reti e dintorni 20

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Reti e dintorniGiugno 2003 Marzo 2004 N 20

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EDITORIALE ResiduiIl presente numero di Reti e Dintorni nasce da alcuni frammenti tratti dai nostri capitolati tecnici in risposta a varie gare durante lanno 2003. In particolare il lavoro da me svolto presso la progettazione Telecom, mi ha permesso di conoscere persone professionali che sanno affrontare con seriet una risposta ad una gara. Lavorando con loro ho appreso la modalit di un approccio sistemico per ottenere una risposta tecnica soddisfacente. Sappiamo tutti che ogni gara un mondo a s, in quanto il metodo di valutazione prescelto per lesamina delle risposte, pu esaltare di pi la parte economica o la parte tecnica. Nel caso sia pi importante la parte economica rispetto alla parte tecnica, non ha molto senso andare nel dettaglio della descrizione tecnica, e anzi talvolta sufficiente la sola offerta commerciale. Mentre nel caso inverso la difficolt maggiore fornire un documento tecnico dettagliato in ogni punto richiesto o opzionale, e anche lutilizzo di una forma di scrittura schematico che possa favorire in ogni modo la lettura e lidentificazione dei punti importanti, alla persona giudicante. Particolare enfasi deve essere riservata alla massima esplicitazione delle risposte fornite, ai requisiti obbligatori richiesti da una gara, infatti, essi devono essere identificabili velocemente dallindice. Infine credo che ogni sistemista della Tecnonet dovrebbe passare, almeno per una volta a lavorare con il gruppo di progettazione Telecom. Sono specializzati nella formattazione delle persone che lavorano con loro. R. G.

RETI E DINTORNI N 20

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CARATTERISTICHE DELLO SWITCH/ROUTER CISCO CATALYST 6509Lapparato costituito da un cabinet modulare con backplane a 9 Slot, in grado di ospitare un doppio modulo supervisor engine (modulo CPU/switching/router) e alimentazione ridondata. La banda della matrice di switching (integrata nella supervisor720) pu arrivare ad un massimo di 720 Gbit/s full duplex e un forwarding rate che pu arrivare fino a 400 milioni di pacchetti per secondo e ci indipendentemente dal livello (L2/L3/L4). Le caratteristiche salienti dellapparato, come la capacit di banda, il numero di porte, possibilit della doppia supervisor engine e dellalimentazione ridondata, lo rendono del tutto idoneo a supportare funzionalit di apparato di core (Centro stella).

-

Larghezza 431 mm; Profondit: 460 mm; Peso chassis vuoto: 24,9 Kg; Peso Chassis pieno: da 61,2 Kg (Chassis fully).

Condizioni ambientali - Temperatura operativa: da 0 C a 40 C; - Umidit: da 10% a 90% senza condensa. Caratteristiche fondamentali del moduli Supervisor engine I moduli Supervisor engine rappresentano il centro di elaborazione dei dati che devono attraversare lo switch. Abbiamo due tipologie di moduli Supervisor engine che saranno descritti nel seguito: Supervisor Engine 1A: composto da un modulo base la Supervisor 1A e due schede aggiuntive opzionali, la PFC e la MSFC2: 1) Supervisor 1A: il modulo supervisor che fornisce lelaborazione e la connessione al bus a 32 Gbit/s. Permette linoltro centrale fino a 15 Milioni di pacchetti al secondo. 2) PFC (Policy Feature Card): costituisce la componente che permette migliori performance su unarchitettura centralizzata di tipo flow based. Scala linoltro centrale a 15 Milioni di pacchetti al secondo, anche in presenza di Access list, funzionalit QoS e Policy. 3) MSFC2 (Multilayer Switch Feature Card 2): esegue funzionalit Layer 3 e rappresenta un requisito per le informazioni FIB (Forwarding Information Base) basate su CEF. Supporta il Multicast in hardware. La supervisor1A non pu interagire con uneventuale scheda Crossbar Switching Fabric, per ottenere una banda di 256 Gb/s. Infatti soltanto la PFC2 costruita in modo da interoperare con una Switching Fabric, ma la PFC2 non pu essere installata su Supervisor1A. La PFC2 presente solo sulla Supervisor2.

Catalyst 6509 rappresentazione grafica Componenti e caratteristiche Hardware Il Catalyst 6509 uno switch di tipo modulare; i componenti hardware minimi per il funzionamento sono: - lo chassis; - almeno unalimentazione; - un fan tray per il raffredamento delle schede; - almeno una line card; - almeno una supervisor engine. Componenti opzionali sono: - ulteriore alimentazione; - ulteriori line card; - un ulteriore supervisor engine; - uno o due crossbar switching fabric; - schede DFC Distributed Forwanding Card da aggiungere alle line card. Caratteristiche fisiche dello chassis WS-C6509 Dimensioni - Altezza: 648 mm;

Supervisor engine 1A Supervisor Engine 2 composta da due distinti elementi (Supervisor e PFC2) e una scheda aggiuntiva opzionale la MSFC2: 1) Supervisor 2: il modulo supervisor che fornisce lelaborazione e la connessione al bus a 32 Gbit/s.

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Pag. 4 3 ed esegue molte funzioni di Cisco IOS nell'hardware. Tramite l'hardware esegue funzioni di inoltro IP Unicast e Multicast, QoS, lookups negli elenchi ACL (Access Control List), MPLS, GRE, IPv6. 3) MSFC3 (Multilayer Switch Feature Card 3): esegue funzionalit Layer 3 e rappresenta un requisito per le informazioni FIB (Forwarding Information Base) basate su CEF. Supporta il multicast in hardware. 4) Switch Fabric: un crossabr switching con una larghezza di banda di 720 Gb/s e permette di ottenere un massimo di elaborazione di 400 Milioni di pacchetti al secondo

Permette linoltro centrale fino a 30 milioni di pacchetti al secondo. 2) PFC2 (Policy Feature Card 2): costituisce una componente fondamentale dell'architettura distribuita CEF (Cisco Express Forwarding). Contiene tutti i circuiti ASIC (ApplicationSpecific Integrated Circuit) per i lookups Layer 2 e 3 ed esegue molte funzioni di Cisco IOS nell'hardware. Tramite l'hardware esegue funzioni di inoltro IP Unicast e Multicast, QoS e lookups negli elenchi ACL (Access Control List). Scala l'inoltro centrale a 30 Milioni di pacchetti al secondo anche in presenza di Access list, funzionalit QoS e Policy. Permette linteroperabilit (se presente) con la Crossbar Switching Fabric, permettendo di ottenere una banda di 256 Gb/s. 3) MSFC2 (Multilayer Switch Feature Card 2): esegue funzionalit Layer 3 e rappresenta un requisito per le informazioni FIB (Forwarding Information Base) basate su CEF. Supporta il multicast in hardware. Se sono utilizzate line card di tipo only fabric o di tipo fabric enabled con la scheda aggiuntiva DFC, si possono raggiungere, su un 6509, un massimo di 168 Milioni di pacchetti al secondo.

Supervisor engine 720 La Supervisor720 ha una porta 10/100/1000 Ethernet e due slots per interfacce gigabit SFP (Small FormFactor Pluggable). La porta 10/100/1000 non pu essere utilizzata se viene inserito nel secondo slot uninterfaccia gigabit SFP. Le intefacce disponibili gigabit SFP sono per 1000BaseSX, 1000BaseLX/LH e 1000BaseZX. Supervisor engine 2 Supervisor Engine 720 composta da quattro distinti elementi: 1) Supervisor: il modulo supervisor che fornisce lelaborazione e la connessione al bus a 32 Gbit/s. 2) PFC3 (Policy Feature Card 3): costituisce una componente fondamentale dell'architettura distribuita CEF (Cisco Express Forwarding). Contiene tutti i circuiti ASIC (ApplicationSpecific Integrated Circuit) per i lookups Layer 2 e Classificazione generale delle line cards Esistono tre tipologie di line-cards per il Catalyst 6509 esse sono: Tipologia Spiegazione Questo tipo di line cards si connettono soltanto al Bus condiviso a 32 Non Fabric-enabled Gbit/s. Se presente il modulo Crossbar Switching Fabric, esso non verr utilizzato da line cards di tipo non fabric-enabled. Non possono installare la scheda aggiuntiva DFC Distributed Forwanding Card. Questo tipo di line cards si connettono sia al Bus condiviso a 32 Gbit/s Fabric-enabled sia al modulo Crossbar Switching Fabric a 256 Gbit/s o alla Switching Fabric a 720 Gbit/s integrata nella Supervisor720. In caso di guasto di questultimo, questo tipo di scheda pu continuare a funzionare tramite il

Interfaccia Gigabit SFP per Supervisor720

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Fabric-only

Bus a 32 Gbit/s. Possono installare la scheda aggiuntiva DFC Distributed Forwanding Card o la scheda aggiuntiva DFC3. Questo tipo di scheda si connette soltanto al modulo Crossbar Switching Fabric a 256 Gbit/s o alla Switching Fabric a 720 Gb/s integrata nella Supervisor720. gi installata la scheda aggiuntiva DFC Distributed Forwanding Card. Se viene utilizzata la Supervisor720 la DFC deve essere aggiornata con la DFC3.

Tabella riassuntiva della propriet del 6509 con diverse opzioni La seguente tabella riassume le propriet e le opzioni disponibili per il 6509 utilizzando le varie combinazioni di Supervisor:Max Port Density 10/10 Gigabit 01 2

Forwarding Performance Bandwidth Aggregate System Forwarding Performance 15 Mpps 15 Mpps5

QoS & Security QoS/ACL Look Up Performance 15 Mpps 30 Mpps 15 Mpps 30 Mpps 15Mpps 15 Mpps ACL Entries

MPLS Supporto MPLS

Supervisor1A (WS-X6K-SUP1A-2GE) Supervisor1A + PFC (WS-X6K-SUP1A-PFC) Supervisor2 + PFC2 (WS-X6K-S2-PF2)

384

130

32 Gb/s 32 Gb/s 256 Gb/s 32 Gb/s 32 Gb/s

IP Multicast Hardware Support -

16K 32K + 32K

NO NO NO

384 3363

130 1144

384 Supervisor1A + PFC + MSF2 (WS-X6K-SUP1AMSFC2) Supervisor2 + PFC2 + MSFC2 (WS-X6K-S2-MSFC2) 384

130 130

30 Mpps 6 15 Mpps 30 Mpps 7 15 Mpps 15 Mpps

(S,G)

16K

SI (solo tramite moduli OSM)

336

114

256 Gb/s

384 Supervisor720 (WS-SUP720) 384

130 130

32 Gb/s 720 Gb/s

168 Mpps 9 105 Mpps 10 30 Mpps 11 15 Mpps 30 Mpps 15 Mpps 13 400 Mpps 14 250 Mpps 15 30 Mpps 15 Mpps

8

(S,G) 12 (*,G)

(S,G) 16 (*,G)

168 Mpps 105 Mpps 30 Mpps 15 Mpps 30 Mpps 15 Mpps 400 Mpps 250 Mpps 30 Mpps 15 Mpps

32K + 32K

SI (solo tramite moduli OSM)

32K + 32K

SI (per qualsiasi interfaccia LAN)

Caratteristiche fondamentali del modulo Crossbar Switching Fabric (WS-C6500-SFM) L'architettura del Catalyst 6509 utilizza un bus da 32 Gbit/s, condiviso da tutti gli slot per la trasmissione dei dati. Il modulo di switch SFM si basa su un'architettura crossbar e fornisce 256 Gbit/s di capacit totale.

Crossbar Switching fabric

1 2

Corrisponde a 8 line card da 48 porte 10/100 ciascuna. Corrisponde a 8 line card da 16 porte Gigabit + 2 porte Gigabit presenti sulla Supervisor. 3 Corrisponde a 7 line card da 48 porte 10/100 ciascuna (caso con switch fabric presente). 4 Corrisponde a 7 line card da 16 porte Gigabit + 2 porte Gigabit presenti sulla Supervisor (caso con switch fabric presente). 5 Switch Fabric presente. 6 Se si utilizzano line card non fabric enabled. 7 Se si utilizzano line card non fabric enabled. 8 Se si utilizzano solo line card di tipo fabric only. 9 Se si utilizzano solo line card di tipo fabric enabled con la scheda aggiuntiva DFC. 10 Se si utilizzano solo line card di tipo fabric enabled ma senza la DFC. 11 Se si utilizzano solo line card di tiponon fabric enabled. 12 Solo se abilitato il dCEF. 13 Se si utilizzano solo line card di tipo fabric only con la scheda DFC3. 14 Se si utilizzano solo line card di tipo fabric enabled con la scheda aggiuntiva DFC. 15 Se si utilizzano solo line card di tipo non fabric enabled o di tipo fabric enabled ma senza la DFC3. 16 Solo se abilitato il dCEF.

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Il modulo deve essere installato solo sullo slot 5 o slot 6 del Catalyst 6509. Inoltre con line card fabricenabled, in caso di guasto di questo modulo, le line card possono tornare ad usare il bus a 32 Gbit/s. Si pu ottenere ridondanza di questo modulo installandone un altro nello slot disponibile rimanente. In questultimo caso, in caso di guasto di uno dei due moduli lapparato, si mantiene la capacit di banda a 256 Gbit/s. Non deve essere utilizzato se si ha a disposizione la Supervisor720. Line card fabric-enabled con 10/100/1000BaseT (WS-X6516-GE-TX) 16 porte

Modulo con 16 slot GBIC Interfaccia GBIC 1000Base-SX (WS-G5484) Linterfaccia GBIC WS-G5484 (Vedi Allegato V per il Data Sheet) conforme agli standards IEEE802.3z e 1000Base-SX, il quale permette di raggiungere distanze da un minimo di 2 metri ad un massimo di 550 metri (la lunghezza massima dipende dal tipo di fibra multimodale utilizzata).

La line card WS-X6516-GE-TX ha 16 porte RJ45 con autonegoziazione 10/100/1000BaseT. una line card di tipo fabric-enabled, e quindi se presente nel 6509 il Crossbar Switching Fabric, utilizzer direttamente il backplane da 256 Gbit/s. Le interfacce sono conformi allo standard IEEE802.3ab, il quale permette collegamenti Gigabit fino a 100 metri su cavi di Categoria 5 UTP. La scheda supporta il dCEF (lookup locale) con laggiunta della scheda DFC.

Interfaccia GBIC 1000Base-SX Line card fabric-enabled con 48 porte 10/100 RJ-45 (WS-X6548-RJ-45) La line card WS-X6548-RJ-45 ha 48 porte RJ45 con autonegoziazione 10/100BaseTX. una line card di tipo fabric-enabled, e quindi se presente nel 6509 il Crossbar Switching Fabric, utilizzer direttamente il backplane da 256 Gbit/s. Le interfacce sono conformi agli standards IEEE802.3, IEEE802.3u, 100Base-TX e 10Base-T. La scheda supporta il dCEF (lookup locale) con laggiunta della scheda DFC.

Modulo a 16 porte 10/100/1000BaseT Line card fabric-enabled con 16 slot GBIC (WSX6516-GBIC) La line card WS-X6516-GBIC ha 16 slots per interfacce GBIC. Le interfacce GBIC disponibili per questa line card sono: - WS-G5484: Interfaccia GBIC 1000Base-SX (utilizza fibra multimodale) - WS-G5485 (non oggetto di offerta): Interfaccia GBIC 1000Base-LX/LH (utilizza fibra multimodale o monomodale) - WS-G5487 (non oggetto di offerta): Interfaccia GBIC 1000Base-ZX (utilizza fibra monomodale) - WS-G5483 (non oggetto di offerta): Interfaccia GBIC 1000Base-T una line card di tipo fabric-enabled, e quindi se presente nel 6509 il Crossbar Switching Fabric, utilizzer direttamente il backplane da 256 Gbit/s. La scheda supporta il dCEF (lookup locale) con laggiunta della scheda DFC.

Modulo con 48 porte 10/100 Line card fabric-enabled con 1 porta 10GBASE-LR (WS-X6502-10GE + WS-G6488) La line card WS-X6502-10GE pu fornire connessioni a velocit 10Gb/s tramite, lutilizzo di un modulo OIM (Optical Interface Module) il quale deve essere aggiunto alla line card- I moduli OIM attualmente disponibili sono: - WS-G6488: modulo 10GBASE-LR con connettori SC, conforme allo standard

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IEEE802.3ae. Le distanze di collegamento sono comprese tra 2 metri e 10 Km. - WS-G6483: modulo 10GBASE-ER con connettori SC, conforme allo standard IEEE802.3ae. Le distanze di collegamento sono comprese tra 2 metri e 40 Km. La scheda supporta il dCEF (lookup locale) con laggiunta della scheda DFC.

Line card fabric-enabled Intrusion Detection System 2 (WS-SVC-IDS2BUNK9) La line card IDSM-2 (WS-SVC-IDS2BUNK9) permette il monitoraggio del traffico di pi reti VLAN contemporaneamente. Permette il monitoraggio, in tempo reale, fino a 500 Mb/s e circa 500.000 connessioni contemporanee. Per il funzionamento richiede che la Supervisor abbia la PFC (la Supervisor2 gi include di base la PFC2). Il modulo IDS ha gi integrato il software SC-SVC-IDSM-4.0K9, il quale contiene, la IDS Device Maganer (IDM) che permette di gestire il modulo tramite un web browser, e la IDS Event Viewer che permette di avere funzionalit base per il monitoraggio e lanalisi di eventi. Per una gestione completa a livello Enterprise si pu utilizzare la soluzione CiscoWorks VMS (la quale ha integrato la Cisco Secure Policy Manager (CSPM). La Cisco non fornisce pi il CSPM singolarmente). La line card IDS, non pregiudica le prestazioni dello switch, in quanto lelaborazione e analisi del traffico viene effettuata direttamente dal modulo.

Modulo con 1 porta 10Gbase-LR DFC (WS-F6K-DFC) La scheda WS-F6K-DFC, pu essere aggiunta sulle line card di tipo fabric enabled, per permettere il lookup locale. Per ottenere ci viene eseguita una copia della tabella di instradamento centrale direttamente sulla DFC della line card. Questo meccanismo permette un minore impegno della CPU centrale, rispetto ad un meccanismo basato sulla Cache di interfaccia. Le prestazioni di commutazione aggregata dello switch sono in questo caso superiori ai 100 Milioni di pacchetti al secondo. La scheda DFC replica le logiche di inoltro su ogni line card ed in grado di eseguire un minimo di 15 Mpps di commutazione locale per le schede di tipo fabric enabled (e 24 Mpps per le schede fabric only).

Line card IDSM-2 per 6509 Il modulo IDS ha due porte interne: - Porta di monitoraggio: definita come porta 1 e configurata in modalit trunk, la porta di ingresso del traffico da analizzare; - Porta di comando e di controllo: definita come porta 2, comunica direttamente con la piattaforma di management esterna, e gli viene assegnata unindirizzo IP; I metodi di cattura del traffico sono effettuati tramite tre tecniche: - SPAN (Switched Port Analyzer); - RSPAN (Remote SPAN); - ACL VLAN (Access Control List Virtual Lan); Caratteristica molto importante, la possibilit per la line card IDSM-2 di aggiornamenti automatici per le cosidette signatures, semplicemente configurando il server ftp (della Cisco) e la frequenza di aggiornamento. Gli aggiornamenti delle signatures sul server ftp Cisco, sono effettuati allincirca ogni due settimane. In caso di emergenze importanti laggiornamento viene effettuato tra le 8 e le 24 ore.

Inoltro locale tramite DFC La capacit di commutazione aggregata dello switch nella sua totalit, viene misurata installando sul 6509 una Supervisor Engine 2, una Crossbar switching fabric e sette line cards fabric enabled con 16 porte Gigabit. In questo caso otteniamo una capacit aggregata di 15Mpps x 7 105 Mpps (mentre si ottengono circa 168Mpps se si utilizzano sette line cards fabric only).

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I dati entrano nel NAM attraverso una delle tre interfacce interne del modulo stesso. I dati sono analizzati dal processo RMON del NAM e i risultati del processo sono memorizzati sulle MIBs RMON, SMON e altre presenti nel NAM. Un processo di polling raccoglie i dati dalle MIBs del Mini-RMON presente sulle line card dello switch. Un web browser o nGenius pu raccogliere le analisi dei dati rispettivamente tramite http o snmp.

Rappresentazione logica del funzionamento del modulo IDS Linteroperabilit con i moduli NAM e FWM garantita se presente minimo il sistema operativo CatOS versione 7.5(1).

Line card fabric-enabled Network Analysis Module 1 (WS-SVC-NAM-1) Il modulo NAM 1 (WS-SVC-NAM-1) consente lanalisi del traffico, tramite Remote Monitoring (RMON), RMON2, Switch Monitoring (SMON), High-Capacity Monitoring (HCRMON) e DiffServ Monitoring (DSMON). Flussi funzionali del NAM Il modulo NAM-1 ha le seguenti funzionalit incluse: - ART (Application Response Time): questa funzionalit permette di misurare le statistiche del tempo di risposta su richieste e risposte di tipo client/server. I valori ottenuti possono fornire informazioni sul perch un applicativo lento. Cio si riesce a discernere se il problema dovuto alla rete o al server che ha problemi.

Modulo NAM 1 I pacchetti sono catturati in base alle porte dello switch, in base alla VLAN o in base a un aggregazione di traffico tipo EtherChannel. Il modulo NAM ha gi integrato una console web-based per la visualizzazione delle analisi effettuate. Oppure si pu utilizzare il Cisco nGenius RTM compreso nel Cisco Works LAN management.

Esempio di Server Latency tramite ART VoIP (Voice-over-IP): questa funzionalit pu raccogliere, i messaggi di controllo e diagnostica inviati tra i telefoni IP e lapplicazione CallManager. Le statistiche sono basate sui messaggi H.323 e SCCP. Licenza mini-RMON: la licenza WS-C6X09EMS-LIC, normalmente richiesta per attivare le funzionalit dei primi quattro gruppi (Statistics, History, Alarms e Events) RMON direttamente sulle line card.

Possibilit di management del modulo NAM

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Lacquisto del modulo direttamente questa licenza.

NAM

include

-

Minimo sistema operativo CatOS versione 7.5(1); Linteroperabilit con i moduli IDSM-2 e NAM garantita se presente minimo il sistema operativo CatOS versione 7.5(1);

Line card FlexWAN (WS-X6182-2PA) La line card FlexWAN (WS-X6182-2PA) permette lutilizzo di moduli per collegamenti WAN. Le interfacce sono disponibili per E1, E3, ATM, POS, T1, T3, HSSI, ISDN PRI, Seriali (V.35, RS232 o X.21).

I gruppi MIBs supportati dal modulo NAM sono: - MIB-II (rfc 1213): tutti i gruppi tranne il gruppo EGP e trasmissione; - RMON (rfc 2819): tutti i gruppi; - RMON2 (rfc 2021): tutti i gruppi; - SMON (rfc 2613): DataSource Caps e smonStats; - DSMON (RMON MIB per Differentiated Services); - ART MIB; - HCRMON; Linteroperabilit con i moduli IDSM-2 e FWM garantita se presente minimo il sistema operativo CatOS versione 7.5(1). Line card fabric-enabled Firewall (WS-SVC-FWM-1K9) Il modulo di Firewalling (WS-SVC-FWM-1-K9) pu essere installato sugli switch della serie Catalyst 6500. Il modulo FWM utilizza la stessa tecnologia e lo stesso sistema operativo dei Cisco PIX, basato su ASA (Adaptive Security Algorithm) consente di ottenere una funzionalit firewall di tipo stateful. Il modulo FWM pu analizzare fino a 5 Gb/s di traffico e fino a 1 Milione di connessioni contemporanee. Possono essere installati fino ad un massimo di 4 moduli FWM per chassis. Pu supportare fino a 100 firewall Vlans e permette il failover con altri moduli FWM sia allinterno dello stesso chassis, o tra chassis diversi.

Line card FlexWAN Port Adapter 8 porte seriali V.35 (PA-8T-V35) Il modulo Port Adapter (PA-8T-V35), utilizzato insieme alla line card FlexWan, permette di ottenere 8 porte seriali V.35 ad una velocit massima di 2 Mb/s oppure 4 porte seriali V.35 ad una velocit massima di 4 Mb/s (non si deve usare nessunaltra delle rimanenti 4 porte), o infine 2 porte seriali V.35 ad una velocit massima di 8 Mb/s (non si deve usare nessunaltra delle rimanenti 6 porte).

Port Adapter PA-8T-V35 Il Port Adapter si presenta con un connettore proprietario a 200 pin, e per ottenere le 8 interfacce seriali V.35 DTE si deve usare il cavo proprietario CAB-OCT-V35-MT.

Cavo proprietario CAB-OCT-V35-MT Port Adapter 4 porte seriali V.35 (PA-4T+) Il modulo Port Adapter (PA-4T+), utilizzato insieme alla line card FlexWan, permette di ottenere 4 porte seriali V.35 ad una velocit massima di 2 Mb/s oppure 1 porta seriale V.35 ad una velocit massima di 8 Mb/s (non si deve usare nessunaltra delle rimanenti 3 porte).

Modulo di Firewalling Le richieste minime per il funzionamento sono: - Deve essere presente la Supervisor2 con la MSFC2;

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Port Adapter PA-4T+ Il Port Adapter si presenta con 4 connettori proprietari a 60 pin, e per ottenere le 4 interfacce V.35 DTE si devono utilizzare 4 cavi proprietari CAB-V35MT.

Cavo proprietario CAB-V35MT Autore: R. Gaeta

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CARATTERISTICHE DELLO SWITCH/ROUTER ALLIED TELESYN SWITCHBLADE (AT-SB4108-00)Lo Switch Blade costituito da un cabinet modulare con backplane passivo a 10 Slot, in grado di ospitare un doppio modulo di engine (switch controller) e alimentazione ridondata. Lo Switch Blade progettato per avere funzioni native Layer 3 switching in tecnologia ASIC, non Blocking (wire speed su tutte le porte), ed il supporto dei protocolli IP, IPX, AppleTalk. La banda della matrice di switching pari a 128 Gbps con un forwarding rate pari a 90 milioni di pacchetti per secondo. Lapparato costituito da n. 8 slot disponibili per moduli hardware di trasmissione dati (Ethernet, FastEthernet, Gigabit Ethernet con interfacce in rame e/o fibra). Ulteriori 2 slot sono destinati per lalloggiamento dei moduli di engine (switch controller). Le caratteristiche salienti dellapparato, come la capacit del backplane, il numero di porte, possibilit del doppio engine e dellalimentazione ridondata, lo rendono del tutto idoneo a supportare funzionalit di apparato di core (Centro stella).

un fan tray per il raffredamento delle schede; almeno una line card; almeno uno switch controller.

Componenti opzionali sono: ulteriore alimentazione (PSU); ulteriori line card; un ulteriore switch controller che provvede alla ridondanza dei processi di switching. Performance Lo Switch Blade ha unarchitettura di tipo centralizzato con switching fabric non-blocking e wire-speed sia a layer 2 che layer 3. Anche le line card entrano direttamente nel processo di switching L2 e L3. Il processo di forwarding pu essere descritto nel seguente modo: Se il pacchetto pu essere direttamente instradato dalla line card che lo riceve, poich lindirizzo di destinazione presente nel DB locale, allora viene mandato alla line card duscita; Se la line card non in grado di smistarlo, il pacchetto viene processato dal Forwarding Engine (FE) dello switch controller. Il pacchetto viene instradato e viene aggiornata la Cache della line card mittente. Se neanche il Forwarding Engine in grado di gestirlo, allora viene passato alla CPU che se non in grado di gestirlo lo scarta. In caso contrario il pacchetto ritorna alla line card mittente che lo instrada. Viene aggiornata la Cache della line card mittente. Se nello chassis presente un solo switch controller, ogni line card avr una banda massima di 8 Gb/s full duplex. Se invece sono presenti due switch controller, ogni line card avr una banda massima di 16 Gb/s. Quindi la banda totale con uno switch controller e 8 line card di 64 Gb/s, mentre con due switch controller e 8 line card di 128 Gb/s. La realizzazione del non-blocking switching dipendente, logicamente dal tipo di line cards installate ma soprattutto se sono presenti uno o due switch controller. La seguente tabella mostra per ogni line card la percentuale di traffico trasmesso nel caso che tutte le porte delle line card considerate siano sottoposte al 100% del traffico full duplex.

Switch Blade Componenti e caratteristiche Hardware Lo Switch Blade uno switch di tipo modulare; i componenti hardware minimi per il funzionamento sono: lo chassis; almeno unalimentazione (PSU);Line card Massima banda full duplex richiesta dalla line card

Percentuale di massima banda non-blocking con 1 switch controller (8 Gb/s full duplex per line card) 83% 100%

AT-SB4311 48-port 10BASE-T/100BASE-TX AT-SB4352 32-port 100BASE-FX

9,6 Gb/s 6,4 Gb/s

Percentuale di massima banda non-blocking con 2 switch controller (16 Gb/s full duplex per line card) 100% 100%

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8-port gigabit cards AT-SB4411 10/100/1000 (RJ-45) AT-SB4441 GBIC AT-SB4451 SX (SC) AT-SB4452 SX (MT-RJ) AT-SB4461 LX (SC) AT-SB4462 LX (MT-RJ)

16 Gb/s

50%

100%

Descrizione dellinterazione dei due switch controller Quando viene installato un secondo switch controller, esso automaticamente si pone nello stato slave. In questo caso il primo switch controller, che nello stato master, si occupa degli aggiornamenti delle tabelle e del processamento dei pacchetti non in grado di essere immediatamente smistati dalle line card; il carico di switching (L2 e L3) viene comunque suddiviso fra i due switch controller, e lo slave manterr copie di tutte le tabelle del master. Se il master si guasta o viene rimosso, lo slave assume il controllo di tutti i processi diventando master. Hot swapping Per hot swapping si intende la possibilit di rimuovere o installare un componente dellapparato mentre esso alimentato e funzionante. I seguenti componenti dello SwitchBlade possono essere hot swapped: Alimentatore (PSU); Fan Tray; Switch controller; Line card. Caratteristiche fisiche dello chassis AT-SB4108 Dimensioni Altezza: 666 mm; Larghezza 440 mm (escluso supporti per il montaggio a rack 19); Profondit: 392,5 mm; Peso chassis vuoto: 19 Kg; Peso Chassis pieno: da 34 a 63,5 Kg (dipende dalla configurazione hardware). Condizioni ambientali Temperatura operativa: da 0 C a 40 C; Umidit: da 5% a 95% senza condensa. Massima corrente assorbita Nel caso di 8 line card, 2 PSU, fan tray e 2 switch controller, si arriva ad un massimo di 3 Ampere per ogni PSU, per un totale di 6 Ampere. Caratteristiche fondamentali dello switch controller AT-SB4211A Ogni switch controller ha due ASIC dedicati per il processamento dello switching non-blocking L2 e L3, con un database che pu gestire fino a 104.000 indirizzi, espandibili a 232.000 con lapposita espansione detta SwitchCAM. Inoltre lo switching core ha 128 Mbyte di buffer. Il processing core

composto da una CPU costituita da un processore PowerPC 500 MHz, 1 Mbyte di cache L2, 256 Mbytes di DRAM, 32 Mbytes di memoria Flash, 512 kBytes di NVRAM. Le porte utilizzabili per la configurazione/management sono: Porta seriale RS-232 asincrona, con connettore DB9 femmina, velocit fino a 115 kb/s e controllo di flusso hardware o software. Porta RJ-45 10/100BaseTX, la quale permette di ottenere un management dello switch controller di tipo out-of-band. MTBF = 188.560 ore Peso: 2,5 kg Caratteristiche fondamentali della line card ATSB4311 Line card con 48 porte RJ-45 10BaseT/100BaseTX, con autonegoziazione di velocit, di duplex e di MDI. Lo switching viene effettuato tramite: due ASIC che operano in modalit L2 e L3; database che gestisce fino a 40.000 indirizzi; 128 Mbyte di buffer. MTBF = 322.560 ore Peso: 2,2 kg Caratteristiche fondamentali della line card ATSB4352 Line card con 32 porte MT-RJ 100BaseFX. Lo switching viene effettuato tramite: due ASIC che operano in modalit L2 e L3; database che gestisce fino a 40.000 indirizzi; 128 Mbyte di buffer. MTBF = 83.590 ore Peso: 2,2 kg Caratteristiche fondamentali della line card ATSB4411 Line card con 8 porte RJ-45 10BaseT/100BaseTX/1000Base-T, con autonegoziazione di velocit, di duplex e di MDI. Lo switching viene effettuato tramite: ASIC che opera in modalit L2 e L3; database che gestisce fino a 40.000 indirizzi (espandibile fino a 232.000 con lespansione detta LineCAM); 64 Mbyte di buffer. MTBF = 456.137 ore Peso: 2,2 kg

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Caratteristiche fondamentali delle line card ATSB4451 e AT-SB4461 Line card con 8 porte 1000BaseSX (AT-SB4451), o 8 porte 1000BaseLX (AT-SB4461), con connettori SC. Lo switching viene effettuato tramite: ASIC che opera in modalit L2 e L3; database che gestisce fino a 40.000 indirizzi (espandibile fino a 232.000 con lespansione detta LineCAM, non oggetto di offerta); 64 Mbyte di buffer.Base version General Packet Classifier QoS (modello DiffServ) IP IGMP, IGMP snooping RIP, RIP2 OSPF NTP EGP GRE Trigger facility Logging facility Scripting http server http client Tftp client TCP Command Line Interface Graphical User Interface VLAN STP (IEEE802.1D) RSTP (IEEE802.1w) Multiple spanning (IEEE802.1s) GARP (GVRP, GMRP) DHCP L2TP SNMP, RMON Compression Service SSL SSH Full layer 3 AT-AR-SBFL3UPGRD IPX Appletalk RSVP DVMRP PIM-DM PIM-SM VRRP

MTBF = 238.300 ore Peso: 2,2 kg Funzionalit e caratteristiche del software Il software suddiviso in una versione base e in funzionalit aggiuntive fornite da licenze. La seguente tabella descrive in modo sintetico le funzionalit fornite dalla versione base e dalle opzioni.

Advanced layer 3 AT-ARSB4000ADVL3UPGRD IPv6 BGP4 IS-IS Load Balancer

Security package AT-SB4000SecPk Firewall SMTP Proxy HTTP Proxy

tree

Descrizione delle funzionalit della versione Base e dellopzione full layer 3 Modalit di configurazione e autenticazione user Lo Switch Blade pu essere configurato tramite la porta seriale presente sullo switch controller, tramite http attraverso la porta 10/100 di management out-ofband dello switch controller, oppure abilitando il management in-band tramite Telnet. Lo user pu essere autenticato tramite lutilizzo di password, oppure grazie allausilio di server esterni di tipo Radius o Tacacs. Inoltre si pu rendere sicuro il collegamento http con lopzione SSL. Funzionalit di switching Jumbo frames Le porte sono standard IEEE802.3ac, ci significa che possono accettare pacchetti di lunghezza fino a 1522 Bytes. Questo permette alla porta di elaborare contemporaneamente sia pacchetti con tag IEEE802.1Q sia senza tag. In alternativa si pu settare il parametro

JUMBO, che permette alle porte 10/100 di accettare pacchetti di lunghezza fino 9000 Bytes e alle porte gigabit di accettare pacchetti di lunghezza fino a 32704 Bytes. IEEE802.3ad o aggregazione di canali Ogni istanza di aggregazione deve contenere porte dello stesso tipo e stessa velocit, quindi non si possono aggregare, nella stessa istanza, porte gigabit e 10/100. Ogni istanza pu aggregare fino ad un massimo di 16 porte, ed il numero massimo di istanze dipende dalla quantit di porte presenti nellapparato. Protezione dai broadcast e multicast storm Si possono impostare delle soglie per la quantit di pacchetti broadcast e multicast al secondo presenti in una VLAN. Sono dunque configurabili due soglie: una per i broadcast ed una per i multicast, superate le quali i pacchetti in eccesso durante il campione temporale di un secondo sono eliminati.

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Port security Labilitazione di questa funzionalit su una porta comporta lapprendimento di un numero configurabile (da 1 a 256) di MAC address sorgente. Qualsiasi altro pacchetto con MAC address sorgente diverso da quelli appresi potr portare a una delle seguenti possibilit configurabili: il pacchetto viene scartato; il pacchetto viene scartato e viene inviata una trap SNMP; il pacchetto viene scartato, viene inviata una trap SNMP e la porta viene disabilitata. VLAN possono essere configurate fino a 4078 VLAN distinte. Le VLAN possono essere configurate in modo statico su ogni singolo switch o in modo dinamico tramite VLAN associate alla stessa porta IP Subnet Protocol Port VLAN associate alla stessa porta MAC address Limited protocol Port VLAN Relaying Questa funzionalit permette di instradare fra VLAN differenti pacchetti non ruotabili, come per esempio i pacchetti SNA, incapsulati su LLC2. Spanning tree Lo switch permette di operare tramite il protocollo IEEE802.1D, oppure tramite il Rapid Spanning Tree Protocol (RSTP) specificato in IEEE802.1w. Inoltre possibile configurare spanning tree multipli in modo che sulle singole VLAN operi un distinto processo di spanning tree come specificato in IEEE802.1s. Funzionalit IP DHCP Lo switch pu essere configurato come DHCP server, oppure le interfacce dello switch possono essere configurate come DHCP client e pu operare come DHCP Relay tramite la funzionalit Add IP Helper la quale trasforma un pacchetto UDP broadcast in un pacchetto UDP unicast. La funzionalit di Add IP Helper opera in modo selettivo rispetto alla porta UDP configurata (nel caso DHCP la porta da configurare la 67). Routing IP La tabella di routing pu essere aggiornata manualmente, tramite le consuete rotte statiche, o dinamicamente, tramite i seguenti protocolli dinamici: RIP, RIPv2, OSPF, EGP. In alternativa si possono configurare regole di routing basate su policy (basate sul campo di 4 bit del pacchetto IP che definiscono il

lutilizzo del protocollo GVRP. Le VLAN possono essere definite per porta, ip subnet, limited protocol, protocollo e per MAC address. Le VLAN per protocollo sono definite tramite il valore del protocol type dei pacchetti incapsulati in Ethernet II o SNAP, o tramite il valore del SAP LLC. Le VLAN per MAC address permettono di configurare un range di MAC address contigui. Le VLAN per IP subnet permettono di definire una subnet (e quindi un range di indirizzi IP contigui). Le VLAN per limited protocol sono un sottoinsieme di protocolli. Le regole di ingresso prevedono che qualsiasi pacchetto, con tag o senza, ricevuto su una porta deve essere associato ad una VLAN. Dato che ad una porta possono essere associate VLAN di tipo differenti, lo switch supporta le seguenti regole di associazione:

Precedenza Alta Media Bassa Precedenza Alta Media Bassa TOS) oppure su priority (basate sui 3 bit del pacchetto IP che definiscono la Precedence). Packet filtering E possibile creare filtri in funzione dellindirizzo IP sorgente e destinazione, IP subnet sorgente e destinazione, porte TCP o UDP sorgente e destinazione, sui tipi di pacchetti ICMP e relativo codice, sul tipo di protocollo trasportato dal pacchetto IP (es. OSPF, EGP, ecc.) DNS caching Questa funzionalit permette allo switch di memorizzare le risoluzioni di nome DNS in modo che, alla successiva richiesta di risoluzione dello stesso nome DNS, sar lo stesso switch a rispondere in vece del server DNS remoto. La cache per il DNS pu essere configurata per mantenere in memoria un massimo di 1.000 risoluzioni per un tempo massimo di unora. Multicast IP Lo switch pu operare con il multicast IP utilizzando i seguenti protocolli: DVMRP (v3); PIM-SM; PIM-DM; IGMPv2; IGMP snooping. VRRP

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Oltre alle normali funzionalit richieste dallo standard VRRP (RFC 2338), lo switch implementa delle funzionalit aggiuntive: port monitoring: permette di decrementare la priority del master, nel caso in cui la porta fisica (non appartenente al processo VRRP) sottoposta a monitoraggio perda il link; Inteface monitoring: permette di decrementare la priority del master, nel caso in cui linterfaccia logica (non appartenente al processo VRRP) sottoposta a monitoraggio non sia pi operativa. Funzionalit QoS Lo Switch Blade ha funzionalit di QoS implementate tramite il modello IntServ o DiffServ. Il modello IntServ realizza il controllo del traffico mediante quattro componenti logiche: Classifier: individua il flusso a cui appartiene ogni pacchetto entrante e determina la classe di servizio con cui verr trattato dal packet scheduler; Packet scheduler: stabilisce lordine di rilancio e leventuale scarto dei pacchetti dalla coda di uscita; Admission control: implementa lalgoritmo di decisione per laccettazione di un nuovo flusso; Resource Reservation Protocol (RSVP): crea e mantiene lo stato riguardante un flusso. Linterazione tra le quattro componenti logiche schematizzata nella figura seguente.

Shaper/Dropper: sagoma il flusso di pacchetti in accordo al profilo di traffico concordato dallo SLA, oppure scarta i pacchetti che sono fuori dal profilo di traffico concordato (anche in modalit RED); Scheduler: determina lordine di trasmissione dei pacchetti in accordo alle regole di trattamento del particolare flusso aggregato a cui appartiene il pacchetto. Linterazione tra le cinque componenti logiche schematizzata nella figura seguente.

Interazione tra le componenti logiche del modello DiffServ

Funzionalit di Logging Lo scopo del processo di logging lelaborazione dei messaggi inviati da ogni modulo. I messaggi di logging possono essere: inviati alla console di management; inviati a un syslog server (porta UDP 514); inviati ad un altro switch o ricevuti da altri switche tramite il protocollo SRLP (Secure Router Log Protocol, porta UDP 5023); memorizzati in RAM o NVS Inoltre il processo di logging pu causare linvio di messaggi selezionati tramite e-mail a uno specifico indirizzo di posta elettronica. Linvio delle e-mail da parte dello switch implementato di default e permette di inviare e-mail non solo per le funzionalit di logging, ma anche per quelle di trigger e firewall. Funzionalit per altre architetture protocollari Lo Switch Blade ha funzionalit di routing IPX e permette di settare rotte statiche IPX, di utilizzare lIPX RIP ed il SAP. Inoltre possibile utilizzare il ping anche per inviare una echo request ad un indirizzo IPX. Lo Switch Blade supporta inoltre larchitettura Appletalk, ed in particolare i seguenti protocolli: ELAP; DDP; RTMP; ATP; NBP; ZIP. Inoltre possibile utilizzare il ping anche per inviare una echo request ad un indirizzo Appletalk.

Interazione tra le componenti logiche del modello IntServ

Il modello DiffServ realizza il controllo del traffico mediante cinque componenti logiche: Classifier: identifica il flusso a cui appartiene il pacchetto entrante; Meter: misura i parametri temporali del flusso ed effettua il confronto con il profilo stabilito dallo SLA; Marker: assegna il valore del campo DSCP del pacchetto e lo associa ad un particolare flusso aggregato;

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Descrizione delle funzionalita Advanced layer 3 e Security package IPv6 Funzionalit per il routing di IPv6 e IPv6 multicasting e funzionalit per lintegrazione con reti IPv4. BGP4 Funzionalit di protocollo BGP4. IS-IS Funzionalit dei protocolli dellarchitettura OSI, in particolare IS-IS e ES-IS. Load Balancer Permette di fare bilanciamento rispetto a sessioni di tipo: TCP (layer 4); HTTP (layer 7); SSL (layer 6); Basate su rotte layer 3. Funzionalit Firewall Lopzione Security implementa un firewall di tipo stateful inspection, il quale permette le seguenti funzionalit: Il firewall aprir solo le porte richieste dalla connessione TCP o UDP; Il firewall rileva vari tipologie di attacchi, inclusi: SYN e FIN flooding, Ping of death, attacchi Smurf, e port scan; Funzionalit di NAT, la quale permette le seguenti possibilit: o Standard NAT: lIP address sorgente viene cambiato per i pacchetti provenienti da interfaccia privata verso interfaccia pubblica. LIP address destinazione viene cambiato per i pacchetti provenienti da interfaccia pubblica verso interfaccia privata. o Reverse NAT: lIP address sorgente viene cambiato per i pacchetti provenienti da interfaccia pubblica verso interfaccia privata. LIP address destinazione viene cambiato per i pacchetti provenienti da interfaccia privata verso interfaccia pubblica. o Double NAT: sono cambiati insieme sia lIP address sorgente che di destinazione. o Enhanced NAT: permette di mappare pi indirizzi privati in un solo indirizzo pubblico (PAT), oppure pi indirizzi pubblici in solo indirizzo privato (Reverse PAT). o Subnet Translation: permette di cambiare gli indirizzi appartenenti ad una subnet in unaltra subnet (per esempio tutti gli indirizzi della

192.168.xxx.xxx nella 202.36.xxx.xxx). La subnet translation pu essere applicata a tutti i tipi di NAT precedentemente descritti. Funzionalit di SMTP Proxy, la quale permette le seguenti protezioni: o Protezione contro il relaying; o Protezione contro lo Spam e-mail; o Protezione contro attacchi Smurf Amp. Funzionalit di HTTP Proxy, la quale permette di filtrare richieste HTTP e di bloccare i cookie provenienti da un certo server o dominio. Autore: R. Gaeta

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CARATTERISTICHE DEL SET TOP 880 TANDBERGGli apparati SetTop possono riunire in un unico apparato due componenti dellarchitettura di una comunicazione multimediale: Il terminale: dispositivo dellapparato che si interfaccia con lutilizzatore, effettuando lacquisizione e linvio dei media da trasmettere, la ricezione e la presentazione di quelli in arrivo e fornendo gli strumenti e le funzioni di controllo per effettuare e ricevere chiamate e per gestire conferenze. Il Multipoint Controller Unit (MCU): un componente necessario per lo svolgimento di sessioni di comunicazione che coinvolgano pi di due partecipanti.

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in ingresso (le funzionalit in dettaglio descritte nel seguito). Multipoint Controller (MC): Componente necessario per lo svolgimento di sessioni di videocomunicazioni che coinvolgano pi di due partecipanti. Le funzionalit del Multipoint Controller sono integrate nel Tandberg 880, ma di default non sono attivate. Lattivazione delle funzionalit del MC, sono effettuate tramite lopzione MultiSite (descritta nel seguito). Telecomando: il telecomando permette il controllo e la configurazione completa dellapparato. La trasmissione dei codici di controllo sono inviati sullinfrarosso (lunghezza donda 940 nm), utilizzando il protocollo Siemens SDA2208. Il telecomando pu trasmettere 46 codici diversi.

Lapparato SetTop Tandberg 880, di base predisposto sia per la videoconferenza su IP sia su ISDN (H.323/H.320) e con lopzione di una licenza software vengono attivate le funzionalit della MCU interna allapparato. Lapparato composto di base da: Telecamera integrata (Wide Angle View): telecamera da CCD, la quale ha un campo visivo orizzontale di 77 e un campo visivo verticale di 61. Pu essere mossa in orizzontale (pan) di +/- 95 e in verticale (tilt) di +15/-20. Ha le funzionalit di autofocus, auto brightness e auto white balance. Pu essere controllata remotamente tramite FECC (Far End Camera Control) conforme allo standard H.281. Lunghezza focale da 4,2 mm a 42 mm. Apertura diaframma da 1,8 a 2,7. Illuminazione minima richiesta 2 Lux. Risoluzione 752x582 pixels. Possibilit di memorizzare fino a 15 posizioni/regolazioni (preselezioni) della telecamera. Le prime 10 preselezioni sono richiamabili tramite telecomando, le rimanenti 5 preselezioni sono accessibili tramite comandi sulla porta dati.

Rappresentazione grafica del telecomando in dotazione al Tandberg 880 Microfono da tavolo: microfono da tavolo omnidirezionale Audio Tecnica AT871-R con le seguenti caratteristiche: connettore XLR; sensibilit: -32 dBm; Impedenza: 200 ohm; Rapporto segnale rumore: > 67 dB a 1 kHz; Lunghezza cavo microfono: 7,5 metri; Peso: 415 grammi; Cavi in dotazione: 1 cavo video (1,5 metri), 1 cavo S-video (2,0 metri), 1 cavo audio (1,5 metri), 1 cavo VGA (5,0 metri), 3 cavi ISDN BRI (4,0 metri), 1 cavo ethernet (3,0 metri), 1 cavo RS232 monitor control (2,0 metri), 1 scart S-VHS.

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Rappresentazione grafica del campo visivo orizzontale della telecamera integrata Codec: il componente principale dellapparato. Le sue funzionalit principali sono la codifica e la compressione della trasmissione video/dati in uscita e la decodifica e decompressione della trasmissione video/dati

Rappresentazione fotografica del SetTop Tandberg 880 Interfaccia duso: Normalmente il Tandberg 880 gestito e configurato completamente dal telecomando. Su di esso oltre ai comandi presenti direttamente, esistono tre tasti colorati (rispettivamente verde, giallo

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e blu), i quali hanno funzionalit che variano a secondo del men presente sullo schermo, facilitandone luso.

Infine presente una porta RS-232 la quale permette la trasmissione dati in conformit allo standard T.120.

Esempio di men con funzionalit attivabili dai tasti colorati del telecomando La seguente figura illustra in modo schematico tutte le voci del men di configurazione: Rappresentazione grafica posteriore del Tandberg 880 Interfacce ISDN: Il SetTop Tandberg 880 utilizza H.320 su ISDN e pu arrivare ad utilizzare una banda di 384 kbps, riuscendo ad aggregare i 6 canali B ISDN tramite il protocollo di aggregazione Bonding (ISO 13871) oppure fino a 2 canali B tramite H.221 se il remoto non supporta il Bonding. Interfacce LAN: Sia linterfaccia Ethernet/FastEthernet, sia linterfaccia Wireless IEEE802.11b (non inclusa nella configurazione offerta), utilizzano H.323 versione 4, e supportano velocit di trasmissione fino a 768 kbps. XGA Input: Il Tandberg 880 pu connettersi ad un PC che sar utilizzato per trasmettere ci che viene mostrato sullo schermo del PC (questa funzionalit attivata dallopzione PC Presenter compresa nellopzione Natural Presenter Package (NPP)). Lapparato supporta i seguenti formati:

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Diagramma delle voci di configurazione tramite telecomando Inoltre sullo schermo sono riportate informazioni importanti per lutilizzatore (es. messaggio di channel is lost ecc.). In alternativa lapparato pu essere controllato tramite web browser da un PC. Oppure tramite telnet o la porta dati. Inoltre il linguaggio delle scritte del menu interattivo pu essere selezionato tra le seguenti lingue: Italiano, Francese, Tedesco, Inglese, Cinese, Norvegese, Portoghese, Spagnolo, Svedese e Giapponese. Interfacce disponibili sul Codec: Lapparato Tandberg 880 fornito per i collegamenti di rete di una interfaccia 10/100 Mb/s Ethernet/FastEthernet (RJ45), di 3 interfacce ISDN BRI (RJ45) e una PC card slot dedicato per scheda wireless IEEE802.11b PCMCIA (non inclusa nella configurazione offerta). Sono presenti 4 ingressi video (1 MiniDin, S-video per ausiliario o document camera, 1 RCA video composito per ausiliario o document camera, 1 RCA video composito per VCR, 1 XGA per PC) e 4 uscite video (1 MiniDin, S-video per monitor principale, 1 RCA video composito per monitor principale o VCR, 1 RCA video composito per secondo monitor o VCR, 1 XGA per monitor principale o secondo monitor). Gli ingressi audio sono invece 4, (2 per microfono con connettore XLR, 1 RCA per lingresso ausiliario, 1 RCA per ingresso VCR), mentre le uscite audio sono 2 (1 RCA per luscita principale, 1 RCA per luscita verso VCR).

Se lapparato remoto non supporta H.263+ (custom formats), allora il codec trasformer linput XGA in CIF o 4CIF. XGA output: questa interfaccia pu essere utilizzata per connettere allapparato un monitor. Ingressi audio: Tutti e quattro gli ingressi audio sono regolabili e abilitati o disabilitati in modo indipendente. Di default tutti gli ingressi sono abilitati, e segnali ricevuti ingresso sono miscelati. Le specifiche per gli ingressi sono: Ingressi microfono Mic 1 e Mic 2:

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Ingressi audio 3 e audio 4 (VCR):

Automatic Gain Control (AGC): il TANDBERG 880 ha 4 AGC indipendenti. Uno in comune per i due ingressi microfono, uno per ingresso audio 3, uno per ingresso audio 4 e uno per laudio proveniente dallapparato remoto. La funzionalit AGC, prova a mantenere il segnale a un determinato livello, attenuando i segnali forti e amplificando i segnali deboli. VCR Ducking: quando un VCR connesso allingresso audio 4, se lapparato rileva segnali sonori provenienti dai rimanenti tre ingressi, automaticamente viene attenuato lingresso del VCR,e ci per permettere commenti vocali durante la trasmissione VCR.

Sincronizzazione Lip (conosciuta anche come sincronizzazione labbra): la trasmissione audio e video di una videoconferenza H.323, viene effettuata tramite due flussi separati, ed sempre possibile che laudio arrivi in ritardo rispetto al video o viceversa. Per evitare questa asincronia, la funzionalit di sincronizzazione Lip, permette tramite tecniche di buffer, di attendere il flusso in ritardo, in modo da ottenere una ricostruzione sincrona del video e dellaudio. Intelligent audio mixing: questa funzionalit, permette di stabilire quale dei due microfoni riceve un segnale audio pi intenso, e di conseguenza attenua i segnali provenienti dal rimanente microfono, per evitare rumore di sottofondo.

Acoustic echo cancellers: questa funzionalit attiva in modo indipendente sui due ingressi microfono. Il Tandberg 880 ha la possibilit di regolare manualmente la funzionalit di cancellazione di eco, in due modi: Room size: permette una ottimizzazione del cancellatore di eco rispetto alle riflessioni sonore dipendenti dalle dimensioni fisiche e geometrica della stanza, e dagli oggetti presenti in essa. Motion: permette una ottimizzazione del cancellatore di eco rispetto alle riflessioni sonore, dovute a persone continuamente in movimento. Noise reduction: Il Tandberg 880 in grado di rimuovere due tipologie di rumore: Rumore a bassa frequenza; Rumore costante. -

Compressione audio: Il TANDBERG 880 supporta le seguenti tecniche di compressione audio: G.711 a 48/56/64 kbps, larghezza di banda 3,1 kHz; G.728 a 16 kbps, larghezza di banda 3,1 kHz; G.722 a 48/56/64 kbps, larghezza di banda 7 kHz; G.722.1 a 24 kbps, larghezza di banda 7 kHz. Auto: lapparato selezioner la migliore qualit audio in funzione della velocit di trasmissione: o Per velocit di trasmissione superiori a 192 kbps le priorit sono le seguenti: G.722 (64 H.323) G.722 (56 H.320) G.722 (48 H.320) G.722.1 (32 H.320) G.722.1 (24 H.320) G.728 G.711 o Per velocit di trasmissione inferiori o uguali a 192 kbps, le priorit sono le seguenti: G.722.1 (24 H.320) G.722.1 (32 H.320) G.728 G.722 (56 H.320) G.722 (64 H.323) G.722 (48 H.320) G.711

Uscite audio: luscita audio 1 adatta alla connessione a televisori,o amplificatori audio. Il segnale presente in questa uscita lunione del segnale proveniente dallapparato remoto, e dei segnali presenti sugli ingressi audio 3 e audio 4

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dellapparato locale. Su questa uscita sono presenti anche eventuali toni di allarme, e toni DTMF. Luscita audio 2 adatta invece alla connessione di un VCR. Il segnale presente lunione del segnale proveniente dallapparato remoto, e dei segnali presenti sugli ingressi audio 3 dellapparato locale. Su questa uscita non sono presenti n toni di allarme n toni DTMF. Le specifiche sono:

abilitatati per questa funzionalit, tipo Microsoft NetMeeting ver. 2.1 (o superiore) o Intel ProShare Premier ver 2.0 (o superiore). Effettuare una chiamata Per una chiamata ISDN deve essere digitato direttamente il numero telefonico remoto, mentre per una chiamata IP deve essere o digitato lindirizzo IP del remoto, oppure se presente un gatekeeper dovr essere digitato il numero alias E.164 (sar poi il gatekeeper a traslarlo in indirizzo IP). Il Tandberg 880 con lopzione MultiSite (MS) pu connettersi contemporaneamente con apparati remoti sia su ISDN sia su IP nella stessa sessione di conferenza. La chiamata di una sessione viene effettuata su H.323 (IP) o H.320 (ISDN), in modo automatico in funzione del valore (indirizzo IP o numero E.164) che viene immesso nel campo del men Make a call.

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Ingressi video: lingresso S-video (ingresso video 2) e lingresso composito (ingresso video 3) possono essere utilizzati per una Document camera mentre lingresso video composito 4 utilizzabile per un VCR. Lingresso video 1 interno allapparato ed utilizzato dalla telecamera integrata. Uscite video: luscita S-video (uscita video 1) e luscita video composita 2 forniscono il video principale (video da remoto, video locale (Self view), PIP (Picture in Picture), Still Image (funzionalit one-touch snapshot) e men interattivo), mentre luscita composita 3 fornisce solo la funzionalit di dual monitor (video locale (Self view) e Still Image (funzionalit one-touch snapshot)). Interfaccia RS-232: questa interfaccia supporta 4 modalit di funzionamento: Control: permette la configurazione e la gestione dellapparato da un computer direttamente connesso allapparato; Modem: permette la configurazione e la gestione dellapparato da un computer remoto, tramite lausilio di un modem esterno; Data mode e T.120: permette conferenza di tipo dati, la quale permette le funzionalit di: Condivisione di applicazioni; Trasferimento di files; Lavagna elettronica; Presentazioni; La conferenza dati pu essere effettuata tramite lo standard T.120 o tramite il protocollo proprietario DDC (Dynamic Data Channel). dunque possibile durante una videoconferenza attivare simultaneamente una conferenza dati, con velocit massima di 38.400 baud. I computers utilizzati per la conferenza dati devono avere programmi

Qualit di una chiamata La qualit di una chiamata strettamente correlata alla banda utilizzabile. I settaggi possibili sono: Settaggio Call Rate Auto Descrizione In questa modalit, viene utilizzata la massima banda possibile in conformit alla rete utilizzata. 384 kbps su ISDN / 768 kbps su IP. 768 kbps solo su IP 512 kbps solo su IP 384 kbps 320 kbps 256 kbps 192 kbps 128 kbps 64 kbps Chiamata telefonica

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Max 768 512 384 320 256 192 128 64 Teleph

Directory La Directory una rubrica che pu memorizzare fino a 500 numeri per chiamate di videoconferenza puntopunto pi 16 entry per le chiamate di multivideoconferenza . I numeri registrati sono abbinati ad un nome mnemonico, alla banda che deve essere utilizzata per quella specifica chiamata e la rete che sar utilizzata (IP o ISDN). La directory suddivisa in: - local directory: pu memorizzare fino a 100 numeri per videoconferenze punto-punto. Pu essere gestita da menu; - multisite directory: pu memorizzare fino 16 entry per multi-videoconferenza. Ogni entry pu contenere al massimo 5 numeri di chiamata che devono gi essere memorizzati nella local directory. Pu essere gestito da menu; - global directory: pu memorizzare fino a 400 numeri per videoconferenza punto-punto. Possono essere gestiti soltanto o tramite FTP, o

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tramite il software di management TMS (Tandberg Management System). Voice Tracking: attraverso questa funzionalit la telecamera automaticamente si orienta e si posiziona sulla persona che in quel momento sta parlando. necessario connettere allapparato, oltre al microfono di default, anche un secondo microfono. Inoltre si procede con una preselezione della posizione della telecamera verso il microfono 1 (si usa la preselezione 7), e unaltra preselezione della posizione della telecamera verso il microfono 2 (si usa la preselezione 8). Quindi se chi parla pi vicino al microfono 1 la funzionalit di Voice Tracking automaticamente attiva la preselezione 7, mentre se chi parla pi vicino al microfono 2 verr attivata la preselezione 8. Se infine due persone parlano contemporaneamente (o una poco dopo laltra) una ad un microfono e la seconda allaltro microfono, la telecamera cercher di inquadrare entrambi. La velocit del passaggio da una ripresa di entrambe le persone che parlano, a una ripresa di soltanto lultima persona che parla, pu essere settato in tre modi: - Slow: la telecamera attende un tempo di circa 10 secondi prima di zoomare sul singolo parlatore; - Norm: la telecamera attende un tempo di circa 5 secondi prima di zoomare sul singolo parlatore; - Fast: la telecamera impiega il minor tempo possibile (circa 2 secondi) per zoomare sul singolo parlatore.

collegati ad un solo monitor (o videoproiettore) possono usufruire della funzionalit DuoVideo. In questo caso invece di ricevere il contributo di una fonte video (ad esempio limmagine del parlatore) su un monitor e quello della seconda fonte video (ad esempio la presentazione in Power Point) sul secondo monitor, riceveranno sul loro unico monitor la presentazione in Power Point e limmagine del parlatore nel riquadro del PIP (Picture in Picture). Utilizzando il tasto Selfview del telecomando si potranno invertire le due immagini. La banda impiegata dal singolo segnale video, dipende dalla rete utilizzata: IP (H.323): La banda utilizzata dal singolo segnale video circa della banda totale originaria. ISDN (H.320) : In questo caso abbiamo che il secondo segnale video utilizzer una banda di 64 kbps se la banda totale originaria era tra 128 256 kbps e invece utilizzer una banda di 128 kbps se la banda totale orinaria era tra 320 384 kbps. La banda utilizzata invece dal segnale video principale sar data dalla sottrazione alla banda totale originaria, della banda utilizzata dal secondo segnale e dalla banda utilizzata dallaudio (esempio banda totale originaria = 256 kbps; quindi banda utilizzata secondo segnale = 64 kbps e banda audio 64 kbps. Allora la banda disponibile per il segnale video principale 256 64 64 = 128 kbps).

Rappresentazione schematica della funzionalit di voice Tracking.

Rappresentazione grafica di visualizzazione su doppio schermo di due segnali video simultanei. PC Presenter: questa funzionalit permette di utilizzare un PC, collegato allingresso XGA, che sar utilizzato per trasmettere ci che viene mostrato sullo schermo del PC. PC SoftPresenter: questa funzionalit abilit allinterno dellapparato la componente VNC viewer. Un PC dotato del VNC server (scaricabile liberamente dal sito www.uk.research.att.com/vnc/),

Versioni Software disponibili: Il Tandberg 880 viene fornito, sul mercato europeo, con software compatibile allo standard PAL, e sono disponibile le seguenti versioni o opzioni (descritte nel seguito del paragrafo): - Standard; - Opzione Natural Presenter Package (NPP): Comprende le seguenti funzionalit: DuoVideo: permette la trasmissione e ricezione di due segnali video (sia su H.320 che su H.323). I due segnali potranno essere visualizzati su due schermi distinti. Anche i terminali

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collegato in rete IP, permette di inviare presentazioni in videoconferenza. Digital Clarity: questa opzione permette di ricevere e trasmettere immagini con risoluzioni native VGA, SVGA, XGA e 4CIF. Opzione MultiSite (MS): questa funzionalit attiva il Multipoint Conference Unit (MCU) integrato nellapparato Tandberg 880. La MCU permette di connettere alla stessa sessione di videoconferenza pi di due apparati. possibile avere una combinazione mista di chiamate ISDN e IP. La multi conferenza viene stabilita per prima cosa chiamando un sito remoto. Quando la chiamata stabilita, si procede a chiamare direttamente gli altri siti remoti. anche possibile che sia il sito remoto che effettua la chiamata verso lapparato con funzionalit MCU abilitata. La seguente tabella elenca la banda massima disponibile per ogni collegamento video (N.B. N siti video corrispondono a N-1 collegamenti video):4 siti video 4 siti video + 1 sito solo audio 64 kbps 3 siti video 3 siti video + 2 siti solo audio 128 kbps Point-to-Point Video + 1 3 siti audio

(Esempio di MultiSite Cascading). Rappresentazione grafica della conferenza con 10 siti video e 4 siti audio. Audio Bridge: possibile effettuare conferenze soltanto audio le chiamate possono essere effettuate sia verso telefoni normali (ISDN o PSTN) oppure verso telefoni IP su rete Intranet.

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Solo ISDN (384 kbps)

128 kbps

192 kbps

Solo LAN (768 kbps) Sia ISDN e LAN

256 kbps

256 kbps

384 kbps

384 kbps

320 kbps (1 sito audio) 256 kbps (2 siti audio) 192 kbps (3 siti audio) 768 kbps

Opzione AES Security questa opzione adotta lo Advanced Encryption Standard (AES), il quale molto pi sicuro rispetto al DES. AES pu essere implementato con un lunghezza delle chiavi di 128, 192 e 256 bits. Questa opzione permette limplementazione delle chiavi lunghe 128 bits.

128 kbps

64 kbps

192 kbps

128 kbps

N/A

Esempio di multiconferenza con 4 siti video e 1 sito audio Multisite Cascading: lapparato TANDBERG 880 con lopzione MS pu essere connesso con altri apparati TANDBERG 880 con opzione MS (conforme allo standard H.243 cascading), fino ad un massimo di tre e ci permette di arrivare fino a 10 siti video e 4 audio che possono partecipare alla stessa conferenza.

Codifiche video: Il Tandberg 880 pu utilizzare le seguenti codifiche video: H.261, H.263, H.263+ (annex N), H.263++ (annex W) e H.264. Lo standard H.264 e un nuovo standard video frutto di un progetto di collaborazione fra il Video Coding Experts Group (VCEG) dell ITU-T e il Moving Picture Experts Group (MPEG) delliSO/IEC. Questo nuovo standard permette di avere una qualita video pari a quella dellH.263 utilizzando pero meta della banda. Per esempio una chiamata a 384 Kbps effettuata con terminali che supportano lH.264 fornira la stessa qualita video che si puo avere a 768 Kbps su terminali che supportano solo lH.263. Le risoluzioni video utilizzabili sono: Formato Video Dimensione immagine immagine (pixels) 4CIF PAL 704x576 iCIF PAL 352x576 CIF PAL 352x288 QCIF PAL 176x144 SQCIF PAL 128x96 (solo decodifica) XGA PC 1024x768 SVGA PC 800x600 VGA PC 640x480 Nel men della qualit della chiamata si possono settare tre modalit generali:

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Motion: ottimizzato per video dove presente molto movimento; Sharpness: ottimizzato per video dove presente poco movimento; Auto: selezioner automaticamente la funzionalit Motion o Sharpness in funzione dalla sorgente video (per Doument Camera e PC selezioner Sharpness, mentre per la telecamera principale, ingresso ausiliario e VCR selezioner Motion).

Indipendentemente dallorganizzazione topologica e dallestensione di una sessione, esistono essenzialmente i seguenti modelli di controllo per le conferenze: Modello di controllo di tipo lasco (loosely coupled, light-weight) : Si tratta, fondamentalmente, di un modello di conferenza multimediale basato sul multicast, privo di meccanismi espliciti di controllo, ad esempio sullingresso di nuovi partecipanti nella sessione oppure sulla distribuzione degli stream. I membri della sessione non sono connessi a livello di un protocollo di controllo della conferenza. La scalabilit di un simile approccio notevole, si possono ottenere senza problemi conferenze di estensione geografica che ben si adattano ad eventi, pubblici o non. La trasmissione multicast permette di trasmettere dello streaming video,secondo il paradigma uno a molti. Il tandberg 880 che funzioner come server multicast pu configurare: lindirizzo ip multicast da utilizzare (indirizzo scelto nel range 224.0.0.1 239.255.255.255); la porta UDP da utilizzare; il valore del campo TTL (Time To Live) dei pacchetti di streaming trasmessi. Questo valore serve per definire la distanza massima in termine di routers attraversati (hops) per la trasmissione video; la sorgente video pu essere locale (da telecamera, da PC, da VCR) oppure pu essere trasmessa in multicast una videoconferenza punto-punto, e in questo caso si pu selezionare se verr trasmesso solo la sorgente locale o quella remota o entrambe (tramite funzionalit voiceswitching); la velocit di trasmissione video streaming pu essere selezionata tra 16 kbps e 320 kbps, mentre lo streaming audio (G.711) user una velocit di 64 kbps per un totale massimo di 384 kbps; si pu inoltre configurare una password per fare in modo che la visualizzazione del video multicast non sia accessibile ad utenti non autorizzati.

La seguente tabella mostra quali risoluzioni sono utilizzate in funzione delle modalit generali e delle possibilit del sistema remoto: Modalit Ingresso Regole di selezione della Video modalit di trasmissione MOTION PAL iCIF CIF QCIF MOTION VGA CIF QCIF MOTION SVGA CIF QCIF MOTION XGA CIF QCIF SHARPNESS PAL 4CIF VGA CIF QCIF SHARPNESS VGA VGA 4CIF CIF QCIF SHARPNESS SVGA SVGA 4CIF VGA CIF QCIF SHARPNESS XGA XGA SVGA 4CIF VGA CIF QCIF One-touch Snapshot: questa funzionalit permette di inviare o ricevere unimmagine fissa durante una videoconferenza. Abbiamo le seguenti possibilit: Se lapparato remoto ha un doppio monitor limmagine fissa apparir sul secondo monitor, In caso di invio di immagine fissa, in una multiconferenza, essa potr essere inviata a tutti i partecipanti da chi in quel momento mantiene il floor; Se il remoto non supporta i formati custom H.263+, lo snapshot sar inviato in formato 4CIF; I formati possibili dellimmagine inviata in snapshot sono: CIF, 4CIF (H.261 Annex D), VGA, SVGA, XGA;

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Tipologie di controllo di una sessione di videoconferenza: I partecipanti ad una conferenza, in genere, devono avere unidea riguardo al contesto nel quale la conferenza si sta svolgendo. Molte conferenze hanno delle linee guida formali che stabiliscono delle regole di comportamento per la partecipazione. In altre situazioni non si hanno tali restrizioni. In entrambi i casi, inizialmente ogni partecipante deve conoscere i suoi interlocutori. E quindi opportuno che, durante la conferenza, siano scambiate alcune informazioni di controllo per implementare una regola di comportamento o almeno per rendere noto chi sta prendendo parte alla conferenza. Inoltre, possono essere richieste misure di sicurezza per verificare se chi sta partecipando autorizzato.

Rappresentazione grafica del men di configurazione dello streaming multicast Inoltre possibile abilitare uno streaming sia allinterno di una chiamata, sia al di fuori di una chiamata. I clients utilizzabili sono: Cisco

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IP/TV, QuickTime versione 4 o superiore, RealPlayer versione 7, VIC. Il Tandberg 880 invia periodicamente un pacchetto di Session Announcement Protocol (SAP) per informare i clients dove trovare il flusso di streaming. Lattivazione dello streaming disabilita le funzionalit fornite dalle opzioni MultiSite (MS) e DuoVideo (compresa in NPP). Modello di controllo di tipo stretto (tightly coupled): In questo caso, la conferenza basata trasmissioni su unicast; in aggiunta sono presenti quei meccanismi di controllo esplicito della sessione che invece mancano del tutto nelle conferenze loosely coupled, come ad esempio il floor and chair control (per la detenzione del diritto a spedire/ricevere dati nella sessione) e la gestione dei membri appartenenti al gruppo. In generale si parla di: Servizi per il controllo della sessione (Session Control Services), inerenti la gestione dei media session (es. funzioni floor and chair control, funzioni di hold and mute, ecc.). Il Tandberg 880 permette i seguenti controlli della sessione: o Chair Control: permette una gestione completa della sessione. Una volta definito chi pu controllare la sessione (tramite la funzionalit di Take Chair), egli pu definire di volta in volta chi dei partecipanti alla videoconferenza viene visualizzato sugli schermi, tramite la funzionalit Floor to Site Servizi per il controllo della chiamata (Call Control Services), inerenti la gestione dei partecipanti ad una sessione (es. trasferimento di chiamata, chiamate multi-party, ecc.).

Quality of service: le trasmissioni multimediali sono sensibili a ritardi (delay) elevati e a variazioni elevate del ritardo (Jitter). Valori elevati di Jitter possono causare larrivo fuori sequenza dei pacchetti in ricezione. Il SetTop Tandberg 880, pu gestire la ricostruzione della sequenza dei pacchetti se il valore massimo del Jitter non supera i 100 ms. Altre funzionalit, descritte nel seguito, per la gestione della qualit di trasmissione sono: il protocollo RSVP, letichettatura dei pacchetti rispetto allo standard dei servizi differenziati (DiffServ) o ToS, tramite la funzionalit IPLR e infine tramite il downspeeding. RSVP: RSVP (Reservation Protocol RFC 2205) un protocollo di segnalazione che consente al SetTop di effettuare prenotazioni di risorse di rete. Requisito essenziale per lutilizzo di questa funzionalit che tutti i router di rete del percorso di trasmissione, supportino e siano configurati per lutilizzo del protocollo RSVP. Un SetTop che vuole prenotare le risorse sui router costituenti il percorso fisico, invia un messaggio (PATH message) al SetTop dellaltra estremit del tunnel. Il SetTop remoto risponde con un messaggio (RESV message) che, attraversando i routers della rete interna, consente di prenotare le risorse relative alla richiesta. Prima di prenotare delle risorse, i router devono verificare che esse siano disponibili; lammissione di chiamata (call admission) consente di verificare che lammontare di risorse richieste non superi quelle disponibili. La Figura seguente mostra come avviene questo scambio di messaggi.

Modalit di visualizzazione: Abbiamo tre possibili scenari di visualizzazione dei partecipanti di una videoconferenza: - Normale: viene visualizzato soltanto chi sta parlando in quel momento. La selezione sar effettuata in modo automatico tramite la funzionalit di voice switching, oppure in modo manuale da chi detiene il chair control; - PIP (Picture In Picture): come la visualizzazione Normale con in pi la visualizzazione tramite un piccolo riquadro, nella parte alta a destra dello schermo, della ripresa video di se stessi; - Continuos Presence: viene suddiviso lo schermo in 3 o 4 riquadri, e in questo modo sono visualizzati contemporaneamente tutti i partecipanti di una multi-videoconferenza.

Rappresentazione grafica di scambio di messaggi RSVP Differential Services: I servizi differenziati (abbreviati DiffServ) consentono di offrire garanzie sulla QoS classificando il traffico inviato dal SetTop in modo da definire la classe di traffico di ogni pacchetto; diverse classi di traffico riceveranno un trattamento diverso allinterno della rete di trasmissione. Requisito essenziale per lutilizzo di questa funzionalit che tutti i router di rete del percorso di trasmissione, supportino e siano configurati per lutilizzo delle funzionalit DiffServ. I SetTop marcano ogni pacchetto trasmesso impostando un particolare valore nel campo DSCP

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dellheader IP. Una regola generale dei valori del DSCP che un valore pi alto assicura caratteristiche di inoltro superiori. Il SetTop Tandberg 880 permette di definire in modo indipendente i valori (da 0 a 63) del campo DSCP per la trasmissione audio, video, dati e segnalazione. IP Precedence e Type of Service (ToS): nel caso la rete di trasmissione dati utilizzi routers non aggiornati per lutilizzo del Diffserv, si pu fare ricorso alla classificazione classica dei pacchetti, tramite IP Precedence e il Type of Service. Il SetTop Tandberg 880 permette di definire in modo indipendente I valori (da 0 a 7) del campo IP Precedence per la trasmissione audio, video, dati e segnalazione. Mentre per il ToS pu essere configurato per minimizzare il ritardo, o il costo, oppure massimizzare la velocit di trasmissione o laffidabilit. Requisito essenziale per lutilizzo di questa funzionalit che tutti i router di rete del percorso di trasmissione, supportino e siano configurati per lutilizzo delle funzionalit IP Precedence e ToS.

decoder elabora una stima interpolante dellinformazione associata ai pacchetti persi. Questa funzionalit continuamente in funzione. IPLR in trasmissione: quando un livello di almeno 1-2% dei pacchetti sono persi, lencoder diminuisce lintervallo temporale di trasmissione delle Intraframes.

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Rappresentazione grafica di esempio del men di configurazione per lIP Precedence e il Tos. Intelligent Packet Loss Recovery (IPLR) : le tecniche di compressione utilizzate comunemente per la videoconferenza sono H.261 e H.263. In generale esse sfruttano il fatto che solo piccoli cambiamenti sono presenti fra una video-frame e la successiva. Questa caratteristica conosciuta come ridondanza temporale e viene utilizzata dalla tecnica di compressione tramite Interframe. Essa consiste nel trasmettere una video-frame completa, detta Intraframe, la successive n video-frame, dette Interframes conterrano solo le variazioni rispetto alla propria precedente, la successiva video-frame, sar di nuovo una Intraframe completa e le successive saranno n Interframes e cos via. Dato che le Intrafames contengono tutta linformazione di una singola video-frame in modo completo, la perdita di una di esse non critico. Invece la perdita di una Interframe critico. IPLR permette di affrontare la perdita di pacchetti utilizzando tecniche diverse nel caso di ricezione o di trasmissione dei pacchetti: IPLR in ricezione: quando in ricezione presente una perdita di pacchetti, il

Intelligent Call Management (ICM): la funzionalit ICM permette un controllo puntuale della qualit del canale trasmissivo, diminuendo la quantit di dati trasmessi in caso di un numero elevato di errori o nel caso di una caduta di una linea ISDN. Nel seguito sono descritte in dettaglio le tecniche utilizzate: ISDN Downspeeding: La funzionalit di diminuzione della velocit trasmissiva avviene nei seguenti casi: Se lapparato remoto non supporta il Bonding, verr utilizzato solo H.221 fino a 128 kbps; Se il numero N di canali B utilizzati dal setup del Bonding, non sono disponibili sul remoto (ne siano disponibili solo M < N), allora saranno utilizzati solo M canali B; Se un canale B durante la fase di setup non si connette; Se in un canale B si riscontrano problemi di sincronismo, il canale sar disconnesso, e proceder con il downspeeding; Se viene rilevato che un canale B in loop; Se durante una chiamata un canale B viene interrotto dalla rete. IP Downspeeding: funzionalit simile alla precedente presente su IP. La diminuzione della velocit trasmissiva avviene nei seguenti casi: Se la percentuale dei pacchetti persi superiore al 10% durante gli ultimi 2 secondi, la velocit di trasmissione sar diminuita di 64 kbps. (es. se la velocit prima del rilevamento dei pacchetti persi era di 768 kbps, allora la nuova velocit sar di 704 kbps); Se nei successivi 2 secondi si presentano le stesse condizioni (10% di pacchetti persi), lapparato proceder ad una ulteriore diminuzione di velocit di 64 kbps. Questo passo viene ripetuto finch la percentuale dei pacchetti persi non sar minore del 10% in un intervallo di 2 secondi; Se la velocit di trasmissione ha raggiunto i 192 kbps, ed ancora presente uneccessiva percentuale di

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pacchetti persi, allora lapparato riporter la velocit di trasmissione alla velocit originale della chiamata, e durante tutta la chiamata la funzionalit downspeeding non verr pi attivata. Tutto ci nellassunzione che la perdita dei pacchetti non da attribuirsi alla velocit della chiamata. Sicurezza: Encryption: lo scopo della cifratura (encryption) quello di rendere inintelligibile la trasmissione video/dati per un eventuale hacker. Di default il SetTop 880 utilizza DES (H.235 per IP e H.233 e H.234 per ISDN) con chiave a 56 bits, con tecnica Diffie-Hellman per la distribuzione delle chiavi su H.323 e H.320. Il SetTop pu sopportare anche lo standard AES a 128 bit tramite lopzione Secure Conference AES (non inclusa nella configurazione offerta). Quando viene effettuata una chiamata punto-punto H.323 o H.320, se lapparato remoto supporta la cifratura, automaticamente la trasmissione sar criptata utilizzando la migliore tecnica di cifratura supportata da ambedue gli apparati, se invece lapparato remoto non supporta tecniche di cifratura, la trasmissione sar non criptata. Nel caso invece di videoconferenza con pi di due partecipanti, quindi tramite MCU (funzionalit attivata tramite lopzione MultiSite), si deve distinguere fra videoconferenza multipla in ISDN o in IP: Sicurezza su videoconferenza multipla in ISDN: per avere una videoconferenza multipla sicura tutti gli apparati partecipanti devono supportare la cifratura. Sicurezza su videoconferenza multipla su IP: in questo caso gli apparati partecipanti che supportano la cifratura avranno trasmissioni criptate, mentre gli apparati partecipanti che non supportano la cifratura avranno trasmissioni non criptate.

Rappresentazione grafica dei livelli di sicurezza. Nessuna cifratura, DES, AES, cifratura tramite apparati esterni per uso militare (opzione non disponibile per usi civili). Supporto ai Firewall: I firewall sono preposti al controllo del flusso del traffico in base a regole

che consentono o impediscono determinati tipi di traffico. Attualmente i firewall possono essere suddivisi in: Firewall Packet Filtering: I firewall di questo tipo si basano esclusivamente sulle intestazioni TCP, UDP, ICMP e IP dei singoli pacchetti. Un router utilizzato come firewall, deve effettuare controlli complessi sui pacchetti. La maggiore limitazione del packet filtering dovuta al fatto che questa tecnica non effettua controlli a livello applicativo. Comunque il packet filtering risulta un sistema economico, in quanto le sue funzionalit sono integrate nei vari sistemi operativi dei router in commercio. Loperato di questo tipo di firewall completamente trasparente agli utenti. Dato che il protocollo H.323 alloca in modo dinamico porte TCP e UDP dalla 1024 alla 65535, lunico modo per trasmettere in H.323 attraverso un firewall packet filtering, quello di lasciare aperte tutte le porte superiori alla 1024 sul firewall. Ci significa che si lasciano pi possibilit per le violazioni dei sistemi interni alla rete. Per evitare ci, il Tandberg 880 restringe lutilizzo delle porte soltanto alla 1720 (porta server per le chiamate Q.931), 5555-55XX per il TCP, e le porte 2326-2373 per lUDP. Firewall Stateful Filtering: I firewall di questo tipo mantengono informazioni sullo stato e ricostruiscono il flusso di dati associato al traffico. Questa tecnica entra nel merito di tutti i parametri connessi allintestazione TCP, quali i numeri seriali, gli ack e lo stato dei flags. Un filtro sul circuito non lascia passare i pacchetti che non fanno parte di una connessione stabilita. Per evitare che un hacker riesca in un attacco di tipo denial of service, il firewall accetta solo un limitato numero di richieste da ogni utente. Loperato di questo tipo di firewall completamente trasparente agli utenti. Questo tipo di firewall sono sicuramente migliori del tipo packet filtering, ma essi devono interpretare i pacchetti anche a livello superiore, e potrebbero nascere dei problemi di compatibilit. Per esempio se il firewall interpreta solo H.323 versione 1 e 2, mentre il Tandberg 880 utilizza H.323 versione 3 e 4, allora la trasmissione potr non funzionare. Firewall Proxy: Nei firewall di questo tipo il client non apre la connessione direttamente verso il server remoto, ma bens verso il firewall proxy, e sar questultimo che aprir una nuova sessione verso il server remoto. Questo

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tipo di firewall deve avere funzionalit di H323 Proxy, il quel deve manipolare i segnali di controllo H.225 e H.245 e far passare i flussi RTP e RTCP. Un terminale H.323, per attraversare un firewall proxy, deve essere proxy compatibile. Il Tandberg 880 non proxy compatibile. Supporto al NAT: se la trasmissione video deve attraversare un apparato (router o firewall) che opera il cambiamento degli indirizzi IP (NAT), allora si potrebbero presentare dei problemi se lapparato (router o firewall) non ha funzionalit operative ALG (Application Level Gateway) specifiche per il protocollo H.323 e H.225. Infatti lindirizzo IP sorgente nel caso di questi protocolli lo si trova anche a livello superiore, e gli apparati con funzionalit ALG, quando viene attivato il NAT, modificano lindirizzo non solo al livello IP ma anche in ogni campo che lo contenesse a livello superiore. Nel caso lapparato che opera il NAT, non ha una funzionalit ALG, allora il SetTop 880 si pu configurare in modo che lindirizzo IP sorgente posto ai livelli superiore al terzo sia gi il corrispondente indirizzo traslato, dopo lattraversamento dellapparato che opera il NAT. Passwords: Laccesso al Tandberg 880 pu essere protetto da passwords differenziate per servizi/funzionalit. Si pu configurare la password per laccesso tramite Telnet, HTTP e FTP, la password per le funzionalit di multicast streaming e la password per entrare in alcuni sottomen di configurazione (modalit detta protected Mode). HTTP Digest: Nel caso di accesso tramite http, al Tandberg 880, la password non sar inviata tramite testo in chiaro ma sar criptata. Trap SNMP per password incorretta: Il Tandberg 880 pu inviare un trap SNMP a un server di management SNMP, ogni volta che viene digitata una password errata su http, Telnet o FTP. Disabilitazione dei servizi: Di default i servizi Telnet. FTP, http, Remote Software Upgrades, Rinfo e SNMP sono abilitati. possibile per sicurezza disattivarli singolarmente, e nel caso del servizio SNMP, lasciare abilitata soltanto la funzionalit Read-Only.

reti wireless particolarmente importante, in quanto le onde elettromagnetiche non vengono confinate allinterno degli edifici. Il Tandberg 880 permette la configurazione di due modalit di sicurezza in conformit allo standard: - SSID (Service Set Identifier): L'SSID un parametro configurabile che deve essere identico sia sul client e sia sull'Access Point (AP). una stringa di 32 caratteri ASCII. - WEP (Wired Equivalency Privacy): WEP basato sul metodo di criptaggio RC4. Usando questo metodo sia il client sia l'AP condividono chiavi di WEP statiche (lunghezza chiavi da 64 bit o 128 bit). Questa chiave controllata durante il processo di autenticazione. Se la chiave di WEP del client non uguale a quella dell'AP, il client non si pu connettere alla rete. La scheda wireless, pu essere configurata per connettersi alla rete wireless tramite Access Point (modalit Infrastructure), o direttamente ad altre schede wireless (modalit AdHoc). Gestione dellapparato: Lapparato TANDBERG 880 pu essere gestito nei seguenti modi: Localmente tramite il telecomando; Localmente da un computer direttamente connesso allapparato tramite porta seriale o tramite la porta ethernet con lausilio di una cavo lan crossato; Remotamente da un computer, tramite Intranet/Internet; Remotamente, tramite un modem esterno connesso allapparato, e un computer remoto, che attiva una chiamata verso di esso; Tramite lopzione software TMS (Tandberg Management Suite);

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Gli aggiornamenti software possono essere effettuati: - tramite FTP, da un qualsiasi computer della Intranet/internet; - tramite un altro apparato TANDBERG 880 allinterno di una chiamata di videoconferenza. Diagnostica: Lapparato dispone diverse funzionalit di diagnostica, le quali permettono di effettuare sia dei test interni allapparato sia dei test rivolti alle connessioni di rete: - System Selftest: questa funzionalit effettua dei tests per verificare lintegrit dellapparato a livello hardware; - Far End Loop (solo ISDN): permette di ritrasmettere indietro il segnale video ricevuto. In questo modo possibile testare il funzionamento del codec; - Channel Status (solo ISDN): permette di verificare lo stato di ogni singolo canale B utilizzato nella videoconferenza; - Cause Codes (solo ISDN): mostra la causa specifica di una chiamata ISDN non riuscita;

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Wireless: Il Tandberg 880 dispone di un PC Card Slot per scheda PCMCIA Wireless IEEE802.11b (non inclusa nella configurazione offerta). Lo standard IEEE802.11b utilizza la banda di frequenze 2,4 GHz ISM e pu utilizzare velocit di trasmissione fino ad un massimo di 11 Mb/s. Il problema della sicurezza con le

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Control Trace (solo IP): permette di avere dettagli specifici sui protocolli di segnalazione RAS, Q.931 e H.245; Ping (solo IP): permette di verificare la connettivit IP; Traceroute (solo IP): permette di verificare esattamente il percorso effettuato dai pacchetti IP per giungere a destinazione; Autore: R. Gaeta

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CARATTERISTICHE DELLAPPARATO MCU 16+16 DELLA TANDBERGLapparato Tandberg MCU 16+16 (codice listino: 112450INT) permette di connettere alla stessa videoconferenza, fino ad un massimo di 16 siti video in ISDN o IP e 16 siti audio ISDN.

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Allarmi per ISDN PRI: per ognuna delle singole interfacce ISDN PRI sono presenti 4 leds, i quali servono ad indicare: Layer 1 Red Alarm: allarme di segnalazione Loss Of Signal (LOS); Layer 1 Yellow Alarm: allarme di segnalazione Remote Alarm Indicator (RAI); Layer 1 Blue Alarm: allarme di segnalazione che indica non disponibilit di rete; D-Channel Down: allarme che segnala la perdita della segnalazione del canale D; LAN: segnalazione di ricezione e trasmissione pacchetti; Calls active: segnalazione di presenza di chiamate attive.

Rappresentazione fotografica anteriore del Tandberg MCU Interfacce disponibili:

Rappresentazione grafica espansa dei 24 leds di allarme presenti sul Tandberg MCU 16+16. Rappresentazione grafica dellinterfacce disponibili sul Tandberg MCU Interfacce ISDN: lapparato ha 4 interfacce PRI ISDN, utilizzano H.320 e i seguenti protocolli di aggregazione canali: Bonding (ISO 13871): possibilit di aggregare fino a 30 canali B, per una velocit complessiva di 2 Mbps; H,221: possibilit di aggregare fino a 2 canali B, per una velocit complessiva di 128 kbps; H0: aggrega 6 canali B, per una velocit complessiva di 384 kbps. Interfacce LAN: Linterfaccia Ethernet/FastEthernet, utilizza H.323 versione 4, e supportano velocit delle chiamate video fino a 2 Mbps. Interfaccia RS232: utilizzata per il controllo dellapparato. Regole per il numero di chiamate simultanee: Il numero di chiamate simultanee sono soggette ad alcune regole, elencate nel seguito: Possibilit di avere fino ad un massimo di 3 videoconferenze simultanee e distinte; possibilit di connettere un massimo di 16 siti video (senza cifratura) e 16 siti audio nella stessa videoconferenza; possibilit di connettere un massimo di 7 siti video (con cifratura). Nella stessa videoconferenza cifrata non possibile effettuare chiamate solo audio; non sono possibili chiamate cifrate e non cifrate nella stessa videoconferenza; sono possibili chiamate miste ISDN e IP nella stessa videoconferenza; la banda totale massima di tutte le chiamate non pu superare il valore di 7680 kbps; ad una chiamata associato un peso, e il suo valore dipende dalla banda utilizzata dalla chiamata, dalleventuale uso di cifratura oppure no. La seguente tabella indica il peso per le chiamate video:

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Lapparato fornito di base dei seguenti cavi: 4 cavi ISDN PRI (5,0 metri), cavo ethernet (5,0 metri), cavo RS232 (3,0 metri), cavo di alimentazione (2,5 metri). Leds di segnalazione o allarme: Il Tandberg MCU 16+16 presenta sulla facciata anteriore 24 leds di allarme o segnalazione cos suddivisi:

Mentre questaltra tabella indica il peso per le chiamate audio:

RETI E DINTORNI N 20 la somma dei pesi di chiamata non deve mai superare il valore di 845. Per esempio per verificare se sono possibili in contemporanea 3 videoconferenze delle quali la prima con 6 chiamate video non cifrate a 768 kbps (peso della chiamata = 62), la seconda con 4 chiamate video non cifrate a 384 kbps kbps (peso