewsky ottenendo sempre risultati che dimostravano una
effettiva influenza solare sulla vita della Terra. Per più di 20 anni il biologo giapponese Maki Takata (1951) lavorò sul test che serviva a misurare l’albumina del
siero sanguigno. Il test denominato Reazione di Takata, consente il
calcolo dell’Indice di flocculazione dell’albumina nel sangue.
L’indice è piuttosto costante nei soggetti maschili sani, nella femmina, invece, è influenzato
dalle mestruazioni.
Indubbiamente quello che appare fin troppo chiaro, è che il Sole con le eruzioni è in stretta relazione con le
epidemie più gravi quali il colera, la difterite, il tifo, ecc.
Anche la malattia influenzale è più virulenta in anni di massima perturbazione solare.
Nel 1918-19 l’influenza detta Spagnola, H1N1,
provocò quasi 40.000.000 di morti.
Il 1957, pure, anno di massima attività solare, vede alla ribalta l’Asiatica, che causò, solo in Italia 10.000 morti in
eccesso, cioè in più rispetto alla media.
L’Hong-Kong nel 1969-70 ne causò 20.000.
Negli anni 1989-90 è stata la volta della Cinese, che, oltre a provocare una vera e propria ecatombe in
Inghilterra, stese a letto non meno di 2 milioni di italiani ed in America milioni di persone.
"L’influenza è spaziale” dicono due scienziati inglesi.
Così titolava un articolo su "la Repubblica"
di venerdì 26 gennaio 1990.
Nel pezzo si riproponeva quanto pubblicato dal prestigioso settimanale di scienza "Nature". L’articolo precisava:
"Secondo Fred Hoyle e Chandra Wickramasinghe il fatto che le ultime cinque epidemie d’influenza più gravi, compresa l’attuale, siano avvenute ogni undici anni,
quando maggiore è stata l’attività del sole, non è una semplice coincidenza.
I due scienziati, infatti, sostengono che lo spazio è abitato da forme viventi primordiali come i virus, compreso quello
che nell’uomo causa l’influenza.
La grande intensità che raggiunge il vento solare ogni undici anni trasporterebbe molti più virus sulla Terra,
causando le epidemie più gravi".
A.L. Tchijewsky estese le sue ricerche anche ai grandi cambiamenti sociali, guerre, rivoluzioni ecc. e, nel 1926,
disse:
"Dobbiamo pensare che esista un potente fattore esterno alla nostra Terra che governa lo sviluppo degli eventi
nelle società umane e li sincronizza con l’attività del sole; e dobbiamo anche pensare che l’energia elettrica del sole è il fattore extraterrestre che influenza i processi storici".
Sembra un’affermazione alquanto azzardata, quella dello scienziato, eppure, con le sue ricerche, trovò ed elencò
tutta una serie di fatti
che gli danno ragione.
In 2400 anni di storia del mondo,
i grandi movimenti sociali
(guerre, rivoluzioni, invasioni, ecc.)
si verificano numerosi ogni 11 anni, in periodi di massima attività solare
Dall’anno 1000 al 1900 "il 72 % di tutte le epidemie psichiche coincide con i periodi di massima, e il 28 % con
i periodi di minima dell’attività solare"
Da ultimo due esempi di Tchijewsky che chiariscono l’influenza del metronomo solare: le immigrazioni degli ebrei in America sono più massicce, particolarmente, in periodi di grande attività solare. L’alternarsi dei ministeri liberali e conservatori in Inghilterra, tra il 1830 e il 1930,
seguirebbe la seguente regola: negli anni di massima attività delle macchie solari liberali al potere,
conservatori negli anni di minima.
Anche i terremoti sembrano essere influenzati dai capricci del Sole.
Scrivono G. L. Playfair e S. Hill che "gli astronomi e i geofisici sovietici hanno affermato che
l’attività sismica complessiva sulla Terra ubbidisce allo stesso ritmo dell’attività solare.
Il portavoce più autorevole di questa teoria è A. D. Sytinsky dell’Istituto di ricerche Artiche e
Antartiche di Leningrado, che si è spinto ad affermare che i fenomeni sismici sulla terra
dipendono dall’attività solare".
Lo stesso si può dire per i tornado, infatti, il flusso di energia che si produce dalle eruzioni solari
contribuisce a originare le trombe d’aria, i cicloni ecc
E’ indubbiamente un settore di ricerca di grande importanza e me ne sono interessato fin dal giorno della mia iscrizione all’Università di Medicina e Chirurgia. Ma
poi altre ricerche mi hanno coinvolto in modo più duraturo e mi dispiace aver abbandonato questo settore molto
promettente.
Per concludere riporto le parole di H. J. Eysenck e D. K. B. Nias:
"fa rabbia rilevare che ricerche interessanti e ben condotte e che portano a conclusioni importanti non sono state replicate o approfondite, probabilmente perché gli scienziati temono di venir definiti ciarlatani creduloni se esaminano dei presunti fenomeni per i quali ancora non
esiste nessuna spiegazione fisica". Notizie in gran parte prelevate dal sito di Giuseppe Cosco sulle macchie
solari.
E le eclissi di sole o di luna influenzano l’organismo umano?
Per il momento non esistono studi veramente seri, di natura scientifica in questi senso.
In molti però si sono più o meno sbizzarriti sul tema, in modo particolare gli astrologi di tutti i tempi.
In sequenza Eclissi totale di Sole del 290306 Francesca Longarini
Secondo loro le eclissi causano un cambiamento d'umore ed uno squilibrio psicofisico
nelle persone neurolabili, come del resto i cambiamenti di tempo I giornali, i TG nei giorni d’eclissi fanno a gara per attribuirle gravi
incidenti, violenze, guerriglia urbana, crisi politiche, instabilità economiche, come tutto ciò non succedesse in qualsiasi
altro giorno dell’anno
Addirittura si parla di persone famose morte durante o in vicinanza delle eclissi
come Marilyn Monroe nell'estate di 1962, Kennedy nel 1963,
suo figlio durante l'eclisse di 1999, Lady Diana e Madre Theresa di Calcutta
durante l'eclisse di 1997, Papa Giovanni Paolo II° ed il Principe Ranieri intorno
l'eclisse della primavera del 2005 e molti altri ancora.
Ma anche in questo caso ci si può chiedere: e tutti gli altri famosi morti invece in anni
senza importanti eclissi?E’ poi necessario precisare che sono in numero molto
maggiore gli anni in cui ci sono eclissi di sole che non quelli senza.
Total Solar Eclipse of 1991 July 11 (San Jose del Cabo, Baja, MEXICO)
Nikon FE, Tamron SP500 (500mm f/8 lens), 8 seconds on Kodachrome 64 Photo ©1991 by Fred Espenak
et airliner flying in front of a setting sun (click to enlarge).
Picture captured with a 8" MEADE LX10 telescope and a CASIO QV4000 digital camera behind a 40mm eyepiece.
http://djoye.chez-alice.fr/Sun4_eng.html
Modificazioni cicliche nella trasparenza e temperatura degli strati atmosferici più elevati, ionosfera e ozonosfera, dovute a cause ancora in gran parte oggetto di studio e di
analisi, specie per mezzo dei satelliti artificiali.
Le ultime notizie (aprile 2006) riferiscono che la "termosfera", la zona di atmosfera che inizia a 90
chilometri di altezza e si estende ancora più in alto,
sta diventando meno densa.
Probabilmente non ce ne accorgeremo neanche, ma ci potrebbe essere un effetto curioso: i satelliti rimarranno
in orbita più a lungo,
e con loro anche la "spazzatura spaziale".
Il fenomeno è stato scoperto da un gruppo di ricercatori del Naval Research Laboratory, negli Stati Uniti, ed è stato pubblicato sul Journal of Geophysical Research -
Space Physics.
La diminuzione del livello termico con la quota favorirebbe un minimo di rimescolamento verticale,
responsabile della formazione di
nubi nottilucenti
nubi molto sottili e visibili sui poli che devono la loro genesi alla presenza di pulviscolo e di pochissimo
vapore. Vengono anche chiamate le
“nubi dell’inquinamento aereo o in alta quota”,
perché mai osservate prima dei voli in alta quota.
C’è chi ipotizza, invece, che queste nubi si formino per la presenza di metano che è stato introdotto nell’atmosfera
in misure maggiori
con l’avvento della rivoluzione industriale.
Prima dell’800 queste nubi non erano
mai state osservate.
Nubi nottilucenti riprese dalla Polonia settentrionale tre ore dopo il tramonto Foto Fabrizio Melandri
NASA's AIM spacecraft is in Earth orbit today following a flawless Wednesday afternoon launch aboard an Pegasus XL rocket. AIM is
on a mission to study mysterious noctilucent clouds, such as these photographed by Jan Koeman from his home in the
Netherlands in June 2005: Noctilucent clouds ("NLCs" for short) were first noticed in the 19th century following the eruption of the Krakatoa volcano. After sunset, electric-blue tendrils would
spread across the western sky, mesmerizing onlookers.
Nacreous clouds above McMurdo Station in Antarctica. Matt Thompson.
Nacreous means pearlescene or pearl-like, and these clouds are commonly referred to as "mother of pearl clouds".
These rare clouds form at altitudes of 15,000-25,000 meters (50,000-80,000 ft) above the earth's surface only when the sun is several degrees below the
horizon, so other clouds at lower altitudes appear black. Their dazzling iridescent colors result from refraction of sunlight through tiny water-ice
crystals that are carried by very strong, extremely cold winds in the stratosphere.
Sometime clouds are covered with magnificent nacreous colors. Such clouds are called iridescent clouds. This phenomenon occurs when the size
of droplets composing the cloud is uniform. Iridescence results from interferences between sun rays diffracted by droplets.
Picture captured with a CANON EOS 300D digital camera.
http://djoye.chez-alice.fr/Sun4_eng.html