paolo lucarelli - lettere musulmane

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    SPIRITUALIT SPERIMENTALE

    Collana diretta da Gianpaolo Fiorentini

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    1998: Promolibri Magnanelli, Torino

    Stampa: M.S./ Litografia, Torino

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    I N D I C E

    Introduzione 9

    Prima lettera 13

    Prima risposta 19

    Seconda lettera 23Seconda risposta 27

    Terza lettera 31

    Terza risposta 35

    Quarta lettera 39

    Quarta risposta 42Quinta lettera 47

    Quinta risposta 50

    Sesta lettera 53

    Sesta risposta 56

    Settima lettera 61Settima risposta 64

    Ottava lettera 67

    Ottava risposta 69

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    Nona lettera 15

    Nona risposta 78

    Decima lettera 81

    Decima risposta 84

    Undicesima lettera 87

    Undicesima risposta 91

    Postfazione 93

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    L'Alchimia la sorella della ProfeziaJa'far al-Sadiq

    Noi siamo i Sapienti che impartiscono l'insegnamento,i nostri shi'iti sono i destinatari del nostro insegnamento.

    Il resto, ahim, la schiuma trascinata dal torrente.'Ali ibn Abi Tlib

    Lietogiacevo nel cuore della perla;

    finch, sferzato dalle tempeste,la vita mi agit come un'onda.

    Il segreto del marefeci suonare con voce di tuono.Come nuvola esausta sulla spiaggia

    mi addormentai. Non mi svegliai pi.Rumi

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    INTRODUZIONE

    Questa primavera, nella mia professione di no-

    taio, fui chiamato da un cliente per un problema

    singolare. Era questi l'ultimo rappresentante di

    un'antica famiglia che possedeva ancora qualche ric-

    chezza e i cui antenati avevano svolto un ruolo

    importante nella storia locale. Mi chiedeva di rag-

    giungerlo in una vecchia villa al di l delle colline

    che fronteggiano la citt, dove il fiume si arresta un

    attimo a formare un piccolo lago per poi proseguire.

    Vi viveva con una coppia di domestici lo zio,

    uomo stravagante e solitario. Qualcuno lo ricordava

    giovane buontempone che amava belle donne e bel

    vivere, e vecchi amici descrivevano feste, balli e cene

    allegre nella villa illuminata e rumorosa. Anni pri-

    ma, si raccontava, tornato da un viaggio si era rin-

    chiuso in casa, scoraggiando ogni contatto con rispo-

    ste scontrose sinch nessuno lo aveva pi cercato.

    Dopo il mio arrivo ci sedemmo in un comodo

    salottino e il mio cliente chiam i domestici a riferi-

    re quello che era avvenuto, mi parve per con una

    curiosa reticenza, come per qualche fedelt o timore.

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    Il racconto fu breve: all'inizio di aprile il padrone

    li aveva quasi cacciati, costretti a forza a una vacan-

    za di un mese con l'imposizione di non farsi vivi pri-

    ma della scadenza, per nessun motivo. Al ritorno

    avevano trovato villa vuota, proprietario scomparso,

    una lettera per loro e una per il nipote, entrambe in

    bella vista sul tavolo di cucina.

    Il contenuto era semplice e conciso: confermava

    una partenza definitiva, senza indicazioni, e dava

    brevi istruzioni con delega al nipote per la gestione

    del patrimonio. Era per quest'ultima parte, eviden-

    temente, che era stata richiesta la mia presenza.

    Esaminammo la villa. Nello studio un caminetto

    colmo di cenere e frammenti di carta testimoniava che

    si erano bruciati molti documenti. Di un grosso qua-

    derno era rimasta parte della copertina mezza con-

    sumata: era ancora possibile leggere Diar.. d.. lab...

    Girando per casa in cerca di indizi scendemmo

    nel seminterrato. Qui, con mio grande stupore, sta-

    va un vasto laboratorio ben attrezzato per esperi-

    menti di chimica e metallurgia: forni, vecchi alam-

    bicchi, pestelli e mortai di tutte le dimensioni, cro-

    gioli usati in gran quantit. Nessun materiale. Sem-

    brava ci si fosse dati gran pena per ripulire tutto.

    Solo, in bella vista su un tavolo, uno splendido lin-

    gottino giallo che un orefice conferm poi essere di

    oro purissimo.

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    Una porta laterale conduceva in uno studio con

    pareti ricolme di libri. Sulla scrivania, legate da un

    nastro verde, delle lettere con un biglietto enigma-

    tico che diceva: Queste si possono mostrare.

    Concluse le incombenze legali il giovane volleaffidare a me le lettere perch le esaminassi e ne

    decidessi la sorte. In effetti sapeva che amavo studi

    esoterici, e pensava che ne potessi dare un giudizio.

    Dopo una prima scorsa, fu evidente che non rap-

    presentavano se non la minima parte di uno scam-

    bio epistolare molto pi ampio, certamente pi det-tagliato. Era stato cancellato con cura tutto ci che

    poteva indicare nome e luogo dell'interlocutore mi-

    sterioso, con tutte le date.

    Ero in buona amicizia con uno studioso di isla-

    mismo, ne chiesi il parere. Riporto qui il commento

    sintetico con cui le restitu:

    Caro amico,

    si tratta certamente di una documentazione notevole. Ilmaestro dell'Islam molto probabilmente un sufi discuola shi ' i ta. Lo dimostra certo linguaggio: per esem-pio situazione e stato cos come sono usati nella

    sesta risposta corrispondono sicuramente a maqme ahai, e sono termini tecnici della letteratura sufi. Mentrel'accenno all'amicizia con Dio, la w alyat , tipica delpensiero shi'ita.Le ritengo di grande interesse.

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    Perci le ho tradotte, erano in inglese, cercando

    di comprendere il senso delle frasi talvolta molto

    oscure, e lasciandole nello stesso ordine in cui sta-

    vano, sino all'ultima brevissima comunicazione. Le

    ho poi sottoposte a un editore, che ha accettato di

    pubblicarle.

    Cos facendo spero di aver bene interpretato la

    volont di chi me le ha inconsapevolmente affidate,

    dovunque si trovi ora.

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    PRIMA LETTERA

    Caro Maestro,da voi il silenzio, e nel silenzio la pace. Qui tut-

    to rumore, e nel rumore la paura. Presso di voiil frutto, qui nulla se non la vita elementare, contutte le sue fatiche.

    Che vi posso dire di pi. Volevate conoscere ilmio mondo e i miei problemi. Guardate un for-micaio: l'attivit frenetica, furia cieca della natu-ra che spinge a crescere, procreare, senza altroscopo che esistere.

    Ascoltate un alveare: operosit continua in unronzio ininterrotto, senza un attimo di quiete.

    Mi dite che spesso siete nel deserto a meditaree studiare: immaginate un mondo senza deserti,dove la solitudine sia un dono impossibile, il silen-zio un ricordo appannato e la vita un affannarsiinsensato, una corsa senza punto di arrivo, fatta aspintoni e gomitate per conquistare un premio chenon esiste.

    Mi chiedete cosa sto cercando: user parolenon mie. Da poco morto un Papa, e ne hanno

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    cjpi ticqucuiffciiin.pfirdbt bKuivrmra crac. _q> jqujnoncflmmnispwbibmbjnufcen. tu |j>ini0l(U9

    Damasco,mit ica ci t tdistudiosiet radut tor i ,

    i n un' i nci si one occi dent al e.

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    eletto un altro. Il nuovo un uomo dolcissimo,che non pare di questo mondo, dall'aria svagatacome si trovasse per caso su una sedia un po' osti-le, un po' estranea. Pochi giorni fa diceva che seanche siamo mescolati alla confusione e al rumo-re, dobbiamo affermare: "Oltre un certo punto voinon esistete per me, ed io mi ritiro in me, nel miogiardino di quiete e di delizie, unito al mio Dio, inpace". Ricordava un facchino che aveva visto dor-mire tranquillo in una stazione, circondato dalbaccano di treni e uomini e bagagli. Questa, hadetto, la Grande Disciplina, da non confonderecon la Piccola Disciplina che consiste solo nelseguire le regole esteriori cui tutti ci dobbiamoadattare.

    Vorrei conoscere questa Grande Disciplina.Vorrei la pace di quel facchino, qualunque cosaessa sia.

    Cos, caro Maestro, ho scoperto l'Alchimia, dicui tanto vi ho parlato, il motivo per cui chiedoaiuto e guida.

    Mi chiedete come vi sono giunto. L'ho incon-trata in un libro, come capita sempre, come ine-vitabile qui, in Occidente, dove i Templi non esi-stono pi, dove i Maestri stanno silenti e nascosti,dove restano solo libri di pietra e carta per legge-re di antiche sapienze.

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    crale, occorre una guida perch i primi passiabbiano la corretta direzione. Qualche secolo faun alchimista ha scritto:

    La nostra pratica in effetti un cammino nelle sabbie,

    dove ci si deve guidare con la stella del Nord, piuttostoche con le orme che vi si vedono impresse. La confu-sione delle tracce, che un numero quasi infinito di per-sone vi ha lasciato, cos grande, e vi si trovano costanti sentieri diversi, che conducono quasi tutti inorrendi deserti, che quasi impossibile non deviaredalla vera via, che solo i saggi favoriti dal Cielo hanno

    saputo fortunatamente scoprire, e riconoscere.

    Tra queste sabbie, in questi deserti disperati,cos diversi dai vostri, non cerco i misteri delleoperazioni, gli arcani segreti dell'Arte. Cerco l'in-dicazione primordiale, la parola iniziale, la traccia

    del primo passo.

    Rispettosamente.

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    PRIMA RISPOSTA

    Caro studioso,Dio dice nel suo santo Qur'an:

    Il tuo Signore trasse dai lombi dei figli di Adamo i lorodiscendenti e li fece testimoniare verso se stessi. "Non

    sono il vostro Signore?". "S, l'attestiamo", risposero.Questo perch non possiate dire il giorno della Resur-rezione: "Noi non ne sapevamo nulla". O perch nondiciate: "I nostri padri prima di noi hanno accolto falsidei. Noi siamo i loro discendenti. Ci vuoi dunque farperire per le azioni di uomini vani?" (SuraVII, 171-172, A l A 'rj ., il Purgatorio).

    Dio si fa conoscere per mezzo della sua parola,e ogni versetto una manifestazione.

    La parola ha il suo limite nella manifestazione,e la manifestazione la parola che sale sino al vol-to di chi la pronuncia.

    Dio ha posto la sua parola sui discendenti diAdamo quando erano ancora atomi. Ha detto:"Non sono il vostro Signore?" ed essi sentironochiaramente. Perci anche gli atomi hanno fede epregano. I loro movimenti sono un prostrarsi in

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    atteggiamento di umilt, ed essi lo fanno anchequando non sono ancora corpi completi.

    Questa la fede innata, quella per cui gli atomisi muovono intimamente.

    Dopo di questo, quando si formano i corpi, nonesiste pi sapienza ma esiste il potere. Allora laparola e la visione sono velate al di l del mondodella non visione, e i movimenti intimi degli atomisi colmano di oscurit.

    Il cammino mistico si muove in senso contrarioa questo. Chi su questo cammino si purifica e

    rasserena per mantenere in se stesso il mondo delpotere fuori dal mondo della sapienza, per scopri-re la visione penetrante della sapienza e poter udi-re: "Non sono io il vostro Signore?". Allora questaparola si rivela e supera nella sua unicit le fasi dioscurit con la luce della visione.

    Io ho manifestato ogni cosa in modo che essa mi

    veli e non guidi sino a me.

    Unirsi a me la cosa pi elevata che io abbia

    manifestato, ma l'unirsi a me un velo.

    Quando io appaio, tu non vedi nulla. La parola

    in alto un limite per ci che sta in basso, ma non

    c' limite per ci che sta in alto.

    Io sono la causa dell'apparizione di ci che si

    manifesta, e sono la causa per cui appare in ci che

    io voglio che appaia.

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    Mi r' rff i-mK

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    Ci che compiuto compiuto, ci che ho stabi-

    lito stabilito, ci che stabilito compiuto in quel-

    lo che tutto abbraccia.

    Caro studioso, ascolta le lingue dei mondi nelle

    manifestazioni spirituali. Essi dicono: "Dio! Dio!".Ed egli dice: "Non li sente chi sta in loro, o chi cer-ca in loro delle testimonianze".

    Caro studioso, se tu aderirai a ci che ti statoassegnato tra questi due mondi, allora sarai unamico di Dio.

    La pace sia con te.

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    SECONDA LETTERA

    Caro Maestro,credo che si diventi alchimisti come ci si in-

    namora: misteriosamente e incomprensibilmente.All'inizio, una predisposizione, un essere gi inna-morati senza oggetto d'amore, inconsapevolmente: un sentimento che si unisce a disperazione quie-ta, non malvagia o triste, piuttosto melanconica.Nasce dalla nostalgia di qualcosa di perso, di ab-bandonato, di un posto che ci apparteneva, chenon sappiamo pi trovare. Il sentimento di chi haperso la propria patria e non sa come raggiungerla.

    Nel tempo mi sono chiesto se non sia questo ilfondamento dell'essere ebrei: la ricerca di unaTerra Promessa, che non si traduce mai in realt,che rende stranieri dovunque si sia. Nei secoliqualcuno ha cercato di realizzare il sogno: credoche non vi sia peggiore illusione di quella di volertradurre in pratica, di voler corporificare, un sim-bolo che per sua natura non di questo mondo.

    Ogni alchimista un ebreo della diaspora: que-sto significa la frase, riportata da Zosimo, di Maria

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    Profetessa: "Stai lontano dall'Arte, tu che non seidella nostra razza, perch tu non sei del sangue di

    Abramo!"

    Dobbiamo essere del sangue di Abramo, se vo-gliamo perseguire questa via, se pensiamo di esser-vi predestinati o chiamati. Perch di vocazione sitratta, che deve nascere da una mancanza, nostal-gia della patria smarrita.

    La patria diventa facilmente donna. La nostal-gia si traduce in amore.

    Trovo questo richiamo all'amore in tutti iMaestri dell'Arte, sin dal nome che danno a sestessi e ai loro fratelli: Innamorati della Dottrina.La Dottrina, la Sapienza, la Sofia degli gnostici,non qualcosa di intellettuale, razionale, nel sensocomune della parola. La Dottrina come vita egioia, felicit ritrovata, dolcezza e riposo, virt epotenza, patria e donna amata. La Dottrina comebellezza inimmaginabile.

    Tutti sono innamorati. Tutti i poeti iniziati loraccontano. Innamoramento che sorge in una sta-gione singolare, in uno stesso mese, quello di No-stra Signora, di Maria, Maia, la madre di Mercurio.Non ci si innamora in un momento qualsiasi:

    Ce fut au temps de mois de Mayqu'on doibt foui'r dueil et esmay

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    qu'i'entray dedans un vergierdont Zephirus fut iardinier.

    E Dante, l'innamorato per eccellenza dell'Occi-dente:

    Avvenne una die che, sedendo io pensoso in alcunaparte, ed io mi sentio cominciare un tremuoto nel cuo-re, cos come se io fosse stato presente a questa donna.Allora dico che mi giunse una immaginazione di AmoreE poco dopo io vidi venire una gentile donna, la qualeera di famosa bieltade e [...] per la sua bieltade impo-

    sto l'era nome Primavera; e cos era chiamata.

    In primavera, come dice

    ...li Romans de la Roseou l'art d'Amors est toute enclose

    che racconta:

    En may estions, si songoieou temps amorous plain de joie...

    Si vaneggia? Ricordo una fiaba, sempre la stes-sa. Un cavaliere, l'eroe, deve affrontare un orren-do drago. Lo uccide dopo infinite peripezie e peri-coli. Una fanciulla bellissima e dolcissima libera-ta, diventa il suo premio onorevole e meritato.Quella fanciulla, si narra, solo i veri Filosofi pos-

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    sono vedere e contemplare nuda in tutta la suasplendida venust, senza morire o essere inceneri-ti dalla Belle Dame sans mercy. E ancora Dante adirlo concisamente:

    e qual soffrisse di starla a vederediverria nobil cosa, o si morria.

    Tutto questo suona un po' retorico e troppointelligente. Eppure dal Cantico dei Cantici ai ro-manzi del Graal, dai miti greci a Goethe, dalle me-

    lanconiche pagine del triste cavaliere della Manciaai momenti pi ispirati di Melville, tutti cantanoquesto amore, questa nostalgia, e tutti dicono chesoltanto chi giunge alla Terra Promessa sta in paceed felice.

    Io cerco l'oggetto del mio amore perch questa

    passione, che ora sofferenza, disperazione, logo-rio della mente e dell'anima, si quieti.

    Rispettosamente.

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    SECONDA RISPOSTA

    Caro studioso,l'amore di cui tu parli, innanzitutto amore di

    Dio, per Dio. La donna la sua Sapienza e laMaest del suo Trono. Rivolgiti a lui e digli: "OSignore, fa' che il mio amore per te sia pi profon-do del mio amore per me stesso, per il mio udito,per la mia vista, per la mia gente, per i miei averi".

    Il puro speciale amore di Dio l'amore che ine-bria lo spirito. E una scelta divina per colui cheadora, perch un dono di Dio e non amore diun'entit. Questo amore viene con gli impulsi del-

    la fede: divino amore che ricambia la vicinanza.L'adoratore si prostra sull'orlo dell'abito della

    maest divina, come in uno stato sublime, e que-sto pu avvenire soltanto per coloro il cui s salenella luce dello spirito, perch la sua ebbrezza sopraffacente e la forza di inclinazione altamente

    efficace.Quando l'adoratore ridiventa sobrio, torna al

    suo stato di bisogno e alla privazione del fidanza-mento. Ma quando si sono completate le facolt

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    che vengono dalla vicinanza con l'emancipazionedello spirito, per mezzo della completezza della pri-vazione, che non permette pi che si parli, quandola porzione della vicinanza si accumula e mantieneil senso di fidanzamento del s, allora questo undono, e si pu dire: "Oh Signore Iddio!".

    Allora ascolta:

    Nulla pi vicino a me di qualunque altra cosa, e

    nulla pi lontano da me di ogni altra cosa ad ecce-

    zione di quanto lo stabilisco in vicinanza e lonta-

    nanza.

    La lontananza resa nota dalla vicinanza, e la

    vicinanza resa nota dall'esperienza spirituale: io

    sono colui che la vicinanza non cerca, e che l'espe-

    rienza spirituale non raggiunge.

    Il minimo delle scienze della mia vicinanza che

    tu dovresti vedere gli effetti del mio sguardo in ogni

    cosa, e che esso dovrebbe prevalere sopra la tua gno-

    si di esso.

    Tu non conosci la vicinanza, e tu non conosci la

    mia vicinanza e non conosci la mia condizione come

    io la conosco.

    Io sono il vicino, non come una cosa vicina ad

    un'altra: io sono il lontano, ma non come una cosa

    lontana da un'altra.

    La tua vicinanza non la tua lontananza e la tua

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    lontananza non la tua vicinanza: io sono il vicino

    e il lontano, con una vicinanza che lontananza e

    una lontananza che vicinanza.

    La vicinanza che tu conosci misurabile, una

    distanza: e la lontananza che tu conosci misurabi-

    le, una distanza.

    Io sono il vicino e il lontano senza misura.

    Io sono pi vicino alla lingua del suo discorso

    quando parla.

    Chi mi contempla non si raccoglie in meditazio-

    ne e chi medita su di me non contempla. Come per

    il contemplativo che medita, se ci che contempla

    non realt, egli velato da ci su cui medita. Non

    tutti i meditativi sono dei contemplativi: ma ogni

    contemplativo un meditativo.

    10 rivelo me stesso e tu non mi conosci: questa

    lontananza.

    11 tuo cuore mi ha visto e non mi ha visto: questa

    lontananza.

    Tu mi trovi e non mi trovi: questa lontananza.

    Tu mi descrivi e non mi cogli dalla descrizione:

    questa lontananza.

    Tu ascolti i miei discorsi come se venissero dal

    tuo cuore, mentre vengono da me: questa lonta-

    nanza.

    Sebbene tu veda te stesso, io sono pi vicino a te

    della tua visione di te stesso: questa lontananza.

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    Caro studioso, questo amore si manifesta nelletenebre, ed esce come una luce dall'oscurit. Dalnero esce il bianco splendente dell'amore divino,e dall'ignoranza e dal silenzio esce la parola di vitae di gnosi che tu stai cercando. Tu non deviconfondere, e tu devi stare attento agli inganni.Ascolta il Profeta, Dio benedica il suo nome:

    Dio la fiaccola che illumina i cieli e la terra. La sualuce assomiglia a quella che sfugge da una nicchia dicristallo dove brilla una fiamma inestinguibile. Il cri-

    stallo una stella di perle il cui splendore viene da unulivo benedetto che non n d'Oriente n d'Occi-dente. Il suo olio illumina senza contatto col fuoco. Vi l luce su luce. E Dio accorda la sua Luce a chi glipiace. (SuraXXIV)

    La pace sia con te.

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    TERZA LETTERA

    Caro Maestro,mi interrogate sugli obiettivi, tenter una ri-

    sposta.Tre doni si dice procuri la Pietra Filosofale,

    quelli che i re Magi portarono al bambino divino,Pietra vivente e miracolo celeste.

    Per primo l'Oro, la ricchezza mondana. l'uni-co descritto senza velamenti, con estrema preci-sione.

    Si prende la Pietra, si aggiunge in proporzioniben determinate a oro o argento in fusione, siottiene cos 'a Polvere di Proiezione, medicinacapace di curare o tingere i metalli imperfetti pertransmutarli in preziosi.

    Mi chiedo perch sia posto tanto in evidenza:non dovrebbe interessare il filosofo. Ci si sforza-ti di trovarvi un significato recondito, pi nobile.Quell'oro diventato spirituale, mistico, simbolodi cambiamenti umani; si negata ogni realt allatransmutazione metallica e all'acquisto di dovizie.

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    Curiosamente la nostra epoca, tutta tesa alla ric-chezza materiale e ai piaceri che questa pu pro-curare, ama esaltare quella miseria che in praticaaborre. Non fu sempre cos. Guardando le grandifigure bibliche: Abramo si arricchisce con modiambigui, Giacobbe inventa trucchi per farsi ungregge numeroso - aveva gi dato prova di abilitulissiache per conquistare la primogenitura - diSalomone si esaltano ricchezza e possessi.

    Resta comunque un dono dall'aria perversa einsoddisfacente. Non credo valga tanti sforzi, ci

    sono modi pi semplici per arricchire.

    Seconda la Mirra, Elisir di lunga vita, l'im-mortalit fisica, l'eterna giovinezza al riparo daogni male. E il dono di Mefistofele, la fonte diPonce de Leon, la sorgente di ogni piacere e di

    ogni dolcezza in vita.Cos sarebbe se non avesse in s il suo veleno:l'eterna vita in questo mondo.

    Davvero questa sarebbe l'estrema beffa. Solo unfolle potrebbe voler restare un attimo pi del do-vuto. Gi pesa il divieto di fuggirne, certo non

    interessa restarci.Ho il dubbio che sia qualcosa di diverso, forseaddirittura il suo opposto simbolico, la certezza dinon vivere, di non vivere pi, non la Medicina Uni-versale, ma il veleno perfetto, la perfetta morte.

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    4 t.

    ' - e

    1 L ^ * ^

    l i T f X H i H U o l ^ i f

    I B A I 3 I M K - U H 5 1 V 1^ ^ ^ Mi*-

    Manoscritto alchemico arabo.

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    Infine l'Incenso, la completa sapienza, esserecome Salomone, conoscere tutti gli arcani delmondo, i pi reconditi recessi della Natura, imisteri dell'Alto e del Basso. Questo davvero sem-bra il giusto obiettivo di un filosofo, di un inna-morato della Dottrina-, ritrovare la Parola Perduta,la vera pronunzia del Nome, riscoprire la perlanascosta, sembra l'unico scopo che valga.

    Sin dalla prima operazione, perci, la nostraMagnesia deve richiamare, attrarre l'Angelo dellaConoscenza, perch scritto:

    Non dato all'uomo che Dio gli parli altro che per unacomunicazione da dietro un velo, oppure gli invia unAngelo. (SuraXLII, 50-51)

    Lo spirito celeste di saggezza deve scenderedall'Alto - l'incorporeo si deve corporificare - perimpregnare ci che sta in Basso. Allora la nostraMateria diventa Specchio della Natura e potremoapprendere tutti i segreti del macrocosmo e delmicrocosmo e gli arcani dell'umano e del divino.

    L'obiettivo vero la Gnosi, e il segreto del-l'Opera consiste in una terra benedetta, la Terra

    Santa, che permette all'angelo della gnosi di scen-dere e di manifestarsi a noi per insegnarci la cono-scenza perfetta.

    Rispettosamente.

  • 7/27/2019 Paolo Lucarelli - Lettere Musulmane

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    TERZA RISPOSTA

    Caro studioso,non dire mai che la conoscenza sta nel celestia-

    le: nessuno discende con essa. Non dire nemmenoche sta nei limiti del terrestre: nessuno ascendecon essa. Essa sta nei cuori.

    Chi sei tu e chi sono io? E io vedo il sole e laluna, le stelle e tutte le luci. Ed egli mi disse: Nonrimane alcuna luce nella corrente del mio mare, che

    tu non hai visto.

    E ogni cosa venne a me sinch non rimase nul-la. E ogni cosa mi baci tra gli occhi e si offr ai

    miei sensi e rest nell'ombra.Ed egli mi parl. Ed io vidi tutto di lui connes-

    so al mio abito, cio alla mia apparenza corporea,e non connesso a me.

    Ed egli mi disse: Questo il mio servizio. Ed ilmio abito si inchin, ma io non mi inchinai. Equando il mio abito si inchin, egli mi disse: Chisono io? E il sole e la luna si oscurarono, e le stel-le caddero dal cielo e le luci impallidirono e letenebre coprirono ogni cosa, eccetto lui.

  • 7/27/2019 Paolo Lucarelli - Lettere Musulmane

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    E tutte le cose parlarono e dissero: "Dio gran-dissimo".

    E tutte le cose vennero da me, portando unalancia in mano. Ed egli mi disse: Fuggi. Ed io dis-si: "Dove debbo fuggire?". Ed egli mi disse: Cadinelle tenebre. E mi osserv. Ed egli mi disse:

    Non dovrai mai pi osservare altri che te stesso,

    e non dovrai mai pi allontanarti dalle tenebre da

    adesso per sempre: ma quando io ti caccer da esse,

    io ti mostrer me stesso e tu mi vedrai. E quando

    mi avrai visto sarai pi lontano da me di tutti colo-ro che sono lontani.

    L'etica della gente dello spirito cerca di impe-dire ai s di correre dietro ci che vogliono, ma cinon pu avvenire se non per coloro che hanno

    saputo, ascoltato e si sono dedicati al divino perprendere il vero dal vero, per dire il vero e per sta-re in silenzio nel vero.

    Se tu non mi vedi, non lasciare il mio nome.

    Quando tu stai davanti a me, ogni cosa ti chiama:

    fa' attenzione a non ascoltarla con il tuo cuore, per-

    ch se tu l'ascolti come se le rispondessi.

    Quando la conoscenza ti chiama, con tutte le sue

    condizioni, al tempo della preghiera, e tu le rispon-

    di, tu sei separato da me.

  • 7/27/2019 Paolo Lucarelli - Lettere Musulmane

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    Quando io guardo il tuo cuore, nessun'altra cosa

    vi entra.

    Se tu mi vedi nel tuo cuore, sei capace di soppor-

    tarmi.

    I miei amici sono quelli che non hanno nessuna

    opinione personale.

    II tuo corpo dopo la morte sta nel posto del tuo

    cuore prima della morte.

    Quando tu stai di fronte a me, nessun altro star

    con te eccetto te.

    Quando l'alterit diventa un pensiero biasimevo-

    le, Paradiso e Inferno svaniscono.

    La pace sia con te.

  • 7/27/2019 Paolo Lucarelli - Lettere Musulmane

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    Il maestro e l'allievo, in un antico codice siriaco.

  • 7/27/2019 Paolo Lucarelli - Lettere Musulmane

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    QUARTA LETTERA

    Caro Maestro,ho letto a lungo, con attenzione, come mi avete

    suggerito, Jbir, quello che ho potuto trovare intraduzione: II piccolo libro della Clemenza, Il librodella Misericordia, Il libro dei Settanta, Il libro del-

    la Concentrazione, Il libro del fuoco della Pietra, Il

    libro delle Bilance - su questo vorrei fare un di-scorso a parte.

    Per quanto riguarda il problema su cui mi inter-rogo, ho trovato queste affermazioni:

    Se tu, uomo intelligente, esamini tutte queste cose,vedrai che lo scopo da raggiungere non si ottiene se noncon l'aiuto di cose diverse, cio delle quattro nature.Occorrono forze diverse, spirituali e corporali. Questeforze debbono essere convergenti e non divergenti,come forma e come colore.

    Le forze spirituali e corporali devono avere delle affi-nit tra loro, in modo da potersi aiutare reciprocamen-

    te. Devono darsi sostegno, perch hanno bisogno unadell'altra per la combinazione che si opera parte conparte. Non devono essere opposte una all'altra, perchbisogna che una volta mescolate non si separino unadall'altra.

  • 7/27/2019 Paolo Lucarelli - Lettere Musulmane

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    Tu devi operare in una sola volta, in maniera continua,senza interruzione, per realizzare la mescolanza delleparti, le une con le altre. Dovr esserci equilibrio perquanto riguarda la natura, la quantit e il peso.L'operazione dovr essere rigorosa, senza che si possasostituire una sostanza a un'altra.L'elemento corporale dominato dall'elemento spiri-tuale in seguito all'operazione vera che lo trasforma inelemento spirituale. L'elemento spirituale ugualmen-te dominato dall'elemento corporale e trasformato inelemento corporale, sebbene in realt non vi sia oppo-sizione completa tra questi due elementi.La massa delle cose corporali soltanto il luogo di sog-

    giorno e rifugio delle cose spirituali, e non ha di per sn forza n utilit quando la forza agente ha cessato diagire in lei.

    Il corpo che resta come sostrato non che il luogo disoggiorno e il rifugio dello spirito che ne uscito, e nonha forza se non per lo spirito che pu uscire da lui.

    Sono bloccato su questi passi, che da un lato miappaiono chiari, dall'altro non so tradurre in pra-tica.

    E vero che sempre in Jabir leggo:

    Ho visto in effetti moltiplicando il numero dei mieilibri, allungandoli e riempiendoli di fatti, che nessuno

    potr arrivare ad estrarne la verit a meno di consa-crarvi tutta la propria vita, di avere un'intelligenzasuperiore, di dedicarvi tutto il proprio studio, di veglia-re notte e giorno e di rinunciare a frequentare i propriamici, privandosi del completo benessere.

  • 7/27/2019 Paolo Lucarelli - Lettere Musulmane

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    Quindi non posso che rendermi conto che ledifficolt che incontro sono inevitabili. Leggo pe-r anche:

    Fatevi aiutare dalle persone intelligenti che si occupa-

    no di questi lavori, perch i libri sono inchiavardati, ele chiavi dei loro catenacci sono nei petti degli uomini.

    Non posso che rivolgermi a voi per avere que-ste chiavi.

    Rispettosamente.

  • 7/27/2019 Paolo Lucarelli - Lettere Musulmane

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    QUARTA RISPOSTA

    Caro studioso,Si dice che Jbir abbia incontrato l'Imam Ja'far

    al-Sdiq quando aveva circa vent'anni in uno deisuoi nascondigli, presso la trib degli Azid nelloYemen, e che divent suo discepolo sin da allora.La sua personalit perci si form religiosamente,politicamente, scientificamente ed eticamente co-me guardiano della dottrina dell'Imam.

    Di conseguenza ecco Jbir l'adoratore, lo gno-stico Sufi, il lottatore politico e il ben informatomaestro di Alchimia.

    L'Imam Ja'far, come maestro di setta e di pen-siero, e uomo di miracoli e poteri occulti delladiscendenza del Profeta, era l'oppositore politicodel potere Abbaside da quando si era posto comeguardiano dei valori islamici e dei loro concetti.

    Si pu percepire il tipo di relazione e di intimitspirituale di meravigliose visioni e profondit tral'Imam Abi Abdullah e il suo discepolo Jbir. Gliaspetti di questo legame sono numerosi e ovvia-mente diversi nei suoi scritti, nel suo stile, nella

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    sua mentalit e nella sua metodologia. Si pu rico-noscere la presenza dell'Imam Ja'far potentemen-te dietro ogni riga scritta da Jbir, e nessuno deisuoi trattati fa eccezione. Questa presenza si celanel testo come metodo scientifico-mistico ed in-dicazione armoniosa della convergenza dell'esso-terico e dell'esoterico. E un profondo amore spiri-tuale in tutto il significato sublime e in tutte ledimensioni, mescolato a senso di gratitudine e glo-rificazione per il suo grande maestro che ha svela-to l'occulto segreto della conoscenza e fatto ribol-lire le meravigliose tacite fontane della genesi edella creazione davanti ai suoi occhi.

    Dice Jbir:

    I gradi dell'Elixir devono stare sulla linea della bilancia,questo si deve sapere. Nell'onorevole diritto del mio

    maestro, io giuro che questo senza simboli e senzaprolissit.

    In un altro passo, Jbir dice che il suo maestrogli ordin:

    Prepara un libro di piena maturit e profondit con piessenza e meno prolissit sull'alchimia, e poi mostra-melo.

    La risposta di Jbir fu l'obbedienza, ed egli disse:

  • 7/27/2019 Paolo Lucarelli - Lettere Musulmane

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    L'ho fatto nel diritto pieno di grazia del mio maestro,ho rivelato cose, le ho ridotte all'essenza. Ho mostratoalla gente la giusta via.

    Jbir dichiara anche che il maestro gli don la

    visione penetrante della bilancia, e diffuse la suaparola su questo dicendo:

    Cos parla il maestro, e cos egli mi ordin di scrivere eclassificare.

    Molte volte egli menziona le direttive del suo

    maestro e parla del Mercurio:Il mio maestro mi raccont tutto intorno ai suoi padri,uno ad uno.

    Questo tipo di pensiero raggiunge il suo sommoe la sua presenza sublime una volta che si ricordi

    il messaggio che l'Imam Ja'far dett a Jbir, suodiscepolo favorito, sul segreto della natura e sullepi piccole cose della saggezza universale che pos-sono essere riassunte come espressioni dell'Opera.La visione dei fatti taciti dell'esistenza attraverso lacontemplazione esoterica. Il principio della bilan-

    cia come si deduce dalla giustizia divina e dal sen-so Qur'anico del mondo:

    Ed Egli ha fatto sorgere alto il firmamento, ed Egli hafissato la Bilancia [di giustizia], (Sura LV, 7)

  • 7/27/2019 Paolo Lucarelli - Lettere Musulmane

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    Secondo Jabir la realizzazione totale della pro-fessione alchemica viene attraverso due percorsi:l'esterno essoterico e l'interno esoterico.

    Il primo cammino la realizzazione del ragio-namento e dei tratti delle leggi generali e dello sta-to di unione di natura, mente e anima.

    Il secondo cammino, l'esoterico, legato allaconoscenza delle leggi e degli stati impegnati ver-so il divino. Questo cammino pu essere stabilitomantenendo i grandi fatti universali e la purifica-zione di se stessi e dei propri fini, insieme a chia-rezza e sincerit interiori.

    Le grandi rivelazioni, come la conoscenza del-l'interiore, Jbir le ottenne attraverso il suo mae-stro Ja'far Abi Abdullah Al-Sdiq, perch le fon-tane essoteriche sono le ombre di quelle esotericheche fluiscono dalla luce divina latente nello spiri-to dell'uomo.

    L'Imam Sdiq indic a Jbir il profondo sensodi soddisfazione, quiete e tranquillit e gli rivel icammini per visualizzare il tacito, e l'innata attra-zione verso la conoscenza del vero senza veli.

    Inoltre Jbir asserisce il significato della bilan-cia come conoscenza del numero, del rapporto diquantit e delle leggi degli elementi di natura e deicomposti, ai quali si riferisce nei trattati che seguo-no il criterio dell'analogia.

  • 7/27/2019 Paolo Lucarelli - Lettere Musulmane

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    Esoterico ed essoterico, secondo Jbir, simbo-leggiano l'alternata apparizione e scomparsa del-l'Imam Ja'far al-Sdiq.

    Caro studioso, non mi fraintendere, si sta medi-tando sul compendio della saggezza.

    La pace sia con te.

  • 7/27/2019 Paolo Lucarelli - Lettere Musulmane

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    QUINTA LETTERA

    Caro Maestro,ho finito la lunga preparazione dei materiali: li

    ho purificati, esaltati, predisposti con cura per ilprimo incontro.

    E primavera, tra poco inizier la quarantenasacra. La materia nel suo nido, ne attendo conansia il risveglio. Attendo, come dice Boehme, chescendano gli angeli.

    Lavorando quietamente, la riflessione sulle qua-lit e le preparazioni della materia conduce a quel-le di'artista.

    I maestri danno poche indicazioni, insoddisfa-centi. Il tema sembra o poco importante o sconta-to. Si sottolinea la necessit di buoni caratteri fisi-ci: salute e integrit di corpo. Si aggiungonofacolt intellettive: memoria, comprensione, facileapprendimento. Si cita dedizione allo studio e allavoro, paziente costanza. Pietas, timor di Dio,innocenza, sono ricordati pudicamente.

    Riassume tutto molto concisamente Geber la-tino:

  • 7/27/2019 Paolo Lucarelli - Lettere Musulmane

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    Diciamo pertanto, che se non avr ingegno naturale, euna mente che scruti sottilmente i principi naturali, e ifondamenti della natura, non trover la vera radice diquesta preziosissima scienza. Inoltre ne abbiamo trova-to molti, che hanno una mente che crede facilmente aqualsiasi fantasia. Ma il vero che credono di aver tro-

    vato, affatto fantastico, aberrante, e pieno di errori elontanissimo dai principi naturali, poich il loro cervel-lo, colmo di molte fumosit, non pu accogliere il verointento delle cose naturali. Altri ancora sono schiavi deldenaro: desiderano questa scienza, affermano che essa meravigliosa e vera, ma temono le spese. Pertanto,sebbene ne siano convinti, e la indaghino correttamen-te, tuttavia non giungono all'esperienza dell'opera peravarizia di denaro. Pertanto a tutti questi non giunge lanostra scienza.

    Siamo nell'ovviet. Stupisce la mancanza di sof-ferenze meritorie, quelle che sono norma per qual-siasi cammino di perfezione, fatte di sacrifici, asce-

    si, rinunce, digiuni: ci si purifichi, immersi nel do-lore, se appena si vuole ottenere qualcosa.Sono disarmato di fronte a questo silenzio. Pare

    manchi qualcosa, un vuoto da colmare che cercodi soddisfare con altri insegnamenti, riversandosensi simbolici in frasi dall'apparenza innocua.

    L'Opera essenzialmente arte del fuoco, e l'al-chimista proprio per questo pu diventare philo-sophus per ignem, filosofo per mezzo del fuoco.Leggo perci con una certa preoccupazione Jbirquando afferma:

  • 7/27/2019 Paolo Lucarelli - Lettere Musulmane

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    Il fuoco aumenta le virt del saggio e la corruzione delperverso.

    Un problema dunque si pone, che voi avete pivolte definito come necessit dell'etica della te-

    stimonianza, ed io chiedo praticamente doveconduca. Perch siamo affamati di precetti, di leg-gi da seguire.

    Una norma tuttavia esiste, misteriosa e incom-prensibile: Siate veridici. Sottolineata come vir-t singolare e significante, difficile coglierne ilvalore. Non si trova come regola di santit, am-mettendo che santit sia strumento di misura. Non difficile da praticare nella sua formulazione pievidente.

    Proprio per questo temo abbia significati piprofondi, difficili da decifrare.

    Rispettosamente.

  • 7/27/2019 Paolo Lucarelli - Lettere Musulmane

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    QUINTA RISPOSTA

    Caro studioso,tu devi capire che esiste una veracit della lin-

    gua, e una veracit del cuore, e che della secon-da che noi parliamo.

    La prima consiste nel fatto che la tua lingua nondovrebbe mentire. La seconda consiste nel fattoche il tuo cuore non dovrebbe mentire.

    La menzogna della lingua consiste nel soffer-marsi su ci che non stato detto, e nel dire e nonfare. La menzogna del cuore consiste nel crederee non fare. La menzogna del cuore consiste neldare ascolto ad una menzogna.

    Ogni menzognero altro da me.

    La verit autentica la mia voce: se io voglio fac-

    cio parlare con essa una pietra o un uomo.

    Qualunque cosa ti lega a me il mio discorso che

    proviene dalla mia voce.

    Il desiderio una menzogna del cuore. Il deside-

    rio il seme del Nemico in ogni cosa.

    Io ti ho reso inadatto ad ogni cosa e ho fatto si

  • 7/27/2019 Paolo Lucarelli - Lettere Musulmane

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    che questo fosse un velo tra te e questo. Non lace-

    rare il velo prestando attenzione alle cose, perch io

    manderei su di te la loro umiliazione. Se tu fossi sta-

    to adatto ad ogni cosa, io non ti avrei rivelato il mio

    volto.

    Quando ti capita qualcosa con la sua tentazione,

    considera l'origine della sua creazione e vedrai che

    questa la condurr via da te. Se tu non vedi l'origi-

    ne della sua creazione, allora considera il fine del

    suo manifestarsi, e vi cercherai religiosit dentro,

    ma tu non la vedrai.

    L'origine forza, il fine debolezza: chiedimi

    perdono per una debolezza su cui hai potere per

    mezzo di una debolezza.

    La pace sia con te.

  • 7/27/2019 Paolo Lucarelli - Lettere Musulmane

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  • 7/27/2019 Paolo Lucarelli - Lettere Musulmane

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    Caro Maestro,la primavera passata immersa nell'operosit.

    L'essoterico risponde alle attese: i fenomeni sonostupefacenti e meravigliosi, i colori splendidi, i ri-sultati prodigiosi.

    L'esoterico non appaga: manca qualcosa di es-senziale, compaiono immagini di illusione.

    Un vecchio maestro di Francia scriveva:

    Ecco il segreto.Sappi che tutti parlano allo stesso modo in due modi,

    di cui uno vero e l'altro falso.Il vero tale da non poter essere inteso che dai soliIlluminati che camminano rettamente e secondo natu-ra, ed tuttavia coperto da paragoni ed esempli, sottonomi ed equivoci che non appartengono alla dottrinama ne sono significanti, perch in lei non occorre cheuna sola cosa, un solo modo di operare, per una viasemplice e naturale, senza perdersi nella pluralit dellecose contrarie al nostro unico lievito.Il falso questa confusione di regimi e droghe cattive,sebbene il tutto sia significante di qualcosa che appar-tiene alla dottrina, tuttavia non si deve considerare laqualit, perch la Natura semplice e non opera chesemplicemente.

    53

  • 7/27/2019 Paolo Lucarelli - Lettere Musulmane

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    il momento del dubbio e dell'incertezza, mo-mento fatale e pericoloso, forse inevitabile. Il con-fine tra vero e falso, tra inganno e realt, moltopi sottile di quel che si possa immaginare, e lostesso operare a questo punto causa di ulterioreincertezza.

    Tutti hanno opinioni sulFAlchimia. Due ipotesiriassumono i pensieri sulla Grande Opera.

    Una dice che le operazioni descritte sembranochimiche, mentre in realt sono spirituali, o men-tali: descrizioni psicologiche dell'evoluzione inte-riore, atti dell'immaginare o della volont, visioniche nascono dall'intimo.

    L'altra assimila il forno al corpo fisico dell'uo-mo, e la materia a un'energia sottile che deve cre-scere, salire, cuocere nei suoi intimi recessi.

    Entrambe leggono l'Opera come simbolo, anzicome allegoria di diverse verit.

    Attraggono e respingono: entrambe suonanodifettose nella loro estrema ragionevolezza.

    Ricordo un passo che mi avete insegnato:

    Noi proponemmo il deposito dei nostri segreti ai Cieli,alla Terra, ai Monti: tutti rifiutarono di assumerlo, tut-ti tremarono al pensiero di riceverlo. Ma l'uomo ac-cett di incaricarsene: un violento, un incosciente.(SuraXXXIII, 72)

  • 7/27/2019 Paolo Lucarelli - Lettere Musulmane

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    Sento che si devono scoprire pensieri insensati,vedere cose irragionevoli, sentire stridori inaccet-tabili: scopro che nell'Opera si pu vedere e nonvedere, conoscere e non conoscere. Gli stessiocchi nascondono le cose, le orecchie cancellano isuoni, la mente ricompone tutto a sua immagine,la caligine infittisce di fronte al meraviglioso, comese volesse proteggerlo in una deformazione appro-priata all'osservatore.

    Tutto appare chiaro e comprensibile, e questastessa sensatezza, tanto gradevole, tanto conve-niente, genera perplessit e angoscia. Manca l'eso-terico dell'esoterico.

    Distinguere tra il vero e il falso di cui parla ilvecchio maestro sembra impossibile.

    Rispettosamente.

  • 7/27/2019 Paolo Lucarelli - Lettere Musulmane

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    SESTA RISPOSTA

    Caro studioso,la verit ci da cui non ti allontaneresti, anche

    se tutto il popolo del cielo e della terra te ne allon-tanasse. La falsit ci che non accetteresti, anchese tutto il popolo del cielo e della terra ti invitassea farlo. Ora, per comprendere meglio quanto stoper dirti, devi imparare a distinguere tra stato esituazione. Il primo un dono di Dio, la seconda il risultato della tua opera.

    Stato e situazione sembra siano la stessa cosaperch differiscono solo minimamente a causa del-la loro intercambiabilit, ma una situazione unafase durante un cambiamento, mentre lo stato tale per la sua stabilit.

    Una situazione si muove per diventare stato,come l'emissione di un dubbio da parte dell'ado-ratore si concretizza tacitamente nella richiestadella verifica.

    La struttura ricorrente dell'apparire e scompa-rire del dubbio il risultato di un conflitto nell'a-rena del s. Questa una situazione.

  • 7/27/2019 Paolo Lucarelli - Lettere Musulmane

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    Il superamento del dubbio, sostenuto da fedeprofonda che trascende il s, diventa uno stato.

    La situazione della verifica viene dopo, perchcolui che ha lo stato del dubbio, vorrebbe avere lasituazione della verifica.

    La situazione della verifica va e viene con pie-nezza di mente e mancanza di mente nel profon-do dell'essenza dell'adoratore, sino a quando lanebbia della mancanza di mente scompare soste-nuta dal sostegno di Dio per rendere la verificauno stato.

    Lo stato del dubbio non si fissa mai a meno chela situazione della verifica non si sostanzi, e questostato non si fissa sinch non avviene la situazionedella vista.

    Con i doni della vista, la verifica si fissa comestato, dopo essere stata una situazione.

    L'avvento della vista diventa una situazione cheva e viene con un velame. Allora diventa unostato:

    E il suo sole libera dall'eclissi, dal velame e dalla

    nebbia.

    La visione della verit scende nelle profonditdel cuore per essere la situazione pi alta dellavisione.

  • 7/27/2019 Paolo Lucarelli - Lettere Musulmane

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    Il nostro Profeta Mohammad - la pace su dilui - dice: "O Signore, io ti prego di farmi avereun dono di fede che penetri il mio cuore".

    Conoscimi con la gnosi della certezza rivelata, fa

    noto il tuo s al tuo Maestro per mezzo di certezza

    rivelata. Scrivi il modo della mia autorivelazione a

    te per mezzo della gnosi della certezza rivelata, scri-

    vi come io ho fatto s che tu fossi testimone e come

    tu abbia reso testimonianza. Questo pu essere un

    ricordo per te e uno stabilirsi per il tuo cuore.

    Sappi che i doni di Dio Onnipotente sono sen-za limiti, e situazione e stato sono doni correlatialle parole di Dio che sono troppo numerose peressere scritte anche avendo l'inchiostro di tutti imari, e sono pi innumerevoli dei granelli di tuttele sabbie.

    Dio il misericordioso dispensatore e donatore.Egli mi pose nella verit della gnosi e mi disse:

    Come per questo momento c' un sopra e un sot-

    to, tutti i fenomeni sono questo mondo e tutto que-

    sto insieme e tutto ci che contiene sta in attesa

    dell'Ora. Sopra di lui e sopra tutto ci che contiene

    ho scritto la fede, e l'essenza della fede : "Non c'

    nulla come lui".

  • 7/27/2019 Paolo Lucarelli - Lettere Musulmane

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    Chiama a testimoniare Gabriele e Michele,chiama a testimoniare il Trono e i portatori delTrono, chiama a testimoniare ogni angelo e ognipossessore di gnosi, e vedrai la realt della suafede, mentre dice e d testimonianza che non c'nulla come lui.

    Tu vedrai che conoscenza di questo esperien-za, e che esperienza di questo conoscenza.

    Tu vedrai che questo il limite della gnosi,vedrai che quella l'autentica verit, vedrai chequella la vera conoscenza della visione, non lavisione in s.

    Osservali: ciascuno di loro veglia in attesa del-l'Ora. Attendono che si alzi il velo, attendono illevarsi della copertura.

    Ma non si possono sopportare le condizioni direalt di colui che sta dietro al velo, se non per suomezzo.

    Come sar quando il velo sar strappato? Per-ch il velo sar strappato e in questo strappo staun assalto che non pu essere sostenuto dallanatura delle cose create.

    Se il velo fosse alzato e non strappato, colui chesta sotto di lui troverebbe riposo. Ma strappatoe quando questo avviene la gnosi dello gnosticosar dimenticata. Nel dimenticare sar rivestita dauna luce, che far s che si possa sopportare ci

  • 7/27/2019 Paolo Lucarelli - Lettere Musulmane

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    che si manifesta dopo lo strappo. E questo dimen-ticare un bene perch con la gnosi non si potreb-be sopportare ci che viene manifestato.

    La pace sia con te.

    Carovana di pellegrini musulmani.

  • 7/27/2019 Paolo Lucarelli - Lettere Musulmane

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    SETTIMA LETTERA

    Caro Maestro,l'unione delle Nature un mistero che non si

    riesce a penetrare. La congiunzione degli oppostirichiede un Mediatore che pare pi divino che

    umano. Credo sia del genere di cui parla Jbir nelLibro della Misericordia:

    Quante cose ci sono in questo mondo, spirituali e sot-tili, che i sensi non possono percepire e che non si pos-sono conoscere che per intelligenza!

    Mentre riprendo molto umilmente e paziente-mente le materie per predisporle all'Opera, stu-dio, medito, cerco di capire. In effetti capire non verbo da usarsi, perch questo arcano lo credooccultato dalla sua stessa assurdit. Per la realiz-zazione si deve concepire qualcosa di inesplicabi-le, e questa non sar una comprensione, pu esse-re una visione.

    Torno, ai libri con maggior prudenza. Ho lettoil racconto di Khalid, il principe alchimista:

  • 7/27/2019 Paolo Lucarelli - Lettere Musulmane

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    Sappi che il mio discepolo Musa, il pi onorevole ditutti presso di me, studi molto sui libri (dei Sapienti)e fatic molto nell'opera del magistero, ma non riusc aconoscere il modo della composizione.Allora, supplice e umile, me ne chiese una spiegazionee un consiglio. Io non gli detti risposta n indicazioni,ma gli prescrissi di leggere i libri dei Filosofi e di cer-care in quelli ci che aveva chiesto a me.Egli allora, andatosene, lesse pi di cento libri, tuttiquelli che pot trovare: libri certamente veridici, segre-ti, dei pi nobili Filosofi, ma non vi pot trovare ci checercava, e rimase attonito e quasi stravolto.

    Penso che l'errore pi ovvio consista nel ricon-durre tutto alle operazioni, alle esperienze fatte, inuna interpretazione ingenuamente tecnica. Mi ri-peto le parole di un antichissimo filosofo musul-mano:

    Quest'arte non forse Cabalistica e piena di grandissi-mi segreti? E tu, stupido pazzo, tu credi che noi inse-gniamo chiaramente i segreti dei segreti? E prendi leparole secondo il loro suono letterale?Sappi per certo che chiunque prende le parole deiFilosofi secondo il significato volgare e ordinario, sba-glia enormemente.

    Ho ripreso il Libro delle Bilance, e mi perdo ininfiniti giochi di cabala, che stupiscono per l'e-strema sottigliezza delle analogie. Con queste ten-

  • 7/27/2019 Paolo Lucarelli - Lettere Musulmane

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    to di penetrare nel contenuto delle lettere, divedere ci che queste racchiudono, la sostanza,non il vaso.

    Mi smarrisco in innumerevoli esercizi, correla-zioni, scomposizioni minuziose e calcoli labirinti-ci. Lascio il senso letterale e ne scopro mille occul-ti che svelano e ri-velano, come statuine russe chesembrano non dover mai finire in un continuorimpicciolirsi.

    Jabir voleva insegnarci a pesare lo Spirito, capi-sco che il mio strumento non corretto, le misu-razioni si perdono in un'analisi sterile nella suaapparente, mostruosa, fecondit.

    La materia silente. Temevo la sua voce, ora ilsuo silenzio mi offende.

    Rispettosamente.

  • 7/27/2019 Paolo Lucarelli - Lettere Musulmane

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    SETTIMA RISPOSTA

    Caro studioso,considera la lettera e ci che contiene dietro di

    s. Se presti attenzione alla lettera, vi cadrai den-tro. Se presti attenzione a quello che contiene,cadrai in quello che contiene.

    Non disperare: la generosit di Dio pi grandedella lettera di cui trovi la teoria e della lettera dicui conosci la teoria, della lettera di cui non trovila teoria e della lettera di cui non conosci la teoria.

    Quando tu stai con Dio, vedi cosa scende e cosasale, e ogni lettera viene da te con tutto ci checontiene, e ogni cosa si rivolge a te nella sua lin-gua e ogni esposizione si spiega per te secondo lasua esposizione.

    La guida appartiene per natura al velo, e il velo la punizione. Perci se la tua guida della natu-ra del velo, sarai velato dalla realt di ci verso cuisei guidato:

    Io sono il velo del mio gnostico, e sono la guida

    del mio gnostico. Io faccio conoscere me stesso ed egli

  • 7/27/2019 Paolo Lucarelli - Lettere Musulmane

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    mi conosce e sa che io faccio conoscere me stesso. Io

    velo me stesso, ed egli mi conosce e sa che io velo me

    stesso.

    Caro studioso, colui la cui guida non Dio, non

    unito a Dio. Ascolta:

    Quando tu conosci la conoscenza che procede da

    me, io ti punisco se segui coloro che non sanno, e ti

    punisco anche se segui coloro che sanno.

    L'uomo che sotto l'effetto del s, sta sotto il

    velo della tenebra a causa della sua esistenza mate-riale. Ma quando il suo cuore esce dal suo velo,allora raggiunge la vicinanza senza l'effetto del s.

    L'ignoranza il velo della visione e la cono-scenza il velo della visione. Egli il manifestosenza velo e il nascosto senza svelamento.

    Colui che conosce il velo vicino allo svela-mento. Il velo uno, le cause per mezzo delle qua-li si manifesta sono diverse, e queste sono vari veli.

    Ascolta l'Imam Ja'far:

    La nostra causa un segreto dentro un segreto, il segre-to di qualcosa che resta velato, un segreto che solo unaltro segreto pu spiegare, un segreto su un segretoche si appaga di un segreto.

    La pace sia con te.

  • 7/27/2019 Paolo Lucarelli - Lettere Musulmane

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    jabir tra i grandi Maestri dell'Alchimia occidentale.

  • 7/27/2019 Paolo Lucarelli - Lettere Musulmane

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    OTTAVA LETTERA

    Caro Maestro,un quesito si impone, continuo, a chi sulla

    Via, che si ripete ad ogni grado in forme rinnova-te eppure costanti.

    Si pu tradurre molto semplicemente. Consiste

    nella necessit, e nell'impossibilit, di conciliarel'esistenza banale, terrena, quotidiana, con la sa-cralit dell'Opera e con le sue manifestazioni spi-rituali.

    Chi non abbandoni per un eremitaggio o unacella la vita che conduce nel mondo, soffre di que-

    sta antinomia persecutrice e non sa, o non pu,risolverla. Rischia di essere incapace nell'uno enell'altro luogo, zoppo per avere un piede qui euno altrove, instabile nella pi assoluta precariet.

    Un alchimista cinese insegnava:

    La ricerca non complicata. Basta fare alcune cose.

    L'unico problema che quasi sempre la volont non ferma e la fede non confermata.Perch trascurare gli interessi umani? Il vero artista rie-sce senza difficolt ad occuparsi degli affari e del-l'Opera. Mentre in privato osserva rigorosamente la

  • 7/27/2019 Paolo Lucarelli - Lettere Musulmane

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    Via, pubblicamente impegnato negli affari mondani.In tal modo raggiunge una grande perfezione perch tenuto a controllarsi.Una tale persona eccellente.

    Scriveva secoli fa. Sorge il dubbio che inseritoin una societ, come si suol dire, tradizionale,potesse sostenere onestamente opinioni che ogginon dato immaginare.

    La sofferenza pi grande consiste nella perditaquando si ricondotti alla discesa nel profano. Neviene un inevitabile senso di fastidio per tutto ci

    che ci vuole immobili nel mondo, una profondainsofferenza. Ma quello che davvero appare insop-portabile il timore di non poter tornare nel luo-go da cui siamo stati strappati, di aver perso ilDono per mancanza di consuetudine, peggio, perdistrazione.

    Stupisce che l'acquisito si possa perdere contanta facilit, e lo stupore diviene ansia di ritorno,angoscia di aver perso la strada.

    La domanda perci si complica. Diventa richie-sta di una guida nel comportamento, di un modoper non abbandonare la visione, di un metodo che

    renda laboratorio ogni atto del vivere e permetta dicontinuare senza interruzioni.

    Mi chiedo se sia possibile.

    Rispettosamente.

  • 7/27/2019 Paolo Lucarelli - Lettere Musulmane

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    OTTAVA RISPOSTA

    Caro studioso,un seminatore semin una manciata di semi, ma

    egli non aveva ancora raggiunto la strada, che liuccelli li avevano mangiati. Alcuni altri semi creb-bero su una roccia liscia su cui c'era poca sabbia epoca rugiada: le loro radici soffocarono nella soli-da roccia e furono spazzate via. Alcuni altri semicrebbero in una buona terra, ma questa era pienadi rovi che li soffocarono e distrussero. Altri semicrebbero in una buona terra senza rocce n rovi esi trasformarono in buona forma e frutti.

    Il seminatore come parlare della rettitudine, eci che avviene per strada come un uomo che tro-va il racconto dell'ascoltare inutile: appena l'avrascoltato, il diavolo lo strappa via sinch lo dimen-tica.

    I semi sulla roccia liscia sono come un uomoche trova il discorso degno di essere ascoltato,eppure questo raggiunge un cuore che non vuolecomprenderlo a fondo, e cos la parola declina.

    I semi nella terra dei rovi sono come un uomo

  • 7/27/2019 Paolo Lucarelli - Lettere Musulmane

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    che trova la parola degna di essere ascoltata, eppu-re i piaceri si sono stabiliti nel petto intorno alcuore, la materia non pu essere compresa a fon-do per i suoi pregiudizi e la sua volubilit.

    I semi che crescono sulla terra buona, senzarocce n rovi, sono come il discorso che raggiun-ge un cuore e vi resta per essere compreso a fon-do. E come un albero con i rami nel terrestre e leradici profondamente stabilite nel celeste. Il suofrutto gustoso, bello a vedersi e aromatico, e atti-ra gli uomini da ogni parte del mondo.

    II mio nome e i miei nomi sono posti dentro di

    te: non cacciarli o io mi allontaner dal tuo cuore.

    Egli stava dentro di me e mi disse:

    La conoscenza pi dannosa dell'ignoranza per

    colui che mi vede.

    Una buona opera vale dieci per colui che non mi

    vede, ma danno per colui che mi vede.

    Quando tu mi vedi, la tua sicurezza pi grande

    nell'omissione che nel servizio. Quando tu non mi

    vedi, la tua sicurezza pi grande nel servizio che

    nell'omissione.

    Quando tu mi vedi, ogni cosa che tu vedi altra da

    me con il tuo occhio e il tuo cuore, ti separa da me.

  • 7/27/2019 Paolo Lucarelli - Lettere Musulmane

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    Chiedi il mio perdono per l'atto del cuore, e io ti

    liberer dalla mutevolezza.

    L'atto del cuore la radice dell'atto del corpo:

    considera quindi cosa hai seminato e considera qua-

    le frutto porta la semenza.

    La mia mano sul cuore. Perci se tu trattenessi

    da esso la sua propria mano, n prendendo con essa

    n dando, tu semineresti la mia autorivelazione per

    mezzo di esso, ed esso produrrebbe il frutto di ve-

    dermi.

    Temi una buona azione che demolisce le buone

    azioni, e temi un peccato che erige i tuoi peccati.

    Quando tu mi vedi e ottieni da me i mezzi del-

    l'indipendenza, io non sar assente da te.

    La tribolazione la tribolazione di colui che mi

    vede. Egli non pu sopportare la mia persistenza, e

    non pu sopportare la sua interruzione. Mentre io

    sono al centro di questo, srotolandolo e arrotolandolo.

    Neil'arrotolare sta la morte, nello srotolare sta la vita.

    Io sono l'obiettivo dei miei amici cari. Quando

    essi mi vedono, essi trovano riposo in me. Chi non

    mi vede, egli il proprio obiettivo.

    Consulta colui che non mi vede per i tuoi affari

    di questo mondo e del prossimo. Segui l'esempio di

    colui che mi vede e non consultarlo. La consulta-

    zione per la liberazione dall'errore, e il consiglio

    un assalto. Chi mi vede, dove non assalir?

  • 7/27/2019 Paolo Lucarelli - Lettere Musulmane

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    Accompagna colui che non mi vede, ed egli ti sor-

    regger e tu sorreggerai lui. Non cercare la compa-

    gnia di colui che mi vede, o ti sar teso un agguato

    da ci in cui hai riposto la massima fiducia.

    Quando tu vedi me e vedi colui che non mi vede,

    velami da lui per mezzo della saggezza: se tu non lo

    fai ed egli si smarrisce, io ti punir per lui.

    Quando tu non mi vedi e vedi colui che mi vede,

    conserva le tue limitazioni, perch tu non mi vedrai

    attraverso la sua visione.

    Quando tu mi vedi e vedi colui che mi vede, allo-

    ra io sono tra voi due, ascoltando e rispondendo.

    Coloro che perseverano per il proprio vantaggio,

    sono coloro che mi vedono.

    Quando io ero assente, velarono gelosamente i

    loro occhi, per non associare nulla a me nella loro

    visione.

    La gelosia non giusta finch distrugge la divi-

    sione, e la divisione non distrutta mentre io sono

    assente.

    In verit Noi li guideremo sulle Nostre vie. Noi

    sveleremo loro in ogni cosa i posti su cui cade il

    Nostro sguardo.

    Noi diamo ordini ad una cosa quando vogliamo,

    e facciamo s che essa testimoni la gnosi. E quando

    possiede la gnosi, Noi diciamo ad essa "Sii", ed essa

    , in risposta al nostro comando.

  • 7/27/2019 Paolo Lucarelli - Lettere Musulmane

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    La descrizione di tutto ci, nella visione del tuocuore e del tuo intelletto, che nel profondo tudovresti essere testimone di ogni mondo e di ogniparadiso, di ogni cielo e di ogni terra, di ogni ter-reno e di ogni mare, e di ogni notte e di ogni gior-no, e di ogni profeta e di ogni angelo, e di ogniconoscenza e di ogni gnosi, e di ogni parola e diogni nome, e di tutto ci che in quello e di tuttoci che tra quello, dicendo: "Non c' nulla comeLui!". Allora sarai all'estremo della conoscenza ealla fine della gnosi.

    Possedendo la gnosi della gnosi, tu conosci e sco-pri che sei uno dei tuoi animali: allora rendi la tuaesistenza fenomenica, nella sua totalit, una delletue vie.

    Quando hai fatto s che l'esistenza fenomenicasia una delle tue vie, questa sar un guadagno cheproviene da una via.

    La cosa principale che ora tu dovresti saperecosa sei, se un eletto o un uomo comune. Perchse un eletto non agisce in base al principio di esse-re un eletto, perisce, mentre con la semplice cono-scenza dell'uomo comune questi quasi condottoalla salvezza.

    All'eletto appare una manifestazione di Dio che salvaguardata da altri che non siano lui, ma non

  • 7/27/2019 Paolo Lucarelli - Lettere Musulmane

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    da lui. Per quanto riguarda l'uomo comune, nonc' nulla tra lui e Dio eccetto la sua confessione difede, mentre l'eletto colui che rivolge tutta la suaattenzione a Dio.

    La pace sia con te.

    Le necessarie virt fisiche, psichiche e spirituali

    per compiere l'Opera.

  • 7/27/2019 Paolo Lucarelli - Lettere Musulmane

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    NONA LETTERA

    Caro Maestro,un mondo oscuro e tenebroso, nero e fetido,

    emette miasmi velenosi e putrescenti. Intorno, unoceano di fuoco dai bagliori di smeraldo si agitaribollendo in mille schiume. Sento squittii pauro-si e tintinnii angelici confusi in stridula armonia.La luce si mescola alle tenebre, il rumore al silen-zio nei baratri dell'Universo. Questo il primomistero incomprensibile.

    L'Angelo folgora con spada di fiamme, rompel'ingresso proibito, frantumandolo in mille parti-cole che sfuggono come scintille impazzite di ani-me dannate e riprese, in un perdono maledetto edeterno di redenzione malvagia e ingannatrice. LaLuce erutta da un vulcano diabolico, sale, ricrolla,si rapprende, sovrasta, raggrumata in un cristallo

    di magnifico fulgore che il marchio segna: manife-sta l'inconoscibile perfezione dell'Immacolata Di-vina, fuori dal tempo, dallo spazio, dall'errore in-sensato. E il secondo mistero.

  • 7/27/2019 Paolo Lucarelli - Lettere Musulmane

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    Lo raccolgo immerso nell'aroma di balsamo: siapre la visione dove tutto si tace, i colori si fon-dono, la quieta pace silente domina il mostroschiacciato, domato, non ancora ucciso. E il terzomistero.

    Un flusso ancora putrido di rosso sangue bru-nastro comincia a rapprendersi, le squame si in-frangono per la passione dell'anima che vuole li-bert alla ricerca di un nuovo corpo, morbido e in-corruttibile.

    L'Angelo mi guarda e tace. Riprende la spada,indica un cammino, breve e lunghissimo, scogliodel mare verde, vulcano innevato ancora senza cie-lo nel torpore del mondo.

    L'operazione finita sotto il velo di tenebra che

    ancora ricopre il meraviglioso. L'Angelo svanito.Restano i corpi maldestri che maneggio con curarammentando la vita che celano. La materia parla,grida, strepita, risuona e nella confusione elemen-tare si confonde la mente che non sa pi distin-guere il proprio suono dall'altro.

    Queste sono le immagini e le loro direzioni.

    Quando cessa la visione, il sonno profondo, ilcorpo spossato, non c' turbamento di sogno, fal-

  • 7/27/2019 Paolo Lucarelli - Lettere Musulmane

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    so o verace. La nostalgia si acutizza al risveglio e iricordi si fondono. L'Angelo torna nell'invisibile,la memoria si distrae in mille voci discordi.

    Reiterare l'operazione una necessit che attira

    e ripugna, spaventa nella sua inevitabilit. La spe-ranza sta nel non ritorno, nel poter proseguire. Iltimore che la visione non si ripresenti terrorizza.In questo andare e tornare, oscillando tra i mon-di, la prova si manifesta in tutta la sua difficolt.

    Con chi misurarsi?Rispettosamente.

  • 7/27/2019 Paolo Lucarelli - Lettere Musulmane

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    NONA RISPOSTA

    Caro studioso,recentemente ho meditato a lungo sulle tue let-

    tere e da queste ho acquisito una conoscenza piprofonda delle tue attitudini, delle tue tendenze edei tuoi segni.

    Per me i tuoi segni sono divini, anche se consituazioni di pura materia.

    L'assoluto non mai limitato, perch la suabont infinita, ma la materia l'opposto, perchla materia nascosta solo nel divino, e perci latua Opera deve essere del divino, nel divino, fuo-ri dal divino e per il divino, proporzionalmentesdoppiata con le opere mondane.

    Del primo polo, del cammino divino, deviascoltare la voce con il velo delle sue descrizioni edei suoi tratti, nel vero dal vero, una volta che tuabbia meritato ascolto e conoscenza. Ma colui cheha il s ossessionato e il cui intimo sopraffattodalla voce del s non pu udire nulla.

  • 7/27/2019 Paolo Lucarelli - Lettere Musulmane

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    Udito e ispirazione richiedono una struttura diesistenza che data al conoscitore in una situazio-ne di sobriet, mentre il cuore realizza il vero permezzo dell'esaltazione.

    Tu devi possedere la vista, cio la penetrazione,che stordimento che mescola vista e udito, e devimantenere sobriet, non mescolando vista e udito,controllando il tuo stato e la tua situazione. Alloracapirai attraverso la tua stessa esistenza, e posse-derai completa prontezza per acquisire quella rea-lizzazione che fonte di ispirazione.

    Questo l'ascolto del cuore, cui tutto si sotto-mette in silenzio.

    L'assenza di visione la patria del ricordo.Quando ti manca la visione, e sei assente, chiamae invoca e supplica Dio, ma non chiedere di lui.

    Perch se tu chiedi di lui a uno che assente,non ti guider a Dio. e se tu chiedi a uno che vede,non ti informer.

    La pace sia con te.

  • 7/27/2019 Paolo Lucarelli - Lettere Musulmane

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    Il Profeta visita Jbir.

  • 7/27/2019 Paolo Lucarelli - Lettere Musulmane

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    DECIMA LETTERA

    Caro Maestro,L'ascolto incostante, la visione va e viene

    come un pendolo oscillante. Sperimentando ilprofondo si scopre che ad ogni passaggio da un'o-pera all'altra l'esoterico di una essoterico per lasuccessiva, e l'esoterico di questa essoterico perla pi elevata.

    Fatto esterno l'interno, alto il basso, interno l'e-sterno, basso l'alto, fisso il volatile, volatile il fisso,nella successione dei mondi sta un susseguirsi direalt che non si appartengono, eppure sono un'u-

    nica visione che penetra in modo diverso le mate-rie e gli spiriti.

    Vanno fissate. Si devono bloccare i fuggevolienti che spingono per tornare all'oriente, con unmercurio d'occidente che li fermi per sempre.

    Il vaso quasi pronto, ma instabile, oscillaanch'esso tra un cosmo e l'altro, apparendo escomparendo dietro un fumo ingannevole che avolte dirada, a volte ispessisce, senza che si possamai prevedere la forma o il colore.

  • 7/27/2019 Paolo Lucarelli - Lettere Musulmane

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    Tutto in movimento, ruota intorno al centroche volteggia senza un momento di quiete, e que-sto agitarsi che va catturato come la danza irre-sistibile dei mondi universali, il roteare delle sfereeccentriche, dove il centro racchiude la periferia,l'interno pi elevato del punto pi esterno, ilpunto minuscolo pesa pi di tutto l'insieme.

    Ormai la luce pervade tutto il cosmo, il baglio-re non acceca, pare piuttosto un'oscurit lumino-sa pervasa di stelle sanguigne.

    Ricordo passi di un antichissimo testo:

    A lungo era durato l'intervallo di inattivit e di cela-mento e la materia continuava ad essere sterile. Dio sor-rise e disse "Che la Natura sia!" e un oggetto femmini-le di totale bellezza sgorg dalla sua voce, e Dio lachiam Natura e le ordin di essere feconda.Avendo preso dal proprio soffio quanto bastava e aven-dolo unito intelligentemente al fuoco, lo rimest concerte sostanze sconosciute. Poi dopo aver unificato iltutto, ogni elemento con ogni altro, accompagnandocon certi incanti segreti, agit fortemente tutta la mistu-ra, sinch riboll alla superficie della miscela una speciedi materia pi sottile, pi pura e pi trasparente degli

    ingredienti di cui era fatta: questa era traslucida e solol'operatore la vedeva. Ed essa non si fondeva al calore,perch era estratta dal fuoco, e non si raffreddava, per-ch era estratta dal soffio.

    Da questa crosta Dio fece nascere miriadi di anime.

  • 7/27/2019 Paolo Lucarelli - Lettere Musulmane

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    E le cose in basso emisero gemiti, prese da timore perla meravigliosa bellezza e l'eterna permanenza dellecose in alto.

    Vedo la causa di tutto ci, il suo eterno ritorno,

    la legge che lo governa, la mancanza di fine.Vedo la Bilancia e l'oscillazione continua allaricerca del punto di impossibile equilibrio.

    Come fermare tutto ci?

    Rispettosamente.

  • 7/27/2019 Paolo Lucarelli - Lettere Musulmane

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    DECIMA RISPOSTA

    Caro studioso,il cuore sempre in ascolto, il s sempre atten-

    to e non riposa mai: qualsiasi cosa chiuda le portedell'ascolto del cuore proviene dall'attenzione dels, mentre i piaceri si librano costantemente intor-no al cuore degli uomini per impedire la visionedei regni celestiali.

    L'intuizione di coloro che intuiscono, le cono-scenze di coloro che conoscono, le luci degli scien-ziati devoti, le vie degli antichi vincitori, il conti-nuo inizio e l'eternit, e tutti gli eventi che vi sonocompresi, sono per colui che un ascoltatore delcuore.

    Egli mi sostenne nella sua realt, ed io vidi gliscintilli come tenebra, e l'acqua come una rocciapietrosa. Ed egli mi disse:

    Colui che non vede questo non circondato dal-

    la mia realt, ma colui che vede questo, stato cir-

    condato dalla mia realt. Chi circondato dalla mia

    realt e si rivolge ad altri che me, infedele.

  • 7/27/2019 Paolo Lucarelli - Lettere Musulmane

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    Ogni limitazione un velo, dietro al quale io non

    appaio, e non c' nulla nella visione della mia real-

    t, a parte la visione di esso.

    Ed io vidi ci che non cambia mai, ed egli midette una condizione mutevole, ed io vidi tutto ciche non fu mai creato. Ed egli mi disse:

    Non fare eccezioni. Ci che creato non persiste.

    E la visione si divise in due parti, oculare e men-tale: tutto l'insieme non si muoveva n si esprime-va. Ed egli mi disse:

    ntU- .Vitellio f "fjfc fyf*&itm> fnir& wittwl 'wivii tept3o>p

  • 7/27/2019 Paolo Lucarelli - Lettere Musulmane

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    Come lo vedevi prima della visione della mia

    realt?

    Dissi: "Si muoveva ed esprimeva". Ed egli:

    Sappi la differenza, che tu non possa perderti.

    E mi distolse dalla sua realt, e non vidi pi nul-la. Ed egli:

    Tu vedi tutto e tutto ti obbedisce, e la tua visio-

    ne di tutto una prova, e l'obbedienza di tutte le

    cose a te una prova.

    E mi distolse da tutto ci. E mi disse:

    Io non guardo tutto ci. Perch non adatto

    per me.

    La pace sia con te.

  • 7/27/2019 Paolo Lucarelli - Lettere Musulmane

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    UNDICESIMA LETTERA

    Caro Maestro,le fatiche di Ercole sono concluse, giunto il

    momento del piccolo riposo, in attesa di quellogrande e definitivo.

    La certezza che l'esilio prossimo al termine, inun modo o nell'altro, ha quietato ogni affanno,anche se resta la speranza del Dono, qui ed ora.

    Aspetto la Settimana delle Settimane, come lachiamavano gli antichi maestri latini, quando igiorni della Creazione scorreranno nel nero a pro-durre colori angelici.

    Ho trovato una splendida preghiera, attribuitatradizionalmente a un grande maestro francese deltardo medioevo. Non credo che la conosciate, e vela voglio proporre:

    Dio onnipotente in eterno, padre del lume celeste, dacui inoltre provengono tutti i doni buoni e perfetti:

    Preghiamo la tua infinita misericordia perch tu ci per-metta di conoscere rettamente la tua eterna Sapienza,che sta immediatamente prossima al tuo Trono, e permezzo della quale tutto stato creato e fatto, ed ancheora retto e conservato.

  • 7/27/2019 Paolo Lucarelli - Lettere Musulmane

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    Inviala a noi dal tuo Santo Cielo e dal Trono della tuaGloria, affinch stia e lavori insieme a noi, perch essa maestra di tutte le arti celesti ed occulte, ed inoltre sae comprende tutto.Fa' che ci accompagni con misura in tutte le nostre ope-re, affinch per mezzo del suo spirito noi si apprenda,con certezza e senza alcun errore, il vero significato edil processo infallibile di questa Nobilissima Arte, cio laPietra miracolosa dei Sapienti, che hai nascosto al mon-do, e sei solito rivelare almeno ai tuoi eletti, cosicchinnanzitutto incominciamo rettamente e bene la sommaopera che qui dobbiamo compiere, progrediamo concostanza in essa e nella sua fatica, e infine la completia-

    mo beatamente e ne fruiamo in eterno con gaudio, permezzo di quella Pietra Angolare e miracolosa, celestee fondata dall'eternit, Ges Cristo, che con te, DioPadre, insieme allo Spirito Santo, vero Dio, in una in-dissolubile divina essenza, impera e regna, triunico Dio,sommamente lodato nei secoli sempiterni.Cos sia.

    Vi ho meditato a lungo, mentre riflettevo suquesti anni di lavoro e di studio, sulle mie incom-prensioni, sui vostri insegnamenti, su quello chepotrei dire a chi si inoltrasse su questa via.

    C' un avverbio curioso nel latino originale,moderate, che ho tradotto: con misura. Mi sembraun atteggiamento di quieta prudenza, tanto diver-so da quello con cui ho incominciato. Forse que-sto si potrebbe insegnare all'inizio: la necessit dinon avere fretta, di non essere avidi, nemmeno di

  • 7/27/2019 Paolo Lucarelli - Lettere Musulmane

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    conoscenza, nemmeno di amore. Ogni cosa ha ilsuo tempo, e il Tempo vero non passa, arriva.

    In realt siamo cos lenti, che una sola vita nonbasta per chiudere il cerchio delle transmutazioninecessarie al compimento dell'Opera. Quando ini-ziamo il cammino passeggiamo sulle nostre stesseorme, ripercorriamo sentieri gi visti, talvolta ripe-tiamo gli stessi errori, da cui tanto difficile libe-rarsi.

    Mitezza, e specialmente pazienza, sono prere-

    quisiti indispensabili. Specialmente pazienza. Perun paradossale gioco della legge ineluttabile che cisfugge, eppure regge ogni cosa, tutto viene dato achi ha gi: la Pace data ai pacifici, agli altri sartolto anche quel poco che ne possiedono.

    Continuo a scoprire l'infinita ricchezza dellasemplicit: la verit semplice, come la natura, si detto, aggiungendo: e non bisogna dirla che alle

    persone per bene.

    Vago tranquillo, lasciandomi trasportare daquesti pensieri, nella mia pacifica attesa, senza

    ansia, scrutando il Velo e sperando che si squarcisenza dolore. Talvolta mi faccio accarezzare daiversi di un poeta alchimista cinese di tanti, tantisecoli fa:

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    UNDICESIMA RISPOSTA

    Caro studioso,cerca la rettitudine, e non un miracolo perch il

    tuo Dio chiede rettitudine e il tuo s chiede unmiracolo, che un segreto di cui molti non sonomai stati memori.

    Si pu accusare la propria fede quando non sivedono miracoli, perch la saggezza non serve,non rivela potenza in caso di rettitudine, e non dil piacere di un miracolo.

    Sono stato in semitotale isolamento, studiando

    fotocopie di antichi manoscritti dei nostri Imam.Ora partir per Al-Najaf Al-Ashraf in Iraq per

    incontrare alcuni studiosi e per vedere alcunimanoscritti di comune interesse sulla disciplinamistica.

    Sar un viaggio di due anni.

    La pace sia con te.

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    Manoscritto alchemico arabo.

    b l ^ s l i p p i r a k I A ' > Ail Li ; L I

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    POSTFAZIONE

    Il piccolo epistolario si chiudeva cos, bruscamen-

    te. In fondo, ho ancora trovato un foglio di appun-

    ti. Conteneva alcune brevi frasi e un disegno, li

    riporto qui senza cercarne spiegazione.

    Del misterioso filosofo alchimista non si avutapi traccia. La villa stata venduta, il contenuto

    disperso.

    In paese rimasto comunque il ricordo del curio-

    so personaggio, ne nata qualche leggenda. Corre

    voce che si sia visto qualche volta vagare per il paese,

    a tarda sera, un uomo che gli somiglia, anche se di etdecisamente pi giovane. Scende da una grossa mac-

    china nera, cammina assorto per le vecchie stradine

    che si affacciano a un laghetto, resta fermo a fissarne

    le acque, poi riparte evitando qualunque incontro.

    Le frasi del foglio, scritte frettolosamente, dice-vano.

    Una sola cosa, una sola via, un solo vaso, una soladisposizione.

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    Chi sapr fare l'Opera col solo Mercurio, quello avrtrovato la via regia.

    .Dio ti dia grassezza di terra e rugiada dal cielo.La pazienza la scala dei filosofi, e l'umilt la porta delloro giardino, perch a chiunque perseverer senzainvidia e senza orgoglio, Dio far misericordia.

    I l di segno, con un pi ccol o cart i gl i o, chiudeva la

    pagi na, come chi ude quest o l i bret t o affi dat o al de-

    stino.

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