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Nuovo Soggettario Il Soggettario non era un manuale di regole e le indicazioni per la formulazione delle stringhe di soggetto si desumevano da note introduttive che enunciavano alcuni criteri di base e dagli esempi delle voci del Soggettario stesso. Sostanzialmente si articolava in voci e suddivisioni. Molte voci potevano essere in certi contesti suddivisioni, mentre in appendice esistevano elenchi di termini che avevano solo la funzione di suddivisioni.

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Il Soggettario non era un manuale di regole e le indicazioni per la formulazione delle stringhe di soggetto si desumevano da note introduttive che enunciavano alcuni criteri di base e dagli esempi delle voci del Soggettario stesso. Sostanzialmente si articolava in voci e suddivisioni. Molte voci potevano essere in certi contesti suddivisioni, mentre in appendice esistevano elenchi di termini che avevano solo la funzione di suddivisioni.

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Dal punto di vista formale il soggetto, come per il passato, è scandito in segmenti separati l’uno dall’altro da un trattino fra spazi, e ogni segmento è rappresentato da un termine semplice o composto che possiamo continuare a chiamare descrittore 

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I termini composti sono termini costituiti da più parole (si dice anche che sono termini uniti in un unico sintagma). La prima parola (o nome di testa), del termine composto è detta Focus, e ciò che segue e ne circoscrive o ne modifica il significato è detto Modificatore (anche più di uno). I modificatori possono essere in forma di aggettivo o uniti con preposizione (si parla di modificatori aggettivali e di modificatori prepositivi), e rappresentano la differenza.

Esempio: Cani da pastore

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I connettivi invece consistono in preposizioni, locuzioni, congiunzioni, che legano un termine della stringa a quello successivo, impiegati in alcune circostanze per chiarire la relazione tra due termini e facilitare così la comprensione della stringa.

Esempio: Malattie [da] Afidi

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In tutti e due i casi si usa la preposizione “da”, ma nel primo caso “da” introduce un “modificatore”, nel secondo caso [da] è un “connettivo” inserito per evidenziare la relazione fra due termini, il primo dei quali esprime un concetto di attività e il secondo funge da agente. Il fatto che si tratti di due termini distinti è sottolineato anche dall’aver scritto l’iniziale del secondo termine con la lettera maiuscola.

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I soggetti, infatti, si scrivono con la sola iniziale di ciascun descrittore maiuscola, salvo le eventuali iniziali maiuscole obbligatorie, ad. es. per i nomi propri. È maiuscola inoltre l’iniziale di ogni termine anche all’interno di un  soggetto dopo un connettivo, come si è visto sopra.

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Le nuove regole, nell’intento di superare quello che poteva essere considerato un certo empirismo, danno indicazioni ben precise che disciplinano da una parte la semantica, cioè la formulazione dei termini, delle loro gerarchie e delle loro relazioni, dall’altra la sintassi, cioè la formulazione della stringa di soggetto. I due piani sono strettamente connessi e contribuiscono a formare un linguaggio di indicizzazione.

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Il primo elemento del soggetto è il concetto chiave che si ricava attraverso l’analisi del documento.

Se necessario si aggiunge la forma intellettuale o la forma bibliografica del documento esaminato e la sua destinazione, nonché la sua forma materiale ad indicarne la natura fisica per documenti pubblicati su supporti diversi (CD-ROM, Audiocassette etc.)

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Superata la distinzione fra voci principali e suddivisioni, l’ordine di citazione dei termini nella stringa si basa sui ruoli, cioè sulla funzione che questi termini rivestono nel contesto del soggetto.

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Nella logica del vecchio Soggettario la costruzione sintattica privilegia il concetto principale. Questa scelta come abbiamo visto nei casi di soggetti complessi porta ad esprimere il contenuto con più stringhe, ciascuna costruita per esprimere concetti fra loro concorrenti che non è possibile conciliare in una stringa unica.

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Così il contenuto di una pubblicazione che è incentrata sul ruolo svolto dalla biblioteche pubbliche nella diffusione della lettura necessita di due soggetti distinti

Biblioteche pubbliche – ServiziLettura – Diffusione Il risultato è che i due soggetti

occupano un posto lontano nella logica alfabetica del catalogo a soggetto.

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Il nuovo Soggettario invece si basa sul concetto di soggetto coesteso (ovvero comprensivo di tutti gli aspetti del contenuto del documento), con l’obiettivo di riuscire a collegare con un determinato ordine logico tutti i concetti relativi all’argomento del documento, costruendo delle stringhe in cui siano messi in relazione i rispettivi ruoli espressi (azione, oggetto dell’azione, chi la compie, a beneficio di chi è compiuta, etc.).

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Vi sono inoltre due criteri da tenere presenti al momento di formulare i soggetti.

ESAUSTIVITÀ (quantità di concetti associati a un documento, che devono essere espressi in un’unica stringa: (Lettura – Diffusione – Ruolo delle biblioteche pubbliche.)

SPECIFICITÀ (l'esattezza con  la quale è formulato un soggetto).

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L’analisi del documento porta a formulare l’ enunciato di soggetto, cioè l’espressione del contenuto del documento in linguaggio naturale, che deve essere quanto più esatta possibile.

Per passare da questa forma ad una stringa formulata secondo il linguaggio di indicizzazione, occorre fare prima un’analisi parola per parola per individuare i termini da usare sulla base del vocabolario controllato, che significa individuare per ciascuno a che categoria appartiene, ad es. se esprime un concetto di attività oppure rappresenta una disciplina, un organismo etc

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Sulla base di questo si passa poi a eseguire una analisi dei ruoli, cioè della funzione che ciascun termine riveste nei confronti degli altri: ha una relazione di appartenenza, è un beneficiario o un agente etc. Infine, sulla base di tutto questo si passa a collocare ciascun elemento nella posizione dovuta, secondo le regole sintattiche

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I termini si possono raggruppare in quattro grandi categorie: Agenti, Azioni, Cose, Tempo.

  Ogni categoria al suo interno è articolata in

faccette (classi generali che individuano le caratteristiche condivise da un gruppo di termini) secondo gli aspetti sotto i quali si possono presentare. Ad es. la categoria Agenti presenta le faccette Organismi, Organizzazioni e Persone e gruppi.

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Ad esempio la faccetta Persone e gruppi, si vede articolata in sottofaccette (sottoclassi) che classificano le persone “secondo l’attività”, “secondo la condizione”, “secondo il comportamento”, etc.

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Prima di poter passare alla sintassi (logica con cui si costruisce la stringa), cioè all’analisi del ruolo che ciascun termine ricopre e alla formulazione delle stringhe, è necessario procedere all’analisi semantica dei termini che compongono l’enunciato, collocare al posto giusto questi termini nel contesto delle faccette e delle categorie, e stabilire una relazione fra loro.

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L’analisi semantica contempla queste tre fasi:

scelta del termine accettato (relazione di equivalenza

collocazione del termine in una relazione gerarchica con termini immediatamente sovraordinati all’interno della stessa categoria (relazione gerarchica),

eventuale individuazione delle relazioni fra gerarchie diverse (relazione associativa)

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La relazione di equivalenza si instaura fra termini sinonimi che vengono collegati con un rinvio di descrittore a partire dalla voce adottata verso quella scartata:

Esposizioni  UF  Mostre

UF = Used for

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La relazione gerarchica lega reciprocamente due termini, e dà luogo ad un rapporto di inclusione che va dal termine più generale (top term) a quello più specifico.

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Le relazioni gerarchiche sono dette generiche (cioè dello stesso genere), e rappresentano la relazione parte-tutto. Inoltre debbono rispondere alla caratteristica: tutti e alcuni

La relazione gerarchica si esprime con la formula BT/NT dove BT sta per broader term = termine più ampio, e NT sta per narrower term = termine più ristretto

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Esempio:

Frutta ha come BT Alimenti, che risponde alla caratteristica tutti e alcuni, perché tutta la frutta è un alimento, e inversamente alcuni alimenti sono frutta. Frutta a sua volta ha come NT Uva, infatti tutta l’uva è frutta, ma non tutta la frutta è uva

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La relazione associativa si instaura fra termini in qualche modo collegati. Può effettuarsi fra termini appartenenti alla stessa categoria ma serve soprattutto per favorire la navigazione fra gerarchie diverse appartenenti a più categorie.

La relazione associativa si esprime con la formula bidirezionale RT (related term = termine associato, accostabile in un certo senso ad un “vedi anche”)

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Ad es. il termine composto Ministero dell’agricoltura (categoria Agenti, faccetta Organizzazioni), può essere collegato con RT al termine Agricoltura che è il suo “modificatore” (categoria Azioni, faccetta Attività).

Il termine composto Manoscritti miniati (categoria Cose, faccetta Forme) può essere collegato con RT al termine Miniatura (categoria Azioni, faccetta Attività)

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Relazioni associative possono instaurarsi fra una azione e il suo prodotto (Vinificazione/Vini), fra discipline e relativi fenomeni (es. geologia/crosta terrestre), fra causa ed effetto, etc.

Un caso particolare è rappresentato dagli enti che cambiano nome nel corso degli anni e delle autorità politico-territoriali che si sono succedute nel tempo in un paese, per i quali il rinvio di relazione associativa (RT) serve per collegare non due termini associabili ma diversi, bensì due forme che si succedono nel tempo relative ad una stessa entità.

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Il soggetto si compone di un nucleo che è la parte essenziale della stringa e contiene tutti gli elementi atti ad identificare il contenuto del documento, e alcuni  possibili complementi che contengono elementi di spazio, tempo e forma.

Il nucleo nella sua forma più elementare può essere composto da un solo termine. Quando i termini invece sono più di uno, questi rivestono ruoli diversi e interagiscono fra loro (RUOLI NUCLEARI).

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Compito dell’analisi dei ruoli è quello di individuare queste relazioni e sulla base di queste determinare la sequenza dei termini nella stringa (sintassi).

I complementi seguono tutti gli elementi che costituiscono il nucleo.

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  Il nucleo è composto dai seguenti Ruoli nucleari:

Concetto chiave Elemento transitivo Agente Strumento Beneficiario Parte/proprietà

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Concetto chiave è il termine di testa di una stringa, quello che prenderà il primo posto in base all’analisi dell’enunciato di soggetto.

Elemento transitivo svolge un ruolo, diciamo così, di passaggio e presuppone un oggetto sul quale agire, detto Oggetto meta, che risponde alla domanda su chi o su che cosa (es. Legno – lavorazione. Lavorazione, azione, indirizzata su che cosa? sul legno). L’elemento transitivo quindi, esprime un concetto di attività o un processo (processo è ad es. il termine “malattie”, si veda: Roseti – Malattie. Malattie di che cosa? Dei roseti), e può essere seguito o no da un agente o da uno strumento.

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Agente è l’entità che svolge l’azione dell’elemento transitivo.

Agente e elemento transitivo sono uniti in un costrutto sintattico da un connettivo tutte le volte che è necessario inserire una preposizione, o comunque una espressione che aiuti a chiarire la relazione fra i due termini (es. Roseti – Malattie [da] Afidi. Malattie da Afidi è un sintagma dove “Malattie” è un termine che rappresenta l’attività, “Afidi” è un termine che rappresenta l’agente, e fra i due un connettivo “da” 

Nella stringa Lingua italiana – Insegnamento - Scuole dell'obbligo il senso è chiaro e quindi non è necessario il connettivo).

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Strumento  è il mezzo con il quale si realizza l’azione transitiva sull’oggetto meta (es. Materiali – Prove con Ultrasuoni. Prove [con] Ultrasuoni è un sintagma, dove “Prove” è elemento transitivo, “Ultrasuoni” è lo strumento, “con” è il connettivo).

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Beneficiario è l’elemento che beneficia dell’azione in qualità di oggetto indiretto. Si ha quando esiste anche un oggetto diretto, quando cioè l’azione transitiva regge due elementi (es. Lingue straniere – Insegnamento [agli] Adulti (Insegnamento agli adulti è un costrutto sintattico, dove “Insegnamento” è elemento transitivo che agisce sull’oggetto meta “Lingue straniere” ed è unito con il beneficiario “Adulti”, a mezzo del connettivo “agli”).

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Parte/proprietà se nella stringa esistono due elementi dei quali uno dipende dall’altro o come sua proprietà (es. Le opere di un artista), o come sua parte (es. il personale di un ente), o come specificazione temporale o spaziale riferita a parte del nucleo, non al nucleo nel suo insieme (es. Sculture di un determinato secolo), oppure come azione senza che sia espresso l’oggetto (es. Viaggi di una persona. Viaggi è un elemento di attività ma l’attività non si riversa su qualcosa o qualcuno, ma è attività “di” qualcuno)

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Il Concetto chiave deve divenire il termine di testa della stringa. Un termine prende la prima posizione nella stringa in tre casi:

1) ovviamente se il nucleo nel suo insieme è composto da un solo termine.

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2) Se il nucleo è composto da più termini ci imbattiamo subito in una prima regola generale, il principio della relazione uno a uno, che presuppone di citare in successione concetti logicamente legati, in modo da non perderne il rapporto (ad esempio Lettura-Diffusione)

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3) Se il nucleo è composto da più termini, va in prima posizione il termine che rappresenta l’intero/possessore in una relazione di appartenenza.

Lingua italiana – Verbi ausiliari Verbi ausiliari è “parte/proprietà” nei

confronti del Concetto chiave costituito dall’ intero Lingua italiana, che prende la prima posizione nella stringa

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4) Se coesistono due relazioni di appartenenza incentrate sul medesimo concetto, l’una partitiva, l’altra di possesso la stringa è costruita applicando un corollario del principio della dipendenza dall’intero/possessore, cioè è data la precedenza alla relazione di possesso sulla relazione partitiva.

Bonanno – Porte bronzee [del] Duomo di Monreale Porte bronzee è proprietà dell’autore Bonanno e parte

dell’edificio Duomo di Monreale, quindi concetto chiave, termine di testa del soggetto è il “possessore” Bonanno, e parte/proprietà è il sintagma Porte bronzee del duomo di Monreale.

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A questo si aggiunge il Principio della dipendenza logica tra due concetti, in quanto deve essere citato per primo quello che costituisce il presupposto logico della funzione svolta dall’altro.

Infine un terzo principio è quello della costruzione passiva che presuppone una stringa in cui al primo posto sia posto l’oggetto, poi l’enunciazione dell’azione e infine chi compie l’azione, per cui nell’esempio fatto prima avremo:

Lettura – Diffusione – Ruolo delle biblioteche pubbliche.

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Nuovo SoggettarioAlcuni esempi

Spedizioni polari – Partecipazione [degli]

Italiani Spedizioni polari è il Concetto chiave,

che va quindi in prima posizione. Partecipazione è l’elemento transitivo

(azione del partecipare); gli “Italiani” (chi partecipa) costituisce

l’agente.

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Nuovo SoggettarioAlcuni esempi

Il termine che rappresenta l’elemento transitivo deve essere contiguo sia con l’oggetto meta che con il termine che rappresenta l’agente, quindi l’agente “italiani” forma un unico sintagma (ruolo composto) con l’elemento transitivo “partecipazione” e il rapporto fra i due termini che si uniscono è chiarito dal connettivo “degli”.

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Nuovo SoggettarioAlcuni esempi

Si applica cioè il principio della relazione uno ad uno per cui i concetti legati da un nesso logico debbono essere citati in immediata successione. L’elemento transitivo “Partecipazione” ha un doppio nesso logico con il suo oggetto e con il suo agente, e deve essere contiguo con entrambi.

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Nuovo SoggettarioAlcuni esempi

Lingua italiana – Insegnamento - Scuola dell'obbligo

Insegnamento è l’”elemento transitivo” che agisce sull’”oggetto meta” Lingua italiana. Segue come descrittore a parte con funzione di agente Scuola dell’obbligo che non ha bisogno di connettivi perché la sua funzione risulti chiara. L’insegnamento avviene ad opera e nell’ambito dei compiti della scuola dell’obbligo (in alternativa si potrebbe dire Insegnamento [da parte della] Scuola dell’obbligo, ma il connettivo è superfluo).

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Nuovo SoggettarioAlcuni esempi

Lingua italiana – Insegnamento [agli] Immigrati arabi

In questo esempio ritroviamo, con la stessa funzione i primi due elementi, mentre Immigrati arabi è un benefeciario. In base al principio della relazione uno a uno l’elemento transitivo e beneficiario si uniscono in un unico ruolo composto dove i due elementi sono uniti fra loro come connettivo dalla preposizione “agli”., che in questo caso è indispensabile perché l’espressione risulti chiara

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Nuovo SoggettarioAlcuni esempi

Strumenti musicali – Disegni - Collezioni [del] Gabinetto disegni e stampe [degli] Uffizi –  Cataloghi di esposizioni

Disegni è proprietà (in quanto forma di rappresentazione) di “strumenti musicali” e parte (in quanto collezione di documenti) del Gabinetto disegni e stampe degli Uffizi, quindi concetto chiave, è il “possessore” Strumenti musicali, e parte/proprietà sono i Disegni, a loro volta parte di un intero Gabinetto disegni e stampe degli Uffizi introdotto dall’elemento contestualizzante Collezioni (elemento che spiega la relazione fra i disegni e il contesto di conservazione).

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Nuovo Soggettario Ruoli complementari Nell’esempio precedente Cataloghi di

esposizione è un complemento. I complementi comprendono i seguenti Ruoli complementari: Luogo  Tempo  Forma intellettuale  Caso  Forma bibliografica/destinazione  Forma materiale.

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Nuovo Soggettario Ruoli complementari I complementi seguono l’intero nucleo, e

quindi tutti i termini che ne fanno parte.  Se in una stringa se ne deve porre più

d’uno seguono l’ordine con cui li ho elencati, per il principio di aderenza al nucleo (ordine decrescente nel contribuire alla definizione del tema del nucleo).

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Nuovo Soggettario Ruoli complementari Luogo e Tempo, in questo ordine, sono i primi

complementi che seguono il nucleo. Forma intellettuale Indica il punto di vista sotto il

quale è studiato un argomento, espresso dal nome della disciplina nel cui ambito è studiato il documento (es. “Diritto”) o una forma di trattazione (es. “Inchieste”).

Tutte le volte che un argomento è visto sotto l’”aspetto” di una disciplina, deve essere usata direttamente questa e non la voce “Aspetti” (es. Informatica – Diffusione – Sociologia; non “Aspetti sociali” ). Sempre con una disciplina vanno risolti soggetti che esprimono il pensiero di uno studioso, quindi non Croce, Benedetto – Pensiero filosofico, ma Croce, Benedetto – Filosofia

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Nuovo Soggettario Ruoli complementari Caso è lo studio di un argomento, visto sotto

l’aspetto di un caso particolare. Dopo avere enunciato nel nucleo

l’impostazione dell’oggetto della trattazione, il caso specifico viene introdotto dalla parola (elemento contestualizzante) Casi [:] seguita da due punti entro parentesi quadre fra spazi.

Aziende chimiche – Lavoratori – Qualità della vita – Effetti [dei] turni di lavoro –  Inchieste – Casi [:] Azienda nazionale idrogenazione carburi

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Nuovo Soggettario Ruoli complementari L’enunciato sarebbe un Inchiesta sugli effetti dei turni di lavoro

sulla qualità della vita dei lavoratori di una azienda chimica dal nome Azienda nazionale idrogenazione idrocarburi.

La Qualità della vita “appartiene” ai lavoratori, i lavoratori “appartengono” a loro volta al possessore Aziende chimiche.

Per la regola che in una relazione parte/proprietà la stringa ha come termine di testa il possessore, si parte dal possessore maggiore Aziende chimiche, segue la parte/proprietà Lavoratori, a loro volta possessori di fronte a Qualità della vita, che prende il terzo posto nella stringa. L’elemento che segue è un elemento transitivo, Effetti, unito in un unico sintagma a mezzo di un connettivo [dei] con l’agente Turni di lavoro. Segue la forma intellettuale Inchieste. Infine l’”esemplificazione” introdotta dalla parola Casi [:] (come si vede seguita da spazio, parentesi quadra aperta, due punti, parentesi quadra chiusa, spazio) e l’azienda singola.

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Nuovo Soggettario Ruoli complementari Forma bibliografica/destinazione.

Sono forme bibliografiche cataloghi, manuali, glossari, periodici, in sintesi tutte le forme sotto le quali si presenta una pubblicazione (non forma materiale).

Destinazione indica a chi è rivolta una pubblicazione. Da ricordare che normalmente la destinazione

presuppone anche la forma bibliografica. E in questo caso precede la forma bibliografica quindi la destinazione. Vengono unite in un unico sintagma, con l’ausilio del connettivo che chiarisce il rapporto fra i due elementi.

Gastroenterologia – Manuali [per] Infermieri

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Nuovo Soggettario Ruoli complementari Forma materiale è l’ultima dei complementi

e segue tutti gli altri. Serve ad indicare la natura fisica del documento, es. CD-ROM.

Italia – Legislazione – CD-ROM