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Quale crescita? Dagli indicatori di sviluppo economico alle misure di sviluppo umano Enrica Chiappero-Martinetti, Università di Pavia Scuola di cultura politica, Casa della Cultura, Milano, 16 marzo 2013

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Quale crescita? Dagli indicatori di sviluppo economico alle misure di

sviluppo umano

Enrica Chiappero-Martinetti, Università di Pavia

Scuola di cultura politica, Casa della Cultura, Milano, 16 marzo 2013

I limiti del PIL

«Per troppo tempo e in misura troppo intensa abbiamo subordinato i valori individuali e collettivi alla mera accumulazione dei beni materiali. Il nostro Prodotto interno lordo (Pil) include anche l’inquinamento dell’aria e la pubblicità delle sigarette, e le ambulanze per sgombrare le carneficine sulle nostre strade. Comprende le serrature speciali per le nostre porte e le prigioni per la gente che le viola. Conteggia la distruzione delle sequoie e la perdita delle nostre bellezze naturali nell’urbanizzazione caotica. Al tempo stesso, il Pil non tiene conto della salute dei nostri bambini, della qualità dell’educazione o della gioia dei loro momenti di svago. Non include la bellezza della nostra poesia, la forza dei nostri matrimoni, l’intelligenza del nostro dibattere pubblico o l’integrità delle nostre autorità. Non misura né il nostro spirito né il nostro coraggio, e neppure la nostra devozione al Paese. In poche parole, misura tutto, fuorché quello che rende la vita degna di essere vissuta. Ci può dire tutto dell’America, tranne il perché siamo orgogliosi di essere americani.» (R.Kennedy, 1968)

Migliorare il PIL?

• Perché preservare questa misura: perché segue criteri definiti internazionalmente che favoriscono la confrontabilità tra i Paesi

• Come migliorarla: valutare il Prodotto interno al netto dei consumi di capitale; corredare la contabilità nazionale con «conti satellite»

• In alternativa: reddito disponibile per le famiglie (GNI-Gross Net Income) corretto per tener conto dei servizi pubblici, del lavoro domestico, del tempo libero

• Considerare i valori mediani anziché (o accanto a quelli) medi

• Focus sulla crescita ma insufficiente attenzione alla sostenibilità dei processi di crescita (decrescita?)

Tenere conto della sostenibilità

• La sostenibilità rispecchia lo “stato patrimoniale” di un sistema Paese a cui occorre includere le variazioni del: – capitale economico

– capitale ambientale e la biodiversità

– capitale umano (livelli di educazione e qualità della formazione)

– capitale sociale (reti di relazioni, adesione ai valori collettivi)

• Multidimensionalità e difficoltà di individuare un solo indicatore rappresentativo per riflettere queste componenti

• Sostenibilità sociale e non solo ambientale (migrazione e integrazione; diseguaglianze e coesione sociale; intensificarsi di fenomeni di povertà assoluta e relativa)

Alcuni passaggi del dibattito

• Dagli anni ‘70: letteratura su indicatori economici e indicatori sociali ed estensione ad aspetti ambientali

• Dal 1990: critiche al PIL/crescita economica e proposta di indicatori di sviluppo umano (UNDP)

• Dal 2000: letteratura su happiness e benessere soggettivo

• Stato attuale del dibattito: tra difensori degli indicatori di contabilità nazionale e della metrica economica e ampio consenso in favore della multidimensionalità. Ma quale? E come?

Diversi approcci metodologici

Modificazione dei tradizionali indicatori economici per includervi aspetti fino ad ora trascurati: es. ‘green accounting’: Index of Sustainable Economic Welfare, Adjusted Net Savings and Sustainable National Income. “Dashboard” di indicatori e/o indicatori target: indicatori di varia natura (monetari e non, soggettivi ed oggettivi): es. JRC-EU; World Bank; Indicatori strutturali europei (agenda di Lisbona); Millennium Development Goals (e dibattito su post-2015 MDGs) Costruzione appositi indici sintetici: problemi aperti: selezione delle dimensioni e degli indicatori che si vogliono considerare; individuazione dei pesi da assegnare; metodo di aggregazione per pervenire all’indice composito (in genere, normalizzato tra 0 e 1 o tra 0 e 100). Esempi: Human Development Indexes, Environmental Performance Index Aggregazione di indicatori non-monetari Indicatori fisici quali ad es. Ecological Footprint Misure dirette di benessere, felicità o qualità della vita: includono valutazioni oggettive e percezioni soggettive relative ad aspetti quali la casa, il lavoro, le relazioni sociali, la salute, l’istruzione. Es. Scuola scandinava e scuola americana

Proliferazione di indicatori compositi

Diversi scopi

• Critica alla visione tradizionale di benessere e di progresso (e a come viene misurato)

• Sensibilizzazione dell’opinione pubblica rispetto ad alcuni problemi

• Graduatorie (tra paesi, regioni, città etc)

• Guida per le politiche pubbliche

• Monitoraggio e valutazione di alcuni fenomeni critici

Alcune iniziative recenti

• 2001, OECD, Beyond-GDP initiative, • 2007, dichiarazione di Istanbul (OECD; EU, UNDP,

WB), Global project on measuring the progress of societies, «necessità di intraprendere la misurazione del progresso sociale in ogni paese, andando oltre le misure economiche convenzionali come il PIL pro-capite»

• 2008, Sarkozy: Commissione sulla misurazione della performance economica e del progresso sociale (Stiglitz, Sen, Fitoussi), rapporto finale 2009

Quali e quante dimensioni di benessere?

1) Ambiente

2) Salute

3) Benessere economico

4) Istruzione e formazione

5) Lavoro e conciliazione dei tempi di vita

6) Relazioni sociali

7) Sicurezza personale

8) Benessere soggettivo

9) Paesaggio e patrimonio culturale

10) Ricerca e innovazione

11) Qualità dei servizi

12) Politica e istituzioni

Quali e quante dimensioni di benessere? (2)

Commissione Sarkozy 1) Ambiente

2) Salute

3) Benessere materiale

4) Istruzione

5) Attività personali e lavoro

6) Relazioni sociali

7) Insicurezza economica e fisica

8) Partecipazione politica e governance

Quali e quante dimensioni di sviluppo?

Millennium Development Program 1) Povertà estrema e fame

2) Istruzione primaria universale

3) Uguaglianza di genere e promozione del ruolo delle donne

4) Mortalità infantile

5) Salute materna

6) HIV/AIDS, malaria e altre malattie (tubercolosi)

7) Sostenibilità ambientale

8) Partenariato mondiale per lo sviluppo

I rapporti sullo sviluppo umano

• UNDP: United Nations Development Programme HDRO: Human Development Report Office

Fondatore: Mabub ul Haq

Ispiratore: Amartya Sen

• Dal 1990, 22 rapporti (l’ultimo pubblicato il 14 marzo 2013)

http://hdr.undp.org/en/

Gli indici di sviluppo umano di UNDP

INDICE DI SVILUPPO UMANO (HDI)

Risultati raggiunti da un paese (o da una società) in tre dimensioni

fondamentali dello sviluppo umano: 1. Vivere una vita lunga e sana Aspettativa di vita alla nascita Indice di

longevità

2. Conoscenza anni medi + anni attesi di scolarizzazione Indice di educazione [in passato: alfabetizzazione adulti + tasso lordo di iscrizione congiunta]

3. Standard di vita dignitoso log del reddito lordo nazionale pro-capite US$ (PPA) Indice di reddito [in passato: GDP, Prodotto interno lordo]

Alcune cifre (HDR 2011)

Best performers

Worst performers

ITALIA

Norvegia 0,943 Ciad 0,328 2011 0,874 (24°)

Australia 0,929 Mozambico 0,322 2010 0,873 (23°)

Paesi Bassi 0,910 Burundi 0,316 2000 0,825

Stati Uniti 0,910 Niger 0,295 1990 0,764

Nuova Zelanda

0,908 Congo RD 0,286 1980 0,717

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INDICE DI SVILUPPO UMANO aggiustato per

tener conto della diseguaglianza (IHDI)

- utilizza indagini campionarie e tiene conto della diseguaglianza tra individui (classi di età nel caso di speranza di vita)

- Calcolato per 134 paesi

- Assume valori compresi tra 0 e 1. In assenza di diseguaglianza HDI=IHDI (HDI sviluppo “potenziale”; IHDI sviluppo effettivo); HDI-IHDI= human development loss (24% globalmente);

Alcune cifre (HDR 2011)

Best performers

Worst performers

ITALIA

Norvegia 0.890 Rep. Centrafricana

0.204 2011 0.779 (26°)

Australia 0.856 Sierra Leone 0.196 2010 0.752 (28°)

Germania 0.851 Ciad 0.196 Loss 2011 -10,9%

Paesi Bassi 0.846 Niger 0.195 Loss 2010 -12%

Islanda 0.845 Congo RD 0.172

1. Salute Tasso mortalità materna + tasso di fertilità adolescenti Indice di salute riproduttiva della donna

2. Empowerment M e F con almeno istruzione secondaria + anni attesi di scolarizzazione + M e F in parlamento Indice di empowerment

3. Mercato del lavoro M e F tasso di partecipazione alla forza lavoro Indice di partecipazione al mercato del lavoro

- Calcolato per 145 paesi

- Assume (in teoria) valori compresi tra 0 (nessuna diseguaglianza) e 1; interpretazione: % di perdita nella realizzazione dell’eguaglianza

GII Italia, 2011: 0,124 (15° posto)

database: http://hdr.undp.org/en/statistics/gii/

INDICE DI SVILUPPO UMANO

correlato al genere (GII)

Alcune cifre

Best performers

Worst performers

ITALIA

Svezia 0.049 Afghanistan 0.707 2011 0.124 (15°)

Paesi Bassi 0.052 Congo RD 0.710 2010 0.251 (9°)

Danimarca 0.060 Mali 0.712

Svizzera 0.067 Niger 0.724

Finlandia 0.075 Ciad 0,735

- Introdotto nel 2010 misura la povertà nelle tre dimensioni fondamentali dell’ISU (salute, istruzione, standard di vita) attraverso 10 indicatori

- Calcolato su micro-dati

- Tiene conto della % di famiglie povere e dell’intensità media delle privazioni (famiglia povera in senso multidimensionale se carente in oltre 30% delle privazioni considerate)

Calcolato per 109 paesi

database: http://hdr.undp.org/en/statistics/mpi/

L’INDICE DI POVERTA’ MULTIDIMENSIONALE

(MPI)

Worst performers

Alcuni riferimenti utili in merito agli indici di benessere

Da parte di organismi internazionali:

• HDIs – Human development Indexes (IHDI, GDI, MPI),

Human Development Report Office,UNDP:

http://hdr.undp.org/en/

• OECD – Better Life Index

http://www.oecdbetterlifeindex.org/

• World Bank – Measuring the wealth of Nations (ambiente)

http://data.worldbank.org/topic/environment

Indici di benessere (2)

Altre iniziative a livello internazionale

• Gallup-Healthways Well-Being Index; USA: http://www.well-beingindex.com/

• Canadian Index of Wellbeing https://uwaterloo.ca/canadian-index-wellbeing/

• Friends of the Earth: Index of sustainable economic welfare (ISEW)

http://www.foe.co.uk/community/tools/isew/

• Gross National Index of Happiness, Bhutan http://www.grossnationalhappiness.com/

Indici di benessere (3)

ONGs e think-tanks • NEF (New Economic Foundation):

– National account of well-being http://www.nationalaccountsofwellbeing.org/learn/measuring/indicators-overview.html

– Happy Planet Index http://www.happyplanetindex.org/

• The OXFAM Humankind Index for measuring Scotland’s prosperity

http://policy-practice.oxfam.org.uk/our-work/poverty-in-the-uk/humankind-index

Indici di benessere (4)

In Italia:

• BES - Benessere Equo e Sostenibile (BES): Comitato CNEL-ISTAT

http://www.misuredelbenessere.it/fileadmin/upload/docPdf/BES.pdf

• QUARS, Sbilanciamoci http://www.sbilanciamoci.org/quars/

• PIQ – Prodotto interno di qualità, Symbola & Unioncamere, http://www.symbola.net/html/article/PIQ

Utili datasets…

• World Database of Happiness http://www1.eur.nl/fsw/happiness/

• EU social indicators http://ec.europa.eu/social/main.jsp?catId=756&langId=en

http://epp.eurostat.ec.europa.eu/portal/page/portal/eurostat/home/

• UNEP (dati ambientali) http://geodata.grid.unep.ch/

• European social surveys (ESS) http://www.europeansocialsurvey.org/

…e websites

• OECD: http://www.oecd.org/statistics/

• International Society for Quality of Life Studies (ISQOLS) http://www.isqols.org/

• JRC – Joint research centre, EU http://ipsc.jrc.ec.europa.eu/?id=739

• The redefining progress website http://www.redefiningprogress.org/projects/gpi/

• European values study http://www.europeanvaluesstudy.eu/

• Millennium Development Program http://www.un.org/millenniumgoals/

• L’iniziativa Wikiprogress (piattaforma globale su misure di progresso) www.wikiprogress.org