liceo lorenzo federici giornalino scolastico, a.s. 2016/2017 · “l’onore”, è stata la scorta...

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1 Liceo Lorenzo Federici Giornalino Scolastico, A.S. 2016/2017 Settimo numero, maggio 2017

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Liceo Lorenzo Federici

Giornalino Scolastico, A.S. 2016/2017

Settimo numero, maggio 2017

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Sommario

Editoriale:

pag.4/ La gentilezza di Erdogan... di Saladino Domenico

Cucina:

pag.6/ “Disastro evitato” di Sora Lucrezia

Attualità:

pag.9/ Thirteen reasons why di Loda Alessandro

Experience:

pag.12/ ERASMUS di Fabbris Luca

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Sommario

Film:

pag.14/ Il diritto di contare di Moro Francesca e Capelli Chiara

Narrativa:

pag.16/ La circolare di Trussardi Giorgio

Libri:

pag.20/ Player one di Allieri Marco

Luoghi:

pag.22/ “PETRIFICUS TOTALUS” di Vartic Sorana

Questionario:

pag.24/ Questionario di Gerosa Simone, Saladino Domenico

e Pierfrancesco Modica

Copertina a cura di : Saladino Domenico

Impaginazione a cura di : Mazzoleni Elisa

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A cura di Saladino Domenico

EDITORIALE

La gentilezza di Erdogan e dei

suoi fidati in casa altrui.

Il 16 maggio di questo mese abbiamo assi-stito all’incontro tra due gentiluomini d’alta classe, l’attuale presidente degli U-SA, il caro vecchio Donald, e il 12° ed at-tuale presidente della Turchia, che di re-pubblica parlamentare in questo momento ha veramente poco, Recep Tayyip Erdo-gan. L’incontro, però, che aveva come fi-nalità il non dare all’ISIS e al PKK (partito dei lavoratori del Kurdistan) “un posto sicuro” non è il tema di questo arti-colo. Mi pare giusto ricordare, però, che i due discutono nella casa bianca facendosi

a vicenda i salamelecchi, il che implica complimenti da parte del tur-co allo statunitense come “sei stato un grande per aver risposto ad un attacco chimico siriano con 59 missili che hanno ucciso persino 4 bambini, la prossima volta ammazzane di più così ne arrivano di meno in Europa!” (traduzione non letterale delle parole di Erdogan a Trump). L’avvenimento che si vuole analizzare oggi, però, è di tutt’altra natura. Fuori dall’ambasciata turca a Washington, si è ra-dunato un manipolo di persone intente a protestare, chi per sostene-re la causa curda, chi per manifestare il proprio disappunto per le politiche di Erdogan. Ovviamente, come tutti sappiamo, la Turchia è tra i paesi più democratici del globo, infatti si trova al 150esimo posto (su 180) nel “word press freedom index” (cioè l’indice della libertà di stampa nel mondo). Le guardie del corpo di Erdogan, così, evidentemente credendo di essere ancora in patria, hanno arbitraria-mente deciso che fosse una buona idea cominciare a spaccare la fac-

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cia (letteralmente) a quei baldanzosi protestanti che hanno avuto l’ardire di compiere l’atrocità di mettere in atto un loro diritto: la protesta. Numerosi testimoni e video girati dimostrano infatti che a cominciare la schermaglia, senza nessun motivo apparente, se non “l’onore”, è stata la scorta di Erdogan. Secondo una ricostruzione effettuata in un secondo momento, coloro che protestavano per le cause sopra citate erano posti ad un estremo della strada, mentre la scorta del pre-sidente turco era sull’altra sponda, il tutto separato dal traffico stradale ed il signore, che vediamo porgere il pie-de per aiutare lo sciagurato a terra ad alzarsi, sarebbe colui che avrebbe fatto scoppiare l’episodio. Ma tutto è bene ciò che finisce bene, infatti la polizia è presto inter-venuta ed ha prontamente prima sedato la schermaglia e poi arresta-to i colpevoli, cioè i protestanti, mentre invece la scorta di Erdogan ha mostrato la propria impeccabile salute con il tweet sotto riporta-to, la sera stessa. Internet ovviamente si è subito mobilitato cercando di identificare i personaggi coinvolti nella rissa, anche se or-mai è quasi inutile in quanto questi sono pro-tetti dal fatto di non essere più negli Stati Uniti e dunque nessuna conseguenza penale potrà essere attuata contro di loro. Quest’avvenimento, a livello internazionale, potrebbe mettere in luce la debolezza degli USA anche nel fare la voce grossa in casa propria, infatti questo episodio è solo l’epilogo di una lunga serie di scandali, se così si possono chiamare, che coinvolgono la presidenza del milionario, tra i quali si ricorda la divulgazione di informazioni riservate da parte degli stati uniti alla Russia, o ancora i legami che piano piano stanno venendo a galla che

A cura di Saladino Domenico

EDITORIALE

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“Disastro evitato”

A tutti noi, almeno una volta, è capitato di essere invitati ad un pran-

zo o ad una cena e di scegliere di portare un dolce fatto in casa, ma

immancabilmente il dolce uscito dal forno si presenta come nuovo

classificato per i “nuovi mostri”? Tranquilli, ho trovato cinque modi

efficaci per far apparire il vostro dolce presentabile, poi speriamo che

il gusto rimedi completamente all’apparenza! Ogni metodo deve esse-

re adattato alla tipologia di torta che avete preparato.

A cura di Sora Lucrezia

CUCINA

1. Il metodo più semplice è ricopri-

re il nostro dolce con lo zucchero a

velo. Magari preparando uno stam-

pino su un foglio di carta. Semplice,

veloce forse banale, ma sempre

d’effetto. Lo zucchero a velo, a mio

parere, è come la neve, rende tutto

più bello.

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A cura di Sora Lucrezia

CUCINA

2. Un altro modo efficace è ricoprire

di glassa di cioccolato il dolce, renden-

do la torta lucida e molto invitante.

~ Per realizzare la glassa al cioccolato

è necessario portare ad ebollizione 170

g di panna con sciolto al suo interno

50 g di miele, che serve per conferire

all’insieme lucidità e compattezza. Una

volta che il composto bolle, sciogliervi

270 g di cioccolato, aspettare che si

raffreddi fino a 34° e poi versarlo a filo

sulla torta per ricoprirla.

3. Un altro metodo è la panna montata, magari arricchita con

scaglie di cioccolato e fragole, per dargli un tocco di allegria e

colore.

~ per la panna montata avete due alternative, o comprare quella

spray, già pronta, per evitarvi ulteriori disastri, oppure se vi

sentite più temerari potete comprare la panna, quella da monta-

re e non quella da cucina, armarvi di frusta elettrica e procedere

nel montare la vostra panna aggiungendo anche dello zucchero

a velo per renderla più dolce. Una volta montata inserirla nella

sac à poche per realizzare dei ciuffetti sulla torta.

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A cura di Sora Lucrezia

CUCINA

4. Dato l’arrivo della bella stagione, e la rigogliosa maturazio-

ne della frutta, ricoprire la torta con della frutta fresca può esse-

re un’idea alternativa, che donerà alla torta colore e di sicuro

delizierà anche gli occhi dei commensali.

5. Un ultimo modo per salvare la vostra torta e la fine

del vostro pranzo/ cena , anche se più elaborato è realiz-

zare del caramello.

~per la preparazione del caramello all’acqua fate scio-

gliere a fiamma moderata 350 gr di zucchero , versando-

ci a filo 150 gr di acqua con un cucchiaio di acciaio me-

scolate il composto fino all’ebollizione. Una volte che il

caramello si sarà un po’ solidificato potete realizzare del-

le decorazioni con un cucchiaio

13

9

A cura di Loda Alessandro

ATTUALITÀ

13

Netflix ha colpito ancora, ne ha sfornata un’altra. Ne avrete sentito

parlare tutti, 13 (o “Thirteen reasons why”) ha invaso ogni social

network, è sulla bocca di tutti, chiunque la sta guardando. Per uno

che quindi manca all’appello la domanda sorge spontanea: è davve-

ro un capolavoro?

No, oggettivamente no. “De gustibus non disputandum est” ok, ma

questa è una recensione, ergo una mia opinione. Se sei quindi un

accanito fan di questa serie, la cui superiorità è un dogma assoluto,

passa pure al prossimo articolo. Se invece hai voglia di sentire un

punto di vista diverso dal tuo, sei il benvenuto.

13 è una bella serie. Si presenta come un “teen drama”: balli scola-

stici, feste a suon di beer

pong e un sacco di perso-

naggi legati a cliché co-

m u n i . D o v e s t a

l’originalità della serie

quindi? Hanna Baker, la

nostra protagonista, si è

suicidata, lasciando come

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ultimo messaggio 13 audiocassette, 13 ragioni che l’hanno portata a

questa scelta estrema. La serie inizia quando i “tape” arrivano, se-

condo il macabro rituale che vuole vengano consegnati a tutti i re-

sponsabili, a Clay, il co-protagonista. Puntata per puntata quindi,

ascolteremo (e vedremo come “flashback”) tutte le situazioni che la

sfortunata teenager ha dovuto attraversare.

Ecco qui il punto di forza di 13: far riflettere sulla vita di noi adole-

scenti, tutti possibili vittime delle stesse angherie subite da Hannah.

Il messaggio è forte ed efficace, c’è una profonda denuncia sociale

verso questa nuova gio-

vane società, dove

l’omertà ed il girare la

testa dall’altra parte la

fanno da padroni. Par-

lando ancora dei lati

positivi, il cast è compo-

sto interamente da atto-

ri sconosciuti, che, nella

maggior parte dei casi,

h a n n o d i s p u t a t o

un’ottima performance.

Da lodare poi è la colon-

na sonora, sapientemen-

te usata e composta per

la maggior parte da bra-

ni degli “Joy Division”.

A cura di Loda Alessandro

ATTUALITÀ

11

A cura di Loda Alessandro

ATTUALITÀ

Sapete però perché è così facile fare una recensione “spoiler-free” con

13? Perché di spoiler (se non di minori) ce ne saranno giusto 2.

All’inizio la serie si presenta con questa sfumatura da giallo, ma si per-

de: un vino così corposo viene allungato con l’acqua del rubinetto.

Sembra sempre essere lì pronta a rivelarti qualche oscura verità, che

coinvolga la CIA o gli Illuminati, ma no, tutto viene riempito con sce-

ne inutili. No, non sto parlando delle scene “sentimentali”, ma di tutti

quei momenti in cui sembra stia per succedere qualcosa di grosso ed

alla fine non accade nulla di utile né per sviluppo della trama né per

l’evoluzione psicologica dei personaggi (comunque esigua, salvo certe

eccezioni).

La scelta stessa di una seconda stagione dimostra come la serie sia or-

mai una macchina per fare soldi: le 13 ragioni ormai le sappiamo, per-

ché non scegliere una quattordicesima puntata per l’epilogo dei perso-

naggi? 13 non è un capolavoro, è una bella serie, con un forte messag-

gio forse non colto da tutti.

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A really important life experience:

ERASMUS

Have you ever experienced something that has affected positively

your way of looking at the world?

Some students of our school have had and someone else will, thanks

to an activity which involves undergraduates belonging to the fourth

and fifth year of the Linguistic area of our Institute. For those of you

who haven't figured out yet what project I'm referring to, it is the

acronym for European Region Action Scheme for the Mobility of

University Students, or as a lot of people say: ERASMUS. The pro-

A cura di Fabbris Luca

EXPERIENCE

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A cura di Fabbris Luca

EXPERIENCE

ject, which has started this year and will end the next one, has the

aim to exchange ideas about the European crisis among the countries

involved: Italy, Spain, Norway, Germany and Slovenia. To start with,

the students involved in the project made a research on Italian crisis,

its unemployment, how green energy is used in our territory and, last

but not least, what our school offers. In the first meeting, held in Tar-

ragona, five students of our institute presented the results of their

work. But Erasmus is not only about studying, it's also about lear-

ning. During an Erasmus experience, new landscapes, new cities, new

countries and new languages are discovered. New friendships are ma-

de, speaking different languages, sometimes creating a mix between

them. The personal borders get opened. In fact, this project doesn’t

only give the chance to better know about the unemployment in Eu-

rope, but it allows the creation of ties with hosting countries, the

meeting of new people and the development of a new vision regarding

the surrounding environment. The aims of this project will be rene-

wed next year in November, when our school hosts the European

guests.

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A cura di Moro Francesca e Capelli Chiara

FILM

IL DIRITTO DI CONTARE

La pellicola porta lo spetta-tore negli anni 6 0 ’ d i un’America alle prese con le leg-gi razziali, con i continui alter-chi diplomatici contro l’Unione Sovietica e la corsa allo spa-zio.

Le tre talentuo-sissime mate-matiche afroa-m e r i c a n e Katherine Jo-hnson, Dorothy Vaughn e Mary J a c k s o n (rispettivamente Taraj P. Henson, Octavia Spencer e Janelle Monae) lavorano come calcolatrici nel campus aerospaziale NASA a Langley, e lottano contro i pre- giudizi razziali e sessisti dei colleghi nei loro confronti. In un ambiente dove campeggia la scritta ‘colored’ nei reparti lavorativi, nei bagni e persino sulle macchinet-

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A cura di Moro Francesca e Capelli Chiara

FILM

te da caffè, Katherine viene scelta dal direttore Al Har- rison per calcolare di giorno in g i o r n o l e t r a i e t t o r i e delle prime missioni di Alan She-pard e de l l ’Apo l lo 11 , dalle quali dipenderà il destino d e l l ’ A m e r i c a n e l l a corsa allo spazio.

Basato su una storia vera, il film s i è rivelato piacevole e adatto a tut-ti , perché Melfi, il re- gista, ha saputo trattare un tema delicato e importante come il razzismo alla NASA senza scene noiose o strappalacrime. Penso che ‘Il diritto di contare’ sia non solo un film “moralmente serio e istruttivo” (come i film che si guardano fra i bachi di scuola), ma anche una brillante e insolita commedia.

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A cura di Trussardi Giorgio

NARRATIVA

LA CIRCOLARE

“tutto e bene ciò

che finisce…”

“Chissà se hanno avvisato la mia Rosa?” questa domanda tormen-

tava costantemente Erminio, ormai erano passati giorni dalla sua

partenza, giorni che al povero bidello sembravano millenni. Nella

sua mente riaffioravano i ricordi delle indicibili sofferenze che aveva

passato. Era riuscito a superare il piano dei” Primini”: strane creatu-

re i cui individui maschili giravano risvoltinati e ingellati ascoltando

strane litanie in rima e autotune, mentre gli individui femminili gira-

vano in adidas, parka e “berretto alla capitano Findus”, considerazio-

ne che era dettata dalla fame visto che le caramelle dell'ufficio del

preside, al rabarbaro, non avevano lo stesso sapore della amata pepe-

ronata della moglie. Erminio era poi riuscito ad oltrepassare la sala

professori, dove veni-

vano custoditi i beni

sequestrati agli alun-

ni dagli insegnati.

L’entrata era sorve-

gliata dal terribile

Armadietto, quella

bestia immonda che

in un tempo passato

era un semplice ar-

madietto appartenuto

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A cura di Trussardi Giorgio

NARRATIVA

ad una professoressa di matematica , la quale lasciava in quell’ inno-

cuo immobile le prove degli alunni, ma a forza di contenere verifiche

sempre più disastrose, la ferraglia iniziò ad assorbire l’energia nega-

tiva di quegli orribili voti tramutandosi in una creatura di

“lovercraftiana” memoria, il cui passatempo ora era ingurgitare i po-

veri malcapitati che lo svegliano dal suo sonno. Il nostro eroe riuscì

anche a resistere alla vista delle atrocità del piano delle quinte dove

schiere di alunni incatenati ai banchi attendono per nove lunghi mesi

la venuta della Maturità un’entità mandata dall’oltretomba che sotto-

pone i poveri studenti alla temutissima Terza Prova, nessuno sa in

cosa consista poiché chi è sopravvissuto ad essa ha perso totalmente

il senno. Erminio era vessato da tutte le fatiche di quel viaggio, le

forze iniziavano a farsi sempre più deboli, solo lo sguardo amorevole

dell’amata Rosa e il valore del suo incarico lo facevano andare avanti

imperterrito: “Ce la posso fare, devo farlo per quei ragazzi, devono

poter sapere il contenuto della comunicazione”. Continuava a ripeter-

si queste parole per farsi coraggio. Nelle mani stringeva la circolare,

stropicciata e bruciacchiata dal lungo viaggio, ma ancora tutta intera.

Finalmente era riuscito ad inerpicarsi fino all’ultimo piano

dell’istituto e stremato da quello sforzo inumano si sedette un attimo

giusto il tempo di riprendere fiato. Proprio in quell’istante un rumore

assordante riecheggiò nel vuoto e desolato corridoio era la campanel-

la, Erminio trasalì: “Oh no, è l’Intervallo”. L’intervallo era una specie

di “sfogo d’istituto” dove gli studenti potevano, per 15 minuti fare

quello che volevano, guarda caso il divertimento di quest’anno era il

“Defenestra il personale ATA”. Erminio raccolse le poche forze rima-

ste e claudicante iniziò a correre tentando di trovare una via di fuga,

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le porte delle aule si aprirono con vigore e nei corridoi si riversarono

fiumane di ragazzi inferociti: “Guardate! Un bidello”. Urlò uno di loro.

“Prendiamolo!”. Incalzò un altro. Il povero Erminio correva più forte

che poteva mentre una calca inumana lo inseguiva come dei cani da

caccia che avvistano la preda in fondo alla radura. “AIUTOOO!!!”.

Gridava a pieni polmoni in cerca di sal-

vezza, ma ahimè gli si parò contro un mu-

ro, chiuso senza via di scampo: “No, non

può essere questa la fine, non ora”.

“Eccolo è qua!”. Lo avevano scoperto e in

un attimo il bidello si ritrovò completa-

mente circondato da quei trogloditi. E co-

me ogni eroe messo alle strette fece la co-

sa più consona: svenne, ma poco prima di

perdere completamente i sensi, vide una

figura scura mettersi davanti a lui che riuscì a costringere l’orda di

ragazzi alla ritirata, atterriti dalla paura. “Finalmente ti stai ripren-

dendo “. Una voce amichevole lo fece rinvenire: “Tu chi sei?”. Chiese

Erminio spaventato. “Che scortese, non mi sono ancora presentato,

bene io sono Il tecnico dei computer “. Allibito Erminio lo squadrò

nuovamente e ripeté: “Quel tecnico del computer?”, “Unico e origina-

le” rispose l’altro. Il tecnico dei computer era una figura leggendaria,

non si sapeva dove fosse il suo nascondiglio, lui compariva e con il po-

tere del “spengo e riaccendo” aggiustava anche ciò che pareva inutiliz-

zabile. “So della tua missione Erminio, ho deciso che ti aiuterò nella

tua ultima fatica vieni, lascia che ti accompagni verso la mol-153”. Il

nostro eroe allora ripresosi dallo spavento di poco prima, si rialzò e

assieme al tecnico si diresse verso la mitica aula. Finalmente eccola là

A cura di Trussardi Giorgio

NARRATIVA

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A cura di Trussardi Giorgio

NARRATIVA

in fondo al corridoio si ergeva la mol-153, Erminio iniziò a piangere

dalla gioia ce l’aveva fatta, già immaginava il suo nome ricordato ne-

gli annali, tramandato di padre in figlio, vedeva poemi scritti in suo

onore, ma mentre fantasticava sulla sua impresa una strana creatura

gli intralciò il camminò: “NON PASSERAI MAI ERMINIO!”. Cono-

sceva quella voce era la voce del Water Intasato, il suo peggior nemi-

co. “Giammai!” gridò il bidello, ingaggiando così una lotta furibonda a

colpi di detergente e carta igienica e proprio quando ormai sembrava

tutto perduto per Erminio il tecnico lanciò a lui l’arma definitiva, lo

sturalavandino. Erminio la acchiappò al volo e alla fine la infilzò nella

tazza furibonda che tornò sconfitta da dove era venuta. Ripresosi

dall’ennesima fatica Erminio era davanti alla porta della tanto ago-

gnata classe e proprio quando stava per girare la maniglia…

***

“Erminio, ehi, Erminio?” - “Cosa c’è?” - “Oh buon Dio credevo fossi

morto” - “Scusami mi devo essere addormentato ho fatto un sogno

stranissimo sai” - “Si, si dopo me lo racconti, ora c’è un water da spur-

gare su, quei bontemponi di prima l’hanno intasato di nuovo”. Si alzò

dalla sua postazione e presi i suoi arnesi si diresse verso il solito ba-

gno del primo piano: “Un giorno li affogherò quei ragazzi”. Pensò, ma

non c’era tempo per pensare, c’era bisogno di lui.

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A cura di Trussardi Giorgio

LIBRI

Player One

Negli anni Quaranta del nostro secolo la Terra è martoriata da

guerre, carestie, instabilità politica e da un’interminabile crisi ener-

getica che ha ridotto in miseria perfino gli Stati Uniti. Milioni di

persone trascorrono

perciò la maggior parte

delle loro giornate su

OASIS, una gigantesca,

collettiva simulazione

virtuale nella quale si

possono vivere avven-

ture videoludiche a te-

ma fantasy o fanta-

scientifico, ma dove è

anche possibile lavorare

e studiare. La dipartita

del creatore James Hal-

liday dà inizio al ro-

manzo. Non avendo

eredi, egli ha stabilito

che il nuovo proprieta-

rio sarà colui che trove-

rà l’“Easter Egg”, ossia

un oggetto segreto na-

scosto da qualche parte

in OASIS. Non è facile

riuscirci: bisogna cono-

scere dettagliatamente

21

A cura di Trussardi Giorgio

LIBRI

la personalità e i gusti di Halliday, basati sulla cultura pop dei rug-

genti anni Ottanta, epoca della sua gioventù. In questa ricerca si in-

serisce però anche una potente e spietata multinazionale, intenziona-

ta a impossessarsi di OASIS e trasformarlo a suo esclusivo vantaggio.

Narrato dal protagonista Wade, diciottenne povero che come tanti si

dedica alla “Caccia”, “Player One” ha uno stile molto colloquiale (non

sono rare le parolacce) ma proprio per questo coinvolgente ed effica-

ce. Punto di forza è il continuo contrasto tra il mondo virtuale, dina-

mico e meraviglioso, e il mondo reale, ingiusto ed opprimente. La

cultura pop degli anni Ottanta gioca un ruolo fondamentale nella tra-

ma; le opere citate nel libro sono sempre ben spiegate. Non mancano

infine riflessioni sulla solitudine, nel mondo reale, indotta dalle odier-

ne tecnologie. “Player One” è consigliato a un pubblico giovane e in

particolare risulterà molto godibile a coloro che usano abitualmente i

videogiochi e Internet.

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A cura di Vartic Sorana

LUOGHI

“PETRIFICUS TOTALUS”

E se vi dicessi che esiste un luogo nel quale potete imbattervi in esseri

viventi pietrificati?

No, non mi sto riferendo al magico mondo di Harry Potter né tanto

meno a quello mitologico, dove esiste Medusa che pietrifica le genti

con un solo sguardo, bensì al lago Natron, un posto che nasconde

qualcosa di spettrale.

Situato in Tanzania, nella Rift Valley africana presso il vulcano Galai,

le acque di questo lago presentano una colorazione rosso scuro dovuta

a dei microrganismi, i cianobatteri che contengono un pigmento rosso

responsabile di questo fenomeno. Un’altra insolita caratteristica di

queste acque, che possono raggiungere una temperatura di 60°C, è la

loro impossibilità di essere bevute a causa dell’elevato valore caustico.

Il lago, infatti, presenta un’alta concentrazione di carbonato idrato di

23

A cura di Vartic Sorana

LUOGHI

sodio, conosciuto anche come Natron, che dona alle sue acque un valo-

re del pH che va da 9 a 10,5 e quindi un altissimo livello di basicità.

A causa di ciò, il lago è un ambiente invivibile per qualsiasi specie ani-

male, infatti, uccelli, pipistrelli e fenicotteri immergendosi in queste

acque vi rimangono intrappolati e i minerali disciolti in esse finiscono

per trasformarli in pietra. In passato il natron veniva utilizzato per

imbalsamare gli animali, in quanto ha un’alta proprietà disidratante. Il

processo esatto che porta all’intrappolamento di questi animali che si

imbattono nel lago Natron rimane tutt’oggi sconosciuto. Ciò che resta

delle povere bestie, però, è congelato per sempre nella pietra, nella

posizione che queste avevano prima che morissero.

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A cura di Gerosa Simone, Saladino Domenico e Pierfrancesco Modica

QUESTIONARIO

QUESTIONARIO

1- Quali sono i tuoi obiettivi nella vita?

S- Spero un giorno di poter costruire un marchingegno che mi permetta di dormire

mentre guardo le mie serie Tv preferite.

G- Vorrei poter studiare tutto ciò che voglio, libero dai vincoli della società e della

scuola e quindi votare la mia vita alla ricerca del bello ideale.

M- Desidero diventare un uomo importante, non so in che ambito, ma mi piacereb-

be riuscire ad emergere e a dimostrare quanto valgo a tutti quanti.

2- Quale luogo ti piacerebbe visitare più di ogni altro?

P- Le capitali europee, sono tutte quante colme di storia e cultura, una vera gioia

vederle dal vivo.

G- Palmanova, presenta una pianta a forma di stella a nove punte perfettamente

simmetrica con una piazza centrale.

S- Arda.

3- Quanto è importante la competizione per te?

G- Odio perdere, ma odio di più quando succede e qualcuno me lo fa notare!

M- Perdere è sempre una cosa spiacevole, però l’importante è sempre trarre van-

taggio dalla sconfitta al fine di non ripetersi e migliorare.

S- Ho battuto Simone 3-0, da allora non faccio che ricordarglielo, anche in questo

test!

4- Se potessi scegliere un superpotere, cosa sceglieresti?

G- Sterminare la gente stupida e potermi guardare allo specchio anche quando non

ne ho uno davanti, si, sono bellissimo! Oppure far soffrire Domenico quando mi ri-

corda di avermi battuto.

M- Vorrei che tutti capissero le mie battute, sarebbe il mio sogno.

S- Vorrei poter creare dei pantaloni composti da carne secca solo con la vista, si,

sarebbe magnifico.

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A cura di Gerosa Simone, Saladino Domenico e Pierfrancesco Modica

QUESTIONARIO

5- Se fossi un animale, che animale saresti?

M- Un leone, il re della giungla, dirige tutto e tutti e fa in modo le cose nel suo re-

gno vadano bene

S- Un delfino, dispettoso e scaltro, sempre pieno di energie che spesso non impiega

in modo propriamente utile.

G- Un’aquila, sempre pronto a giudicare tutto dall’alto del mio cielo dove regno

incontrastato ed ammiro il creato.

6- Credi nell’anima gemella?

G- Si, io sono l’anima gemella di me stesso!

S- Certo, se questa è una serie tv (oppure un personaggio di queste)!

M- Si e la sto aspettando trepidante.

7- Credi che le creature fantastiche esistano?

G- “ovviamente” e così dicendo ti trasformi in un pipistrello e cominci a volare via

prima che si destino troppi sospetti.

M- Onestamente non ne ho mai visto una, quindi non è plausibile!

S- Parlando molto lentamente “Arda esiste, quindi anche gli Ent!”

8- Prima di fare una telefonata, fai le prove su ciò che dirai?

S- Ho paura di telefoni, citofoni e qualunque cosa parli senza mostrarmi il viso del

mio interlocutore.

M- Ovviamente, il mio discorso deve essere perfetto, un cattivo discorso potrebbe

presentarmi male!

G- Non ne ho bisogno, qualsiasi cosa esca dalla mia bocca è perfetta.

9- Come sarebbe il tuo giorno perfetto?

M- Un buon libro e tanto relax!

S- Una maratona dell’ultima serie di Netflix oppure una giornata passata a giocare

a qualche strano videogioco competitivo.

G- Una giornata passata a pettinarmi mentre leggo un documenti di 200 anni fa.

10- Se potessi avere una previsione sul futuro della tua vita, cosa vorresti sapere?

G- Invecchierò mai?

M- Niente ovviamente, la vita va vissuta scoprendola!

S- Sa-Pere o Sa-Mele?

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A cura di Gerosa Simone, Saladino Domenico e Pierfrancesco Modica

QUESTIONARIO

Chi dei tre direttori del giornalino sei? Le risposte

contrassegnate con la lettera “S” vanno ad aggiungere

un punto nella riga “Domenico”, le risposte contrasse-

gnate con la lettera “G” regalano un punto alla riga

“Simone” ed infine tutte le “M” vanno a collocare un

punto a “Pier”. Leggi poi più in basso la descrizione

della tua personalità!

Punteggio

DOMENICO

SIMONE

PIER

Simone: Esteta, elitario, pieno di sé, narcisista e ipersensibile. Se questi termini ti

sembrano tutti complimenti, stai sicuro che il test funziona benissimo! Raffinato e

sognatore, la tua personalità spazia con violenta incoerenza da un’allegria esuberan-

te, nella quale spesso ti troverai ad infastidire amichevolmente (circa) chi ti sta vici-

no, ad una malinconica pace che ti porterà a distaccare la tua psiche dalla realtà e

disprezzare tutto ciò che ti circonda, immergendoti nei pensieri più profondi e dispa-

rati. In quanto pseudo-Simone ami curare al meglio la tua immagine, rendendola il

più possibile vicina ad un ideale che ammiri; ciononostante non sei una persona

superficiale, anzi ti interessi con passione agli argomenti più elevati o assurdi. At-

tenzione però, rischi di distrarti dai tuoi doveri! probabilmente mentre leggi appas-

sionatamente questo profilo dovresti invece studiare o risolvere chissà quale que-

stione! (ne è prova il fatto che scrivo ciò alle due di notte). Tranquillo però, non farti

prendere dall’ansia e assolvi ai tuoi compiti, anche dopo quello troverai sicuramente

del tempo da dedicare e ciò che ti appassiona, in fondo il tuo interesse è tanto polie-

drico da trovare fascino in quasi tutto ciò a cui ti approcci.

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A cura di Gerosa Simone, Saladino Domenico e Pierfrancesco Modica

QUESTIONARIO

Domenico: Incontrollabile vulcano di strambe idee, a volte geniali, altre meno,

l’importante è tempestare chiunque capiti a tiro con un vero e proprio brainstorming

di follia. Sai giungere a discutere del nichilismo di Nietzsche partendo da

un’osservazione sul gelato al limone? Cambi interessi molto spesso? Neghi tutto ciò

che sto scrivendo anche se veritiero per il puro gusto di discutere e porre critiche?

Allora hai la stoffa di essere un novello Domenico! All’apparenza molti giudicano

male il tuo atteggiamento eccessivo ed impertinente, ma chi ti conosce un po’ meglio

capisce bene che sotto la scorza di battutacce e accidia c’è un mare di interessi e di

creatività. La tua mente non mancherà quasi mai di essere notata da uno sguardo

attento, ma questo non ti salverà da un’interrogazione di filosofia se continuerai a

restare spaparanzato a guardare serie tv piuttosto che metterti sotto con lo studio!

Ritorna sulla terra (insieme a Simone) e dacci dentro, i tuoi risultati stupiranno tutti.

Pier: equilibrato, serio e spesso disperato. Hai il gravoso compito di limitare ed inca-

nalare le folli ambizioni e le idee visionarie di tutti i Domenico ed i Simone che ti

circondano; fra i tuoi amici sei generalmente quello che riporta con i piedi per terra

chi ha cominciato a volare troppo, evitando loro il destino di Icaro. Fai attenzione

però, non sempre incatenarsi alla realtà è un bene, rischi di risultare arido oppure di

perdere idee ed occasioni che solo un pizzico di follia può offrirti. Vuoi sempre avere

il controllo della situazione e ti entusiasmi se devi esporti. Preferisci una buona lettu-

ra di qualsivoglia romanzo che studiarti il pensiero di qualche allucinato scrittore

passato. In cuor tuo sai di essere egocentrico anche se non lo ammetteresti mai

nell’arco di una discussione. Spesso fai battute che solo tu e poche eletti possono

intendere ma non demoralizzarti, sono gli altri che non ti capiscono. Hai giusto un

po’ di autostima, sai quanto vali e lo vuoi dimostrare al mondo intero ma tranquillo,

ci sarà sempre qualcuno che non ti capirà. Nonostante tutto ciò cerca di non essere

un lupo solitario ma inserisciti nel tuo contesto sociale, potresti rimanere stupito.

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