ristrutturazione strutturale ed adeguamento … · manuale di manutenzione . manuale di...
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A26
13/12/2013ESECUTIVO rev. 00
a r c h i t e t t u r a
& u r b a n i s t i c a
a r c h i t e t t u r a
& u r b a n i s t i c a
oggetto
committente
via A.Bergamas 37
34072 Gradisca d'Isonzo GO
tel./fax 0481/969634
e-mail: [email protected]
p.iva: 01094890314
REGIONE AUTONOMA FRIULI VENEZIA GIULIADirezione centrale attività produttive, commercio, cooperazione, risorse
agricole e forestali
Servizio gestione forestale e produzione legnosa
"RISTRUTTURAZIONE STRUTTURALE ED ADEGUAMENTO FUNZIONALE A FINI TURISTICO-RICREATIVI DEL VIVAIO REGIONALE PASCUL SITO IN
COMUNE DI TARCENTO"CUP D75J10000400000 - CIG 4125424793
progetto architettonico - coordinamento generale - sicurezza in progettazione
ing. Davide Rigonat
arch. Irene La Rosa
progetto strutturale
ing. Enrico Englarovia C.Battisti 6
34072 Gradisca d'Isonzo GO
tel. 0481/960167 - fax 0481/969237
e-mail: [email protected]
p.iva: 00902850320
progetto impianti idro-termo sanitari
Engineering Tools S.r.l.
ing. Stefano Bellinger
via del Makò 33
33084 Cordenons (PN)
tel. 0434/536333 - fax 0434/542813
e-mail: [email protected]
p.iva: 01530010931
progetto impianti elettrici - sicurezza in esecuzione
per. ind. Bruno Benincàvia della Piantalonga 8
33080 Fiume Veneto (PN)
tel. 348/7494611
e-mail: [email protected]
p.iva: 01306170935
via Sabbadini 31
33100 Udine
tel. 0432/555111
fax 0432/555444
e-mail: [email protected]
C. Fisc.80014930327
p.iva: 00526040324
progetto acustico
ing. Francesco Terpinvia Matteotti 6
33084 Cordenons (PN)
tel. 328/3380112
e-mail:francesco,[email protected]
p.iva: 01699200935
il RUP
s c a l a
t a vt a vt a vt a vt i t o l o
f a s ef a s e d a t ad a t a r e v i s i o n er e v i s i o n e
13/12/2013
Piano di ManutenzioneManuale di manutenzione
Manuale di Manutenzione
Comune di:
Provincia di:
Tarcento
Udine
Oggetto: RISTRUTTURAZIONE STRUTTURALE ED ADEGUAMENTO FUNZIONALE A FINITURISTICO-RICREATIVI DEL VIVAIO REGIONALE PASCUL SITO IN COMUNE DI TARCENTO - CUPD75J10000400000 - CIG 4125424793
Le opere oggetto della presente relazione consistono innanzitutto nella demolizione di un edificio esistente originariamente destinato ad ospitare gli uffici e gli spazi accessori necessari alla
conduzione ed alla gestione del Vivaio Regionale Pascul. In particolare, oltre ai citati uffici, esso ospitava (ed in parte ospita tuttora) i bagni, gli spogliatoi, le semenzaia, i depositi, l'officina,
ecc. L'edificio ad oggi risulta parzialmente inagibile e, in generale, in stato di conservazione non ottimale. A causa di ciò ne viene utilizzata solo una parte, costringendo gli addetti a servirsi di
piccoli box prefabbricati per le mansioni d'ufficio e ad usufruire di spazi ristretti e non in linea con le attuali richieste normative. La demolizione avverrà vuoto per pieno, dalla copertura fino
alle fondazioni comprese, e si estenderà alla soletta perimetrale di copertura dell'intercapedine che circonda l'edificio stesso.
Successivamente si provvederà alla realizzazione di un nuovo edificio, meglio descritto nel seguito, destinato ad ospitare un'aula didattica e spazi annessi al piano primo e una serie di
ambienti funzionali alla conduzione del vivaio (spogliatoi, bagni, un ufficio, un locale ristoro, ecc.). La struttura sarà inoltre dotata di un piccolo giardino didattico ospitato su parte della
copertura del piano terra.
DESCRIZIONE DELLE OPERE:
IL NUOVO EDIFICIO
A seguito della demolizione dell'attuale palazzina si prevede di realizzare una nuova struttura sviluppata su due piani ma più piccola della precedente, di cui riprende
concettualmente il sedime e la disposizione, sebbene i volumi vengano ridistribuiti per valorizzare al meglio le nuove funzioni che essa dovrà ospitare. Il posizionamento
dell'edificio sarà leggermente differente. Esso verrà spostato a sud, in modo da evitare problemi collegati con l'umidità e l'acqua proveniente dalla collina retrostante. In
particolare, per la soluzione formale si è voluta richiamare la tipologia tipica della casa carnica con i suoi elementi caratterizzanti (tetto a falde, terrazza a fienile, utilizzo del
legno, ecc.), rivisitata in chiave moderna.
Al piano terra si troverà la hall di ingresso con il blocco delle comunicazioni verticali (scale e piattaforma elevatrice), un ufficio, un locale archivio, gli spogliatoi ed i bagni per i
dipendenti del vivaio, una sala ristoro per i dipendenti, un locale deposito, un locale semenzaia, un piccolo ripostiglio ed un vano tecnico con accesso separato dall'esterno
destinato ad ospitare la centrale termica e altri impianti. Un cavedio ricavato a fianco della piattaforma elevatrice consentirà il comodo passaggio di tutte le canalizzazioni.
Al piano primo è invece prevista un'ampia sala didattica destinata all'attività di promozione e divulgazione delle meccaniche del bosco. Essa è posta in comunicazione diretta
con il retrostante arboreto mediante una passerella realizzata in carpenteria metallica. A supporto della sala didattica ci sarà un blocco servizi ed un ripostiglio. La struttura sarà
dotata di un piccolo giardino didattico realizzato in copertura al piano terra ed accessibile direttamente dall'aula didattica.
La progettazione dell'edificio ha tenuto conto di principi e di soluzioni proprie della bioarchitettura finalizzate allo sviluppo sostenibile: si è perciò previsto di adottare soluzioni e
finiture di tipo naturale ed eco-compatibile, coerentemente con il suo scopo divulgativo e didattico. Il nuovo edificio avrà struttura semi-prefabbricata realizzata in pannelli di
legno tipo X-lam con affiancati pannelli isolanti in materiale di origine quanto più possibile naturale (lana di roccia). In corrispondenza dell'attacco a terra e del piede delle pareti
esterne del piano primo (in corrispondenza delle terrazze e del giardino pensile) la lana di roccia verrà sostituita da un pannello in XPS, così da creare uno zoccolo in materiale
refrattario alla risalita dell'acqua e dell'umidità. Tale soluzione garantisce elevate prestazioni di isolamento e di comfort abbinate a caratteristiche di leggerezza, rispetto
dell'ambiente e facile smaltimento a fine vita del manufatto. Il solaio di copertura sarà invece realizzato con una struttura a travetti bilama in legno lasciate a vista e
completamento in perline di abete rosso. Al di sopra di queste sarà realizzato idoneo pacchetto di copertura, consistente in un pannello termoisolante composito
preassemblato (costituito da uno strato inferiore in lana di roccia, uno intermedio presagomato in EPS a formare idonei canali di ventilazione e completamento superiore in
pannello in legno OSB) e da un manto in coppi montato su listelli in legno di abete, il tutto in conformità a quanto previsto in sede di Elenco Prezzi e nel prosieguo del presente
documento. Le fondazioni saranno in cls e saranno di tipo continuo. Dal punto di vista delle finiture, il blocco delle comunicazioni verticali ed i piano terra sarà finito ad intonaco
bianco, mentre il piano primo (l'aula didattica) avrà rivestimento in legno di larice termotrattato montato su apposita sottostruttura anch'essa in legno (magatello).
Internamente, a seconda della funzione delle varie stanze e delle necessità impiantistiche e tecniche, vi sarà un'alternanza di pareti e coperture in legno faccia a vista con altre
su cui verranno realizzati controsoffitti o contropareti in cartongesso. Queste ultime verranno poi tinteggiate. Le colorazioni saranno a discrezione della Direzione Lavori.
Gli infissi esterni saranno realizzati in PVC con vetri termoisolanti di tipo basso emissivo con le caratteristiche di cui al capo II° del presente elaborato. Le porte interne avranno
finitura e colorazione a discrezione della Direzione Lavori, sempre compatibilmente con quanto previsto in sede di Elenco Prezzi e del presente elaborato. Parimenti, le porte
esterne, sia vetrate che metalliche, dovranno avere caratteristiche compatibili con le previsioni di progetto.
Sul tetto piano di copertura del piano terra sarà realizzata una copertura a verde intensivo (praticabile) con caratteristiche compatibili con le norme UNI di settore (norma UNI
11235). Dall'aula didattica sarà possibile accedere alla terrazza esterna, parzialmente pavimentata ed al giardino di cui sopra. A protezione da eventuali cadute dall'alto verrà
realizzata un parapetto con struttura in X-lam, con caratteristiche come da progetto.
Sulla copertura a falde sarà predisposto un idoneo sistema di sicurezza per la manutenzione costituito da linee vite in cavi d'acciaio e ganci sottotegola.
Dal punto di vista impiantistico non sono previsti nuovi allacci. Non è presente alcun impianto a gas. Gli impianti termici ed elettrici sono stati progettati e dimensionati in modo
da minimizzare il ricorso a combustibili fossili ed a fonti non rinnovabili. La centrale termica ed il locale quadri sono stati ricavati nel vano tecnico a tal fine predisposto al pian
terreno. L'impianto elettrico si allaccerà al quadro di consegna ENEL e si raccorderà con le parti di impianto esistente non oggetto di demolizione o sostituzione. L'impianto
verrà integrato da 12 pannelli fotovoltaici collocati sulla falda minore della copertura. Per il riscaldamento è stata prevista l'installazione di una caldaia a combustibile solido
(legna), di potenza pari a 29 kW. Per maggiori dettagli sugli impianti si vedano comunque gli elaborati progettuali e le specifiche di cui al Capitolato speciale d'Appalto.
Lo smaltimento delle acque meteoriche di copertura avverrà mediante convogliamento delle stesse in pluviali in lamiera zincata preverniciata, a loro volta collegati alla rete di
smaltimento esistente a sua volta collegata ai pozzi perdenti recentemente realizzati dalla Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia. Per quanto riguarda lo smaltimento dei
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Manuale di Manutenzione
Elenco dei Corpi d'Opera:
° 01 EDILIZIA: STRUTTURE
° 02 EDILIZIA: CHIUSURE
° 03 EDILIZIA: PARTIZIONI
° 04 IMPIANTI TECNOLOGICI TRADIZIONALI
° 05 IMPIANTI TECNOLOGICI A FONTI RINNOVABILI
° 06 ARREDO URBANO E VERDE
reflui, essi saranno convogliati nell'esistente vasca stagna collocata ad est dell'attuale palazzina.
Si faccia comunque riferimento agli elaborati grafici per quanto riguarda superfici, destinazioni, specifiche, ecc.
LE SISTEMAZIONI ESTERNE
A seguito della demolizione dell'edificio esistente ed al riposizionamento del sedime di quello nuovo deriva la necessità di sistemare le aree circostanti al nuovo edificio, aree
che andranno a costituire una sorta di viabilità di servizio posta sul retro dell'edificio stesso. Tutte queste aree saranno sistemate con ghiaino carrabile, in conformità a quelle
esistenti sulle aree esterne attuali. L'area occupata dall'attuale locale semenzaia verrà attraversata da una passerella metallica che permetterà in collegamento diretto della sala
didattica posta al piano primo con i percorsi naturalistici dell'arboreto retrostante.
Al fine di garantire l'agevole accesso all'arboreto dal vivaio vero e proprio senza bisogno di accedere alla nuova struttura si prevede di realizzare una nuova scaletta in cls
accostata al muro di contenimento dell'intercapedine esistente, così come indicato negli elaborati progettuali.
La nuova palazzina sarà circondata da un marciapiede in cls.
Saranno infine realizzati tutte le opere necessarie ad allacciare le nuove reti ai sottoservizi esistenti, e ciò mediante le posa di nuovi pozzetti e nuove condotte e corrugati. Come
già accennato, essendo già il lotto servito da acqua, energia elettrica e telefonia, non sarà necessario richiedere né eseguire alcun nuovo allacciamento alla rete pubblica. Non è
prevista la realizzazione della rete gas.
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Manuale di Manutenzione
EDILIZIA: STRUTTURE
Unità Tecnologiche:
° 01.01 Opere di fondazioni superficiali
° 01.02 Strutture semi-prefabbricate in legno
° 01.03 Strutture di collegamento
Rappresentano l'insieme delle unità tecnologiche e di tutti gli elementi tecnici del sistema edilizio che hanno la funzione di sostenere i carichi del sistema edilizio stesso e di collegare inoltre staticamente tutte le sue parti.
Corpo d'Opera: 01
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Manuale di Manutenzione
Unità Tecnologica: 01.01
Insieme degli elementi tecnici orizzontali del sistema edilizio avente funzione di separare gli spazi interni del sistema edilizio dal terreno sottostante e trasmetterne ad esso il peso dellastruttura e delle altre forze esterne.In particolare si definiscono fondazioni superficiali o fondazioni dirette quella classe di fondazioni realizzate a profondità ridotte rispetto al piano campagna ossia l'approfondimento del pianodi posa non è elevato.Prima di realizzare opere di fondazioni superficiali provvedere ad un accurato studio geologico esteso ad una zona significativamente estesa dei luoghi d'intervento, in relazione al tipo di operae al contesto geologico in cui questa si andrà a collocare.Nel progetto di fondazioni superficiali si deve tenere conto della presenza di sottoservizi e dell’influenza di questi sul comportamento del manufatto. Nel caso di reti idriche e fognarie occorreparticolare attenzione ai possibili inconvenienti derivanti da immissioni o perdite di liquidi nel sottosuolo.È opportuno che il piano di posa in una fondazione sia tutto allo stesso livello. Ove ciò non sia possibile, le fondazioni adiacenti, appartenenti o non ad un unico manufatto, saranno verificatetenendo conto della reciproca influenza e della configurazione dei piani di posa. Le fondazioni situate nell’alveo o nelle golene di corsi d’acqua possono essere soggette allo scalzamento eperciò vanno adeguatamente difese e approfondite. Analoga precauzione deve essere presa nel caso delle opere marittime.
REQUISITI E PRESTAZIONI (UT)
01.01.R01 Resistenza meccanica
Classe di Requisiti: Di stabilità
Le opere di fondazioni superficiali dovranno essere in grado di contrastare le eventuali manifestazioni di deformazioni e cedimenti rilevanti dovuti all'azione di determinate sollecitazioni(carichi, forze sismiche, ecc.).
Per i livelli minimi si rimanda alle prescrizioni di legge e di normative vigenti in materia.
Livello minimo della prestazione:
Classe di Esigenza: Sicurezza
L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili:
° 01.01.01 Travi rovesce in c.a.
Opere di fondazioni superficiali
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Manuale di Manutenzione
Elemento Manutenibile: 01.01.01
Travi rovesce in c.a.
Unità Tecnologica: 01.01
ANOMALIE RISCONTRABILI
01.01.01.A01 Cedimenti
01.01.01.A02 Deformazioni e spostamenti
01.01.01.A03 Distacchi murari
01.01.01.A04 Distacco
01.01.01.A05 Esposizione dei ferri di armatura
01.01.01.A06 Fessurazioni
01.01.01.A07 Lesioni
01.01.01.A08 Non perpendicolarità del fabbricato
01.01.01.A09 Penetrazione di umidità
01.01.01.A10 Rigonfiamento
01.01.01.A11 Umidità
CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
Cadenza: ogni 12 mesi
Controllare l'integrità delle pareti e dei pilastri verificando l'assenza di eventuali lesioni e/o fessurazioni. Controllare eventuali smottamenti del terreno circostante alla struttura che possanoessere indicatori di cedimenti strutturali. Effettuare verifiche e controlli approfonditi particolarmente in corrispondenza di manifestazioni a calamità naturali (sisma, nubifragi, ecc.).
Tipologia: Controllo a vista
01.01.01.C01 Controllo struttura
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
01.01.01.I01 Interventi sulle strutture
Cadenza: quando occorre
Sono fondazioni indicate nel caso in cui ci siano problemi di cedimenti differenziali. le travi rovesce sono le fondazioni più comunemente adottate in zona sismica, poiché non sono soggette aspostamenti orizzontali relativi in caso di sisma. Il nome di trave rovescia deriva dal fatto che la trave costituente la fondazione risulta rovesciata rispetto a quella comunemente usata nellestrutture, in quanto il carico è costituito dalle reazioni del terreno e quindi agente dal basso, anziché dall’alto.
Opere di fondazioni superficiali
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Manuale di Manutenzione
In seguito alla comparsa di segni di cedimenti strutturali (lesioni, fessurazioni, rotture), effettuare accurati accertamenti per la diagnosi e la verifica delle strutture , da parte di tecnici qualificati,che possano individuare la causa/effetto del dissesto ed evidenziare eventuali modificazioni strutturali tali da compromettere la stabilità delle strutture, in particolare verificare laperpendicolarità del fabbricato. Procedere quindi al consolidamento delle stesse a secondo del tipo di dissesti riscontrati.
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Manuale di Manutenzione
Unità Tecnologica: 01.02
Si definiscono strutture semi-prefabbricate in legno gli insiemi degli elementi tecnici del sistema edilizio aventi la funzione di resistere alle azioni di varia natura agenti sulla parte dicostruzione fuori terra, trasmettendole alle strutture di fondazione e quindi al terreno. In particolare le strutture verticali sono costituite dagli elementi tecnici con funzione di sostenere i carichiagenti, trasmettendoli verticalmente ad altre parti aventi funzione strutturale e ad esse collegate. In particolare le strutture in legno sono costituite da da strutture portanti realizzate conelementi di legno strutturale (legno massiccio, segato, squadrato oppure tondo) o con prodotti strutturali a base di legno (legno lamellare incollato, pannelli a base di legno) assemblati conadesivi oppure con mezzi di unione meccanici, eccettuate quelle oggetto di una regolamentazione apposita a carattere particolare.
REQUISITI E PRESTAZIONI (UT)
01.02.R01 Resistenza agli attacchi biologici
Classe di Requisiti: Protezione dagli agenti chimici ed organici
Le strutture di elevazione, a seguito della presenza di organismi viventi (animali, vegetali, microrganismi), non dovranno subire riduzioni di prestazioni.
I valori minimi di resistenza agli attacchi biologici variano in funzione dei materiali, dei prodotti utilizzati, delle classi di rischio, delle situazioni generali di servizio, dell'esposizione aumidificazione e del tipo di agente biologico. Distribuzione degli agenti biologici per classi di rischio (UNI EN 335-1):
Classe di rischio 1- Situazione generale di servizio: non a contatto con terreno, al coperto (secco);- Descrizione dell’esposizione a umidificazione in servizio: nessuna;- Distribuzione degli agenti biologici: insetti = U, termiti = L.Classe di rischio 2- Situazione generale di servizio: non a contatto con terreno, al coperto (rischio di umidificazione);- Descrizione dell’esposizione a umidificazione in servizio: occasionale;- Distribuzione degli agenti biologici: funghi = U; (*)insetti = U; termiti = L.Classe di rischio 3- Situazione generale di servizio: non a contatto con terreno, non al coperto;- Descrizione dell’esposizione a umidificazione in servizio: frequente;- Distribuzione degli agenti biologici: funghi = U; (*)insetti = U; termiti = L.Classe di rischio 4;- Situazione generale di servizio: a contatto con terreno o acqua dolce;- Descrizione dell’esposizione a umidificazione in servizio: permanente;- Distribuzione degli agenti biologici: funghi = U; (*)insetti = U; termiti = L.Classe di rischio 5;- Situazione generale di servizio: in acqua salata;- Descrizione dell’esposizione a umidificazione in servizio: permanente;- Distribuzione degli agenti biologici: funghi = U; (*)insetti = U; termiti = L; organismi marini = U.
U = universalmente presente in EuropaL = localmente presente in Europa(*) il rischio di attacco può essere non significativo a seconda delle particolari situazioni di servizio.
Livello minimo della prestazione:
Classe di Esigenza: Sicurezza
01.02.R02 Resistenza meccanica
Classe di Requisiti: Di stabilità
Le strutture di elevazione dovranno essere in grado di contrastare le eventuali manifestazioni di deformazioni e cedimenti rilevanti dovuti all'azione di determinate sollecitazioni (carichi, forzesismiche, ecc.).
Per i livelli minimi si rimanda alle prescrizioni di legge e di normative vigenti in materia. In particolare D.M. 14.1.2008 (Norme tecniche per le costruzioni) e la Circolare 2.2.2009, n.617(Istruzioni per l'applicazione delle «Nuove norme tecniche per le costruzioni» di cui al decreto ministeriale 14.1.2008).
Livello minimo della prestazione:
Classe di Esigenza: Sicurezza
L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili:
° 01.02.01 Solai
° 01.02.02 Pareti
Strutture semi-prefabbricate in legno
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Manuale di Manutenzione
Elemento Manutenibile: 01.02.01
Solai
Unità Tecnologica: 01.02
ANOMALIE RISCONTRABILI
01.02.01.A01 Alterazione cromatica
01.02.01.A02 Attacco biologico
01.02.01.A03 Attacco da insetti xilofagi
01.02.01.A04 Azzurratura
01.02.01.A05 Deformazione
01.02.01.A06 Deformazioni e spostamenti
01.02.01.A07 Deposito superficiale
01.02.01.A08 Distacco
01.02.01.A09 Fessurazioni
01.02.01.A10 Lesione
01.02.01.A11 Marcescenza
01.02.01.A12 Muffa
01.02.01.A13 Patina
01.02.01.A14 Penetrazione di umidità
01.02.01.A15 Polverizzazione
CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
Cadenza: ogni 10 anni
01.02.01.C01 Controllo di deformazioni e/o spostamenti
I solai in legno sono elementi strutturali che si pongono in opera in posizione orizzontale per sostenere il peso delle strutture sovrastanti, composti in genere da travi disposte parallelamente apasso costante con una dimensione predominante collegate superiormente da pannelli in OSB che trasferiscono, le sollecitazioni di tipo trasversale al proprio asse geometrico, lungo tale asse,dalle sezioni investite dal carico fino ai vincoli, garantendo l'equilibrio esterno delle travi in modo da assicurare il contesto circostante.Ogni elemento strutturale, in legno massiccio o in materiali derivati dal legno, prevalentemente compresso, inflesso, teso o sottoposto a combinazioni dei precedenti stati di sollecitazione, puòessere caratterizzato da un’unica sezione o da una sezione composta da più elementi, incollati o assemblati meccanicamente.
Strutture semi-prefabbricate in legno
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Manuale di Manutenzione
Controllare eventuali deformazioni e/o spostamenti delll'elemento strutturale dovuti a cause esterne che ne alterano la normale configurazione.
Tipologia: Controllo
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
01.02.01.I01 Interventi sulle strutture
Gli interventi riparativi dovranno effettuarsi a secondo del tipo di anomalia riscontrata e previa diagnosi delle cause del difetto accertato.
Cadenza: a guasto
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Manuale di Manutenzione
Elemento Manutenibile: 01.02.02
Pareti
Unità Tecnologica: 01.02
ANOMALIE RISCONTRABILI
01.02.02.A01 Alterazione cromatica
01.02.02.A02 Attacco biologico
01.02.02.A03 Attacco da insetti xilofagi
01.02.02.A04 Azzurratura
01.02.02.A05 Deformazione
01.02.02.A06 Deformazioni e spostamenti
01.02.02.A07 Deposito superficiale
01.02.02.A08 Distacco
01.02.02.A09 Fessurazioni
01.02.02.A10 Lesione
01.02.02.A11 Marcescenza
01.02.02.A12 Muffa
01.02.02.A13 Patina
01.02.02.A14 Penetrazione di umidità
01.02.02.A15 Polverizzazione
CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
Cadenza: ogni 10 anni
Tipologia: Controllo
01.02.02.C01 Controllo di deformazioni e/o spostamenti
Le pareti in legno sono elementi strutturali verticali portanti, in genere realizzati in legno massiccio, che trasferiscono i carichi della sovrastruttura alle strutture di ricezione delle partisottostanti indicate a riceverli.Ogni elemento strutturale componente la parete, in legno massiccio o in materiali derivati dal legno, prevalentemente compresso, inflesso, teso o sottoposto a combinazioni dei precedenti statidi sollecitazione, può essere caratterizzato da un’unica sezione o da una sezione composta da più elementi, incollati o assemblati meccanicamente.
Strutture semi-prefabbricate in legno
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Manuale di Manutenzione
Controllare eventuali deformazioni e/o spostamenti delll'elemento strutturale dovuti a cause esterne che ne alterano la normale configurazione.
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
01.02.02.I01 Interventi sulle strutture
Gli interventi riparativi dovranno effettuarsi a secondo del tipo di anomalia riscontrata e previa diagnosi delle cause del difetto accertato.
Cadenza: a guasto
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Manuale di Manutenzione
Unità Tecnologica: 01.03
Si tratta di strutture di collegamento inclinate costituite da strutture a piano inclinato e da strutture gradonate o a gradini la cui funzione è quella di raggiungere piani posti a quote diverse. Lestrutture inclinate si possono dividere in: rampe a piano inclinato (con una pendenza fino all'8%), rampe gradonate, costituite da elementi a gradoni (con una pendenza fino a 20°), scale,formate da gradini con pendenze varie in rapporto alla loro funzione (scale esterne, scale di servizio, scale di sicurezza, ecc.). Le scale possono assumere morfologie diverse: ad una o piùrampe, scale curve, scale ellittiche a pozzo, scale circolari a pozzo e scale a chiocciola. Le scale e rampe possono essere realizzate secondo molteplici conformazioni strutturali e in materialidiversi. Si possono avere strutture in acciaio, in legno, in murature, in c.a., prefabbricate, ecc..
REQUISITI E PRESTAZIONI (UT)
01.03.R01 Resistenza agli agenti aggressivi
Classe di Requisiti: Protezione dagli agenti chimici ed organici
I materiali di rivestimento delle strutture di collegamento non debbono subire dissoluzioni o disgregazioni e mutamenti di aspetto a causa dell'azione di agenti aggressivi chimici.
I rivestimenti dei gradini e dei pianerottoli devono avere una resistenza ai prodotti chimici di uso comune corrispondente alla classe C2 della classificazione UPEC.
Livello minimo della prestazione:
Classe di Esigenza: Sicurezza
01.03.R02 Regolarità delle finiture
Classe di Requisiti: Visivi
I rivestimenti costituenti le strutture di collegamento devono avere gli strati superficiali in vista privi di difetti, fessurazioni, scagliature o screpolature superficiali e/o comunque esenti dacaratteri che possano rendere difficile la lettura formale.
I livelli minimi variano in funzione delle varie esigenze di aspetto come: la planarità; l'assenza di difetti superficiali; l'omogeneità di colore; l'omogeneità di brillantezza; l'omogeneità diinsudiciamento, ecc..
Livello minimo della prestazione:
Classe di Esigenza: Aspetto
01.03.R03 Resistenza meccanica
Classe di Requisiti: Di stabilità
Gli elementi strutturali costituenti le strutture di collegamento devono contrastare in modo efficace la manifestazione di eventuali rotture, o deformazioni rilevanti, causate dall'azione dipossibili sollecitazioni.
Per una analisi più approfondita dei livelli minimi rispetto ai vari componenti e materiali costituenti i rivestimenti si rimanda alle prescrizioni di legge e di normative vigenti in materia.
Livello minimo della prestazione:
Classe di Esigenza: Sicurezza
L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili:
° 01.03.01 Passerelle in acciaio
Strutture di collegamento
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Manuale di Manutenzione
Elemento Manutenibile: 01.03.01
Passerelle in acciaio
Unità Tecnologica: 01.03
ANOMALIE RISCONTRABILI
01.03.01.A01 Corrosione
01.03.01.A02 Deformazione
01.03.01.A03 Deformazioni e spostamenti
01.03.01.A04 Imbozzamento
01.03.01.A05 Snervamento
CONTROLLI ESEGUIBILI DALL'UTENTE
Cadenza: ogni 12 mesi
Tipologia: Controllo a vista
01.03.01.C01 Controllo balaustre e corrimano
CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
Cadenza: ogni 12 mesi
Controllo periodico delle parti in vista finalizzato alla ricerca di anomalie.
Tipologia: Controllo a vista
01.03.01.C02 Controllo strutture
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
01.03.01.I01 Ripristino stabilità corrimano e balaustre
Ripristino e/o sostituzione degli elementi di connessione dei corrimano e delle balaustre e verifica del corretto serraggio degli stessi e sostituzioni di eventuali parti mancanti. Riparazione dellaprotezione antiruggine degli elementi metallici mediante rimozione della ruggine ed applicazione di vernici protettive. Riparazione di eventuali corrosioni o fessurazioni mediante saldature inloco con elementi di raccordo.
Cadenza: quando occorre
01.03.01.I02 Sostituzione degli elementi degradati
Cadenza: quando occorre
Le passerelle in c.a. vengono generalmente impiegate per il collegamento di spazi interrotti da elementi fisici e/o naturali. Possono avere funzione (pedonali, ciclopedonali, ecc.) econfigurazione diversa (diritte, curve, ecc.). Generalmente le strutture portanti, primarie e secondarie, sono realizzate con strutture con getto in opera.Le strutture sono dimensionate in funzione dei carichi previsti.
Strutture di collegamento
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Manuale di Manutenzione
Sostituzione degli elementi usurati o rotti con altri analoghi. Sostituzione e verifica dei relativi ancoraggi.
01.03.01.I03 Ripristino serraggi bulloni e connessioni metalliche
Ripristino e/o sostituzione degli elementi di connessione e verifica del corretto serraggio degli stessi e sostituzioni di quelli mancanti. Riparazione della protezione antiruggine degli elementimetallici mediante rimozione della ruggine ed applicazione di vernici protettive. Riparazione di eventuali corrosioni o fessurazioni mediante saldature in loco con elementi di raccordo.
Cadenza: a guasto
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Manuale di Manutenzione
EDILIZIA: CHIUSURE
Unità Tecnologiche:
° 02.01 Rivestimenti esterni
° 02.02 Infissi esterni
° 02.03 Copertura a verde
° 02.04 Coperture inclinate
° 02.05 Parapetti terrazze in legno
Rappresentano l'insieme delle unità tecnologiche e di tutti gli elementi tecnici del sistema edilizio che hanno la funzione di separare e di configurare gli spazi che si trovano all'interno del sistema edilizio rispetto all'esterno.
Corpo d'Opera: 02
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Manuale di Manutenzione
Unità Tecnologica: 02.01
Si tratta di strati funzionali, facenti parte delle chiusure verticali, la cui funzione principale è quella di proteggere il sistema di chiusura dalle sollecitazioni esterne degli edifici e dagli agentiatmosferici nonché di assicurargli un aspetto uniforme ed ornamentale.
REQUISITI E PRESTAZIONI (UT)
02.01.R01 (Attitudine al) controllo della condensazione interstiziale
Classe di Requisiti: Termici ed igrotermici
I rivestimenti esterni dovranno essere realizzati in modo da evitare la formazione di condensazione nella propria massa.
I valori minimi variano in funzione dei materiali e del loro impiego. Si prende in considerazione la norma la norma tecnica.
Livello minimo della prestazione:
Classe di Esigenza: Benessere
02.01.R02 (Attitudine al) controllo della condensazione superficiale
Classe di Requisiti: Termici ed igrotermici
I rivestimenti esterni dovranno essere realizzati in modo da evitare la formazione di condensazione sulla superficie interna.
I valori minimi variano in funzione dei materiali e del loro impiego. Si prende in considerazione la norma tecnica.
Livello minimo della prestazione:
Classe di Esigenza: Benessere
02.01.R03 (Attitudine al) controllo dell'inerzia termica
Classe di Requisiti: Termici ed igrotermici
Contribuisce, con l'accumulo di calore, ad assicurare il benessere termico. Un'inerzia più elevata può evitare il veloce abbassamento della temperatura dei locali con riscaldamento adattenuazione notturna, o la dispersione di calore in locali soggetti a frequenti ricambi d'aria e privi di dispositivi per il recupero del calore.
Non si attribuiscono specifici limiti prestazionali ai singoli elementi ma solo all'edificio nel suo complesso.
Livello minimo della prestazione:
Classe di Esigenza: Benessere
02.01.R04 Assenza di emissioni di sostanze nocive
Classe di Requisiti: Protezione dagli agenti chimici ed organici
I rivestimenti non debbono in condizioni normali di esercizio emettere sostanze tossiche, polveri, gas o altri odori fastidiosi per gli utenti.
Dovranno essere rispettati i seguenti limiti:- concentrazione limite di formaldeide non superiore a 0,1 p.p.m. (0,15 mg/m3);- per la soglia olfattiva valori non superiori a 0,09 p.p.m. (0,135 mg/m3);- per la soglia di irritazione occhi-naso-gola non superiore 0,66 p.p.m. (1 mg/m3).
Livello minimo della prestazione:
Classe di Esigenza: Sicurezza
02.01.R05 Attrezzabilità
Classe di Requisiti: Facilità d'intervento
Le pareti ed i rivestimenti debbono consentire l'installazione di attrezzature.
Non vi sono livelli minimi prestazionali specifici.
Livello minimo della prestazione:
Classe di Esigenza: Funzionalità
02.01.R06 Isolamento acustico
Classe di Requisiti: Acustici
I rivestimenti dovranno fornire una adeguata resistenza al passaggio dei rumori.
Sono ammesse soltanto chiusure in grado di assicurare un valore di Rw >=40 dB come da tabella.
Livello minimo della prestazione:
Classe di Esigenza: Benessere
Rivestimenti esterni
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Manuale di Manutenzione
Tabella A (Classificazione degli ambienti abitativi)- categoria A: edifici adibiti a residenza o assimilabili;- categoria B: edifici adibiti ad uffici e assimilabili;- categoria C: edifici adibiti ad alberghi, pensioni ed attività assimilabili;- categoria D: edifici adibiti ad ospedali, cliniche, case di cura e assimilabili;- categoria E: edifici adibiti ad attività scolastiche a tutti i livelli e assimilabili;- categoria F: edifici adibiti ad attività ricreative o di culto o assimilabili;- categoria G: edifici adibiti ad attività commerciali o assimilabili.
Tabella B (Requisiti acustici passivi degli edifici, dei loro componenti e degli impianti tecnologici)- categoria D: Rw(*) = 55 - D2m,nT,w = 45 - Lnw = 58 - LASmax = 35 - LAeq = 25.- categorie A e C: Rw(*) = 50 - D2m,nT,w = 40 - Lnw = 63 - LASmax = 35 - LAeq = 35.- categoria E: Rw(*) = 50 - D2m,nT,w = 48 - Lnw =58 - LASmax = 35 - LAeq = 25.- categorie B,F e G: Rw(*) = 50 - D2m,nT,w = 42 - Lnw=55 - LASmax = 35 - LAeq = 35.(*) Valori di Rw riferiti a elementi di separazione tra due distinte unità immobiliari.
02.01.R07 Isolamento termico
Classe di Requisiti: Termici ed igrotermici
I rivestimenti dovranno conservare la superficie interna a temperature vicine a quelle dell'aria ambiente tale da evitare che vi siano pareti fredde e comunque fenomeni di condensazionesuperficiale.
Pur non stabilendo specifici limiti prestazionali per le singole chiusure ai fini del contenimento delle dispersioni, tuttavia i valori di U e kl devono essere tali da concorrere a contenere ilcoefficiente volumico di dispersione Cd dell'intero edificio e quello dei singoli locali nei limiti previsti dalle leggi e normative vigenti.
Livello minimo della prestazione:
Classe di Esigenza: Benessere
02.01.R08 Permeabilità all'aria
Classe di Requisiti: Termici ed igrotermici
I Rivestimenti dovranno controllare il passaggio dell'aria a protezione degli ambienti interni e permettere la giusta ventilazione attraverso delle aperture.
I livelli prestazionali variano in funzione delle classi, della permeabilità all’aria di riferimento a 100 Pa misurata in m3/(h m2) e della pressione massima di prova misurata in Pa.
Livello minimo della prestazione:
Classe di Esigenza: Benessere
02.01.R09 Reazione al fuoco
Classe di Requisiti: Protezione antincendio
Livello di partecipazione al fuoco dei materiali combustibili costituenti i rivestimenti.
I livelli minimi vengono valutati attraverso prove distruttive in laboratorio dei materiali, in particolare:- attraverso la prova di non combustibilità UNI EN ISO 1182;- attraverso la reazione al fuoco dei materiali sospesi che possono essere investiti da una piccola fiamma su entrambe le facce (UNI 8456);- attraverso la reazione al fuoco dei materiali che possono essere investiti da una piccola fiamma solamente su una faccia (UNI 8457);- attraverso la reazione al fuoco dei materiali sottoposti all'azione di una fiamma d'innesco in presenza di calore radiante (UNI 9174).
Livello minimo della prestazione:
Classe di Esigenza: Sicurezza
02.01.R10 Regolarità delle finiture
Classe di Requisiti: Visivi
I rivestimenti debbono avere gli strati superficiali in vista privi di difetti, fessurazioni, scagliature o screpolature superficiali e/o comunque esenti da caratteri che possano rendere difficile lalettura formale.
I livelli minimi variano in funzione delle varie esigenze di aspetto come: la planarità, l'assenza di difetti superficiali, l'omogeneità di colore, l'omogeneità di brillantezza, l'omogeneità diinsudiciamento, ecc..
Livello minimo della prestazione:
Classe di Esigenza: Aspetto
02.01.R11 Resistenza agli agenti aggressivi
Classe di Requisiti: Protezione dagli agenti chimici ed organici
I rivestimenti non dovranno subire dissoluzioni o disgregazioni e mutamenti di aspetto a causa dell'azione di agenti aggressivi chimici.
I livelli minimi variano in funzione dei materiali utilizzati e del loro impiego.
Livello minimo della prestazione:
Classe di Esigenza: Sicurezza
02.01.R12 Resistenza agli attacchi biologici
Classe di Requisiti: Protezione dagli agenti chimici ed organici
I rivestimenti a seguito della presenza di organismi viventi (animali, vegetali, microrganismi) non dovranno subire riduzioni di prestazioni.
Classe di Esigenza: Sicurezza
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Manuale di Manutenzione
I valori minimi di resistenza agli attacchi biologici variano in funzione dei materiali, dei prodotti utilizzati, delle classi di rischio, delle situazioni generali di servizio, dell'esposizione aumidificazione e del tipo di agente biologico. Distribuzione degli agenti biologici per classi di rischio (UNI EN 335-1):
Classe di rischio 1- Situazione generale di servizio: non a contatto con terreno, al coperto (secco);- Descrizione dell’esposizione a umidificazione in servizio: nessuna;- Distribuzione degli agenti biologici: insetti = U, termiti = L.Classe di rischio 2- Situazione generale di servizio: non a contatto con terreno, al coperto (rischio di umidificazione);- Descrizione dell’esposizione a umidificazione in servizio: occasionale;- Distribuzione degli agenti biologici: funghi = U; (*)insetti = U; termiti = L.Classe di rischio 3- Situazione generale di servizio: non a contatto con terreno, non al coperto;- Descrizione dell’esposizione a umidificazione in servizio: frequente;- Distribuzione degli agenti biologici: funghi = U; (*)insetti = U; termiti = L.Classe di rischio 4;- Situazione generale di servizio: a contatto con terreno o acqua dolce;- Descrizione dell’esposizione a umidificazione in servizio: permanente;- Distribuzione degli agenti biologici: funghi = U; (*)insetti = U; termiti = L.Classe di rischio 5;- Situazione generale di servizio: in acqua salata;- Descrizione dell’esposizione a umidificazione in servizio: permanente;- Distribuzione degli agenti biologici: funghi = U; (*)insetti = U; termiti = L; organismi marini = U.
U = universalmente presente in EuropaL = localmente presente in Europa(*) il rischio di attacco può essere non significativo a seconda delle particolari situazioni di servizio.
Livello minimo della prestazione:
02.01.R13 Resistenza agli urti
Classe di Requisiti: Di stabilità
I rivestimenti unitamente alle pareti dovranno essere in grado di sopportare urti (definiti dall'energia cinetica di urti-tipo o convenzionali di corpi duri, come di oggetti scagliati, o molli, come ilpeso di un corpo che cade) che non debbono compromettere la stabilità della parete, né provocare il distacco di elementi o frammenti pericolosi a carico degli utenti.
I rivestimenti unitamente alle pareti dovranno resistere all'azione di urti sulla faccia esterna ed interna, prodotti secondo le modalità riportate di seguito che corrispondono a quelle previstedalla norma UNI 9269 P:
- Tipo di prova: Urto con corpo duro:Massa del corpo [Kg] = 0,5;Energia d’urto applicata [J] = 3;Note: - ;- Tipo di prova: Urto con corpo molle di grandi dimensioni:Massa del corpo [Kg] = 50;Energia d’urto applicata [J] = 300;Note: Non necessario, per la faccia esterna, oltre il piano terra;- Tipo di prova: Urto con corpo molle di piccole dimensioni:Massa del corpo [Kg] = 3;Energia d’urto applicata [J] = 60 - 10 - 30;Note: Superficie esterna, al piano terra.
Livello minimo della prestazione:
Classe di Esigenza: Sicurezza
02.01.R14 Resistenza al fuoco
Classe di Requisiti: Protezione antincendio
I materiali costituenti i rivestimenti, sottoposti all'azione del fuoco non devono subire trasformazioni chimico-fisiche.
In particolare i rivestimenti unitamente agli elementi costruttivi delle pareti devono avere la resistenza al fuoco indicata di seguito, espressa in termini di tempo entro il quale conservanostabilità, tenuta alla fiamma e ai fumi e isolamento termico:- altezza antincendio [m] da 12 a 32, Classe REI [min.] = 60;- altezza antincendio [m] da oltre 32 a 80, Classe REI [min.] = 90;- altezza antincendio [m] oltre 80, Classe REI [min.] = 120.
Livello minimo della prestazione:
Classe di Esigenza: Sicurezza
02.01.R15 Resistenza al gelo
Classe di Requisiti: Protezione dagli agenti chimici ed organici
I rivestimenti non dovranno subire disgregazioni e variazioni dimensionali e di aspetto in conseguenza della formazione di ghiaccio.
I valori minimi variano in funzione del materiale impiegato. La resistenza al gelo viene determinata secondo prove di laboratorio su provini sottoposti a cicli alternati di gelo (in ariaraffreddata) e disgelo (in acqua termostatizzata). Le misurazioni della variazione del modulo elastico, della massa e della lunghezza ne determinano la resistenza al gelo.
Livello minimo della prestazione:
Classe di Esigenza: Sicurezza
02.01.R16 Resistenza al vento
Classe di Requisiti: Di stabilità
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Manuale di Manutenzione
I rivestimenti unitamente alle pareti dovranno resistere alle azioni e depressioni del vento tale da non compromettere la stabilità e la funzionalità degli strati che le costituiscono.
I livelli minimi variano in funzione di prove di laboratorio basate nella misurazione della differenza di pressione in condizioni di sovrappressione e in depressione, con cassoni d'aria o cuscinid'aria, di una sezione di parete secondo la ISO 7895.
Livello minimo della prestazione:
Classe di Esigenza: Sicurezza
02.01.R17 Resistenza all'acqua
Classe di Requisiti: Protezione dagli agenti chimici ed organici
I rivestimenti costituenti le pareti, a contatto con l'acqua, dovranno mantenere inalterate le proprie caratteristiche chimico-fisiche.
In presenza di acqua, non devono verificarsi variazioni dimensionali né tantomeno deformazioni permanenti nell'ordine dei 4-5 mm rispetto al piano di riferimento della parete.
Livello minimo della prestazione:
Classe di Esigenza: Sicurezza
02.01.R18 Resistenza meccanica
Classe di Requisiti: Di stabilità
I rivestimenti unitamente alle pareti dovranno limitare la manifestazione di eventuali rotture, o deformazioni rilevanti, causate dall'azione di possibili sollecitazioni.
Per una analisi più approfondita dei livelli minimi rispetto ai vari componenti e materiali costituenti i rivestimenti si rimanda alle prescrizioni di legge e di normative vigenti in materia.
Livello minimo della prestazione:
Classe di Esigenza: Sicurezza
02.01.R19 Tenuta all'acqua
Classe di Requisiti: Termici ed igrotermici
La stratificazione dei rivestimenti unitamente alle pareti dovrà essere realizzata in modo da impedire alle acque meteoriche di penetrare negli ambienti interni provocando macchie di umiditàe/o altro ai rivestimenti interni.
I livelli prestazionali variano in funzione delle classi, della permeabilità all’aria di riferimento a 100 Pa misurata in m3/(h m2) e della pressione massima di prova misurata in Pa.
Livello minimo della prestazione:
Classe di Esigenza: Benessere
L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili:
° 02.01.01 Rivestimenti e prodotti di legno
° 02.01.02 Tinteggiature
° 02.01.03 Rivestimento a cappotto
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Manuale di Manutenzione
Elemento Manutenibile: 02.01.01
Rivestimenti e prodotti di legno
Unità Tecnologica: 02.01
ANOMALIE RISCONTRABILI
02.01.01.A01 Attacco biologico
02.01.01.A02 Azzurratura
02.01.01.A03 Crosta
02.01.01.A04 Decolorazione
02.01.01.A05 Deposito superficiale
02.01.01.A06 Disgregazione
02.01.01.A07 Distacco
02.01.01.A08 Fessurazioni
02.01.01.A09 Macchie e graffiti
02.01.01.A10 Muffa
02.01.01.A11 Penetrazione di umidità
02.01.01.A12 Polverizzazione
02.01.01.A13 Presenza di vegetazione
02.01.01.A14 Rigonfiamento
02.01.01.A15 Scheggiature
CONTROLLI ESEGUIBILI DALL'UTENTE
Cadenza: ogni 12 mesi
Tipologia: Controllo a vista
02.01.01.C01 Controllo generale delle parti a vista
E' un tipo di rivestimento che prevede l'utilizzo di pannelli o listelli di legno preventivamente trattato o derivati del legno generalmente fissato meccanicamente al supporto murario.
Rivestimenti esterni
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Manuale di Manutenzione
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
02.01.01.I01 Ripristino strati protettivi
Ripristino degli strati protettivi, previa accurata pulizia delle superfici, con tecniche appropriate che non alterino le caratteristiche fisico-chimiche dei materiale ed in particolare di quelle visivecromatiche. Rimozioni del vecchio strato protettivo mediante carte abrasive leggere. Riverniciatura con l'impiego di prodotti idonei al tipo di legno o suo derivato.
Cadenza: ogni 10 anni
02.01.01.I02 Sostituzione e ripristino fissaggi
Sostituzione dei fissaggi difettosi e/o comunque danneggiati. Verifica e riserraggio degli altri elementi.
Cadenza: quando occorre
02.01.01.I03 Sostituzione elementi degradati
Sostituzione degli elementi in legno, dei prodotti derivati e degli accessori degradati con materiali adeguati e/o comunque simili a quelli originari ponendo particolare attenzione ai fissaggi edancoraggi relativi agli elementi sostituiti. Tali operazioni non debbono alterare l'aspetto visivo geometrico-cromatico delle superfici.
Cadenza: a guasto
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Manuale di Manutenzione
Elemento Manutenibile: 02.01.02
Tinteggiature
Unità Tecnologica: 02.01
ANOMALIE RISCONTRABILI
02.01.02.A01 Alveolizzazione
02.01.02.A02 Bolle d'aria
02.01.02.A03 Cavillature superficiali
02.01.02.A04 Crosta
02.01.02.A05 Decolorazione
02.01.02.A06 Deposito superficiale
02.01.02.A07 Disgregazione
02.01.02.A08 Distacco
02.01.02.A09 Efflorescenze
02.01.02.A10 Erosione superficiale
02.01.02.A11 Esfoliazione
02.01.02.A12 Fessurazioni
02.01.02.A13 Macchie e graffiti
02.01.02.A14 Mancanza
02.01.02.A15 Patina biologica
02.01.02.A16 Penetrazione di umidità
02.01.02.A17 Pitting
02.01.02.A18 Polverizzazione
02.01.02.A19 Presenza di vegetazione
La vasta gamma delle tinteggiature o pitture varia a secondo delle superficie e degli ambienti dove trovano utilizzazione. Per gli ambienti esterni di tipo rurale si possono distinguere le pitture acalce, le pitture a colla, le idropitture, le pitture ad olio; per gli ambienti di tipo urbano si possono distinguere le pitture alchidiche, le idropitture acrilviniliche (tempere); per le tipologieindustriali si hanno le idropitture acriliche, le pitture siliconiche, le pitture epossidiche, le pitture viniliche, ecc..
Rivestimenti esterni
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Manuale di Manutenzione
02.01.02.A20 Rigonfiamento
02.01.02.A21 Scheggiature
02.01.02.A22 Sfogliatura
CONTROLLI ESEGUIBILI DALL'UTENTE
Cadenza: ogni 12 mesi
Tipologia: Controllo a vista
02.01.02.C01 Controllo generale delle parti a vista
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
02.01.02.I01 Ritinteggiatura e coloritura
Ritinteggiature delle superfici con nuove pitture previa carteggiatura e sverniciatura, stuccatura dei paramenti e preparazione del fondo mediante applicazione, se necessario, di prevernicifissanti. Le modalità di ritinteggiatura, i prodotti, le attrezzature variano comunque in funzione delle superfici e dei materiali costituenti.
Cadenza: quando occorre
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Manuale di Manutenzione
Elemento Manutenibile: 02.01.03
Rivestimento a cappotto
Unità Tecnologica: 02.01
ANOMALIE RISCONTRABILI
02.01.03.A01 Alveolizzazione
02.01.03.A02 Attacco biologico
02.01.03.A03 Bolle d'aria
02.01.03.A04 Cavillature superficiali
02.01.03.A05 Crosta
02.01.03.A06 Decolorazione
02.01.03.A07 Deposito superficiale
02.01.03.A08 Disgregazione
02.01.03.A09 Distacco
02.01.03.A10 Efflorescenze
02.01.03.A11 Erosione superficiale
02.01.03.A12 Esfoliazione
02.01.03.A13 Fessurazioni
02.01.03.A14 Macchie e graffiti
02.01.03.A15 Mancanza
02.01.03.A16 Patina biologica
02.01.03.A17 Penetrazione di umidità
02.01.03.A18 Pitting
02.01.03.A19 Polverizzazione
E' un tipo di rivestimento che prevede l'utilizzo di pannelli o lastre di materiale isolante fissate meccanicamente al supporto murario e protette da uno strato sottile di intonaco.
Rivestimenti esterni
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Manuale di Manutenzione
02.01.03.A20 Presenza di vegetazione
02.01.03.A21 Rigonfiamento
02.01.03.A22 Scheggiature
CONTROLLI ESEGUIBILI DALL'UTENTE
Cadenza: ogni 12 mesi
Tipologia: Controllo a vista
02.01.03.C01 Controllo generale delle parti a vista
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
02.01.03.I01 Pulizia delle superfici
Pulizia della patina superficiale degradata dell'intonaco mediante lavaggio ad acqua con soluzioni adatte al tipo di rivestimento. Rimozioni di macchie, graffiti o depositi superficiali mediantel'impiego di soluzioni chimiche appropriate e comunque con tecniche idonee.
Cadenza: quando occorre
02.01.03.I02 Sostituzione di parti usurate
Sostituzione delle parti più soggette ad usura o altre forme di degrado mediante l'asportazione dei pannelli o lastre danneggiate. Rifacimento dell'intonaco di protezione o altro rivestimento conmateriali adeguati e/o comunque simili a quelli originari ponendo particolare attenzione a non alterare l'aspetto visivo cromatico delle superfici.
Cadenza: quando occorre
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Manuale di Manutenzione
Unità Tecnologica: 02.02
Gli infissi esterni fanno parte del sistema chiusura del sistema tecnologico. Il loro scopo è quello di soddisfare i requisiti di benessere quindi di permettere l'illuminazione e la ventilazionenaturale degli ambienti, garantendo inoltre le prestazioni di isolamento termico-acustico. Gli infissi offrono un'ampia gamma di tipologie diverse sia per materiale che per tipo di apertura.
REQUISITI E PRESTAZIONI (UT)
02.02.R01 (Attitudine al) controllo del fattore solare
Classe di Requisiti: Termici ed igrotermici
Gli infissi dovranno consentire un adeguato ingresso di energia termica raggiante attraverso le superfici trasparenti (vetri) in funzione delle condizioni climatiche.
Il fattore solare dell'infisso non dovrà superare, con insolazione diretta, il valore di 0,3 con i dispositivi di oscuramento in posizione di chiusura.
Livello minimo della prestazione:
Classe di Esigenza: Benessere
02.02.R02 (Attitudine al) controllo del flusso luminoso
Classe di Requisiti: Funzionalità tecnologica
Gli infissi dovranno consentire una adeguata immissione di luce naturale all'interno, in quantità sufficiente per lo svolgimento delle attività previste e permetterne la regolazione.
La superficie trasparente delle finestre e delle portefinestre deve essere dimensionata in modo da assicurare all'ambiente servito un valore del fattore medio di luce diurna nell'ambiente noninferiore al 2%. In ogni caso la superficie finestrata apribile non deve essere inferiore ad 1/8 della superficie del pavimento del locale.
Livello minimo della prestazione:
Classe di Esigenza: Funzionalità
02.02.R03 (Attitudine al) controllo della condensazione superficiale
Classe di Requisiti: Termici ed igrotermici
Gli infissi devono essere realizzati in modo da evitare la formazione di condensazione sulla superficie degli elementi.
Gli infissi esterni verticali se provvisti di sistema di raccolta e smaltimento di acqua da condensa, dovranno conservare una temperatura superficiale Tsi, su tutte le parti interne, sia esse opacheche trasparenti, non inferiore ai valori riportati di seguito, nelle condizioni che la temperatura dell'aria esterna sia pari a quella di progetto riferita al luogo di ubicazione dell'alloggio: S < 1,25 -Tsi = 1, 1,25 <= S < 1,35 - Tsi = 2, 1,35 <= S < 1,50 - Tsi = 3, 1,50 <= S < 1,60 - Tsi = 4, 1,60 <= S < 1,80 - Tsi = 5, 1,80 <= S < 2,10 - Tsi = 6, 2,10 <= S < 2,40 - Tsi = 7, 2,40 <= S < 2,80- Tsi = 8, 2,80 <= S < 3,50 - Tsi = 9, 3,50 <= S < 4,50 - Tsi = 10, 4,50 <= S < 6,00 - Tsi = 11, 6,00 <= S < 9,00 - Tsi = 12, 9,00 <= S < 12,00 - Tsi = 13, S >= 12,00 - Tsi = 14. Dove S è lasuperficie dell’infisso in m2 e Tsi è la temperatura superficiale in °C
Livello minimo della prestazione:
Classe di Esigenza: Benessere
02.02.R04 (Attitudine al) controllo delle dispersioni elettriche
Classe di Requisiti: Protezione elettrica
Gli infissi devono essere in grado di controllare e disperdere eventuali scariche elettriche e/o comunque pericoli di folgorazioni, a carico degli utenti, per contatto diretto.
Essi variano in funzione delle modalità di progetto.
Livello minimo della prestazione:
Classe di Esigenza: Sicurezza
02.02.R05 Isolamento acustico
Classe di Requisiti: Acustici
E’ l'attitudine a fornire un'idonea resistenza al passaggio dei rumori. Il livello di isolamento richiesto varia in funzione della tipologia e del tipo di attività svolta e in funzione della classe didestinazione d'uso del territorio.
In relazione alla destinazione degli ambienti e alla rumorosità della zona di ubicazione i serramenti esterni sono classificati secondo i seguenti parametri:- classe R1 se 20 <= Rw <= 27 dB(A);- classe R2 se 27 <= Rw <= 35 dB(A);- classe R3 se Rw > 35 dB(A).
Livello minimo della prestazione:
Classe di Esigenza: Benessere
02.02.R06 Isolamento termico
Classe di Requisiti: Termici ed igrotermici
Classe di Esigenza: Benessere
Infissi esterni
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Manuale di Manutenzione
Gli infissi dovranno avere la capacità di limitare le perdite di calore. Al requisito concorrono tutti gli elementi che ne fanno parte.
Pur non stabilendo specifici limiti prestazionali per i singoli infissi ai fini del contenimento delle dispersioni, è opportuno comunque che i valori della trasmittanza termica unitaria U siano talida contribuire al contenimento del coefficiente volumico di dispersione Cd riferito all'intero edificio e quello dei singoli locali nei limiti previsti dalle leggi e normative vigenti.
Livello minimo della prestazione:
02.02.R07 Permeabilità all'aria
Classe di Requisiti: Termici ed igrotermici
Gli infissi devono controllare il passaggio dell'aria a protezione degli ambienti interni e permettere la giusta ventilazione.
I livelli prestazionali variano in funzione delle classi, della permeabilità all’aria di riferimento a 100 Pa misurata in m3/hm2 e della pressione massima di prova misurata in Pa. Qualora sianoimpiegati infissi esterni verticali dotati di tamponamento trasparente isolante (con trasmittanza termica unitaria U < = 3,5 W/m·°C), la classe di permeabilità all'aria non deve essere inferiore adA2 secondo le norme UNI EN 1026, UNI EN 12519 e UNI EN 12207.
Livello minimo della prestazione:
Classe di Esigenza: Benessere
02.02.R08 Protezione dalle cadute
Classe di Requisiti: Sicurezza d'intervento
Gli infissi devono essere posizionati in maniera da evitare possibili cadute anche con l'impiego di dispositivi anticaduta.
Il margine inferiore dei vano finestre dovrà essere collocato ad una distanza dal pavimento >= 0,90 m. Per infissi costituiti integralmente da vetro, questi dovranno resistere a un urto disicurezza da corpo molle che produca una energia di impatto di 900 J.
Livello minimo della prestazione:
Classe di Esigenza: Sicurezza
02.02.R09 Pulibilità
Classe di Requisiti: Facilità d'intervento
Gli infissi devono consentire la rimozione di sporcizia, depositi, macchie, ecc.
Gli infissi devono essere accessibili ed inoltre è necessario che la loro altezza da terra sia inferiore a 200 cm e la larghezza delle ante non superiore ai 60 cm in modo da consentire leoperazioni di pulizia rimanendo dall'interno.
Livello minimo della prestazione:
Classe di Esigenza: Funzionalità
02.02.R10 Regolarità delle finiture
Classe di Requisiti: Visivi
Gli infissi devono avere gli strati superficiali in vista privi di difetti, e/o comunque esenti da caratteri che possano rendere difficile la lettura formale. Inoltre gli elementi dovranno combaciaretra di loro in modo idoneo senza comprometterne la loro funzionalità.
Gli infissi esterni verticali non devono presentare finiture superficiali eccessivamente rugose, spigolose, cedevoli né tanto meno fessurazioni o screpolature superiore al 10% delle superficitotali.
Livello minimo della prestazione:
Classe di Esigenza: Aspetto
02.02.R11 Resistenza a manovre false e violente
Classe di Requisiti: Sicurezza d'uso
L'attitudine a contrastare efficacemente il prodursi di rotture o deformazioni sotto l'azione di sollecitazioni derivanti da manovre false e violente.
Gli sforzi per le manovra di apertura e chiusura degli infissi e dei relativi organi di manovra devono essere contenuti entro i limiti qui descritti.
A) Infissi con ante ruotanti intorno ad un asse verticale o orizzontale.- Sforzi per le operazioni di chiusura ed apertura degli organi di manovra. Le grandezze applicate sugli organi di manovra per le operazioni di chiusura e apertura identificate nella forza F e ilmomento M devono essere contenute entro i limiti: F < = 100 N e M < = 10 Nm- Sforzi per le operazioni movimentazione delle ante. La forza F utile al movimento di un'anta chiusa, con organo di manovra non bloccato, deve essere contenuta entro limiti: F < = 80 N peranta con asse di rotazione laterale con apertura a vasistas, 30 N < = F < = 80 N per anta con asse di rotazione verticale con apertura girevole, F < = 80 N per anta, con una maniglia, con assedi rotazione orizzontale con apertura a bilico e F < = 130 N per anta, con due maniglie, con asse di rotazione orizzontale con apertura a bilico:;
B) Infissi con ante apribili per traslazione con movimento verticale od orizzontale.- Sforzi per le operazioni di chiusura ed apertura degli organi di manovra. La forza F da applicarsi sull'organo di manovra per le operazioni di chiusura e di apertura, deve essere contenutaentro i 50 N.- Sforzi per le operazioni di spostamento delle ante. La forza F utile al movimento di un'anta chiusa, con organo di manovra non bloccato, deve essere contenuta entro limiti: F < = 60 N peranta di finestra con movimento a traslazione orizzontale ed apertura scorrevole, F < = 100 N per anta di porta o di portafinestra a traslazione orizzontale ed apertura scorrevole e F < = 100 Nper anta a traslazione verticale ed apertura a saliscendi.
C) Infissi con apertura basculante- Sforzi per le operazioni di chiusura e di apertura degli organi di manovra. Le grandezze applicate sugli organi di manovra per le operazioni di chiusura e apertura identificate nella forza F e ilmomento M devono essere contenute entro i limiti: F < = 100 N e M < = 10 Nm.- Sforzi per le operazioni di messa in movimento delle ante. Nelle condizioni con anta chiusa ed organo di manovra non bloccato, la caduta da un'altezza 20 cm di una massa di 5 kg a sua voltacollegata all'organo di manovra deve mettere in movimento l'anta stessa.- Sforzi per le operazioni di spostamento delle ante. La forza F da applicarsi sull'organo di manovra per le operazioni di chiusura e di apertura, deve essere contenuta entro i 60 N.
Livello minimo della prestazione:
Classe di Esigenza: Sicurezza
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Manuale di Manutenzione
D) Infissi con apertura a pantografo- Sforzi per le operazioni di chiusura e di apertura degli organi di manovra. Le grandezze applicate sugli organi di manovra per le operazioni di chiusura e apertura identificate nella forza F e ilmomento M devono essere contenute entro i limiti: F < = 100 N e M < = 10 Nm.- Sforzi per le operazioni di messa in movimento delle ante. La forza F utile al movimento di un'anta chiusa, con organo di manovra non bloccato, deve essere contenuta entro limiti: F < = 150N- Sforzi per le operazioni di spostamento delle ante. La forza F utile al movimento di un'anta dalla posizione di chiusura a quella di apertura e viceversa, con organo di manovra non bloccato,deve essere contenuta entro limiti: F < = 100 N
E) Infissi con apertura a fisarmonica- Sforzi per le operazioni di chiusura e di apertura degli organi di manovra. Le grandezze applicate sugli organi di manovra per le operazioni di chiusura e apertura identificate nella forza F e ilmomento M devono essere contenute entro i limiti: F< = 100 N e M < = 10Nm- Sforzi per le operazioni di messa in movimento delle ante. La forza F, da applicare con azione parallela al piano dell'infisso, utile al movimento di un'anta chiusa, con organo di manovra nonbloccato, deve essere contenuta entro limiti: F < = 80 N- Sforzi per le operazioni di spostamento delle ante. La forza F utile al movimento di un'anta dalla posizione di chiusura a quella di apertura e viceversa, con organo di manovra non bloccato,deve essere contenuta entro limiti: F< = 80 N per anta di finestra e F < = 120 N per anta di porta o portafinestra.
F) Dispositivi di sollevamentoI dispositivi di movimentazione e sollevamento di persiane o avvolgibili devono essere realizzati in modo da assicurare che la forza manuale necessaria per il sollevamento degli stessi tramitecorde e/o cinghie, non vada oltre il valore di 150 N.
02.02.R12 Resistenza agli agenti aggressivi
Classe di Requisiti: Protezione dagli agenti chimici ed organici
Gli infissi non dovranno subire dissoluzioni o disgregazioni e mutamenti di aspetto a causa dell'azione di agenti aggressivi chimici.
In particolare, tutti gli infissi esterni realizzati con materiale metallico come l'alluminio, leghe d'alluminio, acciaio, ecc., devono essere protetti con sistemi di verniciatura resistenti a processi dicorrosione in nebbia salina, se ne sia previsto l'impiego in atmosfere aggressive (urbane, marine, ecc.) per tempo di 1000 ore, e per un tempo di almeno 500 ore, nel caso ne sia previstol'impiego in atmosfere poco aggressive. L'ossidazione anodica, di spessore diverso, degli infissi in alluminio o delle leghe d'alluminio deve corrispondere ai valori riportati di seguito:- ambiente interno - Spessore di ossido: S > = 5 micron;- ambiente rurale o urbano - Spessore di ossido: S > 10 micron;- ambiente industriale o marino - Spessore di ossido: S > = 15 micron;- ambiente marino o inquinato - Spessore di ossido: S > = 20 micron.
Livello minimo della prestazione:
Classe di Esigenza: Sicurezza
02.02.R13 Resistenza agli urti
Classe di Requisiti: Di stabilità
Gli infissi dovranno essere in grado di sopportare urti (definiti dall'energia cinetica di urti-tipo o convenzionali di corpi duri, come di oggetti scagliati, o molli, come il peso di un corpo checade) che non debbono compromettere la stabilità degli stessi; né provocare il distacco di elementi o frammenti pericolosi a carico degli utenti.
Gli infissi esterni verticali, ad esclusione degli elementi di tamponamento, devono resistere all'azione di urti esterni ed interni realizzati secondo con le modalità indicate di seguito:
- Tipo di infisso: Porta esterna:Corpo d’urto: duro - Massa del corpo [Kg]: 0,5;Energia d’urto applicata [J]: faccia esterna = 3,75 - faccia interna = 3,75Corpo d’urto: molle - Massa del corpo [Kg]: 30;Energia d’urto applicata [J]: faccia esterna = 240 - faccia interna = 240- Tipo di infisso: Finestra:Corpo d’urto: molle - Massa del corpo [Kg]: 50;Energia d’urto applicata [J]: faccia esterna = 900 - faccia interna = 900- Tipo di infisso: Portafinestra:Corpo d’urto: molle - Massa del corpo [Kg]: 50;Energia d’urto applicata [J]: faccia esterna = 700 - faccia interna = 700- Tipo di infisso: Facciata continua:Corpo d’urto: duro - Massa del corpo [Kg]: 1;Energia d’urto applicata [J]: faccia esterna = 6 - faccia interna = -- Tipo di infisso: Elementi pieni:Corpo d’urto: molle - Massa del corpo [Kg]: 50;Energia d’urto applicata [J]: faccia esterna = 700 - faccia interna = -.
Livello minimo della prestazione:
Classe di Esigenza: Sicurezza
02.02.R14 Resistenza al fuoco
Classe di Requisiti: Protezione antincendio
I materiali costituenti gli infissi, sottoposti all'azione del fuoco non devono subire trasformazioni chimico-fisiche.
I serramenti dovranno essere scelti in base alla individuazione della classe di resistenza al fuoco REI in funzione dell'altezza dell'edificio e rispettare i seguenti valori:- altezza antincendio [m] da 12 a 32, Classe REI [min.] = 60;- altezza antincendio [m] da oltre 32 a 80, Classe REI [min.] = 90;- altezza antincendio [m] oltre 80, Classe REI [min.] = 120.
Livello minimo della prestazione:
Classe di Esigenza: Sicurezza
02.02.R15 Resistenza al gelo
Classe di Requisiti: Protezione dagli agenti chimici ed organici
Classe di Esigenza: Sicurezza
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Manuale di Manutenzione
Gli infissi non dovranno subire disgregazioni e variazioni dimensionali e di aspetto in conseguenza della formazione di ghiaccio.
Specifici livelli di accettabilità inoltre possono essere definiti con riferimento al tipo di materiale utilizzato. Nel caso di profilati in PVC impiegati per la realizzazione di telai o ante, questidevono resistere alla temperatura di 0 °C, senza subire rotture in seguito ad un urto di 10 J; e di 3 J se impiegati per la costruzione di persiane avvolgibili.
Livello minimo della prestazione:
02.02.R16 Resistenza al vento
Classe di Requisiti: Di stabilità
Gli infissi debbono resistere alle azioni e depressioni del vento in modo da garantire la sicurezza degli utenti e assicurare la durata e la funzionalità nel tempo. Inoltre essi devono sopportarel'azione del vento senza compromettere la funzionalità degli elementi che li costituiscono.
I livelli minimi variano in funzione di prove di laboratorio basate nella misurazione della differenza di pressioni, riprodotte convenzionalmente in condizioni di sovrappressione e in depressionesecondo la UNI EN 12210 e UNI EN 12211.
Livello minimo della prestazione:
Classe di Esigenza: Sicurezza
02.02.R17 Resistenza all'acqua
Classe di Requisiti: Protezione dagli agenti chimici ed organici
Gli infissi a contatto con l'acqua, dovranno mantenere inalterate le proprie caratteristiche chimico-fisiche.
Sugli infissi campione vanno eseguite delle prove atte alla verifica dei seguenti limiti prestazionali secondo la norma UNI EN 12208:- Differenza di Pressione [Pa] = 0 - Durata della prova [minuti] 15;- Differenza di Pressione [Pa] = 50 - Durata della prova [minuti] 5;- Differenza di Pressione [Pa] = 100 - Durata della prova [minuti] 5;- Differenza di Pressione [Pa] = 150 - Durata della prova [minuti] 5;- Differenza di Pressione [Pa] = 200 - Durata della prova [minuti] 5;- Differenza di Pressione [Pa] = 300 - Durata della prova [minuti] 5;- Differenza di Pressione [Pa] = 500 - Durata della prova [minuti] 5.
Livello minimo della prestazione:
Classe di Esigenza: Sicurezza
02.02.R18 Resistenza alle intrusioni e manomissioni
Classe di Requisiti: Sicurezza da intrusioni
Gli infissi dovranno essere in grado di resistere ad eventuali sollecitazioni provenienti da tentativi di intrusioni indesiderate di persone, animali o cose entro limiti previsti.
Si prendono inoltre in considerazione i valori desumibili dalle prove secondo le norme UNI 9569, UNI EN 1522 e UNI EN 1523.
Livello minimo della prestazione:
Classe di Esigenza: Sicurezza
02.02.R19 Resistenza all'irraggiamento solare
Classe di Requisiti: Protezione dagli agenti chimici ed organici
Gli infissi non devono subire mutamenti di aspetto e di caratteristiche chimico-fisiche a causa dell'esposizione all'irraggiamento solare.
Gli infissi, fino ad un irraggiamento che porti la temperatura delle parti opache esterne e delle facciate continue a valori di 80 °C, non devono manifestare variazioni della planarità generale elocale, né dar luogo a manifestazioni di scoloriture non uniformi, macchie e/o difetti visibili.
Livello minimo della prestazione:
Classe di Esigenza: Sicurezza
02.02.R20 Riparabilità
Classe di Requisiti: Facilità d'intervento
Gli infissi dovranno essere collocati in modo da consentire il ripristino dell'integrità, la funzionalità e l'efficienza di parti ed elementi soggetti a guasti.
Gli infissi devono essere accessibili ed inoltre è necessario che la loro altezza da terra sia inferiore a 200 cm e la larghezza delle ante non superiore ai 60 cm in modo da consentire leoperazioni di pulizia rimanendo dall'interno.
Livello minimo della prestazione:
Classe di Esigenza: Funzionalità
02.02.R21 Sostituibilità
Classe di Requisiti: Facilità d'intervento
Gli infissi dovranno essere realizzati e collocati in modo da consentire la loro sostituibilità, e/o la collocazione di parti ed elementi essi soggetti a guasti.
Onde facilitare la sostituzione di intere parti (ante, telai, ecc.), è inoltre opportuno che l'altezza e la larghezza di coordinazione degli infissi esterni verticali siano modulari e corrispondenti aquelle previste dalle norme UNI 7864, UNI 7866, UNI 7961, UNI 8861, UNI 8975 e UNI EN 12519.
Livello minimo della prestazione:
Classe di Esigenza: Funzionalità
02.02.R22 Stabilità chimico reattiva
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Manuale di Manutenzione
Classe di Requisiti: Protezione dagli agenti chimici ed organici
Gli infissi e i materiali costituenti sotto l'azione di sostanze chimiche con le quali possono venire in contatto non dovranno produrre reazioni chimiche.
Si fa riferimento alle norme UNI 8753, UNI 8754 e UNI 8758.
Livello minimo della prestazione:
Classe di Esigenza: Sicurezza
02.02.R23 Tenuta all'acqua
Classe di Requisiti: Termici ed igrotermici
Gli infissi devono essere realizzati in modo da impedire, o comunque limitare, alle acque meteoriche o di altra origine di penetrare negli ambienti interni.
I livelli minimi sono individuabili attraverso l'identificazione della classe di tenuta all'acqua in funzione della norma UNI EN 12208.
- Pressione di prova (Pmax in Pa*) = -;Classificazione: Metodo di prova A = 0 - Metodo di prova B = 0;Specifiche: Nessun requisito;- Pressione di prova (Pmax in Pa*)= 0;Classificazione: Metodo di prova A = 1A - Metodo di prova B = 1B;Specifiche: Irrorazione per 15 min;- Pressione di prova (Pmax in Pa*) = 50;Classificazione: Metodo di prova A = 2A - Metodo di prova B = 2B;Specifiche: Come classe 1 ÷ 5 min;- Pressione di prova (Pmax in Pa*) = 100;Classificazione: Metodo di prova A = 3A - Metodo di prova B = 3B;Specifiche: Come classe 2 ÷ 5 min;- Pressione di prova (Pmax in Pa*) = 150;Classificazione: Metodo di prova A = 4A - Metodo di prova B = 4B;Specifiche: Come classe 3 ÷ 5 min;- Pressione di prova (Pmax in Pa*) = 200;Classificazione: Metodo di prova A = 5A - Metodo di prova B = 5B;Specifiche: Come classe 4 ÷ 5 min;- Pressione di prova (Pmax in Pa*) = 250;Classificazione: Metodo di prova A = 6A - Metodo di prova B = 6B;Specifiche: Come classe 5 ÷ 5 min;- Pressione di prova (Pmax in Pa*) = 300;Classificazione: Metodo di prova A = 7A - Metodo di prova B = 7B;Specifiche: Come classe 6 ÷ 5 min;- Pressione di prova (Pmax in Pa*) = 450;Classificazione: Metodo di prova A = 8A - Metodo di prova B = -;Specifiche: Come classe 7 ÷ 5 min;- Pressione di prova (Pmax in Pa*) = 600;Classificazione: Metodo di prova A = 9A - Metodo di prova B = -;Specifiche: Come classe 8 ÷ 5 min;- Pressione di prova (Pmax in Pa*) > 600;Classificazione: Metodo di prova A = Exxx - Metodo di prova B = -;Specifiche: Al di sopra di 600 Pa, con cadenza di 150 Pa, la durata di ciascuna fase deve essere di 50 min;
*dopo 15 min a pressione zero e 5 min alle fasi susseguenti.
Note = Il metodo A è indicato per prodotti pienamente esposti; il metodo B è adatto per prodotti parzialmente protetti.
Livello minimo della prestazione:
Classe di Esigenza: Benessere
02.02.R24 Ventilazione
Classe di Requisiti: Termici ed igrotermici
Gli infissi devono consentire la possibilità di poter ottenere ricambio d'aria per via naturale o meccanica che viene affidato all'utente, mediante l'apertura del serramento, oppure a griglie diaerazione manovrabili.
L'ampiezza degli infissi e comunque la superficie finestrata apribile non dovrà essere inferiore a 1/8 della superficie del pavimento. Gli infissi esterni verticali di un locale dovranno esseredimensionati in modo da avere una superficie apribile complessiva non inferiore al valore Sm calcolabile mediante la relazione Sm = 0,0025 n V (Sommatoria)i (1/(Hi)^0,5), dove:- n è il numero di ricambi orari dell'aria ambiente;- V è il volume del locale (m3);- Hi è la dimensione verticale della superficie apribile dell'infisso i esimo del locale (m).Per una corretta ventilazione la superficie finestrata dei locali abitabili non deve, comunque, essere inferiore a 1/8 della superficie del pavimento.
Livello minimo della prestazione:
Classe di Esigenza: Benessere
L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili:
° 02.02.01 Serramenti in materie plastiche (PVC)
° 02.02.02 Serramenti in profilati di acciaio
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Manuale di Manutenzione
Elemento Manutenibile: 02.02.01
Serramenti in materie plastiche (PVC)
Unità Tecnologica: 02.02
ANOMALIE RISCONTRABILI
02.02.01.A01 Alterazione cromatica
02.02.01.A02 Bolla
02.02.01.A03 Condensa superficiale
02.02.01.A04 Corrosione
02.02.01.A05 Deformazione
02.02.01.A06 Degrado degli organi di manovra
02.02.01.A07 Degrado delle guarnizioni
02.02.01.A08 Deposito superficiale
02.02.01.A09 Frantumazione
02.02.01.A10 Macchie
02.02.01.A11 Non ortogonalità
02.02.01.A12 Perdita di materiale
02.02.01.A13 Perdita trasparenza
02.02.01.A14 Rottura degli organi di manovra
CONTROLLI ESEGUIBILI DALL'UTENTE
Cadenza: ogni 12 mesi
Tipologia: Controllo a vista
02.02.01.C01 Controllo generale
Si tratta di infissi in plastica realizzati in PVC (ossia in polivinilcloruro) mediante processo di estrusione. I telai sono realizzati mediante giunzioni meccaniche o con saldature a piastra caldadei profili. Per la modesta resistenza meccanica del materiale gli infissi vengono realizzati a sezioni con più camere e per la chiusura di luci elevate si fa ricorso a rinforzi con profilati diacciaio. I principali vantaggi dei serramenti in PVC sono la resistenza agli agenti aggressivi e all'umidità, la leggerezza, l'imputrescibilità, l'elevata coibenza termica. Difficoltà invecenell'impiego riguarda nel comportamento alle variazioni di temperature e conseguentemente alle dilatazioni; si sconsigliano infatti profilati in colori scuri. Si possono ottenere anche effettolegno mediante l'incollaggio a caldo di un film acrilico sui profilati.
Infissi esterni
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Manuale di Manutenzione
Cadenza: ogni 12 mesi
Tipologia: Controllo a vista
02.02.01.C03 Controllo guide di scorrimento
Cadenza: ogni 12 mesi
Tipologia: Controllo a vista
02.02.01.C04 Controllo maniglia
Cadenza: ogni 12 mesi
Tipologia: Controllo a vista
02.02.01.C05 Controllo organi di movimentazione
Cadenza: ogni 12 mesi
Tipologia: Controllo a vista
02.02.01.C06 Controllo serrature
Cadenza: ogni 6 mesi
Tipologia: Controllo a vista
02.02.01.C09 Controllo vetri
CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
Cadenza: ogni 12 mesi
Controllo dell'efficacia delle guarnizioni. Controllo dell'adesione delle guarnizioni ai profili di contatto dei telai. Controllo del corretto inserimento nelle proprie sedi delle guarnizioni. Controllodell'elasticità delle guarnizioni.
Tipologia: Controllo a vista
02.02.01.C02 Controllo guarnizioni di tenuta
Cadenza: ogni 12 mesi
Controllo delle asole di drenaggio e del sistema di drenaggio. Controllo dell'ortogonalità dei telai. Controllo del fissaggio del telaio al vano ed al controtelaio al muro e dei blocchetti diregolazione.
Tipologia: Controllo a vista
02.02.01.C07 Controllo telai fissi
Cadenza: ogni 12 mesi
Controllo dell'ortogonalità dell'anta e dei cavallotti di unione dei profilati dell'anta.
Tipologia: Controllo a vista
02.02.01.C08 Controllo telai mobili
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DALL'UTENTE
Cadenza: quando occorre
Lubrificazione ed ingrassaggio delle serrature e cerniere con prodotti siliconici, verifica del corretto funzionamento.
02.02.01.I01 Lubrificazione serrature e cerniere
Cadenza: quando occorre
Pulizia dei residui e depositi che ne possono pregiudicare il buon funzionamento con detergenti non aggressivi.
02.02.01.I02 Pulizia guarnizioni di tenuta
02.02.01.I03 Pulizia organi di movimentazione
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Manuale di Manutenzione
Cadenza: quando occorre
Pulizia degli organi di movimentazione tramite detergenti comuni.
Cadenza: ogni anno
Pulizia dei residui organici che possono provocare l'otturazione delle asole, dei canali di drenaggio, dei fori, delle battute. Pulizia del telaio fisso con detergenti non aggressivi.
02.02.01.I04 Pulizia telai fissi
Cadenza: quando occorre
Pulizia dei telai mobili con detergenti non aggressivi.
02.02.01.I05 Pulizia telai mobili
Cadenza: quando occorre
Pulizia e rimozione dello sporco e dei depositi superficiali con detergenti idonei.
02.02.01.I06 Pulizia vetri
Cadenza: ogni 6 mesi
Registrazione e lubrificazione della maniglia, delle viti e degli accessori di manovra apertura-chiusura.
02.02.01.I07 Registrazione maniglia
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
02.02.01.I08 Regolazione guarnizioni di tenuta
Regolazione e riposizionamento delle guarnizioni di tenuta.
Cadenza: ogni 3 anni
02.02.01.I09 Regolazione organi di movimentazione
Regolazione delle cerniere e della perfetta chiusura dell'anta col telaio fisso. Riposizionamento tramite scorrimento nelle apposite sedi delle cerniere.
Cadenza: ogni 3 anni
02.02.01.I10 Regolazione telai fissi
Regolazione di ortogonalità del telaio fisso tramite cacciavite sui blocchetti di regolazione e relativo fissaggio. La verifica dell'ortogonalità sarà effettuata mediante l'impiego di livella torica.
Cadenza: ogni 3 anni
02.02.01.I11 Ripristino fissaggi telai fissi
Ripristino fissaggi dei telai al vano e al controtelaio al muro e riattivazione del fissaggio dei blocchetti di regolazione e fissaggio tramite cacciavite.
Cadenza: ogni 10 anni
02.02.01.I12 Ripristino ortogonalità telai mobili
Ripristino dell'ortogonalità delle ante e fissaggio dei cavallotti di unione dei profilati dell'anta.
Cadenza: ogni anno
02.02.01.I13 Sostituzione infisso
Sostituzione dell'infisso e del controtelaio mediante smontaggio e posa del nuovo serramento mediante l'impiego di tecniche di fissaggio, di regolazione e sigillature specifiche al tipo di infisso.
Cadenza: ogni 30 anni
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Manuale di Manutenzione
Elemento Manutenibile: 02.02.02
Serramenti in profilati di acciaio
Unità Tecnologica: 02.02
ANOMALIE RISCONTRABILI
02.02.02.A01 Alterazione cromatica
02.02.02.A02 Bolla
02.02.02.A03 Condensa superficiale
02.02.02.A04 Corrosione
02.02.02.A05 Deformazione
02.02.02.A06 Degrado degli organi di manovra
02.02.02.A07 Degrado delle guarnizioni
02.02.02.A08 Deposito superficiale
02.02.02.A09 Frantumazione
02.02.02.A10 Macchie
02.02.02.A11 Non ortogonalità
02.02.02.A12 Perdita di materiale
02.02.02.A13 Perdita trasparenza
02.02.02.A14 Rottura degli organi di manovra
CONTROLLI ESEGUIBILI DALL'UTENTE
Cadenza: ogni 12 mesi
Tipologia: Controllo a vista
02.02.02.C01 Controllo frangisole
Per i serramenti in profilati di acciaio piegati a freddo viene impiegato come materiale la lamiera di acciaio di spessore di circa 1 mm. La lamiera viene rivestita di zinco e piegata a freddo finoa raggiungere la sagoma desiderata. I profili vengono generalmente assemblati meccanicamente con squadrette in acciaio zincato e viti. Questi tipi di serramento possono essere facilmentesoggetti a corrosione in particolare in corrispondenza delle testate dei profili dove il rivestimento a zinco non risulta presente. Inoltre hanno una scarsa capacità isolante, che può facilitare laformazione di condensa sugli elementi del telaio, ed un'elevata dispersione termica attraverso il telaio. Vi sono comunque serramenti in acciaio con coibentazione a cappotto dei profili conbuone prestazioni di isolamento termico.
Infissi esterni
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Manuale di Manutenzione
Cadenza: ogni 12 mesi
Tipologia: Controllo a vista
02.02.02.C02 Controllo generale
Cadenza: ogni 12 mesi
Tipologia: Controllo a vista
02.02.02.C04 Controllo guide di scorrimento
Cadenza: ogni 12 mesi
Tipologia: Controllo a vista
02.02.02.C05 Controllo maniglia
Cadenza: ogni 12 mesi
Tipologia: Controllo a vista
02.02.02.C06 Controllo organi di movimentazione
Cadenza: ogni 6 mesi
Tipologia: Controllo a vista
02.02.02.C07 Controllo persiane
Cadenza: ogni 12 mesi
Tipologia: Controllo a vista
02.02.02.C09 Controllo serrature
Cadenza: ogni 6 mesi
Tipologia: Controllo a vista
02.02.02.C12 Controllo vetri
CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
Cadenza: ogni 12 mesi
Controllo dell'efficacia delle guarnizioni. Controllo dell'adesione delle guarnizioni ai profili di contatto dei telai. Controllo del corretto inserimento nelle proprie sedi delle guarnizioni. Controllodell'elasticità delle guarnizioni.
Tipologia: Controllo a vista
02.02.02.C03 Controllo guarnizioni di tenuta
Cadenza: ogni 12 mesi
Controllo funzionalità degli organi di manovra e delle parti in vista.
Tipologia: Controllo a vista
02.02.02.C08 Controllo persiane avvolgibili in plastica
Cadenza: ogni 12 mesi
Controllo delle asole di drenaggio e del sistema di drenaggio. Controllo dell'ortogonalità dei telai. Controllo del fissaggio del telaio al vano ed al controtelaio al muro e dei blocchetti diregolazione.
Tipologia: Controllo a vista
02.02.02.C10 Controllo telai fissi
Cadenza: ogni 12 mesi
Controllo dell'ortogonalità dell'anta e dei cavallotti di unione dei profilati dell'anta.
Tipologia: Controllo a vista
02.02.02.C11 Controllo telai mobili
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Manuale di Manutenzione
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DALL'UTENTE
Cadenza: ogni 6 anni
Lubrificazione ed ingrassaggio delle serrature e cerniere con prodotti siliconici, verifica del corretto funzionamento.
02.02.02.I01 Lubrificazione serrature e cerniere
Cadenza: ogni 6 mesi
Pulizia dei residui organici che possono compromettere la funzionalità delle guide di scorrimento.
02.02.02.I02 Pulizia delle guide di scorrimento
Cadenza: quando occorre
Pulizia e rimozione dello sporco e dei depositi superficiali con detergenti idonei.
02.02.02.I03 Pulizia frangisole
Cadenza: ogni 12 mesi
Pulizia dei residui e depositi che ne possono pregiudicare il buon funzionamento con detergenti non aggressivi.
02.02.02.I04 Pulizia guarnizioni di tenuta
Cadenza: quando occorre
Pulizia degli organi di movimentazione tramite detergenti comuni.
02.02.02.I05 Pulizia organi di movimentazione
Cadenza: ogni 6 mesi
Pulizia dei residui organici che possono provocare l'otturazione delle asole, dei canali di drenaggio, dei fori, delle battute. Pulizia del telaio fisso con detergenti non aggressivi che possanodeteriorare la vernice di protezione e facilitare la corrosione.
02.02.02.I06 Pulizia telai fissi
Cadenza: ogni 12 mesi
Pulizia dei telai mobili con detergenti non aggressivi che possano deteriorare la vernice di protezione e facilitare la corrosione.
02.02.02.I07 Pulizia telai mobili
Cadenza: quando occorre
Pulizia dei telai con detergenti non aggressivi.
02.02.02.I08 Pulizia telai persiane
Cadenza: quando occorre
Pulizia e rimozione dello sporco e dei depositi superficiali con detergenti idonei.
02.02.02.I09 Pulizia vetri
Cadenza: ogni 6 mesi
Registrazione e lubrificazione della maniglia, delle viti e degli accessori di manovra apertura-chiusura.
02.02.02.I10 Registrazione maniglia
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
02.02.02.I11 Regolazione guarnizioni di tenuta
Regolazione e riposizionamento delle guarnizioni di tenuta.
Cadenza: ogni 3 anni
02.02.02.I12 Regolazione organi di movimentazione
Cadenza: ogni 3 anni
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Manuale di Manutenzione
Regolazione delle cerniere e della perfetta chiusura dell'anta col telaio fisso. Riposizionamento tramite scorrimento nelle apposite sedi delle cerniere.
02.02.02.I13 Regolazione telai fissi
Regolazione di ortogonalità del telaio fisso tramite cacciavite sui blocchetti di regolazione e relativo fissaggio. La verifica dell'ortogonalità sarà effettuata mediante l'impiego di livella torica.
Cadenza: ogni 3 anni
02.02.02.I14 Ripristino fissaggi telai fissi
Ripristino fissaggi dei telai al vano e al controtelaio al muro e riattivazione del fissaggio dei blocchetti di regolazione e fissaggio tramite cacciavite.
Cadenza: ogni 3 anni
02.02.02.I15 Ripristino ortogonalità telai mobili
Ripristino dell'ortogonalità delle ante e fissaggio dei cavallotti di unione dei profilati dell'anta.
Cadenza: ogni 12 mesi
02.02.02.I16 Sostituzione cinghie avvolgibili
Sostituzione delle cinghie avvolgibili, verifica dei meccanismi di funzionamento quali rulli avvolgitori e lubrificazione degli snodi.
Cadenza: quando occorre
02.02.02.I17 Sostituzione frangisole
Sostituzione dei frangisole impacchettabili con elementi analoghi.
Cadenza: quando occorre
02.02.02.I18 Sostituzione infisso
Sostituzione dell'infisso e del controtelaio mediante smontaggio e posa del nuovo serramento mediante l'impiego di tecniche di fissaggio, di regolazione e sigillature specifiche al tipo di infisso.
Cadenza: ogni 30 anni
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Manuale di Manutenzione
Unità Tecnologica: 02.03
è una copertura dotate di un sistema complesso multistrato composto da elementi realizzati nel rispetto dei requisiti previsti dalla norma UNI 11235. In particolare, devono essere semprepresenti, singolarmente od in forma aggregata, i seguenti elementi:
1. elemento portante (solaio)2. elemento di tenuta elemento di protezione dall’azione delle radici3. elemento di protezione meccanica4. elemento drenante5. elemento di accumulo idrico6. elemento filtrante7. strato colturale8. strato di vegetazione
Il giardino pensile si può definire come una parte di piano scoperta di un fabbricato occupata da terreno vegetale che poggia su substrati drenanti e solaio strutturale. Esso trova maggiormenteIl suo impiego per: l'isolamento termico aggiuntivo e conseguente risparmio energetico, il miglioramento delle prestazioni fonoassorbenti, la protezione meccanica e termicadell’impermeabilizzazione, il migliore deflusso in rete fognaria delle acque piovana, il trattenimento del pulviscolo atmosferico, la riduzione dell’impatto ambientale e un maggiorealleggerimento del carico sulla soletta. La vegetazione presente su una copertura può essere classificata in due gruppi che si differenziano in particolare per il grado di manutenzione di cuinecessitano:- inverdimento di tipo estensivo, caratterizzato da una manutenzione ridotta a uno o due interventi annui, dopo il primo o secondo anno dall'impianto;- inverdimento di tipo intensivo, che richiede una manutenzione continua per quello che riguarda l'irrigazione, la concimazione e la potatura.
REQUISITI E PRESTAZIONI (UT)
02.03.R01 Resistenza agli attacchi biologici
Classe di Requisiti: Protezione dagli agenti chimici ed organici
La copertura a seguito della presenza di organismi viventi (animali, vegetali, microrganismi) non dovrà subire riduzioni di prestazioni.
I livelli minimi variano in funzione dei diversi prodotti per i quali si fa riferimento alle specifiche previste dalle norme UNI.
Livello minimo della prestazione:
Classe di Esigenza: Sicurezza
02.03.R02 Resistenza al gelo
Classe di Requisiti: Protezione dagli agenti chimici ed organici
La copertura non dovrà subire disgregazioni e variazioni dimensionali e di aspetto in conseguenza della formazione di ghiaccio.
I livelli minimi possono essere definiti, per i vari tipi di materiali, facendo riferimento a quanto previsto dalla normativa UNI.
Livello minimo della prestazione:
Classe di Esigenza: Sicurezza
02.03.R03 Resistenza al vento
Classe di Requisiti: Di stabilità
La copertura deve resistere alle azioni e depressioni del vento tale da non compromettere la stabilità e la funzionalità degli strati che la costituiscono.
I livelli minimi variano in funzione degli elementi impiegati per i quali si rinvia alla normativa vigente.
Livello minimo della prestazione:
Classe di Esigenza: Sicurezza
02.03.R04 Resistenza all'acqua
Classe di Requisiti: Protezione dagli agenti chimici ed organici
I materiali costituenti la copertura, a contatto con l'acqua, dovranno mantenere inalterate le proprie caratteristiche chimico-fisiche.
Tutti gli elementi di tenuta delle coperture continue o discontinue in seguito all'azione dell'acqua meteorica, devono osservare le specifiche di imbibizione rispetto al tipo di prodotto secondo lenorme vigenti.
Livello minimo della prestazione:
Classe di Esigenza: Sicurezza
02.03.R05 Resistenza all'irraggiamento solare
Classe di Requisiti: Protezione dagli agenti chimici ed organici
La copertura non dovrà subire variazioni di aspetto e caratteristiche chimico-fisiche a causa dell'esposizione all'energia raggiante.
Livello minimo della prestazione:
Classe di Esigenza: Sicurezza
Copertura a verde
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Manuale di Manutenzione
In particolare gli elementi di tenuta delle coperture continue o discontinue, le membrane per l'impermeabilizzazione, ecc., non devono deteriorarsi se esposti all'azione di radiazioni U.V. e I.R.,se non nei limiti ammessi dalle norme UNI relative ai vari tipi di prodotto.
02.03.R06 Resistenza meccanica
Classe di Requisiti: Di stabilità
La copertura deve garantire una resistenza meccanica rispetto alle condizioni di carico (carichi concentrati e distribuiti) di progetto in modo da garantire la stabilità e la stabilità degli straticostituenti. Inoltre vanno considerate le caratteristiche dello strato di supporto che dovranno essere adeguate alle sollecitazioni e alla resistenza degli elementi di tenuta.
Comunque, in relazione alla funzione strutturale, le caratteristiche delle coperture devono corrispondere a quelle prescritte dalle leggi e normative vigenti.
Livello minimo della prestazione:
Classe di Esigenza: Sicurezza
02.03.R07 Sostituibilità
Classe di Requisiti: Facilità d'intervento
La copertura dovrà essere costituita da elementi tecnici e materiali che facilitano la collocazione di altri al loro posto.
In particolare per i prodotti per coperture continue si fa riferimento alle specifiche previste dalle norme UNI relative alle caratteristiche dimensionali (lunghezza, larghezza, spessore,ortogonalità, ecc.).
Livello minimo della prestazione:
Classe di Esigenza: Funzionalità
02.03.R08 Stabilità chimico reattiva
Classe di Requisiti: Protezione dagli agenti chimici ed organici
I materiali costituenti la copertura dovranno mantenere inalterate nel tempo le proprie caratteristiche chimico-fisiche.
I livelli minimi variano in funzione dei materiali impiegati e della loro compatibilità chimico-fisica stabilita dalle norme vigenti.
Livello minimo della prestazione:
Classe di Esigenza: Sicurezza
02.03.R09 Ventilazione
Classe di Requisiti: Termici ed igrotermici
La copertura dovrà essere realizzata in modo da poter ottenere ricambio d'aria in modo naturale o mediante meccanismi.
Il sottotetto dovrà essere dotato di aperture di ventilazione con sezione => 1/500 della superficie coperta o comunque di almeno 10 cm, ripartite tra i due lati opposti della copertura ed ilcolmo. Nel caso di coperture discontinue deve comunque essere assicurata una microventilazione della superficie inferiore dell'elemento di tenuta.
Livello minimo della prestazione:
Classe di Esigenza: Benessere
02.03.R10 Impermeabilità ai liquidi
Classe di Requisiti: Acustici
Gli strati di protezione della copertura devono impedire all'acqua meteorica la penetrazione o il contatto con parti o elementi di essa non predisposti.
Essi variano in funzione dei materiali impiegati e secondo parametri dettati dalle norme vigenti.
Livello minimo della prestazione:
Classe di Esigenza: Benessere
L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili:
° 02.03.01 Massetto di pendenza
° 02.03.02 Strato di impermeabilizzazione
° 02.03.03 Strato di separazione
° 02.03.04 Strato di zavorra
° 02.03.05 Strato drenante
° 02.03.06 Strato filtrante
° 02.03.07 Strato di coltura e vegetale
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Manuale di Manutenzione
Elemento Manutenibile: 02.03.01
Massetto di pendenza
Unità Tecnologica: 02.03
Rappresentazione grafica e descrizione
ANOMALIE RISCONTRABILI
02.03.01.A01 Disgregazione
02.03.01.A02 Dislocazione di elementi
02.03.01.A03 Distacco
02.03.01.A04 Errori di pendenza
02.03.01.A05 Fessurazioni, microfessurazioni
02.03.01.A06 Mancanza elementi
02.03.01.A07 Penetrazione e ristagni d'acqua
02.03.01.A08 Presenza di vegetazione
02.03.01.A09 Rottura
CONTROLLI ESEGUIBILI DALL'UTENTE
Cadenza: ogni 6 mesi
Tipologia: Controllo a vista
02.03.01.C01 Controllo della pendenza
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
02.03.01.I01 Ripristino strato di pendenza
Ripristino dello strato di pendenza fino al raggiungimento del valore necessario per lo smaltimento delle acque meteoriche. Ricostituzione dei materiali necessari alla realizzazione dello strato
Cadenza: quando occorre
Il massetto di pendenza viene generalmente realizzato con un getto di calcestruzzo o con aggregati leggeri, con uno spessore che varia dai 3 ai 5 cm, spianato in modo da eliminare leirregolarità al di sopra della soletta in latero-cemento con una pendenza nell'ordine del 2-4 % in modo da assicurare il corretto deflusso delle acque verso gli scarichi. Questo strato a voltecostituisce anche il supporto dello strato di impermeabilizzazione
Copertura a verde
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Manuale di Manutenzione
di pendenza (calcestruzzo cellulare; calcestruzzo alleggerito o non; conglomerato di cemento, argilla espansa, sabbia e acqua; elementi portanti secondari dello strato di ventilazione, ecc.).Rifacimento degli strati funzionali della copertura collegati.
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Manuale di Manutenzione
Elemento Manutenibile: 02.03.02
Strato di impermeabilizzazione
Unità Tecnologica: 02.03
REQUISITI E PRESTAZIONI (EM)
02.03.02.R01 Impermeabilità ai liquidi per strato di tenuta con membrane bituminose
Classe di Requisiti: Termici ed igrotermici
Gli strati di tenuta della copertura devono impedire all'acqua meteorica la penetrazione o il contatto con parti o elementi di essa non predisposti.
Livello minimo della prestazione:
E' richiesto che le membrane per l'impermeabilizzazione resistano alla pressione idrica di 60 kPa per almeno 24 ore, senza che si manifestino gocciolamenti o passaggi d'acqua. In particolare sirimanda alle norme specifiche vigenti di settore.
Classe di Esigenza: Benessere
02.03.02.R02 Resistenza agli agenti aggressivi per strato di tenuta con membrane bituminose
Classe di Requisiti: Protezione dagli agenti chimici ed organici
Gli strati di tenuta della copertura non devono subire dissoluzioni o disgregazioni e mutamenti di aspetto a causa dell'azione di agenti aggressivi chimici.
Livello minimo della prestazione:
In particolare le membrane per l'impermeabilizzazione a base elastomerica ed a base bituminosa del tipo EPDM e IIR devono essere di classe 0 di resistenza all'ozono. In particolare si rimandaalle norme specifiche vigenti .
Classe di Esigenza: Sicurezza
02.03.02.R03 Resistenza all'irraggiamento solare per strato di tenuta con membrane bituminose
Classe di Requisiti: Protezione dagli agenti chimici ed organici
Gli strati di tenuta della copertura non devono subire variazioni di aspetto e caratteristiche chimico-fisiche a causa dell'esposizione all'energia raggiante.
Livello minimo della prestazione:
In particolare le membrane per l'impermeabilizzazione non devono deteriorarsi se esposti all'azione di radiazioni U.V. e I.R., se non nei limiti ammessi dalle norme UNI relative all'accettazionedei vari tipi di prodotto.
Classe di Esigenza: Sicurezza
ANOMALIE RISCONTRABILI
02.03.02.A01 Alterazioni superficiali
02.03.02.A02 Deformazione
02.03.02.A03 Degrado chimico - fisico
02.03.02.A04 Deliminazione e scagliatura
02.03.02.A05 Deposito superficiale
02.03.02.A06 Difetti di ancoraggio, di raccordo, di sovrapposizione, di assemblaggio
Lo strato di impermeabilizzazione può essere realizzato con apposite membrane per impermeabilizzazione o con prodotti sfusi. I prodotti sfusi dopo l’applicazione a caldo o a freddocostituiscono uno strato di un determinato spessore, senza giunti e impermeabile. Lo strato di impermeabilizzazione può essere realizzato mediante:- impermeabilizzazione a caldo;- impermeabilizzazione a freddo;- impermeabilizzazione con membrane sintetiche;- impermeabilizzazione con membrane bituminose.
Copertura a verde
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Manuale di Manutenzione
02.03.02.A07 Disgregazione
02.03.02.A08 Dislocazione di elementi
02.03.02.A09 Distacco
02.03.02.A10 Distacco dei risvolti
02.03.02.A11 Efflorescenze
02.03.02.A12 Errori di pendenza
02.03.02.A13 Fessurazioni, microfessurazioni
02.03.02.A14 Imbibizione
02.03.02.A15 Incrinature
02.03.02.A16 Infragilimento e porosizzazione della membrana
02.03.02.A17 Mancanza elementi
02.03.02.A18 Patina biologica
02.03.02.A19 Penetrazione e ristagni d'acqua
02.03.02.A20 Presenza di abrasioni, bolle, rigonfiamenti, incisioni superficiali
02.03.02.A21 Presenza di vegetazione
02.03.02.A22 Rottura
02.03.02.A23 Scollamenti tra membrane, sfaldature
02.03.02.A24 Sollevamenti
CONTROLLI ESEGUIBILI DALL'UTENTE
Cadenza: ogni 12 mesi
Tipologia: Controllo a vista
02.03.02.C01 Controllo impermeabilizzazione
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
02.03.02.I01 Rinnovo impermeabilizzazione
Rinnovo del manto impermeabile posto in semiaderenza, anche localmente, mediante inserimento di strati di scorrimento a caldo. Rifacimento completo del manto mediante rimozione delvecchio manto se gravemente danneggiato.
Cadenza: ogni 30 anni
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Manuale di Manutenzione
Elemento Manutenibile: 02.03.03
Strato di separazione
Unità Tecnologica: 02.03
ANOMALIE RISCONTRABILI
02.03.03.A01 Deliminazione e scagliatura
02.03.03.A02 Difetti di ancoraggio, di raccordo, di sovrapposizione, di assemblaggio
02.03.03.A03 Disgregazione
02.03.03.A04 Distacco
02.03.03.A05 Fessurazioni, microfessurazioni
02.03.03.A06 Imbibizione
02.03.03.A07 Infragilimento e porosizzazione dello strato
02.03.03.A08 Penetrazione e ristagni d'acqua
02.03.03.A09 Presenza di abrasioni, bolle, rigonfiamenti, incisioni superficiali
02.03.03.A10 Rottura
02.03.03.A11 Scollamenti tra membrane, sfaldature
CONTROLLI ESEGUIBILI DALL'UTENTE
Cadenza: ogni 6 mesi
Tipologia: Controllo a vista
02.03.03.C01 Controllo dello stato
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
02.03.03.I01 Sostituzione strato di separazione
Sostituzione dello strato di separazione nel caso di rifacimento della copertura e degli strati funzionali con materiali idonei (sabbia o ghiaia di grana omogenea da rocce con alta resistenza acompressione; feltro di poliestere tessuto non tessuto (2.50x50 m); foglio di polietilene resistente agli UV; Carta Kraft + sabbia; fogli bitumati; fogli organici sintetici; fogli inorganici sintetici;paste a base bituminosa o a base di polimeri; strato di latte di calce; sostegni per lastre preformate di pavimenti, ecc.. ).
Cadenza: quando occorre
Questo strato evita i danni prodotti con il movimento del supporto con lo strato di impermeabilizzazione. In genere vengono utilizzati t.n.t. in poliestere.
Copertura a verde
Pagina 45
Manuale di Manutenzione
Elemento Manutenibile: 02.03.04
Strato di zavorra
Unità Tecnologica: 02.03
ANOMALIE RISCONTRABILI
02.03.04.A01 Errori di pendenza
02.03.04.A02 Mancanza elementi
02.03.04.A03 Penetrazione e ristagni d'acqua
02.03.04.A04 Presenza di vegetazione
02.03.04.A05 Scollamenti tra membrane, sfaldature
CONTROLLI ESEGUIBILI DALL'UTENTE
Cadenza: ogni 12 mesi
Tipologia: Controllo a vista
02.03.04.C01 Controllo del manto
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
02.03.04.I01 Pulizia del manto impermeabilizzante
Pulizia dello strato di protezione in ghiaia con raccolta ed asportazione di tutto il fogliame, depositi, detriti e delle scorie di vario tipo compresa la vegetazione ed altri organismi biologici.
Cadenza: ogni 6 mesi
02.03.04.I02 Rinnovo manto
Rinnovo dello strato di protezione in ghiaia, anche localmente, mediante aggiunta di nuova ghiaia a zavorra.
Cadenza: quando occorre
Ha lo scopo di impedire che eventi meteorologici arrechino danni all'intero sistema, specie quando le pose impiegate sono a secco e non prevedono l'uso di ancoraggi meccanici. Gli strati dizavorra possono essere, a seconda delle esigenze, creati con ghiaia di pezzatura mm 10-30 nello spessore minimo di cm 3-4 o con quadri di pavimentazione in cemento poggiati con supporti inplastica per una posa non in aderenza. Esistono supporti termoisolanti già provvisti di strati di zavorra, a base di malta cementizia; questi trovano corrente applicazione quando non si deveassicurare pedonabilità o quando l'intero sistema impermeabilizzante e coibente non deve influire molto in termini di peso sulle strutture sottostanti. La scelta dell'elemento di zavorra nonsempre nasce dall'esigenza di ottenere una copertura pedonabile. È possibile realizzare strati di massi con relative pavimentazioni, in tal caso l'intera stratigrafia deve essere studiata in funzionedei carichi e delle sollecitazioni che il caso impone.
Copertura a verde
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Manuale di Manutenzione
Elemento Manutenibile: 02.03.05
Strato drenante
Unità Tecnologica: 02.03
ANOMALIE RISCONTRABILI
02.03.05.A01 Alterazioni cromatiche
02.03.05.A02 Deposito superficiale
02.03.05.A03 Disgregazione
02.03.05.A04 Errori di pendenza
02.03.05.A05 Imbibizione
02.03.05.A06 Mancanza elementi
02.03.05.A07 Penetrazione e ristagni d'acqua
02.03.05.A08 Perdita di materiale
02.03.05.A09 Presenza di vegetazione
02.03.05.A10 Errori di pendenza
02.03.05.A11 Scollamenti tra membrane, sfaldature
CONTROLLI ESEGUIBILI DALL'UTENTE
Cadenza: ogni 6 mesi
Tipologia: Controllo a vista
02.03.05.C01 Controllo dello stato
Cadenza: ogni 12 mesi
Tipologia: Controllo a vista
02.03.05.C02 Controllo del manto
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
Lo strato di drenaggio può essere composto da argilla espansa, da ghiaia lavata e arrotondata o da elementi studiati specificamente per questo tipo di impiego. Lo strato di drenaggiocontribuisce a far defluire le acque provenienti dall'irrigazione e dall'umidità del terreno; generalmente è costituito da ghiaia 16/32, e con uno spessore di 8-10 cm e una pendenza non inferioreal 2% garantisce un buon deflusso dell'acqua; allo strato drenante possono essere integrati dispositivi a drenaggio migliorato in polietilene o polistirolo espanso.
Copertura a verde
Pagina 47
Manuale di Manutenzione
02.03.05.I01 Ripristino strato drenante
Ripristino dello strato drenante con integrazione di materiale a base di argilla espansa, ghiaia, ecc. (se situato al di sotto dello strato filtrante) e/o sostituzione con fogli a base di prodottibituminosi o catramosi rivestiti su una faccia con granuli idoneamente dimensionati e scanalati, pannelli termoisolanti scanalati o di particolare conformazione (se situato al di sotto dell'elementotermoisolante o al di sopra dell'elemento di tenuta integrativo), integrata agli altri strati funzionali della copertura interessati.
Cadenza: quando occorre
Pagina 48
Manuale di Manutenzione
Elemento Manutenibile: 02.03.06
Strato filtrante
Unità Tecnologica: 02.03
ANOMALIE RISCONTRABILI
02.03.06.A01 Deliminazione e scagliatura
02.03.06.A02 Difetti di ancoraggio, di raccordo, di sovrapposizione, di assemblaggio
02.03.06.A03 Disgregazione
02.03.06.A04 Distacco
02.03.06.A05 Imbibizione
02.03.06.A06 Penetrazione e ristagni d'acqua
02.03.06.A07 Presenza di abrasioni, bolle, rigonfiamenti, incisioni superficiali
02.03.06.A08 Rottura
02.03.06.A09 Scollamenti tra membrane, sfaldature
CONTROLLI ESEGUIBILI DALL'UTENTE
Cadenza: ogni 6 mesi
Tipologia: Controllo a vista
02.03.06.C01 Controllo dello stato
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
02.03.06.I01 Sostituzione strato filtrante
Sostituzione dello strato filtrante nel caso di rifacimento della copertura e degli strati funzionali interessati con materiali idonei (fogli di non tessuto di prodotti sintetici come il poliestere;geotessile da 100 - 150 g/m^2; ecc.).
Cadenza: quando occorre
Ha lo scopo di permettere il passaggio dell'acqua meteorica, trattenendo e filtrando sabbie, detriti e altri materiali che potrebbero entrare in contatto con gli strati impermeabilizzantidanneggiandoli. Lo strato filtrante di solito è composto da feltri in tessuto-non tessuto. Possono essere realizzate stratigrafie che consentono la combinazione di più componenti utilizzando ilmedesimo elemento.
Copertura a verde
Pagina 49
Manuale di Manutenzione
Elemento Manutenibile: 02.03.07
Strato di coltura e vegetale
Unità Tecnologica: 02.03
Manutenzione del tetto verde
TIPOLOGIA, FUNZIONI E AMBITI DI APPLICAZIONE VERDE PENSILE INTENSIVO LEGGEROI sistemi a verde pensile intensivo leggero rappresentano la soluzione ottimale quando si richiede alla stratigrafia pensile di offrire uno spazio fruibile a tutti gli effetti con spessori e pesicontenuti.Questo sistema offre la possibilità quindi di realizzare superfici a tappeto erboso calpestabile e, contemporaneamente, superfici ricoperte con specie cespugliose di media grandezza.
Possono essere introdotte strutture di arredo e pavimentazione, la vegetazione è limitata alle specie cespugliose di media grandezza.Caratteristiche e obiettivi di manutenzioneCon questo sistema si entra, a tutti gli effetti, nella categoria degli intensivi, cioè nei sistemi che anche a causa della fruizione, più o meno elevata, richiedono manutenzione costante, maggioreo minore secondo la tipologia progettuale.Nel caso dell’intensivo leggero la manutenzione si mantiene a livelli ridotti, ma può aumentare in funzione dell’assenza o minore o maggiore presenza di tappeto erboso da rasareperiodicamente.La manutenzione di avviamento, come per tutti gli intensivi, non è presente perché coincide con l’inizio della manutenzione ordinaria.La manutenzione ordinaria prevede le stesse procedure e tecniche richieste per il normale verde a terraL’irrigazione deve essere sempre garantita.
MANUTENZIONE DEI SISTEMI TECNOLOGICI- Mantenimento di ogni tipo di elemento e accessorio tecnico libero da foglie e vegetazione: Comprende anche i sistemi ed elementi di fissaggio e ancoraggio dell’impermeabilizzazione, isistemi di drenaggio a vista in parte localizzata (griglie o a.) .-Controllo dello sviluppo indesiderato di apparati radicali: Va effettuato, in particolare, in corrispondenza delle zone perimetrali e degli accessori tecnici, nei pozzetti di protezione e/o controllodegli scarichi e nei pozzetti che contengono sistemi o dispositivi, in prossimità dei lucernari e di tutti i punti e nodi critici dove la tenuta all’acqua potrebbe essere messa a rischio o dove sipotrebbero originare danni o malfunzionamenti a sistemi e infrastrutture tecniche.- Controllo della funzionalità delle infrastrutture tecniche e dei sistemi per il drenaggio e l’irrigazione: il controllo deve essere effettuato a tutte le infrastrutture e ai sistemi, sia agli elementicontenuti in pozzetti sia agli elementi esterni. Occorre tenere sotto controllo l’eventuale tendenza alla sinterizzazione (cioè all’occlusione conseguente al deposito di carbonato di calcio) degliscarichi.- Pulizia periodica con eliminazione di deposito di residui organici o inorganici: va effettuata ai pozzetti di protezione e controllo, vicino agli erogatori dell’impianto di irrigazione o incorrispondenza degli scarichi e a tutti i sistemi di drenaggio in parte localizzata.- Verifica della stabilità di contenimenti e ancoraggi delle piante: non occorre specificare nulla riguardo alle finalità e modalità, piuttosto ovvie, di questo controllo.
MANUTENZIONE DELLE OPERE A VERDE- Controllo dello spessore dello strato colturale con eventuale integrazione: si tratta di un controllo che ricade quasi esclusivamente nel periodo di manutenzione di avviamento a regime. Se illavoro è stato eseguito conformemente al progetto e alle prescrizioni non vi sarà necessità di aggiungere substrato, ma può accadere che si renda necessario riprendere localmente qualchesituazione nella quale si è avuto un calo maggiore del previsto (a causa delle lavorazioni) oppure una diseguale stesura di materiale.
- Rincalzatura di piante erbacee, arbustive ed arboree: anche questo è un controllo che attiene maggiormente al periodo di manutenzione di avviamento a regime, ma può rendersi necessarioanche in sistemi già datati, oggetto di manutenzione ordinaria, nei quali, per le più svariate cause (vento, calpestamento, interventi errati), le zolle delle piante possono parzialmente venire anudo. Talvolta l’operazione di rincalzatura si rende necessaria negli estensivi, al termine dell’inverno, o anche prima, quando le zolle delle erbacee perenni estratte dai vasetti per la posa adimora – a fine autunno dell’anno precedente – risultano “espulse” dal substrato a causa dell’azione del gelo. Questo evento può capitare, quando il substrato di coltivazione delle piante incontenitore risulta essere eccessivamente, se non esclusivamente, torboso. Per le specie arbustive ed arboree l’evento è più raro, ma si può rendere necessario, ad esempio, quando le piantesono poste a dimora su rilevati di substrato a pendenza accentuata e in presenza di assestamento del materiale nonancora definitivo.
- Risemina fallanze: attinente alla fase di avviamento a regime, ma di eventuale applicazione, in caso di possibili avversità, anche in fase di manutenzione ordinaria. Si riferisce, ovviamente, allespecie che sono state poste a dimora mediante semina e, per i Sedum, in forma di talea. Per questi ultimi, può essere indicato ed agevole reperire le talee per il risarcimento prelevandole dalleanaloghe specie presenti sulla copertura.
- Controllo, con eventuale ripristino, dell’efficienza dei sistemi di ancoraggio delle piante: operazione da effettuare fino a quando gli apparati radicali non abbiano raggiunto un grado disviluppo tale da rendere superflui i sistemi di ancoraggio. Il raggiungimento di tale stato dipende, oltre che dalla specie, dalla specifica esposizione al vento. In casi particolari, in presenza diesposizione a forte vento, gli ancoraggi possono essere mantenuti a tempo indeterminato. In questo caso questo controllo resta periodico, ma diviene permanente. Il controllo deve essere, inmodo opportuno, sempre effettuato anche sui sistemi di ancoraggio sotterranei permanenti o semipermanenti (ancoraggio della zolla).
- Irrigazione: l’irrigazione è un’operazione fondamentale per consentire alla vegetazione di svilupparsi adeguatamente in condizioni estreme come sono quelle che, spesso, si verificano incopertura, in particolar modo nei sistemi estensivi.Il volume di irrigazione dipende fortemente dall’andamento climatico, dall’esposizione della superficie, dal tipo e dal grado di sviluppo della vegetazione. Per gli intensivi la manutenzione è, finda subito, di tipo ordinario. L’operazione è, nella norma, salvo condizioni climatiche locali particolari, da effettuare da aprile a settembre. In generale, alle nostre latitudini e tenuto conto ditutte le possibili variabili, il fabbisogno idrico di un prato, tra aprile e settembre, è pari a circa 5 litri per metro quadrato al giorno. Ciò non significa che occorre somministrare questa quantitàogni giorno ma, invece, che è opportuno distribuire ogni 3-4 giorni dai 15 ai 20 litri d’acqua per metro quadrato. Irrigare abbondantemente, lasciando al terreno il tempo di asciugare prima diirrigare nuovamente, è molto importante per consentire alle specie di sviluppare un apparato radicale profondo, ben disteso verso il basso, con una maggiore resistenza alle basse temperatureinvernali e all’aggressione delle erbe infestanti. Le irrigazioni brevi e frequenti non sono consigliabili. Occorre tenere presente che il sistema verde pensile è dotato di elevate caratteristiche diaccumulo idrico; per cui occorre evitare di correre il rischio di irrigare in modo eccessivo.In caso di stagione non favorevole (siccità). Un intervento irriguo ogni 2 giorni (con ca. 10 mm/m² = 10l/ m²)In caso di stagione favorevole. Due interventi irrigui alla settimana con 15-20mml/ m² = 15-20 l/m²)
- Diserbo: il diserbo è un’operazione molto importante per mantenere in efficienza i sistemi a verde pensile. Come per altre attività descritte, anche per questa è necessario distinguere traestensivo ed intensivo. Negli intensivi, in quanto soggetti ad assidua manutenzione, le operazioni di allontanamento delle specie infestanti indesiderate rientrano nelle normali operazioni digiardinaggio e di tecnica agronomica. Per questo motivo non vengono date particolari indicazioni. Le misure adottate, in questo caso, non sono solo di post-emergenza ma anche di tipopreventivo come, ad esempio, l’applicazione di sistemi di pacciamatura. Si sottolinea solo, nuovamente, la necessità di evitare l’insediamento di specie pioniere legnose, che, anche se possonoaccattivare inizialmente per il loro portamento e velocità di crescita, sono in grado di causare danni al sistema o di portare eccessiva concorrenza, soprattutto radicale, alle altre specie. In viagenerale, con gli opportuni adattamenti del caso, valgono le stesse indicazioni operative indicate per gli estensivi.
- Concimazione: la decisione se intervenire mediante apporto esterno di elementi nutritivi è lasciata alla valutazione del manutentore, tenuto conto delle indicazioni sotto riportate Laconcimazione, in questo caso, si può rendere necessaria se tipologia, densità di impianto e distanza dalle altre piante di determinate specie non è stata ben progettata e commisurata allo spazioe al volume di substrato presente. Normalmente, il materiale organico in decomposizione proveniente dalla vegetazione sufficiente per garantire un sufficiente equilibrio, ma ciò dipendelocalmente molto dalla tipologia di sistemazione, dal tipo di manutenzione effettuata, e dal clima. Indicazioni pratiche. È sempre da evitare l’apporto di concimi organici (anche per non influire
Copertura a verde
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ANOMALIE RISCONTRABILI
02.03.07.A01 Crescita confusa
02.03.07.A02 Eccessivo peso
02.03.07.A03 Errori di pendenza
02.03.07.A04 Penetrazioni di Radici
02.03.07.A05 Penetrazione e ristagni d'acqua
CONTROLLI ESEGUIBILI DALL'UTENTE
Cadenza: ogni 12 mesi
Tipologia: Controllo a vista
02.03.07.C01 Controllo del manto
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
02.03.07.I01 Rinnovo del tetto verde
Lo scopo della manutenzione è il mantenimento della funzionalità della copertura mediante leordinarie lavorazioni agronomiche, richieste in misura variabile in relazione al sistema realizzato.Comprendono tutte le concimazioni, il controllo e l’allontanamento delle infestanti, le potature dicontenimento e per scopi estetici o funzionali, i trattamenti fitosanitari.Inaffiamento, controllo dello spessore dello strato colturale, soggetto all’eventuale erosione eolica edidrica e a costipamento a seguito di gelate con eventuali operazioni di arieggiamento eintegrazione al fine di riportare al livello di progetto. Operazioni di rincalzatura, controllo delle fallanze ed eventuale reimpianto.
Cadenza: ogni anno
sulla tessitura del substrato). Anche in questo caso sono consigliati i concimi minerali a cessione controllata con microelementi, nei dosaggi e tempi consigliati dai produttori.
- Manutenzione dei tappeti erbosi su stratificazione ad intensivo leggero: il tappeto erboso è una tipica associazione a carattere intensivo. Gli interventi di manutenzione da porre in atto sonodel tutto simili a quelli necessari per i tappeti erbosi normali a terra, salvo tenere presente alcune precauzioni. La durata nel tempo della funzionalità del sistema e delle prestazioni sonodemandate alle caratteristiche qualitative dei substrati specifici e dalla regolarità e correttezza degli interventi di manutenzione. Ancor più che nelle situazioni a terra, occorre evitare di lasciarecrescere eccessivamente la cotica erbosa, evitando di raggiungere lo stadio di lignificazione dei fusti. I residui dello sfalcio vanno sempre accuratamente asportati, evitando di lasciarli sul posto,specialmente nel periodo autunnale. Può fare eccezione, quando si utilizzano sistemi con rasaerba automatico che prevedano interventi frequenti rilasciando residui di taglio cortissimi. In casodi formazione di feltro e muschio, l’arieggiatura deve essere effettuata unicamente impiegando arieggiatori a lame di tipo manuale, con profondità di lavorazione limitata solo ai primi centimetridi stratificazione del substrato, senza andare a danneggiare lo strato filtrante. Evitare di aggiungere o sostituire al substrato materiale diverso da quello specifico posto in opera. Irrigare in modoregolare evitando di mandare eccessivamente, o troppo spesso, il tappeto erboso in stress idrico: il volano idrico (durata della riserva idrica) di una stratificazione a verde pensile può ancheessere maggiore, se riferito all’unità di volume, rispetto a quella fornita dal suolo naturale (talvolta si può anche fare l’errore di irrigare troppo), ma le condizioni di esercizio sono molto diversee quindi è necessario monitorare adeguatamente gli interventi. Nel verde pensile, per i tappeti erbosi, fatte salve le indicazioni sopra riportate, è valida la regola di distanziare gli interventiirrigui, fornendo volumi d’acqua adeguati per penetrare in profondità stimolando una radicazione profonda, piuttosto che irrigare troppo frequentemente e con bassi volumi, causandol’inadeguato sviluppo superficiale delle radici. Nelle operazioni di irrigazione occorre tener conto della specifica capacità massima di accumulo idrico del sistema, soprattutto per evitaresprechi ed inutili dilavamenti.Indicazioni pratiche: In caso di semina: durata del periodo di avviamento a regime: almeno 60 giorni dalla semina.Attività da prevedere:• controllo dell’impianto d’irrigazione• sfalci mirati con raccolta del materiale di risulta (circa tre)• controllo fitopatologico (patogeni fungini)• In caso di messa a dimora di tappeto erboso a pronto effetto: durata del periodo di avviamento a regime: circa un mese.Attività da prevedere:• controllo dell’impianto d’irrigazione• sfalci mirati con raccolta del materiale di risulta (almeno tre)
- Nella fase di manutenzione ordinaria: indicazioni pratiche. Una volta ottenuta un’adeguata copertura della superficie e superato, quindi, il periodo di avviamento, il tappeto erboso richiede,per essere mantenuto in perfetta efficienza, un numero di tagli a partire dai mesi di aprile fino ad ottobre (con differenze in funzione delle zone climatiche e delle tipologie di associazione) concadenza variabile fra 7 e 15 giorni. Tali operazioni comprendono l’allontanamento e lo smaltimento dei residui originati dal taglio. Gli interventi di taglio del tappeto erboso sono, quindi,nell’ordine minimo di ca. 15 l’anno. La tosatura è l’operazione più importante da cui dipende la salute e la longevità del prato. Ulteriori provvedimenti per la manutenzione ordinaria deltappeto erboso sono i seguenti: lotta alle specie infestanti mediante diserbo manuale o chimico (se ritenuto necessario e opportuno, in funzione delle prestazioni, soprattutto estetiche, richieste.La lotta contro certe infestanti, specie nei tappeti erbosi di uso domestico privato, non deve diventare un operazione inutilmente costosa o “compulsiva”!) concimazione del tappeto erboso conconcimi specifici a lenta cessione a fine febbraio, aprile (facoltativa), fine agosto e novembre (facoltativa) da prevedere e dosare sempre in funzione delle prestazioni richieste, come al puntoprecedente controllo fitopatologico ed eventuali interventi fitosanitari preventivi e/o curativi (Attenzione all’eccessiva irrigazione che può portare allo sviluppo di patologie fungine) a partire dalsecondo/terzo anno si possono rendere necessari interventi di sfeltrimento e arieggiatura (con attrezzi manuali e a profondità controllata!) controllo dell’impianto d’irrigazione
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02.03.07.I02 Elementi accessori del tetto verde
Particolare attenzione dovrà essere posto alla manutenzione del sistema di raccolta e smaltimento delle acque meteoriche. Annualmente infatti, prima dell’inverno, eventualmentecontestualmente alle lavorazioni sulla vegetazione in prossimità del riposo vegetativo, dovranno essere sottoposti ad ispezione ed eventuale pulizia tutti i terminali del sistema, pozzetti, scarichee canaline di raccolta, al fine di evitare occlusioni, delle parti raggiungibili dell’elemento di protezione dall’azione delle radici. Ulteriori ispezioni saranno necessarie in occasione di particolarieventi meteorici o insorgenze di particolari fitopatologie sulla vegetazione o altre particolari situazioni avverse che dovessero manifestarsi.
Una volta ottenuta un’adeguata copertura della superficie e superato quindi il periodo di avviamento, quando il sistema ha raggiunto a tutti gli effetti le caratteristiche di un sistema estensivo abassa manutenzione (è cioè a regime), gli interventi di manutenzione ordinaria del sistema saranno i seguenti:
- Mantenimento di ogni tipo di elemento e accessorio tecnico libero da foglie e vegetazione- Mantenimento delle strisce di protezione in ghiaia libere da foglie e vegetazione- Verifica delle infiltrazioni degli apparati radicali, in particolare in corrispondenza delle zone perimetrali e degli accessori tecnici- il buon funzionamento delle infrastrutture tecniche per il drenaggio all’interno di pozzetti di controllo.- l’eliminazione di residui e depositi nei pozzetti di controllo in corrispondenza degli scarichi della copertura- la stabilità di contenimenti, fissaggi superficiali.
I depositi che riducono le prestazioni delle strisce di protezione in ghiaia in corrispondenza di fissaggi e ancoraggi, come dei vespai in ghiaia in corrispondenza di elementi tecnici, sono daeliminarsi con una periodica manutenzione con cadenza pluriennale.
Cadenza: ogni anno
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Unità Tecnologica: 02.04
Insieme degli elementi tecnici orizzontali o suborizzontali del sistema edilizio aventi funzione di separare gli spazi interni del sistema edilizio stesso dallo spazio esterno sovrastante. Lecoperture inclinate (coperture discontinue) sono caratterizzate dalle soluzioni di continuità dell'elemento di tenuta all'acqua e necessitano per un corretto funzionamento di una pendenzaminima del piano di posa che dipende dai componenti utilizzati e dal clima di riferimento. L'organizzazione e la scelta dei vari strati funzionali nei diversi schemi di funzionamento dellacopertura consente di definire la qualità della copertura e soprattutto i requisiti prestazionali. Gli elementi e i strati funzionali si possono raggruppare in:- elemento di collegamento;- elemento di supporto;- elemento di tenuta;- elemento portante;- elemento isolante;- strato di barriera al vapore;- strato di ripartizione dei carichi;- strato di protezione;- strato di tenuta all'aria;- strato di ventilazione
REQUISITI E PRESTAZIONI (UT)
02.04.R01 (Attitudine al) controllo della condensazione interstiziale
Classe di Requisiti: Termici ed igrotermici
La copertura dovrà essere realizzata in modo da evitare la formazione di condensazione al suo interno.
I livelli minimi variano in funzione di prove di laboratorio eseguite secondo le norme vigenti.
Livello minimo della prestazione:
Classe di Esigenza: Benessere
02.04.R02 (Attitudine al) controllo della condensazione superficiale
Classe di Requisiti: Termici ed igrotermici
La copertura dovrà essere realizzata in modo da evitare la formazione di condensazione sulla superficie degli elementi.
In tutte le superfici interne delle coperture, con temperatura dell'aria interna di valore Ti=20 °C ed umidità relativa interna di valore U.R. <= 70 % la temperatura superficiale interna Tsi , inconsiderazione di una temperatura esterna pari a quella di progetto, dovrà risultare con valore non inferiore ai 14 °C.
Livello minimo della prestazione:
Classe di Esigenza: Benessere
02.04.R03 (Attitudine al) controllo della regolarità geometrica
Classe di Requisiti: Visivi
La copertura deve avere gli strati superficiali in vista privi di difetti geometrici che possono compromettere l'aspetto e la funzionalità.
In particolare per i prodotti per coperture discontinue (tegole, coppi, lastre, ecc.) si fa riferimento alle specifiche previste dalle norme UNI relative alle caratteristiche dimensionali (lunghezza,larghezza, spessore, ortogonalità, ecc.).
Livello minimo della prestazione:
Classe di Esigenza: Aspetto
02.04.R04 (Attitudine al) controllo dell'inerzia termica
Classe di Requisiti: Termici ed igrotermici
Contribuisce, con l'accumulo di calore, al benessere termico. Un'inerzia più elevata, nel caso di coperture a diretto contatto con l'ambiente, può evitare il veloce abbassamento della temperaturadei locali con riscaldamento ad attenuazione notturna, o la dispersione di calore in locali soggetti a frequenti ricambi d'aria e privi di dispositivi per il recupero del calore.
La massa efficace di un solaio di copertura deve rispettare le specifiche previste dalla normativa vigente.
Livello minimo della prestazione:
Classe di Esigenza: Benessere
02.04.R05 Impermeabilità ai liquidi
Classe di Requisiti: Termici ed igrotermici
La copertura deve impedire all'acqua meteorica la penetrazione o il contatto con parti o elementi di essa non predisposti.
In particolare, per quanto riguarda i materiali costituenti l'elemento di tenuta, è richiesto che: le membrane per l'impermeabilizzazione devono resistere alla pressione idrica di 60 kPa per 24ore, senza manifestazioni di gocciolamenti o passaggi d'acqua; i prodotti per coperture discontinue del tipo tegole, lastre di cemento o fibrocemento, tegole bituminose e lastre di ardesia non
Livello minimo della prestazione:
Classe di Esigenza: Benessere
Coperture inclinate
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devono presentare nessun gocciolamento se mantenuti per 24 ore sotto l'azione di una colonna d'acqua d'altezza compresa fra 10 e 250 mm, in relazione al tipo di prodotto impiegato. Gli altristrati complementari di tenuta devono presentare specifici valori d'impermeabilità.
02.04.R06 Isolamento acustico
Classe di Requisiti: Acustici
La copertura dovrà essere realizzata in modo da fornire una adeguata resistenza al passaggio dei rumori e comunque in modo da ridurre i rumori aerei (da traffico, da vento, ecc.) e i rumorid'impatto (da pioggia, da grandine, ecc.).
Per i valori di Rw si tiene conto delle diverse zone di rumore in cui è ubicato l'edificio stesso. In particolare si fa riferimento alle norme alle norme UNI.
D.P.C.M. 5.12.1997 (Determinazione dei requisiti acustici passivi degli edifici)
Tabella A (Classificazione degli ambienti abitativi)- categoria A: edifici adibiti a residenza o assimilabili;- categoria B: edifici adibiti ad uffici e assimilabili;- categoria C: edifici adibiti ad alberghi, pensioni ed attività assimilabili;- categoria D: edifici adibiti ad ospedali, cliniche, case di cura e assimilabili;- categoria E: edifici adibiti ad attività scolastiche a tutti i livelli e assimilabili;- categoria F: edifici adibiti ad attività ricreative o di culto o assimilabili;- categoria G: edifici adibiti ad attività commerciali o assimilabili.
Tabella B (Requisiti acustici passivi degli edifici, dei loro componenti e degli impianti tecnologici)- categoria D: Rw(*) = 55 - D2m,nT,w = 45 - Lnw = 58 - LASmax = 35 - LAeq = 25.- categorie A e C: Rw(*) = 50 - D2m,nT,w = 40 - Lnw = 63 - LASmax = 35 - LAeq = 35.- categoria E: Rw(*) = 50 - D2m,nT,w = 48 - Lnw =58 - LASmax = 35 - LAeq = 25.- categorie B,F e G: Rw(*) = 50 - D2m,nT,w = 42 - Lnw=55 – LASmax = 35 - LAeq = 35.(*) Valori di Rw riferiti a elementi di separazione tra due distinte unità immobiliari.
D.P.C.M. 1.3.1991 (Limiti massimi di immissione nelle sei zone acustiche, espressi come livello equivalente in dB(A))
- Classe I (Aree particolarmente protette) - Tempi: Diurno = 50; Notturno = 40.- Classe II (Aree prevalentemente residenziali) - Tempi: Diurno = 55; Notturno = 45.- Classe III (Aree di tipo misto) - Tempi: Diurno = 60; Notturno = 50.- Classe IV (Aree di intensa attività umana) - Tempi: Diurno = 65; Notturno = 55.- Classe V (Aree prevalentemente industriali) - Tempi: Diurno = 70; Notturno = 60.- Classe VI (Aree esclusivamente industriali) - Tempi: Diurno=70; Notturno=70.
Valori limite di emissione Leq in dB(A)- Classe I (Aree particolarmente protette) - Tempi: Diurno (06.00-22.00) = 45; Notturno(22.00-06.00) = 35.- Classe II (Aree prevalentemente residenziali) - Tempi: Diurno (06.00-22.00) = 50; Notturno (22.00-06.00) = 40.- Classe III (Aree di tipo misto) - Tempi: Diurno (06.00-22.00) = 55; Notturno (22.00-06.00) = 45.- Classe IV (Aree di intensa attività umana) - Tempi: Diurno (06.00-22.00) = 60; Notturno (22.00-06.00) = 50.- Classe V (Aree prevalentemente industriali) - Tempi: Diurno (06.00-22.00) = 65; Notturno (22.00-06.00) = 55.- Classe VI (Aree esclusivamente industriali) - Tempi: Diurno (06.00-22.00) = 65; Notturno (22.00-06.00) = 65.
Valori di qualità Leq in dB(A)- Classe I (Aree particolarmente protette) - Tempi: Diurno (06.00-22.00) = 47; Notturno (22.00-06.00) = 37.- Classe II (Aree prevalentemente residenziali) - Tempi: Diurno (06.00-22.00) = 52; Notturno (22.00-06.00) = 42.- Classe III (Aree di tipo misto) - Tempi: Diurno (06.00-22.00) = 57; Notturno (22.00-06.00) = 47.- Classe IV (Aree di intensa attività umana) - Tempi: Diurno (06.00-22.00) = 62; Notturno (22.00-06.00) = 52.- Classe V (Aree prevalentemente industriali) - Tempi: Diurno (06.00-22.00) = 67; Notturno (22.00-06.00) = 57.- Classe VI (Aree esclusivamente industriali) - Tempi: Diurno (06.00-22.00) = 70; Notturno (22.00-06.00) = 70.
Livello minimo della prestazione:
Classe di Esigenza: Benessere
02.04.R07 Isolamento termico
Classe di Requisiti: Termici ed igrotermici
La copertura deve conservare la superficie interna a temperature vicine a quelle dell'aria ambiente tale da evitare che vi siano pareti fredde e comunque fenomeni di condensazione superficiale.In particolare devono essere evitati i ponti termici.
Pur non stabilendo specifici limiti prestazionali per le singole chiusure ai fini del contenimento delle dispersioni, tuttavia i valori di U e kl devono essere tali da concorrere a contenere ilcoefficiente volumico di dispersione Cd dell'intero edificio e quello dei singoli locali nei limiti previsti dalle leggi e normative vigenti.
Livello minimo della prestazione:
Classe di Esigenza: Benessere
02.04.R08 Reazione al fuoco
Classe di Requisiti: Protezione antincendio
Livello di partecipazione al fuoco dei materiali combustibili costituenti la copertura.
I livelli minimi variano in funzione dei parametri stabiliti dalla normativa vigente.
Livello minimo della prestazione:
Classe di Esigenza: Sicurezza
02.04.R09 Resistenza agli agenti aggressivi
Classe di Requisiti: Protezione dagli agenti chimici ed organici
Classe di Esigenza: Sicurezza
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La copertura non deve subire dissoluzioni o disgregazioni e mutamenti di aspetto a causa dell'azione di agenti aggressivi chimici.
Per le coperture rifinite esternamente in materiale metallico, è necessario adottare una protezione con sistemi di verniciatura resistenti alla corrosione in nebbia salina per almeno 1000 ore nelcaso ne sia previsto l'impiego in atmosfere aggressive (urbane, marine, inquinate. ecc.), e di almeno 500 ore, nel caso ne sia previsto l'impiego in altre atmosfere.
Livello minimo della prestazione:
02.04.R10 Resistenza agli attacchi biologici
Classe di Requisiti: Protezione dagli agenti chimici ed organici
La copertura a seguito della presenza di organismi viventi (animali, vegetali, microrganismi) non dovrà subire riduzioni di prestazioni.
I livelli minimi variano in funzione dei diversi prodotti per i quali si fa riferimento alle specifiche previste dalle norme UNI.
Livello minimo della prestazione:
Classe di Esigenza: Sicurezza
02.04.R11 Resistenza al fuoco
Classe di Requisiti: Protezione antincendio
I materiali costituenti la copertura, sottoposti all'azione del fuoco non devono subire trasformazioni chimico-fisiche.
Gli elementi costruttivi delle coperture (compresi gli eventuali controsoffitti), sia dei vani scala o ascensore che dei ridativi filtri a prova di fumo, devono avere la resistenza al fuoco indicata diseguito, espressa in termini di tempo entro il quale la copertura conserva stabilità, tenuta alla fiamma e ai fumi e isolamento termico:- altezza antincendio [m] da 12 a 32, Classe REI [min.] = 60;- altezza antincendio [m] da oltre 32 a 80, Classe REI [min.] = 90;- altezza antincendio [m] oltre 80, Classe REI [min.] = 120.
Livello minimo della prestazione:
Classe di Esigenza: Sicurezza
02.04.R12 Resistenza al gelo
Classe di Requisiti: Protezione dagli agenti chimici ed organici
La copertura non dovrà subire disgregazioni e variazioni dimensionali e di aspetto in conseguenza della formazione di ghiaccio.
I livelli minimi possono essere definiti, per i vari tipi di materiali, facendo riferimento a quanto previsto dalla normativa UNI.
Livello minimo della prestazione:
Classe di Esigenza: Sicurezza
02.04.R13 Resistenza al vento
Classe di Requisiti: Di stabilità
La copertura deve resistere alle azioni e depressioni del vento tale da non compromettere la stabilità e la funzionalità degli strati che la costituiscono.
I livelli minimi variano in funzione degli elementi impiegati per i quali si rinvia alla normativa vigente.
Livello minimo della prestazione:
Classe di Esigenza: Sicurezza
02.04.R14 Resistenza all'acqua
Classe di Requisiti: Protezione dagli agenti chimici ed organici
I materiali costituenti la copertura, a contatto con l'acqua, dovranno mantenere inalterate le proprie caratteristiche chimico-fisiche.
Tutti gli elementi di tenuta delle coperture continue o discontinue in seguito all'azione dell'acqua meteorica, devono osservare le specifiche di imbibizione rispetto al tipo di prodotto secondo lenorme vigenti.
Livello minimo della prestazione:
Classe di Esigenza: Sicurezza
02.04.R15 Resistenza all'irraggiamento solare
Classe di Requisiti: Protezione dagli agenti chimici ed organici
La copertura non dovrà subire variazioni di aspetto e caratteristiche chimico-fisiche a causa dell'esposizione all'energia raggiante.
In particolare gli elementi di tenuta delle coperture continue o discontinue, le membrane per l'impermeabilizzazione, ecc., non devono deteriorarsi se esposti all'azione di radiazioni U.V. e I.R.,se non nei limiti ammessi dalle norme UNI relative ai vari tipi di prodotto.
Livello minimo della prestazione:
Classe di Esigenza: Sicurezza
02.04.R16 Resistenza meccanica
Classe di Requisiti: Di stabilità
La copertura deve garantire una resistenza meccanica rispetto alle condizioni di carico (carichi concentrati e distribuiti) di progetto in modo da garantire la stabilità e la stabilità degli straticostituenti. Inoltre vanno considerate le caratteristiche dello strato di supporto che dovranno essere adeguate alle sollecitazioni e alla resistenza degli elementi di tenuta.
Classe di Esigenza: Sicurezza
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Comunque, in relazione alla funzione strutturale, le caratteristiche delle coperture devono corrispondere a quelle prescritte dalle leggi e normative vigenti.
Livello minimo della prestazione:
02.04.R17 Sostituibilità
Classe di Requisiti: Facilità d'intervento
La copertura dovrà essere costituita da elementi tecnici e materiali che facilitano la collocazione di altri al loro posto.
In particolare per i prodotti per coperture discontinue (tegole, coppi, lastre, ecc.) si fa riferimento alle specifiche previste dalle norme UNI relative alle caratteristiche dimensionali (lunghezza,larghezza, spessore, ortogonalità, ecc.).
Livello minimo della prestazione:
Classe di Esigenza: Funzionalità
02.04.R18 Stabilità chimico reattiva
Classe di Requisiti: Protezione dagli agenti chimici ed organici
I materiali costituenti la copertura dovranno mantenere inalterate nel tempo le proprie caratteristiche chimico-fisiche.
I livelli minimi variano in funzione dei materiali impiegati e della loro compatibilità chimico-fisica stabilita dalle norme vigenti.
Livello minimo della prestazione:
Classe di Esigenza: Sicurezza
02.04.R19 Ventilazione
Classe di Requisiti: Termici ed igrotermici
La copertura dovrà essere realizzata in modo da poter ottenere ricambio d'aria in modo naturale o mediante meccanismi.
Il sottotetto dovrà essere dotato di aperture di ventilazione con sezione => 1/500 della superficie coperta o comunque di almeno 10 cm, ripartite tra i due lati opposti della copertura ed ilcolmo. Nel caso di coperture discontinue deve comunque essere assicurata una microventilazione della superficie inferiore dell'elemento di tenuta.
Livello minimo della prestazione:
Classe di Esigenza: Benessere
L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili:
° 02.04.01 Canali di gronda e pluviali
° 02.04.02 Comignoli e terminali
° 02.04.03 Strato di barriera al vapore
° 02.04.04 Strato di isolamento termico
° 02.04.05 Strato di ripartizione dei carichi
° 02.04.06 Strato di tenuta in coppi
° 02.04.07 Strato di ventilazione
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Manuale di Manutenzione
Elemento Manutenibile: 02.04.01
Canali di gronda e pluviali
Unità Tecnologica: 02.04
REQUISITI E PRESTAZIONI (EM)
02.04.01.R01 Resistenza meccanica per canali di gronda e pluviali
Classe di Requisiti: Di stabilità
I canali di gronda e le pluviali della copertura dovranno garantire una resistenza meccanica rispetto alle condizioni d'uso.
Livello minimo della prestazione:
Per i livelli minimi si prendono in considerazione le norme tecniche di settore.
Classe di Esigenza: Sicurezza
ANOMALIE RISCONTRABILI
02.04.01.A01 Alterazioni cromatiche
02.04.01.A02 Deformazione
02.04.01.A03 Deposito superficiale
02.04.01.A04 Difetti di ancoraggio, di raccordo, di sovrapposizione, di assemblaggio
02.04.01.A05 Distacco
02.04.01.A06 Errori di pendenza
02.04.01.A07 Fessurazioni, microfessurazioni
02.04.01.A08 Mancanza elementi
02.04.01.A09 Penetrazione e ristagni d'acqua
02.04.01.A10 Presenza di vegetazione
02.04.01.A11 Rottura
CONTROLLI ESEGUIBILI DALL'UTENTE
I canali di gronda sono gli elementi dell'impianto di raccolta delle acque meteoriche che si sviluppano lungo la linea di gronda. Le pluviali hanno la funzione di convogliare ai sistemi dismaltimento al suolo le acque meteoriche raccolte nei canali di gronda. Essi sono destinati alla raccolta ed allo smaltimento delle acque meteoriche dalle coperture degli edifici. I vari profilatipossono essere realizzati in PVC, in lamiera metallica (in alluminio, in rame, in acciaio, in zinco, ecc.). Per formare i sistemi completi di canalizzazioni, essi vengono dotati di appropriatiaccessori (fondelli di chiusura, bocchelli, parafoglie, staffe di sostegno, ecc.) collegati tra di loro. La forma e le dimensioni dei canali di gronda e delle pluviali dipendono dalla quantità d'acquache deve essere convogliata e dai parametri della progettazione architettonica. La capacità di smaltimento del sistema dipende dal progetto del tetto e dalle dimensioni dei canali di gronda e deipluviali.
Coperture inclinate
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Manuale di Manutenzione
Cadenza: ogni 6 mesi
Tipologia: Controllo a vista
02.04.01.C01 Controllo dello stato
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DALL'UTENTE
Cadenza: ogni 6 mesi
Pulizia ed asportazione dei residui di fogliame e detriti depositati nei canali di gronda. Rimozione delle griglie paraghiaia e parafoglie dai bocchettoni di raccolta e loro pulizia.
02.04.01.I01 Pulizia griglie, canali di gronda, bocchettoni di raccolta
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
02.04.01.I02 Reintegro canali di gronda e pluviali
Reintegro dei canali di gronda, delle pluviali, dei bocchettoni di raccolta e degli elementi di fissaggio. Riposizionamento degli elementi di raccolta in funzione delle superfici di copertura servitee delle pendenze previste. Sistemazione delle giunzioni mediante l’utilizzo di materiali analoghi a quelli preesistenti.
Cadenza: ogni 5 anni
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Manuale di Manutenzione
Elemento Manutenibile: 02.04.02
Comignoli e terminali
Unità Tecnologica: 02.04
REQUISITI E PRESTAZIONI (EM)
02.04.02.R01 Resistenza al vento per comignoli e terminali
Classe di Requisiti: Di stabilità
I comignoli e terminali della copertura dovranno resistere alle azioni e depressioni del vento tale da non compromettere la stabilità e la funzionalità degli strati che la costituiscono.
Livello minimo della prestazione:
Per i livelli minimi si prende in considerazione la norma UNI 8090.
Classe di Esigenza: Sicurezza
02.04.02.R02 Resistenza meccanica per comignoli e terminali
Classe di Requisiti: Di stabilità
I comignoli e terminali della copertura dovranno garantire una resistenza meccanica rispetto alle condizioni di carico (carichi concentrati e distribuiti) di progetto in modo da garantire lastabilità e la stabilità degli strati costituenti.
Livello minimo della prestazione:
Per i livelli minimi si prende in considerazione la norma UNI 8090
Classe di Esigenza: Sicurezza
ANOMALIE RISCONTRABILI
02.04.02.A01 Accumulo e depositi
02.04.02.A02 Deposito superficiale
02.04.02.A03 Difetti di ancoraggio
02.04.02.A04 Dislocazione di elementi
02.04.02.A05 Distacco
02.04.02.A06 Fessurazioni, microfessurazioni
02.04.02.A07 Penetrazione e ristagni d'acqua
02.04.02.A08 Presenza di nidi
02.04.02.A09 Presenza di vegetazione
Si tratta di elementi integrati nella copertura con la funzione di semplificare lo scambio di aeriformi con l'atmosfera in relazione agli impianti per fluidi del sistema edilizio di cui fanno parte. Diessi fanno parte:- i camini (la parte della canna fumaria che emerge dalla copertura con la funzione di fuoriuscita dei prodotti derivanti dalla combustione ad una altezza maggiore rispetto a quella di copertura);- gli sfiati (la parte delle canalizzazioni che fuoriescono dalla copertura con la funzione di assicurare lo sfogo degli aeriformi in atmosfera);- gli aeratori (gli elementi che fuoriescono dalla copertura con la funzione di assicurare il passaggio di aria con l'atmosfera);- terminali di camini per lo sfiato (gli elementi situati all'estremità di camini e sfiati con la funzione di permettere il tiraggio e la dispersione dei prodotti di combustione e degli aeriforminell'atmosfera nonché di fungere da protezione dagli agenti atmosferici le canalizzazioni inferiori).
Coperture inclinate
Pagina 59
Manuale di Manutenzione
02.04.02.A10 Rottura
02.04.02.A11 Scollamenti tra membrane, sfaldature
CONTROLLI ESEGUIBILI DALL'UTENTE
Cadenza: ogni 12 mesi
Tipologia: Controllo a vista
02.04.02.C01 Controllo dello stato
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
02.04.02.I01 Riverniciature
Ritocchi della verniciatura, con materiali idonei, delle finiture e delle parti metalliche dei terminali delle coperture.
Cadenza: ogni 5 anni
02.04.02.I02 Ripristino comignoli e terminazioni condutture
Ripristino dei condotti, degli elementi di coronamento e della tenuta dei giunti fra gli elementi di copertura. Ripristino degli elementi di fissaggio. Rimozione di eventuali nidi o di altri depositi inprossimità delle estremità dei comignoli.
Cadenza: ogni 12 mesi
02.04.02.I03 Pulizia dei tiraggi dei camini
Pulizia dei tiraggi dei camini mediante spazzolatura interna e rimozione dei depositi provenienti dai prodotti della combustione.
Cadenza: ogni 6 mesi
Pagina 60
Manuale di Manutenzione
Elemento Manutenibile: 02.04.03
Strato di barriera al vapore
Unità Tecnologica: 02.04
REQUISITI E PRESTAZIONI (EM)
02.04.03.R01 (Attitudine al) controllo della condensazione interstiziale per strato di barriera al vapore
Classe di Requisiti: Termici ed igrotermici
Lo strato di barriera al vapore della copertura deve essere realizzati in modo da evitare la formazione di condensazione al suo interno.
Livello minimo della prestazione:
In ogni punto della copertura, interno e superficiale, la pressione parziale del vapor d'acqua Pv deve essere inferiore alla corrispondente pressione di saturazione Ps. In particolare si prende inriferimento la norma tecnica.
Classe di Esigenza: Benessere
ANOMALIE RISCONTRABILI
02.04.03.A01 Deliminazione e scagliatura
02.04.03.A02 Deformazione
02.04.03.A03 Disgregazione
02.04.03.A04 Distacco
02.04.03.A05 Fessurazioni, microfessurazioni
02.04.03.A06 Imbibizione
02.04.03.A07 Penetrazione e ristagni d'acqua
02.04.03.A08 Presenza di abrasioni, bolle, rigonfiamenti, incisioni superficiali
02.04.03.A09 Rottura
02.04.03.A10 Scollamenti tra membrane, sfaldature
CONTROLLI ESEGUIBILI DALL'UTENTE
Cadenza: ogni 12 mesi
02.04.03.C01 Controllo dello stato
Lo strato di barriera al vapore ha il compito di impedire il passaggio di vapore d'acqua per un maggiore controllo del fenomeno della condensa all'interno dei vari strati della copertura. Lo stratodi barriera al vapore può essere costituito da:- fogli a base di polimeri, fogli di polietilene posati, in indipendenza, su strato di compensazione in tessuto sintetico;- fogli bituminosi rivestiti con lamina di alluminio di alluminio posati per aderenza.
Coperture inclinate
Pagina 61
Manuale di Manutenzione
Tipologia: Controllo a vista
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
02.04.03.I01 Sostituzione barriera al vapore
Sostituzione della barriera al vapore.
Cadenza: quando occorre
Pagina 62
Manuale di Manutenzione
Elemento Manutenibile: 02.04.04
Strato di isolamento termico
Unità Tecnologica: 02.04
ANOMALIE RISCONTRABILI
02.04.04.A01 Deliminazione e scagliatura
02.04.04.A02 Deformazione
02.04.04.A03 Disgregazione
02.04.04.A04 Distacco
02.04.04.A05 Fessurazioni, microfessurazioni
02.04.04.A06 Imbibizione
02.04.04.A07 Penetrazione e ristagni d'acqua
02.04.04.A08 Presenza di abrasioni, bolle, rigonfiamenti, incisioni superficiali
02.04.04.A09 Rottura
02.04.04.A10 Scollamenti tra membrane, sfaldature
CONTROLLI ESEGUIBILI DALL'UTENTE
Cadenza: ogni 12 mesi
Tipologia: Controllo a vista
02.04.04.C01 Controllo dello stato
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
02.04.04.I01 Rinnovo strati isolanti
Rinnovo degli strati isolanti deteriorati mediante sostituzione localizzata o generale. In tal caso rimozione puntuale degli strati di copertura e ricostituzione dei manti protettivi.
Cadenza: ogni 20 anni
Lo strato di isolamento termico ha lo scopo di garantire alla copertura il valore richiesto di resistenza termica globale e allo stesso tempo di attenuare la trasmissione delle onde sonoreprovocate dai rumori aerei, ecc.. L'isolamento va calcolato in funzione della sua conducibilità termica e secondo della destinazione d'uso degli ambienti interni. Gli strati di isolamento termicopossono essere in: calcestruzzi alleggeriti, pannelli rigidi o lastre preformati, elementi sandwich, elementi integrati e materiale sciolto.
Coperture inclinate
Pagina 63
Manuale di Manutenzione
Elemento Manutenibile: 02.04.05
Strato di ripartizione dei carichi
Unità Tecnologica: 02.04
ANOMALIE RISCONTRABILI
02.04.05.A01 Deliminazione e scagliatura
02.04.05.A02 Deformazione
02.04.05.A03 Disgregazione
02.04.05.A04 Distacco
02.04.05.A05 Fessurazioni, microfessurazioni
02.04.05.A06 Imbibizione
02.04.05.A07 Penetrazione e ristagni d'acqua
02.04.05.A08 Presenza di abrasioni, bolle, rigonfiamenti, incisioni superficiali
02.04.05.A09 Rottura
02.04.05.A10 Scollamenti tra membrane, sfaldature
CONTROLLI ESEGUIBILI DALL'UTENTE
Cadenza: ogni 12 mesi
Tipologia: Controllo a vista
02.04.05.C01 Controllo dello stato
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
02.04.05.I01 Sostituzione strato di ripartizione dei carichi
Sostituzione dello strato di ripartizione dei carichi nel caso di rifacimento della copertura e degli strati funzionali.
Cadenza: quando occorre
Lo strato di ripartizione dei carichi ha il compito di permettere ad eventuali strati sottostanti ( di isolamento) di sopportare i carichi previsti. Lo strato viene utilizzato per avere una buonaresistenza alla deformazione sotto i carichi concentrati, in particolare quando i strati sottostanti non sono sufficientemente resistenti. Nelle coperture discontinue lo strato può essere realizzatocon uno strato di calcestruzzo armato o non.
Coperture inclinate
Pagina 64
Manuale di Manutenzione
Elemento Manutenibile: 02.04.06
Strato di tenuta in coppi
Unità Tecnologica: 02.04
REQUISITI E PRESTAZIONI (EM)
02.04.06.R01 Resistenza al gelo per strato di tenuta in coppi
Classe di Requisiti: Protezione dagli agenti chimici ed organici
Lo strato di tenuta in coppi della copertura non dovrà subire disgregazioni e variazioni dimensionali e di aspetto in conseguenza della formazione di ghiaccio.
Livello minimo della prestazione:
I prodotti per coperture discontinue devono rispettare i parametri di conformità delle norme.
Classe di Esigenza: Sicurezza
02.04.06.R02 Resistenza meccanica per strato di tenuta in coppi
Classe di Requisiti: Di stabilità
Lo strato di tenuta in coppi della copertura deve garantire una resistenza meccanica rispetto alle condizioni di carico (carichi concentrati e distribuiti) di progetto in modo da garantire lastabilità e la stabilità degli strati costituenti. Inoltre vanno considerate le caratteristiche e la densità dello strato di supporto che dovranno essere adeguate alle sollecitazioni e alla resistenzadegli elementi di tenuta.
Livello minimo della prestazione:
Comunque, in relazione alla funzione strutturale, le caratteristiche delle coperture devono corrispondere a quelle prescritte dalle leggi e normative vigenti.
Classe di Esigenza: Sicurezza
ANOMALIE RISCONTRABILI
02.04.06.A01 Alterazioni cromatiche
02.04.06.A02 Deformazione
02.04.06.A03 Deliminazione e scagliatura
02.04.06.A04 Deposito superficiale
02.04.06.A05 Difetti di ancoraggio, di raccordo, di sovrapposizione, di assemblaggio
02.04.06.A06 Disgregazione
02.04.06.A07 Dislocazione di elementi
02.04.06.A08 Distacco
02.04.06.A09 Efflorescenze
02.04.06.A10 Errori di pendenza
Esso è caratterizzato da soluzioni di continuità dell'elemento di tenuta all'acqua. La funzione è legata alla pendenza minima del piano di posa che nel caso di manto di copertura in coppi varia inmedia del 25-30% a secondo dei componenti impiegati e dal clima.
Coperture inclinate
Pagina 65
Manuale di Manutenzione
02.04.06.A11 Fessurazioni, microfessurazioni
02.04.06.A12 Imbibizione
02.04.06.A13 Mancanza elementi
02.04.06.A14 Patina biologica
02.04.06.A15 Penetrazione e ristagni d'acqua
02.04.06.A16 Presenza di vegetazione
02.04.06.A17 Rottura
CONTROLLI ESEGUIBILI DALL'UTENTE
Cadenza: ogni 12 mesi
Tipologia: Controllo a vista
02.04.06.C01 Controllo manto di copertura
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
02.04.06.I01 Pulizia manto di copertura
Rimozione di depositi di fogliame e detriti lungo i filari dei coppi ed in prossimità delle gronde e delle linee di deflusso delle acque meteoriche.
Cadenza: ogni 6 mesi
02.04.06.I02 Ripristino manto di copertura
Ripristino degli elementi di copertura e loro sostituzione se danneggiati con elementi analoghi. Corretto riposizionamento secondo la giusta sovrapposizione. Ripristino degli strati protettiviinferiori.
Cadenza: quando occorre
Pagina 66
Manuale di Manutenzione
Elemento Manutenibile: 02.04.07
Strato di ventilazione
Unità Tecnologica: 02.04
REQUISITI E PRESTAZIONI (EM)
02.04.07.R01 Isolamento termico per strato di ventilazione
Classe di Requisiti: Termici ed igrotermici
Gli strati di ventilazione della copertura devono conservare la superficie interna a temperature vicine a quelle dell'aria ambiente tale da evitare che vi siano pareti fredde e comunque fenomenidi condensazione superficiale; in particolare devono essere evitati i ponti termici.
Livello minimo della prestazione:
Pur non stabilendo specifici limiti prestazionali per le singole chiusure ai fini del contenimento delle dispersioni, tuttavia i valori di U e kl devono essere tali da concorrere a contenere ilcoefficiente volumico di dispersione Cd dell'intero edificio e quello dei singoli locali nei limiti previsti dalle leggi e normative vigenti.
Classe di Esigenza: Benessere
ANOMALIE RISCONTRABILI
02.04.07.A01 Difetti di ancoraggio, di raccordo, di sovrapposizione, di assemblaggio
02.04.07.A02 Distacco
02.04.07.A03 Fessurazioni, microfessurazioni
02.04.07.A04 Formazione di condensa interstiziale
02.04.07.A05 Ostruzione aeratori
02.04.07.A06 Rottura
CONTROLLI ESEGUIBILI DALL'UTENTE
Cadenza: ogni 6 mesi
Tipologia: Controllo a vista
02.04.07.C01 Controllo dello stato
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
02.04.07.I01 Disposizione di aeratori
Lo strato di ventilazione ha il compito di contribuire al controllo delle caratteristiche termoigrometriche della copertura attraverso ricambi d'aria naturali e forzati. Permette inoltre, nellastagione estiva, il raffrescamento, riducendo la quantità di calore immessa negli ambienti interni e proteggendo lo strato di tenuta dagli shock termici; nella stagione fredda di evacuare il vaporeproveniente dall'interno, eliminando i rischi della formazione di condensazione interstiziale. Nelle coperture discontinue contribuisce al buon funzionamento dell'elemento di tenuta evitando ilristagno di umidità ed i rischi di gelo, oltre che contribuire all'equilibrio delle pressioni sulle due facce annullando i pericoli di risalita capillare dell'acqua. Lo strato di ventilazione può essererealizzato con prodotti e componenti aventi funzione portante secondaria delimitanti camere d'aria con collegamento esterno: muretti e tabelloni, arcarecci metallici e/o di legno, pannelli dilegno stabilizzato, laterizi forati e sottotetto.
Coperture inclinate
Pagina 67
Manuale di Manutenzione
Provvedere alla ventilazione mediante la disposizione di aeratori e prese d'aria di copertura proporzionati in base alla superficie della copertura.
Cadenza: quando occorre
Pagina 68
Manuale di Manutenzione
Unità Tecnologica: 02.05
Si tratta di insiemi di elementi tecnici orizzontali, con forme e geometrie diverse, praticabili con funzione di affaccio su spazi aperti rispetto alle facciate.In fase di progettazione vanno considerate tutte quelle operazioni indispensabili agli interventi di manutenzione (raggiungibilità, manutenibilità,ecc.). Controllare periodicamente l'integritàdelle superfici dei rivestimenti attraverso valutazioni visive mirate a riscontrare anomalie evidenti. Interventi mirati al mantenimento dell'efficienza e/o alla sostituzione degli elementi diprotezione e separazione quali: frontalini, ringhiere, balaustre, corrimano, sigillature, vernici protettive e saldature.
REQUISITI E PRESTAZIONI (UT)
02.05.R01 Protezione dalle cadute
Classe di Requisiti: Di stabilità
Gli elementi costituenti i balconi, logge e passarelle devono assicurare le condizioni di sicurezza contro la caduta di cose e persone nel vuoto nel rispetto delle norme sulla sicurezza.
In particolare gli elementi di protezione esterna prospicienti dislivelli superiori a 1 m devono avere altezza dal piano pedonabile non inferiore a 1 m onde evitare la caduta di cose e persone nelvuoto. Nel caso di parapetti con alla base un gradino che permetta l'appoggio del piede, l'altezza del parapetto al di sopra del gradino non deve essere inferiore a 90 cm. Per i parapetti oringhiere realizzati con dei vuoti questi non devono permettere l'attraversabilità di una sfera del diametro di 10 cm e deve essere previsto un cordolo di almeno 10 cm di altezza.
Livello minimo della prestazione:
Classe di Esigenza: Sicurezza
L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili:
° 02.05.01 Parapetti e ringhiere in legno
Parapetti terrazze in legno
Pagina 69
Manuale di Manutenzione
Elemento Manutenibile: 02.05.01
Parapetti e ringhiere in legno
Unità Tecnologica: 02.05
REQUISITI E PRESTAZIONI (EM)
02.05.01.R01 Conformità ai parametri di sicurezza
Classe di Requisiti: Sicurezza d'uso
I parapetti e le ringhiere dovranno essere realizzati in conformità alle norme di sicurezza e di abitabilità.
Livello minimo della prestazione:
Vanno rispettati i seguenti parametri:- Sui parapetti e ringhiere va considerata come azione degli utenti una forza uniformemente distribuita di 1,5 kN/m per balconi di edifici privati e di 3 kN/m per balconi di edifici pubblici.- I parapetti e le ringhiere di balconate, logge e passarelle dovranno avere una altezza non inferiore a 1,00 m (per balconi situati ad un'altezza dal suolo superiore ai 12 m, sarebbe opportunopredisporre i parapetti ad 1,10-1,20 m).- Gli elementi di protezione di parapetti e ringhiere dovranno garantire una libera visuale verso l'esterno, di almeno 0,60 m a partire dal piano di calpestio garantendo, in particolare ai bambini,una interazione con l'ambiente circostante, prevenendone i tentativi di scalata motivati dalla curiosità.- Gli elementi di protezione di parapetti e ringhiere dovranno avere conformazione geometrica con disegno a griglia verticale, sfavorendo eventuali tentativi di scalata.- Gli elementi di protezione di parapetti e ringhiere dovranno essere realizzati in modo da non essere attraversabile da una sfera di diametro pari a 10 cm, sfavorendo eventuali tentativi diattraversamento.
Classe di Esigenza: Sicurezza
ANOMALIE RISCONTRABILI
02.05.01.A01 Altezza inadeguata
02.05.01.A02 Attacco biologico
02.05.01.A03 Attacco di insetti xilofagi
02.05.01.A04 Disposizione elementi inadeguata
02.05.01.A05 Mancanza di elementi
02.05.01.A06 Rottura di elementi
CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
Cadenza: ogni 6 mesi
Controllare lo stato superficiale degli elementi e l'assenza di eventuali anomalie (attacco biologico, mancanza, rottura, ecc.). Verificare la stabilità nei punti di aggancio a parete o ad altrielementi. Verificare le altezze d'uso e di sicurezza.
Tipologia: Verifica
02.05.01.C01 Controllo generale
Si tratta di elementi esterni di delimitazione di balconi, logge o passarelle, la cui funzione è quella di protezione dalle cadute verso spazi vuoti. I parapetti possono essere pieni o con vuoti.Sono generalmente costituiti da elementi in legno di natura diversa caratterizzato da una buona resistenza agli urti. Possono generalmente essere accoppiati ad altri materiali. In genere leringhiere possono essere accoppiate alla soletta e/o altro elemento orizzontale mediante: semplice appoggio, ancoraggio alla muratura perimetrale, ancoraggio alla soletta (al bordo esterno,all'intradosso) o pilastrini di ancoraggio.
Parapetti terrazze in legno
Pagina 70
Manuale di Manutenzione
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
02.05.01.I01 Sistemazione generale
Rifacimento degli strati di protezione con materiali idonei ai tipi di superfici. Ripristino della stabilità nei punti di aggancio a parete o ad altri elementi. Ripristino delle altezze d'uso e disicurezza.
Cadenza: quando occorre
Pagina 71
Manuale di Manutenzione
EDILIZIA: PARTIZIONI
Unità Tecnologiche:
° 03.01 Pareti interne
° 03.02 Rivestimenti interni
° 03.03 Infissi interni
° 03.04 Controsoffitti
° 03.05 Scale e rampe
° 03.06 Parapetti e ringhiere in metallo
° 03.07 Pavimentazioni esterne
° 03.08 Pavimentazioni interne
Rappresentano l'insieme delle unità tecnologiche e di tutti gli elementi tecnici del sistema edilizio che hanno la funzione di dividere e di configurare gli spazi interni ed esterni dello stesso sistema edilizio.
Corpo d'Opera: 03
Pagina 72
Manuale di Manutenzione
Unità Tecnologica: 03.01
Insieme degli elementi tecnici verticali del sistema edilizio aventi funzione di dividere, conformare ed articolare gli spazi interni dell'organismo edilizio.
REQUISITI E PRESTAZIONI (UT)
03.01.R01 Regolarità delle finiture
Classe di Requisiti: Visivi
Le pareti debbono avere gli strati superficiali in vista privi di difetti, fessurazioni, scagliature o screpolature superficiali e/o comunque esenti da caratteri che possano rendere difficile la letturaformale.
I livelli minimi variano in funzione delle varie esigenze di aspetto come: la planarità; l'assenza di difetti superficiali; l'omogeneità di colore; l'omogeneità di brillantezza; l'omogeneità diinsudiciamento, ecc..
Livello minimo della prestazione:
Classe di Esigenza: Aspetto
03.01.R02 Resistenza agli urti
Classe di Requisiti: Di stabilità
Le pareti debbono essere in grado di sopportare urti (definiti dall'energia cinetica di urti-tipo o convenzionali di corpi duri, come di oggetti scagliati, o molli, come il peso di un corpo che cade)che non debbono compromettere la stabilità della parete, né provocare il distacco di elementi o frammenti pericolosi a carico degli utenti.
Le pareti devono resistere all'azione di urti sulla faccia interna, prodotti secondo le modalità riportate di seguito che corrispondono a quelle previste dalla norma UNI 9269 P:
- Tipo di prova: Urto con corpo duro;Massa del corpo [Kg] = 0,5;Energia d’urto applicata [J] = 3;Note: - ;- Tipo di prova: Urto con corpo molle di grandi dimensioni;Massa del corpo [Kg] = 50;Energia d’urto applicata [J] = 300;Note: Non necessario, per la faccia esterna, oltre il piano terra;- Tipo di prova: Urto con corpo molle di piccole dimensioni;Massa del corpo [Kg] = 3;Energia d’urto applicata [J] = 60 - 10 - 30;Note: Superficie esterna, al piano terra.
Livello minimo della prestazione:
Classe di Esigenza: Sicurezza
03.01.R03 Resistenza meccanica
Classe di Requisiti: Di stabilità
Le pareti devono contrastare in modo efficace la manifestazione di eventuali rotture, o deformazioni rilevanti, causate dall'azione di possibili sollecitazioni.
Per una analisi più approfondita dei livelli minimi rispetto ai vari componenti e materiali costituenti le pareti si rimanda comunque alle prescrizioni di legge e di normative vigenti in materia.
Livello minimo della prestazione:
Classe di Esigenza: Sicurezza
03.01.R04 Resistenza al fuoco
Classe di Requisiti: Protezione antincendio
La resistenza al fuoco rappresenta l'attitudine degli elementi che costituiscono le strutture a conservare, in un tempo determinato, la stabilita (R), la tenuta (E) e l'isolamento termico (I). Essa èintesa come il tempo necessario affinché la struttura raggiunga uno dei due stati limite di stabilità e di integrità, in corrispondenza dei quali non è più in grado sia di reagire ai carichi applicatisia di impedire la propagazione dell'incendio.
Per i livelli minimi si rimanda alle prescrizioni di legge e di normative vigenti in materia.
Livello minimo della prestazione:
Classe di Esigenza: Sicurezza
03.01.R05 Igiene, salute e ambiente
Classe di Requisiti: Di salvaguardia dell'ambiente
Le opere realizzate con tecniche di bioedilizia dovranno tutelare la salute dei fruitori secondo le indicazioni di igiene, salute ed ambiente.
Livello minimo della prestazione:
Classe di Esigenza: Salvaguardia ambiente
Pareti interne
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Manuale di Manutenzione
Il controllo degli inquinanti presenti negli ambienti interni può essere espresso attraverso la relazione: (concentrazione [µg/m3] - tasso di emissione [µg/h]) / tasso di ventilazione [m3]dove:- il tasso di emissione è pari al fattore emissivo [µg/m2 h] per la quantità di materiale [m2].- il tasso di ventilazione è pari alla quantità di aria non contaminata che viene introdotta dall'esterno nell'ambiente.- il valore minimo di accettabilità per sostanze inquinanti chimiche relativo ad una sola sorgente chimica sarà < 500 µg/m3;- il valore minimo di accettabilità per sostanze inquinanti chimiche relativo a più sorgenti chimiche sarà < 2000 µg/m3.
03.01.R06 Protezione contro il rumore
Classe di Requisiti: Acustici
Le opere realizzate con tecniche di bioedilizia dovranno proteggere gli ambienti interni dai rumori provenienti dall'esterno e dall'interno. La tipologia dei rumori potrà essere del tipo "aerei" (setrasmessi tramite l'aria in vibrazione) oppure "d'impatto" (se trasmessi attraverso un solido). Il livello di isolamento richiesto varierà in funzione della tipologia e del tipo di attività svolta e infunzione della classe di destinazione d'uso del territorio.
Per una analisi più approfondita dei livelli minimi rispetto ai vari componenti e materiali costituenti le opere realizzate con tecniche di bioedilizia si rimanda alle prescrizioni di legge e dinormative vigenti in materia di inquinamento acustico.
Livello minimo della prestazione:
Classe di Esigenza: Benessere
03.01.R07 Risparmio energetico e ritenzione di calore
Classe di Requisiti: Termici ed igrotermici
Le opere realizzate con tecniche di bioedilizia dovranno consentire un adeguato risparmio energetico e di ritenzione di calore.
Per una analisi più approfondita dei livelli minimi rispetto ai vari componenti e materiali costituenti le opere realizzate con tecniche di bioedilizia si rimanda alle prescrizioni di legge e dinormative vigenti in materia di prestazioni e certificazione energetica degli edifici.
Livello minimo della prestazione:
Classe di Esigenza: Benessere
L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili:
° 03.01.01 Lastre di cartongesso
° 03.01.02 Pareti divisorie antincendio
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Manuale di Manutenzione
Elemento Manutenibile: 03.01.01
Lastre di cartongesso
Unità Tecnologica: 03.01
ANOMALIE RISCONTRABILI
03.01.01.A01 Decolorazione
03.01.01.A02 Disgregazione
03.01.01.A03 Distacco
03.01.01.A04 Efflorescenze
03.01.01.A05 Erosione superficiale
03.01.01.A06 Esfoliazione
03.01.01.A07 Fessurazioni
03.01.01.A08 Macchie
03.01.01.A09 Mancanza
03.01.01.A10 Penetrazione di umidità
03.01.01.A11 Polverizzazione
03.01.01.A12 Emissioni nocive
03.01.01.A13 Rigonfiamento
CONTROLLI ESEGUIBILI DALL'UTENTE
Cadenza: quando occorre
Tipologia: Controllo a vista
03.01.01.C01 Controllo generale delle parti a vista
le lastre di cartongesso sono realizzate con materiale costituito da uno strato di gesso di cava racchiuso fra due fogli di cartone speciale resistente ed aderente. Il mercato offre vari prodottidiversi per tipologia. Gli elementi di cui è composto sono estremamente naturali tanto da renderlo un prodotto ecologico, che bene si inserisce nelle nuove esigenze di costruzione. Le lastre dicartongesso sono create per soddisfare qualsiasi tipo di soluzione, le troviamo di tipo standard per la realizzazione normale, di tipo ad alta flessibilità per la realizzazione delle superfici curve,di tipo antifuoco trattate con vermiculite o cartoni ignifughi classificate in Classe 1 o 0 di reazione al fuoco, di tipo idrofugo con elevata resistenza all'umidità o al vapore acqueo, di tipofonoisolante o ad alta resistenza termica che, accoppiate a pannello isolante in fibre o polistirene estruso, permettono di creare delle contropareti di tamponamento che risolvono i problemi dicondensa o umidità, migliorando notevolmente le condizioni climatiche dell'ambiente. Le lastre vengono fissate con viti autofilettanti a strutture metalliche in lamiera di acciaio zincato, o nelcaso delle contropareti, fissate direttamente sulla parete esistente con colla e tasselli, le giunzioni sono sigillate e rasate con apposito stucco e banda. Possono avere trattamento idrorepellente.
Pareti interne
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Manuale di Manutenzione
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DALL'UTENTE
Cadenza: quando occorre
Pulizia delle superfici e rimozione di sporcizia e macchie mediante ritocchi di pittura e/o ripristino dei rivestimenti.
03.01.01.I01 Pulizia
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
03.01.01.I02 Riparazione
Riparazione di eventuali fessurazioni o crepe mediante la chiusura delle stesse con gesso. Riparazione e rifacimento dei rivestimenti.
Cadenza: quando occorre
03.01.01.I03 Ripristino
Ripristino e riparazione di eventuali anomalie mediante l'utilizzo di prodotti ecocompatibili. Assicurarsi che eventuali materiali di risulta provenienti dalle lavorazioni di ripristino venganoregolarmente smaltiti e/o riciclati a secondo della loro natura e comunque in discariche idonee ed autorizzate per tali processi.
Cadenza: a guasto
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Manuale di Manutenzione
Elemento Manutenibile: 03.01.02
Pareti divisorie antincendio
Unità Tecnologica: 03.01
ANOMALIE RISCONTRABILI
03.01.02.A01 Decolorazione
03.01.02.A02 Disgregazione
03.01.02.A03 Distacco
03.01.02.A04 Efflorescenze
03.01.02.A05 Erosione superficiale
03.01.02.A06 Esfoliazione
03.01.02.A07 Fessurazioni
03.01.02.A08 Macchie
03.01.02.A09 Mancanza
03.01.02.A10 Penetrazione di umidità
03.01.02.A11 Polverizzazione
03.01.02.A12 Macchie e graffiti
CONTROLLI ESEGUIBILI DALL'UTENTE
Cadenza: quando occorre
Tipologia: Controllo a vista
03.01.02.C01 Controllo generale delle parti a vista
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DALL'UTENTE
03.01.02.I01 Pulizia
Si tratta di pareti utilizzate per creare barriere antincendio mediante l'impiego di materiali ignifughi per aumentare la resistenza passiva al fuoco delle parti strutturali. In genere si utilizzanoprodotti in cartongesso specifici, o prodotti in calcio silicato prive di amianto con un grado di infiammabilità basso per i "materiali incombustibile", fino alla più alta per "materiale fortementeinfiammabile” nonché la possibilità di mantenere inalterate le caratteristiche per un tempo variabile da un minimo di 15 minuti fino ad un massimo di 180 minuti sotto l'azione del fuoco. Ingenere vengono utilizzate sia nel campo dell’edilizia industriale che per la realizzazione di strutture pubbliche che necessitano di proteggere le persone che le occupano (scuole, alberghi, teatri,musei, ecc.).
Pareti interne
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Manuale di Manutenzione
Cadenza: quando occorre
Pulizia delle superfici e rimozione di sporcizia e macchie mediante ritocchi di pittura e/o ripristino dei rivestimenti.
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
03.01.02.I02 Riparazione
Riparazione di eventuali fessurazioni o crepe mediante la chiusura delle stesse con materiale idoneo. Riparazione e rifacimento dei rivestimenti.
Cadenza: quando occorre
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Manuale di Manutenzione
Unità Tecnologica: 03.02
Si tratta di strati funzionali, facenti parte delle chiusure verticali, la cui funzione principale è quella di proteggere il sistema di chiusure interne dalle sollecitazioni interne degli edifici e diassicurare un aspetto uniforme ed ornamentale degli ambienti.
REQUISITI E PRESTAZIONI (UT)
03.02.R01 Regolarità delle finiture
Classe di Requisiti: Visivi
I rivestimenti debbono avere gli strati superficiali in vista privi di difetti, fessurazioni, scagliature o screpolature superficiali e/o comunque esenti da caratteri che possano rendere difficile lalettura formale.
I livelli minimi variano in funzione delle varie esigenze di aspetto come: la planarità; l'assenza di difetti superficiali; l'omogeneità di colore; l'omogeneità di brillantezza; l'omogeneità diinsudiciamento, ecc..
Livello minimo della prestazione:
Classe di Esigenza: Aspetto
03.02.R02 Assenza di emissioni di sostanze nocive
Classe di Requisiti: Protezione dagli agenti chimici ed organici
I rivestimenti non debbono in condizioni normali di esercizio emettere sostanze tossiche, polveri, gas o altri odori fastidiosi per gli utenti.
Dovranno essere rispettati i seguenti limiti:- concentrazione limite di formaldeide non superiore a 0,1 p.p.m. (0,15 mg/m3);- per la soglia olfattiva valori non superiori a 0,09 p.p.m. (0,135 mg/m3);- per la soglia di irritazione occhi-naso-gola non superiore 0,66 p.p.m. (1 mg/m3).
Livello minimo della prestazione:
Classe di Esigenza: Sicurezza
03.02.R03 Resistenza agli agenti aggressivi
Classe di Requisiti: Protezione dagli agenti chimici ed organici
I rivestimenti non dovranno subire dissoluzioni o disgregazioni e mutamenti di aspetto a causa dell'azione di agenti aggressivi chimici.
I livelli minimi variano in funzione dei materiali utilizzati e del loro impiego.
Livello minimo della prestazione:
Classe di Esigenza: Sicurezza
03.02.R04 Resistenza agli attacchi biologici
Classe di Requisiti: Protezione dagli agenti chimici ed organici
I rivestimenti a seguito della presenza di organismi viventi (animali, vegetali, microrganismi) non dovranno subire riduzioni di prestazioni.
I valori minimi di resistenza agli attacchi biologici variano in funzione dei materiali, dei prodotti utilizzati, delle classi di rischio, delle situazioni generali di servizio, dell'esposizione aumidificazione e del tipo di agente biologico. Distribuzione degli agenti biologici per classi di rischio (UNI EN 335-1):
Classe di rischio 1- Situazione generale di servizio: non a contatto con terreno, al coperto (secco);- Descrizione dell’esposizione a umidificazione in servizio: nessuna;- Distribuzione degli agenti biologici: insetti = U, termiti = L.Classe di rischio 2- Situazione generale di servizio: non a contatto con terreno, al coperto (rischio di umidificazione);- Descrizione dell’esposizione a umidificazione in servizio: occasionale;- Distribuzione degli agenti biologici: funghi = U; (*)insetti = U; termiti = L.Classe di rischio 3- Situazione generale di servizio: non a contatto con terreno, non al coperto;- Descrizione dell’esposizione a umidificazione in servizio: frequente;- Distribuzione degli agenti biologici: funghi = U; (*)insetti = U; termiti = L.Classe di rischio 4;- Situazione generale di servizio: a contatto con terreno o acqua dolce;- Descrizione dell’esposizione a umidificazione in servizio: permanente;- Distribuzione degli agenti biologici: funghi = U; (*)insetti = U; termiti = L.Classe di rischio 5;- Situazione generale di servizio: in acqua salata;- Descrizione dell’esposizione a umidificazione in servizio: permanente;- Distribuzione degli agenti biologici: funghi = U; (*)insetti = U; termiti = L; organismi marini = U.
Livello minimo della prestazione:
Classe di Esigenza: Sicurezza
Rivestimenti interni
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Manuale di Manutenzione
U = universalmente presente in EuropaL = localmente presente in Europa(*) il rischio di attacco può essere non significativo a seconda delle particolari situazioni di servizio.
L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili:
° 03.02.01 Rivestimenti e prodotti ceramici
° 03.02.02 Tinteggiature
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Manuale di Manutenzione
Elemento Manutenibile: 03.02.01
Rivestimenti e prodotti ceramici
Unità Tecnologica: 03.02
ANOMALIE RISCONTRABILI
03.02.01.A01 Decolorazione
03.02.01.A02 Deposito superficiale
03.02.01.A03 Disgregazione
03.02.01.A04 Distacco
03.02.01.A05 Efflorescenze
03.02.01.A06 Erosione superficiale
03.02.01.A07 Esfoliazione
03.02.01.A08 Fessurazioni
03.02.01.A09 Macchie e graffiti
03.02.01.A10 Mancanza
03.02.01.A11 Penetrazione di umidità
03.02.01.A12 Polverizzazione
03.02.01.A13 Rigonfiamento
CONTROLLI ESEGUIBILI DALL'UTENTE
Cadenza: ogni 12 mesi
Tipologia: Controllo a vista
03.02.01.C01 Controllo generale delle parti a vista
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
Impiegati come rivestimenti di pareti con elementi in lastre o piastrelle ceramiche prodotte con argille, silice, fondenti, coloranti e altre materie prime minerali. Tra i materiali ceramici utilizzaticome rivestimenti ricordiamo le maioliche, le terraglie, i grès porcellanato , i klinker. Gli elementi in lastre o piastrelle ceramiche hanno caratteristiche di assorbimento, resistenza e spessorediverso.
Rivestimenti interni
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Manuale di Manutenzione
03.02.01.I01 Pulizia delle superfici
Pulizia e rimozione dello sporco superficiale mediante lavaggio, ed eventualmente spazzolatura, degli elementi con detergenti adatti al tipo di rivestimento.
Cadenza: quando occorre
03.02.01.I02 Pulizia e reintegro giunti
Pulizia dei giunti mediante spazzolatura manuale. Reintegro dei giunti degradati mediante nuova listellatura.
Cadenza: quando occorre
03.02.01.I03 Sostituzione degli elementi degradati
Sostituzione degli elementi usurati, rotti, sollevati o scollati con altri analoghi previa preparazione del sottostante piano di posa. Reintegro dei giunti degradati mediante nuova listellatura.Ripristino delle sigillature deteriorate mediante rimozione delle vecchie e sostituzione con sigillanti idonei.
Cadenza: quando occorre
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Manuale di Manutenzione
Elemento Manutenibile: 03.02.02
Tinteggiature
Unità Tecnologica: 03.02
ANOMALIE RISCONTRABILI
03.02.02.A01 Bolle d'aria
03.02.02.A02 Decolorazione
03.02.02.A03 Deposito superficiale
03.02.02.A04 Disgregazione
03.02.02.A05 Distacco
03.02.02.A06 Efflorescenze
03.02.02.A07 Erosione superficiale
03.02.02.A08 Fessurazioni
03.02.02.A09 Macchie e graffiti
03.02.02.A10 Mancanza
03.02.02.A11 Penetrazione di umidità
03.02.02.A12 Polverizzazione
03.02.02.A13 Rigonfiamento
CONTROLLI ESEGUIBILI DALL'UTENTE
Cadenza: ogni 12 mesi
Tipologia: Controllo a vista
03.02.02.C01 Controllo generale delle parti a vista
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
La vasta gamma delle tinteggiature o pitture varia a secondo delle superficie e degli ambienti dove trovano utilizzazione. Per gli ambienti interni di tipo rurale si possono distinguere le pitture acalce, le pitture a colla, le idropitture, le pitture ad olio; per gli ambienti di tipo urbano si possono distinguere le pitture alchidiche, le idropitture acrilviniliche (tempere); per le tipologieindustriali si hanno le idropitture acriliche, le pitture siliconiche, le pitture epossidiche, le pitture viniliche, ecc. Le decorazioni trovano il loro impiego particolarmente per gli elementi di finiturainterna o comunque a vista. La vasta gamma di materiali e di forme varia a secondo dell'utilizzo e degli ambienti d'impiego. Possono essere elementi prefabbricati, lapidei, gessi, laterizi, ecc.
Rivestimenti interni
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Manuale di Manutenzione
03.02.02.I01 Ritinteggiatura coloritura
Ritinteggiature delle superfici con nuove pitture previa carteggiatura e sverniciatura, stuccatura dei paramenti e preparazione del fondo mediante applicazione, se necessario, di prevernicifissanti. Le modalità di ritinteggiatura, i prodotti, le attrezzature variano comunque in funzione delle superfici e dei materiali costituenti.
Cadenza: quando occorre
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Manuale di Manutenzione
Unità Tecnologica: 03.03
Gli infissi interni hanno per scopo quello di permettere il controllo della comunicazione tra gli spazi interni dell'organismo edilizio. In particolare l'utilizzazione dei vari ambienti in modo dapermettere o meno il passaggio di persone, cose, luce naturale ed aria tra i vari ambienti interni.
REQUISITI E PRESTAZIONI (UT)
03.03.R01 Riparabilità
Classe di Requisiti: Facilità d'intervento
Gli infissi dovranno essere collocati in modo da consentire il ripristino dell'integrità, la funzionalità e l'efficienza di parti ed elementi soggetti a guasti.
Gli infissi devono essere accessibili in modo da consentire agevolmente le operazioni di riparazione. La loro collocazione dovrà rispettare le norme tecniche di settore.
Livello minimo della prestazione:
Classe di Esigenza: Funzionalità
03.03.R02 Pulibilità
Classe di Requisiti: Facilità d'intervento
Gli infissi devono consentire la rimozione di sporcizia, depositi, macchie, ecc.
Gli infissi devono essere accessibili e dimensionati in modo da consentire le operazioni di pulizia.
Livello minimo della prestazione:
Classe di Esigenza: Funzionalità
03.03.R03 Sostituibilità
Classe di Requisiti: Facilità d'intervento
Gli infissi dovranno essere realizzati e collocati in modo da consentire la loro sostituibilità, e/o la collocazione di parti ed elementi essi soggetti a guasti.
Onde facilitare la sostituzione di intere parti (ante, telai, ecc.), è inoltre opportuno che l'altezza e la larghezza di coordinazione degli infissi esterni verticali siano modulari e corrispondenti aquelle previste dalle norme UNI 7864, UNI 7866, UNI 7961, UNI 8861, UNI 8975 e UNI EN 12519.
Livello minimo della prestazione:
Classe di Esigenza: Funzionalità
03.03.R04 Permeabilità all'aria
Classe di Requisiti: Termici ed igrotermici
Gli infissi devono controllare il passaggio dell'aria a protezione degli ambienti interni e permettere la giusta ventilazione.
I livelli prestazionali variano in funzione delle classi, della permeabilità all’aria di riferimento a 100 Pa misurata in m3/hm3 e della pressione massima di prova misurata in Pa.
Livello minimo della prestazione:
Classe di Esigenza: Benessere
03.03.R05 Regolarità delle finiture
Classe di Requisiti: Visivi
Gli infissi devono avere gli strati superficiali in vista privi di difetti, e/o comunque esenti da caratteri che possano rendere difficile la lettura formale. Inoltre gli elementi dovranno combaciaretra di loro in modo idoneo senza comprometterne la loro funzionalità.
Gli infissi non devono presentare finiture superficiali eccessivamente rugose, spigolose, cedevoli né tanto meno fessurazioni o screpolature superiore al 10% delle superfici totali.
Livello minimo della prestazione:
Classe di Esigenza: Aspetto
L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili:
° 03.03.01 Porte
° 03.03.02 Porte antipanico
Infissi interni
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Manuale di Manutenzione
Elemento Manutenibile: 03.03.01
Porte
Unità Tecnologica: 03.03
ANOMALIE RISCONTRABILI
03.03.01.A01 Alterazione cromatica
03.03.01.A02 Bolla
03.03.01.A03 Corrosione
03.03.01.A04 Deformazione
03.03.01.A05 Deposito superficiale
03.03.01.A06 Distacco
03.03.01.A07 Fessurazione
03.03.01.A08 Frantumazione
03.03.01.A09 Fratturazione
03.03.01.A10 Incrostazione
03.03.01.A11 Infracidamento
03.03.01.A12 Lesione
03.03.01.A13 Macchie
03.03.01.A14 Non ortogonalità
03.03.01.A15 Patina
03.03.01.A16 Perdita di lucentezza
03.03.01.A17 Perdita di materiale
03.03.01.A18 Perdita di trasparenza
Le porte hanno funzione di razionalizzare l'utilizzazione dei vari spazi in modo da regolare il passaggio di persone, cose, luce naturale ed aria fra ambienti adiacenti, oltre che funzioni di ordineestetico e architettonico. La presenza delle porte a secondo della posizione e delle dimensioni determina lo svolgimento delle varie attività previste negli spazi di destinazione. In commercioesiste un'ampia gamma di tipologie diverse sia per materiale (legno, metallo, plastica, vetro, ecc.) che per tipo di apertura (a rotazione, a ventola, scorrevole, a tamburo, ripiegabile, afisarmonica, basculante, a scomparsa). Le porte interne sono costituite da: anta o battente (l'elemento apribile), telaio fisso (l'elemento fissato al controtelaio che contorna la porta e la sostieneper mezzo di cerniere), battuta (la superficie di contatto tra telaio fisso e anta mobile), cerniera (l'elemento che sostiene l'anta e ne permette la rotazione rispetto al telaio fisso), controtelaio(formato da due montanti ed una traversa è l'elemento fissato alla parete che consente l'alloggio al telaio), montante (l'elemento verticale del telaio o del controtelaio) e traversa (l'elementoorizzontale del telaio o del controtelaio).
Infissi interni
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Manuale di Manutenzione
03.03.01.A19 Scagliatura, screpolatura
03.03.01.A20 Scollaggi della pellicola
CONTROLLI ESEGUIBILI DALL'UTENTE
Cadenza: ogni 12 mesi
Tipologia: Controllo a vista
03.03.01.C01 Controllo delle serrature
Cadenza: ogni 6 mesi
Tipologia: Controllo a vista
03.03.01.C02 Controllo guide di scorrimento
Cadenza: ogni 6 mesi
Tipologia: Controllo a vista
03.03.01.C03 Controllo maniglia
Cadenza: ogni 12 mesi
Tipologia: Controllo a vista
03.03.01.C04 Controllo parti in vista
Cadenza: ogni 6 mesi
Tipologia: Controllo a vista
03.03.01.C05 Controllo vetri
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DALL'UTENTE
Cadenza: ogni anno
Lubrificazione ed ingrassaggio delle serrature e cerniere con prodotti siliconici, verifica del corretto funzionamento.
03.03.01.I01 Lubrificazione serrature, cerniere
Cadenza: quando occorre
Pulizia delle ante con prodotti detergenti non aggressivi idonei al tipo di materiale.
03.03.01.I02 Pulizia ante
Cadenza: quando occorre
Pulizia degli organi di movimentazione tramite detergenti comuni.
03.03.01.I03 Pulizia organi di movimentazione
Cadenza: quando occorre
Pulizia del telaio con prodotti detergenti non aggressivi idonei al tipo di materiale.
03.03.01.I04 Pulizia telai
Cadenza: ogni 6 mesi
Registrazione e lubrificazione della maniglia, delle viti e degli accessori di manovra apertura-chiusura.
03.03.01.I05 Registrazione maniglia
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Manuale di Manutenzione
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
03.03.01.I06 Regolazione controtelai
Regolazione del fissaggio dei controtelai alle pareti.
Cadenza: ogni 3 anni
03.03.01.I07 Regolazione telai
Regolazione del fissaggio dei telai ai controtelai.
Cadenza: ogni 12 mesi
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Manuale di Manutenzione
Elemento Manutenibile: 03.03.02
Porte antipanico
Unità Tecnologica: 03.03
REQUISITI E PRESTAZIONI (EM)
03.03.02.R01 Regolarità delle finiture per porte antipanico
Classe di Requisiti: Visivi
Le porte antipanico devono avere gli strati superficiali in vista privi di difetti.
Livello minimo della prestazione:
Il dispositivo antipanico dovrà essere progettato e realizzato in modo che tutti gli spigoli e gli angoli esposti che potrebbero provocare lesioni agli utenti che si servono dell'uscita di sicurezza,siano arrotondati con un raggio >= 0,5 mm (UNI EN 1125).
Classe di Esigenza: Aspetto
03.03.02.R02 Resistenza agli agenti aggressivi per porte antipanico
Classe di Requisiti: Protezione dagli agenti chimici ed organici
Le porte antipanico non dovranno subire dissoluzioni o disgregazioni e mutamenti di aspetto a causa dell'azione di agenti aggressivi chimici
Livello minimo della prestazione:
Le porte antipanico dovranno avere una resistenza alla corrosione pari ad almeno al grado 3, in base a quanto previsto dalla UNI EN 1670 e UNI EN 1125.
Classe di Esigenza: Sicurezza
03.03.02.R03 Resistenza agli urti per porte antipanico
Classe di Requisiti: Di stabilità
Le porte antipanico dovranno essere in grado di sopportare urti che non debbono compromettere la stabilità degli stessi; né provocare il distacco di elementi o frammenti pericolosi a caricodegli utenti.
Livello minimo della prestazione:
Gli infissi devono resistere all'azione di urti esterni ed interni realizzati con le modalità indicate nelle norme UNI EN 179, UNI EN 1125, UNI EN 1158.
Classe di Esigenza: Sicurezza
03.03.02.R04 Resistenza al fuoco per porte antipanico
Classe di Requisiti: Protezione antincendio
I materiali costituenti le porte antipanico, sottoposti all'azione del fuoco non devono subire trasformazioni chimico-fisiche.
Livello minimo della prestazione:
I serramenti dovranno essere scelti in base alla individuazione della classe di resistenza al fuoco REI in funzione dell'altezza dell'edificio e rispettare i seguenti valori:- altezza antincendio [m] da 12 a 32, Classe REI [min.] = 60;- altezza antincendio [m] da oltre 32 a 80, Classe REI [min.] = 90;- altezza antincendio [m] oltre 80, Classe REI [min.] = 120.Inoltre il materiale previsto per la realizzazione del dispositivo antipanico dovrà consentire il funzionamento a temperature comprese tra i -20°C e i +100°C (UNI EN 1125).
Classe di Esigenza: Sicurezza
03.03.02.R05 Sostituibilità per porte antipanico
Classe di Requisiti: Facilità d'intervento
Le porte antipanico dovranno essere realizzate e collocate in modo da consentire la loro sostituibilità, e/o la collocazione di parti ed elementi essi soggetti a guasti.
Livello minimo della prestazione:
Onde facilitare la sostituzione è fondamentale che i componenti ed i dispositivi antipanico siano corrispondenti a quelle previste dalle norme UNI EN 179, UNI EN 1125, UNI EN 1158.
Classe di Esigenza: Funzionalità
03.03.02.R06 Stabilità chimico reattiva per porte antipanico
Classe di Requisiti: Protezione dagli agenti chimici ed organici
Le porte antipanico hanno la funzione di agevolare la fuga verso le porte esterne e/o comunque verso spazi sicuri in casi di eventi particolari (incendi, terremoti, emergenze, ecc.). Ledimensioni ed i materiali sono normati secondo le prescrizioni in materia di sicurezza. Esse sono dotate di elemento di manovra che regola lo sblocco delle ante definito "maniglioneantipanico". Il dispositivo antipanico deve essere realizzato in modo da consentire lo sganciamento della porta nel momento in cui viene azionata la barra posta orizzontalmente sulla parteinterna di essa. Tra i diversi dispositivi in produzione vi sono i dispositivi antipanico con barra a spinta (push-bar) e i dispositivi antipanico con barra a contatto (touch-bar).
Infissi interni
Pagina 89
Manuale di Manutenzione
Le porte antipanico e i materiali costituenti sotto l'azione di sostanze chimiche con le quali possono venire in contatto non dovranno produrre reazioni chimiche.
Livello minimo della prestazione:
Le porte antipanico dovranno avere una resistenza alla corrosione pari ad almeno al grado 3, in base a quanto previsto dalle UNI EN 1670 e UNI EN 1125.
Classe di Esigenza: Sicurezza
ANOMALIE RISCONTRABILI
03.03.02.A01 Alterazione cromatica
03.03.02.A02 Bolla
03.03.02.A03 Corrosione
03.03.02.A04 Deformazione
03.03.02.A05 Deposito superficiale
03.03.02.A06 Distacco
03.03.02.A07 Fessurazione
03.03.02.A08 Frantumazione
03.03.02.A09 Fratturazione
03.03.02.A10 Incrostazione
03.03.02.A11 Infracidamento
03.03.02.A12 Lesione
03.03.02.A13 Macchie
03.03.02.A14 Non ortogonalità
03.03.02.A15 Patina
03.03.02.A16 Perdita di lucentezza
03.03.02.A17 Perdita di materiale
03.03.02.A18 Perdita di trasparenza
03.03.02.A19 Scagliatura, screpolatura
03.03.02.A20 Scollaggi della pellicola
CONTROLLI ESEGUIBILI DALL'UTENTE
Pagina 90
Manuale di Manutenzione
Cadenza: quando occorre
Tipologia: Controllo a vista
03.03.02.C01 Controllo certificazioni
Cadenza: ogni mese
Tipologia: Controllo a vista
03.03.02.C03 Controllo degli spazi
Cadenza: ogni 12 mesi
Tipologia: Controllo a vista
03.03.02.C04 Controllo delle serrature
Cadenza: ogni 12 mesi
Tipologia: Controllo a vista
03.03.02.C06 Controllo parti in vista
Cadenza: ogni 6 mesi
Tipologia: Controllo a vista
03.03.02.C07 Controllo ubicazione porte
Cadenza: ogni 6 mesi
Tipologia: Controllo a vista
03.03.02.C08 Controllo vetri
CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
Cadenza: ogni mese
Verificare il posizionamento delle controbocchette a pavimento rispetto al filo del pavimento, assicurandosi che l'altezza superiore non sia maggiore di 15 mm. Verificare inoltre l'assenza dipolvere e sporcizia.
Tipologia: Aggiornamento
03.03.02.C02 Controllo controbocchette
Cadenza: ogni mese
Controllo del corretto funzionamento dei maniglioni e degli elementi di manovra che regolano lo sblocco delle ante.
Tipologia: Controllo
03.03.02.C05 Controllo maniglione
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DALL'UTENTE
Cadenza: ogni anno
Lubrificazione ed ingrassaggio delle serrature e cerniere con prodotti siliconici, verifica del corretto funzionamento.
03.03.02.I01 Lubrificazione serrature, cerniere
Cadenza: quando occorre
Pulizia delle ante con prodotti detergenti non aggressivi idonei al tipo di materiale.
03.03.02.I02 Pulizia ante
Cadenza: quando occorre
Pulizia degli organi di movimentazione tramite detergenti comuni.
03.03.02.I03 Pulizia organi di movimentazione
Pagina 91
Manuale di Manutenzione
Cadenza: quando occorre
Pulizia del telaio con prodotti detergenti non aggressivi idonei al tipo di materiale.
03.03.02.I04 Pulizia telai
Cadenza: ogni 12 anni
Registrazione maniglione antipanico e lubrificazione degli accessori di manovra apertura-chiusura.
03.03.02.I05 Registrazione maniglione
Cadenza: quando occorre
Rimozione di eventuali ostacoli in prossimità degli spazi interessati dalle porte antipanico o in prossimità di esse.
03.03.02.I08 Rimozione ostacoli spazi
Cadenza: ogni 6 mesi
Verifica del corretto funzionamento di apertura-chiusura mediante prova manuale.
03.03.02.I09 Verifica funzionamento
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
03.03.02.I06 Regolazione controtelai
Regolazione del fissaggio dei controtelai alle pareti.
Cadenza: ogni 3 anni
03.03.02.I07 Regolazione telai
Regolazione del fissaggio dei telai ai controtelai.
Cadenza: ogni 12 mesi
Pagina 92
Manuale di Manutenzione
Unità Tecnologica: 03.04
I controsoffitti sono sistemi di finiture tecniche in elementi modulari leggeri. Essi possono essere direttamente fissati al solaio o appesi ad esso tramite elementi di sostegno. Essi hanno inoltrela funzione di controllare la definizione morfologica degli ambienti attraverso la possibilità di progettare altezze e volumi e talvolta di nascondere la distribuzione di impianti tecnologicinonché da contribuire all'isolamento acustico degli ambienti. Gli strati funzionali dei controsoffitti possono essere composti da vari elementi i materiali diversi quali:- pannelli (fibra, fibra a matrice cementizia, fibra minerale ceramizzato, fibra rinforzato, gesso, gesso fibrorinforzato, gesso rivestito, profilati in lamierino d'acciaio, stampati in alluminio,legno, PVC);- doghe (PVC, altre materie plastiche, profilati in lamierino d'acciaio, profilati in lamierino di alluminio);- lamellari (PVC, altre materie plastiche, profilati in lamierino d'acciaio, profilati in lamierino di alluminio, lastre metalliche);- grigliati (elementi di acciaio, elementi di alluminio, elementi di legno, stampati di resine plastiche e simili);- cassettoni (legno). Inoltre essi possono essere chiusi non ispezionabili, chiusi ispezionabili e aperti.
L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili:
° 03.04.01 Controsoffitti in cartongesso
Controsoffitti
Pagina 93
Manuale di Manutenzione
Elemento Manutenibile: 03.04.01
Controsoffitti in cartongesso
Unità Tecnologica: 03.04
ANOMALIE RISCONTRABILI
03.04.01.A01 Alterazione cromatica
03.04.01.A02 Bolla
03.04.01.A03 Corrosione
03.04.01.A04 Deformazione
03.04.01.A05 Deposito superficiale
03.04.01.A06 Distacco
03.04.01.A07 Fessurazione
03.04.01.A08 Fratturazione
03.04.01.A09 Incrostazione
03.04.01.A10 Lesione
03.04.01.A11 Macchie
03.04.01.A12 Non planarità
03.04.01.A13 Perdita di lucentezza
03.04.01.A14 Perdita di materiale
03.04.01.A15 Scagliatura, screpolatura
03.04.01.A16 Scollaggi della pellicola
CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
Cadenza: ogni 12 mesi
03.04.01.C01 Controllo generale delle parti a vista
I soffitti isolanti in cartongesso ad orditura metallica si utilizzano per realizzare le finiture orizzontali degli ambienti, unitamente al loro isolamento termico ed acustico. Svolgono una funzionedeterminante nella regolazione dell’umidità ambientale, nella protezione al fuoco ed offrono molteplici possibilità architettoniche e funzionali, anche nel coprire installazioni o strutture.
Controsoffitti
Pagina 94
Manuale di Manutenzione
Controllo dello stato di complanarità degli elementi dei controsoffitti e del grado di usura delle parti in vista. Controllo dell'integrità dei giunti tra gli elementi.
Tipologia: Controllo a vista
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
03.04.01.I01 Sostituzione elementi
Sostituzione degli elementi degradati, rotti e/o mancanti con elementi analoghi.
Cadenza: quando occorre
Pagina 95
Manuale di Manutenzione
Unità Tecnologica: 03.05
Si tratta di strutture di collegamento inclinate costituite da strutture a piano inclinato e da strutture gradonate o a gradini la cui funzione è quella di raggiungere piani posti a quote diverse. Lestrutture inclinate si possono dividere in: a) rampe a piano inclinato (con una pendenza fino all'8%); b) rampe gradonate, costituite da elementi a gradoni (con una pendenza fino a 20°); c)scale, formate da gradini con pendenze varie in rapporto alla loro funzione (scale esterne, scale di servizio, scale di sicurezza, ecc.). Le scale possono assumere morfologie diverse: a) ad unao più rampe; b) scale curve; c) scale ellittiche a pozzo; d) scale circolari a pozzo; e) scale a chiocciola. Le scale e rampe possono essere realizzate secondo molteplici conformazionistrutturali e in materiali diversi. Si possono avere strutture in acciaio, in legno, in murature, in c.a., preefabbricate, ecc.
L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili:
° 03.05.01 Scale in legno
Scale e rampe
Pagina 96
Manuale di Manutenzione
Elemento Manutenibile: 03.05.01
Scale in legno
Unità Tecnologica: 03.05
ANOMALIE RISCONTRABILI
03.05.01.A01 Azzurratura
03.05.01.A02 Decolorazione
03.05.01.A03 Deformazione
03.05.01.A04 Deposito superficiale
03.05.01.A05 Disgregazione
03.05.01.A06 Distacco
03.05.01.A07 Fessurazioni
03.05.01.A08 Infracidamento
03.05.01.A09 Macchie e graffiti
03.05.01.A10 Muffa
03.05.01.A11 Penetrazione di umidità
03.05.01.A12 Perdita di materiale
03.05.01.A13 Polverizzazione
03.05.01.A14 Rigonfiamento
CONTROLLI ESEGUIBILI DALL'UTENTE
Cadenza: ogni 12 mesi
Tipologia: Controllo a vista
03.05.01.C02 Controllo rivestimenti pedate e alzate
La scala è una costruzione edilizia che va a definirsi come struttura di collegamento verticale fra i diversi piani di un edificio. Esse possono essere a rampe semplici o a più rampe. Realizzatecon travi di essenza diversa (quercia, castagno, ecc.), possono essere realizzate con coppia di travi appoggiate e chiodate al travicellone del solaio con piano di calpestio in tavole oppure incotto; pedata in tavole di quercia inserita a incastro e chiodate con bullette di ferro.
Scale e rampe
Pagina 97
Manuale di Manutenzione
CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
Cadenza: ogni 12 mesi
Controllo periodico delle parti in vista finalizzato alla ricerca di anomalie (fenomeni di disgregazioni, scaglionature, fessurazioni, distacchi, esposizione dei ferri d'armatura, processi dicarbonatazione del cls, ecc.).
Tipologia: Controllo a vista
03.05.01.C01 Controllo strutture
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
03.05.01.I01 Ripresa coloritura
Ritinteggiature delle parti previa rimozione delle parti deteriorate mediante preparazione del fondo. Le modalità di ritinteggiatura, i prodotti, le attrezzature variano comunque in funzione dellesuperfici e dei materiali costituenti.
Cadenza: quando occorre
03.05.01.I02 Ripristino puntuale pedate e alzate
Ripristino e/o sostituzione degli elementi rotti delle pedate e delle alzate con elementi analoghi.
Cadenza: quando occorre
03.05.01.I03 Sostituzione degli elementi degradati
Sostituzione degli elementi usurati o rotti con altri analoghi. Sostituzione e verifica dei relativi ancoraggi.
Cadenza: quando occorre
03.05.01.I04 Ripristino serraggi bulloni e connessioni metalliche
Ripristino e/o sostituzione degli elementi di connessione e verifica del corretto serraggio degli stessi e sostituzioni di quelli mancanti. Riparazione della protezione antiruggine degli elementimetallici mediante rimozione della ruggine ed applicazione di vernici protettive. Riparazione di eventuali corrosioni o fessurazioni mediante saldature in loco con elementi di raccordo.
Cadenza: ogni 2 anni
Pagina 98
Manuale di Manutenzione
Unità Tecnologica: 03.06
Si tratta di elementi la cui funzione è quella di protezione dalle cadute verso spazi vuoti. I parapetti possono essere pieni o con vuoti. Sono generalmente costituiti da telai realizzati medianteelementi metallici pieni, aperti o scatolari saldati e conformati tra loro. Possono generalmente essere accoppiati ad altri materiali. In genere le ringhiere possono essere accoppiate alla solettae/o altro elemento orizzontale mediante: semplice appoggio, ancoraggio alla muratura perimetrale, ancoraggio alla soletta (al bordo esterno, all'intradosso) o pilastrini di ancoraggio.
REQUISITI E PRESTAZIONI (UT)
03.06.R01 Conformità ai parametri di sicurezza
Classe di Requisiti: Di stabilità
I parapetti e le ringhiere dovranno essere realizzati in conformità alle norme di sicurezza e di abitabilità.
Vanno rispettati i seguenti parametri:- Sui parapetti e ringhiere va considerata come azione degli utenti una forza uniformemente distribuita di 1,5 kN/m per balconi di edifici privati e di 3 kN/m per balconi di edifici pubblici.- I parapetti e le ringhiere di balconate, logge e passarelle dovranno avere una altezza non inferiore a 1,00 m (per balconi situati ad un'altezza dal suolo superiore ai 12 m, sarebbe opportunopredisporre i parapetti ad 1,10-1,20 m).- Gli elementi di protezione di parapetti e ringhiere dovranno garantire una libera visuale verso l'esterno, di almeno 0,60 m a partire dal piano di calpestio garantendo, in particolare ai bambini,una interazione con l'ambiente circostante, prevenendone i tentativi di scalata motivati dalla curiosità.- Gli elementi di protezione di parapetti e ringhiere dovranno avere conformazione geometrica con disegno a griglia verticale, sfavorendo eventuali tentativi di scalata.- Gli elementi di protezione di parapetti e ringhiere dovranno essere realizzati in modo da non essere attraversabile da una sfera di diametro pari a 10 cm, sfavorendo eventuali tentativi diattraversamento.
Livello minimo della prestazione:
Classe di Esigenza: Sicurezza
L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili:
° 03.06.01 Corrimano
° 03.06.02 ringhiera in metallo
Parapetti e ringhiere in metallo
Pagina 99
Manuale di Manutenzione
Elemento Manutenibile: 03.06.01
Corrimano
Unità Tecnologica: 03.06
ANOMALIE RISCONTRABILI
03.06.01.A01 Altezza inadeguata
03.06.01.A02 Sganciamenti
CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
Cadenza: ogni anno
Controllare periodicamente la stabilità nei punti di aggancio a parete o ad altri elementi. Verificare le altezze d'uso e di sicurezza.
Tipologia: Controllo
03.06.01.C01 Controllo generale
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DALL'UTENTE
Cadenza: quando occorre
Provvedere alle operazioni di pulizia periodica con la rimozione di polveri, macchie, ecc., utilizzando prodotti idonei a secondo del tipo di superficie.
03.06.01.I01 Pulizia
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
03.06.01.I02 Ripristino punti aggancio
Ripristino della stabilità nei punti di aggancio a parete o ad altri elementi se necessario.
Cadenza: quando occorre
Si tratta di dispositivi la cui funzione è quella di aiutare ed agevolare l'utente a mantenere l'equilibrio durante la percorrenza di spazi pedonali. In fase di progettazione e di dimensionamento,tener conto della destinazione d'uso e del tipo di utenza (anziani, bambini, portatori di handicap, ecc.). Possono essere realizzati con materiali diversi (legno, metallo, plastica, materiali misti,ecc.).
Parapetti e ringhiere in metallo
Pagina 100
Manuale di Manutenzione
Elemento Manutenibile: 03.06.02
ringhiera in metallo
Unità Tecnologica: 03.06
ANOMALIE RISCONTRABILI
03.06.02.A01 Altezza inadeguata
03.06.02.A02 Corrosione
03.06.02.A03 Decolorazione
03.06.02.A04 Deformazione
03.06.02.A05 Disposizione elementi inadeguata
03.06.02.A06 Mancanza di elementi
03.06.02.A07 Rottura di elementi
CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
Cadenza: ogni 6 mesi
Controllare lo stato superficiale degli elementi e l'assenza di eventuali anomalie (corrosione, mancanza, deformazione, ecc.). Verificare la stabilità nei punti di aggancio a parete o ad altrielementi. Verificare le altezze d'uso e di sicurezza.
Tipologia: Verifica
03.06.02.C01 Controllo generale
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
03.06.02.I01 Sistemazione generale
Rifacimento degli strati di protezione con materiali idonei ai tipi di superfici previa rimozione di eventuale formazione di corrosione localizzata. Ripristino della stabilità nei punti di aggancio aparete o ad altri elementi. Ripristino delle altezze d'uso e di sicurezza. Sostituzione di eventuali parti mancanti o deformate.
Cadenza: quando occorre
Si tratta di parapetti costituiti da telai realizzati mediante elementi metallici pieni, aperti o scatolari saldati e conformati tra loro. Possono generalmente essere accoppiati ad altri materiali. Ingenere le ringhiere possono essere accoppiate alla soletta e/o altro elemento orizzontale mediante: semplice appoggio, ancoraggio alla muratura perimetrale, ancoraggio alla soletta (al bordoesterno, all'intradosso) o pilastrini di ancoraggio.
Parapetti e ringhiere in metallo
Pagina 101
Manuale di Manutenzione
Unità Tecnologica: 03.07
Le pavimentazioni esterne fanno parte delle partizioni orizzontali esterne. La loro funzione, oltre a quella protettiva, è quella di permettere il transito ai fruitori e la relativa resistenza ai carichi.Importante è che la superficie finale dovrà risultare perfettamente piana con tolleranze diverse a secondo del tipo di rivestimento e della destinazione d'uso dei luoghi. Gli spessori variano infunzione al traffico previsto in superficie. La scelta degli elementi, il materiale, la posa, il giunto, le fughe, gli spessori, l'isolamento, le malte, i collanti, gli impasti ed i fissaggi variano infunzione dei luoghi e del loro impiego. Le pavimentazioni esterne possono essere di tipo: cementizie, lapideo, resinoso, resiliente, ceramico, lapideo di cava e lapideo in conglomerato.
REQUISITI E PRESTAZIONI (UT)
03.07.R01 Regolarità delle finiture
Classe di Requisiti: Visivi
Le pavimentazioni devono avere gli strati superficiali in vista privi di difetti, fessurazioni, scagliature o screpolature superficiali e/o comunque esenti da caratteri che possano rendere difficile lalettura formale.
I livelli minimi variano in funzione delle varie esigenze di aspetto come: la planarità; l'assenza di difetti superficiali; l'omogeneità di colore; l'omogeneità di brillantezza; l'omogeneità diinsudiciamento, ecc..
Livello minimo della prestazione:
Classe di Esigenza: Aspetto
L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili:
° 03.07.01 Rivestimenti in gres porcellanato
Pavimentazioni esterne
Pagina 102
Manuale di Manutenzione
Elemento Manutenibile: 03.07.01
Rivestimenti in gres porcellanato
Unità Tecnologica: 03.07
REQUISITI E PRESTAZIONI (EM)
03.07.01.R01 Resistenza agli agenti aggressivi
Classe di Requisiti: Protezione dagli agenti chimici ed organici
I rivestimenti non debbono subire dissoluzioni o disgregazioni e mutamenti di aspetto a causa dell'azione di agenti aggressivi chimici.
Livello minimo della prestazione:
I livelli minimi variano in funzione dei parametri stabiliti per le singole sostanze pericolose dalla normativa vigente.
Classe di Esigenza: Sicurezza
03.07.01.R02 Resistenza meccanica
Classe di Requisiti: Di stabilità
Le pavimentazioni devono contrastare in modo efficace la manifestazione di eventuali rotture, o deformazioni rilevanti, causate dall'azione di possibili sollecitazioni.
Livello minimo della prestazione:
Per la determinazione dei livelli minimi si considerano i parametri derivanti da prove di laboratorio che prendono in considerazione la norma UNI EN 12525.
Classe di Esigenza: Sicurezza
ANOMALIE RISCONTRABILI
03.07.01.A01 Alterazione cromatica
03.07.01.A02 Degrado sigillante
03.07.01.A03 Deposito superficiale
03.07.01.A04 Disgregazione
03.07.01.A05 Distacco
03.07.01.A06 Erosione superficiale
03.07.01.A07 Fessurazioni
03.07.01.A08 Macchie e graffiti
03.07.01.A09 Mancanza
03.07.01.A10 Perdita di elementi
03.07.01.A11 Scheggiature
I rivestimenti in gres porcellanato vengono ottenuti da impasti di argille naturali greificanti, opportunamente corrette con fondenti e smagranti (argille artificiali). Adatto per pavimenti erivestimenti, sia in interni sia in esterni, è impermeabile, compatto, duro, opaco, dotato di alta inerzia chimica, antigelivo, resistente alla rottura, all'abrasione, alla compressione (sino a 200-300N/mM2),ai carichi e al fuoco. Il grès porcellanato è disponibile in un'ampia e articolata gamma di formati.
Pavimentazioni esterne
Pagina 103
Manuale di Manutenzione
03.07.01.A12 Sollevamento e distacco dal supporto
CONTROLLI ESEGUIBILI DALL'UTENTE
Cadenza: ogni 12 mesi
Tipologia: Controllo a vista
03.07.01.C01 Controllo generale delle parti a vista
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
03.07.01.I01 Pulizia delle superfici
Pulizia e rimozione dello sporco superficiale mediante lavaggio, ed eventualmente spazzolatura, degli elementi con detergenti adatti al tipo di rivestimento.
Cadenza: quando occorre
03.07.01.I02 Pulizia e reintegro giunti
Pulizia dei giunti mediante spazzolatura manuale. Reintegro dei giunti degradati mediante nuova listellatura.
Cadenza: quando occorre
03.07.01.I03 Sostituzione degli elementi degradati
Sostituzione degli elementi usurati, rotti, sollevati o scollati con altri analoghi previa preparazione del sottostante piano di posa. Reintegro dei giunti degradati mediante nuova listellatura.
Cadenza: quando occorre
Pagina 104
Manuale di Manutenzione
Unità Tecnologica: 03.08
Le pavimentazioni fanno parte delle partizioni interne orizzontali e ne costituiscono l'ultimo strato funzionale. In base alla morfologia del rivestimento possono suddividersi in continue (se nonsono nel loro complesso determinabili sia morfologicamente che dimensionalmente) e discontinue (quelle costituite da elementi con dimensioni e morfologia ben precise). La loro funzione,oltre a quella protettiva, è quella di permettere il transito ai fruitori dell'organismo edilizio e la relativa resistenza ai carichi. Importante è che la superficie finale dovrà risultare perfettamentepiana con tolleranze diverse a secondo del tipo di rivestimento e della destinazione d'uso degli ambienti. Gli spessori variano in funzione al traffico previsto in superficie. La scelta deglielementi, il materiale, la posa, il giunto, le fughe, gli spessori, l'isolamento, le malte, i collanti, gli impasti ed i fissaggi variano in funzione degli ambienti e del loro impiego. Le pavimentazioniinterne possono essere di tipo:- cementizio;- lapideo;- resinoso;- resiliente;- tessile;- ceramico;- lapideo di cava;- lapideo in conglomerato;- ligneo.
REQUISITI E PRESTAZIONI (UT)
03.08.R01 Regolarità delle finiture
Classe di Requisiti: Visivi
Le pavimentazioni debbono avere gli strati superficiali in vista privi di difetti, fessurazioni, scagliature o screpolature superficiali e/o comunque esenti da caratteri che possano rendere difficilela lettura formale.
I livelli minimi variano in funzione delle varie esigenze di aspetto come: la planarità; l'assenza di difetti superficiali; l'omogeneità di colore; l'omogeneità di brillantezza; l'omogeneità diinsudiciamento, ecc..
Livello minimo della prestazione:
Classe di Esigenza: Aspetto
L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili:
° 03.08.01 Rivestimenti in gres porcellanato
Pavimentazioni interne
Pagina 105
Manuale di Manutenzione
Elemento Manutenibile: 03.08.01
Rivestimenti in gres porcellanato
Unità Tecnologica: 03.08
REQUISITI E PRESTAZIONI (EM)
03.08.01.R01 Resistenza agli agenti aggressivi
Classe di Requisiti: Protezione dagli agenti chimici ed organici
I rivestimenti non debbono subire dissoluzioni o disgregazioni e mutamenti di aspetto a causa dell'azione di agenti aggressivi chimici.
Livello minimo della prestazione:
I livelli minimi variano in funzione dei parametri stabiliti per le singole sostanze pericolose dalla normativa vigente.
Classe di Esigenza: Sicurezza
03.08.01.R02 Resistenza meccanica
Classe di Requisiti: Di stabilità
Le pavimentazioni devono contrastare in modo efficace la manifestazione di eventuali rotture, o deformazioni rilevanti, causate dall'azione di possibili sollecitazioni.
Livello minimo della prestazione:
Per la determinazione dei livelli minimi si considerano i parametri derivanti da prove di laboratorio che prendono in considerazione la norma UNI EN 12825.
Classe di Esigenza: Sicurezza
ANOMALIE RISCONTRABILI
03.08.01.A01 Alterazione cromatica
03.08.01.A02 Degrado sigillante
03.08.01.A03 Deposito superficiale
03.08.01.A04 Disgregazione
03.08.01.A05 Distacco
03.08.01.A06 Erosione superficiale
03.08.01.A07 Fessurazioni
03.08.01.A08 Macchie e graffiti
03.08.01.A09 Mancanza
03.08.01.A10 Perdita di elementi
03.08.01.A11 Scheggiature
I rivestimenti in gres porcellanato vengono ottenuti da impasti di argille naturali greificanti, opportunamente corrette con fondenti e smagranti (argille artificiali). Adatto per pavimenti erivestimenti, sia in interni sia in esterni, è impermeabile, compatto, duro, opaco, dotato di alta inerzia chimica, antigelivo, resistente alla rottura, all'abrasione, alla compressione (sino a 200-300N/mM2),ai carichi e al fuoco. Il grès porcellanato è disponibile in un'ampia e articolata gamma di formati.
Pavimentazioni interne
Pagina 106
Manuale di Manutenzione
03.08.01.A12 Sollevamento e distacco dal supporto
CONTROLLI ESEGUIBILI DALL'UTENTE
Cadenza: ogni 12 mesi
Tipologia: Controllo a vista
03.08.01.C01 Controllo generale delle parti a vista
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
03.08.01.I01 Pulizia delle superfici
Pulizia e rimozione dello sporco superficiale mediante lavaggio, ed eventualmente spazzolatura, degli elementi con detergenti adatti al tipo di rivestimento.
Cadenza: quando occorre
03.08.01.I02 Pulizia e reintegro giunti
Pulizia dei giunti mediante spazzolatura manuale. Reintegro dei giunti degradati mediante nuova listellatura.
Cadenza: quando occorre
03.08.01.I03 Sostituzione degli elementi degradati
Sostituzione degli elementi usurati, rotti, sollevati o scollati con altri analoghi previa preparazione del sottostante piano di posa. Reintegro dei giunti degradati mediante nuova listellatura.
Cadenza: quando occorre
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Manuale di Manutenzione
IMPIANTI TECNOLOGICI TRADIZIONALI
Unità Tecnologiche:
° 04.01 Ascensori e montacarichi
° 04.02 Impianto di distribuzione acqua fredda e calda
° 04.03 Impianto di smaltimento acque reflue
° 04.04 Impianto di trasmissione fonia e dati
° 04.05 Impianto telefonico e citofonico
Insieme delle unità e degli elementi tecnici del sistema edilizio aventi funzione di consentire l'utilizzo, da parte degli utenti, di flussi energetici, informativi e materiali e di consentire il conseguente allontanamento degli eventuali prodotti di scarto.
Corpo d'Opera: 04
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Manuale di Manutenzione
Unità Tecnologica: 04.01
Gli ascensori e montacarichi sono impianti di trasporto verticali, ovvero l'insieme degli elementi tecnici aventi la funzione di trasportare persone e/o cose. Generalmente sono costituiti da unapparecchio elevatore, da una cabina (le cui dimensioni consentono il passaggio delle persone) che scorre lungo delle guide verticali o inclinate al massimo di 15° rispetto alla verticale. Gliascensori sono classificati in classi:- classe I: adibiti al trasporto di persone;- classe II: adibiti al trasporto di persone ma che possono trasportare anche merci;- classe III: adibiti al trasporto di letti detti anche montalettighe;- classe IV: adibiti al trasporto di merci accompagnate da persone;- classe V: adibiti al trasporto esclusivo di cose.Il manutentore è l'unico responsabile dell'impianto e pertanto deve effettuare le seguenti verifiche, annotandone i risultati sull'apposito libretto dell'impianto: integrità ed efficienza di tutti idispositivi dell'impianto quali limitatori, paracadute, ecc., elementi portanti quali funi e catene e isolamento dell'impianto elettrico ed efficienza dei collegamenti di terra. Gli ascensori emontacarichi vanno sottoposti a verifiche periodiche da parte di uno dei seguenti soggetti: Azienda Sanitaria Locale competente per territorio, ispettorati del Ministero del Lavoro e organismiabilitati dalla legge.
REQUISITI E PRESTAZIONI (UT)
04.01.R01 Affidabilità
Classe di Requisiti: Funzionalità d'uso
Gli elementi costituenti gli ascensori e/o i montacarichi devono funzionare senza causare pericoli sia in condizioni normali sia in caso di emergenza.
In caso di mancanza dell’alimentazione elettrica principale o in caso di mancanza dell’alimentazione del circuito di manovra la decelerazione della cabina non deve superare quella che si haper intervento del paracadute o per urto sugli ammortizzatori. Devono essere installati due esemplari di elementi meccanici del freno in modo da garantire l'azione frenante di almeno un frenoqualora uno di detti elementi non agisca.
Livello minimo della prestazione:
Classe di Esigenza: Funzionalità
L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili:
° 04.01.01 Piattaforme elevatrici per disabili
° 04.01.02 Funi
° 04.01.03 Guide cabina
° 04.01.04 Porte di piano
° 04.01.05 Pulsantiera
° 04.01.06 Quadro di manovra
Ascensori e montacarichi
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Manuale di Manutenzione
Elemento Manutenibile: 04.01.01
Piattaforme elevatrici per disabili
Unità Tecnologica: 04.01
REQUISITI E PRESTAZIONI (EM)
04.01.01.R01 Comodità di uso e manovra
Classe di Requisiti: Funzionalità d'uso
Le aperture del vano che consentono l’accesso alla piattaforma e/o cabina devono presentare caratteristiche di facilità di uso, di funzionalità e di manovrabilità.
Livello minimo della prestazione:
I dispositivi di apertura devono avere altezza libera di accesso non inferiore a 2 m. La larghezza libera di accesso delle porte di piano non deve superare per più di 50 mm, su ciascun lato, lalarghezza libera dell’accesso della cabina. Ogni accesso di piano deve avere una soglia con resistenza sufficiente a sopportare il passaggio dei carichi che possono essere introdotti nellacabina.
Classe di Esigenza: Funzionalità
ANOMALIE RISCONTRABILI
04.01.01.A01 Difetti ai meccanismi di leveraggio
04.01.01.A02 Difetti di lubrificazione
CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
Cadenza: ogni mese
Verificare lo stato generale della piattaforma ed in particolare le serrature, i sistemi di bloccaggio ed i leveraggi. Controllare che gli interruttori di fine corsa e di piano siano perfettamentefunzionanti.
Tipologia: Ispezione
04.01.01.C01 Controllo generale
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
04.01.01.I01 Lubrificazione meccanismi di leveraggio
Effettuare una lubrificazione delle serrature, dei sistemi di bloccaggio e leveraggio delle aperture di accesso, degli interruttori di fine corsa e di piano.
Cadenza: ogni anno
04.01.01.I02 Pulizia pavimento e pareti piattaforma
Effettuare una pulizia del pavimento e delle pareti utilizzando idonei prodotti.
Cadenza: quando occorre
04.01.01.I03 Sostituzione elementi della cabina
Le piattaforme elevatrici per disabili sono degli elevatori particolari che sono stati introdotti dal D.M. 14.06.1989 n. 236 per favorire l'accessibilità dei disabili agli edifici.Sono essenzialmente costituite da pareti o anche da una cabina che si muovono su guide (in senso verticale) con trazione elettrica o idraulica.
Ascensori e montacarichi
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Manuale di Manutenzione
Sostituire i tappetini, i pavimenti e i rivestimenti quando necessario.
Cadenza: quando occorre
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Manuale di Manutenzione
Elemento Manutenibile: 04.01.02
Funi
Unità Tecnologica: 04.01
REQUISITI E PRESTAZIONI (EM)
04.01.02.R01 Resistenza meccanica
Classe di Requisiti: Di stabilità
Le funi o catene devono essere in grado di sostenere senza causare pericoli le cabine, i contrappesi o le masse di bilanciamento.
Livello minimo della prestazione:
Le funi devono avere un diametro nominale non minore di 8 mm ed una classe di resistenza dei fili di 1570 N/mm2 o 1770 N/mm2 per le funi ad una classe di resistenza; oppure di 1370N/mm2 per i fili esterni e 1770 N/mm2 per i fili interni nelle funi a doppia classe di resistenza. Il coefficiente di sicurezza (che è il rapporto tra il carico di rottura minimo di una fune e latensione massima nella stessa fune quando la cabina si trova alla fermata più bassa) delle funi di sospensione deve essere non inferiore a:- 12, nel caso di argani a frizione con tre o più funi;- 16, nel caso di argani a frizione con due funi portanti;- 12, nel caso di argani a tamburo.Le estremità di ogni catena devono essere fissate alla cabina, al contrappeso o alla massa di bilanciamento ed ai punti fissi mediante idonei attacchi. Il collegamento tra catene e attacco deveessere verificato e si deve avere una resistenza non inferiore all’80% del carico di rottura minimo della catena. Il collegamento tra fune e attacco deve avere resistenza non inferiore all’80% delcarico di rottura minimo della fune. Il coefficiente di sicurezza delle catene di sospensione non deve essere inferiore a 10.
Classe di Esigenza: Sicurezza
ANOMALIE RISCONTRABILI
04.01.02.A01 Snervamento delle funi
CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
Cadenza: ogni mese
Verificare le condizioni generali e lo stato di usura delle funi controllando anche il normale scorrimento delle stesse.
Tipologia: Ispezione a vista
04.01.02.C01 Controllo generale
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
04.01.02.I01 Eguagliamento funi e catene
Eseguire l'eguagliamento delle funi e delle catene.
Cadenza: ogni anno
04.01.02.I02 Sostituzione delle funi
Sostituire le funi quando i fili rotti che le costituiscono hanno raggiunto una sezione valutabile nel 10% della sezione metallica totale della fune.
Cadenza: quando occorre
Le funi (in acciaio o con catene di acciaio) hanno il compito di sostenere le cabine, i contrappesi o le masse di bilanciamento.
Ascensori e montacarichi
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Manuale di Manutenzione
Elemento Manutenibile: 04.01.03
Guide cabina
Unità Tecnologica: 04.01
REQUISITI E PRESTAZIONI (EM)
04.01.03.R01 Regolarità delle finiture
Classe di Requisiti: Visivi
Le guide della cabina debbono avere gli strati superficiali in vista privi di difetti, fessurazioni, scagliature o screpolature superficiali.
Livello minimo della prestazione:
I livelli minimi variano in funzione delle varie esigenze di aspetto come: la planarità; l'assenza di difetti superficiali; l'omogeneità di colore; l'omogeneità di brillantezza; l'omogeneità diinsudiciamento, ecc..
Classe di Esigenza: Aspetto
04.01.03.R02 Resistenza meccanica
Classe di Requisiti: Di stabilità
Le guide della cabina unitamente alle pareti sulle quali sono agganciate dovranno limitare la manifestazione di eventuali rotture, o deformazioni rilevanti, causate dall'azione di possibilisollecitazioni.
Livello minimo della prestazione:
Per una analisi più approfondita dei livelli minimi rispetto ai vari componenti e materiali costituenti le guide della cabina si rimanda alle prescrizioni di legge e di normative vigenti in materia.
Classe di Esigenza: Sicurezza
ANOMALIE RISCONTRABILI
04.01.03.A01 Anomalie delle guide
04.01.03.A02 Difetti di serraggio
04.01.03.A03 Disallineamento guide
04.01.03.A04 Usura dei pattini
CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
Cadenza: ogni 6 mesi
Accertare che le guarnizioni dei pattini del tipo strisciante siano in buone condizioni o, nel caso di pattini a ruote, che le stesse girino correttamente.
Tipologia: Controllo a vista
04.01.03.C01 Controllo dei pattini
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
Le guide della cabina vengono normalmente realizzate in barre di acciaio trafilato a freddo con sezione a T che vengono installate verticalmente lungo il vano ascensore. Lungo queste guidescorre l'arcata che è la struttura alla quale è fissata direttamente la cabina; l'arcata per mezzo di pattini (che possono essere del tipo strisciante o a ruota) scorre sulle guide.
Ascensori e montacarichi
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Manuale di Manutenzione
04.01.03.I01 Lubrificazione
Eseguire una lubrificazione con prodotti specifici delle guide di scorrimento della cabina.
Cadenza: ogni anno
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Manuale di Manutenzione
Elemento Manutenibile: 04.01.04
Porte di piano
Unità Tecnologica: 04.01
REQUISITI E PRESTAZIONI (EM)
04.01.04.R01 Comodità di uso e manovra
Classe di Requisiti: Funzionalità d'uso
Le porte di piano che consentono l’accesso dai pianerottoli alla cabina devono presentare caratteristiche di facilità di uso, di funzionalità e di manovrabilità.
Livello minimo della prestazione:
Le porte di piano devono avere altezza libera di accesso non inferiore a 2 m. La larghezza libera di accesso delle porte di piano deve essere di almeno 80 cm e non deve superare per più di 50mm, su ciascun lato, la larghezza libera dell'accesso della cabina.
Classe di Esigenza: Funzionalità
04.01.04.R02 Resistenza meccanica
Classe di Requisiti: Di stabilità
Le porte, con i loro dispositivi di blocco, devono essere in grado di contrastare in modo efficace il prodursi di deformazioni o rotture sotto l'azione di determinate sollecitazioni.
Livello minimo della prestazione:
La resistenza meccanica delle porte e dei relativi dispositivi di blocco viene determinata eseguendo una prova di resistenza secondo le modalità indicate dalle norme. Tale prova prevede cheapplicando una forza di 300 N, perpendicolare all’anta, le porte:- resistano senza manifestare alcuna deformazione permanente;- resistano senza subire una deformazione elastica maggiore di 15 mm.Particolari accorgimenti devono essere adoperati se le ante delle porte sono costituite da vetro in modo che le forze possono essere applicate senza danneggiare il vetro.
Classe di Esigenza: Sicurezza
ANOMALIE RISCONTRABILI
04.01.04.A01 Corrosione
04.01.04.A02 Deformabilità porte
04.01.04.A03 Difetti di chiusura
04.01.04.A04 Difetti di lubrificazione
04.01.04.A05 Non ortogonalità
04.01.04.A06 Scollaggi dei rivestimenti
CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
Cadenza: ogni 6 mesi
Tipologia: Aggiornamento
04.01.04.C01 Controllo delle serrature
Le porte di piano consentono ai passeggeri di entrare in cabina e sono gli elementi essenziali per la funzionalità e la sicurezza dell'impianto ascensore. Negli impianti moderni le porte di pianosono collegate a quelle della cabina (vengono azionate da un motore installato sul tetto della cabina).
Ascensori e montacarichi
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Manuale di Manutenzione
Controllo della funzionalità delle serrature.
Cadenza: ogni mese
Verificare lo stato generale delle porte ed in particolare le serrature, i sistemi di bloccaggio ed i leveraggi delle porte.
Tipologia: Ispezione
04.01.04.C02 Controllo generale
Cadenza: ogni 6 mesi
Controllo del corretto funzionamento delle maniglie.
Tipologia: Aggiornamento
04.01.04.C03 Controllo maniglia
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
04.01.04.I01 Lubrificazione serrature, cerniere
Lubrificazione ed ingrassaggio delle serrature e cerniere con prodotti siliconici, verifica del corretto funzionamento.
Cadenza: ogni anno
04.01.04.I02 Pulizia ante
Pulizia delle ante con prodotti detergenti non aggressivi idonei al tipo di materiale.
Cadenza: quando occorre
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Manuale di Manutenzione
Elemento Manutenibile: 04.01.05
Pulsantiera
Unità Tecnologica: 04.01
REQUISITI E PRESTAZIONI (EM)
04.01.05.R01 Comodità d'uso e manovra
Classe di Requisiti: Di funzionamento
Per consentire utilizzo da parte degli utenti le pulsantiere della cabina ascensore e quelle di piano devono essere disposte in modo da essere facilmente utilizzabili.
Livello minimo della prestazione:
In particolare l’altezza di installazione delle pulsantiere dal piano di calpestio deve essere compresa fra 0,40 e 1,40 m.
Classe di Esigenza: Gestione
ANOMALIE RISCONTRABILI
04.01.05.A01 Anomalie dei pulsanti
04.01.05.A02 Difetti delle spie
04.01.05.A03 Difetti di serraggio
CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
Cadenza: ogni 2 mesi
Verificare il corretto funzionamento delle pulsantiere sia della cabina sia di quelle di piano; controllare che tutte le spie di segnalazione siano funzionanti. Verificare inoltre il corretto serraggiodi viti e bulloni.
Tipologia: Controllo a vista
04.01.05.C01 Controllo generale
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
04.01.05.I01 Pulizia
Effettuare la pulizia delle pulsantiere per eliminare polvere, accumuli vari.
Cadenza: quando occorre
04.01.05.I02 Serraggio
Effettuare il serraggio dei dispositivi di tenuta delle pulsantiere.
Cadenza: ogni anno
La pulsantiera (o quadro dei bottoni di comando) della cabina e dei vari piani sono quei dispositivi per mezzo dei quali gli utenti danno i comandi all'ascensore. Il funzionamento di dettidispositivi è basato su un circuito che viene chiuso quando viene premuto un pulsante e questo comando viene trasmesso al sistema di manovra dell'ascensore.
Ascensori e montacarichi
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Manuale di Manutenzione
Elemento Manutenibile: 04.01.06
Quadro di manovra
Unità Tecnologica: 04.01
REQUISITI E PRESTAZIONI (EM)
04.01.06.R01 (Attitudine al) controllo delle dispersioni elettriche
Classe di Requisiti: Protezione elettrica
I quadri di manovra devono essere protetti da un morsetto di terra (contro la formazione di cariche positive) che deve essere collegato direttamente ad un conduttore di terra.
Livello minimo della prestazione:
L’apparecchiatura elettrica deve funzionare in modo sicuro nell’ambiente e nelle condizioni di lavoro specificate ed alle caratteristiche e tolleranze di alimentazione elettrica dichiarate, tenendoconto delle disfunzioni prevedibili.
Classe di Esigenza: Sicurezza
04.01.06.R02 Accessibilità
Classe di Requisiti: Facilità d'intervento
I quadri di manovra degli ascensori devono essere facilmente accessibili per consentire un facile utilizzo sia nel normale funzionamento sia in caso di guasti.
Livello minimo della prestazione:
Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto.
Classe di Esigenza: Funzionalità
04.01.06.R03 Identificabilità
Classe di Requisiti: Facilità d'intervento
I quadri e le cabine elettriche devono essere facilmente identificabili per consentire un facile utilizzo. Deve essere presente un cartello sul quale sono riportate le funzioni degli interruttorinonché le azioni da compiere in caso di emergenza su persone colpite da folgorazione.
Livello minimo della prestazione:
Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto.
Classe di Esigenza: Funzionalità
ANOMALIE RISCONTRABILI
04.01.06.A01 Anomalie dei trasformatori
04.01.06.A02 Anomalie della morsettiera
04.01.06.A03 Corto circuiti
04.01.06.A04 Difetti agli interruttori
04.01.06.A05 Difetti di taratura
Il quadro di manovra riceve i comandi degli utenti, espressi mediante le pulsantiere di piano e della cabina, e consente il funzionamento dell'ascensore. Generalmente questo dispositivo èinstallato nel locale dove sono alloggiate le macchine dell'ascensore ed alimenta il motore dell'impianto nella direzione voluta e fino al piano desiderato dopo aver verificato che tutte le porte dipiano siano chiuse.I quadri di manovra sono nella maggior parte dei casi composti da:- una morsettiera degli ingressi e delle uscite dei vari collegamenti;- almeno due contattori (teleruttori) di manovra;- un gruppo di relais;- un trasformatore.
Ascensori e montacarichi
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Manuale di Manutenzione
04.01.06.A06 Surriscaldamento
CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
Cadenza: ogni 6 mesi
Verificare lo stato degli interblocchi elettrici con prova delle manovre di apertura e chiusura. Verificare la corretta pressione di serraggio delle lame dei sezionatori e delle bobine dei circuiti disgancio degli interruttori di manovra sezionatori.
Tipologia: Aggiornamento
04.01.06.C01 Controllo generale
Cadenza: ogni 6 mesi
Verificare l'efficienza delle lampade di segnalazione, delle spie di segnalazione dei sezionatori di linea.
Tipologia: Aggiornamento
04.01.06.C02 Verifica apparecchiature di taratura e controllo
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
04.01.06.I01 Lubrificazione ingranaggi e contatti
Lubrificare con vaselina pura i contatti, le pinze e le lame dei sezionatori di linea, gli interruttori di manovra, i sezionatori di messa a terra. Lubrificare con olio grafitato tutti gli ingranaggi e gliapparecchi di manovra.
Cadenza: ogni anno
04.01.06.I02 Pulizia generale
Pulizia generale degli interruttori di manovra, dei sezionatori di messa a terra, delle lame e delle pinze dei sezionatori di linea.
Cadenza: quando occorre
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Manuale di Manutenzione
Unità Tecnologica: 04.02
L'impianto di distribuzione dell'acqua fredda e calda consente l'utilizzazione di acqua nell'ambito degli spazi interni del sistema edilizio o degli spazi esterni connessi. L'impianto ègeneralmente costituito dai seguenti elementi tecnici:- allacciamenti, che hanno la funzione di collegare la rete principale (acquedotto) alle reti idriche d'utenza;- macchine idrauliche, che hanno la funzione di controllare sia le caratteristiche fisico-chimiche, microbiologiche, ecc. dell'acqua da erogare sia le condizioni di pressione per la distribuzione inrete;- accumuli, che assicurano una riserva idrica adeguata alle necessità degli utenti consentendo il corretto funzionamento delle macchine idrauliche e/o dei riscaldatori;- riscaldatori, che hanno la funzione di elevare la temperatura dell'acqua fredda per consentire di soddisfare le necessità degli utenti;- reti di distribuzione acqua fredda e/o calda, aventi la funzione di trasportare l'acqua fino ai terminali di erogazione;- reti di ricircolo dell'acqua calda, che hanno la funzione di mantenere in costante circolazione l'acqua calda in modo da assicurarne l'erogazione alla temperatura desiderata;- apparecchi sanitari e rubinetteria che consentono agli utenti di utilizzare acqua calda e/o fredda per soddisfare le proprie esigenze.
REQUISITI E PRESTAZIONI (UT)
04.02.R01 Regolarità delle finiture
Classe di Requisiti: Adattabilità delle finiture
Gli elementi dell'impianto idrico sanitario devono essere realizzati nel rispetto della regola d'arte e devono presentare finiture superficiali integre.
Tutte le superfici devono avere caratteristiche di uniformità e continuità di rivestimento e non devono presentare tracce di riprese o aggiunte di materiale visibili. Possono essere richieste provedi collaudo prima della posa in opera per la verifica della regolarità dei materiali e delle finiture secondo quanto indicato dalla norma UNI EN 997.
Livello minimo della prestazione:
Classe di Esigenza: Fruibilità
04.02.R02 (Attitudine al) controllo della tenuta
Classe di Requisiti: Di stabilità
Gli elementi dell'impianto idrico sanitario devono essere idonei ad impedire fughe dei fluidi in circolazione per garantire la funzionalità dell'impianto.
La capacità di tenuta viene verificata mediante la prova indicata dalla norma UNI di settore. Al termine della prova si deve verificare la assenza di difetti o segni di cedimento.
Livello minimo della prestazione:
Classe di Esigenza: Sicurezza
04.02.R03 (Attitudine al) controllo della velocità dell'aria ambiente
Classe di Requisiti: Termici ed igrotermici
Gli impianti di riscaldamento devono funzionare in modo da non creare movimenti d’aria che possano dare fastidio alle persone.
Per non creare fastidiosi movimenti dell'aria occorre che la velocità della stessa non superi i 0,15 m/s. E' comunque ammessa una velocità superiore (nelle immediate vicinanze di bocchette diestrazione o di mandata dell’aria) fino a 0,7 m/s sempre ché siano evitati disturbi diretti alle persone.
Livello minimo della prestazione:
Classe di Esigenza: Benessere
L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili:
° 04.02.01 Apparecchi sanitari e rubinetteria
° 04.02.02 Piatto doccia
° 04.02.03 Tubazioni multistrato
° 04.02.04 Ventilatori d'estrazione
Impianto di distribuzione acqua fredda e calda
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Manuale di Manutenzione
Elemento Manutenibile: 04.02.01
Apparecchi sanitari e rubinetteria
Unità Tecnologica: 04.02
REQUISITI E PRESTAZIONI (EM)
04.02.01.R01 (Attitudine al) controllo della portata dei fluidi
Classe di Requisiti: Funzionalità d'uso
Gli apparecchi sanitari e la relativa rubinetteria devono essere in grado di garantire valori minimi di portata dei fluidi.
Livello minimo della prestazione:
Bisogna accertare che facendo funzionare contemporaneamente tutte le bocche di erogazione dell’acqua fredda previste in fase di calcolo per almeno 30 minuti consecutivi, la portata di ognibocca rimanga invariata e pari a quella di progetto (con una tolleranza del 10%).
Classe di Esigenza: Funzionalità
04.02.01.R02 Comodità di uso e manovra
Classe di Requisiti: Funzionalità d'uso
Gli apparecchi sanitari e la relativa rubinetteria devono presentare caratteristiche di facilità di uso, di funzionalità e di manovrabilità.
Livello minimo della prestazione:
I vasi igienici ed i bidet devono essere fissati al pavimento in modo tale da essere facilmente rimossi senza demolire l'intero apparato sanitario; inoltre dovranno essere posizionati a 10 cmdalla vasca e dal lavabo, a 15 cm dalla parete, a 20 cm dal bidet o dal vaso e dovranno avere uno spazio frontale libero da ostacoli di almeno 55 cm. I lavabi saranno posizionati a 5 cm dallavasca, a 10 cm dal vaso e dal bidet, a 15 cm dalla parete e dovranno avere uno spazio frontale libero da ostacoli di almeno 55 cm; nel caso che il lavabo debba essere utilizzato da persone conridotte capacità motorie il lavabo sarà posizionato con il bordo superiore a non più di 80 cm dal pavimento e con uno spazio frontale libero da ostacoli di almeno 80 cm.
Classe di Esigenza: Funzionalità
04.02.01.R03 Resistenza a manovre e sforzi d'uso
Classe di Requisiti: Di stabilità
Gli apparecchi sanitari e la rubinetteria devono essere in grado di contrastare in modo efficace il prodursi di deformazioni o rotture in seguito ad operazioni di manovra o di utilizzo.
Livello minimo della prestazione:
In particolare tutte le parti in ottone o bronzo dei terminali di erogazione sottoposti a manovre e/o sforzi meccanici in genere devono essere protetti mediante processo galvanico di cromatura oprocedimenti equivalenti (laccatura, zincatura, bagno galvanico ecc.) per eliminare l’incrudimento e migliorare le relative caratteristiche meccaniche, seguendo le prescrizioni riportate nellespecifiche norme UNI di riferimento. I rubinetti di erogazione, i miscelatori termostatici ed i terminali di erogazione in genere dotati di parti mobili utilizzate dagli utenti per usufruire deirelativi servizi igienici possono essere sottoposti a cicli di apertura/chiusura, realizzati secondo le modalità indicate dalle norme controllando al termine di tali prove il mantenimento dei livelliprestazionali richiesti dalla normativa. La pressione esercitata per azionare i rubinetti di erogazione, i miscelatori e le valvole non deve superare i 10 Nm.
Classe di Esigenza: Sicurezza
04.02.01.R04 Protezione dalla corrosione
Classe di Requisiti: Di stabilità
Le superfici esposte della rubinetteria e degli apparecchi sanitari devono essere protette dagli attacchi derivanti da fenomeni di corrosione.
Livello minimo della prestazione:
Durante l’esame, le superfici esposte non dovrebbero mostrare nessuno dei difetti descritti nel prospetto 1 della norma UNI EN 248, ad eccezione di riflessi giallognoli o azzurrognoli.
Classe di Esigenza: Sicurezza
04.02.01.R05 Resistenza meccanica
Classe di Requisiti: Di stabilità
Il regolatore di getto, quando viene esposto alternativamente ad acqua calda e fredda, non deve deformarsi, deve funzionare correttamente e deve garantire che possa essere smontato eriassemblato con facilità anche manualmente.
Livello minimo della prestazione:
Dopo la prova (eseguita con le modalità indicate nella norma UNI EN 246) il regolatore di getto non deve presentare alcuna deformazione visibile né alcun deterioramento nel funzionamentoper quanto riguarda la portata e la formazione del getto.Inoltre, dopo la prova, si deve verificare che le filettature siano conformi al punto 7.1, prospetto 2, e al punto 7.2, prospetto 3, e che la portata sia conforme al punto 8.2 della su citata norma.
Classe di Esigenza: Sicurezza
Gli apparecchi sanitari sono quegli elementi dell'impianto idrico che consentono agli utenti lo svolgimento delle operazioni connesse agli usi igienici e sanitari utilizzando acqua calda e/ofredda. Per utilizzare l'acqua vengono utilizzati rubinetti che mediante idonei dispositivi di apertura e chiusura consentono di stabilire la quantità di acqua da utilizzare. Tali dispositivi possonoessere del tipo semplice cioè dotati di due manopole differenti per l'acqua fredda e per l'acqua calda oppure dotati di miscelatori che consentono di regolare con un unico comando latemperatura dell'acqua.
Impianto di distribuzione acqua fredda e calda
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Manuale di Manutenzione
ANOMALIE RISCONTRABILI
04.02.01.A01 Cedimenti
04.02.01.A02 Corrosione
04.02.01.A03 Difetti ai flessibili
04.02.01.A04 Difetti ai raccordi o alle connessioni
04.02.01.A05 Difetti alle valvole
04.02.01.A06 Incrostazioni
04.02.01.A07 Interruzione del fluido di alimentazione
04.02.01.A08 Scheggiature
CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
Cadenza: ogni mese
Verifica e sistemazione dell'ancoraggio dei sanitari e delle cassette a muro con eventuale sigillatura con silicone.
Tipologia: Controllo a vista
04.02.01.C01 Verifica ancoraggio
Cadenza: ogni mese
Verifica della funzionalità di tutti gli scarichi ed eventuale sistemazione dei dispositivi non perfettamente funzionanti con sostituzione delle parti non riparabili.
Tipologia: Controllo a vista
04.02.01.C02 Verifica degli scarichi dei vasi
Cadenza: quando occorre
Verifica della tenuta ed eventuale sostituzione dei flessibili di alimentazione.
Tipologia: Revisione
04.02.01.C03 Verifica dei flessibili
Cadenza: ogni mese
Verifica della tenuta di tutti gli scarichi effettuando delle sigillature o sostituendo le guarnizioni.
Tipologia: Controllo a vista
04.02.01.C04 Verifica di tenuta degli scarichi
Cadenza: ogni mese
Verifica, fissaggio, sistemazione ed eventuale sostituzione dei sedili coprivaso con altri simili e della stessa qualità.
Tipologia: Controllo a vista
04.02.01.C05 Verifica sedile coprivaso
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
04.02.01.I01 Disostruzione degli scarichi
Cadenza: quando occorre
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Manuale di Manutenzione
Disostruzione meccanica degli scarichi senza rimozione degli apparecchi, mediante lo smontaggio dei sifoni, l'uso di aria in pressione o sonde flessibili.
04.02.01.I02 Rimozione calcare
Rimozione di eventuale calcare sugli apparecchi sanitari con l'utilizzo di prodotti chimici.
Cadenza: quando occorre
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Manuale di Manutenzione
Elemento Manutenibile: 04.02.02
Piatto doccia
Unità Tecnologica: 04.02
REQUISITI E PRESTAZIONI (EM)
04.02.02.R01 (Attitudine al) controllo della portata dei fluidi
Classe di Requisiti: Di funzionamento
Gli apparecchi sanitari dell'impianto idrico sanitario devono essere in grado di garantire valori minimi di portata dei fluidi.
Livello minimo della prestazione:
Bisogna accertare che facendo funzionare contemporaneamente tutte le bocche di erogazione dell’acqua fredda previste in fase di calcolo per almeno 30 minuti consecutivi, la portata di ognibocca rimanga invariata e pari a quella di progetto (con una tolleranza del 10%).
Classe di Esigenza: Gestione
04.02.02.R02 Resistenza agli agenti aggressivi chimici
Classe di Requisiti: Di stabilità
I piatti doccia devono essere i grado di non emettere sostanze nocive se sottoposti all'azione di agenti aggressivi e/o chimici.
Livello minimo della prestazione:
Si immerge il piatto doccia in acqua additivata con elementi chimici per almeno 8 h. Al termine della prova non devono verificarsi macchie, abrasioni o altri difetti visibili.
Classe di Esigenza: Sicurezza
04.02.02.R03 Adattabilità delle finiture
Classe di Requisiti: Adattabilità delle finiture
I piatti doccia, indipendentemente dal tipo di materiale con i quali sono stati fabbricati, devono consentire di poter raccordare i vari elementi che li costituiscono.
Livello minimo della prestazione:
Le quote di raccordo delle vasche da bagno devono essere conformi alle dimensioni riportate nel prospetto 1del punto 3 della norma UNI EN 251.
Classe di Esigenza: Fruibilità
ANOMALIE RISCONTRABILI
04.02.02.A01 Corrosione
04.02.02.A02 Difetti ai flessibili
04.02.02.A03 Difetti alla rubinetteria
I piatti doccia normalmente in commercio hanno tre dimensioni standard: 70 cm x 70 cm, 75 cm x 75 cm, 80 cm x 80 cm. Le case costruttrici, vista la loro enorme diffusione per motivi igienicie di risparmio energetico, ne hanno realizzati di varie forme, soprattutto circolari, per questa ragione è bene fare riferimento ai cataloghi dei produttori. I piatti doccia normalmente vengonoposizionati ad angolo ma possono essere anche incassati. II lato di accesso deve avere uno spazio di rispetto di almeno 55 cm. Il piatto doccia, così come le vasche, si differenzia dagli altriapparecchi sanitari per quanto riguarda il distanziamento dalle pareti; infatti a causa delle diverse condizioni di installazione vengono messi in opera prima della piastrellatura e per questomotivo ci si deve basare su tolleranze al rustico con una distanza di tre centimetri tra il bordo dell'apparecchio e la parete grezza.Nelle stanze da bagno più lussuose il piatto doccia viene montato in aggiunta alla vasca. Per motivi estetici, di praticità e di facilità di installazione è meglio che i due apparecchi venganodisposti sullo stesso lato. Per ottenere un effetto estetico più gradevole il piatto doccia e la vasca dovrebbero avere la stessa profondità: per questo motivo sono disponibili sul mercato ancheforme rettangolari con misure speciali (75 cm x 90 cm). Possono essere o con troppo pieno o senza troppo pieno.Comunemente si realizzano nei seguenti materiali:- porcellana sanitaria (vitreus china): mistura di argilla bianca, caolino, quarzo e feldspato; l'articolo viene smaltato a crudo e sottoposto a monocottura in forno fino a 1250 °C, lo smalto ècomposto da caolino, quarzo, feldspato, calcare ed è opacizzato con silicato di zirconio o con ossido di stagno, il materiale ottenuto ha una buona resistenza agli urti e consente un bassissimoassorbimento dell'acqua;- grès fine porcellanato (fire clay): mistura di argilla cotta, argilla refrattaria e quarzo; l'articolo viene smaltato a crudo e sottoposto a monocottura in forno fino a 1250 °C, il materiale ècaratterizzato da un assorbimento dell'acqua relativamente alto;- resina metacrilica: amalgama sintetico che si ricava dalla polimerizzazione del metacrilicato con derivati degli acidi acrilico e metacrilico con altre quantità minime di copolimeri, la resina hail vantaggio di assorbire minimamente l'acqua, di avere bassa conducibilità al calore e, quindi, capacità di trattenerlo; gli apparecchi sanitari realizzati in resina risultano di peso molto ridotto;- acciaio e acciaio smaltato: gli apparecchi sanitari realizzati in questo materiale non assorbono acqua, hanno alta conducibilità termica (necessitano, quindi, di isolamento termico) e buonaresistenza agli urti.
Impianto di distribuzione acqua fredda e calda
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Manuale di Manutenzione
04.02.02.A04 Incrostazioni
04.02.02.A05 Interruzione del fluido di alimentazione
04.02.02.A06 Scheggiature
CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
Cadenza: ogni mese
Verifica e sistemazione dell'ancoraggio del piatto doccia.
Tipologia: Controllo a vista
04.02.02.C01 Verifica ancoraggio
Cadenza: ogni mese
Eseguire un controllo della rubinetteria effettuando una serie di aperture e chiusure.
Tipologia: Controllo a vista
04.02.02.C02 Verifica rubinetteria
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
04.02.02.I01 Rimozione calcare
Rimozione del calcare eventualmente depositato mediante l'utilizzazione di prodotti chimici.
Cadenza: quando occorre
04.02.02.I02 Sigillatura
Eseguire una sigillatura con silicone dei bordi dei piatti doccia per evitare perdite di fluido.
Cadenza: quando occorre
04.02.02.I03 Sostituzione piatto doccia
Effettuare la sostituzione dei piatti doccia quando sono lesionati, rotti o macchiati.
Cadenza: ogni 30 anni
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Manuale di Manutenzione
Elemento Manutenibile: 04.02.03
Tubazioni multistrato
Unità Tecnologica: 04.02
REQUISITI E PRESTAZIONI (EM)
04.02.03.R01 Resistenza allo scollamento
Classe di Requisiti: Di stabilità
Gli strati intermedi della tubazione devono resistere allo scollamento per evitare i problemi di tenuta.
Livello minimo della prestazione:
Lo strato, costituito da quello esterno di materiale plastico e da quello intermedio in alluminio, vengono congiuntamente tirati con una velocità di 50 +/- 10 mm al minuto e alla temperatura di23 +/- 2 °C. La resistenza minima opposta alla separazione deve rispettare le specifiche di produzione fissate dal fabbricante.
Classe di Esigenza: Sicurezza
ANOMALIE RISCONTRABILI
04.02.03.A01 Alterazioni cromatiche
04.02.03.A02 Deformazione
04.02.03.A03 Difetti ai raccordi o alle connessioni
04.02.03.A04 Distacchi
04.02.03.A05 Errori di pendenza
CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
Cadenza: ogni anno
Controllare l'aderenza dei vari strati di materiale che costituiscono la tubazione.
Tipologia: Registrazione
04.02.03.C01 Controllo tenuta strati
Cadenza: ogni anno
Verificare l'integrità delle tubazioni con particolare attenzione ai raccordi tra tronchi di tubo e tra tubi ed apparecchi utilizzatori.
Tipologia: Controllo a vista
04.02.03.C02 Controllo tubazioni
Le tubazioni multistrato sono quei tubi la cui parete è costituita da almeno due strati di materiale plastico legati ad uno strato di alluminio o leghe di alluminio, tra di loro interposto. I materialiplastici utilizzati per la realizzazione degli specifici strati costituenti la parete del tubo multistrato sono delle poliolefine adatte all'impiego per il convogliamento di acqua in pressione e possonoessere di:- polietilene PE;- polietilene reticolato PE-Xa / PE-Xb / PE-Xc;- polipropilene PP;- polibutilene PB.Allo scopo di assicurare l'integrità dello strato interno lo spessore di tale strato non deve essere minore di 0,5 mm.
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Manuale di Manutenzione
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
04.02.03.I01 Pulizia
Pulizia o eventuale sostituzione dei filtri dell'impianto.
Cadenza: ogni anno
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Manuale di Manutenzione
Elemento Manutenibile: 04.02.04
Ventilatori d'estrazione
Unità Tecnologica: 04.02
REQUISITI E PRESTAZIONI (EM)
04.02.04.R01 (Attitudine al) controllo delle dispersioni elettriche
Classe di Requisiti: Protezione elettrica
I ventilatori devono essere protetti da un morsetto di terra (contro la formazione di cariche positive) che deve essere collegato direttamente ad un conduttore di terra.
Livello minimo della prestazione:
L’apparecchiatura elettrica deve funzionare in modo sicuro nell’ambiente e nelle condizioni di lavoro specificate ed alle caratteristiche e tolleranze di alimentazione elettrica dichiarate, tenendoconto delle disfunzioni prevedibili.
Classe di Esigenza: Sicurezza
04.02.04.R02 (Attitudine al) controllo del rumore prodotto
Classe di Requisiti: Funzionalità d'uso
I ventilatori d'estrazione devono garantire un livello di rumore nell’ambiente esterno e in quelli abitativi entro i limiti prescritti dalla normativa vigente.
Livello minimo della prestazione:
I valori di emissione acustica possono essere verificati “in situ”, procedendo alle verifiche previste dalle norme UNI, oppure verificando che i valori dichiarati dal produttore di elementi facentiparte dell'impianto siano conformi alla normativa.
Classe di Esigenza: Funzionalità
ANOMALIE RISCONTRABILI
04.02.04.A01 Anomalie delle cinghie
04.02.04.A02 Anomalie dei motorini
04.02.04.A03 Anomalie spie di segnalazione
04.02.04.A04 Difetti di serraggio
04.02.04.A05 Corto circuiti
04.02.04.A06 Rumorosità
04.02.04.A07 Surriscaldamento
CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
Cadenza: ogni anno
04.02.04.C01 Controllo assorbimento
In tutti quei locali dove non sono possibili l'aerazione e l'illuminazione naturale sono installati i ventilatori d'estrazione che hanno il compito di estrarre l'aria presente in detti ambienti. Devonoessere installati in modo da assicurare il ricambio d'aria necessario in funzione della potenza del motore del ventilatore e della superficie dell'ambiente.
Impianto di distribuzione acqua fredda e calda
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Manuale di Manutenzione
Eseguire un controllo ed il rilievo delle intensità assorbite dal motore.
Tipologia: TEST - Controlli con apparecchiature
Cadenza: ogni 3 mesi
Controllo dell'allineamento motore-ventilatore; verificare il corretto serraggio dei bulloni. Verificare inoltre la presenza di giochi anomali, e verificare lo stato di tensione delle cinghie.
Tipologia: Controllo a vista
04.02.04.C02 Controllo motore
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
04.02.04.I01 Ingrassaggio
Effettuare una lubrificazione delle parti soggette ad usura quali motori e cuscinetti.
Cadenza: ogni anno
04.02.04.I02 Pulizia
Eseguire la pulizia completa dei componenti i motori quali albero, elica.
Cadenza: ogni 3 anni
04.02.04.I03 Sostituzione
Sostituire il ventilatore quando usurato.
Cadenza: ogni 30 anni
04.02.04.I04 Sostituzione cinghie
Effettuare la sostituzione delle cinghie quando usurate.
Cadenza: quando occorre
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Manuale di Manutenzione
Unità Tecnologica: 04.03
L'impianto di smaltimento acque reflue è l'insieme degli elementi tecnici aventi funzione di eliminare le acque usate e di scarico dell'impianto idrico sanitario e convogliarle verso le reti esternedi smaltimento. Gli elementi dell'impianto di smaltimento delle acque reflue devono essere autopulibili per assicurare la funzionalità dell'impianto evitando la formazione di depositi sul fondodei condotti e sulle pareti delle tubazioni. Al fine di concorre ad assicurare i livelli prestazionali imposti dalla normativa per il controllo del rumore è opportuno dimensionare le tubazioni ditrasporto dei fluidi in modo che la velocità di tali fluidi non superi i limiti imposti dalla normativa.
L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili:
° 04.03.01 Collettori
° 04.03.02 Pozzetti di scarico
° 04.03.03 Pozzetti e caditoie
° 04.03.04 Tubazioni
Impianto di smaltimento acque reflue
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Manuale di Manutenzione
Elemento Manutenibile: 04.03.01
Collettori
Unità Tecnologica: 04.03
REQUISITI E PRESTAZIONI (EM)
04.03.01.R01 (Attitudine al) controllo della portata
Classe di Requisiti: Funzionalità d'uso
I collettori fognari devono essere in grado di garantire in ogni momento la portata e la pressione richiesti dall'impianto.
Livello minimo della prestazione:
La valutazione della portata di punta delle acque di scorrimento superficiale, applicabile alle aree fino a 200 ha o a durate di pioggia fino a 15 min, è data dalla formula:Q = Y x i x Adove:- Q è la portata di punta, in litri al secondo;- Y è il coefficiente di raccolta (fra 0,0 e 1,0), adimensionale;- i è l’intensità delle precipitazioni piovose, in litri al secondo per ettaro;- A è l’area su cui cadono le precipitazioni piovose (misurata orizzontalmente) in ettari.
Classe di Esigenza: Funzionalità
04.03.01.R02 (Attitudine al) controllo della tenuta
Classe di Requisiti: Funzionalità tecnologica
I collettori fognari devono essere idonei ad impedire fughe dei fluidi assicurando così la durata e la funzionalità nel tempo.
Livello minimo della prestazione:
La capacità di tenuta dei collettori fognari può essere verificata mediante prova da effettuarsi con le modalità ed i tempi previsti dalla norma UNI EN 752-2. In nessuna condizione di eserciziole pressioni devono superare il valore di 250 Pa che corrisponde a circa la metà dell'altezza dell'acqua contenuta dai sifoni normali.
Classe di Esigenza: Funzionalità
04.03.01.R03 Assenza della emissione di odori sgradevoli
Classe di Requisiti: Olfattivi
I collettori fognari devono essere realizzati in modo da non emettere odori sgradevoli.
Livello minimo della prestazione:
L'ermeticità degli elementi può essere accertata effettuando la prova indicata dalla norma UNI EN 752. La setticità all’interno dei collettori di fognatura può provocare la formazione diidrogeno solforato (H2 S). L’idrogeno solforato (tossico e potenzialmente letale),in base alla concentrazione in cui è presente, è nocivo, maleodorante e tende ad aggredire alcuni materiali deicondotti, degli impianti di trattamento e delle stazioni di pompaggio. I parametri da cui dipende la concentrazione di idrogeno solforato, dei quali è necessario tenere conto, sono:- temperatura;- domanda biochimica di ossigeno (BOD);- presenza di solfati;- tempo di permanenza dell’effluente nel sistema di collettori di fognatura;- velocità e condizioni di turbolenza;- pH;- ventilazione dei collettori di fognatura;- esistenza a monte del collettore di fognatura a gravità di condotti in pressione o di scarichi specifici di effluenti industriali.La formazione di solfuri nei collettori di fognatura a pressione e a gravità può essere quantificata in via previsionale applicando alcune formule.
Classe di Esigenza: Benessere
04.03.01.R04 Pulibilità
Classe di Requisiti: Di manutenibilità
I collettori fognari devono essere autopulibili per assicurare la funzionalità dell'impianto.
Livello minimo della prestazione:
Per la verifica della facilità di pulizia si effettua una prova così come descritto dalla norma UNI EN 752. Per i collettori di fognatura di diametro ridotto (inferiore a DN 300), l’autopulibilitàpuò essere generalmente raggiunta garantendo o che venga raggiunta almeno una volta al giorno la velocità minima di 0,7 m/s o che venga specificata una pendenza minima di 1:DN. Nel casodi connessioni di scarico e collettori di fognatura di diametro più ampio, può essere necessario raggiungere velocità superiori, soprattutto se si prevede la presenza di sedimenti relativamentegrossi.
Classe di Esigenza: Gestione
I collettori fognari sono tubazioni o condotti di altro genere, normalmente interrati funzionanti essenzialmente a gravità, che hanno la funzione di convogliare nella rete fognaria acque di scaricousate e/o meteoriche provenienti da più origini.
Impianto di smaltimento acque reflue
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Manuale di Manutenzione
ANOMALIE RISCONTRABILI
04.03.01.A01 Accumulo di grasso
04.03.01.A02 Corrosione
04.03.01.A03 Difetti ai raccordi o alle connessioni
04.03.01.A04 Erosione
04.03.01.A05 Incrostazioni
04.03.01.A06 Intasamento
04.03.01.A07 Odori sgradevoli
04.03.01.A08 Penetrazione di radici
04.03.01.A09 Sedimentazione
CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
Cadenza: ogni 12 mesi
Verificare lo stato generale e l'integrità con particolare attenzione allo stato della tenuta dei condotti orizzontali a vista.
Tipologia: Ispezione
04.03.01.C01 Controllo generale
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
04.03.01.I01 Pulizia collettore acque nere o miste
Eseguire una pulizia del sistema orizzontale di convogliamento delle acque reflue mediante asportazione dei fanghi di deposito e lavaggio con acqua a pressione.
Cadenza: quando occorre
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Manuale di Manutenzione
Elemento Manutenibile: 04.03.02
Pozzetti di scarico
Unità Tecnologica: 04.03
REQUISITI E PRESTAZIONI (EM)
04.03.02.R01 (Attitudine al) controllo della tenuta
Classe di Requisiti: Funzionalità tecnologica
I pozzetti di scarico devono essere idonei ad impedire fughe dei fluidi assicurando così la durata e la funzionalità nel tempo.
Livello minimo della prestazione:
La capacità di tenuta può essere verificata mediante prova da effettuarsi con le modalità ed i tempi previsti dalla norma UNI EN 1253-2 sottoponendo il pozzetto ad una pressione idrostatica apartire da 0 bar fino a 0,1 bar. La prova deve essere considerata superata con esito positivo quando, nell’arco di 15 min, non si verificano fuoriuscite di fluido.
Classe di Esigenza: Funzionalità
04.03.02.R02 Assenza della emissione di odori sgradevoli
Classe di Requisiti: Olfattivi
I pozzetti dell'impianto fognario devono essere realizzati in modo da non emettere odori sgradevoli.
Livello minimo della prestazione:
L'ermeticità degli elementi può essere accertata effettuando la prova indicata dalla norma UNI EN 1253-2.
Classe di Esigenza: Benessere
04.03.02.R03 Pulibilità
Classe di Requisiti: Di manutenibilità
I pozzetti devono essere autopulibili per assicurare la funzionalità dell'impianto.
Livello minimo della prestazione:
Per la verifica della facilità di pulizia si effettua una prova così come descritto dalla norma UNI EN 1253-2. Si monta il pozzetto completo della griglia e si versa nel contenitore per la provaacqua fredda a 15-10 °C alla portata di 0,2 l/s, 0,3 l/s, 0,4 l/s e 0,6 l/s. In corrispondenza di ognuna delle portate, immettere nel pozzetto, attraverso la griglia, 200 cm3 di perline di vetro deldiametro di 5 +/- 0,5 mm e della densità da 2,5 g/cm3 a 3,0 g/cm3 , a una velocità costante e uniforme per 30 s. Continuare ad alimentare l’acqua per ulteriori 30 s. Misurare il volume in cm3delle perline di vetro uscite dal pozzetto. Eseguire la prova per tre volte per ogni velocità di mandata. Deve essere considerata la media dei tre risultati.
Classe di Esigenza: Gestione
04.03.02.R04 Resistenza meccanica
Classe di Requisiti: Di stabilità
Le caditoie ed i pozzetti devono essere in grado di contrastare in modo efficace il prodursi di deformazioni o rotture sotto l'azione di determinate sollecitazioni.
Livello minimo della prestazione:
La resistenza meccanica delle caditoie e dei pozzetti può essere verificata mediante prova da effettuarsi con le modalità ed i tempi previsti dalla norma UNI EN 1253-1. Non devono prodursialcuna incrinatura o frattura prima del raggiungimento del carico di prova. Inoltre, nel caso di pozzetti o di scatole sifoniche muniti di griglia o di coperchio in ghisa dolce, acciaio, metalli nonferrosi, plastica oppure in una combinazione di tali materiali con il calcestruzzo, la deformazione permanente non deve essere maggiore dei valori elencati dalla norma suddetta. Per le grigliedeve essere applicato un carico di prova P di 0,25 kN e la deformazione permanente f ai 2/3 del carico di prova non deve essere maggiore di 2,0 mm.
Classe di Esigenza: Sicurezza
ANOMALIE RISCONTRABILI
04.03.02.A01 Abrasione
Sono generalmente di forma circolare e vengono prodotti in due tipi adatti alle diverse caratteristiche del materiale trattenuto. Quasi sempre il materiale trattenuto è grossolano ed è quindisufficiente un apposito cestello forato, fissato sotto la caditoia, che lascia scorrere soltanto l'acqua; se è necessario trattenere sabbia e fango, che passerebbero facilmente attraverso i buchi delcestello, occorre far ricorso ad una decantazione in una vaschetta collocata sul fondo del pozzetto.Il pozzetto con cestello-filtro è formato da vari pezzi prefabbricati in calcestruzzo: un pezzo base ha l'apertura per lo scarico di fondo con luce di diametro 150 mm e modellato a bicchiere, iltubo di allacciamento deve avere la punta liscia verso il pozzetto. Al di sopra del pezzo base si colloca il fusto cilindrico e sopra a questo un pezzo ad anello che fa da appoggio alla caditoia. Ilcestello è formato da un tronco di cono in lamiera zincata con il fondo pieno e la parete traforata uniti per mezzo di chiodatura, saldatura, piegatura degli orli o flangiatura. Il pozzetto checonsente l'accumulo del fango sul fondo ha un pezzo base a forma di catino, un pezzo cilindrico intermedio, un pezzo centrale con scarico a bicchiere del diametro di 150 mm, un pezzocilindrico superiore senza sporgenze e l'anello d'appoggio per la copertura.
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Manuale di Manutenzione
04.03.02.A02 Corrosione
04.03.02.A03 Difetti ai raccordi o alle connessioni
04.03.02.A04 Difetti delle griglie
04.03.02.A05 Intasamento
04.03.02.A06 Odori sgradevoli
04.03.02.A07 Sedimentazione
CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
Cadenza: ogni 12 mesi
Verificare lo stato generale e l'integrità della griglia e della piastra di copertura dei pozzetti, della base di appoggio e delle pareti laterali.
Tipologia: Ispezione
04.03.02.C01 Controllo generale
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
04.03.02.I01 Pulizia
Eseguire una pulizia dei pozzetti mediante asportazione dei fanghi di deposito e lavaggio con acqua a pressione.
Cadenza: ogni 12 mesi
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Manuale di Manutenzione
Elemento Manutenibile: 04.03.03
Pozzetti e caditoie
Unità Tecnologica: 04.03
REQUISITI E PRESTAZIONI (EM)
04.03.03.R01 (Attitudine al) controllo della portata
Classe di Requisiti: Funzionalità d'uso
Le caditoie ed i relativi dispositivi di tenuta devono essere autopulibili per assicurare la funzionalità dell'impianto.
Livello minimo della prestazione:
Per la verifica della facilità di pulizia si effettua una prova così come descritto dalla norma UNI EN 1253-2. Immettere nel pozzetto, attraverso la griglia, 200 cm3 di perline di vetro deldiametro di 5 mm a una velocità costante e uniforme per 30 s. Continuando ad alimentare l’acqua per ulteriori 30 s bisogna misurare il volume in cm3 delle perline di vetro uscite dal pozzetto.La prova deve essere eseguita per tre volte per ogni velocità di mandata e deve essere considerata la media dei tre risultati ottenuti per ciascuna prova.
Classe di Esigenza: Funzionalità
04.03.03.R02 (Attitudine al) controllo della tenuta
Classe di Requisiti: Funzionalità tecnologica
Le caditoie ed i relativi dispositivi di tenuta devono essere idonei ad impedire fughe dei fluidi assicurando così la durata e la funzionalità nel tempo.
Livello minimo della prestazione:
La capacità di tenuta delle caditoie e dei pozzetti può essere verificata mediante prova da effettuarsi con le modalità ed i tempi previsti dalla norma UNI EN 1253-2. Montare la scatolasifonica (con uscita chiusa e tutte le entrate laterali sigillate) sul dispositivo di prova; sottoporre la scatola ad una pressione idrostatica di 400 Pa utilizzando le valvole by-pass. Chiudere laserranda e aprire lentamente dopo circa 5 secondi; ripetere fino a quando la scatola non perde più acqua (comunque fino ad un massimo di 5 volte).
Classe di Esigenza: Funzionalità
04.03.03.R03 Assenza della emissione di odori sgradevoli
Classe di Requisiti: Olfattivi
I pozzetti ed i relativi dispositivi di tenuta devono essere realizzati in modo da non emettere odori sgradevoli.
Livello minimo della prestazione:
L'ermeticità degli elementi può essere accertata effettuando la prova indicata dalla norma UNI EN 1253-2. Riempire la scatola sifonica con acqua ad una pressione di 200 Pa; dopo 15 minutiverificare eventuali perdite di acqua (evidenziate dalla diminuzione della pressione statica) ed interrompere la prova se dopo 2 minuti la pressione non si è stabilizzata.
Classe di Esigenza: Benessere
04.03.03.R04 Pulibilità
Classe di Requisiti: Di manutenibilità
Le caditoie ed i pozzetti devono essere autopulibili per assicurare la funzionalità dell'impianto.
Livello minimo della prestazione:
Per la verifica della facilità di pulizia si effettua una prova così come descritto dalla norma UNI EN 1253-2. Si monta il pozzetto completo della griglia e si versa nel contenitore per la provaacqua fredda a 15-10 °C alla portata di 0,2 l/s, 0,3 l/s, 0,4 l/s e 0,6 l/s. In corrispondenza di ognuna delle portate, immettere nel pozzetto, attraverso la griglia, 200 cm3 di perline di vetro deldiametro di 5 +/- 0,5 mm e della densità da 2,5 g/cm3 a 3,0 g/cm3 , a una velocità costante e uniforme per 30 s. Continuare ad alimentare l’acqua per ulteriori 30 s. Misurare il volume in cm3delle perline di vetro uscite dal pozzetto. Eseguire la prova per tre volte per ogni velocità di mandata. Deve essere considerata la media dei tre risultati.
Classe di Esigenza: Gestione
04.03.03.R05 Resistenza alle temperature e a sbalzi di temperatura
Classe di Requisiti: Di stabilità
I pozzetti ed i relativi dispositivi di tenuta devono essere in grado di contrastare in modo efficace il prodursi di deformazioni o rotture se sottoposti all'azione di temperature elevate o a sbalzidelle stesse.
Livello minimo della prestazione:
La capacità di resistere alle temperature e/o agli sbalzi delle stesse dei pozzetti viene accertata con la prova descritta dalla norma UNI EN 1253-2.Secondo tale prova si fa entrare l’acqua attraverso la griglia o attraverso l’entrata laterale nel seguente modo:- 0,5 l/s di acqua calda alla temperatura di 93 °C per circa 60 secondi;- pausa di 60 secondi;- 0,5 l/s di acqua fredda alla temperatura di 15 °C per 60 secondi;
Classe di Esigenza: Sicurezza
I pozzetti sono dei dispositivi di scarico la cui sommità è costituita da un chiusino o da una griglia e destinati a ricevere le acque reflue attraverso griglie o attraverso tubi collegati al pozzetto. Ipozzetti e le caditoie hanno la funzione di convogliare nella rete fognaria, per lo smaltimento, le acque di scarico usate e/o meteoriche provenienti da più origini (strade, pluviali, ecc.).
Impianto di smaltimento acque reflue
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Manuale di Manutenzione
- pausa di 60 secondi.Ripetere questo ciclo per 1500 volte o in alternativa per 100 h.La prova viene considerata valida se non si verificano deformazioni o variazioni dall’aspetto della superficie dei componenti.
04.03.03.R06 Resistenza meccanica
Classe di Requisiti: Di stabilità
Le caditoie ed i pozzetti devono essere in grado di contrastare in modo efficace il prodursi di deformazioni o rotture sotto l'azione di determinate sollecitazioni in modo da garantire lafunzionalità dell'impianto.
Livello minimo della prestazione:
I pozzetti sono classificati in base alla loro resistenza al carico nelle seguenti classi:- H 1,5 (per tetti piani non praticabili);- K 3 (aree senza traffico veicolare);- L15 (aree con leggero traffico veicolare);- M 125 (aree con traffico veicolare).
Classe di Esigenza: Sicurezza
ANOMALIE RISCONTRABILI
04.03.03.A01 Difetti ai raccordi o alle connessioni
04.03.03.A02 Difetti dei chiusini
04.03.03.A03 Erosione
04.03.03.A04 Intasamento
04.03.03.A05 Odori sgradevoli
04.03.03.A06 Sedimentazione
CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
Cadenza: ogni 12 mesi
Verificare lo stato generale e l'integrità della griglia e della piastra di copertura dei pozzetti, della base di appoggio e delle pareti laterali.
Tipologia: Ispezione
04.03.03.C01 Controllo generale
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
04.03.03.I01 Pulizia
Eseguire una pulizia dei pozzetti mediante asportazione dei fanghi di deposito e lavaggio con acqua a pressione.
Cadenza: ogni 12 mesi
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Manuale di Manutenzione
Elemento Manutenibile: 04.03.04
Tubazioni
Unità Tecnologica: 04.03
REQUISITI E PRESTAZIONI (EM)
04.03.04.R01 (Attitudine al) controllo della portata
Classe di Requisiti: Funzionalità d'uso
Le tubazioni devono essere in grado di garantire in ogni momento la portata e la pressione richiesti dall'impianto.
Livello minimo della prestazione:
La valutazione della portata di punta delle acque di scorrimento superficiale, applicabile alle aree fino a 200 ha o a durate di pioggia fino a 15 min, è data dalla formula:Q = Y x i x Adove:- Q è la portata di punta, in litri al secondo;- Y è il coefficiente di raccolta (fra 0,0 e 1,0), adimensionale;- i è l’intensità delle precipitazioni piovose, in litri al secondo per ettaro;- A è l’area su cui cadono le precipitazioni piovose (misurata orizzontalmente) in ettari.
Classe di Esigenza: Funzionalità
ANOMALIE RISCONTRABILI
04.03.04.A01 Accumulo di grasso
04.03.04.A02 Corrosione
04.03.04.A03 Difetti ai raccordi o alle connessioni
04.03.04.A04 Erosione
04.03.04.A05 Incrostazioni
04.03.04.A06 Odori sgradevoli
04.03.04.A07 Penetrazione di radici
04.03.04.A08 Sedimentazione
CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
Cadenza: ogni 12 mesi
Effettuare una manovra di tutti gli organi di intercettazione per evitare che si blocchino
Tipologia: Controllo
04.03.04.C01 Controllo della manovrabilità valvole
Le tubazioni dell'impianto di smaltimento delle acque provvedono allo sversamento dell'acqua nei collettori fognari o nelle vasche di accumulo se presenti.
Impianto di smaltimento acque reflue
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Manuale di Manutenzione
Cadenza: ogni 12 mesi
Verificare lo stato degli eventuali dilatatori e giunti elastici, la tenuta delle congiunzioni a flangia, la stabilità dei sostegni e degli eventuali giunti fissi. Verificare inoltre l'assenza di odorisgradevoli e di inflessioni nelle tubazioni.
Tipologia: Controllo a vista
04.03.04.C02 Controllo generale
Cadenza: ogni 12 mesi
Verificare l'integrità delle tubazioni con particolare attenzione ai raccordi tra tronchi di tubo.
Tipologia: Controllo a vista
04.03.04.C03 Controllo tenuta
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
04.03.04.I01 Pulizia
Eseguire una pulizia dei sedimenti formatisi e che provocano ostruzioni diminuendo la capacità di trasporto dei fluidi.
Cadenza: quando occorre
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Manuale di Manutenzione
Unità Tecnologica: 04.04
L'impianto di trasmissione fonia e dati consente la diffusione, nei vari ambienti, di dati ai vari utenti. Generalmente è costituito da una rete di trasmissione (denominata cablaggio) e da unaserie di punti di presa ai quali sono collegate le varie postazioni.
L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili:
° 04.04.01 Cablaggio
° 04.04.02 Sistema di trasmissione
Impianto di trasmissione fonia e dati
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Manuale di Manutenzione
Elemento Manutenibile: 04.04.01
Cablaggio
Unità Tecnologica: 04.04
ANOMALIE RISCONTRABILI
04.04.01.A01 Anomalie degli allacci
04.04.01.A02 Anomalie delle prese
04.04.01.A03 Difetti di serraggio
04.04.01.A04 Difetti delle canaline
CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
Cadenza: ogni anno
Verificare la corretta posizione delle connessioni negli armadi di permutazione, controllare che tutte le prese siano ben collegate.
Tipologia: Ispezione a vista
04.04.01.C01 Controllo generale
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
04.04.01.I01 Rifacimento cablaggio
Eseguire il rifacimento totale del cablaggio quando necessario (per adeguamento normativo, o per adeguamento alla classe superiore).
Cadenza: ogni 15 anni
04.04.01.I02 Serraggio connessione
Effettuare il serraggio di tutte le connessioni.
Cadenza: quando occorre
04.04.01.I03 Sostituzione prese
Sostituire gli elementi delle prese quali placche, coperchi, telai e connettori quando usurati.
Cadenza: quando occorre
Per la diffusione dei dati negli edifici occorre una rete di supporto che generalmente viene denominata cablaggio. Pertanto il cablaggio degli edifici consente agli utenti di comunicare escambiare dati attraverso le varie postazioni collegate alla rete di distribuzione.
Impianto di trasmissione fonia e dati
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Manuale di Manutenzione
Elemento Manutenibile: 04.04.02
Sistema di trasmissione
Unità Tecnologica: 04.04
ANOMALIE RISCONTRABILI
04.04.02.A01 Anomalie delle prese
04.04.02.A02 Depositi vari
04.04.02.A03 Difetti di serraggio
CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
Cadenza: ogni anno
Verificare gli apparati di rete (sia quelli attivi sia quelli passivi) controllando che tutti gli apparecchi funzionino. Controllare che tutte le viti siano serrate.
Tipologia: Ispezione a vista
04.04.02.C01 Controllo generale
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
04.04.02.I01 Pulizia
Eseguire la pulizia di tutte le apparecchiature della rete.
Cadenza: quando occorre
04.04.02.I02 Rifacimento cablaggio
Eseguire il rifacimento totale del cablaggio quando necessario (per adeguamento normativo, o per adeguamento alla classe superiore).
Cadenza: quando occorre
Il sistema di trasmissione consente di realizzare la trasmissione dei dati a tutte le utenze della rete. Tale sistema può essere realizzato con differenti sistemi; uno dei sistemi più utilizzati è quelloche prevede la connessione alla rete LAN e alla rete WAN mediante l'utilizzo di switched e ruter.
Impianto di trasmissione fonia e dati
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Manuale di Manutenzione
Unità Tecnologica: 04.05
Insieme degli elementi tecnici del sistema edilizio con funzione di distribuire e regolare flussi informativi telefonici e citofonici. La centrale telefonica deve essere ubicata in modo da garantirela funzionalità del sistema ed essere installata in locale idoneo.
REQUISITI E PRESTAZIONI (UT)
04.05.R01 Isolamento elettrostatico
Classe di Requisiti: Protezione elettrica
I materiali ed i componenti dell'impianto telefonico devono garantire un livello di isolamento da eventuali scariche elettrostatiche.
Per accertare la capacità di isolamento elettrostatico si effettuano una serie di prove secondo quanto prescritto dalla normativa UNI.
Livello minimo della prestazione:
Classe di Esigenza: Sicurezza
04.05.R02 Resistenza a cali di tensione
Classe di Requisiti: Protezione elettrica
I materiali ed i componenti dell'impianto telefonico devono resistere a riduzioni e a brevi interruzioni di tensione.
Per accertare la resistenza ai cali di tensione si effettuano delle prove secondo quanto previsto dalle norme.
Livello minimo della prestazione:
Classe di Esigenza: Sicurezza
L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili:
° 04.05.01 Alimentatori
° 04.05.02 Pulsantiere
Impianto telefonico e citofonico
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Manuale di Manutenzione
Elemento Manutenibile: 04.05.01
Alimentatori
Unità Tecnologica: 04.05
REQUISITI E PRESTAZIONI (EM)
04.05.01.R01 Comodità di uso e manovra
Classe di Requisiti: Funzionalità d'uso
L'alimentatore ed i suoi componenti devono presentare caratteristiche di facilità di uso, di funzionalità e di manovrabilità.
Livello minimo della prestazione:
E’ possibile controllare l’altezza di installazione dal piano di calpestio dei componenti utilizzabili dagli utenti per le normali operazioni di comando, regolazione e controllo, verificando anchel’assenza di ostacoli che ne impediscano un’agevole manovra.
Classe di Esigenza: Funzionalità
04.05.01.R02 Efficienza
Classe di Requisiti: Funzionalità d'uso
L'alimentatore deve essere in grado di mantenere inalterate nel tempo le proprie capacità di rendimento assicurando un buon funzionamento.
Livello minimo della prestazione:
Le prestazioni minime richieste all'alimentatore devono essere quelle indicate dal produttore.
Classe di Esigenza: Funzionalità
ANOMALIE RISCONTRABILI
04.05.01.A01 Perdita di carica accumulatori
04.05.01.A02 Difetti di tenuta dei morsetti
04.05.01.A03 Difetti di regolazione
04.05.01.A04 Perdite di tensione
04.05.01.A05 Incrostazioni
CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
Cadenza: ogni 6 mesi
Verificare gli alimentatori effettuando delle misurazioni della tensione in ingresso e in uscita. Verificare che gli accumulatori siano funzionanti, siano carichi e non ci siano problemi diisolamento elettrico.
Tipologia: Ispezione strumentale
04.05.01.C01 Controllo alimentazione
L'alimentatore è un elemento dell'impianto telefonico e citofonico per mezzo del quale i componenti ad esso collegati possono essere alimentati.
Impianto telefonico e citofonico
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Manuale di Manutenzione
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
04.05.01.I01 Sostituzione
Effettuare la sostituzione degli alimentatori quando danneggiati.
Cadenza: quando occorre
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Manuale di Manutenzione
Elemento Manutenibile: 04.05.02
Pulsantiere
Unità Tecnologica: 04.05
REQUISITI E PRESTAZIONI (EM)
04.05.02.R01 Efficienza
Classe di Requisiti: Funzionalità d'uso
Gli elementi delle pulsantiere devono essere in grado di mantenere inalterate nel tempo le proprie capacità di rendimento assicurando un buon funzionamento.
Livello minimo della prestazione:
Le prestazioni minime richieste agli apparecchi telefonici devono essere quelle indicate dal produttore.
Classe di Esigenza: Funzionalità
ANOMALIE RISCONTRABILI
04.05.02.A01 Incrostazioni
04.05.02.A02 Difetti dei cavi
04.05.02.A03 Difetti dei pulsanti
04.05.02.A04 Difetti di regolazione
04.05.02.A05 Difetti di tenuta dei morsetti
CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
Cadenza: ogni 12 mesi
Controllare la funzionalità degli apparecchi telefonici.
Tipologia: Ispezione a vista
04.05.02.C01 Controllo generale
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
04.05.02.I01 Pulizia
Effettuare una pulizia degli apparecchi e delle connessioni per eliminare eventuali accumuli di materiale che possano compromettere il regolare funzionamento degli apparecchi.
Cadenza: quando occorre
04.05.02.I02 Sostituzione pulsanti
Cadenza: quando occorre
Le pulsantiere sono elementi dell'impianto citofonico per mezzo dei quali vengono attivati e successivamente trasmessi i flussi informativi tra un apparecchio ed un altro.
Impianto telefonico e citofonico
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Manuale di Manutenzione
Eseguire la sostituzione dei pulsanti con altri delle stesse tipologie quando deteriorati.
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Manuale di Manutenzione
IMPIANTI TECNOLOGICI A FONTIRINNOVABILI
Unità Tecnologiche:
° 05.01 Impianto fotovoltaico
Insieme delle unità e degli elementi tecnici del sistema edilizio aventi funzione di consentire l'utilizzo, da parte degli utenti, di flussi energetici derivanti da fonti di energia rinnovabili (sole,vento,acqua, calore terreno, ecc.) che, oltre ad essere inesauribili, sono ad impatto ambientale nullo in quanto non producono né gas serra né scorie inquinanti da smaltire.
Corpo d'Opera: 05
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Manuale di Manutenzione
Unità Tecnologica: 05.01
L’impianto fotovoltaico è l’insieme dei componenti meccanici, elettrici ed elettronici che captano l’energia solare per trasformarla in energia elettrica che poi viene resa disponibileall’utilizzazione da parte dell’utenza. Gli impianti fotovoltaici possono essere:- alimentazione diretta: l’apparecchio da alimentare viene collegato direttamente al FV (acronimo di modulo fotovoltaico); lo svantaggio di questo tipo di impianti è che l’apparecchio collegatoal modulo fotovoltaico non funziona in assenza di sole (di notte); applicazioni: piccole utenze come radio, piccole pompe, calcolatrici tascabili, ecc.;- funzionamento ad isola: il modulo FV alimenta uno o più apparecchi elettrici; l’energia fornita dal modulo, ma momentaneamente non utilizzata, viene usata per caricare degli accumulatori;quando il fabbisogno aumenta, o quando il modulo FV non funziona (p.e. di notte), viene utilizzata l’energia immagazzinata negli accumulatori; applicazioni: zone non raggiunte dalla rete didistribuzione elettrica e dove l’installazione di essa non sarebbe conveniente;- funzionamento per immissione in rete: come nell’impianto ad isola il modulo solare alimenta le apparecchiature elettriche collegate, l’energia momentaneamente non utilizzata viene immessanella rete pubblica; il gestore di un impianto di questo tipo fornisce dunque l’energia eccedente a tutti gli altri utenti collegati alla rete elettrica, come una normale centrale elettrica; nelle oreserali e di notte la corrente elettrica può essere nuovamente prelevata dalla rete pubblica.Un semplice impianto fotovoltaico ad isola è composto dai seguenti elementi:- cella solare: per la trasformazione di energia solare in energia elettrica; per ricavare più potenza vengono collegate tra loro diverse celle;- regolatore di carica: è un apparecchio elettronico che regola la ricarica e la scarica degli accumulatori; uno dei suoi compiti è di interrompere la ricarica ad accumulatore pieno;- accumulatori: sono i magazzini di energia di un impianto fotovoltaico; essi forniscono l’energia elettrica quando i moduli non sono in grado di produrne, per mancanza di irradiamento solare;- inverter: trasforma la corrente continua proveniente dai moduli e/o dagli accumulatori in corrente alternata convenzionale a 230 V; se l’apparecchio da alimentare necessita di correntecontinua si può fare a meno di questa componente;- utenze: apparecchi alimentati dall’impianto fotovoltaico.
REQUISITI E PRESTAZIONI (UT)
05.01.R01 Isolamento elettrico
Classe di Requisiti: Protezione elettrica
Gli elementi costituenti l'impianto fotovoltaico devono essere in grado di resistere al passaggio di cariche elettriche senza perdere le proprie caratteristiche.
Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto.
Livello minimo della prestazione:
Classe di Esigenza: Sicurezza
05.01.R02 Limitazione dei rischi di intervento
Classe di Requisiti: Protezione dai rischi d'intervento
Gli elementi costituenti l'impianto fotovoltaico devono essere in grado di consentire ispezioni, manutenzioni e sostituzioni in modo agevole ed in ogni caso senza arrecare danno a persone e/ocose.
Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto.
Livello minimo della prestazione:
Classe di Esigenza: Sicurezza
05.01.R03 (Attitudine al) controllo delle dispersioni elettriche
Classe di Requisiti: Funzionalità d'uso
Per evitare qualsiasi pericolo di folgorazione alle persone, causato da un contatto diretto, i componenti degli impianti elettrici devono essere dotati di collegamenti equipotenziali con l’impiantodi terra dell’edificio.
Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto e nell’ambito della dichiarazione di conformità prevista dall'art.7 del D.M. 22 gennaio 2008 n .37.
Livello minimo della prestazione:
Classe di Esigenza: Funzionalità
05.01.R04 Resistenza meccanica
Classe di Requisiti: Di stabilità
Gli impianti elettrici devono essere realizzati con materiali in grado di contrastare in modo efficace il prodursi di deformazioni o rotture sotto l'azione di determinate sollecitazioni.
Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto.
Livello minimo della prestazione:
Classe di Esigenza: Sicurezza
05.01.R05 (Attitudine al) controllo della condensazione interstiziale
Classe di Requisiti: Sicurezza d'intervento
I componenti degli impianti elettrici capaci di condurre elettricità devono essere in grado di evitare la formazione di acqua di condensa per evitare alle persone qualsiasi pericolo di folgorazioniper contatto diretto secondo quanto prescritto dalla norma tecnica.
Livello minimo della prestazione:
Classe di Esigenza: Sicurezza
Impianto fotovoltaico
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Manuale di Manutenzione
Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto.
05.01.R06 Impermeabilità ai liquidi
Classe di Requisiti: Sicurezza d'intervento
I componenti degli impianti elettrici devono essere in grado di evitare il passaggio di fluidi liquidi per evitare alle persone qualsiasi pericolo di folgorazione per contatto diretto secondo quantoprescritto dalla normativa.
Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto.
Livello minimo della prestazione:
Classe di Esigenza: Sicurezza
05.01.R07 Montabilità/Smontabilità
Classe di Requisiti: Facilità d'intervento
Gli elementi costituenti l'impianto elettrico devono essere atti a consentire la collocazione in opera di altri elementi in caso di necessità.
Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto.
Livello minimo della prestazione:
Classe di Esigenza: Funzionalità
L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili:
° 05.01.01 Accumulatori
° 05.01.02 Cassetta di terminazione
° 05.01.03 Cella solare
° 05.01.04 Inverter
° 05.01.05 Quadro elettrico
° 05.01.06 Strutture di sostegno
° 05.01.07 Regolatore di carica
° 05.01.08 Aste di captazione
° 05.01.09 Quadri elettrici
° 05.01.10 Dispositivo di generatore
° 05.01.11 Dispositivo di interfaccia
° 05.01.12 Dispositivo generale
° 05.01.13 Conduttori di protezione
° 05.01.14 Scaricatori di sovratensione
° 05.01.15 Sistema di dispersione
° 05.01.16 Sistema di equipotenzializzazione
° 05.01.17 Solar roof
° 05.01.18 Muro tenda
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Manuale di Manutenzione
Elemento Manutenibile: 05.01.01
Accumulatori
Unità Tecnologica: 05.01
ANOMALIE RISCONTRABILI
05.01.01.A01 Difetti di taratura
05.01.01.A02 Effetto memoria
05.01.01.A03 Mancanza di liquido
05.01.01.A04 Autoscarica
CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
Cadenza: ogni 2 mesi
Verificare lo stato di funzionamento dell'accumulatore misurando lo stato di carica e verificando che siano funzionanti i dispositivi di blocco.
Tipologia: Ispezione strumentale
05.01.01.C01 Controllo generale accumulatore
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
05.01.01.I01 Ricarica batteria
Ricarica del livello del liquido dell'elettrolita, quando necessario, nelle batterie dell'accumulatore.
Cadenza: quando occorre
L'energia prodotta da un impianto fotovoltaico viene immagazzinata negli accumulatori (batterie di accumulatori) che poi forniscono l’energia elettrica quando i moduli non sono in grado diprodurne per mancanza di irraggiamento solare.Tra le batterie disponibili oggi sul mercato abbiamo varie tipologie: al piombo ermetico, al piombo acido, al nichel/cadmio (poco utilizzate per l'effetto memoria) e al gel.Quelle più idonee risultano quelle al piombo acido che risultano più affidabili e con prestazioni elevate con una durata media del ciclo di vita di circa 6-8 anni.
Impianto fotovoltaico
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Manuale di Manutenzione
Elemento Manutenibile: 05.01.02
Cassetta di terminazione
Unità Tecnologica: 05.01
ANOMALIE RISCONTRABILI
05.01.02.A01 Corto circuiti
05.01.02.A02 Difetti agli interruttori
05.01.02.A03 Difetti di taratura
05.01.02.A04 Surriscaldamento
CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
Cadenza: ogni mese
Verificare la corretta pressione di serraggio delle viti e delle morsettiere nonché dei coperchi delle cassette. Verificare che ci sia un buon livello di isolamento e di protezione (livello minimo diprotezione da assicurare è IP54) onde evitare corti circuiti.
Tipologia: Controllo a vista
05.01.02.C01 Controllo generale
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
05.01.02.I01 Sostituzioni
Sostituire, quando usurate o non più rispondenti alle norme, parti delle cassette quali coperchi, morsettiere, apparecchi di protezione e di comando.
Cadenza: quando occorre
La cassetta di terminazione è un contenitore a tenuta stagna (realizzato generalmente in materiale plastico) nel quale viene alloggiata la morsettiera per il collegamento elettrico e i diodi di bypass delle celle.
Impianto fotovoltaico
Pagina 151
Manuale di Manutenzione
Elemento Manutenibile: 05.01.03
Cella solare
Unità Tecnologica: 05.01
REQUISITI E PRESTAZIONI (EM)
05.01.03.R01 Efficienza di conversione
Classe di Requisiti: Di funzionamento
La cella deve essere realizzata con materiale e finiture superficiali tali da garantire il massimo assorbimento delle radiazioni solari.
Livello minimo della prestazione:
La massima potenza di picco (Wp) erogabile dalla cella così come definita dalle norme internazionali STC (standard Test Conditions) deve essere almeno pari a 1,5 Wp con una corrente di 3A e una tensione di 0,5 V.
Classe di Esigenza: Gestione
ANOMALIE RISCONTRABILI
05.01.03.A01 Anomalie rivestimento
05.01.03.A02 Deposito superficiale
05.01.03.A03 Difetti di serraggio morsetti
05.01.03.A04 Difetti di fissaggio
05.01.03.A05 Difetti di tenuta
05.01.03.A06 Incrostazioni
05.01.03.A07 Infiltrazioni
05.01.03.A08 Patina biologica
CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
Cadenza: ogni 6 mesi
Tipologia: Controllo a vista
05.01.03.C01 Controllo apparato elettrico
E' un dispositivo che consente la conversione dell'energia prodotta dalla radiazione solare in energia elettrica.E' generalmente costituita da un sottile strato (valore compreso tra 0,2 e 0,35 mm) di materiale semiconduttore in silicio opportunamente trattato (tale procedimento viene indicato comeprocesso di drogaggio).Attualmente la produzione industriale di celle fotovoltaiche sono:- celle al silicio cristallino ricavate dal taglio di lingotti fusi di silicio di un singolo cristallo (monocristallino) o di più cristalli (policristallino);- celle a film sottile ottenute dalla deposizione di uno strato di silicio amorfo su un supporto plastico o su una lastra di vetro.Le celle al silicio monocristallino sono di colore blu scuro alquanto uniforme ed hanno una purezza superiore a quelle realizzate al silicio policristallino; le celle al film sono economicamentevantaggiose dato il ridotto apporto di materiale semiconduttore (1-2 micron) necessario alla realizzazione di una cella ma hanno un decadimento delle prestazioni del 30% nel primo mese divita.
Impianto fotovoltaico
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Manuale di Manutenzione
Controllare lo stato di serraggio dei morsetti e la funzionalità delle resistenze elettriche della parte elettrica delle celle e/o dei moduli di celle.
Cadenza: ogni 3 mesi
Eseguire il controllo della funzionalità dei diodi di by-pass.
Tipologia: Ispezione
05.01.03.C02 Controllo diodi
Cadenza: ogni 6 mesi
Controllare i sistemi di tenuta e di fissaggio delle celle e/o dei moduli.
Tipologia: Controllo a vista
05.01.03.C03 Controllo fissaggi
Cadenza: quando occorre
Verificare lo stato delle celle in seguito ad eventi meteorici eccezionali quali temporali, grandinate, ecc. Controllare che non ci siano incrostazioni e/o depositi sulle superfici delle celle chepossano inficiare il corretto funzionamento.
Tipologia: Ispezione a vista
05.01.03.C04 Controllo generale celle
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
05.01.03.I01 Pulizia
Effettuare una pulizia, con trattamento specifico, per eliminare muschi e licheni che si depositano sulla superficie esterna delle celle.
Cadenza: ogni 6 mesi
05.01.03.I02 Sostituzione celle
Sostituzione delle celle che non assicurano un rendimento accettabile.
Cadenza: ogni 10 anni
05.01.03.I03 Serraggio
Eseguire il serraggio della struttura di sostegno delle celle
Cadenza: quando occorre
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Manuale di Manutenzione
Elemento Manutenibile: 05.01.04
Inverter
Unità Tecnologica: 05.01
REQUISITI E PRESTAZIONI (EM)
05.01.04.R01 Controllo della potenza
Classe di Requisiti: Controllabilità tecnologica
L'inverter deve garantire il perfetto accoppiamento tra la tensione in uscita dal generatore e il range di tensioni in ingresso dal convertitore.
Livello minimo della prestazione:
La potenza massima Pinv destinata ad un inverter deve essere compresa tra la potenza massima consigliata in ingresso del convertitore Ppv ridotta del 20% con tolleranza non superiore al 5%:Ppv (-20%) < Pinv < Ppv (+5%).
Classe di Esigenza: Controllabilità
ANOMALIE RISCONTRABILI
05.01.04.A01 Anomalie dei fusibili
05.01.04.A02 Anomalie delle spie di segnalazione
05.01.04.A03 Difetti agli interruttori
05.01.04.A04 Emissioni elettromagnetiche
05.01.04.A05 Infiltrazioni
05.01.04.A06 Scariche atmosferiche
05.01.04.A07 Sovratensioni
CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
Cadenza: ogni 2 mesi
Verificare lo stato di funzionamento del quadro di parallelo invertitori misurando alcuni parametri quali le tensioni, le correnti e le frequenze di uscita dall'inverter. Effettuare le misurazionidella potenza in uscita su inverter-rete.
Tipologia: Ispezione strumentale
05.01.04.C01 Controllo generale
05.01.04.C02 Verifica messa a terra
L'inverter o convertitore statico è un dispositivo elettronico che trasforma l'energia continua (prodotta dal generatore fotovoltaico) in energia alternata (monofase o trifase) che può essereutilizzata da un'utenza oppure essere immessa in rete.In quest'ultimo caso si adoperano convertitori del tipo a commutazione forzata con tecnica PWM senza clock e/o riferimenti di tensione o di corrente e dotati del sistema MPPT (inseguimentodel punto di massima potenza) che permette di ottenere il massimo rendimento adattando i parametri in uscita dal generatore fotovoltaico alle esigenze del carico.Gli inverter possono essere di due tipi:- a commutazione forzata in cui la tensione di uscita viene generata da un circuito elettronico oscillatore che consente all'inverter di funzionare come un generatore in una rete isolata;- a commutazione naturale in cui la frequenza della tensione di uscita viene impostata dalla rete a cui è collegato.
Impianto fotovoltaico
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Manuale di Manutenzione
Cadenza: ogni 2 mesi
Verificare l'efficienza dell'impianto di messa a terra (quando previsto) dell'inverter.
Tipologia: Controllo
Cadenza: ogni 6 mesi
Verificare il corretto funzionamento dei fusibili e degli interruttori automatici dell'inverter.
Tipologia: Ispezione a vista
05.01.04.C03 Verifica protezioni
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
05.01.04.I01 Pulizia generale
Pulizia generale utilizzando aria secca a bassa pressione.
Cadenza: ogni 6 mesi
05.01.04.I02 Serraggio
Eseguire il serraggio di tutti i bulloni, dei morsetti e degli interruttori.
Cadenza: ogni anno
05.01.04.I03 Sostituzione inverter
Eseguire la sostituzione dell'inverter quando usurato o per un adeguamento alla normativa.
Risorse necessarie
Nr D E S C R I Z I O N E
1
Cadenza: ogni 3 anni
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Manuale di Manutenzione
Elemento Manutenibile: 05.01.05
Quadro elettrico
Unità Tecnologica: 05.01
REQUISITI E PRESTAZIONI (EM)
05.01.05.R01 Accessibilità
Classe di Requisiti: Facilità d'intervento
I quadri devono essere facilmente accessibili per consentire un facile utilizzo sia nel normale funzionamento sia in caso di guasti.
Livello minimo della prestazione:
Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto.
Classe di Esigenza: Funzionalità
05.01.05.R02 Identificabilità
Classe di Requisiti: Facilità d'intervento
I quadri devono essere facilmente identificabili per consentire un facile utilizzo. Deve essere presente un cartello sul quale sono riportate le funzioni degli interruttori nonché le azioni dacompiere in caso di emergenza su persone colpite da folgorazione.
Livello minimo della prestazione:
Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto.
Classe di Esigenza: Funzionalità
ANOMALIE RISCONTRABILI
05.01.05.A01 Anomalie dei contattori
05.01.05.A02 Anomalie dei fusibili
05.01.05.A03 Anomalie dei magnetotermici
05.01.05.A04 Anomalie dei relè
05.01.05.A05 Anomalie delle spie di segnalazione
05.01.05.A06 Depositi di materiale
05.01.05.A07 Difetti agli interruttori
05.01.05.A08 Difetti di taratura
05.01.05.A09 Difetti di tenuta serraggi
Nel quadro elettrico degli impianti fotovoltaici (connessi ad una rete elettrica) avviene la distribuzione dell'energia. In caso di consumi elevati o in assenza di alimentazione da parte dei modulifotovoltaici la corrente viene prelevata dalla rete pubblica. In caso contrario l’energia fotovoltaica eccedente viene di nuovo immessa in rete. Inoltre esso misura la quantità di energia fornitadall'impianto fotovoltaico alla rete.I quadri elettrici dedicati agli impianti fotovoltaici possono essere a quadro di campo e quadro di interfaccia rete.Le strutture più elementari sono centralini da incasso, in materiale termoplastico autoestinguente, con indice di protezione IP40, fori asolati e guida per l'assemblaggio degli interruttori e dellemorsette e devono essere del tipo stagno in materiale termoplastico con grado di protezione non inferiore a IP65.
Impianto fotovoltaico
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Manuale di Manutenzione
05.01.05.A10 Surriscaldamento
CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
Cadenza: ogni 6 mesi
Verificare l'integrità dei condensatori di rifasamento e dei contattori.
Tipologia: Ispezione a vista
05.01.05.C01 Verifica dei condensatori
Cadenza: ogni 6 mesi
Verificare il corretto funzionamento dei fusibili, degli interruttori automatici e dei relè termici.
Tipologia: Ispezione a vista
05.01.05.C02 Verifica protezioni
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
05.01.05.I01 Pulizia generale
Pulizia generale utilizzando aria secca a bassa pressione.
Cadenza: ogni 6 mesi
05.01.05.I02 Serraggio
Eseguire il serraggio di tutti i bulloni, dei morsetti e degli interruttori.
Cadenza: ogni anno
05.01.05.I03 Sostituzione quadro
Eseguire la sostituzione del quadro quando usurato o per un adeguamento alla normativa.
Cadenza: ogni 20 anni
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Manuale di Manutenzione
Elemento Manutenibile: 05.01.06
Strutture di sostegno
Unità Tecnologica: 05.01
REQUISITI E PRESTAZIONI (EM)
05.01.06.R01 Resistenza alla corrosione
Classe di Requisiti: Di stabilità
Le strutture di sostegno devono essere in grado di contrastare in modo efficace il prodursi di fenomeni di corrosione.
Livello minimo della prestazione:
Per la verifica della resistenza alla corrosione possono essere condotte prove in conformità a quanto previsto dalla normativa di settore.
Classe di Esigenza: Sicurezza
05.01.06.R02 Resistenza meccanica
Classe di Requisiti: Di stabilità
Le strutture di sostegno devono essere in grado di non subire disgregazioni se sottoposte all'azione di carichi accidentali.
Livello minimo della prestazione:
Le strutture di sostegno devono sopportare i carichi previsti in fase di progetto.
Classe di Esigenza: Sicurezza
ANOMALIE RISCONTRABILI
05.01.06.A01 Corrosione
05.01.06.A02 Deformazione
05.01.06.A03 Difetti di montaggio
05.01.06.A04 Difetti di serraggio
05.01.06.A05 Fessurazioni, microfessurazioni
CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
Cadenza: ogni 6 mesi
Controllare le condizioni e la funzionalità delle strutture di sostegno verificando il fissaggio ed eventuali connessioni. Verificare che non ci siano fenomeni di corrosione in atto.
Tipologia: Ispezione a vista
05.01.06.C01 Controllo generale
Le strutture di sostegno sono i supporti meccanici che consentono l'ancoraggio dei pannelli fotovoltaici alle strutture su cui sono montati e/o al terreno. Generalmente sono realizzateassemblando profili metallici in acciaio zincato o in alluminio anodizzato in grado di limitare gli effetti causati dalla corrosione.Le strutture di sostegno possono essere:- ad inclinazione fissa (strutture a palo o a cavalletto);- per l'integrazione architettonica (integrazione retrofit, strutturale, per arredo urbano);- ad inseguimento.
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Manuale di Manutenzione
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
05.01.06.I01 Reintegro
Reintegro degli elementi di fissaggio con sistemazione delle giunzioni mediante l’utilizzo di materiali analoghi a quelli preesistenti.
Cadenza: ogni 6 mesi
05.01.06.I02 Ripristino rivestimenti
Eseguire il ripristino dei rivestimenti superficiali quando si presentano fenomeni di corrosione.
Cadenza: quando occorre
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Manuale di Manutenzione
Elemento Manutenibile: 05.01.07
Regolatore di carica
Unità Tecnologica: 05.01
ANOMALIE RISCONTRABILI
05.01.07.A01 Anomalie morsettiere
05.01.07.A02 Anomalie sensore temperatura
05.01.07.A03 Anomalie batteria
05.01.07.A04 Carica eccessiva
05.01.07.A05 Corti circuiti
05.01.07.A06 Difetti spie di segnalazione
05.01.07.A07 Scarica eccessiva
CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
Cadenza: ogni mese
Verificare la corretta pressione di serraggio dei vari morsetti; verificare che la batteria collegata sia supportata dal regolatore.Controllare il giusto diametro dei cavi di collegamento per evitare corti circuiti e che gli indicatori del display (se presente) siano funzionanti.
Tipologia: Controllo a vista
05.01.07.C01 Controllo generale
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
05.01.07.I01 Sostituzioni
Sostituire, quando usurati o non più rispondenti alle norme, i regolatori di carica.
Cadenza: quando occorre
Il regolatore di carica è un importante componente dell'impianto fotovoltaico che regola la tensione generata dal sistema per una corretta gestione delle batterie. Protegge le batterie in situazionidi carica eccessiva o insufficiente e ne garantisce la durata massima.
Impianto fotovoltaico
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Manuale di Manutenzione
Elemento Manutenibile: 05.01.08
Aste di captazione
Unità Tecnologica: 05.01
REQUISITI E PRESTAZIONI (EM)
05.01.08.R01 Resistenza alla corrosione
Classe di Requisiti: Di stabilità
Gli elementi ed i materiali del sistema delle aste di captazione devono essere in grado di contrastare in modo efficace il prodursi di fenomeni di corrosione.
Livello minimo della prestazione:
Il valore del potenziale al quale la velocità di corrosione diventa trascurabile viene definito potenziale di soglia di protezione Vs e varia da materiale a materiale. Per garantire un'adeguataprotezione dalle scariche atmosferiche occorre che i materiali utilizzati rispettino i valori di Vs indicati dalla norma UNI EN 12954.
Classe di Esigenza: Sicurezza
ANOMALIE RISCONTRABILI
05.01.08.A01 Corrosione
05.01.08.A02 Difetti di ancoraggio
CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
Cadenza: ogni 2 anni
Verificare che i componenti del sistema delle aste di captazione siano ben agganciati tra di loro, che i bulloni siano serrati e che vi siano gli anelli di collegamento.
Tipologia: Ispezione a vista
05.01.08.C01 Controllo degli ancoraggi delle aste
Cadenza: ogni 2 anni
Verificare che i componenti del sistema delle aste siano in buone condizioni.
Tipologia: Ispezione a vista
05.01.08.C02 Controllo generale
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
05.01.08.I01 Sostituzione delle aste di captazione
Sostituire le aste danneggiate o deteriorate.
Cadenza: quando occorre
Quando l’impianto fotovoltaico altera la sagoma dell’edificio (per cui si vedono i collettori al di sopra della copetura di un edificio) sono richieste modifiche al sistema esistente di protezionedalle scariche atmosferiche. In questo caso bisogna dotare l'impianto fotovoltaico di aste captatrici che hanno, quindi, la funzione di proteggere gli utenti ed il sistema edilizio da scaricheatmosferiche.
Impianto fotovoltaico
Pagina 161
Manuale di Manutenzione
Elemento Manutenibile: 05.01.09
Quadri elettrici
Unità Tecnologica: 05.01
REQUISITI E PRESTAZIONI (EM)
05.01.09.R01 Identificabilità
Classe di Requisiti: Facilità d'intervento
I quadri devono essere facilmente identificabili per consentire un facile utilizzo. Deve essere presente un cartello sul quale sono riportate le funzioni degli interruttori nonché le azioni dacompiere in caso di emergenza su persone colpite da folgorazione.
Livello minimo della prestazione:
Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto.
Classe di Esigenza: Funzionalità
ANOMALIE RISCONTRABILI
05.01.09.A01 Anomalie dei contattori
05.01.09.A02 Anomalie dei fusibili
05.01.09.A03 Anomalie dell'impianto di rifasamento
05.01.09.A04 Anomalie dei magnetotermici
05.01.09.A05 Anomalie dei relè
05.01.09.A06 Anomalie della resistenza
05.01.09.A07 Anomalie delle spie di segnalazione
05.01.09.A08 Anomalie dei termostati
05.01.09.A09 Depositi di materiale
05.01.09.A10 Difetti agli interruttori
I quadri elettrici a servizio di un impianto fotovoltaico possono essere di diverse tipologie:- di campo;- di parallelo;- di protezione inverter e di interfaccia rete.I quadri di campo vengono realizzati per il sezionamento e la protezione della sezione in corrente continua all'ingresso dell'inverter; sono costituiti da sezionatori con fusibili estraibili modularie da scaricatori di tensione modulari. I quadri di campo adatti all'installazione di più stringhe in parallelo prevedono inoltre diodi di blocco, opportunamente dimensionati, con dissipatori emontaggio su isolatori. I quadri di parallelo si rendono necessari quando più stringhe devono essere canalizzate nello stesso ingresso del convertitore CC/CA; nella gran parte dei casi sonocostituiti da sezionatori di manovra e all'occorrenza da interruttori magnetotermici opportunamente dimensionati. I quadri di protezione uscita inverter sono costituiti da uno o più interruttorimagnetotermici (secondo il numero degli inverter) del tipo bipolari in sistemi monofase o quadripolari in sistemi trifase. Il quadro di interfaccia rete è necessario per convogliare le uscite deiquadri di protezione inverter su un unica linea e da questa alla rete elettrica; generlamente è costituito da uno interruttore magnetotermico (bipolare in sistemi monofase o quadripolare insistemi trifase). Negli impianti fotovoltaici con un solo inverter il quadro uscita inverter e il quadro interfaccia rete possono diventare un unico apparecchio.
Impianto fotovoltaico
Pagina 162
Manuale di Manutenzione
CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
Cadenza: ogni 2 mesi
Verificare il corretto funzionamento della centralina di rifasamento.
Tipologia: Controllo a vista
05.01.09.C01 Controllo centralina di rifasamento
Cadenza: ogni 6 mesi
Verificare l'integrità dei condensatori di rifasamento e dei contattori.
Tipologia: Ispezione a vista
05.01.09.C02 Verifica dei condensatori
Cadenza: ogni 2 mesi
Verificare l'efficienza dell'impianto di messa a terra dei quadri.
Tipologia: Controllo
05.01.09.C03 Verifica messa a terra
Cadenza: ogni 6 mesi
Verificare il corretto funzionamento dei fusibili, degli interruttori automatici e dei relè termici.
Tipologia: Ispezione a vista
05.01.09.C04 Verifica protezioni
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
05.01.09.I01 Pulizia generale
Pulizia generale utilizzando aria secca a bassa pressione.
Cadenza: ogni 6 mesi
05.01.09.I02 Serraggio
Eseguire il serraggio di tutti i bulloni, dei morsetti e degli interruttori.
Cadenza: ogni anno
05.01.09.I03 Sostituzione centralina rifasamento
Eseguire la sostituzione della centralina elettronica di rifasamento con altra dello stesso tipo.
Cadenza: quando occorre
05.01.09.I04 Sostituzione quadro
Eseguire la sostituzione del quadro quando usurato o per un adeguamento alla normativa.
Cadenza: ogni 20 anni
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Manuale di Manutenzione
Elemento Manutenibile: 05.01.10
Dispositivo di generatore
Unità Tecnologica: 05.01
ANOMALIE RISCONTRABILI
05.01.10.A01 Anomalie dei contatti ausiliari
05.01.10.A02 Anomalie delle molle
05.01.10.A03 Anomalie degli sganciatori
05.01.10.A04 Corti circuiti
05.01.10.A05 Difetti di funzionamento
05.01.10.A06 Difetti di taratura
05.01.10.A07 Disconnessione dell'alimentazione
05.01.10.A08 Surriscaldamento
CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
Cadenza: ogni mese
Verificare la corretta pressione di serraggio dei cavi di connessione; controllare che ci sia un buon livello di isolamento e di protezione onde evitare corti circuiti.
Tipologia: Controllo a vista
05.01.10.C01 Controllo generale
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
05.01.10.I01 Sostituzioni
Sostituire, quando usurati o non più rispondenti alle norme, i dispositivi di generatore.
Cadenza: quando occorre
Il dispositivo di generatore viene installato in numero pari a quello degli inverter e interviene in caso di guasto escludendo dall'erogazione di potenza l'inverter di competenza.E’ installato a monte del dispositivo di interfaccia nella direzione del flusso di energia ed è generalmente costituito da un interruttore automatico con sganciatore di apertura; all'occorrenza puòessere realizzato con un contattore combinato con fusibile, con interruttore automatico, con un commutatore combinato con fusibile, con interruttore automatico.
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Manuale di Manutenzione
Elemento Manutenibile: 05.01.11
Dispositivo di interfaccia
Unità Tecnologica: 05.01
ANOMALIE RISCONTRABILI
05.01.11.A01 Anomalie della bobina
05.01.11.A02 Anomalie del circuito magnetico
05.01.11.A03 Anomalie dell'elettromagnete
05.01.11.A04 Anomalie della molla
05.01.11.A05 Anomalie delle viti serrafili
05.01.11.A06 Difetti dei passacavo
05.01.11.A07 Rumorosità
CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
Cadenza: ogni 6 mesi
Verificare che i fili siano ben serrati dalle viti e che i cavi siano ben sistemati nel coperchio passacavi. Nel caso di eccessivo rumore smontare il contattore e verificare lo stato di pulizia dellesuperfici dell'elettromagnete e della bobina.
Tipologia: Ispezione a vista
05.01.11.C01 Controllo generale
Cadenza: ogni anno
Misurare la tensione di arrivo ai morsetti utilizzando un voltmetro.
Tipologia: Ispezione strumentale
05.01.11.C02 Verifica tensione
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
05.01.11.I01 Pulizia
Eseguire la pulizia delle superfici rettificate dell'elettromagnete utilizzando benzina o tricloretilene.
Cadenza: quando occorre
Il dispositivo di interfaccia è un teleruttore comandato da una protezione di interfaccia; le protezioni di interfaccia possono essere realizzate da relè di frequenza e tensione o dal sistema dicontrollo inverter. Il dispositivo di interfaccia è un interruttore automatico con bobina di apertura a mancanza di tensione.Ha lo scopo di isolare l’impianto fotovoltaico (dal lato rete Ac) quando:- i parametri di frequenza e di tensione dell’energia che si immette in rete sono fuori i massimi consentiti;- c'è assenza di tensione di rete (per esempio durante lavori di manutenzione su rete pubblica).
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Manuale di Manutenzione
05.01.11.I02 Serraggio cavi
Effettuare il serraggio di tutti i cavi in entrata e in uscita dal dispositivo di interfaccia.
Cadenza: ogni 6 mesi
05.01.11.I03 Sostituzione bobina
Effettuare la sostituzione della bobina quando necessario con altra dello stesso tipo.
Cadenza: a guasto
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Manuale di Manutenzione
Elemento Manutenibile: 05.01.12
Dispositivo generale
Unità Tecnologica: 05.01
ANOMALIE RISCONTRABILI
05.01.12.A01 Anomalie dei contatti ausiliari
05.01.12.A02 Anomalie delle molle
05.01.12.A03 Anomalie degli sganciatori
05.01.12.A04 Corto circuiti
05.01.12.A05 Difetti delle connessioni
05.01.12.A06 Difetti ai dispositivi di manovra
05.01.12.A07 Difetti di taratura
05.01.12.A08 Surriscaldamento
CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
Cadenza: ogni mese
Verificare la funzionalità dei dispositivi di manovra dei sezionatori. Verificare che ci sia un buon livello di isolamento e di protezione onde evitare corto circuiti.
Tipologia: Controllo a vista
05.01.12.C01 Controllo generale
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
05.01.12.I01 Sostituzioni
Sostituire, quando usurate o non più rispondenti alle norme, il dispositivo generale.
Cadenza: quando occorre
Il dispositivo generale è un dispositivo installato all’origine della rete del produttore immediatamente prima del punto di consegna ed in condizioni di aperto esclude l’intera rete del clienteproduttore dalla rete pubblica.E’ solitamente:- un sezionatore quadripolare nelle reti trifase;- un sezionatore bipolare nelle reti monofase.
Impianto fotovoltaico
Pagina 167
Manuale di Manutenzione
Elemento Manutenibile: 05.01.13
Conduttori di protezione
Unità Tecnologica: 05.01
REQUISITI E PRESTAZIONI (EM)
05.01.13.R01 Resistenza alla corrosione
Classe di Requisiti: Di stabilità
Gli elementi ed i materiali del sistema di dispersione dell'impianto di messa a terra devono essere in grado di contrastare in modo efficace il prodursi di fenomeni di corrosione.
Livello minimo della prestazione:
La valutazione della resistenza alla corrosione viene definita con una prova di alcuni campioni posti in una camera a nebbia salina per un determinato periodo. Al termine della prova devonoessere soddisfatti i criteri di valutazione previsti (aspetto dopo la prova, tempo impiegato per la prima corrosione, variazioni di massa, difetti riscontrabili, ecc.) secondo quanto stabilito dallanorma UNI ISO 9227.
Classe di Esigenza: Sicurezza
ANOMALIE RISCONTRABILI
05.01.13.A01 Corrosione
05.01.13.A02 Difetti di connessione
CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
Cadenza: ogni mese
Verificare con controlli a campione che i conduttori di protezione arrivino fino al nodo equipotenziale.
Tipologia: Ispezione strumentale
05.01.13.C01 Controllo generale
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
05.01.13.I01 Sostituzione conduttori di protezione
Sostituire i conduttori di protezione danneggiati o deteriorati.
Cadenza: quando occorre
Per i pannelli fotovoltaici qualora i moduli siano dotati solo di isolamento principale si rende necessario mettere a terra le cornici metalliche dei moduli; se, però, questi fossero dotati diisolamento supplementare o rinforzato (classe II) ciò non sarebbe più necessario. Ma, anche in questo caso, per garantirsi da un eventuale decadimento nel tempo della tenuta dell’isolamento èopportuno rendere equipotenziali le cornici dei moduli con la struttura metallica di sostegno.Per raggiungere tale obiettivo basta collegare le strutture metalliche dei moduli a dei conduttori di protezione o captatori.
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Manuale di Manutenzione
Elemento Manutenibile: 05.01.14
Scaricatori di sovratensione
Unità Tecnologica: 05.01
ANOMALIE RISCONTRABILI
05.01.14.A01 Anomalie dei contatti ausiliari
05.01.14.A02 Anomalie delle molle
05.01.14.A03 Anomalie degli sganciatori
05.01.14.A04 Difetti agli interruttori
05.01.14.A05 Difetti varistore
05.01.14.A06 Difetti spie di segnalazione
CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
Cadenza: ogni mese
Verificare la corretta pressione di serraggio delle viti e delle placchette, e dei coperchi delle cassette.Controllare il corretto funzionamento delle spie di segnalazione della carica delle cartucce.
Tipologia: Controllo a vista
05.01.14.C01 Controllo generale
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
05.01.14.I01 Sostituzioni cartucce
Sostituire, quando usurate o non più rispondenti alle norme, le cartucce dello scaricatore di sovratensione.
Cadenza: quando occorre
Quando in un impianto elettrico la differenza di potenziale fra le varie fasi o fra una fase e la terra assume un valore di tensione maggiore al valore della tensione normale di esercizio, si è inpresenza di una sovratensione.A fronte di questi inconvenienti, è buona regola scegliere dispositivi idonei che assicurano la protezione degli impianti elettrici; questi dispositivi sono denominati scaricatori di sovratensione.Generalmante gli scaricatori di sovratensione sono del tipo estraibili; sono progettati per scaricare a terra le correnti e sono costituiti da una cartuccia contenente un varistore la cui vita dipendedal numero di scariche e dall’intensità di corrente di scarica che fluisce nella cartuccia.
Impianto fotovoltaico
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Manuale di Manutenzione
Elemento Manutenibile: 05.01.15
Sistema di dispersione
Unità Tecnologica: 05.01
REQUISITI E PRESTAZIONI (EM)
05.01.15.R01 Resistenza alla corrosione
Classe di Requisiti: Di stabilità
Gli elementi ed i materiali del sistema di dispersione dell'impianto di messa a terra devono essere in grado di contrastare in modo efficace il prodursi di fenomeni di corrosione.
Livello minimo della prestazione:
Per garantire un'adeguata protezione occorre che i dispersori di terra rispettino i valori di Vs indicati dalla norma UNI di settore.
Classe di Esigenza: Sicurezza
ANOMALIE RISCONTRABILI
05.01.15.A01 Corrosioni
CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
Cadenza: ogni 12 mesi
Verificare che i componenti (quali connessioni, pozzetti, capicorda, ecc.) del sistema di dispersione siano in buone condizioni e non ci sia presenza di corrosione di detti elementi. Verificareinoltre la presenza dei cartelli indicatori degli schemi elettrici.
Tipologia: Ispezione a vista
05.01.15.C01 Controllo generale
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
05.01.15.I01 Misura della resistività del terreno
Effettuare una misurazione del valore della resistenza di terra.
Cadenza: ogni 12 mesi
05.01.15.I02 Sostituzione dispersori
Sostituire i dispersori danneggiati o deteriorati.
Cadenza: quando occorre
Il sistema di dispersione ha il compito di trasferire le cariche captate dalle calate in un collettore interrato che così realizza un anello di dispersione.
Impianto fotovoltaico
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Manuale di Manutenzione
Elemento Manutenibile: 05.01.16
Sistema di equipotenzializzazione
Unità Tecnologica: 05.01
REQUISITI E PRESTAZIONI (EM)
05.01.16.R01 Resistenza alla corrosione
Classe di Requisiti: Di stabilità
Il sistema di equipotenzializzazione dell'impianto di messa a terra deve essere in grado di contrastare in modo efficace il prodursi di fenomeni di corrosione.
Livello minimo della prestazione:
Per garantire un'adeguata protezione occorre che i conduttori equipotenziali principali e supplementari rispettino i valori di Vs indicati dalla norma UNI di settore.
Classe di Esigenza: Sicurezza
ANOMALIE RISCONTRABILI
05.01.16.A01 Corrosione
05.01.16.A02 Difetti di serraggio
CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
Cadenza: ogni 12 mesi
Verificare che i componenti (quali conduttori, ecc.) siano in buone condizioni. Verificare inoltre che siano in buone condizioni i serraggi dei bulloni.
Tipologia: Ispezione a vista
05.01.16.C01 Controllo generale
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
05.01.16.I01 Sostituzione degli equipotenzializzatori
Sostituire gli equipotenzializzatori danneggiati o deteriorati.
Cadenza: quando occorre
I conduttori equipotenziali principali e supplementari sono quelli che collegano al morsetto principale di terra i tubi metallici.
Impianto fotovoltaico
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Manuale di Manutenzione
Elemento Manutenibile: 05.01.17
Solar roof
Unità Tecnologica: 05.01
REQUISITI E PRESTAZIONI (EM)
05.01.17.R01 Efficienza di conversione
Classe di Requisiti: Di funzionamento
La cella deve essere realizzata con materiale e finiture superficiali tali da garantire il massimo assorbimento delle radiazioni solari.
Livello minimo della prestazione:
La massima potenza di picco (Wp) erogabile dalla cella così come definita dalle norme internazionali STC (standard Test Conditions) deve essere almeno pari a 1,5 Wp con una corrente di 3A e una tensione di 0,5 V.
Classe di Esigenza: Gestione
ANOMALIE RISCONTRABILI
05.01.17.A01 Anomalie rivestimento
05.01.17.A02 Deposito superficiale
05.01.17.A03 Difetti di tenuta
05.01.17.A04 Errori di pendenza
05.01.17.A05 Incrostazioni
05.01.17.A06 Infiltrazioni
05.01.17.A07 Patina biologica
05.01.17.A08 Scollamenti e sfaldature
CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
Cadenza: ogni 6 mesi
Controllare lo stato di serraggio dei morsetti e la funzionalità delle resistenze elettriche della parte elettrica delle celle e/o dei moduli di celle.
Tipologia: Controllo a vista
05.01.17.C01 Controllo apparato elettrico
Sono delle celle solari incorporate nelle guaine isolanti polimeriche generalmente utilizzate come guaine impermeabilizzanti sulle coperture degli edifici civili ed industriali.Tali celle solari a film sottile (in silicio amorfo a-Si in tripla giunzione) sono depositate su un substrato flessibile (in acciaio o direttamente sul polimero); tali celle hanno il vantaggio di avereun peso ridotto (meno di 5 Kg per m2) ed una facile integrazione.Inoltre tali celle possono essere abbinate a moduli termici offrendo un triplice vantaggio:- isolamento termico;- generazione fotovoltaica;- generazione del calore.
Impianto fotovoltaico
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Manuale di Manutenzione
Cadenza: ogni 3 mesi
Eseguire il controllo della funzionalità dei diodi di by-pass.
Tipologia: Ispezione
05.01.17.C02 Controllo diodi
Cadenza: ogni 6 mesi
Controllare i sistemi di tenuta e di fissaggio delle celle e/o dei moduli.
Tipologia: Controllo a vista
05.01.17.C03 Controllo fissaggi
Cadenza: quando occorre
Verificare lo stato delle celle in seguito ad eventi meteorici eccezionali quali temporali, grandinate, ecc. Controllare che non ci siano incrostazioni e/o depositi sulle superfici delle celle chepossano inficiare il corretto funzionamento.
Tipologia: Ispezione a vista
05.01.17.C04 Controllo generale celle
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
05.01.17.I01 Pulizia
Effettuare una pulizia, con trattamento specifico, per eliminare muschi e licheni che si depositano sulla superficie esterna delle celle.
Cadenza: ogni 6 mesi
05.01.17.I02 Sostituzione celle
Sostituzione delle celle che non assicurano un rendimento accettabile.
Cadenza: ogni 25 anni
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Manuale di Manutenzione
Elemento Manutenibile: 05.01.18
Muro tenda
Unità Tecnologica: 05.01
ANOMALIE RISCONTRABILI
05.01.18.A01 Alterazione cromatica
05.01.18.A02 Distacco tedlar
05.01.18.A03 Incrostazioni
05.01.18.A04 Rotture
CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
Cadenza: ogni 3 mesi
Verificare che la pellicola di protezione dei moduli sia saldamente incollata agli stessi.
Tipologia: Verifica
05.01.18.C01 Verifica generale
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DALL'UTENTE
Cadenza: ogni mese
Pulizia e rimozione dello sporco e dei depositi superficiali con detergenti idonei.
05.01.18.I01 Pulizia
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
05.01.18.I02 Ripristino pellicola protettiva
Ripristino dello strato protettivo dei moduli fotovoltaici.
Cadenza: quando occorre
05.01.18.I03 Sostituzione celle
Sostituzione delle celle che non assicurano un rendimento accettabile.
Cadenza: ogni 10 anni
Il muro tenda è interamente realizzato con moduli vetrati fotovoltaici protetti da tedlar trasparente che consente così il passaggio della luce; inoltre tale soluzione permette di eliminare lacornice metallica sul lato esterno della facciata.lI tedlar è un film di polivinilfluoruro caratterizzato da eccellenti proprietà chimiche, elettriche e di resistenza meccanica; inoltre il tedlar ha buona capacità di barriera ai raggi UV e diresistenza all'invecchiamento atmosferico è pertanto particolarmente indicato in tutte quelle situazioni che richiedono protezione dallo sporco e dall'attacco chimico (inquinamneto atmosferico,smog, ecc.).
Impianto fotovoltaico
Pagina 174
Manuale di Manutenzione
ARREDO URBANO E VERDE
Unità Tecnologiche:
° 06.01 Recinzioni e staccionate in legno
Insieme delle unità e degli elementi tecnici aventi funzione di consentire l'esercizio di attività degli utenti negli spazi esterni connessi con il sistema edilizio stesso
Corpo d'Opera: 06
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Manuale di Manutenzione
Unità Tecnologica: 06.01
Le recinzioni sono strutture verticali aventi funzione di delimitare e chiudere le aree esterne di proprietà privata o di uso pubblico. Possono essere costituite da:- recinzioni opache in muratura piena a faccia vista o intonacate;- recinzioni costituite da base in muratura e cancellata in ferro;- recinzione in rete a maglia sciolta con cordolo di base e/o bauletto;- recinzioni in legno;- recinzioni in siepi vegetali e/o con rete metallica.
L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili:
° 06.01.01 Staccionate
Recinzioni e staccionate in legno
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Manuale di Manutenzione
Elemento Manutenibile: 06.01.01
Staccionate
Unità Tecnologica: 06.01
ANOMALIE RISCONTRABILI
06.01.01.A01 Corrosione
06.01.01.A02 Infracidamento
06.01.01.A03 Mancanza
CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
Cadenza: ogni anno
Controllo degli elementi in vista finalizzato alla ricerca di eventuali anomalie causa di usura. Verifica degli elementi di assemblaggio e della stabilità delle staccionate.
Tipologia: Aggiornamento
06.01.01.C01 Controllo elementi a vista
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
06.01.01.I01 Sostituzione elementi
Sostituzione degli elementi usurati con altri analoghi e con le stesse caratteristiche.
Cadenza: quando occorre
Si tratta di strutture in legno, con la funzione di delimitazione e chiusura delle aree esterne di proprietà privata o di uso pubblico, generalmente in essenza di pino o castagno, realizzate con pali(decortinati) di diametro di circa 14 cm, costituite da corrimano e traversi montati ad interasse di circa 2,00 m con altezza fuori terra di circa 1 m, assemblati con ferramenta in acciaio zincato eancorati su plinti di fondazione o altro sistema di aggancio.
Recinzioni e staccionate in legno
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Manuale di Manutenzione
INDICE01 EDILIZIA: STRUTTURE pag. 4
01.01 Opere di fondazioni superficiali 5
01.01.01 Travi rovesce in c.a. 6
01.02 Strutture semi-prefabbricate in legno 8
01.02.01 Solai 9
01.02.02 Pareti 11
01.03 Strutture di collegamento 13
01.03.01 Passerelle in acciaio 14
02 EDILIZIA: CHIUSURE pag. 16
02.01 Rivestimenti esterni 17
02.01.01 Rivestimenti e prodotti di legno 21
02.01.02 Tinteggiature 23
02.01.03 Rivestimento a cappotto 25
02.02 Infissi esterni 27
02.02.01 Serramenti in materie plastiche (PVC) 32
02.02.02 Serramenti in profilati di acciaio 35
02.03 Copertura a verde 39
02.03.01 Massetto di pendenza 41
02.03.02 Strato di impermeabilizzazione 43
02.03.03 Strato di separazione 45
02.03.04 Strato di zavorra 46
02.03.05 Strato drenante 47
02.03.06 Strato filtrante 49
02.03.07 Strato di coltura e vegetale 50
02.04 Coperture inclinate 53
02.04.01 Canali di gronda e pluviali 57
02.04.02 Comignoli e terminali 59
02.04.03 Strato di barriera al vapore 61
02.04.04 Strato di isolamento termico 63
02.04.05 Strato di ripartizione dei carichi 64
02.04.06 Strato di tenuta in coppi 65
02.04.07 Strato di ventilazione 67
02.05 Parapetti terrazze in legno 69
02.05.01 Parapetti e ringhiere in legno 70
03 EDILIZIA: PARTIZIONI pag. 72
03.01 Pareti interne 73
03.01.01 Lastre di cartongesso 75
03.01.02 Pareti divisorie antincendio 77
03.02 Rivestimenti interni 79
03.02.01 Rivestimenti e prodotti ceramici 81
03.02.02 Tinteggiature 83
03.03 Infissi interni 85
03.03.01 Porte 86
03.03.02 Porte antipanico 89
03.04 Controsoffitti 93
03.04.01 Controsoffitti in cartongesso 94
03.05 Scale e rampe 96
03.05.01 Scale in legno 97
03.06 Parapetti e ringhiere in metallo 99
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Manuale di Manutenzione
03.06.01 Corrimano 100
03.06.02 ringhiera in metallo 101
03.07 Pavimentazioni esterne 102
03.07.01 Rivestimenti in gres porcellanato 103
03.08 Pavimentazioni interne 105
03.08.01 Rivestimenti in gres porcellanato 106
04 IMPIANTI TECNOLOGICI TRADIZIONALI pag. 108
04.01 Ascensori e montacarichi 109
04.01.01 Piattaforme elevatrici per disabili 110
04.01.02 Funi 112
04.01.03 Guide cabina 113
04.01.04 Porte di piano 115
04.01.05 Pulsantiera 117
04.01.06 Quadro di manovra 118
04.02 Impianto di distribuzione acqua fredda e calda 120
04.02.01 Apparecchi sanitari e rubinetteria 121
04.02.02 Piatto doccia 124
04.02.03 Tubazioni multistrato 126
04.02.04 Ventilatori d'estrazione 128
04.03 Impianto di smaltimento acque reflue 130
04.03.01 Collettori 131
04.03.02 Pozzetti di scarico 133
04.03.03 Pozzetti e caditoie 135
04.03.04 Tubazioni 137
04.04 Impianto di trasmissione fonia e dati 139
04.04.01 Cablaggio 140
04.04.02 Sistema di trasmissione 141
04.05 Impianto telefonico e citofonico 142
04.05.01 Alimentatori 143
04.05.02 Pulsantiere 145
05 IMPIANTI TECNOLOGICI A FONTI RINNOVABILI pag. 147
05.01 Impianto fotovoltaico 148
05.01.01 Accumulatori 150
05.01.02 Cassetta di terminazione 151
05.01.03 Cella solare 152
05.01.04 Inverter 154
05.01.05 Quadro elettrico 156
05.01.06 Strutture di sostegno 158
05.01.07 Regolatore di carica 160
05.01.08 Aste di captazione 161
05.01.09 Quadri elettrici 162
05.01.10 Dispositivo di generatore 164
05.01.11 Dispositivo di interfaccia 165
05.01.12 Dispositivo generale 167
05.01.13 Conduttori di protezione 168
05.01.14 Scaricatori di sovratensione 169
05.01.15 Sistema di dispersione 170
05.01.16 Sistema di equipotenzializzazione 171
05.01.17 Solar roof 172
05.01.18 Muro tenda 174
06 ARREDO URBANO E VERDE pag. 175
Pagina 179
Manuale di Manutenzione
06.01 Recinzioni e staccionate in legno 176
06.01.01 Staccionate 177
IL TECNICO
ing: DAVIDE RIGONAT
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PIANO DI MANUTENZIONE
IMPIANTI ELETTRICI
MANUALE DI MANUTENZIONE
2
MANUALE DI MANUTENZIONE
Il manuale di manutenzione si riferisce alla manutenzione delle parti del bene (impianti elettrici):
fornisce le indicazioni necessarie per la corretta manutenzione nonché per il ricorso ai centri di
assistenza e/o di servizio.
Impianti generali
La manutenzione degli impianti elettrici deve essere eseguita solo da personale qualificato ed
autorizzato, con impiego di attrezzi specifici e muniti di idonei dispositivi di protezione (guanti e
scarpe isolanti, cacciaviti isolati, ecc.). Il personale e/o l’imprese qualificate devono possedere i
requisiti stabiliti dal DM n°37/08. Essi devono inoltre operare nel rispetto delle norme CEI 11-27 e
CEI 11-49. La manutenzione deve essere realizzata nel rispetto delle norme di prodotto ed
osservando le indicazioni stabilite dal costruttore dei componenti e delle apparecchiature. Gli
impianti devono mantenere nel tempo le caratteristiche e prestazioni stabilite in sede progettuale.
Normali usure dovute all’utilizzo ed al tempo di vita dei componenti devono determinare la loro
sostituzione con prodotti identici o similari approvati dalla casa costruttrice. La manutenzione non
deve apportare modifiche al loro funzionamento e/o al loro dimensionamento: modifiche
sostanziali devono essere decise in accordo con il responsabile degli impianti ed attraverso un
progetto redatto da professionista abilitato. A disposizione del servizio di manutenzione deve
essere disponibile la documentazione redatta in sede progettuale e la documentazione “as-built”
sviluppata dall’impresa installatrice gli impianti. Devono essere chiaramente identificati i circuiti e i
loro dispositivi di protezione. La manutenzione degli impianti da parte dell’utente non addestrato
deve essere limitata alla sola pulizia delle superfici accessibili, per mezzo di soffi d’aria secca e/o
stracci asciutti. Deve essere disponibile all’utente la lista dei nominativi:
- proprietario e/o responsabile legale degli impianti,
- responsabile della conduzione degli impianti,
- elettricista e/o impresa elettrica manutentrice.
Inoltre l’utente deve essere informato sul corretto utilizzo degli impianti e sulle modalità di verifica
a vista delle eventuali anomalie che, comunicate alle persone responsabili degli impianti,
permettono una successiva manutenzione.
Impianto di illuminazione
L’abbassamento della luminosità delle lampade e/o la comparsa di una sfarfallio delle lampade
fluorescenti (con accenditore tradizionale) deve comportare la sostituzione delle lampade ed
eventualmente dei dispositivi di accensione. L’accumulo di polvere e di condensa all’interno delle
plafoniere deve essere risolta mediante la loro apertura e pulizia interna: in tale occasione sarà
anche valutata l’integrità dei collegamenti elettrici. Il danneggiamento meccanico di corpi luce ed
organi di comando deve comportare la loro sostituzione. Il loro deterioramento causato dalla
sporcizia deve essere affrontato con la pulizia delle parti coinvolte. All’apertura automatica dei
dispositivi di protezione deve corrispondere una ricerca della causa, verificando il corretto
serraggio di morsetti, la bontà dei portalampada, l’assenza di abrasioni sulle linee che possono
causare sovracorrenti e/o dispersioni. Per le plafoniere installate in posizione esterna la resistenza
contro gli agenti atmosferici deve essere mantenuta durante l’intero arco di vita, seguendo le
indicazioni dei relativi costruttori. Devono essere valutate con attenzione le condizioni di
pressacavi e pressatubi, che non devono presentare fessurazioni e non devono consentire il
passaggio di acqua. Il grado di isolamento elettrico dei materiali deve essere mantenuto al pari
delle condizioni originarie: la vulcanizzazione di gomme isolanti di cavi e la comparsa di crepe sugli
involucri in plastica rigida è sintomo di invecchiamento del componente e di perdita delle
3
caratteristiche elettriche di isolamento: i componenti devono essere sostituiti. In generale i
requisiti da verificare sono:
- persistenza nel tempo del flusso luminoso richiesto,
- assenza di umidità e di condense all’interno degli apparecchi,
- perdurare dell’inaccessibilità alle parti elettriche attive senza impiego di attrezzi,
- assenza di danneggiamenti, abrasioni e fessurazioni degli apparecchi,
- stabilità chimico reattiva dei materiali.
- stabilità meccanica alle pareti o ai controsoffitti
Impianto di distribuzione prese
Le prese devono essere mantenute efficienti nel corso di vita dell’impianto, conservandole da
danneggiamenti meccanici, da agenti atmosferici e da guasti di origine elettrica. In caso di
anomalie di funzionamento la manutenzione deve essere eseguita in assenza di tensione da parte
di elettricisti qualificati. Devono essere aperte le scatole contenenti i frutti prese e gli involucri dei
blocchi prese (se di tipo IEC309), osservate le caratteristiche dei collegamenti ed il serraggio dei
morsetti. Nello stesso momento deve essere valutata il perdurare delle caratteristiche chimico
reattive dei componenti, finalizzate al mantenimento del grado di protezione ed il livello di
isolamento originari. All’interno di scatole ed involucri deve essere assente il deposito di polvere e
di condensa: eventualmente si procederà alla verifica ed alla sostituzione di guaine siliconiche, di
pressatubi e degli altri mezzi previsti dal costruttore. La sostituzione dei componenti danneggiati
deve avvenire in conformità a quanto richiesto dal costruttore, affinché sia mantenuta la qualità
delle caratteristiche del prodotto. L’insorgenza di surriscaldamenti delle superfici, nonostante la
presa continui ad espletare il proprio servizio di erogazione dell’energia elettrica, deve comportare
la verifica dei collegamenti per accertarne la causa: verranno controllati attentamente i morsetti di
attestazione dei conduttori di rame. Nel caso l’anomalia sia generata da un collegamento
eccessivo di utilizzatori, mediante l’impiego di “multiple e ciabatte”, dovrà essere valutato
l’ampliamento dell’impianto per far fronte alle diverse richieste di potenza rispetto a quanto
stabilito in sede progettuale. In generale i requisiti da verificare sono:
- assenza di segni di bruciatura,
- stabilità chimico reattiva dei materiali,
- perdurare dell’inaccessibilità alle parti elettriche attive,
- assenza di umidità e di condense all’interno degli apparecchi,
- assenza di danneggiamenti, abrasioni e fessurazioni degli apparecchi.
Conduttori e tubazioni
In caso di danneggiamenti delle condutture devono essere eseguite immediatamente le operazioni
di manutenzione: il primo obiettivo è ripristinare il livello d’isolamento elettrico richiesto mediante
apposizione di guaine termorestringenti, morsetti, ed altri mezzi idonei consentiti dalle norme
vigenti. La rottura di coperchi ed involucri di scatole di transito e/o derivazione, causata da urti
meccanici, deve comportare la sostituzione del componente con altro identico prodotto dallo
stesso produttore. L’operazione deve ripristinare il grado di protezione contro l’ingresso di corpi
solidi e contro l’ingresso di acqua precedentemente previsto; deve essere idoneo al luogo di posa.
In caso di danneggiamenti meccanici frequenti devono essere installati idonei mezzi di protezione
(barriere) atti a proteggere gli apparecchi. Nelle operazioni di manutenzione deve essere valutata
l’integrità dei conduttori ed il loro serraggio alle estremità, sui morsetti dei dispositivi serviti. Nelle
morsettiere deve essere verificata la presenza delle targhette indicatrici il circuito. In generale i
requisiti da verificare sono:
- assenza di surriscaldamenti anomali,
- perdurare della resistenza meccanica,
4
- stabilità chimico reattiva dei materiali,
- perdurare dell’inaccessibilità alle parti elettriche attive,
- assenza di umidità e di condense all’interno degli apparecchi.
Quadri elettrici
La manutenzione all’interno dei quadri, che devono essere apribili solo con l’uso di attrezzi e/o
chiavi, può essere condotta unicamente da elettricisti qualificati e nel rispetto delle norme CEI 11-
27 e CEI 11-49. La sostituzione dei dispositivi di protezione (relè termici, relè magnetici, fusibili,
interruttori differenziali) deve avvenire con prodotti identici della stessa marca, affinché sia
garantita la selettività d’intervento stabilita in sede progettuale. Diverse caratteristiche dei
componenti richiedono la progettazione del quadro modificato. A disposizione del manutentore ci
deve essere copia dello schema circuitale del quadro, con indicazione delle tarature stabilite in
sede progettuale per i dispositivi regolabili: è da verificare la corrispondenza delle tarature
indicate sugli schemi con quelle sugli interruttori. Nel corso delle operazioni sono da controllare i
corretti serraggi dei conduttori sulle morsettiere e l’assenza di segni di folgorazione tra i
dispositivi. Sono inoltre da verificare le integrità degli involucri e delle carpenterie, che devono
mantenere nel tempo i gradi di protezione contro ‘ingresso di corpi solidi ed acqua. Il deposito di
polvere all’interno dei quadri deve essere pulito a mezzo di getti di aria secca ed eventualmente di
stracci asciutti: come sottolineato più volte nel presente documento, tali operazioni devono essere
svolte solo da persone elettricamente qualificate, avendo tolto tensione ai circuiti, rispettando le
norme relative alle manutenzioni.
Importante per valutare la qualità dell’isolamento dei conduttori è l’esecuzione di prove
strumentali per la misura della resistenza di isolamento, in accordo alla sezione 6 della norma CEI
64-8. La verifica della bontà degli interruttori differenziali deve essere fatta agendo sul pulsante di
test previsto dal costruttore e mediante prove strumentali. Il valore della corrente d’intervento
differenziale dei dispositivi adottati deve essere adeguato all’impianto di dispersione a terra a
servizio dell’edificio, la cui resistenza deve essere misurata strumentalmente per procedere
all’analisi del rispetto della protezione contro i contatti indiretti richiesta dalla norma CEI 64-8.
Impianto di terra e impianto scariche atmosferiche
La manutenzione dell’impianto di dispersione a terra deve essere eseguita controllando tutti i
componenti ed i collegamenti accessibili. E’ necessario aprire i chiusini dei pozzetti di terra e
misurare strumentalmente la bontà dei collegamenti delle corde di rame / tondini acciaio con
eventuali dispersori a picchetto; è altresì importante verificare lo stato di conservazione dei
collegamenti: l’allentamento dei bulloni deve essere risolto mediante loro chiusura con attrezzo.
La presenza di ossidazione nelle giunzioni, soprattutto tra materiali diversi a causa di
caratteristiche elettriche e chimiche diverse, deve essere eliminata e prevenuta mediante
ingrassaggio. Oltre all’impianto di dispersione esterno deve essere verificato anche l’impianto
interno, costituito da conduttori di protezione e conduttori equipotenziali. La loro integrità deve
essere controllata mediante misure strumentali di continuità. Relativamente alle misure
strumentali è necessario procedere alla misurazione della resistenza dell’impianto di terra ed
analizzare il valore ottenuto con i valori delle correnti d’intervento differenziale dei dispositivi
automatici installati, affinché sia rispettata la protezione contro i contatti indiretti richiesti dalla
norma CEI 64-8.
Obblighi amministrativi:
L’impianto di terra è da sempre interessato a verifiche e controlli da parte di Enti Statali. Il DPR
462/2001 “regolamento di semplificazione del procedimento per la denuncia di installazioni e
dispositivi di protezione contro le scariche atmosferiche, di dispositivi di messa a terra di impianti
elettrici e di impianti elettrici pericolosi” ha però introdotto le seguenti novità:
5
- il proprietario degli impianti ha l’obbligo di mantenere in efficienza gli impianti elettrici e di
controllare lo stato dell’impianto di dispersione a terra ogni tre anni, a mezzo di persona
qualificata. E’ consigliato di creare un “libretto” d’impianto in cui annotare e conservare le
verifiche condotte e gli esiti ottenuti.
- il proprietario degli impianti ha l’obbligo di far verificare la validità dell’impianto di
dispersione a terra ogni cinque anni (ridotti a tre anni in caso di ambienti particolari quali
ambienti medici, cantieri edili e strutture zootecniche con presenza di animali) da parte di
Ente riconosciuto od organismo notificato.
PIANO DI MANUTENZIONE
IMPIANTI MECCANICI
IMPIANTI IDRICO SANITARI
MANUALE DI MANUTENZIONE
1. Manuale di manutenzione
Il manuale di manutenzione si riferisce alla manutenzione delle parti del bene (impianti
elettrici): fornisce le indicazioni necessarie per la corretta manutenzione nonché per il
ricorso ai centri di assistenza e/o di servizio.
1.1 Impianti generali
La manutenzione degli impianti elettrici deve essere eseguita solo da personale
qualificato ed autorizzato, con impiego di attrezzi specifici e muniti di idonei
dispositivi di protezione (guanti e scarpe isolanti, cacciaviti isolati, ecc.).
Il personale e/o l’imprese qualificate devono possedere i requisiti stabiliti dalla
Legge 46/90 e successivo DPR 447/1991. Essi devono inoltre operare nel rispetto
delle norme CEI 11-27 e CEI 11-49.
La manutenzione deve essere realizzata nel rispetto delle norme di prodotto ed
osservando le indicazioni stabilite dal costruttore dei componenti e delle
apparecchiature. Gli impianti devono mantenere nel tempo le caratteristiche e
prestazioni stabilite in sede progettuale.
Normali usure dovute all’utilizzo ed al tempo di vita dei componenti devono
determinare la loro sostituzione con prodotti identici o similari approvati dalla
casa costruttrice. La manutenzione non deve apportare modifiche al loro
funzionamento e/o al loro dimensionamento: modifiche sostanziali devono essere
decise in accordo con il responsabile degli impianti ed attraverso un progetto
redatto da professionista abilitato. A disposizione del servizio di manutenzione
deve essere disponibile la documentazione redatta in sede progettuale e la
eventuale documentazione “as-built” sviluppata dall’impresa installatrice gli
impianti.
Devono essere chiaramente identificati i circuiti e i loro dispositivi di protezione.
La manutenzione degli impianti da parte dell’utente non addestrato deve essere
limitata alla sola pulizia delle superfici accessibili, per mezzo di soffi d’aria secca
e/o stracci asciutti. Deve essere disponibile all’utente la lista dei nominativi:
proprietario e/o responsabile legale degli impianti,
responsabile della conduzione degli impianti,
imprese manutentrici.
Inoltre l’utente deve essere informato sul corretto utilizzo degli impianti e sulle
modalità di verifica a vista delle eventuali anomalie che, comunicate alle persone
responsabili degli impianti, permettono una successiva manutenzione.
1.2 Normativa di riferimento
Di seguito è riportata la legislazione e la normativa relativa alla gestione della
manutenzione degli impianti meccanici del fabbricato, con particolare riferimento
agi aspetti seguenti:
- modalità e fini della manutenzione;
- criteri di sicurezza nelle operazioni di manutenzione;
- criteri di scelta e qualificazione dei soggetti addetti alla manutenzione;
- redazione e gestione dei contratti di manutenzione;
- scelta e gestione dei materiali per la manutenzione;
- collaudi e prove di manutenzione.
1.3 Leggi e decreti
- D.P.R. n.412 del 26/8/1993
Regolamento recante norme per la progettazione, l'installazione, l'esercizio e la
manutenzione degli impianti termici degli edifici ai fini del contenimento dei
consumi di energia, in attuazione dell'art. 4, comma 4, della legge 9 gennaio 1991,
n. 10 .
- Circ.M.Ind.Comm.Art n.233/F del 12/4/1994
Art. 11 del decreto del Presidente della Repubblica 26 agosto 1993, n. 412, recante
norme per la progettazione, l'installazione, l'esercizio e la manutenzione degli
impianti termici degli edifici. Indicazioni interpretative e di chiarimento.
- D.P.R. n.551 del 21/12/1999
Regolamento recante modifiche al decreto del Presidente della Repubblica 26
agosto 1993, n. 412, in materia di progettazione, installazione, esercizio
manutenzione degli impianti termici degli edifici, ai fini del contenimento dei
consumi di energia.
Impianti [legge 46/ 90]
- Legge del 05/03/1990, n.46
Norme per la sicurezza degli impianti.
- D.M.Ind.Comm.Art. del 20/2/1992
Approvazione del modello di dichiarazione di conformità dell'impianto alla regola
d'arte di cui all'art. 7 del regolamento di attuazione della legge 5 marzo 1990, n.
46, recante norme per la sicurezza degli impianti.
- Circ.M.Ind.Comm.Art n.3239/C del 22/3/1991
Norme per la esecuzione di impianti tecnologici.
- Circ.M.Ind.Comm.Art n.3209/C del 21/5/1990
Norme per la esecuzione di impianti tecnologici
- D.P.R. n.447 del 6/12/1991
Regolamento di attuazione della legge 5 marzo 1990 , n. 46, in materia di sicurezza
degli impianti.
- Lett.Circ.M.Interno n.938 del 12/6/1995
Norme per la sicurezza degli impianti - manutenzione degli ascensori e
montacarichi.
- Lett.Circ.M.Interno n.1089 del 22/5/1997
Impianti elettrici - Legge 46/90 - Dichiarazioni di conformità e collaudi.
- Circ.M.Ind.Comm.Art n.3439 del 27/3/1998
Chiarimenti e interpretazioni evolutive sugli aspetti problematici più rilevanti.
1.4 Normativa
- UNI 7129 : 2008
Impianti a gas per uso domestico alimentati da rete di distribuzione.
Progettazione, installazione e manutenzione.
Titolo in lingua inglese: Gas plants for domestic use fed by network distribution.
Design, installation and maintenance.
Sommario: Ha lo scopo di fissare i criteri per la progettazione, l'installazione, la
messa in servizio e la manutenzione degli impianti domestici e similari per
l'utilizzazione dei gas combustibili distribuiti per mezzo di canalizzazioni. Si applica
alla costruzione ed ai rifacimenti di impianti o parte di essi, comprendenti il
complesso delle tubazioni e degli accessori che distribuiscono il gas a valle del
contatore (impianti interni); alla installazione di apparecchi aventi portata termica
nominale non maggiore di 35 kW (circa 30.000 kcal/h); alla ventilazione dei locali
in cui detti apparecchi sono installati; allo scarico dei prodotti della combustione.
- UNI 9571-1:2012
Impianti di ricezione e prima riduzione del gas naturale. Conduzione e
manutenzione.
Titolo in lingua inglese: Initial pressure reduction plants for natural gas. Operation
and maintenance.
Sommario: Prescrive i criteri di buona tecnica da seguire per la conduzione e la
manutenzione degli impianti di ricezione e prima riduzione del gas naturale, onde
assicurarne il corretto e continuo funzionamento. Sono peraltro esclusi apparati e
sezioni d'impianto per i quali esiste oppure è prevista una norma specifica (come
per esempio l'impianto di odorizzazione). Si applica sia agli impianti costruiti
secondo la UNI 9167 che agli impianti costruiti antecedentemente, procedendo
per analogia. Riferimenti: Regio Decreto 12 mag. 1927, n. 824; Legge 13 lug. 1966,
n. 615; DM 1 dic. 1975; DM 24 nov. 1984; DPR 27 apr. 1955, n. 547; DPR 21 lug.
1982, n. 675; DPR 21 lug. 1982, n. 727; DPR 8 giu. 1982, n. 524; Avviso di rettifica
al DPR 8 giu. 1982, n. 524.
- UNI 9609 : 1996
Indumenti protettivi da agenti chimici solidi, liquidi e gassosi pericolosi.
Raccomandazioni per la selezione, l' uso e la manutenzione.
Titolo in lingua inglese: Clothing offering protection against hazardous chemical
solids, liquids or gases. Recommendations for selection, use and maintenance.
Sommario: Fornisce una guida per la selezione, l'uso e la manutenzione di
indumenti che offrono protezione contro agenti chimici solidi, liquidi o gassosi
pericolosi, che potrebbero agire sulla pelle od esserne assorbite. Se necessario, tali
indumenti possono essere indossati in combinazione con un appropriato
dispositivo di protezione delle vie respiratorie e con stivali, guanti od altri mezzi di
protezione. Non include indicazioni alternative che possano essere seguite per la
protezione personale contro le radiazioni nucleari, la contaminazione radioattiva e
gli organismi microbiologici, od agli indumenti che proteggono l'ambiente da chi li
indossa. Il rischio di inalazione è fuori dallo scopo della presente norma, ma deve
essere sempre tenuto presente. Appendice: Esempi di protezione contro un
singolo pericolo con differenti gradi di rischio.
- UNI 9820 : 1990
Macchine idropulitrici. Requisiti, uso e manutenzione.
Titolo in lingua inglese: Hydrocleaning machines. Requirements, use and
maintenance.
Sommario: Fornisce i requisiti essenziali per la costruzione di macchine
idropulitrici ai fini della sicurezza durante l'uso e la manutenzione. Le macchine
idropulitrici sono apparecchi che, anche se strutturalmente trasportabili, durante il
loro impiego ordinario stazionano in posizione fissa e non hanno bisogno di essere
spostate. Per posizione fissa si intende anche la macchina montata su veicolo
mobile, purché l'alimentazione della stessa sia fornita dal veicolo stesso.
- UNI 9910 : 1991
Terminologia sulla fidatezza e sulla qualità del servizio.
Titolo in lingua inglese: Terminology on reliability, maintainability and quality of
service.
Sommario: Il presente documento è stato adottato anche dal CEI con Norma
italiana CEI 56-50. Presenta i termini fondamentali nel campo della fidatezza e
della qualità del servizio. È la traduzione delle definizioni dei termini riportati nel
Vocabolario Elettrotecnico Internazionale (IEV), Pubblicazione IEC 50(191), ed.
1990. Queste definizioni sostituiscono la precedente terminologia per l'affidabilità
riportata nelle relative Norme CEI del CT 56 (S.497 del 1977, S.566 del 1980 e
S.661 del 1984) ed UNI 8000 e costituiscono una base internazionale comune dei
termini e relative definizioni. Per facilitare la ricerca sul Vocabolario IEC 50 Cap.
191 la presente Norma riporta i termini anche in lingua inglese e francese e inoltre
vengono mantenuti gli stessi riferimenti, Sezioni e paragrafi, della Pubblicazione
IEC 50 (191).
APPENDICE A –Leggi, Decreti Ministeriali, Lettere e Circolari ultimo agg. 28/04/03
– Rev. finale pag. 4
- UNI 9994-1 : 2013
Apparecchiature per estinzione incendi. Estintori di incendio. Manutenzione.
Titolo in lingua inglese: Fire fighting equipment. Fire extinguishers. Maintenance.
Sommario: Prescrive i criteri per effettuare la sorveglianza, il controllo, la revisione
e il collaudo degli estintori, ai fini di garantirne l'efficienza operativa. Appendice:
Operazioni minime di revisione degli estintori.
- UNI 10144 : 2006
Classificazione dei servizi di manutenzione.
Titolo in lingua inglese: Classification of maintenance services.
Sommario: Ha lo scopo di classificare i servizi di manutenzione sotto l'aspetto di:
tipologia dei servizi, specializzazioni del servizio, modalità, ambiti, al fine di avere
un unico riferimento per tutte le norme che riguardano la contrattualistica di
manutenzione.
- UNI 10144/A1 : 2006
Classificazione dei servizi di manutenzione.
Titolo in lingua inglese: Classification of maintenance services.
Sommario: Modificati i punti: 5; 5.1, i; 5.3, g; 5.5, n. Sostituisce L'Errata Corrige
dell'ottobre 1992.
- UNI 10145 : 1992
Definizione dei fattori di valutazione delle imprese fornitrici di servizi di
manutenzione.
Titolo in lingua inglese: Definition of evaluation factors of services maintenance
films.
Sommario: Ha lo scopo di stabilire una serie di fattori di giudizio significativi per la
valutazione di una impresa fornitrice di servizi di manutenzione. Non fornisce
criteri di valutazione, nè valori minimi di accettabilità, ma suggerisce i fattori di
valutazione di carattere generale e di orientamento atti ad accertare in che misura
l'impresa e' in grado di soddisfare le esigenze dell'utilizzatore. Essa pertanto non si
occupa di assicurazione della qualità o di conduzione aziendale per la qualità,
argomenti già affrontati dalle norme serie UNI EN serie 29000. Essa ha carattere
generale e orientativo e può essere integrata da norme specifiche per le varie
tipologie di servizi. I fattori di giudizio sono: informazioni acquisibili per via
documentale e valutazione sull'impresa attraverso visita.
- UNI 10146 : 2007
Criteri per la formulazione di un contratto per la fornitura di servizi finalizzati alla
manutenzione.
Titolo in lingua inglese: Criteria to prepare a contract for supplying maintenance
finalized services.
Sommario: Ha lo scopo di: indicare comportamenti idonei per agevolare e tutelare
le parti nella stesura degli atti relativi e propedeutici alla stesura di contratti di
appalto per la fornitura di servizi di manutenzione; uniformare i comportamenti
del mercato; definire i requisiti essenziali del contratto; indirizzare alla
formulazione di atti il più possibile completi. Appendice A: Garanzia di fidejussoria.
Appendice B: Nomina del direttore dei lavori. Appendice C: Nomina del capo
cantiere. Appendice D: Nomina dell'esperto di problemi di sicurezza. Appendice E:
Nomina del supervisore ai lavori per conto del committente. Appendice F: Verbale
di consegna lavori. Appendice G: Verbale di ultimazione lavori. Appendice H:
Verbale di collaudo ed accettazione dell'opera. Appendice I: Indice alfabetico.
- UNI 10146/A1 : 2007
Criteri per la formulazione di un contratto per la fornitura di servizi finalizzati alla
manutenzione.
Titolo in lingua inglese: Criteria to prepare a contract for supplying maintenance
finalized services.
Sommario: Modificati il punto 2 e il punto 3.15.
- UNI 10147 : 2013
Manutenzione. Terminologia
Titolo in lingua inglese: Maintenance. Terminology.
Sommario: La norma integra le definizioni della UNI 9910 e quindi deve essere
considerata a complemento della stessa. Essa trova applicazione in tutti i campi in
cui sia prevista attività di manutenzione.
- UNI 10148 : 2007
Manutenzione. Gestione di un contratto di manutenzione.
Titolo in lingua inglese: Maintenance. Management of a contract.
Sommario: Ha lo scopo di facilitare l'applicazione del contratto indicando i criteri
tecnici, organizzativi ed amministrativi per la sua gestione operativa. A tal fine
essa: precisa le attività operative di controllo; detta le modalità organizzative,
tecniche e amministrative per una corretta applicazione delle clausole
contrattuali; chiarisce il ruolo ed i limiti di delega delle risorse umane coinvolte;
definisce una metodologia che consenta il controllo del servizio svolto, nel rispetto
del contratto e delle disposizioni in ordine alla sicurezza e igiene ambientale. Si
applica ai contratti di appalto per attività di manutenzione e di servizi finalizzati
alla manutenzione, svolti presso il committente. Appendice A: Garanzia
fidejussoria. Appendice B: Nomina del direttore dei lavori. Appendice C: Nomina
del capo cantiere. Appendice D: Nomina dell'esperto di problemi di sicurezza.
Appendice E: Nomina del supervisore ai lavori per conto del committente.
Appendice F: Verbale di consegna lavori. Appendice G: Verbale di ultimazione
lavori.
Appendice H: Verbale di collaudo ed accettazione dell'opera. Appendice I: Verbale
di constatazione.
- UNI 10148/A1 : 2007
Manutenzione. Gestione di un contratto di manutenzione.
Titolo in lingua inglese: Maintenance. Management of a contract.
Sommario: Modificati i punti 2 e 3.1.
- UNI 10224 : 2007
Manutenzione. Principi fondamentali della funzione manutenzione.
Titolo in lingua inglese: Maintenance. Function of maintenance: foundamental
principles.
Sommario: Indica principi, criteri e metodi per istituire, organizzare, gestire e
migliorare la funzione manutenzione di un'impresa. Appendice A: Questionario di
autodiagnosi, che permette di controllare lo stato dell'organizzazione e gestione
della funzione manutenzione all'interno di un'impresa; Appendice B: Esempi di
organigrammi del Servizio Manutenzione.
- UNI 10366 : 2007
Manutenzione. Criteri di progettazione della manutenzione.
Titolo in lingua inglese: Maintenance. Design criteria of maintenance.
Sommario: Specifica i criteri e i metodi generali di progettazione della
manutenzione al fine di indirizzare nella scelta: delle politiche di manutenzione, in
funzione delle caratteristiche e del comportamento dei beni in coerenza con gli
obiettivi aziendali; delle risorse e degli strumenti operativi necessari per
l'attuazione delle politiche individuate. Per poter ottimizzare i costi e i risultati
aziendali. La presente norma si applica alla funzione manutenzione di imprese
gestite con criteri industriali.
- UNI 10388 : 1994
Manutenzione. Indici di manutenzione.
Titolo in lingua inglese: Maintenance. Maintenance ratios.
Sommario: Fornisce una selezione di indici inerenti la manutenzione e la gestione
dei beni durevoli per uso industriale e professionale in funzione dell'efficienza,
dell'efficacia, della struttura organizzativa, della sicurezza.
- UNI 10435 : 1995
Impianti di combustione alimentati a gas con bruciatori ad aria soffiata di portata
termica nominale maggiore di 35 kW. Controllo e manutenzione.
Titolo in lingua inglese: Burning systems equipment with forced draught gas
burners nominal heat bigger input bigger than 35 kW. Inspection and
maintenance.
Sommario: Stabilisce le operazioni da effettuare, secondo la periodicità indicata
dalla legislazione vigente, sugli impianti di combustione equipaggiati di bruciatori
di gas ad aria soffiata, al fine di garantire in condizioni di funzionamento normale
la sicurezza e l'efficienza e di salvaguardare l'ambiente. Si applica agli impianti di
combustione destinati al riscaldamento equipaggiati di bruciatori di gas automatici
ad aria soffiata, compresi quelli misti o combinati, con portata termica maggiore di
35 kW.
- UNI 10436 : 1996
Caldaie a gas di portata termica nominale non maggiore di 35 kW. Controllo e
manutenzione.
Titolo in lingua inglese: Gas-fired heating boilers of nominal heat input not
exceeding 35 kW. Inspection and maintenance.
Sommario: Prescrive le operazioni da effettuare per il controllo e la manutenzione
delle caldaie a gas equipaggiate con bruciatore atmosferico o ad aria soffiata,
destinate al riscaldamento di ambienti con o senza produzione di acqua calda per
uso igienico-sanitario, aventi portata termica nominale non maggiore di 35 kW.
- UNI 10449 : 2008
Manutenzione. Criteri per la formulazione e gestione del permesso di lavoro.
Titolo in lingua inglese: Criteria to prepare and to manage the permit to work.
Sommario: Disciplina aspetti essenziali per la formulazione e l'utilizzo del
permesso di lavoro per tutte le attività di manutenzione e servizi finalizzati alla
manutenzione stessa e oggetto di contratto di appalto. Costituisce una
integrazione alla UNI 10148 e supporto a committente ed assuntore per agevolare
l'applicazione della normativa di legge.
- UNI 10584 : 1997
Manutenzione. Sistema informativo di manutenzione.
Titolo in lingua inglese: Maintenance. Systems of information of maintenance.
Sommario: Si propone di studiare i sistemi informativi usati nel settore della
manutenzione.
- UNI 10604 : 1997
Manutenzione. Criteri di progettazione, gestione e controllo dei servizi di
manutenzione di immobili.
Titolo in lingua inglese: Maintenance. Criteria for design, management and control
of the maintenance services of building.
Sommario: Si propone di fornire indicazioni per le attività legate alla
manutenzione degli immobili.
- UNI 10652 : 2009
Manutenzione - Valutazione e valorizzazione dello stato dei beni
Titolo in lingua inglese: Maintenance - Appraisal and evaluation of the goods
condition.
Sommario: La norma si propone di integrare il contenuto della UNI 10388,
fornendo una serie di indicazioni qualitative e quantitative.
- UNI 10685 : 2007
Manutenzione - Criteri per la formulazione di un contratto basato sui risultati
("global service").
Titolo in lingua inglese: Maintenance - Global service.
Sommario: La norma fornisce criteri per la stesura di un contratto di
manutenzione basato sui risultati ("global service" di manutenzione). Essa ha lo
scopo di dare alle parti una base di riferimento nella definizione del contratto di
manutenzione basato sui risultati, e dei relativi atti propedeutici. Inoltre ha lo
scopo di uniformare i comportamenti del mercato, di definire i requisiti essenziali
del contratto e di indirizzare alla formulazione di atti il più possibile completi.
- UNI 10692 : 1998
Veicoli stradali - Attrezzature ribaltabili - Puntone di sicurezza per operazioni di
manutenzione
Titolo in lingua inglese: Road vehicles - Tipping equipment - Safety prop for
maintenance operations.
Sommario: La norma definisce il puntone di sicurezza per operazioni di
manutenzione e ne stabilisce i criteri progettativi ai fini della sicurezza
nell'impiego. La norma si applica alle attrezzature ribaltabili montate sui veicoli
stradali.
- UNI 10702 : 1998
Impianti di riduzione della pressione del gas funzionanti con pressione a monte
compresa tra 0,04 e 12 bar - Conduzione e manutenzione.
Titolo in lingua inglese: Gas pressure regulating installations for inlet pressure
between 0,04 and 12 bar - Operation and maintenance.
Sommario: La norma prescrive i criteri per la conduzione e la manutenzione degli
impianti di riduzione della pressione del gas, onde assicurarne il corretto
funzionamento. La norma non si applica a sottoinsiemi e componenti di impianto
quali impianti elettrici e di messa a terra, impianti di telecontrollo, ecc.
- UNI 10749-1 : 2003
Manutenzione - Guida per la gestione dei materiali per la manutenzione - Aspetti
generali e problematiche organizzative.
Titolo in lingua inglese: Maintenance - Guidelines for management of maintenance
materials - General aspects and organizational problems.
Sommario: La norma presenta gli aspetti generali e fornisce alcuni esempi sulla
collocazione della funzione "gestione dei materiali tecnici" in un organigramma
aziendale e i suoi possibili collegamenti con altre funzioni, al fine di orientare ad
una scelta.
- UNI 10749-2 : 2003
Manutenzione - Guida per la gestione dei materiali per la manutenzione - Criteri di
classificazione, codifica, unificazione e supporto.
Titolo in lingua inglese: Maintenance - Guidelines for management of maintenance
materials - Criteria for classification, codification, standardization and support.
Sommario: La norma fornisce dei criteri di classificazione, codifica e unificazione al
fine di permettere dei raggruppamenti omogenei di beni e l'analisi degli stessi.
- UNI 10749-3 : 2003
Manutenzione - Guida per la gestione dei materiali per la manutenzione - Criteri di
selezione dei materiali da gestire.
Titolo in lingua inglese: Maintenance - Guidelines for management of maintenance
materials - Criteria for the choice of materials to be managed.
Sommario: La norma propone i fattori interni ed esterni che influenzano i criteri di
scelta
- UNI 10749-4 : 2003
Manutenzione - Guida per la gestione dei materiali per la manutenzione - Criteri di
gestione operativa.
Titolo in lingua inglese: Maintenance - Guidelines for management of maintenance
materials - Criteria for operational management.
Sommario: La norma fornisce indicazioni sui criteri di gestione dei materiali per la
manutenzione e i metodi che possono essere utilizzati per la definizione dei
parametri gestionali che contribuiscono a determinare la consistenza delle
giacenze.
- UNI 10749-5 : 2003
Manutenzione - Guida per la gestione dei materiali per la manutenzione - Criteri di
acquisizione, controllo e collaudo.
Titolo in lingua inglese: Maintenance - Guidelines for management of maintenance
materials - Criteria for purchasing, tests and final check.
Sommario: La norma fornisce una guida per l'approvvigionamento, controllo e
collaudo dei materiali tecnici per la manutenzione.
- UNI 10749-6 : 2003
Manutenzione - Guida per la gestione dei materiali per la manutenzione - Criteri
amministrativi.
Titolo in lingua inglese: Maintenance - Guidelines for management of maintenance
materials - Administration criteria.
Sommario: La norma fornisce indicazioni sui metodi e i criteri che possono essere
utilizzati per la determinazione dei valori unitari di carico, scarico e giacenza dei
materiali a magazzino. Essa fornisce inoltre indicazioni atte ad individuare i costi
che sono solitamente connessi alla disponibilità dei materiali
- UNI 10830 : 1999
Precipitatori elettrostatici - Criteri generali per la progettazione, l'impiego , il
collaudo e la manutenzione.
Titolo in lingua inglese: Elettrostatic precipitators - General criteria for drafting,
use, testing and maintenance.
Sommario: La norma definisce i criteri generali per la progettazione, il collaudo,
l'impiego e la manutenzione dei precipitatori elettrostatici per la depurazione
dell'aria e dei gas di scarico industriali.
- UNI 10831-1 : 2001
Manutenzione dei patrimoni immobiliari - Documentazione ed informazioni di base
per il servizio di manutenzione da produrre per i progetti dichiarati eseguibili ed
eseguiti - Struttura, contenuti e livelli della documentazione
Titolo in lingua inglese: Maintenance of buildings - Documentation and basic
information for maintenance services of projects approved and executed -
Structure, contents and levels of documentation.
Sommario: La norma definisce i contenuti di una documentazione unificata di
progetto dell'opera edilizia e delle sue parti funzionali destinata agli operatori di
gestione per la manutenzione dell'edificio e per la conduzione dell'esercizio degli
impianti tecnici. Essa si applica agli interventi di nuova costruzione per qualsiasi
destinazione d'uso di edificio.
- UNI 10832-2 : 2001
Manutenzione dei patrimoni immobiliari - Documentazione ed informazioni di base
per il servizio di manutenzione da produrre per i progetti dichiarati eseguibili ed
eseguiti - Articolazione dei contenuti della documentazione tecnica e unificazione
dei tipi di elaborato
Titolo in lingua inglese: Maintenance of buildings - Documentation and basic
information for maintenance services of projects approved and executed - Details
of content of technical documentation and lay-out models.
Sommario: La norma contiene approfondimenti relativi alla documentazione
trattata nella prima parte, con lo stesso campo di applicazione.
- UNI 10847 : 2000
Impianti fumari singoli per generatori alimentati con combustibili liquidi e solidi -
Manutenzione e controllo - Linee guida e procedure
Titolo in lingua inglese: Chimneys for generators feeded with liquid and solid flues -
Maintenance and inspection - Guidelines and procedures.
Sommario: La norma stabilisce i criteri e le procedure per realizzare un'efficace
manutenzione e un adeguato controllo degli impianti fumari singoli al servizio di
generatori fino a 3 MW, alimentati con combustibili liquidi e solidi
- UNI 10861 : 2000
Depolveratori a tessuto - Criteri per la progettazione, l'impiego e la manutenzione
Titolo in lingua inglese: Fabric filters - Criteria for design, use and maintenance.
Sommario: La norma definisce i criteri generali per la progettazione, l'impiego e la
manutenzione dei depolveratori a tessuto generalmente impiegati per la
depurazione di emissioni aeriformi da processi industriali.
- UNI 10874 : 2000
Manutenzione dei patrimoni immobiliari - Criteri di stesura dei manuali d'uso e di
manutenzione.
Titolo in lingua inglese: Maintenance of buildings - Criteria in order to write
maintenance and use manuals.
Sommario: La norma definisce contenuti e criteri per la stesura dei manuali relativi
ai servizi di manutenzione degli immobili con riferimento ad ogni componente
edilizio, al fine di guidare o supportare le parti coinvolte.
- UNI 10912 : 2000
Dispositivi di protezione individuale - Guida per la selezione, l'uso e la
manutenzione dei dispositivi di protezione individuale degli occhi e del viso per
attività lavorative
Titolo in lingua inglese: Guide to selection, use and maintenance of occupational
eye and face protectors.
Sommario: La presente norma concorda parzialmente con il CEN CR 13464:1999.
Rispetto al CEN CR 13464:1999 è stata modificata la numerazione ed è stato
eliminato il punto 7 relativo ai programmi di prevenzione e cura della vista per
attività lavorative. La norma fornisce informazioni ed indicazioni per tutti i tipi di
dispositivi di protezione individuale degli occhi e del viso utilizzati per la
protezione da vari pericoli riscontrabili nell'ambiente industriale, nel commercio,
nei laboratori, nelle strutture didattiche, ecc. che potrebbero ledere l'occhio o
compromettere la visione, ad esclusione delle radiazioni ionizzanti come i raggi X e
delle radiazioni infrarosse (IR) a bassa temperatura
- UNI 10951 : 2001
Sistemi informativi per la gestione della manutenzione dei patrimoni immobiliari -
Linee guida
Titolo in lingua inglese: Systems of information for the maintenance management
of buildings - Guidelines.
Sommario: La norma fornisce linee guida metodologico - operative per la
progettazione, la realizzazione, l'utilizzo e l'aggiornamento di sistemi informativi
per la gestione della manutenzione dei patrimoni immobiliari e per la relativa
informatizzazione.
- UNI CEI EN 50244 : 2001
Apparecchi elettrici per la rivelazione di gas combustibili in ambienti domestici -
Guida alla scelta, installazione, uso e manutenzione
Titolo in lingua inglese: Electrical apparatus for the detection of combustible gases
in domestic premises - Guide on the selection, installation, use and maintenance.
Sommario: La presente norma è la versione ufficiale in lingua italiana e inglese
della norma europea EN 50244 (edizione aprile 2000). La norma fornisce le
informazioni per la selezione, installazione, utilizzo e la manutenzione di
apparecchi per la rivelazione di gas combustibili progettati per servizio continuo in
un'installazione fissa in ambienti domestici. La norma è da intendersi come guida
per i professionisti che debbano installare apparecchi per la rivelazione di gas
combustibile in ambienti domestici. Essa si rivolge anche a chi fornisca detti
apparecchi di rivelazione al pubblico per successiva installazione da parte di
personale riconosciuto competente dalla legislazione nazionale. Gli apparecchi di
rivelazione in questione sono ritenuti dei mezzi ausiliari per la sicurezza degli
ambienti domestici, pur riconoscendo che essi non sono sostitutivi di nessuna
parte dell'impianto a gas nè di requisiti di sicurezza ad esso relativi.
- UNI EN 12056-5 : 2001
Sistemi di scarico funzionanti a gravità all’interno degli edifici - Installazione e
prove, istruzioni per l’esercizio, la manutenzione e l’uso.
Titolo in lingua inglese: Gravity drainage systems inside buildings - Installation and
testing, instructions for operation, maintenance and use.
Sommario: La presente norma è la versione ufficiale in lingua italiana della norma
europea EN 12056-5 (edizione giugno 2000). La norma si applica ai sistemi fognari
per acque reflue che funzionano a gravità. Si applica ai sistemi fognari all'interno di
abitazioni, edifici commerciali, edifici pubblici e industriali. La presente parte della
norma stabilisce i principi che si dovrebbero seguire durante l'installazione e la
manutenzione dei sistemi fognari per acque reflue e acque di pioggia funzionanti a
gravità.
- UNI EN 1434-6 : 2000
Contatori di calore - Installazione, messa in servizio, controllo e manutenzione
Titolo in lingua inglese: Heat meters - Installation, commissioning, operational
monitoring and maintenance.
Sommario: La presente norma Ë la versione ufficiale in lingua italiana della norma
europea EN 1434-6 (edizione febbraio 1997). La norma specifica i requisiti minimi
per la documentazione e per la progettazione, l'installazione e la messa in servizio
di impianti comprendenti contatori di calore, al fine di assicurare che essi operino
nel campo di funzionamento dichiarato.
- UNI EN 307 : 2000
Scambiatori di calore - Guida di preparazione delle avvertenze di installazione, di
funzionamento e di manutenzione richieste per il mantenimento delle prestazioni
per ogni tipo di scambiatore di calore
Titolo in lingua inglese: Heat exchangers - Guidelines to prepare installation,
operating and maintenance instructions required to maintain the performance of
each type of heat exchanger.
Sommario: La presente norma è la versione ufficiale in lingua italiana della norma
europea EN 307 (edizione settembre 1998). La norma fornisce le indicazioni per la
preparazione delle istruzioni del costruttore inerenti l'installazione, il
funzionamento e la manutenzione degli scambiatori di calore. L'applicazione delle
raccomandazioni della presente norma non esonera l'installatore ed il costruttore
dalla responsabilità di fornire tutte le specifiche informazioni necessarie a
garantire la sicurezza e l'efficienza funzionale dell'apparecchiatura.
- UNI EN 458 : 1995
Protettori auricolari. Raccomandazioni per la selezione, l'uso, la cura e la
manutenzione. Documento di guida.
Titolo in lingua inglese: Hearing protectors. Recommendations for selection, use,
care and mintenance. Guidance document.
Sommario: Versione in lingua italiana della norma europea EN 458 (edizione
dicembre 1993). Fornisce raccomandazioni per la selezione, l'uso la cura e la
manutenzione dei protettori auricolari. I tipi speciali di protettori auricolari non
rientrano nel campo di applicazione della norma, sebbene siano classificati, e
parte della guida possa essere applicata.
- UNI EN 671-3 : 2001
Sistemi fissi di estinzione incendi - Sistemi equipaggiati con tubazioni -
Manutenzione dei naspi antincendio con tubazioni semirigide ed idranti a muro
con tubazioni flessibili
Titolo in lingua inglese: Fixed firefighting systems - Hose systems - Maintenance of
hose reels with semi-rigid hose and hose systems with lay-flat hose.
Sommario: La presente norma è la versione ufficiale in lingua italiana della norma
europea EN 671-3 (edizione febbraio 2000). La norma fornisce le raccomandazioni
relative al controllo ed alla manutenzione dei naspi antincendio e degli idranti a
muro, al fine di garantirne l'efficienza operativa per cui sono stati prodotti, forniti
ed installati, cioè per assicurare un primo intervento d'emergenza di lotta contro
l'incendio, in attesa del sopraggiungere di mezzi potenti. La norma si applica agli
impianti di naspi antincendio ed idranti a muro in ogni tipo di edificio
indipendentemente dall'uso dello stesso.
- UNI EN 752-7 : 2001
Connessioni di scarico e collettori di fognatura all'esterno degli edifici -
Manutenzione ed esercizio
Titolo in lingua inglese: Drain and sewer systems outside buildings – Maintenance
and operations.
Sommario: La presente norma è la versione ufficiale in lingua italiana della norma
europea EN 752-7 (edizione aprile 1998). La norma stabilisce i principi per la
manutenzione e l'esercizio delle connessioni di scarico e collettori di fognatura
all'esterno degli edifici che operano essenzialmente a gravità, dal punto in cui la
fognatura lascia l'edificio o il sistema di drenaggio del tetto, o entra in un pozzetto
stradale, al punto dove è scaricato in un'opera di trattamento o raccolta acqua.
-UNI EN ISO 9000-3 : 1998
Norme di gestione per la qualità e di assicurazione della qualità - Guida per
l'applicazione della ISO 9001:1994 allo sviluppo, alla fornitura, all'installazione ed
alla manutenzione del software per elaboratore
Titolo in lingua inglese: Quality management and quality assurance standards -
Guidelines for the application of ISO 9001:1994 to the development, supply,
installation and maintenance of computer software.
Sommario: La presente norma è la versione ufficiale in lingua italiana della norma
europea EN ISO 9000-3 (edizione dicembre 1997). La norma fornisce le linee guida
per facilitare l'applicazione della ISO 9001:1994 alle organizzazioni che sviluppano,
forniscono, installano e mantengono in efficienza il software per elaboratore
- UNI ENV 12097 : 1999
Ventilazione negli edifici - Rete delle condotte - Requisiti relativi ai componenti atti
a facilitare la manutenzione delle reti delle condotte
Titolo in lingua inglese: Ventilation for buildings - Ductwork - Requirements for
ductwork components to facilitate maintenance of ductwork systems.
Sommario: La presente norma sperimentale è la versione ufficiale in lingua italiana
della norma europea sperimentale ENV 12097 (edizione gennaio 1997). La norma,
sperimentale, specifica le dimensioni, la forma ed i criteri di collocazione delle
aperture, delle botole di accesso ed ispezione e delle porte di accesso per la pulizia
e la manutenzione delle condotte di alimentazione ed estrazione dell'aria.
- UNI ENV 13269 : 2002
Manutenzione - Linee guida per la preparazione dei contratti di manutenzione
Titolo in lingua inglese: Maintenance - Guideline on preparation of maintenance
contracts.
Sommario: La presente norma sperimentale è la versione ufficiale in lingua italiana
della norma europea sperimentale ENV 13269 (edizione aprile 2001). La norma
offre una guida per la preparazione di contratti per opere di manutenzione.
- UNI EN 12170 : 2002
Impianti di riscaldamento degli edifici – Procedure per la predisposizione della
documentazione per la conduzione, la manutenzione e l’esercizio – Impianti di
riscaldamento che richiedono personale qualificato per la conduzione
Titolo in lingua inglese: Heating systems in buildings – Procedure for the
preparation of documents for operation, maintenance and use – Heating systems
requiring a trained operator.
Sommario: La norma specifica i requisiti per la predisposizione della
documentazione per la conduzione, la manutenzione e l’esercizio degli impianti di
riscaldamento che richiedono personale qualificato per la conduzione.
- UNI EN 12171 : 2002
Impianti di riscaldamento degli edifici – Procedure per la predisposizione della
documentazione per la conduzione, la manutenzione e l’esercizio – Impianti di
riscaldamento che non richiedono personale qualificato per la conduzione
Titolo in lingua inglese: Heating systems in buildings – Procedure for the
preparation of documents for operation, maintenance and use – Heating systems
not requiring a trained operator.
Sommario: La norma specifica i requisiti per la predisposizione della
documentazione per la conduzione, la manutenzione e l’esercizio degli impianti di
riscaldamento che non richiedono personale qualificato per la conduzione.