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Organo d’informazione interna dell’Unione Pensionati Gruppo UniCredit
Sicilia Orientale e Calabria
Sede: Corso Sicilia, 8 – 95131 – Catania – telef.0959521977 Redattori: Ninì Renzo Pappa, Pasquale Alessandro, Antonino Magrì, Michele Pitrone
Periodico redatto stampato e distribuito in proprio, gratuitamente ed esclusivamente, al personale in quiescenza
Anno III°
Num. 5
Maggio 2015
Il consiglio di Gruppo ha deciso, anche per quest’anno, di prenotare una cabina al lido “Mama Sea”
ex La Posada presso il lungomare Via Antonello da Messina, 32 Acicastello (CT).
A seguito del cambio di gestione che prevede una ristrutturazione del lido stesso, abbiamo richiesto
l’assegnazione della cabina n. 10 fronte mare ed in posizione più ventilata.
Siamo riusciti a farci confermare gli ingressi singoli sotto forma di blocchetti da 10 al costo di Euro
25,00 (venticinque) quindi con solo un piccolo aggravio rispetto allo scorso anno.
Il lido si presenterà modificato nella sua forma e, ci viene riferito, ammodernato e ristrutturato.
La stagione balneare è prevista per il periodo 1 giugno -- 15 settembre 2015
Per il rispetto dovuto ad ogni frequentatore, come già fatto in precedenza,si fa presente che in
cabina non è ammesso il deposito di alcun oggetto.
Sperando di fare cosa gradita ai tanti colleghi che già hanno fruito gli scorsi anni di questo servizio,
informiamo tutti coloro che vorranno usufruire di questa iniziativa di prenotarsi telefonando alla
sede del Gruppo - 095 9521977 – contattando un componente di questo consiglio.
Sempre nell’ottica di proporre iniziative che ci permettano di trascorrere in serenità ed allegria dei
momenti insieme, magari visitando dei luoghi più o meno conosciuti, ci stiamo impegnando ad
organizzare delle gite, passeggiate turistiche/culturali ed incontri di cui, a tempo debito, verrete
puntualmente informati.
IL PRESIDENTE
ATTIVITA’ RICREATIVE
Sommario : Pag. 1 Attività ricreative Pag. 9 Ricordate?
Pag. 2 Il racconto del mese di Mario Alessi Pag. 10 Uni.C.A.
Pag. 3 Notizie di N.R.Pappa Pag. 11 Cultura e spettacoli
Pag. 4 L’angolo del buon umore e del relax Pag. 12 L’Angolo
Pag. 5 Compleanni –Vignetta e foto del mese
Pag. 6 Capo Peloro: perché si chiama così?
Pag. 7 Ignobel…..agli Italiani di Anna Teresi
Pag. 8 La pesca al pescespada di P. Alessandro
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Il racconto del mese (dalla fantasia di Mario Alessi)
Gli accenti
Le lezioni sono una tale noia per i ragazzi che il nostro buon Prof. d’Italiano non sa più come tenere
sveglia la loro curiosità nell’apprendere. Ma certo lui non è di primo pelo ed oggi ha escogitato una
gara fra gli alunni basata sull’uso dell’accento, senza star li ad approfondire se si tratta di accento
acuto, grave o circonflesso. Fra l’altro quest’ultimo è ormai caduto in disuso.
“Mario” – dice rivolgendosi al più sveglio fra i suoi alunni – “secondo te si dice nòcciolo o
noccìolo? E se per te è indifferente, sono la stessa cosa oppure no? Zitti voi – rivolto al resto della
classe che bisbigliava – dopo c’è ne sarà per tutti”.
L’alunno è un po’ perplesso perché l’insegnante ha scritto sulla lavagna la stessa identica parola ma
ha aggiunto un accento sulla prima “o” nella parola di sinistra e un accento sulla “i” nella parola di
destra. “Professore” – sbotta ad un certo punto – “so cosa vuol dire andare al nocciolo della
questione, so anche che dalla pesca bisogna togliere il nocciolo ma non saprei spiegarle la
differenza.”
“Attento Mario, ed anche voi ragazzi” – spiega il prof – nelle tue frasi il significato del sostantivo è
pressoché lo stesso (andare dentro, scavare) e si pronuncia con l’accento sulla prima < o >. Ma se
mi volessi riferire ad un albero ecco che, in maniera corretta, devo dire noccìolo facendo cadere
l’accento sulla < i >”.
“Ed adesso veniamo a voi. Chi mi sa dire l’esatta pronuncia ed
il significato delle seguenti parole?” e scrive sulla lavagna
àncora e ancòra, utènsile e utensìle, tèrmite e termìte, fòrmica
o formìca.
Un brusio si leva dai banchi ed il prof spiega ancora: “Vedete
figlioli se salpo l’àncora mi riferisco a ciò che è utilizzato dalle
navi, ma anche dalle barche, per tenere il natante fermo, ma se
dico dammene ancòra voglio dire che ne vorrei dell’altro. Un
po’ più sottile la differenza fra utènsile ed utensìle, dove la prima parola è usata come aggettivo
(una macchina utènsile) mentre la seconda è un sostantivo e prevale la pronuncia piana utensìle. Se
ci imbattiamo in una tèrmite è un insetto mentre la termìte è una miscela di alluminio e ossido di
ferro usata per ottenere temperature elevate (in greco thermos significa caldo). Sono certo che non
farete alcuna confusione fra una formìca e la fòrmica: la prima è un operoso insetto mentre la
seconda è una resina sintetica.”
“Abbiamo capito, professore” - disse Mario – “ ma l’altro giorno ho sentito il mio papà che diceva
alla mamma < sta proprio qui il busillis! > senza aggiungere altro. Ma cosa avrà voluto dire?”
“Devi sapere, caro il mio ragazzo” – si accinse a spiegare il prof – “che la parola busillis ha una
origine curiosa e divertente. Agli inizi del ‘600 un uomo leggendo un trattato in latino trovò le
seguenti parole < in diebus illis > (che si traduce in quei giorni) ma scritte su due righe in questo
modo < in die > e poi a capo < bus illis >. Il buon uomo, ma poco attento al senso della frase,
tradusse la prima parte con < nel giorno > e poi si bloccò su quel < bus illis > che non sapeva come
tradurre. Da allora ogni rompicapo o difficoltà viene indicata con busillis (tutta una parola)”.
La campanella della fine delle lezioni elettrizzò i ragazzi che, raccolti velocemente quaderni, libri e
penne, sciamarono fuori come un fiume a lungo trattenuto.
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DEDICATO AI SOCI DI CATANIA
Guardate bene questa foto inviataci da un collega con la seguente
dedica :
“un pensiero,un saluto e un ricordo affettuoso “. Lo avete riconosciuto ? No ? E allora ve lo diciamo noi : si tratta di
ARMANDO GIOBERTI ( adesso vive in Liguria ) che ha lavorato a
Catania negli anni ’70.
Ovviamente contraccambiamo con altrettanto affetto e simpatia
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NOTIZIE ( di n.r.pappa )
Dopo Gangi, lo scorso anno, Montalbano Elicona si è classificato al primo posto nel concorso televisivo
della trasmissione “Alle Falde del Kilimangiaro “conquistando il titolo di “ BORGO DEI BORGHI 2015 “.
Questo risultato non può che farci piacere perché evidenzia un’immagine della Sicilia diversa - e
indubbiamente la migliore - lontana dai soliti luoghi comuni.
Del piccolo centro nebroideo ( 2.485 abitanti – 920 metri s,l,m. ) ne abbiamo già parlato in passato. Ci
auguriamo che questa sia l’occasione per uno sviluppo intelligente e rispettoso degli usi e delle tradizioni :
Ovviamente il discorso va esteso alle due regioni ( ricordo che nello stesso concorso il Comune di Gerace
( RC) si è classificato al settimo posto ) in quanto il turismo potrebbe costituire la forma di sviluppo più
adatta , per condizioni paesaggistiche, artistiche e climatiche, per creare lavoro e ricchezza permettendo,
soprattutto ai nostri giovani, l’odiata emigrazione verso altri lidi.
Veduta di Montalbano
Elicona:
da notare il Castello Svevo
che domina il paesino e,
sullo sfondo, le Isole Eolie.
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L’ANGOLO DEL BUON UMORE E DEL RELAX
COSI’, TANTO PER RIDERE Carabbbbbbinieri
Un carabiniere ad un distributore automatico
inserisce una moneta e gli esce il bicchierino
del caffè. Inserisce altra moneta ed esce altro
caffè. E così via sino a quando, formatasi una
lunga fila, un signore spazientito gli chiede
se ne ha ancora per molto. E il buon
carabiniere di rimando: mi dispiace caro
signore, ma finchè vinco continuo a
giocare.
Pierino - A scuola
Tema : Sesso, religione e mistero.
Svolgimento: Mia sorella è incinta. Per Dio,
chi è stato ?
Una zingara:…...e tu camminerai tanto, ma
tanto tanto. Dopo due giorni….. gli hanno
fregato la macchina.
Al bar. E tu cosa prendi ?
Quello che prendi tu.
Due caffè per favore.
Allora due anche per me.
HANNO DETTO L’umanità deve porre fine alle guerra, o la guerra porrà
fine all’umanità.
(J.F.Kennedy. Conf. ONU 25.9.61 )
La cultura rende un popolo facile da guidare, ma
difficile da trascinare ; facile da governare, ma
impossibile a ridursi in schiavitù.
(Lord Brougham )
L’umanità è coinvolta in una lotta per l’adattamento
alle nuove condizioni: lotta che potrà portare alla vera
liberazione se la futura generazione di mostrerà
all’altezza del compito.
(A.Einstein : pensieri degli anni difficili )
Raccolte da Piero di Nunzio
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Nella vita si possono accumulare “ tesori che la morte
vanifica “ , dato che “ io non ho mai visto un camion da
trasloco dietro un carro funebre, mai “ . Ma c’è un
tesoro che nessuno ti può portare via, che non è quello
“ che hai risparmiato per te “ ma “ quello che hai dato
agli altri “
(Papa Francesco )
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Sono troppo convinta che la vita sia bella anche quando
è brutta, che nascere sia il miracolo dei miracoli, vivere
il regalo dei regali. Anche se si tratta di un regalo molto
complicato, molto faticoso, a volte molto doloroso.
(Oriana Fallaci )
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Alessandro Pasquale (25) , Alonzo Lucia (3) Barbagallo Francesca ((20) Bertella Domenico
(12) Campisano Enrico (11) Campisi Francesco (31) Caruso Maria (15) Catania Alfio (20)
Cicero Maria Luisa (25) Cosco Sabatina (1) Costanzo Corrado (20)D’Amico Rosetta (14)
Doria Carmen (6) Foti Antonino (21) Lanza Francesca (31) Lauria Maria Anna (30) Miceli
Umberto (29 ) Panarello Giovanni (10) Perla Gabriella (9) Puglisi Rosario (1) Quota Luigi
(20) Raciti Pietro (20) Roccella Salvatore (13) Roto Giuseppe (7) Tortora Grazia (11) Verna
Nicolò Vincenzo (15) buon compleanno buon compleanno buon compleanno buon compleanno buon compleanno buon compleanno
buon compleanno buon compleanno buon compleanno buon compleanno buon compleanno buon compleanno
LA VIGNETTA DEL MESE LA FOTO CURIOSA DEL MESE
Et voila, adesso con un modesto
sovrapprezzo le cicogne te lo
portano già “ cresciutello “
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(suggestiva immagine aerea di Capo Peloro scattata da un avvocato di professione- Daniele Passaro
- e fotografo per passione. Pilota dell’aereo il nostro collega di Messina,tuttora in attività di
servizio, Carmelo Cadili )
Corrono tante leggende sul perché del nome Peloro attribuito all’estrema cuspide nord-orientale
della Sicilia. Tra le tante la più accreditata racconta del pilota della nave di Annibale, Peloro era il
suo nome, che percorrendo lo Stretto di Messina da Sud a Nord ,e quindi andandosi a restringere a
forma di imbuto, diede la sensazione al condottiero cartaginese di navigare verso una direzione
senza uscita.
Il che spinse Annibale ad uccidere Peloro e a gettare il suo corpo in mare. Accortosi poi di avere
sbagliato lo riabilitò dando al sito il nome appunto di Peloro.
Su questo capo è collocata anche la figura mitologica del mostro Cariddi, che insieme alla
dirimpettaia Scilla, terrorizzava chi attraversava lo Stretto di Messina.
(un’immagine notturna di capo Peloro a sinistra e, di fronte, la Calabria con Scilla: al centro lo Stretto di Messina )
CAPO PELOROCAPO PELOROCAPO PELOROCAPO PELORO : PERCHE’ SI CHIAMAPERCHE’ SI CHIAMAPERCHE’ SI CHIAMAPERCHE’ SI CHIAMA COSI’? COSI’? COSI’? COSI’? di ninì renzo pappa
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ll Premio Ig-Nobel,
conosciuto in Italia
anche come Premio
Ignobel, è una parodia
del premio Nobel. Fin
dal 2000 è possibile
assistere all’incredibile,
esilarante, incontenibile cerimonia dei premi Ig-
Nobel, che si svolge subito prima dei veri premi
Nobel. “Prima ridere, poi riflettere”, dicono i
promotori degli Ignobel, la goliardia è certamente
il motore dell'iniziativa da ventitré anni.
Cosa accade in questa esilarante notte
degli….Ignobel? Immaginate una platea gremita
che lancia aeroplani di carta (riciclata), che
osserva famosi Premi Nobel che si lanciano in uno
scatenato can can, tra inaspettati esperimenti di
chimica, tra donne e uomini argentati che
funzionano come piccoli occhi di bue umani e
cantanti d’opera che inneggiano alla caffeina!
Gli Ignobel vengono assegnati a dieci persone per
ricerche o risultati scientifici che siano inutili o
ridicoli, con una cerimonia ufficiale che si tiene
ogni anno nel tempio del sapere: la Harvard
University. Sono presentate al pubblico, come se
fossero veri Premi Nobel, nel corso di una
cerimonia di gala che si tiene nel Sanders Theatre,
le ricerche più bizzarre e inutili nei diversi campi
delle scienze; ricerche tanto paradossali ma che
tuttavia, come recita lo slogan della serata, “
Fanno prima ridere e poi pensare”
Neppure noi italiani manchiamo da anni tra i
premiati!
Nell’anno 2000 Donatella Marazziti ha ottenuto
quello per la Chimica, per avere scoperto che
sotto il profilo biochimico l’amore è
indistinguibile da un disturbo compulsivo-
ossessivo.
Nel 2003 per la Psicologia l’hanno ottenuto
Vittorio Caprara e Claudio Barbaranelli per uno
studio sulla personalità dei politici italiani.
Anche il Vaticano è tra i paradossali premiati: ha
ottenuto, nel 2005, il riconoscimento per l'
Economia "per aver fatto produrre le preghiere in
outsourcing in India".
Nel 2008, per le Scienze Nutrizionali,
Massimiliano Zampini ha dimostrato che se le
patatine scricchiolano in bocca hanno anche un
sapore migliore.
Tra i premiati dell'Ig-Nobel dell’anno 2010 per il
Management figurano Alessandro Pluchino,
Andrea Rapisarda e Cesare Garofalo, della nostra
Università di Catania. Sono stati insigniti del
"prestigioso" premio per aver dimostrato
matematicamente che enti e aziende sarebbero più
efficienti se promuovessero le persone in modo
del tutto casuale e che solitamente chi arriva ai
vertici aziendali è al minimo delle sue capacità
lavorative.
L’anno 2013 vede premiati per la Fisica Alberto
Minetti, Germana Cappellini, Nadia Dominici e
Francesco Lacquaniti per uno studio sulla
possibilità per l’uomo di correre sull’acqua,
purchè sulla luna!
E, per concludere, nel 2014 ben due Ignobel sono
assegnati agli italiani! A chi?
All’ Istituto ISTAT per l’Economia “Per aver
preso orgogliosamente l’iniziativa di adempiere al
mandato dell’Unione Europea di aumentare
l'entità ufficiale della propria economia nazionale
includendo i proventi da prostituzione, vendita
illegale di droghe, contrabbando oltre che di tutte
le altre operazioni finanziarie illecite tra
partecipanti volontari“.
Per l’Arte è stato ottenuto da Marina de
Tommaso, Michele Sardaro e Paolo Livrea grazie
ad uno studio sul modo di valutare la differenza
nella sofferenza patita da persone che stanno
guardando un brutto quadro e quelle che stanno
osservando un bel dipinto, quando sono colpite
alla mano da un fastidioso raggio laser.
Originali? No: Italiani, brava gente!
IGNOBEL……AGLI ITALIANI di Anna Teresi
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Il pescespada è un pesce lungo fino a 4 metri e
pesante anche tre quintali. Ha un colore grigio
scuro sopra e argento sotto. Si nutre
prevalentemente di seppie e calamari. Ha una
carne delicata, rosea e molto nutriente. La spada
che rappresenta il prolungamento della mascella
superiore è una appendice lunga e appiattita di cui
il pesce si serve come arma di offesa e di difesa.
E’ uno dei più grossi teleostei viventi, un veloce
nuotatore che raggiunge la velocità di oltre 70 km
orari. Non è un pesce qualsiasi, è il pesce per
antonomasia, pregiato a tavola e romantico e
temibile in acqua.
La pesca ( o “caccia “ come altrimenti chiamata )
del pescespada nello stretto di Messina è un’arte
antichissima. Viene praticata da maggio a fine
agosto quando le acque di superficie si riscaldano
e il pescespada si riavvicina alla costa e lo stretto
è la via prediletta dal pescespada per approdare
nelle acque più tiepide del mar Jonio.
La pesca con la palamitara, che veniva effettuata
di notte, oggi è in disuso. Continua, però, la pesca
con le feluche che hanno sostituito il luntro,
imbarcazione molto antica per la pesca al
pescespada, effettuata di giorno. Questa
imbarcazione, tradizionalmente dipinta di nero,
tanto da sembrare simile ad un pesce, era snella e
dal fondo tondo, costruita in legno molto leggero,
di gelso o leccio, con una antenna centrale sulla
quale saliva “u ‘ntinneri”, uomo molto esperto e
dalla vista acuta, per poter scorgere visivamente il
pesce. La sua forma slanciata, lunga non oltre sei
metri e larga massimo 1,65 metri, consentiva di
raggiungere una buona velocità con i suoi quattro,
a volte sei, lunghi remi. Sulla estremità anteriore
si trovava “u lanzaturi” il quale dietro le
indicazioni “du ‘ntinneri” avvistava il pesce,
lanciava la fiocina e procedeva alla cattura del
pescespada. Questa tecnica, primitiva ma
affascinante, è rimasta invariata nei secoli fino a
poche decine di anni fa quando l’avvento del
motore ha trasformato le feluche in grosse
imbarcazioni da pesca, dotate di un albero alto più
di trenta metri, in cima al quale un marinaio
svolge il duplice compito di avvistatore e di
timoniere e con una passerella metallica sulla prua
per consentire al “lanzaturi”, il lancio della
fiocina, più agevolmente e con maggiore
precisione.
La cattura del pescespada è un momento della
pesca molto importante, che richiede attenzione
da parte di tutto l’equipaggio. Arpionato il pesce,
viene issato a bordo e un pescatore incide, vicino
la branchia destra, una croce con le unghie della
mano, detta “a caddata da cruci”. Poi viene
riparato dal sole ed è possibile assistere al cambio
di tonalità della pelle del pescespada, che alterna
colori intensi a colori leggeri. Tuttavia, nonostante
le moderne attrezzature, la tecnica della pesca al
pescespada è rimasta sostanzialmente immutata.
Le passerelle, come vengono chiamate le moderne
feluche, sono una peculiarità dello stretto di
Messina e assistere alla cattura del pescespada
dalle spiagge di Torre Faro fino a quelle
dell’Annunziata è uno spettacolo veramente
suggestivo.
Speciale è la cattura del pescespada femmina, se
si trova in coppia col maschio vien detta “a
parigghia”. Se viene presa la femmina, il maschio
si fa facilmente catturare, perché segue la
femmina, forse nella speranza di salvarla o perché
non la vuole lasciar andare via. Se per primo,
viceversa, viene catturato il maschio, la femmina
scappa.
La pesca al pescespada venne celebrata negli anni
’60 anche in una famosa canzone di Domenico
Modugno.
Un esemplare di pesce spada. Ben visibile a destra
dell’occhio “ a cardata da cruci “ (vedi anche numero di
ottobre ’14 )
LA PESCA AL PESCESPADA di Pasquale Alessandro
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Il Presidente del Gruppo Veneto Trentino Alto Adige
Pierantonio Berioli, che ringraziamo, ci ha inviato un
articolo tratto da un’antichissima ( 1909 ) rivista e che
costituisce una vera rarità. L’argomento, titolato “ I
monumenti di Messina “ , è dedicato in particolare al
Duomo ante terremoto 1908.
L’articolo è di particolare interesse e riteniamo
pertanto opportuno segnalarlo ai nostri lettori.
Chi eventualmente interessato può :
- se in possesso di pc collegarsi al sito
www.artivisive.sns.it/
- in caso contrario richiedere la brochure preparata da
questa redazione.
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Portiamo a conoscenza
degli assistiti che dal
portale Uni.C.A. è possibile
scaricare il documento, che
vi riproduciamo in copia, valido ai fini della
dichiarazione dei redditi e relativo alle quote delle
spese sanitarie rimaste a carico degli assistiti stessi in
quanto non rimborsate dalla Compagnia.
Per le modalità di accesso entrare nel sito con le
consuete modalità. Appare quindi la videata
“Funzioni principali “e dopo cliccare “ Estratti conto
on-line “.
Con l’occasione raccomandiamo ai soci che
usufruiscono dell’assicurazione di fare ricorso all’uso
telematico per qualsiasi tipo di operazione ( richiesta
rimborsi, prenotazioni, richieste indennità sostituiva e
quant’altro ). Molti soci ,pur possedendolo, affermano
di aver poca dimestichezza con il pc : replichiamo che
una volta acquisita una certa praticità tutto diventa
estremamente facile e le pratiche verranno gestite più
facilmente e celermente da Previmedical.
********************************************************************************
Modalità per inserire le pratiche per la richiesta della “ diaria sostitutiva “
A seguito delle difficoltà riscontrate da alcuni soci nell’inserimento delle pratiche di richiesta dell’
“ indennità sostitutiva “ (per ricoveri in strutture sanitarie pubbliche con o senza intervento
operatorio ) per via telematica Previmedical ci ha fornito il seguente chiarimento: “ …... per
inserire la richiesta della diaria è necessario indicare dei numeri fittizi nei vari campi , ad esempio
come numero fattura si può indicare il numero della cartella clinica, come importo quello previsto
dalla diaria, come quantità il numero di notti di ricovero “
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Si svolgerà dal 15 maggio al 28 giugno a Siracusa il 51° ciclo di
spettacoli classici con in scena le seguenti tragedie : “Le Supplici “
di Eschilo, “ Ifigenia in Aulide “ di Euripide e “Medea” di Seneca.
Con un cast di ottimi attori i registi saranno rispettivamente Moni
Ovadia, Federico Tiezzi e Paolo Magelli.
Queste opere ( superfluo dirlo, si svolgeranno nel maestoso Teatro
Greco della città aretusea ) fanno parte della “ Trilogia del mare “ ,
ispirate proprio al tema del mare ( ed anche al tema dello “straniero
“ e quindi riguardante argomenti di grandissimi attualità).
Per informazioni : telefoni 800 542644 ( numero verde ) e 0931
487248.
Per saperne di più ( calendario completo, prezzi, orari e quant’altro ) ci si può collegare collegare al
sito www.indafondazione.org.
Vi informiamo inoltre che la Fondazione INDA , inoltre, sta predisponendo anche il Festival
internazionale del teatro classico dei giovani che si terrà a Palazzolo Acreide.
Il teatro greco di Siracusa costruito, nella prima fase, nel V° secolo a.C. “…..resta tuttora uno dei
bei posti del mondo ed offre lo spettacolo più grandioso e pittoresco che ci sia “ ( Vivant Denon.
Voyage en Sicile. 1788 )
CULTURA & SPETTACOLICULTURA & SPETTACOLICULTURA & SPETTACOLICULTURA & SPETTACOLI a cura di n.r. pappa
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L’AngoloL’AngoloL’AngoloL’Angolo …….del tempo che fu: vecchi mestieri………
Venditore di gelsi (a Messina “ gghiosa” da cui la
“ banniata “ ( gridata) : gghiosa, gghiosa.Haiu a gghiosa nira chi jè
megghiu di frauli = gelsi, gelsi.Ho gelsi neri migliori delle fragole)
………e delle perle del nostro territorio
Calabria : Costa degli Dei ( o Costa Bella) in provincia di Vibo Valentia vicino a Tropea e
Capo Vaticano.