la divina provvidenza n.1/2013

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La Divina Provvidenza, pubblicazione della Casa Divina Provvidenza - Como

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Page 1: La Divina Provvidenza n.1/2013
Page 2: La Divina Provvidenza n.1/2013

PERIODICO TRIMESTRALE FONDATO DA SAN LUIGI GUANELLAn. 1 - I trimestre 2013

LA DIVINA PROVVIDENZA periodico edito dalla Provincia Italiana della Congregazione dei Servi della Carità Opera Don Guanella

DIREZIONE E AMMINISTRAZIONE Casa Divina Provvidenza via Tomaso Grossi 18 - 22100 Como tel. 031 296 711 - fax 031 296 898 sito web: http://www.guanellacomo.it e-mail: [email protected]

Direttore responsabile Mario Carrera

Direttore di redazione Angelo Gottardi

Progetto grafico e impaginazione Gianmario Colciago

Collaboratori di questo numero Silvia Fasana, Carlo Fondrini, Angelo Gottardi, Franca Vendramin, Vito Viganò

Fotografie Archivio Fotografico Guanelliano, Alberto Bellomo, Carlo Fondrini, Angelo Gottardi , Francesca Romanò e Operatori

Stampa Arti Grafiche Frattini viale Industria 9/11 - 20010 Bernate Ticino (Milano) tel. e fax (+39) 02 97256041 - 02 9754454

Autorizzazione Tribunale di Como decreto 27.06.1978 n. 3/48

Pubblicazione periodica Poste Italiane SpA, spedizione in abb. post. Iscrizione ROC n. 1219 del 12.12.1989

CON APPROVAZIONE ECCLESIASTICA

INFORMAZIONICentralino: 031 296 711; Direzione Casa Divina Provvidenza: [email protected] - [email protected]; sito: www.guanellacomo.it; Santuario del Sacro Cuore: [email protected]; sito: www.sacrocuorecomo.it; Museo "Don Luigi Gua-nella": 031.296.894 (don Adriano Folonaro); Servizio Civile Volontario: 031.296.783 (sig.ra Elisabetta Caronni); Volontari per RSA: 031.296.774 (sig. Carlo Guffanti); Centro Guanelliano di Pastorale Giovanile: 031.296.783 (don Roberto Rossi, sig.ra Elisabetta Ca-ronni); Comunità di Accoglienza Vocazionale: 031.296.795 (don Roberto Rossi); Centro Missionario Guanelliano: 031.296.811 (sig. Silvio Verga); ExAllievi: 031.296.709 solo il mercoledì dalle ore 21.00 (sig. Walter Arnaboldi).

3 EDITORIALE Armonia di Angelo Gottardi

4 CONOSCERE SAN L. GUANELLA 4 Sfogliando le sue lettere di Piero Pellegrini 7 Scrivo a voi...: il messaggio di un Santo a cura di Franca Vendramin

8 OLTRE FRONTIERA (Afghanistan) 8 Salvate i bambini di Kabul di Carlo Fondrini 10 L'ultima frontiera della Chiesa del silenzio di Carlo Fondrini

11 FILO ROSSO 11 Una umanità senza valori. È proprio vero? di Vito Viganò

15 NOTIZIE DI CASA 15 Finalmente l'Albo d'Oro!

16 NICOLÒ RUSCA 16 Il martire Nicolò Rusca presto Beato di Silvia Fasana

20 NOTIZIE DI CASA 20 Progetto "Famigliamoci" di Silvia Fasana

22 LE PAGINE DEGLI AMICI 22 Grazie, don Guanella! 23 Come si può aiutare la Casa Divina Provvidenza - Opera Don Guanella

Sommariofoto prima di copertina Ci sono Angeli invisibili e Angeli visibili che indicano il cammino

foto quartadi copertina Dipinto di Afran (Casa Don Guanella - Lecco)

Page 3: La Divina Provvidenza n.1/2013

ArmoniaC ari Amici e Benefattori.

Era un musicista famoso e ora voleva aiutare don Luigi Guanella.— Padre – gli disse – sarebbe mio desiderio diventare un buon religioso.

— Bene, figliolo – commentò don Luigi – sii il benvenuto!— Ma non posso, non posso, Padre. — Perché?— Il futuro mi spaventa. So che un buon religioso, coi tre voti, s’impegna in modo speciale a tendere alla perfezione delle virtù: fede, speranza, carità, prudenza, giustizia, fortezza, temperanza, povertà, castità, obbedienza, umiltà … come potrò vivere tutto questo?Don Luigi, dopo averlo ascoltato con attenzione, alla fine chiese:— Figliolo carissimo, ami la musica?— E come, Padre! Mi piace moltissimo. Ma che vuol dire con questo?— Voglio dire – concluse don Guanella – che la santità è bella come la mu-sica. La santità è armonia: tra te e Dio, tra te e i fratelli, tra te e la tua coscienza; ma non un’armonia di silenzio, bensì di note varie, di virtù di-verse, senza stonatura alcuna. Figliolo, un bravo religioso è come un bravo musicista: ama l’armonia di Dio. La sua vita deve diventare una sinfonia.

Non posso non dedicare questo editoriale a Benedetto XVI, e trasformarlo in un inno di ringraziamento al pontefice che per otto anni si dedicò a mettere armonia nella Chiesa.Lo ha fatto con il suo stesso tono di voce: mai stridente, sempre conciliato-re, cercando di armonizzare le verità con le stonature del pensiero moder-no. Voce sempre sommessa, un pp (pianissimo) per lasciar emergere la voce di Dio nelle coscienze degli uomini.Anche il suo sorriso quasi timido era segno di una elegantissima armonia interiore. Ma dietro questa sembianza, i contenuti delle parole erano sempre ff (for-tissimi), perché manifestavano l’amore esigente di Dio: e l’amore è sempre melodia, musica, canto e incanto. Quando Dio dice: “ti amo”, l’universo si riempie di note e il cuore s’intona con la vita.Questa caratteristica l’ha rivelata nel dirigere tutti i credenti del mondo: ha sempre cercato l’armonia, l’accordo giusto con … i lefreviani …, i prote-stanti, gli anglicani, gli ebrei (che sono poi religioni che suonano la stessa partitura con interpretazioni diverse); ha cercato di creare armonia di sere-nità anche nei casi più delicati e difficili. Il 28 febbraio si è ritirato non per scendere dal podio, ma per salire più in alto e dedicarsi a quel duetto con Dio che si chiama preghiera. La sua opera è un’ ”incompiuta”? No: ha voluto semplicemente mettere una lunga pausa in attesa del gran finale.Certamente Dio, come ci ha sorpresi, dopo la scomparsa impensata di Lu-ciani, con la guida meravigliosa di Wojtyla, così ci riserverà una nuova mu-sica dopo Ratzinger. Con la tonalità e il ritmo che il Grande Direttore sa! Sicuramente in un crescendo continuo.Perché la sinfonia della Chiesa non finisce qui! ●

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ANGELO GOTTARDIdirettore

Benedetto XVI il 28 febbraio si è ritirato non per scendere dal podio, ma per salire più in alto e dedicarsi a quel duetto con Dio che si chiama preghiera.

Page 4: La Divina Provvidenza n.1/2013

Conoscere San Luigi Guanella

Dal tesoro dello scriba: parlano i maestri

La raccolta delle let-tere di don Guanella si apre con una fra le

più antiche scritta da lui un mese prima dell’ordinazio-ne sacerdotale, in cui con-fessa: “Io vado fantasti-cando sul mio avvenire”.1 Qualche anno più tardi, ri-cordando quei sogni e quei propositi, scriverà: “Voglio essere spada di fuoco nel ministero santo!”.2 Fanta-sia e zelo ardente possono riassumere il sacerdozio di don Guanella e tutto l’epi-stolario lo dimostra: fanta-sia e zelo nel cercare la sua strada e la missione fissata-gli da Dio; fantasia e zelo nel percorrerla anche se aspra e dolorosa.

Don Guanella era un buon comunicatore, vivace, spontaneo; di parola e di penna facile. Di carattere aperto, fiducioso nel pros-simo: “Io sono tanto di buona fede, che troppo mi fido”3. “Se voi pretendete che i laici siano irreprensibili,

allora potete chiudere la casa. Non di meno se pro-prio vi fosse del perico-lo morale, subito si prov-vederà; ma se si tratta di pettegolezzi, tu sai come la penso e come si ha da fare”.4

Suoi corrispondenti erano specialmente i sacerdoti, le suore, ma sono centina-ia i destinatari: dall’umile parrocchiano di Pianello, Lisander Dell’Era, ai gran-di: don Bosco, don Rua, il card. Ferrari, don Orio-ne, Pio X, ai tanti, noti o ignoti, cardinali, sacerdoti e laici, avvocati, ingegneri e altra umile gente. Con i suoi sacerdoti e suore, con qualche collaboratore laico più vicino, teneva una rela-zione intensa, lasciando li-bertà, ma esigendo di esse-re informato.“Caro asinello [ndr. si rivol-ge confidenzialmente a Don Curti] mi dirai: 1. Come ti trovi a Roma; 2. Come ti accordi con don Filippo; 3. Come ti applichi alla cura dei figli della Casa e de-

gli operai; 4. Quanto frut-to cavi dai lavori campe-stri; 5. E soprattutto come bene reciti il S. Ufficio; 6. E come celebri la Messa; 7. E quante meditazioni e let-ture spirituali e per quanto tempo … e, alla fine, come punto 12. “attendo rispo-sta ai singoli punti”.5

E a don Panzeri: “Caro don Paolino, ti è passata la fu-ria? Scrivimi a Roma. Quan-ti allievi tieni? Quante oc-cupazioni di scuola? Quante costruzioni? Quanti denari? Quanti debiti? Quanta san-tità? Quanti lagni per Ravi-na e quali? Quanto freddo è in Arcevia? Qui è molto ed è per ciò che tiro dritto a Roma. Perdonami, verrò nel ritorno”.6

E’ anche un saggio di uno stile, come l’uomo, essen-ziale e pratico, ma anche cordiale e profondamente umano, sincero e schietto, specialmente coi poten-ti. Scrive al suo vescovo: “Mormoratori di buona o dubbia fede non manche-ranno mai. E loro che usi-

Alcuni studiosi che definiamo maestri

possiedono un tesoro nello studio e

nella conoscenza di don Luigi Guanella.

Come lo scriba evangelico (Mt 13,52) estraiamo da questo loro tesoro “cose

nuove e cose antiche”- fatti e parole - che ci

aiuteranno ad incontrare dal vivo don Guanella,

a sentirlo familiare, compagno di cammino,

come lo è stato per ciascuno di loro.

Il primo di questi maestri è don PIERO PELLEGRINI.

4 ● La Divina Provvidenza n.1/2013

a cura di Franca Vendramin

Roma, 23 ottobre 2011 Canonizzazione di don Luigi Guanella

Lettera autografa di don Luigi Guanella

Page 5: La Divina Provvidenza n.1/2013

no la carità di porgerce-ne schiettamente avviso. Io sostengo le umiliazioni come privato, ma quando le umiliazioni menomano la mia influenza a danno di una istituzione per la qua-le fui sempre disposto a dare la vita, allora io grido potentemente al cospet-to di Dio e degli uomini. La sincerità che io uso ai miei Superiori sia pur compen-sata da egual trattamento di sincerità e allora si chia-riranno tanti malintesi”.7

Anche nei momenti diffici-li sa conservare la sua sere-

SFOGLIANDO LE SUE LETTERE

DON PIERO PELLEGRINI, chiamato confidenzialmen-te don Pierino, nato il 2 maggio 1928 a Rebbio (Como), entrò giovanissimo nella Congregazione dei Servi del-la Carità, dove ricoprì importanti incarichi: professore e formatore, superiore provinciale, segretario, archivi-sta. Fu un cultore delle memorie storiche di don Gua-nella: a lui si rivolgevano quanti volevano approfondire tali conoscenze, ricevendo accoglienza e prezioso aiu-to. Questa è l’eredità più vera che ci ha consegnato.

Afferma il Superiore generale dei Guanelliani, padre Al-fonso Crippa: “Tutta la famiglia guanelliana riconosce in don Pierino un dono della Provvidenza. Nella misura in cui ci innamoriamo di don Guanella, della sua spirituali-tà e dei poveri, si comprenderà meglio l’eredità viva che don Pierino ci ha lasciato, in sintonia perfetta con il sen-tire del Fondatore”.

Colpito da una grave malattia, che lo avrebbe ridot-to gradualmente all’immobilità, don Pierino fin quando potè, fu presente nell’Archivio storico dove si dedicava allo studio e si interessava delle vicende della Famiglia guanelliana, nella consapevolezza di custodire un “te-soro”. Scriveva al fratello padre Carlo (religioso soma-sco) “Io credo che le vere reliquie di don Guanella sono il suo spirito e i poveri” (Como, 21.11.1979).Don Pierino morì nella Casa Divina Provvidenza (Como) il 18 maggio 2003.

In questo anno 2013 - decimo anniversario della sua morte - viene dedicata a lui la prima puntata della ru-brica “Conoscere don Guanella. Dal tesoro dello scri-ba: parlano i maestri”, nella rivista La Divina Provviden-za, di cui egli fu direttore-responsabile per diversi anni (1984 - 2003).

nità, pur senza nascondere l’indignazione che lo pren-de e che subito si smorza nella tolleranza e nella bat-tuta. Nel pieno delle con-troversie di Savogno per la scuola del paese, scrive al suo arciprete: “Perciò, se il Ciel mi aiuta, giuro che contro quei nemici tanto più dannosi al bene pubbli-co e alla religione, quanto non sono conosciuti, io in-tendo agire con franchez-za. Perché i vili sono come i cani, i quali si incoraggia-no sempre più ad abbaiare contro chi dimostra di aver

Don Guanella: un padre

“Don Guanella è stato per me ve-ramente un padre in tutta la mia vita. Mi ha accolto bambino e mi ha sopportato fino ad ora, come spero continuerà a fare anche in seguito, certo per bontà sua e dei confratelli e non per merito mio” .

don Piero Pellegrini, Como, 28.11.1999La Divina Provvidenza n.1/2013 ● 5

di Piero Pellegrini

“L’importante sarà sempre cercare oltre le tracce e i ricordi e saper trovare il grande cuore di don Guanella, la sua misericordia tenera e forte, il suo coraggio” (Don Piero Pellegrini, Como, aprile 1987)

Page 6: La Divina Provvidenza n.1/2013

Conoscere San Luigi Guanella

Dal tesoro dello scriba: parlano i maestripaura. Siccome però, d’altra parte, vossignoria lo desi-dera, io sono disposto a cedere”.8

In un altro momento di difficoltà scrive a don Bianchi: “Senti bene: io trattare col Cordella mi sento urtare i nervi perché gli manderei un sacco di improperi. Tratta tu stesso la cosa con calma e sbrigati al più presto pos-sibile”.9

Qualche volta la stizza si spegne nel tono confidenziale, paziente e scherzoso. Ad un suo prete piuttosto impulsi-vo, titola una serie di lettere così: “Caro vigliacchetto, caro insolentello; asinello, imbroglione; direttorino, li-quidatore”, ma gli era carissimo come un figliolo.10

Per chiudere con un tratto di colorita unità conviviale, scrive a don Baroni: “Io sono obbligatissimo alla sua, non facciamo complimenti. Ci troveremo il martedì venturo ad una colazione nella nuova casa con don Ugo e con don Geremia, col nostro buon capomastro e là vedremo il da farsi per l’incamminarsi dell’opera, mentre vuoteremo qualche bicchiere che aspetteremo dalla sua ben forni-ta cantina. Noi da qui porteremo il panettone e ogget-ti milanesi”.11

Don Piero Pellegrini, abile maestro, sfogliando appena qualche lettera, credo ci abbia presentato un’immagine di don Guanella ricca e svariatissima e ci ha invitato so-prattutto a conoscere o a riscoprire in lui “tutte le ric-chezze e i colori dell’uomo generoso, attivo, fervido e paziente; solidale verso ogni forma di bisogno e di pover-tà, forte, ma buono e santo”.12 ●

Don Guanella: un donoDon Guanella fu così: un uomo che in tempi non lontani e non molto diver-si dai nostri, nelle stesse Case dove noi siamo forse ancora, fra la gente come quella che è con noi, ha sapu-to far maturare la sua vita religiosa in un crescente equilibrio fra le sue doti naturali e soprannaturali; un’ar-monia voluta intensamente, con sa-crificio di sé e con l’abilità di far cre-scere le qualità migliori a servizio dei fratelli. Un uomo che dei suoi limiti non ha fatto problema e sulle sue qualità non ha voluto costruire se stesso, ma una fetta di felicità per gli altri. Ammirarlo o solo pregarlo sarebbe certamente poco.

don Piero Pellegrini, Como, 17.10.19746 ● La Divina Provvidenza n.1/2013

NOTE1 Lettera di L. Guanella a don Francesco Adamini, Como, 23.04.1866, AG, Como.

2 L. Guanella, Il montanaro, Opera Omnia Vol. III, p. 1002.

3 Lettera di L. Guanella a don Felice Mariani, Tori-no, 13.10.1875, AG, Como.

4 Lettera di L. Guanella a don Guglielmo Bianchi, Como, 13.06.1903, AG, Como.

5 Lettera di L. Guanella a don Samuele Curti, Como, 17.11.1907, AG, Como.

6 Lettera di L. Guanella a don Paolo Panzeri, Mila-no, 25.01.1910, AG, Como.

7 Lettera di L. Guanella a mons. Teodoro Valfrè,

Como, 26.02.1899, AG, Como.

8 Lettera di L. Guanella a don Luigi Del Curto, Savo-gno, 09.12.1871, AG, Como.

9 Lettera di L. Guanella a don Guglielmo Bianchi , Roma, 12.11.1910, AG, Como.

10 Cfr. Lettere di L. Guanella a don Paolo Panze-ri, 2 e 10 ottobre 1911, 28 ottobre 1912, 18 apri-le 1913, AG. Como.

11 Lettera di L. Guanella a don Giovanni Battista Baroni, Milano, 20 febbraio 1900, AG, Como.

12 Testo tratto da: “Sfogliando le lettere di don Gua-nella”; articolo di don Piero Pellegrini pubblica-to in: “Servire”, 2 (1989) 14-17; “Informazioni”, 29 (1983) 22-23.

Santuario S. Cuore - ComoSabato - 18 maggio 2013SANTA MESSA

ore 11.00

nel 10° anniversario della nascita al cielo di

DON PIERO PELLEGRINI

Roma, 23 ottobre 2011: ingresso di Benedetto XVI alla s. Messa di canonizzazione di don Luigi Guanella

Page 7: La Divina Provvidenza n.1/2013

La Divina Provvidenza n.1/2013 ● 7

"Mamma... mamma... è l’ora dell’asilo!”. “Che fai tu all’asilo?”. “Io gioco con i pulcini della chioccia, mi diverto al canto del frin-guello, nel giardino mi di-verto con i fiori, nelle ac-que in vaschette dove noi laviamo il nostro visi-no. La suora mi fa vedere l’immensità dei laghi e dei mari ed io domando: Chi ha fatto tutto questo? E mi risponde: Il Signore, che è il creatore del cielo e della terra, il creatore di tutti gli uomini e di noi piccini...”.A sua volta, la suora sa-luta i suoi bambini: “Bra-vi fanciulli...foste buoni? Avete dormito bene e fat-to pure la vostra colazio-ne? Suvvia, tutto questo è benedizione di Dio. Pre-gatelo a mani giunte: Pa-dre nostro, che sei nei cie-li... sia santificato il nome tuo... venga il regno tuo... sia fatta la volontà tua, come in cielo così in ter-ra... Dacci il nostro pane quotidiano... rimetti a noi i nostri debiti, siccome noi li rimettiamo ai nostri de-bitori... Non ci indurre in

tentazione, ma liberaci dal male. Così sia».“Vi vorrete bene fra voi, bambini?”, soggiunge la suora. “Amerete pure il papà e la mamma e non farete la stizza, il broncio e non direte mai le bugie? Vi aiuti la Madonna san-ta. Pregatela: Ti salutia-mo, o Maria, piena di gra-zia, il Signore è con te e tu sei la benedetta fra tutte le donne e benedetto è il frutto del tuo seno, Gesù. O santa Maria, madre di Dio, prega per noi, pec-catori, adesso e nell’ora di nostra morte...».“Vero che siete peccato-relli?”, soggiunge la suo-ra. “Siate meno cattivi, anzi del tutto buoni in av-venire. Pregate spesso e dite: Madonna aiutaci e la Madonna vi farà sempre da madre celeste e santa. Dunque: nel nome del Pa-dre, del Figlio e dello Spi-rito Santo, riprendiamo la lezioncina dell’asilo”.

(L. Guanella, Alle Figlie di S. Maria del-la Provvidenza negli asili, 1913; Opera Omnia Vol IV, pp. 810-811)

Voi genitori, considerate che trascorreranno pochi anni e quelle creature che rivestite di bianco si pre-senteranno all’altare per la Prima Comunione. Al-lora che festa in famiglia! Che tripudio nel paese! Che trionfo in paradiso! Genitori, non vogliate sa-perne più del pastore del-le vostre anime e dei vo-stri figlioletti perchè non è giusto che si ritardi oltre agli otto, ai dieci, ai dodici anni questa gioia celeste ... E se il demonio, circon-dandoli con le sue lusin-ghe, dicesse loro: “Apri-temi la porta del vostro cuore” e vi entrasse prima del Signore, quale sventu-

ra sarebbe! E’ bello che, in famiglia, facciate qualche dono che faccia ricordare il grande giorno della Prima Comu-nione. Voi genitori pregate sem-pre perché il buon angelo della purezza e della de-vozione circondi i vostri fi-glioletti che devono ritor-nare poi di frequente al Banchetto celeste. Come il corpo ha bisogno del suo cibo materiale, così l’anima del cibo spirituale che le è più proprio.

(L. Guanella, “Cinquanta ricordini del-le sante missioni”, 1887; Opera Omnia Vol III, pp. 1099-1100)

Scrivo a voi ... il messaggio di un santo

Don Guanella, con un’incantevole semplicità e altrettanta saggezza, scrive questa paginetta di pedagogia religiosa. Era destinata alle sue suore che operavano negli Asili d’infanzia, ma pensiamo che per il contenuto e l’originale freschezza, possa dire ancora oggi qualcosa di bello ai genitori e agli educatori.

Rivolgendosi ai genitori, don Guanella coglie l’occasione per ribadire la propria personale convinzione del valore straordinario della Prima Comunione e quindi dell’importanza di amministrare presto ai Bambini questo Sacramento.

GenitoriLa preghiera del bambino

a cura di Franca Vendramin

Page 8: La Divina Provvidenza n.1/2013

Oltre frontiera

Afghanistan

8 ● La Divina Provvidenza n.1/2013

“Salvate i bambi-ni di Kabul !”… l’accorato gri-

do di Papa Giovanni Paolo II lanciato al mondo nel mes-saggio del Natale 2001.Don Giancarlo Pravetto-ni, Guanelliano, stimolan-do la naturale propensione alla solidarietà della CISM (Conferenza Italiana Supe-riori Maggiori) e dell’USMI (Unione Superiore Maggio-ri Italiane), riuscì a coin-volgere alcune famiglie religiose, particolarmen-te sensibili alle tematiche umanitarie e già impegna-te sul fronte degli aiuti ai minori, coinvolgendoli in un progetto molto corag-gioso: aprire in Kabul (Af-ghanistan) un rifugio per i bambini più sfortunati (i disabili) sostenuto e curato da religiose.

Il 7 aprile 2004 fu così isti-tuita l’Associazione “Pro Bambini di Kabul” (PBK) ONLUS formata da quat-tordici Congregazioni (set-te maschili e sette fem-minili). Furono incontrati rappresentanti di varie Or-ganizzazioni Internaziona-li (Caritas Italiana, in modo particolare), i quali sugge-rirono un’opera per bam-bini disabili mentali come campo d’assistenza non an-cora considerato seriamen-te nel paese.Il 22 maggio 2006 viene inaugurato il Centro diur-no per bambine e bambi-ni, fortemente discriminati ed addirittura segregati in casa dagli stessi familiari, sia per un malinteso senti-mento di colpa e di vergo-gna che per la mancanza di idonee strutture. Questo è

stato l’inizio della Missio-ne lungamente desiderata. L’apertura del Centro ha si-gnificato per le Suore con-dividere e mostrare la buo-na notizia che Dio ama le sue creature senza discri-minazioni di razza, di colo-re, di religione, di inabili-tà fisica o mentale. Questo è il messaggio che esse an-nunciano attraverso il Cen-tro ad una Società lacerata da pregiudizi e da violenze. La comunità PBK è una comunità intercongrega-zionale formata da sorel-le appartenenti a diver-se Congregazioni religiose femminili; essa è impegna-ta a vivere ed esprimere la realtà ecclesiale della co-munione dei carismi.Le suore, mettendo in co-munione i loro carismi,

PBKPro Bambini di Kabul

L'attività dell'Associazione

"Pro Bambini di Kabul" (PBK)

in Afghanistan per bambini

disabili mentali, campo di

assistenza non ancora considerato

seriamente in quel paese.

Page 9: La Divina Provvidenza n.1/2013

SALVATE I BAMBINI di KABULdi Carlo Fondrini

sperimentano e testimo-niano che la conviven-za pacifica, la fraternità evangelica, l’amore ed il perdono richiesti da Gesù ai suoi discepoli, sono pos-sibili e sono per il mondo di oggi un segno ancora incisi-vo e capace di sorprende-re. Esprimono questo nella preghiera, la vita fraterna e la missione.Attualmente le sorelle pre-senti sono: sr. Annie Jo-seph Puthemparambil del-le Suore San Giuseppe B. Cottolengo, sr.Celina Stan-gherlin delle Suore Dome-nicane di Santa Cateririna, sr. M. Irma Conocarpo delle Suore Francescane di Cri-sto Re di Venezia, mentre è in arrivo a Kabul la prima suora Guanelliana, sr. Ma-riammal dall’India.Il presidente della Onlus PBK è don Wladimiro Bogo-ni (Guanelliano) e il Lega-le Rappresentante e Diret-tore del Centro è fr.Carlo Fondrini (Guanelliano).

Il Centro PBK accoglie cir-ca quaranta bambine e bambini con ritardo nello sviluppo, in età compresa

tra i 6 e i 12 anni.Ha come scopi principali quelli di:● sviluppare le autonomie di ciascun allievo: intellet-tuali, motorio-sensoriali, relazionali, capacità comu-nicative e sociali attraver-so una formazione di base;● sostenere le famiglie per migliorare la vita quo-tidiana dei loro figli attra-verso un migliore rapporto tra il bambino e i genito-ri, una migliore conoscenza della patologia e il relativo processo di riabilitazione;● educazione sanitaria e alimentare con il sostegno di un medico messo a di-sposizione del Centro PBK.L’obiettivo finale è quel-lo di preparare il maggior numero dei nostri allie-vi in vista dell’inserimento e integrazione nella scuola normale, appena possibile.

Altri Progetti.In un Paese in cui l’istru-zione femminile è stata per anni proibita ed è an-cora un diritto tutt’altro che scontato, il PBK ha de-ciso di aiutare le nostre insegnanti e altri giova-

ni a continuare l’istruzio-ne attraverso l’istituzione di “borse di studio” , con-vinti che, se pur difficile , il futuro dell’Afghanistan è senz’altro in mano alle donne.Il PBK interviene inoltre a sostegno di famiglie biso-gnose attraverso contributi sia economici che materia-li (telai per tessitura, mac-chine da cucire, generi di prima necessità etc.) . Tutti (privati cittadini, aziende, enti) possono col-laborare per la realizzazio-ne dei progetti del PBK, so-stenendoli concretamente al fine di garantire un fu-turo più sicuro e dignitoso ai bambini e alla comunità di Kabul.A Kabul siamo soltanto un seme, ma come tutti i semi piantati da Dio, siamo cer-ti che diventerà un grosso albero. Là siamo soltanto una piccola opera, ma pos-sibile “modello” di un nuo-vo sviluppo, di un umane-simo integrale, aperto ai valori cristiani e umani del-la solidarietà, dell’ugua-glianza, della giustizia so-ciale e della fraternità. ●

www.probambinidikabul.org

Page 10: La Divina Provvidenza n.1/2013

Oltre frontiera

Afghanistan

10 ● La Divina Provvidenza n.1/2013

Nel mio ruolo di rappresentante lega-le e direttore del Centro PBK sono stato a Kabul molto frequentemen-

te in questi ultimi due anni. La mia è una responsabilità legale, direzionale e ammi-nistrativa, tuttavia, da religioso, sono ac-colto in una comunità intercongregaziona-le di religiose che a loro volta fanno parte della minuscola chiesa cristiana in Afgha-nistan.Mons.Giuseppe Moretti, Barnabita (i Bar-nabiti sono a Kabul dal 1933), è superiore della missione Vaticana e parroco dell’uni-ca chiesa in Afghanistan, la cappella inter-na all'Ambasciata Italiana. I religiosi che operano in Afghanistan sono 15. La pre-senza più radicata nel Paese è quella delle Piccole Sorelle di Gesù. Rispettate anche dai talebani, queste suore operano da 50 anni a Kabul. La caduta del regime tale-bano nel 2001, ha permesso l’entrata del-la Comunità intercongregazionale del PBK nel 2004, delle suore di Madre Teresa che dal 2006 lavorano con i malati e i poveri e, dal 2007, i Gesuiti impegnati in progetti di educazione, sanità e sviluppo agricolo.La parrocchia di Kabul è composta da po-che decine di persone, soprattutto per-sonale delle ambasciate straniere e mili-tari. La parrocchia inoltre cura e nutre i contatti ecumenici con fedeli e istituzio-ni di altre denominazioni cristiane. Parti-colarmente significativa la testimonianza di preghiera e di vita cristiana dei fratelli Luterani CT (Christusträger). Il pericolo di attentati, i check point e le misure di si-curezza imposte al personale diplomatico

e agli stranieri purtroppo frenano la parte-cipazione dei fedeli. L’esperienza di chiesa catacombale vis-suta durante la Pasqua dello scorso anno mi ha profondamente segnato. Arrivare in chiesa in quei giorni era particolarmen-te pericoloso e limitato dagli ordini che ci venivano dall’Ambasciata stessa. Ma l’in-contro con altri cristiani che avevano so-stenuto gli stessi rischi e difficoltà ci face-va sentire parte di una chiesa viva, ricca di fede, anche se piccola e nascosta, e fi-duciosi nel nostro compito in Afghanistan.Particolarmente apprezzati sono i mo-menti di fraterna convivialità che ad ogni mio viaggio a Kabul riuniscono nella no-stra casa le tre comunità religiose, i ge-suiti e i fratelli Luterani. Lo scorso Giu-gno 2012 ho avuto la grazia di celebrare il mio 25° di Professione Religiosa con una S.Messa, eccezionalmente nel cortile del-la nostra casa, presieduta da Mons. Moret-ti alla presenza del Presidente del PBK, il Guanelliano don Wladimiro Bogoni, un Ge-suita, le Piccole Sorelle, suore di Madre Teresa, i Fratelli Luterani e la mia comu-nità intercongregazionale del PBK.Mons. Moretti in un’intervista ha detto: “Quello che non è evidentemente possi-bile alle Chiese tradizionali, può riuscire ai “commandos” della fede cristiana, le chiese domestiche. Noi siamo un piccolo seme, in un Paese ostile a qualsiasi tipo di religione diversa dall’islam. Ma siamo co-munque una realtà voluta da Dio e al ser-vizio di Dio e dei fratelli”.

Cosi una di loro ha motivato la scelta:

«Lavoriamo vestite come le donne locali,

con il capo coperto, senza l’abito del nostro

ordine, ma dentro di noi portiamo sempre Gesù».

Testimonianza del guanelliano fr. Carlo Fondrini

L’ultima frontiera della Chiesa del silenzio

Le sorelle vestono all'afghana:

Sr. Annie Joseph Pu-themparambil delle Suore San Giuseppe B. Cottolen-go. Sr.Celina Stangherlin

delle Suore Domenicane di Santa Cateririna. Sr. M.

Irma Conocarpo delle Suore Francescane di Cristo Re di Venezia . Sr. Mariam-

mal delle Figlie di S. Maria della Provvidenza dall’India.

foto centrale (da sinistra)

nella foto di gruppo il presidente del PBK

don Wladimiro Bogoni e il Rappresentante legale e

Direttore del Centro fr. Carlo Fondrini

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UNA UMANITÀ SENZA VALORI è proprio vero? di VITO VIGANÒ, psicologo

Una umanità malata Lo si dice, lo si scrive sovente. E’ la denuncia di una crisi dei valori, col rimpianto per una smarrita epoca d’oro (quando?) dei valori “autenti-ci” (quali?).L’umanità sembra in cattivo stato. Basta pensare al pauroso poten-ziale distruttivo degli armamenti, agli effetti devastanti sulla salu-te del pianeta per lo sfruttamento sconsiderato delle risorse, al diva-rio sempre più scandaloso tra ric-chi e poveri. Un progresso tecnico invasivo e leggi ciniche di mercato sembrano confinare l’individuo a fare da pedina anonima, semplice ingranaggio di un meccanismo di-sumano.I valori tradizionali – famiglia, reli-gione, senso civico, amicizia, one-stà, solidarietà – sembrano spro-fondati sotto spessi strati di voglie consumistiche, di relativismi morali, d’intolleranze aggressive, di com-petizioni sfrenate.

C'è un rimedio ?Forse è tutta vera, questa spiace-vole e preoccupante impressione.Denunce e rimpianti tuttavia, per una supposta crisi o perdita di va-lori, non servono a molto. Più utile all’umanità malata, oltre che a se stessi, può risultare la verifica, a cui ognuno può impegnarsi, sui valori personalmente perseguiti.Non ci sono cure miracolistiche per i mali della realtà umana. Ogni mi-glioramento dipende dall’umile im-pegno individuale a voler ridare di-gnità al proprio modo di investire le risorse vitali, verificandone l’appro-priatezza. Proprio come succede in

un organismo, il cui benessere di-pende dallo stato soddisfacente di ognuna dei tanti miliardi di cellule di cui si compone.Gli indirizzi terapeutici più recenti stanno adottando questa strate-gia. Invece di occuparsi di ridurre i sintomi – depressioni, ansie, di-pendenze – ci si è resi conto che è più rapido ed efficace aiutare le persone in difficoltà a dare senso al loro vivere, a individuare meglio per cosa spendere la propria esi-stenza. E funziona.

Una verifica personaleFilorosso propone, quest’anno, spunti di riflessione per invogliare a questa verifica dei valori personali, sulla base di alcune ipotesi.1. L’essere umano è fatto per i va-

lori, non può farne a meno. Da mattina a sera, ogni sua attività è motivata dal procurarsi qual-cosa di valido per lui, un valore appunto. Più che di un’umanità senza valori, si può parlare al-lora di cambiamenti nell’impor-tanza attribuita ai diversi valori in gioco.

2. Siamo praticamente attratti tutti dalle stesse cose, ma in moda-lità diverse. Ognuno definisce una scala di valori su misura. Dedicarsi con più insistenza a un valore può risultare a scapi-to di altri, fino all’impressione di averli smarriti o ripudiati.

3. Mentre si è in chiaro sui propri comportamenti, i valori perse-guiti sono più discreti, sovente inconsci. Una loro verifica per-mette di rendersi conto della coerenza nelle scelte che si fanno e nei modi di viverle.

Introduzione al dossier

Non ci sono cure miracolistiche

per i mali della realtà umana.

Ogni miglioramento dipende dall’umile

impegno individuale a voler ridare dignità

al proprio modo di investire

le risorse vitali, verificandone

l’appropriatezza.

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I VALORI DEL VIVERE UMANO

Valore è quel che vale, impor-tante perché serve in qualche

modo. Sono realtà, materiali e non, che si è attenti a perseguire, per i vantaggi o le gratificazioni che com-portano. E’ quel che sta più a cuore, che conta di più. Per l’uno è la car-riera, per l’altro è la famiglia. L’asceta rinuncia al piacere per la perfezione, mentre altri se ne fanno schiavi.I valori diventano così le ragioni del proprio vivere, ideali e mete per cui si è disposti a spendere tempo e risor-se vitali, anche con fatica e sacrificio. Bisogni, voglie, aspirazioni emergo-no in continuazione nello scorrere dell’esistenza, motivando, e talvolta urgendo, ad attivarsi per acquisire la realtà, il valore appropriato a creare un momento di benessere in più.

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I valori diventano così le ragioni del proprio vivere, ideali e mete per cui si è disposti a spendere tempo e risorse vitali, anche con fatica e sacrificio.

❶ SILVIAcooperatrice in formazione

Secondo me il valore fondamentale per don Guanella è stato il saper ri-conoscere la bellezza in tutti gli uo-mini, anche in quelli più poveri ed esteriormente meno appariscenti, la bellezza di essere creature e figli amati da Dio.

❷ DON ROBERTO ROSSI sacerdote guanelliano, direttore del Centro Guanelliano di Pastorale Giovanile - Como

In occasione della mia ordinazione sacerdotale, nel 2008, il vescovo

mons. Diego Coletti, proprio nel San-tuario del Sacro Cuore di Como, ha sottolineato come i valori fondamen-tali in don Guanella fossero la con-cretezza e la profondità. La concretezza: penso che il Gua-nella avesse imparato dalla sua gen-te ad essere attento alle persone e ai loro bisogni, e ad ingegnarsi concre-tamente sul come rispondervi effica-cemente.Profondità: penetrando nel Cuore di Cristo attraverso una relazione per-sonale e quotidiana, don Guanella ne ha assunto i sentimenti, fino a ca-pire la necessità non solo del Pane ma anche del Paradiso.

➌ DON GIUSEPPE GALLIsacerdote guanelliano, cappellano della RSA “Don Guanella” - Como

A mio parere Don Guanella ha vis-suto profondamente il valore della carità, recuperando l’immagine di un Dio vicino, padre provvidente, e por-tandola agli uomini.

➍ VIVI!laico guanelliano

Pensando ai valori di don Guanella, alcune cose sono evidenti.Era prete, di grande fede, di profon-da devozione: la religione è stato un

Per don Guanella: QUALI VALORI ? interviste

Page 13: La Divina Provvidenza n.1/2013

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Nel sistema economico su cui si regge una società moderna, grande valore hanno i soldi. E tuttavia il denaro, il “dio” denaro per non pochi, è solo un valore di mezzo, una risorsa per acquisire i veri valori.

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QUEL CHE VALE PER TUTTILa comune natura umana induce tutti a dare valore praticamente alle stesse cose, importanti nel favorire il benessere fisico, sociale e spiritua-le. Sono valori riconoscibili in tutte le culture, fondati su esigenze na-turali del vivere. Sono vitali come il bisogno di sicurezza o la voglia di novità stimolanti; attraenti come il piacere, il successo, il potere. Più raffinati sono i valori di autonomia, benevolenza, solidarietà, universali-smo, spiritualità.Nel sistema economico su cui si reg-ge una società moderna, grande va-lore hanno i soldi. E tuttavia il denaro, il “dio” denaro per non pochi, è solo un valore di mezzo, una risorsa per acquisire i veri valori.

I valori diventano così le ragioni del proprio vivere, ideali e mete per cui si è disposti a spendere tempo e risorse vitali, anche con fatica e sacrificio.

valore essenziale per lui. Evidente è stata la sua passione nel praticare il valore della solidarietà: correre in aiuto di chi ha bisogno. E poi il rispet-to per la dignità umana assicurata al più diseredato o menomato.Un valore importante è stata anche l’azione: intraprendere, fondare, or-ganizzare, farsi promotore.Mi sono chiesto, volendo mettere i suoi valori in una ipotetica gerarchia di importanza, quale potrebbe esse-re messo in cima. Sono tentato di dare la priorità alla solidarietà, al pre-occuparsi di chi ha bisogno.Anche prima della religione? Forse. Se in cima ci fosse stata la religione, forse si sarebbe accontentato di es-sere un buon pastore di anime.In tutti i modi hanno cercato di rin-chiuderlo in questo ruolo. Ha dimo-strato che era fatto per altro.

Di fatto il suo motto programmatico è stato: "pane e paradiso". Si incomin-cia dal pane e poi si dà il nutrimento dello spirito.Ha saputo comunque concatenare elegantemente i due valori: solidarie-tà e religione si ispirano e si nutrono vicendevolmente.

➎ GIACOMO MANFREDIoperatore di A.S.C.I. “Don Guanella” e volontario del Centro Missionario Guanelliano

«Fermarsi non si può finché ci sono poveri da soccorrere. I vostri confini sono quelli del mondo». Questa fra-se per me rappresenta uno dei va-lori più genuini sui quali baso il mio lavoro ed il mio operare quotidiano. Non penso, quindi, che sia un caso che quasi sette anni fa ho incontrato l'Opera Don Guanella.

San Luigi Guanella pronunciando queste poche parole ha dato signifi-cato all'accoglienza degli ultimi e de-gli emarginati con umiltà e servizio di carità, eliminando i confini dell'indif-ferenza quotidiana che ci costringe a vivere in non luoghi dove l'indivi-dualismo si afferma lasciando sole le persone bisognose di aiuto. In questi anni che ho conosciuto l'Opera don Guanella e San Luigi ho imparato che la povertà cristiana è solidale con i poveri, ma non si limita solo a questo è anche protesta contro la povertà per la liberazione dell' uomo con il Vangelo e con la concretezza delle nostre opere.Fermarci non possiamo finché ci sa-ranno poveri da soccorrere... San Luigi Guanella: un Santo dei no-stri giorni, mi viene da dire.

(S.F.)

Per don Guanella: QUALI VALORI ?

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UNA SCALA DI VALORI PERSONALEI valori comuni non escludono le notevoli differenze, individuali, so-ciali, culturali, nel definire priorità e gerarchie tra i valori. Ognuno si ca-ratterizza per una propria identità. Ognuno è bombardato in modo di-verso da stimoli, suggestioni, sedu-zioni del contesto sociale in cui vive.La pluralità di fattori che meritano attenzioni e impegno per approfit-tarne richiede un ordine, un’orga-nizzazione interna. E’ l’esigenza per ognuno di profilare un proprio si-stema di valori, che precisi adozioni e precedenze, secondo una propria gerarchia di importanza.

IL RISPETTO DEI VALORI ALTRUIConvivere, come amici o in coppia, occasiona un confronto dei valori a cui ciascuno si dedica. Quando si va d’accordo vuol dire che c’è una cer-ta consonanza, con differenze co-munque inevitabili nei criteri adot-tati nel perseguirli.Il rispetto è di regola e non è facile. Si ha diritto a una propria scala di valori, una scelta pagata da ognuno con la propria esistenza. Ci si aspet-ta che gli altri condividano gli stessi valori, a conferma dei propri. Quan-do non succede viene spontaneo dare giudizi negativi, squalificare le scelte altrui. Le relazioni allora si complicano, i contrasti si fanno pro-fondi, incolmabili.

UNA ECOLOGIA DEI VALORI Nel vivere, pulsioni e voglie non si succedono con ordine e regolarità. A volte si è attratti da valori in con-trasto tra loro. Perseguire il potere o

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Nel disagio esistenziale del tutto inutile è lamentarsi, sciocco lasciarsi andare, in un mondo traboccante di realtà attraenti, predisposte per assicurare il benessere di chi lo abita.

il successo facilmente fa a botte con un impegno alla condivisione e alla solidarietà.C’è un’ecologia dei valori da curare, per un migliore benessere perso-nale. Ecologia vuol dire misura nel dedicarsi ai valori più importanti. Un successo professionale non va a scapito degli affetti familiari. Una voglia di piacere non può esaspe-rarsi fino a rovinare la salute. Per un vantaggio economico non si mette sotto i piedi l’onestà, o il senso civi-co rubando allo stato.Ci sono bisogni del momento che urgono, riducendo l’importanza data ad altri, come quando una ma-lattia induce a concentrarsi sul cura-re la propria salute.

UN DISAGIO ESISTENZIALEQuando non si è più così conten-ti del proprio vivere vuol dire che c’è un ritocco da fare nella propria strategia dei valori. Ce n’è qualcu-no cui non si attribuisce la dovuta importanza. Forse è l’appello della vita a cercare qualcos’altro che dia più soddisfazione, che vivacizzi un tran tran quotidiano amorfo. Si tratta a volte di un sintomo di evo-luzione personale per cui non basta più quel che prima risultava soddi-sfacente. Come quando si cerca un lavoro più creativo, o più in linea con le aspirazioni personali. O come una mamma che riprende una pro-fessione, dopo la crescita dei figli.Nel disagio esistenziale del tutto inutile è lamentarsi, sciocco lasciarsi andare, in un mondo traboccante di realtà attraenti, predisposte per as-sicurare il benessere di chi lo abita.

A volte si è attratti da valori in contrasto tra loro.

Perseguire il potere o il successo facilmente

fa a botte con un impegno alla condivisione

e alla solidarietà.C’è un’ecologia dei valori

da curare, per un migliore benessere personale.

Ecologia vuol dire misura nel dedicarsi ai valori

più importanti.

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Notizie di Casa

COMOCUOREGiovedì 14 febbraio, festa di San Valentino e “Giornata europea del cuore”, l’ASSOCIAZIONE COMOCUORE, rappresentata dal presidente dott. Giovanni Ferrari e dalla vicepresidente Elena Colombo, ha consegnato un defibrillatore al superiore della Casa Divina Provvidenza di Como, don Angelo Gottardi. Una va-ligetta rossa, piccola come dimensioni, ma enormemente importante per salvare vite umane quando “il cuore fa i capricci”. Il prezioso strumento è stato donato attraverso uno speciale fondo costituito da Comocuore e dalla famiglia Co-lombo in ricordo della dottoressa Maria Colombo, indimenticato medico di base comasco vicino all’Associazione, scomparsa nel novembre del 2006. La ce-rimonia si è tenuta nella sala della RSA “Don Guanella”, alla presenza degli ospiti della Casa e di una delegazione dell’associazione e della famiglia Colombo. (SF)

I nomi dati alle canne e quelli degli offerenti sono stati scritti nell'Albo d'Oro. E ne arriveranno ancora.

CANNE DI PROSPETTO hanno ricevuto il nome diOstinelli Rolando (Ostinelli Maria Antonia); Noseda e Bollini (vivi e defunti) (Famiglia Bollini e Noseda); Suor Maria Lattua-da (Consiglio Provinciale Cooperatori); Maria Luisa (Maria Luisa); ); Maria Luisa (Maria Luisa); ; Maria Luisa (Maria Lu-isa); Organista (Organista N.N.); Famiglia Comasca (Famiglia Comasca); Mariella (Mariella); Andrighetti Luigina Frisoni (Fam Frisoni); Balzarolo Ugo e Chiesa Ernesta (Don Dante Balzaro-lo e sorelle Elvira e Adele); Girola Elisabetta e Zambra Angela (Zambra Angela); Angelo, Gianluigi, Antonia Bianchi (Angelo, Gianluigi,Antonia Bianchi); Antonio e Teresa (Mariantonietta Fasana)Per un totale di €. 7.000,00 per 14 canne di prospetto.

CANNE INTERNE hanno ricevuto il nome diDisma (Verga Luciana ); Giovanna e Maria (Fam. De Nardo); Corale don Damiano Mottolini (Sutti Michele); Gina Morelli (Ni-colai Adriana); Luigia (N.N.); Gianfranco Gabuzzi (Parroco par-rocchia SS Trinità Argegno); Rinaldo Massimo Galli (“La tua Ma”); Gabriele e Daniele Cozzi (Daniele Cozzi); Mario e Paolo (Fedora Ambrosini); Guanella Margherita (Guanella Marghe-

rita - Chiavenna); Cazzaniga Pino e Celestina (Celestina Livio); Clementina Ramponi (Clementina Ramponi); Graziosa e Siro Venegoni (Venegoni Bea-trice); Beatrice e Carlo Pollinini (Venegoni Beatrice); Bencini Luigi (Bencini Luigi); Sara e Romina (Angela Albini); Moroni Pierangelo (Valsecchi Giusep-pina e Moroni Mario); Barra Vittorio (Barra Vittorio); Perricone Gaetano (Per-ricone Gaetano); Andi Marcello e Maria Meregalli (Chiara Cucciati); mamma Amalia (Garbagnati Luigi); Agnese, Giovanni e Luisa Carugati (Luisa Caruga-ti); Emilio e Adele (Squellati Adele); Antonio e Teresa (Mariantonietta Fa-sana); Antonio e Teresa (Mariantonietta Fasana); Invernizzi Rina (Invernizzi Rina); Geminiani Gualberto e Carmen (Geminiani Gian Stefano); Margherita e Giovanni (Spinelli Tilde); Margherita e Giovanni (Spinelli Tilde); Gianpietro (Gianpietro); Davide Marchesi (Romana, Enrico, Lorenzo); Rosetta Abbà Albertini (Romana Benzoni e cugini); Franchetti Alice (Giovanni e Alice Franchetti); Noseda Enrico e Palmira (Nipoti); Orsenigo Daniele (Orsenigo Daniele e Maronati Giovanna); Rosalba e Donato (Ferrario Rosalba); Carla e Romeo Pusterla (Lia e Giovanni); Rossi Antonio (Carmela); Pietro Crotti (Pietro Crotti); Domitilla Pietrobon (Nonna Chicca); Claudia Longatti (Mario Longatti); Tognazzo Mario e Da Rold Ercilia (Tognazzo Ornella); Gabriele e Daniele Cozzi (Nonna Chicca (Enrica Tettamanti); mamma Gemma e papà Cesarino (Enrica Tettamanti); Enrica e Luigia Cozzi (Enrica Cozzi); Enrica e Luigia Cozzi (Enrica Cozzi); Enrica e Luigia Cozzi (Enrica Cozzi); Enrica e Lui-gia Cozzi (Enrica Cozzi); Enrica e Luigia Cozzi (Enrica Cozzi); Martinelli Attilio (Martinelli Lilliana); Martinelli Attilio (Martinelli Lilliana); Famiglia Martinelli (Martinelli Emiliano - Lanzo) : Nunzia ed Emilio (Nunzia ed Emilio); Nunzia ed Emilio (Nunzia ed Emilio); Lorenzo e Amabile (Baratti Maria Teresa e Laboranti Gianfranco); Angelo e Carolina (Baratti Maria Teresa e Laboranti Gianfranco ).Per un totale di €. 11.400,00 per 56 canne interne. Ci sono ancora 1.398 canne senza nome!

FINALMENTE L' ALBO D'ORO !www.sacrocuorecomo.it

DONAZIONI PER LE CANNE DEL NUOVO ORGANO

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Nicolò Rusca

un nuovo santo nella Diocesi di Como

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Don Guanella ne era convinto: «Le ani-me sante si cono-

scono a vicenda e a vicen-da e con tutto il cuore si amano»1. Il 21 aprile 2013 sarà beatificato a Sondrio Nicolò Rusca, poco più di un anno dopo la canoniz-zazione del “nostro” don Luigi Guanella. Come se il sacerdote chiavennasco, promosso “santo”, abbia ceduto idealmente il suo titolo di “beato” all’arci-

prete di Sondrio, dopo che si era tanto impegnato af-finché la Chiesa riconosces-se solennemente le virtù e il martirio di quest’ultimo. Uno “scherzo di Provviden-za”?Come ricorda don Leonardo Mazzucchi, la conoscenza della figura di Nicolò Rusca da parte di Luigi Guanel-la risale agli anni della gio-vinezza: «Don Luigi ancor giovane sentiva il fratel-lo Don Lorenzo parlare con

Della Cagnoletta già pre-vosto a Campodolcino del-la causa dell’Arciprete Ru-sca»2.Conoscenza che si fa ammirazione e devozione, rafforzata dal pellegrinag-gio sul luogo del suo mar-tirio: «Per tutti gli anni di vacanza lo studente Gua-nella ricorda il viagget-to di poco più di un dì da Campodolcino valicando le Alpi fino ai padri missiona-ri Cappuccini di Soazza; un viaggetto col prevosto Del-

IL MARTIRE RUSCA presto BEATO

di Silvia Fasana

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Chi era Nicolò RuscaNicolò Rusca, nato nel 1563 a Bedano, nel Can-ton Ticino (Svizzera), dopo gli studi iniziali a Pa-via e a Roma, frequentò per sette anni il Col-legio Elvetico, fondato a Milano da San Carlo Borromeo per la formazione di chierici prove-nienti dai Cantoni svizzeri. Venne ordinato sa-cerdote il 23 maggio 1587. Nel 1591 si insediò a Sondrio come arciprete, durante il dominio del-le Tre Leghe Grigie in Valtellina, nel difficile pe-riodo delle lotte tra protestanti e cattolici. L’in-tensa opera pastorale e la sua azione a difesa della dottrina cattolica, mossa dal desiderio di preservare e ravvivare la fede delle popolazio-ni della valle, gli attirò presto profonde ostili-tà, che culminarono nell’arresto a tradimento per false accuse di “ribellione” alle leggi dello Stato. Morì il 4 settembre 1618 a seguito delle torture cui era stato condannato dal tribunale speciale di Thusis.

Sondrio panorama della città vista dalla frazione Triangia, e la valle dell'Adda (a sinistra); la Collegiata Arcipretale Plebana dei SS. Gervasio e Protasio dove il prossimo 21 aprile sarà beatificato il martire Nicolò Rusca (antica stampa)

Nicolò Rusca (a destra) dipinto di A. Caimi e logo della canonizzazione, gentilmente forniti dal Centro Studi "Nicolò Rusca" di Como

Bedano (TI -Svizzera) paese natale del martire Nicolò Rusca (foto sotto)

La Divina Provvidenza n.1/2013 ● 17

la Cagnoletta da Campo-dolcino a Splügen, Andeer, Thusis per salutare il luogo di martirio del nostro ser-vo di Dio arciprete Nicolò Rusca e ritornare colle cal-cagna spelate per il giro di Valle di Lei e di Angeloga»3.Nel 1885, durante il perio-do del suo ministero sacer-dotale a Pianello del Lario, don Guanella nella sua ope-retta Cento lodi in ossequio al IV centenario dal transi-to del beato Andrea da Pe-

IL MARTIRE RUSCA presto BEATO

schiera apostolo della Val-tellina (e precisamente nel capitolo Lotte e trion-fi dei nostri fratelli), così ricorda la vicenda di Rusca, martire per la fede «L’arci-prete Nicolò Rusca in Son-drio fu strappato di notte e strascinato al tribunale di Thusis per l’accusa d’a-ver avversato i predican-ti evangelici, e si tormen-tò fino a farlo spirare sotto alle agonie della tortura»4, annoverandolo tra i «san-

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Nicolò Rusca

un nuovo santo nella Diocesi di Como

Thusis (GR - Svizzera) (in alto) la città del martirio di Nicolò Rusca

Bedano (TI - Svizzera) chiesetta di S. Maria, costruita su richiesta della famiglia Rusca nella se-conda metà del XIV secolo e rimasta in possesso dei Rusca fino al 1785.

18 ● La Divina Provvidenza n.1/2013

ti di Valtellina»5, «illustre per santità»6. Le anime sante, appunto, si conosco-no, anzi si riconoscono.

Nel luglio 1906, nella Casa Divina Provvidenza di Como, era morto il fratel-lo don Lorenzo, colui che per primo gli aveva fatto conoscere la figura di Ru-sca; da allora, quasi don Luigi sentisse di aver rice-vuto come eredità preziosa la devozione per l’arcipre-te di Sondrio, si impegnò ancora di più per «ridesta-re intorno al santo marti-re un fervore di studi, di interessamento, di sfor-zi a esaltarne la memo-ria»7, convinto che fosse un bell’esempio di fermezza nella fede, un esempio vis-suto proprio sul territorio diocesano, quindi più vici-no ai comaschi e ai valtel-linesi. Nel 1909 così scrive su La Divina Provvidenza, il periodico delle sue Case,

parlando di sé in terza per-sona: «Da allora a questi [don Luigi Guanella] nac-que l’idea di ordinare a ta-luno de’ suoi figli spirituali Servi della carità, di racco-gliere i materiali necessari e scrivere la vita dell’Arci-prete di Sondrio Don Nico-lao Rusca martirizzato nel '600 dai protestanti a Thu-sis sotto Coira»8. Nel 1909 fece infatti pubblicare nel-la tipografia della Casa Di-vina Provvidenza una bio-grafia dal titolo Valtellina e Rezia. Vita dell’Arcipre-te Nicolò Rusca, scritta dal confratello don Giovanni Formentelli con lo pseudo-nimo di Reto-Cenomano.

Continua don Guanella: «Ora la vita scritta e stam-pata, fu esaminata a Roma e trovata degna di venera-zione, quindi il Guanella fu consigliato a provarne la causa di venerabilità per il martirio subito e per la sua

vita esemplare apostolica. Nella diocesi Comense, in Valtellina e nel Canton Ti-cino il Rusca è sempre stato venerato dal popolo come apostolo, confessore e martire, ed invocato come patrono e protettore. Que-ste vite, quantunque non abbiamo ottenuto fino-ra il decreto della Chiesa […] sono già un grande con-forto per noi; che abbia-mo bisogno di specchiarci in quanti hanno saputo ri-escire vittoriosi nelle lotte contro il mondo, contro il demonio e contro se stessi. Ma quanto maggiore sareb-be la riconoscenza nostra e quanto lustro ne verrebbe alle nostre contrade e alla stessa fede, se nella sua in-finita misericordia in que-sti tempi d’indifferenza religiosa il Signore si de-gnasse infervorare gli ani-mi colla esaltazione del suo Servo fedele l’Arcipre-te – martire»9.

Sempre nel 1909, sappia-mo che don Guanella, a Roveredo, approfittando dell’occasione dell’inaugu-razione della chiesa della sua Casa che vedeva con-venuti illustri prelati, du-rante il banchetto «parlò del Ven. Rusca, Arciprete di Sondrio, invitando S. E. Mons. De-Samper a volersi interessare per la beatifi-cazione di questo martire. S. E. Mons. Peri-Morosi-ni fece esplicita dichiara-zione di voler presiedere la introduzione della causa di venerazione del Servo di Dio Nicolò Rusca Arcipre-te di Sondrio. […] A queste istanze soggiunse D. Gua-nella che dovendo tra bre-ve recarsi a Roma, avreb-be con il consenso di S. E. procurato l’inizio della causa valendosi della vita

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Cosa ci insegna il beato Nicolò Rusca oggi

«Riconoscere Rusca come “martire” signifi-ca, dunque, riproporre quello stile evangelico che, purtroppo, spesso fu (e ancora viene) di-menticato da noi, cristiani di ogni confessione, anziché proporlo, come dovremmo, quale at-teggiamento ideale per gli uomini di ogni con-dizione. Nicolò Rusca non è solo; non è contro qualcun altro: è dalla parte di tutti coloro che hanno scelto e scelgono di amare la verità e la giustizia più di se stessi. È una figura che indi-ca un itinerario in gran parte ancora da percor-rere. Per questo non sarà insensato né inutile, d’ora in poi, chiamarlo “beato”».

S. Xeres, L’Arciprete Rusca. Il lungo itinerario verso la beatificazione, in Noti-ziario della Banca Popolare di Sondrio, n. 120, dicembre 2012, p. 94.

Copertine dei due volumi su Nicolò Rusca scritti su commissione di don Guanella: il primo da don Giovanni Formentelli e il secondo da don Pietro Buzzetti

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NOTE1 L. Guanella, Regolamento delle Figlie di San-ta Maria della Provvidenza, (1911), in Scritti per le Congregazioni, IV, Centro Studi Guanelliani Roma, Nuove Frontiere Editrice, Roma 1988, 546.

2 L. Mazzucchi, Fragmenta vitae Aloysii Guanella, 1912-1915, manoscritto, ASDG Como, VIIa 2, VII 5 marzo 1913, 3.

3 L. Guanella, Le vie della Provvidenza, Edizione S. Paolo, 2011, 51.

4 L. Guanella, Cento lodi in ossequio al IV centenario dal transito del beato Andrea da Peschiera apostolo della Valtellina, (1885), in Scritti storici e agiografi-ci, II/2, Scritti agiografici, Centro Studi Guanelliani Roma, Nuove Frontiere Editrice, Roma 1997, 491.

5 L. Guanella, Cento lodi in ossequio al IV centenario dal transito del beato Andrea da Peschiera apostolo della Valtellina,o. c., 497.

6 L. Guanella, Cento lodi in ossequio al IV centenario dal transito del beato Andrea da Peschiera apostolo della Valtellina,o. c.,497.

7 Nicolò Rusca martire della fede cattolica, in La Di-vina Provvidenza, luglio 1913, 101.

8 L. Guanella, Conforti e speranze, in La Divina Provvidenza, maggio 1909, 59-60.

9 L. Guanella, Conforti e speranze, in La Divina Provvidenza, maggio 1909, 60.

10 Matilde, Inaugurazione di chiesa a Roveredo, in La Divina Provvidenza, ottobre 1909, 142

11 Cfr. L. Guanella, Udienza particolare, in La Divina Provvidenza, febbraio 1910, 22-23.

12 Nicolò Rusca martire della fede cattolica, in La Divina Provvidenza, luglio 1913, 101.

13 Nicolò Rusca martire della fede cattolica, in La Divina Provvidenza, luglio 1913, 101.

14 Nicolò Rusca martire della fede cattolica, in La Divina Provvidenza, luglio 1913, 101.

15 S. Xeres, L’Arciprete Rusca. Il lungo itinerario ver-so la beatificazione, in Notiziario della Banca Popo-lare di Sondrio, n. 120, dicembre 2012, 89.

edita recentemente dalla Casa della D. Provvidenza in Como»10. Mons. Alfredo Peri-Morosini era Ammini-stratore Apostolico di Luga-no (gli succederà nel 1917 mons. Aurelio Bacciarini), nonché già diplomatico Va-ticano. Nel gennaio 1910, don Guanella, in udienza da Pio X, ne parlò anche con il Papa in persona11.«S’interessarono privata-mente da don Luigi distinti consultori della Congrega-zione dei Riti, i quali in-dicarono migliore e facile via per giungere ad ottene-re il culto del Rusca il di-mostrarne il martirio»12. Don Guanella incaricò il nipote don Pietro Buzzet-ti di studiare la causa sot-to questo aspetto, il quale nel 1913 scrisse il volume Niccolò Rusca martire del-la fede cattolica, sempre stampato dalla tipogra-fia della Casa Divina Prov-videnza, dimostrando «nel Rusca il carattere di mar-tire della fede, deducen-dolo criticamente dalla storia - sguernita d’ogni falsità – dell’accusa e del-la morte di lui, dalle mera-

viglie seguite alla sua mor-te, dal contegno stesso dei protestanti e dei carnefi-ci, dalla venerazione per le sue reliquie, dai ricorsi per grazie, dall’attestato degli scrittori - dei pitto-ri - dei biografi»13. Il 13 di-cembre 1913 il vescovo di Como Alfonso Archi nomi-nò postulatore della causa l’«amico»14 don Giovanni Baserga, parroco di Taver-nerio, per le competenze storico-archivistiche, che diede un grande impulso all’approfondimento della figura del Rusca.Scrive lo storico della Chie-sa don Saverio Xeres: «È importante rilevare come l’iniziativa di don Guanel-la, con i successivi svilup-pi [...], abbia costituito il decisivo anello di col-legamento con una lun-ga tradizione di sponta-nea e diffusa venerazione nei confronti dell’arcipre-te Rusca»15.

Gli sforzi di Guanella, an-che se dopo la sua morte, diedero i loro frutti. Nel 1934, per volontà del ve-scovo Alessandro Macchi,

ebbe inizio il processo dio-cesano, che si concluse l’anno successivo e i relati-vi atti consegnati alla Con-gregazione dei Riti a Roma, per promuovere il processo ordinario.Il processo di beatificazio-ne si è ufficialmente con-cluso e il 19 dicembre 2011 Benedetto XVI ha autoriz-

zato la pubblicazione del decreto che riconosce il martirio di Nicolò Rusca, «ucciso in odio alla fede». L’atto finale, il solenne rito di beatificazione, an-nunciato dal vescovo di Como Diego Coletti, sarà il 21 aprile 2013, in pros-simità dei 450 anni della nascita. ●

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Notizie di Casa

PROGETTO “FAMIGLIAMOCI”

20 ● La Divina Provvidenza n.1/2013

Sostenere le famiglie comasche in momenti di crisi, radicarle nella comunità, valorizzare il potenziale di ciascuno e costruire legami: sono questi gli obiettivi

di “Famigliamoci”, l’iniziativa promossa dalla Fondazio-ne Provinciale della Comunità Comasca ONLUS, presenta-ta al pubblico lo scorso gennaio. Si tratta di un’iniziativa articolata e innovativa a favore della famiglia, nata da un percorso che ha coinvolto le principali organizzazioni non profit della nostra provincia che si occupano di problema-tiche familiari, tra cui ben due che si riferiscono all’Ope-ra Don Guanella: Il Quartiere e La Grande Corte. Ci sono poi Azalea, Cooperativa educativa Annunciata, Gaudium Vitae, Il Manto, La Grande Casa, Piccola Casa Federico Ozanam, Questa Generazione, Radici e Ali, Scuola Steineriana, Villa Padre Monti. La vera novità di un progetto come “Famigliamoci” è nel cercare di creare una rete tra le organizzazioni non pro-fit che si occupano di tematiche familiari, organizzando i singoli progetti di questi Enti in un unico grande proget-to ad ampio respiro, dando vita ad una campagna di rac-colta fondi comune e sensibilizzando quanto più possi-bile la comunità su questa tematica. I punti significativi attorno a cui ruota questo progetto saranno l’autonomia (per favorire l’ingresso nel mercato del lavoro di giova-ni con problematiche sociali e scolastiche e l’avviamento all’autonomia abitativa per ragazzi che escono dalla co-munità); la famiglia (realizzando percorsi di accompagna-mento per genitori e offrendo una casa a famiglie in diffi-coltà); i minori (con attività educative e di sostegno allo studio per contrastare la dispersione scolastica).

I primi segnali sono stati incoraggianti e la comunità ha iniziato a mobilitarsi. Le Banche di Credito Cooperati-vo di Cantù, Alzate e Lezzeno sono state le prime a fare una donazione al progetto. A questi istituti di credito si sono aggiunti una serie di professionisti che gratuitamen-te e volontariamente hanno dato il proprio contributo, tra cui segnaliamo MTpromozione che ha curato la grafi-ca della campagna. I campioni del calcio Gianluca Zam-brotta, Pietro Vierchowod, Roberto Galia, Simone Bra-glia e Andrea Ardito hanno offerto gratuitamente la loro immagine per questa iniziativa, diventandone entusia-sti testimonial. A questo proposito è significativo notare

La campagna di raccolta fondi è già partita: è possibile destinare le donazioni a “Fami-gliamoci” oppure scegliere una associazione specifica. Ricordiamo che le donazioni sono deducibili sino al 10% del proprio reddito con un massimale di 70.000 euro all’anno.Si può comunque donare la cifra che si desi-dera. Per finalizzare la donazione alle attivi-tà educative de La Grande Corte, o all’acco-glienza de Il Quartiere, occorre indicarlo nella causale. Visita il sito www.famigliamoci.it

COME SOSTENERE il progetto

www.guanellacomo.it

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PROGETTO “FAMIGLIAMOCI” di Silvia Fasana

La Divina Provvidenza n.1/2013 ● 21

come la “discesa in campo” di cinque cal-ciatori sia un segnale forte della necessità di “fare squadra”, tutti uniti, per aiutare chi è in difficoltà.

Spiega a questo proposito Samuele Rob-bioni, psicopedagogista, responsabile del Centro Servizi alla Famiglia “La Gran-de Corte” della Casa Divina Provvidenza: «In una realtà sociale che vive permea-ta dalla “cultura degli alibi”, credo che il progetto “Famigliamoci” sia un’assun-zione di responsabilità civile da prende-re come modello di riferimento. Parlia-mo spesso del futuro dei giovani e delle loro famiglie correndo il grande rischio di dimenticarci di costruire con loro un pre-sente significativo. Questo progetto parla del “qui ed ora”, è un invito rivolto a noi adulti a cambiare atteggiamento nei con-fronti della realtà che ci circonda, a fare ciò che è di nostra competenza nei diver-si ambiti in cui operiamo, sociale, scola-stico, sportivo, aziendale, istituzionale». Continua Robbioni: «Ci sono due insegna-menti molto belli che vengono dal mon-do sportivo ed aziendale: il primo è quello di giocare il campo come lo si trova, tro-vando la capacità di trasformare le crisi in opportunità di cambiamento; il secondo è che un squadra vincente si forma metten-do assieme e confrontando esperienze, so-gni, competenze e talenti diversi. La cri-si attuale è il campo in cui ogni persona che aderisce al progetto decide di gioca-re, non rimanendo in panchina demanda-no le responsabilità. La squadra è fatta dagli operatori sociali ed educativi, dagli imprenditori, dai testimonial sportivi, ma soprattutto dai cittadini comaschi che ca-piscono che il primo cambiamento per un presente fatto di certezze per i loro figli può partire solo da loro». ●

PROGETTI Casa Divina Provvidenza

Comunità IL QUARTIERE

Staffetta abitativaLa maggior parte dei minori inseriti nelle comunità del comasco e la totalità di quelli inseriti nella nostra sono adolescenti.Di questi ultimi l’80% non ha una famiglia alle spalle su cui po-ter fare affidamento. Chi ha attivato percorsi virtuosi come forma-zione e lavoro, spesso trova soluzioni lavorative temporanee che non consentono, per durata o per guadagno, di garantirsi da subito un alloggio. Questa condizione di precarietà rischia di esporre i ragazzi a cadute o ricadute in circuiti illegali, di sfruttamento, di perdita di dignità. Il progetto “Staffetta Abitativa” garantisce a questi giovani virtuosi un alloggio temporaneo, un pasto e so-prattutto di poter essere circondati da adulti amici che li hanno già accompagnati e che potranno continuare a sostenerli, per una ricerca abitativa stabile e per la ricerca del lavoro.

e-mail: [email protected]

Centro LA GRANDE CORTE

Adotta un sorriso: aiutali a crescereNella Provincia di Como il 20% dei ragazzi in età di obbligo sco-lastico abbandona anzitempo la scuola. Questo è solo il sinto-mo di un disagio che è soprattutto personale e famigliare. Questi ragazzi non hanno un luogo dove stare ed imparare a crescere. Sono ragazzi che non vivendo il presente rinunciano al loro futuro. Nella città di Como c’è un luogo che apre le porte a questi ra-gazzi: li accompagna al conseguimento della licenza media con il “progetto Scuola Mia”, li aiuta con interventi di sostegno psi-cologico ed educativo presso il “Centro Clinico”, li accoglie in percorsi di studio e laboratori all’interno del “Centro Educativo”.

e-mail: [email protected]

www.guanellacomo.it

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grazie DON GUANELL A

gesti di bontàGRAZIE RICEVUTETenti Caliari Pietro e Maria, Varese, hanno offerto € 70.00 per grazia ricevuta; Grat-taroli Luciana, Calasca Castiglione, € 50.00 per grazia ricevuta; Carla Molteni, per grazia ricevuta per Ivan.

ATTI DI BONTA’Cozzi Daniele, Legnano, ha offerto € 200.00 per le nostre opere; Massera Aldo e Tina, Novate Mezzola, € 250.00 per le nostre opere; Fumagalli Eurosia Maria, Mon-za, € 200.00 per il suffragio perpetuo; Brandolin Francesco, Treviso, € 200.00 per le nostre opere; Faletti Fortunato, Venegono Superiore, € 200.00 per le nostre opere; Parrocchia S.S. Tinità di Argegno, € 200.00 per le nostre opere; Perucchetti Carlo, di Milano, € 150.00 per aiuti al terzo mondo; Romualdi Caterina, di Verucchio, € 160.00 per le nostre opere; Colombo Giancarlo, di Seregno, € 250.00 per la nostra Casa di Como; Wanda Greco, di Como, € 200.00 per il progetto “Letti ospedalieri”; Vittorio Barra, di Milano, € 200.00 per i nostri progetti; Maroni Mario, di Villastanza, € 200.00; Vismara Maria Teresa, di Bellusco, € 120.00 per le nostre opere; Levrini Sergio, di Como, € 200.00 per “ La Mensa”; Taiana Abbondio, di Gironico, € 200.00 per le nostre opere; Sposetti Dina e Annita, di Chiavenna, € 150.00 augurandoci Buon Natale; Moggio Franco, di Gallarate, € 150.00 per le nostre opere; Volpi Lu-igia, di Cantù, € 250.00 per le nostre opere; Bossi Emilio, di Gazzada Schianno, € 1930.00 per il progetto “ Letto ospedaliero”; Luperi Isa, di Casnate con Bernate, € 200.00 per le nostre opere; Simeoni Maria Giacomella, di Roma, € 400.00 per il progetto “ Letto ospedaliero”; Carugati Luisa, di Como, € 200.00 per le nostre ope-re; D’Arrigo Fabio, di Monza, € 160.00 per le nostre opere; Turrin Alberto, di Lierna, € 500.00 per il progetto “ Letto ospedaliero”; Suore del Preziosissimo Sangue, di Monza, € 200.00 per le nostre opere; Gambaro Mauro, di Milano, € 500.00 per le nostre opere; Del Vecchio Franco, di Como, € 2500.00 per le nostre opere; Rusconi Angelo, di Appiano Gentile, € 1000.00 per il progetto “ Letto ospedaliero”; Cattoni Fausta, di Olgiate Comasco, € 600.00 come sostegno alla nostra Casa; Legnani Al-fonsina, di Como, € 250.00 per le nostre opere; D’Alessandro Catania, di Como, € 500.00 per le nostre opere; Luchini Maria Luisa, di Como, € 1500.00; Greco Wanda, di Como, ha offerto € 300.00 per le nostre opere; Piatti Pagani Carla, di Lucino, € 200.00 per il natale dei nostri ospiti; Albonico Giorgio, di Como, € 200.00 per le nostre opere; Rossotti Italo, di Varese, € 150.00 per le nostre opere; Ronchetti Gio-vanni, di Como, €200.00; Lucchini Ercole, di Varese, € 200.00 per le nostre opere; Gilardon Giuseppe, di Genova, € 150.00 per le nostre opere; Cavallaro Giuseppina, Sant’Agata di Militello, € 200.00 per le nostre opere; Macchi Roberto e Maria Te-resa, di Saronno, € 150.00 per le nostre opere; Macchi Roberto e Maria Teresa, di Saronno, € 150.00 per le nostre opere; Rocca Ernesto, di Agrate Brianza, € 1000.00 per farci iniziare bene l’anno nuovo; Mariellina Confalonieri, di Como, € 150.00 per le nostre opere; Snider Bruno, di Capiago Intimiano, € 200.00 per le nostre opere; Todeschini Filippo, di Como, € 200.00 per i nostri bisogni; Seveso Antonio, di Como, € 500.00 per le feste natalizie; Arcioni Alessandro, di Mandello del Lario, € 250.00 per le nostre opere; Galli Maria Teresa, di Besana in Brianza, € 120.00 per le nsotre opere; Cavadini Alberto, di Como, € 200.00 per il suffragio perpetuo; Moiana Lucia-no, di Como, € 800.00 augurandoci Buon Natale; Malinverno Maria Rosa, di Como, € 250.00 per il Natale; Nero Salvadè Nelda, di Como, € 200.00 per le nostre opere; Gatti Giulio, Lina e Luigia, di Portichetto, € 140.00 in memoria dei loro cari defunti; Artsana Chicco S.p.A., di Casnate con Bernate, € 2500.00 per le nostre opere di bene; Dell’Era Fiorenzo, di Cima, € 200.00 in suffragio di Alfredo e Rina; Marchese Maura, di Sartirana Lomellina, € 200.00 per il progetto “ Porte Aperte in Grande Corte”; Volpi Luigia, di Cantu’ € 250.00 per le nostre opere; Muttoni Stefano, di Scaria, € 600.00 per il progetto “Letto ospedaliero”; De Blasio Francesco, di Roma, € 1000.00 per le nostre opere; Torneria Automatica Ribolzi S.a.S. di Davide e C., di

le pagine degli Amici

Cunardo, € 200.00 per le nostre opere; Geronimi Angela, di St. Moritz, € 162.36 per le nostre opere.

PIU’ GIORNATE DI PANENobili Luciana, Meda, 3gg; Valtorta Elvina e Franca, Carugo, 2gg; Tognali Dovilio, Como, 2gg; Cairoli Marco, Villaguardia, 6gg; Lazzaroni Rosa, Parabiago, 2gg; Borghi Maria Luisa, Cantù, 2gg; Bonanomi Maria Luisa, Santa Maria Hoè, 4gg; Sassi Cecilia, Albiolo, 4gg; Perego Adria-na, Meda, 2gg; Biganzoli Rosalia, Besozzo, 2gg; Buzzetti Mauri Lidia, Merate, 2gg; Banfi Am-brogio e Rosa, Rovello Porro, 2gg; Colombo Angelo, Nesso, 2gg; Amoroso Gabriella, Como, 3gg; Rampoldi Sergio, Musso, 2gg; Della Torre Franco, Como, 3gg; Cagnoli Della Flora Laura, San Donato Milanese, 2gg; Tognali Dovilio, Como, 3gg; Albonico Mariella, Como, 4gg; Natale Lia, Sondrio, 2gg; Selva Mario, Menaggio, 2gg; Della Camera Cosimo, Benevanto, 2gg; Rosini Ferruccio, Mercallo, 2gg.

UNA GIORNATA DI PANERaimondi Agostina, Pandino; Merloni Rosa, Grandola e Uniti; Dotti Tonelli Anna, Cernobbio; Colli Mario, Grandate; Gibilaro Giulia, San Giovanni in Croce; Galimberti Leda, Costa Masna-ga; Zanzola Enrico, Milano; Vergottini Iris, Rezzonico; Cerruti Lucia, Opera; Tettamanzi Gianni, Veniano; Riva Natalina, Inzago; Rosini Ferruccio, Mercallo; Balzaretti Domenico e Isabella, Olgiate Comasco; Marelli Dina Francesca, Sesto san Giovanni; Fasola Carla, San Fermo della Battaglia; Mattidi Laura, Como; Molteni Paolo e Olga, Cantù; Suriano Paola Maria, Como; Bordoli Alessandra, Olgiate Comasco; Caspani Romilda, Como; Scalabrini Elide, Olgiate Co-masco; Madre Superiora e Consorelle Apostole S. Cuore di Gesù, Lanzo Intelvi; Clementina Corini, Casnate con Bernate; Lina Merlo Cazzaniga, Besana Brianza; Gilardoni Valerio, Limon-ta; Girola Ambrogio, Appiano Gentile, Caneva Dario, Appiano Gentile; Caneva e Massimina, Bene Lario; Santina Leone, Naro; Colombo Lietti, Bregnano; Colombo Giulia, Figino Serenza; Frigerio Luciano, Bulgarograsso; Colombo Fiorenza, Alserio; Moiana Beniamino, Cernobbio; Rossi Gritti Angelina, Bregnano; Bernasconi Angelo, Como; Ponti Mario, Cavaria con Premez-zo; Lentà Mariangela, Travedona Monate; Censi Andrea, Bizzarone; Gorla Maria Luisa, Como; Cavalleri Nino, Como; Franca Rigola, Schignano; Oldrini Cesarina, San Vittore Olona; Don Adriano Tettamanti, Vertemate con Minoprio; Crucil Maria Rosa, San Pietro al Natisone; Galli Emilia, Lurate Caccivio; Perego Campioni Ornella, Faggeto Lario; Martinelli Luisella, Como; Diotti Enrico, Seveso; Belloni, Asperti Carla, Rho; Della Bella Renato, Chiuro; Fasola Carla, S. Fermo dell Battaglia; Colli Mario, Grandate; Fausto Terruzzi, Como; Carla Ballabio Cendali, Giussano; Greppi Nadia, Como; Beretta Lucia ved. Gianola, Barzanò; Granzanella Germana, Pianello del Lario; Proserpio Patrizia, Carate Brianza; Bar Pianetti di Pusello Santino, Ragusa; Crosato Savina, Olgiate Comasco; Trovelli Donata, Olgiate Comasco; Molini Mario, Montecre-tese; Lidia Peverelli Brambilla, Grandate; Vitali Enrica, Menaggio; Benedetta De Carli, Olgiate Comasco; Nobile Mario, Cocquio; Brenna Maria Carla, Lomazzo; Marzorati Ettore, Lomazzo; Grua Carla, Saluggia; Garrè Giovanni, Casorate Primo, Introzzi Anna, Como; Bernasconi Bas-sani, Como; Merazzi Antonietta, Como; Balzaretti Mario, Cavallsca; Paganini, Como; Davoli Carla, Reggio Emilia; Martinelli Rosa, Lurate Caccivio; Lipani Michela, Villastanza; Rimoldi sofia, Canegrate; Gabriella e Franca Bianchi, Como; Redaelli Alberto, Merone; Guzzetti Guido, Appiano Gentile; Natale Anna, Como; Furlanetto Alessandro, Como; Chioldi Alessandra, S. Fermo della Battaglia; Brambillasca Vittorio, Carugate; Mastalli Carla, Ossuccio; Schiera enri-ca, Anzano del Parco; Rigamonti Agnese, Sirtori.

* * *BENEFATTORI DEFUNTIAlbonico Gianni, Como; Moioli Meroni Carla, Sirone; Pilloni Gianfranco, Como; Cipollini Re-nata in Rancati, Milano; Andreani Gianatti Cecilia, Monza; Galli rinaldo Massimo, Brunate; Casartelli Lidia, Como; Cavadini Pietro, Cernobbio; Ganzinelli Ettore, Introzzo (ex-allievo); Scacchi Enrico, Montorfano; Bonacina Emilio, Ponteranica; Luigi Nella, Tirano; Ostinelli Lina Botta, Como; Luchini Maria Luisa, Como.

22 ● La Divina Provvidenza n.1/2013

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grazie DON GUANELL A

COME SI PUÒ AIUTARE LA CASA DIVINA PROVVIDENZA - OPERA DON GUANELLA

innanzitutto sostenendo spiritualmente con la vostra preziosa preghiera tutti i suoi operatori; inoltre, potendolo, impegnando parte del vostro tempo a vivere momenti di fraternità e di ami-cizia con i nostri anziani e sofferenti; offrendo per SS.Messe: € 13,00 (giorno libero); € 15,00 (giorno fisso); € 450,00 (gregoriana) in più, contribuendo economicamente alla realizzazione di concreti progetti di bene, con l’offri-re, ad esempio: € 50,00 per una giornata di pane; € 200,00 per collaborare a una borsa di studio per un ragazzo bisognoso; sovvenzionare altri progetti che vengono indicati in questa rivista; e in mille altri modi che il vostro buon cuore vi suggerirà.

IMPORTANTE: L’ISTITUTO È ENTE GIURIDICO può quindi ricevere Donazioni e Lasciti testamentari (RR.DD. 2.7.1931 e 11.1.1932)

Per evitare possibili contestazioni si consiglia: per DONAZIONI di denaro o di beni mobili e immobili, rivolgersi direttamente alla Direzione Casa Divina Provvidenza, Via Tommaso Grossi 18 - 22100 Como - telefono 031.296.711 - fax 031.296.898 - email: [email protected] per TESTAMENTI: se trattasi di Legati si può usare la seguente formula: “Io… lascio alla Provincia Italiana della Congregazione dei Servi della Carità, Opera don Guanella, per la Casa Divi-na Provvidenza in Como, a titolo di legato, la somma di euro ……………… o l’immobile sito in …………… (oppure) gli immobili siti in ……………” (luogo, data e firma leggibile per esteso). Se si vuol nominare la Casa Erede Universale, scrivere: “Io ………… annullando ogni mia precedente disposizione, nomino mio erede universale la Provincia Italiana della Congregazione dei Servi della Carità, Opera don Guanella, per la Casa Divina Provvidenza di Como” (luogo, data e firma leggibile per esteso).

N.B. Consigliamo di depositare il testamento, scritto di propria mano, presso un notaio di fiducia.

I TITOLARI DI REDDITO D’IMPRESA, siano persone fisiche o persone giuridiche, possono dedurre dalla base imponibile rispettivamente dell’IRPEF o dell’IRPEG le offerte fatte a favore dell’Opera don Guanella fino al 2% (due per cento) del loro reddito (art. 65 comma 2 del DPR 22/12/1986, n.917) di cui si consegnerà regolare dichiarazione. OFFERTE: c/c postale IBAN IT87 T0760 11090 00000 0041 3229; inoltre bonifici bancari a queste coor-

dinate: c/c Banca Popolare di Sondrio, ag. Como IV Ponte, IBAN IT23 V0569 61090 00000 09018X27 intestato a Casa Divina Provvidenza; anche online sul sito www.guanellacomo.it

ORARI DELLE S. MESSE

(settembre-maggio)

Feriale: » 07.00 » 08.30 » 18.00

Festivo: » 20.30 (vigilia) » 07.00 » 10.00 » 11.45 » 20.30

le pagine degli Amici

FAMILIARI DI CONFRATELLIGeneviève Kuhangila; Luigia Oprandi; Antonio Rossi; Ambrose Agulanna; Giampiero Bernasco-ni; Ivano Giannini; Carmela Rossi in Lain.

CONFRATELLI DEFUNTIDon Mario Gambuti; don Alfredo Rossetti.

BORSE DI STUDIO

Borsa di studio “FR. CARLO ELLI II”Borsa di studio “DON MARIO BRUSA”Borsa di studio “DON LUIGI MARNATI”Borsa di studio “DON ROBERTO ISELLA”Borsa di studio “ DOZIO MARIA BAMBINA”

«Conviene sempre fare un po’ di carità: un povero soccorre l’altro e Dio benedice» San Luigi Guanella

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« Appassionatevi alla vita perché è dolcissima. Mordete la vita.Non accantonate i vostri giorni, le vostre ore, le vostre tristezze con quegli affidi malinconici ai diari.Non coltivate pensieri di afflizione, di chiusura, di precauzioni.Mandate indietro la tentazione di sentirvi incompresi.Non chiudetevi in voi stessi, ma sprizzate gioia da tutti i pori.Bruciate. . . perché quando sarete grandi potrete scaldarvi ai carboni divampati nella vostra giovinezza.Incendiate. . . non immalinconitevi. Perché, se voi non avete fiducia, gli adulti che vi vedono saranno più infelici di voi.Coltivate le amicizie, incontrate la gente. Voi crescete quanto più numerosi sono gli incontri con la gente, quante più sono le persone cui stringete la mano ». Don Tonino Bello

Da' un nome a una CANNA D’ ORGANO

LE CANNE DI PROSPETTOsono 54 in lega di stagno/zinco:

la più corta misura mt.1,60 mentre la più lunga raggiunge i mt.4,70.

LE CANNE INTERNE sono 1.576 in lega di sta-

gno/piombo con percentuali variabili a seconda del registro. Le canne interne più grandi sono in legno (abete della Val di Fiemme).La più corta misura 16 cm. mentre la più lunga, in legno, raggiunge mt. 5,20.

COMPOSIZIONE DELLO STRUMENTO

Prima tastiera (61 note: Do-do) Grande Organo 8 registri con 778 canneSeconda tastiera: Organo espressivo 10 registri con 720 cannePedaliera (32 note: Do-sol) 6 registri con 132 canne

LE CANNE DELL'ORGANO (numero totale 1.630)

Il costo delle canne varia a seconda della grandezza e della posizione.

✍ Il nome sarà conservato in un "Albo d'Oro" A PERPETUA MEMORIA13

n.Progetto

200,00COSTO MEDIO € 500,00COSTO MEDIO €www.sacrocuorecomo.it/pdf/documenti/organo_depliant_br.pdf

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Appassionatevi alla vita ...GIOVANI