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Istituto d’Istruzione Superiore “B. Lotti” –Massa Marittima Protocollo di Accoglienza e di Integrazione degli alunni Diversamente abili e DSA “Ogni studente suona il suo strumento, non c'è niente da fare. La cosa difficile è conoscere bene i nostri musicisti e trovare l'armonia. Una buona classe non è un reggimento che marcia al passo, è un'orchestra che prova la stessa sinfonia. E se hai ereditato il piccolo triangolo che sa fare solo tin tin, o lo scacciapensieri che fa soltanto bloing bloing, la cosa importante è che lo facciano al momento giusto, il meglio possibile, che diventino un ottimo triangolo, un impeccabile scacciapensieri, e che siano fieri della qualità che il loro contributo conferisce all'insieme. Siccome il piacere dell'armonia li fa progredire tutti, alla fine anche il piccolo triangolo conoscerà la musica, forse non in maniera brillante come il primo violino, ma conoscerà la stessa musica. che vogliono farci credere che nel mondo contino solo i primi violini.” (D. Pennac)

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Page 1: Protocollo di Accoglienza e di Integrazione degli alunni ... · La scuola su misura degli alunni è una scuola in grado di riconoscere la diversità di tutti tenendo conto delle reali

Istituto d’Istruzione Superiore “B. Lotti” –Massa Marittima

Protocollo di Accoglienza e di Integrazione degli alunni Diversamente abili e DSA

“Ogni studente suona il suo strumento,

non c'è niente da fare. La cosa difficile

è conoscere bene i nostri musicisti e

trovare l'armonia. Una buona classe non è

un reggimento che marcia al passo, è

un'orchestra che prova la stessa

sinfonia. E se hai ereditato il piccolo

triangolo che sa fare solo tin tin, o lo

scacciapensieri che fa soltanto bloing

bloing, la cosa importante è che lo

facciano al momento giusto, il meglio

possibile, che diventino un ottimo

triangolo, un impeccabile

scacciapensieri, e che siano fieri della

qualità che il loro contributo conferisce

all'insieme. Siccome il piacere

dell'armonia li fa progredire tutti, alla

fine anche il piccolo triangolo conoscerà

la musica, forse non in maniera brillante

come il primo violino, ma conoscerà la

stessa musica. che vogliono farci credere

che nel mondo contino solo i primi

violini.”

(D. Pennac)

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GRUPPO DI INCLUSIONE a.s. 2014-2015

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Premessa

Accogliere significa riconoscere il valore di una persona.

Accogliere gli alunni disabili significa fare in modo che essi siano parte integrante del contesto

scolastico, assieme agli altri alunni e alla pari degli altri alunni, senza discriminazione alcuna.

La scuola su misura degli alunni è una scuola in grado di riconoscere la diversità di tutti tenendo

conto delle reali possibilità formative, che nessuno può diagnosticare in termini assoluti e

definitivi, né per l’alunno in situazione di handicap, né per gli altri alunni.

In tale prospettiva, l’accoglienza si configura come impegno forte di conoscenza e di valorizzazione

della realtà personale, umana, sociale, familiare di ogni alunno, e quindi anche del disabile.

Per promuovere lo sviluppo, la formazione, l’educazione e l’istruzione di ciascun alunno la

scuola non può offrire stimoli formativi uguali a tutti, in quanto ciascun alunno ha le sue peculiari

esigenze formative, i suoi ritmi ed i suoi stili di apprendimento.

L’accoglienza consiste dunque nel realizzare un’organizzazione educativa e didattica

personalizzata sia negli obiettivi che nei percorsi formativi.

Pertanto, è accogliente la scuola che non impone a tutti gli alunni le stesse mete formative.

Finalita

Il Protocollo di Accoglienza rivolto agli alunni diversamente abili si propone di:

definire pratiche condivise tra tutto il personale all’interno della nostra scuola

facilitare l’ingresso a scuola e sostenerli nella fase di adattamento al nuovo ambiente

favorire un clima di accoglienza

promuovere qualsiasi iniziativa di comunicazione e di collaborazione tra scuola

ed Enti territoriali coinvolti (Comune, ASL, Provincia, cooperative, Enti di

formazione)

Il Protocollo di Accoglienza delinea prassi condivise di carattere:

amministrativo e burocratico (documentazione necessaria)

comunicativo e relazionale (prima conoscenza) educativo – didattico ( assegnazione

alla classe, accoglienza, coinvolgimento del Consiglio di Classe) sociale (eventuali

rapporti e collaborazione della scuola con il territorio per la costruzione

del” progetto di vita”)

Metodologia

Gli obiettivi saranno raggiunti attraverso diversi percorsi:

Saranno curati i rapporti con le diverse istituzioni locali (ASL, Comune, Enti

Locali) sia per la realizzazione di eventuali ”Progetti integrati”, sia per la stesura

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congiunta del Profilo dinamico funzionale e del P.E.I., sia per particolari situazioni

problematiche che eventualmente si potranno creare.

In ogni situazione si cercherà di agganciare il più possibile il lavoro dell’alunno a

quello del gruppo classe ed accanto al necessario intervento individualizzato,

saranno privilegiate comunque le attività a piccoli gruppi e/o laboratoriali senza mai

perdere di vista le finalità dell’integrazione.

Saranno previsti incontri di continuità con la scuola secondaria di primo grado con

particolare attenzione alla realizzazione di attività idonee agli alunni in

situazione di handicap.

Gli insegnanti di sostegno si riuniranno, coordinati da un insegnante referente o

Funzione strumentale al fine di analizzare, confrontare ed elaborare le strategie di

intervento più idonee al raggiungimento degli obiettivi programmati nei diversi piani

educativi personalizzati.

Sarà effettuato il rilevamento delle difficoltà oggettive nei campi

dell’apprendimento che l’alunno manifesta e compilato il “Piano educativo

individualizzato”.

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Il personale per l’inclusione

PERSONALE COMPITI

Dirigente

Scolastico

Promuove attività di aggiornamento del personale; Coordina le azioni connesse con le procedure previste dal e norme di

riferimento: presidenza del GLHI d’istituto, formazione delle classi, utilizzazione degli insegnanti per le attività di sostegno;

Valorizza progetti che attivino strategie orientate a potenziare il progetto di inclusione nelle classi;

Cura i rapporti con le diverse realtà territoriali (enti di formazione, cooperative, scuole, servizi socio-sanitari)

Referente per

l’inclusione

Raccorda le diverse realtà (Enti territoriali, Enti di formazione, Cooperative, scuole, ULSS e famiglie);

attua il monitoraggio di progetti; coordina il personale; promuove l’attivazione di laboratori specifici; controlla la documentazione in ingresso e predispone quella in uscita

Insegnante di

sostegno

Partecipa alla programmazione didattico-educativa della classe;

partecipa a pieno titolo alle operazioni di valutazione con diritto di voto

per tutti gli alunni;

è di supporto alla classe nell’assunzione di strategie e tecniche

pedagogiche, metodologiche e didattiche integrative e nel ’adozione di

metodologie individualizzanti;

tiene rapporti con famiglia, esperti ULSS, operatori degli enti territoriali;

organizza eventuali stage lavorativi.

Insegnante

curriculare

È coinvolto nella conduzione di strategie e di attività per l’integrazione;

adatta, quando è possibile gli obiettivi minimi concordati in sede di

riunione di materia alla situazione particolare del ragazzo disabile,

altrimenti prevede un programma differenziato, non riconducibili agli

obiettivi minimi;

prevede di acquisire una formazione sulle tematiche attinenti

l’integrazione per attivare strategie metodologiche e didattiche che si

possano attuare in classe anche senza l’intervento dei docenti

specializzati;

utilizza, quando è possibile, modelli modulari o unità didattiche definiti

con chiarezza e in modo analitico, da consegnare con anticipo

all’insegnante di sostegno, che sarà facilmente in grado di programmare

i suoi interventi e alle famiglie che potranno aiutare nel pomeriggio i

ragazzi

Collaboratore

scolastico

Fornisce assistenza di base all’alunno disabile:

o accompagnamento dell 'alunno in situazione di handicap dal

'esterno all'interno della scuola e negli spostamenti nei suoi

locali;

o accompagnamento ai servizi igienici e cura dell 'igiene

personale (CCNL Comparto Scuola 15/02/01; nota MIUR n.

3390 del 30/11/01).

È di supporto in situazione di emergenza

Esperti ULSS Partecipano agli incontri periodici (stesura e verifica PEI);

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collaborano alle iniziative educative e di integrazione predisposte dal a

scuola.

Famiglia

Partecipa alle riunioni del GLHO;

collabora alla stesura del PEI e alla sua realizzazione;

segue i contatti con gli specialisti che seguono l’alunno

Personale di

segreteria

Riceve la pratica d’iscrizione con la relativa documentazione diagnostica;

raccoglie e conserva tutta la documentazione riguardante ciascun alunno

secondo le disposizioni date dal Dirigente Scolastico, nel rispetto della

normativa vigente sul a privacy;

in caso di passaggio ad altra scuola, trasmette la documentazione in modo

idoneo, con le informazioni riguardanti il percorso didattico seguito;

collabora con il referente nel a convocazione dei c.d.c. per la stesura e

revisione del PEI

Le fasi dell’inclusione

ISCRIZIONE

TEMPI ATTIVITA’

Entro i termini

prestabiliti

Nell’ambito dei percorsi di orientamento attivati dalla scuola media (organizzati anche

in collaborazione tra scuola media e scuola superiore) l’alunno e la famiglia possono

visitare la scuola ed avere un primo contatto conoscitivo.

La famiglia procede all’iscrizione dell’alunno entro i termini stabiliti dalla normativa.

All'atto dell'iscrizione i genitori devono segnalare particolari necessità (es. trasporto,

esigenze alimentari, terapie da seguire, assistenza per l'autonomia).

PRE-ACCOGLIENZA E RACCOLTA DATI

TEMPI ATTIVITÀ

Dopo l’iscrizione

e prima dell’inizio

delle lezioni

La famiglia o la scuola di provenienza dovrà dopo l’iscrizione, entro breve tempo, far

pervenire la seguente certificazione: diagnosi clinica, diagnosi funzionale, profilo

dinamico funzionale aggiornato alla fine del terzo anno di scuola secondaria di primo

grado, PEI dell’ultimo anno e relazione finale.

Sono, inoltre, realizzati una serie di incontri finalizzati alla raccolta di informazioni

sull’alunno (obiettivi, raggiunti o non raggiunti, abilità cognitive, potenzialità

sviluppate e modalità relazionali): con i genitori: per individuare eventuali necessità o

accogliere indicazioni di carattere specifico;

con operatori ULSS: per indicazioni medico-terapeutiche e assistenziali;

con gli insegnanti della scuola di provenienza: per acquisire informazioni sull’alunno e

sull’azione educativa svolta nel precedente ordine di scuola.

INSERIMENTO/ACCOGLIENZA

TEMPI ATTIVITA’

Prime settimane di

scuola

- Il referente informa i collaboratori scolastici della presenza di eventuali nuovi

studenti disabili.

- L’insegnante di sostegno e il coordinatore di classe prima o altro insegnante

curricolare esaminano i documenti trasmessi dalla scuola media e si scambiano le

prime informazioni, tenendo in considerazione anche le informazioni acquisite

mediante gli incontri con genitori, operatori ULSS e insegnanti della scuola di

provenienza.

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- Gli insegnanti che hanno reperito le informazioni e tutti coloro che conoscono già

l’alunno presentano il caso al primo C.d.C.. Il Consiglio di classe, nel suo insieme,

decide come programmare l’inserimento. Anche per gli alunni frequentanti classi

diverse dalla prima nel caso di cambiamenti del team dei docenti è opportuno

convocare un consiglio di classe preliminare per informare tutti della situazione

dell’alunno.

ELABORAZIONE ED APPROVAZIONE DEL PEI/PDF

TEMPI ATTIVITA’

Ottobre-Novembre - Osservazione dell’alunno e consegna da parte degli insegnanti curricolari delle

programmazioni differenziate e per obiettivi minimi. Nel caso di programmazione

per obiettivi minimi può essere allegata al PEI la programmazione di classe,

purché sia contenuta l’esplicitazione di tutti gli obiettivi minimi richiesti.

Novembre-

Dicembre

- Convocazioni del GLHO per la stesura del PEI/PDF

FREQUENZA

TEMPI ATTIVITA’

Intero anno

scolastico

- Osservazione continua e valutazione degli apprendimenti;

- incontri con la famiglia, gli specialisti, i servizi sociali;

- valutazione dell’inserimento ed eventuale ri-orientamento;

- adozione e realizzazione delle attività per l’integrazione dell’alunno all’interno

della classe e nel più ampio contesto scolastico;

- Verifiche intermedie (incontri di GLH tra la famiglia, l’ASL e la scuola per

verificare i risultati ottenuti, per condividere eventuali aggiustamenti del PEI, per

esplicitare esperienze e strategie educative, per orientare i futuri processi di

apprendimento ed educativi) - verifica finale ultimo incontro di GLH, per fare il punto della situazione e per

esplicitare, attraverso la relazione finale, il processo di crescita dell’allievo

disabile. (obbligatoria) del PEI (maggio) alla presenza del GLHO.

Durante tutto l’anno scolastico i docenti del consiglio di classe utilizzeranno il massimo grado di

flessibilità rispetto alle caratteristiche dell’allievo diversamente abile e alle dinamiche che si

svilupperanno, modificando, quando necessario, il percorso formativo in itinere. L’Insegnante di

sostegno ha un ruolo fondamentale nel processo di integrazione, e rappresenta una risorsa

competente e mediatrice , NON un semplice doppione dell’Insegnante Curriculare in quanto

conoscitore di una o più discipline, ma come un MEDIATORE dell’integrazione. Infatti non si

limita al rapporto esclusivo con l’allievo in situazione di handicap , ma opera attraverso un

intervento di altro genere, cioè lavora con la Classe, cosi da fungere da Mediatore tra l’allievo

disabile e i compagni, tra l’allievo disabile e gli Insegnanti, tra l’allievo disabile e la scuola;

collabora con gli altri Docenti riguardo alla valutazione della qualità ed efficacia degli interventi

formativi settoriali, nonché alla loro riprogettazione; tutto questo in un’ottica che gli interventi

pedagogico/didattici nei confronti degli alunni disabili, vengano condotti da tutti gli

Insegnanti della classe.

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La documentazione necessaria

DOCUMENTO CHI LO REDIGE QUANDO

DIAGNOSI FUNZIONALE

(D.F.)

Descrive i livelli di funzionalità

raggiunti e la previsione di

possibile evoluzione dell’alunno

certificato.

Operatori ULSS o specialisti

privati con opportuna vidimazione

dell’ULSS

All’atto della prima segnalazione.

Deve essere aggiornata alla

scadenza.

PROFILO DINAMICO

FUNZIONALE (P.D.F.)

Indica le caratteristiche fisiche,

psichiche e sociali dell’alunno, le

possibilità di recupero, le capacità

possedute da sollecitare e

progressivamente rafforzare.

Devono essere evidenziate le aree

di potenziale sviluppo sotto il

profilo riabilitativo, educativo-

didattico e socio-affettivo.(in base

alle linee guida degli accordi di

programma).

Operatori socio-sanitari, docenti

curricolari, docente di sostegno,

genitori dell’alunno (art. 12,

commi 5° e 6°della L. 104/92).

Viene aggiornato nelle classi

seconde e quarte.

PIANO EDUCATIVO

INDIVIDUALIZZATO (P.E.I.)

È il documento nel quale vengono

descritti gli interventi integrati ed

equilibrati tra loro, predisposti per

l’alunno; mira ad evidenziare gli

obiettivi, le esperienze, gli

apprendimenti e le attività più

opportune mediante l’assunzione

concreta di responsabilità da parte

delle diverse componenti

firmatarie.

Gli Operatori sanitari, gli

Insegnanti curricolari, i

Docenti di sostegno, gli operatori

degli Enti locali e i Genitori

dell’alunno.

Formulato entro i primi tre mesi di

ogni anno scolastico.

PROGRAMMAZIONE

DIDATTICA

PERSONALIZZATA

(parte integrante del PEI)

Vengono descritti gli interventi

didattici integrati che si realizzano

in classe fissando obiettivi e

competenze.

Insegnanti della classe Formulato entro i primi tre mesi di

ogni anno scolastico.

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Percorsi didattici e la sua valutazione

I percorsi didattici proposti agli alunni beneficiari del sostegno ai sensi della legge 104/1992 sono di

due tipi diversi, a seconda della riconducibilità ai contenuti disciplinari indicati dal MIUR:

1) Programmazione per obiettivi minimi

Programmazione riconducibile agli obiettivi minimi disciplinari, o comunque ad essi

globalmente corrispondenti (art. 15 comma 3 dell’O.M. n.90 del 21/05/2011).

Per gli studenti che seguono obiettivi riconducibili alle indicazioni ministeriali è possibile

prevedere:

Un programma minimo, con la ricerca dei contenuti essenziali delle discipline;

Un programma equipollente con la riduzione parziale e/o sostituzione dei contenuti,

ricercando la medesima valenza formativa (art.318 del D.L.vo 297/1994).

Per le verifiche che vengono effettuate durante l’anno scolastico, possono essere predisposte

prove semplificate riconducibili ai saperi minimi essenziali o prove equipollenti, che

verifichino il livello di preparazione culturale.

Le prove equipollenti possono consistere in:

1. MEZZI DIVERSI: Le prove possono essere ad esempio svolte con l’ausilio di

apparecchiature informatiche.

2. MODALITA’ DIVERSE: il Consiglio di Classe può predisporre prove utilizzando

modalità diverse (es. Prove strutturate: risposte multipla, Vero/Falso, risposte breve,

inserimento di un testo, corrispondenza, completamento di una frase inserendo negli spazi

vuoti i vocaboli mancanti, ecc.) (Commi 7 e 8 dell’art. 15 O.M. n.90 del 21/05/2001, D.M.

26/08/81, art. 16 L. 104/1992, parere del consiglio di stato n.348/91).

3. SOSTITUZIONE DEI CONTENUTI, ricercando la medesima valenza formativa (art.

318 del D.L.vo n.297/94).

4. TEMPI PIÙ LUNGHI nelle prove scritte (comma 9 art. 15 dell’O.M. 90, comma 3 dell’art.

318 del D.L.vo n. 297/94).

Per la VALUTAZIONE delle prove, sia scritte che orali, dovrà essere effettuata “con modalità

che tengano conto del contenuto e non della forma”, in modo da distinguere ciò che è legato alla

disabilità da ciò che è frutto di studio e di impegno.

Tutte queste agevolazioni hanno il solo compito di compensare le difficoltà dell’alunno disabile in

un’ottica di pari opportunità. L’alunno in situazione di handicap (Legge 104/92 art. 3) è una

persona che messa nelle stesse condizioni e in una situazione di parità, si trova in

svantaggio rispetto agli altri. Gli alunni che hanno seguito questo tipo di percorso didattico

partecipano a pieno titolo agli Esami di Stato e acquisiscono il titolo di Studio.

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2) Programmazione differenziata

E’ un tipo di programmazione differenziata, in vista di obiettivi didattici formativi ma NON

riconducibile alla programmazione curriculare. E’ necessario il consenso della famiglia (art. 15,

comma 5, O.M. n.90 del 21/05/2001).

La programmazione differenziata consiste in un piano di lavoro personalizzato per l’alunno,

stilato da ogni Docente del C.d.C. per ogni singola materia, sulla base del P.E.I. .

Gli alunni vengono valutati con voti che sono relativi unicamente al P.E.I. Tali giudizi o

voti hanno valore legale al fine della prosecuzione degli studi e di essi viene fatta menzione in

calce alla scheda di valutazione o alla pagella (art. 15 Ordinanza ministeriale 21 maggio 2001, n.

90).

Possono partecipare agli Esami di Stato, svolgendo prove differenziate omogenee al percorso

svolto, finalizzate al conseguimento di un attestato delle competenze acquisite utilizzabile

come “credito formativo” per la frequenza di corso professionali (art. 312 e seguenti del D. L.vo

n.297/94).

Prove INVALSI

Si seguiranno le note sullo svolgimento delle prove del SVN per gli alunni con bisogni

educativi speciali.

Questo documento viene pubblicato ogni anno allegato alle norme di svolgimento delle prove stesse. Si

precisa inoltre che la decisione di far partecipare o meno gli alunni con certificazione di disabilità

intellettiva (codice 1) o di altra disabilità grave, seguiti da un insegnante di sostegno, alle prove INVALSI è

rimessa al giudizio della singola scuola per il tramite del suo Dirigente scolastico.

Prove per la certificazione delle competenze I docenti delle materie curricolari sentito il parere del docente di sostegno preparano le prove della

certificazione delle competenze adeguandole di volta in volta alla disabilità dell’alunno.

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Iniziative e progetti per l’integrazione

Il “Gruppo di lavoro” ha stabilito una serie di obiettivi trasversali che connotano in senso formativo

e educativo il percorso d’apprendimento degli alunni in situazione di handicap e che pongono in

primo piano una serie di conquiste importanti per tutti, ma in particolar modo per chi non è dotato

di tutti gli strumenti di cui avrebbe bisogno per crescere e per comunicare con gli altri.

Obiettivi trasversali Migliorare le capacità e i tempi di attenzione e di concentrazione

Utilizzare il computer

Conoscere linguaggi diversi

Sviluppare l’autonomia e la motivazione

Sviluppare le capacità di autocontrollo e di modulazione delle emozioni

Acquisire maggiore fiducia nelle proprie capacità e in se stessi (autostima)

Favorire la relazione con la classe attraverso attività di gruppo.

Gli obiettivi cognitivi individuati come fondamentali ai fini di un’effettiva

integrazione sono:

Capacità di ascoltare e di comprendere

Capacità di utilizzare le conoscenze acquisite

Acquisire consapevolezza dell’errore

Capacità di risolvere semplici problemi.

La normativa

FREQUENZA SCOLASTICA

L. 104/92 Legge-quadro per l’assistenza e i diritti del e persone handicappate

D.P.R. 24/2/94 Atto di indirizzo relativo ai compiti del e ASL

Accordi di Programma 30/11/96

C.M. 250/85

D.M. 26/8/81

Parere del Consiglio di Stato n. 348/91

D.L.vo n. 297/94

D.M. 25/5/95 n. 170

L’USCITA DAL SISTEMA SCOLASTICO

L.104/92

L.68/99 (Collocamento al lavoro)

L.328/2000 (art.14: tutti gli Operatori competenti ULSS, Scuola, Enti Locali, sono coinvolti nel

a definizione del progetto di vita del ’alunno certificato).

VALUTAZIONE

D.L.vo 297/1994, art. 318

O.M. n. 90/2001

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STUDENTI CON DISTURBI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO

E’ centrale nel lavoro dell’insegnante costruire e mantenere negli alunni una disposizione positiva

nei confronti dell’apprendimento. Come tutte le persone, anche i ragazzi e le ragazze con DSA

producono bene in situazioni di benessere; è utile quindi operare in tal senso.

In primo luogo bisogna sviluppare un rapporto personale costruttivo, prendere sul serio, esprimere

comprensione e solidarietà. Sono indispensabili serenità fiducia, in modo da non aggiungere

frustrazione a quella già riconducibile alle difficoltà oggettive; nessun intervento può riuscire se

condotto in forma sbrigativa oppure in un clima di incomprensione o di conflittualità. Fra i fattori

secondari di insuccesso di questi/e ragazzi/e sono senz’altro da annoverare le reazioni degli

educatori (famiglia e scuola) che li penalizza, il giudizio degli insegnanti orientati negativamente

nei loro confronti e quindi non disposti a concedere loro alcuna attenuante.

Porre un/a alunno/a in condizione di credere in sé costituisce base indispensabile per incoraggiarlo/a

allo studio; il sostegno alla stima di sé ed alla motivazione all’impegno implica comprendere le

difficoltà senza ingigantirle, e gratificare per gli sforzi.

CONOSCENZE DI BASE

Si condivide che i DSA sono disturbi di natura neurobiologica pertanto non possono essere risolti

ma solamente ridotti (compensazione del disturbo).

Fra questi distinguiamo:

- la dislessia evolutiva che è un disturbo settoriale della abilità di lettura.

- la disortografia che è la difficoltà a rispettare le regole di trasformazione del linguaggio

parlato in linguaggio scritto;

- la disgrafia che è la difficoltà a produrre una grafia decifrabile;

- la discalculia che è il deficit del sistema di elaborazione dei numeri e/o del calcolo.

La compromissione più o meno grave di queste abilità, per il carattere di elevata trasversalità che

esse ricoprono nei processi di apprendimento, ha una forte ricaduta su ogni area/disciplina

scolastica.

Si ritiene opportuno ricordare che le difficoltà citate, in caso di tardivo riconoscimento o non

adeguato intervento scolastico, possono avere pesanti conseguenze sulla sfera psicologica e

relazionale per cui gli alunni con DSA tendono ad abbandonare precocemente gli studi costruendo

un io con bassissimi livelli di autostima e autoefficacia.

CHI FA COSA?

La tabella sottostante riassume i compiti principali della scuola e della famiglia, in presenza di un

alunno con DSA.

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Quali sono i dispositivi previsti dalla L. 170 che TUTTI gli insegnanti devono attivare?

I dispositivi previsti dalla L. 170/2010 sono:

1. Didattica individualizzata e personalizzata

2. Strumenti compensativi e misure dispensative

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3. Adeguate forme di verifica e valutazione

Cosa sono gli strumenti compensativi?

Gli strumenti compensativi sono qualsiasi prodotto, attrezzatura o sistema tecnologico, in grado

di bilanciare un’eventuale disabilità o disturbo, riducendo gli effetti negativi.

Esempi di Strumenti Compensativi

- Tabelle dei mesi, dell’alfabeto e dei vari caratteri

- Tavola pitagorica

- Tabella delle misure, tabelle delle formule

- Mappe concettuali

- Calcolatrice

- Registratore o MP3

- Computer con programmi di videoscrittura con correttore ortografico e sintesi vocale

- Libri digitali

- Audiolibri

- Dizionari computerizzati e traduttori

All’interno del concetto di strumenti compensativi si distinguono:

1. Le strategie compensative che rappresentano l’insieme di procedimenti, espedienti, stili di

lavoro o di apprendimento che possono ridurre, se non superare, i limiti della disabilità o del

disturbo.

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Esempi di Strategie Compensative

1. -Integrare o mediare la comunicazione scritta attraverso altri codici, in particolare di tipo grafico-visivo

(schemi, grafici, mappe, diagrammi, immagini, filmati, ecc.)

2. - Strumenti, metodi, espedienti per facilitare la memorizzazione e l’organizzazione delle informazioni (tabella

dei mesi, elenco delle regioni, tavola Pitagorica, ecc.)

3. - Potenziare la capacità di ascolto e concentrazione;

4. - Rafforzare le relazioni sociali (studiare con un compagno, saper chiedere aiuto, ecc.)

2. Le tecnologie compensative per i DSA sono rappresentate sostanzialmente dal computer e dai

sistemi di registrazione-riproduzione della voce.

Perché le tecnologie siano davvero efficaci come strumento compensativo è necessario che

l’allievo sviluppi una competenza compensativa. In tabella sono sintetizzate le principali differenze tra le strategie compensative e le tecnologie

compensative

PRECISAZIONE

La scelta delle misure compensative e dispensative deve essere fatta in base alle caratteristiche

individuali del disturbo.

Lo studente NON HA necessariamente BISOGNO DI TUTTI GLI STRUMENTI compensativi e quelli che

vengono scelti vanno sempre ADATTATI ALLE SUE CARATTERISTICHE. È importante PREPARARE

TUTTA LA CLASSE all’introduzione degli strumenti compensativi, per evitare che gli stessi diventino

marcatori di differenza o che vangano percepiti come delle facilitazioni

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RIFERIMENTI NORMATIVI

Legge 8 ottobre 2010 n. 170 (“Nuove norme in materia di disturbi specifici di

apprendimento in ambito scolastico”)

Decreto attuativo - 12 luglio 2011

Linee guida per il diritto allo studio degli alunni e degli studenti con disturbi specifici di

apprendimento

Accordo Stato-Regioni su Indicazioni per la Diagnosi e Certificazione dei DSA

Direttiva MIUR "Strumenti di intervento per alunni con Bisogni Educativi Speciali (BES) e

organizzazione territoriale per l'inclusione scolastica”

Circolare MIUR n. 8 Prot. 561 del 6 Marzo 2013. Indicazioni operative della Direttiva

MIUR del 27 Dicembre 2012)

Decreto Interministeriale 17 aprile 2013(Linee guida per la predisposizione dei protocolli

regionali per le attività di individuazione precoce dei casi sospetti di DSA

In sintesi dai riferimenti normativi precitati, pur nei limiti premessi, emerge il dovere per la Scuola

di predisporre le condizioni per una reale e soddisfacente partecipazione scolastica di questi alunni

attraverso:

- un’organizzazione metodologico - didattica adeguata ai bisogni;

- una valutazione non condizionata da pregiudizi o viziata dall’uso di strumenti non adatti ai

bisogni.

Il ruolo della famiglia è contestualmente quello di collaborare con la Scuola al fine medesimo, a tal

fine sarà utile definire un Patto di Corresponsabilità ad hoc ed un PEP (Piano Educativo

ersonalizzato), L 53/2003.

Ne consegue che la famiglia, in possesso di diagnosi di disturbo specifico di apprendimento

prodotta dallo specialista, è tenuta a inoltrare alla scuola, nella persona del dirigente scolastico o suo

delegato, tale diagnosi affinché i docenti, debitamente informati, possano programmare e attuare

tutte le strategie e le scelte metodologiche necessarie per la tutela dell’alunno nel migliore dei modi.

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Allegati

ALUNNI DIVERSAMENTE ABILI

1. GRIGLIA DI OSSERVAZIONE CON PROPOSTA DEL CdC

2. AUTORIZZAZIONE ALLA REALIZZAZIONE DI PEI DIFFERENZIATO E/O OBIETTIVI MINIMI

3. MODELLO PEI

4. MODELLO PDF

5. GRIGLIA ATTRIBUZIONE CREDITO

6. MODELLO RELAZIONE FINALE

7. CERTIFICATO CREDITO FORMATIVO

8. MODELLO PROGRAMMAIZONE DIFFERENZIATA

ALUNNI DSA

9. PIANO EDUCATIVO PERSONALIZZATO