la poesia, scienza nutrita di stupore

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La poesia «una scienza nutrita di stupore» (Piero Bigongiari) Unità di apprendi mento svolta nella clas se I A della scuola seco ndaria di I grado di Montagnareale (Me )

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La poesia una scienza nutrita di stupore (Piero Bigongiari)

La poesiauna scienza nutrita di stupore (Piero Bigongiari)Unit di apprendimentosvolta nella classe I Adella scuola secondaria di I grado di Montagnareale (Me)

Primo step:attivit di Brainstorming

Che cose secondo voi la poesia?

(gli alunni sono stati invitati a rispondere a questa domanda a partire dalla loro esperienza pregressa, scolastica e non)

Secondo step:Qualche consiglio da cui partireLa poesia come un paio di occhiali da infilare con attenzione per vedere, della realt, quello che di solito non vediamo. A questo riguardo siamo tutti un po miopi(D. Bisutti, La poesia salva la vita)La poesia avviene quando il mondo parla di un gran numero di cose e di casi che prima tacevano, a cui nemmeno facevamo attenzione(M. Luzi, Spazio, stelle, voci)la lettura iniziale di queste due brevi riflessioni sulla natura della poesia il punto di partenza per la scoperta delle peculiarit del testo poetico

Terzo step:nella lingua della poesia le parole sono oggettiAnche le parole possono diventare oggetti, non avere solo un significato, ma anche una forma, un colore, un sapore, un movimento

Nella lingua della poesia ad un significante corrispondono diversi significatiDa segno convenzionale a parola che dice: questo e litinerario della scrittura poetica.Mario Luzi

Quarto step:nomina sunt consequentia rerum(i nomi sono conseguenti alle cose)Le parole possono essere luminose o buie, lente o rapide. Una parola come raffica, per esempio, veloce e turbina, come un colpo di vento improvviso, per quelle f che soffiano.Ci sono poi parole grasse, che sono piene di o, e parole magre piene di i. Parole molli piene di l, p e a.Ma quello che pi strano che le parole grasse indicano proprio un oggetto di forma rotonda o rotondeggiante, quelle magre cose per lo pi sottili, e cos via.

Una parola non solo il significato di una cosa, ma anche un po limmagine di essaCfr. D. Bisutti, la poesia salva la vita, p. 13-14

Quinto step:gioca con il tuo nomeNome

Prendi il tuo nome, come ti risposeroAl primo strillo, il suonoIn cui madre e padre ti avvolseroAppena fuori dal silenzioE ai risvegli soffiavanoNelle tue orecchie curiose.Sei tu nei pensieriDi chi non ti ricorda faccia e voce.Prendi il tuo nome e scriviloCome chi ha fame pone piano il paneE spezzalo,Gustane il molle e il duro eGridalo e sgridalo e frugalo e rimbalzaloCome palla sul muro, comeSullacqua pietra piatta. Con il nomeFatti poesia, corpo che suoni.Roberto PiuminiAdesso fermiamoci a giocareS, a giocare, perch la poesia non seriosa, non veste solo abiti eleganti e snobPrendi un foglio bianco, matite e colori, e prova a disegnare il tuo nome, a trasformare ogni lettera che lo compone in modo che rappresenti un po come sei, o come ti senti, o come vorresti essere

Le consegne

E un tema per casa:Tu ed il tuo nome: come mai i tuoi genitori te lo hanno dato? Da piccolo come lo pronunciavi? Ti piace o lo vorresti cambiare? Quali rumori, suoni, voci senti in esso?

I lavori dei ragazzi

e gioca anche linsegnante

Sesto step:le parole accese della poesiaLa poesia appartiene a quella esperienza della lingua in cui si prova a dire quel che non si comprende appieno. Accade a tutti, non solo ai poeti. Se qualcosa ci scuote (un amore, un dolore, un particolare imprevisto, o chiss cosaltro) allora le parole non riescono pi a essere solite. Come quando diamo dei soprannomi alle persone amate, i piccoli o alle donne. Vengono, quei soprannomi. Sono un modo per decorare quelle presenze, come posare un fiore su quei capelli. Ma anche il modo pi naturale che abbiamo per provare a mettere a fuoco quel che ci colpisce in quelle presenze.Tutte le volte che qualcosa di rilevante accade nella nostra esperienza interiore, ecco: la lingua che di solito ci sta in bocca ferma e annoiata si mobilita, diviene una lingua accesa.Cfr. D. Rondoni, Le parole accese, p. 5-7

Qualche poesia per capire meglioLamicizia

Non sai nemmeno come dirla,Non si riesce a dipingereO a ritrarla.

Inutile che ti metti a spingere,Non vengon le paroleE nemmeno la punteggiatura.

E quella forza bella, sicuraChe viene come nella nebbia il sole.

Non sopporta avverbi ed aggettivi,Lamicizia ha solo nomi propri

E soprannomi e occhi vivi.

Davide RondoniLa poesia ti riguarda

La poesia ti riguardaDopo che ti ha riguardato:Prima che tu la perdaLei ti ha ritrovato.Con fatti di paroleTi spiega il tuo pensiero:Fiammiferino soleSi accende sul sentiero.Con succo di sorrisoTi medica gli errori:Rinchiuso nel precisoLei ti riporta fuori.La poesia sta nel mondoCome i pesci nel mare:Pi il buio profondoPi si sa illuminare.Con nomi sorprendentiBattezza il tuo creato:Uneco che tu sentiPrima di aver gridato.La poesia ti rivelaDopo che ti sei svelato:Danza di una candelaChe col sole ha danzato.

Roberto Piumini

Settimo step:la realt guardata con gli occhi della poesia tempo di passare alla lettura di poesie che ci dimostrino questo sguardo inusuale e stupito dei poeti sulla realt ed i suoi aspetti anche pi banali e comuni.la lettura di queste poesie ci permetter anche di conoscere quali siano gli strumenti peculiari della poesia, gli attrezzi da lavoro che i poeti utilizzano affinch il mondo venga svelato al di l delle prime apparenze: il ritmo, la rima, le figure retoriche

Il gatto invernoAi vetri della scuola stamattinaLinverno strofinaLa sua schiena nuvolosaCome un vecchio gatto grigio:Con la nebbia fa i giochi di prestigio,Le casa fa sparireE ricomparire;Con le zampe di neve imbianca il suoloE per coda ha un ghiacciuoloSi signora maestra,Mi sono un po distratto:Ma per forza, con quel gatto,Con linverno alla finestraChe mi ruba i pensieriE se li porta in slittaPer allegri sentieri.Invano io li richiamo:Si saranno impigliati in qualche ramoSpoglioO per dolce imbroglio, chiotti, chiotti,Fingon desser merli e passerotti.

Gianni RodariPersonificazione: quando il poeta attribuisce caratteristiche umane ad un oggettoSimilitudine:Paragone tra due elementi apparentemente diversi e distanti, esplicitato dalla parola comeMetafora:Accostamento tra due elementi apparentemente diversi e distanti, nei quali si rende implicito un carattere comune.

AutunnoAutunno. Gi lo sentimmo venirenel vento d'agosto,nelle piogge di settembretorrenziali e piangenti,e un brivido percorse la terrache ora, nuda e triste,accoglie un sole smarrito.Ora passa e declina,in quest'autunno che incedecon lentezza indicibile,il miglior tempo della nostra vitae lungamente ci dice addio.

Vincenzo CardarelliPersonificazione: quando il poeta attribuisce caratteristiche umane ad un oggettoAllitterazione:Ripetizione insistita di un suono o un fonema allinterno di versi contigui per rafforzare il messaggio e le sensazioni. (qui lallitterazione della n e della m ribadisce la sensazione di lentezza)Enjambement:quando la frase grammaticale non si conclude con la fine del verso, ma prosegue nel verso successivo.