capitale sociale
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Breve ricerca sul capitale sociale, basato su un paper di Carlo TrigiliaTRANSCRIPT
““Il Capitale Sociale”Il Capitale Sociale”
Un approfondimento di Alex Menietti, Arianna Spruzzola,Francesca Bertagna ed Alida Prola.
Basato sul paper di Carlo Trigilia“Capitale sociale e sviluppo locale”
Che cos'è il capitale sociale?
Non c'è una risposta univoca, in quanto si possono attribuire vari significati a questa espressione.
1. Il capitale sociale è sinonimo di capacità di cooperazione, fiducia e coscienza civica; è molto vicino, dunque, a una forma particolare di cultura locale.
2. Il capitale sociale è un indicatore sintetico di ricche economie esterne materiali e immateriali.
3. Il capitale sociale è altresì la rete di relazioni che lega soggetti individuali e collettivi, che può alimentare la cooperazione e la fiducia, oltre che la produzione di economie esterne; tuttavia può anche ostacolare tali esiti favorevoli per lo sviluppo locale
alex
Approccio al capitale sociale
Il primo a fare un uso esplicito di questo concetto è Bourdieu, negli anni '60.Il concetto verrà ripreso con maggior peso da James Coleman agli inizi degli anni '90.
Tuttavia, per affrontare meglio il tema, si prende in considerazione ancora una volta Max Weber, in particolare il suo “Gesammelte Aufsatze zur Religionsoziologie” (Sociologia della religione) del 1920-21, in cui ci si riferisce al capitale sociale pur senza riconoscerlo esplicitamente.
Weber analizza la setta dei Battisti (protestanti)
battezzamento avviene immergendosi, vestiti, nell'acqua gelida
si attestano le qualità morali dei battezzandi, considerate essenziali
I Battisti danno il supporto ai nuovi membri, anche tramite prestiti economici. I membri hanno spesso altre fedi religiose, ma ciò non importa, viste le loro grandi virtù morali
Notevole influenza delle sette protestanti sullo sviluppo economico americano
PROIl capitale sociale favorisce gli scambi, sia in termini di credito che di rapporti tra imprese, o tra imprese e clienti finali. Per utilizzare termini economici, si può dire che abbassa i costi di transazione: grazie al capitale sociale diminuisce infatti l'opportunismo degli individui.
CONTROLe reti possono essere anche sfruttate come strumento per aggirare o eludere la concorrenza, quindi il capitale sociale rischia di ridurre l'efficienza tramite la collusione. C'è anche il rischio di capitalismo politico (appalti, concessioni, sussidi, impieghi, ...), qualora non ci sia la certezza e la prevedibilità del diritto (e questo è alla base del capitalismo moderno, basato sul mercato).
Max Weber
Per definire al meglio che cos'è il capitale sociale, allora, possiamo fare riferimento alla definizione che ci fornisce Coleman nel suo “Foundation of Social Theory” (1990):
Il capitale sociale si può allora considerare come l’insieme delle relazioni sociali di cui un soggetto individuale (per esempio un imprenditore o un lavoratore) o un soggetto collettivo (privato o pubblico) dispone in un determinato momento.Attraverso il capitale di relazioni si rendono disponibili risorse cognitive, come le informazioni, o normative, come la fiducia, che permettono agli attori di realizzare obiettivi che non sarebbero altrimenti raggiungibili, o lo sarebbero a costi molto più alti. Spostandosi dal livello individuale a quello aggregato, si potrà poi dire che un determinato contesto territoriale risulta più o meno ricco di capitale sociale a seconda che i soggetti individuali o collettivi che vi risiedono siano coinvolti in reti di relazioni più o meno diffuse.
Il capitale sociale è stato oggetto di studio a partire dagli anni '20.Vi sono molte definizioni del capitale sociale, tra esse anche contrastanti, ma tutte condividono un elemento: il carattere relazionale.
Nel corso degli anni l'interesse sullo studio del capitale sociale subisce una limitazione.Al centro dell'attenzione, ora, vi sono:
- la burocratizzazione dell'impresa- la ripoliticizzazione dell'economia- fordismo e keynesismo
Il fordismo cambia il tipo di organizzazione nelle imprese. La parola chiave è stabilità.
- Si passa dalla gerarchia al mercato- Dagli imprenditori ai manager- Si internalizzano le diverse fasi produttive- Si attua un controllo sul mercato del lavoro e dei beni
francesca
Secondo Keynes, altri due fattori che influiscono sono:- l'organizzazione aziendale a livello micro- le politiche dello Stato a livello macro
Con la crisi del modello fordista e keinesiano, gli studiosi tornano a interessarsi del capitale sociale.Nelle nuove organizzazione aziendali, le parole chiave sono flessibilità e qualità.
La nuova organizzazione avviene dapprima nelle piccole e medie imprese, successivamente anche nelle grandi multinazionali.
L'importanza del capitale sociale è sottolineato dalle crescenti reti di relazioni che si sviluppano in diverse aree del mondo.
Uno dei fattori che ha influito positivamente sulla crescita del capitale sociale è stata la globalizzazione, che ha portato:
- Conseguenze positive: le imprese possono avere relazioni anche con imprese al difuori del proprio ambito locale;
- Conseguenze negative: le imprese che non riescono adadattarsi alla crescenteinnovazione vengono indebolite.
Lo studio principale degli scienziati sociali sul capitale sociale riguarda le conseguenze positive che questo ha sullo sviluppo economico.
Ciò avviene grazie a:
- rapporti fiduciari tra imprese- circolazione di informazioni- sviluppo di conoscenze tacite
Il capitale sociale può anche influenzare positivamente il capitale fisico e quello finanziario, necessari entrambi per lo sviluppo del territorio.
John Maynard Keynes
DEFINIZIONE DI CAPITALE SOCIALEIN RELAZIONE ALLO SVILUPPO LOCALE
TRIGILIA
Il concetto di CAPITALE SOCIALE si compone di molteplici aspetti e le sue conseguenze sullo sviluppo territoriale sono di non agevole interpretazione; il capitale sociale é una nozione situazionale e dinamica e le sue influenze dipendono dal contesto in cui opera, mutando in funzione del tempo.
COLEMAN
Il CAPITALE SOCIALE consiste nel capitale di relazioni attraverso il quale é possibile trasmettere informazioni e risorse cognitive, permettendo ai soggetti della rete di ottenere obiettivi in modo semplice, veloce e meno costoso.
alida
PREMESSA
Il concetto di capitale sociale e la sua introduzione nel corpo disciplinare sociologico - economico risalgono alla fine degli anni Settanta.
Lo sviluppo locale non è identificabile con un determinato modello di organizzazione produttiva. I sistemi locali sono sempre più influenzati da fattori competitivi immateriali e relazionali, attivabili solo attraverso la capacità di cooperazione degli attori.
CAPITALE SOCIALE E SVILUPPO ECONOMICO
L'esistenza di relazioni di appartenenza religiosa, etnica, politica o di altro tipo, può servire da base per la crescita di forme di capitale sociale, che creino valore economico. Ciò non esclude, come nota Coleman, che questa valorizzazione non si realizzi.
L'idea di concepire il capitale sociale come sottoprodotto di relazioni sociali extra-economiche, presenti in un territorio, spiega le indagini condotte da Putnam e Fukuyama.
Queste indagini portano ad identificare il capitale sociale come una particolare cultura che favorisce la cooperazione e mettono in rilievo il suo radicamento nella storia precedente di un territorio.
Questa prospettiva comporta due rischi.
1° RISCHIO 2° RISCHIO
Se il capitale sociale é visto essenzialmente in termini di una cultura cooperativa, di un tessuto fiduciario, si corre il pericolo di una spiegazione generica delle sue origini e di una sottovalutazione del ruolo dei fattori politici nel riprodurre e orientare il capitale sociale.
Difficoltà di distinguere tra effetti positivi del capitale sociale per lo sviluppo locale e atri che, invece, hanno conseguenze favorevoli per i detentori del capitale ma negative per lo sviluppo.
Per evitare questi due tipi di rischi può essere più produttivo non interrogarsi sulle origini ma sulle condizioni di impiego ai fini di sviluppo del capitale sociale, tenendo conto della varietà di origini che esso può avere.
1° ALTERNATIVA
Una prima alternativa potrebbe essere quella di chiedersi in che modo la politica favorisca la trasformazione del capitale sociale in risorse positive o meno per lo sviluppo locale.
2° ALTERNATIVA
Una seconda alternativa é il mercato:Una volta avviato un principio di sviluppo, la pressione della concorrenza di mercato limita continuamente le possibili conseguenze negative del particolarismo, muovendosi su 2 fronti.In primo luogo, tende a sanzionare i comportamenti poco efficienti; in secondo luogo, manda dei segnali che sollecitano ad aggiornare e ridefinire il capitale sociale.
Queste osservazioni suggeriscono che il rapporto tra capitale sociale e sviluppo locale è complesso e mutevole nel tempo, e non é riducibile all'impatto positivo di una cultura favorevole alla cooperazione.Cruciale é il ruolo della politica nel mediare il rapporto tra reti e mercato.
Si può influire sul Capitale Sociale?
CS come Reti di relazioneAree arretrate
Azione politica consapevoleCreazione di nuove reti
arianna
AZIONI
Politica
consensoselezione amministratorimodernizzazione
AZIONI
Politiche
teorie
pratiche
SVILUPPO LOCALE
• Apprendimento
• Conoscenze
Promozione capitale umano
Valorizzazione risorse nascoste
Accrescimento di infrastrutture e
servizi
CAPITALE SOCIALE COME RISORSA STRATEGICA
competitività
integrazione del mercato
• Sostegno finanziario • Sostegno organizzativo
• Impegno di attori extralocali
CONCLUSIONI
• Capitale Sociale e ruolo dello Stato
• Embedded autonomy(Evans 1995)
GRAZIE! GRAZIE!
…DI ESISTERE ☺