l'organizzazione del sistema sanitario in italia: i modelli organizzativi l'organizzazione...
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L'ORGANIZZAZIONE DEL SISTEMA L'ORGANIZZAZIONE DEL SISTEMA SANITARIO IN ITALIA: I MODELLI SANITARIO IN ITALIA: I MODELLI
ORGANIZZATIVIORGANIZZATIVI L'Organizzazione del Sistema Sanitario nel nostro
paese ha seguito dall'inizio del secolo scorso due principali modelli:
Il Sistema mutualistico Il Sistema Sanitario Nazionale
Il Sistema mutualistico
Il modello Bismarkiano basato sul principio assicurativo che garantisce a chi lavora e alla sua famiglia la copertura finanziaria da rischi quali la malattia, l’invalidità, la morte e la disoccupazione, in relazione al contributo versato dal lavoratore stesso.
Il Sistema mutualistico
Le mutue erano delle “assicurazioni sociali” a cui aderivano volontariamente od obbligatoriamente i cittadini, in genere in base alla propria condizione lavorativa, e rappresentavano il terzo pagante per le prestazioni di diagnosi e cura dei propri iscritti. Le caratteristiche principali di tale sistema erano:
“Filosofia”: assicurativo-risarcitoria.
Salute = “diritto” dei lavoratori.
Solo l’appartenenza a tali categorie offriva l’opportunità dell’assistenza sanitaria.
1898-1943: grande sviluppo delle “Casse mutua” per l’assicurazione contro le malattie.
1976: oltre 100 enti mutualistici maggiori ed oltre 1000 minori.
Il Sistema mutualisticoLe mutue , pur rappresentando un modello sistematico di
organizzazione della Sanità, presentavano alcuni limiti: attenzione prevalente o esclusiva al momento della diagnosi e
della cura; gli enti mutualistici si occupavano solo delle condizioni di malattia
denunciate dai contribuenti e nessuna attenzione era data alle attività di prevenzione;
disomogeneità nella fornitura di servizi sanitari alla popolazione;
Ogni mutua permetteva l’accesso a particolari categorie di cittadini in base alle caratteristiche contributive, alle condizioni lavorative , alla residenza e quindi c’era diversità nella assistenza offerta;
tanti enti rappresentavano tanti centri di spesa incontrollabili e con attività non coordinata.
impossibilità di gestione efficiente del sistema sanitario;
Il Sistema sanitario Nazionale
Il modello Beveridge• stabilisce il diritto sociale del cittadino di avere buone
condizioni di vita; l’assistenza diviene generalizzata e copre una vasta gamma di rischi
• con esso vengono attuati provvedimenti volti a prevenire condizioni di povertà e fenomeni di emarginazione sociale
• a ciascuno secondo i suoi bisogni, da ciascuno in relazione alla sua capacità contributiva
Principio dell’eguaglianza, in base al quale ogni cittadino, indipendentemente dal tipo di attività svolta, dalla categoria sociale di appartenenza e dal luogo di residenza, poteva usufruire di livelli standard di prestazioni fornite dal SSN.
Principio della globalità, secondo cui andava protetto, nell’ambito della nuova organizzazione, tutto ciò che riguardava la salute fisica e psichica del cittadino non limitandosi al solo aspetto curativo delle malattie eventualmente già insorte, ma con estensione anche alla prevenzione e riabilitazione.
Principio della territorialità, in base al quale l’Italia veniva suddivisa in un numero elevato di zone, in ognuna delle quali poteva operare una sola istituzione, l’USL, cui competeva in via esclusiva la gestione dell’assistenza sanitaria in ogni suo aspetto.
I principi fondamentali del S.S.N.(Legge 833/78):
RAGIONI DELL'INCOMPLETA ATTUAZIONE
Dopo l’emanazione della 833/78 presentò una serie di limiti:• Improprio collegamento tra programmazione delle attività
sanitarie e sistema di finanziamento delle stesse;• Perverso meccanismo di “ripianamento a piè di lista”;
– se si superava la spesa prevista comunque si finanziavano tutti gli interventi sanitari dichiarati,
RAGIONI DELL'INCOMPLETA ATTUAZIONE
• Confusione tra elemento politico ed elemento tecnico all’interno della USL;– a capo della U.S.L. il presidente, era di nomina politica,
• Mancata attuazione / realizzazione degli essenziali strumenti di programmazione :– Piano Sanitario Nazionale , Piani Sanitari Regionali mai
realizzati,• Attenzione sostanziale ed esclusiva ai fattori di produzione
e non al “prodotto sanitario”;– nessuna verifica sui risultati,
• Deresponsabilizzazione gestionale degli operatori.
CAPISALDI LEGGE DELEGA GOVERNO AMATO (LEGGE 421/1992)
I Principi della 502/92-517/93
Il nuovo ordinamento integra la 833/78 puntando ad una responsabilizzazione sui risultati dei diversi “attori” del S.S.N.I cardini del sistema sono rappresentati da :
Aziendalizzazione
Decentramento - Regionalizzazione.
Libertà di scelta del cittadino e concorrenza tra le strutture pubbliche e private
Finanziamento a prestazione. Accreditamento
Valorizzazione del processo programmatorioPrincipi di fondo sui livelli essenziali di assistenzaPotenziamento del rulo degli enti localiSviluppo del sistema dell'aziendalizzazione
LA RIFORMA TER229/99
RUOLO DEL PIANO SANITARIO NAZIONALE
Il Governo tramite il Piano Sanitario Nazionale (P.S.N.), nel rispetto dei vincoli finanziari, determina:
gli obiettivi di prevenzione, diagnosi, cura e riabilitazione,
le linee di indirizzo di programmazione sanitaria, i livelli di assistenza da assicurare nell’intero territorio
nazionale.
Il primo P.S.N. è stato approvato per il triennio 1994/96.
RUOLO DEL PIANO SANITARIO REGIONALE (D.lgs 229/99)
Se il Psn definisce le linee di indirizzo generale rispetto agli obiettivi di salute, livelli di assistenza e modello del sistema,
la Programmazione Regionale individua – gli strumenti attuativi
– seleziona le priorità locali,tenendo conto dei diversi componenti, tra cui le caratteristiche demografiche e sociali della popolazione, lo stato e la distribuzione dei servizi sanitari regionali, la spesa sanitaria.
Spetta, pertanto, al Psr prevedere obiettivi, linee strategiche, interventi fondamentali con riferimento alle esigenze specifiche della popolazione.
PSN e PSR - CoerenzaLa coerenza tra Psr e Psn riguarda, in particolare, le scelte
di fondo di politica sanitaria del Psn, i principi guida, ed in particolare i nove punti qualificanti individuati come “idee forti”:
Il Psr, rispetto al Psn ,deve tener conto :
degli obiettivi di salute (obiettivi strategici) delle strategie di cambiamento (obiettivi strumentali),
come l’integrazione sociosanitaria e il riequilibrio tra i livelli di assistenza ed in particolare tra ospedale e territorio.
della promozione della salute e non solo all’erogazione dei servizi.
Non è indispensabile che vi siano tutti gli obiettivi del Psn, ma qualora non venga previsto un obiettivo specifico del Psn è utile che tale scelta sia motivata in relazione alle specificità locali.
TRASFERIMENTO COMPETENZE ORGANIZZATIVE E GESTIONALI
ALLE REGIONI (1)
Le Regioni acquisiscono maggiore importanza nello scenario istituzionale in materia sanitaria.
Sono infatti responsabili:
dei principi di organizzazione dei servizi ed erogazione delle prestazioni,
dei criteri di finanziamento delle Aziende,
degli indirizzi tecnici, di promozione e supporto, correlati anche al controllo di gestione e di qualità delle prestazioni sanitarie.
TRASFERIMENTO COMPETENZE ORGANIZZATIVE E GESTIONALI
ALLE REGIONI (2)
D.Lgs. 18 febbraio 2000, n.°56 di attuazione del “federalismo fiscale”
Accordo Stato Regioni dell'8 agosto 2001
Decreto legge 18 sttembre 2001, n.°347
Riforma del Titolo V della Costituzione
Legge Costituzionale del 18 ottobre 2001
IRPEF (Bilancio) e Tassa salute
FSN
FSR FSR
FSN
IRPEF (Bilancio)
IRAP
IRPEF, IVA, Benzina
Fino al 1998Nuovo modello di finanziamento
dei servizi sanitari
Cittadini
Livello Centrale
Livello Regionale
Prelievo
erariale
Prelievo
erariale
Prelievo
regionale
Livello Operativo
Aziende Sanitarie
ASL
Aziende ospedaliere
Ospedali privati
Accordi
Contratti
Quota Capitaria
Accreditamento
Finanziamento
Controllo
REGIONE
Area dei produttori
Area del regolatore
Il finanziamento a consuntivo delle organizzazioni sanitarie, basato sui costi sostenuti dalle stesse, indipendentemente dai risultati ottenuti, viene progressivamente sostituito dal finanziamento prospettico, basato su tariffe predefinite, per le prestazioni erogate.
Questo sistema di tariffe per gli ospedali, sia Azienda che Presidio, è legato alla determinazione dei Diagnosis Related Groups.
FINANZIAMENTO A PRESTAZIONE
Il legislatore introduce il concetto di accreditamento, riconoscimento istituzionale della qualità delle strutture sanitarie, per le organizzazioni che hanno intenzione di operare all’interno del S.S.N., pubbliche e private, per evitare uno scadimento dei livelli di assistenza.
ACCREDITAMENTO
L’accreditamento istituzionale, quale procedura gestita dall’istituzione pubblica a garanzia della qualità del servizio offerto dalle strutture che operano per suo conto, è una esperienza quasi esclusivamente italiana.
Nella maggior parte degli altri paesi, dove è nato e si è sviluppato, l’istituto dell’accreditamento si configura come una scelta volontaria delle strutture che operano in ambito sanitario a sottoporsi alla valutazione qualitativa da parte di un ente terzo, indipendente, non riconducibile a una istituzione pubblica.
La procedura così configurata è definita “accreditamento di eccellenza” in quanto esprime l’impegno aggiuntivo della struttura a raggiungere livelli qualitativi più elevati rispetto a quelli prescritti dalle ordinarie regole in termini di organizzazione del servizio, attenzione al paziente/ cliente, approccio professionale/clinico.
ACCREDITAMENTO
IL MODELLO ISO 9000
Si tratta dello strumento più utilizzato nel nostro Paese per garantire la qualità dei processi.
Pochi gli ospedali hanno una certificazione dell’intera struttura.
Il modello ISO 9000 è espressione fondamentalmente di una logica di garanzia e di trasparenza, viene garantito che il soggetto possiede un sistema qualità conforme alle norme (garanzia), e che sono esplicitati i livelli qualitativi da garantire (trasparenza). Ma il livello qualitativo attestato è discrezionale, nel senso che lo stesso soggetto che definisce gli standard qualitativi, che potrebbero quindi essere più o meno elevati.
È evidente che il sistema fornisce i risultati migliori dove vi siano degli standard qualitativi elevati, misurabili oggettivamente, comparabili e noti.
ACCREDITAMENTO
Sono costituite in Azienda con personalità giuridica, pubblica ed autonomia organizzativa, amministrativa, patrimoniale, contabile, gestionale e tecnica:
Unità sanitarie locali che passano da 659 a 228;Alcuni ospedali di rilievo nazionale e di alta specializzazione caratterizzati da:
Presenza di almeno 3 alte specialità;Organizzazione di tipo dipartimentale;Policlinici universitari;Presenza nel triennio clinico della Facoltà di Medicina e Chirurgia;Dotazione del dipartimento di emergenza.
Organizzazioni che hanno come “mission” la salute della popolazione ed una gestione che rispetti i criteri dell’efficacia e dell’efficienza
AZIENDALIZZAZIONE
Ogni Azienda Sanitaria è diretta da una “ triade” costituita da un Direttore Generale :
nominato dalla Regione visti i requisiti tecnici di una serie di candidati laureati e con pregressa esperienza, ha un contratto di 5 anni, revocabile in caso di grave disavanzo nel bilancio o per violazioni di leggi o di principi sul buon andamento ed imparzialità dell’ amministrazione,
un Direttore Sanitario e un Direttore Amministrativo, scelti dal Direttore Generale per dirigere le funzioni di
rispettiva competenza.
AZIENDALIZZAZIONE