preview arco numero 4 2016

12
Bimestrale n. 4 - Luglio-Agosto 2016 - e 4,30 - Poste italiane SpA - Spedizione in A. P. - D.L. 353/2003 (conv. in legge 27/02/2004 n. 46) art. 1 comma 1- DCB-BO - Contiene I.P. 9 771593 038008 60004 ISSN 1593-0386

Upload: bignami-spa

Post on 05-Aug-2016

222 views

Category:

Documents


1 download

DESCRIPTION

 

TRANSCRIPT

Page 1: Preview Arco numero 4 2016

Bim

estr

ale

n. 4

- Lu

glio

-Ago

sto

2016

- e

4,3

0 - P

oste

ital

iane

SpA

- Sp

ediz

ione

in A

. P. -

D.L

. 353

/200

3 (c

onv.

in le

gge

27/0

2/20

04 n

. 46)

art

. 1 co

mm

a 1-

DCB

-BO

- Co

ntie

ne I.

P.

9771593

038008

60004

ISSN

159

3-03

86

Page 2: Preview Arco numero 4 2016

ADVANCING ARCHERY’S LEGACY

2016©

BradenGellenthien

Mira con fiducia.

il video sul Contour

Scansiona per vedere

Contour e Contour CS— gli stabilizzatori da targa più avanzati al mondo—per saperne di più visita il sito eastonarchery.com

Scopri la linea completa di frecce, stabilizzatori e accessori da targa ora disponibili – ordinali oggi.

Page 3: Preview Arco numero 4 2016

primo piano

in questo numero

4 Speciale Olimpiadi I protagonisti di Rio Ardingo ScArzellA

10 Manifestazioni Un Campionato da Leoni enrico roSSi

16 Ne parliamo con Il tuning secondo Faletti VAleriA BellAgAmBA

20 L’intervista Luana Bassi, amazzone d’acciaio FrAnceScA cAprettA

24 L’intervista Irene Franchini, 25 anni di vittorie F.c.28 Training Il programma di lavoro definitivo Vincenzo ScArAmuzzA

31 Coaching Osserviamo la postura V.S.34 Arco olimpico L’intensità dell’allenamento Filippo clini

36 Tecnica compound A tutto overdraw tiziAno Xotti

38 Progettazioni campi Come preparare una gara Fiarc,

step by step mimmo rAFFo

40 Dal mercato V.B.

42 Eventi Prove generali t.p.

44 Eventi Il punto sugli Indoor Fiarc 2016 tito poli

46 Medicina sportiva Gli effetti del sole sulla pelle domenico BonSignore

49 Psicologia Mille e una “tolleranza” SArA cAppelletto

50 Psicologia Facciamo centro con il self talk AnnAliSA AVAncini

52 Benessere In equilibrio, con la kinesiopatia V.B.

56 Storia Alla scoperta dei Longobardi l’Arc

60 Storia Il potente arco delle steppe AleSSio cenni

64 Cinema The Revenant: il redivivo AriAnnA BiAgi

68 Coppie d’arco70 Panorama A curA di FrAnceScA domenichini

77 Aica dAnilo roSini

78 I professionisti dell’arceria

Diversi arcieri raccontano di come da bambini giocassero a costruirsi archi e frecce e di come, in età adulta, iniziare a praticare questo sport li abbia riportati alla giocosa sensazione dell’infanzia. Per molti, infatti, il tiro con l’arco è soprattutto giocare da adulti, scappare dalla vita freneti-ca della città per qualche ora, per rilassarsi nel verde e con gli amici, per allentare le tensioni. Sentiamo continuamente parlare di stress, ebbene, il tiro con l’arco è anche questo: un modo, per giunta anche divertente, di tenere bassi i nostri livelli di stress e rimanere quindi in salute. La risata è terapeutica, l’aria fresca e salutare ci dà nuovo vigore, la mente, concentrata unicamente su quella freccia e su quel bersaglio, si prende una piccola vacanza da pensieri assillanti e preoccupazioni. Il tiro con l’arco è uno sport che ci fa bene, quindi, ma ricordiamoci che può anche farci male: se praticato senza gli opportuni accorgimenti può infatti causare problemi di salute, perché sollecita muscoli, tendini e articolazioni in modo intenso e poco graduale. Che fare quindi? Intanto possiamo iniziare a pensare che le nostre attenzioni non devono essere rivolte solo all’attrezzatura, ma anche al nostro corpo. Bastano pochi semplici accorgimenti: fare riscaldamento prima di iniziare a tirare; fare stretching alla fine della nostra attività; effettuare queste operazioni tutte le volte che facciamo delle pause molto lunghe tra una freccia e l’altra; tirare poche frecce per volée, anche se abbiamo la faretra piena. Questa è la routine, ma c’è anche una questione, a mio avviso fondamentale, che riguarda il libbraggio dell’arco, che deve essere adatto a noi. Non è dal libbraggio che si giudica un arciere, ma dalla sua capacità di eseguire un buon tiro. Cercate di non sottoporvi a sforzi eccessivi e dannosi, innanzitutto per la vostra salute, ma anche per la vostra performance, perché la potenza è davvero nulla senza il controllo, soprattutto nel nostro sport. Durante un seminario Vincenzo Scaramuzza, grande arciere ed allenatore, ci fece fare una piccola prova: gli uomini dovevano provare a rimanere in ancoraggio per 60 secondi, le donne e i ragazzi per 40. Secondo questo test, essere al di sotto di questo tempo significa che probabilmente abbiamo scelto un libbraggio eccessivo. Fatelo a casa, provate e soprattutto pensate a garantirvi un futuro arcieristico sereno ed appagante. Chi rilascerebbe a vuoto o lascerebbe il proprio arco in una macchina con 40° al sole? Nessuno, perché ci teniamo molto alla nostra attrezzatura. Ecco, proviamo a vederla così: riserviamo la stessa attenzione anche ai nostri tendini, muscoli e articolazioni, che a differenza della nostra attrezzatura potremo sostituire o riparare in pochi giorni.

Valeria BellagamBa

L’ATTrEzzATurA IN CArNE E OSSA

ANNO XXVIII - Numero 4 LugLIO - AgOstO 2016

greentime s.p.A. Via San Gervasio, 1 - 40121 Bologna Tel. 051223327 www.greentime.it - [email protected]

Direttore responsabile: Valeria Bellagamba [email protected]

In redazione: Francesca Domenichini [email protected]

segreteria generale: Valentina Pezzoli, Miriam Serotti, Danila TartariniProgetto grafico e impaginazione: Maria Della RoccaPeriodicità: Bimestraletiratura: 36.000 copiestampa: MIG srl - BoDistributore: ME.PE Distribuzione Editoriale Via Ettore Bugatti 15 - 20142 - MilanoPubblicità: Greentime SpA - Tel. 051/223327 [email protected] copertina: Foto Giusy Vignali

Articoli e fotografie, anche se non pubblicati, non vengono restituiti. Tutti i diritti sono riservati. Vietata la riproduzio-ne non autorizzata. Pubblicazione registrata presso il Tribunale di Bologna n. 5636 del 23.09.1988.

AbbonamentoI versamenti si possono effettuare tramite asse-gno bancario, vaglia postale o sul c/c postale n. 12229407 intestato a Greentime S.p.A. - Bo.

Annuale Italia: e 24,00Annuale + gadget: e 30,00Annuale digitale: e 10,00Biennale: e 45,50Biennale + gadget: e 51,50Annuale estero: e 39,00Una copia: e 4,30Una copia digitale: e 3,00Arretrati: e 5,50

I dati forniti dai sottoscrittori degli abbonamenti vengono utilizzati esclusivamente per l’invio del-la pubblicazione e non vengono ceduti a terzi per alcun motivo.

Ed

ito

ri

Associato all’Uspi Unione Stampa Periodica Italiana

3

ADVANCING ARCHERY’S LEGACY

2016©

BradenGellenthien

Mira con fiducia.

il video sul Contour

Scansiona per vedere

Contour e Contour CS— gli stabilizzatori da targa più avanzati al mondo—per saperne di più visita il sito eastonarchery.com

Scopri la linea completa di frecce, stabilizzatori e accessori da targa ora disponibili – ordinali oggi.

Page 4: Preview Arco numero 4 2016

4

speciale olimpiadi

La recente tappa di World Cup, in Turchia, era l’ultima possibilità per qualificarsi alle prossime Olimpiadi e la qualità mondiale si è talmente livellata che, rispetto al passato, nessuno poteva dirsi sicuro di ottenere l’agognato pass. Tra eccellenti esclusi e rivelazioni ecco i Paesi che si contenderanno il podio pentacerchiato.

I protagonIstI dI rIo

Page 5: Preview Arco numero 4 2016

5

E sono 6. Nel numero precedente avevamo raccontato del com-plesso meccanismo che porta alle qualificazioni olimpiche e

visto come all’Italia mancasse ancora il pass della squadra femminile - con le due ulteriori qualificazioni individuali che ne sarebbero conseguite - e come per ottenerlo sarebbe stata necessaria un’impresa davvero titanica alla tappa di Coppa del mondo di Antalya. Ebbe-ne, come ormai quasi tutto avranno sa-puto, dalle pagine internet e dai social, l’impresa è stata compiuta e le nostre azzurre hanno ottenuto il tanto agogna-to pass per Rio de Janeiro. Ma perché si deve parlare di impresa per quella che spesso in passato è stata un’abitu-dine azzurra? La risposta è presto det-ta. La qualità mondiale si è talmente livellata che, rispetto al passato, nessu-no, nemmeno la Korea, può ormai dirsi

tranquilla di ottenere la qualificazione olimpica. Nuovi grandi competitors si sono affacciati alla ribalta mondiale in questi anni, per i più svariati motivi: si pensi alla crescita di molte nazioni del sud est asiatico, all’India, o alla piccola Taipei. La cara vecchia Europa non è certo stata a guardare, ma la circola-zione delle informazioni e la maggior visibilità - con le conseguenti ricadute sulle aumentate disponibilità econo-miche - hanno creato un mix davvero micidiale che ha rimescolato comple-tamente i valori in campo. Chi si sareb-be immaginato la Germania femminile fuori dai giochi? O la Gran Bretagna? O gli Stati Uniti? E, invece, dove tanti sono caduti, la nostra nazionale ce l’ha fatta. Korea, China, Taipei, Italia - oltre ovviamente l’ospitante Brasile di diritto - sono le uniche nazioni al mondo ad aver ottenuto il bottino completo. Tutti

Ecco le azzurre che hanno realizzato la grande impresa, considerato l’altissimo valore delle avversarie: (da sinistra) Guendalina Sartori, Claudia Mandia e Lucilla Boari.

Per gli uomini le ultime gare hanno riportato alla ribalta la difficile decisione sul completamento della squadra italiana. Mentre inamovibili sono Pasqualucci (a destra) e Nespoli (a sinistra), il terzo posto è un gioco a due tra Frangilli e Galiazzo.

Page 6: Preview Arco numero 4 2016

16

buona messa a punto, qualsiasi sia il nostro livello, oltre a garantirci risultati migliori ci permette di lavorare in ma-niera più consapevole sul gesto. Un buon tuning consente di eliminare in

con l’arco: la buona predisposizione mentale, la preparazione del gesto, in allenamento e prima del tiro, sono fondamentali. Il discorso è ancor più valido per l’attrezzatura, perché una

Si dice che chi ben comincia è a metà dell’opera, perché una buona partenza ci mette nelle condizioni di ottimizzare i risul-

tati. Non c’è niente di più vero nel tiro

ne parliamo con

Giuliano ci accompagna in un viaggio che ogni arciere ha fatto almeno una volta, quello della messa a punto di arco e freccia, perché chi ben comincia…

Il tuning secondo Faletti

Page 7: Preview Arco numero 4 2016

partenza tutti quegli errori imputabili all’attrezzatura e a quel punto riman-gono solamente, solamente si fa per dire, quelli fatti dall’arciere, che così potrà meglio comprendere e analizza-re il proprio gesto, i propri difetti ed i propri punti di forza. Lo sanno bene i campioni, che negli anni hanno spe-rimentato, provato e ricercato instan-cabilmente, perché anche in questo ambito non si smette mai di imparare, tante sono le possibilità e le soluzio-ni. Ne parliamo con Giuliano Faletti, plurimedagliato campione Fiarc e Fitarco, che dopo aver mietuto tanti successi con il ricurvo quest’anno ha deciso di affrontare una nuova sfida, dedicandosi al longbow.Ti arriva un nuovo arco e devi fare la messa a punto. Qual è la prima cosa che fai?“Parto da un punto di incocco stan-dard, di 1/8. Metto il brace indicato dal costruttore, che in genere, alla fine della messa a punto, è leggermente più alto. Più basso è il brace più au-mentano le possibilità per la corda di sbattere sul braccio, disturbando la precisione del tiro. Fatto questo tiro una freccia più o meno adeguata al mio libbraggio e vedo come si com-porta. Se l’arco è giusto per me, già dal primo tiro la freccia va più o meno come dovrebbe”.A quel punto arriva il momento di lavorare per correggere gli eventua-li errori. Su quali prove ti basi e su cosa agisci?“Per la messa a punto uso il test della carta. Tra le prove che ho fatto è risul-tato il migliore, il più leggibile. Quando la prova della carta è buona anche la freccia spennata vola bene. La faccio partendo dai 6 metri. Cerco di avere una freccia leggera, per quanto possi-bile, basandomi sul parametro grano per libbra che mi ha dato il costruttore dell’arco. La freccia leggera mi garan-tisce maggiore velocità, quindi una parabola più tesa. Ma le frecce leg-gere non sono tutte uguali, perché il peso è prevalentemente dato da asta e punta, delle quali possiamo variare la combinazione. La prima cosa a cui prestare attenzione è proprio la scel-ta della punta, che non deve essere troppo leggera o troppo pesante. Una freccia con una punta troppo pesante o troppo leggera è meno precisa, ecco perché cerco di utilizzare una pun-ta adeguata e, per rendere la freccia più rigida o più morbida, gioco con la lunghezza dell’asta: se risulta troppo

rigida tengo l’asta più lunga, se risulta troppo morbida accorcio l’asta. Il peso dell’asta deve essere spostato in avanti e per verificarlo trovo la metà dell’asta, la segno, poi metto l’asta sulla lama di un coltello e verifico dove si trova il punto di equilibrio”. Tiri sia con il ricurvo sia con il lon-gbow, che scelte hai fatto riguardo alle frecce?“Io tiro con un ricurvo da 45# e una freccia in carbonio da 550, con pun-te da 90. Con il longbow tiro sempre 45 libbre, utilizzando una freccia per 45-50# e punta da 80 grani. Con il longbow preferisco tenere la freccia un po’ più rigida, perché il legno dell’a-sta tende ad ammorbidirsi: le fibre non tengono sempre, il legno si torce un pochino e si sfibra. Le frecce in legno dovrebbero essere di peso costante e spine adeguato. Vedo alcuni arcieri che tirano frecce di peso differente, che però si comportano diversamen-te, un fatto che risulta evidente dai 25 metri in poi. Trovarsi una freccia diver-sa in faretra senza saperlo fa cambia-re il risultato del tiro. Le frecce vanno spinate tutte, o fatte selezionare dal venditore. Per spinare la freccia è ne-cessario fissare orizzontalmente e sullo stesso piano le sue estremità e mette-re un peso al centro, che farà curvare l’asta: avranno tutte lo stesso spine se la misura tra la punta più bassa della curva creata dall’asta con il peso e la posizione di partenza dell’asta senza peso sarà costante. Non basta fare questo, poi è necessario anche fare un’ulteriore selezione pesandole. La fragilità del legno rende a volte neces-sari dei compromessi, quindi a volte mi alleno con frecce riparate in punta. Poi capita anche la freccia riparata che va meglio delle altre, il legno è talmente strano che può succedere. Un’altra cosa fondamentale della freccia in le-gno è l’impermeabilizzazione”.Parliamo del punto di incocco…“Come dicevo parto da 1/8 e poi non mi discosto di molto. Se il punto di in-cocco è perfetto a 5-6 metri vuol dire che va bene. Quando è giusto a 5 me-tri lo è anche a 20, perché più ci allon-taniamo, più la freccia si stabilizza. Ci accorgiamo che un punto di incocco è sbagliato perché la freccia tenderà a cavalcare e ce lo dirà anche il test della carta”.Fai anche altre regolazioni sull’arco per correggere il volo della freccia?“No, spessore laterale e del piatto di finestra li tengo sempre uguali, perché

17

Page 8: Preview Arco numero 4 2016

30

training

potremmo montare un clicker, con la raccomandazione di non rilasciare al momento dello scatto, ma aspettare almeno un secondo, per non essere condizionati dal click. A questo pun-to eseguire 3 volèe da 6 frecce per ogni posizione, 2 volte la settimana. Per questo lavoro dovremo trovare un

posto adatto che ci possa garantire di tirare le nostre frecce a tali pendenze (figura 3). Prima di questo eseguire alcuni rilasci con l’elastico e poi l’e-sercizio chiamato hula-hoop, proposto sempre nello stesso numero di “Arco” precedentemente citato.

Vincenzo Scaramuzza

illustrata nel figura 1. Si può comun-que correggere tale postura (figura 2), basta osservare il disegno qui riporta-to, ma ne abbiamo parlato dettaglia-tamente nel numero di settembre/ot-tobre 2015 della rivista, dove in coper-tina c’è la grande Giulia Barbaro. Per rafforzare tale postura nell’arco nudo

Figura 1

Figura 2

Figura 3

Page 9: Preview Arco numero 4 2016

Il lavoro del coach consiste nell’im-partire le nozioni giuste per ga-rantire una buona crescita tecnica dell’allievo attraverso un program-

ma serio di lavoro. Non ha certo la pretesa di risolvere definitivamente tutti i problemi, poiché è fuori dubbio che potrebbero non essere solo tecni-ci. Tuttavia offre senz’altro un contri-buto ed un arricchimento al bagaglio

osserviamo la posturacoaching

L’equilibrio del corpo avviene solo attraverso una corretta postura e una buona tonicità dei muscoli delle gambe e degli addominali. Alcuni elementi

di analisi sugli errori più frequenti e sulle loro cause, che saranno utili per migliorare la performance dei nostri allievi.

La corretta postura dell’arciere è fattore indispensabile per una adeguata azione di tiro. Un buon allenatore deve saper osservare l’allievo, per evidenziale eventuali errori e quindi intervenire.

31

Page 10: Preview Arco numero 4 2016

58

piena fase evolutiva, avrà la propria sezione dedicata all’alto medioevo con un modulo abitativo di tipologia longobarda che rispecchierà nelle di-mensioni, nei materiali e nella tipolo-gia costruttiva i ritrovamenti avvenuti in ambito piemontese. Un Parco che riproporrà cronologica-mente gli habitat storici relativi alle epoche del ferro, del periodo della dominazione longobarda e dell’alto medioevo. Sono in avanzato corso di realizzazione il castelliere, con la gran-de palizzata e la motta difensiva, la ca-panna longobarda e un insediamento dell’età del ferro. Vi invitiamo a visitare il Parco Canne-tum per scoprire L’Arc in occasione dei numerosi eventi organizzati, per accompagnarvi in un realistico viaggio nella storia. Cogliamo infine l’occasione per ringra-ziare la redazione della rivista che ci ospita, per lo spazio concessoci e per la bella opportunità di far conoscere a un vasto numero di lettori le nostre esperienze, i nostri sogni e l’evolversi del nostro progetto storico. Da segnalare infine che tutti gli oggetti visibili in questo articolo sono riprodu-zioni L’Arc.

l’arc

storia

rendendoli vivi e meno statici. Questa bellissima opportunità è stata per L’Arc fonte di grande soddisfazione e appa-gamento per i tanti sforzi condotti. Le nostre esposizioni sono visitabili su appuntamento o durante gli eventi or-ganizzati a Villar San Costanzo presso la sede dell’Associazione stessa o nel Parco archeologico che stiamo realiz-zando alle porte delle cittadina.

IL PArCO CANNETuMAnche il Parco archeologico Canne-tum a Villar San Costanzo (Cn), in

filologica e realistica di un popolo mi-sterioso, che ha lasciato segni profondi nel nostro modo di essere attuale: dal lessico alla suddivisione delle classi so-ciali senza cancellare completamente (prerogativa della maggior parte dei popoli conquistatori) la cultura dei vinti. Alcune riproduzioni sono state oggetto di una mostra interamente al-lestita da L’Arc presso il Museo civico di Cuneo, con l’approvazione dalla So-vrintendenza ai Beni archeologici del Piemonte. Finalmente l’archeologia sperimentale entra ed anima i musei,

Borraccia in legno del VII secolo, Oberflacht (Germania).

Gli appuntamenti L’Arc 2016Nel ricco calendario di attività condotte dall’Associazione L’Arc, oltre al Radu-no nazionale di arceri storici a Villar San Costanzo (Cn) che ha avuto luogo dal 30 aprile al 1° maggio e alla festa “Cannetum Celtica” (dal 4 al 5 giugno al Parco Cannetum), i prossimi appuntamenti sono: l 20-21 agosto “Cannetum Langobardorum” festa longobarda

al parco Cannetum; l 17-18 settembre Campionato di tiro con l’arco antico a Marmora

(B.ta Torello) nel cuneese;l 22-23 ottobre “Corso di costruzione dell’arco storico” a Villar San Costanzo.

Per maggiori informazioni: [email protected] - www.larc-arcieriasperimentale.com.

Cuspidi di freccia e un elmo fedelmente riprodotto.

Da sinistra: una fibula, una fibula a ponte e un pettine in osso.

Page 11: Preview Arco numero 4 2016
Page 12: Preview Arco numero 4 2016

HOYT DOMINA IL PODIO. ANCORA.

SERGIO PAGNI2016 MEN’S VEGAS CHAMPION

INGE VAN CASPEL2016 WOMEN’S VEGAS CHAMPION

Vegas è conosciuta come la più difficile e faticosa prova di precisione nel tiro con l’arco, nessun altro arco è salito sul podio più di Hoyt. È per questo che Hoyt è l’arco dei campioni.

2003-2016 VEGAS MEN’S & WOMEN’S

PRO CHAMPIONSBOW MEN WOMEN TOTAL

HOYT® 10 9 19MATHEWS® 1 4 5

PSE® 2 0 2BARNSDALE 1 0 1BOWTECH® 0 1 1

ALL OTHERS 0 0 0