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LE NUOVE INVASIONI Ungari, Normanni e Saraceni Tra IX e X secolo

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Page 1: LE NUOVE INVASIONI

LE NUOVE INVASIONI Ungari, Normanni e Saraceni

Tra IX e X secolo

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GLI UNGARI O MAGIARI • Popolo di pastori seminomadi, gli ungari scesero dalle

steppe euroasiatiche e alla fine del IX secolo si fermarono in Pannonia (attuale Ungheria). Da lì effettuarono una serie di incursioni in Germania, Italia settentrionale, Borgogna e Provenza.

• Possedevano una veloce cavalleria e non cercavano terre in cui stabilirsi, ma saccheggiavano villaggi e città per appropriarsi delle ricchezze.

• Nel 955 Ottone I, che ancora non era stato proclamato imperatore, riuscì a sconfiggerli nella battaglia di Lechfeld. Dopo la sconfitta, gli Ungari si stabilirono definitivamente in Pannonia.

• Nel 1001 loro comandante, convertitosi al cristianesimo, fu incoronato re da papa Silvestro II, col nome di Stefano I. Nasceva il Regno di Ungheria.

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Corona di Stefano I

Secondo la tradizione, si tratterebbe della corona originale utilizzata per l’incoronazione del primo re d’Ungheria, anche se più probabilmente si tratta di un oggetto di qualche decennio successivo, creato unendo un pezzo di origine bizantina con uno di origine occidentale.

Stefano I fu canonizzato poco dopo la sua morte ed è venerato come il santo patrono dell’Ungheria.

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I NORMANNI O VICHINGHI • Con il nome di Normanni (cioè uomini del Nord)

vennero indicati genericamente quei popoli provenienti da Danimarca e Scandinavia, che verso la fine del’’VIII sec. iniziarono a compiere spedizioni via mare in varie direzioni, grazie alla loro notevole abilità come marinai.

• In occidente si spinsero verso la Groenlandia e, addirittura, verso il Nord America: pare infatti che sia stato un vichingo, Erik il Rosso o suo figlio Leif, a raggiungere per primo le coste americane. I vichinghi non colonizzarono a lungo le nuove terre: i pochi insediamenti decaddero velocemente e in Europa non se ne seppe nulla, per questo la vera “scoperta dell’America” può essere considerata quella di Colombo molti secoli dopo, che al contrario dell’esplorazione vichinga ebbe enormi conseguenze per la storia europea e mondiale.

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Nave di Oseberg La nave, così chiamata dal nome della località della Norvegia in cui venne trovata, è uno degli esemplari meglio conservati di drakkar, la tipica imbarcazione vichinga. Venne trovata nel 1904 non in fondo al mare ma sottoterra: si tratta infatti di una nave funeraria, usata per seppellire una donna di alto rango, forse una regina. Nella nave fu trovato infatti lo scheletro di una giovane donna, insieme ai resti una donna più anziana e di vari animali (cavalli, cani, un bue). Furono inoltre rinvenuti molti oggetti del corredo funebre: 4 slitte, un carro, vestiti di lana e frammenti di arazzi.

La nave, risalente alla metà del IX sec., è conservata al Museo delle Navi Vichinghe di Oslo (Norvegia)

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Eroi su una nave vichinga (particolare da una stele funeraria)

State Historical Museum, Stoccolma

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L’ESPANSIONE NORMANNA: RUSSIA E

FRANCIA • Verso oriente, i Vichinghi si spinsero fino al Mar

Nero navigando sui grandi fiumi della la Pianura Russa: i popoli locali li chiamarono Vareghi o Rus, che significa “rematori” (da cui deriva l’attuale nome Russia). Qui i Rus fondarono numerosi piccoli stati, il più importante dei quali fu il principato di Kiev, primo nucleo del futuro stato russo.

• Verso occidente, la meta prediletta per le incursioni era la Francia settentrionale, finché nel 911 il re di Francia Carlo il Semplice concesse ai Normanni un feudo, sperando che diventassero sedentari: nasceva il Ducato di Normandia, affacciato sulla Manica.

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L’INVASIONE DELL’INGHILTERRA

• I Normanni si convertirono al cristianesimo ma non misero subito fine alle loro spedizioni: dal Ducato di Normandia, infatti, il duca Guglielmo invase l’Inghilterra, che già aveva subito molti attacchi da parte dei Vichinghi nei secoli precedenti.

• Guglielmo sconfisse il re sassone Edoardo nella battaglia di Hastings (1066), una delle più sanguinose battaglie medievali, che valse a Guglielmo il titolo di “Conquistatore”. Alla dinastia anglosassone si sostituì quindi quella normanna sul trono d’Inghilterra.

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L’arazzo di Bayeux (1066-1082)

Si tratta di un ricamo ad otto colori lurgo circa 70 metri, che racconta la storia della conquista dell’Inghilterra da parte di Guglielmo il Conquistatore.

È un documento importantissimo per conoscere i costumi dell’epoca: vi si vedono navi, armature, scene di combattimento e di banchetto.

Ogni scena è corredata da una breve didascalia in latino, per questo l’arazzo potrebbe quasi essere considerato l’antenato del fumetto.

La flotta di Guglielmo salpa per l’Inghilterra

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La cavalleria di Guglielmo attacca battaglia

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I NORMANNI IN ITALIA MERIDIONALE • I Normanni si spinsero anche nel sud Italia, dove

trovarono una situazione politica molto frammentata: alcune zone erano ancora dominate dai Bizantini, altre erano indipendenti (come le città di Napoli e Amalfi), altre ancora erano state occupate dagli Arabi.

• Per i Normanni la conquista fu facile, finché quasi tutta l’Italia meridionale fu unificata sotto Roberto il Guiscardo: egli nel 1059 giunse ad un accordo con papa Nicolò II, che lo riconobbe come suo vassallo. Nel frattempo il fratello di Roberto, Ruggero d’Altavilla, cacciò gli Arabi dalla Sicilia.

• Alla morte di Ruggero d’Altavilla tutti i territori passarono nelle mani di suo figlio, Roberto II, che assunse il titolo di Re di Sicilia e di Puglia nel 1130.

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Espansione normanna

Dai territori di origine (Penisola Scandinava, Danimarca), i Normanni o Vichinghi si spinsero in Russia, Francia settentrionale, Inghilterra, Islanda e Italia Meridionale.

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I SARACENI • Col nome di Saraceni i cristiani medievali indicavano i

Musulmani che compivano vere e proprie azioni di pirateria nel Mediterraneo, attaccando le navi cristiane e devastando le città della terraferma. Erano il terrore delle coste europee, perché ne rapivano gli abitanti per rivenderli come schiavi.

• A partire dall’827 la base di queste scorrerie navali era stata la Sicilia, che i Saraceni avevano sottratto ai Bizantini. Dalla Sicilia essi furono cacciati dai Normanni, due secoli dopo, ma introdussero importanti innovazioni:

- in campo agricolo: colture della canna da zucchero, dell’albicocco, del cotone, dei carciofi e dell’arancio

- in campo artigianale: lavorazioni di tappeti, ceramiche e tessuti in seta

- in campo artistico: costruzione di palazzi e moschee

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Architettura arabo-normanna

Con questo termine si indica lo stile architettonico fiorito in Sicilia dopo la conquista da parte dei Normanni, che risente molto della presenza araba sull’isola.

Un bell’esempio di questo stile è la chiesa di san Giovanni degli Eremiti a Palermo, che fu costruita all’epoca di Ruggero II al posto di una precedente moschea. Le numerose cupole richiamano l’architettura araba che i Normanni trovarono al loro arrivo sull’isola.

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LA FINE DELLE INVASIONI • La paura di tutti questi nuovi invasori spinse le

popolazioni ad abbandonare le campagne in cerca di rifugi più sicuri presso i castelli: l’incastellamento si verificò infatti proprio in parallelo alle incursioni dei nuovi invasori.

• Verso la fine del X secolo, però, queste invasioni iniziarono a declinare per poi cessare del tutto nel secolo successivo. I motivi furono diversi:

- man mano che i territori più vicini venivano depredati, le spedizioni diventavano sempre meno convenienti e più difficili da attuare

- i castelli, sempre più numerosi, riuscirono effettivamente a respingere gli attacchi

- nei territori occupati, gli invasori iniziarono ad abituarsi alla vita sedentaria e a dedicarsi ad agricoltura e allevamento, smettendo di compiere razzie e saccheggi (questo avvenne per es. in Normandia).