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L’ipertensione nefrovascolare
Ruolo della clinica e del laboratorio
Monica Limardo
Divisione di Nefrologia e Dialisi
Ospedale A. Manzoni di Lecco
L’ipertensione nefrovascolare
Textor SC, Lerman L Am J Hypert 2010; ;23(11):1159
L’ipertensione nefrovascolare
Textor SC, Lerman L Am J Hypert 2010; ;23(11):1159
Stenosi dell’arteria renale
Attivazione
dello stress
ossidativo
Attivazione
del sistema
renina-
angiotensina
(RAS)
Prolungata ridotta perfusione renale
Attivazione del
sistema simpatico
adrenergico
Il rene mantiene la funzione attraverso un ampio
range di autoregolazione
Alterata funzione
microvascolare
Fibrosi interstiziale
Rarefazione vascolare
Stenosi aterosclerotica dell’arteria
renale e malattia fibromuscolare
Dworkin LD, Cooper CJ N Engl J Med 2009;361(20):1972
Caso clinico
Caso clinico
Uomo di 73 anni giunge in Pronto Soccorso per dispnea
In anamnesi:
Ipertensione arteriosa
EO: rantoli diffusi all’auscultazione toracica; edemi declivi con
fovea1+
Ex fumatore
Dislipidemia
Dworkin LD, Cooper CJ N Engl J Med 2009;361(20):1972
Terapia: diuretici e.v. con regressione della dispnea
Valori pressori permangono elevati - PAS 170 mmHg
Esami ematochimici: s-creatinina 1.4 mg/dl (e-GFR 52ml/min)
Es. chimico-fisico urine: albumina 1+
PA 160/75 mmHg, FC 60 bpm, FR 24/min
Caso clinico
Viene effettuata una angio-RMN dell’addome che evidenzia una
severa aterosclerosi aortica, stenosi severa a livello dell’arteria
renale sinistra in sede ostiale e normalità dell’arteria renale destra
3) La diagnosi: ritenete opportuno effettuare una angio-
RMN come prima indagine in un caso come quello
presentato?
DOMANDE:
1) E’ così comune l’ipertensione nefrovascolare nei
nostri pazienti?
Quali accertamenti effettuereste?
2) Qual è la rilevanza clinica dell’ipertensione
nefrovascolare?
La prevalenza
1) E’ così comune l’ipertensione nefrovascolare
nei nostri pazienti?
La prevalenza
Clinicamente manifesta:
- 0.5% nella popolazione generale
- 5.5% nei pazienti con malattia renale cronica
- 10-45% dei pazienti con ipertensione severa o
maligna
6.8% nella popolazione generale con età >65 anni
sottoposta a screening ecodoppler
Textor SC and Lerman L Am J Hypertens 2010;23(11):1159
Kalra PA et al. Kidney Int 2005;68:293
Hansen KJ et al. J Vasc Surg 2002;36(3):443
Variabile a seconda della popolazione considerata, della
definizione di stenosi significativa e del metodo usato per
identificarla
Marcantoni C et al. Intern Emerg Med 2011
Studio prospettico (Aprile 2007 - Marzo 2008)
1.298 pazienti consecutivi sottoposti a coronarografia
in cui è stata effettuata anche l’arteriografia renale
Stenosi ≥ 50% considerata significativa
70 pazienti (5.4%) con stenosi dell’arteria renale
(almeno in un’arteria; 7 con stenosi severa (≥ 80%)
Prevalenza della stenosi dell’arteria renale nei
pazienti sottoposti a coronarografia
Analisi di regressione logistica per la presenza di stenosi
dell’arteria renale
Prevalenza della stenosi dell’arteria renale nei
pazienti sottoposti a coronarografia
Marcantoni C et al. Intern Emerg Med 2011
OR (95% IC) P
Vasculopatia periferica
eGFR
Età
Dislipidemia
Mal.coronarica
Pressione differenziale > 52 mmHg
≥2 coronarie stenotiche
0 = no; 1 = sì
0 = no; 1 = sì
> 66 anni
< 67 ml/min/1.73 m2
< 0.001
< 0.001
0.006
0.02
0.03
0.08
2.98 (1.76-5.03)
2.63 (1.54-4.47)
2.20 (1.26-3.85)
2.82 (1.15-6.88)
1.82 (1.06-3.13)
1.63 (0.94-2.85)
Rischio cardiovascolare
e mortalità
2) Qual è la rilevanza clinica dell’ipertensione
nefrovascolare?
Analisi retrospettiva (dal databaseMedicare estratti a random N 1.085.250
soggetti con età >67 anni)
Aumentato rischio cardiovascolare
Kalra PA et al. Kidney Int 2005;68:293
Nell’analisi degli eventi incidenti, dopo diagnosi di stenosi dell’arteria
renale (ARVD):
Mortalità era di 2.6 volte maggiore nei pz con ARVD
In 3987 pazienti sottoposti a coronarografia e aortografia
La presenza e la severità della stenosi
dell’arteria renale predice la mortalità
Conlon PJ et al. Kidney Int 2001;60:1490
Sopravvivenza aggiustata,
stratificata in base al grado di
stenosi
Sopravvivenza (non aggiustata) in
base alla presenza di stenosi
dell’a. renale
La stenosi aterosclerotica dell’arteria renale è un fattore di rischio
indipendente rispetto ai fattori di rischio tradizionali
La diagnosi
3) La diagnosi: ritieni opportuno effettuare una angio-
RMN come prima indagine in un caso come quello
presentato?
Quali accertamenti effettueresti?
Dati clinici suggestivi di ipertensione secondaria:
Ipertensione di grado severo e resistente alle terapie (ossia
persistente nonostante l’uso concomitante a dosaggi adeguati di
3 anti-ipertensivi di differenti classi, incluso un diuretico)
Improvviso rialzo dei valori pressori rispetto a valori
precedentemente stabili
Insorgenza prima della pubertà
Insorgenza prima dei 30 di età anni in pz non obeso, non di colore
in assenza di familiarità e di altri fattori di rischio per ipertensione
Ipertensione accelerata o maligna (ossia ipertensione severa e
con segni di severo danno acuto d’organo)
The 2005 American College of Cardiology/American Heart Association
(ACC/AHA) guidelines
Dati clinici suggestivi di ipertensione
nefrovascolare: 1
Ipertensione moderata o severa in paziente con episodi ricorrenti
di edema polmonare acuto
Ipertensione moderata o severa in paziente con aterosclerosi
diffusa in età >50 anni
Comparsa di ipertensione arteriosa severa (PAS ≥180 mmHg e/o
PAD ≥ 120 mmHg) dopo i 55 anni
The 2005 American College of Cardiology/American Heart Association
(ACC/AHA) guidelines
Riduzione monolaterale delle dimensioni renali (< 9 cm) o una
asimmetria delle dimensioni renali > 1.5 cm che non può essere
spiegata da altre cause
Dati clinici suggestivi di ipertensione
nefrovascolare: 2
Un improvviso peggioramento della funzione renale dopo l’inizio
di una terapia antiipertensiva, in particolare un aumento acuto e
almeno del 50% dei livelli di s-creatinina dopo la
somministrazione di un ACE- inibitore o di un sartano
The 2005 American College of Cardiology/American Heart Association
(ACC/AHA) guidelines
All’auscultazione addominale effettuata in epigastrio e su tutti i
quadranti riscontro di soffio sisto-diastolico addominale
lateralizzato:
sensibilità 40% (quindi assente nella maggior parte dei pazienti!)
specificità del 99%
Validità delle stime del GFR al basale e nel follow-
up in pazienti con stenosi dell’arteria renale
Madder RD et al. Circ Cardiovasc Interv 2011; 4(3):219.
Tra il 1998 e 2007, valutazione seriata di I-GFR in 254 pazienti con stenosi
Valori basali Variazioni nel tempo
I-GFR= 125I-iotalamato-GFR
Nei pazienti con stenosi dell’arteria renale le stime del GFR dimostrano
buona sensibilità e modesta specificità per identificare I-GFR<60 mL/min ma
bassa sensibilità e affidabilità nel riconoscere variazioni del 20% del I-GFR
dell’arteria renale
Dati clinici suggestivi di ipertensione
nefrovascolare: 3
“… sintomi di ipokaliemia secondari a
iperaldosteronismo (debolezza
muscolare, tetania, poliuria)…”
Harrison, Principi di Medicina Interna
I test funzionali oggi possono
essere considerati solo tests
aggiuntivi nella diagnosi…
The 2005 American College of Cardiology/American Heart Association
(ACC/AHA) guidelines
Ecografia + doppler renale
Prima scelta come test iniziale
Informazioni anatomiche, su dimensioni e morfologia renali
Una metanalisi di 88 studi (totale 8147 pazienti, 9974 arterie) ha
valutato l’utilità di vari parametri per la diagnosi di stenosi
dell’arteria renale:
- velocità di picco sistolica (sensibilità 85%, specificità 92%,
valore predittivo pos 84%)
è risultata più accurata rispetto a rapporto di velocità
renale/aortica e dell’indice di accelerazione
Visualizzazione diretta delle arterie renali (B-mode) e misurazione
di parametri emodinamici (Doppler)
Williams G Am J Roentgenol 2007;188(3):798
Use of Doppler Ultrasonography to Predict the Outcome of
Therapy for Renal-Artery Stenosis
Radermacher J et al. N Engl J Med 2001; 344: 410
5950 pazienti
ipertesi valutati
ecograficamente
per stenosi
(>50%) dell’arteria
renale
138 pazienti
sottoposti a
angioplastica
renale o chirurgia
Ecografia + doppler renale
L’indice di resistenza è definito dalla
velocità di picco sistolico - la velocità
diastolica finale/velocità di picco
sistolico, derivati dallo spettro Doppler
di un vaso
Use of Doppler Ultrasonography to Predict the Outcome of
Therapy for Renal-Artery Stenosis
Radermacher J et al. N Engl J Med 2001; 344: 410
Variazioni medie della CrCl in
base all’indice di resistenza
IR <80
IR ≥80
Variazione media della MAP e n° di
farmaci antiipertensivi in base all’indice
di resistenza
IR <80
IR ≥80
Ecografia + doppler renale
Use of Doppler Ultrasonography to Predict the Outcome of
Therapy for Renal-Artery Stenosis
Radermacher J et al. N Engl J Med 2001; 344: 410
Ecografia + doppler renale
L’indice di resistenza renale (valutato da
ecografisti esperti) può predire l’outcome
dopo la rivascolarizzazione:
un IR elevato > 0.8 è risultato associato a
un maggiore danno renale permanente e
a un minor vantaggio dalla
rivascolarizzazione
Studi con numerosità minore non hanno
confermato questo riscontro
Ecografia + doppler renale
Svantaggi:
Operatore - dipendente
Tecnicamente difficile nei pazienti in sovrappeso o obesi
NB: Come per altri tests diagnostici, anche per il doppler renale
un test positivo è più informativo di uno negativo
Vantaggi:
Bassi costi
Esecuzione seriale per valutare la progressione o per il
follow-up di pazienti sottoposti a angioplastica o
chirurgia
Non è invasivo, non espone a rischi
Angio-TC
Svantaggi:
Rischio legato all’uso di mezzo di contrasto, soprattutto
nei pazienti con nefropatia
Vantaggi:
Non è un’indagine invasiva
Elevata accuratezza diagnostica (minore nei casi di malattia
fibromuscolare, per maggiore frequenza di stenosi del tratto
intrarenale)
Sensibilità 97-98% e specificità 79-94% per stenosi >50% in studi con
numerosità minore (N=30-62) e con una maggiore proporzione di pazienti con
stenosi aterosclerotica
Sensibilità 64% e specificità 92% in uno studio su 356 pz con una maggiore
proporzione (20%) di pazienti con malattia fibromuscolare
Vasbinder GB et al. Ann Intern Med 2004;141(9):674
Olbricht CJ et al. Kidney Int 1995;48(4):1332
Echevarrìa JJ et al. Radiologia 2008;50(5):393
Angio-RMN
Svantaggi: Rischio di fibrosi sistemica nefrogenica nei pazienti con
insufficienza renale cronica
Lo studio delle arterie renali accessorie non è ottimale
Vantaggi: Non è un’indagine invasiva
Elevata accuratezza diagnostica
Sensibilità 100% e specificità 96-98%
per stenosi >50%
Postma CT Am J Hypertens 1997;10(9):957 Thornton MJ Am J Roentgenol 1999;173(5):1279
I progressi tecnici, incluso l’imaging senza l’uso del gadolinio,
hanno ulteriormente aumentato la possibilità di diagnosi
Gloviczky ML et al. Hypertension 2011;58: 1066
24 pz con ipertensione essenziale
13 pz con stenosi moderata
24 pz con stenosi severa
Ipotesi: una stenosi severa
determina una ridotta
perfusione tissutale associata
a maggiori livelli di
deossiemoglobina, indicativi di
ipossia.
I valori tissutali di
deossiemoglobina nell’area
corticale sono risultati
significativamente maggiori nei
pazienti con stenosi severa
ripetto agli altri 2 gruppi
Valutati con
doppler + TC
Stenosi dell’arteria renale moderata (A) e
severa (B). Immagini ottenute utilizzando la
stessa scala di colore per R2
Diagnosi: due possibili iter terapeutici
Indagine iniziale ecografia renale o RMN?
Baumgartner I, Lerman LO European Heart Jounal 2011;32:1590
Jo
nath
an
Kru
ska
l, M
D.
Il gold standard per la diagnosi della stenosi
dell’arteria renale è l’arteriografia
Invasività
Rischi:
Complicanze in sede
puntura
Mezzo di contrasto
Ateroembolia
Non vi è nessuna indagine
radiologica non invasiva o
test sierologico che, se
negativo, escluda
completamente la presenza
di stenosi renale. Quindi, se
le indagini non invasive non
sono conclusive e il
sospetto clinico rimane
elevato è raccomandata
l’arteriografia renale
Razionale per procedere a tests diagnostici:
Solo nei casi in cui può essere indicato
il trattamento dopo accertamento di una
stenosi significativa
The 2005 American College of Cardiology/American Heart Association
(ACC/AHA) guidelines
Razionale per procedere a tests diagnostici
Alcune riflessioni…
Le procedure per correggere la stenosi dell’arteria
renale possono essere associate a complicanze, in
particolare nei pazienti con insufficienza renale cronica
Vi sono rischi potenziali nella
diagnosi della stenosi
dell’arteria renale, in
particolare la tossicità da
mezzo di contrasto (TAC e
angiografia) e la fibrosi
sistemica nefrogenica (RMN)
nei pazienti con insufficienza
renale cronica
Razionale per procedere a tests diagnostici
Alcune riflessioni…
Ad eccezione di un rialzo improvviso e persistente dei
valori pressori rispetto a una precedente stabilità, non
ci sono parametri clinici, di laboratorio o radiologici
che siano predittivi di un un miglior outcome dopo
correzione della stenosi dell’arteria renale
E’ possibile ottenere un
adeguato controllo mediante
la terapia antiipertensiva in
molti pazienti con
ipertensione nefrovascolare.
Non vi sono evidenze chiare
che la correzione della
stenosi porti a un miglior
outcome nel lungo termine.
Grazie per l’attenzione!
Dosaggio dell’attività reninica plasmatica (PRA) da
vena periferica
PRA è aumentata nel 50-80% dei pazienti con ipertensione
nefrovascolare. Questo può essere in parte dovuto (come
osservato nei modelli sperimentali) che l’attivazione del RAS può
essere transitoria nello sviluppo dell’ipertensione nefrovascolare.
I livelli di PRA possono essere soppressi da un alevato apporto
alimentare di sodio, stenosi bilaterale dell’arteria renale,
espansione del volume plasmatico, farmaci antiipertensivi
Il valori predittivo di PRA può essere aumentato misurandone
l’incremento un ora dopo la somministrazione di Captopril (25 o
50 mg): i pazienti con stenosi dell’arteria renale hanno una rialzo
notevole della PRA rispetto ai controlli normali, a causa della
mancanza del normale effetto soppressivo sulla secrezione di renina da
parte di elevati livelli di angiotensina nel rene con arteria stenotica
UpToDate
Sensibilità 74%, specificità 89%
Mann SJ, Pickering TG Ann Intern Med 1992;117(10):845
Può essere un test aggiuntivo per comprendere il significato
emodinamico di una stenosi
Scintigrafia con captopril
Test funzionale, permette il confronto tra il flusso e la filtrazione
tra i due reni
L’effetto atteso è la riduzione del filtrato nel rene con arteria stenotica dovuto
all’azione del captopril e un aumento del filtrato del controlaterale dovuto alla
rimozione dell’effetto vasocostrittivo mediato dall’angiotensina II.
Quest’effetto dovrebbe essere amplificato rispetto al test senza captopril in
caso di stenosi. Non dovrebbero esservi differenze tra i due tests in caso di
danno parenchimale
Sono riportati sensibilità (65%) e specificità (68%) molto variabili
per questo test, in particolare per pazienti con IRC (molti ipertesi con IRC hanno una asimmetria nel filtrato renale)
Svantaggi:
Vantaggi:
van Jaarsveld BC el al. Arch Intern Med 1997 Jun;157(11):1226
Può essere un test aggiuntivo per comprendere il significato
emodinamico di una stenosi
Dosaggio della renina nella vene renali
La secrezione renina dovrebbe aumentata (≥ 1.55 volte) nel rene
corrispondente alla stenosi rispetto al controlaterale. Quest’effetto è
amplificato dalla somministrazione di captopril.
Necessità di cateterismo venoso
Svantaggi:
Vantaggi:
Sensibilità 65%-80%, specificità 62%
Alta percentuale di falsi positivi (47.8%)
“…Non è sufficientemente sensibile per predire i pazienti che
beneficeranno della rivascolarizzazione e non è abbastanza
specifico per escludere pazienti che non hanno l’ipertensione
nefrovascolare.”
Roubidoux MA et al. Radiology 1991;178(3):819
Mann SJ, Pickering TG Ann Intern Med 1992;117(10):845