lo stress degli operatori della salute nei servizi...
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XIII CONVEGNO dell’Italian National Focal Point Infectious Diseases and Migrant
“Salute e Migrazione: nuovi scenari internazionali e nazionali”
Lo stress degli operatori della salute nei servizi dedicati alle popolazioni migranti
Roma, 17 Febbraio 2015
Giuppa Cassarà
Bisogno di salute dei
migranti • Assistenza
sanitaria
• Mediazione
culturale
• Centri di
Accoglienza
• Centri d’ascolto
• Assistenza sociale
• Assistenza
psicologica
• Assistenza legale
Sanita’ ed
istituzioni
pubbliche
ONG
volontariato
Nuove vulnerabilità nel sistema di accoglienza
• Mediatori culturali
• Medici
• Psicologi
• Educatori
• Assistenti sociali
• Legali
• Agenti di polizia
Vulnus : ferita o lesione, fisica o psicologica bilis: designante una potenzialità.
Vulnerabile, quindi, è tutto ciò che è esposto alla “possibilità” di essere
ferito
La vulnerabilità consiste in una quotidianità che si fa
“normalmente” insicura
• Mancanza di competenze e formazione specifiche
• Assenza di adeguato e certo compenso economico
• Precarietà lavorativa
• Assenza di un sistema di accoglienza stabile ma persistenza di una gestione di stampo emergenziale
Incertezze e vulnerabilità Operatori
dell’ “emergenza immigrazione”
Rischi per gli operatori che lavorano nell’ambito delle migrazioni
Cambiamenti di scena • Crisi economica e sociale
• Allarme Ebola ???
• Allarme terrorismo ???
NEVROSI sociale
Emergenza
sbarchi
Imprevedibile emergenza??
Emergenze psicologiche!!!
Diminuiscono gli sbarchi, continuano le politiche emergenziali
• continua la gestione di stampo meramente emergenziale degli “sbarchi” di migranti
• non si è costruito un vero sistema di accoglienza nazionale
• Vengono utilizzate strutture del tutto improprie, non destinate alla delicata funzione di un sistema di prima accoglienza
Fulvio Vassallo Paleologo
Strutture di prima accoglienza
• Tendopoli
• ospizi e case per anziani
• B&b
• Le indagini avviate dalla magistratura con l’inchiesta “Mafia Capitale” hanno cominciato a svelare soltanto la punta di un iceberg
• “A fronte di un evidente peggioramento delle condizioni psico -fisiche dei migranti giunti per mare ,a causa di violenze subite o atrocità viste , non si è stati in grado di mettere su un sistema di accoglienza in grado di fare fronte alle loro esigenze con un incremento di centri di accoglienza stabilmente strutturati con personale adeguato in possesso delle necessarie professionalità “
• “Tra i migranti,il disagio dei primi mesi è poi diventato frustrazione e rabbia, ed ormai non si contano più le proteste e gli episodi violenti, in qualche caso anche tra i migranti stessi o tra questi e gli operatori”
Fulvio Vassallo Paleologo
Diminuiscono gli sbarchi, continuano le politiche emergenziali
Psicologi ed educatori • Secondo quali criteri viene selezionato dagli enti gestori Il
personale che lavora presso i centri d’accoglienza? • Che tipologia di contratti ? • Spesso assunti giovani neolaureati con poca o nulla
esperienza lavorativa • Confusione di ruoli tra psicologi- educatori – mediatori
culturali. • Caratteristiche di flessibilità , ricattabilità economica ,
precarietà lavorativa • Assenza di supervisione costante dell’equipe
Volontariato a tempo indeterminato
Una etnopsicologa :
“ ho promesso a me stessa che dopo i 40 anni non lavorerò più soltanto come volontaria!
Non è giusto, piuttosto lascio l’ Italia ”
Il volontariato si trasforma in un impegno oneroso retribuito attraverso piccole attività progettuali saltuariamente
Medici
• Il sistema d’accoglienza spesso recluta professionisti della salute senza tener conto di curriculum e competenze alla relazione transculturale.
• La mancanza di conoscenze in ambito di salute internazionale relativamente alle modalità di trasmissione di patologie d’importazione ha creato in molti casi allarmismi inutili e pericolosi
• In genere mancano le competenze di base per il riconoscimento, la cura e la certificazione di esiti di violenza intenzionale e tortura
Mediatori culturali
• Indispensabili • specie se stranieri che conoscono lingue e culture di etnie
particolari, preziosi in ambiti specifici come quello clinico -psicologico
Eppure Lavorano troppo spesso • “a chiamata” • Con contratti a progetto • Come volontari • Non tutelati né da una formazione adeguata né da supervisione psicologica in caso di mediazione di vissuti traumatici
CIE: MALATTIA DI
SISTEMA
GIUPPA CASSARA’’
Centri d’ “isolamento”
migranti e i richiedenti asilo accolti in strutture fatiscenti, isolati fisicamente e geograficamente dai servizi competenti ,
si creano le condizioni ideali per l esplosione di episodi di acting out , di autolesionismo e di aggressività nei confronti degli operatori , esponendo questi ultimi ad alto stress lavorativo e rischio di burn out.
Sistema d’accoglienza : “luoghi-non luoghi”
deprivazione esistenziale e giuridica dei migranti
“Piano di annientamento”
come può un sistema malato prendersi cura ?
Relazioni d’aiuto
Nessuno può affrontare il trauma da solo
• Forte impatto emotivo in relazione a esperienze traumatiche vissute dai migranti
• Il trauma sfida l’equilibrio emotivo dell’operatore
• Elevato stress (Ogni situazione che turbi l’equilibrio emotivo del sistema uomo-lavoro –ambiente )
Relazioni d’aiuto
> Stress
• Reazione allo positiva >> eustress
stress negativa >> distress
• Distress ( Seyle 1968) stato di tensione dell’organismo, obbligato a mobilitare le proprie difese per far fronte ad uno stimolo nocivo
Le modificazioni conseguenti > strain
Malattie da stress lavorativo
• Burnout
• Traumatizzazione vicaria o indiretta
(Sabin et all 2003, Clin Psycol. Rev.)
• Traumatizzazione da compassione
(Compassion fatigue Figley 1995)
• Depressione
• Sintomi d’ansia
• Fattori di protezione:
individuali
(caratteriali e personali)
esterni
(istituzionali-organizzativi)
• Fattori di rischio:
individuali
esterni
L’operatore a rischio per se stesso e per gli utenti
Traumatizzazione da compassione (Compassion fatigue Figley 1995)
• Compassione : sentimento di partecipazione e
comprensione per la sofferenza altrui e desiderio di alleviarla
• Istituto traumatologia Florida :
Studio sui vissuti traumatici indiretti dei familiari dei Reduci del Vietnam
>>Cambiamento comportamentale<<
> Irritabilità, evitamento, diffidenza, rabbia depressione..
Traumatizzazione da compassione
stress in una professione d’aiuto • Difficile mantenere una neutralità terapeutica.
• La traumatizzazione vicaria può causare una trasformazione del terapeuta invadendo altre aree della vita di relazione soprattutto se non vi è un adeguata formazione professionale per il trattamento dei traumi. .
Fattori protettivi :
• capacità di separazione emotiva dall’angoscia del paziente
• la soddisfazione per la professione d’ aiuto.
Burn out (Mashlach 1982)
(to burn out = estinguersi , consumarsi)
risposta psicologica allo stress cronico emotivo e interpersonale sul lavoro
caratterizzata da
Esaurimento emotivo
Depersonalizzazione
Mancata realizzazione
personale
Burnout : Fattori di protezione individuali
• Ambiente esterno: famiglia, rete sociale,
training
• Desiderio, motivazioni, abilità, capacità, valori
• Autostima, coraggio, forza psicologica
• Resilienza & Coping
Resilienza
.
dal latino ‘resilientis’ (saltare indietro, rimbalzare), composto di re- e salire (saltare) 1Fisica) Capacità di un materiale di resistere ad urti improvvisi senza spezzarsi
(Psicologia) Idoneità di una persona ad affrontare le avversità e a. superarle. [dal VOCABOLARIO ZINGARELLI]
resilienza capacità di recupero
psico-biologico:
una giusta miscela di elementi psicologici, biologici e ambientali che permette agli esseri umani di attraversare periodi significativi di stress e di cambiare favorevolmente
Vulnerabilità, risorse e resilienza • capacità di ritornare al loro stato di
funzionamento precedente una “ferita”
• Papadopoulos ha verificato anche la
possibilità di un’implementazione positiva
delle capacità psichiche e di
funzionamento degli individui
successivamente a “ferite”
estremamente dolorose.
COPING
• da “to cope”, far fronte- tener testa
• processi mentali messi in atto dall'individuo come risposta adattativa per ridurre lo stress derivato da una situazione minacciosa. (Lazarus e Opton, 1966)
“Capacità di risolvere i problemi” l’insieme di strategie mentali e comportamentali che sono
messe in atto per fronteggiare una certa situazione. Glossario in Cure Palliative
Burnout- Traumatizzazione vicaria
Fattori preventivi esterni
• supporto organizzativo
• supporto psicologico
• solida preparazione professionale,
• supervisioni regolari collegiali ed esterne,
• limite del carico di lavoro,
• attività continua di aggiornamento,
• periodi sabbatici di aggiornamento,
• equilibrio tra empatia e distacco coi pazienti.
Cosa fare ?
• CURARE IL SISTEMA D’ ACCOGLIENZA
• assicurare una gestione umana della prima accoglienza, in linea con gli standard europei
• garantire una rete di sostegno per l’operatore:
contesto - supervisione - gruppo
• assicurare al sistema un programma condiviso e strutturato, atto a prevenire o mitigare gli effetti dello stress per gli operatori e di conseguenza per gli utenti
CURARE IL SISTEMA programma
Prevenzione
• screening e valutazione
• Preparazione e training
• Monitoraggio
Il sistema deve assicurare il monitoraggio continuo della risposta allo stress negli operatori impegnati con un incarico
Come ?
• Procedure per misurare le capacità di uno staff in termini di coping e di risposta a eventuali stressors durante un incarico
• Prima di un incarico ogni operatore deve ricevere informazioni e insegnamenti circa gestione dello stress
Cosa fare ?
• istituire un apposita task force mista, articolata a livello regionale, con agenti istituzionali ed esponenti delle associazioni maggiormente impegnate in questo settore
• Predisporre osservatori provinciali indipendenti per verificare la correttezza della gestione e le modalità di erogazione dei servizi.
Fulvio Vassallo Paleologo
Accoglienza minori non accompagnati e vittime di tortura
Sulle strutture di accoglienza andrebbe effettuato un monitoraggio continuo, affidato ad associazioni ed enti indipendenti, non legati agli enti gestori ;
una attività essenziale per non disperdere risorse pubbliche con grave danno per gli operatori e per i migranti
Cosa fare ?
Fulvio Vassallo Paleologo
lettera da una
frontiera
«Oggi al porto arrivano altri 18 cadaveri.
Stupirsi ormai è un'ipocrisia. Sono morti
annunciate. Le ennesime. Non le ultime.
Frutto di un sistema che costringe le persone a
rischiare la vita per salvarsela.
Cerco di essere tollerante ma non lo sono più
quando sento alcuni commenti, anche in
banchina. "Perchè non se ne stanno a casa
loro?“ Loro scappano dalla morte. E noi
chiusi nel nostro fortino per paura che ci
possano privare di qualcuno dei nostri
intoccabili privilegi.
Io inizio a vergognarmi di stare da questa parte
del mondo. Inizio a non sopportare più il
concetto di frontiere..
Muri di paura, di ignoranza, di piccolezza, di
egoismo.
lettera da una
frontiera
«…spero che un giorno ci stupiremo delle
frontiere come oggi ci stupiamo della schiavitù.
Spero che quel giorno arrivi il prima possibile.
Ma per far crollare i muri servono i sogni e lo
sforzo di tante persone.
Serve che non ci stupiamo più delle 18 morti di
oggi ma ci indignamo per i meccanismi perversi
che le hanno volute.
Tra 2 ore sarò sul molo ad accoglierli.
Loro e i loro compagni di viaggio.
Il sentimento che prevarrà sarà la vergogna.
Lo so ormai. Lo provo sempre più spesso.
Poi l'impotenza.
E poi, sempre troppo piccola, la speranza che la
mia vita sia almeno una picconata a quei muri.»
grazie