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POLITECNICO DI MILANO Facoltà di Ingegneria Industriale e dell’Informazione Corso di Laurea Magistrale in Ingegneria Gestionale L’EFFICIENZA ENERGETICA IN EUROPA: STATO DELL’ARTE E MODELLI DI BUSINESS DELLE ESCo Relatore: Prof. Federico FRATTINI Correlatore: Ing. Marco CHIESA Tesi di Laurea di: Francesco BERETTA Matr. n. 817526 Anno Accademico 2014-2015

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POLITECNICO DI MILANO

Facoltà di Ingegneria Industriale e dell’Informazione

Corso di Laurea Magistrale in Ingegneria Gestionale

L’EFFICIENZA ENERGETICA IN EUROPA:

STATO DELL’ARTE E MODELLI DI BUSINESS DELLE ESCo

Relatore: Prof. Federico FRATTINI

Correlatore: Ing. Marco CHIESA

Tesi di Laurea di:

Francesco BERETTA

Matr. n. 817526

Anno Accademico 2014-2015

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SOMMARIO

La continua crescita economica mondiale, ed in particolare quella delle economie emergenti, ha

causato, negli ultimi anni, un notevole aumento del consumo di energia primaria, che ha prodotto un

significativo incremento di emissioni di gas serra. Come citato dall’IEA (International Energy

Agency), l’aumento del consumo di energia atteso al 2035 è del 53 % rispetto ai livelli del 20081,

con la maggioranza della crescita attesa dalle regioni non facenti parte l’OECD ( Organisation for

Economic Co-operation and Development).

Questa problematica ha spinto il panorama mondiale ad avere maggior senso critico e responsabilità

per quanto concerne il settore energetico, che attualmente si trova ad un crocevia.

Gli attuali trend globali di domanda ed offerta risultano insostenibili da un punto di vista

ambientale, economico e politico. Da un punto di vista ambientale, infatti, l’aumento del consumo

di energia porterà ad un rischio sempre maggiore che le variazioni del clima dovute ai gas serra,

compromettano la salute e la sostenibilità del pianeta; secondo quello economico, la grande

variabilità del prezzo del petrolio, che è la base della struttura dei prezzi energetici, comprometterà

la stabilità dei prezzi dell’energia; mentre per quello politico, le fonti energetiche, principalmente

petrolio e metano, sono divenute motivo di scontro tra Stati, produttori e consumatori, per questioni

di sicurezza e di rafforzamento del proprio potere sulla scena internazionale.

Possiamo affermare che il benessere futuro dell’umanità dipende da come verranno affrontate le

due principale sfide energetiche che si propongono al mondo intero: assicurare un’offerta di energia

affidabile a prezzi accessibili, ed effettuare una trasformazione verso approvvigionamenti energetici

a basso contenuto di carbonio, efficienti e rispettosi dell’ambiente.

Da decenni questi temi di sostenibilità ed energia sono al centro di dibattiti e conferenze mondiali

che hanno permesso di segnare importanti tappe nella storia; la principale tra questi è il Protocollo

di Kyoto 2, il summit mondiale del 1997 in cui per la prima volta sono stati definiti degli obiettivi di

natura quantitativa sulle riduzioni di emissioni di Greenhouse Gases (GHG)(5,2% rispetto ai livelli

del 1990).

Nel ricercare possibili interventi volti a garantire la crescita ed lo sviluppo economico degli Stati, si

è fatta strada l’idea che la concentrazione degli sforzi d’investimento su tecnologie mirate ad un uso

più razionale dell’energia e su fonti rinnovabili sia il fattore chiave operante nella piena uniformità

dei vincoli ambientali, economici e sociali.

1 Fonte: EIA 2011, International Energy Outlook

2 Allegato 1: Protocollo di Kyoto

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ii

L’efficienza energetica, al giorno d’oggi, non è più solo un’opzione. Il Protocollo di Kyoto ha

incentivato i governi di tutto il mondo ad approvare una legislazione che garantisca un utilizzo più

intelligente e consapevole dell’energia. Anche all’interno del contesto Europeo si sono susseguite

una serie di politiche energetiche volte a garantire una crescita sostenibile, una maggiore sicurezza

negli approvvigionamenti ed una maggiore competitività degli Stati Membri.

L’Unione Europea nel marzo 2007, infatti, si è impegnata a raggiungere una riduzione delle

emissioni di GHG del 20% entro il 2020. Questo piano di misure, conosciuto come “ Pacchetto 20

20 203” prevede inoltre il raggiungimento del 20 % dell’energia prodotta da fonti energetiche

rinnovabili ed il raggiungimento del 20 % di efficienza energetica, entrambi al 2020. Altri Paesi

hanno fissato degli obiettivi più ambiziosi entro il 2050, puntando ad una riduzione del 50% delle

emissioni di GHG rispetto ai livelli del 1990. Il raggiungimento di questi obiettivi deve essere

accompagnato da cambiamenti reali; i governi stanno intensificando gli sforzi per promulgare leggi,

regolamentare e definire gli standard per una migliore efficienza energetica.

Tuttavia, la realizzazione pratica di interventi di efficientamento energetico su larga scala è

un’operazione che richiede un importante sforzo finanziario da parte dell’utente, che spesso tende a

considerare l’operazione come un onere piuttosto che come un’opportunità economica; inoltre sono

richieste competenze specifiche, con la conseguente necessità da parte dell’utente di affidarsi a

tecnici specializzati per la progettazione degli interventi.

La crescente pressione su queste tematiche da parte dell’Europa, ha portato normative e

regolamentazioni mirate, che hanno permesso lo sviluppo di soggetti specializzati in interventi di

efficienza energetica, le ESCo (Energy Service Company), con lo scopo di ridurre le spese

energetiche e di accompagnare l’utente nel processo di efficientamento del parco tecnologico,

assumendo su di sè il rischio dell’iniziativa e liberando il cliente da ogni onere organizzativo e

d’investimento.

A seguito di ciò, l’obiettivo dell’elaborato è quello di descrivere il panorama Europeo rispetto

l’efficienza energetica, illustrando, prima, la posizione degli Stati Membri rispetto alla quota

raggiunta dell’obiettivo di miglioramento imposto dal Pacchetto 20 20 20 ed in seguito, una

panoramica dello stato dell’arte del modello di business delle società di servizi energetici.

Le ESCo Europee verranno analizzate secondo i servizi contrattuali offerti e le modalità di

finanziamento offerte, il core business della società, le principali attività e progetti svolti ed infine i

soggetti a cui sono rivolti i loro servizi.

3 Allegato 2: Pacchetto Clima Energia 20 20 20

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Infine, verranno analizzate più nel dettaglio le soluzioni contrattuali innovative offerte dalle ESCo

per gli interventi di efficientamento, illustrando i procedimenti, i drivers e le barriere allo sviluppo

di queste soluzioni.

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ABSTRACT

The continuous economic growth of the countries all over the world, especially the developing

countries, has been producing, in recent years, a significant increase of primary energy consumption

together with the greenhouse gas emissions. As quoted by the IEA ( International Energy Agency ),

an 53 % increase of energy consumption is expected in 2035 with respect to 2008 levels, where the

majority of the expected growth is located in regions that are not part of the OECD (Organization

for Economic Co - operation and Development ).

This issue prompted a global greater critical sense and responsability to the energy sector, which

currently stands at a crossroads.

The current global trends of supply and demand are unsustainable from environmental, economic

and political points of view. From the environmental prospective, in fact, the increase in energy

consumption will lead to an augment risk of unwanted climate changes, due to greenhouse gases,

that will compromise the health and sustainability of the planet; according to the economic view,

the great variability of the oil price, threaten the stability of the all energy price structure; moreover,

energy sources (mainly oil and gas), have become causes of political conflict between states, among

producers and consumers, for security and to strenghten the power in the international area.

We can say that the future of the human prosperity depends on how we will address the two main

energy challenges that are proposed to the whole world: securing the supply of reliable energy at

affordable prices and make a transformation to efficient, environmental friendly and low-carbon

energy supplies.

For decades, the issues of sustainability and energy are at the centre of debates and world

conferences that have helped mark important milestones in the history; the principal among these is

the Kyoto Protocol, a 1997 global summit where, for the first time, quantitative goals, on the

emission reduction of Greenhouse Gases (GHG), were defined ( 5,2 % compared to 1990 levels).

In the process of seeking possible measure to ensure the growth and economic development of

states, an idea gained ground; the concentration of investment efforts on technologies aimed at a

more rational use of energy and renewable resources is the key factor operating in the full uniform

of the environmental, economic and social restrictions.

Energy efficiency, nowadays, is no longer just an option. The Kyoto Protocol has encouraged

governments around the world to approve legislation guaranteeing a more intelligent and conscious

energy. Even within the European context, set of policies were defined and applied with the aim of

ensuring sustainable growth, greater security of supply and increased competitiveness of the

member states.

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In March 2007, The European Union committed itself to guarantee a reduction of GHG emission by

20 % by 2020. This action plan, known as “20 20 20 Package”, also plants to achieve 20% increase

of energy produced from renewable energy source and a 20% energy efficiency, both also by 2020.

Other countries have set more ambitious goals on a wider timeline, aiming at reducing the GHG

emission by 50 % with respect to 1990 levels within 2050. Achieving these objectives should be

accompanied by real changes, in fact, government are intensifying efforts to enact laws, regulate

and define standards for improved energy efficiency.

The practical realization of energy efficiency measures on a large scale is an operation that requires

a major financial effort from the user, which often tends to treat the transaction as an expense rather

than as an economic opportunity; also special skills are required, resulting in the need for the user to

rely on specialized technicians for the design of interventions.

The growing pressure by Europe on these issues, led to the development of standards and

regulations targeted, which have enabled the development of specialized subjects in energy

efficiency measures, ESCo (Energy Service Company), with the aim of reducing energy costs and

accompany the client through the efficiency process of the technology park, taking upon himself the

risk and relieving the client from any organizational effort and investment.

Following this, the aim of the thesis is to describe the European landscape over energy efficiency,

by showing, first, the position of the member State above the achievement of improvement imposed

by the package 20 20 20, and after, an overview of the state of business model of the ESCo.

The European energy service companies will be analyzed according to the contractual services

offered, terms of financing offered, the core business of the company, the main activities and

projects carried out and finally the main actors who have turned the services offered.

Finally, the innovative solutions offered by ESCo for efficiency measures were analysed in details,

describing their processes and discussing the main drivers and block to the development of these

solutions.

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vi

INDICE

SOMMARIO .......................................................................................................................................... i

ABSTRACT .......................................................................................................................................... iv

INDICE ............................................................................................................................................... vi

ELENCO DELLE TABELLE .......................................................................................................... viii

ELENCO DEI GRAFICI .................................................................................................................... ix

ELENCO DELLE FIGURE ................................................................................................................. x

ELENCO DEGLI ALLEGATI ............................................................................................................ x

LISTA DEGLI ACRONOMI .............................................................................................................. xi

1. EFFICIENZA ENERGETICA A LIVELLO EUROPEO ............................................................... 1

1.1 CAMPIONE D’ ANALISI .................................................................................................... 3

1.2 METODOLOGIA ................................................................................................................. 7

1.2.1 STIMA RISPARMI CONSEGUITI AL 2012 ............................................................... 8

1.2.2 STIMA RISPARMI ATTESI AL 2020 ....................................................................... 15

1.3 RISULTATI ........................................................................................................................ 21

2. ENERGY SERVICE COMPANY ................................................................................................. 26

2.1 CAMPIONE D’ANALISI ................................................................................................... 29

2.2 METODOLOGIA ............................................................................................................... 35

2.2.1 ELEMENTI DEL BUSINESS MODEL: CONTRATTI ............................................. 35

2.2.2 ELEMENTI DEL BUSINESS MODEL: MODALITA’ DI FINANZIAMENTO ...... 40

2.2.3 ELEMENTI DEL BUSINESS MODEL: CORE BUSINESS ..................................... 46

2.2.4 ELEMENTI DEL BUSINESS MODEL: ATTIVITA’ ................................................ 50

2.2.5 ELEMENTI DEL BUSINESS MODEL: PROGETTI .............................................. 57

2.2.6 ELEMENTI DEL BUSINESS MODEL: CLIENTI .................................................... 66

2.3 RISULTATI ........................................................................................................................ 68

2.3.1 CONTRATTI ............................................................................................................... 68

2.3.2 MODALITA’ DI FINANZIAMENTO ........................................................................ 69

2.3.3 CORE BUSINESS ....................................................................................................... 70

2.3.4 ATTIVITA’ .................................................................................................................. 71

2.3.5 PROGETTI .................................................................................................................. 72

2.3.6 CLIENTI ...................................................................................................................... 73

3. ENERGY PERFORMANCE CONTRACTING ........................................................................... 74

3.1 PROCEDURA DI UN EPC ................................................................................................ 76

3.2 CODICE DI CONDOTTA EPC ......................................................................................... 80

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3.3 BARRIERE ALLO SVILUPPO DI PROGETTI EPC........................................................ 83

3.3.1 LEGALI E POLITICHE .............................................................................................. 83

3.3.2 STRUMENTI DI PROGETTO .................................................................................... 84

3.3.3 FINANZIARIE ............................................................................................................ 85

3.3.4 MERCATO E PARTNERSHIP ................................................................................... 86

3.4 DRIVERS PER LO SVILUPPO DI PROGETTI EPC ....................................................... 87

3.4.1 LEGALI E POLITICI ................................................................................................. 87

3.4.2 PROCEDURALI, STRUMENTALI ........................................................................... 88

3.4.3 FINANZIARI ............................................................................................................... 89

3.4.4 INFORMATIVI E DI SENSIBILIZZAZIONE ........................................................... 89

3.4.5 STRUTTURALI E LEGATI AL MERCATO............................................................. 89

CONCLUSIONI................................................................................................................................. 91

ALLEGATI ........................................................................................................................................ 93

ALLEGATO 1: PROTOCOLLO DI KYOTO............................................................................... 93

ALLEGATO 2: PACCHETTO CLIMA ENERGIA 20 20 20 ...................................................... 95

ALLEGATO 3: DIRETTIVA EUROPEA EFFICIENZA ENERGETICA .................................. 96

ALLEGATO 4: QUESTIONARIO JRC....................................................................................... 98

BIBLIOGRAFIA ............................................................................................................................. 100

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ELENCO DELLE TABELLE

Tabella 1: Elenco Stati Membri oggetto di analisi

Tabella 2: FEC 2012, fonte IEA

Tabella 3: Risparmi conseguiti al 2012 dagli Stati Membri

Tabella 4: Risparmi conseguiti Francia, Neeap

Tabella 5: Risparmi conseguiti Irlanda, Neeap

Tabella 6: Risparmi conseguiti Bulgaria, Neeap

Tabella 7: Risparmi conseguiti Spagna, Neeap

Tabella 8: Risparmi attesi al 2020 dagli Stati Membri

Tabella 9: Risparmi attesi al 2020, Croazia

Tabella 10: Consumi target degli Stati Membri al 2020

Tabella 11: Percentuale raggiungimento obiettivo del 2020

Tabella 12: Ranking degli Stati

Tabella 13: Elenco alfabetico campione ESCo

Tabella 14: n° ESCo per Stato

Tabella 15: ESCo con questionari JRC

Tabella 16: Tipologia di contratto ESCo

Tabella 17: Tipologia di finanziamento ESCo

Tabella 18: Core Business ESCo

Tabella 19: Attività ESCo, parte 1

Tabella 20: Attività ESCo, parte 2

Tabella 21: Progetti ESCo, parte 1

Tabella 22: Progetti ESCo, parte 2

Tabella 23: Clienti ESCo

Tabella 24: Valori del Codice Di Condotta

Tabella 25: Stime risultati al 2014

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ELENCO DEI GRAFICI

Grafico 1: Andamento FEC Stati Membri

Grafico 2: Trend di risparmio Olanda

Grafico 3: Ranking degli Stati

Grafico 4: Confronto consumi attesi e conseguiti

Grafico 5: FEC 2012 e % obiettivo raggiunto

Grafico 6: n° ESCo per Stato

Grafico 7: Risultati analisi: contratti

Grafico 8: Risultati analisi: finanziamento

Grafico 9: Risultati analisi: core business

Grafico 10: Risultati analisi: attività

Grafico 11: Risultati analisi: progetti

Grafico 12: Risultati analisi: clienti

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ELENCO DELLE FIGURE

Figura 1 :Rappresentazione raggiungimento obiettivo di efficienza al 2020

Figura 2: Schema funzionamento FTT

Figura 3: Benefici del FTT

Figura 4: Classificazione per attività delle ESCo

Figura 5: Timing di un processo EPC

ELENCO DEGLI ALLEGATI

Allegato 1: Protocollo di Kyoto

Allegato 2: Pacchetto Clima Energia 20 20 20

Allegato 3: Direttiva Europea 2012/27/UE

Allegato 4: Questionario Mitie

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LISTA DEGLI ACRONOMI

BAU Business As Usual

BOOT Building Own Operate Transfer

CAR Cogenerazione ad Alto Rendimento

CDM Clean Development Mechanism

CE Commissione Europea

COP Conference of the Parties

CV Certificati Verdi

DC Delivery Contracting

EED Energy Efficiency Directive

EPC Energy Performance Contracting

ESC Energy Supply Contracting

ESCo Energy Service Company

ESD Energy Service Directive

ESPC Energy Service Provider Company

ETS Emission Trading System

FC Fuel Cells

FEC Final Energy Consumption

FES Final Energy Saving

FTT Finanziamento Tramite Terzi

GHG Greenhouse Gases

GME Gestore Mercato Elettrico

GS Guaranteed savings

IEA International Energy Agency

IPMVP International Performance Measurament & Verification Protocol

JRC Joint Research Centre

JT Joint Implementation

LED Light Emission Diode

MCI Motori a Combustione Interna

NEEAPs National Energy Efficiency Action Plans

ORC Organic Rankin Cycle

PA Pubbliche Amministrazioni

PEC Primary Energy Consumption

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PF Project Financing

SC Supply Contracting

SPC Special Purpose Company

SPV Special Purpose Vehicle

SS Shared savings

TEE Titoli di Efficienza Energetica

TEP Tonnellate equivalenti di petrolio

TVCC Televisioni a Circuito Chiuso

UE Unione Europea

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Capitolo 1

EFFICIENZA ENERGETICA A LIVELLO

EUROPEO

In Europa, negli ultimi anni, le tematiche energetiche sono state il focus di numerose direttive e

piani d’azione, attivati con l’obiettivo di sensibilizzare i governi degli Stati Membri.

La principale politica che i Governi stanno cercando di attuare è il Pacchetto clima energia 20 20

20, un insieme di misure pensate dall’ Unione Europea (UE) per il periodo successivo al termine del

protocollo di Kyoto. Il pacchetto, derivato da un Action Plan approvato nel 2007, è entrato in vigore

nel giugno 2009 e sarà valido dal gennaio 2013 al 2020. L’UE, in questo arco di tempo, si è

impegnata a risparmiare il 20% del consumo di energia primaria al 2020 rispetto ad uno scenario di

riferimento.

La “Strategia Europa 20204” dell’UE per l’occupazione ed una crescita intelligente e sostenibile

comprende tra i suoi principali obiettivi l’efficienza energetica. Quest’ultima, viene sempre

enfatizzata nel programma politico europeo come mezzo per affrontare la triplice sfida della crisi

economica, la dipendenza energetica e il cambiamento climatico.

I NEEAPs (National Energy Efficiency Action Plans) hanno il compito di mostrare le stime dei

consumi degli Stati, le misure già implementate e quelle previste di efficienza energetica e i

miglioramenti che i singoli Paesi si aspettano di raggiungere. I NEEAPs presentati dagli Stati

Membri nel periodo di segnalazione a norma della Direttiva 2006/32/CE sui servizi energetici

(Energy Service Directive-ESD), hanno suggerito che gli sforzi attuati fino ad oggi non sono in

linea con l’obiettivo prefissato del 20% di efficienza energetica entro il 2020.

Per rimediare a questo problema, è stata pubblicata nel Novembre 2012, la Direttiva 2012/27/UE5

(Energy Efficiency Directive-EED) che indica ai Paesi Membri come operare per raggiungere

l’obiettivo di efficienza del 20% imposto dal Pacchetto clima-energia. Inoltre, questa Direttiva

richiede a ciascuno Stato Membro di fissare un proprio obiettivo nazionale di riduzione dei

consumi, il quale sarà monitorato dalla Commissione Europea con la prerogativa di intervento in

caso di necessità con misure e aggiustamenti vincolanti per le nazioni a rischio.

4 http://ec.europa.eu/europe2020/index_it.htm

5 Allegato 3:Direttiva Europea 2012/27/UE

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La EED adottata dal Parlamento Europeo è diventata lo strumento centrale per le politiche

energetiche dell’Unione, essa intensifica gli sforzi degli Stati Membri nell’utilizzare l’energia in

modo più efficiente in tutte le fasi della catena energetica, dalla trasformazione alla distribuzione

per il consumo finale. Tra le diverse misure, sono inclusi l’impegno di stabilire schemi obbligatori

di efficienza, o misure alternative equivalenti, l’obbligo di ristrutturazione di almeno il 3% degli

edifici del governo centrale, la promozione degli audit energetici, la promozione del riscaldamento

e raffrescamento efficiente.

La Direttiva ha fissato il 5 giugno 2014 come termine per il recepimento da parte degli Stati

Membri UE delle disposizioni legislative, regolamentari e amministrative per raggiungere gli

obblighi di riduzione del consumo di energia.

Per molti Stati Membri il piano d’azione del 2014, sotto la EED, è stato il terzo, dopo quelli

presentati nel 2007 e nel 2011 nell’ambito dei requisiti della ESD. Per garantire la continuità tra i

diversi piani d’azione, essi sono stati scritti basandosi su informazioni riguardanti le misure di

efficienza contenute nei NEEAPs precedenti. Il termine ultimo per la presentazione dei NEEAP è

stato il 30 aprile 2014 e successivamente dovrà essere presentato ogni tre anni.

Questo primo capitolo descrive il panorama europeo rispetto l’efficienza energetica, mostrando la

posizione degli Stati Membri in relazione alla quota raggiunta dell’obiettivo di miglioramento di

efficienza energetica imposto dal Pacchetto 20 20 20

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1.1 CAMPIONE D’ ANALISI

Gli Stati Membri della Comunità Europea che sono stati presi in considerazione nell’analisi sono:

Stati Membri

Austria

Belgio

Bulgaria

Croazia

Danimarca

Estonia

Finlandia

Francia

Germania

Irlanda

Italia

Lituania

Lettonia

Malta

Olanda

Portogallo

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4

Spagna

Svezia

UK

Tabella 1:Elenco Stati Membri oggetto di analisi

All’interno della Tabella 2, vengono mostrati i consumi dei Paesi, sotto forma di Final Energy

Consumption (FEC), utilizzando i dati forniti dall’International Energy Agency (IEA)6.

I dati utilizzati sono riferiti al 2012, frutto delle ricognizioni più recenti svolte dagli Stati Membri e

presentate all’UE nella seconda metà del 2014, al fine di avere ufficialità degli stessi e

comparabilità fra i Paesi.

I FEC sono un indice di consumo che considera tutta l’energia fornita al consumatore finale per tutti

gli usi energetici, sia elettrici sia termici; i PEC (Primary Energy Consumption), invece, che non

sono stati presi in considerazione, si riferiscono ai consumi di energia alla fonte oppure all’energia

fornita agli utenti senza bisogno di trasformazione; rappresentano, quindi, l’energia grezza che non

è stata sottoposta ad alcun processo di conversione.

I FEC sono disaggregati in diverse voci: il settore residenziale, industriale, trasporti, terziario,che è

a sua volta suddiviso in privato ( agricoltura) e pubblico ( commercio e servizi pubblici) e usi non

energetici.

I dati sono espressi in tonnellate equivalenti di petrolio (tep o toe), un’unità di misura di energia che

rappresenta la quantità di energia rilasciata dalla combustione di una tonnellata di petrolio grezzo.

L’IEA definisce il tep come equivalente a 41,868 GJ, anche se il valore è fissato

convenzionalmente, dato che diverse varietà di petrolio posseggono diversi poteri calorifici e le

convenzioni attualmente in uso sono molteplici.

Oltre ai tep, o più precisamente ai Mtep, milioni di tep, i consumi sono espressi anche in Petajoule

(PJ) per semplificare e velocizzare il confronto tra i dati visto che all’interno dei documenti e dei

piani d’azione redatti dai vari Stati Membri le informazioni su consumi e risparmi sono espressi in

entrambe le unità di misura.

La conversione adottata risulta essere:

(1.1)

6 http://www.iea.org/sankey/

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FEC 2012 [Mtep]

Stati Industria Residenziale Terziario Terziario Trasporti

Non

Energy

Use

Totale

[Mtoe]

Totale

[PJ]

Privato Pubblico

Austria 7,86 6,62 0,55 2,59 7,83 1,79 27,25 1140,7

Belgio 11,81 7,67 0,69 4,56 8,52 7,6 41,89 1753,8

Bulgaria 2,59 2,37 0,19 1 2,93 0,46 9,56 400

Croazia 1,148 1,801 0,299 0,726 1,923 0,556 6,382 267,166

Danimarca 2,29 4,4 0,87 1,94 4,01 0,27 13,78 577,5

Estonia 0,523 0,97 0,111 0,424 0,758 0,07 2,857 119,604

Finlandia 10,36 5,41 0,78 1,92 4,22 1,02 25,12 1052,2

Francia 27,9 42,1 4,4 22,4 44,3 12 154,9 6487

Germania 55,7 57,3 0 32,5 53,1 21,9 221 9253

Irlanda 2,26 2,71 1,32 1,32 3,49 0,28 10,3 431,6

Italia 28,2 31,3 2,8 15,9 36,4 7,9 122,6 5135

Lituania 1 1,55 0,12 0,61 1,49 1,23 5,98 250,3

Lettonia 0,829 1,377 0,148 0,622 0,934 0,093 4,005 167,665

Malta 0,046 0,078 0,001 0,053 0,162 0,01 0,356 14,924

Olanda 12,777 10,361 3,51 8,67 11,884 14,828 62,069 2598,45

Portogallo 4,74 2,72 0,41 1,82 5,48 1,32 16,51 691

Spagna 20,1 15,5 2,6 10 29,5 6 84,6 3543

Svezia 11,2 7,39 0,47 4,51 7,54 1,82 32,95 1379,3

UK 24 39,7 0,8 16,2 38,9 6,9 127,6 5340

Tabella 2: FEC 2012, fonte IEA

E’ evidente dai dati riportati una disuniformità dei consumi totali tra gli Stati; con un intervallo di

variazione molto elevato: la Germania, consuma 221 Mtoe e l’Estonia 0,07 Mtoe.

Inoltre, definendo la media dei consumi :

(1.2)

dove n è il numero degli Stati Membri considerati (19) e il consumo finale di energia dello

Stato i-simo, è facile constatare come siano pochi gli Stati che superano il valore medio di 40,72

Mtoe ( linea verde nel Grafico 1). I principali Stati che hanno un consumo totale di energia

superiore alla media europea sono la Germania ( FEC>220 Mtoe), la Francia ( FEC ≈155 Mtoe), il

Regno Unito con 127 Mtoe e l’Italia con poco più di 120 Mtoe.

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6

Grafico 1: andamento FEC Stati Membri

Questa rappresentazione ha il solo scopo di mostrare i valori assoluti di consumo di energia finale

dei vari Stati Membri dell’UE e sono un indice delle potenzialità dei risparmi attribuibili ad ogni

Stato, fornendo una valutazione del “peso” che quest’ultimo ha all’interno del contesto Europeo.

D’altra parte, un confronto basato unicamente su questi valori di consumo non è sufficiente a

valutare l’efficienza energetica di uno Stato, pesando in modo negativo gli Stati che consumano un

quantitativo superiore di energia. Per ottenere indicazioni riguardanti l’andamento dello Stato

rispetto agli altri, è necessario relazionare questi dati, ad altri indici che permettano un confronto

paritario, ad esempio il Prodotto Interno Lordo.

0

50

100

150

200

250

FEC 2012 [Mtoe]

FEC [Mtoe]

40,72

Mtoe

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7

1.2 METODOLOGIA

Definiti i FEC degli Stati al 2012, che forniscono una panoramica dei consumi, tramite l’analisi dei

NEEAPs dei 19 Stati presi in esame si ottengono informazioni sui risparmi (FES, Final Energy

Savings) conseguiti nel 2012 e una stima dei risparmi attesi al 2020.

Il rapporto tra questi due valori indicherà l’avanzamento del singolo Stato rispetto l’obiettivo al

2020. Nella Figura 1 vengono rappresentate le grandezza calcolate.

Figura 1: Rappresentazione raggiungimento obiettivo di efficienza al 2020

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8

1.2.1 STIMA RISPARMI CONSEGUITI AL 2012

L’intera analisi dei risparmi, volta a valutare la percentuale di risparmi ottenuti rispetto ai risparmi

obiettivo al 2020, è stata condotta tralasciando il settore trasporti e valutando gli altri settori.

Vengono riportati nella Tabella 3, i risultati ottenuti lasciando la descrizione più approfondita del

procedimento per ottenere questi dati ai successivi paragrafi:

Stati Membri

Risparmio

conseguito

2012[Mtoe]

Austria 1,48

Belgio 1,95

Bulgaria 0,33

Croazia 0,19

Danimarca 1

Estonia 0,12

Finlandia 1,2

Francia 7,86

Germania 26,3

Irlanda 0,18

Italia 2,11

Lituania 0,14

Lettonia 0,18

Malta 0,01

Olanda 3

Portogallo 0,95

Spagna 7,2

Svezia 2,5

UK 7,9

Tabella 3: Risparmi conseguiti al 2012 dagli Stati Membri

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9

1.2.1.1 STIMA RISPARMI CONSEGUITI AL 2012: CASO A

I risparmi ottenuti al 2012, Final Energy Savings (FES), sono nella maggior parte dei casi elencati

per settore, con indicazione azione per azione del relativo valore conseguito; perciò considerando

l’intero set di interventi attuati dallo Stato è possibile ottenere l’informazione dei risparmi totali

ottenuti, trascurando, come detto precedentemente quelli nel settore trasporti.

Si riporta nella Tabella 4, a titolo di esempio per tutti gli Stati che rientrano in questo caso, i dati

ottenuti all’interno della sezione dedicata ai risparmi nel NEEAP della Francia:

SETTORE INDICATORE RISPARMI D’ENERGIA

2012

Residenziale Indicatore P1 (riscaldamento) 5.801 Mtoe

Residenziale Indicatore P3 ( acqua calda) 0.310 Mtoe

Residenziale Indicatore P4

(elettrodomestici) 0.221 Mtoe

Residenziale Indicatore P5 (illuminazione) 0.249 Mtoe

Residenziale Subtotale 6.581 Mtoe

Terziario indicator P6 (consumi non

elettrici) Non disponibile

Terziario Subtotale Non disponibile

Industria Indicator P14-chimica 0.336 Mtoe

Industria Indicatore P14- legno 0.277 Mtoe

Industria Indicator P14-alimentare 0.328 Mtoe

Industria Indicator P14-tessile 0.009 Mtoe

Industria Indicator P14-mezzi di

trasporto 0.013 Mtoe

Industria Indicator P14-costruzione 0.083 Mtoe

Industria Indicator P14-altre 0.233 Mtoe

Industria Subtotale 1.28

Tutti settori Totale 7.86

Tabella 4: Risparmi conseguiti Francia, Neeap

Anche per l’Irlanda ad esempio, come per la Francia, tutte le informazioni riguardanti i risparmi

sono suddivise per settore d’appartenenza e sono contenute in allegato al Piano d’Azione.

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10

Il calcolo dei risparmi ottenuto dall’Irlanda è stato ricavato come sommatoria delle azioni intraprese

nei vari settori utili all’analisi; nella Tabella 5 riporto il valore complessivo:

Irlanda Final Energy Saving (GWh)

2012-Conseguiti 2093

Tabella 5: Risparmi conseguiti Irlanda, Neeap

Il dato fornito, espresso in GWh necessita di una conversione per poter essere valutato in Mtoe;

perciò viene trasformato innanzitutto in PJ:

(1.3)

e successivamente utilizzando il fattore di conversione tra PJ e Mtoe descritto precedentemente

ottengo:

(1.4)

Seguendo il procedimento appena descritto si calcolano i risparmi conseguiti al 2012 anche per

Austria, Belgio, Croazia, Danimarca, Estonia, Germania, Italia, Lituania, Lettonia, Malta,

Portogallo, Svezia e UK.

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11

1.2.1.2 STIMA RISPARMI CONSEGUITI AL 2012: CASO B

Altre volte, all’interno dei NEEAPs, non è fornito il valore di risparmio ottenuto per settore ma

solamente il valore totale conseguito. In questo caso perciò, il dato può tener conto anche di misure

attuate nel settore trasporti, perciò per correggerlo da eventuali distorsioni è stata introdotta l’ipotesi

che la presenza di azioni di risparmio nel settore trasporti fossero proporzionali alla percentuale di

consumo degli stessi, rispetto al consumo di energia finale al 2012.

Cosi facendo, sono stati eliminati eventuali contributi da settori che non erano utili all’analisi.

Uno Stato rientrante in questa casistica è la Bulgaria, che riporta all’interno della Tabella 5 il valore

di risparmi totali conseguiti al 2012:

Bulgaria FES (GWh)

2012-Conseguiti 5472,1

Tabella 6: Risparmi conseguiti Bulgaria, Neeap

Il dato necessita di conversione, perciò:

(1.5)

(1.6)

Facendo riferimento alla Tabella 2, si ricava la percentuale dei consumi d’energia del settore

trasporti sui consumi globali:

(1.7)

(1.8)

I risparmi conseguiti risultano perciò:

(1.9)

Come per la Bulgaria, anche per l’ottenimento del valore dei risparmi della Spagna il procedimento

è il medesimo, perciò:

facendo riferimento alla Tabella 2, si ricava la percentuale dei consumi d’energia del settore

trasporti sui consumi globali per la Spagna:

(1.10)

Valutando il complemento a uno si ottiene:

(1.11)

e sapendo inoltre che i risparmi totali conseguiti risultano essere:

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12

Spagna FES (Mtoe)

2012-Conseguiti 11,05

Tabella 7: Risparmi conseguiti Spagna, Neeap

otteniamo il valore corretto dei risparmi:

(1.12)

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13

1.2.1.3 STIMA RISPARMI CONSEGUITI AL 2012: CASO C

Altri Stati, invece, non forniscono l’indicazione sulle varie politiche attuate nel 2012 con i relativi

risparmi ma forniscono solo informazioni su misure attuate in anni precedenti al 2012 e stime

preventive su eventuali risparmi futuri. In questo caso, utilizzando i dati forniti dallo Stato

all’interno del NEEAP, sia quelli a consuntivo, in anno precedenti al 2012, sia quelli preventivati in

anni successivi, tramite interpolazione si ottiene l’informazione dei risparmi approssimativamente

ottenuti dallo Stato nell’anno in esame, il 2012. L’ipotesi alla base di questa “correzione” è che lo

Stato abbia ottenuto dei risparmi proporzionali negli anni.

I risparmi conseguiti al 2010 dell’Olanda, ad esempio, risultano essere pari a 17 167 GWh, mentre

la stima dei risparmi al 2016 risulta essere 70 336 GWh; entrambi i valori risultano essere già al

netto del settore trasporti. Considerando quindi un incremento annuo di risparmi conseguiti di

8861,5 GWh tra il 2010 e il 2016, con l’ipotesi di aumento costante anno per anno del livello di

risparmio, si ottiene il valore di risparmi al 2012:

(1.13)

Che corrispondono a:

(1.14)

(1.15)

Si riporta, nel Grafico 2, la rappresentazione grafica del valore di risparmio ottenuto:

Grafico 2: Trend di risparmio Olanda

17167

70336

0

10000

20000

30000

40000

50000

60000

70000

80000

2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017

GW

h

Trend risparmi Olanda

trend

34890

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14

Come per l’Olanda, anche per la Finlandia il procedimento per l’ottenimento del valore di risparmio

riportato nella Tabella 3 è il medesimo.

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15

1.2.2 STIMA RISPARMI ATTESI AL 2020

Seguendo un procedimento simile a quanto descritto nel paragrafo precedente per il calcolo dei

risparmi ottenuti al 2012 dagli Stati Membri, si ricava il totale dei risparmi che i governi si sono

prefissati di ottenere al 2020. Riporto nella Tabella 8 i risultati ottenuti, riservando la descrizione

del procedimento attuato per ottenerli ai paragrafi successivi:

Stati Membri Risparmio atteso

2020[Mtoe]

Austria 4,78

Belgio 7,1

Bulgaria 0,72

Croazia 0,54

Danimarca 4,13

Estonia 0,43

Finlandia 5,1

Francia 18,23

Germania 38

Irlanda 1,96

Italia 10

Lituania 0,74

Lettonia 0,67

Malta 0,05

Olanda 11,5

Portogallo 4,35

Spagna 21,3

Svezia 6,06

UK 17,36

Tabella 8: Risparmi attesi al 2020 dagli Stati Membri

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16

1.2.2.1 STIMA RISPARMI ATTESI AL 2020: CASO A

Nella maggior parte degli Stati l’informazione è stata ottenuta semplicemente andando a reperire il

dato nei NEEAPs, dove, sommando tutte le varie azioni potenziali di risparmio al 2020 e

trascurando il settore trasporti, si ottiene il potenziale di riduzione. Questo stesso procedimento è

stato seguito per l’Austria, Bulgaria, Croazia, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia,Germania,

Irlanda, Italia, Lituania, Lettonia, Malta, Olanda e Spagna.

Considerando, come esempio, le stime della Croazia otteniamo:

Settore Stime dei risparmi al 2020

(PJ)

Stime dei risparmi al 2020

( Mtep)

Residenziale 12,48 0,3

Servizi 5,08 0,12

Industria 5,14 0,12

Totale 22,7 0,54

Tabella 9: Risparmi attesi al 2020, Croazia

Page 31: POLITECNICO DI MILANO...accompany the client through the efficiency process of the technology park, taking upon himself the risk and relieving the client from any organizational effort

17

1.2.2.2 STIMA RISPARMI ATTESI AL 2020: CASO B

In altri casi, invece, per ottenere l’informazione utile ai fini dell’analisi vengono utilizzate anche

altre fonti: i target di consumo finale di energia che gli Stati hanno fornito alla Commissione

Europea (CE), rappresentati nella Tabella 10, e i valori di consumo nello scenario Business As

Usual (BAU), proiettati dagli stessi Stati al 2020.

TARGET di consumo di energia al 2020

Primaria Finale

Mtoe Mtoe PJ

31,5 26,3 1101,13

43,7 32,5 1360,71

15,8 9,16 383,51

9,19 9,24 386,86

17,8 14,8 619,65

6,5 2,8 117,23

35,9 26,7 1117,88

236,3 131,4 5501,46

276,6 194,3 8134,95

13,9 11,7 489,86

158 126 5275,37

6,485 4,28 179,11

5,37 4,47 187,15

0,825 0,49 20,64

60,7 52,2 2185,51

22,5 17,4 728,50

121,6 82,9 3470,86

43,4 30,3 1268,6

177,6 129,9 5438,65

Tabella 10: Consumi target degli Stati Membri al 2020

I target di consumo rappresentano i valori di consumo di energia finale e primaria al 2020 ,che

corrispondono ad una riduzione, rispetto al valore di consumo nello scenario BAU, del proprio

obiettivo nazionale di riduzione dei consumi, secondo quanto imposto dalla Direttiva 2012/27/UE.

Lo scenario BAU, è uno scenario per modelli futuri di attività che presuppone non ci sarà alcun

cambiamento significativo negli atteggiamenti e nelle priorità delle persone, o grandi cambiamenti

nella tecnologia, nell’economia o nella politica, in modo che le circostanze normali possano

continuare invariate.

Utilizzando il dato del consumo di energia al 2020 nello scenario BAU dello Stato e sapendo il

consumo target di energia finale al 2020 è stato possibile valutare i Mtep di risparmio che lo Stato

dovrà ottenere entro al 2020, per rispettare i termini del Pacchetto Clima Energia.

Considerando,ad esempio i dati dell’UK, otteniamo:

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18

(1.16)

(1.17)

Mentre il valore dello scenario BAU è già al netto dalla quota trasporti, il valore target è

onnicomprensivo di tutti i settori, perciò viene depurato dalla quota di consumo attesa del settore

trasporti al 2020, che dall’Action Plan risulta essere 50,1 Mtep. I consumi di energia finali target del

Regno Unito risultano essere:

(1.18)

Facendo perciò la differenza tra i valori di consumo tra lo scenario BAU e i valori target si

ottengono i risparmi attesi di energia del Regno Unito:

(1.19)

In alternativa, avendo a disposizione una delle due informazioni precedenti e l’obiettivo di

riduzione di energia al 2020 che lo Stato si è prefissato, sarebbe stato comunque possibile risalire ai

risparmi, previa depurazione dell’obiettivo di risparmi dal settore trasporti.

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19

1.2.2.3 STIMA RISPARMI ATTESI AL 2020: CASO C

Con riferimento alla scenario BAU perciò, è sufficiente utilizzare il valore di consumo di energia

finale al 2020, e tramite il confronto con il valore di FEC target, si ottengono i risparmi.

L’inconveniente del caso precedente però è che può capitare che l’informazione dei consumi nello

scenario BAU possa non essere scindibile per i vari settori, non rendendo possibile la sottrazione

della quota trasporti ed inoltre, all’interno degli Action Plans può mancare, a volte, la stima dei

consumi dei vari settori nello scenario target, non rendendo anche in questo caso possibile la

depurazione dell’effetto del settore trasporti. Per risolvere questo problema si ipotizza che la

percentuale di consumi nel settore trasporti nell’anno 2020 sia uguale a quella del 2012 sia per lo

scenario BAU che per quello target, cosi facendo si calcolano i valori corretti di FEC al 2020 e di

FEC al 2020 nel BAU ottenendo comunque l’indicazione sui risparmi approssimativamente

conseguiti dallo Stato.

Per chiarire meglio il procedimento si effettua il calcolo per il Belgio:

(1.20)

(1.21)

Facendo riferimento alla Tabella 2 calcolo l’influenza dei consumi dei trasporti sui consumi globali:

(1.22)

I valori di FEC target e di FEC nello scenario BAU nettati dall’effetto trasporti risultano:

(1.23)

(1.24)

Facendo la differenza tra questi valori si ottiene la stima dei risparmi che il Belgio deve ottenere al

2020 per soddisfare i requisiti della normativa:

(1.25)

Anche per quanto concerne la Svezia e il Portogallo il procedimento è il medesimo.

Come ulteriore esempio riporto il procedimento anche della Svezia:

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20

(1.26)

(1.27)

Facendo riferimento alla Tabella 2, calcolo l’influenza dei consumi dei trasporti sui consumi

globali:

(1.28)

I valori di FEC target e di FEC nello scenario BAU nettati dall’effetto trasporti risultano:

(1.29)

(1.30)

Facendo la differenza tra i due valori ottenuti si calcolano i risparmi attesi :

(1.31)

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21

1.3 RISULTATI

Una volta ricavati i due cluster di dati, i risparmi conseguiti al 2012 e quelli attesi al 2020, per

trovare lo stato di avanzamento dei singoli Stati rispetto all’obiettivo di risparmio al 2020, si

rapportano questi due valori ottenendo cosi un’indicazione percentuale del grado di raggiungimento

dell’obiettivo prefissato:

(1.32)

Risparmio

conseguito 2012

Risparmio

atteso 2020

Ob.

raggiunto

Austria 1,48 4,78 31%

Belgio 1,95 7,1 27%

Bulgaria 0,33 0,716 47%

Croazia 0,19 0,54 35%

Danimarca 1 4,13 24%

Estonia 0,12 0,43 28%

Finlandia 1,2 5,1 24%

Francia 7,86 18,23 43%

Germania 26,3 38 69%

Irlanda 0,18 1,96 9%

Italia 2,11 10 21%

Lituania 0,14 0,74 19%

Lettonia 0,18 0,67 27%

Malta 0,01 0,05 25%

Olanda 3 11,5 26%

Portogallo 0,95 4,35 22%

Spagna 7,2 21,3 34%

Svezia 2,5 6,06 41%

UK 7,9 17,36 46%

Tabella 11: Percentuale raggiungimento obiettivo del 2020

I risultati mostrano come, a fronte di un valore medio di quota raggiunta del target calcolata come:

con n=19, (1.33)

la maggior parte dei Paesi oggetto d’analisi si posiziona al di sotto di questa quota. Nella Tabella 12

è riportato il ranking degli Stati in ordine decrescente dallo Stato che detiene una percentuale

maggiore di risparmi conseguiti:

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22

RANKING

1° Germania 69%

2° Bulgaria 47%

3° UK 46%

4° Francia 43%

5° Svezia 41%

6° Croazia 35%

7° Spagna 34%

8° Austria 31%

9° Estonia 28%

10° Belgio 27%

11° Lettonia 27%

12° Olanda 26%

13° Malta 25%

14° Danimarca 24%

15° Finlandia 24%

16° Portogallo 22%

17° Italia 21%

18° Lituania 19%

19° Irlanda 9%

Tabella 12: Ranking degli Stati

Grafico 3: Ranking degli Stati

Solo uno Stato, la Germania, risulta avere una percentuale di risparmi conseguiti superiore al 50 %,

raggiungendo già a fine 2012 quasi il 70 % dell’obiettivo prefissato al 2020, che corrisponde ad un

risparmio di energia a fine 2012 di 26,3 Mtep a fronte di un obiettivo di 38 Mtep al 2020.

L’ultima posizione è occupata dall’Irlanda che detiene il solo 9 % di quota raggiunta del target, che

corrisponde ad un risparmio di energia di 0,18 Mtep a fronte di un obiettivo di 1,96 Mtep.

Ger

man

ia

Bu

lgar

ia

UK

Fran

cia

Svez

ia

Cro

azia

Spag

na

Au

stri

a

Esto

nia

Bel

gio

Lett

on

ia

Ola

nd

a

Mal

ta

Dan

imar

ca

Fin

lan

dia

Po

rto

gallo

Ital

ia

Litu

ania

Irla

nd

a

1° 2° 3° 4° 5° 6° 7° 8° 9° 10° 11° 12° 13° 14° 15° 16° 17° 18° 19°

69%

47% 46% 43% 41% 35% 34% 31% 28% 27% 27% 26% 25% 24% 24% 22% 21% 19%

9%

Ranking

obiettivo raggiunto

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23

Un’importante considerazione può nascere se si prendono in considerazione anche i consumi degli

Stati (Tabella 2). Se si considera il Grafico 1, riguardante i consumi energetici finali al 2012,

possiamo suddividere gli Stati in diversi gruppi in funzione del consumo energetico che essi hanno.

L’analisi sarà rivolta ai due cluster estremi.

I paesi più “energivori”, cioè i principali Paesi che hanno un consumo finale di energia al 2012

superiore alla media di quelli considerati per l’analisi (40,72 Mtep), cioè Spagna, UK, Francia,

Italia e Germania, hanno raggiunto in media una quota del target pari a:

(1.34)

anche se tra questi Paesi l’Italia è l’unica a detenere una quota raggiunta del 20 %, inferiore alla

media europea. Da questa classificazione emerge come i Paesi energivori nella quasi totalità dei

casi abbiano raggiunto una quota del target inferiore al 50 % .

Considerando invece i Paesi meno energivori, con una quota di consumi finali di energia al 2012

molto inferiore alla media europea (40,72 Mtep), cioè Malta, Lettonia, Lituania, Bulgaria e Irlanda,

questi hanno raggiunto in media una quota del target pari a:

(1.35)

inferiore alla media Europea (31,5 %) anche considerando tra essi la Bulgaria che si colloca al

secondo posto del ranking con una quota di target raggiunto pari al 47 %.

E’ riportato di seguito il Grafico 4, che permette di valutare il grado di raggiungimento del target al

2020, confrontando le colonne per ogni Stato.

Grafico 4: confronto consumi attesi e conseguiti

0

5

10

15

20

25

30

35

40

Mte

p/y

FES 2012

FES 2020

Page 38: POLITECNICO DI MILANO...accompany the client through the efficiency process of the technology park, taking upon himself the risk and relieving the client from any organizational effort

24

Di seguito, nel Grafico 5, è riportata un’ulteriore rappresentazione degli Stati, che colloca gli stessi

in funzione dei FEC al 2012, sull’asse delle ordinate, della percentuale dell’obiettivo raggiunto,

sull’asse delle ascisse ed inoltre la dimensione delle bolle, che identificano ogni Stato, sono

proporzionali ai FES al 2020. Uno Stato, quindi, posizionato in alto a destra con un diametro della

bolla elevato, come la Germania, è indice di uno Stato energivoro e con quindi un valore di risparmi

attesi elevato, con una quota raggiunta del target elevata.

Grafico 5: FEC 2012 e % obiettivo raggiunto

Tramite queste rappresentazioni si constata come gli Stati con maggiori potenzialità di risparmio e

con i migliori risultati ottenuti in termini di interventi di efficientamento siano proprio gli Stati

energivori (Germania, Francia, Spagna e UK), ad eccezione dell’Italia, che detiene una percentuale

di raggiungimento del target del solo 21 %. La maggior quantità di energia consumata implica una

più distribuita e capillare rete d’utenza che permette una più facile identificazione degli interventi di

efficientamento a seguito della maggior possibilità di comparazione dei consumi tra utenti simili e

quindi una più facile identificazione degli sprechi. Caso anomalo risulta essere la Bulgaria, che pur

0

50

100

150

200

250

300

0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90%

FEC

20

12

[M

toe

]

% obiettivo raggiunto

austria

Belgio

Bulgaria

Croazia

Danimarca

Estonia

Finlandia

Francia

Germania

Irlanda

Italia

Lituania

Lettonia

Malta

Olanda

Portogallo

Spagna

Svezia

UK

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25

non essendo uno Stato energivoro detiene un’elevata percentuale di raggiungimento del target, 47

%, in seguito ai possibili interventi di ristrutturazione del patrimonio edilizio necessari per garantire

il rispetto delle normative.

Page 40: POLITECNICO DI MILANO...accompany the client through the efficiency process of the technology park, taking upon himself the risk and relieving the client from any organizational effort

26

Capitolo 2

ENERGY SERVICE COMPANY

Il miglioramento del livello di efficienza energetica delle tecnologie installate, è la teoria,

comunemente riconosciuta, che permette un minor costo per il raggiungimento degli accordi

internazionali in materia di abbattimento delle emissioni inquinanti e per la riduzione dei consumi

finali di energia.

Tuttavia, la realizzazione pratica di interventi di efficientamento energetico su larga scala è

un’operazione che richiede un importante sforzo finanziario da parte dell’utente, che spesso tende a

considerare l’operazione come un onere piuttosto che come un’opportunità economica; inoltre sono

richieste competenze specifiche, con la conseguente necessità da parte dell’utente di affidarsi a

tecnici specializzati per la progettazione degli interventi.

Le Energy Service Company, sono nate con lo scopo di ridurre le spese energetiche e di

accompagnare l’utente nel processo di efficientamento del proprio parco tecnologico.

Le ESCo cominciano a svilupparsi durante gli anni 70 negli Stati Uniti in seguito al repentino

incremento del prezzo dell’energia dovuto prima alla crisi petrolifera del 1973 e successivamente

alla rivoluzione iraniana del 1979, le quali crearono le condizioni per un nuovo business: offrire

servizi per il risparmio energetico e ridurre quindi la sempre più cara bolletta energetica degli utenti.

Inizialmente le ESCo sono nate come divisioni specializzate appartenenti alla grandi società

produttrici e fornitrici di energia e da società di consulenza energetica che avevano visto la

possibilità di implementare direttamente le soluzioni tecnologiche ed operative da loro stessi

sviluppate. Con l’aumentare delle prospettive di mercato , si sono poi costituite in vere e proprie

società indipendenti.

Dopo 30 anni di crescente attività negli Stati Uniti, il giovane mercato dei servizi energetici prende

forma anche in Europa, soprattutto grazie al sostegno dell’Unione Europea che, attraverso i vari

programmi di supporto tecnologico e non- tecnologico svolge un ruolo decisivo per la promozione

di questo strumento di risparmio energetico.

Il mercato delle ESCo, quindi, è recente in Europa, incomincia a svilupparsi negli anni 2000

soprattutto per merito delle politiche di risparmio adottate dalla Comunità Europea.

In particolare, nella legislazione italiana la prima chiara definizione di ESCo è contenuta nel

Decreto Legislativo 115/2008 che recepisce la Direttiva 2006/32/CE. Secondo tale definizione una

ESCo è una “ persona fisica o giuridica che fornisce servizi energetici ovvero altre misure di

miglioramento dell’efficienza energetica nelle istallazioni o nei locali dell’utente e, ciò facendo,

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27

accetta un certo margine di rischio finanziario. Il pagamento dei servizi forniti si basa, totalmente o

parzialmente, sul miglioramento dell’efficienza energetica conseguito e sul raggiungimento degli

altri criteri di rendimento stabiliti”.

Questa definizione determina una distinzione sostanziale tra ESCo e ESPCo (Energy Service

Provider Companies). Nello stesso Decreto Legislativo 115/2008 si definisce una ESPCo come “

soggetto fisico o giuridico, ivi incluse le imprese artigiane e le loro forme consortili, che ha come

scopo l’offerta di servizi energetici atti al miglioramento dell’efficienza nell’uso dell’energia”; in

pratica le ESPCo possono essere società di consulenza nel settore energetico, ma non offrono

nessuna garanzia di risultato e non devono affrontare i rischi finanziari degli interventi.

Nel caso generale le ESCo sono società che si pongono come interlocutore unico nei confronti del

cliente, occupandosi di tutte le fasi di realizzazione degli interventi, che comprendono

principalmente la diagnosi energetica ( energy audit), lo studio di fattibilità tecnico-economica degli

impianti, il reperimento delle risorse finanziarie, la progettazione degli impianti e la loro

installazione e gestione.

La caratteristica fondamentale delle società di servizi energetici è quella di basare il proprio

guadagno sul risultato ottenuto in termini di miglioramento di efficienza energetica per conto della

propria clientela utente d’energia, tanto che i moderni contratti di fornitura dei servizi prevedono la

remunerazione dei servizi offerti in funzione del risparmio ottenuto in bolletta.

La peculiarità dell’intervento delle ESCo risiede nel fatto che gli interventi tecnici necessari ad

ottenere i risparmi energetici sono effettuati mediante investimenti sostenuti dalle stesse, totalmente

o con la partecipazione di capitali esterni reperiti da essa e non dal cliente; l’utente d’energia viene

cosi sgravato dell’onere economico dell’investimento, in quanto è la stessa ESCo a finanziare gli

interventi necessari al raggiungimento del proprio obiettivo.

Successivamente le ESCo ripagano l’investimento e il costo dei propri servizi con una quota del

risparmio realizzato, calcolato sulla base di un riferimento (baseline) concordato in fase contrattuale

in base ai dati messi a disposizione del cliente sui consumi passati, perciò la differenza tra la

bolletta energetica pre e post intervento migliorativo spetta alla ESCo in toto o pro-quota fino alla

fine del periodo di pay-back previsto. Cosi facendo , la società avrà un guadagno solo qualora gli

interventi realizzati risultino effettivamente profittevoli; in caso contrario sarà la stessa ESCo a

dover coprire gli extracosti dovuti all’inefficienza degli impianti.

Le ESCo perseguono gli stessi obiettivi dei loro clienti in quanto la loro fonte di guadagno risiede

nel risparmio energetico conseguito e per questo motivo, danno la garanzia di operare nel modo più

efficiente possibile. Essendo società che scommettono i propri capitali sulla possibilità di ottenere

risparmi, sceglieranno le tecnologie più appropriate in una logica di minor costo e maggior

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28

efficienza. Queste caratteristiche, oltre a tutelare il cliente dai rischi finanziari legati all’intervento,

impongono alla ESCo un’attenzione particolare alla realizzazione dell’interventi, dando la garanzia

di operare nella maniera più efficiente possibile.

Allo scadere dei termini contrattuali, l’utente potrà beneficiare totalmente della maggior efficienza

del proprio impianto, ne diventerà proprietario e potrà, quindi, scegliere se mantenere la gestione

affidata alla ESCo, a condizioni da negoziare, o se assumerla in proprio.

L’operazione di miglioramento energetico con il ricorso ad una ESCo si inserisce nel contesto del

Finanziamento Tramite Terzi (FTT), dove nella fattispecie il “terzo” può essere o meno la ESCo,

che peraltro è l’unico responsabile verso l’utente finale e si occupa di tutte le fasi di cui si compone

lo schema di FTT: dalla diagnosi energetica, alla fattibilità tecnico-economica e finanziaria, alla

progettazione, all’installazione e alla manutenzione dell’impianto fino alla copertura finanziaria.

Tutti i rischi, sia finanziari che tecnici, sono a carico della ESCo e questo è una garanzia

fondamentale per l’utente. Se gli interventi effettuati non portano ad un effettivo risparmio, infatti,

sarà la società di servizi a coprire la differenza di costi.

Attraverso lo strumento del FTT e la diffusione delle ESCo, è possibile favorire gli interventi di

razionalizzazione energetica, sostenuti non più da contributi pubblici a fondo perduto o dal credito

tradizionale ma da investimenti attivabili con il capitale privato. Con questo strumento si ovvia alla

riluttanza o all’impossibilità da parte delle PA (Pubbliche Amministrazioni) e degli imprenditori

stessi di finanziare di tasca propria interventi strutturali di una certa consistenza. Bisogna, infatti,

tenere presente che i progetti di risparmio energetico che presuppongono un intervento delle ESCo

richiedono un significativo investimento iniziale e offrono un periodo di pay-back relativamente

lungo, fattori entrambi che disincentivano l’iniziativa privata.

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29

2.1 CAMPIONE D’ANALISI

In capitolo si vuole fornire una panoramica di come sia strutturato il business model delle ESCo

Europee. L’analisi condotta prende in considerazione diversi aspetti legati all’operato di queste

società: le tipologie di contratto offerto, le modalità di finanziamento, il core business, le attività

svolte, i principali progetti svolti e i clienti serviti.

Per condurre questa analisi si considera un campione di 40 ESCo, la maggior parte delle quali

provenienti dai principali Stati Europei; le informazioni ricavate sono state ottenute analizzando i

siti internet delle stesse, i report delle attività da loro prodotti ed un questionario prodotto dalla JRC

( Joint Research Centre o Centro Comune di Ricerca della Comunità Europea, CCR) sulle Esco.

La Joint Research Centre è una direzione generale della Commissione europea: DG-JRC

(Directorate-General Joint Research Centre), che dispone di sette istituti di ricerca dislocati in

cinque Paesi Membri dell'Unione europea ( Belgio, Germania, Italia, Paesi Bassi e Spagna).

Il CCR fornisce un sostegno scientifico e tecnico alla progettazione, allo sviluppo, all’attuazione e

al controllo delle politiche dell’Unione europea. A differenza delle università europee, è

direttamente finanziato dall'UE, allo scopo di garantire l'indipendenza delle attività di ricerca da

interessi privati o dalle singole politiche nazionali, come condizione essenziale per perseguire la sua

missione internazionale.

Il CCR svolge un ruolo di coordinamento e ricerca in numerose reti comunitarie di enti nazionali di

ricerca, università, industria avanzata degli stati membri dell'Unione Europea, oltre ad effettuare un

vasto insieme di ricerche indipendenti che si avvalgono delle competenze dei migliori scienziati

europei che lavorano direttamente nel centro o vi svolgono periodi di ricerca. Nei suoi laboratori si

svolgono complessi studi ed esperimenti per conto delle istituzioni europee. Il CCR collabora con

enti e reti extraeuropee e mondiali nel campo scientifico e della normativa.

Il questionario utilizzato per questa analisi è appunto specifico per le ESCo, ed è composto da tre

sezioni, precedute da una breve parte introduttiva di presentazione della società; le sezioni

riguardano il core business della ESCo, le tipologie di servizi offerti e le modalità contrattuali

proposte.

I questionari coprono solo una parte dell’analisi condotta e sono a disposizione per solo una parte

del campione utilizzato; le rimanenti informazioni, come precedentemente detto, sono state ricavate

tramite il sito aziendale e report pubblicati dalle stesse società riguardanti progetti da loro eseguiti.

Riporto di seguito la Tabella 13, che comprende l’intero campione di ESCo Europee analizzate, in

ordine alfabetico per il nome della società, con associato il sito internet:

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30

N° Stato ESCo Sito Internet Città

1 Spagna Ameresco http://www.ameresco.com Madrid

2 UK Anesco http://www.anesco.co.uk/ Berkshire

3 Turchia ATLASCert

Certification Ltd. http://www.atlascert.com.tr/ Ankara

4 Estonia AU Energiateenus http://energiateenus.ee/ Raasiku

5 UK Bilfinger PPP FM http://www.facilitymanagement.bilfinger.com/en/ Oxforshire

6 UK

Bouygues

Energies &

Services FM (UK)

http://www.bouygues-es.co.uk/ Londra

7 Bulgaria Brunata http://brunata.bg/en/ Sofia

8 Spagna CACTUS2E http://www.cactus2e.com Siviglia

9 UK Chalmor Limited http://www.chalmor.co.uk/ Luton

10 Grecia Clarus Energy

Services Company http://www.clarusesco.com/esco_intro.php Atene

11 Spagna Clece S.A. http://www.clece.es Madrid

12 Grecia

Cofely Hellas S.A.

Energy Services

Company

http://www.cofely-gdfsuez.gr/ Vrilissia

13 Portogallo Cofely Portugal http://www.cofely-gdfsuez.pt/ Lisbona

14 Belgio Cofely Services

NV/SA http://www.cofelyservices-gdfsuez.be/ Bruxelles

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31

15 Spagna Constructora

SANJOSE,S.A http://www.grupo-sanjose.com Madrid

16 Svezia Dalkia http://www.dalkianordic.com/sv/ Stockholm

17 Slovacchia Dalkia a.s. http://www.dalkia.sk/en/ Bratislava

18 Bulgaria Dalkia

BULGARIA http://www.dalkia.bg/bg/ Sofia

19 Spagna

Dalkia ENERGÍA

Y SERVICIOS

S.A

http://www.veolia.es Madrid

20 Francia Dalkia France http://www.dalkia.fr/fr/ Parigi

21 Germania Dalkia GmBH www.dalkia.de Amburgo

22 Francia Delta Dore SA www.deltadore.com Combourg

23 Bulgaria Ecotherm www.erato.bg Haskovo

24 Bulgaria Ehemoha www.enemona.bg Sofia

25 Germania EnBW https://www.enbw.com/index.html Karlsruhe

26 Svezia Eneas Energy http://eneasenergy.se/ Drammen

27 Turchia

Eskon Energy

Efficiency

Consultancy Co.

http://www.eskonevd.com/ Karsiyaka

28 Germania GFR http://www.gfr.de/en.html Verl

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32

29 Ungheria

GREP Green

Public Lighting

Zrt.

http://www.grepzrt.eu/ Budapest

30 Francia Hager controls

SAS www.hagergroup.net

Saverne

Cedex

31 Svezia Honeywell www.honeywell.se Stoccolma

32 Germania

Imtech

Deutschland

GmbH

http://www.imtech.de Amburgo

33 Germania

e Austria Johnson Controls http://www.johnsoncontrols.com/ Berlino

34 Svezia Johnson Controls http://www.johnsoncontrols.se/

Colombes

Cedex

35 UK MITIE Asset

Management http://www.mitie.com/ Surrey

36 Lettonia Renesco SIA http://renesco.lv/index.php?lang=en Riga

37 Francia Schneider Electric

Buildings http://www.schneider-electric.com/

Rueil

Malmaison

38 Svizzera

Services

industriels de

Genève (SIG)

http://www.sig-ge.ch/particuliers/home Le Lignon

39 Germania Siemens AG www.siemens.com Monaco

40 Germania SPIE Energy

Solutions GmbH www.spie-energysolutions.de Dusseldorf

Tabella 13: Elenco alfabetico campione ESCo

Per offrire una panoramica più semplice riguardante gli Stati e le ESCo utilizzate come campione

d’analisi, viene riportata anche la Tabella 14 e il Grafico 6, in cui viene esplicitato il numero di

società considerate per ogni Stato:

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33

STATO N° ESCo

Belgio 1

Bulgaria 4

Estonia 1

Francia 4

Germania 7

Grecia 2

Lettonia 1

Portogallo 1

Slovacchia 1

Spagna 5

Svezia 4

Svizzera 1

Turchia 2

UK 5

Ungheria 1

Tabella 14: n° ESCo per Stato

Grafico 6: n° ESCo per Stato

Il questionario utilizzato JRC, come accennato precedentemente, non è disponibile per tutte le

società campione che sono state considerate, ma solo per alcune :

Belgio 2%

Bulgaria 10%

Estonia 2%

Francia 10%

Germania 17%

Grecia 5% Lettonia

2% Portogallo

2%

Slovacchia 3%

Spagna 13%

Svezia 10%

Svizzera 3%

Turchia 5%

UK 13%

Ungheria 3%

Campione d'analisi

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34

ESCo con a disposizione le risposte ai questionari della JRC

Ameresco

ATLASCert Certification Ltd

AU Energiateenus

CACTUS2E

Chalmor Limited

Clarus Energy Services Company

Clece S.A.

Cofely Hellas S.A. Energy Services Company

Cofely Portugal

Cofely Services NV/SA

Constructora SANJOSE,S.A

Dalkia a.s.

Dalkia BULGARIA

Dalkia ENERGÍA Y SERVICIOS S.A

Dalkia France

Dalkia GmBH

Eskon Energy Efficiency Consultancy Co.

GREP Green Public Lighting Zrt.

Johnson Controls

MITIE Asset Management

Renesco SIA

Services industriels de Genève (SIG)

Tabella 15: ESCo con questionari JRC

Per completezza, è riportato in allegato il questionario della JRC 7 per mostrare la struttura del

documento.

7 Allegato 4: questionario JRC

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35

2.2 METODOLOGIA

L’analisi del campione di ESCo considerato, è suddivisa in diversi sottocapitoli che considerano

aspetti differenti del business model; partendo dai contratti, passando poi per le modalità di

finanziamento, il core business delle società, le attività da loro svolte, i progetti più frequenti e i

principali clienti serviti è stato creato un database nella quale sono state inserite le varie

informazioni ricavate.

2.2.1 ELEMENTI DEL BUSINESS MODEL: CONTRATTI

Il ricorso ad una ESCo garantisce al beneficiario dell’intervento una serie di vantaggi rispetto

all’esecuzione di lavori in proprio, principalmente:

1. L’assenza di rischi tecnici legati alle prestazioni dell’impianto

2. Una riduzione dei rischi finanziari legati all’intervento

3. La possibilità di realizzare interventi di efficientamento anche in assenza di risorse

finanziarie, o in caso di difficoltà a reperire i fondi

4. La possibilità di focalizzare l’impegno dell’azienda sul proprio core business

5. La garanzia di avere un impianto che lavori sempre in condizioni ottimali, dato che il

profitto della ESCo è legato alle prestazioni del sistema

Tra la ESCo e il cliente deve però essere garantito un rapporto trasparente, perciò è necessario

creare un sistema contrattuale complesso, con la presenza di capitolati il più possibile dettagliati.

Ciò rende le operazioni di definizione e stipula del contratto particolarmente delicate da gestire da

parte dei soggetti coinvolti. Quando si redige un contratto occorre che il progetto di risparmio

energetico sia completamente definito in ogni parte con il massimo grado di dettaglio. La riuscita

dell’intervento ed il funzionamento di tutti i meccanismi del contratto dipende prettamente dalla

validità del progetto e conseguentemente dal riscontro che trovano nella realtà le previsioni su cui

esso si basa.

All’interno del contratto dovranno essere specificate una serie di clausole volte a garantire sia

l’assunzione di responsabilità da parte della ESCo, per quanto concerne l’implementazione di tutti

gli interventi e le azioni necessarie alla realizzazione ed alla gestione dell’impianto, e sia per il

cliente, che da parte sua è chiamato ad osservare delle norme di comportamento determinate in fase

precontrattuale.

Le tipologie di servizi contrattuali che sono state prese in considerazione nell’analisi sono:

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36

Project Financing: il Project Financing (PF) nasce nei paesi anglosassoni come tecnica

finanziaria innovativa volta a rendere possibile il finanziamento di iniziative economiche

sulla base della valenza tecnico-economica del progetto stesso piuttosto che sulla capacità

autonoma di indebitamento dei soggetti promotori dell'iniziativa. Il progetto viene valutato

dai finanziatori principalmente per la sua capacità di generare flussi di cassa, che

costituiscono la garanzia primaria per il rimborso del debito e per la remunerazione del

capitale di rischio, attraverso un'opportuna contrattualizzazione delle obbligazioni delle parti

che intervengono nell'operazione. La fase di gestione dell'opera costituisce elemento di

primaria importanza, in quanto soltanto una gestione efficiente e qualitativamente elevata

consente di generare i flussi di cassa necessari a rimborsare il debito e remunerare le parti.

L'utilizzo del PF comporta alcune specifiche implicazioni dal punto di vista organizzativo e

contrattuale. Il finanziamento, infatti, non è diretto ad un'impresa pre-esistente bensì va a

beneficio di una società di nuova costituzione ("società di progetto" o anche "SPV"-Special

Purpose Vehicle) la cui esclusiva finalità è la realizzazione e la gestione del progetto stesso.

La società di progetto è un'entità giuridicamente distinta da quella del/i promotore/i del

progetto, con la conseguente separazione dei flussi generati dal progetto da quelli relativi

alle altre attività del promotore. Il duplice risultato é che, in caso di fallimento del progetto,

il finanziatore non potrà rivalersi su beni del promotore diversi da quelli di proprietà della

società di progetto e, simmetricamente, in caso di fallimento del promotore la società di

progetto continuerà ad esistere perseguendo le proprie finalità. Inoltre, la costituzione di una

SPV consente agli enti finanziatori l’applicazione di formule di controllo molto stringenti e

l’imposizione di vincoli contrattuali e societari necessari alla strutturazione di un’operazione

di PF.

Delivery contracting: il Delivery Contracting (DC), o Supply contracting (SC) o Energy

supply contracting (ESC), è focalizzato sulla fornitura di un set di servizi energetici (come il

riscaldamento, illuminazione, forza motrice) principalmente dando in outsourcing la

fornitura di energia (Energy supply). Chauffage, uno dei contratti più comuni in Europa, è

una forma di DC. In un accordo chauffage, la ESCo si assume l’impegno di pagare i costi di

gestione del servizio che intende garantire, in particolare le bollette energetiche e gli oneri

relativi all’approvvigionamento del combustibile, fornendo la garanzia del servizio offerto.

A sua volta il cliente, paga alla compagnia una rata pari ad una percentuale dei costi di

gestione affrontati prima della collaborazione della ESCo ( ad esempio il 90%). In questo

modo il cliente beneficia subito dei vantaggi legati all’intervento della ESCo e essa è

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37

incentivata a ridurre al minimo i consumi energetici, in quanto, la rata che le è corrisposta è

prestabilita, mentre i costi che deve sostenere dipendono dalle performance dell’impianto.

BOOT: il modello BOOT ( Building-Own-Operate-Transfer), comporta che la ESCo si

occupi delle fasi di progettazione, costruzione, finanziamento e gestione delle attrezzature

che sono di suo possesso per un definito periodo di tempo e successivamente trasferisca la

proprietà al cliente. Il cliente è di solito un’impresa speciale costituita per uno specifico

progetto o missione. Questo modello è simile ad una impresa creata con un determinato

scopo per un particolare progetto. I clienti stipulano contratti di fornitura a lungo termine

con l’operatore BOOT e pagano, di conseguenza, il servizio che viene erogato loro. Il costo

del servizio comprende il recupero del capitale e dei costi operativi e il profitto del progetto.

Guarantee of performance: una ESCO deve essere in grado di proporre ed attuare una

ampia gamma di soluzioni energetiche, per rispondere in modo completamente esaustivo

alle particolari richieste dei vari committenti che ad essa si rivolgono. La sua competenza

viene messa al servizio del cliente, garantendogli, come da contratto, il risultato richiesto,

ossia quello che viene chiamato un livello di prestazioni predefinito (in genere viene

assicurato o un risparmio energetico o un risparmio economico rispetto alla situazione

preesistente). Infatti ciò che caratterizza una ESCO, e la differenzia da una semplice società

di consulenza risiede proprio in questo, ossia che il prezzo del suo operato dipende dal

risultato ottenuto.

Shared savings (SS): in questa prima tipologia di energy performance contracting, la ESCO

anticipa i costi di investimento o tramite fondi propri o tramite un finanziatore terzo. I

risparmi mensili sono suddivisi fra la ESCO e l’utente sulla base del tipo di intervento e del

tempo di ritorno dell’investimento. Stipulando tale contratto quindi l’utente si fa carico di

pagare alla ESCo una quota dei risparmi energetici annui, in genere un 70-90%. Le

prestazioni del servizio reso sono stabilite contrattualmente e la ESCO è responsabile degli

impianti e ne mantiene proprietà e gestione fino alla conclusione del contratto. In tale

quadro è la ESCO ad assumere i rischi tecnici e finanziari dell’intervento, e per questo è

portata a far funzionare l’impianto alla massima efficienza. Un contratto di tale tipo è

preferito dai soggetti con carenza di fondi e si addice alle grandi ESCO, con importanti

fondi monetari, che ricorrendo a finanziamento tramite soggetti terzi, riducono il loro rischio

finanziario, mentre ostacolo le piccole compagnie impossibilitate a contrarre grandi debiti.

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38

Un tipo particolare di contratti shared savings è quello first out, in cui tutto il risparmio

conseguito viene girato alla ESCO allo scopo di ridurre al massimo la durata del contratto.

Guaranteed savings (GS): in questa seconda tipologia di Energy performance contracting,

l’intervento viene realizzato attraverso il finanziamento, che può presentarsi sottoforma di

prestito o sottoforma di leasing, del cliente da parte di un soggetto terzo. La ESCO si fa

garante delle prestazioni minime dell’impianto e l’utente si assicura così un flusso di cassa

non negativo. Alla ESCO spetterà un compenso, in genere sottoforma di rate mensili,

pattuito in fase contrattuale in base ai requisiti tecnici raggiunti. In caso che il rendimento

prospettato dalla ESCO non sia raggiunto sarà la stessa ESCO a dovere pagare la differenza.

La ESCO da parte sua non si assume alcun rischio finanziario di investimento. Rispetto alla

tipologia contrattuale precedente, questa presenta uno svantaggio evidente per l’utente: la

ESCO non è interessata a far funzionare l’impianto alla massima efficienza, in quanto le

basta assicurare la prestazione minima garantita per ottenere la rata concordata, a meno che

il contratto non sia scritto con accortezza dal cliente. Questo contratto è del resto più

semplice da attuare e può essere esteso ad interventi di minore dimensione. Tale tipo di

contratto si addice nel lungo termine alla crescita delle piccole compagnie, che non

indebitandosi, non corrono alcun rischio finanziario, ma presuppone una certa maturità del

mercato delle ESCO e dei rapporti fra queste e gli istituti di credito per attivare i potenziali

vantaggi in termini di credito agevolato per il cliente.

Insurance coverage: è una condizione di copertura assicurativa, una polizza assicurativa

contro eventi che possono comportare sanzioni pecuniarie per la ESCo.

Di seguito, nella Tabella 16, vengono riportati i servizi contrattuali offerti dalle varie ESCo.

Nella Tabella, e in quelle che seguiranno, il valore 1 si riferisce alla presenza del servizio offerto.

N° ESCo PF Delivery

contracting BOOT

Guarantee

of

performance

Shared

savings

(EPC)

Guaranteed

savings

(EPC)

Insurance

coverage

1 AMERESCO 1 1 1 1 0 1 0

2 Anesco 1 0 1 1 1 1 0

3 ATLASCert

Certification Ltd. 0 0 0 0 0 1 0

4 AU Energiateenus 0 0 0 1 1 1 0

5 Bilfinger PPP FM 1 1 0 1 0 0 0

6 Bouygues Energies

& Services FM (UK) 1 1 0 1 1 1 0

7 Brunata 0 0 1 1 0 0 0

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39

8 CACTUS2E 1 0 0 1 1 1 1

9 Chalmor Limited 1 1 0 1 1 1 0

10 Clarus Energy

Services Company 1 0 0 1 1 0 1

11 CLECE S.A. 1 0 1 1 1 1 0

12

COFELY Hellas

S.A. Energy

Services Company

1 1 1 1 1 1 1

13 Cofely Portugal 0 1 1 1 1 1 0

14 COFELY Services

NV/SA 0 0 1 1 1 1 0

15 CONSTRUCTORA

SANJOSE,S.A 1 1 1 1 1 1 0

16 Dalkia 1 1 0 1 1 1 0

17 Dalkia a.s. 1 1 1 1 1 1 1

18 DALKIA

BULGARIA 1 1 1 1 1 1 0

19

DALKIA

ENERGÍA Y

SERVICIOS S.A

1 0 0 1 1 1 1

20 DALKIA France 1 1 1 1 1 1 0

21 DALKIA GmBH 1 1 1 1 1 1 0

22 Delta Dore SA 1 0 1 1 1 1 0

23 Ecotherm 0 0 1 1 0 0 0

24 Ehemoha 0 0 0 1 1 1 0

25 EnBW 1 1 1 1 1 1 0

26 Eneas Energy 0 0 0 1 0 1 0

27

Eskon Energy

Efficiency

Consultancy Co.

0 0 0 1 0 0 0

28 GFR - 1 0 0 1 1 1 0

29 GREP Green Public

Lighting Zrt. 1 1 1 1 0 1 0

30 HAGER

CONTROLS SAS 0 0 1 0 0 0 0

31 Honeywell 1 1 1 1 1 1 0

32 Imtech Deutschland

GmbH 1 0 1 1 0 1 0

33 Johnson Controls 1 1 1 1 1 1 1

34 Johnson Controls 1 1 1 1 1 1 1

35 MITIE Asset

Management 1 1 1 1 1 1 1

36 RENESCO SIA 1 1 1 1 1 1 0

37 Schneider Electric

Buildings 1 1 1 1 1 1 0

38 Services industriels

de Genève (SIG) 1 0 0 1 1 1 0

39 Siemens AG 1 0 0 1 1 1 0

40 SPIE Energy

Solutions GmbH 0 1 0 1 1 1 0

Tabella 16: Tipologia di contratto ESCo

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40

2.2.2 ELEMENTI DEL BUSINESS MODEL: MODALITA’ DI

FINANZIAMENTO

Per quanto riguarda le modalità di finanziamento, gli strumenti che le ESCo e i beneficiari degli

interventi hanno a disposizione e che sono stati analizzati sono FTT, equity della ESCo, equity del

cliente e PF.

FTT: la Direttiva sui servizi energetici (2006/32/CE) definisce il finanziamento tramite

terzi come “un accordo contrattuale che comprende un terzo, oltre al fornitore di energia e

al beneficiario della misura di miglioramento dell’efficienza energetica, che fornisce i

capitali per tale misura e addebita al beneficiario un canone pari a una parte del risparmio

energetico conseguito avvalendosi della misura stessa. Il terzo può essere o no una ESCO”.

Il finanziamento tramite terzi (FTT o TPF,third part financing) perciò, è uno strumento

finanziario che prevede la partecipazione di un soggetto terzo che fornisce le finanze

necessarie per la realizzazione del progetto prefissato, purché esso sia caratterizzato da un

rischio contenuto e da un flusso di cassa sostanzialmente stabile, originato dai risparmi

energetici conseguiti. La ESCo è finanziata o da risorse proprie o da istituti di credito

esterni, in base alle necessità del progetto in questione. Questo permette al soggetto che

fornisce i fondi di ripagarsi dei costi di installazione e gestione dell’impianto sostenuti in un

tempo ragionevole. I soggetti principali presenti in un’operazione di FTT sono:

1. ESCO: promuove e sviluppa un intervento di razionalizzazione energetica

presso un utente che ad essa si rivolge

2. UTENTE: cliente della ESCo, nei cui impianti viene realizzato il progetto

3. ISTITUZIONI FINANZIARIE: forniscono il capitale necessario alla

realizzazione dell’intervento pianificato.

All’interno del progetto possono inoltre essere compresi FORNITORI, cioè aziende

fornitrici di macchine e/o servizi energetici e GESTORI, solo nel caso in cui la ESCo decida

di esternalizzare le attività di conduzione tecnica degli impianti, quelle gestionali, o

entrambe, sulla base di scelte di convenienza economica.

In base agli accordi che vengono presi in una operazione di FTT, non considerando il caso

in cui la ESCo stessa utilizzi capitale proprio perché questo è analizzato a se stante nel

seguito,si possono distinguere due impostazioni, che danno vita alle due tipologie di EPC

(GS o SS):

1 La ESCo è il soggetto finanziato dalle banche. In questo caso, lo schema

contrattuale è lo Shared Saving: il cliente stipula un unico contratto con la

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41

ESCo, mentre quest’ultima firma un accordo anche con l’istituto di credito.

L’asset compare esclusivamente nel contratto della ESCo, che, in tal modo, si

assume in esclusiva il rischio finanziario e quello tecnico dell’intervento.

Questo schema si adatta meglio a progetti con tempi di rientro limitati e a

società piuttosto solide dal punto di vista finanziario. Infatti, ESCo con

elevata capitalizzazione valutano il capitale proprio ad un costo superiore

rispetto al tasso d’interesse offerto dalle banche. Le garanzie offerte alla

banca derivano in buona parte dai flussi di cassa attesi.

2 L’utente è direttamente il soggetto finanziato. Le società con una capacità

finanziaria limitata non possono fornire le necessarie garanzie all’istituto di

credito per ottenere prestiti di elevata entità, perciò il cliente è il soggetto

mutuatario che si addossa il rischio finanziario dell’intervento mentre quello

tecnico è comunque assunto dalla ESCo. In questo caso l’asset è fin da subito

di proprietà del cliente perciò questo schema risulta essere adatto per il

finanziamento di progetti con un payback time piuttosto elevato e realizzati

da ESCo di piccole dimensioni. Le garanzie richieste al mutuatario da parte

dell’istituto di credito devono, in media, coprire il 55 % del valore totale del

finanziamento, con un range che varia tra il 30 % e l’80 % in funzione della

credibilità del debitore, più che dalla valutazione del progetto

Figura 1: schema funzionamento FTT

Nella Figura 2, è riportata la situazione generale che si verifica con il FTT in termini non di

relazioni tra le parti ma di benefici che esso genera: tramite un FTT verrà intrapreso dalla

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42

ESCo un intervento di miglioramento che ridurrà il consumo d’energia ed il risparmio

ottenuto, rispetto alla bolletta energetica storica, sarà condiviso tra utente ed ESCo in

funzione del tipo di contratto intrapreso; quindi la quota di suddivisione e il corrispettivo che

il cliente dovrà pagare alla ESCo cambierà in base alla decisione di intraprendere un

contratto guaranteed saving o shered saving.

La condivisione dei risparmi avverrà fino alla durata contrattuale dopodiché tutti i risparmi

saranno a disposizione dell’utente.

Figura 2: Benefici del FTT

Le possibilità di finanziamento da parte di soggetti terzi che si possono ottenere sono i

prestiti ordinari, se concessi sulla capacità di credito della società, quindi sulla sua

solvibilità ricavabile dalla documentazione contabile, come prestiti a scadenza ,scoperti

bancari o mutui ipotecari; oppure i prestiti agevolati se concessi per finanziare dei progetti

con limitate risorse, cioè i prestiti garantiti dall’attivo del progetto stesso e dai flussi di

cassa, come il mutuo chirografario. I prestiti agevolati vengono utilizzati dalle banche per

finanziare progetti che riguardano l’efficienza energetica e le fonti rinnovabili, dove il costo

d’installazione di una particolare tecnologia è ripagato con rate d’importo correlate al

risparmio ottenuto e/o ad un’incentivazione statale. Altra forma di finanziamento è il

leasing. Con il contratto di leasing un soggetto (locatore) concede ad un altro (utilizzatore) il

diritto di utilizzare un determinato bene a fronte del un pagamento di un canone periodico.

Alla scadenza del contratto è prevista, per l’utilizzatore, la facoltà di acquistare il bene

stesso, tramite l’esercizio dell’opzione d’acquisto(riscatto), con il pagamento di un prezzo

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43

(prezzo di riscatto). Il leasing previene il ricorso ai prestiti bancari ed è concesso

all’utilizzatore dai fornitori di tecnologie oppure da compagnie specializzate di leasing, che

possono essere a volte sussidiarie di banche.

Altre forme di FTT ottenibili sono il PF e, nel caso si consideri come “terzo” la ESCo stessa,

l’equity della società; entrambe le modalità sono state considerate a se stanti.

EQUITY DELLA ESCo: il capitale di rischio, o equity, è il capitale degli azionisti

immesso a fronte di una quota di partecipazione nella società, più eventualmente gli utili

non distribuiti della stessa, e per questo si identifica anche col nome di mezzi propri di

un’azienda. Esso è ciò che rimane nella redazione del bilancio aziendale dopo la deduzione

delle passività dal totale delle attività (assets).

Tale capitale è definito di rischio perché finanzia il rischio imprenditoriale, ossia è restituito

agli azionisti, sottoforma di dividendi, solo quando si creano degli utili in seguito

all'investimento intrapreso oppure quando la società è messa in liquidazione. Inoltre è un

finanziamento a titolo non oneroso perché ai finanziatori interni non si riconoscono gli

interessi che normalmente si pagano agli istituti di credito.

A differenza del capitale proveniente da enti finanziari esterni, il capitale di rischio è

impiegato per il finanziamento di progetti di dimensione limitata, principalmente perché il

capitale di questo tipo è solitamente disponibile in ammontare limitato.

I profitti attesi dall‘impiego di tale capitale sono di solito superiori a quelli prospettati dal

capitale di credito perché generalmente il rischio associato all’impiego di capitale proprio è

maggiore.

I vantaggi direttamente all’equity per finanziare un progetto energetico innovativo e di uso

razionale dell’energia sono la disponibilità immediata dei fondi, il totale controllo della

gestione e l’assenza di costi esterni.

Accanto ai punti di forza si stagliano anche alcuni punti deboli, il più importante dei quali è

sicuramente quello di ridurre il capitale operativo della azienda.

Il capitale di rischio, qualora si possegga a sufficienza, è uno degli strumenti finanziari

fondamentali per le società di servizi energetici. La direttiva europea 2006/32/CE, richiede

infatti per una ESCO l’offerta di servizi energetici integrati con garanzia dei risultati e con

assunzione di almeno una parte del rischio finanziario dell’investimento. Quindi una società

di servizi energetici dovrà prendere parte attiva al rischio finanziario dei progetti in cui

risulta coinvolta anche utilizzando, dove possibile, parte del proprio capitale interno.

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44

EQUITY DEL CLIENTE: nel caso in cui il cliente avesse disponibilità finanziarie

potrebbe utilizzare direttamente i suoi fondi senza ricorrere ad istituti di credito. Questa

soluzione è tipica nei contratti EPC risparmi garantiti, in cui il rischio finanziario rimane in

capo al cliente mentre la ESCo da la garanzia delle performance.

PROJECT FINANCING: il PF, come accennato precedentemente, è una complessa

operazione di finanziamento a lungo termine, che consiste nell'utilizzo di una società neo

costituita, la SPV o SPC ( Special Purpose Company), al fine di mantenere separate le

attività (assets) del progetto da quelle dei soggetti proponenti l'iniziativa d'investimento (i

promotori).

La SPC viene sostenuta sia da capitale equity, fornito (non necessariamente per intero) dai

promotori, sia da capitale di debito, ottenuto dalla partecipazione di un pool di banche. In

questo modo si ha un controllo più stretto sull'andamento del progetto. È, inoltre, un modo

per proteggere gli interessi dei soci promotori, i quali sono così "schermati" dall'eventuale

fallimento del progetto stesso.

Di seguito, nella Tabella 17, vengono riportate le modalità di finanziamento delle società.

N° ESCo FTT

Equity

cliente

Equity

ESCo

Project

Financing

1 AMERESCO 1 0 0 1

2 Anesco 1 0 1 1

3 ATLASCert

Certification Ltd. 1 0 0 0

4 AU Energiateenus 1 0 0 0

5 Bilfinger PPP FM 0 1 0 1

6 Bouygues Energies &

Services FM (UK) 1 0 0 1

7 Brunata 0 1 0 0

8 CACTUS2E 1 0 1 1

9 Chalmor Limited 1 0 0 1

10 Clarus Energy

Services Company 1 0 1 1

11 CLECE S.A. 1 0 0 1

12

COFELY Hellas S.A.

Energy Services

Company

1 0 0 1

13 Cofely Portugal 1 0 1 0

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45

14 COFELY Services

NV/SA 1 0 0 0

15 CONSTRUCTORA

SANJOSE,S.A 1 0 0 1

16 Dalkia 1 0 0 1

17 Dalkia a.s. 1 0 0 1

18 DALKIA

BULGARIA 1 0 0 1

19 DALKIA ENERGÍA

Y SERVICIOS S.A 1 0 0 1

20 DALKIA France 1 0 0 1

21 DALKIA GmBH 1 0 0 1

22 Delta Dore SA 1 0 0 1

23 Ecotherm 0 1 0 0

24 Ehemoha 1 0 0 0

25 EnBW 1 0 0 1

26 Eneas Energy 1 0 0 0

27

Eskon Energy

Efficiency

Consultancy Co.

1 0 0 0

28 GFR 1 0 1 1

29 GREP Green Public

Lighting Zrt. 0 0 1 1

30 HAGER

CONTROLS SAS 0 1 0 0

31 Honeywell 1 0 0 1

32 Imtech Deutschland

GmbH 1 0 0 1

33 Johnson Controls 1 0 1 1

34 Johnson Controls 1 0 1 1

35 MITIE Asset

Management 1 0 1 1

36 RENESCO SIA 1 0 1 1

37 Schneider Electric

Buildings 1 0 0 1

38 Services industriels

de Genève (SIG) 1 0 0 1

39 Siemens AG 1 0 1 1

40 SPIE Energy

Solutions GmbH 1 0 0 0

Tabella 17: Tipologia di finanziamento ESCo

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46

2.2.3 ELEMENTI DEL BUSINESS MODEL: CORE BUSINESS

Questo sottocapitolo tratta i core business delle società operanti come Esco in Europa.Possono

distinguersi società aventi come core business:

ENERGY EFFICIENCY: nel caso in cui la società di servizi energetici opera con il

principale obiettivo di fornire interventi di efficienza energetica.

FACILITY MANAGEMENT AND OPERATION COMPANY: il Facility Management, è

il processo di progettazione, implementazione e controllo attraverso il quale le facility ( cioè

gli edifici e i servizi volti a supportare e facilitare l’attività aziendale) sono individuate,

reperite ed erogate allo scopo di fornire e mantenere quei livelli di servizio in grado di

soddisfare le esigenze aziendali, creando, con una spesa il più possibile contenuta, un

ambiente di lavoro di qualità. L’approccio è quindi quello di aumentare l’efficacia

dell’organizzazione e renderla capace di adattarsi con facilità e rapidità ai cambiamenti del

mercato tramite la progettazione, pianificazione ed erogazione di servizi a supporto

all’attività principale dell’azienda. La ESCo, avendo come core business il Facility

Management offre servizi di supporto logistico e organizzativo, rivolti all’utilizzatore

dell’immobile e finalizzati all’ottimizzazione della gestione delle attività svolte nell’ambito

dell’immobile stesso.

EQUIPMENT MANUFACTURE/SUPPLIER: in questo caso la ESCo si occuperà

principalmente della fornitura di attrezzature e delle tecnologie a sostegno degli interventi

che il cliente dovrà sostenere per attuare il suo intervento di efficienza.

ENERGY UTILITY/SUPPLIER:in questo caso, le società sono utility o imprese produttrici

di energia che diversificando le attività sono entrate anche nel sottore dei servizi energetici.

MANUFACTURER OF BUILDING AUTOMATION AND CONTROLSYSTEM: in

questo caso la ESCo si occupa principalmente della costruzione di apparecchiature di

building automation e di sistemi di controllo necessari per una gestione integrata e ottimale

delle soluzioni impiantistiche installate.

CONSULTING/ENGINEERING FIRM: la società di servizi energetici, in questo caso, è

prevalentemente presente nella fasi a monte del processo delle attività fornendo supporto

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47

nelle fasi di diagnostica, definizione del contratto e valutazione del progetto. La società, in

questo caso, può anche operare come facilitatore di EPC; cioè qual soggetto che

accompagna il cliente del contratto in tutte le fasi del progetto: dalla ricerca della società che

attua l’intervento, alla verifica ed il monitoraggio dei risparmi.

POWER GENERATION WITH RENEWABLE SOURCES, DISTRIBUTED

GENERATION AND COGENERATION: le ESCo che hanno come core business la

generazione di potenza da fonti rinnovabili, da un punto di vista generale possono dunque

proporre progetti che integrano interventi di efficienza energetica e impianti a fonti

rinnovabili. I principali progetti proposti sono impianti a biomassa per produzione di calore,

pannelli solari, calore geotermico a bassa entalpia e impianti cogenerativi. Per generazione

distribuita, invece, si intende quel sistema che permette la diversificazione dei vettori

energetici e uno sfruttamento delle risorse ad energia rinnovabile che per la loro scarsa

intensità non possono essere convenientemente impiegate in sistemi di taglia comparabile

con quella dei sistemi alimentati ad energia fossile, ma che per la loro presenza capillare sul

territorio possono essere vantaggiosamente impiegate. Per questi motivi gli sforzi economici

e scientifici si stanno indirizzando verso la creazione di infrastrutture adeguate e la

realizzazione di punti d’interscambio e delle micro reti di trasmissione, la messa a punto di

modelli di simulazione utili alla progettazione e alla valutazione dei sistemi di generazione

distribuita e il miglioramento delle prestazioni energetico ambientali dei componenti utili

alla conversione energetica.

Di seguito, nella Tabella 18, vengono riportati i core business delle società.

N° ESCo EE

Facility

mngt and

operation

company

Equip.

Manuf.

/supplier

Energy

utility

/supplier

Manuf. of

building

automation

and

control

Systems

Consulting/

engineering

firm

Power

gen.,

distr.

gen. ,

cog.

1 AMERESCO 1 0 0 0 0 0 1

2 Anesco 1 1 1 0 0 0 1

3 ATLASCert

Certification Ltd. 1 0 0 0 0 1 0

4 AU Energiateenus 1 0 0 0 0 1 0

5 Bilfinger PPP FM 0 1 0 0 0 0 0

Page 62: POLITECNICO DI MILANO...accompany the client through the efficiency process of the technology park, taking upon himself the risk and relieving the client from any organizational effort

48

6

Bouygues Energies

& Services FM

(UK)

1 1 0 0 0 1 0

7 Brunata 0 0 0 0 1 1 0

8 CACTUS2E 1 0 0 0 0 0 0

9 Chalmor Limited 1 0 1 0 1 0 0

10 Clarus Energy

Services Company 1 0 0 0 0 0 0

11 CLECE S.A. 0 1 0 0 0 0 0

12

COFELY Hellas

S.A. Energy

Services Company

1 1 0 0 0 0 0

13 Cofely Portugal 0 1 0 1 0 0 0

14 COFELY Services

NV/SA 0 1 0 0 0 0 0

15 CONSTRUCTORA

SANJOSE,S.A 0 1 0 1 0 1 1

16 Dalkia 1 1 0 0 0 0 1

17 Dalkia a.s. 0 1 0 1 0 0 0

18 DALKIA

BULGARIA 0 1 0 0 0 0 0

19

DALKIA

ENERGÍA Y

SERVICIOS S.A

0 1 0 1 0 1 0

20 DALKIA France 0 1 0 0 0 0 0

21 DALKIA GmBH 0 1 0 0 0 0 0

22 Delta Dore SA 1 0 0 0 1 0 0

23 Ecotherm 1 0 1 0 0 0 1

24 Ehemoha 1 1 1 1 0 0 1

25 EnBW 1 0 1 1 0 0 1

26 Eneas Energy 1 1 0 0 1 0 0

27

Eskon Energy

Efficiency

Consultancy Co.

1 0 0 0 1 0

28 GFR - 1 0 0 0 1 0 0

29

GREP Green

Public Lighting

Zrt.

1 0 0 1 0 1 0

30 HAGER

CONTROLS SAS 0 0 1 0 1 0 0

31 Honeywell 1 1 0 0 1 0 1

32

Imtech

Deutschland

GmbH

1 1 1 0 1 0 0

33 Johnson Controls 0 1 1 0 1 0 0

34 Johnson Controls 1 1 1 0 1 0 0

35 MITIE Asset

Management 0 1 1 1 0 1 0

36 RENESCO SIA 1 1 0 0 0 0 0

37 Schneider Electric

Buildings 1 1 1 1 1 1 1

38 Services industriels 0 0 0 1 0 0 0

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49

de Genève (SIG)

39 Siemens AG 1 1 1 0 1 0 1

40 SPIE Energy

Solutions GmbH 1 1 0 0 0 0 1

Tabella 18: Core Business ESCo

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50

2.2.4 ELEMENTI DEL BUSINESS MODEL: ATTIVITA’

Le società di servizi energetici possono essere più o meno integrate per quanto riguarda le

attività fornite e vengono perciò distinti i gradi di copertura che le ESCo stesse hanno sulla

catena delle attività svolte.

Una classificazione standard delle attività parte con la definizione della fase di energy audit, per

poi proseguire con le fasi di contracting, design e execution ed infine si conclude con le fasi di

monitoring e O&M (operation and maintenance).

Figura 3: Classificazione per attività delle ESCo

Un basso grado di copertura è indice che la ESCo si occupa solamente della fase preliminari

dell’intervento, concentrandosi principalmente sulla fase iniziale di diagnostica e audit

energetico; se invece valutiamo società che hanno un medio grado di copertura queste si

occupano anche della definizione del contratto e della pianificazione, progettazione ed

esecuzione dell’intervento. Le fasi di monitoraggio dei risultati, con l’eventuale

implementazione di azioni correttive e l’O&M sono le fasi conclusive della catena e sono

garantite dalle ESCo che detengono un elevato grado di copertura.

Analizzando più nel dettaglio le varie attività, tenendo in considerazione la scomposizione delle

stesse che ho utilizzato per l’analisi otteniamo:

Energy analysis and audits: questa fase preliminare comprende due parti: la diagnostica

energetica, che è costituita da uno studio tecnico-economico sulla fattibilità a cui viene

sottoposto ogni progetto potenziale per misurare in termini di redditività l’opportunità o

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51

meno di accettarlo, e l’audit energetico che è uno strumento di indagine sulla stato dei

consumi. L’audit energetico è l’unico strumento in grado di analizzare le criticità e

quantificare l’opportunità di risparmi. Ci sono diverse tipologie di audit: può passare da

uno sguardo sull’impianto a sofisticati strumenti di simulazione. Esso permette di

stabilire la situazione del cliente attraverso la raccolta di informazioni riguardanti il sito

produttivo ( vita, metratura, spessore pareti, infissi..), i sistemi di generazione e

distribuzione del calore, i sistemi ausiliari di aria compressa e ventilazione e l’uso

dell’energia ( consumi, classe energetica, apparecchi istallati..). Si inizia con il one day

audit (walk throught) in cui si fa una breve visita al sistema produttivo, un’ indagine

sulla produzione e dei dati operativi di consumo tramite un’analisi delle bollette

energetiche; si prosegue poi, aumentando di precisione, con il general audit ( mini

audit) in cui, partendo dai risultati dell’audit precedente, si fanno interviste più

strutturate con i responsabili delle operation, analisi a più alto range di opportunità, test

sulle apparecchiature e analisi delle procedure di manutenzione; come risultato quindi si

ha una scomposizione dell’utilizzo dell’energia e tramite l’esecuzione dei test si è in

grado di definire azioni un po’ più complesse; con uno sforzo intermedio necessario per

questa tipologia di audit si riescono ad avere già dei risultati che possono supportare

delle decisioni di investimento. Come ultimo step c’è l’investment grade audit (maxi

audit) in cui vengono ancora più approfonditi gli studi dell’evoluzione dei consumi

rispetto ai dati produttivi con analisi strutturate da 1 a 3 anni, capendo quindi il livello di

efficienza e di performance delle apparecchiature. Come risultato si ottiene una

simulazione dinamica di consumo e di possibili risparmi energetici con stime puntuali e

precise. Questo tipo di audit richiede uno sforzo elevato di processa mento dei dati;

anche il costo per le operazioni è crescente con il livello di complessità.

Project identification and appraisal: la fase di identificazione consiste principalmente

nel proporre misure per risolvere i problemi, definendo obiettivi chiari e i destinatari dei

benefici, nel valutare la priorità o l’urgenza del progetto e nello stimare

approssimativamente i costi del progetto. La preparazione di un progetto porta

necessariamente alla fase di valutazione, cioè viene determinato se il progetto può essere

efficacemente attuato. La valutazione avviene tramite uno studio di fattibilità che

analizza dal punto di vista economico, tecnico e finanziario il progetto.

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52

Project design and implementation: l’attività di progettazione ed implementazione

comprende: la stesura di un documento programmatico di medio e lungo periodo ,che

individua tutte le attività da svolgere per la realizzazione del progetto: dall’eventuale

processo di costruzione di un nuovo impianto, alla definizione del contratto e delle

risorse finanziarie e l’inizio delle attività di efficientamento.

Energy management: all’interno di un’azienda la gestione dell’energia ha assunto

un’importanza strategica; un’accurata politica di controllo delle risorse e dei consumi

garantisce per il cliente a fine anno un risparmio cospicuo, risparmio che si trasforma in

liquidità da reinvestire. Molte imprese trascurano questa amministrazione dei consumi

energetici ( energia elettrica, acqua e gas) principalmente per le scarse conoscenze in

materia o per la mancanza di tempo; questo comporta uno spreco di risorse che si

traduce in un innalzamento delle bollette energetiche. Tramite la consulenza energetica

di una ESCo che offre attività di Energy management si può risolvere o comunque

ridurre l’entità del problema.

Property/facility management: il Facility Management, come descritto in precedenza, è

il processo di progettazione, implementazione e controllo attraverso il quale le facility (

cioè gli edifici e i servizi volti a supportare e facilitare l’attività aziendale) sono

individuate, reperite ed erogate allo scopo di fornire e mantenere quei livelli di servizio

in grado di soddisfare le esigenze aziendali, creando, con una spesa il più possibile

contenuta, un ambiente di lavoro di qualità. L’approccio è quindi quello di aumentare

l’efficacia dell’organizzazione e renderla capace di adattarsi con facilità e rapidità ai

cambiamenti del mercato tramite la progettazione, pianificazione ed erogazione di

servizi a supporto all’attività principale dell’azienda. Il Property Management invece è

un servizio di coordinamento in un unico processo di tutte le attività di gestione degli

obblighi connessi alla proprietà con lo scopo di massimizzare la redditività, in

particolare mediante operazioni di raccolta della documentazione necessaria alla

prestazione del servizio sul piano manutentivo, fiscale e amministrativo.

Di seguito, nella Tabella 19, vengono riportate le attività fornite dalle ESCo.

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53

N° ESCo

Analysis.

and

audits

Project

identification

and appraisal

Project design

and

implementation

Energy

mngt

Property/facility

management

1 AMERESCO 1 1 1 1 0

2 Anesco 1 1 1 1 1

3 ATLASCert

Certification Ltd. 1 0 0 1 0

4 AU Energiateenus 1 1 1 1 0

5 Bilfinger PPP FM 1 1 1 1 1

6

Bouygues Energies

& Services FM

(UK)

1 1 1 1 1

7 Brunata 1 1 1 1 0

8 CACTUS2E 1 1 1 1 1

9 Chalmor Limited 0 1 1 1 0

10 Clarus Energy

Services Company 0 1 1 0 0

11 CLECE S.A. 1 1 1 1 1

12

COFELY Hellas

S.A. Energy

Services Company

1 1 1 1 1

13 Cofely Portugal 0 0 1 1 1

14 COFELY Services

NV/SA 1 0 1 1

15 CONSTRUCTORA

SANJOSE,S.A 1 1 1 1 1

16 Dalkia 1 1 1 1 1

17 Dalkia a.s. 1 1 1 1 1

18 DALKIA

BULGARIA 1 1 1 1 1

19

DALKIA

ENERGÍA Y

SERVICIOS S.A

1 1 1 1 1

20 DALKIA France 1 1 1 1 1

21 DALKIA GmBH 1 1 1 1 0

22 Delta Dore SA 1 1 1 1 0

23 Ecotherm 0 0 0 0 0

24 Ehemoha 0 0 1 1 1

25 EnBW 0 1 1 0 1

26 Eneas Energy 1 1 1 1 1

27

Eskon Energy

Efficiency

Consultancy Co.

1 0 0 1 0

28 GFR 1 1 1 1 0

29

GREP Green

Public Lighting

Zrt.

1 1 1 1 1

30 HAGER

CONTROLS SAS 0 0 0 0 0

31 Honeywell 1 1 1 1 1

Page 68: POLITECNICO DI MILANO...accompany the client through the efficiency process of the technology park, taking upon himself the risk and relieving the client from any organizational effort

54

32

Imtech

Deutschland

GmbH

1 1 1 1 1

33 Johnson Controls 1 1 1 1 1

34 Johnson Controls 1 1 1 1 1

35 MITIE Asset

Management 1 1 1 1 1

36 RENESCO SIA 1 1 1 1 1

37 Schneider Electric

Buildings 1 1 1 1 1

38 Services industriels

de Genève (SIG) 1 1 1 1 0

39 Siemens AG 1 1 1 1 1

40 SPIE Energy

Solutions GmbH 1 1 1 1 1

Tabella 19: Attività ESCo, parte 1

La seconda parte dell’analisi sulle attività fornite dalle società di servizi energetici comprende:

Monitoring and evaluation of savings: l’attività di verifica dei risultati e di monitoraggio è

estremamente importante, sia per verificare che quanto stabilito in nelle fasi precedenti si

verifichi e sia perché la remunerazione della ESCo dipende dal flusso di risparmio generato,

quindi è necessario un sistema di misurazione che in ogni istante permetta il confronto tra la

situazione reale e quella prevista mostrando eventuali malfunzionamenti. In alcuni Paesi

opera l’IPMVP , International Performance Measurament & Verification Protocol, che è un

sistema in grado di elaborare i dati e di misurare puntualmente i risparmi.

Maintenance and operation: la conduzione di una buona attività di gestione e

manutenzione permette una riduzione dei rischi di fallimento rispetto agli obiettivi di

risparmio prefissati. Le attività di manutenzione si possono classificare in

1. Manutenzione preventiva:comprende il lavoro pianificato e svolto in

maniera regolare per mantenere e conservare l’impianto in buona

condizioni, come l’ispezione, pulizia, lubrificazione delle parti meccaniche

e sostituzione di elementi con bassa vita utile rimanente.

2. Manutenzione correttiva: che comprende quelle sostituzioni o riparazioni di

qualcosa che è stato fatto in modo errato.

3. Manutenzione reattiva: una reazione ad una crisi o reclami pubblici;

normalmente si verifica a causa di guasti e malfunzionamenti alle

apparecchiature. Per garantire la manutenzione ordinaria e la salute del

Page 69: POLITECNICO DI MILANO...accompany the client through the efficiency process of the technology park, taking upon himself the risk and relieving the client from any organizational effort

55

sistema dovrà eseguire delle routine di check up il personale addetto con

competenze ben definite e strumenti adeguati per svolgere al meglio il

proprio lavoro.

Equipment supply: questo tipo di attività comprende la fornitura di attrezzature volte a

garantire un efficiente funzionamento dell’impianto.

Provision of services: l’attività di fornitura di servizi comprende ad esempio l’illuminazione

o il riscaldamento, che sono i servizi tipici offerti, nel caso in cui la ESCo abbia stipulato un

Delivery Contracting con il cliente.

Fuel or electricity supply : in questa attività è previsto che la ESCo diventi la fornitrice di

energia per la durata del contratto e perciò viene remunerata tramite una rata pagata dal

cliente che comprende il pagamento della bolletta energetica. Questa attività viene valutata

in sede di analisi strategica perché il risparmio conseguito in termini economici dipende dai

prezzi di fornitura che la ESCo riuscirà ad avere dal fornitore.

Di seguito, nella Tabella 20, vengono riportate attività fornite dalle ESCo.

N° ESCo

Monitoring

and

evaluation

of savings

Maintenance

and

operation

Equipment

supply

Provision

of

services

Fuel or

electricity

supply

1 AMERESCO 1 1 1 1 0

2 Anesco 1 1 1 0 0

3 ATLASCert

Certification Ltd. 1 0 1 0 0

4 AU Energiateenus 1 0 0 0 0

5 Bilfinger PPP FM 1 1 0 1 1

6 Bouygues Energies &

Services FM (UK) 1 1 1 0 0

7 Brunata 1 1 1 1 0

8 CACTUS2E 1 0 0 0 0

9 Chalmor Limited 0 0 1 1 0

10 Clarus Energy

Services Company 0 1 0 0 0

11 CLECE S.A. 1 1 0 1 0

12 COFELY Hellas S.A. 1 1 0 1 1

Page 70: POLITECNICO DI MILANO...accompany the client through the efficiency process of the technology park, taking upon himself the risk and relieving the client from any organizational effort

56

Energy Services

Company

13 Cofely Portugal 1 1 0 1 0

14 COFELY Services

NV/SA 1 1 0 1 0

15 CONSTRUCTORA

SANJOSE,S.A 1 1 1 1 1

16 Dalkia 1 1 0 1 0

17 Dalkia a.s. 1 1 0 1 1

18 DALKIA

BULGARIA 1 1 0 1 0

19 DALKIA ENERGÍA

Y SERVICIOS S.A 1 1 0 1 0

20 DALKIA France 1 1 0 1 0

21 DALKIA GmBH 1 1 0 0 0

22 Delta Dore SA 1 1 0 0 0

23 Ecotherm 0 1 1 0 0

24 Ehemoha 0 0 1 0 0

25 EnBW 0 0 1 0 1

26 Eneas Energy 1 0 0 0 0

27

Eskon Energy

Efficiency

Consultancy Co.

1 0 0 0 0

28 GFR 1 0 0 0 0

29 GREP Green Public

Lighting Zrt. 1 1 1 1 1

30 HAGER

CONTROLS SAS 0 0 1 0 0

31 Honeywell 1 1 1 1 1

32 Imtech Deutschland

GmbH 1 1 0 0 0

33 Johnson Controls 1 1 1 1 0

34 Johnson Controls 0 1 1 0 0

35 MITIE Asset

Management 1 1 1 1 1

36 RENESCO SIA 1 1 1 1 0

37 Schneider Electric

Buildings 1 1 1 1 1

38 Services industriels

de Genève (SIG) 1 0 0 0 1

39 Siemens AG 1 1 1 1 0

40 SPIE Energy

Solutions GmbH 1 0 0 1 0

Tabella 20: Attività ESCo, parte 2

Page 71: POLITECNICO DI MILANO...accompany the client through the efficiency process of the technology park, taking upon himself the risk and relieving the client from any organizational effort

57

2.2.5 ELEMENTI DEL BUSINESS MODEL:PROGETTI

Per quanto concerne le tipologie di progetti principalmente eseguiti dalle ESCo riconosciamo:

Illuminazione: il settore dell’illuminazione è un settore ad elevata potenzialità di risparmio,

dato dalla semplicità d’implementazione di alcune soluzioni tecniche. Nell’analisi effettuata,

questi progetti comprendono l’illuminazione pubblica, privata, cimiteriale e stradale. I

progetti riguardanti l’illuminazione si occupano della sostituzione degli apparecchi luminosi

a bassa efficienza con quelli che garantiscono le performance migliori attualmente

disponibili sul mercato. Attualmente le tecnologie ad alta efficienza a disposizione che

sostituiscono le lampade ad incandescenza sono le lampade a scarica e la tecnologia LED.

1. Nelle lampade ad incandescenza tradizionali la luce viene emessa in seguito al

riscaldamento di un filamento di tungsteno, attraverso il quale passa della corrente

elettrica; il filamento è racchiuso in un bulbo che contiene Argon a bassa pressione

che ritarda l’evaporazione del tungsteno. E’ una tecnologia inefficiente in quanto

solo il 5 % dell’energia in alimentazione viene convertita in luce visibile, mentre la

rimanente parte viene dissipata sotto forma di calore. Questa inefficienza a portato i

Paesi dell’Unione Europea ad attuare una graduale eliminazione di tale lampade; nel

mercato italiano ,infatti ,dal Settembre 2012 tutte le lampade ad incandescenza sono

state riturate.

2. Le lampade a scarica emettono luce grazie alla presenza di un gas,ionizzato da una

differenza di potenziale che c’è tra gli estremi della lampada. Queste lampade sono

classificate in funzione del tipo di gas contenuto in esse e dal livello di pressione. La

tecnologia più diffusa è quella delle lampade fluorescenti e quella delle lampade a

scarica ad alta pressione (HID,di cui le più rappresentative sono quelle ad alogenuri

metallici ad alta pressione, e al sodio ad alta pressione ).

3. I LED ( light emission diode) sono dispositivi composti da materiali semiconduttori,

che emettono radiazione luminosa quando attraversati da corrente elettrica.

Garantiscono un’elevata vita utile e sono caratterizzate da dimensioni e consumi

particolarmente ridotti.

Oltre che alla sostituzione degli apparecchi di illuminazione sono necessari, al fine di avere

degli ottimi risparmi di energia, anche i regolatori di flusso e i rilevatori di presenza.

I regolatori di flusso (dimmer), sono dispositivi che permettono di raggiungere elevati

risparmi di energia grazie ad una gestione ottimale del sistema di illuminazioni sulla quale

sono installati; controllando la tensione di alimentazione della lampada, limitano la potenza

spesa e l’usura delle parti sensibili.

Page 72: POLITECNICO DI MILANO...accompany the client through the efficiency process of the technology park, taking upon himself the risk and relieving the client from any organizational effort

58

I rilevatori di presenza sono invece utilizzati come comandi di accensione e spegnimento

dell’apparecchio d’illuminazione. Sono dispositivi che reagiscono al movimento e regolano

la luminosità dell’ambiente controllato.

Co/Tri/Micro-generazione: la cogenerazione è la produzione contemporanea di energia

elettrica e calore che permette, a fronte di una parità di effetto utile, una riduzione

dell’energia entrante dal sistema. In particolar modo è ben incentivata la CAR

(cogenerazione ad alto rendimento) tramite i TEE-CAR, dove i TEE ( titoli di efficienza

energetica) o certificati bianchi sono una forma di’incentivo emessa dal GME ( Gestore del

Mercato Elettrico) a favore dei distributori di energia elettrica e gas, delle società da loro

controllate e delle ESCo e attestano il risparmio di energia conseguito attraverso interventi

di efficientamento energetico. La CAR per essere considerata tale deve soddisfare due

requisiti:

1. La produzione da cicli combinato deve garantire un PES ( Primary Energy

Saving) di almeno il 10 % rispetto ai valori di riferimento della produzione

separata, per gli impianti di potenza superiore a 1 MW; mentre basta che ci sia un

PES>0 per gli impianti sotto il MW, cioè di piccola e micro cogenerazione.

2. Il rendimento globale dell’impianto di cogenerazione devo non essere inferiore al

75 % per la quasi totalità delle soluzioni tecnologiche , a parte per le turbine a gas

a ciclo combinato con recupero di calore e unità con turbina a condensazione con

estrazione di vapore.

L’ottenimento della certificazione CAR comporta una serie di benefici tra cui: esonero

dall’obbligo dell’acquisto CV (Certificati verdi) per i produttori e gli importatori di energia

elettrica con produzioni e importazioni annue da fonti non rinnovabili, la priorità di

dispacciamento, la possibilità di accedere al meccanismo dello scambio sul posto e l’accesso

al meccanismo dei certificati bianchi, i TEE.

Oltre che alla cogenerazione, all’interno di questo cluster è compresa anche la

trigenerazione, che è la produzione contemporanea di energia elettrica e energia termica che

può essere anche utilizzata per produrre energia frigorifera tramite un ciclo frigorifero ad

assorbimento, e la micro cogenerazione, definita tale se l’impianto è di potenza < 50 kw.

Le tecnologie ad oggi più diffuse per la cogenerazione sono:

1. Motori a combustione interna ( MCI)

2. Motori a combustione esterna ( Stirling)

3. Microturbine a gas

Page 73: POLITECNICO DI MILANO...accompany the client through the efficiency process of the technology park, taking upon himself the risk and relieving the client from any organizational effort

59

4. Organic Rankine Cycle (ORC)

5. Celle a combustibile ( FC,fuel cells)

La scelta della tipologia d’impianto dipende dalla potenza dello stesso : per piccole potenze

sono privilegiati gli MCI o le fuel cells mentre andando su potenze elevate ( > 10 MW) si

prediligono i turbogas.

Energia termica: i progetti legati alla produzione di energia termica fanno capo alla

realizzazione di impianti di pompe di calore o di caldaie a condensazione.

Le prime sono sistemi che permettono di fornire sia il calore per il riscaldamento che

raffrescamento; usano di fatto energia rinnovabile perché trasferiscono calore da una

sorgente esterna ( sorgente fredda ) ad un pozzo caldo che può essere l’ambiente da

climatizzare o l’acqua di un circuito di riscaldamento. Per quanto riguarda le caldaie a

condensazione invece, sono sistemi che consentono di ottimizzare al meglio i consumi

perché, al contrario delle tradizionali, permettono di recuperare e di sfruttare anche il calore

dei fumi prodotti dalla combustione e del vapore acqueo che i fumi contengono. Questo

consente di sfruttare una risorsa di calore in più, che nelle caldaie tradizionali va dispersa,

guadagnando durante l’uso sul consumo di combustibile.

Building Automation: il concetto di building automation prevede una gestione integrata e

computerizzata degli impianti dell’edificio, sia esso residenziale, terziario o industriale,

responsabili dei principali consumi energetici. La gestione integrata dei dispositivi

energivori permette una riduzione degli sprechi dovuti alla mancanza di ottimizzazione dei

parametri operativi, a pari livelli di comfort. Gli impianti che si possono mettere in

collegamento sono:

1. Impianto elettrico

2. Impianto termico

3. Impianto citofonico

4. Impianto TVCC

5. Impianto allarme

6. Impianto multimediale, Video/Audio

Praticamente, questa gestione comporta il controllo dei tempi di accensione delle

macchine,con lo scopo di evitare la presenza di tempi morti e di ridurre i picchi di carico

degli impianti e il controllo della potenza delle utenze elettriche e termiche in funzione delle

condizioni esterne.

Page 74: POLITECNICO DI MILANO...accompany the client through the efficiency process of the technology park, taking upon himself the risk and relieving the client from any organizational effort

60

Climatizzazione: sono sistemi che permettono il riciclo dell’aria la filtrano e la purificano

mediante filtri che eliminano odori e particelle sospese nell’aria; sono in grado di

deumidificare e in alcuni casi anche di riscaldare.

Di seguito, nella Tabella 21, vengono riportati i principali progetti effettuati dalle ESCo.

N° ESCo Illumina

zione

Co/tri/Micro

generazione

Energia

termica

Building

automation

Climatiz

zazione

1 AMERESCO 1 1 1 1 0

2 Anesco 1 1 1 0 0

3 ATLASCert

Certification Ltd. 0 0 0 0 0

4 AU Energiateenus 0 0 0 0 0

5 Bilfinger PPP FM 1 0 1 0 1

6 Bouygues Energies

& Services FM (UK) 1 0 0 1 0

7 Brunata 0 0 1 1 0

8 CACTUS2E 1 0 1 0 1

9 Chalmor Limited 1 0 1 1 1

10 Clarus Energy

Services Company 0 0 1 0 0

11 CLECE S.A. 1 0 1 0 1

12

COFELY Hellas

S.A. Energy Services

Company

0 0 1 0 0

13 Cofely Portugal 0 1 0 0 0

14 COFELY Services

NV/SA 1 0 1 0 0

15 CONSTRUCTORA

SANJOSE,S.A 1 1 1 0 1

16 Dalkia 0 1 1 0 1

17 Dalkia a.s. 1 0 1 0 1

18 DALKIA

BULGARIA 0 1 1 0 1

19 DALKIA ENERGÍA

Y SERVICIOS S.A 0 1 1 0 1

20 DALKIA France 0 1 1 0 1

21 DALKIA GmBH 0 1 1 0 1

22 Delta Dore SA 0 0 0 1 0

23 Ecotherm 0 0 1 0 1

24 Ehemoha 1 1 0 0 0

25 EnBW 0 0 1 0 0

26 Eneas Energy 1 0 1 1 1

27 Eskon Energy

Efficiency 1 0 0 0 0

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61

Consultancy Co.

28 GFR 0 0 0 1 0

29 GREP Green Public

Lighting Zrt. 1 0 0 0 0

30 HAGER

CONTROLS SAS 0 0 0 1 0

31 Honeywell 1 1 1 1 1

32 Imtech Deutschland

GmbH 0 0 1 1 1

33 Johnson Controls 1 0 1 1 1

34 Johnson Controls 0 0 1 1 1

35 MITIE Asset

Management 1 0 1 0 0

36 RENESCO SIA 0 0 1 0 0

37 Schneider Electric

Buildings 1 0 1 1 1

38 Services industriels

de Genève (SIG) 1 0 1 0 0

39 Siemens AG 1 0 1 1 1

40 SPIE Energy

Solutions GmbH 1 0 1 0 1

Tabella 21: Progetti ESCo, parte 1

In questa seconda parte legata all’analisi dei progetto principalmente svolti dalle ESCo Europee

riscontriamo anche:

Analisi da remoto: questi sistemi danno la possibilità di monitorare e controllare da remoto

impianti, macchine ed apparecchiature fornendo informazioni sul corretto funzionamento o

su eventuali anomalie delle stesse, installate in luoghi lontani o difficilmente raggiungibili.

Grazie all’utilizzo di uno specifico software applicativo per personal computer le

informazioni gestite dal controllore programmabile, contenenti lo stato dell’impianto

monitorato, verranno visualizzate ed interpretate dall’applicativo per essere poi gestite ed

analizzate. Ciò, oltre a consentire un miglior controllo del sistema, permette di archiviare i

dati creando una banca dati contenente una dettagliata storia del funzionamento

dell’impianto o delle macchine monitorate. L’uso dell’applicativo permette di monitorare ed

interagire con l’impianto remoto attraverso un cruscotto di comandi virtuali del tutto simile

a quello installato sui quadri di controllo dell’impianto.

Riqualificazione edilizia : gli interventi di riqualificazione edilizia comprendono tutte le

azioni volte a ridurre gli sprechi e le perdite negli edifici che causano un aumento dei

consumi di energia per il riscaldamento e per il raffrescamento. Gli interventi di

riqualificazione comprendono:

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62

1. Isolamento interno dell’edificio: è un sistema che permette di escludere le

pareti perimetrali dal riscaldamento dell’edificio per ridurre l’inerzia termica

tramite una copertura effettuata con un materiale isolante che sarà a sua volta

rivestito con intonaco su rete o con l’applicazione di pannelli in cartongesso

nelle configurazioni di controparete. Anche il tetto o il solaio di copertura

possono subire lo stesso tipo di isolamento. Bisogna anche però dire che con

questo intervento si ha una riduzione della superficie utile dell’edificio, oltre

che al mancato intervento su ponti termici negli angoli d’incrocio.

2. Isolamento attraverso l’intercapedine muraria: nel caso in cui ci siano pareti

con intercapedine è possibile operare un riempimento della cavità con

materiali isolanti, tra cui argilla, vermiculite espansa, sughero in granuli o

schiume espansive. Anche con questa soluzione non si agisce però sui ponti

termici dell’edificio.

3. Isolamento con rivestimento esterno: questo sistema implica l’applicazione di

uno strato termoisolante all’esterno della muratura preesistente, a cui segue

uno strato di rivestimento per conferire resistenza meccanica; tra questi due

strati è presente una sottile camera d’aria per gestire le tolleranze. Tramite

questa soluzione si agisce sulla quasi totalità dei ponti termici dell’edificio.

Questa tipologia di intervento offre la maggior vita utile.

4. Superfici vetrate: per ridurre le dispersioni di calore sono state sviluppate

diverse tipologie di vetrate, le cui principali sono

a) Vetrata isolante: costituita da due lastre di vetro distanziate di un

canalino metallico che contiene una sostanza disidratante.

b) Vetro coalizzato: tramite un particolare trattamento una faccia del

vetro presenta una riflessione selettiva specifica, definita in base

all’obiettivo di isolamento definito in sede progettuale.

c) Vetro a controllo solare: il vetro a controllo solare è un prodotto ad

elevato contenuto tecnologico realizzato dall'industria del vetro per

consentire il passaggio della luce solare attraverso una finestra o la

facciata di un edificio, operando contemporaneamente la

riflessione all'esterno di gran parte del calore solare. In questo

modo gli spazi interni rimangono luminosi e molto più freschi

rispetto all'impiego di vetro normale

.

Page 77: POLITECNICO DI MILANO...accompany the client through the efficiency process of the technology park, taking upon himself the risk and relieving the client from any organizational effort

63

Certificazione edilizia: la certificazione energetica degli edifici è una procedura di

valutazione volta a promuovere il miglioramento del rendimento energetico degli edifici,

grazie alla informazione fornita ai proprietari e utilizzatori, dei suoi consumi energetici

richiesti per mantenere un determinato clima interno. Questo servizio di certificazione da

parte di alcune ESCo è fortemente promosso dalla Commissione Europea, che richiede una

metodologia comune di calcolo delle prestazioni che tiene conto di: impianto di

condizionamento, illuminazione, condizioni climatiche interne, caratteristiche termiche (

isolamento, capacità termica), condizioni climatiche locali, esposizione al sole, sistemi di

cogenerazione e impianti di teleriscaldamento. La Direttiva Europea che tratta queste

tematiche è la 2010/31/UE. Secondo questa direttiva, gli Stati Membri dovranno aggiornare

i requisiti minimi che dovranno avere gli edifici ogni 5 anni, in base alla tipologia di

edificio; ad esempio gli edifici nuovi dovranno rispettare i requisiti minimi, quelli che

verranno ristrutturati dovranno migliorare la loro prestazione energetica per rispettare i

valori soglia mentre sono esclusi gli edifici di culto.

L’obiettivo è quello che entro il 31 dicembre 2020 si dovranno portare gli edifici di nuova

costruzione ad essere a energia quasi zero; obiettivo che per gli edifici pubblici è anticipato

al 31 dicembre 2018.

Teleriscaldamento: il teleriscaldamento è una forma di riscaldamento che consiste

essenzialmente nella distribuzione, attraverso una rete di tubazioni isolate e interrate, di

acqua calda, acqua surriscaldata o vapore (fluidi termovettori), proveniente da una grossa

centrale di produzione, alle abitazioni con successivo ritorno dei suddetti alla stessa centrale.

Uno dei vantaggi principali dell’uso del teleriscaldamento è quello che ci sono maggiori

controlli sui gas di scarico di un’unica centrale rispetto agli scarsi controlli effettuati sulle

singole caldaie; inoltre è possibile sfruttare fonti energetiche rinnovabili ( biomasse,

geotermia, solare termico), recupero energetico da incenerimento e calore di scarto dai

processi industriali ( a costo zero). Di contro, il principale svantaggio è che una soluzione a

teleriscaldamento ha dei lunghissimi tempi di ritorno.

Di seguito, nella Tabella 22, vengono riportati i principali progetti offerti dalle ESCo.

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N° ESCo Analisi da

remoto

Riqualificazione

edilizia

Certificazione

edilizia

Teleriscal

damento

1 AMERESCO 1 1 0 0

2 Anesco 0 1 0 0

3 ATLASCert Certification

Ltd. 0 0 1 0

4 AU Energiateenus 1 1 1 0

5 Bilfinger PPP FM 1 1 1 0

6 Bouygues Energies &

Services FM (UK) 1 1 0 0

7 Brunata 1 0 0 1

8 CACTUS2E 0 0 1 0

9 Chalmor Limited 1 0 0 0

10 Clarus Energy Services

Company 0 1 0 0

11 CLECE S.A. 0 1 1 0

12 COFELY Hellas S.A.

Energy Services Company 0 0 1 0

13 Cofely Portugal 0 0 0 1

14 COFELY Services NV/SA 1 1 0 0

15 CONSTRUCTORA

SANJOSE,S.A 0 0 0 1

16 Dalkia 1 0 0 1

17 Dalkia a.s. 0 1 0 1

18 DALKIA BULGARIA 0 1 0 1

19 DALKIA ENERGÍA Y

SERVICIOS S.A 0 1 0 1

20 DALKIA France 0 0 0 1

21 DALKIA GmBH 0 1 0 1

22 Delta Dore SA 1 0 0 0

23 Ecotherm 0 0 0 0

24 Ehemoha 0 1 0 0

25 EnBW 0 0 0 0

26 Eneas Energy 0 0 1 0

27 Eskon Energy Efficiency

Consultancy Co. 0 1 1 0

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65

28 GFR 1 0 0 0

29 GREP Green Public

Lighting Zrt. 0 0 0 0

30 HAGER CONTROLS SAS 0 0 0 0

31 Honeywell 1 1 0 0

32 Imtech Deutschland GmbH 1 1 1 0

33 Johnson Controls 0 0 0 0

34 Johnson Controls 1 0 0 0

35 MITIE Asset Management 0 1 0 0

36 RENESCO SIA 0 1 0 0

37 Schneider Electric

Buildings 1 1 0 0

38 Services industriels de

Genève (SIG) 0 0 0 1

39 Siemens AG 1 1 0 0

40 SPIE Energy Solutions

GmbH 1 1 0 0

Tabella 22: Progetti ESCo, parte 2

Page 80: POLITECNICO DI MILANO...accompany the client through the efficiency process of the technology park, taking upon himself the risk and relieving the client from any organizational effort

66

2.2.6 ELEMENTI DEL BUSINESS MODEL: CLIENTI

In questa ultima sezione ho voluto analizzare i servizi delle ESCo per tipologia di clientela servita.

Per l’analisi si considera la seguente divisione: industria, servizi/enti (che comprende scuole,

università, ospedali, piscine, alberghi, etc..), PA/comuni, terziario ( che comprende alberghi, servizi

commerciali, etc..), residenziale e utilities.

Di seguito, nella Tabella 23, vengono riportate le tipologie di clienti forniti dalle società di servizi

energetici.

N° ESCo Industria Servizi

Enti

PA

Comuni Terziario Residenziale Utilities

1 AMERESCO 1 1 1 1 0 0

2 Anesco 1 0 1 0 1 0

3 ATLASCert

Certification Ltd. 1 1 1 1 1 0

4 AU Energiateenus 1 1 1 1 0 0

5 Bilfinger PPP FM 1 1 0 1 0 0

6 Bouygues Energies &

Services FM (UK) 0 0 1 0 1 1

7 Brunata 1 1 0 1 1 0

8 CACTUS2E 0 1 1 1 0 0

9 Chalmor Limited 1 1 1 1 0 0

10 Clarus Energy Services

Company 0 0 0 0 1 0

11 CLECE S.A. 1 1 1 1 1 0

12

COFELY Hellas S.A.

Energy Services

Company

1 0 0 0 1 0

13 Cofely Portugal 1 0 0 1 0 1

14 COFELY Services

NV/SA 1 1 1 1 1 0

15 CONSTRUCTORA

SANJOSE,S.A 1 1 1 0 0 1

16 Dalkia 1 0 1 0 0 1

17 Dalkia a.s. 1 1 1 1 1 1

18 DALKIA BULGARIA 0 1 1 1 1 0

19 DALKIA ENERGÍA Y

SERVICIOS S.A 1 1 1 1 1 1

20 DALKIA France 1 1 1 1 0 0

21 DALKIA GmBH 1 1 1 1 1 1

22 Delta Dore SA 1 0 0 1 1 0

23 Ecotherm 1 0 1 0 1 0

24 Ehemoha 1 0 1 0 1 0

25 EnBW 1 0 1 0 1 1

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67

26 Eneas Energy 1 1 1 1 0 0

27 Eskon Energy Efficiency

Consultancy Co. 1 0 0 1 0 0

28 GFR 1 1 1 1 1 1

29 GREP Green Public

Lighting Zrt. 0 0 1 0 0 0

30 HAGER CONTROLS

SAS 0 0 0 1 1 0

31 Honeywell 1 1 0 1 1 1

32 Imtech Deutschland

GmbH 1 1 1 1 0 1

33 Johnson Controls 1 1 1 1 0 0

34 Johnson Controls 1 1 1 1 0 0

35 MITIE Asset

Management 1 1 1 1 0 1

36 RENESCO SIA 0 0 0 0 1 0

37 Schneider Electric

Buildings 1 1 0 1 1 1

38 Services industriels de

Genève (SIG) 1 1 0 1 1 0

39 Siemens AG 1 1 0 0 1 0

40 SPIE Energy Solutions

GmbH 1 0 1 0 1 0

Tabella 23: Clienti ESCo

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68

2.3 RISULTATI

Di seguito sono riportati i risultati dell’analisi condotta in tutti i settori considerati:

2.3.1 CONTRATTI

Grafico 7: Risultati analisi: contratti

Il servizio contrattuale più diffuso risulta essere quello che offre la garanzia delle performance,

come da definizione di ESCo all’interno della normativa. I contratti di energy performance, in

entrambe le modalità offerte, sono molto diffusi e stanno prendendo sempre più quota di mercato.

La grande disponibilità di queste modalità contrattuali implica una maggiore qualità dell’offerta

degli operatori e quindi, la maturità della filiera.

Il vantaggio principale di queste soluzioni risiede nel fatto che l’utente non utilizza capitale proprio,

nella maggior parte dei casi, potendosi cosi concentrare sul proprio core business e lasciando la

gestione tecnica dell’intervento di efficientamento a soggetti altamente specializzati che

garantiscono il miglioramento d’efficienza.

Anche il PF ha riscontrato elevate percentuali di utilizzo grazie al duplice vantaggio che esso offre:

in caso di fallimento del progetto, il finanziatore non potrà rivalersi su beni del promotore diversi da

quelli di proprietà della società di progetto ed in caso di fallimento del promotore la società di

progetto continuerà ad esistere perseguendo le proprie finalità.

Project financing

Delivery contracting

BOOT

Guarantee of performance

Shared savings (EPC)

Guaranteed savings (EPC)

Insurance coverage

73%

53%

60%

95%

75%

85%

20%

Tipologia di contratto

%

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69

2.3.2 MODALITA’ DI FINANZIAMENTO

Grafico 8: Risultati analisi: finanziamento

La modalità di finanziamento più diffuse sono costituite da finanziamento tramite banche, sia FTT

che PF. Gli istituti di credito possono fornire fondi sia alla ESCo, in un contratto Shared Saving, nel

caso in cui la società non si finanzi con equity, sia al cliente, in un contratto Guaranteed Savings,

nel caso in cui, esso, non si finanzi con capitale proprio. Le banche forniscono fondi anche alle SPV

nel caso si ricorra a PF. Il ricorso al PF risulta essere una modalità molto diffusa dagli operatori del

settore grazie agli importanti vantaggi che essa comporta per entrambe le parti.

Il duplice risultato, infatti, é che in caso di fallimento del progetto, il finanziatore non potrà rivalersi

su beni del promotore diversi da quelli di proprietà della società di progetto e, simmetricamente, in

caso di fallimento del promotore la società di progetto continuerà ad esistere perseguendo le proprie

finalità. L’uso del PF richiede un’attenta valutazione dei flussi di cassa potenziali generati dai

risparmi calcolati dalla ESCo in fase di valutazione del progetto, perché, come per i prestiti

agevolati, la valutazione da parte dell’istituto di credito è fatta sulla base dei flussi e non sul merito

creditizio del cliente, come succede per i prestiti ordinari.

Molto poco diffuse sono, invece, le modalità di ricorso ai capitali propri sia dai clienti, sia dalle

ESCo.

FTT (banche)

Equity cliente

Equity ESCo

Project Financing

88%

10%

28%

73%

Finanziamento

%

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70

2.3.3 CORE BUSINESS

Grafico 9: Risultati analisi: core business

Le aree di business responsabili della maggior parte del fatturato delle imprese europee risultano

essere l’efficienza energetica, che comprende tutte le attività legate all’efficientamento di impianti e

attrezzature principalmente con progetti di illuminazione, riscaldamento e riqualificazione

dell’involucro edilizio ed il Facility Management, con l’organizzazione e la gestione dell’edificio e

di tutti i servizi necessari volti a garantire uno svolgimento ottimale delle attività con il minor

consumo di energia possibile.

Le altre attività risultano essere meno frequenti come principali fonti di reddito delle ESCo.

Spesso, le società con core business legato alla fornitura di tecnologie ed attrezzature risultano

altamente specializzate in questi settori senza essere molto diversificate nelle altre aree.

Esse, sono meno capitalizzate rispetto alle altre, con conseguente difficoltà di utilizzo di equity,

anche se, date le elevate competenze tecnologiche che detengono, i risparmi potenziali ottenibili dal

processo di efficientamento potrebbero essere superiori rispetto a quelli ottenibili da una società

competitor.

EE

Facility management and

operation company

Equipment

manufacture/supplier

Energy utility/supplier

Manufacturer of b.a. and

control …

Consulting/engineering firm

Power gen , distributed

generation and …

63%

63%

30%

25%

30%

25%

28%

Core business

%

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71

2.3.4 ATTIVITA’

Grafico 10: Risultati analisi: attività

L’attività di Energy management risulta essere quella maggiormente diffusa tra le ESCo europee.

Insieme all’attività di consulenza, si può notare come ci sia una maggior presenza delle società nelle

attività a monte della filiera, legate all’attività di audit, design e pianificazione; mentre le attività di

execution, le attività legate alla fornitura dei servizi e delle attrezzature, e quelle di manutenzione

sono meno diffuse. L’attività di monitoraggio e di verifica dei risultati, invece, anche se presente

nelle ultime fasi della filiera delle attività, risulta comunque essere ampliamente offerta dalle società

dato che l’elevata e crescente presenza di contratti EPC nel contesto europeo necessita di un’attenta

valutazione dei risultati per il pagamento dei servizi offerti.

Energy analysis and audits

Project identification and appraisal

Project design and implementation

Energy management

Property/facility management

Monitoring and evaluation of savings

Maintenance and operation

Equipment supply

Provision of services

Fuel or electricity supply

83%

83%

88%

90%

68%

83%

70%

48%

55%

25%

Attività

%

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72

2.3.5 PROGETTI

Grafico 11: Risultati analisi: progetti

Per quanto riguarda i principali progetti svolti, risulta esserci una dominante presenza di interventi

in ambito di energia termica, tramite sostituzioni di vecchi impianti di riscaldamento con pompe di

calore e caldaie a condensazione che permettono enormi benefici in termini di risparmi energetici.

Meno diffusi, ma altrettanto importanti risultano essere gli interventi legati alla riqualificazione

edilizia, climatizzazione e illuminazione. La riqualificazione edilizia risulta essere di primaria

importanza nell’ottenimento dei risparmi, in particolar modo, in quegli Stati dove il patrimonio

edilizio non è al passo con le migliori soluzioni presenti sul mercato; mentre gli interventi legati

all’illuminazione garantiscono un elevato potenziale di risparmio a fronte di una limitata

complessità d’implementazione.

Le rimanenti tipologie di progetti occupano un grado inferiore di diffusione in particolar modo a

causa della maggior complessità degli interventi e delle conseguenti maggiori competenze richieste.

Illumina

zione

Co/tri/Micro

generazione

Energia

termica

Building

automation

Climatiz

zazione

Analisi da

remoto

Riqualificazione

edilizia

Certificazione

edilizia

Teleriscal

damento

53%

28%

75%

35%

50%

40%

53%

23%

25%

Progetti

%

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73

2.3.6 CLIENTI

Grafico 12: Risultati analisi: clienti

La prima tipologia di clienti alla quale le ESCo europee offrono i propri servizi risultano essere le

industrie, tramite interventi di efficientamento riguardanti i processi produttivi.

Le rimanenti tipologie risultano, invece, servite in maniera abbastanza omogenea, senza alcuna

evidenza di criteri di priorità.

Le utilities, però, rimangono poco servite dalle società di servizi energetici, essendo oggetto delle

Direttive riguardanti l’efficienza energetica hanno già determinati obblighi che impongono loro la

presenza di un Energy manager interno che si occupi delle questioni energetiche facendo si che la

richiesta di supporto esterno delle ESCo risulti ridotta.

83%

63%

68% 68%

60%

33%

0%

10%

20%

30%

40%

50%

60%

70%

80%

90%

Industria Servizi Enti

PA Comuni

Terziario Residenziale Utilities

CLIENTI

%

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74

Capitolo 3

ENERGY PERFORMANCE CONTRACTING

Quest’ultimo capitolo, tratta in maniera più approfondita gli Energy Performance Contracting, che

sono la tipologia contrattuale più innovativa e sempre più diffusa utilizzata dalle Energy Service

Company europee.

Il contratto di rendimento energetico è il contratto con il quale un soggetto “fornitore” ( ESCO) si

obbliga al compimento, con propri mezzi finanziari o con mezzi finanziari di terzi soggetti, di una

serie di servizi e di interventi integrati volti alla riqualificazione e al miglioramento dell’efficienza

di un sistema energetico (un impianto o un edificio) di proprietà di altro soggetto (beneficiario),

verso un corrispettivo correlato all’entità dei risparmi energetici (preventivamente individuati in

fase di analisi di fattibilità) ottenuti in esito all’efficientamento del sistema.

Gli elementi chiave di un progetto EPC sono i seguenti:

Una precisa definizione degli obiettivi di performance energetiche che devono essere

raggiunti entro un certo periodo di tempo attraverso degli investimenti.

Garanzia del risparmio: La ESCo garantisce il raggiungimento del livello dei risparmi, di

energia o di costi, stabiliti contrattualmente; ed è obbligata contrattualmente a rimborsare

eventuali disavanzi per tutta la durata del contratto, al termine della quale, tutti i benefici di

risparmio spettano al proprietario della struttura.

Misura e verifica dei consumi d’energia e dei guadagni di efficienza energetica

I fornitori di EPC, le ESCo, sopportano il rischio tecnico e garantiscono i risultati e tutti i

costi del servizio per l’intera durata del contratto.

In relazione alla ripartizione dei rischi, alla copertura del finanziamento ed alla remunerazione della

ESCO, gli interventi di prestazione energetica possono dar luogo principalmente, alle seguenti due

tipologie di EPC:

1. Lo Shared Savings (SS), in cui, la ESCO fornisce il capitale con fonti proprie o ricorrendo a

finanziatori terzi; tuttavia, le parti si accordano sulla suddivisione dei proventi del risparmio.

I contratti hanno una durata di circa 5-10 anni in considerazione del fatto che soltanto una

quota del risparmio contribuisce al recupero dell’investimento iniziale. La proprietà degli

impianti e delle opere rimane in capo alla ESCO, durante l’esecuzione del contratto, e alla

scadenza si trasferisce al cliente. In un contratto a risparmi condivisi, dunque, l’investimento

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75

viene rimborsato sulla base di un accordo, tra la ESCO e l’utente finale, di suddivisione

della quota di risparmio determinato dallo studio di fattibilità. La ESCO oltre al rischio

tecnico inerente alla performance a cui è legata la sua remunerazione, assume anche il

rischio finanziario.

2. Il Guaranteed Savings (GS), in cui, il soggetto finanziatore è un soggetto terzo diverso

dalla ESCO, ma in questo modello è il cliente che sottoscrive il prestito, mentre la ESCO ha

il compito di reperire ed organizzare il finanziamento, oltre a garantire un certo livello di

rendimento in base al quale riceve il compenso dal cliente. Il contratto dura circa 4-8 anni.

Secondo questa formula la ESCO si impegna essenzialmente a garantire che i risparmi non

siano inferiori ad un minimo concordato, stabilito sulla base dell’analisi di fattibilità. La

garanzia del risparmio si esplica attraverso formule che prevedono un indennizzo in favore

del cliente in caso di consumi maggiori rispetto a quelli garantiti; nel caso in cui, invece, si

conseguano risparmi superiori a quelli attesi, questi andranno normalmente a beneficio del

cliente. Un’alternativa è rappresentata dal cliente finale che finanzia con capitale proprio la

progettazione e l’installazione del miglioramento delle misure di efficienza, assumendosi

l’obbligo contrattuale del pagamento e il conseguente rischio di credito. Il ruolo della ESCO

è quello di reperire il finanziamento assumendosi il rischio tecnico relativo alla riuscita della

riqualificazione. La ESCO si impegna a garantire che i risparmi non siano inferiori ad un

minimo concordato, stabilito sulla base delle attività di auditing. Il cliente continua a pagare

le bollette e le fatture combustibili e paga alla ESCO un canone con il quale remunera il

servizio.

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76

3.1 PROCEDURA DI UN EPC

La procedura di un EPC è solitamente time-consuming dalle negoziazioni preliminari, fino ad

arrivare alla fornitura delle attrezzature, i test di funzionamento e i risparmi energetici risultanti dal

progetto.

I tempi delle procedure variano tra i progetti, in funzione delle circostanze in cui sono inseriti.

La figura 4 mostra un esempio di processo, con le relative tempistiche.

Figura 4: Timing di un processo EPC

1. Preliminary analysis:

Quando si prepara un progetto legato ai risparmi energetici su edifici o impianti, è

necessario iniziare con l’analisi della situazione iniziale e su questa si baseranno poi le

proposte di miglioramento di efficienza energetica. La scelta finale della soluzione adottata

dipenderà principalmente dall’analisi economica delle alternative.

Tramite informazioni preliminari e ispezioni all’impianto si costruisce una bozza di

soluzione, che include la lista delle misure da tenere in considerazione con gli investimenti

necessari e le potenzialità di riduzione dei costi, ottenuti dalle riduzioni dei consumi.

2. Energy Audit:

La conduzione di un energy audit è un possibile modo per condurre un’analisi preliminare,

ma non è necessaria; la lista delle misure di risparmio energetico proposte sono preparate

dalla ESCo nella procedura di procurament.

Page 91: POLITECNICO DI MILANO...accompany the client through the efficiency process of the technology park, taking upon himself the risk and relieving the client from any organizational effort

77

3. Condizioni per EPC :

Generalmente è meglio utilizzare un EPC in strutture dove sono presenti alcune condizioni:

esistono alti potenziali di risparmi energetici

c’è necessita di implementazione di misure e tecnologie volte al risparmio

energetico

il payback time (PBT) delle misure di risparmio energetico è minore della

durata effettiva del contratto

al proprietario della struttura manca personale qualificato sulle tecnologie di

risparmio energetico, nei finanziamenti di queste ultime e nel loro

funzionamento ottimale.

Per il cliente, il presupposto per questo contratto è che i risparmi di costo complessivo

ottenuti siano maggiori rispetto ai costi sostenuti con la ESCo, i quali possono costituire una

voce considerevole perché comprendono: costo del lavoro/personale, avvocati e spese legali,

consulenze e costi connessi alla ricerca della ESCo, i negoziati e la preparazione del

contratto, monitoraggio delle prestazioni del contratto, risoluzione di controversie,etc.

Per la ESCo, invece, la condizione essenziale è che i suoi ricavi siano maggiori della totalità

delle spese sostenute.

Solitamente non c’è alcun impegno da parte del cliente fino alla chiusura del contratto EPC;

infatti, fino a quel momento il cliente può decidere di non attuarlo, sostenendo però le spese

legate alla copertura della diagnosi energetica e della progettazione tecnica attuate fino a

quell’istante.

4. Decisione d’utilizzo di un EPC:

Sulla base dell’analisi preliminare, il cliente o il facilitatore, decide se utilizzare o meno il

contratto EPC per il finanziamento delle misure di risparmio energetico individuate. Dopo la

chiusura del contratto non è più necessario nessun pagamento prima che l’installazione del

progetto è completata, e in seguito cominciano, per l’intera durata del progetto, i regolari

pagamenti.

La ESCo sopporta il rischio tecnico e garantisce i risultati e la copertura dei costi per l’intera

durata contrattuale. La garanzia dei risparmi può essere espressa intermini di risparmio di

energia, nei contratti GS dove la remunerazione è definita da un canone mensile stabilito

contrattualmente, mentre è espressa in termini di risparmi di costo nei contratti SS, nel quale

la remunerazione della ESCo è definita come una percentuale dei risparmi conseguiti in

bolletta. La ESCo ha il ruolo di formare il personale operativo del cliente ed è obbligata

Page 92: POLITECNICO DI MILANO...accompany the client through the efficiency process of the technology park, taking upon himself the risk and relieving the client from any organizational effort

78

contrattualmente a rimborsare eventuali mancati risparmi per tutta la durata del contratto. E’

importante creare una partnership a lungo termine tra il fornitore e il cliente di EPC dato che

hanno obiettivi comuni: conseguire risparmio energetico ed economico ottimizzando

l’economia del progetto.

5. Procedura di Procurement:

In seguito alla decisione del cliente di utilizzare un EPC per il dato progetto, la fase di

appalto per la ESCo è di fondamentale importanza. La procedura degli appalti pubblici è

solitamente preparata in collaborazione con un facilitatore di EPC, che è in grado di definire

i criteri di aggiudicazione degli appalti ed è in grado di preparare la documentazione

specifica per il contratto e la valutazione delle offerte ricevute. Il procurement nel settore

privato è meno lungo e complicato; tuttavia, alcune parti essenziali della procedura di

appalto pubblico possono essere utilizzate per ottenere l’offerta migliore anche per società

private.

6. Conclusione del contratto:

In seguito all’annuncio del vincitore dell’appalto, viene lasciato un ulteriore periodo di

tempo per eventuali obiezioni da parte degli altri soggetti partecipanti all’appalto. Una volta

concluso il periodo, il contratto tra la ESCo vincitrice e il cliente è firmato.

7. Installazione delle misure di risparmio:

A seguito della chiusura del contratto EPC, hanno inizio le fasi che portano all’installazione

delle misure di risparmio energetico concordate. Sulla base delle documentazioni

preliminari di progetto, la ESCo prepara la documentazione completa e successivamente

intraprende tutte le misure concordate. La durata dell’implementazione delle misure,

dipende dalla dimensione e dalla complessità del progetto.

8. Prova:

In seguito all’implementazione delle misure, queste sono testate durante il funzionamento di

prova dove la ESCo in caso di qualsiasi deviazione rispetto al rendimento atteso delle

apparecchiature provvede alla loro sostituzione. Tutte le attrezzature installate sono

formalmente consegnate al cliente dopo il processo di prova, o al termine del periodo

contrattuale se stabilito contrattualmente. Dopo il periodo di prova la ESCo trasferisce la

proprietà delle attrezzature installate al cliente con un certificato di completamento. Dopo la

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79

chiusura del certificato la ESCo può disegnare la fattura per il valore complessivo dei lavori,

che saranno pagati in base al piano di rimborso stabilito contrattualmente.

9. Misurazioni e verifiche (M&V):

Dopo la prova di supervisione, i risparmi energetici conseguiti vengono valutati, solitamente

dopo ogni anno. Il processo di verifica è solitamente delegato ad una società di consulenza

specializzata, solitamente il facilitatore del processo EPC che ha originariamente aiutato

nell’organizzazione degli appalti. La trasparenza dei risparmi conseguiti dipende dalla

qualità della misurazione e verifica (M&V) in dotazione, più è indipendente dalla ESCo il

sistema in dotazione è più si ha la garanzia della trasparenza dei risparmi.

10. Sanzioni per inadempienza:

Nel caso in cui il risparmio ottenuto sia inferiore a quello garantito contrattualmente la

ESCo è tenuta a rimborsare il cliente della mancanza.

11. Consuntivo:

Al termine del periodo contrattuale la ESCo completa il progetto e soddisfa tutti gli obblighi

contrattuali. Secondo il contratto la ESCo presenta la relazione finale, dichiara

l’adempimento degli obblighi derivanti dal contratto e lascia la proprietà del sito al cliente.

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3.2 CODICE DI CONDOTTA EPC

Una importante sfida nello sviluppo del mercato dell’efficienza energetica in Europa è che il

concetto stesso di EPC è complesso, perciò, la sua scarsa conoscenza e comprensione delle sue

potenzialità, in termini di benefici di risparmio energetico, possono a volte dare origine ad una

mancanza di fiducia che si concretizza in una riduzione della domanda.

L’affidabilità e la trasparenza richiesta da un mercato EPC sono stati gli obiettivi con il quale è stato

sviluppato un Codice di Condotta Europeo ( CdC), oltre allo sviluppo di una comunità di

professionisti con valori condivisi e un obiettivo comune.

Per garantire una sempre maggiore qualità dei servizi, il CdC definisce i valori generali, i principi e

le linee guida, da seguire anche in termini comportamentali e di best practises per la preparazione e

l’implementazione di progetti EPC nei Paesi Europei. Il CdC si rivolge sia ai fornitori di contratti

EPC, sia ai clienti EPC, per quanto riguarda la preparazione e l’attuazione di progetti EPC,

garantendo l’efficacia in termini di risparmio economico ed energetico.

Il CdC, inoltre, è un indicatore che serve come garanzia di qualità per i clienti EPC, perché permette

loro di capire cosa devono aspettarsi e cosa possono esigere dai fornitori EPC.

Il CdC è un impegno volontario, perciò non giuridicamente vincolante.

I valori condivisi dai fornitori Europei di contratti EPC mostrano un approccio efficiente,

professionale e trasparente alla gestione dei progetti EPC, in termini di :

EFFICIENZA

Risparmio energetico

Efficienza economica

Sostenibilità

PROFESSIONALITA’

Esperienza

Alta qualità del lavoro

Garanzia di sicurezza e salute

Buona reputazione nel settore e nei progetti

Affidabilità

Responsabilità

Rispetto

Oggettività

TRASPARENZA

Integrità

Apertura

Visione di lungo periodo

Trasparenza su tutti i fronti e sugli accordi

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81

finanziari

Comunicazione chiara e onesta

Tabella 24: Valori del Codice Di Condotta

Il CdC è costituito da nove principi guida per l’implementazione di progetti EPC; non si tratta di

requisiti legali, ma di un accordo tra i fornitori di contratti EPC rispetto alle caratteristiche che

accomunano i progetti di buona qualità:

1. I progetti EPC sono economicamente efficaci, in quanto i fornitori ricercano una

combinazione di misure che massimizzi il Valore Attuale Netto ( VAN) di un progetto per il

cliente; VAN definito come la somma di tutti i flussi di cassa in entrata, i risparmi sui costi

operativi, e di tutti i flussi di cassa in uscita sostenuti nel corso della durata del contratto.

2. Il fornitore EPC si assume il rischio legato alle performance, in base ad un sistema di

monitoraggio e di misure condivise con il cliente.

3. I risparmi sono garantiti dal fornitore di EPC, infatti, nel caso in cui il progetto EPC non

riesca a dare i risultati di performance stabiliti, il fornitore di EPC è contrattualmente

obbligato a coprire il disavanzo nel corso della durata del contratto. Il valore del risparmio

concordato in sede contrattuale deve essere definito in modo onesto e trasparente, basandosi

su ipotesi realistiche.

4. Il fornitore di EPC supporta l’uso della gestione energetica nel lungo termine nel quale

il cliente è coinvolto in maniera attiva durante la durata del contratto ed eventualmente

anche dopo, a sostegno dei benefici del progetto che si manifestano anche dopo il termine

legale del contratto.

5. La relazione tra fornitore di EPC e cliente è orientata al lungo termine, onesta e

trasparente, con l’obiettivo comune di raggiungere i risparmi concordati e con la garanzia

che entrambi possano aver accesso alle informazioni rilevanti per la riuscita del progetto,

senza che le Parti si nascondino informazioni; ad esempio, se sopravvengono cambiamenti

nei consumi di energia del cliente, nel corso della durata del contratto, il cliente di impegna

a dare l’informazione al proprio fornitore EPC.

6. Tutti i passi di un progetto EPC sono trasparenti, entrambe le parti rispettano le leggi e i

regolamenti che si riferiscono al progetto EPC nel Paese in cui viene implementato. Il

fornitore di EPC ed il cliente evitano il conflitto d’interessi ed applicano una politica di

tolleranza zero rispetto ai casi di corruzione e self-dealing.

7. Il fornitore EPC supporta il cliente al finanziamento di progetti EPC, nel trovare la

soluzione più adatta, tenendo conto del rischio di credito di entrambe le Parti.

Page 96: POLITECNICO DI MILANO...accompany the client through the efficiency process of the technology park, taking upon himself the risk and relieving the client from any organizational effort

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8. I progetti EPC richiedono staff qualificato, al fine di garantire le giuste abilità tecniche,

commerciali, legali e finanziarie. I fornitori di EPC garantiscono la presenza di personale

qualificato al fine di garantire ad esempio, una valutazione tecnica a regola d’arte, la

progettazione, le attività di project management, la gestione del rischio e l’attuazione di

misure di efficienza energetica. Eventualmente, il cliente, può ricorrere ad una facilitatore di

EPC, che guiderà in maniera corretta l’attuazione e l’approvvigionamento del progetto EPC

su proprio mandato.

9. Il fornitore di EPC si focalizza sull’alta qualità e sull’adeguatezza del progetto in tutti i

sui step, fornendo procedure certificate, apparecchiature di alta qualità, prodotti affidabili e

collaborando con sub-fornitori affidabili, inoltre, aderisce ai principi di etica aziendale.

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3.3 BARRIERE ALLO SVILUPPO DI PROGETTI EPC

Le barriere che influenzano lo sviluppo dei contratti EPC non sono molto cambiate negli ultimi

anni; oggi in tutta l’Europa gli stati continuano a lottare per abbattere o diminuire gli effetti che

queste barriere hanno sullo sviluppo dei contratti di prestazione energetica.

Le barriere sono di diversa natura, di seguito verranno analizzate singolarmente.

3.3.1 LEGALI E POLITICHE

Legislazioni: una legislazione irregolare ed incalcolabile può bloccare lo sviluppo del

mercato ESCo. In un contesto altamente dinamico, dove le leggi cambiano molto

rapidamente senza dare al settore d’interesse il tempo sufficiente per preparasi, i contratti a

lungo periodo, come quelli delle ESCo, non sono praticabili a causa dell’alto rischio

associato. Questo aspetto ha ostacolato in modo decisivo i mercati di Ungheria, Slovenia,

Italia e Spagna. Inoltre, ragionando sull’aspetto dell’incalcolabilità: se i contributi finanziari

nazionali sono comunemente utilizzati per lavori di ristrutturazione per l'efficienza

energetica, ma l'annuncio delle sovvenzioni e il volume del loro bilancio sono discontinui, i

clienti potranno mettere i loro progetti bancabili in attesa di aspettare per vedere se almeno

una parte degli investimenti potrebbero essere coperti dalle sovvenzioni che appaiono.

Questo è il caso in Ungheria e Lettonia, dove l'ambiente giuridico rischioso e il sostegno

finanziario incalcolabile hanno avuto un ruolo importante nel declino del mercato ESCO.

Mancanza di una definizione: la mancanza di una definizione chiara e univoca di ESCo e di

uno schema di certificazione ne nasconde il mercato. Mentre a livello europeo esiste una

definizione generale di ESCo, in molti stati è la stessa impresa che decide se essere

riconosciuta come tale o meno. Questo ha fatto confusione principalmente in Olanda, in

Croazia e negli altri paesi dei Balcani occidentali.

Spesso la nozione di ESCo è popolare, anche se la società non ha nulla a che fare con

l’efficienza energetica; in Francia ,invece, il numero di ESCo è sottostimato perché spesso i

loro contratti più generali contengono elementi di servizi ESCo, anche se l’intero contratto

non è un contratto ESCo.

I clienti risultano perciò confusi e non è chiaro per loro intuire cosa effettivamente una

ESCo offre, si riduce cosi la fiducia nella soluzione Esco e i clienti risulteranno diffidenti

con le imprese che si approcciano o anche con i facilitatori.

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Interpretazioni contraddittorie della legislazione: ci sono una serie di esempi di legislazioni

in contraddizione per quanto riguarda la ESCo. Ad esempio in Svezia, non vi è nessun

accordo che definisca se una società energetica municipalizzata possa offrire servizi

energetici al di fuori del proprio comune d’origine o no. Oggi, infatti, la pratica è varia,

quindi alcuni comuni consentono alle loro aziende di operare in tutto il territorio svedese

mentre per altri le attività sono limitate al proprio comune. Oppure si pensi alla Repubblica

Ceca nella quale le istituzioni pubbliche hanno spesso paura di usare EPC a causa delle

regole poco chiare (ad esempio, sulla registrazione del progetto, l’approvazione e la

contabilità); inoltre, le cosiddette” unità organizzative dello Stato”,(OUS), non sono in grado

di applicare EPC perché sono legalmente vincolate a non ricevere o fornire sovvenzioni;

l’EPC è considerato come un atto di “baro” dal Ministero delle Finanze.

Procurement: dal 2013, molte delle legislazioni nazionali hanno regolamentato gli appalti

pubblici e la gestione dei progetti EPC. Tuttavia, riamangono dei problemi, in quanto in

molti Paesi il risparmio di costi energetici non può essere trasferito su un’altra linea di

budget, come ad esempio le operation o le risorse umane. Un altro problema comune a

diversi Paesi ( ad esempio Italia, Ungheria, Svezia), è che la società che ha realizzato lo

studio di fattibilità ( audit di base), non può partecipare al concorso per il progetto di

ristrutturazione della struttura; questo impedisce l’amministrazione da parte di parecchie

aziende importanti ed inoltre favorisce la creazione da parte delle stesse di soluzioni

“grigie”( costituzione di nuove società solo per la fase di preparazione), le quali favoriscono

pratiche di corruzione. In alcuni Stati, come Croazia e Finlandia, le pratiche di appalto sono

considerate troppo complesse, bloccando l’avvio di progetti ESCo.

3.3.2 STRUMENTI DI PROGETTO

Mancanza di facilitatori: la mancanza di facilitatori è considerata come una lacuna del

mercato, in quanto senza facilitatori alcuni mercati ESCo non possono essere avviati; tipica

situazione del mercato Maltese.

Mancanza di pratiche corrette di misura e verifica: la mancanza di adeguate pratiche di

misurazione e verifica è un problema, in quanto senza un metodo credibile per dimostrare il

risparmio energetico, i progetti possono essere messi in discussione dai partecipanti. Questo

ha portato anche a casi giudiziari, in Lettonia, e a progetti falliti, in Svezia. La misura dei

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risultati in quei progetti dove è anche coinvolto il bilancio pubblico è di fondamentale

importanza per l’appropriazione della sovvenzione finanziaria. Nella Repubblica Ceca, ad

esempio, il fondo Kozloduy non fa uso di misurazione affidabile perciò l’appropriazione dei

finanziamenti è messa in discussione.

3.3.3 FINANZIARIE

Accounting: il problema più frequente si riferisce alla contabilizzazione dei progetti EPC

come prestiti da parte delle autorità pubbliche. Questo fatto comporta due conseguenze.

Innanzitutto, i comuni e le altre autorità non sono autorizzate dal loro governo a partecipare

a progetti ESCo, perché questi ricadono sotto la metodologia EUROSTAT SEC 95 (Sistema

Europeo dei conti economici integrati), e quindi sono registrati come debito pubblico, che è

d’altro canto limitato dalla legislazione UE (Direttiva 2011/85/UE sui requisiti per i quadri

di bilancio degli Stati membri). Al momento non esiste una soluzione soddisfacente per

questo, anche se alcuni Paesi (Danimarca) non considerano i progetti ESCo comunali come

prestiti. La maggior parte dei Paesi sta interpretando la metodologia EUROSTAT come una

barriera ai progetti ESCo (Slovacchia, Repubblica Ceca). Il secondo problema è che la

liquidità e la credibilità delle amministrazioni pubbliche sono limitate, soprattutto dopo la

crisi finanziaria, pertanto essi non sono disposti a prendere prestiti e/o le banche sono

riluttanti ad offrirli loro.

Banche: i problemi con le banche sono la loro scarsa consapevolezza e motivazione;

tuttavia, ci sono una serie di prodotti finanziari ESCo che sono gravemente sottoutilizzati. In

Ungheria, circa tre, quattro banche hanno prodotti ESCo che non sono utilizzati in quanto il

processo di applicazione ha diverse esigenze che non sono rispettabili in termini di scadenze

e consegna di documentazione amministrativa, ed inoltre i costi e gli sforzi da sostenere da

parte della ESCo sono troppo elevati in funzione dei benefici che avrebbero se ottenessero il

prestito.

Avversione ai prestiti: c’è una forte avversione ai prestiti da potenziali clienti ESCo,

soprattutto da parte della pubblica amministrazione, residenziale privato e settore terziario.

Durante la crisi finanziaria, i prestiti erano molto difficili da rimborsare tanto che anche i

soggetti che non hanno preso parte a questi finanziamenti si trovano intimoriti alla decisione

di avviarne uno per paura di un’ulteriore crisi. Allo stesso tempo, le banche sono anche

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molto più attente a selezionare i partner più sicuri, e dal loro punto di vista un progetto

ESCo è irregolare, quindi pericoloso.

3.3.4 MERCATO E PARTNERSHIP

Mancanza di fiducia nei clienti: c’è ancora una certa mancanza di fiducia da parte dei

clienti nei mercati, che proviene solitamente da una offerta disomogenea da parte della

ESCo, dalla mancanza di concorrenza, dalla mancanza di esperienza dei clienti, dalle

istituzioni finanziarie, dall’assenza di casi di riferimento credibili, da definizioni poco chiare

e procedimenti di misure e verifiche non standardizzati.

Mancanza di partnership consolidate: è stato anche identificato come problema la

mancanza di partnership consolidate tra ESCo e sub-appaltatori, cosi come la diffidenza da

parte degli appaltatori nei confronti della clientela, a causa di un aumento del rischio di

clienti instabili e insolventi.

Fallimenti: i progetti falliti hanno influenzato i mercati molto profondamente; ad esempio in

Svezia il mercato ESCo è diminuito radicalmente nel 2009 a causa di una gara d’appalto per

un progetto EPC nel 2009, dove il disaccordo tra le parti non è potuto essere risolto. Gli

effetti di questa disputa sono stati negativi sulle altre società, che hanno creato sfiducia nel

modello di business EPC. In Finlandia le norme sugli appalti pubblici non sono state seguite

correttamente, e alcuni progetti sono stati annullati o indagati. In Lettonia un progetto è stato

portato in tribunale a causa del disaccordo sui risultati del progetto stesso; lo stesso è

accaduto in Ungheria e tutto ciò a contribuito ad una cattiva reputazione per altre aziende

che hanno dovuto riavviare campagne informative per consolidare la propria fiducia.

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3.4 DRIVERS PER LO SVILUPPO DI PROGETTI EPC

I principali drivers allo sviluppo di progetti EPC sono:

3.4.1 LEGALI E POLITICI

Impegno credibile e di lungo termine: l’impegno credibile, a lungo termine che si manifesta

da parte del governo e dalla pubblica amministrazione per l’energia sostenibile, l’efficienza

energetica e il concetto stesso di ESCo, è tra i fattori chiave che possono rilanciare il

mercato. In Danimarca, per esempio, un forte quadro normativo sull’efficienza energetica è

stato collegato con l’annunciato impegno alla soluzione ESCo da parte delle

amministrazioni locali.

Legislazione dedicata: Il numero di politiche e azioni istituite con l’obiettivo di sostenere

direttamente il mercato ESCo risulta aumentato negli ultimi anni. Circa un terzo degli Stati

dell’UE godono di regole dedicate, per quanto riguarda definizioni, schemi di certificazione,

norme e sostegno finanziario per progetti ESCo. Un pacchetto di politiche di successo è

stato introdotto in Grecia ( legge 3855/2010, che descrive i principi di un EPC e fornisce un

modello di contratto e la ripartizione degli obblighi e responsabilità). In Italia il Decreto

Legislativo 115/2008 è la normativa più rilevante per le ESCo, in quanto ne definisce il

termine. In Croazia, la legge sull’utilizzo efficiente dell’energia sul consumo finale

costituisce la base giuridica per i servizi energetici e il funzionamento delle ESCo. In altri

casi, però, il ritardo causato della presentazione di complesse misure politiche e programmi

ha causato una frustrazione del mercato, come quanto accaduto in Spagna.

Misure complementari: queste sono leggi o regolamenti che vengono introdotti per altro

motivo, ma che hanno un positivo, “side-effect”, sui servizi energetici. Si considerino ad

esempio i titoli di efficienza energetica introdotti negli Stati Membri dell’UE tramite la

ESD, che hanno aumentato i servizi energetici in tutti quegli Stati in cui sono stati

introdotti(Danimarca, Germania, Polonia, UK, etc..).

ESCo e servizi standard: una chiara definizione di ESCo e di servizi standardizzati permette

un miglioramento della qualità del mercato, in quanto i clienti possono selezionare le società

in maniera più semplice. In Italia, per esempio la norma UNI CEI 11352 certifica una ESCo;

oppure in Germania sono presenti diversi standard, tra cui: DIN EN 15900 ( Linee guida per

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la definizione dei servizi di efficienza energetica, 03/2009), VDMA 24198 (Condizioni e

servizi dei contratti di prestazione energetica).

3.4.2 PROCEDURALI, STRUMENTALI

Strumenti, modelli e manuali: L’UE ha finanziato diverse iniziative che affrontano

problemi legati alla preparazione dei progetti, al supporto decisionale, al monitoraggio e alla

verifica e agli strumenti per le istituzioni finanziarie interessate ai progetti ESCo. Ad

esempio:

Strumento di calcolo excel per la valutazione della redditività dell’investimento

da parte del cliente8

Manuale dei contratti EPC, SEAI9

Guida alle migliori prassi di misurazione e verifica dei risparmi energetici10

Documentazione standard: la presenza di documentazione standard è sostenuta da diversi

Paesi. Nel 2011, ad esempio, dopo qualche progetto ESCo senza successo, in Finlandia è

stato pubblicato una guida per il settore pubblico che descrivesse i procedimenti standard.

Flessibilità nella preparazione di un contratto: un notevole passo in avanti verso la

creazione di un rapporto di fiducia tra ESCo e cliente è quando la flessibilità nel contenuto e

nella preparazione di un contratto permette di creare servizi su misura. Ad esempio, in

Danimarca, i comuni che valutano l’opportunità di intraprendere un contratto ESCo, spesso

percepiscono il rischio come troppo alto perché molti fornitori sono società sconosciute.

Questo problema viene superato con una maggior flessibilità dei contratti, i comuni, infatti,

possono scegliere in qualsiasi momento la time-line del progetto. In Lituania e in Polonia,

invece, la mancanza di flessibilità nel processo contrattuale è vista come un grosso ostacolo

ai progetti EPC, e più in generale ai progetti ESCo.

8 http://www.biosolesco.org/financial_tool.html

9http://www.seai.ie/Your_Business/National_Energy_Services_Framework/EPC_Handbook/

10 http://www.aepca.asn.au/

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Introduzione di sistemi centralizzati di raccolta e gestione dei dati: la presenza di questi

sistemi diminuisce i costi di transazione, legati alle asimmetrie informative tra cliente e

ESCo, e aumenta i profitti accessibili dai progetti.

3.4.3 FINANZIARI

Incentivi finanziari e prestiti agevolati: l’aumento di sovvenzioni statali e prestiti agevolati

ha permesso di finanziare grandi lavori di ristrutturazione di edifici che si trovano in

condizioni particolarmente obsolete( ad esempio in Lettonia). Il “fondo verde” nei Paesi

Bassi, è un prestito preferenziale con sconto dell’1 % sul tasso d’interesse per gli

investimenti “verdi”.

Finanziamento tramite terzi: l’aumento del FTT ha reso disponibile a quella fascia di

clientela con bassa disponibilità economica, l’attuazione di progetti che altrimenti non

sarebbero potuti essere svolti, tramite ad esempio contratti di Energy performance del tipo

Shared Savings.

3.4.4 INFORMATIVI E DI SENSIBILIZZAZIONE

Motivazione: la consapevolezza ambientale e climatica è aumentata a tutti i livelli. Questo,

ha motivato le politiche a livello di governo e la partecipazione a progetti da parte dei

clienti. In Scandinavia, uno dei principali motori dei progetti ESCo è l’immagine pubblica e

la preoccupazione ambientale.

Attività di sensibilizzazione: le attività di sensibilizzazione e di divulgazione sono esplose in

tutti i Paesi europei dal 2010 in avanti. Questa attività è stata moltiplicata con l’attuazione

delle recenti politiche europee che combinano obiettivi climatici ed energetici.

3.4.5 STRUTTURALI E LEGATI AL MERCATO

Prezzo dell’energia: il prezzo dell’energia è uno dei principali fattori che influenzano la

domanda di investimenti in efficienza energetica e quindi i servizi ESCo. Il costante

aumento nel tempo dei prezzi dell’energia e delle imposte ha migliorato il payback time

degli investimenti in efficienza energetica ed ha aumentato l’importanza dell’efficienza

energetica nella competizioni di costo. L’aumento dei prezzi dell’energia ha aumentato

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anche l’interesse per il risparmio energetico per i non consumatori meno energivori. Questo,

combinato con la possibilità di rimborso sull’imposte energetiche ( in Francia e in Italia),

aumenta ancora di più la redditività dei progetti ESCo.

Settore delle costruzioni: il crollo del settore delle costruzioni è stata una delle barriere più

significative nel 2010 e la sua ripresa è attualmente uno dei driver più importanti e

contribuisce ad aumentare i progetti ESCo sia attraverso la domanda che l’offerta. In

Olanda, ad esempio, le ristrutturazioni generali sono estese a lavori di ristrutturazione ad alta

efficienza energetica.

Associazioni: la recente proliferazione di associazioni ESCo ha significato una crescente

capacità di sostenere i mercati ESCo. La creazione di associazioni è stata in parte sostenuta

dalle autorità pubbliche e permette una standardizzazione delle attività, il controllo della

qualità, la diffusione delle informazioni e lo sviluppo della capacità di lobbying.

Sviluppo delle tecnologie ICT: lo sviluppo parallelo delle tecnologie dell’informazione e

della comunicazione è stato di fondamentale importanza, soprattutto nel mercato svedese.

Questa diffusione di tecnologie intelligenti, utilizzate nella gestione energetica degli edifici,

è previsto che attiri diversi mercati ESCo.

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CONCLUSIONI

In questo elaborato di tesi è stato presentato il panorama Europeo nei confronti degli obblighi di

efficienza energetica che l’UE si è imposta di ottenere entro il 2020. I risultati dell’analisi mostrano

come i governi siano lontani dai loro target di efficienza, sia i Paesi energivori (Germania, Italia,

Francia, Spagna e UK) che hanno una percentuale media di risparmi ottenuti del 42,6 %( compresa

l’Italia che detiene un 21%) e , soprattutto, gli Stati non energivori (Malta, Lettonia, Lituania,

Bulgaria e Irlanda), che detengono una percentuale media di raggiungimento del target del 25,4 % (

con un 47% della sola Bulgaria). Anche se all’interno dell’elaborato sono stati utilizzati dati riferiti

al 2012 per garantire la comparabilità degli Stati e l’ufficialità del dato stesso, si stima, per il 2014,

una crescita stabile degli interventi di efficienza energetica nei diversi Paesi, con un tasso di crescita

annuo medio compreso tra il 10 % e il 20 %. 11

Valutando il raggiungimento del target al 2014 si

otterrebbe la seguente situazione:

RISULTATI AL 2012 STIME RISULTATI AL 2014 Δ

1° Germania 69% 1° Germania 90% -

2° Bulgaria 47% 2° Bulgaria 60% -

3° UK 46% 3° UK 59% -

4° Francia 43% 4° Francia 56% -

5° Svezia 41% 5° Svezia 54% -

6° Croazia 35% 6° Croazia 46% -

7° Spagna 34% 7° Spagna 44% -

8° Austria 31% 8° Austria 40% -

9° Estonia 28% 9° Estonia 36% -

10° Belgio 27% 10° Belgio 36% -

11° Lettonia 27% 11° Lettonia 35% -

12° Olanda 26% 12° Olanda 34% -

13° Malta 25% 13° Finlandia 31% ↑ 2

14° Danimarca 24% 14° Danimarca 31% -

15° Finlandia 24% 15° Portogallo 28% ↑ 1

16° Portogallo 22% 16° Italia 27% ↑ 1

17° Italia 21% 17° Malta 26% ↓ 4

18° Lituania 19% 18° Lituania 25% -

19° Irlanda 9% 19° Irlanda 12% -

11 Energy Efficiency Report Giugno 2015

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Tabella 25: Stime risultati al 2014

Come si può notare, il ranking rimane pressoché simile se non per alcune variazioni nelle ultime

posizioni. In testa, riamane sempre la Germania che al 2014 dovrebbe raggiungere la quasi totalità

dei risparmi target del 2020, con un 90 %, mentre il fanalino di coda rimane sempre l’Irlanda che si

stima per il 2014 abbia un incremento del 3 % rispetto alle percentuali del 2012.

Tramite l’analisi legata al business model delle ESCo abbiamo constatato che: sia predominante la

presenza di contratti di energy performance, indice dello sviluppo e della maturità del settore; la

presenza delle società di servizi energetici sia maggiore nella copertura delle attività preliminari

rispetto a quelle intermedie e finali di fornitura e di monitoraggio, la fornitura di servizi è

principalmente rivolta alle industrie ma con alte percentuali di servizio anche a tutti gli altri settori,

inoltre che la varietà di soluzioni progettuali offerte copre l’intero parco di soluzioni di

efficientamento.

La continua evoluzione tecnologica richiesta dal mercato dell’efficienza energetica e la richiesta di

modalità contrattuali standardizzate ed efficaci che garantiscano il raggiungimento degli obiettivi di

risparmio preventivati dalle analisi preliminari, trovano risposta nei contratti di perfomance

energetiche. Infatti, l’enorme vantaggio delle ESCo, soprattutto con contratti EPC è quello di

lavorare nella stessa ottica del cliente, in quanto a seguito di un miglioramento di efficienza

entrambi i soggetti traggono vantaggio, perciò è garantito il miglioramento continuo degli

interventi.

I contratti EPC, tuttavia, risultano ancora frenati da alcune barriere, principalmente di tipo legale e

normativo. Gli EPC sono considerati atipici, perché anche se previsti dal legislatore, sono privi di

una compiuta disciplina legislativa; la norma, infatti, individua il meccanismo contrattuale, basato

sulle performance, senza provvedere però ad una tipizzazione rigorosa attenta alla prassi e utile alla

concreta regolamentazione degli interessi in gioco.

Questi contratti saranno anche sostenuti negli anni a seguire da alcuni importanti driver, primo tra

tutti l’aumento del prezzo dell’energia.

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ALLEGATI

ALLEGATO 1: PROTOCOLLO DI KYOTO

Il protocollo di Kyoto 12

è un trattato internazionale, di natura volontaria, sottoscritto l’11 dicembre

del 1997 durante la Conferenza delle parti di Kyoto (la COP3) sui cambiamenti climatici ed è

entrato in vigore solo il 16 febbraio 2005. Questo ritardo è stato dovuto all’iniziale mancata ratifica

della Russia che non permetteva il raggiungimento della soglia minima.

Infatti, perché il trattato potesse entrare in vigore era necessario che venisse ratificato da almeno 55

Nazioni e, che queste Nazioni firmatarie rappresentassero complessivamente almeno il 55% delle

emissioni di GHG globali da origine antropica; tale obiettivo è stato raggiunto proprio grazie alla

sottoscrizione della Russia.

L’obiettivo del trattato è la riduzione del 5,2 % delle emissioni di gas serra da parte dei Paesi

industrializzati rispetto ai valori del 1990 nel quinquennio 2008-2012. La riduzione specifica

rispetto ai propri livelli di emissione del 1990( baseline) varia da Stato a Stato perciò i Paesi sono

tenuti a realizzare un sistema nazionale di monitoraggio delle emissioni ed assorbimenti di gas ad

effetto serra.

A titolo di esempio, l’Italia nell’ambito del Protocollo di Kyoto ha sottoscritto un obiettivo di

riduzione emmissiva del 6,5 % e tale valore è stato ottenuto sulla base di indicazione di Enti di

ricerca nazionali, che lo consideravano come il risultato dell’attuazione di una serie di azioni

necessarie per l’ammodernamento del Paese e per lo stimolo dell’economia nazionale.

Il protocollo prevede l’utilizzo di meccanismi di mercato, i cosiddetti meccanismi flessibili.

L’obiettivo di questi metodi è quello di ridurre l’emissioni al minimo costo, massimizzando le

riduzioni ottenibili con un determinato investimento. Questi strumenti sono il Clean Development

Mechanism (CDM), la Joint Implementation (JI) e il sistema di Emission Trading (ETS).

Il CDM permette ai Paesi industrializzati di realizzare progetti in Paesi in via di sviluppo, che

producono benefici in termini di emissioni di gas a effetto serra e di sviluppo economico e sociale

dei Paesi ospitanti, e di generare crediti di emissione per i Paesi che promuovono gl’interventi. La JI

permette ai Paesi industrializzati di realizzare progetti di riduzione delle emissioni di gas serra in

altri Paesi dello stesso gruppo e usare i crediti, insieme al Paese ospitante. L’ETS, invece, consente

lo scambio di crediti di emissione tra i Paesi industrializzati; un Paese che raggiunge una maggiore

riduzione delle emissioni di gas serra rispetto ai suoi obiettivi, può vendere( con l’Emission

Trading) questi crediti ad un Paese che non è in grado di raggiungere il suo obiettivo.

12

http://www.reteclima.it/protocollo-di-kyoto/

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Bisogna comunque sottolineare come la mancata adesione al protocollo degli Stati Uniti, oltre alle

deroghe concesse ai Paesi in via di sviluppo ( soprattutto Cina e India) ha limitato fortemente gli

effetti globali del trattato, tanto che su scala mondiale le emissioni risultano aumentate rispetto ai

livelli del 1990; d’altro canto bisogna anche sottolineare come il Protocollo di Kyoto abbia

contribuito in maniera sostanziale alla sensibilizzazione dell’opinione pubblica sui temi ambientali.

In seguito alla conferenza di Doha del 2012 è stata prolungata la validità del trattato di Kyoto,

infatti uno degli principali output ottenuti da questo incontro è stato la sottoscrizione del Protocollo

di Kyoto 2, tra Unione Europea, Svizzera, Norvegia e Australia che cubano il 15 % delle emissioni

globali di GHG anche se purtroppo la Russia, il Giappone e il Canada hanno abbandonato il

protocollo abbassando notevolmente la percentuale coperta dai Paesi firmatari. Grazie alla

conferenza di Doha è stata definita una deadline nel 2015 per un nuovo accordo internazionale sul

clima a cui partecipano sia gli USA che la Cina che sono responsabili rispettivamente del 16% e del

19% delle emissioni di GHG globali.

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ALLEGATO 2: PACCHETTO CLIMA ENERGIA 20 20 20

Il Pacchetto-Clima-Energia 20 20 20 13

o Piano 20 20 20 costituisce il portafoglio di provvedimenti

operativi con cui l’UE esprime la volontà degli Stati Membri di impegnarsi per la lotta ai

cambiamenti climatici per il periodo successivo al termine del protocollo di Kyoto, il trattato

realizzato per il contrasto al cambiamento climatico che trova la sua naturale scadenza nel 2012.

Tale pacchetto si inquadra nell'ambito dei negoziati preliminari alla Conferenza della Convenzione

Quadro delle Nazioni Unite sui Cambiamenti Climatici (COP15) di Copenaghen, negoziati nei quali

l'UE ha riaffermato la posizione di ridurre unilateralmente le emissioni del 20% entro il 2020 e in

caso di accordo internazionale, di impegnarsi progressivamente per il 2030 e il 2050 a ridurre

rispettivamente del 30% e del 50% le proprie emissioni rispetto ai livelli del 1990.

Il Pacchetto, contenuto nella Direttiva 2009/29/CE, è entrato in vigore nel giugno 2009 e sarà valido

dal 2013 al 2020.

L’obiettivo del Piano è quello di contrastare i cambiamenti climatici e promuovere la sostenibilità

ambientale, garantire la competitività delle economie europee e la disponibilità di prezzi energetici

accessibili e aumentare la sicurezza dell’approvvigionamento energetico tramite obiettivi vincolanti

per i Paesi membri.

Il Piano prevede di :

1. Ridurre entro il 2020, almeno il 20 % delle emissioni di GHG derivanti dal consumo di

energia nell’UE rispetto ai livelli del 2005.

2. Raggiungere una quota del 20% di energia da fonti rinnovabili (FER) sull’energia totale

consumata entro il 2020; inoltre raggiungere un minimo del 10 % di biocarburanti nel

consumo totale di benzina e gasolio nella UE entro il 2020.

3. Migliorare del 20 % l’efficienza energetica, ridurre i consumi energetici, rispetto alle

proiezioni per il 2020.

Il Pacchetto anche se non accompagnato da un impegno globale, perché l’esigenza per l’UE era

quella di trovare una modalità per impegnarsi nel periodo “post Kyoto” senza dover attendere

accordi globali, rimane un buon insieme di provvedimenti per contrastare il cambiamento climatico

ed aumentare l’efficienza energetica, nella logica per cui il mondo scientifico chiede con urgenza di

limitare con un aumento massimo di +2° il riscaldamento climatico globale rispetto all’età pre-

industriale.

13 http://www.reteclima.it/piano-20-20-20-il-pacchetto-clima-energia-20-20-20/

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ALLEGATO 3: DIRETTIVA EUROPEA EFFICIENZA

ENERGETICA

La Direttiva 2012/27/UE14

sull’efficienza energetica è stata pubblicata nel 14 Novembre del

2012 sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea. La Direttiva indica agli Stati membri come

raggiungere l’obiettivo del 2020 di riduzione del 20% in materia di efficienza energetica;

ciascuno Stato stabilisce il proprio obiettivo nazionale di efficienza energetica ( non vincolante)

e successivamente è monitorato dalla Commissione Europea che , se necessario interviene con

misure vincolanti ed adeguamenti alle Nazioni che non riescono a raggiungerlo. Gli Stati

Membri devono mettere in vigore le disposizioni legislative, regolamentari e amministrative

necessarie per conformarsi alla Direttiva entro il 5 giugno del 2014.

La direttiva introduce piani di ristrutturazioni energetica dell’edilizia pubblica: a partire dal

primo gennaio 2014, gli stati dell’Unione Europea dovranno garantire l’efficientamento del

parco immobiliare per il 3% della superficie coperta utile totale degli edifici riscaldati e/o

raffreddati. La quota del 3% è calcolata sulla superficie coperta totale degli edifici oltre i 500

mq; tale soglia scenderà a 250 mq a partire dal 9 luglio 2015. Inoltre, gli Stati Membri,

dovranno prevedere, previa ricognizione del parco immobiliare, una strategia a lungo termine

per rendere maggiormente efficienti gli edifici residenziali e commerciali, sia pubblici sia

privati entro il 2050. Gli stati membri si impegnano affinché il governo acquisti esclusivamente

prodotti, servizi ed edifici ad alta efficienza energetica.

Gli stati membri dovranno istituire un regime nazionale obbligatorio di efficienza energetica

volto a garantire che i distributori di energia e/o le società di vendita di energia al dettaglio che

sono parti designate o obbligate, conseguano un obiettivo cumulativo di risparmio energetico

finale entro il 31 dicembre 2020. A norma di ciò le imprese energetiche di pubblica utilità

saranno tenute a rispettare, nel periodo 2014-2020, un obiettivo annuale di risparmio energetico

equivalente almeno all'1,5% del totale dell'energia venduta ai consumatori finali, sulla base

della media dei consumi del triennio precedente all’entrata in vigore della direttiva.

Tutte le grandi imprese saranno obbligate a sottoporsi ad audit energetici di alta qualità, ogni 4

anni, svolti in maniera indipendente, ed efficaci in rapporto ai costi. Gli audit dovranno iniziare

non più tardi di tre anni dopo l’entrata in vigore della direttiva. Le piccole e medie imprese

saranno esentate da tale obbligo, ma dovranno essere previsti dei programmi specifici per

14

http://www.efficienzaenergetica.enea.it/politiche-e-strategie-1/politiche-e-strategie-in-europa-

1/strumenti-di-indirizzo/direttiva-201227ue-sull-efficienza-energetica.aspx

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incoraggiare queste imprese a sottoporsi ad audit energetici. Gli stati membri dovranno poi

prevedere, attraverso servizi di consulenza, delle misure per informare adeguatamente le

famiglie alla necessità di questi controlli.

La direttiva introduce anche disposizioni per la creazione di strumenti finanziari per il

miglioramento dell’efficienza energetica e per l’agevolazione degli interventi di efficientamento

energetico degli edifici. Gli stati membri dovranno facilitare l’istituzione di queste strutture o

ottimizzare l’utilizzo di quelle già esistenti.

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ALLEGATO 4: QUESTIONARIO JRC

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GRAZIE ALLA MIA FAMIGLIA E AGLI AMICI