lagricoltura cambia: una sfda per i giovani ettore cantu trieste, 2 / 4 / 2011

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L’AGRICOLTURA CAMBIA: L’AGRICOLTURA CAMBIA: UNA SFDA PER I GIOVANI UNA SFDA PER I GIOVANI Ettore CANTU’ Ettore CANTU’ Trieste, 2 / 4 / 2011

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L’AGRICOLTURA CAMBIA:L’AGRICOLTURA CAMBIA:UNA SFDA PER I GIOVANIUNA SFDA PER I GIOVANI

Ettore CANTU’Ettore CANTU’Ettore CANTU’Ettore CANTU’

Trieste, 2 / 4 / 2011

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INTERNATIONAL ASSOCIATION INTERNATIONAL ASSOCIATION OF LIONS CLUBOF LIONS CLUB

Distretto 108 IB3 - Italy - Lion Ettore CantùDistretto 108 IB3 - Italy - Lion Ettore CantùConferenza del Mediterraneo - TriesteConferenza del Mediterraneo - Trieste

L’ AGRICOLTURA CAMBIA: L’ AGRICOLTURA CAMBIA: UNA SFIDA PER I GIOVANIUNA SFIDA PER I GIOVANI

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Fernand Braudel definì il Mare Mediterraneo un “continente liquido” densamente abitato ai margini e sulle isole. La sua storia, intesa come coscienza critica del proprio passato, ci ricorda che le civiltà dei tre continenti che si affacciano sulle sue coste sono state irradiate dal Mediterraneo.

E le prime civiltà avevano le radici nell’attività agricola e successivamente svilupparono i commerci.

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La dimensione universale dell’impegno umanitario della nostra Associazione e la volontà di affrontare i temi dell’impegno civile sono il pilastro su cui costruire la missione del lionismo per stimolare uno spirito di comprensione dei popoli nel mondo.Il Mediterraneo, l’agricoltura e i giovani sono parte di questo mondo.

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Oggi si può discutere sul ruolo del Mediterraneo nella politica degli Stati che si affacciano al mare, ma non si può trascurare la funzione dell’agricoltura in un momento di grandi cambiamenti, nella prospettiva: * della globalizzazione, * della multifunzionalità in agricoltura, * della recente pericolosa ripresa della corsa dei prezzi dei cereali, * delle spinte alla democrazia e * della politica agricola dell’Europa e dei paesi del Maghreb.

Il futuro di queste popolazioni e di tutto il pianeta è legato alla disponibilità alimentare.

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Il Cambiamento dell’agricolturaIl Cambiamento dell’agricoltura

Dopo la fine del patto con la società in Europa per la raggiunta autosufficienza alimentare, è stato imposto all’agricoltura, privata della maggior parte dei sostegni, di diventare multifunzionale.

Alla tradizionale funzione produttiva si affianca la sicurezza ambientale, il reperimento di fonti energetiche alternative, l’utilizzo di strutture rurali per attività diverse, come l’agriturismo, e l’integrazione con l’economia rurale.

Sicurezza alimentare ed ambientale, sono le due facce dell’agricoltura che cambia.

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Le turbolenze del Sud Mediterraneo sono legate alla richiesta di libertà, ma sono state innescate dalla crisi alimentare come risultato dell’uso insufficiente di alcuni fattori: * gli squilibri del sistema di approvvigionamento alimentare,* la scarsità di terre coltivabili, * le agrotecnologie arretrate, * i mercati e* il capitale umano.

In questo ultimo si inserisce la necessità della presenza e del ruolo determinante dei giovani in agricoltura.

Ma occorre non perdere di vista la funzione produttiva del sistema agrario.

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Lo scenario agricolo alimentareLo scenario agricolo alimentareI mercati delle materie prime agricole stanno vivendo un periodo di grande tensione. Gli aumenti sono stati innescati dalla siccità in Russia, inaspriti da altri eventi climatici negativi e da speculazioni finanziarie. Il tutto in un contesto di consumi crescenti, destinazione energetica di prodotti alimentari e instabilità dei mercati finanziari.

La conseguenza è stata un aumento dei prezzi dei cereali dal 25% al 50% nel 2010, fonte FAO, che non poteva non produrre una forte tensione sociale.

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Ma la rivolta delle piazze nei paesi del Maghreb con la domanda di pane e libertà, è diventata, a sua volta, una ulteriore causa di instabilità dei mercati per la spinta a maggiori acquisti di cereali.Il Medio Oriente e il Nord Africa importano circa il 30% dei cereali commercializzati a livello mondiale: l’Egitto con 10 milioni di ton. di frumento è il principale compratore mondiale di grano.

Le sfide che l’umanità deve affrontare sono enormi.

La produzione agricola, pure in lieve crescita, non basta perché erosa dall’incremento della popolazioni e dall’aspirazione al miglioramento del tenore di vita.

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Previsioni di crescita demografica mondiale e tasso di crescita.Nel 2040 la popolazione sarà di 9 miliardi di persone.

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Lo scenario delle disponibilità alimentari, e quindi dell’agricoltura, presenta nuove criticità di natura economica e sociale con riflessi politici che destano preoccupazione, ma che, in sostanza, convergono verso la necessità di aumentare la produzione di alimenti di base per le popolazioni del Mediterraneo, dell’Asia, dell’Africa ed anche dell’Europa.

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“Cibo, acqua, terra ed energia rischiano di diventare risorse sempre più scarse, ed in tale contesto l’attività agricola assume un ruolo di portata straordinaria e strategico negli assetti globali” afferma l’on. Paolo De Castro, Presidente della Commissione Agricoltura e Sviluppo Rurale del Parlamento Europeo.

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Con 900 milioni di persone sottoalimentate e con una crescita della popolazione mondiale stimata nei prossimi 40 anni del 37% la produzione di cibo dovrà crescere del 70% pur dovendo continuare a garantire la sostenibilità ambientale.Dovrà quindi essere assicurato un aumento delle produzioni agricole in termini quantità e qualità.

Consumare solo un pollo in più all’anno per 3 miliardi di persone dei paesi emergenti vuol dire dover aumentare la produzione di cereali di 21 milioni di ton. per 10 milioni di nuovi ha da trovare e coltivare. Già ora alcuni Stati emergenti acquistano terre da coltivare in Africa e altrove, nuova forma di neocolonialismo.

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Gli agricoltori di tutte le età dovranno tendere ad intensificare le produzioni senza giungere ad una esasperata semplificazione degli agrosistemi e con l’utilizzo di tecniche a minore impatto ambientale.

I giovani agricoltori, più degli anziani, sono in grado di introdurre il miglioramento tecnologico e l’innovazione con la conoscenza delle nuove applicazioni afferenti le produzioni.

Con i giovani l’innovazione può portare a raggiungere l’obbiettivo di un grande progresso basato sullo sviluppo della genetica, della chimica e della meccanica ripetendo l’exploit degli anni ’50 del secolo scorso indotto dal premio Nobel Borlaug, padre della “rivoluzione verde”, che pose le basi dello sviluppo agricolo nei paesi poveri del pianeta.

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E’ necessario superare i pregiudizi e prendere atto che:

* grazie all’ingegneria genetica e al trasferimento dei caratteri tra organismi diversi si sono sviluppate nuove varietà oggi coltivate in tutto il mondo su una superficie di almeno 148 milioni di ettari con maggiori produzioni unitarie e minore impatto ambientale;

* lo sviluppo della chimica consente l’uso di agrofarmaci e fertilizzanti ad azione mirata e controllata;

* la disponibilità di macchine adeguate riduce drasticamente la fatica degli agricoltori.

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E’ necessario per tutti noi riflettere sull’urgenza di aumentare la produzione delle principali commodities agricole piuttosto che le produzioni di nicchia e di destinare la terra al food piuttosto che all’energia che, pure necessaria, si può ottenere anche dalla più economica fonte nucleare.

Per concludere lo scenarioPer concludere lo scenario

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Il ruolo dei giovani agricoltoriIl ruolo dei giovani agricoltoriA chi affidare il compito dello sviluppo dell’agricoltura?

Il ricambio delle risorse umane è il vero fattore vincente dello sviluppo dell’attività agricola e delle connesse attività multifunzionali cui è chiamata l’agricoltura e che richiedono una nuova professionalità.

Il discorso si sposta necessariamente sulla presenza dei giovani in quanto soggetti idonei all’introduzione delle innovazioni necessarie al raggiungimento degli obbiettivi.

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Il ricambio generazionale è il mezzo più idoneo per avviare lo sviluppo della nuova rivoluzione verde. I giovani agricoltori possono contare con la loro formazione professionale: * sull’innovazione dei processi produttivi, * sull’efficienza dell’organizzazione aziendale,* sul completamento della filiera di prodotto.

Le aziende condotte dai giovani (sotto ai 35 anni), sono più moderne, efficienti, orientate verso le attività di trasformazione e l’aggregazione societaria, cercano nuove forme di commercio per entrare nei nuovi mercati e fare conoscere i propri prodotti.

I giovani sono quindi l’investimento sul futuro in un settore che continua ad invecchiare.

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L’Italia è il paese con il più alto tasso di “senilizzazione” degli agricoltori. Il numero delle imprese condotte da giovani under 35 è di circa 35.000 aziende contro le 740.000 condotte dagli over 65, situazione più allarmante degli altri paesi europei.

Italia < 35 anni 2,9% > 65 anni 44,1%Grecia < 35 7,0% > 65 37,4%Spagna < 35 4,2% > 65 34,6%Francia < 35 6,4% > 65 12,5%

Nella UE a 27 < 35 4,8% > 65 32,5% (Fonte Eurostat)

Con il ritmo attuale fra vent’anni i giovani saranno poco più dell’1% degli addetti.

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Affrontare le sfide del futuroAffrontare le sfide del futuroPoiché saranno i giovani imprenditori ad affrontare le sfide del futuro L’UE ha indicato per i giovani agricoltori tre priorità per i prossimi anni:* crescita intelligente, ossia un’economia basata sulla conoscenza e sull’innovazione,* crescita sostenibile, ossia promuovere un’economia più efficiente, verde e competitiva,* crescita inclusiva, ossia promuovere un’economia a buon tasso di occupazione.

Gli obbiettivi previsti sono molto impegnativi e richiedono ai Paesi il rafforzamento della politica agricola: ricerca ed innovazione, credito per i giovani, adattamento alle condizioni climatiche, politica energetica, occupazione, istruzione ed anche lotta alla povertà ed alla sottoalimentazione per i Paesi del Sud Mediterraneo.

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Occorre favorire il ricambio generazionale.L’insediamento dei giovani può avvenire solo in presenza di alcune condizioni specifiche che devono essere al centro delle politiche nazionali o europee:

* favorire Il riordino fondiario per consentire imprese più ampie e quindi idonee ai mezzi agrotecnici moderni;

* dotare i giovani imprenditori dei capitali necessari alle imprese tecnologicamente avanzate nel campo della polifunzionalità, dell’ambiente, delle agroenergie e della trasformazione industriale.

ConclusioneConclusione

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Alla domanda di agricoltura occorre rispondere quindi con incentivi ai giovani per l’insediamento o per la successione ai genitori come il “premio di primo insediamento”, previsto in alcune legislazioni regionali.

Per la crescita del Maghreb punto di forza è lo sviluppo dell’agricoltura, obbiettivo prioritario per evitare l’invasione degli immigrati in Italia.

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E’ urgente e possibile con i giovani produrre di più:

* per aumentare i redditi agricoli, * per mantenere l’equilibrio alimentare, * per contenere le esplosioni della collera di chi ha fame e chiede benessere nella democrazia,* per mantenere la pace nei paesi che sono pilastri degli equilibri nel Mediterraneo.

Affidiamo ai giovani l’agricoltura Affidiamo ai giovani l’agricoltura produttiva del futuro e avremo la produttiva del futuro e avremo la

risposta alla sfida della fame, della risposta alla sfida della fame, della povertà e della pace del XXI secolo.povertà e della pace del XXI secolo.

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Grazie per l’attenzioneGrazie per l’attenzioneLion Ettore Cantù - Distretto 108 Ib3 ItaliaLion Ettore Cantù - Distretto 108 Ib3 Italia