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Le attività sul clima di ARPA Lombardia
Dr. Daniele Palmulli – ARPA Lombardia
«La Brianza cambia clima»
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Dati di contesto - 2018
✓ AIA il 35% delle AIA italiane sono in Lombardia
Oltre 1800 (60% industriali e 40% agricole)
✓ Aziende RIR il 25% delle aziende RIR italiane sono in
Lombardia - circa 280
✓ Depuratori: circa 1300 (da quelli di piccole dimensioni a
quelli di oltre 1 mln ab.eq)
✓ Impianti gestione/trattamento rifiuti oltre 3000
✓ Decine di migliaia di altre aziende con emissioni in
acqua e/o in aria, e quindi potenzialmente rilevanti per
l’ambiente, soggette ad autorizzazioni ambientali quali:
AUA, FER, autorizzazione ex art.208 D.Lgs.152/06, ecc.
✓ Procedimenti di bonifica circa 1000 aree potenzialmente
contaminate e 865 aree contaminate (oltre 2000 aree già
bonificate)
Aziende RIR - 2017
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Attività di ARPA – analisi anno 2017
ATTIVITA’ PRODUTTIVE
Controlli AIA industriali - ordinari 356
Controlli AIA industriali - straordinari 49
Controlli AIA zootecniche 113
Controlli RIR 27
Controlli depuratori 1146
Controlli altri scarichi 75
Controlli emissioni in atmosfera 282
Controlli rifiuti 94
Altri controlli in attività produttive 140
Pareri/istruttorie per realizzazione nuovi impianti 2219
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Tempo atmosferico e clima
✓ Il tempo atmosferico (Weather) è una combinazione locale
e momentanea dei fattori meteorologici.
✓ L’insieme delle condizioni meteorologiche che si
verificano in una regione mediate su lungo periodo
(usualmente 30 anni) è detto clima (Climate).
Clima
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Cosa facciamo sul fronte clima
✓ Misure e rilievi per il monitoraggio del cambiamento climatico
✓ Monitoraggio degli impatti
✓ Supporto alle decisioni per le azioni di prevenzione e protezione
✓ Supporto alle decisioni per le azioni di adattamento e di mitigazione
✓ Collaborazioni nazionali e internazionali di raccolta dati climatici e
sistemi di supporto alle decisioni
✓ Rete di monitoraggio meteorologico in
tempo reale: 318 stazioni automatiche,
70 stazioni idrometriche
✓ Funzione meteorologica del CFMR di
Protezione Civile
✓ Previsioni meteorologiche per il
pubblico
✓ Funzioni ex Servizio Idrografico
Nazionale
✓ Supporto al Protocollo Aria e
Osservatorio Crisi Idrica
✓ Modellistica di bilancio Idrico
✓ Climatologia
Il Servizio Idro-Meteorologico Regionale: in ARPA dal 2004
Il Centro Nivo-meteo: in ARPA dal 2002
✓ Funzione Nivometeorologica e previsione pericolo valanghe per il CFMR di Protezione Civile mediante rete di monitoraggio, rilievi valangologici, modelli matematici
✓ Equivalente in acqua della neve (SWE) per bilancio idrico
✓ Cartografia valanghe
✓ Glaciologia
✓ Pareri impianti a fune e piste da sci
Quantificare il cambiamento climatico: dalla misura alla serie storica
✓ Per misurare le variazioni climatiche bisogna avere lunghe serie di osservazioni
le cui variazioni riflettano il reale cambiamento climatico e non il cambiamento
delle condizioni di misura.
✓ Ci sono molti fattori non climatici che impattano sulla misura di una variabile
meteorologica: ad esempio cambiamento del sito di misura, modifiche del
contesto ambientale del sito, modifica del sensore o delle sue impostazioni di
misura.
✓ Per trattare i dati meteorologici in analisi climatologiche dobbiamo avere tutte le
informazioni possibili riguardo alle condizioni di misura (metadato) e alla qualità
del dato (controllo di qualità)
Le serie storiche di temperatura e precipitazione in Lombardia
I dati di queste stazioni, rilevati negli ultimi decenni, sono stati raccordati con quelli
disponibili nell’archivio storico dell’ex Servizio Idrografico Nazionale (ex SIMN).
È stato così possibile ricostruire serie di notevole estensione, dall’inizio delle
rilevazioni fino ad oggi.
Sito
PrecipitazioneAnno inizio osservazioni
TemperaturaAnno inizio osservazioni
Milano 1858 1763
Pavia1873 1870
Sondrio 1894 1885
Brescia1879 1897
Mantova 1840 1828
Indicatori del cambiamento climatico: anomalia media annua della temperatura a Milano
Indicatori del cambiamento climatico: numero di notti tropicali a Milano
0
10
20
30
40
50
60
70
80
90
100
1900 1910 1920 1930 1940 1950 1960 1970 1980 1990 2000 2010
Numero notti tropicali (Temperatura minima giornaliera > 20°C)Stazione di Milano Brera
Indicatori del cambiamento climatico: precipitazioni cumulate annue a Milano
0
200
400
600
800
1000
1200
1400
1600
1800
1980 1990 2000 2010
mm
Precipitazioni cumulate annueStazione di Milano Brera
Calcolo degli indicatori: numero di giorni di gelo e di ghiaccio a Milano
Progetto Città Resilienti – Accordo di collaborazione tra Comune di Milano, ARPA Lombardia e ARPAE Emilia Romagna
Fonte dati: Arpa Lombardia Elaborazione: Arpa Emilia-Romagna
Numero giorni di gelo: numero dei giorni in un anno nei quali la temperatura minima è risultata <0°C.
Numero giorni di ghiaccio: numero dei giorni in un anno nei quali la temperatura massima è risultata <0°C.
Monitoraggio degli impatti: stato delle riserve idriche - bollettino
Monitoraggio degli impatti: evoluzione ghiacciai alpini
L’osservazione dell’evoluzione dei ghiacciai è fondamentale per lo studio dei cambiamenti climatici e della disponibilità idrica a lungo termine.
Il monitoraggio dei ghiacciai si è evoluto negli scorsi decenni, passando da rilievi esclusivamente sulla posizione del fronte glaciale (avanzamenti o arretramenti) con la ripetizione di misure delle distanze da caposaldi e con stazioni fotografiche, ad osservazioni per la stima delle perdite del volume di ghiaccio con paline ablatometriche, rilievi GPS e aerofotogrammetrici, fino a rilievi GPR Radar che ricostruiscono il bedrock e la stratigrafia e che, associati a quelli già in uso, consentono di stimare il volume di ghiaccio presente.
Ora l’insieme di queste tecniche consente di stimare gli scenari evolutivi.
L’attività di studio e monitoraggio
RILIEVI INVERNALI
- Cadenza mensile
- Misure altezza neve
- Profilo stratigrafico
- Fotografie
RILIEVI ESTIVI
- Cadenza quindicinale
- Misure di ablazione
- Profilo stratigrafico
- Rilievi GPS
- Fotografie
La stazione fotografica
Ad ogni rilievo viene fotografato l’apparato
glaciale da un punto fisso
L’attività di studio e monitoraggio
Stazione fissa – Master
Misure in Real Time
I rilievi GPS
L’attività invernale: il profilo stratigrafico
Rilievo dei parametri fisici e meccanici del manto nevoso:
-Spessore
-Resistenze
-Stratigrafia
-Cristallografia
-Profilo termico
-Densità
L’attività di studio e monitoraggio
L’attività estiva: profili stratigrafici, stima ablazione
mediante misurazione di paline, misure frontali.
Comparazione tra il rilievo GPS del 2006 e la CTR 1981
L’attività di studio e monitoraggio
Variazione di spessore anno idrologico 2006-2007
Monitoraggio degli impatti Evoluzione del ghiacciaio di Alpe Sud - Monte Sobretta (SO)
La quota massima del ghiacciaio di
Alpe Sud è 3250 m slm ed è esposto a
SE, pertanto rispetto alle maggiori aree
glaciali lombarde, presenta condizioni
più favorevoli all’ablazione.
Il trend di costante forte riduzione di massa riscontrato nell’ultimo ventennio sul ghiacciaio di
Alpe sud è comune, anche se in misura più contenuta alle quote più elevate ed alle esposizioni
meno sfavorevoli all’ablazione, a tutti i ghiacciai lombardi ed alpini e non solo. Si stima che
nell’ultimo ventennio in Lombardia la superficie dei ghiacciai sia diminuita del 20%.
Evoluzione ghiacciaio di Alpe Sud - Monte Sobretta (SO) 1925 - 2017
…………1925➔ Superficie: 150 ha…..…….1989➔ Superficie: 44 ha……….2012➔ Superficie: 6 ha……….2017➔ Superficie: 4 ha
Monitoraggio degli impatti
Monitoraggio degli impatti:Evoluzione ghiacciaio di Alpe Sud - Monte Sobretta (SO) 1997-2017
- 37 m di spessore
in 20 anni
- 1,85 m in media
ogni anno
Monitoraggio degli impatti
Evoluzione ghiacciaio di Alpe Sud - Monte Sobretta (SO)
VOLUME GHIACCIO
➢ 2006: 1.320.000 mc
➢ 2012: 670.000 mc
➢ 2017: 420.000 mc
in 10 anni
è stato perso il 68%
del volume
Variazioni volumetriche
Progetto CARIPANDA
(CAmbio Climatico e Risorsa Idrica nel PArco Naturale Dell’Adamello)
Progetto di ricerca, co-finanziato da Fondazione CARIPLO, specifico sugli impatti del
cambiamento climatico a scala locale sulla risorsa idrica nivo-glaciale
Le altre Unità Operative coinvolte con ARPA Lombardia sono: Parco Naturale
dell’Adamello, Politecnico di Milano (DIIAR), Università degli Studi di Milano (Ist. Fisica
Generale Applicata, e Dip. Scienze della Terra), Università di Brescia (DICATA).
Coinvolgimento di ENEL S.p.A.
Obiettivi del Progetto in sintesi:
– Analisi di cambio climatico sulle serie nivometeorologiche disponibili
– Monitoraggio specifico delle componenti nivologiche e glaciologiche (sia con tecniche di
campo che di telerilevamento)
– Misura, stima e modellazione delle componenti del bilancio idrologico dell’area, in
particolare per i bacini sottesi dagli invasi idroelettrici
– Produzione di scenari idrologici di medio periodo, sulla base degli scenari di cambio
climatico opportunamente disaggregati alla scala locale
Progetto CARIPANDA
(CAmbio Climatico e Risorsa Idrica nel PArco Naturale Dell’Adamello)
ARPA Lombardia in particolare è coinvolta, riguardo ai temi di carattere nivologico e
glaciologico:
– nelle analisi statistiche dei dati misurati alle stazioni di monitoraggio idrologico e nivo-
meteorologico;
– nella mappatura delle aree innevate da satellite;
– nella stima distribuita dell’equivalente idrico della neve o SWE (una delle principali
componenti del ciclo idrologico nell’area dell’Adamello);
– nel monitoraggio delle variazioni recenti dei ghiacciai del gruppo dell’Adamello, con
stime delle variazioni planimetriche (arretramenti lineari e areali) e volumetriche
(diminuzione di spessore rispetto a DTM di riferimento).
Inoltre, è stata stimata l’attuale volumetria residua per il ghiacciaio dell’Adamello-
Mandrone (il più vasto in Italia) e, applicando scenari semplificati, è stata stimata la
prevista dinamica futura del ghiacciaio, nell’arco temporale dei prossimi decenni.
Alcuni esempi nelle prossime slide:
Progetto CARIPANDA
(CAmbio Climatico e Risorsa Idrica nel PArco Naturale Dell’Adamello)
Mappatura delle aree
innevate da satellite e stima
distribuita dell’equivalente
idrico della neve o SWE
Progetto CARIPANDA
(CAmbio Climatico e Risorsa Idrica nel PArco Naturale Dell’Adamello)
Monitoraggio delle variazioni recenti dei ghiacciai del gruppo dell’Adamello, con stime delle variazioni planimetriche (arretramenti lineari e areali) e volumetriche (diminuzione di spessore rispetto a DTM di riferimento).
Fessurimetro Geokon e fasi di installazione
Sistema di monitoraggio geologico e meteorologico rifugio De Marchi Marco e Rosa
Rocca al Bernina – Forcella Guzza – m. 3610 – Comune di Lanzada (SO)
Le “Linee guida agli inventari locali di emissioni in atmosfera” sviluppate
dal Centro Tematico Nazionale Atmosfera, Clima, Emissioni (CTN_ ACE,
2001) definiscono un inventario delle emissioni come: “una serie
organizzata di dati relativi alla quantità di inquinanti introdotti in
atmosfera da sorgenti naturali e/o attività antropiche”, riprendendo
quanto riportato nel DM del 20.05.91, tale definizione va completata con
particolare riferimento ad un determinato lasso di tempo e ad un
determinata area territoriale
Definizione di inventario delle emissioni
CO2 CH4 N2O CO2 eq
benzina verde 8,7 % 0,2 % 0,6 % 6,7 %
carbone 0,6 % 0,0 % 0,2 % 0,5 %
diesel 23 % 0,1 % 4,3 % 18 %
gas di raffineria 5,8 % 0,0 % 1,1 % 4,6 %
gasolio 1,5 % 0,0 % 0,2 % 1,2 %
GPL 2,0 % 0,0 % 0,2 % 1,5 %
kerosene 0,8 % 0,6 %
legna e similari 0,0 % 1,6 % 3,1 % 0,4 %
metano 50 % 0,3 % 3,1 % 39 %
olio combust 0,4 % 0,0 % 0,2 % 0,3 %
altro 4,7 % 0,4 % 2,9 % 3,9 %
senza comb. 2,3 % 97 % 84 % 24 %
Totale 100 % 100 % 100 % 100 %
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Ripartizione % delle emissioni di GHG in Lombardia ripartite per combustibile
Anno 2014
La suddivisione per combustibile
delle emissioni di CO2 per il 2014,
rileva un importante ruolo del
metano, che da solo rappresenta
il 50% delle emissioni di CO2 di
tutti i macrosettori.
Il diesel (23% delle emissioni
totali di CO2) dal settore trasporti
rappresenta il secondo vettore a
cui seguono la benzina verde
(9%), il GPL (2%), l’olio
combustibile (1%) e il carbone
(1%).
(Fonte: INEMAR 2014 dati finali ARPA LOMBARDIA)
Le emissioni di CO2 eq provengono per il 25% dal macrosettore. Le emissioni di CH4 e N2O non sono riconducibili
all’impiego di una tipologia di combustibile in particolare. CH4 è emesso principalmente dal trattamento dei rifiuti solidi
urbani in discarica e da attività legate alla agricoltura, che a loro volta determinano buona parte delle emissioni di N2O.
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CO2 CH4 N2O CO2 eq
u.m. kt/anno t/anno t/anno kt/anno
GWP 1 25 298
1-Produzione energia e trasform. combustibili 11.343 1.430 329 11.477
2-Combustione non industriale 13.561 6.740 524 13.886
3-Combustione nell'industria 10.994 851 338 11.116
4-Processi produttivi 3.378 171 54 3.403
5-Estrazione e distribuzione combustibili 73.957 1.849
6-Uso di solventi 0,1 2.575
7-Trasporto su strada 17.023 1.245 593 17.231
8-Altre sorgenti mobili e macchinari 1.362 28 48 1.378
9-Trattamento e smaltimento rifiuti 1.031 78.623 429 3.125
10-Agricoltura 220.912 10.351 8.607
11-Altre sorgenti e assorbimenti -4.802 4.743 1,8 -4.683
Totale 53.891 388.700 12.669 69.963
Emissioni di GHG ripartite per macrosettore (inclusi sink) – Emissioni di CO2
Anno 2014
(Fonte: INEMAR 2014 dati finali ARPA LOMBARDIA)
Le emissioni di CO2 provengono per il 32%
dal macrosettore 7 (trasporto su strada) e per
il 25% dal macrosettore 2 (combustione non
industriale). Contributi dal macrosettore 1
(produzione di energia) e 3 (combustione
nell’industria) ammontano rispettivamente al
21% e al 20%.
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CO2 CH4 N2O CO2 eq
u.m. kt/anno t/anno t/anno kt/anno
GWP 1 25 298
1-Produzione energia e trasform. combustibili 11.343 1.430 329 11.477
2-Combustione non industriale 13.561 6.740 524 13.886
3-Combustione nell'industria 10.994 851 338 11.116
4-Processi produttivi 3.378 171 54 3.403
5-Estrazione e distribuzione combustibili 73.957 1.849
6-Uso di solventi 0,1 2.575
7-Trasporto su strada 17.023 1.245 593 17.231
8-Altre sorgenti mobili e macchinari 1.362 28 48 1.378
9-Trattamento e smaltimento rifiuti 1.031 78.623 429 3.125
10-Agricoltura 220.912 10.351 8.607
11-Altre sorgenti e assorbimenti -4.802 4.743 1,8 -4.683
Totale 53.891 388.700 12.669 69.963
Emissioni di GHG in Lombardia nel 2014 ripartite
per macrosettore (inclusi sink) – Emissioni di CH4
(Fonte: INEMAR 2014 dati finali ARPA LOMBARDIA)
Il contributo maggiore alle
emissioni di CH4 si deve per il
57% al macrosettore 10
(agricoltura). Seguono il
macrosettore 5 (estrazione e
distribuzione combustibili) con il
19% e il macrosettore 9 (rifiuti)
con il 20%. Trascurabili le
emissioni dal macrosettore 2
(combustione non industriale)
con il 2%.
GRAZIE