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Sommario
Editoriale:
pag.4/ La gentilezza di Erdogan... di Saladino Domenico
Cucina:
pag.6/ “Disastro evitato” di Sora Lucrezia
Attualità:
pag.9/ Thirteen reasons why di Loda Alessandro
Experience:
pag.12/ ERASMUS di Fabbris Luca
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Sommario
Film:
pag.14/ Il diritto di contare di Moro Francesca e Capelli Chiara
Narrativa:
pag.16/ La circolare di Trussardi Giorgio
Libri:
pag.20/ Player one di Allieri Marco
Luoghi:
pag.22/ “PETRIFICUS TOTALUS” di Vartic Sorana
Questionario:
pag.24/ Questionario di Gerosa Simone, Saladino Domenico
e Pierfrancesco Modica
Copertina a cura di : Saladino Domenico
Impaginazione a cura di : Mazzoleni Elisa
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A cura di Saladino Domenico
EDITORIALE
La gentilezza di Erdogan e dei
suoi fidati in casa altrui.
Il 16 maggio di questo mese abbiamo assi-stito all’incontro tra due gentiluomini d’alta classe, l’attuale presidente degli U-SA, il caro vecchio Donald, e il 12° ed at-tuale presidente della Turchia, che di re-pubblica parlamentare in questo momento ha veramente poco, Recep Tayyip Erdo-gan. L’incontro, però, che aveva come fi-nalità il non dare all’ISIS e al PKK (partito dei lavoratori del Kurdistan) “un posto sicuro” non è il tema di questo arti-colo. Mi pare giusto ricordare, però, che i due discutono nella casa bianca facendosi
a vicenda i salamelecchi, il che implica complimenti da parte del tur-co allo statunitense come “sei stato un grande per aver risposto ad un attacco chimico siriano con 59 missili che hanno ucciso persino 4 bambini, la prossima volta ammazzane di più così ne arrivano di meno in Europa!” (traduzione non letterale delle parole di Erdogan a Trump). L’avvenimento che si vuole analizzare oggi, però, è di tutt’altra natura. Fuori dall’ambasciata turca a Washington, si è ra-dunato un manipolo di persone intente a protestare, chi per sostene-re la causa curda, chi per manifestare il proprio disappunto per le politiche di Erdogan. Ovviamente, come tutti sappiamo, la Turchia è tra i paesi più democratici del globo, infatti si trova al 150esimo posto (su 180) nel “word press freedom index” (cioè l’indice della libertà di stampa nel mondo). Le guardie del corpo di Erdogan, così, evidentemente credendo di essere ancora in patria, hanno arbitraria-mente deciso che fosse una buona idea cominciare a spaccare la fac-
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cia (letteralmente) a quei baldanzosi protestanti che hanno avuto l’ardire di compiere l’atrocità di mettere in atto un loro diritto: la protesta. Numerosi testimoni e video girati dimostrano infatti che a cominciare la schermaglia, senza nessun motivo apparente, se non “l’onore”, è stata la scorta di Erdogan. Secondo una ricostruzione effettuata in un secondo momento, coloro che protestavano per le cause sopra citate erano posti ad un estremo della strada, mentre la scorta del pre-sidente turco era sull’altra sponda, il tutto separato dal traffico stradale ed il signore, che vediamo porgere il pie-de per aiutare lo sciagurato a terra ad alzarsi, sarebbe colui che avrebbe fatto scoppiare l’episodio. Ma tutto è bene ciò che finisce bene, infatti la polizia è presto inter-venuta ed ha prontamente prima sedato la schermaglia e poi arresta-to i colpevoli, cioè i protestanti, mentre invece la scorta di Erdogan ha mostrato la propria impeccabile salute con il tweet sotto riporta-to, la sera stessa. Internet ovviamente si è subito mobilitato cercando di identificare i personaggi coinvolti nella rissa, anche se or-mai è quasi inutile in quanto questi sono pro-tetti dal fatto di non essere più negli Stati Uniti e dunque nessuna conseguenza penale potrà essere attuata contro di loro. Quest’avvenimento, a livello internazionale, potrebbe mettere in luce la debolezza degli USA anche nel fare la voce grossa in casa propria, infatti questo episodio è solo l’epilogo di una lunga serie di scandali, se così si possono chiamare, che coinvolgono la presidenza del milionario, tra i quali si ricorda la divulgazione di informazioni riservate da parte degli stati uniti alla Russia, o ancora i legami che piano piano stanno venendo a galla che
A cura di Saladino Domenico
EDITORIALE
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“Disastro evitato”
A tutti noi, almeno una volta, è capitato di essere invitati ad un pran-
zo o ad una cena e di scegliere di portare un dolce fatto in casa, ma
immancabilmente il dolce uscito dal forno si presenta come nuovo
classificato per i “nuovi mostri”? Tranquilli, ho trovato cinque modi
efficaci per far apparire il vostro dolce presentabile, poi speriamo che
il gusto rimedi completamente all’apparenza! Ogni metodo deve esse-
re adattato alla tipologia di torta che avete preparato.
A cura di Sora Lucrezia
CUCINA
1. Il metodo più semplice è ricopri-
re il nostro dolce con lo zucchero a
velo. Magari preparando uno stam-
pino su un foglio di carta. Semplice,
veloce forse banale, ma sempre
d’effetto. Lo zucchero a velo, a mio
parere, è come la neve, rende tutto
più bello.
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A cura di Sora Lucrezia
CUCINA
2. Un altro modo efficace è ricoprire
di glassa di cioccolato il dolce, renden-
do la torta lucida e molto invitante.
~ Per realizzare la glassa al cioccolato
è necessario portare ad ebollizione 170
g di panna con sciolto al suo interno
50 g di miele, che serve per conferire
all’insieme lucidità e compattezza. Una
volta che il composto bolle, sciogliervi
270 g di cioccolato, aspettare che si
raffreddi fino a 34° e poi versarlo a filo
sulla torta per ricoprirla.
3. Un altro metodo è la panna montata, magari arricchita con
scaglie di cioccolato e fragole, per dargli un tocco di allegria e
colore.
~ per la panna montata avete due alternative, o comprare quella
spray, già pronta, per evitarvi ulteriori disastri, oppure se vi
sentite più temerari potete comprare la panna, quella da monta-
re e non quella da cucina, armarvi di frusta elettrica e procedere
nel montare la vostra panna aggiungendo anche dello zucchero
a velo per renderla più dolce. Una volta montata inserirla nella
sac à poche per realizzare dei ciuffetti sulla torta.
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A cura di Sora Lucrezia
CUCINA
4. Dato l’arrivo della bella stagione, e la rigogliosa maturazio-
ne della frutta, ricoprire la torta con della frutta fresca può esse-
re un’idea alternativa, che donerà alla torta colore e di sicuro
delizierà anche gli occhi dei commensali.
5. Un ultimo modo per salvare la vostra torta e la fine
del vostro pranzo/ cena , anche se più elaborato è realiz-
zare del caramello.
~per la preparazione del caramello all’acqua fate scio-
gliere a fiamma moderata 350 gr di zucchero , versando-
ci a filo 150 gr di acqua con un cucchiaio di acciaio me-
scolate il composto fino all’ebollizione. Una volte che il
caramello si sarà un po’ solidificato potete realizzare del-
le decorazioni con un cucchiaio
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A cura di Loda Alessandro
ATTUALITÀ
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Netflix ha colpito ancora, ne ha sfornata un’altra. Ne avrete sentito
parlare tutti, 13 (o “Thirteen reasons why”) ha invaso ogni social
network, è sulla bocca di tutti, chiunque la sta guardando. Per uno
che quindi manca all’appello la domanda sorge spontanea: è davve-
ro un capolavoro?
No, oggettivamente no. “De gustibus non disputandum est” ok, ma
questa è una recensione, ergo una mia opinione. Se sei quindi un
accanito fan di questa serie, la cui superiorità è un dogma assoluto,
passa pure al prossimo articolo. Se invece hai voglia di sentire un
punto di vista diverso dal tuo, sei il benvenuto.
13 è una bella serie. Si presenta come un “teen drama”: balli scola-
stici, feste a suon di beer
pong e un sacco di perso-
naggi legati a cliché co-
m u n i . D o v e s t a
l’originalità della serie
quindi? Hanna Baker, la
nostra protagonista, si è
suicidata, lasciando come
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ultimo messaggio 13 audiocassette, 13 ragioni che l’hanno portata a
questa scelta estrema. La serie inizia quando i “tape” arrivano, se-
condo il macabro rituale che vuole vengano consegnati a tutti i re-
sponsabili, a Clay, il co-protagonista. Puntata per puntata quindi,
ascolteremo (e vedremo come “flashback”) tutte le situazioni che la
sfortunata teenager ha dovuto attraversare.
Ecco qui il punto di forza di 13: far riflettere sulla vita di noi adole-
scenti, tutti possibili vittime delle stesse angherie subite da Hannah.
Il messaggio è forte ed efficace, c’è una profonda denuncia sociale
verso questa nuova gio-
vane società, dove
l’omertà ed il girare la
testa dall’altra parte la
fanno da padroni. Par-
lando ancora dei lati
positivi, il cast è compo-
sto interamente da atto-
ri sconosciuti, che, nella
maggior parte dei casi,
h a n n o d i s p u t a t o
un’ottima performance.
Da lodare poi è la colon-
na sonora, sapientemen-
te usata e composta per
la maggior parte da bra-
ni degli “Joy Division”.
A cura di Loda Alessandro
ATTUALITÀ
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A cura di Loda Alessandro
ATTUALITÀ
Sapete però perché è così facile fare una recensione “spoiler-free” con
13? Perché di spoiler (se non di minori) ce ne saranno giusto 2.
All’inizio la serie si presenta con questa sfumatura da giallo, ma si per-
de: un vino così corposo viene allungato con l’acqua del rubinetto.
Sembra sempre essere lì pronta a rivelarti qualche oscura verità, che
coinvolga la CIA o gli Illuminati, ma no, tutto viene riempito con sce-
ne inutili. No, non sto parlando delle scene “sentimentali”, ma di tutti
quei momenti in cui sembra stia per succedere qualcosa di grosso ed
alla fine non accade nulla di utile né per sviluppo della trama né per
l’evoluzione psicologica dei personaggi (comunque esigua, salvo certe
eccezioni).
La scelta stessa di una seconda stagione dimostra come la serie sia or-
mai una macchina per fare soldi: le 13 ragioni ormai le sappiamo, per-
ché non scegliere una quattordicesima puntata per l’epilogo dei perso-
naggi? 13 non è un capolavoro, è una bella serie, con un forte messag-
gio forse non colto da tutti.
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A really important life experience:
ERASMUS
Have you ever experienced something that has affected positively
your way of looking at the world?
Some students of our school have had and someone else will, thanks
to an activity which involves undergraduates belonging to the fourth
and fifth year of the Linguistic area of our Institute. For those of you
who haven't figured out yet what project I'm referring to, it is the
acronym for European Region Action Scheme for the Mobility of
University Students, or as a lot of people say: ERASMUS. The pro-
A cura di Fabbris Luca
EXPERIENCE
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A cura di Fabbris Luca
EXPERIENCE
ject, which has started this year and will end the next one, has the
aim to exchange ideas about the European crisis among the countries
involved: Italy, Spain, Norway, Germany and Slovenia. To start with,
the students involved in the project made a research on Italian crisis,
its unemployment, how green energy is used in our territory and, last
but not least, what our school offers. In the first meeting, held in Tar-
ragona, five students of our institute presented the results of their
work. But Erasmus is not only about studying, it's also about lear-
ning. During an Erasmus experience, new landscapes, new cities, new
countries and new languages are discovered. New friendships are ma-
de, speaking different languages, sometimes creating a mix between
them. The personal borders get opened. In fact, this project doesn’t
only give the chance to better know about the unemployment in Eu-
rope, but it allows the creation of ties with hosting countries, the
meeting of new people and the development of a new vision regarding
the surrounding environment. The aims of this project will be rene-
wed next year in November, when our school hosts the European
guests.
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A cura di Moro Francesca e Capelli Chiara
FILM
IL DIRITTO DI CONTARE
La pellicola porta lo spetta-tore negli anni 6 0 ’ d i un’America alle prese con le leg-gi razziali, con i continui alter-chi diplomatici contro l’Unione Sovietica e la corsa allo spa-zio.
Le tre talentuo-sissime mate-matiche afroa-m e r i c a n e Katherine Jo-hnson, Dorothy Vaughn e Mary J a c k s o n (rispettivamente Taraj P. Henson, Octavia Spencer e Janelle Monae) lavorano come calcolatrici nel campus aerospaziale NASA a Langley, e lottano contro i pre- giudizi razziali e sessisti dei colleghi nei loro confronti. In un ambiente dove campeggia la scritta ‘colored’ nei reparti lavorativi, nei bagni e persino sulle macchinet-
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A cura di Moro Francesca e Capelli Chiara
FILM
te da caffè, Katherine viene scelta dal direttore Al Har- rison per calcolare di giorno in g i o r n o l e t r a i e t t o r i e delle prime missioni di Alan She-pard e de l l ’Apo l lo 11 , dalle quali dipenderà il destino d e l l ’ A m e r i c a n e l l a corsa allo spazio.
Basato su una storia vera, il film s i è rivelato piacevole e adatto a tut-ti , perché Melfi, il re- gista, ha saputo trattare un tema delicato e importante come il razzismo alla NASA senza scene noiose o strappalacrime. Penso che ‘Il diritto di contare’ sia non solo un film “moralmente serio e istruttivo” (come i film che si guardano fra i bachi di scuola), ma anche una brillante e insolita commedia.
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A cura di Trussardi Giorgio
NARRATIVA
LA CIRCOLARE
“tutto e bene ciò
che finisce…”
“Chissà se hanno avvisato la mia Rosa?” questa domanda tormen-
tava costantemente Erminio, ormai erano passati giorni dalla sua
partenza, giorni che al povero bidello sembravano millenni. Nella
sua mente riaffioravano i ricordi delle indicibili sofferenze che aveva
passato. Era riuscito a superare il piano dei” Primini”: strane creatu-
re i cui individui maschili giravano risvoltinati e ingellati ascoltando
strane litanie in rima e autotune, mentre gli individui femminili gira-
vano in adidas, parka e “berretto alla capitano Findus”, considerazio-
ne che era dettata dalla fame visto che le caramelle dell'ufficio del
preside, al rabarbaro, non avevano lo stesso sapore della amata pepe-
ronata della moglie. Erminio era poi riuscito ad oltrepassare la sala
professori, dove veni-
vano custoditi i beni
sequestrati agli alun-
ni dagli insegnati.
L’entrata era sorve-
gliata dal terribile
Armadietto, quella
bestia immonda che
in un tempo passato
era un semplice ar-
madietto appartenuto
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A cura di Trussardi Giorgio
NARRATIVA
ad una professoressa di matematica , la quale lasciava in quell’ inno-
cuo immobile le prove degli alunni, ma a forza di contenere verifiche
sempre più disastrose, la ferraglia iniziò ad assorbire l’energia nega-
tiva di quegli orribili voti tramutandosi in una creatura di
“lovercraftiana” memoria, il cui passatempo ora era ingurgitare i po-
veri malcapitati che lo svegliano dal suo sonno. Il nostro eroe riuscì
anche a resistere alla vista delle atrocità del piano delle quinte dove
schiere di alunni incatenati ai banchi attendono per nove lunghi mesi
la venuta della Maturità un’entità mandata dall’oltretomba che sotto-
pone i poveri studenti alla temutissima Terza Prova, nessuno sa in
cosa consista poiché chi è sopravvissuto ad essa ha perso totalmente
il senno. Erminio era vessato da tutte le fatiche di quel viaggio, le
forze iniziavano a farsi sempre più deboli, solo lo sguardo amorevole
dell’amata Rosa e il valore del suo incarico lo facevano andare avanti
imperterrito: “Ce la posso fare, devo farlo per quei ragazzi, devono
poter sapere il contenuto della comunicazione”. Continuava a ripeter-
si queste parole per farsi coraggio. Nelle mani stringeva la circolare,
stropicciata e bruciacchiata dal lungo viaggio, ma ancora tutta intera.
Finalmente era riuscito ad inerpicarsi fino all’ultimo piano
dell’istituto e stremato da quello sforzo inumano si sedette un attimo
giusto il tempo di riprendere fiato. Proprio in quell’istante un rumore
assordante riecheggiò nel vuoto e desolato corridoio era la campanel-
la, Erminio trasalì: “Oh no, è l’Intervallo”. L’intervallo era una specie
di “sfogo d’istituto” dove gli studenti potevano, per 15 minuti fare
quello che volevano, guarda caso il divertimento di quest’anno era il
“Defenestra il personale ATA”. Erminio raccolse le poche forze rima-
ste e claudicante iniziò a correre tentando di trovare una via di fuga,
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le porte delle aule si aprirono con vigore e nei corridoi si riversarono
fiumane di ragazzi inferociti: “Guardate! Un bidello”. Urlò uno di loro.
“Prendiamolo!”. Incalzò un altro. Il povero Erminio correva più forte
che poteva mentre una calca inumana lo inseguiva come dei cani da
caccia che avvistano la preda in fondo alla radura. “AIUTOOO!!!”.
Gridava a pieni polmoni in cerca di sal-
vezza, ma ahimè gli si parò contro un mu-
ro, chiuso senza via di scampo: “No, non
può essere questa la fine, non ora”.
“Eccolo è qua!”. Lo avevano scoperto e in
un attimo il bidello si ritrovò completa-
mente circondato da quei trogloditi. E co-
me ogni eroe messo alle strette fece la co-
sa più consona: svenne, ma poco prima di
perdere completamente i sensi, vide una
figura scura mettersi davanti a lui che riuscì a costringere l’orda di
ragazzi alla ritirata, atterriti dalla paura. “Finalmente ti stai ripren-
dendo “. Una voce amichevole lo fece rinvenire: “Tu chi sei?”. Chiese
Erminio spaventato. “Che scortese, non mi sono ancora presentato,
bene io sono Il tecnico dei computer “. Allibito Erminio lo squadrò
nuovamente e ripeté: “Quel tecnico del computer?”, “Unico e origina-
le” rispose l’altro. Il tecnico dei computer era una figura leggendaria,
non si sapeva dove fosse il suo nascondiglio, lui compariva e con il po-
tere del “spengo e riaccendo” aggiustava anche ciò che pareva inutiliz-
zabile. “So della tua missione Erminio, ho deciso che ti aiuterò nella
tua ultima fatica vieni, lascia che ti accompagni verso la mol-153”. Il
nostro eroe allora ripresosi dallo spavento di poco prima, si rialzò e
assieme al tecnico si diresse verso la mitica aula. Finalmente eccola là
A cura di Trussardi Giorgio
NARRATIVA
19
A cura di Trussardi Giorgio
NARRATIVA
in fondo al corridoio si ergeva la mol-153, Erminio iniziò a piangere
dalla gioia ce l’aveva fatta, già immaginava il suo nome ricordato ne-
gli annali, tramandato di padre in figlio, vedeva poemi scritti in suo
onore, ma mentre fantasticava sulla sua impresa una strana creatura
gli intralciò il camminò: “NON PASSERAI MAI ERMINIO!”. Cono-
sceva quella voce era la voce del Water Intasato, il suo peggior nemi-
co. “Giammai!” gridò il bidello, ingaggiando così una lotta furibonda a
colpi di detergente e carta igienica e proprio quando ormai sembrava
tutto perduto per Erminio il tecnico lanciò a lui l’arma definitiva, lo
sturalavandino. Erminio la acchiappò al volo e alla fine la infilzò nella
tazza furibonda che tornò sconfitta da dove era venuta. Ripresosi
dall’ennesima fatica Erminio era davanti alla porta della tanto ago-
gnata classe e proprio quando stava per girare la maniglia…
***
“Erminio, ehi, Erminio?” - “Cosa c’è?” - “Oh buon Dio credevo fossi
morto” - “Scusami mi devo essere addormentato ho fatto un sogno
stranissimo sai” - “Si, si dopo me lo racconti, ora c’è un water da spur-
gare su, quei bontemponi di prima l’hanno intasato di nuovo”. Si alzò
dalla sua postazione e presi i suoi arnesi si diresse verso il solito ba-
gno del primo piano: “Un giorno li affogherò quei ragazzi”. Pensò, ma
non c’era tempo per pensare, c’era bisogno di lui.
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A cura di Trussardi Giorgio
LIBRI
Player One
Negli anni Quaranta del nostro secolo la Terra è martoriata da
guerre, carestie, instabilità politica e da un’interminabile crisi ener-
getica che ha ridotto in miseria perfino gli Stati Uniti. Milioni di
persone trascorrono
perciò la maggior parte
delle loro giornate su
OASIS, una gigantesca,
collettiva simulazione
virtuale nella quale si
possono vivere avven-
ture videoludiche a te-
ma fantasy o fanta-
scientifico, ma dove è
anche possibile lavorare
e studiare. La dipartita
del creatore James Hal-
liday dà inizio al ro-
manzo. Non avendo
eredi, egli ha stabilito
che il nuovo proprieta-
rio sarà colui che trove-
rà l’“Easter Egg”, ossia
un oggetto segreto na-
scosto da qualche parte
in OASIS. Non è facile
riuscirci: bisogna cono-
scere dettagliatamente
21
A cura di Trussardi Giorgio
LIBRI
la personalità e i gusti di Halliday, basati sulla cultura pop dei rug-
genti anni Ottanta, epoca della sua gioventù. In questa ricerca si in-
serisce però anche una potente e spietata multinazionale, intenziona-
ta a impossessarsi di OASIS e trasformarlo a suo esclusivo vantaggio.
Narrato dal protagonista Wade, diciottenne povero che come tanti si
dedica alla “Caccia”, “Player One” ha uno stile molto colloquiale (non
sono rare le parolacce) ma proprio per questo coinvolgente ed effica-
ce. Punto di forza è il continuo contrasto tra il mondo virtuale, dina-
mico e meraviglioso, e il mondo reale, ingiusto ed opprimente. La
cultura pop degli anni Ottanta gioca un ruolo fondamentale nella tra-
ma; le opere citate nel libro sono sempre ben spiegate. Non mancano
infine riflessioni sulla solitudine, nel mondo reale, indotta dalle odier-
ne tecnologie. “Player One” è consigliato a un pubblico giovane e in
particolare risulterà molto godibile a coloro che usano abitualmente i
videogiochi e Internet.
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A cura di Vartic Sorana
LUOGHI
“PETRIFICUS TOTALUS”
E se vi dicessi che esiste un luogo nel quale potete imbattervi in esseri
viventi pietrificati?
No, non mi sto riferendo al magico mondo di Harry Potter né tanto
meno a quello mitologico, dove esiste Medusa che pietrifica le genti
con un solo sguardo, bensì al lago Natron, un posto che nasconde
qualcosa di spettrale.
Situato in Tanzania, nella Rift Valley africana presso il vulcano Galai,
le acque di questo lago presentano una colorazione rosso scuro dovuta
a dei microrganismi, i cianobatteri che contengono un pigmento rosso
responsabile di questo fenomeno. Un’altra insolita caratteristica di
queste acque, che possono raggiungere una temperatura di 60°C, è la
loro impossibilità di essere bevute a causa dell’elevato valore caustico.
Il lago, infatti, presenta un’alta concentrazione di carbonato idrato di
23
A cura di Vartic Sorana
LUOGHI
sodio, conosciuto anche come Natron, che dona alle sue acque un valo-
re del pH che va da 9 a 10,5 e quindi un altissimo livello di basicità.
A causa di ciò, il lago è un ambiente invivibile per qualsiasi specie ani-
male, infatti, uccelli, pipistrelli e fenicotteri immergendosi in queste
acque vi rimangono intrappolati e i minerali disciolti in esse finiscono
per trasformarli in pietra. In passato il natron veniva utilizzato per
imbalsamare gli animali, in quanto ha un’alta proprietà disidratante. Il
processo esatto che porta all’intrappolamento di questi animali che si
imbattono nel lago Natron rimane tutt’oggi sconosciuto. Ciò che resta
delle povere bestie, però, è congelato per sempre nella pietra, nella
posizione che queste avevano prima che morissero.
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A cura di Gerosa Simone, Saladino Domenico e Pierfrancesco Modica
QUESTIONARIO
QUESTIONARIO
1- Quali sono i tuoi obiettivi nella vita?
S- Spero un giorno di poter costruire un marchingegno che mi permetta di dormire
mentre guardo le mie serie Tv preferite.
G- Vorrei poter studiare tutto ciò che voglio, libero dai vincoli della società e della
scuola e quindi votare la mia vita alla ricerca del bello ideale.
M- Desidero diventare un uomo importante, non so in che ambito, ma mi piacereb-
be riuscire ad emergere e a dimostrare quanto valgo a tutti quanti.
2- Quale luogo ti piacerebbe visitare più di ogni altro?
P- Le capitali europee, sono tutte quante colme di storia e cultura, una vera gioia
vederle dal vivo.
G- Palmanova, presenta una pianta a forma di stella a nove punte perfettamente
simmetrica con una piazza centrale.
S- Arda.
3- Quanto è importante la competizione per te?
G- Odio perdere, ma odio di più quando succede e qualcuno me lo fa notare!
M- Perdere è sempre una cosa spiacevole, però l’importante è sempre trarre van-
taggio dalla sconfitta al fine di non ripetersi e migliorare.
S- Ho battuto Simone 3-0, da allora non faccio che ricordarglielo, anche in questo
test!
4- Se potessi scegliere un superpotere, cosa sceglieresti?
G- Sterminare la gente stupida e potermi guardare allo specchio anche quando non
ne ho uno davanti, si, sono bellissimo! Oppure far soffrire Domenico quando mi ri-
corda di avermi battuto.
M- Vorrei che tutti capissero le mie battute, sarebbe il mio sogno.
S- Vorrei poter creare dei pantaloni composti da carne secca solo con la vista, si,
sarebbe magnifico.
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A cura di Gerosa Simone, Saladino Domenico e Pierfrancesco Modica
QUESTIONARIO
5- Se fossi un animale, che animale saresti?
M- Un leone, il re della giungla, dirige tutto e tutti e fa in modo le cose nel suo re-
gno vadano bene
S- Un delfino, dispettoso e scaltro, sempre pieno di energie che spesso non impiega
in modo propriamente utile.
G- Un’aquila, sempre pronto a giudicare tutto dall’alto del mio cielo dove regno
incontrastato ed ammiro il creato.
6- Credi nell’anima gemella?
G- Si, io sono l’anima gemella di me stesso!
S- Certo, se questa è una serie tv (oppure un personaggio di queste)!
M- Si e la sto aspettando trepidante.
7- Credi che le creature fantastiche esistano?
G- “ovviamente” e così dicendo ti trasformi in un pipistrello e cominci a volare via
prima che si destino troppi sospetti.
M- Onestamente non ne ho mai visto una, quindi non è plausibile!
S- Parlando molto lentamente “Arda esiste, quindi anche gli Ent!”
8- Prima di fare una telefonata, fai le prove su ciò che dirai?
S- Ho paura di telefoni, citofoni e qualunque cosa parli senza mostrarmi il viso del
mio interlocutore.
M- Ovviamente, il mio discorso deve essere perfetto, un cattivo discorso potrebbe
presentarmi male!
G- Non ne ho bisogno, qualsiasi cosa esca dalla mia bocca è perfetta.
9- Come sarebbe il tuo giorno perfetto?
M- Un buon libro e tanto relax!
S- Una maratona dell’ultima serie di Netflix oppure una giornata passata a giocare
a qualche strano videogioco competitivo.
G- Una giornata passata a pettinarmi mentre leggo un documenti di 200 anni fa.
10- Se potessi avere una previsione sul futuro della tua vita, cosa vorresti sapere?
G- Invecchierò mai?
M- Niente ovviamente, la vita va vissuta scoprendola!
S- Sa-Pere o Sa-Mele?
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A cura di Gerosa Simone, Saladino Domenico e Pierfrancesco Modica
QUESTIONARIO
Chi dei tre direttori del giornalino sei? Le risposte
contrassegnate con la lettera “S” vanno ad aggiungere
un punto nella riga “Domenico”, le risposte contrasse-
gnate con la lettera “G” regalano un punto alla riga
“Simone” ed infine tutte le “M” vanno a collocare un
punto a “Pier”. Leggi poi più in basso la descrizione
della tua personalità!
Punteggio
DOMENICO
SIMONE
PIER
Simone: Esteta, elitario, pieno di sé, narcisista e ipersensibile. Se questi termini ti
sembrano tutti complimenti, stai sicuro che il test funziona benissimo! Raffinato e
sognatore, la tua personalità spazia con violenta incoerenza da un’allegria esuberan-
te, nella quale spesso ti troverai ad infastidire amichevolmente (circa) chi ti sta vici-
no, ad una malinconica pace che ti porterà a distaccare la tua psiche dalla realtà e
disprezzare tutto ciò che ti circonda, immergendoti nei pensieri più profondi e dispa-
rati. In quanto pseudo-Simone ami curare al meglio la tua immagine, rendendola il
più possibile vicina ad un ideale che ammiri; ciononostante non sei una persona
superficiale, anzi ti interessi con passione agli argomenti più elevati o assurdi. At-
tenzione però, rischi di distrarti dai tuoi doveri! probabilmente mentre leggi appas-
sionatamente questo profilo dovresti invece studiare o risolvere chissà quale que-
stione! (ne è prova il fatto che scrivo ciò alle due di notte). Tranquillo però, non farti
prendere dall’ansia e assolvi ai tuoi compiti, anche dopo quello troverai sicuramente
del tempo da dedicare e ciò che ti appassiona, in fondo il tuo interesse è tanto polie-
drico da trovare fascino in quasi tutto ciò a cui ti approcci.
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A cura di Gerosa Simone, Saladino Domenico e Pierfrancesco Modica
QUESTIONARIO
Domenico: Incontrollabile vulcano di strambe idee, a volte geniali, altre meno,
l’importante è tempestare chiunque capiti a tiro con un vero e proprio brainstorming
di follia. Sai giungere a discutere del nichilismo di Nietzsche partendo da
un’osservazione sul gelato al limone? Cambi interessi molto spesso? Neghi tutto ciò
che sto scrivendo anche se veritiero per il puro gusto di discutere e porre critiche?
Allora hai la stoffa di essere un novello Domenico! All’apparenza molti giudicano
male il tuo atteggiamento eccessivo ed impertinente, ma chi ti conosce un po’ meglio
capisce bene che sotto la scorza di battutacce e accidia c’è un mare di interessi e di
creatività. La tua mente non mancherà quasi mai di essere notata da uno sguardo
attento, ma questo non ti salverà da un’interrogazione di filosofia se continuerai a
restare spaparanzato a guardare serie tv piuttosto che metterti sotto con lo studio!
Ritorna sulla terra (insieme a Simone) e dacci dentro, i tuoi risultati stupiranno tutti.
Pier: equilibrato, serio e spesso disperato. Hai il gravoso compito di limitare ed inca-
nalare le folli ambizioni e le idee visionarie di tutti i Domenico ed i Simone che ti
circondano; fra i tuoi amici sei generalmente quello che riporta con i piedi per terra
chi ha cominciato a volare troppo, evitando loro il destino di Icaro. Fai attenzione
però, non sempre incatenarsi alla realtà è un bene, rischi di risultare arido oppure di
perdere idee ed occasioni che solo un pizzico di follia può offrirti. Vuoi sempre avere
il controllo della situazione e ti entusiasmi se devi esporti. Preferisci una buona lettu-
ra di qualsivoglia romanzo che studiarti il pensiero di qualche allucinato scrittore
passato. In cuor tuo sai di essere egocentrico anche se non lo ammetteresti mai
nell’arco di una discussione. Spesso fai battute che solo tu e poche eletti possono
intendere ma non demoralizzarti, sono gli altri che non ti capiscono. Hai giusto un
po’ di autostima, sai quanto vali e lo vuoi dimostrare al mondo intero ma tranquillo,
ci sarà sempre qualcuno che non ti capirà. Nonostante tutto ciò cerca di non essere
un lupo solitario ma inserisciti nel tuo contesto sociale, potresti rimanere stupito.