preview arco numero 3_2016

13
Bimestrale n. 3 - Maggio-Giugno 2016 - e 4,30 - Poste italiane SpA - Spedizione in A. P. - D.L. 353/2003 (conv. in legge 27/02/2004 n. 46) art. 1 comma 1- DCB-BO - Contiene I.P. 9 771593 038008 60003 ISSN 1593-0386

Upload: bignami-spa

Post on 30-Jul-2016

223 views

Category:

Documents


1 download

DESCRIPTION

Preview arco numero 3_2016

TRANSCRIPT

Page 1: Preview arco numero 3_2016

Bim

estr

ale

n. 3

- M

aggi

o-Gi

ugno

201

6 - e

4,3

0 - P

oste

ital

iane

SpA

- Sp

ediz

ione

in A

. P. -

D.L

. 353

/200

3 (c

onv.

in le

gge

27/0

2/20

04 n

. 46)

art

. 1 co

mm

a 1-

DCB

-BO

- Co

ntie

ne I.

P.

9771593

038008

60003

ISSN

159

3-03

86

Page 2: Preview arco numero 3_2016

SINCE

1922

Doug Easton, fondatore

©2015

Incocca una freccia Easton e tendi il tuo arco con totale fiducia. Scopri la linea completa di frecce da targa Easton.

SULL'EREDITÀ DEL NOSTRO PASSATO COSTRUIAMO IL PROGRESSO DELL'ARCERIA

PUNTIAMO SUL TUO SUCCESSO DAL 1922È con prodotti che hanno la tua fiducia che ci guadagniamo la tua fiducia.

Sergio Pagani

Page 3: Preview arco numero 3_2016

primo piano

in questo numero

4 Speciale Olimpiadi Aspettando Rio Ardingo ScArzellA

8 Manifestazioni Ai Mondiali Indoor azzurri imbattibili A.S.

12 Manifestazioni Rimini e la follia dei numeri giggi cArtoni

16 L’intervista Giovani talenti crescono FrAnceScA cAprettA

20 L’intervista Claudia Mandia, passione di una vita F.c.

24 L’intervista Valentina Trivoli, istinto puro F.c.

28 Training Facciamo il punto sui test Vincenzo ScArAmuzzA

32 Coaching Il rapporto istruttore-arciere V.S.

34 Arco olimpico La linea delle spalle nel set up Filippo clini

36 Tecnica compound Peep sight: metodica di posizionamento tiziAno Xotti 38 Dal mercato V.B.40 Eventi La logistica del capriolo tito poli

42 Eventi La 081111 non lascia, ma raddoppia! t.p.44 Federazioni La Fiarc in Assemblea V.B.47 Federazioni “Uno sport a impatto Zero” enrico roSSi

48 La fiera ExpoArc, prima edizione V.B.51 La fiera Abbiamo fatto centro SteFAno gorin & c.r. triVeneto

52 Medicina sportiva Il rischio doping domenico BonSignore

54 Psicologia La tecnica dell’imagery AnnAliSA AVAncini

57 Storia L’arco gotico piemontese l’Arc

60 Storia L’arte militare tra gli Etruschi AleSSio cenni

64 Storia Memorie di popoli scomparsi A.c.

68 Cinema Tremate, tremate:

le streghe son tornate AriAnnA BiAgi

72 Panorama A curA di FrAnceScA domenichini

77 Aica dAnilo roSini

78 I professionisti dell’arceria

Nel momento in cui scriviamo un comunicato stampa di Enpa, Legambiente, Lipu Parma e Wwf, pubblicato su diverse testate, ha creato un po’ di scompiglio. Le scriventi associazioni invitano le autorità e i cittadini a guardare con attenzione alla prossima edizione del Campionato Italiano Fiarc, che si terrà a Sala Baganza (Pr), nel Parco dei Boschi di Carrega. Il motivo? Il fatto che vengano utilizzate sagome di animali come bersagli per una competizione sportiva, una scelta che secondo le associazioni sarebbe diseducativa. Si accenna anche ad evidenti problemi di sicurezza legati agli oltre mille arcieri “che scorrazzeranno alla ricerca delle proprie prede” e al fatto che il Parco “è stato impegnato in grandi campagne di educazione e sensibilizzazione verso gli adulti ma, soprattutto, i bambini”; per questo le associazioni non capiscono “come sia stato possibile autorizzare questa iniziativa così diseducativa e volgare”. Queste sono solo alcune parti di un comunicato che ci ha stupito per i toni categorici, intransigenti e poco rispettosi del nostro sport. Ci chiediamo quanta conoscenza del tiro con l’arco di campagna abbiano le associazioni in questione, per definirlo “di cattivo gusto”, per non sapere che è un’attività che si svolge in piena sicurezza, praticata da persone che amano la natura; per non caprie che è una disciplina dall’alto valore formativo, anche per i bambini, e che pertanto rappresenta un ottimo mezzo per educare al rispetto e alla conoscenza della natura, oltre che alla responsabilità e alla sicurezza. Ci auguriamo che il cerino acceso dal comunicato non si trasformi in un incendio e che gli arcieri non cadano, loro malgrado, vittime della bagarre che ormai da decenni vede parte del mondo ambientalista-animalista schierato contro l’attività venatoria. Se anche le sagome tridimensionali in poliuretano urtano la sensibilità delle associazioni ambientaliste è probabile che questa bagarre abbia assunto dei contorni quantomeno grotteschi, che nulla però dovrebbero avere a che fare con il nostro sport. La natura non è appannaggio o diritto di alcuni, ma è il giardino comune di tutti, di coloro che la rispettano e la proteggono, di coloro che la gestiscono e ne godono appieno, utilizzandone responsabilmente le risorse, di coloro che praticano attività all’aria aperta nel pieno rispetto dell’ambiente, compreso il tiro con l’arco in tutte le sue forme. Gli arcieri Fiarc ancora oggi si definiscono “arcieri dei boschi”, perché è lì che tutto ha avuto inizio, tra i suoni e i profumi della foresta, all’ombra degli alberi, alla ricerca di un’atavica armonia con la natura e con se stessi, attraverso il volo di una freccia. Chi li conosce lo sa.

Valeria BellagamBa

ArCIErI DEI bOSChI

ANNO XXVIII - Numero 3 MAGGIO - GIUGNO 2016

Greentime S.p.A. Via San Gervasio, 1 - 40121 Bologna Tel. 051223327 www.greentime.it - [email protected]

Direttore responsabile: Valeria Bellagamba [email protected]

In redazione: Francesca Domenichini [email protected]

Segreteria generale: Valentina Pezzoli, Miriam Serotti, Danila TartariniProgetto grafico e impaginazione: Maria Della RoccaPeriodicità: BimestraleTiratura: 36.000 copieStampa: MIG srl - BoDistributore: ME.PE Distribuzione Editoriale Via Ettore Bugatti 15 - 20142 - MilanoPubblicità: Greentime SpA - Tel. 051/223327 [email protected] copertina: foto UniversalClik

Articoli e fotografie, anche se non pubblicati, non vengono restituiti. Tutti i diritti sono riservati. Vietata la riproduzio-ne non autorizzata. Pubblicazione registrata presso il Tribunale di Bologna n. 5636 del 23.09.1988.

AbbonamentoI versamenti si possono effettuare tramite asse-gno bancario, vaglia postale o sul c/c postale n. 12229407 intestato a Greentime S.p.A. - Bo.

Annuale Italia: e 24,00Annuale + gadget: e 30,00Annuale digitale: e 10,00Biennale: e 45,50Biennale + gadget: e 51,50Annuale estero: e 39,00Una copia: e 4,30Una copia digitale: e 3,00Arretrati: e 5,50

I dati forniti dai sottoscrittori degli abbonamenti vengono utilizzati esclusivamente per l’invio del-la pubblicazione e non vengono ceduti a terzi per alcun motivo.

Ed

ito

ri

Associato all’Uspi Unione Stampa Periodica Italiana

3

SINCE

1922

Doug Easton, fondatore

©2015

Incocca una freccia Easton e tendi il tuo arco con totale fiducia. Scopri la linea completa di frecce da targa Easton.

SULL'EREDITÀ DEL NOSTRO PASSATO COSTRUIAMO IL PROGRESSO DELL'ARCERIA

PUNTIAMO SUL TUO SUCCESSO DAL 1922È con prodotti che hanno la tua fiducia che ci guadagniamo la tua fiducia.

Sergio Pagani

Page 4: Preview arco numero 3_2016

Dopo quattro anni passati a festeggiare l’oro di Londra, a cercare di capire come si stia evolvendo il nostro sport, ad

ammirare le realtà emergenti, a sof-frire per qualche sbavatura di troppo degli azzurri in questi anni, a riemozio-narci seguendo la finale del Mondiale di Copenaghen come se fossimo tor-nati ai Lord’s, siamo di nuovo in ballo. I Giochi Olimpici sono dietro l’angolo. Lo sappiamo tutti senza nessuna ipo-crisia. L’Olimpiade è la sola vera ve-trina del nostro sport. Altre discipline hanno i Campionati del mondo (cal-

speciale olimpiadi

cio su tutti), Coppa del mondo (sci), grandi tornei (tennis, golf), Galà (at-letica, ginnastica, pattinaggio). Oltre ovviamente all’interesse quotidiano dei Campionati nazionali o esteri (ba-sket, pallavolo, rugby). Per le discipline che non godono, invece, del grande interesse mediatico - eufemismo per significare “dimenticate negli altri anni” - solo le manifestazioni multi-sportive come i Giochi del Mediterra-neo, i Giochi Europei, le Universiadi e, ovviamente, le Olimpiadi possono portare la giusta attenzione del pubbli-co. Là dove una medaglia “vale uno”

e la nostra disciplina è una di quelle che il medagliere italiano lo muove, improvvisamente molti si ricordano dell’oro di Atene e di quello di Lon-dra, al limite dell’argento di Pechino (quelli di Atlanta e Sydney sono trop-po lontani nel tempo). E così il grande pubblico scopre l’emozione di seguire quella freccia che vola verso il giallo, si accorge della tensione che toglie il respiro quando solo un 10 all’ultima freccia può regalarti il sogno, capisce quant’è lontano quel bersaglio e, am-mettiamolo, ci prende sul serio. E così nascono i ricordi indimenticabili di Mi-

I Giochi Olimpici sono ormai dietro l’angolo e rappresentano la sola vera vetrina del nostro sport. Sapere cosa ci aspetta però è ancora un’incognita…

Aspettando Rio

Page 5: Preview arco numero 3_2016

chele Frangilli in lacrime che dedica il suo oro alla mamma, di Marco Galiaz-zo che spera di trovare una fidanzata grazie alla medaglia d’oro - si è anche sposato, quindi sembra che abbia fun-zionato - e di Mauro Nespoli che si ri-paga con gli interessi per quella freccia maledetta a Pechino che aveva fatto dimenticare a troppi che se la squadra era in finale era anche e soprattutto grazie a lui. Ma se Rio è ormai immi-nente, sapere cosa ci aspetta è ancora un’incognita. E non mi riferisco, ov-viamente, al risultato, ma addirittura al conoscere i nomi dei protagonisti. Per la squadra maschile la formazio-ne sarà annunciata ufficialmente tra poche settimane, mentre per quella femminile, con la slot di squadra an-cora da conquistare, l’incognita è an-cora grande. Vediamo, intanto, come ci si qualifica ai Giochi Olimpici. E già, perché purtroppo non basta “iscri-versi” come nelle altre competizioni. Diciamo subito che il meccanismo di qualifica è davvero complicato - anche

Page 6: Preview arco numero 3_2016

16

l’intervista

Giovani talenti crescono

Il coach Giovanni Morelli con alcuni dei suoi allievi.

Ultimamente stiamo sondando l’universo giovanile, non solo perché rappresenta il futuro di ogni federazione, ma anche

per capire come i nostri ragazzi vivono lo sport, l’impegno, i sacrifici e le soddi-sfazioni che il lungo e tortuoso cammi-no verso la cima comporta. Nello scor-so numero abbiamo incontrato Davide Pasqualucci e Guendalina Sartori, due giovani al top con in tasca una qualifica per le Olimpiadi, il gradino più alto della scala verso il successo. Oggi vogliamo volgere lo sguardo indietro, verso quei ragazzi che si trovano nelle retrovie, an-cora più giovani, più o meno lontani da quel traguardo che sognano di tagliare

Aurora Tozzi in allenamento, seguita da Morelli.

Page 7: Preview arco numero 3_2016

17

un giorno. Un passo indietro ai giovani in squadra nazionale troviamo i ragaz-zi nella nazionale Juniores. Si tratta di giovani talenti che già affrontano raduni e convocazioni ad eventi internazionali, come Aurora Tozzi, giovane promessa del compound, appena rientrata dai Mondiali Indoor in Turchia, con al collo una medaglia di bronzo a squadre. Clas-se 1998, Aurora tira dal 2006. Ha cono-sciuto l’arco a scuola, alle elementari, durante un corso propedeutico tenuto proprio dal suo attuale coach giovanile e da allora non ha mai smesso di tirare. All’inizio con l’arco nudo, poi l’olimpi-co col quale a Nîmes partecipò appena undicenne ad una sorta di Campiona-to di Società, rientrando fra gli scontri con il sedicesimo piazzamento per poi approdare infine al compound, arco col quale tira da anni accumulando succes-si. Nel 2012 arrivò per Aurora la prima gratificante motivazione, ovvero ad un progetto talenti venne presa in visione per la prima volta nei gruppi naziona-li. Seguì una convocazione agli Europei

Outdoor in Slovenia nel 2012, dai quali tornò vittoriosa con un argento a squa-dre. Convocata poi in Cina nel 2013 ai Mondiali Outdoor, agli Europei in Rus-sia nel 2014, sempre Europei in Austria nel 2015 e a Roma lo stesso anno. Me-daglia di bronzo a squadre ai Mondiali Indoor in Turchia un mese fa, di ritorno da un raduno giovanile a Rovereto dove è andata accompagnata dal suo coach, del quale parleremo fra poco. Aurora ha conquistato anche 7 titoli italiani, due argenti, un bronzo e detiene due record italiani, uno da ragazza e l’altro da Junior. Proprio oggi nel momento in cui scriviamo, un ottimo 682 Fita.

17 anni, tante medaglie, due record italiani, convocazioni, raduni: cosa sogni per il tuo futuro?”La prima cosa che vorrei è che il tiro con l’arco continuasse ad essere parte integrante della mia vita come lo è allo stato attuale. Il che, tradotto in termini agonistici, significa mantenere alte pre-stazioni che mi consentano di passare dalla squadra Juniores alla Seniores, re-stando in nazionale e continuando così una carriera agonistica. Al momento non posso sognare le Olimpiadi perché il compound non è ammesso, ma posso certo sognare che presto lo introducano anche lì. Per il resto, nessun altro sogno mi è precluso. Tiro da quando avevo 7 anni, ho sempre dedicato tutto il mio tempo libero a questo, condizionando

la mia vita di conseguenza, non riesco neppure ad immaginarla senza un arco da tendere”. Come si conciliano scuola e amicizie con allenamenti e gare? ”Beh, per la scuola ho scelto un indiriz-zo professionale, così da non essere ec-cessivamente impegnata con lo studio di materie complesse, e questo mi con-sente di conciliare le giornate fra scuo-la e allenamenti. Per quanto riguarda le amicizie, anche quelle gravitano in-torno al tiro con l’arco, altrimenti come faremmo a frequentarci? Il mio ragaz-zo è un arciere, la mia migliore amica altrettanto, mia madre tira anche lei. Per questo non riesco neppure ad im-maginare una vita diversa”.Da quella prima freccia scoccata a

Viaggio tra i giovani alla scoperta delle loro aspirazioni e della loro crescita, con Aurora Tozzi, astro nascente del compound, e il suo coach Giovanni Morelli.

Giada Mugnaini. Classe 2000. Tira dal 2010. Prima con l’olimpico, ora è passata al compound.

Samuel Delle Rose. Nato nel 2000, ha cominciato a tirare ad ottobre

ed è già dodicesimo in ranking list arco nudo. Alla terza gara Indoor

ha realizzato 433 punti.

Page 8: Preview arco numero 3_2016

22

compresa, persino motivata e per chi fa una vita come la mia è cosa rara. È un ragazzo intelligente, mi vuole bene e fra noi c’è un bel clima di fiducia... non è fortuna questa? E tutto il resto è allenamento. Dopo tutto questa è la mia vita, la mia passione. Dedico tutto al tiro, ma ne sono ampiamente ripa-gata. L’ingresso nell’arma, le emozioni, le soddisfazioni e la grandiosa opportunità di girare il mondo con le trasferte, sono tutte cose che non mi sarei mai potuta permettere. Certo non

abbiamo una vita normale ma forse migliore, più ricca di op-portunità, malgrado l’impegno che richiede. E poi anche con gli amici, quelli veri, si riesce sempre a restare in contatto. Una volta ad esempio, durante una trasferta, facemmo uno scalo a Madrid con 7 ore di attesa e riuscii a vedermi con un amico di Salerno che frequentava lì l’università”. Anche Massimiliano, tuo fratello, vive nella stessa caserma e si allena con te?”Sì, anche lui per me è un grande punto di riferimento. Esse-re entrati entrambi nelle Fiamme Azzurre è stato fantastico. Lui rappresenta una guida, un sostegno. Condividiamo molte cose e qui stiamo bene, è un bell’ambiente”.Come si vive tutta la tensione di continui appuntamenti importanti, di frecce decisive? ”Ci si fa l’abitudine. La tensione c’è sempre ma si impara a gestirla. È importante avere con noi un professionista come Mauro Gatti che ci segue anche nelle trasferte e ognuno può affrontare con lui tutte le problematiche personali di questo sport, la cui componente mentale risulta spesso decisiva”.I prossimi appuntamenti saranno fondamentali ma anche incerti perché le convocazioni vengono fatte di volta in vol-ta, quindi per scaramanzia, limitiamoci a sperare di poter applaudire la nostra squadra femminile a rio, dopo le qua-lifiche di giugno. Che probabilità pensi ci siano?”Direi buone. Stiamo lavorando tutte duramente e siamo in forma”. Allora, dita incrociate, per te e per tutte voi. Non sarà cer-to né la prima, né l’ultima intervista per una stella come te ma vuoi approfittarne per qualche ringraziamento... alla carriera?”Certo, prima di tutti a mamma Giuseppina e papà France-sco, i miei grandi sostenitori, quelli che hanno davvero creduto in me. Poi a mio fratello e al mio fidanzato per la pazienza e la fiducia. Naturalmente al mio adorato coach Fabio Olivieri, al mio preparatore atletico Antonio Robustelli e infine ovviamen-te, alle Fiamme Azzurre, che rendono tutto possibile”.

F.c.Foto World Archery-UniversalClik

Roma, ci ospitava persino a casa sua. Di padre se ne ha uno solo ma a me pare quasi di avere la fortuna di averne due. È un allenatore ma anche un amico, un confidente, quasi uno psicologo. Ripon-go in lui la massima fiducia e se lui dice che sono a posto io mi sento tale, senza dubbi. Anche per quanto riguarda l’attrezzatura mi fido solo di lui e si occupa di tutto. È fondamentale per me”.Già che l’hai nominata, parlaci della tua attrezzatura.”Riser, flettenti e stabilizzazione Win&Win Wiawis, 42 libbre al mio allungo. Bottone Delpa, mirino Axel, diottra Beiter, come le cocche e il clicker. Aste X10 e alette Elivanes”.Come riesci a conciliare studio, allenamenti e vita privata? ”Salti mortali, organizzazione ferrea e un po’ di fortuna. Per gli studi mi affido ad un’Università telematica, la Pegaso, che mi permette di seguire le lezioni sul web. Ho scelto giurispruden-za perché, non prevedeva l’obbligo di frequenza e poi anche perché, essendo in un Corpo di Polizia, quando dovesse finire la carriera sportiva potrebbe essermi utile. Non studio proprio tutti i giorni, perché devo tirare molto e andare in palestra, ma intensifico in prossimità degli esami. La vita privata va bene comunque perché Paolo tira come me, nella stessa Compa-gnia, e quindi, a parte le mie lunghe trasferte, riusciamo a vederci e a stare insieme lo stesso. Con lui mi sento condivisa,

Oltre ad un argento al Challenger riminese in coppia col fratello, nel suo

palmares 2016 un 6° posto a Nîmes accompagnato da un ottimo 592

e uno splendido bronzo iridato (nelle foto) ai Mondiali in Turchia.

Claudia guarda sempre avanti: tantissimi gli appuntamenti che attendono le nostre arciere di punta, fra Europei, Mondiali universitari e qualifiche per le Olimpiadi.

Page 9: Preview arco numero 3_2016

Sviluppo e processo della cocca Bohning

Non tutte le cocche sono fatte uguali.GGli archi di oggi sono sempre più efficienti. Hanno una percentuale più alta di energia immagazzinata nei flettenti che viene trasferita alla freccia in equal misura. L'energia potenziale immagazzinata nell’arco viene trasferita alla freccia tramite un singolo componente: la cocca. La domanda è: la cocca che stai usando è al passo con la tecnologia dell’arco? In Bohning, abbiamo dedicato molto tempo in test e nella ricerca per sviluppare cocche che reagiscano ottimamente ai rigori del tiro e all’efficienza sviluppata dai nunuovi archi ad alte prestazioni di oggi e di domani.

Ogni cocca che progettiamo deve passare attraverso una serie di test e perfezionamenti prima di essere messa negli gli scaffali dei negozi. Particolare cura viene posta all’inizio della fase di progettazione per garantire che ogni cocca sia la più forte e resistente possibile. Prima che un progetto passi alla realizzazione dello stampo in acciaio, vengono realizzate simulazioni al computer per trovare tutti gli eventuali punti deboli nella geometria e nel design della cocca. Solo dopo numerosi test e perperfezionamenti si può passare alla realizzazione dello stampo ad iniezione, che viene realizzato internamente in Bohning. Complessivamente Il nostro team di esperti ingegneri e meccanici hanno più di 112 anni di esperienza! Questa ampia concentrazione di conoscenze, abilità ed esperienza è il motivo perché le cocche Bohning si distinguono dalla concorrenza. Produrre molti lotti di cocche identiche per ciclo di produzione, ciascuno con le stesse esatte caratteristiche dimensionali, tecniche, dinamiche e qualitative, è la scommessa e la pscommessa e la prova di forza di personale altamente qualificato.

Ma cosa significa tutto questo per i nostri clienti? Significa che ogni cocca Bohning è prodotta con tolleranze incredibilmente ridotte e sottoposta a standard meticolosi di lavorazione e di qualità. Questo si traduce in una uniformità superiore e costante con solo una piccola frazione del costo.

E questo è solo l'inizio.Una volta che le cocche sono pronte per la produzione, non sono

ancora pronte per gli scaffali, prima devono aver superato una serie di test, sia in laboratorio che sul campo di tiro. Utilizzando i migliori metodi di prova distruttiva, le cocche vengono piegate, schiacciate, utilizzate nei peggiori casi (ambiti) possibili per far emergere ogni possibile difetto di progettazione o difetto del materiale.Sul Campo Sul Campo vengono eseguiti i nostri test finali e più rigorosi: viene eseguito il test di durata (vita) in maniera accelerata. Utilizzando un arco modificato in grado di tirare frecce a livelli di energia cinetica superiore a 110 ft-lbs (quasi il doppio di quella della maggior parte degli archi da caccia), Abbiamo gettato il guanto di sfida al design e alla qualità delle nostre cocche. Nessun modello è approvato fino a quando una singola cocca non è in grado di sopportare in modo affidabile più di 1000 tiri in queste condizioni senza alcun segno di usuqueste condizioni senza alcun segno di usura.

Energia cineticaDunque, perché concentrarsi sull’ energia cinetica (KE)? La risposta è semplice: KE è il fattore migliore che abbiamo per quantificare il potere di arresto di una freccia sul bersaglio. E 'anche un ottimo modo per misurare l’effetto della corda su una cocca durante il tiro. La capacità di una cocca di resistere ad un uso intensivo e ripetuto in condizioni difficili è una testimonianza della sua capacità di recupero. In termini ingegneristici, resilienza è la capacità di un materiale di trasmettere energia cinetica senza deformazioni permanenti. Testando le nostre cocche a livelli estremi di energia cinetica, piuttosto che testarli semplicemente con archi superveloci, possiamo garantire ai nostri clienti che le nostre cocche sono le più resistenti sul mercato.

Nel tiNel tiro con l'arco, la concentrazione mentale è altrettanto importante al pari di tutte le altre cose come l’attenta preparazione, la qualità ed affidabilità del vostro materiale. L’arciere non deve mai avere dubbi e mettere in discussione l'affidabilità delle cocche che sta usando, Solo le cocche Böhning vi possono garantire questo e prendersi carico del lavoro per voi.

Page 10: Preview arco numero 3_2016

56

psicologia

un contesto particolare (in caso di ven-to, di pioggia, di avversari temuti);l acquisire caratteristiche psicologiche come sviluppare una maggiore fiducia in se stessi, giungere alla consapevo-lezza del proprio valore, controllare lo stress, mettere a fuoco l’attenzione e migliorare l’abilità di concentrazione.Quello che è importante sapere è che l’immaginazione è un’abilità che la maggior parte degli atleti non ha svi-luppato sufficientemente mediante un allenamento sistematico e, quindi, è possibile trarre grandi soddisfazioni da un lavoro ben strutturato. Alcune cose da sapere:l un programma di allenamento dell’immaginazione nello sport si svol-ge in tre fasi: allenamento alla consa-pevolezza sensoriale (immaginazione polisensoriale), allenamento alla vivi-dezza e allenamento alla controllabilità (dei pensieri);l gli atleti dovrebbero fare pratica dell’immaginazione inizialmente in un ambiente privo di distrazioni, ma con l’intento di poterla poi mettere in atto in qualunque situazione;l è opportuno allenare l’immaginazio-ne in uno stato di “attenzione rilassa-ta”, cioè inducendo uno stato di rilas-samento ma non profondo;l l’aspetto più importante dell’allena-mento dell’immaginazione è allenarsi sistematicamente;l l’allenamento dell’immaginazione motoria può essere praticato anche quando gli atleti sono stanchi, quando sono infortunati o quando gli impianti e le attrezzature non sono momentanea-mente accessibili;l gli atleti dovrebbero immaginare non soltanto la loro prestazione, ma anche il risultato della prestazione.Seguendo queste indicazioni sicura-mente ogni atleta, qualunque sia il suo livello, può trarre grandi vantaggi e migliorare notevolmente le proprie pre-stazioni e questo in virtù del fatto che il pensiero condiziona le nostre azioni. Inoltre, dobbiamo anche avere presen-te che quando in una situazione la per-sona non sa che cosa fare, significa che non c’è una rappresentazione mentale e che, pertanto, lavorare sulla visualiz-zazione ci permette di prepararci ad affrontare ciò che ci si può presentare.

annaliSa aVancini

Psicologa, psicoterapeuta, psicologa dello Sport

vice presidente Società italiana di Psicologia dello Sport

consulente Fitarco Settore Paralimpico

gesto atletico o di situazioni di gara, inserendo stimoli immaginativi polisen-soriali e favorendo in questo modo un maggiore coinvolgimento emozionale e cognitivo da parte del soggetto. Inoltre, l’attività di visualizzazione può essere utilizzata anche sottoponendo gli atleti all’osservazione di altri atleti in azione (dal vivo o videoregistrati) e successiva-mente mettendo in atto la ripetizione immaginata delle sequenze motorie (allenamento ideomotorio). Il passo successivo consisterà nell’esecuzione pratica da parte dell’atleta del movi-mento prima osservato e poi visualizza-to. La tecnica dell’imagery, preceduta sempre da una breve seduta di rilas-samento, viene anche utilizzata prima della gara come momento di concen-trazione e di visualizzazione del percor-so. L’immaginazione viene spesso utiliz-zata spontaneamente dagli sportivi. In molti infatti riferiscono di vedere prima che avvenga il buon esito di una gara o di un gesto. Il suo uso sistematico e re-golare è però alla base di varie tecniche di allenamento mentale, che sono utili sia per chi non lo fa spontaneamente, sia per connotare positivamente la vi-sualizzazione di chi lo pratica. Le diverse tecniche di immaginazio-ne che sono state ideate consentono all’atleta di vivere mentalmente la pro-pria attività sportiva e questo è molto differente dal semplice “pensare alla gara” o dal sognare. La differenza è che si tratta di un’attività che si svol-ge sotto il controllo cosciente dell’in-dividuo, che produce e dirige precise immagini da lui scelte. Dobbiamo co-munque tenere presente che la capa-cità immaginativa è soggettiva. Alcune persone immaginano esternamente: è come se l’atleta vedesse il film della propria prestazione. Altre invece im-maginano internamente e cioè l’atleta vive realmente nella sua mente la sua prestazione. Altri ancora hanno diffi-coltà a vivere mentalmente una situa-zione e ne sperimentano solo aspetti parziali. Il lavoro, in tutti i casi, è di al-lenare progressivamente gli atleti alla rappresentazione mentale di immagini visive, inserendovi stimoli immaginati-vi polisensoriali e favorendo in questo modo un maggiore coinvolgimento emozionale e cognitivo da parte del soggetto. L’abilità di immaginare va allenata allo scopo di: l aiutare gli atleti ad acquisire o a eser-citare gli schemi motori (nel tiro con l’arco la sequenza, ad esempio);l strutturare le strategie da seguire in

pattern efferenti neuromuscolari simi-li a quelli generati durante l’azione. Ciò significa che i movimenti eseguiti mentalmente determinano un’attivi-tà neuromiografica subliminale, che è possibile registrare attraverso degli strumenti come l’elettromiografo. In altre parole, attività motorie imma-ginate vividamente producono imper-cettibili stimolazioni nervose ai muscoli coinvolti nell’attività ed altre risposte viscerali, ad esempio a livello cardiocir-colatorio e respiratorio, simili a quelle dell’esecuzione reale. Vari autori han-no verificato come durante la presta-zione mentale, similmente a quanto avviene durante quella reale, possa essere registrata un’attività elettromio-grafica specifica, coinvolgente la mu-scolatura corrispondente al compito immaginato. Questi minuscoli impulsi consolidereb-bero la traccia di memoria del movi-mento determinando un transfer po-sitivo alle situazioni pratiche. Un utile lavoro da svolgere con gli atleti è quel-lo di allenarli, progressivamente, alla rappresentazione mentale del proprio

Per ordinare il volumee 12,00

+ spese di spedizione“I sentieri dell’Hunter & Field”

collegati al sito www.greentime.ittelefona allo 051223327

oppure scrivi a [email protected]

Anche in e-book su http://greentime.ezpress.it

e 6,00

Page 11: Preview arco numero 3_2016

57

L’Italia ha visto il fiorire di mol-te civiltà, è stata dominata, percorsa, conquistata da una moltitudine di popoli nel cor-

so della storia. Questo movimento di popolazioni e di diverse usanze e cul-

ture ha fatto sì che il nostro territorio abbia assistito ad una carrellata delle più svariate tipologie di archi e di al-trettanto molteplici tecniche per la loro costruzione e il loro utilizzo. I ritrova-menti archeologici (sempre rari, ad ec-

cezione delle cuspidi), ma soprattutto le iconografie che ci accompagnano, dalla protostoria fino al tardo Medioe-vo, ci forniscono un’idea delle svariate e numerosissime tipologie di archi esi-stenti nella nostra Penisola. Dagli archi compositi del Meridione e del Centro Italia ai lunghi archi del Nord. Proprio questi ultimi, grazie agli studi e alle ri-cerche condotte dal sottoscritto in seno all’Associazione L’Arc, hanno fornito una grande quantità di informazioni

sui materiali, le dimensioni, le carat-teristiche, la tecnologia costruttiva e le tipologie di tiro in voga nel Piemonte occidentale nel XV secolo.

LO STUDIO DEGLI AFFrESChI Il martirio di San Sebastiano è un tema abbondantemente trattato dai pittori itineranti tardo medievali piemontesi, ai quali veniva commissionata la de-corazione di cappelle e chiesette nelle vallate alpine. In un tempo in cui in italia stava nascendo il Rinascimento, caratterizzato dalla più grande espres-sività artistica di tutti i tempi, nelle nostre vallate la rappresentazione dei santi martirizzati della Legione Tebea seguiva ancora i canoni pittorici del gotico. I pittori dovevano, con le loro semplici e a volte quasi puerili opere (se paragonate ai coevi artisti rinasci-mentali), trasmettere nella mente dei devoti la potenza divina, l’importanza della Chiesa e il timore di Dio, rappre-

l’ARCo GoTICo pIeMonTese

storia

I ritrovamenti archeologici, in particolare le iconografie che ci accompagnano dalla protostoria fino al tardo Medioevo, ci forniscono un’idea delle svariate e numerosissime tipologie di archi esistenti nella nostra Penisola, come quello in voga in Piemonte nel XV secolo.

Martirio di San Sebastiano, Giovanni Baleison (ultimo quarto del XV secolo), Celle Macra (valle Maira), Piemonte occidentale. L’accuratezza dei corredi arcieristici ha permesso, osservando i particolari così ben rappresentati, di riprodurli fedelmente.

Page 12: Preview arco numero 3_2016
Page 13: Preview arco numero 3_2016

HOYT DOMINA IL PODIO. ANCORA.

SERGIO PAGNI2016 MEN’S VEGAS CHAMPION

INGE VAN CASPEL2016 WOMEN’S VEGAS CHAMPION

Vegas è conosciuta come la più difficile e faticosa prova di precisione nel tiro con l’arco, nessun altro arco è salito sul podio più di Hoyt. È per questo che Hoyt è l’arco dei campioni.

2003-2016 VEGAS MEN’S & WOMEN’S

PRO CHAMPIONSBOW MEN WOMEN TOTAL

HOYT® 10 9 19MATHEWS® 1 4 5

PSE® 2 0 2BARNSDALE 1 0 1BOWTECH® 0 1 1

ALL OTHERS 0 0 0