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SUSSIDIO PARROCCHIALE
L’iniziazione cristiana
dei fanciulli e dei ragazzi
PRONTUARIO PER LA CELEBRAZIONE DEI RITI DI PASSAGGIO E DEI SACRAMENTI
Schede per i momenti celebrativi durante gli anni della nuova ICFR
ARTOGNE
A cura di don Adriano Verga
Iniziazione Cristiana
dei Fanciulli
e dei Ragazzi
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I. Il senso delle celebrazioni nel cammino di ICFR
Il “rito” ha in sé una potenzialità enorme: riesce a raccogliere in un simbolo l’indicibile e a farvi ‘entrare’. Quando l’essere umano non riesce a spiegare la complessità della vita e della morte, di se stesso e di Dio, del tempo e dell’eterno, del bene e del male, attraverso azioni rituali sintetizza un’alta comprensione della realtà. La liturgia cristiana non sfugge a questa dimensione antropologica. Attraverso i riti la comunità credente vuole leggere tutto ‐ Dio, l’uomo, il mondo, il tempo ‐ in chiave pasquale. Il rito, però, non è spiegazione teorica, ma è un fare, un agire: tempi, luoghi, gesti, parole, suono, oggetti, colore e luce vengono fusi insieme in un armonico agire (sequenza rituale) che diventa comunicatore di senso. Non con la forza dell'argomentazione che convince, ma dell'azione che comunica e avvolge. Gli accompagnatori devono, perciò, mettersi alla scuola della tradizione liturgica (con il cuore e con la testa), appropriarsi dei suoi linguaggi e codici espressivi, prima di tutto per maturare essi stessi dentro la liturgia celebrata e poi per sapervi introdurre ragazzi e famiglie. Nel rito forma e contenuto sono strettamente legati. Gli accompagnatori entrino davvero nel modo di pregare, agire, proclamare la Scrittura della propria famiglia liturgica; approfondiscano i 'mattoni' che costruiscono la celebrazione per saperli usare, prima ancora che spiegare, con i ragazzi. La migliore educazione alla liturgia è quella che si attua celebrandola e pregando in sintonia con essa, usando i suoi linguaggi: Bibbia, orazioni, responsori, inni, antifone, salmi, litanie, benedizioni, acclamazioni... La celebrazione, soprattutto quella sacramentale, è l’elemento centrale dell’IC, poiché «componente fondamentale dell’itinerario dell’iniziazione, anche se non prima in ordine cronologico, è quella liturgica, dove emerge chiaramente che l’iniziazione è opera di Dio, che salva l’uomo, suscita e attende la sua collaborazione» (CEI, L’iniziazione cristiana/2, n. 36). La celebrazione non va pensata come elemento esterno che viene ad aggiungersi al cammino, ma come fattore che interagisce con gli altri, in ogni momento: «La celebrazione non è collocata solo al termine del percorso iniziatico, quale punto culminante costituito dai tre sacramenti dell’iniziazione; essa accompagna tutto l’itinerario, diventando espressione della fede, accoglienza della grazia propria di ogni tappa, adesione progressiva al mistero della salvezza, fonte di catechesi, impegno di carità, preparazione adeguata al passaggio finale» (ivi, 36). Celebrare è facile, soprattutto per i bambini: non così per i ragazzi se non hanno avuto qualche esperienza. Là dove si presenta questa difficoltà, la seconda nota della CEI sull’iniziazione cristiana (n. 45) suggerisce di prendere a prestito ciò che è detto per la formazione alla celebrazione della Messa: «Il Direttorio per le Messe con la partecipazione di fanciulli osserva che, nella formazione liturgica dei fanciulli e nella loro preparazione alla vita liturgica della Chiesa, possono avere grande importanza anche le varie celebrazioni, predisposte allo scopo di facilitare ai fanciulli stessi la percezione e il significato di alcuni elementi liturgici, quali il saluto, il silenzio, la preghiera comune di lode, specialmente se fatta in canto. Questo modo di formazione liturgica deve essere tenuto presente anche per i fanciulli e i ragazzi che domandano il Battesimo [la Cresima e l’Eucaristia]: attraverso le diverse celebrazioni essi sono gradualmente formati al celebrare cristiano, in modo che la partecipazione diventi consapevole e piena. Essi sono così introdotti ad accogliere la parola di Dio come attuale annuncio di salvezza e a scoprire il senso e la pregnanza dei vari elementi della ritualità cristiana: il canto, le acclamazioni, le processioni e i gesti simbolici». Ci sono vari tipi di celebrazioni. Ci sono quelle brevi e semplici, strettamente legate al momento dell’annuncio. In ogni incontro l’annuncio‐ascolto porta sempre alla preghiera e alla celebrazione. Queste brevi celebrazioni hanno il compito di: far entrare e partecipare all’evento narrato; percepire che Dio parla oggi e noi gli rispondiamo; portare a cambiare qualcosa nella nostra vita. Altre celebrazioni hanno un particolare valore, come quelle dei vari passaggi o consegne: per queste si richiede la presenza di alcuni adulti, oppure che vengano fatte con la partecipazione della comunità: «Il Rito dell’iniziazione cristiana degli adulti prevede che la comunità cristiana sia in vario modo sempre presente e partecipe in ogni passaggio e tempo dell’itinerario catecumenale. Il catecumeno viene così condotto gradualmente a partecipare alle celebrazioni della comunità, specialmente all’Eucaristia e alle feste dell’anno liturgico» (CEI, L’iniziazione cristiana/2, n. 51). (il testo è stato preso liberamente da: Diocesi di Cremona, Iniziazione cristiana dei ragazzi. Itinerario catecumenale. 1. La prima evangelizzazione (Guida per gli accompagnatori e i genitori), Queriniana, Brescia 2006, pp. 28‐34).
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II. Schema generale delle celebrazioni e riti di passaggio
Anno I (Betlemme):
evang. prel. dei genitori e primo contatto fanc.
Rito del “mandato” ai genitori (verso la fine dell’anno): dopo l’esperienza di un anno i genitori sono invitati a continuare il cammino e ad accogliere più coscientemente la missione già assunta nel giorno del Battesimo dei propri figli, quando è stato detto loro: «Cari genitori, chiedendo il Battesimo per i vostri figli, voi vi impegnate a educarli nella fede…».
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Anno II (Nazareth):
“La scoperta di Gesù”
Rito dell’accoglienza (Celebrazione iniziale). Rito della “consegna” (traditio) del Vangelo. X Rito della “consegna” del Crocifisso e del “segno della croce”. X Rito di passaggio: celebrazione in ricordo del sacramento del Battesimo, con la decisione di continuare il cammino.
X
Anno III (Cafarnao):
“La scoperta del Dio di Gesù. Il
Padre”
Rito della “consegna” (traditio) del “Padre nostro”. X Celebrazione sul tema dell’accoglienza di Dio e dei suoi doni (cfr. ad es. Gen 18, 1‐33).
Rito della “consegna” del comandamento dell’amore. X Rito della “riconsegna o restituzione” (redditio) del “Padre nostro”. Celebrazione sacramentale: celebrazione del sacramento della riconciliazione.
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Anno IV (Gerusalemme): “La storia della
salvezza”
Rito della consegna (traditio) della Bibbia. X Celebrazione della fedeltà di Dio. Rito della consegna (traditio) dello Shema’. Celebrazioni sulle tappe di Israele: deserto (Quaresima, Gesù). La legge (ripresa delle dieci parole)/alleanza. Gs 24: “Noi scegliamo di servire il Signore”.
Celebrazione della Pentecoste come festa del “cuore nuovo”, della alleanza scritta nei cuori.
Rito di passaggio: celebrazione dell’ammissione fra i candidati ai sacramenti della Cresima ed Eucaristia
X
Anno V (Emmaus):
“Lo Spirito, la Chiesa e i
sacramenti della IC”
Celebrazione dei doni dello Spirito e della conseguente singolarità di ciascuno all’interno di un tutto più vasto: consegna di un ciondolo, un sigillo, una tessera (puzzle).
Partecipazione in gruppo al Triduo pasquale. Celebrazione sacramentale: solenne celebrazione unitaria dei sacramenti della Cresima e dell’Eucaristia (con la prima comunione).
X
Celebrazione del “Mandato missionario” con la consegna della cartina del Mediterraneo (sulle orme dei testimoni) e delle aree non ancora evangelizzate.
Anno VI (Antiochia):
“La Mistagogia”
Rito della consegna del giorno del Signore, con la partecipazione della comunità e delle famiglie.
Celebrazione comunitaria del sacramento della riconciliazione. Rito del compimento dell’ICFR: celebrazione dell’anniversario dei sacramenti dell’IC con la consegna del “passaporto” del cristiano e della “partenza”.
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Rito Del “Mandato” Ai Genitori
Al termine del primo anno (“Betlemme”), può essere opportuno invitare i genitori o accompagnatori a continuare il cammino, affidando loro il “mandato dell’educazione cristiana dei propri figli”, lo stesso che hanno ricevuto nel giorno del Battesimo dei figli, quando è stato detto loro: «Cari genitori, chiedendo il Battesimo per i vostri figli, voi vi impegnate a educarli nella fede…».
C: Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. T: Amen. C: Il Signore, che risorto e asceso alla destra del Padre ci dona il suo Spirito, sia con tutti voi. T: E con il tuo spirito. C: Preghiamo.
O Dio, nostro Padre, che nel giorno del loro Battesimo hai affidato questi fanciulli alla cura amorevole dei loro genitori perché potessero crescere nella conoscenza e nella grazia del tuo Figlio Gesù, ascolta la nostra preghiera: guarda con benevolenza a questo genitori e accompagnatori che oggi intendono rinnovare davanti a te il loro impegno; abbi pietà della loro debolezza e sostienili con la forza del tuo Spirito perché possano diventare per i loro figli i primi testimoni della bellezza della fede in te che sei Padre e hai cura di tutti i tuoi figli. Te lo chiediamo per Cristo nostro Signore.
T: Amen.
‐ Papà, mamma: chi è Gesù? ‐ È vero che Lui ci vuole sempre bene? ‐ Che cosa ha fatto il Signore per noi? ‐ È bello credere nel Signore e fidarsi di Lui? ‐ È una cosa importante? ‐ Gesù ci vuole bene anche dopo la morte? ‐ …
Ascoltiamo la Parola di Dio L: Dal Libro del Deuteronomio (6, 5‐7; 20‐25)
Ascolta, Israele: il Signore è il nostro Dio, il Signore è uno solo. Tu amerai il Signore tuo Dio con tutto il cuore, con tutta l’anima e con tutte le forze. Questi precetti che oggi ti do, ti stiano fissi nel cuore; li ripeterai ai tuoi figli, ne parlerai quando sarai seduto in casa tua, quando camminerai per via, quando ti coricherai e quando ti alzerai. Quando in avvenire tuo figlio ti domanderà: Che significano queste istruzioni, queste leggi e queste norme che il Signore nostro Dio vi ha date? Tu risponderai a tuo figlio: Eravamo schiavi del faraone in Egitto e il Signore ci fece uscire dall’Egitto con mano potente. Il Signore operò sotto i nostri occhi segni e prodigi grandi e terribili contro l’Egitto, contro il faraone e contro tutta la sua casa. Ci fece uscire di là per condurci nel paese che aveva giurato ai nostri padri di darci. Allora il Signore ci ordinò di mettere in pratica tutte queste leggi, temendo il Signore nostro Dio così da essere sempre felici ed essere conservati in vita, come appunto siamo oggi. La giustizia consisterà per noi nel mettere in pratica tutti questi comandi, davanti al Signore Dio nostro, come ci ha ordinato.
Parola di Dio. T: Rendiamo grazie a Dio.
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C: Dal Vangelo secondo Marco (10, 13‐16) Gli presentavano dei bambini perché li accarezzasse, ma i discepoli li sgridavano. Gesù, al vedere questo, s’indignò e disse loro: «Lasciate che i bambini vengano a me e non glielo impedite, perché a chi è come loro appartiene il regno di Dio. In verità vi dico: Chi non accoglie il regno di Dio come un bambino, non entrerà in esso». E prendendoli fra le braccia e ponendo le mani sopra di loro li benediceva. Parola del Signore Parola del Signore. T: Lode a Te o Cristo. Breve riflessione del celebrante A questo punto i fanciulli (preparatisi antecedentemente con i loro catechisti) dicono grazie a Gesù per il dono dei loro genitori e accompagnatori e possono fare loro alcune richieste spontanee. I genitori rispondono chiedendo l’aiuto del Signore con la seguente preghiera
Preghiera dei genitori per il mandato O Signore, nostro figlio è un tesoro prezioso, lo hai affidato alle nostre cure. Insieme alla vita, e a ciò che serve per nutrirla, è necessario donare loro un motivo per viverla ed indicare il modo per spenderla bene, affinché essa sia gioiosa, ricca di grandi ideali e di mete all’altezza della nostra dignità di esseri umani. Signore, il Bene più prezioso sei Tu. Proprio a noi fai l’onore di affidarci la missione, insostituibile e altissima, di educare i nostri figli a incontrare Te, a lasciarsi amare da Te, a cercare Te. Rendi forte la nostra fede: rinnova in noi il dono del tuo Spirito e fa’ che siamo per i nostri figli i primi, veri autentici testimoni di tuo Figlio. Aiutaci a fare in modo che grazie al nostro esempio e alla nostra parola, cerchino Te, imparino ad amarti e a fare di Te il costante punto di riferimento della vita. Scoprano con noi e grazie a noi la gioia di poterti parlare nella preghiera, di poterti ricevere nell’Eucaristia e, fortificati dallo Spirito santo, imparino ad essere i testimoni di Te che sei l’Amore. O Altissimo, Onnipotente e Buono, Signore della vita, Ti ringraziamo.
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CONSEGNA DEL MANDATO PER IL CAMMINO C: O Signore, tu mandi il tuo Spirito e sono creati. T: E rinnovi la faccia della terra. C: Preghiamo. O Padre che con la luce del tuo Spirito ci riveli Cristo, tuo Figlio, donaci, per l’azione del medesimo Spirito di gustare la vera sapienza e di godere sempre della sua consolazione. Per Cristo nostro Signore. T: Amen. Benedizione
C: Lo Spirito Santo di Cristo sia in voi per conservare le vostre famiglie unite nell’amore. T: Amen. C: Il Signore Gesù Cristo sia dinanzi a voi per guidarvi e dietro a voi per difendervi. T: Amen. C: Dio Padre rivolga a voi il suo sguardo, vi assista e vi benedica. T: Amen. C: E su voi tutti, per l’intercessione della beata Vergine Maria e dei santi, amici del Signore, scenda la benedizione di Dio onnipotente, Padre e Figlio e Spirito Santo. T: Amen. C: Camminate con gioia per seguire insieme il Signore. Andate in pace. T: Rendiamo grazie a Dio. Canto conclusivo sul tema del camminare
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Celebrazione per la Consegna dei Vangeli
Saluto ‐ Non di solo pane vive l’uomo, ma di ogni Parola che esce dalla bocca di Dio. ‐ Il Signore sia con voi…
Orazione Dio onnipotente ed eterno Creatore di tutto l’universo, che hai formato l’uomo a tua immagine, accogli amorosamente questi tuoi figli che vengono a te e fa che sostenuti e rinnovati dalla tua parola, giungano con la tua grazia alla piena conformità con Cristo tuo Figlio, che vive e regna nei secoli dei secoli. R. Amen
Celebrazione della Parola Salmo 33 Amo il Signore, perché ascolta il grido della mia preghiera. Verso di me ha teso l'orecchio nel giorno in cui lo invocavo. Mi stringevano funi di morte, ero preso nei lacci degli inferi, ero preso da tristezza e angoscia. Allora ho invocato il nome del Signore: "Ti prego, liberami, Signore". Pietoso e giusto è il Signore, il nostro Dio è misericordioso. Il Signore protegge i piccoli: ero misero ed egli mi ha salvato. Ritorna, anima mia, al tuo riposo, perché il Signore ti ha beneficato. Sì, hai liberato la mia vita dalla morte, i miei occhi dalle lacrime, i miei piedi dalla caduta. Io camminerò alla presenza del Signore nella terra dei viventi.
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Dal Vangelo secondo Luca Poiché molti hanno cercato di raccontare con ordine gli avvenimenti che si sono compiuti in mezzo a noi, come ce li hanno trasmessi coloro che ne furono testimoni oculari fin da principio e divennero ministri della Parola, così anch'io ho deciso di fare ricerche accurate su ogni circostanza, fin dagli inizi, e di scriverne un resoconto ordinato per te, illustre Teòfilo, in modo che tu possa renderti conto della solidità degli insegnamenti che hai ricevuto. Chiunque viene a me e ascolta le mie parole e le mette in pratica, vi mostrerò a chi è simile: è simile a un uomo che, costruendo una casa, ha scavato molto profondo e ha posto le fondamenta sulla roccia. Venuta la piena, il fiume investì quella casa, ma non riuscì a smuoverla perché era costruita bene. Chi invece ascolta e non mette in pratica, è simile a un uomo che ha costruito una casa sulla terra, senza fondamenta. Il fiume la investì e subito crollò; e la distruzione di quella casa fu grande.
Consegna Dei Vangeli Ognuno riceve il Vangelo dal proprio catechista. Il Presidente, stendendo le mani su coloro che hanno ricevuto il Vangelo, formula il mandato dicendo:
Ricevete il Vangelo di Gesù Cristo Figlio di Dio, La sua Parola Vi aiuti a incontrarlo e a vivere con lui e come lui. Tutti rispondono: AMEN
Benedizione e congedo Canto
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Rito di Consegna del Segno della Croce
C. Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. T. Amen C. Il Signore sia con voi. T. E con il tuo Spirito.
Non c’è amore più grande di chi dona la sua vita. Lettore: Dal Vangelo Secondo Matteo (Matteo 27, 31‐38) Dopo averlo schernito i soldati lo spogliarono del mantello, gli fecero indossare i suoi vestiti e lo portarono via per crocifiggerlo. Mentre uscivano incontrarono un uomo di Cirene, chiamato Simone, e lo costrinsero a portare la croce con lui. Giunti a un luogo detto Golgota, che significa luogo del cranio, gli diedero da bere vino mescolato con aceto; ma egli, assaggiatolo, non ne volle bere. Dopo averlo quindi crocifisso, si spartirono le sue vesti tirandole a sorte. E sedutisi gli facevano la guardia. Al di sopra del suo capo, posero la motivazione scritta della condanna: "Questi è il re dei giudei". Insieme a lui furono crocifissi due ladroni, uno a destra e l'altro a sinistra. Lettore: Dagli scritti di S. Agostino: Non a caso Cristo scelse un tal genere di morte: lo fece per essere maestro di quella larghezza, altezza, lunghezza e profondità di cui parla San Paolo (Ef 3, 14‐19). La LARGHEZZA è rappresentata dal legno trasversale: e raffigura le OPERE BUONE, perché su di esso sono inchiodate le mani. La LUNGHEZZA è rappresentata dal tronco stesso visibile fino a terra: esso dà il senso della stabilità e della PERSEVERANZA […]. L’ALTEZZA è rappresentata da quella parte della croce che si eleva al disopra del legno trasversale, cioè sopra il capo del crocifisso: essa indica la superna attesa di coloro che vivono nella SANTA SPERANZA. E quella PARTE DELLA CROCE CHE VIENE PIANTATA E NASCOSTA, sostenendo tutto il resto, sta a rappresentare la PROFONDITÀ DELLA GRAZIA gratuitamente offerta.
Bacio al Crocifisso C. "Venuto mezzogiorno, si fece buio su tutta la terra, fino alle tre del pomeriggio. Alle tre del pomeriggio, Gesù gridò a gran voce: Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato? Alcuni dei presenti, udito ciò, dicevano: Ecco, chiama Elia. Uno corse ad inzuppare di aceto una spugna e, postala su una canna gli dava da bere, dicendo: Aspettate, vediamo se viene Elia a toglierlo dalla croce. Ma Gesù, dando un forte grido, Spirò. Allora il centurione, che gli stava di fronte, vistolo spirare in quel modo, disse: Veramente quest 'uomo era figlio di Dio! ". (Marco 15, 33‐39)
Lettore: La Croce è una nuova rivelazione di Dio. […] Per tutto l’Israele Dio era soprattutto Maestà e Giustizia. Veniva considerato come giudice, che ricompensa e punisce. Dio, di cui parla Gesù, è Dio che manda il proprio Figlio non “per giudicare il mondo ma perché il mondo si salvi per mezzo di lui” (Gv 3,17). Egli è Dio dell’amore, il Padre che non retrocede davanti al sacrificio del Figlio per salvare l’uomo. 3. San Paolo, con lo sguardo fisso alla stessa rivelazione di Dio, ripete per due volte nella lettera agli Efesini “Per grazia... siete stati salvati” (Ef 2,5). “Per grazia... siete salvi mediante la fede” (Ef 2,8). Eppure questo Paolo, […] fino alla sua conversione fu l’uomo della Legge Antica. Sulla strada di Damasco gli si rivelò Cristo e da quel momento Paolo capì di Dio ciò che proclama: “...Dio, ricco di misericordia, per il grande amore col quale ci ha amati, da morti che eravamo per i peccati, ci ha fatti rivivere con Cristo: per grazia infatti siete salvati” (Ef 4,5). Che cosa è la Grazia? “È un dono di Dio”. Il dono ch e si spiega col suo Amore. Il dono è là dove è l’amore. E l’Amore si rivela mediante la Croce. […] L’Amore, che si rivela mediante la Croce, è proprio la Grazia. In essa si svela
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il più profondo Volto di Dio. Egli non è soltanto il giudice. È Dio di infinita maestà e di estrema giustizia. È Padre, che vuole che il mondo sia salvato; che capisca il significato della Croce. […] Con umiltà confessiamo le nostre colpe, le nostre negligenze, la nostra indifferenza nei confronti di questo Amore, che si è rivelato nella Croce. E contemporaneamente rinnoviamoci nello spirito con il grande desiderio della Vita, della Vita della Grazia, che eleva continuamente l’uomo, lo rinforza, lo impegna. Quella grazia che dà la piena dimensione alla nostra esistenza sulla terra. Così sia.
(Giovanni Paolo II) Preghiera conclusiva Torneremo sempre ai piedi di questa morte: il crocifisso è la nostra vita. Mai più cancelleremo questo monte dal nostro orizzonte: qui si erge davanti a noi la regalità della Parola che svela il Padre nel suo morire. Fissando gli occhi in questa morte accolta per amore la vita ci fiorisce in mano, perché corre il nome di Dio nel sangue sparso dell'unico puro Agnello. E' qui la Pasqua: lo crediamo mentre ancora la fatica ci fa gemere. Tu solo sei il Signore: le tue mani segnate dai chiodi per sempre accoglieranno; i tuoi piedi feriti per sempre faranno strada; le tue labbra amare di aceto per sempre parleranno di vita e il tuo corpo sfigurato per sempre si ergerà sulla morte. E' Pasqua: tutto è compiuto, tutto è dato. Noi conosciamo il volto dell'Altissimo.
C. Ti ringraziamo, Signore, di questo momento trascorso sotto la tua croce con te. Donaci di essere i tuoi fedeli discepoli, capaci di seguirti sulla via della croce e dell’amore. Rendici attenti alle necessità dei fratelli perché in ogni situazione possiamo sempre portare i segni della speranza, della vita e della pace. Per Cristo, nostro Signore. T: Amen
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Celebrazione In Ricordo Del Sacramento Del Battesimo Canto
INTRODUZIONE (si celebra davanti al cero pasquale simbolo della resurrezione di Cristo) C: Cari ragazzi, nel giorno del vostro Battesimo siete stati segnati sulla fronte con il segno della croce. È il segno del cristiano, il segno dell’amore di Dio, con cui iniziamo le nostre giornate e le nostre azioni. Incominciamo anche questa celebrazione con lo stesso segno che ci manifesta tutto l’amore del Signore per noi. Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. T: Amen. C: Con questa celebrazione, siamo invitati a riscoprire la gioia di essere immersi nell’Amore del Signore, così come è avvenuto a partire dal giorno del nostro Battesimo. Mentre, però, celebriamo con gratitudine il ricordo del nostro Battesimo non possiamo dimenticare che il Battesimo è solo l’inizio, la porta d’ingresso nel cammino dell’iniziazione cristiana. Esso, passando attraverso la Cresima, trova il suo compimento nell’Eucaristia, il sacramento che realizza il pieno inserimento, la piena comunione d’amore in Cristo e nella Chiesa. Soprattutto per voi, ragazzi, questa celebrazione è perciò, contemporaneamente, ricordo del Battesimo ma anche ripresa del cammino verso l’Eucaristia. Atto penitenziale C: Cari ragazzi, col Battesimo siamo diventati figli di Dio, fratelli di Gesù e membri di una stessa famiglia, la Chiesa. Purtroppo non sempre ci siamo comportati da figli di Dio e fratelli. Per questo chiediamo scusa e diciamo insieme: «Perdonaci, o Signore». 1° Ragazzo: Signore, ti chiediamo perdono se tante volte abbiamo preso alla leggera la tua Parola di amore e di luce e abbiamo seguito i nostri capricci. T: Perdonaci, o Signore. 2° Ragazzo : Signore, perdonaci se il nostro comportamento in casa, a scuola, in oratorio e con gli amici è stato duro e poco caritatevole soprattutto con quelli che ci hanno offeso. T: Perdonaci, o Signore. 3° Ragazzo: Signore, perdonaci per tutte le volte che abbiamo tenuto le distanze dai ragazzi antipatici e siamo stati poco accoglienti nei confronti di quelli stranieri. T: Perdonaci, o Signore. 4° Ragazzo: Signore, perdonaci se non abbiamo fatto crescere la nostra fede attraverso la preghiera e la partecipazione agli incontri che ci aiutano a conoscerti meglio. T: Perdonaci, o Signore. C: Dio onnipotente, Padre del nostro Signore Gesù Cristo, che hai già fatto rinascere dall’acqua e dallo Spirito questi tuoi figli, rinnova oggi in loro la grazia del Battesimo e fa’ che aiutati dai loro genitori e accompagnatori possano giungere, nella cena eucaristica, alla meta della piena comunione con Te e con il Tuo Figlio, che vive e regna, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. T: Amen.
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LITURGIA DELLA PAROLA Dalla lettera di San Paolo apostolo ai Colossesi (Col 3,1‐4) Se dunque siete risorti con Cristo, cercate le cose di lassù, dove si trova Cristo assiso alla destra di Dio; pensate alle cose di lassù, non a quelle della terra. Voi infatti siete morti e la vostra vita è ormai nascosta con Cristo in Dio! Quando si manifesterà Cristo, la vostra vita, allora anche voi sarete manifestati con lui nella gloria. Parola di Dio Salmo 22
R: Il Signore mi guida per il giusto cammino
Il Signore è il mio pastore: non manco di nulla; su pascoli erbosi mi fa riposare ad acque tranquille mi conduce.
Mi rinfranca, mi guida per il giusto cammino, per amore del suo nome. Se dovessi camminare in una valle oscura, non temerei alcun male, perché tu sei con me.
Il tuo bastone e il tuo vincastro mi danno sicurezza. Davanti a me tu prepari una mensa sotto gli occhi dei miei nemici; cospargi di olio il mio capo. Il mio calice trabocca.
Felicità e grazia mi saranno compagne tutti i giorni della mia vita, e abiterò nella casa del Signore per lunghissimi anni.
Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 16, 13‐16) Essendo giunto Gesù nella regione di Cesarèa di Filippo, chiese ai suoi discepoli: "La gente chi dice che sia il Figlio dell'uomo?". Risposero: "Alcuni Giovanni il Battista, altri Elia, altri Geremia o qualcuno dei profeti". Disse loro: "Voi chi dite che io sia?". Rispose Simon Pietro: "Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente".
Parola del Signore Breve omelia Narrazione mistagogica dell'evento del Battesimo attraverso i suoi segni liturgici (che possono essere preparati o presentati durante questa Liturgia, ogni segno può essere accolto con un’acclamazione): Croce: Cari ragazzi, oggi con gioia rinnovate le promesse del vostro Battesimo, nel quale siete stati liberati dal male e resi figli di Dio. Gesù vi ha amati fino a donare la sua vita per voi morendo sulla Croce e risorgendo dalla morte. Acqua: Questo suo amore vi è stato donato attraverso il sacramento del Battesimo; infatti essere immersi nell'acqua significa essere immersi nella morte di Gesù perché muoia di voi il peccato, cioè tutto ciò che distrugge l'amicizia con Lui, per rinascere a vita nuova e santa.
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Olio Dei Catecumeni E Sacro Crisma: Perché la vostra vita fosse vissuta nella fedeltà a Gesù siete stati resi forti con l'olio dei catecumeni e siete stati consacrati e resi simili a Lui mediante l'unzione con il sacro Crisma.
Veste Candida: Siete così diventati nuova creatura, rivestiti della vita di Cristo, bella e candida come la veste bianca che vi è stata quel giorno consegnata.
Candela Accesa: Gesù risorto, luce del mondo, ha reso luminosa anche la vostra vita perché possiate a vostra volta illuminare i fratelli e gli amici.
Libro Rituale E Registro Con Il Nome Dei Battezzati: La Chiesa, grande famiglia dei figli di Dio, ha reso possibile questo evento del Battesimo mediante un rito liturgico che si rinnova da duemila anni, e vi ha da quel giorno considerati membri amati della comunità scrivendo i vostri nomi nel Registro dei Battezzati.
RINNOVO DELLE PROMESSE BATTESIMALI
Figli carissimi, per mezzo del Battesimo siamo divenuti partecipi del mistero pasquale del Cristo, siamo stati sepolti insieme con lui nella morte, per risorgere con lui a vita nuova. Ora rinnoviamo le promesse del nostro Battesimo, con le quali un giorno abbiamo rinunziato a satana e alle sue opere e ci siamo impegnati a servire fedelmente Dio nella santa Chiesa cattolica.
Rinunciate al peccato, per vivere nella libertà dei figli di Dio? Ragazzi: Rinuncio.
Rinunciate alle seduzioni del male per non lasciarvi dominare dal peccato? Ragazzi: Rinuncio.
Rinunciate a satana, origine e causa di ogni peccato? Ragazzi: Rinuncio. Credete in Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra? Ragazzi: Credo.
Credete in Gesù Cristo, suo unico Figlio, nostro Signore, che nacque da Maria Vergine, morì e fu sepolto, è risuscitato dai morti e siede alla destra del Padre? Ragazzi: Credo.
Credete nello Spirito Santo, la santa Chiesa cattolica, la comunione dei santi, la remissione dei peccati, la risurrezione della carne e la vita eterna? Ragazzi: Credo. Dio onnipotente, Padre del nostro Signore Gesù Cristo, che ci ha liberati dal peccato e ci ha fatto rinascere dall'acqua e dallo Spirito Santo, ci custodisca con la sua grazia, per la vita eterna, in Cristo Gesù nostro Signore.
Assenso dell’assemblea: Amen!
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(può venire consegnata la candela accesa a ricordo del rinnovo dell’adesione a Cristo, il celebrante affida la candela al bambino mentre un genitore o accompagnatore lo accompagna e dice il nome)
N. Ricevi la Luce di Cristo!
PREGHIERA DI INTERCESSIONE Presidente: Ed ora, con la gioia che ci viene da Dio, preghiamo gli uni per gli altri, e per le necessità della Chiesa e di tutto il mondo. Tra un catechista e l'assemblea: Ti affidiamo il papa N. e tutta la Chiesa sparsa nel mondo. Salvaci, Signore. Per il nostro Vescovo N. e tutta la Chiesa che è in Brescia. Salvaci, Signore. Per i nostri sacerdoti, catechisti e genitori. Salvaci, Signore. Per i nostri insegnanti e educatori. Salvaci, Signore. Per i nostri fratelli cristiani perseguitati. Salvaci, Signore. Per la pace in Terra Santa e in tutto il mondo. Salvaci, Signore. Per l'amore e la santità delle nostre famiglie. Salvaci, Signore. Preghiamo. O Padre misericordioso e buono, che chiami tutti noi alla comunione con te nella vita evangelica, accompagnaci ogni giorno nell'essere tuoi figli e donaci la forza e la gioia di vivere il Battesimo, con il quale ci hai immersi nel tuo Figlio Gesù, che con te e lo Spirito Santo è Dio, e vive e regna nei secoli dei secoli. Assemblea: Amen. Benedizione e congedo Canto
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Rito Della “Consegna” Del “Padre Nostro”. INTRODUZIONE Quel giorno Clementina aveva finalmente un’ora tutta per sé: la casa, il lavoro, i bambini…le sue giornate erano spesso così frenetiche da provare una strana sensazione quando finalmente la sera riusciva a fermarsi. Ma quel giorno era diverso: i piccoli erano ad una festa di compleanno e lei poteva godersi quegli attimi di pace, seduta su un panchina del parco con un buon libro, lasciandosi accarezzare il volto dai tiepidi raggi del sole d’autunno. Non le riusciva però di andare molto oltre nella lettura: era distratta dall’allegro cinguettio dei bambini che giocavano nel parco. Si divertiva ad osservarli e ad ascoltare i loro discorsi pieni di fantasia! Vide arrivare in quel momento, accompagnato da una signora di mezza età, Federico, un bimbo che spesso aveva avuto occasione di incontrare all’uscita dell’asilo, mentre aspettava il fratello maggiore. Molte volte aveva chiacchierato con il papà o con la mamma e, inevitabilmente, aveva fatto le coccole a Federico. “Ciao, bellissimo!” disse Clementina rivolgendosi con tono affettuoso ed allegro al piccolino. Il bambino rimase immobile a guardarla. Nessuna reazione, come non l’avesse mai vista prima. Riprovò a salutarlo, ma anche questa volta nulla. Clementina era un po’ in imbarazzo… Forse il piccolo non la riconosceva perché non era quello il contesto in cui di solito la vedeva… O forse… non era Federico e Clementina si era confusa. In effetti quella signora non l’aveva mai vista… Mentre Clementina pensava a come poteva essersi sbagliata, ecco alle spalle del bambino arrivare un giovane uomo che lo chiama per nome: “Federico!” e il bambino subito, con un grande sorriso, gli corre incontro… Era Gianni, il papà di Federico! Clementina non si era sbagliata! Canto introduttivo: P. Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito santo. T. Amen. P. L’amore di Dio, nostro Padre, e del Signore nostro Gesù Cristo sia con tutti voi! T. E con il tuo Spirito. P. Preghiamo. O Dio, Padre Nostro, noi ti conosciamo soltanto perché il tuo Figlio Gesù ci ha fatto conoscere il tuo nome di Padre. Noi non sappiamo spiegare il suo senso profondo, ma tu ci doni di viverne l’esperienza giorno dopo giorno. Concedi a noi, se lo vuoi, di entrare nel pensiero e nel cuore del tuo Figlio Gesù Cristo, che con te vive e regna nell’unità dello Spirito santo, per tutti i secoli dei secoli. T. Amen. RACCONTO ‐ CONSEGNA Un giorno Gesù si trovava in un luogo a pregare e quando ebbe finito uno dei discepoli gli disse: «Signore, insegnaci a pregare!» Disse allora Gesù: Quando pregate, non siate simili agli ipocriti che amano pregare stando ritti nelle sinagoghe e negli angoli delle piazze, per essere visti dagli uomini. In verità vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Tu invece, quando preghi, entra nella tua camera, e chiusa la porta, prega il Padre tuo nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà.
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Pregando poi, non sprecate parole come i pagani, i quali credono di venire ascoltati a forza di parole. Non siate dunque come loro, perché il Padre vostro sa di quali cose avete bisogno ancor prima che gliele chiediate. Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome; venga il tuo regno; sia fatta la tua volontà, come in cielo così in terra. Dacci oggi il nostro pane quotidiano, e rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori, e non ci indurre in tentazione, ma liberaci dal male. Se voi infatti perdonerete agli uomini le loro colpe, il Padre vostro celeste perdonerà anche a voi; ma se voi non perdonerete agli uomini, neppure il Padre vostro perdonerà le vostre colpe. PREGHIERA DEI FEDELI Tutti si alzano. Se possibile, è bene far leggere ai bambini le preghiere.
Esprimiamo il nostro desiderio di vivere come Gesù ci ha insegnato. Padre di ognuno, che abiti nel cielo, ma ti fai vicino a chiunque ti invoca, T. donaci di glorificare te in ogni nostra azione. Padre d’ogni bontà, che ci hai mostrato il tuo volto nel tuo Figlio Gesù, T. insegnaci ad amare come tu ci ami. Padre di misericordia, che ci chiedi di perdonare come tu perdoni a noi, T. libera il nostro cuore da ogni legame con il male. P. Preghiamo. O Dio, nostro Padre, tu solo sei buono e ci chiami alla tua amicizia; fa’ che possiamo crescere da veri tuoi figli per vivere con te nella gioia per sempre. Te lo chiediamo per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che e vive e regna con te e con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. T. Amen. CONCLUSIONE P. Il Signore faccia splendere su di noi il suo volto e ci benedica. T. Amen. Canto finale:
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Rito di Consegna Del Comandamento Dell’amore (celebrazione comunitaria)
Nota bene: Durante quest’ultima fase del catecumenato, dopo aver imparato a celebrare durante l’anno precedente, collochiamo alla fine di ogni sequenza biblica con il relativo cammino, una celebrazione che con i segni e le parole riassuma i passi compiuti nel cambiamento di vita, invocando dallo Spirito Santo luce e forza per proseguire. La vita del cristiano è seguire Gesù nell’amore per essere «beato», cioè felice. A queste celebrazioni partecipa tutto il gruppo, genitori e figli insieme: sarebbe utile che ci fosse anche qualche rappresentante della comunità parrocchiale, che intervenga per svolgere qualche piccolo servizio (leggere o accogliere....). Il rito si può fare alla fine della giornata (o mezza giornata comune, secondo lo stile degli incontri prolungati che abbiamo già sperimentato). Oppure, se lo si ritiene più opportuno, in un altro momento, di domenica insieme alla comunità che celebra l’Eucaristia. Al centro della piccola assemblea c’è un posto dove collocare il testo del precetto del Signore. Si possono preparare tanti cartoncini a forma di cuore dove è scritto il precetto dell’amore, disposto nelle sue due parti, secondo il testo accostato durante l’incontro che precede la celebrazione. Introduzione Si esegue un canto iniziale adatto... Presbitero o diacono: Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Tutti: Amen! Pres. Il Signore abiti nei vostri cuori Tutti: Ora e sempre! Pres. Preghiamo... O Dio, nostro Padre, tu ci hai mandato Gesù perché imparassimo ad amare te e il nostro prossimo. Aiutaci a capire bene ciò che Egli ci sta insegnando, lui il Maestro e il Signore. Donaci la forza di farlo da oggi in poi, anche quando ci riesce difficile. Soprattutto aiutaci a capire che solo amando noi saremo beati. Per Cristo nostro Signore. Tutti: Amen! LITURGIA DELLA PAROLA Canto al Vangelo (1 Gv 4,12) Alleluia. Se ci amiamo gli uni gli altri, Dio rimane in noi e l’amore di lui è perfetto in noi. Alleluia! Alleluia! Lettura del Vangelo: Dal Vangelo di Marco (Mc 12,28‐34) Oppure: Dal Vangelo di Giovanni (Gv 14,15‐24) Chi presiede, anche con l’aiuto dei catechisti accompagnatori o dei genitori stessi, porta al centro dell’assemblea un grande cartello a forma di cuore, su cui è scritto il Comandamento dell’amore.
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Propone quindi una breve riflessione, in dialogo con i ragazzi e le famiglie, riassumendo i contenuti e i comportamenti richiesti in questa prima tappa dell’anno. CONSEGNA DEL PRECETTO DELL’AMORE Alla fine, tutti si alzano in piedi. Chi presiede dice: Carissimi, ascoltate con attenzione le parole che Gesù, a nome di Dio suo Padre, ci ha rivelato in questi giorni: «Amerai il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua mente, e con tutta la tua forza. Amerai il prossimo tuo come te stesso». Accogliete questo precetto dell’amore: vivete nella beatitudine di Dio e nel suo amore tutti i giorni della vostra vita. Ciascun ragazzo, con i genitori, si presenta davanti a chi presiede il quale lo interroga, offrendogli la mano, dicendo: Accetti di fare un patto d’amore con Dio, il Padre, e il tuo prossimo? Il ragazzo, prendendo la mano tesa e stringendola, risponde: Sì, lo voglio. Anche i genitori possono fare altrettanto. Pres. Lo Spirito del Signore sia su di voi perché possiate amare Dio con tutto il cuore, con tutta la mente e con tutte le forze; e il prossimo come voi stessi. Dio Padre oggi ci rivela quanto è bello e gioioso amarLo e amarci tra noi. RingraziamoLo e preghiamoLo affinché ci renda sempre fedeli nell’amore. Intenzioni libere, espresse da ognuno dei presenti e preparate in precedenza. Grazie, Padre, di averci mandato Gesù per insegnarci ad amare Te e il nostro prossimo. Aiutaci a trovare sempre la nostra gioia nel voler bene a tutti coloro che attraversano il nostro cammino.... Alla fine, chi presiede stende le mani sui presenti e dice: O Dio, tu ami appassionatamente ogni uomo e lo chiami a seguire i tuoi comandamenti perché possa vivere libero da ogni egoismo e felice in mezzo agli altri. Manda il tuo Spirito di sapienza su queste famiglie perché lungo questo cammino per diventare cristiani siano liberati da ogni forma di male e possano comprendere la profondità del tuo Amore e ne sperimentino ogni giorno la gioia e giungano a professare davanti al mondo che tu solo sei il salvatore di ogni essere umano e Gesù è il vero e unico Maestro di vita che noi abbiamo. Egli vive e regna con Te per tutti i secoli dei secoli. Amen! Ci benedica e ci custodisca sempre nel suo amore Dio, il Padre, e il Figlio e lo Spirito Santo. Amen! Si conclude con un canto adatto.
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Celebrazione Del Sacramento Della Riconciliazione
Prima celebrazione del Sacramento della Riconciliazione Celebrazione liturgica del secondo tempo, seconda tappa
Dal Direttorio per la celebrazione e la pastorale dei Sacramenti nella Diocesi di Brescia – 5 aprile 2007 – nn. 119‐122:
LA CELEBRAZIONE DELLA PRIMA CONFESSIONE DEI FANCIULLI 119. La prima Confessione esercita un influsso salutare sulla vita dei fanciulli, se ben preparata e adattata alla loro età e sensibilità. È quindi indispensabile che essi vivano questa esperienza come incontro gioioso con la misericordia del Padre e siano adeguatamente aiutati e accompagnati dalle loro famiglie. 120. Come appare dallo schema generale, la celebrazione della prima Confessione è collocata verso la fine del “secondo tempo”, dopo circa tre anni di cammino (cfr. n. 53 del presente Direttorio), in un giorno in cui sia favorita la partecipazione comunitaria. Sia curata nel suo aspetto celebrativo con canti, preghiere e monizioni. La presenza dei genitori e dei catechisti favorisca un clima sereno e raccolto. Sarà significativo dopo la celebrazione vivere un momento di festa comunitario. 121. Pur dovendo precedere la prima Comunione (cfr. CIC, can. 914) e pur avendo un profondo legame con l’Eucaristia (cfr. ScC 20‐21), la celebrazione della prima Confessione non sia presentata come “passaporto” per la Messa di prima Comunione. Infatti, tranne che nel caso di un peccato grave, la Confessione non è una condizione preliminare per accostarsi all’Eucaristia. La celebrazione della prima Confessione sia perciò opportunamente distanziata dalla Messa di prima Comunione. 122. Nel cammino di catechesi in preparazione alla prima Confessione vanno ricuperati alcuni importanti elementi pedagogici per la formazione della coscienza in stretto rapporto con l’ascolto della Parola di Dio; soprattutto va fatto emergere che il sacramento della Penitenza è essenzialmente dono di grazia, azione di Dio e della Chiesa. Va altresì confermata l’educazione alla Confessione frequente (RP, Introduzione 7b). In questa ottica è opportuno accompagnare il cammino di fede dei fanciulli che hanno già fatto l’esperienza della prima Confessione non solo con alcune celebrazioni penitenziali adatte a loro, ma anche con l’invito a ripetere l’esperienza del perdono sacramentale.
Note:
- è necessaria la conoscenza e l’utilizzo del libro rituale specifico, in particolare la sezione dedicata ai fanciulli, nn. 43‐53 dell'Appendice II (pag. 141), come strumento alla preparazione per la confessione e assoluzione individuale, prevedendo gli opportuni adattamenti
- vanno evitati tutti quegli atteggiamenti o gesti che possano far prevalere il protagonismo dei bambini rispetto alla centralità del sacramento celebrato
- il segno del sacramento della Penitenza è il sacramento stesso; non si ritengono pertanto opportuno segni aggiuntivi che possano oscurare ai bambini la realtà e l'efficacia dell'incontro
- si abbia cura di scegliere il luogo più adatto come sede della celebrazione del sacramento, tutelando così la discrezione e l'eventuale e comprensibile emotività dei bambini
- siano possibilmente presenti genitori e catechisti - si invitino genitori e parenti a non interferire con fotografie nella celebrazione del
sacramento - in quest’occasione si intraveda già la proposta di altre Celebrazioni penitenziali e
l’opportunità che ciascuno ripeta l’esperienza del perdono
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Dio è Padre e va in cerca dei suoi figli. Saluto Il celebrante rivolge affabilmente un saluto, e ricorda con brevi parole il motivo, il senso e lo svolgimento della celebrazione.
CANTO INIZIALE. SCUSA SIGNORE Scusa. Signore. se bussiamo alla porta del tuo cuore siamo noi. Scusa Signore se chiediamo, mendicanti dell’amore, un ristoro da te. RIT. Così la foglia quando è stanca cade giù
ma poi la terra ha una vita sempre in più. Così la gente quando è stanca vuole Te e Tu, Signore, hai una vita sempre in più, sempre in più.
Scusa,Signore, quando usciamo dalla strada del tuo amore siamo noi. Scusa, Signore. se ci vedi solo all’ora del perdono ritornare da Te. RIT Letture Il celebrante può premettere una breve introduzione, con queste parole o con altre simili:
Carissimi, con il Battesimo siamo diventati figli di Dio. Egli ci vuoi bene come un padre e vuole che noi lo amiamo con tutto il cuore, ma vuole anche che siamo buoni gli uni con gli altri, e tutti insieme viviamo felici. Gli uomini però non fanno sempre la volontà di Dio, disobbediscono a lui e non ascoltano la sua voce. Anche noi spesso facciamo così. Questo è il peccato, con il quale voltiamo le spalle al Signore e ci allontaniamo da lui. Che cosa dice il Signore, quando uno si allontana da lui? Cosa fa quando abbandoniamo la buona strada e ci incamminiamo per la via cattiva? Ascoltiamo le sue parole. Dal Vangelo di Luca (Lc 15, 1‐7) In quel tempo, si avvicinavano a Gesù tutti i pubblicani e i peccatori per ascoltarlo. I farisei e gli scribi mormoravano: “Costui riceve i peccatori e mangia con loro”. Allora egli disse loro questa parabola: “Chi di voi se ha cento pecore e ne perde una, non lascia le novantanove nel deserto e va dietro a quella perduta, finché non la ritrova? Ritrovatala, se la mette in spalla tutto contento, va a casa, chiama gli amici e i vicini dicendo: Rallegratevi con me, perché ho trovato la mia pecora che era perduta. Così, vi dico, ci sarà più gioia in cielo per un peccatore convertito, che per novantanove giusti che non hanno bisogno di conversione”. Omelia L’omelia consista in una breve e calda esortazione all’amore di Dio, e predisponga i fanciulli all’esame di coscienza.
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Esame di coscienza L’esame di coscienza, guidato da brevi suggerimenti del celebrante, sia adatto alla capacità dei fanciulli e comprenda opportune pause di silenzio.
Atto penitenziale Le preci litaniche che seguono, possono essere recitate dal celebrante o da uno o più ragazzi alternativamente con tutti gli altri.
Signore Dio, nostro Padre, che ci ami e vuoi la nostra salvezza: Tante volte siamo stati cattivi e abbiamo dimenticato di essere tuoi figli.
Ma tu che ci vuoi bene, perdonaci, o Signore. Oppure (cantato)
Io ti chiedo perdono (3v.). O mio Signore!
Abbiamo disobbedito ai genitori, ai maestri e non abbiamo messo in pratica i loro insegnamenti.
Non siamo andati d’accordo fra di noi, e non ci siamo voluti bene come fratelli.
Non siamo sempre stati diligenti a casa e a scuola e non siamo stati pronti ad aiutare i nostri genitori, fratelli e compagni.
Non siamo stati sinceri e non abbiamo mantenuto le nostre promesse.
Non sempre siamo stati puri nei pensieri, nelle parole e nelle azioni, come veri figli di Dio, in cui lo Spirito Santo abita come in un tempio.
Non abbiamo rispettato tutte le persone, specialmente i più deboli e non abbiamo aiutato chi aveva bisogno.
Facciamo ora la pace con Dio nostro Padre e diciamo la preghiera che Gesù stesso, nostro fratello, ci ha insegnato:
Padre nostro Confessione e assoluzione individuale CANTO DI RINGRAZIAMENTO Amatevi l’un l’altro come lui ha amato voi e siate per sempre suoi amici e quello che farete al più piccolo tra voi credete l’avete fatto a lui.
RIT. Ti ringrazio mio Signore e non ho più paura, perché con la mia mano nella mano degli amici miei cammino tra la gente della mia città
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e non mi sento più solo non sento la stanchezza, guardo dritto avanti a me perché sulla mia strada ci sei tu.
Se amate veramente perdonatevi tra voi nel cuore di ognuno ci sia pace il Padre che è nei cieli vede tutti i figli suoi con gioia a voi perdonerà. Preghiamo. O Dio nostro Padre, che ci hai riconciliati a te con la remissione dei peccati, fa’ che impariamo a perdonare l’un l’altro le nostre offese e diveniamo operatori di pace nel mondo. Per Cristo nostro Signore. Amen. RITO DI CONCLUSIONE Il Signore guidi i vostri cuori nell’amore di Dio e nella pazienza del Cristo. Amen. Possiate sempre camminare nella vita nuova e piacere in tutto al Signore. Amen. E la benedizione di Dio onnipotente, Padre e Figlio F e Spirito Santo, discenda su di voi, e con voi rimanga sempre. Amen. Il Signore vi ha perdonato. Andate in pace. Rendiamo grazie a Dio.
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Celebrazione Per La Consegna Della Bibbia Canto iniziale
S‐ Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo
T‐ Amen Dalla lettera pastorale del Vescovo Luciano “La Parola di Dio nella vita della comunità cristiana” Un genitore La parola di Dio entra nella storia e le imprime una direzione nuova, chiude vecchie strade e ne riapre di nuove; in ogni modo dirige la storia verso un traguardo che può essere definito come “salvezza”. Quando la parola di Dio entra nella storia e trova l’ascolto della fede, l’uomo diventa collaboratore di Dio e attore del suo disegno di vita, la storia si trasforma in storia della salvezza, la speranza diventa dimensione permanente e incancellabile degli avvenimenti. “Come la pioggia e la neve…”. Pioggia e neve scendono dal cielo, irrigano i campi e li rendono fecondi, riforniscono sorgenti sotterranee che garantiscono l’acqua necessaria alla vita. I campi non sono più come prima e l’uomo ha una sicurezza nuova. Esattamente questa è l’opera della parola di Dio: entra nella storia e dà alla storia del mondo una forma nuova. Un catechista Maria è il modello perfetto della Chiesa, donna dell’ascolto che accoglie la Parola e le offre la sua stessa vita perché la Parola giunga a portare frutto in lei. Tutte le domeniche, quando la comunità cristiana si raccoglie per la celebrazione dell’eucarestia, avviene esattamente questo: il Signore parla alla comunità, la comunità ascolta, riconosce la parola di Dio, cerca di comprenderla nel modo più pieno e si mette a disposizione della Parola perché essa, la Parola, prenda carne il lei e operi nella storia. Dal Vangelo di Matteo (7,24‐27) “(…) Chiunque ascolta queste mie parole e le mette in pratica, è simile a un uomo saggio che ha costruito la sua casa sulla roccia. Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ed essa non cadde, perché era fondata sopra la roccia. Chiunque ascolta queste mie parole e non le mette in pratica, è simile a un uomo stolto che ha costruito la sua casa sulla sabbia. Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ed essa cadde, e la sua rovina fu grande” Breve riflessione MEDITAZIONE (letta da una catechista) Molte tempeste ci sovrastano, ma non abbiamo paura di essere sommersi, perché siamo fondati sulla roccia. Infuri pure il mare, non potrà sgretolare la roccia. Ho con me la sua Parola: questa è il mio bastone, la mia sicurezza, il mio porto tranquillo. Anche se tutto il mondo è sconvolto, ho tra le mani la Scrittura, leggo la Parola.
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Essa è la mia sicurezza e la mia difesa. Sacerdote ‐ Consegna della Bibbia ‐ Ogni ragazzo verrà all’altare.
N. Ricevi le promesse fatte ai tuoi antichi padri. Ricevile compiute in Gesù Cristo. Che questa Parola da te accolta ti porti alla vita! Amen
Lo Spirito, che ha reso possibile l’incarnazione della Parola nel grembo di Maria, apra la nostra vita all’accoglienza di questa Parola di Dio e ci renda capaci di vivere ciò che abbiamo ascoltato. Per questo diciamo: Ass.: O Signore, parla al nostro cuore La casa di Maria è casa dell’ospitalità. E’ il vero modello di ogni casa: la porta è aperta a Dio, alla sua Parola, ai figli di Dio. Manda, Signore, nelle nostre case la fame della tua Parola, la luce della tua presenza, la gioia della fraternità. Preghiamo. Maria è donna ospitale. Tu, Signore, vuoi che la vita si svolga in un sereno abbandono alla Provvidenza del Padre. Tu vuoi che il bene sia fatto nella letizia dello spirito. Preghiamo. Maria è donna di fede. Ella ascolta te, Signore, e mette la tua Parola al primo posto nella sua vita. Cerca prima la comunione con Te, per poi servire gli altri con amore sereno. Dona anche a noi questo equilibrio! Fa che in ogni comunità ci siano anime piene di Dio. Preghiamo. Per noi che ci troviamo riuniti per ricevere in dono il libro della Parola, perché l’impegno vissuto in questa giornata di ritiro, imparando che cosa significa “ascolto” non vada perduto, ma sia continuamente alimentato con il contributo di tutti: preti, catechisti, genitori e bambini. Preghiamo.
Padre Nostro Scambio di Pace. ORAZIONE Dio, nostro Padre, che in Cristo tua Parola vivente, ci hai dato il modello dell’uomo nuovo, fa che lo Spirito Santo ci renda non solo uditori, ma realizzatori del Vangelo, perché tutto il mondo ti conosca e glorifichi il tuo nome. Per Cristo nostro Signore. Amen. BENEDIZIONE
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Rito Di Ammissione Tra I Candidati Ai Sacramenti Della Cresima Ed Eucaristia
(inizio del quinto anno)
Celebrazione durante la Messa
Il rito di Ammissione tra i candidati ai sacramenti della Cresima ed Eucaristia ha lo scopo di inserire i ragazzi in un cammino più cosciente ed intenso di preparazione alla ricezione dei sacramenti della Cresima ed Eucaristia. È bene che questo rito, viste la sua importanza e la rilevanza comunitaria, venga celebrato all’interno dell’Eucaristia domenicale comunitaria, possibilmente nella festa della SS. Trinità
(C: Celebrante ‐ T: Tutti ‐ L: Lettore ‐ R: Ragazzi/e ‐ G: Genitori ed accompagnatori)
RITI DI INGRESSO Il celebrante si porta all’ingresso della chiesa per accogliere i “candidati” insieme con il loro genitori e accompagnatori. Sulla porta inizia la celebrazione con queste o simili parole.
Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. T: AMEN C: Fratelli carissimi, all’inizio di questa Eucaristia, nella quale tutta la comunità è chiamata a fare memoria del mistero della SS. Trinità, accogliamo con gioia alcuni ragazzi/e che desiderano essere ammessi ai sacramenti della Cresima ed Eucaristia. T: Rendiamo grazie a Dio.
Opzionale: C: Dio nessuno l’ha mai visto, il Figlio Gesù ce lo ha rivelato e lo Spirito Santo nel nostro cuore dal Battesimo ci spinge a gridare “Abba’ Padre”. Questa che è la fede della Chiesa che è stata rinarrata in questi anni a questi ragazzi/e. Essi hanno fatto esperienza del Dio di Gesù Cristo, della storia che egli ha condotto dalla creazione all’alleanza con Abramo, all’esodo di liberazione, alle promesse di una nuova alleanza, a Gesù, il Messia atteso, che è vissuto fra di noi e ci ha dato un esempio di come si vive secondo Dio, fino a dare la sua vita per noi, per liberarci dal peccato e dalla morte. Riascoltiamo dai ragazzi stessi alcuni momenti particolari di questa storia così come loro l’hanno conosciuta ed interiorizzata.
I ragazzi/e si portano sul presbiterio ed esprimono in sintesi i punti salienti del loro percorso di fede e di catechesi; quello che hanno fino qui compreso. Possono farlo a brevi paragrafi, detti ciascuno da uno di loro a nome di tutti, oppure tramite immagini proiettate o tramite una drammatizzazione per quadri… L’importante è che i ragazzi abbiano l’occasione di restituire alla comunità il punto a cui sono pervenuti…
Terminato il “credo narrativo”, con queste o altre simili parole il celebrante orienta l’attenzione all’icona della
Trinità (cfr. D. Ange, Dalla Trinità all’Eucarestia, Ancora, Milano 1989). Ed allora, fratelli, per poter partecipare, in forma più o meno piena, al banchetto del Signore, riconosciamo tutti i nostri peccati e chiediamo il perdono di Dio. (un attimo di silenzio)
C: Per le nostre mancanze contro la comunione, Signore Pietà. T: SIGNORE PIETÀ. C: Per la nostra fede debole ed incerta; per la difficoltà a testimoniarla e trasmetterla a quanti vengono dopo di noi, Cristo Pietà. T: CRISTO PIETÀ. C: Per la nostra speranza vacillante; per tutte le volte in cui non confidiamo nella potenza della resurrezione e ci affidiamo a piccole strategie e a piccoli idoli, Signore Pietà.
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T: SIGNORE PIETÀ.
Alla fine avviene l’aspersione con l’acqua del fonte battesimale.
LITURGIA DELLA PAROLA
Dopo l’omelia: L: Reverendo Parroco (oppure: Caro don…), i ragazzi che abbiamo accolto all’inizio della celebrazione hanno chiesto di essere ammessi tra i candidati che, alla fine di questo anno pastorale, potranno ricevere i sacramenti della Cresima e dell’Eucaristia. C: Si facciano avanti con i loro genitori o accompagnatori.
I ragazzi/e vengono chiamati per nome si alzano in piedi con i loro accompagnatori (che sono accanto o dietro di loro)
C: Cari fratelli, accogliamo con apertura di cuore e con senso di responsabilità questi ragazzi. Il Signore li ha guidati fino qui, la comunità ha reso loro testimonianza del Vangelo di Gesù, ora li prepara a compiere il cammino di iniziazione per celebrare pienamente il giorno del Signore. T: Rendiamo grazie a Dio.
C: Ed ora mi rivolgo a voi, cari ragazzi. Volete, in questi mesi che vi separano da quel grande avvenimento, partecipare fedelmente e attivamente ai vostri incontri di catechesi per conoscere ed interiorizzare la parola di Gesù? R: Sì, ci impegniamo. C: Volete impegnarvi a partecipare assiduamente all’Eucaristia domenicale, per imparare già fin d’ora ad incontrarvi con Cristo e con la sua comunità nel giorno del Signore? R: Sì, ci impegniamo. C: Vi impegnate ad invocare nella preghiera quotidiana il dono dello Spirito Santo? R: Sì, ci impegniamo. C: Siete disposti a servire il Signore Gesù nella persona dei poveri, dei sofferenti e dei bisognosi, accettando di fare loro, insieme coi vostri catechisti, qualche gesto d’amore? R: Sì, ci impegniamo.
C: E voi genitori e accompagnatori, siete disposti a continuare il vostro cammino di fede insieme con i vostri ragazzi e ad aiutarli perché possano realizzare fedelmente gli impegni che si sono presi pubblicamente? G: Sì, con l’aiuto di Dio e della comunità, ci impegniamo.
C: Ora, cari ragazzi, tutti insieme rinnoviamo la nostra fede nel Dio della vita, che ci ha fatto il dono del suo Figlio e dello Spirito Santo. Credo… Preghiera dei fedeli: i genitori e/o gli accompagnatori dei ragazzi/e
LITURGIA EUCARISTICA I ragazzi: ‐ portano il pane ed il vino; ‐ aiutano ad ornare l’altare (fiori, candele). Viene incensata l’assemblea. Durante la preghiera eucaristica si faccia un riferimento particolare ai CANDIDATI per i sacramenti della Cresima ed Eucaristia. Il segno della pace sia solennizzato con un canto ed uno scambio di pace.
RITI CONCLUSIVI Prima di congedare l’assemblea, i ragazzi in fila vanno a ritirare una piccola icona della Trinità, da disporre in un angolo della loro casa: questo segno è memoria di un INVITO che è stato fatto ad ognuno, l’invito ad un banchetto per il quale occorre prepararsi con impegno.
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Celebrazione fuori dalla Messa Dopo il Canto si fa il Segno della Croce e il saluto liturgico. Monizione introduttiva da parte di un rappresentante dei catechisti con presentazione dei candidati già scrutinati Orazione presidenziale (MR p. 1018) Preghiamo. O Dio, che hai posto nella mente e nel cuore dell'uomo i doni del pensare e del volere, fa' che il tuo Spirito ci guidi alla verità tutta intera, perché possiamo dirci ed essere discepoli del tuo Figlio, nel quale sono tutte le tue compiacenze. Egli è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Invito all'ascolto della Parola di Dio da parte del presidente: Cari ragazzi, genitori e catechisti, mettiamoci in attento e docile ascolto della Parola del Signore. Lui solo è la verità che ci mostra il senso e la bellezza di ogni nostro giorno.
Salmo 119 (118), 1‐8
Canto al Vangelo
Vangelo: Lc 24, 44‐49 oppure Gv 1, 35‐39
Breve omelia RITO DI AMMISSIONE Presidente: Cari ragazzi, a questo punto del cammino della vostra formazione cristiana e di sequela del Signore Gesù, avete chiesto alla comunità di poter accedere ai sacramenti della Cresima e dell'Eucaristia, impegnandovi a vivere con rinnovata e più gioiosa intensità la vostra vita quotidiana alla luce del Vangelo. A nome della comunità parrocchiale abbiamo accolto la vostra domanda di ammissione tra i candidati a questi sacramenti. Invochiamo ora in silenzio la benedizione del Signore perché sia per voi luce, forza e guida. (alcuni istanti di silenzio) O Padre misericordioso e onnipotente, che hai fatto rinascere nelle acque del Battesimo questi tuoi figli amati, accogli la loro decisione a lasciarsi raggiungere dalla tua grazia ricevendo la pienezza dei doni dello Spirito Santo e il Corpo e Sangue del tuo Figlio Gesù. Effondi su di loro † la tua santa benedizione perché sia limpido il loro cuore, sicuro il loro passo, forte la loro volontà.
Ragazzi (dal Salmo 25): Fammi conoscere, Signore, le tue vie, insegnami i tuoi sentieri. Guidami nella tua verità e istruiscimi, perché sei tu il Dio della mia salvezza, in te ho sempre sperato. Ricordati, Signore, del tuo amore, della tua fedeltà che è da sempre.
Presidente: Ed ora, fieri di essere stati accolti dall'amore del Padre, preghiamo insieme gli uni per gli altri con le parole che Gesù ci ha insegnato.
Assemblea: PADRE NOSTRO...
Presidente: O Dio, nostro Padre, affidiamo a te la nostra vita, le nostre famiglie e la nostra comunità: plasmaci tutti secondo il tuo cuore. Per Cristo nostro Signore. Assemblea: Amen. Presidente: E su voi tutti che avete partecipato a questo rito scenda la benedizione di Dio onnipotente, Padre
e Figlio e Spirito Santo.
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Assemblea: Amen. Presidente: Glorificate il Signore con la vostra vita. Andate in pace. Assemblea: Rendiamo grazie a Dio.
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Celebrazione Unitaria Dei Sacramenti Della Confermazione E Dell’eucaristia
(Verso la fine del V o l'inizio del VI anno dell'ICFR)
Per questa celebrazione sono importanti in primo luogo le indicazioni del Direttorio per la celebrazione e la pastorale dei Sacramenti nella Diocesi di Brescia (5 aprile 2007), ai nn. 57‐58. 74‐99. Viene riportato qui sotto il n. 57, che è quello più specifico.
57. I sacramenti della Cresima e dell’Eucaristia saranno conferiti a questi ragazzi in una medesima celebrazione, presieduta dal Vescovo o da un suo delegato, a cui spetta di amministrare la Cresima. Il parroco concelebrerà e, se lo desidera, darà egli stesso l’Eucaristia per la prima Comunione. È importante la presentazione dei candidati da parte del parroco al Vescovo o al suo delegato, da collocare all’inizio della celebrazione o dopo la proclamazione del Vangelo. Significativo all’interno della celebrazione è il rinnovo degli impegni battesimali: esso sottolinea la continuità del cammino che, iniziato nel Battesimo, viene ora confermato dalla Cresima e trova il suo culmine e il suo senso pieno nell’Eucaristia. La celebrazione avvenga di domenica, nella chiesa parrocchiale, e sia caratterizzata dalla sobrietà. Il tempo privilegiato per la celebrazione dei sacramenti dell’IC è quello pasquale. Tuttavia, per dare la possibilità al vescovo, in quanto ministro ordinario della Cresima, di amministrare lui stesso tale sacramento in un maggior numero di parrocchie, il tempo disponibile per la celebrazione della Cresima e della prima Comunione è quello che va dalla Pasqua dell’anno in corso fino all’inizio (escluso) della Quaresima del successivo anno liturgico.
Alcune note particolari: - la prima e ovvia scelta liturgica nella preparazione di questa celebrazione è una conoscenza
puntuale e sapiente del libro pontificale della Confermazione e del Messale romano - affinché la ricchezza e la solennità proprie di questi riti sacramentali non vengano
depotenziate e oscurate, si ritiene inopportuno moltiplicare gesti e parole estranei al rito stesso, e alla sua naturale solennità, sobrietà ed efficacia
- avendo ogni segno un suo intrinseco e prezioso valore, esso non va annullato, ma va rispettato nella sua verità (per esempio non si asterga la fronte appena unta con il sacro Crisma; non si consegni un pane benedetto a ricordo dell'evento celebrato; i doni di questa celebrazione sono lo Spirito e l'Eucaristia: altri regali della parrocchia appaiono quindi fuori luogo...)
- nella preparazione del luogo liturgico si abbia cura di evidenziare la centralità e l'unicità della mensa eucaristica (l'unico altare) attorno alla quale ogni domenica la comunità cristiana è convocata per il memoriale della Pasqua del Signore
- per questa celebrazione è da privilegiare il Tempo liturgico pasquale (e comunque è decisamente da escludere il Tempo di Quaresima); il giorno adatto è la domenica ed il luogo specifico è la chiesa parrocchiale
- il parroco presenta al Vescovo (o delegato) i ragazzi candidati dopo il saluto liturgico oppure dopo la proclamazione del Vangelo; se l’appello è nominale e non generale si preveda la risposta, altrettanto personale, di ciascun chiamato: l’”Eccomi” di ognuno è una dichiarazione esistenziale di disponibilità totale all’opera trasformante di Dio presente lì
- i lettori della Parola di Dio non devono essere i candidati ai Sacramenti di quella celebrazione - il parroco può, se lo desidera, dare l’Eucaristia ai ragazzi della sua comunità
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- la forma abituale della Comunione eucaristica in questa Celebrazione sia ‘sub utraque specie’
- l’eventuale gruppo di cantori non escluda affatto la partecipazione della comunità, soprattutto nei testi di competenza assembleare (Salmo responsoriale, Alleluia, Sanctus, Padre nostro, varie acclamazioni…)
- prevedere, in un giorno precedente a questa Celebrazione, un tempo comunitario di adorazione eucaristica
- vanno evitati tutti quegli atteggiamenti o gesti che possano far prevalere il protagonismo dei ragazzi rispetto alla centralità e al senso dei sacramenti celebrati
- per tutelare il raccoglimento, la partecipazione piena e la profonda consapevolezza dei ragazzi, incaricare un solo fotografo o cineoperatore ufficiale, evitando con decisione l'intervento di altri amici o parenti durante la celebrazione e i riti specifici.
Modalità della celebrazione: - la celebrazione, presieduta dal Vescovo o da un suo delegato, si svolge nella forma solita
con i riti introduttori e la liturgia della Parola; - dopo la proclamazione del Vangelo avviene l'appello e la presentazione dei candidati alla
Cresima e all'Eucaristia; - dopo l'omelia viene conferita la santa Cresima da parte del Vescovo o del suo delegato; - continua poi la celebrazione eucaristica a partire dalla preghiera dei fedeli e
dall'offertorio; - al momento della Comunione i ragazzi appena cresimati ricevono, per la prima volta, la
Comunione eucaristica dal parroco stesso, se questi lo desidera. Nel frattempo il vescovo o il suo delegato distribuisce l'Eucaristia al resto dell’assemblea.