ministero dello sviluppo economico / obiettivi di ... · di internazionalizzazione, col-legamenti...

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18 Eventi Lunedì 28 Febbraio 2011 L’ obiettivo del ministero dello Sviluppo Economico, attraverso la direzione generale per le Politiche di Internazio- nalizzazione e la Promozione degli Scambi, è quello di accre- scere il grado di internaziona- lizzazione delle aziende, con particolare attenzione alle Pmi che rappresentano circa il 99% del totale, mettendo in campo strumenti di carattere promo- zionale e finanziario: strategie promozionali di sostegno al made in Italy, potenziamento degli strumenti agevolativi esi- stenti, facilitazione dei processi di internazionalizzazione, col- legamenti con le Università ed i centri di ricerca, concentrazio- ne delle risorse pubbliche nei settori e nelle aree geografiche dal maggior potenziale sono solo alcuni degli interventi ver- so i quali si indirizza l’azione politica. L’esiguità delle risorse finan- ziarie da impiegare per la promozione impone a tutti i soggetti preposti a facilitare l’internazionalizzazione di fare sistema, evitando duplicazioni e producendo sinergie positive: a tale scopo, il ministero dello Sviluppo Economico opera un collegamento con Regioni, Ice, associazioni di categoria, Camere di Commercio italia- ne all’estero, Unioncamere, ed emana annualmente un docu- mento contenente le indicazio- ni strategiche generali sull’at- tività promozionale, le Linee Direttrici. Proprio dall’esigenza di svilup- pare una promozione integrata delle imprese nei mercati esteri, nascono le Missioni di sistema, che vedono la collaborazione ed il coinvolgimento di più soggetti pubblici e privati: mi- nistero dello Sviluppo Econo- mico e ministero degli Affari Esteri, Ice, Abi, Confindustria. Esse rappresentano una nuova modalità di cooperazione, vol- ta a rafforzare l’immagine del Sistema Italia all’estero. Al Fo- rum di carattere istituzionale a cui partecipano le Autorità, segue quello economico dedi- cato all’analisi e promozione di specifici ambiti settoriali. Infi- ne, con l’obiettivo di sviluppare una collaborazione mirata tra le imprese, vengono organizza- ti incontri B2B, attraverso cui vengono favorite occasioni di nuovo business. Negli ultimi anni, le Missioni di sistema sono state orga- nizzate in numerosi Paesi ap- partenenti a tutti i continenti: dall’Africa, all’Asia, dall’Europa alle Americhe. Nel 2009 sono state realizzate due Missioni di Sistema, in Russia (5/9 aprile) e in India con le Regioni (14-16 dicembre). Nel 2010 si è svolta la Missione di sistema in Cina (30 maggio- 5 giugno) e nei Paesi del Golfo, Arabia Saudi- ta ed Emirati Arabi Uniti dal 5 all’11 novembre 2010. Per il 2011 sono in programma: una missione Governo, Regioni, sistema camerale in Brasile, e due missioni di sistema in In- dia ed in Corea. Al programma promozionale ordinario, con- tenente le attività promozionali che l’Istituto per il Commercio Estero realizza sulla base delle Linee Direttrici impartite dal ministero, si affianca il Pro- gramma straordinario di so- stegno del made in Italy, gestito direttamente dal ministero. In questo ambito, vengono realiz- zate azioni promozionali con previsione di risultati a medio e lungo termine in settori in- novativi e ad alto contenuto tecnologico, quali bio-nano- tecnologie, energie rinnovabi- li, tecnologie nel campo della protezione ambientale, design e progettazione, restauro e re- cupero urbano, con l’obiettivo di sostenere e rafforzare il Si- stema Italia inteso come sintesi economica e culturale del Pae- se, che comprende la creatività, la progettualità, le competenze e le specializzazioni delle im- prese. Nel rispetto dell’ordi- namento comunitario vigente in tema di aiuti pubblici e per rispondere al meglio alle esi- genze delle imprese nazionali impegnate a fronteggiare la crescente pressione competi- tiva sui mercati esteri, il Mise mette a disposizione degli ope- ratori, attraverso la società fi- nanziaria a prevalente capitale pubblico Simest, una serie di strumenti finanziari per affron- tare i mercati esteri, tra i quali: Finanziamento agevolato per la realizzazione di programmi di investimento tramite apertura di strutture all’estero in paesi extra UE (L. 133/2008, art. 6 comma 2 lett. A) - è lo strumen- to più utilizzato da parte delle imprese interessate; Finanziamento agevolato per la realizzazione di studi di prefat- tibilità e di fattibilità collegati a investimenti italiani all’estero, nonché programmi di assisten- za tecnica collegati ai suddetti investimenti in paesi extra U.E. (L. 133/2008, art. 6 comma 2 lett. b) - per le imprese che in- tendono effettuare uno studio approfondito del mercato sul quale intendono operare; Partecipazione di Simest al ca- pitale di imprese estere (Legge n. 100/90;D.Lgs. n. 143/98; D.L. n. 35/2005 conv.L. n. 80/2005) - è lo strumento finalizzato a raf- forzare l’internazionalizzazione delle imprese attraverso la pre- senza della Simest nel capitale di rischio delle società costitui- te all’estero, con la possibilità di integrare l’agevolazione con la partecipazione aggiuntiva del Fondo Venture Capital; Fondo unico per operazioni di Venture Capital - Il Fondo na- sce dall’intento di supportare gli investimenti in aree strate- giche quali Cina, Africa, Medio Oriente, America Centrale e Meridionale, Balcani, Federa- zione Russa ed integra lo stru- mento agevolativo che regola, attraverso la L.100/90, la parte- cipazione di Simest al capitale di rischio di imprese estere; Finanziamento agevolato a favore delle piccole e medie im- prese - Pmi - esportatrici per il miglioramento e la salvaguar- dia della loro solidità patrimo- niale al fine di accrescerne la competitività sui mercati esteri (L.133/2008, art. 6 comma 2 lett.c) - è il nuovo strumento che vuole dare alle imprese esportatrici la possibilità di es- sere maggiormente competiti- ve sui mercati esteri attraverso il rafforzamento del proprio assetto patrimoniale. www. mincomes.it - www.sviluppoe- conomico.gov.it MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO / Obiettivi di internazionalizzazione e di scambio L’attività promozionale e gli strumenti finanziari del Mise La strategia politica favorisce il made in Italy per rafforzare l’immagine del sistema italiano all’estero I l 2010 è stato un anno as- sai importante per il Con- sorzio Marchio Storico dei Lambruschi Modenesi, che si identifica con il logo del Ro- sone del Duomo di Modena, simbolo di tradizione, ma anche di garanzia di origine ed autenticità del prodotto. Da esattamente 40 anni, in- fatti, sono in vigore i severi e rigidi disciplinari per la produzione dei Lambruschi Dop di Sorbara, Salamino di Santa Croce e Grasparossa di Castelvetro, ai quali si è ag- giunta, proprio un anno fa, la nuova Dop Modena, enne- sima dimostrazione di come nella città della Ghirlandina si vada fieri di questa varie- tà di vino, vanto dell’intera Emilia Romagna. Ma è pro- prio a Modena - dove è tutto- ra in attività la cantina socia- le più antica d’Italia – che si sono evoluti i vitigni autoc- toni con lo standard qualita- tivo più elevato nel rapporto di trasformazione uva/vino. Quella di Modena è la pro- vincia che rivendica la più alta percentuale di uve Dop in regione (50%, e figura al 7° posto a livello nazionale, alle spalle, però, di territori pluri-provinciali se non inte- re regioni): eloquente dimo- strazione di trasparenza nei confronti del consumatore, per il rispetto della tracciabi- lità e di regole ben definite. Le spiccate ed originali ca- ratteristiche organolettiche rendono i Lambruschi Dop modenesi vini moderni, alle- gri, invitanti. Proprio il fatto che sono moderatamente alcolici e naturalmente “friz- zanti” o “spumanti” li rendo- no assai graditi sul mercato: la richiesta, infatti, è proprio indirizzata verso vini con tali qualità. Ed i considerevoli quanti- tativi prodotti – nel 2010 400.000 ettolitri di Dop oltre ai 150.000 ettolitri di Igp - testimoniano il successo di questo nettare dal profumo intenso e fruttato e dal gusto ricco e sapido. Il Lambru- sco è gradevole, versatile, di facile abbinamento: si adat- ta a molteplici occasioni di consumo. Le 11 aziende che fanno attualmente parte del Consorzio rappresentano circa l’85% della produzione di Lambrusco Dop della pro- vincia di Modena: a garanzia della qualità il Consorzio controlla ogni anno partite di Lambruschi Dop per oltre 25 milioni di bottiglie, me- diante rigorose operazioni di verifica. Un apposito comitato tecni- co effettua l’esame organo- lettico su campioni anonimi prelevati presso i consorziati e preventivamente sotto- posti ad analisi. In base a tale esame viene espresso un punteggio che indica se il vino è idoneo a fregiarsi del marchio o contrassegno consortile. Questa attività di certifica- zione sulle aziende consor- ziate dura da oltre 40 anni, cioè da ben prima che venis- sero istituiti, nel 1994, i con- trolli di carattere pubblico. “In questo 2010 così speciale per noi - afferma Ermi Bagni, direttore del Consorzio Mar- chio Storico dei Lambruschi Modenesi - i nostri associati hanno aumentato la produ- zione di oltre 10 milioni di bottiglie, passando dai 22,5 milioni del 2009 ai 33 mi- lioni del 2010, questo grazie all’ingresso della nuova Dop Modena. Risultato che va ben al di là delle nostre più rosee aspettative, in quanto non ce lo aspettavamo così positivo”. Grandi soddisfa- zioni anche dal mercato estero: “Esportiamo quasi il 60% della produzione – prosegue Bagni – soprattut- to verso il Nord Europa, il Brasile, gli Stati Uniti ed il Messico, e poi i paesi orien- tali, Giappone e Cina, dove abbiamo iniziato a lavorare da quando abbiamo trovato gli interlocutori giusti. È un paese immenso per i numeri che offre in prospettiva, ma è una piazza che va anche preparata”. Insomma la crisi non ha sfiorato le bollicine rosse modenesi: “Fortunatamen- te - conclude Bagni - è an- data così, anche se occorre recuperare margini di sod- disfazione economica per le impresa della filiera, vi- ticoltori, cantine sociali di trasformazione, aziende di imbottigliamento, in quanto oggi i margini sono molto contenuti. Ma proprio il rapporto qua- lità/prezzo rende le nostre quattro Dop particolarmente appetibili al consumatore so- prattutto in questo periodo di congiuntura difficile che limita le risorse disponibi- li per l’acquisto dei beni di largo consumo. Se a questo uniamo la facilità di abbi- namento a qualsiasi tipo di cucina, nazionale ed interna- zionale, grassa e succulenta o leggera e dietetica che sia, si capisce perché la richiesta sia in continuo aumento”. LAMBRUSCHI DOP MODENESI / Anni di qualità garantita Positivo il 2010 che vede l’ingresso della nuova Dop Modena Risalgono al 1970 i primi disciplinari per i lambruschi di Sorbara, Salamino di Santa Croce e Grasparossa di Castelvetro

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18 EventiLunedì 28 Febbraio 2011

L’obiettivo del ministero dello Sviluppo Economico,

attraverso la direzione generale per le Politiche di Internazio-nalizzazione e la Promozione degli Scambi, è quello di accre-scere il grado di internaziona-lizzazione delle aziende, con particolare attenzione alle Pmi che rappresentano circa il 99% del totale, mettendo in campo strumenti di carattere promo-zionale e fi nanziario: strategie promozionali di sostegno al made in Italy, potenziamento degli strumenti agevolativi esi-stenti, facilitazione dei processi di internazionalizzazione, col-legamenti con le Università ed i centri di ricerca, concentrazio-ne delle risorse pubbliche nei settori e nelle aree geografi che dal maggior potenziale sono solo alcuni degli interventi ver-so i quali si indirizza l’azionepolitica.L’esiguità delle risorse fi nan-ziarie da impiegare per la promozione impone a tutti i soggetti preposti a facilitare l’internazionalizzazione di fare sistema, evitando duplicazioni e producendo sinergie positive: a tale scopo, il ministero dello Sviluppo Economico opera

un collegamento con Regioni, Ice, associazioni di categoria, Camere di Commercio italia-ne all’estero, Unioncamere, ed emana annualmente un docu-mento contenente le indicazio-ni strategiche generali sull’at-tività promozionale, le Linee Direttrici.Proprio dall’esigenza di svilup-pare una promozione integrata delle imprese nei mercati esteri, nascono le Missioni di sistema, che vedono la collaborazione ed il coinvolgimento di più soggetti pubblici e privati: mi-nistero dello Sviluppo Econo-mico e ministero degli Aff ari Esteri, Ice, Abi, Confi ndustria. Esse rappresentano una nuova modalità di cooperazione, vol-ta a raff orzare l’immagine del Sistema Italia all’estero. Al Fo-rum di carattere istituzionale a cui partecipano le Autorità, segue quello economico dedi-cato all’analisi e promozione di specifi ci ambiti settoriali. Infi -ne, con l’obiettivo di sviluppare una collaborazione mirata tra le imprese, vengono organizza-ti incontri B2B, attraverso cui vengono favorite occasioni di nuovo business.Negli ultimi anni, le Missioni

di sistema sono state orga-nizzate in numerosi Paesi ap-partenenti a tutti i continenti: dall’Africa, all’Asia, dall’Europa alle Americhe. Nel 2009 sono state realizzate due Missioni di Sistema, in Russia (5/9 aprile) e in India con le Regioni (14-16 dicembre). Nel 2010 si è svolta la Missione di sistema in Cina (30 maggio- 5 giugno) e nei Paesi del Golfo, Arabia Saudi-ta ed Emirati Arabi Uniti dal 5 all’11 novembre 2010. Per il 2011 sono in programma: una missione Governo, Regioni, sistema camerale in Brasile, e due missioni di sistema in In-dia ed in Corea. Al programma promozionale ordinario, con-tenente le attività promozionali che l’Istituto per il Commercio Estero realizza sulla base delle Linee Direttrici impartite dal ministero, si affi anca il Pro-gramma straordinario di so-stegno del made in Italy, gestito direttamente dal ministero. In questo ambito, vengono realiz-zate azioni promozionali con previsione di risultati a medio e lungo termine in settori in-novativi e ad alto contenuto tecnologico, quali bio-nano-tecnologie, energie rinnovabi-

li, tecnologie nel campo della protezione ambientale, design e progettazione, restauro e re-cupero urbano, con l’obiettivo di sostenere e raff orzare il Si-stema Italia inteso come sintesi economica e culturale del Pae-se, che comprende la creatività, la progettualità, le competenze e le specializzazioni delle im-prese. Nel rispetto dell’ordi-namento comunitario vigente in tema di aiuti pubblici e per rispondere al meglio alle esi-genze delle imprese nazionali impegnate a fronteggiare la crescente pressione competi-tiva sui mercati esteri, il Mise mette a disposizione degli ope-ratori, attraverso la società fi -

nanziaria a prevalente capitale pubblico Simest, una serie di strumenti fi nanziari per aff ron-tare i mercati esteri, tra i quali: Finanziamento agevolato per la realizzazione di programmi di investimento tramite apertura di strutture all’estero in paesi extra UE (L. 133/2008, art. 6 comma 2 lett. A) - è lo strumen-to più utilizzato da parte delle imprese interessate;Finanziamento agevolato per la realizzazione di studi di prefat-tibilità e di fattibilità collegati a investimenti italiani all’estero, nonché programmi di assisten-za tecnica collegati ai suddetti investimenti in paesi extra U.E.(L. 133/2008, art. 6 comma 2

lett. b) - per le imprese che in-tendono eff ettuare uno studioapprofondito del mercato sulquale intendono operare;Partecipazione di Simest al ca-pitale di imprese estere (Legge n.100/90;D.Lgs. n. 143/98; D.L. n.35/2005 conv.L. n. 80/2005) - èlo strumento fi nalizzato a raf-forzare l’internazionalizzazionedelle imprese attraverso la pre-senza della Simest nel capitaledi rischio delle società costitui-te all’estero, con la possibilità diintegrare l’agevolazione con lapartecipazione aggiuntiva delFondo Venture Capital; Fondo unico per operazioni diVenture Capital - Il Fondo na-sce dall’intento di supportaregli investimenti in aree strate-giche quali Cina, Africa, MedioOriente, America Centrale eMeridionale, Balcani, Federa-zione Russa ed integra lo stru-mento agevolativo che regola,attraverso la L.100/90, la parte-cipazione di Simest al capitaledi rischio di imprese estere; Finanziamento agevolato afavore delle piccole e medie im-prese - Pmi - esportatrici per ilmiglioramento e la salvaguar-dia della loro solidità patrimo-niale al fi ne di accrescerne lacompetitività sui mercati esteri(L.133/2008, art. 6 comma 2lett.c) - è il nuovo strumentoche vuole dare alle impreseesportatrici la possibilità di es-sere maggiormente competiti-ve sui mercati esteri attraversoil raff orzamento del proprioassetto patrimoniale. www.mincomes.it - www.sviluppoe-conomico.gov.it

■ MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO / Obiettivi di internazionalizzazione e di scambio

L’attività promozionale e gli strumenti fi nanziari del MiseLa strategia politica favorisce il made in Italy per raff orzare l’immagine del sistema italiano all’estero

Il 2010 è stato un anno as-sai importante per il Con-

sorzio Marchio Storico dei Lambruschi Modenesi, che si identifica con il logo del Ro-sone del Duomo di Modena, simbolo di tradizione, ma anche di garanzia di origine ed autenticità del prodotto. Da esattamente 40 anni, in-fatti, sono in vigore i severi e rigidi disciplinari per la produzione dei Lambruschi Dop di Sorbara, Salamino di Santa Croce e Grasparossa di Castelvetro, ai quali si è ag-giunta, proprio un anno fa, la nuova Dop Modena, enne-sima dimostrazione di come nella città della Ghirlandina si vada fieri di questa varie-tà di vino, vanto dell’intera Emilia Romagna. Ma è pro-prio a Modena - dove è tutto-ra in attività la cantina socia-le più antica d’Italia – che si sono evoluti i vitigni autoc-toni con lo standard qualita-tivo più elevato nel rapporto

di trasformazione uva/vino. Quella di Modena è la pro-vincia che rivendica la più alta percentuale di uve Dop in regione (50%, e figura al 7° posto a livello nazionale, alle spalle, però, di territori pluri-provinciali se non inte-re regioni): eloquente dimo-strazione di trasparenza nei confronti del consumatore, per il rispetto della tracciabi-lità e di regole ben definite. Le spiccate ed originali ca-ratteristiche organolettiche rendono i Lambruschi Dop modenesi vini moderni, alle-gri, invitanti. Proprio il fatto che sono moderatamente alcolici e naturalmente “friz-zanti” o “spumanti” li rendo-no assai graditi sul mercato: la richiesta, infatti, è proprio indirizzata verso vini con tali qualità. Ed i considerevoli quanti-tativi prodotti – nel 2010 400.000 ettolitri di Dop oltre ai 150.000 ettolitri di Igp -

testimoniano il successo di questo nettare dal profumo intenso e fruttato e dal gusto ricco e sapido. Il Lambru-sco è gradevole, versatile, di facile abbinamento: si adat-ta a molteplici occasioni di consumo. Le 11 aziende che fanno attualmente parte del Consorzio rappresentano circa l’85% della produzione di Lambrusco Dop della pro-vincia di Modena: a garanzia della qualità il Consorzio controlla ogni anno partite di Lambruschi Dop per oltre 25 milioni di bottiglie, me-diante rigorose operazioni di verifica. Un apposito comitato tecni-co effettua l’esame organo-lettico su campioni anonimi prelevati presso i consorziati e preventivamente sotto-posti ad analisi. In base a tale esame viene espresso un punteggio che indica se il vino è idoneo a fregiarsi del marchio o contrassegno

consortile. Questa attività di certifica-zione sulle aziende consor-ziate dura da oltre 40 anni, cioè da ben prima che venis-sero istituiti, nel 1994, i con-trolli di carattere pubblico. “In questo 2010 così speciale per noi - afferma Ermi Bagni, direttore del Consorzio Mar-chio Storico dei Lambruschi Modenesi - i nostri associati hanno aumentato la produ-zione di oltre 10 milioni di bottiglie, passando dai 22,5 milioni del 2009 ai 33 mi-lioni del 2010, questo grazie all’ingresso della nuova Dop Modena. Risultato che va ben al di là delle nostre più rosee aspettative, in quanto non ce lo aspettavamo così positivo”. Grandi soddisfa-zioni anche dal mercato estero: “Esportiamo quasi il 60% della produzione – prosegue Bagni – soprattut-to verso il Nord Europa, il Brasile, gli Stati Uniti ed il Messico, e poi i paesi orien-tali, Giappone e Cina, dove abbiamo iniziato a lavorare da quando abbiamo trovato gli interlocutori giusti. È un paese immenso per i numeri che offre in prospettiva, ma è una piazza che va anchepreparata”. Insomma la crisi non ha sfiorato le bollicine rosse modenesi: “Fortunatamen-te - conclude Bagni - è an-data così, anche se occorre recuperare margini di sod-disfazione economica per

le impresa della filiera, vi-ticoltori, cantine sociali di trasformazione, aziende di imbottigliamento, in quanto oggi i margini sono molto contenuti. Ma proprio il rapporto qua-lità/prezzo rende le nostre quattro Dop particolarmente appetibili al consumatore so-prattutto in questo periodo

di congiuntura difficile chelimita le risorse disponibi-li per l’acquisto dei beni dilargo consumo. Se a questouniamo la facilità di abbi-namento a qualsiasi tipo dicucina, nazionale ed interna-zionale, grassa e succulenta oleggera e dietetica che sia, sicapisce perché la richiesta siain continuo aumento”.

■ LAMBRUSCHI DOP MODENESI / Anni di qualità garantita

Positivo il 2010 che vede l’ingresso della nuova Dop ModenaRisalgono al 1970 i primi disciplinari per i lambruschi di Sorbara, Salamino di Santa Croce e Grasparossa di Castelvetro