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Mente e linguaggio negli animali non umani Prof. Stefano Gensini 2017-18 Filosofia del linguaggio II modulo Dispensa n. 6

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Mente e linguaggio negli animali non umani

Prof. Stefano Gensini 2017-18 Filosofia del linguaggio II modulo Dispensa n. 6

Principali fasi di approccio al tema animale

• Ch. Darwin: le basi continuiste e selezioniste della comparazione

• 1. 1871 The Descent of Man

• 2. 1872 The Expression of Emotions in Man and Animals

IL successore di Darwin: George Romanes (1848-1894)• Ripresa e generalizzazione dell’approccio

comparativo: la continuità si estende al piano mentale.

• 1. 1882 Animal Intelligence

• 2. 1883 Mental Evolution in Animals

• Introduce il concetto di ‘psicologia comparata’

• Fa larghissimo uso di osservazioni empiriche che gli valgono la critica di «aneddoticità»

• Da Man and Brute (1884)

• The theory that animals are unconscious machines need not detain us, for no one at the present day is likely to defend it. Again, the distinction between human and brute psychology, which has always been taken, more or less, for granted, viz., that the one is rational and the other not, may similarly be set aside, if we understand by "rational" merely the power of drawing inferences from observations. That there is no distinction of this kind to be made between men and animals I hold to be abundantly proved by the numberless instances of the display of rationality by brutes, rationality, I mean in the only strict and accurate sense of the term just explained. Of course the faculty of drawing inferences from observations is more developed in man than it is in any brute, but with this point we are not now concerned.

Critica dell’antropomorfismo: Conwy Lloyd Morgan (1852-1936)

Si distacca dal modello di Romanes, ritenendolo non rigorosoe troppo affidato all’intuizioneIndividuale. Di qui il celebre«canone di Morgan»

Introduction to comparative psychology, 1895

Instinct and experience, 1912

L’effetto «Clever Hans»

• Il caso di Wilhelm von Osten e del suo cavallo nella Berlino dei primi del ‘900: Hans sapeva davvero fare calcoli?

• Studi attenti (Pfungst 1907) dimostrarono che il cavallo captava le «informazioni» trasmessegli incosciamente dal suo proprietario in corrispondenza della giusta risposta.

Da allora si definisce «effetto Clever Hans»

una prestazione in apparenza eccezionale di

un animale che viene in realtà condizionato da

stimoli datigli dall’uomo, o viene «interpretato»

in base a schemi psicologici a esso estranei.

Condizionare il comportamento

• Ivan Pavlov (1849-1936)

• Edward L. Thorndike (1874 – 1949)

A destra, in alto: il cane di Pavlov condizionato a salivare quando sente la campanella; in basso: il gatto di Thorndike, che impara per «prove e errori» a aprire la porticina che gli permette di arrivare al cibo.

L’avvento del behaviorismo: John Watson (1858-1978)

• Ritiene inaccettabile una psicologia che faccia affidamento su dati inosservabili, quali la nozione di «coscienza»

• Ereditarietà e abitudine sono le basi del comportamento, che si verifica mediante certi ‘stimoli’ cui corrispondono ‘risposte’.

Da: Psychology as the Behaviorist Views it (1913)

IL behaviorismo alla base della psicologia (e della linguistica) nordamericana • Leonard Bloomfield (1887-

1949), professore dal 1925: Ohio, Chicago, Yale

• Co-fondatore della Linguistic Society of America

• Sua opera fondamentale Language (1933)

• Tipicamente, la semantica non ha posto nella sua teoria

• Burrhus F. Skinner (1904 –1990) professore a Harvard dal 1958 al 1974

• Allievo di Watson e capofila della psicologia di indirizzo behaviorista

• Generalizza il metodo S-R e studia i meccanismi di apprendimento di specie come topi e piccioni

Skinner, la scatola e … Noam Chomsky

• Skinner estende al linguaggio il modello S-R in Verbal behavior (1957), ma le sue tesi vengono duramente attaccate da Noam Chomsky (1929-), capofila del nascente cognitivismo e autore di Syntactic Structures(1957)

Con stimoli di varia natura (visiva, elettrica, fonica, il topo viene condizionato a ottenere il cibo.

Prove di intelligenza nei primati (1916-1925)

• Robert M. Yerkes (1876-1956) e gli inizi della primatologia negli Usa.

• Esperimenti sulle capacità di soluzioni di problemi lo convincono delle capacità ideazionali «superiori» delle scimmie antropoidi.

• Nel 1930 fonda gli Yale laboratories of primate biology

Ma c’è anche un approccio «gestaltico»• Wolfgang Köhler (1887 –1967)

• Fin dagli anni Venti studia la capacità degli scimpanzé di risolvere problemi mediante un approccio ‘olistico’ alla situazione.

• Centralità del concetto di insight

• 1925, The Mentality of Apes

• Köhler riabilita dunque categorie di tipo mentalista.

… e la biologia teoretica di Uexküll

• Jakob Johann von Uexküll (1864 – 1944)

• Introduce il concetto di «ambiente soggettivo», fondato sulle specificità percettive della specie.

• Elemento kantiano della sua teoria e influsso sulla filosofia e la semiotica.

• 1920 Theoretische Biologie Lo schema illustra il rapporto informazionale fra il soggetto e il suo ambiente, mediato dall’apparato percettivo di specie.

«Il mondo degli organismi viventi» (1920/26)

Dall’ambiente soggettivo (Umwelt) alla semiotica • Importanza di Uexküll per lo

sviluppo dell’etologia: centralità dello scambio animale-ambiente;

• Dal sistema percettivo alla sensatezza dell’esperienza: corpo e comunicazione;

• L’oncologo Giorgio Prodi (m. 1987) prosegue il lavoro di U. elaborando una bio-semiotica.

• Il caso della zecca come prototipo del robot naturale

Bio-semiotica della zecca

• Nell’insieme dell’ambiente (Umgebung) il suo apparato percettivo isola un ambiente soggettivo (Umwelt): l’acido butirrico presente nel corpo del mammifero è la marca percettiva (Merkmal) che innesca il processo; essa è «biologicamente significativa» per l’insetto. Si attiva così l’organo operativo (Wirk-Organ) che la induce a lasciarsi cadere su quel corpo e a succhiarne il sangue mediante i suoi effettori. Quando è sazia, la zecca si lascia cadere

a terra, ivi depone le uova e muore,

avendo ultimato il suo ciclo funzionale.

Un prato visto da un umano …. e da un’ape

L’apparato

percettivo

dell’ape

mette in

evidenza

solo gli

elementi

pertinenti

al suo ciclo

funzionale.

Ambivalenza della lezione di Uexküll

• Gli etologi e i biologi ne traggono spunto per una visione non antropocentrica del mondo animale.

• Ricordare l’impatto di ricerchecome quelle sull’ecolocazione dei pipistrelli (Griffin) e sul linguaggio delle api (von Frisch)

• Alcuni filosofi partono dalla sua distinzione fra ambiente animale e ambiente umano per teorizzare una nuova forma di primato della nostra specie: essa sola accederebbe a tutti gli ambienti, grazie alla sua caratteristica ‘apertura’

• Vedi le tesi di Heidegger (lezioni del 1929-30) e le posizioni della cd. Antropologia filosofica.

Che dire?Negli anni Sessanta si sviluppa la ricerca sullecapacità comunicative di specie animali diverse dall’uomo: da una parte gli uccelli canori, dall’altra gli esperimenti di training linguistico di scimpanzé sembrano rompere le secolari barriere che il pensiero occidentale ha posto fra le specie.

Negli anni Settanta del 900 si apre il dibattitosulle capacità cognitive degli animali nonumani, impegnando non solo biologi edetologi ma anche, in prima linea, i filosofi. Il dibattito è ancora in corso.