notiziario trimestrale della cassa di previdenza dei biologilunedì 12 ottobre 2015dalle ore 10,00...

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Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in abbonamento postale -70%- Roma /Aut. GIPA/C/RM//05/2011 Anno 6 - Numero 3/2015 Notiziario Trimestrale della Cassa di Previdenza dei Biologi

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Page 1: Notiziario Trimestrale della Cassa di Previdenza dei Biologilunedì 12 ottobre 2015dalle ore 10,00 alle ore 20,00. E’ prevista una seconda convocazioneper i giorni di sabato 24,

Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in abbonamento postale -70%- Roma /Aut. GIPA/C/RM//05/2011

Anno 6 - Numero 3/2015Notiziario Trimestrale

della Cassa di Previdenza dei Biologi

Page 2: Notiziario Trimestrale della Cassa di Previdenza dei Biologilunedì 12 ottobre 2015dalle ore 10,00 alle ore 20,00. E’ prevista una seconda convocazioneper i giorni di sabato 24,

sommario

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professione

Autorizzazione Unica Ambientale (AUA)Istruzioni per l’uso

Daria Cipollone

17

Anno 6 - Numero 3 • Luglio/Settembre 2015

Notiziario Trimestrale della Cassa di Previdenza dei Biologi

Associato all’USPIUnione StampaPeriodica Italiana

Direttore Responsabile

Sergio Nunziante

Hanno collaborato

Stefano Dumontet, Rosa Maria Serrao,

Daria Cipollone, Concetta Cafiero, Daria Ceccarelli.

ENPAB

Via di Porta Lavernale, 12 - 00153 Roma

Tel. 06.4554.7011 - Fax 06.4554.7036

mail: [email protected] - [email protected]

web: www.enpab.it

Ufficio Stampa

Rosa Maria Serrao - [email protected]

Grafica e impaginazione

Claudia Petracchi - [email protected]

Stampa

Fotolito Moggio - Strada Galli, 5 - Villa Adriana (Tivoli)

[email protected]

Tel. 0774.381922 - 0774.382426 - Fax 0774.509504

finito di stampare ottobre 2015

Autorizzazione del Tribunale di Roma n. 464/2010 del 6 Dicembre 2010

recensioni

rassegna stampa

contatti ENPAB

Non di solo paneL’importanza dell’alimentazione in gravidanza

La Comunità Europea punta sulle libere professioni nella strategia per il mercato internoA cura di Daria Ceccarelli

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progetti ENPAB

I progetti di welfare dell’Enpab, per la formazione sul campo e a sostegno alla professione, saranno presentati ufficialmente ad EXPO

Il biologo professionista e la tutela della salute dell’uomo

Progetto Enpab-Azienda ospedaliera San Camillo Forlanini Roma

Il biologo nel team diabetologico: educazione terapeutica, valutazione nutrizionale, data managment

Nasce la rete ENPAB - Fondazione BRF per lo studio del comportamento alimentare

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Una storica sentenza del TAR LazioPiù autonomia alla casse del professionisti

LIFE 2014-2020: nuovo strumento finanziarioIl Fondo di finanziamento del capitale naturale

Un sostegno agli imprenditori e ai lavoratori autonomi

ENPAB news 21

speciale ricerca

Problemi fitosanitari e cambiamenti globaliIl caso della Xylella fastidiosa

La Genetica del DiabeteConcetta Cafiero

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l’opinione 2Consuntivo di un mandatoSergio Nunziante

speciale elezioni

Regolamento delle Procedure Elettorali dei Componenti Il Consiglio di Indirizzo Generale ed Il Consiglio di Amministrazione

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l’opinione

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Gentili Colleghe e cari Colleghi,nel mese di ottobre si terranno le elezioni per ilrinnovo degli organi collegiali dell’Enpab. Tra lenovità importanti introdotte con le recentissimemodifiche allo Statuto, vi è la garanzia della va-lidità delle elezioni in seconda convocazioneindipendentemente dal numero dei votanti. Pri-ma della fine dell’anno 2015, pertanto, avremouna nuova classe dirigente a cui affiderete il go-verno dell’Enpab per i prossimi cinque anni.Le regole che disciplinano il numero dei manda-ti m’impediscono di candidarmi per il Consigliodi amministrazione e non potrò quindi proporrela mia disponibilità a presiedere il nostro Enteanche per il prossimo quinquennio. I miei anni da Presidente sono stati di grandefermento. La linea politica portata avanti conassoluto rigore è stata quella di uscire dai vec-chi schemi - anche solo mentali - che vorrebbe-ro imbrigliare una Cassa di previdenza relegan-dola a una “meccanica” istituzione non pen-sante, che amministra unicamente i nostri con-tributi per poi elargire, alla fine della vita profes-sionale, la pensione. Il nuovo sistema contribu-tivo prevede che l’entità della pensione sia com-misurata solo ed esclusivamente ai contributiversati dagli iscritti. Poiché i redditi medi deibiologi sono tra i più bassi dei professionisti ita-liani, non potremo certo aspettarci pensioni fa-

raoniche. Ecco perché i nostri sforzi si sonoconcentrati sempre più nella ricerca di nuoveopportunità di sviluppo della professione, pun-tando sulle azioni di welfare che assicurano aiBiologi uno slancio professionale e, quindi, unindiretto ma concreto investimento futuro nelleprevidenza di ciascuno.La biologia è senza dubbio la più bella delle di-scipline. Studiare la vita in tutte le sue forme ele leggi che la governano, capire da dove prove-niamo e dove stiamo andando, osservare eamare ciò che ci circonda, lavorare per migliora-re la vita del nostro mondo e dei suoi abitanti,fanno di noi biologi una categoria privilegiata,che dovrebbe occupare un ruolo centrale inqualsiasi problematica sociale. Se questo ruoloè ampiamente riconosciuto nel mondo della ri-cerca, non è cosi nel mondo della libera profes-sione, dove i Biologi vengono spesso mortificatida miopi interessi lobbistici o dal peso che altrecategorie professionali hanno sul mercato dellavoro.Ecco perché l’Enpab si è occupato seriamente econcretamente della previdenza, promuovendotutte le azioni in grado di migliorare i redditi de-gli iscritti, rilanciando la figura del Biologo inogni campo e facendo emergere le sue enormipotenzialità professionali così che possano es-sere riconosciute a livello politico e sociale.

Sergio NunziantePresidente ENPAB

Consuntivodi un mandato

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l’opinione

È in questa direzione che sono state dirette lenostre iniziative e i nostri progetti di questi ulti-mi anni. Solo per citarne alcune e comprendere ciò che diconcreto è stato fatto, ricordo “La Giornatanazionale del biologo nutrizionista”, patro-cinata dal Ministero della salute che ha avallatol’importanza sociale del progetto. Nel 2015 han-no partecipato più di 600 biologi impegnati nel-le maggiori piazze italiane. I nostri colleghi han-no incontrato oltre 3500 cittadini suggerendo iconsigli nutrizionali appropriati. Questi hannopotuto apprezzare concretamente la professio-nalità del Biologo e la centralità della nostra atti-vità per la soluzione delle problematiche di salu-te legate a una non corretta alimentazione. Il progetto “Biologi nelle scuole”, patrocinatodal MIUR, che ha ben compreso l’apporto pro-fessionale che un Biologo può garantire nellasoluzione del sovrappeso e obesità infantile.Ben 250 colleghi insegneranno ai bambini delleelementari di 125 scuole italiane come rispetta-re il nostro corpo con la corretta alimentazionee il rispetto dell’ambiente.Il progetto “Biologi forensi”. L’accordo rag-giunto con l’Accademia Internazionale diScienze Forensi ha consentito a molti colleghidi frequentare i laboratori dell’Istituto Genoma,ed ha assicurato concrete opportunità di lavoroper alcuni di loro che sono entrati a far partedello staff della famosa criminologa RobertaBruzzone.Il progetto “Biologi in clinica”, entusiasmanteiniziativa che ha consentito ai Biologi una for-mazione sul campo nel settore dell’immunonu-trizione, ha contribuito a realizzare quella fon-damentale stretta collaborazione e sinergia coni medici e le altre figure professionali che do-vrebbe costituire una costante quotidiana pertutte le realtà ospedaliere.

Il progetto si è potuto realizzare grazie all’accor-do che l’Enpab ha voluto ed ha raggiunto con ilgruppo di GVM care & Research.I “Corsi di formazione per micologi” che siinseriscono tra le scelte politiche volute dall’En-te per la creazione di nuove opportunità di la-voro in campi dove il Biologo è poco conosciu-to. Sono stati selezionati 10 iscritti che hannopotuto svolgere un tirocinio pratico organizzatodalla Scuola Regionale di Micologia della Regio-ne Umbria.Altri importanti progetti su scala nazionale pren-deranno il via tra pochi giorni e coinvolgerannotutte le discipline della nostra professione.Un ultimo progetto che inorgoglisce l’Ente, e lorenderà sempre più interattivo con tutti gliiscritti, è l’innovativa piattaforma telematica En-pab, finalizzata alla formazione degli iscritti eall’acquisizione di nuove competenze. La piat-taforma - inaugurata a settembre - partirà con laformazione dedicata al progetto “Biologi nellescuole” che sarà aperta a tutti i colleghi chevorranno seguirla.Ritengo sia a questo punto quasi superfluo sof-fermarmi sugli innumerevoli eventi Ecm gratuiti,che l’Ente ha patrocinato e messo a disposizio-ne di tutti gli iscritti, sui principali argomentidella nostra professione e i temi della previden-za.Siamo vicini a tutti gli iscritti anche con le nu-merose forme di assistenza che vanno dal con-tributo maternità e paternità a quello per libri ditesto, per gli asili nido, per le scuole di specia-lizzazione per gli iscritti, alle borse di studio peri nostri figli. A tal proposito vi invito a prenderevisione di tutte le forme di assistenza acceden-do al nostro sito “ www.enpab.it “.Vi chiedo di giudicarci per il lavoro che abbia-mo svolto. Vi saluto cordialmente

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speciale elezioni

Regolamento delle Procedure Elettorali dei Componenti Il Consiglio di Indirizzo Generale ed

Il Consiglio di Amministrazione

Art. 1 Oggetto Art. 2 Elettorato attivo e passivoArt. 3 Data delle elezioniArt. 4 Predisposizione degli elenchi degli elettori e del materiale elettorale Art. 5 Convocazioni e comunicazioni elettoraliArt. 6 Candidature Art. 7 Punti di assistenza centrale (PAC) e Punti di assistenza periferici (PAP) Art. 8 Predisposizione materiale elettorale ed organizzazione PAC e PAPArt. 9 Operazioni di votoArt. 10 Formalità relative al votoArt. 11 ScrutinioArt. 12 Verbale ed operazioni conclusive Art. 13 Commissione elettorale e decisione delle contestazioniArt. 14 Proclamazione degli elettiArt. 15 Prima convocazione ed insediamento nelle caricheArt. 16 Norma finale

Modifiche statutarie approvate dai Ministeri vigilanti con nota prot. N 28/0007582/2.222del 25.06.2015 e Regolamentari, classificazione MA004.A007.11433

reg. uff. partenza 0010577.30-06-2015

Per esercitare il diritto di voto l’iscritto dovrà collegarsi al si-to www.enpab.it, accedere alla propria Area Riservataper la identificazione elettronica e successivamente digitareil codice PIN Elezioni - univoco - che lo abiliterà all’AREAELEZIONI ENPAB.

Il Codice PIN Elezione è segreto e personale. E’ asso-lutamente vietato il voto per delega, conseguente-mente è vietata la consegna a terzi delle credenzialidi accesso, che dovranno essere utilizzate esclusiva-mente dal titolare delle stesse. La violazione esponeil contravventore a responsabilità anche penali.

Le elezioni per il rinnovo delle carichedirigenziali dell’Enpab si svolgeranno,con voto segreto e senza ammissioni

di deleghe, in prima convocazione neigiorni di sabato 10, domenica 11 e lunedì 12 ottobre 2015 dalle ore 10,00 alle ore 20,00. E’ prevista una secondaconvocazione per i giorni di sabato 24,domenica 25 e lunedì 26 ottobre2015, dalle ore 10,00 alle ore 20,00, incaso di affluenza al voto inferiore a 1/3degli aventi diritto in prima convocazione.

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ART. 1 OGGETTO

1. Il presente Regolamento elettorale stabilisce lenorme per l’elezione degli Organi collegiali del-l’Ente Nazionale di Previdenza ed Assistenza peri Biologi.

2. Le elezioni si svolgeranno esclusivamente pervia telematica.

3. Il Consiglio di Indirizzo Generale, in conformitàa quanto disposto dall’art. 6, comma 1, delloStatuto dell’Ente è composto da un numero dimembri elettivi, corrispondente al rapporto diuno ogni mille iscritti all’Ente, con arrotonda-mento all’unità intera per ogni frazione inferioreai mille, eletti mediante votazione segreta.

4. Il Consiglio di Amministrazione, in conformitàcon quanto disposto dall’art. 9, comma 1, delloStatuto dell’Ente, è costituito da cinque membrieletti mediante votazione segreta.

ART. 2 ELETTORATO ATTIVO E PASSIVO

1. Sono titolari del diritto di elettorato attivo gli is-critti all’Ente ed i pensionati diretti che risultinotali alla data di indizione delle elezioni.

2. Sono titolari del diritto di elettorato passivo gliiscritti all’Ente che risultino tali secondo quantodisposto dal precedente comma e che siano inpossesso dei requisiti di onorabilità e di profes-sionalità indicati dall’art. 14 dello Statuto del-l’Ente.

3. Non godono dell’elettorato passivo gli iscrittiall’Ente che sono componenti del Punto Assis-tenza Centrale (PAC) e dei Punti di AssistenzaPeriferico (PAP).

ART. 3 DATA DELLE ELEZIONI

Il Presidente dell’Ente, almeno tre mesi prima delladata di scadenza del Consiglio di Indirizzo Generalee del Consiglio di Amministrazione in carica, fissala data delle elezioni che, nel rispetto del principiodella contestualità potranno avere luogo in uno opiù giorni consecutivi, nei quarantacinque giornidalla predetta scadenza; stabilisce altresì l’eventuale

data di svolgimento delle elezioni in seconda con-vocazione, ai sensi dell’art. 6, comma 2, lettera h)dello Statuto, a distanza di non meno di diecigiorni dalla prima, escludendo in ogni caso dalcomputo il periodo feriale 1° agosto/15 settembre.

ART. 4 PREDISPOSIZIONE DEGLI ELENCHI DEGLIELETTORI E DEL MATERIALE ELETTORALE

1. Contestualmente alla deliberazione di indizionedelle elezioni, il Presidente dell’Ente sottoponealla convalida del Consiglio di Amministrazionel’elenco degli aventi diritto al voto, costituitodai nominativi degli iscritti indicati al prece-dente art. 2;

2. Al fine di provvedere alle operazioni di voto ilConsiglio di amministrazione, autorizzando lespese all’uopo necessarie, predispone ed appro-va quanto segue: a) circolare illustrativa delle norme e delle pro-

cedure per l’elezione del Consiglio di indiriz-zo generale e del Consiglio di Amminis-trazione;

b) avviso di convocazione che verrà speditocon mezzo che ne comprovi la ricezione aciascun elettore con l’indicazione della data,del luogo e dell’orario in cui si terranno leelezioni in prima ed in seconda convo-cazione, insieme alle indicazioni utili per lesvolgimento delle elezioni.

c) modulo di mancata ricezione o smarrimentocredenziali di accesso al voto;

d) il numero degli eleggibili per il Consiglio diindirizzo generale;

e) le modalità di presentazione delle candida-ture;

f) lo schema del verbale per le operazioni divoto.

ART. 5 CONVOCAZIONE E COMUNICAZIONI

ELETTORALI 1. Trenta giorni prima dell’inizio delle operazioni

elettorali, il Presidente dell’Ente dà incarico diprovvedere ad inviare a ciascun avente diritto al

speciale elezioni

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voto con mezzo che ne comprovi la ricezione: • L’avviso di convocazione di cui all’art. 4,

comma 2, lett. b); • La circolare illustrativa di cui all’art. 4, com-

ma 2, lett. a); • PIN per esercitare il diritto al voto.

Nella convocazione elettorale dovranno essere in-dicati: a) luogo, giorno ed ora di apertura e chiusura del

Punto Assistenza Centrale (PAC) e dei PuntiAssistenza Periferici (PAP) ), quest’ultimi se is-tituiti, della prima e della seconda convo-cazione;

b) le norme per il voto on line; c) le modalità di presentazione delle candidature.

ART. 6 CANDIDATURE

1. Gli iscritti all’Ente potranno far pervenire alConsiglio di Amministrazione la propria candi-datura, a pena di irricevibilità, entro le ore12:00 del 20° giorno antecedente la data dellaprima convocazione elettorale, unicamentemediante raccomandata con ricevuta di ri-torno, contenente domanda con allegata auto-certificazione, redatta a termini di legge, attes-tante il possesso dei requisiti di cui al prece-dente art. 2, comma 2.

2. Le candidature devono contenere i dati ana-grafici, di iscrizione all’Ente, l’indicazione dellacandidatura al Consiglio di Indirizzo Generaleo al Consiglio di Amministrazione. I candidatidovranno, altresì, specificarla posizione in re-lazioneall’art. 1del Dlgs. 10 febbraio 1996, n.103 nonché specificare l’esperienza profession-ale acquisita ai sensi del comma 2 o anche delcomma 3 dell’art. 14 dello Statuto.

3. Il Consiglio di Amministrazione, verificata laregolarità delle candidature, ne dà comunica-zione ai candidati entro settantadue (72) oretramite telegramma.

4. Le candidature non presentate nel rispetto diquanto previsto nei precedenti commi non so-no ammesse.

5. L’elenco dei candidati ammessi, con specifica-

zione dell’esperienza professionale acquisita aisensi del comma 2 o anche del comma 3 del-l’art. 14 dello Statuto, viene pubblicata sul sitoistituzionale dell’Ente.

ART. 7 PUNTO ASSISTENZA CENTRALE (PAC) E PUNTI DI ASSISTENZA PERIFERICI

(PAP)1. Gli aventi diritto al voto di cui all’art. 4, com-

ma 1, possono esercitare tale diritto presso ilPunto Assistenza Centrale (PAC), istituito nel-la sede dell’Ente, ovvero se istituiti presso unodei Punti di Assistenza Periferici (PAP) di cui alsuccessivo comma ovvero nelle modalità pre-vista dal successivo art. 9 comma2.

2. Quarantacinque giorni prima dell’inizio delleoperazioni elettorali, il Consiglio di Amminis-trazione individua i locali idonei ad assicurarela segretezza del voto e la visibilità delle opera-zioni elettorali, presso i quali potrebbero essereistituiti i PAP per l’espressione del voto on line.

3. Il Consiglio di Amministrazione potrà pro-cedere all’istituzione del PAP in relazione alnumero degli iscritti ed alla realtà territoriale.

ART. 8 PREDISPOSIZIONE MATERIALE

ELETTORALE E ORGANIZZAZIONE PAC E PAP

1. Otto giorni prima dello svolgimento delleelezioni il Consiglio di Amministrazione nomi-na i componenti del PAC, se istituiti, costituitoda un Responsabile, quattro assistenti e quat-tro supplenti, scelti tra gli elettori non candi-dati.

2. Entro la data di cui al precedente comma, ilConsiglio di Amministrazione dell’Ente, nomi-na tra gli iscritti all’Ente stesso, non candidati,un Responsabile e due assistenti per ciascunPAP.

3. Per ciascun componente responsabile del PACe dei PAP viene nominato un supplente.

4. Nel PAC ed in ogni PAP devono essere garanti-ti:

speciale elezioni

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a) la disponibilità di strutture informaticheadeguate all’espressione del voto degliaventi diritto;

b) l’adeguata esposizione degli elenchi deicandidati, con evidenza della esperienzaprofessionale ai sensi del comma 2 o an-che del comma 3 dell’art. 14 dello Statu-to, e della circolare illustrativa delle normee delle procedure elettorali di cui al pre-sente regolamento;

c) l’ordinato afflusso degli elettori in modotale da dividere quanti stanno votandoda coloro che sono in attesa di esprimereil voto al fine di garantire l’assoluta se-gretezza dello stesso voto;

d) la possibilità di assistere gli aventi dirittoAL VOTO che dichiarino la mancata rice-zione o lo smarrimento, per il rilascio dinuovi PIN.

ART. 9 OPERAZIONI DI VOTO

1. Le operazioni di voto dovranno svolgersinell’arco di tempo determinato nel prece-dente art. 3 per almeno otto ore al giorno.

2. Le elezioni si svolgono a voto segreto, esenza ammissioni di deleghe, nei giorni enell’orario indicati nell’avviso di convocazio-ne presso il PAC, i PAP e qualunque posta-zione informatica accedendo al sito , poisuccessivamente entrando nella propria areariservata e, tramite PIN appositamente gen-erato, all’AREA ELEZIONI ENPAB in cui so-no presenti le schede elettorali del Consigliodi Indirizzo Generale e quelle del Consigliodi Amministrazione con i nomi dei candidatiin ordine alfabetico.

3. La chiusura delle votazioni deve avvenirenello stesso giorno e nella stessa ora, cosìcome fissati dal Consiglio di Amminis-trazione.

ART. 10 FORMALITÀ RELATIVE AL VOTO

1. Il responsabile del PAC ed i responsabili dei

PAP ammettono al voto l’elettore. 2. L’elettore che dichiari per iscritto, mediante

compilazione di apposito modulo predispos-to, di non aver ricevuto le credenziali per l’e-sercizio del voto o di averle smarrite, puòchiederne nuovo rilascio ai responsabili delPAC e dei PAP, i quali attiveranno la proce-dura di rilascio delle nuove credenziali, redi-gendo apposito verbale e provvedendo al-l’annullamento di quelle rilasciate preceden-temente.

3. L’elettore può esprimere il proprio voto an-che mediante qualunque connessione inter-net collegandosi al sito ww.enpab.it, acce-dendo con le proprie credenziali all’area ri-servata e successivamente accedendo al-l’area ELEZIONI digitando l’apposito PIN perl’esercizio del diritto al voto.

ART. 11 SCRUTINIO

1. Le operazioni di scrutinio sono pubbliche edavranno inizio senza soluzione di continuitàcon la chiusura delle operazioni di voto. Inprima convocazione, accertato il numerocomplessivo di coloro che hanno votato, ilResponsabile del PAC, qualora i votantisiano almeno un terzo degli elettori, dà in-izio alle operazioni di scrutinio, coadiuvatodagli assistenti.

2. Qualora invece, dalla consultazione di cui alcomma 1, risulti che il numero dei votanti èinferiore ad un terzo degli elettori, il Respon-sabile del PAC rinvia le operazioni elettoralialla data fissata per la seconda convo-cazione, che risulteranno valide indipenden-temente dal numero dei votanti, ai sensi eper gli effetti dell’art. 6 comma 2, lettera i)dello Statuto Enpab.

3. Il Responsabile del PAC dà inizio allo scruti-nio elettronico procedendo prima con quellorelativo alla votazione per l’elezione delConsiglio di Amministrazione e successiva-mente a quello per le elezioni del Consigliodi Indirizzo Generale.

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ART. 12 VERBALE ED OPERAZIONI CONCLUSIVE

1. Ultimato lo scrutinio, il Responsabile del PACchiude il verbale delle operazioni e ne pre-dispone due copie sottoscrivendole in ognifoglio insieme agli assistenti del PAC.

2. Una copia del verbale viene trasmessa al Presi-dente dell’Ente a cura del Responsabile del PAC.

3. Il Presidente dell’Ente, preso atto dei nominati-vi eletti, secondo quanto stabilito dall’art. 14comma 3 dello Statuto, comunica loro, medi-ante telegramma, di inviare entro il termineperentorio di trenta (30) giorni la documen-tazione in originale o copia conforme autenti-cata da pubblico ufficiale.

ART. 13 COMMISSIONE ELETTORALE E

DECISIONE DELLE CONTESTAZIONI 1. Dal Consiglio di Amministrazione viene nomi-

nata la Commissione elettorale che sarà com-posta da cinque (5) biologi, non candidati,iscritti all’ENPAB.

2. Tutte le questioni inerenti le operazioni di votoe le relative contestazioni vengono decise dallasuddetta Commissione elettorale.

ART. 14 PROCLAMAZIONE DEGLI ELETTI

1. La Commissione, esaminata la documentazionepervenuta a supporto delle autocertificazioniinviate ai sensi dell’art. 6 del presente Regola-mento, nel rispetto di quanto previsto dall’art.6, comma 2, lettera l) e dall’art. 9, comma 2nonché dall’art.. 14 comma 3 dello Statuto, co-munica l’esito dell’esame della documentazionepervenuta al Presidente dell’Ente.

2. Il Presidente dell’Ente, acquisito l’esito dellaprocedure di cui al paragrafo precedente,proclamerà eletti i candidati che avranno rice-vuto il maggior numero di voti, sempre nelrispetto dei criteri di eleggibilità di cui all’art.14 comma 3 dello Statuto.

3. In caso di parità, rispettati i criteri di eleggibil-

ità di cui all’art. 14 comma 3 dello Statuto, èproclamato eletto l’iscritto con maggiore an-zianità di iscrizione all’Ente o, in caso di ulteri-ore parità, il maggiore di età.

4. La proclamazione è raccolta in apposito ver-bale e viene resa pubblica mediante avviso aff-isso nei locali dell’Ente e pubblicato sul sitoistituzionale dell’Ente stesso.

5. La proclamazione viene altresì comunicata aciascun eletto con un mezzo che ne comprovila ricezione.

6. I risultati delle elezioni sono, quindi, comuni-cati al Ministero del Lavoro e della PrevidenzaSociale, per l’iscrizione degli eletti nell’Albo dicui all’art. 4, comma 1, del Decreto Legislativo30 giugno 1994, n. 509 ed al Decreto del Mini-stero del Lavoro 2 maggio 1996, n. 337.

ART. 15 PRIMA CONVOCAZIONE ED

INSEDIAMENTO NELLE CARICHE 1. Il Presidente uscente dell’Ente convoca, nel ri-

spetto delle procedure previste dallo Statuto, ilnuovo Consiglio di Indirizzo Generale ed ilnuovo Consiglio di Amministrazione.

ART. 16 NORMA FINALE

1. Tutte le spese necessarie all’applicazione delpresente Regolamento sono a carico dell’Ente.

2. Entro venti giorni dalla data di proclamazionedegli eletti a componenti del Consiglio di Indi-rizzo Generale e del Consiglio di Amminis-trazione, ogni iscritto può proporre ricorsoavverso la validità delle operazioni elettorali al-la Commissione, che decide in via definitivanel termine di centoventi giorni dalla presen-tazione del ricorso stesso. La presentazionedel ricorso non sospende la validità delleelezioni.

3. Per quanto non espressamente previsto dalpresente regolamento, si applicano le dispo-sizioni del Codice Civile e dello Statuto del-l’Ente vigente.

speciale elezioni

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Negli ultimi due anni si è notevolmenteintensificata l’attività dell’Enpab a fa-vore del welfare dei propri iscritti, fina-lizzata al sostegno della professione e

alla acquisizione di nuove competenze da trasferirenegli studi liberi professionali. Molto è stato fattoanche per la visibilità del Biologo, per rendere lasua figura professionale meglio compresa alla po-polazione e alle istituzioni. Ne sono esempio:• La Giornata Nazionaledel Biologo nutrizionista2014, un progetto pilotapartito sperimentalmente inquattro piazze italiane e lasua riedizione nel 2015patrocinata dal Ministero della Salute, cheha visto la partecipazione di 600 biologi a servi-zio della popolazione per la prevenzione prima-ria delle patologie correlate all’obesità e il so-vrappeso, e che si è svolta nelle principali piazzedi diciotto capoluoghi italiani.

• Il Progetto Biologi nelleScuole, con la collaborazionedel Ministero dell’Istruzione,dell’Università e della Ricerca, in cui 250 biologiassegnatari di borse di studio Enpab, svolgeran-no educazione nutrizionale e ambientale in 125scuole distribuite sul territorio italiano.

• Il Progetto di Biologia Foren-se che nasce dalla ConvenzioneEnpab con l’Accademia Interna-zionale delle Scienze Forensi (IAF),che sta formando decine di biologi aprendoliconcretamente al mondo del lavoro.

• Il Progetto Biologi inclinica, che grazie all’ac-cordo con le cliniche delGruppo Villa Maria haconsentito fino ad ora laformazione sul campo di oltre 40 biologi, sulletematiche dell’immuno-allergo-nutrizione.

In questo contesto si inseriscono anche l’Osserva-torio per la professione sul sito www.enpab.it, lapiattaforma telematica Enpab TV e la formazioneecm itinerante dell’Enpab, che stanno curando laformazione teorica e pratica dei biologi sui temi:dell’ambiente, della sicurezza alimentare, della me-dicina di laboratorio e della nutrizione applicata.Poiché tali iniziative sono state notevolmente ap-prezzate dagli iscritti, l’Enpab ha pensato di siglarenuove convenzioni e nuovi accordi per continuarea salvaguardare il welfare dei propri iscritti.Tra i nuovi progetti che partiranno nei prossimi me-si, troviamo:• Un accordo con Fondazione IRCCS IstitutoNazionale dei Tumori di Milano e la dotto-ressa Anna Villarini, Biologo nutrizionista spe-cialista in scienza dell’alimentazione, che con-sentirà la formazione di 24 biologi in nutrizionee oncologia.

• Una convenzione siglata con La FondazioneBRC e con il suo Presidente Armando Piccinni,per lo studio del comportamento alimentare.

• Un accordo con l’Azienda Ospedaliera San Ca-millo Forlanini di Roma e con il Prof. ClaudioTubili, per la formazione dei biologi in reparto inmerito a nutrizione e diabete.

• Una nuova convenzione con lo IAF, per conti-nuare la convenzione del Biologo nel campodella Biologia Forense.

progetti ENPAB

I progetti di welfare dell’Enpab, per la formazione sul campo e

a sostegno alla professione, saranno presentati ufficialmente ad EXPO

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• Una Convenzione siglata con l’Istituto zoo-profilattico di Teramo, per la formazione pra-

tica sulla sicurezza alimentare ed il benesseredegli allevamenti.

progetti ENPAB

Razionale: Il biologo professionista riveste un ruo-lo chiave nella tutela della salute dell’uomo, attra-verso diverse aree di competenza, in particolare:✔ prevenzione primaria del

sovrappeso, dell’obesitàe delle patologie che pos-sono essere correlate al-l’eccesso ponderale, co-me diabete e neoplasie;

✔ prevenzione secondaria,attraverso il lavoro inte-grato della nutrizione ap-plicata alle patologie dia-gnosticate;

✔ rieducazione del com-portamento alimentare edello stile di vita;

✔tutela della sicurezza de-gli alimenti e degli alleva-menti;

Il biologo professionista, inoltre, matura compe-tenze anche nelle scienze umane, come la biolo-gia forense, dove il suo ruolo diviene cruciale dal-

la raccolta dei reperti sullascena del crimine, al labora-torio, fino al dibattimento intribunale.In questo ampio panorama dipossibilità concrete di impie-go, diviene necessaria unaformazione del biologo postlaurea, dedicata e specialisti-ca, sia teorica che pratica. Per sostenere concretamentela professione e le competen-ze del biologo, l’Enpab hastudiato dei progetti dedicatial welfare in ognuna delle ci-tate aree di interesse liberoprofessionale.

IL BIOLOGO PROFESSIONISTA E LA TUTELA DELLA SALUTE DELL’UOMO

I progetti di welfare dell’Enpab per la formazione sul campo e a sostegno alla professione Cascina Triulza, EXPO - 18 ottobre 2015, Milano

Responsabili scientifici: Dott.ri Sergio Nunziante e Michele Ettorre

6 Crediti ECM

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progetti ENPAB

11:30Registrazione dei partecipanti

12:00Saluti e introduzione al corso eai nuovi progetti welfare dell’EnpabEnpab: Sergio Nunziante Presidente, Michele Ettorre Vicepresidente, Salvatore Scognamiglio Coordinatore CIG

I SESSIONEIl ruolo centrale del biologo nella prevenzione primaria e secondaria delle patologie legate all’alimentazione eallo stile di vita.Moderatore: Dott.ssa Tiziana Stallone

12:30I biologi ENPAB con TelethonDott. Alessandro Betti, Telethon

13:00Il biologo nel team diabetologico: educazioneterapeutica e data managmentUn progetto finalizzato alla formazione delbiologo in repartoDott. Claudio Tubili, S. Camillo, Roma

13:45 DianaWeb: Migliorare la prognosi del carcinoma mammario con lo stile di vitaUn progetto di prevenzione secondaria che arruolerà ventiquattro biologi per laformazione pratica in nutrizione oncologicaDott.ssa Anna Villarini, Ist. Tumori, Milano

14:30 PAUSA PRANZO

II SESSIONEIl biologo, una professione “totipotente”.Dallo studio del comportamento alimentare, nella sicurezza degli alimenti edegli allevamenti, alla biologia forense Moderatore: Dott. Michele Ettorre

15:30Nasce la rete “Enpab-Fondazione BRF” per lo studio del comportamento alimentare:“la food addiction”Gli studi libero professionali diventeranno degliosservatori di psiconutrizioneProf. Armando Piccinni, Fondazione BRF

16:15Benessere animale e igiene degli allevamenti.Il ruolo del biologo nel garantire la salute delconsumatore. Siglata la convenzione conl’Istituto zooprofilattico Caporale di Teramo, per la formazione dei biologiDott. Fernando Arnolfo, Istituto zooprofilatticoCaporale, Teramo

17:00Il biologo sulla scena del crimine: formazionesul campo e sbocchi occupazionaliRinnovato l’accordo Enpab Aisf Dott.ssa Roberta Bruzzone, AISF, Roma

17:45Verso la Giornata Nazionale del Biologonutrizionista 2016. I dati preliminari di dueanni di prevenzione primaria in piazzaDott.ssa Tiziana Stallone, La Scuola di Ancel

18:15Questionario valutazione didattica

PROGRAMMA

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Il progetto Enpab-Azienda ospedaliera SanCamillo Forlanini di Roma dal titolo IL BIO-LOGO NEL TEAM DIABETOLOGICO: EDU-CAZIONE TERAPEUTICA, VALUTAZIO-

NE NUTRIZIONALE, DATA MANAGMENT èfinalizzato alla formazione pratica di biologi nu-trizionisti libero professionisti nel campo dellanutrizione e diabete. Il progetto consentirà aibiologi partecipanti di acquisire nuove compe-tenze professionali, che saranno successiva-mente trasferite nella loro attività libero profes-sionale.Il progetto avrà inizio con un evento pilotaecm, che si terrà all’interno dell’Ospedale SanCamillo di Roma il giorno 21 ottobre 2015, daltitolo “IL RUOLO DEL BIOLOGO NUTRIZIO-NISTA NEL MANAGEMENT DEL DIABETE”.L’evento sarà gratuito e aperto a 70 biologi eavrà come finalità quella di far acquisire ai par-tecipanti informazioni aggiornate sulla terapiadel diabete e sull’importanza dell’approccio in-tegrato tra più figure professionali.Nel corso dell’evento saranno raccolte le mani-festazioni di interesse dei partecipanti per la for-mazione pratica, che si svolgerà nel PadiglioneMaroncelli piano terra del San Camillo Roma,nel Reparto di diabetologia.

La formazione pratica sarà attivata inizialmenteper 12 biologi nutrizionisti, previo bando di am-missione. La data prevista per l’inizio della for-mazione pratica è gennaio 2016.I 12 biologi nutrizionisti Enpab selezionati per ilprogetto saranno formati per un periodo di al-meno 3 mesi e per un totale di almeno 300 oredi attività pratica sul campo (che corrispondo-no a circa due giornate formative settimanali). I12 tirocinanti saranno suddivisi in 3 gruppi di 4biologi. La formazione sarà guidata da 3 tutorcon maturata esperienza in nutrizione e diabe-te. Ogni tutor avrà la responsabilità formativa diun gruppo. La formazione sul campo è gratuitae darà crediti ecm, sia ai 12 tirocinanti che ai 3tutor.

progetti ENPAB

Progetto Enpab-Azienda ospedaliera San Camillo Forlanini Roma

IL BIOLOGO NEL TEAM DIABETOLOGICO: EDUCAZIONE TERAPEUTICA,

VALUTAZIONE NUTRIZIONALE, DATA MANAGMENT

Responsabile del progetto:Prof. Claudio Tubili, Azienda Ospedaliera San Camillo Forlanini, Roma

Coordinazione della formazione pratica in nutrizione e diabetologia:dottori Michele Ettorre e Tiziana Stallone, ENPAB

Sede: Roma, Azienda Ospedaliera San Camillo Forlanini

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Razionale: Il diabete al pari di tutte le malattiecroniche necessita dell’apporto di più professio-nalità che convergano nel team terapeutico, co-me indicato da Linee Guida e Raccomandazionidelle Società Scientifiche Internazionali.Il biologo nutrizionista, formato nello specificodell’alimentazione e nutrizione, è una figura nuo-va che può inserirsi efficacemente nel team conil contributo della sua specifica professionalità.Mission del corso e’ quella di fornire ai professio-nisti che collaborano con i medici diabetologi,con i dietisti e gli infermieri conoscenze, spuntidi riflessione e indicare possibili opportunitàscientifiche e professionali.

8:30-9:00 Registrazione dei partecipanti

9:00-9:30 Saluti della Direzione Aziendale del San Camillo ForlaniniSaluti dell’ENPABPresentazione del corso: Claudio Tubili

I SESSIONEModeratori: Caterina Amoddeo, Tiziana Stallone9:30-10:30 Il diabete: epidemiologia, fisiopatologia e diagnosiMaria Rosaria Nardone, medico

10:30-11:30 Educazione terapeutica nel diabetePaola Fratoni, infermiere (terapia educaziona-le individuale) Dott.ssa Francesca Clementi, psicologo (te-rapia educazionale di gruppo)

Coffee break 15 minuti

11:45-12:45 Strategie nutrizionali e ruolo dei nutrienti nel diabeteMaria Grazia Carbonelli, medico (Raccomandazioni e LG) Stefania Agrigento,biologo (ruolo dei nutrienti)

12:45-13:45Conteggio dei carboidrati e calcolatori di bolo Claudio Tubili, medicoMariarosa Di Lella, biologa

13:45-14:30 Pausa pranzo

II SESSIONEModeratori: Claudio Tubili14:30-16:00 Il ruolo dell’attività fisica nel paziente diabeti-co; esperienze di sportivi diabetici Stefania Agrigento, biologa,Francesca Clementi, psicologa

Autocontrollo strutturato, funzioni avanzatedei glucometri e telemedicina Giuliana Carta, medico

16:00-16:30 Nuove tecnologie: sensori per il glucosio e microinfusoriClaudio Tubili (30’)Conclusioni

16:45questionario - valutazione didattica

progetti ENPAB

PROGRAMMA

IL RUOLO DEL BIOLOGO NUTRIZIONISTA NEL MANAGEMENT DEL DIABETE

Responsabile scientifico: Prof. Claudio TubiliOspedale “S.Camillo “ - Aula A Piastra - Roma, 21 ottobre 2015

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La Fondazione BRF On-lus in collaborazionecon le più note Univer-sità italiane e interna-

zionali si occupa di portareavanti ricerche scientifiche chepermettano di aumentare lacomprensione del cervello edelle malattie mentali che loaffliggono. Il funzionamentodel cervello, il comportamentoumano e le malattie della men-te hanno infatti ancora moltinodi irrisolti. La ricerca psi-chiatrica contribuisce a scio-glierli, migliorando le cono-scenze delle malattie, le lorocure e la qualità della vita dichi ne soffre.In Italia esistono numerose

Fondazioni, ma sono pochissi-me quelle che si occupano dimalattie mentali. La Fondazio-ne BRF Onlus - Istituto per laRicerca Scientifica in Psichia-tria e Neuroscienze si occupainvece esclusivamente di ricer-ca pschiatrica, lavorando conun gruppo di ricercatori di altolivello tanto per guardare al fu-turo quanto per divulgare unacorretta conoscenza delle pa-tologie mentali.  “Sono molte - spiega il Presi-dente Armando Piccinni - leconquiste fatte nella genetica enella biologia molecolare. An-che per questo ci interessiamoalla patologia mentale conuno sguardo rivolto al futuro eall’innovazione. Per capiremaggiormente queste e altrepatologie e il comportamentoumano l’unica strada possibileè quella della ricerca”.Tra gli argomenti di ricerca del-la fondazione BRF c’è anche ilcomportamento alimentare,con particolare attenzione allafood addiction (dipendenza dacibo).

Ricordiamo che il prof. Piccinniè autore di numerose pubblica-zioni scientifiche sull’argomen-to e del famoso libro di divul-gazione “Drogati di cibo” Editoda Giunti.L’Enpab, d’altro canto, ha benchiara l’importanza dell’interdi-sciplinarietà e del confronto trai biologi nutrizionisti libero pro-fessionisti e gli altri professioni-sti della salute dell’uomo. Inpiù, il biologo nasce da una for-mazione scientifica e ha spessoun vissuto di attività di ricerca,che viene perso proprio a causadell’attività libero professionale.Avere la possibilità di continua-re una ricerca applicata neglistudi libero professionali, puòfornire al biologo nuove cono-scenze e maturare nuove com-petenze, che nascono propriodal risultato delle sue ricerche. La Rete ENPAB-BRF avrà la fi-nalità di coordinare un networkdi liberi professionisti iscrittiEnpab, i quali costituiranno unosservatorio nazionale attraver-so i loro studi libero professio-nali.

progetti ENPAB

Nasce la rete ENPAB - Fondazione BRF per lo studio del comportamento alimentare

Responsabili del progetto:Prof. Armando Piccinni Presidente della Fondazione BRFDottoressa Tiziana Stallone, Biologo nutrizionista

Armando Piccinini

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La rete avrà la finalità di:• Favorire l’aggiornamento

professionale sui temi delcomportamento alimenta-re, della psiconutrizione,sulla correlazione tra ali-mentazione e disturbidell’umore e più generica-mente sui temi correlati al-la nutrizione e alla psicolo-gia clinica.

• Contribuire alla interdisci-plinarietà nel campo dellanutrizione e del comporta-mento alimentare, favoren-do il confronto tra diversiprofessionisti quali: biologinutrizionisti, psichiatri,psicologi, bioingegneri,esperti della comunicazio-ne.

• Promuovere delle indaginiall’interno degli studi libe-ro professionali, volte allostudio del comportamentoalimentare.

• Curare pubblicazioniscientifiche derivate dalleindagini dell’osservatorioENPAB-BRF.

• Promuovere la stesura di li-nee guida pratiche e scien-tificamente validate, chesosterranno i biologi nutri-zionisti e gli altri specialistiafferenti a questa rete, nel-lo svolgere la loro profes-sione con maggiore com-petenza.

• Creare un modus operandiscientificamente validatodell’ambito della psicolo-gia e della nutrizione.

Modalità di adesione alla Re-te Enpab-BRF da parte deibiologi iscritti Enpab:• I biologi nutrizionisti ade-

riranno all’osservatorio at-traverso una regolare ri-chiesta di iscrizione;

• L’iscrizione all’osservatorioavrà durata annuale, gra-tuita, e potrà essere rinno-vata ogni anno.

• I biologi aderenti alla ReteEnpab-BRF saranno rico-noscibili attraverso un at-testato, che potrannoesporre nel loro studio;

• Gli aderenti alla Rete po-tranno collaborare alle in-dagini scientifiche pro-mosse dal comitato scien-tifico dell’osservatorio eapprovate dal comitato eti-co;

• Tutti i pazienti partecipantialle indagini, daranno il lo-ro consenso informato;

• I biologi che aderiranno al-l’osservatorio entrerannoin un network di aggiorna-mento professionale, checonsentirà loro di acquisirenuove competenze spen-dibili nell’attività professio-nale, che consentiranno disvolgere la professione conmaggiore competenza;

• L’aggiornamento e le inte-razioni nel network di pro-fessionisti aderenti all’os-servatorio, avverrà tramitepiattaforma telematica EN-PAB e tramite i canali dellaFondazione BRF.

progetti ENPAB

IL PROGETTO START UP della Rete Enpab BRF: La FOOD ADDICTION

La Rete sarà inaugurata attraverso il Pro-getto start-up La FOOD ADDICTIONIl progetto ha la finalità di indagare, neipazienti che si rivolgono al biologo nu-trizionista, la presenza di un comporta-mento alimentare ascrivibile alla dipen-denza da alimenti, in correlazione allapresenza di eventuali disturbi dell’umo-re e della condotta alimentareL’indagine sarà effettuata attraverso lasomministrazione di questionari di au-tovalutazione, in pazienti che darannoil loro consenso informato allo studio. Iquestionari sono elaborati dal Comitatoscientifico della Fondazione BRF.Il progetto avrà la finalità di indagare lapresenta di Food Addiction in Italia e lasua correlazione con i disturbi del tonodell’umore e della condotta alimentare.I risultati saranno oggetto di pubblica-zioni scientifiche e potranno essere diutilità per la stesura di linee guida utiliall’attività libero professionale dei biolo-gi nutrizionisti.La Rete ENPAB-BRF sarà inaugurata aFirenze il 16 Ottobre 2015, in un corsodi Formazione dedicato ed ecm aperto a100 biologi dal titolo “La rete Enpab-Fondazione BRF per lo studio del com-portamento alimentare e della food ad-diction”.

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PROGRAMMA

La “rete Enpab-Fondazione BRF” per lo studio del comportamento alimentare e della “food addiction”

Firenze, 16 ottobre 2015

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8:30-9:00 Registrazione dei partecipanti9:00-9:30 Saluti e introduzione al corso e ai nuovi pro-getti welfare dell’EnpabSergio Nunziante, Michele Ettorre, Salvatore Scognamiglio

I SESSIONE9:30-10:30 La dieta intesa in modo classico e lo stile dietetico lega-to alla personaDott.ssa Tiziana Stallone

10:30-11:30 Disturbi del comportamento alimentare: quando la richie-sta del regime dietetico è anche una richiesta d’aiutoProfessor Mauro Mauri, Università di Pisa

11:30-12:00 COFFEE BREAK

12:00-13:00 Il biologo nutrizionista di fronte al paziente con disturbidell’umore e d’ansiaProf.ssa Donatella Marazziti, Università di Pisa

13:00-14:00 PAUSA PRANZO

II SESSIONE14:00-15:00 La dipendenza da ciboProf. Armando Piccinni, Università di Pisa

15:00-15:30Nasce la rete “Enpab-Fondazione BRF” per lo studio delcomportamento alimentare e della “food addiction” - ILinee guida per l’individuazione dei pazienti e significa-to delle scale di valutazione utilizzate nello studioDott.ssa Michela Giorgi Mariani, Psichiatra

15:30-16:00Nasce la rete “Enpab-Fondazione BRF” per lo studio delcomportamento alimentare e della “food addiction” - IILo studio professionale del biologo nutrizionista diventaun osservatorio di psiconutrizioneProf. Armando Piccinni e Tiziana Stallone

progetti ENPAB

L’avvento delle grandi catene indu-striali del cibo, il cambiamento del-le struttura della famiglia e della so-cietà, l’attività lavorativa sempre

più incalzante e richiedente hanno radical-mente modificato le abitudini alimentaridel mondo occidentale.L’Italia, pur essendo un paese di antiche esolide tradizioni alimentari, non è rimastoindenne dai radicali cambiamenti di abitu-dine che hanno investito le altre nazioni.Come risultato di questo cambiamento delcomportamento alimentare, negli ultimidecenni, fenomeni come sovrappeso, obe-sità, alterazione degli indici metabolici,hanno assunto una frequenza allarmanteper lo stato di salute degli italiani tanto darendere improcrastinabile la necessità dicombattere l’avanzare del fenomeno.Il biologo nutrizionista è chiamato a svol-gere il suo importante compito di regolato-re del comportamento alimentare per con-tribuire, insieme agli altri professionisti del-la salute, a ridurre il rischio di insorgenzadi tutti quei disturbi che possono nasceredalla pratica di una cattiva alimentazione.La dipendenza da cibo è una delle condot-te che in modo spesso subdolo e con fre-quenza sempre crescente gioca un impor-tante ruolo nei comportamenti alimentari.Saperla riconoscere, saper individuare itratti di temperamento, avere nozioni ri-guardo i disturbi dell’umore o del compor-tamento alimentare costituisce un impor-tante bagaglio culturale che ogni nutrizio-nista che voglia svolgere la sua attivitàprofessionale ai migliori livelli deve cono-scere.

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Con il Dpr 13 marzo 2013, n. 59 èistituita l’Autorizzazione Unica Am-bientale che incorpora in un unico ti-tolo diverse autorizzazioni ambientali

previste dalla normativa di settore (come il Dlgs152/2006). Il DPR individua un nucleo base disette autorizzazioni alle quali si aggiungono glialtri permessi eventualmente individuati da fontinormative di Regioni e Province autonome.Possono richiedere l’AUA le piccole e medie im-prese come definite dal Dm 18 aprile 2005 e gliimpianti non soggetti alla disciplina dell’AIA(Autorizzazione Integrata Ambientale).La domanda di AUA deve essere inoltrata per ilrilascio, il rinnovo o l’aggiornamento di uno opiù dei 7 titoli abilitativi elencati nell’articolo 3del regolamento (e di quelli eventualmente indi-viduati dagli enti locali). È fatta salva la possibili-

tà per i gestori degli impianti di non ricorrereall’AUA in caso di attività soggette solo a comu-nicazione o ad autorizzazione generale, fermarestando la presentazione della comunicazioneo dell’istanza al Suap.L’autorizzazione unica ambientale è necessarianei casi seguenti (diamo dei riferimenti generalicon qualche approfondimento relativo a campidi attività di pertinenza del biologo, ma ancorapoco frequentati dalla nostra professione):1)autorizzazione agli scarichi di cui all’art. 124

del d.lgs. n. 152/2006 e all’art. 3, comma 1lettera a) del D.P.R. 13 , marzo 2013, n. 59Tutti gli scarichi da attività produttive (assimi-labili agli urbani e non) recapitanti in fognatu-ra o al suolo sono assoggettati a proceduraautorizzativa AUA. Sono esclusi dalla proce-dura AUA gli scarichi domestici recapitanti in

Autorizzazione Unica Ambientale

(AUA)

Daria CipolloneBiologa

Istruzioni per l’uso

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professione

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fognatura che sono di competenza del gesto-re della fognatura.Tutte le altre tipologie di scarico rientrano nelprocedimento di AUA, ma l’autorità compe-tente per il rilascio dell’autorizzazione non èsempre la provincia:• Per l’autorizzazione allo scarico di acque

reflue domestiche o assimilabili a dome-stiche che NON recapitano in fognaturaai sensi dell’art. 124 del D.Lgs. 152/2006e art.22 L.R. 7/2000 è competente il Co-mune;

• Per l’autorizzazione allo scarico di acquereflue industriali che recapitano in fogna-tura ai sensi dell’art. 124 e art. 125 delD.Lgs. 152/2006 è competente il gestoredel servizio idrico integrato;

• Per l’autorizzazione allo scarico di acquereflue industriali che NON recapitano infognatura ai sensi dell’art. 124 e art. 125del D.Lgs. 152/2006 è competente la Pro-vincia.

2)comunicazione preventiva per l’utilizzazioneagronomica delle acque di vegetazione

3)autorizzazione alle emissioni in atmosfera dicui all’art. 269 del d.lgs. n. 152/2006Dal 13/06/2013, le autorizzazioni alle emis-sioni in atmosfera ricadono anche nell’ambi-to di applicazione dell’Autorizzazione UnicaAmbientale (AUA). Di conseguenza, per i ti-toli autorizzativi alle emissioni vale quantosegue:Dichiarazioni in Deroga e NEF (non emis-sione fumi): non sono mai un motivo di ri-chiesta di AUA; Autorizzazioni in via Generale (AVG): sel’impianto/stabilimento/attività è soggettaesclusivamente a Autorizzazioni Generali e/oa comunicazioni, NON è necessario richie-dere l’AUA, ma è facoltativo. In ogni altro ca-so in cui l’attività è soggetta anche ad altreautorizzazioni, l’AVG va richiesta all’internodel procedimento AUA. In ogni caso, la do-manda di autorizzazione va presentata inmodalità digitale al SUAP (Sportello AttivitàProduttive) competente che la inoltra alla cit-tà metropolitana per l’istruttoria.La SCIA (Segnalazione Certificata Inizio Atti-vità) e l’autorizzazione alle emissioni sonoprocedimenti separati.Autorizzazioni Specifiche: l’autorizzazionealle emissioni va sempre richiesta all’internodella richiesta di AUA, a meno che l’impian-to/stabilimento/attività non ricada all’internodi altri procedimenti unici di autorizzazionecome: a) impianti di produzione di energiaelettrica da fonti convenzionali, b) impiantidi produzione di energia elettrica da fonti rin-novabili (FER), c) impianti trattamento rifiutiin procedura ordinaria.

4)autorizzazione generale di cui all’articolo 272del Dlgs 3 aprile 2006/152

5)comunicazione o nulla osta in materia di va-lutazione di impatto acustico di cui all’artico-lo 8, comma 4 e/o comma 6, della legge 26ottobre 1995 n. 447

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professione

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professione

6)autorizzazione all’uso di fanghi derivanti dalprocesso di depurazione in agricoltura di cuiall’articolo 9 del dlgs 27 gennaio 1992 n. 99La problematica del trattamento e smalti-mento dei fanghi prodotti dai processi di de-purazione delle acque reflue urbane assumesempre più importanza sia a livello nazionaleche internazionale. Nella Comunità Europeala progressiva attuazione della Direttiva91/271/CEE, concernente il trattamento delleacque reflue urbane, comporta un costanteaumento dei quantitativi di fanghi originatidai processi di depurazione: da una produ-zione annuale di circa 5.5 milioni di tonnella-te (sostanza secca) del 1995  si è raggiuntauna produzione di circa 8.5 milioni di ton-nellate nel 2003. La Direttiva in Italia è statarecepita prima dal D. Lgs. 152/99 e adessodal D. Lgs. 152/06. Le modalità di smalti-mento/utilizzo dei fanghi più frequenti sono:- lo smaltimento in discarica;- il riutilizzo in agricoltura tal quali o previo

compostaggio;- l’incenerimento da soli o il co-inceneri-

mento con i rifiuti;- l’inserimento nella produzione di laterizi,

asfalti, calcestruzzi.

In Italia i fanghi sono considerati, in generale,un rifiuto e il loro prevalente destino è losmaltimento in discarica. Ma i cambiamentidelle condizioni al contorno, i quantitativisempre maggiori prodotti in conseguenza delnumero crescente di impianti di depurazione,le normative più restrittive sullo smaltimentoin discarica, costringono a considerare consempre maggiore attenzione le possibilità diriutilizzo dei fanghi e l’impiego delle nuovetecnologie di depurazione che consentono diridurne la produzione. A livello comunitariol’utilizzo dei fanghi di depurazione in agricol-tura è regolato dalla Direttiva 86/278/CEE eraggiunge il 40% del totale di fanghi prodotti,in Italia si è raggiunta una percentuale di riu-tilizzo del 32% nel 2003. I dati sull’utilizzodei fanghi in agricoltura, a livello nazionale,sono acquisiti dal Ministero dell’Ambiente edella Tutela del Territorio e del Mare e sonotrasmessi alla Commissione Europea, inadempimento degli obblighi derivanti dall’at-tuazione della Direttiva 86/278/CEE. La nor-ma nazionale che  definisce le condizioni chedevono essere verificate per l’utilizzazionedei fanghi in agricoltura è il D. Lgs. n. 99 del27 gennaio 1992 che recepisce la Direttiva

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comunitaria 86/278/CEE. Il Decreto in parti-colare fissa:• i valori limite di concentrazione per alcuni

metalli pesanti che devono essere rispetta-ti nei suoli e nei fanghi;

• le caratteristiche agronomiche e microbio-logiche dei fanghi (i limiti inferiori di con-centrazione di carbonio organico, fosforoe azoto totale, i valori massimi di ƒsalmo-nella);

• le quantità massime dei fanghi che posso-no essere applicati sui terreni.

In alcune regioni sono state emanate normespecifiche che disciplinano ulteriormente lamateria. Il riutilizzo agronomico dei fanghidiretto o previo compostaggio, è una validasoluzione al problema dello smaltimento deifanghi di depurazione e assume notevole in-teresse per l’efficacia agronomica ed econo-mica in quanto  sostituisce, in tutto o inparte, la concimazione chimica o altri tipi diconcimazione organica. Per evitare qualsiasisituazione di rischio per l’ambiente e la salu-te della popolazione deve essere corretta-mente praticato nel pieno rispetto della nor-mativa in particolare per quanto riguardal’effettuazione dei controlli sui suoli e suifanghi.

7)comunicazione in materia di gestione rifiutiin semplificata di cui agli artt. 215 e 216 deld.lgs. n. 152/2006

In molti casi, l’utilizzo del Suap si è rilevato piùcomplesso del previsto con conseguente aggra-vio delle procedure. È quindi con interesse cheenti e operatori attendevano il modello sempli-

ficato previsto dall’articolo 10, comma 3, delDpr 59/2013, varato con decreto dell’8 maggio2015 emanato dal Ministero per la Semplifica-zione e dal Ministero dell’Ambiente. Il decreto contiene uno specifico modello diistanza di autorizzazione unica, che deve es-sere utilizzato dalle regioni. Alle Regioni, oraspetta il compito di pubblicizzare e promuovereil ricorso a questo strumento di semplificazio-ne. Occorrerà, dunque, verificare se con tale de-creto attuativo, le semplificazioni prospettatedal Dpr 59/2013 divengano effettivamente tali.

Perché l’AUA dovrebbe interessare i bio-logi? Tutte le Piccole e Medie Imprese (PMI) -le imprese che hanno meno di 250 occupati,con un fatturato annuo non superiore a 50 mi-lioni di euro, oppure un totale di bilancio annuonon superiore a 43 milioni di euro - sono i sog-getti obbligati ad ottenere il rilascio dell’AUA daparte delle Provincie di riferimento. In Italia nel2013 sono state censite 5.281.934 piccole emedie imprese.Si tratta di un enorme bacino di attività profes-sionale. I biologi possono correttamente inter-cettare un bisogno sociale e soddisfarlo con lamassima efficacia. Abbiamo però necessità diorientare le nostre competenze verso le proce-dure AUA, in modo da poter operare con laprofessionalità necessaria.Altre categorie professionali sono già molto piùavanti di noi in questo settore. Ci proponiamodi recuperare il tempo perduto per rivendicareun ruolo centrale del biologo nella gestione del-l’AUA.

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professione

Sitografia

AUA-Autorizzazione Unica Ambientale (Dpr59/13) http://goo.gl/cJ7fnHFAQ Autorizzazione Unica Ambientale https://goo.gl/jKClkMRelazioni tra autorizzazioni alle emissioni in atmosfera e AUA http://goo.gl/Ikxd4BUtilizzazione dei fanghi di depurazione in agricoltura http://goo.gl/LkXZXvGazzetta Ufficiale decreto 8 maggio 2015 http://goo.gl/InQolwEdilizia e Territorio http://goo.gl/JsRhJI

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Grazie ad un’incisivaazione dell’EPAP (En-te previdenziale pluri-categoriale di Geologi,

Chimici, Attuari, Dottori agrono-mi e forestali), a cui si sono suc-cessivamente aggiunte tutte lecasse professionali, è stato ribal-tato l’orientamento del Ministerodel Lavoro, che si è sempre op-posto all’autonomia delle Cassedei professionisti nel rivalutare ilmontante degli iscritti, al di làdella media quinquennale del PILnominale. La seria congiuntura economicain cui ci troviamo fa sì che la me-dia quinquennale del PIL nomi-nale per il 2014 sia purtropponegativa (- 0,1927%). Per evitareil rischio che le casse potesserotrovarsi nell’obbligo di “preleva-re” dal montante degli iscritti in-vece che “rivalutarlo”, il Ministe-ro del Lavoro aveva consentito di“florare a zero il PIL”, cioè consi-derare la variazione del PIL ugua-le a zero. L’ovvia conseguenzasarebbe stata quella di non riva-lutare i montanti per il 2014. L’EPAP ha reagito a questa possi-bilità adottando una delibera chepermette una piena autonomiadella Cassa di previdenza nella

rivalutazione del montante degliiscritti, rispettando, ovviamente,i principi della sana amministra-zione. In seguito alla bocciatura delMinistero del Lavoro, che ha ri-tenuto la delibera illegittima,l’EPAP è ricorsa al TAR Lazio,seguita poi da tutte le altre cassedei professionisti che si sonocostituite ad adiuvandum.Il TAR Lazio ha riconosciuto lalegittimità del deliberato del-l’EPAP aprendo le porte ad unavera e propria rivoluzione che,come sottolinea il dr. Pirello Pre-sidente dell’EPAP, “va ben al dilà della rivalutazione dei mon-tanti, poiché riconosce l’autono-mia degli Enti previdenziali pri-vati nel migliorare le pensionidegli iscritti con risorse proprie esenza far ricorso ai fondi delloStato”. Si apre, dunque, una nuova eradi maggiore autonomia dellecasse di previdenza dei profes-sionisti. In funzione delle risorseeconomiche disponibili, ogniente potrà decidere una sua pro-pria linea di rivalutazione deimontanti, nell’ottica di migliora-re i trattamenti pensionistici de-gli iscritti.

Come tutti sapete, il metodocontributivo, su cui è basato ilsistema pensionistico dei profes-sionisti, è molto sostenibile eco-nomicamente, ma è molto ca-rente sul piano delle prestazioni.Le pensioni erogate sono, infat-ti, relativamente basse. L’unicomodo significativo per incre-mentare economicamente il trat-tamento pensionistico era, sinoalla sentenza del TAR, quello diaumentare significativamente ilreddito e, quindi, i versamentialla Cassa di appartenenza. Unastrategia non facile, se non im-possibile, in una fase economicarecessiva come quella che stia-mo vivendo. Oggi il TAR dà agli Enti previ-denziali dei professionisti un’ar-ma in più, quella di utilizzare lerisorse economiche maturate perincrementare i montanti senzachiedere nulla allo Stato e senzachiedere nulla agli iscritti.E’ auspicabile che questa primaapertura verso l’autonomia delleCasse di previdenza sia l’antica-mera di un totale riconoscimen-to di una più ampia facoltà dioperare per il bene degli iscritti,senza pesare in alcun modo sulbilancio pubblico.

Una storica sentenzadel TAR Lazio

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A cura dell’Ufficio Stampa ENPAB

Più autonomia alla casse dei professionisti

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Il Fondo di finanziamento delcapitale naturale (NaturalCapital Financing Facility -NCFF) è un nuovo strumen-

to finanziario ideato al fine diraggiungere gli obiettivi del Pro-gramma LIFE, in particolare nellearee prioritarie di intervento “na-tura e biodiversità” e “adatta-mento ai cambiamenti climatici”.Il fondo è stato ideato dall’Unio-ne europea e finanziato dallaBanca europea per gli investi-menti. Il NCFF fornirà soluzionifinanziarie innovative a sostegnodi progetti bancabili che sono ohanno il potenziale per esseregeneratori di entrate o di rispar-mio di costi, promozione dellaconservazione, gestione e valo-rizzazione del capitale naturale.Gli strumenti finanziari sarannointegrati da assistenza tecnicaper il sostegno alla preparazionedei progetti, alla loro attuazionee monitoraggio.Il NCFF fornirà finanziamenti perprogetti nei seguenti settori:• infrastrutture verdi (ad

esempio sistemi di riutilizzo e

raccolta di acqua piovana, in-frastrutture per la protezionedalle inondazioni e controllodell’erosione, ecc);

• servizi (ad esempio i pro-grammi di tutela e valorizza-zione forestale, biodiversità,progetti per la riduzione delconsumo idrico o dell’inqui-namento del suolo);

• progetti pro-biodiversità edi adattamento delle im-prese (es. selvicoltura soste-nibile, acquacoltura, eco-turi-smo).

Lo strumento sarà sviluppato indue fasi:

• Fase pilota: al fine di testarevarie opzioni di finanziamen-to (2014-2017);

• Fase operativa: ricerca di risor-se aggiuntive da investitoriprivati/pubblici sulla base deirisultati dei progetti pilota(2017-2020).

Si prevedono finanziamenti di-

retti e indiretti attraverso stru-menti di debito ed equity. I finanziamenti di debito saran-no intrapresi con intermediari se-lezionati quali banche o fondi diinvestimento (una quota del70% di investimenti diretti e del30% tramite intermediari durantela fase pilota). La struttura com-prenderà un meccanismo di con-divisione del rischio con la BEI.Dopo la selezione degli interme-diari finanziari, lo strumento saràpermanentemente accessibile. Ernst & Young Francia e ICFGHK stanno attualmente intra-prendendo uno studio per contodella BEI al fine di identificareuna prima serie di potenziali pro-getti da finanziare, e stanno cer-cando idee e approcci da chiun-que abbia un potenziale interes-se nella struttura, pur ricono-scendo che i criteri di ammissibi-lità finali sono ancora in fase disviluppo.

LIFE 2014-2020:nuovo strumento finanziarioIl Fondo di finanziamento del capitale naturale

Per maggiori informazioni contattare:Alexis Gazzo - [email protected]

Matt Rayment - [email protected]

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Europa 2020 è la strategia decennale per lacrescita e l’occupazione che l’Unione euro-pea ha varato nel 2010. Non mira soltantoa superare la crisi dalla quale le economie di

molti paesi stanno ora gradualmente uscendo, mavuole anche colmare le lacune del nostro modellodi crescita e creare le condizioni per una crescitapiù intelligente, sostenibile e solidale.

L’UE si è data cinque obiettivi quantitativi da realiz-zare entro la fine del 2020. Riguardano l’occupa-zione, la ricerca e sviluppo, il clima e l’energia,l’istruzione, l’integrazione sociale e la riduzionedella povertà.La strategia comporta anche sette iniziative priori-tarie che tracciano un quadro entro il quale l’UE e igoverni nazionali sostengono reciprocamente i lorosforzi per realizzare le priorità di Europa 2020, qualil’innovazione, l’economia digitale, l’occupazione, igiovani, la politica industriale, la povertà e l’uso ef-ficiente delle risorse.Altre leve dell’UE, come il mercato unico europeo,il bilancio europeo e le politiche estere contribui-scono al raggiungimento degli obiettivi della strate-gia Europa 2020.La strategia viene attuata e controllata nell’ambitodel semestre europeo, il ciclo annuale di coordina-mento delle politiche economiche e di bilancio deipaesi dell’UE.

Perché un soste-gno agli impren-ditori?Gli imprenditori e ilavoratori autonomicontribuiscono a:• creare posti di lavoro• sviluppare le competenze• offrire ai disoccupati e ai gruppi svantaggiati la

possibilità di partecipare attivamente alla societàe all’economia.

La strategia Europa 2020 riconosce nell’imprendito-rialità e nel lavoro autonomo due elementi essen-ziali per conseguire una crescita intelligente, soste-nibile e inclusiva. Questo obiettivo è promosso dadiverse iniziative prioritarie:• Agenda per le nuove competenze e l’occupazio-

ne• Youth on the Move: un pacchetto di iniziative

per l’istruzione e il lavoro• Piattaforma europea contro la povertà e l’emargi-

nazione

Attori dell’UENel fornire sostegno a imprenditori e lavoratori au-tonomi, la Commissione europea concentra l’at-tenzione su:• nuove imprese (start-up) costituite da disoccu-

pati e gruppi svantaggiati• sostenibilità e qualità del lavoro dei lavoratori

autonomi e dei micro-imprenditori• sostegno agli imprenditori sociali• microfinanzaper:• informare su imprenditoria e lavoro autonomo• sensibilizzare l’opinione pubblica, promuovere

l’apprendimento reciproco e sviluppare le capa-cità nei paesi e nelle regioni dell’UE

Un sostegno agli imprenditori e ai lavoratori autonomi

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• promuovere norme volontarie e misure protet-tive per imprenditori e lavoratori autonomi

• fornire un sostegno finanziario all’imprenditoriaIl Fondo Sociale Europeo (FSE) promuove l’impren-ditorialità mediante finanziamenti e servizi di soste-gno alle imprese. Alle imprenditrici e alle personedisabili e svantaggiate è offerto un sostegno mirato.Due reti dell’FSE per l’apprendimento contribuisco-no a queste attività:• la Comunità delle azioni per l’imprenditoria in-

clusiva (CoPIE), che favorisce l’imprenditorialitàin tutti i settori della società

• la Rete europea per il lavoro dei giovani, cheagevola lo scambio delle migliori pratiche nelsettore dell’imprenditoria giovanile

Lo strumento europeo di microfinanza Progresspromuove il lavoro autonomo e la creazione di mi-croimprese.Il Fondo europeo di sviluppo regionale sostienel’imprenditorialità con i progetti INTERREG, fra cuiEnspire EU, Senior Enterprise e YES.

Cos’è Progress Microfinance?Lo “Strumento europeo Progress di microfinanza”(Progress Microfinance), istituito nel 2010, accre-sce la disponibilità di microcrediti - prestiti di im-porto inferiore a 25 000 euro - per la costituzioneo lo sviluppo di piccole imprese.Progress Microfinance non finanzia direttamentegli imprenditori, ma permette a una serie di inter-mediari di microcredito dell’UE di aumentare il vo-lume dei prestiti• emettendo garanzie per coprire il rischio di even-

tuali perdite e• mettendo a disposizione ulteriori fondi per la

concessione di microfinanziamenti.

Gli intermediari di microcredito possono essere es-sere banche private o pubbliche, istituti di microfi-nanza non bancari, erogatori di microcredito senzafini di lucro.Le condizioni di erogazione dei microfinanziamenti- importo, durata, tasso d’interesse e commissioni,tempo necessario per ottenere un prestito - dipen-dono dall’istituto che li concede.I finanziamenti dello strumento Progress non pos-sono essere utilizzati per coprire linee di creditocome gli scoperti o i finanziamenti revolving a bre-ve termine.

Chi può beneficiare di Progress Microfinance?Chiunque:• voglia mettersi in proprio o costituire/sviluppare

una microimpresa (meno di dieci dipendenti),specie nel settore dell’economia sociale

• sia disoccupato• sia rimasto per qualche tempo fuori del mercato

del lavoro• abbia difficoltà ad ottenere un finanziamento

tradizionale (perché donna, considerato troppogiovane o troppo vecchio, appartenente a unaminoranza, con una disabilità ecc.)

Come chiedere un finanziamentoOccorre rivolgersi a un intermediario di microcredi-to aderente a Progress in Italia (nel box a latol’elenco dei provider italiani). È all’intermediarioche bisogna chiedere informazioni sui requisiti e leprocedure per ottenere un finanziamento e inviarepoi direttamente la domanda di microcredito.Lo strumento Progress Microfinance è sostenutodalla Commissione europea e dalla Banca europeaper gli investimenti e gestito dal Fondo europeo pergli investimenti.

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Italy: Microcredit providers

• Finmolise

• Banca di Credito Cooperativo Mediocrati (BCCM)

• Banca di Credito Cooperativo Emil Banca

• Banca di Credito Cooperativo Bellegra

• SEFEA

• Cofiter

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Negli ultimi anni sisono accumulateevidenze su come icambiamenti globali

in atto, compresi quelli climaticie le invasioni biologiche di spe-cie alloctone, possano avere uneffetto rilevante sul compartoagricolo nazionale.Il 2014, per esempio, è stato de-finito l’anno nero dell’olio italia-no a causa di forti infestazioni dimosca delle olive (Bactroceraoleae) imputate ad un clima im-pazzito. In Puglia è ancora pienaemergenza per la moria di oliviosservata in misura rilevante apartire dal 2013 e descritta comesindrome (complesso del dissec-camento rapido dell’olivo) asso-ciata anche al temuto batterio fi-topatogeno Xylella fastidiosamai segnalato prima nella regio-ne Euro-Mediterranea, che rap-

presenta una concreta minacciaper l’intero patrimonio olivicolonazionale e mediterranee. Frat-tanto il cinipide orientale del ca-stagno (Dryocosmus kuriphi-lus), segnalato per la prima voltain Italia nel 2002, sembrerebbeaver contribuito a portare il rac-colto nazionale di castagne alminimo storico; un duro colpoper il nostro paese, che fino aqualche anno fa era il primoesportatore al mondo in terminedi valore degli scambi.

E mentre i mass media riportanoper il 2015 raccolti italiani razio-nati, con crolli fino al 50%,sembrerebbe emergere una ge-nerale consapevolezza da partedel settore agricolo che similicongiunture siano legate ai cam-biamenti globali e possano avereun profondo impatto su territo-rio e società.Questo breve contributo cercadi aiutare il lettore non speciali-sta a orientarsi nella crescentequantità d’informazioni che i

media fornisconoriguardo ad unadelle tre problema-tiche citate (Xylellafastidiosa), sottoli-neando possibiliapprocci ecocom-patibili ed eventualirischi per la biodi-versità.

speciale ricerca

Problemi fitosanitari ecambiamenti globali

Bactrocera oleae

Il caso della Xylella fastidiosa

Articolo tratto dall’Osservatorio per la Biodiversità, il paesaggio rurale e la progettazione sostenibile,

giugno 2015.

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Il complesso deldisseccamento rapidodell’olivo (CoDiRO)Si tratta di una serie di sintomiosservabili ad occhio nudo e arapida evoluzione che sta col-pendo gli olivi nella regione delSalento. Il tratto più evidente èil disseccamento della chioma,inizialmente a zone, che pianpiano si estende a tutto l’alberocon il rischio di condurre a mor-te la pianta.Caratteristici imbrunimenti in-terni del legno a livello di rami efusto completano il quadro deisintomi tipici. Dalle prime se-gnalazioni del CoDiRO, risalentiall’autunno 2013, il numero diolivi colpiti è andato aumentan-do in maniera esponenziale po-nendoci di fronte ad una vera epropria epidemia.In base agli studi condotti siadal Consiglio Nazionale delleRicerche di Bari che dall’Univer-sità degli Sudi di Bari “Aldo Mo-ro” è emerso che più fattoriconcorrono all’insorgenza delCoDiRO, pertanto sulle effettivecause di questa malattia alcuneincertezze permangono tutt’og-gi. Tuttavia gli studi eseguiti suitessuti delle piante malate han-no evidenziato un elementonuovo, mai riscontrato in passa-to in quell’area geografica: lapresenza del batterio Xylella fa-stidiosa. La concomitante pre-senza del rodilegno giallo (Zeu-zera pyrina, una farfalla le cuilarve scavano gallerie nei rami)

in associazione con infezionifungine del legno è una caratte-ristica riscontrata assai di fre-quente negli olivi malati. Sicomprende, pertanto, che siamodi fronte ad un complesso dielementi che interagiscono traloro, nel quale oltre a funghi ebatteri entrano in gioco anchepopolazioni di insetti che hannola capacità di trasmettere i mi-crorganismi patogeni da unapianta all’altra.

Xylella fastidiosaXylella è un batterio autoctonoamericano con ampia distribu-zione geografica in quel conti-nente, segnalato per la primavolta nella regione Euro-Mediter-ranea nel 2013 in Puglia, pur es-sendo presente nelle liste euro-pee dei patogeni da quarantenadal 1981. Questo batterio è ca-ratterizzato da una gamma dipiante ospiti eccezionalmenteampia, che comprende oltre 300

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Zeuzera pyrina, una farfalla le cui larve scavano gallerie nei rami

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specie coltivate e spontanee, siaarboree che erbacee.Xylella causa la malattia di Pier-ce nella vite e altre malattie nel-l’arancio e nell’olivo, che spessosi manifestano con disseccamen-ti fogliari. In Italia Xylella è asso-ciata al CoDiRO.Il batterio si sviluppa nei vasi xi-lematici della pianta ospite, quel-li cioè che trasportano acqua esoluti dalle radici alle foglie, ed ètrasmesso da una pianta ospiteall’altra ad opera di insetti vettoriin grado di suggere il contenutodei vasi xilematici. Lo sviluppodel batterio nei vasi xilematicipuò determinarne l’occlusione,con conseguente disseccamentodei tessuti vegetali. Tutti gli in-setti che si nutrono di linfa grez-za sono potenziali vettori di Xy-lella e nella regione mediterraneaci sono decine di candidati vet-tori. Finora il solo insetto vettoreaccertato è la sputacchina Phi-laenus spumarius, che vive aspese di un’ampia gamma dipiante ospiti.

La presenza di Xylella nelle pian-te affette da CoDiRO è un ele-mento caratterizzante di questapatologia. Occorre comunque te-ner conto che, come per moltemalattie delle piante, anche altrifattori sembrano entrare in gioconel complesso insieme di causeche scatena la sindrome del Co-DiRO. Oltre ai fattori di naturabiotica già analizzati, non menoimportanti sono altri fattori am-bientali non biologici (ad esem-pio il clima) e quelli agronomici,che possono indurre notevolistress nelle piante rendendolepiù suscettibili alle malattie.Eventi meteorologici estremi, for-ti stress idrici, mancato rispettodelle buone pratiche colturali(come potature e tecniche diconservazione della sostanza or-ganica del terreno) sembranoconcorrere alla debilitazione de-gli alberi e alla loro maggiore su-scettibilità alle infezioni, CoDi-RO compreso. Senza però di-menticare che la presenza di unagente patogeno (ad esempio

Xylella) che riproduca sintomi ti-pici (ad esempio CoDiRO) è es-senziale perché si possa parlaredi malattia infettiva.Volendo addentrarsi in un argo-mento (oggi quasi un campo mi-nato) quale il controllo di Xylel-la, potrebbe essere utile iniziaredal seguente interrogativo postoda Purcell, uno dei maggioriesperti di questo batterio a livel-lo mondiale:“In teoria un parassita come X.fastidiosa, che ha una vastagamma di ospiti asintomatici eviene trasmesso in maniera effi-ciente da una varietà di vettoricomuni ed abbondanti, alla finedovrebbe diffondersi ampiamen-te ovunque ci siano piante ospitie vettori. Perché invece questonon avviene?”.Purcell continua dicendo che cisono molte ragioni perché questonon avviene, alcune delle qualiconosciute, come ad esempio ilfatto che Xylella non si diffondacontinuamente all’interno dellepiante, ma finisca per estinguersi

Xylella fastidiosa Malattia di Pierce

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negli ospiti asintomatici; chel’antagonismo microbico possaavere un ruolo importante nel li-mitare la presenza di Xylella eche il freddo invernale limiti ladistribuzione geografica delleepidemie causate dal batterio.Le riflessioni di Purcell se non al-tro ci indicano che non siamocompletamente inermi di fronteall’avanzata di Xylella, ma ancheche mappare la distribuzionegeografica potenziale dell’epide-mia a carico dell’olivo, una voltaconosciuto sufficientemente ilprocesso epidemiologico, sareb-be una buona base di partenzaper affrontare il problema in ma-niera razionale.Attualmente, soprattutto con ri-ferimento alla malattia di Piercenella vite, per controllare Xylella

si utilizzano tre strategie: resi-stenza dell’ospite, controllo deivettori e pratiche colturali. Inparticolare le pratiche colturali,indipendentemente dalla speciecoltivata, mirano a mantenerepiante sane, vigorose, prive distress e con stato nutrizionalebilanciato, le quali sono intrinse-camente più resistenti a Xylella.Per esempio mediante un’oppor-tuna gestione di copertura e fer-tilità del terreno si potrebbero ot-tenere piante di per sé più resi-stenti alle avversità biotiche non-ché habitat colturali sfavorevoliai vettori. A questo proposito,passando al vaglio l’opportunitào meno di impiegare colture dicopertura, è utile considerareche monitoraggi effettuati sullaflora spontanea di oliveti interes-

sati dall’epidemia hanno eviden-ziato che nessuna delle oltre 100specie analizzate è risultata in-fettata da Xylella, tranne pochiesemplari di Vinca minor. An-drebbero inoltre considerati altriapprocci a ridotto impatto am-bientale quali deterrenza o scudonei confronti del vettore, me-diante ad esempio l’uso di caoli-no. La pianta di olivo possiedecaratteristiche fisiologiche pecu-liari che possono influenzarnel’interazione con Xylella. L’olivopresenta porzioni variabili dellachioma in piena traspirazione edè una specie resistente allo stressidrico, nella quale la dormienzatende a ridursi per il riscalda-mento del clima ma anche in ri-sposta allo stimolo produttivodella coltivazione moderna e

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quindi al regime degli apportiidrici, naturali e non. La colo-nizzazione batterica dello xile-ma, dove scorre la linfa in sen-so ascendente, è all’originedella patologia ed avviene inun albero a struttura diffusa-mente porosa, senza anelli diconduzione dell’acqua localiz-zati al margine del tronco (co-me invece comunemente av-viene nelle piante arboree) emediante uno xilema dotato dibassa conducibilità specificadell’acqua, nel quale cioè lalinfa scorre più lentamente chenella maggior parte delle pian-te. L’acqua risale nel troncoportando in soluzione pochinutrienti assorbiti dalle radici,qualche amminoacido e acidicitrico e malico, procedendoin maniera diffusa fino alla ve-getazione apicale. Le cellulebatteriche di Xylella hannouna tendenza ad aggregarsi apH superiori a 6,4 formandofilm che occludono lo xilema,anche se esiste una variabilitàgenetica riguardo ai limiti diacidità per l’aggregazione. Laproporzione di legno attivoche trasporta linfa, rispetto altotale, è molto variabile in fun-zione sia dell’età e delle capi-tozzature di riforma (potaturemolto drastiche) sia del com-plesso della carie (una malattiadel legno che interessa abba-stanza comunemente piantelongeve come l’olivo). In parti-colare negli alberi secolari laquantità di legno attiva può

essere molto piccola rispetto altotale. Esistono quindi una se-rie di fattori, che potremmodefinire “storici” e relativi allagestione agronomica della col-tura ed al suo adattamentoall’ambiente, i quali sono ingrado di influenzare considere-volmente il grado di suscettibi-lità dell’olivo a Xylella.Per cercare di sfruttare la tolle-ranza dell’olivo verso Xylellavanno caratterizzate e distintele risposte della pianta rispettoal batterio in sé e quelle legatealla quantità di legno effettiva-mente attiva. Per esempio lapreferenza di Xylella per valoridi pH superiori a 6,4 potrebbeessere utile a livello di inter-venti di limitazione del batte-rio. Il pH dello xilema, in pian-te adattate alla siccità estivacome l’olivo, varia infatti infunzione del flusso traspirato,aumentando in condizioni dibasse temperature, stress osiccità.

Non è un caso che la vegeta-zione naturale che si trova sul-le rive di corsi e specchi d’ac-qua costituisca una nota riser-va d’infezione.Dal contesto appena descrittosi possono desumere misurepreventive di carattere genera-le. Per esempio una pianta diolivo potata in maniera razio-nale, dotata di corretto equili-brio tra vegetazione e produ-zione, che cresce in un terrenocon un buon contenuto di so-stanza organica e pacciamato- cosa che previene squilibrinutrizionali e stress idrici - ri-sulterebbe intrinsecamentemeno suscettibile all’attaccoda parte di Xylella. Si potrebbeinoltre sfruttare la tolleranzalegata alla varietà di olivo.Un confronto tra varietà di oli-vo infettate da Xylella sembrainfatti indicare che esista unadiversa suscettibilità al batterioin varietà di olivo diverse, eche nel Leccino i sintomi siano

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decisamente meno gravi rispettoad altre varietà.A riguardo è utile considerare da-ti statistici relativi all’Italia cen-trale nel periodo tra il 1936 e il1998. In quel lasso di tempogran parte delle varietà minori diolivo sono scomparse dai nuoviimpianti ora in produzione (tran-ne che in poche aree protette daconsorzi di produttori) e c’è sta-ta una forte contrazione dellevarietà tradizionalmente più ab-bondanti, il tutto a vantaggio diuna netta e significativa preva-lenza del Leccino, varietà a ma-turazione precoce che risulta in-trodotta in una vasta serie dicontesti nazionali, compresearee del Sud Italia.Il controllo biologico degli insettivettori di Xylella riveste una cer-ta importanza rispetto ad altrestrategie di lotta più localizzate,poiché è noto che limitando ilcontrollo dei vettori alla sola col-tura affetta dal patogeno, rara-mente si riesce a contenere inci-denza e diffusione della malattia.Un esempio noto è quello dellacicalina Homalodisca vitripennis,vettore di Xylella che nel 1989ha invaso la California a partiredai suoi areali di origine in Te-xas, Stati Uniti sud-orientali eMessico, raggiungendo inizial-mente densità di popolazionenotevoli nella parte meridionaledello stato californiano ed ivi de-terminando un preoccupante au-mento dell’incidenza della ma-lattia di Pierce. Un programmaterritoriale di controllo della cica-

lina basato su trattamenti insetti-cidi e misure di quarantena fupoco efficace nel limitarne la dif-fusione, mentre l’introduzione dinemici naturali dall’areale d’origi-ne per il controllo biologico dellastessa (controllo biologico clas-sico) riuscì a ridurne la densitàdi popolazione in maniera dav-vero considerevole. Tuttavia inItalia i vettori accertati o poten-ziali di Xylella non sono attual-mente specie esotiche, e quindinon esiste la possibilità di prati-care il controllo biologico. Esi-stono anche tentativi di control-lo biologico del batterio. Il con-trollo biologico della malattia diPierce su vite mediante ceppi diXylella a bassa virulenza è, infat-ti, un’opzione promettente comepure l’uso di cocktail di virusbatteriofagi specifici.Attualmen-te, però, il controllo biologico diXylella in Italia è solo una pro-spettiva.Oltre al considerevole danno acarico del comparto produttivoolivicolo, l’epidemia di Xylella inPuglia rappresenta anche un ri-schio per la biodiversità, poichéè in grado di accentuare la ten-denza all’abbandono degli olive-ti, i quali hanno un ruolo criticosoprattutto in aree marginali do-ve conservano suolo e biodiver-sità e riducono il rischio di in-cendi. Più in generale il proble-ma andrebbe considerato nelcontesto della grande rilevanzaecologica e socioeconomicadell’olivo nel bacino del Mediter-raneo.

ConclusioniI cambiamenti globali in atto,compresi quelli climatici e le in-vasioni biologiche, possono ave-re un effetto rilevante sul com-parto agricolo nazionale, e negliultimi anni ne abbiamo avuto al-cune dimostrazioni eclatanti. Al-la gravità dei danni subiti dagliagricoltori in occasione di similieventi, si aggiunge la percezioneche i cambiamenti climatici au-mentino i rischi legati all’attivitàagricola, cosa che è in grado diminare profondamente la fiduciadelle aziende agrarie. Per uscireda questo schema, la prima cosada fare è smettere di affrontarequesti eventi come calamità, os-sia come catastrofi naturali ine-luttabili. Essi, infatti, sono sem-pre più parte integrante della re-altà ordinaria, ed è necessarioquindi affrontarli con costanzamediante strumenti di gestioneordinari che consentano di pre-servare lo stock di risorse natura-li di base, biodiversità compresa.Bisogna, in altre parole, rispon-dere al cambiamento in attomettendo a punto una strategiadi adattamento che abbia unasolida base scientifica e sia im-prontata alle migliori pratiche di-sponibili. L’adattamento è parti-colarmente importante a livellolocale, poiché mentre i cambia-menti climatici hanno portataglobale, gli effetti che ne conse-guono vengono avvertiti local-mente in modo differente edhanno una certa specificità terri-toriale.

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Esistono due principaliforme di Diabete: il tipo1 (DT1) e il tipo 2(DT2). Il diabete è una

malattia cronica caratterizzatadalla carenza o dal malfunzio-namento dell’insulina, un or-mone prodotto dal pancreas,che consente allo zuccheroglucosio di entrare nelle celluledell’organismo, dove viene uti-lizzato come fonte energetica.Se l’insulina è poca o funzionamale, il glucosio si accumulanel sangue, ma non entra nellecellule.

Il diabete di tipo 1 (DT1)(insulino-dipendente) è la for-ma più rara della malattia (5%dei casi) che insorge in generedurante l’infanzia o l’adole-scenza e più raramente in etàadulta. In questa forma nel

pancreas vengono distrutte lecellule che producono l’insuli-na  a causa di un processo in-fiammatorio autoimmune conla conseguenza che il pancreassmette bruscamente di produr-

re insulina, indispensabile perl’utilizzazione degli zuccheri, esarà quindi necessario sommi-nistrarla continuativamente aipazienti affetti, attraverso ripe-tute iniezioni, per tutta la vita.

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Concetta CafieroBiologa

La Genetica del Diabete

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Tra i possibili agenti scatenantila risposta immunitaria, sonostati proposti i virus della paro-tite, il citomegalovirus, i virusCoxackie B, i virus dell’encefa-lomiocardite, alcune sostanzetossiche e anche sostanze pre-senti nel latte. I sintomi più co-muni del diabete di tipo 1 di-pendono dalla condizione diipoglicemia (poco zucchero adisposizione per le cellule) ecomprendono: poliuria (emis-sione di elevate quantità di uri-na), polidipsia (necessità conti-nua di bere), stanchezza, nau-sea, offuscamento della vista.Spesso, tra le prime manifesta-zioni della malattia si ha la che-toacidosi, una condizione incui, per far fronte alla scarsa di-sponibilità di zucchero, l’orga-nismo comincia a demolire altresostanze chiamate acidi grassiper ottenere energia, causandoun accumulo di prodotti discarto (corpi chetonici), perico-losi per l’organismo stesso.

Il diabete di tipo 2 (DT2)(non insulino-dipendente) è laforma di gran lunga più fre-quente  (95% dei casi) e colpi-sce prevalentemente le personedi mezza età, la maggior partedelle quali è in sovrappeso oobesa. In questa forma di dia-bete il pancreas continua a pro-durre, in misura ridotta, l’ormo-ne insulina ma le cellule dell’or-ganismo non sono capaci diutilizzarla impedendo allo zuc-chero  di entrare regolarmente

nelle cellule per essere bruciato,determinandone così un accu-mulo in circolo (iperglicemia).Se il (DT2) non viene adegua-tamente trattato, è associato acomplicanze croniche che ri-guardano diversi organi e tessu-ti, in particolare gli occhi (reti-nopatia diabetica), i reni (nefro-patia diabetica), il cuore e i vasisanguigni (malattie cardiova-scolari) e i nervi periferici (neu-ropatia diabetica, con perdita disensibilità e dolore agli arti; neicasi più gravi può essere neces-saria l’amputazione). Questaforma della malattia ha quasisempre un inizio subdolo espesso la persona scopre di es-sere affetta da Diabete casual-mente magari in occasione dicontrolli routinari degli esamidel sangue.

Il diabete 1 e il diabete 2 han-no cause differenti. Ma ci sonodue fattori importanti per en-trambi:• bisogna ereditarne la pre-disposizione genetica e/ofamiliare;

• qualcosa nell’ambiente lodeve scatenare.

La genetica non spiega tutto.La prova sono i gemelli omozi-goti. Questi gemelli hanno geniidentici, eppure quando un ge-mello diventa diabetico tipo 1,l’altro ha solo il 50% di proba-bilità di diventarlo. Se un ge-mello diventa diabetico tipo 2,l’altro ha il 75% di probabilitàdi diventarlo.In molte persone sembra che ildiabete 1 impieghi molti anni asvilupparsi infatti in numerosistudi in cui sono stati seguiti

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parenti di diabetici tipo 1, i ri-cercatori hanno scoperto chela maggioranza di quei pazien-ti che in seguito hanno a lorovolta sviluppato il diabete, pre-sentavano gli autoanticorpinel sangue già molti anni pri-ma che il diabete fosse concla-mato.Il processo autoimmune allabase della malattia dipende dal-la complessa correlazione tranumerose varianti genetiche disuscettibilità distribuite nell’in-tero genoma e fattori ambienta-li di rischio ancora sconosciuti.

Sin dagli anni ‘70 (Cudworthe Woodrow, 1974) la ricercadei fattori genetici coinvoltinella malattia attraverso unalunga serie di studi di associa-zione portarono all’identifica-zione di varianti di rischio nelcomplesso maggiore di isto-compatibilità (MHC-HLA) e a

livello dei geni INS, CTLA4,PTPN22 e IL2RA. Negli ultimianni gli studi di associazionesu tutto il genoma (GWAS)hanno rivoluzionato la ricercadelle basi genetiche della ma-lattia. Tali studi, attraverso unapproccio più sistematico ingrado di analizzare centinaia

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di migliaia di varianti in casi-stiche di decine di migliaia diindividui, madiante l’utilizzodei sistemi di sequenziamentodi nuova generazione NGS(Next generation sequen-cing), hanno fino ad ora sve-lato oltre 50 loci di suscettibi-lità per la malattia andando adelineare sempre con maggio-re chiarezza i complessi mec-canismi alla base della patoge-nesi della malattia. Attraverso tali studi infatti èemerso che la maggior partedei loci di suscettibilità per ilDT1 mappa in geni che in-fluenzano la risposta immuni-taria identificando così unaseria di vie patogenetiche im-plicate nello sviluppo dellamalattia.La via patogenetica di maggiorrilievo che emerge dagli studigenetici fin ora effettuati ri-

guarda i meccanismi di pre-sentazione antigenica a livellocentrale (timo) e periferico(isole pancreatiche e linfonodisatelliti) mediata da specifichevarianti alleliche e aplotipiche-codificate a livello della regio-ne HLA-MHC. In particolare,durante l’induzione intra-timi-ca dell’immunotolleranza le

molecole MHC partecipano al-la selezione positiva e negativadei linfociti T attraverso la pre-sentazione di auto-antigeniespressi nel timo.L’elevato grado di correlazionegenetica (linkage disequili-brium) delle varianti presentinella regione che tende a man-tenere insieme nella popola-

zione specifiche combi-nazioni di alleli di clas-se I, III e II, ha reso dif-ficoltosa l’attribuzionedella suscettibilità aspecifici loci e varianti.Appare ora evidenteche specifici aplotipicodificati dai loci diclasse II HLA-DQB1 e -DRB1 e dai loro ortolo-ghi murini IA e IE, sonoprimariamente associaticon la malattia e rap-presentano la principalecomponente geneticadi predisposizione nellaregione.

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Un ulteriore contributo è ap-portato da una combinazionedi geni di suscettibilità, cosid-detti “modificatori”, localizzatia livello del locus di classe IIHLA-DPB1 (Cucca etal.,2001a) e della classe I (Ne-jentsev et al., 2007). L’associa-zione della regione HLA con lamalattia mostra un continuumche va da aplotipi predispo-nenti ad aplotipi fortementeprotettivi. Uno degli aspetti di-stintivi del DT1 è rappresenta-to dai gradi estremi di resisten-za alla malattia conferiti daspecifiche varianti alleliche eaplotipiche, cosiddette protet-tive (Cucca et al., 1995, Cuccaet al., 2001b). Risultati similisono stati ottenuti sperimen-talmente anche nel modellomurino di DT1: il topo NOD.Come emerge dai dati esposti,la predisposizione genetica ri-veste un ruolo importantenell’eziologia del diabete, tut-tavia la ricerca dei geni di su-scettibilità a questa patologiarisulta complessa poiché si

tratta di una malattia multifat-toriale e i geni coinvolti sonodelle varianti alleliche normali.L’aggregazione familiare di unapatologia può essere valutatadal rapporto tra la prevalenzadella malattia tra i parenti di unsoggetto affetto e la prevalenzanella popolazione generale; ta-le rapporto, definito λs, si av-vicina a 1 quando non c’è evi-denza di una aggregazione fa-miliare ed è tanto più elevatoquanto più l’aggregazione fa-miliare è rilevante: nel caso deldiabete di tipo 1 il valore di λsè pari a 15. Ovviamente l’ag-gregazione familiare non impli-ca un coinvolgimento esclusi-vo di fattori genetici, in quantoi membri di una stessa famigliaverosimilmente condividonoanche alcuni fattori ambientali.Per l’identificazione dei genipredisponenti sono disponibilidue strategie differenti:a) la ricerca del legame tra la

malattia e il polimorfismodi geni che codificano pro-dotti potenzialmente impli-

cati nel processo patogene-tico (ad esempio il maggiorcomplesso di istocompati-bilità);

b) la ricerca di una associazio-ne tra la segregazione dellamalattia e la segregazionedi marcatori polimorfi di-stribuiti nell’ambito dell’in-tero genoma.

I marcatori sono rappresentatida sequenze dette microsatel-liti che si ripetono nel genomae presentano una notevole va-riabilità; in tal modo è possibi-le valutare, nelle famiglie, laeventuale associazione tra latrasmissione di tali marcatori ela trasmissione della malattiain studio. Il numero di micro-satelliti necessari per una valu-tazione estesa di tutto il geno-ma risulta pari a 100 marcatorinelle famiglie di topi e circa300 marcatori nelle famiglieumane. Con questa metodicasono stati evidenziati circa 20loci potenzialmente associatial Diabete di tipo 1 ed circa 10per il Diabete di tipo 2.

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Recensioni

Non di solo paneL’importanza dell’alimentazione in gravidanza

L’incanto dell’attesa, il miste-ro della nascita. E’ il miraco-lo della vita che si ripete,

giorno dopo giorno, interrogandoragione e sentimento. Con l’oc-chio alla salute globale. Quelladella madre, del nascituro, dei fa-miliari. Consapevoli, tutti, cheanche una corretta alimentazioneed uno stile di vita adeguato la-scino un “imprinting” indelebileper la vita che nascerà.“Perché ogni cosa che senti, man-gi, bevi e fai, avrà conseguenze di-rette sulla tua vita e su quella deltuo bambino. E’ il pane buono cheti preparerà ad incontrare tuo figlioin maniera felice molto prima della nascita”.Così nel volume “Non di solo pane. L’importanzadell’alimentazione in gravidanza”, scritto a quattromani da un ginecologo e docente di vasta esperienza(ha lavorato per quaranta anni al Fatebenefratelli diRoma) Piero Antonio Angelucci e una madre, ElviraFrojo, qualificato dirigente della Pubblica Amministra-zione ed avvocato nonché Commendatore della Re-pubblica e Vice Presidente della Onlus “Parioli” chesi occupa di progetti per minori. “Dietro ogni individuo nato - scrivono gli autori dellibro - c’è una storia, c’è la storia della sua mamma, leluci e le ombre della gravidanza, la necessità di offrireuna “prestazione” che il pudore materno non riescead esprimere, fatta di un’emozione incomparabile, disilenzi, di richieste talvolta non esaudite, di un amoreda alimentare ogni giorno per un essere che ancoranon c’è ma che già impone scelte, progetti di felicitàe che a volte, disorienta”.La frase evangelica “non di solo pane” è così il filoconduttore di un libro originale ed appassionante,

strumento di supporto utile perla mamma in attesa e per ladonna che si prepara alla gravi-danza, lungo un cammino cheinizia ben prima del concepi-mento e che, probabilmente,non si concluderà mai. Un per-corso di amore e di consapevo-lezza che vede uniti donna eduomo, compagna e compagnodi vita.“Il libro è rivolto anche alle per-sone vicine alla donna – sotto-lineano gli autori – per promuo-vere e diffondere una sensibiliz-zazione e una più profonda cul-tura sociale per una gravidanza

felice, per un mondo migliore”, offrendo un vademe-cum in particolare sul tema dell’alimentazione, conun contributo scientifico a carattere divulgativo.La storia della gravidanza raccontata da una donna,la scrittrice, seguita dal coautore nelle gravidanze fa-cendogli capire e vivere con naturalezza la gioia del-l’evento, diventa la storia universale di milioni di don-ne che hanno gestito e gestiranno l’attesa e la nascitasecondo la propria cultura umana e sociale. Con unaesperienza che, comunque, cambia la vita.“La più incredibile esperienza umana – scrivono gliautori – la più antica del mondo, ti appare da subitocome un’avventura sempre nuova e diversa: sentimen-ti di felicità, l’immediata percezione delle trasforma-zioni in atto nel tuo corpo e nella tua mente, dei tuoiprogrammi di vita già mutati ti regalano un’energiastrepitosa che alleggerisce le tensioni, le questioni diapparente importanza svaniscono, si affievoliscono,per lasciare spazio alla totalizzante emozione dellacrescita di un essere nel tuo grembo”.

M.M.

Piero Antonio Angelucci ed Elvira Frojo, Edizioni “Le Lettere” Firenze 2015; 135 pp., euro 19,00

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I professionisti europei interrogano l’Europa sul lo-ro futuro. Il palco scelto è il Parlamento in sedutaplenaria. Portavoce... Antonio Tajani, vicepresi-dente dello stesso Parlamento. Lo strumento:un’interrogazione orale con richiesta di risposta... Oggetto dell’istanza: seguito delle linee d’azioneper rafforzare l’attività delle libere professioni.

Federica Micardi, 06/09/2015

“Riconosciuto pienamente il potenziale impren-ditoriale delle libere professioni”, occorre saperecosa intende fare l’Europa per rafforzare le atti-vità dei lavoratori autonomi. Ad invocare chia-rezza il vicepresidente vicario del Parlamento eu-ropeo Antonio Tajani.[...] L’obiettivo è conoscere il seguito delle Lineed’azione redatte nel 2014 per ‘mettere il turbo’ adalcuni aspetti fondamentali: “istruzione e forma-zione all’imprenditorialità, accesso ai mercati,

Entro la fine dell’anno sarà pubblicatoun Rapporto che farà sue le raccoman-dazioni per sostenere lo sviluppo dei li-beri professionisti in Europa puntando

su un Mercato unico dei servizi.Lo ha annunciato il Commissario europeo re-sponsabile per il Mercato interno, l’industria,l’imprenditoria e le Piccole e medie imprese, El-zbieta Bienkowska nella seduta plenaria dell’Eu-roparlamento replicando ad un’interrogazionedi Antonio Tajani, vicepresidente vicario delParlamento europeo, che aveva sollecitato l’im-

plementazione di iniziative per il potenziamen-to del comparto delle libere professioni, al finedi assicurare a quest’ultime le stesse opportu-nità messe a disposizione delle Pmi - come ibandi diretti dell’Ue e quelli indiretti delle Re-gioni - e valutare il ruolo delle Casse di previ-denza per garantire finanziamenti agli iscritti.Inoltre le libere professioni saranno rappresen-tate ed invitate all’assemblea Pmi 2015, che sisvolgerà a Lussemburgo nel mese di novembrein modo da poter essere informate su tutte lepolitiche attuate dall’Ue per il loro sostegno.

A cura di Daria Ceccarelli

La Comunità Europea punta sulle libere professioni nella strategia per il mercato interno

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accesso ai finanziamenti, riduzione degli onerinormativi e potenziamento della rappresentazio-ne e della partecipazione a livello europeo”... Nelfrattempo, la Commissione ha avviato la map-patura delle professioni regolamentate e dellamobilità dei professionisti negli Stati membri...

07/09/2015

“Accendere i fari sulle libere professioni in unaseduta plenaria dell’Europarlamento è un segnalepolitico importante. E noi siamo pronti a fare lanostra parte per lo sviluppo di un comparto che,solo in Italia, comprende ormai milioni di perso-ne”. Così il presidente dell’Adepp... Andrea Cam-porese parla... alla vigilia della risposta dellaCommissione europea all’interrogazione presen-tata da Antonio Tajani sulle iniziative a vantag-gio dei liberi professionisti. “Dopo aver portatoavanti negli anni scorsi piani fondamentali, fracui l’accesso alla fruizione delle risorse dei Fondistrutturali europei, al pari delle Piccole e medieimprese, è il momento - prosegue - di capire qualè la strategia futura della Commissione”...

07/09/2015

[...] I numeri delle professioni liberali nella Ue, ri-portati nell’interrogazione, sono significativi:«Quattro milioni di professionisti che creano 11milioni di posti di lavoro con un giro d’affari di500 miliardi di euro». Le leve su cui lavorare...condivise dagli attuali vertici europei sono cin-que: istruzione e formazione all’imprenditorialità;accesso ai mercati; accesso ai finanziamenti; ri-duzione degli oneri normativi; rafforzamento del-la rappresentazione e della partecipazione a li-vello europeo.[...] La Commissione europea sta inoltre effet-tuando una valutazione in ogni Stato membroper identificare quante e quali sono le professionicosiddette regolamentate... e ne ha già identifi-cate 5mila...

Federica Micardi,

Liberi professionisti più vicini al mercato dei ca-pitali, semplificazioni sull’accesso ai finanzia-menti e sviluppo di strumenti alternativi collettivie cartolarizzati.

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Dai cinque punti delineati dal commissario eu-ropeo al mercato interno, Elzabieta Bienkowska,emerge chiaramente l’intenzione di rafforzare eampliare il campo d’azione dei liberi professioni-sti in Europa... considerandoli ormai di fatto co-me imprese... [...] in risposta ad un’interrogazione orale presen-tata dal vicepresidente del Parlamento europeoAntonio Tajani, Bienkowska... ha ribadito l’inten-zione di promuovere le libere professioni, confer-mando quanto già disposto dalla Commissioneeuropea prima della creazione, nel 2014, delgruppo di lavoro tecnico impegnato sul piano diazione per l’imprenditorialità 2020. Nell’arco diun mese, ha continuato il commissario, si preve-de verrà adottata l’Internal market strategy chespingerà ad integrare le libere professioni sul mer-cato...

Gloria Grigolon,10/09/2015

Il 21 ottobre sarà adottata la strategia per il mer-cato interno, in cui l’elemento chiave è affrontaregli ostacoli e le barriere sul mercato e promuoverele attività economiche quali e libere professioni.E’ quanto ha annunciato... nella seduta plenariadel Parlamento europeo la commissaria per il

mercato unico, Elzabieta Bienkowska, in rispostaall’interrogazione presentata dal vicepresidentedel Parlamento Ue, Antonio Tajani sulle iniziati-ve della Commissione a sostegno delle libere pro-fessioni. [...] «Le libere professioni saranno un punto cen-trale della strategia del mercato interno, con fo-cus sulla modernizzazione, l’innovazione, la ri-duzione delle regole e delle barriere...» ha sotto-lineato la commissaria.

10/09/2015

Un nuovo appuntamento sulla via delle riformerichiama l’attenzione del legislatore italiano sullavasta platea delle ‘non organizzate in ordini ecollegi’. Entro il 18 gennaio 2016 il Governo do-vrà emanare un decreto contenente l’elenco delleprofessioni regolamentate e di quelle per le qualisarà disponibile la ‘tessera professionale euro-pea’, nonché le regole di funzionamento diquest’ultima.[...] Tale documento permetterà ai professionistiuna maggiore facilità di spostamento all’internodell’Unione europea, favorirà la mobilità tem-poranea ed il sistema di riconoscimento auto-matico.

Ernesto Rimoldi, 10/09/2015

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