relazione generale rev.3 - provincia di livorno · 6.1.3 opere di completamento 25 6.1.3.1...
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RELAZIONE GENERALE
INDICE
1. PREMESSA 1
2. DESCRIZIONE DEL PROCESSO 2
2.1 NOTE INTRODUTTIVE 2
2.2 TIPOLOGIA DEI RIFIUTI TRATTATI 4
3. DESCRIZIONE GENERALE DELL’IMPIANTO 7
3.1 REPARTO RICEZIONE E LAVORAZIONE 7
3.1.1 Sezione ricezione 7
3.1.2 Sezione lavorazione 8
3.2 REPARTO MATURAZIONE ACCELERATA 12
3.3 SEZIONE DI POST MATURAZIONE 16
3.4 REPARTO RAFFINAZIONE E STOCCAGGIO 17
4. BILANCIO DEI MATERIALI 19
5. LIMITI DI QUALITA’ DEI PRODOTTI 20
6. DESCRIZIONE DELLE OPERE CIVILI 22
6.1 EDIFICIO RICEZIONE RIFIUTI ORGANICI 23
6.1.1 Fondazioni 23
6.1.2 Elementi prefabbricati per tamponamento 24
6.1.3 Opere di completamento 25
6.1.3.1 Pavimentazioni 25
6.1.3.2 Finestrature e portoni di accesso, vie di fuga 25
6.2 EDIFICIO STOCCAGGIO COMPOST 26
6.3 PIAZZOLA STOCCAGGIO SFALCI E POTATURE 26
6.4 SCRUBBER 26
6.5 EDIFICIO MATURAZIONE COMPOST (ACT) 27
6.5.1 Fondazioni 27
6.5.2 Elementi prefabbricati per tamponamento 27
6.5.3 Opere di completamento 28
6.5.3.1 Pavimentazioni 28
6.5.3.2 Finestrature e portoni di accesso, vie di fuga 29
6.6 EDIFICIO POST-MATURAZIONE 29
6.6.1 Fondazioni 29
6.6.2 Elementi prefabbricati per tamponamento 30
6.6.3 Opere di completamento 31
6.6.3.1 Pavimentazioni 31
6.6.3.2 Finestrature e portoni di accesso, vie di fuga 31
6.7 LOCALI VENTILATORI 32
6.8 PALAZZINA UFFICI 32
6.9 CABINA DI TRASFORMAZIONE 33
6.10 BIOFERMENTATORE 34
6.11 RAFFINAZIONE
6.12 FILTRO BIOLOGICO 35
6.13 VASCA PERCOLATI E PRIMA PIOGGIA 35
6.14 VASCA ANTINCENDIO 36
6.15 IMPIANTI ELETTRICI 36
6.16 OPERE COMPLEMENTARI 36
6.16.1 Strade e piazzali 36
6.16.2 Sistemazione a verde 37
7. IMPIANTI AUSILIARI 38
7.1 RETI FOGNARIE E RELATIVI TRATTAMENTI 38
7.2 APPROVVIGIONAMENTO E DISTRIBUZIONE ACQUE INDUSTRIALI
E POTABILI 39
7.3 IMPIANTO ANTINCENDIO
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1. PREMESSA
La soluzione progettuale adottata è stata individuata tenendo in considerazione
sia la recente evoluzione impiantistica nel campo della compostazione dei rifiuti
"verdi" sia gli obiettivi a medio e lungo termine fissati dall'Amministrazione
Comunale.
L'impianto è dedicato alla produzione di compost di qualità utilizzando rifiuti
organici preselezionati quali, ad esempio:
- rifiuti ad alta natura organica provenienti dagli ortomercati e/o da grandi
utenze selezionate (scarti di mensa, grande distribuzione, ecc.);
- umido selezionato proveniente da raccolte differenziate mirate alle utenze
domestiche;
- sfalci e potature o rifiuti da giardinaggio in genere.
Scopo dell'impianto è quello di consentire il compostaggio dei rifiuti con elevata
componente organica ottenendo, in tempi compatibili con quelli di un processo
industriale, un prodotto di elevata qualità le cui caratteristiche siano tali da
consentirne un sicuro utilizzo in pieno campo in agricoltura o quale componente
primario nella produzione di terricciati da utilizzare nel settore della florovivaistica.
Tra le varie tecnologie impiantistiche disponibili ci si è orientati verso un sistema
di compostaggio sicuro ed affidabile la cui scelta è stata eseguita sulla base di
una serie di considerazioni sugli aspetti tecnologici e gestionali dei vari processi.
Sono state tenute inoltre in debito conto le caratteristiche peculiari dell'area di
impianto che hanno contribuito alla individuazione della soluzione definitiva.
Le considerazioni che hanno influenzato la scelta della soluzione tecnologica
sono:
- quantità, tipologia e qualità dei rifiuti organici da compostare;
- condizioni meteorologiche e ambientali;
- considerazioni sulle tipologie impiantistiche e relativi costi d'impianto e di
gestione.
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2. DESCRIZIONE DEL PROCESSO
2.1. NOTE INTRODUTTIVE
In merito alla quantità dei rifiuti ad alta natura organica da compostare ci si è
riferiti a valutazioni prevedibili sulle frazioni merceologiche dei rifiuti urbani al
tempo della stesura del primo progetto, marzo 96, che hanno individuato la
potenzialità dell’impianto in circa 60t/d.
Circa la tipologia dei rifiuti, essendo il bacino di utenza dell'impianto
sufficientemente ampio e data la attuale parziale copertura del suo territorio
attraverso servizi di raccolta differenziata di rifiuti umidi selezionati, sarà da
attendersi, almeno per i primi tempi, una sicura eterogeneità dei materiali in
arrivo all'impianto.
Ulteriore fattore da valutare sono le condizioni meteorologiche ed ambientali
intrinseche del sito, caratterizzato da una piovosità media annuale pari a circa
800 mm, da eventi meteorici significativi e da una forte ventosità.
Tutte le precedenti considerazioni, a cui si aggiungono le prescrizioni della USL
Bassa Val di Cecina, circa la distanza minima da mantenere dagli insediamenti
abitativi ad uso civile per le aie di compostaggio e riguardo al trattamento delle
emissioni liquide ed aeriformi provenienti dal ciclo di processo, hanno portato ad
escludere il ricorso alle cosiddette "tecnologie di compostaggio naturale" od a
sistema aperto.
Queste tecnologie necessitano di un'ampia disponibilità di spazi pianeggianti,
comportando una minore efficienza nel controllo delle emissioni liquide, solide e
gassose del processo.
Altro fattore da valutare è il minore livello di automazione intrinseco in queste
tecnologie: ciò si traduce inizialmente in bassi costi strutturali di impianto ma
comporta un sensibile aumento dei costi di gestione in conseguenza del
maggiore impiego di mano d'opera specializzata.
La riuscita della compostazione delle biomasse può essere compromessa in
assenza di una precisa valutazione dei parametri che influenzano la fase
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preliminare del processo (umidità, grado di marcescenza dei rifiuti, presenza di
materiali indesiderati, ecc.).
Ne discende che è preferibile affidarsi ad una tecnologia flessibile che consenta
di intervenire garantendo la preparazione di una miscela di partenza con
caratteristiche quanto più costanti nel tempo.
La scelta si è quindi rivolta verso una tecnologia di compostaggio che preveda
l'utilizzo di un reattore di prefermentazione unitamente ad un aia di
fermentazione accelerata ad aerazione forzata di tipo completamente
automatizzato, per completare infine il trattamento in un’aia di post-maturazione.
Questa soluzione consente di accelerare i fenomeni di degradazione aerobica
della sostanza organica e, di conseguenza, di limitare significativamente la
superficie necessaria per la realizzazione dell'impianto.
Ciò ha facilitato l'inserimento della struttura in un contesto naturale di cui si è
cercato di salvaguardare i caratteri principali.
In merito alla tipologia del reattore di prefermentazione, si è optato per un
reattore cilindrico rotante di caratteristiche similari a quello previsto nel Capitolato
redatto dalla Stazione Appaltante.
Nel caso specifico l'utilizzo di questa apparecchiatura comporta i seguenti
vantaggi:
- omogeneizzazione dei diversi componenti della miscela per effetto della
sua rotazione;
- frammentazione dei rifiuti per contrasto del materiale sulle pareti, munite
all'interno del mantello di opportuni rostri. Il materiale in uscita dal reattore si
presenta con una granulometria tale per favorire i processi fermentativi in
aia ed, in particolare, il trasferimento dell'aria di processo necessaria alla
degradazione aerobica;
- ossigenazione dell'intera massa per mezzo di un opportuno sistema di
circolazione di aria prelevata dall'ambiente esterno;
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- rapida diminuzione del contenuto di umidità nella massa in lavorazione ed
innesco quasi immediato dei processi di biossidazione;
- possibilità di variare le condizioni operative dell'apparecchiatura agendo
sulla velocità di rotazione e sulla quantità di aria insufflata attraverso i
ventilatori primari.
2.2. TIPOLOGIA DEI RIFIUTI TRATTATI
In merito alla tipologia dei rifiuti in ingresso all'impianto si prevede il trattamento
delle seguenti correnti di rifiuto:
- rifiuti umidi selezionati provenienti da raccolta presso le grandi utenze
(grande distribuzione, mense aziendali, ecc.) o tramite iniziative di raccolta
differenziata capillare presso utenze domestiche, conferiti all’impianto
tramite sacchi biodegradabili.
- sfalci, potature e rifiuti da giardinaggio provenienti da aree pubbliche o
private;
Per la produzione di un compost di elevate caratteristiche, in linea con i requisiti
normativi di prossima emanazione a livello nazionale, si dovrà garantire la qualità
dei rifiuti in ingresso all'impianto.
E' pertanto necessario individuare un protocollo di accettazione dei rifiuti
all'impianto tale da garantire caratteristiche pressoché costanti della massa in
lavorazione.
L'esame a campione delle varie partite di rifiuto sarà condotto in conformità con il
protocollo di accettazione che stabilisce i requisiti chimico-fisici minimali che i
rifiuti devono possedere per essere avviati al compostaggio.
Quali limiti di accettabilità dei rifiuti, in assenza di una specifica normativa
nazionale o regionale, dovranno essere rispettati quelli stabiliti da Austrian
Industrial Standard (UNORM S 2200) "Rifiuti organici compostabili - Requisiti di
qualità" 1991/92.
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Partite di rifiuto non conformi ai requisiti stabiliti (protocollo di accettazione)
dovranno pertanto essere rifiutate pena la mancata garanzia dei limiti di qualità
del prodotto finale.
La miscela di partenza sarà ottenuta bilanciando le diverse correnti di rifiuto
ottenendo come risultato finale la produzione di un compost di qualità di ottime
caratteristiche analitiche ed agronomiche.
La miscela di partenza sarà così costituita:
- organico mercatale - domestico : t/g 40;
- sfalci e potature : t/g 20;
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Tab. 2.1 - Composizione media dei rifiuti in ingresso all’impianto
Rifiuti organici Rifiuti verdi triturati
Composizione ponderata Range % % t/g Range % % t/g
Materiale compostabile secco 20 - 40 25 10,0 10 - 25 14,5 2,9
Strutturante-cellulosico secco 5 - 10 6,2 2,5 30 - 40 35 7
Umidità 45 - 75 65 26,0 40 - 60 50 10
Inerti 2 - 5 3,8 1,5 0 - 1 0,5 0,1
Totale t/g 100 40,00 100 20
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3. DESCRIZIONE GENERALE DELL'IMPIANTO
L'impianto sarà composto dai seguenti reparti:
- reparto ricezione e lavorazione;
- reparto maturazione accelerata;
- reparto di post maturazione
- reparto raffinazione e stoccaggio;
- servizi ausiliari.
3.1. REPARTO RICEZIONE E LAVORAZIONE
All'interno del reparto ricezione e lavorazione sono presenti due sezioni di
processo:
- sezione ricezione;
- sezione lavorazione
3.1.1. Sezione ricezione
Gli automezzi di raccolta vengono pesati su di una pesa ubicata in prossimità del
cancello di ingresso della discarica .
Una volta pesati gli automezzi che trasportano i rifiuti umidi selezionati sono
abilitati a scaricare i rifiuti nell'edificio ricezione i cui accessi sono normalmente
chiusi da portoni ad impacchettamento con apertura rapida azionati da
motoriduttore singolo.
E' stata adottata una soluzione di scarico a raso all'interno dell'edificio ricezione
in luogo di uno scarico in fossa. Questa soluzione consente, dati i limitati
quantitativi in gioco (40 t/g), di gestire al meglio la fase di alimentazione del
rifiuto.
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In effetti, la movimentazione tramite pala meccanica/o ragno consentirà al palista
di prestare particolare cura a quelle partite di rifiuto provenienti da zone che, sulla
base dell'esperienza via via acquisita, presentano maggiori problemi di rispetto
del protocollo di accettazione e di evitare l'alimentazione di rifiuti indesiderati alle
successive fasi di lavorazione. Il piazzale di scarico è in grado di assicurare
un'autonomia di stoccaggio dei rifiuti pari a 2 giorni. La pavimentazione del
piazzale sarà di tipo industriale munita di pozzetti con chiusini per il drenaggio dei
percolati prodotti dall'accumulo dei rifiuti.
Gli sfalci e le potature in arrivo all'impianto sono destinati allo stoccaggio in area
pavimentata e drenata.
A lato dell'edificio ricezione è situata un'altra area non coperta destinata
all'accumulo del quantitativo giornaliero di matrice cellulosica da inviare al ciclo di
trattamento.
Tale area è pavimentata e drenata ed è utilizzata anche per il posizionamento del
trituratore del materiale verde. Il trituratore è posizionato al coperto sotto tettoia.
L'edificio è inoltre munito di una porta di accesso dotata di maniglione antipanico,
posta sul lato opposto rispetto a quello della vasca, che consente l'accesso per le
normali operazioni di manutenzione.
L'edificio ricezione è posto in depressione convogliando l'aria aspirata ad un
sistema di depurazione ad umido a cui saranno inviati anche le fumane aspirate
dal reattore di prefermentazione.
Le acque di percolazione dei rifiuti e quelle derivanti dai periodici lavaggi degli
edifici vengono raccolte in apposita rete di drenaggio ed avviate direttamente
nella vasca di stoccaggio dei percolati di discarica.
3.1.2. Sezione lavorazione
La sezione di lavorazione è costituita dalle seguenti apparecchiature:
- alimentatore a piastre metalliche;
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- trituratore materiale verde;
- reattore di prefermentazione;
- separatore magnetico
- nastri trasportatori.
Alimentatore a piastre metalliche
La tramoggia di alimentazione viene caricata attraverso l'utilizzo della pala
gommata/ o ragno.
La sua volumetria è stata individuata per consentire all'operatore ampi margini di
tempo per la sistemazione e l'accumulo dei rifiuti sul piazzale o per effettuare
soste di lavoro.
Sul fondo della tramoggia è disposto un alimentatore a piastre metalliche che ha
il compito di prelevare il rifiuto e di avviarlo alle successive fasi di trattamento.
Il rifiuto viene quindi trasferito su un nastro trasportatore in gomma, nella parte
esterna chiuso ed a tenuta, che provvede al trasporto dei rifiuti al reattore di
prefermentazione.
Trituratore
I rifiuti cellulosici, saranno caricati, tramite pala gommata/o ragno, sulla
tramoggia di alimentazione del trituratore - cippatore per le necessarie operazioni
di riduzione volumetrica.
Il trituratore prescelto è particolarmente efficace per la frantumazione dei rifiuti
cellulosici, che a valle delle operazioni di triturazione, saranno inviati, tramite
nastro trasportatore direttamente nel nastro di alimentazione al reattore di
biofermentazione o in alternativa potranno essere scaricati sul piazzale di
ricezione interno all’edificio ed alimentati tramite pala gommata, nella tramoggia
di alimentazione del trasportatore a piastra in modo da omogeneizzare i rifiuti
prima dell’immissione nel reattore.
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La configurazione del trituratore permette di poter triturare il rifiuto organico
qualora il conferimento dovesse avvenire tramite sacchi non biodegradabili
(sacchi neri).
Reattore di prefermentazione
La miscela dei rifiuti viene immessa tramite nastro trasportatore nel reattore di
prefermentazione che svolge una azione di tipo biodinamico sul flusso dei rifiuti.
L'adozione di un reattore a prefermentazione accelerata comporta, rispetto ad
altri sistemi similari, alcuni vantaggi dal punto di vista tecnico gestionale come la
possibilità del controllo e della regolazione dei principali parametri di processo
quali temperatura, contenuto di ossigeno, umidità.
L'apparecchiatura, si presta, infatti, alla disposizione di sensori in campo.
L'adozione di una fase di prefermentazione accelerata consente inoltre un
sensibile risparmio dei volumi necessari al successivo completamento della
stabilizzazione della sostanza organica.
Dal punto di vista ambientale assume particolare valenza la possibilità di una
efficace captazione dei vapori prodotti durante la fase di igienizzazione-
prefermentazione.
L'elevata temperatura sviluppatasi per effetto del metabolismo microbico
consente, inoltre, la distruzione di germi patogeni e semi di piante infestanti,
eliminando così inconvenienti igienici sul prodotto da destinare alle successive
fasi di trattamento.
I rifiuti introdotti nel reattore subiscono in effetti una vera e propria
trasformazione biodinamica.
L'azione del reattore è inizialmente di natura meccanica in quanto la rotazione
dell'apparecchiatura e la presenza di adeguati riscontri all'interno del mantello
permettono una opportuna riduzione delle dimensioni del materiale.
Immediatamente subentra però anche un processo di tipo biologico
instaurandosi un fenomeno di fermentazione aerobica nella frazione organica.
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Tale processo innalza la temperatura della massa favorendo in questo modo la
stessa fermentazione e la rapida inattivazione dei germi patogeni e dei semi
eventualmente contenuti nei rifiuti (igienizzazione).
Le condizioni di trasformazione aerobica sono assicurate da un sistema di
circolazione dell'aria la quale, per effetto della rotazione del tamburo, può
raggiungere tutte le parti della massa di lavorazione in maniera omogenea.
La corrente d'aria, inoltre, inviata in controcorrente a quello dei rifiuti, consente
un rapido riscaldamento del nuovo materiale introdotto, innescando celermente i
processi fermentativi ed un corrispondente raffreddamento della miscela in
uscita.
Il reattore con una lunghezza di 37 metri tra le testate di carico e scarico ed un
diametro interno di 3,8 m offre un volume totale di circa 419 m³.
Da verifiche sperimentali e da opportune analisi dell'andamento del processo si è
potuto constatare come i rifiuti raggiungano rapidamente, dopo il loro ingresso
nel reattore, una temperatura di 55 °C.
Tale temperatura, per un tempo variabile tra le 48 e le 72 ore, risulta sufficiente a
garantire la inattivazione degli agenti patogeni con conseguente igienizzazione
del prodotto.
Nel presente caso il tempo di permanenza è superiore alle 100 ore garantendo
un ampio margine di sicurezza e di flessibilità operativa.
Il reattore permane in rotazione ventiquattro ore su ventiquattro, assumendo
velocità maggiore durante la fase di alimentazione e scarico al fine di aumentare
la portata e di favorire le suddette operazioni.
Durante i turni di riposo non si rende necessaria la presenza di personale di
sorveglianza.
Le condizioni aerobiche di trasformazione della massa sono costantemente
assicurate da un sistema di ventilatori che, attraverso adeguate valvole
autopulenti, prelevano aria dall'ambiente esterno e la inviano in controcorrente
all'interno della macchina.
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L'aria prodotta dal processo di trasformazione viene estratta per mezzo di un
ventilatore aspirante posizionato in prossimità della testata di carico del reattore
ed inviata ad uno specifico gruppo di deodorizzazione.
La zona terminale del reattore è costituita da una sezione vagliante (luce 120 mm
con possibilità di sostituzione della lamiera forata) per separare i materiali
grossolani passati indenni attraverso queste prime fasi di lavorazione.
Separatore magnetico
A valle del trattamento di prefermentazione accelerata i rifiuti sono sottoposti ad
una operazione di deferrizzazione attraverso un separatore magnetico a nastro
che conferisce i materiali ferrosi recuperati ad un cassone scarrabile.
Il materiale organico viene quindi trasferito tramite nastro trasportatore al reparto
maturazione accelerata.
Nastri trasportatori
Il trasferimento dei rifiuti da un’apparecchiatura alla successiva avviene tramite
nastri trasportatori, il nastro trasportatore che alimenta la miscela di materiali al
reattore di biofermentazione è dotato di sistema di pesatura per controllare il
quantitativo di materiale effettivamente inviato al trattamento.
3.2. REPARTO MATURAZIONE ACCELERATA
Il reparto di maturazione costituisce il fulcro dell'impianto nel quale avvengono i
processi biologici necessari per la trasformazione in compost dei rifiuti.
Questi processi sono in parte accelerati e controllati in maniera tale da
completare in tempi accettabili quelle trasformazioni che sarebbero avvenute in
maniera naturale sebbene con tempi molto più lunghi e con irregolarità.
La maturazione del compost deve, pertanto, avvenire consentendo la
permanenza della massa in condizioni aerobiche per periodi di tempo
sufficientemente lunghi, ma compatibili con un processo di lavorazione
industriale, per lo sviluppo ed il completamento dei naturali processi fermentativi.
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Tra le varie tecnologie disponibili è stata individuata quella soluzione la cui
realizzazione meglio si adatta al contesto naturale esistente.
Tra i vari sistemi impiegabili quello che è apparso più conveniente dal punto di
vista tecnico-economico e della resa ottimale si basa sull'impiego di un'aia a
fermentazione accelerata automatizzata.
Il controllo di tutti i fattori limitanti il processo, quali temperatura, umidità, avviene
tramite sonde manuali, la misura di temperatura avviene anche tramite sonda
installata a bordo machina rivoltacumoli
L'edificio maturazione, che ospita le apparecchiature per lo svolgimento del ciclo
di maturazione accelerata del compost, è completamente tamponato ai lati e
dotato di un sistema di estrazione e depurazione dell'aria per evitare la
dispersione di polveri ed odori.
All'interno del capannone di maturazione sarà realizzata una serie di corsie (dove
si formeranno i cumuli di materiale in compostaggio) adiacenti parallele tra loro
che si sviluppano parallelamente alla dimensione maggiore del capannone.
Ogni corsia è in grado di contenere la produzione di circa 2-2,5 giorni di materiale
organico in ingresso all'aia.
Una canaletta posta sotto ogni corsia contiene le tubazioni di insufflazione aria e
contemporaneamente funge da raccolta dell’eventuale percolato.
Il compost grezzo viene depositato uniformemente nella prima corsia per mezzo
del tripper di alimentazione formando un cumulo la cui volumetria corrisponde a
circa 2-2,5 giorni di materiale in ingresso.
Circa ogni 2 giorni la macchina rivoltacumuli, partendo dall’ultima corsia, scarica
il materiale compostato residuo nel nastro trasportatore di evacuazione ed
aggredisce quindi il cumulo della corsia immediatamente adiacente alla corsia
che è stata liberata, procedendo fino alla prima corsia il cui materiale viene
trasferito nella seconda, in modo che questa torni ad essere disponibile per il
nuovo materiale in ingresso.
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Il sistema di compostaggio in corsia dinamica aerata è formato principalmente
da:
- sistema di rivoltamento meccanico automatizzato del materiale da
trasformare in compost tale da garantire, insieme al controllo della
temperatura, la distruzione degli organismi patogeni presenti,
- sistema di aerazione forzata con controllo dell'aerazione in base alla
temperatura del materiale da trasformare in compost nelle varie fasi dei
processo;
- sistema di controllo della temperatura raggiunta e delle sue variazioni nel
tempo durante le varie fasi,
- sistema di controllo dell’umidità (con sonda portatile) ed umidificazione
montato sulla voltacumoli, durante la fase sperimentale sarà valutata la
possibilità di umidificare i cumoli con rete splinker (con acqua o
percolato)
- sistema di collettamento e drenaggio del percolato con raccolta percolati
per il loro allontanamento.
Il sistema comprende 7 corsie adiacenti, strutturalmente identiche, così
caratterizzate:
- da n. 1 corsia aerata di carico ove viene alimentato il materiale da
trasformare in compost;
- da n. 5 corsie aerate provviste di ventilatore e sistema di distribuzione
dell'aria in corsia;
- da n. 1 corsia aerata di scarico da dove il materiale compostato viene
allontanato
In base al bilancio materiali, si è previsto giornalmente di alimentare alla fase di
compostaggio accelerato, circa 53 ton/die di materiale da trasformare in
compost, che viene scaricato nella prima corsia dal tripper, quando questa corsia
è piena occorre provvedere all’operazione di rivoltamento dell’intera aia.
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La rivoltatrice avanza sui cumuli lungo le corsie; arrivata al termine di una corsia
inverte il senso di marcia e si posiziona sulla corsia successiva.
Tutti i movimenti sono completamente automatici utilizzando opportuni fine corsa
di controllo, radiocomando, gestiti in sala quadri.
Il rivoltamento della massa in lavorazione avviene attraverso una coclea munita
di rostri, rotante attorno al proprio asse orizzontale che consente di ottenere la
migliore esposizione all'aria di tutta la massa in lavorazione.
Il ciclo, che viene applicato ogni due giorni , inizia dalla dell’ultima corsia in cui si
ha il compost giunto alla maturazione: la macchina evacua la parte di corsia per
alimentare le fasi successive per scaricare il prodotto direttamente sul nastro di
alimentazione della successiva sezione di post maturazione.
La rivoltatrice provvede quindi a traslare il materiale da una corsia all’altra.
Liberata la prima corsia questa sarà pronta per ricevere il compost grezzo che
verrà prodotto nei due giorni successivi e la macchina tornerà nella posizione
iniziale pronta ad evacuare giornalmente la quota parte di compost maturo e
quindi a ripetere il ciclo dopo 2-3 giorni.
Il compost proveniente dall'aia di maturazione, al termine del ciclo di lavorazione
di durata pari a circa 19 giorni naturali e consecutivi, viene avviato alla fase di
post maturazione, con frequenza giornaliera, la rivoltatrice evacua in effetti ogni
giorno quota parte dell’ultima corsia in modo che al termine del ciclo la corsia sia
libera e sia possibile effettuare il rivoltamento dell’aia e la conseguente
liberazione della prima corsia; le operazioni di scarico e carico hanno quindi
frequenza giornaliera, mentre le operazione di rivoltamento avvengono ogni due
giorni.
Il controllo delle varie operazioni potrà essere effettuato dalla sala di comando e
controllo.
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3.3. SEZIONE DI POST MATURAZIONE
La sezione di post maturazione è indispensabile per completare la fermentazione
del compost ed assicurare tempi di permanenza sufficiente.
L'edificio di post maturazione, che ospita le apparecchiature per lo svolgimento
del ciclo di maturazione accelerata del compost, è completamente tamponato ai
lati e dotato di un sistema di estrazione e depurazione dell'aria per evitare la
dispersione di polveri ed odori.
All’interno dell’edificio sono realizzate 6 corsie, delimitate da muri di
contenimento, per lo stoccaggio del compost in fase di maturazione; una
macchina rivolta cumuli, del tutto simile a quella descritta precedentemente,
provvede alla spostamento del materiale da una corsia all’altra; operazione che
consente di miscelare ed aerare il materiale.
In questa sezione può essere prevista l’insufflazione di aria sotto i cumuli, nei
primi tratti delle corsie mediante canalette identiche a quelle di maturazione,
durante la fase di gestione sperimentale sarà valutata la possibilità di inserire
anche nei tratti successivi tubazioni corrugate installate a pavimento per
estendere eventualmente la fase di insufflaggio aria.
Il rivoltamento effettuato circa 1 volta ogni cinque giorni permette di aerare
comunque i cumuli e soprattutto di “asciugare” ulteriormente il compost; in questa
fase si completano inoltre tutte le reazioni di ossidazione di quelle sostanze
organiche che richiedono lunghi tempi.
Il compost permane in questa sezione per circa 32 giorni naturali e consecutivi .
Da questa sezione, sempre tramite nastri trasportatori il compost viene avviato
alla sezione di raffinazione.
Anche per questa sezione le operazioni di carico e scarico avvengono ogni
giorno.
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3.4. REPARTO RAFFINAZIONE E STOCCAGGIO
Il compost che ha ultimato il ciclo di trattamento viene trasferito nella zona
raffinazione realizzata in area chiusa adiacente all'aia di post maturazione.
La raffinazione consiste in una operazione di vagliatura preliminare con fori da 15
mm a cui fa seguito una separazione di tipo balistico effettuata sul flusso di
sottovaglio.
La vagliatura iniziale permette di far lavorare il successivo separatore su
granulometria e portata costante, aumentandone in questo modo il rendimento di
separazione.
La pulizia finale del compost (separazione degli inerti residui ) avviene mediante
l'azione di una tavola vibrante combinata ad un separatore ad aria (separatore
densimetrico ).
In questa fase vengono eliminati gli inerti residui di piccole dimensioni, aventi
peso specifico superiore al compost (vetri, sassi, plastiche pesanti, etc. ),
Il separatore finale adottato combina l'azione di una tavola vibrante con l'azione
di un ventilatore di fluidificazione che assicura l'allontanamento delle polveri e in
parte di altri inerti leggeri di piccole dimensioni.
Dalla raffinazione si originano due flussi: gli scarti ed il compost finito, che viene
avviato allo stoccaggio
Il materiale leggero e la polvere vengono raccolti in un filtro a maniche, da qui
scaricati in un contenitore.
Gli scarti pesanti sono convogliati mediante nastro trasportatore ad un cassone
scarrabile.
Il sopravaglio unitamente agli scarti del separatore balistico sono avviati a
cassone per il loro smaltimento a discarica.
Il compost raffinato viene trasferito tramite cassone scarrabile alla sezione di
stoccaggio.
Lo stoccaggio è realizzato sfruttando l'edificio esistente.
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All'interno del capannone il compost sarà messo a parco in un unico cumulo a
sezione trapezia con altezza pari a 3 metri.
Nello stesso edificio e prevista una zona per una eventuale installazione di una
linea di confezionamento del compost in sacchi da 2,5,10 kg.
L'autonomia di stoccaggio è pari a 300 mc equivalenti a circa 10 giorni di
produzione.
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4. BILANCIO DEI MATERIALI
Sulla base della composizione merceologica media dei rifiuti in ingresso e nella
ipotesi della conformità della caratterizzazione analitica dei rifiuti al protocollo di
accettazione individuato può essere ipotizzato il seguente bilancio dei materiali:
- rifiuti in ingresso : t/g 60
- perdite per fermentazione : t/g 22,35
- compost : t/g 30
- sovvalli a discarica : t/g 7,5
- materiali ferrosi : t/g 0,15
I quantitativi sopra indicati sono da intendersi come valori medi suscettibili
pertanto di possibili variazioni durante l'arco dell'anno.
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5. LIMITI DI QUALITÀ' DEI PRODOTTI
Nella ipotesi del rispetto del protocollo di accettazione per il compost prodotto
dovranno essere garantiti i seguenti principali parametri di qualità derivanti dalla
normativa vigente L. 748/84 come modificata dal D.M. 27/3/98 riportati nella
tabella seguente.
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TABELLA 5.1 - LIMITI DI ACCETTABILITÀ DEL COMPOST (AMMENDANTE
COMPOSTATO MISTO):RIFERIMENTI NORMATIVI.
Parametro Unità di misura Limite Valore Atteso
pH 6-8,5 6,7-9
Umidità % t.q. < 50 35
Carbonio Org. % s.s. > 25 26-28
Azoto Org. % azoto tot. > 80 84-90
C/N < 25 da 12 a 15
C (AU+AF) % s.s. > 7 da 9 a 13
IRD mgO2kgSV-1h-1 300-400
Inerti<3,33mm % s.s. < 0,9 < 0,8
Inerti 3,33-10mm % s.s. < 0,1 < 0,08
Plastiche<3,33mm % s.s. < 0,45 < 0,4
Plastiche 3,33-10mm % s.s. < 0,05 < 0,02
Plastiche inerti>10mm Assente Assente
Cd mg kg s.s-1 1,5 0
CrVI mg kg s.s-1 0,5 0
Hg mg kg s.s-1 50 < 2
Ni mg kg s.s-1 50 50
Pb mg kg s.s-1 140 < 100
Cu mg kg s.s-1 150 < 100
Zn mg kg s.s-1 500 < 300
Salmonella in 25 g t.q. Assente Assente
Enterobacteriacee U.F.C./g < 100 < 100
Streptococchi M.P.N./g < 1000 < 1000
Nematodi (in 50 g t.q.) Assenti Assenti
Trematodi (in 50 g t.q.) Assenti Assenti
Cestodi (in 50 g t.q.) Assenti Assenti
22
6. DESCRIZIONE DELLE OPERE CIVILI
Il lotto oggetto di studio si estende su una superficie di c.a. 20.000mq.
L’impianto di trattamento completo, compresa anche area servizi e la sezione di
maturazione e stoccaggio finale compost occupa una superficie di 6.000mq.
Il complesso di fabbricati ad uso dell’impianto di compostaggio è costituito da :
• Edificio per la ricezione frazione organica.
• Edificio adibito ad uso uffici e servizi.
• Edificio maturazione fase ACT
• Edificio ventilatori
• Tettoia biofiltro
• Edifico post maturazione
• Edificio raffinazione
• Vasche stoccaggio acqua antincendio e servizi
• Vasche stoccaggio percolato e acque prima pioggia
• Aree asfaltate per strade e piazzali
• Zona scoperta a verde.
L’accesso all’area è garantito da un tratto di strada facente parte della viabilità
interna all’insediamento.
Con riferimento alla numerazione indicata in legenda nella planimetria generale
ROS-01 qui di seguito vengono illustrate le caratteristiche costruttive dei singoli
edifici che compongono l’intera opera ed evidenziati dai disegni costruttivi:
1. Edificio ricezione rifiuti organici
2. Edificio stoccaggio compost
23
3. Piazzola stoccaggio sfalci e potature
4. Scrubber
5. Edificio maturazione compost ACT
6. Edificio post maturazione
7. Locale ventilatori
8. Palazzina uffici
9. Cabina trasformazione
10. Area Biofermentatore
11. Edificio raffinazione compost
12. Biofiltro
13. Vasche percolato e prima pioggia
14. Vasca antincendio e acqua servizi
15. Gruppo elettrogeno.
6.1. EDIFICIO RICEZIONE RIFIUTI ORGANICI
L’edificio di ricezione, stoccaggio è costituito essenzialmente da un capannone in
c.a.v., avente dimensioni massime in pianta 24,6 x 19,10 ed una luce libera sotto
trave di 8m.
In realtà è suddiviso in due zone, la prima misura 19,3 x 19, 10 e la seconda 5,5x
19,10m, la superficie coperta è pari a 469,86 mq.
6.1.1. Fondazioni
Le fondazioni sono realizzate in opera mediante formazioni di plinti in c.a e
collegati con travi rovesce come da disegni allegati.
Pilastri in c.a.v., faccia a vista, lisci di fondo cassero incastrati alla base
mediante inghisaggio nei bicchieri di fondazione, completi di canali discendenti.
Sezione di base cm 40 x 54, lunghezza del fusto m 8,5
24
Travi di banchinaggio in c.a.v. vincolati alla sommità dei pilastri mediante attacco
ad innesto e spinotti di ritenuta.
Sezione T. C. /64-80 canale di gronda incorporato nel getto.
Travi di copertura in c.a.v. in costruzione monolitica con anima verticale ,
estradosso pedonabile (cm 60 ) con bordi profilati per l’alloggiamento delle lastre
di copertura
Manto di copertura in lastre di fibrocemento ( senza amianto ) ondulate curve
Ove necessario sono previsti degli agganci per il tamponamento.
6.1.2. Elementi prefabbricati per tamponamento
Pannelli di tamponamento, realizzati in c.a.v., piani orizzontali, spessore cm. 20,
alleggeriti con polistirolo sp. Cm. 10, D = 10 Kg/mc, armati con traliccio a rete
elettrosaldata ed ancorati esternamente alle strutture mediante appoggi e profili
di aggancio.
Modulo standard m 2,4.
Finitura interna liscio da fondo cassero, finitura esterna graffiata colore cemento
naturale.
Pannelli di divisione interna, realizzati in c.a.v., piani orizzontali, spessore cm. 20,
pieni R 120, armati con traliccio e rete elettrosaldata ed ancorati alle strutture
mediante appoggi e profili di aggancio.
Finitura con staggiatura industriale su un alto ed esterna liscia da fondo cassero
colore cemento naturale sull’altro lato.
Sigillatura dei giunti esterni ed interni tra pannello e pannello, realizzata con
sigillante acrilico all’interno e poliuretanico all’esterno, steso sui giunti previa
pulizia delle paretina e creazione della terza parete.
25
Sigillatura tagliafuoco dei giunti tra i pannelli divisori interni, realizzata con posa di
cordone in lana di vetro R 120, al centro del pannello e sigillatura sui due lati di
questo con sigillante acrilico.
Portali in acciaio di controventamento ai portoni e di sostegno ai pannelli,
costituiti da montanti in UPN ed architrave in HEA opportunamente dimensionati
ed assemblati mediante bulloni, finiti con una mano di antiruggine.
Porte a passo d’uomo
6.1.3. Opere di completamento
6.1.3.1. Pavimentazioni
La pavimentazione è realizzata con massetto di calcestruzzo con interposta
doppia rete elettrosaldata con finitura lisciata e spolverata con graniglia di
quarzo, giunti di dilatazione ottenuti con fresatura e interposizione di gomma. La
pavimentazione e prevista con pendenze verso i pozzetti di raccolta per
l’allontanamento delle acque di lavaggio e di percolato causato dallo scarico a
terra dei rifiuti, e tramite tubazioni convogliano il refluo alla rete percolati per su
irrigazione della discarica.
6.1.3.2. Finestrature e portoni di accesso, vie di fuga
Finestratura realizzata con pannelli Uglass installati lungo le pareti perimetrali del
capannone per una altezza di 1,5 m.
I portoni di accesso sono del tipo ad impacchettamento rapido; per le
caratteristiche si rimanda alla specifica tecnica.
I portoncini per gli accessi pedonali sono realizzati secondo le normative
antincendio e sono muniti di maniglioni antipanico.
26
6.2. EDIFICIO STOCCAGGIO COMPOST
Lo stoccaggio del compost finale è previsto in un capannone esistente
completo di tamponamenti, copertura, pavimentazione in battuto cementizio
portone di accesso avente dimensioni 20,7x 15,5 altezza circa 5m pari a circa
320,85 mq
6.3. PIAZZOLA STOCCAGGIO SFALCI E POTATURE
La piazzola stoccaggio degli sfalci e potature in ingresso all’impianto è delimitata
da un muro perimetrale alto 1,80 m su due lati che serve come muro di spinta
per la pala; dimensioni indicative 15 x 14,5 m, in cui sarà stoccato il materiale da
triturare, la seconda di 5 x 19,10 m adibita alla triturazione in cui trova posto
anche il trituratore è ricavata dal prolungamento dell’edificio di ricezione.
Il pavimento delle due zone è realizzato in cls lisciato, con pendenze verso il
centro per la raccolta di eventuali percolati; dove sono previsti dei pozzetti per la
raccolta dei percolati, collegati alla rete di raccolta dei percolati che passa
all’esterno.
6.4. SCRUBBER
Sistema di abbattimento odori a doppio stadio come descritto in Specifica a
parte.
Per il contenimento di eventuali rotture o perdite è previsto un bacino di
contenimento realizzato in calcestruzzo armato e pavimentazione in battuto
cementizio con rete metallica .
Il bacino come previsto comprende anche la parte di stoccaggio dei reagenti che
si prevedono installati in serbatoi di materiale plastico con telaio metallico aventi
capacità cad. di 1000lt.
27
All’interno del bacino di contenimento è previsto un pozzetto per eventuale
installazione di pompa sommersa per l’allontanamento di acque piovane o
sversamenti degli scrubber, nonché i troppo pieni degli stessi.
6.5. EDIFICIO MATURAZIONE COMPOST (ACT)
L’edificio destinato alla maturazione del compost è costituito da un capannone
avente dimensioni in pianta di 71,2 x 24,5 m ed una altezza di 6 m per una
superficie complessiva pari 1744,4 mq.
6.5.1. Fondazioni
Le fondazioni sono realizzate in opera mediante formazioni di plinti in c.a e
collegati con travi rovesce come da disegni allegati.
Pilastri in c.a.v., faccia a vista, lisci di fondo cassero incastrati alla base
mediante inghisaggio nei bicchieri di fondazione, completi di canali discendenti.
Sezione di base cm 40 x 54, lunghezza del fusto m 6,5
Travi di banchinaggio in c.a.v. vincolati alla sommità dei pilastri mediante attacco
ad innesto e spinotti di ritenuta.
Sezione T. C. /64-80 canale di gronda incorporato nel getto.
Travi di copertura in c.a.v. in costruzione monolitica con anima verticale ,
estradosso pedonabile (cm 60 ) con bordi profilati per l’alloggiamento delle lastre
di copertura
Manto di copertura in lastre di fibrocemento ( senza amianto ) ondulate curve
Ove necessario sono previsti degli agganci per il tamponamento.
6.5.2. Elementi prefabbricati per tamponamento
Pannelli di tamponamento, realizzati in c.a.v., piani orizzontali, spessore cm. 20,
alleggeriti con polistirolo sp. Cm. 10, D = 10 Kg/mc, armati con traliccio a rete
28
elettrosaldata ed ancorati esternamente alle strutture mediante appoggi e profili
di aggancio.
Modulo standard m 2,4.
Finitura interna liscio da fondo cassero, finitura esterna graffiata colore cemento
naturale.
Pannelli di divisione interna, realizzati in c.a.v., piani orizzontali, spessore cm. 20,
pieni R 120, armati con traliccio e rete elettrosaldata ed ancorati alle strutture
mediante appoggi e profili di aggancio.
Finitura con staggiatura industriale su un alto ed esterna liscia da fondo cassero
colore cemento naturale sull’altro lato.
Sigillatura dei giunti esterni ed interni tra pannello e pannello, realizzata con
sigillante acrilico all’interno e poliuretanico all’esterno, steso sui giunti previa
pulizia delle paretina e creazione della terza parete.
Sigillatura tagliafuoco dei giunti tra i pannelli divisori interni, realizzata con posa di
cordone in lana di vetro R 120, al centro del pannello e sigillatura sui due lati di
questo con sigillante acrilico.
Portali in acciaio di controventamento ai portoni e di sostegno ai pannelli,
costituiti da montanti in UPN ed architrave in HEA opportunamente dimensionati
ed assemblati mediante bulloni, finiti con una mano di antiruggine.
Porte a passo d’uomo
6.5.3. Opere di completamento
6.5.3.1. Pavimentazioni
La pavimentazione è realizzata con massetto di calcestruzzo con interposta
doppia rete elettrosaldata con finitura lisciata e spolverata con graniglia di
29
quarzo, giunti di dilatazione ottenuti con fresatura e interposizione di gomma.
Nella pavimentazione sono posate canalette in materiale termoplastico con
copertura in lamiera zincata forata. Le canalette hanno una doppia funzione,
portare l’aria dei ventilatori sotto il mucchio di compost, e allontanare l’eventuale
percolato che lo stesso rilascia tramite canalizzazioni che confluiscono in un
pozzetto, e tramite tubazione alla vasca di stoccaggio percolato.
Sono previste n° 7 file di canalette ed ogni fila e divisa in tronchi di 20m c.d
6.5.3.2. Finestrature e portoni di accesso, vie di fuga
Finestratura realizzata con pannelli Uglass installati lungo le pareti perimetrali del
capannone per una altezza di 1,5 m.
I portoni di accesso sono del tipo ad a scorrimento ; per le caratteristiche si
rimanda alla specifica tecnica.
I portoncini per gli accessi pedonali sono realizzati secondo le normative
antincendio e sono muniti di maniglioni antipanico.
6.6. EDIFICIO POST-MATURAZIONE
L’edificio destinato alla maturazione del compost è costituito da un capannone
avente dimensioni in pianta di 71 x 22m ed una altezza di 7m per una superficie
complessiva pari 1562 mq.
6.6.1. Fondazioni
Le fondazioni sono realizzate in opera mediante formazioni di plinti in c.a e
collegati con travi rovesce come da disegni allegati.
Pilastri in c.a.v., faccia a vista, lisci di fondo cassero incastrati alla base
mediante inghisaggio nei bicchieri di fondazione, completi di canali discendenti.
Sezione di base cm 50 x 50, lunghezza del fusto m7,5
30
Travi di banchinaggio in c.a.v. vincolati alla sommità dei pilastri mediante attacco
ad innesto e spinotti di ritenuta.
Sezione T. C. /64-80 canale di gronda incorporato nel getto.
Travi di copertura in c.a.v. in costruzione monolitica con anima verticale ,
estradosso pedonabile (cm 60 ) con bordi profilati per l’alloggiamento delle lastre
di copertura
Manto di copertura in lastre di fibrocemento ( senza amianto ) ondulate curve
Ove necessario sono previsti degli agganci per il tamponamento.
All’interno sono ricavate delle corsie mediante erezione di muri in c.a per un
altezza totale di 2,5m.
Le corsie previste sono n° 6 per una lunghezza per ogni corsia di 60m.
6.6.2. Elementi prefabbricati per tamponamento
Pannelli di tamponamento, realizzati in c.a.v., piani orizzontali, spessore cm. 20,
alleggeriti con polistirolo sp. Cm. 10, D = 10 Kg/mc, armati con traliccio a rete
elettrosaldata ed ancorati esternamente alle strutture mediante appoggi e profili
di aggancio.
Modulo standard m 2,4.
Finitura interna liscio da fondo cassero, finitura esterna graffiata colore cemento
naturale.
Pannelli di divisione interna, realizzati in c.a.v., piani orizzontali, spessore cm. 20,
pieni R 120, armati con traliccio e rete elettrosaldata ed ancorati alle strutture
mediante appoggi e profili di aggancio.
Finitura con staggiatura industriale su un alto ed esterna liscia da fondo cassero
colore cemento naturale sull’altro lato.
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Sigillatura dei giunti esterni ed interni tra pannello e pannello, realizzata con
sigillante acrilico all’interno e poliuretanico all’esterno, steso sui giunti previa
pulizia delle paretina e creazione della terza parete.
Sigillatura tagliafuoco dei giunti tra i pannelli divisori interni, realizzata con posa di
cordone in lana di vetro R 120, al centro del pannello e sigillatura sui due lati di
questo con sigillante acrilico.
Portali in acciaio di controventamento ai portoni e di sostegno ai pannelli,
costituiti da montanti in UPN ed architrave in HEA opportunamente dimensionati
ed assemblati mediante bulloni, finiti con una mano di antiruggine.
Porte a passo d’uomo
6.6.3. Opere di completamento
6.6.3.1. Pavimentazioni
La pavimentazione è realizzata con massetto di calcestruzzo con interposta rete
elettrosaldata con finitura grezza. Nel primo tratto della pavimentazione al centro
delle corsie per una lunghezza di circa 20m. sono posate canalette prefabbricate
in cls con copertura in lamiera zincata forata. Le canalette hanno una doppia
funzione, portare l’eventuale aria dei ventilatori sotto il mucchio di compost, e
allontanare l’eventuale percolato che lo stesso rilascia tramite canalizzazioni che
confluiscono in un pozzetto, e tramite tubazione alla vasca di stoccaggio
percolato.
6.6.3.2. Finestrature e portoni di accesso, vie di fuga
Finestratura realizzata con pannelli Uglass installati lungo le pareti perimetrali del
capannone per una altezza di 1,5 m.
I portoni di accesso sono del tipo ad a scorrimento ; per le caratteristiche si
rimanda alla specifica tecnica.
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I portoncini per gli accessi pedonali sono realizzati secondo le normative
antincendio e sono muniti di maniglioni antipanico.
6.7. LOCALI VENTILATORI
L’edificio ventilatori è costruito con mattoni in laterocementizio spessore 20cm
con copertura mediante travi predalles e rete metallica sulla parte perimetrale e
prevista una trave in ca. con sbalzo per velina di coronamento.
Dimensioni in pianta 6,60 x 9,60 altezza 4m. per una superficie totale di 63,36
mq.
Finitura con malta bastarda e intonaco fine:
portone a libro in acciaio al carbonio.
Pavimentazione in battuto cementizio grezzo con doppia rete mettalicasp. 20cm.
6.8. PALAZZINA UFFICI
L’edificio uffici (esistente) è costruito essenzialmente con pilastri in c.a.p. travi di
copertura ad ali di gabbiano in c.a.p., tamponamenti in mattoni pieni e malta di
cemento.
Controsoffitto in cartongesso sostenuto da telaio in profilati di acciai al carbonio.
Serramenti in alluminio anodizzato con vetro a doppia camera e pannello
inferiore in alluminio.
L’edificio servizi, dimensioni in pianta 19,5 x 10,45 m, altezza utile 3 m è
suddiviso in:
33
• N° 1 locale per trasformatori, quadri di media tensione e Power Center, aventi
dimensioni in pianta 5 x 4 ,5m, porta di accesso realizzata in alluminio
anodizzato.
• locale per apparecchiature antincendio, acqua servizi e compressore aria
dimensioni in pianta 14,75 x 4,075 m,
• locale per sala controllo e monitoraggio
• N° 2 locali ad uso ufficio
• N° 2 servizi igienici
• N°2 docce e spogliatoi
Pavimenti e rivestimenti nei servizi igienici e docce eseguiti con piastrelle in
ceramica smaltata.
Pavimento nel locale sala controllo e monitoraggio e cabina trafo del tipo flottante
costituito da telaio in metallo con piedini regolabili, e marmittoni in materiale
termoplastico atossico ignifugo.
Pavimentazione nei rimanenti locali con piastrelle in ceramica smaltata.
Controsoffitto con pannelli di cartongesso
Riscaldamento acqua servizi mediante n°2 scaldaacqua elettrici
I locali antincendio, acqua servizi, compressori , sono compartimentali con pareti
in cartongesso REI 120
6.9. CABINA DI TRASFORMAZIONE
Il locale in cui sono installati il trasformatore, i quadri M.T. e B.T il Power Center
ricavato si trova nella palazzina uffici, con una superficie di mq 5x 4,5 ed una
altezza di 3mt.
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Il locale è segregato sui tre lati da muri rei 120 , sul quarto lato sé installata una
vetrata continua in alluminio anodizzato vetri a doppia camera, pannelli inferiori
in alluminio.
Per l’accesso alla cabina è prevista una porta in alluminio con la parte superiore
a vetro e la parte inferiore con pannello in alluminio
Controsoffitto in cartongesso sostenuto da travature in acciaio al carbonio.
Pavimento di tipo flottante con supporti in acciaio e blocchi di materiale
termoplastico.
6.10. BIOFERMENTATORE
Il biofermentatore è una apparecchiatura in acciaio al carbonio per
caratteristiche, vedere specifica tecnica.
Le fondazione della macchina sono eseguite su pali come da relazione di
calcolo.
L’area di lavoro dell’apparecchiatura è completamente pavimentata.
La pavimentazione è realizzata con massetto di calcestruzzo con interposta
doppia rete elettrosaldata con finitura lisciata e spolverata con graniglia di
quarzo, giunti di dilatazione ottenuti con fresatura e interposizione di gomma. La
pavimentazione e prevista con pendenze verso i pozzetti di raccolta per
l’allontanamento delle acque di prima pioggia e tramite tubazioni convogliate alla
vasca di stoccaggio.
6.11. RAFFINAZIONE
L’edificio di raffinazione è contiguo al fabbricato di post maturazione con le
stesse caratteristiche costruttive e prospettiche.
Le dimensioni in pianta sono22 x22 per una superficie totale di 484 mq ed una
altezza di 8m.
35
La pavimentazione è realizzata con massetto di calcestruzzo con interposta rete
elettrosaldata con finitura grezza. La pavimentazione e prevista con pendenze
verso i pozzetti di raccolta per l’allontanamento di eventuali percolati e tramite
tubazioni convogliate alla vasca di stoccaggio
6.12. FILTRO BIOLOGICO
I Biofiltri sono costituiti da un a struttura di contenimento realizzata in pannelli di
tipo sandwich con doppia lamiera e interposta schiuma poliuretanica .
Struttura portante in profilati di acciaio al carbonio zincati in bagno caldo ancorati
alla pavimentazione mediante bulloni ad espansione.
La vasca cosi realizzata è rivestita con un telo impermeabile che garantisce la
tenuta all’acqua ed alla pressione dell’aria aspirata, realizzato in poliestere
spalmato in PVC
Sul fondo della vasca sono posizionati dei montanti in materiale plastico,
opportunamente spaziati, che sorreggono una serie di griglie in plastica
accostate le une alle altre, in modo da formare una pavimentazione permeabile
all’interno della vasca senza soluzione di continuità. Su questa viene posto il
materiale filtrante.
I supporti garantiscono una altezza al plenum di 500mm Il grigliato sopporta un
carico di 2000 kg/mq.
6.13. VASCA PERCOLATI E PRIMA PIOGGIA
La vasca a servizio della rete di raccolta percolati è realizzata in c.a. ed è
interamente interrata, le sue misure interne sono 8,0 x 4,0 x 4,0 m per un volume
complessivo utile di 128mc. È dotata di un chiusino di ispezione in acciaio al
carbonio zincato da 500x500, e da una apertura per l’installazione della pompa
sommersa per il trasferimento dello stesso.
36
La vasca di raccolta delle acque di prima pioggia, realizzata in c.a., è
interamente interrata, le sue misure interne sono 8,00 x 4,00 x 4,0m per un
volume complessivo utile di 128 mc.
6.14. VASCA ANTINCENDIO
La vasca a servizio della rete antincendio è realizzata in c.a. ed è interamente
interrata, le sue misure interne sono 7,0 x 3,0x 2,5 m per un volume complessivo
utile di 52,5 mc. La vasca è dotata di un chiusino di ispezione, in ghisa,
dimensioni 500 x 500.
6.15. IMPIANTI ELETTRICI
Si rimanda alla relazione di calcolo degli impianti elettrici.
6.16. OPERE COMPLEMENTARI
6.16.1. Strade e piazzali
L’impianto è servito da strade che dal cancello di ingresso conducono fino al
capannone; una strada delimita i capannoni e permette di accedere a tutte le
sezioni dell’impianto.
La viabilità è studiata in modo che gli automezzi in entrata, dopo la pesatura,
raggiungono il portone di accesso alla zona di stoccaggio rifiuti, scaricano i rifiuti
e proseguono intorno al capannone, per non intralciare la movimentazione di
eventuali altri automezzi presenti, e proseguono poi verso l’uscita, passando dal
controllo di pesatura.
Le strade sono larghe 6 m, e sono realizzate con una massicciata in tout venant
di cava, strato di conglomerato bituminoso (binder) tappeto di usura in
conglomerato bituminoso, cordonatura con elementi prefabbricati in CLS
vibrocompresso, retti e curvi, lisci e bocciardati.
E’ prevista un’area di circa 200 mq destinata a parcheggi.
37
6.16.2. Sistemazione a verde
Le aree non utilizzate per gli impianti tecnologici e di servizio e non asfaltate
sono sistemate a verde.
38
7. IMPIANTI AUSILIARI
7.1. RETI FOGNARIE E RELATIVI TRATTAMENTI
I flussi d'acqua che si originano all'interno dell'area sono costituiti da :
• Acque meteoriche da strade e piazzali
• Acque di processo,
• Acque reflue domestiche
• Acque bianche dai tetti
Il sistema di regimazione delle acque reflue consente di separare questi flussi.
a) Acque meteoriche strade e piazzali,
Le acque piovane raccolte nelle strade e piazzali sono collettate mediante
caditoie stradali poste a distanza di circa 20-30 m una dall’altra. La fognatura è
realizzata con tubazioni in PVC, serie pesante, con diametro variabile fra i 160-
400 mm. La pendenza media della fognatura è di circa il 5%o, Le condotte sono
posizionate mediamente sotto il piano campagna di circa 1 m.
Le acque provenienti dalle strade poste sul versante alto vengono convogliate
alla vasca di stoccaggio posta in discarica.
Le acque del versante basso sono convogliate nella vasca dell’impianto, per i
primi 5 mm quelle superiori tramite by-pass sono scaricate direttamente.
Le acque contenute nella vasca tramite pompa sono inviate alla vasca di
stoccaggio della discarica.
b) Acque di processo (rete percolati)
Le acque provenienti dalle zone adibite al trattamento dei rifiuti (percolati) e
quelle derivanti dai processi di trattamento dell’aria esausta proveniente dal
capannone di ricezione sono raccolte da una rete fognaria dedicata a questo tipo
di reflui e inviati alla subirrigazione della discarica. I percolati provenienti
dall’edificio di maturazione, post maturazione sono invece inviati alla vasca di
stoccaggio.
39
Tramite pompa e tubazione dedicate saranno inviati alla subirrigazione della
discarica.
La rete fognaria è realizzata in PVC pesante, con diametri variabili fra i DN160 e
250 Dei pozzetti, con chiusino carrabile in ghisa, di controllo sono posizionati a
circa 20-30 m uno dall’altro. La pendenza media della fognatura è di circa il 5%o.
Le condotte sono posizionate mediamente sotto il piano campagna di circa 1 m.
c) Acque reflue domestiche
Le acque nere provenienti dai servizi igienici, dopo essere transitati in una vasca
imhoff sono convogliate tramite tubazioni nella rete percolati.
d) Acque bianche
I pluviali che raccolgono le acque dei tetti sono realizzati in PVC, diametro 110,
con pozzetti per pluviali al piede di ogni calata, la rete è realizzata in PVC, serie
pesante, con diametri variabili fra i 250 ed i 400 mm. Dei pozzetti, con chiusino
carrabile in ghisa, di controllo sono posizionati nei punti di variazione di direzione.
La pendenza media della fognatura è di circa il 5%o. Le condotte sono
posizionate mediamente sotto il piano campagna di circa 1 m. Le acque così
raccolte, sono scaricate superficialmente all’esterno dell’impianto.
7.2. APPROVVIGIONAMENTO E DISTRIBUZIONE ACQUE INDUSTRIALI
E POTABILI
L’acqua necessaria agli usi dell’impianto è tutta derivata dall’acquedotto cittadino.
Dall’acquedotto comunale si prevede una derivazione in PEAD, di 2” per
alimentare i servizi igienici, la vasca antincendio e la vasca acqua servizi.
Quest’ultima serve sia i vari utilizzi di acqua di processo, impianto di
abbattimento odori, manichette di lavaggio aree operative, eventuale irrigazione.
40
7.3. IMPIANTO ANTINCENDIO
L’impianto antincendio è costituito da un anello in PEAD 4” che contorna
interamente i capannoni di trattamento. Lungo l’anello sono posizionati le
attrezzature per l’estinzione degli incendi.
La rete antincendio è messa in pressione da una stazione di pompaggio
costituita da 3 pompe, per la descrizione delle quali si rimanda alla Specifica
Tecnica.
Dettagli sull’impianto antincendio sono riportati sulla relazione inviata al
comando Provinciale dei VV.F di Livorno già approvato dallo stesso Comando, di
cui si allega parere