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Università Telematica Pegaso L’impresa e il mercato
Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente
vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore
(L. 22.04.1941/n. 633)
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Indice
1 L’IMPRESA E L’AMBIENTE ---------------------------------------------------------------------------------------------- 3
2 I 4 SOTTO-SISTEMI INTERAGENTI CON L’IMPRESA ----------------------------------------------------------- 4
3 IL MERCATO ------------------------------------------------------------------------------------------------------------------ 6
4 LE FORME DI MERCATO ------------------------------------------------------------------------------------------------- 9
4.1 LA CONCORRENZA PERFETTA ------------------------------------------------------------------------------------------------------ 9 4.2 IL MONOPOLIO -----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------10 4.3 L’OLIGOPOLIO -----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------11 4.4 LA CONCORRENZA MONOPOLISTICA ---------------------------------------------------------------------------------------------12
BIBLIOGRAFIA --------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- 14
Università Telematica Pegaso L’impresa e il mercato
Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente
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(L. 22.04.1941/n. 633)
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1 L’impresa e l’ambiente
L’impresa nel suo operare entra in relazione con una pluralità di soggetti esterni (clienti,
fornitori, istituzioni pubbliche ecc.). Per tale motivo l’impresa deve essere considerata come un
sistema aperto verso l’ambiente esterno. L’impresa è un sistema, cioè un insieme di elementi di
varia natura (persone, impianti, sistemi informatici, macchinari) coordinati e finalizzati al
raggiungimento di uno specifico scopo.
L’ambiente esterno di un’impresa può essere suddiviso in un ambiente generale e in un
ambiente specifico (o di settore).
L’ambiente generale può a sua volta essere suddiviso in: i) ambiente fisico (risorse naturali,
etc); ii) ambiente culturale; iii) ambiente istituzionale (istituzioni, leggi, ordinamenti, etc); iv)
ambiente tecnologico (insieme delle conoscenze tecnologiche acquisibili).
L’ambiente specifico, interno a quello generale, è costituito da: concorrenti delle imprese;
fornitori dei fattori produttivi, clienti.
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2 I 4 sotto-sistemi interagenti con l’impresa
E’ possibile individuare 4 sotto-sistemi con cui l’impresa interagisce nel corso della sua vita,
cioè (Miolo Vitali, 2000):
- Macroambiente: ci si riferisce al contesto competitivo globale, continentale (nel
nostro caso europeo) e nazionale in cui opera l’impresa. Essendo le imprese sempre più
internazionalizzate, non possono non considerare l’andamento dell’economia mondiale. Ciascun
macroambiente è formato da vari sottosistemi, ossia quello economico, socio-culturale, politico-
istituzionale e fisico-naturale. Ogni sottosistema influenza la vita dell’impresa in modo diverso.
Ad esempio, con riferimento all’ambiente politico-istituzionale, l’introduzione di nuove leggi
può creare vincoli e/o opportunità per le imprese (normative a tutela dell’ambiente o per la
sicurezza sui luoghi di lavoro potrebbero richiedere alle imprese di modificare i processi
produttivi); con riferimento all’ambiente socio-culturale potrebbero intervenire dei cambiamenti
nei gusti dei consumatori che impongono alle imprese di modificare i propri prodotti e/o
processi produttivi (eliminare l’utilizzo dell’olio di palma dai prodotti, incremento del consumo
di prodotti biologici, etc.).
- Microambiente: è la sede dei rapporti di scambio. In particolare, è l’ambiente
costituito dalle istituzioni ed operatori con cui l’impresa si interfaccia in modo diretto e
ricorrente. Tra questi abbiamo: il mercato delle materie prime, il mercato finanziario,
l’ordinamento sindacale e fiscale-tributario, il sistema tecnologico etc.
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• Sistema competitivo: fanno parte di questo sistema i fornitori, acquirenti, entranti
potenziali, prodotti sostitutivi e i concorrenti. Inoltre, bisogna considerare anche la dinamica del
sistema competitivo, ossia il comportamento dei soggetti, le regole della competizione,
l’attrattività del mercato. Tali fattori influenzano l’impresa e la sua capacità di raggiungere un
vantaggio competitivo duraturo e sostenibile.
• Sistema degli interlocutori sociali (stakeholder): si dividono in soggetti interni
all’impresa (proprietà, azionisti di maggioranza, management) ed esterni all’impresa (azionisti,
banche, pubblici amministratori, cittadini). Sono soggetti che a vario titolo sono importanti per
la vita e il successo dell’impresa.
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3 Il mercato
Le imprese producono beni per il mercato e li cedono ai consumatori a fronte del
pagamento di un prezzo. I beni hanno un prezzo perché sono:
utili, in quanto soddisfano un bisogno espresso da qualcuno,
e scarsi, cioè non sono abbondanti e facilmente disponibili in natura.
Il prezzo è una misura del valore che un in individuo è disposto a cedere per godere di un
bene scarso e utile. Esistono beni utili, ma non scarsi e beni rari ma non utili; per questi beni il
prezzo è nullo. E’ importante sottolineare che mentre il concetto di scarsità può essere oggettivo,
l’utilità e quasi sempre soggettiva. In ogni caso non è interesse dell’economista stabilire ciò che è
utile in assoluto e ciò che non lo è, in altri termini cosa è effettivamente un bisogno. Dal punto di
vista della teoria economica un bene è utile purché ci sia almeno un consumatore che lo reputi tale.
Le modalità specifiche attraverso cui si formano i prezzi e i valori che questi assumono
dipendono dal tipo di mercato. In generale tuttavia, il prezzo è frutto dell’incontro tra la domanda e
l’offerta. Ogni mercato di un dato bene, in un tempo sufficientemente lungo, raggiungerà
l’equilibrio, per cui si venderà una certa quantità di bene ad un prezzo di equilibrio (Figura 1). In
particolare, la curva di domanda si rappresenta su un piano Prezzo/Quantità come una curva
inclinata negativamente. Tale curva esprime, per ogni valore del prezzo P, la quantità Q del bene
che i consumatori sono disponibili ad acquistare nel mercato considerato. Come mostrato in Figura
1, in corrispondenza del prezzo P1, i consumatori acquisteranno la quantità Q1.
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Figura 1: Curva di domanda
Inoltre, data la pendenza negativa, se il prezzo dovesse diminuire, i consumatori
acquisterebbero quantitativi maggiori del bene in questione, viceversa qualora i prezzi fossero alti,
solo pochi consumatori sarebbero disposti ad acquistare il bene. In sintesi la curva della domanda
rappresenta un comportamento molto plausibile dei consumatori. Infine si assume che i consumatori
non siano disposti a pagare a qualunque prezzo un dato bene, in quanto: a) il loro reddito è
comunque limitato; b) possono esistere beni sostitutivi, cioè beni diversi che soddisfano lo stesso
bisogno a un prezzo più basso; c) non reputano che il valore del prezzo sia commisurato all’utilità
che derivano dall’acquisto del bene.
Il punto c) ci dice che il consumatore è razionale, cioè tende a effettuare scelte che
massimizzano la propria utilità e che, almeno in economia, tutto ha un prezzo e che il valore di
qualunque cosa può essere misurato in termini monetari.
La curva di offerta esprime, per ogni valore del prezzo P, la quantità Q del bene che i
produttori di quel bene sono disponibili a vendere nel mercato considerato (Figura 2).
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Figura 2: Curva della offerta
In questo caso, più il prezzo del bene è elevato, più i produttori saranno interessati a
produrre quantità maggiori del bene in modo da aumentare i loro ricavi e cercare di massimizzare il
proprio profitto.
L’incontro fra domanda e offerta determina la condizione di equilibrio (Figura 3).
Figura 3: Equilibrio domanda-offerta
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4 Le forme di mercato
In base alla configurazione che assumono le seguenti variabili si possono individuare
diverse forme di mercato:
a) omogeneità del prodotto: misura la possibilità da parte del consumatore di distinguere in
modo netto tra i prodotti offerti da aziende concorrenti; alcuni prodotti, come l’abbigliamento
firmato, sono caratterizzato da un elevata disomogeneità, per altri, come alcuni generi alimentari,
sono prodotti realizzati da produttori diversi ma sostanzialmente indifferenziati;
b) possibilità delle imprese di modificare la quantità di un bene disponibile sul mercato;
c) il grado di mobilità dei fattori produttivi: per le imprese può essere più o meno agevole
accedere alla tecnologia e alle risorse necessarie alla produzione; la mobilità dei fattori può essere
interpretata anche come facilità di accesso e di uscita da un mercato. Nel caso di elevata mobilità si
dice che le barriere di ingresso e le barriere di uscita dal mercato sono molto basse;
d) la trasparenza del mercato: imprese e consumatori possono avere o meno informazioni
complete ed affidabili sul mercato e sul bene in questione.
Le tipologie di mercato che saranno analizzate sono: la concorrenza perfetta, il monopolio,
l’oligopolio e la concorrenza monopolistica.
4.1 La concorrenza perfetta
Il mercato concorrenziale si caratterizza per:
Un’elevatissima omogeneità dei beni realizzati dalle imprese;
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nessuna possibilità da parte delle imprese di influenzare la quantità di
prodotto. In altre parole, dato l’elevato numero di imprese ognuna dispone di una quota di
mercato molto piccola;
elevata mobilità dei fattori: le imprese possono facilmente acquisire i fattori
(barriere all’ingresso basse) e liberarsene agevolmente (barriere all’uscita basse);
elevata trasparenza informativa: tanto i consumatori quanto i produttori
possono accedere facilmente alle informazioni di cui hanno bisogno per prendere le varie
decisioni.
Date le caratteristiche sopra esaminate, il mercato in concorrenza perfetta si caratterizza per
la presenza di un numero elevato di imprese molto simili tra loro sia in termini di prodotto
realizzato che di tecnologia impiegata.
4.2 Il monopolio
Nel caso del monopolio esiste una sola impresa che ha la possibilità di definire il prezzo e la
quantità da produrre al fine di massimizzare il profitto. Quindi, l’impresa che opera in monopolio al
fine di ottenere un profitto soddisfacente può agire o sul prezzo del prodotto o sui costi di
produzione.
Il monopolio viene a determinarsi per diverse ragioni:
1. l’impresa possiede una concessione concessa dal governo che le assicura il
diritto esclusivo di utilizzare una precisa risorsa produttiva o di offrire un determinato bene
o servizio;
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2. l’impresa possiede o controlla l’intera offerta di una materia prima o detiene
dei fattori produttivi estremamente specializzati (ad es. particolari conoscenze);
3. l’impresa riesce a produrre a costi medi di produzione molto bassi (grazie a
forti economie di scala) e nessuna altra impresa riesce a fare altrettanto.
In regime di monopolio, un’impresa tende a produrre meno di quanto necessario per
rispondere alla domanda di mercato e a fissare un prezzo più elevato. Per tale ragione lo Stato cerca
di avere il ruolo di regolatore e di eliminare i monopoli nella maggior parte dei settori.
Rispetto alle quattro variabili precedentemente introdotte, avremo:
- la presenza di un solo prodotto quindi non ha senso parlare di differenziazione;
- il monopolista decide liberamente quanto prodotto produrre;
- la mobilità dei fattori è limitata sia all’ingresso (per esempio presenza di concessioni,
brevetti, economie di scala) che all’uscita;
- non ha senso parlare di trasparenza del mercato perché i consumatori non possono decidere
nulla e il monopolista possiede tutte le informazioni per prendere le decisioni a suo vantaggio.
4.3 L’oligopolio
L’oligopolio è caratterizzato dalla presenza di un numero assai limitato di imprese che
offrono un prodotto che può essere omogeneo o differenziato.
Le cause che portano alla formazione di un mercato in oligopolio sono riconducibili alla
presenza di barriere alte sia in ingresso (per esempio il possesso di brevetti da parte delle imprese o
la necessità di effettuare notevoli investimenti per entrare nel settore, per esempio in ricerca e
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sviluppo, impianti o campagne pubblicitarie) sia in uscita (a causa di investimenti ingenti e
specifici). La maggior parte dei mercati di beni di largo consumo si configurino come oligopoli (si
pensi alle automobili, alle telecomunicazioni, alle bevande, ecc.). In questi settori le imprese devono
essere efficienti, differenziare il prodotto e prestare attenzione al cliente. Essendo il numero di
imprese limitato, il comportamento di ciascuna impresa ha una significativa influenza sul
comportamento di tutte le altre imprese. In generale, è possibile distinguere due atteggiamenti
concorrenziali opposti, uno di tipo collusivo in cui tacitamente le imprese decidono di mantenere lo
status quo e di non farsi reciprocamente la guerra (anche se un eventuale accordo è perseguito dalle
authority che vigilano sulla concorrenza) e uno di tipo aggressivo, in cui le imprese inaspriscono le
proprie azioni per strappare quote di mercato ai propri concorrenti. La prevalenza di uno dei due
atteggiamenti può dipendere dalle imprese e dalle caratteristiche del prodotto.
4.4 La concorrenza monopolistica
Nella concorrenza monopolistica le imprese producono beni caratterizzati da un certo grado
di originalità e differenziazione tali che il cliente riconosce le differenze fra prodotti realizzati da
imprese diverse. Inoltre, le imprese hanno un potere limitato sui prezzi avendo l’opportunità di
differenziare il proprio prodotto rispetto a quello offerto dai concorrenti. La differenziazione del
prodotto può essere ottenuta attraverso modifiche del prodotto (anche in termini di
confezionamento, distribuzione, ecc.). Differenziando il prodotto, l’impresa riesce fidelizzare i
propri clienti potendo così esercitare un parziale potere di determinazione del prezzo del prodotto.
Un possibile esempio di mercato in concorrenza monopolistica è il settore della moda. Il carattere
monopolistico di questo mercato sta nel fatto che se un consumatore desidera acquistare un
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maglione di una certa marca potrà rivolgersi solo a una certa impresa, la quale tenterà di praticare
prezzi più elevati, ma potrà farlo fino a un certo punto, poiché esistono molti sostituti del bene che
essa produce. In altre parole, il consumatore, per quanto fidelizzato, non avrà difficoltà a trovare un
maglione di un’altra marca o un’altra firma ad un prezzo più basso. L’impresa quindi assumerà un
comportamento economico che è esattamente un mix tra il comportamento del monopolista che
tenta di imporre il proprio prezzo e quello della concorrenza perfetta, in cui i prezzi sono imposti
dal mercato.
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Bibliografia
Miolo Vitali P., (2000) Corso di Economia Aziendale Vol. I Modelli Interpretativi aziendali,
Giappichelli Editore