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Senato della Repubblica XVII LEGISLATURA Assemblea RESOCONTO STENOGRAFICO ALLEGATI ASSEMBLEA 586ª seduta pubblica (pomeridiana) giovedı ` 3 marzo 2016 Presidenza del vice presidente Gasparri

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Senato della Repubblica X V I I L E G I S L A T U R A

Assemblea

RESOCONTO STENOGRAFICO

ALLEGATI

ASSEMBLEA

586ª seduta pubblica (pomeridiana)

giovedı 3 marzo 2016

Presidenza del vice presidente Gasparri

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586ª Seduta (pomerid.) 3 marzo 2016Assemblea - Indice

I N D I C E G E N E R A L E

RESOCONTO STENOGRAFICO . . . . . . . . . . .Pag. 5-30

ALLEGATO B (contiene i testi eventualmenteconsegnati alla Presidenza dagli oratori, iprospetti delle votazioni qualificate, le comu-nicazioni all’Assemblea non lette in Aula egli atti di indirizzo e di controllo) . . . . . . . . 31-58

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I N D I C E

RESOCONTO STENOGRAFICO

INTERROGAZIONI

Svolgimento di interrogazioni a risposta im-mediata, ai sensi dell’articolo 151-bis delRegolamento, sulla posizione del Governosul pacchetto dell’economia circolare e suoperazioni di bonifica riguardanti siti indu-striali di interesse nazionale e siti di ge-stione e smaltimento dei rifiuti:

Puppato (PD) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .Pag. 6, 13Pelino (FI-PdL XVII) . . . . . . . . . . . . . . . . .6, 13, 16 e passimNugnes (M5S) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 7, 14Di Biagio (AP (NCD-UDC)) . . . . . . . . . . . .8, 14, 18 e passimCompagnone (AL-A) . . . . . . . . . . . . . . . . . .8, 14, 20 e passimTarquinio (CoR) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .9, 15, 21 e passimGalletti, ministro dell’ambiente e della tuteladel territorio e del mare . . . . . . . . . . . . . . . 10, 21Dalla Zuanna (PD) . . . . . . . . . . . . . . . . . . 15, 26Bertorotta (M5S) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 17, 26Bencini (Misto-Idv) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 18, 27Battista (Aut (SVP, UV, PATT, UPT)-PSI-MAIE) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 19, 28

ORDINE DEL GIORNO PER LA SEDUTADI MARTEDI 8 MARZO 2016 . . . . . . . . 29

ALLEGATO B

CONGEDI E MISSIONI . . . . . . . . . . . . . . .Pag. 31

GRUPPI PARLAMENTARI

Nuova denominazione di componente . . . . . 31

COMMISSIONI PERMANENTI

Richieste di osservazioni su atti . . . . . . . . . 31

DISEGNI DI LEGGE

Annunzio di presentazione . . . . . . . . . . . . . 31

GOVERNO

Trasmissione di atti per il parere . . . . . . . . . 33

Trasmissione di documenti . . . . . . . . . . . . . 33

CORTE DEI CONTI

Trasmissione di documentazione . . . . . . . . . 34

MOZIONI E INTERROGAZIONI

Apposizione di nuove firme a mozioni . . . . 34

Interrogazioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 34

Interrogazioni da svolgere in Commissione . . 57

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586ª Seduta (pomerid.) 3 marzo 2016Assemblea - Indice

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N.B. Sigle dei Gruppi parlamentari: Alleanza Liberalpopolare-Autonomie: AL-A; Area Popolare (NCD-UDC): AP (NCD-UDC); Conservatori e Riformisti: CoR; Forza Italia-Il Popolo della Liberta XVII Legislatura:FI-PdL XVII; Grandi Autonomie e Liberta (Grande Sud, Popolari per l’Italia, Moderati, Idea, Euro-Exit, M.P.L.– Movimento politico Libertas): GAL (GS, PpI, M, Id, E-E, MPL); Lega Nord e Autonomie: LN-Aut; Movimento5 Stelle: M5S; Partito Democratico: PD; Per le Autonomie (SVP, UV, PATT, UPT)-PSI-MAIE: Aut (SVP, UV,PATT, UPT)-PSI-MAIE; Misto: Misto; Misto-Fare!: Misto-Fare!; Misto-Italia dei valori: Misto-Idv;Misto-La Pu-glia in Piu-Sel:Misto-PugliaPiu-Sel; Misto-Liguria Civica: Misto-LC; Misto-Movimento X: Misto-MovX; Misto-Sinistra Italiana-Sinistra Ecologia Liberta: Misto-SI-SEL.

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RESOCONTO STENOGRAFICO

Presidenza del vice presidente GASPARRI

PRESIDENTE. La seduta e aperta (ore 16).

Si dia lettura del processo verbale.

PEGORER, segretario, da lettura del processo verbale della sedutadel 1º marzo.

PRESIDENTE. Non essendovi osservazioni, il processo verbale e ap-provato.

Comunicazioni della Presidenza

PRESIDENTE. L’elenco dei senatori in congedo e assenti per inca-rico ricevuto dal Senato, nonche ulteriori comunicazioni all’Assemblea sa-ranno pubblicati nell’allegato B al Resoconto della seduta odierna.

Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata, ai sensi dell’arti-colo 151-bis del Regolamento, sulla posizione del Governo sul pac-chetto dell’economia circolare e su operazioni di bonifica riguardantisiti industriali di interesse nazionale e siti di gestione e smaltimentodei rifiuti (ore 16,02)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca lo svolgimento di interroga-zioni a risposta immediata (cosiddetto question time), ai sensi dell’articolo151-bis del Regolamento, sulla posizione del Governo sul pacchetto del-l’economia circolare e su operazioni di bonifica riguardanti siti industrialidi interesse nazionale e siti di gestione e smaltimento dei rifiuti, cui ri-spondera il ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e delmare Galletti.

Avviso che e in corso la diretta televisiva della RAI.

Passiamo alle interrogazioni sulla posizione del Governo sul pac-chetto dell’economia circolare.

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586ª Seduta (pomerid.) 3 marzo 2016Assemblea - Resoconto stenografico

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I senatori hanno facolta di rivolgere le loro domande al Ministro, perdue minuti ciascuno.

PUPPATO (PD). Domando di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facolta.

PUPPATO (PD). Signor Presidente, ringrazio il ministro Galletti peressere qui oggi. Il lavoro che si sta facendo in Italia per superare l’econo-mia lineare ed andare verso quella circolare interessa moltissimo la nostraCommissione e l’intero Senato. Da questo ne deriva una forte volonta po-litica, che intendiamo mettere in atto affinche l’Italia sia attore con granderilevanza a livello europeo e affinche ci sia una certezza di regole allequali riferirsi relativamente al tema che vorremmo trattare con lei oggi.

Le domande che le pongo sono le seguenti.

Per quanto riguarda l’Italia, ministro Galletti, si ritiene indispensabileassicurare gia fin da ora certezza normativa alle imprese, in particolaresull’end of waste, espressione che racchiude in se la perdita della qualificadi «rifiuto», che diviene materia prima secondaria? Ad oggi c’e ancora at-tesa per i criteri da stabilire a livello comunitario e ci viene sollecitata, daparte della realta imprenditoriale italiana, un’indicazione precisa a livellonormativo nazionale.

Le chiedo inoltre se nel medio e lungo periodo non ritenga opportunocostruire una nuova legge quadro sui rifiuti, che ricomprenda le tantespezzettate e disarticolate norme, proponendo il tema dell’economia circo-lare come centrale, come fattore culturale preventivo, compresa anche ladefinizione dell’impiantistica necessaria ad attuare questa politica e a va-lutare il corretto smaltimento del riciclo. Vorrei sapere come siamo messida questo punto di vista e se sia in essere un’attivita del Ministero affin-che si possa lavorare ad una legge quadro nazionale, che ci veda attoricomplessivi nel settore dei rifiuti.

PELINO (FI-PdL XVII). Domando di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facolta.

PELINO (FI-PdL XVII). Signor Presidente, signor Ministro, il conse-guimento dell’economia circolare e un obiettivo che tutti vorremmo ve-dere raggiunto e realizzato. Ovviamente le variabili in campo sono diversesia per quanto riguarda il valore dei prodotti e dei materiali sia per quelche concerne il ciclo dei rifiuti, di difficile realizzazione, specie nellegrandi citta.

Sappiamo che, per assurdo, i Comuni cosiddetti ricicloni sono, quasisempre, quelli che hanno il maggiore prelievo fiscale della TARI sui pro-pri cittadini. La mancanza di un mercato efficiente delle materie prime se-condarie e probabilmente il primo freno alla economia circolare. Sap-piamo che alla economia circolare sono dedicati, in sede europea, vari

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586ª Seduta (pomerid.) 3 marzo 2016Assemblea - Resoconto stenografico

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atti e strumenti, dal progetto Orizzonte 2020, al Fondo europeo per gli in-vestimenti strategici, alle politiche di coesione, ai fondi regionali.

Quindi prevale sinora una visione che sembra puntare innanzitutto sulrifiuto industriale o dei siti produttivi, un ambito, pero, ove il recupero dimateria prima secondaria costituisce purtroppo un costo improprio per leaziende.

Abbiamo l’impressione che manchi una strategia a partire dal basso,cioe dal momento della raccolta della mole principale di materia prima dainserire nell’economia circolare, quella appunto utilizzata in ambito dome-stico.

Le chiedo, quindi, signor Ministro, quali strumenti di incentivazioneil Governo intenda porre in atto per creare un’economia circolare sosteni-bile e duratura, a partire dai cittadini e dal livello piu basso di governo delterritorio, quello dei Comuni, al fine di ridurre il prelievo fiscale sui cit-tadini in quei Comuni virtuosi dal punto di vista del riciclo. Vorrei inoltresapere quali sono le iniziative per non oberare di ulteriori oneri le imprese,agevolandone, ove possibile, una pratica di riutilizzo di materie prime se-condarie attraverso l’utilizzo delle agevolazioni fiscali.

NUGNES (M5S). Domando di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facolta.

NUGNES (M5S). Signor Presidente, signor Ministro, la domanda eunica: come si pone l’Italia rispetto alla valutazione del nuovo pacchettodell’economia circolare, anche con la dovuta attenzione agli impegni diCOP21, visto che la valutazione che sta emergendo in Commissione dalconfronto tra il pacchetto Juncker e il nuovo pacchetto e, a nostro parere,impietosa?

Circa la raccolta dei rifiuti solidi urbani, nella vecchia proposta ave-vamo una valutazione per il 2030 che prevedeva il raggiungimento dell’o-biettivo del 70 per cento, che viene ridotto al 65 per cento, con una derogapericolosa per i Paesi dell’Est, che potranno avere una proroga di ulterioricinque anni, quando il 65-70 per cento e un obiettivo che molti Paesi eu-ropei hanno gia attualmente raggiunto. Per quanto riguarda gli imballaggi,vale lo stesso discorso. La precedente proposta aveva l’obiettivo di un ri-ciclo all’80 per cento per il 2030 che si riduce al 75 per cento. Scendonogli obiettivi di riduzione del conferimento in discarica, che erano, nellaprecedente proposta, al 5 per cento, valutando soltanto i prodotti non rici-clabili; si arriva adesso a concedere di conferire in discarica il 10 percento, senza alcuna differenza tra prodotti riciclabili e non. Salta comple-tamente l’obbligo di separazione della frazione secca da quella organica. Euna clausola assolutamente pericolosa, perche consentira di bruciare la fra-zione umida, spacciandola per riciclo energetico. Nella precedente propo-sta c’era l’idea di eliminare il recupero energetico come valutazione di re-cupero di materia. Stiamo andando verso una direzione diversa da quelladegli obiettivi anche per lo spreco di cibo; nella prima valutazione era pre-

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586ª Seduta (pomerid.) 3 marzo 2016Assemblea - Resoconto stenografico

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visto l’obiettivo di una riduzione del 30 per cento che ora salta completa-mente. E chiaramente un regalo alle lobby dell’incenerimento e una per-dita per la filiera del riciclo.

DI BIAGIO (AP (NCD-UDC)). Domando di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facolta.

DI BIAGIO (AP (NCD-UDC)). Signor Presidente, il 2 dicembre delloscorso anno la Commissione europea ha adottato un nuovo pacchetto dimisure sull’economia circolare. Anche l’Italia ha condiviso tale scelta stra-tegica in favore dell’economia circolare, nell’ottica di uno sviluppo chesia sostenibile e, in prospettiva, a rifiuto zero e decarbonizzato. Si trattadi una scelta che, tra l’altro, e condivisa a livello globale dopo l’intesasul clima siglata nel COP21 di Parigi nel dicembre scorso.

La fiscalita energetica ed ambientale, infatti, puo rappresentare unaleva di sviluppo del lavoro e della competitivita del sistema Europa, av-viando la transizione verso un’economia a basso contenuto di carbonio,elevato risparmio energetico, ridotto consumo di acqua e alta riciclabilita.Penso, ad esempio, alla possibilita di prevedere l’introduzione di beneficifiscali quali aiuto all’investimento in tecnologie a basso impatto ambien-tale anche nei processi di riconversione industriale dei siti di interesse na-zionale contaminati, cio anche al fine di attivare crescita e occupazioneverde e sostegno all’esercizio – a carico della bolletta energetica – di tec-nologie e sistemi di generazione, attraverso la valorizzazione nella bollettaenergetica della sola energia prodotta, autoprodotta e consumata.

In questa prospettiva (vado alla domanda) potrebbe essere interes-sante riservare una specifica progettualita al trattamento dei sottoprodottiindustriali derivati, ad esempio, dalla lavorazione di oli vegetali, di grassianimali e di produzione dei biocombustibili, come individuati da normetecniche. L’eventuale inserimento di questi nel ciclo virtuoso di riduzionedell’impatto ambientale conseguirebbe altresı il valore aggiunto proprio difavorire quei processi di economia circolare di cui sopra. Desidero per-tanto chiederle, signor Ministro, quale sia l’indirizzo in termini di propostee contributi, nonche lo stato di attuazione del pacchetto di iniziative a so-stegno dei processi di economia circolare.

COMPAGNONE (AL-A). Domando di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facolta.

COMPAGNONE (AL-A). Signor Ministro, atteso che l’economia cir-colare non puo prescindere dalla ricerca scientifica e dal progresso tecno-logico, poiche occorre intervenire in tutte le fasi della vita del prodotto, lechiedo anzitutto cosa intende fare il Governo per promuovere, appunto, laricerca nonche le start-up e le imprese a forte caratteristica innovativa in

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586ª Seduta (pomerid.) 3 marzo 2016Assemblea - Resoconto stenografico

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materia di riutilizzo e reimpiego di materia, con particolare riguardo allautilizzabilita dei prodotti derivanti dall’agricoltura.

In secondo luogo, le chiedo se non ritenga opportuno incentivare glienti locali a prevedere delle agevolazioni sulla tariffa per la gestione deirifiuti urbani per le utenze, commerciali e non, che vogliono darsi gli stru-menti per il ritiro dedicato di imballaggi non pericolosi. Cio porterebbe aduna riduzione del quantitativo della massa del rifiuto e contemporanea-mente sarebbe da stimolo per il riuso.

TARQUINIO (CoR). Domando di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facolta.

TARQUINIO (CoR). Signor Ministro, l’economia circolare nasceesattamente in Puglia, il 24 ottobre 2015, con un documento sottoscrittoda sei associazioni ambientaliste della societa civile, con lo scopo realedi trattare i rifiuti nel modo dovuto, e protocollato poi presso l’Unione eu-ropea. Si tratta di un documento che stabilisce principi chiari e precisi:innanzi tutto, l’utilizzo dei rifiuti in loco e la separazione di detti rifiuti.Forse non ci rendiamo conto di cio che puo significare. A tal propositole chiedo se siete a conoscenza di tecnologie avanzate israeliane che pre-vedono l’eliminazione della raccolta differenziata, perche con la stessatecnologia si e in grado di separare ogni tipo di rifiuto, anche l’umido.Come ci poniamo rispetto a questo problema?

Si parla della ricerca dell’innovazione, una ricerca che c’e gia in altriPaesi. Come ci poniamo? Abbiamo le risorse? Infatti, per sviluppare undiscorso di questo tipo anche con l’energia sviluppata in loco e per il ter-ritorio – e tutto questo vale anche per i prodotti agricoli a chilometro zero– c’e anzitutto bisogno di ingenti risorse, di cui non si vede adesso nean-che l’ipotesi. E chiaro che e difficile, pero le risposte vere nascono daquesto.

Immaginate cosa vuole dire utilizzare quel tipo di tecnologia ed eli-minare cosı l’enorme problema della raccolta differenziata in Italia: si su-pererebbe il problema di quei Comuni che non raggiungono neanche ilcinque per cento di raccolta differenziata. Questo e il dato reale.

Le chiedo quindi cosa intende fare il Governo per poter sviluppare almassimo questa ipotesi che ci porta a emissioni zero rispetto alla produ-zione di energia, come da rapporto CETRI-TIRES. Questo e gia documen-tato presso la Commissione europea ed e stato accettato dalla stessa. IIGoverno come si pone nel breve e naturalmente nel lungo termine (perchemi rendo perfettamente conto di cio che serve)? Questa e la domanda cru-ciale rispetto al problema dell’economia circolare.

PRESIDENTE. Ha facolta di rispondere congiuntamente il ministrodell’ambiente e della tutela del territorio e del mare Galletti.

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GALLETTI, ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del

mare. Signor Presidente, onorevoli senatori, e veramente importante il di-battito che stiamo svolgendo oggi sull’economia circolare e vi ringrazioper aver messo il tema al centro del question time odierno.

Prendendo spunto dall’ultimo intervento svolto dal senatore Tarqui-nio, credo che noi riusciremo ad avere un’economia circolare solo edesclusivamente attraverso un cambio culturale. Da Parigi questo messag-gio e arrivato in maniera chiara: in occasione della Conferenza sul climaCOP21 tutti i Paesi del mondo hanno infatti intrapreso la strada della de-carbonizzazione. Questa strada si potra percorrere con una velocita di 100o 20 chilometri orari, ma sicuramente non si tornera piu indietro. Andareverso la decarbonizzazione significa per forza applicare l’economia circo-lare, ossia sostituire l’economia lineare del Novecento con l’economia cir-colare del ventunesimo secolo.

Ci vorra tempo perche cio implica un cambio molto profondo, che vadal singolo cittadino al grande imprenditore. Ognuno si deve sentire ap-partenente a questo processo che, come tutti i processi di grande trasfor-mazione, ha bisogno di un cambio culturale e di un vantaggio economico.Poco fa il senatore Di Biagio lo ha detto bene, ricordando le grandi tappeche sono state fatte nel 2015, che spingono tutte verso questo obiettivo.Occorrono, quindi, cambio culturale, da una parte, e vantaggio economico,dall’altra.

E chiaro che e poi compito delle istituzioni europee, nazionali e lo-cali agevolare il percorso verso l’economia circolare, pero ritengo che,oggi come oggi, abbiamo intrapreso una strada irreversibile. Tocca anoi stabilire la velocita con la quale vogliamo percorrere questa strada.Dobbiamo essere anche realisti, perche – ripeto – il percorso e di cambia-mento radicale e credo che determinati passi richiedano tempo.

Come Paese stiamo gia portando avanti il percorso verso l’economiacircolare, in anticipo anche rispetto alla direttiva europea, la quale vedra laluce probabilmente fra qualche mese. Abbiamo inteso anticipare i tempiproprio perche riteniamo che arrivare prima all’economia circolare rendapiu competitivo il nostro Paese dal punto di vista economico e non soloambientale.

In questo senso, mi piace ricordare che proprio in questi giorni laCommissione territorio, ambiente, beni ambientali del Senato, sotto la pre-sidenza del senatore Marinello, ha voluto portare avanti una consultazioneforte sul pacchetto dell’economia circolare. Mi preme anche evidenziareche tutte le competenti direzioni del Ministero dell’ambiente stanno lavo-rando in stretta collaborazione proprio con il Senato per giungere ad unachiara posizione italiana sul pacchetto dell’economia circolare, che siacondivisa non solo dal Governo ma anche dal Parlamento, in quanto ri-tengo che cio sia di grandissima importanza.

Come detto, riteniamo assolutamente prioritario affrontare in mododeciso il tema dell’economia circolare. Del resto, il Governo si e mossoin tal senso durante la Presidenza italiana del Consiglio dell’Unione euro-pea nell’ultimo semestre del 2014 e, in continuita con il percorso allora

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sviluppato, partecipa in maniera convinta ed intensa al dibattito sul tema alivello sia nazionale, che sovranazionale.

Mi preme evidenziare come sia stato istituito un gruppo interdirezio-nale a carattere informale proprio all’interno del mio Ministero che esplicala sua attivita specificatamente sul tema dell’economia circolare e dell’usoefficiente delle risorse. I due temi sono strettamente collegati.

Gia da settembre, in occasione della consultazione bilaterale con laCommissione europea, e stato istituito anche un tavolo tecnico di con-fronto con le altre amministrazioni coinvolte ed in particolare con il Mi-nistero dello sviluppo economico. Tra le azioni che il mio Ministero staportando avanti per favorire il percorso verso un’economia di tipo circo-lare, devono essere menzionate quelle volte all’attuazione di due impor-tanti previsioni del collegato ambientale che avete approvato di recente.

Si tratta in primo luogo della definizione dei criteri ambientali mi-nimi, i cosiddetti CAM, per gli acquisti pubblici della pubblica ammini-strazione, e poi del GPP, il green public procurement che e una partemolto importante della partecipazione del pubblico all’economia circolare.Tramite questo strumento, le pubbliche amministrazioni sono portate adintegrare i criteri ambientali in tutte le fasi del processo di acquisto alfine di incentivare la diffusione di tecnologie e lo sviluppo di prodotti par-ticolarmente pregevoli dal punto di vista ambientale.

I CAM, cioe i criteri ambientali minimi, la cui adozione e diventataobbligatoria proprio ai sensi dell’articolo 18 del collegato ambientale, non-che ripresa nel testo di decreto legislativo di recepimento della direttivaappalti approvata proprio questa mattina in Consiglio dei ministri, preve-dono infatti, per diversi tipologie di prodotti e servizi – carta per copie,cartucce per stampanti, arredi per ufficio, servizio di gestione dei rifiutiurbani, servizio di giardini, arredo urbano, tessili, ristorazione collettiva– il possesso di specifiche caratteristiche tecniche in grado di favorire ilrecupero di materie di riuso.

Proprio stamattina abbiamo approvato il decreto legislativo in materiadi appalti in cui sono contenute grandissime novita in campo ambientale.C’e un processo di semplificazione per le bonifiche e una partecipazionedel Ministero dell’ambiente attraverso il concerto sulle linee guida per laprogettazione di tutte le opere pubbliche, quindi non piu solo per le operepubbliche che riguardano l’ambiente – bonifiche, depurazione acqua e ri-fiuti – ma anche quando si tratta di edifici e strade. Per la prima volta c’eil concerto del Ministero dell’ambiente sulle linee guida sulla progetta-zione, cosa che prima non esisteva, il che vuol dire che l’ambiente entraa pieno titolo anche nel capitolo delle grandi opere pubbliche.

C’e poi una terza questione che riguarda l’economia circolare, cioel’estensione a tutte le gare di appalto dei cosiddetti criteri ambientali mi-nimi e quindi della soddisfazione di una percentuale di prodotti che tuttele amministrazioni (non solo Stato, Regioni e Comuni, ma tutte quelle cherientrano nel perimetro statale) devono tenere in considerazione quandofanno i propri appalti.

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Sempre nell’ambito delle recenti indicazioni contenute nel collegatoambientale, vanno pure ricordate le attivita che il mio Ministero, attra-verso il gruppo di lavoro interdisciplinare, portera avanti in vista dell’at-tuazione degli articoli 21 e 23 di tale atto normativo. Queste attivita,che vedranno anche il concerto degli altri Ministeri, riguarderanno princi-palmente l’approvazione di un piano d’azione nazionale su consumo eproduzioni sostenibili che vedra al proprio interno la gestione di un mar-chio nazionale di qualita ambientale, il made green in Italy, con interventispecifici sulle filiere produttive nazionali, sui modelli di distribuzione econsumo delle merci e sul turismo, nonche quelle indicazioni afferentialla recente comunicazione della UE sull’economia circolare. Segnalo pe-raltro che su questi temi si e tenuto un convegno molto partecipato – nonmi aspettavo neanche io una partecipazione cosı vasta – presso il mio Mi-nistero il 23 febbraio scorso.

Permettetemi poi di dire due parole sullo stato di attuazione del pac-chetto europeo sull’economia circolare. Il 2 dicembre la Commissione eu-ropea ha presentato il nuovo pacchetto europeo sull’economia circolare incui si analizza l’interdipendenza di tutti i processi della catena del valore,dall’estrazione delle materie prime alla progettazione dei prodotti, allaproduzione, alla distribuzione, dal consumo al riuso e al riciclo.

Contestualmente all’adozione del pacchetto elaborato dalla Commis-sione europea contenente il piano per l’economia circolare sono state pre-sentate quattro proposte di modifica delle direttive che ricadono nell’am-bito del pacchetto delle misure dell’economia circolare. Le direttive og-getto di modifica sono quella che riguarda la discarica dei rifiuti, gli im-ballaggi e i rifiuti di imballaggio, i veicoli fuori uso e un’altra relativa allepile, agli accumulatori e alle apparecchiature elettriche ed elettroniche.

Nella giornata di domani i Ministeri dell’ambiente europei – proprioalla fine del question time partiro per Bruxelles – saranno chiamati adesprimersi sul tema dell’economia circolare. Al riguardo si segnala chele proposte di modifica concernenti il pacchetto rifiuti non saranno oggettodi discussione nella sede del Consiglio, il quale sara chiamato, invece, adesprimersi unicamente sulle azioni previste dal piano sull’economia circo-lare. Sulla base degli esiti, dei dibattiti consiliari e delle discussioni insede di Gruppo ambiente verranno elaborate e presentate al Consiglio am-biente di giugno le conclusioni del piano. In questa sede, in continuita conquanto gia fatto, non mancheremo di segnalare importanti priorita, quali,ad esempio, la necessita di mettere in piedi azioni coerenti con lo sviluppodel mercato delle materie prime seconde. Va evidenziato inoltre, che ilbuon esito di tale azioni dipende anche da una revisione della legislazionesui rifiuti, volta, tra l’altro, a rimuovere i principali ostacoli alla loro con-versione in risorse. Sul punto e risaputo come una corretta applicazionedella gerarchia delle fonti prevede innanzitutto attivita di prevenzione.

Tuttavia, ad oggi sappiamo che nel nostro Paese le Regioni sono gra-vate da un evidente difetto di autosufficienza nella gestione dei rifiuti.Proprio in questo quadro si colloca il massiccio ricorso al conferimento

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in discarica che ancora si verifica in significative parti del territorio nazio-nale e a cui si dovrebbe ricorrere solo in via residuale.

Per motivi di tempo, non posso completare la lettura puntuale dellaparte restante della mia relazione (che potro mettere a disposizione degliUffici), in cui si affronta il nodo italiano, che e quello che evidenziavoalla fine del mio intervento. Il Paese, nella raccolta differenziata, si pre-senta ancora a macchia di leopardo. Abbiamo zone in cui la raccolta dif-ferenziata ha raggiunto livelli europei e zone – lo voglio dire con estremachiarezza – che sono da vergogna a livello europeo. Abbiamo ancora unconferimento in discarica troppo alto, quindi dobbiamo individuare azioniche spingano di piu i Comuni verso la raccolta differenziata. Non solo: civuole anche piu collaborazione da parte dei Comuni, perche quelle regolefunzionano. Certi Comuni arrivano all’80 per cento di differenziata e altrisono al 3 per cento, e cio significa che c’e chi la raccolta differenziata nonla vuole fare e non e questione di regole. Credo dunque che dovremmoapprofondire questo tema tutti insieme.

PRESIDENTE. Hanno adesso facolta di replicare gli interroganti, perun minuto ciascuno.

PUPPATO (PD). Domando di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facolta.

PUPPATO (PD). Signor Presidente, desidero ringraziare il Ministro,perche il suo intervento dimostra quello che dicevo inizialmente, ovvero laforte volonta politica che l’Italia sta mettendo in atto, affinche effettiva-mente si avvii un’economia circolare. Andremo a leggere le risposte piupuntuali che ci verranno fornite, ma ritengo che le due ulteriori informa-zioni che il Ministro ci ha fornito oggi – il fatto di aver stabilito l’acro-nimo CAM, ovvero il criterio ambientale minimo, per definire le operepubbliche, anche non ambientali, con criteri di qualita, e il made green

in Italy, ovvero il marchio per determinare la sostenibilita dei prodotti im-messi sul mercato, sono importanti e funzionali a raggiungere lo scopoprefissato. Da questo punto di vista mi dichiaro dunque soddisfatta e at-tendo di poter leggere e di conoscere le risposte puntuali, relative aidue quesiti che avevo posto, relativi all’end of waste, con i criteri chesi chiedono di applicare immediatamente alle imprese italiane, e alla ne-cessita di mettere a punto una legge quadro sui rifiuti.

PELINO (FI-PdL XVII). Domando di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facolta.

PELINO (FI-PdL XVII). Signor Presidente, ringrazio il ministro Gal-letti.

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Tengo a sottolineare che ci sta a cuore soprattutto il nostro Paese eche guardiamo con rispetto, ma anche con grande razionalita, alle deci-sioni e agli atti dell’Unione europea.

Riteniamo quindi che il perseguimento dell’obiettivo ambizioso digiungere a una piena economia circolare debba essere realizzato in Italiacon una tempistica che non penalizzi la crescita delle imprese riempien-dole di nuove incombenze. Al tempo stesso, per ottenere il risultato vo-luto, vanno introdotti incentivi (soprattutto fiscali) al riciclo e al riutilizzodi materie prime secondarie e a favore delle aziende e dei cittadini.

NUGNES (M5S). Domando di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facolta.

NUGNES (M5S). Signor Presidente, il Ministro parla di cambio cul-turale, ma quello che vediamo e che, dopo aver ucciso la filiera delle rin-novabili, si affossa anche quella del riciclo. Cio con il decreto attuativodel decreto-legge sblocca Italia, che prevede otto inceneritori in tutta Italia(impianti imposti come strategici), mentre e permissivo con la prevenzionee il recupero e fissa il tetto massimo di raccolta differenziata al 65 percento, che per legge e invece un obiettivo minimo. Si tratta di una sceltapolitica che risponde alle lobby degli inceneritori, che sono incentivati inun sistema di concorrenza sleale rispetto alle altre filiere.

DI BIAGIO (AP (NCD-UDC)). Domando di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facolta.

DI BIAGIO (AP (NCD-UDC)). Signor Presidente, ringrazio il Mini-stro per la sua risposta, di cui mi dichiaro soddisfatto. Dalle sue parole,infatti, ho compreso che il confronto in sede di Commissione, come il Mi-nistro ha evidenziato, per la definizione delle misure in tema di promo-zione dei processi di economia circolare e stato molto proficuo. Mi sem-bra che il Governo abbia ben compreso l’importanza di questa sfida glo-bale sulla quale il Ministero sta investendo molto come obiettivo succes-sivo alla grande Conferenza COP21 di Parigi, anche attraverso le inizia-tive, da lei evidenziate, attivate dal gruppo di lavoro interdisciplinare.

COMPAGNONE (AL-A). Domando di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facolta.

COMPAGNONE (AL-A). Signor Presidente, ringrazio il Ministro per-che dalla sua relazione si evince l’impegno che il Governo italiano e il suoMinistero stanno profondendo affinche si realizzi l’economia circolare incui ritengo che tutti ormai crediamo.

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Per la verita speravo in una risposta piu puntuale, ma credo che tro-vero nella relazione scritta le azioni che il Governo intende promuoverenei confronti delle imprese giovani, delle start-up, delle imprese innova-tive. Riteniamo infatti che la fase della ricerca, se opportunamente incen-tivata, possa dare all’Italia quel primato che ha gia in qualche settore, chesecondo me possiamo continuare ad avere e migliorare e su cui dobbiamopuntare, perche da lı si parta per un’efficiente riduzione dei prodotti e so-prattutto per una maggiore attenzione nei confronti dell’economia circo-lare.

TARQUINIO (CoR). Domando di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facolta.

TARQUINIO (CoR). Signor Presidente, ringrazio il Ministro per laprecisa relazione, di cui mi ritengo soddisfatto, perche c’e la volonta diandare avanti su una strada. Naturalmente le difficolta saranno principal-mente di natura finanziaria, perche abbiamo il problema delle discariche,le risorse sono scarse e le discariche vanno quanto piu possibile eliminate.Non immagino certo, ne sogno un mondo fatto tutto di prati verdi e peco-relle; mi rendo conto dei problemi e alcune scelte vanno fatte, purche ri-duciamo tutto il resto. La strada e quella.

L’unico invito che le posso fare, oltre agli auguri di buon lavoro in-sieme a tutti noi, considerando l’importanza dell’ambiente, e quello didarsi da fare per la ricerca vera. Si seguano inoltre alcune delle stradeche le ho accennato: tecnologie avanzatissime che separano senza bisognodi altro. E un fatto importante, perche quell’Italia a macchia di leopardosparirebbe subito dopo.

La ringrazio quindi nuovamente perche l’indirizzo di questo Mini-stero e molto chiaro; pertanto, al di la della mia posizione di opposizioneverso questo Governo, mi dichiaro soddisfatto per come si sta muovendoil Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare.

PRESIDENTE. Passiamo ora alle interrogazioni su operazioni di bo-nifica riguardanti siti industriali di interesse nazionale e siti di gestione esmaltimento dei rifiuti, cui rispondera il ministro dell’ambiente e della tu-tela del territorio e del mare Galletti.

I senatori hanno facolta di rivolgere le loro domande al Ministro, perdue minuti ciascuno.

DALLA ZUANNA (PD). Domando di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facolta.

DALLA ZUANNA (PD). Signor Presidente, una parte importante deirifiuti elettrici ed elettronici generati in Italia finisce ad operatori che, sep-pure in possesso dell’autorizzazione al trattamento dei RAEE (oltre 700quelle rilasciate), si concentrano sulle materie prime seconde piu semplici

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da estrarre e piu remunerative. La situazione descritta ha come conse-guenza la perdita per il sistema industriale di tutte le materie contenutenei RAEE, che vengono gestite in modo non corretto, e la difficolta adoperare dell’industria virtuosa del riciclo dei RAEE che rispetti gli stan-dard di trattamento esistenti. A tale difficolta va aggiunto il recente crollodei prezzi di mercato delle materie prime, stimabili nel 30-35 per cento damaggio ad oggi, rendendo vani gli appelli all’avvio dell’economia circo-lare.

In questo quadro, uno dei passaggi necessari per dare slancio al set-tore della gestione ecocompatibile dei RAEE sarebbe l’attuazione diquanto previsto dal decreto legislativo n. 49 del 2014, secondo il quale«il Ministro dell’ambiente (...) determina con decreto i criteri e le modalitatecniche di trattamento...». Tale decreto attuativo garantirebbe un livelloomogeneo di qualita nel trattamento dei RAEE e controlli adeguati, con-sentendo a tutti gli impianti di trattamento di operare sulla base dei mede-simi standard qualitativi.

Rispondendo questa mattina a un’interrogazione presentata da me eda altri ventiquattro senatori, il Ministero ha affermato di non essere ingrado di emanare questo decreto, perche la Commissione europea nonha ancora espletato alcune procedure preliminari.

Cio premesso, chiedo che se, nelle more dell’adempimento comuni-tario, il Ministero non possa in realta promuovere con estrema urgenzainiziative, anche di tipo normativo, necessarie affinche la sostanza degliadempimenti richiesti nel suddetto decreto trovi immediata ed effettiva at-tuazione, anche in considerazione del fatto che le norme minime di tratta-mento per le differenti tipologie di RAEE sono gia state pubblicate dalComitato europeo di normalizzazione elettrotecnica. Credo che l’Europaabbia bisogno di una spinta anche dall’Italia, come sottolinea spesso il no-stro Presidente del Consiglio.

PELINO (FI-PdL XVII). Domando di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facolta.

PELINO (FI-PdL XVII). Signor Presidente, il fenomeno della boni-fica dei siti produttivi e conseguente alla crisi profonda del nostro sistemaindustriale, che precede persino il recente tracollo economico-finanziario.Il lungo elenco di oltre cinquanta siti di interesse nazionale sottoposti abonifica parte dal lontano 1998. In alcuni casi, si sono ripetuti i decretidel Ministro dell’ambiente pro tempore per rinnovare l’intervento e l’indi-rizzo pubblico sui siti facendo trascinare i problemi appunto da tanti etroppi anni: Porto Marghera, Massa e Carrara, il Litorale Domizio e l’A-gro Flegreo, Frosinone, gli interventi sui fiumi Saline ed Alento, ora nelleresponsabilita della sola Regione Abruzzo (e non si capisce perche). Que-sti sono solo alcuni esempi di come la gestione delle bonifiche lasciaspesso l’impressione di una totale irrazionalita.

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Ma il discorso vale anche per l’ILVA, dove il Governo e intervenutoalmeno dieci volte, con atti aventi caratteristiche di necessita e urgenza,eppure quel sito rimane, dal punto di vista ambientale, ancora un problemavivo, attuale e preoccupante.

Da recenti audizioni in Parlamento abbiamo capito come la responsa-bilita delle bonifiche sia spesso aliena da rigide logiche imprenditoriali.Abbiamo visto quantificazioni dei costi per gli interventi di bonifica asso-lutamente disancorate dalla realta ed enormi sono le risorse sinora impe-gnate per le bonifiche dei siti di interesse nazionale.

Signor Ministro, le chiedo dunque: qual e il criterio con cui si valu-tano le risorse pubbliche da destinare alla bonifica? Viene valutato unbusiness plan iniziale? Esistono linee guida generali e comuni? Vengonoposti precisi doveri nell’affido dell’opera di bonifica? Esiste un controllorigoroso delle risorse pubbliche impiegate e una verifica sui risultati? Lechiedo inoltre: qual e la cifra complessiva, in miliardi di euro, sinora stan-ziata dallo Stato e dalle Regioni per il complesso delle bonifiche degli ol-tre cinquanta siti industriali nazionali e di quelli regionali?

BERTOROTTA (M5S). Domando di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facolta.

BERTOROTTA (M5S). Signor Presidente, signor Ministro, che il ter-ritorio italiano rappresenti il principale punto di approdo dei migranti, in-sieme alla Grecia, e un dato di fatto, come i problemi che inevitabilmentequesto flusso crea. Uno di essi e proprio lo smaltimento dei barconi deimigranti utilizzati per la traversata.

Da una mia recente ispezione al porto di Pozzallo ho potuto consta-tare come il Governo consideri queste barche dei rifiuti speciali, privile-giando la distruzione e lo smaltimento a carico dello Stato piuttosto chel’effettivo percorso di recupero, spesso possibile ed auspicabile. Ci risultainfatti che la circolare della Presidenza del Consiglio dei ministri datata 13febbraio 2003 e rubricata «Distruzione di imbarcazioni utilizzate per reatidi immigrazione clandestina», prevede la possibilita di procedere, in man-canza di istanze di affidamento avanzate dagli organi di polizia o da altriorgani dello Stato, alla distruzione dei mezzi sequestrati.

Considerato che lei, in occasione dell’audizione svolta presso il Co-mitato Schengen, ha dichiarato che non sarebbe scorretto parlare di darevita a una filiera produttiva che possa garantire il recupero dei barconistessi, potrebbe illustrarci quali misure il Governo sta adottando o intendeadottare per rendere concreto questo progetto che appunto consisterebbenel recupero delle stesse imbarcazioni e nel recupero dei materiali ricicla-bili e riusabili di quelle barche?

E sua intenzione agire in questo senso? E in quali tempi intendefarlo, considerando che molti bandi per lo smaltimento dei barconi a ca-rico dello Stato sono in fase di chiusura?

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BENCINI (Misto-Idv). Domando di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facolta.

BENCINI (Misto-Idv). Signor Ministro, le sottopongo due questioni.Nella giornata di mercoledı 24 febbraio, i vertici aziendali di Caffaro Bre-scia Srl hanno annunciato ufficialmente che nel marzo 2017 lascerannodefinitivamente il sito industriale di via Milano.

Si apre, quindi, un problema occupazionale per le 55 persone che an-cora ci lavorano, ma soprattutto un problema di sicurezza della falda ac-quifera legato allo storico inquinamento di policlorobifenile, prodotto dallavecchia proprieta.

L’attuale proprieta, come da accordi presi, ha l’obbligo di pompare efiltrare oltre un miliardo di litri di acqua dalla falda piu profonda, per im-pedire che questa vada a contatto con quella piu superficiale, totalmenteinquinata dai veleni introdotti dalla Caffaro nel corso degli anni.

Il proprietario aveva chiesto delle agevolazioni alle tariffe elettricheche doveva pagare, pari a un milione di euro l’anno. Gli sconti del Mini-stero non sono mai stati concessi. Al contrario, gli e stato chiesto di per-fezionare il sistema di controllo, che fa acqua da tutte le parti, tanto cheuna relazione dell’ARPA ha certificato che ancora oggi l’inquinamentodei terreni a sud del sito Caffaro prosegue con lo sversamento di oltre478 chili all’anno di veleni.

Cosa succedera ora? Chi paghera questi costi? Quale sicurezza per lasalute dei cittadini? Italia dei Valori sollecita il Governo affinche adotti dasubito provvedimenti di messa in sicurezza e poi provveda alla definitivabonifica della Caffaro, stanziando le risorse piu volte promesse dal suoMinistero ma ancora oggi non arrivate a destinazione.

Altra questione riguarda l’ILVA. Lei sa benissimo che l’ILVA sisalva solo a condizione di realizzare le bonifiche previste. Invocare lachiusura dell’ILVA ci sembra pura follia. Italia dei Valori ritiene che esi-sta una strada percorribile: una newco che veda la Cassa depositi e prestitial centro delle alleanze, anche internazionali, per realizzare un piano indu-striale composto dalle bonifiche, dalla innovazione del prodotto e dainuovi impianti. Tutto questo vale circa tre miliardi, ed e l’unico criterioche per noi tiene insieme gli interessi del sistema industriale italianocon la sacrosanta difesa della salute delle persone che vivono a Taranto,unitamente ai posti di lavoro.

Le chiediamo, signor Ministro, se intenda far valere presso i commis-sari dell’ILVA il criterio pregiudiziale delle bonifiche prima di qualsiasidecisione di vendita.

DI BIAGIO (AP (NCD-UDC)). Domando di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facolta.

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DI BIAGIO (AP (NCD-UDC)). Signor Ministro, la questione atti-nente alla virtuosa gestione dei rifiuti, con la conseguente gestione dellebonifiche dei siti di smaltimento degli stessi, riveste senza ombra di dub-bio una rilevanza fondamentale per il nostro Paese.

Molti, troppi, sono stati gli abusi e le violenze commessi ai danni delterritorio e dell’ambiente, lasciando ancora oggi ferite aperte che dob-biamo rimarginare. L’atteggiamento era quello di voltarsi dall’altro latoe, utilizzando una metafora quanto mai calzante, di nascondere la polveresotto il tappeto.

Oggi, fortunatamente, si e arrivati ad una inversione di tendenza. Si ecapito, in un’ottica piu sensibile ai problemi ambientali, che il rifiuto puoessere una vera e propria risorsa. Lo smaltimento dei rifiuti deve esserevisto come una opportunita di sviluppo, attraverso il recupero dei mate-riali, il loro riciclo e riuso, e la loro trasformazione in energia.

Devo dare atto, signor Ministro, che da parte del suo Dicastero vi estato e vi e un impegno forte in questa direzione, anche attraverso una ca-pillare diffusione della cultura del rispetto verso l’ambiente.

Con particolare riferimento all’opera di bonifica dei siti d’interessenazionale, so che vi e stato un costante e impegnativo lavoro da partedel suo Ministero e gli stanziamenti del Governo in questo senso nesono la prova concreta. Un lavoro reso piu difficoltoso, in molti casi, dallelentezze burocratiche, dalla mancata partecipazione di alcune Regioni alleconferenze dei servizi, e perfino dai ritardi nell’emissione di quei provve-dimenti preliminari e necessari, da parte delle Regioni, che consentono poial Ministero di emettere i decreti di approvazione dei progetti di bonifica.

Desidero pertanto chiederle, signor Ministro, lo stato dell’arte del la-voro compiuto sul fronte delle bonifiche relativamente ai progetti di boni-fica approvati e ai decreti di autorizzazione di avvio lavori emessi.

BATTISTA (Aut (SVP, UV, PATT, UPT)-PSI-MAIE). Domando diparlare.

PRESIDENTE. Ne ha facolta.

BATTISTA (Aut (SVP, UV, PATT, UPT)-PSI-MAIE). Signor Mini-stro, come e noto, dal 2001 e stato istituito il sito di bonifica di interessenazionale di Trieste e dal 2013 l’area industriale di Trieste e stata ricono-sciuta come area di crisi industriale complessa, in relazione alle tematichedella produzione siderurgica, della riqualificazione delle attivita industrialie portuali, nonche del recupero ambientale.

Relativamente ai lavori di riconversione industriale della Ferriera diServola, ricompresa nell’area appena descritta, in precedenti atti di sinda-cato ispettivo da me presentati ho chiesto delucidazioni circa la realizza-zione di un nuovo laminatoio all’interno dello stabilimento, in particolareriguardo alle procedure autorizzative di inizio lavori in considerazionedella peculiare situazione ambientale che caratterizza il sito in oggetto.

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Come si evince dal verbale della Conferenza dei servizi istruttoria,convocata presso il Ministero dell’ambiente in data 5 ottobre 2015,l’ARPA chiedeva un protocollo operativo in accordo con la Provinciacompetente per la verifica dei flussi sulla movimentazione dei materiali,ma soprattutto chiariva che non dovevano essere effettuate movimenta-zioni suolo e sottosuolo prima dell’emanazione del decreto di approva-zione. Tali movimentazioni, invece, sono avvenute e sono dimostrabilicome specificato da una mia precedente interrogazione. Considerato cheil 2 novembre 2015 il Ministero dell’ambiente e il Ministero dello svi-luppo economico con proprio decreto hanno stabilito che «nelle aree inte-ressate dei rifiuti interrati, le opere previste devono essere avviate solodopo la verifica dell’avvenuta completa rimozione dei rifiuti medesimida parte degli enti locali di controllo» e che «deve essere concordato unprotocollo operativo con la Provincia competente e l’ARPA per la verificadei flussi sulla movimentazione dei materiali rispetto alla realizzazione delcapannone o qualsiasi altra movimentazione all’interno dello stabili-mento», le chiedo, signor Ministro, visto quanto esposto, se siano state di-sposte le opportune verifiche ispettive al fine di accertare la corretta ese-cuzione di inizio lavori del laminatoio in fase di costruzione nel rispettodel decreto ministeriale citato, nonche i risultati di eventuali esplorazionidi rifiuti interrati previa la procedura amministrativa prevista dalla legge.

COMPAGNONE (AL-A). Domando di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facolta.

COMPAGNONE (AL-A). Signor Ministro, il sito di interresse nazio-nale (SIN) di Gela e stato istituito con la legge n. 426 del dicembre 1998.

Il piano di disinquinamento per il risanamento ambientale prevedevaun totale di 47 interventi, di cui 14 a carico delle aziende e 33 a caricodello Stato. Nel 2000 il piano e stato commissariato, ma 17 anni dopo l’i-stituzione del SIN il territorio e ancora ben lontano dall’essere bonificato.Oltre agli enormi ritardi nell’esecuzione del risanamento, si e manifestataun’escalation preoccupante di patologie anche neoplastiche. Ad aggravarela situazione si sono aggiunti i problemi lavorativi degli operai legati al-l’indotto. I dipendenti delle imprese appaltatrici sono infatti fermi da treanni e chiedono l’avvio dei cantieri per la riconversione green della raffi-neria, passando dal petrolio alla produzione di biocarburanti. Sappiamoche ci sono stati molti incontri, i quali finora hanno prodotto solo una pro-roga limitata della cassa integrazione.

Si chiede, pertanto, signor Ministro, di conoscere lo stato dell’artedella bonifica riguardante il sito di Gela e se non ritenga utile attivarsi af-finche il Governo trovi una soluzione definitiva per i lavoratori interessati,prevedendo, per esempio, una formazione dedicata, per riconvertire la loroprofessionalita in competenze da impiegare nelle concrete attivita di boni-fica.

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TARQUINIO (CoR). Domando di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facolta.

TARQUINIO (CoR). Signor Ministro, il Governo e i Governi prece-denti hanno mostrato attivismo rispetto al problema delle bonifiche dei sitidi interesse nazionale, pero a questo attivismo non ha corrisposto la boni-fica dei siti: i lavori non sono stati avviati e c’e confusione.

Lo scorso anno abbiamo assegnato altri 50 milioni di euro a Bagnoli-Coroglio, tuttavia vorrei rivolgerle un invito: precedentemente erano statiassegnati 45 milioni di euro giacenti presso il Comune di Napoli e sarebbeopportuno che verificasse se questi fondi ci sono ancora o se sono statiutilizzati per altro.

Comunque, c’e confusione anche a Bagnoli, perche non so come sipossa lavorare fino a quando non si risolvera il sequestro dei suoli. I suolisono sotto sequestro e fino a quando non si decidera se la colata a mare,che produce il danno maggiore, si debba rimuovere o ricoprire, non si po-tra fare nulla. Bagnoli e un problema serio, come lo sono Piombino eTrieste.

Queste affermazioni non vogliono essere un’accusa alla sua persona.Il problema e il seguente: perche si e scelto di affidare la questione allaRegione (le parla uno che e stato consigliere regionale per varie legisla-ture), mentre sarebbe stato opportuno, considerando il programma di par-tenariato in essere e che assegna all’Italia 60 miliardi di euro, attivare pro-cedure sulla base di un piano nazionale evitando frammentazioni rispettoal dissesto idrogeologico, alle bonifiche e ai rifiuti?

Uno che ha fatto il consigliere regionale per piu legislature le chiedepiu potere centrale, perche cosı potremmo affrontare complessivamente ilproblema, entrare nel dettaglio e finalmente attuare le bonifiche, ricor-dando che in diversi posti non e possibile procedere perche ci sono seque-stri della magistratura e quindi non c’e la disponibilita dei suoli.

PRESIDENTE. Ha facolta di rispondere congiuntamente il ministrodell’ambiente e della tutela del territorio e del mare Galletti.

GALLETTI, ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e delmare. Signor Presidente, provero sommariamente a dare una risposta, per-che i temi che avete sollevato sono tanti ed ognuno di essi richiederebbeun approfondimento molto maggiore. Per quello che non diro rimando allarelazione, che e molto piu dettagliata delle mie osservazioni e che potromettere a disposizione degli Uffici.

Comincero proprio dalle operazioni di bonifica riguardanti i siti di in-teresse nazionale (SIN) e i siti di gestione e smaltimento dei rifiuti.

Il Ministero dell’ambiente e l’amministrazione competente per la pre-disposizione degli interventi di messa in sicurezza e bonifica delle areericomprese nel perimetro dei quaranta siti di interesse nazionale. La legge9 dicembre 1998, n. 426, ha previsto l’istituzione di un Programma nazio-

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nale di bonifica e ripristino ambientale dei siti inquinati, che individua gliinterventi di interesse nazionale, gli interventi prioritari, i soggetti benefi-ciari, i criteri di finanziamento degli interventi e il trasferimento delle ri-sorse. In attuazione della citata legge il mio Ministero, con decreto del 18settembre 2001, ha adottato il regolamento recante il Programma nazio-nale di bonifica e di ripristino ambientale, con il quale si e provveduto,tra l’altro, a ripartire tra i siti di bonifica di interesse nazionale all’epocagia individuati le risorse disponibili.

Successivamente, il decreto ministeriale n. 308 del 28 novembre2006, recante integrazioni al precedente decreto del Ministero dell’am-biente, ha aggiunto nuove risorse a favore dei SIN identificati con tuttele leggi successive al 2001. In aggiunta a tali risorse, il Ministero ha as-segnato a favore dei SIN ulteriori finanziamenti, a valere su risorse ordi-narie di bilancio, risorse del Fondo di sviluppo e coesione (ex FAS) attri-buite proprio al Dicastero dell’ambiente, risorse derivanti da atti transattivistipulati con soggetti economici operanti sui siti inquinati. Quindi c’e unasomma di risorse proveniente da vari capitoli.

Le risorse complessivamente stanziate dal mio Ministero per inter-venti di bonifica di competenza pubblica nei SIN ammontano ad oggi acirca 2 miliardi di euro, che sono gia stati trasferiti alle Regioni, ai com-missari delegati e alle Province autonome di Trento e Bolzano. Ricordoche c’e un impegno da parte del Governo anche per gli ex SIN, per oltre152 milioni, gia trasferiti ai soggetti beneficiari. Quindi in totale sono2.152 milioni di euro, molti dei quali sono gia stati spesi, mentre altrisono in via di realizzazione degli interventi.

Piu in generale, le risorse sopra richiamate sono state disciplinate at-traverso il ricorso a strumenti di programmazione negoziata, Accordi diprogramma e Accordi di programma quadro, sottoscritti dal Ministerocon le Regioni, gli enti locali e le amministrazioni centrali coinvolte a va-rio titolo nel procedimento di bonifica, ovvero mediante l’emanazione diappositi atti di disciplina a livello regionale o secondo le modalita previstenelle diverse ordinanze di Protezione civile nelle aree interessate. Il moni-toraggio sull’attuazione del citato Programma nazionale e svolto, anche aifini dell’attivazione della procedura di revoca dei finanziamenti, dalle Re-gioni, che provvedono annualmente a trasmettere al Ministero una rela-zione sullo stato di avanzamento degli interventi finanziati e sulle sommeeffettivamente erogate. Il Ministero, nell’ipotesi di grave inadempienza delsoggetto beneficiario e di violazione degli obblighi assunti, nonche in casidi forza maggiore o ostativi la realizzazione dell’intervento, puo proporrealla Regione competente l’adozione delle procedure di revoca o riassegna-zione delle risorse.

Sul SIN di Trieste ho tutta la storia scritta, ma mi limiterei, per bre-vita, a leggere la risposta diretta all’interrogante, che potra trovare nellarelazione un po’ tutta la storia del SIN, fino ad oggi. Sul quesito relativoal SIN di Trieste e sulle verifiche ispettive per l’esecuzione di inizio lavoridel laminato nel rispetto del decreto di approvazione, si rappresenta che ilcontrollo e la verifica dell’ottemperanza delle prescrizioni impartite con il

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decreto di approvazione degli interventi di cui al progetto integrato e dicompetenza degli enti di controllo locali, ai quali e attribuito il compitodi verificare la corretta gestione dei rifiuti prodotti nell’attuazione degliinterventi. Tuttavia, alla data di avvio dei lavori propedeutici alla costru-zione del capannone dove verra allocato il laminatoio, il Comune di Trie-ste, successivamente alla Conferenza dei servizi del 5 ottobre 2015, cheriteneva approvabile il progetto in questione, comunicava che i lavori re-lativi alla realizzazione del capannone industriale erano gia stati avviaticon l’esecuzione delle opere fondazionarie, dei pilastri e della relativa co-pertura. Pertanto la mia direzione, il giorno seguente, informava la Provin-cia di Trieste e l’ARPA competente al fine di accertare eventuali infra-zioni alla normativa ambientale per le opere avviate. La Provincia, a ri-scontro della richiesta, comunicava la propria riserva nel valutare assiemead ARPA quanto lamentato.

Si segnala, infine, che con la nomina del Presidente della RegioneFriuli-Venezia Giulia quale commissario straordinario, avvenuta il 7 ago-sto 2015, e posta in capo allo stesso la responsabilita del monitoraggio edell’attuazione degli interventi, sia per la parte privata che per quella pub-blica.

Per quanto riguarda il SIN di Gela, do conto di tutta la impermeabi-lizzazione fatta, delle risorse che abbiamo stanziato e della storia comples-siva del SIN, di cui rimanderei la lettura perche e molto tecnica e moltoarticolata, mentre mi sta a cuore parlare soprattutto delle procedure di in-frazione in materia di discariche, questione sottoposta dal senatore Di Bia-gio e da altri interventi.

In relazione al caso relativo alla mancata esecuzione della prima sen-tenza di condanna del 26 aprile 2007 per violazione della direttiva rifiuti,tenuto conto dell’intensa attivita svolta dal Ministero dell’ambiente, in col-laborazione con tutte le altre amministrazioni coinvolte, si e passati da 200discariche abusive, quelle oggetto della infrazione (che e del 2007, quindisi fa riferimento alla situazione in quel momento, che non era piu, dopol’infrazione, mutabile), a 155.

Nel mese di giugno 2015 la Commissione europea ha riconosciuto lamessa a norma di 14 discariche ed un errore di censimento, escludendo irelativi siti dal computo della penalita semestrale. In data 8 febbraio 2016la Commissione ha riconosciuto altresı la messa a norma di 29 discarichee un ulteriore errore di censimento, escludendo anche questi siti dal com-puto della penalita.

Si fa presente, inoltre, che delle 155 discariche ancora oggetto di pro-cedura, 151 sono state destinatarie di diffida da parte della Presidenza delConsiglio dei ministri, proprio su impulso del mio Ministero, ai fini del-l’eventuale esercizio del potere sostitutivo, e per gli altri 4 sono in corsoapprofondimenti istruttori.

Si ricorda, peraltro, che il Ministero dell’ambiente ha adottato unospecifico Piano straordinario di bonifica relativo a 45 discariche, in attua-zione proprio dell’articolo 1, comma 113, della legge di stabilita 2014. Alriguardo, e stata assegnata la massima priorita agli interventi in aree di di-

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scariche pubbliche ritenute cantierabili nelle Regioni interessate. Con lerisorse disponibili per l’attuazione del citato piano sono stati immediata-mente finanziati gli interventi di messa in sicurezza e bonifica relativi a26 discariche ricadenti nelle Regioni Abruzzo, Puglia, Sicilia e Veneto, di-sciplinati in specifici Accordi di programma, prevedendo che l’erogazionedelle risorse assegnate avvenga subordinatamente alla presentazione deiquadri economici definitivi degli interventi. Al riguardo si segnala chead oggi non e pervenuta alla competente direzione generale la predetta do-cumentazione, pertanto non risultano ancora trasferite le risorse.

Le restanti 14 discariche, allo stato, sono inserite nella fase program-matica del suddetto Piano straordinario. I relativi interventi potranno, per-tanto, essere attivati non appena reperite tutte le risorse necessarie. Adogni modo, si ricorda che con la legge di stabilita 2016 e stato finanziato,per un importo complessivo di 30 milioni di euro per il triennio 2016-2018, il fondo di cui al citato articolo 1, comma 113.

Per le 155 discariche in procedura di infrazione e stato stimato unfabbisogno finanziario complessivo, sulla base dei progetti disponibilipresso i Comuni e le Regioni competenti, pari a circa 290 milioni dieuro per i relativi interventi tecnici programmati.

Cosa abbiamo fatto noi?

Rispetto allo stato dei procedimenti in corso, per le 155 discaricheancora oggetto della procedura di infrazione, come gia evidenziato, se-gnalo che sono state notificate alle Regioni e agli enti locali interessati151 decreti di diffida, e che per quattro sono in corso approfondimentiistruttori. Per ogni singolo procedimento di diffida sono stati definiti ter-mini congrui per l’espletamento delle attivita e sono attualmente in corsole attivita di monitoraggio delle stesse.

Mi permetto di dire che su questo dato andrebbe fatta una riflessione,perche questo non e il modo normale di operare: 151 diffide vuol dire chec’e qualcosa di strutturale che non funziona, perche il mio Ministero non efatto per surrogare gli enti locali o le Regioni, ma per esercitare un poteredi controllo e di indirizzo. Allora, se io mi trovo nel campo dei rifiuti,delle bonifiche, della depurazione, a dover esercitare continuamente i po-teri sostitutivi, vuol dire che c’e qualcosa nel sistema delle Regioni e deiComuni che non funziona. Vuol dire, cioe, che molti di questi non sono ingrado di fare quel mestiere. Credo vada fatto un approfondimento in talsenso, perche il commissariamento non puo diventare il modo ordinariodi gestire alcuni problemi nel nostro Paese. Cio detto, ci sono Regioniche non compaiono in nessuno di questi elenchi, a testimonianza che leregole funzionano se c’e qualcuno che riesce a fare le bonifiche e le de-purazioni, che riesce a smaltire interamente i rifiuti delle Regioni. Altrenon ci riescono, ma le regole sono le stesse.

I termini imposti nelle diffide non sono tutti scaduti e la situazione equotidianamente monitorata dal mio Ministero. In dieci casi gli enti terri-toriali hanno adempiuto a quanto richiesto nei termini imposti con le dif-fide e in istruttoria. Di tutto cio si raccoglie la documentazione, al finedella trasmissione alla Commissione europea per il calcolo della terza san-

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zione semestrale. Sara impegno del mio Ministero proseguire nel cospicuolavoro di impulso e monitoraggio delle diverse amministrazioni locali.

Mi piace ricordare che il Governo si e fatto promotore dell’approva-zione, in sede di legge di stabilita, di una norma volta a rendere piu celereed efficace l’intervento sostitutivo dello Stato, a garanzia di importanti di-ritti fondamentali degli individui nonche del corretto adempimento degliobblighi europei.

Spendo qualche parola sulla rivalsa. Sempre in considerazione del-l’importanza che questo argomento riveste per il Governo, al fine di assi-curare una tempestiva esecuzione delle sentenze di condanna, la legge distabilita ha previsto una novita: e stato attivato un meccanismo di com-pensazione con i trasferimenti che lo Stato deve effettuare alle Regioni re-sponsabili della violazione in base alle sanzioni, compensazioni per lequali non sara piu necessario acquisire l’intesa delle amministrazioni lo-cali e regionali coinvolte.

Per quanto riguarda la questione relativa ai rifiuti di apparecchiatureelettriche ed elettroniche (RAEE), sollevata dal senatore Dalla Zuanna, inparticolare in merito all’attuazione dell’articolo 18 del decreto legislativon. 49 del 2014, come ricordava lo stesso senatore, il sottosegretario De-gani ha gia avuto modo di riferire alle Commissioni ambiente. Farei per-tanto a meno di ripetere la risposta di questa mattina, pero sono pronto aprendere in seria considerazione l’impulso che viene dal senatore DallaZuanna e da tutti i senatori che hanno presentato l’interrogazione per ve-dere in quale modo possiamo anticipare le decisioni dell’Europa perche ilproblema e reale, esiste. Bisogna vedere, dal punto di vista normativo,quali possibilita di intervento abbiamo a questo fine.

Per quanto riguarda il problema della Caffaro-Brescia srl, sapete chec’e un’attenzione particolare del Governo su questo tema. Il mio Ministeroha stanziato a favore del SIN Brescia-Caffaro la somma di 6.752.727 euroa valere sul decreto ministeriale n. 308. Le predette risorse sono gia statetutte trasferite alla Regione Lombardia e disciplinate nell’ambito dell’Ac-cordo di programma per la definizione degli interventi di messa in sicu-rezza e successiva bonifica nel sito di interesse nazionale Brescia-Caffaro,sottoscritto in data 29 settembre 2009. E stata quindi trasferita a favoredella Regione Lombardia un’ulteriore somma di 1.106.064 euro.

Successivamente all’individuazione dei soggetti attuatori degli inter-venti previsti nel sopracitato Accordo di programma, il mio Ministeroha sottoscritto quattro accordi convenzionali, rispettivamente con la Soge-sid spa, l’ASL di Brescia, l’Istituto superiore di sanita e l’ARPA Lombar-dia. (Richiami del Presidente).

Signor Presidente, mi avvio a concludere. Per quanto riguarda i 50milioni di euro, ho gia ribadito piu volte che tali risorse sono state chiestesulla programmazione delle risorse europee 2014-2020 e confido che pos-sano arrivare in tempi brevi.

Mi dispiace, vi sono altri elementi di risposta nella relazione, ma iltempo a disposizione e terminato.

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PRESIDENTE. Hanno adesso facolta di replicare gli interroganti, perun minuto ciascuno.

DALLA ZUANNA (PD). Domando di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facolta.

DALLA ZUANNA (PD). Signor Ministro, la ringrazio per la rispo-sta.

Mi auguro che si possa stabilire una stretta interlocuzione con gli uf-fici del suo Ministero e con lei, perche altrimenti rischiamo di riempirci diparole su questi temi senza dare attuazione a misure che possono esseremolto semplici che consentirebbero, per una volta, vedere l’Italia spingerel’azione dell’Europa piuttosto che, come spesso accade in tema di rifiuti,rincorrere affannosamente le buone pratiche di altri. Mi auguro che questoriusciremo a farlo.

PELINO (FI-PdL XVII). Domando di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facolta.

PELINO (FI-PdL XVII). Signor Ministro, prendo atto delle sue rispo-ste, ma devo evidenziare che in alcuni casi, come ad esempio quello del-l’ILVA, vi e stata una totale disconnessione tra il mondo reale e l’azioneintrapresa per bonificare e, al contempo, far proseguire l’attivita indu-striale. Ricordo che il proseguimento della produzione consente di soste-nere posti di lavoro, fondamentali per la vita di migliaia di famiglie.

L’augurio, quindi, e che anche le bonifiche industriali, cosı come lagestione dei siti di smaltimento dei rifiuti, non diventino un affare troppocostoso per i contribuenti italiani, un’occasione troppo facile per le mafieed un problema che, come troppo spesso accade in Italia, si trascina peranni perennemente irrisolto.

BERTOROTTA (M5S). Domando di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facolta.

BERTOROTTA (M5S). Signor Presidente, mi riservo di ringraziare ilMinistro quando dara la risposta al quesito da me posto.

In ogni caso, gli facilito il compito, in quanto il 25 febbraio scorso hopresentato un’interrogazione sul tema dei barconi. Ritengo necessario cheil Governo dia un concreto segnale contro la nomea che ci siamo fatti nelmondo con riferimento alla mala gestio dei rifiuti. In particolare, ritengoche l’utilizzo dei barconi possa diventare uno strumento utile per aumen-tare le opportunita lavorative, non solo dei pescatori dei territori dellezone di prima accoglienza, ma di tutti quei privati disposti ad intrapren-dere attivita di turismo nel proprio territorio. Tra l’altro, si potrebbero

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cosı evitare i costi di smaltimento in discarica che pesano sulle casse delloStato.

Qualcuno mi ha anche consigliato di pensare al recupero dei barconiper soddisfare finalita di decoro monumentale e museale, di cui potra go-dere certamente tutto il territorio nazionale. Qualche cooperativa sicilianami ha perfino suggerito di piazzare alcune di queste barche nei parchi gio-chi dei bambini, cosı da diventare strumenti ludici ed educativi che raffor-zino la memoria delle tante stragi avvenute nel nostro territorio e nel no-stro mare.

DI BIAGIO (AP (NCD-UDC)). Domando di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facolta.

DI BIAGIO (AP (NCD-UDC)). Signor Ministro, la ringrazio per leevidenze che ha inteso condividere con quest’Assemblea, nonostante lostringente rigore del nostro Presidente, che non le ha consentito di darespiegazioni utili a tutti i colleghi in relazione alle loro richieste.

Sono sicuro che il confronto di oggi possa essere utile al fine di at-tirare sempre di piu l’attenzione su problematiche che hanno effetti direttied immediati sulla vita dei nostri cittadini. Sono soddisfatto di quanto leioggi ci ha detto, dimostrando ancora una volta la grande determinazionedi questo Governo a mettere in atto tutte le misure che possono condurreverso un miglioramento della qualita dell’ambiente.

PRESIDENTE. Senatore Di Biagio, i tempi sono dovuti alla direttatelevisiva, che consente una divulgazione molto piu ampia dell’ordinariodelle ragioni esposte.

BENCINI (Misto-Idv). Domando di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facolta.

BENCINI (Misto-Idv). Signor Presidente, signor Ministro, le risorseche occorrono per le bonifiche sono veramente ingenti, per cui anche l’at-tesa di questi 50 milioni di euro non e cosa da poco. Vorremmo pero, chelo Stato e le Regioni prevenissero gli scempi ambientali causati dalleaziende private per negligenza e per un loro utile personale, perche peril santo quattrino si fa di tutto e di piu: si uccide il pianeta e si uccidonole persone. Alla base, comunque, c’e sempre una responsabilita di chi ge-stisce il territorio, delle Regioni, dei Comuni e di chi non fa effettiva-mente i controlli, oltre che la noncuranza e l’illegalita di chi e amministra-tore e proprietario delle aziende che hanno questo tipo di atteggiamenti.

Capisco che nella vita non si puo essere eterni, ne vivere a lungo, macapisco anche, e vorrei perorare questa causa, che si desideri avere unavita di qualita, ammalandosi il meno possibile. Occorre rispettare l’am-biente e le persone perche, come spesso dico, la vita e un po’ come la

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scaletta di un pollaio: e corta, ma non deve essere ridotta in un modo chenon si puo dire. La vita deve essere di qualita, ecco perche e necessario ilrispetto – insisto – della legalita, dell’ambiente, delle persone e della qua-lita.

BATTISTA (Aut (SVP, UV, PATT, UPT)-PSI-MAIE). Domando diparlare.

PRESIDENTE. Ne ha facolta.

BATTISTA (Aut (SVP, UV, PATT, UPT)-PSI-MAIE). Signor Presi-dente, ringrazio il Ministro della risposta. Parliamo di un sito dove cisono state 3.000 tonnellate di rifiuti tombati e il tombamento e comunquel’ammissione di una sconfitta delle precedenti amministrazioni, com’estata gestita l’attivita industriale e soprattutto ambientale in quell’area.Al momento ci sono altrettante migliaia di tonnellate di rifiuti pericolosiancora da smaltire.

Ribadisco la mia preoccupazione sulle autorizzazioni che sono stateaccordate dagli enti preposti per la costruzione del nuovo capannone, per-che dalla sua risposta si evince che i lavori sono avvenuti prima dell’emis-sione del decreto interministeriale, che data 2 novembre. Questo ci fa ap-prezzare quanto lei ha detto, perche ovviamente servirebbe un maggiorecollaborazione ed un maggiore impegno degli enti locali per monitorarequello che avviene nel nostro territorio. Mi dispiace tuttavia dover sotto-lineare che la proprieta, in sede di Conferenza dei servizi, forse dovevadire che i lavori erano gia stati iniziati.

COMPAGNONE (AL-A). Domando di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facolta.

COMPAGNONE (AL-A). Signor Ministro, la ringrazio per la risposta.Leggero con attenzione la sua relazione sul SIN di Gela. Tenevo comun-que ad esporre questa idea, cui la prego di prestare attenzione, verifican-done la fattibilita: da un lato abbiamo le bonifiche da fare sul sito di Gelae dall’altro abbiamo operatori che rischiano di essere licenziati per man-canza di lavoro. Cerchiamo di far incontrare le due cose: si tratta di lavo-ratori che hanno gia esperienza di un impianto che si e occupato di chi-mica, dunque si potrebbero utilizzare, formandoli adeguatamente, perfare le bonifiche attese da diciassette anni risparmiando denaro pubblicoed evitando contemporaneamente di licenziarli. Al di la della relazionedel Ministero, infatti, bisognera vedere se alle parole si aggiungono i fattie quindi se concretamente si riuscira a dare una risposta in termini di be-nessere e di qualita della vita.

TARQUINIO (CoR). Domando di parlare.

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PRESIDENTE. Ne ha facolta.

TARQUINIO (CoR). Signor Ministro, certamente il suo compito emolto gravoso. Il governo dell’ambiente e questione difficilissima, special-mente negli ultimi anni, nei quali la sensibilita ambientale e esplosa, comeperaltro e giusto che sia. Capisco che lei abbia la piena lucidita dei pro-blemi da un passaggio del suo intervento, nel quale ha evidenziato cio chedicevo io, e cioe i ritardi di enti locali ed enti regionali. Mi auguro,quindi, che al piu presto si prenda in mano il meccanismo.

Vorrei dire poi ai colleghi qui presenti che il problema ambientaleriguarda l’Italia intera, da Milano fino a Trapani e parlare dei problemilocali e l’errore piu grave che si possa fare. La problematica e comples-siva e quindi va affrontata complessivamente, per questo insisto che siaaffrontata a livello nazionale.

La consapevolezza del Ministro mi rende fiducioso rispetto a cio chesara. Le risorse necessarie sono enormi, i soldi in Europa ci sono, qualchealtra cosa potremo fare, ma credo che la strada giusta sia stata intrapresa.Seguiremo con molta collaborazione l’attivita del Ministro e poi, tuttiquanti, giudicheremo.

Mozioni, interpellanze e interrogazioni, annunzio

PRESIDENTE. Le mozioni, interpellanze e interrogazioni pervenutealla Presidenza saranno pubblicate nell’allegato B al Resoconto della se-duta odierna.

Ordine del giornoper la seduta di martedı 8 marzo 2016

PRESIDENTE. Il Senato tornera a riunirsi in seduta pubblica martedı8 marzo, alle ore 16,30, con il seguente ordine del giorno:

Seguito della discussione dei disegni di legge:

1. Delega al Governo per la riforma organica della magistraturaonoraria e altre disposizioni sui giudici di pace (1738).

– CALIENDO ed altri. – Riforma organica della magistraturaonoraria e disposizioni in materia di ufficio del giudice di pace (548).

– SCILIPOTI ISGRO. – Istituzione del ruolo dei magistrati dicomplemento per vice procuratori onorari della Repubblica e giudicionorari di tribunale (630).

– LUMIA ed altri. – Riforma della magistratura onoraria, rior-dino degli uffici giudicanti di primo grado e interventi urgenti perla definizione del contenzioso pendente (1056).

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– STEFANI. – Disposizioni concernenti riforma organica del-l’ufficio del giudice di pace (1202).

– GAMBARO ed altri. – Disposizioni in materia di procedi-mento monitorio e sulla competenza esclusiva del giudice di pace(1292).

– RICCHIUTI. – Delega al Governo per l’istituzione dell’Uffi-cio per il processo attraverso la contestuale riforma organica dellamagistratura onoraria, e altre disposizioni sull’ufficio del giudice dipace (1798) (Voto finale con la presenza del numero legale) – (Re-lazione orale).

2. Disposizioni concernenti la partecipazione dell’Italia alle mis-sioni internazionali (1917) (Approvato dalla Camera dei deputati).

La seduta e tolta (ore 17,15).

Licenziato per la composizione e la stampa dall’Ufficio dei Resoconti parlamentari alle ore 21,15

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Allegato B

Congedi e missioni

Sono in congedo i senatori: Anitori, Bignami, Bubbico, Cappelletti,Cassano, Cattaneo, Chiavaroli, Ciampi, Comaroli, Della Vedova, DePoli, D’Onghia, Donno, Formigoni, Gentile, Giacobbe, Giarrusso, Lanzil-lotta, Lezzi, Minniti, Monti, Munerato, Nencini, Olivero, Pepe, Piano, Piz-zetti, Puglia, Rubbia, Scavone, Serra, Stucchi, Vicari, Zavoli e Zin.

Sono assenti per incarico avuto dal Senato i senatori: Gambaro, perattivita del Consiglio d’Europa; Bisinella, per attivita della 1ª Commis-sione permanente; Casson, Crimi, Esposito Giuseppe e Marton, per attivitadel Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica.

Gruppi parlamentari, nuova denominazione di componente

Il Presidente del Gruppo Misto ha comunicato che la componente«Sinistra Ecologia e Liberta», costituita all’interno del Gruppo, ha cam-biato la propria denominazione in «Sinistra Italiana – Sinistra Ecologia Li-berta».

Ne fanno parte i senatori De Petris, Barozzino, Bocchino, Campa-nella, Cervellini, De Cristofaro, Mineo e Petraglia.

Conseguentemente la componente «L’Altra Europa con Tsipras»cessa di esistere.

Commissioni permanenti, richieste di osservazioni su atti

Con riferimento allo schema di decreto del Presidente della Repub-blica concernente regolamento recante disciplina semplificata della ge-stione delle terre e rocce da scavo (n. 279), la 8ª Commissione permanentepotra formulare le proprie osservazioni alla 13ª Commissione entro il 21marzo 2016.

Disegni di legge, annunzio di presentazione

Senatore Buccarella Maurizio

Disposizioni in materia di detrazione delle spese di giudizio (2259)

(presentato in data 01/3/2016);

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senatori Vacciano Giuseppe, Molinari Francesco, Campanella Francesco,Bencini Alessandra, Mussini Maria, De Petris Loredana, De Pietro Cri-stina, Bocchino Fabrizio, Fucksia Serenella, Romani Maurizio, SimeoniIvana

Disposizioni per l’abolizione dell’anatocismo bancario (2260)

(presentato in data 01/3/2016);

senatori Buemi Enrico, Orellana Luis Alberto, Longo Fausto Guilherme

Norme sulle persone adottanti (2261)

(presentato in data 01/3/2016);

senatori Scalia Francesco, Puppato Laura, Santini Giorgio, Sollo Pasquale,Spilabotte Maria, Moscardelli Claudio, Mastrangeli Marino Germano,Conte Franco, Dalla Zuanna Gianpiero, De Pin Paola, Cucca GiuseppeLuigi Salvatore, Idem Josefa, Bocchino Fabrizio, Valdinosi Mara

Disposizioni per il contenimento del consumo di suolo (2262)

(presentato in data 02/3/2016);

senatori Ricchiuti Lucrezia, Rossi Gianluca, Lai Bachisio Silvio, FornaroFederico, Migliavacca Maurizio, Tocci Walter, Puppato Laura, AlbanoDonatella, Ruta Roberto

Misure per il recupero dei crediti insoluti nella pubblica amministrazione(2263)

(presentato in data 02/3/2016);

senatori Gualdani Marcello, Dalla Tor Mario

Disposizioni per il riconoscimento della maggiore eta al raggiungimentodei sedici anni (2264)

(presentato in data 02/3/2016);

senatori Di Maggio Salvatore Tito, Bonfrisco Anna Cinzia, Bruni France-sco, Compagna Luigi, D’Ambrosio Lettieri Luigi, Liuzzi Pietro, Milo An-tonio, Perrone Luigi, Tarquinio Lucio, Zizza Vittorio

Disposizioni in materia di accesso, e successivo rientro, dei magistrati allecariche elettive europee, nazionali e territoriali, nonche agli incarichi nonelettivi di ogni livello di governo (2265)

(presentato in data 02/3/2016);

senatore Angioni Ignazio

Legge quadro nazionale per il riconoscimento e la valorizzazione del ca-regiver familiare (2266)

(presentato in data 02/3/2016);

senatrice Fissore Elena

Norme per la disciplina delle reti commerciali indipendenti (2267)

(presentato in data 03/3/2016);

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senatori Del Barba Mauro, Filippi Marco, Fedeli Valeria, Angioni Ignazio,Borioli Daniele Gaetano, Cociancich Roberto, Collina Stefano, CuomoVincenzo, Dalla Zuanna Gianpiero, Esposito Stefano, Idem Josefa, Mar-cucci Andrea, Orru’Pamela Giacoma Giovanna, Pagliari Giorgio, PuglisiFrancesca, Rossi Gianluca, Scalia Francesco, Spilabotte Maria, Tocci Wal-ter, Vaccari Stefano, Cucca Giuseppe Luigi Salvatore

Disposizioni in materia di sharing economy (2268)

(presentato in data 03/3/2016);

senatori Granaiola Manuela, Tomaselli Salvatore

Modifiche alle disposizioni in materia di concessioni demaniali marittimecon finalita turistico-ricreative (2269)

(presentato in data 03/3/2016);

senatore Candiani Stefano

Disposizioni volte a vietare il ricorso alla pratica della maternita surrogataall’estero (2270)

(presentato in data 03/3/2016).

Governo, trasmissione di atti per il parere

Il Ministro dei beni e delle attivita culturali e del turismo, con letterain data 26 febbraio 2016, ha trasmesso – per l’acquisizione del parere par-lamentare, ai sensi dell’articolo 12, comma 1, del decreto legislativo 31maggio 2011, n. 91 – lo schema di decreto ministeriale relativo all’armo-nizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio delle ammini-strazioni pubbliche, con riferimento agli istituti di cui all’articolo 30,commi da 1 a 4, del regolamento di cui al decreto del Presidente del Con-siglio dei ministri 29 agosto 2014, n. 171 (n. 282).

Ai sensi della predetta disposizione e dell’articolo 139-bis del Rego-lamento, lo schema di decreto e deferito alla 7ª Commissione permanente,che esprimera il parere entro il termine del 2 aprile 2016. L’atto e altresıdeferito – per le conseguenze di carattere finanziario – alla 5ª Commis-sione che esprimera il proprio parere entro il medesimo termine del 2aprile 2016.

Governo, trasmissione di documenti

Il Presidente del Consiglio dei ministri, con lettera in data 29 feb-braio 2016, ha inviato, ai sensi dell’articolo 38, della legge 3 agosto2007, n. 124, la relazione sulla politica dell’informazione per la sicurezza,relativa all’anno 2015.

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Il predetto documento e stato trasmesso, ai sensi dell’articolo 34,comma 1, secondo periodo, del Regolamento, alla 1ª e alla 4ª Commis-sione permanente (Doc. XXXIII, n. 3).

Corte dei conti, trasmissione di documentazione

Il Presidente della Corte dei conti, con lettera in data 25 febbraio2016, ha inviato, ai sensi dell’articolo 13, comma 5, del decreto-legge22 dicembre 1981, n. 786, convertito, con modificazioni, dalla legge 26febbraio 1982, n. 51 e successive modificazioni, e dell’articolo 7, comma7, della legge 5 giugno 2003, n. 131, e successive modificazioni, la rela-zione – approvata dalla Sezione delle autonomie della Corte stessa con de-liberazione n. 8 del 4 febbraio 2016 – sulla gestione finanziaria degli entilocali per l’esercizio 2014.

Il predetto documento e stato trasmesso, ai sensi dell’articolo 131 delRegolamento, alla 1ª, alla 5ª e alla 6ª Commissione permanente (Doc.XLVI, n. 5).

Il Presidente della Corte dei conti, con lettera in data 25 febbraio2016, ha inviato, ai sensi dell’articolo 3, comma 6, della legge 14 gennaio1994, n. 20, e successive modificazioni, e dell’articolo 7, comma 7, dellalegge 5 giugno 2003, n. 131, e successive modificazioni, la relazione –approvata dalla Sezione delle autonomie della Corte stessa con delibera-zione n. 7 del 4 febbraio 2016 – sulla gestione finanziaria delle regioniper l’esercizio 2014.

Il predetto documento e stato trasmesso, ai sensi dell’articolo 131 delRegolamento, alla 1ª, alla 5ª e alla 6ª Commissione permanente (Doc.XLVII, n. 2).

Mozioni, apposizione di nuove firme

Il senatore Cucca ha aggiunto la propria firma alla mozione 1-00524del senatore Romano ed altri.

Interrogazioni

LUCIDI, BERTOROTTA, AIROLA, SANTANGELO, COTTI,MONTEVECCHI, BLUNDO. – Al Ministro degli affari esteri e della coo-perazione internazionale. – Premesso che:

il 25 gennaio 2016 scompare a Il Cairo un cittadino italiano, GiulioRegeni, ritrovato poi deceduto il 3 febbraio 2016 al margine di una strada,situata a circa 30 chilometri dalla capitale egiziana. Il 31 gennaio 2016 ilMinistero degli affari esteri e della cooperazione internazionale ufficia-lizza la scomparsa, dichiarando le generalita del ragazzo e inquadrandolo

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come Cambridge PhD student AUC visiting scholar italian national. Inol-tre lo stesso 31 gennaio 2016 gli amici di Giulio Regeni lanciano unacampagna social-media identificata dall’hashtag «WhereIsGiulio»;

considerato che:

in un recente articolo apparso su «Il Sole 24-ore» del 27 febbraio2016 dal titolo «Io, insegnante di Giulio e quelle accuse indegne», a firmadi Gilbert Achcar, professore di Studi sullo sviluppo e relazioni internazio-nali alla School of oriental and african studies (SOAS), Universita di Lon-dra, il professore stesso tenta di chiarire la posizione del ricercatore ita-liano sia in termini istituzionali che in termini economici;

a giudizio degli interroganti, le parole del professor Achcar nonchiariscono appieno le relazioni e modalita secondo le quali il cittadinoitaliano conduceva la propria attivita lavorativa, vale a dire non viene spe-cificato il rapporto giuridico tra il ricercatore e la sua Universita di rife-rimento;

si apprende da fonti di stampa («L’Huffington Post», del 15 feb-braio 2016) di una ipotesi secondo la quale: «Giulio Regeni, il giovanericercatore italiano ucciso al Cairo, sarebbe stato tradito da alcuni reportuniversitari finiti nelle mani dei servizi segreti egiziani»,

si chiede di sapere:

quali siano le modalita con cui l’Universita di Cambridge avrebbegestito la permanenza di Giulio Regeni in Egitto e quali siano state leeventuali autorizzazioni emesse e le procedure diplomatiche seguite, ancherelativamente all’aspetto assicurativo, nonche quali siano le fonti economi-che che avrebbero consentito a Regeni il sostentamento durante la sua per-manenza in Egitto;

quale sia il numero di studenti e ricercatori di nazionalita italiana,afferenti ad Universita straniere o italiane, che, per motivi di studio o ri-cerca, si trovano in scenari internazionali pericolosi e quali siano le mo-dalita e procedure con cui viene gestita la loro permanenza all’estero, an-che per quanto concerne i profili di sicurezza, economico e assicurativo.

(3-02642)

D’AMBROSIO LETTIERI, BRUNI, LIUZZI, PERRONE, TARQUI-NIO, ZIZZA. – Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. – Premessoche a quanto risulta agli interroganti:

il contratto di programma 2012-2016 – parte investimenti, tra ReteFerroviaria Italiana SpA e il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti,pur essendo relativo al periodo 2012-2016, e stato sottoscritto tra le partiin data 8 agosto 2014 e trasmesso dal Governo al Parlamento in data 24dicembre 2014;

tale ritardo nella sottoscrizione e nell’esame da parte delle Com-missioni parlamentari, rispetto al periodo di vigenza del contratto, siascrive ad una prassi spesso reiterata negli ultimi anni, che appare peroad avviso degli interroganti censurabile, in quanto rinvia la reale operati-vita delle risorse finanziarie per i vari progetti di investimento, riducendo

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notevolmente l’utilita del contratto stesso come strumento di programma-zione;

il 25 febbraio 2015, l’8ª Commissione permanente (Lavori pub-blici, comunicazioni) del Senato aveva formulato un parere sull’atto delGoverno n. 132 (schema di decreto ministeriale, recante approvazionedel Contratto di programma 2012-2016 – Parte investimenti, sottoscrittoin data 8 agosto 2014 tra la societa Rete ferroviaria italiana (RFI) SpAe il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti) recante l’approvazionedel contratto in questione, nel quale sottoponeva diverse osservazioni,tra cui « atteso il forte divario tra i fondi gia stanziati per le opere in corsoe quelli ancora necessari per le opere programmatiche, appare opportunodefinire in modo piu esplicito e dettagliato nel Contratto di programmail quadro delle priorita, e quindi delle opere, sulle quali concentrare le ri-sorse gia disponibili»;

l’articolo 1, comma 10, del decreto-legge 12 settembre 2014, n.133 convertito, con modificazioni, dalla legge 11 novembre 2014, n.164 (cosiddetto Sblocca Italia), con cui e stato definitivamente approvatoil contratto e la legge di stabilita per il 2015 (di cui alla legge n . 190 del2014) hanno previsto un ulteriore finanziamento, pari a circa 9 miliardi dieuro, dei quali, tuttavia, la maggior parte e destinata al centro-nord Italia esolo un decimo del totale degli investimenti previsti per il piano trasporti,sara destinato alle citta metropolitane del Sud;

risulta, inoltre, che dal 14 ottobre 2015, quando e stato reso notol’accordo sul prolungamento della tratta Frecciarossa Milano-Bari fino a?Lecce, a partire dalla prossima estate, non sia pervenuto alcun aggiorna-mento sulle modalita ed i tempi di attivazione del servizio, ne sulle risorseche saranno effettivamente assegnate al progetto;

considerato che:

dallo stesso contratto di programma 2012-2016 emergerebbe chia-ramente una penalizzazione del Sud Italia, insita nel fatto che su un totaledi 73,6 miliardi di euro di investimenti previsti, solo 13,8 andranno al Sud,quindi appena il 19 per cento. Una sproporzione evidente, che produrral’effetto di aumentare ancor di piu il divario fra un’Italia ad alta velocitaed un Sud, in proporzione, sempre piu arretrato nelle infrastrutture comenelle priorita delle istituzioni;

i cittadini si sono mossi, aderendo in massa alla petizione propostadal «Nuovo Quotidiano di Puglia», che ha ottenuto piu di 30.000 sottoscri-zioni; cosı come diversi parlamentari stanno facendo sentire la loro voce,con numerose sollecitazioni al Governo ed interrogazioni puntuali al Mi-nistro competente;

considerando, inoltre, che:

nel novembre 2015, il Governo aveva varato un masterplan per ilMezzogiorno, cioe un progetto comune con istituzioni, forze economiche esociali, ricercatori, cittadini, proprio al fine di adottare misure atte a col-mare il divario, sempre piu pronunciato, di produzione e reddito tra Mez-zogiorno e Centro-Nord, facendo leva sui punti di forza del tessuto econo-

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mico meridionale (aerospazio, elettronica, siderurgia, chimica, agroindu-stria, turismo);

per riqualificare ed incoraggiare il potenziale delle Regioni e dellecitta metropolitane del meridione, adeguandole agli standard di dinamicitadel resto d’Italia, dando respiro industriale ai servizi, accrescendone l’ef-ficienza e l’efficacia nel rispondere ai bisogni delle comunita locali, non sipuo evidentemente prescindere da una mobilita efficiente sul territorio na-zionale, la quale deve essere garantita da una rete ferroviaria adeguata alleesigenze di un Paese, un intero Paese e non solo determinate regioni, chemira ad essere competitivo con il resto d’Europa,

si chiede di sapere:

se il Ministro in indirizzo, dopo aver egli stesso ribadito l’innega-bile arretratezza infrastrutturale del sud Italia, abbia valutato di chiarire aicittadini e alle istituzioni l’effettivo inserimento del prolungamento delFrecciarossa Milano-Bari fino a Lecce, nei nuovi accordi tra Governo,Rete Ferroviaria Italiana e Trenitalia;

se non ritenga prioritario un intervento, anche normativo, al fine digarantire l’erogazione del servizio entro il termine, promesso inizialmente,dell’estate 2016 ed un incentivo alla razionalizzazione nelle risorse finan-ziarie, volta ad un piu equo bilanciamento degli investimenti, in favore ditutte le regioni italiane.

(3-02643)

CAPPELLETTI, SCIBONA, ENDRIZZI, TAVERNA, AIROLA,MONTEVECCHI, GIARRUSSO, CIOFFI, DONNO, MORONESE, BUC-CARELLA, GAETTI, PUGLIA, MANGILI. – Ai Ministri delle infrastrut-

ture e dei trasporti e dell’economia e delle finanze. – Premesso che si ap-prende da notizie di stampa pubblicate da «Il Mattino di Padova» del 9febbraio 2016 che «il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, Re-gione del Veneto e Provincia Autonoma di Trento hanno condiviso aRoma il documento conclusivo riguardante il corridoio infrastrutturale diinterconnessione del Trentino con il Veneto: salta, di fatto, la cosiddettaValdastico Nord, ovvero il collegamento fra la A31 e la A22. Ci sarannoinvece un corridoio di collegamento viario tra la Valle dell’Astico, Valsu-gana e Valle dell’Adige; un’ottimizzazione dei collegamenti tra la SS 47della Valsugana e la SS 12 del Brennero, in provincia di Trento; un effi-cientamento dei collegamenti che percorrono la Valsugana in territorio ve-neto»;

considerato che:

un articolo de «il Fatto Quotidiano» del 10 agosto 2015 riportache, dopo mesi di trattative con i soci Intesa Sanpaolo, Astaldi e famigliaTabacchi, la societa A4 Brescia-Padova e la A31 Vicenza-Piovene-Roc-chette diventeranno spagnole;

risulta agli interroganti che il presidente della societa Brescia-Pa-dova e Flavio Tosi, il cui braccio destro Fabio Venturi e stato condannatoin primo grado a un anno e 3 mesi di reclusione e il cui vice sindaco, VitoGiacino, e stato condannato a 5 anni per corruzione. Il presidente del

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gruppo A4 Holding (che controlla anche la societa Brescia-Padova) e At-tilio Schneck, imputato nell’ambito del processo sui rifiuti tossici seppel-liti sotto la Valdastico sud. Inoltre, il gruppo delle concessionarie autostra-dali Abertis, quotato alla borsa di Madrid, ha firmato l’accordo per l’ac-quisto del controllo di A4 Holding, a cui fanno capo le due autostrade.L’offerta per la quota di controllo valorizza intorno a 1.200.000.000euro la societa, partecipata anche da Provincia, Comune e Camera di com-mercio di Milano, Bergamo, Verona e Vicenza, Provincia e Camera dicommercio di Brescia e Venezia e Camera di commercio di Padova;

relativamente all’operazione, il primo firmatario del presente attodi sindacato ispettivo ha presentato un esposto alla magistratura contabile,nonche all’Autorita nazionale anticorruzione in cui si legge che «Se l’ope-razione andasse in porto, dalla proroga della concessione, frutto unica-mente della decisione del Governo, le societa che controllano la A4SpA ricaverebbero dunque ben 1.200 milioni di euro, oltre ai guadagni re-lativi agli anni 2013, 2014 e 2015 (anni di proroga della concessione, sca-duta nel giugno del 2013), stimabili in circa 300 milioni di euro, sullabase del fatto che il margine operativo lordo del 2012 e stato di oltre137 milioni e quello del 2013 oltre 159 milioni; questo miliardo e mezzonon avrebbe richiesto alcun tipo di particolare impegno, sforzo o investi-mento da parte della societa, poiche il completamento della A31 sarebbe acarico della societa Abertis»;

la concessione della Brescia-Padova e giunta a scadenza naturalenel 2013 e non e stata messa a gara contrariamente a quanto suggeritodalle istituzioni europee, impedendo allo Stato di beneficiare dei relativiincassi;

a parere degli interroganti, il Governo ha preferito prorogare laconcessione, consentendo alla societa Brescia-Padova di incamerare utiliper circa 300 milioni di euro in 3 anni senza alcun investimento per il fu-turo. Tali investimenti non saranno mai sostenuti dagli attuali soci, tuttiprivati, visto che banca Intesa, Astaldi e la famiglia Tabacchi si sonogia accordati con Abertis per vendere, per 1,2 miliardi di euro, entro lafine dell’anno 2016. Il Governo ha di fatto trasferito un patrimonio pub-blico, dal quale avrebbe potuto ricavare la suddetta somma, a una societaprivata;

considerato infine che in data 21 febbraio 2016, sul «Giornale diVicenza», e stato pubblicato l’articolo «Valdastico nord, possiamo iniziarei lavori», in cui si evidenzia che il presidente della Brescia-Padova, FlavioTosi, e sindaco di Verona, garantirebbe la prosecuzione dell’opera equindi il prolungamento della concessione,

si chiede di sapere:

se e quando, alla luce dell’eliminazione del progetto dell’auto-strada «Valdastico nord», intendano finalmente procedere alla gara pub-blica per l’assegnazione della concessione sull’autostrada A4;

quali iniziative di competenza intendano intraprendere a difesa delpatrimonio pubblico in questione, il cui ricavato e stato inspiegabilmenteper anni ceduto gratuitamente ad una societa privata;

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se intendano intervenire, nell’ambito delle proprie attribuzioni, econ quali modalita, nei confronti dei responsabili di cio che, a parere degliinterroganti, si configura come un imponente danno erariale.

(3-02644)

STEFANO. – Al Ministro delle politiche agricole alimentari e fore-stali. – Premesso che:

la «Cantina sperimentale» di Barletta e una realta che vanta la pro-pria istituzione nel marzo 1879 e si e resa protagonista, nel corso di piu diun secolo di attivita, per lo sviluppo della vitivinicoltura nella citta di Bar-letta, nonche nell’ambito territoriale appulo-lucano e meridionale, con ri-flessi positivi anche in ambito nazionale.;

nell’agosto 2007, con la ristrutturazione del CRA (Centro ricercaper l’enologia), la Sezione operativa periferica di Barletta dell’Istituto spe-rimentale per l’enologia ha cessato di esistere come struttura autonoma ede stata annessa, quale cantina sperimentale, all’unita di ricerca per l’uvada tavola e la vitivinicoltura in ambiente mediterraneo di Turi, che afferi-sce al Dipartimento di trasformazione e valorizzazione dei prodotti agro-industriali del CRA;

e stata data notizia all’interrogante dell’esecuzione dei decretiemessi dal commissario straordinario del Consiglio per la ricerca in agri-coltura e l’analisi dell’economia agraria che prevedono la chiusura di que-sto centro sperimentale;

l’amministrazione comunale di Barletta ha piu volte lamentato ilmancato coinvolgimento su tale determinazione, nonostante la reiteratamanifestazione di totale disponibilita a recuperare strutture che potesseroessere utilizzate per continuare a sostenere la riorganizzazione e ristruttu-razione dell’ente stesso, avviando anche possibili progetti di ricerca finan-ziabili a livello comunitario;

sempre piu forte e la protesta e lo stato di allarme delle associa-zioni produttive operanti in quella che e una realta agricola che sostienebuona parte dell’economia locale,

si chiede di sapere se il Ministro in indirizzo non intenda rivederel’indirizzo e la determinazione assunta in ragione di soluzioni piu ponde-rate, nel rispetto e salvaguardia di quello che rimane un patrimonio perl’economia e la vocazione del territorio di Barletta.

(3-02645)

STEFANO. – Al Ministro per gli affari regionali e le autonomie. –Premesso che:

il comma 529 dell’art. 1 della legge n. 147 del 2013 (legge di sta-bilita per il 2014) consente alle sole Regioni di procedere alla stabilizza-zione del personale precario che abbia maturato 36 mesi di anzianita al 31dicembre 2013, termine differito al 31 dicembre 2015 dal comma 776 del-l’art. 1 della legge n. 208 del 2015 (legge di stabilita per il 2016);

con la legge regionale n. 47 del 2014, la Regione Puglia ha rece-pito quanto disposto dal suddetto comma 529, tentando di fornire una ri-

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sposta al precariato non esclusivamente regionale, e con l’art. 4 dellastessa legge, anche degli enti e amministrazioni territoriali con funzionistrumentali ad essa;

tale provvedimento normativo e stato successivamente impugnatodal Governo, che ha ritenuto che alcune disposizioni in materia di stabi-lizzazione del personale fossero in contrasto con i principi stabiliti dallalegislazione statale;

il 25 febbraio 2016, con sentenza n. 37, la Corte costituzionale si eespressa nel merito, considerando incostituzionale il suddetto articolo 4della legge regionale n. 47 del 2014, che estendeva anche «alle agenzieregionali, agli enti, all’Autorita di bacino e alle societa in house della Re-gione Puglia» quanto previsto dalla disciplina statale sulla stabilizzazionedel personale precario;

sembra pertanto rimanere oscura la logica del legislatore nazionalein tale merito, dal momento che consente, di fatto, una sanatoria per ilsolo personale precario regionale, non considerando le altre amministra-zioni pubbliche, che, come ad esempio l’ARPA, si avvalgono di personalea tempo determinato per l’espletamento di attivita istituzionali;

il reclutamento di personale con procedure straordinarie ed ecce-zionali, atto a superare il precariato e a porre rimedio alle situazioni irre-golari determinatesi a seguito del ricorso improprio ai contratti di lavoroflessibile per esigenze legate al fabbisogno ordinario, dovrebbe basarsinon sull’appartenenza ad una specifica pubblica amministrazione, ma suirequisiti essenziali posseduti dagli lavoratori;

i dipendenti a tempo determinato dell’ARPA Puglia sono stati tuttiassunti a seguito di selezioni di evidenza pubblica, sono previsti nella do-tazione organica dell’Agenzia, hanno ampiamente maturato i 36 mesi diservizio e svolgono attivita quasi esclusivamente di carattere istituzionale,tra le quali le funzioni di monitoraggio e controllo ambientale necessarieper la tutela del territorio pugliese, affidate loro dalla stessa amministra-zione regionale;

la Corte di giustizia dell’Unione europea ha gia ammonito il legi-slatore italiano per l’abuso di personale a tempo determinato e ha dispo-sto, con la «sentenza Mascolo» del 26 novembre 2014, la conversione delcontratto della ricorrente da tempo determinato a tempo indeterminato,

si chiede di sapere se il Ministro in indirizzo non intenda attivarsi perquanto di competenza al fine di riconsiderare le linee della normativa ri-portata, alla luce anche degli obiettivi piu volte dichiarati propri della ri-forma del «Jobs Act», di cui al decreto-legge n. 34 del 2014, convertito,con modificazioni, dalla legge n. 78 del 2014, nonche della legge n. 183del 2014.

(3-02646)

FAVERO. – Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. – Pre-messo che:

nelle prime ore del mattino del 28 febbraio 2016, nella tratta fer-roviaria fra Cossato (Biella) e Rovasenda (Vercelli), e deragliato il treno

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Biella-Novara a causa di un movimento franoso provocato presumibil-mente dal maltempo che stava interessando la zona;

da notizie pervenute all’interrogante, l’evento si e verificato acausa del ribaltamento di un muro di contenimento laterale, alto circa 4metri, per una lunghezza valutabile in 20-25 metri;

il crollo e avvenuto nella trincea lunga circa 1.000 metri, in pros-simita della localita Battiana, dove e presente una curva percorribile soload una ridotta velocita;

sul convoglio, composto da 2 carrozze, erano presenti 12 passeg-geri che non avrebbero subito danni gravi;

il numero dei feriti sarebbe potuto essere maggiore se l’incidente,anziche verificarsi durante un giorno festivo, si fosse verificato durante ungiorno feriale quando il treno e solitamente frequentato da circa 100 pas-seggeri;

il sinistro ha provocato l’interruzione del traffico ferroviario perl’intera giornata. I tecnici di Trenitalia e Rete ferroviaria italiana sono in-tervenuti per rimuovere il treno, liberare la sede ferroviaria dai detriti eripristinare le condizioni di sicurezza per la circolazione che e ripresasolo il mattino successivo;

considerato che:

l’incidente si e verificato su una delle 2 linee ferroviarie (la Biella-Novara e la Biella-Santhia) che collegano il territorio biellese a Milano eTorino, entrambe interessate da diverse criticita;

in particolare, la linea Biella-Novara, lunga 50.766 metri a binariounico e trazione termica, con pendenza massima 20 per 1.000 localizzatanel tratto Vigliano-Biella (5 chilometri) e mediamente del 5 per 1.000 sultratto rimanente, e attrezzata con sistema di sicurezza SSC (sistema disupporto alla condotta);

annualmente usufruiscono di tale linea circa 400.000 persone men-tre i tempi di percorrenza sono di circa 47 minuti;

la linea, realizzata nel 1940, e stata ristrutturata nel 1992 con l’im-piego di rotaie da 60 chili al metro lineare (del tipo usato sulle linee adalta velocita), con traversine in calcestruzzo armato per circa il 25 percento dello sviluppo della linea ed in legname per i tratti rimanenti;

nonostante i lavori di ristrutturazione eseguiti nel 1992 abbianoavuto un costo rilevante (20 miliardi di lire), ad oggi, su tale tratta la ve-locita massima consentita e ancora molto limitata essendo possibile rag-giungere solo massimo 90 chilometri orari su circa i 4 quinti del percorsoe ancora meno sul resto della tratta;

rilevato che:

la conformazione planimetrica del tracciato consentirebbe di rag-giungere velocita di almeno 130 chilometri orari nei tratti in cui si svi-luppa in lunghi rettilinei (raccordati con curve di ampio raggio) che per-metterebbe la riduzione dei tempi di percorrenza passando dagli attuali 47minuti a circa 35, con evidenti vantaggi per gli utenti e per le casse delloStato;

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il contratto di servizio vigente prevede infatti che il gestore del ser-vizio (Trenitalia) sia remunerato in ragione del tempo di percorrenza(circa 10,73 euro al minuto, in media). Il costo chilometrico richiestoda RFI e invece pari a 1,0312 euro al chilometro;

gli attuali tempi di percorrenza sulla linea Biella-Novara compor-tano quindi una maggior spesa annua di oltre un milione di euro, spesache potrebbe facilmente essere evitata aumentando la velocita da 90 a130 chilometri orari sulla linea, con un notevole beneficio per le cassedello Stato;

rilevato, inoltre, che:

sulla linee Biella-Novara e Biella-Santhia non sono presenti treniin prosecuzione verso altre localita, in particolare verso Milano e Torino.Attualmente e solo possibile effettuare un cambio di treno a Santhia o aNovara per raggiungere le citate destinazioni;

i frequenti ritardi dei regionali veloci, dovuti anche alla presenza dinumerosi passaggi a livello poco distanziati tra loro e al malfunziona-mento delle cabine motrici, comportano gravi e continui disagi che stannocreando un forte malcontento e disaffezione tra i passeggeri;

considerato, inoltre, che le evidenti e numerose criticita che inte-ressano queste linee ferroviarie, in particolare l’inaffidabilita del servizio,gli irragionevoli tempi di percorrenza ed il recente deragliamento del trenoBiella-Novara, rendono assolutamente improcrastinabile un intervento ri-solutivo su tali linee direttrici, formalmente qualificate come complemen-tari, ma di primaria importanza per la ripresa economica del territorio biel-lese,

si chiede di sapere:

quali siano le condizioni di sicurezza attuali sulle linee Biella-San-thia e Biella- Novara e se il Ministro in indirizzo non ritenga necessarioprevedere urgenti interventi di messa in sicurezza per scongiurare che infuturo possano verificarsi altri incidenti come quello accaduto il 28 feb-braio, anche con esiti piu drammatici;

quali siano gli interventi necessari per consentire un incrementodella velocita massima sulla linea Biella-Novara da 90 a 130 chilometriorari ed istituire il rango di velocita C su entrambe le linee;

se sia stato redatto, o sia in fase di preparazione, un piano di inter-vento generale che chiarisca in modo dettagliato, definitivo ed inequivoca-bile i lavori da eseguire sulle infrastrutture, i tempi di intervento ed il lorocosto;

se, al fine di potenziare la flessibilita del servizio e compensare iritardi dovuti al traffico ferroviario, sia in previsione il ripristino dei postid’incrocio comandati a distanza a Candelo e Vergnasco sulla linea Biella-Santhia e quelli di Nibbia, Carpignano, Ghislarengo, Masserano, Viglianoe Chiavazza sulla linea Biella-Novara, e sia stato valutato il costo di taleintervento.

(3-02647)

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CONTE. – Al Ministro dell’istruzione, dell’universita e della ricerca.

– (Gia 4-05294).

(3-02648)

TAVERNA, AIROLA, BERTOROTTA, CAPPELLETTI, CA-STALDI, CIAMPOLILLO, GAETTI, GIARRUSSO, DONNO, MONTE-VECCHI, MORONESE, NUGNES, PETROCELLI, SANTANGELO. –Al Ministro della salute. – Premesso che:

in data 19 febbraio 2016, l’Istat ha reso pubblici i dati sull’anda-mento demografico nazionale, in cui certifica un notevole aumento dellamortalita nel 2015; in particolare, si registrano 54.000 decessi in piu ri-spetto al 2014;

piu dettagliatamente, i morti sono stati 653.000 nel 2015. Il tassodi mortalita, pari a 10,7 per 1.000, e il piu alto tra quelli misurati dal se-condo dopoguerra in poi;

in data 23 febbraio 2016, il Tribunale per i diritti del malato – Cit-tadinanzattiva ha pubblicato il rapporto 2015 dell’Osservatorio civico sulfederalismo in sanita, in cui si registra che 4,3 milioni di italiani rinun-ciano alle cure; secondo l’indagine, i motivi che portano milioni di italiania rinunciare alle cure sono principalmente i costi dei ticket e le lunghe li-ste di attesa;

inoltre, mette in evidenza che sussiste un notevole divario tra Norde Sud del Paese: nelle regioni del Sud, infatti, si riscontra la maggiorquota di rinunce (11,2 per cento); nel Sud, e in particolare in Puglia eCampania, i cittadini ricorrono piu di frequente agli specialisti privatiper aggirare il problema dei tempi troppo lunghi nel pubblico (indagineCensis 2015);

le differenze di stampo regionale sono, altresı, marcate in tema diprevenzione e di accesso ai farmaci innovativi;

anche sui ticket si registrano notevoli difformita regionali: su uncampione di 16 prestazioni sanitarie i ticket piu bassi nel pubblico si re-gistrano prevalentemente nel Nord-Est (per 10 su 16 prestazioni), mentrequelli piu elevati nel Sud (per la meta delle prestazioni). L’importo delticket varia di regione in regione sia sulla farmaceutica che sulle presta-zioni specialistiche ambulatoriali: nel 2014 e stato registrato un aumentodel 4,5 per cento dei ticket sui farmaci e una diminuzione del 2,2 percento sulla specialistica. Ogni anno ogni cittadino paga in media oltre50 euro come quota di compartecipazione, in tutte le Regioni del Norde del Centro, ad eccezione di Piemonte, Marche e Provincia autonomadi Trento, con punte vicino ai 60 euro in Veneto e Valle d’Aosta, e inmedia 42 euro al Sud;

la spesa sostenuta privatamente dai cittadini per prestazioni sanita-rie in Italia e al di sopra della media Ocse (3,2 per cento, a fronte di unamedia Ocse di 2,8 per cento). Molto diversificata anche la spesa privataper regione (781,2 euro in Valle d’Aosta a fronte di 267,9 euro in Sicilia);

per contro, la spesa sanitaria pubblica pro capite, nel 2013, assumevalori massimi nelle Province di Trento (2.315,27 euro) e Bolzano

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(2.308,21) o in Valle d’Aosta con 2.393,03 euro, mentre presenta valoriminimi in Campania (1.776,85 euro);

nelle Regioni in piano di rientro si registrano livelli di tassazionepiu elevati: l’addizionale regionale Irpef media piu alta e stata registratanel Lazio (470 euro per contribuente) seguita dalla Campania (440euro). Nelle stesse regioni, l’aliquota Irap media effettiva ha raggiuntoil suo valore massimo (4,9 per cento);

le Regioni in piano di rientro, e la Campania in particolare, sonoquelle che, a fronte di una minore spesa pubblica, elevata spesa privatae tassazione, danno meno garanzie ai cittadini nell’erogazione dei livelliessenziali di assistenza;

tra le altre cose, le Regioni in piano di rientro, e nello specificoalcune Regioni del Sud, non offrono risposte soddisfacenti ai bisogni dellapopolazione rispetto all’assistenza territoriale ed in particolare alle cureprimarie. A titolo di esempio, sulle 16 Regioni prese in esame dal Mini-stero nel 2013, sono 6 (Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Lazio,Puglia) quelle che risultano adempienti con impegno per l’erogazione del-l’assistenza domiciliare;

anche rispetto all’utilizzo del parto cesareo, per il quale le linee diindirizzo ministeriali indicano un valore standard da raggiungere del 20per cento, non si evidenziano miglioramenti. A livello nazionale nel2014 si e al 35,9 per cento di parti effettuati con cesareo, in Campaniasi raggiunge il 62,3 per cento, seguono Sicilia e Puglia (44 per cento),Molise (43,7 per cento);

l’art. 5 del decreto-legge n. 201 del 2011 (cosiddetto decreto salvaItalia), convertito, con modificazioni, dalla legge n. 214 del 2011, ha de-legato ad un decreto del Presidente del Consiglio dei ministri la revisionedelle modalita per la determinazione ed i campi d’applicazione dell’indi-catore della situazione economica equivalente (ISEE), indicando, tra l’al-tro, l’adozione di una nozione di reddito disponibile finalizzata all’inclu-sione anche di somme fiscalmente esenti;

con il conseguente decreto del Presidente del Consiglio dei ministri5 dicembre 2013, n. 159, sono stati fissati i requisiti d’accesso alle presta-zioni sociali e il livello di partecipazione al loro costo da parte degliutenti, cosı da definire il livello essenziale delle prestazioni, ai sensi del-l’art. 117, comma 2, lettera m), della Costituzione. Tra le predette presta-zioni economiche agevolate, cui l’ISEE si riferisce, l’art. 1, lett. f), del de-creto indica pure le «prestazioni agevolate di natura sociosanitaria (...) ri-volte a persone con disabilita e limitazioni dell’autonomia»;

l’art. 5 del decreto-legge n. 201 del 2011 e stato interpretato nelsenso d’includere nella definizione di reddito disponibile anche i tratta-menti indennitari o risarcitori percepiti dai disabili a causa della loro ac-certata invalidita e volti ad attenuare tale oggettiva situazione di svantag-gio;

con la sentenza n. 842 del 29 febbraio 2016 il Consiglio di Statoha confermato la sentenza del Tar del Lazio, Sezione I, n. 2459 dell’11febbraio 2015, che ha annullato l’art. 4, comma 2, lettera f), del decreto

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del Presidente del Consiglio dei ministri n. 159 del 2013, nella parte in cuiha incluso, tra i dati da considerare ai fini ISEE per la situazione reddi-tuale, i trattamenti assistenziali, previdenziali ed indennitari percepiti daisoggetti portatori di disabilita;

la sentenza del Tar del Lazio aveva respinto l’assimilazione dellepensioni di invalidita e le indennita di accompagnamento alla stregua diredditi veri e propri, da inserire nel nuovo ISEE;

nella sentenza del Consiglio di Stato si legge: «ricomprendere tra iredditi i trattamenti (...) indennitari percepiti dai disabili significa alloraconsiderare la disabilita alla stregua di una fonte di reddito – come sefosse un lavoro o un patrimonio – ed i trattamenti erogati dalle pubblicheamministrazioni, non un sostegno al disabile, ma una »remunerazione« delsuo stato di invalidita», un dato «oltremodo irragionevole» oltre che «incontrasto con l’art. 3 Cost.»;

considerato che:

la fotografia del sistema salute, scattata dall’Istat e dall’Osservato-rio civico sul federalismo in sanita, descrive un federalismo non rispon-dente ai bisogni di salute dei cittadini e in cui l’accesso ai diritti in ma-teria sanitaria varia da Regione a Regione;

a parere degli interroganti, nell’ambito del diritto alla salute non eammissibile che lo Stato non sia garante dell’universalita e dell’ugua-glianza all’accesso alle cure; inoltre, il federalismo sanitario si e rivelatoil veicolo del collasso del Servizio sanitario nazionale, che non e piu ingrado di rispondere alle esigenze dei cittadini in maniera uniforme su tuttoil territorio;

la riforma costituzionale recentemente approvata dal Parlamento(in attesa di ricevere o meno conferma dal referendum popolare, ex art.138 della Costituzione) aumenta l’evidenziata differenziazione territoriale;il peso delle Regioni in materia sanitaria, infatti, viene irrobustito, attri-buendo loro non solo l’organizzazione dei servizi, ma anche la program-mazione sanitaria;

tale quadro delinea con chiarezza la necessita di un massiccio in-vestimento nel settore della sanita;

di recente, si assiste, invece, ad un abnorme taglio della spesa pub-blica destinata al comparto sanitario;

la legge 28 dicembre 2015, n. 208 (legge di stabilita per il 2016),riduce di oltre 3.172 milioni il fabbisogno sanitario nazionale standard,portandolo a circa 111 miliardi di euro;

il patto per la salute per il 2014 prevedeva un finanziamento stataleal fondo sanitario pari a 115.444 miliardi di euro;

pertanto nell’arco di un solo anno sono stati disposti tagli allaspesa sanitaria superiori a 4 miliardi di euro;

come affermato dal Consiglio di Stato, non si possono considerarereddito tutti quei proventi che l’ordinamento pone a compensazione del-l’oggettiva situazione di svantaggio, anche economico, che ricade sui di-sabili e sulle loro famiglie;

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considerato infine che, a parere degli interroganti, la situazionegravissima in cui versa il SSN e il frutto di precise responsabilita, ossiadi scelte ingiuste del Governo e delle forze politiche che hanno approvatotali provvedimenti legislativi, atti che si muovono nella direzione di ren-dere sempre piu difficoltoso l’accesso alle cure sanitarie, di aggravare glioneri economici a carico di cittadini e pazienti, di diminuire progressiva-mente e in maniera lineare la spesa sanitaria a carico dello Stato con laconsequenziale riduzione quantitativa e qualitativa delle prestazioni chevanno garantite ai cittadini,

si chiede di sapere:

se il Ministro in indirizzo sia a conoscenza dei fatti esposti;

a quali cause ritenga che sia attribuibile il notevole aumento di de-cessi registrato nel nostro Paese nel corso del 2015 e quali iniziative dicompetenza intenda adottare al fine di arginare urgentemente tale feno-meno;

se ritenga ammissibile, alla luce degli articoli 3 e 32 della Costitu-zione, che milioni di italiani siano costretti a rinunciare alle cure sanitarie;

alla luce delle gravi problematiche che riguardano il Servizio sani-tario nazionale, come intenda giustificare le decurtazioni al fabbisogno sa-nitario nazionale previste per l’anno 2016 e quantificabili in tagli superioria 4 miliardi di euro, considerando che, a giudizio degli interroganti, il con-trollo della spesa sanitaria non puo comportare la riduzione del benesseredei cittadini;

se le politiche attuate siano state dettate dall’esigenza di efficien-tare il Servizio sanitario nazionale o, al contrario, di alimentare la neces-sita dei cittadini di ricorrere al sistema alternativo privato.

(3-02649)

FASIOLO. – Ai Ministri dello sviluppo economico e dell’economia edelle finanze. – Premesso che:

Rai Way SpA e la societa italiana proprietaria delle infrastrutture edegli impianti per la trasmissione e diffusione televisiva e radiofonicadella Rai;

e presente capillarmente su tutto il territorio nazionale disponendodi una sede centrale a Roma, 23 sedi territoriali e oltre 2.300 siti dislocatisul territorio italiano;

l’importo del canone ordinario (uso domestico) e stato ridotto peril 2016 a 100 euro, diviso in rate addebitate nella bolletta elettrica a par-tire dal mese di luglio, con l’auspicabile risultato di incidere sensibilmentesull’alta percentuale di evasione dell’imposta;

considerato che:

numerosi sindaci e amministratori italiani hanno segnalato, a se-guito del passaggio al segnale digitale terrestre, le costanti e crescenti dif-ficolta di accesso al servizio televisivo pubblico da parte di singoli utenti efamiglie;

numerosi enti territoriali, in diverse regioni italiane, negli ultimi 10anni, hanno acquistato e gestiscono direttamente, con notevoli costi, im-

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pianti di diverse dimensioni e potenza per assicurare la trasmissione delsegnale televisivo nelle zone non raggiunte dal segnale delle torri gestiteda Rai Way;

tenuto conto che:

all’obbligo al pagamento dell’imposta del canore Rai deve corri-spondere la reale possibilita di fruizione del servizio radiotelevisivo, ga-rantendo la ricezione di tutti i canali in chiaro, in particolare quelli del ser-vizio pubblico;

l’assenza o la debolezza del segnale televisivo digitale terrestrenon colpisce solo le aree interne di montagna (oggetto specifico dell’inter-rogazione 3-02552), ma anche localita costiere di primario interresse turi-stico-ricettivo quali Grado (Gorizia) e Lignano Sabbiadoro (Udine);

le migliaia di cittadini, non raggiunte da un segnale sufficiente perla ricezione in chiaro delle trasmissioni televisive diffuse sulla piattaformadel digitale terreste, hanno dovuto provvedere, a proprie spese, all’acqui-sto di un decoder satellitare e all’installazione dell’antenna parabolica perun importo complessivo di circa 250 euro,

si chiede di sapere:

quale sia la valutazione in merito alla necessita di attuare interventidi indirizzo nei confronti del concessionario unico del servizio pubblicoradiotelevisivo, socio di maggioranza assoluta di Rai Way SpA, al finedi: avviare un completo monitoraggio su tutto il territorio italiano relativoalla ricezione del segnale televisivo, coinvolgendo nel monitoraggio le Re-gioni, le Unioni di Comuni, le associazioni di enti locali quali Anci; im-pegnare Rai Way nel potenziamento delle infrastrutture per la trasmissionedel segnale televisivo; attivare un tavolo interministeriale relativo alle stra-tegie per la risoluzione del divario digitale, secondo quanto previsto dal-l’Agenda digitale nazionale;

se, nelle more dell’attuazione degli interventi richiesti, i Ministri inindirizzo intendano attivarsi, per quanto di competenza, al fine di ricono-scere una riduzione del canone di abbonamento al servizio radiotelevisivopubblico per quei cittadini che risiedono in comuni non raggiunti o rag-giunti solo parzialmente dal segnale diffuso dagli impianti di proprietadi Rai Way SpA.

(3-02650)

Interrogazioni con richiesta di risposta scritta

GAETTI, TAVERNA. – Ai Ministri della salute e dell’economia e

delle finanze. – Premesso che secondo quanto risulta agli interroganti:

il 13 ottobre 2015 Mario Mantovani, vicepresidente ed ex assessoreper la salute della Regione Lombardia, e stato arrestato con le accuse diconcussione, corruzione aggravata e turbata liberta degli incanti, nell’am-bito di un’indagine della Procura di Milano dalla quale emergerebbe, tra lealtre cose, che una gara d’appalto sul trasporto dei malati dializzati sa-

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rebbe stata truccata da Mantovani su richiesta di Massimo Garavagliabraccio destro del presidente Maroni e assessore regionale per l’economia;

il 16 febbraio 2016 viene notificata a Fabio Rizzi, medico aneste-sista, consigliere regionale della Lombardia ed esponente di spicco dellaLega Nord, un’ordinanza di custodia cautelare. Anche Rizzi e un fedelis-simo dell’attuale presidente Maroni; gli vengono affidati incarichi di pre-stigio all’interno del partito ed e eletto presidente della commissione per-manente sulla sanita, che incide per circa il 75 per cento nel bilancio dellaRegione, ed egli firma la riforma della sanita regionale. L’indagine apertadalla Procura di Monza ha portato alla luce un presunto giro di mazzette emeccanismi atti a turbare gli appalti pubblici nelle gare bandite dalleaziende ospedaliere per la gestione, in outsourcing, di servizi odontoiatricida parte di privati che in cambio offrivano servizi scadenti lucrando sullasalute dei cittadini. L’indagine ha permesso di scoprire che numeroseaziende ospedaliere di varie province lombarde hanno esternalizzato il ser-vizio di odontoiatria ricorrendo a gare di appalto per centinaia di milionidi euro. Il privato (gli appalti venivano affidati grazie alla complicita dialcuni funzionari pubblici compiacenti quasi sempre alle stesse societa ri-conducibili a Maria Paola Canegrati e alla compagna di Rizzi) si inserivaall’interno della struttura ospedaliera come un vero e proprio reparto, ge-stendo tutto, dall’allestimento dei locali alle visite passando per la ge-stione del personale. Il sistema era in uno stato di avanzamento tale daaver prodotto un sostanziale monopolio del settore odontoiatrico in Lom-bardia, il tutto a danno della qualita del servizio offerto e degli utenti chevenivano spinti, tramite la creazione di liste d’attesa fittizie, a servirsi deiservizi privati a pagamento;

come si apprende dalla lettura di un articolo di «il Fatto Quoti-diano» del 19 febbraio, il dirigente e supervisore dell’azienda ospedalieradi Desio e Vimercate, Stefano Garatti, anche lui arrestato in quanto, se-condo i magistrati, facente parte della schiera di pubblici funzionari alsoldo della Canegrati, imprenditrice al centro del sistema di bandi e for-niture pilotate, in un’intercettazione definisce le protesi utilizzate nellastruttura, ed in particolare di una partita di corone, di scarsa qualita. Sem-bra che i materiali di laboratorio utilizzati dalle cliniche dell’imprenditricefossero di qualita inferiore e «piu scadente» di quelli previsti dai contratti,cosı da consentire a chi li fatturava alti margini sulla differenza dei costi edei ricavi, con buona pace del doveroso controllo della qualita dei prodottiper l’utente e della convenienza della struttura pubblica;

considerato che:

il collegio sindacale e un organo indipendente che ha il compito divigilare sull’attivita degli amministratori nonche di controllare che la ge-stione e l’amministrazione di una societa si svolga nel rispetto della leggee dell’atto costitutivo e di esaminare bilanci, contratti e gare. In caso didanno alla societa risponde in solido con gli amministratori qualora ildanno si sarebbe potuto evitare attraverso l’azione di vigilanza previstadalla legge. L’indagine, soprannominata operazione «Smile», che ha vistocoinvolte 21 persone con accuse di vario titolo, e infatti partita dalla se-

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gnalazione di Giovanna Ceribelli, componente del collegio sindacale del-l’azienda ospedaliera di Desio e Vimercate;

secondo l’articolo citato dopo la prima segnalazione fatta nel 2013dalla Ceribelli, la stessa «ha pero continuato ad acquisire informazioni tec-niche sulle gare e sui contratti dall’interno dell’azienda ospedaliera di cuiera sindaco, con l’intenzione di portarle all’attenzione del collegio percheprovvedesse a trasmettere una piu documentata denuncia alle autorita giu-diziarie. Ma questo lavoro non sara una passeggiata e incontrera insospet-tabili »resistenze« proprio in seno all’organo di controllo. Ceribelli e ilmembro del collegio designato dal Consiglio dei Sindaci dell’ASL diMonza e Brianza chiedono documenti su documenti, studiano tutte le cartee scrivono poi due verbali d’ispezione (il 16 maggio 2014 e il 10 novem-bre 2014) cui seguiranno le contro-deduzioni del direttore amministrativo(Isabella Galuzzo, indagata con obbligo di dimora). Non trovandole suffi-cienti, approntano una relazione finale e la presentano al collegio perchela approvasse e sottoscrivesse con le firme di tutti i membri, dando aquella nuova denuncia la forza di un organismo che si esprime all’unani-mita. Una voce sola. Ma alla Procura e alla Corte dei conti il 27 gennaio2015 sara trasmessa invece una lettera del presidente del collegio che silimita ad allegare le note dei due componenti come relazioni individuali,senza aggiungere una riga, a mo’di »passacarte«»;

il collegio sindacale, costituitosi nell’ottobre 2012 con un costo dicirca 117.000 euro all’anno, dell’azienda ospedaliera di Desio e Vimercatee composto da 5 membri; 2 di questi, il dottor Oreste Malatesta, presi-dente del collegio, e il dottor Nicola Palmieri, sono stati designati rispet-tivamente dal Ministero dell’economia e delle finanze e dal Ministerodella salute,

si chiede di sapere:

se i Ministri in indirizzo siano a conoscenza dei fatti esposti;

a quanto ammonti il danno causato e se ci siano altri collegi cheabbiano sollevato perplessita sulla natura degli appalti sottoscritti da altrestrutture sanitarie con le societa private riconducibili alla Canegrati;

chi siano, in relazione alle notizie di stampa citate e alla gravitadei fatti che ne sono conseguiti, i componenti del collegio sindacale chenon hanno firmato la relazione finale presentata dalla Ceribelli, quali sianole «resistenze» riscontrate in seno all’organo di vigilanza e se siano staterilevate responsabilita oggettive, come il mancato controllo, da parte deimembri del collegio;

se abbiano provveduto alla sospensione o all’interdizione daglielenchi dei revisori contabili di tutti i membri del collegio che, nonavendo ottemperato al proprio dovere di vigilanza neppure di fronte allecriticita sollevate a piu riprese dalla Ceribelli, abbiano comportato in que-sto modo un grave danno ai cittadini, nonche uno spreco di soldi pubblici;

quali iniziative intendano adottare per evitare che fatti come quellidescritti si ripetano in futuro;

se nei confronti di tutti i collegi sindacali delle strutture sanitariecoinvolte dallo scandalo, che non abbiano ravvisato nessuna infrazione, in-

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tendano provvedere alla sospensione o all’interdizione dagli elenchi dei

revisori contabili dei membri del collegio.

(4-05404)

CIOFFI, BERTOROTTA, MORONESE, DONNO, CAPPELLETTI,

SANTANGELO, CIAMPOLILLO, GIARRUSSO. – Al Ministro dell’eco-

nomia e delle finanze. – Premesso che:

il Fondo rotativo per la progettualita (FRP) e stato istituito a fine

1995 dalla legge n. 549 e successive modificazioni;

la nuova disciplina legislativa non fissa un puntuale importo per la

dotazione del FRP, ma attribuisce alla Cassa depositi e prestiti il compito

di stabilirlo periodicamente, in relazione alle dinamiche di erogazione e di

rimborso delle somme concesse in anticipazione e, comunque, nel rispetto

dei limiti annuali di spesa sul bilancio dello Stato, fissati dal comma 58

dell’art. 1 della legge n. 549 del 1995;

la legge del 27 dicembre 2002, n. 289 (legge finanziaria per il

2003) ha ridefinito l’ambito soggettivo di intervento del Fondo, ricondu-

cendolo sostanzialmente a quello previsto per l’ordinaria attivita di finan-

ziamento dell’istituto;

secondo quanto previsto dalla citata legge n. 289 del 2002, il FRP

puo finanziare: a) le amministrazioni dello Stato, anche ad ordinamento

autonomo; b) le regioni e le province autonome; c) gli enti locali (comuni,

province, citta metropolitane, comunita montane, comunita isolane o di ar-

cipelago, unioni di comuni); d) gli enti pubblici, economici e non econo-

mici, locali, regionali e nazionali;

inoltre, il suddetto Fondo puo anticipare le spese necessarie per la

redazione: a) degli studi per l’individuazione del quadro dei bisogni e

delle esigenze; b) degli studi di fattibilita; c) dei documenti componenti

i progetti preliminari, definitivi ed esecutivi; d) dei documenti preparatori

dei concorsi di idee o di progettazione;

considerato che dal 2003 al 2015 le concessioni e i relativi importi

concessi si sono sensibilmente ridotti fino ad essere stati, nel corso degli

ultimi anni, praticamente azzerati; esemplificativo l’anno 2014 in cui e

stato concesso un solo finanziamento,

si chiede di sapere:

se il Ministro in indirizzo sia a conoscenza della scarsa efficacia di

spesa del Fondo rotativo per la progettualita e se non ritenga necessario,

considerata l’attuale difficile situazione in cui versano i Comuni italiani,

porre in essere tutte le azioni di competenza volte a efficientarne l’uti-

lizzo;

se non voglia svincolare dal Patto di stabilita i fondi che i Comuni

italiani impegnano per la progettazione di opere.

(4-05405)

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NUGNES, MORONESE, DONNO, PUGLIA, CASTALDI. – Al Mi-

nistro dell’interno. – Premesso che:

si apprende dal quotidiano «il Mattino» del 28 e 29 febbraio 2016,tramite gli articoli «San Gennaro, entra la Curia – Bufera sul decreto diAlfano», «Cinque secoli di lotte per l’investitura» e «Ex sindaci e studiosi:San Gennaro appartiene alla citta», a firma del giornalista Pietro Trecca-gnoli, che il Ministro in indirizzo avrebbe recentemente emanato un de-creto che, attuando una normativa risalente al 1985, equipara la deputa-zione della cappella del tesoro di san Gennaro, organismo laico che da se-coli gestisce la cappella del santo e custodisce le ampolle con il suo san-gue, a una «fabbriceria». Riccardo Imperiali di Francavilla, delegato pergli affari legali della deputazione, ha affermato che «Il decreto del mini-stero degli Interni equipara la deputazione a una Fabbriceria e rinominaarbitrariamente gli undici deputati in carica, assumendosi un ruolo chenon gli compete»;

il decreto modifichera i criteri di nomina dell’organismo: la fabbri-ceria sara composta infatti da 8 membri laici e da 4 di nomina ecclesia-stica; ai discendenti delle famiglie nobili della citta si affiancherannoquindi 4 membri di nomina della curia di Napoli, facendo cosı perderealla deputazione il suo carattere secolare di laicita e di autonomia dalladiocesi;

considerato che:

le reliquie del sangue custodite dalla deputazione della cappella deltesoro di san Gennaro vengono esposte solo in occasione della ricorrenzadell’evento del miracolo;

a giudizio degli interroganti e possibile supporre che la curia, partedella deputazione, potrebbe voler gestire la ricorrenza in autonomia, ve-nendo meno ad una consolidata consuetudine e tradizione;

considerato inoltre che:

la deputazione si costituı nel 1601, quando i nobili della citta die-dero esecuzione ad un voto del popolo napoletano formulato nel 1527: eri-gere una cappella in onore del patrono per lo scampato pericolo dell’eru-zione del Vesuvio ed a protezione della citta di Napoli. Da allora, mal-grado calamita, guerre e rivoluzioni e numerosi tentativi degli arcivescovidi assumerne il controllo, non ha mai tradito quel mandato mantenendosempre la sua autonomia;

l’agenzia «Ansa» del 28 febbraio riporta che «La deputazione rac-conta di tensioni crescenti con il cardinale Sepe: il delegato agli affari le-gali riferisce a Il Mattino di tentativi fatti per rinnovare il vecchio statuto,risalente al 1894, assieme ai rappresentanti di Sepe. »Quando pero si e ar-rivati alla stesura definitiva, il cardinale ha semplicemente preferito igno-rare il documento perche non conteneva l’unica parte che davvero lo in-teressava, cioe la nomina dei ’suoi’rappresentanti«»;

la deputazione e presieduta attualmente dal sindaco di Napoli, datoche rafforza l’appartenenza laica alla citta, e non alla diocesi, della cap-pella dove sono custodite le ampolle contenenti il sangue di san Gennaro,

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insieme ad opere d’arte di valore inestimabile ed a tutti i gioielli donati alpatrono nel corso dei secoli;

considerato infine che a parere degli interroganti la perdita dellanatura laica e della storica appartenenza al popolo napoletano di tale ine-stimabile tesoro culturale e materiale rappresenterebbe per la citta di Na-poli una grave ed ingiustificata perdita,

si chiede di sapere:

se il Ministro in indirizzo sia a conoscenza di quanto esposto;

se intenda chiarire circa il contenuto del decreto ministeriale con-siderato che, a parere degli interroganti, la deputazione non e una fabbri-ceria, ente che provvede al mantenimento dei beni dei luoghi sacri, rico-nosciuti come persone giuridiche e vigilati dallo Stato, composti anche darappresentanti ecclesiastici, ma e un’istituzione storica e laica conseguen-temente diversa per finalita e storia;

quali siano i motivi che hanno condotto all’emanazione di un de-creto che modifica in modo unilaterale la composizione di un’istituzionecosı importante, anche simbolicamente, per la citta di Napoli;

quali iniziative intenda intraprendere al fine di tutelare l’indipen-denza, l’autonomia, la tradizione, la storia di una cosı importante istitu-zione partenopea, connessa con il sentimento del popolo della citta di Na-poli con il suo patrono san Gennaro.

(4-05406)

BELLOT. – Al Ministro dello sviluppo economico. – Premesso che:

in molti comuni della provincia di Belluno, a seguito dell’introdu-zione del sistema radiotelevisivo digitale terrestre, gran parte dei canali te-levisivi della rete nazionale non sono piu visibili per mancanza di coper-tura;

il 12 gennaio 2016 l’associazione Federalberghi Belluno-Dolomitiha denunciato e certificato gravi disservizi nella ricezione dei programmiradiotelevisivi Rai avvertiti in varie localita della provincia causati dallacarenza di copertura del segnale dei canali della Rai e la conseguenteinaccettabile discriminatoria sproporzione, sotto il profilo dell’onere impo-sitivo, tra le localita della provincia di Belluno e il resto del Paese;

nello specifico, da una verifica a campione realizzata, sempre, dal-l’associazione e emerso che, in particolar modo nelle zone medio alte del-l’Agordino (Alleghe, Rocca Pietore, Livinallongo, passo Falzarego), nelloZoldano, nella valle dell’Ansiei (Auronzo, Misurina) ed in Comelico, sisono verificate carenze nella ricezione radiotelevisiva che risulta limitatasolo a 3 quarti dei canali Rai sul totale e, spesso, in condizioni di preca-rieta del segnale;

il canone deve essere pagato a prescindere dal numero dei canalitelevisivi visibili e le attivita ricettive quali gli alberghi sono soggettead un «canone speciale» estremamente oneroso applicato in base al nu-mero di apparecchi televisivi presenti nelle strutture. Per fare un esempio,il canone pagato da un albergo a 3 stelle e 25 posti letto ed oltre 10 te-levisori, puo superare l’importo di 1.000 euro;

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rilevato che:

a fronte del pagamento del canone, nella ricezione televisiva agliutenti delle zone montane dovrebbero essere offerte le stesse opportunitadi cui usufruiscono gli utenti delle aree urbane;

la sproporzione dell’onere impositivo a carico degli albergatori ri-spetto agli altri fruitori del servizio non risponde a criteri di equita,

si chiede di sapere:

se il Ministro in indirizzo sia a conoscenza delle difficolta nella ri-cezione del segnale Rai digitale terrestre in molti comuni del bellunese ese non ritenga urgente attivare ogni iniziativa di propria competenza alfine di garantire a tutti i cittadini e a tutti gli operatori economici la rice-zione ottimale di tutti i canali della societa concessionaria del serviziopubblico radiotelevisivo;

se non ritenga, a ristoro degli annosi disservizi sopportati in tali co-muni, di concedere, per un periodo almeno pari al numero di annualita incui e stata verificata l’insufficiente ricezione del segnale Rai, una congruariduzione del canone radiotelevisivo per tutti i cittadini e per tutte le atti-vita ricettive del territorio della provincia di Belluno;

se non ritenga necessario impegnare Rai Way all’immediato poten-ziamento delle infrastrutture per la trasmissione del segnale televisivo neiterritori del bellunese, al fine di garantire un’ottimale ricezione del se-gnale.

(4-05407)

URAS, BOCCHINO, MUSSINI, SIMEONI, MOLINARI. – Al Mini-

stro dell’istruzione, dell’universita e della ricerca. – Premesso che:

il bando di concorso per titoli ed esami finalizzato al reclutamentodel personale docente per i posti comuni dell’organico dell’autonomiadella scuola secondaria di primo e secondo grado, pubblicato dal Mini-stero dell’istruzione, della universita e della ricerca il 23 febbraio 2016,indice «su base regionale, concorsi per titoli ed esami finalizzati alla co-pertura di n. 16.147 posti comuni nelle scuole secondarie di primo grado edi n. 17.232 posti comuni di insegnamento nelle scuole secondarie di se-condo grado che si prevede risulteranno vacanti e disponibili per il trien-nio 2016/2017, 2017/2018, 2018/2019 per ciascuna classe di concorso»(art, 1 comma 1);

si evince che numerose prove si svolgeranno in regioni consideratelimitrofe a quelle di residenza dei candidati, nello specifico i candidatidella Sardegna sosterranno le prove nel Lazio;

considerato che:

la prova di esame si terra presumibilmente in piena estate e nume-rosi candidati sardi si troveranno a rinunciare al concorso, perche costrettia sostenere spese troppo onerose per la trasferta e difficolta a trovare volicon disponibilita di posti da e per la Sardegna;

per evidenti e ben noti motivi geografici non si puo certo parlare diregioni limitrofe rispetto alla Sardegna;

la prova scritta e computer based,

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si chiede di sapere se il Ministro in indirizzo non ritenga opportunointervenire urgentemente per evitare ai candidati sardi l’ennesima penaliz-zazione trovando una sede di esame all’interno della regione.

(4-05408)

DE POLI. – Ai Ministri per la semplificazione e la pubblica ammini-strazione e del lavoro e delle politiche sociali. – Premesso che:

da notizie di stampa si apprende con rammarico la notizia secondola quale sembrerebbe non essere stata rinnovata la collaborazione a 4 per-sone con disabilita da parte del Consorzio per l’area di ricerca scientifica etecnologica di Trieste, in violazione della legge n. 68 del 1999, che im-pone alle strutture della pubblica amministrazione di rispettare una quotadi lavoratori disabili;

tale istituzione e gestita dal Consorzio per l’area di ricerca scien-tifica e tecnologica di Trieste: nominato nel 2005 ente pubblico di ricercadi primo livello dal Ministero dell’istruzione, dell’universita e della ri-cerca, attualmente e fra i punti di riferimento italiani per la formazionedi laureati e diplomati, raggiungendo negli ultimi tempi i 100 posti di la-voro per i giovani;

essa e stata fondata con l’obiettivo iniziale di fornire un collega-mento tra la comunita imprenditoriale e le numerose istituzioni internazio-nali di alto livello scientifico e, inoltre, le borse di studio concesse dalConsorzio privilegiano la formazione presso gli istituti, i centri di ricercae le aziende per creare solidi legami tra il mondo della ricerca e le piccolee medie imprese;

in tale ambito di eccellenza non e comprensibile a parere dell’in-terrogante come mai l’operazione di razionalizzazione nelle pubbliche am-ministrazioni debba avvenire a spese dei disabili: infatti, il decreto-leggen. 101 del 2013, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 125 del2013, impone tale ottimizzazione ma, a tutela dei disabili, il comma 6 e7 dell’articolo 7 di tale decreto sancisce l’obbligo per le pubbliche ammi-nistrazioni di rideterminare le quote riservate alle categorie protette,

si chiede di sapere se i Ministri in indirizzo non ritengano opportunoesaminare la delicata questione nelle opportune sedi negoziali, affinche sipossano verificare gli adempimenti di tale obbligo che serve proprio acreare il giusto equilibrio tra la necessita, da un lato, di ridurre i costidella pubblica amministrazione e assicurare dall’altro il diritto al lavoroe all’inclusione sociale per le persone con disabilita.

(4-05409)

DE POLI. – Ai Ministri del lavoro e delle politiche sociali e dell’e-conomia e delle finanze. – Premesso che:

con una sentenza del Consiglio di Stato, viene definitivamente ne-gata la possibilita di inserire, tra le voci del reddito, per il calcolo dell’I-see, anche le provvidenze assistenziali;

l’ISEE in vigore scaturisce dall’articolo 5 del decreto-legge n. 201del 2011, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 214 del 2011, me-

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glio nota come «Legge Salva Italia», e dal regolamento approvato con ildecreto del Presidente del Consiglio dei ministri n. 59 del 2013. Sin dasubito, la nuova versione dell’ISEE si e attirata l’ostilita delle personecon disabilita, poiche il calcolo dell’indicatore della situazione reddituale(ISR), una delle componenti dell’ISEE, prevede che vengano conteggiate,come reddito, anche le provvidenze economiche, riconosciute alle personecon disabilita;

3 sentenze del Tribunale amministrativo regionale (TAR) del Laziohanno accolto le istanze dei diversi ricorrenti. Contro di esse ha fatto ri-corso la Presidenza del Consiglio dei ministri, ricorso rigettato proprio inquesti giorni dal Consiglio di Stato, con sentenza n. 842 del 2016, che hadato ragione alle persone con disabilita;

nella sentenza si legge: «deve il Collegio condividere l’afferma-zione degli appellanti incidentali quando dicono che ’ricomprendere trai redditi i trattamenti indennitari percepiti dai disabili significa allora con-siderare la disabilita alla stregua di una fonte di reddito – come se fosseun lavoro o un patrimonio – ed i trattamenti erogati dalle pubbliche am-ministrazioni, non un sostegno al disabile, ma una ’remunerazione’del suostato di invalidita oltremodo irragionevole, oltre che in contrasto con l’art.3 della Costituzione»;

e inconcepibile a parere dell’interrogante l’idea che misure inden-nitarie e compensative riconosciute al fine di superare, o almeno attenuare,lo svantaggio ingenerato dalla disabilita (tali sono le provvidenze econo-miche connesse all’invalidita), siano considerate come una ricchezza di-sponibile,

si chiede di sapere quali azioni i Ministri in indirizzo intendano di-sporre per arrivare, in tempi brevi, ad un chiarimento definitivo della que-stione e provvedere ad agire in coerenza con la decisione del Consiglio diStato, che considera l’indennita di accompagnamento e tutte le forme ri-sarcitorie come necessarie a compensare un’oggettiva ed ontologica situa-zione d’inabilita, che provoca disagi e diminuzione di capacita reddituale.

(4-05410)

DE PETRIS. – Ai Ministri della difesa e dell’ambiente e della tutela

del territorio e del mare. – Premesso che:

nel comprensorio militare di S. Lucia nel comune di Civitavecchia(Roma) e ubicato il centro tecnico logistico interforze (Ce.T.L.I ) NBC,ente del Ministero della difesa unico in Italia con compiti di studio, veri-fiche ed applicazioni di carattere militare nei settori nucleare, biologico echimico;

fra i molteplici compiti di istituto dell’ente vi e la demilitarizza-zione delle armi e degli aggressivi chimici ritrovati sul territorio nazio-nale, risalenti alla prima e alla seconda guerra mondiale;

l’attivita di distruzione di armi chimiche viene svolta in ottempe-ranza della legge 18 novembre 1995, n. 496, con la quale lo Stato italianoha ratificato la Convenzione internazionale di Parigi sulla proibizione

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dello sviluppo, immagazzinaggio ed uso di armi chimiche del 31 gennaio1993;

l’attivita di demilitarizzazione delle armi chimiche viene svolta conl’utilizzo di impianti industriali sulla base del diverso tipo di materiale oelemento da trattare, situati nel medesimo comprensorio militare;

tale attivita, svolta sotto il controllo degli ispettori internazionalidell’OPAC (Organizzazione per la proibizione armi chimiche), ha per-messo di smaltire nel tempo ingenti quantitativi di sostanze, quali l’iprite,l’adamsite, la cloridina solforica, il fosgene e proiettili a caricamento chi-mico;

attualmente restano da smaltire tra i 15.000 e i 20.000 proiettili acaricamento chimico, circa la meta del quantitativo dei proiettili ritrovatonel corso degli anni;

i residui di tutta la lavorazione effettuata fino ad oggi, stoccati inmonoliti di cemento attualmente accatastati «a cielo aperto» presso l’ente,rappresentano un problema di primaria importanza: dopo il processo di de-militarizzazione permangono dei residui chimici, tra cui l’arsenico;

il contatto dei contenitori con piogge ed altri agenti meteorici puoprovocare il rilascio di pericolose sostanze, tra cui proprio l’arsenico, con-taminando gravemente il territorio circostante posto a monte dei centriabitati;

nelle ultime settimane e tornata alla luce la questione della possi-bile realizzazione di un impianto ossidatore termico presso il centro NBC,piu volte sottoposta all’attenzione del Parlamento: in risposta all’interroga-zione 5-01015, il 20 marzo 2014 presso la IV Commissione permanente(Difesa) della Camera, il Governo aveva confermato la necessita di co-struire tale impianto al fine di superare il ritardo nello smaltimento degliaggressivi chimici, attualmente svolto tramite tecnologie meccaniche pro-gettate negli anni ’80 e ’90 del secolo scorso, che rischiano di esser ob-solete e di impedire il pieno rispetto degli impegni assunti con la Conven-zione di Parigi;

il territorio di Civitavecchia risulta essere gia fortemente compro-messo dal punto di vista ambientale, a causa della presenza di impiantialtamente inquinanti che quotidianamente pregiudicano l’ambiente e la sa-lute dei cittadini;

tra questi, una centrale termoelettrica di ENEL, uno tra i maggioriporti italiani, una discarica prossima all’esaurimento e numerosi altri inse-diamenti industriali;

il Gruppo consiliare di Sinistra italiana presso il Consiglio regio-nale del Lazio ha gia presentato alla Commissione regionale competenteuna richiesta di audizione delle autorita militari sulla vicenda;

gli enti territoriali e locali hanno piu volte manifestato la loro con-trarieta al nuovo progetto e ad altri impianti inquinanti, prendendo attodella gravissima situazione epidemiologica nella citta;

nello specifico, per quanto attiene alla realizzazione dell’ossidatoretermico, una netta posizione di rifiuto e stata manifestata dal Comune diCivitavecchia all’unanimita, dalla Provincia di Roma e dal Consiglio re-

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gionale del Lazio, che ha approvato in tal senso una mozione, all’unani-mita,

si chiede di sapere:

se il Ministro della difesa, per quanto di sua competenza, non ri-tenga opportuno interrompere immediatamente l’esecutivita della costru-zione dell’impianto, considerata la totale e unanime contrarieta di tuttele istituzioni territoriali e della popolazione residente;

se, considerato anche l’ingente stanziamento economico previsto el’attuale mancanza di elementi tecnici idonei ad un’attenta valutazione delprogetto, non ritenga necessaria un’immediata convocazione delle istitu-zioni del territorio di Civitavecchia e di Allumiere, della Citta metropoli-tana di Roma capitale e della Regione Lazio, per giungere ad una deci-sione condivisa;

se il Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del marenon intenda procedere, per quanto di sua competenza e in conformita alleconvenzioni internazionali e alle leggi nazionali sull’accesso alle informa-zioni ambientali, ad una vasta campagna che informi i cittadini circa l’im-patto che tale opera puo avere su ambiente, sicurezza e salute delle popo-lazioni;

se il Ministro della difesa, per quanto di sua competenza, non ri-tenga improcrastinabile la bonifica dell’area ove sono stoccati ormai dadiversi anni i monoliti contenenti i residui delle lavorazioni, che rappre-sentano ormai un pericolo gravissimo per il territori e i cittadini di Civi-tavecchia;

se non ritenga opportuno valorizzare e rilanciare le altre moltepliciattivita del Ce.T.L.I. NBC, ente con altissime competenze nucleare-biolo-gico-chimico (NBC), dotato di laboratori e know how compatibili con latutela dell’ambiente e della salute;

se non ritenga opportuno avviare la progressiva dismissione delleattivita di demilitarizzazione nel sito di Civitavecchia.

(4-05411)

Interrogazioni, da svolgere in Commissione

A norma dell’articolo 147 del Regolamento, le seguenti interroga-zioni saranno svolte presso le Commissioni permanenti:

3ª Commissione permanente (Affari esteri, emigrazione):

3-02642, del senatore Lucidi ed altri, sull’omicidio del ricercatoreGiulio Regeni in Egitto;

7ª Commissione permanente (Istruzione pubblica, beni culturali, ri-cerca scientifica, spettacolo e sport):

3-02648, del senatore Conte, su iniziative in favore del sistema del-l’alta formazione artistica e musicale italiana;

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8ª Commissione permanente (Lavori pubblici, comunicazioni):

3-02647, della senatrice Favero, sulla sicurezza delle tratte ferroviarieBiella-Santhia e Biella-Novara;

3-02650, della senatrice Fasiolo, sulla cattiva ricezione del segnaleRai in molte zone d’Italia;

12ª Commissione permanente (Igiene e sanita):

3-02649, della senatrice Taverna ed altri, sulla riduzione dei finanzia-menti al Servizio sanitario nazionale e sul collasso del sistema sanitarioregionale.

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