relazione sullo stato di attuazione dell esercizio dell attività libero ... in attuazione della...

112
Osservatorio Nazionale per l’attività libero-professionale Relazione sullo stato di attuazione dell’esercizio dell’attività libero - professionale intramuraria Volume I Anno 2012

Upload: others

Post on 04-Oct-2020

1 views

Category:

Documents


0 download

TRANSCRIPT

Page 1: Relazione sullo stato di attuazione dell esercizio dell attività libero ... In attuazione della riforma de qua, in data 21 febbraio 2013, è stato adottato - previa intesa con la

Osservatorio Nazionale per l’attività libero-professionale

Relazione sullo stato di attuazione dell’esercizio dell’attività libero - professionale intramuraria

Volume I

Anno 2012

Page 2: Relazione sullo stato di attuazione dell esercizio dell attività libero ... In attuazione della riforma de qua, in data 21 febbraio 2013, è stato adottato - previa intesa con la
Page 3: Relazione sullo stato di attuazione dell esercizio dell attività libero ... In attuazione della riforma de qua, in data 21 febbraio 2013, è stato adottato - previa intesa con la

Sommario Volume I

1. Premessa .......................................................................................................................................... 5

2. Metodologia della rilevazione e scelta degli indicatori ....................................................................... 8

3. Stato di attuazione degli adempimenti previsti dalla Legge n. 120/2007 e dall’Accordo sancito in Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano del 18 novembre 2010 (dati anno 2012) ............................................................................. 11

3.1 Relazione e scheda di rilevazione ............................................................................................................ 11

3.2 Sezione 1 – Dirigenti Medici .................................................................................................................... 12

3.3 Sezione 2 – Interventi di ristrutturazione edilizia ..................................................................................... 16

3.4 Sezione 3 – Accordo con le organizzazioni sindacali ................................................................................. 18

3.5 Sezione 4 – Monitoraggio e controllo dell’attività libero professionale ................................................... 19

3.6 Sezione 5 – Governo aziendale della libera professione ........................................................................... 22

3.7 Sezione 6 – Volumi di attività .................................................................................................................. 32

3.8 Sezione 7 – Conflitto di interessi – Concorrenza sleale............................................................................. 38

3.9 Sezione 8 – “Intramoenia allargata” ........................................................................................................ 40

4. Descrizione del livello di adempimento delle disposizioni previste dalla Legge n. 120 del 2007 e dall’Accordo sancito in Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano del 18 novembre 2010 (dato regionale)............................................ 47

5. Programma per la realizzazione delle strutture sanitarie per l’attività libero-professionale intramuraria (D. LGS. n. 254/2000 e D.M. 8.6.2001) ......................................................................... 63

6. Studio sui modelli organizzativo-gestionali virtuosi della libera professione intramuraria ................. 65

7. Conclusioni....................................................................................................................................... 76

Quadri sinottici e cartogrammi.............................................................................................................. 84

Page 4: Relazione sullo stato di attuazione dell esercizio dell attività libero ... In attuazione della riforma de qua, in data 21 febbraio 2013, è stato adottato - previa intesa con la
Page 5: Relazione sullo stato di attuazione dell esercizio dell attività libero ... In attuazione della riforma de qua, in data 21 febbraio 2013, è stato adottato - previa intesa con la

5

1. Premessa

La Relazione annuale al Parlamento rappresenta il prodotto di un percorso conoscitivo teso ad approfondire le dimensioni del fenomeno della libera professione, a monitorare il livello di adeguamento alle disposizioni normative che ne dettano la disciplina e ad analizzare le strategie di governance adottate dalle diverse Regioni e Province Autonome.

Per soddisfare il fabbisogno conoscitivo, l’Osservatorio nazionale per l’attività libero-professionale promuove, annualmente, una rilevazione sullo stato di attuazione delle più recenti riforme e favorisce l’approfondimento di aspetti di rilevante interesse, attraverso la realizzazione di studi specifici.

La rilevazione attivata nel 2012 ha tenuto conto delle disposizioni della legge 3 agosto 2007, n. 120 (“Disposizioni in materia di attività libero-professionale intramuraria e altre norme in materia sanitaria”) e delle indicazioni dell’Accordo sancito in sede di Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province Autonome di Trento e Bolzano in data 18 novembre 2010. Non sono state, invece, ricomprese nel campo di indagine le prescrizioni introdotte dall’ultima riforma, attuata con il decreto legge 13 settembre 2012, n. 158 convertito, con modificazioni, dalla legge 8 novembre 2012, n. 189 recante: “Disposizioni urgenti per promuovere lo sviluppo del Paese mediante un più alto livello di tutela della salute”. Quest’ultimo provvedimento ha novellato la disciplina sulla libera professione intramuraria stabilita dalla citata legge n. 120 del 2007, prevedendo una serie di misure ulteriori improntate ai principi di efficacia, efficienza e trasparenza.

Tra i punti cardine della riforma in parola si evidenziano, in specie:

• l’effettuazione, entro il 31 dicembre 2012, di una ricognizione straordinaria degli spazi disponibili per l’esercizio dell’attività libero-professionale, comprensiva di una valutazione dettagliata dei volumi delle prestazioni rese nell’ultimo biennio;

• la possibilità per le Regioni/Province Autonome di autorizzare, sulla base degli esiti della ricognizione:

− l’acquisizione - tramite l’acquisto, la locazione presso strutture sanitarie autorizzate non accreditate, la stipula di convenzioni con altri soggetti pubblici - di spazi ambulatoriali esterni;

− l’adozione di un programma sperimentale che preveda lo svolgimento dell’attività libero-professionale, in via residuale, presso gli studi privati dei professionisti collegati in rete, previa sottoscrizione di una convenzione annuale rinnovabile tra il professionista interessato e l’azienda sanitaria di appartenenza;

• la cessazione, entro il termine massimo del 30 aprile 2013, delle autorizzazioni all’esercizio dell’attività libero-professionale negli studi privati di cui al comma 3, dell’articolo 22-bis del decreto legge 4 luglio 2006, n. 223, convertito con modificazioni, dalla legge 4 agosto 2006, n. 248;

• la predisposizione e attivazione, entro il 31 marzo 2013, da parte delle Regione e Province Autonome ovvero, su disposizione regionale, del competente Ente o Azienda del Servizio sanitario nazionale, di una infrastruttura di rete per il collegamento in voce o in dati, in condizioni

Page 6: Relazione sullo stato di attuazione dell esercizio dell attività libero ... In attuazione della riforma de qua, in data 21 febbraio 2013, è stato adottato - previa intesa con la

6

di sicurezza, tra l’Ente o l’Azienda e le singole strutture nelle quali vengono erogate le prestazioni di attività libero-professionale intramuraria, interna o in rete. La predetta infrastruttura dovrà essere utilizzata per l’espletamento del servizio di prenotazione, l’inserimento obbligatorio e la comunicazione, in tempo reale, all’Azienda sanitaria competente dei dati relativi all’impegno orario del sanitario, ai pazienti visitati, alle prescrizioni ed agli estremi dei pagamenti;

• il pagamento di prestazioni di qualsiasi importo direttamente al competente Ente o Azienda del Servizio sanitario nazionale, mediante mezzi di pagamento che assicurino la tracciabilità della corresponsione.

In attuazione della riforma de qua, in data 21 febbraio 2013, è stato adottato - previa intesa con la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province Autonome di Trento e Bolzano (rep. atti 49/CSR del 7 febbraio 2013) - il decreto del Ministro della Salute che definisce le modalità tecniche per la realizzazione della infrastruttura di rete per il supporto all’organizzazione dell’attività libero-professionale intramuraria.

Presso la stessa Conferenza è stato sancito, in data 13 marzo 2013 (rep. atti 60/CSR), un accordo concernente l’adozione di uno schema tipo di convenzione ai fini dell’esercizio dell’attività libero-professionale presso lo studio privato del professionista collegato in rete.

Come appare, i tempi attuativi della riforma non rientrano nell’arco temporale di riferimento dell’attuale Relazione, pertanto sulla completa attuazione di tali adempimenti si darà conto, in maniera puntuale, nella successiva edizione. Tuttavia, poiché l’Osservatorio ha ritenuto opportuno avviare una specifica rilevazione sullo stato di attuazione della riforma, si ritiene, di dover delineare un quadro sintetico relativo allo stato dell’arte ad oggi esistente nelle riflessioni conclusive della presente Relazione.

Oltre a fotografare il grado di adeguamento alle norme nazionali, si è inteso anche favorirne la corretta applicazione tramite la valorizzazione e diffusione delle esperienze di successo realizzate nell’ambito della gestione della libera professione intramuraria. A tal fine, sono state elaborate, validate e rappresentate all’interno della Relazione, metodologie e procedure in grado di analizzare i sistemi virtuosi e identificarne le caratteristiche distintive da promuovere in altri contesti.

Infine, anche questa edizione ripropone due importanti studi che esaminano aspetti estremamente rilevanti per la conoscenza approfondita ed aggiornata del fenomeno: il primo riguarda l’ambito economico-strutturale ed analizza la spesa per le prestazioni erogate in intramoenia, nonché i costi e i ricavi per le Aziende; il secondo riferisce i risultati dei monitoraggi semestrali, previsti dal Piano Nazionale per il Governo delle Liste di Attesa, sui volumi e sui tempi di attesa di alcune selezionate prestazioni erogate in regime libero-professionale.

In conclusione, la Relazione si compone di 3 volumi:

1) il primo riporta:

− la descrizione della metodologia utilizzata per l’elaborazione/revisione dello strumento di rilevazione e per la scelta degli indicatori diretti a valutare lo stato di attuazione degli adempimenti previsti dalla legge n. 120/2007 e successive modificazioni e delle

Page 7: Relazione sullo stato di attuazione dell esercizio dell attività libero ... In attuazione della riforma de qua, in data 21 febbraio 2013, è stato adottato - previa intesa con la

7

indicazioni previste dall’Accordo sancito in Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province Autonome in data 18 novembre 2010;

− la rappresentazione in forma aggregata dei dati forniti dalle Regioni/Province Autonome;

− la descrizione, per singola Regione/Provincia Autonoma, dei risultati ottenuti dall’applicazione degli indicatori di monitoraggio individuati;

− alcune precisazioni rispetto alla ripartizione ed utilizzazione delle risorse finanziarie destinate alla realizzazione delle strutture sanitarie per l’attività libero-professionale intramuraria ai sensi del D.Lgs. n. 254/2000 e del D.M. 8 giugno 2001;

− le risultanze della validazione del modello di analisi dei modelli organizzativo-gestionali virtuosi della libera professione;

− le riflessioni conclusive;

− la rappresentazione grafica dei dati 2012, la comparazione con i risultati della precedente rilevazione ed i cartogrammi raffiguranti il livello di implementazione delle disposizioni normative;

2) il secondo contiene lo studio sugli aspetti economico-strutturali dell’intramoenia e l’analisi dei tempi di attesa di alcune selezionate prestazioni erogate nell’ambito dell’attività libero-professionale intramuraria e intramuraria allargata (Volume II);

3) il terzo acclude le schede compilate dalle Regioni/Province Autonome (Volume III).

Page 8: Relazione sullo stato di attuazione dell esercizio dell attività libero ... In attuazione della riforma de qua, in data 21 febbraio 2013, è stato adottato - previa intesa con la

8

2. Metodologia della rilevazione e scelta degli indicatori

I principali elementi conoscitivi utili alla predisposizione della presente relazione sono stati acquisiti seguendo il consolidato approccio metodologico, ovverosia, invitando le Regioni e Province Autonome a trasmettere, ai sensi dell’articolo 1, comma 8, della legge 3 agosto 2007, n. 120, una relazione illustrativa dei percorsi attuativi e a compilare un’apposita scheda di rilevazione, che schematizza gli adempimenti imposti dalla normativa più recente.

L’originario impianto della scheda di rilevazione riprendeva e monitorava, unicamente, le disposizioni introdotte dalle citata legge n. 120 del 2007, tuttavia, successivi interventi del legislatore, l’adozione di indirizzi attuativi e di coordinamento e le pronunce giurisprudenziali intervenute, hanno imposto una costante revisione dello strumento di indagine, al fine di adeguarlo alle mutate esigenze.

Le integrazioni più rilevanti sono state apportate nel 2011, con l’inclusione delle indicazioni dell’Accordo siglato in Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province Autonome in data 18 novembre 2010, che mirava a garantire una più compiuta attuazione della disciplina dell’attività libero professionale. Nell’attuale rilevazione non sono state inserite particolari trasformazioni di contenuto rispetto al 2011, è stata invece rivista e resa più funzionale l’impostazione delle Sezioni.

Gli aspetti innovativi della rilevazione 2012 attengono alla modalità di acquisizione dei dati. È stata, infatti, predisposta, realizzata e messa a disposizione delle Regioni e Province Autonome, una piattaforma informatica dedicata (http://schedalpimds.agenas.it/) per la raccolta informatizzata dei dati, che ha agevolato il processo di trasmissione delle informazioni e garantito un maggior controllo sulla qualità dei dati inseriti.

Come per la rilevazione 2011, dunque, la scheda utilizzata si compone di 8 Sezioni che presentano, tuttavia, una diversa collocazione rispetto alla precedente edizione:

Sezione 1 – Dirigenti medici

Sezione 2 – Interventi di ristrutturazione edilizia;

Sezione 3 – Passaggio al regime ordinario dell’attività libero-professionale intramuraria;

Sezione 4 – Monitoraggio e controllo dell'attività libero-professionale;

Sezione 5 – Governo aziendale della libera professione;

Sezione 6 – Volumi di attività;

Sezione 7 – Conflitto di interessi - Concorrenza sleale;

Sezione 8 – “Intramoenia allargata”.

Anche gli indicatori sono stati mantenuti invariati, garantendo una diretta confrontabilità con la precedente rilevazione (2011). Delle 8 Sezioni, solo 5 contengono item utili ad una valutazione di tipo quantitativo, 3 invece hanno un contenuto di tipo informativo/qualitativo1.

1 Le Sezioni aventi contenuto valutativo/quantitativo sono: Sezione 3; Sezione 4; Sezione 5; Sezione 6; Sezione 7. Le Sezioni con contenuto informativo/qualitativo sono: Sezione 1; Sezione 2 e Sezione 8.

Page 9: Relazione sullo stato di attuazione dell esercizio dell attività libero ... In attuazione della riforma de qua, in data 21 febbraio 2013, è stato adottato - previa intesa con la

9

I 12 indicatori individuati, all’interno delle 5 sezioni aventi contenuto valutativo, esaminano sia il livello regionale, che quello aziendale. In specie, 3 indicatori approfondiscono l’attività regionale, mentre i restanti 9 analizzano l’attività aziendale.

INDICATORI REGIONALI

Page 10: Relazione sullo stato di attuazione dell esercizio dell attività libero ... In attuazione della riforma de qua, in data 21 febbraio 2013, è stato adottato - previa intesa con la

10

INDICATORI AZIENDALI

Page 11: Relazione sullo stato di attuazione dell esercizio dell attività libero ... In attuazione della riforma de qua, in data 21 febbraio 2013, è stato adottato - previa intesa con la

11

3. Stato di attuazione degli adempimenti previsti dalla Legge n. 120/2007 e dall’Accordo sancito in Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province Autonome di Trento e Bolzano del 18 novembre 2010 (dati anno 2012)

La rilevazione condotta ha consentito di accrescere le conoscenze sul fenomeno della libera professione, di capirne l’evoluzione nei diversi contesti regionali e, più in dettaglio, misurare il grado di adeguamento alle disposizioni normative che, negli ultimi anni, hanno contribuito a disciplinare la materia e alle indicazioni generali che ne hanno coordinato l’attuazione.

L’attenzione è stata focalizzata, in particolare, sui principali adempimenti previsti dalla legge n. 120 del 2007 e successive modificazioni e sulle indicazioni dell’Accordo sancito in sede di Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province Autonome in data 18 novembre 2010.

Nei paragrafi che seguono si riporta una sintetica descrizione dei risultati derivanti dall’analisi delle schede di rilevazione e delle relazioni pervenute nel 2012. Con l’ausilio di appositi cartogrammi vengono rappresentati graficamente i dati di ciascuna Sezione e di ogni item, ad eccezione della Sezione 1 che presenta le informazioni relative ai Dirigenti medici e alle diverse modalità di esercizio della libera professione, che per le loro caratteristiche richiedono una diversa rappresentazione.

3.1 Relazione e scheda di rilevazione

Tutte le Regioni e Province Autonome hanno partecipato all’indagine, attraverso la compilazione della scheda appositamente predisposta; 8 di esse hanno inoltre inviato, a completamento delle informazioni e come previsto dall’articolo 1, comma 8 della legge n. 120 del 2007, la relazione illustrativa del percorso attuativo (Figura 1).

Figura 1

Regioni /Province Autonome che hanno trasmesso sia la relazione che la scheda di rilevazione

Regioni/Province Autonome che hanno trasmesso unicamente la scheda di rilevazione

Page 12: Relazione sullo stato di attuazione dell esercizio dell attività libero ... In attuazione della riforma de qua, in data 21 febbraio 2013, è stato adottato - previa intesa con la

12

3.2 Sezione 1 – Dirigenti Medici

A decorrere dal monitoraggio relativo all’anno 2011, la scheda di rilevazione è stata integrata con una sezione dedicata ai “numeri” della libera professione, ossia al conteggio dei Dirigenti medici che effettivamente esercitano l’attività libero-professionale intramuraria. Come noto, infatti, dai dati ufficiali disponibili a livello nazionale, è possibile risalire unicamente al numero dei medici del Servizio Sanitario Nazionale legati alla propria struttura da un rapporto di esclusività che percepiscono la corrispondente indennità prevista dal contratto collettivo nazionale. Tuttavia, tale informazione è del tutto insufficiente per comprendere appieno il fenomeno, in quanto il rapporto di esclusività è condizione necessaria per l’esercizio della libera professione, ma non è informazione sufficiente per affermare che un medico svolga attività intramoenia.

I quesiti ed i dubbi interpretativi pervenuti a questo Osservatorio nella prima fase di raccolta dei dati relativi all’anno 2012, hanno reso necessario un puntuale chiarimento sulle informazioni richieste nella Sezione 1 del questionario. E’ stato, pertanto, specificato che il riscontro andava fornito relativamente ai Dirigenti medici (esclusi i Veterinari e gli Odontoiatri) dipendenti, con rapporto di lavoro a tempo determinato o indeterminato, delle Aziende del Servizio sanitario regionale. Nel conteggio, quindi, non andavano computati gli universitari, ossia i Medici che pur fornendo prestazioni assistenziali nelle strutture del SSR sono dipendenti dell’Università e gli specialisti ambulatoriali convenzionati, i cosiddetti “sumaisti”.

A tal proposito, è doveroso precisare che analoga specifica non si era resa necessaria e non era stata fornita nella scheda di rilevazione del precedente monitoraggio, pertanto, secondo rigore metodologico, i dati relativi all’anno 2012 non sono direttamente raffrontabili con i dati registrati per l’anno precedente.

Nella Sezione 1 “Dirigenti medici” si è tentato di enumerare le casistiche in cui l’attività libero-professionale può essere esplicata, con la finalità di ottenere una classificazione ed una stima per le singole tipologie ed, in particolare, per la cosiddetta “intramoenia allargata”.

Permane, come per l’anno 2011, l’impossibilità rappresentata da alcune Regioni di catalogare i medici in una o nell’altra voce, nello specifico per l’attività libero-professionale esercitata al di fuori delle mura aziendali. In altre parole, sembrerebbe vi siano casi di medici autorizzati ad esercitare sia presso il proprio studio professionale sia presso strutture pubbliche o private non accreditate in convenzione. In ogni caso, il fenomeno può considerarsi residuale.

Venendo ai numeri, i dati confermano un’estrema variabilità del fenomeno tra le Regioni, sia in termini generali di esercizio dell’ALPI, sia in termini specifici di tipologia di svolgimento della stessa.

In media, nel Servizio sanitario nazionale, il 52% dei Dirigenti medici con rapporto esclusivo esercita la libera professione intramuraria (pari al 48% del totale Dirigenti medici), con punte che superano quota 60% in Lazio, Valle d’Aosta, Liguria e Piemonte e, viceversa, toccano valori minimi in Regioni come la Sardegna (36%) e la Provincia Autonoma di Bolzano (13%). In generale, al di sotto della media nazionale si collocano gran parte delle Regioni meridionali ed insulari. Si tratta complessivamente di un contingente di circa 59.000 medici a livello nazionale.

Page 13: Relazione sullo stato di attuazione dell esercizio dell attività libero ... In attuazione della riforma de qua, in data 21 febbraio 2013, è stato adottato - previa intesa con la

13

Graf. 1 Quota di Medici che esercitano attività libero professionale intramuraria per Regione/Provincia Autonoma

Graf.2 Distribuzione dei Medici per tipologia di ALPI esercitata

Sempre in media, oltre il 59% dei Dirigenti medici esercita l’ALPI all’interno degli spazi aziendali, il 24,3% lo fa al di fuori della struttura ed il 16,3% svolge attività libero professionale sia all’interno che

Page 14: Relazione sullo stato di attuazione dell esercizio dell attività libero ... In attuazione della riforma de qua, in data 21 febbraio 2013, è stato adottato - previa intesa con la

14

all’esterno delle mura aziendali (ad esempio attività in regime ambulatoriale svolta presso il proprio studio professionale ed attività in regime di ricovero svolta all’interno degli spazi aziendali).

Le percentuali maggiori di attività intramoenia svolta esclusivamente all’esterno si registrano in Campania (66% su totale ALPI), Calabria (49%), Basilicata (41%), Lazio e Abruzzo (40%) ed in generale nelle Regioni meridionali, mentre l’ALPI al di fuori delle mura è pressoché assente in Toscana, Emilia-Romagna, Friuli Venezia Giulia, Veneto e Valle d’Aosta (tutte con percentuali non superiori al 5% sul totale ALPI) e nulla nelle P.A. di Trento e Bolzano

Graf.3 Distribuzione dei Medici per tipologia di ALPI esercitata – dettaglio per Regione/Provincia Autonoma

(*) Per le Regioni Liguria ed Emilia Romagna la somma delle voci di dettaglio sulle modalità di esercizio dell’attività libero professionale (solo all’interno, solo all’esterno e sia all’interno che all’esterno) non corrisponde al dato relativo al numero complessivo di Dirigenti medici che esercitano l’ALPI. Pertanto, per tali Regioni il totale rappresentato negli istogrammi è diverso dal 100%. In particolare, la Regione Liguria ha evidenziato la difficoltà di alcune Aziende del SSR a collocare correttamente i propri professionisti nelle fattispecie indicate dalla scheda.

Con specifico riferimento alla libera professione svolta esclusivamente al di fuori degli spazi aziendali (modalità di esercizio assente nelle P.A. di Trento e di Bolzano), i dati rilevati mostrano che, mediamente, la stragrande maggioranza (circa l’82%) di tale attività viene esercitata presso lo studio privato del professionista ed in quasi la totalità delle Regioni tale modalità di esercizio della libera professione supera di gran lunga la forma in convenzione. Fanno eccezione a questa regola, in primis la regione Toscana presso la quale il fenomeno “intramoenia allargata” è inesistente, seguita dalla

Page 15: Relazione sullo stato di attuazione dell esercizio dell attività libero ... In attuazione della riforma de qua, in data 21 febbraio 2013, è stato adottato - previa intesa con la

15

regione Veneto (24% di medici in “intramoenia allargata” sul totale dei medici che esercitano al di fuori degli spazi aziendali) e dall’Emilia Romagna (48%).

Occorre a tal proposito, specificare che per le Regioni Liguria, Piemonte e Emilia Romagna, non è stato possibile ottenere la coerenza dei dati comunicati in relazione all’attività libero-professionale svolta al di fuori della struttura, ossia la somma delle fattispecie previste (“intramoenia allargata” e “attività svolta presso altre strutture pubbliche o private in convenzione”) per tale modalità di esercizio della libera professione, non coincide con il totale dei medici di cui le fattispecie costituiscono una specificazione. Tale incongruenza è stata giustificata in alcuni casi dalla difficoltà di talune Aziende a collocare correttamente i propri professionisti nelle fattispecie indicate dalla scheda, in altri, come già premesso, dall’effettiva possibilità concessa ai professionisti di esercitare l’ALPI sia presso il proprio studio privato sia in altre strutture, pertanto, da un doppio conteggio di una parte dei Dirigenti del Servizio sanitario regionale.

Per le suddette Regioni, pertanto i dati rappresentati nei grafici 3 e 4 non sono perfettamente coincidenti.

Confrontando la figura seguente con il grafico 1 inizialmente riportato, è interessante notare come molte delle Regioni che presentano una quota di Medici che esercitano ALPI inferiore alla media nazionale, siano contestualmente quelle per cui si rileva una maggiore percentuale di attività libero-professionale presso gli studi privati (intramoenia allargata). Il grafico 4 riporta, infatti, le Regioni ordinate in maniera decrescente rispetto alla percentuale di allargata e mostra come le prime sei Regioni rappresentate siano Campania, Calabria, Sicilia, Molise, Basilicata e Abruzzo, le stesse per cui il grafico 1 rivela le percentuali minime nazionali, eccezion fatta solo per la PA di Bolzano e per la Regione Sardegna.

Graf.4 Peso percentuale dell’intramoenia allargata ed in convenzione sul totale Medici esercenti ALPI

(*) Per tali Regioni la somma delle due tipologie non coincide con la percentuale complessiva di ALPI esercitata all’esterno (cfr. graf. 3). In particolare la discrepanza maggiore si registra per la Regione Liguria, la cui quota di libera professione esercitata al di fuori delle strutture aziendali è pari al 31% (minore della somma “allargata”+”in convenzione” pari a 19%+17%).

Page 16: Relazione sullo stato di attuazione dell esercizio dell attività libero ... In attuazione della riforma de qua, in data 21 febbraio 2013, è stato adottato - previa intesa con la

16

3.3 Sezione 2 - Interventi di ristrutturazione edilizia

Un aspetto cruciale del sistema della libera professione è rappresentato dal reperimento o dalla predisposizione di spazi idonei all’esercizio di tale attività.

L’articolo 15-duodecies, comma 1, del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 502 e successive modificazioni ha previsto la definizione, da parte delle Regioni e Province Autonome, di un programma per la realizzazione delle strutture sanitarie per l'attività libero-professionale intramuraria. In considerazione di tale previsione e della presentazione dei programmi di investimento da parte di 16 Regioni e Province Autonome, il Ministero della Salute ha provveduto, con il decreto 8 giugno 2001, alla ripartizione delle risorse disponibili per la realizzazione degli interventi previsti.

La presente Sezione monitora lo stato di avanzamento degli interventi di ristrutturazione ammessi al finanziamento, attraverso due item che distinguono gli interventi già collaudati, da quelli che verranno collaudati entro il 31 dicembre 2014.

I risultati dell’indagine mostrano (Figura 2) che:

• 1 Regione ha collaudato tutti gli interventi di ristrutturazione ammessi al finanziamento;

• 10 Regioni/Province Autonome hanno collaudato un numero di interventi di ristrutturazione superiore al 50%;

• 3 Regioni hanno collaudato un numero di interventi di ristrutturazione inferiore al 50%;

• 2 Regioni non hanno ancora collaudato alcun intervento.

Se da un lato, non è stata registrata - rispetto alla precedente indagine - alcuna variazione del numero di Regioni che hanno collaudato tutti gli interventi ammessi al finanziamento, dall’altro si rileva l’incremento delle Regioni/Province Autonome che hanno collaudato un numero di interventi di ristrutturazione superiore al 50% (da 8 nel 2011 a 10 nel 2012), a conferma di un trend positivo già osservato nelle passate edizioni.

Si rinvia al capitolo 5 per un ulteriore approfondimento dei dati relativi al programma per la realizzazione delle strutture sanitarie destinate all’attività libero-professionale intramuraria.

Page 17: Relazione sullo stato di attuazione dell esercizio dell attività libero ... In attuazione della riforma de qua, in data 21 febbraio 2013, è stato adottato - previa intesa con la

17

Numero di interventi di ristrutturazione collaudati

Figura 2

Regioni/Province Autonome in cui sono stati collaudati il 100% degli interventi di ristrutturazione

Regioni/Province Autonome in cui sono stati collaudati un numero di interventi >50%2

Regioni/Province Autonome in cui sono stati collaudati un numero di interventi <50%3

Regioni/Province Autonome che non hanno collaudato alcun intervento di ristrutturazione4

Regioni/Province Autonome che non hanno presentato il programma di investimenti

2 Le Regioni Veneto, Toscana, Marche e Sardegna hanno segnalato un numero totale di interventi ammessi al finanziamento non corrispondente al totale riferito dal Ministero. La Regione Veneto ne ha segnalati 40 anziché 42; la Regione Toscana ne ha riportati 25 invece di 27; la Regione Marche ne ha indicati 40 in luogo di 39; la Regione Sardegna ne ha riferiti 7 invece di 11 . 3 Le Regioni Lombardia, Puglia e Lazio hanno riportato un numero totale di interventi ammessi a finanziamento non coincidente con i dati riferiti dal Ministero. La Regione Lombardia ne ha segnalati 28 anziché 37; la Regione Puglia ne ha riportati 24 invece di 37; la Regione Lazio ne ha riferiti 32 in luogo di 49. 4 La Regione Campania ha riferito un numero totale di interventi ammessi al finanziamento non corrispondente al dato riferito dal Ministero. La Regione ne ha segnalati 9 anziché 11.

Page 18: Relazione sullo stato di attuazione dell esercizio dell attività libero ... In attuazione della riforma de qua, in data 21 febbraio 2013, è stato adottato - previa intesa con la

18

3.4 Sezione 3 - Accordo con le organizzazioni sindacali

L’articolo 1, comma 2, della legge n. 120 del 2007 ha imposto alle Regioni e Province Autonome di individuare ed attuare le misure dirette ad assicurare il passaggio al regime ordinario del sistema dell’attività libero-professionale intramuraria, in accordo con le organizzazioni sindacali delle categorie interessate.

Dall’analisi, dell’unico item che compone la Sezione, emerge che 17 Regioni e Province Autonome hanno dato attuazione al prescritto adempimento, provvedendo ad adottare le richiamate misure, in accordo con le organizzazioni sindacali (Figura 3). Il confronto con la precedente rilevazione mostra un miglioramento del risultato complessivo: nel 2011, infatti, erano 11 le Regioni/Province Autonome che riportavano una risposta affermativa.

3.1 La Regione/Provincia Autonoma ha individuato le misure dirette ad assicurare, in accordo con le organizzazioni sindacali delle categorie interessate e nel rispetto delle vigenti disposizioni contrattuali, il passaggio al regime ordinario del sistema dell'attività libero professionale intramuraria della dirigenza sanitaria, medica e veterinaria del SSN e del personale universitario di cui all'articolo 102 del DPR 11 luglio 1980, n. 382

Figura 3

Regioni/Province Autonome che hanno individuato le richiamate misure in accordo con le organizzazioni sindacali delle categorie interessate

Regioni/Province Autonome che non hanno individuato le predette misure in accordo con le organizzazioni sindacali delle categorie interessate

Page 19: Relazione sullo stato di attuazione dell esercizio dell attività libero ... In attuazione della riforma de qua, in data 21 febbraio 2013, è stato adottato - previa intesa con la

19

3.5 Sezione 4 – Monitoraggio e controllo dell’attività libero professionale

La corretta applicazione dell’istituto della libera professione deve essere costantemente controllata e monitorata, per preservarne le caratteristiche proprie ed impedire che il suo svolgimento vada a detrimento dell’attività istituzionale.

In quest’ottica, la presente Sezione indaga l’effettiva implementazione di tali attività di verifica, da parte delle Regioni e Province Autonome, con un approfondimento rispetto alle metodologie utilizzate e alla partecipazione degli organismi paritetici e delle organizzazioni rappresentative degli utenti e di tutela dei diritti.

In riferimento al primo item, tutte le Regioni e Province Autonome segnalano l’effettuazione del monitoraggio e controllo dell’attività libero-professionale (Figura 4); nella precedente rilevazione erano 19.

Concentrando l’attenzione sulle modalità e sugli strumenti utilizzati per effettuare i suddetti monitoraggi, si può osservare che tutte le Regioni e Province Autonome partecipano ai monitoraggi semestrali dei tempi di attesa e dei volumi delle prestazioni erogate in regime istituzionale e in libera professione, come previsto dal Piano Nazionale di Governo delle Liste di Attesa. Tra le altre modalità di controllo maggiormente segnalate si annoverano: report periodici sul confronto di tempi e volumi dell’attività istituzionale e libero-professionale; controlli attraverso il conto annuale; monitoraggio ad hoc su tempi e volumi; controllo dei volumi economici e prestazionali; rilevazione oraria; archivio unico delle prestazioni erogate in istituzionale ed in libera professione.

Risulta in crescita anche il dato relativo all’istituzione di organismi paritetici: nel corso dell’attuale rilevazione 12 Regioni/Province Autonome hanno dichiarato di aver provveduto (Figura 5), mentre nel 2011 erano 7.

Page 20: Relazione sullo stato di attuazione dell esercizio dell attività libero ... In attuazione della riforma de qua, in data 21 febbraio 2013, è stato adottato - previa intesa con la

20

4.1 La Regione/Provincia Autonoma effettua il monitoraggio e controllo dell'attività libero-professionale, in modo da garantire che il suo svolgimento non vada a detrimento dell'attività istituzionale

Figura 4

Regioni/Province Autonome che effettuano il monitoraggio e controllo dell'attività libero-professionale

Page 21: Relazione sullo stato di attuazione dell esercizio dell attività libero ... In attuazione della riforma de qua, in data 21 febbraio 2013, è stato adottato - previa intesa con la

21

4.2 La Regione/Provincia Autonoma ha istituito appositi organismi paritetici con le organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative della dirigenza medica, veterinaria e sanitaria, con la partecipazione delle organizzazioni rappresentative degli utenti e di tutela dei diritti

Figura 5

Regioni/Province Autonome che non hanno istituito i prescritti organismi paritetici

Regioni/Province Autonome che hanno istituito i prescritti organismi paritetici

Page 22: Relazione sullo stato di attuazione dell esercizio dell attività libero ... In attuazione della riforma de qua, in data 21 febbraio 2013, è stato adottato - previa intesa con la

22

3.6 Sezione 5 – Governo aziendale della libera professione

Le modalità organizzative rappresentano, sicuramente, uno degli elementi strategici per garantire il corretto esercizio dell’attività libero-professionale. Diventa, dunque, fondamentale monitorarne la definizione, l’applicazione e l’aderenza al dettato normativo.

La presente Sezione mira a verificare l’attivazione e l’effettiva utilizzazione dei sistemi gestionali di: prenotazione delle prestazioni (Figura 6), con un approfondimento rispetto alla possibilità di monitorare e controllare, tramite esso, i volumi delle prestazioni erogate (Figura 7); riscossione degli onorari (Figura 8); determinazione delle tariffe (Figura 9); contabilità analitica (Figura 10); rilevazione oraria (Figura 11); controllo del progressivo allineamento dei tempi di erogazione delle prestazioni nell’ambito dell’attività istituzionale ai tempi medi di quelle rese in regime libero-professionale (Figura 12).

Servizio di prenotazione (5.1)

Il servizio di prenotazione delle prestazioni affidato a personale aziendale, o comunque dall’Azienda a ciò destinato ed eseguito in sedi o tempi diversi rispetto a quelli istituzionali, è stato attivato in tutte le Aziende di 7 Regioni/Province Autonome, con una lieve flessione del dato rispetto al 2011 (8).

Nelle restanti Regioni l’attivazione del servizio di prenotazione è assicurata in diverso grado:

• in 4 Regioni è garantita in un numero di Aziende compreso tra il 90% e il 99%;

• in 8 Regioni è garantita in un numero di Aziende compreso tra il 51% e l’89%;

• in 1 Regione è garantita in un numero di Aziende compreso tra l’1% e il 50%;

• in 1 Regione l’unica Azienda che insiste sul territorio non ha attivato il predetto servizio di prenotazione.

Monitoraggio e controllo dei volumi prestazionali attraverso il servizio di prenotazione (5.2)

In 12 Regioni/Province Autonome, in tutte le Aziende in cui il servizio di prenotazione è attivato, esso consente anche il monitoraggio ed il controllo del volume delle prestazioni erogate.

Nelle altre realtà regionali, solo una percentuale delle Aziende riesce a garantire il monitoraggio dei volumi attraverso il servizio di prenotazione attivato, in specie:

• tra il 90% e il 99% delle Aziende in 5 Regioni;

• tra il 51% e l’89% delle Aziende in 3 Regioni.

Per 1 Regione non è stato possibile riscontrare tale dato, non essendo stato ancora attivato il summenzionato servizio di prenotazione nell’unica Azienda insistente sul territorio.

Riscossione degli onorari (5.3)

In aumento il numero delle Regioni/Province Autonome in cui tutte le Aziende assicurano la riscossione degli onorari delle prestazioni erogate in libera professione: da 12 Regioni/Province Autonome nel 2011 a 13 nel 2012.

Nelle rimanenti Regioni solo parte delle Aziende riescono ad assicurare tale servizio:

• in 3 Regioni tra il 90% e il 99% delle Aziende;

Page 23: Relazione sullo stato di attuazione dell esercizio dell attività libero ... In attuazione della riforma de qua, in data 21 febbraio 2013, è stato adottato - previa intesa con la

23

• in 5 Regioni tra il 51% e l’89% delle Aziende.

Deliberazione del tariffario (5.4)

In 8 Regioni/Province Autonome tutte le Aziende hanno provveduto a deliberare il tariffario, in accordo con i professionisti ed idoneo ad assicurare l’integrale copertura di tutti i costi direttamente ed indirettamente correlati alla gestione dell’attività libero-professionale intramuraria, ivi compresi quelli connessi alle attività di prenotazione e riscossione degli onorari. Il raffronto con l’indagine del 2011 mostra una diminuzione del numero delle Regioni/Province Autonome che garantiscono il pieno soddisfacimento di tale adempimento (10); tuttavia, occorre osservare che l’andamento di tale item è alquanto variabile, in considerazione delle modificazioni che i tariffari possono subire nel corso degli anni e della definizione dell’iter procedurale di approvazione degli stessi.

In 1 Regione il tariffario è stato deliberato da una percentuale di Aziende comprese tra il 90% e il 99%, mentre in 10 Regioni la percentuale di Aziende adempienti oscilla tra il 51% e l’89%.

In 1 Regione l’unica Azienda presente non ha ancora provveduto alla deliberazione del tariffario.

Sistema di contabilità analitica (5.5)

In riferimento all’attivazione di un sistema di contabilità analitica, in grado di distinguere nelle tariffe le voci che le determinano, le risultanze della rilevazione indicano che in 4 Regioni/Province Autonome tale tipo di sistema è stato adottato da tutte le Aziende. Il dato complessivo rilevato risulta inferiore a quello del 2011 (7 Regioni/Province Autonome). Le motivazioni di tale decremento possono essere, con molta probabilità, ricondotte ad una interpretazione non propriamente corretta del quesito nel corso della precedente indagine e, di conseguenza, ad un diverso riscontro da parte di alcune Aziende.

Nelle altre Regioni la percentuale di Aziende che hanno implementato il summenzionato sistema di contabilità analitica varia tra:

• il 51% e l’89% delle Aziende in 11 Regioni;

• l’1% e il 50% delle Aziende in 2 Regioni;

Mentre il sistema non è stato ancora attivato in nessuna Azienda di 4 Regioni/Province Autonome.

Rilevazione oraria dell’attività libero-professionale intramuraria (5.6)

Progressi si registrano in merito al numero delle Regioni/Province Autonome in cui tutte le Aziende effettuano la rilevazione oraria dell’attività libero-professionale, da 10 nel 2011 a 11 nel 2012.

In 2 Regioni tra il 90% e il 99% delle Aziende adotta un’apposita rilevazione oraria, mentre in 8 Regioni tale percentuale scende tra il 51% e l’89%.

Attività di controllo relative al progressivo allineamento dei tempi di erogazione delle prestazioni (5.7)

Le attività di controllo relative al progressivo allineamento dei tempi di erogazione delle prestazioni nell’ambito dell’attività istituzionale ai tempi medi di quelle rese in regime di libera professione sono state realizzate da tutte le Aziende di 4 Regioni/Province Autonome.

Page 24: Relazione sullo stato di attuazione dell esercizio dell attività libero ... In attuazione della riforma de qua, in data 21 febbraio 2013, è stato adottato - previa intesa con la

24

La situazione negli altri contesti è alquanto diversificata, ovverosia, la percentuale di Aziende che ha svolto le richiamate attività di controllo oscilla tra:

• il 90% e il 99% in 1 Regione;

• il 51% e l’89% in 11 Regioni;

• l’1% e il 50% in 3 Regioni;

In 2 Regioni nessuna Azienda ha implementato tali attività.

Page 25: Relazione sullo stato di attuazione dell esercizio dell attività libero ... In attuazione della riforma de qua, in data 21 febbraio 2013, è stato adottato - previa intesa con la

25

5.1 È stato attivato il servizio di prenotazione delle prestazioni affidato a personale aziendale, o comunque dall'Azienda a ciò destinato ed eseguito in sede o tempi diversi rispetto a quelli istituzionali

Figura 6

Regioni/Province Autonome in cui tutte le aziende hanno attivato il servizio di prenotazione delle prestazioni

Regioni/Province Autonome in cui tra il 90 e il 99% delle aziende hanno attivato il servizio di prenotazione delle prestazioni

Regioni/Province Autonome in cui tra il 51 e l' 89% delle aziende hanno attivato il servizio di prenotazione delle prestazioni

Regioni/Province Autonome in cui tra l'1 e il 50% delle aziende hanno attivato il servizio di prenotazione delle prestazioni

Regioni/Province Autonome in cui nessuna azienda ha attivato il servizio di prenotazione delle prestazioni

Page 26: Relazione sullo stato di attuazione dell esercizio dell attività libero ... In attuazione della riforma de qua, in data 21 febbraio 2013, è stato adottato - previa intesa con la

26

5.2 Il servizio di prenotazione di cui al punto precedente consente il monitoraggio ed il controllo del volume delle prestazioni erogate

Figura 7

Regioni/Province Autonome in cui in tutte le aziende di cui al punto precedente, il servizio di prenotazione consente il monitoraggio ed il controllo del volume delle prestazioni erogate

Regioni/Province Autonome in cui tra il 90 e il 99% delle aziende di cui al punto precedente, il servizio di prenotazione consente il monitoraggio ed il controllo del volume delle prestazioni erogate

Regioni/ Province Autonome in cui tra il 51 e l'89% delle aziende di cui al punto precedente, il servizio di prenotazione consente il monitoraggio ed il controllo del volume delle prestazioni erogate

Regioni/Province Autonome in cui tra l'1 e il 50% delle aziende di cui al punto precedente, il servizio di prenotazione consente il monitoraggio ed il controllo del volume delle prestazioni erogate

Regioni/Province Autonome in cui in nessuna azienda di cui al punto precedente, il servizio di prenotazione consente il monitoraggio ed il controllo del volume delle prestazioni erogate

Regioni/Province Autonome in cui non è applicabile

Page 27: Relazione sullo stato di attuazione dell esercizio dell attività libero ... In attuazione della riforma de qua, in data 21 febbraio 2013, è stato adottato - previa intesa con la

27

5.3 È garantita la riscossione degli onorari relativi alle prestazioni erogate sotto la responsabilità delle Aziende

Figura 8

Regioni/Province Autonome in cui in tutte le aziende è garantita la riscossione degli onorari relativi alle prestazioni erogate sotto la responsabilità dell’Azienda

Regioni/Province Autonome in cui tra il 90 e il 99% delle aziende è garantita la riscossione degli onorari relativi alle prestazioni erogate sotto la responsabilità dell’Azienda

Regioni/Province Autonome in cui tra il 51 e l'89% delle aziende è garantita la riscossione degli onorari relativi alle prestazioni erogate sotto la responsabilità dell’Azienda

Regioni/Province Autonome in cui tra l'1 e il 50% delle aziende è garantita la riscossione degli onorari relativi alle prestazioni erogate sotto la responsabilità dell’Azienda

Regioni/Province Autonome in cui in nessuna azienda è garantita la riscossione degli onorari relativi alle prestazioni erogate sotto la responsabilità dell’Azienda

Page 28: Relazione sullo stato di attuazione dell esercizio dell attività libero ... In attuazione della riforma de qua, in data 21 febbraio 2013, è stato adottato - previa intesa con la

28

5.4 È stato deliberato un tariffario, in accordo con i professionisti ed idoneo ad assicurare l'integrale copertura di tutti i costi direttamente ed indirettamente correlati alla gestione dell'attività libero-professionale intramuraria, ivi compresi quelli connessi alle attività di prenotazione e di riscossione degli onorari

Figura 9

Regioni/Province Autonome in cui in tutte le aziende è stato deliberato il descritto tariffario

Regioni/ Province Autonome in cui tra il 90 e il 99% delle le aziende è stato deliberato il descritto tariffario

Regioni/ Province Autonome in cui tra il 51 e l' 89% delle le aziende è stato deliberato il descritto tariffario

Regioni/ Province Autonome in cui tra l'1 e il 50% delle le aziende è stato deliberato il descritto tariffario

Regioni/ Province Autonome in cui in nessuna azienda è stato deliberato il descritto tariffario

Page 29: Relazione sullo stato di attuazione dell esercizio dell attività libero ... In attuazione della riforma de qua, in data 21 febbraio 2013, è stato adottato - previa intesa con la

29

5.5 È attivo un sistema di contabilità analitica che consenta di distinguere nelle tariffe le voci che le determinano (ad es.: compenso del professionista, dell’equipe, del personale di supporto costi pro-quota per l’ammortamento e la manutenzione delle apparecchiature)

Figura 10

Regioni/Province Autonome in cui in tutte le aziende è attivo il sistema di contabilità analitica descritto

Regioni/Province Autonome in cui tra il 90 e il 99% delle aziende è attivo il sistema di contabilità analitica descritto

Regioni/Province Autonome in cui tra il 51 e l' 89% delle aziende è attivo il sistema di contabilità analitica descritto

Regioni/Province Autonome in cui tra l'1 e il 50% delle aziende è attivo il sistema di contabilità analitica descritto

Regioni/Province Autonome in cui in nessuna azienda è attivo il sistema di contabilità analitica descritto

Page 30: Relazione sullo stato di attuazione dell esercizio dell attività libero ... In attuazione della riforma de qua, in data 21 febbraio 2013, è stato adottato - previa intesa con la

30

5.6 Si effettua la rilevazione oraria dell’attività libero-professionale

Figura 11

Regioni/Province Autonome in cui in tutte le aziende si effettua la rilevazione oraria dell’attività libero-professionale

Regioni/Province Autonome in cui tra il 90 e il 99% delle aziende si effettua la rilevazione oraria dell’attività libero-professionale

Regioni/ Province Autonome in cui tra il 51 e l' 89% delle aziende si effettua la rilevazione oraria dell’attività libero-professionale

Regioni/ Province Autonome in cui tra l'1 e il 50% delle aziende si effettua la rilevazione oraria dell’attività libero-professionale

Regioni/Province Autonome in cui in nessuna azienda si effettua la rilevazione oraria dell’attività libero-professionale

Page 31: Relazione sullo stato di attuazione dell esercizio dell attività libero ... In attuazione della riforma de qua, in data 21 febbraio 2013, è stato adottato - previa intesa con la

31

5.7 Vengono svolte attività di controllo relative al progressivo allineamento dei tempi di erogazione delle prestazioni nell'ambito dell'attività istituzionale ai tempi medi di quelle rese in regime di libera professione

Figura 12

Regioni/Provincia Autonoma in cui in tutte le aziende vengono svolte le richiamate attività di controllo

Regioni/Provincia Autonoma in cui tra il 90 e il 99% delle aziende vengono svolte le richiamate attività di controllo

Regioni/Provincia Autonoma in cui tra il 51 e l' 89% delle aziende vengono svolte le richiamate attività di controllo

Regioni/Provincia Autonoma in cui tra l'1 e il 50% delle aziende vengono svolte le richiamate attività di controllo

Regioni/Provincia Autonoma in cui in nessuna azienda vengono svolte le richiamate attività di controllo

Page 32: Relazione sullo stato di attuazione dell esercizio dell attività libero ... In attuazione della riforma de qua, in data 21 febbraio 2013, è stato adottato - previa intesa con la

32

3.7 Sezione 6 – Volumi di attività

Il corretto ed equilibrato rapporto tra attività istituzionale e libero-professionale è garantito anche attraverso la periodica definizione dei rispettivi volumi di attività, la puntuale determinazione, ove necessario, delle prestazioni aggiuntive di cui all’articolo 55, comma 2, del CCNL 8 giugno 2000 e successive integrazioni e, non ultimo, tramite la verifica dei volumi erogati. Nell’ambito di quest’ultima attività l’Accordo, sancito in dalla Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province Autonome di Trento e Bolzano in data 18 novembre 2010, ha previsto l’istituzione di appositi organismi paritetici con le organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative della dirigenza medica, veterinaria e sanitaria, con la partecipazione delle organizzazioni rappresentative degli utenti e di tutela dei diritti.

Gli item di cui si compone la Sezione, di seguito rappresentati, sono diretti a rilevare l’implementazione delle menzionate attività di pianificazione e controllo (Figure 13, 14, 15, 16).

Definizione dei volumi di attività istituzionale (6.1)

In 8 Regioni/Province Autonome tutte le Aziende hanno definito, annualmente in sede di contrattazione del budget o di specifica negoziazione con le strutture aziendali, i volumi di attività istituzionale dovuti, tenuto conto delle risorse umane, finanziarie e tecnologiche effettivamente assegnate, anche con riferimento ai carichi di lavoro misurati. Il raffronto con i dati della precedente rilevazione mostra un miglioramento del risultato complessivo: nel 2011 le Regioni erano 7.

Nelle altre Regioni la percentuale di Aziende, che hanno proceduto alla determinazione dei descritti volumi di attività, si attesta tra:

• il 90% e il 99% in 1 Regione;

• il 51% e l’89% in 7 Regioni;

• l’1% e il 50% in 4 Regioni;

In 1 Regione l’Azienda insistente sul territorio non ha provveduto alla definizione annuale dei volumi di attività istituzionale.

Determinazione dei volumi di attività libero-professionale (6.2)

Esiti poco favorevoli si riscontrano in merito alla determinazione, con i singoli dirigenti e le equipes, dei volumi di attività libero-professionale complessivamente erogabili, che, ai sensi delle leggi e dei contratti vigenti, non possono superare quelli istituzionali, né prevedere un impegno orario superiore a quello contrattualmente dovuto. Soltanto nelle 2 Province Autonome tutte le Aziende presenti hanno proceduto alla definizione dei menzionati volumi; nella rilevazione 2011 le Regioni/Province Autonome che raggiungevano lo stesso risultato erano 3.

In 1 Regione una percentuale di Aziende compresa tra il 90% e il 99% dichiara di avervi provveduto; in 7 Regioni la percentuale di Aziende scende tra il 51% e l’89%; in 9 Regioni i valori percentuali calano ulteriormente, tra l’1% e il 50%. In 2 Regioni nessuna Azienda ha determinato i volumi di attività libero-professionale.

Page 33: Relazione sullo stato di attuazione dell esercizio dell attività libero ... In attuazione della riforma de qua, in data 21 febbraio 2013, è stato adottato - previa intesa con la

33

Definizione delle prestazioni aggiuntive di sui all’art. 55, comma 2, del CCNL 8 giugno 2000 (6.3)

Le prestazioni aggiuntive di cui all’articolo 55, comma 2, del CCNL 8 giugno 2000 sono richieste, in via eccezionale e temporanea, ad integrazione dell’attività istituzionale, dalle Aziende ai propri dirigenti allo scopo di ridurre le liste di attesa o in presenza di carenza di organico ed impossibilità anche momentanea di coprire i relativi posti con personale in possesso dei requisiti di legge. Le descritte prestazioni sono state definite, in modo specifico, da tutte le Aziende di 3 Regioni/Province Autonome.

Nelle altre realtà regionali la percentuale delle Aziende che hanno proceduto alla determinazione di tali prestazioni varia tra:

• il 90% e il 99% in 1 Regione;

• il 51% e l’89% in 9 Regioni;

• l’1% e il 50% in 6 Regioni;

In 1 Regione e 1 Provincia Autonoma nessuna Azienda ha definito le menzionate prestazioni.

Costituzione di un apposito organismo paritetico di verifica e controllo del corretto ed equilibrato rapporto tra attività istituzionale e libero-professionale (6.4)

Relativamente agli organismi paritetici di verifica e controllo del corretto ed equilibrato rapporto tra attività istituzionale e attività libero-professionale, con la partecipazione delle organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative delle categorie interessate, si osserva che in 7 Regioni/Province Autonome tutte le Aziende hanno riferito l’avvenuta istituzione. Si registra una lieve diminuzione del numero totale di Regioni che hanno riportato tale esito rispetto al 2011 (8 Regioni/Province Autonome).

Nelle rimanenti Regioni solo parte delle Aziende hanno provveduto alla costituzione degli indicati organismi:

• tra il 90% e il 99% delle Aziende in 1 Regione;

• tra il 51% e l’89% delle Aziende in 11 Regioni;

• tra l’1% e il 50% in 2 Regioni.

Page 34: Relazione sullo stato di attuazione dell esercizio dell attività libero ... In attuazione della riforma de qua, in data 21 febbraio 2013, è stato adottato - previa intesa con la

34

6.1 Sono stati definiti annualmente, in sede di contrattazione del budget o di specifica negoziazione con le strutture aziendali, i volumi di attività istituzionale dovuti, tenuto conto delle risorse umane, finanziarie e tecnologiche effettivamente assegnate, anche con riferimento ai carichi di lavoro misurati

Figura 13

Regioni/Province Autonome in cui in tutte le aziende sono stati definiti annualmente i volumi di attività istituzionale dovuti

Regioni/Province Autonome in cui tra il 90 e il 99% delle le aziende sono stati definiti annualmente i volumi di attività istituzionale dovuti

Regioni/Province Autonome in cui tra il 51 e l' 89% delle le aziende sono stati definiti annualmente i volumi di attività istituzionale dovuti

Regioni/Province Autonome in cui tra l'1 e il 50% delle le aziende sono stati definiti annualmente i volumi di attività istituzionale dovuti

Regioni/Province Autonome in cui in nessuna azienda sono stati definiti annualmente i volumi di attività istituzionale dovuti

Page 35: Relazione sullo stato di attuazione dell esercizio dell attività libero ... In attuazione della riforma de qua, in data 21 febbraio 2013, è stato adottato - previa intesa con la

35

6.2 Sono stati determinati con i singoli dirigenti e con le equipes i volumi di attività libero-professionale complessivamente erogabili, che, ai sensi delle leggi e contratti vigenti, non possono superare quelli istituzionali, né prevedere un impegno orario superiore a quello contrattualmente dovuto

Figura 14

Regioni/Province Autonome in cui in tutte le aziende sono stati determinati, con i singoli dirigenti e con le equipes, i volumi di attività libero-professionale complessivamente erogabili

Regioni/Province Autonome in cui tra il 90 e il 99% delle aziende sono stati determinati, con i singoli dirigenti e con le equipes, i volumi di attività libero-professionale complessivamente erogabili

Regioni/Province Autonome in cui tra il 51 e l'89% delle aziende sono stati determinati, con i singoli dirigenti e con le equipes, i volumi di attività libero-professionale complessivamente erogabili

Regioni/Province Autonome in cui tra l'1 e il 50% delle aziende sono stati determinati, con i singoli dirigenti e con le equipes, i volumi di attività libero-professionale complessivamente erogabili

Regioni/Province Autonome in cui in nessuna azienda sono stati determinati, con i singoli dirigenti e con le equipes, i volumi di attività libero-professionale complessivamente erogabili

Page 36: Relazione sullo stato di attuazione dell esercizio dell attività libero ... In attuazione della riforma de qua, in data 21 febbraio 2013, è stato adottato - previa intesa con la

36

6.3 Sono state definite, in modo specifico, le prestazioni aggiuntive di cui all'art. 55, comma 2, del CCNL 8 giugno 2000 e successive integrazioni ai fini del progressivo conseguimento degli obiettivi di allineamento dei tempi di erogazione delle prestazioni nell'ambito dell'attività istituzionale ai tempi medi di quelle rese in regime di libera professione

Figura 15

Regioni/Province Autonome in cui in tutte le aziende sono state definite, in modo specifico, le prestazioni aggiuntive di cui all'art. 55, comma 2, del CCNL 8 giugno 2000 e successive integrazioni

Regioni/Province Autonome in cui tra il 90 e il 99% delle le aziende sono state definite, in modo specifico, le prestazioni aggiuntive di cui all'art. 55, comma 2, del CCNL 8 giugno 2000 e successive integrazioni

Regioni/Province Autonome in cui tra il 51 e l' 89% delle le aziende sono state definite, in modo specifico, le prestazioni aggiuntive di cui all'art. 55, comma 2, del CCNL 8 giugno 2000 e successive integrazioni

Regioni/Province Autonome in cui tra l'1 e il 50% delle le aziende sono state definite, in modo specifico, le prestazioni aggiuntive di cui all'art. 55, comma 2, del CCNL 8 giugno 2000 e successive integrazioni

Regioni//Province Autonome in cui in nessuna azienda sono state definite, in modo specifico, le prestazioni aggiuntive di cui all'art. 55, comma 2, del CCNL 8 giugno 2000 e successive integrazioni

Page 37: Relazione sullo stato di attuazione dell esercizio dell attività libero ... In attuazione della riforma de qua, in data 21 febbraio 2013, è stato adottato - previa intesa con la

37

6.4 È stato costituito un apposito organismo paritetico di verifica del corretto ed equilibrato rapporto tra attività istituzionale e attività libero-professionale, con le organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative delle categorie interessate

Figura 16

Regioni/Province Autonome in cui in tutte le aziende è stato costituito il menzionato organismo paritetico

Regioni/Province Autonome in cui tra il 90 e il 99% delle aziende è stato costituito il menzionato organismo paritetico

Regioni/Province Autonome in cui tra il 51 e l' 89% delle aziende è stato costituito il menzionato organismo paritetico

Regioni/Province Autonome in cui tra l'1 e il 50% delle aziende è stato costituito il menzionato organismo paritetico

Regioni/Province Autonome in cui in nessuna azienda è stato costituito il menzionato organismo paritetico

Page 38: Relazione sullo stato di attuazione dell esercizio dell attività libero ... In attuazione della riforma de qua, in data 21 febbraio 2013, è stato adottato - previa intesa con la

38

3.8 Sezione 7 - Conflitto di interessi – Concorrenza sleale

In diverse occasioni il legislatore ha riconosciuto l’importanza della determinazione ed applicazione delle misure dirette a prevenire l’insorgenza del conflitto di interessi o di forme di concorrenza sleale, nella strutturazione e gestione di un efficace sistema dell’attività libero-professionale.

In questa Sezione si focalizza l’attenzione sull’adozione, da parte delle Aziende, delle predette misure (Figura 17), osservandone per di più la formulazione attraverso le descrizioni sintetiche riportate.

In 9 Regioni/Province Autonome tutte le Aziende hanno definito le prescritte misure, con un lieve incremento rispetto alla precedente indagine (nel 2011 erano 8). Nelle altre Regioni la percentuale di Aziende adempienti oscilla tra:

• il 90% e il 99% in 4 Regioni;

• il 51% e l’89% in 7 Regioni;

In 1 Regione l’unica Azienda presente non ha ancora provveduto a determinare le summenzionate misure.

Tra le misure maggiormente adottate dalle diverse Aziende si segnalano:

• le verifiche preventive in sede di rilascio dell’autorizzazione;

• le verifiche periodiche a campione;

• la determinazione di tariffe non concorrenziali con il SSN;

• l’istituzione di un servizio/ufficio ispettivo;

• la verifica dei volumi di prestazioni erogate;

• l’ adozione di un codice etico.

Page 39: Relazione sullo stato di attuazione dell esercizio dell attività libero ... In attuazione della riforma de qua, in data 21 febbraio 2013, è stato adottato - previa intesa con la

39

7.1 Sono state adottate misure dirette a prevenire l'insorgenza di conflitto di interessi o di forme di concorrenza sleale

Figura 17

Regioni/Provincia Autonoma in cui in tutte le aziende sono state adottate le richiamate misure

Regioni/Provincia Autonoma in cui tra il 90 e il 99% delle aziende sono state adottate le richiamate misure

Regioni/Provincia Autonoma in cui tra il 51 e l' 89% delle aziende sono state adottate le richiamate misure

Regioni/Provincia Autonoma in cui tra l'1 e il 50% delle aziende sono state adottate le richiamate misure

Regioni/Provincia Autonoma in cui nessuna azienda sono state adottate le richiamate misure

Page 40: Relazione sullo stato di attuazione dell esercizio dell attività libero ... In attuazione della riforma de qua, in data 21 febbraio 2013, è stato adottato - previa intesa con la

40

3.9 Sezione 8 - “Intramoenia allargata”

Nella disamina del complesso fenomeno della libera professione si è ritenuto utile approfondire l’ambito specifico dell’intramoenia allargata, per i particolari aspetti organizzativi e gestionali che la caratterizzano.

La Sezione è composta da 5 item che indagano le modalità di governo di questo tipo di attività (Figure 18 – 19 – 20 – 21 – 22).

Aziende che hanno autorizzato lo svolgimento dell’intramoenia allargata (8.1)

Soltanto 3 Regioni/Province Autonome (Toscana, P.A. Bolzano, P.A. Trento) riferiscono di aver superato o di non aver mai utilizzato questa modalità di esercizio. In considerazione di tale risultato, i restanti item, della Sezione 8, che indagano le modalità di gestione dell’intramoenia allargata, sono stati verificati unicamente nelle 18 Regioni dove tale forma di esercizio è presente.

In 10 Regioni tutte le Aziende adoperano tale forma di svolgimento dell’attività libero-professionale.

Nelle restanti Regioni la percentuale di Aziende in cui viene svolta l’intramoenia allargata varia tra:

• il 90% e il 99% in 4 Regioni;

• il 51% e l’89% in 3 Regioni;

• l’1% e il 50% in 1 Regione

Prenotazione delle prestazioni in intramoenia allargata (8.2)

Le prestazioni erogate in intramoenia allargata vengono prenotate attraverso il servizio affidato a personale aziendale, o comunque dall’Azienda a ciò destinato ed eseguito in sede o tempi diversi rispetto a quelli istituzionali, da tutte le Aziende di 2 Regioni. Dal confronto con i dati 2011 non si riscontrano variazioni nei risultati complessivi - escludendo dal computo la Provincia Autonoma di Trento che, come riferito, ha superato l’intramoenia allargata.

Nelle altre Regioni la percentuale di Aziende che garantiscono la prenotazione delle prestazioni erogate in intramoenia allargata attraverso il descritto servizio, si attesta tra:

• il 51% e l’89% in 4 Regioni;

• l’1% e il 50% in 9 Regioni;

In 3 Regioni in nessuna Azienda le prestazioni erogate in intramoenia allargata vengono prenotate attraverso il servizio dedicato.

Riscossione degli onorari in intramoenia allargata (8.3)

In merito alla riscossione, da parte delle Aziende, degli onorari delle prestazioni erogate in intramoenia allargata, i risultati della rilevazione indicano che in nessuna Regione tutte le Aziende riescono a garantire tale servizio. La situazione non è variata rispetto alla precedente rilevazione, se si esclude la Provincia Autonoma di Trento che, nel 2012, ha dichiarato il superamento dell’intramoenia allargata.

Page 41: Relazione sullo stato di attuazione dell esercizio dell attività libero ... In attuazione della riforma de qua, in data 21 febbraio 2013, è stato adottato - previa intesa con la

41

In 3 Regioni tra il 51% e l’89% delle Aziende garantiscono l’esazione delle prestazioni erogate in intramoenia allargata. In 11 Regioni la percentuale di Aziende scende tra l’1% e il 50%; infine in 4 Regioni nessuna Azienda riesce a riscuotere direttamente tali onorari.

Rilevazione oraria dell’intramoenia allargata (8.4)

La rilevazione oraria dell’attività libero-professionale svolta in intramoenia allargata viene effettuata da tutte le Aziende di 3 Regioni. L’analisi comparativa con i dati del 2011 mostra una lieve flessione del dato complessivo: nel 2011 erano, infatti, 4 le Regioni che raggiungevano tale risultato (oltre alla Provincia Autonoma di Trento che però, per le motivazioni riportate agli item precedenti, va esclusa dal computo).

La situazione negli altri contesti regionali è diversificata:

• in 4 Regioni tra il 51% e l’89% delle Aziende esegue la rilevazione oraria dell’attività svolta in intramoenia allargata

• in 8 Regioni la percentuale si attesta invece tra l’1% e il 50%;

• nelle restanti 3 Regioni nessuna Azienda ha attivato tale rilevazione oraria.

Ulteriori e specifici strumenti di controllo e verifica dell’intramoenia allargata

L’attivazione di ulteriori e specifici strumenti di controllo e verifica del corretto svolgimento dell’intramoenia allargata è stata promossa:

• in tutte le Aziende di 1 Regione;

• in nessuna Azienda di 1 Regione;

• in una percentuale di Aziende che oscilla tra:

− il 51% e l’89% in 11 Regioni;

− l’1% e il 50% in 5 Regioni.

Page 42: Relazione sullo stato di attuazione dell esercizio dell attività libero ... In attuazione della riforma de qua, in data 21 febbraio 2013, è stato adottato - previa intesa con la

42

8.1 Viene svolta l’attività libero-professionale in intramoenia allargata

Figura 18

Regioni/Province Autonome in cui in nessuna azienda viene svolta l'attività libero professionale in intramoenia allargata

Regioni/ Province Autonome in cui tra l'1 e il 50% delle aziende viene svolta l'attività libero professionale in intramoenia allargata

Regioni/ Province Autonome in cui tra il 51 e l' 89% delle le aziende viene svolta l'attività libero professionale in intramoenia allargata

Regioni/ Province Autonome in cui tra il 90 e il 99% delle aziende viene svolta l'attività libero professionale in intramoenia allargata

Regioni/ Province Autonome in cui in tutte le aziende viene svolta l'attività libero professionale in intramoenia allargata

Page 43: Relazione sullo stato di attuazione dell esercizio dell attività libero ... In attuazione della riforma de qua, in data 21 febbraio 2013, è stato adottato - previa intesa con la

43

8.2 Le prestazioni erogate in intramoenia allargata vengono prenotate attraverso il servizio centralizzato e dedicato di cui al punto 5.1

Figura 19

Regioni/Province Autonome in cui in tutte le aziende le prestazioni erogate in allargata vengono prenotate attraverso il servizio dedicato di cui al punto 5.1

Regioni/Province Autonome in cui tra il 90 e il 99% delle aziende le prestazioni erogate in allargata vengono prenotate attraverso il servizio dedicato di cui al punto 5.1

Regioni/Province Autonome in cui tra il 51 e l'89% delle aziende le prestazioni erogate in allargata vengono prenotate attraverso il servizio dedicato di cui al punto 5.1

Regioni//Province Autonome in cui tra l'1 e il 50% delle aziende le prestazioni erogate in allargata vengono prenotate attraverso il servizio dedicato di cui al punto 5.1

Regioni//Province Autonome in cui in nessuna azienda le prestazioni erogate in allargata vengono prenotate attraverso il servizio dedicato di cui al punto 5.1

Non Applicabile in quanto trattasi di Regioni/Province Autonome in cui non si esercita l'intramoenia allargata

Page 44: Relazione sullo stato di attuazione dell esercizio dell attività libero ... In attuazione della riforma de qua, in data 21 febbraio 2013, è stato adottato - previa intesa con la

44

8.3 Gli onorari delle prestazioni erogate in intramoenia allargata vengono riscossi direttamente dalle stesse Aziende

Figura 20

Regioni/Province Autonome in cui in tutte le aziende gli onorari delle prestazioni erogate in intramoenia allargata vengono riscossi direttamente dalle stesse aziende

Regioni/Province Autonome in cui tra il 90 e il 99% delle aziende, gli onorari delle prestazioni erogate in intramoenia allargata vengono riscossi direttamente dalle stesse aziende

Regioni/Province Autonome in cui tra il 51 e l' 89% delle aziende, gli onorari delle prestazioni erogate in intramoenia allargata vengono riscossi direttamente dalle stesse aziende

Regioni/Province Autonome in cui tra l'1 e il 50% delle aziende, gli onorari delle prestazioni erogate in intramoenia allargata vengono riscossi direttamente dalle stesse aziende

Regioni/Province Autonome in cui in nessuna azienda, gli onorari delle prestazioni erogate in intramoenia allargata vengono riscossi direttamente dalle stesse aziende

Non Applicabile in quanto trattasi di Regioni/Province Autonome in cui non si esercita l'intramoenia allargata

Page 45: Relazione sullo stato di attuazione dell esercizio dell attività libero ... In attuazione della riforma de qua, in data 21 febbraio 2013, è stato adottato - previa intesa con la

45

8.4 Si effettua la rilevazione oraria dell’attività libero-professionale svolta in intramoenia allargata

Figura 21

Regioni/Province Autonome in cui in tutte le aziende si effettua la rilevazione oraria dell’attività libero-professionale svolta in intramoenia allargata

Regioni/Province Autonome in cui tra il 90 e il 99% delle aziende si effettua la rilevazione oraria dell’attività libero-professionale svolta in intramoenia allargata

Regioni/Province Autonome in cui tra il 51 e l'89% delle aziende, si effettua la rilevazione oraria dell’attività libero-professionale svolta in intramoenia allargata

Regioni/Province Autonome in cui tra l'1 e il 50% delle aziende si effettua la rilevazione oraria dell’attività libero-professionale svolta in intramoenia allargata

Regioni/Province Autonome in cui in nessuna azienda si effettua la rilevazione oraria dell’attività libero-professionale svolta in intramoenia allargata

Non Applicabile in quanto trattasi di Regioni/Province Autonome in cui non si esercita l'intramoenia allargata

Page 46: Relazione sullo stato di attuazione dell esercizio dell attività libero ... In attuazione della riforma de qua, in data 21 febbraio 2013, è stato adottato - previa intesa con la

46

8.5 Sono stati attivati ulteriori e specifici strumenti di controllo e verifica del corretto svolgimento dell’attività libero-professionale svolta in intramoenia allargata

Figura 22

Regioni/Province Autonome in cui in tutte le aziende sono stati attivati ulteriori e specifici strumenti di controllo e verifica

Regioni/Province Autonome in cui tra il 90 e il 99% delle aziende sono stati attivati ulteriori e specifici strumenti di controllo e verifica

Regioni/Province Autonome in cui tra il 51 e l' 89% delle aziende sono stati attivati ulteriori e specifici strumenti di controllo e verifica

Regioni/Province Autonome in cui tra l'1 e il 50% delle aziende sono stati attivati ulteriori e specifici strumenti di controllo e verifica

Regioni/Province Autonome in cui in nessuna azienda sono stati attivati ulteriori e specifici strumenti di controllo e verifica

Non Applicabile in quanto trattasi di Regioni/Province Autonome in cui non si esercita l'intramoenia allargata

Page 47: Relazione sullo stato di attuazione dell esercizio dell attività libero ... In attuazione della riforma de qua, in data 21 febbraio 2013, è stato adottato - previa intesa con la

47

4. Descrizione del livello di adempimento delle disposizioni previste dalla legge n. 120 del 2007 e dall’Accordo sancito in Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province Autonome di Trento e Bolzano del 18 novembre 2010 (dato regionale)

Per facilitare l’interpretazione delle risultanze dell’indagine, si riporta di seguito una breve sintesi, per ciascuna Regione e Provincia Autonoma, che illustra il livello di attuazione dei 12 indicatori valutativi, con la rappresentazione delle variazioni intervenute rispetto alla precedente rilevazione (2011).

Per consentire una corretta lettura di quanto esposto nel presente capitolo, si evidenzia che:

• per “pieno adempimento/piena adempienza” deve intendersi l’attuazione delle specifiche disposizioni previste dalla legge n. 120/2007 e dall’Accordo del 18novembre 2010 da parte di tutte (100%) le strutture sanitarie pubbliche della Regione/Provincia Autonoma;

• per “ottimi risultati” deve intendersi l’attuazione delle specifiche disposizioni previste dalle legge n. 120/2007 e dall’Accordo del 18 novembre 2010 da parte di un numero di strutture sanitarie compreso tra il 90% e il 99%;

• per “parziale adempienza/adempimento parziale” si intende l’attuazione delle specifiche disposizioni previste dalle legge n. 120/2007 e dall’Accordo del 18 novembre 2010 da parte di un numero di strutture sanitarie comprese tra il 50% e il 89%;

• per “criticità/aspetti critici” si intende l’attuazione delle specifiche disposizioni previste dalle legge n. 120/2007 da parte di un numero di strutture sanitarie inferiore al 50%.

Si sottolinea che gli elementi informativi contenuti in questo capitolo descrivono lo stato dell’arte rilevato a fine 2012.

Di seguito si elencano, per comodità di consultazione, i 12 indicatori individuati per la valutazione, di cui 3 di livello regionale e 9 di livello aziendale.

INDICATORI REGIONALI

Page 48: Relazione sullo stato di attuazione dell esercizio dell attività libero ... In attuazione della riforma de qua, in data 21 febbraio 2013, è stato adottato - previa intesa con la

48

INDICATORI AZIENDALI

Page 49: Relazione sullo stato di attuazione dell esercizio dell attività libero ... In attuazione della riforma de qua, in data 21 febbraio 2013, è stato adottato - previa intesa con la

49

ABRUZZO

La Regione registra la piena adempienza degli indicatori regionali (3.1 – Individuazione delle misure dirette ad assicurare, in accordo con le organizzazioni sindacali, il passaggio al regime ordinario dell’attività libero-professionale; 4.1 – Monitoraggio e controllo dell’attività libero-professionale; 4.2 – Istituzione di appositi organismi paritetici con le organizzazioni sindacali e la partecipazione delle organizzazioni rappresentativa degli utenti e di tutela dei diritti).

Relativamente ai 9 indicatori di livello aziendale si osserva:

• la piena adempienza su 4 indicatori: 3 dei quali afferenti alla Sezione 5 (5.1 – Attivazione del servizio di prenotazione; 5.3 Riscossione degli onorari; 5.6 Rilevazione oraria dell’attività libero-professionale), il quarto è rappresentato dall’unico indicatore della Sezione 7 (7.1 – Adozione di misure dirette a prevenire l’insorgenza del conflitto di interessi o di forme di concorrenza sleale);

• il parziale adempimento su 4 indicatori: 2 inerenti la Sezione 5 (5.4 – Deliberazione del tariffario; 5.7 – Svolgimento di attività di controllo relative al progressivo allineamento dei tempi di erogazione delle prestazioni), 2 riguardanti la Sezione 6 (6.1 – Definizione annuale dei volumi di attività istituzionale; 6.4 – Costituzione di appositi organismi paritetici di verifica e controllo);

• una criticità legata all’indicatore 6.2 corrispondente alla determinazione dei volumi dell’attività libero-professionale.

Il confronto con la rilevazione effettuata nel 2011 mostra un miglioramento dei seguenti indicatori:

• 2 indicatori di livello regionale che mostravano una inadempienza nel 2011 (3.1 – Individuazione delle misure dirette ad assicurare, in accordo con le organizzazioni sindacali, il passaggio al regime ordinario dell’attività libero-professionale; 4.2 – Istituzione di appositi organismi paritetici con le organizzazioni sindacali e la partecipazione delle organizzazioni rappresentativa degli utenti e di tutela dei diritti);

• 3 indicatori di livello aziendale (5.7 – Svolgimento di attività di controllo relative al progressivo allineamento dei tempi di erogazione delle prestazioni: da critico a parzialmente adempiente; 6.4 – Costituzione di appositi organismi paritetici di verifica e controllo: da critico a parzialmente adempiente; 7.1 – Adozione di misure dirette a prevenire l’insorgenza del conflitto di interessi o di forme di concorrenza sleale: da parzialmente adempiente a pienamente adempiente).

Si osserva, invece, una flessione del dato per 2 indicatori aziendali: (5.4 – Deliberazione del tariffario: dalla piena adempienza al parziale adempimento; 6.2 – Determinazione dei volumi dell’attività libero-professionale: da parzialmente adempiente a critico).

BASILICATA

Si rileva il pieno adempimento su 2 dei 3 indicatori regionali (3.1 – Individuazione delle misure dirette ad assicurare, in accordo con le organizzazioni sindacali, il passaggio al regime ordinario dell’attività libero-professionale; 4.1 – Monitoraggio e controllo dell’attività libero-professionale). In riferimento al terzo indicatore si riscontra la mancata istituzione di appositi organismi paritetici con le

Page 50: Relazione sullo stato di attuazione dell esercizio dell attività libero ... In attuazione della riforma de qua, in data 21 febbraio 2013, è stato adottato - previa intesa con la

50

organizzazioni sindacali e la partecipazione delle organizzazioni rappresentativa degli utenti e di tutela dei diritti (4.2).

A livello aziendale, i risultati della rilevazione evidenziano:

• la piena adempienza di 7 indicatori: tutti quelli della Sezione 5 (5.1 – Attivazione del servizio di prenotazione; 5.3 Riscossione degli onorari; 5.4 – Deliberazione del tariffario; ; 5.6 Rilevazione oraria dell’attività libero-professionale; 5.7 – Svolgimento di attività di controllo relative al progressivo allineamento dei tempi di erogazione delle prestazioni), 1 indicatore della Sezione 6 (6.1 – Definizione annuale dei volumi di attività istituzionale) e l’unico indicatore della Sezione 7 (7.1 – Adozione di misure dirette a prevenire l’insorgenza del conflitto di interessi o di forme di concorrenza sleale);

• il parziale adempimento dei restanti 2 indicatori: entrambi afferenti alla Sezione 6 (6.2 – Determinazione dei volumi dell’attività libero-professionale; 6.4 – Costituzione di appositi organismi paritetici di verifica e controllo).

Rispetto al 2011 si nota un incremento delle risultanze di 2 indicatori aziendali (5.6 – Rilevazione oraria dell’attività libero-professionale: dalla parziale adempienza al pieno adempimento; 7.1 – Adozione di misure dirette a prevenire l’insorgenza del conflitto di interessi o di forme di concorrenza sleale: da parzialmente adempiente a pienamente adempiente); mentre l’andamento dell’indicatore 6.2, relativo alla determinazione dei volumi di attività libero-professionale, mostra una flessione: dal pieno adempimento del 2011 alla parziale adempienza del 2012.

CALABRIA

La Regione riporta la piena adempienza di 2 indicatori di livello regionale (3.1 – Individuazione delle misure dirette ad assicurare, in accordo con le organizzazioni sindacali, il passaggio al regime ordinario dell’attività libero-professionale; 4.1 – Monitoraggio e controllo dell’attività libero-professionale). Riguardo il terzo indicatore si osserva la mancata istituzione di appositi organismi paritetici con le organizzazioni sindacali e la partecipazione delle organizzazioni rappresentativa degli utenti e di tutela dei diritti.

Per il livello aziendale si riscontrano:

• ottimi risultati su 3 indicatori: 2 relativi alla Sezione 5 (5.1 – Attivazione del servizio di prenotazione; 5.3 Riscossione degli onorari) e 1 riguardante la Sezione 7 (7.1 – Adozione di misure dirette a prevenire l’insorgenza del conflitto di interessi o di forme di concorrenza sleale;

• adempienze parziali per i restanti 6 indicatori: 3 della Sezione 5 (5.4 – Deliberazione del tariffario; ; 5.6 Rilevazione oraria dell’attività libero-professionale; 5.7 – Svolgimento di attività di controllo relative al progressivo allineamento dei tempi di erogazione delle prestazioni) e tutti e 3 gli indicatori della Sezione 6 (6.1 – Definizione annuale dei volumi di attività istituzionale; 6.2 corrispondente alla determinazione dei volumi dell’attività libero-professionale; 6.4 – Costituzione di appositi organismi paritetici di verifica e controllo).

Dal raffronto con i dati della precedente rilevazione (2011) emerge il riscontro positivo rispetto all’indicatore regionale 3.1 (Individuazione delle misure dirette ad assicurare, in accordo con le

Page 51: Relazione sullo stato di attuazione dell esercizio dell attività libero ... In attuazione della riforma de qua, in data 21 febbraio 2013, è stato adottato - previa intesa con la

51

organizzazioni sindacali, il passaggio al regime ordinario dell’attività libero-professionale) ed un miglioramento riguardo 3 indicatori aziendali passati da un’adempienza parziale a ottimi risultati (5.1 – Attivazione del servizio di prenotazione:; 5.3 Riscossione degli onorari; 7.1 – Adozione di misure dirette a prevenire l’insorgenza del conflitto di interessi o di forme di concorrenza sleale).

Tuttavia, si individua una flessione in merito all’indicatore 6.1 riguardante la definizione annuale dei volumi di attività istituzionali (da pienamente adempiente a parzialmente adempiente).

CAMPANIA

Dei 3 indicatori di livello regionale 2 raggiungono la piena adempienza (3.1 – Individuazione delle misure dirette ad assicurare, in accordo con le organizzazioni sindacali, il passaggio al regime ordinario dell’attività libero-professionale; 4.1 – Monitoraggio e controllo dell’attività libero-professionale); mentre per l’ultimo indicatore si rileva il mancato adempimento (4.2 – Istituzione di appositi organismi paritetici con le organizzazioni sindacali e la partecipazione delle organizzazioni rappresentativa degli utenti e di tutela dei diritti).

I 9 indicatori aziendali mostrano gli esiti di seguito illustrati:

• la parziale adempienza su 8 indicatori: tutti quelli riferibili alla Sezione 5 (5.1 – Attivazione del servizio di prenotazione; 5.3 Riscossione degli onorari; 5.4 – Deliberazione del tariffario; 5.6 Rilevazione oraria dell’attività libero-professionale; 5.7 – Svolgimento di attività di controllo relative al progressivo allineamento dei tempi di erogazione delle prestazioni), 2 indicatori della Sezione 6 (6.2 corrispondente alla determinazione dei volumi dell’attività libero-professionale; 6.4 – Costituzione di appositi organismi paritetici di verifica e controllo), l’unico indicatore della Sezione 7 (7.1 – Adozione di misure dirette a prevenire l’insorgenza del conflitto di interessi o di forme di concorrenza sleale);

• aspetti critici per l’indicatore 6.1, riguardante la definizione annuale dei volumi di attività istituzionali.

Si confermano, sostanzialmente, i risultati raggiunti nel 2011. Solo l’indicatore 6.2, concernente la determinazione dei volumi di attività libero-professionale, registra un miglioramento (da critico a parzialmente adempiente).

EMILIA ROMAGNA

La Regione registra il pieno adempimento di tutti e 3 gli indicatori regionali (3.1 – Individuazione delle misure dirette ad assicurare, in accordo con le organizzazioni sindacali, il passaggio al regime ordinario dell’attività libero-professionale; 4.1 – Monitoraggio e controllo dell’attività libero-professionale; 4.2 – Istituzione di appositi organismi paritetici con le organizzazioni sindacali e la partecipazione delle organizzazioni rappresentativa degli utenti e di tutela dei diritti).

In merito ai 9 indicatori di livello aziendale, si osserva:

• la piena adempienza per 5 di essi: 3 afferenti alla Sezione 5 (5.3 Riscossione degli onorari; 5.4 – Deliberazione del tariffario; 5.6 Rilevazione oraria dell’attività libero-professionale); 1 inerente la

Page 52: Relazione sullo stato di attuazione dell esercizio dell attività libero ... In attuazione della riforma de qua, in data 21 febbraio 2013, è stato adottato - previa intesa con la

52

Sezione 6 (6.1 – Definizione annuale dei volumi di attività istituzionali) e l’ultimo relativo alla Sezione 7 (7.1 – Adozione di misure dirette a prevenire l’insorgenza del conflitto di interessi o di forme di concorrenza sleale);

• un ottimo risultato per 2 indicatori della Sezione 5 (5.1 – Attivazione del servizio di prenotazione; 5.7 – Svolgimento di attività di controllo relative al progressivo allineamento dei tempi di erogazione delle prestazioni);

• parziali adempienze su 2 indicatori della Sezione 6 (6.2 corrispondente alla determinazione dei volumi dell’attività libero-professionale; 6.4 – Costituzione di appositi organismi paritetici di verifica e controllo).

Si convalidano, fondamentalmente, gli esiti della rilevazione 2011, con due variazioni: una concernente l’indicatore 5.1 (Attivazione del servizio di prenotazione) che riporta un miglioramento (dalla parziale adempienza a ottimi risultati), l’altra relativa all’indicatore 5.7 (Svolgimento di attività di controllo relative al progressivo allineamento dei tempi di erogazione delle prestazioni) che mostra, viceversa, una leggera flessione (da pienamente adempiente a ottimi risultati).

FRIULI VENEZIA GIULIA

Si rileva il pieno adempimento di 2 dei 3 indicatori regionali (3.1 – Individuazione delle misure dirette ad assicurare, in accordo con le organizzazioni sindacali, il passaggio al regime ordinario dell’attività libero-professionale; 4.1 – Monitoraggio e controllo dell’attività libero-professionale). Si riscontra, invece, il mancato adempimento dell’indicatore concernente l’istituzione di appositi organismi paritetici con le organizzazioni sindacali e la partecipazione delle organizzazioni rappresentativa degli utenti e di tutela dei diritti (4.2).

In riferimento agli indicatori aziendali si segnalano:

• ottimi risultati per 4 indicatori: 3 dei quali appartenenti alla Sezione 5 (5.3 Riscossione degli onorari; 5.4 – Deliberazione del tariffario; 5.6 Rilevazione oraria dell’attività libero-professionale) e 1 afferente alla Sezione 6 (6.1 – Definizione annuale dei volumi di attività istituzionali);

• parziali adempienze su 3 indicatori: 2 relativi alla Sezione 5 (5.1 – Attivazione del servizio di prenotazione; 5.7 – Svolgimento di attività di controllo relative al progressivo allineamento dei tempi di erogazione delle prestazioni) e l’unico indicatore della Sezione 7 (7.1 – Adozione di misure dirette a prevenire l’insorgenza del conflitto di interessi o di forme di concorrenza sleale);

• aspetti critici per 2 indicatori riguardanti la Sezione 6 (6.2 - Determinazione dei volumi dell’attività libero-professionale; 6.4 – Costituzione di appositi organismi paritetici di verifica e controllo).

Dal confronto con i dati riportati nella indagine 2011, si rileva una variazione rispetto ad alcuni indicatori. Tale variazione risulta positiva per l’indicatore regionale 3.1 (Individuazione delle misure dirette ad assicurare, in accordo con le organizzazioni sindacali, il passaggio al regime ordinario dell’attività libero-professionale) per cui si riferisce un riscontro positivo e per gli indicatori aziendali 5.6 (Rilevazione oraria dell’attività libero-professionale: da parzialmente adempiente a ottimi

Page 53: Relazione sullo stato di attuazione dell esercizio dell attività libero ... In attuazione della riforma de qua, in data 21 febbraio 2013, è stato adottato - previa intesa con la

53

risultati) e 6.1 (Definizione annuale dei volumi di attività istituzionali: da parzialmente adempiente a ottimi risultati).

Una flessione del dato viene riferita relativamente all’indicatore regionale 4.2 (Istituzione di appositi organismi paritetici con le organizzazioni sindacali e la partecipazione delle organizzazioni rappresentativa degli utenti e di tutela dei diritti: positivo nel 2011) e agli indicatori aziendali 6.2 (Determinazione dei volumi dell’attività libero-professionale) e 6.4 (Costituzione di appositi organismi paritetici di verifica e controllo), passati da un’adempienza parziale del 2011 a critici nel 2012.

LAZIO

La Regione riporta la piena adempienza dei 2 indicatori riferiti alla Sezione 4 (4.1 – Monitoraggio e controllo dell’attività libero-professionale; 4.2 – Istituzione di appositi organismi paritetici con le organizzazioni sindacali e la partecipazione delle organizzazioni rappresentativa degli utenti e di tutela dei diritti), mentre non risultano ancora individuate le misure dirette ad assicurare, in accordo con le organizzazioni sindacali, il passaggio al regime ordinario dell’attività libero-professionale (3.1).

Dei 9 indicatori aziendali:

• 7 registrano una parziale adempienza: 4 di essi fanno riferimento alla Sezione 5 (5.1 – Attivazione del servizio di prenotazione; 5.3 Riscossione degli onorari; 5.4 – Deliberazione del tariffario; 5.6 Rilevazione oraria dell’attività libero-professionale), 2 alla Sezione 6 (6.1 – Definizione annuale dei volumi di attività istituzionali; 6.4 – Costituzione di appositi organismi paritetici di verifica e controllo) e l’ultimo relativo alla Sezione 7 (7.1 – Adozione di misure dirette a prevenire l’insorgenza del conflitto di interessi o di forme di concorrenza sleale);

• 2 risultano critici (5.7 – Svolgimento di attività di controllo relative al progressivo allineamento dei tempi di erogazione delle prestazioni; 6.2 - Determinazione dei volumi dell’attività libero-professionale).

La situazione risulta sostanzialmente invariata rispetto al 2011, con due eccezioni: il riscontro positivo all’indicatore regionale 4.2 (Istituzione di appositi organismi paritetici con le organizzazioni sindacali e la partecipazione delle organizzazioni rappresentativa degli utenti e di tutela dei diritti) e la flessione dell’indicatore aziendale 6.2 (Determinazione dei volumi dell’attività libero-professionale), passato da parzialmente adempiente a critico.

LIGURIA

Si rappresenta la piena adempienza di tutti gli indicatori regionali (3.1 – Individuazione delle misure dirette ad assicurare, in accordo con le organizzazioni sindacali, il passaggio al regime ordinario dell’attività libero-professionale; 4.1 – Monitoraggio e controllo dell’attività libero-professionale; 4.2

Page 54: Relazione sullo stato di attuazione dell esercizio dell attività libero ... In attuazione della riforma de qua, in data 21 febbraio 2013, è stato adottato - previa intesa con la

54

– Istituzione di appositi organismi paritetici con le organizzazioni sindacali e la partecipazione delle organizzazioni rappresentativa degli utenti e di tutela dei diritti).

Riguardo gli indicatori di livello aziendale si riporta:

• la piena adempienza di 1 indicatore (5.3 – Riscossione degli onorari);

• la parziale adempienza sui restanti 8 indicatori: 4 afferenti alla Sezione 5 (5.1 – Attivazione del servizio di prenotazione; 5.4 – Deliberazione del tariffario; 5.6 Rilevazione oraria dell’attività libero-professionale; 5.7 – Svolgimento di attività di controllo relative al progressivo allineamento dei tempi di erogazione delle prestazioni), 3 indicatori della Sezione 6 (6.1 – Definizione annuale dei volumi di attività istituzionali; 6.2 – Determinazione dei volumi dell’attività libero-professionale; 6.4 – Costituzione di appositi organismi paritetici di verifica e controllo) e l’unico indicatore della Sezione 7 (7.1 – Adozione di misure dirette a prevenire l’insorgenza del conflitto di interessi o di forme di concorrenza sleale);

Rispetto al 2011 si evidenzia un progresso:

• dell’indicatore regionale 3.1 (Individuazione delle misure dirette ad assicurare, in accordo con le organizzazioni sindacali, il passaggio al regime ordinario dell’attività libero-professionale: riscontro positivo nell’attuale rilevazione) che, nel 2011, registrava una mancata adempienza;

• degli indicatori aziendali 5.1 (Attivazione del servizio di prenotazione: da critico a parzialmente adempiente), 5.3 (Riscossione degli onorari: da parzialmente adempiente a pienamente adempiente), 6.2 (Determinazione dei volumi dell’attività libero-professionale: da critico a parzialmente adempiente).

LOMBARDIA

Dei 3 indicatori di livello regionale, 2 raggiungono la piena adempienza (3.1 – Individuazione delle misure dirette ad assicurare, in accordo con le organizzazioni sindacali, il passaggio al regime ordinario dell’attività libero-professionale; 4.1 – Monitoraggio e controllo dell’attività libero-professionale), mentre per l’ultimo indicatore si rileva un mancato adempimento (4.2 – Istituzione di appositi organismi paritetici con le organizzazioni sindacali e la partecipazione delle organizzazioni rappresentativa degli utenti e di tutela dei diritti).

A livello aziendale le risultanze mostrano:

• il pieno adempimento di 1 indicatore (5.3 – Riscossione degli onorari);

• ottimi risultati su 2 indicatori (5.1 – Attivazione del servizio di prenotazione; 7.1 – Adozione di misure dirette a prevenire l’insorgenza del conflitto di interessi o di forme di concorrenza sleale);

• una parziale adempienza sui restanti 6 indicatori: 3 afferenti alla Sezione 5 (5.4 – Deliberazione del tariffario; 5.6 – Rilevazione oraria dell’attività libero-professionale; 5.7 – Svolgimento di attività di controllo relative al progressivo allineamento dei tempi di erogazione delle prestazioni), 3 della Sezione 6 (6.1 – Definizione annuale dei volumi di attività istituzionali; 6.2 – Determinazione dei volumi dell’attività libero-professionale; 6.4 – Costituzione di appositi organismi paritetici di verifica e controllo).

Page 55: Relazione sullo stato di attuazione dell esercizio dell attività libero ... In attuazione della riforma de qua, in data 21 febbraio 2013, è stato adottato - previa intesa con la

55

Dal raffronto con il 2011 si riscontra una sostanziale conferma dei risultati, ad esclusione di 2 indicatori che mostrano una lieve regressione: 5.7 – Svolgimento di attività di controllo relative al progressivo allineamento dei tempi di erogazione delle prestazioni (da ottimi risultati a parzialmente adempiente) e 7.1 – Adozione di misure dirette a prevenire l’insorgenza del conflitto di interessi o di forme di concorrenza sleale (dalla piena adempienza ad ottimi risultati).

MARCHE

A livello regionale si registra la piena adempienza di tutti gli indicatori (3.1 – Individuazione delle misure dirette ad assicurare, in accordo con le organizzazioni sindacali, il passaggio al regime ordinario dell’attività libero-professionale; 4.1 – Monitoraggio e controllo dell’attività libero-professionale; 4.2 – Istituzione di appositi organismi paritetici con le organizzazioni sindacali e la partecipazione delle organizzazioni rappresentativa degli utenti e di tutela dei diritti).

I 9 indicatori aziendali raggiungono i risultati di seguito riportati:

• la piena adempienza di 6 di essi: 3 attinenti alla Sezione 5 (5.3 Riscossione degli onorari; 5.4 – Deliberazione del tariffario; 5.6 Rilevazione oraria dell’attività libero-professionale), 2 relativi alla Sezione 6 (6.1 – Definizione annuale dei volumi di attività istituzionali; 6.4 – Costituzione di appositi organismi paritetici di verifica e controllo) e l’unico indicatore della Sezione 7 (7.1 – Adozione di misure dirette a prevenire l’insorgenza del conflitto di interessi o di forme di concorrenza sleale).

• il parziale adempimento dei restanti 3: 2 della Sezione 5 (5.1 – Attivazione del servizio di prenotazione; 5.7 – Svolgimento di attività di controllo relative al progressivo allineamento dei tempi di erogazione delle prestazioni) e 1 della Sezione 6 (6.2 – Determinazione dei volumi dell’attività libero-professionale).

Si rileva un miglioramento, rispetto alla rilevazione 2011, delle risultanze di 2 indicatori: 6.1 (Definizione annuale dei volumi di attività istituzionale) e 7.1 (Adozione di misure dirette a prevenire l’insorgenza del conflitto di interessi o di forme di concorrenza sleale); entrambi gli indicatori sono passati da una parziale adempienza al pieno adempimento.

MOLISE5

La Regione riporta l’adempimento di 1 indicatore regionale riferito alla Sezione 4 (4.1 – Monitoraggio e controllo dell’attività libero-professionale), mentre mostra una mancata adempienza rispetto agli altri 2 indicatori regionali (3.1 – Individuazione delle misure dirette ad assicurare, in accordo con le organizzazioni sindacali, il passaggio al regime ordinario dell’attività libero-professionale; 4.2 – Istituzione di appositi organismi paritetici con le organizzazioni sindacali e la partecipazione delle organizzazioni rappresentativa degli utenti e di tutela dei diritti).

In riferimento al livello aziendale si rileva:

5 Si rileva che i risultati conseguiti dalla Regione risentono della bassa numerosità delle Aziende presenti sul territorio.

Page 56: Relazione sullo stato di attuazione dell esercizio dell attività libero ... In attuazione della riforma de qua, in data 21 febbraio 2013, è stato adottato - previa intesa con la

56

• la piena adempienza rispetto a 3 indicatori: 2 concernenti la Sezione 5 (5.3 – Riscossione degli onorari; 5.6 – Rilevazione oraria dell’attività libero-professionale) e 1 relativo alla Sezione 6 (6.4 – Costituzione di appositi organismi paritetici di verifica e controllo);

• il mancato adempimento dei restanti 6 indicatori: 3 della Sezione 5 (5.1 – Attivazione del servizio di prenotazione; 5.4 – Deliberazione del tariffario; 5.7 – Svolgimento di attività di controllo relative al progressivo allineamento dei tempi di erogazione delle prestazioni), 2 della Sezione 6 (6.1 – Definizione annuale dei volumi di attività istituzionali; 6.2 – Determinazione dei volumi dell’attività libero-professionale) e l’unico indicatore della Sezione 7 (7.1 – Adozione di misure dirette a prevenire l’insorgenza del conflitto di interessi o di forme di concorrenza sleale).

In sostanza, si confermano i dati della precedente rilevazione (2011), con due eccezioni: la prima relativa all’indicatore regionale 4.1 (Monitoraggio e controllo dell’attività libero-professionale) che risulta positivo nell’attuale indagine; la seconda riferita all’indicatore aziendale 5.7 (Svolgimento di attività di controllo relative al progressivo allineamento dei tempi di erogazione delle prestazioni), che mostra, invece, una flessione del dato (dalla piena adempienza al mancato adempimento).

PIEMONTE

Tutti gli indicatori regionali mostrano il pieno adempimento (3.1 – Individuazione delle misure dirette ad assicurare, in accordo con le organizzazioni sindacali, il passaggio al regime ordinario dell’attività libero-professionale; 4.1 – Monitoraggio e controllo dell’attività libero-professionale; 4.2 – Istituzione di appositi organismi paritetici con le organizzazioni sindacali e la partecipazione delle organizzazioni rappresentativa degli utenti e di tutela dei diritti).

Rispetto ai 9 indicatori aziendali si osserva:

• un ottimo risultato per 1 di essi (6.4 – Costituzione di appositi organismi paritetici di verifica e controllo);

• una parziale adempienza per 7 indicatori: 5 dei quali afferenti alla Sezione 5 (5.1 – Attivazione del servizio di prenotazione; 5.3 Riscossione degli onorari; 5.4 – Deliberazione del tariffario; ; 5.6 Rilevazione oraria dell’attività libero-professionale; 5.7 – Svolgimento di attività di controllo relative al progressivo allineamento dei tempi di erogazione delle prestazioni), 1 indicatore della Sezione 6 (6.1 – Definizione annuale dei volumi di attività istituzionale), l’unico indicatore della Sezione 7 (7.1 – Adozione di misure dirette a prevenire l’insorgenza del conflitto di interessi o di forme di concorrenza sleale);

• una criticità legata all’indicatore 6.2 (Determinazione dei volumi di attività libero-professionale).

Si convalidano i risultati del 2011 con una eccezione relativa all’indicatore 7.1 (Adozione di misure dirette a prevenire l’insorgenza del conflitto di interessi o di forme di concorrenza sleale) che mostra una flessione (da ottimi risultati del 2011 a parzialmente adempiente del 2012).

Page 57: Relazione sullo stato di attuazione dell esercizio dell attività libero ... In attuazione della riforma de qua, in data 21 febbraio 2013, è stato adottato - previa intesa con la

57

PUGLIA

La Regione riporta la piena adempienza di 2 dei 3 indicatori di livello regionale (4.1 – Monitoraggio e controllo dell’attività libero-professionale; 4.2 – Istituzione di appositi organismi paritetici con le organizzazioni sindacali e la partecipazione delle organizzazioni rappresentativa degli utenti e di tutela dei diritti), mentre non risultano ancora individuate le misure dirette ad assicurare, in accordo con le organizzazioni sindacali, il passaggio al regime ordinario dell’attività libero professionale (3.1).

I 9 indicatori aziendali mostrano gli esiti di seguito riportati:

• il pieno adempimento di 3 di essi: 2 attinenti alla Sezione 5 (5.4 – Deliberazione del tariffario; 5.6 – Rilevazione oraria dell’attività libero-professionale;) ed 1 facente parte della Sezione 6 (6.4 – Costituzione di appositi organismi paritetici di verifica e controllo);

• ottimi risultati per 2 indicatori (5.1 – Attivazione del servizio di prenotazione: 7.1 – Adozione di misure dirette a prevenire l’insorgenza del conflitto di interessi o di forme di concorrenza sleale);

• la parziale adempienza dei restanti 4 indicatori: 2 della Sezione 5 (5.3 – Riscossione degli onorari; 5.7 – Svolgimento di attività di controllo relative al progressivo allineamento dei tempi di erogazione delle prestazioni) e 2 della Sezione 6 (6.1 – Definizione annuale dei volumi di attività istituzionale; 6.2 – Determinazione dei volumi di attività libero-professionale).

Rispetto al 2011 si nota un miglioramento nell’andamento di 3 indicatori: 5.1 (Attivazione del servizio di prenotazione: da parzialmente adempiente ad ottimi risultati), 5.4 (Deliberazione del tariffario: da ottimi risultati a pienamente adempiente), 5.6 (Rilevazione oraria dell’attività libero-professionale: da critico a pienamente adempiente.

SARDEGNA

Per tutti gli indicatori regionali si evidenzia il pieno adempimento (3.1 – Individuazione delle misure dirette ad assicurare, in accordo con le organizzazioni sindacali, il passaggio al regime ordinario dell’attività libero-professionale; 4.1 – Monitoraggio e controllo dell’attività libero-professionale; 4.2 – Istituzione di appositi organismi paritetici con le organizzazioni sindacali e la partecipazione delle organizzazioni rappresentativa degli utenti e di tutela dei diritti).

In merito ai 9 indicatori di livello aziendale si osserva:

• un ottimo risultato per 2 di essi relativi alla Sezione 5 (5.3 – Riscossione degli onorari; 5.6 – Rilevazione oraria dell’attività libero-professionale);

• una parziale adempienza per 4 indicatori: 2 afferenti alla Sezione 5 (5.4 – Deliberazione del tariffario; 5.7 – Svolgimento di attività di controllo relative al progressivo allineamento dei tempi di erogazione delle prestazioni), 1 della Sezione 6 (6.4 – Costituzione di appositi organismi paritetici di verifica e controllo) e l’unico indicatore della Sezione 7 (7.1 – Adozione di misure dirette a prevenire l’insorgenza del conflitto di interessi o di forme di concorrenza sleale);

• aspetti critici per i rimanenti 3 indicatori: 1 della Sezione 5 (5.1 – Attivazione del servizio di prenotazione) e 2 della Sezione 6 (6.1 – Definizione annuale dei volumi di attività istituzionale; 6.2 – Determinazione dei volumi di attività libero-professionale).

Page 58: Relazione sullo stato di attuazione dell esercizio dell attività libero ... In attuazione della riforma de qua, in data 21 febbraio 2013, è stato adottato - previa intesa con la

58

L’analisi comparativa con i dati 2011 evidenzia delle variazioni:

• di segno positivo per 2 indicatori (5.3 – Riscossione degli onorari e 5.6 – Rilevazione oraria dell’attività libero-professionale) che passano dalla parziale adempienza ad ottimi risultati;

• negative per altri 3 indicatori (5.1 – Attivazione del servizio di prenotazione: da parzialmente adempiente a critico; 5.7 – Svolgimento di attività di controllo relative al progressivo allineamento dei tempi di erogazione delle prestazioni: da pienamente adempiente a parzialmente adempiente; 7.1 – Adozione di misure dirette a prevenire l’insorgenza del conflitto di interessi o di forme di concorrenza sleale: dal pieno adempimento alla parziale adempienza).

SICILIA

La Regione riporta il pieno adempimento dei 3 indicatori di livello regionale (3.1 – Individuazione delle misure dirette ad assicurare, in accordo con le organizzazioni sindacali, il passaggio al regime ordinario dell’attività libero-professionale; 4.1 – Monitoraggio e controllo dell’attività libero-professionale; 4.2 – Istituzione di appositi organismi paritetici con le organizzazioni sindacali e la partecipazione delle organizzazioni rappresentativa degli utenti e di tutela dei diritti).

Per il livello aziendale si riscontra la parziale adempienza di tutti gli indicatori individuati:

• 5 della Sezione 5: 5.1 – Attivazione del servizio di prenotazione; 5.3 Riscossione degli onorari; 5.4 – Deliberazione del tariffario; 5.6 Rilevazione oraria dell’attività libero-professionale; 5.7 – Svolgimento di attività di controllo relative al progressivo allineamento dei tempi di erogazione delle prestazioni;

• 3 della Sezione 6: 6.1 – Definizione annuale dei volumi di attività istituzionale; 6.2 – Determinazione dei volumi di attività libero-professionale; 6.4 – Costituzione di appositi organismi paritetici di verifica e controllo;

• l’unico indicatore della Sezione 7: 7.1 – Adozione di misure dirette a prevenire l’insorgenza del conflitto di interessi o di forme di concorrenza sleale.

Rispetto alla precedente rilevazione si osserva un miglioramento di:

• 2 indicatori regionali che hanno riferito un riscontro positivo, mentre nel 2011 riportavano una mancata adempienza (3.1 – Individuazione delle misure dirette ad assicurare, in accordo con le organizzazioni sindacali, il passaggio al regime ordinario dell’attività libero-professionale; 4.2 – Istituzione di appositi organismi paritetici con le organizzazioni sindacali e la partecipazione delle organizzazioni rappresentativa degli utenti e di tutela dei diritti);

• 1 indicatore aziendale (5.1 – Attivazione del servizio di prenotazione) che passa da critico a parzialmente adempiente.

TOSCANA

Si rileva il pieno adempimento di 2 dei 3 indicatori regionali (3.1 – Individuazione delle misure dirette ad assicurare, in accordo con le organizzazioni sindacali, il passaggio al regime ordinario dell’attività libero-professionale; 4.1 – Monitoraggio e controllo dell’attività libero-professionale), mentre si

Page 59: Relazione sullo stato di attuazione dell esercizio dell attività libero ... In attuazione della riforma de qua, in data 21 febbraio 2013, è stato adottato - previa intesa con la

59

riscontra la mancata adempienza in riferimento al terzo indicatore (4.2 – Istituzione di appositi organismi paritetici con le organizzazioni sindacali e la partecipazione delle organizzazioni rappresentativa degli utenti e di tutela dei diritti).

A livello aziendale i risultati della rilevazione mostrano:

• il pieno adempimento di 6 indicatori: tutti quelli della Sezione 5 (5.1 – Attivazione del servizio di prenotazione; 5.3 Riscossione degli onorari; 5.4 – Deliberazione del tariffario; 5.6 Rilevazione oraria dell’attività libero-professionale; 5.7 – Svolgimento di attività di controllo relative al progressivo allineamento dei tempi di erogazione delle prestazioni) e l’unico indicatore della Sezione 7 (7.1 – Adozione di misure dirette a prevenire l’insorgenza del conflitto di interessi o di forme di concorrenza sleale);

• la parziale adempienza dei 3 indicatori della Sezione 6 (6.1 – Definizione annuale dei volumi di attività istituzionale; 6.2 – Determinazione dei volumi di attività libero-professionale; 6.4 – Costituzione di appositi organismi paritetici di verifica e controllo).

In sostanza si confermano gli esiti del precedente monitoraggio, con un miglioramento registrato dagli indicatori 5.7 ( Svolgimento di attività di controllo relative al progressivo allineamento dei tempi di erogazione delle prestazioni) e 7.1 (Adozione di misure dirette a prevenire l’insorgenza del conflitto di interessi o di forme di concorrenza sleale) che passano dalla parziale adempienza al pieno adempimento.

UMBRIA

La Regione riporta il pieno adempimento di 1 indicatore riferito alla Sezione 4 (4.1 – Monitoraggio e controllo dell’attività libero-professionale), mentre mostra una mancata adempienza rispetto agli altri 2 indicatori di livello regionale (3.1 – Individuazione delle misure dirette ad assicurare, in accordo con le organizzazioni sindacali, il passaggio al regime ordinario dell’attività libero-professionale; 4.2 – Istituzione di appositi organismi paritetici con le organizzazioni sindacali e la partecipazione delle organizzazioni rappresentativa degli utenti e di tutela dei diritti).

In riferimento al livello aziendale si osserva:

• il pieno adempimento di 3 indicatori (5.3 – Riscossione degli onorari; 6.1 – Definizione annuale dei volumi di attività istituzionale; 7.1 – Adozione di misure dirette a prevenire l’insorgenza del conflitto di interessi o di forme di concorrenza sleale);

• la parziale adempienza dei restanti 6 indicatori (5.1 – Attivazione del servizio di prenotazione; 5.4 – Deliberazione del tariffario; 5.6 – Rilevazione oraria dell’attività libero-professionale; 5.7 – Svolgimento di attività di controllo relative al progressivo allineamento dei tempi di erogazione delle prestazioni; 6.2 – Determinazione dei volumi di attività libero-professionale; 6.4 – Costituzione di appositi organismi paritetici di verifica e controllo).

Dal raffronto dei dati 2011 e 2012 si nota:

• un miglioramento del risultato di 1 indicatore regionale 4.1 – Monitoraggio e controllo dell’attività libero-professionale) che nel 2011 riportava un’inadempienza e di 1 indicatore

Page 60: Relazione sullo stato di attuazione dell esercizio dell attività libero ... In attuazione della riforma de qua, in data 21 febbraio 2013, è stato adottato - previa intesa con la

60

aziendale (6.2 – Determinazione dei volumi di attività libero-professionale) che passa da critico a parzialmente adempiente;

• una flessione del dato rispetto ad alcuni indicatori che, nel 2011, mostravano una piena adempienza, mentre quest’anno segnalano un adempimento parziale: 5.1 – Attivazione del servizio di prenotazione; 5.4 – Deliberazione del tariffario; 5.6 – Rilevazione oraria dell’attività libero-professionale; 5.7 – Svolgimento di attività di controllo relative al progressivo allineamento dei tempi di erogazione delle prestazioni; 6.4 – Costituzione di appositi organismi paritetici di verifica e controllo.

VALLE D’AOSTA6

Tutti gli indicatori regionali raggiungono la piena adempienza (3.1 – Individuazione delle misure dirette ad assicurare, in accordo con le organizzazioni sindacali, il passaggio al regime ordinario dell’attività libero-professionale; 4.1 – Monitoraggio e controllo dell’attività libero-professionale; 4.2 – Istituzione di appositi organismi paritetici con le organizzazioni sindacali e la partecipazione delle organizzazioni rappresentativa degli utenti e di tutela dei diritti).

L’analisi dei 9 indicatori aziendali mostra:

• il pieno adempimento di 6 indicatori: 3 afferenti alla Sezione 5 (5.1 – Attivazione del servizio di prenotazione; 5.3 Riscossione degli onorari; 5.6 Rilevazione oraria dell’attività libero-professionale), 2 alla Sezione 6 (6.1 – Definizione annuale dei volumi di attività istituzionali; 6.4 – Costituzione di appositi organismi paritetici di verifica e controllo) e l’unico indicatore della Sezione 7 (7.1 – Adozione di misure dirette a prevenire l’insorgenza del conflitto di interessi o di forme di concorrenza sleale);

• il mancato adempimento dei restanti 3 indicatori: 2 della Sezione 5 (5.4 – Deliberazione del tariffario; 5.7 – Svolgimento di attività di controllo relative al progressivo allineamento dei tempi di erogazione delle prestazioni) e 1 della Sezione 6 (6.2 – Determinazione dei volumi dell’attività libero-professionale).

Si registrano alcune variazioni rispetto alle risultanze della rilevazione condotta nel 2011:

• il positivo riscontro osservato per l’indicatore regionale 4.2 (Istituzione di appositi organismi paritetici con le organizzazioni sindacali e la partecipazione delle organizzazioni rappresentativa degli utenti e di tutela dei diritti);

• una regressione degli indicatori aziendali 5.4 (Deliberazione del tariffario) e 5.7 (Svolgimento di attività di controllo relative al progressivo allineamento dei tempi di erogazione delle prestazioni).

6 Si rileva che i risultati conseguiti dalla Regione risentono della bassa numerosità delle Aziende presenti sul territorio.

Page 61: Relazione sullo stato di attuazione dell esercizio dell attività libero ... In attuazione della riforma de qua, in data 21 febbraio 2013, è stato adottato - previa intesa con la

61

VENETO

Si osserva la piena adempienza di 2 dei 3 indicatori di livello regionale (3.1 – Individuazione delle misure dirette ad assicurare, in accordo con le organizzazioni sindacali, il passaggio al regime ordinario dell’attività libero-professionale; 4.1 – Monitoraggio e controllo dell’attività libero-professionale), mentre si rileva il mancato adempimento del terzo indicatore (4.2 – Istituzione di appositi organismi paritetici con le organizzazioni sindacali e la partecipazione delle organizzazioni rappresentativa degli utenti e di tutela dei diritti).

A livello aziendale le risultanze mostrano:

• il pieno adempimento di 6 indicatori: 4 attinenti alla Sezione 5 (5.1 – Attivazione del servizio di prenotazione; 5.3 Riscossione degli onorari; 5.4 – Deliberazione del tariffario; 5.6 Rilevazione oraria dell’attività libero-professionale) e 2 relativi alla Sezione 6 (6.1 – Definizione annuale dei volumi di attività istituzionali; 6.4 – Costituzione di appositi organismi paritetici di verifica e controllo);

• ottimi risultati per 2 indicatori (6.2 – Determinazione dei volumi dell’attività libero-professionale; 7.1 – Adozione di misure dirette a prevenire l’insorgenza del conflitto di interessi o di forme di concorrenza sleale);

• la parziale adempienza per 1 indicatore (5.7 – Svolgimento di attività di controllo relative al progressivo allineamento dei tempi di erogazione delle prestazioni).

Si riscontrano solo alcune variazioni rispetto agli esiti del 2011:

• un miglioramento dell’indicatore aziendale 5.4 (Deliberazione del tariffario) che passa da ottimi risultati alla piena adempienza;

• una flessione dell’indicatore aziendale 7.1 (Adozione di misure dirette a prevenire l’insorgenza del conflitto di interessi o di forme di concorrenza sleale), da pienamente adempiente nel 2011 ad ottimi risultati nel 2012.

P.A. BOLZANO7

Tutti gli indicatori, sia quelli provinciali che quelli aziendali, registrano la piena adempienza.

Dal confronto con i dati 2011 si osserva l’andamento positivo dei seguenti indicatori:

3.1 – Individuazione delle misure dirette ad assicurare, in accordo con le organizzazioni sindacali, il passaggio al regime ordinario dell’attività libero-professionale: nel 2011 la Provincia Autonoma inseriva una nota esplicativa della situazione, ove evidenziava la recente introduzione della libera professione, mentre nell’attuale indagine inserisce un riscontro positivo.

4.2 – Istituzione di appositi organismi paritetici con le organizzazioni sindacali e la partecipazione delle organizzazioni rappresentativa degli utenti e di tutela dei diritti: nel 2011 risultava la mancata adempienza di tale indicatore, superata nel 2012.

7 Si rileva che i risultati conseguiti dalla Provincia Autonoma risentono della bassa numerosità delle Aziende presenti sul territorio.

Page 62: Relazione sullo stato di attuazione dell esercizio dell attività libero ... In attuazione della riforma de qua, in data 21 febbraio 2013, è stato adottato - previa intesa con la

62

5.7 – Svolgimento di attività di controllo relative al progressivo allineamento dei tempi di erogazione delle prestazioni: nel 2011 riportava una nota, mentre quest’anno mostra il pieno adempimento.

P.A. TRENTO8

La Provincia Autonoma mostra il pieno adempimento di tutti gli indicatori, sia provinciali che aziendali, confermando il positivo risultato già raggiunto nel 2011.

8 Si rileva che i risultati conseguiti dalla Provincia Autonoma risentono della bassa numerosità delle Aziende presenti sul territorio.

Page 63: Relazione sullo stato di attuazione dell esercizio dell attività libero ... In attuazione della riforma de qua, in data 21 febbraio 2013, è stato adottato - previa intesa con la

63

5. Programma per la realizzazione delle strutture sanitarie per l’attività libero-professionale intramuraria (D. Lgs. n. 254/2000 e D.M. 8.6.2001)

Tra le specifiche linee di finanziamento che caratterizzano il programma di investimenti in edilizia e tecnologie sanitarie, di cui all’art. 20 della legge n.67/88, peculiare rilievo, anche in connessione con le riforme intervenute nel settore, rivestono le misure finalizzate a consentire, l’esercizio della libera professione intramuraria. La copertura finanziaria è assicurata dalla legge 23 dicembre 2000, n. 388, all’art. 83, comma 3, che incrementa il programma di investimenti ex art. 20 legge 67/1988, destinando, tra l’altro con 1.600 miliardi di lire (pari a € 826.143.140,92) per l’esercizio dell’attività in questione.

La normativa ha previsto la predisposizione, entro il 31.12.2000, da parte delle Regioni/Province Autonome di un programma di realizzazione di spazi per l’esercizio dell’attività libero-professionale intramuraria, con l’attribuzione di un potere sostitutivo alle Regioni/Province Autonome stesse, nel caso di ritardo ingiustificato nella realizzazione delle strutture e delle tecnologie da parte dei soggetti interessati. Con D.M. 8 giugno 2001, è stato ripartito fra le Regioni/Province Autonome l’importo di € 826.143.140,92. Le Regioni Friuli Venezia Giulia, Molise, Sicilia, Calabria e la Province Autonoma di Bolzano non hanno avuto assegnazioni, in quanto non hanno presentato alcun programma nei termini previsti.

L’art. 1, comma 3, della legge 3 agosto 2007, n. 120 recante “Disposizioni in materia di attività libero-professionale intramuraria e altre norma in materia sanitaria”, stabilisce la revoca dei finanziamenti relativi ad interventi di ristrutturazione edilizia per i quali la Regione/Provincia Autonoma non abbia conseguito il collaudo entro il termine del 31 gennaio 2009.

La legge 8 novembre 2012, n. 189, recante “Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 13 settembre 2012, n. 158, recante disposizioni urgenti per promuovere lo sviluppo del Paese mediante un più alto livello di tutela della salute”, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale 10 novembre 2012, n. 263, ha modificato da ultima i termini di collaudo previsti dalla citata legge n. 120/2007, prorogandoli al 31 dicembre 2014.

La copertura finanziaria del programma per la libera professione è annualmente definita dal Ministero dell’economia e delle finanze sulla base delle disponibilità finanziarie e tenuto conto delle esigenze rappresentate dal Ministero Salute.

Alla data del 31 dicembre 2012, delle risorse ripartite con il citato D.M. 08.06.2001, sono stati ammessi a finanziamento n. 427 interventi, per complessivi € 755.865.926,94, pari al 91,49% delle risorse disponibili. Gli interventi comprendono tanto realizzazioni edilizie quanto la messa a disposizione di tecnologie per l’esercizio dell’attività libero-professionale intramuraria.

Nella tabella di seguito riportata sono rappresentate, nella colonna a, le risorse assegnate dalla Decreto legislativo n. 254/2000 e ripartite alle Regioni e Province Autonome dal Decreto del Ministro della salute del 8 giugno 2001.

Nella colonna b, sono rappresentate per singola Regione/Provincia Autonoma le risorse richieste e ammesse a finanziamento alla data del 31 dicembre 2012.

Nella colonna c, è riportato il numero degli interventi ammessi a finanziamento.

Page 64: Relazione sullo stato di attuazione dell esercizio dell attività libero ... In attuazione della riforma de qua, in data 21 febbraio 2013, è stato adottato - previa intesa con la

64

Nella colonna d, sono rappresentate le risorse residue non ancora richieste dalle Regioni/Province Autonome, che assommano a € 70.277.213,98, pari al 8,51% delle risorse complessive.

Le Regioni/Province Autonome che hanno completato il programma sono: P.A. Trento (per n. 11 interventi), Valle d’Aosta (per n. 1 intervento), Veneto (per n. 42 interventi), Liguria (per n. 24 interventi), Emilia Romagna (per n. 69 interventi), Toscana (per n. 27 interventi), Umbria (per n. 9 interventi), Lazio (per n. 49 interventi), Basilicata (per n. 7 interventi) e Sardegna (per n. 11 interventi).

Le Regioni Lombardia, Marche e Puglia hanno utilizzato oltre il 96% delle risorse assegnate, realizzando rispettivamente n. 37, 39 e 37 interventi. La Regione Piemonte ha utilizzato l’89,06% delle risorse disponibili.

La Regione Abruzzo ha utilizzato il 42,79% delle risorse disponibili, per la realizzazione di n. 14 interventi.

La Regione Campania ha utilizzato ad oggi il 42,90% dei finanziamenti per la realizzazione di n. 11 interventi previsti sulle Aziende Ospedaliere di riferimento e sugli IRCCS.

REGIONIPROVINCE AUTONOME

D.M. 8/06/01 (riparto)

totale autorizzatoal 31.12.2012

totale intenterventi

autorizzati

risorse non ancora richieste

a b c d

PIEMONTE 60.428.733,60 53.816.875,79 39 6.611.857,81

VALLE D'AOSTA 1.418.336,70 1.418.336,70 1 0,00

LOMBARDIA 132.471.194,62 127.960.480,00 37 4.510.714,62

P.A.BOLZANO 0,00 0,00 0 0,00

P.A.TRENTO 8.404.575,81 8.404.575,81 11 0,00

VENETO 61.974.827,89 61.974.827,87 42 0,02

FRIULI V.G. 0,00 0,00 0 0,00

LIGURIA 39.210.377,38 39.210.377,36 24 0,02

E. ROMAGNA 87.214.076,55 87.214.076,55 69 0,00

TOSCANA 76.107.154,48 76.107.154,48 27 0,00

UMBRIA 25.677.941,61 25.673.431,65 9 4.509,96

MARCHE 42.332.939,10 40.888.395,90 39 1.444.543,20

LAZIO 102.661.209,05 102.661.088,21 49 120,84

ABRUZZO 18.942.089,69 8.104.464,04 14 10.837.625,65

MOLISE 0,00 0,00 0 0,00

CAMPANIA 79.253.874,72 34.001.032,86 11 45.252.841,86

PUGLIA 53.948.571,22 52.333.571,22 37 1.615.000,00

BASILICATA 27.613.917,48 27.613.917,48 7 0,00

CALABRIA 0,00 0,00 0 0,00

SICILIA 0,00 0,00 0 0,00

SARDEGNA 8.483.321,02 8.483.321,02 11 0,00

TOTALE 826.143.140,92 755.865.926,94 427 70.277.213,98

Libera professione (D.LGS. n. 254/2000)

Page 65: Relazione sullo stato di attuazione dell esercizio dell attività libero ... In attuazione della riforma de qua, in data 21 febbraio 2013, è stato adottato - previa intesa con la

65

6. Studio sui modelli organizzativo-gestionali virtuosi della libera professione intramuraria

Gli esiti dei monitoraggi, condotti dall’Osservatorio nazionale per l’attività libero-professionale, hanno rilevato una situazione estremamente diversificata sul territorio nazionale, con percorsi attuativi diversamente avanzati.

Al fine di agevolare il superamento del persistente divario attuativo, l’Osservatorio ha ritenuto utile ed opportuno, in un’ottica di condivisione delle conoscenze, prevedere l’attivazione di uno studio finalizzato ad identificare i modelli aziendali virtuosi, quindi individuarne ed esplicitarne i punti di forza con l’intento di evidenziarne le caratteristiche trasferibili, promuoverne la valorizzazione e favorirne la diffusione.

La prima fase dello studio di natura sperimentale ha previsto – a seguito di una rassegna della letteratura e delle esperienze – la costruzione di un modello di analisi e l’individuazione di strumenti e procedure in grado di rilevare gli elementi essenziali dei sistemi di governance della libera professione e le caratteristiche idonee al trasferimento in altri contesti.

La sperimentazione è stata circoscritta ad un numero limitato di Regioni/Province Autonome, individuate tenendo conto degli elevati livelli di adempienza raggiunti e riferiti nel corso dei monitoraggi annuali promossi dall’Osservatorio.

L’analisi condotta sulle risultanze dei monitoraggi ha consentito di identificare otto Regioni/Province Autonome (Basilicata, Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Marche, Puglia, Toscana, Umbria, P.A. Trento), che sono state contattate per verificarne la disponibilità a partecipare allo studio. Tra le otto Regioni/Province Autonome, individuate ed aderenti all’iniziativa, si è ritenuto coinvolgere in questa prima fase, in considerazione dei risultati raggiunti e soprattutto in merito al superamento dell’intramoenia allargata, la Regione Toscana e, su segnalazione di quest’ultima, l’Azienda USL n. 8 di Arezzo.

La realizzazione della fase sperimentale ha richiesto un’attenta analisi dei contesti di riferimento e dei principali aspetti programmatori, con approfondita disamina della documentazione trasmessa dalle Regioni e dalle Aziende coinvolte, nonché la realizzazione di una visita della struttura indicata, con l’obiettivo di approfondire ulteriormente gli aspetti esaminati.

La visita è stata condotta da un team di esperti e rappresentanti del Ministero della Salute e dell’Agenas, utilizzando una metodologia orientata al case study, secondo una traccia descritta in uno schema di intervista appositamente predisposta (vedi Schema intervista pag. 68).

La visita presso l’Azienda USL n. 8 di Arezzo è stata realizzata in data 3 dicembre 2012 e si è svolta, come previsto dalle procedure condivise, in due momenti:

• il primo dedicato all’approfondimento sia degli aspetti giuridico-normativi che quelli organizzativi riportati nello schema di intervista, tenutasi presso la Direzione aziendale alla presenza dei vertici dell’Azienda, dei dirigenti delle strutture organizzative interessate e dei referenti regionali.

• Il secondo riservato alla visita delle strutture ambulatoriali del P.O. San Donato, con ulteriore esame delle procedure previste.

Successivamente e in considerazione delle risultanze della validazione e della visita di approfondimento, è stato avviato un processo di revisione, per affinare ulteriormente le procedure di analisi e renderle maggiormente funzionali al raggiungimento dello scopo prefissato.

Page 66: Relazione sullo stato di attuazione dell esercizio dell attività libero ... In attuazione della riforma de qua, in data 21 febbraio 2013, è stato adottato - previa intesa con la

66

Al completamento di tale processo è stata programmata una seconda sperimentazione presso una delle restanti sette Regioni/Province Autonome individuate. Per la selezione del contesto regionale da coinvolgere si è tenuto conto, in questo caso, oltre che dei risultati ottenuti nei monitoraggi annuali, anche della collocazione geografica, prediligendo l’area meridionale. Ciò considerato, è stata selezionata la Regione Basilicata e l’Azienda ospedaliera San Carlo di Potenza, dalla stessa segnalata.

La visita presso l’AO San Carlo di Potenza si è tenuta in data 8 ottobre 2013. Rispetto alla precedente esperienza si è ritenuto ampliare la fase preliminare di analisi del sistema, richiedendo alla Regione e all’Azienda di predisporre delle note esplicative sul percorso attuato e di trasmettere la documentazione a supporto.

Per la realizzazione della visita è stata, invece, rispettata l’impostazione già collaudata, distinta in due tempi: dapprima la discussione sugli aspetti giuridico-normativi ed organizzativi con i vertici dell’Azienda Ospedaliera, i dirigenti delle strutture organizzative interessate e i dirigenti regionali; poi la visita di alcune strutture dipartimentali per un esame diretto.

Attraverso le sperimentazioni è stato possibile mettere a punto le metodologie e gli strumenti elaborati adattandoli alle effettive esigenze dello studio. Tuttavia, al di là del conseguimento dei risultati di metodo attesi, queste esperienze hanno offerto un momento di confronto più ampio sulle scelte di governance operate e sui livelli attuativi raggiunti, a conferma delle evidenze documentali trasmesse all’Osservatorio.

A conclusione di questa fase esplorativa, ciò che emerge con chiarezza dalle evidenze osservazionali raccolte, è che la strutturazione di un efficiente sistema di gestione della libera professione deve necessariamente coinvolgere sia il livello regionale, attraverso un’attenta programmazione, un forte coordinamento ed un costante controllo, che il livello aziendale, tramite un’efficace organizzazione in grado di assicurare la corretta applicazione delle modalità e delle misure individuate, nel rispetto dei principi di trasparenza e liceità ed in modo da garantire la valorizzazione del professionista e dell’Azienda.

Nel dettaglio, tra i punti di forza, rilevati nell’ambito delle sperimentazioni, che hanno concorso a qualificare i sistemi esaminati si segnalano:

a livello regionale:

− la richiesta di assegnazione dell’intera quota di finanziamento prevista dal programma straordinario di investimenti, ai sensi dal decreto legislativo n. 254 del 2000 e dedicato unicamente ad interventi per l’attività libero-professionale intramuraria;

− l’adozione di linee guida in grado di fornire alle Aziende indicazioni univoche sull’organizzazione e gestione della libera professione;

− la gestione delle liste di attesa, attraverso:

- la previsione di tempi massimi di attesa, per alcune prestazioni erogate in regime istituzionale, più brevi rispetto a quelli definiti a livello nazionale;

- la definizione dei percorsi assistenziali;

- l’implementazione di azioni di monitoraggio e controllo dei tempi di attesa e dei volumi di attività.

− la valutazione dei Direttori generali legata ad alcuni aspetti afferenti la materia;

Page 67: Relazione sullo stato di attuazione dell esercizio dell attività libero ... In attuazione della riforma de qua, in data 21 febbraio 2013, è stato adottato - previa intesa con la

67

a livello aziendale:

− l’istituzione di un CUP centralizzato ed informatizzato, dedicato alla prenotazione delle prestazioni erogate in regime libero-professionale;

− l’introduzione di diversi strumenti e/o applicazioni per la riscossione degli onorari (pagamento presso le casse CUP ALPI, ovvero tramite metodologie che utilizzano il web, ovvero POS e ATM/bancomat);

− la definizione di un tetto minimo e massimo per le tariffe, volte anche a prevenire eventuali conflitti di interessi o forme di concorrenza sleale;

− la previsione di verifiche a campione per accertare che lo svolgimento dell’attività libero-professionale sia eseguito nell’arco orario autorizzato;

− la rilevazione oraria distinta;

− la contabilità separata;

− il bilancio certificato;

− informazioni specifiche sull’attività libero-professionale intramuraria diffuse attraverso il sito aziendale;

− la risoluzione dei conflitti attraverso il confronto in sede di Commissione Paritetica;

− il monitoraggio costante dei volumi sia delle prestazioni rese in regime istituzionale che di quelle erogate in intramoenia;

− il riconoscimento di maggiore responsabilità sia ai Direttori di Dipartimento, in termini di contrattazione, sia ai capi equipe in termini di sicurezza e qualità degli interventi.

Da ultimo, occorre sottolineare che le attività programmate sono state pienamente realizzate grazie alla disponibilità, professionalità e impegno dimostrati dal personale delle Regioni Toscana e Basilicata e dal personale dell’AUSL n. 8 di Arezzo e dell’AO San Carlo di Potenza.

Le modalità gestionali osservate potranno essere diffuse in accordo con i principi e i metodi del trasferimento delle conoscenze e delle buone pratiche nei servizi sanitari.

Page 68: Relazione sullo stato di attuazione dell esercizio dell attività libero ... In attuazione della riforma de qua, in data 21 febbraio 2013, è stato adottato - previa intesa con la

68

Allegato SCHEMA INTERVISTA

ATTIVITA' LIBERO-PROFESSIONALE INTRAMURARIA

Alcune riflessioni su metodi e strumento

La ricerca sarà condotta utilizzando la metodologia orientata al case study. Si ritiene, dunque, utile proporre una definizione generalmente accettata e chiarirne alcune caratteristiche essenziali.

I case studies sono una forma di ricerca qualitativa che viene utilizzata per indagare individui, piccoli gruppi di partecipanti o un singolo gruppo, esplorato nel suo complesso.

I dati vengono raccolti usando tecniche diverse - interviste, osservazione diretta partecipante, protocolli, test o testi scritti - e vengono trattati e sintetizzati includendo anche il punto di vista degli ‘attori’. Il metodo del case study è concettualmente affine a quanto accade realmente in molti ambiti professionali e operativi, nei quali ‘casi’ di diverso tipo vengono studiati, descritti e registrati.

Nella sua articolazione attuale il metodo si è sviluppato a partire da molteplici aree di interesse e di conoscenza, tra cui: il metodo clinico, la tecnica del casework utilizzata dagli operatori sociali, il metodo di lavoro e ricerca storico e antropologico, le tecniche descrittive di giornalisti e narratori.

E’ importante considerare che, nella prospettiva del ricercatore, la scelta di utilizzare la tecnica del case study è definita e motivata dall’interesse nel caso specifico da studiare, piuttosto che dalle preferenze per il metodo di indagine9 10 11.

Attraverso la conduzione di interviste a soggetti chiave (key informant), la ricerca è tesa a raggiungere i seguenti obiettivi:

1) Analizzare il grado di implementazione e attuazione, nei contesti locali, delle disposizioni contenute nella legge 3 agosto 2007 n. 120 (“Disposizioni in materia di attività libero-professionale intramuraria e altre norme in materia sanitaria”) e nell’Accordo Stato – Regioni e PPAA del 18 novembre 2010;

2) Approfondire i risultati rappresentati nelle schede di rilevazione;

3) Delineare modelli organizzativi che rispondano efficacemente a quanto previsto dalla norma;

4) Valutare l’applicabilità e trasferibilità di un insieme minimo di strumenti utile per l’adeguamento alla norma;

5) Trasferire modelli di governo dell’intramoenia.

Destinatari

I destinatari dell’intervista saranno individuati di concerto tra i referenti regionali e aziendali e il Gruppo di Lavoro Ministero/Agenas, sulla base di una valutazione di rappresentatività, per ruolo e autorevolezza, dell’esperienza dell’oggetto in studio.

9 Colorado State University - http://writing.colostate.edu/guides/research/casestudy/ 10 Case studies, by Robert E. Stake in ‘Qualitative Research’, 11 Corbetta P. (1999). Metodologia e tecniche della ricerca sociale. Il Mulino, Bologna

Page 69: Relazione sullo stato di attuazione dell esercizio dell attività libero ... In attuazione della riforma de qua, in data 21 febbraio 2013, è stato adottato - previa intesa con la

69

Per la realtà Regionale e Aziendale selezionata, si potrà prevedere l’identificazione dei seguenti interlocutori-esperti:

- Referente regionale o altro soggetto delegato dall’Assessore stesso

- Referente aziendale

- Direttore sanitario (DS) e/o Direttore amministrativo o altre figure di staff o uffici centrali

- Referente intramoenia

- Referente tempi di attesa

- Referente CUP

La Traccia dell’intervista

La traccia dell’intervista è stata costruita individuando i principali ambiti concettuali di interesse, a partire dalla Scheda di Rilevazione utilizzata per il monitoraggio sullo stato di implementazione delle disposizioni contenute nella legge n. 120 del 2007, dagli aggiornamenti contenuti nell’’Accordo Stato-Regioni/PP.AA. del 18 novembre 2010 e dagli incontri di approfondimento tenutisi lo scorso mesi di dicembre presso il Ministero della Salute.

(Temi guida: valutazione del grado di successo del progetto, ostacoli superati e/o da superare, fattori di successo e loro grado di trasferibilità ad altre esperienze).

Organizzazione delle visite e delle interviste

La realizzazione delle interviste, condotte secondo la traccia descritta, avverrà nel corso di una visita effettuata dal gruppo di lavoro composto da rappresentanti del Ministero della Salute e dell’Agenas, presso le Regioni e Aziende individuate.

La realizzazione dell’intervista d’approfondimento è subordinata alla:

• redazione traccia definitiva, con revisione da parte di esperti

• segnalazione di candidature da parte delle Regioni e delle Aziende

• valutazione delle candidature da parte del gruppo di lavoro Ministero/Agenas

• selezione del caso aziendale virtuoso su cui effettuare la prima sperimentazione

• identificazione e conferma disponibilità dei soggetti da intervistare

• trasmissione dello schema di intervista ai soggetti interessati

• richiesta documentazione a supporto dell’intervista

• condivisione di un calendario

• realizzazione della visita (La visita dovrebbe avere una durata di circa quattro ore, in cui saranno previsti incontri e colloqui con i soggetti interessati e osservazione diretta).

• stesura di un report condiviso con la Regione e l’Azienda esaminate

• valutazione dei risultati e predisposizione del modello definitivo

• effettuazione di visite in altre realtà virtuose.

Page 70: Relazione sullo stato di attuazione dell esercizio dell attività libero ... In attuazione della riforma de qua, in data 21 febbraio 2013, è stato adottato - previa intesa con la

70

Schema intervista

Lo schema di intervista che segue si compone di due sezioni: la prima riguarda il livello regionale, mentre la seconda si riferisce al livello aziendale.

Lo schema di ciascuna sezione prevede quattro colonne:

• la prima indica la macroarea di interesse, nell’ambito della quale saranno sviluppati gli item e gli approfondimenti;

• la seconda riporta l’item specifico, contraddistinto da un numero e da una lettera che potrà essere una A o una R a seconda che sia riferito al livello aziendale (A) o regionale (R). La prima sezione, dedicata al livello regionale si compone di 3 item, la seconda relativa al livello aziendale comprende 12 item; entrambe le sezioni riportano inoltre uno specifico approfondimento sull’intramoenia allargata.

• la terza colonna dello schema proposto contiene le domande di approfondimento rispetto all’item che lo precede;

• l’ultima colonna è stata inserita nell’eventualità di dover acquisire, nel corso dell’intervista, ulteriore documentazione, rispetto a quella richiesta prima della visita, a supporto ed a completamento dell’intervista stessa.

Page 71: Relazione sullo stato di attuazione dell esercizio dell attività libero ... In attuazione della riforma de qua, in data 21 febbraio 2013, è stato adottato - previa intesa con la

71

Allegato n. 1: Schema Intervista di approfondimento

SEZIONE 1 - Livello Regionale Macro-area Item Domande di approfondimento Ulteriore documentazione acquisita contestualmente

all’intervista

ACCO

RDO

CO

N L

E O

O.S

S

1R

La Regione ha individuato le misure dirette ad assicurare, in accordo con le organizzazioni sindacali delle categorie interessate e nel rispetto delle vigenti disposizioni contrattuali, il passaggio al regime ordinario del sistema dell'attività libero-professionale intramuraria della dirigenza sanitaria, medica e veterinaria del SSN e del personale universitario di cui all'articolo 102 del DPR 11 luglio 1980, n. 382

• Come? • Quali processi? • Quali criticità? • Quali strategie di risoluzione? • Quali risorse attivate? • Quali interlocutori coinvolti? • Quali atti (delibere, linee di indirizzo ecc)? • Quali tempi?

CON

FLIT

TO D

I IN

TERE

SSI/

CON

CORR

ENZA

SLE

ALE

2R La Regione ha adottato misure dirette a prevenire l'insorgenza di conflitto di interessi o di forme di concorrenza sleale

• Come? • Quali processi? • Quali tempi? • Quali criticità? • Quali strategie di risoluzione? • Quali risorse attivate? • Quali interlocutori coinvolti? • Quali atti (delibere, linee di indirizzo ecc)?

MO

NIT

ORA

GGIO

E C

ON

TRO

LLO

DE

LL'A

TTIV

ITA'

LIB

ERO

-PR

OFE

SSIO

NAL

E IN

TRAM

URA

RIA

3R La Regione/P.A. effettua il monitoraggio e controllo dell'attività libero-professionale, in modo da garantire che il suo svolgimento non vada a detrimento dell'attività istituzionale

• Come? • Quali processi? • Quali tempi? • Quali criticità? • Quali strategie di risoluzione? • Quali risorse attivate? • Quali interlocutori coinvolti? • Quali atti (delibere, linee di indirizzo, report di valutazione

ecc) • Vengono effettuati controlli specifici/periodici/a campione?

(secondo quali modalità? Esiste della reportistica?) • Esiste un “gruppo di lavoro dedicato”? (da chi è costituito?)

INTR

AMO

ENIA

AL

LARG

ATA

Domanda generale che riguardi: • Gli obiettivi e le tempistiche del superamento dell’intramoenia allargata • Le strategie utilizzate per realizzare il superamento dell’intramoenia allargata • Gli eventuali passaggi critici e le strategie adottate per la risoluzione delle criticità • Si sono fatte convenzioni con strutture pubbliche extra-regionali? • Sono state emanate delibere o linee di indirizzo per le aziende riguardo il superamento dell’intramoenia allargata?

Page 72: Relazione sullo stato di attuazione dell esercizio dell attività libero ... In attuazione della riforma de qua, in data 21 febbraio 2013, è stato adottato - previa intesa con la

72

SEZIONE 2 - Livello Aziendale

Macro-area Item Domande di approfondimento Ulteriore documentazione acquisita contestualmente all’intervista

TEM

PI D

I ATT

ESA

vengono svolte attività di controllo relative al progressivo allineamento dei tempi di erogazione delle prestazioni nell'ambito dell'attività istituzionale ai tempi medi di quelle rese in regime di libera professione

• Come? • Quali processi? • Quali criticità? • Quali strategie di risoluzione? • Quali risorse attivate? • Quali interlocutori coinvolti? • Quali atti aziendali? • Esiste un gruppo di lavoro dedicato? • Esiste un responsabile tda o responsabile Alpi? • Tempistiche/periodicità

CON

FLIT

TO D

I IN

TERE

SSI/

CON

CORR

ENZA

SLE

ALE

2° sono state adottate le misure dirette a prevenire l'insorgenza di conflitto di interessi o di forme di concorrenza sleale

• Come? • Quali processi? • Quali tempi? • Quali criticità? • Quali strategie di risoluzione? • Quali risorse attivate? • Quali interlocutori coinvolti? • Quali atti aziendali? • A seguito delle misure adottate si sono comunque presentati

casi di conflitto di interessi o forme di concorrenza sleale (o sono diminuiti?)

GOVE

RNO

AZI

ENDA

LE D

ELLA

LIB

ERA

PRO

FESS

ION

E

è stato attivato il servizio di prenotazione delle prestazioni affidato a personale aziendale, o comunque dall'azienda a ciò destinato ed eseguito in sede o tempi diversi rispetto a quelli istituzionali

• Come? • In sede o in tempi diversi? • Quali processi? • Quali criticità? • Quali strategie di risoluzione? • Il servizio di prenotazione con orari/luoghi è debitamente

segnalato per il cittadino? • Ha comportato la riorganizzazione dei turni di lavoro? Spese

di adeguamento locali? Azioni di organizzazione interna? • Quali risorse attivate? • Quali interlocutori coinvolti? • Quali atti aziendali? • Esiste un CUP informatizzato e centralizzato che gestisce le

prenotazioni in ALPI?

4° il servizio di prenotazione di cui al punto precedente consente il monitoraggio ed il controllo del volume delle prestazioni erogate

• Come? • Quali processi? • Quali criticità? • Quali strategie di risoluzione?

Page 73: Relazione sullo stato di attuazione dell esercizio dell attività libero ... In attuazione della riforma de qua, in data 21 febbraio 2013, è stato adottato - previa intesa con la

73

• Quali risorse attivate? • Quali interlocutori coinvolti? • Quali atti aziendali? • Ogni quanto sarebbe possibile effettuare (o viene effettuato)

il controllo? • L’azienda utilizza già “a regime” il servizio di prenotazione

come strumento di monitoraggio? • Esiste un CUP informatizzato e centralizzato che gestisce le

prenotazioni in ALPI?

5° è garantita la riscossione degli onorari relativi alle prestazioni erogate sotto la responsabilità delle Aziende

• Come? • Quali processi? • Quali criticità? • Quali strategie di risoluzione? • Quali risorse attivate? • Quali interlocutori coinvolti? • Quali atti aziendali? • Vi sono delle forme di controllo previste ed attuate dal

governo aziendale? • La riscossione avviene direttamente agli sportelli o al singolo

professionista che in un secondo momento rendiconta all’Azienda?

è stato deliberato un tariffario, in accordo con i professionisti ed idoneo ad assicurare l'integrale copertura di tutti i costi direttamente ed indirettamente correlati alla gestione dell'attività libero-professionale

• Come? • Quali processi? • Quali criticità? • Quali strategie di risoluzione? • Quali risorse attivate? • Quali interlocutori coinvolti? • Quali atti aziendali? • Il tariffario viene aggiornato periodicamente? • Quali sono i costi (diretti ed indiretti) che sono stati

considerati nella definizione del tariffario? • Si è verificato che effettivamente il tariffario copra tutta i

costi? Se si come. Se no, perché?

sono dotate di un sistema di contabilità analitica che consenta di distinguere nelle tariffe le voci che le determinano (ad es.: compenso del professionista, dell’equipe, del personale di supporto costi pro-quota per l’ammortamento e la manutenzione delle apparecchiature)

• Come? • Quali processi? • Quali criticità? • Quali strategie di risoluzione? • Quali risorse attivate? • Quali interlocutori coinvolti? • Quali atti aziendali? • Da quando? • Il sistema di contabilità analitica adottato si rifà a modelli

esistenti?

Page 74: Relazione sullo stato di attuazione dell esercizio dell attività libero ... In attuazione della riforma de qua, in data 21 febbraio 2013, è stato adottato - previa intesa con la

74

8° si effettua la rilevazione oraria dell’attività libero-professionale

• Come? • Quali processi? • Quali criticità? • Quali strategie di risoluzione? • Quali risorse attivate? • Quali interlocutori coinvolti? • Quali atti aziendali? • Da quando avviene tale controllo? E con che periodicità si

effettua? • Si utilizza il badge (timbratura con codice in uscita ed in

entrata?) • Si utilizza un sistema informatico dedicato? • C’è un gruppo dedicato a tale attività? • La rilevazione oraria avviene per singolo e anche per equipe? • Esistono report periodici sui risultati di tale attività? (che

vanno in direzione sanitaria o al professionista?) • Eventuali “anomalie” riscontrate nella rilevazione oraria

vengono controllate? Vengono attuate delle azioni correttive?

PIAN

O A

ZIEN

DALE

Da acquisire direttamente.

viene assicurata la pubblicità e l'informazione relativamente ai piani (con particolare riguardo: alle condizioni di esercizio dell'attività istituzionale e di quella libero-professionale intramuraria, ai criteri che regolano l'erogazione delle prestazioni e le priorità di accesso)

• Come? • Quali criticità e quali strategie di risoluzione? Quali risorse

attivate? • Quali interlocutori coinvolti? • Quali canali per pubblicità e informazione? • Esiste un referente/responsabile? • Quali informazioni vengono diffuse? • Si verifica la comprensibilità delle info da parte dell’utenza? • Esiste una verifica periodica della funzionalità delle info ed un

eventuale conseguente aggiornamento?

VOLU

MI D

’ATT

IVIT

À

10°

sono stati definiti annualmente, in sede di contrattazione del budget o di specifica negoziazione con le strutture aziendali, i volumi di attività istituzionale dovuti, tenuto conto delle risorse umane, finanziarie e tecnologiche effettivamente assegnate, anche con riferimento ai carichi di lavoro misurati

• Come? • Quali processi? • Quali criticità? • Quali strategie di risoluzione? • Quali risorse attivate? • Quali interlocutori coinvolti? • Quali atti aziendali? • Esiste un gruppo di lavoro dedicato? Da chi è composto?

11°

sono stati determinati con i singoli dirigenti e con le equipes i volumi di attività libero-professionale complessivamente erogabili, che, ai sensi delle leggi e contratti vigenti, non possono superare quelli istituzionali, né prevedere un impegno orario superiore a quello contrattualmente dovuto

• Come? • Quali processi? • Quali criticità? • Quali strategie di risoluzione?

Page 75: Relazione sullo stato di attuazione dell esercizio dell attività libero ... In attuazione della riforma de qua, in data 21 febbraio 2013, è stato adottato - previa intesa con la

75

• Quali risorse attivate? • Quali interlocutori coinvolti? • Quali atti aziendali? • Esiste una forma di monitoraggio e controllo (se sì, con quale

periodicità) dei volumi erogati in istituzionale e in alpi?

12°

sono state definite in modo specifico le prestazioni aggiuntive di cui all'art. 55, comma 2, del CCNL 8 giugno 2000 e successive integrazioni ai fini del progressivo conseguimento degli obiettivi di allineamento dei tempi di erogazione delle prestazioni nell'ambito dell'attività istituzionale ai tempi medi di quelle rese in regime di libera professione intramoenia

• Come? • Quali processi? • Quali criticità? • Quali strategie di risoluzione? • Quali risorse attivate? • Quali interlocutori coinvolti? • Quali atti aziendali? • Quali azioni sono state messe in atto (convenzioni con chi?

Che costi per l’azienda?) • Si è riscontato un progressivo allineamento dei tempi?

INTR

AMO

ENIA

AL

LARG

ATA

Domanda generale che riguardi: • Gli obiettivi/motivazioni del superamento dell’intramoenia allargata • Le strategie utilizzate per realizzare il superamento dell’intramoenia allargata • Gli eventuali passaggi critici e le strategie adottate per la risoluzione delle criticità • Tempistiche necessarie (si sono fatte proprie delle linee di indirizzo regionali?) • Si sono fatte convenzioni con strutture pubbliche extra-regionali?

Page 76: Relazione sullo stato di attuazione dell esercizio dell attività libero ... In attuazione della riforma de qua, in data 21 febbraio 2013, è stato adottato - previa intesa con la

76

7. Conclusioni La Relazione annuale al Parlamento, predisposta in ottemperanza alle disposizioni del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 502 e successive modificazioni e della legge 3 agosto 2007, n. 120, si propone di aggiornare le conoscenze sul fenomeno della libera professione, attraverso un’analisi degli aspetti gestionali, strutturali ed economici che lo caratterizzano, al fine di riportare ai decisori informazioni e riferimenti utili ad una corretta valutazione dell’attività.

Il fenomeno è stato esaminato attraverso l’attivazione di una specifica indagine, orientata a rilevare, per i diversi livelli di governo, il grado di adempimento delle disposizioni che, più di recente, hanno disciplinato la materia e tramite la realizzazione di studi su alcuni ambiti specifici.

La rilevazione è stata promossa, dall’Osservatorio nazionale per l’attività libero-professionale, nel secondo semestre del 2013, richiedendo alle Regioni e Province Autonome la trasmissione della relazione illustrativa sui percorsi attuativi e la compilazione di una scheda di rilevazione appositamente predisposta, che sintetizza i principali adempimenti previsti dalla legge 120 del 2007 e le indicazioni attuative dell’Accordo sancito in sede di Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province Autonome in data 18 novembre 2010.

Diversamente rispetto alle precedenti edizioni, la rilevazione 2012 è stata realizzata attraverso una piattaforma informativa dedicata, che ha consentito alle Regioni e Province Autonome l’inserimento on line dei dati richiesti e la trasmissione della relazione illustrativa. Tutte le Regioni/Province Autonome hanno compilato la scheda e 8 di esse hanno trasmesso anche la citata relazione.

Muovendo dagli item della scheda di rilevazione, sono stati individuati gli indicatori, così da garantire una valutazione comparativa dei dati riferiti dalle Regioni e Province Autonome. I criteri di valorizzazione hanno previsto quanto segue: laddove la scheda di rilevazione prevedeva una modalità di risposta numerica (numero di Aziende) è stato attribuito al singolo item un punteggio pari alla percentuale di Aziende “adempienti” sul totale delle Aziende presenti sul territorio regionale, in caso invece di risposta dicotomica (SI/NO), si è assegnato il punteggio “0” alla risposta “no” e “1” oppure “100%” alla risposta “Si”. Contestualmente è stato definito un sistema di classificazione con l’identificazione di tre fasce di valorizzazione da attribuire, per ogni indicatore, a ciascuna Regione/Provincia Autonoma:

1) la prima corrispondente ad un punteggio superiore (o uguale) al 90% o “si” in caso di risposta dicotomica (verde);

2) la seconda fascia corrispondente ad un punteggio compreso tra 50% e 89% (giallo);

3) la terza fascia corrispondente ad un punteggio minore del 50% o “no” in caso di risposta dicotomica (rosso).

É stato così possibile riprodurre graficamente i risultati ottenuti dall’applicazione degli indicatori individuati (vedi quadro sinottico e rappresentazioni grafiche pagg. 84 e seguenti).

La rilevazione promossa ha coinvolto entrambi i livelli di governo: Regioni/Province Autonome e Aziende, con un’analisi delle specifiche competenze e responsabilità.

Al livello regionale sono riconosciute, in particolare, funzioni di indirizzo, coordinamento e controllo ed è in quest’ottica che le Regioni/Province Autonome sono chiamate ad individuare misure dirette

Page 77: Relazione sullo stato di attuazione dell esercizio dell attività libero ... In attuazione della riforma de qua, in data 21 febbraio 2013, è stato adottato - previa intesa con la

77

ad assicurare, in accordo con le organizzazioni sindacali, il passaggio al regime ordinario del sistema dell’attività libero-professionale intramuraria. Dai risultati dell’indagine, 17 Regioni/Province Autonome hanno dato attuazione a tale specifica disposizione, identificando le descritte misure in condivisione con le organizzazioni sindacali, con un incremento di 6 Regioni/Province Autonome rispetto al 2011 (Sezione 3: item 3.1).

Nella stessa logica, alle Regioni/Province Autonome spettano il monitoraggio e il controllo dell’attività libero-professionale, in modo da garantire che il suo svolgimento non vada a detrimento dell’attività istituzionale. Tutte le Regioni/Province Autonome dichiarano l’adempimento di tale prescrizione; nel 2011 erano 19 le Regioni/Province Autonome che raggiungevano lo stesso risultato (Sezione 4: item 4.1).

Focalizzando l’attenzione sulle modalità e gli strumenti di monitoraggio, si può notare che tutte le Regioni/Province Autonome effettuano i monitoraggi semestrali dei tempi di attesa e dei volumi delle prestazioni erogate in regime istituzionale e in libera professione, come previsto dal Piano Nazionale di Governo delle Liste di Attesa. Tra le altre modalità di controllo rappresentate, si segnalano: report periodici sul confronto di tempi e volumi dell’attività istituzionale e libero-professionale; controlli attraverso il conto annuale; monitoraggio ad hoc su tempi e volumi; controllo dei volumi economici e prestazionali; rilevazione oraria; archivio unico delle prestazioni erogate in istituzionale ed in libera professione.

Infine, un numero crescente di Regioni/Province Autonome ha costituito appositi organismi paritetici di controllo e verifica, con la partecipazione delle organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative e delle organizzazioni degli utenti e di tutela dei diritti (da 7 del 2011 a 12 nel 2012).

Alle Aziende compete invece la gestione, con integrale responsabilità propria, dell’attività libero-professionale intramuraria, in modo da assicurarne il corretto esercizio.

Tra le modalità gestionali segnalate dal legislatore e monitorate dall’indagine (Sezione 5) si citano:

• l’attivazione di un sistema di prenotazione delle prestazioni, affidato a personale aziendale, o comunque dall’Azienda a ciò destinato ed eseguito in sede o tempi diversi rispetto a quelli istituzionali (item 5.1): nel 2012, più del 90% delle Aziende di 11 Regioni/Province Autonome ne riferisce l’attivazione, con un incremento del risultato rispetto al 2011 (9 Regioni/Province Autonome);

• la riscossione degli onorari relativi alle prestazioni erogate sotto la responsabilità dell’Azienda (item 5.3): in 16 Regioni/Province Autonome più del 90% delle Aziende garantiscono l’esazione, con un aumento del dato finale rispetto alla precedente indagine (13 Regioni/Province Autonome nel 2011

• la deliberazione di un tariffario, in accordo con i professionisti ed idoneo ad assicurare l’integrale copertura di tutti i costi direttamente ed indirettamente correlati alla gestione dell’attività libero-professionale intramuraria, ivi compresi quelli connessi alle attività di prenotazione e di riscossione degli onorari (item 5.4): più del 90% delle Aziende di 9 Regioni/Province Autonome hanno provveduto a deliberare le tariffe, con una flessione del dato rispetto al 2011 (12 Regioni/Province Autonome nel 2011); occorre osservare che l’andamento di tale item è alquanto variabile, in considerazione delle modificazioni che i

Page 78: Relazione sullo stato di attuazione dell esercizio dell attività libero ... In attuazione della riforma de qua, in data 21 febbraio 2013, è stato adottato - previa intesa con la

78

tariffari possono subire nel corso degli anni e della definizione dell’iter procedurale di approvazione degli stessi;

• la rilevazione oraria dell’attività libero-professionale (item 5.6): in 13 Regioni/Province Autonome più del 90% delle Aziende effettuano la rilevazione, con un incremento del risultato complessivo rispetto alla precedente indagine (10 nel 2011);

• lo svolgimento delle attività di controllo relative al progressivo allineamento dei tempi di erogazione delle prestazioni nell’ambito dell’attività istituzionale ai tempi medi di quelle rese in regime di libera professione (item: 5.7): più del 90% delle Aziende di 5 Regioni/Province Autonome realizzano le descritte attività di controllo; si osserva un peggioramento: nel 2011 erano 8 le Regioni/Province Autonome che raggiungevano lo stesso risultato.

Alle Aziende è richiesto, inoltre, di definire i volumi di attività e di verificare il corretto ed equilibrato rapporto tra attività istituzionale e libero-professionale. Alla disamina di questo ambito è stata dedicata una specifica Sezione (6) della scheda di rilevazione.

I volumi di attività istituzionale dovuti, tenuto conto delle risorse umane, finanziarie e tecnologiche effettivamente assegnate, anche in riferimento ai carichi di lavoro, sono stati definiti con cadenza annuale (item 6.1) da più del 90% delle Aziende di 9 Regioni/Province Autonome. Il confronto con la precedente rilevazione mostra un miglioramento del risultato (8 Regioni/Province Autonome nel 2011).

Esiti poco favorevoli si registrano per la determinazione dei volumi di attività libero-professionale complessivamente erogabili (item 6.2): solo in 3 Regioni/Province Autonome più del 90% delle Aziende riferisce un dato positivo, con un peggioramento del risultato complessivo rispetto al 2011 (4 Regioni/Province Autonome).

In riferimento alla costituzione di un organismo paritetico di verifica e controllo del corretto ed equilibrato rapporto tra attività istituzionale e libero-professionale (item 6.4), si osserva una flessione del dato. Nel 2012, in 8 Regioni/Province Autonome più del 90% delle Aziende ne ha riferito l’istituzione, mentre nel 2011 erano 9.

Da ultimo, si è indagata l’adozione delle misure dirette a prevenire l’insorgenza di conflitto di interessi o di forme di concorrenza sleale (item 7.1): in 13 Regioni/Province Autonome più del 90% delle Aziende risulta adempiente con un incremento rispetto al 2011 (10 Regioni/Province Autonome).

Per garantire un ulteriore approfondimento dei risultati di indagine relativi agli indicatori aziendali, si riporta di seguito una tabella rappresentativa del numero delle Aziende adempienti rispetto agli indicatori individuati:

Page 79: Relazione sullo stato di attuazione dell esercizio dell attività libero ... In attuazione della riforma de qua, in data 21 febbraio 2013, è stato adottato - previa intesa con la

79

Item/Indicatori

Strutture adempienti/Tot. Strutture esaminate

5.1 È stato attivato il servizio di prenotazione delle prestazioni affidato a personale aziendale, o comunque dall'azienda a ciò destinato ed eseguito in sede o tempi diversi rispetto a quelli istituzionali

211/253

5.3 È garantita la riscossione degli onorari relativi alle prestazioni erogate sotto la responsabilità dell’Azienda

239/253

5.4 È stato deliberato un tariffario, in accordo con i professionisti ed idoneo ad assicurare l'integrale copertura di tutti i costi direttamente ed indirettamente correlati alla gestione dell'attività libero-professionale intramuraria, ivi compresi quelli connessi alle attività di prenotazione e di riscossione degli onorari

220/253

5.6 Si effettua la rilevazione oraria dell’attività libero-professionale

218/253

5.7 Vengono svolte attività di controllo relative al progressivo allineamento dei tempi di erogazione delle prestazioni nell'ambito dell'attività istituzionale ai tempi medi di quelle rese in regime di libera professione

185/253

6.1 Sono stati definiti annualmente, in sede di contrattazione del budget o di specifica negoziazione con le strutture aziendali, i volumi di attività istituzionale dovuti, tenuto conto delle risorse umane, finanziarie e tecnologiche effettivamente assegnate, anche con riferimento ai carichi di lavoro misurati

186/253

6.2 Sono stati determinati, con i singoli dirigenti e con le equipes, i volumi di attività libero-professionale complessivamente erogabili, che, ai sensi delle leggi e contratti vigenti, non possono superare quelli istituzionali, né prevedere un impegno orario superiore a quello contrattualmente dovuto

153/253

6.4 È stato costituito apposito organismo paritetico di verifica del corretto ed equilibrato rapporto tra attività istituzionale e attività libero-professionale, con le organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative delle categorie interessate

201/253

7.1 Sono state adottate misure dirette a prevenire l'insorgenza di conflitto di interessi o di forme di concorrenza sleale

213/253

Un altro aspetto centrale del fenomeno della libera professione è sicuramente rappresentato dalla predisposizione o individuazione degli spazi aziendali necessari a garantirne l’esercizio. Al riguardo, i dati ministeriali riferiscono l’ammissione al finanziamento di 427 interventi per la realizzazione di strutture o la messa a disposizione di tecnologie per l’esercizio dell’attività libero-professionale intramuraria, corrispondenti a complessivi € 755.865.926,94, ovvero al 91,49% delle risorse disponibili. Le Regioni/Province Autonome che hanno richiesto ed ottenuto l’intero finanziamento assegnato sono 10: P.A. Trento, Valle d’Aosta, Veneto, Liguria, Emilia Romagna, Toscana, Umbria, Lazio, Basilicata e Sardegna. Di queste, in base alle risultanze dell’analisi condotta, solo 1 Regione (Umbria) ha concluso il collaudo di tutti gli interventi di ristrutturazione ammessi al finanziamento.

Page 80: Relazione sullo stato di attuazione dell esercizio dell attività libero ... In attuazione della riforma de qua, in data 21 febbraio 2013, è stato adottato - previa intesa con la

80

Il quadro d’esame si completa con i dati relativi ai Dirigenti medici e alla modalità di esercizio della libera professione e con gli elementi conoscitivi emersi riguardo l’intramoenia allargata e le modalità di gestione.

In merito al primo ambito si osserva che in media, nel Servizio sanitario nazionale, il 52% dei Dirigenti medici con rapporto esclusivo esercita la libera professione intramuraria (pari al 48% del totale Dirigenti medici), con punte che superano quota 60% in Lazio, Valle d’Aosta, Liguria e Piemonte e, viceversa, toccano valori minimi in Regioni come la Sardegna (36%) e la Provincia Autonoma di Bolzano (13%). In generale, al di sotto della media nazionale si collocano gran parte delle Regioni meridionali ed insulari. Si tratta complessivamente di un contingente di circa 59.000 medici a livello nazionale.

Sempre in media, oltre il 59% dei Dirigenti medici esercita l’ALPI all’interno degli spazi aziendali, il 24,3% lo fa al di fuori della struttura ed il 16,3% svolge attività libero professionale sia all’interno che all’esterno delle mura aziendali (ad esempio attività in regime ambulatoriale svolta presso il proprio studio professionale ed attività in regime di ricovero svolta all’interno degli spazi aziendali).

La stragrande maggioranza (circa l’82%) dell’attività libero-professionale svolta al di fuori degli spazi

aziendali, viene esercitata presso lo studio privato del professionista ed in quasi la totalità delle

Regioni tale modalità di esercizio della libera professione supera di gran lunga la forma in

convenzione.

Relativamente all’intramoenia allargata, l’analisi evidenzia la presenza di tale modalità di esercizio in 18 Regioni, con un miglioramento del risultato complessivo rispetto alla precedente rilevazione (19 Regioni/Province Autonome nel 2011). Accanto alla Toscana e alla P.A. di Bolzano che, già nel 2011, dichiaravano il superamento o la mancata attivazione dell’intramoenia allargata, si è aggiunta, quest’anno, la P.A. di Trento.

Alquanto problematica risulta la gestione di tale tipo di attività, da parte delle Aziende: solo in 2 Regioni su 18, tutte le Aziende garantiscono la prenotazione delle prestazioni erogate in intramoenia allargata tramite il servizio di prenotazione dedicato; in nessuna Regione, tutte le Aziende (ma solo parte di esse) garantiscono la riscossione degli onorari relativi a tali prestazioni; mentre tutte le Aziende di 3 Regioni effettuano la rilevazione oraria dell’intramoenia allargata.

In definitiva, la rilevazione conferma la sussistenza di un quadro nazionale alquanto diversificato, caratterizzato da livelli di adeguamento diversamente avanzati. In questo scenario diventa importante favorire un confronto e promuovere la valorizzazione delle esperienze. A tal fine, l’Osservatorio ha promosso uno studio specifico sui modelli organizzativo-gestionali virtuosi della libera professione, con l’intento di individuarne le peculiarità e favorirne la diffusione in altri contesti. È stata, in particolare, promossa la realizzazione della fase sperimentale dello studio che prevedeva la validazione del modello di analisi, con la messa a punto di strumenti e procedure idonei a rilevare i punti di forza dei sistemi di governance e le caratteristiche trasferibili. La validazione del modello di analisi è stata compiuta attraverso l’applicazione delle procedure e degli strumenti predisposti presso due realtà, individuate tenendo conto degli elevati livelli di adempienza raggiunti e riferiti nel corso dei monitoraggi annuali condotti dall’Osservatorio. La prima sperimentazione è stata realizzata presso la Regione Toscana ed in particolare presso l’ASL 8 di

Page 81: Relazione sullo stato di attuazione dell esercizio dell attività libero ... In attuazione della riforma de qua, in data 21 febbraio 2013, è stato adottato - previa intesa con la

81

Arezzo, la seconda presso la Regione Basilicata, in specie presso l’Azienda Ospedaliera San Carlo di Potenza. Le sperimentazioni hanno richiesto un’approfondita attività di studio ed analisi dei contesti di riferimento e dei principali aspetti programmatori, nonché la visita delle strutture segnalate, con l’obiettivo di indagare più compiutamente gli aspetti esaminati.

Le esemplarità gestionali osservate potranno essere diffuse in accordo con i principi e i metodi del trasferimento delle conoscenze e delle buone pratiche nei servizi sanitari.

Su altri due ambiti di interesse, quello economico-strutturale e quello dei tempi di attesa e dei volumi delle prestazioni erogate in regime libero-professionale, sono stati realizzati studi specifici, i cui esiti sono riportati nel Volume II della presente Relazione.

Non hanno costituito puntuale oggetto della presente Relazione i dati relativi alle prescrizioni introdotte dal decreto legge 13 settembre 2012, n. 158 convertito, con modificazioni, dalla legge 8 novembre 2012, n. 189 recante: “Disposizioni urgenti per promuovere lo sviluppo del Paese mediante un più alto livello di tutela della salute”. La citata novella legislativa ha, infatti, modificato ed integrato la legge n. 120 del 2007 con l’obiettivo di favorire il passaggio al regime ordinario dell’attività libero-professionale intramuraria, mediante la previsione di nuove modalità operative cui le Regioni/Province Autonome hanno cominciato a dare attuazione tra la fine del 2012 e l’inizio del 2013; della completa attuazione di tali adempimenti si darà pertanto conto nel corso della successiva edizione. Si ritiene, tuttavia opportuno delineare già in questa sede un quadro sintetico relativo allo stato dell’arte ad oggi esistente.

Le principali tappe del processo di riforma previste dal legislatore sono le seguenti:

- ricognizione da parte delle Regioni/Province Autonome degli spazi per lo svolgimento dell’ALPI entro il 31 dicembre 2012;

- predisposizione e realizzazione entro il 31 marzo 2013 di un’infrastruttura di rete per il collegamento in voce o in dati tra l’azienda e le singole strutture nelle quali vengono erogate le prestazioni di attività libero professionale intramuraria;

- adozione entro il 30 aprile 2013 di un programma sperimentale per lo svolgimento dell’attività libero-professionale intramuraria presso gli studi privati dei professionisti collegati in rete.

Alla luce delle nuove indicazioni legislative, l’Osservatorio nazionale per l’attività libero-professionale ha ritenuto opportuno avviare nell’aprile del 2013, un’indagine conoscitiva presso le Regioni/Province Autonome diretta ad acquisire un’informativa sullo stato di adeguamento del sistema della libera professione ed orientata a seguire gli sviluppi futuri del fenomeno.

Sulla base delle risultanze della prima rilevazione, l’Osservatorio, nello scorso mese di agosto, ha chiesto alle Regioni/Province Autonome di fornire ulteriori elementi integrativi in ordine alle iniziative assunte per garantire il completamento del predetto percorso, richiamando, al contempo, l’attenzione sul 31 ottobre 2013 quale termine per l’adeguamento dell’esercizio della libera professione intramuraria alle nuove prescrizioni, secondo quanto concordato tra Governo e Regioni/ Province Autonome in sede di Conferenza Stato-Regioni.

Page 82: Relazione sullo stato di attuazione dell esercizio dell attività libero ... In attuazione della riforma de qua, in data 21 febbraio 2013, è stato adottato - previa intesa con la

82

La rilevazione sullo stato di attuazione delle normativa è stata da ultimo aggiornata tramite colloqui telefonici condotti con i competenti referenti regionali nel marzo 2014.

1) Ricognizione straordinaria degli spazi:

La prima evidenza emersa dall’analisi delle informazioni raccolte è la forte variabilità, tra le realtà regionali, in ordine alla procedura ricognitiva che, in termini di tempi, andamenti e risultanze, è risultata estremamente diversificata sul territorio nazionale.

In sintesi, dallo studio condotto è stato rilevato che:

1. tutte le Amministrazioni regionali e provinciali tra la fine del 2012 e l’inizio del 2013 hanno adottato provvedimenti funzionali alla ricognizione straordinaria degli spazi da parte delle aziende;

2. la maggior parte delle Regioni/P.A. ha rilevato una generale insufficienza di spazi ed ha manifestato la necessità di adottare provvedimenti per autorizzare le aziende insistenti sul territorio ad acquisire spazi esterni ovvero ad attivare il programma sperimentale.

2) Predisposizione ed attivazione infrastrutture di rete:

Il D.L. n.158/2012 prevede che le Regioni e Province Autonome, ovvero, su disposizione regionale, l’ente e l’azienda del Servizio sanitario nazionale, rendano disponibile in rete un sistema di software per la gestione del servizio di prenotazione, per la registrazione delle prestazioni effettivamente erogate e che consenta l’effettuazione dei pagamenti con tracciatura dell’incasso.

Il quadro informativo-descrittivo emerso dalla rilevazione evidenzia scenari eterogenei, anche in ragione delle specificità organizzative dei diversi contesti regionali/aziendali.

In particolare, si rileva una differenziazione in ordine allo stato di adeguamento operativo alle indicazioni normative relative alla predisposizione e realizzazione della piattaforma informatica. Escludendo le realtà in cui l’attività libero professionale intramuraria è stata ricondotta alla gestione ordinaria, emerge che in diverse regioni la fase di completamento delle procedure per l’attivazione dell’infrastruttura di rete da parte di diverse aziende sia tuttora in corso.

3) Adozione del programma sperimentale:

Nelle realtà in cui l’esito della ricognizione degli spazi aziendali per l’esercizio della libera professione ha mostrato l’impossibilità di procedere al rientro di tutti i professionisti all’interno delle strutture aziendali, diverse Regioni hanno segnalato l’opportunità di ricorrere al programma sperimentale, nell’ambito del quale, il ruolo chiave è rappresentato dal collegamento in rete degli studi professionali. Al riguardo, si evidenzia che la quasi totalità delle Regioni interessate ha provveduto ad adottare i provvedimenti all’uopo necessari. Per quanto concerne l’effettiva messa a sistema del collegamento in rete degli studi professionali, i risultati dell’analisi evidenziano uno scenario nazionale non ancora compiutamente definito ove, sul piano attuativo, si rileva un’accentuata variabilità sia a livello interregionale sia all’interno della stessa Regione, tra le varie aziende sanitarie.

In conclusione, sebbene la quasi totalità delle Regioni abbia provveduto ad emanare linee di indirizzo e provvedimenti di varia natura finalizzati a dare concreta attuazione agli adempimenti previsti dalle

Page 83: Relazione sullo stato di attuazione dell esercizio dell attività libero ... In attuazione della riforma de qua, in data 21 febbraio 2013, è stato adottato - previa intesa con la

83

nuove prescrizioni normative, l’indagine condotta dall’Osservatorio ha evidenziato una situazione estremamente diversificata sul territorio nazionale, con percorsi attuativi in alcuni casi molto avanzati ed in altri tuttora in fase di implementazione.

Page 84: Relazione sullo stato di attuazione dell esercizio dell attività libero ... In attuazione della riforma de qua, in data 21 febbraio 2013, è stato adottato - previa intesa con la

84

QUADRI SINOTTICI E CARTOGRAMMI

Page 85: Relazione sullo stato di attuazione dell esercizio dell attività libero ... In attuazione della riforma de qua, in data 21 febbraio 2013, è stato adottato - previa intesa con la

85

Il quadro sinottico, di seguito riportato, vuole rappresentare in maniera intuitiva, i risultati ottenuti nell’anno 2012, dalle singole Regioni/Province Autonome, rispetto ai 12 indicatori valutativi. I risultati sono rappresentati in tre fasce di colore, in modo tale da avere già una prima immagine del posizionamento del singolo contesto territoriale rispetto al singolo indicatore. La fascia alta – contraddistinta dal valore verde – mostra come la Regione/Provincia Autonoma (o almeno il 90% delle aziende ivi presenti) risultino adempienti rispetto all’indicatore stesso. Nella fascia più bassa (rossa) sono riportata le Regioni/Province Autonome che non risultano adempienti sugli indicatori regionali (item dicotomici) ovvero dove meno del 50% delle aziende risulta adempiente. La fascia gialla rappresenta la categoria rimanente.

Una rappresentazione alternativa è fornita dal cartogramma successivo, che permette di vedere (su una scala cromatica sui toni del verde) il livello di adempimento delle Regioni/Province Autonome considerando complessivamente i risultati riportati su tutti i 12 indicatori contemporaneamente. In questo caso si è proceduto assegnando un punteggio complessivo delle singole Regioni/Province Autonome con valore 1 ai semafori verdi, 0.5 ai semafori gialli e 0 ai semafori rossi o alle risposte non fornite. In tal modo è possibile collocare ciascuna Regione/Provincia Autonoma su una scala di valori che va da 0 (punteggio minimo, tutti semafori rossi e/o risposte non fornite) a 12 (punteggio massimo, tutti semafori verdi) e quindi, rapportando tale punteggio sul massimo raggiungibile (12), si ottiene la collocazione della singola Regione/Provincia Autonoma, su una scala continua che va da 0 a 1, in modo tale da procedere ad un rapido confronto dei dati rilevati.

Graficamente i risultati sono rappresentanti su un cartogramma che vede ciascuna Regione colorata di una tonalità di verde tanto più intensa tanto più alto è il punteggio corrispondente ottenuto con la metodologia sopra descritta.

Page 86: Relazione sullo stato di attuazione dell esercizio dell attività libero ... In attuazione della riforma de qua, in data 21 febbraio 2013, è stato adottato - previa intesa con la

86

QUADRO SINOTTICO – anno 2012

Corrispondente alla prima fascia (>=90% o "si" in caso di risposta dicotomica) Corrispondente alla seconda fascia (50%<= valore <90%) Corrispondente alla terza fascia (<50% o "no" in caso di risposta dicotomica)

SEZIONE 3PASSAGGIO AL REGIME

ORDINARIO DELL'ATTIVITA' LIBERO-PROFESSIONALE

INTRAMUR

SEZIONE 7CONFLITTO DI

INTERESSI - CONCORRENZA SLEALE

3.1

LaRe

gione

/P.A

.ha

indi

vidua

tole

misu

redi

rette

adas

sicur

are,

inac

cord

oco

nle

orga

nizz

azio

nisin

daca

lide

lleca

tego

riein

tere

ssat

ee

nel

rispe

ttode

llevig

enti

disp

osizi

oni

cont

rattu

ali,

ilpa

ssag

gioal

regim

eor

dina

riode

lsis

tem

ade

ll'atti

vità

liber

o-pr

ofes

siona

lein

tram

urar

iade

lladi

rigen

zasa

nita

ria,

med

icae

vete

rinar

iade

lSS

Ne

del

pers

onale

unive

rsita

riodi

cui

all'ar

ticol

o 10

2 de

l DPR

11

lugli

o 19

80, n

. 382

4.1

LaRe

gione

/P.A

.ef

fettu

ail

mon

itora

ggio

eco

ntro

llode

ll'atti

vità

liber

o-pr

ofes

siona

le,

inm

odo

da ga

rant

ire ch

e il s

uo sv

olgim

ento

non

va

da a

detri

men

to d

ell'a

ttivit

à ist

ituzio

nale

4.2

LaRe

gione

/P.A

.ha

istitu

itoap

posit

ior

gani

smi

parit

etici

con

leor

gani

zzaz

ioni

sinda

cali

mag

giorm

ente

rapp

rese

ntat

ivede

lladi

rigen

zam

edica

,ve

terin

aria

esa

nita

ria,

con

lapa

rtecip

azio

nede

lleor

gani

zzaz

ioni

rapp

rese

ntat

ivede

gliut

enti

edi

tute

la de

i diri

tti

5.1

n.az

iend

ein

cui

ègià

attiv

oil

serv

izio

dipr

enot

azio

nede

llepr

esta

zioni

affid

ato

ape

rson

aleaz

iend

ale,

oco

mun

que

dall'a

ziend

aa

ciòde

stin

ato

edes

egui

toin

sede

ote

mpi

dive

rsi

rispe

ttoa

quel

liist

ituzio

nali/

n. t

otale

azie

nde

5.3

n. az

iend

e in

cui è

gara

ntita

la ri

scos

sione

de

glion

orar

ire

lativi

alle

pres

tazio

nier

ogat

eso

ttola

resp

onsa

bilit

àde

lleaz

iend

e/

n.to

tale

azie

nde

5.4

n.az

iend

ein

cui

èst

ato

delib

erat

oun

tarif

fario

,in

acco

rdo

con

ipr

ofes

sioni

sti

edid

oneo

adas

sicur

are

l'inte

grale

cope

rtura

ditu

ttii

cost

idi

retta

men

teed

indi

retta

men

teco

rrelat

iall

age

stio

nede

ll'atti

vità

liber

o-pr

ofes

sinale

intra

mur

aria,

ivico

mpr

esa

pren

otaz

ione

e ri

scos

sione

ono

rari

5.6

n.az

iend

ech

eef

fettu

ano

laril

evaz

ione

orar

iade

ll’at

tività

liber

o-pr

ofes

siona

lesv

olta

sia a

ll’in

tern

o de

lle st

ruttu

re az

iend

ali

che

pres

sogli

stud

ipr

ofes

siona

liov

epr

evist

a/n.

tota

le az

iend

e

5.7

n.az

iend

ein

cui

veng

ono

svol

teat

tività

dico

ntro

llore

lative

alpr

ogre

ssivo

allin

eam

ento

dei

tem

pidi

erog

azio

nede

llepr

esta

zioni

nell'a

mbi

tode

ll'atti

vità

istitu

ziona

leai

tem

pim

edi

diqu

elle

rese

inre

gime

dilib

era

prof

essio

ne/

n.to

tale

azie

nde

6.1)

n.Az

iend

ech

eha

nno

defin

itoan

nualm

ente

,in

sede

dico

ntra

ttazio

nede

lbu

dget

odi

spec

ifica

nego

ziazio

neco

nle

stru

tture

azie

ndali

,i

volu

mi

diat

tività

istitu

ziona

ledo

vuti,

tenu

toco

nto

delle

risor

seum

ane,

finan

ziarie

ete

cnol

ogich

eef

fetti

vam

ente

asse

gnat

e,an

che

con

rifer

imen

toai

caric

hidi

lavor

om

isura

ti/

n.to

tale

azie

nde

6.2)

n.Az

iend

ech

eha

nno

dete

rmin

ato

con

isin

goli

dirig

enti

eco

nle

equi

pes

ivo

lum

idi

attiv

itàlib

ero-

prof

essio

nale

com

ples

sivam

ente

erog

abili,

che,

aise

nsi

delle

legg

ie

cont

ratti

vigen

ti,no

npo

sson

osu

pera

requ

elli

istitu

ziona

li,né

prev

eder

eun

impe

gno

orar

iosu

perio

rea

quel

loco

ntra

ttualm

ente

dov

uto/

n. t

otale

azie

nde

6.4)

n.Az

iend

ech

eha

nno

cost

ituito

appo

siti

orga

nism

ipa

ritet

icidi

verif

icade

lco

rretto

edeq

uilib

rato

rapp

orto

traat

tività

istitu

ziona

lee

attiv

itàlib

ero-

prof

essio

nale

,co

nle

orga

nizz

azio

nisin

daca

lim

aggio

rmen

tera

ppre

sent

ative

delle

cate

gorie

inte

ress

ate/

n. to

tale

azie

nde

7.1

n.az

iend

ech

eha

nno

adot

tato

misu

redi

rette

apr

even

irel’i

nsor

genz

adi

conf

litto

diin

tere

ssi

odi

form

edi

conc

orre

nza

sleale

/n.

tota

le az

iend

e

RELAZIONE 2012 RELAZIONE 2012

Abruzzo verde verde verde verde verde giallo verde giallo giallo rosso giallo verdeBasilicata verde verde rosso verde verde verde verde verde verde giallo giallo verdeCalabria verde verde rosso verde verde giallo giallo giallo giallo giallo giallo verdeCampania verde verde rosso giallo giallo giallo giallo giallo rosso giallo giallo gialloEmilia Romagna verde verde verde verde verde verde verde verde verde giallo giallo verdeFriuli Venezia Giulia verde verde rosso giallo verde verde verde giallo verde rosso rosso gialloLazio rosso verde verde giallo giallo giallo giallo rosso giallo rosso giallo gialloLiguria verde verde verde giallo verde giallo giallo giallo giallo giallo giallo gialloLombardia verde verde rosso verde verde giallo giallo giallo giallo giallo giallo verdeMarche verde verde verde giallo verde verde verde giallo verde giallo verde verdeMolise rosso verde rosso rosso verde rosso verde rosso rosso rosso verde rossoPiemonte verde verde verde giallo giallo giallo giallo giallo giallo rosso verde gialloPuglia rosso verde verde verde giallo verde verde giallo giallo giallo verde verdeSardegna verde verde verde rosso verde giallo verde giallo rosso giallo giallo gialloSicilia verde verde verde giallo giallo giallo giallo giallo giallo giallo giallo gialloToscana verde verde rosso verde verde verde verde verde giallo giallo giallo verdeUmbria rosso verde rosso giallo verde giallo giallo giallo verde giallo giallo verdeValle d'Aosta verde verde verde verde verde rosso verde rosso verde rosso verde verdeVeneto verde verde rosso verde verde verde verde giallo verde verde verde verdeP.A. Bolzano verde verde verde verde verde verde verde verde verde verde verde verdeP.A. Trento verde verde verde verde verde verde verde verde verde verde verde verde

SEZIONE 4MONITORAGGIO E CONTROLLO DELL'ALPI

SEZIONE 5GOVERNO AZIENDALE DELLA LIBERA PROFESSIONE

SEZIONE 6VOLUMI DI ATTIVITA'

RELAZIONE 2012 RELAZIONE 2012 RELAZIONE 2012

Page 87: Relazione sullo stato di attuazione dell esercizio dell attività libero ... In attuazione della riforma de qua, in data 21 febbraio 2013, è stato adottato - previa intesa con la

87

Punteggio Regione/Provincia Autonoma (percentuale di adempimento)

2012 12 indicatori

Page 88: Relazione sullo stato di attuazione dell esercizio dell attività libero ... In attuazione della riforma de qua, in data 21 febbraio 2013, è stato adottato - previa intesa con la

88

Oltre a questa rappresentazione “statica”, che fornisce solamente una fotografica del fenomeno, si è deciso di andare a sperimentare una prima rappresentazione grafica degli andamenti del fenomeno intramoenia nel corso degli anni, così come sono emersi dai monitoraggi effettuati dall’Osservatorio (anni 2010, 2011 e 2012), in modo tale da avere anche un primo dato di “flusso”.

Innanzitutto si è andati a verificare se vi fossero dei miglioramenti rispetto al 2011: in questo caso, è possibile raffrontare i risultati delle singole Regioni/Provincie Autonome rispetto a tutti i 12 item valutativi. Graficamente, si rappresenta tale andamento tramite:

− un diagramma a barre che, per singola Regione, riporta la percentuale di adempimento, delle Regioni/Province Autonome, sui 12 indicatori, raffrontando i risultati relativi ai due anni (2011 e 2012).

− diagrammi a barre per ogni singola Regione/Provincia Autonoma.

ANDAMENTO 2011-2012 DELLA PERCENTUALE DI ADEGUAMENTO (12 INDICATORI)

Page 89: Relazione sullo stato di attuazione dell esercizio dell attività libero ... In attuazione della riforma de qua, in data 21 febbraio 2013, è stato adottato - previa intesa con la

89

RAPPRESENTAZIONE PER REGIONE/PROVINCIA DELL’ANDAMENTO 2011-2012 DELLA PERCENTUALE DI ADEGUAMENTO (12 INDICATORI CONFRONTABILI)

Page 90: Relazione sullo stato di attuazione dell esercizio dell attività libero ... In attuazione della riforma de qua, in data 21 febbraio 2013, è stato adottato - previa intesa con la

90

Page 91: Relazione sullo stato di attuazione dell esercizio dell attività libero ... In attuazione della riforma de qua, in data 21 febbraio 2013, è stato adottato - previa intesa con la

91

Page 92: Relazione sullo stato di attuazione dell esercizio dell attività libero ... In attuazione della riforma de qua, in data 21 febbraio 2013, è stato adottato - previa intesa con la

92

Page 93: Relazione sullo stato di attuazione dell esercizio dell attività libero ... In attuazione della riforma de qua, in data 21 febbraio 2013, è stato adottato - previa intesa con la

93

Page 94: Relazione sullo stato di attuazione dell esercizio dell attività libero ... In attuazione della riforma de qua, in data 21 febbraio 2013, è stato adottato - previa intesa con la

94

Page 95: Relazione sullo stato di attuazione dell esercizio dell attività libero ... In attuazione della riforma de qua, in data 21 febbraio 2013, è stato adottato - previa intesa con la

95

Page 96: Relazione sullo stato di attuazione dell esercizio dell attività libero ... In attuazione della riforma de qua, in data 21 febbraio 2013, è stato adottato - previa intesa con la

96

Page 97: Relazione sullo stato di attuazione dell esercizio dell attività libero ... In attuazione della riforma de qua, in data 21 febbraio 2013, è stato adottato - previa intesa con la

97

Page 98: Relazione sullo stato di attuazione dell esercizio dell attività libero ... In attuazione della riforma de qua, in data 21 febbraio 2013, è stato adottato - previa intesa con la

98

Page 99: Relazione sullo stato di attuazione dell esercizio dell attività libero ... In attuazione della riforma de qua, in data 21 febbraio 2013, è stato adottato - previa intesa con la

99

Page 100: Relazione sullo stato di attuazione dell esercizio dell attività libero ... In attuazione della riforma de qua, in data 21 febbraio 2013, è stato adottato - previa intesa con la

100

Infine, si è voluto andare ad esaminare il trend regionale nei 3 anni (201012, 2011, 2012). In questo caso il confronto può essere effettuato solamente su sei indicatori: - SEZIONE 3 item 3.1 - SEZIONE 5: item 5.1, 5.3, 5.4, 5.7 - SEZIONE 7: item 7.1 Tale andamento viene di seguito rappresentato con: - un confronto tra cartogrammi (costruiti in maniera similare a quanto descritto per il cartogramma relativo al 2012, ma considerando solamente i 6 indicatori confrontabili); - un diagramma a barre che riporta la percentuale di adempimento delle Regioni/Province Autonome nei tre anni; - diagrammi a barre per ogni singola Regione/Provincia Autonoma.

Punteggio Regione/Provincia Autonoma (percentuale di adempimento)

12 Regione Lazio: I dati rappresentati nella scheda di rilevazione per l’anno 2010 erano relativi a solo 16 Aziende delle 21 totali presenti sul territorio regionale.

201 2010

6 indicatori

2011

6 indicatori

2012

6 indicatori

Page 101: Relazione sullo stato di attuazione dell esercizio dell attività libero ... In attuazione della riforma de qua, in data 21 febbraio 2013, è stato adottato - previa intesa con la

101

ANDAMENTO 2010-2011-2012 DELLA PERCENTUALE DI ADEGUAMENTO (6 INDICATORI CONFRONTABILI)

Page 102: Relazione sullo stato di attuazione dell esercizio dell attività libero ... In attuazione della riforma de qua, in data 21 febbraio 2013, è stato adottato - previa intesa con la

102

RAPPRESENTAZIONE PER REGIONE/PROVINCIA DELL’ANDAMENTO 2010-2011-2012 DELLA PERCENTUALE DI ADEGUAMENTO (6 INDICATORI CONFRONTABILI)

Page 103: Relazione sullo stato di attuazione dell esercizio dell attività libero ... In attuazione della riforma de qua, in data 21 febbraio 2013, è stato adottato - previa intesa con la

103

Page 104: Relazione sullo stato di attuazione dell esercizio dell attività libero ... In attuazione della riforma de qua, in data 21 febbraio 2013, è stato adottato - previa intesa con la

104

Page 105: Relazione sullo stato di attuazione dell esercizio dell attività libero ... In attuazione della riforma de qua, in data 21 febbraio 2013, è stato adottato - previa intesa con la

105

Page 106: Relazione sullo stato di attuazione dell esercizio dell attività libero ... In attuazione della riforma de qua, in data 21 febbraio 2013, è stato adottato - previa intesa con la

106

Page 107: Relazione sullo stato di attuazione dell esercizio dell attività libero ... In attuazione della riforma de qua, in data 21 febbraio 2013, è stato adottato - previa intesa con la

107

Page 108: Relazione sullo stato di attuazione dell esercizio dell attività libero ... In attuazione della riforma de qua, in data 21 febbraio 2013, è stato adottato - previa intesa con la

108

Page 109: Relazione sullo stato di attuazione dell esercizio dell attività libero ... In attuazione della riforma de qua, in data 21 febbraio 2013, è stato adottato - previa intesa con la

109

Page 110: Relazione sullo stato di attuazione dell esercizio dell attività libero ... In attuazione della riforma de qua, in data 21 febbraio 2013, è stato adottato - previa intesa con la

110

Page 111: Relazione sullo stato di attuazione dell esercizio dell attività libero ... In attuazione della riforma de qua, in data 21 febbraio 2013, è stato adottato - previa intesa con la

111

Page 112: Relazione sullo stato di attuazione dell esercizio dell attività libero ... In attuazione della riforma de qua, in data 21 febbraio 2013, è stato adottato - previa intesa con la

112