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Porfolio illustrattivo di alcuni progetti eseguiti duarante l'attività lavorativa e la carriera universitariaTRANSCRIPT
SIMONE FENU curriculum vitae + portfolio
Simone FenuNazionalità: ItalianaNato a Cagliari, 06-10-1984Residente in C.so Ra�aello 24, 10126 Torino Numero Cellulare: +39 3409393673E-mail: [email protected]: simo.fenu84
INTERESSI PERSONALIArchitettura, Gra�ca, Video, Design, Teatro, Lettura, Arte, Cinema, Sport, Viaggi
ESPERIENZE PROFESSIONALISTUDIO ACD ARCHITETTI, TorinoPartecipazione ai progetti: Sede Lavazza s.p.a. New York -120 Wall streat Riallestimento sala eventi del sole24Ore, Milano ECOPLAN SRL, TorinoProgettazione di collegamenti elettrici ad alta tensione in cavo interrato nell’area Expò 2015 Milano
S.I.T.I. (Istituto superiore sui sistemi territoriali per l’innovazione), TorinoPartecipazione al progetto “Il piano di gestione per il sito UNESCO – Trulli di Alberobello”Partecipazione alla proposta di candidatura come sito UNESCO “I paesaggi vitivinicoli di Langhe, Roero e Monferrato”
ISTRUZIONE E FORMAZIONELuglio 2011: Laurea in Architettura - restauro e conservazione- Politecnico di TorinoRistrutturazione urbana nelle aree ex Mandelli a Collegno – Rapporti tra l’ampliamento della città e il parco della Dora” con il docente Paolo Castelnovi_Voto: 108/110
Maggio 2012: Attestato di specializzazione tecnico gra�co 3D (3livello)Ente di formazione accreditato “Immaginazione e lavoro”, sede centrale via XX Settembre, Torino
Febbraio 2010_Giugno 2010_Politecnico di TorinoLaboratorio progettazione urbanistica_Riquali�cazione ex area caselli_Chieri_Prof. Paolo Castelnovi
Settembre 2009_Giugno 2010_Politecnico di TorinoLaboratorio di valorizzazione_Contemporary in un clik_Analisi dell’utilizzo di internet nel mondo dell’arte contemporanea con riferimento al caso di Contemporary arts Torino_Prof. Rocco Curto
Settembre 2009_Giugno 2010_Politecnico di TorinoLaboratorio di restauro urbano_Recupero del borgo di Stupinigi,Parco e ordi urbani_Prof.Adriana Giusti
Settembre 2009_Giugno 2010_Politecnico di TorinoLaboratorio di restauro_Progetto di conoscenza e restauto, cascina Mandina, Grugliasco_Prof. Maria Grazia Vinardi
Settembre 2008_Giugno 2009_Politecnico di TorinoLaboratorio progettazione architettonica e urbana_I con�ni della città, il parco agricolo di Grugliasco_Prof. Agostino Magnaghi
Settembre 2008_Giugno 2009_Politecnico di TorinoLaboratorio progettazione architettonica_Ex Area Firsat, Moncalieri, Riquali�cazione urbana_Prof. Roberta Ingaramo
Luglio 2007: Laurea in Tecnologie per la conservazione e il restauro dei beni culturali_Università di cagliari Progetti di restauro, diagnosi degradi su materiali architettonici, studi urbanistici, allestimenti museali_Voto: 107/110
Febbraio 2007_Giugno 2007: Tirocinio rigiardante il rilievo e diagnosi del degrado di alcune statue marmoree ottocentesche del cimitero monumentale di N.S. di Bonaria_Comune di Cagliari
COMPETENZE TECNICHEUtilizzo professionale di AUTODESK AUTOCAD,AUTODESK 3DSMAX + MENTALRAY/V-RAY, ADOBE PHOTOSHOP, ADOBE ILLUSTRATOR, ADOBE INDESIGN, ADOBE AFTER EFFECTS, SKETCHUP, MICROSOFT OFFICE
CAPACITA’ E COMPETENZEEsperienze in campo teatrale maturate nelle attività di improvvisazione teatrale presso l‘associazione teatrale Boxeattori di Torino e nell’imegno come volontariato di clown-terapia presso l’associazione ONLUS “La mole del sorriso”(http://www.lamoledelsorriso.it/)
Collaborazioni per alcune rappresentazioni teatrali con ragazzi diversamente abili
Sport praticato, capoeira presso il gruppo Anjos Cordel Vermelho di Torino
PROGETTI
Politecnico di TorinoTESI DI LAUREA SPECIALISTICA _PROF_P. CASTELNOVICorelatore_Massimo Camasso RISTRUTTURAZIONE URBANA NELLE AREE EX MANDELLI A COLLEGNO_Rapporti tra l’ampliamento della città e il parco della Dora2010
L’intento è stato quello di creare un progetto di riquali�cazione urbana che incorporasse ” l’essenza” dei punti di forza che stanno nel suo intorno: la Certosa Reale, il Parco della Dora, le imponenti strutture metalliche delle Ex-Mandelli; e allo stesso tempo riuscisse a mediare e �ltrare con i punti deboli, come la presenza delle barri-ere create dalla ferrovia e Corso Francia, un tessuto edilizio molto frammentato e privo di una maglia urbana strutturata. La sintesi di questo processo sono stati i vari elementi che strutturano il progetto.Le due maniche principali delle ex industrie Mandelli divengono contenitori di nuove funzioni a carattere didattico- culturale e costi-tuiscono il nuovo polo attrattivo per il quartiere,
Scomposizione per moduli dell’impianto attuale dela Certosa Reale per evidenziare l’impianto Juvarriano
_nucleo storico dell’area d’intervento sono le ex o�cine Mandelli, di cui si propone il manteniento delle due maniche principali
_linee guida progettuali per la de�nizione dell’impianto morfologico nell’aria di intervento
Impianto storico della certosa:Progetto di ampliamento pensato da Filippo Juvarra (1975)
Studio di rapporto tra pienie e vuoti:caratteristica fondaentale degli impianti certosini e dello stesso progetto Juvarriano
Esempli�cazione della maglia Juvarrina per l’individuazione del modulo utilizzato nel progetto dell’area di intervento
Modulo di progetto
mentre l’area tra le due maniche diviene spazio pubblico centrale, fulcro delle attività ricreativo - culturali per il quartiere. Le “tettoie”, ovvero la zona coperta, elemento di connessione tra le residenze private e lo spazio pubblico centrale, attraversa e collega le ex-Mandelli. I “corridoi” spazi verdi pubblici ad andamento lineare non sono altro che un’ esempli�cazione del Parco della Dora che permea la trama urbana. L’immaginario simbolico che si vuole attribuire ad essi e quello che attraverso un solco sia possibile ritrovare il Parco della Dora che immaginariamente continua a “scorrere” anche sotto la città.
Politecnico di TorinoPROGETTAZIONE URBANISTICA _PROF. P. CASTELNOVI RIQULIFICAZIONE EX AREA CASELLI_CHIERI2010
Il recupero dell’area ex Caselli di Chieri risulta un intervento riquali�cazione urbana che presenta, per via della particolare posizione del sito all’interno del centro urbano, molteplici prob-lematiche molto di�erenti tra loro; presenza di una scuola che non si rapporta con il parco, un centro anziani costituito poco più che da un container, gli argini del �ume Tepice in condizioni di totale abbandono, resti della cinta muraria medioevale e di una chiesa Juvarriana. Elementi, questi, da rivalorizzare e riconnettere. Lo spazio lasciato libero dallo smantellamento dei fabbricati industriali presenta tutte le poten-zialità per poter diventare un giardino urbano, situato a ridosso del centro storico di Chieri. Il “dialogo” tra i vari elementi è stato il tracciato guida per tutto il progetto, le ”porte” al parco, elemento di connessione tra città e giardino, esplicitate attraverso elementi riconoscibili che giocano come punto di richiamo, giochi pros-petti che ingannano e attraggono, accompag-nano verso un percorso interno, non vincolato, ma che lascia libero il visitatore di poter scoprire la molteplicità di ambienti, “stanze” create al suo interno grazie all’uso sapiente di acqua e vegetazione; giocando sulle duplice percezione del permeabile e dell’impermeabile, sia come percezione �sica di attraversamento degli spazzi e sia come progressivo avvicinamento dalla “dura” città al “�uido Tepice.
_scomposizione degli elementi progettuali del parco, si passa da l gradiente duro e impermeabile dei percorsi a quello �uido e morbido dell’acqua
_sedude e percorso verso l’acqua
Percorsi Verde alto Verde basso Percorsi d’acqua
Concorso pubblicoPAV PARCO ARTE VIVENTE _Partecipazione PREMIO PAV 2012_into the habitat_CHIERI2012
La notevole estensione dell’opera intende condurre l’abitante-fruitore in un percorsoa diverse velocità e modalità di esplorazione: la struttura può essere vissuta attivamentepassando attraverso le sue pieghe ed aperture, oppure lasciandosi guidarepassivamente dal suo andamento sinuoso; il colore vivo ed il senso di movimentoche viene evocato, hanno la funzione di far emergere una nuova concezione di luogo�sico. Gli spazi proposti permettono di vivere il parco in modo �essibile, combinando nuoveinterazioni con l’ambiente e nuovi metodi di accoglienza dei visitatori.
Un luogo vivo e dinamico che permetta di inte-grare il museo del PAV col resto delparco, ricongiungendo i visitatori delle diverse aree. Un spazio di discussione e di incontrida vivere con la famiglia, con gli amici oppure da soli: un invito a riconciliarsicon la natura ri�ettendo sui percorsi, talvolta intricati, che caratterizzano le realtàinterpersonali.
PAVillon si presenta come un complemento della città, o�rendo un insieme di luoghiper il relax, per il gioco, e laboratori da vivere all’aperto o al riparo.
L’ installazione è un’ esperienza emozionale per le persone che potranno vivere lospazio esteriore e interiore dell’architettura: viene infatti ricreata la dinamica di reciprocitàtra uomo e ambiente, traducendo in un linguag-gio architettonico il concettoteorico di relazione umana, ossia una dimen-sione di continuo interscambio di stimolied esperienze che viene in parte forgiata dallo spazio �sico in cui i rapporti hanno lapossibilità di concretizzarsi ed estendersi.Il percorso suggerito dal luogo-rifugio è analogo alle fasi che costituiscono lo sviluppodei rapporti umani; questa corrispondenza strutturale intende favorire la nascitadi spazi relazionali che, emergendo dalla condivi-sione di una dimensione contemporaneamenteaperta ed inglobante, possano poi oltrepassare i con�ni degli ambienti�sici, tramite la compartecipazione alle attività che verranno organizzate.
Flessibilità desgli usi e degli spazi:Lo sviluppo geometrico del PAVillon permette a seconda delle necessità degli usersdi ricavare ambienti protetti di varie nature
Politecnico di TorinoLABORATORIO PROGETTAZIONE ARCHITETTONICA E URBANA_PROF_A. MAGNAGHI
I CONFINI DELLA CITTA’. IL PARCO AGRICOLO DI GRUGLIASCO2009
Obiettivo dell’analisi è quello di trasferire sulla cartogra�a attuale i segni della storia, andando a individuare gli elementi che hanno resistito alle trasformazioni e quelli che invece sono andati persi.Nella fase iniziale dell’analisi della cartogra�a storica sono stati evidenziati, su ogni carta, gli elementi caratterizzanti il territorio: il sistema delle cascine e le pertinenze, i percorsi (strade principali, secondarie e di collegamento, strade di accesso alle cascine), la ferrovia, le bealere e lo sfruttamento del suolo (campi coltivati, prati, pascoli e vigne).Si è poi proceduto al confronto delle carte, condotto in modo da far emergere gli elementi che permangono, quelli che si perdono col passare del tempo e quelli nuovi.La zona di Grugliasco è uno spazio di “vuoto urbano” a vocazione prevalentemente agricola, circondato, da insediamenti forti che de�niscono un con�ne netto fra spazio costruito e cam-pagna. Probabilmente, se le condizioni storiche, economiche, culturali e sociali hanno determi-nato la permanenza di questo sistema agricolo e delle cascine in un contesto di forte urbanizzazi-one – evidente nella zona del con�ne con Torino, nell’area industriale, nella zona Nord del Centro Commerciale delle Gru – signi�ca che tale sistema produce nonostante tutto delle risorse signi�cative.
Il progetto si pone come obiettivo la conservazi-one dell’antica vocazione mantenuta da questo territorio, integrandola con nuovi fattori che incrementino la produzione di risorse utili alla collettività, incentivando lo slancio economico inserito in un contesto di sostenibilità.Assume quindi grande importanza creare un sistema di elementi �ssi e forti all’interno del territorio, e degli elementi di continuità lungo i bordi, così da permettere la ricostruzione di un rapporto di continuità fra città e campagna. Si sottolinea il ruolo importante delle aree periur-bane e dei vuoti urbani, delle aree in attesa di una nuova destinazione. L’attività agricola ha segnato fortemente il territorio, creando geom-etrie ben de�nite. Il progetto parte da queste geometrie radicate nel territorio, per formare un nuovo assetto capace di mettere insieme i vari elementi che compongono il sistema. Da qui la necessità di una GRIGLIA SPAZIALE, una MAGLIA.
ELEMETI FORTI
ELEMETI DI CONTINUITA’
Parco Argricolo
Giardino Botanico
Sistema delle casceine
Borgo serviziSistema industrie “soft”
Zona residenziale al con�ne con la città
Sistema dei percorsi
Politecnico di TorinoRESTAUTO URBANO _PROF. A. GIUSTI RECUPERO DEL BORGO DI STUPINIGI_PARCO E ORTI URBANI2010
Il recupero del bogo di Stupinigi è stato a�rontato nell’ottica di cercare una connessione tra il borgo stesso e la città. La tangenziale sud e vari fabbricati industriali costituiscono una vera è propria barriera che ha spezzato il vecchio collegamento, di impi-anto storico, tra città, borgo e reggia. La realizzazi-one di un nuovo parco, che ricalca nello schema di impianto le vecchie tracce dei “rondò” Juvarriani, costituisce l’ultimo tassello di un progetto di più grande scala che cerca di ricollegare la reggia e il suo borgo con l’impianto storico della città e con il sistema della “Corona Verde”. All’interno del parco, funzioni che si riappropriano delle vecchie attitu-dini dell’area: agricoltura, orti urbani, botanica, ricerca, relax. Una particolare attenzione nell’area riservata agli orti urbani è stata data alla sostenibil-ità energetica, nel recupero delle acque piovane e dei ri�uti organici. Senza trascurare l’aspetto sociale che questo tipo di attività rivestono come catalizzatori di nuove funzioni, interessi e controllo/uso consapevole di un territorio/area ora abbandonata e inutilizzata
Politecnico di Milano_Associazione GARIWOWORKSHOP INTERNAZIONALE DI PROGETTAZIONE PAESAGISTICAPROF: A. ROCCA_L. CONSALEZ_G. SCUDOCONTRIBUTO: GUSTAFSON PORTER LANDSCAPE ARCHI-TECTURE
IL GIARDINO DEI GIUSTI_MONTESTELLA_MILANO2012
Realizzare un giardino per i Giusti di tutto il mondo pone di fronte all’esigenza di non tradurre un signi�cato interiore immediatamente in una forma esteriore.Si tratta di un’architettura composta da pochi gesti, un’operazione simbolica che si svincola da qualsiasi forma razionale esplicitata dal gesto umano, lasciando alla natura la possibilità di essere osservata da un punto di vista diverso.Natura che non viene vincolata all’interno di geometrie prede�nite, ma che viene semplice-mente guidata nel tempo per poter contribuire a creare un’immagine unitaria.Un segno rosso sul Monte Stella, un richiamo alla visita, alla meditazione, alla celebrazione dei Giusti di tutto il mondo. La semplicità dell’albero e della “vite” uniti nel riconoscimento di un Giusto, la sacralità dell’”ombra” alla base di ogni singolo albero danno vita ad un’immagine indipendente da qualsiasi funzione: una forma simbolica destinata a suggerire e risvegliare un signi�cato da ricercare al di fuori della forma stessa.
MATERIALI
Parthenocissus QuinquefoliaPacciamaturaGhiaia
Comune Pieve di Cento (Bo)CONCORSO PUBBLICO DI PROGETTAZIONE_
LA STRADA E’ DI TUTTI! LA PROGETTAZIONE DELLO SPAZIO PUBBLICO COME PRATICA DI COSTRUZIONE DELL‘IDENTITA’ COLLETTIVA2013
“Noi crediamo al contrario che il tutto sia più importante delle singole parti; e che solo il fatto urbano nella sua totalità, quindi anche il sistema stradale e la topogra�a urbana �no alle cose che si possono apprendere passeggiando su e giù per una strada, costituiscano questa totalità”. Nel libro “Architettura della Città” di Aldo Rossi, viene approfondito il discorso del rapporto tra città e rilevanze architettoniche, considerando la città come un insieme di “fatti urbani” e non come un contenitore di qualche “episodio artis-tico”.Nel progetto richiestoci siamo partiti dal consid-erare la città di Pieve di Cento nella sua totalità, la ricerca di una visione di insieme ci ha guidato nelle scelte progettuali trovando soluzioni semplici e nello stesso tempo e�caci per risol-vere i problemi che ci sono stati posti. La proposta progettuale per la de�nizione di un abaco di interventi sulla pavimentazione e sull’arredo del centro storico è stata avanzata, attraverso scelte funzionali e tipologiche, partendo dall’analisi del PUT nella quale vengono de�nite, attraverso una classi�cazione funzionale, le singole arterie stradali e individuati il complesso degli interventi �nalizzati al miglio-ramento della viabilità pedonale, alla riorganiz-zazione della mobilità veicolare e della sosta.
RENDERING
TorinoIMMAGINAZIONE E LAVORO _ENTE DI FORMAZIONE ACCREDITATO
ATTESTATO DI SPECIALIZZAZIONE TECNICO GRAFICO 3D_Modellazione 3D, animazione2012
Modellazione 3D, rendering, animazione 3D, storyboarding, compositing, pre-produzione, produzione, post-produzione
TorinoSTUDIO ACD ARCHITETTIArch._I. Mastronardi PROPOSTE PROGETTUALI PER IL RIALLESTI-MENTO DELLA SEDE EVENTI E24_ Milano2012
Ripensare ad una sala che potesse accogliere più tipologie di eventi; conferenze, esposizioni, grandi bu�et etc.
Pieve Di Cento (Bo)CONCORSO DI PROGETTAZIONE
LA STRADA E’ DI TUTTI!2013
Progettazione dello spazio pubblico
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