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La problematica dell’amianto nelle terre e rocce da scavoEmanuele Scotti - ARPAL
La Gestione delle Terre e Rocce da Scavo
RemTech Expo 2018 (19, 20, 21 Settembre) FerraraFierewww.remtechexpo.com
1. Inquadramento normativo e sintesi della problematica;
2. L’amianto in natura;
3. Esperienze di gestione;
4. Conclusioni e proposte.
La problematica dell’amianto nelle terre e rocce da scavoEmanuele Scotti - ARPAL
La problematica dell’amianto nelle terre e rocce da scavoEmanuele Scotti - ARPAL
Art. 24
Utilizzo nel sito di produzione delle terre e rocce
escluse dalla disciplina rifiuti
2. Ferma restando l’applicazione dell’articolo 11, comma 1, ai fini del presente articolo,
le terre e rocce da scavo provenienti da affioramenti geologici naturali contenenti
amianto in misura superiore al valore determinato ai sensi dell’articolo 4, comma 4,
possono essere riutilizzate esclusivamente nel sito di produzione sotto diretto controllo
delle autorità competenti. A tal fine il produttore ne dà immediata comunicazione
all’Agenzia di protezione ambientale e all’Azienda sanitaria territorialmente
competenti, presentando apposito progetto di riutilizzo. Gli organismi di controllo sopra
individuati effettuano le necessarie verifiche e assicurano il rispetto delle condizioni di
cui al primo periodo.
Art. 11
Terre e rocce da scavo conformi
ai valori di fondo naturale
1. Qualora la realizzazione dell’opera interessi un sito in cui, per fenomeni di origine
naturale, nelle terre e rocce da scavo le concentrazioni dei parametri di cui all’allegato 4,
superino le concentrazioni soglia di contaminazione di cui alle colonne A e B, Tabella 1,
Allegato 5, al Titolo V, della Parte IV, del decreto n. 152 del 2006, è fatta salva la
possibilità che le concentrazioni di tali parametri vengano assunte pari al valore di fondo
naturale esistente. A tal fine, in fase di predisposizione del piano di utilizzo, il proponente
segnala il superamento di cui sopra ai sensi dell’articolo 242 del decreto legislativo 3
aprile 2006, n. 152, e contestualmente presenta all’Agenzia di protezione ambientale
territorialmente competente un piano di indagine per definire i valori di fondo naturale da
assumere. Tale piano, condiviso con la competente Agenzia, è eseguito dal proponente con
oneri a proprio carico, in contraddittorio con l’Agenzia entro 60 giorni dalla presentazione
dello stesso. Il piano di indagine può fare riferimento anche ai dati pubblicati e validati
dall’Agenzia di protezione ambientale territorialmente competente relativi all’area oggetto
di indagine. Sulla base delle risultanze del piano di indagine, nonché di altri dati
disponibili per l’area oggetto di indagine, l’Agenzia di protezione ambientale competente
per territorio definisce i valori di fondo naturale. Il proponente predispone il piano di
utilizzo sulla base dei valori di fondo definiti dall’Agenzia.
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http://www.isprambiente.gov.it/it/sistema-nazionale-protezione-ambiente/Consiglio-SNPA/atti
Linee guida per la determinazione deivalori di fondo per i suoli ed per leacque sotterranee
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I MINERALI DEFINITI AMIANTO ai sensi della normativa vigente
il diametro di un globulo rosso è pari a 8 μm, mentre quello
di un capello varia tra i 65 e i 78 μm
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I minerali amiantiferi si rinvengono nelle ofioliti… Che cosa sono le ofioliti ?
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Rilievo ultrafemico (lherzoliti e serpentiniti) di ‘Punta Martin’ (entroterra genovese)
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Sono costituite dall’alto, generalmente al di sottodi sedimenti oceanici da:a) Complesso vulcanico, costituito in prevalenza da lave basaltiche a cuscini, messe in posto in ambiente sottomarino;b) Complesso filoniano, costituito da dicchi stratificati la cui messa in posto avverrebbe mediante iniezione in una ristretta fascia lungo l’asse della dorsale oceanica;c) Complesso intrusivo, costituito nella parte superiore da gabbri con una marcata tessitura isotropa; la parte inferiore è costituita da gabbri con una stratificazione orizzontale di origine magmatica;d) Complesso ultrabasico, costituito da peridotiti di tipo harzburgitico e/o lherzolitico, metamorfosate tettonicamente, che rappresentano la parte superiore del mantello terrestre.
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Come si formano le ofioliti?
Durante i processi di trasformazione sul fondo oceanico e durante i processi orogenetici, iprocessi metamorfici a carico dei complessi ultrabasici possono generare minerali idrati delgruppo del serpentino (Sr) a spese dell’olivina (Ol) e dell’ortopirosseno (Opx) secondo laseguente nota reazione metamorfica:
Mg3SiO4 (Ol) + MgSiO3 (Opx) +2H2O = Mg3Si2O5(OH)4 (Sr)
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Le facies metamorfiche: una questione di pressione e temperatura
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Facies prehnite-pumpellyite
Facies pumpellyite-attinolite
Facies scisti verdi
Facies scisti blu
Facies eclogitica
Facies anfibolitica
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Campi di stabilità dei polimorfi del serpentino e degli anfiboli
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Classificazioni delle ofioliti in base alla normativa nazionale (D.M. 14.05.06)
e della Regione Liguria (D.C.R. 105/96)
In neretto, i minerali definiti «amianto» ai sensi del D.Lgs. 81/08
(in precedenza D.Lgs. 277/91)
FILLOSILICATI
INOSILICATI
Fillosilicati T-‐O: Gruppo del SerpentinoFormula chimica ideale: Mg3(Si2O5)(OH)4
Crisotilo Lizardite Antigorite
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Struttura fillosilicati T--O
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Talvolta in zone di taglio estese la crescitadei minerali fibrosi risulta visibile anchealla scala dell’affioramento: in questi casisi può parlare di amianto in frattura.
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Amianto in frattura
Amianto in massa
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Lherzoliti tettonitiche - Unità Voltri(Piani di Praglia): presenza diserpentino (lizardite/antigorite) epotenziale amianto in massa concrescita di crisotilo in funzione delgrado di serpentinizzazione.
Cataclasiti e brecce di faglia nelle lherzoliti – Piani diPraglia: livelli serpentinizzati fortemente destrutturatipossono sviluppare minerali della serie attinolite-tremolite in forma fibrosa e crisotilo comecristallizzazioni tardive.
Peridotiti Serpentinitecataclastica
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Lherzolite milonite serpentinizzata – Unità Voltri (Acquasanta, Punta Martin): la sezione sottilemostra l’accrescimento di serpentino ai danni della mesostasi ad olivina (neoblastica). Laserpentinizzazione determina quindi nella massa della roccia lo sviluppo del serpentino che spessopuò assumere abito fibroso (antigorite e crisotilo).
Lherzolite
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Potenziale presenza di crisotilo in massa nelle serpentiniti in funzione del grado metamorfico (UnitàVoltri, Bric del Dente). L’antigorite, stabile a pressioni e temperature più elevate risulta essere laspecie dominante. Frequentemente lungo fratture e piani di scistosità si osservano cristallizzazioniamiantifere tardive.
Serpentiniti
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Patine di cristallizzazione biancastre su superfici di frattura e/o fabric nelle serpentiniti (UnitàVoltri, Piani di Praglia). Spesso le fibre di crisotilo si dispongono nelle vene o fratture conaltre specie mineralogiche come talco, clorite, calcite, serpentino, e talvolta anfiboli
Serpentiniti
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Spesso lungo zone di taglio e/o nelle zonedi contatto tra differenti litologie,generalmente metabasiti e serpentiniti sirinvengono i SAC. Serpentino e Tremolite-Attinolite sono presenti efrequentemente possono cristallizzarecon abito fibroso (amianto). Puòaccadere che i SAC segnino il contattocon i calcescisti.
Scisti ad attinolite e clorite: i ‘SAC’
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Faglia in metagabbri in Facies scisti blu:frequentemente le masse di metagabbri sonointruse da filoni basaltici e spesso smembrate dafaglie che favoriscono la cristallizzazione diassociazioni mineralogiche ad anfibolo fibrosodella serie attinolite-tremolite.
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Analisi allo stereomicroscopio: patina a cristallizzazione fibrosa in teneri fascisubmillimetrici potenzialmente amiantiferi (crisotilo). Le ricristallizioni fibroseemergono talvolta dall’interno della massa della serpentinite.
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Detrito rilasciato da una serpentinite caratterizzato dalla presenza di minerali ad abito fibroso sia in fasci sia in fibre libere
Particolare di un fascio di crisotilo. Si noti la propensione del fascio cristallino a sfaldarsi e a suddividersi in fibre più piccole
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ANALISI ALLO STEREOMICROSCOPIO
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Amianto in massa: fascio di fibre di crisotilo nelle lherzoliti serpentinizzate
dell’Unità di Voltri
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Amianto in frattura: riempimento a crisotilo di una vena in oficalciti del Levante tipo ‘Verde Polcevera’ – Unità Bracco-Graveglia.
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Dal molto grande al molto piccolo attraverso un problema analitico complesso…
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0,5 m
1 cm
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Solo con un approccio interdisciplinare…
Art. 11.
Terre e rocce da scavo conformi
ai valori di fondo naturale
1. Qualora la realizzazione dell’opera interessi un sito in cui, per fenomeni di origine naturale, nelle
terre e rocce da scavo le concentrazioni dei parametri di cui all’allegato 4, superino le concentrazioni
soglia di contaminazione di cui alle colonne A e B, Tabella 1, Allegato 5, al Titolo V, della Parte IV, del
decreto n. 152 del 2006, è fatta salva la possibilità che le concentrazioni di tali parametri vengano
assunte pari al valore di fondo naturale esistente. A tal fine, in fase di predisposizione del piano di
utilizzo, il proponente segnala il superamento di cui sopra ai sensi dell’articolo 242 del decreto
legislativo 3 aprile 2006, n. 152, e contestualmente presenta all’Agenzia di protezione ambientale
territorialmente competente un piano di indagine per definire i valori di fondo naturale da assumere.
Tale piano, condiviso con la competente Agenzia, è eseguito dal proponente con oneri a proprio carico,
in contraddittorio con l’Agenzia entro 60 giorni dalla presentazione dello stesso. Il piano di indagine
può fare riferimento anche ai dati pubblicati e validati dall’Agenzia di protezione ambientale
territorialmente competente relativi all’area oggetto di indagine. Sulla base delle risultanze del piano di
indagine, nonché di altri dati disponibili per l’area oggetto di indagine, l’Agenzia di protezione
ambientale competente per territorio definisce i valori di fondo naturale. Il proponente predispone il
piano di utilizzo sulla base dei valori di fondo definiti dall’Agenzia.
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SUPERAMENTO CSC:• Segnalazione ex Art. 242 del TUA (P)• Presentazione Piano di indagine (P)
ESECUZIONE PIANO DI INDAGINE (P/AA)
DEFINIZIONE VALORI FONDO NATURALE SITO DI PRODUZIONE (AA)
COMPATIBILITÀ CON FONDO NATURALE DEL SITO DI DESTINAZIONE (P)
NO
RIFIUTO
UTILIZZO IN SITO
SÌ
PRESENTAZIONE PIANO DI UTILIZZO (P)
AA: Agenzia ambientaleP: Proponente(Tratto da: «Terre e rocce da scavo», R. Pizzi, 2017)
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Procedimento generale nel caso di superamento delle CSC per cause naturali
UTILIZZO IN SITO (Art. 185 TUA):
Per qualsiasi concentrazione (previa definizione VF)
UTILIZZO EXTRA SITO come sottoprodotto:
Solo per C<1.000 mg/kg
Se C>1.000 mg/kg:
RIFIUTO SPECIALE PERICOLOSO
Ma secondo quanto dispone l’Art. 24 del DPR 120/17, in presenza di amianto…
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• “The data exploration determined that there was insufficient information about
natural concentrations of asbestos in soils so it was not possible to determine
NBCs for this contaminant.
• (…) there was insufficient data to establish NBCs for asbestos.
• (…) Lack of data on the occurrence of naturally occurring asbestos minerals in
soil meant it was inappropriate to determine NBCs for asbestos.
• (…) it was recognised that there was insufficient information available on
naturally occurring asbestos minerals and this contaminant was not explored any
further.”
British Geological Survey 2012
“Normal background concentrations (NBCs) of contaminants in English soils:
Final project report”
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La concentrazione dell’amianto: la variabilità dei siti NOA (Naturally Occurring Asbestos)
0
10.000
20.000
30.000
40.000
50.000
60.000
A2
A7
C1
C3
C5
C9
PC
1
CP
C2
SPC
4
GR
C2
GR
C4
LOC
2
SR0
1
SR0
3
SR0
5
SR0
7
SR0
9
LER
Z1
SER
P3
SER
P6
SER
P8
Lherzoliti e serpentiniti - AMIANTO
38
(ppm)
0500
10001500200025003000350040004500
A2
A6
A7
LR
12
SR
01
SR
02
SR
03
SR
04
SR
05
SR
06
SR
07
SR
08
SR
09
SR
10
CU
1R
1 -
…
CU
1R
2 -
ro
ccia
CU
2R
1 -
…
CU
2R
2 -
ro
ccia
CU
3R
1 -
…
CU
3R
2 -
ro
ccia
CU
4R
1 -
…
CU
4R
2 -
ro
ccia
RR
8
ppm
cromo
nichel
cobalto
Lherzoliti e serpentiniti - METALLI
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0
5.000
10.000
15.000
20.000
25.000
30.000
35.000
Oficalciti
(ppm)
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La concentrazione dell’amianto: la variabilità dei siti NOA (Naturally Occurring Asbestos)
La problematica dell’amianto nelle terre e rocce da scavoEmanuele Scotti - ARPAL
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20.000
25.000
Anfiboliti, metabasalti, metagabbri e metabasiti
(ppm)
La problematica dell’amianto nelle terre e rocce da scavo
Emanuele Scotti - ARPAL40
La concentrazione dell’amianto: la variabilità dei siti NOA (Naturally Occurring Asbestos)
La questione dei fondi naturali nel caso di scavi in ammassi rocciosi
D.Lgs. 152/06: ALL. 2 alla Parte IV - CRITERI GENERALI PER
LA CARATTERIZZAZIONE DEI SITI CONTAMINATI
«Da ciascun sondaggio i campioni dovranno essere formati
distinguendo almeno:
- campione 1: da 0 a –1 metro dal piano campagna;
- campione 2: 1 m che comprenda la zona di frangia capillare;
- campione 3: 1 m nella zona intermedia tra i due campioni
precedenti»
NELL’AMBITO DELLA CARATTERIZZAZIONE DEI SITI CONTAMINATI IL SUBSTRATO ROCCIOSO NON È NORMALMENTE OGGETTO DI INDAGINE
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Fondo naturale come valore numerico o «compatibilità geologica»?
• Gruppo A (pericolosità elevata): serpentiniti, serpentinoscisti (compresi scistiserpentinosi), eclogiti, oficalciti (Verde Polcevera)
• Gruppo B (pericolosità media): anfiboliti, gabbri, metagabbri e metabasiti(anche prasiniti, scisti attinolitici e cloritici
• Gruppo C (pericolosità bassa): brecce ofiolitiche (oficalciti tipo Rosso Levanto),basalti e metabasalti
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(1) Piano di protezione dell'ambiente, di decontaminazione, di smaltimento e di bonifica ai fini della difesa dai
pericoli derivanti dall'amianto di cui all'articolo 10 della legge 27 marzo 1992, n. 257
Le classi di rischio presenti in Liguria dalla DCR 105/96(1): una proposta per la classificazione NOA
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La pericolosità è legata alla dispersione di fibre nell’atmosfera e alla conseguente possibile inalazione
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Infrastrutture strategiche e opere di preminente interesse nazionale in corso di realizzazione in Liguria
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Infrastrutture strategiche e opere di preminente interesse nazionale in corso di realizzazione in Liguria
Il Terzo Valico dei Giovi
Infrastrutture strategiche e opere di preminente interesse nazionale in corso di realizzazione in Liguria
La Gronda di Genova
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La Gronda di Genova
Infrastrutture strategiche e opere di preminente interesse nazionale in corso di realizzazione in Liguria
OPERARE IN SITI CON AMIANTO NATURALE (NOA): UNA CRITICITÀ COMPLESSA MA GESTIBILE
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Articolo 11
Terre e rocce da scavo conformi ai valori di fondo naturale
Piano di indagine per definire i valori di fondo naturale
Articolo 24
Utilizzo nel sito di produzione delle terre e rocce escluse dalla disciplina rifiuti
«2. Ferma restando l’applicazione dell’articolo11, comma 1, ai fini del presente articolo, leterre e rocce da scavo provenienti daaffioramenti geologici naturali contenentiamianto in misura superiore al valoredeterminato ai sensi dell’articolo 4, comma 4,possono essere riutilizzate esclusivamente nelsito di produzione sotto diretto controllo delleautorità competenti. A tal fine il produttore nedà immediata comunicazione all’Agenzia diprotezione ambientale e all’Azienda sanitariaterritorialmente competenti, presentandoapposito progetto di riutilizzo»
Piano di indagine per definire i valori di fondo naturale
• Piano di indagine per l’accertamento della Compatibilità geologica
• Eventuale definizione di parametri specifici per la valutazione della pericolosità dei materiali
• Procedura per la gestione del rischio amianto e relative misure di prevenzione e protezione
SINTESI E PROPOSTA OPERATIVA CONCLUSIVA
Progetto di riutilizzo
• Definizione di un valore numerico di fondo naturale per l’amianto nei terreni
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• Definizione di nuove CSC
• Studi geologici e minero-petrografici per la definizione della pericolosità reale dei siti
• Ricerca di parametri di caratterizzazione più significativi
• Monitoraggi ambientali ante operam, in corso d’opera e post operam
• Ingegnerizzazione dei processi e ricerca/sviluppo D.P.I.
GRAZIE PER L’ATTENZIONE,
Dott. Geol. Emanuele ScottiARPAL - Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente Ligure
Telefono: 010 6437266
E-mail: [email protected]