pavia in tasca luglio/agosto 2014
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Il BIMESTRALE della ProvinciaTRANSCRIPT
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LA cuLturA LevA Di sviLuppo per pAviA
DETRAZIONI FISCALI 50%
Ci troviamo per questa edizione estiva di Pavia in Tasca, una stagione tanto attesa che ci ha regalato sole, pioggia, e tanto relax. Nel numero di luglio-agosto ampio campo a Pavia, ai suoi nuovi colori con le luci del Ponticino di Marco Locola, inaugurato a conclusione della Festa del Ticino.
Pavia in Tasca lascia spazio al Sindaco di Pavia uscente, Alessandro Cattaneo, che si racconta in quelle che sono le sue aspettative per il futuro e all' Assessore alla Cultura Giacomo Galazzo che ci dice qual'è la Pavia che sogna e ci dà un'anticipazione in merito ai prossimi eventi pavesi.
Una stagione ricca di eventi anche a Vigevano che partecipa al "Wiki Loves Monuments" il concorso fotografico internazionale che vuole valorizzare il patrimonio culturale, e sempre a Vigevano si cerca di riscoprire i prodotti tipici dei territori sulle rive dei canali lombardi con il progetto 'Acqua bella e buona' presentato al Castello Sforzesco.
In Oltrepò, invece, si tenta di rilanciare il settore turistico partendo da dieci piccoli Comuni, riuniti nel "Distretto Commerciale dei Borgi e Castelli", l'attrattiva paesaggistica può fare da traino alla ripresa economica. Un tour in Oltrepò anche per assaporare il fascino antico della vendemmia è l'obiettivo del progetto del Consorzio Tutela Vini Oltrepò Pavese che ha scelto di puntare sul turismo vendemmiale per far riscoprire un territorio unico, con più di 40 km di distese di vigneti.
E ancora... un'indagine su quella che potrebbe essere la riforma della scuola, la nostra psicologa ci parla dell'invidia e infine un anticipazione sul clima che ci aspetterà quest'autunno con alcuni consigli su quali siano i cibi per mantenersi in forma con l'arrivo dei primi freddi.
Questo e tanto altro su numero di Pavia in Tasca, arrivederci al prossimo.
La Redazione
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PONTICINO, SI COLORA PAVIA
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giAcomo gALAzzoA tu per tu con
LA cuLturA LevA Di sviLuppo per pAviA
eDitoriALe | LUGLIO - AGOSTO 2014
Società del Gruppo ASM Pavia S.p.a.
ASM LAVORI s.r.l.Via Donegani, 21 – 27100 Pavia
Tel. 0382/43.46.11 - 0382/43.46.05 | Fax 0382/43.48.80
ASM LAVORI s.r.l. società soggetta a direzione e coordinamento di ASM PAVIA, ha per oggetto l’attività di scavo, reinterro, movimento terreno,
lavori edili di difesa e di sistemazione terreni, opere di consolidamento dei terreni e opere speciali nel sottosuolo, lavori di impermeabilizzazione di
terreni, realizzazione e manutenzione di campi sportivi. Costruzioni, manutenzioni, pavimentazioni e ripristini stradali; costruzioni, manutenzioni e ripristini di selciato in porfido; lavori stradali in genere.
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ASM LAVORI s.r.l.Via Donegani, 21 – 27100 Pavia
Tel. 0382/43.46.11 - 0382/43.46.05 | Fax 0382/43.48.80
ASM LAVORI s.r.l. società soggetta a direzione e coordinamento di ASM PAVIA, ha per oggetto l’attività di scavo, reinterro, movimento terreno,
lavori edili di difesa e di sistemazione terreni, opere di consolidamento dei terreni e opere speciali nel sottosuolo, lavori di impermeabilizzazione di
terreni, realizzazione e manutenzione di campi sportivi. Costruzioni, manutenzioni, pavimentazioni e ripristini stradali; costruzioni, manutenzioni e ripristini di selciato in porfido; lavori stradali in genere.
Direttore responsABiLe: FRANCESCO BEVIVINO
HAnno coLLABorAto A Questo numero:VINCENZO ANDRAOUUS, PAOLO BREVI, SABRINA CAPELLI, ChIARA PELIZZA, MARTA RUBINI, GAIA VICENZI
reDAzione: Via San Giovannino, 4 27100 - [email protected]
puBBLicità:PER LE VOSTRE INSERZIONI LA CONCESSIONARIAESCLUSIVA è FV SRL - VERBENA [email protected]. 347.2592659
E-SOULTel. [email protected]
stAmpA: NUOVA TIPOGRAFIA POPOLARETel. [email protected] • www. tipografia-popolare.it
DistriBuzione:SANDREFOTOAGENCYCell. 345.0843809 - [email protected] • www.sandrefotoagency.com
Periodico bimestrale “Pavia in tasca”Sped. in a.p. lettera BRivista Edita da Princi s.r.l. Anno 23 - LUGLIO - AGOSTO 2014Euro 0,90
Registrazione del Tribunale di Pavia N°394dell’8 giugno 1991 Copyright La Fenice Editore s.r.l.E’ proibita la produzione anche parziale del contenuto senza l’autorizzazione scritta dell’Editore
Associato all’Unione Stampa Periodica Italiana
6 A tu per tu con Giacomo Galazzo
8 Alessandro Cattaneo guarda al futuro
10 Ponticino, si colora Pavia
13 “La cattedrale restituita alla città”
17 Dal fumetto di Slam Dunk, ai mondiali di basket a Siviglia
20 Si abiliti chi può!
22 Anche Vigevano al concorso mondiale “Wiki Loves Monuments”
24 Sulle orme di Leonardo da Vinci
28 Un Distretto Commerciale Diffuso per il territorio oltrepadano
34 “Vendemmia in Oltrepò TOUR”
36 Autunno in arrivo (stavolta quello vero)
38 “Sorelle d’Italia”
40 Gaza e gli scarponi chiodati
44 Parliamo di emozioni: l'invidia
47 Parole dimenticate e curiosità linguistiche
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A tu per tu con Giacomo Galazzo
"La CuLtura Leva di sviLuppo per pavia: a 29 anni aCCetto La sfida!"
Ventinove anni, Avvo-cato, passione per la Juventus, gli amici e soprattutto per la politica. Giacomo Galaz-zo, dopo un’esperienza da consigliere pro-vinciale, è entrato nella nuova squadra di governo del sindaco Depaoli con un ruolo da protagonista. Per lui, nella giunta inse-diatasi dopo il ballottaggio di giugno, le de-leghe alla Cultura, al Turismo, a Expo 2015 e alla Legalità. E fare cultura in una città come Pavia, che di cultura ne ha vista e ge-nerata tanta è una sfida importante... “Fare l'Assessore in una città capoluogo è sempre una notevole sfida, tanto più in un momen-
to di restringimento delle risorse per le am-ministrazioni – sono le parole dell’Asses-sore Galazzo -. Se possibile la sfida è ancora maggiore se questo capoluogo è Pavia e se la delega riguarda la Cultura. Ugualmente penso che la nostra generazione debba sa-persi prendere le responsabilità: a 29 anni ho accettato la sfida con la necessaria umil-tà ma anche con grande determinazione”. cosa rappresenta il valore della cultura in un contesto sociale come quello di pavia? “E' una ricchezza per il confronto democra-tico di una città – continua Galazzo -, ma soprattutto il Ministro Franceschini ripete spesso che il Ministero dei Beni Culturali è il più grande ministero economico del Paese e
allora anche a me piace pensare alla Cultura come una leva di sviluppo per la nostra città: del resto ogni luogo ha delle specificità su cui investire. Pavia ha un patrimonio culturale su cui è doveroso scommettere”. investire e scommettere nonostante una spending review che sta toccando ogni aspetto dell’amministrare quotidiano: qual è la ricetta? “Dobbiamo cercare di immaginare sinergie con il tessuto civico della città e, perché no, anche con privati – afferma Galazzo -. Sem-pre tenendo a mente, però, che in questi casi l'ente pubblico deve avere una funzio-
LUGLIO • AGOSTO 2014 | 7
ne di guida, per coordinare quelle iniziative e per indirizzarle all'interesse pubblico. Un esempio dalla mia breve esperienza: con l'apertura alle associazioni Pavia ha avuto quattro festival estivi nel Fossato del Ca-stello e i concerti della Notte bianca sono passati da 2 a 5”. Fare Cultura significa certo amministrare, ma soprattutto creare, immaginare, condivi-dere iniziative e valori: qual è la pavia che sogna giacomo galazzo? “Un punto di riferimento a livello naziona-le del dibattito sui grandi temi del dibattito politico e culturale. Questo, nei tempi che viviamo, significa per me l'impegno ad im-maginare una politica culturale che contri-buisca a stimolare un ragionamento sulla sostenibilità del nostro modello di sviluppo, sulla valorizzazione della diversità, sul mon-do intorno a noi. Ecco – prosegue Galazzo -, nel dibattito politico italiano si parla troppo poco del mondo: per questo tra settembre e ottobre organizzeremo tre mostre su argo-menti di respiro internazionale al Broletto, nel cuore della città. Sono qui da poco e ci sto lavorando. Nei primissimi giorni ho vo-luto fare una vera e propria full immersion
nella città: la mia agenda ha contato più di 100 momenti tra incontri, impegni istituzio-nali e colloqui con i cittadini che mi hanno contattato. Impegnativo ma doveroso, so-prattutto per chi a 29 anni ha per prima cosa molto da imparare. Adesso, con la chiusura della Festa del Ticino, intendo prendermi del tempo per ragionare sull'organizzazione del mio lavoro. Cercherò sempre, però, di man-tenere un filo diretto con la cittadinanza: per me questa è un' assoluta priorità”. Qualche anticipazione per l'autunno e per l'inverno in città? “Al Castello, la mostra di Gaugin in ottobre, la Giornata europea del patrimonio artistico il 20 settembre, il Festival dell'Illustrazione sempre in ottobre ed un workshop inter-nazionale di architettura che si concluderà con un'esposizione alle Scuderie a fine set-tembre. La partenza del nuovo sistema ta-riffario dei Musei civici, con la gratuità per gli under 26 e l'abbonamento annuale. La ripartenza delle Conversazioni, che stiamo studiando in questi giorni. Un importante appuntamento di musica italiana – conclu-de Giacomo Galazzo - con Claudio Baglioni al Palaravizza, il 24 ottobre”.
8 | LUGLIO • AGOSTO 2014
alessandro cattaneo guArdA Al futuro
"a pavia, oggi, tanti sLogan ma... renzi? promesse, promesse, promesse. noi Ci siamo e siamo in tanti"
Dopo 5 anni da Sindaco, lo slogan “Cam-biamo Davvero” del competitor Massimo Depaoli ha prevalso sul suo “Il Cambiamen-to Continua” e, nonostante tra primo turno e ballottaggio di fatto i suoi voti fossero di più, Alessandro Cattaneo non è stato ricon-fermato alla guida di palazzo Mezzabarba. Se l’analisi del voto è già stata ampiamente sviluppata, resta in Alessandro Cattaneo la consapevolezza di aver dato e fatto il mas-simo per Pavia: “Nella vita come nella poli-tica si vince e si perde, dipende da tanti fat-tori – commenta Cattaneo –. La cosa più importante, come amministratore e come cittadino di Pavia, è sapere di avere fatto il massimo: sono stati cin-que anni intensi, in cui Pa-via ha fatto un importante salto di qualità sotto tanti punti di vista. Spiace, oggi, vedere che altri slogan vengono disattesi: le tasse e le rette degli asili nido au-mentano, la mobilità viene gestita senza un minimo confronto con la città e le categorie, di lavori su stra-de e marciapiedi quest’e-
state non se ne sono visti mentre sono tan-te le ombre di conflitti di interessi… Diciamo – continua Cattaneo – che certe cose fino a qualche mese fa facevano un gran clamo-re, oggi sembrano normalità.... E, come se non bastasse, l’illusione renziana degli 80 euro sta svanendo insieme a tante, troppe promesse disattese”. Dopo un’esperienza negli Stati Uniti presso il Dipartimento di Stato Americano, “davvero straordinaria, a stretto contatto con le istituzioni statuniten-si”, Alessandro Cattaneo si è ributtato a ca-
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pofitto nell’agone politico nostrano, a Pavia e in tutta Italia. “Il percorso iniziato due anni fa di riforma e innovazione del centro destra prosegue a vele spiegate – sono le parole di Cattaneo – e quel gruppo di amministrato-ri, in gran parte giovani, che chiede merito-crazia e nuovi impulsi alla politica, sta cre-scendo sempre di più. Durante l’estate ho fatto tappa in diverse città italiane proprio per incontrare gli amministratori del centro destra e sono stati momenti di altissimo profilo. Partendo dagli enti locali e da tantis-simi amministratori che mi contattano tutti i giorni, possiamo contare su una classe di-rigente giovane, preparata, con tanta voglia di lasciare il segno in un quadro politico in cui Renzi, che sembrava un grande innova-
tore, non riesce a cambiare passo”. Da Ascoli a Cosenza, da Lecce all’Emilia Romagna e alla Liguria fino a Piemonte, Lombardia e Veneto, Cattaneo è dunque sempre più punto di riferimento per una generazione di amministratori locali che, partendo da Forza Italia, sognano un nuo-vo corso nel centro destra: “Il lavoro è tanto ma, parallelamente, gli spazi nel centro de-stra sono altrettanti – continua Alessandro Cattaneo -: i comuni denominatori sono meritocrazia, innovazione e buona politica. Abbiamo visto come rottamazioni fini a se stesse facciano più che altro tanto rumore e poco più: nel centro destra dobbiamo ri-partire dalle buone prassi, dalle idee, dalle persone e da chi ha voglia di metterci la fac-cia in un momento molto difficile per l’Italia. Dobbiamo tornare, tutti insieme, a parlare di politica, di buona politica, a confrontarci sui programmi e sulla concretezza".
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10 | LUGLIO • AGOSTO 2014
di Chiara Pelizza Fotografie di Marcella Milani
marCo LodoLa iLLumina iL ponte deLLe Libertà: pavia Come Le grandi CapitaLi
Un nuovo vestito fluorescente é quello che ha indossato dal giorno della sua inaugu-razione (la serata conclusiva della festa del Ticino lo scorso 7 settembre) il Ponte della Libertà ndr.Da Ponte dell'Impero, danneggiato durante i bombardamenti del '44, a Ponte della Li-bertà, oggi Ponticino di Marco Lodola.L'artista Lomellino-pavese firma il nuovo ingresso alla città: "L'arte può restituire di-gnità anche ai monumenti", questo il diktat di Lodola, che con le sue sculture luminose ha illuminato le piazze di tutto il mondo da Città del Messico a Milano.Un progetto nato sotto la Giunta Capitelli e portato a compimento con il sindaco Catta-neo e l'allora assessore Bobbio Pallavicini. L'idea nasce dalle varie contaminazioni che Lodola 'l elettricista', come lui stesso ama
scherzosamente definirsi, ha avuto nel cor-so della sua carriera e che si sintetizzano nella fluorescenza del giallo e del blu delle arcate e del fucsia dei faretti e nella firma personale del maestro, due ali: "Ho pensato al ponte come un non-luogo da attraversare per raggiungere mete che si desiderano, per andarsene dove si vuole; ispirandomi poi al film Le ali della Libertà di Frank Darabont ecco la firma che ho apposto al ponte, due ali appunto".Oltre ai neon colorati c'è un'illuminazione con led a luce bianca fredda sul manto stra-dale, "questa è l'idea originaria che spero si mantenga tale", chiude Lodola. A scanso di equivoci è bene ricordare che i faretti sono a basso consumo e che il progetto è stato donato così come la scultura "Tedoforo" di Porta Garibaldi.
PONTICINO, SI COLORA PAVIA
10 | LUGLIO • AGOSTO 2014
Fotografie di Marcella Milani
Il Maestro pavese ha donato il progetto arti-stico al Comune: "Amo Pavia è la città dove sono cresciuto e dove ho i miei amici e i mie affetti", quindi perché no? Se sei un artista dotato, famoso e ritieni che l'arte si debba amalgamare con quanto vi è attorno, design, arredo, monumenti...beh allora Ponticino è il non plus ultra delle realizzazioni artistiche per antonomasia e Pavia ora c'è l'ha.L'esempio è quello delle grandi capitali come Sydney, Tokyo e Lione, che abbelli-scono le skyline delle loro città con ponti colorati futuristici.Lodola, cos'altro illuminerebbe: "ho fregato tutti: la luce l'ho messa all'interno delle mie sculture e farei prima a dire cosa non illu-minerei... Se parliamo di Pavia, beh, la Mi-nerva e il Castello potrebbero completare un percorso di illuminazione della città che
la renderebbe non solo più sicura ma che le darebbe un nuovo volto senza grandi inve-stimenti economici'.Ad accompagnare l'inaugurazione una mostra fotografica che ripercorre la storia del ponte con le foto dell archivio Chiolini, di Bianca Lodola, Marcella Milani e di Gra-ziano Perotti. Memorabile l'inaugurazione della bella mostra allestita presso lo spazio di arte contemporanea del Broletto grazie alla partecipazione del mitico Max Pezzali, di Red Ronnie, Drupi, Gianni Fantoni, Enzo Iacchetti, Ron e molti altri amici storici di Marco Lodola come i Fluon che con Beatri-ce Antolini si sono cimentati in una piace-vole e ben riuscita performance musicale. A completare l'happening artistico la rappre-sentazione di opera d'arte in real time mes-sa in scena dal gruppo Fu-turista.
11 | LUGLIO • AGOSTO 2014
Al nastro di partenza la stagione di spettacoli del Teatro Fraschini. In queste settimane di settembre è possibile abbonarsi, nel mese di ottobre saranno in vendita i sin-goli biglietti di un programma ricco e variegato, per il pia-cere degli spettatori. Arriveranno a Pavia molti beniamini del pubblico. Una carrellata di artisti, per citarne alcuni Michele Placido, Marco Paolini, Silvio Orlando, Pier-francesco Favino, Beppe Fiorello, Rocco Papaleo. Un capodanno in musica con l’eleganza e la simpatia di una “fuoriclasse della musica leggera italiana”, Ornella Vano-ni, che proporrà i suoi più grandi successi. Non mancano le serate all’insegna del divertimento con Enrico Ber-tolino e Ale e Franz, gli irresistibili Oblivion, diventati famosi per la versione cantata e recitata dei “Promessi Sposi” in pochi minuti.
Anche gli amanti dell’opera possono contare su un cartellone di cinque opere, tra cui spiccano il Don Giovanni di Wolf-gang Amadeus Mozart, che aprirà la stagione, Nabucco di Giuseppe Verdi a San Siro, e Madama Butterfly di Giaco-mo Puccini. La Stagione musicale è impreziosita da Salva-tore Accardo che dirige l’Orchestra da Camera italiana.
Brillano nel cartellone di danza Kledi Kadiu con una serata dedicata al tango e Eleonora Abbagnato, protagonista di Carmen.
Il programma completo degli spettacoli, le date, il calenda-rio di vendita di abbonamenti e biglietti si possono consul-tare sul sito www.teatrofraschini.org
INFORMAZIONE PUBBLIREDAZIONALE
Fondazione Teatro Fraschini - C.so Strada Nuova 136 - 27100 Pavia
LUGLIO • AGOSTO 2014 | 13
di Sabrina Capelli e A. M.
“Insì vegh, insì ruinà ma al dom l’è sempar al dom!” - commenta ad alta voce con orgo-glio un cittadino pavese, mentre attraversa l’antica piazza su cui affaccia la cattedrale di Pavia. E’ davvero così, la secolare storia del duomo è immersa tra sacri misteri e ac-cadimenti il più delle volte assai travagliati, vicissitudini che ancora oggi non si posso-no dire del tutto concluse.Per ribadire l’importanza storica del luogo di fede più caro ai pavesi, ma anche con la volontà di rilanciare il senso di apparte-nenza per l’arte locale, è stato pubblicato il libro “La cattedrale restituita alla città” (ed. Associazione Fabbricerie Italiane). Curato dal presidente della Fabbriceria, Gianpaolo Calvi, in collaborazione con la collega inge-gnere Valeria Palenzona, il volume è stato presentato in occasione dell’appuntamen-to che ha radunato in città gli amministra-
tori delle cattedrali più importanti d’Italia, avvenuto nella sede della Diocesi di Pavia.Il libro narra, tra testi e immagini ben amal-gamati, lo sviluppo della cattedrale a parti-re dalla sua nascita percorrendo il lungo e complesso iter di restauro, per concludersi con l’illustrazione dei molteplici lavori rea-lizzati nei sotterranei, che porteranno in fu-turo alla creazione di un Museo del Duomo. Gli autori hanno saputo ben illustrare le loro ricerche, condotte attraverso la documen-tazione storica oggi disponibile, in cui ap-profondiscono l’analisi di progetti già termi-nati ma anche di quelli ancora da mettere in cantiere. Partendo dalla posa della prima pietra, avvenuta nel 1488, in un contesto in cui il duomo doveva sostituirsi alle due cat-tedrali gemelle (S. Stefano e S.ta Maria del Popolo), i due autori conducono per mano il lettore tra i secoli, in un cammino che anco-ra oggi non sembra essersi concluso defini-tivamente. L’imponente costruzione, infatti, ha conosciuto diverse fasi di crescita. “Quelle più salienti” - ha spiegato Calvi - “si possono riassumere in tre tappe: la costru-zione delle colonne avvenuta tra il XVI e il XVIII sec., l’edificazione del tamburo nel XVIII sec. e la realizzazione della navata e della cupola nel XIX sec. L’ultima fase è stata quella che ha evidenziato i maggiori
“lA cattedrale restituitA AllA città”
un Libro Che raCConta La storia deL duomo
14 | LUGLIO • AGOSTO 2014
problemi di staticità: i numerosi cedimenti interni, infatti, sono stati faticosamente ri-messi a posto fino al sua definitiva siste-mazione eseguita con i recenti lavori di re-stauro.”Gli autori hanno interrotto la narrazione storica per ricordare anche uno dei fatti che ancora oggi sconvolge la memoria di numerose generazioni di pavesi: il tragico
crollo della Torre Civica avvenuto il 17 mar-zo 1989. “Un ricordo ancora ben impresso nella mente delle persone” - ha precisato Calvi - “che, purtroppo, non si poteva preve-dere in alcun modo, così come già avevano dimostrato le analisi che condussi allora in qualità di perito che dovette far luce dopo il cedimento strutturale. Il crollo, infatti, ven-ne causato dal deterioramento della par-te in muratura e principalmente a causa dell’usura dovuta ai fenomeni atmosferici e climatici.Il libro, quindi, spiega la storia del “restauro globale” della cattedrale di Pavia, approfon-dendo tematiche complesse come lo sono state le tecniche utilizzate per la puntella-zione, i trattamenti alla cupola effettuati con fibre di carbonio, la sistemazione definitiva della lanterna dal peso complessivo di ben 800 tonnellate. Una storia costruttiva lenta e non facile che ha portato alla riapertura della cattedrale nel 2012 e alla sistemazio-ne dei sotterranei con il recupero di spazi da dedicare al Museo, che per ora rimane un progetto in fase di studio.Oggi il duomo non è solo un luogo sacro, di arte e cultura ma grazie all’impegno del-la Diocesi e di tutta la città sta diventando uno dei punti di interesse più visitato da turisti e pellegrini che provengono da ogni parte del mondo e raggiungono Pavia cam-minando sulle vie di fede.
Il libro è in vendita presso la libreria Il Delfino di piazza Cavagneria al costo di 18 euro (15 dei quali andranno alla Fabbriceria per completare altri lavori). Il volume costituisce il secondo anello della collana dedicata alle cattedrali (il primo aveva raccontato quella di Mon-reale), entrambi editi dall’Associazio-ne Fabbricerie Italiane.
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LUGLIO • AGOSTO 2014 | 17
di Paolo Brevi
L’ultima immagine che si porta dietro è il palazzetto dello sport di Siviglia colmo di gente. La manifestazione è l’evento clou dell’anno: “FIBA 2014 – Mondiali di basket”. Il Centro Deportivo San Pablo, tutti i giorni è preso d’assalto. Per Luca Ngoi, 22 anni, inviato di My-basket.it, la prima partita è stata Croazia-Filippine. I vice campioni d’Asia contro una delle grandi potenze del basket europeo. “Essere a Siviglia a seguire i mondiali di basket da inviato, è una sen-
sazione indescrivibile. Da quando sono arri-vato fino all’ultimo giorno della mia perma-nenza, il mio diario è pieno di appunti”. Per capire quanto possa essere importante la pallacanestro nella vita di Luca, l’abbiamo incontrato al suo rientro da Siviglia ed ecco quanto ci ha raccontato.che cosa ti ha spinto ad occuparti di palla canestro?“Non direi che c'è stato un solo modo in cui mi sono avvicinato al basket. Inconscia-mente forse è sempre stato dentro di me. Ci sono stati diversi modi per avvicinarmi a questo sport: innanzitutto grazie al cartone animato e, che mi ha fatto capire la bellez-za di questo sport. In precedenza, ci sono state forse anche le gesta di Carlton Myers, al quale mi sono sempre sentito vicino in quanto italiano "di seconda generazione", e poi ancora dopo lo scudetto della Fortitudo Bologna di Basile, Belinelli e Ruben Dou-glas, vinto al Forum contro Milano. Tutte queste cose, messe insieme, hanno di certo contribuito a far nascere in me la passione per questo sport. Poi come avviene spesso,
dAl fumetto di slAm dunk, Ai mondiali di
basket A sivigliAinContro Con LuCa ngoi, inviato di my-basket.it per
raCContare iL Campionato deL mondo di paLLaCanestro
il click c’è stato quando un giorno ho sentito una telecronaca di Flavio Tranquillo e Fede-rico Buffa, i due migliori "narratori" di basket in Italia. Grazie a loro ho capito che non po-teva esserci sport più bello al mondo”.Scrivere e raccontare il basket, poi gioca-re. racconta anche a noi come nasce tutto questo?“Ho cominciato ad occuparmi di basket in prima persona grazie all'esperienza a Ra-dio Ticino Pavia, dove dapprima sono stato come ospite per raccontare le partite della Pallacanestro Pavia e in seguito ho avvia-to insieme ad altri tre ragazzi il programma "Basketzone RTP", nel quale oltre a tra-
smettere le radio cronache della partita par-lavamo di basket a trecento sessanta gradi. A volte abbiamo parlato anche di musica legata al basket. Basketzone è in seguito diventato un blog dove abbiamo cercato di dare spazio al basket non solo a livello lo-cale, ma cercando sempre di allungare il tiro se possibile."L’esperienza continua tuttora da quello che leggiamo.In effetti ho collaborato, e in parte collabo-ro ancora con il sito Dailybasket, una delle redazioni web più ampie in Italia, per quan-to riguarda l'Eurolega di cui l'anno scorso sono stato corrispondente per le partite di Pavia. Poi è arrivato My-Basket.it, un sito nato due anni fa con una redazione com-posta interamente da giovani. Torno quindi da Siviglia come inviato per i Mondiali 2014. molto probabilmente ci sarebbero tanti aneddoti da raccontare. ma fermiamo un at-timo il tempo. Qual è il momento che ti viene in mente come una grande soddisfazione?Sicuramente lo scorso anno quando ho avu-
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to l'occasione di seguire da vicino per una settimana la Nazionale italiana impegnata nella preparazione agli Europei di Slovenia. Questa mia esperienza è diventato poi la mia tesi di laurea.progetti futuri?Per ora devo rivedere e mettere a posto gli appuntamenti del viaggio a Siviglia, poi c’è ancora l’università e di recente sono entra-to a far parte dell'ufficio stampa dell'Edimes Pavia, la prima realtà cestistica della nostra città, che milita nel campionato di Serie B. Insomma non posso dire di annoiarmi.Altri interessi, per chiudere?Di certo il calcio, e tifo Chievo Verona. Se-guo quasi tutti gli sport ma soprattutto ten-nis. Oltre allo sport l’altra mia vera passione è la musica, dal rap al reggae, dall’hip pop e così via... Proprio per chiudere non dimenti-chiamo i libri, leggere per me è l’altra cosa della quale non riesco a fare a meno.
Via Risorgimento, 7 - 27045 Casteggio PV Tel. 0383.82065 / 0383.890151
Agenzia di CasteggioAgente procuratore:
Alberto Fraschini
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riforma sCuoLa 2014: un piano Che prevede 150miLa assunzioni tra iL 2015 e iL 2019
In queste settimane il mondo della scuo-la è in fermento: da tempo qualcosa deve cambiare per la classe docente e sono in molti a sperare che questo accada davvero con la nuova riforma. Basti pensare che a oggi nelle cosiddette “graduatorie a esau-rimento («GaE») stazionano circa 154mila precari “storici”, ossia docenti abilitati, con più o meno anni di esperienza alle spalle, che, tuttavia, non hanno ancora ottenuto la cattedra.Gli interventi studiati dal Governo mirano, infatti, a smaltire tutte le graduatorie, per far ripartire da zero la scuola italiana e tornare, dopo anni di caos, a un regime più stabile, in cui si accede all’insegnamento solo per concorso. Il piano parla di 150mila assunti, di cui una parte servirà a coprire i 50mila posti attualmente scoperti e colmare il de-ficit di personale nella scuola primaria e dell’infanzia. Inoltre, gli abilitati avranno la possibilità di diventare docenti di ruolo at-traverso il prossimo concorso nazionale, che potrebbe essere bandito già nella pri-mavera del 2015.
Beninteso, le Graduatorie d’istituto non scompariranno, ma verranno mantenute con una sola fascia e impiegate per l’asse-gnazione degli incarichi che i nuovi orga-nici funzionali non riusciranno a coprire; e, soprattutto, saranno riservate ai soli abili-tati, con l’eliminazione della prima e della terza fascia.Mai più, quindi, liste di attesa che durano decenni. Finora, infatti, le graduatorie di isti-tuto sono state suddivise in tre fasce: nella prima fascia rientravano i docenti iscritti a pieno titolo o con riserva alle GaE; nella seconda venivano inseriti gli abilitati non iscritti alle GaE; infine, la terza fascia era ri-servata agli aspiranti in possesso del mero titolo di studio.A questo punto, però, sorge spontanea una domanda: se l’eliminazione della prima fa-scia non dovrà preoccupare, perché si cer-cherà in tutti i modi di assumere gli abilitati “storici”, cosa ne sarà dei 200.000 precari di terza fascia, ritenuti non idonei all'inse-gnamento, ma che fino a oggi hanno svolto il proprio lavoro con impegno ed onestà?
di Marta Rubini
20 | LUGLIO • AGOSTO 2014
Certo non si poteva sperare che il Governo avesse la bacchetta magica per quanto ri-guarda la riforma della scuola 2014, però rimane il fatto che gli aspiranti insegnanti non avranno la possibilità di fare un per-corso di crescita professionale, così come è avvenuto per coloro che, partiti proprio dalla terza fascia, adesso sono inseriti nelle GaE.Ma, dal momento che il discrimen su cui si fonda il nuovo programma è l’abilitazione, il vero “nodo” della questione sarà come ri-uscire a ottenerla. Al momento i due canali abilitanti esistenti sono i PAS, percorsi abi-litanti speciali, tramite corsi universitari, ri-servati a coloro, non proprio alle prime armi, che hanno già maturato una discreta espe-rienza in cattedra; il TFA (Tirocinio Formati-vo Attivo, istituito dall’ex ministro Profumo), che prevede il superamento di una triplice prova selettiva, al termine della quale inizia un anno di formazione che integra lezioni frontali e ore di tirocinio nelle scuole.Proprio quest’estate è stato avviato il II ciclo del TFA, che ha visto circa 160mila candidature a fronte dei 22.500 posti di-sponibili, ma dopo appena tre anni - e con le prove selettive ancora in corso- si pensa già di eliminarlo, tornando al passato, con il percorso di abilitazione incluso diretta-mente in quello universitario attraverso un biennio specialistico caratterizzato da corsi di didattica e pedagogia, con accesso a numero chiuso. Coloro, invece, che aspi-rano a diventare insegnanti, ma si trovano nel limbo tra una laurea già conseguita e l’impossibilità di fare “esperienze pratiche”, dovranno sostenere gli esami integrativi necessari, partecipando a una selezione a numero chiuso.Quello dell’accesso all’insegnamento è un terreno in cui lo slogan “semplificare”, tanto caro al Governo, pare davvero avere biso-gno di essere tradotto in pratica.
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22 | LUGLIO • AGOSTO 2014
Anche vigevAno Al concorso mondiAle
“Wiki loves monuments”una vetrina internazionaLe Che invita a doCumentare
La propria identità CuLturaLe
“Wiki loves Monuments” è il concorso fo-tografico digitale più grande al mondo, che invita ciascuno di noi ad essere protagoni-sta nel documentare, valorizzare e tutelare il patrimonio culturale, dando visibilità in-ternazionale a sculture, strutture architet-toniche e luoghi di interesse artistico, con una maggiore attenzione rivolta a quei mo-numenti “minori”, spesso altrettanto impor-tanti e affascinanti, ma purtroppo dimenti-cati o trascurati. “Wiki loves Monuments” nasce nel 2010 in Olanda e riscuote fin da subito un gran-dissimo successo, al punto che nel 2011 gli organizzatori decidono di estendere l’ini-ziativa a tutta l’Europea, invitando le diver-se associazioni Wikimedia a promuoverla e coordinarla nel proprio paese. La terza edizione, nel 2012, a cui aderiscono ben 35 nazioni, vede per la prima volta anche la partecipazione dell’Italia, che concorre con 936 monumenti fotografabili, raccogliendo oltre ottomila foto.Le modalità con cui si svolge il contest sono davvero semplici: si scatta un’istan-tanea del proprio monumento preferito e la
si carica sul sito commons.wikimedia.org, senza l’obbligo di esasperanti iscrizioni o procedure online. Suddiviso in due fasi, la prima a livello a nazionale e poi internazio-nale, il concorso si tiene normalmente dal 1° al 30 di settembre e la scelta del mese non vuole essere casuale: si collega, infatti, alle giornate europee del patrimonio -promos-se dal Consiglio d'Europa con l’appoggio della Commissione europea-, che prevedo-no in diversi fine settimana di settembre e ottobre l’apertura ai cittadini di monumenti e siti storici, artistici e naturalistici. Quest'anno, grazie all'adesione del Comu-
di Marta Rubini
ne di Vigevano, anche la città della provin-cia pavese avrà l’opportunità di far cono-scere la sua ricchezza artistico-culturale, sbocciata tra il XIV ed il XV secolo, quando la città divenne feudo dapprima dei Della Torre, poi dei Visconti e infine, tra il 1450 ed 1535, degli Sforza. Proprio durante il periodo visconteo-sforzesco Vigevano raggiunse il suo periodo di massimo splendore, dive-nendo residenza ducale e centro commer-ciale di notevole importanza. In particolare, i luoghi prescelti per partecipare al concor-so comprendono le vie del centro, con i suoi edifici storici: Palazzo Merula, contenente l’archivio storico della città, l’imponente Castello Sforzesco, il Teatro Cagnoni, spec-chio culturale della comunità vigevanese, la Pinacoteca civica, dieci sale che narrano la
storia di Vigevano dal X secolo al Novecen-to e naturalmente la famosa Piazza Ducale, che, costruita per volere di Ludovico il Moro, rimane uno dei migliori esempi di piazza ri-nascimentale. Tra i monumenti, è stato giu-dicato degno di essere immortalato il Mo-numento al Calzolaio d’Italia - simbolo del primato detenuto da Vigevano nell’indu-stria calzaturiera-, raffigurante un artigiano con il caratteristico grembiule mentre mo-stra una scarpa a un giovane apprendista. Spostandosi dal centro, non poteva non es-sere preso in considerazione il “Colombaro-ne” della Sforzesca, fatto costruire sempre da Ludovico il Moro e così denominato per la presenza dei quattro torri-palazzo agli angoli del complesso, detti appunto "co-lombaroni". La corte chiusa della Sforzesca costituisce un vero e proprio prototipo per la successiva architettura rurale lombarda, dove soggiornò anche Leonardo da Vinci, collaborando al miglioramento del territorio con i suoi progetti idraulici.Un appuntamento, dunque, da non perdere per tutti gli appassionati di fotografia, an-che perché, vincitrici e non, tutte le fotogra-fie inviate entreranno comunque a far parte del patrimonio di Wikimedia Commons; e sicuramente un’iniziativa utile per riscopri-re i tesori del nostro Paese, mostrando al mondo la loro bellezza, il loro significato e, non ultima, la necessità, sempre più impel-lente, di preservarli.
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24 | LUGLIO • AGOSTO 2014
sulle orme di leonardo dA vincia vigevano per risCoprire i prodotti tipiCi dei territori
suLLe rive dei CanaLi Lombardi attraverso itinerari ad hoC
Vigevano – Lunedì 1 settembre è stato pre-sentato il progetto “Acqua bella e buona”. L’iniziativa, inserita nel programma della World canals conference 2014, il forum mondiale sulle vie d’acqua, è stata realizza-ta dalla società Navigli Lombardi in colla-borazione con Coldiretti, Comune di Vige-vano e AST Vigevano. Proprio quest’anno, dopo 26 edizioni, la World Canals Conference è arrivata per la prima volta in Italia ed ha avuto sede a Mi-lano. E’ una piattaforma internazionale che coinvolge enti di governo a diversi livelli, organizzazioni, esperti, appassionati e vo-lontari che si trovano per presentare i loro progetti e le loro idee sui temi riguardanti il mondo delle vie d’acqua interne. La finalità è la sensibilizzazione circa le problemati-che legate alle vie navigabili e la loro valo-rizzazione.Al forum hanno partecipato 150 esper-ti giornalisti provenienti da tutto il mondo (Canada, USA, Francia, Regno Unito e Ger-mania e poi ancora Cile, Corea del Sud, Bel-gio, Irlanda, Norvegia, Olanda, Serbia, Spa-gna, Svezia e Svizzera). Si sono poi ritrovati a Vigevano per studiare le vie d’acqua, e per approfondire la cono-scenza dei prodotti tipici che nascono sulle rive dei canali lombardi. Ed è proprio da Vi-
gevano che partono gli itinerari storico-arti-stici ed enogastronomici del progetto “Ac-qua bella e buona”.Gli esperti giornalisti hanno visitato il Navi-glio Grande partendo da Milano, raggiunto Vigevano percorrendo i “Percorsi di Leo-nardo - Ovest” e sono giunti fino al Castello Sforzesco, primo modello di azienda agri-cola artigianale moderna dove Leonardo da Vinci progettò alla fine del Quattrocento sistemi di bonifica attivi ancora oggi. «Le potenzialità del turismo lungo le vie d’acqua e nei territori limitrofi sono davve-ro ampie, così come i risvolti per l’economia locale – spiega Wilma Pirola, presidente di Coldiretti Pavia – Questo intende realizza-
LUGLIO • AGOSTO 2014 | 25
re il progetto “Acqua bella e buona”, legato alle produzioni di eccellenza della nostra agricoltura». «L’acqua dei canali è stata fondamentale per lo sviluppo della nostra agricoltura, e contribuisce ancora oggi a fare del territo-rio pavese una realtà di eccellenza nel set-tore agricolo e agroalimentare – sottolinea ancora il presidente di Coldiretti Pavia – Un’eccellenza che però non sarà valorizzata al cento per cento finché non sarà introdot-ta l’etichettatura d’origine per tutti i prodotti agroalimentari. Perché soltanto in questo modo i prodotti veramente Made in Italy potranno fregiarsi del valore aggiunto che questa etichetta porta con sé». Il progetto “Acqua Bella e Buona” si muove sulle orme dei progetti di Leonardo, inten-dendo valorizzare i prodotti tipici dei ter-ritori sulle rive dei canali lombardi e il loro patrimonio attraverso diversi itinerari. In vista di expo 2015 infatti è stato lancia-to un importante progetto di valorizzazio-ne dei Navigli “i percorsi di Leonardo”, per riscoprire il fascino dell´arte, della storia e delle opere d´ingegno, presenti nel territo-rio nel quale Leonardo visse e lavorò. Si va alla scoperta di alcuni splendidi tratti del Naviglio Grande, della Martesana e del Be-reguardo perchè proprio in questi luoghi il
genio rinascimentale, per oltre vent'anni, ci visse, ci viaggiò, ci studiò, e progettò mac-chine idrauliche e sistemi di chiuse per mi-gliorarli.Si guarda quindi al prossimo anno con l’E-sposizione Universale, che farà dell’eccel-lenza agroalimentare Made in Italy uno dei suoi punti di forza.
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28 | LUGLIO • AGOSTO 2014
un distretto commerciale diffuso
per il territorio oltrepadano 10 Comuni uniti neL distretto dei borghi e dei CasteLLi
Nasce dalla sinergia tra enti locali il Di-stretto diffuso dei Borghi e dei Castelli che unisce 10 comuni dell'Oltrepo' Pavese nella valorizzazione del territorio attraverso il ri-lancio di progetti commerciali.Compresi tra la Valle coppa, Schizzola e Ardivestra i comuni di Borgo Priolo, Borgo-ratto Mormorolo, Montalto Pavese, Oliva Gessi, Fortunago, Rocca de Giorgi, Rocca Susella, Montesegale, Mornico Losana e Calvignano, sono accomunati dalla mede-sima conformazione territoriale, che rende questa porzione di alta collina uniforme nelle sue caratteristiche demografiche, economiche e di sviluppo territoriale.In comune hanno anche l'enorme potenzia-lità delle loro produzioni locali: per la mag-gior parte si tratta di prodotti vitivinicoli ma non sono da meno produzioni quali il miele,
le mele e altri tipi di frutta, i salumi soprat-tutto e prodotti spontanei della terra come gli ottimi funghi porcini che nella stagiona-le autunnale popolano il sottobosco insie-me al ricercatissimo tubero, il tartufo (nelle due varietà di bianco e nero).Una risorsa su cui puntare per un rilancio del settore turistico che in tandem con la risorsa culturale e l'attrattiva paesaggistica
di Chiara Pelizza
LUGLIO • AGOSTO 2014 | 29
può fare traino alla ripresa economica.Per far fronte allo spopolamento della zona pre montana e all'impoverimento delle at-tività commerciali degli ultimi anni, gli enti locali coinvolti nel Distretto dei Borghi e dei Castelli lanciano un progetto votato alla sussidiarietà con la finalità specifica di promuovere un progresso locale e si com-pattano per una linea di sviluppo territoria-le uniforme e confacente le esigenze della popolazione residente.Puntando sulla sinergica compartecipazio-ne di tutti gli attori coinvolti nella promo-zione dei settori caratterizzanti il territorio di pertinenza, si potrebbe arrivare a creare un 'nuovo turismo’ e una nuova forma di ‘residenzialità’, dove l’esercizio commercia-le è l'elemento aggregante e promotore di nuove forme di consumo. In questo modo si attiverà un principio virtuoso di richiesta, offerta e di risposta sinergica e coordinata non lasciata all'iniziativa del singolo ma in-serita in un più grande e ampio progetto di rilancio territoriale.è con questo preciso intento che nasce il Distretto Commerciale dei Borghi e Castel-li, integrare le risorse locali in un’offerta or-ganica al fine di far sistema superando le vecchie logiche individuali per vendere un prodotto comune a tutti: la fruizione ecoso-stenibile di un territorio di estremo pregio.Tra le prime azioni intraprese, è stata scelta un'operazione di marketing territoriale.
Il progetto consiste nel qualificare la struttu-ra turistico-commerciale locale in una logica di lungo periodo che rivoluzioni la modalità di proporre il territorio, attraverso un coinvol-gimento sensoriale del visitatore, dal web alla presenza sul territorio e viceversa, gui-dato da 5 percorsi resi unici dal racconto del-le tipicità del luogo, delle culture locali, delle bellezze architettoniche, dell’artigianato lo-cale, delle meraviglie naturali…Gli arnesi di lavoro sono i 5 sensi, la vista, l’udito, l’olfatto, il gusto, il tatto, per la con-sapevolezza della gestione del paesaggio. La base è la percezione degli spazi, dove per percepire si intende la dimensione in-naturale di un prodotto; sentirsi affascinati da un qualche elemento che tocca la men-te, i nostri ricordi, i nostri 5 sensi, i nostri gusti, il nostro cuore, essere mossi da un aroma e da una suggestione.Il calore delle terre e con questo la bellezza dei luoghi, devono coinvolgere l'utente in-vitandolo a provare emozione.Mettere con il progetto il turista al centro dell'attenzione, far crescere la voglia di compiere un'esperienza di vita, di amore e di passione, questo è l’obiettivo. Far rivive-
re i 5 sensi in un territorio unico, nel Sesto senso d’Oltrepò’. Naturalmente Unico.Questo il claim ed il payoff che caratterizza-no il progetto di comunicazione che si è con-cretizzato con la realizzazione di due stru-menti informativi cartacei con traduzione in inglese, una cartolina pubblicitaria ed una brochure informativa, oltre ad un sito web. La cartolina, sarà distribuita in quantità importanti presso il punto informativo, al-lestito presso il comune capofila in loca-lità Torrazzetta a Borgo Priolo, in tutti gli esercizi della zona, nelle fiere nazionali ed internazionali, e nelle province limitrofe. La brochure, oltre ad essere distribuita sul territorio provinciale ed extra provinciale, e da maggio all’Expo, sarà allegata al mensile Bell'Italia di ottobre. Sul sito (on line da metà settembre) si po-tranno visionare i dettagli dell'offerta.
www.borghiecastelli.eu
Sapore di tradizioneNote di naturaProfumo di vita
Scent of life
Sguardo d'orizzonte
Landscape at a glance
Tocco di storia
Touch of historyMusic of nature
Taste of tradition
Natura lmente Unico.Natura lly Unique.
Il Sesto senso d'Oltrepò.The Sixth sense of Oltrepò.
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del Distretto attraverso il sito e vivi il Sesto senso dʼOltrepò!
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Pavia, Lombardia, Italia.
INFORMAZIONE PUBBLIREDAZIONALE
Fonti rinnovabili, offerte su misura e supporto continuo: la ricetta di Linea Più per il Risparmio Energetico
Lo sviluppo sostenibile è alla base di ogni
politica industriale, commerciale e di servizio
del Gruppo LGH. Una visione condivisa
da tutte le società che lo compongo e in
particolare da Linea Più, il braccio operativo
che si occupa di vendita gas ed energia
elettrica e di impianti fotovoltaici.
La nostra offerta si caratterizza per la sua
attenzione all’ambiente e alle comunità:
i cardini di questa nostra mission sono
il crescente ricorso a fonti rinnovabili, la
promozione del risparmio energetico e la
vicinanza alle esigenze di cittadini e imprese
che serviamo. Non siamo un operatore
sconosciuto o irraggiungibile. Il dialogo, oltre
che la qualità e competitività economica dei
nostri servizi sono gli elementi che i clienti
apprezzano di più. E sono proprio i nostri
punti di forza.
A testimonianza di questo impegno a difesa
del territorio, Linea Più ha creato il marchio
Energia Pulita, con l’obiettivo di coinvolgere
i propri clienti in un percorso virtuoso di
sviluppo sostenibile: cambiare si può ma tutti
devono fare la propria parte.
Così l’attività di affiancamento dei clienti parte
dallo studio della tipologia di consumo
suggerendo la soluzione più adeguata
in termini di efficienza energetica e
di riduzione dei consumi e prosegue
attraverso il supporto continuo di contact
center - sportelli, call center, sito internet.
Ed oggi l’azienda ha una base solida e
conta su più di 220.000 clienti in tutta la
Lombardia, cui vengono forniti 500 milioni
di m3 di gas metano e 600 GWh di energia
elettrica attraverso le infrastrutture gestite
dalle sue 5 sedi operative (Pavia, Crema,
Cremona, Lodi e Rovato).
Carlo Alberto Conti,
Presidente di Linea Più SpA
Ph:sandrefotoagency.com
Linea Più si propone di offrire a clienti residenziali e alle Piccole
e Medie Imprese un servizio costante e tempestivo, basato su
parametri di efficacia e competenza, con la certezza di condizioni
e costi trasparenti e la possibilità di controllo puntuale delle tariffe
regolamentate. Nell’ambito del fotovoltaico oggi offriamo ai nostri
clienti soluzioni ‘chiavi in mano’, affiancandoli in tutte le fasi di
realizzazione dell’impianto, dal preventivo fino alla piena operatività
dell’installato. Ogni progetto nasce su misura, viene definito in base
alle specifiche esigenze del singolo cliente, così da garantire la
realizzazione di un sistema affidabile e collaudato, equipaggiato con
il meglio della tecnologia disponibile.
La vicinanza di Linea Più alle realtà produttive locali ed ai cittadini
stessi vuole supportare contemporaneamente la ripresa economica
e lo sviluppo sostenibile.
Facciamo leva su un forte posizionamento strategico territoriale, con
uno storico legame con Pavia e la sua provincia”.
L’azienda dedica più di 100 persone alla relazione con privati e
imprese attraverso numerosi sportelli distribuiti nei territori serviti,
a cui si affianca un call center con personale dotato di specifiche
competenze, in grado di chiarire ogni eventuale dubbio e suggerire
la soluzione più adatta, in termini di efficienza e risparmio, alle
specifiche esigenze. Un servizio premiato sempre da posizioni di
vertice nazionale nella classifica sui migliori call center del settore.
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34 | LUGLIO • AGOSTO 2014
“vendemmia in oltrepò tour”
un progetto per inCentivare iL turismo vitiviniCoLo
L’Oltrepò Pavese, come molti sapranno, è la parte della provincia di Pavia che si protrae al di sotto del Po. La sua forma è a grappolo d’uva attaccato al tralcio rappresentato dal fiume più grande d’Italia. Tutta la zona cen-trale è caratterizzata dalla collina che, tra tratti dolci e aspre pendenze, identifica l’Ol-trepò vitivinicolo: una terra in cui da sempre l’uomo si è messo in contatto con la natura e i suoi prodotti, l’uva e il vino. Con i suoi 13.500 ettari dedicati alla viticol-tura, l’Oltrepò Pavese costituisce una del-le aree vitivinicole italiane più importanti per estensione e, senza dubbio, la prima in Lombardia. In questa distesa incontrastata di vigne trovano spazio diverse tipologie di vitigni, tuttavia quello più diffuso è il Pinot nero: la sua coltivazione, che si estende su circa 3.000 ettari, qualifica questo ter-ritorio come il più grande bacino naziona-le dedicato a questa varietà. Gli altri vitigni più rappresentativi sono: Barbera, Croatina, Moscato e Riesling.Quest’anno, per la prima volta e su vasta scala, il Consorzio Tutela Vini Oltrepò Pave-se ha scelto di puntare sul turismo vendem-miale in Oltrepò per far conoscere la storia, le caratteristiche, le virtù di un territorio uni-co, con più di 40 km di distese di vigneti. L’iniziativa, in partenza in questi giorni, si chiama “Vendemmia in Oltrepò TOUR”: per
chi è stufo della vita in villaggi, residence, resort e sta cercando di indirizzare le sue vacanze o momenti di svago in scenari più agresti tra natura, cultura, terme, sapori e benessere questa è l’occasione giusta. Oggi c’è un nuovo pacchetto turistico, ide-ato dal Consorzio e messo a punto dall’a-genzia PromoFast, per dare ai turisti fuori dalla massa, a partire da 99 euro, la possi-bilità di assaporare il fascino antico della vendemmia per poi godere di altre espe-rienze indimenticabili come il relax termale, la ristorazione, i prodotti tipici e gli appun-tamenti culturali che solo l’Oltrepò Pavese
di Sabrina Capelli
LUGLIO • AGOSTO 2014 | 35
può offrire. Il tutto a pochi km di distanza dalle grandi città del Nord Italia: Torino, Mi-lano, Genova.Nonostante sia stata un’annata dall’anda-mento climatico assai bizzarro, le tempera-ture pressochè costanti di questo periodo di fine stagione hanno dato un segnale positivo e certamente incoraggiato il lavo-ro di oltre 2.000 aziende agricole vitivini-cole dell’Oltrepò Pavese. Si inizierà con la raccolta del Pinot nero base spumante e si proseguirà con le altre uve per una ven-demmia 2014 che, dalla fine di agosto alla fine di ottobre, segnerà un altro bel traguar-do per una zona che ha fatto della qualità il
suo marchio di riconoscimento: la forte si-nergia tra le numerose cooperative, i piccoli produttori e i tanti giovani volonterosi ca-paci di grandi risultati porterà nei prossimi anni la culla della spumantistica italiana, in particolare il Metodo Classiso e il Metodo Charmat, a risedere in Oltrepò.L’Oltrepò Pavese, patrimonio di estrema im-portanza per la Lombardia del vino e della cultura, si prepara anche a EXPO Milano 2015. Per valorizzare sempre di più questo “mare di vite”, il Consorzio Tutela Vini Ol-trepò Pavese ha da poco presentato il suo primo piano estero strutturato che compren-de, oltre alle missioni verso Stati Uniti, Cina, Russia e Svizzera, una parte importante di investimenti per Expo, mirati in particolare alla comunicazione, all’accoglienza, al buon gusto. Non ci resta che attendere i risultati di questa vendemmia ricordando sempre che “nella botte piccola c’è il vino buono!”
La Galleria della Bomboniera
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36 | LUGLIO • AGOSTO 2014
autunno in Arrivo (stAvoltA quello vero)
iL benessere si porta in tavoLa Con frutta e ortaggi di stagione
Bisogna ammettere che in questo 2014 abbiamo avuto un’estate molto diversa ri-spetto a quella che ci saremmo aspettati: pioggia, vento e freddo hanno accompa-gnato le nostre vacanze e soprattutto chi è rimasto in Italia, suo malgrado, ha avuto un assaggio di autunno anticipato.Tuttavia, anche se non siamo riusciti a be-neficiare del caldo e del sole estivi, cerchia-mo di vedere il rovescio della medaglia: non saremo del tutto impreparati all’arrivo del vero autunno.Con la nuova stagione il paesaggio si ri-empie di colori bellissimi, cadono le prime foglie e non solo: le giornate si accorciano, piogge e alterazioni di temperatura non si fanno di certo attendere, senza contare che si riprendono gli impegni lavorativi e scolastici con il solito ritmo frenetico.Forse quest’anno il nostro corpo sarà più temprato, ma potrebbe ugualmente risentire degli “effet-ti collaterali” normalmente lega-ti all’autunno: si avverte più spossatezza, i capelli ap-paiono meno in salute, la nostra pelle tende ad essere più secca e ci ri-troviamo spesso a fare
i conti con gli sbalzi d’umore, dovuti alla difficoltà di gestire il passaggio da una sta-gione più energica ad una più grigia e cupa.Inoltre, l’autunno ormai alle porte si presen-ta puntualmente con uno sgradito regalo: l'influenza, che può manifestarsi con episo-di febbrili, tosse, raffreddore. A volte basta un improvviso abbassamento della tempe-ratura o uscire da un locale riscaldato per avvertire un immediato fastidio alla gola. Spesso proprio da qui, infatti, si propagano tutti i mali di stagione, poiché virus e batteri penetrano più facilmente nel nostro orga-nismo; ragion per cui è necessario interve-nire subito e nel modo giusto, anche grazie
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all’aiuto dei tanti prodotti naturali che in questa stagione possiamo trovare.Il primo consiglio degli esperti è, per l’ap-punto, cambiare dieta, lasciando da parte le fresche insalatone dell’estate per sostituirle con piatti caldi, a base di verdura e frutta di stagione, come la noce, che, ricca di vitamine A, PP e soprattutto B, ma anche di minerali come calcio, magnesio, zinco, è un ottimo ri-medio naturale per il sopracitato mal di gola. Altri alimenti che non possono mancare sul-le nostre tavole sono i funghi, fondamentali, con il loro concentrato di vitamine B, per la salute del sistema nervoso. Per le donne, poi, potrebbe essere interessante sapere che buone quantità di selenio e rame rendo-no i funghi preziosi alleati di bellezza, grazie alla loro funzione antiossidante e anti-età. Tra le verdure, largo alle barbabie-tole, melanzane e radicchio, ma soprattutto alla zucca, regina indiscussa d'autunno, ric-ca di betacarotene, che aiuta ad aumentare le capacità del no-stro sistema im-munitario. Inol-tre la zucca è un alimento molto versatile in cu-cina, poiché si può utilizzare in ogni sua parte,
dai semi alla buccia senza buttar via nulla. Infine, i frutti a cui non si deve rinunciare sono: l'uva, fonte di vitamine, sali minerali e dalle proprietà energizzanti, che servono a contrastare il senso di affaticamento e com-battere l’insonnia; il mandarino, un concen-trato di fibre e vitamina C, antiossidante es-senziale che stimola le nostre difese interne, svolgendo un’azione antivirale. Peraltro, in considerazione della notevole quantità di fibre in esso presenti, questo frutto risulta particolarmente indicato nelle diete per il benessere dell’intestino.La natura ci offre, quindi, una grande va-rietà di prodotti per affrontare la stagione autunnale in salute. Da parte nostra, per non lasciarci sopraffare dai cambiamenti che ci attendono, cerchiamo di non preten-
dere troppo dal nostro organismo, riprendendo il rit-
mo in maniera graduale, così da non vani-ficare com-
pletamente i benefici del periodo di riposo, e dedicandoci magari a un’attività di svago, che liberi la mente dalle preoc-
cupazioni e con-ferisca un po’ di
leggerezza.
38 | LUGLIO • AGOSTO 2014
“sorelle d’italia”un Libro di CLaudio marChese e riCCardo di saLvo
“Sorelle d'Italia” (Croce edizioni, 96 pagine, 14 euro) è il titolo del libro scritto da Claudio Marchese e Riccardo Di Salvo, con prefa-zione di Angelo Scandura.Claudio Marchese precisa che questo libro, nato in occasione della celebrazione dei 150 anni dell'Unità d'Italia, non vuole esse-re un'esaltazione retorica di questo evento, che anzi viene usato come pretesto lettera-rio per dire tutt'altro.La tessitura della narrazione è quella del ro-manzo-saggio, che mescola prosa poetica e veri e propri versi poetici, con l'obiettivo di far sapere al lettore che l'Italia, più che politicamente, è unita dall'amore del bello, che si manifesta attraverso le tre “Sorelle d'Italia”: la Bellezza in senso assoluto, la Poesia e la Musica. Perché l'Italia in fondo, secondo Marchese e Di Salvo, è unita dal-la mitologia della bellezza. Politicamente è stata unificata in una data storica ma ideal-mente è sempre stata e sempre sarà unita dalla bellezza. La scrittura raffinata e colta dei due autori ci ricorda i capolavori del nostro passato let-terario, come le opere di Verga o il “Cuore” di De Amicis. Roberto Allegri definisce “... Sorelle d’Italia è un libro scritto bene. E’ davvero uno di quei dolcetti letterari che si gustano in pace, as-saporandone la prosa, le immagini, la scelta
delle parole. Una scrittura fluida, musicale. I differenti stili dei due autori del libro, non stridono tra loro, non c’è separazione. Ne risulta un quadro unico, fatto di pennellate diverse e da diversi colori, ma dal risultato sereno. Un quadro che si legge e si guarda.Questo libretto entra a pieno titolo in que-sto discorso. Frutto di un lavoro e di un’at-tenzione artistica, cesellato, accurato, effi-cace ...”
Ci piace racchiudere la sintesi in queste strofe:
Dedicato alle nostre madriAda e Anninache al mondoci diederonel loro giornopiù glorioso.
Dedicato alla Grande Madrela Patriache disperderci non potrànel “nulla eterno”.
Dedicato alletre Sorelledi bianco rosso verde vestite.
Senza di lorola nostra Famiglia non sarebbe unita.
Riccardo e Claudio
LUGLIO • AGOSTO 2014 | 39
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40 | LUGLIO • AGOSTO 2014
di Vincenzo Andraous
Ritorno sgangherato alle armi, ai proiettili che sbattono a terra, alle parole che fanno male, scavano crateri, delimitano le fosse.Forse ci vuole più memoria, non tralasciando chi è troppo giovane per ricordare, per sapere, per conoscere, per farci i conti con una ingiu-stizia che non risparmia gli innocenti, peggio, li relega tra gli ”eventi critici” accettabili. Occorre parlarne perchè non si tratta di un tempo bloccato, di tragedie che stanno dietro le spalle: sono immagini impolverate che non scompaiono, costringono a pensa-re per non rimanere nuovamente alla fine-stra a osservare la vita che se ne va, senza
un’emozione che diventa compassione, o la consapevolezza di una partecipazione che non consente rese anticipate alla pre-potenza di turno.Colpi e deflagrazioni misteriose, bombe in-telligenti assai deficienti, unica certezza il sangue sparso all’intorno, condanna delle condanne, l’indifferenza sullo scranno più alto se ne sta seduta scomposta.Quando a terra, da ambo le parti, ci sono i corpi feriti e dilaniati di donne, vecchi e bambini, ciò sta a significare una violenza ottusa e conclusa, è difficile cogliere ciò che non sta al suo posto, quanto è anda-
gaza e gLi sCarponi Chiodati
forse Ci vuoLe più memoria
40 | LUGLIO • AGOSTO 2014
LUGLIO • AGOSTO 2014 | 41
to fuori tempo e spazio, perché è un male profondo, terribile, attanaglia le viscere, im-prigionando il cuore con i legacci del male che producono altro male per tentare inutil-mente di vincerne la resistenza.Senza bisogno di essere professionisti del-le condotte guerrafondaie, appare evidente lo sfacelo intellettuale e politico che attra-versa la giustizia dell’ingiustizia, uno sgre-tolamento vero e proprio delle coscienze, come se non ci fosse più rispetto per la vita, non più intesa come qualcosa di eccezio-nale, coinvolgente, entusiasmante, s’è de-formata al punto da annegare nella propria asfissia istituzionale.A Gaza, in Israele, come in Siria, in Libia, le bombe, i cingolati dell’odio e la vendetta, hanno vessilli sgargianti a difesa, a prote-zione, manifesti e slogan di potenza altiso-nante, negli spari alle spalle degli innocenti, passi affrettati che squarciano i diritti e le libertà di ciascuno.In questa logica del sangue e della sua im-perdonabile vergogna, non può esserci spa-zio per le semplici opinioni comuni, si corre il rischio di essere tacciati di scombussola-ta partigianeria, di influenze naziste, dentro attendibilità prive di responsabilità.Le storie di quei corpi disarticolati, infranti più del dolore che ne deriva, confermano
un adattamento mondiale al ricorso del-le armi, alle fosse comuni, come quelle a cielo aperto, una prassi consolidata degli interessi statuali a discapito dei diritti, una sopravvivenza che induce a non sapere più conformarsi alla scuola del rispetto, che na-sce dall’esempio più autorevole: “vi sono cattivi esploratori i quali ritengono che non vi sia più terra quando intorno non riescono a vedere che il mare“.
41 | LUGLIO • AGOSTO 2014
42 | LUGLIO • AGOSTO 2014
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LUGLIO • AGOSTO 2014 | 43
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44 | LUGLIO • AGOSTO 2014
La finestra sulla mente
pArliAmo di emoZioni: l’invidia
di Gaia Vicenzi
Psicologa Psicoterapeuta Cognitivo Comportamentale
«Fu il sangue mio d'invidia sì riarsoche se veduto avesse uomo farsi lieto,
visto m'avresti di livore sparso.
(Dante Alighieri, Purgatorio, XIV, vv.82-84)
L’invidia può essere un’emozione o un sen-
timento provati da una persona che ritiene
di non avere qualità, vantaggi o proprietà
che invece riconosce come appartenenti
ad un altro e nei confronti del quale si sen-
te dunque in posizione di inadeguatezza e
inferiorità. In conseguenza di questa per-
cezione di “mancanza” si sviluppano due
desideri: il desiderio di possedere ardente-
mente un qualcosa che qualcun altro ha, e
il desiderio di distruggere quanto l’altro ha
o rappresenta. Sia che prevalga il primo, sia
che prevalga il secondo desiderio, lo stato
che si crea è uno stato di bisogno di difficile
risoluzione che genera un senso di insoddi-
sfazione, sofferenza, tormento.
Secondo Freud l’invidia è una dimensione
che prevale nell’universo femminile mentre
non è propriamente caratterizzante gli uo-
mini. Un’indagine del 2000 ad opera dell’I-
stituto di Marketing Sociale riporta come
nove donne su dieci provino invidia (e come
prevalentemente la provino nei confronti di
altre donne), indipendentemente dall’età,
dal ceto sociale e dal livello culturale. Che
cosa si invidia? Secondo la ricerca, emerge
che il 37% delle intervistate invidia “la for-
tuna di avere un uomo bello e soprattutto
benestante”, il 32% “la bellezza delle altre”,
“la serenità delle amiche” è invidiata dal
23% mentre il 20% invidia “la felicità delle
amiche”, invidiate dal 18% anche per la loro
“vita sociale più intensa”.
In generale, si invidiano persone che sono
percepite simili a noi e che, dunque, –pro-
prio in virtù di questa somiglianza- ampli-
ficano l’idea che “avremmo potuto essere
noi al loro posto”. Questo deriva da quello
che viene definito il “pensiero controfattua-
le”, ovvero la capacità di immaginare “quel
che sarebbe stato se…”, ovvero di conside-
rare quello che sarebbe accaduto invece di
quello che è effettivamente successo. E se
quello che è successo poteva essere diverso
solo per un soffio, le emozioni conseguenti
sono molto negative. Ne è un esempio or-
LUGLIO • AGOSTO 2014 | 45
La finestra sulla mente
mai famoso quello dimostra-
to da Victoria Medvec, Scott
Madey e Thomas Gilovich
i quali anni nel 1995 hanno
analizzato le reazioni di molti
atleti sul podio: chi vince l’ar-
gento pensa principalmente
alla sfortuna di non essere
riuscito a raggiungere l’oro,
al quale poteva giungere per
un soffio (e prova invidia per
chi, simile a lui, ci è invece ri-
uscito), mentre l’atleta con il
bronzo al collo si concentra
sulla fortuna di essere riusci-
to a portare a casa una meda-
glia e sul fatto che sarebbe potuto rimanere
a bocca asciutta (e quindi non si paragona
a chi è arrivato secondo ma a chi è arrivato
quarto).
Gli effetti dell’invidia, assolutamente dan-
nosi e talvolta anche patologici, si ravvisa-
no sia sul piano dei pensieri sia sul piano
dei comportamenti.
A livello cognitivo, il focalizzarsi su ciò che
non si ha o non si è confrontandolo con ciò
che un altro ha o un altro è, produce una
serie di pensieri negativi che possono di-
ventare ossessivi e oggetto di continua ru-
minazione. Da un lato ci si sente sfortunati
e vittime di ingiustizia, dall’altro si vedono
gli altri come fortunati e privilegiati. Ne con-
seguono tristezza, rabbia, vergogna, le qua-
li non fanno che aumentare la percezione
che gli altri stiano (e siano) meglio di noi.
A livello comportamentale, si evitano i rap-
porti di collaborazione per paura di portare
vantaggi agli altri e si esprimono commenti
negativi sugli altri, spesso pettegolezzi, tal-
volta cattiverie non sostenute da fatti.
Per riuscire a gestire l’invidia occorre tra-
sformarla in ammirazione: osserviamo chi
ci sta accanto e prendiamo spunto dalle
sue caratteristiche positive. Imparando a
capire che molte di quelle le abbiamo an-
che noi.
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LUGLIO • AGOSTO 2014 | 47
parole dimenticate e curiosita’ linguistiche La più intima riCChezza deLLa Lingua itaLiana
Á Agnomoni sost. m. pl. sec. XIX propr. che conosce (gnomé conoscenza, intelligenza). Termine veterinario che si riferisce ai cavalli la cui età non è più possibile rilevare dai denti incisivi (Salvin.); si chiamano gnomóni (sinonimo di fagiuoli) gli incisivi dai quali si può valutare l’età del cavallo.
Á Lifo s. m. propr. ‘ultimo a entrare, primo a uscire’. Criterio secondo il quale le merci giacenti in un magazzino vengono valutate ai prezzi d’acquisto correnti: formula valida quando vi sia un persistente aumento dei prezzi.
Á mattalotaggio sost. m. marinaio (in olandese mattenoet). Stipendio e viveri del marinaio.
Á nemàtico agg. sec. XX et. dal gr. nematikós, intrecciato, a sua volta da nématos, filo o filamento; relativo allo stato di una materia fra il liquido e il cristallino, avente bassa viscosità e struttura filamentosa.
Á scaramazzo agg. sec. XVII. Che non è ben tondo, ma presenta protuberanze: si dice soprattutto delle perle non perfettamente rotonde; / sost. f. scaramàzza: 1. la perla con irregolarità (termine usato da G. D’Annunzio); una collana di s.; 2. sin. di gibbosità.
Á trafusola sost. f. 1. piccole matasse di seta unite per pulirle, tingerle o avviarle alla torcitura; 2. più genericamente, qualsiasi matassa di seta.
Parole desuete
curiosità linGuistiche
Á Andare a canossaFare penitenza, umiliarsi. La frase si riferisce ad un episodio accaduto al castello della marchesa Matilde di Canossa, in provincia di Reggio Emilia, nel lontano 1077. Durante la "lotta per le investiture", papa Gregorio VII aveva scomunicato l'imperatore Enrico IV, che si recò presso il castello di Matilde. Per essere ricevuto dal papa, grazie all'intercessione dell'abate di Cluny e della stessa Matilde, dopo una processione di penitenza dovette umiliarsi per tre giorni e tre notti, col capo cosparso di cenere, mentre imperversava una bufera di neve.
Á Avere voce in capitoloGodere di un certo prestigio in una comunità, un'associazione, avere il diritto di parlare, proporre e contribuire ad una decisione. Il "capitolo" è l'assemblea dei religiosi che si radunano nella sala capitolare, detta anche "sala del capitolo" o, semplicemente "capitolo". Indica anche la comunità ed il luogo di riunione dei canonici nelle importanti cattedrali del passato.
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