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La rivista dei Soci di Aprile 2016

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Page 1: Leggi il Cento Torri

La rivista dei Soci diAprile 2016

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Solidità per il nostro

territoriodi Felice Cerruti

EDITORIALEe d i t o r i a l e

Assemblea 2016

Soci&Territorio

La rivista dei Soci di Banca d’AlbaAnno VII - n. 16 - Aprile 2016

Direttore responsabile:Roberto Fiori

Comitato editoriale:Riccardo Corino, Gabriella Giargia,Pietro Ramunno, Paolo Taricco

Hanno collaborato:Bruno Gambarotta,Sergio Miravalle

Direzione, redazione, segreteria:Banca d’AlbaVia Cavour, 4 - 12051 Alba (CN)Tel. 0173 659.303Fax 0173 [email protected]

Registrazione presso: la Cancelleriadel Tribunale di Alban° 3/97 del 6 marzo 1997Registro Periodici

Immagini di:Giovanni Campana, Corrado Morando, Alberto Peroli, Studio Rossello, iStockphoto

Realizzazione editoriale:Pietro Ramunno

Realizzazione grafica,Dtp e Stampa:L’Artigiana - Alba

La rivista viene stampata in 50.000 copie e inviata omaggioa tutti i Soci di Banca d’Alba

Cento Torri lascia agli Autori la responsabilità delle opinioniespresse negli articoli firmati

Questo numero è stato chiuso in redazione il 12 aprile 2016

In copertina:Luca Callegari, Socio di Banca d’Alba

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10Facciamo festa

Vado a canestro: un vizio di famiglia

Intervista ad Amedeo Della Valle

30

Soci&Cultura32

Lettere&Commenti34

Giovani idee16

Sempre più presenti a Torino

22

La medicina popolare

26

Bilancio 201514

7

13

Taccuino di viaggio

25

I rimedi della nonnadi Bruno Gambarotta

29

ono tanti i giovani che popolano le pagine di questo numero di Cento Torri. Giovane è il cestita albese Amedeo Della Valle, bravoragazzo dalla “faccia cattiva” che a 22 anni può già vantare una carriera giocata al top tra Stati Uniti, Italia e Nazionale.

Ancor più giovane è la cantante e musicista Chiara Dello Iacovo,classe 1995, Socia di Asti balzata sulle prime pagine grazieall’ultimo Festival di Sanremo, dove si è classificata secondatra le “Nuove proposte” con un brano che ha tutti i requisitiper diventare un tormentone, Introverso. E giovani sonoanche i ragazzi che hanno colto al volo le occasioni offerte da Banca d’Alba per rendere un po’ più concreti i loro sogni:quello di reintrodurre la coltivazione dello zafferano nel Monferrato o di aprire una gastronomia vegana ad Alba,quello di andare a studiare inglese all’estero, di comprare la prima casa in famiglia, o un’auto nuova.Passioni che diventano lavori, idee che imprimono una svoltaalla propria vita, con la consapevolezza che è anche compitodelle generazioni precedenti far sì che la gioventù di oggidiventi la classe dirigente di domani. Un impegno a cui Bancad’Alba, giovane da ben 120 anni, non si è mai sottratta,consapevole che il sostegno e la stabilità sono formulevincenti per costruire il futuro, lavorando con fiducia nel presente e senza scordare l’insegnamento del passato.Valori ben presenti ai 48mila soci che il 29 maggio sarannonuovamente chiamati in Assemblea per confrontarsiliberamente su bilanci e programmi, dando nuovi impulsiall’Istituto di Credito Cooperativo più grande d’Italia. Un impegno importante, ma anche una grande festa che come da tradizione coinvolgerà tutta la comunità della nostra Banca.

Buona lettura.

SLargo ai giovani

Stampata su carta prodottanel rispetto dell’ambiente

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La medicina popolare: un’immagine evocativa del tema trattato nella sezione Tradizioni&Territorio

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SOLIDITÀ, REDDITIVITÀ EPATRIMONIALIZZAZIONESONO LE LEVE CHESORREGGONO BANCAD’ALBA, MA IL VEROCARDINE SIETE VOI SOCI

ignori Soci, rivolgo a tutti Voi un affettuoso saluto e un sincero ringraziamentoper la Vostra partecipazionealla vita della nostra Banca.

Essere insieme, nella nostra grandecomunità dei Soci, significa credereoggi più che mai nei valoricooperativi di mutualità e partecipazione che da oltre 120 anniaccompagnano la nostra comunitàdei Soci. Valori autentici che hannopermesso alla Banca, insieme a tutti i suoi Soci, di diventare un punto di riferimento economico nel NordOvest italiano. Solidità, redditività e patrimonializzazione sono le leveche da sempre sorreggono Bancad’Alba, ma il vero cardine siete VoiSoci che con la vostra operatività, con la vostra fiducia e partecipazionefornite sempre linfa nuova a questoprogetto ambizioso che nel tempo è divenuto un successo di tutti, un successo del nostro territorio.Lo certificano i dati dell’ultimobilancio che viene presentatoall’Assemblea del 29 maggio: tutti i principali indicatori sono in crescita e l’utile è in linea con quelloeccellente dell’anno scorso.Insomma, Banca d’Alba è viva più che mai, con una base solida e sicura e l’occhio rivolto al futuro: dalla versione evoluta dell’internetbanking alla app personalizzata, dalle carte di pagamento contactlessalla firma elettronica avanzata.I dati che presentiamo nell’esercizio2015 ci riempiono di orgoglio e soddisfazione perché attestanol’oculatezza della gestione della Bancae la sua piena autonomianell’affrontare il mercato e i recenti

portando il totale progressivo a fineanno a 47.840, dato che consolida e rafforza il nostro primato tra le 364 BCC italiane. I volumi complessivi si attestano a 8,2 miliardi di euro (+2%) che fanno di Banca d’Alba la seconda forza nel Credito Cooperativo italiano.La raccolta complessiva raggiunge i 5,5 miliardi di euro, con un aumentodel 4% rispetto all’esercizio precedente.Gli impieghi complessivi si attestano a 2,7 miliardi di euro. Banca d’Alba ha quindi continuato a svolgereappieno il suo ruolo di Banca localesostenendo il credito e i progettimeritevoli: sono stati stipulati 5.102nuovi mutui per un valore di 355milioni di euro, di cui 1.350 nuovimutui casa (oltre trecento in piùrispetto al 2014) erogati alle famiglieper oltre 150 milioni di euro. Per essere vicini all’economia locale,sono state accolte 687 richieste di moratoria, più del doppio rispettoall’anno precedente.Il patrimonio si attesta a 312,4 milionidi euro e l’utile si attesta a 18,3 milionidi euro, risultato economicoestremamente positivo raggiuntodopo aver effettuato accantonamentimolto prudenziali in ragione delle difficoltà dell’economia attuale e attraverso un’azione di razionalizzazione delle risorse e di contenimento dei costi, sempremantenendo condizioni economichedi favore specie nei confronti dei Soci.Questi sono i numeri eccellenti che presentiamo a Voi Soci, questa è la Vostra Banca.Siate quindi orgogliosi quandoparlate della Vostra Banca e siatesempre più coinvolti e responsabilidel suo buon andamento.

cambiamenti del CreditoCooperativo.Ma soprattutto i numeri di questobilancio, in un momento in cui il mondo bancario vede casi di malagestione che si riversanosciaguratamente sui consumatori,garantiscono la sicurezza necessaria a tutti Voi Soci e a tutti i clienti.Siamo convinti che periodi comequesti portino a una naturaleselezione sul mercato e siamo prontial confronto presentandoci con una situazione sana e tra le migliori in Italia nel sistema bancario.I Soci, primo patrimonio della nostra Società, sono aumentati nel 2015 grazie a 2.507 nuovi ingressi,di cui 1.090 con meno di 30 anni,

S di Felice CerrutiPresidente di Banca d’Alba

Solidità per il nostro territorio

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Corrado Morando, Perno, autunno 2014

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hiara Dello Iacovo, classe 1995, Socia di Asti, è balzata agli onori dellacronaca grazie all’ultimoFestival di Sanremo,dove si è classificata

seconda nella sezione “Nuove proposte”,con Introverso. Maturità scientifica, da bambina si è barcamenata tra leattività più disparate, dalla ginnasticaartistica al teatro, passando per 7 anni di Viet Vo Dao. Ha una passione nataancor prima di quella per la musica: il disegno, compagno costante dei suoiviaggi in treno e dei momenti in cuinecessita di scappare dalla realtà. Nonnasconde di tenere in considerazione di fare l’illustratrice, come piano B.Che rapporto hai con la musica? Sono stata instradata da mio padre. Io ho sempre avuto una personalitàmolto eclettica e dispersiva; senza il suoimbocco in tenera età ci sarei approdatapiù tardi. Inoltre, vuoi perché arrivavoda un’impostazione classica o perché da piccola ero un tipetto alquantocompetitivo, all’inizio vivevo la musicain modo poco genuino. Finiva semprecon l’essere un’occasione in cui doverper forza dimostrare il proprio valore.Da quando ho cominciato a portare in giro le mie canzoni, ma soprattuttoda quando ho cominciato a lavorarecon il mio attuale produttore DavideMaggioni, ho imparato a mettere da parte l’approccio prettamenteperformativo e a concentrarmi sul piacere personale dell’esecuzioneanche suonando davanti a un pubblico.Inutile dire che mi si è ribaltato l’universo.Nel 2015 hai partecipato a The Voice.Ci descrivi l’esperienza in tre parole?Stressante, destabilizzante e formativa.È un’esperienza molto invasiva, perciòbisogna stare attenti a proteggersi

C se non se ne vuole uscire semplicementeprosciugati, specie in vista di quando si spegneranno i riflettori e sarà di nuovotutto da rifare. Ma in questo lavoro, in fondo, è sempre tutto da rifare.E arriviamo a quest’anno: Sanremo.Cosa si prova a cantare all’Ariston? È stato strabiliante. La prima sera è statocome stappare una bottiglia di spumante: nei mesi precedenti avevoaccumulato una tale frenesia da palcoscenico che non pensavo ad altro che a risucchiare tutto il piacerepossibile dell’atto della performance, e così è stato. La seconda trancheinvece è stata più fredda e consapevole,difatti i pareri esterni sostengono che sia andata meglio: dall’interno,però, lo confesso, col cellophane mi sono divertita da matti.Cosa è cambiato dopo Sanremo?A parte le persone che mi riconoscononei luoghi pubblici o la cassiera del supermercato del quartiere che mi chiede l’autografo (il che mi lusinga,ma so bene quanto sia passeggero),finalmente ho una prospettiva più limpida. Sanremo mi ha dato modo di amplificare il mio progetto e speroche questo mi permetta di fidelizzare un pubblico con cui accrescersireciprocamente attraverso gli anni.A febbraio è uscito Appena Sveglia, il tuo primo disco per Rusty Records. E ora, a cosa stai lavorando?Il 1° aprile è partito da Aosta il mio primo tour, che porterà a spassonei club italici questo mio primogenito.Nel frattempo sto assemblando il nuovoalbum e nel mentre cerco di stanare le mie nuove modalità di scrittura: non voglio che il mio secondo lavoro sia lo strascico del precedente, né una sorta di dignitosa epigone.Voglio continuare a scoprirmi.

Che rapporto hai con Asti?“Clandestina nella tua città”? Credo che la canzone lo esplichi giàabbastanza chiaramente di per sé. La mia città è il frutto della maturazionedel forte senso di non appartenenza che avevo provato al ritorno della miaesperienza di studio negli Stati Unitiin quarta liceo. Riuscire a scriverla in qualchemodo ha generatoin me una sorta dicatarsi, abbiamofatto pace. Orami piace tornarciqualche volta, per vedere se ècambiata, per farcil’occhiolino a vicenda,controllare i reciprociacciacchi... ma sempre perbreve tempo, se no si sciupa la magia dei vecchi amanti.

CHIARA DELLO IACOVO, DAL DIAVOLO ROSSO AL PALCO DELL’ARISTON. LA STORIA DELLA GIOVANE CANTAUTRICE ASTIGIANA CON LA PASSIONE PER IL DISEGNO

Appena Sveglia

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a cominciatolavorando

alla Girardengo, fabbrica di biciclette di Frugarolo,quando aveva 14 anni: ha imparato il mestiere in catena di montaggio (ai tempi d’oro, l’aziendasfornava 2.400 pezzi ognigiorno), acquisendo la velocità che oggi lo contraddistingue. Nove anni dopo ha aperto la sua attività, e oggi– con la sua Mania Bike(www.maniabike.eu) – è il punto di riferimento per bici da corsa e mountainbike. Vendere e ripararebiciclette, comunque, non è l’unica cosa che fa.Massimo Rava, classe 1974,Socio di Alessandria, dieci anni fa ha cominciato a seguire i professionistiprestando assistenza nel servizio corse. È uno degli angeli custodi

SOC I & T E RR I TOR IO

ALESSANDRIA

della Vittoria Servizio Corse,che assistono qualsiasicorridore abbia bisogno di aiuto quando la propriaammiraglia non è nellevicinanze. “Ogni annotrascorro circa 100 giorni fuoricasa, seguendo le corse –racconta Massimo –.La più bella è la ‘Stradebianche’ di Siena, ricca di forature: mi è capitatodi intervenire una dozzina di volte,dando fondo a tutte le ruote che avevamo.Ricordo anche un intervento su VincenzoNibali, l’anno scorso, al Dubai Tour: una bellaemozione”.

H

VISCHE

La bottega dei bombiNella strada principale di Vische, in via Roma, c'è un laboratorio artigianaledi produzione di gelatineche utilizza ancora l’anticometodo della colatura a mano in amido di mais:ogni caramella vieneingranellata e decorata a mano. La Bottega dei Bombiè il sogno di ognibambino, con oltre 40 gustidi gelatine e tanto altroancora, come ad esempio le paste di meliga realizzatecon la tipica ricetta di Vische,tramandata da zia Marisa.

“Abbiamo prodotti senzaconservanti né additivi, a basedi olii essenziali, frutta fresca e succhi di frutta. Offriamoanche caramelle con ingredientidavvero particolari: origano,pepe nero, noce moscata, timo,alloro, rosmarino, zenzero,cardamomo, finocchio. Tra le nostre chicche, oltre alle classiche ai gusti viola e lavanda, abbiamo anchele caramelle al passito, con i vinidella nostra zona”, affermaRomina Fioretta, Socia di Vische, titolare della bottegainsieme a Claudia Corgnati.

Fabrizio Stecca, enologoSocio di Cherasco, 50 annitondi, è il titolare della Think Quality Srl(www.thinkquality.it),che si occupa di selezione e vendita di vini. Tra le sueattività c’è anche l’EnotecaPalazzo Mentone, a Cherasco, all’interno della quale convivonomostre d’arte (ai primi di maggio Filippo Pinzogliolascerà spazio al collegapittore Fabrizio Oberti, fino ad agosto) e serate di degustazione, oltre alla rivendita di vini,grappe, distillati, olii e prodotti tipici.

L’Enoteca – che è ancheparte integrante del Mercato Metropolitanodi Torino, spazio ricavatodalla riqualificazione della vecchia stazione di Porta Susa, presso il quale vengono offertiprodotti enogastronomicidi alta qualità – si proponecome la “Casa del Barolo” di Cherasco, con una particolareattenzione rivolta al Mantoetto, unicasottozona del Comune.Un’autentica curiosità è il Barolo Chinatorealizzato usando unaricetta esclusiva con il BaroloMantoetto di Cherasco.

VINO

CHERASCO

THINkQUALITy

L’angelo custode dei ciclisti

A destra:Massimo Rava con Vincenzo Nibali

al Dubai Tour 2015

Sotto:Romina Fioretta e Claudia Corgnati

nel loro negozio

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Libero Nada, Socio di Alba, classe 1946,dipinge da sempre.“Ricordo in secondaelementare, andavo a scuola a Rodello: visto che con la matita me la cavavo, il maestroCagnasso mise un bancosulla piazza del paese,chiedendomi di disegnarela scuola. Da allora non ho mai smesso”. Ha esposto per la primavolta nel 1971, dopo aver frequentato la scuolaper corrispondenzadell’École Abc de Paris,perfezionandosi presso l’atelier dei pittori

Sergio Albano e di MarcoPiva, girando poi tutto il Piemonte con diversepersonali. Soggettoprincipale dei suoi quadrisono i paesaggi, con una predilezione per Langhe e Roero: “Non mi limito a una merariproduzione di ciò chevedo: dipingo più che altrole emozioni che quellavista mi suscita”. Non mancano, specienell’ultimo periodo,incursioni nella pittura“informale”.Le sue opere sarannovisitabili, dal 22 maggio al 4 giugno, presso “La Bottegaccia” di via Pertinace, ad Alba.

9

TORINO

ra il giugno del 2003 quandoMarco Fazzari, Socio

di Torino, classe 1980, diede vitaalla Finesse (www.finesseweb.com)microimpresa che producecosmesi di alta qualità a base di allume di potassio. “Mentre frequentavo l’università a Torino, Facoltà di Economia, facevomolti lavori, fra i quali anche il Pr nei locali e lo stewardper un’agenzia– spiega Marco –. Insieme a un miocompagno di corso abbiamoiniziato a valutare la possibilità di provare ad avviare una nostraattività. Abbiamo investito sul mercato naturale proponendoprodotti cosmetici a base di allumedi potassio, cristallo naturale di origine vulcanica. Ai tempi,

E in tutto il mondo, lo facevanosolo tre aziende. Abbiamotrovato un distributoree siamo partiti,strutturandoci manmano: ora siamocertificati biologici,partecipiamo alle principali fiere internazionalie la nostra gamma è arrivata a 35 prodotti. L’ultima linealanciata è I cosmetici dell’orto,prodotti naturali per labellezza del corpo. Insiemealla mia vicepresidenteKarima Jadallah, inoltre, stiamo per aprire una sede dell’azienda anche negli USA,per facilitare l’importazione”.

Giovani velisti cresconoALBENGA

tto atleti in erba, tutti figli di Soci di Banca d’Alba,

giovani promesse del CircoloNautico di Albenga, il cui direttoresportivo, Fabrizio Pareto, è Socioa sua volta. La società sportivadilettantistica albenganese, nata nel 1964, nel suo palmarespuò vantare diversi successi nel passato, i maggiori dei qualiraccontano di un titolo nel Campionato italiano a squadre in classe Optimiste del trionfo in un Campionatoitaliano individuale con PaoloCattaneo, che trionfò anche in una Coppa Primavera.Oggi, tra gli atleti che tengonoalto il nome del Circolo e lascianointravedere un futuro di bellesperanze, tra le categorie Lasere Optimist, ci sono Elisa Bozzano(classe 2001), LeonardoSommariva (2002), i gemelliFrancesco e Andrea Plando(2004) insieme alla sorellamaggiore Anita (2002), SophiaPanizza (2003) e i due fratelli

Sciutto, Marta (2006) e Pietro(2001). Proprio Pietro, nelle scorsesettimane, è stato preselezionatoper Europei e Mondiali, nella categoria Optimist: la sua partecipazione alle fasifinali dipenderà dalle prestazionia Massa Carrara e Crotone tra fine aprile e inizio giugno.

O

Cosmesi d’eccellenza

Sopra:Karima Jadallah

e Marco Fazzari di Finesse

Sotto:giovani velisti impegnati

in una regata ad Albenga

PITTURA

ALBA

DIPINGERELE EMOZIONI

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ASS EMBL EA 2 0 1 6

i siamo. Anchequest’anno, a segnare il calendariodi metà primavera,torna l’appuntamentopiù atteso dai 48.000

Soci di Banca d’Alba: l’Assembleaannuale della compagine sociale.Fiducia e futuro, tradizione e innovazione, solidità e crescita,attenzione al territorio e apertura al mondo: sono solo alcune

delle parole chiave che animerannola giornata di domenica 29 maggio,ad Alba, nel cuore di Langhe, Roero e Monferrato.Nella location ormai consolidata di piazza Medford e piazza Sarti, i Soci di Banca d’Alba si ritroverannoper discutere e approvare, per alzatadi mano, il bilancio al 31 dicembre2015. All’ordine del giorno, inoltre,è prevista l’elezione – per il prossimotriennio – dei membri del Consiglio

di Amministrazione, del CollegioSindacale e del Collegio dei Probiviri.Oltre a ospitare le urne per il rinnovo delle cariche sociali (vedi il box nella pagina accanto), le tensostruttureadibite nell’ampio spazio accantoall’ex Tribunale e al Palazzo Mostre e Congressi saranno teatro del piùimportante momento di confrontonell’ambito del Credito Cooperativo,prima del consueto pranzo insieme e della festa per le strade della città.

C2016Assemblea

APPUNTAMENTO IL 29 MAGGIO:DALLE 8.30, CANCELLI APERTIIN PIAZZA MEDFORD AD ALBA

QUANDO CI INCONTRIAMO?

L’appuntamento è per domenica

29 maggio, alle ore 9.00.

Gli ingressi verranno aperti

mezz’ora prima dell’inizio

dell’Assemblea.

COME FUNZIONA

L’ACCETTAZIONE?

L’area dedicata all’accreditamento

sarà operativa a partire dalle 8.30.

Basta presentarsi all’ingresso

su corso Matteotti, davanti

all’entrata del Palazzo Mostre

e Congressi.

DOVE DEVOANDARE?

I padiglioni, come di consueto,

saranno allestiti all’ingresso

di Alba, nelle piazze Medford

e Sarti, accanto al PalazzoMostre e Congressi: si entrerà

da corso Matteotti, si uscirà

su corso Torino.

CHE DOCUMENTI MI SERVONO?

Tutti i partecipanti dovranno

essere muniti dell’avviso

di convocazione e di un documento

di riconoscimento in corso

di validità per l’identificazione:

vanno bene il passaporto,

la carta d’identità o la patente.

E SE NON POTESSIPARTECIPARE?

È prevista la possibilità

di conferire delega: ogni Socio

con diritto di voto può riceverne

una. Il modello per chi intenda

conferire la delega (che va

compilata e autenticata)

è disponibile presso tutte le filiali.

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COSA CAMBIA PER ENTI

E SOCIETÀ?

Enti e Società devono

designare per iscritto

la persona autorizzata

a rappresentarli, scelta tra

i propri Amministratori,

se diversa da quella

precedentemente segnalata.

PER PRANZO COME

MI ORGANIZZO?

Una volta conclusa l’Assemblea,

effettuate le votazioni, i Soci

potranno accedere

al padiglione predisposto

per il buffet sulla piazza.

È PREVISTOUN OMAGGIO?

A tutti i presenti, con esclusione delle deleghe,verrà consegnato un omaggiodi partecipazione al terminedell’Assemblea.

Come voto per le cariche sociali?di votazione dei Consiglieri, è necessario che le preferenze espressenon superino il numeroprecedentemente deliberato in Assemblea, pena la nullità di tutta la scheda. Per scegliere gli Amministratorisarà possibile apporre un segno a fianco dei candidati presceltio direttamente sulla lista prescelta di candidati (assegnando così un votodi lista a tutti i componenti della stessa;sarà comunque possibile escludere uno o più componenti della lista stessacancellando il nominativo). In alternativa,si potrà indicare sulla scheda anchesolo il cognome di altri candidati (in caso di omonimia, occorreràaggiungere il nome proprio del prescelto e, in caso di ulterioreomonimia, la data di nascita o un altroelemento distintivo), oppure – negliappositi spazi – il nome e cognomedelle persone non candidatesi

entro i termini previsti. In ogni caso,saranno validi tutti i voti espressi in ogni modo che risulti idoneo a consentire una chiara e univocainterpretazione della volontàdel votante. Per il Collegio Sindacale la modalità di votazione è la medesima:anche qui la scheda riporta già i nomidel Presidente del Collegio Sindacale,dei Sindaci effettivi e supplentiautocandidati. Occorre votare per le 3 cariche. Una volta effettuata la votazione nelle cabine elettoralidisponibili, i Soci piegheranno le schedee le inseriranno in apposite urnecollocate al termine del corridoio che porta verso la zona buffet. Come da Statuto, i Soci senza dirittodi voto (in quanto Soci da meno di 90giorni) non potranno votare e quindiaccederanno immediatamente alla zona del buffet, attraversando il padiglione per le votazioni.

All’Ordine del Giorno dell’Assembleadi quest’anno c’è anche l’elezione dei membri del Consiglio di Amministrazione, del CollegioSindacale e del Collegio dei Probiviri. Prima di procedereal rinnovo delle cariche sociali,l’Assemblea ordinaria determinerà il numero di Amministratori da eleggere: attualmente sono 15.Quando il Presidente dichiareràaperta la votazione, i Soci potrannoaccedere all’area dedicata ai cui accessi gli scrutatoriconsegneranno, a fronte della presentazione dei tagliandiricevuti all’ingresso (è fondamentalenon perderli!), le 2 schede di voto:una per l’elezione dei Consiglieri e l’altra per l’elezione del Presidentedel Collegio Sindacale, di 2 Sindacieffettivi e di 2 Sindaci supplenti.Con riferimento alla scheda

1. Bilancio al 31 dicembre 2015, proposta di destinazione dell’utile d’esercizio e di distribuzione del dividendo: deliberazioni inerenti

2. Bilancio consolidato al 31 dicembre 2015

3. Determinazione del numero dei componenti il Consiglio di Amministrazione, ai sensi degli artt. 32 e 53, 2° comma dello statuto sociale

4. Approvazione delle politiche di remunerazione,ai sensi dell’art. 30, 2° comma dello statutosociale. Informative all’Assemblea

5. Determinazione dei compensi per Amministratori,Amministratore indipendente e Sindaci, delle modalità di definizione dei rimborsi spesesostenute per l’espletamento del mandato, delle coperture assicurative connesse all’incaricodegli Amministratori e Sindaci

6. Elezione dei componenti del Consiglio di Amministrazione, del Presidente e degli altri componenti il Collegio Sindacale e dei componenti del Collegio dei Probiviri

OdgASSEMBLEAORDINARIA

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ASS EMBL EA 2 0 1 6

Gli standdell’Assemblea

RuotaLibera

Ufficio Soci

Area Salute

StandCommerciali

n grande padiglione, all’interno del qualeverranno offerti acqua e caffè, sarà dedicato

alle proposte commerciali di Banca d’Alba. Dai prodotti finanziari alle carte di credito, dai mutui su misura a Telepass e Mobile POS, senza dimenticare le opportunità offerte a famiglie e imprese con l’assicurazione Assimoco e i consigli per unavecchiaia serena grazie ai fondi pensione dedicati.

U

ondazione Banca d’Alba e Cooperativa socialeCento Torri condivideranno gli spazi del presidio

sociosanitario, all’interno del quale verrà allestito un punto informativo a cui tutti potranno accedere per ricevere informazioni sull’impegno di Banca d’Albaper la salute e il benessere dei Soci, ponendo quesiti ai professionisti presenti e toccando con manol’operatività quotidiana dei Centri medici fisioterapici. Presso lo stand – che ricreerà l’interno dei Centri, con tanto di apparecchiature elettromedicali e lettini –sono previste anche simulazioni dell’attività sanitariasvolta ogni giorno all’interno degli stessi.

F

iaggi intercontinentali alla scoperta di civiltà perdute,piacevoli weekend fuori porta, interessanti gite

in città d’arte, soggiorni estivi e invernali al mare come in montagna, relax alle terme, vacanze studio all’estero per imparare l’inglese: sono davvero tantissime, ogni anno,le proposte dell’Ufficio Soci. In Assemblea verrà presentato il calendario dei prossimi appuntamenti, con la possibilità di soddisfare tutte le curiosità sulle mete future dei viaggiorganizzati dall’Ufficio Soci.

V

usica, colori e divertimentosaranno protagonisti presso

lo stand dedicato alla componentegiovane della compagine sociale:accompagnati dall’intrattenimento di un deejay, i volontari dell’associazioneRuotaLibera forniranno informazionie distribuiranno i flyer con il calendariodelle iniziative organizzate per il 2016.

M

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13

festaNEL POMERIGGIO, DIVERTIMENTO, MUSICA ED ENOGASTRONOMIA PER TUTTO IL CENTRO STORICO

Facciamo

A destra e sotto:una galleriadi immagini

delle edizioni passatedella festa

di Banca d’Alba.Musica, spettacoli,

divertimento ed enogastronomiaper un pomeriggio

all’insegnadell’allegria

albesi), sorseggiando un calice di Moscato d’Asti Docg accompagnato da una fetta di torta di nocciole,offerti gratuitamente.Ad allietare la degustazione, dal palco allestito di fronte alla cattedrale, il concerto – diretto dal maestro Guido Battaglio – del “Chorus 2000”la corale di Vezzad’Alba che intratterrà il pubblico con un ampio repertorio dei più grandi successi della musicaleggera italiana e internazionale,dagli anni ’60 ad oggi. Presso PalazzoBanca d’Alba, inoltre, per tutto il giorno sarà visitabile la mostra “Le mani pensanti”, dedicata all’Olivetti.

Una festa nella festa. Ad arricchire il programma dell’appuntamento del 29 maggio, quest’anno, sarà Confcooperative Cuneo, unioneterritoriale della principale organizzazione di rappresentanza e assistenzadel mondo cooperativo (comprese le banche di credito cooperativocome Banca d’Alba) e delle imprese sociali italiane: una realtà viva e dinamica, capace di offrire risposte in chiave di sviluppo del territorio,intersettorialità, inclusione sociale e multietnicità.Per tutta la giornata, numerosi stand saranno allestiti in piazza San Francesco e piazza Garibaldi (lungo via Cavour), garantendo un piacevole extra a tutti i Soci presenti all’Assemblea. I partecipantipotranno godere delle proposte di prodotti enogastronomici offertidalle cooperative locali attive in ambito agricolo, approfondendoinoltre la conoscenza degli altri settori nei quali operano le cooperativedel territorio: da quelle sociali (di tipo A, rivolte ad anziani, minori e soggetti svantaggiati, e di tipo B, per l’inserimento lavorativo) a quelle culturali (guide turistiche e librerie), da quelle sanitarie a quelle di produzione di servizi, che forniscono forza lavoro alle grandi imprese che esternalizzano alcuni servizi. Con uno spazio dedicato interamente ai bambini, che potranno divertirsiapprofittando dell’intrattenimento offerto dalle cooperative sociali.

ltimata l’Assemblea,per tutti i Socidi Banca d’Alba che voglianoproseguire la giornatain allegria non

mancheranno le opportunità. Ancorauna volta, infatti, l’intera città di Albasi stringerà intorno ai Soci arrivatida Langhe e Roero, Astigiano e Alessandrino, Torinese e Canavese,Verbano-Cusio-Ossola e PonenteLigure, insieme per partecipare al consueto momento di festa pressoil centro storico. L’appuntamento per il brindisi sarà alle ore 15 in piazzaRisorgimento (piazza Duomo, per gli

U

STAND IN PIAZZA, CON CONFCOOPERATIVE

Cooperare

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B I LANC IO 2 0 1 5

I VOLUMI COMPLESSIVICon un aumento dell'1,8% rispetto al 2014, i volumi complessivi si attestano a 8,2miliardi di euro. La raccolta complessivacresce del 3,6%, con un incremento di 192milioni, toccando quota 5,5 miliardi di euro.I crediti verso la clientela si attestano a 2,7 miliardi di euro, grazie all’erogazionedi 200 milioni di nuovi finanziamenti.

8,2

18,3

I SOCI DELLA BANCASempre più confermati al vertice tra le 364 BCCitaliane: nel corso dell’anno scorso Banca d’Alba,grazie ai 2.507 nuovi ingressi (di cui addirittura 1.090 giovani con meno di 30 anni di età), ha sfiorato il tetto dei 48.000 Soci. Nelle 70 filialioperano 457 risorse al servizio di 132.000 clienti.

47.840

Una Banca in salute, radicata nel territorio

L’UTILE D’ESERCIZIOL’utile di esercizio nel 2015 è di 18,3 milioni di euro, risultato economico estremamentepositivo raggiunto dopo aver effettuatoaccantonamenti molto prudenziali, mantenendocondizioni economiche di favore nei confrontidei Soci. Negli ultimi tre anni, l’utile nettoassomma a 44,5 milioni.

2015Bilancio

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IL PATRIMONIOGrazie all’ottimo valore di oltre 16 milioni di europortati a riserva, Bancad’Alba supera i 312,4 milionidi euro di fondi propri.Una banca forte e in salute,che continua a sostenere il credito e i progettimeritevoli, facendo da volano per il territorio e lo sviluppo locale.

312,4TOTAL CAPITAL RATIOBanca d’Alba conferma la sua affidabilità,potendo vantare un 12,17% di Totalcapital ratio, dato dal rapporto tra i fondi propri della banca e le diverse attività di rischioponderate in capo all’istituto.Il TIER1, indicatore della componenteprimaria del capitale della banca che misura la solidità degli istituti di credito, si attesta all’11,12%.

12,17%Una Banca in salute, radicata nel territorio

Anche per il 2015 Banca d’Alba si è affermata come una bancaefficiente, produttiva e solida: l’azione di rafforzamentodel patrimonio è proseguita grazie all’importante utile realizzato.

Il Direttore Generale,Riccardo Corino

Il positivo dato di utile del 2015 è stato realizzato proseguendo nella politica di accantonamenti

molto prudenziali finalizzata ad accrescere la solidità

della banca.

Il Vice Direttore Generale,Mario Musso

Da sinistra:Riccardo Corino Elvio CurtiMassimo ObertoEnzo CazzulloMario Musso

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ECONOM IA&T ERR I TOR IO

uanto vale una buonaidea? Lo abbiamochiesto ad alcuni giovaniSoci, capaci di trasformareun’intuizione in un progetto vincente.

Attività imprenditoriali nate inseguendoun sogno, plasmando una passione finoa farne un lavoro. Perché nel mondo di oggi, con la disoccupazione giovanileattestata oltre il 39% nelle ultimerilevazioni a livello italiano, non mancano esempi di chi ha scelto di mettersi in gioco, creandosiun’opportunità là dove il mercato non sembrava riservarne troppe. Alla base di tutto c’è un forte spirito di iniziativa unito alla volontà di sperimentare, dando prova di grande creatività e intraprendenza. Vi presentiamo quindi la storia di Davide Menegaldo, che sta lavorandoa un progetto nel mondo del no-profitper mettere la tecnologia al serviziodegli aiuti umanitari. O quella di IvanFranco, il biologo con la passione per l’agricoltura che ha reintrodotto la coltivazione dello zafferano nel Monferrato, profondendo le sue energie nel ripristino della biodiversità. Ancora, vi parleremo

di Luca Callegari, che ha lasciato il posto fisso da impiegato per aprireuna gastronomia vegana, e di LorenzoArgenta, partito due anni fa per Londraper imparare la lingua inglese, poi fermatosi nel Regno Unito a lavorare, con il sogno di dedicarsiall’import/export. Ad accomunarli, la fiducia che Banca d’Alba ha riposto in loro, credendo nelle loro idee.Non è tutto. Altri giovani hanno avutomodo di approfittare delle proposte di Banca d’Alba, al di là dell’aspettolavorativo, per dare concretezza ai propri sogni. C’è chi ha potutoacquistare la sua prima casa, come Leonardo Barbarito ed EleonoraTaurino, grazie al Mutuo per i GiovaniSoci. C’è chi è riuscito ad acquistareun’auto, come Lorenzo Fogliati.Diventare Socio, per chi ha meno di 24 anni, è semplicissimo. Bastano2,58 euro, come testimoniato da Daniele Storti, entrato a far partedella grande famiglia di RuotaLibera,l’associazione aperta a tutti i GiovaniSoci di Banca d’Alba: a Mara Bonelliabbiamo chiesto di raccontare la sua esperienza in merito alle attivitàproposte, tra formazione e divertimento.Ecco le loro storie.

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ECONOM IA&T ERR I TOR IO

a moneta (matematica) si chiama Bitcoin.Blockchain, invece, è il protocollo che ne rendepossibile e sicuro l’utilizzo.La filosofia è quella

del peer-to-peer, dello scambio “tra pari”per gestire transazioni, conoscenze,creazione di valore, condivisione di beni.È il futuro che incombe, e che potrebbecambiare per sempre il volto all’economia:nel 2014 in tutto il mondo sono statiinvestiti circa mezzo miliardo di dollariin startup che applicavano questatecnologia a diversi settori, tra i qualianche quello del no-profit.A questo sta lavorando DavideMenegaldo, 24enne studente di Ingegneria energetica presso il Politecnico di Torino, Socio di Alessandria, che collabora con GuidoBaroncini Turricchia allo sviluppo di Helperbit, startup– attualmentepresso un incubatore di imprese a Barcellona, con un probabile ritornoin Italia al termine del periodo

Aiuti umanitari? Ci pensa Helperbit

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aleotto fu il volantino. Era il 2014 quandoLorenzo Argenta,Socio di Asti, classe1992, trovò

una brochure dell’Ufficio Soci con la proposta di soggiorni studioall’estero “Imparo l’ingleselavorando”. Diploma di ragioneria in tasca, fino a quel momento avevaeffettuato diversi lavori, ma le opportunità di impiego qui in Italia non lo soddisfacevano.“Il 1° luglio di due anni fa sono partitoper Londra: era la prima volta, per me,nel Regno Unito. Ho frequentato un mese di collegeper migliorare il mio inglese e, nel frattempo, ho cominciato a lavorare,

inizialmente come lavapiatti al Sushi Samba. Da allora ho fatto il cameriere in altri ristoranti, poi ho lavorato in una creperia, ora guidoun’Ape in un grande mercatolondinese, con rivendita ambulantedi caffè, brioches, torte, bibite e altriprodotti: il lavoro mi piace, e a Londrami trovo bene, anche se è una cittàdavvero cara”. Progetti futuri? “Non escludoun giorno di tornare in Italia, anchese qui ci sono molte più prospettivelavorative per me. Sto mandando dei curricula, mi piacerebbe lavorarenel settore dell’import/export.Intanto mi mantengo, e la miaconoscenza della lingua migliora:non parlo l’inglese di Oxford, ma almeno l’ho imparato!”.

Imparo l’ingleselavorando

di accelerazione – che ha lo scopo di minimizzare i problemi legati alla frequente inefficienza e scarsatrasparenza delle struttureche gestiscono la sfera economica e organizzativa nella fase di emergenzaimmediatamente successiva a una catastrofe naturale, sfruttando le potenzialità della Blockchainunita ai sistemi informativi geografici.“A causa dei numerosi scandali che hanno colpito il mondo del no-profit,la fiducia dei donatori è diminuitadrasticamente nel tempo e anche il volume di donazioni ne ha risentito.Esiste oggi un enorme potenzialeinespresso di donatori che evitano di fare un gesto caritatevole a causadell’opacità e di mancanza di fiducia nel sistema di aiuti umanitari. Grazie al nostro progetto il donatore può donaredirettamente al singolo utente colpito,alle ONG e alle organizzazioni localicoinvolte nella risposta successiva a una catastrofe, evitando intermediari,alti costi di transazione e permettendoun completo audit dei flussi di denaro. La fase successiva di sviluppo di Helperbitè correlata all’ambito assicurativo,utilizzando però un approccio differenterispetto alle classiche assicurazioni”.

Sopra:Davide Menegaldo

di HelperbitSotto:

Lorenzo Argenta davanti al Big Ben, simbolo di Londra

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na passione trasformata in professione. È la storiadi Ivan Franco, giovaneSocio di San Damianod’Asti, 32enne laureato in Biologia, che aveva

il sogno di reintrodurre la coltivazionedello zafferano nel Monferrato, zona in cui nel Medioevo era molto diffusa,cominciando con un appezzamento di un ettaro a Castelnuovo Don Bosco. “È una coltivazione molto delicata, che richiede una selezione manuale della spezia, reimpiantando i bulbi ognianno. L’anno prossimo sposteròla produzione a San Damiano d’Asti, dove ha sede l’agriturismo che gestisco con mia moglie Francesca, in cui è orapossibile degustare i nostri prodotti e pernottare nell'atmosfera familiare di un accogliente cascinale in collina,ristrutturato e arredato con mobili tipicidell'artigianato piemontese di metà '800”.Tornando allo zafferano, è stato solo il primo passo verso la riscoperta di coltivazioni dimenticate.

“Tra San Damiano e Canale, su un'estensione di circa due ettari,abbiamo reintrodotto altre coltivazioni di specie orticole e fruttifere antiche, quasitutte tipiche del Piemonte, abbandonatein favore di varietà o specie moderne più produttive e più adatte alla grandedistribuzione, causando però una perditaenorme nel patrimonio di biodiversità. Il mio obiettivo è duplice e mira sia alla conservazione della biodiversitàin campo agronomico che alla conservazione delle antiche tradizioni: due concettiinteressanti ed educativi, soprattutto per bambini e ragazzi. Questo mi haportato a dare vita a una fattoria didattica”.Avviata la produzione della sua “birraagricola”, maltando l’orzo che lui stessocoltiva, e un allevamento avicolo rurale,nel futuro prossimo Ivan sta lavorando al progetto di ampliare la produzione di cereali e acquistare un piccolo mulino a pietra per macinare e setacciare le farineautonomamente. Da quest'estate inizieràla produzione di conserve, confetture,prodotti essiccati e altre spezie oltre allozafferano. Nei prossimi anni, inoltre, il sogno di sua moglie è quello di offrire il servizio di “agritata” in cascina, con il quale avvicinare anchei bimbi più piccoli alla campagna.

Zafferano del Monferrato

na cucina alternativarispetto a quella della tradizionelangarola, lontana anni luce dalla carne

all’albese o dalla finanziera: è questa la chiave del lavoro di Luca Callegari, 31 anni, Socio di Alba, che l’anno scorsoha lasciato il suo lavoro da impiegatoper inseguire un sogno. Anche con l’aiuto di Banca d’Alba, che ha erogato il finanziamento con cui ha potuto allestire il laboratorio. Così, il 20 dicembre 2015,in via Rattazzi ad Alba, ha inauguratoZero Organic Food, una gastronomia –take away, ma c’è anche qualche postoa sedere nel locale – attenta alla salute, specializzata in cucinavegan, estratti di frutta e verdura

Cucina albese? Gastronomia vegana

biologica. Due le pietre miliari: nel suo locale è tutto a km 0 e biologico.“La filiera corta dal produttore agricoloal consumatore garantisce la freschezzae la minima manipolazione delle materie prime, per mantenerneintatte le proprietà– spiega Luca –.Siamo attenti anche alla stagionalitàdegli ingredienti utilizzati e, come ultimotratto distintivo, la nostra proposta è volutamente legata all’alimentazionecrudista. Una scelta dettata non solodalla nostra filosofia di vita, ma anche per rispettare quei criteri di approvvigionamento locale delle materie prime a cui abbiamo fattoriferimento precedentemente”.Sono previste anche attività al di fuoridel locale: “Nel prossimo mese di giugnoparteciperò con uno stand alimentare

alla prima edizione della festa legata a birre crude e artigianali, a GalloGrinzane, curando un punto ristoro.Ovviamente, vegetariano!”.

A sinistra:Ivan Franco,

biologo di San Damiano

d’AstiSotto:

Luca Callegari, titolare

della gastronomiaZero Organic Food

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ECONOM IA&T ERR I TOR IO

eonardo Barbarito ed Eleonora Taurino,rispettivamente 32 e 25 anni, si sonosposati il 1° settembre del 2012. Meccanico

a Chiusa Pesio lui, cresciuto ad Alba,parrucchiera lei, che da nubile abitavaa Montà d’Alba; ora lavora a Mussotto,non lontano dalla filiale di Bancad’Alba presso la quale sono Soci.Entrambi hanno studiato ad Alba:Leonardo all’Inapli, diventata poi Apro Formazione, la scuola che ha frequentato sua moglie. La loro è una storia come tante altre,ma – allo stesso tempo – unica e irripetibile, come ogni storia d’amore.Dopo aver convissuto per un paio d’anni a Borbore di Vezzad’Alba, in un appartamento in affitto,hanno deciso di coronare il loro sogno

d’amore pronunciando il fatidico “sì”. Con il matrimonio è arrivataanche l’idea di acquistareuna casa tutta per loro, nella quale crescere il piccoloLorenzo, due anni e mezzo,l’orgoglio di mamma e papà.“La ricerca non è stata affattosemplice... Cercavamo una casa a prezzi ragionevoli,magari che fosse anche da sistemare, in un postotranquillo. Dopo più di un annoabbiamo trovato quella perfettaper noi, a Corneliano, in pieno centro del paese, con un cortiletto: ce ne siamoinnamorati subito e, grazie al Mutuo per Giovani Soci di Banca d’Alba, l’abbiamoacquistata”.

Una casa tutta nostra con il Mutuo pensato per i Soci

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aniele Storti, 23 annicompiuti il 31 dicembrescorso, è cliente di Banca d’Alba da quando aveva appena 14 anni.

Allora studente, i suoi genitori – Giuseppe Storti e Gianna Pomati –aprirono un conto a suo nome pressola filiale di Santo Stefano Belbo, paese in cui è cresciuto e dove ha sempre vissuto. Dopo aver frequentato il LiceoScientifico Tecnologico a NizzaMonferrato, Daniele si è iscritto a Fisioterapia a Novara, pressol’Università del Piemonte Orientale“Amedeo Avogadro”, e oggi esercita la professione presso i Centri medicidella Cooperativa sociale “CentoTorri” ad Asti e Gallo Grinzane, oltre aseguire il settore giovanile del Novara

Calcio, accompagnando in panchina i giovani atleti azzurri.“I miei genitori erano Soci e conoscevano bene Banca d’Alba e il suo radicamento sul territorio. Mi aprirono un conto quando ero poco più che un bambino, e non avevoassolutamente idea di come gestire il denaro. Diventare Socio è statopraticamente naturale, per me, quando ho compiuto 18 anni... Oltre che decisamente vantaggioso,visto che bastano appena 2,58 euro! Questo è il prezzo d’acquisto per tutti i giovani che non abbiano ancora compiuto 24 anni. Inoltre, oggi, che per lavoro tutti i giorni ho a che farecon i Soci che necessitano di terapiefisioterapiche e riabilitative, pensoall’importanza di poter usufruire di un ciclo di terapie gratuite presso le strutture di Cento Torri”.

Diventare Socio? Un investimento da 2,58 euro

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Sopra:Leonardo Barbarito ed Eleonora Taurino

con il loro piccolo LorenzoSotto, a sinistra:Daniele Storti,

diventato Socio con appena 2,58 euro

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er tutti i giovani Soci di età compresa tra i 18 e i 30 anni, Banca d’Albaha dato vita – nel corsodell’Assemblea 2012 –

all’associazione RuotaLibera: un puntodi incontro e confronto per la componente giovanile della compagine sociale – che, al 31dicembre scorso, contava 8.627 Soci –,per trascorrere insieme momenti di divertimento e opportunità di formazione. Tra i tanti giovani che partecipano alla vita di RuotaLiberac’è anche Mara Bonelli, classe 1987,Socia di Gallo Grinzane: dopo averfrequentato il Liceo scientifico ad Albae l’Università presso la Scuola di Amministrazione Aziendale di Torino,Mara – in tasca anche un diploma da sommelierA.I.S. – ha poi conseguitoun master all’Università del Gusto

di Pollenzo in Managementdell’Enogastronomia e Organizzazioneturistica. Ora lavora presso un’importantecantina vinicola di Neive, trovandocomunque il tempo di partecipare alle numerose iniziative organizzate per i giovani. “Sono entrata in contattocon RuotaLiberatre anni fa, grazie a un’e-mail in cui l’associazionepresentava il calendario degli eventi dei mesi a seguire, cominciandocon unaciaspolata davvero divertente. Da alloraho aderito a molte altre proposte insiemea ragazzi e ragazze della mia età: ricordola gita di due anni fa al Parco delle Cascatenei pressi di Molina, il Carnevale di Ivrea,la visita all’Expo di Milano nel 2015 e la giornata sulla neve a Limone, pochimesi fa”. Per maggiori informazioni sulleattività di RuotaLibera, basta un’e-maila [email protected] unclick sulla pagina Facebook dedicata.

RuotaLibera: divertimento e formazione

P

bordo della sua nuovaauto, per ora, il viaggiopiù lungo lo ha effettuato da Boglietto, nella Langa astigiana,

ad Andora, sulla Riviera di Ponente.Lorenzo Fogliati, 18 anni compiuti lo scorso novembre, Socio di Costigliole d’Asti, ha acquistato la sua prima macchina grazie al finanziamento erogato da Bancad’Alba (il prestito personale Compass,da 3.000 a 30.000 euro rimborsabili con rate mensili fino a 84 mesi).“Un vero gioiellino! – afferma con orgoglio Lorenzo, studente allescuole superiori di Asti, iscrittoall’Istituto tecnico meccanico, e addetto a logistica e consegne pressol’azienda di suo padre Luigi, la FogliatiMarmi e Graniti –. Non sono

L’auto nuova? L’ho acquistata grazie a Banca d’Alba

propriamente un appassionato di autovetture: a dirla tutta, preferisco i camion... E non mi dispiacerebbe farel’autista. Chissà, finiti gli studi...Intanto mi godo la macchina nuova, la mia prima macchina,acquistata a dicembre grazie a Banca d’Alba”.

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Sopra, a sinistra:Mara Bonelli, giovane Socia

parte dell’associazione RuotaLibera Sotto:

Lorenzo Fogliati a bordo della sua nuova auto, acquistata grazie a Banca d’Alba

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BANCA&TERR I TOR IO

i arricchisce ulteriormentel’offerta di Banca d’Alba nel Torinese. Alle sei filialigià attive in città, infatti –cui vanno ad affiancarsi le due di Moncalieri

e le cinque nei vicini Comuni di SettimoTorinese, Chieri, Volpiano, Orbassano e Chivasso – dal mese di aprile si aggiunge il nuovo sportello di viaNizza 170, all’angolo con corso Spezia.Un’opportunità in più per Soci e clienti,che potranno contare sui nuovi spaziinaugurati in zona Lingotto. E non è tutto.Finalmente, arriva anche nel Torineseuno dei servizi di eccellenza offertigratuitamente alla compagine sociale.Nei locali attigui alla filiale, con ingressosempre da via Nizza 170, apre il quintoCentro medico gestito dalla CooperativaSociale Cento Torri, che nel gennaio del 2014 ha ricevuto il testimone dalla Fondazione Banca d’Alba per tutto

S

Sempre più presenti

a TorinoAPRE IN CITTÀ IL CENTRO MEDICO, ACCANTO ALLA NUOVA FILIALE DI VIA NIZZA

ciò che riguarda le consulenze sanitarie,le visite mediche specialistichefisiatriche e le prestazioni fisioterapiche(che in vent’anni hanno superato quota1,2 milioni). Un team di professionistiqualificati, al servizio della salute dei Soci, i quali potranno usufruire di un primo ciclo di terapie gratuito,mentre i cicli successivi potranno essereeffettuati a prezzi decisamentevantaggiosi. I Centri medici sono apertianche ai parenti dei Soci, sempre con prezzi agevolati, e a tutti coloro che necessitino di trattamenti: bastauna telefonata per prenotare una visitaal termine della quale uno specialistaprescriverà il ciclo di terapie più idoneo,spaziando tra terapie fisiche strumentali,terapie manuali e terapie strumentaliassociate alla terapia manuale, trattandopatologie osteoarticolari, lombalgie,cervicalgie, esiti di fratture e di interventiortopedici, oltre ai traumi dello sportivo.

Un servizio ancora più capillare sul territorio: con quella di via Nizza arrivano infatti a 11 le filiali di Banca d’Alba operative nel Torinese. Per gli orari di apertura consultare il sito www.bancadalba.it.

TORINO• Via Nizza, 170 - Tel. 011/5529480

• Via Meucci, 14/a - Tel. 011/5529411

• Corso Vittorio Emanuele II, 18 - Tel. 011/5529463

• Via Balbis, 1 - Tel. 011/5529464

• Corso Ferrucci, 64 - Tel. 011/4337612

• Corso Siracusa, 45 - Tel. 011/359983

• Corso Francia, 329 - Tel. 011/5529462

MONCALIERI• Via Sestriere, 17/C - Tel. 011/5529430

• Via Tenivelli, 29 - Tel. 011/19720192

ORBASSANO• Piazza Umberto I, 8 - Tel. 011/5529465

SETTIMO TORINESE• Via Torino, 4 - Tel. 011/8957070

LE FILIALI NEL TORINESE

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Il gusto della salutePiccoli semi cresconoPREMIATO, A ROMA, IL CIRCOLO DIDATTICO DI CALUSO, PER IL PROGETTO SPONSORIZZATO DALLA FONDAZIONE BANCA DEL CANAVESE

Con la nuova apertura a Torino sono 5 i Centri medici su cuipossono contare i Soci di Banca d’Alba, in grado di offrire servizi e assistenza di carattere fisioterapico e riabilitativo ai Soci.

TORINO Ambulatorio R.R.F. - Presidio SanitarioVia Nizza, 170

ALBENGA Ambulatorio R.R.F. - Presidio SanitarioVia al Piemonte, 19 – Regione Carrà - Tel. 0182/579216

ASTI Ambulatorio R.R.F. - Presidio SanitarioCorso Alessandria, 340 - Tel. 0141/351141

VEZZA D’ALBA Ambulatorio R.R.F. - Presidio SanitarioVia Torino, 26 - Tel. 0173/659216

GRINZANE CAVOUR Ambulatorio R.R.F. - Presidio SanitarioVia della Chiesa, 2 – frazione Gallo - Tel. 0173/2305216

I CENTRI MEDICI SUL TERRITORIO

itireranno il premio nel mese di aprile, a Roma, i ragazzi del Circolo Didattico di Caluso, vincitoridella X edizione

del premio “Buone pratiche di educazione alla sicurezza e alla salute” intitolato a Vito Scafidi, il 17enne vittima del crollo del soffittodel liceo che frequentava a Rivoli. Il progetto di educazione alimentare“Il gusto della salute – Piccoli semicrescono”, sponsorizzato dalla Fondazione Banca del Canavese,ha preso il via nel corso del 2014 e ha visto coinvolte 19 classi dellascuola primaria, per un totale di 310alunni, oltre ai docenti e alle famigliedei giovani studenti. Questi ultimi in particolare, hanno così avuto mododi approfondire le tematiche legate in particolare alla tutela dell’ambienteattraverso la realizzazione di orti e percorsi didattici volti a comprenderei vari significati del cibo, attribuendogli

Ril giusto valore. Afferma con orgoglioil Presidente della Fondazione Bancadel Canavese, Gianni Cucco: “Per la sezione ‘Educazione al Benessere’,un’apposita giuria composta da esperti– valutati diversi parametri qualil’impatto, i cambiamenti prodotti, il tasso di innovatività, il livello di sostenibilità e la riproducibilità – ha deciso di attribuire il primo premioal progetto presentato dal Circolodidattico diretto dalla dottoressaValeria Miotti, che aveva comeresponsabile Daniela Bertone,insegnante di Mazzè”.

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TACCU INO D I V I AGG IO D I G I ANN I G I ANUZZ I , FOTO D I G IO VANN I CAMPANA

25UFF I C IO SOC I

della storia operistica. Più tardi,dopo la cena in un ristorantevicino S. Marco, il ritorno versol’imbarcadero si è svolto in quell’atmosfera particolare e soffusa che si percepisce solo a Venezia, pur nel clima umidoe brumoso tipico dell’inverno. Il programma del 31 dicembrecomprendeva la visita a dueperle della laguna veneziana: le isole di Murano, doveabbiamo presenziato a una dimostrazione dei maestri vetrai, e di Burano,famosa per i merletti fatti a mano, oggi apprezzabilesoprattutto per le casette dei pescatori. Rientrati in albergo e dopo i preparativi di rito, un ricco cenone a buffet ci ha accompagnatofino al brindisi di mezzanotte, per ammirare poida un “balcone”privilegiato lo spettacolo dei fuochi artificialisparati dall’isola di S. Giorgio,

che annunciavano l’arrivo dell’atteso 2016. Nella mattina successiva c’è stato ancora il tempo per visitare la Giudecca, primadi rientrare ad Alba avendoancora negli occhi i colori della Fenice e nelle orecchie la musica di Verdi.

ci siamo fermati per la pausapranzo a Padova. Giunti a Venezia abbiamo preso il traghetto per l’isola della Giudecca, dove si troval’albergo scelto per il nostrosoggiorno, il nuovissimo e splendido Hotel Hilton,derivato dalla ristrutturazionedell’antico molino Stucky.Dopo un doveroso cambiod’abito e il trasbordo in piazzaS. Marco, ci siamo incamminativerso l’obiettivo principale della nostra gita: il teatro “La Fenice”, per assistere al concerto di Capodanno 2016.Le scelte musicali si sonorivelate di grande qualità, a cominciare dall’ottavasinfonia di Antonín Dvořák.Naturalmente, sono statipresentati brani e arie di musicisti italiani, tra i qualiha fatto la parte del leoneGiuseppe Verdi, con pezzicome il celeberrimo e beneaugurante duetto“Libiamo nei lieti calici” dalla Traviata e il “Va’ pensiero”dal Nabucco, il coro più famoso

Capodanno a Venezia

i sono varieformule per rendereinteressante un viaggio. Una di questeprevede tre

ingredienti fondamentali: un evento culturale di qualità(un concerto musicale o una mostra pittorica), una cornice gradevole per la vista (un bel paesaggionaturale o una città d’arte) e una compagnia piacevole,costituita da persone con cuicondividere interessi e facezie.È stato proprio il caso della gitadi Capodanno 2016, svoltasi a Venezia dal 30 dicembre al 1° gennaio scorsi, organizzatamolto bene dalla Banca d’Alba.Partiti da Alba di buon mattino,

C

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T R A D I Z I O N I & T E R R I T O R I O

ino a pochidecenni fa, nelle campagne del Piemontecome nei

territori del Ponente Ligure,un ricco armamentario di ricette componeva il bagaglio in uso alla medicinapopolare. Una variopintaespressione di riti e pratichenella quale rudimenti di scienza medica si mescolavano a sortilegitramandati di generazione in generazione, ritrovati ora in parte sopravanzati dal progresso, ora dimenticaticol venir meno di quellastessa società rurale

Prodigi di natura nei riti di settimini e guaritori

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Trad

izio

ni p

opol

ari

di cui – tra sacro e profano, tra scienza e superstizione –rappresentavano uno degliaspetti più peculiari.Una medicina povera perchéfiglia del bisogno e – spesso– dell’ignoranza che a questosi accompagnava. E popolarecome erano i suoi ministri:officianti riconosciuti talispesso per nascita, in virtù di supposte doti sovrannaturalio grazie a conoscenze della natura e dei suoi prodottitramandate di padre in figlioalla stregua di un’arte. Figurefiglie di tempi nei qualil’organizzazione delle mutueprima (tra l’inizio del ‘900 agli anni ’60) e del successivo

Sistema Sanitario Nazionaleerano ancora ben di là da venire. E più che alle odiernesperimentazioni sulla genetica o sulle semprepiù avanzate frontiere della diagnostica, la soluzioneai piccoli o grandi problemidella salute in famiglia,ancora nel primo Dopoguerra,rimandava a conoscenzetramandate in secoli di continue sperimentazioni.

IL POTERE TAUMATURGICODELLE ERBELe ricette che questa scienzadel popolo proponeva eranocosì figlie di esperienze

Le medicina popolare

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e tradizioni passate di generazione in generazione,come spesso avveniva ancheper le prerogative paranormaliascritte alla figura del “guaritore”. Espertoerborista o sciamano, figurache – spesso senza chiederenulla in cambio – dispensavaconsigli, recitava riti,prescriveva rimedi naturaliper mali che andavano dal rachitismo dei bambini al “fuoco di Sant’Antonio”,dai problemi legati alla sferadella fertilità alla cura di patologie di ben più graveportata. L’aglio era allora il rimedioper liberare i bimbi dai “vermi”(elminti), ma anche un medicamento buono per prevenire rischi ben piùseri, sino a pestilenze come l’Influenza Spagnola (che tra il 1918 e il 1920,insieme a quelle di mezzaEuropa, funestò anche le province di Piemonte e Liguria). L’artemisia (nota invececome “erba delle donne”) era capace di favorire i parti,impedire le false gravidanze e contrastare l’azione dei veleni. Ma era consideratautile anche – con i soli fiorimacerati nell’olio d’oliva –come rimedio controinfiammazioni della pelle,bruciature ed escoriazioni. Le tisane di erba tneia(il tanaceto) curavano dal mal di testa al mal di stomaco, ai dolorimestruali, mentre per problemidi gola e di mal di pancia il consiglio era quello di friggere un po’ di camomillain olio caldo e con un spicchiod’aglio e poi ungere le tonsille. Per le tossi “cattive” si consigliava di somministrare

zucchero conservato per una notte all’interno di una canna, mentre un preparato con le bacchelegnose del cipressoschiacciate e lasciatemacerare nell’alcol era indicato contro i dolorireumatici (applicato sulla pelle e frizionato, mai fregato).

L’olio di oliva, scaldato con un pizzico di camomillae un nocciolo di pesca,curava il mal d’orecchie,preparati a base di chelidonia(celidonia) erano il rimedioper i porri, come anche il latte che esce dalle fogliedel fico. I semi di zuccaallontanavano il vermesolitario, mentre la crusca(brend) fritta in padella e messa in sacchetti di telada usare come impacco“scaldava” i bronchi. Ingoiarelumache vive era il consiglioper chi soffriva di ulcere e mal di stomaco, mentreper curare le distorsioni il consiglio era quello di fasciare l’articolazionerealizzando un’ingessatura di sterco di vacca.

VIRTÙ SEGRETE DISETTIMINI E GUARITORIL’elenco potrebbe proseguirea lungo con presìdi e terapieche si differenziavano moltoanche a distanza di pochichilometri, soprattutto a seconda di chi li dispensava.Centrale era infatti la figuradel guaritore, ricorrentealternativa al medicocondotto e allo specialista,spesso inarrivabile per distanza fisica come per l’impossibilità di pagarnela consulenza. Oppureextrema ratio quandodiagnosi e cure “ufficiali” non davano gli effetti sperati. Nella categoria, grandeconsiderazione avevano i “settimini”: i nati di settemesi, ma anche i bambini o bambine che seguivano a una successione di seifratelli o sorelle. C’era anchechi si guadagnava taleinvestitura per tradizionefamiliare o perché gli venivano riconosciutedoti paranormali, magariperché “in comunicazione”con un parente o altro carotrapassato.Celebri, nella LangaAstigiana, furono Tininae il “Settimino di Cessole”,entrambi erboristi.

Uomini e donne capacidi virtù segrete,suggerivano terapie,distribuivanomedicamenti in formadi oli, soluzioni e papin,imponevano le mani o celebravano riti comequello del “segnare”

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santi, la Madonna, il Signore...Una condizione del tuttospeciale, alla base del lorogrande prestigio presso le rispettive comunità.

I RICETTARI MEDICINei primi decenni del ‘900,diffusione della stampa e riduzione dell’analfabetismoportarono anche nelle casedelle nostre campagne operequali quella del professorFrancesco Conti, “sociopromotore ed onorario di diverse accademiescientifiche”, autore de Il medico di se stesso:eloquente titolo per un libellostampato per la prima voltanel 1890 dalla tipografiaGiuseppe Pennaroli di Fiorenzuola d’Arda, vendutoal costo di 50 centesimi, e che buona fortuna ebbe in Piemonte e Liguria. “Ispirato da sentimentiumanitari – scriveva Conti nella prefazione –mi sonoprefisso di dare alla luce questoOpuscoletto pratico, che dopo

dodici anni di esperienza negli ospedali mi ha dato felicirisultati. Perciò a voi affidoi segreti che la scienza mi hasuggerito, nella speranza

che usandoli con lamassima cautela edinteresse, possiate rendereil vigore alla salute”.Suddiviso in capitolidedicati all’Odontalgia(la cura dei denti),all’Oftalmia (degli occhi),alla “Malattie dei Bambini” e alle “Malattie diverse”, il volumetto affronta i diversi ambiti medicidispensando semplicisuggerimenti pratici per la soluzione di variepatologie. I “segreti”spesso ricalcano i consigli più seguiti della medicina popolare. Come nel ricorrente caso dei “vermi dei bambini”,

per guarire i quali il luminaresuggeriva di bagnare polsi,cranio, narici, petto, anche e ombelico del bimbo con un’infusione di aglio e canfora lasciati macerarenella grappa per 24 ore.I bambini bisognava peròanche farli dormire, e allorasoccorreva uno sciroppo da prepararsi con semente di papaveri bollita con acquae olio di mandorle dolci per 20 minuti e poi colata con un pannolino. Un unguentorealizzato con “midolla di majalemaschio” e fondo di vinoapplicato ogni 24 ore risolvevala “rachitide dei bambini”,mentre cipolle fatte bollire nel latte e applicate per sei oresu collo e bocca dello stomacoerano il toccasana del XVsegreto, per la “Tosse asinina”cui i bimbi vanno soggetti.

La prima, all’anagrafe AnnaPesce, fu attiva a SantoStefano Belbo dalla metàdegli anni ’40 ai primi anni’80: curava unicamente con unguenti prodotti con erbe che crescononelle nostre campagne ed era “specializzata” nella cura delle ustioni. Alle cure erboristicheaggiungeva una grandissimadevozione, che la accompagnò finoalla fine dei suoi giorni. Il commendatorTeodoro Negro, classe1910, fu ancherabdomante e farmacista: da una ricetta basatasull’infusione di 37diverse erbe officinalirealizzò il “Toccasana”,liquore digestivo oggicommercializzato e conosciuto anchefuori dal territoriopiemontese.Settimini, guaritori,pranoterapeuti: uomini e donne capaci di virtù segretesuggerivano terapie,distribuivano medicamenti in forma di olii, soluzioni,papin (impacchi), utilizzavanola loro speciale “energia”imponendo le mani o celebrando riti come quellodel “segnare” – i vermi o altro –, utilizzando oggetti con una precisa simbologia e accompagnandosi con formule quasi semprepronunciate a mezza boccaper renderle incomprensibiliai presenti. Alcuni eranoritenuti in grado di dispensareveri e propri miracoli, perchéin grado di comunicare con l’aldilà: morti, spiriti della natura, spiriti guida,

Sopra:dalla biblioteca

personale

della famiglia

Pesce/Dotta,

il ricettario

medico

del professor

Francesco Conti

T R A D I Z I O N I & T E R R I T O R I O

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er indicarel'inefficacia di qualcosadiciamo che è come buté 'n papin sna

gamba 'd bosch. Di colpo mi torna in mente il papin,un impiastro di semi di linobollente che nonna Teresami costringeva a tenere sul petto per liberarei polmoni dal catarro.Alcuni rimedi di medicinapopolare ho fatto in tempo a sperimentarli di persona.Per curare gli orzaioli mi facevano appoggiarel'occhio spalancato sul collodell'ampolla dell'olio. Per il raffreddore c'era lo sciroppo di rapa. Se, dopo aver giocato in strada, tornavo a casa con i segni di qualchecontusione, mia nonnaprendeva una fetta di lardo,l'avvolgeva nella carta da zucchero (era blu, c'è ancora?) e me la facevatenere sull'ematoma. Sulla pelle ustionataappoggiava delle fette di patata cruda. Lardo e patata si trovano già citatinell'opuscolo Selva medicinaledi Guido Francesco Ratti,stampato a Torino nel 1530.Di altri rimedi ho solo sentitoraccontare, durante le veglie:la ragnatela applicata sulle ferite per cauterizzare e fermare il sangue; la lumacainghiottita viva senza guscioper farla passeggiare sulle pareti dello stomaco

di Bruno Gambarotta

del malcapitato per curarel'ulcera con la sua bava.Per i reumatismi bisognavaandare a torso nudo a stuzzicare un vespaio per farsi pungere da un numero massimo di venti o trenta insetti e poi scappare in casa primadi soccombere. L'alternativaconsisteva nel fasciare la parte malata con le ortiche.Contro l'enuresi notturna (la classica “pipì a letto”) si somministrava ai bambiniun ottimo e nutriente brododi topo di granaio; senzaperdere tempo a spiegareloro come era statoottenuto. Per fortuna i miei nonni non hanno mai avuto un granaio. Un rimedio contro l'influenzasfiora senza saperlo il territorio della scienza; per guarire bisognava

strusciare a lungo il sederenudo contro il tronco di un salice, avvolgere una corda al troncostringendola in un nodo e infine allontanarsi dalla pianta senza mai voltarsi. Secoli dopo gli scienziati scoprono le virtùdell'acido acetilsalicilico,così chiamato perché si trovaappunto nel salice.Personalmente, dovendoscegliere fra l'andare in girocon le chiappe di fuori e inghiottire una pastiglia di aspirina, non avrei dubbi:sono disposto a mandarnegiù una scatola intera.Un altro rimedio hosperimentato, ma una voltasola. Non avevo ancora seianni, era estate, in un paesedi montagna di cui non so il nome; ricordo solo che sto camminando con madre e zia lungo un sentiero che costeggia un burrone e sono squassatodal singhiozzo, un male che si cura con uno spavento.Mia madre sussurra a mia zia:“Glielo faccio passare”. Si volta e mi spinge verso il burroneafferrandomi per le spalle,dicendo: “Ti butto giù!”.Faccio un passo indietro, le scivola la presa e io vologiù dal burrone. Una siepeferma la mia caduta dopo un paio di metri e con unacatena umana mi tirano su.Non ci crederete: il singhiozzomi era passato! Il giornodopo ero a letto con l'itterizia:si chiama effetto collaterale.

PER I REUMATISMIBISOGNAVA ANDARE

A TORSO NUDO A STUZZICARE

UN VESPAIO

I rimedidell nonna29

P

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Due parole con...

Intervista di:Sergio Miravalle,astigiano,giornalista, per oltre 30 anni a La Stampa. È stato Presidentedell’Ordine dei Giornalisti del Piemonte. Ha un blog: Giro di vitesuLa Stampa.ite dirige la rivistadi storia e culturaAstigiani

e il primo tifoso, assieme a mamma. Abbiamo decisoinsieme di andare a CasaleMonferrato, dove ho studiatoal liceo scientifico e giocato a basket, con esordioin Lega Due con lo JuniorCasalenel 2009”.Conclusa l’esperienzamonferrina è arrivato il grande salto negli States.“Un’esperienza intensa e davvero formativa, sia sul piano sportivo che su quello umano. Prima in Nevada, dove ho anche battutoil record di tiri da tre realizzati in una stagione, 66 centri, e poialla Ohio State University, dove ho giocato nella squadradell’Università. Di quegli anni mi sono rimasti un ingleseamericanizzato parlato in scioltezza e una schiera di amici anche fuori dal mondo del basket”.Dopo la parentesi universitariaamericana...“...da concludere con una laurea in Economia e Marketing, che contoprima o poi di prendere...”Ok, quasi dottore: nel 2014 torniin patria con un ingaggio da professionista per la PallacanestroReggiana, con un forte seguito di tifosi, dei quali diventi il beniamino.“Sono tra i più giovani della rosa e ho trovato da subito un bell’ambiente,caldo e accogliente. Io non mi sottraggo,ci metto passione e grinta. I risultati,come la conquista dell’Eurochallenge e la Supercoppa italiana, aiutano a dare animo sia alla tifoseria che a chi scende in campo”.

gni anno, durante la stagione, suo padreporta a Reggio Emiliaqualche bel tartufobianco d’Alba. “Li condivido

con i compagni di squadra e siamo tutti convinti che stimolino il nostrorendimento sul parquet. Sarà doping? A ben pensarci lo stesso effetto positivolo fanno anche l’arrosto e le altrepietanze di mia nonna Lucetta, che arrivano ogni settimana tramitemamma Cristina. Insomma, non miscordo, neppure nella terra dei tortellini,di essere piemontese, o meglio preciso:albese doc, che per me è un superlativo”.

Ci scherza su Amedeo Della Valle,stella del basket. Figlio d’arte (il padreCarlo è stato fino al 1994 uno dei più innovativi playmakersdella pallacanestro italiana, con numerose presenze in serie A,compresa la piemontese Saclà), il giovane atleta, 22 anni, da due è punto di forza dellaPallacanestroReggio Emilia.Amedeo è nato nel 1993 e al padredeve tre centimetri in altezza (194 lui e197 il genitore), ma lo supera per grinta e determinazione in campo,tanto da far dimenticare il familiaretitolo di “Marchese” a favore di un piùaggressivo “Faccia cattiva” (con tanto

di pagina Facebook, organizzata dai suoi giovani tifosi reggiani, con più di dodicimila “Mi piace”).La sua è una bella storia di passione e sport che parte da Alba e arriva a Reggio Emilia, passando per gli StatiUniti. Ma è una storia appenacominciata e – vista la giovane età di Amedeo – c’è da giurare che il bellodebba ancora venire.Amedeo, eri predestinato a mangiare pane e basket? “Mio padre non mi ha mai condizionato.In casa, tra i giochi, avevo il cesto del basket, ma anche la porta del pallone da calcio. Ho perfinogiocato, da giovanissimo, a pallone

elastico. Poi però la pallacanestro mi ha conquistato e da passione è diventata la ragione della mia vita”.Dice la leggenda che fu tutta colpa,o merito, di una partita di Eurolegavista a Bologna con papà. In campoc’era la Fortitudo con un certoGianmarco Pozzecco.“Ho ancora la foto con lui negli spogliatoi. Quella partita mi stregò. Avevo 12 anni. Da allora ho fatto la mia scelta. Certo, papà mi è stato vicino. È il mio primo allenatore

O

Vado a canestro:un vizio di famiglia

IL SOGNO DELLE OLIMPIADI IN BRASILE, CON IL “DOPING”DEI TARTUFI

AMEDEO DELLA VALLE, FIGLIO DI CARLO, CAMPIONE DEGLI ANNI ‘70UN ALBESE ORGOGLIOSAMENTE DOC CHE GIOCA E VINCE A REGGIOEMILIA, DOPO L’ESPERIENZA NEGLI STATI UNITI CON L’OHIO STATE

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Nel frattempo sono arrivate anchele convocazioni in Nazionale.“Prima con gli Under 18 e poi Under 20,con la conquista dell’Europeo in Estonianel 2013 e poi la nazionale maggiore,con la speranza di vincere il torneopreolimpico che si terrà a luglio a Torinoe staccare il biglietto per le Olimpiadi in Brasile”. Time out. Basta basket, raccontaci il resto della tua vita…

“Chi mi conosce sa che sono un ragazzo tranquillo.Amo giocare alla Play Statione al Fantacalcio con gli amici e purtroppo, lo ammetto,leggo pocoi libri

e solo i giornali sportivi. Mi sono tolto lo sfizio di acquistare un’auto che mi piaceva, l’Audi TT, ma non amo esagerare. In questo senso sono moltopiemontese e con i piedi per terra. Che, detto da me...”Che rapporto hai con il denaro che ti guadagni –è proprio il caso di dirlo... –con il sudore della fronte ?“È mia madre l’attentaamministratrice dei miei conti.Ne conosco il valore e non lo spreco. So che la vitaagonistica prima o poi finiràma so, vedendo anche le scelte di mio padre, che la vita continua anchefuori dal parquet di gioco”.A 22 anni hai un lavoro,fama, soddisfazioni. Ti consideri un privilegiatorispetto a tanti ragazzidella tua generazione?“In America ho tantiamici che come melavorano e studiano.Qui in Italia è più difficile,la situazione si è complicata.Bisogna essereottimisti, ma mi rendo contoche a volte non è facile. Io peròarrivo da una città

come Alba, che da questo punto di vista

si può considerare un’isolafelice. Anche per questo sono stato molto onorato di ricevere il titolo di sportivoalbese dell’anno”.Ultima violazione della tua privacy e domanda da settimanaledi gossip: come vanno le faccende di cuore?“Mhhh... diciamo che sonoin una situazionein evoluzione. Le partite, si sa,si giocano fino all’ultimosecondo. In quelle del cuore,le regole sono altree l’esperienza conta”.

Altezza 194 cm, peso 86 kg.Figlio unico, è nato l’11 aprile 1993 ad Alba. I genitori Carlo e CristinaFerrero lavorano in una storica agenzia di assicurazioni nel cuoredella città langarola.Dopo le medie è andato a Casale Monferrato, dove ha frequentato il Liceo Scientifico,giocando nella JuniorCasale con esordio in LegaDue nel 2009. Per tre anniè stato in America, primain Nevada (dove ha frequentato la FindlayPrep High School) e poi si è iscritto all’OhioUniversity giocando varitornei e campionati. È a Reggio Emilia dal 2014,con ingaggio da professionista.Gioca come guardia ed è uno dei giovaniemergenti della levacestistica italiana.Convocato nella nazionaleazzurra di basket Under 18e Under 20, ha contribuitoa vincere l’Europeo in Estonia nel 2013. Ora è nella rosa degli Azzurri che si giocheranno la partecipazione alle Olimpiadi di Rio di quest’anno nel torneopreolimpico che si disputerà a luglio a Torino.

CHI È

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Libri & musicaVIAGGIO ALLA SCOPERTA

DEI SEPOLCRI

Silvia Cornaglia, Socia di Torino,è un’appassionata lettrice di classici, libri gialli e fantascienza. Insieme a Maurizio Casalnovo, per NeosEdizioni, ha pubblicato Fra le urnedei grandi. Storia e storie nei cimiteri piemontesi, 152 pagine alla scoperta dei sepolcri di uomini e donneche hanno dato lustro al nostro

Paese e che oggi riposano nei camposanti sabaudi.

MEDICI VOLONTARI,

PER AMORE DELL’AFRICA

Il dottor Bruno Frea, Socio di Torino, è ProfessoreOrdinario di Urologiaall'Università di Torino e Direttore dell'omonimodipartimento presso l'ospedaleMolinette di Torino. Il suo libroPassaggio a Nord Kinangop(Carlo Delfino editore) raccoglie“gesti, pensieri, parole in unaterra di speranza”, raccontando

– in italiano e in inglese – l’esperienzadi chi parte per l’Africa per amoredella professione, ma anche per spiritod’avventura. “Al ritorno rimane intatto,vivificato, l’amore per la professione che in Africa si coniuga con lo spiritod’attenzione verso i più fragili”.

JAZZ D’AUTORE IN CHIAVE ALBESE

Sono nove le tracce contenutene L’astronauta, CD solistadell’albese Filippo Cosentino, al suo terzo album, pubblicatoper EmmeRecordLabel.Dedicatoalla figlia Prisca, immaginata nel grembo materno come

un’astronauta che fluttua e gira su se stessa, questo lavoro “costituisceun passo avanti nel mio modo di pensare la composizione jazz: la melodia è sempre centrale in tuttoquello che penso, così come la condivisione di idee melodiche e ritmiche con altri grandi musicisticome Andrea Marcelli, AntonioZambrini e Jesper Bodilsen”.

Design & storia

omini, idee e prodotti di una storia industrialediversa, raccolti in una piccola mostraitinerante di prodottidella mitica Olivetti:

Le mani pensanti racconta l’epopea di una delle imprese più affascinanti del ‘900, un’azienda che conquistò il mondo con le sue macchine per scrivere, le sue macchine da calcolo e i suoi computer. Ma che, soprattutto, ha ottenutoquesti risultati nel pieno rispettodella forza lavoro e del territorio in cui ha operato. Come ha spiegato il filosofo Alberto

U Peretti: “La Olivetti ha felicementeconiugato spirito artigianale eproduzione industriale, gesti dellatradizione e sapere scientifico”. Questo, in sintesi, il senso dellamostra allestita presso Palazzo Bancad’Alba, nel cuore delle Langhe:effettuato il taglio del nastro, venerdì 15 aprile, l’esposizione – curata dalla Fondazione NataleCapellaro e dal Laboratorio MuseoTecnologic@mente, con lacollaborazione dell’associazioneculturale Pubblico-08 – resteràvisitabile tutti i sabati e le domenichedalle 11.00 alle 19.00, fino al 29 maggioprossimo, il giorno dell’Assemblea

Le mani pensanti

SOC I &CULTURA

LA STORIA DELLA OLIVETTI VA IN SCENAIN BANCA D’ALBA FINO AL 29 MAGGIO

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3333

Le sinuose colline di Langa, in un alternarsi

di piani chiari e scuri seguendo i vigneti,

fino ad arrivare a Perno. Nella foto c’è tutta

l’arte di Corrado Morando, classe 1983, Socio

di Alba: fotografo professionista, attività

che ha intrapreso nel 2008, è anche socio

dell'Associazione Nazionale Fotografi

Professionisti. “Ho cominciato da gagno

(‘quando ancora ero un bambino’, ndr),

con la pellicola e una piccola camera oscura,

piazzata nel garage del babbo: un grande

e allo stesso tempo umilissimo uomo, un

semplice contadino di Langa. Da quando

ho iniziato ho avuto la fortuna di imparare

il mestiere da un prestigioso professionista

di Alba, che ha saputo trasmettermi

la passione e i saperi di un lavoro che,

nonostante il digitale, i computer e Photoshop,

è ancora oggi vero e proprio artigianato.

Il mio lavoro è decisamente vario: spazio

dalla fotografia per aziende alla moda,

dalle foto per strutture ricettivo-alberghiere

al fotoritocco, tenendo anche dei corsi

di fotografia”. Insieme all’amico regista

Emanuele Caruso, Socio di Banca d’Alba,

ha dato vita alla Moca Film, studio

professionale specializzato in campo

multimediale. Come socio fondatore di Glocal

Web, dal 2013 gestisce il portale Langhe.net,

al quale lavora con Enrico Cassinelli (anche

lui Socio di Banca d’Alba), su cui vengono

promosse le risorse turistiche del territorio,

oltre 100 aziende e più di 2.000 eventi all’anno.

“Realizziamo 150.000 pagine viste ogni mese,

con una crescita del 50% annuo; presto usciremo

con un sistema di prenotazione innovativo”.

Fotografia

UN PAESAGGIOD’AUTORE

Le mani pensanti

ALESSANDRIA, CITTÀ DELLE BICICLETTE

dei Soci. Dal Canavese all’Albese,seguendo il filo invisibile che lega i territori in cui l’Istituto di CreditoCooperativo opera, per una piccolamostra, con alcuni fra i prodotti chehanno fatto la fortuna internazionaledella Olivetti (la MP1, che fu la primamacchina da scrivere portatile dellaOlivetti, la Divisumma 24, calcolatoreautomatico diventato anche un'iconadel design industriale italiano, la miticaLettera 22 e la P101, il primo personal

computer realizzato al mondo). A corredo di questi, alcuni pannelliesplicativi che raccontano la storiadella “Prima fabbrica italiana di macchine per scrivere”, avviata a inizio ‘900 dall’ingegner Camillo, e il progetto sociale, culturale e politicodell’ingegner Adriano, un industrialedavvero originale, che ha fatto della propria azienda lo strumentoprivilegiato per costruire nel Canaveseuna comunità nuova, a misura d’uomo.

Dai campionissimi Costante Girardengo e Fausto Coppi alla rivalità tra Manina(il tortonese Giovanni Cuniolo) e il Diavolo Rosso(l’astigiano Giovanni Gerbi), passando per la storia del Circolo VelocipedisticoAlessandrino: non esiste luogo, ad Alessandria,dove non si respiri la storia della bicicletta.La città vanta infatti una grande tradizioneciclistica: il primo velocipede venne introdotto

in Italia proprio qui, dall’industriale birraio Carlo Michel, che ne importò un esemplare di ritorno dall’Esposizione internazionale di Parigi del 1867. Dal 14 aprile fino al 9 giugno prossimo, Palazzo del Monferrato ospiteràdunque una mostra – organizzata dalla Camera di Commercio e dal Comune,con il patrocinio della Federazione Italiana Ciclismo e della FederazioneItaliana Amici della Bicicletta – per riviverne il mito: installazioni multimedialie rivisitazioni storico-scientifiche racconteranno gli straordinari artigiani che nel corso del ‘900 fecero della bicicletta una vera opera d’arte, al pari dei grandi giornalisti che contribuirono alla nascita del giornalismo sportivo,senza dimenticare, ovviamente, gli eroi del pedale. A corollario della mostra,varie iniziative collaterali impreziosiranno l’evento, i cui dettagli sonodisponibili sul sito web www.palazzomonferrato.it.

LA MOSTRA, A PALAZZO DEL MONFERRATO,SARÀ VISITABILE FINO AL 9 GIUGNO

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L E T T E R E&COMMENT I

POTETE SCRIVERE:per posta:Banca d’Alba - Redazione Cento TorriVia Cavour 4, 12051 Alba (CN) per e-mail: [email protected] redazione si riserva di ridurre la lunghezza delle lettere per esigenze di spazio

La festa dei Soci canavesaniEsportare: rischi, strumenti e opportunità

Gent.mo Presidente Cerruti,domenica 10 aprile, a Vische, ho avuto modo di partecipareall’incontro organizzato per tutti noi Soci della Banca d’Alba e del Canavese, nel corso del quale ci sono stati presentati in anteprima i principali dati del bilancio di esercizio 2015, in attesa di approvarlo all’Assemblea dei Soci organizzata ad Alba. È stato un bel segnale di attenzione nei nostri confronti,davvero apprezzabile, che ci consentirà anche di arrivare nelle Langhe con una maggiore consapevolezza di quantoandremo a discutere. Oltre ad averci dato l’opportunità, sempregradita, di vivere un piacevole momento di festa e aggregazione.Con stima,

Davide Fisanotti, Socio di VischeVische, 11 aprile 2016

Caro Davide,per noi è un grande piacere constatare l’altissima affluenzariservata all’appuntamento di Vische. La partecipazione dei Soci ai momenti aggregativi è il miglior riscontro che possiamo avere sulla condivisione di quei valori mutualistici che sono alla base del nostro stareinsieme, in un clima di fiducia reciproca. Siamo come una grande famiglia: è questa la differenza tra un qualunque istituto di credito e la nostra Banca. Ci vediamo ad Alba, in occasione dell’Assemblea di tutti i Soci, dove avremo modo di confrontarci apertamente, scegliendo insieme gli indirizzi presenti e futuri della nostra Banca.

Ill.mi,volevo complimentarmi per l’interessante incontro formativorivolto alle aziende dal titolo “Esportare: rischi, strumenti e opportunità” organizzato da Banca d’Alba presso “Terre da Vino”, a Barolo, nel pomeriggio dello scorso 6 aprile. In particolare mi ha colpito la competenza dimostrata e la grandissima esperienza economica a livello internazionale di un ospite eccellente come Francesco Guerrera, caporedattoredi finanza e mercati al Wall Street Journal e collaboratore de La Stampa. Accompagnare le aziende in mercati lontanisignifica proprio essere presenti nei momenti in cui nascono i bisogni, le idee, la voglia di affrontare una nuova sfida in mercati più complessi di quello domestico, nei quali noi imprenditori sempre più ci troviamo a operare nel tentativodi far crescere le nostre aziende.

Antonello Bray, Boema S.p.A., NeiveNeive, 8 aprile 2016

Gent.mo Sig. Bray,Questi incontri vogliono andare proprio in questa direzione,nell’ottica di rafforzare gli strumenti a disposizione delle aziendeassociate, accompagnandole e rispondendo alle necessità di voi imprenditori. Da oltre vent’anni Banca d’Alba è al fiancodelle imprese che vogliono intraprendere iniziative commercialiall’estero; prova ne sono i numerosi incontri avvenuti per raccontare il mercato indiano, cinese, tunisino, russo e norvegese. Il percorso formativo durerà sino alla finedell’anno, e prevede quattro incontri nei quali esperti di settoreforniranno gli strumenti utili per superare sfide e barriere nei mercati: dalla contrattualistica alle dogane, dalla gestioneassicurativa alla comunicazione e ai servizi bancari dedicati.A Barolo avete partecipato in oltre cento persone: un segnaleincoraggiante che pensiamo testimoni il gradimento riservatoall’iniziativa.

Massimo Oberto, Direttore Commerciale di Banca d’Alba

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La festa dei Soci canavesani

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La mia Bancasono io!

ASSEMBLEA DEI 48.000 SOCIDOMENICA 29 MAGGIO ORE 9

PIAZZA MEDFORD, ALBAAppartenenza e partecipazione: i nostri valori più importanti.

Francesca, 25 anni, Socia.