road book della ciclovia del po - monferrato · 2015. 5. 28. · ciclovia del po. 2. 3 road book...

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Road book dellaRoad book dellaRoad book dellaRoad book dellaRoad book dellaciclovia del Pociclovia del Pociclovia del Pociclovia del Pociclovia del Po

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Coordinamento editoriale: Coordinamento editoriale: Coordinamento editoriale: Coordinamento editoriale: Coordinamento editoriale: Dario Zocco

TTTTTesti: esti: esti: esti: esti: Raffaella Amelotti, Francesco Pellicciari

FFFFFotografie: otografie: otografie: otografie: otografie: Archivio Parco fluviale del Po e dell’Orba, Maria Teresa Bergoglio, Lorenzo Dotti, Carlo Galliani (odonati),Francesco Pellicciari, Nicola Scatassi (odonati)

Cartografia: Cartografia: Cartografia: Cartografia: Cartografia: Francesco Pellicciari

Disegni:Disegni:Disegni:Disegni:Disegni: Lorenzo Dotti – Studio Alcedo

Grafica e impaginazione: Grafica e impaginazione: Grafica e impaginazione: Grafica e impaginazione: Grafica e impaginazione: Raffaella Amelotti

Sportello INFOFIUMESportello INFOFIUMESportello INFOFIUMESportello INFOFIUMESportello INFOFIUME - Sportello per lo sviluppo sostenibileViale Lungo Po Gramsci, 8 - 15033 Casale Monferrato (AL)

Numero Verde 800-269.052 - fax 0142/448196.

5 Intr Intr Intr Intr Introduzioneoduzioneoduzioneoduzioneoduzione

L’itinerario proposto è rivolto a quantidesiderano conoscere il territoriovivendolo, in modo sostenibile, daattori e turisti attivi. E’ alla portata ditutti purché dotati di buona volontà edi una bici tipo Mountain bike.

Il percorso, pressoché pianeggiante,ripercorre in gran parte l’argine e, dovequesto non è possibile, devia su brevitratti destinati al traffico veicolare: nelladescrizione sono indicati i passaggi arischio traffico pesante!

I periodi favorevoli sono la primaverae l’autunno per poter godere appienodelle fioriture primaverili, del paesaggioche regalano le risaie allagate o deicolori caldi del riso maturo disettembre.

Gli itinerari sono in media di 10-15 km:unendoli è possibile organizzare unavacanza di più giorni.

E’ questa l’occasione di visitare unterritorio caratterizzato da unpaesaggio unico per le suecaratteristiche.

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Intr Intr Intr Intr Introduzioneoduzioneoduzioneoduzioneoduzione

Si consiglia di partire equipaggiati deglistrumenti necessari per risolvere ipiccoli imprevisti meccanici (forature,problemi alla catena,…), ma anche diun repellente per le zanzare, di uncappellino per il sole, di una borracciadi acqua oltre che di un abbigliamento

comodo e adeguato alla stagione.

Il road book è impaginato in unformato leggibile sullo schermo di untablet e, se stampato, risultamaneggevole e pratico.Le mappe riportano il tracciatodell’itinerario e un breve testo nedescrive le caratteristiche peculiari.Alcuni box di approfondimentorimandano alle emergenze storico-architettoniche presenti sul territorio.Un’appendice è dedicata agli odonatiin quanto ordine oggetto di ricerca edi tesi all’interno dell’area del Parcofluviale del Po e dell’Orba.

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Il nostro percorso parte da piazzaGaribaldi a Crescentino: imbocchiamoviale Po in direzione sud fino ad usciredall’abitato. Alla rotonda, continuiamoin direzione sud, prestando attenzioneal traffico, e svoltiamo a sinistra incorrispondenza dell’argine (direzionelocalità Mezzi).

Proseguiamo sulla strada asfaltatatenendo la sinistra fino a giungere allaCascina Ressia (Centro di EducazioneAmbientale del Parco) di fronte all’areapic-nic con il totem. Subito dopol’edificio oltrepassiamo il ponte sullaDoretta Morta: dal ponte verso valle

si scorge un piccolo ontaneto, relittodel vecchio bosco paludoso una voltamolto diffuso in loco. Il toponimo diquesto ormai piccolo corso d’acquatestimonia che una volta la confluenzadella Dora Baltea con il Po arrivava finqui.

Continuiamo a seguire la stradaasfaltata lasciandoci sulla destra lalocalità Sasso e attraversiamo la piccolafrazione di Santa Maria. Passata l’ultimacascina sulla sinistra (Chiesa Vecchia),inizia un tratto sterrato in mezzo allerisaie che lambisce la sponda del fiume,oltre il quale si riconoscono i castelli di

Cascina R Cascina R Cascina R Cascina R Cascina Ressiaessiaessiaessiaessia Località Porzioni - Crescentino (VC)

Antica segheria idraulica lungo il corsodella Doretta Morta, ora è Centro diEducazione Ambientale del Parco. E’ unsito di interesse naturalistico e diosservazione del paesaggio.

Indicazioni per la visita:visitabile su prenotazione

Centro visite “Cascina Belvedere”tel. 0384.84676

[email protected]

Da Crescentino a FDa Crescentino a FDa Crescentino a FDa Crescentino a FDa Crescentino a Fontanetto Pontanetto Pontanetto Pontanetto Pontanetto Pooooo

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Moncestino e di Gabiano. Dopo unpaio di km incontriamo una stradinasulla destra che, attraversando unboschetto, ci porta all’area pic-nic diFontanetto: vale la pena di affacciarsisulla riva del fiume.

Ritornando sui nostri passi sulla stradasterrata da cui siamo arrivati, all’uscitadel boschetto, abbiamo due possibilità:a sinistra il tracciato punta all’abitatodi Fontanetto Po; a destra si proseguelungo il percorso ciclopedonale versoPalazzolo Vercellese.

A FA FA FA FA Fontanetto Pontanetto Pontanetto Pontanetto Pontanetto Pooooo

Il percorso prosegue su un agevolesterrato tra le risaie fino a raggiungerela strada provinciale 31 bis delMonferrato (attenzioneall’attraversamento).Sulla nostra destra l’antico mulino-riseria San Giovanni offre la possibilitàdi esplorare la tradizione di molituradel riso vedendo all’opera l’unica“pista” da riso del vercellese azionataad acqua ancora funzionante.

Attraversata la strada provincialeproseguiamo in direzione del centro di

Fontanetto Po per raggiungere, uncentinaio di metri dopo il passaggio alivello, la chiesa di San Sebastiano, lapiù antica del paese. In stile romanico-gotico, risale ai secoli IX-X quando imonaci di San Genuario radunaronogli abitanti dispersi sul territorio inseguito alle invasioni barbariche.All’interno, visitabile su richiesta allaparrocchiale, sono conservati gli exvoto dei fontanettesi. All’esterno unafonte con la caratteristica pompa amano.

Proseguendo ancora avanti si arrivanella piazza del Municipio: è possibile

9Da Crescentino a FDa Crescentino a FDa Crescentino a FDa Crescentino a FDa Crescentino a Fontanetto Pontanetto Pontanetto Pontanetto Pontanetto Pooooo

Nel corso delXVII secolov e n n econvertito dallalavorazione deicereali a quelladel riso: nel1956 passò allaproprietà dellaf a m i g l i aGardano,

Antico MulinoAntico MulinoAntico MulinoAntico MulinoAntico MulinoRiseria San GiovanniRiseria San GiovanniRiseria San GiovanniRiseria San GiovanniRiseria San Giovanni

Fontanetto Po (VC)

Il mulino realizzato nel ‘400contemporaneamente alla RoggiaCamera che lo alimentava, vennericostruito nel 1617 a seguito delladistruzione subita durante le invasionifrancesi e spagnole.

mugnai da cinque generazioni.Mulino e riseria ancora oggi ricevonola forza motrice dalla turbina Francis.

Indicazioni per la visita:Mauro Gardano

tel. 0161.840120 cell. [email protected]

aperto tutti i giorni, visitabile suprenotazione per visite guidate

ritemprarsi sulle panchine ombeggiateche si affacciano sulla roggia Chiusa.

Attraversiamo l’abitato lungo viaViotti, il “corso” con i portici, i palazziantichi con belle decorazioni e la chiesacon il caratteristico campanile (sec. XI),simbolo del paese e punto diriferimento per un ampio raggio dellapianura.

Proseguiamo, poi, per via Livorno (SP35), per reimmergerci tra le risaie indirezione della Palude di San Genuario(vedi T(vedi T(vedi T(vedi T(vedi Tavola 2)avola 2)avola 2)avola 2)avola 2): si prosegue indirezione Livorno Ferraris per un paio

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Si segue la strada aggirando la cascinaFavorita fino a raggiungere il Centrostudi della Riserva Naturale della Paludedi San Genuario. Siamo nel cuore delSito Natura 2000 omonimo ed ècomune vedere nelle risaie circostanti

Riserva naturaleRiserva naturaleRiserva naturaleRiserva naturaleRiserva naturalePPPPPalude di San Genuarioalude di San Genuarioalude di San Genuarioalude di San Genuarioalude di San Genuario

Centro visita e Centro studiCentro visita e Centro studiCentro visita e Centro studiCentro visita e Centro studiCentro visita e Centro studiper la ricerca e la valorizzazioneper la ricerca e la valorizzazioneper la ricerca e la valorizzazioneper la ricerca e la valorizzazioneper la ricerca e la valorizzazione

delle zone umidedelle zone umidedelle zone umidedelle zone umidedelle zone umideLocalità Apertole CostaLivorno Ferraris (VC)

E’ un’area naturalistica protetta conhabitat palustri di interesseornitologico, entomologico e floristico,formatisi in seguito all’abbandono delleattività di estrazione di torba edell’allevamento ittico.E’ presente una colonia di airone rossoe tarabuso; nidificano inoltre il falco dipalude, il cannareccione e il tarabusino.Si segnalano la testuggine palustreeuropea e il tritone crestato.

Indicazioni per lavisita:SKUA Nature, incollaborazione conl’Ente-Parco, gestiscecapanni fotografici,fruibili a pagamentosu prenotazionetel. [email protected]


di km e, svoltando a sinistra su unastrada sterrata, in prossimità dellacascina Favorita.

un grannumero dispecie di uccellia c q u a t i c i ,libellule efarfalle.

Cavaliere d’Italia

Airone rosso

Centro visite “Cascina Belvedere”:tel. [email protected]

Tarabuso

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All’uscita del boschetto imbocchiamo lastrada sterrata subito a destra eproseguiamo per circa un chilometrotra le risaie quando incontriamo unguado sulla Roggia Logna: lo possiamoevitare tenendoci sul tracciato a destradove un ponticello ci porta sull’altra

sponda. Pedalando lungo lo sterratodopo aver scavalcato un piccolo canale,proseguiamo per altri circa 200 metrie svoltiamo a destra ad angolo retto(direzione sud).

Giunti in prossimità del Po, incorrispondenza di un’ex cabina ENEL,imbocchiamo la strada a sinistra fino araggiungere l’argine maestro e lopercorriamo svoltando a destra. Sullasponda opposta del fiume siintravedono le Rocche di Cantavenna,bianchi calanchi a picco sull’acqua.Proseguiamo fino a incrociare la stradache ci porta, a sinistra, nel centroabitato di Palazzolo vercellese, mentre,

a destra, conduce all’area pic-nic diIsola Colonia (circa 2 km).Da qui è possibile accedere, tramite unpiccolo guado, ad un bel ghiaioneproprio sotto le suggestive Rocche di

PPPPPer i più avventurer i più avventurer i più avventurer i più avventurer i più avventurosiosiosiosiosi

Dall’ex cabina ENEL si può continuare acosteggiare il fiume lungo uno sterratoper 1 km abbondante fino a trovarsi unasbarra sulla destra; imboccando losterrato che parte dalla sbarra possiamoraggiungere l’area pic-nic di Isola Coloniamediante un percorso non facile (2,5km) che attraversa tutti i rimboschimentirealizzati dal Parco del Po fino al grandeghiaione che fronteggia le biancheRocche di Cantavenna.

Rocche di Cantavenna

A PA PA PA PA Palazzolo vercellese (circa 6 km)alazzolo vercellese (circa 6 km)alazzolo vercellese (circa 6 km)alazzolo vercellese (circa 6 km)alazzolo vercellese (circa 6 km)

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Cantavenna.Per raggiungere il centro abitato siattraversa la provinciale (attenzione altraffico pesante!).Il benvenuto ce lo dà l’area attrezzata

A PA PA PA PA Palazzolo vercellese (circa 6 km)alazzolo vercellese (circa 6 km)alazzolo vercellese (circa 6 km)alazzolo vercellese (circa 6 km)alazzolo vercellese (circa 6 km)

di Palazzolo vercellese, dove oltre aipannelli informativi sul territorio, hatrovato dimora l’originale idrovolantein cemento originariamente progettatocome gioco-doccia per i piccoli ospiti

della coloniae l ioterap icacostruita nel1934 sullasponda del Po.

Seguendo il percorso segnalato siattraversa il centro del paese fino asvoltare in via Galileo Ferraris lungo laRoggia Camera, le cui sponde sonostate recentemente riqualificate dalParco.Arrivati in prossimità dell’incrocio convia Torino si prosegue su via Cerrettada dove, attraversato il passaggio alivello, si prosegue sulla stradaprovinciale sterrata fino alla rotondain prossimità della Grangia diMontarolo.

Gruccione

Ghiareto sul Po

15Da PDa PDa PDa PDa Palazzolo vercellese a Palazzolo vercellese a Palazzolo vercellese a Palazzolo vercellese a Palazzolo vercellese a Pobietto (circa 8 km)obietto (circa 8 km)obietto (circa 8 km)obietto (circa 8 km)obietto (circa 8 km)

Dall’incrocio (C) prendiamo verso estmantenendoci sull’argine per circa 4 kmtra risaie e qualche campo di mais, perpoi scendere sulla strada sterrata allasua sinistra.

Giunti alla fine della strada in prossimitàdella ex centrale nucleare Enrico Fermi,inizia un tratto asfaltato che ci conducesulla strada provinciale 31 bis.Prestando attenzione al trafficopesante, la percorriamo verso destraper circa 2 km, dopodichéimbocchiamo una strada sterrata adestra che ci riporta sull’argine finoall’incrocio con la strada provinciale cheda Trino sale a Camino.

Attraversata questa strada,proseguiamo leggermente sulla sinistra

su un’altra sterrata che conduce allaGrangia di Pobietto.

Grangia di Pobietto

16 Da PDa PDa PDa PDa Palazzolo vercellese a Palazzolo vercellese a Palazzolo vercellese a Palazzolo vercellese a Palazzolo vercellese a Pobietto (circa 8 km)obietto (circa 8 km)obietto (circa 8 km)obietto (circa 8 km)obietto (circa 8 km)

Grangia di PGrangia di PGrangia di PGrangia di PGrangia di PobiettoobiettoobiettoobiettoobiettoMorano sul Po (AL)

Il paesaggio della pianura risicola sipresenta come una distesa di acquapunteggiata dai grandi cascinali che inpassato erano di proprietà degli ordinireligiosi (monaci benedettini ecistercensi) o erano condotti damezzadri a servizio della nobiltà. Ne èun esempio la Grangia di Pobiettofondata nel 1185 alle dipendenzedell’Abbazia di Santa Maria di Lucedio.Nel tardo Cinquecento viene descrittacome una corte chiusa fortificata allaquale si accedeva tramite torre

d’ingresso. Nel 1662, lungo la stradadi accesso, vengono costruiti la stalla eil rustico per la lavorazione del latte,che conferiscono alla struttura unaforma aperta. Attualmente Pobietto sipresenta con una forma chiusa inseguito alle trasformazioni avvenute neiprimi anni dell’Ottocento.All’interno del complesso, oltre allaSede Centro Visite del Parco del Po, èvisitabile il Museo della civiltà risicolaallestito dalla famiglia Canepa.

Indicazioni per la visita:Centro visite “Cascina Belvedere”

tel. [email protected]

Sede operativa: tel. 0142.85076

Museo della civiltà risicola (allestitodalla famiglia Canepa in collaborazionecon il Comune di Morano sul Po):

Azienda Agricola Canepa tel. 0142.85198 – cell. 339.8603415

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Usciti dal complesso di Pobietto, dallatorre porta verso est, percorriamo lastrada fino a dopo il cavalcavia per im-boccare subito a destra la strada sterratache costeggia la provinciale.Di fronte a noi si staglia il profilo dellacollina di Camino con il suo castellomedioevale.

Percorsi circa 2,5 km in prossimità diun sottopasso svoltiamo a sinistra eproseguiamo sullo sterrato tra pioppetie risaie fino a ricongiungerci all’arginea Morano sul Po.Percorrendo quest’ultimo verso destraraggiungiamo Casale Monferrato sufondo sterrato (8 km) e tratto asfaltato(2,5 km).

Da Morano sul PDa Morano sul PDa Morano sul PDa Morano sul PDa Morano sul Po a Casale Monferratoo a Casale Monferratoo a Casale Monferratoo a Casale Monferratoo a Casale Monferrato

Attraversato il ponte sul Po ci teniamosulla destra costeggiando il giardino dellungo Po fino a raggiungere la sedeoperativa del Parco (Lungo Po Gramsci,10) con l’area sosta nel giardino dirosacee.Scendendo è possibile raggiungerel’attracco per le canoe.


Castello di Camino


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Il Castello di Camino, il piùIl Castello di Camino, il piùIl Castello di Camino, il piùIl Castello di Camino, il piùIl Castello di Camino, il piùantico maniero del territorioantico maniero del territorioantico maniero del territorioantico maniero del territorioantico maniero del territorio

Via Castello 26, 15020 Camino (AL)

La sua costruzione risale all’anno Millead opera dei primi marchesi Aleramici.La fortezza è realizzata secondo loschema dei Castellari con la torre diavvistamento, il recinto con pontelevatoio e le abitazioni del castellano edei soldati.Ampliato e ulteriormente fortificato, ilcastello diventa, nel corso del XIIIsecolo, luogo in cui le popolazioni localipossono ripararsi dagli attacchi sferratiai Marchesi del Monferrato daiconfinanti alessandrini e vercellesi.

Nel XIV secolo, il castello passa aimarchesi Scarampi di Villanova agaranzia di un prestito concesso aTeodoro Paleologo per il finanziamentodi una campagna militare aCostantinopoli.Nei secoli successivi subisce una serie disaccheggi, culminati nell’incendio del1631 ad opera dei francesi.Il castello conserva cimeli storici nelcortile interno, logge, una riccabiblioteca, una sala da pranzoquattrocentesca con camino istoriato,saloni settecenteschi di gusto francesee nella cappella, risalente alla secondametà del XIV secolo, una tavolaattribuita a Macrino d’Alba.

Indicazioni per la visita:Associazione Culturale di Promozione

Sociale “Castello di CaminoMonferrato” - tel. 335.5383307

[email protected] all’esterno, aperto in

occasione di manifestazioni

20Da Morano sul PDa Morano sul PDa Morano sul PDa Morano sul PDa Morano sul Po a Casale Monferratoo a Casale Monferratoo a Casale Monferratoo a Casale Monferratoo a Casale MonferratoDa Morano sul PDa Morano sul PDa Morano sul PDa Morano sul PDa Morano sul Po a Casale Monferratoo a Casale Monferratoo a Casale Monferratoo a Casale Monferratoo a Casale Monferrato

21Da Morano sul PDa Morano sul PDa Morano sul PDa Morano sul PDa Morano sul Po a Casale Monferratoo a Casale Monferratoo a Casale Monferratoo a Casale Monferratoo a Casale Monferrato

Casale Monferrato (AL)Casale Monferrato (AL)Casale Monferrato (AL)Casale Monferrato (AL)Casale Monferrato (AL)

Merita sicuramente una visita il centrostorico di Casale Monferrato: uno deipiù antichi monumenti è la CattedraleCattedraleCattedraleCattedraleCattedraledi Sant’Evasiodi Sant’Evasiodi Sant’Evasiodi Sant’Evasiodi Sant’Evasio, consacrata nel 1108.Dell’antica chiesa, restano il perimetroe il vestibolo dei catecumeni raroesempio di architettura armena. Il restodell’edificio ha subito numerosemodifiche: nella seconda metà delSettecento, sul braccio destro deltransetto è stata eretta, su disegni diBenedetto Alfieri, la Cappella diSant’Evasio.Durante i lavori di restauro, eseguiti

tra il 1858 e il 1872 dall’architettoCarlo Arborio Mella, sono statiricostruiti i capitelli dei pilastri dellenavate, e anche la facciata, ad esclusionedella parte superiore del portale e degliarchetti rampanti, è stata modificata.

Contemporanea all’impianto originariodella cattedrale è la TTTTTorre Civicaorre Civicaorre Civicaorre Civicaorre Civica,costruzione a pianta quadratarealizzata, a scopi difensivi, nell’XIsecolo e, in seguito, simbolo dellosplendore comunale.


Il CastelloCastelloCastelloCastelloCastello, a pianta esagonaleasimmetrica con quattro torrionitronco – conici, cinto da fossato,è stato realizzato per volontà diGiovanni II Paleologo Marchesedel Monferrato intorno al 1350e successivamente ampliato nel1400.Nel corso del XVI secolo iGonzaga, occupati nelle operedi fortificazione della città,

Cattedrale di Sant’Evasio

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hanno costruito i quattro rivellini eirrobustito i fianchi e le torri.Il Castello ha vissuto un nuovosplendore durante il principato delduca Carlo II Gonzaga-Nevers (1637-1665), che ha dato notevole impulsoalla vita mondana e culturale di Casale.Dopo il passaggio della città e delMonferrato ai Savoia, nel 1708, per ilCastello è iniziato un declinoinarrestabile e il lungo periodo diutilizzo a caserma.Oggi il Castello, parzialmenterestaurato, ospita la Biblioteca delleRagazze e dei Ragazzi E. Luzzati (tel.0142.444308) e l’Enoteca Regionale

del Monferrato (tel. 0142.933243).Le sale sono aperte in occasione dimanifestazioni e mostre organizzate dalComune.

Tra il 1590 e il 1595, durante il periododei Gonzaga, è stata eretta la SinagogaSinagogaSinagogaSinagogaSinagogaquale simbolo del peso politico dellacomunità israelitica che, sebbenevenisse considerata senza diritti politici,aveva il controllo dei dazi e della zecca.L’edificio, a pianta rettangolare, èornato da decorazioni lignee e stucchidorati; i matronei ospitano il MuseoRegionale di Arte Sacra Israelitica,costituito grazie alle donazioni delle


comunità di Alessandria, Asti, Genova,Torino e Vercelli nel 1969. Al suointerno sono raccolti arredi legati alculto, tessuti ma anche oggetticomunemente utilizzati nella vitaquotidiana.Presso la Sinagoga si trova anchel’Archivio della Comunità, in cui sonoconservati manoscritti, libri religiosi,verbali dell’Università israelitica diCasale dal 1588, documenti attestantile concessioni dei Gonzaga a favoredegli Ebrei e i rapporti con la comunitàcristiana.

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Indicazioni per la visita:Comunità israelitica tel. 0142.71807 -

www.casalebraica.orgChiuso sabato e festività ebraiche.

E’ visitabile domenica o suappuntamento.

Il Museo CiMuseo CiMuseo CiMuseo CiMuseo Civicovicovicovicovico, istituito a metàdell’Ottocento, è stato allestitonell’antico convento agostiniano diSanta Croce, affrescato all’inizio delSeicento da Guglielmo Caccia detto ilMoncalvo. E’ costituito da tre settori:Pinacoteca (dipinti, sculture lignee eceramiche), , , , , Gipsoteca Leonardo Bistolfie Sala Archeologica.


Indicazioni per la visita:ex Convento di Santa Croce

Via Cavour, 5 - 15033 Casale M.toTel 0142.444309 - Fax 0142.444312

[email protected]

Per maggiori informazioni:I.A.T. di Casale Monferrato

Piazza CastelloDa lunedì a sabato: 8.00/14.00

domenica: 10.00/12.30 - 15.00/ 18.30(escluso il mese di gennaio)Orari di visita:

sabato, domenica e festivi:10.30/13.00 - 15.00/18.30mercoledì e giovedì:8.30/12.30 - 14.30/16.30

[email protected]. 0142.444330

Balestruccio

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Questo percorso può essere unapiacevole variante al tratto da Pobiettoa Casale Monferrato ovvero una facilepasseggiata ad anello.

Dal punto D costeggiamo l’abitato diMorano sul Po imboccando l’arginesulla sinistra.Raggiunta la strada provinciale 31 bis(attenzione al traffico pesante!) lapercorriamo a destra per circa 200metri per poi svoltare a sinistra su unastrada sterrata che scavalca la ferrovia.Dopo circa 2 km la strada gira a destrain direzione sud-est e prosegue per altri2 km fino a immettersi sulla provincialeSP 24 che a sinistra (nord) ci porterà

alla frazione Due Sture.Arrivati all’abitato prendiamo a destrala strada comunale di Balzola, che suun facile sterrato (4,5 km) ci condurràa Balzola in prossimità della RiseriaVignola.

Risaie e cascine tra Morano sul PRisaie e cascine tra Morano sul PRisaie e cascine tra Morano sul PRisaie e cascine tra Morano sul PRisaie e cascine tra Morano sul Po e Balzolao e Balzolao e Balzolao e Balzolao e Balzola

All’incrocio E, si svolta a destra e siprosegue fino all’inizio del sovrappassosullo scolmatore della Roggia Stura,prima del quale si imbocca la strada asinistra che costeggia il canale.Percorriamo la strada fino alla fine e

Cascine di Balzola

26Risaie e cascine tra Morano e BalzolaRisaie e cascine tra Morano e BalzolaRisaie e cascine tra Morano e BalzolaRisaie e cascine tra Morano e BalzolaRisaie e cascine tra Morano e Balzola

teniamo la sinistra sulla strada sterrata.Dopo una svolta a destra,costeggiamo un manufatto e ciimmettiamo sulla provinciale SP25,prendendola a destra e lasciandola asinistra dopo circa 300 metri. Quiimbocchiamo una strada sterrata che

costeggia la cascina Martinetta. Giuntialla Roggia si svolta a destra verso laCascina Cortina e subito a sinistra sullastrada che costeggia il canale.La percorriamo tutta, lasciando a destrala Cascina Santa Clotilde, attraversiamola SP 27 e proseguiamo fino a CascinaNuova (5 km). Di qui si gira a sinistrascendendo lungo il viale alberato finoal centro abitato (2 km). Incontriamola Chiesa di San Michele, lasciandola asinistra e proseguiamo fino al parcodavanti al Municipio. Imboccando viaGaribaldi si torna al punto E.

Proseguendo invece sulla stradaprincipale (SP 25), si procede verso la

stazione ferroviaria svoltando a sinistraun centinaio di metri prima diquest’ultima e poi subito a destra sulcavalcavia.Imbocchiamo la prima strada sterrata adestra che, dopo aver costeggiato lalinea ferroviaria, punta a sudriportandoci sulla strada provinciale 31bis (se al bivio ci teniamo a destrausciremo in prossimità della rotondadella tangenziale di Morano sul Po).Una volta sulla provinciale 31 bis(attenzione al traffico!) prendiamo adestra in direzione Morano sul Po e,passata la rotonda, giriamo a sinistraper tornare sull’argine.

Roggia a livello strada: prestareattenzione!

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Dalla sede del Parco del Po di CasaleMonferrato seguiamo il lungo Posuperando tre rotonde e girando asinistra al semaforo (sottopassoferroviario) proseguiamo fino a risaliresull’argine. Lo percorriamo fino a pocodopo il sottopasso autostradale. Neipressi del pannello informativo delParco imbocchiamo la strada a destrafino alla provinciale SP 54.

Attenzione: non proseguireassolutamente sull’argine che lìattraversa una pericolosa area cantiere!

Giunti sulla SP 54 si svolta a sinistrafino a raggiungere il centro di Frassineto(circa 4 km).

In corrispondenza dei giardini comunaliimbocchiamo a sinistra viaSant’Ambrogio fino alla piazza delMunicipio con la parrocchiale dei SantiAmbrogio e Giorgio.Lungo via Marconi è situato il Centrodi Interpretazione del Paesaggio del Poallestito presso Palazzo Mossi.Seguendo via Po ci riportiamosull’argine, che percorriamotralasciando il primo bivio (F) sullasinistra dopo circa 200 m.Dopo circa 3 km se imbocchiamo lastrada a sinistra raggiungiamo unottimo punto panoramico sullaconfluenza del Sesia (1,5 km): è difficile

immaginare un posto così naturale inun’area ad alta pressione antropicacome la pianura padana!

VVVVVarianteariantearianteariantearianteDal punto F ci teniamo a sinistra finoad arrivare all’area pic nic e poi al fiume.I più avventurosi possono proseguirefino a ricongiungersi all’argine (circa 1,5km più sotto) seguendo un percorsoabbastanza accidentato che può ancherichiedere di scendere dalla bici.

Da Casale Monferrato alla confluenza PDa Casale Monferrato alla confluenza PDa Casale Monferrato alla confluenza PDa Casale Monferrato alla confluenza PDa Casale Monferrato alla confluenza Po - Sesia (14 km)o - Sesia (14 km)o - Sesia (14 km)o - Sesia (14 km)o - Sesia (14 km)

Pavoncella

29Da Casale Monferrato alla confluenza PDa Casale Monferrato alla confluenza PDa Casale Monferrato alla confluenza PDa Casale Monferrato alla confluenza PDa Casale Monferrato alla confluenza Po - Sesia (14 km)o - Sesia (14 km)o - Sesia (14 km)o - Sesia (14 km)o - Sesia (14 km)

Centro di Interpretazione delCentro di Interpretazione delCentro di Interpretazione delCentro di Interpretazione delCentro di Interpretazione delPPPPPaesaggio del Paesaggio del Paesaggio del Paesaggio del Paesaggio del Pooooo

Palazzo Mossi - via Marconi, 5Frassineto Po (AL)

Inaugurato nel 2007, il Centro racconta ilterritorio nella sua evoluzione storica dalpunto di vista naturalistico e dal punto divista delle comunità insediate lungo il fiume.L’allestimento, a cura dell’Ente-Parco, èorganizzato in modo da favorire lacomprensione della storia del paesaggio congrandi scenografie e ricostruzioni di ambientiattraverso due piani di lettura, tra cui quelloa fumetti dedicato ai bambini.

Indicazioni per la visita:Centro visite “Cascina Belvedere”

tel. [email protected]

Il Centro è aperto la seconda e la terzadomenica di ogni mese, escluso agosto, conil seguente orario:seconda domenica: 14.30/18.30terza domenica: 10.00/13.00 - 14.30/18.30

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Dal punto F ci teniamo sull’argine checorre in direzione sud seguendo ilprofilo delle vecchie anse del fiume sinoa raggiungere il piccolo nucleo ruraledi Torre d’Isola (circa 5 km), una cascinaa corte ricca di storia con attorno il“villaggio dei pescatori”, toponimo chetestimonia gli antichi mestieri legati alfiume.

Dal punto I ripartiamo verso sud e,poco fuori dall’abitato, subito dopo il

Dalla confluenza PDalla confluenza PDalla confluenza PDalla confluenza PDalla confluenza Po - Sesia a Vo - Sesia a Vo - Sesia a Vo - Sesia a Vo - Sesia a Valenzaalenzaalenzaalenzaalenza

Proseguiamosull’argine fino

a Rivalba,piccola

frazione diValmacca, dove

esiste una SOMS (Società OperaiaMutuo Soccorso) che offre un puntodi ristoro e un servizio di noleggio

biciclette (circa 3,5 km). Torrente Rotaldo, riprendiamo l’arginesvoltando a sinistra.

Confluenza Po - Sesia

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Dopo un paio di chilometri,approcciamo l’abitato di Bozzolegiungendo all’Edicola dedicata allaMadonna dell’Argine, sistemata nel1858 per celebrare una scampataalluvione e tuttora oggetto didevozione da parte della popolazionelocale.


VVVVVarianteariantearianteariantearianteRivalba - VRivalba - VRivalba - VRivalba - VRivalba - Valmacca - Rivalba (AL)almacca - Rivalba (AL)almacca - Rivalba (AL)almacca - Rivalba (AL)almacca - Rivalba (AL)

Dalla SOMS di Rivalba (Punto I)costeggiamo l’edificio sulla sinistra finoall’inizio di una strada sterrata, che ciconduce all’abitato di Valmacca,passando vicino al cimitero tra i campidi mais (circa 1,7 km).Attraversata la provinciale entriamonell’abitato tenendoci a sinistra perarrivare nell’ampia piazza, sede delMunicipio, un vecchio castello.Proseguendo oltre e imboccando asinistra via Ticineto, usciamodall’abitato in direzione sud-ovest finoa raggiungere il ponte sul torrente

Rotaldo, prima del quale prendiamola strada a sinistra che lo costeggia.Percorriamo tutto l’argine che difendel’abitato di Rivalba dalle esondazionidi questo torrente, apprezzando lavegetazione acquatica e le numerosespecie di libellule che lo popolano.Dopo un ampio arco di circa 3 km,torniamo all’abitato di Rivalba.

Madonna dell’Argine

Rivalba

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Proseguendo ancora per circa 600metri, giungiamo ad un incrocio (L)dove, svoltando a sinistra possiamoraggiungere l’area pic-nic (tenendo lasinistra), o un affaccio sul fiume(tenendosi a destra), che permette

suggestive vedute su una lama d’acquache spesso ospita uccelli acquatici.Tornati sull’argine (punto L) possiamoproseguire in direzione di Valenza edopo un paio di chilometri lasciarel’argine e prendere la strada asfaltata

(attenzione al traffico veicolare,piuttosto pesante e veloce).

In alternativa possiamo seguire l’argineper un paio di chilometri per uscire sullastrada asfaltata poco più a valle (circa600 m), dopo aver lambito la ferrovia


Affaccio sul fiume Po

34 Dalla confluenza PDalla confluenza PDalla confluenza PDalla confluenza PDalla confluenza Po - Sesia a Vo - Sesia a Vo - Sesia a Vo - Sesia a Vo - Sesia a Valenzaalenzaalenzaalenzaalenza

Stiamo entrandonell’area dipertinenza delComune diValenza. Qui trai terreni condottia pioppeto è

uno degli ultimi uomini del fiume.Siamo ormai giunti a Valenza, comunesede amministrativa del Parco eimportante distretto orafo. Dal parco,pochi tornanti ci conducono al centro

Valenza-Mortara. Percorriamo la stradaSP 55 per circa 1,5 km e ci immettiamosulla ex statale 494, facendoattenzione all’incrocio. Dopo uncentinaio di metri, svoltiamo a sinistrasu una sterrata che ci riconducesull’argine.

Questo tratto è poco curato: il fondoè sconnesso e spesso invaso da erba,per cui la pedalata può risultare faticosa.

Dopo un paio di chilometri ci teniamosulla sinistra e il fondo migliora dimolto.

Bosco Musolino

stato realizzato dal Parco fluviale delPo e dell’Orba un bosco naturale chefunziona da parco urbano intitolato aFrancesco Lingua detto “Musolino”,

storico, che attraversiamopercorrendo Corso Garibaldi,con interessanti edifici enegozi. Alla fine della viagiriamo a sinistra, fino aPiazza Don Minzoni, di quiprendiamo Via BenvenutoCellini a sinistra, e svoltiamopoi a destra per Via della

Banda Lenti (un’importanteformazione partigiana, durante l’ultimaguerra) che ci conduce con una discesae una salita, fuori dall’abitato.

Malva sylvestris

37Da VDa VDa VDa VDa Valenza a Bassignana (12 km)alenza a Bassignana (12 km)alenza a Bassignana (12 km)alenza a Bassignana (12 km)alenza a Bassignana (12 km)

Poco dopo il Cimitero di Valenzaprendiamo a sinistra per la Strada delleOche che, tra campi a seminativo efilari, lambisce la riserva del Boscone(circa 3 km) e poi risale su fondoasfaltato fino alla Frazione di Pellizzari

sul fiume prendendo (punto M) lastrada per l’attracco, che costeggial’antico Castello di Mugarone.Ritornati sulla strada per Bassignana,dopo circa 2,5 km, giungiamoall’abitato.

Baracche fluvialiBaracche fluvialiBaracche fluvialiBaracche fluvialiBaracche fluviali(circa 2,5 km).Di qui prendiamo asinistra la strada SP 78per circa 300 m,dopodiché giriamo asinistra sulla strada perMugarone.Giungiamo in questosuggestivo borgo dopocirca 2 km.Vale la pena di affacciarsi

In alternativa, prendendo la sterratache dal punto N scende verso il fiume,possiamo raggiungere Bassignanaattraversando l’area delle “baracche”lungo il fiume.

Si tratta di costruzioni dallacaratteristica architettura a palafitta,provviste sulla parte anteriore di unaveranda coperta da tettoia.Pochissime conservano la formaoriginale di quando venivano utilizzatedai pescatori professionisti per ilricovero delle reti e degli attrezzi o ilriposo notturno.

Attracco di Mugarone

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Erano realizzate completamente inlegno (o materiali di fortuna) e apertenel piano inferiore per lasciare defluirel’acqua del fiume in caso di alluvione eresistere così facilmente al passaggiodella piena.La maggior parte ha subito modifichestrutturali che ne hanno cambiatoprofondamente l’aspetto e la funzione,tanto da farle diventare vere e propriecase vacanza in muratura.Nel Parco le circa trecento baracchepresenti si trovano su entrambe lesponde, nel tratto di fiume Po che daPontestura scende fino a Bassignana.

Dato che le baracche sono un elementodel paesaggio del Po, la RegionePiemonte ha inserito nel Piano d’Areadel Parco indicazioni ben precise perl’adeguamento delle costruzioni, inmodo da garantire un’adeguataconservazione di questo importanteelemento della tradizione e dellacultura locale.

Da VDa VDa VDa VDa Valenza a Bassignanaalenza a Bassignanaalenza a Bassignanaalenza a Bassignanaalenza a Bassignana

Baracca su ruote

Baracca su “palafitta”

40 Da Bassignana a Molino dei TDa Bassignana a Molino dei TDa Bassignana a Molino dei TDa Bassignana a Molino dei TDa Bassignana a Molino dei Tortiortiortiortiorti

Il percorso riprende dalla parrocchialedi Santo Stefano (dove la via cheproviene da Mugarone si incontra conquello che costeggia il fiume),percorriamo Via Cavour e giriamo adestra su via Garibaldi, di qui a sinistrasu Corso Italia e poi di nuovo a destrasu via Alessandria, che ci conduce fuoridall’abitato. dirimpettaie che si chiamano

curiosamente Cascina Miseria (sulladestra) e Cascina Abbondanza (sullasinistra) riprendiamo la strada sterrataa sinistra. Di qui il percorso continuasull’argine attraversando, su fondosterrato, campi seminati a cereali eorticole (circa 7 km) e poi asfaltato

(circa 6 km).In quest’ultimo tratto si lambisceun’interessante area di intervento dirinaturalizzazione della golena pocodopo la frazione Capraglia.

Il percorso ridiventa dunque sterratofino alla SP 78 (2,4 km) che,attraversato il Torrente Scrivia, ciconduce a Molino dei Torti (1,7 km),la fine del nostro percorso.

Una volta sulla SP 78, sarà beneprestare attenzione al traffico, chediventa pericoloso dopo il bivio con laSP 80 (bivio per Rivarone), per tutto iltratto di attraversamento del fiumeTanaro (circa 1,7 km).Alla fine del guard-rail, incorrispondenza di due cascine

Castello di MugaroneLicena azzurra del timo

43Le libellule (Odonati)Le libellule (Odonati)Le libellule (Odonati)Le libellule (Odonati)Le libellule (Odonati)

Il termine Odonati, pensatodall’entomologo danese Fabricius nel1793 per indicare l’intero ordine diquesti insetti, è una contrazione diOdontognati, ovvero insetti dallemandibole dentate.

Sono presenti in quasi tutto il mondo,ad esclusione dell’Antartide e di alcuneisole Artiche; sono molto abbondantinelle regioni tropicali e il loro numerodecresce spostandosi versi i poli.

Si trovano solitamente vicino a laghi,stagni, fiumi e in generale in prossimitàdi corpi idrici, ma gli ambienti di acqueferme con abbondante vegetazione

acquatica sono quelli che ospitano ilnumero maggiore di specie. Questiinsetti svolgono la maggior parte delciclo vitale (la fase larvale) in ambienteacquatico, mentre la fase adulta, piùbreve, è aerea.

Le libellule appartengono ai Paleoptera,un gruppo primitivo d’insetti risalenteal periodo del Carbonifero.

Le specie attualmente conosciute diOdonati sono circa 5.000 e sonosuddivise in tre sottordini: Anisotteri,Zigotteri e Anisozigotteri.

Gli Anisotteri hanno le ali anteriori e

posteriori con forme diverse e gli occhigrandi che, toccandosi, formano unamassa globosa simile a un “casco”.Grandi volatori, in posizione di riposotengono le ali distese ai lati del corpo.Le larve, tozze e robuste, vivonoinfossate nei sedimenti o sedentariesulla vegetazione sommersa e simuovono a scatti.

Gli Zigotteri hanno, invece, le alianteriori e posteriori simili nella forma.Gli occhi sono posti ai due lati dellatesta e le ali a riposo sono chiuse,adagiate lungo l’addome.Più piccoli e di struttura corporea piùdelicata rispetto ai grossi Anisotteri,

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hanno volo molto più lento e pocopotente, detto “sfarfallante”.

Gli Anisozigotteri comprendono formefossili e sono attualmente rappresentateattualmente da sole 2 specie presentiin Giappone e in India.

Gli Odonati depongono le uova inacqua all’interno dei tessuti di vegetalimorti o nel limo del fondo; la schiusadell’uovo può avvenire in un tempovariabile da tre settimane a vari mesidopo l’ovodeposizione.

La durata del ciclo vitale èestremamente variabile, in alcune specie

può durare anche 2 o 3 anni.

Le larve vivono nei più svariati tipi diacque: laghi, stagni, paludi, torbiere,pozze, vasche, torrenti, ruscelli e canali.In generale tutte preferiscono peròacque tranquille, con vegetazioneabbondante e fondo melmoso, anchese alcune specie richiedono acquecorrenti e altre acque salmastre.

Efficaci predatrici, esse caccianoqualunque preda che sia di dimensioniadatte e tra le loro prede figurano lelarve delle zanzare; alcune grosse larvedi Anisotteri riescono a catturarepersino piccoli vertebrati come girini e

avannotti.

Terminata la fase di vita acquatica, lelarve mature si arrampicano su unsupporto che deve essere piuttostorigido (lo stelo della vegetazione disponda, rami semisommersi oppureanche massi e ciottoli emergenti); aquesto punto ha inizio lo sfarfallamentodurante il quale avviene la metamorfosicon la formazione dell’individuoadulto.

Tutto il periodo della metamorfosi dura

da qualche minuto a circa due ore egeneralmente ha luogo nelle prime oredel giorno anche se in qualche specie

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avviene di notte; questa faserappresenta la più delicata per tutti gliOdonati, che, per il tempo necessarioa raggiungere la dimensione finale,sono totalmente vulnerabili e quindipredati da formiche, ragni e altri insetti.

Anche le libellule adulte sono predatoripiuttosto voraci e svolgono un ruolofondamentale nel controllo dellezanzare.

Le libellule attualmente sonofortemente minacciate a causa dellamancanza di ambienti idonei, dovutaall’intensificazione delle attivitàantropiche.

Diventa sempre più necessario attuaremisure per la conservazione degliambienti umidi naturali esistenti erealizzare interventi per laricostituzione di nuove zone umide,che sono gli ambienti elettivi di questoimportante gruppo di insetti.

Il territorio del Parco è particolarmenteadatto a ospitare questi insetti: i fiumi,i canali, i fossi, i ripristini ambientali ele lanche ma anche le risaie condottecon metodi tradizionali, offrono gliambienti ideali per le libellule, cheinfatti risultano molto numerose alivello sia di numero di individui che di

specie. Sono state segnalate nel Parco52 specie di libellule, un numeroelevatissimo che fa di questo territoriol’area protetta a livello europeo con ilmaggior numero di specie.

Le libellule sono attive nei mesi caldi,in linea di massima si possono osservarein maggior numero in estate, conalcune specie che volano in primavera,a partire talvolta anche da fine marzo,e altre che prolungano il periodo divolo fino ai primi di novembre.Soltanto le due specie del genereSympecma passano l’inverno allo stadioadulto.

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DragonflywatchingDragonflywatchingDragonflywatchingDragonflywatchingDragonflywatching

L’attività del “dragonflywatching”(termine inglese che definisce l’attivitàdi osservazione delle libellule nel loroambiente naturale), sebbene ancorapoco diffusa in Italia, è invece benradicata nei paesi anglosassoni e delNord Europa. Sono moltissimi gliappassionati che, dotati di binocolo,macchina fotografica e retinoentomologico (da usare sempre con lamassima cura e attenzione) effettuanouscite dedicate proprio alla ricerca,all’osservazione e allo studio di questisplendidi insetti. Il contributo fornitoda questi appassionati osservatori risulta

assai prezioso per la quantità di datiraccolti sul campo.

E’ opportuno ricordare che per laconservazione delle libellule, così comedi ogni altro gruppo di invertebrati overtebrati, la raccolta di dati sul campo,opportunamente verificata, costituisceuna preziosa fonte di informazioni checostituisce la base su cui elaborare le

pianificazioni gestionali.

Il maschio è facilmente riconoscibile perla bellissima colorazione del corpo blumetallico e per la banda blu checaratterizza le ali.La femmina presenta invece colorazionedel corpo verde metallico e le ali di unverde soffuso.Predilige le acque correnti, ricche divegetazione acquatica e spondale.E’ facile osservarla lungo i canali tramaggio e settembre.

Calopteryx splendens

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Specie pioniera che predilige le acqueferme, ambiente in cui si sviluppano lelarve.I maschi sono facilmente riconoscibiliper il colore rosso intenso.Le femmine ed i giovani presentanocolorazione giallo-arancio.Il periodo di volo va dalla metà dimaggio alla metà di ottobre.

Le femmine presentano addome gialloe tipica colorazione alla base delle ali.I maschi di questa specie sonoriconoscibili per il colore azzurro-blu ela pruinosità dell’addome.Predilige le acque stagnanti piuttostosoleggiate.Il periodo di volo va da fine aprile finoa metà settembre.

Crocothemis erythraea

Libellula depressaE’ la specie più grande tra le libellule.Il maschio è riconoscibile per il toraceverde e l’addome azzurro e nero.Il periodo di volo va da maggio a ot-tobre, con un picco di individui tra giu-gno e agosto.Specie diffusa nelle aree planiziali,soprattuto in corrispondenza di acqueferme.

Anax imperator

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Il maschio presenta addomeprincipalmente nero con un’evidentemacchia azzurra che occupainteramente l’ottavo segmento.Le femmine hanno lo stesso disegnodel maschio ma con colorazione chevaria dal rosa arancione al violetto.Il periodo di volo si estende da aprilea ottobre, con un picco di attività tragiugno e settembre.E’ una specie pioniera di piccoledimensioni, molto diffusa eabbondante in quasi tutte le tipologiedi ambienti umidi e in contesto risicolo.

Ischnura elegansI maschi maturi hanno il corpocompletamente azzurro, mentre lefemmine presentano una colorazionegialla con una linea medianaaddominale di colore scuro.Le larve si sviluppano sia nelle acquecorrenti di fiumi, canali e rogge chenelle acque ferme di laghi, torbiere estagni.Il periodo di volo è compreso tra apri-le e novembre, ma il picco di attività siosserva tra giugno e agosto.

Orthetrum caerulescens

Questa specie è inconfondibile per latipica colorazione biancastra dei cerci.E’ dominante nelle zone di acque fer-me, soprattutto in aree di risaia, mapuò essere osservata anche in prossi-mità di risorgive, canali e fiumi.Il periodo di volo è compreso tramaggio e ottobre, con picchi tra luglioe agosto.

Orthetrum albistylum

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È la specie più piccola appartenente algenera Aeshna.In Piemonte è segnalata soprattuttolungo il Po, in lanche e paludi ricche divegetazione acquatica.Frequenta sia le acque ferme che le ac-que correnti.È una specie poco diffusa nell’arearisicola.Il periodo di volo va da fine giugnofino alla fine di novembre.

Aeshna mixtaAeshna mixta

I maschi di questa specie sonofacilmente riconoscibili per la presenzadi un’ampia banda bruna sulla partedistale delle ali.Le larve si sviluppano sia in paludi,torbiere e acque ferme relativamenteprofonde e con molta vegetazioneacquatica, che in corsi d’acqua acorrente lenta come ruscelli e canali diirrigazione. È particolarmenteabbondante nelle regioni collinari e dibassa montagna, meno in pianura.

Sympetrum pedemontanum

Specie di grossa taglia che si puòincontrare facilmente. Si riconosceabbastanza facilmente per il volopotente.Frequenta generalmente le acque fermeo debolmente correnti, incluse quelledi recente realizzazione.Ha colorazione di fondo bruno-scuracon torace verde in entrambi i sessi.Il periodo di volo va da fine giugnofino alla fine di novembre.

Aeshna cyanea

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Sympetrum fonscolombii

I maschi di questa specie sono rossastri,mentre le femmine presentanocolorazione giallastra.Frequenta stagni, lanche, paludi etorbiere, pozze.Il periodo di volo va generalmente daluglio fino a ottobre.Un tempo formava veri e propri scia-mi, oggi nel territorio del Parco è rara.

Sympetrum depressiusculum

Si distingue dalle altre specie del gene-re Sympetrum per il colore dellevenature delle ali: rossiccio nei maschie giallastro nelle femmine e per le zam-pe nere con striature gialle.Frequenta ambienti di acque ferme odebolmente correnti, anche di recenterealizzazioneIl periodo di volo va da marzo- aprilefino a ottobre-novembre.

Sympetrum fonscolombii

Necessita di acque correnti confondo sabbioso, ombreggiate davegetazione arborea riparia.Questa specie è minacciata dalla di-minuzione, in pianura, delle areeboscate e dall’inquinamento delleacqueNel territorio del Parco è stato rin-venuto soltanto presso i SIC: “Bo-sco della Partecipanza di Trino” e“Palude di San Genuario.

Cordulegaster boltonii

road book della ciclovia del po - monferrato · 2015. 5. 28. · ciclovia del po. 2. 3 road book...

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