qua la zampa. breviario legale pratico per cani, gatti e altri animali

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QUA LA ZAMPA BREVIARIO LEGALE E PRATICO PER CANI, GATTI E ALTRI ANIMALI EDGAR H. MEYER STEFANO APUZZO

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Breviario legale pratico per cani, gatti e altri animali

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Page 1: Qua la zampa. Breviario legale pratico per cani, gatti e altri animali

QUALA ZAMPABREVIARIO LEGALE E PRATICOPER CANI, GATTI E ALTRI ANIMALI

EDGAR H. MEYERSTEFANO APUZZO

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Stiamo uscendo di casa, di fretta. Oppure torniamo dal lavoro, stanchi esfiniti. Il nostro cagnone si stende apatico esattamente davanti alla porta,oppure ti si scaglia addosso leccandoti con tutto il suo peso. E, con la scri-vania tutta colma di carte, il gatto vi si piazza esattamente in mezzo.Sfaccendati? Dispettosi? No. Si tratta di un raffinatissimo meccanismoistintivo. In una vita di relazione, in cui uno dipende dall’altro, un part-ner cerca conferme quotidiane sulla disponibilità a proseguire la convi-venza, a rafforzarla, sottoponendolo a piccole, ingenue prove. È solo unlato, tenero e poco conosciuto, della convivenza con i nostri amici a quat-tro zampe. Queste sono prove che si superano con l’affetto.Ci sono ben altre prove di pazienza che vanno sostenute da chi vive conun cane, un gatto, in città, o vuole viaggiare con lui. Divieti, regole, al-cune assurde, altre antiquate, comportamenti da tenere, posti da sceglie-re, diritti da conoscere. Queste difficoltà si superano solo raccogliendoinformazioni, e attraverso questo manuale abbiamo provato a darne,puntuali, precise, varie e aggiornate. Ogni piccola gioia quotidiana, eogni piccola prova, sarà così più facile da affrontare.

E.M. e S.A., marzo 2006

Introduzione

Ecoalfabeto – i libri di GaiaPer leggere la natura, diffondere nuove idee, spunti inediti e originali. Spie-gare in modo accattivante, convincente. Offrire stimoli per la crescita perso-nale. Trattare i temi della consapevolezza, dell’educazione, della tutela dellasalute, del nuovo rapporto con gli animali e l’ambiente.

i libri di

Gaia Animali & Ambiente

Le emissioni di CO2 conseguenti alla produzione di questo libro sono

state compensate dal processo di riforestazione certificato

Impatto Zero®

con il contributo di

C’è una sola cosa che tutto l'oro del mondonon potrà mai comprare: un cane che scodinzola felice.Ed è perciò che a tutti gli animali del mondoquesto libro è rispettosamente dedicato.

Un pensiero riconoscente va a Mordillo, Tella e Andy, a Miki, a Sofi, a Nana, a Calimero e Picchio, tutti capaci, nella loro diversità, di donare gioia.E un altro pensiero corre a Cristina, al borzoy Vladimiro, al piccolo Ivan, a Lolita, Arturo e Nuvola.

© 2005 Edgar H. Meyer, Stefano Apuzzo© 2006 Stampa Alternativa/Nuovi Equilibri

Quest'opera è rilasciata con licenza Creative Commons Attribuzione-Noncommerciale-Non opere derivate. Per il testo integrale della licenza si veda:http://www.creativecommons.it/Licenze/LegalCode/by-nc-ndhttp://creativecommons.org/licenses/by-nc-nd/2.5/ (originale inglese)

direttore editoriale: Marcello [email protected]

Ecoalfabetocollana diretta da Stefano Carnazzi

StampaGraffiti – Roma

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AbbandonatoL’asfalto bolle. Il sole picchia. Sulla strada, un cane barcollante. Qualche automobilista frena, qualcuno strombazza. Ogni volta il quat-trozampe sussulta impaurito, e tenta ancora di attraversare. Quantevolte ci è capitato di assistere a una scena simile? Cosa fare, per presta-re soccorso all’animale? Anzitutto, bisogna prenderlo. Per fare ciò è ne-cessario infondere fiducia al cane. Come? Per esempio, chiamandolorestando accucciati. Evitare, assolutamente, i movimenti bruschi e gliscatti. Spaventano l’animale. Bisogna muoversi lentamente. Se il cane èdiffidente, dobbiamo essere disposti a perderci anche delle mezz’ore.Bisogna avere pazienza. Parlare col cane. Tranquillizzarlo. Tentare pia-no di avvicinarlo e accarezzarlo. È del tutto controproducente corrergliincontro. Naturalmente, fondamentale è toglierlo dalla situazione di ri-schio. È necessario attrarlo verso un’area sicura, come ad esempio inmezzo a un campo, e allontanarlo dalla strada. L’ideale sarebbe di ave-re sempre in auto una scatoletta di cibo e un guinzaglio. Offrire del ci-bo è spesso la mossa giusta. È aggressivo/impaurito.Se il cane è impaurito o aggressivo è indispensabile l’apporto dell’ac-calappiacani o dei vigili urbani. Bisogna allora circoscrivere l’animalein un’area ben definita per poi telefonare alla ASL o alla polizia locale.Se è orario festivo o di chiusura degli uffici, nelle grandi città, si tro-veranno solo i vigili urbani. Solo loro sono autorizzati a chiamare lepersone reperibili, ovvero gli addetti all’accalappiamento. Che devo-no sempre essere a disposizione. Bisogna insistere, dicendo semplice-mente di aver visto un cane attraversare più volte la strada, con grave

Cani e gattiquotidiani

Ringraziamenti Grazie di cuore a Alessandra Corbella di Diamoci la Zampa, a Lorena Ma-stio, Valentina Verga e Debora Froldi di Gaia – Animali & Ambiente e a Pie-tro Mezzi, Assessore ai diritti degli animali della Provincia di Milano e Ma-rina Spanò dell’Ufficio Diritti Animali della Provincia di Milano; grazie aAntonio Marasco di www.bau.it, al sindaco di Opera, Alessandro Ramazzot-ti, e al sindaco di Rozzano, Massimo D’Avolio; a Cristina Morelli dei Verdie a Enrico Moriconi, presidente dell’associazione Veterinari per i Diritti Ani-mali, alla giornalista Lidia Cannatella. È stato importante, per perfezionarequesto libro, il lavoro dell’avv. Emanuela Pasetto e dell’avv. Stefania Mani-scalco. Spunti originali e interessanti sono provenuti da Stefano Cagno, daChristina Bonetti, da Mauro Cervia e Fabio Borganti. E, per concludere pro-prio come s’è iniziato, cioè con il cuore, grazie a Daniela Bellon.

Edgar H. Meyer, giornalista, presidente di Gaia animali & ambiente Onlus,portavoce di Diamoci la Zampa, consulente dell’Ufficio Diritti Animali dellaProvincia di Milano, segretario generale di Stòà – centro studi per la storia del-l’ambiente, vicepresidente di EtnoMedia – giornalisti per l’integrazione, ha fat-to dell’ambientalismo e dell’animalismo una scelta professionale e di vita. E’autore di diverse pubblicazioni, tra cui Fido non si Fida (Stampa Alternativa), Ipionieri dell’ambiente (Carabà), Storia ambientale, una nuova frontiera storiogra-fica (Teti editore). www.gaiaitalia.it - www.edgarmeyer.it

Stefano Apuzzo, giornalista, già parlamentare, portavoce di Gaia animali &ambiente Onlus, presidente di Pro Africa, assessore del Comune di Rozzano,consigliere al Comune di Opera, ha fatto approvare importanti leggi e regola-menti di tutela degli animali e dell’ambiente, impegnato nella cooperazione in-ternazionale con Amici della Terra Lombardia. E’ autore di diversi libri, tra cuiAnimali a(r)mati, Fido non si fida, Quattrosberle in padella (Stampa Alternati-va), Anche gli animali vanno in paradiso (Edizioni Mediterranee), Zampe Puli-te (Costa&Nolan). www.stefanoapuzzo.it - www.proafrica.it

Entrambi sono redattori del mensile “Pets, amici animali”.

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so animali riempiti di antibiotici, cortisonici, psicofarmaci per reggerealla barbara «prova della vetrina», per giungere indenni all’acquisto daparte di famigliole ignare. Le stesse famigliole che, quando si rende-ranno conto di dover spendere un capitale in cure veterinarie, avendoa che fare con un animale malato, instabile (e quindi potenzialmentepericoloso), non indugeranno alla prima pipì sul tappeto, a una rin-ghiata al bimbo o alla prima gita fuori porta ad abbandonare il cuccio-lo al suo crudele destino.L’acquisto di un animale può essere la causa prima del suo abbandono.

Il nuovo cane arriva in casa. Come accoglierlo1) In canile? Accogliere un amico in famiglia è una buona idea. Pertante buone ragioni. Una di queste è che è l’occasione di salvare unavita, liberare un piccolo amico che sta in prigione con una storia disofferenza e abbandono. I cuccioli o i cani anche anziani riscattati daun canile, di taglia piccola o grande, sono sempre più affettuosi, doci-li... come se fossero riconoscenti. Certo, alcuni no. Alcuni hanno sof-ferto talmente da non essere più capaci di fare amicizia con l’uomo.Non ci credono più, non possono. Ebbene, se abbiamo coraggio (epreparazione, e tempo), è possibile adottare un cane più difficile. Efargli una bella terapia intensiva di riabilitazione. A base d’affetto.2) Eccolo a casa, il randagio. L’ex-randagio, cioè. Gli riserviamo unposto accogliente e tranquillo per la cuccia, in modo che possa avereuno spazio tutto per sé dove ambientarsi piano piano. Giù dai divanie dal letto! Lo accompagneremo dove non si senta costretto (quindinon sotto un tavolo o in un posto chiuso sui tre lati). Non lo soffo-chiamo di attenzioni ma aspettiamo che si senta a suo agio. Lascia-mogli il tempo di acquisire fiducia, aspettando che sia pronto a fareamicizia. La pappa, due volte al giorno; e, sempre, dell’acqua pulita adisposizione. Le prime passeggiate saranno molto brevi ma frequenti.Brevi perché non dovrà ricevere troppi stimoli tutti insieme: nuoviamici umani, nuova casa, nuovi marciapiedi, nuovi parchi, nuoviamici cani... che confusione!

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rischio di incidenti. I vigili urbani sono obbligati a intervenire dal re-golamento di polizia veterinaria.È docile.Se, invece, il cane è docile e viene con voi, è opportuno controllarel’eventuale medaglietta o il tatuaggio posto sull’orecchio oppure al-l’interno della coscia e/o portarlo presso uno studio veterinario abili-tato a “leggere” i microchip. Se l’animale non ha segni di riconosci-mento, si possono fare due cose: o adottarlo o portarlo al canile sani-tario municipale più vicino. A meno che non si constati che è un la-ger. Chiamando i numeri info dei propri operatori di telefonia po-trete ottenere il numero telefonico. Perché portarlo al canile munici-pale? È proprio lì che l’eventuale proprietario che ha smarrito il caneandrà a cercarlo. Ma c’è ancora qualcosa da fare. Primo: premurarsidi affiggere nella zona del ritrovamento dei manifestini con le carat-teristiche del cane ritrovato e il numero telefonico al quale fare riferi-mento. Secondo: contattare le associazioni protezionistiche della zo-na per comunicare l’avvenuto ritrovamento. Terzo: comunicare il ri-trovamento anche la Polizia municipale.È ferito.E se l’animale è ferito? Prima di tutto, allora, è necessario recarsi ve-locemente da un veterinario. Come trovarlo in una zona sconosciu-ta? Ecco: la Scivac – Società culturale italiana Veterinari – ha attivatoun servizio telefonico gratuito, al quale risponde 24 ore su 24. Se ave-te bisogno di un veterinario in qualunque zona d’Italia chiamate ilnumero telefonico 800-525505.

Un amico lo compreresti in un negozio?Cuccioli esili, spaventati, instabili, spesso malati, con malformazionidovute a pessimi criteri di allevamento, malnutriti o denutriti,shockati dal distacco dalla madre, potenziali futuri cani aggressivi, so-no caricati sui camion e per giorni trasportati verso le vetrine, gli al-levamenti e i negozi italiani.Si trovano nei negozi cuccioli di razza in vendita a 50 euro. Sono spes-

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8) E se scappa, se si perde? Denunciarlo entro tre giorni. Se il cane ètatuato o microchippato, appena ritrovato sarà immediatamente re-stituito al proprietario. Se il proprietario non si fa vivo per due mesi,l’animale può essere dato in adozione a privati o ad associazioni chelo richiedano. 9) Rispettare le regole… del buon senso. Il nostro cane non deve maidiventare un problema per chi ci circonda. È bene non lasciarlo libe-ro negli spazi condominiali, raccogliere certi ricordini dal marciapie-de, insegnargli a non tirare al guinzaglio, e tutto quanto la buonaeducazione ci suggerisce... 10) Infine... I cani sono capaci di darci tutta la loro dedizione, accet-tandoci per quello che siamo. Ricambiamoli quindi con la stessa mo-neta e accettiamoli per quello che sono. Teniamo presente che con iltempo il nostro compagno invecchierà. Molto più in fretta di noi. Eavrà bisogno della nostra comprensione, tanta quanta lui ne avràsempre per noi.

Piccolo dizionario caninoKonrad Lorenz elaborò uno schema che declinava la mi-

mesi della testa del lupo al quale ancora oggi molti fanno riferi-mento per leggere anche il comportamento del cane. Studi più re-centi hanno arricchito queste conoscenze e sappiamo che il nostroamico cane è capace di una comunicazione che non si limita a «so-no felice, sono arrabbiato, ho paura, vorrei quella cosa» ma arrivaa messaggi talmente ricchi che ci vorrebbero pagine e pagine perdescriverli. Possiamo però imparare a riconoscere i principali escopriremo che il cane ha qualcosa di speciale da insegnarci.– Volta la testa, guarda altrove, strizza gli occhi, sbadiglia, si leccail muso: «Mi stai facendo sentire insicuro, non ti capisco, stai tran-quillo!» e vengono combinati tra di loro a seconda del livello di di-sagio che il cane vuole esprimere.– Movimenti lenti: «Calmati, mi sembri un po’ troppo nervoso».– Rimane immobile: «Non ti voglio provocare perché voglio evi-tare situazioni spiacevoli, non provocarne tu a tua volta».

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Frequenti perché la pipì scappa spesso quando si è emozionati (anche anoi umani), e poi l’esplorazione graduale del territorio esterno fa partedel modo comportamentale del cane. Con il tempo arriveremo a farglifare le sue tre belle lunghe passeggiate al giorno, più tutte le uscite chepossono capitare, ad esempio per andare dal panettiere o dal giornalaio.3) Portarlo da un veterinario, per una visita completa. Vale sempre la pe-na di effettuare una visita ulteriore a quella eventualmente fatta in cani-le. Oltre a verificare lo stato di salute, ci s’informa sulla corretta alimen-tazione, le necessità generali dell’animale rispetto a moto ed equilibriopsicofisico. Il veterinario ci darà anche indicazioni utili sui sintomi daverificare nel tempo per sapere se il nostro cane è in buone condizioni. 4) Praticare le vaccinazioni, chiedendo che siano registrate sull’appo-sito libretto sanitario. Anche noi veniamo vaccinati per malattie in-fettive e anche il cane, come altri animali, deve essere salvaguardatoda quelle che sono considerate gravi ed epidemiche.5) Iscriverlo all’anagrafe canina. Bisogna recarsi presso il Comune di re-sidenza al più presto (entro il numero di giorni stabiliti da ogni Regio-ne, in attuazione della legge n. 281 del 1991) per denunciare il posses-so dell’animale. Si rischia altrimenti una sanzione economica. 6) Farlo microchippare. È un intervento obbligatorio. L’identificazionecon il microchip si esegue presso i centri di Sanità pubblica veterinariadei distretti (ASL) o presso i veterinari libero professionisti abilitati. Èimportante, vi consentirà sempre di ritrovarlo più facilmente. Non èper nulla traumatico e il vostro amico ve ne sarà per sempre grato: i suoidati (la sua carta d’identità) saranno in un archivio regionale che per-metterà a operatori sanitari e di canile di rintracciarvi in caso di ritro-vamento.7) Cara vecchia medaglietta! Attacchiamo al suo collare una medagliacon nome, cognome e numero di telefono da chiamare, nel caso scap-pi e qualcuno lo ritrovi o lo avvisti. È una sicurezza in più nel caso loritrovi un privato. Soprattutto se il cane è di mole medio-grande, si puòpensare di stipulare un’assicurazione sugli eventuali danni (ce ne sonodi vario tipo, anche molto economiche). Spesso le polizze per la fami-glia comprendono già una sezione dedicata agli animali domestici.

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– Ansima, rime labiali ritratte con lingua pendente (se non è sta-to sottoposto a sforzo fisico): «Sono in profondo disagio!».L’aggressività difficilmente scatta senza che prima il cane non ci ab-bia inviato i messaggi che abbiamo visto sopra. Quando però siamostati proprio duri di comprendonio la coda eretta, il pelo orripilato,la posizione immobile frontale con lo sguardo rivolto a noi e il rin-ghio ci dicono che è meglio smettere di fare quello che stiamo fa-cendo e che dobbiamo rimanere immobili guardando altrove.Ma… se abbiamo provocato un cane mediamente equilibrato finoa questo punto dobbiamo proprio averla fatta grossa! In generale è opportuno utilizzare gli stessi segnali per comunica-re con il cane. Provate a strizzare gli occhi e a leccarvi le labbra quando incontrateun cane: vi risponderà amichevolmente nello stesso modo. E nonavvicinatevi mai in linea retta ma procedete in semicerchio, è unmodo molto educato per presentarsi e salutare.Se invece il cane non ha l’aria di voler essere subito amichevole convoi, state fermi mostrando il fianco e guardate altrove. Uno sbadi-glio sottolinerà la vostra volontà di non cercare guai.Se volete poi stabilire un contatto fisico piacevole e chiaro con ilcane, dopo esservi fatti annusare, toccatelo solo sul fianco e sulpetto. Evitate il dorso e la testa perché questo tipo di carezza po-trebbe stabilire un livello di confronto eccessivo.

Il nuovo gattino in casaL’arrivo di un gatto (più spesso, di un gattino) in casa crea sempregioia e un po’ di scompiglio.1) In bagno! Se il micino o i micini sono appena arrivati… dalla strada,è bene per lui, ed è bene per voi, tenerlo in bagno, per le prime ore, i pri-mi giorni. Una specie di benevola «quarantena» in un ambiente pulito,piccolo, rassicurante, dove non rischia di perdersi, con la porta chiusa,una cassettina e un vecchio asciugamano ripiegato a mo’ di cuccia.

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– Sedersi, sdraiarsi (sono i segnali di pacificazione più potenti e ilpiù delle volte non significano sottomissione), spesso sono un mo-do per cercare di contenere l’aggressività e l’eccitazione altrui.– Urinare: non significa solo limitazione del territorio ma anchescarico di stress dopo uno spavento o una situazione di tensione.A volte servono a pacificare l’interlocutore, a volte come segnale diriconoscimento.– Avvicinamento in semicerchio: «Evitiamo problemi e ricono-sciamoci amichevolmente».– Interporsi mostrando il fianco fra un elemento (umano o cane)e l’altro: «Sto proteggendo il più debole, lascialo in pace perchéquello che stai facendo lo mette a disagio».Quanto sopra ci spiega che i cani passano la gran parte del tempo acalmare e rilassare le situazioni sociali. Chiunque ha contatti con icani sa che questi messaggi sono i più frequenti. Provate a osservarli e vi renderete conto che sono dei veri e propripacifisti e pacificatori, se fosse per loro di guerre ce ne sarebberoben poche... Poi ci sono situazioni in cui possono dirci, con l’insieme dei mo-vimenti, cose ancora più articolate:– Fermo, con il fianco rivolto verso l’interlocutore, coda abbassa-ta, orecchie ritte, sguardo dritto e ricerca di odori nell’aria: «Ti hovisto arrivare, non ho intenzioni aggressive, ma tu chi sei?».– Fermo con il fianco rivolto verso l’interlocutore, coda abbassata,testa bassa girata dall’altra parte, sguardo rivolto altrove e ricercadi odori per terra: «Ehi! Non ci conosciamo e il tuo modo di av-vicinarti mi sta mettendo in imbarazzo».– Scodinzola: «Sono felice», oppure «sono molto eccitato dallacaccia o dal gioco», oppure «stai tranquillo» oppure molte altre co-se… È un movimento che va letto nel contesto generale della mi-mesi del corpo. Non significa sempre che è felice, addirittura a vol-te significa proprio il contrario.– Avvicinamento veloce in linea retta verso uno sconosciuto: «Tunon mi piaci neanche un po’, fermo dove sei».

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no intero. Non ci si deve preoccupare: uscirà allo scoperto per rag-giungere la pappa o la lettiera (saggiamente approntate), ma sarà suf-ficiente una carezza di incoraggiamento, rimandando più avanti ilcappottino di coccole.5) I giochi. Prepararsi a buffissime delusioni. Quella rutilante pallinamulticolore sparirà in men che non si dica sotto qualche mobile, quelcostosissimo topolino a molla con codino di stoffa languirà desolata-mente solo in mezzo al pavimento… mentre il nostro miciolino im-pazzirà per rincorrere un batuffolo di polvere, un graspo d’uva, unafoglia, un tappo di sughero, una pallina di stagnola, una strisciolinadi carta, uno spago, quant’altro cade per caso sul pavimento e altrigiochi che rubacchierà o sceglierà lui. 6) Dormiglione. Chi non ha mai avuto gatti spesso si preoccupa no-tando quanto a lungo dorme il suo. E allora ci si fanno mille do-mande, la più comune delle quali è: sarà ammalato? In realtà, i gattisono campioni di pennichelle. Due terzi (cioè circa 16 ore su 24) del-la loro giornata la trascorrono fra un pisolino e l’altro, su una sedia oin qualsiasi posto tranquillo. Si svegliano nel tardo pomeriggio e perqualche quarto d’ora esprimono tutta la loro vivacità, giocando e sal-tando e «facendo i matti». Poi, per niente stanchi, si avvicineranno alpiatto con la cena, poi visiteranno la lettiera, altri momenti di gioco,infine il sonno vero e proprio, quando la casa e i suoi abitanti ripo-sano. È bene abbondare con il cibo la sera (i gatti non mangiano tut-to subito, come i cani, bensì amano prendere il cibo a piccole dosi –ogni due/tre ore –, specie nelle ore notturne, perciò è utile lasciar lo-ro a disposizione un piattino colmo di pappa fresca).7) Matto per il letto. È cosa abbastanza comune che il gatto, anche il piùfortunato perché dotato di prestigiosa e confortevole cuccia, dopo qual-che tempo scopra il vostro letto. Si accuccerà volentieri ai piedi del let-to (tenendovi calde le estremità). Non scacciatelo, sembra una cosa istin-tiva, una sorta di legge felina che i gatti di ogni razza e colore si tra-mandano da generazioni: «dormire sul letto del mio compagno uma-no». Sarà sufficiente stendere una coperta vecchia ai piedi del letto o unacopertina per salvaguardare preziosi copriletto o lenzuola immacolate.

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2) Cibo, acqua, sabbiolina. La prima cosa da fare è assicurargli pochema indispensabili cose:– una lettiera con la sabbia (meglio se di tipo agglomerante) da puli-re almeno una volta al giorno. Dovrà essere situata in un punto facil-mente raggiungibile dal gatto e mai spostata, per non confonderlo;– ciotola per l’acqua (l’acqua, anche se non bevuta, va cambiata gior-nalmente);– piatto (meglio se piano e di ceramica; andrà benissimo un piattospaiato di quelli che tutti hanno in casa) per la pappa (ai gatti nonpiace sporcarsi i baffi);– ciotola per i croccantini;– una cuccia morbida, dentro la quale va sistemata una coperta vec-chia.Il cibo va somministrato a temperatura ambiente o appena un pocopiù caldo, perché è la temperatura che corrisponde a quella delle pre-de. I gatti hanno 473 papille gustative contro le quasi 9000 dell’uo-mo. Nonostante ciò, il gatto ama variare il menu. L’alimentazioneideale sarà quindi servita in un ambiente tranquillo, a 38°, semprenello stesso posto e… lontano dalla cassetta igienica.3) Ha un bel pancino tondo? Veterinario! Un micio con un pancinogonfio e rosa non tragga in inganno: sembra che sia ben pasciuto, spes-so – invece – è il segnale che l’animale ha parassiti interni. Niente pau-ra, basta un buon vermifugo, lo prescriverà il veterinario. Anche per as-sicurarsi che l’animale sia in buona salute, per stabilire il calendario del-le vaccinazioni e per apprendere utili consigli per il suo benessere.4) Il benvenuto. Un animale nuovo, specialmente se piccolo e tene-ro, attira coccole e carezze. In realtà, un micino che entra in una ca-sa nuova è spesso spaesato e impaurito dall’ambiente e dalle personeche vi abitano (nella sua prospettiva, tutto gli appare grandissimo).Gli si può fare la gentilezza di dargli il tempo di ambientarsi, di cu-riosare qui e là, di esplorare, senza costringerlo a stare in braccio onella cuccia che abbiamo predisposto per lui (tanto sceglierà un altroposto). Se il gattino è particolarmente timido e spaesato, finirà perstarsene rincantucciato sotto un letto o un divano, anche per un gior-

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gatti esprimono il loro affetto e il loro amore verso il padrone (o ver-so chi li accudisce) facendo loro «la pasta»: imitano l’azione dell’im-pastamento, affondando alternativamente le zampe anteriori in unaparte del corpo dell’uomo facendo in contemporanea le fusa. Si trattadi un atteggiamento molto tenero, che deriva loro dall’infanzia, quan-do sprimacciavano così la loro mamma mentre li allattava. A gatti co-sì deliziosi, come non dare un premio? Per farli divertire, si può dareloro (non spesso) una oliva intera, con tanto di nocciolo: si diverti-ranno per ore a farla rotolare, a mordicchiarla, a farla saltellare.

Piccolo dizionario felinoIl gatto si esprime con la coda, con la voce e con il corpo.

Ecco una piccola guida.Il linguaggio della coda:– Coda diritta a candela (a formare un angolo retto con il corpo):«Ciao! Sono felice di rivederti!».– Coda diritta con punta lievemente curva (come a disegnare unpunto interrogativo): «C’è qualcosa di interessante?».– Coda che sferza l’aria: «Mi sento un po’ nervoso, lasciami tran-quillo!».– Coda gonfia e alta (come un pennacchio del cappello dei cara-binieri): «Sono arrabbiatissimo!».– Coda incurvata e gonfia, con i peli diritti: « Fuori dal mio terri-torio!».– Coda bassa e rilassata: «Va tutto bene!».– Coda alta che abbraccia la mano che lo sta accarezzando: «Ti vo-glio bene!».– Coda bassa e gonfia: «Ho paura!» (spesso il gatto è rannicchiato).Il linguaggio del corpo:– Strofina la testa (o la parte inferiore della guancia) e il corpo con-tro di voi o contro un oggetto: «Questa cosa è MIA! Tu sei MIO!».– Fa un piccolo saltello e con la testa va a toccare la vostra mano,incurvando la schiena: «Ma ciaaaaooooo!».– Mostra la pancia e si rotola un pochino sulla schiena: «Sono tal-

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8) Il gatto e gli altri animali. L’arrivo di un nuovo gatto non deve pre-giudicare la salute di altri animali eventualmente presenti in casa. Inquesti casi, in attesa che il felino venga visitato da un veterinario, è giu-sto che venga isolato, così da non entrare subito in contatto con gli al-tri animali. Il posto più comodo è di solito il bagno, come abbiamodetto. Rassicuràti sul suo stato di salute, il micio nuovo può essere pre-sentato agli altri animali di casa. Di solito, i cani accettano di buon gra-do i gatti, specie se cuccioli. Tuttavia, se il cane è di grande taglia, me-glio sorvegliare i primi incontri fra i due. Al loro primo incontro, met-tete il gatto su un tavolo, così che possa studiare il cane dall’alto, e ser-vite ai due animali il pasto in contemporanea, lontani uno dall’altro. Un po’ più problematico è l’inserimento di un gatto nuovo in una ca-sa con un altro gatto presente. Una femmina adulta soffierà e ringhieràal nuovo arrivato per una decina di giorni e non gli risparmierà qual-che zampata: poi, si rassegnerà alla nuova presenza. E l’adotterà con fa-re materno. Un maschio adulto è più accomodante e spesso si trasfor-ma rapidamente nel nuovo (e paziente) compagno di giochi del picco-lo. Se in casa vivono animali di altre specie (uccellini, pesci, tartarughe,altri) è comunque sempre buona norma sorvegliare gli avvicinamenti. 9) Gatti e bimbi. I gatti non vanno sollevati sotto le ascelle e pren-derli per la collottola (come faceva la loro mamma) non è buona co-sa, specie se il gatto è ben pasciuto e pesante. Meglio issarli sorreg-gendoli da sotto, come si fa con i bambini. Lasciare il nuovo gattinoin balìa dei bambini, perché ci giochino e prendano confidenza conlui, può rivelarsi avventato: il bambino, inavvertitamente, può tirarela pelliccetta o la coda o i baffi al gatto, per gioco o per affetto, il qua-le gatto – però – può rispondere con una zampata di difesa delle suepreziose estremità. È necessario che gli adulti insegnino ai bambiniche il gatto (ma qualsiasi animale) è una creatura viva, che prova do-lore se maltrattato e gioia se rispettato e amato. L’animale non è ungioco bensì un compagno di giochi.10) Fusa, pasta, premi. I gatti hanno un modo tenerissimo di espri-mere gioia e gratitudine: emettono un suono basso e vibrante, tipo«ron-ron», che assomiglia a un motorino in azione. Le fusa. Alcuni

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a suo piacimento trova limite nel pari diritto di uso e di godimentodegli altri condomini. Pertanto, l’usare degli spazi comuni di un edi-ficio in condominio facendovi circolare il proprio cane senza le cau-tele richieste dall’ordinario criterio di prudenza può costituire una li-mitazione non consentita del pari diritto che gli altri condomini han-no sui medesimi spazi, se risulti che la mancata adozione delle sud-dette cautele impedisce loro di usare e godere liberamente di tali spa-zi comuni’». Ovvero, secondo la giurisprudenza basta condurlo conguinzaglio ed evitare, naturalmente, che sporchi…Altro frequente motivo di litigi in condominio è l’articolo 659 delCodice Civile: «Disturbo delle occupazioni e del riposo delle perso-ne», provocato anche «suscitando o non impedendo strepiti di ani-mali». Evitiamo di arrivare a ciò! Chi adotta o acquista un cane nondeve illudersi di poterlo poi lasciare fuori il balcone o in giardino,perché il cane esige la compagnia e la presenza degli esseri umani. Inun balcone, in un garage o in un giardino, per grande e accoglienteche sia, il cane da solo soffre. E quindi abbaia per richiamare l’atten-zione dei suoi tutori, creando disturbo e fastidio ai vicini. I quali, sta-tene certi, non esiteranno a chiamare la pubblica sicurezza, con il ri-schio che si arrivi al sequestro dell’animale.«La nota positiva – scrive l’avvocato Emanuela Pasetto – è costituitadalla sentenza n. 1109/2000 emessa dalla Corte di Cassazione, Se-zione I penale. Il Supremo Collegio ha affermato che, per la configu-razione del reato di cui all’art. 659 C.P. (disturbo delle occupazioni odel riposo delle persone) non è sufficiente che il disturbo sia arrecatoad una persona, ma è invece necessario che esso riguardi una plura-lità di persone. Infatti l’interesse specifico tutelato dalla norma è quel-lo della pubblica tranquillità. È dunque necessario che i rumori deri-vanti dagli animali, siano obiettivamente idonei ‘ad incidere negati-vamente sulla tranquillità di un numero indeterminato di persone’».Al di là di ciò che ha sancito la Cassazione è comunque buona nor-ma evitare che il proprio cane disturbi la quiete e il riposo del vicina-to, fosse anche una sola persona.

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mente sicuro di te che elimino tutte le mie difese! Accarezzami pu-re, fin tanto che voglio io, però!».– Con la sua testa dà un lieve colpettino alla vostra fronte (è un se-gnale bellissimo, perché significa che il gatto vi riconosce come ap-partenente alla comunità felina, ritenendovi «gatto» a tutti gli ef-fetti. È pertanto un segnale di riconoscimento).– Con la sua testa vi dà un lieve colpettino in altre parti del cor-po: «E allora? Sbrigati, per favore!» oppure «Eccomi qua!».– Con la zampa vi dà lievi colpetti al braccio: «Fammi un po’ ve-dere cosa stai mangiando? (o facendo)?».– Vi lecca la punta del naso o i capelli: «Tu sei come il mio fratel-lino o la mia sorellina! Ti do il mio odore, perché apparteniamotutti alla stessa famiglia!».

Cani e gatti in condominioUn “regolamento condominiale” non potrà mai limitare un nostrodiritto reale! In termini tecnici – citateli in eventuali dispute: «giac-ché le manifestazioni di voto assembleare, non essendo confluite inun atto collettivo valido ed efficace, costituiscono atti unilaterali ati-pici, di per sé inidonei ai sensi dell’art. 1987 C.C. a vincolare i loroautori, nella mancanza di una specifica disposizione legislativa che nepreveda l’obbligatorietà» (Cass. Civ. n. 12028 del 4 dicembre 1993).E il transito nelle parti comuni, pianerottolo, ascensore? Precisa l’av-vocato Rossella Ognibene: «Da parte sua, il regolamento di tipo as-sembleare può soltanto impedire di alloggiare o far circolare animalidomestici negli spazi comuni, o quantomeno può imporre, nell’am-bito dei medesimi spazi e per ragioni igieniche e di convivenza, l’uti-lizzo della museruola o l’adozione di altre cautele, o impedire, peresempio, il trasporto degli animali in ascensore. Tale problematica èperaltro oggetto di viva attualità come emerge anche dalla sentenzadella Corte di Cassazione n. 14353 del 3 novembre 2000, secondo laquale ‘in tema di condominio negli edifici il diritto di cui è titolareciascun condomino di usare e godere delle cose di proprietà comune

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Oltre sei milioni di famiglie e moltissimi ospiti stranieri si rivolgeran-no altrove. Ma le cose stanno cambiando. Gli albergatori che accettano gli anima-li stanno aumentando sensibilmente. Le ragioni di questa nuova atten-zione sono varie. Ci sono, è giusto metterlo in primo piano, quelle mo-rali: in Italia circa 150.000 animali domestici vengono abbandonatiogni anno, in gran parte durante il periodo delle vacanze. Tra i tantimotivi che portano a questo ignobile gesto c’è anche quello di non sa-per dove “piazzare” Fido e Micia, anche perché la maggior parte deglihotel italiani non li accettano. Chissà, se tutti gli alberghi li accettasse-ro, quanti si salverebbero. Ma, soprattutto, ci sono sacrosante motivazioni economiche: con le fa-miglie italiane vivono la bellezza di quasi otto milioni di gatti e più di seimilioni di cani. Una famiglia su due, in Italia, ha un animale domestico.Tutte queste persone, almeno una volta l’anno, si trasformano in turistie si pongono una domanda: il gattino, il cagnetto, dove lo metto? Gli al-berghi che andranno incontro a questo potenziale mercato avranno unvantaggio competitivo grandioso. Sempre più spesso si tratta poi di fa-miglie che non vogliono, giustamente, staccarsi dai propri beniaminiproprio nel periodo delle vacanze. E così le strutture si adeguano.I primi stabilimenti balneari che si sono dotati di precisi regolamen-ti per l’accesso delle bestiole sono stati presi subito d’assalto dai turi-sti e hanno prenotazioni da tutta l’Europa. Un’idea di civiltà si è tra-sformata rapidamente in un business. Anche negli agriturismi, altroboom degli ultimi anni, le difficoltà per ospitare un cane o un gattosono, naturalmente, minori.Qualcosa, insomma, si muove. Quando la rivista specializzata “Ho-tel domani” ha presentato un questionario a 1200 albergatori, qua-si la metà che hanno risposto di accettare animali hanno rilevatoche stanno aumentando i clienti con quattrozampe al seguito. Se gli albergatori italiani decideranno di accogliere finalmente i quat-trozampe nelle loro strutture avranno fatto sicuramente un affare maavranno contribuito un po’ anche ad aumentare il grado di civiltà delBelpaese.

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I regolamenti condominiali sono di due tipi: «contrattuali»o «assembleari». Parliamo del primo. Di solito chi vende al-

lega al relativo contratto il regolamento oppure vi fa specifico rife-rimento, per cui l’acquirente, firmando il contratto, accetta auto-maticamente anche le norme del regolamento. E poiché questo èstato accettato da tutti i condomini al momento dell’acquisto, po-trà essere modificato solo se tutti i condomini sono d’accordo. So-lo un regolamento di natura contrattuale potrà legittimamenteimpedire al proprietario, o a chi affitta da un proprietario, di te-nere animali nel suo appartamento, in quanto tale limitazione ri-sulta accettata da chi, acquistando la sua porzione di condominio,ha accettato anche tutte le norme del regolamento allegato all’at-to di acquisto. Sempre che, ovviamente, il regolamento prevedaespressamente il divieto di avere animali. Cosa che capita rara-mente. E il regolamento assembleare? Il regolamento assemblea-re, o interno, o non contrattuale, viene invece stabilito dall’as-semblea condominiale. Un regolamento assembleare non potràmai contenere il divieto di tenere animali, in quanto lederebbe undiritto e una libertà del proprietario. Il regolamento assemblearenon può sopprimere o anche solo limitare i diritti che l’ordina-mento giuridico riconosce ai proprietari dell’appartamento diavere animali. Compreso quello di avere un quattrozampe percompagno. Una norma condominiale inserita in un regolamentoassembleare che imponesse il divieto di detenere animali sarebbeillegittima e pertanto nulla.

Cani e gatti in albergoQuando si avvicina il periodo delle vacanze, per una famiglia italianasu due si pone un interrogativo: la bestiola di casa viene con noi o èmeglio lasciarla a casa? È una decisione che investe circa 50 milionidi animali domestici, dai cani ai mici, dagli uccelletti ai criceti ai pe-sciolini. In Italia ancora molti alberghi non accettano animali. Peggio per loro.

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raggiunga i 60° e si crei una situazione drammatica. Allora, le va-ligie sono pronte? Anche Fido e Micio reclamano uno spazio per illoro beauty case. Cosa deve contenere? Anzitutto gli oggetti di usoquotidiano: le ciotole per il cibo e l’acqua, la lettiera, il collare (an-che quello antipulci), il guinzaglio, la museruola, la cuccia portatile,la spazzola e qualche giochino, se gli è particolarmente affezionato.Indispensabile, e in molti luoghi ormai obbligatoria, la paletta per laraccolta delle deiezioni. Nello zaino per la montagna non deve man-care il siero antivipera, mentre se si prepara la sacca per il mare è be-ne portarsi anche lo shampoo e un asciugamano per i lavaggi dopole nuotate. Per il cagnone non dobbiamo dimenticare la pastigliapreventiva antifilaria, da somministrare regolarmente ogni mese. Inuna tasca della sua valigia va senz’altro infilato il libretto sanitario,sul quale sono registrate le varie vaccinazioni (per il cane: cimurro,epatite, leptospirosi e parvovirosi), necessarie indipendentementedalle vacanze. Con il libretto si rassicurano i proprietari di alberghi,campeggi e residence che dovessero manifestare timori. I più previ-denti avranno sicuramente già stipulato una polizza di responsabi-lità civile verso terzi. Questa pone i nostri amici al riparo dai danniche, più o meno volontariamente, dovessero causare in giro per ilmondo. Resta comunque importante assicurarlo anche se lo lascia-mo in città o in pensione.

Spiaggia vietata? Non sempre, non piùLe capitanerie di porto, all’inizio della stagione balneare, emettonodelle ordinanze. In genere di divieto d’accesso agli animali. Ma nonnecessariamente. Poi ci sono le Regioni e i Comuni. Anche loro pos-sono avere voce in capitolo.Fino a qualche anno fa tutti vietavano le spiagge libere. Oggi ci sonosegnali di apertura. Alcune spiagge, negli ultimi anni, hanno apertoai cani. Altre stanno «lottando» con la burocrazia per ottenere i per-messi. L’impresa non è facilissima. In Italia, infatti, non esiste unanorma nazionale.

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Già, ma come riconoscere gli alberghi pet-friendly?Esistono molte guide per alberghi che, tra le varie opzioni,

indicano quando un hotel accetta o meno animali. Eccone qual-cuna:– La Guida Touring In Italia con cane e gatto, edita dal TouringClub Italiano, segnala alberghi, spiagge e financo ristoranti «aquattro zampe» divisi regione per regione.– La Guida Touring Alberghi e Ristoranti, edita dal Touring Club Ita-liano, riporta – tra le altre informazioni – gli indirizzi dei 5000 alber-ghi che il sodalizio raccomanda ai propri soci. La guida riporta un sim-bolo sbarrato di fianco a ogni albergo che non accetta la presenza dianimali domestici; dove il simbolo non c’è, via libera per i nostri Fido. – Le guide rosse della Michelin inseriscono il simbolo della testo-lina di cane sbarrata se il nostro amico non è accettato. Specifica-no inoltre in quali ambienti non è benvoluto, se cioè in tutto l’al-bergo o solo nelle sale comuni.– C’è anche il numero verde: è quello del Centro PrenotazioniHotels Italia, un servizio quanto mai utile. Come funziona? Te-lefonando all’800-015772 è possibile far ricercare l’albergo giustoper le nostre esigenze: si sceglie la località, le date di soggiorno, iltetto massimo di spesa e una serie di altre opzioni, tra le quali lapossibilità di portare con sé il proprio animale. Le centraliniste se-lezioneranno così l’albergo che fa per noi.– Per chi preferisce una vacanza più spartana, la Federcampeggi haallestito invece la Guida dei Camping d’Italia. Contiene gli indiriz-zi di circa 2200 campeggi, di cui circa la metà accettano animali.Anche qui il simbolino del cane evidenziato in neretto mostra i cam-ping disposti ad accettare la presenza di animali. La guida va richie-sta a Federazione italiana del campeggio, Via V. Emanuele, 11 –50041 Calenzano (Fi) – tel 055-882391.Una raccomandazione importantissima: non lasciare mai il canechiuso in auto da solo. Le insolazioni sono una minaccia terribile,anche mortale. Il cane non suda, se non sotto i cuscinetti. Quindiè molto più esposto di noi ai colpi di sole. Ricordate: basta unquarto d’ora perché la temperatura all’interno del veicolo al sole

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le spiagge attrezzate vengono contattati i singoli esercenti balneari. Sitratta di fare ammettere i piccoli animali domestici in un numero ri-dotto di ombrelloni: 4 o 5 per concessione, a seconda della grandez-za dello stabilimento. E di accettare il regolamento sanitario.

Gli stabilimenti balneari che consentono l’accesso agli ani-mali, in Italia, sono pochi ma buoni: i più noti sono in

Abruzzo il Lido “Ripari di Giobbe” a Ortona a mare (Chieti), inLiguria i “Bagni Sport – Bau bau Village” di Albissola Marina (Sa-vona) e nel Lazio il “Bau Beach”. Sono stabilimenti privati e van-no a gonfie vele. Sempre in Liguria, nel Comune di Ospedaletti ein quello di Pietra Ligure, per tutta la stagione estiva sono attivedue spiagge pubbliche attrezzate anche per i quattrozampe. L’areadi Ospedaletti, autorizzata da ASL e capitaneria di porto come lealtre, è ricavata in una zona adiacente lo stabilimento balneare“Baiaverde”. Date un’occhiata a qualche sito, tipo www.viaggiare-colcane.it e www.prontofido.net.

Pensioni lager e pensioni buoneCome tutte le pensioni, tutto esaurito. Ma qui, il gestore decide diandare in vacanza. Perché no, siamo in pieno agosto, con questo belsole… Lascia tutto, chiavi, mansioni, a «non si sa chi».Il quale «non si sa chi», dopo poco, si dilegua. Arriva Ferragosto.Passano dieci giorni. Forse di più.Veterinari e volontari delle associazioni animaliste entrano. 100 canie 20 gatti agonizzanti, sono lì, lasciati a mezz’agosto sotto un solespietato. Senza cure, senza acqua, senza cibo.La ‘pensione’ sembrava una discarica: rifiuti dappertutto, cadaveri dicani sparsi un po’ ovunque, alcuni già in putrefazione, altre bestiolein stato di completa disidratazione sotto il sole. La vicenda di Cologno monzese, in provincia di Milano, non è in-credibile: è l’esito della normale superficialità delle istituzioni e

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Qualche stabilimento ce l’ha fatta. Come i ‘pionieri’ “Bagni Sport” diAlbissola Marina, in Liguria. Qui tutto nasce dal grande amore pergli animali delle sorelle Alessandra ed Elisabetta Dall’Orto, che gesti-scono il Bagni Sport e che in un terreno dell’entroterra ospitano ottoasini, due agnelli e tre cavalli, tutti salvati dal macello. Fatta la richie-sta ufficiale alla capitaneria di porto di Savona, questa, prima in Ita-lia, ha dato parere positivo. In realtà, non esiste una legge nazionale vera e propria che vieti espli-citamente l’accesso dei cani alle spiagge. Le capitanerie di porto, ognianno, all’inizio della stagione balneare emettono un’ordinanza. Se ilconcessionario di uno stabilimento si attrezza adeguatamente per ri-cevere anche i quattrozampe, la capitaneria può fare un’ordinanza fa-vorevole. La linea ministeriale lo consente. Ad Albissola hanno fatto le cose per bene. Insieme all’ASL, la capita-neria e l’ENPA è stato redatto un regolamento sanitario preciso. Così,oggi, alla reception dei Bagni ai proprietari dei cani viene consegna-to un kit composto da paletta e sacchetto per le deiezioni e una cio-tola per la sete dei quattrozampe. I proprietari, inoltre, sono invitatia portare il cane fuori dai Bagni ogni due ore per una passeggiatina.Naturalmente, all’ingresso gli accompagnatori devono presentare alladirezione documentazione sanitaria attestante l’effettuazione dellaprofilassi delle principali patologie infettive contagiose e una certifi-cazione veterinaria accertante lo stato di buona salute rilasciata danon più di 15 giorni dal veterinario curante. Fonte preziosa di informazioni è l’ENPA, l’Ente Nazionale ProtezioneAnimali, grazie alla sua campagna nazionale «Animali in spiaggia». Lacampagna ha già ottenuto i primi successi: per merito della sezionede L’Aquila l’intera costa teramana, in Abruzzo, è stata coinvolta. Co-sì, su 52 chilometri di spiaggia, più di 400 stabilimenti balneari han-no recepito il regolamento sanitario proposto dall’ENPA. Questo nonvuol dire che tutti gli stabilimenti sono diventati «spiagge a quattro-zampe» come Bau Beach o Bagni Sport ma che, comunque, i cani so-no accettati. Nelle località dove gli animalisti sono riusciti ad averedalle capitanerie di porto ordinanze favorevoli all’accesso dei cani al-

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– prima dell’affido, visitare personalmente la struttura: se il titola-re rifiuta la visita, è meglio cercarne subito un’altra;– verificare che i box siano spaziosi, con una parte all’aperto e unacoperta al riparo da sole e pioggia;– accertarsi che la pensione disponga di un veterinario; – portare l’animale in pensione per periodi brevi prima della va-canza: si potrà abituare il quattro zampe e si potrà verificare comereagisce e come viene curato;– prima della consegna vaccinare l’animale e farlo visitare dal ve-terinario, che ci rilascerà un attestato di buona salute; – sottoporre la bestiola a un trattamento anitiparassitario preven-tivo;– diffidare delle pensioni che non chiedono copia del libretto divaccinazione: è probabile che vengano ricoverati anche animaliprivi di copertura immunitaria;– lasciare sempre un recapito telefonico, per essere raggiunti in ca-so di complicazioni;– incaricare un amico di recarsi saltuariamente a fare visita a sor-presa all’animale, per verificare le condizioni di mantenimento.

Quattrozampe fa danni – le assicurazioniScena 1. L’automobilista, per evitare i quattrozampe, sterza brusca-mente e va a sbattere. Danneggia la sua auto, e pure quella parcheg-giata a lato. Danni per migliaia d’euro. Scena 2. Micio si diverte a giocare con i vasi da fiori sul balcone. Piùvolte gli abbiamo fatto capire che non va bene. Ma lui, testardo, nien-te. Finché un giorno, il vaso cade. Se passa qualcuno lì sotto...Scena 3. Fido normalmente è un tipo tranquillo. Per questo, senzapensarci troppo, lo si porta in un negozio di porcellane. Ma, per unavolta, lui si comporta come un elefante. All’improvviso, con una co-data leggendaria, tira giù tutta una parte di bancone. E statuine e og-gettini vari, fragilissimi, finiscono nei canonici mille pezzi.Storie vere, che capitano non infrequentemente, considerato che nel-

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d’improvvisati imprenditori. Facile «inventarsi» il mestiere di ge-store senza nulla sapere di gestione degli animali né di etologia, ap-profittando della latitanza delle istituzioni. La pensione Tangenziale est di Cologno, ad esempio, era già statasegnalata mesi prima al responsabile ASL della zona come total-mente inadeguata. Andava chiusa. Ma l’ASL non s’era mossa.La strage di Cologno ha dimostrato, una volta di più, come il set-tore sia senza regole. Non ci sono leggi precise, mancano i con-trolli. Non esistono regolamenti appositi per la gestione di pensio-ni per animali. Il mestiere è inquadrato professionalmente con l’e-spressione «prestazioni di servizio», come quello di un noleggiato-re di auto. Non solo. L’iscrizione alla Camera di Commercio av-viene sotto la dicitura «altri». Il settore è poco regolamentato, no-nostante siano nate pensioni come funghi. Le autorizzazioni daavere non sono poche: si deve passare il vaglio prima dell’Ufficiod’igiene e poi dei Servizi veterinari della ASL. Successivamente civuole la licenza per esercitare l’attività rilasciata dal Comune. Ma,dato che non esistono regolamenti specifici per le pensioni, ogniComune e ogni ASL fa per sé. Non solo. L’80% delle pensioni peranimali non ha le autorizzazioni.Che fare? Sarebbe necessaria una normativa adeguata. Quello deiregolamenti per le pensioni è un tipico caso di normativa seconda-ria, che coinvolge Regioni e Comuni. È necessario fare ai Comunialcune proposte per incoraggiare un abbassamento delle tariffe, chemettono in difficoltà alcuni proprietari di animali (secondo l’ulti-ma ricerca di una grande azienda di pet-food, solo il 10% dei pro-prietari di cani li lascia in pensione andando in vacanza). Ma so-prattutto è necessario elevare la professionalità di chi ha la respon-sabilità di gestire esseri viventi, amati membri di una famiglia.

Ecco come si sceglie la pensione. I consigli sono delle Asso-ciazioni Enpa, Gaia, Diamoci La Zampa e sono stati riordi-

nati dall’Ufficio Diritti Animali della Provincia di Milano:

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i cani per morte accidentale o per malattia. I prezzi di assicurazionevariano a seconda dell’età e del valore di acquisto del cane. Una gros-sa compagnia ha pensato anche agli amanti dell’equitazione che vo-gliono difendere il loro cavallo. Conclusioni? Una polizza di assicurazione per i migliori amici del-l’uomo è un atto di previdenza e di amore. Lo slogan, coniato daun’agenzia, è forse un po’ interessato, però non va lontano dalla ve-rità. Soprattutto se Fido o Micio sono dei campioni nel combinareguai o nel mettersi nei pasticci.

La casistica. Quanti e quali sono gli incidenti più comuni?Oltre ai casi già citati all’inizio, gli infortuni causati dagli

animali sono di diversa natura. Un classico è quello del cane o delgatto che, in casa o fuori, fanno inciampare la vecchietta che ma-lauguratamente si rompe il femore. Ma ne capitano di tutti i co-lori. È passato alle cronache anche il caso di un cane che ha lette-ralmente disintegrato un telefonino cellulare. Ma i due casi più ti-pici di incidente sono questi: il cane che fraintende il gesto affet-tuoso di un estraneo che lo sta per accarezzare e lo morde, e il ca-ne che scappa e attraversa la strada provocando un incidente. Cene è poi un terzo: non sono infrequenti casi di cani che a casa diamici per troppo affetto saltano sui divani e li rovinano.Insomma, di tutto di più. Quando ci si mettono, i nostri piccoliamici sanno fare le cose in grande...

Gravidanza: fuori il gatto da casa!Uno dei più grandi e ingiustificati ostacoli all’adozione di un micioè il timore che porti malattie, specie nel periodo della gravidanza.Un’accusa di sapore medievale. È ora di smitizzarla.Il gatto di casa è innocuo. Il gatto eventualmente a rischio è il randa-gione che si nutre di topi, animali selvatici, uccellini, carne cruda espazzatura, che può ammalarsi di toxoplasmosi e per circa una setti-

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le famiglie italiane vivono milioni e milioni di cani e di gatti. Chi pa-ga? Il proprietario.A meno che non sia assicurato. In questo caso ci pensa l’assicurazio-ne. E il «padrone» tira un sospiro di sollievo. I più previdenti, quindi, o quelli con animali particolarmente «bricco-ni», si cautelano con un’assicurazione. Già, ma come fare? In realtà nonesistono, o quasi, assicurazioni ad hoc per gli animali. Quello che l’as-sicuratore di fiducia propone per mettere al riparo il padrone per i dan-ni causati dal suo quattrozampe è, in genere, una polizza di responsa-bilità civile (R.C.), che tutela la famiglia in qualsiasi sua attività. Neicontratti di assicurazione generalmente si trova sotto il nome di «poliz-za del capofamiglia». E comprende ogni membro della famiglia, even-tuale animale incluso. Una polizza RC capofamiglia costa tra i 40 e i 65euro circa, a seconda del tipo di massimale scelto. Alcune compagnied’assicurazione hanno anche una seconda opzione. È possibile stipula-re una polizza abitazione, che copre alcuni danni alla casa e a fatti di vi-ta privata: tra le garanzie facoltative che è possibile inserire c’è quellache prevede l’assicurazione dai danni che derivano dalla proprietà e l’u-so di cavalli, altri animali da sella e animali domestici. Per i cani, però,è prevista una franchigia di 80-100 euro per ogni sinistro. Forme promozionali a parte, le polizze delle grandi compagnie cheprevedono anche i danni causati dagli animali si somigliano: le poliz-ze in genere prevedono un massimale che può arrivare fino a 300 mi-la euro per danni alle persone, alle cose o per danni catastrofali (cioèdanni sia alle persone che alle cose) a fronte di un premio annualeversato dal proprietario che varia tra i 50 e i 150 euro circa.Esistono anche, però, agenzie specializzate. Si tratta di agenzie che sioccupano di parecchie attività che hanno a che fare con i quattro-zampe: dalla pensione per animali con assistenza veterinaria alle ri-cerche per smarrimenti e furti ad, appunto, assicurazioni RC che in-cludono cani, gatti & Co. Queste piccole agenzie sono in grado di of-frire una copertura assicurativa che risponde ai fatti accidentali deri-vanti dalla proprietà del cane. Non mancano, nel panorama delleagenzie specializzate, anche speciali polizze vita per cani. Assicurano

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Un gatto randagio potrebbe prendere la toxoplasmosi mangiando ci-bi «sporchi».Il gatto di casa potrebbe prenderla solo mangiando resti della tavola(prosciutto crudo, carne di maiale cruda). Se mangia scatolette, croc-cantini o carne cotta: no… così come l’uomo, e tutti gli animali, pos-sono prendere la toxoplasmosi mangiando verdure crude mal lavate,carni crude, al sangue o poco cotte.La donna in stato di gravidanza deve quindi assolutamente evitarequesti cibi: carni crude o poco cotte soprattutto di maiale, di pecora,di capra: niente prosciutto crudo, salumi, insaccati, agnello vicino al-l’osso (per la carne di uomo e di cane, ci si augura che chi legge nonsia cannibale o s’appresti a mangiare il proprio cane, crudo). Tra i pe-ricoli alimentari è stato anche segnalato il latte crudo di capra. Latoxoplasmosi si trasmette per via placentare al nascituro con graviconseguenze per il feto.Se il gatto di casa non mangia prosciutto crudo o carni crude, nean-che lui contrarrà mai la toxoplasmosi.Si vuole avere l’assoluta certezza? Si possono fare gli esami del sangueal micio. Se il buon vecchio micio di casa risulta negativo, non ha maipreso la toxoplasmosi. La ricerca sierologica immunologica si basa sulfatto che, nell’eventualità, si sviluppano immunoglobuline (anticor-pi) di tipo M (IgM) entro una, due settimane dal contatto col paras-sita. A distanza di due/quattro settimane compaiono le immunoglo-buline G (IgG) che persistono per oltre un anno, e questo significache il gatto ha superato la malattia e non ha più la toxoplasmosi. Seè positivo e il test ripetuto dopo qualche settimana risulta positivovuol dire che il gatto è immunizzato.Dunque, l’unico gatto a “rischio” è il randagio, generalmente giova-ne e malandato. Ma, anche lui, lo è sempre e solo per una settimana.Elimina con le feci «uova immature» nell’ambiente solo se è malatodi toxoplasmosi (fase acuta della malattia) per circa una settimana.Poi guarisce, non elimina più oocisti e non prende più la malattia: di-venta anche lui non pericoloso. Quindi, se un gatto randagio arrivain famiglia, ci sono tre possibilità: o è assai improbabilmente nell’u-

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mana della sua vita espellere ‘uova’ del parassita. Poi basta, guarisce ediventa immune (protetto) anche lui.I normali rapporti tra gatto di casa e futura mamma rappresentano lavia più improbabile di contagio della toxoplasmosi.Allora, quali sono davvero i comportamenti a «rischio toxoplasmosi»per una futura mamma?L’unico rischio verificabile è un’alimentazione con carne cruda o po-co cotta, o verdure crude e mal lavate.La toxoplasmosi è una malattia parassitaria diffusa in tutto il mondo,causata da Toxoplasma gondii, un coccidio, cioè un piccolissimo pa-rassita formato da una singola cellula non visibile a occhio nudo, sco-perto nel 1908 (Nicolle e Manceaux). Il ciclo biologico del parassitaè stato chiarito nel 1970.La toxoplasmosi colpisce il gatto, la pecora, la capra, il maiale, il cane,l’uomo, numerosi altri mammiferi e uccelli. Ma solo nel gatto e nei fe-lini il parassita può colpire in due vie, attraverso l’alimentazione, molti-plicazione definita scientificamente «ciclo completo»: 1) arriva nell’inte-stino e, con le feci del gatto, ritorna nell’ambiente esterno sotto formadi uova, «oocisti», le quali però appena emesse sono immature. Do-vrebbero maturare nell’ambiente stesso per due o tre giorni a tempera-tura e umidità ideali (25°, 95%). Tali oocisti potrebbero contaminare iprodotti dell’orto, per esempio verdure e insalate, perciò chiunque man-gi quei vegetali crudi mal lavati potrebbe contrarre la malattia; 2) lungoil secondo percorso il parassita entra nell’ospite ma non passa per l’inte-stino: si moltiplica, e si ferma nei muscoli del gatto. In questo caso è lacarne del micio a essere contagiosa, ma solo se lo si mangia crudo…Nell’uomo e nelle altre specie il parassita può entrare solo attraversol’alimentazione con verdure o carni crude. È la carne di maiale, pe-cora, capra (e di uomo e di cane) che diventa pericolosissima se man-giata cruda, al sangue o poco cotta. Il ciclo per queste specie è dettoincompleto perché non passa, come nei felini, attraverso l’intestino:le feci di suini, ovicaprini, cane e uomo non conterranno mai le uo-va di toxoplasma. Riassumendo, la chiave è l’alimentazione. Parliamo di epidemiologia.

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Per sapere se un gatto è nella fase acuta basta fargli fare un prelie-vo? No, il test sierologico sul gatto (ricerca delle IgG) ci può direse il gatto è venuto in passato in contatto col parassita. I risultatidegli esami vanno comunque interpretati esclusivamente da unmedico veterinario o da un medico che conosca bene l’evoluzionedella malattia nel gatto.Se il test sierologico sul gatto (IgG) è positivo, significa che il gat-to è malato e va allontanato? Falso! Significa che il gatto è già pro-tetto o in fase di guarigione!Il cane malato di toxoplasmosi può contagiare l’uomo? Falso.Un essere umano malato di toxoplasmosi può contagiare altri es-seri umani? Falso.Le carni crude, al sangue, poco cotte, di maiale e ovicaprine sonopericolose in gravidanza? Vero.E la carne cruda di manzo? Secondo recenti studi in Francia, no.Ma è meglio non rischiare.È sempre meglio portare il cane o il gatto dal veterinario, all’iniziodi una nostra gravidanza? Vero, per escludere altre patologie nongravi ma noiose, come per esempio una dermatofitosi.

Cani, gatti e bambiniUn rapporto stupendo: è quello che può instaurarsi tra un bambinoe un animale domestico.Un rapporto che può essere utile al bimbo a crescere (nella sua crescitapsichica), a conoscere «l’altro da sé», a rapportarsi con il «resto del mon-do». E che fa bene pure alla sua salute. Un esempio? Diverse recenti ri-cerche statunitensi ed europee mostrano che nei bambini che nel pri-mo anno di vita sono a contatto con due o più animali domestici co-me gatti e cani, si riduce decisamente il rischio di sviluppare allergie!Un rapporto, quello tra bimbi e animali, da costruire con molta at-tenzione. Tanto più quando il piccolo comincia a gattonare. Alloraoccorre un grande senso di responsabilità da parte dei genitori, chedovranno mediare e supervisionare il formarsi del rapporto tra i due.

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nica settimana della sua vita «a rischio», oppure è già guarito e perciòè protetto, immune, innocuo, oppure… è sano come un pesce.Ammettendo per un’incredibile coincidenza di concomitanze che ilgatto che abita con noi elimini «uova» di toxoplasma, si ricorda chenon è il contatto col gatto o le sue feci che trasmetterebbe la malattia.È l’ingestione. Le uova per diventare «contagiose» devono restare nel-l’ambiente, in determinate condizioni, per due o tre giorni. E le «uovamature», per infettare, dovrebbero essere ingerite (!), bisogna mangiarecioè la sabbietta sporca, o mettersi in bocca le mani imbrattate da fecivecchie di due giorni! Si comprenderà facilmente come basti pulire lalettiera una volta al giorno, se vogliamo con i guanti, e lavarsi le mani.Un ultimo appunto sulla passione per l’igiene e la pulizia dei nostrigatti domestici, che passano il tempo a lisciarsi il pelo. I maggiori au-tori ed esperti di parassitologia in campo internazionale dichiarano«altamente improbabile che l’uomo contragga la parassitosi toccandoil pelo del gatto eliminatore di oocisti». Anche accarezzando il gattoè praticamente impossibile essere contagiati.

Toxoplasmosi: vero o falso?I gatti sono pericolosi per una donna incinta? Falso.

Le donne incinte devono evitare qualsiasi contatto con gli anima-li? Falso.Una donna incinta, negativa al test della toxoplasmosi, deve eli-minare il gatto di casa? Strafalso.Le feci di tutti i gatti sono pericolose per le donne in gravidanza?Falso.Il gatto è l’unico eliminatore di oocisti immature di toxoplasma,che diffonde la parassitosi nell’ambiente? Vero, ma solo per unasettimana in tutta la sua vita: nella fase acuta.Per contrarre l’infezione da un gatto, bisognerebbe che fosse infet-to, nella fase acuta, e mangiarne le feci rimaste in determinatecondizioni ambientali per 48-72 ore? Vero…Le verdure crude dell’orto sono pericolose, in gravidanza? Verissimo,quelle sì che potrebbero essere contaminate da feci di gatti randagi.

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di guardia. Basterà proporre (a entrambi!) uno scambio di cibo contropallina o legnetto per poi farlo sparire. Un’unica avvertenza: è sempremeglio non togliere le cose dalla bocca dell’animale per non perderne lafiducia. E poi non dimentichiamo che il bambino ci osserva. Potrebbedecidere di vedere cosa c’è nella bocca non solo del gioviale cagnetto difamiglia ma anche del permaloso cane da guardia del vicino.Terzo. No alle punizioni fisiche. Per far di qualunque quattrozampeun buon compagno bisogna fargli capire subito chi è il «capobranco»:senza sgridate inutili (che susciterebbero reazioni negative), ma conaffettuosa fermezza. Gli piace giocare, e con il gioco gli si può inse-gnare qualsiasi cosa. Il cane deve vivere comunque a stretto contattocon il proprietario, per stabilire con lui un rapporto profondo. Ma,nei suoi confronti, deve essere accuratamente evitata la punizione fi-sica. Oltre a rappresentare un’inutile violenza, può produrre dannidal punto di vista comportamentale: il nostro animale potrebbe svi-luppare diffidenza e insicurezza, fraintendendo alcuni gesti del bim-bo, considerandole minacce, e decidere di difendersi dal piccolo. Quarto. Se il bimbo è un neonato permettete a cane o gatto di an-nusarlo. Non proibitegli di entrare nella stanza del bimbo. Riservatealla bestiola molte attenzioni, come bocconcini speciali e carezze,guardatela e parlategli quando è in presenza del neonato. Gli si faràcosì capire che il neonato è un vantaggio per lei, non un concorren-te. E non si avranno mai problemi di «gelosia».E le paure di carattere sanitario? Ingiustificate. Il cane o gatto che vi-ve in casa non porta chissà quali malattie. Porta più microbi il papà re-duce da un viaggio in tram. Perché di lui non ci preoccupiamo? Il pro-blema (piccolo piccolo) possono essere morsi di cane, piccoli roditorio gatto, e graffi appannaggio solo di quest’ultimo. Morsi e graffi sonoinfatti l’accidente più frequente per chi ha in casa un animale anchese, per la scarsa gravità, vengono segnalati al medico solo occasional-mente. In genere producono lesioni senza conseguenze. I morsicatori,di solito, sono i cani che sentono minacciato il loro territorio. Diver-se le motivazioni dei gatti. Non amano il vociare rumoroso né esseretoccati con insistenza. Le eccessive coccole li innervosiscono. Può ca-

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Ecco alcune piccole regole per fare felici sia il bimbo sia l’animale.Primo. I genitori devono saper leggere i segnali di disagio del quat-trozampe, con i quali il nostro amico ci dice «Per piacere, basta!» oquelli di esasperazione tipo «Ora mi sto proprio arrabbiando...». Perquesto deve esserci sempre un adulto nella stanza in cui si trovanocontemporaneamente un bimbo e un cane, anche se il quattrozampenon ha mai dato problemi. Quando il bimbo comincia a muoversi dasolo, vanno infatti seguiti con molta attenzione i suoi incontri con ilcane: i movimenti goffi, la voce acuta e le mani che toccano, tiranoed esplorano potrebbero risultare fastidiosi o addirittura intimidatoriper il quattrozampe. E allora si dovrà insegnare al bambino che il ca-ne non è un giocattolo, che non gli si devono tirare orecchie e coda,che non bisogna entrare nella sua cuccia né disturbarlo mentre man-gia. In una parola: che va rispettato. Secondo. Scegliere i giochi giusti. Al bambino, si sa, piace giocare. Alcane, in genere (per gli altri animali domestici come il gatto vale un po’meno), pure. Si tratta di trovare quelli più adatti ad entrambi. È sem-pre opportuno differenziare i giochi del bimbo da quelli del cane, chedovranno essere di forma e consistenza diversa, come bottiglie di pla-stica o palline con la corda, e andranno riposti: verranno offerti al canenei momenti opportuni e torneranno di proprietà del padrone alla finedel gioco. Questi accorgimenti controlleranno la possessività del quat-trozampe. I giochi che prevedono il confronto fisico, come il tira e mol-la, il rincorrersi o l’invito a mordere sono meno indicati: possono sti-molare nel cane una competitività che potrebbe rimettere in discussio-ne il nostro ruolo dominante. Inoltre finiscono per dare, se ripetutitroppe volte, pessime abitudini che potrebbero nuocere al bambino.Meglio il riporto della pallina o del legnetto. Se viene ben gestito, ga-rantisce divertimento per tutti. Permette al cane di sgranchirsi un po’...le zampe e di rapportarsi con il bimbo, che è in grado di lanciare un og-getto sin dalla tenera età. E garantisce al piccolo la felicità, impagabile,di vedere il quattrozampe correre e scattare a una propria azione. Il di-vertimento è assicurato. Anche per chi si gusta la scena. I lanci sarannointerrotti prima che l’eccitazione (di entrambi!) abbia superato la soglia

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Una terapia di nome DollyCani, gatti, conigli, cavalli, pesci, delfini e uccellini possono diventa-re veri e propri “terapeuti”. Smettono di essere intesi come merce, ediventano operatori terapeutici: per aiutare portatori di handicap,cardiopatici, ansiosi e depressi, anziani e bambini affetti da disturbi(anche gravi) della personalità; in ospedali, carceri, centri psichiatricie centri di recupero per tossicodipendenza. La scienza che prevede l’impiego coterapeutico degli animali per il re-cupero e il mantenimento della salute umana attraverso un rapportotra uomo e l’animale è nata negli Usa, alla fine degli anni Sessanta,col nome di Animal Assisted Therapy: la pet therapy. Dalle pagine del settimanale “Vita – il magazine del non profit” in edi-cola ai primi di ottobre ‘03 abbiamo ritagliato questa lettera di FrancoBomprezzi, giornalista e scrittore che vive e lavora in carrozzina in se-guito agli esiti di una malattia congenita. «Una terapia di nome Dolly»:«Sto scrivendo al computer. Improvvisamente lei appoggia le zampe sulbracciolo della mia carrozzina e mi guarda. Io controllo l’ora. Ha ra-gione. Devo portarla fuori, ho un margine di tolleranza di un quartod’ora, o poco più. Si chiama Dolly. Da due anni io e Nadia abbiamoadottato questa trovatella, di lombi assai discutibili. Alta fino al mozzodella mia ruota, lunga come un bassotto corto, qualche vaga rassomi-glianza con un bonsai di dobermann, versione ‘premio della bontà’. So-no andato in pieno agosto al canile di Monza, gestito dall’Enpa. Cer-cavo un cane di piccola taglia. Ho trovato un amico inseparabile.La scusa era che volevo sentirmi buono e generoso, dopo tutti queiservizi televisivi sui cani abbandonati all’inizio delle vacanze. E poisostenevo che avrebbe fatto compagnia a Nadia, mia moglie, nei tan-ti, troppi, giorni nei quali io sono in giro per l’Italia. Il risultato è cheadesso né lei né io saremmo capaci di vivere senza Dolly. Per fortunanon sa leggere queste righe, sennò ne approfitterebbe.Ho pensato a lei, in questi giorni di ‘emergenza solitudine’. Lei checoncepisce come ‘normalità’ la sua vita con due persone – dico due –in sedia a rotelle. Quando arriva in casa qualche amico ‘camminan-

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pitare che qualcuno reagisca in malo modo, ma sempre solo dopo ave-re «avvertito» soffiando minacciosamente! A noi adulti il compito diprevenire il più possibile, capire gli animali e captare i loro segnali e leloro insofferenze ed evitare così le situazioni... ‘pericolose’. Scrive il poeta inglese Donald McCaig: «Ogni bambino umano deveaccostarsi all’Universo da zero. Ogni cucciolo di cane porta l’Univer-so con sé». «Non c’è psichiatra al mondo come un cucciolo che ti lec-ca la faccia», ha invece scritto Ben Williams. Sottoscriviamo.

Cosa insegnare al bimbo:– Non esplorare il corpo del cane infilando le dita in bocca

o nelle orecchie e non tirare orecchie, la coda o il pelo.– Non disturbare il cane quando mangia o è a cuccia.– Non piombargli inaspettatamente alle spalle. La prima reazionea uno spavento improvviso è il morso.– Parlare a voce bassa senza lanciare strilli. I toni acuti vicino al-l’orecchio dell’animale (molto più sensibile del nostro) potrebbe-ro risultare insopportabili.– Non inseguirlo quando ha deciso di sottrarsi «all’abbraccio» delbimbo e va a rintanarsi.Regole per una sana convivenza:– Non impedire al cane o al gatto di entrare nella camera del bam-bino.– Rivolgersi al veterinario se non si è sicuri della buona salute delgatto, cane, criceto ecc.– Abituare il cane a dormire in cuccia, se si vuole evitare che salgasul letto del bimbo.– Sistemare la cuccia in modo che possa sottrarsi alle insistenze delbimbo.– Creare nel cane o gatto il piacere della presenza del neonato concoccole, carezze e bocconcini speciali quando sono entrambi nellastessa stanza.

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Society Pet Partners. Corsi di formazione in diverse regioni d’Italiae all’estero. Informazioni: Debra Buttram o Marcello Galimberti –tel 031.876613 – www.aiuca.org – email [email protected] – Centro Socio Educativo di Lecco Via Tagliamento, 5 – 23900 – Lec-co – Sede provvisoria: via A. De Gasperi,18 – tel 0341.353369.– Ospedale Sant’Anna. Unità operativa di pediatria. Responsabile:prof. Riccardo Longhi, tel 031.5855317 – [email protected]– Istituto Geriatrico Cà d’Industria ed Uniti Luoghi Pii – ViaBrambilla, 61 – 22100 – Como – tel 031.2971 e-mail: [email protected].– Fondazione R. Hollmann, Via Oddone Clerici, Cannero Rivie-ra, Verbania, tel 032.788485.– Dipartimento di Patologia animale, facoltà di Medicina veteri-naria dell’Università di Torino, sede di Grugliasco, consultorio dimedicina legale veterinaria, etologia clinica e pet therapy. Resp.prof. Marzio Panichi tel 011.67019073 – www.unito.it– DOG’S LIFE PROJECT di Elena Garuti. “Il cane è il mio co-pilota” www.dogslifeproject.it Carpi, Modena tel 333.7490902.– Comunità ANTARES, via Valle Chiozze 35, Calamandrana, Asti.– Dipartimento di Pediatria, Azienda ospedaliera Università di Pa-dova, resp. dott. Carlo Moretti, tel 049.8211485 – www.pedia-tria.unipd.it.– Bologna. Associazione AIASPORT, via Ferrara 32, Bologna, tel051.466105.– ASL Bologna Nord, Servizio Veterinario, S. Giovanni in Persi-ceto, Bologna, tel 051.6813356.– Case di Riposo Comunali di Roma.– Associazione Arion, Roma, piazza Ippolito Nievo, tel 06.5818243. – ASL Roma D, Servizio Veterinario, resp. dott. Claudio Fantini,tel 06.65004888 e dott. Eugenia Natoli, tel 06.522877652, viaPortuense, Ponte Galeria Roma, tel 06.65000306 – www.aslro-mad.it – [email protected] – Istituto Zooprofilattico Sperimentale di Abruzzo e Molise, Tera-

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te’, per di più alto, è imbarazzata e inquieta. Noi siamo il suo metrodi paragone, e perfino la sua protezione: quando ha paura si infilasotto le ruote della carrozzina, trasformandola in una sorta di carroarmato.Gli inglesi scrivono ‘pet-therapy’ e così tutto assume un sapore tristedi medicina. Per Nadia e me è più semplice, sappiamo che Dolly èimportante per la nostra vita, senza esagerare, quanto basta. E allorapenso che a fine agosto qualche altro amico disabile o anziano fareb-be bene a seguire il modesto consiglio. Non temete: i piccoli sacrificiiniziali saranno ripagati. Io percorro a rotelle almeno un chilometroal giorno, grazie a Dolly. Prima mi facevo spingere dal primo che pas-sava. Nadia, quando ha un momento di malinconia, le passa la ma-no lungo il dorso e l’accarezza. La solitudine si può vincere anche co-sì. Senza bisogno di medicine e di protezione civile».

In Italia, molti sono i centri dove si conducono esperienzesull’impiego a fini terapeutici di animali domestici. Questo

elenco è meramente indicativo: – U.O. Terapia fisica e Riabilitazione (Azienda Ospedaliera Ospe-dale Niguarda Ca’ Granda Milano) in collaborazione con Centro diriabilitazione equestre “Vittorio di Capua” (M.P. Onofri, A. Roscio,V. Giussani e G. Carcangiu) P.zza Ospedale Maggiore 3, 20162 Mi-lano, tel fax 02.64442644 – www.ospedaleniguarda.it.– Centro Diurno Integrato per Anziani “Costa Bassa” Viale PerBiassono, 2 – 20052 Monza – MI – tel/fax 039.323338.– Comunità Terapeutica Arcobaleno, Ospedale Fatebenefratelli,Cernusco sul Naviglio Milano.– AIUCA, Associazione Italiana Uso Cani d’Assistenza, Via 4 No-vembre, Bosisio Parini LC, AIUCA – Programmi nelle AttivitàAssistite dall’Animale, Terapie Assistite dall’Animale e EducazioneAssistite dall’Animale (AAA/AAT/AAE), comunemente chiamato“pet therapy”. Corsi d’Introduzione e Corsi di Specializzazione, siaper operatori che per conduttori d’animali, valutazione della coppia(conduttore-animale) per attitudini e capacità, registrazione Delta

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– ASL 3 Catania, Servizio di Psicologia, Largo Mannino, S. PietroClarenza CT, tel 095.520713.– Associazione Dog-Therapy, via Serretta 16, Palermo, tel091.90145.

Animali in paradiso«Se il Paradiso esiste è giusto che sia popolato di animali».«Ve lo immaginate un Eden senza il canto degli uccelli, il garrire del-le rondini, il belare delle caprette e l’apparire del buffo e curioso mu-setto di un coniglio? Di sicuro nel mio Paradiso ideale non possononon echeggiare miagolii da ogni angolo. Il festoso abbaiare di caniche giocano finalmente sereni». Lo scrive Giorgio Celli nel presenta-re Anche gli animali vanno in Paradiso, storie di cani e gatti oltre la vi-ta, un fortunato libro di Monica D’Ambrosio e Stefano Apuzzo cheaiuta ad amare gli animali di più e con maggiore generosità, propriocome loro amano noi. I nostri quattrozampe volano lassù prima di noi. E sono sempre piùnumerose le persone che, dopo una vita insieme, vogliono trovare lo-ro una cuccia per l’eternità. Teoricamente, secondo regolamenti sani-tari che variano però da città a città, dopo la morte dell’amico quat-trozampe si dovrebbe chiamare il canile sanitario o la nettezza urba-na per il ritiro del corpicino. Molti, per questo compito, delegano ilproprio veterinario. In entrambi i casi la destinazione è l’inceneritorepubblico. Una fine insopportabile per molti proprietari affranti.C’è chi, allora, si arrangia. I più fortunati dispongono di giardini pri-vati, nei quali seppellire il proprio compagno di giochi. Altri si ap-propriano di un angolino di verde pubblico. Non si potrebbe.L’altra soluzione sono i cimiteri per animali. Non sono molti, in Italia.Grandi alberi e piccole lapidi. Lapidi semplici. Lapidi piccole, in pie-tra scura. Lapidi per animali. Così è concepito il cimitero di Aulla, do-ve cani, gatti, criceti, canarini hanno la loro «cuccia eterna» per ripo-sare fianco a fianco sotto i pini secolari del «Parco degli Affetti», natograzie all’iniziativa del Comune di Aulla. Questo particolare giardino

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mo. Resp. dott. Stefania Del Papa tel 0861.332281/2 – www.izs.it– [email protected]– A.N.U.C.S.S. onlus Via B. Nogara, 7 – 00119 Roma –Fax/tel/SMS: 06-56352718 email: [email protected] –www.anucss.org; dott.ssa Francesca Allegrucci – psicologa, psicotera-peuta – responsabile scientifico ANUCSS – [email protected]– Associazione “L’Auriga” Circolo Ippico, Via della Marcigliana562 Roma, tel 06.87122223.– Associazione Scuola Viva, via Crespina 35, Roma, tel06.5515909.– HEOLO, via Appia Nuova 41-B 319, Roma, tel 06.77201523.– A.T.E.N.A. Associazione che svolge attività e terapie educativenaturali effettuate con l’ausilio di animali. Programmi di terapieassistite da animali, di musicoterapia, educazione alla corretta ge-stione degli animali e all’ambiente. Organizza seminari e convegnisulle Terapie assistite da animali. La sede è a Perugia. Email: [email protected]– Unità di Cure Palliative, ASL n° 2 dell’Area Valle Umbra Sud,Ospedale di Assisi.– Associazione “Un Amico per la Vita”, via Tevere 8, Montesilva-no, Pescara, tel 085.837696.– Azienda ospedaliera pediatrica Santobono Pausillipon, Napoli.Resp. dott. Alessandra Maltese, tel 081 2205410 – www.santobo-no.na.it– TUCSA, Valenzano – Bari.– ARATEA. Ricerca attività terapia ed educazione assistita dall’a-nimale. L’equipe è formata da sociologo, medico, psicologo, eto-logo, assistente sociale, educatore e conduttori (tutti Delta SocietyPet Partners). Sede: Via Eremo Santuario n. 81 – 89100 ReggioCalabria tel 0965/812719.– Centro pet therapy, dip. Scienze mediche veterinarie dell’Universitàdi Messina. Resp. prof. Antonio Pugliese, tel 090.3503510.– ASL 5 Ambulatorio di pet therapy. Resp. dott. Licia Formularitel 090.3503711.

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ti fedeli. Così vi ricordiamo» è scritto su una lapide a memoria di Ma-ra, Boby, Zara, Kety e del micio Mimo. E, poco più in là, una signo-ra di Bergamo ha fatto incidere per la sua Minou: «Meriteresti un’a-nima, le ali per raggiungere il cielo, un cielo degno della tua bontà».

Ecco alcuni indirizzi:– Il Riposo di Snoopy, via Veggio, 58 – 40030 Grizzana

Morandi (Bologna) – tel 051/913411 – www.ilriposodisnoopy.it– Il Parco degli Affetti, Aulla (Massa Carrara) – tel 0348/2268541– 0187/421955 – www.parcodegliaffetti.it– Il Giardino dei Ricordi, 33010 Cassacco (Udine) – tel0432/789056 – 0335/6226568.– Parco San Francesco, via Bedesco 29 – 24039 Sotto il MonteGiovanni XXIII (Bergamo) tel 035/4820156 – 0360/780438.– Country Dog, via M. Gorki, 37 – 20051 Limbiate (Milano) tel02/99057337.– Universal Fauna, via Vittorio Veneto, 5 – 20020 Cogliate (Mi-lano) tel 02/9660048.– Club Caronte, viale Agricoltura, 111 – 27029 Vigevano (Pavia)tel 0381/07711 – www.clubcaronte.it– Cimitero per Cani Gardesana, via Gardesana, 131 – 37100 Ve-rona tel 045/8510194.– Hotel Cani e Gatti, via Braccianese, 351 00123 Roma tel06/3046314.– Clinica Veterinaria Laurentina, via Laurentina 1542 – 00143Roma tel 06/7136053.– Villa Andreina, via di Saponara 701 – 00125 Acilia (Roma) tel06/5214522 – 06/52310302.– Casa Rosa, via dell’Imbrecciato 200 – 00149 Roma tel06/5526264.– Lega Nazionale Difesa del Cane – Sezione di Napoli, via Roma329 – 80100 Napoli tel 081/5099544 – 081/415260.Altri cimiteri sono segnalati a Piobesi Torinese (Parco degli Ani-mali), Prato e Trento.

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è l’unico cimitero pubblico per animali in Italia. La proprietà è infat-ti dell’amministrazione comunale anche se lo gestisce, per conto delComune, un privato. Il Parco degli Affetti si chiama così perché lastruttura non vuol essere un tetro agglomerato di tumuli ma un veroe proprio giardino, posto nell’immensa arca verde che si stende ai pie-di della fortezza quattrocentesca della Brunella: circa tremila metriquadri di prato in cui ogni proprietario può seppellire il suo amico. Leprocedure sono le stesse che si seguono per gli esseri umani. Altrettanto bello è il «Riposo di Snoopy», nel bolognese: cimitero peranimali che si sviluppa su ampie terrazze che degradano dolcementelungo la vallata del fiume Setta, dirimpetto alle montagne dell’Ap-pennino Tosco-Emiliano. Ognuno di questi gradoni forma un cam-po destinato ad accogliere le tombe degli animali. Le lapidi, in pietraarenaria, sono tutte di uguale forma e, con spartana semplicità, lan-ciano all’uomo il monito dell’uguaglianza oltre la vita. L’unico vezzoè rappresentato dalle foto degli animali e dagli epitaffi scolpiti nellapietra secondo le volontà dell’amico umano. Il cimitero (sono 10 et-tari di terreno e vi riposano oltre mille animali) è regolamentato dal-la ASL e da tutti gli organi ufficiali e trasmette un’idea di semplicità,tranquillità e spartanità. Stessa filosofia si ritrova a «Il Giardino dei Ricordi», in Friuli, 3200metri quadrati in espansione, visto il successo dell’iniziativa. Ma sequi si allargano, nel milanese Country Dog sono fermi in attesa diampliamento: i 400 posti sono praticamente esauriti nonostante apochi chilometri di distanza ci sia, incorniciato da cipressi, un altrocimitero per animali notissimo: Universal Fauna di Cogliate. In tutte le strutture, sempre e per sempre, si rincorrono ricordi e la-crime ma anche sorrisi e tenerezze. Così al Club Caronte, a Vigeva-no, si viene accolti dalle parole di Lord Byron, il celebre poeta ingle-se: «Qui riposano coloro che in vita ebbero la bellezza senza la vanità,il coraggio senza la crudeltà, tutte le virtù degli uomini senza i lorodifetti». La targa d’ingresso è lì dal 1976, anno di apertura del cimi-terino, ma da allora tante altre scritte si sono aggiunte. «Voi non ave-te chiesto se eravamo ricchi o poveri, belli o brutti. Siete sempre sta-

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Una città da cani

Il posto giusto

Divieti, ordinanze, disposizioni (qualche volta assurde) mettono giornodopo giorno a dura prova l’amore dei proprietari di cani verso i propriamici quattrozampe. I cani, tranne quelli piccoli, non possono viaggia-re sui mezzi pubblici; a loro è spesso vietato entrare nei locali pubblici;gli spazi verdi dove sgranchirsi le zampe sono sempre meno, e sempremeno accessibili; in molte città i sindaci hanno emesso ordinanze che liobbligano a circolare non solo al guinzaglio ma anche con la museruo-la. I gatti che vivono nelle colonie feline, liberi, anche se tutelati dallalegge a volte vengono perseguitati. Insomma: una faticaccia bestia.Le tante piccole difficoltà quotidiane dovute alla convivenza con glianimali si possono affrontare. E risolvere.

Mancano gli spazi e le poche aree di verde sono contese dapensionati, bambini e proprietari di cani alla fantozziana ri-

cerca di striscioline di prato dove poter giocare, riposarsi o porta-re a passeggio i propri quattrozampe.Un suggerimento. Per «lui» la passeggiata è un momento fonda-mentale della vita sociale: una vera e propria esigenza per il suo pro-cesso di comunicazione. Importantissimo quindi non ridurla a unsemplice e banale «porto il cane a sporcare». Uscendo di casa Fido siritrova in un vasto territorio nel quale vivono altri individui dellasua razza. Il suo maggior interesse è ora socializzare, comunicandocon gli altri cani. Il miglior mezzo di comunicazione, per lui, è l’ol-

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Servizi funerari:– Master Dog. Trasporto, cremazione o tumulazione. Roma e pro-vincia: tel 06/58202122; www.masterdog.it– Pet City. Opera prevalentemente in Milano e provincia, tel02/90843083 www.petcity.it– Argo. Trasporto, cremazione o sepoltura; opera prevalentemen-te nel Triveneto; tel (numero verde) 800/272312 – www.amici-persempre.it– Quattro passi nel cielo. Funerali. Torino– Zoocimiteriale Mesolino. Cremazione singola; Osio di Sotto(Bg) – tel 0368/944736 – www.zcm.3000.itCimiteri virtuali:Ecco solo alcuni indirizzi telematici di cimiteri virtuali per anima-li domestici. Molti portali e molti altri siti dedicati agli amici quat-trozampe hanno una parte dedicata a questo tenero servizio.– www.bau.it– www.amicianimali.it/paradiso/index.html– www.petanimal.com

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lo stesso solo previa approvazione del personale aziendale. L’accesso del-l’animale alle vetture, infatti, potrebbe essere negato per cause contin-genti, come ad esempio il sovraffollamento del mezzo. «Stop», quasiovunque, per i cani di taglia grossa: questi regolamenti sono discrimi-nanti nei confronti dei proprietari di cani di taglia grossa. Si tratta diuna discriminazione che non ha alcun fondamento, anche perché man-ca una classificazione certa dei cani per taglie.Tuttavia le cose, lentamente, stanno migliorando. Il principio che perandare in un parco, a trovare un amico, a una visita veterinaria, sipossa prendere il mezzo pubblico di trasporto dando anche un con-tributo al minor inquinamento delle nostre città, si sta facendo largo.Come a Milano, dove, dal marzo 2002, sono stati fatti due piccolipassi avanti: tolleranza per i “pesi medi” e accesso alla metropolitana.Mentre in passato la metropolitana era interdetta a tutti gli animali,tranne che per i cani guida e quelli da caccia con cacciatore al segui-to (!), ora è possibile accedervi, con alcune limitazioni. Devono esse-re di piccola o media taglia e non possono viaggiare nelle ore di pun-ta. Devono pagare il biglietto e non possono essere più di uno per va-gone. Sui mezzi di superficie, ora, valgono le stesse regole. In passa-to, invece, era consentito l’accesso solo ai cani di piccola taglia, chepotevano essere tenuti in braccio. Curiosa la situazione di Firenze, dove c’è una contraddizione tra il re-golamento comunale e la Carta dei Servizi dell’Azienda dei Trasporti.Le norme stabilite dall’Ataf di Firenze prevedono solo cani di piccolataglia purché tenuti in braccio e muniti di museruola. Altri animali inceste e gabbie di piccole dimensioni possono accedere a insindacabilegiudizio dell’autista. Ma il Regolamento Comunale del 1999, poi mo-dificato nel 2002, all’articolo 14 recita: “È consentito l’accesso deglianimali su tutti i mezzi di trasporto pubblico operanti nel Comune diFirenze”. Speriamo che la contraddizione venga chiarita al più presto.L’esempio più positivo viene da Bolzano. Ecco come titola l’aziendaSistema Trasporto Integrato della Provincia il capitolo sui pet: “Anchegli animali sono viaggiatori”. Capitolo che così prosegue: “Il nostrodesiderio è che possiate portare con voi i vostri animali, piccoli e me-

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fatto. Scopo dell’uscita, dunque, non è semplicemente «andare dicorpo», ma quello molto più importante di prendere possesso delterritorio. Non disponendo, come i suoi simili selvatici, di un am-biente esterno proprio, il nostro cane ha bisogno di crearsi un suoterritorio. E la passeggiata gli dà l’illusione di appropriarsene.Così, Fido ha bisogno di tempo.Se non si capisce questo e lo si porta fuori «all’ultimo minuto», glisi mette fretta ed è facile che sporchi dove capita, magari davantial negozio di alimentari, attirandosi le giuste ire di chiunque si tro-vi a zigzagare tra i «regalini».Le incomprensioni tra proprietari e non proprietari di cani poggia-no proprio su questo punto: le deiezioni in luoghi indesiderati. In-somma: oltre ad essere «armati» di paletta e sacchetto, diamogli tem-po di raggiungere il «posto giusto». Giusto per lui e anche per noi.

Quattrozampe in autobusI regolamenti delle aziende dei trasporti pubblici prevedono, in linea dimassima, delle norme piuttosto restrittive in materia di trasporto deglianimali. Non ci sono sostanziali differenze tra Torino, Milano, Bolognao Roma: in generale sono ammessi gatti e uccelli nell’apposita gabbiet-ta, cani di piccola e media taglia rinchiusi nel trasportino o con guin-zaglio e museruola e, possibilmente, tenuti in braccio. Ci sono, di cittàin città, alcune differenze in merito alla tariffazione: mentre a Roma l’a-nimale paga il biglietto a prezzo pieno, a Pisa può viaggiare gratuita-mente; ma nella maggior parte delle città è considerato alla stregua diun bagaglio e la tariffa varia a seconda delle dimensioni del trasportinonecessario a contenerlo. Sono sempre ammessi e possono viaggiare gra-tuitamente solamente i cani conduttori per ciechi. Ci sono limitazionianche nel numero di animali che possono essere trasportati in una vet-tura pubblica: a Roma, ad esempio, è imposto il numero massimo didue animali per volta. I regolamenti prevedono poi, in genere, altreclausole, tra le quali l’obbligo del padrone al risarcimento di danni ar-recati dall’animale a cose o persone. Altri prevedono l’ammissione del-

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no ordinare di scendere solo nel caso in cui la presenza dell’animalesia pericolosa, gravemente antigienica o causi grossi problemi ai pas-seggeri. Solo i cani più grandi pagano il biglietto. Quelli piccoli no.A Helsinki, in Finlandia, ogni azienda ha le sue regole sul trasportodegli animali. Ma tutte sono rispettose dei loro diritti. I piccoli ani-mali sono sempre ammessi su bus e metro, sistemati in borse, in brac-cio o per terra. Quelli più grossi, in linea di massima, non sono am-messi nell’ora di punta. Su bus e pullman per grandi distanze vige unregolamento particolare: se a bordo si trova una persona che ha aller-gie, può chiedere che l’animale non salga. Se, al contrario, è il pro-prietario del quattrozampe ad essere già a bordo, ha diritto a restaree nessuno può chiedergli di scendere. Anche la Germania è tolleran-te: i cani, di tutte le taglie, hanno libero accesso ai mezzi pubblici.Esemplare il caso di Monaco di Baviera: qui esiste addirittura un bi-glietto giornaliero creato apposta per famiglie con quattrozampe, va-lido per tram e metropolitana. In Svizzera tutti i quattrozampe pos-sono salire sui mezzi pubblici. Gratis cani piccoli e gatti, i grandi pa-gano mezzo biglietto. Pure a Londra vige il sì a cani e gatti, gratis suautobus e metro. I gatti nelle loro gabbiette, i cani con guinzaglio emuseruola. A Parigi, i regolamenti piuttosto severi della RATP (il ser-vizio sicurezza di metropolitana, autobus e linee RER) hanno per con-traltare consuetudini assai più tolleranti nei confronti dei quattro-zampe: les chiens possono infatti salire sui mezzi senza pagare. Tra-sporto gratuito per gli animali anche a Praga, purché siano tenutichiusi nell’apposito cesto da viaggio. A Bruxelles, in Belgio, solo glianimali piccoli salgono sui mezzi pubblici senza pagare il biglietto.Quelli più grossi, invece, sono tenuti a pagare. Comunque, possonosalire. Man mano che si scende verso il Sud Europa, invece, le cose sicomplicano. A Barcellona, in Spagna, ad esempio, solo i non veden-ti possono portare il cane dappertutto, quindi anche su tram e metrò.

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no piccoli, tutte le volte che è necessario”. Dalle parole ai fatti. Suimezzi possono viaggiare tutti gli animali domestici: gratuitamentequelli che stanno in braccio, pagando il biglietto di corsa semplicetutti gli altri. Bene anche Perugia, che almeno prova a non discrimi-nare i “big”: nelle fasce orarie “di morbida” è consentito l’accesso ne-gli autobus anche ai cani di grossa taglia purché condotti al guinza-glio, muniti di museruola e previo acquisto di idoneo biglietto. Maanche Ravenna è all’avanguardia: nella cittadina della storica pinetaviaggiano anche i cani di grossa taglia, purché nella piattaforma po-steriore del bus.Un caso a parte è Venezia. Lì il trasporto pubblico è prevalentemen-te svolto sull’acqua. Cambia qualcosa, per i nostri amici a quattrozampe? Mica tanto. Sui vaporetti, come sugli autobus, l’accesso è per-messo. Salvo ai cani di grossa taglia. “Però c’è una certa tolleranza”,dicono in Comune, “in realtà l’accesso è a discrezione del condutto-re del vaporetto, cioè del capitano”. Più facile, in teoria, viaggiare ingondola. “Sulle gondole e sui motoscafi del servizio pubblico non dilinea”, dicono ancora in Comune, “non c’è nessun regolamento chevieti agli animali di salire a bordo”. Bisogna vedere se i nostri amicine hanno voglia. O non preferiscono rimanere con le zampe benpiantate per terra. Battaglia vinta, invece, a Genova. Il capoluogo ligure è allineato allegrandi capitali europee, dove gli animali salgono sul bus senza bigliet-to. Il nuovo regolamento dell’AMT, l’Azienda Municipale dei Trasportidi Genova, approvato nell’inverno di due anni fa, dà il via libera gra-tuito a gatti, cani e altri animali sui bus. Chi porta i cani paga un solobiglietto, il proprio. Questo pone Genova all’avanguardia nel campo alivello italiano, collocandola addirittura al pari di Londra, Parigi e del-la Germania. Altri termini di paragone vanno cercati nei paesi del NordEuropa. Ecco, ad esempio, che a Stoccolma (Svezia) è sempre permes-so portare animali domestici su autobus e metropolitana. Negli auto-bus viene semplicemente chiesto di sedersi nella parte posteriore. Più omeno lo stesso vale ad Amsterdam, in Olanda, dove gli animali posso-no viaggiare in una piccola gabbia o al guinzaglio. I controllori posso-

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ne protezionista), la comunità di gatti e la sua tutela sono ufficializzate ela proprietà o la gestione dell’area sono costretti a prenderne atto.La comunità di gatti liberi può essere data in gestione, tutela e cura(quindi anche rifornimento di cibo da parte dei volontari) a un’asso-ciazione protezionista, come previsto dal comma 10 dell’art. 2 dellalegge 281. L’associazione potrà poi delegare, in qualità di propria vo-lontaria, una «gattara» per accudire i mici. A Roma alle gattare erapure stato dato un “patentino”! Il Comune di Rozzano, alle porte diMilano, ha approvato, nel marzo del 2006 un Regolamento di tute-la e benessere degli animali che super tutela i gatti che vivono liberi ele gattare che li accudiscono, consentendo la loro “libera circolazio-ne” su tutto il territorio comunale. Il Comune ha anche promossouna campagna in difesa dei felini, la distribuzione gratuita di casetteper il ricovero dei mici e di scatolette di cibo. Il testo integrale del Re-golamento si può scaricare dal sito www.comune.rozzano.mi.itPer ottenere la sterilizzazione gratuita dei gatti randagi occorre ri-chiedere, con una segnalazione scritta, l’intervento del servizio vete-rinario dell’Asl competente per territorio. Gli ufficiali veterinari de-vono sterilizzare gratuitamente i gatti liberi, reimmettendoli nel loroambiente di origine, ma non sono obbligati a provvedere alla catturae alla degenza (a meno che non sia previsto dalla legge regionale). Perqueste operazioni è necessario chiedere la cortesia all’ASL e la colla-borazione alle associazioni protezioniste.

Questo è un avviso che si può affiggere accanto al domici-lio di una colonia felina:

Attenzione! Qui vivono e trovano rifugio gatti liberi, sterilizzati esotto la tutela legale del Comune e del Servizio Veterinario dell’A-SL, accuditi da cittadini e volontari di Associazioni protezionisteai sensi della Legge 281/91. Si ricordano le seguenti leggi e nor-mative che tutelano i gatti che vivono liberi e che ne vietano ilmaltrattamento e lo spostamento ad altro luogo:– Art. 544 ter (e bis) del Codice Penale che sanziona penalmentechi maltratta o uccide animali;

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Gattare e gatti vagabondiCamminava per le vie di Roma, con un foulard che le copriva la testa,col cesto di cibo per i gatti randagi. Apostrofata da un maleducato, sivoltò, levandosi il foulard e folgorando il passante, che rimase impie-trito: era Anna Magnani! L’episodio, ricordato una volta da FrancoZeffirelli, racconta bene il rapporto tra le gattare, i gatti liberi, e la gen-te di città. Storie che si ripetono da cinquant’anni, e forse più.Il gatto sa vivere anche svincolato dall’uomo, in città, in autonomiae libertà, aggregandosi in colonie nei giardini, negli angolini e nelleviuzze delle nostre città. Questo viene riconosciuto dalla legge. I gatti che vivono liberi, in «colonie», sono tutelati. Il comma 8 del-l’articolo 2 della legge 281/91 recita infatti: «I gatti che vivono in li-bertà sono sterilizzati dall’autorità sanitaria competente per territorioe riammessi nel loro gruppo».I gatti liberi perciò non possono essere catturati, spostati o persegui-tati. Basilare il comma 7 dell’art. 2 della legge 281 che recita: «È vie-tato a chiunque maltrattare i gatti che vivono in libertà».Ci sono condomini che però mal li tollerano, nei propri cortili; e mi-nacciano allontanamenti o avvelenamenti.In questi casi può tornare utile affiggere in tali condomini o spedirea tutti i condòmini, malintenzionati compresi, e per conoscenza al-l’amministratore e al custode, sia il testo dell’art. 544 bis e 544 ter delCodice Penale, sia l’art. 146 delle Leggi sanitarie (Sostanze velenose),che recita: «Chiunque in qualsiasi modo distribuisce sostanze veleno-se è punito con la reclusione da sei mesi a tre anni e con la multa daeuro 50 a euro 500». È difficile far valere il proprio desiderio di ac-cudire e sfamare i gatti liberi, se questi vivono in cortili e giardini pri-vati. Se la proprietà vieterà l’accesso alle «gattare» avrà comunque,purtroppo, il diritto di farlo.Di fronte alle intolleranze o minacce di violenza verso i gatti liberi ingiardini, parchi, cortili pubblici o privati, la strada migliore è fornireagli animali una tutela formale da parte dell’ASL competente, richie-dendone l’intervento per la sterilizzazione della comunità felina.Se interviene l’ASL (auspicabilmente in collaborazione con un’associazio-

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Se si è testimoni di un simile spettacolo, è necessario ri-chiedere l’intervento della polizia locale, ricordando l’esi-

stenza della delibera di divieto di accattonaggio con animali (neiComuni dove è vigente), comunque pretendendo la verifica del-l’esistenza del tatuaggio e delle condizioni di salute degli animali esuggerendo, nei casi più critici, anche il sequestro cautelativo de-gli animali (come peraltro indicato in alcune ordinanze). Eccol’incisiva formulazione adottata a Rozzano (Mi):«È vietato su tutto il territorio comunale (...) l’accattonaggio conl’utilizzo di animali. (...) – Violazione di cui ai punti 1), 2) e 4):sanzione pari a euro 300,00.Dalla violazione della presente norma consegue la sanzione accesso-ria dell’obbligo di immediata cessazione dell’attività vietata. Di ciòl’agente accertatore ne fa menzione nel verbale di contestazione, checostituisce titolo anche per l’applicazione della sanzione accessoria.Le attività di controllo e accertamento delle violazioni alla presen-te norma sono di competenza degli appartenenti al corpo di poli-zia locale, della polizia provinciale, degli ufficiali ed agenti di po-lizia giudiziaria in genere e degli uffici od organi a ciò preposti se-condo le leggi e regolamenti in materia».Ognuno di noi può comunque smetterla di dare l’elemosina. E gira-re… perché no, con una scatoletta di cibo in borsa. Da dare a loro.

Chi è il più pericoloso?C’è un ministro della Sanità che, nella storia della Repubblica, verràricordato per due cose.La crociata contro il fumo, con divieti ovunque.E quella contro i cani, con la famosa ordinanza del settembre del2003 in cui Girolamo Sirchia, sull’onda emotiva e mediatica di unaestate passata a riecheggiare le morsicature di cani a danni di cittadi-ni, rende obbligatorio l’uso di guinzaglio e museruola insieme. Lalegge in vigore, l’antiquatissimo DPR 320 del 1954, parlava di “guin-zaglio o museruola” per i cani in “luoghi pubblici o aperti al pubbli-co” e non di uso contestuale dei due.

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– Legge 14 Agosto 1991 n. 281 che vieta la cattura e lo sposta-mento, oltre che il maltrattamento dei gatti che vivono liberi orandagi; – Comma 8 dell’articolo 2 della legge 281/91 che recita: “I gattiche vivono in libertà sono sterilizzati dall’autorità sanitaria com-petente per territorio e riammessi nel loro gruppo”;– DPR 320 dell’8/2/1954 che vieta la cattura dei gatti liberi adopera di privati cittadini; – Art. 146 delle Leggi Sanitarie che sanziona penalmente l’immis-sione nell’ambiente di sostanze velenose. I trasgressori saranno segnalati all’Autorità Giudiziaria e persegui-ti a norma di legge.

Cani e altri animali pietosiFanno pena. Sono lì per questo. Generalmente cani, preferibilmentepiccoli cuccioli; a volte anche papere, conigli, gattini… Si tratta di ac-cattonaggio con animali. Inteneriscono i passanti, suscitano pietà, in-ducono a elargire l’elemosina.In alcuni casi, questi animali sono trattati con amore.Nella maggior parte dei casi sono dei veri e propri piccoli «schiavi»,strumenti di accattonaggio, che servono solo a far aumentare gli spic-cioli. Denutriti, strappati alle madri, narcotizzati con potenti tran-quillanti e sonniferi. Da dove vengono? Che fine faranno quando, unpo’ cresciuti, non serviranno più allo scopo o reclameranno una por-zione in più di cibo?Molti Comuni (tra cui Napoli, Roma e Milano) hanno adottato or-dinanze e delibere per vietare quest’indegno spettacolo. Si segnala perefficacia regolamentare il divieto previsto da un Comune alle porte diMilano, Rozzano, che ha modificato il regolamento di polizia urba-na: l’accattonaggio con animali è vietato senza distinzioni tra «cuc-cioli e animali adulti», tra «condizioni di maltrattamento» o meno.Le normative e le delibere che riguardano gli animali, infatti, devonoessere chiare e incisive, senza rimandare a verifiche, accertamenti eperizie che nessuno mai si curerà di eseguire.

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* Cane da pastore di Charplanina; * Cane da pastore dell’Anatolia; * Cane da pastore dell’Asia centrale; * Cane da pastore del Caucaso; * Cane da Serra da Estreilla; * Dogo argentino; * Fila brazileiro; * Mastino napoletano; * Perro da canapo majoero; * Perro da presa canario; * Perro da presa Mallorquin; * Pit bull; * Pit bull mastiff; * Pit bull terrier; * Rafeiro do alentejo; * Rottweiler; * Tosa inu.

Belve da guardiaQuando sono arrivati i carabinieri, in una villetta con giardino delquartiere napoletano Vasto, la sua vita era ridotta alla miseria e allasporcizia in una vecchia gabbia. È così finito allo zoo il leone di 160chili, ultimo esempio della passione per l’esotico dell’uomo del clanContini e re dei videopoker oggi in carcere. Il sequestro del leone di treanni e mezzo è arrivato ad appena pochi giorni dalla scoperta, fatta dal-la polizia, di un leopardo rinchiuso nel box auto di proprietà di un al-tro appartenente alla mala napoletana, tale Vincenzo Mazzarella.Iguane sorprese a passeggiare tranquillamente nel centro e a diffon-dere il panico tra la gente. Tarantole asiatiche o gechi thailandesi, pi-toni moluro fuggiti dai loro padroni oppure, cosa non rara, abban-donati e infine rincorsi dalle forze dell’ordine chiamate da cittadiniatterriti. Boa ritrovati dai volontari animalisti con tanto di teca di ve-tro tra la spazzatura di un palazzo di periferia.

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Il provvedimento è servito unicamente a creare attorno ai cani un cli-ma di sospetto, astio e paura.Molti cani delle razze prese di mira dal ministro sono stati abbandona-ti, con il risultato di avere in circolazione qualche migliaio di cani «po-tenzialmente pericolosi» in più, impauriti, affamati, spaesati e senzacontrollo alcuno. Un’inchiesta di “Panorama” (18/5/2005) racconta leloro condizioni in un canile napoletano: «È un carcere di sicurezza per‘mostri innocenti’. Un mastino sta immobile come una statua pietrifi-cata da un malefizio. L’odore di urina ti infilza il cranio. I cani man-giano le loro stesse feci miste ai croccantini sparsi per terra. E poi i pit-bull. Una strage. Ogni canile ne ha minimo dieci, qui non si contano.Comprati dai mafiosi per combattere, sbranati, abbandonati dopo l’e-ditto di Girolamo Sirchia perché mostri sanguinari, i pitbull sono i ne-gri dei canili. Nessun diritto. Nemmeno una goccia d’aria. Solo im-pazzire in un metro per due tutta la vita. Se sei pitbull e nero poi, co-me Nerone, le sbarre non bastano. Stai legato in gabbia a una catenache ti fa schiumare il collo e la bocca. Mai visto un prigioniero così.Nemmeno una fiera allo zoo. Un’altra, bianca e marrone, dondola latesta come una vecchia pazza. Non esce chissà da quando. Era dolcissi-ma, dicono, ma la padrona dopo Sirchia aveva paura. L’accarezzo. Sco-dinzola subito. Osa, mi prende la mano in bocca per giocare. Sa di ave-re pochi secondi per far avverare il miracolo di trovare un padrone. Vor-rei portarla via subito. Lei e quelle migliaia di cani che ho dovuto la-sciare in queste galere schifose. Invece vado via. Anch’io. Allora lei co-mincia a sbattere il muso contro il muro. Scappo. I suoi urli disperatimi perseguiteranno finché non esco da quel bosco maledetto».Dopo le massicce (e forse sorprendenti) proteste, il ministro convocòuna commissione di esperti per apportare alcune modifiche all’ordinan-za, riducendo la lista delle razze dei cani da oltre 90 a circa una decina.

Elenco delle razze canine e loro incroci a rischio di maggioreaggressività di cui all’art. 1, comma 1, lettera b), della presen-

te Ordinanza:* American bulldog;

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ricolosi. Ma la LAV, solo per questa cittadina toscana, è in possessodella denuncia di 24 animali, tra i quali due tartarughe, quindici vi-peridi, un crocolide e una scimmia bertuccia. Deve essere chiaro: èvietato tenere in casa animali esotici in via d’estinzione (o pericolosi),tutelati da una convenzione internazionale. Nonostante ciò, il con-trabbando illegale di questi animali da Africa, Australia, Centro e SudAmerica è fiorente. Esistono vere e proprie organizzazioni criminaliche controllano questo traffico. L’indigeno guadagna pochissimo perla cattura di un esemplare, mentre quelli che si arricchiscono sono icontrabbandieri internazionali. La cattura per il commercio a scopo amatoriale e ornamentale è quel-la che più mette in pericolo d’estinzione molte specie di pappagalli.In pochi giorni, volatili bellissimi come l’ara o il cenerino passanodalla foresta amazzonica alle gabbie delle nostre città. Con tanto difalso certificato di provenienza. Solo quelli più fortunati (o sfortuna-ti?) sopravvivono però al viaggio. Tre su quattro muoiono per lo stressdella cattura o, stipati in maniera inverosimile, per le condizioni di-sumane del viaggio stesso. I preferiti degli italiani sono serpenti, tartarughe, furetti e iguane. Ac-quistare questi animali è un errore. Non sono animali domestici. Perquanto ci si sforzi, rettili e animali selvatici in cattività non stanno maibene. C’è una differenza tra benessere e gestione della sopravvivenza. Ec-co, con gli animali esotici come tartarughe, serpenti o iguane si può ge-stire la loro sopravvivenza. Ma non si garantirà loro mai il benessere. Illoro habitat non è casa nostra, dove sono solo dei poveri prigionieri.Non solo. Persino garantire la sopravvivenza non è facile. Gli animaliesotici, anche quelli più comuni, hanno bisogno di mangimi specifici espesso costosi per stare bene. E non raramente i negozianti stessi dannoinformazioni sbagliate. Non si può portare un’iguana o un serpente daun veterinario qualunque. E gli specialisti costano. Infine necessitano diun ambiente adatto: un terrario, un terracquario, un paludario a secon-da delle specie e delle razze. Impianti costosissimi e che vanno man ma-no adeguati alla crescita dell’animale. Alcuni rettili come tartarughe eiguane, infatti, da piccoli, quando li si vede in negozio, sono molto di-

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Che succede? Succede che c’è la manìa dell’esotico. Catture e importazioni clandestine coinvolgono, tra gli altri, 10 mi-lioni di rettili, 3 milioni di uccelli rari e 40.000 scimmie protette. Iltraffico di animali esotici, aggirando le normative CITES, serve spessoper rifornire zoo, centri di ricerche, circhi e acquirenti privati. Il viaggio è quasi sempre un’ecatombe. In una spedizione di 5.000 ron-dini di Giava, all’arrivo all’aeroporto di Londra ne furono trovate mor-te 1000. Nello stesso aeroporto vennero rinvenuti, deceduti per soffo-camento, 300 scoiattoli e 200 cardellini. Per riuscire ad ammassare oltre50 fenicotteri rosa in gabbie che ne potrebbero contenere al massimo20, li si costringe a piegare le lunghe gambe sottili verso il ventre e a in-cassare la testa tra le ali. Quasi la metà non vedrà mai il luogo di desti-nazione. Così come solo 1 o 2 cuccioli di scimpanzé su 10 (catturatispesso dopo averne ucciso la madre) sopravvivono al viaggio. Ma le quo-tazioni astronomiche (come i 75-100 mila euro per un gorilla e i 10.000euro per uno scimpanzé) giustificano l’operazione commerciale.Ogni anno circa 350 milioni di uccelli finiscono in Usa, Giappone epaesi dell’Unione europea (Germania in testa). Un traffico che haportato a una diminuzione del 75% dei pappagalli del Sud America,venduti a collezionisti europei anche a 20.000 dollari per una coppia.Non si salvano nemmeno le tartarughe: in Inghilterra, ogni anno, so-no importate circa 250.000 tartarughe greche. Poiché il loro habitatè lungo le coste che vanno dal Marocco a Israele, circa il 90% di es-se muore durante il primo inverno trascorso nella fredda Inghilterra.Oltre ai pesci per acquario provenienti da allevamenti, sono più di300 milioni quelli catturati ogni anno nei luoghi d’origine.Nella sola Italia si quantifica che il giro d’affari annuo sia di 250 mi-lioni di euro. La mania dello zoo domestico ha portato nelle case de-gli italiani almeno 4 mila animali esotici, secondo il censimento ef-fettuato dalle prefetture dopo l’obbligo, introdotto da un decreto delMinistero dell’Ambiente, di denunciare il possesso di animali perico-losi. Ma moltissimi cittadini hanno omesso di dichiarare il possessodi questi animali costretti a un habitat incompatibile alla loro natu-ra. A Livorno, ad esempio, non risultano dichiarazioni di animali pe-

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è che la Graptemys kohni, comunemente chiamata tartaruga carta geo-grafica, anch’essa esotica ma non in via d’estinzione, è oggi commer-cializzata in Italia anche se ancora più delicata della Trachemys. Le Tra-chemys, una volta liberate, muoiono in massa. Insettivore da piccole evegetariane da adulte (possono raggiungere i 25 centimetri) non trova-no nelle nostre zone umide i vegetali idonei alla loro dieta. Sono po-chissimi i casi di sopravvivenza e riproduzione accertati in Italia, ancheperché gli esemplari liberati in Settentrione non riescono a sopravvive-re alle basse temperature.

Dal 1975 è attiva la Convenzione sul Commercio Interna-zionale delle Specie di Fauna e Flora minacciate di estin-

zione, chiamata CITES. Si tratta di un accordo tra Stati per la re-golamentazione del commercio internazionale di animali e pianteminacciate da estinzione. Gli Stati membri, tra i quali c’è l’Italia,hanno l’obbligo di sottoporre a rigidi controlli le esportazioni e leimportazioni delle specie elencate nella Convenzione.Un episodio toccante è avvenuto qualche tempo fa a Trieste. Unatigre e tre cuccioli appena nati sono morti nel porto della città do-ve con altri animali – un leone, tre tigri e un tigrotto – sono ri-masti bloccati una settimana perché i documenti esibiti dal pro-prietario, padrone di un circo turco ma in realtà commerciante dianimali, non erano completi. Il resto del circo, incluse altre fiere,si è imbarcato lo stesso mentre nove animali sono rimasti a Trie-ste. Nonostante i controlli quotidiani di due veterinari, la tigre èmorta mentre i tre tigrotti, nati durante l’attesa, sono decedutiperché la madre non ha voluto allattarli.Il 19 aprile 1996 il Ministero dell’Ambiente ha pubblicato l’elencodelle specie di animali che possono costituire pericolo per la salute el’incolumità pubblica e di cui è proibita la detenzione. Eccone alcu-ni. Tra i primati sono vietati lemuri, scimmie orso, gibboni, oran-ghi, scimpanzé e gorilla. È proibita la detenzione di leoni, tigri, pan-tere e altri felini ma pure di tassi e istrici. Tra i rettili, è vietata la de-tenzione di tartaruga azzannatrice, tartaruga alligatore, tutte le spe-

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versi: le dimensioni degli adulti sono ragguardevoli. E allora è necessa-rio acquistare strutture adeguate come riscaldatori professionali. Poi ci sono i problemi di etologia: pochi, pochissimi sanno come gestireanche gli animali esotici più innocui. La maggior parte delle tartarughi-ne, ad esempio, sono animali gregari. Invece nelle nostre case le teniamoda sole. Tutt’al più si compra una femmina al maschio. Ma anche la cop-pia non va bene. Il perché è semplice: in natura, nel caso delle tartaru-ghe terrestri, un maschio ha a disposizione più femmine. E quindi, di-ciamo così, può distribuire le sue energie. In un terrario, invece, la po-vera femmina viene maltrattata continuamente dal maschio. Senza pos-sibilità di fuga. Non è meglio lasciarli nel loro habitat naturale? Per capire un po’ meglio cosa si cela dietro a questo fenomeno faccia-mo l’esempio della tartarughina dalle guance rosse. A chi non è capita-to in passato, visitando uno dei tanti punti vendita di animali, di ve-dere decine di queste piccole tartarughe ammassate in poca acqua? L’a-nimaletto è l’emblematica dimostrazione della crudeltà del commerciodi animali esotici. Stipati a migliaia in piccoli contenitori, soggetti adalti tassi di mortalità durante il viaggio, arrivano da noi per poi morirecon percentuali prossime al 70% nel primo anno di prigionia. La pic-cola tartaruga si chiama Trachemys scripta elegans ed è stata catturata amilioni, negli ultimi venti anni, appena nata. Diminuito il prelievo innatura la tartarughina dalle guance rosse è stata riprodotta in mega al-levamenti. Milioni di questi animaletti sono stati esportati dagli StatiUniti, luogo d’origine della specie. A partire da dieci anni fa migliaia diloro cominciano a comparire nei parchi urbani di molte città italiane eancora oggi ne vengono abbandonate ogni anno a migliaia (nella solaLombardia, più di 1000). Oggi, finalmente, si è arrivati al blocco del-le importazioni grazie a un regolamento comunitario: le Trachemys so-no protette e non si possono più vendere e comprare. Fatta la legge, tro-vato l’inganno. Ora compaiono sempre più spesso nei negozi d’Italia al-tre specie di tartarughine d’acqua dolce come la Graptemys kohni o laPseudemys concinna, sempre di provenienza americana. Non sono in viad’estinzione e quindi sono commerciabili. Soprattutto sono destinate asoffrire come quelle che le hanno precedute. Anzi, di più. Il paradosso

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come spesso muore l’animale al quale corrisponde un certificato ma ildocumento continua a vivere abbinato a un altro animale.Ognuno di noi può fare qualcosa di concreto contro quelle vere e pro-prie prigioni di animali che sono i circhi: sensibilizzare il proprio comu-ne a emanare regolamenti restrittivi.Per essere certi di non incorrere in ricorsi da parte di espositori e cir-censi o in sentenze negative del TAR, è necessario modificare, con unaintegrazione, il regolamento di polizia locale o il regolamento di igienedel Comune. Il regolamento dimostrerà con i fatti che il Comune, insintonia con molte altre municipalità, non intende avallare e agevolarelo sfruttamento degli animali selvatici o di origine selvatica e che desi-dera promuovere la sensibilizzazione verso l’ecatombe provocata daltraffico di animali esotici e selvatici che contribuisce a depauperare lerisorse naturali dei paesi poveri. Per questa ragione l’amministrazionecomunale decide di non concedere la piazza agli spettacoli viaggianticon al seguito animali selvatici o di origine selvatica, a mostre e fierecon esposizione e vendita di animali domestici o selvatici.La modifica-integrazione del regolamento di polizia locale deve vietarela detenzione oltre all’esibizione di animali (divieto di detenzione e sta-bulazione, anche provvisoria, e di esercizio di «mostra zoo viaggiante»).

Di seguito pubblichiamo la delibera con cui la città di Roz-zano (Milano) ha integrato il Regolamento di Polizia Urba-

na, vietando l’organizzazione di qualsiasi spettacolo viaggiante conal seguito animali, vietando anche l’offerta di animali vivi comepremi vincita e l’accattonaggio con animali. La delibera è accom-pagnata dal parere di legittimità e dai riferimenti normativi.

IL CONSIGLIO COMUNALE

CONSIDERATO che il Comune di Rozzano, nell’ambito deiprincipi e degli indirizzi fissati dalle leggi e dal proprio Statuto, in-tende promuovere la cura e la presenza nel proprio territorio deglianimali quale elemento fondamentale ed indispensabile dell’am-biente, e che, pertanto, condividendo integralmente il contenuto

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cie di varano e, per ciò che riguarda i serpenti, del pitone reticolato,dell’anaconda, di cobra, mamba, serpente corallo, vipere e serpentea sonagli. Sono pure off-limits coccodrilli, alligatori e caimani. No-nostante ciò è crescente il numero di persone che fa carte false purdi «ospitare» questi prigionieri inquietanti. Ecco allora una propostadi legge delle associazioni “Centro Arcadia” e Gaia Animali & Am-biente. Il bando su tutto il territorio nazionale, per una durata di 10anni, dell’importazione di tutta la fauna esotica. E si chiede l’istitu-zione di un apposito albo in cui inserire i nomi di persone autoriz-zate e attrezzate alla detenzione di questi animali.In attesa di provvedimenti draconiani, come si ferma questa strage? Inun solo modo. Non acquistando animaletti esotici. Le uniche bestio-le che stanno bene nelle nostre case sono quelle che, proprio per que-sto, si chiamano animali domestici: cani e gatti. Solo loro non sonoprigionieri ma condividono con noi emozioni e sentimenti. Solo lorocreano, per le loro caratteristiche etologiche, un rapporto affettivo congli esseri umani. Solo loro possono essere nostri compagni di strada edi amicizia, e apprezzare appieno i nostri sforzi di socializzazione. Se poi pensiamo ai tanti, tantissimi Fido e Micia che aspettanouna casa dietro le sbarre di un rifugio...

Gli animali al circo non si divertonoIl traffico di animali esotici, destinati a privati, circhi, zoo e «collezioni-sti» occidentali, è secondo per fatturato solo al traffico di droga e armi.Gli animali nati liberi, selvatici, sono catturati nelle savane africane e nel-le foreste pluviali di mezzo mondo, uccidendo i genitori (si pensi ai gros-si felini, ai leoni, ai primati) e spediti verso Europa, Stati Uniti, Giappo-ne. Le norme CITES che recepiscono la Convenzione di Washington sul-la tutela degli animali in via di estinzione, prevedono una serie di divie-ti, controlli e certificati. I trafficanti di animali esotici hanno allestito unimponente sistema di triangolazioni commerciali, rotte alternative versopaesi con più scarsi controlli e commercio-falsificazione di certificati CI-TES. Con questo sistema molti animali nati liberi e catturati dai bracco-nieri risultano invece nati in cattività e provenienti da allevamenti; così

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Con voti ________ espressi nelle forme di legge;DELIBERA1) Di approvare l’introduzione nel vigente Regolamento di PoliziaUrbana (Deliberazione C.C. n. 294 del 17/12/1987 e successivemodifiche), dopo l’articolo 45, dell’articolo 45-bis ad oggetto«DIVIETO DI SPETTACOLI CON ANIMALI», il cui testo èallegato alla presente Deliberazione sotto la lettera «A» quale suaparte integrante e sostanziale;2) Di demandare i successivi atti esecutivi agli Organi ed Uffici co-munali competenti.ART. 45-bisDIVIETO Dl SPETTACOLI CON ANIMALISono vietate su tutto il territorio comunale le seguenti attività:1) qualsiasi forma di spettacolo, mostra, fiera, manifestazione od in-trattenimento pubblico o privato effettuato a scopo di lucro e/o sco-po dimostrativo, che contempli, in maniera totale o parziale, l’uti-lizzo di animali, sia appartenenti a specie domestiche che selvatiche;2) la detenzione e stabulazione, anche provvisoria, di animali al fi-ne dell’esercizio dell’attività di mostra-zoo viaggiante;3) l’accattonaggio con l’utilizzo di animali;4) l’offerta di animali, sia cuccioli che adulti, in premio o vincitadi giochi anche se in omaggio, fatta eccezione per quella effettua-ta dalle Associazioni animaliste ed ambientaliste (regolarmenteiscritte al registro del volontariato o degli enti giuridici) nell’am-bito delle iniziative a scopo di adozione.Il divieto di cui al punto 1) non si applica alle manifestazioni bene-fiche finalizzate alla conoscenza, sensibilizzazione o didattica sulmondo degli animali e sul corretto rapporto con gli stessi. Tali de-roghe sono, di volta in volta, autorizzate dalla Giunta Comunale nelrispetto della normativa in materia, della vocazione etologica e na-turale e della dignità delle diverse specie animali. Fatte salve le eventuali responsabilità penali e le sanzioni previsteda leggi speciali, nel caso di violazione della presente norma sonoapplicate le seguenti sanzioni amministrative pecuniarie:

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della Carta dei diritti degli animali approvata dall’Unesco in data15.10.1998, riconosce alle specie animali non umane il diritto adun’esistenza compatibile con le proprie caratteristiche biologichee, in particolare, il diritto di riprodursi e vivere liberi nel loro am-biente naturale: terrestre, aereo ed acquatico;CONSIDERATO che, nel rispetto del principio di corretta con-vivenza e tutela delle specie animali non umane, sono da conside-rarsi incompatibili con la dignità di queste ultime tutte le attivitàche prevedano l’utilizzo di animali per il divertimento dell’uomoe, in particolare, le esibizioni, gli spettacoli e simili nei quali glistessi vengano utilizzati;RITENUTO pertanto di introdurre una norma, all’interno del vi-gente Regolamento di Polizia Urbana, al fine di evitare situazionie circostanze che costituiscano per gli animali inutile sofferenza odaggravamento delle condizioni di vita o di detenzione, contrastan-ti con la loro natura e le loro necessità e caratteristiche fisiologicheed etologiche;RICHIAMATO il contenuto dei seguenti atti normativi: art. 117Costituzione, artt. 544-ter, 544-quater e 727 codice penale, art. 3D.P.R. 31.3.1979, legge 14.8.1991 n. 281, legge 11.02.1992 n.157;RICHIAMATO l’attuale Programma amministrativo di Governodella Città di Rozzano;RICHIAMATO altresì il vigente Regolamento di Polizia Urbana(Deliberazione C.C. n. 294 del 17/1 2/1 987 e successive modifiche);VISTO il verbale n.______ del ______________, nel quale è ri-portato l’esito della discussione sulla bozza di regolamento effet-tuata dalla Commissione;VISTI gli allegati pareri favorevoli ex art. 49 del D.L.vo 18/8/2000n. 267 in ordine alla regolarità tecnica, espressi dal Dirigente dellaDirezione di linea Programmazione e Gestione del Territorio e dalDirigente della Polizia Locale, per quanto di rispettiva competenzain materia;LETTI gli articoli 7, 7-bis e 42, comma 2 lettera a), del D. L.vo18.08.2001 n. 267 e ritenuta la propria competenza;

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dendo al sindaco o all’assessore di vietare l’esposizione o di negare lospazio. E se ci viene detto che hanno una funzione educativa? In tal senso può essere utile diffondere i contenuti dell’iniziativa del-l’Ordine dei Medici Veterinari di un’operosa provincia settentrionalesulle mostre mercato dei cuccioli, che rimarca l’inutilità educativa ericreativa di simili spettacoli.

Ordine dei Medici Veterinari delle province di Como e diLecco, Como 30 marzo 1994

Ai Signori Sindaci / loro sedi e p.c.: All’Assessore alla Sanità della re-gione Lombardia / Ai Servizi Veterinari della regione Lombardia /Alla Federazione degli Ordini dei Medici Veterinari della RegioneLombardia / All’Associazione Utenti e Consumatori Agrisalus / Al-le sedi dei Partiti Politici presenti sul territorio delle province di Co-mo e di Lecco / Alle Associazioni Animaliste ed Ambientaliste pre-senti sul territorio delle province di Como e di Lecco / loro sedi.

I componenti del Consiglio Direttivo dell’Ordine dei Medici Ve-terinari delle province di Como e di Lecco,rilevato l’aumento della frequenza e della diffusione di mostremercato di cuccioli di animali domestici, spesso associate all’espo-sizione di specie esotiche di mammiferi, uccelli e rettili;considerato che, nonostante l’impegno dei Medici Veterinari siapubblici dipendenti che liberi professionisti per garantire il benesse-re animale nel corso dello svolgimento delle stesse, tutti i soggettiper poter essere esposti subiscono continui spostamenti nel corso deiquali non è possibile evitare condizioni di affollamento e di varia-zioni microclimatiche, situazioni sicuramente traumatizzanti e spes-so causa della diffusione di malattie infettive frequentemente letaliper i soggetti più delicati, quali ad esempio i cuccioli;visto altresì che la cattura e l’esposizione in ambiente confinato enon protetto di animali esotici, oltre ad essere dannosa per la sa-lute degli stessi appare, allo stato attuale delle conoscenze sull’eto-logia e sulla sensibilità di questi esseri viventi, come una crudeltàassolutamente gratuita e pertanto ingiustificabile;

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– violazione di cui ai punti 1), 2) e 4): sanzione pari ad euro300,00;– violazione di cui al punto 3): sanzione pari ad euro 25,00.

Dalla violazione della presente norma consegue la sanzione accesso-ria dell’obbligo di immediata cessazione dell’attività vietata. Di ciòl’agente accertatore ne fa menzione nel verbale di contestazione, checostituisce titolo anche per l’applicazione della sanzione accessoria.Le attività di controllo ed accertamento delle violazioni alla pre-sente norma sono di competenza degli appartenenti al Corpo diPolizia Locale, della Polizia Provinciale, degli ufficiali ed agenti dipolizia giudiziaria in genere e degli uffici od organi a ciò prepostisecondo le leggi e regolamenti in materia.

Cucciolandia, fiera del cucciolo, mondo cucciolo,mostra del cucciolo...Con nomi ammiccanti si presentano nelle piazze di tanti Comuni ita-liani i mercanti di animali. Mostre-mercato itineranti che attraggonola curiosità di grandi e piccini. La «merce» in mostra (e in vendita,anche se spesso sottobanco, perché il commercio non è sempre con-sentito): cuccioli… provenienti dall’estero, spesso dai paesi dell’Est.Moltissimi di questi piccoli animali una volta comprati si ammalano.Una delle principali cause di debilitazione risiede nel prematuro di-stacco dei cuccioli dalle madri e dall’allattamento naturale. Negli al-levamenti stranieri i piccoli sono sottoposti a un diverso regime ali-mentare; il trasporto ha effetti deleteri sull’integrità fisica del cuccio-lo il quale, indebolito e spossato, si ammala molto più facilmente.Gli espositori-mercanti di cuccioli vantano spesso inesistenti pedigreee iscrizioni al libro-origini. Nobili natali e pedigree servono unica-mente ad aumentare il prezzo del piccolo animale, prezzo che rima-ne comunque di molto inferiore rispetto alla concorrenza degli alle-vatori italiani. Scordatevi il pedigree promesso. Inizierà, piuttosto, uncalvario di cure veterinarie. Sarebbe bello riuscire a impedire l’atten-damento nel proprio Comune delle mostre mercato dei cuccioli chie-

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contatti al mese. Richieste d’aiuto, di informazione sulle leggi esi-stenti in materia di protezione degli animali, di denunce di maltrat-tamento, smarrimento, abbandono. Collegato all’ufficio di Roma è quello genovese, nato ufficialmente agiugno ‘95. Tra le mille attività quotidiane è stato fatto uno sforzo perrealizzare un censimento dei gatti di Genova: si è creato una specie di«Piano Regolatore dei felini e delle gattare» della città. Nella lotta contro il randagismo, Venezia è sicuramente in prima li-nea: anche qui, accanto alle associazioni di volontariato, opera daqualche tempo un ufficio comunale appositamente costituito. Ha unnome che è già un programma: “Problemi delle popolazioni animaliurbane e tutela degli animali d’affezione”. Un Ufficio Tutela Animali assai attivo è quello di Milano, grazie alsuo “motore” Daniela Vacchi. L’Ufficio è nato nel novembre ‘95, gra-zie a una lunga campagna di sensibilizzazione svolta dalle associazio-ni animaliste, Gaia in testa. La prima preoccupazione è stata quella diriattivare l’anagrafe canina, che era zoppicante, anzi ferma, da cinqueanni. È stata così lanciata una grande campagna promozionale neiconfronti dei proprietari di animali. Con un lavoro esterno all’uffi-cio, su impulso di un gruppo di volontari coordinati dall’associazio-ne Gaia Animali e Ambiente, è stato creato un sito per l’adozione deicani del canile municipale: www.canilimilano.it.Anche a Torino l’Ufficio Diritti Animali è operativo da svariati an-ni. Dipende dall’assessorato all’Ambiente ed è stato voluto da Gian-ni Vernetti dei Verdi. Altri comuni, piccoli e grandi, si stanno dan-do da fare. A Rapallo (Ge), Napoli, Catania e in molte altre città gliuffici non sono formalizzati ma in pratica funzionano già. E gli uf-fici sorgono anche nelle piccole cittadine, come a Gorgonzola, aOpera, a Buccinasco, a Peschiera Borromeo, nell’hinterland di Mi-lano. E ancora: recentemente si stanno muovendo anche le Provin-ce. La Provincia di Roma ha istituito da due anni un Ufficio Tute-la Animali, mentre la Provincia di Milano l’ha creato nel novembre2004. Le due Province sono diventate capofila ed esempio per altrerealtà amministrative: anche le Province di Mantova, di Bologna si

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preso atto che, grazie ai mezzi audiovisivi, è possibile oggi cono-scere la vita di qualunque animale senza per questo doverlo prele-vare dal suo ambiente;preoccupati dal fatto che la diffusione di mostre di questo tipo in-duca la crescita della domanda, e quindi della cattura e del com-mercio di animali appartenenti a specie esotiche;indignati dell’uso meramente strumentale che gli organizzatori ditali manifestazioni fanno del mondo animale, subordinando il be-nessere e la libertà dei soggetti esposti ai soli fini di promozionecommerciale;auspicano che le Signorie Loro illustrissime si impegnino a nonconsentire sul territorio di propria competenza lo svolgersi di atti-vità che nulla hanno a che vedere con la promozione della cono-scenza, del rispetto e dell’amore nei confronti degli animali.Dr. Ferruccio Gabuzzi

Un ufficio tutto per loro, in ogni grande cittàAnche i nostri amici a quattro zampe, sempre più cittadini a tutti glieffetti dei nostri centri abitati, hanno il loro punti di riferimento al-l’interno delle istituzioni. Gli uffici tutti per loro funzionano come iclassici uffici per umani. Si chiamano in vari modi: Ufficio TutelaAnimali, Ufficio Diritti Animali o, più blandamente, Ufficio AffariAnimali. Sono, o dovrebbero essere, uno “sportello” per i proprietaridi quattrozampe, per le associazioni, ma anche una sorta di “task for-ce” per gli animali. Il primo è nato a Roma nel 1994. Non è stato so-lo il primo in Italia ma addirittura il primo in Europa. Per una volta,vivaddio, siamo noi che facciamo da battistrada. A Roma l’ufficio ènato per iniziativa di alcune associazioni protezionistiche che sonoriuscite a convincere l’allora sindaco verde Francesco Rutelli. Oggil’ufficio capitolino si avvale di svariati dipendenti comunali, di uncall center esterno e della collaborazione continua di una piccolaschiera di volontari zoofili dotati di grande entusiasmo. L’ufficio ri-ceve in media oltre trenta telefonate al giorno, che fanno circa mille

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Cibo ai piccioniSono frequenti le ordinanze dei Comuni che vietano la somministra-zione di mangime agli uccelli, in particolare ai piccioni. In diversi con-domini l’usanza di offrire cibo ai volatili è spesso causa di accesi con-trasti e dell’intervento dell’amministratore o della polizia municipale.Se il Comune ha proibito di offrire mangime ai piccioni al solo finedi contrastarne la presenza in città, senza adottare un piano articola-to di contenimento demografico, ovvero senza provvedere alla distri-buzione di mangime sterilizzante o altro, il divieto ha come unico ri-sultato quello di colpire l’opera di volontariato e la passione di per-sone anziane dedite alla cura dei volatili.Un provvedimento di questa natura è intrinsecamente fragile. L’ordinan-za comunale vieta l’alimentazione dei piccioni? È sufficiente dedicarsi al-la distribuzione di cibo e granaglie ad altri volatili. Se, nel frattempo, sialimenteranno anche i piccioni non vi è né intenzionalità né dolo.In ogni caso, anche per quanto concerne i piccioni, la Corte di Cassa-zione ha definito che non è reato distribuire cibo a questi animali. Unadonna di Siena nel 1997 era stata multata per aver dato da mangiare aipiccioni, contravvenendo a una ordinanza comunale di divieto. La don-na si rivolse al Pretore di Siena, ottenendo l’assoluzione. La questione eraperò arrivata al giudizio della Cassazione, la quale ha confermato l’in-nocenza della donna: pasturare i piccioni non è reato e non può essereproibito con una ordinanza comunale. Per quanto riguarda le case, è be-ne adottare criteri di buon senso, impedire che la meritoria opera di sfa-mare gli uccelli causi danno o fastidio per i vicini e gli altri inquilini diun condominio. Gli uccelli appollaiati in attesa del cibo produconoguano che si deposita nelle finestre e nei balconi sottostanti… Avuta l’accortezza e il buon senso di evitare involontarie lordature diparti comuni o di altrui proprietà, gli amici degli uccelli dovrebberopoter coltivare la propria «missione» in serenità. Purtroppo le città ce-lano una serie infinita di psicopatie, fobie e labilità, anche in personeapparentemente serene e normali, quindi vi potrà sempre essere unvicino, un amministratore o un portiere di stabile che si sentirà con-trariato e deciderà di muover guerra.

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stanno attivando per l’istituzione di uffici o sportelli dedicati aglianimali.

Ecco i riferimenti di alcuni Uffici per i diritti degli ani-mali:Bologna: Ufficio diritti animali, v. della Grada 2/2, tel.

0516498437 – www.iperbole.bologna.it/animali oppure www.co-mune.bologna.it/animali – l'Anagrafe Canina ha sede in v. della Gra-da 4/D tel. 0516498474-475 fax 0516498479 – mail: [email protected] Brescia: Sportello tutela diritti animali, v. Cimabue 16, tel.0302311717 - fax 0302309805Firenze: Ufficio diritti animali, v. B. Fortini 37, tel. 055.2625332- 0552625340 - 0552625341, fax 0552625303, www.comune.fi-renze.it/servizi_pubblici/animali/uffanim.htm - mail: [email protected] - [email protected]: Servizio tutela colonie feline, v.le S. Maria Maggiore 1, tel.0552767933 - fax 0552767916, www.comune.firenze.it/servizi_pub-blici/animali/coloniefeline.htm - mail: [email protected] Genova: Ufficio diritti animali, v. Archimede 28/3, tel.0105221149 - fax 0105573197Milano: Ufficio Tutela Animali, piazza Duomo 21, tel. 0288467731- 0288454322, fax 0288454309, [email protected] Napoli: Ufficio diritti animali, tel. 0817955060, mail: [email protected]: Ufficio diritti animali, v. U. Aldovrandi 12, tel.063217951 - 0632650570, fax 0632650568, www.udacomune-roma.it/index.asp - mail: [email protected]: Ufficio diritti animali, v. Garibaldi 23, tel. 0114422274 -4423152, fax 0114423044Trieste: Ufficio zoofilo, piazza dell'Unità d'Italia 4, tel.040675.4304, fax 0406754375Venezia: Ufficio problemi delle popolazioni animali urbane e tu-tela degli animali d'affezione, tel. 0412747924

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selvatica e sanzionano gli atti lesivi nei confronti di uccelli protetti.(eventuale): Ricordiamo altresì che il Comune di … ha vietato la di-stribuzione di cibo ai piccioni ed ai colombi cittadini, non ad altrespecie di uccelli. Segnaliamo altresì che la Corte Costituzionale, nel-l’aprile del 1997, ha ribadito che fornire cibo ai piccioni non è reatoe non può, comunque, essere vietato da un’Ordinanza del Comune.A titolo di semplice pro memoria Le segnaliamo i riferimenti nor-mativi accennati:(Solo per la Lombardia): Legge Regionale del 16 agosto 1993, n°26 (come modificata dalla L.R. del 12/10/93 n. 30) – Norme perla protezione della fauna selvatica e per la tutela dell’equilibrio am-bientale e disciplina dell’attività venatoria.Legge dell’11 febbraio 1992, n. 157 – Norme per la protezionedella fauna selvatica omeoterma e per il prelievo venatorio.(Solo per la Lombardia): Legge Regionale del 27 luglio 1977, n.33 (come modificata dalla L.R. 71/80, la L.R. 86/83, la L.R.18/87 e la L.R. 31/89 – Provvedimenti in materia di tutela am-bientale ed ecologica.Direttiva CEE 79/409 sulla Conservazione degli Uccelli Selvatici.Convenzione Internazionale di Berna che impegna gli Stati firma-tari alla conservazione degli ambienti naturali, delle specie e dei lo-ro siti di nidificazione.Convenzione Internazionale di Bonn che impegna gli Stati firma-tari alla conservazione delle specie migratorie e degli habitat da lo-ro frequentati.Nella convinzione che i riferimenti normativi segnalati servanounicamente da promemoria, La ringraziamo per la gentile atten-zione e per la collaborazione che vorrà offrire.I più cordiali saluti,il Comitato Direttivo dell’Associazione (…)

“Uccelli del paradiso” a rischioRondine, rondone, topino e balestruccio nidificano in Italia da metàmarzo a metà settembre e poi ripartono per una lunghissima migra-

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Se gli amici degli uccelli hanno rispettato tutte le cautele sopra ri-chiamate e soprattutto offrono cibo ai pennuti solo nell’ambito dellapropria proprietà, non hanno nulla da temere. Esistono, inoltre, leggi e normative, nazionali e regionali, che tutela-no gli uccelli selvatici da eventuali malintenzionati. Ogni minaccia diazione contro i volatili sarà quindi da denunciare agli organismi com-petenti, perché perseguibile a norma di legge e di Codice Penale!È ovviamente consigliabile non giungere a livelli così alti di tensioneper un po’ di becchime. Nella maggior parte dei casi potrà tornareutile ed essere sufficiente inviare all’amministratore dello stabile, alcondòmino (e affiggere poi nell’atrio del palazzo) una lettera di un’as-sociazione animalista che ricorda le leggi in difesa degli uccelli.

Ecco una traccia di lettera che, opportunamente integrata,può tornare utile allo scopo.

Città, data…Gentile Dott. ……… Amministratore Condominio Via….. n° …(indirizzo) /e, p.c. Gentile sig.ra ………

Oggetto: cibo agli uccelli e tutela della fauna selvatica

Gentile dott. …è giunta alla nostra Associazione la segnalazione di un particolare ac-canimento nei confronti della sig.ra……, la cui colpa consisterebbenel fornire occasionalmente qualche manciata di becchime a passe-ri ed altri uccellini che si avventurano sul balcone di pertinenza del-la signora, residente nel condominio da Lei amministrato.Riteniamo e speriamo si tratti di una segnalazione errata, poichéstentiamo a credere che persone adulte ed equilibrate possano dav-vero infierire su una signora che offre cibo agli uccellini sul pro-prio balcone (o davanzale).Chiediamo il Suo cortese ausilio affinché possa verificare la veridi-cità della segnalazione e garantire che nessun inquilino importunio offenda la signora in oggetto.Se potesse tornare utile qualche riferimento normativo, elenchia-mo alcuni titoli di leggi, direttive e decreti che tutelano la fauna

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ha fermato per alcune settimane i lavori in un cantiere in zona Forlani-ni perché i sottotetti dell’antica cascina da ristrutturare erano pieni di ni-di di rondini e rondoni. Nel luglio 2005, a Rozzano (Mi), l’impresa Te-chint, che stava svolgendo lavori per conto dell’Ospedale Humanitas, susegnalazione di Gaia Animali e Ambiente e della Lega Abolizione Cac-cia, interruppe e rinviò i lavori presso alcuni ruderi e una cascina perchévi erano nidi di rondini.

Ecco il manifesto che l’Amministrazione comunale di Roz-zano (Milano) ha fatto affiggere in difesa delle rondini

CITTÀ di ROZZANO – Provincia di MilanoBENVENUTA PRIMAVERA, BENTORNATE RONDINI!L’Amministrazione comunale– saluta la Primavera ed il simbolo di questa stagione: le rondini.– Fa presente che è vietato danneggiare i nidi, raccogliere uova epiccoli. Particolare attenzione deve essere posta anche nel corso diristrutturazioni edilizie e nelle pratiche agricole (con un uso ocu-lato ed attento dei prodotti chimici).Le rondini rischiano, infatti, di scomparire dai cieli europei. Se nonle proteggiamo, questo simbolo della Primavera si estinguerà. Dal1965, le rondini in Europa sono diminuite del 40%, in Italia del20%. Le rondini mangiano, in volo, una gran quantità di insetti fa-stidiosi, come le zanzare. Ai cittadini di Rozzano si ricorda che ron-dini, rondoni, topino e balestruccio sono protetti dalla direttiva CEE79/409 sulla conservazione degli uccelli selvatici, dalla convenzioneInternazionale di Berna sulla conservazione degli ambienti naturali,delle specie e dei loro siti di nidificazione, dalla Convenzione Inter-nazionale di Bonn che impegna gli Stati firmatari alla conservazionedelle specie migratorie e degli habitat da loro frequentati, dalla Leg-ge 157/1992 e dalla Legge Regionale 26 del 1993.Salviamo le Rondini, salveremo la Primavera ed avremo menozanzare!Il Sindaco (Massimo D’Avolio); L’Assessore ai Diritti degli Ani-mali (Stefano Apuzzo)

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zione di oltre 3.000 chilometri verso l’Africa sub Sahariana (Congo,Gabon, Camerun, Centrafrica). Le 75 specie di irundinidi sono dif-fuse su tutta la Terra, fino alle regioni polari. In autunno le rondini vo-lano dal Nord Europa, attraversando le Alpi e tornando in Africa.Il senso dell’orientamento della rondine fa invidia ai più sofisticati ra-dar: un esperimento dimostrò come una rondine allontanata di 500chilometri dal nido seppe ritrovare, in breve tempo, la strada di “casa”.Chi le minaccia? Uno studio condotto da BirdLife International rivelache nel ventennio 1970-1990 le rondini sono diminuite del 40%. Alle uccisioni deliberate si aggiungono le coltivazioni agricole e forestaliintensive che non salvano le zone di rifugio, siepi e fasce alberate, di pa-recchie specie di insetti, anche utili; la distruzione di fabbricati idoneialla nidificazione delle rondini (capannoni industriali al posto di casci-nali rurali in mattone); infine la distruzione di nidi, anche nei periodidi presenza dei migratori. L’impiego massiccio di fitofarmaci chimici einsetticidi avvelena gli insetti di cui si nutrono le rondini, uccidendo ipiccoli nei nidi ai quali i genitori portano insetti “avvelenati”.Le rondini sono protette dalla direttiva CEE 79/409 sulla conserva-zione degli uccelli selvatici, dalla Convenzione Internazionale di Ber-na sulla conservazione degli ambienti naturali, delle specie e dei lorositi di nidificazione, dalla Convenzione Internazionale di Bonn cheimpegna gli Stati firmatari alla conservazione delle specie migratoriee degli habitat da loro frequentati, dalla Legge 157/1992 sulla caccia.Nel marzo del 2001 alcuni Comuni, tra cui Opera (Milano) e Genova,hanno adottato Ordinanze speciali di tutela delle rondini e dei luoghi dinidificazione. L’importanza della presenza delle rondini è stata ricono-sciuta, nel luglio 2001, anche dalla Procura della Repubblica presso ilTribunale di Milano, la quale interessata dal WWF lombardo, ha chiestoal Sindaco di Cesano Boscone (Mi) di fermare le ruspe che stavano ab-battendo la “Cascina Luisa”, i cui sottotetti erano diventati rifugio permolti nidi di rondini pieni di piccoli. Il Sindaco ha bloccato le ruspe inattesa che i piccoli potessero prendere il volo. I piccoli di rondine di Ce-sano Boscone hanno avuto così il tempo di imparare a volare e di av-venturarsi nuovamente in migrazione. Nel 2004, il Comune di Milano

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Dalle paroleai fatti

La legge 189/2004 in pillole– Maltrattamento e doping: reclusione da tre mesi ad un

anno o multa da 3mila a 15mila euro per chi cagiona una lesionea un animale, un danno alla salute, o sevizie o comportamenti, fa-tiche, lavori insopportabili per le sue caratteristiche etologiche.Aumento della metà se ne deriva la morte dell’animale.– Elevazione da contravvenzione a delitto: non permette l’estin-zione del reato con una semplice oblazione. – Abbandono di animali: arresto fino a un anno o ammenda da1.000 a 10mila euro.– Detenzione incompatibile con la natura degli animali e produt-tiva di grandi sofferenze: arresto fino a un anno o ammenda da1.000 a 10mila euro. – Spettacoli o manifestazioni: con sevizie o strazio: reclusione daquattro mesi a due anni e multa da 3mila a 15mila euro. Aumen-to di un terzo se vi sono scommesse o se ne deriva la morte dell’a-nimale impiegato. – Uccisione per crudeltà: reclusione da tre a diciotto mesi. – Combattimenti fra animali e competizioni non autorizzate: re-clusione da uno a tre anni e multa da 5mila a 160mila euro per chipromuove, organizza o li dirige. Aumento di un terzo se presentiminorenni o persone armate o con promozione attraverso video.– Allevamento, addestramento, fornitura di animali per combatti-menti: reclusione da tre mesi a due anni e multa da 5mila a 30mi-la euro.– Effettuazione di scommesse, anche se non presente ai combatti-menti o competizioni: reclusione da tre mesi a due anni e multada 5mila a 30mila euro.– Produzione, commercializzazione e importazione pelli di cani ogatti: arresto da tre mesi a un anno o ammenda da 5mila a 100mi-la euro, confisca e distruzione del materiale.– Sperimentazione senza anestesia se non autorizzata: reclusioneda tre mesi a un anno o multa da 3000 a 15mila euro.– Per l’applicazione della legge: creazione di un coordinamento in-

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Chi maltratta o uccide un animale può andare in prigione

La legge 189/2004 e l’art. 727 Codice Penale sono gli strumenti fon-damentali per prevenire e reprimere i reati contro gli animali. Già nel 1849 il regolamento di polizia toscano prevedeva una contrav-venzione per il maltrattamento degli animali. Nel 1889 l’articolo 491 delCodice Penale Zanardelli proibiva esplicitamente atti crudeli, sevizie emaltrattamenti di animali. Nel Codice Penale italiano il reato di maltrat-tamento degli animali si è poi evoluto nell’art. 727 che prevedeva l’am-menda da lire 20.000 a lire 600.000. La legge n. 281 del 14 agosto 1991ha poi elevato l’ammenda prevista dall’art. 727 del Codice Penale da unminimo di 500.000 lire a un massimo di tre milioni di lire. Un’ulterioreevoluzione dell’articolo 727 del Codice Penale si è avuta con la legge n.473 del 22 novembre 1993. Si tratta di un testo che ha istituito alcuniprincipi di grande valore, come la “valutazione anche etologica” delle ne-cessità degli animali in relazione al loro trattamento e detenzione. La più recente innovazione nel campo della regolazione penale in ma-teria di animali è stata introdotta recentemente con la legge 20 luglio2004, n. 189, Disposizioni concernenti il divieto di maltrattamento de-gli animali, nonché dell’impiego degli stessi in combattimenti clandesti-ni o competizioni non autorizzate. La legge individua e definisce unelenco di delitti nei confronti degli animali (maltrattamenti, uccisio-ni, abbandoni, combattimenti, doping, spettacoli) per i quali, per laprima volta in Italia, è previsto anche il carcere.

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La denuncia va depositata a mano o presso la cancelleria della Procu-ra della Repubblica o presso un qualsiasi ufficio di Polizia Giudiziaria(Carabinieri, Polizia di Stato, Corpo Forestale, Guardia di Finanza,Polizia Municipale, Polizia Provinciale) che sono tenuti non solo a ri-ceverla ma anche a disporre subito gli opportuni accertamenti. Nonusate raccomandate o fax. Lo stesso seguente facsimile, opportuna-mente adattato, potete utilizzarlo per le altre fattispecie di reato pre-viste dalla legge 189 del 2004: Art. 544 bis c.p. (Uccisione di anima-li); art. 544 quater (Spettacoli o manifestazioni vietati); art. 544 quin-quies (Divieto di combattimento tra animali); art. 727 C.P. secondaparte (Detenzione incompatibile); articolo 2 della Legge (Divieto diutilizzo a fini commerciali di pelli e pellicce di cani e gatti).

ATTO DI DENUNCIA (O QUERELA) Ill. mo Sig. Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di............................... e p.c. Al Comando Stazione Carabinieri di……………… – oppure Al Commissariato della Polizia di Statodi …………… – oppure Al Comando Stazione Forestale – op-pure alla Guardia di Finanza di ………………….oppure al Co-mando Polizia Municipale di ....................... – oppure al Coman-do Polizia Provinciale di ....................... (se invece la consegnate solo all’Organo di Polizia, indicherete so-lo quello prescelto) La/Il sottoscritta/o (generalità, domicilio, recapiti telefonici) esponequanto segue. In data …… in località ................ del Comune di ....................ha notato (esposizione dettagliata dei fatti cui si è assistito); (for-nire inoltre ogni elemento utile per la identificazione dei respon-sabili e nel caso di ignoti intestare l’atto “contro ignoti”: targhe diauto, riconoscimento personale, descrizione somatica, etc...; ag-giungere ogni elemento utile che possa descrivere le modalità del-l’azione, ad es. “faceva uso di una spranga”, ovvero “trasportaval’animale facendo uso di un camion privo di aerazione per l’aria”ovvero “deteneva l’animale in una gabbia insufficiente” ecc.).

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terforze fra Polizia di Stato, Carabinieri, Guardia di Finanza, Cor-po Forestale dello Stato e Polizie municipali e provinciali. La vigi-lanza viene ristretta agli animali d’affezione per le guardie partico-lari giurate delle associazioni.Le entrate derivanti dalle sanzioni saranno destinate dallo Stato al-le associazioni affidatarie degli animali sequestrati o confiscati.

Insomma, il fondamento e la base di ogni azione giuridica, preventi-va e di denuncia, contro chi maltratta gli animali sono dunque la leg-ge 189/2004 e l’ex art. 727 che rimangono gli strumenti fondamen-tali per prevenire e reprimere i reati contro animali indifesi.A corredo troviamo anche gli articoli 638 e 672 del Codice Penale,che riguardano gli animali di proprietà, considerati come possessoprivato, o comunque in relazione al danno che può essere causato al-l’uomo da comportamenti incauti.Il maltrattamento degli animali viene considerato da troppi uominidi legge, magistrati, forze dell’ordine e amministratori locali un reato“minore”, per cui il denunciante si imbatte spesso nell’indifferenza,nella svogliatezza e nell’ostracismo di chi, invece, dovrebbe far rispet-tare la legge. Si tratta di un errore. Va sottolineato che la Corte diCassazione ha affermato che tutti gli agenti di Polizia Giudiziaria so-no competenti in materia di reati contro l’ambiente e gli animali: lacondizione di maltrattamento o malnutrizione può essere accertata erepressa da qualsiasi pubblico ufficiale o da un veterinario ASL o dauna guardia giurata dell’ENPA e di altre associazioni riconosciute.

Premettendo che gli atti di denuncia e querela sono privi dispecifiche formalità (eccetto quelle legate al deposito) e, dun-

que, alla portata – salvo ipotesi complesse – di tutti e che presso gliuffici preposti alla ricezione di questi atti sarà possibile trovare unavalida assistenza alla compilazione (per la quale è bene comunquesempre contattare un legale di fiducia prima del deposito), ecco unesempio assolutamente generale di denuncia al quale poi adattarecon le dovute differenze i singoli atti. Utilizzate l’esempio solo comeriferimento.

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Un cane zoppicante o impazzito di paura, in autostradaPrima di sera, non sarà altro che una macchia rossa e nera sull’asfal-to, forse. E forse avrà causato, suo malgrado, un incidente.Su quest’ultimo aspetto ci sono stime allarmanti. Negli ultimi diecianni ci sarebbero stati 45mila incidenti stradali gravi causati da ani-mali abbandonati e randagi, con 4.000 persone ferite e 200 personemorte. Chi abbandona un animale commette non solo un reato pe-nale, ma potrebbe anche essere accusato di omicidio colposo.Di solito, invece, chi abbandona un animale si autoassolve: «Gli ri-doniamo la libertà», dice ipocritamente, scaricandosi la coscienza.Un’idiozia.L’abbandono è una vera e propria aggressione ai danni dell’animale.Significa la perdita dei suoi punti di riferimento, la scomparsa delgruppo entro il quale aveva strutturato la sua vita. E tutto questo cau-sa gravissimi scompensi.Sempre che salvi la pelle. Il 70% dei cani abbandonati, infatti, muo-re entro pochi giorni. Di fame, di stenti, oppure sotto le ruote diun’auto o di un camion. Solo pochissimi, i più fortunati, trovano im-mediatamente una famiglia che li salva dalla strada. Gli altri soprav-vissuti finiscono invece nei canili pubblici o privati. Che, in Italia, so-no drammaticamente sovraffollati. L’incremento della popolazione canina e felina randagia o in attesa diadozione è ormai di fatto un’emergenza. Tra il numero degli animalinei canili e quello degli aspiranti «genitori adottivi» il divario è enor-me. Risultato: una gran parte dei trovatelli non ha alcuna speranza difuturo, non troverà una casa e, spesso, trascorrerà la sua vita dietro lesbarre di un canile oppure in maniera randagia. I canili, dunque, so-no strapieni. Alcuni diventano dei lager. Tutti quelli esistenti rischia-no, giorno dopo giorno, il collasso. Ci sono troppi quattrozampe dacollocare. Una situazione disperata. Qualcosa da fare, però, c’è. In primo luogo bisogna chiudere l’im-portazione di cani e gatti dall’estero per un periodo minimo di cin-

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Trattasi di possibile ipotesi di reato di cui all’articolo 544 ter del Co-dice Penale (Maltrattamento di animali) che ha provocato grave stra-zio all’animale medesimo (eventualmente aggiungere, se i fatti ancorasono in atto, “che sta continuando a procurare strazio all’animale”). Tale fatto integra ad avviso dello scrivente il reato di cui all’articolo(citare articolo se si conosce) C.P. o di altro reato che la S.V. ritenessedi ravvisare nei fatti sopra descritti e/o a seguito di indagini. In questo contesto si indirizza il presente esposto alla S.V. confidan-do che i responsabili possano essere perseguiti penalmente (eventual-mente aggiungere, se i fatti ancora sono in atto: “si avanza corteseistanza affinché gli organi di indirizzo si attivino per impedire che ilreato sopra descritto possa essere portato ad ulteriori conseguenze”).p.s. nel caso di reati perseguibili a querela specificare: 1) che “allorché fosse necessario ai fini della procedibilità, il pre-sente atto è da intendersi atto di querela contro coloro che risulte-ranno responsabili dei fatti di reato, per i quali si chiede espressa-mente la punizione penale ai sensi di legge”; 2) che “ai sensi degli artt. 406 e 408 c.p.p. si chiede di essere informatipresso il domicilio sopra indicato su eventuali richieste di proroghedelle indagini preliminari e eventuali richieste di archiviazione”. Si indicano quali persone informate sui fatti sopra descritti i sigg.ri: – Tizio, nato a il , residente/domiciliato in alla via , telefono – Caio …… si allegano (gli eventuali) i seguenti documenti: – referto del veterinario – foto – riprese video – bastoni, catene, trappole ecc… – tracce di veleno ... (per le quali si chiede che la S.V. voglia di-sporre una specifica analisi) – altro.Si ringrazia. Luogo, data e firma che viene apposta al momento del depositodell’atto.

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pio, dove tutti i cani sono registrati in rispetto dell’obbligo assicura-tivo, praticamente non esiste il problema dei cani abbandonati.C’è poi un’altra soluzione, che investe tutti noi. Bisogna entrarenell’ottica che è necessario non far riprodurre i propri animali do-mestici. Non sempre tutti i cuccioli, di cui ad un certo punto ci sideve sbarazzare in fretta, vengono collocati presso famiglie idonee.E così si rischia di alimentare il randagismo. Studi internazionalihanno dimostrato che solo un’adeguata e massiccia campagna dicontrollo demografico degli animali può dare, in tempi mediobrevi, risultati pratici di rilievo. Insomma, freniamo le cucciolate.Per il bene dei cuccioli stessi. È necessario prima diminuire il nu-mero dei cani randagi già esistenti. Che può diminuire solo adot-tandoli. Anche Vagabondo, orgoglioso della sua vita indipenden-te, alla fine del film si accasa. Sarebbe bello se potessero farlo tut-ti i vagabondi d’Italia. Non chiedono di meglio.

Dal 1991 non c’è più la camera a gas per i cani«Chiunque abbandona cani, gatti o qualsiasi altro animale custoditonella propria abitazione, è punito con la sanzione amministrativa delpagamento di una somma da lire trecentomila a lire un milione»: èdel 14 agosto 1991 la Legge quadro n. 281 in materia di animali d’af-fezione e prevenzione del randagismo. È stato il primo passo, storico. Che tra l’altro ha anche abolito la ca-mera a gas per i randagi accalappiati (prima erano messi a morte, do-po pochi giorni).Ora invece viene addirittura sancita la tutela statale di cani e gatti!A questa legge han fatto seguito il nuovo articolo 727 del Codice Pe-nale (Maltrattamento di animali) e la legge n. 189 del 2004, che han-no ulteriormente inasprito le sanzioni, considerando l’abbandono co-me reato di maltrattamento, prevedendo l’arresto fino a un anno esupermulte da 1.000 a 10.000 euro. Già si sono avute le prime con-danne.

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que anni e non autorizzare, per lo stesso tempo, l’apertura di nuoviallevamenti in Italia. Ogni anno vengono infatti importati per la ven-dita a privati migliaia di cani e di gatti che si affollano nei negozi eche oltretutto sono venduti in condizioni di salute spesso precarie.Bisogna fermare questo andazzo. Ma tutti noi possiamo, nel nostro piccolo, dare un contributo. Ci so-no troppi animali perché c’è troppo commercio. Lanciamo in conti-nuazione messaggi a tutti coloro che stanno pensando di portarsi uncagnolino o un gattino a casa: non bisogna acquistarlo in un negozioo presso un allevamento. È molto meglio salvare uno delle migliaia dianimali che languono dietro le sbarre di un rifugio. Così non si ali-menta la continua produzione di nuovi cuccioli. Non si alimenta ilcommercio. Anche perché la vita non si commercia.

I numeri dell’abbandono:15 – il numero di giorni che difficilmente supera un cane

abbandonato;3 – il numero di anni che vive in media un cane abbandonato chesupera lo choc iniziale;12% – la percentuale di cani che scompare ogni anno;189/04; 281/91 – i numeri delle leggi contro il maltrattamento el’abbandono degli animali: prevedono anche l’arresto;200 – le persone morte in incidenti stradali sulle autostrade conprotagonisti i cani negli ultimi 10 anni; 4.000 – le persone coinvolte e spesso gravemente ferite in inci-denti d’auto causati dai randagi;1.000-10.000 – l’ammenda in euro minima e massima previstaper chi abbandona un animale (è previsto anche l’arresto fino a unanno di carcere).Che fare, di fronte a queste cifre? Per i cani, la legge prescrive l’ob-bligatorietà dell’iscrizione all’anagrafe canina e della microchippatu-ra. Solo così, sia in caso di smarrimento sia in caso di abbandono, sipuò risalire al proprietario dell’animale vagante. Altrimenti, il suo de-stino può essere segnato dal box del canile. In Danimarca, per esem-

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Il sottoscritto denunciante chiede pertanto alla S.V. Ill.ma che, sul-la base dei fatti sopra descritti, voglia procedere penalmente controil signor ... (o i signori ... o, se non si conosce chi ha commesso i fat-ti, contro ignoti) per il reato di cui all’art. 727 Codice Penale e perviolazione della legge 189/2004, o per altri diversi o ulteriori reatiche si vorranno ravvisare nei fatti riportati nella presente denuncia.Con ossequio..., li ... (Firma)

Combattimenti lucrosi, ma non per i caniIl mastino, enorme e nero come Tyson, abbranca senza sforzo il pit-bull, cane di media taglia che sembra un pesista bulgaro: 20 minutidopo, nel ring macchiato di bava, sangue e ciuffi di peli, il cane piùpiccolo si divincola dalla morsa e serra le fauci alla gola del poderosoavversario. Una stretta precisa, agghiacciante, e il gigante nero si ro-vescia al suolo, gli occhi pieni di terrore sulla folla in delirio. Fine dello scontro, registrato in videocassetta. Chi ha scommesso sulvincitore incasserà il denaro e scomparirà nella notte. Chi ha perso,aspetterà la prossima occasione per rifarsi. Perché di ciò si tratta:scommesse clandestine. A far rinascere l’antica barbarie dei combat-timenti fra cani, vietata da un secolo in Europa e ora ripresa dalla cri-minalità organizzata, c’è un giro di scommesse che, per gli inquiren-ti, tocca i 1000 miliardi di vecchie lire l’anno e sacrifica almeno 5000animali. Cinquemila cani massacrati per scommessa.Sono 9 le regioni dove si hanno cronache di questa vergogna: dallaCampania il fenomeno si è diffuso in Puglia, Calabria, Sicilia, Pie-monte, Veneto, Lombardia, Abruzzo e Lazio. Pitbull soprattutto, maanche boxer, bulldog, bull terrier, rottweiler, tutte le razze canine digrande taglia.Napoli è la città in cui circolano più pitbull, «stelle» degli scontri. Lamappatura delle zone in cui avvengono i combattimenti notturni èstata fatta più volte, dai Verdi e da organizzazioni animaliste ed eco-logiste. Ma cambiano in continuazione per eludere la polizia.

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Per far sì che i colpevoli di abbandono siano puniti è però ne-cessario che un giudice venga a conoscenza dei fatti. Il che av-

viene mediante un «esposto-denuncia». La denuncia si può fare – incarta libera – direttamente alla Procura della Repubblica presso laPretura locale oppure a uno qualunque degli organi di polizia giudi-ziaria: Carabinieri, Polizia, Vigili Urbani, Corpo Forestale, Guardiadi Finanza. Saranno poi loro a inoltrare la denuncia alla Pretura com-petente. Denunciare una persona ai sensi dell’articolo 727 del Codice Pe-nale e della Legge 189/2004 è semplice. Non si rischia nulla. L’art.727 C.P. contempla un reato procedibile d’ufficio. Non si prevedequindi il pagamento delle spese processuali e l’eventuale risarci-mento del danno a carico di chi ha avviato un procedimento pe-nale conclusosi con l’assoluzione dell’imputato. Vale quindi la pe-na di inoltrare sempre una denuncia – anche contro ignoti e sa-pendo che forse verrà archiviata – se non altro perché si sparga lavoce che in giro ci sono persone determinate a far rispettare i di-ritti degli animali. Ecco dunque uno schema di denuncia penaleda scrivere su carta bianca, in doppia copia, da consegnare pressole cancellerie del tribunale.

All’Ill.mo Signor Procuratore della Repubblicapresso la Pretura di (città capoluogo di dove è successo il fatto)

Il sottoscritto..., nato a..., il..., residente in..., via..., tel..., con lapresente formale denuncia desidera portare a conoscenza della S.V.Ill.ma i fatti che qui di seguito si illustrano.Il giorno ..., alle ore ..., in località ... (si descrivano i fatti – e soloi fatti – con la massima precisione possibile, evitando dettagli su-perflui, supposizioni o commenti, ma dando la maggiore quantitàpossibile di informazioni utili per capire esattamente che cosa èsuccesso, come è successo e chi sono le persone coinvolte, se è sta-to possibile identificarle. La targa automobilistica della macchinache ha commesso il reato di abbandono può andare bene).Ai fatti sopra illustrati hanno assistito i signori ... (identificare glieventuali testimoni).

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però da provare: occorre cogliere i responsabili in flagrante. Bi-sognava fornire a forze dell’ordine e magistratura strumenti legi-slativi coerenti e adatti.Oggi, grazie alla Legge 189/2004, la svolta. C’è il delitto di «or-ganizzazione di combattimenti o competizioni non autorizzatetra animali». La Legge 20 luglio 2004 n. 189 – Disposizioni concernenti il di-vieto di maltrattamento degli animali, nonché di impiego deglistessi in combattimenti clandestini o competizioni non autorizza-te – modifica e integra il Codice Penale, con un articolo apposi-to sui combattimenti, che vale la pena di riportare integralmente.Eccolo.

Art. 544-quinquies (Divieto di combattimenti tra animali):Chiunque promuove, organizza o dirige combattimenti o compe-tizioni non autorizzate tra animali che possono metterne in peri-colo l’integrità fisica è punito con la reclusione da uno a tre annie con la multa da 50.000 a 160.000 euro.La pena è aumentata da un terzo alla metà:1) se le predette attività sono compiute in concorso con minoren-ni o da persone armate;2) se le predette attività sono promosse utilizzando videoriprodu-zioni o materiale di qualsiasi tipo contenente scene o immagini deicombattimenti o delle competizioni;3) se il colpevole cura la ripresa o la registrazione in qualsiasi for-ma dei combattimenti o delle competizioni.Chiunque, fuori dei casi di concorso nel reato, allevando o ad-destrando animali li destina sotto qualsiasi forma e anche per iltramite di terzi alla loro partecipazione ai combattimenti di cuial primo comma è punito con la reclusione da tre mesi a due an-ni e con la multa da 5.000 a 30.000 euro. La stessa pena si ap-plica anche ai proprietari o ai detentori degli animali impiegatinei combattimenti e nelle competizioni di cui al primo comma,se consenzienti.Chiunque, anche se non presente sul luogo del reato, fuori dei ca-

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I posti preferiti sono vecchi capannoni industriali dismessi della zonaorientale, gli scantinati di Forcella, zona sotto il controllo diretto deiclan camorristici, i giardinetti di piazza Cavour e Materdei, l’areniledi Bagnoli, la pineta dei colli Aminei, l’area intorno al cimitero e al-lo stadio, Montecalvario, corso Malta, i Quartieri Spagnoli. Ma com-battimenti vengono segnalati un po’ in tutta la città.Al Nord indagano soprattutto la squadra mobile di Torino e le forzedell’ordine di Milano e Varese, con l’aiuto dell’ENPA, della LAV e diGaia. Ci sono puntate fino a 60.000 euro. Gli incontri clou, qualcheanno fa, avvenivano in alcune ville della cintura torinese o in quelladi un noto allevatore di Somma Lombardo, nel varesotto e nei din-torni di Busto Arsizio. L’orrore, però, è senza fine: in Sicilia, dovevengono registrati combattimenti e traffici di animali rubati già dallontano 1990, molte segnalazioni alle associazioni e alle forze dell’or-dine provengono da insegnanti di scuola media. Nel giro sarebberoinfatti coinvolti numerosi minorenni.

Sta anche ai cittadini onesti denunciare qualunque movi-mento sospetto e stimolare continuamente Carabinieri,

Polizia e Procure a fare indagini accurate.Dal ‘95 le forze dell’ordine, con inchieste e appostamenti, rie-scono a far chiudere allevamenti e a sequestrare cani. A Napoli,con i ripetuti blitz del Commissariato Scampia, a Torino (dovenel maggio del ‘95, nei pressi di Torino, i Carabinieri fecero ir-ruzione in un capannone dove tre pitbull affrontavano un pu-ma), a Milano (grazie innanzitutto al questore Giovanni Finazzoarrabbiatissimo per il dilagare del fenomeno e intenzionato a re-primerlo)… Lo Stato, insomma, non resta a guardare. Anche sefino al 2004 le normative, pur vietando scommesse clandestinee maltrattamento, erano troppo blande e vaghe («con il 727 nonpossiamo fermarli, dobbiamo trovare qualcos’altro» ci confidòun alto dirigente di Polizia). Si rischiava solo una multa. Oltre alvecchio art. 727 del Codice Penale sul maltrattamento, potevaconfigurarsi anche il reato di scommesse clandestine, difficile

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zannare, quindi li gettavano in preda ai «gioielli» per tenerli in forma.Ma non tutti i cani da combattimento sono cattivi. Ecco la storia diTrudy. Sequestrata dalla magistratura assieme ad altri otto cani da com-battimento perché trovata, in condizioni pietose, in possesso di un ma-lavitoso milanese, il destino di Trudy era segnato. Parcheggiata perqualche tempo nel canile comunale, era destinata all’abbattimento.Nessuno voleva un cane che aveva combattuto. Poche ore prima del-l’esecuzione, le associazioni Diamoci La Zampa, Gaia Animali & Am-biente e Vita da Cani chiedono al giudice l’affidamento. Concesso. Gliotto «cani assassini» sono trasferiti nei rifugi delle associazioni. Non piùsottoposti a torture, non più picchiati e maltrattati, ma rieducati e ras-sicurati dall’amore, dalle coccole e da qualche lezione di recupero,Trudy e gli altri compagni di sventura sono pronti per tornare a fare«vita civile». Trudy è fortunata: di lei si innamorano Maura e Davide,che la vedono nel rifugio di Diamoci La Zampa e, dopo un program-ma di «affiatamento», la portano a casa. Trudy passa dai ring dei com-battimenti ai giardinetti sotto casa. Ed è la più dolce e docile di tutti.Perché così sono i suoi accompagnatori umani. «Cani killer». «Belve feroci». «Cani assassini». «Sicari a quattro zam-pe». «Un quartiere in ostaggio dei pitbull». Addirittura «Animalacciringhianti» (l’ha scritto Gabriele Cané, editorialista de “Il Giorno”).Periodicamente stampa e tv, sempre alla ricerca del «clamoroso» e del-la notizia a effetto, ci propongono queste e altre truculente definizio-ni dei pitbull, cani mostruosi, che attaccano senza motivo e il cui uni-co scopo è quello di uccidere e dilaniare. La verità è un po’ diversa. Di un pitbull si può fare ciò che si vuole, la sua personalità è pla-smabile in qualsiasi modo. Così, non avendo un carattere di specie,attinge a quello del suo possessore e lo assorbe. Questa povera bestiasi ritrova così con una struttura di cane ma con una mente «vergine»,plagiata involontariamente da chi gli fa da tutore. E qui sta il proble-ma. Siccome il pitbull è un cane dal cervello minimo, a causa dellemutazioni genetiche indotte dall’uomo, finisce insomma per assume-re la personalità del padrone.

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si di concorso nel medesimo, organizza o effettua scommesse suicombattimenti e sulle competizioni di cui al primo comma è pu-nito con la reclusione da tre mesi a due anni e con la multa da5.000 a 30.000 euro.

Il pitbull è un cane come gli altriL’addestramento dei poveri pitbull da combattimento «comincia» conl’allenamento: corse estenuanti legati dietro a motorini lanciati a tuttavelocità, per sviluppare fiato e muscolatura. Poi si passa alla presa ma-scellare, fondamentale per i combattimenti. I cani sono costretti a mor-dere copertoni sollevati ad alcuni metri dal suolo: se mollano, cadononel vuoto. C’è poi un sistema sadico, ai limiti delle sevizie, per irrobu-stire la presa: si lega un pezzo di carne a un filo d’acciaio, poi, quandol’animale sta per azzannarlo, lo si ritira e il quattrozampe chiude le ma-scelle sul ferro. Frequenti anche i collari elettrici: ogni volta che non sicomporta come si esige, viene punito da una scarica elettrica. C’è an-cora di peggio: spesso queste povere creature sono tenute a digiuno pergiorni, poi nutrite con animali feriti, sanguinanti ma ancora vivi. Ser-ve a renderle più feroci. In genere la vittima è un gatto che viene soloferito, che i cani sanno di poter avere in pasto alla fine dell’addestra-mento giornaliero.Per incattivirli ancor più, gli «allenatori» usano chiuderli in sacchi epicchiarli con spranghe e calci. Prima degli incontri, molti vengonoeccitati con droghe e anfetamine. Si allena un «campione» a uccidere utilizzando bastardoni randagipresi dalla strada, rubati o riscattati da qualche canile privato. Ven-gono usati come cavie e lanciati contro gli «assi». Se di taglia grossasono invece legati a un palo, per farli aggredire dagli «atleti». Nel giugno del ‘95, ad esempio, la squadra mobile di Pescara trovò inuna pineta, vicino a un canile privato gestito da pregiudicati, un cimi-tero di carcasse di animali morti a seguito delle lotte. Disseminati intor-no vennero rinvenuti tantissimi denti di cani di ogni razza: i criminalirapivano i quattrozampe, cavavano loro i denti perché non potessero az-

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vatori, associazioni animaliste ecc. su pregi e difetti della razza che sivorrebbe portare in casa e soprattutto non seguire mai le mode in fat-to di cani. Ultimo consiglio riguardo al sesso del soggetto da tenere:le femmine sono naturalmente meno aggressive e più docili, quindipiù educabili e controllabili da chi non è poi così esperto in fatto dicinofilia.È chiaro che cattivi sono solo i padroni, non gli animali; tuttavia difronte ai problemi che si sono creati, è opportuno correre ai ripari.Anche per proteggere queste vittime incolpevoli. La sterilizzazionedei pitbull (da combattimento e non) è richiesta dagli esperti. Mol-ti sono infatti ormai i cani da lotta (ma anche solo i cani di piccolipregiudicati) sotto sequestro affidati da magistrati a rifugi per ani-mali. Secondo Enrico Moriconi, presidente dell’Asvep, associazioneculturale veterinaria di salute pubblica e animalista storico, ad esem-pio, la sterilizzazione avrebbe una doppia conseguenza positiva. Ab-basserebbe il tenore di aggressività degli animali, rendendoli inadat-ti alla continuazione dei combattimenti; e ne impedirebbe la pro-creazione, privandoli del valore legato alle capacità riproduttive.

Bocconi avvelenatiLa distribuzione di bocconi avvelenati è un malcostume criminale nonraro, specie nelle regioni centrali d’Italia, dalla Toscana all’Abruzzo.Oltre agli animali randagi, queste “polpettine” avvelenano gli animaliselvatici che muoiono lentamente, nascosti nei boschi o nelle campa-gne, i gatti e i cani di proprietà. E mettono a rischio anche i bambini.L’avvelenatore non s’allontana mai molto da casa o da un suo «terri-torio» per spargere le sue esche venefiche. Dato il suo infimo livelloculturale, generalmente per spaventarlo e fermarlo può bastare unabella lettera raccomandata di tono perentorio e ufficiale inviata a tut-ti i condomini, o a tutte le villette di quella zona, da un’associazione,e per conoscenza al comando dei carabinieri più vicini.Per denunciare un caso di avvelenamento di animali domestici, ran-dagi o selvatici si deve compilare un foglio di carta semplice, da in-

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Pitbull = cani assassini, allora? No secco. Non esiste un cane perico-loso, esistono uomini pericolosi. Questi animali, dice chi li conosce,sono carte assorbenti, pronti a rispondere agli stimoli che ricevono.Nessuna razza è di per sé pericolosa.Basti considerare che negli Usa i «terribili» staffordshire sono usatiper curare pazienti con problemi psichici mediante pet therapy, la te-rapia basata sul contatto con gli animali.La scarsa conoscenza dei comportamenti animali e della maniera diavere a che fare con loro da parte dei proprietari è probabilmente lacausa di alcune delle vicende che hanno visto pitbull e rottweiler in-custoditi aggredire e mordere persone. In Francia invece i «feroci»rottweiler sono in forza alla protezione civile per cercare le personedisperse durante le calamità. E per dimostrare che anche il pitbullpuò essere un cagnolone tranquillo, la LAV tempo fa portò un cuc-ciolo a «Effetto Venezia», la rassegna livornese di mezza estate: i visi-tatori, bimbi compresi, potevano avvicinarsi allo stand e accarezzarel’animale senza alcun rischio.Insomma. È vero che i pitbull e le altre razze cosiddette da combatti-mento sono in grado, per patrimonio genetico e costituzione fisica,di sviluppare una potenza maggiore di altre, ma è anche vero che l’ag-gressività stessa è frutto di un condizionamento. Tanto che lo psico-logo Fulvio Scaparro, dalle colonne del “Corriere della Sera”, ha po-tuto argutamente affermare: «Non credo al cane-assassino, mi sembrapiù credibile l’ipotesi di qualche padrone-stupido. Il che per certi ver-si non rende più facile la soluzione del problema».

È doveroso qualche consiglio a chi desidera acquistare (oadottare dal canile: ce ne sono tanti...) un cane di grossa ta-

glia. Se non siete persone dotate di polso e fermezza, evitate di pren-dere un cane di quelle razze cosiddette da presa (rottweiler, pitbull,dogo argentino e così via) ma sappiate che qualunque animale digrossa mole (anche pastori tedeschi o maremmani) deve essere gesti-to con assoluta decisione e ad essi non va concessa troppa libertà. Èassolutamente necessario, poi, informarsi presso veterinari, club, alle-

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stessi in combattimenti clandestini o competizioni non autorizza-te, modifica e integra il Codice Penale;– (se l’animale è di proprietà citare anche la violazione dell’artico-lo 638 del Codice Penale che punisce l’uccisione o il danneggia-mento di animali altrui);– degli articoli 21, comma 1, lettera U) con la sanzione previstadal seguente articolo 30, comma 1, lettera H della Legge 11 feb-braio 1992 n. 157.Si chiede di accertare e perseguire penalmente i responsabili ancheal fine di non permettere che il reato possa essere portato ad ulte-riori conseguenze, di disporre l’urgente tabellazione della zona in-teressata per indicare il pericolo esistente per uomini ed animali ela conseguente bonifica ambientale.Firma (la vostra, la vostra e di altri cittadini, a nome di un comi-tato, di un’associazione, etc.).

Riportiamo per esteso i riferimenti al R. D. 27 luglio 1934, n.1265 (1) – Testo Unico delle Leggi Sanitarie.Sezione III – Del commercio di sostanze velenose.146. Chiunque, non essendo farmacista o commerciante di pro-dotti chimici, di droghe o di colori, fabbrica, detiene per vendere,vende o in qualsiasi modo distribuisce sostanze velenose, è punitocon la reclusione da sei mesi a tre anni e con la multa da lire100.000 a lire 1.000.000 (146/a). I farmacisti, i droghieri, i fab-bricanti di prodotti chimici autorizzati a tenere sostanze velenosee coloro che per l’esercizio della loro arte o professione ne fannouso, se non tengono tali sostanze custodite in armadi chiusi a chia-ve e in recipienti con l’indicazione del contenuto e con il contras-segno delle sostanze velenose, sono puniti con l’arresto fino ad unanno o con l’ammenda non inferiore a lire 400.000 (146/b) (147).147. I farmacisti, i droghieri, i fabbricanti di prodotti chimici echiunque in qualsiasi modo faccia commercio di colori e prodottichimici per uso industriale ed agricolo non possono vendere so-stanze velenose che a persone conosciute o che, non essendo da lo-

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viare all’organo di polizia (Polizia di Stato, Carabinieri, Corpo Fore-stale dello Stato, Polizia Municipale o al Magistrato) sul quale vannoindicati gli estremi del fatto rilevato e i vostri dati di riconoscimento,allegando quanta più documentazione possibile. È bene inviare, perconoscenza, l’esposto o la denuncia alla sede dell’associazione anima-lista o ambientalista più vicina. Importante: se il cane o il gatto ci lascia la pelle, ai fini dell’acquisi-zione delle prove, fate sempre compiere l’autopsia dall’Istituto Zoo-profilattico Sperimentale tramite richiesta del Servizio Veterinariodell’Azienda ASL competente per territorio.È utile, sia in forma preventiva che successiva, affiggere nella zona in-teressata degli avvisi fotocopiati e, in caso di territorio di caccia, chie-dere al Sindaco, nella qualità di massima autorità sanitaria e di pro-tezione degli animali, un’ordinanza urgente e al Presidente dellaGiunta Provinciale il divieto nella zona di ogni attività cinofilo-vena-toria ai sensi dell’articolo 19, comma 1, della Legge nazionale 11 feb-braio 1992 n. 157, nonché della relativa legge regionale.Insomma, contro chi sparge bocconi avvelenati, spesso basta sparge-re avvisi ben documentati.

Traccia di appello che si può fotocopiare e affiggere nellazona interessata, o spedire per raccomandata ai condomini,

agli abitanti della zona, all’amministratore e, p.c., al Comando deiCarabinieri più vicino.AVVISO URGENTE A TUTELA DELLA SALUTE UMANA EDEGLI ANIMALISono stati rinvenuti nella zona di …………… sostanze velenoseche non hanno causato ancora per fortuna/hanno purtroppo cau-sato l’uccisione di (numero e descrizione degli animali).Trattasi di illecito ai sensi:– del Testo Unico delle Leggi Sanitarie, articolo 146, che puniscela distribuzione di sostanze velenose con la reclusione da sei mesia tre anni;– la Legge 20 luglio 2004 n. 189 - Disposizioni concernenti il di-vieto di maltrattamento degli animali, nonché di impiego degli

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La discussione sull’argomento, in Italia, è aperta. Con favorevoli e con-trari. Tra i primi, i veterinari sono quasi tutti concordi: il taglio delleorecchie provoca dolore mentre la mutilazione della coda a pochi gior-ni di vita non crea enormi traumi. Concordano anche sul fatto che difrequente per cani di alcune razze il taglio delle orecchie comporta per-sino una trentina di medicazioni prima che le ferite siano definitiva-mente cicatrizzate. Così molti veterinari, già oggi, fanno obiezione dicoscienza: si rifiutano di tagliare le orecchie alle bestiole. Dice ad esem-pio Giancarlo Bosio, veterinario di Bergamo: «Sono d’accordo nell’evi-tare il taglio delle orecchie. Nel ventunesimo secolo non si può più con-cepire l’estetica come risultato della sofferenza di animali». FerdinandoAsnaghi, veterinario di Milano, precisa: «Alcune razze soffriranno dalpunto di vista estetico. Ma ne avranno giovamento con una effettiva in-tegrità fisica. Perché dire che non è bello un dobermann con le orecchielunghe?». Per tutti parla Paolo Bossi, presidente dell’Ordine dei mediciveterinari di Milano e provincia: «Ne abbiamo discusso anche come Fe-derazione lombarda dei veterinari», dice. «Più o meno tutti siamo d’ac-cordo: la proposta di vietare le mutilazioni non trova opposizioni. So-prattutto per ciò che riguarda il taglio delle orecchie. Tutto quello chedà sofferenza gratuita agli animali è bene sia rimosso». Perché non volere un cane che vive in pace e tranquillo con gli attribu-ti che la natura gli ha regalato? In base alle proposte di legge di Gaia edell’Ufficio Diritti Animali della Provincia di Milano, chi farà tagliareorecchie e coda per ragioni estetiche potrà essere denunciato per mal-trattamento agli animali. La sanzione prevista per i trasgressori sarà quel-la del Codice Penale. Vedremo boxer, bracchi, cocker con la coda, e ala-ni e dobermann con le orecchie lunghe, come madre natura comande-rebbe? Probabilmente loro, i diretti interessati, sperano proprio di sì.

Le razze sottoposte a mutilazione sono poco più di una ven-tina: dai dobermann agli schnautzer, dai boxer agli alani. Le

ragioni risalgono a quando i cani venivano privati di parti non vitaliper evitare che costituissero punti di presa nei combattimenti o in oc-casioni di lavoro. In Italia, in una classifica delle mutilazioni, primi

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ro conosciute, siano munite di un attestato dell’autorità di pub-blica sicurezza indicante il nome ed il cognome, l’arte o la profes-sione del richiedente, e dimostrino di aver bisogno delle sostanzeper l’esercizio dell’arte o della professione. In ogni caso debbononotare in un registro speciale da presentarsi all’autorità sanitaria aogni richiesta, la quantità e la qualità delle sostanze velenose ven-dute, il giorno della vendita col nome e cognome e domicilio, ar-te o professione dell’acquirente.Il contravventore è punito con la sanzione amministrativa da lire40.000 a lire 400.000. A detta pena può essere aggiunta la sospen-sione dell’esercizio della professione o dell’arte fino a tre mesi.

Giù le mani da coda e orecchieIl taglio delle orecchie affonda le sue radici nella selezione operatadall’uomo su cani che avevano funzioni prettamente pratiche (diguardia, di difesa, di attacco e di combattimento tra cani, oltre che dicaccia) e nel cui svolgimento l’animale non doveva procurarsi feriteinutili o offrire all’avversario punti di presa. Essendo ormai venutimeno i motivi pratici che hanno fatto sorgere tale questione, non sus-siste oggi la necessità di sottoporre l’animale a un intervento chirur-gico a puri fini estetici. Il taglio delle orecchie è un intervento chirurgico con tutti i rischiconnessi. Si esegue in ambulatorio e in anestesia totale. La convale-scenza è lunga. Occorrono fino a trenta medicazioni, spesso doloro-se, perché le ferite si rimarginino. Spesso vengono utilizzate delle fa-sciature postoperatorie (i cosiddetti «conetti») che vanno ripetuteogni otto giorni circa fintanto che l’orecchio non resta nella posizio-ne voluta, procurando notevole fastidio all’animale. Non solo. Gli«incidenti di percorso» dell’intera procedura possono essere molti e didiversa origine e possono portare ad accanimenti estetici quali un se-condo taglio o l’applicazione di protesi fisse all’interno delle cartila-gini. Perché non provare a eliminare quest’inutile tortura?Del resto molte nazioni in Europa, come la Germania, vietano que-sti tagli, anche se con qualche deroga.

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una legge regionale. Molti Comuni, infatti, sulla materia si regolanoin maniera differente. Ed ecco che si scopre che i cani non sono tut-ti uguali se risiedono a Potenza invece che a Viterbo, a Milano piut-tosto che a Cagliari. Alcuni regolamenti municipali o proposte di regolamento offronospunti interessanti.È il caso del Regolamento per la Tutela degli animali del Comune diArezzo e del Comune di Milano, predisposto dall’Ufficio Tutela Ani-mali. Il Comune di Rozzano, con un il Regolamento di tutela e be-nessere degli animali, approvato nel marzo 2006, ha vietato esplicita-mente di tenere i cani alla catena.Il Regolamento del Comune di Milano prevede che “tenere cani alla ca-tena deve, per quanto possibile, essere evitato. Qualora si renda neces-sario, occorre che all'animale sia quotidianamente assicurata la possibi-lità di movimento libero e che la catena sia mobile con anello rotanteagganciato ad una fune di scorrimento di almeno 5 metri di lunghez-za; ciò non può avvenire per più di otto ore giornaliere. È vietato l'al-lacciamento della catena a collari a strozzo o similari”.Si tratta di un significativo passo avanti, considerando come sono te-nuti i cani in moltissime cascine, casolari agricoli, autorimesse e ma-gazzini, perennemente alla catena ed esposti alle intemperie.

Cosa fare se vediamo un cane alla catena in condizioni pe-nose?

Sui cani alla catena è questione di interpretazioni. Se il vigile con-vocato lo riterrà un maltrattamento, allo sconsiderato padronespetta una reprimenda. Una telefonata alle guardie zoofile e allapolizia locale saprà informarci dell’esistenza o meno di una deli-bera o un regolamento comunali sul benessere animale.Se si è testimoni del protrarsi nel tempo, per giorni e giorni, dellacondizione di disagio al limite del maltrattamento (privazione di ac-qua o cibo, assenza di un riparo…) si potrà chiamare qualunque for-za di polizia giudiziaria per impedire la perpetuazione di un reato.

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sono i rottweiler (7533 cuccioli iscritti nei Libri dell’Ente nazionaledella cinofilia italiana) poi vengono i boxer (7127) e i dobermann(4454).In Europa il primo divieto di tagliare orecchie e coda ai cani risale al1895, quando il Kennel Club inglese legiferò che «nessun cane natodopo il 31 marzo 1895 può essere premiato in una manifestazioneche si svolga secondo i regolamenti del Kennel Club se ha le orecchietagliate». In alcuni paesi del Nord Europa, quali la Norvegia, la Sve-zia, la Finlandia e la Danimarca è dagli anni ‘40 che le orecchie nonvengono più tagliate ed è proibito portare in esposizioni cani chehanno subito mutilazioni. Molto più recentemente, e cioè tra il 1987 e il 1988, la questionetornò a essere considerata grazie a un’iniziativa del Consiglio d’Eu-ropa: nel novembre del 1987 alcuni Stati del Consiglio d’Europafirmarono la Convenzione Europea per la protezione degli anima-li da compagnia che all’articolo 10 vieta: a) il taglio della coda; b)il taglio delle orecchie; c) la recisione delle corde vocali; d) l’aspor-tazione delle unghie e dei denti. Il nostro paese ha firmato tale con-venzione, ma successivamente nessuno dei ministeri preposti si in-teressò più dei primi due punti.Da qualche anno anche in Germania è proibito tagliare coda eorecchie e vietato portare in esposizione cani che hanno subitomutilazioni.

Incatenati, esposti al sole e alle intemperie, in spazi angusti, sporchi, soli

Li si vedono nelle campagne, nelle cascine, presso capannoni o atti-vità industriali, autorimesse e simili. Cani legati a catene in condi-zioni tristissime, a “fare la guardia”.Non c’è nessuna legge nazionale che li slegherà. La legittimità o me-no della catena e, eventualmente, la sua lunghezza e le modalità diuso, possono essere però definite in un regolamento comunale o da

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Un popolo di mangiatori di carneIn Italia in un anno mangiamo 570 milioni tra polli, tacchini, galli-ne e faraone, 5 milioni e mezzo di agnellini, 3 milioni e mezzo dimanzi, 2 milioni di conigli, 1 milione e mezzo di vitelli, 2 milioni emezzo di pecore e capretti, 500.000 cavalli. Da questi conti sonoesclusi animali «minori», come per esempio le 5000 tonnellate dichiocciole bollite vive annualmente…Nel mondo, sono 10 miliardi gli animali macellati in un anno, senzacontare i pesci.C’è la possibilità di non partecipare a questo luculliano banchetto:smettere di mangiarli.I vegetariani italiani sono ormai tre milioni, raddoppiati in meno di treanni. Secondo una ricerca Eurispes intorno al 2050 saranno la maggio-ranza. L’AVI, Associazione Vegetariana Italiana, ha già contato più di tre-cento ristoranti vegetariani nel nostro Belpaese, ai quali bisogna aggiun-gere i moltissimi che vantano appositi menu. La dieta mediterranea, daquesto punto di vista, è ideale: quasi tutti i primi sono già vegetariani,tra paste e risotti, e poi, con verdure, uova e legumi, il secondo non è unproblema, specie se si sanno cogliere anche gli spunti di cucine etniche(arabe e indiane) che arricchiscono di molte buone idee il menu verde.Persino i più cauti e conservatori nutrizionisti concordano ormai sul fat-to che si può crescere sani e forti anche senza la “fettina”.

Quanto costa davvero la “fettina”?Un bovino rumina 800 kg di proteine, per produrne meno di 50.Un ettaro coltivato a cereali darebbe cinque volte più proteine di unettaro destinato all’alimentazione bovina e alla produzione di carne,mentre i legumi ne darebbero dieci volte di più e i vegetali a fogliaben quindici volte di più.L’11% del mangime si trasforma in carne, il resto è spreco, espulsio-ne, dissipazione.Per produrre un chilo di carne rossa ne occorrono dieci di cereali e fi-

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Animali e CostituzioneNel novembre 2004, la Camera ha approvato la proposta di legge dimodifica dell’articolo 9 della Costituzione, senza riformularlo ma ag-giungendo un terzo comma: «La Repubblica tutela l’ambiente e gliecosistemi, anche nell’interesse delle generazioni future, protegge lebiodiversità e promuove il rispetto degli animali». «Una riforma sto-rica», una «rivoluzione culturale», l’hanno definita il relatore GiulioSchmidt di Forza Italia e Marco Boato dei Verdi, soddisfatti per il lar-ghissimo consenso. Plauso anche dal mondo ambientalista e anima-lista. L’iter costituzionale è avviato, il primo passo è compiuto.

8 milioni e mezzo di famiglie vivono con animaliGli animali domestici in Italia sono 30.000.000. Il 45% della popo-lazione italiana – ovvero 25.500.000 persone – vivono con uno o piùanimali. Presso 4.500.000 di famiglie (circa 13.500.000 persone) c’èun cane o più. Quelli con proprietario censiti sono 4.100.000 (quel-li presunti arrivano a 5.800.000).A far la parte del leone, i gatti, con 6.600.000 individui.Oltre a cani e gatti, 12.000.000 di uccellini e 5.500.000 di pesci. Per curare i loro amici a quattrozampe gli italiani spendono ogni anno1.600 milioni di euro l’anno (200 miliardi di vecchie lire).Il mercato che ruota attorno ai mangimi per animali fattura 888 mi-lioni di euro l’anno (2.000 miliardi di vecchie lire). Il numero deglianimali da compagnia sta aumentando, in tutti i paesi industrializza-ti, raggiungendo tassi di crescita annua fino al 10%.

Mondo bestia

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necessità di antibiotici e il rischio di assimilare elementi nocivi. Neimangimi dei polli e dei maiali belgi fu trovata diossina, PCB (bifenilepoliclorurato) – come mangiare insalata di pollo condita con olio dimacchina usato! –, altamente tossici: era il 1998, il primo grandescandalo alimentare che spazzò l’Europa.Il bando all’allevamento in batteria delle galline, pur essendo previstoda diverse bozze normative in Europa, slitta in continuazione.

Come si fa a rendere pallida, «rosea e delicata» la carne dei vitelli?Al terzo-quarto giorno di vita, il vitellino si toglie alla mamma. Lo simette in un box di contenzione, lungo un metro e mezzo e largo mez-zo, con una catena al collo per impedire ogni movimento (la catenapotrà esser tolta quando sarà cresciuto tanto da occupare tutto il ri-stretto spazio del box). I vitelli non vedranno mai né paglia né fieno:mangiarne potrebbe rovinare il colorito delle carni!Allora vengono nutriti con budini semiliquidi iper-proteici che cau-sano un’inestinguibile arsura (l’acqua è loro assolutamente negata,per indurli a ipernutrirsi, mangiando più budino e più velocemente)e un’inarrestabile dissenteria per spingerli all’anemia: ecco le carnisbiancate. I vitellini si ammalano di infezioni, disordini digestivi e ul-cere, allora devono essere sottoposti a cicli costanti di trattamenti an-tibiotici. Dopo tredici-quindici settimane vedranno per un attimo ilcielo, il sole: per entrare nei camion che li porteranno al macello. Lacarne di vitello viene sconsigliata da molti pediatri.

I maiali? Intelligenti e giocherelloniMa nelle condizioni in cui vengono allevati, i maiali oggi tendono amordersi la coda, che quindi vien loro tagliata, «smozzata», insiemecoi denti e con le orecchie. Spesso si azzoppano sui pavimenti, co-struiti a rade assicelle per far passare le loro feci. Gli odierni suini dacarne sono gonfiati artificialmente con antibiotici, promotori dellacrescita, ormoni e betabloccanti. Vengono schiacciati dal loro stesso

no a 25.000 litri d’acqua, che invece potrebbero essere usati diversa-mente, non dati in pasto ai bovini!Se tutti fossero vegetariani o vegani, la fame nel mondo non ci sa-rebbe più. Hanno fatto il conto proprio gli americani di EarthworksGroup e di Diet for a New America. Se ogni cittadino statunitense ri-ducesse la quantità di carne anche solo del 10%, i cereali e la soia ri-sparmiati nutrirebbero in modo adeguato 60 milioni di persone. Lestesse che ogni anno, nel mondo, muoiono di fame.

«La nostra azienda fa ridere i polli»Lo si legge sulla bella confezione di cartone di uova d’una fattoriabiodinamica. Dove, cioè, l’agricoltura si fa nel rispetto della natura, ele galline (e i polli) razzolano felici: le uova così prodotte, recano sulguscio il numerino «0».Come sono gli altri allevamenti? Provate a pensare di passare la vita inpiedi su una mattonella: alle galline da carne e ovaiole succede così, nelnostro paese e in tutta Europa. Lo spazio a disposizione per le sfortu-natissime galline negli allevamenti «in batteria» è meno di un foglio diquadernone, per tutta la vita.Alla nascita, i pulcini maschi vengono «scartati», gettati via e tritati vi-vi. Per evitare che si “danneggino” (sono considerati degli oggetti) vie-ne tagliato con una pinza il becco o bruciati i tendini delle ali. Maibuio, mai riposo: la luce è accesa 24 ore su 24, per scodellare quantepiù uova possibile. È sufficiente entrare in un allevamento in batteriaper non assaggiare mai più un uovo o un pollo proveniente da questitunnel dell’orrore. Le uova così prodotte recano stampigliato sul gu-scio il numerino «3».In Italia ogni anno 40 milioni di galline sono detenute così, in gab-bie di batteria per produrre 12 miliardi di uova, mentre 400 milionidi polli finiscono in tavola. Negli allevamenti intensivi si usano bec-chimi pessimi con le famigerate «farine animali», prodotti di scarto,per massimizzare il profitto, spesso mescolati al loro stesso guano (neiloro escrementi rimane qualcosa di non ancora digerito). La situazio-ne di stress in cui si trovano le galline aumenta esponenzialmente la

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Sea) è un organismo internazionale per le ricerche scientifiche nel NordAtlantico che coordina i lavori di oltre 1600 scienziati marini di 19Paesi. Ha fornito tutti gli ultimi dati sui mari alla Commissione Euro-pea: addio merluzzo, addio nasello, addio platessa. Il loro numero tral’Atlantico e l’Irlanda diminuisce irreversibilmente. Sommario delleraccomandazioni ICES: nel merluzzo (Mari del Nord e Skagerrak, Ca-nale Est), e nel merluzzo (Mare d’Irlanda, Ovest della Scozia), platessa(Mari del Nord), merlano (Mare d’Irlanda), nasello (dall’Irlanda al Por-togallo), capelan (Mare di Barens): «zero catture» o non ce ne sarannopiù! “Questi stock sono a livelli talmente bassi – dice David Griffith,segretario generale ICES – che alla fine ci siamo risolti a emanare unaraccomandazione di ‘zero catture’. Serve una tregua. Se verrà data lorola possibilità di ritornare al loro stato precedente, speriamo che in fu-turo potranno sopportare ancora un’attività di pesca”. Oggi, no.Pesca industriale, pesca scriteriata, pesca a strascico stanno deciman-do anche tanti altri pesci atlantici, eglefini, capelan, merlano (pesci si-mili al merluzzo, impiegati dalle industrie ittiche come filetti o perpreparazioni a base di pesce). Le reti pelagiche, la pesca illegale, l’in-quinamento e il riversamento in mare di petrolio, stanno impoveren-do tutti i mari.Anche per le balene è stata decisa una moratoria sin dal 1986, ma conscusanti varie il solo Giappone, da allora, ne ha sterminate almeno20.000. In questo secolo abbiamo arpionato più di un milione e mez-zo di balene, uccidendo 486.000 balenottere azzurre su una popola-zione mondiale di 500.000.Persino gli squali rischiano l’estinzione, per colpa del commercio del-le pinne, ritenute afrodisiache. Se ne uccidono 100 milioni all’anno.Tolta la pinna, il resto del corpo è talmente di scarso valore commer-ciale che i pescherecci fanno finning: li rigettano in mare con losquarcio sulla schiena.Tecniche di pesca sempre più raffinate consentono oggi di catturare pe-sci di ogni dimensioni e a profondità sempre maggiori, «arando» i fon-dali e devastando ecosistemi complessi e delicati.I pesci più comuni sui banconi e sugli scaffali dei supermercati sono

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peso, le ossa, le articolazioni, le gambe gli fanno male. Le mammemaiale, le scrofe, vivono in prigione, immobilizzate, ridotte a parto-rire, ma i loro cuccioli sono sottratti subito, per poi essere insemina-te di nuovo e così via, fino ad esaurimento. Grazie a metodi di allat-tamento artificiale, il roseo maialino può essere svezzato 6-12 ore do-po la nascita. Muoiono di stress, rigidezza, pelle a chiazze, affanno,ansia.

Il segreto del foie grasIl prelibato pâté de foie gras è ottenuto così: alle oche viene tagliatoil becco, inutile intralcio all’ingozzamento. I loro piedi palmati ven-gono inchiodati al pavimento, e si procede poi ad agevole ingozzatu-ra forzata di 3 kg al giorno di un’untuosa pappetta salata con un lun-go imbuto che penetra giù nell’esofago, oltre la sacca dell’ingluvie, findentro lo stomaco ghiandolare – operazione traumatica, causa di ul-cerazioni – provocando la steatosi epatica, facendo loro sviluppare ab-normi, malati, deformi fegati ipertrofici: insomma si provoca la stea-tosi epatica. Fegati che poi vengono tritati e frullati per farli diventa-re il rinomato pâté.Nel 1998 un’indagine commissionata dall’Unione Europea sul meto-do di produzione della prelibatezza – ottenuta dal fegato di oche eanatre forzate a ingollare granaglie attraverso una sonda inserita ingola due volte al giorno – ha concluso che «l’alimentazione forzatacosì come viene condotta è una minaccia per la salute dei volatili». InItalia questa pratica è vietata, ma in Francia prosegue.

Quando i pesci piangono“Nel giro di 35 anni, nell’Atlantico occidentale, abbiamo spinto iltonno dalla pinna azzurra sulla soglia dell’estinzione”. Lo dice Barba-ra Blocks, biologa dell’Università di Stanford, descrivendo lo scena-rio dello studio su “Nature”, maggio 2005. La prelibata specie di ton-no è a rischio di estinzione.Non è la sola. L’ICES (International Council for the Exploration of the

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nerli in gabbie e negargli l’accesso all’acqua. Le preoccupazioni su que-sto tipo di attività sono di carattere etologico, etico ed ecologico. Il vi-sone non è un animale autoctono e la sua potenziale diffusione negliambienti naturali riporta alla memoria il caso delle nutrie, altro ani-male «da pelliccia», ampiamente importato nel nostro Paese.Il Ministero dell’Agricoltura italiano, infatti, fu protagonista nel1928, con l’Istituto Nazionale di coniglicoltura di Alessandria, delleprime importazioni di nutrie per pellicce, attività poi fallita e che tan-ti danni ha causato alle stesse nutrie e successivamente all’ambiente ead altri animali per la diffusa presenza in campagne e città. L’articolo 3 e il relativo punto 22 dell’allegato del Decreto legislativostabiliscono un percorso per lo smantellamento di questo tipo di al-levamenti. Sono state fissate tre tappe: dal 1° gennaio 2002 tutti gliallevamenti dotati di gabbie con superfici inferiori a 1.600 centime-tri quadrati e/o altezza inferiore a 35 centimetri dovevano adeguarsialle misure minime degli spazi per visone allevato in gabbia. Dal 1°gennaio 2006 per tutti gli allevamenti l’adeguamento dovrà avvenirein tutti i casi di presenza di gabbie con superfici superiori ai 1600cmq e/o altezza superiore a 35 cm. Dal 1° gennaio 2008 l’allevamen-to doveva avvenire a terra in recinti opportunamente costruiti e ar-ricchiti, capaci di soddisfare il benessere degli animali. Tali recinti do-vranno contenere appositi elementi quali rami dove gli animali pos-sano arrampicarsi, oggetti manipolabili, almeno una tana per ciascunanimale presente nel recinto. Il recinto deve inoltre contenere alme-no un nido.Magari, prima di allora, non ci sarà più bisogno di allevamenti di ani-mali da pelliccia. Basta smettere di comprarne.

No alle pellicce di cane e di gattoL'articolo 2 della Legge 189/2004 (la famosa legge antimaltratta-mento) introduce il divieto, in Italia, di produrre, confezionare, com-mercializzare e importare pellicce di cane e gatto nonché capi d’abbi-gliamento e articoli di pelletteria derivanti da essi.

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anche quelli che rischiano di sparire per sempre dai nostri mari: acciu-ghe, sardine e aringhe rappresentano il 49% di tutto il pesce pescato nelmondo, con oltre 41 milioni di tonnellate catturate nel 2000.Tra le attività più insostenibili per il mare e i suoi abitanti, ci sono si-curamente le spadare e la pesca del tonno.Ogni 10 pesci catturati 8 sono ributtati in mare morti o agonizzanti,perché gli armatori delle spadare sono interessati solo al pesce spadae, in misura minore, al tonno ala-lunga. Questa strage continuata haridotto notevolmente la presenza nel Mediterraneo di cetacei e di al-tre specie pescate da flotte che non utilizzano le reti derivanti. Studiscientifici indicano che quasi l’80% di ciò che rimane impigliato inquesto tipo di reti è costituito da prede casuali che vengono ributta-te in mare già morte o moribonde. È così che migliaia di delfini,branchi di globicefali, squali e numerosissime altre specie di pesci os-sei e cartilaginei, come i pesci luna o le mante, trovano la morte ognianno. Inoltre, le reti perdute o i pezzi di rete dispersi in Mediterraneocontinuano per anni a rappresentare trappole mortali che proseguo-no autonomamente l’eliminazione sistematica dei mammiferi marinie di altre forme di vita mediterranea.Zero catture o drastiche limitazioni alla pesca: il “capitano” degli spottv dovrà andarsene da qualche altra parte a cercare i suoi filetti dimerluzzo da impanare. O cambiare mestiere. I pesci atlantici, ce lisiamo mangiati tutti. E «quando i pesci piangono – secondo un pro-verbio africano – non si vedono le lacrime».

Meglio nude che in pellicciaPer quanto riguarda gli animali «da pelliccia» più comunemente im-piegati dalle concerie italiane, i visoni, sono definiti parametri di alle-vamento che prescrivono un minimo di condizioni vitali accettabili. Ivisoni, le cui dimensioni sono quelle di un piccolo gatto domestico, so-pravvivono in gabbie che hanno una superficie più piccola di un foglioda fotocopie. Uno studio dell’Università di Oxford, pubblicato su “Na-ture”, ha confermato che nonostante la riproduzione in cattività da ge-nerazioni, i visoni non sono stati addomesticati. È quindi innaturale te-

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intensivo delle compagnie forestali occidentali che hanno in conces-sione tutte le aree di foresta primaria.Le grandi distese di foreste del Bacino del Congo e del Gabon offro-no cibo, risorse e acqua a milioni di persone. Il taglio della foresta pri-va i villaggi di risorse vitali per il futuro. I cantieri e le strade apertedai forestali creano bracconaggio intensivo che impoverisce la cacciae la pesca di sussistenza dei villaggi.L’Africa è ricchissima di materie prime e di risorse naturali pregiate,come coltan, oro, diamanti, petrolio, metalli e minerali, uranio.Uno dei minerali elettroconduttori più potenti ed indispensabili perla tecnologia (telefonini, computer e play station), il coltan, provieneproprio dalle foreste centrafricane (in particolare del Congo).I paesi del continente che si trovano nella fascia equatoriale-tropicalee che sono ancora ricchi di foresta, assicurano alle proprie popolazio-ni acqua e cibo, grazie a una natura rigogliosa e a fiumi e corsi d’ac-qua generosi. Un equilibrio naturale che lo sfruttamento intensivo ela deforestazione, compiuti per lo più da compagnie dei paesi ricchio emergenti come la Cina, sta mettendo in serio pericolo.Le popolazioni locali non beneficiano affatto e non sono per nullacoinvolte nei benefici economici e commerciali derivanti dal tagliodelle foreste. Di gorilla di Cross River ne sopravvivono solo 250. Da soli, al mon-do. I gorilla di montagna non sono molti di più. I nostri fratelli d’e-voluzione sono scomparsi. Scimpanzé, gorilla, bonobo, orangutan. Ela causa è proprio la deforestazione. “È mezzanotte meno cinque minuti per le grandi scimmie, che con-dividono più del 96% del nostro Dna con gli uomini” ha dichiaratoil Direttore del programma ONU per l’Ambiente (UNEP), KlausToepfer. La pubblicazione, sotto l’egida ONU, dell’Atlante della po-polazione di scimmie annunciò la loro fine, indicando che potrannosopravvivere solo se si fermerà la deforestazione, la costruzione distrade che frammentano il loro habitat, la loro casa. Informazioni, dati e campagne in diverse lingue su www.proafrica.it,su www.brainforest.org e su www.gaiaitalia.org

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Per la precisione, la Legge così recita: “1. È vietato utilizzare cani (Canis familiaris) e gatti (Felis catus) perla produzione o il confezionamento di pelli, pellicce, capi di abbi-gliamento e articoli di pelletteria costituiti od ottenuti, in tutto o inparte, dalle pelli o dalle pellicce dei medesimi, nonché commercializ-zare o introdurre le stesse nel territorio nazionale.2. La violazione delle predette disposizioni è punita con l'arresto da3 mesi ad un anno o con l’ammenda da 5.000 a 100.000 euro.3. Alla condanna consegue in ogni caso la confisca e la distruzione delmateriale di cui al comma 1.” Finalmente anche l’Italia dice basta alle pellicce di cane e di gatto.Con la Legge 189/2004 si rende definitiva un’ordinanza ministerialedi tre anni fa che aveva dato una risposta immediata all’indignazionesuscitata nell’opinione pubblica italiana dallo scandalo dell’importa-zione e della vendita di pelli di cani e gatti. Ogni anno infatti, neipaesi extracomunitari (asiatici e Cina in primo luogo), decine di mi-lioni di questi animali vengono catturati e scuoiati con sofferenze in-dicibili. Gaia Animali & Ambiente per prima aveva denunciato leimportazioni in Italia di pelli di cane e gatto. Poi alla denuncia si era-no unite molte altre associazioni animaliste ed ecologiste, fino a crea-re un vasto movimento di opinione pubblica. Il gran lavoro ha final-mente portato risultati concreti.

Scimpanzé e gorilla a rischio di parquet«Nei periodi in cui il commercio del legname è fiorente, nella regio-ne dell’Ogouè (Gabon) regna costantemente la carestia, perché gli in-digeni trascurano le colture, impegnati come sono ad abbattere ilmaggior numero possibile di alberi. Negli acquitrini e nelle forestedove lavorano, essi vivono di cibi conservati e riso d’importazione,che acquistano coi loro guadagni» scriveva già nel 1921 in Dove co-mincia la foresta vergine Albert Schweitzer.L’immenso patrimonio forestale, naturale e di biodiversità del Gabone del Bacino del Congo è oggi messo in pericolo dallo sfruttamento

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o ci lavoreranno in futuro, può essere convinto che siano più o me-no sicuri. «Fondamentalmente, l’impiego da parte del grande pubbli-co dei farmaci dietro ricetta – conclude Russ Kick – può essere con-siderato come una sperimentazione diffusa e a lungo termine per de-terminare quanto siano davvero sicuri. Siamo tutti delle cavie».Ma allora a cosa serve sperimentare sugli animali?

Atomica & animali10 marzo 1945. Non c’erano solo soldati americani, 242 navi e 156aerei, intorno all’atollo di Bikini. C’erano anche 5.400 topi, capre emaiali. Sul ponte delle navi bersaglio, le capre: tosate, ognuna im-mobilizzata nella sua piccola gabbia di tubi d’acciaio, spalmata di po-mata, stavano per assistere alla prima esplosione-test di bomba nu-cleare della storia. E dalla prima fila. Investite dalla ventata atomica,alcune sono morte. Alcune sono sopravvissute qualche ora: a una,con le orecchie ustionate, venne anche dato qualche filo d’erba, cheriuscì a brucare. Da quel giorno, tanti animali sono stati reclutati inguerra. Sempre come vittime. Tutti i giorni in molte nazioni, in la-boratori doppiamente segreti sia per le tecniche utilizzate sia per il se-greto militare imposto, migliaia di cani, scimmie, maiali, galline,agnelli, capre, conigli, delfini, leoni marini, pappagalli, topi ecc., so-no costretti a sacrificare la loro vita alla “guerra degli uomini” che siconduce nei laboratori.Ecco qualche cifra, che non compare mai in nessun elenco ufficialedelle vittime di guerra. Nella Seconda Guerra mondiale 200mila cani-bomba vennero adde-strati nell’esercito di Hitler, decine di migliaia da parte dei sovietici e10mila, di 32 razze diverse, da parte degli Stati Uniti con il repartocinofilo K9.Nel 1990 il Comitato americano dei Medici per la Medicina respon-sabile denunciava, negli Stati Uniti, il sacrificio di oltre 500.000 ani-mali all’anno per scopi militari. In Europa, in particolare nella base inglese di Port Down, sono stati

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Siamo tutti cavieLe fonti ufficiali parlano di 900.000 animali. Noi crediamo che sia-no 3 milioni gli animali impiegati ogni anno in Italia per la vivise-zione. Solo un numero limitato di paesi fornisce i dati ufficiali. La LAV denuncia che oltre 1.500 cani, in gran parte della razza bea-gle, muoiono tuttora ogni anno nei laboratori italiani. Buona parte di questi animali vengono sacrificati per test tossicologi-ci e farmacologici. Procedure che stridono alla luce di queste asser-zioni:– Non c’è alcuna unanimità scientifica sul fatto che i test sugli ani-mali siano predittivi per l’uomo.– Vengono sperimentati farmaci su cavie umane inconsapevoli. Cen-tinaia di ricercatori in paesi in via di sviluppo conducono quotidia-namente studi su esseri umani. «Centinaia di bimbi sieropositivi ne-gli orfanotrofi americani hanno fatto negli ultimi vent’anni da cavieper trattamenti sull’Aids» (Associated Press-Ansa 9/5/2005). «Alcunedelle più grandi società farmaceutiche e biotech Usa – scrive RussKick – sono immerse fino al collo in scandali che riguardano perso-ne anziane, donne sterili e malati di cancro ai quali sono state som-ministrate medicine in fase di sperimentazione a loro insaputa».L’“Observer” riferisce di studi sulla «sicurezza a lungo termine» di far-maci antibatterici su bambini di appena tre mesi…– I medicinali uccidono, solo negli Usa, oltre 100.000 persone ognianno. Forse altrettante in Europa. Il che ne fa la quarta principalecausa di morte del mondo. Milioni sono i casi di reazioni gravi ai far-maci (da ospedale, invalidità permanente o morte) secondo uno stu-dio pubblicato nel ‘98 dal “Journal of the American Medical Asso-ciation”. Quattro anni dopo, un altro studio sempre sul JAMA am-moniva: «L’esposizione di pazienti a nuovi farmaci con effetti tossiciignoti potrebbe essere vasta».I farmaci non sono messi sul mercato quando si sono dimostrati si-curi, sono messi sul mercato quando un numero sufficiente di buro-crati, molti dei quali hanno lavorato per le compagnie farmaceutiche

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terroristici in Iraq avrebbero cominciato a servirsi di animali carichidi esplosivo per compiere attentati contro le forze della coalizione. Il6 gennaio è stato usato un cavallo legato a un palo della luce con ildorso carico di esplosivo. La carica è stata attivata al passaggio di unconvoglio americano, che però non ha avuto vittime. Umane. A Fal-luja si è parlato dell’uso di cani-bomba contro le truppe americane.Le armi uccidono tutti, non fanno distinzioni di specie; ma gli animalinon hanno mai fabbricato bombe, non hanno mai dichiarato guerra enon chiedono di partire volontari, eppure da lunghi decenni, “grazie” al-l’umanità, hanno le loro guerre da combattere.

17.500 tonnellate di piombo per decine di milioni di animaliLa caccia nuoce all’ambiente.In un solo anno i fucili dei cacciatori italiani vomitano sul territoriodel Belpaese 500 milioni di cartucce. A raccoglierle tutte se ne fareb-be un mucchio di 11.000 metri cubi. Vengono così sparse ogni annonell’ambiente 17.500 tonnellate di piombo sotto forma di pallini: undiluvio di frammenti velenosi che si accumula sul fondo di laghi, fiu-mi, stagni e boschi italiani, che già non godono di salute eccelsa. Sen-za contare le tonnellate di plastica dei bossoli non raccolti dai caccia-tori, che pure per legge avrebbero l’obbligo di farlo. Non male, peruna categoria che afferma di amare la natura...La caccia nuoce agli animali. Molti di quei colpi, purtroppo, raggiungono il bersaglio. La pioggia dipiombo serve infatti ad ammazzare, secondo i dati LAV, 12.000 lepri al-l’anno, 24.000 fagiani e 3.000 cornacchie nella sola provincia di Man-tova, 38.000 fagiani, 27.000 allodole, 50.000 cesene, 90.000 merli e300.000 tordi nella sola provincia di Bergamo, oltre 1 milione di ani-mali, di cui 7.000 lepri, 26.000 fringuelli (specie protetta!) e 12.500 pas-seri (specie protetta!) nella sola provincia di Brescia. Moltiplichiamo que-ste terrificanti cifre per ogni provincia italiana... Solo gli uccelli migra-tori massacrati ogni anno dai cacciatori italiani assommano a 150 mi-

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e sono condotti test di gas nervini su scimmie, cianuro-idrogeno sucani; gli effetti dei proiettili di gomma utilizzati in Irlanda del Nordo nella striscia di Gaza vengono provati prima su pecore.In Gran Bretagna nei primi anni Ottanta sono stati condotti 40.100esperimenti su animali a scopo bellico (fonte: Home Office, Londra),fra i quali quelli per mettere a punto attacchi (e sistemi di difesa) conil gas “Sarin”, quello utilizzato anni dopo per gli attentati nella metrodi Tokyo. In Svezia, presso il centro di Karlsborg, la scuola veterina-ria dell’Esercito svedese usava i maiali per prove di tiro. Prima, li ane-stetizzava (fonte LAV-Lega Antivivisezione). Nell’isola di Vozrozdenie nel mare d’Aral, ex Unione Sovietica, unluogo ora dimenticato da tutto e da tutti dove per decenni l’industriabellica di Stato ha lavorato alle nuove tecniche di offesa chimica ebatteriologica in particolare, è stata condotta (come riporta il “Cor-riere della Sera” in un articolo del 1999) la sperimentazione di unceppo batteriologico della peste resistente agli antibiotici, provando-lo su conigli, cavie, topi, cavalli, pecore, asini e babbuini. Ma ad es-sere testati sugli animali sono stati anche vaiolo, tifo, botulino, ilmorbo Ebola e l’encefalite equina che ora, assieme all’ormai noto an-trace, ricoprono parte del villaggio militare, abbandonato dopo la fi-ne del potere sovietico, e una porzione indefinita di terreno dell’iso-la. Il quotidiano “La Stampa”, invece, ha descritto con minuzia un te-st su scimmie: «Un centinaio erano legate a paletti che in file paralle-le si allungavano fino all’orizzonte – scrive Ken Alibek, vicedirettoredel progetto “Biopraprat” fuggito negli Usa nel 1992 – a venticinquemetri da terra una nuvola color mostarda si dispiega lentamente, poisi dissolve ricadendo sulle scimmie che si mettono ad urlare tirandole catene. Agonizzano. Saranno recuperate da uomini in tuta di pro-tezione antibatterica, ed esaminate in laboratorio. Morte».In Israele, secondo quanto riportato dal quotidiano “Haaretz”, l’eser-cito ha condotto test su maiali per verificare gli effetti dei missiliScud, tristemente famosi nella Guerra del Golfo del 1991. Canibomba-kamikaze vennero utilizzati, invece, nel 1989.Nel gennaio 2005 secondo il quotidiano saudita “Al Riadh” i gruppi

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Canili o lager

Canili-lager. Qualcuno entra e apre le gabbie: i cani più feroci aggre-discono i cuccioli, 6 sbranati, 10 feriti.È accaduto in Puglia, in un canile pubblico, nel febbraio 2002: cuc-cioli fatti sbranare per incuria o ritorsione, all’interno di un canile, giàscioccati dall’abbandono. Due mesi prima a Roma decine di cuccioli vengono trovati nel frigo-rifero di un canile a sud della città.A Palermo volontari animalisti filmano di nascosto gli addetti che,quando le gabbie sono troppo piene, le aprono, lasciando orde di ca-ni a sbranarsi tra loro.Nel gennaio 2001 a Caltanissetta le Fiamme Gialle scoprono una fos-sa comune con 200 cani.La LAV denuncia che a Matera 400 cani sono tenuti al sole senz’ac-qua e pane secco, nonostante il contributo pubblico di 700 milionidi lire l’anno.Nell’agosto 1999 a Milano un’operazione della polizia con Gaia – Ani-mali&Ambiente scopre e smantella un rifugio-lager sotterraneo, in zo-na cimitero di Musocco. Sequestrati 14 cani, tra cui una mastina na-poletana, una “fattrice”. Dovrebbe pesare 60 chili, ne pesa 18. Traspor-tata dal veterinario, durante la notte non ce la fa. Altri pitbull e due ba-stardoni erano sanguinanti, avevano combattuto il giorno prima.Fino al 2003 alla titolare del canile di Qualiano, prima denominato“Casa del cane” e poi “Rifugio flegreo”, il Comune di Napoli ricono-sceva una retta giornaliera di circa 60 euro per ogni cane. Per quel ca-nile ora sono sotto processo in tre, per maltrattamenti e truffa: dete-nevano gli animali in condizioni spaventose.Nell’aprile 2004 le guardie zoofile dell’ENPA di Milano durante un con-trollo in un’area a Settimo Milanese si trovano davanti, secondo la loronota, a cani scheletrici, vitelli macilenti senz’acqua e cibo, teste, pelli ealtri resti di macellazione di animali sparsi al suolo, rottami, rifiuti, car-casse di autoveicoli, liquami: «Sette cani, tra cui uno cieco, erano legatia catena corta, sprovvisti di cibo e acqua, senza riparo, affetti da ma-

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lioni. Lo sterminio dei migratori abbattuti sul suolo italiano, tra l’al-tro, fa ribollire di rabbia quei paesi europei ed extraeuropei che, in-vece, si sforzano di tutelare concretamente gli animali di passaggio,considerati bene di tutta l’umanità. Per questo il Belpaese è stato de-finito «il cimitero della fauna d’Europa». Esclusi gli uccelli migratori,il totale degli animali uccisi dai cacciatori italiani raggiunge i 300 mi-lioni di capi! Un massacro «per divertimento»… La caccia nuoce ai cacciatori. Oltre a sterminare milioni di animali, oltre ad inquinare l’ambiente,la caccia uccide anche gli esseri umani. L’attività venatoria non è piùuno sport: il CONI ha escluso infatti la Federcaccia dal proprio ambi-to, in quanto non coerente con nessun tipo di attività sportiva. La caccia fa più vittime degli incidenti sul lavoro.Se fosse un’attività lavorativa, secondo i parametri del D. Lgs. 626/94sulla sicurezza sui luoghi di lavoro sarebbe l’attività con la più alta in-cidenza di pericolo, incidenti e mortalità in rapporto alle persone im-piegate. Il dato lo si legge in Caccia all’uomo, agguerrito libro di Fi-lippo Schillaci, edito da Stampa Alternativa.La caccia è insostenibile.I cacciatori, lentamente ma inesorabilmente, stanno diminuendo.Ma sono sempre troppi. In Italia sono 800.000. Se questo esercito sidispiegasse tutto insieme sull’intero territorio nazionale, compresecittà, laghi, fiumi e montagne, ogni chilometro quadrato ne com-prenderebbe sei. È la densità più alta d’Europa. In Olanda e in Bel-gio, ad esempio, ci sono 1,4 cacciatori per chilometro quadrato, inGermania 1,3 mentre in Lussemburgo 1,2. Il valore medio dei paesidell’Unione Europea (Italia esclusa) è di 2. Non solo. L’Italia massa-cra le normative internazionali sulla caccia, cedendo alle lobby deicacciatori e dei produttori di armi. Il nostro paese vuole consentire aicacciatori, in contrasto con le leggi della Comunità Europea, deroghee libertà insostenibili dall’ecosistema e dalla fauna italiani. Già nel re-cente passato la non attuazione delle norme europee in materia vena-toria ha portato il nostro paese innanzi alla Corte di Giustizia delLussemburgo. Eppure la lobby venatoria non molla.

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Il futuro è di tutti i cuccioliwww.animalieanimali.it: Licia Colò, per dare forma e contenuto al suosito, ha scelto di avvalersi di alcuni tra i migliori esperti in materia di anima-li. Tra questi spicca sicuramente Gianluca Felicetti. Aggiornatissimo e pun-tuale, ospita quotidianamente brevi articoli di attualità, pubblica storie, ap-pelli e, su richiesta, invia una newsletter settimanale contenente tutti gli ag-giornamenti. La forza di animalieanimali.it è semplice: è dotato di un’auto-noma redazione di professionisti, all’opera ogni giorno per renderlo uno stru-mento aggiornato e sempre “sulla notizia”. www.veterinario.it: ci aiuta a sconfiggere zecche e pulci, a ricordarci levaccinazioni e a darci una... zampa per tutto ciò che riguarda la prevenzionedelle malattie e la salute dei nostri amici. www.prontofido.net: potente e aggiornatissimo database di indirizzi e riferi-menti su canili, gattili, cani persi e trovati. Promosso da Radio Montecarlo e 105.www.lifegate.it: tutto, ma proprio tutto, per una nuova consapevolezza,anche nel rapporto con gli «altri animali»… Il portale di LifeGate offre ru-briche dedicate all’attualità, alle campagne mondiali in difesa degli animaliin pericolo, alla pet-therapy, ai racconti dei lettori, sempre con una sensibilitàacuta e un’attenzione ad ampio raggio.

In difesa degli animaliwww.gaiaitalia.it: sito dell’associazione Gaia Animali & Ambiente, che hacompiuto dieci anni nel 2005. Ricco di informazioni (su randagismo e ab-bandono, diritti animali, vegetarismo, alimentazione biologica, salute uma-na…) ospita importanti contributi e lucidi articoli, tra cui spicca uno deifondatori del movimento ambientalista italiano, Giorgio Nebbia.

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grezza e parassitosi. Un toro adulto, senza cibo né acqua, affetto da ro-gna, in mezzo ai propri escrementi non rimossi da tempo, era legato auna catena così corta da impedirgli di coricarsi o di porsi sotto un ripa-ro. In una stalla improvvisata, pericolante e puntellata, c’erano 15 bovi-ni legati sempre a catena corta, senza cibo e acqua, in spaventose condi-zioni di magrezza. Una scrofa adulta, senza cibo e acqua, si trovava in unricovero di dimensioni tali da fare fatica a ruotare su se stessa. Oltre a ciòrifiuti e carcasse ovunque, ossa, pelli, zampe, resti di animali in putrefa-zione sparsi ovunque». Tre cani, 16 bovini, un maiale e 11 piccioni ven-gono posti sotto sequestro. Dicembre 2004. Convalidato il sequestro del canile-lager di Castelleo-ne, nel cremonese, a cui erano stati posti i sigilli per maltrattamenti aglianimali. Secondo gli inquirenti, i cani erano anche impiegati nei com-battimenti clandestini. Lì dietro c’era una piccola fattoria con maiali,tacchini, e c’erano le gabbie che i malviventi usavano per trasportarli.Rifugi lager in baracche seminascoste, combattimenti tra cani, crudeltà,cani a cui viene avvelenata l’acqua, cani scomparsi, cani mutilati dellecorde vocali. Non sono casi isolati. Non è una galleria dell’orrore. È uninvito a dare l’aiuto che possiamo, e tutto l’affetto e l’amore che abbia-mo, a chi è vicino a noi... a chi adotteremo.La migliore soluzione per i canili resta quella di costruire nuovi acco-glienti rifugi per cani e gatti abbandonati. Un esempio? Il Comune diRozzano, con i Comuni di Opera, Pieve Emanuele, Noviglio, Lacchia-rella, la multiutilities AMA Rozzano e la Provincia di Milano hannosottoscritto un accordo e predisposto un progetto di fattibilità, con stu-dio per una gestione animalista, di un vero e proprio “Parco canile” dacostruire a Rozzano, alle porte di Milano.Costi, disegni e quanto altro possono essere richiesti all'Ufficio DirittiAnimali della Provincia di Milano.

Internet

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www.akela.it: riporta tutte le notizie del giorno pubblicate sui quotidianie riprese online. www.bau.it: magazine giornalistico per chi ama gli animali, ideato e vita-lizzato da Antonio Marasco di ADN Kronos Salute, contiene anche la sezione“TatzeBau”, la rubrica riservata agli annunci, alle iniziative e alle denuncedelle organizzazioni animaliste.

Animali selvaticiwww.wwf.it: riporta tutte le campagne del WWF Italia, notizie sugli anima-li del mondo e sui pericoli che li minacciano. È uno dei siti più pregevoli emeglio organizzati, e ha il pregio di essere aggiornato quotidianamente.www.vigilanzambientale.it: il sito curato e aggiornato dalle Guardie ve-natorie volontarie. Offre notizie essenziali e utili, riportando interessanti ca-si e sentenze che riguardano gli animali e l’ambiente. www.brainforest.com: è il combattivo urlo virtuale di chi non si rassegnaalla devastazione delle ultime foreste pluviali equatoriali e allo sterminio perbracconaggio degli animali che le abitano. Il sito è stato fortemente volutodal compianto imprenditore ambientalista ed ex Console onorario del Ga-bon, Giuseppe Vassallo. www.ancf.it: sito dell’Animal & Nature Conservation Fund, associazionesostenuta da grandi nomi e impegnata a favore della difesa dell’ambiente edegli animali in via d’estinzione. Il sito è ben congegnato, chiaro, interes-sante e molto informativo e spazia dalle grandi scimmie ai grandi felini co-me leoni e tigri.

Curiositàwww.delfinofilippo.it: sito che descrive la vita del delfino Filippo. Il Golfodi Manfredonia ha ospitato, dalla primavera del 1998 all’estate del 2004, undelfino maschio adulto soprannominato Filippo. Il delfino Filippo è statouno dei pochi delfini al mondo che ha interagito volontariamente con gli es-seri umani nel suo habitat naturale. Abbandonando il branco, ha scelto di vi-vere da solo preferendo la compagnia degli uomini a quella degli altri delfi-ni. Il Golfo di Manfredonia ha offerto al delfino Filippo un luogo sicuro epiacevole in cui vivere, ricco di cibo. Questo sito si propone di informare su

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www.infolav.org: sito della LAV, è navigabile agevolmente e offre una va-stissima gamma di attività che si possono svolgere, anche da casa, in difesa ditutti gli animali. Non poteva essere altrimenti per la più grande associazioneanimalista italiana.www.legadelcane.org: sito della Lega Nazionale per la Difesa del Cane,associazione zoofila che si avvale di 150 sezioni e 20 delegazioni sparse su tuttil territorio nazionale. www.enpa.it: sito dell’ENPA (Ente Nazionale Protezione Animali), la piùantica associazione protezionista italiana, nel suo nucleo originario fondataaddirittura da Giuseppe Garibaldi. Qui naviga la difesa del piccolo uccello,come del cane e degli animali rinchiusi in circhi e zoo. www.animalisti.it: sito della Peta – Animalisti Italiani, tra le associazionipiù attive nell’organizzazione di manifestazioni eclatanti in difesa di tutti glianimali, con particolare sforzo destinato alle campagne antipellicce. www.abolizionecaccia.it: sito della Lega per l’Abolizione della Caccia,prende di mira l’attività venatoria. Se si vogliono avere informazioni, docu-menti e news sull’argomento, questo è il luogo ideale dove trovarle.

Animali a tavola? No, graziewww.vegetariani.org: sito tra i più completi per la giusta scelta alimenta-re non violenta, allestito dall’AVI, Associazione Vegetariana Italiana. Moltoaccurato e con un taglio scientifico, fornisce tutte le informazioni utili per chivuole avvicinarsi alla scelta vegetariana. www.societavegetariana.it: la chicca è il telegiornale on line, con noti-zie sul mondo degli animali e dell’ambiente.www.happyvegan.org: qui la scelta è estrema (i vegan non solo non man-giano né carne né pesce ma nemmeno i derivati degli animali come i lattici-ni). Se volete provare alcune ricette vegan, questo è il posto giusto per tro-varle. E per capire quanto possono essere squisiti tofu, seitan e soia arrosto.Di più: su happyvegan si trovano, oltre a succulente ricette, anche una bril-lante bibliografia vegan, e si organizzano incontri e cene.

Info, info, infowww.petnews.it: per i maniaci dell’informazione e per sapere tutto quelloche accade in Italia con gli animali protagonisti.

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www.reteambiente.it: il sito delle EdizioniAmbiente. Per gli appassiona-ti di leggi e aggiornamenti legislativi (anche in materia animale).www.dirittoambiente.net: sito di informazione giuridica diretto daMaurizio Santoloci, il pretore che ha emesso il primo mandato di cattura inItalia contro un bracconiere ed è stato autore di innovative sentenze sul mal-trattamento degli animali che hanno contribuito a determinare una decisaevoluzione della giurisprudenza in materia di diritti degli animali.

Campagne, iniziative, adozioni a distanzawww.amici.it: sponsorizzato dalla società Royal Canin, vi si può scoprire la«Missione Crocchetta». Si tratta di un’iniziativa online che permette a tutti ipartecipanti di rispondere a semplici domande sul mondo del cane e del gat-to, totalizzando punti-crocchette, che verranno in seguito trasformati daRoyal Canin Italia in giornate di alimentazione a favore dei cani e dei gattiabbandonati e ospitati nei canili. 10 punti-crocchette formano una giornatadi alimentazione, pari a 320 g per i cani e a 80 g per i gatti. Dal 2001 Mis-sione Crocchetta ha fornito gratuitamente 90.000 giornate di alimentazionea rifugi per animali abbandonati. www.canibucarest.it: qui è possibile seguire il difficile lavoro per salvarele migliaia di quattrozampe rumeni che una società povera e con leggi spie-tate vuole eliminare, in maniera brutale, dalla faccia della terra. Nel sito sitrovano i reports dei viaggi italiani in terra rumena, le conquiste e le iniziati-ve della campagna promossa da Gaia, Save the Dogs, compresa l’adozione adistanza di alcuni anziani di Bucarest con i loro cagnetti. www.diamocilazampa.it: sito dell’associazione Diamoci La Zampa. Oltrea vedere le foto dei «Cerco casa» (i quattrozampe che l’associazione mantie-ne in attesa di adozione), è possibile firmare petizioni on line e aderire all’a-dozione a distanza di un cucciolone. Al sito collabora uno degli autori di que-sto libro, Edgar Meyer.

Non solo cani & gattiwww.furettomania.it / www.furetti.com / www.ilmiofuretto.it:l’appassionato di furetti può erudirsi su come viaggiare in auto, aereo, trenoo nave con un furetto; oppure può chattare con altri appassionati o organiz-

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questo vicino socievole, con la speranza che le informazioni aumentino il ri-spetto per i delfini. www.asinomania.com: “il sito per chi ama l’asino”. Si trovano notizie sul-l’asino domestico, informazioni su asini e folklore, un’agenzia matrimoniale (laspecie è in pericolo d’estinzione) ma anche altri link ai siti per asinomaniaci. www.aminews.net: è un sito tutto dedicato ai cani ed ai gatti vegetariani.Chi ha scelto di non divorare la terra è giusto che trovi se non alternative, perlo meno diversificazioni, anche per la dieta di Fido e Micia. Originale l’ideadi Pietro Ghezzo, della Fondazione Franca Melchiori Fasan di Padova. www.giorgiocelli.it: sito personale che in realtà di personale ha solo l’in-dirizzo web che corrisponde all’ideatore e promotore. L’etologo, amico deigatti (ma in realtà di tutti gli animali) ed ex europarlamentare Verde, ha riem-pito questo sito di una gran varietà di notizie, una più interessante dell’altra.Da non perdere, anche per la sua vivacità e scorrevolezza. www.oscardog.it: il sito degli animali disabili. Con noi umani possonoabitare felicemente anche animali disabili. Partendo dall’esperienza di Oscar,cane a tre zampe, la sua compagna umana ha messo in piedi un sito che rac-conta storie felici di animali disabili eppure felici ma anche di informazionisugli ausili (come le carrozzelle, ad esempio) che possono semplificare la vitaa questi nostri compagni un po’ più sfortunati (e ai loro proprietari).

Educationalwww.ciaopet.com: ospita uno spazio dedicato al mondo dei giovani e del-la didattica: Esopo, il Portale per Animali e Bambini. L’idea è di entrare nel-le scuole attraverso Internet e offrire così, prima ai docenti e poi agli alunni,percorsi alternativi di conoscenza e approfondimento su questa nuova mate-ria, da sviluppare on line con l’ausilio della nuova tecnologia. Gli insegnantipossono trovare utili suggerimenti, proposte di itinerari didattici, informa-zioni, materiale di lavoro, bibliografia e altri spunti didattici, mentre ai ra-gazzi è riservato uno spazio con giochi online, curiosità, informazioni inte-ressanti sul mondo degli animali. Per imparare divertendosi. Ecco allora lastoria della papera Martina, così come l’ha raccontata Konrad Lorenz, oppu-re quella dell’uccello fregata (di nome e di fatto) o ancora di Simon, la senti-nella del deserto, e così via. Ed ecco, soprattutto, le favole di Esopo, raccon-tate online da un simpatico pagliaccio.

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n. 11 novembre 1993ANDRE’ J. – Sette miliardi di vegetariani, Palermo, Giannone, 1988APUZZO S. – Animali a(r)mati. Manuale dei diritti degli animali, leggi, com-

petenze, interventi, Viterbo, Millelire Stampa Alternativa, 1994APUZZO S. – Zampe pulite. Dei doveri dell’uomo, dei diritti degli animali,

Genova, Costa & Nolan, 1999APUZZO S., ACCIARINI C., ROCCHI C. – Le Regioni e le città amiche

degli animali, Viterbo, Stampa Alternativa, 2000APUZZO S., MEYER E.H., – Fido non si fida. Come difendersi da scatoletta

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zare dei «furetto party». Il sito tuttavia si preoccupa anche della sorte di que-sti animali: ecco così le sezioni furetti smarriti, furetti abbandonati, furetti daadottare. www.laghetto.it: se vi piacciono i pesci, ma non prigionieri in acquario, èil sito perfetto. Le pagine sono dedicate ai consigli e suggerimenti per la cu-ra dei pesci (liberi) e delle piante nei laghetti: dalle semplici informazioni supesci e piante d’acqua dolce allo scambio di piante e fiori acquatici. Un po’di poesia, talvolta, non guasta.

No vivisezionewww.equivita.org: punto di riferimento cruciale per le battaglie antivivi-sezioniste e, da qualche anno, contro le aberrazioni dell’industria biotech.Animato da Fabrizia Pratesi, vi collaborano medici e scienziati di fama inter-nazionale. www.novivisezione.org: informazioni e una mostra on line da non per-dere. www.oipaitalia.com: sito dell’Oipa, Organizzazione internazionale per laProtezione degli animali. Un sito in buona parte dedicato alle battaglie antivivisezioniste e per una diversa scienza. www.leal.it: offre anche l’esperienza di stimati medici antivivisezionisti,molto attivi e presenti nelle battaglie animaliste. Anche la Leal, Lega Antivi-visezionista (una volta «Lombarda»), è particolarmente attiva sul versantedella promozione di una nuova ricerca senza l’impiego di animali. www.vitadatopi.net: un sito che tutela anche loro. “Non sono responsa-bili né della deforestazione, né dell’effetto serra e nemmeno della desertifica-zione di questo pianeta. Non hanno niente a che fare con l’inquinamento.Non hanno schiavizzato nessuna specie né si sono arrogati il diritto di usarela vita altrui. Abitano da sempre semplicemente la terra. Hanno un solo di-fetto: sono topi”. Così si apre il sito. Se Internet è come una grande Arca diNoè, è giusto che siano rappresentati tutti gli animali, nessuno escluso.

Libri

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miare denaro, Milano, Apogeo 2005SGROI F., TEDESCO V. – La pelliccia. Abbigliamento crudele, Torino,

Satyagraha Editrice, 1991SHARPE R. – L’inganno crudele, Borla 1992

Page 64: Qua la zampa. Breviario legale pratico per cani, gatti e altri animali

127

Sezione di Lecco:Via Plava, 13 – 22053 Leccotel 0341/283082

Sezione di Milano:Via Pietro Gassendi, 11– 20155 Milanotel 02/97064220

Sezione di Monza:Via E. da Monza, 35 – tel 039/388304

Sezione di Porto Ceresio:Via Guido Butti, 6921050 Porto Ceresio (VA)C/O Dott.ssa Laura Grassi

Sezione di Saronno:Via Garibaldi, 50 – 21047 Saronno (VA)tel 02/6921309 – CP 113

Sezione di Sondrio:P.le Valgoi, 12 – 23100 Sondriotel 0342/214001

Sezione di Varese:Via Campigli, 5 – 21100 Varese

Sezione di Voghera:Via Scarabelli, 29b - 27058 Voghera (PV)tel/Fax 0383/640728Resp. Grazia Centelli mail: [email protected]

Sezione di Vigevano:Via Brescia, 3 – 27029 Vigevano (PV)e-mail: info@enpa–vigevano.ithttp://www.enpa–vigevano.itResp. Liliana Bianchi

AssociazioniGaia Animali & Ambiente:Corso Garibaldi 11 – 20100 Milanotel/Fax 02/86463111Resp. Edgar Meyere-mail: [email protected]

Gruppo Ambiente 2 Febbraio:Via Anzani, 27 – 22100 Comotel 031/271197

126

Valle d’AostaAssociazioniA.Va. P. A.: Loc. Croixe Noire 11020 St. Cristophe (Aosta)tel 0165/34627Resp. Daniele Bellandi

Trentino Alto AdigeLealSezione di Merano: Via Trogmann, 7 – 39012 Merano (BZ)tel 0473/233278Resp. Marco BonattaAssociazioniCentro Felix Vicolo dei Gaudenti, 10 – 38100 Trentotel 0461/981481

LombardiaLega del caneSezione di Bergamo: Borgo S. Caterina, 26 – 24100 (BG)Responsabile: dott.ssa Laura Barcella tel 035/297751 – tel 035/298651

Uff. comunicazione: 02.70600135 (Valeria) www.legadelcane.org

Sezione di Milano:Via Redecesio, 5/A - Redecesio di SegrateResponsabile: Sig.ra Laura Rossi

Pagine gialletel/Fax 02/213786402/2610198 – 02/26116502

Sezione di Pavia:Str. Boschi di Travacò – SiccomarioResponsabile: Samuele Migliavaccatel 0382/35422

Sezione di Lecco:tel 335/6272222 – 0341/368652tel 333/8416430 Michela BrambillaCanile: Via Fra Galdino (zona ex macello)– 23900 Lecco – tel 0341/368652

Enpa:Sezione di Bergamo:Via XXV Aprile, 5 – 24040 Suisio (BG)C/O Sig.ra GhisleniSezione di Busto ArsizioVia Bellotti, 1321052 Busto Arsizio (VA)tel 0331/628301

Sezione di Brescia:Via Raffaello, 167/A– tel 030/2305700

Sezione di Como: Via Zezio, 32 – 22100 Comotel 031/303356Sezione di Crema:Via Macello, 11 – 26013 Crema (CR)tel 0373/83812

Sezione di Gallarate:Via Marco Polo, 8 – 21013 Gallarate (VA)

ADICA (Ass. Difesa del Cane):Cà dell’Acqua (LO)tel 0371/610319–422121–97035

Asilo del Cane:Via Mazzini, 14020030 Palazzolo Milanese (MI)tel 02/9181369 – 0349/0574072

G3A (Gruppo Amici An. Abb.): c/o Casa Giacobbe Via IV Giugno 20013 Magenta (MI) – tel 02/97289132

Liberazione Animale: Via Borgo Palazzo, 1324100 Bergamo – tel 035/904438

Mondo Gatto:Sede centrale: Via Giulio Romano, 4 20135 Milano – tel 02/58(30)9022

Sede di S. Donato: Via C. Battisti, 1920097 S. Donato Milanesetel 02/52046320

Noi per Loro:Via Porte Pile, 13 – 20122 Bresciatel 030/3773603S.O.S. Randagi:Via Toscolano, 1 – 20141 Milanotel 02/70120366 – 70129144 339/1793362

Protezioni animali di Legnano:Canile: Via don Milani, 24Legnano (MI)tel 0331/466665 Fax 0331/468182Sede: Via Ugo Foscolo, 2720025 Legnano (MI)tel 0331/541708-411812Resp. Gianna NicolettiOrnella Rossetti: tel 348/3061488e-mail: [email protected]

S.O.S. Randagi:Brescia tel 335/1027273 – 335/6155453

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Leal:

Sezione di Milano:Via Settala, 2 – 20124 Milanotel 02/29401323 – Fax 02/29523362Resp. Gian Marco Prampolini

Sezione di Bergamo:Via Bresadola, 10 – 24123 Bergamotel 035/360951 – Resp. Fernanda Pezzotta

Sezione di Como: Via Renaud, 622010 Carate Urio (CO)tel 031/401055Resp. Raffaelle De Rossi

Sezione di Cremona:Via Secco, 2 – 26022 Castelverde (CR)tel 0372/427636Resp. Giovanna Tarquinio

Sezione di Legnano:Via Monte Nevoso, 4720025 Legnano – tel 0331/549186Resp. Rosanna Zaffaroni

S. Giuliano Milanese: Via Marsala, 23 20098 Sesto Ulteriano (MI)tel 02/9880963 – Resp. Emanuela Bettin

Sezione di Parabiago:Via del Riale, 14 – 20015 Parabiago (MI)tel 0331/554732 – Resp. Barbara Ghia

Sezione di Sondrio: Via Reghenzani, 20 – 23100 Sondriotel 0342/511904 – Resp. Gianluca Moiser

Sezione di Varese:Via Valpusteria, 19 – 21100 Varesetel 0332/332627 – Resp. Daniele Albertini

Sezione di Vimercate:Via Diaz, 2320059 Rugginello di Vimercate (MI)Resp. Gemma Negro

Sezione di Voghera:Via Lungo, 27 – 27050 Cervesina (PV)tel 0383/75906 – Resp. Francesco Bettio

128

UAI (Un. Antivisezionista It.)Corso di Porta Nuova, 32 20121 Milano tel 02/6570188 – 7561289Rifugio: Via Salesina, 9 – 20134 Milano

Rifugio Lutz:Via Redecesio, 5 – 20090 Segrate (MI)tel 02/2139658 – 340/2653761 02/26920233 (Girasole)

Diamoci la Zampa:Sede centrale: Via Cesare Battisti, 1920097 S. Donato (MI)tel 02/7532990–98280924 Fax 02/70301043e-mail: [email protected]

Ass. Zoofila Lombarda:Via Alfieri, 2920072 Castiglione d’Adda (CR)tel 0857/646632

Amici del Randagio canile: Via Radizzone Mariano Comense (CO)Responsabile: Ombretta Ciceritel uff. 031/781491 tel casa 031/704452

Dog AngelsVia Kennedy – 20097 S. Donato (MI)tel 347/3101578Resp. Francesco Mercanti

I RandagiGorla Minore (VA) – tel 0335/8055737

Cani amiciBusto Arsizio (VA) – tel 0331/622782Resp. Antonio Tovaglieri

Lac-Lega Abolizione Caccia:Via Solari 40 – 20100 MilanoResp. Guido de Filippotel 02/47711806e-mail: [email protected]

OIPA: Via Passerini 18 – 20162 MilanoResp. Massimo Comparottotel 02/6427882e-mail: [email protected]

Ass. Casa Quattro Zampe:Via Strada per Goido – 27035 Mede (Pv)tel 0384/820946 – 0338/8428125

Collettivo Animalista:Palazzolo Milanese (Mi)Resp. Roberto Cavalloe-mail: [email protected]

Vita da Cani: Via Mazzini – Arese (Mi)Resp. Sara D’Angelotel 393/9524464e-mail: [email protected]

Lav: Via Bezecca 3 – 20135 Milano Resp. Giacomo Ferrara – tel 02/54107720

Enci Sede Centrale:Viale Corsica, 20 – Milanotel 02/7002031 – Fax 02/70020323

Fondo Amici di PacoVia Sirmione, 5025015 Desenzano del Garda (BS)tel 030/9914568 Fax 030/9991462www.amicidipaco.it [email protected]

Amicio MioVia Esiodo, 7 – 20126 MilanoRita Piazza: tel 02/27002167Silvia Escarotico: tel 338/8375701 338/8669586 – Fax: 039/2450038

AVAR-Ass. Volontari Amici Randagitel 339/4206389 Bresciae-mail: [email protected]

Oltre la Speciec/o Casa del Volontariato – Via Correggio59 – 20052 Monza (Mi)tel 039/2025334 – 02/95349089www.oltrelaspecie.org

Sezione di Lazzate:tel 0338/3296122 – 031/773476 Cate

Sezione di Barlassina (Mi):tel 338/3296122 – 348/9156453 031/773476 (Cate)

PiemonteLega del cane:Sezione di Torino:Via Vincenzo Monti, 8 10126 TorinoResp.: Sig.ra Di Pietrantonio Matilde tel 011/6503846 – 335/6140290

Sezione di Pinerolo: Strada Poirino,1010064 – Pinerolo (TO)Responsabile: Sig.ra Salchi Fidestel 0121/598555 – 598550 – 600037

Sezione di Alessandria:Via Monteverde, 37 – AlessandriaResponsabile: Ing. Vittorio Ronzatel 0131/63294 – tel 0131/68424

Sezione di Casale Monferrato: Via Monteverde, 37 – AlessandriaResp.: Ing. Vittorio Ronza tel 0131/63294oppure tel 0142/74386

Sezione di Ivrea: Regione S. Defendente C. (TO)Responsabile: Luciano Sardinotel 0125/528585 – 0125/48853

Sezione di Vercelli: Cascina Rollona – VercelliResponsabile: Giuliana Tacchinitel 0161/69397

Sezione di Val Pellice:Via Campiglione, 12 – Bibiana (TO)Responsabile: Maria Matilde Previattitel 0121/590540 – tel 0121/374737

Sezione di Racconigi:Racconigi (TO) – tel 0172/85157

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Sezione di Genova:Via alla Fornace del Garbo, 1116128 Genova

RivaroloResponsabile: Ericatel 010/7456122 – 7407063

Sezione di Imperia: Via Nazionale, 354 – ImperiaResponsabile: Maria Balzarettitel 0183/297631 – 494569

Sezione di La Spezia:Rif. c/o Canile Comunale – La Spezia Re-sponsabile: Giovanna Fredianitel 0187/701813

Sezione di Ventimiglia:Via Peglia – Ventimiglia (IM)Responsabile: Danilo Rodatel 0184/239172oppure tel 0184/355054

Sezione di Savona: tel 019/851551

Sezione di Valbormida: tel 019/577719

Enpa:Sezione di Genova:C.so Ricci, 2/14 – 17100 Savona tel 010/8122894 Fax. 010/8127482c/o sig. PodestàSezione di Imperia:Piazza Colombo – Sollettone18038 Sanremo (IM)tel 0184/57500

Sezione di La Spezia:Via del Torretto, 14 – 19100 La Speziatel 0187/980674 – 0187/737151 Fax. 0187/737151

Sezione di Savona:Corso Vitt. Veneto, 2/3 – 17100 Savonatel 019/824735

130

Enpa:Sezione di Acqui Terme:Strada della Polveriera, 4 – 154011tel 0144/312280

Sezione di Asti:Fraz. S. Marzabotto, 249 – 14050 Asti

Sezione di Biella:Via de Fango, 9 – 13051 Biellatel 015/33243

Sezione di Borgosesia: Via Giordano, 2113011 Borgosesia (VC)

Sezione di Cuneo:C.so Nizza, 38 – 12100 Cuneotel 0171/692319

Sezione di Novara:Via del Gazurlo – Loc. PinetaC.P. 39 – 28100 Novaratel 0321/458149

Sezione di Ovada:Piazza Cereseto, 8 15076 Ovada (AL)

Sezione di Saluzzo:Via Mart. della Liberazione, 3012037 Saluzzo (CN)tel 011/8122894 Fax. 011/8127482 C/O Dott. Segre

Sezione di Torino:Via S. Francesco da Paola, 30 10123 Torino – tel 0922/25248

Sezione di Tortona:Via Torino, 7 – 15058 Viguzzolo (AL) C/O Sig.ra Timalo

Associazioni: Animalia Club:Via Gastaldi, 2 – Torinotel 011/5628184

Gruppo animalista Torinese:Via S. Francesco d’Assisi, 310122 Torino – tel 011/534656

Associazioni:ADA (Ass. Difesa Animali):Corso Sardegna, 72/R16142 Genova – tel 010/508676

AVDA (Ass. Vol. Diritti An.):GenovaPres: Orazio ArcidiaconoVicepres: Mario Boggiani tel 010/541589

AAAA (Ass. Amici An. Abbandonati):Via delle Ginestre, 39/416137 Genova tel 0347/4207948Resp. Roberto Gatti tel 010/2405277 Fax 010/2405278 Cell. 0335/6447286Presidente: Sandra Costa

AGADA (Ass. Gen. Amici degli An.):Genova – tel 010/2722846sig.ra Morgavi

Centro Ricerca Cancro Senza Sperimen-taz. Animale: Via Alessi, 3/19 – 16128 Genova

Club Pannella per i Diritti degli Animali:Via Alessi, 3/19 – 16128 Genova

Gaia Animali & Ambiente: GenovaResp. Cristina Morellitel Casa 010/6456709 Cell. 333/6103936 – 339/3681303

Lega Italiana Diritti Animali:Via G. Alessi, 3 – 16128 Genova

Mondo Verde Tigullio: Via Mongiardini, 716043 Chiavari (Ge)

Ass. Amici del Cane:Via Ricca, 18/27 – 16139 Genovatel 010/8312830 – 347/2534147

Rifugio e gattile a Sestri PonenteResp. Sergio Bormida

Ass. Tutela Animali:Via Ghilini, 73 – 15100 Alessandriatel 0131/441836

Apda (Ass. per i Diritti degli An.): Via S. Francesco da Paola, 40/c10123 Torino

Legambiente Piemonte-sez. “Altri Animali”: Via Muracci del Po, 57 – 10123 Torino

Ass. Il Rifugio del Cane:Moncalieri-Carignano (To)Resp. Sigra Maccagno tel 011/6960515 – 0330/2055472

Il Collare verde10090 S. Giusto Can.se (To)Resp. Anna Parisch – Sig. Delfinotel 347/3090313 – 339/7806972Fax 0124/[email protected]

Rifugio U.N.A.Via P. Isola, 28 – 15067 Novi Ligure (Al)tel 0143/2293

Leal:Sezione di Asti: Località S. Defendente, 214030 Frinco (AT) – tel 0141/904186Resp. Marina MazzariSezione di Canale d’Alba:Via Melica, 6 – 12048 Canale d’Alba (CN)tel 0173/979760 – Resp. Carlo Bonalda

Sezione di Torino: Via Garessio, 4 – 10126 Torinotel 011/6632280 – Resp. Alfredo Lupo

LiguriaLega del cane:Sede nazionale:Via Faliero Vezzani, 102 rosso16159 Genovatel 010/7411585 Fax 010/7411610

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Lega di S. Francesco: San Rocco 306430174 Venezia Mestre tel 041/26575Lav–Lega AntivivisezioneVia Molinari, 17/a – Pordenonetel 0434/28523 – Fax 0434/89295Resp. Aurora Bozzer

OIPA Delegazione Italiana:Via Ognissanti, 18 – 35129 Padovatel 049/8072411 – Fax 049/8073959

Comitato Lida contro la corrida:Via Capitano Sella, 42 36015 Schio (VI) – tel 0445/520510Resp.: Clara Genero

Asilo del Cane e del Gatto:tel 0444/911203 – Vicenza

Rifugio al Parco: tel 0349/4772982

Operazione Abano: tel 335/6748599

Emilia RomagnaLega del cane:Sezione di Bologna:Via Bacialli, 2040060 Trebbo di Reno (BO)Responsabile:Sig. Franco Cacciari tel 051/700362

Sezione di Parma:Piazzale Botto, 5 – 43100 ParmaResp.: Contessa Antonietta del Bono tel/Fax 0521/238439Sezione di Piacenza:Strada ai dossi di le Mose, 1129100 PiacenzaResponsabile: Sig.ra A.Maria Galimberti tel 0523/331650

Sezione di Reggio Emilia:Via del Casinazzo, 3 – 42100 Reggio Emilia

Responsabile: Geom. Franco Cacciaritel 051/700362Rifugio Rocky tel 0522/576045

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Leal:Sezione di Genova:Via degli Iris, 64 – 16148 Genovatel 010/3776412Resp. Alessandro De Veris

Sezione di Imperia:Via Monte Gagliardone, 3018100 Imperia tel 0183/64367Resp. Laura Freri

Friuli Venezia GiuliaUfficio Zoofilo di Trieste:piazza Unità d’Italia, 4 – 34121 TriesteResp. Sig.ra Ortolanitel / Fax 040/6754375

Enpa:Sezione di Trieste:Via Rismondo, 9 – Triestetel 040–635393

Sezione di Udine:Rifugio tel 0432/234565tel 0432/4535123

Resp. Lorenzo Mossente (vicepres.)tel Casa 0432–478551Cell. 0338–4535123

Associazioni:Ass. It. Protezione Animali: Via Boccaccio, 6 – 34170 Goriziatel 0481/82173Amici della Terra Udine:Via B.O. da Pordenone, 333100 Udine – tel 0432/479481Resp. Gabriella Giaquinta“Oasi felina”

Amici della Terra Friuli V.G.: Via B.O. da Pordenone – 33100 Udine

Rifugio Ass. Medio Friuli:33100 Udine tel 0432/601228

VenetoLega del cane:Sezione di Padova:Via Copernico, 28 – 35124 PadovaResponsabile: Marchesa Laura Dondi dall’Orologiotel 049/685265Sezione di Venezia:Via Isola di Lemno, 10 30126 Lido di Venezia (VE)Responsabile: Sig.ra Luisa Gallenti Possenti tel 041/5261636 – tel 041/5268525

Sezione di Verona:Via Campomarzio – 37122 VeronaResponsabile:Sig. Francesco Lattuada tel 045/8003437 – 577295

Sezione di Rovigo:Rovigotel 0348/7039095 – 0425/23578

Sezione di Bassano:Bassano del Grappa tel 0424/568006

Sezione di S. Donà del Piavetel 349/4772982

Enpa:Sezione di Verona:Piazza Isola, 31/G – 37121 Verona tel 045/800015

Sezione di Vicenza:Via della Racchetta, 4 – 36100 Vicenzatel 0444/542427

Associazioni:Dingo: Sestriere Castello 565330122 Venezia tel 041/5237880Resp. Luigi Bello, Mariuccia TorresVia Mameli, 32 – Pordenonetel 0434/34436–27360Resp. Franca Valerio 0339/4231603,Lidia Munari uff. 0434/363191

Sezione di Riccione: Via Piemonte, 9 – RiccioneResponsabile: Ronci MichelaRifugio: tel 0541/645454 0335/6914659 – Casa: 0541/604359

Sezione di Ferrara: Via della Conchetta, 58 Malborghetto di BoaraResponsabile:Lilia Rosa Castaldini tel 0532/751111

Sezione di Forlì: Via del Sale, 4S. Pietro in Trento FilettoResponsabile: Dott.ssa Susi Bondi tel 0543/402899–0338/3232950

Enpa:Sezione di Bologna:Via Zamboni, 59 – 40126 Bolognatel 051/244552

Sezione di Cervia: Casella Postale 115 – 48015 Cervia (RA)

Sezione di Faenza: Via XX Settembre, 1648018 Faenza (RA)tel 0546/22387 – 29704 – 662606

Sezione di Forlì:Via P. Maroncelli, 15 – 47100 Forlì tel 0543/32599

Sezione di Imola:Via Fratelli Bandiera, 1940026 Imola (BO) – tel 051/26405

Sezione di Lugo: Piazza dei Martiri, 14 – 48022 Lugo (RA)tel 0545/23741

Sezione di Mirandola:Via Bottego, 7 – 41037 Mirandola (MO)

Sezione di Reggio Emilia:Via Monte Cusna, 1042100 Reggio Emilia – tel 0522/942322

Page 68: Qua la zampa. Breviario legale pratico per cani, gatti e altri animali

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Responsabile:Sig. Roberto Guelfo tel 0585/254655

Sezione di Grosseto: Via Torre Trappola – GrossetoResponsabile:Prof. Erasmo Rondanellitel 0564/24943

Sezione di Val di Cecina: Loc. le Badie Responsabile: Eike Lunardi tel 050/695043

Sezione di Versilia: Responsabile:Elisa Romanini tel 0584/942482

Sezione di Apuania: Via Canalmagro Loc. Monte Pepre Massa CarraraResponsabile: Pietro Andrea Zarottotel 0585/254655

Sezione di Firenze: tel 055/821107

Sezione di Prato: tel 0574/570843

Sezione di Cecina: tel 0586/662439

Sezione di Rosignano: tel 328/2222184

Enpa:Sezione di Arezzo: Via U. della Cella, 124 – 52100 Arezzo

Rifugio del Cane e del Gatto tel 0575/357650

Sezione di Firenze:Via Ricasoli, 73/R – 50122 Firenzetel 055/213296 Fax. 055/218943

Sezione di Follonica: Via Gran Sasso, 31 – 58022 Follonica (GR)tel 0566/53922 – C/O Sig.ra Cappellini

Sezione di Grosseto:Via Gorizia, 32/B – 58100 Grosseto tel 0564/23433

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Sezione di S. G. in Persiceto:Viale Baciadonne, 140017 S. G. in Persiceto (BO) tel 051/823181

Sezione di Spilamberto:Via Ponte Marianna, 341057 Spilamberto (MO)

Sezione di Pavullo nel Frignano:Via Fontanelle, 7 – 41046 Palagnano (MO)C/O Sig. Macis

Sezione di Ravenna:Via Mario Gordini, 2748100 Ravenna tel 0544/36944Casella postale – succursale 2Pres. Carlo Locatelli

Sezione di Parma:Via del Tagli, 7 – 43100 Parma tel/Fax 0521/992519–690827Fax. 0521/73668

Associazioni:Centro Soccorso Animali:Via Peretti, 1/A – 41100 Modenatel 059/441339 Resp. Daniele Cavallini

Ass. di Volont. Cinoservizio:Via Piratello, 4348022 Lugo di Ravennatel 0545/25639

Ass. Rifugio Ponte Ronca:Via Risorgimento, 44240069 Ponte Ronca (BO)tel 051/752294 – 756415

Animal Liberation:Via Mascarella, 116 – 40126 Bolognatel 051/240989Resp. Lilia Casali tel Libreria Naturista 051/231930Serena SartiniViale Montello 24/A – 47037 Riminitel-Fax 051/27869

Sos Angels: Piazza Matteotti, 7 – ParmaCasella Postale 43010 Fraore (Parma)tel 0339/5738167 – Resp. Paolo TebaldiAff-Ass. felina ferrareseResp. Donatella Pasqualini – Ferrara

Gata-Gruppo Amici Tutti gli AnimaliResp. Ivana Saponaro – Ferrara

Canile di Trebbo di RenoTrebbo di Reno (Bo)tel 051/6325295 – Fax 051/4179920

Canile S.GiovanniVia Circonvallazione Veneto, 340017 S. Giovanni in Persiceto (Bo)tel 051/826796

Centro Tutela e Ricerca Fauna Esotia e Selvatica: Monte Adonetel/Fax 051/847600e-mail: [email protected]://www.centrotutelafauna.orgElisa Berti

Leal:Sezione di BolognaVia Mezzofanti, 43 – 40137 Bolognatel 051/355978 - Resp. Sandro Bianchi

Sezione di Ferrara: Via A. Modenesi, 1644034 Copparo (FE)tel 0532/863943 - Resp. Eva Fabbri

Sezione di Piacenza:Via Centro, 213 – 29010 Alseno (PC)tel 0523/948292LIPU – sede naz.leVia Trento 49 – 43100 Parmatel 0521.273043 – Fax 0521.273419e-mail: [email protected]

ToscanaLega del cane:Sezione di Massa Carrara:Piazza Mazzini, 25 – 54100 Massa

Sezione di Livorno:Via della Vittoria, 18 – 57100 Livorno tel 0586/892076 C/O Dott.ssa G. GiustiAnnamaria Rocco tel 0586–491263

Sezione di Lucca: Piazza della Magione, 6 55100 Lucca tel 0583/53482

Sezione di Pisa: Viale B. Croce, 107 – 56125 Pisatel 050/20027

Sezione di Pistoia: Largo S. Biagio, 135/E – 51100 Pistoiatel 0573/20346

Sezione di S. Giov. Valdarno:Lung. G. Reni, 10 52027 S. Giovanni Valdarno (AR)C/O Sig.ra Sarchi

Sezione di Siena: 53035 Monteriggioni (SI)tel 0577/57049 – 149Fraz. S. Colomba

Sezione di Siena: Loc. S. Colombo53035 Monteriggioni (SI)tel 0577/57049

Associazioni:AMA (Ass. Mondo Animale):Via di Rosano, 7250012 Bagno a Ripoli (FI)tel 055/696110Ass. Amici del Cane: Via Montalvo, 20 50013 Ciampi Bisenzio (FI)tel 055/890076 oppure Via dei Conti, 9 – Firenzetel 055/214950

Fondo Protez. Socc. Anim.:Viale Mangiavacchi, 3553026 Pienza (SI) tel

Page 69: Qua la zampa. Breviario legale pratico per cani, gatti e altri animali

137

Sezione di Perugia:Via Cino da Pistoia, 52/A 06100 Perugia - tel 075/36565Canile: tel 075/398490Resp. Paola Tintori tel-Fax 075/6978792 Cell. 03606631211

Sezione di Terni: Via C. Battisti, 98 – 05100 Terni tel 0744/300738 C/O Scuola Magistrale Angeloni

Sezione di Amelia:STR. Capo di Sopra, 6/A95022 Amelia (TR)tel 0744/983271 - C/O Sig.ra Clerico

Associazioni:Lupus in Fabula: Casella Postale 1361041 Acqualagna (PS)

Legambiente Altri Animali:Urbino - tel 0722/2990–320785

LazioUfficio Diritti Animali:Via Aldovrandi, 12 – Roma Resp. Monica Cirinnà, Patrizia Tripepi tel 06/3217951 – 3215188 – 32650570 Fax 06/32650568

Lega del cane:Sezione di Roma:Via Cimarra, 13 – 00184 RomaResponsabile: Sig.ra Andreina Andreotti tel 06/99800207 Via S. Tommaso d’Aquino, 15 tel 06/39722215 - tel 06/3210547

Sezione di Monte Rotondo:Via AeronauticaMonte Rotondo (Roma)Responsabile:Maria Antonietta Berna Gentili tel 06/9004836

136

Movimento UNA: Via Provinciale, 5850037 San Piero a Sieve (FI)Presidente: Ebe Dalle Fabbrichetel 055/848019 – Cell.0330/73119Fax 055/848567

Unione Amici del Cane e Gatto: Via deiConti, 6/R – 50132 Firenzetel 055/289471 Presidente: Alberto Alberti Cell. 0347/2627223

Aristogatti:Via Majorana – 50053 Empoli (Fi)Serena Francescatel 0571/591791 Alessandra Ulivieri

Ass. Amici del gatto:Via dell’Agave, 8 – 57128 LivornoMarusca Giacomelli

Lan – Lega antivivisezionista nazionale:Piazza Libertà, 36 R 50129 Firenze Presidente: dott. Macoschitel 055/571805

Ass. Salvezza Animali: gestisce canile di S.Lorenzo a Pagnaticotel 050/576273 – 864983 Pagnatico (PI)

Associazione Animalista Livornese: Via Muratori, 29 – 57100 Livorno

ASA:Via Amerigo Vespucci, 19 – 56100 Pisa

Amici del mondo animaleViale Matteotti, 27 – Firenzetel 055/579339LIDA tel 055/8375028 – 487174

Lega Antivivisezione diritti dell’uomo etutela dell’ambientePiazza Libertà, 36r – Firenzetel 055/571805

Canile del TermineVia del Termine – Sesto Fiorentino (Fi)tel 055/444689

Galleria CavalieriVia V. Veneto, 21 – 53036 Poggibonsi (Si)tel 329/2170596–330 / 620508329/9648107

Leal:Sezione di Marina di Carrara:Via della Bassa, 11854036 Marina di Carraratel 0585/786269Resp. Diana Foggi

Sezione di Viareggio:Largo Risorgimento, 655049 Viareggio (LU)tel 0584/49558Resp. Maria Grazia Piastri

Lav:Borgo Allegri, 27 r – 50122 FirenzeResp. Ilaria Marucellitel Sede 055/245433 tel casa 055/361783

UmbriaLega del Cane:Sezione di Foligno:tel 0742/23656 Michela

Enpa:Sezione di Assisi: Via S. Gabr. dell’Addolorata, 24 Assisi (PG) - tel 075/812666 C/O Sig.ra Trionfetti

Sezione di Foligno:Via Piermarini, 54 – 06034 Foligno (PG)tel 0742/353542Casella Postale 116Resp. Luana Pucci tel 0742/340547oppure tel 0742/353650

Sezione di Gubbio: Via Perugina, 62 – 06024 Gubbio (PG) C/O Sig. Paoli

Sezione di Santa Marinella:Via Aurelia Km 19 – Santa Marinella Responsabile: Giovanni Mossino tel 0766/511231

Sezione di Ladispoli00055 Ladispoli (Roma)tel 0766/51123

Enpa:Sede centrale nazionale:Via Attilio Regolo, 27 – 00192 Romatel 06/3242873–874Fax 06/3221000Presidente: dott. Paolo Manzie-mail: [email protected] www.enpa.it

Sezione di Frosinone:Via Mastruccia, 59 – 03100 Frosinone tel 0775/872126 c/o Sig. Spaziani

Sezione di Latina: Via Terracina – 04100 Latina c/o Palazzo Inadel

Sezione di Viterbo:Via Piave, 28 – 01100 Viterbo tel 0761/220356 C/O Sig.ra Chiaravalli

Associazioni:Miciopolis:Via Panisperna, 237 – 00184 Romatel 06/4870824

ANPA:Via dei Giornalisti, 85 – 00135 Romatel 06/35450097

Leal:Via Carlo Sforza, 10 – 02100 Rietitel 0746/485526 Resp. Simona Aguzzi

L.I.D.A.: Presidente: Laura GirardelloVia di Piazza Vascello, 7 00137 Ronciglione (VT)tel 0761/612075

Page 70: Qua la zampa. Breviario legale pratico per cani, gatti e altri animali

139138

Giovanni PeronciniVia Andrea Barbazza, 11800168 Roma - tel 06/6270839

Rifugio “Antonio Huete Y Aranda”:Via Aurelia km. 48,80Resp. Giovanni Massimotel 0766/511231

PETA – Animalisti Italiani:Via degli Ontani, 32 – 00172 RomaResp: Walter Caporaletel 06/23232569 – Fax 06/23232598e-mail: [email protected]

Comitato per il Rispetto del Cavallo: Casella Postale 12 – 00063 Campagnano di Roma (Roma)

Ass. Prot. An. Domestici Abbandonati“Panda Coccone e compagni”: Via Firenze, 13 – 00043 Ciampino (Roma)

Ass. Zoofilia Ecologica Laziale: Via Maremmana III Km. 0,80000030 San Cesareo (Roma)

Fondo Imperatrice Nuda:Via P. A. Micheli, – 00197 Roma

Ass. Volontari Canile di Porta Portese:Via Portuense, 39 – Romatel 06/5818318 – 06/5810078

Arca–Ass. Romana Cura Animali:Via Luigi Robecchi Brighetti, 2900154 Roma - tel 06/5756085

Anpana:Via Ostiense, 152/b – 00100 Romatel 06/5740916 - Fax 06/578073 e-mail: [email protected]

Lai:Via Prenestina, 1085Roma tel 06/22420585 (il rifugio ha ricevuto però svariate de-nunce)

A&A: Via Campo Ligure, 1Roma tel 06/3055609

Asta: tel 06/4506162 – Roma

Canile di Porta Portese:tel 06–5818318 – Roma

Lav: Via Sommacampagna, 29 – Romatel 06/4461325mail: [email protected]

Enci Del. di Roma:Via Trinità dei Pellegrini,1 tel 06/8558096

AGA – Amo gli animali:Via Ovidio, 26 – 00183 Roma tel/Fax 06–6879105 Cell. 0347–6834422 (Paoletta Grassilli)

Resp. Marina Ripa di Meana tel 06–6878527

P.An.D.A.: Via Firenze, 1300043 Ciampino – Roma tel / Fax 06/7963702 Resp. Viviana Frigino

Ass. Rifugio delle code feliciVia A. di Mileto, 30 – 00124 Roma tel 06/50911805

Nuova CucciaMontelibretti (Roma) - tel 338/1500703

AVAR–Il Faro, Ass. Volontari pro Anima-li Randagi Via Portunna 48 – 00054 Fiumicino (RM) tel-Fax 06/6580613Ass. Torre Argentinae-mail: [email protected]

MarcheLega del cane:Sezione di Jesi (AN):Piazza della Repubblica, 9 60035 Jesi (AN)Responsabile:Sig.ra Mirella Onorati tel 0731/60002

Sezione di S. Ben. del Tronto: Via Menocchia, 31Montefiore dell’AsoResponsabile:Arch. Domenico Pietroforte tel 0734/938562 oppure tel 0735/781512 – 86464

Sezione di Tolentino: Contrada Ributtino, 37 – TolentinoResponsabile:Roberto Aliscioni tel 0330/751740Sezione di Camerino: Loc. Colle Camerino Responsabile:Ing. Roberto Cola tel 0737/644330

Enpa:Sezione di Ancona:Via D. Chiesa, 22 – 60123 Ancona tel 071/32673

Sezione di Pesaro:Corso XI Settembre, 27 – Pesaro 0721/65886

Sezione di S. Benedetto del Tronto:Via S. Moretti, 44S. Benedetto del Tronto (A.P.) Fax 0735/588902

Associazioni:Pluto Progetto Fauna: Via Faleriense, 27163019 Sant’Elpidio a Mare (AP) tel 0734/810111Leal:Via S. Moretti, 44 63039 S. Benedetto del Tronto (AP) tel 0735/588902 – Resp. Daniela Balestra

Legambiente Altri Animali di Urbino:tel 0722/2990 – Urbino (PS) tel 0722/320785

PugliaLega del cane:Sezione di Molfetta:Via Paolo Poli, 25 – 70056 Molfetta (BA)Responsabile:Sig. Antonio de Bari tel 080/8852709

Sezione di Francavilla Fontana:Via Grottaglie – Francavilla F.Responsabile:Cosimo Passaro tel 0831/502999

Sezione di Monopoli: C.da Da Torre d’Orta MonopoliResponsabile: Ilaria Alba

Sezione di Ortanuova: Località “La Palata” Orta NovaResponsabile:Addolorata Iannuzzi tel 0885/791506

Sezione di Ruvo di Puglia: Via Provinciale – Ruvo Corato (BA)Resp.: Michele V. tel 080/829990

Sezione di Alessandria: Via Monteverde, 37 – AlessandriaResp.: Ing. Vittorio Ronza tel 0131/63294

Sezione di Trani: Vico Pozzo delle Botti – Trani (BA)Responsabile:Piero Pastorelli tel 0883/496549 Sara Cinzia Ceci tel 0883/508796 tel 0883/482392

Sezione di Brindisi: tel 0831/517440

Sezione di Putignano: tel 347/9232842Sezione di Ostuni: tel 333/3627977

Enpa:Sezione di Bari:Via della Costituente, 43 – 70121 BariC/O Avv. Minervini

Page 71: Qua la zampa. Breviario legale pratico per cani, gatti e altri animali

141140

Sezione di Foggia:Via Mastelloni, Pad. C – 71100 Foggia

Sezione di S. Severo:Via Sanniti, 12 – 71016 S. Severo (PG) C/O Sig.ra del Sordo

Associazioni:Associazione per la difesa del cane “DonFerdinando”: Fasano (BR) tel 080–793228–727291

Coordinamento Eco–Animalista:Via Antonio Gidiuli, 31 – 73100 Lecce tel 0832/308552 Resp. Wanda Guido e-mail: [email protected]

Associazione Amici del Cane:Via Cavour, 2374020 S. Marzano di S. Giuseppe (TA) tel 099/8575684 – 9574100 Resp.: Maria Borsci tel/Fax 099/8575684

OIPA Deleg. Foggia e prov.:Piazza D’Annunzio, 1671042 Cerignola (FG) tel/Fax 0885/414156 Cell. 0338/9699544 – Resp. Savino Sgarro

Leal: Sezione di Bari:Via Argiro, 56 – 70121 Bari tel 080/5211165 – Resp. Paolo Alba

Lega Amici degli Animali:Via Manzoni, 5 – 70122 Bari

ANPA – Canile MunicipaleVia Stazione – Grottaglie (TA) Resp. Grazia Parisi

CampaniaLega del cane:Sezione di Napoli:Via Roma, 329 – 80134 NapoliResponsabile: Prof.ssa Anna Conte Cappatel 081/415260 – 081/5099544

Sezione di Aversa: Via Larga Carinaro – CasertaResponsabile:Emma Gatto tel 081/8111811 – 8111070

Sezione di Benevento: Contrada Rotola Ceppaloni (BN)Resp.: Laura Peri tel 0824/49913

Sezione di Cava dei Tirreni: Via GaudioMaiori – Cava dei TirreniResponsabile:Prof. Giovanni Conti tel 089/463491

Sezione di Ischia:tel 081/987674 – 081/907883

Sezione di Caserta: tel 339/5449828

Sezione di Torre Annunziata:tel 081/536304 Delegazione di Portici: tel 338/8618297

Enpa:Sezione di Avellino:Via Silvati e Morelli – 83100 Avellino C/o Campo Amalfi

Sezione di Caserta:Corso Appio, 54 int. 1181043 Capua (CE) tel 0823/622797 Fax. 0823/622979

Sezione di Eboli: Via U. Nobile, 14 – 84025 Eboli (SA) tel 0828/32857 C/O Sig. Piegari

Sezione di Napoli: Via Nuova Poggioreale, 4680143 Napoli tel 091/285020 Fax. 091/285020

Associazioni:ADDA (Ass. Dif. Diritti Anim.):Via Plinio il Vecchio, 50 80053 Castell. di Stabia tel 081/8704085

Agenzia Adozione An. Domestici:Via Compigliano, 108/34 A 84090 Filetta (SA) – tel 089/882158

AIPA – Via Tagliamento, 18 83100 Avellino

Ass. Difesa Gatto Randagio:Via Arenaccia – 80100 Napoli tel 081/7808021

UNA Uomo Natura Animali:Salerno – Ulisse Di Gilio tel 089/234209

FATA (Ass. Flegrea Tutela An.)rifugio in prov. di Napoli

Ambiente e Fauna:Via Petrarca, 40 – 80122 Napoli

Lega Pro Animale:tel/Fax 0823–859552Resp. Dorothea Frize-mail: [email protected]/legaproanimale

Leal:Sezione di Benevento:Via Lungo Calore, 12 – 82100 Beneventotel 0824/25993 Resp. Alessandro Gallucci

Sezione di Napoli: Via M. da Caravaggio, 5280126 Napoli – tel 081/5931854 Resp. Vincenzo Falabella

AbruzzoLega del cane:Sezione di Teramo: Via Vico Garofano, 15 – TeramoResp.: Catia Durante tel 0861/242640Sede di Pescara:Responsabile: Lina Bufaraletel 085/4312661 Fax 085/4314022 tel 085/4212979Calabria: tel 0338/4778131

Sezione di L’Aquila:tel 329/2736080

CalabriaLega del cane:Sezione di Lamezia Terme: Contrada Limiti fraz. Gizzeria (CZ)Responsabile:Fabio Settimio Cappelli tel 0968/437677

Sezione di Corigliano Calabro:Resp.: Marisa Chiurco tel 0983/854131

Enpa:Sezione di Catanzaro: Via Borelli, 16 – 88100 Catanzaro tel 0961/725625

Associazioni:Amici della Terra Cosenza:Via Isnardi, 47/C – 87100 Cosenza tel 0984/412792 sportello di inf. gratuiteanche su animali per Cosenza

Kronos 1991: Via Muratori, 60/4389127 Reggio Calabria (RC)

Ass. per la difesa del randagioVia Panebianco, 17 – 87100 Cosenzatel/fax 0984/[email protected]@libero.itResp.: Alessandra Foti

Canile di Cosenza:Contrada Acqua Fredda, 5 87040 Mendicino (Cs)tel 0984/632124

SiciliaLega del cane:Sezione di Messina:Viale S. Martino Isol., 3798123 MessinaResponsabile: Dott. Concetto Catanesetel 090/2935144

Page 72: Qua la zampa. Breviario legale pratico per cani, gatti e altri animali

143142

Iolanda La Rosa tel 090/2930112 Via Comunale cpl “La Perla Bianca” pal.Aint.7

Sezione di Palermo: Viale Diana, 3 Parco della Favorita (PA)Resp.: Elena la Porta tel 091/6251515

Sezione di Lampedusa:Paola Pizzicori tel 0922/971970 Sergio Robaldo tel 0338/6078074 tel 0338/9248102

Sezione di Gela: tel 0933/930557

Sezione di Trapani:Via P. Mascagni, 54/c – 91100 Trapanitel 338/8051867 – 0923/547500

Sezione di Enna: tel 0935/541294

Sezione di Siracusa:tel 0931/21040 e 0931/754437

Enpa:Sezione di Abbadia S. Salv.:Via XXIV Maggio, 9Abbadia S. Salvatore (SI)tel 0577/779475

Sezione di Agrigento:Via Pio la Torre, 2092100 Agrigento - tel 0922/25248 C/O Cinzia Saieva

Sezione di Messina:Via Tremonti, 84 – 98121 Messinatel 090/48951

Sezione di Palermo:Viale Croce Rossa, 115/C 90146 Palermo tel 091/523281 C/O Sig. Sparacino

Sezione di Ragusa:Vico Vincenzo Dierna, 1797100 Ragusa tel 0932/623099

Associazioni:Ass. Siracusana Am. Animali:Via della Perciaiola, 9 – Siracusatel 0931/721779

Amici del Cane:Via Galliani, 111 – 95048 Scordia (CT)

Ente Fauna Siciliana:Via G. Sanfilippo, 1 95030 Gravina di Catania (CT)

Piccolo Panda:Via Po, 24 – 96100 Siracusa

EDIGA–Ente Difesa GattiVia Alessandro telesino, 113 Palermo(Rif. del gatto di Brancaccio)Resp. Maria Marzisi tel 091/6703252Via Liguria, 1 - 90144 Palermo

Leal:Sezione di Messina:Via Panoramica (Linea Verde P.E.),1416 – 96168 (o 98100) Messina(Rifugio) tel 090/661901 – 090/311271Resp. Agata Pandolfino

Lav:Sezione di Caltanissetta:V.le P.N.Galletti, 98 93017 San Cataldo (CL) tel 0934/572271 – Resp. Ennio Bonfanti

SardegnaLega del Cane:Sezione di Quartu S. Elena:tel 070/822600

Sezione di Sassari: tel 0328/9337920

Enpa:Via Deledda, 3 08048 Località Bachidda Tortolì (Nu)tel 0782/622913

Associazioni:Ass. Prot. Animali Narboliese:Via Roma, 25 – 09070 Narbolia (Or) Resp. Lilli Porcedda tel 0783/57265

Amico Cane onlus:Via Don Minzoni, 23/c – 07100 Sassari tel 347/4143918 – 347/3418013Fax 079/214703

L’Arca dei Gatti:Via Emilio LussuS. Teresa di Gallura (Ss) Resp. Rossana Vallino tel 333/5814529

Associazioni veterinarie:Asvep – Associazione culturale veterinariadi salute pubblica Via Sant’Agostino, 20 – 10122 Torino tel 011/4310762 – Fax 011/4310769 Presidente: Dott. Enrico Moriconi

Scivac – Società culturale italiana animalida compagnia Palazzo Trecchi – 26100 Cremona tel 0342/460440 – 800/013075 tel 0372/460440 Fax 0372/457091 e-mail: [email protected] www.scivac.it

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Indice

Introduzione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3

Cani e gatti quotidiani . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5

Una città da cani . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 43

Dalle parole ai fatti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 72

Mondo bestia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 94

Internet . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 111

Libri . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 117

Pagine gialle . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 126