prendersi cura degli altri per prendersi cura di se stessi...la cura è un’azione rivolta verso...
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Prendersi cura attraverso la
cura di sé
Angela Patruno
2
Prendersi cura
• Forte capacità di spiegare, dare motivazioni soddisfacenti, profonde ed esaurienti
• Per prendersi cura in maniera autentica occorre instaurare una vera e propria relazione empatica di aiuto
Su queste richieste si interroga
proprio colui
che deve dare queste motivazioni,
sul suo grado di comprensione di quelle verità che egli stesso deve trasmettere
Il prendersi cura va ben oltre
gli obiettivi che ci proponiamo.
Noi pensiamo che dal
raggiungimento di tali obiettivi
dipenda un giudizio di valore
sull’efficacia del nostro
atteggiamento di cura
Prendersi cura è un’azione che mette in crisi
Espone all’inaspettato
Può portare allo scontro non solo all’incontro
Porta ad avvicinarsi nella sfera emotiva dell’altro
Questo può portare a fare i conti con se stessi
può anche essere doloroso
Prendersi cura in qualsiasi relazione della
nostra vita
• Nel rapporto genitore-
figlio
• Nel rapporto di coppia
• Nel rapporto di amicizia • Nel rapporto lavorativo
La cura richiede due figure
Chi protegge Chi ha bisogno di
protezione
La cura è un’azione rivolta verso l’esterno
• Verso una situazione che richiede un intervento/soluzione
• Una presenza per l’altro che ha bisogno
• Questo è quello che accade di solito, con le malattie e con i rapporti
interpersonali
il rapporto con l’altro è spesso filtrato dal nostro “male di vivere”,
non riconosciuto,
ma percepibile,
da come agiamo e reagiamo,
dai silenzi e dalle parole,
dalla pellicola che ci mettiamo intorno per evitare il vero contatto con l’esterno
Nella maggior parte dei casi:
o ci identifichiamo con chi ha lo stesso male
o fuggiamo spaventati evitando l’incontro con
la persona
Quando sopravviviamo invece di vivere
è difficile che possiamo accorgerci dei mali altrui ed essere in
grado di capirli
Prendersi cura
richiede tempi lunghi
conoscenza profonda
lentezza e gradualità
ascolto
è un gesto che seleziona
e cambia spesso le persone
senza invaderle
ma stando loro accanto
facendo percepire i bisogni reali
fa scoprire i nodi irrisolti
lasciando alla persona
la decisione ultima di salvarsi
Ma per arrivare a potersi prendere cura
degli altri
è fondamentale
sapersi prendere cura di sé
Altrimenti la cura diventa il nostro stesso male:
sindrome da crocerossina o sindrome di Wendy
Può essere definita come
quell’insieme di
comportamenti presenti in
persone che mostrano la
tendenza ad essere
particolarmente accudenti,
protettive, costantemente
orientate a soddisfare a
compiacere e giustificare
l’altro, fino ad arrivare a livelli
estremi con un totale
sbilanciamento delle
attenzioni sui bisogni dell’altro
a discapito dei propri
E’ una trappola psicologica che
nega l’autonomia della persona
Rende le relazioni non sane:
• crea ricatti affettivi
• crea false aspettative
E’ una relazione con l’altro
che passa dal bisogno
dell’altro
Prendersi cura
è spesso un gesto
di restituzione della libertà
di ritorno alla realtà
di consapevolezza
Questo richiede un cambiamento
Definizione di cambiamento
Cambiamento:
mutamento che avviene sempre con delle crisi
attraverso delle trasformazioni e delle trasmutazioni
cioè cambiamo noi per trasformare l'esterno
intorno a noi
I cambiamenti possono disorientare
spaventare attivando spesso paura,
rabbia, disgusto e ci possono rendere
tristi o resistenti a ogni nuova forma di
creatività e molto spesso possono
portare a stress e burn-out
Chi cura rischia di bruciarsiindagine sullo stress occupazionale di Infermieri e medici
M.Bacalon - AOC Ferrara - Sole 24ore – Sanità e Management
97 96
18
54 53
32
65 63
44
63
0
10
20
30
40
50
60
70
80
90
100
tempo
indeterminato
lav.momento più
importante
rigidità orario utilità sociale lavoro
interessante
734 Infermieri 271 Medici
Chi cura rischia di bruciarsiindagine sullo stress occupazionale di Infermieri e medici
M.Bacalon - AOC Ferrara - Sole 24ore – Sanità e Management
72
50
37
68
76
68
87
76
9297
0
10
20
30
40
50
60
70
80
90
100
imposs. svolgere
t/l
soddisf. vissuto
lavorat.
Demans. fatica fisica
lav.ass.
lavoro gravoso
liv.emot.
734 Infermieri 271 Medici
Chi cura rischia di bruciarsiindagine sullo stress occupazionale di Infermieri e medici
M.Bacalon - AOC Ferrara - Sole 24ore – Sanità e Management
Maslash Burnout Inventory (MBI)
70
56
63
72
28
64
73
52
0
10
20
30
40
50
60
70
80
Segni burn-out Burn-out 20/29 Burn-out 40/49
734 Infermieri 271 Medici Inf.maschi Inf. femmine
Chi cura rischia di bruciarsiindagine sullo stress occupazionale di Infermieri e medici
M.Bacalon - AOC Ferrara - Sole 24ore – Sanità e Management
Maslash Burnout Inventory (MBI)
52
4136
27
33
12
0
10
20
30
40
50
60
esaurimento emotivo depersonalizzazione realizzazione personale
734 Infermieri 271 Medici
“La medicina di urgenza tra mente e corpo”disagio psicologico di dipendenti ospedalieri che lavorano in
pronto soccorso
E’ stato studiato un campione di 371 (100 infermieri e 271 medici) attraverso un questionario costruito ad hoc somministrato via web con 31/33 item a scelta forzata, più alcune domande aperte
Sono state indagate:
1.fatica
2.disagio psicologico
3.le possibili cause
4.principali strategie di compensazione
Michele Presutti Direttore S.C. Ricerca e Formazione ASL Torino
Docente psicologia del lavoro e dell’organizzazione presso la facoltà di psicologia
Università degli Studi di Torino – Milano 2012
“La medicina di urgenza tra mente e corpo”disagio psicologico di pendenti ospedalieri che lavorano in
pronto soccorso
Giornata ordinaria:
• Aumento fatica mentale
col rischio di incorrere in
errori
Giornata particolarmente
impegnativa:
• Aumento fatica psicologico
relazionale
Forme di fatica e disagio sia per Infermieri che Medici
Il sovraccarico lavorativo viene percepito dagli infermieri dopo 4 ore in turno
(manca il dato medici)
Michele Presutti Direttore S.C. Ricerca e Formazione ASL Torino
Docente psicologia del lavoro e dell’organizzazione presso la facoltà di psicologia
Università degli Studi di Torino – Milano 2012
“La medicina di urgenza tra mente e corpo”disagio psicologico di pendenti ospedalieri che lavorano in
pronto soccorsoMichele Presutti Milano 2012
Cause e fonti di stress per gli
infermieri:
• fare attività non pertinenti
• carico di lavoro elevato
• la gestione del triage
Cause e fonti di stress per i medici:
• i rapporti con gli altri servizi
• l'organizzazione interna
• il clima organizzativo
Per tutti sia Infermieri che medici il tempo minimo per recuperare energie è
rappresentato da
una settimana lontano dal lavoro
Michele Presutti Direttore S.C. Ricerca e Formazione ASL Torino
Docente psicologia del lavoro e dell’organizzazione presso la facoltà di psicologia
Università degli Studi di Torino – Milano 2012
“La medicina di urgenza tra mente e corpo”disagio psicologico di pendenti ospedalieri che lavorano in
pronto soccorsoMichele Presutti Milano 2012
Manifestazione disagio psicologico
negli Infermieri:
• stati di confusione
• ansia
• angoscia
Manifestazione disagio psicologico
nei medici:
• stati di rabbia
• ansia
• aggressività
• depressione
Per entrambi sintomatologie somatiche attribuite al disagio psicologico:
• disturbi del sonno
• cefalea
• disturbi gastrointestinali
• disturbi dell'apparato muscolo scheletrico
Michele Presutti Direttore S.C. Ricerca e Formazione ASL Torino
Docente psicologia del lavoro e dell’organizzazione presso la facoltà di psicologia
Università degli Studi di Torino – Milano 2012
“La medicina di urgenza tra mente e corpo”disagio psicologico di pendenti ospedalieri che lavorano in
pronto soccorsoMichele Presutti Milano 2012
• il 94% dei medici e il 91% degli infermieri coinvolti nello studio ha
affermato di aver osservato almeno una volta in altri colleghi segni o
manifestazioni esplicite di malessere psicologico
• Il 9-10% ha dichiarato che il disagio ha, almeno una volta, preso la
forma di una vera sintomatologia psicopatologica
Michele Presutti Direttore S.C. Ricerca e Formazione ASL Torino
Docente psicologia del lavoro e dell’organizzazione presso la facoltà di psicologia
Università degli Studi di Torino – Milano 2012
“La medicina di urgenza tra mente e corpo”disagio psicologico di pendenti ospedalieri che lavorano in
pronto soccorsoMichele Presutti Milano 2012
Fattori di compensazione:
1. La PASSIONE e il PIACERE di fare questo lavoro per entrambe le
categorie
2. La dimensione di sfida professionale per gli infermieri e il pensiero
della vita privata al termine del turno per il medici
3. Il 67% degli Infermieri e il 53% dei medici non cambierebbe lavoro
avendone la possibilità
4. Per entrambe le categorie, l’adeguata preparazione professionale,
rappresenta un requisito fondamentale per lavorare in questo
ambito
Michele Presutti Direttore S.C. Ricerca e Formazione ASL Torino
Docente psicologia del lavoro e dell’organizzazione presso la facoltà di psicologia
Università degli Studi di Torino – Milano 2012
Cosa possiamo fare?
Normalmente cosa facciamo?
Perché le persone si lamentano?
Certamente non per
torturare gli altri con la loro
negatività
La maggior parte delle
persone si lamentano
perché così facendo
esteriorizzano meglio le loro
emozioni e i loro pensieri
Lamentarsi rafforza le sinapsi della negatività
Lamentarsi altera le nostre reti neurali e può avere gravi ripercussioni sulla nostra
salute mentale
In questo stesso momento nel nostro cervello si stanno producendo molte
sinapsi, ogni volta che si formula un pensiero una sinapsi si collega a un’altra,
creando così un ponte attraverso il quale vengono trasportate le informazioni
Il cervello si modella in base a questa attività
Nel momento in cui si formulano nuovi pensieri
sarà più probabile che il più veloce a formarsi
sarà quello che avrà una distanza minore da percorrere
In questo modo si creano delle vere proprie autostrade neurali
I circuiti neurali non sono staticicambiano in funzione della pratica e possono indebolirsi o rafforzarsi
Quanto più solido è il collegamento, tanto più rapidamente verranno trasmesse le
informazioni e più efficienti saremo in quelle attività
Quando ci lamentiamo e siamo pieni di pensieri negativi, stiamo potenziando
proprio questi percorsi neurali della negatività a scapito di altri, che sarebbero più
positivi e benefici per la nostra salute emotiva
Ronald Duman, docente di psichiatria, neurobiologia e farmacologia alla Yale e coordinatore dello studio:
“Abbiamo scoperto che effettivamente alcuni geni sono coinvolti nella perdita di volume della corteccia stressata perché ne comandano la distruzione. Il fenomeno è direttamente connesso con la diminuzione delle capacità mnemoniche ma anche con il calo delle emozioni nei soggetti depressi e in chi è esposto a stress continui. Il cervello dei pazienti depressi mostra bassi livelli dei geni addetti a far funzionare le sinapsi e contemporaneamente mostra invece la presenza di un singolo fattore di trascrizione, chiamato GATA1, in grado di inibire il funzionamento di questi geni”
La ricerca condotta dagli scienziati statunitensi è stata pubblicata sulla rivista di settore “Nature
Medicine”
Sei il riflesso di coloro che ti circondano
E’ probabile che dopo aver sentito un amico lamentarsi per
diverse ore, ci sentiamo svuotati, come se ci avessero
sottratto energia
E’ anche probabile che in quel momento abbiamo una
visione più pessimistica del mondo
I neuroni specchio
La loro esistenza è stata rilevata per la prima volta agli inizi degli anni
'90 dal neuroscienziato Giacomo Rizzolatti e dai suoi colleghi presso il
dipartimento di neuroscienze dell'Università di Parma
Per questo possiamo comprendere con
facilità le azioni degli altri:
• nel nostro cervello si accendono circuiti
nervosi che richiamano analoghe
• il "sistema specchio" entra in azione soltanto
quando il soggetto osserva lo stesso
comportamento che egli ha messo in atto in
passato
• l'empatia diventa un'arma a doppio taglio,
perché quando sentiamo una persona
lamentarsi, nel nostro cervello vengono
liberati gli stessi neurotrasmettitori
Così, diventiamo prigionieri delle sue
stesse lamentele
Stress
lamento
Astenia Ipertensione
Osteoporosi Obesità
Astenia
Iperglicemia Insonnia
Per il lavoro che facciamo ogni giorno siamo a contatto con persone
che si lamentano, perché hanno un problema reale
• Dobbiamo essere comprensivi verso queste persone
• Ma molto spesso le persone si lamentano anche quando non hanno un problema reale
• E’ importante distinguere i problemi reali dalle fantasie
• Lamentarsi diventa uno sport
il lamento sterile fa perdere vitalità ed entusiasmo
Quando permettiamo alla nostra mente di andare verso
“strade” che invece di alimentare la felicità ci portano alla
sofferenza, nel nostro corpo si creano delle contrazioni
• il corpo si irrigidisce per contrazioni legate hai nostri pensieri
• la contrazione alimenta la paura, l'ansia e
la preoccupazione
• Le contrazioni portano ad un maggiore consumo di energia, che
viene sottratta al nostro cervello, il 20% dell'ossigeno che
introduciamo viene utilizzato dal nostro cervello
mi irrigidisco a livello fisico, mentale e emozionale
Questo non significa che non dobbiamo lamentarci mai
In realtà, a volte lamentarsi può essere estremamente liberatorio
Ma dobbiamo fare in modo che non diventi un'abitudine e soprattutto, che le parole siano
seguite dalle azioni
Stare bene
• Respiro consapevole
• Postura corretta
• Il corpo si nutre
• Energia vitale circola liberamente
• Migliore gestione delle emozioni
• Migliore gestione dei pensieri
• Aumento della consapevolezza di
sé
• Nella tradizione orientale – terzo
occhio
• Nella Filosofia moderna e nella
Psicologia recente – aumento
della coscienza e/o intuizione -
visione globale
Scegliere di crescere
questo passaggio indica una crescita personale
io scelgo di crescere
io scelgo di vivere bene
Se mi lamento perdo tempo
“Sii il cambiamento che vuoi vedere nel mondo”
Le tue convinzioni diventano i tuoi
pensieri
I tuoi pensieri diventano le tue
parole
Le tue parole diventano le tue
azioni
Le tue azioni diventano le tue
abitudini
Le tue abitudini diventano i tuoi
valori
I tuoi valori diventano il tuo
destino
Mahatma Gandhi
“Ieri è passato. Il domani non è ancora
arrivato. Abbiamo solo l’oggi: cominciamo“
Se siamo coerenti con noi stessi abbiamo bisogno del
cambiamento
• è la respons-Abilità del sé = abilità a rispondere
• non cerco le colpe ma trovo le soluzioni
il cambiamento fa parte della nostra vita
la mente è più rigida al cambiamento
perché viaggia su una frequenza diversa e ha bisogno
di riflettere, di capire, di razionalizzare
possiamo scegliere
Consapevolezza
Il soffrire è il prezzo che si paga per i propri
attaccamenti
Possiamo imparare a vivere restando focalizzati sul momento presente
muovendosi verso quello che si desidera
distaccandosi emotivamente dal risultato finale
L’attaccamento è espressione di insicurezza
La legge del distacco emotivo indica che dobbiamo rinunciare al nostro
attaccamento alle cose, che non significa rinunciare ai nostri obiettivi; non
rinunciamo all’intenzione, ma piuttosto all’interesse per il risultato
E’ un enorme cambiamento nel modo in cui comprendiamo
il mondo e il nostro modo di vivere
Nel momento stesso in cui perdiamo l’interesse per il risultato ci
allontaniamo dal desiderio
Il “bisogno” da che cosa deriva?
Quando sentiamo il bisogno di qualcosa, di qualcuno o di qualche
situazione, in realtà stiamo esprimendo un sentimento di
mancanza
Questa mancanza ci porta ad attrarre, in definitiva, altra mancanza
“distacco” non significa non amare
• essere autonomi
• liberi dalla paura della perdita
• iniziare a essere felice per ciò che abbiamo
• cominciare a vivere la vita più intensamente
Se scegliamo il distacco non diventiamo foglie
mosse dal vento
La Legge del Distacco Emotivo
non ci dice che non dobbiamo
avere degli obiettivi, anzi loro
servono per indicare
la direzione verso cui incamminarci
I problemi diventano opportunità
Chi pratica il distacco
vive sereno, completamente soddisfatto e
rilassato, ed è proprio questo
non-attaccamento, paradossalmente, a portare
verso l’obiettivo in modo rapido e sicuro
Atteggiamento rilassato
Distacco • Fiducia nelle proprie potenzialità
• Relazionarsi in altro modo
• Non dipendere da ciò che non
possediamo
• Non dipendere dalla persona
con la quale abbiamo stabilito
dei legami affettivi
Attaccamento• paura della perdita
• Insicurezza
• Modelli di comportamento
disfunzionali
• Attaccamento malsano alle cose
e alle persone
• Cedere a schemi relazionali
dannosi che soffocano la
persona che amiamo e
danneggiano profondamente la
relazione
Per raggiungere il nostro obiettivo, possiamo seguire diversi
percorsi e cambiare direzione quando vogliamo
Abbiamo un universo infinito di possibilità
Vantaggio: mantiene attenti alle
opportunità
ogni problema contiene un opportunità che racchiude un beneficio
quando crediamo che ogni problema contiene i semi dell’opportunità,
ci apriamo a una più vasta gamma di possibilità
soffriamo molto meno nelle avversità e troviamo la soluzione più
velocemente
questo ci permette di crescere come persone
“Ci sono solo due giorni all’anno in cui non
puoi fare niente: uno si chiama ieri, l’altro
si chiama domani, perciò oggi è il giorno
giusto per amare, credere, fare e,
principalmente, vivere”
Dalai Lama
Se non ascolti.....
la tua insoddisfazione, ti parla con il mal di testa
la tua rabbia, ti parla con la gastrite
la tua paura, ti parla con la stipsi
la tua voglia di dire “no”, ti parla con problemi di digestione
la tua passione, ti parla con un’infezione
la tua creatività e il tuo talento, ti parlano con l'aumento di peso
la tua affettività, ti parla con la dermatite
“il contenuto delle emozioni è ampiamente basato sulla
percezione degli stati fisici”
Qual è il tuo livello di felicità?
Test della felicità
Questo test è stato ideato dall’Istituto internazionale di
neurosemantica per i corsi di Self Actualization
Psychology, ovvero il nuovo ramo della Neurosemantica
che, raccogliendo l’eredità di Abrham Maslow e del
movimento del Potenziale
Umano, si occupa di guidare
le persone verso lo sviluppo
del loro più alto potenziale
Test della felicità
dai un voto da 0 a 5
a secondo di quanto questa affermazione è vera per te, nella tua vita
(0 non vera,non mi succede mai - 5 verissima, mi succede sempre)
Accertati di essere onesto con te stesso:
1. rispondi per come sei
2. non per come vorresti essere o vorresti che gli altri ti
percepissero
Risultati
fino a 50
Sembra che la tua soddisfazione non sia molta
Non credi di meritare di meglio ( di essere/ fare/dare/avere di meglio)? Cosa
puoi fare per iniziare a cambiare modo di pensare, di sentire e di agire? Come
cambierebbero la tua vita se iniziassi ogni mattina scrivendo una lista delle
cose per cui sei grato/a?
da 51 a 89
Rischi di scordarti i tuoi talenti e di vivere al di sotto delle tue potenzialità
cosa succederebbe se rischiassi, osassi di più? Come cambierebbero le cose?
Risultati
da 90 a 140
Trova o ritrova la forza del tuo amore, della tua passione e lascia che diventi il
carburante per ogni azione della tua vita!
da 141 a 180
Sei sulla buona strada, continua a dedicare tempo ed energia al tuo sviluppo
personale, è un viaggio che dura tutta la vita!
oltre 181
Sei molto soddisfatta/o, decisamente oltre la media, continua a migliorarti sempre!
la Felicità è uno stato naturale
Punto di forza
I nostri schemi mentali sono stati creati tra i 3 e i 5 anni
Io dovrei…..
POTREI....
Se lo volessi veramente potrei
Perché non lo fai?
In che punto sei?
Quali sono i tuoi modi di non amarti?
Le tre A dell‘Autostima
Accettazione
Accoglienza
Approvazione
Bisogno di riconoscimento
Bisogno di
Stare bene con se stessi e con gli altri
Avere una mente aperta - Osare
Relazioni affidabili
Fiducia in se stessi e negli altri
Bisogno di approvazione
Volersi bene
Provare entusiasmo
Il giudice interiore
Cosa sei disposto a lasciare andare?