relazione geologica modello geotecnico · 2015-03-03 · ntc degli oo.rr. e integrate...

REGIONE FRIULI VENEZIA GIULIA

PROVINCIA DI UDINE

COMUNE DI CIVIDALE DEL FRIULI

RELAZIONE GEOLOGICAMODELLO GEOTECNICO

per il progetto relativo alla realizzazione di un intervento di consolidamento della scarpata in sponda sinistra del fiume Natisone

Cividale del Friuli, 26/07/10aggiornamento del 08/06/2011

Dott. Davide Rigo Dott. Luigi Perricone

Viale Libertà 28 corte 3 int. 8 33043 Cividale del Friuli (UD) Tel. 0432.734268–Fax 0432.1840248–Cell: D.Rigo +393291398590 L.Perricone +393283015732

Email: [email protected] web:www.studiogeologiarigoperricone.eu P.IVA / C.F. 02559330309

Studio di Geologia Rigo Perricone

Indice generaleRELAZIONE GEOLOGICA....................................................................................................................3

1 PREMESSA E VINCOLISTICA.......................................................................................................32 INQUADRAMENTO GEOLOGICO, GEOMORFOLOGICO E IDROGEOLOGICO REGIONALE.. .33 CARATTERIZZAZIONE E MODELLAZIONE GEOLOGICA...........................................................4

Modellazione sismica....................................................................................................................5Elementi di sintesi per la progettazione.........................................................................................6

4 ANALISI DELLA PERICOLOSITÀ GEOLOGICA............................................................................65 CONCLUSIONI............................................................................................................................... 6

MODELLO GEOTECNICO.....................................................................................................................7

1 CARATTERISTICHE DELL'INTERVENTO.....................................................................................72 INDAGINI E PROVE GEOTECNICHE............................................................................................73 DEFINIZIONE PROBLEMATICHE GEOLOGICHE E GEOTECNICHE LOCALI.............................74 CARATTERIZZAZIONE FISICO-MECCANICA DEI TERRENI E/O DELLE ROCCE .....................7

Verifica della sicurezza e delle prestazioni....................................................................................7Piano di monitoraggio................................................................................................................... 7

5 CONCLUSIONI .............................................................................................................................. 7

Allegati:

• modellazione sismica• risposta sismica locale (indagine HVSR) ai sensi del D.M. 14/01/2008• corografia in scala 1:5000• carta fasce rispetto pericolosità frana in scala 1:5000• mappa delle sorgenti sismogenetiche e della sismicità storica• serie storica della sismicità dell'area• ubicazione delle sezioni in scala 1:100• ubicazione delle indagini in scala 1:100• sezioni in scala 1:50• fotografie del sito

Viale Libertà n°28, corte n°3, int. n°8 33043 Cividale (UD) tel. 04321845706 / 0432734268 fax 04321840246 email: [email protected] web: www.studiogeologiarigoperricone.eu

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RELAZIONE GEOLOGICA

1 PREMESSA E VINCOLISTICA

Il presente studio geologico viene redatto, in ottemperanza alla normativa vigente, su incarico dell'Amministrazione Comunale di Cividale del Friuli, nell'ambito del progetto finalizzato alla "realizzazione di un intervento di consolidamento della scarpata in sponda sinistra del fiume Natisone" della redazione del quale è stato incaricato lo studio tecnico Puntel & Capellari di Udine. Il presente studio geologico viene presentato al fine di fornire indicazioni utili alla progettazione degli interventi da attuare nelle aree dissestate in oggetto.

Sono state eseguite le indagini specifiche finalizzate alla documentata ricostruzione del modello geologico ai sensi della vigente normativa (D.M. 11/3/88, D.M. 14/1/2008, D.R. Regione F.V.G. 845 del 6/5/2010) e nel rispetto delle Linee guida all'applicazione delle NTC 2008, redatte dalla Commissione NTC degli OO.RR. e integrate dall'Ordine dei Geologi FVG

Sulla base cartografica 1:5.000 (CTRN) ilo sito rientra nell'elemento n° 067104 “Cividale del Friuli”.

Si tratta di un piccolo intervento relativo alla stabilizzazione della scarpata del fiume Natisone per un tratto di circa 30 metri situato a valle di Via San Lazzaro, in corrispondenza pressapoco della metà della strada.

E' stata consultata la bibliografia disponibile, tra cui i dati forniti dalla Cartografia Geologico-Tecnica del Servizio Geologico della Regione Friuli Venezia Giulia in sc. 1:5000 e la relazione geologica allegata al P.R.G.C. del Comune di Cividale (dott. geol. D.CROCE, 2006).

Dall'analisi documentale effettuata, (Studio Geologico allegato al PRGC), il sito risulta incluso nella Fascia di rischio molto elevato, di ampiezza pari a 10 m a partire dal ciglio della scarpata, entro la quale si ha la massima condizione di pericolosità da frana, in quanto il dissesto può verificarsi indipendentemente dai possibili incrementi di carico e con elevate velocità di evoluzione.

Definizione della zona sismica di appartenenza: il Comune di Cividale del Friuli, ai sensi della Delibera della Giunta Regionale 845 del 06/05/2010 rientra nella ZONA 2.

2 INQUADRAMENTO GEOLOGICO, GEOMORFOLOGICO E IDROGEOLOGICO REGIONALE

Il territorio comunale di Cividale del Friuli appartiene fisiograficamente alla porzione planiziale, conosciuta come Alta Pianura Friulana, costituita da una potente coltre di depositi fluviali e fluvioglaciali distinta da sedimenti essenzialmente granulari (ghiaie e sabbie).

Il settore orientale dell'Alta Pianura è costituito dall'unione e la parziale sovrapposizione dei conoidi di deiezione molto appiattite del Natisone e del Torre: queste prendono origine nel periodo Würmiano quando le acque di fusione del ghiacciaio dell'Isonzo-Natisone hanno contribuito alla formazione di tali corpi sedimentari e quindi delle aree planiziali. Successivamente al periodo Würmiano, con il ritiro dei ghiacciai e la diminuzione delle acque di piena, si assiste a monte all'incassamento degli alvei ed a valle alla precisazione dei percorsi delle singole correnti fluviali.

L'acquifero dell'Alta Pianura è costituito essenzialmente da un sistema freatico che si sviluppa in modo abbastanza continuo; la sua alimentazione è garantita dalle precipitazioni efficaci e dalle perdite per dispersione laterale e in subalveo dei corsi d’acqua che la attraversano.

L'intervento nel complesso interessa un tratto di poche decine di metri della scarpata della forra del fiume Natisone, situato a valle di Via San Lazzaro, in Comune di Cividale del Friuli (UD).

La porzione di interesse del presente studio è ubicata circa a metà di Via San Lazzaro.


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Per quanto riguarda la geometria della scarpata, questa ha uno sviluppo in altezza di circa 8 m, con parete sub-verticale e la presenza di aggrottamenti di profondità metrica al piede.

Da un punto di vista geo-litologico, con riferimento al rilevamento effettuato e ai dati stratigrafici disponibili, i depositi conglomeratici costituenti questo tratto di sponda risultano formati prevalentemente ghiaia, sabbia e da ciottoli calcarei di diametro generalmente inferiore a 15 cm (prevalentemente tra 1 e 5 cm).

Sono evidenti alcuni episodi deposizionali di ghiaia fine, che marcano nette discontinuità stratigrafiche.

Coerentemente, i dati dei sondaggi reperiti in bibliografia (in corrispondenza alle spalle del “ponte nuovo”), indicano la presenza, nei primi metri di “Sabbia debolmente limosa color nocciola inglobante ghiaia eterometrica” e “Sabbia grossolana e ghiaia arrotondata debolmente coesiva con ciottoli calcarei” ed anche “Ghiaia e ciottoli inglobati in matrice sabbioso-limosa grigia”.

Le percentuali di conglomerato risultano mediamente prevalenti sulle ghiaie sciolte e alcuni sondaggi meccanici eseguiti hanno evidenziato la presenza in profondità di roccia fratturata e di livelli di conglomerato localmente molto friabile.

3 CARATTERIZZAZIONE E MODELLAZIONE GEOLOGICA

Per caratterizzare la porzione del banco di conglomerato affiorante sono state effettuate una serie di misure geomeccaniche sulle discontinuità rilevabili, accedendo dal basso alla parete.

Per la caratterizzazione del terreno alla base della parete, sono stati condotti alcuni test a percussione con infissione di chiodo metallico (lunghezza 1,4 m) per la verifica dello spessore del materiale superficiale.

E' stata, inoltre, effettuata una serie di indagini tromografiche, con Tromino® Micromed, per la verifica della frequenza caratteristica del sito e la valutazione della Vs30 ai sensi della vigente normativa sismica.

Tali indagini sismiche hanno inoltre fornito una sismo stratigrafia su più punti, che conferma l'omogeneità litologica del sito. Viene riportata in allegato un'unica elaborazione.

Per le valutazioni di carattere tecnico, oltre ai rilievi ed alle indagini in situ eseguite, è stata consultata la bibliografia disponibile, in particolare lo “Studio geologico per la redazione del piano regolatore generale comunale PRGC” dott. geol. CROCE D. et alii (2006).

Le caratteristiche geomeccaniche della bancata risultano nel complesso molto variabili sia in senso verticale che orizzontale, rendendo l'ammasso roccioso estremamente disomogeneo e con un comportamento difficilmente prevedibile.

La cementazione risulta comunque mediamente bassa, e piccoli blocchi di conglomerato aggettanti sono soggetti a distacco con debole sovraccarico.

Il rilievo geomeccanico ha permesso di riconoscere un unico sistema di discontinuità: un sistema di stratificazione suborizzontale legato alle variazioni granulometriche nei differenti episodi deposizionali, prevalentemente chiuso e con cementazione mediamente scarsa.

La base della scapata è caratterizzata dalla presenza di livelli di alluvioni sciolte e/o terreno vegetale fino a una profondità massima di 1,20 dal p.c., come rilevato tramite le indagini per infissione di chiodo metallico.


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Si osserva che le indagini effettuate tramite infissione di chiodo metallico in corrispondenza della base della scarpata, da sinistra verso destra fronte alla parete, sono state interrotte per rifiuto a profondità rispettivamente di 1,2 - 0.2 - 0,15 – 0,9 – 0,4 – 0,5 m dal piano campagna.

Data la presenza di affioramenti rocciosi nell'antistante parete si ipotizza che tale elevata resistenza all'avanzamento strumentale sia da attribuire alla presenza di conglomerati e/o ghiaie addensate. Verifica esatta di tale ipotesi potrà esser effettuata esclusivamente in corso di scavo.

Data la limitatezza dei dati strutturali disponibili (che risultano comunque coerenti con altri raccolti dagli scriventi nel corso di analoghe indagini condotte in altri siti sulla forra del Natisone), il modello riportato risulta inevitabilmente approssimativo; i piani sono stati rappresentati sul reticolo di Schmidt, in modo da ricavare un modello cinematico della deformazione a cui è sottoposta la massa rocciosa.

Modellazione sismica

L'indagine tromografica effettuata ha fornito valori di Vs superiori a 800 m/s e quindi il terreno può essere classificato in categoria "A".

In sintesi per le caratteristiche sismiche del terreno fondazionale, è possibile assumere i seguenti parametri di pericolosità sismica, assimilando l'opera a costruzioni di classe d'uso II, per S.L.V.:

coordinate: Latitudine 46,0908 Longitudine 13,4303

"Stato Limite" Tr [anni]

Ag [g] Fo [-] T*C [s] Ss: Cc: St: Kh: Kv: β

Salvaguardia Vita 475 0,246 2,406 0,326 1,000 1,000 1,200 0,091 0,046 0,310


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Si omette la verifica a liquefazione in virtù delle caratteristiche granulometriche del terreno interessato dall'intervento.

Elementi di sintesi per la progettazione

Si veda il seguente Modello Geotecnico per l'analisi dei risultati delle indagini e la caratterizzazione geotecnica dei terreni.

4 ANALISI DELLA PERICOLOSITÀ GEOLOGICA

Non si ravvedono pericolosità geologiche di sorta, oltre alle problematiche evidenziate nello Studio geologico per la redazione della variante generale al P.R.G.C. del Comune di Cividale e le necessità tecniche che giustificano l'intervento in progetto.

5 CONCLUSIONI

Nella presente relazione sono illustrati i risultati di un'indagine geologica condotta a supporto del progetto relativo alla realizzazione di un intervento di consolidamento della scarpata in sponda sinistra del fiume Natisone, in Comune di Cividale del Friuli (UD).

L’indagine ha permesso di caratterizzare il suolo, che risulta formato da una bancata costituita da conglomerato a cementazione mediamente bassa.


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MODELLO GEOTECNICO1 CARATTERISTICHE DELL'INTERVENTO

Si tratta di un piccolo intervento relativo alla stabilizzazione della scarpata per un tratto di circa 30 metri situato a Cividale del Friuli (UD), a valle di Via San Lazzaro, in corrispondenza pressapoco della metà della strada.

La presente relazione viene redatta con particolare riferimento agli Eurocodici 7 (Progettazione geotecnica) ed 8 (Indicazioni progettuali per la resistenza sismica delle strutture), nel rispetto della della vigente normativa (D.M. 11/3/88, D.M. 14/1/2008, norme attuative del P.R.G.C.) e delle Linee guida all'applicazione delle NTC 2008, redatte dalla Commissione NTC degli OO.RR. e integrate dall'Ordine dei Geologi FVG

2 INDAGINI E PROVE GEOTECNICHE

Data la tipologia di intervento e il contesto geomorfologico, si è ritenuto opportuno effettuare una serie di misure geomeccaniche sulle discontinuità rilevabili, accedendo dal basso alla parete, e alcuni test a percussione con infissione di chiodo metallico (lunghezza 1,4 m) per la verifica dello spessore del materiale superficiale alla base della parete.

E' stata, inoltre, effettuata una serie di indagini tromografiche, con Tromino® Micromed, per la verifica della frequenza caratteristica del sito e la valutazione della Vs30 ai sensi della vigente normativa sismica, le cui risultanze sono anticipate nella Relazione Geologica (il terreno può essere classificato in categoria "A").

3 DEFINIZIONE PROBLEMATICHE GEOLOGICHE E GEOTECNICHE LOCALI

Non si sono evidenziati problemi geotecnici di sorta, oltre alle problematiche evidenziate nello Studio geologico per la redazione della variante generale al P.R.G.C. del Comune di Cividale e le necessità tecniche che giustificano l'intervento in progetto.

4 CARATTERIZZAZIONE FISICO-MECCANICA DEI TERRENI E/O DELLE ROCCE

Si suggeriscono i seguenti valori caratteristici Fk dei parametri geotecnici del terreno fondazionale, assunti cautelativamente da fonte bibliografica possono essere assunti come:

tipo di terreno:peso per unità di

volume[Kg/m3]:

angolo attrito [gradi]:

Coesione residua

[Kg/cm2]:

Resistenza alla compressione

[Kg/cm2]

conglomerati fluviali poligenici 2500 36 0,1 30-700

Verifica della sicurezza e delle prestazioni

Si raccomanda un'attenta osservazione dello scavo fondazionale, verificando l'omogeneità del piano di posa e ammorsando comunque le fondazioni sui livelli di conglomerato basali omogenei. Si contattino, alla necessità, gli scriventi.

Piano di monitoraggio

Non si ravvede necessità di particolari monitoraggi, data la tipologia dell'intervento e le caratteristiche geomorfologiche.

5 CONCLUSIONI

Si esprime parare favorevole alla fattibilità geotecnica dell’opera in progetto.


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Parametri sismici sito

Tipo di elaborazione: opere di sostegno Sito in esame.

latitudine: 46,0908104607173 longitudine: 13,4302982599196 Classe: 2 Vita nominale: 50

Siti di riferimento Sito 1 ID: 9878 Lat: 46,0849Lon: 13,4176 Distanza: 1175,577 Sito 2 ID: 9879 Lat: 46,0850Lon: 13,4896 Distanza: 4618,000 Sito 3 ID: 9657 Lat: 46,1350Lon: 13,4896 Distanza: 6704,518 Sito 4 ID: 9656 Lat: 46,1349Lon: 13,4176 Distanza: 5002,081

Parametri sismici Categoria sottosuolo: A Categoria topografica: T2 Periodo di riferimento: 50anni Coefficiente cu: 1

Operatività (SLO): Probabilità di superamento: 81 % Tr: 30 [anni] ag: 0,063 g Fo: 2,491 Tc*: 0,238 [s]

Danno (SLD): Probabilità di superamento: 63 % Tr: 50 [anni] ag: 0,085 g Fo: 2,469 Tc*: 0,254 [s]

Salvaguardia della vita (SLV): Probabilità di superamento: 10 % Tr: 475 [anni] ag: 0,246 g Fo: 2,406 Tc*: 0,326 [s]

Prevenzione dal collasso (SLC): Probabilità di superamento: 5 % Tr: 975 [anni] ag: 0,332 g Fo: 2,409 Tc*: 0,345 [s]

Coefficienti Sismici SLO:

Ss: 1,000 Cc: 1,000 St: 1,200 Kh: 0,015 Kv: 0,008 Amax: 0,074Beta: 0,200

SLD: Ss: 1,000 Cc: 1,000 St: 1,200 Kh: 0,021 Kv: 0,010 Amax: 0,100 Beta: 0,200



ALLEGATI

RISPOSTA SISMICA LOCALE

L’attuale normativa antisismica intende fornire una base quantitativa per la classificazione dei suoli in termini di effetti di sito. Il parametro chiave di questa base quantitativa è la velocità media delle onde di taglio S nei primi 30 metri (Vs30).La metodologia adottata della misura a stazione singola del tremore sismico, attraverso i rapporti spettrali, porta alla misura immediata della frequenza fondamentale di risonanza del sottosuolo: le misure di microtremore a stazione singola, opportunamente invertite, permettono di stimare in maniera rapida sia la stratigrafia superficiale che il Vs30.Essendo il suolo assimilabile ad un corpo viscoelastico, è possibile pertanto misurarne le frequenze proprie di oscillazione in ogni punto. Queste frequenze vengono determinate dalle proprietà meccaniche e dalla morfologia attorno al punto di misura. La risposta del suolo può essere studiata in questa maniera utilizzando come funzione di eccitazione il rumore sismico di fondo.Gli effetti di sito sono amplificazioni locali delle onde sismiche dovute a particolari condizioni geologiche e topografiche. Se la frequenza di risonanza del suolo coincide con quella delle strutture, si produce un’amplificazione molto elevata delle onde sismiche e vengono indotte sollecitazioni con forte potere distruttivo (fenomeno della doppia risonanza).

Metodologia adottata e strumentazione utilizzata

La metodologia HVSR, adottata nel presente lavoro, è una tecnica di tipo passivo dal momento che sfrutta il rumore sismico ambientale, presente ovunque sulla superficie terrestre, generato da fenomeni atmosferici (onde oceaniche, vento...), dall'attività dinamica terrestre e dall'attività antropica (microtremori).Ad ogni frequenza di risonanza rilevata corrisponde una variazione apprezzabile dei parametri elastici del sottosuolo e quindi ciò permette di discriminare, in un sistema stratificato, la presenza dei diversi orizzonti. Lo spessore (h) di tali orizzonti è poi ricavabile grazie alla relazione semplificata che lega la frequenza di risonanza (fr) alla velocità delle onde di taglio (Vs):

fr=Vs/4h (1)In mancanza della velocità delle Vs e in virtù dell'equazione (1), la tecnica HVSR può essere abbinata a metodi di prospezione di tipo geotecnico (penetrometrie, sondaggi meccanici) in grado di fornire un'adeguata descrizione stratigrafica del sottosuolo.Nel presente lavoro, come stratigrafia di ancoraggio, si è utilizzata quella ottenuta dal test di infissione di chiodo metallico (test 4) eseguito nel sito.Per l’acquisizione dei dati è stato utilizzato un tromografo digitale modello “Tromino” che rappresenta la nuova generazione di strumenti ad alta risoluzione adatti a misurazioni di rumore ambientale. Lo strumento racchiude al suo interno tre velocimetri elettrodinamici, ortogonali tra loro, con intervallo di frequenza compreso tra 0.1 e 256 Hz. I dati vengono memorizzati in una scheda di memoria interna, evitando così la presenza di qualsiasi cavo che possa introdurre rumore meccanico ed elettronico.

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Durante la fase di processing in studio, i dati vengono convertiti in file ASCII mediante il software “Grilla”, fornito a supporto dello strumento utilizzato, quindi elaborati per ottenere spettri di velocità in funzione della frequenza.In fase operativa si sono eseguite le seguenti operazioni:

• il rumore sismico è stato registrato nelle sue tre componenti per un intervallo di tempo di 10 minuti;

• la registrazione è stata suddivisa in finestre temporali di 20 secondi ciascuna;• per ogni segmento viene eseguita un’analisi spettrale del segmento nelle sue tre

componenti;• per ciascun segmento si calcolano i rapporti spettrali fra le componenti del moto sui

piani orizzontale e verticale;• vengono calcolati i rapporti spettrali medi su tutti i segmenti;• si costruisce poi un modello teorico HVSR avente tante discontinuità sismiche quante

sono le discontinuità evidenziate dalla registrazione eseguita;• si adatta la curva teorica a quella sperimentale; in questo modo si otterranno gli

spessori dei sismostrati con la relativa velocità delle onde di taglio S.

Risultati del rilievo tromografico (HVSR 1)

Frequenza fondamentale di risonanza di sito: 63 HzLa curva HVSR evidenzia una frequenza caratteristica di risonanza del sito a circa 63 Hz (fig. 1).In generale, si rileva una sostanziale omogeneità del sottosuolo in termini sismici con una costante crescita delle velocità di propagazione delle onde di taglio. Lo spettro sismico si stabilizza costantemente su di un rapporto spettrale H/V>1 (fig. 3).

Non si rilevano, pertanto, criticità in termini di amplificazioni locali delle onde sismiche (effetti di risonanza) per la struttura in progetto.

Fig. 1 Frequenza di risonanza del terreno (evidenziata dalla banda grigia)



Fig. 2 Rapporto spettrale H/V misurato. Con la linea tratteggiata l’H/V medio, l’intervallo di confidenza al 95%, con linea più spessa la curva sintetica

Fig. 3 Analisi spettrale delle tre componenti del moto

Il modello di inversione consente di definire la seguente sismostratigrafia in termini di onde di taglio (fig. 4):

sismostrato Vs(m/s)

Spessore(m)

1 230 0,9

2 620 3,0

3 820 10,0

4 1000 20,0

5 >1000 Inf.

Vs30=810 m/s

La velocità equivalente delle onde di taglio Vs, nei primi trenta metri a partire dal piano campagna, è pari a circa 810 m/s, che riconduce il tipo di suolo nella categoria A (Ammassi rocciosi affioranti o terreni molto rigidi caratterizzati da valori di Vs,30 superiori a 800 m/s, eventualmente comprendenti in superficie uno strato di alterazione, con spessore massimo pari a 3 m).



Fig. 4 Modello delle onde di taglio Vs30


45.500

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46.000

46.000

46.500

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12.500

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MAPPA DELLE SORGENTI SISMOGENETICHE E DELLA SISMICITÀ STORICAdati tratti da "Database of Individual Seismogenic Sources" (DISS) e da "Catalogo Parametrico dei Terremoti Italiani" (CPTI04)© INGV 2005-2010 - Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia

Legenda

Area di indagine

Sorgente sismogenetica inviduale

Sorgente sismogenetica composita

Proiezione superficiale della faglia sismogentica individuale

Proiezione superficiale della faglia sismogentica composita

Scala 1:550.000

Simicità storica (217 a.C. - 2002)

CPTI04

3.920 - 4.618

4.618 - 5.316

5.316 - 6.014

6.014 - 6.712

6.712 - 7.410

Serie storica della sismicità dell'area

Legenda:

Anno tempo origine: anno

Me tempo origine: mese

Gi tempo origine: giorno

Or tempo origine: ora

Mi tempo origine: minuto

Se tempo origine: secondo

AE denominazione dell'area dei massimi effetti

Io intensità epicentrale x 10 (scala MCS)

Lat localizzazione epicentrale: latitudine in gradi sessagesimali-decimali

Lon localizzazione epicentrale: longitudine in gradi sessagesimali-decimali

Maw Magnitudo momento

Daw Errore associato alla stima di Maw

Mas Magnitudo calcolata sulle onde di superficie

Das Errore associato alla stima di Mas


FOTOGRAFIE

Test di infissione con chiodo metallico Livello alluvione ghiaia fine poco cementata

Indagine sismica passiva a stazione singola (HVSR) Rilievo geomeccanico


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