protocollo di accoglienza e di integrazione degli alunni ... · la scuola su misura degli alunni è...
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Istituto d’Istruzione Superiore “B. Lotti” –Massa Marittima
Protocollo di Accoglienza e di Integrazione degli alunni Diversamente abili e DSA
“Ogni studente suona il suo strumento,
non c'è niente da fare. La cosa difficile
è conoscere bene i nostri musicisti e
trovare l'armonia. Una buona classe non è
un reggimento che marcia al passo, è
un'orchestra che prova la stessa
sinfonia. E se hai ereditato il piccolo
triangolo che sa fare solo tin tin, o lo
scacciapensieri che fa soltanto bloing
bloing, la cosa importante è che lo
facciano al momento giusto, il meglio
possibile, che diventino un ottimo
triangolo, un impeccabile
scacciapensieri, e che siano fieri della
qualità che il loro contributo conferisce
all'insieme. Siccome il piacere
dell'armonia li fa progredire tutti, alla
fine anche il piccolo triangolo conoscerà
la musica, forse non in maniera brillante
come il primo violino, ma conoscerà la
stessa musica. che vogliono farci credere
che nel mondo contino solo i primi
violini.”
(D. Pennac)
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GRUPPO DI INCLUSIONE a.s. 2014-2015
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Premessa
Accogliere significa riconoscere il valore di una persona.
Accogliere gli alunni disabili significa fare in modo che essi siano parte integrante del contesto
scolastico, assieme agli altri alunni e alla pari degli altri alunni, senza discriminazione alcuna.
La scuola su misura degli alunni è una scuola in grado di riconoscere la diversità di tutti tenendo
conto delle reali possibilità formative, che nessuno può diagnosticare in termini assoluti e
definitivi, né per l’alunno in situazione di handicap, né per gli altri alunni.
In tale prospettiva, l’accoglienza si configura come impegno forte di conoscenza e di valorizzazione
della realtà personale, umana, sociale, familiare di ogni alunno, e quindi anche del disabile.
Per promuovere lo sviluppo, la formazione, l’educazione e l’istruzione di ciascun alunno la
scuola non può offrire stimoli formativi uguali a tutti, in quanto ciascun alunno ha le sue peculiari
esigenze formative, i suoi ritmi ed i suoi stili di apprendimento.
L’accoglienza consiste dunque nel realizzare un’organizzazione educativa e didattica
personalizzata sia negli obiettivi che nei percorsi formativi.
Pertanto, è accogliente la scuola che non impone a tutti gli alunni le stesse mete formative.
Finalita
Il Protocollo di Accoglienza rivolto agli alunni diversamente abili si propone di:
definire pratiche condivise tra tutto il personale all’interno della nostra scuola
facilitare l’ingresso a scuola e sostenerli nella fase di adattamento al nuovo ambiente
favorire un clima di accoglienza
promuovere qualsiasi iniziativa di comunicazione e di collaborazione tra scuola
ed Enti territoriali coinvolti (Comune, ASL, Provincia, cooperative, Enti di
formazione)
Il Protocollo di Accoglienza delinea prassi condivise di carattere:
amministrativo e burocratico (documentazione necessaria)
comunicativo e relazionale (prima conoscenza) educativo – didattico ( assegnazione
alla classe, accoglienza, coinvolgimento del Consiglio di Classe) sociale (eventuali
rapporti e collaborazione della scuola con il territorio per la costruzione
del” progetto di vita”)
Metodologia
Gli obiettivi saranno raggiunti attraverso diversi percorsi:
Saranno curati i rapporti con le diverse istituzioni locali (ASL, Comune, Enti
Locali) sia per la realizzazione di eventuali ”Progetti integrati”, sia per la stesura
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congiunta del Profilo dinamico funzionale e del P.E.I., sia per particolari situazioni
problematiche che eventualmente si potranno creare.
In ogni situazione si cercherà di agganciare il più possibile il lavoro dell’alunno a
quello del gruppo classe ed accanto al necessario intervento individualizzato,
saranno privilegiate comunque le attività a piccoli gruppi e/o laboratoriali senza mai
perdere di vista le finalità dell’integrazione.
Saranno previsti incontri di continuità con la scuola secondaria di primo grado con
particolare attenzione alla realizzazione di attività idonee agli alunni in
situazione di handicap.
Gli insegnanti di sostegno si riuniranno, coordinati da un insegnante referente o
Funzione strumentale al fine di analizzare, confrontare ed elaborare le strategie di
intervento più idonee al raggiungimento degli obiettivi programmati nei diversi piani
educativi personalizzati.
Sarà effettuato il rilevamento delle difficoltà oggettive nei campi
dell’apprendimento che l’alunno manifesta e compilato il “Piano educativo
individualizzato”.
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Il personale per l’inclusione
PERSONALE COMPITI
Dirigente
Scolastico
Promuove attività di aggiornamento del personale; Coordina le azioni connesse con le procedure previste dal e norme di
riferimento: presidenza del GLHI d’istituto, formazione delle classi, utilizzazione degli insegnanti per le attività di sostegno;
Valorizza progetti che attivino strategie orientate a potenziare il progetto di inclusione nelle classi;
Cura i rapporti con le diverse realtà territoriali (enti di formazione, cooperative, scuole, servizi socio-sanitari)
Referente per
l’inclusione
Raccorda le diverse realtà (Enti territoriali, Enti di formazione, Cooperative, scuole, ULSS e famiglie);
attua il monitoraggio di progetti; coordina il personale; promuove l’attivazione di laboratori specifici; controlla la documentazione in ingresso e predispone quella in uscita
Insegnante di
sostegno
Partecipa alla programmazione didattico-educativa della classe;
partecipa a pieno titolo alle operazioni di valutazione con diritto di voto
per tutti gli alunni;
è di supporto alla classe nell’assunzione di strategie e tecniche
pedagogiche, metodologiche e didattiche integrative e nel ’adozione di
metodologie individualizzanti;
tiene rapporti con famiglia, esperti ULSS, operatori degli enti territoriali;
organizza eventuali stage lavorativi.
Insegnante
curriculare
È coinvolto nella conduzione di strategie e di attività per l’integrazione;
adatta, quando è possibile gli obiettivi minimi concordati in sede di
riunione di materia alla situazione particolare del ragazzo disabile,
altrimenti prevede un programma differenziato, non riconducibili agli
obiettivi minimi;
prevede di acquisire una formazione sulle tematiche attinenti
l’integrazione per attivare strategie metodologiche e didattiche che si
possano attuare in classe anche senza l’intervento dei docenti
specializzati;
utilizza, quando è possibile, modelli modulari o unità didattiche definiti
con chiarezza e in modo analitico, da consegnare con anticipo
all’insegnante di sostegno, che sarà facilmente in grado di programmare
i suoi interventi e alle famiglie che potranno aiutare nel pomeriggio i
ragazzi
Collaboratore
scolastico
Fornisce assistenza di base all’alunno disabile:
o accompagnamento dell 'alunno in situazione di handicap dal
'esterno all'interno della scuola e negli spostamenti nei suoi
locali;
o accompagnamento ai servizi igienici e cura dell 'igiene
personale (CCNL Comparto Scuola 15/02/01; nota MIUR n.
3390 del 30/11/01).
È di supporto in situazione di emergenza
Esperti ULSS Partecipano agli incontri periodici (stesura e verifica PEI);
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collaborano alle iniziative educative e di integrazione predisposte dal a
scuola.
Famiglia
Partecipa alle riunioni del GLHO;
collabora alla stesura del PEI e alla sua realizzazione;
segue i contatti con gli specialisti che seguono l’alunno
Personale di
segreteria
Riceve la pratica d’iscrizione con la relativa documentazione diagnostica;
raccoglie e conserva tutta la documentazione riguardante ciascun alunno
secondo le disposizioni date dal Dirigente Scolastico, nel rispetto della
normativa vigente sul a privacy;
in caso di passaggio ad altra scuola, trasmette la documentazione in modo
idoneo, con le informazioni riguardanti il percorso didattico seguito;
collabora con il referente nel a convocazione dei c.d.c. per la stesura e
revisione del PEI
Le fasi dell’inclusione
ISCRIZIONE
TEMPI ATTIVITA’
Entro i termini
prestabiliti
Nell’ambito dei percorsi di orientamento attivati dalla scuola media (organizzati anche
in collaborazione tra scuola media e scuola superiore) l’alunno e la famiglia possono
visitare la scuola ed avere un primo contatto conoscitivo.
La famiglia procede all’iscrizione dell’alunno entro i termini stabiliti dalla normativa.
All'atto dell'iscrizione i genitori devono segnalare particolari necessità (es. trasporto,
esigenze alimentari, terapie da seguire, assistenza per l'autonomia).
PRE-ACCOGLIENZA E RACCOLTA DATI
TEMPI ATTIVITÀ
Dopo l’iscrizione
e prima dell’inizio
delle lezioni
La famiglia o la scuola di provenienza dovrà dopo l’iscrizione, entro breve tempo, far
pervenire la seguente certificazione: diagnosi clinica, diagnosi funzionale, profilo
dinamico funzionale aggiornato alla fine del terzo anno di scuola secondaria di primo
grado, PEI dell’ultimo anno e relazione finale.
Sono, inoltre, realizzati una serie di incontri finalizzati alla raccolta di informazioni
sull’alunno (obiettivi, raggiunti o non raggiunti, abilità cognitive, potenzialità
sviluppate e modalità relazionali): con i genitori: per individuare eventuali necessità o
accogliere indicazioni di carattere specifico;
con operatori ULSS: per indicazioni medico-terapeutiche e assistenziali;
con gli insegnanti della scuola di provenienza: per acquisire informazioni sull’alunno e
sull’azione educativa svolta nel precedente ordine di scuola.
INSERIMENTO/ACCOGLIENZA
TEMPI ATTIVITA’
Prime settimane di
scuola
- Il referente informa i collaboratori scolastici della presenza di eventuali nuovi
studenti disabili.
- L’insegnante di sostegno e il coordinatore di classe prima o altro insegnante
curricolare esaminano i documenti trasmessi dalla scuola media e si scambiano le
prime informazioni, tenendo in considerazione anche le informazioni acquisite
mediante gli incontri con genitori, operatori ULSS e insegnanti della scuola di
provenienza.
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- Gli insegnanti che hanno reperito le informazioni e tutti coloro che conoscono già
l’alunno presentano il caso al primo C.d.C.. Il Consiglio di classe, nel suo insieme,
decide come programmare l’inserimento. Anche per gli alunni frequentanti classi
diverse dalla prima nel caso di cambiamenti del team dei docenti è opportuno
convocare un consiglio di classe preliminare per informare tutti della situazione
dell’alunno.
ELABORAZIONE ED APPROVAZIONE DEL PEI/PDF
TEMPI ATTIVITA’
Ottobre-Novembre - Osservazione dell’alunno e consegna da parte degli insegnanti curricolari delle
programmazioni differenziate e per obiettivi minimi. Nel caso di programmazione
per obiettivi minimi può essere allegata al PEI la programmazione di classe,
purché sia contenuta l’esplicitazione di tutti gli obiettivi minimi richiesti.
Novembre-
Dicembre
- Convocazioni del GLHO per la stesura del PEI/PDF
FREQUENZA
TEMPI ATTIVITA’
Intero anno
scolastico
- Osservazione continua e valutazione degli apprendimenti;
- incontri con la famiglia, gli specialisti, i servizi sociali;
- valutazione dell’inserimento ed eventuale ri-orientamento;
- adozione e realizzazione delle attività per l’integrazione dell’alunno all’interno
della classe e nel più ampio contesto scolastico;
- Verifiche intermedie (incontri di GLH tra la famiglia, l’ASL e la scuola per
verificare i risultati ottenuti, per condividere eventuali aggiustamenti del PEI, per
esplicitare esperienze e strategie educative, per orientare i futuri processi di
apprendimento ed educativi) - verifica finale ultimo incontro di GLH, per fare il punto della situazione e per
esplicitare, attraverso la relazione finale, il processo di crescita dell’allievo
disabile. (obbligatoria) del PEI (maggio) alla presenza del GLHO.
Durante tutto l’anno scolastico i docenti del consiglio di classe utilizzeranno il massimo grado di
flessibilità rispetto alle caratteristiche dell’allievo diversamente abile e alle dinamiche che si
svilupperanno, modificando, quando necessario, il percorso formativo in itinere. L’Insegnante di
sostegno ha un ruolo fondamentale nel processo di integrazione, e rappresenta una risorsa
competente e mediatrice , NON un semplice doppione dell’Insegnante Curriculare in quanto
conoscitore di una o più discipline, ma come un MEDIATORE dell’integrazione. Infatti non si
limita al rapporto esclusivo con l’allievo in situazione di handicap , ma opera attraverso un
intervento di altro genere, cioè lavora con la Classe, cosi da fungere da Mediatore tra l’allievo
disabile e i compagni, tra l’allievo disabile e gli Insegnanti, tra l’allievo disabile e la scuola;
collabora con gli altri Docenti riguardo alla valutazione della qualità ed efficacia degli interventi
formativi settoriali, nonché alla loro riprogettazione; tutto questo in un’ottica che gli interventi
pedagogico/didattici nei confronti degli alunni disabili, vengano condotti da tutti gli
Insegnanti della classe.
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La documentazione necessaria
DOCUMENTO CHI LO REDIGE QUANDO
DIAGNOSI FUNZIONALE
(D.F.)
Descrive i livelli di funzionalità
raggiunti e la previsione di
possibile evoluzione dell’alunno
certificato.
Operatori ULSS o specialisti
privati con opportuna vidimazione
dell’ULSS
All’atto della prima segnalazione.
Deve essere aggiornata alla
scadenza.
PROFILO DINAMICO
FUNZIONALE (P.D.F.)
Indica le caratteristiche fisiche,
psichiche e sociali dell’alunno, le
possibilità di recupero, le capacità
possedute da sollecitare e
progressivamente rafforzare.
Devono essere evidenziate le aree
di potenziale sviluppo sotto il
profilo riabilitativo, educativo-
didattico e socio-affettivo.(in base
alle linee guida degli accordi di
programma).
Operatori socio-sanitari, docenti
curricolari, docente di sostegno,
genitori dell’alunno (art. 12,
commi 5° e 6°della L. 104/92).
Viene aggiornato nelle classi
seconde e quarte.
PIANO EDUCATIVO
INDIVIDUALIZZATO (P.E.I.)
È il documento nel quale vengono
descritti gli interventi integrati ed
equilibrati tra loro, predisposti per
l’alunno; mira ad evidenziare gli
obiettivi, le esperienze, gli
apprendimenti e le attività più
opportune mediante l’assunzione
concreta di responsabilità da parte
delle diverse componenti
firmatarie.
Gli Operatori sanitari, gli
Insegnanti curricolari, i
Docenti di sostegno, gli operatori
degli Enti locali e i Genitori
dell’alunno.
Formulato entro i primi tre mesi di
ogni anno scolastico.
PROGRAMMAZIONE
DIDATTICA
PERSONALIZZATA
(parte integrante del PEI)
Vengono descritti gli interventi
didattici integrati che si realizzano
in classe fissando obiettivi e
competenze.
Insegnanti della classe Formulato entro i primi tre mesi di
ogni anno scolastico.
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Percorsi didattici e la sua valutazione
I percorsi didattici proposti agli alunni beneficiari del sostegno ai sensi della legge 104/1992 sono di
due tipi diversi, a seconda della riconducibilità ai contenuti disciplinari indicati dal MIUR:
1) Programmazione per obiettivi minimi
Programmazione riconducibile agli obiettivi minimi disciplinari, o comunque ad essi
globalmente corrispondenti (art. 15 comma 3 dell’O.M. n.90 del 21/05/2011).
Per gli studenti che seguono obiettivi riconducibili alle indicazioni ministeriali è possibile
prevedere:
Un programma minimo, con la ricerca dei contenuti essenziali delle discipline;
Un programma equipollente con la riduzione parziale e/o sostituzione dei contenuti,
ricercando la medesima valenza formativa (art.318 del D.L.vo 297/1994).
Per le verifiche che vengono effettuate durante l’anno scolastico, possono essere predisposte
prove semplificate riconducibili ai saperi minimi essenziali o prove equipollenti, che
verifichino il livello di preparazione culturale.
Le prove equipollenti possono consistere in:
1. MEZZI DIVERSI: Le prove possono essere ad esempio svolte con l’ausilio di
apparecchiature informatiche.
2. MODALITA’ DIVERSE: il Consiglio di Classe può predisporre prove utilizzando
modalità diverse (es. Prove strutturate: risposte multipla, Vero/Falso, risposte breve,
inserimento di un testo, corrispondenza, completamento di una frase inserendo negli spazi
vuoti i vocaboli mancanti, ecc.) (Commi 7 e 8 dell’art. 15 O.M. n.90 del 21/05/2001, D.M.
26/08/81, art. 16 L. 104/1992, parere del consiglio di stato n.348/91).
3. SOSTITUZIONE DEI CONTENUTI, ricercando la medesima valenza formativa (art.
318 del D.L.vo n.297/94).
4. TEMPI PIÙ LUNGHI nelle prove scritte (comma 9 art. 15 dell’O.M. 90, comma 3 dell’art.
318 del D.L.vo n. 297/94).
Per la VALUTAZIONE delle prove, sia scritte che orali, dovrà essere effettuata “con modalità
che tengano conto del contenuto e non della forma”, in modo da distinguere ciò che è legato alla
disabilità da ciò che è frutto di studio e di impegno.
Tutte queste agevolazioni hanno il solo compito di compensare le difficoltà dell’alunno disabile in
un’ottica di pari opportunità. L’alunno in situazione di handicap (Legge 104/92 art. 3) è una
persona che messa nelle stesse condizioni e in una situazione di parità, si trova in
svantaggio rispetto agli altri. Gli alunni che hanno seguito questo tipo di percorso didattico
partecipano a pieno titolo agli Esami di Stato e acquisiscono il titolo di Studio.
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2) Programmazione differenziata
E’ un tipo di programmazione differenziata, in vista di obiettivi didattici formativi ma NON
riconducibile alla programmazione curriculare. E’ necessario il consenso della famiglia (art. 15,
comma 5, O.M. n.90 del 21/05/2001).
La programmazione differenziata consiste in un piano di lavoro personalizzato per l’alunno,
stilato da ogni Docente del C.d.C. per ogni singola materia, sulla base del P.E.I. .
Gli alunni vengono valutati con voti che sono relativi unicamente al P.E.I. Tali giudizi o
voti hanno valore legale al fine della prosecuzione degli studi e di essi viene fatta menzione in
calce alla scheda di valutazione o alla pagella (art. 15 Ordinanza ministeriale 21 maggio 2001, n.
90).
Possono partecipare agli Esami di Stato, svolgendo prove differenziate omogenee al percorso
svolto, finalizzate al conseguimento di un attestato delle competenze acquisite utilizzabile
come “credito formativo” per la frequenza di corso professionali (art. 312 e seguenti del D. L.vo
n.297/94).
Prove INVALSI
Si seguiranno le note sullo svolgimento delle prove del SVN per gli alunni con bisogni
educativi speciali.
Questo documento viene pubblicato ogni anno allegato alle norme di svolgimento delle prove stesse. Si
precisa inoltre che la decisione di far partecipare o meno gli alunni con certificazione di disabilità
intellettiva (codice 1) o di altra disabilità grave, seguiti da un insegnante di sostegno, alle prove INVALSI è
rimessa al giudizio della singola scuola per il tramite del suo Dirigente scolastico.
Prove per la certificazione delle competenze I docenti delle materie curricolari sentito il parere del docente di sostegno preparano le prove della
certificazione delle competenze adeguandole di volta in volta alla disabilità dell’alunno.
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Iniziative e progetti per l’integrazione
Il “Gruppo di lavoro” ha stabilito una serie di obiettivi trasversali che connotano in senso formativo
e educativo il percorso d’apprendimento degli alunni in situazione di handicap e che pongono in
primo piano una serie di conquiste importanti per tutti, ma in particolar modo per chi non è dotato
di tutti gli strumenti di cui avrebbe bisogno per crescere e per comunicare con gli altri.
Obiettivi trasversali Migliorare le capacità e i tempi di attenzione e di concentrazione
Utilizzare il computer
Conoscere linguaggi diversi
Sviluppare l’autonomia e la motivazione
Sviluppare le capacità di autocontrollo e di modulazione delle emozioni
Acquisire maggiore fiducia nelle proprie capacità e in se stessi (autostima)
Favorire la relazione con la classe attraverso attività di gruppo.
Gli obiettivi cognitivi individuati come fondamentali ai fini di un’effettiva
integrazione sono:
Capacità di ascoltare e di comprendere
Capacità di utilizzare le conoscenze acquisite
Acquisire consapevolezza dell’errore
Capacità di risolvere semplici problemi.
La normativa
FREQUENZA SCOLASTICA
L. 104/92 Legge-quadro per l’assistenza e i diritti del e persone handicappate
D.P.R. 24/2/94 Atto di indirizzo relativo ai compiti del e ASL
Accordi di Programma 30/11/96
C.M. 250/85
D.M. 26/8/81
Parere del Consiglio di Stato n. 348/91
D.L.vo n. 297/94
D.M. 25/5/95 n. 170
L’USCITA DAL SISTEMA SCOLASTICO
L.104/92
L.68/99 (Collocamento al lavoro)
L.328/2000 (art.14: tutti gli Operatori competenti ULSS, Scuola, Enti Locali, sono coinvolti nel
a definizione del progetto di vita del ’alunno certificato).
VALUTAZIONE
D.L.vo 297/1994, art. 318
O.M. n. 90/2001
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STUDENTI CON DISTURBI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO
E’ centrale nel lavoro dell’insegnante costruire e mantenere negli alunni una disposizione positiva
nei confronti dell’apprendimento. Come tutte le persone, anche i ragazzi e le ragazze con DSA
producono bene in situazioni di benessere; è utile quindi operare in tal senso.
In primo luogo bisogna sviluppare un rapporto personale costruttivo, prendere sul serio, esprimere
comprensione e solidarietà. Sono indispensabili serenità fiducia, in modo da non aggiungere
frustrazione a quella già riconducibile alle difficoltà oggettive; nessun intervento può riuscire se
condotto in forma sbrigativa oppure in un clima di incomprensione o di conflittualità. Fra i fattori
secondari di insuccesso di questi/e ragazzi/e sono senz’altro da annoverare le reazioni degli
educatori (famiglia e scuola) che li penalizza, il giudizio degli insegnanti orientati negativamente
nei loro confronti e quindi non disposti a concedere loro alcuna attenuante.
Porre un/a alunno/a in condizione di credere in sé costituisce base indispensabile per incoraggiarlo/a
allo studio; il sostegno alla stima di sé ed alla motivazione all’impegno implica comprendere le
difficoltà senza ingigantirle, e gratificare per gli sforzi.
CONOSCENZE DI BASE
Si condivide che i DSA sono disturbi di natura neurobiologica pertanto non possono essere risolti
ma solamente ridotti (compensazione del disturbo).
Fra questi distinguiamo:
- la dislessia evolutiva che è un disturbo settoriale della abilità di lettura.
- la disortografia che è la difficoltà a rispettare le regole di trasformazione del linguaggio
parlato in linguaggio scritto;
- la disgrafia che è la difficoltà a produrre una grafia decifrabile;
- la discalculia che è il deficit del sistema di elaborazione dei numeri e/o del calcolo.
La compromissione più o meno grave di queste abilità, per il carattere di elevata trasversalità che
esse ricoprono nei processi di apprendimento, ha una forte ricaduta su ogni area/disciplina
scolastica.
Si ritiene opportuno ricordare che le difficoltà citate, in caso di tardivo riconoscimento o non
adeguato intervento scolastico, possono avere pesanti conseguenze sulla sfera psicologica e
relazionale per cui gli alunni con DSA tendono ad abbandonare precocemente gli studi costruendo
un io con bassissimi livelli di autostima e autoefficacia.
CHI FA COSA?
La tabella sottostante riassume i compiti principali della scuola e della famiglia, in presenza di un
alunno con DSA.
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Quali sono i dispositivi previsti dalla L. 170 che TUTTI gli insegnanti devono attivare?
I dispositivi previsti dalla L. 170/2010 sono:
1. Didattica individualizzata e personalizzata
2. Strumenti compensativi e misure dispensative
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3. Adeguate forme di verifica e valutazione
Cosa sono gli strumenti compensativi?
Gli strumenti compensativi sono qualsiasi prodotto, attrezzatura o sistema tecnologico, in grado
di bilanciare un’eventuale disabilità o disturbo, riducendo gli effetti negativi.
Esempi di Strumenti Compensativi
- Tabelle dei mesi, dell’alfabeto e dei vari caratteri
- Tavola pitagorica
- Tabella delle misure, tabelle delle formule
- Mappe concettuali
- Calcolatrice
- Registratore o MP3
- Computer con programmi di videoscrittura con correttore ortografico e sintesi vocale
- Libri digitali
- Audiolibri
- Dizionari computerizzati e traduttori
All’interno del concetto di strumenti compensativi si distinguono:
1. Le strategie compensative che rappresentano l’insieme di procedimenti, espedienti, stili di
lavoro o di apprendimento che possono ridurre, se non superare, i limiti della disabilità o del
disturbo.
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Esempi di Strategie Compensative
1. -Integrare o mediare la comunicazione scritta attraverso altri codici, in particolare di tipo grafico-visivo
(schemi, grafici, mappe, diagrammi, immagini, filmati, ecc.)
2. - Strumenti, metodi, espedienti per facilitare la memorizzazione e l’organizzazione delle informazioni (tabella
dei mesi, elenco delle regioni, tavola Pitagorica, ecc.)
3. - Potenziare la capacità di ascolto e concentrazione;
4. - Rafforzare le relazioni sociali (studiare con un compagno, saper chiedere aiuto, ecc.)
2. Le tecnologie compensative per i DSA sono rappresentate sostanzialmente dal computer e dai
sistemi di registrazione-riproduzione della voce.
Perché le tecnologie siano davvero efficaci come strumento compensativo è necessario che
l’allievo sviluppi una competenza compensativa. In tabella sono sintetizzate le principali differenze tra le strategie compensative e le tecnologie
compensative
PRECISAZIONE
La scelta delle misure compensative e dispensative deve essere fatta in base alle caratteristiche
individuali del disturbo.
Lo studente NON HA necessariamente BISOGNO DI TUTTI GLI STRUMENTI compensativi e quelli che
vengono scelti vanno sempre ADATTATI ALLE SUE CARATTERISTICHE. È importante PREPARARE
TUTTA LA CLASSE all’introduzione degli strumenti compensativi, per evitare che gli stessi diventino
marcatori di differenza o che vangano percepiti come delle facilitazioni
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RIFERIMENTI NORMATIVI
Legge 8 ottobre 2010 n. 170 (“Nuove norme in materia di disturbi specifici di
apprendimento in ambito scolastico”)
Decreto attuativo - 12 luglio 2011
Linee guida per il diritto allo studio degli alunni e degli studenti con disturbi specifici di
apprendimento
Accordo Stato-Regioni su Indicazioni per la Diagnosi e Certificazione dei DSA
Direttiva MIUR "Strumenti di intervento per alunni con Bisogni Educativi Speciali (BES) e
organizzazione territoriale per l'inclusione scolastica”
Circolare MIUR n. 8 Prot. 561 del 6 Marzo 2013. Indicazioni operative della Direttiva
MIUR del 27 Dicembre 2012)
Decreto Interministeriale 17 aprile 2013(Linee guida per la predisposizione dei protocolli
regionali per le attività di individuazione precoce dei casi sospetti di DSA
In sintesi dai riferimenti normativi precitati, pur nei limiti premessi, emerge il dovere per la Scuola
di predisporre le condizioni per una reale e soddisfacente partecipazione scolastica di questi alunni
attraverso:
- un’organizzazione metodologico - didattica adeguata ai bisogni;
- una valutazione non condizionata da pregiudizi o viziata dall’uso di strumenti non adatti ai
bisogni.
Il ruolo della famiglia è contestualmente quello di collaborare con la Scuola al fine medesimo, a tal
fine sarà utile definire un Patto di Corresponsabilità ad hoc ed un PEP (Piano Educativo
ersonalizzato), L 53/2003.
Ne consegue che la famiglia, in possesso di diagnosi di disturbo specifico di apprendimento
prodotta dallo specialista, è tenuta a inoltrare alla scuola, nella persona del dirigente scolastico o suo
delegato, tale diagnosi affinché i docenti, debitamente informati, possano programmare e attuare
tutte le strategie e le scelte metodologiche necessarie per la tutela dell’alunno nel migliore dei modi.
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Allegati
ALUNNI DIVERSAMENTE ABILI
1. GRIGLIA DI OSSERVAZIONE CON PROPOSTA DEL CdC
2. AUTORIZZAZIONE ALLA REALIZZAZIONE DI PEI DIFFERENZIATO E/O OBIETTIVI MINIMI
3. MODELLO PEI
4. MODELLO PDF
5. GRIGLIA ATTRIBUZIONE CREDITO
6. MODELLO RELAZIONE FINALE
7. CERTIFICATO CREDITO FORMATIVO
8. MODELLO PROGRAMMAIZONE DIFFERENZIATA
ALUNNI DSA
9. PIANO EDUCATIVO PERSONALIZZATO