l'oréal armageddon - missione compiuta

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  • 8/19/2019 L'Oréal Armageddon - Missione Compiuta

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    Sommario

    1. Presentazione dell’azienda e del mercato di riferimento  .................................................. 2 

    1.1 Storia e struttura dell’azienda ......................................................................................... 2 

    1.2 Mercato di riferimento ..................................................................................................... 2 

    2. Riclassificazioni di Stato Patrimoniale e Conto Economico  ............................................. 3 

    2.1 Stato Patrimoniale per natura .......................................................................................... 3 

    2.2 Stato Patrimoniale per tipologia ...................................................................................... 4 

    2.3 Stato Patrimoniale per destinazione ................................................................................ 6 

    2.4 Patrimonio Netto per origine ........................................................................................... 8 

    2.5 Capitale in ottica manageriale  ......................................................................................... 8 

    2.6 Capitale in ottica proprietaria ....................................................................................... 10 

    2.7 Capitale in ottica bancaria ............................................................................................. 11 

    2.8 Conto economico per tipologia di attività ...................................................................... 12 

    2.8.1 L’area operativa del conto economico .......................................................................... 12 

    2.9 Conto economico in ottica del mercato  –  proprietà e banche ....................................... 14 

    3. Analisi di indici di solidità patrimoniale e liquidità ........................................................ 15 

    3.1 Indici di liquidità ............................................................................................................ 15 

    3.2 Indici di solidità .............................................................................................................. 19 

    4. Analisi del capitale circolante .......................................................................................... 20 

    5. Analisi della struttura finanziaria  ................................................................................... 24 

    6. Analisi di indici di redditività .......................................................................................... 24 

    6.1 Analisi di redditività del capitale operativo  .................................................................. 24 

    6.2 Analisi di redditività del capitale netto .......................................................................... 27 

    7. Calcolo dell’autofinanziamento ed analisi del Cashflow Statement ............................... 29 

    7.1 L’autofinanziamento nell’ottica dei managers .............................................................. 29 

    7.2 Cashflow Statement........................................................................................................ 29 

    8. Conclusioni ........................................................................................................................ 31 

    9. Bibliografia ....................................................................................................................... 32 

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    1. Presentazione dell’azienda e del mercato di riferimento

    1.1 Storia e struttura dell’azienda 

    L’Oréal nasce dal genio di Eugène Schueller, un giovane chimico, che nel 1907 sviluppa unarivoluzionaria formula per la colorazione dei capelli. Tale formula, originariamente battezzataAuréole, viene di lì a poco brevettata. In meno di due anni si vede ufficialmente la fondazione dellaSociété Francaise de Teintures Inoffensives pour Cheveux, a carico dello stesso Schueller e di uncontabile, André Spery.Nel 1936 l’azienda diviene una società a responsabilità limitata ed infine,nel 1939, si costituisce definitivamente “L’Oréal”, che ben presto si afferma come leader nel settorecosmetico e della bellezza personale, contando ad oggi ben 18 marchi venduti in 130 paesi.L’Oréal vanta più di un secolo di storia nel nostro Paese. Si sottolinea, a tal proposito, l’importanza dello stabilimento di Settimo Torinese, operativo da oltre cinquanta anni, che vanta una capacità

     produttiva tale da esportare prodotti in ben 38 Paesi, assicurando così alla divisione Italia il terzo

     posto in termini di fatturato per il Gruppo in ambito europeo e il quarto posto su scala mondiale.Per quanto riguarda la struttura della società, è possibile riscontrare l’esistenza di un’organizzazionesecondo quattro diverse divisioni, allo scopo di coprire tutti i mercati della cosmetica, ognuna leadernel circuito distributivo in cui opera.Si riportano qui di seguito gli ambiti operativi delle quattro divisioni, al fine di illustrare la vastitàdelle aree di mercato in cui L’Oréal Italia si propone e di inquadrare il portafoglio brand gestitodall’azienda: 

      Divisione Prodotti Grande Pubblico: propone il meglio dell'innovazione cosmetica a prezzi accessibili in tutti i canali della grande distribuzione (ipermercati, supermercati,drugstore). La Divisione commercializza i più noti e storici marchi del Gruppo: L'OréalParis e Garnier, i prodotti make-up Maybelline NY e le linee di prodotti per capelli e unghieFrank Provost ed Essie.

      Divisione Prodotti di Lusso: raggruppa un portafoglio unico di marchi la cui distribuzioneè selettiva (profumeria, grandi magazzini, boutique, siti e-commerce). La Divisione ha unagamma molto articolata di marche: Lancôme, Yves Saint Laurent, Helena Rubinstein,Biotherm, Giorgio Armani, le marche americane Kiehl's, Clarisonic e Urban Decay; nel polo

     profumi si aggiungono Diesel e Ralph Lauren,.

      Cosmétique Active: opera nel settore della farmacia attraverso più marche, tra cui Vichy, la più diffusa, La Roche-Posay, i prodotti SkinCeuticals e il marchio Roger&Gallet.

     

    Divisione Prodotti Professionali: destinati ai servizi e alla rivendita per i saloni diacconciatori con marchi quali L’Oréal Professionnel e Kérastase Paris. L’area professionaleskincare è presidiata dalle marche Carita e Decleor ed infine quella del nailcare da EssieProfessionnel.

    1.2 Mercato di riferimento

    L’Oréal, come introdotto in precedenza, si occupa di una vasta gamma di prodotti e opera su diversi

    canali, appartenenti, tuttavia, ad un unico mercato: quello del beauty. Tale mercato supera i 190miliardi di euro a livello mondiale. Ad operare in tale business sono prevalentemente aziendeeuropee, con consumi per 42 miliardi di euro, alle quali si sono aggiunte realtà di altri Paesi, come

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    Stati Uniti e Giappone, con consumi rispettivamente di 31 e 16 miliardi di euro. Spostandoci suscala nazionale, si può riscontrare che il fatturato dell’industria cosmetica nel 2012 ha superato i 9miliardi di euro, con una crescita dello 0,9% rispetto al precedente anno. Le principali impreseoperanti, in Italia, in tale settore sono: L’Oréal,  che ne detiene la leadership, Johnson&Johnson,Avon, Just Italia e Estée Lauder.

    Entrando nel merito della nostra analisi si è deciso di analizzare i competitors su due livellidifferenti: Procter&Gamble come azienda di riferimento, in quanto opera su uno spettro di prodottimolto simile a quello di riferimento, e Palmolive-Colgate e Avon Cosmetique, poiché si muovononello stesso core business.

    È importante sottolineare come tutte le aziende prese in analisi siano filiali italiani di gruppimultinazionali: i dati in esame potrebbero essere condizionati da politiche interne.

    2. Riclassificazioni di Stato Patrimoniale e Conto Economico

    2.1 Stato Patrimoniale per natura

    La classificazione dello Stato Patrimoniale per natura delle attività si prefigge lo scopo didifferenziare le attività e i beni propri dell’azienda (attività reali ATR) da quelle finanziarie e

    monetarie (ATF) per permettere un’analisi della struttura operativo-decisionale dell’azienda. Come si evince dalle tabelle proposte in seguito, le attività reali (ATR) aggregano al loro internodue categorie principali: i beni di uso pluriennale, a loro volta scomponibili in attività immateriali(ATI) e attività materiali, e i beni di uso corrente che coincidono con le scorte di magazzino (MG).

    ATTIVO 2012 PASSIVO 2012

    ATI942,80

    ATR89.009,56

    AT119.781,25

    DC34.651,17

    DE80.607,98

    PA88.467,89 PT

    119.781,25

    KT54.496,99

    AP5.835,64

    MG33.569,77

    MP21.832,60

    DF40.121,18

    MM

    11.737,17

    FA

    0FD

    7.859,90CC

    21.760,10

    ATF30.771,69

    FS2.351,81

    AA8.977,14

    FP5.508,09

    AF34,45

    AFM34,45

    KN31.313,36

    AFB0

    Tabella 1. Riclassificazione dello Stato Patrimoniale 2012 per natura (dati in migliaia di euro)

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    Valutando il caso specifico di L’Oréal in entrambi gli esercizi analizzati, si evidenzia come ,nell’ambito delle attività reali,  le attività immateriali siano pressoché nulle, se confrontate conquelle tangibili.Osservando il lato finanziario, risulta immediatamente come le attività finanziarie in senso stretto(AF) siano sostanzialmente nulle.Per simmetria a quanto fatto per le attività, la classificazione per natura delle passività dello StatoPatrimoniale ha l’obiettivo di suddividere le passività tra debiti (DB), fondi (FD) e capitale netto

    (KN), diversificando cioè le passività prettamente finanziarie, i debiti, dalla componente da dedurrealle quote di profitti lordi, i fondi.Confrontando i dati di bilancio attivo di L’Oréal nei due esercizi, invece, si evince una diminuzionedel magazzino (-5,6%), dovuta alla riduzione delle scorte di prodotti finiti (-13,5%), e unadiminuzione delle ATI (-77%), dovuta probabilmente all’alienazione o alla scadenza di brevetti, che

     però non risulta essere così rilevante per via dell’esiguo peso che questa voce ha sulle ATR.  Per quanto riguarda il lato passivo, si verifica che, sebbene il capitale netto rimanga pressochécostante nel corso del biennio contabile 2012-2013, l’azienda abbia notevolmente incrementato i

    fondi (∆FD = +26,8%) e ridotto i debiti (∆DB = -7,5%).In ultima analisi si può osservare come la voce delle passività sia la principale costituente delle passività totali, passando dal 73,9% del 2012 al 72,9% del 2013, a fronte di una esigua variazione dicapitale netto (+0,69%).

    2.2 Stato Patrimoniale per tipologia

    L’obiettivo della classificazione per tipologia di attività è quello di separare le attività monetarie e

    finanziarie (AF) dalle attività operative (AO), rappresentative dell’insieme di beni e crediti

    occorrenti per svolgere l’attività di produzione dell’impresa. Si osserva, inoltre, che, nell’ambitodelle attività operative, è possibile distinguere le attività operative immobilizzate (AOI) dalleattività operative circolanti (AOC): le prime vengono calcolate come somma di attività immateriali

    ATTIVO 2013 PASSIVO 2013

    ATI219,64

    ATR85.258,30

    AT116.051,27

    DC32.800,34

    DE

    74.554,95

    PA84.520,32 PT

    116.051,27

    KT

    53.357,39

    AP

    5.283,75

    MG31.681,27

    MP18.892,44

    DF36.470,86

    MM12788,82

    FA0

    FD9.965,36

    CC23.506,14

    ATF30.792,97

    FS4.613,67

    AA7.259,03

    FP5.351,69

    AF

    27,80

    AFM27,80

    KN31.530,96

    AFB0Tabella 2. Riclassificazione dello Stato Patrimoniale 2013 per natura (dati in migliaia di euro)

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    (ATI) e capitale tecnico (KT), mentre le seconde sono determinate dalla somma dei magazzini(MG), dei crediti commerciali (CC) e delle altre attività (AA).

    ATTIVO 2012 PASSIVO 2012ATI

    942,80 AOI55.439,79

    AO119.746,80

    AT119.781,25

    KN31.313,36

    PAF79.294,44

    PA119.781,25

    KT54.496,99

    FD7.859,90

    MG33.569,77

    AOC64.307,01

    DF40.121,18

    CC21.760,10

    DC34.651,17 POC

    40.486,81AA8.977,14

    AP5.835,64

    AFM34,45 AF

    34,45AFB0

    ATTIVO 2013 PASSIVO 2013

    ATI219,64 AOI

    53.577,03

    AO116.023,47

    AT116.051,27

    KN31.530,96

    PAF77.967,17

    PA116.051,27

    KT53.357,39

    FD9.965,36

    MG31.681,27

    AOC62.446,44

    DF36.470,86

    CC23.506,14

    DC32.800,34 POC

    38.084,10AA7.259,03

    AP5.283,86

    AFM27,80 AF

    27,80AFB0

    In merito al caso analizzato, si può evidenziare una netta prevalenza delle attività operative che siconfermano come la voce più rilevante in entrambi gli anni in esame, costituendo la quasi totalitàdelle attività. Quanto detto indica una spiccata volontà da parte dell’azienda  di concentrarsi

     prevalentemente sull’attività operativa, tralasciando  quella finanziaria e accettando così unafortissima esposizione al rischio. Si tratta, dunque, di una situazione che rispecchia unatteggiamento tipico della proprietà, maggiormente portata a puntare sull’attività caratteristicadell’impresa, e che va invece a sfavore dei manager, che gradirebbero un certo grado di libertà.Si potrebbe, inoltre, ipotizzare che questa impostazione “avventata”  sia un riflettersi di una certasicurezza dovuta all’impostazione dell’organizzazione interna dell’impresa: la struttura per divisioni

    tipica di L’Oréal  garantisce non solo una certa flessibilità di azione, ma anche un insiemeeterogeneo di alternative, in termini di destinazione finale dei prodotti: difficilmente tutte le aree incui opera l’azienda si troveranno in situazioni critiche allo stesso momento.

    Tabella 3. Riclassificazione dello Stato Patrimoniale 2012 per tipologia (dati in migliaia di euro)

    Tabella 4. Riclassificazione dello Stato Patrimoniale 2013 per tipologia (dati in migliaia di euro)

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    Scendendo ad un livello di dettaglio maggiore, si osserva che il totale delle attività operative èsuddiviso in modo tendenzialmente equivalente tra attività operative circolanti e attività operativeimmobilizzate, in difetto rispetto alle prime del 7%. Si può inoltre vedere come queste ultime sianoessenzialmente determinate dalla voce relativa al capitale tecnico, dominante sulle attivitàintangibili.La composizione dell’attivo operativo non solo è sufficientemente omogenea , ma anche stabile: nel

     biennio osservato le differenze sono minime. L’unico dato che si scosta da questo trend è quellorelativo alle attività intangibili, che vengono ridotte di oltre il 75%.L’obiettivo della classificazione per tipologia delle passività è quello di separare le passività

    operative correnti (POC), date dall’insieme dei debiti scaturenti dall’attività produttiva ecommerciale dell’impresa, dalle passività finanziarie (PAF). Le prime vengono calcolate come

    somma dei debiti commerciali (DC) e delle altre passività (AP), ovvero tutti i debiti non onerosicontratti dall’impresa. Le seconde vengono calcolate come somma di tre voci: capitale netto (KN),fondi (FD) e debiti finanziari (DF).In merito al caso analizzato, si può evidenziare come le passività relative all’area finanziaria siano

     prevalenti su quelle relative all’area operativa. Si osserva, infatti, come nei due anni consideratiqueste rappresentino più del 60% del totale delle passività (precisamente 66% nel 2012 e 67% nel

    2013), doppiando la quota relativa alle passività operative, presenti con una percentuale del 34% nel2012 e del 33% nel 2013.Si sottolinea infine come tutte le voci considerate risultino pressoché costanti nel biennio,nonostante una diminuzione dei debiti commerciali e dei debiti finanziari, a fronte di un aumentodell’entità dei fondi. 

    2.3 Stato Patrimoniale per destinazione

    La classificazione per destinazione vuole fare luce sulla durata temporale delle diverse voci presentiin Stato Patrimoniale, distinguendo tra quelle a breve e a lungo termine.

    ATTIVO 2012 PASSIVO 2012

    ATI942,80

    AI55.439,79

    AT119.781,25

    KNT31.313,36

    PP39.173,27

    PT119.781,25

    KTN54.496,99

    FD7.859,90

    AFI0

    DFL0

    MG33.569,77

    AC64.341,46

    DFB40.121,18

    PC80.607,98

    CC21.760,10

    DC34.651,17

    AA8.977,14

    AP5.835,64

    AFC34,45

    Tabella 5. Riclassificazione dello Stato Patrimoniale 2012 per destinazione (dati in migliaia di euro)

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    Osservando i dati in esame, si nota come le attività siano distribuite in modo quasi equivalente traimmobilizzate e correnti: in entrambi gli anni in analisi, le prime costituiscono il 46% delle attivitàtotali, mentre le seconde ne costituiscono il 54%. In particolare, si sottolinea come il capitaletecnico copra la quasi totalità delle attività immobilizzate, mentre quelle correnti abbiano come vocidominanti i magazzini (circa 50%) e i crediti commerciali.

     Nella riclassificazione per destinazione sono proprio i magazzini a definire la linea di demarcazionetra attività a breve e a lungo termine. In questa analisi, la decisione di attribuire le scorte allacategoria di breve periodo è stata supportata dalla dichiarata intenzione di L’Oréal di realizzare una

     produzione a matrice “Just in time”: le scorte di sicurezza, ovvero quelle di lungo periodo, sonoridotte al minimo. L’idea è quella di snellire il flusso produttivo, nell’ ottica di garantire al cliente lasoddisfazione della domanda in tempistiche precise e puntuali. In effetti, la variazione di magazzino

    dal 2012 al 2013 (-5,63% come intere rimanenze e -18,42% del magazzino prodotti finiti)suggerisce che la direzione intrapresa sia corretta.

    Il “Global Reporting Initiative”, documento disponibile sul sito ufficiale dell’azienda, dipinge un

    quadro della situazione logistica attuale che conferma le ipotesi  precedenti: L’Oréal, a partire dal2010, si è lanciata in un progetto di produzione “In-house”, la cui idea di fondo  è di trasferire imacchinari e il personale dei fornitori nel proprio stabilimento produttivo. Questa informazionefornisce una spiegazione all’importante quota che è il capitale tecnico, rispetto alle attività

    immobilizzate.Tale progetto vede coinvolti cinque impianti produttivi nel mondo, tra cui quello di SettimoTorinese, dove, in quest’ottica, si producono i flaconi di plastica dei prodotti per capelli di Elvive e

    Fructis. A tal proposito, è interessante il commento di Christophe Guesnet, direttore generale degliAcquisti, proposto di seguito e approfondito nel paragrafo dedicato all’analisi delle attività diinvestimento per il Cashflow Statement:"  In termini di impatto ambientale diretto, il sistema “In-house” elimina il trasporto su strada dei

     flaconi vuoti e di tutto il relativo packaging, soprattutto dei pallet. Per la catena di fornitura, la

    vicinanza della struttura di produzione dei flaconi, situata presso il centro di riempimento, consente

    una pianificazione più flessibile, adattata alle esigenze quotidiane. Un flacone può così lasciare la

    linea di produzione la mattina ed essere subito riempito. Gli stock sono quindi ridotti al minimo e

     produciamo alcune gamme di articoli con la tecnica del just-in-time. Inoltre tali prodotti sono

    realizzati grazie a investimenti innovativi dal punto di vista della produzione industriale e

    migliorano la performance economica.” 

    La seconda voce più corposa delle attività correnti sono i crediti commerciali, che ne costituiscono

    ATTIVO 2013 PASSIVO 2013

    ATI219,64

    AI53.577,03

    AT116.051,27

    KNT31.530,96

    PP41.496,32

    PT

    116.051,27

    KTN53.357,39

    FD9.965,36

    AFI0

    DFL0

    MG31.681,27

    AC62.474,24

    DFB36.470,86

    PC74.554,95

    CC23.506,14

    DC32.800,34

    AA7.259,03

    AP5.283,75

    AFC27,80

    Tabella 6. Riclassificazione dello Stato Patrimoniale 2013 per destinazione (dati in migliaia di euro)

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    il 34% nel 2012 e il 38% nel 2013. Questo sembra essere un valore positivo per l’azienda,soprattutto se confrontato con le passività: esse sono formate al 33% da passività permanenti e al67% da passività correnti nel 2012, valori che si spostano rispettivamente sul 36% e 64% nel 2013.La netta preponderanza di passività correnti indica che l’azienda si troverà a fare fronte a una

    somma ingente di pagamenti nel breve termine, somma che viene solo in parte coperta da attivitàcorrenti. Le successive analisi sulla liquidità di L’Oréal potranno chiarire la sua posizione in termini

    di solvibilità.

    2.4 Patrimonio Netto per origineSeguendo le tre riclassificazioni viste in precedenza, non si notano particolari novità se applicate al

     patrimonio netto. Per questa ragione per il KN viene riorganizzato seguendo un criterio che mostraai manager il capitale di autofinanziamento e le risorse raccolte sul mercato.

    La struttura del Capitale Netto è rimasta sostanzialmente invariata dal 2012 al 2013. La voce preponderante risulta essere quella delle riserve che, da sola, copre il 90% del Patrimonio Netto inentrambi gli anni. In secondo luogo è possibile notare come l’utile aumenti dell’1,17% dal 2012 al2013.

    2.5 Capitale in ottica manageriale

    Per quanto concerne la riclassificazione del capitale, è possibile riorganizzare le varie vocidistinguendo la parte degli impieghi dalla parte dei finanziamenti. Esistono, infatti, diversi tipi diaggregazione a seconda dello stakeholder che valuta il capitale.In primo luogo, si propongono due diverse riclassificazioni in ottica manageriale, il cui obiettivo èevidenziare sul lato dei finanziamenti le risorse che sono indipendenti dal mercato. Nella secondaalternativa, viene omesso il valore delle attività immateriali, per complicazioni derivanti dallacomplessa definizione delle stesse.

     Nella seguente analisi è stato considerato un fondo di ammortamento nullo, a causa di mancanza diinformazioni più approfondite a riguardo.

    KS539,00

    RS

    28.089,22

    RE2.685,15

    KN2012 = 31.313,36

    KS

    RS

    RU

    RE

    KS539,00

    RS28.275,36

    RE2.716,59

    KN2013 = 31.530,95

    KS

    RS

    RU

    RE

    Grafico 1. Riclassificazione del Patrimonio netto per origine (dati in migliaia di euro) 

  • 8/19/2019 L'Oréal Armageddon - Missione Compiuta

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    2012

    IMPIEGHI

    KIT = KI –  ATI78.351,65 

    FINANZIAMENTI KT

    54.496,99 KOT = KO –  ATI78.317,20

    FE40.660,18

    KOC23.820,21

    FI –  ATI37.691,47AF

    34,45

    2013

    IMPIEGHI

    KIT = KI –  ATI77.747,53 

    FINANZIAMENTI KT

    53.357,39 KOT = KO –  ATI77.719,73

    FE37.009,86

    KOC24.362,34

    FI –  ATI40.737,67AF

    27,80

    Osservando l’aggregazione dei dati, si nota come, nel 2012, il capitale operativo lordo (KO) risultinotevolmente maggiore delle attività finanziarie (AF), costituendo infatti il 99,96% del capitale

    2012

    IMPIEGHI

    KI79.294,45

    FINANZIAMENTI

    ATI942,80 AOI

    55.439,79 KO79.260,00

    FE40.660,18

    KS539,00

    DF40.121,18

    KT54.496,99

    FI38.634,27

    FP5.508,09

    KOC = AOC –  POC23.820,21

    FS2.351,81

    AF34,45

    RS + RU + RE30.774,35

    Tabella 7. Riclassificazione del capitale relativo al 2012 in ottica manageriale

    (dati in migliaia di euro)

    2013

    IMPIEGHI

    KI77.967,17

    FINANZIAMENTI

    ATI219,64 AOI

    53.577,03 KO77.939,37

    FE37.009,86

    KS

    539,00DF

    36.470,86KT

    53.357,39FI

    40.957,31

    FP5.351,69

    KOC = AOC –  POC24.362,34

    FS4.613,66

    AF27,80

    RS + RU + RE30.991,96

    Tabella 8. Riclassificazione del capitale relativo al 2013 in ottica manageriale

    (dati in migliaia di euro)

    Tabelle 9 e 10. Riclassificazioni alternative del capitale escludendo le ATI (dati in migliaia di euro)

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    investito (KI). Come già solamente accennato in precedenza, questo indica la bassissima avversioneal rischio operativo - legato all’attività industriale - da parte del management.I proprietari prediligono questa struttura del capitale poiché, in linea con l’idea che l’impresa debbaavere una solidità basata sulla sua attività principale, preferiscono che la gestione non siaeccessivamente affidata ai manager, che hanno notevole discrezionalità sulla parte finanziaria.Tuttavia tale struttura risulta fortemente a rischio di liquidità. A tal proposito, è importante

    sottolineare come il 70% di KO sia costituito dalle attività immobilizzate immateriali e dal capitaletecnico (rispettivamente ATI e KTN) che sono gli asset che più difficilmente vengono trasformati inliquidità.Le fonti esterne (FE) risultano leggermente maggiori di quelle interne (FI), ma sono comunquedello stesso ordine di grandezza: le FE sono il 51,3% del KI. Questi dati sono un’indicazione delfatto che L’Oréal non trovi grosse difficoltà a reperire capitale dall’ester no, soprattutto dalle

     banche: delle FE alte significa potere aumentare la redditività, ma allo stesso tempo implica rischi ecosti finanziari. Allo stesso modo, sul lato degli impieghi, notiamo come in ottica managerialesarebbe preferibile ridurre le FE (per le quali bisogna corrispondere un interesse), in modo tale daavere più fonti interne, sulle quali si può agire più liberamente.Particolare attenzione merita il valore del KOC. Come introdotto in precedenza, dal 2010 lo

    stabilimento di Settimo Torinese ha adottato la tecnica definita "In-house": spostando la produzionedel packaging all’interno, eliminando l’intermediazione dei fornitori e incrementando il GIV, si

    riducono i debiti commerciali, che costituiscono una delle componenti principali nellavalorizzazione del KOC.

    Dal 2012 al 2013 notiamo una diminuzione dell’intero KI, ma, nell’ottica degli impieghi, lasituazione è proporzionalmente la stessa. Sul lato dei finanziamenti, invece, si verifica una leggeravariazione: le FE pesano ora il 47,5% e i FI il 52,5%. Tale cambiamento è attribuibile alla riduzionedei debiti finanziari, che sono calati del 9%.

    2.6 Capitale in ottica proprietaria

    Il capitale può essere ulteriormente riorganizzato secondo un’ottica proprietaria. Per gli azionisti èimportante avere chiara la situazione sul lato degli impieghi, dove si esplicitano la componente delKN e quella dei debiti provenienti dall’esterno di natura finanziaria (DF).In questa riclassificazione, a differenza della precedente, vengono dedotti i fondi sul lato degliimpieghi, per sottolineare il fatto che essi sono talvolta soggetti alla politica manageriale.Per i proprietari esiste una duplice e contrastante  predisposizione all’indebitamento: da una partevorrebbero indebitarsi per ridurre il reddito imponibile, dall'altra si osserva come, all’aumentare dei

    debiti finanziari, eventuali altri indebitamenti verrebbero effettuati a un tasso di interesse maggiorea causa di un rischio di insolvenza più alto. Si parla, in tal senso, di costo di fallimento.

    2012

    IMPIEGHI

    KIN = KI –  FD71.434,54

    FINANZIAMENTI

    KON = KO –  FD71.400,09

    KN31.313,36

    AF34,45

    DF40.121,18

    Tabella 11. Riclassificazione del capitale relativo al 2012

    in ottica proprietaria (dati in migliaia di euro)

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    2012

    IMPIEGHI

    KIN –  AF71.400,09

    FINANZIAMENTI

    KON71.400,09

    KN31.313,36

    DN = DF –  AF40.086,73

    Si osserva una situazione più equilibrata e più favorevole nel 2013, KN = 46,37% e DF = 53,63%,mentre nel 2012 ammontavano rispettivamente al 43,83% e al 56,17%.I proprietari gradiscono AF basse. In quest’ottica, potendole considerare omogenee ai DF, sidetraggono a questi ultimi ottenendo così una differenza DN ampiamente positiva, che soddisfal’ottica proprietaria dell’impresa. 

    2.7 Capitale in ottica bancaria

    L’ottica bancaria vuole focalizzarsi sulla situazione di liquidità dell’impresa, per definirne la

     posizione in termini di solvibilità. L’analisi di questo paragrafo si limiterà a presentare la strutturadel capitale in quest’ottica. Per considerazioni più approfondite, si rimanda al capitolo 3, dove siesamineranno gli indicatori presi in esame dalle banche e le dovute conclusioni.

    2013

    IMPIEGHI

    KIN = KI –  FD68.001,81

    FINANZIAMENTI

    KON = KO –  FD67.974,01

    KN31.530,95

    AF27,80

    DF36.470,86

    Tabella 12. Riclassificazione del capitale relativo al 2013

    in ottica proprietaria (dati in migliaia di euro)

    2013

    IMPIEGHI

    KIN –  AF

    67.974,01

    FINANZIAMENTI

    KON67.974,01

    KN31.530,95

    DN = DF –  AF36.443,06

    Tabelle 13 e 14. Riclassificazioni alternative del capitale

     sottraendo AF ai DF

    (dati in migliaia di euro)

    2012

    IMPIEGHI

    ATN119.781,25

    FINANZIAMENTIAFI

    0AIN

    55.439,79 PPN39.173,26

    KN31.313,36

    ATI942,80 FD

    7.859,90

    FS2.351,81

    KTN54.496,99

    FP5.508,09

    MG33.569,77

    AC

    64.341,46

    DF40.121,18

    DFL0

    CC21.760,10

    PC80.607,98

    DFB40.121,18

    AA8.977,14 DC34.651,17AFC34,45

    AP5.835,63

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    2.8 Conto economico per tipologia di attività 

    La classificazione del Conto Economico per natura non è stata discussa, in quanto non si possiedono dati sulla distinzione tra ricavi e costi certi (RTC; CTC) e tra ricavi e costi attesti (RTE;CTE). Invece la classificazione per destinazione non è rilevante per i flussi del conto economico.Molto importante è la classificazione per tipologia di attività, poiché permette di ripartire il profittotra l’area operativa e quella finanziaria. 

    2.8.1 L’area operati va del conto economi co

    OK0

    PO220.493

    VA47.192

    RO21.272

    AR7.104

    WL25.920

    ∆MP 47 PL

    213.389

    CE

    173.301

    AS31.177

    FN213.342 CB142.124

    Come descritto nella tabella 16, è importante evidenziare come il Fatturato netto (FN) rappresentinumericamente il valore della produzione lorda (PL), in quanto la variazione dei magazzini (∆MP)è praticamente nulla. Si suppone, dunque, che l'impresa venda tutto ciò che produce. La produzionelorda rappresenta il 96,78% dei proventi operativi (PO), sintomo che l'impresa è focalizzata quasitotalmente sulla produzione propria, avendo come altri ricavi (AR) un valore che incide solo per il3,22% sui PO.

    I costi esterni operativi (CE) incidono per il 78,60% sui PO. La maggior parte dei CE è dovuta alconsumo di beni (CB = AB - ∆MM), pari all’82%. Sottraendo dai PO i CE, si ricava il valoreaggiunto dall'impresa alle risorse acquistate dall'esterno (VA), che vale il 21,4% dei PO.

    2013

    IMPIEGHI

    ATN116.051,27

    FINANZIAMENTI

    AFI0

    AIN53.577,03 PPN

    41.496,32

    KN31.530,96

    ATI219,64 FD

    9.965,36

    FS4.613,67

    KTN

    53.357,39

    FP

    5.351,69MG31.681,26

    AC62.474,24

    DF36.470,86

    DFL0

    CC23.506,14

    PC74.554,95

    DFB36.470,86

    AA7.259,04

    DC32.800,34

    AFC27,80

    AP5.283,75

    Tabelle 14 (pagina precedente) e 15. Riclassificazioni del capitale in ottica bancaria

    (dati in migliaia di euro)

    Tabella 16. Area operativa del Conto Economico 2012

    (dati in migliaia di euro)

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    Dal VA si derivano i costi interni operativi (lavoro WL e capitale RO). Il RO è positivo in questoesercizio e corrisponde al 9,65% dei PO.

    OK0

    PO228.211

    VA

    49.788

    RO24.712

    AR7.204 WL25.076∆MP -2.899 PL

    221.006CE

    178.422

    AS32.533

    FN223.906

    CB145.889

    Dalla tabella 17 e confrontando i dati del biennio, si nota un incremento dei PO del 3,5%, dovutototalmente ad un aumento del FN del 4,95%, a fronte di AR pressoché costanti. La variazione deimagazzini è negativa e permette di supporre che l'impresa venda più di ciò che produce. I CEaumentano del 2,95%.

     Nel passaggio al 2013 il VA risulta aumentato del 5,5%. Tale aumento va impattarsi completamentesul RO dal momento che WL non aumenta, anzi subisce una lieve diminuzione.

     Nel grafico 2.8 abbiamo messo a confronto il fatturato netto di L’Oréal con quello dei competitors. Notiamo come tra tutte L’Or éal è quella con un fatturato maggiore

    0

    50,000

    100,000

    150,000

    200,000

    250,000

    P&G AVON COLGATE L'OREAL

    FN(2012) FN(2013)

    Tabella 17. Area operativa del Conto Economico 2013

    (dati in migliaia di euro)

    Grafico 2. Confronto tra i competitors del fatturato netto (dati in migliaia di euro) 

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    2.9 Conto economico in ottica del mercato –  proprietà e banche

    RO21.272

    AMT + AMI

    16.021

    RON

    5.251RAN5.893

    RR

    5.540

    RON5.251

    RR5.540

    RB0

    RI5.540

    OT2.855

    RON5.251

    PF642

    OF353

    RE2.685

    OF - PF-289

    Dalla tabella 18, deducendo dal RO gli ammortamenti dei beni immateriali e del capitale tecnico(AMI + AMT), si ottiene il reddito operativo netto (RON), che è un valore a cui i proprietari dannomolta importanza  per capire quanto è forte l’operatività dell’azienda. Si noti che, per mantenerecostante nel tempo il rapporto tra ammortamenti e stock di capitale, sarebbe opportuno calcolarel’ammortamento dei beni materiali (AMT), applicando un’aliquota tecnico-economica (DKT) alvalore medio del capitale tecnico lordo. Tuttavia, da un’analisi esterna, non si hanno informazionisull’aliquota di ammortamento dichiarata ai fini contabili e pertanto si considererà l’ammortamentoal valore presente in bilancio, che non corrisponde effettivamente all’obsolescenza delleimmobilizzazioni materiali.Sommando al RON i proventi finanziari PF, si ottiene il reddito aziendale netto (RAN), che, in

    questo caso, è simile al RON per la bassa incidenza dei PF (10,89%). Da qui, deducendo gli onerifinanziari (OF), pari al 6%, si ottiene il profitto che compete ai proprietari, ovvero il redditoresiduale (RR), che in questo caso è maggiore del RON poiché PF>OF. Si noti che gli oneri

    0

    20,000

    40,000

    60,000

    80,000

    100,000

    120,000

    P&G AVON COLGATE L'OREAL

    VA(2012) VA(2013)

    Grafico 3. Confronto tra i competitors del valore aggiunto (dati in migliaia di euro)  

    Tabella 18. Conto Economico 2012 di L’Oréal in ottica di mercato (dati in migliaia di euro)  

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    finanziari risultano esigui perché l’impresa tende ad avere debiti entro i 12 mesi verso le banche. Il

    reddito residuale è destinato a remunerare il capitale di rischio prima delle rettifiche di bilancio(RB) e delle imposte. Le RB sono nulle nel 2012, dunque RR risulta pari al reddito imponibile (RI).Infine, deducendo gli oneri tributari (OT) dal RI, determiniamo l'utile di esercizio (RE) pari a2,685 M€. Calcolando approssimativamente l'incidenza della tassazione, questa corrisponde a circail 50% di RE.

    RO24.712

    AMT + AMI13.929

    RON10.783

    RAN10.784

    RR9.459

    RON10.783

    RR9.459

    RB1.154

    RI8.305

    OT5.589

    RON10.783

    PF1

    OF1.325

    RE2.717

    OF-PF1.324

    Confrontando i dati del 2013 (Tabella 19) con quelli del 2012, si nota un incremento notevole delRON (+105%), causato da un aumento dei ricavi, con conseguente aumento del RO, e da unadiminuzione degli ammortamenti (AMT+AMI). Non avendo PF, il RON risulta uguale al RAN.Consequenzialmente, RR risulta più alto del 2012 per un valore percentuale del 70,76%.

     Nel 2013, a differenza del 2012, le rettifiche di bilancio incidono per il 12,20% su RR. L'utile ante

    imposte risulta aumentato del 49,95%, mentre l 'utile netto risulta aumentato solo del 1,27%, a causadi un aumento degli OT e più specificatamente delle imposte differite, che pesano sul totale di OT per il 26,62%.

    3. Analisi di indici di solidità patrimoniale e liquidità

    3.1 Indici di liquidità

    Gli indici di liquidità forniscono informazioni legate alla solvibilità nel breve termine, ovvero legatealla capacità di ottenere dai creditori il rinnovo dei finanziamenti in scadenza e la concessione dinuovi prestiti. Avere buoni indici di liquidità significa, per l'impresa, essere in grado di onorare leobbligazioni che scadono nel breve termine attraverso le risorse finanziarie che si rendonodisponibili nello stesso arco temporale, non necessitando, dunque, di ricorrere allo smobilizzo diattività permanentemente vincolate all’azienda. 

    Acid TestL’Acid Test è un indicatore di liquidità calcolato come il rapporto fra la somma del totale di cassa,dei crediti a breve e dei titoli liquidabili immediatamente e il totale delle passività correnti. Questoindice tiene in considerazione le difficoltà maggiori nel trasformare in liquidità le rimanenze a

    magazzino - sulle quali potrebbero anche esserci influenze manageriali -, che dunque vengonosottratte alle attività circolanti.Valori di acid test intorno a 1 sarebbero ottimali e testimonierebbero che le attività correnti, al netto

    Tabella 19. Conto Economico 2013 di L’Oréal in ottica di mercato (dati in migliaia di euro)  

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    dei magazzini, coprano i finanziamenti da remunerare a breve.Curiosità: il nome deriva dal test di acidità che i cercatori d’oro eseguivano sugli ovuli perverificarne la reale composizione.

    2012 2013 ∆ 

    AC 64.341,46 62.474,24 -2,90%

    MG 33.569,77 31.681,27 -5,63%PC 80.607,98 74.554,95 -7,51%

    Acid Test 0,38 0,41 +8,19%

    Data la diminuzione della ricchezza lorda, risulta una diminuzione anche sulle singole voci.Osservando i singoli valori dell’Acid Test, si nota che la situazione, seppur critica, sembra essere inmiglioramento dal 2012 al 2013 (+8,19%).Volgendo lo sguardo ai competitors si evince una situazione critica in termini di liquidità e viene

    anche meno l’ipotesi di miglioramento: lo scarto dal valore medio del settore è in leggero aumento,testimoniando come L’Oréal, rispetto alla concorrenza, presenti dei problemi concreti in termini diliquidità.

    2012 2013

     L'Oréal 0,38 0,41

     Procter&Gamble 1,13 1,36

     Avon 1,33 1,37

    Colgate-Palmolive 0,48 0,46

    Media del settore 0,83 0,90

    Scarto dalla media(relativo a L’Oréal)  -0,45 -0,49

    0

    0.2

    0.4

    0.6

    0.8

    1

    1.2

    1.4

    P&G Avon Colgate L'Oréal Media

    settore

    Acid Test 2012

    Acid Test 2013

    Tabella 20. Calcolo dell’Acid Test per L’Oréal

    (dati in migliaia di euro)

    Tabella 21. Confronto dell’Acid Test con i competitors

    Grafico 4. Confronto dell’  Acid Test tra i competitors

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    Current RatioIl Current Ratio è un indice calcolato come semplice rapporto tra le attività circolanti e le passivitàcircolanti. Tenendo in considerazione i magazzini, ci si aspetterebbe un valore maggiore di questoindice di quanto riscontrato in precedenza con l’Acid Test. In particolare, si considerano buonirisultati quelli superiori a 1.5

    2012 2013 ∆ AC 64.341,46 62.474,24 -2,90%

    PC 80.607,98 74.554,95 -7,51%Current Ratio 0,80 0,84 +4,98%

    Anche in questa circostanza sono palesi le difficoltà nel coprire i debiti a breve. Il valore è al disotto di quello definito come positivo, anche se è tutto il settore ad avere un benchmark inferiore a

    quanto stabilito inizialmente.La situazione non è in miglioramento dal 2012 al 2013: anche qui lo scarto dal valore medio delsettore è in aumento. Quest'ultima informazione può suggerire che la criticità è più da attribuireall’organizzazione interna dell’azienda, piuttosto che alla fase del ciclo economico in cui ci si trova.

    2012 2013

     L'Oréal 0,80 0,84

     Procter&Gamble 1,15 1,39

     Avon 1,51 1,56

    Colgate-Palmolive 0,56 0,53

    Media del settore 1,00 1,08

    Scarto dalla media(relativo a L’Oréal) 

    -0,21 -0,24

    0

    0.2

    0.4

    0.6

    0.8

    1

    1.2

    1.4

    1.6

    P&G Avon Colgate L'Oréal Media

    settore

    Current Ratio 2012

    Current Ratio 2013

    Tabella 22. Calcolo del Current Ratio per L’Oréal (dati in migliaia di euro)  

    Tabella 23. Confronto del Current Ratio con i competitors 

    Grafico 5. Confronto del Current Ratio tra i competitors

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    I nterest Coverage Ratio  L'indice di copertura degli interessi definisce il grado di copertura che il risultato operativo riesce afornire al costo degli oneri finanziari. Un valore dell’indice inferiore a 1 sta ad indicare un EBITminore degli oneri finanziari. Il reddito generato dalla gestione operativa non è, cioè, sufficiente aremunerare il capitale acquisito per produrlo.

    2012 2013 ∆ EBIT 5.250,69 10.782,75 +105,36%

    OFN -289,11 1.323,89 +557,93%

    Interest Coverage Ratio -18,16 8,14 +144,85%

    Il valore dell’ICR ha poca rilevanza nel primo anno: i proventi finanziari coprono già gli onerifinanziari, determinando così un valore negativo dell’indice. E ppure facendo un confronto con ilsettore si nota come questa sia una tendenza comune, fatta eccezione per Colgate-Palmolive.

     Nel 2013 gli oneri finanziari superano i proventi, ma in termini assoluti non sembra essereallarmante. A margine di un confronto con i competitors la situazione appare invece più preoccupante.

    2012 2013

     L'Oréal -18,16 8,14

     Procter&Gamble -94,15 -1915,09

     Avon -176,82 -76,88

    Colgate-Palmolive 168,77 219,60

    Media del settore -30,09 -441,06

    Scarto dalla media(relativo a L’Oréal)  11,93 449,20

    -94.15 

    -176.82 

    168.77 

    -18.16 

    -30.09

    -1915.09

    -76.88 

     219.6 

    8.14

    -441.06 

    -2500

    -2000

    -1500

    -1000

    -500

    0

    500

    P&G Avon Colgate L'Oréal Media

    settore

    ICR 2012

    ICR 2013

    Tabella 24. Calcolo dell’Interest Coverage Ratio per L’Oréal

    (dati in migliaia di euro) 

    Tabella 25.Confronto dell’Interest Coverage Ratio

    tra i competitors 

    Grafico 6. Confronto dell’Interest Coverage Ratio tra i competitors

  • 8/19/2019 L'Oréal Armageddon - Missione Compiuta

    19/32

     Spesso gli analisti usano al numeratore di questo indice l’EBITDA al posto dell’EBIT in quanto il

     primo contiene al suo interno ammortamenti e deprezzamenti che in effetti non sono dei flussi didenaro uscenti dalla cassa.

    2012 2013 ∆ EBITDA 21.272,00 24.712,00 +1617%

    OFN -289,11 1.323,89 -55793%

    Interest Coverage Ratio -73,58 18,67 -12537%

    L’indicazione che se ne trae è sostanzialmente identica a quella precedente.

    3.2 Indici di solidità

    Gli indici di solidità forniscono una misura dell’abilità dell’impresa di coprire le proprie attività a

    lungo termine. In particolare, il margine primario di struttura (MS)  indica la copertura delleattività immo bilizzate esclusivamente tramite le risorse interne dell’azienda, ovvero attraverso ilcapitale netto. Risulta quindi essere un indice molto severo: capita spesso che sia negativo, ma nonrisulta essere particolarmente significativo. Nel 2012 L’Oréal ha ottenuto un MS negativo, con unalieve ripresa nel 2013, che comunque non la porta oltre lo 0.Un indice più consistente è il margine secondario di struttura (KCN): esso misura la coperturadelle immobilizzazioni sia tramite il capitale netto, sia tramite i fondi disponibili. Inoltre può ancheessere calcolato come differenza tra attività correnti e passività correnti, fornendo un’immediatafotografia della situazione dell’azienda. Anche KCN, però, risulta negativo –   seppure con unaleggera crescita nel biennio - in entrambi gli anni in analisi. Questo costituisce un importantesegnale negativo per L’Oréal. 

    2012 2013 ∆ 

    MS = KN - AIN -24.126,42 -22.046,08 +9%

    KCN = PPN –  AIN = AC - PC -16.266,52 -12.080,72 +26%

    Tali indici risultano particolarmente problematici  per L’Oréal, se confrontati con i competitors disettore. In particolare, la situazione risulta critica se paragonata con quella di Procter&Gamble e diAvon, mentre risulta abbastanza concorde con quella di Colgate-Palmolive.

    MS2012  MS2013  ∆MS KCN2012  KCN2013  ∆KCN

     L'Oréal -24.126,42 -22.046,08 +9% -16.266,52 -12.080,72 +26%

     Procter&Gamble 17.066,91 42.660,19 +150% 29.618,78 52.806,73 +78%

     Avon 4.189,84 4.740,07 +13% 11.439,82 11.729,96 +3%

    Colgate-Palmolive -19.810,01 -21.092,54 -6% -13.217,42 -14.603,76 -10%

    Media del settore -5.669,92 1.065,41 +119% 2.893,67 9.463,06 +227%Scarto dalla media(relativo a L’Oréal) 

    -18.456,50 -23.111,49 -25% -19.160,19 -21.543,77 -12%

    Tabella 26. Calcolo alternativo dell’Interest Coverage Ratio per

     L’Oréal (dati in migliaia di euro) 

    Tabella 27. Calcolo degli indici di solidità per L’Oréal

    (dati in migliaia di euro) 

    Tabella 28. Confronto degli indici di solidità tra i competitors 

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    Si possono ora trarre le conclusioni lasciate in sospeso nel paragrafo 2.7. Il valore degli indicisembrerebbe preoccupante ma, ciononostante, il livello di indebitamento è significativo. Sigiustifica tale circostanza col fatto che L’Oréal vanti un certo spessore sia in termini di dimensioniaziendali sia in termini di reputazione, per cui è lecito pensare che le banche tralascino leindicazioni degli indici erogando comunque prestiti in favore dell’azienda.

    4. Analisi del capitale circolante

    Focalizzandosi sulle riclassificazioni del capitale e, in particolar modo, sull'ottica manageriale, è possibile inquadrare meglio il KOT(capitale operativo tangibile) studiandone la composizione.Questo è definito come somma di KOC (capitale operativo circolante) e KTN (capitale tecnico

    netto). I valori percentuali di queste due componenti possono essere confrontate col rapporto.

    Dividendo le due grandezze di stock con una di flusso, il fatturato mensile, si ottiene

     ∙ 

    ∙  Definendo il numeratore ROC (recupero del capitale operativo circolante) e il denominatore KTF 

    (rapporto capitale tecnico-fatturato), si otterrà l’indice . 

    -0.5

    0

    0.5

    1

    1.5

    2

    2.5

    L'Oréal P&G Avon Colgate

    ROC/KTF 2012

    ROC/KTF 2013

      L’Oréal  Procter&Gamble Avon Colgate-Palmolive

    2012 2013 ∆  2012 2013 ∆  2012 2013 ∆  2012 2013 ∆ 

    ROC 1,340 1,306 -2,55% 2,192 4,706 +114,65% 0,546 0,440 -19,46% 0,125 -2,85 -2382,5%

    KTF 3,065 2,860 -6,71% 11,456 12,811 +11,83% 0,239 0,209 -12,63% 13,047 13,889 +6,46%

    ROC/KTF 0,437 0,457 +4,46% 0,191 0,367 +91,95% 2,282 2,103 -7,82% 0,010 -0,205 -2224,1%

    Tabella 29. Confronto dell’indice ROC/KTF tra i competitors e variazione nel biennio analizzato 

    Grafico 7. Confronto dell’indice tra i competitors 

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    Il ROC   fornisce una misura del tempo necessario al recupero del capitale operativo circolante,servendosi del fatturato come elemento di riferimento. Si noti che, nel caso di L’Oréal, si èriscontrata una diminuzione del ROC (-2,55%), fondamentalmente a causa dell’aumento delfatturato (+4,95%). Si può inoltre osservare che il valore del ROC dipende esclusivamente dallesingole politiche aziendali e quindi può accadere che imprese operanti nello stesso settore abbianoindici completamente differenti. Questo è esattamente ciò che accade nel caso di riferimento, dove

    si presentano valori molto disomogenei del ROC: P&G presenta tempi di recupero più lunghi deglialtri e più che raddoppiati (+114,65%) nel periodo considerato, a differenza delle altre due impreseche, vicine in termini di risultati, presentano valori inferiori di circa un ordine di grandezza ediminuiti nel corso dell’ultimo esercizio. Notevole è la diminuzione del ROC per Colgate (-2224%).

    Anche il KTF  è un indice temporale. Calcolato come rapporto tra KT (grandezza di stock) e FN/12(grandezza di flusso), indica il numero di mesi di fatturato necessari a recuperare il capitale tecnico.

     Nel 2012 occorrono poco più di 3 mesi, che scendono a 2,85 nel 2013. Il motivo è ancora daricondurre all' aumento di fatturato (+4,95%) rispetto alla diminuzione di capitale tecnico (poco piùdel 2%).Solitamente, KTF è un indice numericamente piuttosto uniforme all'interno di un certo settore.

    Questo non accade nel caso in esame, dove si presentano valori molto differenti tra loro: in effetti seP&G e Colgate hanno valori di KTF circa quattro volte superiori a quelli di L’Oréal, al contrarioAvon presenta valori minimi e di poco superiori allo zero, quindi circa dieci volte inferiori a quellidell’azienda di riferimento.

    Il rapporto dato dai due indici (ROC/KTF ), infine, consente di quantificare il peso dato al capitalecircolante e quello dato al capitale tecnico. L’Oréal risulta sbilanciato verso il capitale tecnico, cheincide per più del doppio del KOC, con un leggerissimo miglioramento del bilanciamento nel 2013.A fronte di valori estremamente disomogenei sia per il ROC che per il KTF, si riscontrano tra idiversi competitors politiche estremamente differenti e altalenanti. Si può, infatti, osservare che siaP&G che Colgate vedono variare sensibilmente questo dato anche se in maniera opposta: nel primocaso si verifica un netto spostamento verso il circolante (+91,95%), mentre nel secondo caso lospostamento ancor più rilevante (+2224%) si verifica verso il capitale tecnico. Infine, per quantoriguarda Avon, si osserva un risultato più vicino a quello di L’Oréal,  come entità della variazione,ma nuovamente le due aziende seguono strategie diametrali prediligendo in un caso il capitaletecnico e nell’altro il circolante. 

    E’ interessante  scorporare il ROC, evidenziando quali sono le componenti che maggiormenteinfluenzano il suo valore

    =  ⁄   =

      −  ⁄   =

      ⁄   +

      −  ⁄   +

       ⁄   +

       ⁄   =

     

    = + + − ∙  

    2012 2013 ∆ 

    MG 33.569,77 31.681,26 -5,63%

    FN/12 17.778,48 18.658,83 4,95%

    RMG 1,888 1,698 -10,08%

    Tabella 30. Calcolo dell’indice RMG per L’Oréal (dati in migliaia di euro) 

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    Da RMG , indice relativo ai mesi di fatturato per il recupero dei magazzini, è possibile dedurreimportanti informazioni sulla politica di gestione delle scorte: valori molto piccoli indicano una

     produzione orientata verso il just in time, mentre valori più grandi presuppongono la presenza d iscorte di sicurezza. Dal confronto con i valori del settore, è possibile notare come L’Oréal  siadecisamente l’azienda  con i tempi di recupero del magazzino più elevati: risulta quindi, in termini

     puntuali, quella che presenta una produzione meno orientata al just in time. Dal punto di vista

    evolutivo, però, L’Oréal presenta la riduzione percentuale di RMG più elevata, in linea con la teoriasecondo cui la tecnica dell'”In-house” abbia  un'ottima prospettiva di lungo periodo, anche sesull’anno in questione i valori risultano in difetto rispetto a quelli dei competitors.

    2012 2013 ∆ 

     L’Oréal   1,888 1,698 -10,08%

     Procter&Gamble 0,302 0,3746 +23,82%

     Avon 0,301 0,306 +1,63%

    Colgate-Palmolive 0,465 0,424 -8,76%

    Media settore 0,739 0,701 -5,21%

    RAA  indica il numero di mesi di fatturato necessari per il recupero delle altre attività operativenette.

    2012 2013 ∆ 

    AA 8.977,14 7.259,03 -19,14%

    AP 5.835,64 5.283,75 -9,46%FN/12 17.778,48 18.658,83 +4,95%

    RAA 0,177 0,106 -40,09%

    Il tempo di recupero in questo caso è relativamente basso se confrontato con il valore del ROC.Questo valore diventa ancora meno influente nel 2013, dove diminuisce del 40%. Tale diminuzioneè imputabile al decremento delle altre attività (-19,14%) e delle altre passività (-9,46%).

    DCC   rappresenta i mesi di dilazione di pagamento concessi ai clienti. Questo indice fornisceinformazioni sulla politica commerciale definita dall' azienda.

    2012 2013 ∆ 

    CC 21.760,10 23.506,14 +8,02%

    FN/12 17.778,48 18.658,83 +4,95%

    DCC 1,224 1,260 +2,93%

    Tabella 31. Confronto dell’indice RMG tra i competitors e variazione nel biennio analizzato  

    Tabella 32.Calcolo dell’indice RAA per L’Oréal (dati in migliaia di euro) 

    Tabella 33. Calcolo dell’indice DCC per L’Oréal (dati in migliaia di euro) 

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    L’Oréal garantisce, in media, poco più di un mese per il pagamento dei crediti, risultando dunqueun'impresa con un rapido recupero, se confrontato con i dati del settore di riferimento (Tabella 34).Valori bassi indicano una minimizzazione dei costi finanziari, ma al tempo stesso scoraggiano iclienti ad acquistare. Il valore si mantiene pressoché inalterato nel 2013, per via dell'aumentocontemporaneo di crediti e fatturato, testimoniando dunque che il teorico scoraggiamento dei clientidovuto ad una breve dilazione non è riscontrabile con la realtà di L’Oréal. 

    2012 2013 ∆ 

    L’Oréal  1,224 1,26 +2,93%

    Procter&Gamble 1,973 1,803 -8,60%

    Avon 1,060 0,879 -17,05%

    Colgate-Palmolive 1,679 0,215 -87,20%

    Media settore 1,484 1,039 -29,97%

    Il valore ∙si ottiene moltiplicando e dividendo la formula per AQ (acquisti ottenuti comeacquisto di beni intermedi, acquisto di servizi e acquisto di beni d' investimento). Infatti, perottenere anche in questo caso un’indicazione temporale, occorre   rapportare i debiti alla relativagrandezza di flusso, ovvero gli acquisti.

    ∙ =    ⁄   ∙

     

     

    dove DDC sono i mesi di dilazione di pagamento ottenuti dai fornitori e AQF è la quota percentualedegli acquisti sulle vendite.

    2012 2013 ∆ 

    DC 34.651,17 32.800,34 -5,34%

    AQ/12 14.353,36 14.705,16 +2,45%

    DDC 2,41 2,23 -7,61%

    Avere un valore di DDC basso implica avere costi di finanziamento alti e, allo stesso tempo, potrebbe creare tensioni con i fornitori. I mesi di dilazione, per L’Oréal, sono in media poco più di 2e risultano lievemente diminuiti nel 2013 (-7,61%).I valori in esame non risultano destare particolari preoccupazioni se confrontati con i mesi didilazione concessi da L’Oréal ai clienti: il rientro dei crediti riesce a far fronte all'estinzione a brevedei debiti commerciali.

    Tabella 34. Confronto dell’indice DCC tra i competitors 

    Tabella 35. Calcolo dell’indice DDC per L’Oréal (dati in migliaia di euro)  

    2012 2013 ∆ 

    AQ 172.240,33 176.461,87 +2,45%

    FN 213.341,79 223.905,95 +4,95%AQF 0,81 0,79 -2,38%

    Tabella 36. Calcolo dell’indice AQF per L’Oréal (dati in migliaia di euro) 

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    La quota di acquisti sul fatturato subisce una lieve diminuzione dal 2012 al 2013.

    5. Analisi della struttura finanziaria

    Come introdotto in precedenza, per L’Oréal non risulta prioritario investire in attività finanziarie perridurre il rischio legato alla propria gestione caratteristica. Si nota infatti che le attività finanziarieAF sono nulle e quindi LAF=AF/KN =0. Tale tendenza è altresì rilevabile anche per i competitorsanalizzati..L'Oréal si focalizza sulla propria attività operativa, investendo tutto su di essa. LDF=DF/KN =1,28 indica una preponderanza dei debiti finanziari rispetto al patrimonio netto.E’ lecito supporre che l’azienda voglia sfruttare il più possibile la leva finanziaria, dato che lecondizioni lo permettono (l’approfondimento nel dettaglio è riportato al paragrafo 6.2). Questasituazione potrebbe risultare rischiosa, ma potrebbe trovare giustificazione nel fatto che, essendouna società rinomata, il rischio che da un anno all'altro le vendite subiscano una drastica discesa è

    relativamente basso.Tra i due esercizi si evidenzia una diminuzione del 9,726% di LDF, a parità di patrimonio netto, probabilmente volta ad abbassare il rischio di cui sopra.I competitors, in linea con L’Oréal, mostrano una bassa propensione verso le attività finanziarie,rendendo quasi nullo LAF, mentre tendono a non avere debiti finanziari e, dunque, a non utilizzarela leva (LDF≈0). 

    L’indice LDN è stato calcolato come LDN=DN(DF-AF)/KN .

    6. Analisi di indici di redditività 

    6.1 Analisi di redditività del capitale operativo

    La redditività operativa lorda può essere analizzata attraverso due diversi indici: il ROS, rapportotra un margine (RO) e un flusso (PL), e l'RKO, rapporto tra un margine (RO) e una grandezza distock (KOT).

    L’Oréal  Procter&Gamble Avon Colgate-Palmolive

    2012 2013 ∆  2012 2013 ∆  2012 2013 ∆  2012 2013 ∆ 

    LDN 1,28 1,16 -9,73% 0,001 0 -69,77% -0,0051 0 +59,85% -0,0011 0 +9,63%LAF 0 0 - 0,0002 0 -8,21% 0,0051 0 -59,85% 0,0011 0 -9,63%

    LDF 1,28 1,16 -9,73% 0,0013 0 -59,21% 0 0 - 0 0 -

    Tabella 37. Calcolo e confronto degli indici di struttura finanziaria tra i competitors

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     L 'Oréal Procter& Gamble

    2012 2013 Δ 2012 2013 Δ

    ROS 0,09969 0,11182 +12,17% ROS 0,28783 0,26122 -9,24%

    TKO 0,36702 0,35166 -4,18% TKO 1,13734 0,72095 -36,61%

    RKO 0,27161 0,31796 +17,06% RKO 0,25307 0,36233 +43,17%θRO  0,45075 0,49634 +10,11% θRO  0,41411 0,38555 -6,90%

    GIV 0,21403 0,21817 +1,93% GIV 0,67966 0,67753 -0,31%

    ROI 0,07 0,15863 +126,62% ROI 0,10694 0,09054 -15,33%

    Colgate-Palmolive Avon

    2012 2013 Δ 2012 2013 Δ

    ROS 0,23316 0,26655 +14,32% ROS 0,08699 0,08868 +1,95%

    TKO 0,15088 -0,0867 -157,48% TKO 0,04596 0,03666 -20,24%RKO 1,5454 -3,0737 -298,89% RKO 1,89273 2,41918 +27,81%

    θRO  0,33335 0,36592 +9,77% θRO  0,40541 0,38832 -4,21%

    GIV 0,69467 0,72316 +4,10% GIV 0,20722 0,22003 +6,18%

    ROI 0,10471 0,12072 15,30% ROI 1,24382 1,30374 4,82%

    Gli indici ROS, TKO, RKO, θRO  e GIV sono complessivamente utilizzati per analizzare laredditività lorda del capitale operativo.

    Il ROS  - Return on Sales - ( ⁄ ) rappresenta la quota del valore del prodotto che l’impresaingloba a titolo di profitto lordo. Va, cioè, ad analizzare esclusivamente l’aspetto legato alle venditein termini di costi e ricavi, restando focalizzato sul rendimento dell’impresa a livello di flussi

    economici. Nel caso di L’Oréal, il ROS subisce un incremento superiore al 12%, attribuibile essenzialmenteall’incremento del RO, il quale risulta infatti percentualmente superiore all’incremento del valore

    della produzione lorda, che avrebbe spinto l’indice in direzione opposta.Analoghi valori del ROS sono riscontrabili nel caso di Avon, per il quale tuttavia non si riscontra lostesso trend crescente. Si differenziano, invece, quelli di P&G e Colgate, circa doppi rispetto ai

     primi e simili tra loro. La motivazione è da ricondurre sostanzialmente ai parametri strutturali delROS (formula estesa alla pagina seguente): GIV e θRO. Infatti mentre il θRO  è confrontabile in tuttie quattro i casi, il valore del GIV è sensibilmente più alto per P&G e Colgate.

    Il TKO ( ⁄ )  rappresenta il tempo di recupero del capitale operativo, ovvero il numero dianni occorrenti a recuperare il capitale investito in attività operative attraverso il flusso di

     produzione. Nel caso considerato, si può osservare che l’indice è in calo: ciò si deve sia alla diminuzione delcapitale operativo tangibile sia all’aumento (circa 3,6%) della produttività lorda. Ne emerge dunque

    un dato positivo per l’impresa che ha accorciato i tempi di recupero della somma investita incapitale tangibile. La situazione tra i competitors è estremamente varia e nessuno mostra valoriconfrontabili con quelli dell’azienda in esame.

    Tabella 38. Indici di redditività e loro variazione per i competitors  

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    L’RKO ( ⁄ ) misura la redditività dell’attività industriale o commerciale dell’impresa  allordo degli ammortamenti e delle rettifiche di bilancio, ossia la resa dei flussi operativi all’interno diun determinato esercizio.Tale indice subisce un sensibile incremento e ciò è un segnale di un buon miglioramentodell’efficienza operativa dell’azienda, testimoniato peraltro anche dall’aumento del ROS (+12%) e

    dalla diminuzione del TKO (-4%). In tal caso, si può osservare con P&G un risultato piuttostoanalogo, non solo in valore ma anche come andamento. Non è invece così per le altre due aziende,che si attestano su valori superiori, anche se nel caso Colgate è possibile riscontrare poi un crollo diRKO, in calo quasi per il 300%.

    θRO  ( ⁄ ) è la quota di valore aggiunto destinata al capitale operativo e la sua variazione di breve periodo è collegata all’andamento del costo del lavoro, alle oscillazioni dei prezzi e allefluttuazioni della produttività.

     Nel caso di L’Oréal, si può osservare un incremento di questo indice, che si deve all’aumento delRO, dominante sull’aumento del valore aggiunto riscontrabile nei due anni, a causa di una minore

    incidenza del costo del lavoro WL.Per quanto riguarda i competitors, si può osservare un risultato sufficientemente omogeneo, seppurcon valori leggermente differenti.

    Il GIV ( ⁄ )  è il grado di integrazione verticale e mostra se l’azienda è più orientataall’outsourcing oppure se tende a svolgere le attività di produzione internamente . E’  ottenutoconsiderando esclusivamente grandezze di conto economico relative all’ambito della pr oduzione.Si ha nuovamente un valore in aumento dato da un incremento del valore aggiunto, che risultasuperiore all’aumento dei proventi operativi, dovuto all’espansione dei costi esterni.Un GIV molto simile a quello L’Or éal è quello di Avon, al contrario dei risultati riportati dalle altredue aziende (entrambi circa tripli a quelli visti per l’azienda di riferimento). 

    Il ROI ( ⁄ ) - Return On Investment - indica il rendimento dell’impresa, al netto degliammortamenti, dal punto di vista operativo.Per L’Oréal si ha un netto aumento dell’indice (+126%) del tutto attribuibile al forte aumento delRON (+105%) che si ha per il complessivo incremento dei proventi operativi e dei costi operativi.Tutti i valori del ROI riportati dalle aziende competitrici sono confrontabili, fatta eccezione perAvon, che riporta valori ben superiori, circa di un ordine di grandezza.Si osserva infine che il ROI non riflette correttamente l’evoluzione della reddittività operativa,

    essendo influenzato dalle scelte manageriali volte a stabilizzare i dividendi e i redditi dichiarati almercato.

    E' possibile collegare le precedenti voci tramite le seguenti formule.In particolare attraverso

    =   ∙∙  ∙    ⁄  è possibile evidenziare quali parametri hanno influenzato la variazione del ROS.Dal 2012 al 2013, il ROS subisce un aumento del 12%, di cui un 10% attribuibile all'aumento di

    , sinonimo di una minore incidenza del costo del lavoro, e il restante 2% attribuibile alla

    variazione di GIV in accordo con la politica "In-house" sviluppata dall'azienda.

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    6.2 Analisi di redditività del capitale netto

    La redditività del capitale netto, ovvero del capitale visto come profitto per i proprietari, tiene contodel tasso di incidenza delle attività e passività finanziarie e viene depurata dagli effetti delle sceltemanageriali in termini di bilancio.Una valutazione della redditività in quest’ottica viene effettuata attraverso l’analisi del ROE che, a

    sua volta, può essere valutato in due momenti separati, scindendo gli effetti indotti dalla strutturafinanziaria da quelli derivanti da imposte e politiche di bilancio.Occorre precisare che i dati riguardanti la media del settore sono leggermente imprecisi poichéinfluenzati da Avon, che sfrutta una strategia di marketing multilivello, la quale presumibilmenteinfluenza i dati relativi agli investimenti dei proprietari, abbastanza esigui rispetto a quelli deicompetitors.

    Il  REA (rendimento del patrimonio netto ante imposte e rettifiche) si ricava dividendo il redditoresiduale per il capitale netto, ma è esprimibile anche in funzione dei rapporti di leva finanziariaLDF e LAF. Benché il LAF risulti trascurabile nella nostra trattazione perché le imprese dimostranouna certa resistenza alle attività finanziarie, desta particolare attenzione, invece, il rapporto di levafinanziaria relativa all’incidenza dei debiti finanziari DF sul capitale netto: LDF = DF / KN.Per questa ragione, il REA è stato calcolato come segue:

    =  = + (−) ∙− [(−)∙] 

    A dimostrazione della stretta correlazione con il ROI (+126%), possiamo notare come il REA nelcaso di L’Oréal, sebbene risulti paragonabile con quello di Colgate e P&G nel primo esercizio, sia

    aumentato del 91,75% a fronte di una riduzione del 10% per P&G e di un leggero aumento (15%) per Colgate.

    La differenza ROI  –  IDF (tasso di remunerazione dei debiti) evidenzia come sia possibile

    sfruttare la leva finanziaria, e quindi un aumento dei debiti DF, al fine di aumentare laredditività finanziaria del KN. Tale procedimento risulta efficace fintanto che la differenza è positiva (Modigliani-Miller). Nonostante il valore nel 2012 sia positivo, L’Oréal sceglie di non

    L’Oréal  Procter&Gamble Avon Colgate-Palmolive

    2012 2013 ∆  2012 2013 ∆  2012 2013 ∆  2012 2013 ∆ 

    ROE 0,0858 0,0862 +0,47% 0,0634 0,0671 +5,83% 0,6364 0,6403 +0,61% 0,0311 0,0984 +216,40%REA 0,1565 0,3001 +91,75% 0,1011 0,0908 -10,22% 2,7079 5,4503 +101,27% 0,1047 0,1207 +15,28%

    ROE/REA 0,5479 0,2871 -47,60% 0,6267 0,7388 +17,88% 0,2350 0,1175 -50,01% 0,2965 0,8152 +174,94%

    Media del settore

    2012 2013 ∆ 

    ROE 0,2042 0,2230 +9,21%

    REA 0,7676 1,4905 +94,18%

    ROE/REA 0,4266 0,4896 +14,77%

    Tabella 39. Confronto degli indici di redditività del Capitale Netto tra i competitors e con la media del settore

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    sfruttare l’opportunità di incrementare l’indeb itamento probabilmente a causa della situazionecritica relativa alla liquidità dell’ impresa. Questa tesi è avvalorata dal fatto che per il 2013 siregistra un aumento di questa differenza (+12,2%) dovuto alla sensibile diminuzione dei debitifinanziari. Dai valori riportati in tabella si nota come anche P&G, registrando un valorenegativo della differenza in questione decida di ridurre il proprio indebitamento (-56%) nonriuscendo però ad evitare un calo del REA per il 2013.

    Questa variazione non è stata calcolata per i restanti due competitors perché entrambi hanno debitifinanziari nulli nel biennio considerato e, per questa ragione, non sfruttano la leva finanziaria peraumentare la redditività.La differenza REA  –  ROI   indica il  premio per il rischio finanziario, valore che, confrontatocon quelli dei competitors, risulta effettivamente alto, avvalorando il fatto che L'Oréal abbia

     puntato sui DF per aumentare la propria redditività.

    A supporto di quanto detto prima, si evidenzia che sia per Colgate che per Avon il REA eguaglia ilROI, a dimostrazione che l’effetto leva finanziaria non è un punto strategico per queste dueimprese.

    E’  possibile, inoltre, esprimere il ROE  in funzione del REA, definendo dapprima l’aliquotadelle imposte di competenza e, poi, la quota del reddito ante imposte e rettifiche.

    = ∙ ( − ) ∙ ( − ) dove  =  ⁄   e  =  ⁄  

    2012 2013

    C  0,515298414 0,67290335R  0 0,12200021

    Come si evidenzia, il ROE è rimasto pressoché costante per L’Oréal perché, a fronte di un

    cospicuo aumento del REA, hanno influito le contemporanee diminuzioni del deflatore della polit ica di bilancio (1- ) e del deflatore della politica di imposizione fiscale  (1- ). Daevidenziare è invece il massiccio aumento del ROE per Colgate, spiegabile attraversol’incremento contemporaneo del capitale netto e del reddito d’esercizio.

    L’Oréal  Procter&Gamble

    2012 2013 ∆  2012 2013 ∆ 

    ROI - IDF 0,0647 0,1223 +89,03% -4,6367 0,0316 +100,7%REA - ROI 0,0830 0,1586 +91,22% -0,0059 0,00002 +100,3%

    Tabella 40. Calcolo degli indici ROI-IDF e REA-ROI per i competitors (Avon e Colgate hanno DF nulli)

    Tabella 41. Calcolo di T C  e di Q R  per L’Oréal  

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    7. Calcolo dell’autofinanziamento ed analisi del Cashflow

    Statement 

    7.1 L’autofinanziamento  nell’ottica dei managers

     Nell'ottica dei managers si dà rilievo al RO anziché al RON, poiché costituisce una primaapprossimazione del flusso finanziario scaturente dalla gestione aziendale, destinato in parte allaremunerazione delle fonti esterne di finanziamento (  = + + ), in parteall'autofinanziamento (AU).Si ottiene il reddito aziendale lordo (RA) aggiungendo al RO i PF. Dal RA si sottrae la quota volta aremunerare il capitale acquisito dal mercato CK, che incide per il 14,63%, ottenendo così il valoreapprossimato di AU, che è quello che interessa maggiormente ai manager. Nel calcolo di CK, idividendi sono stati assunti pari a zero, in mancanza di ulteriori informazioni a riguardo.

     Nonostante nel 2013 il RA aumenti del 12,77%, si rileva una diminuzione del valore percentuale diAU pari al -4,85%. Questo è dovuto ad un aumento di CK del 115,60%, causato sia da un aumentodi OF(275,35%), sia da un aumento di OT del 95,76%.

    7.2 Cashflow Statement

    Lo scopo del Cashflow Statement è esplicitare quelli che sono stati i flussi di cassa in entrata e inuscita dell’azienda in esame. Si utilizzerà il metodo indiretto e ci si focalizzerà sull’anno 2013,

     poiché è l’unico per il quale si dispone di tutti i dati necessari. Si divideranno le analisi in tre macroaree: operativa, d’investimento e finanziaria. 

    PF642

    RA21.914

    AU18.707

    RO21.271 CK

    3.207

    OF353DD0

    OT2.855

    Tabella 42. Calcolo dell’autofinanziamento (AU) di L’Oréal per l’anno 2012 

    PF1

    RA24.713

    AU17.799

    RO

    24.712

    CK

    6.914

    OF1.325DD

    0OT

    5.589

    Tabella 43. Calcolo dell’autofinanziamento (AU) di L’Oréal per l’anno 2013 

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    In mancanza di informazioni più precise a riguardo, sono state formulate alcune assunzioni:-  l a voce “altre attività” indica un rateo attivo  finale (406,71 €), che quindi è stato aggiunto

    all’utile di esercizio perché rappresenta un ricavo senza entrata di cassa; 

    -  i dividendi sono stati pari a zero;

    -  le variazioni positive di immobilizzazioni indicano delle nuove acquisizioni;

    -  l e variazioni negative di brevetti indicano un’alienazione degli stessi, mentre quelle di

    attrezzature e impianti segnalano la normale procedura di ammortamento.

    Attivit operativa 

    Utile netto2.716,59 € Imposte (rigo 22) (+)4.100,95 € Variazione crediti vs clienti(+/-)

    2.213,32 € Variazione giacenze (+/-)-1.888,51 € Variazione debiti vs fornitori/dipendenti (+/-)-1.850,83 € 1.278,39 € Costi/ricavi non monetari (+/-)13.487,28 € 406,71 € Dividendi pagati (-)

    Imposte versate (-)1.248,94 € 

    Flusso di cassa netto da gestione operativa

    15.195,13 € 

    All’utile netto sono state aggiunte le imposte, dalle quali, però, sono state sottratte le imposteversate. I crediti verso i clienti sono aumentati, rappresentando dunque una riduzione dei flussi dicassa: vanno quindi sottratti dall’utile.

    In modo speculare, sono diminuiti i debiti verso i fornitori, indicando un parziale rimborso delfinanziamento e dunque un flusso in uscita. Anche le giacenze sono diminuite, ma, rappresentando

    un decremento degli impieghi, vanno aggiunte all’utile.  Si nota, inoltre, che parte del fondo TFR è stata devoluta ai dipendenti, verificando, dunque,un’uscita. 

     Nei costi non monetari si evidenziano l’ammortamento, che viene sommato all’utile in quanto

    rappresenta un costo senza uscita di cassa, e quello assunto come rateo attivo, ovvero un ricavosenza entrata di cassa, da sottrarre all’utile. L’area di attività operativa mostra un flusso di cassa positivo, segnale positivo per l’azienda: la suarealtà meramente produttiva è tale da garantire dei flussi monetari positivi e dunque si sta

     producendo ricchezza. Queste considerazioni sono perfettamente in linea con le indicazioni datedall’indice RKO calcolato in precedenza.

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    Attivit d’investimento

    Acquisizione di immobilizzazioni (-)

    1.575,68 € 

    Alienazione di immobilizzazioni (+)

    -723,15 €

    Flusso di cassa netto da attivit d’investimento

    -852,52 €

    Le attività di investimento mostrano un flusso monetario negativo: le entrate date dalle alienazionidi immobilizzazioni non coprono le uscite sostenute per le acquisizioni di nuove immobilizzazioni.Tale valore sottolinea la propensione dell’azienda ad essere tecnologicamente avanzata e prontaall’innovazione, in linea anche con il fatto che i flussi positivi dati dalla gestione caratteristica siano

    sufficienti a garantire una certa sicurezza in merito.

    La negatività dell’area degli investimenti è un probabile indicatore del buon andamento degli anni passati, che fornisce la possibilità di investire oggi, a discapito di meno liquidità futura.

    Attivit di finanziamento

    Incassi per nuovi debiti/aumenti di capitale (+)

    -  € (*)

    Esborsi per rimborso debiti/capitale (-)-3.650,32 €

    Flusso di cassa netto da attivit di finanziamento

    -3.650,32 €

    (*)La variazione della cassa è talmente esigua da poterla trascurare.

    I flussi di cassa inerenti alle attività di finanziamento, invece, segnalano una somma in uscita, a parziale rimborso del debito verso le banche, a fronte di incrementi di debiti o aumenti di capitale pari a zero. Questo indica una propensione dell’azienda a fare uso delle proprie risorse anziché

    ricorrere ulteriormente al finanziamento esterno.

    In definitiva, un Cashflow negativo indica l’assorbimento di risorse finanziarie, mentre uno positivodenota la creazione di disponibilità finanziaria per eventuali investimenti futuri. Il complessivovalore positivo, dunque, denota come l’area operativa crei più liquidità di quanta ne dissipino l’area

    degli investimenti e quella finanziaria.

    8. Conclusioni

    A partire dai dati in nostro possesso su L'OREAL SAIPO INDUSTRIALE S.P.A. e dei suoicompetitors (definiti al paragrafo 1.2 con le relative motivazioni) sono state effettuateconsiderazioni relative sia a quella che è stata l’evoluzione dell’azienda dal 2012 al 2013 sia al

    confronto con la diretta concorrenza.

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    A proposito del confronto con il suo anno precedente , L’Oréal può certamente vantare un passo inavanti. A testimonianza di ciò si registrano aumenti sia in termini di fatturato, sia in termini di utili,dovuti in principal modo a scelte di investimenti di natura operativa, come indica il notevoleincremento del ROI.Il riconoscimento dell’ottimo lavoro svolto dallo stabilimento di Settimo Torinese nel corso del2012 arriva anche a livello mondiale: come riporta un artico de “IlSole24ore”(link in bibliografia), lo

    stabilimento italiano ha infatti conquistato il primo posto per volumi prodotti tra i quaranta impianti produttivi del colosso francese sparsi nel mondo, scalzando dal gradino più alto del podio quello diSan Paolo in Brasile.Per quanto riguarda il confronto con la concorrenza, invece, è innegabile come L’Oréal presenti 

     punti a sfavore su più fronti. Un primo segnale negativo arriva dalla redditività operatività: ilconfronto dei relativi indici (paragrafo 6.1) con P&G e Colgate è nettamente a favore diquest’ultimi. Il motivo è da ricondurre principalmente alla capacità dei due competitors di

    comprimere i costi legati all’approvvigionamento di semilavorati dall’esterno (valori GIV paragrafo6.1). Ancora più critica è la situazione sulla liquidità. L’Oréal presenta non poche difficoltànell’andare a ripagare i debiti a breve, presentando valori dei relativi indici (paragrafo 3.1 e 3.2) trai più bassi nel settore: solo Colgate-Palmolive le fa concorrenza in negativo. Diversa è la situazione

    sulla redditività dell’equity. In questo ambito, L’Oréal si distingue sicuramente in positivorisultando, come già evidenziato in altre parti della trattazione, di certo appetibile per eventualifuturi azionisti. In questo caso la sola Avon fa decisamente meglio.Per concludere tutte le aziende prese in considerazione, nonostante il periodo di recessione, hannoregistrato un utile positivo e addirittura in crescita, confermando come quello della cosmesi sia unsettore che difficilmente conosce crisi.

    9. Bibliografia

    http://www.loreal.it/notizie/i-fornitori-protagonisti-della-strategia-loreal.aspx?returnPage=medianews.aspx?parentCategory=425,435,434,437,436&groupBy=&type=news&startDate=2010-01-01&endDate=2099-12-31&keyword=&cat=&returnTopcode=CorpTopic_Secondary_Root_MediaNews&sort

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